L = Se Se \j dà n A E OGICH IONI ZOOL e 7 | ERVA SS L) » 33, 1832 Librarp of the Museum COMPARATIVE ZOOLOGY, AT HARVARD COLLEGE, CAMBRIDGE, MASS. FPounded dp pribate subscription, in 1S61. DR. L. pe KONINCK’S LIBRARY. No. IGT BEBL®BRA ARCANGELO SCACCHI DOTTORE IN MEDICINA SU VARI TESTACEI NAPOLITANI AL SIGNOR | D. CARLO TARENTINO PROF. DI STORIA NATURALE NEL R. LICEO DI CATANZARO. NAPOLI, \ Iw 1832. \N GentrLIssimo D. Carro. Pio un momento alle vostre occupazioni, e compiace- tevi dare uno sguardo a queste mie poche notizie che vi espongo su di alcuni Testacei forse non ben definiti, o non definiti affatto per quanto io sappia. Son persuaso che la no- stra amicizia vi farà compatire le mie sviste, delle quali non so presumere di andare esente dietro l’ esempio delle tante dai più periti Zoologi commesse. | È ben ovvio d’ incontrare fra gli scogli del nostro litto- rale una specie di Z'oluta Lin.,la quale non parmi ancora da altri attentamente esaminata e definita. Essa vien rappre- sentata dalla figura E della tavola 55 dell’ opera di Gual- tieri (1) con una precisicne, che invano si cercherebbe in altri luoghi del medesimo Autore ; e tal figura non vien cì- - tata nè da Linneo, nè da Gmelin, nè da altro autore di mia conoscenza eccetto Lamarck, che come in seguito ve- dremo la cita con dubbio nella sua Purpura fascicularis. Parmi che nuova definizione convenga al nostro testaceo che le corrisponde , ed io lo chiamo: Valuta Gualierit. Conchiglia fusiforme-ingrossata, com- posta di sei anfratti trasversalmente striati, ed aspersi di mac- chiette bislunghe rossastre , biauche e livide di varie grada- zioni ed alla rinfusa disposte secondo la direzione delle strie. Stria di macchie bianche alternate da rossastre nella parte (1) Guali. Canchyliorum index ece. Florentiae cio ,ta.ce. MII, Superiore. degli anfratti. Fascia pallida. con le sole macchie rosse nella metà dell’ultimo anfratto, ravvisabile ancora al di dentro per un principio di trasparenza, Labbro destro acuto, internamente fornito di bianche linee elevate che non giungo- no al margine e che negl’ individui. adulti finiscono in denti. Tiabbab sinistro Cont uma plica superiormente. Pliche per lo più al numero di tre poco distinte sulla base della columella; alta circa un pollice. Delle Chiaie xLvi; 44, 45. Gualt. tav. 55; C. Payr. MIL al 2, Ln intensità delle tinte di questa Voluta varia di mula sino a darle un aspetto tutio oscuro: è però costante la semi- trasparenza della fascia che cinge l’ultimo anfratto. Son persuaso che mal crederete che una conchiglia tanto. ovvia non abbia colpiti gli sguardi de’ Naturalisti al Gual- tieri ponte Vi debbo però dire che se non m' inganno essa sarà stata presa ora per la oluta mercatoria L. ed ora pel Buccinum maculosum Lam. opinioni che non mi sembra- no esatte ; giacchè la 7. mercatoria deve portar la strie or- nate di tubercoletti; il margine del labbro destro piegato înter- namente , e superiormente turgido. La mostra conchiglia ai contrario oltre al mancare degli accennati tubercoletti , ha il labbro destro perfettamente arcuato în fuori e questo poggia sul penultimo anfraito facendo, un argolo acuto. É opinione di Payraudeau (1) che essa sia il Buccinum maculosum Lam. 5 ma questo oltre che è privo della fascia nell'ultimo, anfratto , è.più gibo del nostro iestaceo , e diversamente macchiato , come può rilevarsi dalla figura dell'Éncici opedia da Lamarck citata (2): nè quì posso nascondervi la mia sorpresa nel ve- dere riportata uata conchiglia nel medesimo genere del Buc- cinum mutabiie da chi disgiunge il Mytilus edulis dal barba» ” (1) Catalogue des annelides pe des mollusques de l' Ile de Corse. Paris 1826 pag. 157 n. 317 pl. vui f. 21,22. (2) PI. 400 f. 7 a, 6. us: ma sia ciò detto di passaggio non richiedendo 11 nostro soggetto che si tratti dell’Anatonia de’ severi; e senza abban» donare il discorso della nostra Voluta vi debbo soggiungere un mio dubbio; che cioè Lamarck l'abbia avuta presente nel descrivere la sua Purpura fuscicolaris (1). Sono queste le sue parole. — Testa ovaio-conica , transversim tenuissime striata, nitida; albo-coerulescente , fuivo-nebulosa ; fascis crebris albo et fusco articulatis cincta 5 columella superne uniplicata ; labro intus striato. — Ma tal descrizione non dell’intutto esatta per la nostra conchiglia, l’ omissione della fascia dell’ultimo an- fratto in essa costante, e la citazione con dubbio della figura Gualteriana , alla quale essa perfeitamente corrisponde, mi fan decidere in contrario. Del resto credo di aver dato un mi» nuto dettaglio della nostra specie per mettere ognuno nel caso di poterne giudicare. Passo a farvi parola di un graziosissimo Murice ( Murex L., Ceritium Lam. ) che una sola volta mi è riuscito d’ incon- trare gittato sulle nostre spiagge , e che piacemi dedicare al nostro esimio Zootomo sig. Delle Chiaie, come tenue attestato di gratitudine alle sue generose offerte de’ mezzi necessarj a tal mio debole lavoro. Murex Delle Chiaje. Conchiglia turrita; anfratti al nu- mero di undici, piani; longitudinalmente plicati; pliche in- tersecate da due solchetti rosso-foschi , che lasciano tre zone bianche elevate, e granulate; ultimo anfratto con cinque zone bianche ed una varice in opposizio del iabro , al di Ja della quale la sola zona superiore è granolata. Labbro destro grande depresso , che si stende oltre la columella, nel margine in- grossato 3 alta poco più di un pollice. Per la triplice serie di tubercoli che cinge ciascun an- fratto del nostro Murice, ho subito sospettato che fosse il Mu- . rex terebella di Gmelin, ma perchè non gli compete il ca- rattere dell'apertura intus arcuatim striata lo credo tutt'altro, (1) col. vir, 'p. 249, n 4g: e me ne confirmo di più dopo aver veduto le figure di Bo- nanni e Born da Gmelin citate (1). In entrambe le figure il labbro destro sembra mutilato se si paragoni con la nostra spe- cie, e manca la varice in opposizione