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ISTITUTO SORDO-MUTI CeNESITO h . RAI VIAGGIO DI LEONARDO FEA IN BIRMANIA E REGIONI VICINE 3 LXXVI RIASSUNTO GENERALE | ASS x DEI MURISULTATI ZOOLOGICI. PeR LEONARDO FEA VALI GENOVA TIPOGRAFIA R. ISTITUTO SORDO-MUTI 1897 . Ma 5 ‘ong! Musa aa?” ar se ne PREFAZIONE. Io credo non vi sia persona, per quanto poco portata per la Storia Naturale, che sfogliando qualche opera di zoologia non abbia provato un senso d’ ammirazione guardando l’ immagine o leggendo la descrizione di cento animali, quali dotati di note- voli dimensioni, quali di forme bizzarre, quali di forza eccezio- nale, quali di armi micidiali e tutti assai diversi da quelli dei nostri paesi. Ciò è naturale, non è che l’ esplicazione d’ un feno- meno psicologico al quale soggiace la specie umana; il fascino, cioè, che il nuovo o l’ impreveduto, il bello o lo straordinario, sotto qualunque forma si presentino, esercitano sul nostro cer- vello; fascino che la natura possiede al più alto grado ed al quale nessuno sa resistere. Fatte queste premesse, va da se che gli esseri che popolano il nostro pianeta abbiano attirato tanto più la nostra attenzione quanto più li trovammo migliori dal ‘ punto di vista estetico, o diversi sotto qualsiasi rispetto da quelli che eravamo assuefatti di vedere, che lo stesso concetto abbia guidato chi visitò lontani lidi ed abbia perciò dominato nelle narrazioni di viaggi, come prevalse in ogni altro genere di pub- blicazioni popolari. Che ne è seguito da ciò? Che la maggioranza di noi conosce soltanto gli animali più straordinari di quelle regioni, cui i cocenti raggi del sole, un’ umidità intensissima ed il suolo molto fertile hanno conferito, insieme ad una flora lussu- L. FEA 2 6 L. FEA (386) reggiante, una fauna molto più ricca della nostra. Noi tutti in- fatti sappiamo che tali regioni sfoggiano pachidermi colossali , enormi carnivori, scimmie in abbondanza, uccelli dai vaghissimi colori, serpenti giganteschi o terribili per il veleno e tante altre creature straordinarie; ma abbiamo forse noi un criterio egual- mente chiaro ad esempio dei pipistrelli, dei topi, degli insetti- vori, e di molti altri minuscoli mammiferi, degli uccelli più modesti, delle lucertoline, delle bisciette, dei ranocchi che abi- tano quelle stesse regioni? A non parlare degli altri tipi di animali, degli insetti, dei ragni, dei crostacei e simili, intorno ai quali la nostra ignoranza è anche maggiore. In queste poche parole ho cercato di riassumere le idee che intorno alle produzioni animali dei paesi lontani prevalgono at- tualmente nel nostro pubblico, ma quanto ho detto trova la sua applicazione anche nelle cognizioni limitatissime che sul mede- simo argomento possedevano una cinquantina d'anni fa pure gli zoologi. Certo che in questa ultima metà di secolo molto si è fatto dalla scienza per diradare il velo che avvolgeva alcuni tratti del nostro pianeta, ma non è men vero che molto rimane a farsi anche in quelli cui la conquista politica rese possibile allo scienziato di indagare già estesamente e fra questi credo sì possa anche oggidi comprendere buona parte del vasto impero Anglo- Indiano, governato da un popolo, che per gli studì zoologici vanta tale copia di cultori appassionatissimi e mecenati tanto munificenti e numerosi che è superfluo esaltare. Fu appunto per portare il mio modesto contributo alla cono- scenza della fauna terrestre e fluviale di un paese interessantis- simo e molto ricco dal punto di vista della zoologia, pochi anni fa in parte ancora indipendente, ora diventato tutto una pro- vincia dell'impero or ora menzionato, che io divisai di recarmi in Birmania, spinto a scegliere questo paese, piuttosto che un altro, dalla considerazione che le collezioni che vi avrei radunato e che erano destinate al Museo Civico di Storia Naturale di Genova, al quale ho l’onore di appartenere da tanti anni, sareb- bero state per la loro affinità come un complemento di quelle ricchissime della Papuasia e della Malesia già conservate in (387) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 7 questo stabilimento e frutto delle avventurose esplorazioni di O. Beccari, di L. M. D'Albertis e del fondatore stesso del Museo Civico, l'illustre Giacomo Doria (1). Fino a quale punto sia riescito ne’ miei intenti lo dimostrerà questo mio lavoro; intanto non saranno fuori luogo alcune con- siderazioni generali su quel paese. Ed anzitutto osserverò che sebbene la Birmania non giaccia tutta sotto uno dei tropici, es- sendo da un capo all’ altro de’ suoi meridiani inaffiata da pioggie torrenziali per quasi sei mesi e per il rimanente dell’anno -dar- deggiata da un sole cocentissimo, è una regione tropicale per eccellenza e quindi la sua fiora e la sua fauna partecipano di tutti gli splendori che la natura mostra in questa zona. Devesi pure notare che, limitata ad oriente dalle catene di montagne che la dividono dalla Cina e dal Siam e ad occidente dai regni di Assam e Manipur e dal golfo di Bengala, la Birmania non ha in questa direzione che poche centinaia di miglia, ma ne conta più di 1000 da Nord a Sud, dalle estreme balze orientali dell’ Imalaia, donde si penetra nell’ altipiano del Tibet, suo estremo confine settentrionale , estendendosi fino all’ istmo di Kra, che la separa dalla penisola di Malacca. Ora è appunto in grazia di questo suo notevole sviluppo da Nord a Sud che le permette di abbracciare ben 18 paralleli, ed in virtù degli alti monti dai quali è in gran parte circondata, nonchè della natura molto variata del suolo, qua e là intersecato da diramazioni montagnose e solcato da numerosissimi corsi d’acqua, che la Birmania con una superficie non molto estesa possiede una fauna eccezionalmente ricca. La verità di questa mia asserzione emer- gerà più evidente nel corso di questo lavoro, cioè di mano in mano che esporrò i dati concernenti la messe zoologica fruttata dal mio viaggio, messe invero abbondantissima malgrado che le mie ricerche siano state limitate ad una parte soltanto di quel (') Alle ricchezze zoologiche radunate da questi viaggiatori nelle regioni or ora menzionate si aggiunsero più recentemente quelle pure preziosissime e molto copiose raccolte dal dott. L. Loria nella Nuova Guinea e dal dott. E. Modigliani a Sumatra e nelle adiacenti isole Nias, Engano e Mentawei, state da essi genero- samente donate al Museo Civico di Storia Naturale di Genova. 8 L. FEA (388) paese ed abbiano avuto una durata relativamente breve; ma può essere anche provata dal fatto che nonostante che le nostre co- gnizioni sulla fauna della Birmania fossero, ripeto, ancora assai incomplete e che il territorio occupato da questo lembo di con- tinente asiatico ‘sia molto ristretto in confronto dell’ intiera India e sue dipendenze, pur tuttavia anche prima che io lo facessi meta alle mie perlustrazioni si sapeva già che in esso trovano asilo oltre a ?/,, cioè più di 160 (*) delle 400 circa specie di mammiferi (2), oltre alla metà, cioè più di 800 (8) delle 1600 circa specie d’ uccelli (4) e quasi !/,, cioè intorno 210 delle 650 specie di rettili e batraci assegnati all’ India (5), per citare dei vertebrati, stati investigati con maggior cura, soltanto quelle classi che meglio si adattano a provare il mio asserto (5). (1) Il numero dei mammiferi terrestri e fluviali che abitano la Birmania conti- nentale, dalla quale, per la grande vicinanza alla costa non possiamo escludere l’isoletta di Mergui e l'arcipelago omonimo, ascendono, come dimostrerò a suo tempo, a circa 150; a questi se ne aggiungano poco meno di una dozzina peculiari alle isole Andaman e Nicobar ed a qualche altro minore gruppo insulare e 5 ma- rini e ci avvicineremo al totale approssimativo da me indicato. (*) Nel volume dell’opera tuttora in corso di stampa — The Fauna of British India, including Ceylon and Burma — dedicato ai mammiferi sono enumerate 401 specie, ma in questo numero ne sono comprese ben 3 delle 4 nuove scoperte col mio viaggio ed alcune altre già note da me raccolte, ma non state prima riscontrate nell’ India. (3) Gli uccelli birmani continentali, come si vedrà nel paragrafo dedicato a questa classe di vertebrati, non arrivano a questo numero; lo sorpassano però di molto se vi aggiungiamo quelli marini ed insulari. (4) La parte ornitologica dell’opera or ora citata (Fauna Brit. Ind. ecc.) non è ancora completa; nella prefazione però al primo dei quattro volumi che debbono costituirla è annunziato che gli uccelli che vi saranno descritti « eccedono quelli enumerati nel « Birds of India » del Jerdon per più di una metà ». Come sappiamo, nel — Birds of India — ne sono enumerati un migliaio. (*) Nel volume dell’opera citata (Fauna Brit. Ind. ecc.), dedicato all’ erpetologia sono descritti 534 rettili e 130 batraci; dei primi, come proverò trattando di questa classe di vertebrati, noi sapevamo che la Birmania continentale ne ospi- tava poco più di 140 e dei secondi poco più di 30; ma aggiungendo le specie insulari e per i primi anche le marine e sommandone i prodotti, verremo ad avere la cifra da me indicata. (9) Da questi confronti ho escluso i pesci perchè fra le 1400 e più specie descritte nei due volumi della — Fauna Brit. Ind. ecc. — dedicati alla parte ittiologica, le specie prettamente marine, od almeno che si possano considerare tali, sebbene risal- gano anche il corso dei fiumi, sono troppo numerose perchè possano servire allo scopo, che è quello di dimostrare la ricchezza di produzioni animali di quella striscia di continente asiatico noto col nome di Birmania e non del vicino mare. (389) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 9 Fra quali vicissitudini si svolgessero le mie indagini nella grande vallata irauadica, nel Tenasserim e nel paese dei Carin io ho già narrato distesamente altrove (1); qua basterà la carta coll’ itinerario annessa a questo lavoro e un rapido sunto del viaggio. Lasciata Genova il 24 marzo 1885, giungevo a Rangoon il 3 maggio dopo aver fatto brevi soste a Bombay ed a Calcutta. In Rangoon mi trattenni soltanto un paio di settimane per completare i miei preparativi, quindi per ferrovia fino a Prome e poscia rimontando con un piroscafo l’ Irawadi mi portavo a Mandalay, allora capitale del regno Birmano, arrivandovi il 25. L'8 giugno mi rimettevo in viaggio ed il 13 dello stesso mese approdavo a Bhamo, il punto più settentrionale raggiunto dai vapori dell’ /rrawaddy Flotilla, ove soggiornai per circa quattro mesi e potei dedicarmi con impegno alle collezioni zoologiche , per le quali sino allora avevo potuto fare assai poco. Il 30 set- tembre mi trasferivo una cinquantina di chilometri più a valle, in un villaggio di poca importanza anch’ esso posto sulla riva destra dell’ Irawadi detto Shwegoo, che fui poi costretto di al- bandonare il 5 novembre, causa lo scoppio della guerra Anglo- Birmana, per riparare a Mandalay; questo avvenimento, se non arrestò totalmente la prosecuzione dei miei lavori, ne limitò grandemente la portata, poichè mi costrinse ad una lunga sta- zione nell’ ex capitale birmana e mi obbligò inoltre di retroce- dere poscia fino a Rangoon per riequipaggiarmi e sopperire in tal modo alle perdite inflittemi dai Birmani, che, insieme a quasi tutte le collezioni fatte a Shwegoo, mi avevano rubato gran parte delle cose mie. Solo il 10 aprile 1886 io potevo riprendere con lena le mie ricerche nel settentrione della Birmania, fissandomi una seconda volta a Bhamo e rimanendovi ben sette mesi: uno dei quali passato in un minuscolo villaggio detto Teinzò, a 18 o 20 chil. a N. N. E. di Bhamo, posto sul Mulay, piccolissimo affluente dell’ Irawadi. In questa seconda stazione a Bhamo ebbi pure la ventura di penetrare fra i monti Catcin, che per tre (') Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe. Viaggio di Leonardo Fea, Ulrico Hoepli, Milano, 1895, 10 L. FEA (390) punti cardinali cingono il piano di Bhamo e che, memore delle interessanti scoperte zoologiche fattevi dall’ Anderson (!), io anelavo di calcare; ma causa l’ indole ostile degli abitanti del villaggio al quale feci capo, la mia gita fu brevissima e le sus- seguenti dirottissime pioggie ed altre contrarietà mi impedirono di ritentare la prova; per altre contrarietà intendo le condizioni di sicurezza del paese, che invece di migliorare si erano andate facendo ogni giorno più cattive, poichè la ribellione scoppiata alla fine dell’anno precedente subito dopo l’ occupazione inglese del regno Birmano indipendente, si era convertita poscia în un vero brigantaggio e questa piaga allargandosi sempre maggiormente aveva raggiunto una gravità tale da distogliermi intieramente di mandare ad effetto la vagheggiata perlustrazione dei monti Catcin. Se però io non potei esplorare quei monti, il successo zoologico che mi ripromettevo dai medesimi fu in gran parte raggiunto, in grazia dell’affluenza di cotali montanari a Bhamo che mi fornirono un materiale copiosissimo, comprendente , si può dire, ogni classe d’animali di quelle loro selvose balze , eccettuati gli uccelli. Oramai pago di questo risultato e di quello anche più soddisfacente ottenuto colle mie ricerche negli imme- diati dintorni di Bhamo e vedendo che una più lunga perma- nenza nel settentrione della Birmania a nulla mi avrebbe giovato, divisai di abbandonare la vallata irauadica e rivolsi i miei pensieri al Tenasserim colla convinzione che i suoi monti m' avrebbero pure rivelato dei veri tesori. Sono lieto di poter constatare che le mie speranze non erano infondate; infatti la perlustrazione della parte settentrionale di questa provincia birmana, che mi prese poco più di quattro mesi, cioè dall’ 11 gennaio al 14 maggio del 1887, e consistette in due gite alla scogliera delle Farm caves situata vicino a Moulmein, di una lunga stazione a Kokarit, villaggio assai importante, non lontano dalla catena Dana e di un'escursione, rimontando buona parte della vallata (1) 11 dott. J. Anderson riferì intorno ai risultati zoologici ottenuti in tali monti e nel Yunnan nella sua grandiosa opera — Anatomical and Zoological researches, comprising an Account of the Zoological Results of the two expeditions to West- ern Yunnan, Calcutta, 1879. 3 (391) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 11 dell’ Houngdarau, al massimo picco della catena or ora menzio- nata, il Muleyit, alto oltre 1900 metri, mi fruttò collezioni assai estese e preziose; collezioni che furono , per così dire , comple- tate poscia da un mio preparatore da me inviato a Malewon, nell’ estremo lembo meridionale del Tenasserim. Anche assai fruttiferi furono i mesi di agosto e settembre seguenti, che io passai in un bungalow dell’ amministrazione forestale nei pressi di Palon, piccolo villaggio del Pegù, posto a 80 o 90 chil. a settentrione di Rangoon; ma la messe zoologica più copiosa, dopo quella ottenuta nel settentrione della Birmania, me la for- nirono i monti o paese dei Carin, detto anche Careni (Aarenee). Devesi però osservare che a questi monti io dedicai più d’un anno, cioè dal 6 dicembre 1887 alla fine di gennaio del 1889. Il punto più lontano da me raggiunto fra essi fu Chialà, villaggio di Carin Asciuii-Ghecù o Padaun posto a più di un centinaio di chilometri in direzione N.N.E. da Toungoo; la stazione più elevata fu quella fatta a Taò villaggio di Carin Ghecù, ad una altitudine di circa 1400 metri, e la più bassa quella di Leitò, villaggio di Carin Chebà o Bia-pò, posto a 900 metri sul livello del mare, ma raccolsi ed ebbi dai nativi animali provenienti da altitudini molto minori. Oltre di queste tre tribù o varietà di Carin, io ne visitai pure una quarta detta degli Asciuii-Chebà, il cui distretto giace fra quello dei Ghecù e dei Chebà; ivi però, come fra i Ghecù, io mi trattenni meno d’ un paio di mesi e fra gli Asciuii-Ghecù soltanto due settimane, mentre la mia stazione fra i Chebà si prolungò, sebbene interpolatamente, per oltre sei mesi. Essa fu anche l’ultima del viaggio; infatti il 1.° febbraio 1889 partendo da Rangoon lasciavo la Birmania, rientrando nel porto di Genova il 29 marzo, dopo poco più di quattro anni d’ assenza. Ho detto che io divisai di recarmi in Birmania per portare il mio modesto contributo alla conoscenza della fauna terrestre e fluviale di quel paese; ora dal sunto del mio viaggio si rileva come io avessi specialmente di mira il settentrione della Birmania, e ciò era naturale, perchè in questa parte del paese sfuggita più a lungo al giogo britannico, anzi agli inizii del mio viaggio, 12 L. FEA (392) come già sappiamo, ancora indipendente , e perciò molto meno conosciuta, le mie ricerche avrebbero dovuto dare i migliori frutti. Ora io non dubito che se non fossi stato osteggiato nel- l'esecuzione de’ miei piani i fatti mi avrebbero dato ragione; certo è però che se la parte settentrionale della vallata irauadica e specialmente i monti Catcin mi fornirono un notevole contin- gente di novità, fu anche rilevantissimo quello offertomi dai monti Carin, mentre poi i monti del Tenasserim mi fruttarono la più cospicua scoperta zoologica del viaggio: il Cervulus Feae. Ecco uno specchietto sommario del materiale zoologico da me riportato (!): SPECIE E VARIETÀ Esemplari ter- 5 Ere determ. Totale Vertebrati... . . 7800? 775 UO Molluschi tea 2600 ? 150 150 APICI di 69100? | 4330 | 3245? | 7575? Vecni eee enne 500 ? 32 | 10? 42? Se questo specchietto dimostra che il detto materiale non è stato finora tutto studiato, nè è facile prevedere quando lo sarà completamente, prova però che la parte che ne è stata identi- ficata è già rilevantissima ed, aggiungerò, ormai rimane soltanto da illustrarsi qualche ordine o famiglia di articolati, o qualche altro gruppo di animali posti ad un gradino ancora più basso della scala zoologica. E questo invero consolante risultato, superiore ad ogni mia speranza, devesi all’ operosità di tutta una schiera di studiosi , una volta assai numerosa fra noi ed ora, ahimè, in Italia fattasi troppo esigua, per i quali la /orma colle sue eloquenti varia- tissime manifestazioni esercita sempre lo stesso fascino e nelle indagini della quale trovano adeguato compenso alle loro fatiche, ed alla cooperazione preziosissima del march. G. Doria col dare larga ospitalità in questi Annali ai lavori che illustrano tanta parte di tale materiale. (?) I numeri seguiti da un punto interrogativo sono soltanto approssimativi. (393) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 13 Quale benigna accoglienza infatti abbia trovato fra gli scien- ziati italiani e stranieri la messe zoologica riportata dal mio viaggio e, soprattutto, in qual numero gli studiosi risposero al- l'invito della Direzione del Museo Civico di Storia Naturale di Genova per illustrare questa messe, ed in quale larga maniera vi abbia sopperito la oramai proverbiale prodigalità di uno degli editori di questi Annali, il march. G. Doria, lo dice poi anche meglio il seguente elenco dei lavori redatti sulle mie collezioni e comparsi appunto negli Annali menzionati : VERTEBRATI. Mammiferi. 1. G. Doria. Nota intorno alla distribuzione geografica del Chzro- podomys penicillatus, Peters (Annali Museo Civico di Storia Naturale di Genova, vol. XXIV, 1887, pag. 631-635). 2. 0. TÒomas e G. Doria. Diagnosi di una nuova specie del genere Cervulus raccolta da L. Fea nel Tenasserim (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 92). 3. O. Tromas. Diagnoses of three new Mammals collected by Si- gnor L. Fea in the Carin Hills, Burma (loc. cit., vol. XXX, 1891, p. 884). 4. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLI. On the Mammalia collected by Signor L. Fea in Burma and Tenas- serim (loc. cit., 1892, p. 913-949, tav. X e XI). Uccelli. 5. T. SaLvapori. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. I. Uccelli raccolti nella Birmania Superiore (1885-86) (loc. cit., vol. XXIV, 1887, p. 568-617). 6. — Diagnosi di nuove specie d’ Uccelli del Tenasserim, raccolte dal Signor L. Fea (loc. cit., vol. XXV, 1887, p. 514-516). 7. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. III. Uccelli raccolti nel Tenasserim (1887) (loc. cit., 1888, p. 554-622). 8. — Descrizione di tre nuove specie di Uccelli raccolti nei Monti Carin da L. Fea (loc. cit., XXVII, 1889, p. 363-364). 9. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIX. Uccelli raccolti nei Monti Carin a N. E. di Tounghoo, nel Pegù presso 12 13 14 L. FEA (394) Rangoon e Tounghoo e nel Tenasserim presso Malewoon (loc. cit., p. 369-438). Rettili e Anfibî. . G. A. BouLENGER. Description of a new Frog of the genus Me- galophrys (loc. cit. vol. XXIV, 1887, p. 512-513). . — An account of the Scincoid Lizards collected in Burma for the Genoa Civie Museum, by Mssrs. G. B. Comotto and L. Fea (loc. cit., p. 618-624). . — Anaccount of the Batrachians obtained in Burma by Mr. L. Fea, of the Genoa Civic Museum (loc. cit. vol. XXV, 1887, p. 4183- 424, tav. III-V). . — An account of the Reptiles and Batrachians obtained in Te nasserim, by Mr. L. Fea of the Genoa Civic Museum (loc. cit., p. 474-486, tav. VI-VIII). . — An account of the Reptilia obtained in Burma, North of Te- nasserim, by Mr. L. Fea of the Genoa Civic Museum (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 593-604, tav. V-VII). 5. — Description of a new Batrachian of the genus Leptobrachium, obtained by Mr. L. Fea, in the Karens Mountains, Burma (loc. cit. vol. XXVII, 1889, p. 748-750). . — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LII. Conclu- ding Report on the Reptiles and Batrachians obtained in Burma by Sig. L. Fea, dealing with the collection made in Pegu and the Karin Hills in 1887-88 (loc. cit., vol. XXXIII, 1898, p. 304-347, tav. VII-XII). Pesci. . D. VincicueRRA. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIV. Pesci (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 129-362, carta itin. viaggio, tav. VII-XI e figure intere. nel testo). MOLLUSCHI. . C. TaPpPARONE CANEFRI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XVIII. Molluschi terrestri e d’acqua dolce (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 295-359, tav. VILIX). PRATT, I RTS (395) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 5) ARTROPODI. Insetti. Imenotteri. 19. C. Emery. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XX. Formiche di Birmania e del "l'enasserim raccolte da L. Fea (1885-87) (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 485-520, tav. X-XI). 20. P. MagretTI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLIII. Imenotteri. Parte prima. Mutillidei, Scoliidei, Tifiidei, Tinnidei, colla descrizione di parecchie nuove specie (loc. cit., vol. XXXII, 1892, p. 198-266, tav. V). 21. J. VacHar. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXII. Nouvelles espèces d'Hyménoptères des genres Halictus, Pro- sopis, Allodape et Nomioides rapportées par Mr. Fea de la Birmanie (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 428-449). 22. C. Emery. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXIII. Formiche di Birmania, del Tenasserim e dei Monti Carin, rac- colte da L. Fea, parte II. (loc. cit., p. 450-483). 23. P. MacrettI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXIV. Imenotteri. Parte seconda. Trigonalidi, Betilidi, Cri- sididi, colla descrizione di parecchie nuove specie (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p. 308-326, con figure). Coleotteri. 24. R. Gesrro. Descrizione di un nuovo genere di Lamellicorni (D:- caulocephalus Feae) (loc. cit., vol. XXV, 1888, p. 623-628, con figura). 25. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. IV. Nuove specie di Coleotteri. Decade I e II (loc. cit., vo. XXVI, 1888, p. 87-132, con figure). 26. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. VI. Nuove specie di Coleotteri. Decade III (loc. cit., p. 171-184). 