ti V -^ ì HARVARD UNIVERSITY. LIBRARY OF THE MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY Library of SAMUEL GARMAN Owi ^, ìU'ì- i APR8 1929' l OSSERVAZIONI INTORNO ALLE TORPEDINI FATTE DA STEFANO LORENZINI Fiorentino, E DEDICATE AL SERENISSIMO FERDINANDO IH PRINCIPE DI TOSCANA. In Firenze per rOnofri. 1578. Con He de Sumeri SERENISSIMO P R I N C I P E. * Così grande la sapienza ,. che quel Sovrano Autore della natura dimo- ftrò nell'opera maraulgliofa deirVni- verfo,che non vi à parte niuna d'eflb, benché minimaja quale d'infinita am- mirazione, e ftupore non riempia l'animo di chiun- que attentamente lo confiderà. Quindi èjchei più nobili ingegni non fi veggono mai fazj di contem- plare a parte a parte non folamente le grandi, ma le picciolecofeajicora,chc dalla natura fi produco- no j imperciocché chi vi é di quelli, che dopo ave- re con incredibile diletto, ed attenzione rimirato il Cielo , che di tanti , e così vafti , e lucidiflTimi corpi adorno, ed immortale rifplende j la Terra , che per la àmmirabil varietà degli infiniti fuoi parti quafi garreg- garreg£;ia di vagliezza col Cielo» Taltre nature tut- te ripiene di prodigi, tutte con infinita provviden- za prodotte dal fuo Creatore, e governane , non ri- volga gli occhi non meno della mente^.chedel cor- po alla contemplazione ielle piante, degli animali, e dell'altre cofe minori ftanco nello spettacolo delle grandidime ? Né vi fia alcuno, che creda tanto mi- nor diletto provarfije tanto meno ammirarfi TArtc- fice Diuino in quefta speculazione, quanto l'opere mihime della natura cedono di grandezza alle maf- fime : Avvenga che per lo contrario nelle picclolif- fime qofe,come più riftretra, e raccolta , pm facil- mente fi vagheggia l'arte del Divino Matftrojon- — /-dcjfecondo il parere di Plinio,in effe più che nel Tal - trela natura tutta difcoprefi 3 fendo che quefte più fottopofte a i fenfi nottri ^e più trattabili fono di quelle grandÌ5eccelfe,ammirabriÌ5fovrane,alle qua- li noftrevifte vanno poco vicine. Per Iaqualcofa«> quefto ftudiojche Je cofe naturali minutamente con- fiderà > è flato fempre da peregrini ingegni coltiva- tole tenuto in fommo prezzo, e da grand'anime an- cora in ogni tempo onorato,e fopra tutti ammirato, e favorito, come infiniti efempj dimoftrano , i quali io volentieri addurrei, fé non avelli prefenteTefem- pio di V.A.S. maggiore,e più degno di tutti,che tra le nobiliffime occupazioni,ed efercizj,con i quali li rende ogni giorno fuperiore a fé medefima, & alla^ grandezza fua, pone cura non mediocre in quelta parte di Filofofia je nel fiore dell'età più tenera, ed acer- OSSERVAZIONI Intorno ALLE TORPEDINI FATTE Da STEFANO LOKeNZlNIfiortntm: A faviezzadi Democrito male Irrcr- pretata dagli Addenti, cerne cht-> più a dentro nor penetrauano, fé lo- rccredere , che egli mcr chedelSa- vio fentifle . E certo refler'egli (lac- cato totalmente da quelle cofe , che airimperito volgo dilettano, potea forfè fembrar follia : Ma altrimenti andava la bifogna, imperoc- ché gli Adderiti cffi erano, che tenevano poco fen- A no^ i OSSRRr/Jz. /Vr. ALLE TORPEDlNIy DO, e Democricoanco quando meno il pareva craJ $auio,e prudente, e n'ebbero per teftimoniodi ve- rità li diuino Ippoerate,che chiamato da eflì a cura- re quirinfermità, che in altrui fmiftramente crc- dcuano , difie loro , che Democrito non folamenrc non auea bifogno d'effere alla primiera fanità ri- chiamato y ma che di più quando i popoli d'Adde- rà foflero ftaii infermi, egli folo era bafteuole a re- ftituirgli alla integrità delle loro menti mal fano^ t E ciò dille Ippocrate , perche le operazioni di De- nìocrito non erano da ftolto, anzi tutta la fua ap- plscazione intorno all'Anatomica filofofia pruden- temente raggirava(i,ed in tal guifa applicato, fem^ brava altrui quel che non era, anzi non era cré- duto quello che era , cioè da tutte l'altre cofe^ vera^mentc remoto, ed alieno, maperòall'inchie- fta del vero fagaccmeatc inchinato • Or dietra alle pedate d'uomo sì grande (che che altri fi dica- no) non pare che fi poflano riprendere coloro, che al santo amore della Filofofia coofegnaodofi , cer- cano dai fenfibili effetti delle cofe rintracciare le cagioni , che non cosi di facile fi nianifeftano all'u- mano intendimento . E benché io non mi fia tale , che né men dalla lunga mi pofl'a dire imitatore di tanto Filofofo , nulladimeno e chi fia , che mi vieti il bramarlo ? Ed appunto vna tal brama quella fu ^ che mi mofie a fare le prefenri olTeruazioni intorno al pefce chijimato Torpedine^ e pofcia a-diftcnder- le m STEFANO LORENZmi. 3 k con iftilc men pulito di quel che fi conucrrebbcj rea però non meno fincero . O' tenuto un tarordi- nc , che prima ò defcritro efternamente la figura^ delia Torpedine, e la pelle 5 pofcia ò notato ciòcche fatto la pelle fi vede j quindi ò fatto paffaggio alle oflcruazioni di quelle parti,che fi contengono den- tro le cavità deirAddomine , del Torace , e della-» Tefta , riferbandomi in ultimo luogo a favellare di quella cotanto mirabile proprietà, che alla Tor- pedincdagli scrittori della storia naturale s'attri- buifcc. Se le mie fatiche avran fortuna d'efler^^ con cortefia gradite, forfè che a nuove, e maggiori mi faranno d'un poffente incitamento. II Corpo della Torpedine, toltane la Coda, rap- prefenta quafi un cerchio con varie inegualità nel- la fua circonferenza, tra le quali la più fcnfibile^ è nella parte anteriore del Capo, benché anchc-i quefta in tutte le Torpedini non fia ad un modo. Di verfa è la loro grandezza, e per confegucnza di- verfo è il loro pefo . Io ne ò vedute di quelle , che non pefauano fé non fei once, e di quelle chc-^ arrivavano al pefo di diciotto libbre. L'età può cfTer cagione della diuerfità d^lle grandezze , e de* pefij ma però mi fentirei inclinato a credere, che vi fia la razza delle piccole, e delle grandi j impe- rocché in alcune di quelle, per avvcntura,della mi- nor grandezza , io vi ò trovato Tuova vicine alIa-# totale loro pertezion^.^ . Vlonfiong volle che Ic-^ 4 o^^nKVAz. mr. alle torpedini, nia.,giori Torpedini appena paflaflero fei libbr^^^ n^a gì' certamente s'inj^annò, ioìperccche oltre ie n\c fopradette oculate offcrv ^iziotìi y Mo/iftgn. Ntc^ €olb Stenone mio amatillimo Maeftro, Velcouo og- gi di ritopoli^eVìcaiio Apoftolicoin Hannover, celebre non meno per le lue nobili cognisioni sì nelle cofe naturali, sì in quelle della Diumità , n tagliò vna di nove libbre, come egli Itefifo refenicc negli atti di Copenhagen del 1675. & il nobiliffi- mo si^fì Francefco Redt y anch'egli miorlvericidimo Maeftro, nelle fueefperienz.e naturali fcritteal Pa- dre Chircher racconta d'averne tagliata vna di pe- fo àv quindici libbre ; anzi di p«ù mi dice d'averne pefata un'altra di ventiquattro libbre . lo però nel- le prefenti offervaz.ioni piglierò a deferi vere quel- le Torpedini dì mediana grandez^za, che mie ac- caduto di poter* oCrvare* Li Coda è corta, e formata a fimlglianzadi va»* cono, che tanto fopra che fotto fia vn pocherto ftiacciato , fu la cui parte fuperiorc fono piantate-^ due pinne , o vero due ale 10 linea retta fecondo la lunghezza di effa Coda • La pinna più vicina al Corpoèm'ggioi'edi quella 5 che è più vicina alTe- fìrenità della Cad 1, e reftrcmicà della Coda mede- fini i è circ vid ita di una terza prona , la quale ia^ un certo modo é biforcata , effendo la parte fupe- riore di quelli forca pi ù lunga deirinfcriore . Que- ftc tre pmnc fono armate di alcune spine fotcìli, ecar- DI STEFANO LOREI^ZINI. 5 € cartllaginofè , le quali vengono coperte da un3L-# cimuinc membrana, che e quafi ótìh medtfima-i forca di quella pelle , che vette non folamente la-. Coda, ma ancora tutto il Corpo della Torpedin^-^^ ancorché quetta delle pinne fia un poco più fotti- le. La Coda, là dove è attaccata alTettremità del do{ro,èmeiT3 in mez,z.odadue altre pinne carnofe, le quali fono più torto due allungamenti di lembo del corpo della Torpedine • Con tutte quctte pin- ne (ì aiutano le Torpedini al nuoto, al quale gioua ancora tutto quanto il fottile lembo etiremo del loro corpo circolare j anzi quefto da loro la mag- gior forza. Da qui avanti quefto fottile ettremo lembo del corpo farà da me chiamato con nome di pinne laterali. Due dica crauerfe in lontananza dall' cftremo lembo anteriore del Capo fono fituati gli occhi non molto grandi,con qualche differenza d'efter- na figura , fecondo la differenza delle fpecie delle Torpedmi, come a fuo luogo procurerò di dire. Dietro a gli occhi fi fcorgono due forami ovali, uno per occhio, che sboccano al palato , e da que- fìi ributta la Torpedine una piccola porzione di quell'acqua , che le entra per bocca . Quefti in al- cune Torpedini fono uguali di grandezza a gli oc- chi , ed in alcune altre fono minori , in veruna non gli ò veduti maggiori ; e pure il lojjfiono^ forfè In- gannaadoii , ci Ufciò fcricto , che foghono cflferc^ più i OSSER^AZ. ÌNT. ALLE TORPEDINI, più grandi degli occhi ftcffi . Si poflbno quefti fo- rami ferrare , ed aprire da vn corpo fimile ad vnjL-» palpebra umana , ficuato in queirangolo de* fora- mi , che è più vicino a gli occhi , ed è di foftanza.^ carnlaginofa coperto da una pordonceila di cute ^ € fi muoue intorno alla fua baf^ in modo , che egli può ferrare, ed aprire i forami qualunque volta al- la Torpedine ne venga il dcfiderio ^ o la neceffità ; e ordinariamente fi ferrano ogni volta 5 che la Tor- pedine apre la bocca per riceuer Tacqua, e fi apro- no allora quando la bocca eflcndo piena d'acqua li ferra per dare Tufcita ad efia acqua , giacche, come di fopra ò detto 5 vna piccola porzione ne efce per quefti forami, ed il reftante è (pinta fuori per li fo- rami delle Branchie 5 le quali Branchie dal volgo fono appellate con nome d'Orecchie . Nelle parti laterali del dorfo , e del ventre della Torpedine apparifcono le lineerò fegni di due cor- pi falcati uno per banda 5 i quali avendo rivolte le loro parti (che dagli anatomici fono chiamate fi- me ) runa contro Taltra, tengono le loro parti con- vefse voltate verfo la circonferenza del corpo . Quefti corpi falcati occupano lo fpazio che è tra le Pinne laterali, e le Branchie , e tra il Capo fino alla regione dell' Addominc, e fono d'una certa foftan- za molle, che apparifcc comporta di tante vefcichc piene d'acqua dotate di varie figure irregolari . Che colà fia quefta foftaa^a ^ lo duo apprefib , quan- DI STEFANO LORENZtKI. y quahdo avrò difcorfo della pelle , e di tutto qicllo che ad effa pelle appartiene . E è da notare, che tutto il corpo della Torpedine nel mexio è più gf oifoje ne* dintorni più gracile, e le parti più vici- ne alla coda fono più piene, e più tronfie dì tutto il reftante del corpo,e dentro di loro fta nafcoftauna cartilagine , che conferifce molto alla loro grof- fcz.z.a. Tutta la cute , o pelle, che cuoprc il dorfo è pie- na d'infiniti forami, de' quali alcuni fono più gran- di, altri più piccoli , e tanto i grandi, quanto i pic- coli anno la circonferenza nericcia, e fono più nu- merofiin vicinanz.adelc3po, e quanto più s'avvi- cinano verfo la coda , tanto più fcema il lor nume- rose la coda fteffa à la pelle forata da quefti forami, che in efìa coda fono piccoliffimi : Il loro fito è ta- le, che quei più piccoli fono più vicini ali'ertremo lembo del corpo, e quei più grandi fono più lonta- ni da efifo lembo. A tutti quefti forami fono centi- nuate altrettante ftricj e mefla vna setola per Ic^ bocche de' forami entra in elle ftric , e moftra che elle fono tanti canaletti, da'^qualifuolevfcirevn^ certo umore , che à del vifcofo j ed è cofa degna di ©iTervazionejche Ticcometra quei forami ve ne fo- no e de' grandi , e de' piccoli , così tra quefte ftrie ve ne fono e delle più grofle, e delle più fottiìi, del- le quali le più grofle fono continuate a i forami Exiaggìori ^ e le fottili ai minori . Qucirumorc che ' cfce. S OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI y t(cCy come Odetto, dai forami è vifcòfo, aniivi- fcofiffimo,ma però tale,, che rende lubrica la pelle delle Torpedmi di maniera , che difficilmente (ì pofibno tenere ftrette tra le mani , e fa in effe il medefimo vfi^io che fa la fpalmatura nelle nani, che le rende più facili al moto . Quefti fteffì fora- mi con le medefime ftrie fono ftati oilervati , e dc- fcrittidal stg.Stemne nel pefcc chiamato RaLxa^, con quefta differenza però , che egli à oflfervato vna fola forra di forami grandi, ed io ò offervato i maggiori , e i minori ,6 gli ò offervati in tutti i car- tilaginei piani 5 che fino a quefto tempo òtagliari . 11 ng.Ftdmefco Redt , nel fuo trattato deirAngiiiiie non ancora ftampato,oflervò ancor'egli quefta^ differenza di forami maggiorile minori, e gli à de- ferirti diligentemente , e di più à offervato, cht^. meda la setola per un forame , e camminando lun-r gbefTo il canale fottoporto, va la setolaaufcir^^ fuora del canale per la bocca del forame più vi-, cinOo Inoltre egli a offervatoyche nonfolamentc i pefci cartilaginei > e fenza squame fono dotati di quefti così fatti forami , e canali , ma rmcora i peki squamo(i,comei Lucci, le Tinche, le Heine ,1^^ Trote, il pefce Perfo, la Lafca, la Palamita ; e mol- te altre razze di pefci e squamofi , e non squamofi , e marini, e d'acqua dolce , anno quefti forami, e fempre con qualche differenza manlfefta o nella ' grandezza, o ncirordine, o nella pofitura , o nella fblcez- ^^ hi STEFANO LOKENZIKK 9 foltezza 5 fecondo la divtrfirà delle schiatte 5 ce lì^ quello di più, che egli àcfìci varo dtirifltrt Grrili toranìi^e canali pieni , o veti dVrrxie vifcofo. Di che colere fiano quelle fopradette fìrie delle Torpedini non fi puoteofiTervare, perche per Io più corrifpondono al colore efterno della pelle j egli è beo vero , che ottimamente fi vede il loro canrimi- no, il quale è diverfo 3 fecondo la diverfìtà deilc-^ ftric ^ imperciocché quelle ftrie più grofle con bel- liilimo ordine difpofte camminano verfo il capOj o per dir meglio camminano dal capo alla volta de* forami , e quefto cred'io non per altro , fé non per- che con rincontro delTacqua il contenuto umore vifcofofia più facilmente fpinto fuora de i forami? ma le ftrie più piccole camminano da i forami ver- fo il dorfo dell'Animale 5 o pure dal dorfo dell'Ani- male verfo i forami ; e tutto quefto fi rende più ma- nlfefto allora. Quando s'intromette la setola in am- bedue le forte di quefte ftrie , imperocché nelle grandi la setola fi trova la via aperta verfo il capo, e nelle piccole verfo ii dorfo ^ come fé dali'eftremo lembo della circonferenza del corpo tutte quelle itrie piccole andaflèroparaìelle fra di loro, e per- pendicolarmente verfo la spina 5 come verfo il dia- tnetro . PafìTa In oltre tra quefte ftrie un'altra diffe- renza, ed è, che nelle ftrie piccole la setola non en- tra fé non per la lunghezza di àuc dita traverfe.^, -e pel contrario nelle ftrie più grofle s'jnfr uà tutta B fenza IO OS^EKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI, feazacièmeno arrivare alla loro ultima ellremità» La f^t^fA^t pnm^y che è nella prima Ta'i>oUj moftra tutto quello, che fi vede nel dorfo della Torpedine, nella quale A a, a, ah Corpo circolare delU Torpedine 5 che con la /uà circonferenza forma molte inegualità , ma principalmente in ^. e ce Coda della Torpedine ^ fu la di cui fariefu^eriort^ fono piantate le due pinne de. f ^ Fmna che circonda la Coda • h h due pinne carnofe che mettono in me^o la Coda , i t ^li Occhi . / / due forami dovali ^ che shoccano al Palato. mmmm 'it e. linee , 0 fegni de due corpi falcati , nn nnn cinque macchie nere 5 che jt '^e^ono fui dor* fo di alcune Torpedini. Tutti gli altn forami j che mru fono fegnati di lettera rveruna , fono i forami pe* qudi efce Cvmore vntuofo . Come fia fomminiftrato a quefte ftrie l'umore^', che per elle sì copiofamente fi verfajo dirò a Tuo luogo, quando avendo levata la cute 5 le efa minerò con più efattcz-za • Ma non vi fia chi creda , che nella parte fupina delTAnimale non fi ritrovino de i foraeiìi ,che di fopra ò defcritri trovarfi nel dor- fo; conciofBecofachc tutto Torlo 5 che termina le parti convefle di quei due corpi falcati , che appa- rifcoao comporti come di tante vcfciche pien^^ d'acqua dotate di varie ligure irregolari , che di fopra DI STEFANO LORENZINÌ. ii fopra ò deferirti , è ripieno degli ftefl] forami 5 ina però di quei grandi pofti tutti per ordire un de pò l'aitro. in quelli fimilmente intromefia la setola^ trova TeficG verfo il capo, benché penetri più in- ternamente di quello, che ella fi faccia nelle fìric del dorfo. Nella medefima parte uipina fra' due corpi fal- cati fuddetti , poco lontano daircftremità dinanzi del capo fi vede fituata la Bocca , la quale in tutte le Torpedini a proporzione del loro corpo a lo fquarcio grandiffimo , benché quando efla è ferra- ta appaia aflai piccola. Io ne ò tagliata una, la^ quale pefava diciotto libbre j quefta aveva la boc- ca tanto graade5 che io poteva liberamente fenza-» veruna difEcuIti per efla intromettere la mia mano nello ftomacoj conforme anco oflervò nella fua il ^ign. Francefco Ree . Onde fi vede chiaramente lo sbaglio dclV/or^iìom^ il quale parlando delle Torpe- dini ebbe a dire 5 che anno la bocca piccola j ma egli per avventura volle intendere della bocca fer- rata 5 e non aperta, nel qualcafo egli averebbe ra- gione , giacche, come di fopra io diceva, allo- ra appare afiai piccola . Nel mezzo cerchio delU mafceila di fopra, ed in quello della mafcella di fotto fi veggono fituati alla rinfufa molti ordini di denti piccoliffimi , duri , onclnati, e rivolti verfo le fauci . ArtfiotiU^ e il lonfiono fcrivono , che effi denti foa fatti a foggia di sega, ma io nono Imputo rc- B 2 dcrgli Il OSSEKVAZ. INT. ^LLE TORPEDINI^ dergli corali, benché io abbia ufata o^tì\ arten- xione per oflervargli , e mi fi a feivito più voltt-t del Microfcopio . Accanto al Labbro di fopra.* della bocca , cfternamente fono fituati due forami rltondi di non molta profondità . Quefti, comune- mente dagli Autori , fono creduti eflcr^ i forami del nafo , ed io non fono lontano dal crederlo, giacche, come diiò a fuo luogo ^ la membrana, che cuopre la parte loro convcffa, riceve nervi dal cervello, corrifpondenti ai nervi deirodoraco, chiamati olfattorj , che fi veggono negli altri ani» mali 5 e quefti nervi non pare che poffano eflere deftinati ad altro ufo, che a cagionare quel fenti- mento, che noi chiamiamo odorato. Eglìèbea^ vero, che io credo, che quefto loro fentmient^ delTodorato fia ottufo, ortufiffimo, dandomi mo» tivodi crederlo tale, la fuperficie conveifa della^ cavità di quei forami, la quale è femplice, fempli* ciflima , enonpunto moltiplicata per mezzodì la- melle 5 né per mezzo di alcun'altro corpa. Ghequella moltiplicazione di fuperlìcie fia ca- gione della maggiore acutezza del (eofo, non ere-, do, che vi fia chi ne dubiti, imperocché, fé noi an- dremo ad una ad una efaminatido la fabbrica in- terna lei nafo degli animali , non vi troveremo al- tra^dlfTerenza , che circa alla moltiplicazione della fup rn:ie , avendola alcuni animali più, alcuni m^tio moltiplicata; e di quefti^ aUri anno Todorato più DI STEFANO LORENZINL ij più acuto, alcri meno , e quegli che Tanno più acu- to, anno la fupcriìcie più moltipllcata di quelli che lo anno meno acuto, fcfempio di ciò ne fiano i Bracchi, e tutte l'altre schiatte di cani , i qualij co- me ogn'un fa , anno l'odorato fquiruiffimo ; ed in-» quefti,fe noi efammeremo la (uperficie interna-, della cauità del nafojla troveremo moltiplicara^ marauigiiofamente per meziodi molte lamelle of- fee, le quali ci moltrano un maravigliofo artifìcio del (ovrano Facitore nel moltiplicare cotanto in.