di esso : gli anfratti, nella vegdra di Bonanni specialmente, sono convessi e non piani: di più le serie de’ granelli son molto fra loro distanti, e nella figura di Born non tutte le tre serie sono egualmente grandi eome si avverte ancora nella/ descrizione, Helix pusilla. Conchiglia minutissima candida, nitida, trasparente , bislunga , composta di tre anfratti ; |’ ultimo de’ quali supera in lunghezza il rimanente della spira ch'è ottusa nell’apice; apertura iunghetta } superiormente acuta ; ,colu- mella troncata nella base; alta circa una linea, e larga un terzo. L'unico esemplare che ho di questa specie trovato sotto le pietre in luogo umido mi resta nel dubbio se sia nel suo perfetto sviluppo. Patella Poli. Conchiglia emisferica, levigata, rosea, con tracce di strie trasversalmente spirali, e col vertice appena mammellato ; lamina interna semispirale obliquamente attac- cata per lo lungo ; pci della base linee cinque — Fe lyptraea Lam . Essendomi stata inviata questa conchiglia da Taranto , senza indicazione del luogo ove sia stata trovata, nulla di preciso posso dirvi della sua patria. Ho stimato necessario que- sto debole omaggio al celebre Autore dell’ opera de’ Testacei delle due Sicilie. Passo infine a descrivervi due bivalvi che piacemi spe- cificare con gl’ illustri nomi di Cirillo e di Vincenzo Petagna primi coltivatori della Zoologia fra di noi. Venus Cyrilli. Conchiglia lenticolare, quasi equilatera, trasversalmente striata ; umboni elevati, ano bislungo quasi niente impresso ; due nere fasce longitudinali interrotte , per lo più composte di macchie triangolari; cerniera con quattro (1) Bon. 3; 327. Born. x1; 16. denti, alta linee cinque; poco più larga — Cytherea Lam. Peseata nella riviera di Chiaja. Mytilus Petagnae. Conchiglia minuta trasversalmente ci- lindrieo-depressa, opaca , coperta da epidermide color di rug- gine; lato anteriore prolungato, longitudinalmente striato; verso gli umboni barbato , ove solo nel margine è crenulato ; lato posteriore brevissimo, tumido, con qualche traccia di strie lengitadinali , margine alquanto aperto in opposizione degli umboni , larga circa cinque linee alta due — Modiola Lam. Trovata sulle arenetdella riviera di Portici rare volte intera, e sempre vòla. Questo Mitilo che per le strie longitudinali del lato an- teriore, e pel lato posteriore turgido potrebbe credersi il /My- tilus discors, o qualche sua varietà ; ha d’altronde tanti carat- teri di differenza , e questi così costanti ne’ cinque individui da me trovati , che nemmeno so dubitare della loro diversità e mi sarei dispensato della seguente dilucidazione se più di una persona di vaglia non mì avesse obbiettata tal difficoltà. Il Mytilus discors ha una forma osale che nel nostro è cilin- drica 5 quello ha il margine cureato , il nostro rotondato. Il primo è trasparente variamente colorato di verde , e rosso , e sfornito di epidermide apparente; il secondo è opaco , interna- mente per lo più argenteo, coperto di epidermide come il My- tilus barbatus , e come questo ancora barbato ; ma nel solo lato anteriore dalla parte degli umboni. Se poi volete ‘ancora di più potrete aggiungervi che il lato posteriore è meno striato, più protratto al di là degli umboni, e questi più depressi che nel Mytilus discors ; e che le strie longitudinali non gli rendono come in questo il margine crenulato. Se non incontra il vostro gradimento il leggere qualche voce non italiana specialmente nelle descrizioni espostevi; e ben che sappiate su ciò la mia ferma risolazione di sacrificare alla facilità, e chiarezza dell’espressione, per quanto essa valga, la purità della lingua, essendomi proposto di solamente far noti i miei pensieri ad un Naturalista, E qui gioverà riflet- pere che se ai nostri maestri ‘è stato lecito di dare a nuove voci, idee che al loro scopo si accomodava in una lingua già miorta ; lo sarà ancora meglio permesso in una lingua vivente. I Conservatemi la vostra amicizia e pieno di stima mi dico Napoli 15 dicembre 1832. x N -. e Diwvotissimo servo ed amico. AncAncELO SCACCHI. OSSERVAZIONI ZDOLOGLERE DI ARCANGELO SCACCHI DOTTORE IN MEDICINA, NAPOLI Febraro 1833. i cocRmRELqueupupupa PE’ TIPI DELLA SOCIETA’ TIPOGRAFICA» NI RI £° TU Coe Li - ") ‘ono coi MERCI TE MIE TIRO NRE ALOE TA OM Descrizione dell'abitante della. Solemya mediterranea Lam. Cos quanta maestria sia stato eseguito dall’ illustre. Cav. Poli l’ esame de’ molluschi polivalvî, e bivalvi del no- stro Regno, non credo che ad alcuno di tale Scienza stu dioso possa giunger nuovo. Ma la rarità di alcune specie eludendo le di lui ricerche , ci ha fin ora privati di alcune notizie non poco interessanti su tale. oggetto, e sopra ogni altro della conoscenza del singolare abitatore della Tellina togata ( Solemya mediterranea. Lam. ). L° opportunità es- sendomisi offerta di osservarlo in. vita, mi dò la sollecitu- dine di pubblicare per le stampe quanto mi ha presentato di particolare , non cenoscendo che da. altri. sia ciò stato eseguito (1). | Non credo fuori proposito il preméttere prima d’ ogni altro i caraiteri del guscio, il quale offre una forma tra- (+) Sul momento di dare alla luce queste osservazioni un: amico mi assicura aver inteso da alcuni Zoologi oltra- montani; che essendo essi stati in Sicilia avevano osservato il mollusco di cui faceiam parola ed erano disposti a publicar= ne la descrizione. Non conoscendo altro di certo su tal parti- celare , mon ho creduto dover arrestare l’ intrapreso lavoro- per tal vaga notizia , e mi reputerò felice soltanto che il pubblico giudichi i miei travagli eseguiti con esattezza , nom potendo con certezza compromettermi: della novità. (4) | sversalmente allungata e ritondata negli estremi , i quali ser bano ‘una distanza molto ineguale dagli umboni 3 poichè il lato posteriore supera pressochè di due volte i’ anteriore: un forbito epiderma coprendone le valve, oltre il loro mar- gipe si distende e passa indiviso sul