er L'ASSOCIAZIONE AGRICOLA LOMBARDA DETTA DI CORTE DEL PALASIO ROGAZIDIA DEI PROTDTORI — DOCUMENTI RELATIVI d, MILANO TIPOGRAFIA DI G. BERNARDONI 13856 pra a peo * + cart RELAZIONE SULLA PROPOSTA PER LA ASSOCIAZIONE AGRICOLA LOMBARDA DETTA DI CORTE DEL PALASIO Qofizia preliminare F ino dal 1847 aveva luogo una riunione di nostri con- cittadini diretta a prendere in esame una proposta dell’ in- gegnere Antonio Reschisi, in cui volevasi con l’acquisto e miglioramento di un fondo da lui additato collegare in qual- che modo una pratica istruzione di agricoltura. In quella riu- nione vennero elette due Commissioni: l’una per promuovere la formazione di una Società e far le pratiche occorrenti a darle vita; l’altra, composta specialmente degli ingegneri Mira, Caccianino, Mazzeri, Calvi e Possenti, per fare gli stu- dii sulla convenienza economica dell'acquisto e coltivazione del latifondo. Quest'ultima Commissione , recatasi sul podere, vi raccolse i dati e le osservazioni, che poi la conducevano ‘ad esprimere, in un proprio Rapporto del 26 dicembre 1847, l’unanime sua convinzione: « essere il latifondo di Corte del Palasio, specialmente per le molteplici varietà de’ suoi ter- reni, e per la suscettibilità di praticarvi utilmente la massima parte delle coltivazioni usate in Lombardia, idoneo a servire allo scopo proposto ». cn ll — I tempi interruppero ogni corso ulteriore di quella intra- presa. Ma l’ing. Reschisi, più tardi, ad eccitamento di concit- tadini e di magistrature, riproponeva il tema in una novella riunione, raccolta il 26 novembre 1853 nelle sale della Società d'Incoraggiamento Arti e Mestieri. In quella adunan- za, insistendosi sul precedente voto degli ingegneri periti, eleggevasi una nuova Commissione, con l’incarico di studiare la.prenunziata intrapresa al punto di vista del. tornaconto economico dei concorrenti ad essa, formolando statuti, e proponendo gli estremi per la definitiva attuazione. Poichè nelle discussioni dell'adunanza medesima era emersa anche la necessità di dar base alla proposta con una più certa adesione del proprietario del latifondo , il marchese Teodoro Trivulzio; adesione fissata anche sulla misura del prezzo, affinchè i dati sul tornaconto non avessero a rimaner turbati sempre da una incognita massima, imbarazzante ogni crite- rio per le conclusioni; la Commissione designata si pose al- l’opera, incominciando di quì le sue trattative. Illuminata dai ‘dati già raccolti per la stima del latifondo fino dal 1847, poichè tre ingegneri in essa chiamati erano pure a parte della Commissione precedente, potè interpellare la condiscendenza del marchese Trivulzio intorno alle condizioni positive dell’a- cquisto per conto della futura Associazione. Dietro tale. inter- pellanza, il benemerito proprietario , compiacendo pur esso all'attraenza della proposta e al desiderio di agevolarla, con- sentiva a una promessa condizionata di vendita, obbligatoria fino a certa epoca, onde potessero aver corso le pratiche di- rette a creare la persona dell'acquirente Società. Sulle risultanze dei dati per la stima, sulla descrizione e sugli studii assunti dagli speciali periti agronomi ed ingegne- ri, e sugli estremi fissati dalla condizionata offerta di vendita, si appoggiò la Commissione per concretare una sua Proposta tutta complessa, coordinata e possibilmente definita. L’eco- nomia e gli intenti di essa vennero compendiosamente svilup- pati in una relazione, affidata al dott. Antonio Allievi, Rela- tore presso la Società d’Incoraggiamento Arti e Mestieri, asso- e ciato fin dal principio agli studii della Commissione, ai quali ebbe parte anche l'originario proponente ingegnere Antonio Reschisi. | Questa relazione, già letta in altra adunanza di onorevoli cittadini tenutasi il 2 febbrajo 1855 p.° p.°., pure nelle sale della Società d’ Incoraggiamento Arti e Mestieri, e che viene ora pubblicata, ha proprie divisioni naturali, determinate dai quesiti a cui la Commissione cercò di rispondere. e dai dif- ferenti aspetti della complessiva proposta. Essa esprime, anzi- tutto, leidee sostanziali e somme, a cui cerca informarsi il pro- getto dell’Associazione agricola lombarda, detta di Corte del Palasio, dal nome del latifondo con l’acquisto del quale essa si combina. Poi distingue ed analizza il progetto nei suoi va- rii elementi, Imprende a meditare i dati economici dell’intra- presa, il movimento dei valori in essa impiegati, e le risultanze sue annue e finali. Accenna l’ economia fondamentale dello Statuto , la distribuzione delle competenze e degli ufffcii, e i motivi delle sue più vitali disposizioni. E finalmente delinea come l’ insegnamento agricolo s’ innesti con la speculazione industriale, quali sussidii riceva, e quali ne siano i progettati sviluppi e vantaggi. A queste parti diverse della Relazione si allegano altri scritti e documenti. Di questi, molti ve ne hanno più particolari e non pubblicati a stampa, aperti però alla pubblica ispezione, nella sede medesima che la Commissione elesse presso la So- cietà d' Incoraggiamento Arti e Mestieri. Si pubblicano ora colla Relazione i dati riassuntivi economici, fondati sul presup- posto delle circostanze più essenziali dell’intrapresa, ed espressi nella serie dei verisimili annui bilanci dell’Associazione. 1 bi- lanci traducono i fatti in cifre, nel modo più efficace e com- pendioso. Questi fatti furono possibilmente prefiniti ed accer- tati, quanto però poteva concederlo la natura stessa delle cose ; poichè tutto prevedere e prefiggere suppone sapienza sconfinata, impossibile. Del resto abbiamo un’intrapresa d’in- dustria, che ha come ogni altra, sebbene meno di ogni altra, elementi aleatorii: nè pretende sottrarsi per questo lato alle condizioni comuni. Sia: ff ira, Si pubblica il Progetto, diviso per capi ed articoli, dello Statuto sociale. Si pubblica , finalmente, la parte addizionale allo Statuto, in cui si traccia la primordiale ossatura delle scuole. Volendo pur dare a un tale primo disegno qualche maggiore apparenza di cosa vivente e possibile , si desiderava ‘soggiungere una più ricca esposizione di particolari, di ordini e di discipline : ma si fu invece contenti a soggiungere qual- che sviluppo sui programmi delle scuole e sulla sostanza de- gli insegnamenti. Ciò parve indispensabile a rendere ragione dei principii edei vantaggi, a cui s’informa Ja nuova istituzione. Quando si agitò altre volte la proposta, che è oggetto della seguente Relazione, alcuni scritti pure apparvero, i quali le attrassero simpatie con la pittura delle nostre condizioni agri- cole, mettendo in evidenza le lacune, i bisogni. In quegli scritti, pur facendosi eenno della consistenza economica dell’intrapre- sa, se ne osservarono di preferenza le attigue risultanze mo- rali, crescendo ad essa pregio con l’attrattiva di un patriotico intento. La Commissione, però, quantunque convinta che con l’ideata Associazione si colleghino eminenti interessi morali , si prefisse altro fine che quello di raccomandarsi agl’ impulsi del sentimento. Ricordando che vi ha distanza tra il deside- rabile e il possibile, e volendo che tale pensiero di Associa- zione agricola cessasse dall’ apparire come fluttuante aspira- zione, essa si fece obbligo di offrire una proposta, tutta con- ereta e fissa ne’ suoi particolari, come debb’ essere di cosa che si esperimenti alle condizioni effettive della vita. Se riu- scisse, 0 no, nel suo intendimento, deciderà ora il pubblico giudizio. Dinanzi alle positive proposizioni potrà cessare la ti- mida oscillanza che loda e dubita, incoraggia e non crede; dinanzi ad esse potrà determinarsi una positiva, LOU ed efficace adesione de’ pensieri e delle volontà. —— TTD è o RELAZIONE Duplice è lo scopo che si propone l'Associazione agricola di Corte del Palasio: 1.° 1 acquisto , il miglioramento e la con- duzione economica, per riuscire all’alienazione finale, di un Jatifondo, da cui essa prende il nome. 2.° L'attuazione su di esso latifondo di uno Stabilimento di istruzione agricola, dove le cognizioni teoriche si avvalorino agli occhi degli appren- denti coi quotidiani esempi delle migliori pratiche agricole. È vero che possidenza e agricoltura, imbevute di un pro- prio spirito di nativa indipendenza, rifuggono da quelle forme di associazione, che vanno oltre certi contratti sanzionati da tradizioni secolari. È vero che nuova può dirsi l’applicazione all’agricoltura di quegli organismi che nacquero con le società commercianti, e però si credono propriamente ad esse riserva- ti. Questo riflesso preliminare, però, non basta a far rispin- gere la presente proposta. Non solo è possibile che nuove forme di associazione facciano sentir l’ influenza nell’ industria agricola, ma il tempo non è forse lontano, in cui il farvi luogo diventi una necessità. Capitale ed intelligenza, mezzi econo- mici e mezzi intellettuali, ecco le due condizioni supreme di ogni buona agricoltura. Questo bisogno di capitali e di co- gnizioni varia però con le circostanze dei luoghi e delle col- tivazioni: e con le circostanze sono pur diverse le persone che prestano quei due elementi. Così la bassa Lombardia, col com- plicato godimento delle acque e avvicendamento dei prodotti, non si coltiva utilmente senza le molte risorse economiche, e senza la molta perizia agricola. Quì ci procacciano i fattori sommi dell’ agricoltura i nostri fittabili, veri intraprenditori- agricoltori, educati da secolare esperienza e dirigenti la più gran parte delle aziende rurali. In altre parti, invece, gli stessi possidenti somministrano i capitali, ed hanno la pre- valenza nella direzione dei lavori. Nell’una e nell’ altra situa- zione noi siamo ben lungi dall’aver toccato l’ estremo di quanto può desiderarsi. L’istessa comune saggezza tradizio- nale dei nostri fittabili vien meno, quando si aspiri nell’agri- coltura ad un perfezionamento ulteriore; e mancano ‘anche i mezzi, se i bisogni eccedano il medio di una certa fortuna. I possidenti, laddove hanno la maggiore influenza, penuriano quasi sempre di risorse e di idee: la divisione delle proprie- tà, le gravi imposizioni, la stessa allettativa dei maggiori gua- dagni delle altre industrie deviano per altri canali la. più grande copia dei valori e delle anticipazioni; e, in compenso all’ incuria od ignoranza dei padroni, predomina la poca, ma pur sicura, sapienza empirica del contadino. Se tali sono i fatti, come noi crediamo, perchè non dovrebbe giovare l’ associa- zione in agricoltura, se per essa si cementano le maggiori somme coi piccoli contributi, e se per essa può ottenersi l’alleanza della ricchezza colla capacità, rendendosi possibile di chiamare a dirigere un’azienda rurale anche chi con la mente non abbia i mezzi economici, affine di poterla assumere in proprio ? MMENTI,IEZ Il pregiudizio che più vaste forme d’ associazione non siano applicabili all'agricoltura, è senza alcun fondamento. Nè le aziende agrarie sono più vaste, nè più complesse, nè più dilicate a governarsi di quello che siano molte intraprese commerciali e manifatturiere. Nè diversa pure in agricoltura è la rotazione economica dei valori, al confronto di ciò che si pratica in ogni altro ramo della produzione. Fine e condizione di ogni buona operazione agraria è dare alla terra le necessarie anticipazioni, perchè questa le venga poi gradatamente reintegrando e compensando con l’ accresci- mento dei prodotti. Se provida è la direzione delle opere, la terra è riconoscente, e larga offre la mercede di quanto riceve. Non è vero, però, che il profitto di una buona coltivazione si riduca soltanto ad accrescere le rendite annue, concre- tando in esse la restituzione graduale dei capitali anticipati. Sebbene gli effetti di ogni operazione agraria sembrino dover estinguersi col tempo, perchè la terra abbandonata divente- rebbe silvestre e infeconda, pure evvi un valore chela terra non rende, ma conserva essa medesima: il valor capitale inerente con la cresciuta fecondità del suolo. Se molto vuolsi ad at- tuare le disposizioni ingenite del terreno, assai meno si ri- chiede a mantenerle: onde quella operazione che costò mi- gliaja di lire al primo introdursi, si conserva con poche cen- tinaja. Noi siamo tratti a dedurre da ciò, che la ulteriore pro- duzione diventa sempre più facile e meno dispendiosa, onde i lucri correnti agricoli e il capitale della terriera ricchezza per loro natura sono destinati ad accrescersi nel trascorso del tempo. L'aumento nel valore delle terre non dipende solo dall’apparente rincarire delle produzioni agricole, nè soltanto dalle alterazioni nominali nel prezzo delle cose, ma bensi da quel lento, inavvertito cumulo di permanenti facoltà pro- duttive, che si conservano con la stessa azione dell’ annuale lavoro. do gare È necessario che voi vi rendiate ragione di questi principii, perocchè da essi si deriva tutta la dimostrazione sulla conve- nienza economica della intrapresa industriale, che veniamo a proporvi. Non ogni fondo, però, può presentare le medesime opportunità per una speculazione agricola, da tentarsi coi maggiori sussidii dell’associazione. Il profitto è tanto più lar- go, quanto più la terra è bisognosa e suscettiva di migliora- mento. Le ultime porzioni del capitale che si impiega nelle bonificazioni danno sempre minor guadagno delle precedenti: e ciò va fino a tal punto. in cui l'aumento della rendita non si proporziona alla spesa, e manca il compenso dei migliora- menti ulteriori. - Il latifondo di Corte del Palasio ci offre questa condizione, e per la sua ampiezza ci assicura il risultato delle operazioni. L’ampiezza giova, anzichè nuocere. come alcuni credono, al- l’intrapresa. Solo la estensione del fondo compensa le mag- giori opere di livellazioni e irrigazioni; solo essa sostenta la spesa di una complessa amministrazione sociale, e crea l’ op- portunità di certi opifici e di più rilevanti costruzioni; essa ci dà modo di affidar Ja direzione a più eminente capaci- tà, ed economizza, sotto molti rapporti, le spese stesse della coltivazione. Soltanto la vastità del tenimento, poi, rende pos- sibile l'introduzione per gradi dei. fondi affittati nella con- duzione economica della Società; e perciò gli esborsi graduati , che poi si equilibrano con contemporanei rimborsi. Il giro dei capitali e l’accreditarsi che la Società fa a sè stessa, di cui più sotto vi diremo, è reso possibile unicamente dalla va- stità del podere. Tutti sanno che la grande possidenza , coi mag- siori mezzi e con le spese di generale utilità, può dare l’im- pulso massimo a certe specie dell’agricoltura : 1° Associazione di Corte del Palasio si propone di raggiungere i vantaggi della grande possidenza, senza però averne gli inconvenienti, che sono incuria ed inscienza delle cose agrarie, e minore facilità delle generose anticipazioni. Se d’altro lato noi prendiamo a considerare l'interesse dei socii e dei capitali adunati per questa impresa, esso ci pare assistito da sì valide garanzie, che certamente ponno com- pensare la mancante allettativa di più grossi guadagni. L’a- gricoltura è di tutte le industrie la più cauta e la più pazien- te, attende alla lenta opera delle annue riproduzioni, non aspira a chimerica e miracolosa prosperità; ma la base, su cui essa edifica, è tra le più certe, a cui possa affidarsi l' umana previdenza. Un mutamento nelle relazioni commerciali, un prodotto che si surroga ad un altro, ponno rovesciare dal fondo le condizioni d’ un’ intrapresa commerciale: solo straor- dinari infortuni, e grandi sconvolgimenti naturali e civili ponno precipitare la possidenza e l’agricoltura. E quando tutto ruina e vien meno, esse, benchè sofferenti ed esauste, sole ancor si reggono in piedi. Qual è, a giudicio comune fra noi, il più sicuro impiego dei capitali? È ancor l’ipoteca. Or noi osiamo asserire che le azioni della Società agricola proposta ben poco distanno dalla sicurezza ipotecaria: esse ponno riguardarsi come la sovvenzione fatta ad un buon agri- coltore, il quale ne risponde con tutti quei beni, di cui quella gli valse l’acquisto. In confronto all’ impiego ipotecario, l’azione ha il vantaggio di essere girabile e di pronta realiz- zazione: ha il vantaggio dei valori commerciali, mentre poi poche altre intraprese offrono maggiori garanzie per il capitale. L’azionista ha qualche cosa di più, però, che la sicurezza del mutuante: esso ha pieno ed intero l’utile della possidenza ; poichè, già ci avvenne di accennarlo, se vi ha certa’ legge economica, è quella dell’innalzamento successivo nei valori delle terre, quali sieno le ragioni che di tal legge si adducono. L’ essenziale vantaggio della proposta intrapresa, a fronte di qualunque relativa ad altra industria, sta in ciò che, mentre nelle altre industrie il capitale immobilizzato perde di valore col volgere delle operazioni al lor fine, sicchè una liquidazione CAMERINO (1) VR si compie sempre in circostanze difficili e disastrose, qui ,.in- vece, accade perfettamente il contrario. Se la Società non si scontra in qualche passaggero cataclisma economico o politico, il periodo della liquidazione sarà per essa uno dei periodi più fortunati; perocchè allora si approssima il termine, in cui le vien dato realizzare i cumulati incrementi del capitale. L’ a- lienazione dei fondi migliorati, riforniti di edificii e di scorte, e. disposti secondo la migliore pratica dell’agricoltura, debbe riuscire operazione facile e fruttifera. Non è una speculazione sterile che compera in complesso per rivendere a frammenti: è la speculazione intelligente che migliora nel complesso, e divide dopo, alienando, la proprietà più culta, perchè sia con- servata e amministrata dalla vigilanza degli interessi indivi- duali. Ma un’obbiezione che si può fare, a prima vista, all’Asso- ciazione agricola di Corte del Palasio è che ella proponsi due fini, la speculazione e l'istruzione, i quali trovansi di lor na- tura opposti ; sicchè nell’Associazione i due interessi saranno sempre a conflitto, e l’uno o l’altro dovrà soccombere, se pur, per l’alternato piegare verso del primo e verso del se- condo, non rovinano entrambi. L’obbiezione è grave, non lo dissimuliamo, ma la sua speciosa evidenza dispare dopo più maturo esame; ed è stata, in quanto pur ha qualche fondo di verità, con tutte le cure rimossa nei particolari della presente proposizione, Innanzi tutto, però, è d’uopo ben pene- trarsi di una ragione: ed è che nessuna istruzione industriale pratica veramente può darsi, fuorchè ove gli apprendenti as- sistano ai processi di un’industria che sia rivolta al fine suo essenziale, esclusivo, che è il massimo dell’ utile e il minimo dei danni. Fate dell'industria per l'istruzione : l’ industria zappica, e l’istruzione, ben lungi dal poter dirsi veramente pratica, sarà tutta ancora nei dominii della teoria. Il fine pra- LI tico di ogni buona industria è il guadagno: or non è vera — 153 — istruzione pratica industriale, se non si impara a far cospi- rare i lavori, a subordinare i giudizii sulla convenienza dei mezzi, verso questo fine massimo e predominante. La migliore tra le pratiche istruzioni. è quella che si riceve all’ officina : ciò l’esperienza-insegna, ciò crede il comune giudizio, e ciò è in massima parte il vero. Le stesse norme non differiscono per l’agricoltura. È quì è la cagione del cattivo successo di tutti i poderi-modello, in cui l’arte della coltivazione obbe- disce agli impulsi e ai desiderati della scienza, si esaurisce nei costosi esperimenti, profonde il lusso nei particolari, architettando tipi di somma perfezione negli edifici, nella distribuzione delle colture, negli attrezzi, e in tutto ciò che si collega con l'andamento economico dell'azienda rurale. 1 poderi-modello, perciò appunto che in tutto servono ai fîni dell’ istruzione e della scienza, sono ruinosi in linea di spesa, e non contribuiranno mai a formare dei veri pratici agri- coltori. Una vera istruzione pratica non si avrà, anche in agricol- tura, se non assistendo ad una conduzione di fondi, la quale provveda all’ intento della speculazione. La migliore istruzione pratica sarebbe quella ottenuta, seguendo attentamente e co- modamente le operazioni di un esperto possidente, di un il- luminato agricoltore, e cercando penetrarne la vera economia e le ragioni. L'agricoltura, più che ogni altra industria, pre- senta quesiti avviluppati e di natura complessa, e richiede giudicio maturo che assuma e pesi tutti i fattori. Il mestiere si ruba e non si insegna, dice un proverbio, il quale ci addita questa verità che non v'è più mestiere, se chi lo fa si occupa troppo di ‘insegnarlo. Ma nè possidenti, nè agricoltori, con le consuetudini nostre, amano di ricevere apprendenti sui proprii fondi, di metterli a parte del tornaconto delle opera- zioni, di sopportare le noje dei loro dubbi e delle loro investi- gazioni ; nè basterebbe d’altra parte l’assistere anche ad una a pratica illuminata, se poi non si ha l'alimento e il lume delle cognizioni. Senza cognizioni si imita e non si discerne: si ri- produce il fatto altrui, ma senza averne penetrata la ragio- ne, e però, quasi sempre, senza tener conto delle circostanze infinitamente varie dei terreni e dei luoghi. Riprodurre con meccanica e, assai spesso, disastrosa imitazione, ecco il danno a cui trae incontrò un’ educazione tutt’affatto tradizionale ed empirica, qual è quella che i nostri agricoltori per solito ri- cevono su di una data terra, e nel seno delle lor stesse famiglie. Evita, ne pare, tutti gli addotti inconvenienti, la presente proposta. L’ Associazione di Corte del Palasio ha dei fini pu- ramente industriali; essa coltiva per aver i più grossi guada- gni, nel corso e nel fine dell’ intrapresa. L’ Associazione di Corte del Palasio, che è una persona morale, non ha però le ripugnanze della individuale possidénza. Essa permette a certo numero di giovani l’ assistere quotidianamente ai la- vori agricoli; permette loro il mettervi mano, purchè ciò non torni a turbamento dei lavori medesimi; permette anche a dei maestri il condurli in cospetto dei campi e dei feno- meni naturali per additar loro la riprova della teoria, ossia per richiamarli con la osservazione alla fonte, d'onde la stessa teoria si derivò. Ella mette a servigio della Scuola i suoi bi- lanci delle fattorie, i bilanci delle particolari coltivazioni , e.i calcoli economici delle separate migliorie: l’ Associazione di Corte del Palasio permette, anzi, direm meglio, predispone la più ampia, la più dettagliata ispezione per gli apprendenti: ma nulla più. Essa non muta i lavori per obbedire alla va- ghezza degli eccentrici esperimenti, non subordina le coltiva- zioni al migliore indirizzo delle scuole: in ogni opera ella tiensi dinanzi unicamente il fine industriale, e si comporta come l’esperto agricoltore che a null’altro obbedisce, fuorchè al suo individuale interesse. Insomma, questa di Corte del Palasio — 15 — è una vera intrapresa di industria, e la Società non è altri- menti se non un coltivatore. Solo questo coltivatore fa ciò che altri, o per scansare le noje, o per diffidente gelosia, non fanno: lascia che le sue opere sieno il tema pratico di una sistemata istruzione. L’ istruzione esplora ed usufrutta la coltivazione: ma questa procede affatto scevra di legami e indipendente. Una tale mutua indipendenza dello Stabilimento di istruzione e della intrapresa industriale è stata assicurata con diverse disposizioni. Nel rapporto economico, si è prefisso che l’As- sociazione di Corte del Palasio presti allo Stabilimento d’ istru- zione il locale dell’Abbadia di Cerreto con l’area compresa nell’ antica pianta dell’edificio, più una somma a sovvenzione, la quale, in tutti gli anni successivi, non potrà eccedere una cifra determinata. Ciò posto, lo Stabilimento d'istruzione avrà una gestione separata e proprii bilancii, sicchè con quella dote debba pensare a reggersi da sè. È così fatta impossibile ogni mescolanza di scopi: ogni pesare soverchio dell’uno sul- l’altro interesse viene rattenuto entro giusti confini. Poi si assegnò allo Stabilimento d'istruzione un proprio Ispettore con ingerenza subordinata al Direttore dell’ intrapresa agri- cola, ma con azione affatto distinta. Si assicurò, per ultimo, la indipendenza dei due fini, predisponendo perchè lo Stabili- mento d'istruzione non avesse a vivere la vita transitoria dell’ Associazione, e potesse allo sciogliersi di quest’ultima, o. trovarsi abbastanza vigoroso per fare da sè il proprio cam- mino, o ricevere da altra mano il soccorso e la protezione. Se questi due intenti della speculazione e dell'istruzione possono sussistere, senza rispettivamente annullarsi. noi avremo raggiunto il massimo della desiderabile utilità. A ciò due sole condizioni richiedonsi: la reciproca assistenza e le comunicazioni. È d’uopo che i due rami della sociale attività non si procurino maggior conflitto di quello che è portato dalla natura delle cose: è d’uopo che l’istruzione abbia comunica- doo i zione sempre di ciò che avviene, a tempi diversi, nelle di- verse parti del latifondo. Voi vedete, che a conseguire queste condizioni bastano le buone disposizioni morali degli uomini, disposizioni morali che si ottengono facilmente, quando una mente superiore ed equa si occupi di conservare l'equilibrio tra i due elementi, sicchè nessuno inceppi la vita dell’ altro. Per questo riflesso i proponenti han creduto, che il duplice fime della Società non dovesse togliere l’unità del comando, concentrata in una sola persona, alla direzione sul latifondo di Corte del Palasio. È inutile insistere sui vantaggi che lo Stabilimento d’istru- zione ritrae dal suo contatto e dalla sua dipendenza nel rap- porto colla Società. coltivatrice e sovventrice. La scuola nei quotidiani esempi può rinforzare il precetto col fatto, pene- trando, a così dire, la mente, per la via del senso. Di solito tra il precetto e la pratica, la teoria e l’arte, intercede lungo spazio di tempo nelle istituzioni educative: quando viene l’arte e la pratica, il precetto e la teoria sono in gran parte obliate. La coltivazione, poi, debbe essa pure, dalla coesi- _ stenza dell’insegnamento, attingere stimoli di miglioramento continuo, posta, come sarà, sotto di una quasi vigilanza e controlleria per ciò solo che comunica le opere, i metodi, l'ispezione delle scorte e degli attrezzi, le risultanze dei re- gistri per le varie colture e per le varie operazioni. Anzi, a dir vero, non ci pare che per nessun modo potrebbe raggiun- gersi altro controllo di maggiore efficacia. Non vogliamo dis- conoscere da ultimo che l'alleanza dei due fini nella propo- sta Associazione di Corte del Palasio crea ai soscrittori una nobile e generosa allettativa, la quale può compensarli di ciò, che con la sicurezza e con gli aumenti graduati della possi- denza, non hanno le sue soddisfazioni morali. Il possesso in- dividuale, dobbiamo pur ricordarlo, ba una grande attraenza in relazione al sentimento: quindi la maggiore ricerca delle c'e terre, e la minore rendita dei capitali impiegati al loro acqui- sto. Fissando l'interesse corrente delle sottoscrizioni a li- miti più modesti, rispetto agli impieghi industriali, e rile- gando al fine della speculazione l'utile maggiore, gioverà l’attinenza di un eminente istituto civile, per creare nel tempo intermedio un invito più efficace a formar parte della propo- sta Associazione. I vantaggi ora additati, come derivanti dal- l'alleanza dei due scopi, son certi, attinti alla natura istessa delle cose: altri molti ve ne hanno di natura forse più con- creta, ma di minor evidenza preventiva; e di questi avremo forse a far qualche cenno più tardi. La somma accordata allo Stabilimento di istruzione è una sovvenzione e nulla più, rimborsabile, a misura delle circo- stanze, ne’ suoi interessi e nel suo capitale. Quì poteva sorgere dubbio che 1’ obbligo del rimborso venisse dalla