27. E. OLivier. Nouvelle espèce de Lampyride récoltée par Mr. L. Fea (loc. cit., p. 429-130). 28. — A. LeveiLLé. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. IX. Trogositidae (loc. cit., p. 605-608). 29. M. Récimpart. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. X. Dytiscidae et Gyrinidae (loc. cit., p. 609-623). 16 L. FEA (396) 30. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XI. Cucujides (loc. cit., p. 624-629, con figure). . G. Lewis. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XII. Histeridae (loc. cit., p. 630-645). . J. S. BaLy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIII. List of the Hispidae collected in Burma and Tenasserim by Mr. L. Fea, together with descriptions of some of the new species (loc. cit., p. 653-666). 33. E. CanpÈzE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIV. 4. 58. 39; 40. AI Elatérides recueillis en Birmanie et au Tenasserim par Mr. L. Fea pendant les années 1884-87 (loc. cit., 667-689). R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine, XV. Primo studio delle Cicindele (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 77-91). 5. H. W. Bates. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XVI. On some Carabidae from Burma collected by Mr. L. Fea (loc. cit., p. 100-111). . M. JacoBy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XVII. List of the Phytophagous Coleoptera obiained by Sig. L. Fea at Burmah and Tenasserim, with descriptions of the new species (loc. cit., p. 147-287). . A. GrouveLLe. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIII. Nitidulides. Premier mémoire (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 120-126 con figure). R. GestRro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVIII. Sul genere Arctolamia (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 220-223, con figure). — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIX. Enu- merazione delle Hispidae (loc. cit., p. 225-268, con figure). M. RécimBarTt. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIII. Enumération des Dytiscidae et Gyrinidae recueillis par Mr. L. Fea dans ses voyages en Birmanie et régions voisines (loc. cit., 1891, p. 537-554). R. GestRro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIV. Materiali per lo studio del genere Zerthyurus (loc. cit., p. 555- 594, con figure). . E. OLivier. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXX V. Lampyrides rapportés de Birmanie par Mr. L. Fea, avec de- scriptions des espéces nouvelles (loc. cit., p. 595-604). (397) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 17 43. E. Canpèze. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVI. Elatérides recueillis en Birmanie en 1888 par Mr. L. Fea. 2.me ‘article. (loc. cit., p. 771-793). 44. R. GestRo. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVII. Enumerazione delle Cetonie (loc. cit., p. 835-876, tav. II). 45. M. J. BeLon. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVIII. Lathridiidae (loc. cit., p. 877-880). 46. C. RIrseMa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIX. The genus ZHe/ota, as represented in the Civie Museum of Natural History at Genoa, with descriptions of the new spe- cies collected by Mr. L. Fea (loc. cit., p. 885-902). 47. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XL. Contribuzione allo studio degli insetti termitofili (loc. cit., p. 903- 907, con figura). 48. G. Lewis. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLII. Histeridae. Part. II (loc. cit., vol. XXXII, 1891, p. 16-39). 49. H. W. Bates. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicìne. XLIV. List of the Carabidae (loc. cit., 1892, p. 267-428). 50. A. SENNA. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLV. Brentidi (loc. cit., p. 429-494). 51. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVI. Cenno sui Paussidi (loc. cit. p. 705-709, con figura). 52. H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVII. Cleridae (loc. cit., p. 718-746). 58. C. KERREMANS. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLIX. Buprestides (loc. cit., p. 809-832). 54. A. GrouveELLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. L. Nitidulides, Cucujides et Parnides, 2"° Partie (loc. cit. p. 883-268). 55. M. JacoBy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LI. Description of the new genera and species of the Phytophagous Coleoptera obtained by Sig. L. Fea in Burma (loc. cit., p. 869-999). 56. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIII. Enumerazione delle Cicindele (loc. cit., vol. XXXIII, 1898, p. 348-370). 57. W. Horn. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIV. Les espèces du genre Co//yris recueillies en Birmanie par Mr. L. Fea (loc. cit., p. 371-381). 58. C. J. GaHAN. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LVI. A list of the Longicorn Coleoptera collected by Sig. L. Fea 65 66 67 68 18 L. FEA (398) in Burma and the adjoining regions with descriptions of the new genera and species (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 5-104, tav. I). . A. Chogaut. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIX. Rhipidius (Pseudorhipidius n. s. g.) canaliculatus, n. sp. (loc. cit., p. 145-149). . J. Faust. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX. Curculionidae (loc. cit., p. 153-370). . H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXV. On the Coccinellidae collected by Mr. L. Fea in Birma (loc. cit., 1895, p. 683-695). 2. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXVI. Rhysodides (loc. cit., p. 761-763). . — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX VIII. Co- lydiides et Monotomides (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 29-42). . H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXIX. Languriidae, Erotylidae and Endomychidae (loc. cit., p. 257-302). . E. FLEUTIAUX. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXI. Monommidae, Trixagidae et Eucnemidae (loc. cit., p. 533- D44). . E. Wasmann. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit., p. 613-630, tav. II e figure intere. nel testo), ove, come lo dice il titolo del lavoro, oltre ad alcuni Termitofili (6 coleotteri), sono descritte 4 specie nuove di Termiti da me raccolte in Birmania. . A. GrouveLLE. Potamophilides, Dryopides, Helmides et Hetero- cerides des Indes Orientales (loc. cit., vol. XXXVII, 1896, p.32-56) ove sono descritte 4 specie nuove di Zeterocerus da me raccolte. Rincoti . W. L. Disrant. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine, VIII. Enumeration of the Cicadidae collected by Mr. L. Fea in Burma and Tenasserim (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 453-459, tav. IV). 9. E. BerGRoTH. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXII. Commentarius de Aradidis in Burma et 'Tenasserim a L. Fea collectis (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 730-739, tav. XII). SUS ae e ag he Le Suri sr (399) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 19 70. — Viaggio di IL. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVII. Commentarius secundus de Aradidis in Burma et Tenasserim a L. Fea collectis (loc. cit., vol. XXXII, 1892, p. 710-717, con figure). 71. A. L. Montanpon. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LVII. Hemiptères de la S. Fam. des Plataspidinae récoltés par Mr. L. Fea en Birmanie et regions voisines (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 119 -144). 72. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXV. Hemiptera Cryptocerata (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p. 365-397 7). Ortotteri. 73. A. De Bormans. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. VII. Dermaptéres (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 431-448, con figure). 74. E. De SeLys LonccHamps. Viaggio di L. Fea in Birmania e re- gioni vicine. XXXII. Odonates (loc. cit., vol. XXX, 1891. p. 433-518). 75. Brunner V. WarrenwyL. Révision du système des Orthoptères et description des espèces rapportées par Mr. L. Fea de Birmanie (loc. cit., vol. XXXIII, 1893, p. 5-230, tav. I- VI). 76. A. De Bormans. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXI. Dermaptères 24 partie (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 371-409). E. Wasmann (vedi lavoro 66 citato sopra, con descrizione di 4 Termiti nuove). 77. — Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit., vol. XXXVII, 1896, p. 149-152), ove è data la descrizione della re- gina di 2 delle 4 nuove Termiti descritte nel lavoro precedente. Miriapodi. 78. R. I. Pocock. Three new species of Zephronia from the Oriental Region (loc. cit.. vol. XXIX, 1890, p. 79-83, con figure), ove sono descritte 2 nuove specie di questo genere da me trovate in Birmania. =] 9. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXX. On the Myriopoda of Burma. Pt. I. Report on the Oniscomorpha col- 20 L. FEA (400) lected by Sig. L. Fea, by Mr. E. W. Oates and by the late . Sig. G. B. Comotto (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 384-395, con figure). 80. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXI. On the Myriopoda from Burma. Pt. II. Report upon the Chilopoda collected by Sig. L. Fea and Mr. E. W. Oates (loc. cit., 1891, p. 401-432, con figure). S1. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LV. On the Myriopoda of Burma. Pt. III. Report upon the Julidae, Chordeu- midae and Polyzonidae collected by Sig. L. Fea and Mr. E. W. Oates (loc. cit., vol. XXXIII, 1898, p. 886-406). 82. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX VII. The Myriopoda of Burma. Pt. IV. Report upon the Polydesmoidea collected by Sig. L. Fea, Mr. E. W. Oates and others (loc. cit., vol. XXXIV, 1895, p. 787-834, con figure). 83. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXX. Sup- plementary Note upon the Juloidea, containing descriptions of three new species (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 349-352, con figure). Aracnidi. 84. T. THoreLL. Viaggio di L. Feà in Birmania e regioni vicine. II. Primo Saggio sui Ragni Birmani (loc. cit., vol. XXV, 1887, p. 5- 417). 85. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXI. Aracnidi Artrogastri Birmani raccolti da L. Fea nel 1885-87 (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 521-729, tav. V). 86. C. PARONA. Sopra due specie del genere Pentastomum, Rud. (loc. cit., vol. XXIX, 1889-90, p. 69-78, tav. III), ove è descritto il P. crocidurae, da me riportato dalla Birmania. 87. T. THoreLL. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXIII. Secondo Saggio sui Ragni Birmani (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p. 161-267). Crostacei. 88. G. Buppe-Lunp. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXIV. Isopodi terrestri (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 602- 612). (404) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 21 VERMI. 89. D. Rosa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. V. Pe- richetidi (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 155-167, tav. III). 90. L. CamerANO. Descrizione d'una nuova specie del genere Gordius raccolta in Birmania dal Sig. L. Fea (loc. cit., p 168-170, con figure). 91. C. Parona. Sopra alcuni Elminti, di Vertebrati Birmani raccolti da L. Fea (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 765-780, tav. III). 92. D. Rosa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXV. Moniligastridi, Geoscolecidi ed Eudrilidi (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 368-400, tav. XII). 93. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVI. Peri- chetidi. Seconda parte (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 107-122, tav. I). 94. L. Camerano. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVII. Gordii (loc. cit., p. 128-131, con figure). 95. R. BLancHaRD. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LVII. Hirudinées (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 113-118). Affinchè l'elenco dei lavori che illustrarono le collezioni zoo- logiche birmane da me riportate sia completo, aggiungerò : 96. A. Mocsary. Additamentum secundum ad monographiam Chrysi- didarum orbis terrarum universi (Természetrajzi Fùzetek, vol DV parte 4, 1892, pag. 213-240), ove sono descritte 5 nuove specie del genere Chrysis raccolte da me in Birmania. 97. BRUNNER v. WarrenwyYL. Verandl. k. k. Zool. Bot. Gesel. Wien 1888, p. 219, ove è descritta una nuova specie di Ortottero (Diestrammena unicolor) riportata dal mio viaggio. 98. C. Parona. Di alcuni Tisanuri e Collembole della Birmania rac- colti da L. Fea (Atti Soc. ital. di Scien. Nat., vol. XXXIV, p. 123-135, tav. I, Milano, 1892) ('). (!) Oltre a questi lavori d’indole puramente zoologica ne furono pubblicati due altri; cioè un elenco di piante del dott. Levier, ove sono enumerate 23 specie di Muschi, 9 di Epatiche e 33 di Licheni riportate dal mio viaggio, ed una nota L. FEA 2 SI i L. FEA Ria (402) Ed ora che ho dato un’ idea sommaria di queste collezioni e del punto al quale si trova presentemente il loro assetto scien- tifico, dirò che scopo di questo opuscolo si è di riassumere in poche pagine i risultati già passati nel dominio della scienza coi lavori sopra enumerati e di dare pubblicità a quelli tuttora ignorati, aggiungendovi quei commenti che mi sembreranno più opportuni; ed affinchè tali risultati riescano più evidenti, quando potrò, confronterò i frutti delle mie ricerche con quanto già si conosceva intorno alla fauna di quel paese. ‘Prima però di mettermi all’ opera mi corre strettissimo ob- bligo di porgere i miei più vivi ringraziamenti al Vice-Direttore di questo Museo Civico, prof. R. Gestro, il quale, oltre al con- tribuire efticacissimamente per mezzo della stampa; come lo dimostra l’ enumerazione dei lavori da me fatta, al successo morale del mio viaggio, si adoperò attivamente e ne agevolò grandemente l’esecuzione materiale, condividendo in pari tempo, prima col Direttore, poscia con me il lungo lavoro di ordinare le collezioni e di distribuirle per gruppi agli scienziati che vol- lero gentilmente incaricarsi di studiarle. Un debito di gratitudine mi lega eziandio alla Società Geogra- fica Italiana, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Municipio di Genova, al cap. E. D'Albertis, senza i cui sussidî e le cui con- cessioni io non avrei potuto con pari successo e costanza dedicarmi alle mie ricerche; agli illuminati Capi di cotesti Consessi, al dotto, arditissimo nocchiero, non che al cap: F. Bozzoni, console di S. M. il Re d’Italia a Bombay, all'avv. G. B. Sacchiero, reggente per tanti anni il nostro consolato di Rangoon, al cav. V. Finzi e al conte V. Manassero di Costigliole, che coprirono la carica di console nella capitale della Bassa Birmania, e furono per me larghi di ospitalità e di amicizia, ai nostri missionarì della Birmania orientale, al Chief Commissioner sir Charles Ber- nard, agli altri magistrati, agli ufficiali civili e militari inglesi, che resero meno difficile il mio còmpito, agli autori dei sum- etnografica del prof. A Issel: Cenni di una accetta litica proveniente dalla Bir- mania. Lettera al march. G. Doria (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXV, 1887, p. 509-513, con figure). (403) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 28 menzionati lavori, che coi loro sapienti scritti illustrarono la messe zoologica fruttatami dal mio viaggio, i miei caldi ringra- ziamenti. Chiuderò questa breve prefazione col ripetere ancora una volta un nome carissimo a quanti si appassionano di studì zoologici e di esplorazioni scientifiche: quello del march. Giacomo Doria, il fondatore del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, in grazia del cui valido patrocinio mi fu possibile di condurre a buon fine il mio compito. All’illustre patrizio genovese, che con frequenti lettere feconde di amorevoli incoraggiamenti e di saggi consigli, rese meno penoso il mio lungo esilio, che colla sua autorevole influenza mi procacciò sussidî e facilitazioni d’ ogni maniera, che con una liberalità grandissima intraprese a sue spese le pubblicazioni che illustrarono il vasto materiale zoologico da me riportato, la mia riconoscenza imperitura. MAMMIFERI. Dallo specchietto già dato del materiale zoologico riportato dal mio viaggio risulta che gli esemplari di vertebrati raccolti som- mano a 7800, osserverò ora che ben 1500 di essi vanno riferiti alla classe della quale dobbiamo occuparci; numero invero rag- guardevole, riflettendo alla durata del viaggio, ma che tuttavia non apparirà inverosimile quando si ponga mente che di essi i 5/3 furono tuffati intieri nell’alcool, oppure soltanto liberati del tronco e conservati nel detto liquido. Io però non so raccoman- dare questo sistema molto spiccio e che risponde infinitamente meglio alle esigenze scientifiche delle pelli a secco, che per gli esemplari che si vogliono mantenere poi costantemente in alcool; giacchè quelli che si desidera di far montare, dopo una più 0 meno lunga permanenza nello spirito prendono nel pelo una ruvidezza ed un’ apparenza punto desiderabili. Ciò premesso osserverò ancora che la maggior parte di quei 1500 esemplari spettano a specie piuttosto minuscole e quindi 24 L. FEA (404) più adatte ad essere serbate costantemente in alcool e questo fatto spiega la rilevante proporzione di essi da me conservata nel liquido in discorso. Poco meno della metà, cioè oltre a 700 di detti esemplari sono di Roditori, e 400 di essi appartengono al genere Sceiurus. I pipistrelli oltrepassano di poco i 500 e ben 180 di questi scompartiti in parti quasi uguali spettano a due sole specie, cioè all’Eonycteris spelaca, ed alla Xantharpya am- plexicaudata, presi quasi tutti nella già nominata scogliera delle Farm caves vicino a Moulmein. Una caverna di tale scogliera detta dai Birmani « Sadan-cù » ne conteneva in quantità tanto rilevante « che mi bastò drizzare il fucile nella direzione da dove maggiore giungeva lo strepito, cioè verso certe concavità tene- brose, nelle quali si perdevano le altissime vélte dell’ antro — certe concavità che la luce delle torcie ed il bagliore dei fuochi di bengala, non valevano ad illuminare — e sparare, che me ne sentii cadere d’ attorno una grandine! Non ho ancora dimen- ticato la scena di confusione che segui a quella detonazione. L’eco di migliaia di stridi acutissimi si confuse con un fragore sordo, vago, indefinibile, quasi che una subita bufera imperver- sasse nella spelonca: erano quelle sterminate legioni di pipistrelli che, abbandonati i reconditi rifugi, si erano lanciate a volo per- correndo scompigliate, il vasto antro. Dopo alcuni altri spari, il sacco nel quale riponevo le preziose vittime, era pieno (!) ». Nei quartieri occidentali di Rangoon scopersi un albero gre- mito d’individui di un grande Ptercpide, senza dubbio un vero Pteropus, e molto probabilmente il P. medius, la sola specie almeno finora, che si conosca della Birmania continentale, ma il luogo popolatissimo non si prestava a dar loro la caccia e non potei averne uno solo. Gli Insettivori sono rappresentati da 120 esemplari circa, !/, almeno dei quali riferibili alla TYupaia Belangeri; questa propor- zione mostra quanto sia comune questo animaletto nell'aspetto assai simile ad uno scoiattolo e che avendo, al contrario della regola che prevale nel suo ordine, abitudini diurne e manifesta (î) L. Fea. Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe, p. 358-359. (405) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 25 predilezione per l'abitato, è l’insettivoro più noto del paese. Degli altri ordini quello che conta maggior numero di esemplari sono i Primati che ne annoverano 46 ; i Carnivori ne contano 40; gli Ungulati ammontano a 15 esemplari o parti d’ esemplari, gli Sdentati a 3 e i Cetacei si riducono ad 1. Ho detto che la pluralità degli esemplari spettano a specie piuttosto minuscole; gioverà notare un altro fatto, la mancanza fra essi dei colossi della fauna birmana, cioè dell’ elefante, del rinoceronte, del tapiro, delle grandi specie di buoi selvatici, mentre poi il maggiore Felino, la tigre, il maggiore cervo, Rusa Aristotelis ed un suo assai cospicuo confratello, Pamnolia Eldi, per non citarne altri, non sono rappresentati che da pezzi osteologici, le sole parti di tali animali che sia riescito a con- servare od a procurarmi. Per dare ragione di simile deficienza osserverò che la caccia a questi grossi animali avrebbe richiesto preparativi e spese troppo superiori ai limitatissimi mezzi pecuniarii dei quali disponevo ; d’altra parte noi sappiamo che pochi mesi dopo che io mi trovavo nell’Alta Birmania effettuavasi l’ occupazione inglese di quella parte ancora indipendente della vallata irauadica, e tale occu- pazione seguita, come già accennai da gravi torbidi, estesisi poscia anche in altre parti, avrebbe reso, quand’ anche avessi potuto intraprenderle, presso che impossibili siffatte caccie. Ma anche prescindendo da queste ragioni, un’altra causa della deficienza in discorso devesi attribuire al non essermi io gran che curato delle grandi specie per potermi meglio dedicare alla ricerca di quelle più minute, state certo osservate e raccolte con molto minore diligenza delle prime. E fra le specie minute che più urgeva di ricercare metto in prima linea quelle spettanti all’ ordine dei Chirotteri, sia per la ripugnanza che siffatti ani- mali ispirano, sia perchè sono assai difficili a procurarsi ; il dare loro la caccia di notte al lume nelle abitazioni come si fa fra noi, dove basta chiudere porta e finestre per impedire loro ogni via d’ uscita, diventando impossibile sotto quelle latitudini ove le case sono gremite di spiragli. 