* . piccOiOspaz.io una superficie. L'Orfojcheal pari, e forfè più d'ogn'akro animale à l'odorato acuto , à la superficie interna del nafo molto, e molto mol- tiplicata, e la ragione di quefto fi è, perche quant® più grande^ e più spaz-iofa è la superficie, tante più fono le particelle che poflbno introdurvi mipreflìo- V ne; e quante più fono le particelle,che introducono impreffione nella superficie, tanto più è rifveglia- toil senfo,ediviene più acuto, e più perfetto y do- ve pel contrario quegli animali , i quali anno la.»» superficie interna delnafo meno moltipHcataj tan- te meno fono le particelle, che in effa introducono smpreffione,e per confeguen^a tanto più ottufo, e più imperfetto èli senfo; ma di ciò in altra occa- fione fpero di poter parlare, non e(fendomi in ac- concio ora qui foggiugniere altro, fé non come per paiTaggio, che la fabbrica interna del nafo deiròr- fo, la quile aoa molto tempo fa ^ per la benignità éQÌ 14 OSSEKf^AZ. INT. ALLE TORPEDINI, del Serenifs. sig. Principe di Tofcana mio Signore^ che (1 compiacque donarmi utvOrfo per notomi- iarlo , io ò potuto oflervare . Ed è la fcguence • Nel Nafo di quciFAnimaiej nella via dell'aria fi contano più di trenta spazi) di lamelle, le quali fono pofte in modo , che quattro ordini di piani di lamelle giacenti fono feparati l'uno dall'altro per nìez,z.o di tre piani perpendicolari • li primo piano è pollo nella superficie delle na- rici, (opra il quale fono fituati due piani perpen- dicolari. Nel fecondo ordine di piani fi contano due altri piani , de' quali uno è piccolo , e molto femplicc-^, e l'altro è bafe comune degli altri piani , e fopra quefto fono pofte perpendicolarmente fette la- mell^^ . Il terzo ordine di piani è compofto di cinque piani, & Il quarto ordine è comporto folaraente di duc-^ piani* Ma torniamo alle Torpedini . In quella vici- nanza, nella quale la coda fta attaccata al corpo della Torpedine , fta fituato il Podice con una fef- fura aflfai grande, la quale e verfo il capo, e verfo la coda termina in un'angolo . Di qua, e di ià dell'an- golo che guarda la coda fi veggono ne' labbri del- la fefìfura medefima due forami falcati . L'angolo che guarda il capo vien quafi ricoperto da um./ porzio- DI STEFANO LORENZINL 15 pomonc di cute, la quale forma come un'iperbole, o parabola che dir vogliamo, che allunghi le gam- be di quà,e di là verfo i lati della fefiura medcfima. Vna fimile ftruttura intorno al Pod ce io lo trova- ta m tutti i cartilaginei pianij che fin ora ò tagliati, cioè nella Raza, nello Squadro, nell'Aquila, e nel Falcone^che pur'anch'efio è una fpezie ài Raza^chc dagli Scrittori delle cofe naturali è chiamata Raia oxyrhyncos maior, per.aver'ella nelb parte ante- riore del capo una giunta allungata a foggia di bec co. Che cofa fieno quefti forami,e quale uio abbia- nOjlo dirò appreffo^quando favellerò delle parti in- terne • Nello ftellb piano del Podice a i lati interni di quei corpi falcati , che fono d'una certa foftanza moilejch'apparifce comporta di tante vefciche pie- ne d'acqua dotate di varie figure irregolari, che di fopra ò mentovatÌ5 fono aperti dieci forami, cinque per banda ; i quali forami, anch'efi[5 di figura falca- ta, e voltanti le corna verfo il Podice, fono quegli, che vanno alle branchie, e fono coperti da una«» rimboccatura di pelle , la quale impedifce , che l'acqua 5 che una volta è ftata mandata fuora da quelli forami , non pofla in eiTi di nuovo rientrare . Il colore di quefì-a rimboccatura è fomigliantifiTimo al colore delle Madreperle, ma a i colori non bifo- gna dar molta fede, perche foventemente fogliono variare , fecondo i luoghi , ne' quali fono (tati prefi ipefci, e fecondo! percotimenti dell'aria, com^^ oif.rvò i6 OSSERrJZ.ÌNT. ALLE TOUPEDm^ oiTetyò anche i! W|«. Ree nei Tuo trattato dcli*An* guille non ancora llampato.. La feconda Ft^urd^ che è nella TanuoU prim£ ^mo^ ftralIPecco, e TAddomine delia Torpedine, eoa tutto quello , che in efla fi offervaj ed in quefla • * a a t due earfl /dicati e b la Bocca . € e foram$ del Nafi . d d forami delle Branchie.. e 5 forame del Fodne ^ co due f&rametù falcati ^ che fono fcolpui ne" di Luì Lal^brt ^ Sbrigatomi dalla defcrizione delle parti eiter- ne, le quali fono comuni a tutte quante !e schiatte delle Torpedini , farò prefentemente paiTaggio ad alcune divcrfità 5 che nelle parti cfterne tra Tor- pedine 5 e Torpedine fi fcorgono . Gli Scrittori delle cofe naturali diftinfero \t^ Torpedini in due schiatte ^cioc nelle nere, e nelle rofììgne , o per dir meglio ìimili al colore della Si- nopia. 11 grande Artfiotile aggiunfe la terza Tor- ta^ e chlamolla Spinofa: Ma perche quella divi- fione non fi poteva comodamente adoperare , ne fi trovavain tutto 5 è per tutto vera, fecero gli Au- tori un'altra di vifione , per la quale le dividevano in Torpedini macchiate 5 e non macchiate; ed a quefta divifione aggiugnevano un'altra fuddìvi- fione^ la quale dittingueva di nuovo ie macchiate in due force* Della prima forca erano quelle^ che avevano m STEFANO LORENZmr: Ì7 avevano nel dorfo cinque fole macchie rerc«^ ; le quali macchie, perche rapprefentano in un certo modo gli occhi, diedero motivo a P/mio di chiama- re quefte Torpedini oculate 5 ed a F/w'io fi fotto- fcrifse il Bellonio. Dell'altra forra fono quelle, che prive delle macchie nere, anno fparfe per tutto il dorfo moltilTìme macchie bianche di diverfe figu- re. Io, oltre a quefte differenze, ne ò ofTcrvat^^ alcune altre , la prima delle quali fi è , che quelle.^ cinque macchie nere , che fi ritrovano fopra il dor- fo di alcune Torpedini non fono tutte della mede* fima figura, come vogliono gli Autori, che le chia- mano tutte tonde, ma alcune fono perfettamente^ tonde jalcune altre fi avvicinano un poco più, altre un poco meno alla figura ovale;. In oltre vi fono al- l'une Torpedini , nelle quali una delle macchie ne- re è fatta a foggia d'una mezza Luna. In alcune le-* macchie nere fono fituare in modo,che fé fi congiu- gneifero con linee rette i loro centri, fi coftituireb- be da quefte un Pentagono non perfettamente re- golare; in alcune altre tali macchie fono pofte fola- mente in due linee rette fra di loro paralelle^che le tre anteriori in una , e le due pofteriori in un'altra e E è da offervare^che tra quelle Torpedini,che anno cinque macchie nere , ve ne fono alcune, che anno tutto il dorfo tempeftatodi moltiflGime macchic-i ^ bianche di diverfe figure fimili a quelle dell'altre Torpedini , che non anno le cinque macchie nere, C Del i8 OSSERFAZ. INT. ALLE TORPEDlWy Del refto in quefte 11 colore della pelle del dorfo è di colore di cenere, e iti quelle altre* che non anno macchie di forta alcuna^ è roflignoj o vero color di ruggine. La feconda differenza fi è , che alcune Torpedi- ni anno la Coda mefla in niezio da óuq appendici quafi riconde , più lunghe^ e più corte 5 fecondo la.* inaggiore ^ o minor grandezza deirAnìmale . La Figur4 ter^a^ che è nella Ta^oia prima 5 rappre* fenta al naturale una Torpedine fupina avente Ia«* coda mefla in mezzo dalle appendici j ed in qucfta aa Sotio le apf endici o Nelle più grandi, che io ò tagliato, non paflava- no la lunghezza di quattro dita traverfe , e la grof- fezzaerafimile a quella d'un dito mignolo. C^efte appendici fonodure.e quafi pffee,e compoftecome di tante lamelle foprappofte Tuna alValcra^In quella partejche riguarda la coda apparifcono come fefle, e nell'eflremità, che riguarda l'eilremità della coda medefima anno un forame, pel quale intromefìa la-» setola,dopo di efler'arrlvata alla metà di efla appen dice non pafsa più oltre, per non aucr' altra vfcitaj talché fi con vien loro il nome di condotti ciechi. In quefti condotti vi fta racc.hiufa una certa fuftan- 2.afimileal>latte, la quale checofa fiajed a che fer- va, ed in qual modo vi fia venuta è difficilifTimo il congetturarlo . Quefte iftefse appendici nel mede- fimo modo figurate , e fabbricate le anno tutti gli altri DI STEFANO LORENZIM. ip altri perei cartilaginei piani, che fin'ora mi è acca- duto di vedere; e particolarmente l'anno palsato in Livorno le ofservai nell'Aquila, o Pipiftrello che fé lo chiamino, nello Squadro, nella Raza^, £ nel Falcone ; e furono anco oflervate dagli Auto- ri ^faori che nella Torpedine, perche forfè nojou. vennero alle loro mani di quelle Torpedini , chc-^ anno fimili appendici. I uiedefimi Autori opina- rono, che elle lleno un fegno cerriflìmo del lefso mafculino ; ma quanto effi fi fieno ingannati , e fie- no lontani dal vero, lo dimoftrano chiaramente^ tutti quei cartilaginei piani, i quali ancorché ab- biano que{ì;e appendici, nulladimeno racchiudono nel ventre le parti della generazione conuenienti alle femmine,come moltiffime volte offervai Tanno pafsato ed in Fifa , ed in Liuorno , non folamentc-> nelU Torpedini , ma ancora negli Squadri, nelle Aquile, ne' Falconi, e nelle Raze,ne' quali tutti pefci trovai l'ovaie , e gli ovidutti pieni d'uova, ed in alcuni di tal grandezza, che non v'era pe- ricolo di poterfi ingannare, imperocché alcune,^ erano grofse quanto il tuorlo di un'uovo di gallina noftrale ; ficche tolto via quefto contrafsegno, co- me falfo , che gli Autori pongono per diftinguere i mafchi dalle femmine, non refta nel di fuori ve- run'altro contrafsegno, almeno, che io abbia of- fervato , il quale pofsa diftinguere l'un genere-^ dall'altro, C 2 La 2.0 OS S'ERP'AZ.ÌNT. ALLE TORPEDINI, La teria difFereiua fi è , che alcune Torpedini anno gli occhi, che fi follevano fopra il capo a fog- gia di galloxiole, come notò nella fua Torpedin^.^ il s$^. Frmcefco Redi mlU lettera fcrìtta al Padre thtrchery ed io ancora più, e più volte rò offervato. in alcu- ne altre ò pollo mente , che gli occhi non fi folle- vano né punto, né poco, anzi fé ne ftaono rinchiufi nella lor cafla, ancorché ve ne fieno alcune , nell««^ quali s'in^kano folamente vn poco nella parcc-j» anteriore. La quarta differenza fi è, che alcune Torpedini anno gli orli di quei forami, che fono immediata- mente dietro a gli occhi fatti a merluzzi , con fette merluzzi per ciafchedun forame , certe altre non^ gli anno; e per quanto ò potuto ofiervare> tacce quelle Torpedini, che non anno gli occhi follevati a foggia di gallozzole, anno i forami dietro a gli occhi fatti amerluzzi 5 eflendo tutte Falere prive di quella fattura . Quelle fono le difi^renze, le quali> oltre le notate dagli Aurori , io ò oflér vate 5 il per- che avendo fornito tutto quello, che appartiene al di fuori , andrò per ordine defcrivendo tutte Takre cofc,che fecondo la norma del taglio anatomica fi vanno manife dando. Cominciando adunque a fcparare la pelle da i fottopofti mufcoli dell'Addomine, bella cofa è il vcdere,come molte fibre tendinofe, che fi vanno ad inferire aella pelle^ camminando per traverfo, fi fe- gano Dì STEFANO LORENZIKL 21 gano alternamente formando un curie fiflìmo plef- io^ o per dir meglio una gentil ceffìtura di fottihffi- matelaj il che ancora a oflervato ortimamente il ji^, Sten§ne nella notorma del pefce Rax^ . E' in cltr^-^ curiofiffimo il vedere come da per tutto il corpo vanno ad inferirli nella pelle iniinice quafi diffi fi- bre tendinofe, & infinite ramificazioni di fibrt-# nervofe , e di vafi capillari fanguigni ; le quali cofe tutte fanno molto bene intendere, che anno una-* gran parte nella compofizione, e tefficura dielTa^j pelle : E perche una fimile ftruttura fi ofierva in- torno alla cute di tutti i pefci cartilaginei piani, parmi che fi polla aflfolutamente affermate 5 che la-i maggior parte della pelle è tefluta da fibre tendi- nofe 5 e nervofe , e dall'anguftie del ricettacolo fanguigno . Ne fia chi creda, che querto componi- mento della cute fi trovi folamente in quefti pefci j imperocché il stg. Stenom a ofiervato, che in tutti gli animali la compofizione della cute è quella me- defima 5 che io di fopra ò detto trovarfi nelle Tor- pedini 3 & il dì 20; Febbr. 1 677. ab incarnatioa^^ la potei beniffimo offervare in compagnia del sìm* Framefcù Rsdt in un gran Lucertolone d'Affrica^, che nella fua cafa fi anatomizò, nella pelle del qua- le troppo chiaramente fi vedeva , che ad ogni fca- giia andavano ad impiantarfi moltifiìme fibre ttn- dinofe . Di più nell'uomo fl:efib la pelle è continua- sa co' tendini noa folamente nella linea alba deir Addo- 11 OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI, Addomine , ma e ne' goaiici , e nelle mani , e ne' piedi j e qiiefto l'ò più voice moftrato in Firenz:^-^ nello spedale di santa Maria Nuova ad alcuni miei cariffimi amici , ed è tanto chiaro 5 che non parc.^, che vi fia più luogo di dubitarne . Levata via la pelle tanto dalla parte fuperlorc.^, quanto dalla inferiore del corpo, appaiono nel dor- fo intorno alle parti convefle di ciafcheduno de i corpi falcati, che fono d'una fuftanzia molle,che ap- parKce compofta di tante vefciche piene d'acqua^ dorate di varie figure irregolari, appaiono dico, due fafcetti di canaletti uno per banda , 1 quali ca- naletti appoggiati fopra i mufcoli dei dorfo , e fe- parati nella loro lunghezza dalla pelle, quando (i iepara effa pelle, fi offerva, che vanno con una^ eftremità a fcaricarfi ne i forami maggiori , che di fopra ò detto ritrovarfi nella medefima pellc-^ , € con l'altra eftremità tutti infieme vanno a termi- nare in un luogo, che è fra gli occhi, e Tefìremo lembo, o eftremità anteriore del capo tra due ap- pendici oftee del Cranio , le quali , come due corna spuntan fuori del medehmo Cranio . Con quefta^. eftremità ciafcuno de i canaletti fta attaccato fepa- ratamente ad un piccolo globo fimile ad un Co- riandolo , e tutti quefti globi nuotano in un'umore bianco» ma glutinofo, ne' quali ftaono immerfi. Li fuftanza5che'Compone quefti globi è fimiie ali*umo- re criftallmo dell'occhio j ficcome parimente quel- la DI STEPANO LORENZINL 2j là fufianza , che compone i canali medefimi , con- cioflìecofachc i globi, e i canali fono d'una medefi- mafuftanz.acompofti. Il numero di così fjtti ca- nali raccolti In due fafcetti è uguale al numero de i forami grandi, che fi fcorgono efternamente nella.^ pelle 5 e ficcome i fuddetti forami fono in maggior numero verfo il capo, che verfo la coda, così anco- ra il numero de' canali è maggiore verfo il capo, che verfo la coda. Egli è ben vero, che quei ca- nali)Che fon più numerofi verfo il capo, fono altresì più corti di quegli, che fono meno numerofi, giac- che tutti 5 come io di fopra diceva , anno un'eftre- mità in un medefimo luogo, e l'altra in diverfi. Quello che fi è detto qui di quefti canali, s'mten- derà meglio dalla Figura quaru ych^ è nella Tancia pnma , nella quale aa aaa^ e c^ Som i canali fin qm defcritti , che ter* minano nella pelle • bb ^ Luogo do^e i canali fuddetti con C altra efìremita rvanno ad ynirfì ai globi di fopra dtfcrttti . L'ufo di quefti canali , corneo accennato, è di portare quell'umore , il quale fuole ufcire per quei forami, ne' quali effr canali vanno a sboccare.^ . Il luogo d'onde venga Tumore in quefti canali, crederei effere quei globi fopradetti fimili al Co- riandolo, i quali fervano come di glandule con- glomerate per la feparazione di eflb umore; im- perocché egli è vero veri/lìmo, che tutti i vafi in quel 24 OSSEZVAZ. INT. ALLE TO^PEDÌNf^ quel luogo , nel qi ale anno le loro eftremuà , o rì- Cf venoso depongono Tumore contenuto in effì^ Quefti vafi ternainano in quei globi 3 adunque diu. quegli ricevono, o in quegli depongono Tumore.^ contenuto j ma , come abbiamo veduto, quefti va- fi depongono Tumore contenuto per Teftremità, che metton capo ne' forami della pelle 5 adunque-* bifogna neceffariamente conchiudere, che abbia- no la loro forgente da quel globi , e che per confe- guenra quefti lo fcparino 5 oltre che la gran quan- tità di vafi di sangue , che per la fuperficie di que- fti globi fi veggono diramati 5 pare che Io dimoftri chiaramente 3 concioffiecorache eiFendo effi vafi moki più di quelli , che fervirebb«» per la fola^ nutriz.Ione de' globi, danno motivo d'opinare , che in quei globi fi faccia la feparaxione di quelTumo- re dal sangue . Ne dee oftare 3 che Tumore , che e- fce da i forami, che sboccano nella pelle, sembri iri maggior copia di quello, che da sì piccoli globi fi poffa feparare , poTche effi fon tanti, che il numero fnpplifce alla piccolezza . Ma perche forfè anche il numero non potrebbe fupplire a quella quantità così grande, vi e da confiderare di più , che 1 canali medefimi , o per dir meglio le pareti de' canali aiu- tano i globi alla cribrazione di quefto umore^^ E perche quefta mia confiderazione non paia aftat- to aerea , e Ideale, addurrò qui i motivi 5 che m'an- n@indouo a formarla. li primo motivo è fiato il vedere^ DI STEFANO LOT^ENZIKI. 25 vedere, chele pareti di quelli canali foro della^ iklliffimafuftanza de' globi 5 ancorché un poco di colore di ve rfo, i! quale non fa per ccfliiuirelefu- iianze diveiTej perchè la differenza della fuflanza.^ delle parti argumentata dal colore è incerta 5^-^ quelle partii che per Io più rosseggiano pc r cagio- ne del fangue5poffono diuenir gialle per la bile^ & i nìufcoli in alcuni animali ora ripparifcono rclfi^ora bianchi , anzi che in uno fteffo piede di Coniglio ò olfervato i nuifcoli e bianchi^ e rofTì, che pure e gli lini 5 e gli altri erano della medefiima furtanzajcd inipiegatinelmedclimoulìzioj onde chiaramente apparifce^cheilcolore non à niente che fare in- torno alla diuerfa fufìanza delle parti . Il fecondo motivo mi vien fomminiftrato dalle medefime pareti de' canali, le quali effendo di gran lunga più grofse di quello, che fi convenga ad un t fcmplice condotto 5 fanno dubitare di effere defti- nate a qualche altro ufo più nafcofto , giacche ia^ natura non opera mai a cafo , né multiplica gli enti fenza neceffìtà, che fé Tufo delle parti fi determina dalia fuftanza , che le compone , o dalla fomiglian- za 5 che effa fuftanza à con un'altra fufìanza , bifo- gaa necelìariamente concludere quello , jphe di fo- pra io diceua , cioè , che le pareti aiutino nella cri- brazione i globi , giacché tanto quelle , che quefli fono compofti da una ifteflà fuftanza . il terzo motivo era il vedere, che per tutta la fu- D perfìcic i6 OSSERl^JZ. im\ ALLE TORPEDINI y perficic efteriore di quei canali fcorrono moItlfTimi vafi di fangue, che fi dividono in infinite minutiffi- me ramificazioni 5 a i quali vafi io non faprei alle- gnare altro ufo ^ che di portarvi mefcolato col san- gue una porzione dell'umore bianco untuofo, ac- ciocché in quelle parti fi vagli 5O fi fepari dal me- defimo sangue . Ma fia come efler fi vogliaj quando ancora tutti quelli motivi foflero falfi 5 che pure io gli ò per veri, non importa j che quei globi fieno piccoli in riguardo a tanto umore, che fi troua ne i canali , imperocché quei globi, come tante picco- le, e povere vene, o sorgenti d'acqua pofìono a po- co a poco ftillare ne i canali , come in altrettanta»^ confervejqueli'umof ejil quale infenfibilrnente qui- vi radunato , e raccolto , è poi fpinto fuori allora.^, quando ne viene il bliogno. E quefii fono i moti- vi , che m'anno indotto a favellare fopra Tufo di quei globi, e di quei canali 5 rimettendomi però fenipread ogni miglior giudizio dì coloro j'che di me fono più provetti nelle anatomiche fpeculazio- fìi , Ma perchè ò qui fauellato delle ftrie, o canali più groffi3& ò determinato il loro ufo^ fa ora di me- iììere, che io parli delle ftrie 5 o canali più fottili . Queftc fìrie , o canali più fottili 5 allora quando fi fepara la pelle da i mufcoli . non rimangono ap- poggiati fopra i mufcoli del dorfo , ma reftano In^ modo attaccati alla pelle di efib dorfo, che non fi poffoao feparare da efia pelle senza rompergli , ' ola- DI STEFANO LOKENZìW. . 27 o lacerargli, e formano in efia pelle una vaghirfìma figura, infiperocchè girando tanto nella parte de- lira, che nella liniera, un canale da per tutto intor- no a quei laogOjal quale iìano attaccati quei corpi falcatijche fono d'una fuftanza mollejche apparifce coaipofta di tante vefclche piene d'acqua dotate dì varie ligure irregolari , e che pui volte ò nominati ; ( apparendo quel luogo , per le veftigle che vi fono lafciatc irripreife da quelle, come vefcìche) dopo avergli girati, ritorna in fé fteOb,, tal che ancor'eflb forma una iigura fimile , e corrifpondente a quella^ che formano imedefimi corpi falcati j quindi par- tendofi dalla parte inferiore di ciafcheduna di quel- le figure una ramificaz,icne , vanno una nella parte deftrajC Taltra nella parte finifì:ra,camminando fino airulcima eftremirà della coda • Qaefti due canali, cioè deftro, e finiftro comunicano fra di loro per mezzo d'un canale della iftelTa loro qualità , il qua- le poco fotte quei forami , che fono dietro a gli oc- chi, pafla dall'uno de i canali fopradcrrjairaltro. In oltre , da quefti due canali ^ come da due tronchi principali fi partono moluffime ramificazioni di canali della medefima forra , le quali vanno a con- tinuare a tutti quei forami piccoli, che abbiamo detto vederfi efternamente nella pelle. La mag- gior lunghezza di quefte ramificazioni non pafiL» due dita trauerfe . La figura , che formano quefti canali, s'intenderà meglio rapprefentata al natu- D . 