dirigente As- sociazione assunto a pretesto per ristringere € immiserire l'insegnamento nell’angustia dei mezzi economici. Affinchè però si procacciasse la più piena guarentigia che la maggioranza degli azionisti, in un insulto di capriccioso malcontento, non avrebbe immolato 1’ istruzione, i proponenti segnarono lo schema dell’istruzione medesima, ne posero i principii; © questo schema, questi principii introdussero a parte integrante dello Statuto sociale, siechè chiaro fosse entro che limili l'Associazione si obbliga, e i soscrittori hanno diritto alla ef- fettuazione dell’ insegnamento. Se questa ragione non era, non osava la vostra Commissione affrontare il quesito arduo, com- plesso, dilicato dell’ istruzione; nè molto meno osava, trac- ciando dei confini, creare ostacoli agli ordinamenti di una sa- pienza maggiore. Il definire il piano e 1’ economia dell’ inse- gnamento diventava per lei una necessità, dacchè aveva a difendersi contro due opposte paure : l’una, che fossero fatti all’ istruzione troppi sagrificii; l’altra, che non le fossero date sufficienti condizioni di vita. La vostra Commissione trac- 2 BN e ciò alcune linee, ma tali, entro cui potesse spaziare e muo- versi a suo agio il futuro; e quando disegnò più vivi con- torni, propose e non obbligò; offerse un esempio, non in- trodusse una legge. Tale nella sostanza e nelle vedute fondamentali è l'oggetto della presente proposta. II Or passiamo a dirvi delle condizioni economiche, su cui riposa l’ Associazione agricola di Corte del Palasio. Il latifondo di Corte del Palasio, situato all’ estremità meri- dionale del Distretto di Pandino, che confina ed è anche parte dei Corpi Santi o Chiosi della città di Lodi, ha nel suo com- plesso una estensione di Pertiche 25024, 40, coll’ estimo di Sc. 114775..3. — 38/j8. Esso trovasi attualmente diviso in possessioni di diversa ampiezza, date per la massima parte in affitto, con dei contratti, le cui scadenze sono fissate ad epoche successive. La diversa qualità dei terreni e grandezza dei poderi fa sì che in esso si trovino già a quest’ ora le più di- stinte varietà di coltivazione, che cominciano dalle risaje sta- bili, dai prati marcitorii e avvicendati, trapassando alle colti- vazioni proprie de’ terreni asciutti, in cui si comprendono il gelso e la vite; aggiunta anche una notevole estensione di boschi. Gli studii della precedente Commissione, a cui fece séguito la pubblicazione dell’ingegnere Possenti, già hanno annunziato quali rotazioni agrarie si praticano a Corte del Palasio, e come per la varia indole delle diverse parti del la- tifondo di tutta facilità e convenienza sia attuarvi l’ esempio delle rotazioni praticate nella Lombardia irrigua. In quelli stu- dii medesimi si rese conto della qualità delle acque per la irri- gazione, e della pendenza generale del terreno; e brevemente anche si disse dei vantaggi che da tali circostanze potranno derivarsi. Là fu detto pure delle esperienze analitiche che si EI 1) Qi fecero sulla composizione dei terreni, sicchè l’ esperienza agri- cola venne corroborata anche dai dati scientifici, per determi- nare la fertilità media e complessiva del-latifondo. La Società agricola di Corte del Palasio si propone di as- sumere la conduzione economica dei fondi. a misura che ven- gono le scadenze degli affitti relativi. Esse sono così disposte, che già col S. Martino dell’anno 1856 circa 8000 pertiche sono disponibili, ed altre 5000 potranno facilmente ottenersi ad eque condizioni: successivamente gli affitti scadenti variano cogli anni di importanza, continuando fino al 4869, alla quale epoca tutto il latifondo sarà assunto a conduzione economica dalla Società. Fra i primi oggetti proposti all’Associazione è quello di venire nel tratto successivo distribuendo e incorpo- rando i fondi in fattorie o possessioni di grandezza propor- zionata alle circostanze, e determinata dalla ubicazione degli edifizii, dall’ abbondanza e distribuzione delle acque, dai con- fini e dalla qualità delle coltivazioni. La parte tecnica della Commissione ha dovuto ne’suoi calcoli assumere come fatto imperiosamente richiesto dai principii di una buona agricol- tura la più normale divisione e incorporazione dei possessi, ed è su di questo fatto che si modellarono e fissarono i suoi preventivi. Così noi vedremo sorgere altrettanti distinti po- deri, con separata amministrazione e propria unità dei lavori e del comando, aventi ciascheduno una contabilità propria, anticipazioni e scorte singolarmente addebitate e bilanci af- fatto esclusivi: amministrazione e bilanci, che poi si accen- trano e riuniscono alla contabilità ed alla direzione del Ia- tifondo. Con ciò noi veniamo a raggiungere molti vantaggi. L'Associazione farà su breve scala quello che già da tempo si effettua nella Lombardia irrigata, dove la consistenza dei po- deri si determina dalle esigenze della stessa agricoltura. Più, fissando i centri, i bilanci separati e la personale respon- sabilità dei dirigenti le diverse possessioni, si semplifica e si ae Aes assicura la retta amministrazione. Un altro vantaggio potrà scaturire dalla emulazione introdotta fra i dirigenti, ponendo a riscontro le risultanze comparative della gestione di cia- scheduno. È mentre noi. così, ci conformiamo al migliore andamento della speculazione industriale, ci troviamo di po- ter offrire allo Stabilimento d’istruzione l’ esempio di un’am- ministrazione agricola, perfettamente analoga a quella che si riscontra nel paese: la varietà, poi, delle coltivazioni e la pro- porzionata grandezza dei poderi insegneranno praticamente, come con le circostanze agricole ed economiche varia l’ oppor- tunità dei sistemi e delle pratiche, affinchè si commisurino con la estensione del fondo le costruzioni, i progetti e i di- spendii. Appena una data porzione di terreni cade nella condu- zione economica della Società, questa ne fissa la più con- veniente aggregazione, sia dandole una separata consistenza, sia aggiungendola ad altre possessioni. Nel tempo stesso le si assegna il conveniente sussidio delle scorte vive e morte, secondo i precetti della più opportuna coltivazione. Ciò si fa in massima parte nell’anno primo della conduzione, ma si verrà molte volte ampliando negli anni successivi. Lo stesso principio dovrà valere per le migliorie: tanto se esse riguardino la si- stemazione delle acque, o 1’ ampliamento delle piantagioni, È il principio insegnatoci da una pratica tradizionale, per cui ogni coltivatore affretta nei primi anni della conduzione le miglio- rie. affine di più presto raccoglierne il frutto. A dimostrazione di quanto si disse a questo proposito, richiamiamo brevemente nel prospetto successivo le epo- che degli affitti scadenti e la loro superficiaria importanza, l'ammontare delle spese annuali di scorte, sia per i fondi ‘introdotti nell’anno, o per aumento alle scorte dei fondi già prima ricevuti in economia. Nel prospetto medesimo voi vedrete come i due elementi della rendita netta dei fondi Reda 0, ea coltivati per conto sociale, e della rendita procacciata dagli affitti ancora superstiti, vadano rispettivamente combinandosi , sicchè mentre la prima aumenta, la seconda va per gradi scomparendo, e diventa nulla nell’anno 1869, epoca nella quale è compiuto l’ assorbimento del latifondo nella conduzione eco- nomica della Società. RENDITA AFFITTI RenpITA DEI FONDI | TOTALE SCADENTI | IN AFFITTI IN ECONOMIA ScorTE —— 111_1_1_1_11_1_1_1————1_————Ò———_—_——_-————@+»-»_"__21212%12%=%x<="l])]d—_—____n' '_——&———€————_—m6 Pertich i 1855 STORIGI 126393 [L_-—— [fl 6 1856 11799, |: 63,247 |> GOMOH |»123,681 1887| 864. 3 > B9,606 |» 79,303 |» 438,911 1858| 3509. 48 (240,826 |»123,189 |»164.018 1859| 4350. 8 |> 38,256 |-144,247 |»182,503 1860) 390.47 |> 36,236 |-A447,214 |--183,450 1861| 699.48 |> 32,306 |»160.700 |-193,006 1862| 1185. — |» 23,926 |»175,108 |>201,034 1863) 87 » 28,326 |>477,974 |»203,300 1864| 4150 |» 24,320 |»182,709 207,029 18683] 484.20|» 22,976 .|-188,409 |»2114,385 1866/4971. 9 |» 10,206 |»206,192 216,308 1867| 1291.2535 |» 3,206 |»223,698 |»228,904 1868| 463.44 |> ——— |n238,596 |»238,596 1869] ——— |-1 ——— |»245,402 1»243,402 aL. 192,299 » 58,930 129,899. » 30,260 » 3,000 » 31,650 » B6.Id1 » 5,000 | » 9,000 | » 8,500, » 40,946 » 49,178, » 2,500 » 4,500 P°. 23024. 10 d98.393. Col pieno assorbimento di tutte le affittanze sarà pur costi- tuita l’entità delle singole possessioni, di cui si disse più so- pra. E affine di rendervi ragione della base, su cui i preven- tivi vennero eretti, dobbiamo pure accennarvi il risultato di quella incorporazione che ai proponenti parve ‘verosimile e vantaggiosa, ponderate le attuali circostanze: incorporazione e divisione, però, che potrà e forse dovrà venir mutata nel corso della intrapresa, senza che ciò nulla nuoccia alla con- sistenza dei preventivi medesimi. Perocchè ogni variazione, fatta in vista di una maggiore utilità, debbe modificare in senso favorevole i dati economici della gestione, non mai pre- giudicarvi. I diversi affitti tengono ora diviso il latifondo in 4O parti all'incirca: esse dovrebbero verosimilmente ridursi a 12 possessioni., 0 13, se si faccia una parte distinta dei ter- reni da amministrarsi immediatamente dalla Direzione centrale. L’ampiezza loro sarebbe assai varia: 5 di esse eccederebbero le 2 mila pertiche: 4 sarebbero al di sopra delle mille; e 3 al di sotto delle mille pertiche di complessiva estensione. Nelle sei maggiori possessioni si calcolò da attuarsi il Casone, per la fabbricazione del formaggio. I fondi affidati alla Direzione centrale consisterebbero unicamente nei boschi ; dalla cui buona coltivazione è a ripromettersi un accrescimento delle rendite, e più ancora una vistosa addizione del capitale. Nell’ antecedente prospetto si additò come rendita netta quella che risulta, depurate le spese di coltivazione, poichè queste spese furono computate a carico di ciascuna fattoria; e la somma totale della rendita annua si conglomera dalle particolari risultanze offerte da ciascun tenimento. Sono sem- pre e solo a dedursi, quindi, dalla medesima }’ ammontare dei carichi, le spese di amministrazione generale e quelle per le riparazioni. Nello stabilire le spese di amministrazione si cercò di pre- supporre una cifra egualmente lontana da una grettezza im- i gici possibile e rovinosa. come dal lusso soverchio delle ammini- strazioni per conto collettivo. Del resto, l’aver voluto fare di questo articolo una delle obbiezioni ai presente progetto, non ci sembra abbastanza fondato. In un tenimento sì vasto la pos- sidenza, individuale o sociale, non porta grandi diversità: anche il privato ha bisogno di persone che amministrino, residenti sul fondo, e residenti nel maggior centro degli affari ove esso ha l’ordinaria dimora. L'Amministrazione di Corte del Palasio riassume inoltre molte incombenze e molte spese, che or vanno suddivise fra diversi fittabili, i quali con la lor direzione e con l’ interesse dei capitali impiegati procacciano |’ esistenza agiata delle loro famiglie. Se si considerano i pesi delle am- ministrazioni minute e sparse, l'apparente maggior dispendio delle più estese è una vera economia. Del resto, non contano nelle spese generali, se non quelle che ponno tali veramente chiamarsi: la mercede dovuta ai singoli dirigenti le fattorie è stata assunta fra le spese di coltivazione delle diverse posses- sioni, e così dicasi di tutte le altre mercediì, che potevano addebitarsi a carico di esse, perchè relative a lavori lor spe- cialmente consacrati. Lo stesso principio ci fece omettere tra gli stipendii generali della Direzione di Corte del Palasio quello dovuto al Vice-direttore, o Ispettore, capo dello Stabilimento d’istruzione che da quest’ultimo dovrà con tutta giustizia at- tendersi il proprio compenso. Notate, oltre a ciò, che nei pre- ventivi si calcolarono al principio le spese generali egualmente generose come all’ epoca, in cui, tutto il fondo essendo nella conduzione economica della Società, questa può dirsi entrata nella pienezza della sua gestione. Quando-saremo a tal punto ogni difficoltà debbe scomparire, e l’ amministrazione della nostra Società diventa misurata ed economica, nè più nè meno di quello che sarebbe un’amministrazione privata. Non trattiamo quì delle competenze per la direzione e sorveglianza PESO) (AAC degli interessi sociali, di cui più sotto avremo a dirvi, discor- rendo dello Statuto. L'Associazione di Corte del Palasio si propone di raggiun- gere i suoi fini, mediante un capitale di “L. 3,200,000, da rac- cogliersi per mezzo di azioni di L. 1000 ciascheduna. Alle azioni è assicurato un interesse del 4 per %/: i versamenti per minimo e massimo sono prefissi dallo Statuto, e si faranno in proporzione col bisogno sociale; cioè nella misura verosi- mile preveduta dagli annuali bilanci allegati al presente rap- porto, sui quali ora chiamiamo la vostra attenzione. Il prezzo originario del latifondo., dopo maturo esame in seno alla Commissione, è stato fissato nelle trattative col pro- prietario Marchese Trivulzio a due milioni di lire, più 20 azioni da corrispondersi gratuitamente ; essendosi anche tenuta ragione delle tasse e spese d’acquisto, che sono a carico della Società aquirente, e sommeranno a circa *L. 90 mila. Onde il prezzo vero e totale risulta di 2L. 2,110,100, le quali, ripartite sopra le pertiche 23,000,000, danno meno di °L. 92 per ogni pertica censuaria milanese. Questa cifra abbiamo assunto come attive e passivo al primo momento, in cui la Società fa atto di esi- stenza con l'acquisto del fondo. Non tutto il prezzo, però, è a sborsarsi immediatamente: la Commissiòne, volendo ripartire il peso agli azionisti, si addossò le scadenze in modo che L. 300 mila debbano versarsi in contante alla effettuazione del con- tratto, e il rimanente in rate successive annuali, non minori di L.100m. e non maggiori di L. 200 m. Sul residuo prezzo si fa decorrere un interesse del 4 '/, per %. Figurano a titolo di pagamento, subito nel primo anno, le anticipazioni prestate dai fittabili, debito nel quale la Società subentra al luogo del Mar- chese Trivulzio. Gli effetti del contratto stipulato si retrotrag- gono al S. Martino del 1855 p.° p.°, la quale epoca è vera- mente il punto di partenza per il movimento dei capitali e BASI o) Ren per il calcolo delle rendite. Nel computare l'attivo capital sociale noi dovemmo sempre trovarci a fronte un elemento variabile, qual è quello del valore del fondo, delle scorte) e dello Stabilimento d’ istruzione: il passivo, invece, della So- cietà è di sua natura certo ed immutabile. Scema ogni anno il debito verso il Marchese Trivulzio; scema pure gradatamente il debito verso i fittabili per le anticipazioni che si retrocedono allo scadere degli affitti; accrescesi il debito verso gli azio- nisti, in ragione dei versamenti successivi, fino al compiuto esborso della somma di L. 3,200,000. Abbiamo detto che i valori, di cui si compone l’attività capitale, sono un elemento per essenza variabile; ma questa variabilità è tutta, come vedremo più tardi, in beneficio dell’Associazione. Noi abbiamo per l’ andamento della contabilità addizionate al prezzo origi- nario del fondo le somme successivamente impiegate negli stabili suoi miglioramenti: il supposto che il valore del fondo si accresca delle somme spese a stabile suo beneficio, non solo è di tutta consistenza economica e pratica, dato il fondo suscettivo di miglioramento e la saggia direzione; ma è sup- posto, che trovasi sempre al di sotto della verità, come avremo ad esporvi parlando della liquidazione sociale. Il capitale delle scorte si ritenne nei bilanci sempre al livello delle somme esborsate: ciò che è di tutta ragione, dacchè tra le spese di coltivazione sì valutò quella destinata a mantenerle in buono stato e ripararne il consumo. Mettemmo in evidenza le cifre delle stabili migliorie sotto alcune più sommarie denominazioni: piantagioni, sistemazione di cavi, estensione di prati e marcite, riaddattamenti e costruzioni: complessivamente, in tutto il corso dell'azienda, almeno fino all’anno 15.9, epoca alla quale i miglioramenti or prevedibili si ritengono già tutti compiuti, sicchè nulla più resti, fuorchè curarne la permanente integrità e raccoglierne i frutti; complessivamente, diciam dunque, si DINO e saranno spese in piantagioni °L. 38 m.; in movimenti di terra e sistemazione di cavi °L. 50 m.; in riduzione ed estensione di prati e marcite *L. 40 m.; in riaddattamenti ed ampliazioni di caseggiati “L. 180 m.; in tulto una somma di “L. 308 m. È opportuno quì di farvi considerare che gli aumenti delle rendite, su cui si fondano i preventivi, dipendono per mas- sima parte dalla migliore conduzione ordinaria, assistita dalle spese che si fanno al principio per accrescere il bestiame, € dalla conseguente maggiore concimazione. Le sopradette spese di miglioria non vennero computate in aumenti di rendita , se non per quella parte che riferiscesi alla piantagione dei gelsi, cui la spesa per piantagioni è specialmente consacrata, e che dovranno costar poco con la buona preparazione e con- servazione dei vivaj. Per le altre cifre, movimenti di terra e sistemazione di cavi, estensione di marcite, e costruzio- ni, nè si assegnò alcun corrispondente nelle rendite accre- sciute, nè si pretende pure che esse facciano fronte a tutti i miglioramenti, di cui già a quest'ora il latifondo ci addita la possibilità. Quando la ispezione quotidiana e 1’ espe- rienza allargassero i progetti delle migliorie, sarà rimesso al giudicio della Direzione sociale prefinirle e votarle, secondo le circostanze, statuendo un proprio preventivo di mezzi oc- correnti e di vantaggi verosimili a ciascheduna. Saranno qui- stioni di tornaconto industriale meglio trattate di volta in volta, che non farebbesi ora in una esposizione di dati som- mi, dove ciò che più vuolsi è il carattere di una ragionevol certezza. Parrà forse che, essendo tra i fini additati anche il miglioramento, noi dovessimo assumere i suoi dispendii nella massima prevedibile estensione; ma pensando che infinita- mente contestabili avrebbero potuto apparire in questo campo i nostri presupposti, e pensando che le singole migliorie, se opportune, compensano i sagrificii maggiori coi maggiori frutti, e con l'aumento del capitale, abbiamo prescelto di sui (7 esporre un dato di spesa che può dirsi medio, e fummo più che prudenti non computando a nulla la derivabile maggior quantità dei prodotti. Un altro riflesso da non omettersi. è che dato l'avviamento di un’ intelligente conduzione, anche le migliorie diventano facili e meno costose, perchè fanno pro- fittare di tempo. di braccia e di materiali che non trovereb- bero forse altra più utile destinazione. Il capitale delle scorte, occorrente alla normale coltiva- zione, è stato nel suo complesso fissato ad °L. 398,593: e in questa cifra si ponno distinguere “L. 185,422 acquisto di fieno, L. 282,900 in bestiami. e 130,074, attrezzi rurali e sementi. Nel valore totale ora indicato abbiamo anche introdotte le L. 51.505, da pagarsi al marchese Trivulzio per le scorte ed attrezzi di sua proprietà. Ai bilanci questa spesa figura distinta; sicchè veramente la cifra esposta per le scorte la si residua a L. 567.088. La notevol somma consacrata a com- pere di fieno fu determinata da ciò che parve assai vantag- gioso nel principio con fieno acquistato mantenere più grosse mandre onde averne il necessario concime, anzichè procacciare quest’ ultimo in diversa maniera. Gradatamente, con l’esten- sione delle marcite e dei prati, noi otterremo dal fondo la produzione necessaria ja quella maggiore quantità di bestiami, sicchè verremo quasi a raddoppiare le scorte vive nel con- fronto colle attuali. Questo riflesso è anche influito dalle cir- costanze locali, perocchè nelle vicinanze del tenimento rie- scono facili e convenienti gli acquisti di foraggi, più gravosi e malagevoli quelli del concime. Non credasi, però, che i proponenti nei loro presupposti di conduzione agricola abbiano per questa sola via pensato all’importantissimo elemento della concimazione. È un dubbio economico. a cui ne consegue uno di contabilità, se la op- portuna concimazione del terreno al principio di una gestione di fondi possa considerarsi come una spesa annuale, o come Ti fg e una stabile miglioria. Avuto riguardo, però, che il frutto di tale concimazione in alcuni anni sì esaurisce, nè più il valore ci torna innanzi sotto la medesima forma, si è creduto che la spesa del concime potesse figurare tra le spese annuali di col- tivazione. Siccome , però , essa è assai considerevole, e tutta, può dirsi, cade sui primi anni della conduzione economica, così questa viene a concorrere con altre cagioni, di cui vi di- remo più sotto, a scemare nei primi anni il netto reddito per ciascheduna fattoria, ed a rendere più grave lo squilibrio tra le rendite e ‘le spese correnti. La ragione vera si è perchè la concimazione tiene il mezzo tra la spesa ordinaria di coltiva- zione e quella più durevole di miglioria, sicchè un poco at- tinge alla natura dell’una e dell’ altra. Le stesse ragioni po- trebbero anche addursi a proposito del fieno; ma vi è questa differenza, che i valori spesi in fieno li avremo per buona parte, nelle accresciute scorte, agli ultimi anni della gestio- ne, mentre non è così del profuso concime, il quale, in quanto non può riprodursi in quantità egualmente considerevoli, si direbbe perduto pel capitale, e rappresentato soltanto dalle maggiori rendite o produzioni annuali. La spesa complessiva del concime, per tutti i fondi che vengono per gradi ui a conduzione economica, è di °L. 80 m. A completare le notizie sui bilanci del capitale sociale dob- biamo pur dirvi come figuri giustamente all’attivo la sov- venzione prestata al Collegio. Noi abbiamo, rispetto alle ren- dite, eletta nei nostri calcoli la peggiore delle combinazioni, quella, in cui il fondo dato all’ istruzione non abbia a ridarci compenso alcuno. Ma questa pessima ipotesi, assunta come base dei calcoli, è contro ogni verosimiglianza : perocchè, se lo Sta- bilimento incontra qualche favore e ottiene condizioni suffi- cienti di vita, non è impossibile che tutto o in parte ci torni l’interesse della sovvenzione. Anche le spese capitali per lo stabilimento d’ istruzione non saranno, nel totale, affatto co Mg transitorie e perdute, sicchè non lascino traccia alcuna dietro di sè. Avrassi il locale adattato, il mobigliare, il corredo delle scuole e del collegio: ben sappiamo come un simile capi- tale, a differenza di quello impiegato nell’agricoltura, si de- pauperi coll’uso, e sia da ridursi per il caso di una liquida- zione. Pur tutto il valore non sarà e non potrà essere perduto, anche se collo scioglimento dell’Associazione di Corte del Pa- lasio si dissipi lo Stabilimento d’ istruzione. Seguendo questo riflesso, noi abbiamo ridotto da 200 m. a L. 100 m. il valor capitale dello Stabilimento d’ istruzione al fine della Società, e per il caso della sua liquidazione. La caduta, però, dello Sta- bilimento, è un'ipotesi disperata, assurda quasi, quando si ammetta che il medesimo possa aver avuto vita per qualche tempo e dato buona prova di sè. Or se con gli ajuti di Comuni, di Municipii o di Associazioni, esso deve poter continuare , di- venta pur fondato l’attendersi che esso compensi, su ra- gionevoli basi, alla Società il valore dei fabbricati, delle scuole e dei gabinetti, quali tuttora si troveranno all’ epoca della realizzazione finale. Finalmente i bilanci preventivi del capitale sociale sono modificati dal bilancio annuale delle rendite e delle spese. Non è d’uopo dire che in queste ultime si comprendono gli interessi delle azioni. Per otto anni consecutivi gli annuali rendiconti ci presentano dei disavanzi, i quali, insieme cumu- lati, agguagliano la somma di Lir. 184,535: dal 1863 in avanti. comincia il moto inverso, e gli utili prevalgono, sicchè. i me- desimi nei successivi dodici anni ascendono a Lir. 361,688; e dibattendo le perdite dagli utili residua una prevalenza di uti- lità in L. 177,155. Non debbe far nessuna meraviglia ‘questa preveduta passività nel principio dell’azienda nostra, quando si ponga mente a quanto già ebbe a dirsi in proposito delle spese di concimazione; e quando si ponga mente che i capitali profusi nella terra hanno bisogno di lungo decorso di tempo PRE, per dare il lor frutto. Gli accrescimenti di scorte, di concimi e di piantagioni, le correnti e le più sicure migliorie solo più tardi si fanno sentire negli aumenti di rendita. Frattanto, noi pa- gando l’interesse del 4 per 100 agli azionisti, anticipiamo, per così dire, a noi medesimi e accordiamo lo sconto della pro- duzione futura. Or come le maggiori spese coincidono con il principio della gestione di ciascun fondo, e come col volgere degli anni le prime parti del latifondo assunte a coltivazione diventano prima delle altre fruttifere e compensatrici, così, sebbene le scadenze degli affitti si dilunghino nel periodo di tredici anni, le perdite non oltrepassano quello degli otto : segno ciò che, dall’ ottavo anno in poi, i fondi già migliorati ci offrono tale vantaggio che compensa pienamente la spesa corrente di quelli che sono da migliorarsi. Del resto questi risultati economici non hanno nulla di straordinario, e nulla di irregolare vi ha che l’Associazione anticipi con gli inte- ressi i frutti delle sue operazioni. Ogni più modesto agricol- tore e fittabile sa che i primi anni di una conduzione sono gli anni dei sagrificii: anzi tanto è più esperto, altrettanto è più generoso nell’affrontarli. E se ogni fittabile , nell’aspetta- tiva della restituzione che il fondo gli dovrà fare, continua gli ordinari consumi della famiglia e della persona, ossia con- tinua ad attribuirsi una rendita, qual meraviglia se la Società fa lo stesso a riguardo dei suoi azionisti, attribuendo loro, innanzi tempo, parte dei redditi futuri nell’interesse corrente delle azioni? Gli esempii abbondano troppo nelle intraprese industriali degli interessi che anticipano i lucri, perchè ci sia d’uopo insistere di più sovra tal punto. A persuadere poi che i preventivi, riassumenti le annuali rendite e spese, sono commisurati ai più certi dati pratici ed alle più moderate previsioni, vogliamo accennarvi, a modo d'esempio, che i prezzi delle derrate si ritrovano al di sotto del medio già da alcuni anni conosciuto; sono cioè, di L. 30 SIR (| ARS per il frumento, di °L. 18 pel melgone e il risone, di °L. 11 per l’avena; ad “L. 250 si computò l’annuo frutto di una vacca latti- fera, e si fissò al 44 per 100 l’annua spesa di manutenzione per ogni mandra. La medesima moderazione, usata pei prez- zi, venne usata rispetto alla quantità dei prodotti. Lasciata in disparte ogni non comune miglioria, per medio si ragguagliano meno che staja 5 di frumento ogni pertica, staja 8 di melgone e di riso, dedotta la porzione che di questi due prodotti è data ai coloni; e con questo ragguaglio si continuò sino alla fine dei vent'anni, nulla curando l’effetto ammigliorante della conti- nua buona coltivazione, e restando pur al di sotto dell'ordinario ricavo che si ha per le terre della provincia. È quasi inutile l’aggiungere che si computò, come la prudente pratica esi- ge, ogni nove anni perduto il frutto di uno per infortunii ce- lesti: così pure si ebbe in conto, e figura distinto nei bilanci, il premio per l’assicurazione contro gli incendii. Un'altra cifra di spesa capitale, di cui dobbiamo ora intrattenervi, è quella delle #L. 100.000 da pagarsi per di- versi compensi e per rescissioni di contratti esistenti. È una cifra di approssimazione, che non andrà lunge dal vero. Si computò in essa il compenso per la verosimile rescissione del contratto d’affitto di Corte del Palasio, propriamente detto , pos- sessione di 3,000 pert., la cui