lato maggiore in di- rezione del cardine (7): in ciascuna valva un dente car- dinale laminoso obliquamente prolungasi , il cui andamento esternamente si rileva da una superficiale impressione che sì osserva nel lato minore: un valido legamento interno si fissa negli angoli che gli accennati denti fanno con le valve, e quasi con la parie calcare di esse s° immedesima : alcune li- nee più o meno apparenti partendo dagli umboni s''irradia- no sino al margine delle valve, ed in direzione di esse quel- la parte dell’ epiderma esuberante si attenua , diviene traspa- rente ‘e facile a lacerarsi negl’ individui , che privi del mol- lusco , ban sofferti le ingiurie delle onde.. Non recherà meraviglia se i caratteri dell’ abitante della . conchiglia in disamina non cedano a questa in singolarità ; poichè esaminato l’ animale allor quando da se tiene il gu- scio aperto , offre i lobi del pallio per metà aderenti, e nel resto con lembo sfrangiato, ed in oltre due trachee sessili nel lato breve da mentire 1’ aspetto di un’ /pogea ; ma. più attentamente esaminandolo , si trova non aver nulla con le (1) Parmi che a rigore parlando non inconirerebbe l’ al- irui approvazione chi legamento esterno chiamar volesse quel la parte dell’ epidermide che in tal sito dall’ una all’ altra valva passa indiviso; tanto più che allora il lato maggiore sarebbe I° ariteriore , ed uscendo da tal parte il piede del mol. lusco , come in seguito vedremo , esso sarebbe. situato nella conchiglia in modo opposto degli altri, bivalvi di legamento esterno forniti; e poi, per quanto io abbia osservato, non parmi che con la sua elasticità tenga il guscio aperto, (5) Jpogee di comune. Il piede allontanandosi da tutte le forme negli altri bivalvi osservate, è mella base assai concavo, coronato da un bordo elegantemente tagliuzzato , e quando esso è fuori cacciato , mostrasi con bel artifizio esternamente rigato , prendendo la forma precisa della Madrepora cyathus lateralmente compressa. I movimenti in esso da me osservati si riducono allo spandimento della base , e ad un dimena- mento quasi in giro , dal quale l’ intera conchiglia è messa in moto, Le trachee sono sessili ; 1’ anteriore o branchiale à un’ apertura ellittica e l' orificio cinto da cirri progressi- vamente minori. La posteriore poi andrebbe mal definita col nome di trachea. non facendone l’ ufficio ; e come se la natura avesse voluto stabilire un punto di comunieazioue tra i lamellibranchi di due trachee forniti e quelli che ne offro- no una soltanto , ha lasciato nel nostro mollusco ua serie di cirri che per l’ aspetto e pel sito raffigurano un tale or- gano; ma racchiudendo essi uno spazio impervio , non ser- vono che di semplice ornamento. Questi cirri sono quasi ci- lindrici ed i due primi superanti di molto gli altri in lun- ghezza. Aperto interamevte il pallio e divaricate le valve , si scuoprono le branchie , le quali non mancano anch’ esse di singolarità , come quelle che (usurpando un’ espressione botanica ) possono chiamarsi pennate , raffigurando con esat- tezza la parte barbata di una penna, attaccandosi innanzi al piede per mezzo della loro rachide : sono in oltre ben dop- pie e le due lamine non adattabili V una sull'altra. I due muscoli adduttori sono rotondi situati. verso l’ estremità. L'animale è da per tutto bianco. Per gli enunciati caratteri segregato questo mollusco da tutt i generi dal Poli stabiliti , mi veggo costretto di pro- porne un nucvo, il cui nome desumendo dalla forma coro- nata del piede e dedicandone la spezie all’ illustre scopritore della ani. ; appello Stephanopus pedante (6) Dal fin qui esposto si rileva che le Solemie non possono appartenere alla famiglia delle IMactracee secondo Lamarck , trovandosi questa nella sezione de Conchiferi tenuipedi. Esse in vece appartener dovrebbero ad una nuova famiglia da stabilirsi nella sezione de’ Corchiferi crassipedi , ‘affine a quella delle Micrie pel legamento interno , e da essa diversa per le valve non aperte (1). Il nome potrebbe desumersi da quello del genere. Volgendoci poi al. metodo proposto da Risso, e volendo ritenerle fra le JMiarie vi si oppongono ,: la mancanza delle doppie trachee, ed i margini delle valve da per tutto fra loro adattabili. Colgo la presente occasione per esporre quel poco da notarsi nell’ esterno degli abitatori. del Cardium papillosum e Venus rudis ; conchiglie da Poli descritte , e sempre vuote ritrovate. Pel Cardio è da notarsi la grandezza del guscio che può superare del doppio la figura dall’illustre Autore ri- portata , ed il piede dell’ animale, che nella parte ove son contenuti i visceri, è di color roseo , nel rimanente giallo ( Cerastes bicolor ). L' abitatore poi della Venere, che non mai fuori del guscio ho veduto uscire , avendone osservate ben sei nello stato di vita, ha le trachee brevi, internamenie “punteggiate d° un verde chiaro , e nell’apice fosche : le bran- chie , in proporzione della grandezza della spezie, credo a- verle trovate più dell’ordinario grandi. ( Callista clandestina ). (1) Sebbene i lembi delle valve della Solemia non mai si tocchino, giacchè il mollusco nel ritirarsi , I° epidermide ‘ esuberante s’ inflette e fra di esse s' interpone ; pure l’ egua- glianza del livello , che ne’ loro bordi esiste , non permette che le Solemie venghino considerate come lateralmente aper- te, e volendole inserire fra le Miarie , bisognerebbe togliere questo carattere come distintivo della famiglia. 