26 L. FEA (406) Per dare poi un’ idea della scarsità dei materiali che noi posse- devamo intorno agli Insettivori di quel paese, basterà rammentare che W. T. Blanford compilando il volume dei Mammiferi della magistrale opera da lui edita, The fauna of British India, includ- ing Ceylon and Burma, nel dare le caratteristiche dell’/y/0mys suillus, dovette limitarsi a ripetere la descrizione dell’Anderson, non essendogli stato possibile di avere un solo esemplare in esame di questa specie (!). Eppure essa sembra tutt’ altro che rara nel tratto montuoso che separa la Birmania dallo Siam : io fra i monti Carin ne ebbi una dozzina d’individui, e non meno di sei riuscii a procacciarmene dell’Anurosorex assamensis, fino a pochi anni fa noto agli scienziati soltanto per due esemplari, ed uno di questi, neppure a completo sviluppo, raccolti nel- l’Assam. A suo tempo vedremo in che misura le mie ricerche allar- garono le nostre conoscenze relativamente alla Birmania sugli Insettivori, sui Chirotteri e sopra altri ordini meno importanti ; per ora basterà rilevare che se il mio viaggio diede per questo rispetto nei due ordini menzionati or ora risultati abbastanza soddisfacenti, assai scarsi furono quelli ottenuti in un terzo ordine pure in massima parte costituito di forme piccole ed uno dei più riccamente rappresentati, come dimostrerò fra poco, in quel paese; intendo alludere ai Roditori. Questa sorta d’insuccesso era prevedibile. Noi sappiamo infatti che i Roditori, al contrario di ciò che accade fra gli Insettivori ed i pipistrelli, vantano un'attività prolifica meravigliosa, supe- riore forse a quella di qualunque altro ordine di mammiferi e questo — non certo uno dei loro meno validi mezzi per escire vittoriosi nella lotta per l’esistenza — fa sì che essi contino individui in gran copia e che le loro colonie diventino presto legioni. Non è poi men noto che se la maggioranza degli Inset- tivori e tutti i Chirotteri escono dai loro nascondigli soltanto la (1) Fauna of Brit. India. Mammalia, p. 222. Nell’ appendice, p. 602, il Blanford di- chiara di aver poscia potuto vederne un esemplare, ma probabilmente è uno di quelli raccolti da me. (407) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA DI notte, molti Roditori hanno abitudini diurne e che piuttosto di sfuggire cercano, perchè, s'intende vi hanno il loro tornaconto, la nostra vicinanza. La loro statura è poi nella pluralità dei casi superiore a quella dei rappresentanti dei due ordini or ora men- zionati ed il loro manto più appariscente. Da ciò e dall’ uso che i nativi, non troppo fanatici, hanno di cacciarli per cibarsene, ne segue che anche in Birmania i Roditori sono assai più famigliari all’ uomo degli Insettivori e dei pipistrelli, e che essendo assai facile al naturalista di procurarsene, le nostre conoscenze intorno ai medesimi erano meno incomplete che per altri gruppi di mammiferi egualmente deficienti in dimensioni o più piccoli. Passando ora ad un esame sommario del materiale raccolto, osserverò che l’ ordine dei Primati o Scimmie abbraccia 7 rappresentanti, 4 dei quali spettanti alla famiglia dei Cercopi- tecidi, 2 a quella dei Scimmiidi ed 1 a quella dei Lemuridi, quest’ ultima famiglia costituente con altre due il ben noto sottordine dei Lemuri o Proscimmie. Tra questi 7 rappresen- tanti segnalerò soltanto i 2 Scimmiidi, i soli che, per quanto se ne sa finora, possegga la fauna birmana, entrambi specie del genere. Mylobates, cioè l’ H. hoolock e l H. lar; bizzarre creature dal pelo arruffato, dalla faccia grinzosa, nera, lucente o contornata da un’ aureola di peli bianchi (7. Zar), o soltanto fregiati da una fascia sopraorbitale di questo colore (/. hoo/ock), quali col manto bruno (la maggior parte dei maschi d’entrambe le specie raccolti), quali col manto bigiastro (alcune femmine del H. hoolock), quali col manto isabellino chiaro (la pluralità delle femmine dell’H. lar), che intravedevo dondolarsi in alto fra le fronde ove la foresta era più fitta e che col corpo sospeso nel vuoto e con precisione di acrobati, ora slanciandosi col braccio destro, ora col sinistro di ramo in ramo, di albero in albero s' involavano prestamente al mio sguardo. I Carnivori ascendono a 18. Di questi 9 sono Viverridi e com- prendono l’ elegantissimo zibetto, Viverra zibetha , il contenuto 28 L. FEA (408) delle cui ghiandole anali è tanto apprezzato dai Birmani pel suo odore, il grazioso Prionodon pardicolor, ed il caratteristico Arc- togale leucotis tutti e due molto rari, infine l’Arctictis binturong, detto dai Birmani « miau-chià », scimmia-tigre, per la grande agilità che la sua coda prensile gli permette di spiegare fra gli alberi. Dei Felidi, che si riducono a 4, ricorderò il Felis nebulosa, e il M. Temmincki, entrambi con una distribuzione geografica piuttosto larga, ma non frequenti nelle collezioni, ed il Y. tigris. Questo come già notai è rappresentato soltanto da pezzi osteo- logici, cioè da tre cranii, ma uno di essi è molto grande, proporzionato del resto alle dimensioni dell'animale, l’ estremità della coda e il muso della cui pelle, che non riescii a salvare dalla putrefazione, posta a cavalcioni di una sbarra alta due metri da terra, toccavano il suolo. I Mustelidi ascendono pure a 4, tre dei quali, Melictis personata, Putorius subhemachalanus e P. strigidorsus, molto interessanti, e gli Ursidi si riducono ad 1 solo, il ben noto Ursus torquatus. Gli Insettivori contano 8 specie, 5 delle quali spettano ai Soricidi e le altre 3 alle famiglie dei Tupaiidi, Erinaceidi e Talpidi. Eccettuato il Tupaiide, Tupaia Belangeri, del quale ho già constatata la frequenza col numero rilevante di esemplari raccoltine, ed un Soricide, Crocidura murina, delle cui ema- nazioni di pessimo muschio sono impregnati i grandi centri popolosi birmani, e quindi pure comunissimo, gli altri sei rap- presentanti da me riportati di questo ordine sono tutti assai pregevoli per la loro rarità ed alcuni, quali l’ Erinaceide Hy/o- mys suwillus già menzionato, e due Soricidi, cioè l’Anurosorex assamensis, che ho pure già avuto occasione di nominare, e la Chimarrogale himalayica sono state ritenuti, si può dire fino a ieri, vere prelibatezze dai mammalogi. Per dare un’idea di questi preziosi animaletti osserverò che l’/7y/0mys ha un manto bruno ferruginoso e sembra una minuscola Tupaia alla quale sia stata tolta buona parte della coda. L’Anurosorer poi, come lo indica il suo nome, ha coda ancora più breve ed è assai più piccolo ia A e ef ataniprica (409) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 29 dell’H#y/omys, dal quale differisce inoltre, sia nella forma generale più tozza, sia nella natura del pelo più lungo e fino, sia ancora pel colore che è quasi nero ed iridescente. Infine la Chimarrogale per dimensioni sta fra l’ /y/0mys e l’Anurosorex, dell’ ultimo dei quali ha la forma ed il colore del pelo, ma non la sua iride- scenza ed è fornito di una coda lunga quanto il corpo. I Chirotteri o pipistrelli comprendono 36 fra specie e varietà, 19 delle quali spettano alla famiglia dei Vespertilionidi, 9. a quella dei Rinolofidi, 5 a quella dei Pteropidi, 2 a quella degli Emballonuridi ed 41 a quella dei Nicteridi, Quanto ho scritto intorno all'Hy/omys, all’Anurosorer ed alla Chimarrogale può applicarsi a quattro dei Vespertilionidi raccolti, tutte specie del genere Harpyocephalus, in quanto che finora sono ben poche le collezioni che contino questo genere. Osserverò poi che una di esse, H. Feae, ha pure il pregio di essere risultata nuova alla scienza, come accadde eziandio per uno dei Pteropidi, Cynopterus Blanford:. Tra le più importanti catture, oltre ai due altri Pteropidi già ricordati, Xantharpyia amplexicaudata ed Eonycteris spelaea, converrà menzionare ancora due altri Vespertilionidi, Aerivoula Hardwicki e Nycticejus ornatus, mentre poi la presenza, fra i rappresentanti da me raccolti di questa seconda famiglia, di 4 specie del genere Vesperugo — V. serotinus, V. noctula, V. abra- mus e V. Kuhlii — e del Vespertilio Daubentoni, V. mystacinus e Miniopterus Schreibersi, che si trovano pure in Italia, dimostra l'enorme area di distribuzione delle medesime. Osserverò ancora che alcuni Rinolofidi, particolarmente del genere Hipposiderus ed il solo Nicteride raccolto, Megaderma spasma sfoggiano cartilagini nasali molto bizzarre ; il Nycticejus ornatus deve poi il suo nome specifico a certe chiazze biancastre del mantello, e l’ Hipposiderus larvatus e l’H. bicolor si fanno notare, sebbene soltanto una parte degli esemplari raccolti, pel giallo a riflessi dorati della loro pelurie. In quanto alla Aerzvoula picta, colle ali in parte nere ed in parte di un vivacissimo aranciato, se allo stato di riposo offre, a quanto sembra, uno dei 30 L. FEA (410) più sorprendenti esempi di rassomiglianza protettiva (!), volando la si può prendere per una grande e vaga farfalla. I Roditori sono l’ordine della classe che abbraccia maggior copia di rappresentanti, poichè ascendono a ben 37; essi però non diedero che una novità alla scienza, mentre i Chirotteri, abbiamo visto, ne contenevano due. Le brevi considerazioni già esposte al principio di questo paragrafo spiegano tale differenza di risul- tato e nello stesso tempo danno ragione del più scarso contingente di addizioni per la fauna fornito dai medesimi, e pur già da me preannunziato. Di questi 37 rappresentanti, quasi una metà, cioé 18, spet- tano alla famiglia dei Sciuridi e ben 18 di essi sono Sczurus o veri scoiattoli, il genere di mammiferi più esteso che conti la Birmania, ed anche uno, sappiamo, de’ più simpatici per l'eleganza delle forme, la varietà del mantello, la grazia e vi- vacità delle movenze. Fra essi menzionerò lo S. bicolor, che dalla sommità del muso all'estremità della coda misura quasi un metro, bruno lucente superiormente e giallastro chiaro infe- riormente e lo S. Barbei, che non oltrepassa un quarto di tale lunghezza, vagamente strisciato di bruno e giallastro chiaro sul dorso. Questi due scoiattoli non rappresentano soltanto nelle dimensioni gli estremi della serie, ma possono anche dirsene i due più leggiadri componenti; benché, sotto questo rispetto, meri- tino anche un cenno lo S. Phayreî, col ventre di un bel giallo aranciato fiancheggiato da una striscia nera e lo S. quinquestriatus, con questa parte del corpo listata di bianco e nero. In quanto poi allo S. rufigenis merita di essere menzionato per la brevità della coda, la morbidezza del pelo ed alcune peculiarità della (*) Si sa infatti che la Keriwoula picta usa durante il giorno di rifugiarsi sopra certi alberi a foglie persistenti, le quali decomponendosi vengono ad assumere appunto i due colori del pipistrello; tale rassomiglianza rendendo poco discer- nibile quest’ ultimo dalle foglie dell’albero che l’ ospita, si risolve in una valida protezione contro ogni sorta di nemici. Vedasi in proposito: — G. E. Dobson, Mono-. graph of the Asiatic Chiroptera and Catalogue of the species of Bates in the col-' lection of the Indian Museum, Calcutta, p. 147. bia; «..-. f. ll 11| Gaviae.. 2 2 Steganopodes . . 2 2 lina 319) 13|332 Ed ora che abbiamo un’ idea degli elementi dei quali è costi- tuito il materiale ornitologico da me radunato, nonché delle forme più notevoli contenutevi e che conosciamo il numero dei rap- presentanti raccolti, sia noti che nuovi per la scienza, vediamo 56 L. FEA (436) quanti di tali rappresentanti già noti sono nuovi per la fauna. birmana. Nel già citato catalogo del Blyth (') sono enumerati 650 uc- -celli birmani e nel Burma dts people and productions ve ne sono annoverati più di 800, ma in questo lavoro del Theobald sono compresi, come ebbi già campo di osservare per i mammiferi , le specie delle isole Andaman e Nicobar, ed inoltre figurano non pochi nomi il cui valore fu poscia riconosciuto nullo, op- pure che concernono forme specifiche la cui presenza in Birmania non era stata ancora accertata. A correggere tali pecche, delle quali non è immune neppure il lavoro del Blyth, s’ accinse il sig. E. W. Oates, il quale va- gliando i dati forniti dal Blyth e da altri studiosi di quella fauna e mettendo a contribuzione il vasto corredo di osservazioni .e il ricchissimo materiale accumulati da lui stesso durante la sua lunghissima residenza in Birmania, compilava una pregievolis- sima opera: A Mandbook to the Birds of British Burmah, inclu- -ding those found in the adjoining state of Karennee, che vedeva la luce un paio d’anni prima che io intraprendessi il mio viaggio, cioè nel 1883, nella quale sono annoverate e accuratamente descritte 780 specie. A vero dire il manuale dell’ Oates, come lo dice il suo titolo, non abbraccia tutto il paese , la Birmania superiore , allora an- cora indipendente, essendone esclusa. Ma tale esclusione non ha grande importanza, sia perchè la notevole estensione, la natura variatissima e la felice giacitura dell’ area compresa fra i confini adottati dall’ Oates — giacitura che permette a quest’ area di usufruire di più di 12 dei 18 gradi di latitudine attraverso ai quali si svolge l’intiero paese —- ci lasciano supporre che essa ospiti la maggior parte degli uccelli che vivono nella Birmania superiore, sia ancora perchè le nozioni che noi possediamo in- torno all’avifauna della parte superiore della valle irauadica sono ancora molto scarse. ride Infatti compulsando i già citati lavori del Blyth, dell’Anderson (1) Cat. Mamm. and Birds of Burma by the late E. Blyth. pi) i a y J (437) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 57 e del Theobald, fra le specie indicate dell’Alta Birmania, ne troviamo soltanto una trentina che non sono state comprese nel - manuale dell’ Oates (!). Aggiungendo queste 30 a quelle anno- verate dall’ Oates ed eliminandone 27 prettamente marine citate da questo stesso autore, delle quali non posso tenere conto per le ragioni già esposte (?), arriveremo a 783 specie, che dovrebbe essere it totale dei rappresentanti terrestri e fluviali di questa classe stati segnalati in Birmania, prima che io intraprendessi il mio viaggio. (*) Le 30 specie birmane non menzionate dall’Oates nello — Handbook to the Birds of British Burmah — sono le seguenti: 1. Palaeornis schistaceus, Hodgs. 17. Actinodura Egertoni, Gould. 2. Monticola saxatilis, L. ls. Pomatorhinus ruficollis, Hodgs. 3. Pterythrius erythropterus, Vig. 19. Chleuasichus ruficeps, Blyth. 4. Branta (Netta) rufina, Pall., 20. Suthora brunnea, And. citate dal Blyth nel — Cat. of Mam- 21. Hemipus capitalis, MeClell. mals and Birds of Burma. 22. Hirundo erythropygia, Sykes. 5. Falco subbuteo, L. 23. Pyenonotus xanthorrhous, And. 6. Bubo:ignavus, Forst. 24. Turtùr orientalis, Lath. 7. Yungipicus rubricatus, Blyth. 25. Thaumalea Amherstiae, Leadb. (semicoronatus, Malherb.). 26. Phasianus Sladeni, And. 8. Pica rustica, Scop. 27. Bambusicola Fytchii, And. 9. Passer cinnamomeus, Gould. 28. Anser indicus, Lath. 10. Motacilla maderaspatensis, Gm 29. Spatula clypeata, L. 11. Calliope pectoralis, Gould. 30. Querquedula falcata, Pall., 12. Muscicapula sapphira, Blyth. citate in parte dal Theobald nel — 13. Phylloscopus affinis, Tick. Burma its people and prod. — in 14. occipitalis, Jerd. parte dall’ Anderson nell’ — Ana- 15. Garrulax sannio, Swinh. tom. and Zoolog. Research..and Zool. 16. Actinodura nipalensis, Hodgs. Result. ecc. (*) Le 27 specie marine enumerate dall’ Oates nell’ — Handbook to the Birds of British Burmah — sono le seguenti : | 1. Phaeton rubricauda, Bodd. 15. Sterna caspia, Pall. Dr flavirostris, Brandt. 16. — ‘ Bergili, Licht. DE _ indicus, Hume. 7. — melanauchen, Temm. 4. Fregata aquila (L.). 18. —. anaestheta, Scop. 5. i minor (Gm.). lo. — fuliginosa, Gm. 6. Dysporus sula (L.). 20. Gygis alba (Sparrm.). Tg = piscator (L.). 21, Anous stolidus (L.). . dl cyanops (Sundev.). 22. — . tenuirostris (Temm.). 9. Stercorarius pomatorhinus (Temm.). | 23. — leucocapillus, Gould. l0. Larus innominatus, Hume. i 24. Oceanites oceanicus (Kuh.). 1. !— |! ridibundus, L. 25. Daption capensis (L.). 12. Sterna anglica, Mont. 26. Puffinus chlororhynchus, Less. 13. —. Dougalli, Mont. 27. Pelecanoides urinatrix (Gm.). 14. :-— — media, Horsf. 58 L. FEA (438) La seguente tabella mostrerà come questi 783 rappresentanti sono distribuiti per ordini e famiglie, quanti sono presenti nella mia collezione e quanti quest’ ultima ne conti inoltre non com- presi fra i primi: ;s S | RACCOLTI £ | RACCOLTI È PEZION E «5 a |8 (SCE = |8 [653 s|z 25,8 S| |Z5|£ AVES. $ 5 E 8 Passeres Macrochires Turdidae 31/9 3120 Cypselidae. ...|[12 2) 1) 3 Timeliidae bb 24] 3| 27 Caprimulgidae . | 7| 2 9 Sylviidae ....|43f 8 8 9] 4| I| 5 Paridae vane 3H SI 3| 1{ 4l Pici BILI ESOrE 3j 1 l| Picidae..... 35 15) |15 Certhiidae: ‘<.< 0% Liotrichidae. . . | 17|13} |13]| ©90eyges Troglodytidae. . | 2| 1 1| Upupidae .. | 1 ! Motacillidae. . . | 16] 6 o| Meropidae. . ..| 5j 4 4 Brachypodidae . | 42{ 21 9] Coraciidae....... | 9 2 2 Oriolidae ....| 5i 4 4 Alcedinidae ...}14f $ 8 Dicruridae. ...| 9 7 si Bucerotidae . . . | 9] 3 3 Campophagidae. | 16] 5| 3| 8 Trogonidae . . . | 3| 2 È Laniidae 19) 6 6 Cuculidae . . 23] 11 ll Muscicapidae . . | 40] 18] 5| 23| Capitonidae . . . | 11{ 7 3 Hirundinidae . . [12] 2| 11 3| i n Nectariniidae . . { 17| 13] 1|14| PSittaci Dicaeidae . 13) si 11 9 Psittacidae . Sq 4 4 Fringillidae . . .{1]| 8 8 | Striges Ploceidae ....{lll 4 4 Bubonidae....{18| 61 ]1| 7 Alaudidae . . . .{ 4 1 l Strigidae. «3 Uo Sturnidae . L7410| 21 12 20] 6| 1| 7 Artamidae. . ..|{ l Accipitres Uorvidae.' 3.1" 195] 7 7 Vulturidae 8 PIUAs tt do-4 4 Falconidae . . 41} 11 ll Eurylaemidae . 9i.2 2 | Pandiones . 3 418|185| 20/205 47| Il Il (439) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 59 e. fe E RACCOLTI d RACCOLTI È d E d 3 - DE ® E È i: £ Steganopodes Geranomorphae Phalacrocoracidae Rallidae. .... 121 3 3 Plotidae Heliornithidae. . | 1 Pelecanidae . , . Gruldae#iat n 1 141 3 3 Herodiones Limicolae Ardeidae Oedicnemidae . . | 2 1 Ciconiidae . . . . Parsidae: sil 2 Tantalidae Glareolidae . ..{ 2 Charadriidae . 1934 4 4 Anseres Scolopacidae . 28] 3 3 Anatidae 471 9 9 Columbae Gaviae Columbidae . . . Laridae Mi ant gi 2 È Gallinae Phasianidae . . . PIUDPORIE i TO OA Podicipidae . . . ] Turnicidae. . . . 783/309) 23 [332 Questa tabella dimostra che delle 783 specie d’ uccelli terrestri e fluviali birmani note prima che io intraprendessi il mio viaggio, ne riportai 309, cioè meno dei ?/,, e che le altre da me raccolte nuove per la fauna ascendono appena a 23 (*), delle quali, sap- piamo, 13 erano pure nuove alla scienza. Detta tabella dimostra altresi che nella collezione ornitologica da me radunata sonvi parecchie gravi lacune, inquantochè in essa fanno difetto l’ordine dei Pigopodi, e ben 11 famiglie, cioè i Certiidi, gli Artamidi, gli Strigidi, i Vulturidi, i Pandioni, i Pelecanidi, i Ciconiidi , i Tantalidi, gli Eliornitidi, i Gruidi ed i Glareolidi. (') In realtà le specie nuove per la fauna da me riportate sarebbero soltanto 21, poiche la Monticola solitaria ed il Pericrocotus speciosus sono nominati dallo Oates, ma messi in sinonimia rispettivamente colla M. cyanus e col P. elegans. 60 . Monticola solitarius Class. AVES. i Ordo PASSERES. Fam. Turdidae. . Merula obscura (Gm.). —. subobscura, Salvad. — Feae, Salvad. . Oreocincla dauma (Lath.). (Las Miill.). _ cyanus (L.). . Calliope camtschatkensis (Gm.). . Myophoneus Eugenei, Hume. . Copsychus saularis (L.). . Cittocincla macrura (Gm.). . Notodela leucura (Hodgs.). . Henicurus sinensis, Gould. Fam. Timeliidae. . Garrulax Belangeri (Less.). leucolophus(Hardw.). — moniliger, Hodgs. = pectoralis (Gould). . Dryonastes chinensis (Scop.). . Trochalopteron melanostigma, Blyth. . Gampsorhynchus torquatus, Hume. . Sibia picaoides, Hodgs. . Malacias melanoleuca (Tick.). *22. . Timelia bengalensis, God.-Aust. _ castanopterus, Salvad. . Stachyrhis nigriceps, Hodgs. 25. 26. Mixornis rubricapilla (Tick.). Stachyridopsis assimilis(W ald.). -_ rufifrons (Hume). . Drymocataphus Tickelli(Blyth). . Pellorneum subochraceum (Swinh.). — intermedium (Sharpe). L: FEA ELENCO DEGLI ICCELLI RACCOLTI 31. e O Ip (440) Alcippe nipalensis (Hodgs.) ? ‘— Phayrei, Blyth. . Oligura cyaniventris (Hodgs.). . Pomatorhinus olivaceus, Blyth. _ nuchalis, Tweedd. _ ochraceiceps, Wald. -4 albigularis, Blyth. _ Tickelli, Blyth. — imberbis, Salvad, Fam. Sylviidae. . Reguloides superciliosus (Gm.). — proregulus (Pall.). —_ pulcher (Hodgs.). . Locustella lanceolata (Temm.). . Orthotomus atrigularis (Temm.). . Cisticola gracilis (Frank].). —_ Beavani (Wald.): . Suya superciliaris, And. Fam. Paridae. . Machlolophus spilonotus(Blyth). . Melanochlora sultanea (Hodgs.). . Paradoxornis ruficeps, Blyth. . Suthora Feae, Salvad. Fam. Sittidae. . Dendrophila frontalis, Horsf. Fam. Liotrichidae. . Pterythrius aeralatus, Tick. . Allotrius melanotis, Hodgs. _ intermedius .(Hume).. 3. Cutia nipalensis, Hodgs. . Lioptila saturata, Wald. . Mesia argentauris; Hodgs. . Siva sordida, Hume. — castaneicauda, Hume. . Minla castaneiceps, Hodgs. 2. Schoeniparus dubius, Hume. (441) 63. 66. 83.” Ixulus humilis, Humé. . Staphidia striata (Blyth). . Herpornis xantholeuca, Hodgs. Fam. Troglodytidae. Pnoepyga albiventris (Hodgs.). Fam. Motacillidae . Motacilla leucopsis, Gould. . Calobates melanope (Pall.). . Limonidromus indicus (Gm.). . Corydalla Richardi (Vieill.). . Anthus rufulus (Vieill.). maculatus (Hodgs.). Fam. Brachypodiidae. 3. Hypsipetes concolor, Blyth. Tickelli, Blyth. . Hemixus Hildebrandti, Hume. . Jole viridescens, Blyth. . Brachypodius melanocephalus (Gm.). . Criniger griseiceps, Hume. . Aleurus striatus (Blyth). . Pycnonotus burmanicus, Sharpe. ‘atricapillus (Vieill.). nigripileus, Blyth. flavescens, Blyth. xanthorrhous, And. Finlaysoni, Strickl. plumosus, Blyth. . Otocompsa jocosa (L.). . Rubigula flaviventris (Tick.). . Aegithina typhia (L.). . Chloropsis aurifrons (Temm.). Hardwickii, Jard. & Selby. -chlorocephala (Wald.). . Irene puella (Lath.). ‘ Fam. Oriolidae. . Oriolus diffusus, Sharpe. tenuirostris, Blyth. melanocephalus, L. . Analcipus Trailli (Vig.). | VIAGGIO ZOOLOGICO IN 61 ©. Fam. Dicruridae; © BIRMANIA . Dicrurus annectens (Hodgs:). . Buchanga atra (Herm.). È intermedia (Blyth). . Chaptia aenea (Vieill.). 7 Bhringa remifer (Temm.). 3. Dissemurus paradiseus (L.). ©. . Chibia splendens (Tick.). Fam. Campophagidae. . Graucalus Macei, Less. 5. Volvocivora melanoptera (Riipp.). — neglecta: (Hume). . Perierocotus elegans (MeClell.). — speciosus (Lath.). _ peregrinus (L.). pulcherrimus, Salvad. rubrolimbatus, Salvad. Fam. Laniidae. . Lanius pasutus, Scop. — tephronotus (Vig.). — collyrioides, Less. cristatus, L. . Tephrodornis pelvica, Hodgs. . Hemipus picatus (Sykes) ? — Fam. Muscicapidae. . Terpsiphone affinis (Hay). Hypothymis azurea (Bodd.). — . Rhipidura albicollis (Vieill.). . Cryptolopha tephrocephala (And.). — superciliaris (Tick.). Culicicapa ceylonensis (Swains.). . Alseonax latirostris (Raf). . Pratincola maura (Pall.). — ©“ caprata (L.). . Oreicola Jerdoni, Blyth. ferrea (Hodgs.). . Stoparola melanops (Vig.). 131. Cyornis rubeculoides (Vig.). © *132.. —. unicolor, Blyth. i .133. —. © Tickelliae, Blyth. 62 *134. 135. 136. * 137. *138. 139. 140. VIZI. 142. 143. *144. 145. Aethopyga sanguinipectus, Wald. 146. 147. 148. 149. 150. 151. *152. 153. 154, 155. 156. 157. 158. 159, 160. 161, 162. 163. 164. 165. 166. *167. Cyornis dialilaema, Salvad. Muscicapula maculata (Tick.). Niltava sundara, Hodgs. — Oatesi, Salvad. — sp. n.? Salvad. — grandis, Blyth. Anthipes leucops (Sharpe). Digenea cerviniventris, Sharpe. Fam. Hirundinidae. Hirundo gutturalis, Scop. — nipalensis, Hodgs. Cotile concolor (Sykes). Fam. Nectariniidae. _ Dabryi (Verr.). _ cara, Hume. Nectarophila Hasselti (Temm.). Cyrtostomus flammaxillaris (Blyth). Arachnechthra asiatica(Lath.). Anthothreptes malaccensis (Scop.). — rhodolaema, Shell. Chalcoparia phoenicotis (Temm.). Arachnothera magna (Hodgs.). _ aurata, Blyth. _ modesta (Eyt.). _ longirostris Lath.). _ chrysogenys (Temm.). Fam. Dicaeidae. Dicaeum cruentatum (L.). — olivaceum, Wald. — cehrysorrhoeum, Temm. — trigonostigma (Scop.). Myzanthe ignipectus, Hodgs. Prionochilus modestus, Hume ? Zosterops siamensis, Blyth. — auriventris, Hume. — mesoxantha, Salvad. L. FEA 168. 169. 170. dal. 172. 173. 174. 175. 176. 177. 178. 179. 180. 181. 182. 183. “184. 185. 186. 187. *188. 189. 190. 1905 192. 193. 194. 195. 196. 197. 198. 199. (442) Fam. Fringillidae. Carpodacus erythrinus (Pall.). Passer montanus (L.). — flaveolus, Blyth. Emberiza fuscata, Pall. —_ pusilla, Pall. Euspiza rutila, Pall. — aureola, Pall. Melanolophus melanicterus (Gm.). Fam. Ploceidae. Ploceus maculatus (P. L. S. Miill.). Munia acuticauda, Hodgs. — rubronigra, Hodgs. — subundulata, God.-Aust. Fam. Alaudidae. Alauda gulgula, Frankl. Fam. Sturnidae. Gracupica nigricollis (Payk.). Sturnopastor superciliaris, Blyth Acridotheres tristis (L.). —_ albocinetus, G.-Aust. & Wald. _ fuscus (Temm.). _ siamensis, Swinh. Poliopsar burmanica, Jerd. — fuscoqularis, Salvad. Sturnia malabarica (Gm.). — nemoricola, Jerd. Gracula intermedia, Hay. Ampeliceps coronatus, Blyth. Fam. Corvidae. Corvus insolens, Hume. Urocissa occipitalis (Blyth). Dendrocitta rufa (Scop.). _ himalayensis, Blyth. Crypsirhina varians (Lath.). Cissa chinensis (Bodd.). Garrulus leucotis, Hume. RT E e to (443) VIAGGIO ZOOLOGICO IN Fam. Pittidae. 200. Hydrornis Oatesi, Hume. 227. 201. — nipalensis, Hodgs. 202. Pitta cucullata, Hartl. 228. 203. Eucichla cyanea (Blyth). cs 230. Fam. Eurylaemidae. 204. Psarisomus Dalhousiae (Jam.). 205. Serilophus lunatus, Gould. 231 Ordo MACROCHIRES. 2° Fam. Cypselidae. 206. Cypselus pacificus (Lath.). 233 207. — infumatus, Sclat. 234. *208. — minusculus, Salvad. 235 236 Fam. Caprimulgidae. am. Caprimulgidae 937 209. Batrachostomus affinis, Blyth. | 238 210. Caprimulgus albonotatus, Tick. | 239 Ordo PICI. 20 Fam. Picidae. 241 211. Iynx torquilla, L. 949 212. Thriponax Feddeni (Blanf.). 