scadenza andrebbe fino al 1871. Nel contratto istesso d’ affitto , già stipulato col sig. Marchese Trivulzio, si inseriva come obbligatoria al conduttore la ces- sione in riguardo della futura Associazione agricola: e vi si fissava che il compenso sarebbe misurato a ragione di perizia eletta da ambe le parti. La situazione di Corte del Palasio determina la convenienza di una tale rescissione alla Società; pur, già voi lo vedete, essa è predisposta sulle condizioni più eque. Altri compensi sono le gratificazioni all'Amministra- zione attuale. prestabilite nell’ offerta di vendita, le quali si riducono a una mezza annualità dell’emolumento, quando non giovi all’Associazione valersi dell’opera sua per un anno, dacchè datano gli effetti dell’ alienazione. All'ing. Reschisi l’Associa- zione dovrà rimborsare le spese effettivamente incontrate per gli studii anteriori, non riservandosi il medesimo alcun van- taggio di nessuna specie come proponente primo, che tanto operò anche di poi con la persistenza degli sforzi per sospin- gere verso l’ effettuazione dell’ attuale progetto. Nella cifra di #L. 100,000 si ponno comprendere ‘assai probabilmente altri compensi per affittanze opportune a rescindersi innanzi tempo, onde ottenere una migliore distribuzione degli edificii e dei fondi. Ma su questo è fatta piena riserva ai suggerimenti e alle deliberazioni dell'avvenire. I Ponendo ora da una parte tutti gli esborsi, comprese anche le perdite, e dall’ altra il capitale delle azioni, si rileva che all'anno 1864, nono dal principio dell’ Associazione, mentre pure le decrescenti perdite fanno luogo a un leggiero utile, i versamenti degli Azionisti non bastano ai bisogni dell’intrapresa. La differenza si allarga con gli anni successivi, mentre i nuovi fondi da assumere domandano sempre capitali e anticipazio- ni: sicchè all’anno 1868 è il massimo degli esborsi sociali, che toccano ad ?L. 5,483,509: ossia ‘L. 5,200.000 capitale delle azioni, e “L. 283,509 debito contratto verso i terzi. Di- ciamo debito contratto verso i terzi, nel supposto che l’As- sociazione voglia con un prestito provvedere alla temporanea mancanza di mezzi. L'Associazione potrebbe, a quell’ epoca, scegliere tra molte vie che le staranno innanzi: o quella del prestito, o una emissione di nuove azioni, se così piacerà all'Assemblea degli Azionisti, o anche l’alienazione parziale e proficua di qualche parte del latifondo, già ridotta alle sue. condizioni normali. Veduta da oggi questa necessità, pare che il prestito sia la provvidenza più opportuna: perchè nuove azioni suppongono nuovi condividenti alla finale utilità della liquidazione ; perchè la convenienza dell’alienazione dipende SL 9 è da circostanze tutt’affatto contingenti, ora non prevedibili; e perchè il prestito offre l’ occasione di una graduata estin- zione coll’imborso degli utili negli anni successivi. L’Associa- zione di Corte del Palasio potrebbe con le forme del suo prestito concedersi i beneficii del credito fondiario, e il mec- canismo logico ed ingegnoso dell’ammortizzazione. Nei bilanci da noi proposti, infatti, gli utili stanno a pareggio colle spese e colle perdite: abbiamo supposto, cioè, che non siano divisi, fino a tanto che il debito sociale è oltre la somma delle azioni. All’anno 1875, ultimo del ventennio, computato anche l'utile di tale anno nel bilancio finale, il passivo della Società ; non solo è ritornato al livello col capitale delle azioni, ma lascia nel confronto di questo un netto sopravanzo di ‘L. 45,762. Questa cifra che residua nella ipotesi degli utili sempre ri- volti ad estinzione del debito verso i terzi, va aggiunta nella liquidazione della Società all’attivo netto totale, risultante dal valor capitale del fondo, da quello delle scorte e dello Sta- bilimento d’ istruzione. i Vi abbiamo detto che la Società, alla fine del ventennio, si affaccia alla liquidazione, perchè nel fatto così predispone lo Statuto; ma lo Statuto medesimo ha pur disposto che il voto della maggioranza degli Azionisti valga a prorogare l’esistenza dell’ Associazione ad altri dieci anni. A raccogliere il frutto delle ultime anticipazioni e delle continuate migliorie, i venti anni veramente non bastano, ed è desiderabile e verosimile, che, quando gli utili diventino maggiori e permanenti , sicchè l’interesse delle azioni si elevi dal 4 al 5, al 6 per 100, i soc) attendano una più lontana, ma più lucrosa realizzazione. Notisi che, essendo l’interesse certamente allora sopra il 8, e forse sopra il 6 per 100, le azioni dovranno pure alienarsi ad un prezzo molto sopra il nominale: in tal caso ciascuno potrà rea- lizzarle ad ottime condizioni, senza che però pressi lo scio- glimento e la liquidazione della Società, Li Supposta però la liquidazione alla fine del ventennio, e vo lendo pure.fin d’ora calcolarne le probabili risultanze, ecco quale computo ci sembra di poter a tutta ragione istituire. All’anno ventesimo noi abbiamo preveduta la rendita netta in L. 245,402: da queste deduciamo le L. 65,980 spese ge- nerali di amministrazione: residuano L. 179,422. Si detrag- gono anche gl’interessi delle scorte, di un capitale che sarà poco meno di °L. 600,000, ossia L. 24,000, e si ottengono L. 138,422; le quali ponno supporsi rappresentarci il reddito netto della possidenza sociale. Notisi quì che le riparazioni tutte, anche quelle che sono ordinariamente a carico della proprietà, noi le addebitammo alle singole fattorie, da quando i poderi entrarono nella conduzione sociale, sicchè si tro- vano già scontate nel computo della rendita netta sovra in- dicata. Notisi inoltre che non appare in ragione proporzionata fra le rendite l'incremento dei boschi: incremento di valore che farà sensibili i suoi effetti all’atto della vendita. Capita- lizzando quel reddito nella ragione del 4 per 100, ecco quale sarebbe lo stato del capitale sociale a realizzarsi : Valore capitale del fondo . L. 3,883,550 Scorte e attrezzi... . .. >». 600,000 Stabilimento d’ istruzione . .» 400,000 Lir. 4,585,550 In tal caso il guadagno netto, a pareggio col capitale delle azioni, si può dire di L. 1,385,550, e aggiungendo il residuo utile netto, di cui sopra. di 45,762, abbiamo un guadagno complessivo di “L. 1,431,512, ossia il 44 per 400 all’ incir- ca. Che se anche paresse esagerato il capitalizzare nella ra- gione del 4 per 100, e si adottasse per la terra il rapporto di 100 lire di capitale per ogni cinque lire di rendita , ancora il guadagno ascenderebbe a circa L. 608,000, ossia presso. e al 20 per 100 del capitale esborsato. Ma questo calcolo no- stro sta essenzialmente al di sotto del vero, perchè nulla, nulla affatto ha tenuta ragione del rincarimento nominale nei valori delle cose, ancor più sensibile nelle produzioni agricole; rincarimento nominale ch è conseguenza della crescente ric- chezza e popolazione, ed è accertato da una lunga esperienza, la quale ci addita accrescersi lentamente il prezzo delle terre, in modo affatto indipendente dalle migliorie che vengano su di esse compiute. Che se ci è ‘concesso assumere anche que- sto dato, certo in sè ma di difficile computo, e se ci imagi- niamo che l'Associazione continui a trent'anni la sua vita, pe- riodo veramente normale per tutte le sue operazioni, non ci facciamo esitanza ad asserire che il capitale della Società sarà molto vicino al raddoppiamento, quandò sia venuta .l’ epoca della sua divisione. I dati esposti fin quì ci dispensano dal riprodurre i calcoli per tutte le altre supposizioni possibili, in cui il numero delle azioni fosse al di sotto delle 3200, fino a discendere alle 2500, minimo prefisso dallo Statuto. Se le azioni non sieno 53200, e se non torna conveniente il collocarle negli anni succes- sivi, potrà sempre l’Associazione valersi delle risorse del credito per continuare l'impresa. Più dovrà essa ricorrere al credito , più le riuscirà opportuno adottare tali forme che le permettano la graduale estinzione degli obblighi, come pro- vidamente dispongono le Associazioni di credito territoriale. Del resto oggidi le Società industriali resero comune questo ricorso al credito, a luogo di un’estensione del proprio ca- pitale. Lo stesso contratto d'acquisto offre alla Società un modo assai pronto e comodo di attingere al credito, col ral- lentare il pagamento del prezzo, appigliandosi alle rate an- nuali di L. 100,000 invece delle rate proposte di L. 200,060. Ciò traducesi in un mutuo temporaneo, fatto sulla base del 4'/, per 100. Dovrebbe in tale combinazione ritardarsi fa favo- ii 3 at revole reazione degli utili sopra le perdite annuali, per il probabile maggiore interesse dei mutui assunti, ma gli Azio- nisti col sagrificio momentaneo otterranno di trovarsi in minor numero a dividere i vantaggi finali della liquidazione. Ciò parve sì vero ai proponenti, che essi esitarono lungamente ad innalzare fino a lir. 3,200,000 il capitale sociale, e forse non l'avrebbero innalzato, se non era il riflesso che esiste una giusta prevenzione contro la convenienza economica dei mutui chiesti dalla possidenza, prevenzione indotta dalla natura vera- mente passiva e dissipatrice dei mutui stessi, e dalla inespe- rienza, che ancor non ci permette di apprezzare la salutare effi- cacia dell’ammortimento applicato ad estinguere i debiti della proprietà fondiaria e dell'agricoltura. Per ciò stesso non vollero discendere al di sotto delle 2300 azioni, perchè poteva pa- rere non senza pericolo il pesare soverchio sulla molla del ere- dito, a cui, nell’ ipotesi più grave, noi ci proponiamo appena do- mandare un poco più del quarto e meno del terzo del capitale. Un’ altra ragione che indusse ad estendere il numero degli Azionisti fu derivata dal concorrente fine dello Stabilimento d'istruzione. Esso dà all’Associazione di Corte del Palasio il carattere e gli impulsi di un’ intrapresa pubblica e nazionale. Nelle assemblee degli Azionisti non si avranno a trattare solo gl’interessi economici della Società, ma anche gl’ interessi morali dell’istruzione agricola; e ciò fece nascere il desiderio che vi partecipasse con azione di consociata intelligenza la miglior parte delle popolazioni lombarde. Il Alcune riflessioni ci devono pure essere consentite, onde meglio si intendano i pensieri che hanno guidato la redazione dello Statuto. Lo Statuto per l'Associazione di Corte del Palasio cerca di sc'i3) le provvedere, già l’abbiam detto, quelle garanzie, senza cui non è alcuna associazione di scopo industriale : nel tempo stesso cerca modellarsi ai bisogni ed ai fini particolari della Società agricola proposta. È inutile che noi ci dilunghiamo a svilup- parvi le ragioni e l’intento di quelle generali garanzie: piut- tosto vi faremo qualche parola onde mostrarvi che lo Statuto cerca prevedere e risolvere le difficoltà insorgenti dalla na- tura particolare della progettata intrapresa. La Società si fonda col capitale di L. 3,200,000, diviso in azioni di L. 1000 ciascheduna: le azioni sono nominative e trasmissibili; e danno, quando sono nel numero di cinque, | diritto di voto all’ Assemblea generale degli Azionisti. I ver- samenti si faranno per rate non maggiori di lir. 200 cadau- na, coll’intervallo di mesi due; nè mai potranno eccedere il 40 per 100 del capitale dell’azione nell’anno primo, e il 20 per 400 negli anni successivi. Come è facile a vedere, la somma dei versamenti dovrà crescere, quanto è più scarso il numero degli azionisti ; e viceversa rallentarsi, ove il numero appressi al massimo prefisso delle 3200 azioni. L'Assemblea generale degli Azionisti è la vera suprema rappresentanza della Società: si convoca ordinariamente una volta ogni anno, od anche più, se casi straordinarii lo richiedono: delibera sui conti sociali, elegge le persone che al suo luogo rappresentano la Società ed agiscono in nome di essa: e può coi suoi voti e colla sua iniziativa influire sul corso dell’intrapresa industriale e dello Stabilimento d’ istruzione. Sciolta l’adunanza degli Azionisti, rimane un Consiglio d’Ispezione di cinque Socii, dalla medesima eletti, a rappre- sentare la suprema podestà e la' suprema vigilanza sociale. Hanno pure la rappresentanza sociale, ognuno in un circuito di competenze separate, l'Amministratore generale della Società residente in Milano, e il Direttore dell’Azienda agricola in Corte del Palasio. Siccome gli ufficii del Consiglio d’Ispezione sono — 38 — ; gratuiti, però si vollero tanto limitati, che si potesse aver spe- ranza di vederli conscienziosamente adempiuti. A lui spetta prov- vedere nei casi gravi, in cui potesse temersi un maggior danno alla Società; ed è necessario il suo voto in ogni atto più in- teressante della gestione sociale. I poteri di provvidenza del Consiglio d’Ispezione vanno fino a sospendere il Direttore di Corte del Palasio e l'Amministratore della Società. Esso rivede i conti, e ne fa rapporto alla Assemblea degli Azionisti: in- vigila l’azione di tutti coloro. cui sono affidati gli interessi sociali; e appiana colla sua autorità i conflitti che potessero insorgere nelle loro rispettive incombenze. Affinchè poi il Consiglio interponesse la sua esperienza ed autorità senza s 0- verchia persistenza di lavoro, si provvide perchè le sue delibe- razioni vengano sempre provocate dalle proposte del Diret- tore di Corte del Palasio e dell’Amministratore della Società. L’esperienza, infatti, dimostra che più persone ponno delibe- rare sui pensamenti e sulle proposte altrui, con dispendio minore di tempo, a confronto dell’essere chiamati a dirigere ed agire coll’immediata iniziativa dei pensamenti proprii. ll Con- siglio d’Ispezione è, poi, quasi l’ intermediario e l'organo, per cui il Direttore di Corte del Palasio e l'Amministratore en- trano in relazione coll’Assemblea generale degli Azionisti; giacchè ogni loro proposta deve esser portata dinanzi al- l'Assemblea medesima, ma col voto del Consiglio, d’ Ispezione che l’accompagna ed illumina Ja deliberazione dei Socii. Siccome l’ Associazione agricola di Corte del Palasio, nei suoi rapporti cogli Azionisti, col giro delle azioni, coi cre- ditori e coi debitori, colle Magistrature politiche, coi Tribu- nali e con le rappresentanze cittadine di altri interessi, altre industrie. altri fini morali ed educativi, non poteva dispen- sarsi dall'avere una sede centrale d’amministrazione in Mila- no; e siccome non si deve domandar troppo all’opera gra- tuita del Consiglio d’Ispezione, se non vuolsi che divenga - di Boa manchevole-ed illusoria, così lo Statuto fissa un’ Amministra- tore generale della Società colla residenza in Milano presso il Consiglio d’Ispezione. I diritti e gli oblighi di questo Am- ministratore si delinearono in vista appunto dei bisogni per cui si credette di doverlo ammettere. La sua azione è subor- “dinata al controllo del Consiglio d’Ispezione, e si aggira in una sfera tutta affatto diversa da quella che è riservata al Direttore di Corte del Palasio. Il Direttore di Corte del Pala- sio è immediato dirigente di tutta l'azienda rurale, e per mezzo dell’ Ispettore sorveglia e dirige anche lo Stabilimento d’Istru- zione. Ogni proposta tecnica ed agricola da lui emana: da lui dipendono tutti i dirigenti le fattorie o possessioni; a lui è fidata tutta la contabilità della coltivazione, e il vegliare sulla gestione economica dello Stabilimento d'Istruzione. Le com- pere, le vendite, i pagamenti che abbiano coerenza con l’e- conomia dell’Amministrazione rurale cadono fra i suoi inca- richi. Il Direttore di Corte del Palasio sarà sussidiato anche da un Aggiunto per le coltivazioni: esso si conforma nella sua gestione ai preventivi che il Consiglio d’ ispezione appro- vò. Nei preventivi medesimi si deliberano le migliorie. e le ‘operazioni eccedenti i limiti d’una conduzione ordinaria: si fissano gli aumenti delle scorte, le riparazioni. i nuovi edificii, e tutto quanto concerne un ampliamento nell’amministrazione agricola. Tali preventivi però emanano dalla stessa iniziativa del Direttore, e riassumono la sostanza delle sue vedute e delle sue proposte. Quantunque il Direttore di Corte del Palasio comunichi col Consiglio d’ Ispezione per mezzo dell’Amministratore ge- nerale, pure non è con questo inlegame d’alcuna dipendenza. Ciascuno agisce nella sfera propria: ciascuno ha una propria diretta e ben definita responsabilità : veglia l’uno a mantenere integra la persona morale e giuridica della Società, sia nel rapporto colle altre persone giuridiche. sia nel rapporto della Società coi suoi membri, e viceversa: 1’ altro veglia e dirige l'andamento degli interessi economici della Società, in quanto - si connettono colla coltivazione dei fondi o collo Stabilimento d’ istruzione. Le apparenti difficoltà scemano molto, quando si pensi che le più importanti operazioni sociali, come il versamento delle azioni, il pagamento dei loro interessi, la prestazione degli stipendii e le raccolte dei generi sono prevedute, calcolabili per certe epoche e per certe scadenze, e comportano quindi le provvidenze anticipate. Or non è più grave il caso per le altre maggiori Società industriali, per le Banche, per esem- pio, dove le deliberazioni si aggirano sempre sopra dati mu- tabili ed imprevisti? Ciò soggiungiamo, affinchè si veda che molte difficoltà non sono particolari alla presente proposta, e, anche più forti, furono già felicemente risolute nella pra- lica per altre più vaste intraprese. L’ Amministratore generale della Società in Milano primeg- gia pel lato della rappresentanza, e perchè riceve e trasmette gli ordini del Consiglio d’Ispezione: la Direzione di Corte del Palasio primeggia sotto l'aspetto della complessiva gestione industriale. Nè la capacità, nè la responsabilità del Direttore del latifondo consentivano che gli si fissasse una posizione su- bordinata : nè la natura dell’opera gratuita del Consiglio d’Ispe- zione poteva permettere, che a lui solo fosse affidata la cura di una più diretta ed estesa amministrazione. I due centri non possono venire a conflitto, data la supre- mazia del Consiglio d’ Ispezione. Non sono neppure di troppo aggravio economico alla Società, perocchè limitato è il per- sonale occorrente all’ Amministrazione in Milano, la quale, come già si disse, ha più gli ufficj di rappresentanza che quelli amministrativi. La natura affatto distinta ed indipen- dente dei due ufficj ci permette di retribuirli in ragione dei lavori, della capacità, della responsabilità e dei sagrifiz]. Su x ‘5 questo punto abbiamo più lungamente insistito, perchè qui cadono tutte le disposizioni di una natura affatto singolare. Meritano poi nuovo e speciale ricordo, l'articolo più sopra accennato, in cui si rimette ad un voto della maggioranza il prorogare per altri dieci anni l’Associazione ; e l’ articolo, in cui si disse che al fine della Società lo Stabilimento d’ istru- zione dovrà cedersi a prezzo di stima a quella Associazione o \ Corpo morale che ne faccia domanda, offerendo bastevoli \ garanzie per la sua continuazione. Anche al di sotto del prezzo di stima l’ Associazione continuatrice dello: Stabilimento ha la \preferenza. Ma vi è di più. Al medesimo luogo è pur dispo- sto che, dove l'Assemblea degli azionisti il consenta, possa, prima ‘ancora del fine della Società, trasmettersi la direzione \e la tutela dello Stabilimento ad altra Società che si esibisse di assumere l'insegnamento in tutta la estensione degli obbli- ghi e con le corrispondenti garanzie. Questo articolo ci è sal- vaguardia contro l'assoluta incompatibilità dei due fini che fosse dimostrata dall’ esperienza, e lascia aperta la via a ren- dere ancora più libere e sciolte le condizioni della loro al- leanza. ] Dei bilanci sociali, degli utili, delle perdite e della liqui- dazione della Società non facciamo quì speciale ricordanza, perchè ci pare che su ciò abbastanza siasi detto, ove si parlò delle condizioni economiche ed industriali dell’ intrapresa. IV. Nell’accennare al piano dell’istruzione agricola, quale sa- rebbe ad attuarsi presso il tenimento di Corte del Palasio. i proponenti ebbero mente a diverse considerazioni. Dovettero prima domandarsi a quali persone l'istruzione si destinava, e però tener calcolo dello sviluppo intellettuale, a cui le con- ducono le istituzioni esistenti: poi furono tenuti a fissare il is ipy alia grado dell'istruzione da compartirsi, e ciò nel rapporto con gli uffieii tecnici e civili, posti dinanzi a coloro che vi avrebbero partecipato: finalmente non poterono dispensarsi dal coordi- nare l’insegnamento agricolo di Corte del Palasio con gli al- tri istituti di pubblica istruzione, quali sono le Scuole tecniche . e le ginnasiali, affinchè facili avessero a riuscire i passaggi da una ad altra scuola, vantaggio essenziale per corrispondere ai mutamenti delle fortune e delle vocazioni. Bene meditate le condizioni delle classi agricole lombarde, e di quella parte di esse che, siccome chiamata a dirigere le opere dell’ agricoltura, è la bisognosa delle cognizioni, si conchiuse che l'insegnamento di Corte del Palasio, volendo provvedere alla sorte dei piccoli Agenti o Fattori, che sopra- tutto abbondano nella regione non irrigua del nostro paese, doveva cominciare il suo periodo istruttivo subito dopo le scuole elementari. Se fosse necessaria una scuola posteriore inter- media, i dispendii farebbonsi troppo gravi ai tenui mezzi di quella condizione, e più spesso si dovrebbe rinunziare allo speciale insegnamento di agricoltura, per non poter affron- tare l’aggravio della scuola intermedia che ad esso conduce. A quale punto d’intellettuale coltura dovevamo inoltrarci? Viste le consuetudini di un paese digiuno in tutto di questa speciale educazione, e gli ufficii di direzione affatto subordi- nata, a cui le persone sopra additate si destinano, e visti gli scarsi mezzi economici delle lor famiglie, di questa che può dirsi la più umile borghesia delle campagne, si fu tratti a credere che la istruzione da compartirsi non dovesse ecce- dere il limite e il carattere d’ un'istruzione elementare. Spin- gendosi più oltre, si cumula la spesa; si incita il desiderio di meno modesta condizione, e ancor ci è rapita quell’utile classe intermedia, istrutta abbastanza perchè diriga gli altri lavora- tori, non divisa però da essi per troppo profondo intellet- tuale intervallo, sicchè diventi quasi straniera al popolo della campagna. D'altra parte l’interesse educativo dei possidenti agricoltori e degli agiati fittabili, che sì intimamente si lega con la for- tuna morale ed economica dell’agro lombardo, non poteva obliarsi. A questi una istruzione elementare non basta: essa lascerebbe intatto il grave inconveniente dello spingersi che fa la più ricca popolazione campagnuola verso le carriere universitarie, d'onde poi si dirama ad affollare le professioni liberali e i posti governativi. Ancora noi vedremmo i giovani scoraggiati dal lungo tirocinio, ripulsi per difetto di cittadine aderenze, ricadere avviliti, inoperosi, a corrompersi nell’ ozio delle campagne, con la caccia e l’osteria per unica aspettativa di tutta la vita, senza gusto e senza capacità per le opere dell'agricoltura. Oltracciò vero progresso agricolo non è più possibile oggidì senza la scienza: un'istruzione che appena si misura agli elementi, non comunica la scienza; può dirozzare le menti. render loro intelligibile la pratica quotidiana, ma ancora non dà il mezzo per sorpassarla. Ponendo attenzione a questa varietà di circostanze sociali, alla diversità dei mezzi e dei bisogni, si venne a stabilire due gradi per l’ insegnamento agricolo di Corte del Palasio, infe- riore e superiore, I.° e li.°, se meglio così vogliamo additarli. Il primo abilita i fattori, i piccoli possidenti e i minuti affit- tajuoli; il secondo si destina ai maggiori possidenti che in- tendono alla coltura dei proprii campi, agli amministratori delle maggiori aziende rurali. ai fittabili dei vasti possessi. Con questa distinzione poniamo la Scuola agricola di Corte del Palasio a parallelo con le scuole tecniche e le ginnasiali, an- ch'esse ordinate in due gradi successivi. Ma è tutto proprio al nostro ordinamento che, mentre l'un grado serve di scala all’altro, costituendo un tutto tdi speciale educazione agricola, ognuno dei due, preso a parte, basti a sè, essendo in certo modo «completo, anche ove si consideri separatamente. Ci valemmo perciò di quello stesso principio, per cui nei ginnasii-liceali ia gli anni ultimi riproducono con più maturo sviluppo quelle stesse nozioni, che come elementi furono tema allo studio de- gli anni primi: con questa preferenza a nostro vantaggio, che là il parallelismo degli insegnamenti è solo uno strumento didascalico; quì invece ci è occasione a creare una gradazione di capacità proporzionata all’ importanza delle differenti fun- zioni sociali. Un altro utile procacciato dalla divisione dei due gradi è quello di poter ammettere nella Scuola agricola di 2.° grado coloro che han percorso gli studii della scuola tecnica inferio- Fe, 0 i primi quattro anni del ginnasio-liceale. Chi sa quanto con gli anni muti l’apparenza delle vocazioni giovanili, e mutino gli intenti e le risorse delle famiglie, terrà conto di questo poter variare la carriera educativa dei figli, senza sperdimento di tempo e di spesa. È poi a sperarsi che il Governo voglia ammettere chi compì gli studii del 1.° grado nella Scuola di Corte del Palasio alle scuole tecniche superiori, giacchè l’in- dole degli insegnamenti compartiti nell’ una e nell’altra car- riera non fa ostacolo a questo passaggio. Il 4.° grado ci parve potesse utilmente distribuirsi in tre anni: precede, però, un anno preparatorio, in cui si ripete l’ insegna- mento delle scuole elementari, rinfrancandovi le tenere in- telligenze nello scrivere, nel leggere e negli elementi del conteggiare. L’anno preparatorio è indispensabile a pareggiare le attitudini di adolescenti convenuti da scuole sì diverse di coltura e profitto; esso riempie la lacuna che sgraziatamente lasciano sempre dietro di sè le scuole elementari delle nostre campagne. Eccezionalmente ne verranno dispensati quelli che in modo indubbio provassero di possedere quegli elementi, senza cui manca la condizione per ogni ulteriore ammaestra- mento. L’agricoltura, come era necessariamente a supporsi, è da base dell'istruzione di 1.° e di 2.° grado: con questa diffe- Sa ; renza che, mentre le scienze della Fisica, della Storia natu- rale, della Chimica e della Meccanica agraria, hanno una se- parata esistenza nel 2.° corso, nel 4.°, invece, si comunicano nelle loro massime generalità, come preludio e introduzione allo stesso insegnamento dell’agricoltura. Nè vi sgomenti che Fisica, e Chimica, e Meccanica siano comprese negli studii di 2.° grado: senza gli elementi di queste scienze non è pos- sibile ormai di veramente intendere i fatti dell’ agricoltura. Pri- meggierà, però, sempre la considerazione dell’insegnamento speciale agricolo, e a questa considerazione obbediranno gli sviluppi, gli esempi e il metodo generale dell’ esposizione. In tutti i tre anni del 1.° corso vi ha un insegnamento teorico di agricoltura: esso deve elevarsi per gradi eon l’aprirsi delle menti giovanili: prenunzia nel 1.° anno le /Vozioni somme di Fisica, Storia Naturale e Chimica ; nel 2.° espone gli Elementi, i principii, o le massime che reggono ogni operazione agricola; nel 3.° fa vederne l’applicazione ai casi, ai luoghi, alle ope- re, ossia diventa un vero Corso elementare di agronomia. Accanto all'insegnamento teorico-agricolo vengono nei tre anni successivi gli esercizii delle composizioni gramaticali e della esposizione delle idee, gli elementi della Storia e Geo- grafia, la Contabilità e tenuta dei registri, gli elementi della Geometria e dell’ Agrimensura e quelli della Veterinaria. Nell’insegnamento di 2.