7) Descrizione d’ una nuova spezie di Mitilo. Mytilus Cavolini. Testa oblonga tumida , latere antico atro-coeruleo ; carinato j barbato ; barba filiformi, fragili , caduca ; latere postico epidermide luteola , nitida, ultra um- bones producto , lunulato (1): ultra pollicem longa"( Modio- la Lam. ) Pescata nella riviera di Chiaja. Ancorchè sia affine la nostra specie al Mytilus barbatus ( Modiola Lam ) non è possibile con esso confonderla ; nè mi par credibile che ne sia una varietà. Il lato posteriore protratto al di là degli umboni colpisce il primo sguardo e dà I indizio della diversità della specie ; e messa da parte la tenuità delle valve, la costanza de’ colori e l'eleganza della forma ; troveremo caratteri più chiari e meglio fondati ne” filetti alquanto lunghi che vestono la metà anteriore ( in qualche individuo anche gli umboni ) i quali per la loro fragilità spesso cadendo , lasciano nuda la conchiglia ;3 men- tre il Mytlus barbatus è coperto di lamine sfrangiate nella parte che guarda il lato posteriore. Non meno valida ra- gione dedurremo dalla diversità. del mollusco che vi abita , il quale in vece di essere da pertutto fulvo , è bianco con qualche tinta porporina sulla linguetta ed intorno i muscoli adduttori ( Callitriche discolor ). (1) Mi avvalgo di questa espressione che esattamente denota una macchia nella parte del lato posteriore superante gli umboni, simile per la forma alla Junula dell’ unghia del pollice : essa è ben manifesta , è costante, ed è l’ elletto del perduto nitore dell’ epiderma. (8) 4 Descrizione d° un nuovo genere di testacei. PARTHENOPE. Conchiglia bivalve ; valve eguali senza denti cardinali , fornite di umboni ed in opposizione di essi profondamente troncate ; grande apertura prodotta dalla troncatura delle valve ; legamento doppio. | Testa bivalvis cymbaeformis , aequivalcis , natibus pro- minulis, cardine edentulo ; valvae contra ‘nates truncatae ; apertura magna ex valvarum deiruncatione ;$ ligamentum du- plex. Parthenope formosa. Testa parva, alba , anterius ac po- sterius carinata , striis longitudinalibus anastomisatis ornata , transversisque via conspicuis decussantibus ;} apertura crenu- lata ; natibus paulum incurvis ; latere antico productiore ; u- troqae ligamento minimo: alta lin. 2, lata lin. 3. Pescata nel Golfo di Napoli. Per formarsi una chiara idea di questa conchiglia basta considerare la forma di un battello , di cui i due lati suppo- mendo che finiscano in punta inferiormente raffigurano da presso le valve del nostro testaceo. Esse son suscettive di un moderato movimento non essendo congiunte che nella parte degli umboni. Volgendo le nostre indagini al mollusco, prima d’ ogni altro si offre all’ osservatore la considerazione del piedè il quale distendendosi postetiormente , prende una forma cilin- drica ed acquista una lunghezza maggiore della linea tra- versale del guscio : si fissa sul piano di appoggio facendo una ventosa lineare con la quarta parte in circa della sua luaghezza verso l'estremità e raccorciandosi muove la conchi- ( ) glia; prima che il piede si stenda per dare il secondo passo si fissa con la parte addominale e così segue il cambiamento di sito anche pe’ piani verticali , come l’ ho veduto in un bie= chiere. Non debbo però tacere che avendo io spesse volte veduto le valve ineguali per varie gibbosità , credo che la conchiglia immobile si tenga negli anfratti de’ corpi marini che non le permetteno di crescere regolarmente. Rovescian- dola e prendendo per base i suoi umboni, si osserva l’ aper- tura chiusa da una cortina che ne’ due terzi posteriori in circa si fende per la uscita del piede : essa è un prolunga- mento del pallio il quale è lungo l' orificio delle valve mu- nito di muscoli ordicolari. Questi anteriormente si congiun- gono , ovvero sono uniti per un terzo muscoletto traversale , prima di pervenire all’ angolo anteriore 3. posteriormente poi seguono disgiunti il cammino del lembo delle valve sino al muscolo adduttore : come avviene nel maggior numero degli altri bivalvi lungo i muscoli orbicolari v ha una serie di cirri, abbenchè tra i muscoli s° inter ponghi , la nominata cortina. Nel lato anteriore vi ha una trachea branchiale la quale è semplicemente formata da un cortissimo tubo. Inciso tutto il pallio nel senso della sua lunghezza , si appalesa l’ in- lestino relto immediatamente innanzi al piede , assai svilup- ‘pato in proporzione della sonctaglie e diretto in giù. Le branchie che fan corona al piro, non sono dissimili da quel- le che si osservano nella più parte de’ /amellibranchi ; sono anteriormente fra loro congiunte, presso a dove fortemente aderiscono ciascuna al corrispondente lobo del pallio. I due muscoli adduttori sono situati circa la metà di ciascun lato. Per la particolare struttura di questo mollusco , stimo poterlo considerare come tipo d’un nuovo genere il cui no- me ritraggo dalla somiglianza del piede ad una sangunisuga ( Hirudinaria alba ). RI, ( 10 } In quanto al luogo che al nostro genere compete nel sistema generale de’ testacei , è facile il trovarlo secondo il metodo linneano ; da poichè avuto riguardo alla mancanza di denti cardinali, ed alla somiglianza che ha con una Patella, verrebbe locato dopo il genere Pinna, tenendo dei bivalvi e dei monovalvi. Non è poi così facile disporlo- nel: sistema di Lamarck ; imperciocchè non può appartenere alla sezione de’ crassipedi per le valve lateralmente unite; vien escluso da quella de? ze- nuipedi pel pallio chiuso in parte; non va tra i /amellipedi pel piede non lamelliforme; e molto meno può annoverarsi fra i camacei per l eguaglianza delle valve. Sicchè la struttura. delle valve , del pallio e del piede- allontanandolo da tutte le. famiglie de’ conchiferi a due legamenti secondo il metodo sta- bilito da Lamarck, una nuova famiglia formar si dovrebbe per quest unica specie da situarsi fra la sezione de’ tenuipedi: e lamellipedi. Gli accennati caratteri bastano ancora ad e-. scluderlo dalle famiglie Rissoane. dd Descrizione di due riuove spezie del genere Turbo. Lin. Turbo Myrmecidis. Testa minima obscura , conico-de- pressa, umbilicata , anfractibus quatuor rotundatis , strits obli- quis oculo armato tantum conspicuis $ apertura simplici > vix ultra lincam alta aeque et basi lata. Si trova su i massi calcari di Castellammare. Turbo Callicratis (1) Testa minina cylindrica , cornea, um- bilicata , anfractibus quinque rotundatis , oblique striatis ; aper- tura ovata, edentula; labro paulum reflexo : vix lineam alta «ac dimidio lata. ( Pupa Lam. ) Questa conchiglia , ch'è la più piccola delle terrestri a me note , si trova ne’ luoghi ombrosi insieme con l’ Helix rotundata. Per molto tempo l’ho creduto il Turbo muscorum di Linneo il quale nel descriverlo dice anfractibus senis, se- «cundis ; apertura edentula. Gmelin vi aggiunge ch’ esso è le- vigato , e ciò ha cominciato a farmi alquanto incerto , nella prima opinione , essendo il nostro testaceo elegantemente stria- to. Lamarck nella sua opera dice, che l’ apertura è unidentata, mentre Linneo, Gmelin e Muller dicono apertura edentula. Comumque la cosa vada , esso non è per certo la Pupa mu- scorum Lam. avendo io trovato quest’ ultima e riconosciuta per diversa fin anche nelle dimensioni , avendo essa circa il doppio dell’ altezza , ed il triplo della larghezza della nostra spezie : ciò non ‘ostante resto sempre in qualche dubbio che possa essere il Turbo muscorum Lin. eeI (1) Parmi che questi minutissimi testacei ben vadano in- signiti de’ nomi di Mirmecide e Callicrate, emulando i la- vori di tali artefici, là dico, BRA3 tisi suo dl die “ ehi Onabss nad [9uiah “ni lobi unit do dai Fai î ‘ala ù ti È i ho 3 Toeum. 2. Maccio 1833 OSSERTAZIONI ZOOLOGIUEB ARCANGELO SCACCHI. TESTAGCKI —0r Ie TELLINA Lin. Fatina semidentata. Testa bivalvi sub-aequivalvi , ovato- trigona, alba, nitida , pellucida ; umbonibus prominulis ; striis transversis vix lente conspicuis s latere antico breviore , suba- cuto, ad sinistram paulum incurvo et hianie ; latere postico ro- tundato ; ligamento duplici ; dentibus duobus cardinalibus in valva sinisira dentem unicum alterius valvae excipientibus ; in atraque vero callo obtriangulari pro ligamenti interni inser- tione, dentibus lateralibus laminosis tantum in valva sinistra: alta lin. 5, lata lin. 4. ( Amphidesma Lam. ) Incola albo tracheis binis fistulosis quarum branchiali longissima ; pallio infra trachearum basim fibula tantum mu- sculosa coniuncio ; limbo crenato ; pede lanceolato ; musculis adductoribus IA Vive nel golfo di Napoli e di Taranto. (14) Tellina elliptica. Testa Divalvi ovata , compressa, fragi- Ùù , alba; striis transversis tenuissimis , latere antico brevio- re; dentibus cardinalibus duobus parvis , transversis in valva dextra dentem unicum sinistrae recipientibus ; dentibus late- ‘ ralibus nullis ; ligamento tantuni interno prominulo; valva si- nistra ad latera umbonum super desstram producta : alta lin. 2. lata lin. 3. È Incola albo , pallio antice clauso , foramine tracheali unico, sine tubo exerto ; pede compresso, extremitate obtusa, musculis adductoribus rotundatis. Vive nel golfo di Napoli. Tellina coruscans. Testa bivalvi, transversim oblonga , alba ; latere antico productiore , truncato , hiante ; postico ro- sundato ; valvis inaequalibus , fragilissimis , subpellucidis, în - tus margaritarum nitore coruscantibus , exlerius ad ambitum tenuissimo epidermide obductis longitudinaliter striato , ad um- bones laeviusculis 3 steiîs transversis obsoletis ; valva dextra majori umbone ac limbo superiori sinistram superanie , calva sinistra inferius ad latum anticum super dextram producta ; . membrana pertenui ad latera umbonum valvas revinciente ; cardine edentulo 3 linea prominula obliqua pro lisamenti in- serttone , ligamento tantum interno oblongo: ultra pollicem tata, altitudine 5 lin. Trovata nel golfo di Napoli priva del mollusco. Annovero questi bivalvi fra le Zelline di Linneo, giac- chè a dispetto de’ caratteri dall’ Autore assegnati a questo ge- nere, vi si veggono riportate e dal medesimo Linneo e da al- tri seguaci del suo sistema, non poche spezie che la sola te- nuità delle valve mette nel numero delle vere Telline. Per le ultime due non trovo fra i generi stabiliti dai moderni a (15 ) me noti a quale esse. possano appartenere. La Tel/lina coru- scans ha grande affiniù con le Pandore dalle quali si differenzia per la mancanza di denti cardinali e per la valva minore non piana. Essa tien alquanto della Tellina papy- racea P. ( Anatina truncata Lam.? ) manca però del lega- mento esterno che in questa si osserva, e ’1 cardine n°’ è mol- to diverso : forse potrebbe farsene un nuovo genere che io chiamerei Pandorina. La Tellina elliptica ha I apparenza delle Zucine, e pel cardine s° approssima alla Zucina lactea Lam.; ma il mollusco è assai diverso ed i muscoli adduttori sono rotondi. Parmi cader qui acconcio di dir qualche cosa sulla Tellina fusca descritta dal celebre Poli che senza dubbio al genere Crassina di Lamarck devesi riportare, e dappoichè io non conosco essersi da alcuno fatta menzione del mollusco di questo genere di testacei , credo non fare inutil cosa espo- nendo i caratteri di quello che vive nella nostra spezie. Esso ba una semplice apertura iracheale sfornita d’ alcun tubo j dietro la quale i lobi del pallio sono uniti di un sol punto, nel rimanente i loro lembi sono disgiunti : questi sono foschi nella metà antoriore ed ornati di una serie di tubercoletti È nell’ altra metà poi sono appena crerati; ciascun lobo ha nella parte degli umboni una gran macchia rosso-fosca ; le branchie sono disposte ai lati del piede e questo è compres- so; i muscoli adduttori sono rotondi. Dagli esposti caratteri ciascuno intenderà di leggieri non esservi somiglianza alcuna fra il mollusco della Crassina e quello delle Zerneri come ha fàtto credere l’ affinità che passa fra le conchiglie di que - sti generi (1) : esso in vece ha la forma precisa degli abi- (1) Rang. Manuel de È! histoire naturelle des mollusques gen: 274. Cuvier. Le Regne animal vol, LIT. P:T90: ( nou- velle edition ). x (16) tanti di quelle spezie di Came distinte da Brugiere col no- me di Cardita e sopra tutto con quello della Chama acu- leata P. (1), col quale conviene financo ne’ colori. Parmi che la Tellina fusca di Poli ben possa chiamarsi Crassina fusca distinguendosi dalla