2 243 213. Hemicercus canente (Less.). 214. Picus atratus, Blyth. 215. Iyngipicus canicapillus, Blytb. | 044 216. — pumilus (Harg.). 217. Lepocestes pyrrhotis (Hodgs.). | 245 218. Chrysophlegma flavinucha (Gould.). 219. # chlorolophum (Vieill.).| 246 220. Gecinus viridanus (Blyth). 247 221. — occipitalis (Vig.)? 222. Chrysocolaptes sultaneus 248 (Hodgs.). 249 223. Tiga intermedia, Blyth. 9250. 224. Micropternus phaeoceps, Blyth. 225. Miglyptes jugularis, Blyth. 251 Ordo COCCYGES. 252 ° : 253. Fam. Upupidae. o 254 226. Upupa longirostris, Jerd. BIRMANIA 63 Fam. Meropidae. Nyctiornis Athertoni (Jard. & Selby.). Merops viridis, L. _ philippinus, L. Melithophagus Leschenaulti (Vieill.). Fam. Coraciidae. . Coracias affinis, MeClell. . Eurystomus orientalis (L.). Fam. Alcedinidae. . Alcedo bengalensis, Gm. meninting, Horsf. . Ceryle varia, Strikl. 5. Pelargopsis burmanica, Sharpe. . Ceyx tridactyla (Pall.). . Entomobya smirnensis (L.). . Sauropatis chloris (Bodd.). . Carcineutes pulchellus (Horsf.). Fam. Bucerotidae. . Dichoceros bicornis (L.). . Anthracoceros albirostris, Shaw. 3. Aceros nipalensis (Hodgs.). Fam. Trogonidae. . Pyrotrogon erythrocephalus (Gould). . Orescius Gouldi (Swains.). Fam. Cuculidae. . Hierococcyx sparveroides (Vig.). . Cacomantis threnodes, Cab. & Hein. . Surniculus lugubris (Horsf.). . Lamprococeyx maculatus (Gm.). xanthorhynchus (Horsf.). . Eudynamis malayana, Cab. & Hein. . Rhopodytes tristis (Less.). — sumatranus, Raff. . Rhamphococcyx erythrognathus (Hartl.). 64 255. 296. 257. 258. 259. 260. 261. 262. 263. 264: 265. 266. 267. 268. 269. *270. 271. 272. 273 974. 275. 276, 2 278. 279. 280. 281. 282. 283. L. FEA'.° Centrococeyx intermedius, 284. Hume. 285. . bengalensis (Gm.). Fam. Capitonidae. - Megalaema virens (Bodd.). — Hodgsoni (Bonap.). —. asiatica (Lath.). Davisoni (Hume). Ramsayi (Wald.). cyanotis (Blyth). Xantholaema haemacephala (P. L. S. Mull.). :Ordo PSITTACI. Fam. Psittacidae. ‘Palàeornis indoburmanica; Hume fasciata (P; L. S. Miill.). rosa (Bodd.). Loriculus vernalis (Sparrm.). Ordo STRIGES. Fam. Bubonidae. Scops pennatus, Hodgs. lettia, Hodgs. spilocephalus (Blyth). Ninox scutulata (Rafll.). Glaucidium Brodiei (Burt.). cuculoides (Vig.). Phodilus badius, Horsf. Ordo ACCIPITRES. Fam. Falconidae. Circus melanoleucus (Forst.). Lophospiza trivirgatus (Temm.). Scelospizias poliopsis (Hume). ‘Accipiter virgatus (Reinw.). Aquila nipalensis, Hodgs. Spilornis cheela (Lath.). Haliastur indus (Bodd.). Milvus melanotis, Temm & Schleg. Elanus coeruleus (Desf.). (444) Pernis ptilorhynchus (Temm.). Microhierax eoerulescens (L.). ‘ Ordo STEGANOPODES. - 286. Fam. Phalacrocoracidae. Microcarbo pygmaeus (Pall.). Fam. Plotidae. . Plotus melanogaster (Penn.). Ordo HERODIONES. Fam. Ardeidae. . Ardea torra (Buch.). — , purpurea (L.). . Ardeola Grayi (Sykes). . Butorides javanica (Horsf.). . Ardeiralla flavicollis (Lath.). » Ardetta cinnamomea {Gm.). Ordo ANSERES. Fam. Anatidae. . Nettapus coromandelianus (Gm.). . Dendrocycna javanica (Horsf.). >. Anas poecilorhyncha (Lath.). . Spatula clypeata (L.). Ordo COLUMBAE. Fam. Columbidae. . Columba intermedia, Strickl. . Spilopelia tigrina (Temm. & Knip). . Turtur meena (Sikes). humilis (Temm.). . Macropygia assimilis, Hume ? 303. Chalcophaps indica (L.). . Carpophaga aenea (L.). griseicapilla (Wald.). . Sphenocercus apicicauda (Hodgs.). . Treron nipalensis (Hodgs.). . Crocopus viridifrons (Blytb). . Osmotreron bicincta (Jerd.). Phayrei (Blyth). (445) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 65) Ordo GALLINAE. Ordo LIMICOLAE. Fam Phasianidae. Fam. Oedicnemidae. 311. Polyplectron chinquis, Temm. 322. Esacus recurvirostris (Cuv.). ‘312. Euplocomus lineatus (Lath.). Fam. Parridae. "313. —Horsfieldi, G.R.Gray. | 398, Metopidius indicus (Lath.). :814. Gallus ferrugineus (Gm.). 3 Fam. Charadriidae. dt 324. Charadrius fulvus, Gm. 315. Francolinus chinensis (Osb.). 325. Aegialitis dubia (Scop.). 316. Arboricola brunneipectus, Tick.| 326. Hoplopterus ventralis (Wagl.). dI Lf — rufogularis, Blyth. 327. Lobivanellus atronuchalis, - Blyth.. Fam. Turnicidae. Fam. Scolopacidae. .318. Turnix maculosa (Temm.). 328. Tringoides hypoleucus (L.). 329. Helodromus ochropus (L.). Ordo GERANOMORPHAE. 350. Numenius phaeopus (L.). Fam. Rallidae. Ordo GAVIAE. (819. Rallina fasciata (Raffl.). Fam. Laridae. 320. Gallinula chloropus (L.) 331. Sterna seena, Sykes. 321. Amaurornis phoenicura (Penn.).| 332. -- melanogastra, Temm. RETTILI E BATRACI. Come lo dice il titolo, questo paragrafo oltre ai rettili com- prende anche i batraci e ciò, sia per la grande aftinità che queste due classi hanno fra di loro, sia ancora perchè i materiali che le concernono vennero illustrati dallo stesso specialista e coi medesimi lavori. Ciò premesso, osserverò che se vi sono vertebrati nella ricerca dei quali la cooperazione degli indigeni è preziosa, quelli sono senza dubbio i rettili ed i batraci. In questo genere di caccia, infatti, data la vegetazione fittissima ed arruffata che per lo più ingombra il suolo di quei paesi; gli indigeni scalzi, quasi nudi e per ciò sciolti ne’. movimenti, e eoll’occhio molto esercitato, hanno ogni vantaggio sull’ europeo, quest’ ultimo, oltre che meno bene assecondato dalla vista, trovandosi a disagio. fra i suoi indumenti, quando il fucile e, se si diletta a raccogliere 66 L. FEA (446) animali, i variati arnesi che deve portare seco non rendono le sue mosse ancora più impacciate, senza tenere conto poi della calzatura, la quale fa si che l’eco de’ suoi passi metta troppo sovente in fuga l’ambita preda, prima che egli abbia potuto accorgersi della sua presenza. Ora è d’uopo osservare che se le tribù dei monti mi aiutarono efficacemente nella ricerca di ogni sorta d’animali, le popolazioni della pianura si diportarono assai diversamente, non per il so- verchio rispetto per la vita, sotto qualunque forma si estrinsechi, suggerita loro dalle credenze buddistiche che professano — giacchè noi vedremo a suo tempo, quando ci occuperemo del rettile più terribile che infesti quelle contrade, come i Birmani sappiano conciliare concetti assai disparati fra loro — ma perchè neghittose ed infingarde; e tali loro deficienze resero il mio compito assai difficile e la collezione erpetologica non ne fu certo avvantag- giata. Malgrado ciò sono lieto di poter constatare che il mio viaggio mi fruttò circa 1500 esemplari di rettili e 1600 di batraci. Se queste cifre non bastassero a provare l’ardore grandissimo da me posto nella ricerca di siffatti animali, aggiungerò che il materiale che li concerne sarebbe risultato anche più numeroso se non ne avessi perduto qualche centinaia. Non bisogna infatti dimenticare che i Geckonidi ed i Scincidi colla loro coda molto fragile costi- tuiscono un vero tranello pel collezionista, il quale, nell’ impa- dronirsi di siffatti agilissimi sauri, non può sempre far sì che le dita della sua mano non urtino questa delicatissima parte del loro corpo, e tale urto ha per inevitabile risultato la rottura della coda: quanti di questi rettili non gettai lungi da me esasperato per averli involontariamente deturpati in tal modo! Debbo però soggiungere che molti esemplari dell’ una e del- l’altra classe furono pure buttati via perchè andati a male, ma ciò fortunatamente accadde agli inizii del mio viaggio; dopo un mese di tirocinio lo spiacevole caso non si ripetè più od assai raramente. Per arrivare a questo risultato bastò un po’ di vi- gilanza; quando nel secondo giorno d’ immersione alcoolica un esemplare era troppo floscio o già soverchiamente stecchito, con | (447) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 67 un' addizione di spirito più forte nel primo caso, oppure di spi- rito più debole nel secondo, rimediavo a tali inconvenienti; se poi gli si era gonfiato il ventre, la sua conservazione veniva assi- curata da un'incisione su quella parte affinchè il liquido conser- vatore penetrasse fra gli intestini. I serpenti velenosi, ho dovuto apprendere a mie spese, sono fra i rettili quelli che in generale vanno a male più facilmente. Per impedire che si deteriorino vi ha chi suggerisce le iniezioni d'alcool fatte per l’orifizio anale con una apposita siringhetta, ma invece di questo sistema, che ha il difetto, gonfiando oltre misura il corpo di tali animali, di alterarne la forma, io ne con- siglierei un altro da me adottato che mi pare migliore; cioè di incidere loro il ventre con una forbicina affilata, toglierne gli intestini, sostituirvi alquanto cotone e riavvicinare poscia accu- ratamente i due lembi dell’ incisione. Con questo metodo gli esemplari conservano la loro forma naturale e la impercettibile fessura rimasta ove il ventre è stato aperto non menoma affatto i loro pregi estetici. Mi è parso utile di scendere a questi particolari e provare a chi non lo sapesse che la conservazione dei rettili e dei batraci non presenta alcuna difficoltà, perchè fra gli animali che offrono ancora campo a ricerche profittevolissime, queste due classi di vertebrati occupano uno dei primi posti. Io sarei lieto che questi miei appunti cadessero sotto agli occhi di coloro che, non solo amano di vedere genti e paesi nuovi, ma sentono anche il de- siderio di rendersi utili alla scienza e li invogliasse a dedicare una piccola parte del loro tempo a collezionare di questi animali. Tutti gli esemplari di rettili e di batraci da me radunati fu- Tono, eccettuati i doppii troppo numerosi, comunicati al noto erpetologo del Museo Britannico, sig. G. A. Boulenger, che si incaricò gentilmente di studiarli, pubblicando intorno ad essi ben sette memorie in questi Annali (!) e riferendoli a 167 specie. Di queste, 114 (?) spettano ai rettili, ma di una di esse, un (!) Vedì l’elenco dei lavori nella prefazione. (?) Nell’ elenco generale delle specie dato dal Boulenger nell’ ultima memoria nia nd TT LP aan lt dan n TRE TEAI INR N TITIAA EN BSIVE UPRRE OT) 68 L.. FEA . URI: (448) Idrofide o serpente marino, non potendo noi tenere conto, perchè estranea alla fauna terrestre e fluviale birmana, ne rimangono 113, e 53.ai. batraci. Vedremo ora in che modo .le une ‘e le altre sono distribuite per ordini e. famiglie e quali sono le più notevoli o pregiate per rarità, o più degne per UO altra ragione della mostra attenzione. Incominciando dai rettili, osserverò che l’ ordine dei Cheloni «comprende soltanto 10 rappresentanti cioè, 7 Testudinidi, 2 Trionicidi ed. 1 Platisternide e che nessuno di essi risultò muovo alla scienza. I primi, o tartarughe terrestri; ricordano troppo bene quelli dei nostri paesi perchè veda la necessità di occuparmene, .menzionerò invece i due Trionicidi, 7rionyx formosus ed Emyda seutata, poichè i loro piedi larghi e palmati, la corazza incomple- tamente ossificata e coperta dalla pelle ed il muso quasi foggiato a guisa di proboscide fanno di ‘questi Chelonidi, acquaioli per eccellenza, due dei tipi più caratteristici dell’ ordine che conti la mia collezione. fn Lo stesso dicasi del Platisternide, P/atysternum megacephalum, del quale sono lieto di poter dare qua la riproduzione di un.mio schizzo eseguito dal vero (fig. 3). Che questo debba essere un animale feroce, ce lo fa presagire il suo formidabile becco; ma a quanto dicono i Carin — che apprezzandone molto la carne, .gli muovono . un’ attiva caccia ricercandolo ai piedi delle ca- scate dei» torrentelli, ove il rettile sembra si trovi più facil- mente, e che mi procacciarono i pochi esemplari da me ripor- -tatii — nell'acqua, suo elemento, esso si lascia prendere senza ‘opporre molta resistenza, mentre, estratto fuori da questa, va» maneggiato con giudizio IAA se può, morsica furiosa- mente (1). sopra i rettili ed .1 batraci del mio. viaggio (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXIII, 1893, p. 304-347), sono soltanto enumerati 112 rettili perchè ne ven- nero ommessì 2, cioè il Lepidodactylus lugubris ed il Calotes cristatellus. (1) Secondo i Carin il Platysternum megacephalum non sarebbe la sola specie di tartaruga a lunga coda che abiti i loro monti; un’altra essi me ne descris- TÈ Sr mim. Tm, VIT. ..’.’ViQ’’—’———————_—————rr re" __rpr—rrt’oSo Ac«* ’'’*d e e e e eee ee e rmM'eeEeETEPEER “ gite (449) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA Gli altri 103 rettili appar- tengono tutti all'ordine degli Squamati e 4% sono Lacerti- lia. La famiglia più numerosa di questo sottordine sono i Scincidi che sommano a 15 e comprendono, oltre ad altre quattro specie nuove, anche il Lygosoma punctatolineatum, nonchè il LZ. cyanellum ed il L.anguinum già noti, tutti e tre molto piccoli, i due ultimi assolutamente lillipuziani, ma con una coda tanto sviluppata da assorbire da essa sola tre quarti circa della lunghezza dell'animale, colle zampe quasi atrofizzate e per ciò nello aspetto e nel modo di cam- minare assai simili a serpen- telli. Questi pochi cenni sa- ranno sufficienti per dare una idea delle specie più bizzarre da me riportate di questa fa- miglia, i cui agilissimi rappre- sero più piccola col ventre aranciato, tramandante una forte puzza. Trat- tasi di una seconda specie del genere ignota alla scienza, oppure soltanto di differenze presentate dalla stessa, prima di raggiungere il suo completo sviluppo, e quella tinta gialla del ventre, quel fetore non possono es- sere assunti dal maschio all’ epoca degli amori, od essere perduti da entrambi i sessi ad una data età? Domande queste che rimasero senza risposta, non essendomi riescito di ottenere l’animale in discorso. L. FEA \ 69 e) Fig. 3. — Platysternum megacephalum, Gray. — 1/3 della grand. nat. 70 L. FEA (450) sentanti, quantunque destituiti di tinte appariscenti, sono tutt'altro che privi di attrattive mercè la lucente corazza di scaglie che copre il loro corpo, l'eleganza delle forme e la grazia dei mo- vimenti. Seguono i Geckonidi o tarantole con 13 specie, sauri questi, noi sappiamo, anch'essi agilissimi, ma che le mosse sussultorie, il corpo apparentemente nudo, gremito di tubercoli, il capo troppo voluminoso, la forma generale schiacciata e tozza rendono ripu- gnanti, per quanto tali deficienze estetiche ed i piedi resi at- taccaticci dagli apparati adesivi delle dita, non spieghino poi neppure l’ aborrimento al quale queste creature affatto innocue sono in generale condannate. Venendo allè specie da me raccolte osserverò poi ancora, che se in maggioranza esse hanno, come quelle dei nostri paesi, una livrea punto gaja, alcune, ad esempio le 2 nuove, cioè il Gymmnodactylus peguensis. ed il (. Feae, fregiate di chiazze nero-vellutate sopra un fondo grigiastro chiaro, offrono, come lo dimostrano le figure 4 e 5, contrasti di tinte assai vivaci. Il ben noto Piychozoon hRomalocephalum poi, sorprende per le bizzarre espansioni cutanee delle zampe e dei lati del tronco e della coda, espansioni che in questa ultima parte del corpo assumono le parvenze di veri e proprii festoni fogliacei, ed il non meno conosciuto Gecko verticillatus per le dimensioni straordinarie, potendo superare in lunghezza i 30 centimetri. Quest’ ultimo non è solo uno dei maggiori Geckonidi che vanti la Birmania (*), ma anche il rettile più canoro del paese; infatti il suo grido costituito di due sillabe: «tau té », pronunziate ad intervalli, ripetutamente, con voce vibrata, quasi stentorea e che sono pure quelle colle quali questa grossa tarantola è stata bat- tezzata dai Birmani, odesi a grande distanza. Gli Agamidi ascendono a 12 e parecchi di essi sono notevoli per varii rispetti; prima però di dare qualche cenno intorno ai medesimi mi sembrano opportune alcune considerazioni generali sulla famiglia. Noi sappiamo che i Geckonidi sono presso che tutti (1) La Birmania ospita una specie del genere ancora più grande, il Gecko stentor, che dicesi giunga a 36 cent. in lunghezza, ma essa manca alla mia collezione. cu ati il cia Put (451) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 74 notturni e che i Scincidi, estremamente timidi, lasciano di rado i detriti e le foglie secche fra le quali passano, si può dire, la loro esistenza, e queste loro abitudini non sono certo fatte, mal- grado la vita diurna che conducono, per metterli più in evidenza n RES ie Fig. d. — Gymmnodactylus peguensis, Blgr. — Grand. nat. Dv Fig 5. — Gymnodactylus Feae, Blgr, — Grand. nat. dei Geckonidi. Gli Agamidi, invece, anch’ essi amanti del sole, preferiscono le fronde, stanno sopra rami e tronchi, ove pos- sono essere osservati facilmente, e la loro presenza resa manifesta da tali preferenze e dall’ indole loro ardita, forma uno dei tratti caratteristici dei paesaggi birmani. A nessuno degli Agamidi da me raccolti applicasi meglio questo concetto che ai Calotes, con alcuni dei quali potete famigliarizzarvi anche senza escire dai centri più popolosi, tanto essi abbondano anche nelle città pri- i ie 72 L. FEA (4.52) marie della Birmania: fra gli animali che a Mandalay destarono nei primi giorni la mia ammirazione, rammento certi splendidi esemplari di Calotes mystaceus col capo ed il collo di un bel az- zurro e fregiati lateralmente da una cospicua striscia bianca — probabilmente maschi — misti ad altri coloriti assai più mode- stamente — probabilmente femmine — che vedevo in gran numero rincorrersi sui tronchi dei tamarindi fiancheggianti le strade principali di quella grande metropoli. Osserverò ancora che, tolto il già menzionato Ptychozoon, Geckonide invero straordinario, tutti i rappresentanti da me riportati di questa famiglia offrono fra loro una grande analogia nella forma, analogia che i Scincidi mostrano non meno accen- tuata, mentre gli Agamidi hanno aspetto più variato, dimensioni maggiori ed alcuni tinte assai vivaci. Dal punto di vista della plasmatura, fra le 5 specie dell’elegante genere Ca/otes da me riportate meritano menzione il C. Emma, notevole per le di- mensioni, l'enorme sviluppo della coda, la quale da sola rappre- senta i tre quarti della lunghezza dell’animale, che a sua volta può misurare complessivamente !/, metro, e per l'altezza della cresta dorsale; tutte e 3 le Acanthosaura, genere, come è noto, costituito di specie dalle forme più tozze ma nell'aspetto assai più caratteristiche dei Calotes, cioè col corpo più compresso, col capo sagomato più stranamente ed armato di aculei che conferiscono loro un non so che di grottesco e feroce allo stesso tempo, ed i 8 Draco, cui la lunga appendice alla gola, e sopratutto, le ali o membrane estendentisi e ripiegantesi a guisa di ventaglio ai fianchi e che permettono loro di spiccare salti vertiginosi fra gli alberi, fanno di questo genere uno dei più sorprendenti dell’ ordine. Per riguardo ai colori, oltre al Calotes mystaceus, il cui maschio sfoggia l’appariscente livrea che ho detto all’ epoca degli amori, conviene citare anche il Ca/otes cristatellus, superiormente tutto di un bel verde erba, ed il Leolepis Belli, col dorso cosparso di macchie biancastre cerchiate di bruno, emergenti con vago contrasto sulla tinta grigiastra generale del corpo, ed i fianchi fregiati da una serie di cospicue chiazze rosso-cinabro e nero- (453) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 73 violacee alternate, di un effetto cromatico meraviglioso. Quest’ ul- timo non è soltanto uno dei più caratteristicamente pinti ed il maggiore Agamide riportato dal mio viaggio, malgrado la coda meno sviluppata raggiungendo esso, come il Ca/lotes Emma, 1/, metro in lunghezza; ma ha anche il vezzo, proiettando ester- namente la pelle dei fianchi, di allargare considerevolmente il proprio corpo e dargli una forma espansa. Da prima sì era vo- luto intravedere in ciò un’applicazione identica a quella delle così dette ali dei Draco, o in altri termini, che il L. Belli po- tesse come questi ultimi librarsi, per modo di dire, nell'aria e conducesse vita arboricola; ma poscia è stato riconosciuto, e potei constatarlo io stesso, che assume la forma espansa che ho detto quando è stimolato dalla paura od eccitato dall'ira, che non lascia il suolo, che anzi scava buchi nei quali cerca salvezza in caso di pericolo e, senza dubbio, si rifugia durante la notte. Aggiungerò pure che si nutre, sembra, esclusivamente di vegetali e che quindi anche per questo rispetto il L. Bel differisce sen- sibilmente dagli altri Agamidi da me osservati, i quali amano, ripeto, le fronde e, come la massima parte dei sauri, danno la caccia agli insetti. Riguardo poi a novità per la scienza, osserverò che questa famiglia ne rivelò 1 sola, ed ancora trattasi di una forma spe- cifica, esteticamente parlando, deficiente, i caratteri plastici più evidenti del genere nella novità in discorso, Calotes microlepis, essendo poco accentuati. I Varanidi, che, come si sa, vantano i colossi del sottordine Lacertilia, stati radunati, or non è molto, in un unico genere, Varanus, ascendono a 3, tutti noti. Di questi basterà citare il V. Bengalensis ed il V. salvator, che sono due delle maggiori specie conosciute; infatti se gli esemplari da me riportati di queste due specie superano di poco 4 metro in lunghezza, gli esempii di quelli che oltrepassano del doppio questa misura non sembrano rari: nell’Ort-agricultural Society"s Garden di Rangoon, osservai un V. salvator tenuto vivo chiuso in un recinto, che certo misurava più di 2 metri in lunghezza. Gli Anguidi, famiglia anch’ essa come la precedente poco nu- 74 IL. FEA (454) merosa ed i cui rappresentanti sono in maggioranza americani, si riducono ad 1 solo già noto, Ophisaurus gracilis, distinto dal congenere europeo per la mancanza di zampe rudimentali po- steriori. Ad 41 solo, pure noto, si riducono anche i Lacertidi, nume- rosissimi invece specialmente nel continente nero, dei quali il ramarro e le lucertole dei muri sono i tipi più famigliari a noi. Intendo parlare del 7'achydromus sexlineatus, graziosa lucertolina fregiata di cospicue carene dorsali, con una coda lunghissima, non rara, nelle pianure birmane, ma infrequente fra i monti e con una distribuzione geografica molto estesa; a differenza del- l’Ophisaurus gracilis, che è stato soltanto trovato nella parte orientale e meridionale della catena imalaica e sue diramazioni, malgrado la località Rangoon statagli anche assegnata (1). Nel sottordine dei Lacertilia, del quale abbiamo trattato or ora, vi sono tre famiglie, che per importanza numerica si disputano il primato nella fauna dell'India e sue dipendenze, cioè i Geckonidi, i Scincidi e gli Agamidi; in quello degli Ofidì del quale stiamo per occuparci, ve ne ha una soltanto, ma tanto vasta da contare più rappresentanti da se sola che tutte le altre sommate assieme. Voglio alludere a quella dei Colubridi, la quale non aveva pochi anni fa che un’ estensione mediocre e si accrebbe così smisurata mente per opera di due lavori di (x. A. Boulenger, uno faunistico (?), l’ altro d’ indole sistematica (*) e mediante la soppressione di un certo numero di famiglie state da questo erpetologo incorporate in quella dei Colubridi. Fra le famiglie soppresse gioverà ram- mentare gli Elapidi e gli Idrofidi, che coi Viperidi ed i Crotalidi costituivano la così detta categoria dei serpenti velenosi, perchè tale soppressione ebbe per effetto di smembrare una delle due grandi sezioni nelle quali erano divisi gli Ofidì, antichissima, (') W. THEOBALD. Burma its peop. and prod., vol. I, p. 327. (2) Fauna Brit. Ind. Reptilia and Batrachia. (*) Catalogue of the Snakes in the British Museum —, del quale è comparso recentemente il III ed ultimo volume, certo una delle maggiori, se non la più ardua, delle opere del distinto scienziato del Museo Britannico. (455) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 75 profondamente radicata nel concetto popolare, ma fondata, sem- bra, sopra basi non giustificate dalla scienza. Data questa enorme preponderanza dei Colubridi è naturale che la maggior parte dei rappresentanti da me raccolti del pre- sente