° grado le cognizioni si innalzano, e coll’innalzarsi vieppiù si distinguono. Agli esercizii grama- ticali succedono gli elementi della Letteratura e della Storia: con la Contabilità e tenuta dei registri si collegano l’Ammi- nistrazione agricola e l’ Economia rurale; le nozioni scientifi- che preliminari si suddistinguono nella Fisica, Geometria ed Algebra elementari, Storia naturale e Chimica: si succedono Agrimensura, Meccanica agraria e Costruzioni rurali ; e nell’ ul- timo anno si insegnano gli elementi della Veterinaria. Il vero speciale insegnamento teorico di agricoltura estendesi agli ul- agito VIRA ca timi due anni: nel più copioso sviluppo di questo 2.° corso, esso diventa quasi il centro di tutti gli altri studii, quello che su tutti gli altri si appoggia, e ne è quasi il riassunto e la concreta dimostrazione finale. È inutile più lungamente insistere a dimostrarvi l’ economia e la ragione della divisione degli studii e degli insegnamenti. Come gli articoli dispositivi su questa materia, addizionali allo Statuto, chiaramente esprimono , la Commissione non fa che una proposta, e su tutti i particolari dell’ organizzazione sono riservati i consigli di più profonda dottrina e dell’ espe- rienza futura. Tuttavia non possiamo tacervi di alcuni principii che ci furono guida nella nostra proposta. A fianco dello spe- ciale insegnamento ponemmo nel 1.° e nel 2.° corso alcune materie di generale istruzione, perocchè non dovevamo dimen- ticare che con l'agricoltore viene l’uomo e il cittadino. Ignorare gli elementi della storia, per esempio, è ignorare d’onde si ven- ne, ove si va: senza storia l’uomo credesi nato jeri, tutto chiuso nel breve giro dell’esperienza che dà un giorno di vita. Nel 2.° corso la storia diventa qualche cosa di più: insegna gli eventi, i nomi e le date famose negli annali dell’ umanità e della nazione. La gramatica o il comporre nel 1.° corso, gli elementi delle lettere nel 2.° esercitano lo spirito, lo disno- dano e lo raggentiliscono. Oltracciò si ebbe mente a far sì che gl’insegnamenti, o le facoltà dello spirito per essi educate, non subissero il danno dell’interruzione: così l'Aritmetica prepara alla Contabilità, la Contabilità all’ Amministrazione agricola, e questa va a finire con I’ Economia rurale: la Geo- metria elementare conduce all’Agrimensura, e da questa si passa alla Meccanica agraria, e poi alla Idraulica agraria e Costruzioni rurali. La continuità o l'analogia nella succes- sione degli studii ci par principio fondamentale didascalico , da cui nessuno ordinamento potrà mai allontanarsi senza danno assai grave. Sega Nel programma che facesse compimento a questa relazione sarebbe luogo a dire del tema e delle parti principali di cia- seuno insegnamento, per fissare il confine e la differenza che passar deve tra gli studii analoghi, accennando i maestri e tutto quanto, provvedendo alla interna disciplina dello Sta- bilimento, giovi a farne comprendere l’attuabilità,, mostran- dolo quale se oggi si vedesse in azione. Ripetiamolo, i parti- colari si devono addurre solo a modo di esempio e per convin- cere anche i più ritrosi, che non ci aggiriamo nel vortice di aspirazioni aeree, ma camminiamo con passo franco e sopra terreno accertato. È una proposta pratica, insomma, sebbene essa muova da principii e formi un sistema. Là dovremmo, però, aggiungere una parola di più sulla sostanza degli insegnamenti “che alla prima non potessero parer dal titolo abbastanza de- terminati. Diremmo , a mo” d'esempio, che l’Amministrazione agricola espone le diverse contrattazioni agrarie, le nozioni giuridiche ed amministrative sulla proprietà, sulle servitù, sulla giurisprudenza delle acque, sulla materia dei possessi , e sullo stile da usarsi nella pratica degli affari; e che nell’Econo- mia rurale , poi, si deve discorrere della produzione agricola, delle leggi e condizioni che la favoriscono, del prezzo delle derrate, dell’ influenza che sull’ agricoltura hanno le strade, il credito, le monete; si deve trattare del catasto , delle leggi comunali, del diritto pubblico amministrativo, delle attinenze che l’ agricoltura ha coll’ industria e col commercio, e dei sussidii che ne riceve. i Ma degli studi e degli insegnamenti, basti per questa som- maria relazione. Tanto più che tutto ciò dipende da regole e da modificazioni ulteriori. Pure noi abbiamo presupposto , a garanzia di quella giusta sollecitudine ., di cui dissimo più addietro, che integra abbia sempre a rimaner la sostanza del presente ordinamento, e per sostanza intendiamo i due gradi dell’istruzione e il complesso delle materie su cui versa: il RIESI RS complesso, non l'ordine, cioè, nè il titolo delle scuole spe- ciali. E volendo far la minore violenza possibile al futuro, fis- sammo alcuni casi gravi, in cui anche la sostanza di questi ordini potesse modificarsi dagli Azionisti riuniti in generale Assemblea : e sono tra questi casi gravi la perdita del fondo totale di sovvenzione, l’essere uno dei due gradi senza accor- renti a frequentarlo., un mutamento delle altre scuole medie tecniche e ginnasiali, e finalmente la fusione dei due gradi in un solo sistema di speciale educazione agricola. Poichè , diciamo aperto il pensiero della Commissione, i due gradi sono una condiscendenza alle circostanze locali. alle condi- zioni nostre del presente: diffondendosi le cognizioni e la col- tura, anche la umile famiglia campagnuola aspirerà a più alta preparazione , e vorrà sforzarsi a percorrere i due gradi. Al- lora forse sarà tempo di compenetrare gli studii. sicchè ab- biano a formare un solo corso, coordinandosi in un solo sistema. Il vantaggio, però, dello Stabilimento d’ istruzione collocato presso il latifondo di Corte del Palasio in ciò sta principal- mente, perchè quì la scuola può avvalorarsi col quotidiano esempio dei campi. Fu quindi predisposto perchè gli allievi non prestassero solo una materiale assistenza ai fatti agri- coli, ma ne penetrassero le ragioni e il legame. Gli stessi maestri. informati dal Direttore di ciò che si effettua di più interessante a tempi diversi sul latifondo, conducono i gio- vani a veder le operazioni, e ne riassumono loro l’ economia con quel linguaggio, a cui li viene addestrando la esposizione della-scuola. La lezione pratica di agricoltura consisterà, dun- que, principalmente nel ragionato additare dei fatti che si compiono: potrà consistere in molta parte, però, anche nel- l’ effettivo lavoro. Giacchè tocchiamo a questo argomento del lavoro, affret- tiamoci a dirvi che a quest'ora non abbiamo voluto lusin- — 49 — garci di una speranza che somigliasse ad un’ illusione; non abbiamo calcolato, cioè, che esso fosse di alcun profitto econo- mico alla Associazione e allo Stabilimento. Tenemmo utile ob- bligare gli allievi al lavoro, ma solo pel fine della loro stessa istruzione: perocchè nulla praticamente si impara, se non si | Stende e si addestra la mano alle opere ; nè si ponno dirigere le opere agricole, se con la perizia del comando non si possiede la perizia dell'esecuzione. Però nel primo corso gioverà forse accrescere in qualche misura gli obblighi del lavoro per quelli, a cui una più umile condizione rese familiari le fatiche campestri, e che la fortuna angusta astringesse a domandare una diminuzione dell’annuo contributo. Ma su ciò non insi- stemmo come su base precipua: a fatto comune, normale, si è creduto che tutti gli allievi pagherebbero per l’ istruzione e pel mantenimento una pensione annua, graduabile dalle lir. 400 alle 800, a seconda dei corsi e dell’età, pensione che si volle non impossibile alla fortuna di chi debbe pagarla , e neppure tanto tenue da diventare una vera beneficenza. La tenuità delle pensioni, oltre al rendere malcerte le con- dizioni economiche dello Stabilimento, avrebbe un ancor più grave danno. Attirerebbe con allettativa artificiale a una data occupazione ed industria più persone’ che le condizioni naturali del paese non comportino : affollerebbe una carriera per lasciarne vuote ‘molte altre, con danno del pubblico e degl’ individui, che presto si sentirebbero anche quì travolti in una concorrenza affannata e rovinosa. Per completare quanto si attiene al lavoro degli allievi, dobbiamo soggiungere che noi crediamo l’opera loro di utile prestazione in ciò che tocca al giardinaggio e all’orticoltura; e dobbiamo pure soggiungere che in certi limiti la scuola deve avere una succursale porzione di terreno pei misurati scientifici esperimenti delle cose nuove, prima ch’esse si avventurino alla pratica in grande, all’ industria. Ma poichè “4 eri quì ritornavano i pericoli e i dubbi che si trascendessero i voluti confini, e perchè mai non avessero a confondersi i due scopi della proposta Associazione, predispose il progetto ‘che per lo Stabilimento d’ istruzione si assegni a contiguo orto qualche tratto di terreno, su cui si eserciti la scuola pratica dell’orticoltura o del giardinaggio, e si sperimentino le novità delle specie e delle coltivazioni: ma di tale terreno si deve fissare il conveniente affitto, che lo Stabilimento pagherà alla Associazione, a quello solo riferendosi i dipendenti -utili ed i dispendii. L’ attuazione dello Stabilimento sarà graduale, successiva, come lo comportano i bisogni. Comincerà tosto col primo e col secondo corso, nella speranza che a quest’ ultimo riflui- scano i giovani che in altre scuole ottennero, come già si disse, la necessaria preparazione. I maestri dovranno assu- mersi in via successiva, e con lo estendersi dello stabilimento: l’Ispettore dovrà regolare la distribuzione degli ufficii e delle scuole fra i maestri, e ciò sarà delicata incombenza, sopra- tutto nel periodo della transizione, fino alla piena effettua- zione del piano proposto. Incombenza dilicata, non eccessiva: e a prova di ciò potremmo addurre l'esempio di altre scuole me- die, dove ai direttori è continuamente fidato di misurare. gl’in- segnamenti alle capacità ed alle altre circostanze degli inse- gnanti. E il principio è buono, perocchè in materia d’ istru- zione i poteri discrezionali e la sapiente contemperanza del- l’arbitrio meglio giova che la rigidità delle forme e delle scheletrali discipline. Resta 1’ ultima domanda, la più interessante, forse, a cui si risponda in codesto argomento. Il locale dell’Abbadia di Cer- reto, quale oggi si trova, e un fondo di lir. 200,000, crede la Commissione sieno condizioni economiche sufficienti per dar vita allo Stabilimento proposto? Quì i preventivi abbrae- ciano elementi infinitamente aleatorii, e però la persuasione MM — della Commissione è nei limiti di una persuasione morale , profonda, accertata, ma pur difficilmente traducibile in cifre. Tuttavia, noi ci siamo formata questa persuasione anche con dei calcoli, sebbene basati sopra dati ipotetici e per essenza «sfuggevoli. Qual è il numero sperabile degli allievi che fre- quenteranno l’uno e l’altro corso? Quì è la più grande incer- tezza, quì sorge l'ambiguità delle speranze e dei timori. Ma notate vantaggio veramente considerevole. La somma capitale di lir. 200,000 provvederà, per massima parte, all’ adattare il fabbricato e le abitazioni ed a dotare le scuole: ma, se noi renderemo pubblico invito ad inoltrare qualche tempo prima le domande di ammissione, potremo sempre in proporzione al concorso regolare gli acquisti, i progetti e le spese. Non meditiamo colossali edifici e archetipi di perfezione ideale; ma prudente e successivo ingrandire con l’adesione del paese e il concorso degli apprendenti. Lasceremo sempre 1’ adden- tellato materiale e il morale: saremo un poco agricoltori an- che in materia di educazione, e tenteremo il terreno prima di profondervi tutti i nostri capitali. Del resto, non tocche- remo quì che una considerazione. Dato il gratuito uso del l’edificio e dell’area dell’Abbadia , data la somma delle lire 200,000 di sovvenzione, lo Stabilimento debbe con le annue pensioni coprire l’annua spesa richiesta a nutrire gli alunni ed istruirli. Mille stabilimenti sussistono che non hanno i lauti beneficii a questo accordati; or perchè questo non potrebbe reggersi? E non reggesse pure: sapete quale conclusione noi ne trarremmo? O il paese non assente il bisogno della istruzione agricola, o il pensier nostro è falso nei suoi fon- damenti: nell’uno e nell’altro caso, a che più ostinarciin una opera deserta o condannata ‘dalla pubblica opinione? Sì: i vantaggi economici fissati allo Stabilimento d’istruzione deb- bono bastare all’assunto , se il pensier di esso è pensiero vi- tale: se ciò non è, lo spendere di più nulla muta, come non fg, - geo riempiesi il vaso di Danae per acqua che vi si versi, nè ca- lore artificiale vince il destino di ciò che nacque col germe insito della morte. Potremmo quì indugiare a dirvi dei vantaggi morali ed eco- nomici, che noi crediamo potersi conseguire per la Lombardia dal proposto insegnamento agricolo ; dell’influsso che i lumi, al contatto della saggia tradizione, eserciteranno nei progressi dell'agricoltura e della ricchezza nazionale; potremmo dirvi del mutamento profondo che apporterebbe nelle campagne lombarde lo spandersi di una nuova generazione, innal- zata con l'intelligenza a più grande amore del paese e più squisito senso dell’ onestà; potremmo dirvi della emulazione che s’introdurrebbe nei rapporti economici, della mansuetu- dine nei rapporti morali, e di tutta la salutare influenza che può sperarsi da nuove e più culte consuetudini; potremmo dirvi dell’ onore di fondare un tale Stabilimento , unico forse nella sua complessiva contestura, frequentato altresì verisi- milmente dagli stranieri. desiosi di apprendere i migliori si- stemi delle-nostre coltivazioni irrigue ; ma noi prendiamo in- vece a considerare le cose da un lato affatto opposto, e ci domandiamo, se con lo Stabilimento di Corte del Palasio tutto è fatto, che deve e può farsi per la istruzione delle classi agricole di Lombardia, e per la più ampia diffusione delle cognizioni. utili all’agricoltura? E qui la nostra risposta è chiara e precisa: non tutto sarà fatto, e molto resterà a farsi ancora. Dall’una parte resta tuttora intatto il quesito rispetto alla classe dei coltivatori che non ponno staccarsi dalle loro sedi e inviarsi a scuole lontane. Al contadino, però, affermiamolo pure, bisogna una educazione morale e intellettuale, più che una speciale agri- cola: e questa pur gli bisognasse, gli verrà compartita per gradi da chi lo veglia e dirige. In ogni caso, questo quesito non si risolve, se non con le sapienti istituzioni disseminate LL BOZZE su tutto il paese. Dall'altra parte vi ha tutto l’ aumento dei lumi che debbe procacciarsi a quella parte della possidenza che, intenta ad altri ufficii civili, non può frequentare, nè frequen- terà mai le scuole di Corte del Palasio: vi ha tutta la conti- nua educazione degli agricoltori che già dirigono le aziende rurali, oltre a quella degli apprendenti; vi hanno gli studii comparativi e le esperienze ripetute nei luoghi diversi; vi ba la necessità delle pubblicazioni periodiche, dei ritrovi, delle esposizioni agricole, di queste splendenti solennità del lavoro, che ameremmo veder introdotte anche nel nostro paese. Vi ha tutto un ordine di cognizioni e di impulsi che, esigendo un’azione sparsa e di natura disparata, non ponno essere utilmente somministrati, se non da una qualche altra Associa- zione agraria, di cui forse fra noi si matura il pensiero, men- tre la Associazione agricola di Corte del Palasio è per indole sua localizzata, con azione e scopo prefisso, sebbene nelle sue conseguenze oltre misura feconda. Ciò doveva la Commissione additare per due motivi: pri- mo, perchè il conflitto degli intendimenti e dei pensieri fa- cesse luogo ad una più giusta considerazione del campo di- verso che può essere riservato ad ognuna delle istituzioni pro- movitrici dell’agricoltura. Poi, perchè 1’ Associazione perma- nente, diffusa, dei possidenti e degli agricoltori, pei fini mo- rali ed economici che con la industria madre delle industrie stanno intimamente collegati, è la speranza, il sostegno, il complemento dell’edificio che da noi venne fin quì delineato. A chi meglio che ad un'Associazione agraria lombarda o alle Associazioni agrarie lombarde, converrassi , con lo sciogliersi dell’Associazione agricola di Corte del Palasio, di raccogliere il patrocinio e la direzione del suo vasto Stabilimento? Se questo Stabilimento non esistesse, non sarebbe forse tra i fini di una illuminata Associazione agraria quello di metier mano a crearlo? L’ Associazione agricola di Corte del Palasio NGENR O avrà îl vantaggio di presentarlo già bell'e creato. Noi, pre- vedendo fino all’ultimo il caso del conflitto dei due interessi a cui la proposta attuale è rivolta, e non volendo che la So- cietà liquidatrice usufruttasse il desiderio dell’Associazione offerentesi a raccoglierne l'eredità, per elevare ingiuste pre- tese, creammo per questa un diritto di prelazione all’acqui- sto del fabbricato, dei mobili e dei gabinetti, sulla base del prezzo di stima. Non ha poi d’uopo di altro commento, dopo ciò che si disse, il disposto che tutte le donazioni, i legati edi vantaggi, che venissero per qualsiasi via dati da terzi allo Stabilimento , gli sieno in modo irrevocabile vincolati, siechè nè figurino tra le attività sociali, nè a loro si stenda l’effetto del rimborso, a cui pure lo Stabilimento è tenuto verso 1’Asso- ciazione agricola di Corte del Palasio. Ricordiamo in fine, (perdono al tornare più volte sopra una medesima idea), che tatti questi sviluppi dell’ insegnamento si aggirano entro una cifra invariabile di aggravio, nè mai ponno volgersi contro il fine industriale della Società, fatto inviolabile dalla pre- fissa misura della sovvenzione. E ricordiamo che, se la diver- genza dei due fini facesse insuperabile inciampo ; o se pure paresse, ancor prima che abbia termine la speculazîone, più utile affidare lo Stabilimento a una persona morale avente l'esclusivo scopo di incoraggiare ed istruire, la provvidenza fu accennata e concessa dallo Statuto sociale. Noi non vor- remmo , insistendo di più sulla facoltà di sciogliere la col- leganza dei due fini, infirmare di contrarie previsioni la nostra medesima proposta : pure col tenere aperta anche que- sta via, ci parve di poter acquietare pur quelli che su questo punto fossero più timorosi. CONCLUSIONE. Vi abbiamo offerto in riassunto i dati sul tornaconto indu- striale, gli elementi dello Statuto e la proposta dell’ insegna- n=. Gira mento agricolo. Ora verrà rimesso al supremo giudicio del pub- blico il dar vita all'Associazione agricola che avrà nome dal tenimento di Corte del Palasio. È un nuovo esempio d’ intra- presa industriale, non lo neghiamo, e più nuova ancora è la alleanza d’uno scopo industriale con uno di educazione. Forse avremmo anche potuto insistere, e mostrarvi che non è invero- simile attendersi dallo Stabilimento d'istruzione altra fonte di lucro. Ma questo ultimo supposto non venne neppure esa- minafo , tanto ci parve necessario di non mettere insieme i ° due elementi che noi stessi abbiamo separati. Un pregiudizio può forse esistere in paese centro un’intrapresa collettiva di industria, perchè qui molte altre rovinarono o vivono disa- giate ; ma si pensi che, mentre per altre industrie avemmo quasi sempre ricorso a direzione e mente straniera, in questa dell’agricoltura possiamo far conto sulle cognizioni e sulla esperienza nostra. Si pensi che l’attuale proposta non si fonda sopra il frutto sperato di radicali innovazioni agricole, di tentate nuove coltivazioni, o totale rivolgimento delle rotazioni con- suete. Noi vegliamo applicare su basi larghe e con mezzi suf- ficienti i dettami della pratica più solerte e illuminata. Gli azzardosi e costosi miglioramenti non si rifiutano, ma sono subordinati : sicchè ponno allargarsi, se convalidati dal suc- cesso ; ristringersi, se malcerti; mai, però, tanto prevalgono, da perturbare le basi economiche essenziali dell’intrapresa. La Commissione, dopo avervi lungamente parlato intorno alla convenienza ed alla attendibilità della sua proposta, vi deve pure ricordare l'estrema urgenza da cui è sospinta, e la necessità che proceda sollecito il corso alla attuazione. Il contratto conchiuso col proprietario Marehese Trivulzie ha una vicina scadenza; e il periodo di nove mesi dal medesimo con- cesso si dovette esaurire in parte negli studii, di cui oggi vi offrimmo i risultati. E fù veramente prova della grande sol- lecitudine che anima il prefato Marchese Trivulzio a riguardo n E della vagheggiata istituzione, l’aver il medesimo voluto assu- mere un obbligo unilaterale verso una persona giuridica an- cor non nata, affinchè ci fosse pure un punto di. partenza, un fondamento ragionevole di qualsiasi proposta. Ma l’esten- sione dell’obbligo contratto e gli interessi soffrenti per una più lunga sospensione addimandano che oggi non si infram- metta tempo, sia per conseguire la superiore autorizzazione , sia per fare appello al concorso della pubblica opinione e dei _ capitali. Però i Membri della Commissione, l’originario pro- ponente ingegnere Reschisi e l’autore del rapporto, costituen- dosi insieme promotori dell’Associazione agricola lombarda di Corte del Palasio, hanno deliberato di presentare all’I. R. Luogotenenza l’istanza per l'approvazione ; e si propongono a un tempo di assumere gli atti occorrenti a mantenere ferme le basi della presente proposta, ed a tradurla in effetto, met- tendo alla pubblica concorrenza la sottoscrizione delle azioni, e convocando la prima adunanza degli Azionisti, in coerenza a quanto lo Statuto medesimo prescrive. I Promotori, incoraggiati a continuare nel proprio intendi- mento da quell’Adunanza di onorevoli cittadini , a cui prima si indirizzò la loro Relazione, sussidiati per le spese a ciò richieste da una sottoscrizione volontaria apertasi nell’Adunanza mede- sima, si valgono ora della pubblicazione a stampa per pro- cacciare alla intrapresa il concorso del favore cittadino e dei capitali. I] promotori pensano che, mentre da una parte si esau- riscono le pratiche occorrenti a conseguire la superiore au- torizzazione , si prepara per questo mezzo della pubblicità l’adesione concorde, che permetterà la più rapida affluenza alla sottoscrizione. Essi hanno fede, oltracciò, che non solo i nostri concittadini di tutte le provincie lombarde, e spe- RE (AE cialmente gli interessati nella prosperità della nazionale agri- coltura, ma ben anco i Comuni, i Municipj, le Provincie e gli Istituti morali vorranno associarsi in una intrapresa che offre piena sicurezza al capitale impiegato e l’ allettativa di con- correre al fondamento di una poderosa e splendida istituzione. Ing. CaLvi Anastasio Avv. Giro. Bart. ImPERATORI Membri Ing. Gio. Bart. Mazzeri della Commissione Ing. Caro Possenti referente Dott. Francesco RestELLI Ing. Antonio Rescmisi, originario proponente Dott. Anronio ALLievi, Relatore per la Commissione. PROSPETTO È RIUASSUNLIO BILANCI PREVENTIVI. ore Attivo PROSPETTO DELL’ ATTIVO E PASSIVO. - da cui comincia per glè effetti Valore capitale del fondo: Prezzo da sborsarsi al sig. Marchese Trivulzio . . . L. 2,000,000 Addizionale prezzo di N. 20 azioniafav ore e dello stesso» 20,000. | Spese per tasse e. contrattazione. . . .. . . » . 90 ‘000 | Totale L. 2.110,000 | BILANCIO DEL Dall’ 41 novembre 1855 Valor capitale del fondo colle spese di tasse e di contrattazione, come dal Bilancio precedente L. 2,110,000 Prezzo approssimativo dei mobili da rilevarsi e de- eli, oegetti.di’arsenale-- 0. “.cliene 15,000 Simile delle scorte, allegato A. . . . . . » 531,305 L. 2,186,305 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1855 Rendita degli affitti in corso, e dei fondi condotti ad economia, allegato €. . . . ;°.> di AS 6039N Perdita a pareggio delle spese, come contro . . » 38,572 L. 164,965 osi v l'e Passivo e_N reali SOCIALE ALL’411 NOVEMBRE 1855, economici È esistenza della Societa. Alsig. Marchese Trivulzio per il prezzo del fondo L. 2,000,000 Alimedesimno per N“204azioni ta. ZOO Spese per tasse e contrattazione . . . . . » 90,000 Totale L. 2,110,000 CAPITALE SOCIALE all’ A1 novembre 1856, Per residuo debito sul prezzo d'acquisto . . . L. 4,7 00,000 Versamenti degli Azionisti... » 418,399 Anticipazioni da retrocedere ai fittabili, Allegato A » 37,906 L. 2,156,305 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ AA novembre 1856. | Interessi del residuo debito sul prezzo d’ acquisto di L.1,700,000 inragione del 4 '/, per 9 . . L. 72,250 Interessi agli Azionisti sulle versate L. 418,399 al & %/o » 16,735 Carichi erar. e com. a c.33,Sc.115/m —L.38,000 Spese di amministrazione, Allegato B » 26,600 | Assicurazione per gli incendi in ragione di cent. 6 alla pert., pert.25,000. . » 4,380 L. 65,980 » 65,980 Riparaz. annuali ai caseggiati a c. 50,pert. 20,000, eselusicigbasehi “in Sei i O. et 000 L. 464,965 Agli SATTA POSI gli Attivo BILANCIO DEL Dall’ 41 novembre 1856 Valore del Fondo e Scorte, come dal precedente bilancio . . SOT ago 2560 Spese capitali di SU. ei » 170,134 Per rescissione : di contratti d'affitto e ini zioni . » 109,000 Riadattamenti ai cai ca Li » — 43,000 Piantagioni pae: »' 44,000 Sistemazione: di: cavi 1: Sinaz Db USE 90 00005, 3,000 L. 2,490,459 Perdita sull’esercizio dell’anno precedente . . » 58,572 L. 2,529,011 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ A4 novembre 1856 Rendita dei fondi condotti a economia L. 60,404 Simile dei fondi affittati . . ‘. . » 63,247 L. 123,651 CA IA L. 123,651 Perdita a pareggio colle spese <<... .0.. » BA,I34 L. 175,082 de sio Passivo © dl CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1857. Residuo debito sul prezzo d'acquisto . . . . L. 1,500,000 Versamenti degli Azionisti... /. . .. » 993,545 | Anticipazioni da retrocedere ai fittabili . . . » 35,496 L. 2,529,011 E SPESE ANNUE CORRENTI all’1r novembre 1857. Interessi sul residuo prezzo si di L.1,500,000 al) pemd00y .}.. strata aiar 64,700 Agli Azionisti sulle versate L. 995 35415 al4 per 400 » 39,740 Pei carichi, amministrazione ed assicurazione per gli incendi, come dal Bilancio precedente . . » 65,980 Riparazioni ai caseggiati sui residui fondi d'affitto Pere id 22barcenti 50 ee no d,612 L. 175,082 n È; ia Sole Attivo T_ MLA BILANCIO DEL Dall 11 novembre AGST Valore del Fondo, Scorte e Spese per migliorie , come dal precedente Bilancio . . . . +. L. 2,490,459 Spese capitali di Scorte)... 0 n 58,330 - Riadattamenti ai caseggiati . . . . . ., . » 20,000 PICCO A ee E o 8,000 Sistemazione di cavi e marcite .. . . . . . =» 40,000 L. 2,566,769 Perdita sull’ esercizio anteriore al pre- cedente ie LI Simile sull'esercizio precedente. . » B4,451 Totale perdita L. 90,003 » 90,003 L. 2,686,772 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ A14 novembre 1857 Rendita dei fondi condotti ad economia L. 79,505 Simile dei fondi affittati . . . . » 39,606 L. 138,941 L. 438,911. # LI Perdita a pareggio delle spese . . . . . . » — HO,bI4 L. 479,525 CA E -rrsrrrgr_ r _ Eee F v y E... Passivo r MMM CAPITALE SOCIALE all’ Ar novembre 1858. Residuo debito sul prezzo d'acquisto . . . . L. 1,500,000 Versamenti degli Azionisti . . MORAR VOTO Anticipazioni da retrocedere ai fittabili ga iI L. 2,656,772 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ 11 novembre 1858. Interessi sulresiduo prezzo d’acquisto di L. 1,300,000 abili; pen 400°. LU. . « Perità ile pb Be250 Agli Azionisti sulle versate L. 1,322, 876 all per100 » 52,915 Carichi, amministraz. e assicur. come negli anni prec. » 65,980 | Riparazioni ai caseggiati sui residui fondi affittati Boroli accento 80 I» 0 180 L. 479,525 lp Attivo la T_To_ BILANCIO DEL Dall’ 41 novembre A858 Valore del Fondo, Scorte e Spese per migliorie, come dal precedente Bilancio .. ... . . L. 2,566,769 Spese ‘capitali di Scorte | Ut: av Rees Riadattamenti ai caseggiati . . . ... ..» 