Crassina danmoniensis ch° è la sola spezie di tal genere conosciuta in vita, pe’ solchi traversali poco incavati e fra loro più avvicinati , pel colore assai fo- sco e per gli umboni meno elevati. Bar DRIAOE Carpium Lin. Cardium subangulatum. Testa cordiformi , costis longi- tudinalibus 22 ornata , quaque costa stria via conspicua bi- fariam saepe divisa ; latere antico depresso subangulato , con- tra umbones productiore , latere postico obliquo ; epidermide fusco, caduco transversim rugoso, ad ambitum adnato ; sulcis inter costas sub epidermide punctatis j} margine dentato ; co- lore variabili, ut plurimum ferrugineo vel atro-violaceo, ma- culis albis varie adspersa, intus violacea, saepe albo-radiata: alta lin. 5. Incola luteolo uti in Cardiis omnibus formato. Vive nel golfo di Napoli. (1) Poco ragionevole è il rimprovero fatto al Poli di aver senza ragione distinto la Chama aculeata dalla muri- cata supponendosi che la mancanza o presenza di aculei di- pendesse dallo stato di mutilazione , o d’ integrità della con- chiglia. Queste due spezie essendo molto diverse per la for- ma, oltre la grandezza , gli aculei, e ’1 colorito , sono senza alcun’ ombra di dubbio fra loro distintissime. MI l'eREBRATULA Brug. Terebratula monstruosa. Testa inaequivalvi cornea, val- va mafori consera , striîs longitudinalibus raris , obsoletis punctisque prominulis sparsim asperata , inferius obtusa wval- vam alteram superante , intus linea prominula ad basim per- pendiculari ac tuberculis oblongis seriatim dispositis insignita; valva minori plana cencentrice striata , corporibus quibus te- sta însidet proxvimata , inferius truncata sinuque medio pro- fundo aperiuram pro tendinis egressu formante , intus @po- physi bialata instructa : alta lin. 4. Vive presso I° Isola di Corsica, A questa conchiglia sembra che si abbia a dare un posto fra le vere Anomie, e le Terebratule di Brugiere. Considerando la maniera con la quale si tien fissa ai corpi marini, e l’aper- tura per la quale e;ce il tendine di attacco incavata nella valva minore, si direbbe un Aromia; ma fatta attenzione alla mancanza di legamento nelle valve, al cardine composto di due denti incurvi nella valva maggiore che lateralmente rien- trano in due prutuberanze incavate della minore, ed a quella spezie di scheletro interno, non rimane più dubbio che sia una Terebratula , anzi è da sospettare che possa essere una degeneraziune della Terebratula truneata. Terebratula dimidiata. esta minuta, inaequivalvi , ro- lundato-trigona costis longitudinalibus 8 — 12 divaricantibus, limbo crenato ; valva majori inferius subacuta, canalique me- dio pro tendinis apertura insignita; area triangulari valvam alteram superante , sulculisque duobus secundum latera arcae sculptis , intus linea prominula ad basim perpendiculari ; calca minori basi valde truncata , intus lamellis 5 instructa : linea ac dimidio aeque alta et lata. Vive nel golfo di Taranto. PES) Nell’ ultima tavola del quarto volume dell’ opera di Risso sono figurate alcune piccole Terebratule alla. nostra spezie . affini, ma l Autore nulla ci fa conoscere dell’ interna loro - struttura. Terebratula neapolitana. Testa minima , obtrigona com- pressa , obsolete plicata, punctisque confertim adspersa , su- pra emarsinata , margine intus denticulata ; valva majori in- ferius producta pro tendinis apertura excavata , valva altera basi truncata umbone medio vix prominulo ac fere auriculata, intus lamellis 3 insignita. Vive nel golfo di Napoli. Prendendo norma dallo stile ch'è in uso presso i moder- ni Conchiologi nelle divisioni generiche, parmi che queste ultime due spezie possano ben considerarsi di un genere di- stinto dalle vere Terebratule , avendo riguardo alla struttu- ra dello scheletro interno che per maggior chiarezza sotto- porremo a più minuto esame. Nell’ interna superficie della valva minore della Terebratula dimidiata s' innalzano cinque lamine, tre delle quali ben doppie ed elevate; ma strette sono in direzione delle coste verso il lembo superiore : esse s' in- curvano nel lato che guarda gli umboni e nella parte op- posta sono incise lasciando alcuni denti che per la posizione raffigurano i gradini di una scala. Le altre due sono più sot- tili incurve quasi a volta e situate presso la base. Nella Terebratula neapolitana poi non ci ha che una sola lamina nel mezzo affatto simile alle tre medie qui innanzi esposte , e le due lamine verso la base sono come nella spezie ante- cedente. A questa diversità di struttura nell’ interno dellè nostre conchiglie non può non tener dietro una varietà d’ or- ganizzazione ben considerabile ne’ molluschi che le abitano. (19) Di fatti osservando le branchie di una Teredratula ; sia per esempio la 7. seuncata o monstruosa , esse sì vedranno fis- sate sulle ali dell’ interno scheletro , ed ornate di cirri nel lembo esterno, laddove nelle due spezie in disamina esse sono internamente cirrate, e disposte ne spazj che fra loro lascia- ‘no le lamine; e poichè questi spazj sono quattro nella 7°. de- midiata ciascuna branchia è biloba, DTA PARTHENOPE (1). Avendo avuto l’ opportunità di osservare altri individui viventi di questo minuto bivalve ed avendo posto mente all’ esterna sua superficie ci ho trovato una membrana che par- tendo dai lembi del pallio tutta intera si spande sulle valve senza affatto attaccarcisi : per bene osservarla basta fare una piccola apertura vicino gli umboni, ove per esser questi emi - nenti essa è tenuta alquanto sollevata, ed insinuandovi un pò d’ aria la si vedrà pienamente. Da ciò facilmente si scorge esser la nostra conchiglia interna come quella della Bul/cea e di qualche altro genere di moncvalvi; ne vale pun'o l’ op- porre che l’ accennata membrana potrebbe considerarsi come l’ epidermide del guscio, perchè ove cosi fosse essa dovrebbe finire come finisce il lembo di ciascuna valva; ma invece passa indivisa sul legamento esterno ed in questa parte , co- me abbiam detto , e più elevata : aggiungasi pure non esser _ essa di una sostanza cornea come all’ epidermide si conviene, ma bensì carnosa è senza dubbio organizata come ogni altra parte del mollusco. (1) Zedi p.8. [20% Non debbo tacere che l apertura del guscio della Par- tenope incontro agli umboni ha fatto sospettare a taluno non fosse essa una spezie di Ziatella, e potrebbe anche altri in- durre in tale credenza. Ed in vero chi si mettesse innanzi la nostra conchiglia ed una Ziciella (1) non potrebbe a meno di ritenerle come a generi diversi appartenenti , e se di van- taggio si facesse a considerare la struttura de’ molluschi che le abitano, vedrebbe che pochi generi ne’ moderni sistemi ri- portati hanno tanta diversità. E poichè non sarà ognuno in istato di potere fare un tal paragone, credo esser possa util cosa andare sponendo parte per parte il confronto de’ caratteri de’ due generi di cui ragioniamo : ed in prima cominciando dal guscio, nelle Ziazelle si osserva una forma romboidale el cardine situato presso un angolo delle valve; la Parienope è cimbiforme el cardine è posto quasi nel mezzo. Quelle hanno un’ apertura nel lato superiore poco considerevole per dar pas- saggio al bisso col quale la conchiglia si tien ferma ; questa ha una così grande apertura da far credere che la metà su- periore delle valve le sia stata troncata. Nelia prima ci ha un solo legamento esterno , e’ cardine con due o tre denti ; vell’ altra ci sono due legamenti , uno esterno sottile che si prolunga da ciascuna parte degli umboni (2) l’ altro interno. (1) Per le figure che servono a dar idea di questo genere veggasi (Pol AV “io, e Xy; 12,013, #0 e stotre naturelle des coquilles Voi. 3, pl. 2x; f.1,2; Eney. 234; 4 a b. Blainville Manuel de Malacologie 68 ; 4. ) Si è creduto per molto tempo ignoto il mollusco delle Hiatelle non tenendosi conto della descrizione datane dal Poli. (2) Questo legamento per esser tenue , bianco e traspa- rente poco ben si ravvisa ; per meglio osservarlo basta intro- (21) piccolo , allegato quasi nel mezzo e visibile esternamente come nel genere Pecten , ed il cardine è affatto sfornito di denti. Per ciocchè risguarda i loro molluschi , quello delle Ziazelle ha il pallio in parte chiuso ed in parte aperto pel passaggio del bisso, ha due trachee fistulose , el piede piccolissimo € quasi di niun uso, essendo la conchiglia immobilmente fissata; nella Partenope abbiamo il pallio al di sopra. aperto nella metà posteriore ‘ed una semplice apertura tracheale senza al- cun tubo ; il piede è molto lungo e serve benissimo al cam- biamento di sito fissandosi col suo estremo ai corpi marini e dando movimento alla conchiglia col raccorciarsi (1). Và rd - 3 - ) in La LA £ pAVTU durre la conchiglia in un liquido colorato , ed allora esso ritenendone il colore facilmente si scerne. Così se la conchi- glia provveduta del suo mollusco si conservi per qualche tem- po nell’ alcoole , tingendosi questo di un verde chiaro pe' vi- sceri dell’ animale , il legamento prende:à un simile colorito. (1) So bene che questa proprietà del piede nella nostra spezie è sembrata a taluno molto straordinaria, non essendo- «| sene conosciuto esempio in altri bivalvi; ma forse cesserà tanta meraviglia ove si consideri che una siffatta proprietà si. ap- partiene ben anche alle Lime come l’ ho osservato in tre spe- zie di questo genere viventi nel nostro mare ; in queste però il peso della conchiglia non permette di progredire pe’ piani i. vertigali. .,. (a VoLvutA Lin. Voluta Brocchi , Testa minima pyriformi, alba, nitida, spira occultata ; apcriuru lineari per totam testae longitudinem currente ; columella. quadriplicata ; labro merginato , supra ventricoso. ( Marginella Lam. ) Sì trova rigettata sulle nostre spiaggie. Questa minutissima Z'oluta , che appena passa l'altezza di mezza linea , ha grande affinità con la Yoluta clandestina di Brocchi , dalla quale si distingue per avere il labro su- periormente turgido , quasi superante la leggiera prominenza che tien luogo di spira, e per la columella quadriplicata ; non triplicata come nella descrizione della sua Yoluta da Brocchi si dice , ne biplicata ‘come si vede nella figura (1). Murex Lin. Murex gravulatus Broc. Testa contraria cylindraceo-su- bulata , rubro-fusca , anfractibus numerosis planulatis , cin- gulis moniliformibus modo duobus modo tribus instructis ( api- calibus exceptis ); ultimi anfractus basi declivî , subconcava , bisulcata ; canali prominulo subelauso ) parum incurso ; labro magno. ( Cerithinm Brug. ) Incola nigro vel albo variegato ; pede oblongo anterius porrecto emarginato , posterius în angulum acutum desinente , tentaculis parvis subulatis , basi oculifera, proboscide e testa parum exerta; operculo rotundato corneo. (1) Brocchi. Conchiologia sub-apennina 15; 11 @ 5. (PS ) V. B. bicolor. Testa alba , punctis atrorulris inter tu bercula transversim ordinatis. Incola albo purpureo punctato. Ambe le varietà vivono nel golfo di Napoli. Questo Cerizio che con varj nomi è stato da diversi au- tori definito (1) presenta notabili differenze ne’ diversi stadj di sua vita. Nella sua infanzia è perfettamente conico con due serie di tubercoletti in ciascun anfratto : nel crescere de’ suoi anfratti, questi sono più ristretti in modo da dargli una forma cilindraceo-subulata, e d’ ordinario in mezzo alla duplice serie di tubercoletti più o men tardi una ter- za se ne ingenera. Fra questi tubercoletti v° ha spesso del- le simmetriche ineguaglianze delle quali un grazioso esem- pio ne somministra la figura dataci dall’ illustre Sig. Delle Chiaje : ancora è straordinaria la varietà di dimensioni che negl’ individui anche giunti a perfetto svilappo si os- serva , trovandosene della grandezza di circa due lince sino ad un pollice e come riferisce Brocchi sino ad un pollice e mezzo : ma più d’ogni altra distinta è la varietà a due colori quì sopra esposta che potrebbesi riguardare come spe- zie diversa; ma