sottordine spettino alla famiglia in discorso; infatti delle 59 specie radunate — che a tanto esse ascendono comprenden- dovi il già menzionato Idrofide — ben 50 le appartengono. È del pari ovvio che, così costituita la detta famiglia, queste 50 specie presentino i tipi più variati; ed insieme ai Simotes dal corpo tozzo, dal capo cilindrico, dalle tinte sbiadite, si trovino le slanciate Dipsas, dalla testa larga, schiacciata, chiazzate ele- gantemente 0 tinteggiate con vivacità ed i Dryophis col muso allungato, aguzzo, stranamente foggiato, vere fettuccie viventi del più bel verde che si possa immaginare; così pure colla Ca/- lophis Macclellandi, fasciata di nero e di rosso, il più vago ser- pentello che mai abbia visto e, nonostante il capo minuscolo e l'aspetto inoffensivo, assai velenoso, noi troviamo il Bungarus fasciatus, la cui funerea livrea sembra far presagire i dannosi effetti del suo morso, l’Hydrophis gracilis, che insieme alla coda piatta foggiata a remo, e la minuta squamatura, rispecchia le altre peculiarità del bizzarro gruppo di Ofidî velenosi prettamente marini cui appartiene, infine la Nava tripudians e la N. bungarus, che essendo i due più terribili rettili che infestino il paese, com- menterò alquanto più estesamente. A vero dire una di queste due specie, state dai primi pionieri europei dell'India, i Portoghesi, dette verosimilmente senza di- stinzione cobra de capello, cioè la N. tripudians, è troppo nota volgarmente col nome di serpente ad occhiali, in grazia, sap- piamo, della caratteristica macchia che le fregia il collo, perchè occorra di descriverla; ed intorno alla N. bungarus, detta anche volgarmente Amadriade, basterà rilevare che presenta la stessa variabilità di tinte della precedente e, come questa , irritata, drizza la parte anteriore del corpo e dilata straordinariamente il collo, ma è priva della macchia or ora accennata. L’Amadriade non è solo il più fiero serpente velenoso della Birmania, poichè aggredita, generalmente , non soltanto non indietreggia ma in- 76 IL. FEA (456) calza (1); essa ne è anche il maggiore: il più grande degli esemplari da me riportati oltrepassa di poco 2 metri, però si sa che ve ne sono di quelli che giungono fino a 4. Il serpente ad occhiali invece arriva appena alla metà di questa lunghezza, è meno audace e munito di un morso meno pernicioso, ma è molto più frequente e per ciò fa più vittime. Malgrado ciò vi sono Birmani fanatici che, certo in virtù di bizzarri pregiudizi, circondano questa perfida creatura e l’Amadriade di un rispetto che confina col ridicolo. Essi infatti non solo non le molestano, ma ponete il caso che scoprano uno di questi serpenti in mezzo alla strada od in qualunque altro punto ove il rettile corra il rischio di venire schiacciato sotto le ruote di un veicolo, oppure di essere fatto segno alla giusta indignazione di qualche meno scrupoloso buddista, è tutt’ altro che improbabile che facciano del loro meglio per allontanarnelo. Ciò però non impedisce colà alla gente, la quale sa con tanta disinvoltura conciliare i concetti più disparati e soprattutto trarre da ogni cosa ragione di sollazzo, di fare le due specie di Naza oggetto di un curioso genere di sport. Infatti mi venne assicurato che a Mandalay non è raro il caso di sorprendere compagnie di capi scarichi raccolte in cir- colo, armati ciascuno di una verghetta, in mezzo ai quali sta una Naia che, sferzata dall'uno, punzecchiata dall’altro, con un terzo del suo corpo eretto e dondolantesi, col collo enormemente dilatato, saetta colla lingua l’aria vibrando a destra ed a manca morsi, che fortunatamente i suoi persecutori eludono con una rapida successione di balzi in tutti i sensi. Ho detto che il serpente ad occhiali è molto più frequente (') Ecco in proposito un interessante aneddoto del rev. Mason: « Un Birmano assai intelligente mi disse che un suo camerata inciampò un giorno in un nido di questo serpente (Amadriade) ed immediatamente si ritrasse: ma la vecchia femmina gli diede la caccia. L’uomo fuggi correndo all’ impazzata, finchè incontrato un fiumicello vi si gettò entro sperando così di sottrarsi al ne- mico, ma ahimè toccata la sponda opposta si vide il furioso Amadriade alle cal- cagna, dritto, cogli occhi luccicanti di rabbia pronto a colpirlo co’ suoi terribili denti. Allora disperato costui si liberò del turbante e lo gettò al serpente, il quale - vi si slanciò addosso come un lampo e per qualche istante saziò la sua vendetta morsicandolo furiosamente, dopo di che il serpente ritornò tranquillo al suo na- scondiglio ». (Burma its peop. and prod. vol. I, p. 310). "Si (457) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 77 dell’Amadriade, concluderò aggiungendo che questa, a quanto mi è sembrato, preferisce i monti, quello la pianura e che ivi ab- bonda anche nei centri più popolosi: tanto è vero che il mag- giore serpente ad occhiali che io abbia avuto a Bhamo, fu preso nel bel mezzo della città, vicino alla residenza del governatore e che a Mandalay ne acchiappai poi io stesso non meno di tre, sul piazzale che circondava la palazzina di un nostro connazio- nale, il dott. Barbieri. Venendo ora alle novità osserverò che i Colubridi da me rac- colti, quantunque come si è visto assai numerosi, non ne diedero che 3 (!), delle quali basterà menzionare l’Ablabes Dortae, di forma assai slanciata, superiormente verde ed inferiormente bianchiccia. Essa, il Coluber prasinus, ed il Dryophis mycterizans, tutti e due di un verde ancora più gaio ed intenso e l’ultimo col bizzarro muso che ho detto e che credo opportuno di ripro- durre qua (fig. 6), il Colu- ber porphyraceus con larghe Fig. 6. — Testa di Dryophis mycterizans, L. — Grand. nat. chiazze nere e rosse, la Chrysopelea ornata, nera macchiettata di verde ed infine il Cal- lophis Macclellandi già descritto, sono i rappresentanti più viva- cemente tinti della famiglia riportati dal mio viaggio. I Viperidi, che dopo i Colubridi sono la famiglia della quale radunai maggior copia di specie, sommano soltanto a 3, ma uno di essi, quantunque dotato di dimensioni modeste, destituito di peculiarità plastiche evidenti e colorito poco caratteristicamente, riveste un pregio scientifico grandissimo. Infatti l’ Azemiops Feae, al quale intendo alludere, oltrepassa di poco 60 cent. in lun- ghezza, ha il corpo foggiato come la pluralità dei rappresentanti del sottordine, infine la tinta generale grigio scura e le fascie (') In realtà esse sarebbero state 5, ma stante il ritardo frapposto contro i miei desiderì a comunicare l’ ultima parte del materiale erpetologico al sig. G. A. Bou- lenger, due di esse videro nel frattempo la luce mercè esemplari raccolti da altri. Esse sono il 7rirhinophotis nuchatis, tipo anche di un nuovo genere, descritta dal Boulenger nel — Catalogue of the Snakes in the British Museum, vol. I, p. 419 — e l’Ablabes Stoliczkhe descritta, da W. Sclater nel — Journ. Asiat. Soc. Beng., vol. LX, 1891, p. 234. 78 L. FEA (458) trasversali bianchiccie che costituiscono la sua livrea sono pre- senti in molti altri Otidi; ma esso possiede però caratteri, seb- bene minuziosi, tanto significativi che venne descritto come nuovo, non solo specificamente ma anche genericamente. Ecco alcuni apprezzamenti del sig. G. A. Boulenger intorno all’Aze- miops: « Il genere più vicino a questo sembra il Dinodipsas di Puerto Cabello, che è similmente provveduto di uno scudo loreale, ma che differisce nei caratteri leptognatoidi esterni, sub- caudali indivise, scaglie carenate, ecc. La scoperta di quel genere eccitò grande interesse fra gli erpetologi, poichè il gruppo al quale esso appartiene (« Giftnattern » Atractaspididae e Causidae) si supponeva limitato all'Africa, ove esso è largamente rappre- sentato. Posso inoltre aggiungere che l’Azemzops è la più interes- sante scoperta ofiologica fatta dopo quella del Dinodipsas » (1). Gli altri due Viperidi appartengono a quel caratteristico. tipo di serpenti velenosi, i Crotalini, il cui enorme capo romboidale porta davanti agli occhi una profonda fossetta, e sono il Tr meresurus monticola, di una tinta grigio ocracea, chiazzato di bruno, piuttosto raro e confinato fra i monti ed il 7. gramineus, di un verde intenso, frequentemente fregiato da una serie di chiazzette rosso-cinabro ai lati e comune tanto nelle parti basse che nelle parti elevate del paese. Seguono i Tiflopidi, rappresentati nell’ India e sue dipendenze da poche specie e da un solo genere, Typh/ops, dei quali io non raccolsi che 2 specie. Esse hanno questo di comune coi Crotalini menzionati or ora, che una, 7. Diardi, è pregiata per la sua rarità e sembra anch’ essa preferire i monti, mentre la se- conda, T. braminus è molto comune ed ama la pianura. Giova però osservare che quest’ ultima, nota non solo in una grande parte dell'Asia, ma altresì nell'Africa meridionale e nella stessa isola di Madagascar, deve in questa sua immensa area di distri- buzione offrire bizzarre lacune, se si riflette che io la trovai abbondantissima a Bhamo ed in altre località vicine, mentre non riescii a trovarne un solo esemplare in tutte le altre parti del (1) Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 602. ala pr" (459) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA #9 paese da me visitate. Riguardo a dimensioni osserverò che il T. braminus non supera di molto un lombrico comune, del quale ha pure la tinta brunastra; il 7. Diardi invece può sorpassare 40 cent. in lunghezza ed ha una tinta alquanto più chiara. L'uno e l’altro sono poi dai Birmani detti serpenti a due teste, per la grande disinvoltura, credo, colla quale questi serpentelli perfettamente cilindrici, dal capo minuscolo non separato dal corpo da alcuna traccia di collo, sprovveduti di coda e dalle abitudini sotterranee camminano a ritroso, e specialmente perchè l’ estremità poste- riore del loro corpo, terminando in un moncone cuneiforme, ha qualche rassomiglianza coll’ anteriore. Ma vi ha di più; i Birmani, non solo vedono in questo moncone una seconda testa, ma ritengono che il morso di questa supposta testa sia assai più pernicioso di quello della vera, che pure credono velenosissimo ; in altri termini essi condannano all’ esecrazione creature timide ed innocue quanto il nostro orbettino, fatto abbastanza singolare per della gente che tollera poi non solo, ma perfino protegge, come abbiamo visto, nemici veri, formidabili, quali sono il ser- pente ad occhiali e l’Amadriade. Oltre alle famiglie citate, la mia collezione ofiologica ne conta altre quattro, rappresentate però da una sola specie, cioè Boidi, Ilisiidi, Xenopeltidi ed Amblicefalidi. Troppo s' è scritto e discusso intorno alla forza straordinaria ed alla maniera colla quale i Boidi, questi colossi fra i serpenti, s'impadroniscono delle loro vittime, ed alle grosse prede che riescono ad ingoiare, perchè veda la necessità di toccare simili argomenti, tanto più che non avendo nulla da aggiungere in proposito, non farei che ripetere quanto è già stato con maggiore competenza riferito da altri. Infatti durante tutto il viaggio non mi accadde di imbattermi in un solo di questi Ofidî, gli esemplari radunati essendo stati tutti presi e portatimi dagli indigeni. Ciò premesso, osserverò soltanto che il Python molurus da me riportato non è nè il mag- giore, nè il più bello dei Boidi birmani; queste due prerogative spettano ad una seconda specie, P. reticulatus, ornata di elegan- tissimi disegni e che può giungere a 9 metri di lunghezza, mentre la prima è colorita meno brillantemente e non sembra oltre- 80 L. FEA (460) passare i 6 metri. Aggiungerò che il più grande de’ miei esem- plari non arriva alla metà di questa lunghezza. Per dare poi un’ idea del rappresentante che le altre 3 fa- miglie contengono rispettivamente, non sarà inopportuno ricor- dare che l’Ilisiide, Cy/ndrophis rufus, per l'assenza della coda e forma generale cilindrica, rassomiglia assai ad un Tiflopide e che nelle dimensioni può essere paragonato al 7'yphlops Diardi; esso ha però una livrea molto più appariscente, essendo fregiato di numerose fascie trasversali di un arancio vivacissimo, emer- genti con elegante contrasto dal fondo azzurro-cupo iridescente dell’ animale. Una identica tinta sfoggia pure il Xenopeltide, Xenopeltis unicolor; quest'ultimo però non possiede, come lo fa presagire il suo nome specifico, traccie d' arancio, raggiunge dimensioni molto maggiori e inoltre, a differenza di quello, è conformato regolarmente, poichè il capo sorpassa in larghezza la porzione anteriore del tronco, e quindi è ben distinto ed il suo corpo va attenuandosi posteriormente e termina gradatamente in punta come nella pluralità degli Ofidi. In quanto all’Amblice- falide, Amblycephalus Andersoni, col quale chiuderò questi brevi appunti sui rettili raccolti, è una biscietta presso che intieramente brunastra, lunga 35 cent., i cui maggiori pregi sono quelli di es- sere risultata nuova alla scienza e di appartenere ad una famiglia dalle abitudini assai bizzarre, molto ristretta, e scarsamente rap- presentata in India ed ancora più scarsamente in Birmania. Infatti, per quanto si sa, gli Amblicefalidi escono soltanto la notte, ed al contrario di quanto fa la pluralità degli Ofidi, si nutrono d’ insetti; sappiamo altresì che le specie indiane conosciute prima che io intraprendessi il mio viaggio non erano che 4, e che soltanto 2 di esse erano, come vedremo a suo tempo, state se- gnalate della Birmania; la scoperta dell'A. Andersoni ha quindi fatto salire queste due cifre a 5 ed a 3 rispettivamente. Ho detto che i batraci da me riportati ascendono a 53; os- serverò ora che ben 51 di essi sono Anuri. by dle Be Chu PASO 5401 II 7, TINI (461) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 81 Incominciando dalla famiglia numericamente più importante, rileverò che i Ranidi comprendono 32 specie, 11 delle quali sono nuove per la scienza e 4 di quest’ ultime spettano al genere ti- pico per eccellenza ana, del quale raccolsi ben 20 specie; fra esse meritano di essere ricordate la A. Zatopalmata e ft. livida en- trambe già note, l’enorme sviluppo delle estremità, le posteriori in particolare, i disci carnosi delle dita, infine, la forma relativa- mente corta del capo e lunga del tronco delle quali, conferiscono loro un aspetto peculiare e la nuova £. Feae, che si fa poi notare per i tubercoli che le coprono il dorso. Menzionerò ancora la R. tigrina per la sua mole, dalla punta del muso all’ estremità del tronco giungendo a misurare fino 15 cent. in lunghezza, e per la potenza della sua voce; bisognava sentire la notte a Bhamo che fragorosi cori mettevano insieme le sue sterminate legioni di ranocchi e quanta parte vi avessero gli individui della specie in discorso, le note gravi robustissime dei quali, più che dagli organi vocali di batraci le avreste dette emesse da una fitta schiera di contrabassi: non per nulla la È. tigrina venne anche chiamata /atrans e gli inglesi la dicono bull frog! Dopo il genere Rana i meglio rappresentati sono i generi Rhacophorus ed Ixalus, dei quali raccolsi rispettivamente 4 specie; degli /ralus basterà dire che 3 risultarono nuovi ed in quanto ai Rhacophorus, sono lieto di poter dare la figura di una delle due novità che essi pure contengono, R. Feae (fig. 7), affinchè si abbia un’ idea esatta del più cospicuo batrace arboricolo fruttato dal mio viaggio. Il R. Feae non è soltanto una delle maggiori specie del genere, ma anche una delle più leggiadre, superiormente la sua livrea essendo costituita da una tinta generale azzurrognola, delicata, tendente al verde e da poche chiazzette giallognole. Sorvolando sul genere Oxyglossus, rappresentato da 2 specie assai note, osserverò che le più interessanti novità da me scoperte fra i Ranidi sono il Phrynoderma asperum ed il Chirixalus Doriae , rispettivamente tipi di un nuovo genere ed il primo, lungo ap- pena 4 cent. e !/,, brunastro, finamente coperto di bitorzoletti ed asperosità, il secondo, ancora più piceolo, liscio e variabile nel colore; infatti alcuni esemplari sono isabellini, altri grigio-scuri - ASD (463) VIAGGIO. ZOOLOGICO IN BIRMANIA 83 tendenti al violaceo, mentre poi altri ancora offrono gradazioni di tinte intermedie. Alla famiglia dei Ranidi segue quella degli Engistomatidi, della quale non ebbi che 6 rappresentanti; di questi, 1 solo risultò nuovo ed ancora trattasi di una forma deficiente. Infatti la zona nerastra che occupa la parte interna del dorso, e quella grigia che la limita ai lati conferiscono alla nuova CaZlula macrodactyla una livrea assai più umile di quella del ben noto congenere, la C. pulchra, che deve il suo lusinghiero nome specifico, sap- piamo, ad una grande macchia bianco-giallognola in forma di un'U capovolta, emergente con vago contrasto sul dorso bruno del batrace. Lo stesso dicasi della plasmatura del corpo, nella C. macrodactyla molto meno caratteristica che nella C. pulchra, la quale col suo minuscolo capo, con zampe brevi e gracili ed un corpo voluminosissimo e la possibilità, quando l’animale è molestato, di gonfiarsi in modo da assumere quasi le par- venze di un palloncino, è davvero una creatura assai bizzarra. Degli altri 4 rappresentanti, 3 spettano al genere Microhyla, costituito da specie molto piccole e dotate di disegni assai ele- ganti ed il quarto è il raro Calophrynus pleurostigma, dalle forme tozze, tinto di giallo-vinaceo e fregiato da striscie longi- tudinali di un bel bruno violaceo. Anche i Pelobatidi sommano, come i precedenti, a 6, ma sono assai più interessanti, perchè soltanto 2 di essi erano noti e perchè tutti spettano ad un genere molto ristretto, asia- tico per eccellenza ed in Birmania, ove ne è stato segnalato un maggiore numero di specie, rappresentato poverissimamente. Infatti prima che io intraprendessi il mio viaggio, si conoscevano soltanto 3 specie del genere Leptobrachium, del quale ho inteso parlare, e 2 di esse erano state segnalate in Birmania (!) e sono (') Oltre al Leptobrachium gracile di Borneo, citato incidentalmente, il sig. G. A. Boulenger (Fauna Brit. Ind. Reptilia and Batrachia, p.510) enumera 4 altre specie di questo genere, per le quali tutte, fra le località date, è indicata la Bir- mania; ma 2 di queste specie, L. Feae e L. carinense, fanno già parte di quelle da me scoperte, quindi i Leptobrachium noti prima che io intraprendessi il mio viaggio si riducevano a 3, e soltanto 2 di essi erano stati segnalati della Bir- mania. 84 L. FEA (464) appunto le due note ritrovate anche da me; le altre 4 specie da me scoperte di questo genere, hanno quindi nientemeno che triplicato il numero dei Leptobrachium birmani, i quali ascendono ora precisamente ai 6 da me raccolti (1). Per quanto concerne l'aspetto, non sarà poi inutile osservare che le dette due specie note, benchè molto differenti l’una dal- l’altra e quindi perfettamente distinte, non presentano tuttavia caratteristiche tanto spiccate quanto alcune di quelle da me scoperte, così noi vediamo la tendenza manifesta nel corpo del già menzionato Leptobrachium gracile e del meglio conosciuto L. Hasselti a dilatarsi anteriormente ed accompagnata da un conseguente allargamento della testa farsi molto più evidente nel nuovo ZL. Feae, il cui capo è largo quasi due volte quanto è lungo, senza contare che le sue sopraciglia sono armate di un’ appendice in forma di corno assai pronunziata ; bizzarro orna- mento questo che in maniera meno pronunziata sfoggia pure il nuovo L. carinense, ma non posseduto da alcuno dei 3 Leptobra- chium già noti. Anche riguardo a dimensioni le specie conosciute presentano delle differenze assai rilevanti, il più piccolo L. gracile, superando di poco i 4 cent. in lunghezza (?), e il più grande L. monticola raggiungendone invece 10; ma tali differenze sono assai maggiori fra la più piccola e la più grande delle specie nuove, L. pelodytoides e L. carinense, questa giungendo a 16 cent., quella rimanendo al disotto di 4, la prima cioè mostran- dosi alquanto inferiore nella statura alla minore delle specie (') Da informazioni fornitemi dai nativi, sulla cui veridicità non ho ragione di dubitare, risulta che la catena Dana nel Tenasserim, od almeno il suo maggiore picco, il Mooleyit, ospita un grosso batrace cornuto. Disgraziatamente la mia per- lustrazione fra quei monti si compiè nella stagione asciutta, durante la quale, tale batrace non essendo reperibile, io non potei procacciarmene alcun esemplare. Ora nasce spontanea una domanda: questo batrace è desso un Megalophrys oppure un Leptobrachium, ed appartenendo a questo genere oppure a quello, sarà esso noto o nuovo alla scienza? Ecco un interessante problema zoologico che il naturalista che riescirà a calcare le pendici del Mooleyit durante le pioggie potrà sciogliere. (?) Il Dr. A. Giinther, nella descrizione originale dà a questa specie una lun- ghezza totale di 42 millim. (On the Reptiles and Amphibians of Borneo. Proceed. Zool. Soc. Lond., 1872, p. 598). (465) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 85 note e la seconda molto superiore alla maggiore. Gioverà ancora rilevare che il ZL. pelodytoides ha forme smilze, poichè sopra una lunghezza effettiva di 37 mill. presenta un diametro massimo di 13, il che vorrebbe dire che è largo poco meno di '/, della sua lunghezza, mentre il Z. carinense sopra 16 cent. in lunghezza può presentarne fino a 12 in larghezza ed è quindi quasi tanto largo quanto lungo e naturalmente questo fatto aumenta di. molto le differenze di dimensione suaccennate. Come si vede dunque l’addizione di questi nuovi elementi non soltanto ha tri- plicato il numero dei Leptobrachium birmani, ma ha anche mutato alquanto la fisonomia, per così dire, del genere, il quale col corpulento L. carinense vanta ora uno dei maggiori rappresen- tanti dell'ordine e col ZL. pelodytoides, se non uno dei più pic- coli batraci conosciuti, un ranocchio dalle dimensioni molto ridotte. Per dare un’ idea meno incompleta dei due maggiori e più notevoli Leptobrachium da me scoperti rileverò che le dimensioni date per il L. carinense concernono la sola femmina; il maschio. è assai più piccolo e differisce da quella anche per essere colo- rito meno vivacemente; infatti la zona bianco giallastra che da ciascun fianco dell'animale sale ad invadere sotto forma di larga striscia laterale parte del dorso, nel maschio spicca con maggior contrasto sulla tinta grigio-brunastra che domina superiormente sulle altre parti del corpo (*). Il L. Feae, poi che qua riproduco. (') Per quanto concerne l’ indole gioverà osservare poi, che il maschio è assai più stizzoso della sua compagna; di ciò ebbi campo a convincermi quasi ogni volta che mi accadeva di dover introdurre la mano in una certa cassa con ter- riccio ove tenni per qualche tempo vivi esemplari di entrambi i sessi. I maschi, appena scoperchiavo la cassa, emettevano un grido di allarme nello stesso tempo che spalancando le immense fauci e spiccando un salto sembravano volessero avventarmisi alla mano per morderla, mentre le femmine non davano segni d’ inquietudine. E qui non sarà senza interesse osservare che per grido di allarme intendo un suono stridulo non molto dissimile da quello che può dare una di quelle trombette in legno che figurano ancora nelle nostre fiere di cam- pagna e formano tuttora la delizia dei bambini dei nostri contadini: grido invero bizzarro e non certo adeguato alla mole dell’ animale, dopo il Bw/o asper, il mag- giore che io abbia osservato in quei paesi, non certo quale si potrebbe aspettare da un campione di una classe di animali che vanta cantori altrettanto efficaci quanto poco graditi. Riguardo poi alla voracità di questo batrace basterà ricor- \ é L. FEA 6 86 L. FEA (466) in grandezza naturale (fig. 8.), non raggiunge le dimensioni del precedente, ed ha una livrea più dimessa, mancando della larga fascia chiara sopra menzionata, ma il suo aspetto è più carat- teristico. I Bufonidi o Rospi sommano a 3; fra questi sono compresi il Bufo macrotis molto piccolo ma assai caratteristico, il solo rappresentante da me scoperto della famiglia, ed il ben noto B. asper, del quale ebbi un esemplare che dalla punta del muso all’ estremità del tronco misura da 17 a 18 cent. in lunghezza. I Discofidi si riducono ad 1 e gli Hilidi pure ad 4: essi sono la Caluella guitulata, assai simile nella forma alla Callula pulchra, della quale possiede pure la facoltà di gonfiarsi enormemente, ma è un po’ più piccola e colorita assai diversamente, cioè con una tinta fondamentale giallo-rossastra e certe macchie brunastre orlate di nero, che, come bene osserva Theobald (!), nella forma e disposizione rassomigliano a goccie d’acqua sopra una superficie oleosa, e la /7y/a annectens, simile alla nostra rana martina, ma coi fianchi e la parte interna delle coscie gialli e chiazzati di nero. Dell’ ordine Caudata, del quale le nostre salamandre acquajole e terrestri sono esempii tanto noti, così riccamente rappresentato nelle regioni temperate dell'emisfero settentrionale e, al contrario, così povero di specie nelle parti tropicali dell'Asia ed ivi confi- nato soltanto ad elevazioni notevoli, io non ebbi che 4 solo rappresentante; è questo il 7y/ototriton verrucosus scoperto nel dare che nello stomaco di una femmina, oltre ad un certo numero di insetti, rinvenni un giovane scojattolo bello intiero ! Come l’ indica il suo nome, il L. carinense proviene dai monti Carin, fra i quali trovasi ad un’ altitudine di 800 m. ed oltre e dove abbonda specialmente durante le pioggie: senza essere però irreperibile anche nelle altre epoche dell’anno, come lo dimostrano i primi esemplari che ottenni di questa specie stati presi appunto durante la maggiore siccità. Ma allora esso stassene profondamente rintanato fra radici e sassi nel letto dei torrenti ed il farne ricerca sembra compito piuttosto arduo; ciò spiega il perchè esso mi venisse offerto soltanto dai più robusti di quei montanari. Oltre al L. carinense, sui monti Carin rinvenni pure il L. par- vulum ed il L. pelodytoides, anche essi nuovi, cosichè i detti monti fornirono ben 3 delle 4 specie di Leptobrachium da me scoperte, fatto che parla abbastanza eloquentemente della ricchezza della fauna dei monti in discorso. (*) Burma its peopl. and prod., vol. I, p. 293. \ î î i i / i cà da e 5) ae a) € F niuni Leptobrac 88 L. FEA (468) Yunnan dall’Anderson, stato poscia ritrovato nel Sikkim (Imalaja) e da me ottenuto in grandissimo numero dai monti Catcin, bru- nastro, lungo 14 o 15 cent., perfettamente caratterizzato dalla forma del capo, dalla carena arrotondata e da due serie di grossi porri o tubercoli che le fregiano la schiena, nonchè dalla coda compressa, lunga quanto il corpo. Un solo rappresentante ottenni pure dell’ ultimo ordine della classe, gli Apodi, costituito da un limitato numero di specie sparse nelle regioni calde dell'Asia, dell’Africa e dell'America; voglio alludere all’/chthyophis glutinosus, il cui colore, eccettuata una striscia laterale giallognola, in generale plumbeo e il corpo viscido, sprovveduto di estremità e come suddiviso in anelli, danno a quest’ animale l'aspetto di un’anguilla e di un mostruoso lombrico allo stesso tempo. Ecco la tabella riassuntiva delle due classi: Noti | Nuovi Totale Reptilia. Chelegia*; 9. 