20,000 RIA OO E SME ai o) 8,000 Sistemazione di cavi e marcite . . . . . . » 40,000 Anticipazione al Collegio d’istruzione, prima rata » 580,000 L. 2,782,626 Perdite sugli esercizj anteriori alprec. L. 90,043 Simile sull’esercizio precedente . . » 40,444 L. 430,417 » 150,417 L. 2,913,043 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 14 novembre i95$ Rendita dei fondi condotti ad economia L. 123,189 Simile di quelli affittati . . . . » 40,826 L. 464,015 L. 464,015 Perdita a pareggio delle spesesst ine. iinigionto lo io L. 187,792 LEG Passivo — er — > _ | CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1859. Residuo debito sul prezzo d’acquisto . . . . L.4,100,000 Versamenti degli Azionisti |... .. . . » 1,790,947 Anticipazioni da retrocedere ai fittabili . . . » 22,096 L. 2,913,045 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ 11 novembre 1859. Interessi sulle L. 1,100,000 residuo prezzo d’ac- quisto tal it4/*per 100009 20 Lao ROD: 46,750 Agli Azionisti sulle versate L.1,790,947al 4 per100» 74,637 Carichi, amministrazione, assicurazione, come negli anni precedenti Ri E Riparazioni sui caseggiati dei residui fondi d’ af- fitto Pert. 6854 a cent. 50. . . . .. » 3,425 L. 187,792 (GI > 65,980 NG Ae SN SS II IT SE TED EL Attivo BILANCIO DEL Dall’ 14 novembre 1859 Valore del Fondo, Scorte e Spese, come dal pre- cedente Bilancio, ... /10../.. UsltoiA (0A. (247802000 Spese capitali di.Scorte 0/0. plot sb d70/ 2305260 Riadattamenti ai caseggiati . . . . . . . » 45,000 . EGO Re MI eo 8,000 Sistemazione di cavi e marcite . . . » 10,000 Anticipazione al Collegio d’ istruzione; na fata » 30,000 L. 2,893,886 Perdite sugli esercizii anteriori al precedente SI ee oi Simile sull’ esercizio precedente . . » 23,777 L. 154,194» AB4A9U L. 3,080,080 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ AA novembre ASSI Rendita dei fondi condotti in economia L. 144,247 Simile di quelli affittati. . . . . » 38,256 L. 182,503 L. 482,505 Perdita a pareggio delle spese... ... . » 10,385 L. 192,888 — ue ag e TETI IIS SS PONS RI I SI Passivo n dl N CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1860. Residuo debito sul prezzo d'acquisto . . . . L. 900,000 Versamenti degli Azionisti . . . . . . . » 2,129,96% Anticipazioni da retrocedere... ..\. 0.0.» 20,146 L. 5,050,080 E SPESE ANNUE CORRENTI all 11 novembre 1860, | Interessi sul residuo prezzo d’acquisto di L. 900,000 ere 38.500 Agli Azionisti sulle versate L. 2, 199, 964 al4per 100» 85.198 ° Carichi, amministrazione, assicurazione come sopra » 65,980 Riparazioni sui residui fondi d'affitto . . . . » 3,240 L. 192,888 = =__î CL DE e n= — ——_@@sucue’ ov» > cut li@» melo scr cone eee e Attivo BILANCIO DEL Dall’ 41 novembre 1860 Valore del Fondo, Scorte e Spese, come dal Bilan- cio'‘precedente , ........... iSotenixa ly. 8,8951886 Spesescapitali di Scorte... .- aselioncitar ha 3,000 Riadattamenti ‘ai caseggiati . . . . . . . » 45,000 Sistemazione di cavi e marcite . . . . . . » 10,000 Anticipazione al Collegio d'istruzione; terza rata » 30.000 L. 2,975,886 Perdite sugli esercizii anteriori al pre- cedente eta eteri et. Li. BI01 Simile sull’ esercizio precedente . » 10,583 L. 164,579 » 164,579 L. 3,440,465 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 14 novembre 1860 Rendita dei fondi condotti in economia L. 147,214 Simile di quelli affittati. . . . . » 56,236 L. 183,450 L. 483,450 Perdita a pareggio delle spese... . 0. . » 4214 L. 195,564 Sir e Passivo C_1>>-—F—— T_U_ CAPITALE SOCIALE all’ AL novembre 1861. Residuo debito sul prezzo d'acquisto. . . . . L. 700,000 Versamenti degli Azionisti . . . . . . . = 2,420,489 Anticipazioni da retrocedere . . . . . . . » 19,976 L. 3,140,468 E SPESE ANNUE CORRENTI ‘all’ 44 nopembre ASGI. Interessi sul residuo prezzo d'acquisto di L. 700,000 al:404/;per:4007,6. Pr. . ARTS ii 070 Agli Azionisti sulle versate L. 2 ,120, 189 al4 per 100 » 96,849 Carichi, amministrazione, assicurazione come sopra » 65,980 Riparazioni sui residui fondi affittati . . . . » 3,018 L. 193,564 Attivo BILANCIO DEL' Dall’ 11 novembre 1861 Valore del Fondo e Spese, come dal Bilancio preced. L.2,975,886 Spese capitali di Scorte... 7/00 (0000/004690 Riadattamenti ai caseggiati . . . . . . ss 40,000 Sistemazione di cavi e marcite . . . . . » 10,000 Anticipazione al Collegio d’ istruzione; quarta rata » 50,000 L. 3,077,516 Perdite sugli esercizii anteriori al pre- cedente. aggio Salve apr 16010870 Simile sull’ esercizio precedente . . » 412444 L. 176,693 » 176,695 L. 5,254,209 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ AA novembre 1861 Rendita dei fondi condotti in economia L. 160,700 Simile di quelli affittati . . . . »’ 32,306 L. 195,006 L. 193,006 Perdita a pareggio delle spese . .. .°\\.., » 6,566 L. 199,572 do rage RZ SIE A OO INI II E SCAD s EPassivo \ CAPITALE SOCIALE agi all’ A1 novembre 1862. Residuo debito sul prezzo d’acquisto . . . . L. 800,000 Versamenti degli Azionisti . . . . . .. 1» 2,736,933 vAmiicipazioni da retrocedere... ili e Za 276 ; L. 3,254,209 E SPESE ANNUE CORRENTI all’A1t1 novembre 1862. Interessi sul residuo prezzo d’ acquisto di Lire S00-000alitr per £000. ee LL 24,250 Agli Azionisti sulle versate L. 2,756,933 al4 per 100 ». 109,477 Carichi, amministrazione, assicurazione, come sopra » 65,980 Riparazioni sui residui fondi affittati . ... . » 2,665 — o L. 499,372 gig E Attivo BILANCIO DEL Dall’ A1 novembre 1862. Valore del Fondo e Spese, come dal Bilancio preced. L. 3,077,516 Spese ‘capitali di-Scorte - . -. .-.... ‘IRINP0 Ts; AB Riadattamenti ai caseggiati .- ... . . . . >» 50,000 Sistemazione di cavi e marcite . . . . . . » ‘40,000 L. 5,175,867 Perdite sugli esercizii anteriori al pre- cedente. coi tl ti aL, 176,698 Simile sull’ esercizio precedente . . » 6,366 L. 185,059 » 483,089 L. 5,356,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1862 . Rendita dei fondi condotti in economia L. 173,108 Simile di quelli affittati. . . . * » 25,926 L. 201,034 L. 201,034 Perdita a pareggio delle spese . . . . ... » 1,474 L. 202,508. co UA — : Passivo e” i veli { CAPITALE SOCIALE \ all’ 141 novembre 1865. Residuo debito sul prezzo d'acquisto . . . . L. 500,000 Versamenti degli Azionisti. . . . . . . . » 3,0142,650 Anticipazioni da retrocedere... . . . . » 44,276 L. 3,356,926 | E SPESE ANNUE CORRENTI \all t1 novembre 1865, Interessi sul residuo prezzo a di L. 300/m leb4gper 100... Ju: 12,750 Agli Azionisti sulle versate L. 3,042, 650 sm 4 per 100 » 121,706 Carichi, amministrazione, assicuraz., come sopra » 63,980 Riparazioni sui residui fondi affittati. . . . . » 2,072 L. 202,508 Attivo T_ GPS BILANCIO DEL Dall’ 11 novembre 1965 Valore del Fondo e Spese, come dal Bilancio preced. L. 3,173,867 Spese 'capitalicdi Scorte VV. n. ene e 5,000 Riadattamenti ai caseggiati . 0.0... 0» 3,000 Sistemazione di cavi e marcite . . . . . . » 10,000 _L. 3,191,867 Perdite sugli esercizii anteriori al pre- CERERE E A SIRO Simile sull’ esercizio precedente . » 4,474 L. 184,533 » 484,833 L. 3,576,400 BILANCIO DELLE RENDITE | Dall’ 411 novembre 1865, | Rendita dei fondi condotti in economia. . . ...L. 177,974 Simile®di quelli affittati |. /./. . 000 4062808026 L. 203,300 "I de Sn Passivo e” a Ae rali CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1864. Residuo debito sul prezzo d’acquisto . . . . L. 400,000 Versamenti degli Azionisti . . . . . +. . > 5,200,000 lbebife assunto verso:Terzi.. . 0... 0 62,949 ll\mticipazioni da retrocedere .. . . ..:. . . . =» 14,054 L. 3,376,400 E SPESE ANNUE CORRENTI . all’ 11 novembre 1864. Interessi sul residuo prezzo La di 100,000 QU), per L00 ..... LE 4,250 Agli Azionisti sulle versate L. 3 ,200 ,000 al 4 per100 » 428,000 Ai terzi creditori sulle L. 62,549. . . » . » 2,493 Carichi, amministrazione, assicurazione, come sopra » 63,980 Riparazioni sui residui fondi affittati . . . . » 2,029 Utili a pareggio delle rendite, come contro . . » 348 L. 203,300 gia Attivo Ù BILANCIO DEL Dall’ 11 novembre 19864 Valore del Fondo e Spese, come dal Bilancio preced. L. 3,194,867 Spese'capitali di Scorte «. .. .. .. ielenisA dn 9,000 L. 3,200,867 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . » 184,535 L. 5,583,400 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1864 Rendita dei fondi condotti in economia . . . L. 482,709 Simile di quelli affittati |... /. .. 0.0, L. 207,029 Passivo | CAPITALE SOCIALE ‘all’ 14 novembre 1865. Neiiszionisti buoi dionrliftagh.p aos 611004 + hi 93300,000 Debito verso Terzi . . DET eta da sali 70,504 Anticipazioni da sica MEER ie 0 Utili sull’ esercizio dell’anno pis sdtnte SN NE 548 L. 5,585,400 (E SPESE ANNUE CORRENTI ‘all’’A1 novembre 1868 Interessi agli Azionisti sulle L. 3,200,000 al 4 PErsli0o:: . . L. 428,000 Simili sul debito delle L. 470 804, al; 4 per 100. » 6,832 Carichi, amministrazione, assicurazione, come sopra » 63,980 Riparazioni sui residui fondi affittati . . .. » 1,984 Utili a pareggio delle rendite, come contro . . » 4,265 L. 207,029 Decca - u ‘Attivo CMS BILANCIO DEL Dall 14 novembre 1865 Spesescapilallidi Seoneit 0. CO 8,500 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L. 3,200,867 SISTEMAZIONE: GICAWI, 000. de N e a PAMO 3,000 L. 3,214,367 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . 184,555 L. 3,398,900 BILANCIO DELLE RENDITE Dall 14 novembre 1865 Rendita dei fondi condotti in economia . . . L. 188,409 Simile di quelli affittati . /././. 0» 22,976 L. 241,585 MRO = 17 REST Passivo rt NS oo CAPITALE SOCIALE vall’ 11 novembre 1866, veli Azionisti si rie cio RL 200,000 Ibebitoiverso i Terzi! 0/0... . a o 480,098 Anticipazioni da retrocedere . . . . . . . » Î4,084 Utili sull’ esercizio dell’anno anteriore al prece- dente... 0. L 548 Simili sull’ esercizio precedente . . » 4,265 RO IOR,I O 0 084 L. 3,598,900 :E SPESE ANNUE CORRENTI sall’ 44 novembre 1866. Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100 . . L. 128,000 Simili sul debito delle L. 180,038. . . . » 7,201 Carichi, amministrazione, assicurazione come sopra» —65,980 Riparazioni sui residui fondi affittati . . . . » 1,863 Utili a pareggio delle rendite . . . . . . » 8,341 L. 211,388 6 di Lage Attivo BILANCIO DEL Dall’ 11 novembre 1866 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L. 3,214,367 Spese capitali diScorte ‘. |... 0.0. SOR Riadottament ai caseggiati | |... nen 3,000. Formazione di mareite 00 0 et 5,000 L. 3,262,935 Perdite sugli esercizii anteriori all'anno 18653 . » 184,555 L. 5,447,488 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1866 Rendita dei fondi condotti in economia .. .. . L. 206,102 Simile, di quelli affittati. (#0... 0. e SODA L. 216,508 EPassivo i CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1867. fiato str: 0117) DIDO UMIRO 811005 D CLREA 0000 Bofitoiverso i Terzi)». + 00.04.00, 1, 00020 0 1192.0685 Anticipazioni da retrocedere... /./... » 4,651 Utili sugli esercizii anteriori al pre- REI VESTI Simili sull’ esercizio precedente .. . » 8,544 L. 15,152 » 415,52 L. 3,447,488 —————————€n | {E SPESE ANNUE CORRENTI ‘all’ 11 novembre 1867. ; — Interessi sul capitale di L. 3,200,000al 4per 100 L. 128,000 Simili sul debito delle L. 229,688... /.. >» 9,187 Carichi, amministrazione, assicurazione come sopra » 63,980 Riparazioni sui residui fondi affittati. . . . . » 877 Uftidafa pareggio: dellerendite@ .-. . .° -. .. »° 122648 L. 216,508 oli > TAtcssttEo5INEIEC sO ISIN EEE ONION. | Attivo BILANCIO DEL Dall’ AL novembre 1667 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L. 3,262,985 Spesexcapitali di Scorte 0.0... jest ae Riadattamenti ai caseggiati 0... i AO Sistemazione 'di Cavi i sant fa 3,000 L. 3,327,395 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . » 484,555 L. 3,511,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ AL novembre 4867 Rendita dei fondi condotti in economia . .. . L. 223,698 Simile di quelli affittati. api oso. Tato 3,206 L. 228,904 LL ——_——4 ule E Passivo RITI re CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1868. Ali Azionisti, 1103014 cina iebaingo ipo EI 3:200,000 Debito.verso i Terzi... ..0.. 0... 001007 (L (»01285,509 Anticipazioni da retrocedere... . . . . » 3,001 Utili sugli esercizii anteriori al prece- UENLERAN Roio peo JE dS169 Simili sull’ esercizio precedente . . » 12,264 S L. 25,416 » © 25,446 L. 3,5411,926 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ AL novembre 1868 Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100. . L. Simili sul debito delle L. 283,509 . . . . . » Carichi, amministrazione, ec... .0... » Xiparazioni sui residui fondi affittati . . . . » Utili a pareggio delle rendite . . . . . . » L. 128,000 11,540 65,980 2314 23,555 228,904 Attivo = pe == BILANCIO DEL Dall’ AA4 novembre 1868 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L:3,327,395 Spesekeapitali di Scorte... .. :..)., . issabte 2,500 L. 5,329,8953 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . » 184,533 L. 5,544,426 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ i1 novembre 1868 Rendita dei fondi ora tutti nella conduzione eco- nomica della Società. i... ul unt pa E art BARDO Lira CAPITALE SOCIALE all A4 novembre 1869. Agli Azionisti Debito verso i Terzi ua Utili sugli esercizii anteriori al pre- cedente Pak Simili sull’ esercizio precedente . Passivo ser "lx L. 3,200,000 » 268,687 L. 25,416 » 23,959 L. 48,769 » 48,769 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ A1 novembre 1869, Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per Simili sul debito delle L. 265,657 . Carichi, Amministrazione , ec. Riparazioni residue . Utili a pareggio delle rendite. L. 5,544,426 100. . . L. 128,000 >» 10,626 — DO 63,980 O) 254 33 39,759 L. 238,596 __——: =88° — Attivo BILANCIO DEL Dall’ AL novembre 1869 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L. 3,329,893 Spese'‘capitali di Scorte... ino fa 4,500 ; L. 3,351,3953 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . » 484,533 L. 3,515,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1869 Rendita dei fondi condotti in economia . . » L. 245,402 -—__r-_- © ttt MPAILI "UN MEIER 0 MI Ta CAPITALE SOCIALE all’Al novembre 1870. Agli Azionisti Debito verso i Terzi Jaar Utili sugli esercizii anteriori al pre- cedente! “Soi, Sr. 8709 » 33,759 Simili sull’ esercizio precedente . L. 82,528 E SPESE ANNUE CORRENTI all’A1 novembre 1870. Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100 Simili sul debito delle L. 253,398 . Carichi, amministrazione, ec. Utili a pareggio della rendita Eassivo L. 3,200,009 » 235,398 » 82,528 L. 3,518,926 L. 128,000 i 9,355 » 68,980 » 42,087 L. 245,402 ce yy ea Attivo BILANCIO DEL Dall 14 novembre 1870 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L.3,331,393 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . » 184,535 L. 3,545,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 14 novembre 1870 Rendita dei fondi condotti in economia . . . L. 245,402 È Passivo E er = CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre ASTI. Agli Azionisti 00 0... 000. + L..3,200,000 Debito verso i Terzi ‘€ 0R} de daniiolae sisiovoas Fon Ad A Utili sugli esercizii anteriori al prec. L. 82,528 Simili sull'esercizio precedente . » 42,087 L.i24,645 » 424,648 L. 5,518,926 E SPESE ANNUE CORRENTI all 14 novembre 1871. Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100 . . L. 128,000 Simili sul debito delle L. 191,541... .. » 7,652 Carichi, amministrazione, ec. . . . . . . » 65,980 Unilita \pareggiordellarendita |... . . . » 5.770 L. 245,402 a 009 des GO pe Attivo BILANCIO DEL Dall’ A1 novembre ASTA Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L. 3,331,3953 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863 . . . » 484,533 L. 5,545,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1871 Rendita dei fondi condotti in economia . . . L. 245,402 CAPITALE SOCIALE all’ 141 novembre 1872. Agli Azionisti Debito verso i Terzi LATTA PRI Utili sugli esercizi precedenti . . L. 424,643 Passivo DONI nn L. 5,200,000 » 447,541 Simili sull’ esercizio precedente . » 43,770 L. 168,385 » 168,385 L. 5,515,926 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ 11 novembre 1872, Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100 . . L. 428,000 Simili sul debito delle L. 447,544... /... » 5,901 Carichi, amministrazione, ec. . . . . . . » 65,980 Utili a pareggio della rendita . . . ... » 45,524 L° 245,402 soia Attivo BILANCIO DEL Dall’ 14 novembre 1872 Valore del Fondo e Ten come dal Bilancio precedente , . >... L'. MOL (53310900 Perdite sugli esercizii anteriori al 1865 1 L11933, /084, Da L. 3,518,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 411 novembre 1572 Rendita dei fondi condotti in economia —. . . ». 245,402 ==" | Passivo —vr_—r_t—_—P CAPITALE SOCIALE . all’ Ai novembre 1875. Agli Azionisti hosssgobnagtif.Jilonioo sposto af biz; 400000 Debito verso i Terzi... ..0.....» 402,000 Utili sugli esercizii anteriori al pre- erdenteno ivo. my. ene. Li 468.385 Simili sull’ esercizio precedente . » 43,521 L. 213,906 » 213,906 L. 5,515,926 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ 141 novembre 1875. Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100. . L. 128,000 Simili sul debito delle L. 102,000... . . » 1,080 Carichi, amministrazione, ec... .. . . . » 63,980 Utili a pareggio colla rendita . . . . .. » 17,342 L. 245,402 TT costi 06) Vie Attivo ee” ata nali BILANCIO DEL Dall’ 14 novembre 1875 Valore del Fondo e Scorte, come dal Bilancio preced. L. 3,331,393 Perdite sugli esercizii anteriori al 1863. . . » 484,535 L. 5,513,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 11 novembre 1875 Rendita dei fondi condotti in economia . . . » 245,402 CAPITALE SOCIALE all’ 11 novembre 1874. Agli Azionisti Debito verso i Terzi SER Utili sugli esercizii anteriori al pre- Ce RI ue L34906 Simili sull’ esercizio precedente . >» 47,342 L. 261,248 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ 11 novembre 1974. Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100 Simili sul debito delle L. 34,678 Carichi, amministrazione, ec... Utili a pareggio della rendita Passivo — ST NP L. 3,200,000 » b4,678 » 261,248 L. 3,515,926 L. 128,000 » 2,187 » 65,980 » 49,235 L 245,402 Attivo TL 3 BILANCIO DEL Dall’ AL novembre ASTA Valore del fondo e Scorte, come dal Bilancio precedente . . 0 Presa aa Perdite sugli esercizii anteriori all’: anno 1863. » 184,555 L. 3,513,926 BILANCIO DELLE RENDITE Dall’ 44 novembre ASTA Rendita dei fondi condotti in economia . . . L. 245,402 PROSPETTO DELL’ATTIVO E PASSIVO a cui viene supposto estendersi Valore capitale del Fondo, Scorte, Migliorie e Collegio, come dal Bilancio precedente . . L. 3,351,595 Perdite sugli esercizii anteriori al 1865 . . . » 184,533 Utile dividendo agli Azionisti . . . . . . » 45,762 L. 3,561,688 ‘—_ 99 — Passivo DD JM CAPITALE SOCIALE all’ 411 novembre 1875, sa ian i REA, 00,00 3,200/000 Debito verso i Terzi . . ”» 5,443 Utili sugli esercizii anteriori al preced: E: 261 ,218 Simili sull’ esercizio precedente —. » ‘9,235 L. 510,483 » 510,485 L. 3,5415.926 E SPESE ANNUE CORRENTI all’ 11 novembre 1875, Interessi sulle L. 3,200,000 al 4 per 100. . L. 128.000 Simili sul debito delle L. 5,443. 0.0...» 217 Carichi, amministrazione, ec... . ... . . » 65,980 Utili a. pareggio della rendita... . . . . » . 34,203 L. 245,402 SOCIALE ALL'11 NOVEMBRE 1855 la durata della Società. Agli Azionisti. . . st} ala: 552001000 Utili sugli esercizii anteriori al prec. L. 310 3485 Simili STI, esercizio del corr. anno >» 51,205 L. 561,688» 364,688 L 5,561,688 Vano i " Gatiodt i jpnglo & Stare. à Dl) uit Bigi dhe | ù î È ; rar È ‘avg TARE ARI L; È È da A Sit X Ieri » P mu i È di: DE, BOSE ca WTITIFE PER PONI STAMI 3 f Spree ici Ata pe mi sensi od RERSrRi die ORBIMATI Io f {iwosinei». NEUE. conORiI ing bei0o, 0aREE Li i AR i A: al dllob i n 1.086, do da LE A H Nei di i i ue primi È Ì Ve i ' E i ;d ER d) Ata 20 o Mira SA, o N 4 Udito Teli si) 4 he \ AEDES do gua E È g i E TI "ROSIE TE] È N: Ni È M 4 p I w Leto LAI 4 Set “ot 0A i pa i}: F anno SR Lr ela: Min: Pi : È | BETTI) ca fix Perito agli i lt si dba i | punte: fridorto “e ; 889. 106. a 885. 49 i | 889; 100,8 La DTA TA O DARAI ARTO INNI pet STATUTO PER L'ASSOCIAZIONE AGRICOLA DI CORTE DEL PALASTO —_eDaer_ CapiroLo I. Forma, sede, scopo, e durata della Società. 1.° È costituita col presente Statuto una Società di forma anonima; a sensi degli articoli 29 e seguenti del Codice di Commercio, che assume la denominazione di Associazione Agricola Lombarda di Corte del Palasio. La sua sede è in Milano. 2.° Sono scopo di questa Società: I.° l'acquisto , la coltiva- zione ed il miglioramento del Latifondo di Corte del Palasio , dell’estensione di Pert. 25024, posto nella Provincia di Lodi e Crema: II.°la attivazione su questo Latifondo di uno Stabi- limento di istruzione agricola, in: cui le cognizioni teoriche siano sussidiate dal continuo esempio delle migliori pratiche di agricoltura. 3.° La durata della Società è fissata a venti anni, decorri- bili dal giorno in cui, notificato il Decreto Ministeriale che — 102 — approverà questo Statuto, sarà nominata la Rappresentanza della Società. 4.° La Società si riterrà duratura per altri dieci anni, qual- ora per questa protrazione concorra il voto di tanti Azionisti che rappresentino più della metà di tutte le azioni effetti- vamente collocate. Capitoro Il. Del Capitale sociale. 5.° Il capitale della Società viene determinato nella somma di tre milioni e duecento mila lire A. effettive ("L.3,200,000). il qual capitale si ritiene diviso in tre mila e duecento azioni da lire mille cadauna. 6.° Il pagamento delle azioni sarà fatto in Milano alla Cassa della Società in denaro effettivo, esclusa la carta monetata , e qualunque altro surrogato al denaro, in rate non maggiori di “L. 200 cadauna, e coll’intervallo dall’ una all’ altra non minore di mesi due. Nel primo anno sociale non potrà essere chiamato un versamento maggiore del quaranta per cento sull’importo nominale dell’azione; e non potrà essere chia- mato un versamento maggiore del venti per cento in cia- scuno degli anni successivi. 7.° ] versamenti saranno chiamati dall’Amministratore sol- tanto a misura che si verifica il bisogno della relativa eroga- zione, previa deliberazione del Consiglio di Ispezione. 8.° Le chiamate dei versamenti saranno fatte mediante av- viso da inserirsi per tre volte nella Gazzetta Ufficiale di Mi- lano, in modo che, dalla terza pubblicazione del detto avviso al giorno del versamento, debba essere un intervallo non minore di giorni trenta. | — 105 — Capiroto Ili. Delle Azione. 9.° Le azioni sono nominative. Il primo soserittore rimane obbligato verso la Società pel versamento dell'intero importo della sua azione ad onta che la alienasse ad altri. salvo il disposto dell’ articolo seguente: 10.° La alienazione delle azioni dovrà essere notificata al- l’Amministrazione della Società tanto dall’ alienante quanto dall’ acquirente. L’Amministrazione comunicherà la notifica al Consiglio d’Ispezione, al quale spetterà il diritto di ricono- scere o no l’ acquirente come proprietario dell’azione od azioni cedutegli, finchè le azioni che formano l’oggetto della alienazione non siano state pagate per intero. Nel caso che il Consiglio creda di ricusare il riconoscimento dell’ acquirente , non sarà obbligato di indicare i motivi del rifiuto. Quando poi il Consiglio d’ Ispezione abbia riconosciuto 1’ acquirente, e quindi abbia ammessa la relativa intestazione a suo fa- vore, cesserà con questo fatto ogni risponsabilità dell’ ante- cedente Azionista per quella parte dell’importo delle azioni da lui alienate che non fosse ancora stata pagata, e tale re- sponsabilità passerà all’acquirente nuovo intestato. I poteri che il Consiglio d’ Ispezione deve esercitare a norma di que- sto articolo vengono a lui delegati dalla intiera Società, a sensi del $ 12, lettera d, della Sovrana Patente 26 novembre 1852, 11.° All’atto del primo versamento sarà rilasciato all’ azio- nista un certificato interinale, sul quale saranno annotati an- che gli ulteriori versamenti, e che sarà concambiato col ti- tolo di azione all'atto del versamento dell’ultima rata del suo intiero importo, o di quell’importo che dall’ Assemblea degli Azionisti sarà dichiarato bastante a raggiungere lo scopo sociale. / == Mok — Tanto del certificato interinale quanto del titolo d’ azione è unita modula in fine del presente Statuto (Allegato a, b). 12.° A carico dell’Azionista che ritardi il pagamento della rata d'azione diffidata decorrerà l'interesse passivo del sei per cento dal giorno in cui avrebbe dovuto seguirne il paga- mento in avanti: e qualora l’ Azionista manchi al pagamento di due rate, collo scadere della seconda insoddisfatta, egli decaderà. dal suo diritto di Socio, e sarà acquisito alla So- cietà quanto l’ Azionista medesimo avesse già pagato. Sarà però facoltativo alla Società, quando così deliberi il Consiglio d'Ispezione, di procedere invece contro 1° Azionista moroso pel pagamento delle rate scadute coi relativi interessi. 13.° Le azioni ed i loro certificati interinali sono conside- rati cose mobili, e sono trasmissibili in altrui proprietà nei modi comuni autorizzati dal vigente Codice Civile, ed anche per girata vidimata da un pubblico Agente di Cambio. Il tras- ferimento di proprietà non opera però alcun effetto legale nei rapporti della Società, se non in quanto il legale trapasso di proprietà sia stato notificato e giustificato all’Amministrazione della Società in Milano, ferma del resto la disposizione degli articoli 9.° e 10.° pel caso di ‘alienazioni di certificati d’a- zione, di cui l'importo non fosse per anco versato per intero. 14.° Senza pregiudizio della disposizione dell’ articolo an- tecedente, ‘ogni nuovo Azionista ha il diritto di farsi rilasciare a sue spese un nuovo titolo d’ azione contro la resa di quello da surrogarsi, che sarà ritirato dall’ Amministratore della So- cietà. il quale dovrà farne constare la estinzione con processo verbale da ‘erigersi in concorso del Consiglio d’ Ispezione. ‘45.0 Ogni azione è dichiarata inscindibile, e quando. vi siano più individui ad essa intestati, sarà loro cura di notifi- care all’Amministrazione ‘della Società a chi ‘fra loro ne sia stata affidata la rappresentanza, senza di che tale azione si ritiene nei rapporti della Società siccome mancante di qual- siasi rappresentanza. — 1035 — 16.° L'azione frutterà a favore dell’Azionista 1’ interesse del quattro per cento sui fatti versamenti, e questo interesse sarà pagabile alla fin d'anno, dovendosi poi, a semplificazione di amministrazione, portare ad una scadenza sola il pagamento di tali interessi, dopo che: sarà stato sborsato l’ intiero importo dell’azione, o quell’importo che sarà dichiarato bastare ‘al raggiungimento dello scopo sociale dall'Assemblea degli Azio- nisti, a sensi dell’articolo 141.° del presente Statuto. 17.° Ogni azione, come avrà 1 obbligo di concorrere in pro- porzione di quota alle eventuali perdite, così anco avrà di- ritto nella stessa proporzione agli utili netti che saranno di- chiarati divisibili come si dirà dopo, in-base agli annuali bi- lanci, dall’Assemblea generale degli Azionisti. 18.°. Nessun Azionista sarà tenuto in nessuna circostanza e per nessun titolo a versare una somma maggiore dell’ importo delle sue azioni. , i Carrroro IV. Della rappresentanza della Società. 19.° La Società è rappresentata, delibera ed agisce. col mezzo dell’ Assemblea generale dei proprj Azionisti, di un Consiglio d’ Ispezione, di un Amministratore, e di un Diret- tore, ognuno nella sfera delle attribuzioni che gli sono de- mandate dal presente Statuto. Capiroro V. Dell’Assemblea generale degli Azionisti. 20.