2 rale 2 8 OSSEKVAZ. mr. ALLE TORPEDINI y *rale nella Ftgma prima della TauoU feconda ^ nella^ quale aaa y e e* Som i forami cibila pelle j per i quali ft fcaruano i canali maggiori . h bby e c. Ramificazioni' de i canali minori 5 che ""van* no a continuar jì a i forami minori della pelle* e ce y ce. e' tutta la pelle , che cuopre il dorjo ddU Torpedine. Per queflri canali piccoli è portato queirumore ^ die verfa fuora de i forami minori della pelle delle Torpedini, e queftoapparifce un poco meo vifco- fo di quello che efce da i forami più grandi . Io fo- no ftato un poco dubbiofo d'onde pcteiTe derivare in quefti piccoli canali un così fatto umore, mentre non mi pareva, che aveflèro continuazione, né co- municaz.ione con parte veruna 3 ma ofìervando poi megliojche in quella parte , con la quale effi canali fiatino attaccati alla pelle^la medeunn pelle ferve a loro di pareti,cefsò in gran psrte ogni mio dubbio, mentre potei credere doverli coacladere elTergU fomminiiirato dalla pelle, e perciò dovei richiama- re quefti canali veri canali efcretorj della pelle j i quali canali efcretorj fono la quarta cofa , che il slg. limolo Stenons affermò cocorrere rjila compofizione della pellet e queftofuoafììsrmaie viene fiancheg- giato da quefta mia oflervaziooe , mentre nella^ pelle delle Torpedini ve oe fono fparfi, e dirama- ti iiiolciirimi 3 ed ancorché tanto ne' bruti , quanto negli DI STEFANO LGRENZmi. ip negli uomini qiieili vafi efcrecorj non fi offervino' manifefti , non è però da diiperare , che una volca^ non fieno per effere fcoperri da qualcheduno più oculato, o più avventurofo) mentre fon molte le ra- gioni,^leoflervazioni, che invitano a tercreper credi biicj che ed] vi fieno 5 ed io qui non voglio ad- durle per non mi allontanar di iòverchio dal mio propofito. Sarà dùquecredibilejche Tumore untuo- fo venga fomminiftraco a quefti canali minori da al- cune glandule miliari^cioè quafi della gradeiza d'un grano di m.iglio analoghe a quelle 5 che il medefimo sig. Stenone à oflervato efiere attaccate , e fparfe per tutta quanta la pelle di molti animalij ani) jche egli oderva di più , che ciaichedun poro della pelle à la fija gianduia miliare 5 la quale o è maggiore negli ammalatilo e minore ne^fanij maggiore è in co- loro^ che molto fudano, e fpeflb. A quefte glandu- le miliari de' pori 5 fcorrendo per traverfo 5 fiacco- ila un nervOj come affermò Toculatiffimo stotu Mar* cello Malpighij e non folamente un nervo, ma ancora fi accollano ramificazioni di vafi fanguigni .'Da ta- li glandule miliari ^\ fepara per tutto illudore, il quale ferve acciocché le papille nervee cflervate dal medefimo stgn. Malpighi nella Cute, e da lui cre- dute per organo del tatto, fi mantengano molli , e non li rifecchjno,o dal continuo ufo non incalli- fcano 5 onde nelle parti di efquifito fenfo, arricchi- te, come egli ottimamente avvertifce^copiofo per lo 3 o OSSERVA?.. IKT. ALLE TORPEDÌNI, lo più fuol nafcere il fudcrc j come farebbe a dire^ rieile piante de* piedi, nelle palme delie mani, e fot- to rafceile ^ e e* Nelle Torpedini adunque 5 ed ìtl^ tutti gli akri pelei, che anno canali fimilii o rifpon- denti a qiicfti, una buona quantità di quell'umore, che (\ fepara dalle glandulemiliari^fi raduna in cili canali, e tutto infieme al bifogao vien portato fuo- ri per quei forami manifcfti . E che quedo (ia cosìj mi farci lecito di non ne dubitare 5 poiché effi ca- nali, per quanto ò potuto offervare, non anno con« ncfilone con yerun altra parte , che con la pelic-^ ^ e per confeguenia non poffono ricevere i'mnor^^, che da elTa pelle , d'onde ne fegue, che quando non fodero ftate notate le glandule nella Cute di tutti (y\ì animali, vi fi doverebberoneceiTarianiente aai- mettere almeno in quegli animali, che ave&ro va-- fi fiaiiiijO analoghi a quefti, giacché le pareti di quefti canali non fono fabbricate iìi modo, né di fuftsnza abile a fervire per iftrumento di fepara- ^ione , come abbiamo detto feguire ne' canali più grodi; Sono adeffo da efaminarfi quei corpi falcati, che fono d'una fuftanza molle, che apparifce compoiìa di tante vefciche piene d'acqua dotate di varie fi- gure irregolari . La loro fabbrica non è difficile a^ ricrovarfi , imperocché effi corpi non fono alerò, che due bèlliffimi muicolij come ancora ofìervò il si^ì. VrmiclcQ Redi^ componi da molte fibre moHi, bianche, • DI STEFANO LORENZINL s i bianche^e più grofle delle penne delfoche^e di figu- ra cilindrica . Vn3 eftremità di quefte fibre è nella Cute 5 che cuopre il dorfo 3 Taltra eftremità è nella Cute 5 che cuopre il petto , e'I ventre della Torpe- dine, e vi ftanno pofte perpendicolarmente ^ e ben- ché le fibre fieno di figura cilindrica 5 nulladimeno le loro eftremità fono di varie figure irregolari , le quali da effe fibre fi lafciano imprefle nella pe]lc«> tanto del dorfo , che della parte inferiore 5 e quefte eftremità fono quelle ^ che pel loro colore 5 figura , e fituazione appanfcono vefciche vere, e reali, che perciò fin'adelfo io ò chiamato quéfti due mufcoli corpi falcati fatti d'vna fuftanza molle, che appari- fce compofta di tante vefciche piene d'acqua do- tate di varie figure irregolari . Quefte fteffe fibre componenti quefti due mufcoli falcati , fono fepa- rate. vicendevolmente da fibre trafverfalì , e rice- vono nervi manifefti , che trafverfalmente ad c{]L> s'accoftano di maniera, che io non dubito, che non fi pollano appellare fibre motrici j coll'aggiugnere di più 3 che l'anteriori fono più corte delle pofte- rlori . 11 modo come quefte fibre fono difpofte, e ìa figura, che le eftremità loro lafciano impreifa nella pelle, fi rapprefenta nella Figt^rafecorM della Ta^o^ lit feconda , nella quale ,4 4 4 4 5 Porzione di pelle . bb^tz. Fibre cnindrtche^ che cammwam dalla pelU^ che cuopre il dor/o^alla pelle ^che cmpre il petto^e tAddomwe. € e e e ^ Se' j2. OS^ERFAZ. INT. ALLE TORPEDINI, € ce c 5 Se^ni che refidno tmpreffì nella pslie , telfe ^U k fbre cdindriche. Rapprefentata m tal maniera la peliate le più vicine parti fuccucanee, fa di mefticre di paflar^^ alla confideraz.ione di quelle parti, che fi conten- gono dentro le cavitàdeirAddomine^e del Tora- ce ; e prin:ia di colà penetrare , non è da lafciare di confiderarejcome obliquamente afcendendo 1^-^ fibre tendinofe de' muicoli dell'Addomine fuuati ne' lati oppofti fi interfegano , come nella linea Al- ba 5 alle quali fibre procedenti obliquamente, al- cune altre fibre, che trarverfahuente camminano, vanno formando come tante ifcridoni in quei mu- fcolie . Aperto TAddoniine, apparifce il Peritoneo di colore bianco bianchi/lìmo, il quale ila sì forte- mente attaccato a i mufcoli dell'Addomine, ch«^ fcnz,a pericolo di lacerarlo non fi può da elli mu-. fcoli feparare , ed è cofa vaga il vedere una gran quantità di fibre tendinofe , le quali ufcendo da mufcoli vanno ad Impiantarfi nel Peritoneo, e fi in- trecciano in modo, che fi può dimoftrare chiara- mente , e confermare quanr9 dei Peritoneo fcrifìc il st^n, Niccolò St€mne^ cioè, che egli fia comporto dalle fibre tendinofe di varj mufcoli, le quali in- trecciandofi infieme vengano a comporre una tal membrana • 11 fimile egli crede della Pleura , della dura Madre 5 e di tutte Taltre membrane, sì comu- ni, Z)/ STEFANO LOKENZÌKh 35 ni, come proprie di ciafchedun mufcolo, cioè, che tali membrane non fieno altro che fibre proceden- ti da mufcoli 5 e tutto quefto fi può evidentemente moftrare , come io ò fatto più volte non folamence ne' cadaveri degli uomini , ma altresì in quegli de* bruti, imperocché il Peritoneo con le fue fibre paf- fa tra le fibre della Imea Alba, ficcome ancora tra^ le fibre tendinofe , che fono intorno al mezzo del Diaframma, ed è continuato alle vertebre ftelfc.^. Cosi ancora nella cavità del Torace la Pleura fta attaccata e al tendine del Diaframma, e alle co- ftole , ficcome ancora ad altre parti ^ così la mem- brana grofia del Cervello, cioè la dura Madre, non folamente è attaccata da per tutto intorno al Cra- nio 5 ma in oltre le di lei fibre ufcendo per le futu- re fono continuate a i mufcoli , che fono fituati nella parte oppofta,& in tal modo la fuftanzadi quefte tre membrane farà la ftefla . Tolto via il Peritoneo apparifce il Fegato,iI qua- le,pel fuo fitOjchiama fubitogli occhi alla fua confi- derazionejimperocchè è divifo in due lobi a foggia di due falci non molto fra di loro , in quanto alla., grandezza, differenti, e camminano uno alla parte delira, e l'altro alla parte finiftra dell'Addomine ,e fono uniti infieme nella partejche è fotto lo Sterno, o vero nella loro bafe per mezzo di una (Irifcia fot- tiliffima della medcfima fuflanza del Fegato, il che fu ancora offcruato dal signor Fr^mtfco Redi E nelU ' r^. os^EKVÀZ. i\r. alle torpedini, ndU lettera da lui [crittA al P. du^ta/fj Chtrcher , 1 1 co- lore del Fegato in alcune Torpedini è pallido , iiu. altre è grigio, in altre rofTigno . Nel di lui lobo de- ftro Ita fuuata la borfetta della bile, la quale,a pro- porzione dell'animale, è grandejSc è di figura quaft perfettamente ritonda . 11 colore del Fielejche nel- la borfecta fi racchiude , in alcune Torpedini è ac- quofo, in altre è verde pieno, in altre è verde sì, ma fmontato, ed in altre è roffìgno, ma in tutte in fom- mo grado amaro . A quefta borfetta del Fiele noa manca il canale ciftico , il quale fi unifce con un'al- tro canale epatico, concioffiecofachè tre fono i ca- nali epatici , due de' quali fi partono dal lobo fioi- ftro del Fegato , ed il terzo fi parte dal lobo deftro poco lontano dalia borfetta del Fiele. Quefto ca- nale, che fi parte dal lobo deliro del Fegato, fi oni- (t^ in un tronco folo con uno di quei due canali, che fi partono dal lobofiniftro, unendofi quell'al- tro, che fi parte dal lobo finiftro in un tronco f®Io con il canale ciilico i e tutti qucfti due tronchi bili- ari vanno a fcaricarfi neirinteftino poco fotto il Pi- loro nell'angolo fecondo ^ che è formato da! canale degli alimenti. Nella Figura una della TaTjola /e» cojtda fi rapprefenta la struttura, ed il cammino di quetti dotti biliari, nella quale a Lobo ftmftro del Fegato^ li Lobo defìro . ■■€ Borfitu d$l FieU • d Canale DI STEFANO LORENZmi. '3 j d Canale ctflìco. e C anale epatico^ che fi parte dal lobo de (Irò del Fegato , f g Due canali epatici procedenti dal loto Jihilne del Fegato. h b Due condotti comuni^ ne quali ft fvnìfconoiquétt* tra canali biliari. i Porzione delT interino ^ nel quale (ì /caricano i cana* li biliari . 1 1 Le o^zfdie • Ma giacché io ò qui defcrltto una sì bella fabbri- ca intorno a 5 canali biliari delle Torpedini^mi vie- ne improvvifamente in penfiero di defcriverne un' altra belliflima^che io ofiervai in un'altro Animale, fc non totalmente della razza de* pefci, almeno del- la razza di quelli 5 che e nell'acqua infieme 5 e nella terra abitano ^ e converfano 5 e fono chiamati anfi- bi . Dal Serenifs. Sigm Principe di Tofcanamio Signore mi fu donata, per farne notomia, una Lon- tra 5 in quefta 3 mentre che io 5 avendo fra le mani il fegato 5 andaua in traccia del poro biliario , non folamentene vidi unoj mapiùinfieme, i quali in- trecciandofi , facevano una vaga figura 3 e mentre io credeua> che non follerò più d'uno, ma ben sì un folo in varj girl piegato, mi mifi a feparare, e tor via tutte le membrane, e tutto quello, che mi pote- va impedire una veduta còsi curiofa . Separate^ adunque le membrane, e levato via ogni impedi- mento, io m'accorfi, che da ogni lobo del fegato E a ufciva j5 O^^ERi^AZ. mr.ALLE TOKPEDÌNl, ufc^ V i fepiraramente un porOj o canale biliario, al- cuni de' qnali andavano a fcaricarfi nel collo della borfecta dei fiele , & altri nel condotto ciftico, ognuno però feparatamente da per fé folo, con una imboccatura a le {blamente propria. Tutti quetti pori, canali , o condotti biliari erano di diuerfc^^ grandez,zc , conciofTiecofachè alcuni erano più grollì, altri più fottili , altri più lunghi , ed altri più corti . Quei più groffi fi partivano da i lobi maggiori dcliegato, ed ipiù (ottilida ilobi mino- ri, e perchè il numero de i lobi eradi fei, fci pari- mente erano i condotti biliari , tre de' quali erano maggiori 5 e tre minori . Quando a prima vifta of- fervai quel condotti biliari, che (x inferivano nel collo della borfetta del fiele, io credetti allora, che per quefti fi portafle il fiele nella borfetta, e per mezzo di effi ella fi emplefle , ma dopo che ebbi bene efaminato la loro apertura nel collo della me- deOma borfetta , mutai parere , poiché effa apertu- ra non riguardava la borferta, ma il Dotto ciftico il perchè è chiaro , che non fi fcarica quivi il fiele per entrare nella borfetta, ma ben si per portarfi infiemccon quello, che efce dalla borfetta negl'in- teftini per lo canale comune. Ma per tornare al mio propofito . Tra i due lobi del Fegato è fituato lo {1:omaco,il quale col fuo Piloro afìai fottile ri- voltandofi'in fu verfo il Diaframma forma un'an* golo, e camminando in tal modo quafi fin fotto lo sterno, DI STEFANO LORENZINI. 37 sterno , fi rivolta di nuouo in giù verfò il Podice^ 9 talché rapprefentala lettera del greco figma , co- me à notato ancora il sig. Frame/co Rtdi i quindi poi s'inferifce neirintcftino, il quale va diritto ad unir- fi al Podice, conforme apparifce nella Figura c^uarta^ che è nella TaiJoU /econaa yVìtW^i quale a a Lo slomaco, b Corto paffaggto , che è tra la bocca ^ e lo Homaco • € e VmufUno \ d d C anali biliari ♦ e e P ajj aggio ^ che è tra lo BomacOy e Pintepino . f La Hilz^a. g 11 Panerete . Nelle Torpedini maggiori tutto il canale degli alimenti è lungo un palmo in circa, e delle tre par- ti di tal lunghezza, due ne occupa lo ftomaco. Vi- cino airinferzionc del Piloro neirinteftino,vi è una piccoliffima appendice cieca di colore roflìgno, e di figura falcata.. Il Pancreate,e la Milza fon fi- tuati nel primo angolo , che è formato dal canale^ degli alimenti, ftando la Milza attaccata allo ito- Rìaco, ed il Pancreate al piloro . La Milza è più grande , e più piccola fecondo la proporzione degli animali , ma in tutti è di figura^ ellìttica . Il Pancreate di color bianco fudicio,èdi figura affai irregolare , imperocché verfo la milza é grof- fo, e largo, e pofcia con una lunga firifcia va acco- ftandoiì 5§ dSSERP'AZ. INT. ALLE TORPEÒÌNly tandofiairinteftinojnel quale con va canale fuo proprio va a deporre quel fugo 5 che egli ftelTo fe- par^) e che sugo pancreatico dagli scrittori vien detto 5 e lo depone poco lontano dall'imboccatura de i due condotti biliari, de' quali ò fauellato di fo- pra . Nella becca non apparifce fegno alcuno di lingua 5 come avvertifce ancora il hnj^onos Artftotìle però Tembra, che potefie eflere di contrario parere, come queglljche fcriiie nel libro fecondo della Sto- ria degli Animali , al capitolo tredicefimo . zela TTOiVTit; 'i^ovfftv d^&ig «tb? Òoqv^tols 7iaì Tr^Mf^tl^^i; %ct) hi0ii9 ^ tS y^céTTH. mi yXZrrav trovai (TK^fìpcii; ^zou cLX,atf&cc(h ^« ^ conforme à notato nel pefce Raza il stg. Stenone^ imperocché intromefla in quella cavità per la bocca della Torpedine la mano, vi fi può raggirare fenza veruna dfficultà, talché faciiiilì- ma cofa è il congetturare quanto grandi fieno i corpi, che le Torpedini poffono inghiottire interi j e benché efla cavità nelle fauci fia un poco piti flretcache altrove in modo tale, che pare ^ che di- fìingua lo ftomaco dalla bocca con un piccol tra- getto, non é però, che quefto piccolo tragetto me- riti il nome di elofago , concioffiecofachè tutti gli efofagi , che io ò fin'ora coi coltello anatomico ta- gliati, gli ò ritrovati quali gli oflervò> e gli deferii- fé tisign. Niccolò Stenone , cioè efier ccmpolti di fibre spirali, le quali fibre spirali fi riducono a due gene- ri , cioè a due chiocciole , le quali iocontrandofi in tal maniera fcambie volmente fi fegano, che quella^ la quale avea camminato fottopofta all'altra, ca- valca poi la medefima fino a che di nuovo le fibre s'incontrino 5 dove che quefto piccolo tragecto è comporto d'una fola fortadi fibre , le quali cammi- nando non già fpiralmente, comeoffervò il sig. Ste^ »c?»^nel pefce Raza, ma circola niie are compongo- no e(Fe fibre quefto fteflb tragetto in foggia di tan- ti anelli . Nello ftcffiflimo modo è comporto lo fto- lìiKO, e Tintertino ancora, sì che tuttala fabbrica di tutto il canale degli alimentié totalmente l'iftef- fa, DI STEFAW LOREhlzmi: 4^ fa y al contrario di queliti che avviene negli altri a- nimali , nella maggior pai te de* quali fuol'e(Tcr dif- ferente per la varietà dt luoghi , e per la diverfità delle funzioni . Quefte fibre, le quali in foggia di tanti anelli compongono il canale degli alimenti, fono pochifìime, e non più di quelle , che bifogna- no per fabbricare un femplice canale, talché fi ma- nifefta chiariffimamente il loro ufo non efier* altro che di riftrignere, e corrugare effo canale degli all- enenti allorché egli è voto d'ogni cibo, e di aliar* garloj acciocché fi accomodi alla quantità, e figu- ra del cibo che egli in fé fteffo raccecta . Tutte que- lle fibre niedefime , che compongono il canale de- gli alimenti fono per di fuori cinte da una membra- na aliai gagliarda. Il palato, e le fauci fono rico- perte da una carne glandulofa, la quale preaiuta.* manda fuora per piccolilfimi , ed infiniti forami un certo umore, il quale ufcendo s'appallottola in for- ma di tante piccole perle, e poi unendofi tutte^ quelle pallottoline formano una piccola mafia , la^ quale fi può nfolvere in filamenti neiriUefio mo- do , che fi offerva nel mucco delle narici . Lo filo- maco per di dentro è ricoperto da una crofi:a grof- fiflmia a tal fegno, che in alcune Torpedmi arriva^ quafi alia groffezz-a d'un dito trauerfo . Quefl:a cro- (ta premuta manda fuori per certe papille quantità confiderabile d'un'umore molto acido, il quale^ quando nello ftomaco non vi é cibo fi rasiuna tute j F 2 infie- 44 OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDìNI, inriemc,& in una tal forma , che rafifomiglia il vi- treo deirocchio . A chi attentamente riflette alla^ bruttura di quefto ftomàco , gli fi dà un gran moti- vo di venire in cogni^ione , e certificarli del modo come fi fa lo fcioglimento de* cibi, comunemente-.! chiamata digeftione, della quale , perche io ( Iddio concedente ) fon per trattare altrove , non dirò qui cofa alcuna , baftandomifolamente d'acccnnar ed in alcuni mi paie che formi più giri, in altri menoj ma non ardifcosfFtrmarlodi certez- za. Quarufo abbia quella chiocciolarlo crederei che fofle lo ftcflb di quello che à negli altri anima- 1j3 la grandillima lunghezza degli interini, ed i fre- quenti andirivieni delle foro giravolte. Ma giacché lo ò qui defcritto la via^o canale degli alimenti, Fion iilimio fuor di proposto rifpondere qui a óuz^ quiPiionirChe circa la medefima via fi polTono muo- vcre^e dipoi addune tutti gli ufi^a' quali ella ferve. La prima delie dette quifiioni fi è 5 perchè gli a- nimali abbiano quefta via fuddetta di cotanta lun- ghezza dotata ? A queita domanda non tanto ferve per rifpoita ciò che apportano alcuni , che dicono che ella è fatta acciocché la cortezza degli inteftjni non produca la freqiienz.a deiregeftione, ma fi può addurre un'altra rifpofti generalesche fi può appli- care ad una quiltione generale da muoverò non fo- lo intorno alla via predetta, ma ancora circa moke altre parti del corpo , cioè per qual cagione in un-, piccolo fpazio fi trovi fpeffillnuo racchiufa una.» grande efpanfione di fuperficie^ equettoèquello, che fi ofTer va ancora nella tunica delle narici^ch^^ vcfte DI STEFANO LORENZÌNl. 47 vefl-e tutta la fuperficie di tutti gli odi fpugnolì.dc- come ancora nella nìultiplicaz.ione , e di vifione del ricettacolo fanguigno de ntro de' Polmoni , del Fe- gato, de' Reni, de' Terticolijdèlle ovaicj & in oltre ancora nel numero inefplicabile delle arguftie del medefimo vafo languignc^le quali anguftie abbrac cianola via degli alimenti 5 alle quali cofe tutte è fuftìciente una loia rifpofta^cioè^che non per altro fine fi accrefce la fuperficie ne' fpazj angufti^ fé non perchè paflì maggior comunicazione tra il fluido cfierno, e rincernoj imperocché 1 fluidi feparati tra diloroper mezzodi unfolidojoon anno altra co- municazione fra di loro , che quella 5 che loro con- cede la fuperficie del (olido 3 che divide efli fluidi j nel qua! cafo le particelle contenute nel mezzo del fluido fanno ben sì azione l'una contro l'altra , ma^ FiOn prflbno già paflare ne! fluido vicino 5 e le fole particelle, che fono vicine, o per dir meglio rocca- Do la fuperficiejcercano di paflare^e trovano il paf- faggio per un luogo conveniente alla loro figura^ j che fé poi la fuperficie del folido , che divide i due fluidi s'accrefca in modo, che gli fpazj de' fluidi do- ventino piccoli, allora più particole di quegli fkdi fluidi doventano vicinejO tangenti la fuperficie del fclido . Bai qui è facilcofa congetturare per oual cagione più preflo s'imbriachino quelli che beve- no a (orfi . che quegli che tracannano gran calicio* ìii; (come viene; falva la Ycntà^comuncfliente cre- duto) 48 OSS'EKVAZ.. INT. ALLE TORPEDINI, duco) imperocché mandandofi giù nello ftomaco in unifteiTo tempo una gran copia di vino, tutto quello che non tocca la fuperficie dello ftomaco, cdeirefofago, non potrà tramandare le Tue parti- celle nel sangue j ma quando fi beve a forfi , il vino prefo in bocca , prima che arrivi allo ftomaco , ra- dendo quafi con tutte !e fue particelle la fuperficie delia bocca, e dcH'eforago , tramanda nel sangue^ rutto quello , che egli a in fé di fpiritofo . E di qui fi rende manifefto Tufo della diftinzione che è tr^u. la fuperficie vera , intrlofeca , eftrlnfeca 5 & inter- media, fecondo che Tà definito il sìgn. Niccolo Ste- »ra^, imperocché egli le diftingue tra di loro nel modo feguente . La fuperficie interna vera, è que!- Ja^ che fi trova dentro alla cavità di tutto quanto il vafo fanguigno , e principalmente nella cavità del- le di lui anguft ie , le quali fi trovano ne' Reni , ne' Polmoni, nel Fegato j ficcome ancora di quelle che abbracciano il canale degli alimenti, e e* La fuperficie efterna vera none folamente quel- la che é efpofta vifibilmente a' noftri occhi , ma ia^ oltre è anche quella, che é continuata a quella fu- perficie , che è efpofta vifibilmente a' nottri occhi per mezzo de [forami maggiori , come farebbe a.^ dire tutta la fuperficie dell'Afpera arteria, e de* Polmoni, che é toccata dall'aria , che fi refpira di... gli animali aerei^ tutta la fuperficie della vefcica^, e dell'uretra 5 tutta la fuperficie, che comunica.