10 10 Squamata . 1 TLaceralia "posti Wi 37 8 45 Onbidia o Logo 58 5 58 100 13 113 Batrachia. Beradata tc; ano. 34 17 dI Caratese ca oa l 1 Mpodaa: iaia pr 1 ] 36 17 53 Venendo ora ai soliti confronti fra i risultati delle mie ricerche e le conoscenze che avevamo sulla fauna birmana prima che io intraprendessi il mio viaggio, osserverò che se i rappresentanti noti della prima delle due classi delle quali ci siamo occupati erano molto numerosi, assai scarsi erano al contrario quelli della eo, (469) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 89 seconda. Infatti nel Burma its people and productions sono enu- merati più di 200 rettili e quantunque occorra di eliminarne una parte, cioè oltre a 40 di prettamente marini (!), parecchi delle isole Andaman e Nicobar (?), nonchè alcuni altri la cui presenza nella Birmania continentale rimaneva dubbiosa (3) e sia neces- saria inoltre qualche altra riduzione per rettificare la sinonimia (4), (!) Nel — Burma its peop. and prod. — sono enumerati 4 Cheloni pelagici e ben 42 ofidi pelagici od Idrofidi, ma seguendo la sinonimia adottata dal Boulenger nella — Fauna Brit. Ind. — questi ultimi si riducono ad una trentina, un terzo dei quali non sono ancora stati accertati come birmani. (2) I seguenti 11 rettili sono nel — Burma ecc. — tutti citati delle isole Andaman e Nicobar, meno il Gymnodactylus Wicksti, che è indicato dell’ isola Preparis. . Cyrtodactylus (Gymnodactylus) rubidus, Blyth. 2. Gymnodactylus Wicksii, Stol. 3. Phelsuma andamanense, Blyth. 4. Tiaris (Gonyocephalus) subcristata, Blyth. 5. Bronchocela (Calotes) jubata, D. & B. 6. - _ cristatella (Kuhl). i 8 9 dd . Euprepes (Mabuia) rugifera (Stol.). . Dibamus nicobaricus, Fitz. (novae-guineae, D. & B.). . Typhlops andamanensis, Stol. 10. Ablabes nicobariensis, Stol. ll. Trimeresurus Cantoris (Blyth). (3) Degli 8 rettili seguenti annoverati nel — Burma ecc. — non posso egualmente tenere conto perchè in parte sono stati dal Theobald stesso considerati con dubbio come birmani, in parte la loro presenza nella Birmania continentale non era ancora stata accertata : 1. Emyda vittata, Ptrs. 2. Pyxidea (Cyclemys) Mouhoti, Gray. 3. Nycteridium Schneiderianum, Shaw (Hemidactylus platyurus, Schn.). 4. Acanthosaura armata (Gray). 5. Euprepes (Lygosoma) olivaceus, Gray. 6. Typhlops bothriorhynchus, Gthr. 7. Compsosoma (Coluber) melanurum, Schleg. 8. Atretium (Helicops) schistosum (Daud.). (‘) Seguendo la sinonimia adottata dal Boulenger nella — Fauna Brit. Ind., Rep- tilia and Batrachia —, 20 dei Rettili enumerati nel — Burma ecc. — si riducono a 9, come segue: eco SIOE } ì | = 1. Trionyx formosus, Gray. . Batagur trivittata, D. & B. . . . | ; ; = 2. Kachuga trivittata (D. >): — iravadica, And. È S l (D. & B.) 1 2 3 4. 5. Typhlops Horsfieldii, Gray. 6 7 8 . Typhlops Diardi hleg. —_ burmanus, Stol. . SAT YP ACER NATCo SeRIeg . Tropidonotus zebrinus, Blyth. a iano = 4. Tropidonotus chrysargus, Schleg. 90 L. FEA (470) ne rimangono ancora 132; a questi se ne aggiungano 9, in parte menzionati dal Theobald stesso in un suo precedente lavoro, in parte dall’Anderson nella sua grandiosa opera zoologica sul Yunnan, state ommesse nel Burma és people and productions (*), ed arriveremo ad un totale di 141 specie. Invece i batraci annoverati nel Burma ds people and produc- tions ascendono soltanto a 36 ed ancora, uno di essi non credo sia stato finora rinvenuto in Birmania (?), un secondo proviene dalle isole Nicobar (*) e 3 altri furono poscia riconosciuti specie non valide (4); fatte queste sottrazioni ne rimangono 31. A sa Ste Ra i | = 5. Dipsas hexagonotus, Blyth. EAT sroniclienna, Gil, : | — 6. Dryophis fronticincetus, Gthr. 12. —_ javanicus, Stein. 5 Lr RORdOniA BI5010P, TRSODI ” = 7. Fordonia leucobalia (Schleg.). 14. = unicolor, Gray. i 15. Trimeresurus gramineus, Shaw. . 16. — erythrurus, Cant. . | = 8. Trimeresurus gramineus (Shaw). 17 _ mutabilis, Stol. È 18. _ carinatus, Gray. . . ; 19. È. porphyraceus, Blyth. O = 9. Trimeresurus PUTPUFCORIAGO ci 20. = Andersonii, Theob. . v (1) Nel — Burma ecc. — sono state ommesse le seguenti 9 specie : 1. Emyda scutata, Ptrs. 2. Zamenis fasciolatus (Shaw). 3. Lycodon jara (Shaw). citate dal Theobald nel — British Burma Gazetteer, chapt. XVIII. Reptilian Fauna. 4. Calotes Maria, Gray. 5. Ablabes (Pseudocyclophis) bicolor, Blyth. 6. Coluber porphyraceus, Cant. 7. Gonyosoma gramineum, Gthr. (Coluber prasinus, Blyth). 8. Tropidonotus dipsas, Blyth (parallelus, Blgr.). 9. Trimeresurus monticola, Gthr. citate dall’Anderson nel — Anat. and Zool. Resear. and Zool. Resul. ecc. (?) Epicrium (Ichthyophis) monochroum, Bleek. (5) Limnodytes (Rana) nicobariensis, Stol. (‘) Seguendo la sinonimia adottata nella — Fauna Brit. Ind. Rept. Batr. — 6 Ba- traci enumerati nel — Burma ecc. — si riducono a 3 come segue : 1. Polypedates marmoratus, Blyth. 2. Ixalus kakhienensis, And. 3. Polypedates maculatus, Gthr. . . de - quadrilineatus, Wieg. 5. Xenophrys monticola, Gthr. 6. Ixalus lateralis, And. Il Boulenger (loc. cit.) ha pure soppresso, collocandole in sinonimia, 1’ Hylorana i | = 1. Rana latopalmata, Blgr. i | = 2. Rhacophorus leucomystax (Gravh.). ga: | = 3. Leptobrachium monticola (Gthr.). (471) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 91 vero dire anche in questa parte dell’ opera or ora citata vi sono delle lacune, l’ elenco dei batraci del Burma #s people and pro- ductions essendo suscettibile di essere aumentato; ad ogni modo però le addizioni che mi venne fatto di riscontrare necessarie riducendosi soltanto a 3 (*), avremo per questa seconda classe un totale di 34 rappresentanti, che se non sarà scrupolosamente esatto, ritengo però s' avvicini molto, come quello dato per la prima classe, al numero delle specie birmane continentali note prima che io intraprendessi il mio viaggio. Ora vediamo come questi 141 rettili e 84 batraci sono distri- buiti per ordini o famiglie, quanti d’ essi furono da me rinvenuti e quanti ne riportai inoltre non compresi fra i primi. a Si E RACCOLTI E RACCOLTI SE d È è lio a 3 sale E es 2 S AA = È Z ZS E s 3 o 5 2 D, Z A REPTILIA. Agamidae 12 ES OS Emydosauria Anguidae It 1 Crocodilidae . . { 3 Varanidae . 4| 3 3 Chelonia Lacertidae . IRE (CANI l Trionychidae .| 6 2 2 Scincidae. . LIfi47.13 SID Testudinidae . . |{14{ 7 7 42 { 29| I6 | 45 Platysternidae. | 1{ 1 1| Ophidia 21 | 10 10| Typhlopidae . PA MT 2 Squamata Boidae . . . Zia 1 Lacertilia Ilysiidae . Jp l Geckonidae . . ]13| 8| 5|18]| Xenopeltidae. . | 1| 1 1 (Rana) granulosa, And. e l’Ixalus cinerascens, Stol. e solo citato incidentalmente per insufficienza di descrizione il Limnodytes (Rana) nigrovittatus, Blyth, ma la validità di queste 3 specie citate nel — Burma ecc. — essendo poscia stata dimo- strata dal sig. W. Sclater (Proc. Zool. Soc. 1892, p. 341-348) esse vanno conservate. (') 13 batraci ommessi nel — Burma ecc. — sono i seguenti stati precedente- mente citati dal Theobald nel — Brit. Bur. Gazett.: 1. Rana Liebigii, Gthr. 2. Hylorana (Rana) erythraea, Schleg. Sì -- (Rana) macrodactyla, Gthr. (9) 992 L. FEA (472) È È i RACCOLTI E RACCOLTI [= = È g sE: a (co) d (sa) [| ZIA PI Sea DI E SRO ER. = +» Pu pei = se Pu È ER] RESTA SIC O Ss {2 |3s|3 E ona | NES +6 1 Ae Myrmicaria . .... Il 1 Camponotus . . . . . 8| 9| 17 30) 19/49 Polyrhachis . .... 17] 8| 25 Dolichoderinae. . E à pda Dolichoderus. . . . . 1| 3| 4 La Hei Na determinati . . . . 7? Iridomyrmex ‘. ...°. tea be: RS at 21 4| 6 91| 57/155? Ai Formicidi per importanza numerica tengono dietro varie famiglie non ancora studiate; occupandoci soltanto delle più estesamente rappresentate, rileverò che dal computo fatto dal dott. Magretti gli Apidi ascendono a circa 130. In questo numero osserverò subito che il genere Bombus, uno dei più gaiamente colo- riti ed a noi famigliari, conta assai poco, le sue specie riducendosi a due o tre. Lo stesso dicasi delle ben note Anzhophora; invece le Xylocopa, così scarse nel nostro paese, s’ avvicinano alla dozzina e comprendono alcune forme specifiche notevoli, quali la X. /atipes, una delle maggiori conosciute, poichè ad ali spiegate sorpassa 7 cent. in larghezza, la X. coerw/ea, una delle più vaghe, essendo in gran parte vestita di una pubescenza azzurra, e la X. ferruginea, che osservai volare soltanto nella notte. Le Megachile sono poi comparativamente bene rappresentate; infatti esse risultarono più numerose che le Xy/ocopa e quelle grandi o variopinte fanno tutt'altro che difetto. Gli Halictus, tanto numerosi e largamente sparsi sul nostro pianeta, sorpassano di poco la ventina ed in quanto alle 7rigona esse sommano, se ben ricordo, a cinque o sei e comprendono una graziosa specie, la 7°. aprcalis. dine (525) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 145 Ho già preannunziato che solo una piccola parte degli Apidi sono stati studiati; infatti le specie identificate si riducono a 26, cioè a 21 MHalictus, 3 Prosopis, A Allodape ed 1 Nomioides. Di queste 26 specie, ben 25, cioè tutte, eccettuato un Halictus, ri- sultarono nuove. Tale enorme proporzione di novità però non deve sorprenderci gran fatto, trattandosi di forme disadorne e minuscole e perciò in generale trascurate dai raccoglitori, e la maggior parte di tali novità spettando inoltre ad un genere il cui assetto, per le difficoltà non lievi che presenta allo studioso, lascia ancora molto a desiderare. Quando i rappresentanti di questa famiglia saranno tutti identificati, siccome sonvene buon numero di cospicui o vistosi, che avendo verosimilmente attratto l’attenzione dei collettori non sono probabilmente più ignoti alla scienza, la proporzione di specie nuove dataci dalla medesima non supererà forse quella dei Formicidi, cioè il 35 per °/,- A questi troppo brevi appunti, stante la già lamentata man- canza del materiale indeterminato, io debbo limitarmi intorno agli Apidi; tale mancanza ed il ricordo confuso che io serbo delle altre famiglie pure molto numerose, come i Vespidi, gli Sfecidi ed i Pompilidi mi obbligano ad essere ancora più laco- nico. Infatti, dai dati gentilmente fornitimi dal dott. Magretti, posso soltanto rilevare che esse abbracciano rispettivamente in- torno a 70, 70 e 68 rappresentanti, distribuiti in circa 16, 20 e 7 generi, che i Vespidi comprendono anch'essi una forma prettamente notturna, cioè la Vespa doryloides, e le elegantissime Vespa magnifica e V. velutina, che gli Sfecidi oltre ad altre co- spicue forme annoverano gli splendidi Ch/orzion lobatum e Tri- rogma coerulea ed A specie probabilmente nuova del non meno smagliante genere RAinopsis, infine che i Pompilidi emergono con parecchie colossali Mignimza. Riguardo alle altre famiglie minori pure indeterminate, io mi riservo di dare fra poco in una tabella riassuntiva dell’ ordine il numero dei rappresentanti, quale mi venne comunicato dal dott. Magretti. 146 L. FEA (526) Riprendendo la rassegna delle famiglie studiate, noterò che la più numerosa dopo i Formicidi sono i Mutillidi, che contano 34 specie tutte spettanti al genere Mwut//a, nelle dimensioni e nella livrea non molto dissimili dalle nostre; ben 27 fra esse risultarono nuove ed inoltre di due altre erano ancora ignoti il maschio. Seguono gli Scoliidi con 19 rappresentanti, 13 dei quali sono stati riferiti al tipico genere Scola, è al genere £ls ed 1 al genere Ziacos. Essi non diedero che 3 novità alla scienza, ma comprendono alcune forme specifiche molto grandi o belle, quali Scolia procera, S. rubiginosa, Elis annulata, E. thoracica, E. iris e Liacos dimidiatus. Osserverò poi che la Scolia capitata è dal Magretti qualificata piuttosto rara e che la presenza nella mia collezione della già citata S. procera, della S. decorata e della Elis iris viene ad allargare notevolmente la distribuzione geo- grafica di queste specie, finora supposte peculiari alla Malesia. I Crisididi sommano a 18 nella pluralità, inferiori per bellezza, come già accennai, a quelli dei nostri paesi, e spettano, 1 al genere Hedychrum, 2 a Stilbum, mere varietà queste dello S. cyanurum, e gli altri 15 a Chrysis, 5 dei quali nuovi. I Tifiidi comprendono 16 rappresentanti coloriti molto cupa- mente e la maggior parte minuscoli, anch’ essi distribuiti in 3 generi, cioè Myzine con 1, Plesia con 2 e Tiphia con 13; 8 di questi ultimi ed 1 //esia risultarono nuovi. Nè più attraenti o voluminosi appariscono i Betilidi, che anzi contano alcune forme minutissime, ed ascendono a 9, cioè a 3 Pristocera, 3 Epyris, 2 Seleroderma ed 1 Mesitius, dei quali sol- tanto 1 Seleroderma, A Epyris ed A Mesitius erano noti. Gli alquanto più grandi e più vaghi Trigonalidi, famiglia fon- data affatto recentemente dal dott. Magretti (!), annoverano 3 sole forme specifiche del genere 7r:90na/ys, a quanto pare punto comuni, poichè non riescii che ad acchiappare un solo esemplare di ciascuna; 2 di esse erano nuove alla scienza. (') Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXVII, 1897, p. 308-326. (527) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 147 I Tinnidi, finalmente, si riducono ad 1 solo, assai piccolo, destituito di attrattive e già noto. Ecco la tabella annunziata; in essa sono riassunti i risultati ottenuti nelle famiglie studiate ed in quelle non ancora illu- strate (1). PEER BIROREPROI VIA IRPI VIVE Hymenoptera. | | Apilae:s: Gato vane l 25 | 104? | 130? Nespidagi luisa ieri | 70?) 70? Spheeidao. dragone | 70?) 70? Pompilidae . . . . . | 68?| 68? Mutillidao: 4. tie tI 27 | | 34 SR RIN Oi MILA | 19 Piphridae:. Ge o; i 9 16 Tinidae Rana 1 ] Cleysididag tg to. TIRATORI 18 Hormatcidae VUE LS gie ope Bethylidae uni nc fisc 017 Msg Trigonalydae 1 2 3 Fivaniidag.}ubiiona | 8?) 8? Ichneumonidae : . . . | 52? | 52? Braconidae i, . <.<. | 322] 322 Chalcididae . . .. . | 26?| 262 Tenthredinidae . . . . 24? | 24? 139 | 135 |461? {7352 (4) I numeri seguiti da un punto interrogativo sono soltanto approssimativi. 148 L. FEA (528) COLEOTTERI. Gli esemplari da me radunati di questo immenso ordine ascen- dono, come già osservai, a circa 40000; le specie e varietà am- montano intorno a 4300 ed abbracciano, oltre a quasi tutte le famiglie conosciute, anche una nuova, alla quale ho già avuto occasione di alludere in nota. L'ordine nel quale queste ultime saranno passate in rassegna, e che è pure quello seguito finora, dimostrerà come esse si succedano numericamente, ed i commenti che seguiranno daranno un'idea degli elementi che le costituiscono. Gioverà però in- nanzi tutto osservare che sebbene le forme grandi e smaglianti non scarseggino, anche qua, come già accennai per gli Imenotteri e come è pure il caso per gli altri ordini, eccettuati forse i Lepidotteri, le forme piccole e disadorne sono in preponderanza. Ho creduto opportuno di ritornare su questo fatto perchè esso contribuirà a dare un concetto più esatto delle faune tropicali per quanto concerne gli insetti. Già una ventina d'anni or sono un distinto entomologo così si esprimeva a questo proposito : « A me sembra generalmente si supponga che le specie d’insetti piccole e senza attrattive, che noi tutti sappiamo sono tanto nu- merose nelle regioni temperate, siano comparativamente meno frequenti sotto i tropici e ivi sostituite dalle forme brillanti e magnifiche che attualmente rappresentano gli insetti dei tropici nelle nostre collezioni. Io però sono d'opinione che le specie d’insetti minute ed oscure siano tanto abbondanti sotto i .tro- pici quanto nelle regioni temperate e che la differenza reale che esiste fra le regioni tropicali e le più fredde del mondo per questo rispetto sia, che sotto i tropici gli insetti piccoli sono accompagnati da un gran numero di forme brillanti e grosse, le quali scompaiono gradatamente avvicinandosi alle regioni fredde » (!). Come si vede la giustezza di queste osservazioni è (') D. Sharp. IV. Contributions to an Insect Fauna of the Amazon Valley. Coleoptera - Staphylinidae (Trans. Entom. Soc. London, 1876, p. 27-424). IR e e Te Mai ù ; (529) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 149 stata pienamente riconfermata dal vasto materiale entomologico riportato dal mio viaggio. I Crisomelidi sorpassano i 320 e sono perciò la famiglia più ricca di specie. I rappresentanti delle varie tribù vennero quasi tutti identificati, eccezione fatta per i Cassidini, rimasti più della metà senza nome e stati tutti esclusi dai lavori del sig. M. Jacoby, che s' incaricò di illustrare le altre tribù (!), meno gli Ispini stati elaborati dal prof. R. Gestro e dal sig. J. Baly (?). A suo tempo darò l'elenco di tutte le tribù e di tutti i generi col numero delle specie che essi contengono, sia note, sia nuove, o ri- maste indeterminate; prima però non saranno superflui alcuni cenni sulle tribù e sui generi più importanti e sulle forme più notevoli. Delle moltissime tribù nelle. quali i Crisomelidi da me rac- colti trovansi distribuiti, i Galerucini sono quelli che contano maggior copia di specie, poichè ne abbracciano quasi 170, delle quali presso a poco i 8/,, cioè ben 96, risultarono nuove. Sorvolando sui 4 generi nuovi pure contenuti in questa tribù, perchè basati sopra singoli rappresentanti destituiti di peculiarità molto spiccate, osserverò che Mono/epta con 16 specie, Antipha con 15, Au/acophora con 14 e Paridea con 10 sono i generi più ricchi di specie. L'ultimo di essi merita anche di essere segna- (1) M. Jacoby. Viaggio di L. Fea in Birm. e reg. vic. XVII. List of the Phytoph. Coleopt. obtain. by sig. L. Fea at Burmah and Tenasserim (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVII, 1889, p. 147-237). — Viagg. di L. Fea ecc. LI. Descript. of the new gen. and spec. of the Phytoph. Coleopt. obt. by sig. L. Fea in Burma (loc. cit. vol. XXXII, 1892, p. 869-999). — Giova osservare che nell’ elenco generale delle specie che accompagna questo secondo lavoro sono state comprese 3 specie nuove, cioè Nodina parvula, N. robusta e Sphaeroderma acutangula provenienti dalla Birmania ma non rinvenutevi da me, e che nel materiale determinato rinviato dall’ autore sonvi 3 altre specie, cioè Cleorina aeneomicans, Oides albicans? en- trambe note e una Sumatrasia sp.? che mancano al detto elenco. (*) J. S. Baly. Viagg. di L. Fea ecc. XIII. List of the Hispidae collec. in Bur- mah ecc. (loc. cit. vol. XXVI, 1888, p. 653-666). — R. Gestro. Viagg. di L. Fea ecc. IV. Nuove spec. Coleott. Decade I e II (loc. cit., p. 87-132). — Viagg. di I. Fea ecc. VI. Nuove spec. Coleott. Dec. III (loc. cit., p. 171-184) — ove sono descritte parte delle specie nuove di Ispini da me raccolte e — R. Gestro. Viagg. di L. Fea ecc. XXIX. Enum. delle Hispidae (loc. cit. vol. XXX, 1890, p. 225-268 — ove sono date le descrizioni delle altre specie nuove e l’ elenco di tutti i rappresentanti di questa tribù di Crisomelidi da me riportati. L. FEA 10 150 L. FEA (530) lato per le impressioni e le protuberanze che il maschio di pa- recchie specie mostra sulla parte mediana degli elitri, e perchè fra le 7 specie nuove havvi la Paridea bifurcata provveduta di due lunghe appendici al pigidio, peculiarità questa che il Jacoby che l’ ha descritta ritiene senz’ altro esempio fra i Cri- somelidi. Menzionerò ancora le Cerophysa e Agetocera per la grande differenza che le antenne presentano nei due sessi e per la strana forma che questi organi assumono nel maschio: nella Cerophysa monstrosa, stata pure descritta come nuova dal Jacoby, essi sono così bizzarri che l’autore dice essere quasi impossibile darne a parole un’ idea adeguata. Ai Galerucini per importanza numerica seguono gli Eumolpini, che sorpassano il centinaio e diedero 2 generi nuovi, anche essi però fondati sopra singoli rappresentanti nè grandi nè molto appariscenti, anzi uno, Pseudopiomera pallidicornis, piccolissimo e molto modestamente colorito, e 49 specie nuove, delle quali la Chrysolampra varicolor, la C. curvipes, la Nodina denticollis , l’Heteraspis bhamoensis e la Colaspoides igneicollis sono le più vaghe. Tutte le 3 novità menzionate sono però fregiate di tinte metalliche e per ciò non emergono con troppa evidenza dagli altri rappresentanti sia noti che nuovi, poichè sappiamo che fra gli Eumolpini tali tinte sono frequentissime; invece una sesta, Corynodes fulvicollis, ad eccezione degli elitri, che sono azzurro- metallici, tutta di un bel giallo-aranciato, si stacca non solo dalla pluralità dei rappresentanti della tribù, ma anche da tutte le congeneri ornate in maggioranza di riflessi metallici accentuati ; devesi però osservare che il C. fwlvicollis venne ascritto soltanto dubitativamente al genere in discorso. Per numero di rappre- sentanti citerò poi Nodostoma che ne conta ben 22; esso, i già nominati Corynodes, gli Heteraspis ed i Colasposoma che ascendono rispettivamente a 13, 10 e 10 sono i generi più ricchi di specie. Dei 28 generi nei quali sono suddivisi gli Alticini, che som- mano a 70 e diedero anche essi 2 generi nuovi e ben 40 forme specifiche nuove, menzionerò soltanto Sphaeroderma con 12 specie, Hyphasis con 10 e Sebaethe con 7, che sono i generi più nume- rosi, Enneamera con 4 e Pseudodera con 1 solo, che sono i più (531) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA A5I interessanti, e Podontta con 2, che abbraccia i colossi di questa tribù costituita, come è noto, in maggioranza di forme o piccole O piccolissime. Venendo poi agli Ispini osserverò che se lo studio di questa bizzarra ed interessante tribù non necessitò la creazione di alcun genere nuovo, essa è però quella della presente famiglia, che dopo i Donaciini ed i Clamini rappresentati d’ altronde da una sola forma specifica, diede il maggior contingente di specie nuove, tali essendo risultati i 4/,, cioè ben 44 dei 55 rappre- sentanti raccolti. Dei 10 generi nei quali questi 55 rappresen- tanti sono distribuiti, /ispa con 21, dei quali 19 nuovi è il più numeroso; ma come è noto trattasi di un genere ricchissimo e di una distribuzione geografica molto vasta e perciò assai meno interessante delle più localizzate Downesia e Anisodera, che contano rispettivamente 8 e 7 specie, delle quali 7 e 5 non erano ancora conosciute. Il genere Choeridiona conta una sola forma specifica, C. Feae, ma essa è nuova e la sua cattura non è senza importanza perchè di questo genere non si conoscevano che 2 specie entrambe indiane. Menzionerò ancora Ca/lispa con 6 rappresentanti, dei quali 3 nuovi, che annovera le forme più vivacemente colorite, e P/latypria con 4, dei quali 3 nuovi, che com- prende le forme più bizzarre. I Cassidini oltrepassano i 40. Siecome però furono identificati soltanto in parte, io non posso segnalare nè il numero dei generi, tant € Du . li Fig. 14. — Choeridiona Feue, ne tanto meno nominare 1 meglio Gestro — Ingrandita 8 volte. ‘appresentati, e mi limiterò perciò a constatare che uno dei più noti e caratteristici della regione, cioè Aspidomorpha, conta circa 10 membri. Nè questa tribù offre addito ad apprezzamenti estetici, poichè noi sappiamo che la fastuosissima livrea di molti dei suoi rappresentanti dura 152 L. FEA (552) soltanto quanto la vita dell’ insetto. Morto questo, lo splendore dei tegumenti si offusca rapidamente e scompare del tutto, la- sciando posto ad una tinta gialliccia punto attraente quando l’ esemplare è disseccato; e questa poco soddisfacente metamorfosi subirono naturalmente i migliori da me raccolti. Chiuderò questi brevi cenni rilevando che fra i Criocerini, i Clitrini e le altre famiglie minori le specie leggiadramente colo- rite sono abbastanza numerose, ma le più belle fra esse riman- gono eclissate dai Sagrini che ascendono a 6, tutti spettanti al genere Sagra, noto per la vivacità e varietà delle tinte metal- liche e per le dimensioni della maggior parte delle specie, e che comprendono la S. femoralis, se non la maggiore e più sontuosa, certo una delle più caratteristiche. = =} ORO * Sdf Tei N00 Ki SI5 Es 2|z|s|e 2(2|3|E d d o e) z Z Chrysomeli- dae. gu Melitonoma. . . . 