trattandosi di una conchiglia molto varia- bile forse sarà meglio considerarla come un scherzo della na- tura. Nè quì sarà fuori proposito far avvertire che il piede del mollusco di questa spezie e di altre affini ha il disco del piede triangolare allungato , e non piccolo e rotondo co- me da Lamarck si assegna ai Cerizj. (1) Cerithium maroccanum Brug. Murex granulatus Broc. 95 18 Cerithium persersum Lam. Murcw Savigyus Delle Chi. Memor. XLIX ; 35 34. (24) Murex Cyrilli (1). Testa ovato-turrita , anfractibus de-’ cem convexis , tribus apicalibus , laevigatis atris , ceteris omni- bus longitudinaliter costulatis , transverse striatis , stria media saepe alba, supra ac inferius fusco maculatis ; cauda brevi re- eta , labro acuto edentulo , supra sinuato : alta lin. 11 (Pleu- votoma Lam. ) V. B. Testa albo-tuteola striîs aliquot transversis rubris. Ambe le varietà, si trovano rigettate sulla nostra spiaggia. La diversità delle strie in queste due varietà è tanto ri- levante che io non saprei contradire chi volesse considerarle come spezie diverse. MARK Turo Lin. Turbo lucullanus. Testa subglobosa alba, anfractibus qua- tuor supra complanatis, transversim costatis , striis longitudi- nalibus inter costas retem formantibus ; ultimo anfraciu . ma- simo ; apertura patula , labro crenato , labio recto ; umbilico subclauso: vix ultra duas lineas lata. Incola albo, ore prominulo , fauce rubra ; tentaculis bi- nis setaccis, ad basim ‘interne papilla prominula ; pede ante- rius producto ; oculis dorsalibus ad basim ientaculorum ; oper- culo ovato , corneo. V. B. Striîs transversis inter costas loco striarum longiu- dinalium , labro tantum striato. An altera species ? Ambe le varietà vivono sugli scogli che circondano il Castel dell’ Uovo. (1) Costa Catalogo p. 84. 88. (25) Trovo riportato dall illustre Brocchi una spezie di Ne- rita ch'egli chiama costata (1) rinvenuta fossile nel Piacen- tino , per somigliare alla quale nulla manca al nostro tur- bine eccetto la sola grandezza, essendo i più grandi esemplari da me trovati appena il decimo della spezie brocchiana. For- se, trattandosi di tempi tanto remoti quanto sono quello nel quale visse la spezie fossile ed il presente , si potreb- be credere che le vicissitudini geologiche abbiano cagionata così grande varietà di grandezza ; ed in tal caso il mio la- voro sì restringerà a far conoscere che l’accennata Nerita si trova vivente nei nostro golfo , di minor dimensione , e va- riabile per le strie traversali che scorrono tra le coste in luogo delle longitudinali che dell’ intutto mancano. Facendoci poi a considerare a qual genere debba appartenere la spezie di cui ragioniamo egli è chiaro non essere una Neria, nè una Neritina, nè una Natica secondo Lamarek , non avendo il labro sinistro settiforme nè calloso. È vero che per essere un Turbine dovrebbe avere l’ apertura rotonda, ma questo carat- tere si vede soggetto ad eccezione nel Turbo neritoides, coe- rulescens ecc. e parmi per ora miglior partito riportarla a questo genere , finchè le conchiglie non vengano distribuite i con ordine migliore. (i Broe. 7; 77 a 6, (26 ) HeLIx Lin. Helix pusilla. Testa minuta oblonga, laevi, nitida, pel- lucida ; anfractibus quinque, ultimo spiram subacquante ; api- ce obtuso ; aperiura superne acuta ; columella basi iruncaia. Achatina acicula Lam ? i i Ho di già fatto parola altrove (1) di questa spezie e non avendo avuto allora presente che un esemplare nello stato d’ infanzia, ho stimato necessario rinnovarne la descrizione ora che mi trovo possederne più esemplari perfetti. Questi gli ho trovati sulla spiaggia del mare ove va a metter foce il Sebeto, dal quale credo che provengano. IAT ParELLA Lin. Patella Garnotii (2) Testa conico depressa, alba, longi- tudinaliter striata 3 striîs transversis ea testae incrementis ; apice subcenirali parum incurso : 4 lin. basi lata. Incola albo tentaculis binis proboscideis, ad basim superne oculos ferentibus; apertura branchiali simul et anali anterius ad dextram ; sacculo branchiali ad sinistram dorsi partem ; pallio ac pede ut in patellis omnibu;. Si trova insieme col Turbo lucullanus. (1) Zettera al Professor Tarantino. (2) Pileopsis Garnotii. Payraudeau Catalogue des anel : et des moll: de Ile de Corse 333, 4. (27) Credo dover richiamare |’ attenzione de’ naturalisti su questa spezie di Patella da Payraudeau descritta e riportata al genere Pi/eopsis. Imperocchè essa ove si consideri il solo guscio , ciascuno intenderà poter appartenere si bene al ge- nere Pileopsis che a quello delle Paselle di Lamarck, parte- cipando d’ entrambi ; ma quando poi si prenda ad osservarne il mollusco e ben chiaro che molto differisce dall’ uno e dal- l’altro. Dappoichè in vece di avere i tentacoli subulati e la bocca a forma di proboscide, quelli sono assai grandi e di- latati nell’ estremità , e questa non esce affatto in fuori. Gli occhi sono minuti che appena possono scorgersi non essendo perfettamente neri , e sono situati sul dorso della base de’ ten- tacoli. Io credo doversene costituire un genere particolare che chiamerei Clypeus. — S/- v1* NC SIR n dan la Ri i la; vi nio fia a a Y.0X) nda ; "ASD dar sica ha, su nov: iù ind. È et 2 giueiiahi bela | 60) AT nuit di ua ad S x 23 ‘> " ut Roi Ni Lal ì ia dl 7 dig la Val NOI ia fido. î A EMIR Ve: MESONTC ARI (a i) w ore NEAR ARSOLI #00) Li ab ca pi % I; De DI IAS Sh pei ni Sar I 7 IE TA n Sat i Mi È is) ” te ) ERTO URANO î È A 7 îi si RI 2 hi; C: ì A » N n F 13 "1 00. i a = Le » 1 sue n VA lc r X { » L n a n | 4 tal \ Best dl = È SERA È toe } Ù 2A » RO È Nudi = ù Fi * rt i i DI n) LE TRA 5 “ i Pa UNI } % % N (Rosie II } n RI * È » u A Ke I DI 7 N) r$ eta") 4 \l nu È s U ” n Ad - ; d CRU È n 2 x . - x SEI) vt e P Î N o) LR T pe 7 È (Si > | CI) aa pet.) Ù e Ù 8 de “= DI È È 13 x ni - » À quit ; ì i 24 Lr » x î È ja 7 px % “ " k ù $ Ri ‘ “ È - 7 n ’ 4 ' - » x LI Ù i ha ì N - 14 È x » = i » ba 1 Î x » » pe: x i Î L le È,