^» coU'u- DI STEFANO LOREKZIW. ^^ coirutero , almeno negli anni della pubertà j tutti] vali efcretorj, che terminano nella bocca > negli o- recchi , nel nafo, e e. E tutta quanta la fuperficio della via degli alimenti. La fuperficie intermedia è quella, che è tra la fu- perlicie interna, ed efterna 5 quefta non è altro, che i pori, per niezzio de' quali una fuperficie comum- caconraicra. Tutto quello, che fi contiene dentro la fuperfi- cie interna vien chiamato dal medefimo sig. Stemns Huldointerno^e quello, che tocca la fuperficie e- ilerna vien chiamato fluido efterno, e quel che paf- fa da una fuperficie all'altra per i pori , cioè per ì^u, fuperficie intermedia, è chiamato fluido comun^^» Or dunque effendo la via degli alimenti comprefa^ fotto nome di fuperficie efterna, e Tanguftie del rc- cettacolo fanguigno, che abbracciano la medefima via degli alimenti,fotto nome di fuperficie internai avviene , che quanto più la via degli alimenti fi prolungherà , tanto più^'accrefcerà la fuperficit--^ efterna, e per confeguenza l'interna j giacché mol- to più numerofe faranno le ramificazioni, cioè lej anguftie del recettacolo fanguigno, che abbracce- ranno la medefima via degli alimenti i dal qualc-t accrefcimento della fuperficie interna, e efterna^, neceffariamente nefegue, che la fuperficie inter- media , o vero il numero de' pori fi abbia da muki- plicarci imperocché quefte fon cofe , che fi feguo- G no 50 OSSBRFAZ. INT. ALLE rORPEÙlNlj BO runa Talcra, cioè breve via degli ali nenti, e po- ri po^hi , lui^a via Je^li allrnenti , e pori aflfaij ma feco.iJ ) il nu:njro de' pori è più , o tneno fpaz:iofo ^'P^^^o:?*"^ P '^ fluido comune, e perconfeguenz:a^ ma^gi >re , o minore è la quantità delle particelle.-^ del me Jeiìmo fluido comune , che poffono pafla- re dal fluido efterno air interno , o dall'interno aircfterno. Ma tutto ciò fi renderà più manifefta con le figure. Sia nella fififra^ il folido retto^ ^. che diuide i fluidi , e infiememenre : f porofo. Sia nella feconda figura^ ^ ì : il folido curvilineo e d^ che divi- ■ ''--^ ■ de i due medefimi fluidi 5 e fia an- che quefto fi nilmente porofo , è ,._„^,, , cofa manifefta anche a gli occhi / / ft : flTijche il numero de' pori è mag- ^ \ ( giore nella feconda figura.che nel- la prima 5 e fé il medefimo folido fofle piegato in più anguftie , il numero de' pori fa- rebbe maggiore,e perciò la comunicazione de i fla« idi divifi fra di loro per nie^zo d'un folido zxìiizz-- tuofo farebbe maggiore 5 ficchè è chiaro chianffi- mo , che la natura non per altro iiie à accrefciurt.^ tanto la fuperfìcie ne' fpazj anguièi * ie non perchè piffi maggior comuaicaz-ione fra il fluido interno, e Tefì^erno. Pertanto in due modi s'accrcfce la fu- perfìcie della via degli alimenti, o quando il mede- fimj canale allungandoli forma più giri, come ne' quadra- DI STEFJm LORENZmi. 5 i quadrupedi voJarili , e e, O quando in un canal più e jrco , e diritto è mefla intorno intorijo alla iupcr- fiele interiore dello fteflb canale una membrana^ elicoide , cioè fatta a foggia di chiocciola , come fi è veduto che accade nelle Torpedinij e in molti al- tri pefci* La feconda quiftione fi è, perche la via^ o canale degli alimenti dalla bocca fino all'ano non fia per tutto deila iiefla capacità, o larghezza^ ma in alcu* ni luoghi fra più fpaziofa , in altri più angufta , co- ine fi oiTerua in alcuni animali, ne' quali in due luo- ghi per lo più fuoreflcr dilatata ella vìa degli ali- menti^ cioèj e vicino alla bocca, e vicino al podice^ delle quali dilataz.ionÌ5quella che è vicina alla boc- ca fi chiama lo ftomaco, ed è comune a tutti , queir altra poi, che è vicina all'ano, e fuol chiamarfi Tin- teftino colon, non Fanno tutti gli animali , ma fola- mente alcuni . Se noi riguardiamo a quelle cofe^, che fi fanno, egli è certo, che tutte quefte due dila- tazioni impedifcono^, che tutte quelle cofe che in^ efle fono portate, non fc ne vadano fubito via ^ on- de è, che fi può dire, che la prima dilatazione è fat- ta acciocché le cofe prefe per bocca abbiano luo- go , nel quale fi fermino un pochetto , e quell'altra dilatazione è fatta acciocché gli efcrementi fieno ricardati qualche tempo nel loro moto ; né Ci dee-f affegnare altra proprietà alle predette dilataziomV che quella^che la loro figura, & illoro fito ci mani-^ ^G 2 • fcfta- Sz O^^EKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI, feftano : E Jl qui lì cavano due argumenudi prov- videnza del fommo Arteficeji! primo fi cava in ve- dendo 5 che egli à difpolto tutte le cofe in modo ta- le, che tu conceduto tempo badante per feparare dagli alimenti che fi pigliano tutte quelle partico- le che poObao fcrvire al corpo • 11 fecondo argu- meaco fi cava in vedendo che egli à previfto,^.^ provveduto acciocché all'animale non fia tolto dalla continua ingeftione5& egeftione quel tem- po che egli deve impiegare in altre anioni « 11 fog- giugoere di vantaggio latorno a ciò è (ama dà altri omeri che non fono i miei . Avendo adunque fodisfatto fecondo la debolez- za del mio intendimento alle due propofte quiftio- ni intorno alla via , o canale degli alimenti 5 debbo adeifo aflegnare gli uiì 5 a i quali ferve quefto dello canale, come di fopra 0 promeffj . Quello canale adunque degli alimenti : Primo, qtiantoallafuperficie comune, ò intermedia, egli ferve ad un reciproco, e continovo moto deli^L^ particelle, che vanno, e vengono dal fangue; dì qui è, che fi fente ravvilimeoto per la mancanza.^ della materia , & il riftpro per la quantità fufficien" te della mede fi ma materia. Secondj,quaaco- alla capacità, e quanto alla^ luiighezzì,egri ferve come di difpenfa, e di con- ferva, concedendo tempo bailaate per rifoluere i cibi , e per feparare da quelli le cofe giovevoli dal- ■ •■ ■ le Dì STEFANO LORENZlNl. 53? le fiiperflue^e non giovevoli, ficcome ancora egli ferve acciocché più facilmente abbiano comunica- xione fra di loro il fluido interno, e e fterno . Terz,o 5 quanto alla cavità , egli feive come di vafo 5 dentro al quale fi fa la feparazione , e la con- giunzione. Qiiarto, quanto alle fibre motrici 5 egli fa Tufi- 2iio di motore. Quanto alla capacità deJlo ftoma- co 5 e del colon negli uomini , ferve acciocché la-, continua ingeftione^&cgeftione non tolga iì tem- po deftinato ad altre anioni , Ma giacche forfè eoa troppo lunga dlgreffione mi fon traviato dal mio camminojèorma! tempo di ritornare In tifo. Pòco fotto il diaframma, di quà^e di là a 1 lati della spina della Torpedine fi veggicno due corpi rubicoridijuno per banda, di verfamente inragliati, e diuifi in tante piccole particelle , o glanduletce^, e quefti fono i reni della Torpedine . Non è fola la Torpedine ad avere una cotal fabbrica di reni 1 ma k anno ancora tutti quanti i pefci, tutti gli uccelli, tnttij serpenti, ed alcuni de' quadrupedi, come ò più volte oiiervato nei Vitelli di latte, nelle Lon- tre , e negli Orfi . Non parlo de i reni del Lucerto- lone Aiìricano, e de i Ramarri noftrali cffervatl ul- timamente co! stgfi.FrMcefco Hedt^ perche non vo- glio allungarmi di foverchio, e voglio più tofto pi- gliarmi licenza di defcrivere qui una fomigliant^-* fabbrica affai curiofa trovata nella Mika d'un p^- fce J4 OSSERVAI.. ìNT. ALLE TOEPEDlWy fcc delia schiatta de' cani, il quale Vuiìdo 1675. col s ff^: S tenone io tagliaij mentre oii licrovavain Pifa^, e ne diedi ragguaglio con una mia lunga lettera al fuddetto sign. irra?HeJio Kedi. La rrll^a di quefto pefce era lunga due braccia^ 5 e nieizo in circa, racchiufa dentro ad una membra- na, ed era cooipofta come di tante piccole particel- le ritonde della grandezza d'un piccolo granello d'uva . Stavano legate infieme per mezzo di altret- tanti vafi faoguigni quante eile particelle erano; e quei vafi faoguigni uoendofi poi m un iol tronco, -accomodavano in maniera le particelle , che efft^ rapprefentavano a peaof^llo 5 sì nella ftruttura 5 co- ©ic nella figurajuoluoghiffimo grappolo di queiru- ve nere, che da noi Toicani fono chiamate Abro- ftini, o Raverufti . Ne' cani da caccia {imiiinencc ò ofiervata la milza in più pam fpartita , né per eifer così divifa la fuftanza di quefte vifcere , le fa punto diverfe dalla loro natura , imperocché fono Tiftefla cofa, & operano le medefime funzioni, o fieno divi- fc , o fieno unite le di loro fuftanze facto una mem- brana comune 5 o fieno fecondo le ramificazioni de' Tafi fangulgni divife, e fpartite in particelle. Cominciano i reni , come ò detto di fopra , con^ unaeftremità affai fottiie poco fotto il diaframma ^ & a poco a poco allargandofi s'incamminano vcrfo il podice 5 e nelle Torpedini più grandi fi riduco- ,R0 iilla larghezza d'un dko travcrfo • La lunghezza loro ùl STEF^^NO LOKENZIKL 55 1 1x0 è varia, fecondo la varia gran dezza de* corpi j nia in rurte le Torpedini occupa quafi tutto lo fpa- lio deli'Addomine 5 camminando Tempre lunghcf- f") i lati della fpina,e ftando fempre attaccati f jrce- mentealdorfo. Queftircni^co' loro ureteri, cre- do che fi fcarichino per que' due foramenti falcati ^ che mettono in mez^o l'angolo inferiore di quella-* apertura che di fopra ò detto apparire nel fito del podice, conciofliecofachè intromcffoin qucfti fo- rametti falcati 1 > ftile^ va a penetrare in due cavità aperte neirAddomine , nelle quali cavità mettca-. capo i due vafi ureteri , i quali vafi ureteri cammi- nano giù per li reni , ricevendo moke , e molte ra- miiicazicni da quelle particelle, delle quali ò detto di fopra eiler compoftì i reni . Quefta medefima^ iìruttura , e fituazione , sì de' reni , come degli ure- terico offervato in tutti quei cartilaginei pianijchg di fopra più volte ò nomioatr. Tolti via gl'ifìrumenti, che fervono per la nutri- zione , reftano a confiderarfi gli organi della gene- razione, i quali variano alquanto fecondo Fera del- le Torpedinijimperocchè nelle più giovani,che non anno mai partorito , o non fono vicine a partorire , fon formati in un modo, ed in quelle, che già anno partorito, ofcno vicine a partorire, fon formati in un'altro diuerfo modo, E per cominciare dall^^ ovaie, quefte nelle Torpedini più giovani , quanto alla loro figura, grandezza ;j luibuza^cd irtgri- menci 55 OSSEWAZ. imo ALLE TORPEDmi, menti non fono molto diiferenti da quelle dellc^ donne più giovani j e vergini . Sono funate nella.* parte fuperiore 5 o per dir meglio nella bafe di cia- fchedun lobo del f;^gato toccante il dorfo 5 dovc^ avendo formata una piccola cavità , una porzione diede ovaie fta dentro a quelle cavità racchiufa-r, jflando nel reftante fuori di efla cavità folleuata^. La fuperficie delle ovaie è affai irregolare^ e con«i diverfi globetti ineguale . Sono veftite, e racchiu- fe da una fola membrana j la quale , benché non fia •Hìolto dura , non -fi ■fiacca però moltofacilaient^-^ dalla loro fuftanza , imperocché fta attaccata in tal modo a quella, comx fé con effa foffe continua . La fuftauM delle ovaie è compofta principalmente da molte membrane 5 e fibre Tuna all'altra fcambie- velmente unite, ne' cui fpazj fi trovano molte ve- fcichctte piene di liquore. Quelìe vefcichette fono uova 5 e agguagliano la grandezza d'un feme di Coriandolo • Lafuftanza delle ovaie è fcrpeggiata da moltiffimi vafi fanguigni . Gli ovidutti 5 e gli u- ceri 5 in quefte più giovani Torpedini fono per tut- ta la loro lunghezza uguallffimi nella loro groffez- za, la quale non palla la mifura d'una di quelle cor- delline di refe, che dalle noftre donne fogliono fab- bncarfi, e non camminano a linea retta giù pel dor- fo, ma fi incurvano un poco a i lati dall'animale . Nelle Torpedini più grandi , ed in quelle , cht^ anno partorito , o fono vicine a partorire, la bifo- gna DI STEFANO LORENZINL 57 gna cammina in un'altro modo, imperocché l'ovaie crefciuce mirabilmente di mole , contengono den- tro di loro le uova di diverfe grandezze, e di di ver- fo colore 5 imperocché 11 colore d'alcune ucva é giallo , e d'altre è bianco j e la grandezza di alcune arriua ad un tuorlo di uovo di gallina ncftralc^. L'uova fon fituate nelle ovaie in tal modo 3 che lc-> minori occupano Jl luogo di mezzo, e fono circon- date intorno intorno dalle maggiori, acciocché in più largo fpazio più facilmente poflano dilatarli, e crefcere in quella ftefla maniera appunto , che il dottiamo F^^^r/^w da Acqmpende72te oflervò nelle galline, allorché egli dille, che le uova maggiori nelle ovaie 5 come in un grappolo fono polle, e fi- tuate nel circuito, o nel dintorno, e le minori fono pofte nel mezzo, o vero circondate dalle maggiori j e che finalmente le uova piccoliffime fono fottopo- fte a tutte. E quello non per altro , fé non perchè quando le uova crefcono , e acquiftano maggior mole , fi feparino dall'altre , nella qua! feparazione ciafcheduno de' tuorli, oltre la tunica propria, nc-f piglia imprello un'altra dalle ovale , la quale per di fuori abbraccia l'uova , e le connette a quel corpo, dal quale pigliano la loro origine. Per quello cor- po , dai quale il tuorlo piglia la fua origine, riceve ancora eflb tuorlo II fuo alimento per crefcere, ed è analogo a quello, che da GiroUmofaHrtito da Acquai fendente fu appellato P^^/t?/^^, e Vedunculus ^ch^l^z^ H rò ^ l8 O^rB^AZ. INT. ALLE TOKPBDìNtl rò ^li fi può fenz.a du'^bio allegnare la ftefla difinf*^ i£Ìoie,che a quello alf;gn6 il fuJJecco Fabbnz^io^ cioè, che Sit n^x4S ns njrxrticei4S cx-uaiés , qté$ à racemi fièni i nento ai l/uellum orod icitur ^ quem cnm contin^jt^ dUtttVAr , O* ( protri ie éu, narzfus opt^cus tn octtlo ampli fi'* catte s) ì/t^eHvin extern^tumct ohdid^cit^ htm forte An[totd€$ roAoi/ oa:pxA«JV, h )C eli appendutiUm vmbiUcaUm^O* ""Vi* luti fi-ti4am nuricupa^tt. (^ello Peduccio, o Pic- ciuolo ielle uova porca feco a diramare nelle uova moki vafi Ungu^^ai , che in t{\c uova ferpeggianoè La membrana, che l'uovo piglia imprelto dall^-# ovaie vefte catto l'uovo , faorchè nella parte efte- riore direttamente oppofta al picciuolo, nella qual parte apparifce una certa linea affai larga vnella»^ quale non iì vede neflun vafo fanguigno,come pru- dentemente nelle galline notò Regnerò de Graef^. contro ropinlone di F abbrivo da Ac^mpèndente ^ il quile voleva, che quefta tunica , che l'uovo piglia imprefto dalle ovaie non abbracciaffe tutto quan- to l'uovo, ma che folamente lo veftiffe poco più oI« tre del mezzo, in quella guifa appunto, che il cali- ce della Ghianda abbraccia la medefima Ghianda^ rimanendo il reftante dell'uovo privo di quefta^ membrana, ed ignudo . Ma che la parte anteriore^ o lontana dal picciuolo, come di fopra Odetto, fia»* folamente quella che refti priva , ed ignuda di que- fta membrana , fi manifefta allora quando meflo uà tubulo, o canneiletio ael picciuolo , e foiEando, la DI STEPAKO LORENZINh y^ h tunica citeriore vien diftefa dal fiato^ la e ua't^j^ •come rifteffoY^r/^i/cffervò re* volatili, re Ile uova non ancora perfezionate fta fortemente attaccata». filila tunica interiore , ma nelle uova già peifczjonatc fi fciogliejC fi dilata talmente, che o Tuovo cafca da per fé tteffo, o è fpinto fuori per la contrazione che fanno le fibre della membrana eft^riorej e quefto uovo quando fi flacca dal fuo picciuolo è ricevuto dairoviducto^e per mezzo di quello è portato airu- tero, o facce dell'ovidutto , tettando la tunica ette* liore col picciuolo appiccata al grafpo j la qual membrana, perche è fimile,e corrifpondente a.^ quella, che nelle galline C Acquapendense ^ C/irrveo^ &il Gr^^/ anno chiamata calice 5 ancor'io le darò lo fteffo nonne. Quefto calice rimane attaccato col fuo picciuolo al medefimo grafpo, alquanto dopo il parco , ma poi nel medefimo modo , che nelle galli- ne,a poco a poco fvanifcej del che fia contraffegno Pavere io trovato in alcune Torpedini alcuni calici ancora interi, e grandi, altri più ritirati, ed aggrin- zati, ed altri meno j ed in alcune , che certamente-^ oceano partorito, il non auer trovato nefluno di quefti calici apparenti : Sicché poco dopo il parto, dal numero di quefti calici fi può venire in cogni- zione di quanti feti abbia mandato fuori la Torpe- dine , e quanto tempo fia trafcorfo dopo il parto • Sei di quefti calici fono ftati il maggior numero che io ò ritiouato ciferc riraafi attaccati ad ogni ovaia , H 2 talché 6o OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI, talché poflb facilmente dedurre , che eflfe Torpedi* ni poiTano partorire dodici feti per volta; non è pe« rò ch'io non creda che effe non ne poffano partori- re ancor più , anzi io lo credo, eJo tengo per certo; ina non farà già vero, che io mi^Stduca giammai a.^ credere quel che riferifcono Ari(ìottle^ iHimo^ & altri scrittori della storia Naturale, i quali tengon per certo, che fi fia trovato una Torpedine pregna di ottanta figliuoli, concioffiecofachè fi ricerchereb- bero iftrumenti troppo grandi per una cotale ge- nerazione, e grandiffime di mole bifognerebbc«^ che foflcro le rorpedinl, giacché effe Torpedini, come dirò poco appreffo , non partorirono le uo- va fuori del corpo , ma ben sì partorifcono i feti belli, e formati, e pure molti di quegli scrittori del- la storia Naturale ci anno lafciato Icritto , che effe Torpedini paffano appena il pefo di fei libbre; Io quanto a me crederei , che effi o nell'una , o nelKal- tra cofa , o per dir meglio in tutte due fi fieno in- gannati 5 giacché, come ò detto di fopra , efle non^ folamente paffano il pefo di fei libbre , ma lo ecce- dono ancora di gran lunga . Può effere , che colo- ro , che Videro quella Torpedine pregna di ottanta figliuoli la vedeffero neirOceano dell'Indie 5 dove gli animali fogllono effere molto più grandi di quello , che fi fieno nelle noftre marine del Me- dicerraneo'. Oltre le cofe, che ò riferito ritrovarfi nelle ovaie delle m STEFANO LORENzmi^ 6l delle Torpedini, che anno partorito, o che fono vicine a partorire, vi fi ritrova altresì una certa lu- ftanz.a glandulofa, la quale é quali del medcfimo colore di quello che anno le uova medefime, ancor che fia un poco più dilavato. QueftafuftanM glan- dulofa^è analoga a quella che Kegnero de Graefìoi^ fcrvato in quelle ovaie de'quadrupediyche volgar- mente fono creduti i loro tefticoli . Io credo, che tal fulbnza ferva al medefimo ufo , che le viene af- fegnato dallo fteflb Graefut' medefimi quadrupe- di, cioè di aiutare le uova a ftaccarfi dalle ovaie-^, e quindi cadere negli ovidutti, concloflìacofache nafcendo quella fuilanza glandulofa tra le tuniche dell'uovo circonda tutto l'uovo, rapprefentando la figura d'un globo . Il modo poi col quale crede il Gr^^^che quella fuftanza glandulofa aiuti l'uovo a ftaccarfi dalle ovaie fi è, che ella a poco a poco crefcendo preme l'uovo medefimo d'ognintorno in tal maniera , che finalmente per quel foram>e della tunica, che egli piglia imprefto dalle ovaie, lo fa«, 5gafclare,e cadere nell'ovidutto • Defcritte Ic^ ovaie , fa di mellierc adeflb il far menzione de i vafi deferenti , cioè a dire delle tube, o ovidutti, che dir vogliamo , pe' quali le uova comodamente poflbno far paffaggio a gli uteri, o facchi degli ovidutti^ fic- come ancora è neceflario il deferi vere gli uteri fteC- fi , ne' quali i feti ricevono il loro augumcnto . Siccome due fono le ovaie, così ancora due fono gli 6^ OSSBRPAZ. INT. ALLE TOKPl^DìNI, gli ovidutti ficuati nelle parti laterali dell'Addomi- ne, uno alla delira, e l'altro alla finlftra, Quefti ovidutti anno il loro principio poco fotto il dia** framma , ed il deftro , ed il fmiftro andandofi fcam- bievolmente ad incontrare per traverfo , fi unifco- no infieme fopra il mez^o dello (lomaco^ come fc--» {o{fcYopi un canal folo , hfciando però nella parte dove fi unifcono una apertura, o forame affai mani- fefto, e grande di modo , che vi potrebbe entrare»-^ un dito y e per quefto forame le uova cadute dallc-t ovaie entranonegliovidutti^ Queill ovidutti in»^ quelle Torpedini che anno partorito, o fono per partorire, fono groflì quanto il dito piccolo della- ipano d'un'uomo • Dalla parte del mezzo delio fto niaco cominciano poi a fcendere gli ovidutti alla, volta del più baffo dell'Addomine, e fi fanno conti- nui,o per dir meglio entrano in due gran borfe, alle quali io dò nome di uteri , e dal si^. Fr ance/co Redi fu<- rono chiamate lacchi degli ovidutti 3 i quali facchi fono lunghi quattro , o cinque dica traverfe , e lar- ghi tre , o quattro dita. Quefti ovidutti dunque fi Caricano delle uova , e le fpingono ne' facchi degli ovidutti , o vero uteri , che gli vogliamo chiamare^ fi fcaricano per mezzo d'una papilla, la quale entra nella cavità degli uteri fuddetti per la lunghezza.^ quafi d'un dito traverfo , & è groffa più d'una grof- fa penna di Cigno, ed è forata in punta con un per- tugio affai manifefto . Tal papilla ferve ad imped * a^ a^ 1- re, ni STEFANO LOKWNZmil 63 re 5 clic le uova cadute dagli ovidutti ne' facchi de- gli ovidutti,© vero negli uteri,non poflTano ritorna^ re addietro, né rientrare negli ovidutti Ite (Ti; ficco- Hie ancora impedifce^che neflun'altra cofa poflfa en- trare dagh uteri negli ovidutti;ed acciocché ella (ra fiancheggiata a queft'ufizio^ perciò un dico traver- fo lontano dalla fua imboccatura fono piantate due valvule circolari rivolte verfo gli uteri, delle quali valvule^ quella che è più vicina alla papilla, éaf- fai piccola , l'altra polla fuperiore a qucfta, e per confeguenia pm lontana dalla papilla, è molto più larga. Quefta iftelTa ftruttura ò ritrovato nell^.