2 2 agrinae. ; 8| 14] 1 23 Sagra. BM 4 2 6 i. Cryptocephalinae. Donacinae. Coenobius. . . . . 1 Donacia . . . . . . ] ll Cryptocephalus. . | 8| 6| 1|10 Criocerinae Melixanthus . ..{| 1 Lema: FA 0 10| 9 19 Dioryctus. .... Li 2 Crioceris a-0048 5I 2 7 5 1| 14 I5| NI 26 | Chlamynae. Megalopodinae. Ghlamysr. si. 1 Temnaspist, 2a del o 4 Eumolpinae. Clytrinae. Chrysolampra . . | 1| 3j 2/06 Citati, MER 3 3) Nodostoma.... | 8| 13f d1°22 Diapromorpha . . | 2] 8 5 Nephiusus(!). .. 1 1 Aspidolopha . 28 puis Nodinà ls è aa pil 3 Gynandrophthalma| 1| 6] 1| 8| Callisina . . .. . l 1 (1) I generi scritti in corsivo sono nuovi. Noti 15 Nuovi 00 D9 da nia VW _ 90 (DIA VI Non determinati Totale dn i SH HI MW __W PS] (| (598) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA S| 3 Si JUHHE 2 Halticinae. AITUSO na Li Da Daotiegg na nce Lophea . . . . . . 1 ] Halticart..t>: Seelodonta . ...| 2 2 Euphitrea. .... Pachnephorus 1 1 Sphaerometopa. . Aoria . . . ...- 2| 3 5 Sphaeroderma .. Aulacolepis . . 3 2 Argopus ..... Aulesisk ia 4 PRA 2 Argopistes . Dembotina” (>) SE Notil Nuovi Liegi NEO) 1 5) HH HH HW WD IMI fd Il 2 Il Il 2| 5 1 l| 3 1 1 Il dass È 21| 27 Non determinati Totale dn Ju LU w Sd DIO = dI i O W WD QD xa HH JU i wW — wW WD 0 i « Ul DI 5, m ww (541) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 161 = — E E Se da Su [RS ® s|8|8|f ls 4| 3 (i Carabinae. Cosciniinae. Carabus' =. Il I Cosenia 3, ] 1 Ozaeninae. Apotominae. Hamus: 1 1 Apotomus....{ 1{ 1 2 Bustrar: e Sie 1 1| 2] Bembidiinae. 2 1 3 Bembidium . . . ] l Scaritinae. Rage oe 7|13| 1|21 Haplogaster. . . ] 1 Tachyta. .... ] 1 T'aeniolobus . . . ] l Lymnastis. . .. 9 D) Distlehus Lo lic 4 8| 16| 1) 25 Scarites ... .. .. 6 6 || Trechinae. Seaplerus*... °°. 1 1 Trechus UE 2 2 Oxygnathus. ..{ 1 1| Panagaeinae. Ciivima ss. i 6| 10 16 Brachyonychus . | 1 ] Oxydrepanus . . ] l Epicosmus. . . IO di Dyschirius. . . . IMG INARIE RAS? Dischissast en JN 2 Di gen. incerto . Di 9 Euschizomerus 2 è 15) 15) 2) 32 51.7 12 (545) VIAGGIO Callistinae. | Callistomimus. . ‘ Pristomachaerus Chlaeniinae. | Hemichlaenius . | Chlaenius . | Hololius . . . . . i Nanochlaenius . MEZ Oodiinae. SIBAOUS: ic. Vedasi do. AMAT) CISTI | Di gen. incerto . Licininae. Rbhembus . . . . Anisodactylinae. Gnathaphanus. . Lamprophonus . Harpalinae. | Platymetopus . Amblystomus . . Ophoniscus . . . Hypolithus . Harpaliscus. . Harpalus?.... Trichotichnus . . Pachytrachelus . Liodaptus. . . Oxycentrus . Di gen. incerti . L. FEA Noti Nuovi | Non determinati Totale (1 ( a su 109 DO) SH Sw (O) ina © c GH HH DOH UW =Jj m_+w — (521 ZOOLOGICO IN BIRMANIA | Stenolophinae. | Anoplogenius . . Stenolophus . . . Acupalpus . . | Pterostichinae. Brachidius | Diceromerus Stomonaxus . . . : Morio!. . .. . Trigonotoma . . Euryaptus .. . Triplogenius : Ecnomolaus | Abacetus Chlaeminus . Metabacetus Holconotus Arsenoxrenus . . Trigonognatha . | Ctenodactylinae. Hexagonia Monacanthonya Anchomeninae. Calatbs 3.0: Orthotrichus Megalonychus PAN cL, Pirantillus . . . Onycholabis . . . Anchomenus Col potdes Noti 24 3 o _ _—_ ci "Sla i Nuovi | Non determinati Totale Ul — HIHI fi pa n (ST I I IN 166 Dicranoncus . . . Arhytinus . ... Di gen. incerti . L. FEA se (si È Slo O | ® Sh ii a fd (©) Zi Il 1 3A MIE? Anaulacus. . .. Di gen. incerto . Coptoderinae. 3| 28 Perigoninae. Brachichila . . . Perigona . 4 Thyreopterus . . Odacanthinae. SIDUNUS: IO Ophionea . . 4 Peripristus . . . Casnonia 7 Miscelus. . . .. Il Catascopus . . . Dryptinae. Pericallus . . Drypta . .... ll 6 Coptodera . . . . Dendrocellus . . Li Vago; MOchiEernseeoi Galerita 2ec.4 3 Dellehogipoe Zuphium i Ù Agastus . .... l| Tetragonoderinae. Planetesii (1-4 1 Tetragonoderus . 2| 21 || Cymindinae. Physocrotaphinae. T'aridius:. . s* Pogonoglossus 2 Cymindoidea . Helluoninae. Cymindis ? Acanthogenius . 4 Metabletus . Gieapris.c.. 3a 1 Blechrus 5 Celaenephes. . . Brachininae. Dromoceryx Pheropsophus . . DS DI SIN di 9| 18 Dramilnao: Dromius st. Styphromerus x Demetrias . . . Mastaxi ct. 00% 5) Di VIGIE 3| 28 gen. incerto . Orthogoniinae. Calleidinae. Orthogonius . . SUL Calleida . . . .. Masoreinae. Anchista Masoreus . . 4| Porn (dia > (er) SE 8|5 ui |- 2 5 I l l LIO. I 2 5| 1 1 4 I 2 18| 9 Non determinati pesi Totale mi badi DO 00 e a pe è DI i 0 HI m (-°) rs (547) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 167 2\z|3|8 2 \z|3|£ Physoderinae. NT | 7 Lebiinae. GE Raga Endynomena si 1 ] Loebagteti. i.e LE 3 Lachnoderma? . Ul, 1 Aristolebia . . . | l Allocota..... 1 1 iliSs3 4 Physodera , .«....J 1 l| Di tribù incerta. . | Si 1| 3 4 ea A Pentagonicinae. 202 207 43452 Pentagonica. . . | 2 2 | Gli Scarabeidi ascendono presso a poco a 4830, ma di essi ne furono studiati meno di !/,, cioè tutti i Cetonini che sommano a 50 ed una cinquantina di rappresentanti di altre tribù; perciò i cenni che io potrò dare su questa famiglia, eccezione fatta per la tribù menzionata or ora, saranno molto incompleti. Infatti, incominciando dai Melolontini che sono i più numerosi, debbo limitarmi a constatare che comprendono circa 135 specie; più di 1/, di esse, vale a dire circa 50, spettano al ben noto genere Serica e furono esaminate dal sig. E. Brenske che le riscontrò tutte nuove, ma ne nominò soltanto 22 perchè le altre non erano rappresentate che da un unico esemplare. Le altre 85 specie, alcune delle quali assai grandi e belle, rappresentano credo un numero assai rilevante di generi; io però non so riferirne che 9 al genere Apogonia ed 1, la maggiore, al genere Lepidiota. I Coprini sorpassano ancora i 110 e più della !/, di essi, cioè 65 spettano al genere Onthophagus, che abbraccia molte forme notevoli, quali, per citare soltanto quelle che mi riesci di iden- tificare, 0. bonasus, O. seniculus, O. luridus, O. sagittarius noti d’ antica data e O. hastifer, O. Comottoi e O. heterorrhinus de- scritti non è molto dal sig. G. van Lansberge sopra esemplari raccolti a Minhla in Birmania dal cap. G. B. Comotto (1) e da (') Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXII, 1885, p. 375-400. 168 L. FEA (548) me ritrovati in altre località birmane. Il genere Onzts, del quale raccolsi 6 specie, conta poi il raro e caratteristico 0. castaneus, il genere Cazharsius, del quale ne riportai 4, comprende l’ ele- gantissimo C. birmanensis, il genere Hetiocopris, del quale ne radunai 3, annovera l'/. tyrannus e 1 H. dominus, cioè due delle maggiori conosciute e l’ultima, che mi piace di riprodurre qua, una delle più belle. Citerò ancora il genere Syrapsis, del quale Fig. 17. — Heliocopris dominus, Bates, maschio. — Grand. nat. si conosce un numero limitatissimo di specie sparse nella parte meridionale del continente asiatico, ed ivi relegate a notevoli altitudini. Di questo genere raccolsi due specie sui monti Carin; una di esse è molto affine, se non identica, alla ben nota S. bra- mina dell'Assam, l’altra è assai più piccola e plasmata e scolpita diversamente. Intorno ai Rutelini che oltrepassano di poco i 70, osserverò che ben 24 spettano probabilmente al ben noto e largamente sparso genere Anomala, dei quali non mi venne fatto di identificarne alcuno, 4 a Popilia, stati studiati dal dott. G. Kraatz, che ne descrisse 2 come nuovi, P. Meae P. testaceipennis (*), 2 a Para- stasta, A delle quali, P. su/cipennis, pure nuova, molto distinta (') G. KRaATZ. Monographischen Revision der Ruteliden — Gattung Popilia (Deuts. Entom. Zeitschr. 1892, p. 225-306). (549) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 169 per le sue elitri solcate, è stata descritta dal prof. R. Gestro (1). Tacerò dei pochi altri generi che mi venne fatto di riconoscere di questa tribù ricordando soltanto il Dicau/ocephalus Feae, nuovo specificamente e genericamente, pel quale non so fare di meglio che dare la figura traendola dalla memoria del poi R. Gestro su questo straordinario Rutelino e riportare un brano della memoria stessa. « La scoperta di questo insetto è molto importante perchè aggiunge una nuova forma al gruppo dei Rwu- telidi veri (Lacordaire, Genera) rappresentato da pochi generi, fra i quali due sono molto singolari, cioè Peperonota e Didrepanephorus. Il genere Dicaulocephalus sarebbe appunto in- termedio a questi due. Esso somiglia a Pepe- STIRIA ronota per l’aspetto e per la forma generale, ‘Siro, maschio. per quella del capo e per la depressione basale degli elitri; se ne scosta principalmente per le mandibole pro- lungate esternamente in uno stelo, che si ripiega ad angolo volgendosi in addietro, per la sutura che divide il clipeo dal capo, per il prolungamento spiniforme delle gote e per la man- canza del solco longitudinale sul protorace e dell’ appendice del suo lobo mediano posteriore. Al genere Didrepanephorus si av- vicina pure per l'aspetto e per la forma generale, per il pro- lungamento straordinario delle mandibole, per la mancanza di appendice protoracica posteriore; ma ne differisce essenzialmente per la forma del capo, pel clipeo ripiegato in alto e tubercolato, per la sporgenza spiniforme delle gote, per la forma delle man- dibole, che nel genere Didrepanephorus sono più lunghe, prolun- gate in avanti e incurvate in alto, per la superficie del protorace nitida e glabra e per la depressione basale degli elitri » (?). I Cetonini, la sola tribù della famiglia stata, ripeto, comple- tamente studiata e ciò per opera del dott. R. Gestro (3), sommano (!) Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 113. (®) R. GESTRO. Descrizione di un nuovo genere di Lamellicorni (loc. cit., vol. XXV, 1888, p. 623-628). (5) Viaggio di L. Fea ecc. XXXVII. Enumerazione delle Cetonie (loc. cit., vol XXX, 1891, p. 835-876). pi 170 L. FEA (550) a 50. Essi sono ripartiti in numerosi generi nessuno dei quali vanta gran copia di specie, Macronota, Cetonia ed Oreoderus che ne contano di più, annoverandone soltanto 7 ciascuno. Alcuni di essi però sono assai notevoli; così i rappresentanti del genere Ma- cronota, menzionato or ora, e Clinteria emergono per la varietà e la eleganza della livrea, le Ahomborrhina le Heterorrhina e le Agestrata per il bagliore dei riflessi metallici e le ultime anche per la loro grandezza; infine i Trigonophorus , il Mycteristes ed il Goltathopsis per l’ armatura cefalica, nell’ ultimo costituita da due corna assai sviluppate. Osserverò poi che nessuno dei generi risultò nuovo, invece '/, dei rappresentanti furono descritti come nuovi specificamente, cioè 25 (1) e 2 come varietà. Per spiegare questo contingente di novità, invero straordinario in una tribù che come i Cetonini conta tanti amatori e studiosi, basterà rile- vare che 12 di esse appartengono ai generi Va/gus ed Oreoderus stati molto trascurati dagli studiosi per la grande difficoltà di riconoscere e separare le specie e dai raccoglitori per l’ umilis- simo aspetto della pluralità delle medesime. Sorvolando sopra queste novità minuscole e disadorne, menzionerò la Rhomborrkina flammea e la sua var. cariana, il Trigonophorus Feae e il T. fo- veiceps, la Macronota sericea e la Macroma insignis, tutte forme nuove molto belle e caratteristiche. Molto meno attraente è il Goliathopsis capreolus, piuttosto piccolo e colorito modestamente, ma esso è pure nuovo e merita di essere ricordato perchè di questo genere si conosceva una sola specie. Gli Afodiini che non arrivano ad una trentina, debbono pure comprendere buon numero di generi, io però non posso citare che Aphodius con almeno una dozzina di specie ed il Chaeto- pisthes termiticola nuovo specificamente e fatto pure conoscere dal prof. Gestro (?), uno dei pochi Coleotteri, come ebbi già (!) In questo numero è compresa la Macroma superba già scoperta dal noto viag- giatore Mouhot nel Siam ma stata confusa colla M. gloriosa e descritta recente- mente dal sig. Neervoort van de Poll sopra esemplari da me raccolti. Notes Leyd. Museum, vol. XI, 1889, p. 143). () Viagg. di L. Fea ecc. XL. Contribuzione allo studio degli Insetti termitofili (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXX, 1891, p. 903-907 . (551) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA bf occasione di segnalare in nota, e l’unico rappresentante della presente famiglia, da me scoperto fra le termiti. Questo Scara- beide è destituito di attrattive poichè è tutto colorito di giallo ferruginoso, ed è minutissimo, misurando poco più di 3 millimetri in lunghezza, ma è molto strano, cioè provveduto, al contrario di quanto si osserva in generale nella tribù degli Afodiini, di zampe piuttosto lunghe, colle tibie inermi; il torace è bizzarramente plasmato, in parte percorso da un profondo solco e guernito alla base di peli fitti, che rammentano quelli che i Claviger portano all'apice degli elitri. La qui unita figura darà un'idea più esatta dello Scarabeide in parola. Riservandomi, come feci per le fa- miglie precedenti, di indicare nella tabella riassuntiva della famiglia in quale maniera le altre tribù minori siano rappresentate, chiuderò questi brevi appunti accennando ad un’ ultima no- vità. È dessa un Geotrupino dell’ inte- ressantissimo genere Enoplotrupes, E. barmanicus, molto affine all’E. sinensts, ma abbastanza distinto pel colore ed altri caratteri più stabili, passato nel rig. 19. — Cnaetopisthes dominio della scienza mercè sempre a l’instancabile operosità del V. Direttore del Museo Civico, prof. R. Gestro (1). (1) Viagg. di L. Fea ecc. IV. Nuove spec. Coleott. Dec. I e II (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 87-132). Sscarabaei- dae. Coprinae Sysyphus Gymnopleurus . Synapsis . Heliocopris. . Catharsius . . . Copris Onitis Onthophagus. . Oniticellus . . . ARRMOLIBILO O Di gen. incerti. Aphodiinae Aphodius. . . . Chaetopisthes . Di gen. incerti Orphninae Orphnus . Ochodaeus . . . Hybosorinae Phaeochrous . . Di gen. incerto Geotrupinae Bolboceras , . Enoplotrupes. . Di gen. incerti. Troginae Trox PROB TATO Synarmostes. . Melolonthinae Serica A pogonia L. FEA 3 \8|85|s SaziR | Lepidiota. . . . | PBI IR Di gen. incertì. ] TATA L 9 9 | Rutelinae 9 3 | dI SA g] l 4 Dicaulocephalus 9 5 i | Parastasia . . . 9 4 6 | Spe i | oe | 60 oa SP | lot ne Di gen. incerti 18| 96? 1149 Dynastinae | | Phyllognathus . 12 12 Oryctes ] ] Trichogomphus 15? 15? Xylotrupes. . . 11 27?] 28? Eupatorus . Î I Di gen. incerti l 1 || Cetoninae. 2,2 Mycteristes | Rhomborrhina. 4: 4 Heterorrhina 1 | Trigonophorus . 9?| 5?| Clinteria.... SR Agestrata . .. ©.| % | Macronota . : 1 Glycyphana .. Co MIRI, ; n) 3 Cetonia. 0 Macroma. . 4 4 Goliathopsis . . D, DI Trichins: 0% 6 | 6 Valcus Agi Oreoderus . . . 221 28? | 50? 92] 9? (552) CR IERI aÉ Si gg 750 | 75? 22/113? |135? 24? | 242 I I LI N 2 l 1 IZINO 9 2 4 | 882 | 88? 4| 4| 63?| 71? | IRR | PI. | Rei 1 1 | 82| 8? il | 142) 152 Kad l ZII 3 92 4 2? 2? | 1 9 2 5 2 hi 61 6 4| 3 7 5 3 I l 1 1 5 5 7 7 24| 26 50 47) 54|330? 431? (553) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 173 Gli Stafilinidi furono comunicati al distinto monografo sig. A. Fauvel che si incaricò gentilmente d'’ illustrarli; in attesa che egli ci faccia conoscere con quella competenza che gli è propria i risultati delle sue osservazioni, basandomi sul materiale da lui già restituito al Museo, rileverò che le specie sommano a poco più di 400; la maggior parte state identificate, e ben 208 risultate nuove (!). La tabella che segue mostrerà in quale ma- niera le dette specie nuove, quelle già note, nonchè le poche rimaste senza nome siano distribuite per tribù e generi, qua basteranno i soliti cenni sommarii sugli elementi che vi predo- minano e le forme più notevoli. La tribù numericamente più importante sono gli Stafilinini che comprendono infatti oltre ad !/, del totale delle specie, cioò più di un centinaio, e che diedero 2 generi nuovi e ben 61 no- vità specifiche. Dei due generi nuovi, entrambi basati sopra una sola specie, menzionerò soltanto il più cospicuo, Eurycerus (£. pecti- natus), che si può definire un Belonuchus molto grande, tutto nero, ad eccezione degli elitri che sono rossastri, colle antenne foggiate a clava, appiattite e troncate all’ apice per modo da otfrire ivi una intaccatura assai evidente. Dei generi noti meritano men- zione Philonthus con 27 rappresentanti, Staphylinus con 10, e Xantholinus con 9, che sono i più ricchi di specie. Osserverò poi che questa tribù non è soltanto la più numerosa, ma anche quella della presente famiglia, costituita come è noto in mag- gioranza di specie molto minute e disadorne, che in Bir- manias ad esempio, d'altronde, di ciò che si osserva altrove, sembra meno scarsamente provveduta di forme grandi e belle. Queste infatti sono assai numerose, io però ricorderò soltanto le principali, quali l’A/gon tricolor, nuovo, col capo e torace di un bluastro e le elitri di un verde, metallici fulgidissimi, il ben noto RAynchochilus aureus ed il nuovo A. chrysites, in gran parte (') In questo numero sono comprese la Myrmedonia termiticola descritta dal prof. R. Gestro (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 110), e quat- tro altre specie dello stesso genere, cioè M. Feae, M. Gestroi, M. termitobia M. trisulcata, descritte più recentemente dal sig. E. Wasmann (loc. cit. vol. XXXVI, 1896, p. 620-624). 174 I. FEA (554) vestiti di una villosità dorata, lo Staphylinus gemmatus pure nuovo col capo ed il torace verde-metallici, contrastanti vaga- mente col castagno vivace degli elitri e delle zampe e la pube- scenza giallognola che copre le altre parti del corpo, infine lo S. maculicollis, anche esso nuovo, tutto castagno fregiato di qualche chiazzetta nero-vellutata sull’addome, che raggiungendo 3 cent. in lunghezza può considerarsi uno dei maggiori della famiglia. Per peculiarità d'aspetto meritano poi menzione i ge- neri Mesperus con 3 specie tutte nuove, ZEweibdelus con 3 pure nuove, Naddia con 2, una delle quali nuova, nonchè 2 specie «nuove del già citato genere Staphylinus, S. bimaculatus e S. chry- sostigma, ed 1 specie già nota del pure già citato genere Xan- tholinus, X. cicatricosus. I Pederini ascendono quasi ad una novantina, dei quali ne furono riscontrati nuovi 39. I generi meglio rappresentati sono Medon con 20 specie circa, Penophilus con 18, Cryptobium e Paederus con 9 ciascuno; eccettuato però Pinophilus che com- prende il nuovo P. vardipes, assai grande, essi come gli altri generi della tribù contengono soltanto forme di dimensioni me- diocri o piccole e, salvo i Paederus che sono come i nostri coloriti assai galamente, destituiti di tinte vivaci. Per peculiarità d’aspetto menzionerò il Paederus capillaris, lo Stilocoderus Feae, il Procirrus Feae e l’ Vedichirus birmanus. Gli Aleocarini oltrepassano i 70 e ben 17 spettano all’ inte- ressante genere Myrmedonia, che è il più numeroso e comprende 7 specie nuove, ben 5 delle quali, fra cui la grande M, Feae, raccolte nei termitai. Degli altri generi ricorderò A/eochara e Astilbus con 9 specie ciascuno, Falagria con 6, Stenagria con 4, i quali contano tutti una o più forme nuove ed interessanti, e Tazxicera che comprende la sola 7. /loralis, pure nuova, da me raccolta a centinaia sulle infiorescenze di un’ Aroîdea (Amormho- phallus?) e che non è certo una delle meno graziose delle 33 novità contenute nella tribù. I Tachiporini ascendono a 35 circa, 22 dei quali distribuiti in parte eguali fra i generi Cilea e Conurus, che sono i generi meglio rappresentati. Delle 14 specie nuove contenute nella (555) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 175 presente tribù menzionerò soltanto 1’ Olophrinus striatus che è anche nuovo genericamente. Gli Stenini sommano a 32 ed, eccettuati 2 spettanti al genere Edaphus, sono tutti Stenus e contengono ben 22 novità, fra le quali una assai notevole : intendo alludere allo Stenus fu/vescens, la cui livrea, sebbene composta di un rossastro e di un nerastro al- quanto sbiaditi, da a questo Stenus le parvenze di un Paederus. I Piestini ascendono a 31 e comprendono ben 16 novità, 6 delle quali spettanti al genere Leptochirus, non solo il meglio rappresentato, ma anche il più caratteristico della tribù. Posso aggiungere che questo genere comprende il L. Atkinsonzi , che dopo il già menzionato Staphylinus maculicollis, è il maggiore dei rappresentanti nuovi della famiglia da me riportati. Gli Oxitelini, che contano una trentina di specie, diedero il maggiore contingente di generi nuovi, poichè questi ascendono a 3, cioè Oxytelopsis, Delopsis e Paragonus, tutti e tre basati sopra forme piuttosto minute e destituite di attrattive, ma nel- l'aspetto assai caratteristiche. Dei generi noti menzionerò sol- tanto Oxytelus, Osorius, che contando rispettivamente SICA specie, sono i più numerosi e 0xyporus che comprende 1°O. stigma e O. bucephalus, certo le più attraenti delle 17 novità specifiche contenute nella tribù. Gli Omalini ascendono soltanto a 3, 4 dei quali nuovi e 3 di essi spettanti all’ interessante genere Eupvestus ed i Protini si riducono a 2 entrambi nuovi, e stati riferiti all’ umilissimo e largamente sparso genere Megarthrus. = = = i 5. LE | or = E 2 i = > Sheet | È °|<2| $ Rezia E Ei gita 3 - Sstaph ylini- Z Z dae. aa Nana Aleocharinae | Bolitochara . . . bhos2 Blalaoria..j: tl. SERIO Hoplandria . . . | 1 1 Myrmecocephalus 2 2 | Stenusa ..... D Stenagria . .. ..