° L'Assemblea generale degli Azionisti è composta di tutti gli Azionisti che siano possessori ed intestati nei registri sociali almeno per cinque azioni. Ogni Azionista possessore di cinque azioni ha quindi un voto. Se un Azionista ne possiede — 106 — un maggior numero, gli compete nelle deliberazioni dell’As- semblea un voto ogni cinque azioni; ma, qualunque sia il nu- mero di azioni possedute da un solo Azionista, questi non potrà mai avere più di cinque voti... 21.° Più Azionisti possono unirsi fra loro per formare in un’ unica persona il mandato 1a rappresentare cinque o più azioni all'Assemblea, nel qual caso si computano tanti voti, quante cinque azioni sono rappresentate dall’ unico procura- tore. Nessuno per altro può avere più di cinque voti, qualun- que sia il numero delle sue azioni, e delle procure che te- nesse per rappresentare altri Azionisti. È libero all Azionista di farsi rappresentare da un pro- curatore non Azionista. 22.° Per la determinazione dei voti attribuibili ad ogni Azionista si ha riguardo al numero delle azioni, per cui esso è intestato nei libri sociali quindici giorni avanti la prima pub- blicazione dell’Avviso di convocazione dell’ Assemblea All’ aprirsi della seduta 1’ Amministratore della Società presenterà al Presidente dell’ Assemblea, vidimato da lui e dal Consiglio d’ Ispezione, l'elenco degli Azionisti, in relazione al numero delle azioni da essi possedute all’epoca indicata in quest'articolo. 25.° L'Assemblea generale delibera sopra tutti gli oggetti concernenti gli interessi sociali, che trascendono le facoltà attribuite col presente Statuto .al Consiglio d’Ispezione, al- l'Amministratore ed al Direttore. Delibera altresì sopra gli oggetti espressamente demandati da questo Statuto alla sua decisione. e sopra qualunque altro oggetto concernente la Società, semprechè le relative deliberazioni non siano con- trarie alle disposizioni di questo Statuto medesimo. ; 24.9 Vien convocata l'Assemblea ordinariamente in febbrajò d’ogni anno, ed in via straordinaria, ogni qualvolta il Con- siglio d’ Ispezione lo creda opportuno, o che la dimanda al = — 107 — Consiglio stesso sia fatta da Azionisti, che siano intestati nei registri sociali almeno di quattrocento azioni. 25.0 L'Assemblea è legalmente convocata quando il relativo Avviso di convocazione sia stato pubblicato per tre volte nella Gazzetta Ufficiale di Milano. L’Avviso di convocazione sarà firmato dall’ Amministra- tore, ed a sua cura fatto inserire nella detta Gazzetta Ufficiale di Milano. L’Avviso di convocazione dovrà contenere i punti, sui quali l’Assemblea sarà chiamata a deliberare, e fra Ja terza pubblicazione dell’Avviso stesso ed il giorno fissato per l’ adu- nanza dovrà correre almeno il periodo di giorni venti continui. Soltanto nei casi d’urgenza, riconosciuta per deliberazione del Consiglio d’Ispezione, può essere 1° Assemblea convocata con Avviso inserito una ‘sola volta nella detta Gazzetta Uffi- ciale di Milano, ‘e senza che fra questa pubblicazione ed il giorno dell’ adunanza abbia a correre il suddetto periodo, che non dovrà però mai essere minore di otto giorni continui. 26.° L'Assemblea delibera obbligatoriamente per la Società, quando siano in essa rappresentate, o direttamente, o per procura, almeno il quarto delle azioni effettivamente colloca- te; ad eccezione dei casi espressamente contemplati in' que- sto Statuto. 27.° Nel caso in cui in una adunanza non venga ad essere rappresentato il quarto delle azioni effettivamente collocate, come sopra si disse, viene convocata l'Assemblea degli Azionisti per altra giornata, nella quale essa delibera obbligatoria- mente per la Società qualunque sia il numero degli Azionisti intervenuti; ad eccezione sempre dei casi espressamente con- templati in questo Statuto. 28.° Nel caso, in cui l’Assemblea degli Azionisti venga ri- convocata pel verificarsi del caso contemplato dall’articolo-an- tecedente, nell’Avviso della nuova convocazione da seguire — 108 — a sensi dell’art. 28 si indicheranno di nuovo i punti, sui quali è chiamata l'Assemblea a deliberare, e si farà menzione spe- ciale che la nuova Assemblea delibererà obbligatoriamente per la Società; qualunque sia il numero ‘degli Azionisti che vi interverranno. 29.° Le deliberazioni degli Azionisti convocati in Assemblea legalmente deliberante vengono prese a pluralità assoluta di voti, e con votazione palese. Nel solo caso che trattisi di deliberazioni relative a per- sone, la votazione sarà segreta. Gli Azionisti che hanno un interesse speciale nella deliberazione non votano. | Nelle elezioni si riterranno nominati coloro che avranno riportato la maggioranza assoluta di voti a risultanza dello spoglio delle schede; quando non venga chiesto lo scrutinio individuale da. tanti , Azionisti che rappresentino almeno il quarto dei voti presenti; nello scrutinio si riterranno nomi- nati coloro che riporteranno la maggioranza di voti quantun- que meramente relativa. Nel caso di parità di voti si rinno- verà lo scrutinio; e rinnovandosi la parità, deciderà la sorte. 50.° Sopra rapporto del Consiglio d’ Ispezione 1° Assemblea delibera sui conti sociali resi dall’ Amministratore e dal Di- rettore, non che sul bilancio consuntivo della Società del- l’annata antecedente ; delibera sul dividendo degli utili da distribuirsi agli Azionisti, non che sopra qualsiasi altro argo- mento sociale che sia proposto dal Consiglio d’Ispezione. Il Consiglio d’Ispezione, nel fissare gli oggetti da assog- gettarsi alle deliberazioni dell'Assemblea, dovrà tener conto di ogni proposta che sia fatta dall’Amministratore., dal Diret- tore, o da tanti Azionisti che possedano almeno cinquanta azio- ni; fermo il principio che ogni argomento debba. essere indi- catonell’Avviso di convocazione dell'Assemblea degli Azionisti. ll Bilancio sociale, quando sia approvato dall’ Assemblea de- gli Azionisti sarà pubblicato a cura dell’Amministratore, come — 109 — pure sarà pubblicato il Bilancio speciale dell’istituzione delle Scuole Agrarie, giusta le disposizioni del $ 12, lett. g, e del S 43 della Patente imperiale del 26 novembre 1832. Della seguita pubblicazione dei detti Bilanci verrà dato avviso, sempre per cura dell’Amministratore, sulla Gazzetta Ufficiale di Milano , e sul Giornale della Camera di Commercio. 34.° I conti resi dall’Amministratore e dal Direttore, e così pure il Bilancio consuntivo della Società ed il Rapporto del Consiglio d’Ispezione intorno ad essi, dovranno essere depo- sitati presso l’Amministrazione in Milano, quindici giorni pri- ma del giorno destinato per la convocazione dell’ Assemblea degli Azionisti chiamata a deliberare su di essi. Nell’avviso di convocazione si farà cenno di questo. de- posito, annunziandosi che a tutti gli Azionisti è libero di pren- derne ispezione presso 1’ Amministrazione. 52.° All’ Assemblea degli Azionisti spetta la nomina del Consiglio d’Ispezione, dell’Amministratore della Società e del Direttore tecnico dell'Azienda agricola residente sul Latifondo. 33.° Spetta pure all'Assemblea degli Azionisti di determi- nare gli onorari per l'Amministratore e pel Direttore , come pure di stabilire se l'esercizio della Cassa della Società debba essere affidato ad una Ditta bancaria di Milano, oppure ad una persona obbligata a dare cauzione, come si dirà dopo. 34.° Nell’adunanza generale dell’anno susseguente al primo anno di effettivo esercizio dell'Azienda sociale l'Assemblea de- gli Azionisti delibererà, sopra proposta del Consiglio d’Ispezio- ne, intorno alla pianta morale dell’amministrazione, direzione e controllo dell’Impresa sociale, ed intorno ai relativi onorari. Pel primo anno è autorizzato a provvedere il Consiglio d’ Ispezione, sentite le proposte dell’Amministratore e del Di- rettore, i quali dovranno pure essere sentiti dal Consiglio di Ispezione , in ciò che rispettivamente li riguarda per la for- mazione della pianta morale suddetta, che il Consiglio stesso — 110 — sarà per assoggettare alle deliberazioni dell’ Assemblea degli Azionisti. La detta pianta morale stabile poi, volta che sia stata definitivamente assentata , non potrà essere mutata che in forza di deliberazione dell'Assemblea degli Azionisti, venendo solo attribuita al Consiglio d’ Ispezione la facoltà di. provve- dere in via interinale ai cambiamenti che d’ urgenza venis- sero consigliati dalle circostanze pel miglior andamento e pro- speramento della Società, salvo a riferirne alla prima adunan- za per le relative deliberazioni dell'Assemblea degli Azionisti. 35.° Nessuna modificazione può essere fatta al presente Statuto, se non in quanto vi concorra il voto almeno di tanti Azionisti che rappresentino i due terzi delle azioni collocate, ben inteso poi che nessuna modificazione potrà essere rite- nuta valida ed efficace, se non in quanto venga approvata dalla Suprema Autorità politica dello Stato. 56. Ogni Assemblea è presieduta al suo primo adunarsi dall’Azionista presente più provetto di età. Tosto viene nominato dall’ Assemblea un Presidente; e per lo spoglio delle schede il Presidente provvisorio nomina due Scrutatori a norma del bisogno. Ogni qualvolta occorra l’ufficio degli Scrutatori, è sem- pre il Presidente che li nomina. 57.° Il Presidente dell'Assemblea ne mantiene 1 ordine, ne dirige la discussione e le deliberazioni , ed ha lo speciale incarico di vegliare a che in nessun modo si contravvenga alle disposizioni del presente Statuto, ed alle relative vigenti leggi. 58.0 Delle deliberazioni d’ogni adunanza viene tenuto un processo verbale a cura del Segretario addetto all’ Ammini- strazione, il quale farà anche le funzioni di Segretario del- l'Assemblea degli Azionisti. Il processo verbale sarà firmato dallo stesso Segretario, dal Presidente, dagli Scrutatori, dall’ Amministratore e da tutti i Membri del Consiglio d’Ispezione che si trovino presenti. — 111 — Il processo verbale della prima Adunanza degli Azioni- sti, che sarà convocata, sarà firmato dal Presidente, dagli Scrutatori e da otto Azionisti all'uopo assegnati dallo stesso Presidente. Caprroto VI. Del Consiglio d° Ispezione. 39.° Cinque Azionisti all’ uopo nominati dall'Assemblea dei Soci costituiscono il Consiglio d’Ispezione, al quale la Società delega l’ importante mandato: 1.° di controllare 1’ operato dell’Amministratore , del Direttore; ed in genere di tutte le persone che direttamente od indirettamente hanno ingerenza nell’azienda sociale; 2.° di deliberare sugli argomenti espres- samente da questo Statuto al detto Consiglio demandati; 3.° di farsi iniziatore e promuovitore presso l'Assemblea degli Azio- nisti di qualunque provvedimento che sia atto, tanto a togliere inconvenienti già noti o preveduti, quanto a meglio far pro- sperare la Società, al duplice scopo del maggior tornaconto degli Azionisti e della più efficace diffusione degli utili inse- gnamenti agricoli. 40.0 Nei casi gravi d'urgenza è autorizzato il Consiglio di Ispezione a prendere qualsiasi misura che credesse necessaria ad evitare danni maggiori alla Società, ed occorrendo, anche a sospendere le funzioni di: qualunque impiegato della Società, © fin anco dell’Amministratore e del Direttore, salvo in quest’ul- timo caso di revoca dell’Amministratore o del Direttore di riferirne indilatamente, anche con convocazione straordinaria. all’Assemblea degli Azionisti, 44.° Il Consiglio d’Ispezione rivede i conti che vengono resi dall’Amministrazione e dal Direttore per la gestione loro rispettivamente demandata come abbasso, come pure rivede i bilanci tanto dell'azienda rurale del Latifondo di Corte del Palasio, quanto dell’ istituzione delle Scuole Agrarie, e quello generale di tutto il patrimonio sociale, e ne fa rapporto al- l'Assemblea degli Azionisti, cui spetta il deliberare sull’appro- vazione dei detti conti e bilanci. P I conti resi dall’Amministrazione e dal Direttore , non che i bilanci ed il rapporto del Consiglio d’Ispezione su di essi dovranno essere depositati presso l’Amministrazione nel termine e per gli effetti contemplati dall’articolo 34 di que- sto Statuto. 42.° Nessuna miglioria sarà eseguita sul Latifondo sociale senza la previa approvazione del Consiglio d’ Ispezione , il quale ne delibererà sopra proposizione e rapporto del Diretto- re tecnico che si farà coll’organo dell’Amministratore, il quale accompagnerà colle sue osservazioni il rapporto del Diret- tore al Consiglio d’ Ispezione. Il Direttore unirà al suo rapporto il conto preventivo delle spese occorrenti per le proposte migliorie. 43.° Spetta al Consiglio d’ Ispezione, sentiti previamente il Direttore e l'Amministratore, il deliberare sulla convenienza in massima di procedere ad affitti delle tenute, di cui si com- pone il Latifondo di Corte del Palasio, ed al Consiglio stesso è devoluta in ogni caso l’approvazione dei contratti d'affitto eccedenti la durata di un anno. 44.° La facoltà di vendere i generi e prodotti del Latifon- do, e così pure di comperare e vendere le scorte del Lati- fondo stesso, sarà compartita dal Consiglio d’Ispezione. In ogni caso le comunicazioni amministrative che il Con- siglio d’Ispezione spedisce al Direttore gli vengono trasmesse coll’organo dell’Amministratore. 45.° In qualunque differenza che nascesse sia fra l' Ammi- nistratore ed il Direttore, sia fra essi e 1l’Ispettore delle Scuole Agrarie, o qualunque impiegato subalterno, il Consi- — 113 — glio d’ Ispezione è chiamato a decidere, e la sua decisione deve essere attesa ed osservata dai dissidenti. Ha altresì facoltà il Consiglio d’ Ispezione di transigere, anche mediante compromesso, qualunque vertenza di diritto privato che emergesse fra la Società e qualunque terzo, non che fra la Società e l’Amministratore ed il Direttore. 46.° H Consiglio d’Ispezione ha diritto di esaminare , quando il voglia, tutti i registri d’ amministrazione e di cas- sa, e la corrispondenza tanto dell’azienda centrale in Milano, quanto di quella rurale sul Latifondo e delle Scuole Agrarie. Tutto il personale della Società, compreso 1’ Amministratore ed il Direttore, hanno l’obbligo di prestarsi a tutti i lavori e fornire tutti gli schiarimenti, di cui fossero richiesti dal Con- - siglio d’ Ispezione. 47.° Se nell’acquisto del Latifondo fossero compresi diritti di patronate attivo, il loro esercizio spetterà al Consiglio d'Ispezione, sentita prima la proposta del Direttore locale. 48.0 Il Consiglio d’Ispezione ‘è autorizzato , quando creda utile, di cireondarsi di maggiori lumi nelle deliberazioni che dal presente Statuto gli sono demandate, di valersi a spese della Società dell’ opera e del consiglio di persone tecniche, anche estranee alla Società. 49.° Ogni membro del Consiglio d’Ispezione deve possedere almeno cinque azioni. Quegli che, nominato , avesse ad alie- narne, sì che rimanesse con un numero minore di cinque, è surrogato alla prima adunanza degli Azionisti, essendo peri nel frattempo valide le deliberazioni prese dal Consiglio in suo concorso. 30.° Ogni anno, alla tornata ordinaria dell'Assemblea degli Azionisti, vengono estratti a sorte i nomi di tre Membri del Consiglio che cessano dalle loro funzioni. Contemporaneamente si procede dall’ Assemblea degli Azionisti alla nomina dei tre Membri del Consiglio, alle cui 8 MR funzioni possono essere rieletti gli stessi membri destinati dalla sorte ad escirne. 51.° Nessuna deliberazione del Consiglio è valida, se non vi saranno intervenuti almeno tre dei cinque Membri di cui si compone, i quali tutti per altro dovranno essere invitati ad intervenire ai loro congressi a cura del Segretario del- l’Ammipistrazione, il quale ne redigerà il processo verbale da essere firmato dagli intervenuti e dallo stesso Segretario. 52.° Le deliberazioni si prendono dal Consiglio a pluralità assoluta di voti dei Membri intervenuti. 83.0 Il Consiglio d’Ispezione nomina nel proprio seno un Presidente , il quale fissa i congressi, dirige la discussione, e veglia perchè, a cura del Segretario dell’ Amministrazione, sia mantenuta la più evidente regolarità negli atti della Società, sicchè risultino le deliberazioni tanto dell’ Assemblea degli Azionisti, quanto del Consiglio d’Ispezione, non che le propo- sizioni e rapporti dell’ Amministratore e del Direttore della Società. | 54.° Le funzioni dei Membri del Consiglio d’Ispezione sono gratuite. Vengono per altro rimborsate ad essi le spese che avessero ad incontrare per l'esercizio delle loro funzioni. Capiroro VII. Della Direzione tecnica della Società. B5.° La Società delega ad un Direttore tecnico residente sul Latifondo di Corte del Palasio il mandato ad amministrare tutta l’azienda rurale del Latifondo stesso, ed a dirigere e sorve- gliare l'esecuzione dei lavori, tanto ordinarj, quanto straordi- narj per migliorie. non che le officine, i laboratoj, ecc. che vi venissero attivati. Esso è anche Ispettore in capo delle Scuole Agrarie che — 115 — saranno istituite, in relazione all’ articolo 91 del presente Statuto. 56.° Al Direttore spetta in modo speciale il diritto e l’ ob- bligo della iniziativa dei progetti di miglioramento da ese- guirsi sul Latifondo, e di ogni nuova istituzione soccorsuale al prosperamento dell’Azienda rurale del Latifondo stesso, e della Scuola d’Agricoltura. 57.° Il Direttore però non potrà intraprendere nessun nuovo lavoro che ecceda la spesa dei lavori ordinarj agrarj, senza che abbia preceduto la deliberazione adesiva del Consiglio d’ Ispezione, a norma dell’articolo 42.° del presente Statuto. 58.° Il Direttore dovrà fare in tempo i suoi progetti di nuove opere e miglioramenti da attivarsi sul Latifondo, e così per acquisti di scorte od altro, unendovi il conto preventivo delle occorrenti spese, affinchè coll’ organo dell’ Amministra- tore ne possa essere fatta la proposizione al Consiglio d’Ispe- zione, per gli effetti del detto articolo 42.° di questo Statuto. Tanto per far fronte alle spese comprese nel detto pre- ventivo. quanto per far fronte a qualunque altra spesa ordi- naria o straordinaria, il Direttore avrà diritto e l’ obbligo di proporre al Consiglio d’Ispezione, sempre coll’organo dell’Am- ministratore, il modo a procacciare i mezzi occorrenti, e così anco riferirà intorno all’opportunità della vendita dei generi. 89.° Nei limiti del preventivo approvato, di cui è detto al- l’articolo antecedente, o comunque un lavoro fosse acconsen- tito dal Consiglio d'Ispezione, il Direttore avrà facoltà libera di ordinare, e far eseguire le relative opere ed effettuare gli occorrenti acquisti, erogandovi le corrispondenti somme. 60.° Ogni mese il Direttore manderà all’Amministrazione di Milano, da lui vidimata, la copia del registro di Cassa tenuta dall’ Economo, come abbasso, relativa all’ esercizio del mese che termina; non che lo stato dei magazzini dimostrativo dei movimento dei generi. ; — 116 — L’Amministratore accompagnerà cclle sue osservazioni i detti prospetti al Consiglio d’Ispezione, di conformità al disposto dell'articolo 74.°, lettera f di questo Statuto. k 61.0 Nel mese di novembre d’ogni anno il Direttore assu- merà l’inventario di tutto quanto è affidato alla di lui gestione amministrativa, e renderà i suoi conti al Consiglio d’Ispezione, sempre coll’organo dell’Amministratore, che li accompagnerà colle sue osservazioni, al Consiglio d'Ispezione perchè questo, previa revisione, abbia a riferirne all’ Assemblea degli Azio- nisti, a cui ne spetta l’ approvazione. 62.° Nel caso di emergenze straordinarie,in cui tardi giun- gerebbero al Direttore le approvazioni del Consiglio d’ Ispe- zione, è autorizzato, sotto la sua responsabilità, a provvedere sia con lavori non preventivati, sia con acquisti o vendite, riferendone però tosto al Consiglio d’ Ispezione, sempre coll’or- ‘gano dell’Amministrazione di Milano. 65.° Il Direttore ha il diritto di assumere e licenziare tutto il personale addetto alla coltivazione del Latifondo, ad ecce- zione degli Agenti, ossia dei dirigenti delle singole tenute o possessioni in cui sarà diviso il Latifondo di Corte del Palasio, la nomina dei quali, o il licenziamento, saranno fatti pari- menti da lui, ma previa approvazione del Consiglio d’ Ispe- zione. Se la persona da assumersi in servizio, o da licenziarsi sarà fra gli apprendenti delle Scuole Agrarie, dovrà previa- mente sentirsi il parere dell’Ispettore dello Stabilimento di istruzione. -Il Direttore però, sotto la sua responsabilità, ha il dirîtto, nei casi di urgenza, e in cui pregiudizievole sarebbe qua- lunque ritardo , di sospendere dalle loro funzioni anche gli Agenti, riferendone però tosto al Consiglio d’ Ispezione. 64.° Ha il Direttore la facoltà di assumere e licenziare co- loni e giornalieri per la coltivazione del Latifondo e di dare la disdetta di finita locazione, rappresentando all’ uopo la So- — 117 — cietà anche in giudizio, con facoltà di delegare, occorrendo, avvocati, transigere e sostituire. * 63.° Il Direttore sorveglierà 1’ esercizio della Cassa filiale affidata all’ Economo locale. Esso avrà altresì l'obbligo di ve- rificare, a periodi non maggiori di un mese, presso l’Economo lo stato effettivo di Cassa col riscontro del relativo giornale da essere tenuto sempre in regola e colle scritturazioni por- tate fino all’ultima partita d’introito e di pagamento. 66.° Il Direttore avrà cura che sia tenuta con perfetta rego- larità, se si può anche con l’opera degli stessi apprendenti delle Seuole Agrarie, tutta-la contabilità dell’ azienda rurale del La- tifondo e dello Stabilimento d’istruzione, giusta le norme che sa- ranno state stabilite dal Consiglio d’Ispezione, che dovrà previa- mente sentire in proposito anche il parere dell’ Amministratore. Il Direttore avrà cura particolare di far tenere distinta la contabilità delle singole tenute, in cui sarà diviso il Lati- fondo all’ effetto di conoscere con verità i risultamenti che saranno offerti dai diversi modi di coltivazione e dai miglio- ramenti che saranno attivati su di ciascuna tenuta. 67.° Giusta le istruzioni che riceverà dal Consiglio d’ Ispe- zione coll’ organo dell’Amministratore , il Direttore venderà i generi e i prodotti del Latifondo. 68.° All’Assemblea annuale degli Azionisti il Direttore farà il suo Rapporto intorno all'andamento e sviluppo che andranno prendendo l’Azienda agricola del Latifondo , e le Istituzioni d’insegnamento che vi saranno attivate, provocando i provve- dimenti che crederà opportuni per la maggior prosperità del- l'Impresa. 69.° La Società delega al Direttore anche il mandato spe- ciale di rappresentarla nei Convocati comunali, e presso qua- lunque Autorità Comunale, Distrettuale, Provinciale, o comun- que Politico-amministrativa, per tutto quanto concerne |’ am- ministrazione e direzione del Latifondo di Corte del Palasio, ed — 118 — i rapporti che ne possono derivare colle Comuni e colla pub- blica Amministrazione; e così pure al Direttore la Società de- lega il mandato di rappresentarla presso qualunque Consorzio o Comprensorio, in cui essa fosse interessata. 70.° Al Direttore sono addetti due Aggiunti da lui dipen- denti. L'uno sarà specialmente applicato all’Amministrazione e direzione dell’Azienda rurale e l’altro all’ Ispettorato delle Scuole Agrarie, dovendosi per altro sussidiare a vicenda giu- sta le istruzioni che ne riceveranno dal Direttore. Nel caso di malattia, impedimento od assenza del Diret- tore, le funzioni di lui vengono esercitate dall’Aggiunto che è l’ Ispettore delle Scuole. 3 71.° Presso il Direttore, sul Latifondo di Corte del Rakcn vi sarà un Economo che terrà la Cassa filiale per i bisogni del- l'azienda rurale del Latifondo stesso, ed un Magazziniere, al quale sarà affidata la custodia di tutti i generi ed altri valori mobili esistenti sul Latifondo. 72.° Il Consiglio d’Ispezione determinerà le modalità di con- trollo per l’esercizio della Cassa tenuta dall’ Economo, e per il movimento dei granaj e magazzini affidati al Magazziniere. Capiroco VIII. Dell’Amministrazione della Società. 73.° Salvo quanto è di competenza amministrativa del Di- rettore del Latifondo di Corte del Palasio per la condotta del Latifondo stesso e per 1’ andamento delle Scuole Agrarie, giusta il Capitolo VII di questo Statuto, la Società delega il mandato ad amministrare la somma dell'Azienda Sociale ad una perso- na, la quale ha il titolo di Amministratore e firma obbliga- toriamente per la Società, nel limite dei poteri a lei attribuiti, colla seguente formola : Per lAssociazione Agricola Lom- barda di Corte del Palasio l'Amministratore N. N. — 119 — 74.° L’Amministratore ha i-seguenti diritti ed obblighi : a) dirige e fa tenere in evidenza tutta la contabilità del- l'Azienda Sociale per quanto riguarda il movimento dell’am- ministrazione centrale da essere esercitata in Milano,.e tiene in evidenza altresì la contabilità dei mensili rendiconti som- marj che, giusta l’articolo B8.° del presente Statuto, è obbli- gato il Direttore di trasmettere all’Amministrazione di Milano | per essere comunicati al Consiglio d’Ispezione; 6) esige a mezzo del Cassiere della Società tutte le somme dovute alla Società stessa ed ordina tutti i pagamenti che de- vono essere fatti per conto della medesima, salvo quanto è disposto più avanti relativamente alle esazioni e pagamenti da farsi sul Latifondo; _ €) provvede all’impiego dei fondi giacenti di spettanza della Società, dovendo però riportare dal Consiglio d’Ispezione l'adesione intorno alla qualità dell'impiego ; d) propone al Consiglio d’Ispezione la nomina di tutti gli Impiegati della Società presso l’ Amministrazione di Milano; e) nel mese di dicembre d’ogni anno, pervenuti all’Am- ministratore l'inventario e bilancio dell'Azienda rurale del La- tifondo di Corte del Palasio, completa l'inventario sociale, e forma il bilancio di tutto il patrimonio della Società, rendendo in pari tempo i suoi conti al Consiglio d’ Ispezione; f) acccompagna col proprio voto ragionato al Consiglio d’Ispezione tanto il rendiconto, quanto l'inventario e bilancio annuali che il Direttore deve dare dell'Azienda rurale, e dello Stabilimento d’ Istruzione, quanto anche i rendiconti mensili parziali, a cui il Direttore è obbligato, giusta l’articolo 60.° del presente Statuto, e così pure qualunque rapporto che sopra qualsiasi ramo d’amministrazione pervenga dal Direttore del Latifondo. g) propone al Consiglio d’Ispezione i mezzi ed il modo di soddisfare agli impegni della Società, tanto per quanto ri- — 120 — guarda l’ Amministrazione centrale di Milano, quanto l'Ammini- / strazione locale del Latifondo di Corte del Palasio ; / h) ha la rappresentanza legale della Società nei tenia del terzo, e di qualunque Pubblica Autorità, salvi i poteri a tribuiti in proposito al Direttore cogli articoli 64.° e 69.° di questo Statuto; e così pure l'Amministratore ha la rappfe- sentanza della Società in giudizio e fuori di giudizio fànto come Attrice, quanto come Rea Convenuta, e con faedtà di transigere le liti nel limite dei poteri a lui delegati, lion che di nominare avvocati, e di accordare la facoltà di ulterior- mente sostituire. 75.° La Cassa della Società, quando non venga delegata per deliberazione presa nell'Assemblea generale degli Azionisti ad una Ditta bancaria , verrà esercitata sotto la speciale sorve- glianza dell’Amministratore, il quale dovrà procedere in con- corso del Consiglio d’Ispezione, ad intervalli non maggiori di un mese, alla verificazione del denaro esistente in cassa per ri- conoscerne la corrispondenza colle risultanze del giornalè di cassa. 76.° Nell’annuale adunanza degli Azionisti del febbrajo, ’Am- ministratore presenterà un rapporto intorno all’ andamento dell’Azienda sociale, che serva di illustrazione e di commento all’inventario ed al bilancio consuntivo da lui presentato per l’ annata precedente, ed insieme alle sue osservazioni indi- cherà i provvedimenti che credesse opportuno di attivare per il migliore andamento dell’Azienda sociale. 