^ Aquile, nello Squadro, e nel Falcone j anzi che nel- lo Squadro le valvule pofte fopra la papilla fono tre 5 due delle quali, cioè le pm vicine aJla papilla-p fono affai pìccole , la terza^ cioè quella, che è fupe- riore a quefte due , & è più lontana dalla papilla 5 è quafilarga un dito traverfo. La fuftanra degli ovidutti è fatta di due inem- brane, una intern^a, e l'altra edema ^ Tinterna à ori- gine, o per lo meno è comune con quella , che in- ternamente fodera i facchi degli ovidutti, o vero gli uteri . L'efterna è comune con quella, che efter- namenre vefte i medefimi facchi degli ovidutti; on- de è chiaro, che quetti uteri anche e0i fono compo- rti d'una doppia membrana , cioè interna, ed efter- na . La fuftanza contenuta tra quefte due membra- se è fimile a quella, anz-i la ftcfla di quella ^ che dal ^4 OSSERFÀZ^INT, ALLE TORPEDINI f tiff. Niccolo Stenone fu oflervata , e defcritta nella Ra- la , cioè biancheggiante , e non tutta fatta ad uel^ modo ; imperocché vi fono molte fibre , le quali dairinterna tunica aircfternas attendono j e tali fi- bre nel mezEO fono più lunghe^ ma verfo i lati a pò- co a poco quafi infenfibilmence impicciolifcono. Oltre quelle fibre, fi trova ne' lati una certa fuftan- za non diftintada fibre, la quale in un certo modo è glandulofa . La membrana efterna degli uteri co- mune coirefterna degli ovidutti non iilàlemprc-^ attaccata alla fuftanza degli uteri, benché la mem- brana efterna degli ovidutti ftia fempre tenace- mente attaccata all'interna j imperocché molt^^ volte ò trovato quella efterna membrana degli ute- ri maravigliofamente dilatata, ed in maniera tale, che in ninna parte, o luogo tocca la fuftanza dell'u- tero, fé non dove l'utero pofa fopra di efla mem- brana • Nella cavità di quefta membrana in tal ma- niera dilatata fempre ò trovata una notabile quan- tità di acqua molto torbida , ed a giudizio del fa- pore molto falata . Come quefta acqua polfa entra- re tra la fuftanza dell'utero, e la membrana efterio- re del medefimo utero, mi sforzerò adeflb di de- fcriverlo, fé non con certezza, almeno per una», congettura molto probabile . Io ò detto di (opra.., che la fuftanza deìrutero é molto umile ad una fu- ftanza glandulofa, onde mi viene ora in mencc^, che quefta acqua poffa efferc feparata, cribrata, e fpre- m sTEFAm lonBKzìm. éj ' e fpremuta da quefta medefima fullanra glandulo- fa: L'ufo poi al quale è deftinata quefta acqua è dif- ficiliffimo il ricrouarlo, onde io di buona voglia^ confefTo di non faperlo, benché, s'io volt ffi difcor-^ reiui iopra più tofto per una cerca apparenza, che per rintracciarne la verità, potrei dire, che ella^ riempiendo quelle cavità, ferve come di guanciali di difefa airuova,ed a i feti, allora quando fi trova- no nelle cavità degli uteri medelimi . E qui è dsL» notare, che io ò trovata quella membrana in sì fat- . IO modo dilatata in quelle Torpedinj5che avevano già partorito , o che tofto erano per partorire , eoa quefta dilferenza , che in quelle Torpedini cho-i avean partorito di frefco, o che aveano tra poco a partorire , la cavità della membrana era ripiena di moltiilima acqua, ma nelle altre Torpedini, le qua- li di più lungo tempo aveano partorito vi era minor quantità d'acqua , e quanto più fi allontanavano dal parto , tanto fcmpre minor quantità d'acqua vi fi ritrovava , onde io credo, che dopo il parto ella«^ a poco a poco fi perda, o fvanifca affatto . | Gli uteri adunque, o i facchl degli ovidutti, co- me gli vogliamochiamare, fabbricati nella fuddec- ta forma, col loro collo vanno ad unirfi , e formano un folo canale , il quale a guifa di una papilla entri in un certo recettacolo analogo a quello , che negli uccelli è chiamato la cloaca, ancorché nella Tor- pedine quel recettacolo fia feparato dali'inteftino I con 66 OS^'EKVAZ.mr. ALLE TORPEDmi, con una membrana di me7.?:.o . C^efta papilla quafi pendala appirifce manifefta a gli occhi quando li aprono i labbri di quel forame, che di fopra ò detto effer collocato nel (ito del podice^ed è così penden- te 5 che a prima vifta parrebbe un membro genita- le ; ma fi puote ragionevolmente raffomigliare al collo della matrice umana , che mette capo nella-# fofla magna . Vna fimile ftruttura io ò ofleruata in-* tutti i cartilaginei piani , e particolarmente nell'A- • quila, o Pipiftrello, nello Squadro, e nel Falcon^.^* Ed acciocché meglio s'intenda quello, che fin qui ò detto circa gli ovidutti, e gli uteri^ porterò duidt4tti^ che f% i>nifcono in e . b b Dm forami stampati negli on^ndutti^ pe* quali le uoT>a dalle o'vaie entrano negli ovidutti* d d Papille , per mez^tp delle quali glt o'T^idutti ft fca^ rie ano ne sacchi degli ovidutti. e e l facchi degli o'vidutti ^ ^^ ff ^attro <^al-vHte y due per ovidutto ^ delle quali le due f f fono ma'g^iort^ e le due g g fono minori . h Canale comune ^ nel quale ft tmijcono t facchi degjl cvìdutti che sboccano nella cloaca . La feconda fi jur a rapprefenta gli ovidutti ,e gli uteri , ed in^oltre la membrana efleriore degli uteri con la medefima figura che ella fa nel fuo fi to natu- rale j ed in quella : a a So- DI STEFAKO LORENZIKI. 6j a a Som i aue Jaahi^ ne quali irjttme con ntu\icuél Hanno raahwfi t Jaccht deglt cniapttt. Auendo favellato fin qui delle particella gene- razione 5 credo che non fia difconvenevole il faiiel- lare della generazione medefima di qucfìi pefci, fe- condo certe offervazioni , che da me a quefto (ol fi- ne fono ftate fatte . E perche il principio della ge- nerazione confifte neirefler l'uova fecondate, o co- me comunemente fi dice, nell'efìer gallate 5 perciò di qui prenderò il cominciamento del mio dire . Referifce CAr^eo , che le uova de' pefci partori- te nell'acqua dalle femmine fono fecondate , e gai- tare dal fcme de' mafchi fparfo nella nriedcfima ac- qua, che però egli ci lafciò fcritto nelt tferaiationt^ ^(4arante(tma * Vtdi iffttrut ftfces wares fimetlam parU iuram turmaiim tnfeSìan^ ut oua recenter po/ita laEìe juo ^ [eu (emme afper^erent. Nelle Torpedini pei ò la cofa procede altramente, imperocché efl'endochc elle fono nel numero degli animali vivipari, cioè di quegli che non partorifcono l'uova , ma gli animali belli, e formati , bifogna che l'uova necefl&rlamen- te fi fecondino nell'ovaie dentro al corpo della ma- dre,come accade ne' quadrupedi , e negli altri ani- mali vivipari 5 fi che adunque a voler che l'uova rc- fìino gallate, fa di meftiere, che il mafchio traman- di, e fchizzi il fuo feme fecondatore negli uteri del- la femmina , da' quali fia portato alle ovaie per fe- condar l'uova . La via adunque , per la quale il fc- 1 2 me 6% 0SSERK4Z. INT. ALLE TOnPEDlNìj me mafchile dagli uteri è portato airovaie per fe- condar l'uova , cred'io efler la medefima 5 che negli altri vivipari ; e perchè quefta ancora è contro ver- fa affai tra gli Autori, io m'appiglierò a quella opi- nione, che mi par più probabile , e più conforma-^ alle offervazioni già fatte 5 e quefta è quella del st^fj. Niccolo Stemne^ il quale aOcrifcCj che il feme del mafchio fchiz.iato nella cavità dell'utero , o tut- to , o parte s'infinua , e penetra dentro al sanguc-i j e così per rinfallibile legge cielh circola/Jone por- tato all'ovaie feconda l'uova con quella for^a , che egli à, giacché fubito dopo il coito non fi ero va ve- runa particella di femenza neirurero delle femoìi- ne, come e manifeilo per le offerva^iorsi deir^r^^^^j il quale a quefto fine à aperto moItifTimi Daini ^ ed io più , e più volte Vo offeruato ne' Cani , e ne' Co- nigli. Quefta sentenza è itata confermata dal sigìi. Gafparo B^trtolini nel itbra del Diaframma , contro l'opi- nióne di Rìegnero di Graef^ il quale voieua^che nel coito fecondo una parte più fottile del niafchio fof- fe per me^^o delle tube, o ovidutti portato all'o- vaie 5 ma quella opinione è ftata a baftanza confu- tata dal fuddetto stg.Gafparo^W quale fi è fervito del- le ragioni del medefimo 04e/ per cOiìfutare la di lui opinione, che però non è oecelfarlo di addurre qui niente di più contro ài lui , fé non ridire, che il feme non puote effer portato per gli ovidutti all'o- ¥aie per l'impedimento di quella papillare di quel- le DI STEFANO LORENZINI. 69 icdue, otre valvu!c,chedi fopra ò detto ritrouarfi nella cavità degli ovidutti delle Torpedini, degli Squadr^dell'AquilcL'uova allora quando fon gal- late, o fecondate^ fono fpinte dalla forza delle ovaie nelle cavità de^li ovidutti, e dagli ovidutti negli uteri^ o vero ne' facchi degli ovidutti, dove appari- fcono di figura deprefla circolare , e fono di colore di zolfo 5 come notò ancora il j/g. Franufco Kedintì- la notomia di quella Torpedine, che egli fcrifi^L-/ nella lettera al Padre dtanaftoChircher: La grandez- za naturale di queft'uovo fi rapprefenta nella Figté- ra' ter^a della TamU terz^a^ In alcune di quefte uovadlgià cadute negli ute- ri, io oder vava una piccola cicatrice della grande^ ta che fi vede nella Fig^i^ra /j^mru della TamU terz^^^ che la rapprefenta al naturaje . (Z^efta piccola cicatrice^erfettamente ovale..^, intorno al di cui centro con l'aiuto delmicrofcopio fi fcorge un cerchio candido, il quale nella F^tgirra qumta della Tamia ter^a (che per maggior chiarez- za rapprefenta la piccola cicatrice , con tutto quel- lo che dentro di efl'a fi racchiude maggior del natu- rale) è fegnato a a a a. Dentro a quello cerchio csnaido fi contiene un colliquamenro di color di picmbo 5 fegnato ù b s nel quale colliquamento nuota un'abbozzamento dell'animale, fegnato Cy dintornato di ftrifce bianche notate con le lettere ddn Intorno alla parte più grolfa dcli'abbczamen- to 70 OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDlWj to dell'animale fono lìcuate certe vefclchecte di va-^ rie figure , e di di verfe grandezze , legnate con ìiLjt lettere ecce. Lz parte pm fottile dell'animale è fé- gara obliquamente per traverfo da un certo fac- chetto, kgnato//. llcerchio candido , fegnato d4d4^ .è circondato efternamente da una larga fa- rcia, fegnatag^^; la qual fafcia in alcuni luoghi è di color sulfureo, ed in altri è di colore un poco più toCco . La parte sulfurea apparifce un poco più foderta , e la parte fofca fenibra un poco più li- quida • Quefta fafcia è circondata da un'altro cer- chio di colliquamento, fegnato /?/? ^il qua! cerchio è di fopra circondato da una zona candida, fegnata ii. In alcune altre uova IO olTerva va la piccola ci- catrice un poco maggiore della predetta 5 la qual piccola cicatrice avea la fua grandezza naturale.^ giufto come è rapprefentata nella pn/^^f/^^rii della TatioU. quarta, in quefta cicatrice non fioflervava.^ altra differenza, che circa l'abbozzamento dell'ani- male , e circa quel sacchetto , che lega la parte più fottile dell' abbozzamento dell'animale obliqua- mente per traverfo, e circa quelle vefciche , chc«^ flanno intorno alla parte più grofiadeli'abbozza- mento dell'animale, poiché quefte vefcichette vi mancavano . Quelte differenze fi fpiegheranno me- glio , e più facilmente con la figura , che con le pa- role, e perciò rimetto il cortefe Lettore alla me- d«iiiiia figura , che é^ nella ramU quarta y la qual figu- t>l STEFANO LORENZÌWl yi figura è fegnata col numero 2. in qucfta... aaaa Cerchio candido , nel quale e contenuto U collie quamento b b . e Abbozj^amento delt animale. dd Strt/ce bianche^ chedtniornanoi'abboiz.afnento delt animale . e e Sacchetto^ che fega obliquamente per trauerfoU par* te più fotti le delt animale . ffFafaa , che circonda il cerchio aaaa. iSSS (^^'^^f-^^o di co! Il quamento . hh hh Zjona candida . Tutte l'uova , che fi ritrovano negli uteri, o fac- chi degli ovidutti , nuotano libere, e fciolte , e non attaccate a cofa veruna, in un'umor glutinofo di fa- por falfo, e di color chiaro, e limpido . Quefto umor glutinofo fenxa dubbio vien fomminiftrato da cer- te lunghe ftrifce di corpi glandulofi di color cene- rognolo , che fi trovano attaccate alla membrana^ interiore degli uteri. Quefti corpi glandulofi, o glandulette che dir vogliamo,e che manifeftamen- te ricevono vafi fanguigni, fono fimili in tutto, ^^ per tutto , fuorché ne! colore, e nella figura, a quel- le piccole glandule , le quali io più volte ò ofierva- to efiere fparfe nella fuperficie efteriore della mem- brana, chiamata chorion, nelle Vacche, ne' Cervi, e ne* Daini ; le quali glandule fono ccn-prfte di moltiffime particelle, e piccoliflTime , fimili alla più minuta arena , ognuna delle quali particelle è cor- redata 72 OfSERP'AZ. INT. ALLE TORPEDINI, fcdata evidencemente dal fuo vafo sanguigno. Tali glanduletce (parfe nella fuperfìcic citeriore deUho- non delle Vacche, de* CeruijC de* Daini^corrirpon- dono ad alcretcanci corpicciuoli glandulofi Iparfi j lìdia luperficie interna deìrincerna membrana del- i TuterOj e fono anch'efil corredati di vafi fanguigni. Qiiefte iftcfle glanduJe fparfe nella membrana cho- ; rjon delle Vacche furono oiTervate dai si^n. Stcnone^ \ ma egli dubitò fé fi troi^aflero altre glandule Ornili nella tunica interiore deirutero cornfpondente a^ quelle del chorion , come fi ofler va ne' Cotiledoni ; ; il che 5 per le mie fopradette olìerva^^ioni 5 non ri- j mane più dubbiofo. L'ufo di effi corpi glandulofi, cglandulette, è Io fteiib di quello de' Cotiledoni^ e non crederei che fofiero alerò, che minuriflimi j Cotiledoni . Ma per non ufcir troppo fuora dei | cammino propoftomi , quel che m'indolfe a crede- re , che quelle lunghe fti ifce di corpi glandulofi di i color cenerognolo, che fono attaccate alla mem- brana interiore degli uteri, fofTero quelle, per mez- j ?:o delle quali fi feparafle quell'umore, nel qual^«^ dentro le cavità degli uteri nuotano, e galleggiano | Fuova 3 fu primieramente il confiderare, che non vi ! è altro corpo , per mez.z.0 del quale un tale umor»;:^ \ fi poteffe feparare^ secondariamente fu il vederej che in quegli uteri , ne' quali non fi trovava l'umo- re , non fi trovavano né meno queftl corpi glandu- ^ lofii ed in ceno luogo , che quefki fteffi corpi noru^ erano DI STEVAW tOtlì^zm\ 7^ erano in tutte le Torpedini fatti i)d unrrcdojmain akune erano più grandi, in alcune più piccoli 3 ia.^ quarto luogo 5 che in quegli uteri, ne* quali quefti corpi fon più piccoli. Tumore è poco, e pel contra- rio in quegli uteri , ne* quali i corpi fono più gran- di, Tuoìore è più abbondante, fìcchè,fe è vero, co- inè è verismo , che mancando i corpi , manca l'ac- qua, e che a proporzione, che quei corpi crefcono, crefce ancora l'acqua , ne fegue per giufta, e necef- faria confeguenza , che quei corpi , o glandulettc-f fieno griftrumenti, per mezzo de' quali quell'umo- re feparandofi dal sangue, viene fomminiftrato a-, gli uteri. Quefto fteflb umore fi troua negli uteri poco in- nanzi che l'uova vi fieno tramandate dagli ovidut- ti : Vi fi trova quando vi fono le uova , e vi fi trova altresì alquanto dopo il parto della Torpedine,con quefta differenza però, che auanti che l'uova ca- fchino negli uteri, l'acqua è poca, ed allora quei corpl,o glandulette fono aflai piccole^ quando l'uo- va galleggiano negli uteri, allora l'umore è in mag- gior copia, ed i corpi glandulofi fon più grandi. Poco dopo il parto Tumore è più copiofo che mai , & 1 corpi glandulofi fono maggiori 5 ma poi Tumo- re fcemando a poco a poco, finalmente fi confuma tutto,e fvanifce^ ficcome a poco a poco fvanifcono i corpi glandulofi , fenza ne meno poterfene vede- re vcftigioj ficchè è chiaro chiariamo > che a pro- K porzio- 74 OSSERO JZ. MT. ALLE TORPEDlNIy porzione che crefce il feto, crefconoquei corpi% e a proporzione , che crefcono quei corpi , crefce-^ Tumore, e che in oltre quello fteffo umore ferv^-> per beneficio del feto . Quefte ftrifce de^ corpi glanduiofi fi rapprefentano nella Ftgt*ra terz^a, , che è nella Tamia quarta , nella quale aa aa Vtero , o /acca dtli o-uidutto aderte , bbbb bb >^QC, Corpi , o Bnfce glandtdofe , che ft ijeg^ gono attaccate alla fuper(ìcie interna deU vtero . Tutto quefto detto di fopra Tò ofieruato nel Fal- cone 5 nairAquila , e nello Squadro 5 ne' quali pelei io mi fono abbattuto a vedere quando i feti fon già perfettamente formati 5 e che per ancora ftanno racchiufi negli uteri 3 e perchè quefii pefci nella.-» ftruttura delle parti della generazione mi pare^che fieno fimiliffimi, anzi gri(te(Iì eoo le Torpedini, non credO) che fia per eflere fuori di propoiico rac- contar qui quello , che circa effi io ò oiTervato. Mentre dunque iidì 14. Marzo idyd. ab Incarna- tione 5 e ne' giorni fuffeguenti mi trovava in Livor- no con la Corte, ebbi dalla cortefia del sìg. France/co Redi grande occafione di ofleruar feco molti, e di" verfi pefci nella di lui cafa, doue (u ancora qualche volta prefente il sig. Olivero Gtacoheo peritifLmo nelle cofe naturali , & il sig. Crifiofauo Bartolint figliuolo del famofo, & eruditiffimo anatomico Tcmmafo Bar^ tolmi . Tra gli altri pefci ebbi per le mani un grof- fiflimo Squadro 5, coi ventre inferiore aifi'ai tronfio, e rile- DI STEFAW LORENZmi. 75 e niellato , onde natami la curiofità di vedere ch<^ cofa colà dentro fi racchiudefle5larciata da parte ogni altra cofa , feci, che quello fofle il primo ad eflere noromi^ato . Io gli aperfi TAddomine, e co-, là dentro trovai quel che io m'immaginava , e an- fiofamente defiderava, cioè a dire, che gli uteri, o vero i facchi degli ovidutti contenevano dentro le loro cavità i piccoli squadri perfettamente for- matile rne ne accorfi prima che io fdruccilTì gli ute- ri 5 giacché efternamente appariua la loro figura-i . Tagliai fecondo la loro lunghezza gli uteri, e tro- vai 5 che in ciafcuno di eflì vi era un feto di gran- dezza affai confiderabile . Quel feto, che abltaua.^ nell'utero deftro avea il capo rivolto verfo il capo della madre, e la di lui coda entrava nell'utero fini- ftro.l! feto^ che abitava nell'utero finiftro volgeva il capo verfo la coda della madre , e la di lui coda-, camminando per l'utero alla volta del capo della-^ madre^dopo elTere arrivata a quella papilla, per mezzo della quale gli ovidutti fi fcaricano negli uteri, da quetta papilla impedita la coda a paflar più avanti, fi ripiegava all'indietro . Quefti feti rac- chiufi dentro gli uteri non avevanno conneflìone^ alcuna co i medefimi uteri, ma eflendo da ogni par- te liberi galleggiavano dentro ad un fluido affai co- piofo, il quale era chiaro , e limpido , di fàpor fata- to, come quello,cheò detto ritrouarfi negli uteri delle Torpedini . E qui di paffaggio non poffo far K 2 .di 7^ OS^EKVAZ. ÌNT. ALLE TORPEDINI, di niM ) di non avvertire quanto p:r avventura fia graai^ rm^mao, e Terrore di coloro^ i quali vo- glloTD, che nel f::to non fi generi il sangue , ma che eflb Siague (otto formi di sangue trapiilì dalla«» madre nel feto, imperocché egli è impoilìbile di poter fodeaere , che in quefti feci ^ che non anno connedionenefluna con Tutero della madre, paffi il sangue della madre medefima nel feto sotto forma di sangue puro , e fchietto , né vale qui il dire , co- me molti fogliono, che negli ammali uovipari la-> cofa procede diveffamente da quello, che ella pro- ceda ne' vivipari 5 poiché primieramente egli è già chiaro, e manifefto, che tutti gli animali, anz.i Tuo- mo (teffo nafce dall'uovo 3 dipoi né meno io quegli animali, che effi chiamano vivipari, come dimo- ftretò altrovefea Dio piacerà^pafla il sangue dalla madre nel feto fotto forma di (angue, egli è ben ve- ro , che dal sangue materno fi fc para per mezzo de i cotiledoni^ o delle placente un fluido , il quale poi pafla per mezzo de 1 vafi umbilicali in nutrimento del feto, il che fu accennato da! j-/^. Gafparo Barto/mi nellafua lettera deiriftoria della Gcàierazlone, t^ prima di lui dal sia. Stemne.Md. ritorniamo in via. In quel fluido^nel quale notavano i feti , notavano an- cora molti efcrementi della ruftanza,e del colore del- la belletta, i quali a giudizio della lingua appariva- no infipidi. Aperto lo ftomaco di effi feti,trovai che egli era pieno della medefima forta di efcrementi di quegli DI STEFAW LOKENZmì. 77 quegli che notavano nell'acqua ; e di quefti mede- fmii efcrementi fé ne troiò neli'erofàgo, o per dir meglio nelle fauci, e nella becca . L'uovo, del qua- le il feto fi nutriva , pende va parte fuor dell'Addo- niine di elfo feto in figura d'una pera 5 indi sfictti- gliandoi] come un canale grofìo quanto una penna di gallina , che formava il gambo della pera forava i mufcoH delTAddominCjed entrav^a nella cavità di elfo Addomine, doue a poco a poco allargandofi come in un'altra pera afiai più grofla di quella 5 che ciondolava perdi fuori, fi appiccava alì'inteltmo, e per un forame affai manifefto fcarica va la materia, che dentro di fé conteneva in effo inteflimojil qua- le interino era pieno^ parte di quefta materia gial- la fomminiitrata dall'uovo 5 e parte d'una materia^ della medefima fotta di quella , che di fopra ò det- to,che galleggiava nell'acqua dell'Annion^ed era»* nello ftomaco, nelle fauci, e nella bocca del feto . Quefti efcrementi trovati in tanti diverfi luoghi poffono efiere una gran coniettura , che il feto , ol- tre il nutrimento che egli riceve per gl'inteftini , fi nutrifca anco per la bocca , contro l'opinione di coloro, che concedono al feto il nutrimento per i foli vafi umbilicali, o per gl'intefiimi . In conferma di che mi raccontava il stg. Francefco Redt, che aven- do l'anno 1 666. aperta una Troia salvifica pregna di quattro porcellini , oflervò che nell'Annion tro- vavafi un liquor bianco fimile alla chiara dell'uo- vo, 78 OSSERVAZ. INT. ALL'È TORPEDlNf, VG, nel quale galleggiavano moltije moki globetti gialli della fteffa conlìllenza dello fterco^e di gran- dezza fimili alle vecce * Aperto lo ftomaco de' por- cellini , che notavano in quel liquore dell' Annlon 5 trovò pieno pleniffimo effo ftonriaco non folamentc di quel liquor biancojma ancora pieno di quegli altri globetti gialli 5 de' quali piene ancora fi erano le budella; ma quefti delle budella appari vano d'uà colore più accefo 5 e più abbruciato degli altri j o^ quefta (teffa faccenda io Yb notata più volte nelle Vacche, ne' Cervice ne' Daini. Cofa degna di of- fèrvazione è, che quefti medefimi porcellini 5 come mi vien detto dal fopraaientovato stg^Urmcefco Liedt^ oltre i'eiìèr rinvoltile ben difefi, come molti ffimi altri animali, dalle tre tuniche Corion, Annion^,, e Allantoide, ogni porcellino in particolare era an- cora veftito d'una quarta camicia fottilidimaj^L-^ bianca 5 la quale accoftaadofi bene a tutte le parti del !or corpo pelofo^ lo veftiva, e lo calzava tutto, e veftiva i diti de'piedi anteriori,e pofteriori.come tanti guanti , e la coda ftefla avea anch'ella la fua-* guaina ; quella camicia però con altrettanti tagli, o forami , lafciava libero lo fquàrcio della bocca, gli occhi , le narici , il bellico , e quella parte dove ter- mina rinteftino retto , cioè il podice 5 ma di ciò , fé piacerà a Dio, farà da fa vellarfi ia luogOjed in tem- po più opportuno. Defcritte le cofe appartenenti alla generazione, refta DI STEFANO LORENZlNh 79 refta H ragionare intorno al tempo, nel quale fo- glioQO le Torpedini partorire • Tutti gli Autori convengono in quefto, che effe partorifcono circa.* Tequinoiio . Così AnfìotiU 72eU\ndecimo cat>itolo dei sesìo libro deinHoria degli AnimaU , e Plmio nel libro nono al capitolo cwquantunejhm , Tra Anftonle^t P//- nw però vi è una differenza; imperocché ^r/y?^//7(? intende favellare delTequlnozio Autunnale, ai h VùL^xsti TTèfiTo {p9ivc7ra)pov TUTOvai ^ CìOC^Le Torpedirji par'» iorifcono circa, r Autunno ,• e VUmo non il dichiara-» fé {ìa Tequinoiio deirAutunno j o di Primavera. Per le mie oflervazioni io trovo 5 che le Torpedini partorifcono intorno all'equinoiio di Primauera-r, come appreflfo farò noto >onde è che iHmio^W qua- le non determina circa quale equinozio eife parto- fcanc 5 {\ potrebbe moiro ben difendere 5 mentre fi può dubitare, che egli abbia voluto intendere deli' equinozio di Primavera > ma non fi può già difen- dere Arijiotìle , né per fua difefa fi può dire, che 1^^ Torpedini foglian figliare due volte l'anno, cioè ne' tempi dell'uno, e dell'altro equinozio; imper- ciocché il medefinio Arifloule nel carnaio 'vndeamo del libro sefìo della Storta deglt Animali ci lafciòfcrit- 10 , \7ravi(^)iiT(H Si tx o-gAct^^; Tcaì immm^ 7T?.Wk:g (aIwui; ì^ , XAJé cioè , Che i pe/ci cartilaginei fQVringrauidar.o , e portano il feto fei meft interi ilpm. Del che fé fia vero fa- vellerò fra poco; d'onde è manifefto, che fecon- do l'opinione d' Annotile non figliano credibilmen- te 8o OSSEVI AZ.mt. ALLE TORPEDINI j te fé non una fo! \^alca l'anno . Le oflerv^z^ioai, per le quali «o conieccuro, chela figliatura fucceda in- torno aliVquino^io di Primavera fono lefeguenti. II dì 24. di Febbraio 1 67Ó. ab incarnatione, in Pi- fa, inlieme col si^m Oltgero iSiacoho ^laQ^li^i una Tor- pcdinejHelIa quale io offervai^che in uno degli ute- ri notavano otto uova , e nell'altro utero fei dellc-^ medefime uova . Il dì 26. del detto mefe ne tagliai quattr'alcre , tre delle quali aveano in uno degli u- terl cinque uova, e nell'altro tre per ciafchedunoj la quarta era pregna di dieci uova, fei delle quali galleggiavano in uno utero, e quattro nell'altro. Il dì 4. di MarzLO del inedefimo anno tagliai du^^ Torpedini , ciafcuna delle quali aveva in un'utero fei uova y e ne H'altro due . 11 medefimo giorno in^ un'altra Torpedine trovai che in un'ucero erano fèi uova 5 e nell'altro quattro. Nelleovaiedi tutte le fopradette Torpedmi oflcrvai sempre altrettanti calici quante uova erano negli uteri, e i calici di ciafchedun'ovaia corrifpondevano all'uova di cia- fchedun'utero. In oltre, il dì 6. d'Aprile, in due^ Torpedini, che io tagliai, vidi che gli uteri, oi sacchi de^li ovidutti non contenevano nelle loro cauità uova di forte veruna , ma bensì erano pieni di quell'umor bianco , del quale di fopra ò fa vella- t03 ed oflervai, che nelle ovaie erano attaccati otto calici ^cinque In uno, e tre nell'altro ; i quali calici erano interi, e belli , ma un poco ritirati, e raggrin- zati, zatij il cbc, per quanto Odetto di fopra 5 fa cono* fcere5che qucfte Torpedini aveano poco prima-t partorito ; e Tifteffa cofa Vò e flervata p^ù volte in.* varie, & altre Torpedini tagliate i elio ftcfiomefe. A quelle oflervazioni corriipcndono troltffìn.e al- tre, che io ò fatte nagli anni 1677. e 1678, E ben- ché grandiflinna fia fiata la quantità delle Torpedi- ni, che io ò tagliate ne' tre anni fuddetti, nojL.» oftante non ò avuto mai fortuna d'imbattermi ad aprire né pure una Torpedine che avelfe negli ute- ri i figliuoli belli, e fatti, e formati , e vicini alKefler figliati ; e pure ò ufata ogni diligenza, ed attenzio- ne poiTibile per arrivare al confeguimento di que- flomio intento, giacché grandiffima era locuriofi- tà, & il defideno, che io aueua di vedere, e ollerva- re almeno una fola Torpedine pregna avente i pic- coli portati negli uteri. Nulladimeno avendo io trovato che molte Torpedini aperte di Febbraio, e di Marzo erano di già pregne dell'uova negli ute- ri , e che molt'akre tagliare d'Aprile s'erano già fgravate dal parto, m'arnfico per congetture a cre- dere,che elle partonfcano dentro a quelli tre mefi, cioè Febbraio, Marzo, e Aprile, e così poco innan- zi , o poco dopo l'equinozio di Primavera . E per- chè le medefime ofiTeruazioni mi cornfpondQno ne- gli altri cartilaginei piani , però io crederei , fem- pre per coniettura, efiere afiegnaro a tutti un tal tempo per partorire • Per le medefime[conietture, L le 8z OSSEWAZ. im. ALLE TOBPEDìMj le quali vagliano quanta poiTon valere, li potreb^- be dedurre ancora efler falfo quel che Ari[iottie lerift fé intorno alla durata del tempo della pregnez.z.à^ j la quale afferma eflere di fei mefi interi al più ,con- ciollìecofachè ò probabilmente raccolto finirli a^ un dipreflb tutta la formazione del feto circa i mefi diFebbraio^Mario, e Aprile. Se avrò mai fortu- na di far migliori oflervazioni , come fpero, allora potrò favellare con più francherà • Terminata la confiderasione delle parti della ge- nerazione delle femmine, contutto quello che a lo- ro appartiene > retta iidefcri ver quelle , che a m^^ parve efler parti della generazione del mafchio. Per tanto vi fono alcuae Torpedini , le quali nel medeiimo luogo dove le femmine anno i loro vafi dtliagenerazione 5 anno certi corpi , o per dir me- glio canali bianchi serpeggianti alinea retta lungo, il dorfo, e fortemente attaccati, i quali comincian- do vicino al podice groffi quanto una penna di gal- lina , vanno a poco a poco afl'jttigliandofi > e riftri»^ gnendofiin più fitti serpeggiamenti, fino a ridurfi ìottili quanto uno spago da lettere, anzi quanto un fol filo di re fé non molto groflo. Vanno ad unird a due corpi glandulofi attaccati a i due lobi del fe- gato, in quello fteflb fito, nel quale le femmine an- no pofte le loro ovaie . Qiefti corpi , ocanali , che dir vogliamo, fi rapprefentano al naturale nella^ Fiaterà quarta , che. è nella TmcLi quarta.^ nella quale. aa 1 Tc" D/ STEFANO LOREKZml 8j Udì TefììcotU bbbb Vaft fpermdùci . € Partila y per mez,z.o della quale ft /caricano fmrì del corpo t ^'vaft fpermAtici . Io da principio credeva eflere quefti corpi tube falloppiane, o ovidutti, che dir vogliamo; tanto più , che 10 aveva oflervato in molti altri pefci, c^ particolarmente ne' Ranocchi , e nell* Aquile , che le tubero veroovidutti fteflì facevano ancor loro moki giri 5 benché da quefti diverfi 5 e Tempre più andava crefcendo quella mia credenza, particolar- mente, che il sig. Gtacobeo mi referiva di avere otìer- vato Tittefia ftruttura nelle Salamandre ; ma final- mente non fodisfacendomi a pieno, e non reftando del tutto appagato di quefta mia opinione , deter- minai, e propofi di efaminare più attentamente il negozio,, e di fare il confronto fé veramente foflero tali, quali io gli credeva, che perciò io impiegai ogni mia diligenza, e attenzione in quefta oflerva- zione, e confronto , dopo la quale fui forzato a mu- tar parere , e dubitare , che quefti non erano i vafi della generazione delle femmine,perchè molto dif- ferenti , ma bensì de* mafchi , perché limili a i vali della generazione de' mafchi di altri animali. 1 mo- tivi , che mi fecero mutar opinione furono li fc- guenti. Il primo fu II con{ìderare,che fé quefti corpi fof- fero Itati vafi della generazione delle femmine, bi- L 1 fognava 84 OSSEWAZ. INT. ALLE TORPEDINI, fognav.-^ confeflare,che Tocco una medefima fpezie, & un'ifìcffo genere due foggetti potefìero avert:^ , & avelTero gli organi della generazione formati in divertì modi fenza poterfi comprendere né la ra- gione, né il fine; il che mi pareva efiere affurdo, iiìencre fin'ora in rutti i corpi dello fteflo genere in una fpezie medefima fi fono oflervati tutti quanti griftrumenti^e gli organi formati neirifteffo mo- do, e coU'ifteflecircoftanze, fé però non fiaoo ftacl alterati, e guaftì da qualche malattia , e particolar- mente 5 che queftadiiferenza non era accidentale , riè in un fol soggetto /ma fi olTervava in molti, i quali in tutte l'altre cofe convenivano, fuori che nelle parti della generazione* 11 fecondo motivo fu il confiderare , che quando quefti corpi foifero (lati gl'iftìumenti della gene- razione delle femmine,benchè avetìero fimilitudine con molt'altri iftrumenti della eenerazione d'altre femmine di di verfe fpezie per il {erpeggiarncnto che facevano, erano non oftante differenti da quelli in molte altre cofe; e primieramente quanto alla figu- ra, concioflìecofachè quefti cominciavano con una fottigliezza grandiffima , & andavano a poco s po- co ingroflandofi ;e nelle altre femmine pel contra- rio cominciano groffi,e a poco a poco s'afìottiglia- no; 0 pure eflendo un poco più groffi, nel loro prin- cipiojfi mantengono poi col refe ante della loro lun- ghezza, fempre dell'iftcfia groficzza, come ne' Ra- nocchi, DI STEFANO LORENZINI. 85 nocchi^c ne'pcfci Aquile, secondariamente quanto alla connenTione, imperocché quelii ftavano attac- cati fortemente al dorfo dciranimale per me^^o d'una membrana 5 la quale formando a loro come una guaina^gli teneva attaccati in modo,che non-^ potevano edere fmoiTi dal luogo loro desinato; & in oltre gli teneva attaccaci talmente , che è dif- ficiliiTìmo, anzi impoffibile, che fi dilatino, doy^L-^ nelle altre Torpedini , che certam.ente fono femmi- ne, ftanno attaccati al dorfo largamente per mez.zo d'un legamento, & in modo, che it polTono dilatare quanto il bifogno richiede. Il terz,o motivo era il confiderare, che quando foffero (tati vafi della generazione delle femmine, era impoffibile , che poteffero ricevere dentro di fé Tuova > particolarmente, che in quella parte, che«^ gvarda le ovaie fono tanto fottili, che non riceve- rebbero dentro di loro né meno un grano della», più minuta arena , non che un'uovo groflo quanto un tuorlo d'uovo di gallina noftrale. 11 quarto motivo era il confi Jerare la fomlglianza grande , che quelli vafi anno co' vafi della genera- zione degli animali mafchi, come del Gallo, del Granchio, e della Locuftaj imperocché nella Lo- cufta i vafi spermatici del mafchio non fono altro , che due canali racchiufi dentro a certe membra- ne , i quali cominciando con una fottigliezza indi- cibile formano molcillimi piccoli giri , dipoi a po- co S6 OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDIW, co a poco ingroflandofi fanno i giri maggiori ; e fi* nalmente otto dita vicino all'efito , come avverti- fce beniffimo il st'gyyilUsSnù 9. foggia degli epidi- dimi , vanno a fcaricarfi fuori del corpo per mezzo di due forami , che fono nelle gambe ultime . Egliè ben vero , che il FFi///j s'ingannò quando affermò che quefti forami fon fieuati^e aperti nelle duc^ gambe penultime 3 imperocché la verità fi èy che fono aperti , e fituati nella prima articolazione non delle penultime , ma bensì delle ultime gambe > lc-> quali, come fi può perefperienza vedere, e come io co! tcillmonio di oculatiiiìmi amici ò potuto foven- tementc ofi'ervare, non folamente nelle medefimt-^ Locufte marine, ma altresì ne-Granchi d'acqua dol- ce ; e ultimamente roffer vai di nuovo in compagnia d^lsigfi. Fr<ìncefco Kcdt nella squilla lata étÌRond^ le- zio. A quefti forami lìtuati, come Odetto, nell'ul- time gambe , s'afi-accianfuora due lunghe papille, le quali fon forate nelle loro eftremità, e fono di fen(o fquiuiffimo, poiché toccate con la punta del culcello fanno fcontorcere , e dibattere Tanimale gagliardiffimamerte. Per quefte ftefle papille efcc i!femefuora,e viene fpinto là doue piace airani- male , giacché efifo ani naie ritira , & allunga efT^t-j papille a fuo piacimento . Ne' Granchi la ftruttura, e Tefito di quefti vafi e lo fteftb, che nelle Locufte, eccetco che quefti de' Granchi fono un poco più avviluppati che non fono quelli delle Locufte^, eftan- Dì STEFAKO LORENZm. 87 e ftaniìocome In una maff^ raccolti 5 ed acciocché meglio la ftruttuta di queftì vafi , che fono sì nel Granchio, come nella Locuftavfi poff^ comprende- re addurrò due figure , che fono nella Tamia quarta^ fegnateco* numeri 5^. e 6* delle quali la ejumta rap- prefenra quegli della Locufta 5 ed in qucfta A Prwctpw fottilifjimo de ^T/afi Ipermaiict. B 1 me defimi njafi j^ermmQi ^chea, poco a poco s'io* groffam . C I medefimi njaft fpermaUci fatti a foggia degli epl^ didimi. D Forame aperto nella prima articolatone deltylti^ ma gamba, delULocufìa ypel c^ua!e ft /carica ilnjafo fper* matico . E E Gamba 'pltìma. della Locufìa^^con tutte le fue ar^ iìcoUzjom. La/efia rapprefenta q^uegli del Granchio j ed in quefta F Parte de* ijafi fpermatui del Granchio , che /or man» di^ ^arif gm fi raccolgono m r» gruppo , 0 palla , che dir njoghamo 5: // principio (ottiltjjmo de quali e na/coflo /otto t girl più grandi . G Gin ^ che i T^afi fpermatici /anno fuori della paU la 5 andando a poco a poco afjottigliandofi . H Part€ pm Jottile de* n^afi fpermaticì^ che ì yguaU al principio dt effl 'X^aff » li V a ft /per m atletiche a poco a poco ingrof/andofi for^ mano nfarij gin „ L Vafi 88 O^SERFAZ. INT. ALLE TORPEDINI^ L Fafi /permaticiyche di nuouo affaUtgUandofi wan* no a fcartcarfi fuori del corpo per mexx^ della papti/a M NN Gamba yltima del Granchio^ con tmie le jue ar^ ticolaT^tom . Ne! Gallo fono in tucro,e per tutto fimili a quel- li delle Torpedini, concioffiecofachè cominciando da i tefticoli , con una eftremità fotciliffìma forma- no molti giri 5 & a poco a poco ingroffandofi , van- no ancor'e/Tì accrefcendo, cioè rendendo maggiori i loro giri fino che non fi fcaricano fuori del corpo, conforme di fopra ò detto feguire nelle Torpedina Il quinto motivo era il confiderare , che quando queftì fofleroi vafi della generazione delle femmi- ne, non per altro fine la Natura vi poteva aver for- mato tanti giri, e tanto allungato i vafi, le non per- che efTì fi poteffcro dilatare in modo, che foflero capaci di ritenere in fé e Tuova, e i feti , ed accioc- ché quella gran lunghezza fi mutafle in larghezza; il qual fine non par che pofla competere a quefti vafi , mentre, come di fopra diceva , fono racchiufi come in una guaina , & attaccati in modo al dorfo, che fi rendono incapaci di dilazione. Il fefl:o motivo era il confiderare > che quando il file fopradetto aveffe potuto competere a quegli , egli era neceflario, a ^r//W/, che anche nelle Tor- pedini di gran lunga minori vi fi trovaffe la flelTa^ firiKtura, nelle quali, oltre la dilatazione , vi deve- rebbe eflere Taccrefclmento, che leguita(fe Tc^ugu- mcnto 252 STEFANO LCREKZIM. 8p mento del corpo 3 ma quefto non lolanente non fi olìerva, ma, come di (opra io diceva, anco in qjcl- le più p cecie elli vafi della gerefazione fono dirit- ti dirittiflìmi , e non folo non fanno alcun giro, ma non fono né meno groffi , o larghi quanto una cor- dellina ordinaria di refc-^ . Quefti, & alt: i motivi, che a bella porta tralafcio j furono quelli , che, co- me già ò detto, mi fecero mutar parere, e credere^ per cofa certa, e indubitata^ che quefti vafi nonfia- no altro, che i vafi fpermaticidel mafchioje che^ quei due corpi glandulofi , che fono attaccati a' lo- bi del fegato non fono altro , che i tefticoli medefi- mi : E qui è da notare quanto fi ingannafle Anflottley allor che egli nel capo tredicefimo del libro se- condo della Storia degli Animali lafciò scritto, Olir mòq QVT ììLio^} cioè , Che mun ^e/ce à la cervice y ne alcuno tntefìmo , e in tutto , e per tutto manca, de teHìcolt e dentro , e fuori del corpo ^ imperocché, co- me di già abbiamo veduto , i m.afchi delle Torpedi- ni non folo non fon privi di effi, ma gli anno, egli anno manifeftiffimi . Moltiffimi altri pefci mafchi di diuerfe razte, per non dir tutti , anno ancor*effi i tefticoli , alcuni più grandi , alcuni più piccoli , se- condo le varietà delle fpezie, come può ognuno a- pertamente vedere j e quefti tefticoli non fono al- tro che quei corpi , che ftanno racchiufi nella cavi- tà dell'Addomine de' medefimi pefci , e che da' no- M ftri 90 OSSERVAZ. INT. ALLE TORPEDINI, ftri pefcatori fono chiamati il latte. Di qui ne na- fce, che quel pefci, che anno fimili corpi , fono chiamatidi latte, ma in realtà quefto latte non è altrOjche i tefticolij i quali tefticoli contengono deatro di loro una gran quantità di materia bian- ca, che è fimiliffima al latte, ed è quella, che eflì pe- fci , allor che fregano con le femmine, mandano fuori del loro corpo per un forame^che è accanto al forame del podice . Ma ritorniamo al noftro propo- fito • Quei vafi di fopra defcritti vanno a sboccare, unendoh iniGeme con una grofla, e lunga papilla^ , nel medefimo luogo, nel quale sboccano gli uteri nelle femmine, e crederei, che quefta grofla, e lun- ga papilla faccia rufiz.io del membro genitale-^: E tanto bafti lopra di ciò, per poter far paflaggio alla defcrizione delle parti vitali o II Cuore della Torpedine non è molto dirimile da quello degli altri pefci , come nella Fi^i^ra prima , che è nella Ta^ rvoUqmr2ta^{ì rapprefenta, à una fola auricola co' vafj corrifpondenti a quelli del cuore degli altri pefci , ed è serpeggiato da molte vaghiflìme rami- ficazioni di vafi coronar) . Staccato il cuore, e tol- to via foori del corpo della Torpedine , e ftrappa- togli ogni vafo sanguigno , fuol continuare a muo- verfi,e palpitare per lo fpazio di sette, otto, e no- veore continue , come parimente oflervò nella de- fcrizione della fua Torpedine il si^n. trance/co Redi ^ Il recante del corpo , dopo che è fenxa cuore , fuol durare DI STEFANO LOREmmi. 91 durare per tre ore cor tir uè , e più 5 con mofìar fe- gni evidentiflimi di moto, e di lenfo j efì'endo Tulti- iiia la coda a perder detto moto 3 e detto fenfojil che veiifica quanto ne fu fcritto dal fopradetto j/^;;. Fra?7ce/(o Kedi . Il Boile efperirrentò ^che il fi- mile avviene nelle Rane, alle quali ftrsppato il cuore 3 nuUadimeno per alcune ore foglion vivere, e fakellare per l'acqua . Ed é ormai cofa notiffima, che tutti grinfetti anno quefta proprietà : Siccome ancora , per le oflervazioni del stgn. Francefco Redi^ che il capo delle Vipere (laccato dal bufto, non fo- lo dura a muoverfi per qualche fpazlo di tempo, ma che di pm Tuoi mordere, e col morfo avvelcna- reve mettere in pericolo grandiffìmo di vita . Quel muoverfi che fa il cuore liberato da ogni forte di vafi fanguignijcd anco lacerato, e divifo in pezzet- ti, è un grand argumento contro di coloro, che vo- glionoj che il moto de' mufcoli fi faccia mediante^ TaffluiTo del sangue ne* mufcoli medefimi , poiché qu! fi vede non ofcuramente , che ì\ cuore , il quale non è altro, che un mufcolo, fi può muovere fenza^ che il sangue a lui d'altronde concorra . I Polmoni fono nella Torpedine, come per lo più fono negli altri pefci, e fono quegli, che comunemente fi chia- mano le branchie, le quali nella Torpedine dentro alla bocca anno dieci forami, cioè cinque per ban- da corrifpondenti a dieci altri forami di figura fal- cata , e voltanti le corna verfo il podice, fituati nel M 2 piano 91 OS^EKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI, plano di tiTo podice . Entrata l'acqua in boccaJ della Torpedine,efce per quei dieci forami interni, e paflTando a lavare, e ripulire i corpi delle bran- chie , scappa fuora per quegli altri dieci forami e- fìcrni falcati pofti nel piano del podice. E qui fi potrebbe muovere un dubbio aflTaicu- rìofo, ed è : Per qual cagione abbiano i pefci la fu- perficie efterna vera de' polmoni al rovefcio di tut- ti gli altri animali, cioè conveflTa , quando tutti gli altri animali la anno concava • Per foddisfareal dubbiopropofto, èdaconfiderarein primo luogo, che per la confervaxione del fluido interno, cioè del sangue, era necelTario , che da quello , okre gli altri efcrementi, che in diverfe parti del corpo fi feparano, fé ne feparaffe un'altro, il quale non fi ra- dunaffe in luogo veruno fino ad un tempo determi- nato, ma che continuamente fi mefcolafie col flui- do efterno, cioè con Taria negli animali aerei, e con l'acqua negli animali aquatici, altramente tutto il retto del fluido interno fi farebbe guaftq , e corrot- to 5 ed in oltre era neceffario , che nel sangue fi in- trometteflfero nuove particelle, altrimenteeflbfan- gue farebbe mancato . Quefta intromiflìone delie nuove particelle fi fa mediante il canale degli ali- menti . Ma per feparar dal sangue quel frpradetto efcremento la N itura dettino la cute , ponendo iiu» elfa Tanguftie del recettacolo sanguigno, le quali portaffero ivi mefcolata col sangue la materia atta, e abile D/ STFF/sNO LOKTNZmil 91 e abile a paline per i pori di quelle anguftie mede- fime* Ma perchè quell'umore, che fi doveva fepa- raredal iluidointerno, cioè dal sangue, era più di quello , che fi poccfie feparare per mezzo di quelle anguitle, che erano fparfe per rutta la cute, per quelto la Natura radunò^e ammafsò in un corpo io- Io molte anguftie di vafi sanguigni della medcfima forra di quelle, che fono fparfe per tutta la cut^/, e le congiunfe per mezzo di molte membrane , e le adattò in una forma tale^cheelle fonofempreefpo- fte al fluido efterno, o fieno arrovefciate per di tuo- ra, come ne' pefci,o ritirate per indentro, come ne' terrellri , e negli aerei ; e a quefta t:^le adunanza^, e mafia d'anguftie in un tal modo difpofie , diedero gli Autori nome di polmoni . In quefti polmoni per tanto fi fepara da! fluido interno, cioè dal fangu^-;, un'efcremenfo fimile a quello, che fi manda fuori per tutto l'abito del corpo ; il quale efcremento non è altro , che un'ammalfamento di particc le per fé ftelfe invifibili , che fi feparano dali'iftefìo fluido interno^ le quali particole, mentre paifano infieme con tutto il fluido interno per le anguftie del recec- tacolo farguigno,che compongono la princlpal fu- fìanza de' polmoni; dal medefirao fluido interno, per mezzo de i pori delle medefime anguftie , con-, l'aiuto d'vna materia, o d'una qualfifia cagione mo- trice, fono traportate nel fluido efterno • Quefto medefimo efcremento, che in tal forma fi fepara-,, efi 94 OS^ERFAZ.