77. Insieme al bilancio che in dicembre d’ogni anno deve l'Amministratore rassegnare al Consiglio d’Ispezione col suo rendiconto , unirà pure un preventivo formato sulla proposta del Direttore del Latifondo per la parte che concerne l'Azienda rurale locale, il qual preventivo indicherà i pesi, impegni e spese della Società per l’anno successivo, colla contrapposizione dei presumibili introiti; il qual preventivo, in quanto venga — I2a —- approvato dal Consiglio d’ Ispezione, dovrà essere osservato dall’Amministratore e dal Direttore, per ciò che specialmente li riguarda. 78.0 L’Amministratore, quando vi concorra la deliberazione adesiva del Consiglio d’Ispezione, ha facoltà di assumere de- maro a mutuo fruttifero per sopperire agli impegni della So- cietà, assoggettando ad ipoteca gli Stabili di proprietà della Società stessa. Il Consiglio d’Ispezione accorderà in ispecie l’assunzione di mutui qualora, sottoscritte le azioni della Società per l’im- porto almeno del capitale sociale di due milioni e mezzo di lire austriache, trovasse od utile. o necessario, di prendere denaro a prestito per soddisfare agli impegni della Società. 79.° Previa sempre autorizzazione del Consiglio d' Ispezione, l'Amministratore potrà aprire un conto corrente con qualche Casa bancaria di Milano di indubbia solvibilità, tanto nel caso in cui la Cassa della Società sia affidata alla stessa Casa ban- caria, quanto nel caso în cui sia affidata ad un Cassiere che abbia prestata cauzione. Capitoro IX. Del Segretario dell’Amministrazione della Società. 80.° È addetto all’Amministrazione un Segretario, che. eser- citerà queste funzioni di Segretario tanto presso l’Amministra- tore quanto presso il Consiglio d’Ispezione. 81.° Esso eseguirà tutto ciò, di cui verrà incaricato dal- Amministratore e dal Consiglio d’ Ispezione, specialmente per quanto concerne la corrispondenza, sia colla Direzione del Latifondo, sia coi terzi, ed in genere poi per quanto riguarda la redazione negli affari di concetto. Ha l’ispezione e mantiene l’ordine degli affari e degli atti d’ amministrazione dell'Azienda — 122 — sociale in Milano, sempre colla dipendenza dall’Amministrato- re. Assiste alle riunioni del Consiglio d’Ispezione, e ne redige i processi verbali; ed esercita le funzioni di Segretario anche presso l'Assemblea degli Azionisti. 82.° Nei casi di malattia, impedimento od assenza dell’Am- ministratore, il Segretario, quando vi ‘concorra il voto del Consiglio d’Ispezione, potrà fare le veci dell’Amministratore. Caprroro X. Del Cassiere della Società. 83.° Il Cassiere della Società, quando per deliberazione dell’Assemblea degli Azionisti non sia una Ditta bancaria, do- vrà prestare una idonea cauzione alla Società per la somma non minore di austriache lire 30,000, a garanzia della fedele gestione della Cassa a lui affidata. 84.° Il Cassiere della Società, sia o no una Ditta bancaria, non potrà nè ricevere nè pagare alcuna somma per conto della Società, se non sopra reversale o mandato che siano fir- mati dall’Amministratore e dal Contabile addetto all’Ammini- strazione di Milano. Le reversali ed i mandati avranno un numero progressivo, e saranno staccati da un apposito libro a madre e figlia. Il registro di cassa dovrà essere tenuto sempre in perfetta regola, talchè si possa ad ogni istante riconoscere lo stato di cassa per essere riscontrato col denaro ivi effettivamente. giacente. Capiroro XI. Delle Scuole Agrarie. 85.° La Società attiverà sul Latifondo Scuole Agrarie, giusta il Piano d'insegnamento unito a questo Statuto (Allegato 2), ea ritenuta la facoltà di modificarlo a norma di quanto trovasi espresso nel Piano stesso. 86.° Verrà tenuta una contabilità affatto distinta dell'Azienda amministrativa del Collegio e Scuole Agrarie. Tutti gli utili che derivassero da questa Azienda si riterranno applicati all’ Istituzione dell’insegnamento agricolo per darvi il maggior possibile sviluppo, per eseguire esperimenti e per formare musei di macchine, utensili agrarj, oggetti di storia naturale, ec. 87.° La Società assegna all’Istituzione dell’ insegnamento agricolo l’uso gratuito del così detto Convento di Cerreto, po- sto nel Comune dello stesso nome, nello stato, però, in cui oggi si trova; e s'impegna ad anticipare in conto corrente alla detta Istituzione una somma, non maggiore, però, di austriache lire 200,000, la quale insieme ai relativi interessi semplici del quattro per cento dovrà essere rimborsata alla Società, appena il permetterà lo stato economico di detta Istituzione d’ insegnamento. -Capitoro XII. Della divisione degli utili e delle perdite. 88.° Nella formazione degli annuali bilanci il valore degli stabili verrà ritenuto quello d’ acquisto, aumentato soltanto dalle spese effettive, erogate in miglioramenti degli stabili stessi. Il valore delle scorte vive e morte dei fondi, ed il valore dei generi che fossero invenduti all’ epoca del bilancio, sarà determinato, in quanto alle prime, in base a prezzi peritali, e quanto ai secondi, in base ai prezzi minimi correnti sul mer- cato di Lodi. i 89.° Gli utili che risulteranno, dedotti i pesi e spese tutte d'esercizio dell’azienda locale, e dedotti gli interessi dei ca- — 124 — pitali verso terzi, non che di quelli dovuti agli Azionisti a norma dell’articolo 16.° del presente Statuto, saranno divisi nel modo indicato all’ articolo seguente. 90.° Sugli utili annuali verrà prelevato il dieci per cento destinato a formare un fondo di riserva, con l’ applicazione spe- ciale ad assicurare il servizio degli interessi agli Azionisti, pel caso che circostanze straordinarie di gragnuòla, siccità, in- cendj ed altri infortuni di simile fatta ponessero temporanea- mente la Società nella difficoltà di pagare con altri mezzi i detti interessi. | Tale prelevazione di utili cesserà, du il fondo di riserva sia giunto alla cifra di austr. lire duecento mila. Il ri- manente degli utili viene distribuito proporzionalmente sopra ciascuna azione, dovendo sempre per la effettiva distribuzione di questo dividendo intervenire la approvazione dell'Assemblea degli Azionisti, a norma dell’articolo 30.° del presente Statuto. 91.° Quando si verificassero delle perdite nell’annuale eser- cizio dell’Azienda sociale, non verranno esse rifatte dagli Azio- nisti al loro verificarsi, in quanto le azioni siano state già per intero versate, ma saranno compensate coi primi utili che si verificheranno; così che non potrà mai dirsi che vi siano utili da essere distribuiti, come all’ articolo antecedente, finchè non siano pareggiate le perdite che si fossero verificate. Se l’importo delle azioni non fosse per intero versato, la perdita potrà venire anche ripartita proporzionalmente so- pra ciascuno Azionista, sempre nei limiti del capitale del- l’azione. 92.° Le perdite poi cc si verificassero allo sciogliersi della Società saranno sopportate proporzionalmente sopra ciascuna azione, ferma la disposizione dell’articolo 18.° del presente Statuto. aa CarrroLo XIII. Del fondo di riserva. 93.° Il fondo di riserva è intangibile, salvo il caso che, per deliberazione del Consiglio d’Ispezione, debba essere in tutto od in parte erogato, per le circostanze straordinarie di sopra contemplate, nel pagamento degli interessi dovuti agli Azionisti. 94.° Le rendite del fondo di riserva si accrescono al fondo stesso, finchè questo abbia raggiunta la cifra di °L. 200,000. Raggiunta questa cifra, le rendite del fondo di riserva en- trano nella massa degli utili divisibili fra gli Azionisti. 95.° Appena i mezzi della Società il permetteranno, il fondo di riserva sarà rifatto di quanto avesse sborsato pel servizio degli interessi agli Azionisti. i 96.° Il fondo di riserva sarà impiegato separatamente, e nei modi che saranno stabiliti dal Consiglio 'd’ Ispezione. Capitoro XIV. Dello scioglimento e della liquidazione della Societù. 97.° Quando, a risultanza degli annuali bilanci, si verifichi una perdita complessiva del trenta per cento sul capitale so- ciale, la Società sarà posta in liquidazione, ove concorra il voto di tanti Azionisti che rappresentino più della metà del totale delle azioni. 98.° La liquidazione della Società, tanto nel caso previsto dall'articolo antecedente, quanto al termine convenzionale di essa, giusta la disposizione degli articoli 3.° e 4.° del pre- sente Statuto, si farà colla realizzazione di ‘tutte le attività «=: 6 = della Società, e col distribuire il ricavo fra gli Azionisti in proporzione delle loro azioni. soddisfatti previamente tutt’i debiti della Società. 99.° Le operazioni di liquidazione della Società saranno eseguite dall’Amministratore, previo il consenso del Consiglio d’Ispezione, il quale avrà anche cura di sollecitare le dette operazioni. i 100. Nell'anno antecedente all’ ultimo convenzionale della Società, o quando ne venga deliberato lo scioglimento, a sensi dell'articolo 97.° di questo Statuto, il Consiglio d’ Ispezione, sopra proposizione del Direttore e dell’Amministratore, ed anche coll’ opera di appositi periti, predisporrà i diversi lotti, in cui potrà essere vantaggiosamente diviso il Latifondo per rendere più facile e più utile la loro vendita. La vendita se- guirà a cura dall’Amministratore, col mezzo di asta pubblica avanti Notajo, previa approvazione del Consiglio d’Ispezione che farà assumere la stima, sulle basi della quale sarà aperta l’asta. 2 Per vendere gli stabili della Società a prezzo minore della stima dovrà concorrere il voto dell'Assemblea degli Azionisti. 104.° Dovrà il Consiglio d’Ispezione alienare a prezzo, sem- pre appoggiato ad una stima, lo Stabilimento d’ Istruzione agraria, cioè il Caseggiato destinato a questo uso, con tutti relativi mobili, attrezzi e materiale dei Gabinetti e delle Scuole. In tale alienazione quella persona o Corpo morale che pre- senti le convenienti garanzie morali ed economiche per la continuazione dello Stabilimento stesso dovrà essere sempre preferita, quando offre il prezzo di stima; ed a parità di con- dizione, in confronto di ogni altro aquirente, quando il prezzo non raggiunga la stima. L’alienazione alla persona o Corpo morale che presenti le convenienti garanzie per la continuazione dello Stabilimento — 127 — potrà anche effettuarsi, riportato il consenso dell’Assemblea degli Azionisti, prima del fine della Società, mediante trattato, per cui gli obblighi e i diritti relativi allo Stabilimento d’ i- struzione vengano trasmessi alla medesima persona o Corpo morale. Capitoro XV. Disposizioni generali. 102.° Nell’amministrazione e direzione generale dell'Azienda sociale si dovrà avere di mira il suddetto scopo finale della divisione del Latifondo in lotti per la più vantaggiosa loro vendita, ed a ciò dovranno quindi coordinarsi in corso della Società le divisioni dei singoli corpi di fondi col loro servizio di Coast e ragioni d’acqua. 103.° La proprietà degli stabili della Società si dichiara investita alla Società stessa, ossia alla Associazione agricola Lombarda di Corte del Palasio, la quale verrà così come pro- prietaria dei detti stabili anco intestata nelle Tavole Censua- rie, e vi rimarrà intestata senza variazione fino alla loro alie- nazione a terzi possessori. 104.° Anche prima che sia venuta l’epoca dello sciogli- mento della Società, potrà essere alienata qualche Possessione di compendio del Latifondo, ove la alienazione sia stata pro- posta dal Consiglio di Ispezione e deliberata in Assemblea generale degli Azionisti ,. alla quale deliberazione concorra il voto di tanti Azionisti che tappiscotins almeno la metà del totale delle azioni. 105.° In relazione alla disposizione dell'articolo 13° di questo Statuto, si dichiara che il singolo Azionista non è com- proprietario degli stabili di spettanza della Società, per cui non può disporre di nessuna quota degli stabili stessi, nè lia e alienandola, nè sottoponendola ad ipoteca; e quindi anco nes- sun terzo potrà validamente ottenere nessuna prenotazione sui detti stabili a carico dei singoli azionisti. 106.° Questo Statuto s'intende convenuto sotto il vigore delle disposizioni e comminatorie portate dalla Sovrana Pa- tente del 26 novembre 1852 sulle Società. 407.0 Questa Società non acquisterà esistenza legale, e quindi non sorgerà alcun vincolo obbligatorio fra gli Azionisti soscrittori di questo Statuto, se non in quanto venga la isti- iuzione di questa Società approvata dalla competente Magi- stratura Politica, e se non in quanto si verifichino queste altre due condizioni: che, cioè, siano sottoscritte almeno due- mila e cinquecento azioni; e che abbia ad avere effetto l’of- ferta condizionata di vendita del Latifondo di. Corte del Pa- lasio, indicato all’articolo 2.° di questo Statuto ; ben inteso, che non potrà essere chiesto agli Azionisti il versamento di nes- suna, benchè menoma, parte dell'importo delle loro azioni, fino a che sia stata compartita la superiore ‘approvazione della Società, e non siansi verificate le altre due condizioni in- dicate in questo articolo. 108.° Ove fossero bensì sottoscritte le due mila cinquecento azioni, ma tutte nol fossero le tremila e duecenio azioni, in cui è diviso il capitale sociale, le azioni non collocate potran- no collocarsi a cura dell’Amministratore, previa approvazione del Consiglio d’Ispezione, ed ogni vantaggio che se ne potesse ritrarre sarà devoluto alla Società. 109.° Ove fossero sottoscritte più che tremila e duecento azioni, in cui, a sensi dell'articolo d.° del presente Statuto è diviso il Capitale Sociale, si farà luogo ad una proporzio-. nata riduzione in relazione al numero di azioni da ciascuno sottoscritte. ritenuto per altro che rimarranno intatte le sot- toscrizioni di una sola azione, e che nelle riduzioni sarà evi- tato il frazionamento delle azioni. — 129 — Questa operazione delle riduzioni, ove se ne verificasse il bisogno, si dichiara devoluta alla Commissione dei Promotori, di cui è detto nell’articolo 115.° di questo Statuto; essa farà rapporto su tale oggetto alla prima Assemblea degli Azionisti, che per sua cura deve essere convocata, giusta lo stesso ar- ticolo 113.° di questo Statuto. 110.° Si dichiara competente il Tribunale di Commercio di Milano a decidere tutte le controversie che si elevassero nei rapporti sociali. Cspiroro AVI. Disposizioni transitorie. 414.° Sela Società, costituita in forza del presente Statuto, verrà ad avere legale esistenza per la verificazione delle con- dizioni contemplate nell’articolo 107.°, st conviene che la So- cietà rifonderà al sig. ingegnere Reschisi le spese da lui in- contrate all'oggetto di dar vita a questa impresa, di cui esso fu primo proponente. La liquidazione di dette spese e competenze sarà fatta dal Consiglio d’Ispezione per l'interesse della Società. » 112.° Quando sarà comunicato il Dispaccio Ministeriale di approvazione di questa Società, sarà deposto in atti notarili il Dispaccio stesso e questo Statuto, nella quale occasione sarà pagata all’I. R. Finanza la tassa del presente Contratto di Società. 113.° 1 Membri già componenti la Commissione che pre- sentò la sua Relazione all’ Adunanza del 2 febbrajo 1836, il proponente ing.° fieschisi ed il Relatore della Commissione, costituendosi effettivi Promotori, produrranno all’I. R. Luogo- tenenza l’Istanza per l’approvazione della Società stessa, giusta la disposizione del $ 7 della Sovrana Patente del 26 novembre 9 — 150 — 1852, ed ottenuta tale approvazione, sarà a cura dei Promo- tori medesimi posta alla pubblica concorrenza la sottoscrizione delle azioni della Società. Quando, siano sottoscritte almeno due mila cinquecento azioni, sarà da essi convocata la prima adunanza generale degli Azionisti, giusta le modalità stabilite dall’articolo 28.° del presente Statuto, onde si proceda alla nomina del Consiglio d’Ispezione, del Direttore e dell’Ammi- nistratore ; alla determinazione degli onorarj di questi ultimi ; ed alla deliberazione sul punto, se la Cassa debba essere af- fidata ad una Ditta bancaria, e nel caso affermativo a quale, o se debba essere nominato un Cassiere con cauzione, a nor- ma dell’articolo 23.° di questo Statuto. 114.° Nei quindici giorni poi successivi alla nomina del- l'Amministratore, a cura del medesimo, saranno fatte le re- golari notifiche di questa Società all’I. R. Tribunale di Com- mercio e alla Camera di Commercio di questa città di Milano. - SI — 4541 — Allegato a. RIodula del Certificato interinale. Vignetta allegorica ) al Latifondo... ASSOCIAZIONE AGRICOLA LOMBARDA DI CORTE DEL PALASIO approvata con Dispaccio dell’Eccelso I. R. Ministero del giorno N. Certificato Interinale d’ Azione che si rilascia al Sig." il quale ha versato la prima rata di 2L. dell’ im- porto dell'Azione che è di °L. 1000 sul Capitale Sociale di tre milioni e duecento mila lire austriache. Ogni ulteriore versamento dovrà risultare da quitanza po- sta in calce del presente certificato interinale, che verrà con- . cambiato col corrispondente titolo di azione, quando sarà ver- sato tutto l’importo dell’azione, o quella parte che basti a raggiungere lo scopo della Società. Milano, il L’ AMMINISTRATORE N. N. IL RacioniERE NG. IL CassieRE N. N. — 132 — Allegato b. Modula del Titolo d’ Azione. Vignetta allegorica ) al Latifondo... ASSOCIAZIONE AGRICOLA LOMBARDA DI CORTE DEL PALASIO Società Anonima approvata con Dispaccio dell’Eccelso I. R. Ministero del giorno N. Titolo d’ Azione. è Avendo il Sig." i versato alla Cassa della Società l’intiero importo dell’azione di °L. 1000 (o secondo il caso quanto avrà bastato a rag- giungere lo scopo della Società) gli si rilascia il presente ti- tolo d'azione a norma dell’ Articolo 11.° dello Statuto Sociale. L’ AMMINISTRATORE N. N. IL RacioniERE NE IV. In Cassiere N. N. — 1535 — Allegato B. ADDIZIONALE ALLO STATUTO RELATIVO ALLO STABILIMENTO D’ ISTRUZIONE ——_ Dea =—_ I. Lo Stabilimento d’istruzione di Corte del Palasio si pro- pone di. compartire le cognizioni occorrenti alla buona agri- coltura, convalidandole cogli esempi del Latifondo condotto e coltivato pei fini industriali dell’Associazione. II. L'istruzione compartita è di due gradi: primo e se- condo. In ciascun grado si è prefisso d’ ordinare l’insegna- mento in modo che esso riesca completo in sè stesso, ed atto a creare la capacità pratica ad effettuare e dirigere le ope- razioni dell’agricoltura. III. Nel tempo stesso si è voluto che l’un grado servisse di scala e di preparazione all’altro grado più elevato. IV. Il corso primo, o inferiore, si compie in tre anni. Per esservi ammesso è d’uopo possedere gli elementi delle cogni- zioni che si somministrano nelle scuole elementari, cioè quelle del leggere, dello scrivere e del conteggiare. V. Affine di supplire all’ imperfezione ordinaria di queste cognizioni, è stabilito un anno preparatorio, in cui i giovanetti si rinfrancano nei suddetti elementi. VI. L’anno preparatorio è d’obbligo, quando non si som- ministri la prova di possedere gli elementi in maniera da po- ter essere ammesso al primo anno della scuola teorico-pratica d’agricoltura. = — VII. I giovani che hanno compiuto l’anno duodecimo, che hanno una buona costituzione fisica, ed hanno compiuto i tre, anni delle scuole elementari sono ammessi allo Stabilimento d’istruzione di Corte del Palasio. VII. Il corso secondo, o superiore, si compone di quattro anni d'istruzione. Per esservi ammesso è d’uopo aver com- piuto il corso d’una scuola tecnica inferiore, od i primi quat- tro anni del corso ginnasiale-liceale, o il corso inferiore della scuola d’agricoltura di Corte del Palasio. IX. Potranno anche esservi ammessi coloro che, senz’aver percorsi i detti studi, provassero di possedere le cognizioni occorrenti. Questa ammissione non può essere, però, che ec- ‘ cezionale, e per casi determinati. Essa varrà anche per i giovani che avessero fatto gli antecedenti studj in altro paese. I modi di esibire la detta prova verranno disciplinati dai re- golamenti. X. Nell’ anno preparatorio si insegnano: l’Aritmetica , la Calligrafia, la Grammatica. XI. Nell'anno primo della scuola teorico-agricola inferiore : l’ Aritmetica ; il Comporre ela Geografia ; le Nozioni elementari delle Scienze naturali, ossia di Fi sica, Chimica e Storia Naturale. Nell anno secondo : la Contabilità e tenuta dei registri ; il Comporre e la Storia; gli Elementi di Agricoltura ; gli Elementi della Geometria e dell’Agrimensura. Nell’ anno terzo: la continuazione dell’ REDIGeR l’Agronomia ; gli Elementi della Veterinaria ; | la continuazione della Contabilità e tenuta dei registri. — 155 — XII. Nel corso superiore si insegnano : Nell'anno primo: i Lettere e Geografia ; la Geometria ed Algebra elementari ; il Disegno lineare; la Fisica applicata all’ agricoltura. Nell’anno secondo : Lettere e Storia; la Storia naturale ; l’Agrimensura ; la Contabilità e tenuta de’ registri. Nell’ anno terzo : l’Agronomia; la Chimica applicata all’ agricoltura; la Meccanica agraria ; l’Amministrazione agricola. Nell’anno quarto: l’Agronomia; la Veterinaria; gli Elementi dell’Idraulica applicata all’agricoltura e delle Costruzioni rurali; l’ Economia rurale. XHI. Un programma più esteso e dettagliato additerà I’ in- dole particolare di ciascun ramo d'insegnamento ed il modo con cui potrà venire sviluppato. XIV. Per massima, ogni ramo. d’insegnamento scientifico e teorico dovrà sempre aver di vista il fine predominante, che è l'agricoltura e la formazione di buoni pratici agricol- tori. i XV. L'ordinamento delle Scuole, degli orarii e tutte le altre norme disciplinari verranno determinate e modificate sopra proposta dell’ Ispettore delle Scuole, sentito il voto del Di- rettore di Corte del Palasio e del Consiglio d’ Ispezione. — 156 — XVI. Allo Stabilimento d’ istruzione di Corte del Palasio verrà aggiunto l’occorrente personale di Maestri e Professori da nominarsi dal Consiglio d’Ispezione, sentito il voto dcl- l’ Ispettore e del Direttore. XVII. La distribuzione degli Ufficj e delle Scuole è fatta a cura dell’Ispettore: tale distribuzione dovrà però essere ap- provata dal Direttore e dal Consiglio d’ Ispezione. XVIII. Le facoltà del Consiglio d’Ispezione si estendono an- che ad un cambiamento nel programma delle materie da in- segnarsi, ed all'aggiunta di nuovi rami d’ istruzione; purchè resti salva la sostanza del presente ordinamento, cioè la di- visione dei due corsi, ed il complesso delle cognizioni che ai medesimi sono rispettivamente assegnate. XIX. Una modificazione del piano attuale, anche sostanzia- le, potrà farsi, ma solo in casi gravi, dall’ Assemblea degli Azionisti. XX. Saranno da considerarsi come casi gravi e tali da au- torizzare l'Assemblea degli Azionisti alla detta modificazione: 4.° una mutazione nell’ ordinamento delle scuole tecni- che e ginnasiali ; 2.° l'essere, l’uno o l’altro dei corsi, senza affluenza di giovani destinati a percorrerlo ; 5.° la passività dello Stabilimento oltre la cifra conces- sagli dalla Associazione Agricola di Corte del Palasio: 4.° Ja dimostrata convenienza di fondere i due corsi in un sistema unico e coordinato di studi. XXI. La direzione e sorveglianza dello Stabilimento d’istru- zione è specialmente affidata all’ Ispettore delle Scuole. Esso dirige la distinta contabilità ed i bilanci del detto Stabili- mento, prepara i preventivi, propone tutto quanto concerne l'andamento dell'istruzione. Nell’ esercizio delle sue funzioni è subordinato alla suprema vigilanza del Direttore. L’ Ispet- tore stesso può essere, quando ciò non torni incompatibile, uno: dei Professori. — 157 — XXII. Gli allievi dei Corsi primo e secondo pagano ordina- riamente una pensione che è tra le lir. 400 e le 800. Un certo numero d’ allievi del corso primo, o elementare, potrà essere ammesso dal Consiglio d’Ispezione, sopra proposta dell’ Ispet- tore, con pensione più modica , sottoponendosi a trattamento più modesto ed a più diretto obbligo pei lavori agricoli, in una misura però che non torni pregiudizievole alla loro pratica istruzione ed alla loro salute. La distribuzione di questi. al- lievi al lavoro si ordinerà in accordo dal Direttore e dal- } Ispettore, sentiti però in proposito i desiderj dei Maestri. XXIII. Tutti gli allievi, poi, potranno venir impiegati gra- tuitamente nell’ amministrazione e nelle operazioni dell’azien- da agraria, non essendo però astretti ad opere manuali e campestri, se non in quanto ciò sia richiesto dai fini dell’ i- struzione medesima. XXIV. Gli allievi potranno utilmente venir esercitati nelle opere di giardinaggio e d’orticoltura. A tale uopo potrà es- sere assegnata una porzione adatta di terreno in prossimità del Collegio, senza che perciò abbiano a gravarsi i pesi del- l'Associazione. A tale porzione di terreno sarà costituito il re- lativo affitto a carico dello Stabilimento, ed a quest’ ultimo saranno devoluti i lucri. XXV. L’utile che potesse procacciarsi dall'opera degli al- lievi non sarà computato a vantaggio nei bilanci dello Sta- bilimento d’ istruzione. Le singole fattorie dovranno però te- nerne conto, in quanto possano venirne diminuite effettiva- mente le spese di coltivazione XXVI. Quando l’esperienza dimostrasse stabilmente frutti- fera l’opera degli allievi, in tal caso il vantaggio sarà rivolto specialmente ad attenuare la pensione degli allievi del corso primo, od elementare. XXVII. L’Associazione agricola di Corte del Palasio destina allo Stabilimento d'istruzione il gratuito uso dei locali com- — 1358 — ponenti l’antica Abbadia di Cerreto, nello stato in cui attual- mente si trovano; più la somma di lir. 200,000, da darsi rateatamente, a seconda dei bisogni, e come verrà prefisso dai bilanci sociali. XXVIII. Detta somma di lir. 200,000 si destina sin d’ora all’adattamento del locale, acquisto di mobigliare ed ad- dobbo, erezione dei rispettivi gabinetti di Fisica, Storia natu- rale e Meccanica, Gabinetto e Laboratorio di Chimica, Rac- colte di modelli e disegni, ed a coprire gli eventuali disavanzi nel pareggio tra le rendite e le spese dell’ istruzione. Le donazioni, i legati ed i vantaggi che per qualsivoglia via venissero da terzi assegnati allo Stabilimento d’ istruzione, saranno ad esso irrevocabilmente vincolati, sicchè, nè si com- puteranno tra le attività sociali, nè a loro si estenderà l’ ob- bligo del rimborso, di cui è detto all’ Art. 87.° dello Statuto sociale. XXIX. Gli allievi potranno vivere uniti nel Collegio di Cer- reto., o venir in parte distribuiti nelle fattorie diverse, in ragione della migliore opportunità che verrà suggerita dalle circostanze, e coordinatamente alla esigenza delle scuole. XXX. La coltivazione del fondo di Corte del Palasio pro- cede affatto indipendente dagli insegnamenti d’ agricoltura. Però, sarà dovere dei maestri speciali d’ agronomia del corso primo e secondo di additare ai rispettivi allievi le operazioni agricole che si succedono, conducendoli seco alla campagna, e dispiegar loro i fatti, seguendo l'ordine con cui annualmente li riproduce la buona agricoltura. In ciò consisterà la lezione pratica d’agricoltura, aggiunta alla teorica : nella prima, i fatti stessi insegnano l’ordine delle spiegazioni: nella secon- da, l’ordine di esposizione potrà conformarsi alle esigenze scientifiche e sistematiche, per cui si condensa e agevola la copia delle cognizioni. XXXI. Per questo scopo il Direttore di Corte del Palasio e — 159 — l'Ispettore sono sempre in corrispondenza coi Professori, onde tenerli al corrente delle operazioni che stanno per com- pirsi nelle diverse stagioni e rispetto ai diversi prodotti. XXXII. La lezione pratica d’agricoltura potrà anche racco- gliere due o più anni d’un medesimo corso, poichè avrà per unico suo oggetto le operazioni che successivamente si intra- prendono sul Latifondo. XXXIII. Le discipline delle scuole, l’ ordine interno nel Collegio e l’amministrazione economica saranno a regolarsi con apposite norme concretate sull’ esperienza ; nelle quali è a credere che molto si affiderà al potere discrezionale del Di- rettore e dell’ Ispettore. XXXIV. L’attuazione del proposto piano sarà graduata, eon- dotta con tutta l'economia compatibile col raggiungimento dei fini a cui l'istruzione è rivolta. XXXV. Si comincerà nell’anno...