ÌNT. ALLE TORPEDINI, e fi trafporta da un fluido airaltrOj io Io chiamo Te- fcremenco de' polmoni, ed è di due forte, cicero egli è piùdenfo, eacquofo, oegli è più raro, e più dilatato, e aereo . Ciafcheduno di quctti è adatta- to alla diverlkà degli individui, ne' quali fi fepara; imperciocctiè in quegli animali, ne' qu ili Tefcre- tiiento che fi fepara per tutto l'abito de! corpo, è più Jenio, e più aqueo ; Tefcreniento de' polmoni è ancor'eiTo più deafo, e più aqueo ; in quelli poi, ne* quali refcrementOjche fi fepara per tutto rabito de! corpo è più dilatato, e aereo, anche refcremen- to de' polmoni è più dilatato, e aereo j io somma^^i nel medefimo individuo Tefcremento che fi fepara ne' polmoni , e Fefcremento che fi fepara per tutto l'abito del corpo fono fimili, fioiiliflimi , anzi gli ftedi, come èchiariffimo per Tefperienz-a. Dal che pare , che fi pofl'a concludere efl'er vero quel che di fopra io diceva, cioè,che l'anguftie del recettacolo sa'nj,^uignoche fono e nella cuce, e ne' polmoni^ fo- no deiriftefib genere, e che quelle che fono ne' pol- moni, fono ftare radunate in quel luogo non per al- tro , che per fupplire , & aiutare la fepara^ione di queU'efcrementOjche fi dovea feparare per tutto Fabìto del corpo, cioè per la cute , giacché quefta^ per fé fteila non era ballante a queft'ufo . Fra tan- to, perchè l'efcremento più denfo,é più acquofo più difficilmente fi diffonde nel fluido efterno , fen- do che la niedefima copia di particole motrici , che muo- DI STEFANO LORENZINI. 9$ muovono il fluido cfterno non fono lufficienti,nè valevoli a muovere quello efcremento, perciò que- llo fteflò efcremenco fta attaccato alla fuperfici^-i efterna de' polmoni. Similmente perchè l'cfcre'^ mento più rado 5 e più dilatatole aereo, più facil- mente fi diffonde nel Huido cilcrno , ftante che la^ medelima copia di particole motrici muova eguai- mente e il fluido efterno, e Tefcremento : Quindi è^ che quefto più facilmente ancora viene rtaccato dalla fuperficie ellerna de'medcfimi polmoni. Que- fto efcremenco ti ftacca 5 e fi leva via dalla fuperfi- cie edema de' polmoni in due modi . Nel primo è quando faccedendo^ o venendo un'altro efcremen- to caccia 5 e fpigne via quello, che già vi era attac- cato, e quefto accade ne' pclmoni di tutti quanti gli animah* per tutto quel tempo , che effi ftando racchiufi dentro all'uovo nuotano, e galleggiano neirumor aqueo . il fecondo modo, come gli efere* menti 11 ftaccano, e fi levano via dalla fuperiicie.-^ de' polmoni, fi è quando il fluido efterno efrendo impregnato degli efcrementi de' polmoni , che egli a tocco, fi muta ; e quefto accade ne' polmoni di lutti gli animali allora quando vivono fuori dell' uovo . Ma quefto fluido efterno, che ferve per por- tare, e levar via l'efcremento da' polmoni, varia fe- condo che variano gl'individui , a i quali deve fer- vile 3 imperocché , ficcome altri degl'individui fo- Eo aerei, ed altri aquatici , così anco il fluido efter- no, p? O'^SERVAZ. INT. ALLE TORPEDINI^ nOj che ferve per levar via refcremento da' polmo-' ni di quefti individui, altro è aqueo , altro è aereo j ediquefti l'aereo ferve a gli aerei, cioè a quegli, che Vivono nell'aria , e l'aqoeo a gli aquei , cioè a-» quegli , che vivono nell'acqua , fervendo ambedue per un'ilklìofine, ma però inmododiverfo; impe- rocché il fluido efterno aereo, per la medefima via che egli è (lato ammeffo a toccare la fuperficic-^ efterna de' polmoni , per la medefima egli è manda- to fuori, cioè reciprocato 3 dove l'aqueo è manda- to fuori per via di verfa da quella , che egli è (lato ammefib a toccare, e radere la fuperficie efterna de' polmoni , La ragione perchè quefti due fluidi ope- rino con modo diiferfo li e, perchè il fluido, cht-> vien feparato ne' polmoni in diverfi animali , è di- verfo; imperocché in quel luogo, dal quale è man- dato fuora un fluido tenace,e vifcofo, come ne' pol- moni de' pefci , fi ricerca , che vi trapaffi con vee- menisa un fluido, che rada, e lavi la fupernci^i^, echeperconfeguenz.a, la fuperiicie, che egli àda-j radere fiaconvefsa, altrimenti (e la fuperficie, che il fluido à da radere, e lavare foife concava, ne fe- guirebbe,che il fluido non potrebbe trapiflar^-> con veem:nz,a per fare Vmiio fuo , poiché egli fa- rebbe reciprocato, che vuol dire, che per un'iftefla via entrerebbe, ed ufcir'ebbe , d'onde ne nafcereb- be, che l'efcremento non farebbe ftaccato dalla fu- perficie de' polmoni , ma bensì rifpinco , e rimpin- zato DI STEFANO WRBNZmi. py za^o nella concavità de'nvedefimi polu oni • Dove pei contrario in quel luogo, dalqualc è mafidaco fuori unVrcrementopiù vaporolo^e aereo, fi ricer- ca 5 che il fluido efterno non trapaffi con veemenza toccando la fuperficiede'polmoni, ma che egli (i reciprochi, e che per conieguenza la fuperficic-/, dalla quale egli à da fiaccare Tefcremento, fia con- cava, altramente fé la detta fuperficle fofleconvef- fa, ne feguirebbe, che il fluido efterno non potreb- be edere reciprocato, ma che egli trapaflerebb^-> con veemenjz.a , che vuol dire, che egli farebbe am- meffo per una ftrada a toccare la fuperficie de' pol- moni , e per un'altra farebbe mandato fuori , d'on- de ne feguirebbe,cheodal sangue il feparerebbe troppo gran quantità di particelle pel troppo ca- lore del fluido cfl:erno , o che non fi feparerebbt-* particella neffuna pel troppo freddo del medefimo fluido etterno. E di qui fi cava un'argumento evi- dentiffimo della sapienza , e provvidenza del som- mo Artefice, conciolTìecofachèegliàdifpoftoin^ ciafcheduno animale griftrumenti del moto, e la fi- gura de' vafi, fecondo la natura de' fluidi de' mede- fimi animali ; imperocché a quegli animali, che an- no Tefcremento più craflb , a quefti fì:e{15 egli a da- to la fuperficie efterna de' polmoni, che è contigua al fluido eflierno convefia, e vi à aggiufl:aro,e adat- tato gl'ifirumenti in tal forma, che effiiflrumenti poceflero fpignere, anzi fplgneflero continuamente N a quel- p8 OSSEKVAZ. INT. ALLE TORPEDINI y a quella fup^rficie una nuova porzione di fluido e- fterno,dal qudl fluido efternofcnìpre rinovato^fot- IV etìa fupcrficie tllerna de' polmoni, come da un,* fiume, che fempre fcorre, lavata , per mezzo della^ quale lavatura fciìc da ella porcaro via, e raftiata refcremento^che ftava raccolto Incorno ai con ve(^ (1 canalecci de' polmoni ; ma a gli alcri animali, eie anno l'efcremento de' polmoni più rado, e più J la- taco, eflo Divino Artefice fece la fuperficie de' pol- moni, che è contigua al fluido efteraoj concava^,^ e diede loro iftrumenti atti , e abili areciprocare il moto del fluido elterno, per mezzo de' quali ilhu« menti e(Iì animali mandafièro fuori de' polmoni il fluido efterno impregnato di efcremenci, e fpigneC- fero dentro a' polmoni un'altra nuova porzione del medefimo fluido efterno meno piena, ma non affat- to libera da i medefimi efcrementi . Dico non affatto libera,perchè nel paflarechefa quella nuova porzione per la boccale per Tafpera^ arteria alla volta de' polmoni , non può far di meno di non mefcolarfi qualche poco con quegli efcre- menci, cheda'medefirarpolmoni fon cacciati fuo- ra j ed in oltre neH'infpirare rientra in dentro qual- che poca di quella medefima ana imbrattata , che nell 'espirazione antecedente era ftata i pinta fuori^ e fvolazzava , e s'aggirava , per così dire , intorno all'atmosfera^ dt Ih bocca • Anù di p.ù eifo Divino Artefice ì per Io più fab- bn<^aco m STEFANO LORENZmU s>9 bricato ì poli-noni concavi con diverfe maniere dì fabbriche , fecondo le differenze degli animali . 11 deferi vere ora quefte diverfe maniere di fabbri- che farebbe foverchio ^ e forfè che da altri è flato fatto : Quindi è^che tralafciandone il penfiero paf- ferò a defcrlvere il rimanente delle parti della Tor- pedine^ e perchè le ò defcritte tutte, fuori che quel- le del capo, e nel capo contenute , perciò da quefte fipigiierò il filo del mio dire* * 11 Cervello nella Torpedine , come negli altri a- iilmali è veftito da due pannicoli, uno de' quali è chiamato dnra,e l'altro pia Madre, e la dura Madre, che vefte efternamente ilcervello , é dotata di una folidità cartilaginofa , come più volte con grandif- fima fomiglian^a mi è avvenuto di offervare nel pe- ricardio della Lampreda . Ella efternamente, e nel- la volta della foprapofta calvaria non è attaccata in verun luogo , ma intorno alla bafe del cervello ella è così ftrettamente attaccata a gli offi , che parc^, che ella co' medefimioffi formi un folo,e medefi- mo corpo ; ma internamente , cioè nella parte fva^ concava ella è così libera , e fciolta , e he in verun^ luogo , ne mediante vafi , né mediante fibre , non è né poco , né punto appiccata alla pia Madre , anzi, che in alcun luogo non la tocca, fé non in quella.^ parte , con la quale corrifponde alla bafe della cai- varia,e quivi fta racchiufa tutta la mole del cervel- lo • Per entro alla cavità della dura Madre fi rac- N 2 chiude 100 OSSERyJZ. INT. ALLE TOKPEDlWy cMude un certo umore vifcofo^nel quale umore vi- fccfo nuotai.fer un certo modo di dire, tutta la mo- le del cervello veftitod.lla pia Madre , della quale p^a Ma irejofìon parlo, p^i'chèellaè-fatra per ap- punto, come fi vede in tutti gli altri animati. Jl cer- vello , quanto a Te ftelTo, è compofio^ comedi tanti tubercplivi quali tengono fra di loro il feguenteor- dlne , per far palefe il quale , io defcriverò prima il pianoro parte fuperiore,e poi il piano di lotto, cioè labafc-^e, IS'ellà; parte anteriore del cervello vi è un tuber- colo affai grande ritondo, dietro al quale vi fono due altri tubercoli di figura molto irregolare,! qua- li due toberculi, prcfi infieme , fono di gran lunga.* minori del tubercolo predettò • Dietro a quello paio di tubercoli ve n'è un'altro paio di bislunghi, ma però ancor*elTì di figura irregolare . Quelli due tubercoli bislunghi , prefi infieme, fono maggiori più del doppio de* due tubercoli predetti. Tsello fpazio di mezzo tra quefte due paia dirubercoli vi ènellapartefuperiore una valletta, nella quale ìel* un certo modo pofa un corpo fimile, quanto alla fi- gura citeriore, al cerebello de' quadrupedi , il qual corpo con dueallungamenti a fimilitudine di duc^ gaoìbe^una di qua, e una di là , fta attaccato alla.* bafe del cervello, in quella fteffa maniera appunto, che il cerebello con le fue due gambe aperte Ita at- taccato a quel corpo , che midolla allungata vicn-^ detto Dì STEFANO LORENZINI. loi detto dagli anatomici . Dcfcritto ij piano superio- re del cervello , venendo a defcrlvere il piano infe- riore, dico^ ch^ nella bafe di quel tubercolo gran- de poitonelh parteanreriore del cervello, fi veg- gono attaccatilo per dir meglio pendenti due ner- vi, uno di qua, e uno di là,i quali vanno a diftri- buirfi nellamembraoache ve(te la cavità di quei forami, che fono poftl immediatamente fopra la-. bocca . Dalla bafe di quel primo palo di tubercoli, che fono immediatamente dietro al tubercolo an- teriore, fi partono da un'ifteflb luogo i due nervi ottici, dietro a' quali poco fopra scappan fuorada i medefimi tubercoli i due ntrvi motori degli oc- chi, (^eftl nervi motori degli occhi nel loro bel principio fi dividono in due rami, anz.i che pare più tofto 5 che nafcano diftintàmente da i tubercoli due rami per parte, e che in tutto fieno quattro nervi . Fra queftidue nervi, o poco piùfotto, vi è rinfundlbulo pofto in mezzo da due glandulette^ rofle falcate in foggia di mezza luna. Dietro a que- llo infundibulo fi veggono naicere due altri nervi , uno per parte, i quali dal sign.Vì/Ults furono detti patetici, per Tufo, che egli loro attnbuifce j i quali nervi patetici nafconodalmedcfimo paio di tuber- colÌ5da'qualinafconoiduenerviottjcÌ5& i duc^ nervi motori degH occhi , ma nafcono un poco fo- pra a i motori medefimi ..Dalla bafe de' due tuber- coli pofteriori nafcono due falcetti di nervi, uno per Voi OSSERP^JZ.lNr.JLlETORPEDm, per banda, che fono i nervi gultacorj, dietro a* qua* li nafcono fimiloiente due altri fafcecti di ncrvi^uno per banda,che fono i nervi vaganci^Tutti quelli tu- bercoli del cervello fono votile concavi per di den- tro, il che apparifce manifeftamente quando per tnczto di una óllola^o cannellino fi riempiono di fia- to. L'arterie carotidi fi infinuano nel cervello, nello fteflb modo appunto , che ne' quadrupedi fuole ac- cadereje fi vannoad unire al tronco vertebrale. Per maggior chiarezza addurrò nella TacioU quinu due figure fegnate co' numeri 2. e s. delle quali la 2. moftrerà il piano, o parte fuperiore del cervello, ed in quefta a A Tubercolo grande poflo nella parie anteriore del ter^vello • b b Primo paio di tuberjiàicoli» € c Secondo paio di tubercoli. d Corpo , che rapprejenta in 'pn certo modo il cere-' bello dt quadrupedi . e e Midolla allungata. La 3. moftra 11 plano inferiore del cervello , con ìvafi sanguigni, edinquefta a a A a a Cinque tubercoli , da * qualt t compoBo d ier'vello . b b Parti laterali di quel corpo , che rapprefenta itu yn certo modo ti cerebello^ e e ^èl corpo , che dagli anatomici è chiamato mi^ dMa allungata • d d A/rr- DI STEFANO LORENZÌNI. lo^ d d Ner^t oifaitorij , o primo paia^ che ft ^artonQ dalU bafe del tubercolo granati monda poflo mila parts éLnteìwre del cer-vello^ e e Ner'ZJt oitìa , o paio fecondo y che ft partono daL . la ba/e del primo paio di tubercoU^ f limone de* ner^i ottici • gì hh Ncr^t motori degli occhi ^ o terz^o paio^ che (ì partono dalla bafe del prir/^o paio di tiibtrtcli . t i Ner'T/i patmci y o paio quarto y che ft partono daU la bafe del primo paio di tub ertoli . k^k, Ner^i/i guasiatorif y o paio quinto, l l Ntrui paio fé fio y che. corrifponde al paio otttnjo de quadrupedi^ m m Tronchi dell'arterie carotidi taoliate. n n Rami anteriori dell'arterie carotidi^ che di^iden» dofi m '•varij rami njanno a /pargcrfi pel cerni/e Ilo» 0 0 Due rami pofìeriori aetle arterie caìoiiai , che^ 'pnendojt in p njanno a congiugmrft con C ariene njtrie* hrali . qqq Tre rami afcendenti d alt arterie vertebrali ^ r ynione m yn ramo folo de tre rarrn adCarterita njc^ tebrali .. f Infundibulo , t t L)ue glandule Toffigne di figura falcata come ynA metx^ luna^ che mettono m metto fmfundibulo, lo m- era quafi affatto fcordato degli occhi ;i quali fono per appunto come furono dtfcrittj dìl sign. Francefo Hedi • La loro pupilla non è tond.4, imperoc- 104 O^^^RT^AZ INT. ALLE TORPEOW, imperocché l'iride è d'una tal figurayche una metà di t fla è concava ^c l'altra mera è con vcffa , ed en- trando il convcffo nelconcavo, fi ebude la pupilla. L'umor criftaliino è ritondo^ di iuftanza tenera-, neli'efterno. Spedita la defcrizione delle parti della Torpedi- ne 5 mi rcfta a parlare di quelle proprietà , che a lei s'attribuifcono. Tutti gli Autori convengono 5 che quefti pefci fien detti Torpedini, per auere una cerca virtù d'in- trodurre il torporene'corpi a loro vicini^ così vol- le /ìrtfi. Piw. Elian. Alberto Magno ^ ti Gtfmro^il SaU njtano , C Al clorurando ^il lonfioho . Ma non tutti con- vengono fé quefta virtù rifegga in tutto quanto il corpo della 1 orpedme ugualmente, o pure in una-j parte fola , e particolare : Imperocché il Sal^iano^ Seguitato da molti , vuole , che ella regni in tutto il corpo : Pel contrario .Difilo , Oppiano^ & il Cardano credono, che ella fiariftretta in una fola parte, fen- za però afiegnare quale delle parti ellaiì fia. Vi fo- no cert'altri, che tenendo la ftrada di mezz.o , noii.. ardifcono accoftarfi né alla prima, né alla feconda.* opinione • Il sig.Francefto Redi fcriflè eflergU parfo, che la virtù ftupefattiva , o dolorifica della Torpe- dine rifedcfle più che in verun'altia parte in quei due corpi, o mufcoli falcati corrifpondenti al dorfo, e al petto della Torpedine, fatti d'una foftanza.^ molle, che apparifce compofta di tante vefcichc-^ piene DI STEFAW LORENZÌW. V05 piene d'acqua^dotate di varie figure irregolari, co« me al principio da me fono (lati deferirti j ma egli con la fua fclira modeftiancri ardiva di rsfiermarlo, e dubitava di pcterfi tfltre irgarnato , perché in^ in quu tempi non avea avuto foitura di potere of- fcrvare fc non quella fòla Torpedine, della qual^^ egli fece la dcfcrlzìone. Io poflbfrarcan ente dire, e con iterate , e più volte iterate efperierze , che il st^n. Redi non s'inganrò } anzi iodi nuovo after mo, chela virtù fl upe fattiva, e dolorifica non rifiede in altro luogo, che in quei due fopradetti corpi, omu- fculi falcati . S'ingannarono bene coloro, che vol- lero credere, e dire , che la virtù della Torpedine-^ operi non folamerte col tatto in-mediato, ma che ella operi altresì da lontano, paflTando la virtù per leretide'pefcatori,e per le iofcine^o per altre a- fìe , dalle quali fieno toccate ,0 ferite, onde è faci- liffimo , che s'ingannir o Plimo libro noto xapitolo qua^ Yrniefimofecondo^ e Oppiane nella Ha/teutica i quali anno lafcìato fcritto , che le Torpedin i , per far preda , fi occultano ne' luoghi fangofi del mare ^ e che i pefci ch'airintorno di eflfe vengono a pafifare rimangono rattrappiti ,e fiipidije fuiTeguentementedaefife^ Torpedini divorati . Fu parimente una favola^ quella , che fu fcritta dal Godtgjw nelle reUx-omalnf^ ftnt (fé però non vi è qualche gran differenza tra le Torpedini de 1 mari di Etiopia , e que Ile del Medi- terraneo ) . Fu dico una favola, che pofìa una Tor- O pcdme , t o(f OSSERO AZ. INT. ALLE TORPEDINI, pedine viva in una cefta piena di pcfcimorti^fubi*» co quei pefci , quando dalla Torpedine fono tocca- ti^paiache ritornino in vira, mentre, come i)c?(?Yi- gno afferma , (1 fcuntono^e fi agitano per un'interno moto y e dall'timano intendimento non comprefo, 11 j7^. frame/io Kedty ancorché non s'ardifle franca- mente di contradire a quelle baie, che la virtù del- la Torpedine operalfe da lontano 5 nulladimena con certezza affermò, che quando avvicinava lo^ mano alla Torpedine, fenza toccarla^ e quando pa^ rimente teneva le mani in quell'acqua, nella quah ella nuotava, eglinon fentiva né intormentimento^ né travaglio veruno nellafuamano, il perchè rac- conterò qui appreffo, per maggior chiarezza di quefto fatto, tutte quelle erpenenze,cbe da mt^ più, e più volte fono frate fatte, e racconterollc^ finceramente fecondo che mi fon riufcite^ L'anno ^676. del mefe di Fcbbr.'^* mentre io ers in Rifa fervendo il Serenifs» sig. Principe di Tofca- na mio Signore,mr furono mandate dal Sereniffìmo Gan l>4aca fei Torpedini di varie grandezze, ìt^ quali, perché ancora nuotavano infieme in un vafo' pieno d'acqua marina erano vigorofe vigorofiffi- me, e parea , che non aveffero patito né punto , né poco • Gonfiderato da me il grande effluvio ftupe- fattivo, e dolorifico, che ragionevolmente avreb- be dovuto ufcire da' corpi di fei Torpedini unitc^^ e riftrecte in un vafo non molto grande , cominciai a toc- hi STEFANO LOKB'NZmÙ 107 a toccare or Tuna , or l'altra Torpedine con un ba- ftone vnè fentendo nella mia mano né dolore, né torpore ; gettato via il baftone , tuffai la mano ncU* acqua, nella quale guizzavano ie Torpedini, e pu- re non fentij mal travaglio veruno, per mìniino che ^gli fofle , né minimo fegno d'intormentimento. Reiterando più volte la raedefima efperienxa , sì il medefimo giorno in quelle, come altri giorni in al- tie Torpediai, lempre n/accaddc lo lleflb,di non-, fentirfi mai travaglio né da me, ne da altre perfonc, che ne fecero la prova. Cominciai di nuovo a toc- car le Torpedini con le mani nude, sì nell'acqua.-» 5 come fuori dell'acqua, e Tempre intormentirono le mani sì gagliardarrente,che il dolore arrivò fino alla punta del gomito, non paflTando più olerei j e fempre che in altri tempi reiterai refperimento, mi è accaduto Io iteflb, d'intormentire il braccio fi- no alla punta del gomito, fenz.a paffar più oltre j il quale avvenimento è contro coloro , che vogliono che l'intormentimento, e dolore iì fparga per tutto 11 corpo. 