(*) coll’anno preparatorio o scuola elementare, col primo anno del Corso primo ‘e col primo anno del Corso secondo. Il Consiglio d’Ispezione, sentiti il Direttore e l’Ispettore delle scuole, fisserà il personale occorrente e distribuirà gli ufficj: successivamente verrà at- tuandosi l’anno secondo, e così via, e si aumenterà in pro- porzione il numero dei Professori. Le facoltà dell’ Ispettore, subordinate al Direttore, dovranno in questo periodo di transizione , sino all’effettuazione dell’intero programma, di- rigersi a variare la distribuzione degli insegnamenti, cosicchè le scuole sieno coperte col minor lusso di dispendio possi- bile. A questo scopo certi Professori potranno temporaria- mente disimpegnare alcuni rami d’istruzione, da cui potranno essere dispensati nel definitivo ordinamento che avrà luogo nell’anno quarto, dacchè sarà stata avviata l’Istituzione. (*) Non si prefigge ora l’anno, in cui avrà principio l’istruzione, ciò dovendo dipendere anche dalle circostanze e dalle debile preparazioni, le quali suppongono già normalmente avviata l'impresa industriale. Do- vrà essere, però, il più presto; possibilmente per l’anno 1858. IONE XXXVI. A cura del Direttore, Ispettore e Professori, e col concorso delle Autorità predestinate, si faranno gli esami de- gli allievi e si rilasceranno attestati a quelli che avranno compiuti i Corsi. Si proporranno e si fisseranno le condi- zioni per acquistare le relative abilitazioni al grado di Ra- gioniere. XXXVII. Un certo numero d’allievi, che hanno compiuto il Corso di 2.° grado, potrà restare presso il Latifondo o lo Sta- bilimento d'Istruzione, aftine di perfezionarvi la propria edu- cazione. In tal caso verranno addetti come Assistenti alla Di- rezione centrale ed alle singole fattorie. ovvero alle diverse cattedre: ciò dipenderà dalla carriera, a cui vogliono desti- narsi, se. cioè, a quella dell’istruzione o a quella della in- dustria agricola. i XXXVIII. Per questi allievi sarà fissata la misura della pen- sione, e la misura di retribuzione della loro opera; sempre però dal Consiglio d’Ispezione, sentiti i voti del Direttore di Corte del Palasio, dell’Ispettore e dell’ Amministratore. XXXIX. Nel presente programma si ritengono da osser- varsi tutte le norme che verranno proposte dalle tutorie Au- torità politiche e scolastiche; e sarà poi convenientemente provveduto perchè agli allievi, tanto del primo che del se- condo Corso, sia compartito con le debite norme il sussidio dell’ istruzione religiosa. NOTE E SCITARIMENTI SUI DIVERSI RAMI D'ISTRUZIONE PROPOSTI PER LO STABILIMENTO DI CORTE DEL PALASIO = ca) ana AVVERTENZA PRELIMINARE nn A migliore intelligenza di ciò che è detto agli art. V, XI e XII dello Statuto addizionale per le Scuole, si aggiungono qui al- cune indicazioni, sotto forma di note, riferibili a ciascun ramo d'istruzione. Esse non presumono dare con un indice elabo- rato l’idea completa di ogni studio e delle sue diverse parti: non pretendono ad essere programmi ufficiali, entro a cui debba stare l'insegnamento futuro. Vengono ora aggiunte, per- chè il pubblico, come è stato in massima edotto sulla consi- stenza economica dell’intrapresa, possa anche avere una com- plessiva idea dei vantaggi ottenibili dallo Stabilimento d’istru- zione che ad essa si accompagna. Si vuole mostrare che ogni scuola ha un aspetto, per cui al primo annunziarsi può es- sere riconosciuta come veramente interessante per l’ agricol- tura, onde si veda che la proposta tutta si subordina all’intento speciale di allevare pratici ed istruiti agricoltori. Queste note, però , non son fatte con un sistema, ma variano secondo che — 112 — parve più opportuno a far apprezzare l'utilità pratica. di cia- scun ramo d'istruzione. I proponenti saranno ben soddisfatti se .i lor concittadini potranno dalla breve lettura ricevere l’im- pressione, che sta a loro dinanzi una proposta veramente utile e vitale per la educazione delle nostre popolazioni agri- cole. Per i più versati nelle cognizioni basterà che 1’ abbozzo non presenti sconnessioni e lacune irrimediabili; e basterà che sieno riservati nel futuro i diritti della libera istrazione av- vivata dal fecondo contatto dell’ esperienza. a_n CORSO I. — Anso PrepanatoRIO. Si richiama per quest'anno d’ istruzione ciò che già si disse nel rapporto e negli articoli addizionali. Una ripetizione di quello che si insegna nelle scuole elementari è una necessità, visto il profitto assai vario delle scuole medesime, special- mente nei nostri Comuni della campagna. CORSO I. — Anno I. Aritmetica. — Rinfranca i giovani nelle quattro operazioni elementari, già imparate nell’anno preparatorio. — Procede al calcolo delle frazioni, alla lor semplificazione e riduzione. — Tocca anche delle proporzioni e progressioni, e dei conti di interesse. — L’Aritmetica s’ insegni con molti esercizj pratici: gli eserciz) versino su casi verosimili, e derivati possibilmente dall’ agricoltura. Comporre e Geografia.— In quest’ anno si continuano e sviluppano gli elementi della Grammatica, mediante il pratico esercizio di brevi composizioni, per cui le menti cominciano — 115 — a formare dei giudizj elementari ed a rendersi conto delle pro- prie idee. Potrà utilmente sperimentarsi qualche breve Saggio | epistolare e qualche limitata descrizione. Con il Comporre si alterna qualche nozione di Geografia, principalmente di Geo- grafia fisica, dicendo della forma e moto della terra, della sua rivoluzione annua e diurna, delle stagioni e zone, ec.; non si omettano i nomi dei paesi, degli Stati e delle maggiori città del mondo. Nozioni preliminari delle scienze naturali. — In questo anno si ha mente ad esporre in modo concreto, semplice, speri- mentale, alcune delle verità preliminari indispensabili per co- noscere le proprietà dei corpi, i loro caratteri e il modo di agire delle forze naturali. Della Fisica si direbbe almeno quanto basti a far conoscere la gravità, il peso specifico; a | far intendere l’ azione del calorico , il termometro, 1’ evapo- razione, ec.; ed a somministrare qualche idea sull’ elettricità, sul magnetismo e sulla luce: attingendo esemp) agli effetti sulla vegetazione, e con qualche considerazione ai fenomeni atmo- sferici, come pioggia, neve, grandine, ec. Della Chimica sa- rebbero almeno a darsi le nozioni sugli elementi che costi- tuiscono i vegetabili, e sul passaggio di questi elementi dalla terra e dall’ atmosfera alle piante e agli animali, e viceversa. Dalla Storia naturale si tolga qualche cenno sui tessuti dell’or- ganismo animale e vegetale, e sulle vitali funzioni di esso, come respirazione, nutrizione, ec. Le classificazioni delle piante e de- gli animali si limitino unicamente a parlare delle piante e degli animali utili all’ agricoltura. CORSO I — Anno II E IIL. Contabilità e Tenuta dei registri. —Comprende gli esercizj pratici sulle operazioni aritmetiche, applicati anche alle cal- — 4144 — colazioni di superficie e di volumi, e riduzioni di pesi e misu- re. — Giornale, prospetti settimanali e mensili, libro di cassa, mastro o provinciale, libro di carico e scarico dei magazzini, formazione dei prospetti, ec., — brevi cenni sui rendiconti da accompagnarsi con esercizj pratici di registrazione, — e con qualche nozione giuridica sulle contrattazioni agrarie, sui rap- porti colonici, sui prezzi delle produzioni agricole, sui tempi e luoghi opportuni per le compere e per le vendite, sulla convenienza delle spese, ec. Si potrà continuare nel terzo anno anche qualche esercizio del Comporre, con far stendere brevi scritture d’ affitto, di vendita o di altri contratti occorrenti nella pratica rurale. CORSO I. — Anno Il. Comporre e Storia. — Continua la pratica istruzione di stile epistolare e descrittivo: essa versa specialmente sui fatti re- lativi all’ agricoltura. Si dovranno anche esercitare gli allievi negli scritti che si riferiscono alle più ordinarie emergenze della vita rurale: Rapporti alle deputazioni, Ricorsi, ec. — Con questi eserciz] si alterna qualche nozione elementaredi storia. — Si accennano le epoche principali della storia, il tempo e la parte del globo in cui i popoli fiorirono, le date ed i nomi più celebri, e sopratutto si ricorda l’origine nota delle più utili invenzioni, con riguardo a quelle che ebbero speciale influenza sull’ agricoltura. CORSO I. — Anno H e III. Elementi di agricoltura ed agronomia.—In questi due anni l’ istruzione di agricoltura dovrebbe avere i seguenti due sco- pi: 1.° di far conoscere come e quando si fanno le varie ope- razioni dell’agricoltura; 2.° di abituare nel tempo stesso i — gg giovani a rendersi ragione di ciò che si fa, di ciò che la esperienza ha comunemente accertato. — À conseguire il pri- mo scopo gioverà molto la lezione pratica di agricoltura e l’effettivo lavoro ; a conseguire il secondo si debbono sviluppare e applicare quelle prenozioni elementari di scienza, di cui si disse per l’anno precedente. — Potranno darsi nel secondo anno le cognizioni più generali sull’ agricoltura, sulle varietà dei ter- reni e loro proprietà , se argillosi , silicei, calcari, leggeri o forti, tenaci, ec.; sui modi di correggere ed emendare il ter- reno ; sulla concimazione e suoi effetti; sugli avvicendamenti e loro ragione; sugli effetti dell’irrigazione ; sulla lavorazione del terreno, e quindi dell’ aratura., zappatura e dei relativi istrumenti agricoli, come aratri, erpici, vanghe, zappe, ec.; sulla seminagione e sull’innesto.— Nel terzo anno potranno suc- cedersi le cognizioni più speciali occorrenti alle diverse colti- vazioni e ai diversi prodotti; — discorrendosi dei cereali e loro varietà, con riguardo alle specie più interessanti per noi; — dei foraggi diversi; — dei prati asciutti ed irrigatorii, avvicen- dati, stabili ed a marcita; — delle piante oleifere e tessili (ravizzone, lino), ec. ;——del gelso e delle viti; — dei boschi. — Non si ometteranno i principj sani e direttivi sull'allevamento del baco da seta, sul caseificio e sulla vinificazione. CORSO I. — Anno Il. Elementi della Geometria e dell’ Agrimensura. — Per la Geometria si danno le cognizioni sulle proprietà delle figure piane e dei solidi di forma regolare; e sulla misura della loro area e cubatura. » Per l’Agrimensura»si descrivono gli strumenti più semplici: filo a piombo, paline, squadro semplice, bussola, indicando come per mezzo di essi si traccino linee sul terreno e si mi- surino le superficie. Norme sulle livellazioni e sui movimenti 10 — 146 — di terra per adattamento di campi, e quindi uso del livello a tubi comunicanti. CORSO I. — Anno III. Elementi della Veterinaria. — Somministra i precetti oc- correnti al trattamento e nutrizione degli animali destinati al- l’agricoltura, con qualche norma per la riproduzione, ingras- samento ed uso più opportuno pei lavori; somministrando an- che qualche cognizione tanto sul miglioramento delle razze, come sui vizj organici e sulle malattie, sia per correggerli con buone pratiche, sia per apprestare i rimedi nei casì di istantanea urgenza. Si dovranno ricordare dettagliatamente le pratiche nocive e le opinioni erronee per dimostrarne i conseguenti danni. CORSO II. — Anno I. Lettere e Geografia. — Supponendo che negli studi prece- denti siansi acquistate le cognizioni grammaticali con suffi- cienti esercizii nella esposizione delle proprie idee. il mae- stro inizia i giovani. alle composizioni di indole più elevata con cenno sugli elementi dell’arte letteraria e sulla storia delle lettere, specialmente delle lettere italiane. Si tenga conto particolare delle opere e degli scrittori che si occuparono dell’agricoltura. Si avrà mente negli esercizii pratici a svilup- pare le facoltà di esposizione e di giudizio più che quelle di fantasia e di creazione, evitando i temi vaghi e poetici, in- sistendo sul racconto dei fatti e sui brevi saggi di critica. La Geografia, alternandosi colle lettere, richiama le nozioni somme della Geografia fisica, di cui si fe’ cenno pel primo Corso. — Alle nozioni più sviluppate di Geografia fisica si potranno soggiungere quelle sulle produzioni naturali , sulle — 147 — divisioni politiche, e sui dati più generici ed interessanti della Statistica. Algebra e Geometria elementari. — L’Algebra si insegna, in quanto le posteriori scuole di Meccanica, di Fisica e di Idraulica suppongono i giovani famigliarizzati con le notazioni algebriche e con le operazioni sue elementari. La Geometria ha per iscopo di far conoscere la nomencla- tura e le proprietà principali delle figure geometriche piane e solide, onde somministrare i principii per la misura delle linee e delle superficie e per la misura dei volumi occor- rente alle operazioni di agricoltura. Essa si insegnerebbe in modo affatto pratico e possibilmente con modelli a suffi- cienti dimensioni. Disegno lineare. — Deve somministrare quegli elementi del disegno che potranno occorrere agli ulteriori studi del- l'Agrimensura, della Meccanica agraria e delle Costruzioni rurali. — Non si tratta di arrivare a perfezione, ma vuolsi che si impari a tracciare colla matita l’ idea sufficiente d’un oggetto o di un’ opera, avuto riguardo sopratutto alle pro- porzioni. Abbraccia quindi: gli elementi del Disegno delle macchine e delle mappe, e quelli del Disegno di costruzioni rurali. . Fisica applicata all’agricoltura. — La Fisica, avendo in questo Corso secondo un insegnamento separato, ed indiriz- zandosi a menti più mature, potrà assumere più convenienti proporzioni, senza perdere, però, di vista il fine pratico dell’a- gricoltura. — Con ie proprietà generali dei corpi e loro spe- rimentali dimostrazioni, discorrendo della gravità, sarà da far cenno della figura, moto e dimensioni della terra, delle basi del sistema metrico decimale, delle stagioni, dei climi, della pressione atmosferica e del barometro. — Trattandosi del — 148 — calore, estendersi di più sui termometri, e sul passaggio dei corpi dallo stato solido al liquido e all’aeriforme, e viceversa; sulla produzione del combustibile e riscaldamento, sulla eva- porazione e forza espansiva del vapore aqueo, ec. — Anche la elettricità e il magnetismo terrestre, le correnti elettriche , con le applicazioni più immediate, come bussola, telegrafi, ec.. troveranno opportunamente uno speciale ricordo: lo stesso dicasi per la luce, per cui sarà a far cenno della riflessione e rifrazione, dei colori, e del rapporto tra la luce e il calore. Sempre poi in questi argomenti si avrebbe in mira di mo- strare quali effetti il calore, la luce, l’elettricità esercitano sull'organismo delle piante e degli animali, e sui risultati del- l’ agricoltura. —- Le applicazioni meteorologiche si occupe- rebbero di dare le possibili spiegazioni sulla pioggia, neve, brina, grandine, sui venti, e in generale sulle maggiori per- turbazioni atmosferiche. CORSO Il. — Anno II. Lettere e Storia. — Continua la storia delle lettere con esercizi di esposizione. — Come cenno d’introduzione alla storia si fa parola delle prove e delle testimonianze, occu- pandosi di far comprendere come le relative nozioni tor- nino utili ai giudizii anche sui casi più comuni della vita. — La storia si espone, toccando rapidamente delle diverse età, evitando la storia aneddotica e drammatica, ed insistendo di più sull’influenza dei popoli, sul loro carattere e sui loro costumi; e di più ancora sulla storia delle arti e delle utili invenzioni. Si cerchi infondere la persuasione del prov- vidente corso della storia che guida l’uomo per successivi gradi a maggior perfezione: le altre considerazioni sieno possibilmente pratiche, sobrie ed imparziali. Anche gli avve- nimenti storicii potrebbero dare occasione: ad esercizii brevi — 149 — di narrazione, per cui colla chiarezza e colla semplicità si verrebbe educando la rettitudine del giudizio. Storia naturale. — Nella Storia naturale si può distinguere: Botanica e Zoologia da Mineralogia e Geologia. La Botanica insegna la struttura generale delle piante de- sunta dai loro tessuti, dai loro organi e dalle parti diverse , come radici, tronchi, foglie, fiore, ec. — Accenna alla Fi- siologia vegetale, nutrizione, germinazione, respirazione e riproduzione delle piante ; agli organi e funzioni secondarie , come calore, colori, movimenti e sensibilità delle piante. — Ne addita le classi ed i nomi, con cenno alla Geografia bota- nica, alle zone di vegetazione ed all’acclimatazione ; sempre però primeggiar devono i caratteri e le proprietà delle fami- glie vegetali che interessano l’agricoltura e l’igiene. La Zoologia descrive l'organismo animale e sue funzio- ni, nutrizione, respirazione e riproduzione; — indica le spe- cie animali nei diversi paesi e climi; e tra le famiglie. ani- mali insiste specialmente su quelle utili o nocive all’ agricol- tura; — addita i principii direttivi per il miglioramento delle razze, e quali sieno più facilmente acclimatizzabili in paese. La Mineralogia accenna all’ origine dei minerali e loro proprietà; ed ai minerali più abbondanti che formano parte della crosta terrestre. — Minerali in natura e concomitanza mineralogica. opportuna a far sospettare la presenza delle sorgenti di minerali. — Minerali pietrosi più utili all’ agri- coltura, a base di allumina, di calce, di potassa e di soda. — Caratteri e modi di trovarsi in natura dei minerali metal- lici. — Descrizione dei principali di essi e loro utilità. — Qualche elemento sull'industria metallurgica. La Geologia accenna alla distinta origine dei terreni per l’azione dell’acqua e del fuoco sulla superficie del globo. — Roccie di sedimento, e di emersione. — Come a trarre il 10% — 150 — miglior partito del terreno giova all’ agronomo di conoscere la sua formazione geologica. — La Geologia si occupa anche di dar spiegazione intorno all’ origine delle masse di sale e di combustibile , carbon fossile, ligniti, torbe, ec. Agrimensura. — L’ agrimensura del corso 2.° dovrebbe distinguersi da quella del corso 1.° in ciò, che essa insiste sopra le maggiori cognizioni attinte alla geometria elemen- tare e sugli elementi del disegno , insegna in modo pratico insieme e teorico l’uso degli strumenti agrimensori, ed ag- giunge alla conoscenza degli strumenti più sopra indicati quella del livello a bolla d’aria, del grafometro e della tavoletta pretoriana per il rilievo delle mappe. Contabilità e Tenuta dei registri. — La Contabilità e Tenuta dei registri del Corso secondo si distingue da quella del pri- mo, perciò che, mentre nel primo è tutt’ affatto pratica, nel secondo somministra anche i principii direttivi sulla contabi- lità, non solo agricola, ma anche commerciale e in genere di ogni contabilità: perchè nel primo Corso con le nozioni di contabilità sono messe insieme le giuridiche ed economiche, che per il secondo vanno distinte; e anche perchè potrebbe l'insegnamento in quest’ultimo inoltrarsi ancor più, p. es., ai conti di divisione e di riparto, con più grande estensione ed esercizio di relazioni sui bilanci e sulle gestioni rurali. CORSO II. — Anno III e IV. Agronomia. — L’Agronomia di questo Corso va affatto di- stinta da quella del primo , perchè qui i giovani hanno rice- vuto e ricevono una maggiore copia di cognizioni scientifiche ausiliarie. Potranno quindi estendersi le ricerche ed elevarsi il linguaggio, senza però mai perdere di vista l’intento del- l’ educazione pratica. A tenerlo presente gioverà molto V’assi- — 1BL1 —. stenza e la compartecipazione ai lavori. Avendo le scienze della Chimica, Fisica, Storia naturale e Meccanica già som- ministrati molti principii, potrà il maestro più lungamente trattenersi sulle coltivazioni speciali, sui cereali, sulla produ- zione dei foraggi e sui prati, sulla coltivazione delle piante oleifere e tessili, sui gelsi, sulle viti, sulla selvicoltura, sulla coltivazione degli agrumi e degli ulivi, ed anche sull’orticol- tura e sul giardinaggio. — Questo Corso non fa che sempre mostrare l’applicazione e il contemperamento delle cognizioni scientifiche; mentre il chimico , il geologo , il naturalista, il meccanico considerano i fatti agricoli dal punto di vista spe- ciale, e con una certa esclusiva preferenza, l’agronomo im- para a connettere tutte le diverse cognizioni, subordinandole sempre al fine della speculazione agricola che è il massimo prodotto con la relativa minor spesa. — Perciò, in questo corso, non si additerà puramente il risultato delle operazioni agricole, ma sempre il lor tornaconto e la convenienza eco- nomica, determinata anche dalle circostanze locali e dai biso- gni della consumazione. CORSO II — Anvo III. Chimica agraria. — La Chimica è tra le diverse scienze naturali quella che più intimamente ha relazione coll’ agri- coltura, e può far contribuire ai suoi progressi. — Stabilite alcune nozioni generali, detto degli elementi organici e inor- ganici che compongono le piante, dovrebbe discorrere della composizione dell’aria e del terreno coltivabile. — Sommini- strare quelle norme per le analisi che possono bastare prati- camente all’agricoltore, facendovi susseguire i principii ge- nerali della concimazione e degli emendamenti. — Dire in particolare del concime da stalla e della migliore sua produ- zione, poi degli altri concimi comparati al concime da stalla. — 62 /— — Escrementi di diversi animali, guano, nero animale, cc., ec. — Dell’uso dei sali ammoniacali e del sal marino; della ges- satura , calcinatara,, marnatura e torrefazione delle terre. — Applicare le cognizioni sulla composizione dei diversi foraggi riferiti al fieno comune dei prati, deducendone regole per la nu- trizione degli animali. Dovrebbesi inoltre far cenno di alcune industrie dipendenti dalla Chimica e che sono in relazione strettissima coll’agricoltura, come la vinificazione, il caseificio, la distillazione , l'estrazione dello zuccaro, la carbonizzazio- ne, ec. Meccanica agraria. — La Scuola di Meccanica agraria do- vrà somministrare ì principii generali che sono indispensabili per bene intendere le applicazioni all’ agricoltura. — Occu- parsi distintamente delle macchine ed istromenti agricoli , come aratri, scarificatori, erpici, macchine per seminare e piantare cereali, ec., ec. — Considerare il modo più utile per. impiegare come motrici la forza del vento, quella degli ani- mali, le cadute d’acqua e il vapore ; far cenno delle diverse ruote idrauliche, ce degli opifici attinenti all’ agricoltura, a cui di preferenza si applicano, come trebbiatoj, Dbrillatoj , macine da grano, torchi, ec. Si darà molta importanza alle regole per la costruzione e riparazione delle macchine e stru- menti agricoli, con riguardo ai materiali che vi sono impiegati. Amministrazione agricola. — L’ Amministrazione agricola suppone già conosciuto tutto l'insegnamento della contabilità, edespone i principii giuridici direttivi della contabilità mede- sima. Parla delle diverse contrattazioni agrarie, degli affitti a danaro, della mezzadria e dei diversi contratti colonici. — Espone le elementari nozioni sulla proprietà e modi d’ acqui- starla e trasmetterla; sul possesso e sue conseguenze; sulle servitù; sulla comunione dei diritti reali; sulle ipoteche, li- — 153 — velli e censi. — Dà le nozioni elementari sulle forme degli atti civili, contratti, donazioni, testamenti; esercita i giovani a stendere scritture relative a contrattazioni coloniche; a trat- tare, specialmente in forma epistolare, materie di diritto e di possesso. La base dell’insegnamento è sempre ciò che si pra- tica in paese, e la legislazione ivi vigente: non si dimentichi ciò che può educare il criterio colla comparazione di quanto utilmente si pratica in altri paesi. CORSO II. — Anno IV. Veterinaria. — Si diparte dalle nozioni della Zoologia, e insegna i metodi e le cure più opportune per l’ allevamento, per la conservazione, per il miglioramento e per l’uso degli animali, di cui si vale l’agricoltura. — Tratta specialmente della riproduzione e miglioramento delle razze, e della acclimata- zione delle specie più utili. — Dà le regole per il governo e l’alimentazione degli animali da lavoro, e di quelli destinati alla produzione della lana, del latte e delle carni. — Insegna le cure da prestarsi nei casi di urgenza per malattie od accidenti (emorragie, scottature, fratture, timpanitide, ec.). — Fa cenno delle più utili operazioni proprie dell’arte veterinaria (fa- sciature, salassi, innesto della polmonea, castrazione delle vacche, ec.). — Non ommette di dire sull’ allevamento dei polli, delle api e dei pesci. In generale è scopo di questo insegna- mento di dare agli agricoltori quelle nozioni di igiene animale indispensabili e da usarsi nell’ andamento ordinario, non iscom- pagnate da quelle che occorrono per saper ricorrere a tempo agli ufficj della zoojatria, e respingere le pratiche pregiudizie- voli e assurde. Idraulica applicata all’ agricoltura e Costruzioni rurali. — L’Idraulica dovrà somministrare le cognizioni che occorrono — 154 — per dirigere convenientemente le acque per lo scopo dell’ir- rigazione e del loro scolo. — Quindi dire della livellazione , costruzione e manutenzione di canali, di ponti, di botti, di chiaviche e simili edifizj ed opere idrauliche; — delle bocche o moduli più usitati per la derivazione delle acque, non omettendo di accennare alle regole per misurare le acque correnti. — Dovrà occuparsi anche di dire sulle arginature ed opere di difesa alle sponde dei fiumi e canali, sulla fogna- tura o drenaggio, e sui prosciugamenti. Nelle Costruzioni rurali si tratterebbe con particolar riguardo delle fabbriche per uso dei coloni e dell’agricoltura, cascine, stalle, granai, ecc., dando norme pratiche opportune per la ventilazione, dimensione e solidità, per la scelta dei materiali e il modo di condurre le riparazioni. Economia rurale. —Essa espone i principj economici diret- tivi dell’agricoltura, come l’Amministrazione nell’anno prece- dente ne espose i giuridici. Tratta del valore degli stabili e del valore delle produzioni agricole; — addita le conseguenze economiche delle contrattazioni agrarie, della mezzadria, della colonia parziaria, degli affitti a denaro e dellavoro a giornata. Esamina la convenienza economica dei diversi sistemi agricoli;— l’influenza della legislazione civile sulla industria agricola; — le monete, i mercati e le fiere, le strade terrestri e fluviali; — la condizione economica delle famiglie agricole, secondo le diverse contrattazioni e le diverse località; —le sussistenze, il consumo, le abitudini morali ei pregiudizii. — Tratta dei mezzi per promuovere l'agricoltura. — Ordinamento del censo, leggi comunali e amministrative, Camere di commercio e d’indu- stria, utile influsso delle scienze, scuole speciali, associazioni agrarie. — Statistica dell’industria agricola, sua utilità, e precetti più ovvii per concorrere alla sua compilazione. — 155 — NOTA FINALE I Promotori, i quali già inoltrarono la regolare Istanza , avranno cura, ottenuta appena la Superiore autorizzazione, di diffondere il particolare invito per la sottoscrizione delle azioni, valendosi per questo scopo di tutte le vie più opportune di pubblicità. In tale invito si additeranno i particolari dei luo- ghi e delle forme, onde sia disciplinato ed agevolato il con- corso dei sottoscrittori che intendono prender parte alla As- sociazione agricola, di cui tratta la presente Proposta. INDICE NOUZIA Preimee NT Relazione"dei Premototi.. ib e Prospetto e Riassunto dei Bilanci preventivi . . . » Statuto per l’Associazione agricola di Corte del Palasio » Addizionale allo Statuto relativo allo Stabilimento d’i- SERUZIONEN I LO OO ARC RR AAA IRA NE Note e schiarimenti sui diversi rami d’istruzione. . » Nota: finale e ZI I CE 355r:1,,5 1862 101 155 144 155 LIBRARY OF CONGRESS 0 002 600 309 A pH 8.5 | T)