11 sign.Fra.nctf co Redt oflervò, che nel toc- care la lua Torpedine gli arrivò rinformicolamen- to fino alla fpalla. L'intormentimento 5 e dolore , che cagionano le Torpedini quando fon toccate, rapprefenta in un-* certo modo il dolore, e l'intormentimento , che (i foffre quando fi batte la punta del gomito a qual- che corpo duro , ed è talmente noiofo , che fi rende O z in IO? OSS'ERl^AZ. /Nr. ^LLE TORPEDINIj in un certo modo infopporcabile,dur andò per qual- che piccolo fpjz,io di tempo, dopo il quale fenz^a la- fciare alterazione veruna né nella mano , né ne! braccio, fvanifce . E qui è da notare in primo luo- go, che quàn do lo faceva quelle prove, io fentiva il dolore, e rintormentimentoiblamente allora, che toccando, e fl-rii^nendo quei due corpi , o mufcoli falcaci, le fibre, dalle quilieilì mufcoli fon compo- fti, fi contraevano, non fentendo alterazione veru- na , qumdoeflTe fibre fenza contraerfi fi mantene- vano nel loro fito naturale . In fecondo luogo è da notare,che rintormentimento varia lecondo Ja va- rietà della contrazione delle fibre; imperciocché quando effe fibre fi contraggono gagliardamente^: allora il torpore é grandidìmo , e piglia non foloJa mano, ma tutto il cubito , quando le fibre non fi contraggono tanto veementemente, oia Densi un_. poco più lentamente , allora fi fente folo come uà' informicolamento in tuttala manojfcnza peròdjf- fonderfi fuori di efla mano; e quando fi contrag- gono lentillimamente, allora fi fente folamente nel- le dita, come un moro con vulfivo , il quale ritocca^ ogni volta che fi contraggono le fibre^, e quando le fibre non fi contraggono ponto, non fi fa alterazio- ne nefi'ana nella mino di chi le tocca ; sì che dun- que la cagione del torpore, o intormentimento è la coatrazioie delle fi^re componenti quei duQ mu- icoli falcaci j il che faià manifeilo ad ognuno, ch^^ vorrà DI STEFANO LOREKZmi. xop vorrà farne la prova, e potrà riconokete cfier talfa l'opinion di coloro , che vogliono , che anche da i corpi morti delle Torpedini il diffonda quc fta alte- razione dolorifica . la terz.o iuogo è da offeruare , che quando io non toccava attualmente la Tor- pedine, benché tenefTì la mano vicina vicinjfTìma^ airanimale , e che Tini naie gui^/^alTe , e fi fconror- celte, con tutto ciò io non fentiva mai né pure una minima puntura di dolorerò di intormentimento j e quefto è quello che convince d'errore quei pefca- tori 5 ! quali dicono , che ie s'Infonderà dell'acqua-^ marina (opra d'un bigonciuolo, nel quale fieno del- ie Torpedini , fi fentirà fubito intormentire il brac- cio . Io quanto a me non l'ò mai creduto , ma ò vo- luto farne la prova per poterne parlare con certez- za, e la prova mi à uno trovar falfo il detto de' pe- fcacori, conforme io credeva, concioiliecofachè non mi pareva verifimile^che quel dolore jch^^ confitte nel moto (olo d'alcune fibre , fi potefìè co- municare all'aria , o all'acqua , per quindi comunl- caifiallamano^edal braccio, egli è ben vero, che quel doiorc, o intormentimento , che coftoro dico- no di aver fentito in una fimile efperienza, io l'attri- buirei ad una gagliarda sì, ma falfa Immaginazio- ne, la quale operi In tal maniera nella loro mente./, che a loro paia di fentire quel dolore :' Per prova di che raccontei ò qui apprelTo un cafo feguito a m^^ l'anno paffato mentre faceva quefte cifervazioni j impe- irò OSSmVAZ.mT.ALLETOKPEDl'Nly imperocché eflendo venuto un giorno a trovarmi un mio amico defiderofo di far prova dj quclta^» maravigliofa virtù delle Torpedini, per poterne^ con verità ragionare , volle, che io glie la faceffi^- fperimentare « Gondefcefi alia lua brama, e pofta-» foprauna tavola una Torpedine affalben grande, gli accennai il luogo dove bifognava toccare per fentirerintormentimenco, allora egli tutto ripieno di timore cominciò a muovere il fuo braccio, ed a-# pena avendo avvicinata la mano al dorfo dclla^* Torpedine, fenz.atoccarla,laricsrò con granduli- ma preftezia tutto sbigoctitOjedaftermancc d'aver provato un acutiffimo dolore 5 ma ralTicurandolo io , e moftrandogli , che per fentire II dolore noii^ badava avvicinarla mano, ma faceva di meftiere toccare , e ftrigner quei corpi falcati , fatto mca^ paurofo avvicinò più volte la mano,e non fentì mai dolore alcuno; e quando toccò, e ftrlnfe quei duc^ corpi falcati , e che la Torpedine fi fcontorie , allo- ra egli provò il vero dolore , ed il ve^rointormenti- mento, e nonimmaginario, come egli pofcia riden- dofi di fé medefimo francamente confefsò . Il si^n. Ott^eroGtACobeo^ ed il si^n.Crifiofano Bdrtoitm vollero ancor'efli fare una tal prova, e tutti due provarono gli effetti fopramentovati de! dolore^ e del torpore* Parendomi dunque di reftar certo, determinai di fare con le medefime Totpedini , mentre non^ avevano perduto né puato , né poco del loro natu- Dì STEFANO LORENZINI. ut naturai vigore , le feguenci efperienz^.^ . Mili una Torpedine dentro una salvetta , tenni la sai vetta con Je mani fòlievata per aria> per olfer- vare fé la Torpedine cagionava alterazione veruna nella mia mano; ma per dir il vero io non fentij mai né pure vna benché minima alterazione , ancorché la Torpedine guizzafle,e fi fcontorcefle: E quefta.^ efperienza fu fatta da me^e da molt'akri, sì neiraC'* qua, come nell'aria ; ma perché dubitava, ch^^ quando le Torpedini fono nel mare poteffero avere più piena , e più gagliarda , e più atti va la loro vir* tu, e che per confeguenza potefleefler vero, che ti- rate da' pefcatori le reti, nelle quali eranrimaf1 STEF^m LOHEl^ZlNl. Vry colamenti delle mani , e de' piedi , e di quallifieno altr^ parti del nottro corpo, quando fono ftace con grandidìmo difagio fuori della loro naturale poG- tnia ^e per ciò le loro interne Ilrade anno mutato figura 5 e per confeguenza quei corpi, che fole vano entrare > o ufcire da quelle Itrade a loro proporzio- nate, non VI poflbno p ù con facilità fcorrere, e paf- fare; e quando fi tiene in iftrana pofitura a difagio qualche parte del noftro corpo, non fi mutano fola- mente di figura le ftrade invifibili, ma ancora le vi- fibiIi,come farebbe a dire i vafi del sangue, i linfa- tici,le ramificazioni nervofe, ed ancora quegli fpa- Ej, che fpazj inani da' Medici fon chiamati ; dal che ne fegue ,che eflèndo impedite le particole fluid^-> di paflar per quelle ftrade nella medefima quantità, che prima vi paflavano, fi radunano molte infieme, ed m tal modo facendo forza in quelle parti , nelle quali fono trattenute, cagionano quell'intormenti- mento , ed informicolamento , il quale fi accrefce , e fi rende più fenfibile allora, quando rimettendo la parte 5 che già e cominciata ad intormentire , al fuo luogo naturale,che vuol dire ritornando le ftra- de alla loro antica figura , quelle particole fluide;^, che erano trattenute, corrono, e fi precipitano tut- te infieme , o una gran parte , per leguitare il loro proprio cammino. Crederei dunque almeno per probabileconietrura,cherintormentimento,&il dolore della mano^ quando ella tocca, e ftringe la^ P 2 T^^P^: 1 15 OSSERJ^JZ. WT. ALLE TORPEDlNly Torpedine, pofia effere cagionato da una vibrazio* ne di corpiccjuoli penetranti nella manosi quali corpicciuoli paflTino per iltrade non ben corrifpon- denti alle loro figurerò fé pure elle vi fono corri- fpondcnti, VI paflinoin così gran quantità, e coiu. imp:co cotanto gagliardo, che cagionino quella feafazione dolorofa : in quella guìfa appunto cht-* noi fperimentiamo in quella talcafFezzione^che noi addimandiamo calore , la quale In realtà non è al- tro che un toccamento fatto da una moltitudine di corpicellj minimi penetranti perla fuftanzadel no- flro corpo, i quali, fecondo che in maggiore , o mi- nore quantità , e con maggiore , o minore velocità là vanno pugnendo,e penetrando, ci cagionano quella medefnna afFezz.ione» talora diletceuolt-^^ e grata, e talora più, o meno molefta . E quefta dot- trma so molto bene che non giugnerà nuova a co- loro , che non ad altro rimirano che alla nobile in- chierta del vero , mentre quella ne' tempi addietro ci fu (coperta da quel gran lume , e reftauratore della Filofofia, il noftro j/g. Galileo Galilei^ ed infe- gnataci con indicibil chiarezza nel fuo fquifitiffi- mo SagqUtore . Perchè poi il dolore fia tanto molefto , non è da maraviglÌ3rfi,concioffiecofachè bifogna confide- rare che quei corpicciuoli , che fpinti fuora dalla Torpedine nella contrazione delle (ut fibre paffano a traverfo della nsano y pallano ancora a traverfo de* DI STEFANO LORENZINÙ 117 de' tendini, ne' quali, come avvertì il sign. Niccolò Stenone , fi trovan tante fibre, quante fibre fi trova- no nel ventre del mufcolo , con quefta differenza^ pciò , che nel tendine le fibre (ono più unite infie- me, ed accettate fra di loro, e nel ventre del mufco- lo ftanno più lontane , e fono dilpofte con ordine^ più rado , d'onde ne fegue , che i corpicciuoli , che cagionano il dolore , paflàndo atraverfo de' tendi- ni, per elFere Ivi le fibre più ammaflrate,e più unite, ne toccano, e ne muovono più inlìeme j e cosi toc- candone molte infieme, cagionano quel dolore così ìntenfo , il quale efl.ndo comunicato alle fibre-* carnofe, che fono continuate alle tendinofe, fa, che quando la Torpedine fi muove veramente con ga- giiardja, il dolore arrivi fino al gomito ; e che que- fta per avventura fia la cagione del dolore cosi in- tenfo, ne può far fede un'efperienza da me moltiflfì- me volte provata , ed è , ch^ le fi tocchi , e fi Aringa la Torpedine con le dita, che è quantadire co' ten- dini, fi fente un dolore molto grande, e acuto 3 ma», toccata la medefima Torpedine , e premuta col braccio nudo, che è quanto dire con le carni, fi fente, è vero, il dolore, ma più ottufo, e più rimeflb di quello, che fi fente allora, che la Torpedine viea toccata con le dira 5 né ciò fi può attribuire a quel- lo , a che alcuni l'attribuifcono ,.cioè , che quando fi tocca col braccio nudo la Torpedine,ella fi muo- ue più lentamente , e con minor gagliardja di quel- lo, ■ 1 1 8 OSSEKFAZ. INT. ALLE TORPEDINI, Io, che ella ficcia quando fi tocca, e lì itringe conj la mano ; ma io ne ò fatte le prove tante y e tantc-j volte , che non credo d'eflermi Ingannato , e crede- rei di nuovo, che la fenfazione cagionata ne' tendi- ni fia più dolorofa di quella cagionata nelle carni; il che viene ancora confermato dairoflervare che i moti, ed i contraflegni de* dolori dati da un'anima- le atlor che egU^ ferito nelle carni,ed allorché egli è ferito ne* tendini^ fono molto differenti tra di lo- ro ; imperocché i fegni del dolore , e della difpla- ccniLa fono maggiori, e più evidenti allor che la fe- rita è ne' tendini, che quando ella è nelle carni , per quefta ftefla ragione, la quale io di fopra ò addotta, e che è ftata ottimamente avvertita dal x/^^. Ga/paro Bartoltm nelU lettera intorno My(o de ner^i mi mo^ u di m'ifcoli • I L F I N E. INDI- indice'" ^ DELLE COSE PIV i N OTA BILI, E DEGLI A V TORI : f. CITATI. A n Acquapendente^ wedi Girolamo Fahhìzjo da Acqua* \ pendente • jìcqua , che (ia racchiufa dentro la membrana efìerfia degli yteri 5 donde derinjt ^ a che Jern^a , e quanto tempo \ nj% Sita • cane 64, ^ 6 5 . ! Addenti. 1.2. j Alberto Magno « l o 4. | dldo^rando. ♦ 104. Ammali tutti nafcono daltuo'VO . 7 5. ^ Ammali tutti a una medtpma specie 5 ^ unifleffo genere^ 1 anno gli organi'^ e le parti del cor pò j atte ad un modo. 84, i Appendice cieca. . S7* Appendici y che mettono in mezxfi la coda delle T^rpedinr^ \ loro fattura y e gréndezjA* 1 8# j t2o INDICE. Appendici predette ft ritrovano tn tutti t pefci urtìlagìnel piani 5 € non fono femci iel feffo mafinlino • 15^. Jqmla , ^edi pefce Aquila . JriftotUe . 1 I. 16* j8. do.yp. 82. 89. 104. Jir^^eo. 59.67.68. Atanaftq C hircher . 4* 3 4» 6 9« B BFllonio. 17. Belitnt. 40. B^cc^ /a!'^//^ Torpedini y fua fituazSone^ e grmdezxA • li» S'>//^, pi. Barfettit del fiele , /«<< fttuazione , f grandezx^ . 3 4. C.-l/fVf , c^^ cofa ftà . 59. C^Aa 5 che ft tro-vano attacati al/*onya}e^ indicano la q santità de* fetiy che la Torpedine à partorttOy e quan'- to tempo jix trafcorfo dopo ti parto . ^9* A poco , a poco f-uamfcono • 5 9« Cdore come fta cagionato . i\6. Canale degli alimenti,^ perchè dalla bocca fino alC ano non fta della He (Sa capacità-^ e larghetta . 5 I » Canale dedi alimenti a quanti v fi feriva • 5 2.^ 5 ?• Canali pm fottili come fieno [ìtuati . 26.^27. Canalt epatici , loro firHttt$ra , e cammino . 3 4. Cana'- INDICE. tat Canale degli étlimenu della Tcr^edme ^Jmcamniìnoy e Inn^ ghez^z^a * S^^^ 37* ^ ^^^^^ fabbricato ad vn modo .45. negli altri animali come (ta fabbricatogli, perchè tanto lungo. ^ ^6.e^{j. Cani anno^dorato squifttifflmo , e perchè . I j^ Canali , che fono continuati a forami maggiori della pellcy loro compoftvone , e (ìruttura . z 2. ^ 2 5 • Canterelle^ t loro effetti • ha. Capo delle Vipere fiaccato dal buflo che effetti produca *' 91. Cardano. iqa Cernjello delle Torpedini^ efua de/crizjione. pp. fino 4 i o 3 • Chirchery ni/edi Atanafte Chircher . Cicatrici o(Sern)ate nelfuom^a di già cadute negli yteriy e lo^ ro dcfcrizjone . 69. fino a y i . Cloaca. g^^ CodadellaTorpedine come [ta fatta. 4. è t ultima a per de^^ reilmoto^edil fenfo. gj^ Cdon 5 njedi inteffino colon • Colorì cariano fecondo i percuotimenti dell'aria . r 5 • noì% anno niente che fare intorno alla dt^erfa fuftan^a delle parti. 25. Coniglio. ^y^ Corpo animale come fta alterato con dolorerò con diletto. 115. Corpo della Torpedine di the figura fta. 5 . se fta per tutta groffo ad un modo. 7. quanto duri a muo^uerfi dopo che gli è flato lenuato il cuore . p £ . Corpi falcati ^ che fi troruano nelle parti laterali del corp$ delle TorpeUm^ come fteno compofh . 5 o . ^ 3 1 ♦ J^ Corpi Ili I N D T CE. Corp^ -xjt -venti anno molte ftrade inn[nftbili • ^ ' 3* Coftmo Terzj) Gran Duca dt Tofcana ♦ l o 5^ Cotttedom a che sernjano^ 7 (5. Criftofano Bartolini . 74. Ilo. Crofia, che fodera lo stomaco ^ manda fmri per cene papille yn umore acido • 4 j • Cuore della Torpedine come fta fatto .pò. staccato^ e levato rvia dal corpi della medefima Torpedine conimna a muo-» nfe^fì per molte ore . 90. Cute acbe ser^a. Pi. Cute della Torpedine è ripiena d'infiniti forami di di-vcr/è grandezx^i» 7* D DEmocrito. ir^2:. Denti della Torpedine^ loro fi'uazjioney e fattura. \ 1. Denti fi tro-vano nelle fauci d'alcuni pejii . $iduttiy wedi Vieri _ Salariano . 104» Sangue yper qual ^via ammetta dentro dì se ntéo^e partt* cole. 92» Sangue , aceto fi conferai , f fe cofa ricerchi. 92. Sangue^ se fi generi nel fèto ^ 0 paffi dalla Madre nel fe^ t9» 75. Seme quanto fi trattenga nelCvtero delle femmine dopo ti cotto . óS, per qual ''via arri'iji alCo^ate • 6 8. Spalmatura delle na^t a che ser^a . 8. Squadro pregno de* feti belli^ e fatti ^ e formati^ e sua deferì-» zjone . 74. fino a 7 7. Squilla lata del Rondelezto . 8 6. Ste^ione^ ^edi Niccolò Stenone . Stomtco delle Torpedini e contmuo' alla bocca pnza efofa^ ga . 41 . per di drento è fqderato d'^vna crofta ajfài grofsa m I N D I e E. 15 1 grofsa . 43. come fu compofio . ^2! Stomaco , a quatvfo fim)4 • 5 > l Strie continuate di f or Ami della, pelle delle Torpedini^ iota dinjorptà^e cammine. 7. diche colore lieno. g. cam^ minano d'injerfamente fecondo la loro diT^erfita^ p. Strie grofje camminano dal capo alla ruolta de'/oramiy e per* che y fono ptà lunghe delle sottili . ^^ Strie sottili camminano dal dorfo alla n^olta de forami. 9. Striizxolo. 45, Sudore doi^eft separi dalsanguey ed a chesern/a. p. Sf4per^cie efierna ^era qualfia . 48, Superficie interna njer^ qual fia% 48, Superficie intermedia qualfta • 4. 8, Superficie in quanti modi s^accrefca . 5 o. ^ 5 r • Suflan^a glanduloft , che fi tro-ua nelle o'vaie delle Torpe'» dmi 5 di che colore fta^eda che serqua , 5 £ , Su fiamma glandulofa , che fitro^a nelle eDaie de* quadru* pediy a che fer<^a. 4l, TEndinì , come fieno compofii . ^ I ?• Teliicoli de* pefct , qual fieno • 2p# Tinche. '8. Tommafo Bartolini^ a 2. Tommafo F^illts . 8 5. i o I . Torpedini , perchè fi chiamino così. .104. Torpedini quante ^olte Canno figlino • yp. Ili indice: Torpedine pregna dt ottanta, fgjimli , 6ol Troia faluatica pregna , e fua defcrizjone ♦. 77» ^ 7 ^» Trote. 9. Tunica efferoredeltyo'Vo finche modo lo 'vefla^ 58. re^ fi a attaccata oUo'vaìe , e per quanto tempo *. j ^^ perché fi dica calice^ 59^^ V VAl^uule^ che fono negli o^eduttl delle Torpedini y e loro 'vfi^to . 6j. Val-vule fuddette le anno tutti i pefci cartilaginei pianta 6j, Faji spermatici delle Torpedtm mafchi^comefienfattt^ e do* ^e fieno fttuati^ Si.finoa89. Vafi spermatici delle Salamandre mafchiycome fien fatti. 8 1 Vafì spermatici della Locusìa mafchio ^ e loro defcrt:;(tO'- ne^ 85.^85. Vafi fpermatici del Granchio mafchio y e loro deferivo'- ne ^ 86.^87. Vaft fpermatici del Gallo ^ e h ro defcrìzjtone . 8 8. Vafi riella generaztontdtlle femmine di molte forte dani* mah y perche fieno fatti a ptegolme • 8 S». WUlisy '•vedi Tommafo VVillis . Vino imhiaca più preBo èeuto a sor fi ^ che a gran bicchier oni^ e perche. 47. ^48. Virtù (ìupefàttirva delle Torpedini^do^^rifeggit. l o^.e io 5 fé operi da lontano . i o 5 • fino a loq.fe paffi per le reti de' pef cauri . 1 1 !• Vmore^ INDICE. is3 ymore , che e/ce pe forami della pt Ile delie Torpedm , cowe fia^eda che /t r^a • 8» Fmorey che e/ce pe forami rnagg^toriy doue fi fepari. 2 5 . fino d Vmoreyche efce pe forami pidoli^do'^e (ifeparii^i.e 29.(16 y^nore^ che geme dal palato^ e dade fauci. 43, V^ore acido^ che geme dalla crofh dello iìomaco » 45. V more glutini fa y nel quale nt^ocano le ho^a dentro gli 'pterìj donde ^enga somm^mjìroto^ di qnat colore fta^e di qual fpore. 71. quanto tempo jttrattengxneglt^vteri. 75. Vomonafce dall' uo'uo . 75. Vo uà delle Torpedinv maggiori ^dì che colore^ e di che gran» dezxA fieno. 5 7, Vo -va , come ftetia funate nellr o-vaie delle Torpedini , edelleOalltne .. 57. Vonuamaggtoi^i , perchè dentro tonale peno fituate nel ctr* cuitOy e nel dintorno. 57. youa pia ^andt^ quante tuniche abbiano 4 57, Vouo d'onde rice^'a il suo augumentOy e per qual ^ia. 5 7, Vouo in quanti modi poffa vfcire dalle ouaie . 5 p^ Voua de pefciy come fi fecondino. 6 7. Voua delle Torpedini ^ come fi fecondino^ e per qual via. 67 Vo'va de quadrupedtycome jt fecondino^ e per qual "Via. 6 8 Vo'ua delle Torpedini , quando fono negli vten^ di che colo-* rf 5 grandezzay^ e figura fieno . 69* Vo'vay per qual^iasvaaaho negli yteri. 69* Voua , come fileno ne^Hyten , 7 1 • Fteri^ Uoue^ e per qnal ^ia fi fcarichtno. 6^*^ 6/^^ IL FINE. il ^M ... // S/^n. Vincenzio Vìwant fi compiaccia di vedere fé nella prgfeme opera cifia alcuna co fa contro U santa Fede, e buoni co^urnu e refcrtjca. Data quefìo dì io. Giugno 167^* %Alejìandro ?i4cci Vie. Gener. Fwrent. riluftrifs. e Reuerendifs. Sig. In quello curiofo, erudìtce nobile racconto di Offervazioni intorno alle Torpedini , primo, e degno parco del slgn. Scefano Lorenzini • io non crouo cofà, cTie repugni alla sanca Fede, né a' buoni coftumi, ed in tede quello di 1 9. Giu- gno 167 s. Io Vincenzio Viviani mano prop. Stampif ojjeruati gli crdini foUtì o ^Uata quelio dì 22. Giugno jójS. Alef andrò Pucci Fic. Gener. Fwrent. Il molto Reu^P.D.lacopo Antonio Morigfa Bar- nabita Confultorc di quello santo Offi/iio di Firen- ze fi contenti vedere il prefente libro intitolato, Of- f:ruAzioni intorno die Torpedini^ e referifca . Dal santo Officio di Firenze quello di 22. Giu- gno i678. Fra Cefare Pallauicino da Milano Cancell. del saaco Officio di FireniC, de mandato • Kctie^ - • l 'Reuereriff'ifs. T a ciré, ideile fuddette (fjai.auvht /.tu dal sìgn. SteftìB Lo* \ renz^tm tntor no alle 1 07 pedini^ Ji nmhoì hckoJi imo n 'ifg^ g?gno molto n^tuaccy Ttj dt/ccr/o spirno/o , o*- yvwiflliotn^ . ^a ben erudita , lOiì %on ho rttr cucio co/a , the re} Pghs tutto 0 alla purità della santa Fede^ a alnnttgrjtà de* criftiant co» \ fiumi è in fede di che mi Jcjtrtko di propria mat.o quefio J dì 2'y. Giugno 1 6 j8. ^ | lo D. Jacopo Antonio Morigia • Attenta fupradida relatione , Imprimatur. Fr. C?far Pallauicinus Cancell. s. OlKc. Fiorente demand^ Matthfus de Mèrcatis Aduoutus p prò Sercni/j. Magno OuceEtruri^^ r AVTORE AL DISCRETO lETTORE. Ti prego a favorirmi auanti di principiar a leggermi di correggerei feguenti errori paffati nelloltampa- re: CciDpatifci,^ vivi felice. Pag- Vcrf. 4 » 6 6 iS 8 X7 15 19 17 9,0 9 *4 14 ^9 4 2p 5 40 ao 4» 22 4? I 45 I 45 3 50 9 5? 5 59 4 60 5 4^1 7 é5 12 69 17 69 i7 75 4 79 14 Si 14 Se *5 91 ^6 10* 16 Errori, certamente bafa forame abune nella Torpedine innalzano fervìrebbono cp»ù ole odifcernere fotte quella aifai più della medesima figura a b feparazioae la tunica tiduca fotloroinun // Quattro cicatrice d'intornato Dotomigaco le cotrirpondano cinqne tubercloi Correzioni • certamente bafe forami alcune nelle Torpedini inalzano /crvircbbero eie cdifcernere fotta quello aflài delle medefime figura prima a b feparazione alia tunica induca folkroun cicatrice è dintornato notomizato xvii rovT la corri fpondono cinque tubercoli ^ -_- ìig.-ì 7^ • f^^ TAWLA PRIMA • vV W. r, / a i/i fr^ \ li// T^AVULA ò'tCONDA 1^.1 AVOLA TERZA F^:4 0 <^" "'%. TAVOLA qVARi/ TAVOLA QVINTA / Fi^,-3 // Fii: 1. '3