| 2 NA 4 Aleochara . . . . 4 Totale O _ I wW Polylobus . . . . Myrmedonia. . Astilbus Tachyusa ..... . Homalota . . .. Atheta . . Thamiaraea . . . Sipalla Soren Taxicera Maseochara . . Brachida Gyrophaena . Myllaena . ... Leucocraspedum. Tachyporinae. Tachinus Tachynoderus . . Tachinomorphus. Coproporus . . . Tachyporus . Conurus Bolitobius . . Megacronus . . Olophrinus . . Staphylininae Tanygnathus . . Acylophorus. . . Heterothops . Cyrtothorax . . . Quedius Naddia D.'\Paa te. dol Le L. FEA SH SSA Sa 5 A Mbbaizai | 2 | Leistotrophus . . 2 g| 72) 17?) Eucibdelus ‘| 4?) 9?| Rhynchochilus . 1 l Staphylinus . . . 740 LF Hesperus . . 4| 1 o) A:ctohiusi Lui ] | Philonthus LOL 2 | Pammegus . Lea ] Diaphoetes 1 1 Anisolimus | ] l Amichrotus . . . 1 1 ANSONE. reo io è Belonuchus . . TALE 20 Zurgeerzs o th. 14| 33) 26?) 73?| Saniderus. ... Platyprosopus . . 5 2 4 |11 Diochus: 4a 1 l Leptacinus ! 1 Pachycorinus . . 2 1 3 Mitomorphus.. 3 3 Metoponcus . 1 1 2 | xXantholinus . RIU) a 200 Ì ] | Paederinae I 1 Lathrobium . . . ] 1 Scimbalium . . . 13 141 8 | 35 Dolicaon.. i... L - | Cryptobium . . . 3] 1 4 Calliderma . . SMR? 5 SULICUSAE te Il 1 Scopaeus 1 l Medpn SSL 2 2 Acanthoglossa. . Lal 2 Styliderus . Noti l (836) Nuovi bd DD MI _ —P— — Non determinati Ul — DSS Totale CO te DI e n UT du a n DI DD I (=) (Te) w do ie So MW d» & dd N WWW ee a A iii ai (557) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 177 12, | s ta] si E x aa MS E i Ri le e 3. NE a RS 2|Z|3 | & d d (©) ° Z, z Astenus . .... PA glie RO, Detepsisht dt. 2 2 Stilicopsis . . . . 3 3 Paragonus . . . 51 1 Paederus ....| 5 4 9 9 171 4?) 30? Palaminus. . . . gl 1 || Homalinae Oedichirus . . . . hont] l | Eupiestus. . ... 3| 83 Procirrus. . . ... I DEAR MORY tr 10 APRIOAENTROE o | I Pinophilus. .,.. | 10 6 2 |18 ER e 38) 39 11? 889 I 4 5 cme» Protininae id Edaphiust su. 2 ai aa, 9 s | (EY Senise n 6120 4 | 809, UUAOE | | Piestinae 622, 4 |32.| i Ù Oxytelinae Noe") | Eleusistate ver Leo 6 Oxyporus DÌ o. ‘Holosuse. ee (Re: Osorius LR E 5 2 2| 7 2 Lispinus ge et Sale e Al d) 7 Bledius ..... RIFLE Rari PISpriooes io Ie Platysthetus. . . | 3| ESRI ATO 1 “’Oxvtelus. . . . 4Î g| pata Leptochirus .. . |: 7| .6 13 Trogophloeus . ] l | MS ge 3I Oxytelopsis:. . . | 9 3 139|208| 589/405? I Tenebrionidi non sono certo una delle famiglie meno bene rappresentate poichè ascendono a circa 280 e comprendono buon numero di forme notevoli sia per dimensioni, sia per peculiarità d'aspetto, sia per l’appariscenza della livrea; malgrado ciò essi non hanno ancora trovato uno specialista che abbia voluto addos- sarsi l’incarico d’ illustrarli e conseguentemente i dati che mi trovo in caso di fornire sui medesimi sono pochi e vaghi. | Infatti io debbo limitarmi a rilevare la presenza di una qua- ràntiria d’Opatrini, 23 dei quali riferibili al genere Opatrum e 2 a Seleron; di un numero eguale di Diaperini che comprendono PELI specie di Ceropria, fra le quali 'la comunissima..e largamente sparsa C. induta, A di Diaperis non molto dissimile per dimen- 178 L. FEA (558) sioni e colori alla nostra D. boleti ed 1 dell’ interessantissimo ed ancora assai ristretto genere Basanus; e di un numero eguale di Cistelini, da alcuni entomologi considerati una famiglia di- stinta, fra i quali non riesco a riconoscere che il genere Crstelo- morpha con 7 specie circa, di una tinta giallognola uniforme, salvo 2, che sono fregiate di qualche chiazza nera. Sempre ba- sandomi sul numero di rappresentanti che mi venne fatto di riconoscere, le altre tribù si succedono come segue: Ulomidi con 20 specie, 12 delle quali sono V/oma, 4 Hypophloeus e 3 Toxi- cum; Strongiliini con 18, la metà circa spettanti all’ elegante e ben noto genere Strongylium; Tenebrionini con 12, molte delle quali notevoli sia per le dimensioni, sia per l'aspetto e fra essi il caratteristico Catapiestus piceus;s Amarigmini con 10, delle quali 3 appartenenti al genere Amarygmus ed 1 a Gonocnemis; Ste- nosini, Pedinini e Cnodalonini con 3 rispettivamente ed i generi Ethas fra i primi rappresentato dalla £. stenosides, Pandarus fra i secondi che annovera soltanto 1 specie a me ignota e Scotaeus e Camaria fra gli ultimi, rappresentati rispettivamente da 2 ed 1 forma specifica a me parimenti ignote. I Tentiriini si riducono a 2 Stenosida, i Cossifini al Cossyphus depressus e C. striatus ; gli Epitragini ad 1 Mimatismus e gli Eterotarsini ad 1 MHetero- tarsus a me specificamente sconosciuti. Riepilogando sistematicamente questi pochi cenni avremo la seguente tabella riassuntiva della famiglia. _ = =ali28i78 a aaa 2 |ZÉ| 5 2 |ZÉ| 3 Tenebrionidae 3 E Pedininae Tentyriinae Pandarus ..... 1 Stenosida ..... goa Di gen. incerti . . 9 Epitraginae 3| 3 Himatismus . . . . 1| 1 Opatrinae Stenosinae Opatrum ot 0 25?) 252 RERAgas Sine 1 ] Seleron:. toh) PA Di gen. incerti . . SIOE Di gen. incerti . . 13?| 13? } (559) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 179 3 s 2 |sd| 3 2 |sE| 2 dii 25 È 3 È Diaperinae —— —— — || Cnodaloninae Diaperiste to i: Ki SEOLRAMBIA 1a Di 2 Basanys: i. ..... Ed Camariardt >... Res Ceroprisi >. .); Lipidi Pg gr; Di gen. incerti . . 342| 342|| Amarygminae 1 | 392) 40? Amarygmus . . 3| 3 Ulominae Gonocnemis . . . . AE TO ERA 12? 12? Di gen. incerti . . 62) 62 Hypophloeus . . . . AA 10?| 10? Toxicum . . .... 32| g2| Strongylinae Di gen. incerti . . RIE Strongylium . . . . 9/9 20?| 20? Di gen. incerti . . 9?) 9? Cossyphinae i 18?| 18? Cossyphus . . ... 2 2 | Cistelinae Tenebrioninae Cistelomorpha . . . I ITIAZA Catapiestus . ...| 1 1 Dì gen. incerti . . 33] 38? Di gen. incerti . . 11° 11?| Di tribù incerte . . . 40?| 402 < I | 11?| 12? 852| 852 Heterotarsinae (E PE Heterotarsus . . . . DL 5 |275?/2807 I Cerambicidi furono studiati dal sig. C. J. Gahan del Museo Britannico, che condensò le sue osservazioni in una bella ‘me- moria comparsa in questi Annali (*). In essa sono annoverate 137 specie già conosciute e ve ne sono descritte inoltre 94 come nuove; aggiungendone alle prime una stata ommessa nella me- moria citata (?) ed alle seconde 3 fatte conoscere precedentemente dal prof. R. Gestro (3) avremo 138 forme specifiche note e 97 nuove. Altre 10 rimasero indeterminate, cosicchè i rappresentanti da me riportati di questa famiglia sommano in totale a 245, distribuiti sistematicamente come segue : (1) Viaggio di L. Fea ecc. LVI. A List of the Longicorn Coleoptera coll. by Sig. L. Fea in Burma ecc. (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXXIV, 1894, p. 5-104). (?) Calothyrza margaritifera, Westw. (3) Pachyteria superba, Arctolamia villosa (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 128-130) e A. fasciata (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 221). 180 L. FEA (560) E | È -@ S Si e dai s|E|3]|î s|E|S|s Z\Z|S|8 2|zZ|3|8 [=] di ©] (e) Cerambycei- di dati | dae. ila “i Paehytertia®-. . . 1 l Prionid SERRE ; Chloridolum ....{_ 1 l Cyrtognathus ...| 3 3 Leontumi, +. 0 ] l Ancyloprotus. . . .|} l ] Polyzpnus:. 0. bla 2 Macrotoma. . . .. 1 1 1 Anubiss stese 4 4 Remphany l'a 1 Ì } < a 1 ] Rosalia cir 0 pg 2 APAUSE IRE, id | Aylotreghus wi. 4 Ò Aegosoma . .... 3 3 | \ ; Chnt ] | Derissns- Lie 5) o) rotonopst aiar = È e KRBe 7 | ì i Caloclytus >. 0... . 2: | 4 gen. incerto . . | | | | set ai | | Chlorophorus. . l l N IRBRERE - lari la Demogr So PO RNC 6 | Cerambycidae | | e REA: i | Epipedocera....|J 1 1 Tetraommatus. VI 101 2 Nid 1 te j ja: 5127 Re Nystegeera 0... 2 2:| ; I Polyphida. 2, ] l | Neocerambyx . . . l ) Euryphagus ....| 1 1 Plocaederus ....| 1 1 È Philagathes.: . .. fl "NI | Aeolesthes . . ... l l ati i Nericonia; ati 1 l Hoplocerambyx . .| 1 l ‘ ci 42) 20| 2) 64 Pachydissus trote 1| Lamiidae Dyinasiusuogo e: ] 2| Arctolamia . 2 2 Mallambyx?®. ... ll .ll Stratioceros l Trachylophas (90 dif l| Lamiomimus. ...{ 1 1 Xoanbderag, li | l| Leprodera . .... RIlrai 3 Pachylocerus, ....{ 1 ll \Epepeotes".".' 3 3 Stromatium ....| 2 2| Pelargoderus. . . . ] l Hesperophanes . . . ll l| Monohammus .. .| 8 4 Gnatholea ... . .. 2 2| Haplohammus. . .| 2| 4 6 INiyphasialany sil Liri l || Macrochenus , l 1 Ceresiomi rt 2 2| Melanauster . 3 3 OPP I Ii Aristobia-.=. 000 2, 1 3 Ripreso sno, ll 1 Coelosterna. .... 2 2 Ibidionidum . . . . | li. Uraechagz stare 2 ‘2 Titani ai. l| l| Blepephaeus....{.1| 2 5) Pyresthes. . .... } LoL Eutaenia gene 1 Il (561) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 181 | = d © | a E © 3|z|3|& 2z|3|E (=| [=] z z CONCORSI 1 l| Lychrosis. ..... Teetar4 Pharsalia. . . . . - l Ie SfSiboniasi pensino IIC IO: Batocera . 6 ll 7| Apomecyna . | 4 Apriona . . bbad l1| Mycerinopsis. . l 1 Calloplophora . . .| 1 l\ Funidia....... ai Himantocera. .. .|{ 1| 1 A \neRapieas lo. Mg Golsinda . . .. .. l l| Atimura Dio MESOSa; .. 2 BIMEOSWDTRA Mao ] 2 WECid i ki el 2 Pothyno lie | 1 Agelasta . 2 2| Hyllisia 21003 Goplogsi ci pla S'imsmermus o. l Il Mesolophus . 1 l| Tetraglenes . l| 2 Aesopida . . . . . l l| Eucomatocera . l Palimma' . . 0 l l| Estigmenida. . Tai Ji CRE ] l| Pemptolasius. . . . l Xylorrhiza . . . . . I l| Rondibilis .. 2 D Calothyrza . . . . . i li msOstedestr dette GAI Bopssog en l l| Fxocentrus. .... ga Rbodopis:: . . . ... l IC Glenegt te. 3 15 Olenecamptus . . .{ 1 E Stare. 2 Gerania . ....- Il le SNunsorha. > o a 7 Nyctimene . . . . . 1 li iObereasat. ,... MCLeS Moechotypa . . . .{ 3| li | A: MOPHY {OFC - 1 l Habryna af. & 1 [A MA SRaeRtE i Do sent 3. Niphona ... .... 4 6| Chreonoma. . . l 1 Camptocnema . . .| 1 ] 77) 7169 Pterolophia . . . .{ 3| 15 18 138| 97| 10|245 Da questa tabella emerge che i Lamiidi ascendono a 169 e che dei 162 identificati ne risultarono nuovi 77; questa sotto- famiglia non è quindi soltanto la più numerosa, ma anche quella che diede proporzionatamente maggior copia di specie nuove, L. FEA 12 182 L. FEA (562) tali essendo quasi la metà dei rappresentanti. Essa comprende inoltre, come si vede, ben 3 dei 4 generi nuovi e di questi 3 Fig. 20. — Arctolamia villosa, Gestro. — Grand. nat. due sono molto notevoli, poichè Arctolamia comprende due forme specifiche assai grandi e belle, una delle quali A. ve//osa colpisce Ci |A” Fig. 21. — Arctolamia fasciuta, Gestro. — Grand. nat. a tutta prima per la sporgenza triangolare molto elevata che mostra sul torace e per i peli lunghissimi ed irti che ne rive- (563) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 183 stono gli elitri, l’altra per avere questi organi fregiati da due zone nero vellutate contrastanti vagamente colla. tinta ocracea quasi generale dell’ insetto. Il secondo genere a cui voglio allu- dere è Estigmenida fondato invece sopra una forma più piccola e disadorna, ma interessantissima per il bel caso mimetico che ci presenta (!). Infatti lE. variabiles rassomiglia moltissimo ad un Crisomelide della tribù degli Ispini, Estigmena chinensis, dal quale per l'appunto ha preso il nome, e tale rassomiglianza, resa ma- nifesta dalla forma generale, dal colore e dalla scultura dell’ in- setto, sorprende poi nelle antenne perchè esse imitano benissimo quelle dell’Estigmena, quantunque molto più lunghe ed esilissime verso l'estremità. Ciò devesi al fatto che i 6 ultimi articoli delle antenne dell’ Estigmenida , la parte di esse, cioè che sopravvan- di . zerebbe in lunghezza le antenne dell’ Estigmena, essendo di un colore più sbiadito che il rimanente dell’ insetto e molto esili, sfuggono facilmente alla vista, mentre gli altri articoli coloriti come l’ insetto in bruno od in rossastro ed artificiosamente in- grossati da una frangietta fittissima di peli, sono molto evidenti. Aggiungerò ancora che i Lamiidi sono anche la sotto famiglia che abbraccia maggior numero di forme grandi e belle ; infatti se le Batocera hanno dimensioni notevoli, ma eccettuata la B. Roylei, bruna e fregiata di larghe macchie sulfuree, sono povere di colori e se d'altra parte parecchie Niphona, Glenea e Astathes sono assai leggiadre, ma deficienti nelle proporzioni, troviamo invece molte altre specie grandi ed appariscenti quali, lo. Stra- tioceros princeps (fig. 22), il Monohammus Versteegi, il Melanauster zonator e M. Medenbachii, l° Aristobia birmanica e lA. horridula, la Calloplophora Sollii, la Calothyrza margaritifera e la Xylorrhiza adusta, per nominare soltanto le più notevoli. Non sarà senza in- teresse l’accennare ancora alla Gerania Bosci, che, quando è viva, (1) Se ben rammento l’Estigmena chinensis, come le Anisodera e molti altri Cri- somelidi, secerne dalla bocca o da altre parti del corpo un umore fetente che rendendola poco accetta come cibo agli uccelli e ad altri animali entomofagi, è per lei un’efficace protezione e questo fatto può spiegare quanto utile sia all’Estig- menida priva di tale mezzo di difesa, di rassomigliare ad un’ Estigmena, poichè essendo dai suoi nemici supposta un insetto disgustoso non sarà vittima della loro voracità. 184 i L. FEA (564) è colorita assai elegantemente, mentre morendo perde parte delle sue attrattive, il giallo cenerino del fondo della sua livrea con- vertendosi in un bianco più o meno impuro. Fig. 22. — Stratioceros princeps, Lac. — Grand. nat. La sotto famiglia dei Cerambicidi conta, come lo dimostra la mia tabella, 64 rappresentanti e diede soltanto poco più di !/, di specie nuove, essendone stati descritte come tali 20 dei 62 rap- presentanti identificati. Uno di questi, /bidionidum Corbetti, è anche nuovo genericamente, ma sebbene plasmato assai elegantemente, la sua dimensione piuttosto piccola e la sua tinta giallo-rossastra uniforme gli danno un aspetto umilissimo; invece la Pachyteria superba, che misura oltre a 3 cent. e !/, in lunghezza, di una tinta violacea, a riflessi metallici sul capo, torace e parte delle antenne e vellutata sulle altre parti del corpo, cogli elitri attra- versati da una larga fascia bianchiccia, è, se non uno dei mag- giori rappresentanti della sotto famiglia, la più grande e bella delle specie nuove da me riportate della stessa. Fra le specie ARTO (565) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 185 note menzionerò poi la Xystrocera festiva, l’ Aeolesthes sinensis, la Rosalia decempunctata e la R. formosa, tutte assai grandi e belle, l’Eurycephalus Lundi, che si fa notare per l’esagerata larghezza del capo, il Pachylocerus pilosus, che possiede antenne molto corte, grosse e nodose, ed il Neocerambyx Paris plasmato molto ele- gantemente e che misura quasi 7 cent. in lunghezza. La sotto-famiglia dei Prionidi, che conta 11 rappresentanti, non contiene alcun genere o specie nuova, ma comprende il Cyrto- gnathus Walkeri, lAncyloprotus bigibbosus, la Macrotoma Fischeri, il Cyrtonops punctipennis ed il Remphan Hopei, la maggior parte grandi, tutte molto caratteristiche e l’ultimo uno dei colossi della famiglia, misurando ben 8 cent. in lunghezza. Gli Elateridi furono illustrati dal noto monografo E. Candéze, che pubblicò sui medesimi due memorie in questi Annali (*). L'elenco comparso nella seconda di tali memorie, nel quale sono comprese le specie enumerate nella prima, ci da contezza di 127 forme specifiche. A queste 127 identificate aggiungendone 9 altre rimaste senza nome e non citate dal Candèze, ma da lui quasi tutte etichettate genericamente, avremo 138 come numero totale dei rappresentanti da me radunati in questa famiglia. Non uno dei numerosi generi ai quali questi rappresentanti sono stati riferiti risultò nuovo; le specie indescritte invece erano all’ opposto moltissime ; infatti esse comprendono circa la 1/, delle specie identificate, cioè ascendono a ben 63. Fra queste il Candeze cita il Mel/anoranthus virgatus che dice la specie più elegante del genere, Cardiophorus seminalis che qualifica molto distinto e l’Aptopus birmanicus, spettante ad un genere finora rappresentato soltanto da specie americane ; io menzionerò an- cora l’Agonischius Feae pure nuovo, ed il Psephus cyaneus ed il Campsosternus Cantori noti, tutti e tre assai belli, anzi l’ ultimo il più grande ed opulento degli Elateridi da me raccolti. La tabella che segue dimostrerà in quale maniera i rappre- (1) Viagg. di L. Fea ecc. XIV. Elatérides recueillis en Birmanie ecc. (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 667-659). — Viagg. di L. Fea ecc. XXXVI. Elat. rec. en Birm. ecc. (loc. cit., vol. XXX, 1891, p. 771-793). 186 L. FEA (566) sentanti noti, nuovi e rimasti indeterminati siano distribuiti per tribù e generi; qua basterà rilevare che gli Agripnini con 25 specie ed i Cardioforini con 24 costituiscono i gruppi più estesi e contengono inoltre i generi meglio provvisti di specie, poichè ben 22 dei secondi sono Cardiophorus e 18 dei primi sono Lacon. 3 |E |s£|3 3 |E|sÉls 2233 S 2|5 |&2|3 Elateridae S = Agrypninae Hemirrhaphes . . .{ 1 l Adoloesra Lila 3 3 Cardiophorinae 3 3 Laconscain o 9 9 |18| Cardiophorus. . . .| 1010} 2|22 Meristhus. . . . . . 3 3| Cardiotarsus. . .. 1 1 Agraeus;i- eta. l Il Aptopus. . ..... 1 1 13) 12 25 Chalcolepidiinae Melanotinae 10] 12 2) 24 Campsosternus. . .| 2 2| Diploconus. . ... l| 4 a) Alainae Melanotus . . ... 5I 4) 1{ 10 Alans: ALI SPARIARr ] 1 Di gen. incerto... .. l 1 6 3 [| 10 I Parnidi sommano appena a 7 riscontrati tutti nuovi dal sig. A. Grouvelle, che s’ incaricò gentilmente di illustrarli (4) e li riferi ai generi e nelle proporzioni che seguono : Parnidae Nuovi | Potamophilus sia | Dryops 2 Sostea ;I Stenelmis 2 Ù I Ripiforidi ammontano pure a circa 7 rimasti tutti indeter- minati, eccetto uno stato descritto come nuovo dal sig. A. Cho- baut (?). I Paussidi ascendono soltanto a 3, ma uno di essi è « così notevole ed aberrante per i suoi caratteri » scrisse il prof. R. Gestro « da costituire un nuovo genere non solo, ma una nuova tribù ». È questo il Protopaussus Feae stato maestrevolmente (1) Viagg. di L. Fea ecc. L. Nitid., Cucuj. et Parnides. 2me Part. (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXXII, 1892, p. 833-868). (2) Viagg. di L. Fea ecc. LIX. Rripidius (Pseudorhipidius n. s. g.) canaliculatus, n, sp. (loc. cît. vol. XXXIV, 1894, p. 145-149). (585) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 205 descritto in questi Annali dall’entomologo or ora menzionato, il quale riferi pure intorno agli altri 4 rappresentanti della fami- glia, che sono P/atyrhopalus Westwoodi, P. Mellyi, Paussus Bowringii e P. Jousselini (*). Come si vede dalla qui annessa figura, il Protopaussus Feae ha: ben 11 articoli alle antenne, mentre tutti gli altri Paussidi non ne contano più di 10. Esso quindi fu dal prof. R. Gestro col- locato in un gruppo a parte, quello dei Protopaussini. Gli Eteroceridi non sommano pure che a 5 e furono anch'essi studiati dal sig. A. Grouvelle, che li riferì tutti al gen. Heterocerus e ne identificò 4 descri- vendoli tutti come nuovi (?). Fig. 24. — Protopaussus Feae, Gestro. — 8 volte la I Latridiidi stati illustrati dal R. P. grand. nat. M. J. Belon (3) si riducono ai 3 se- guenti: Colovocera oculata, Melanophthalma birmana, muovi e Holoparamecus Kunzei, già noto e non estraneo alla regione paleartica. I Risopaussidi, dello studio dei quali volle gentilmente inca- ricarsi il sig. E. Wasmann che li illustrò con un bel lavoro (4), si riducono a 2 da me raccolti, come ebbi già occasione di se- gnalare, nelle colonie di termiti. Essi sono il Xenotermes Feae (1) Viagg. di L. Fea ecc. XLVI. Cenno sui Paussidi (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Ge- nova, vol. XXXII, 1892, p. 705-709). \ ®) Potamophil. Dryop. Helm. et Heteroc. des Indes Orient. (loc. cit. vol. XXXVII, 1896, p. 32-56). @) Viagg. di L. Fea ecc. XXXVIII. Lathridiidae (loc. cit. vol. XXX, 1891, p. 877- 880). In questa memoria sono menzionate 4 specie, ma come ho già notato, di una di esse, Neoplotera peregrina stata dal Belon stesso riconosciuta identica al- l’Euwestes Parki descritto molti anni prima dal Wollaston, non possiamo natu- ralmente tenere alcun conto. (4) Viagg. di L. Fea ecc. LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit. vol. XXXVI, 1896, p. 613-630). 206 L. FEA (586) ed Azarelius Oberthiri, entrambi nuovi specificamente ed il primo anche genericamente. Trattandosi di forme straordinarie, certo fra le più interessanti fruttate dal mio viaggio, parmi pregio dell’opera il dare la figura della più caratteristica ; essa rispecchia tutte le bizzarrie di plasmatura proprie a questa strana famiglia fondata, come già annunziai, dall’'entomologo citato or ora e definita nel lavoro al quale allusi. I Risodidi sono pure soltanto 2 e furono entrambi descritti come nuovi Fig. 25. — Xenotermes Feae, dal sig. A. Grouvelle sotto il nome di tt mai Rhysodes Feae e Rhysodiastes Fairmai- rei (1). I Torictidi non comprendono che 1 sola specie, anch’ essa nuova Thorictus Feae, pure deter- minata dal Grouvelle, ed 1, ma già nota, comprendono infine i Monommidi, intorno alla quale riferì già in questi Annali il sig. Fleutiaux (?). Dal rapido esame che sono andato facendo, rimasero escluse molte famiglie non state ancora studiate, perchè della maggior parte io non avrei potuto indicare che il numero, ed ancora nella pluralità dei casi soltanto approssimativo, dei rappresentanti che contengono. Tali indicazioni darò nella seguente tabella riassun- tiva dell’ ordine, nella quale sono annoverate tutte le famiglie, col numero delle specie o varietà, note, nuove e indeterminate, spettanti a ciascuna di esse. (!) Viagg. di L. Fea ecc. LXVI. Rhysodides (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXXIV, 1895, p. 761-763). (2) Viagg. di L. Fea ecc. LXXI. Monomm., Trixag. et Eucnem. (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 533-544). (587) Coleoptera Cicindelidae . . Carabidae . . . Dytiscidae . . . Gyrinidae . . . Hydrophilidae . Staphylinidae . Pselaphidae . . Paussidae . . . Scydmaenidae. Silphidae ... Scaphididae . . Histeridae . . . Nitidulidae. . . Trogositidae. . Colydiidae . . . Monotomidae . Rhysodidae . . Rbhysopaussidae Cucujidae . . . Lathridiidae. . Thorictidae . . Dermestidae. . Byrrhidae . . . Parnidae. (4 Heteroceridae . Lucanidae . . . Passalidae . . . Scarabaeidae . Buprestidae . . Trixagidae Monommidae . Eucnemidae . . Elateridae . . . Noti VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA Nuovi w W 0 0 fd DO DI 0 a 20 W (n i Ww0 Non determinati |94| 43 [452 | 47 | 16 632| 65?| 582 |405?| 70?| 70? 5 25?| 25? 6?2| 6? | 162| 18? 9?| 95? 4| 70 Jil 10%] | 28 5 A DI 33 3 I 9?| 92 122| 12? 7 I 232] 28? 10?| 10? 3302 |431? 56 | ea JET 7 136 Cebrionidae . Rbhipiceridae | Dascillidae Malacodermidae | Cleridae.. ... Lymexylonidae Ptinidae . Bostrychidae . Cioidae Trictenotomidae Tenebrionidae . Nilionidae . . . Pythidae ...| Melandriidae . | Lagriìdae ... | Pedilidae . .. Anthicidae. . . | Mordellidae . . Rbipiphoridae . Cantharidae . . Oedemeridae . Curculionidae . Scolytidae . . . ‘| Brenthidae Anthribidae . . Cerambycidae . Bruchidae . . . Chrysomelidae Erotylidae . . . Endomychidae. | Coccinellidae . | Di fam. incerte 207 ©) | PR] 1| 1 | 122). 12? 11} 30} 962| 137? 26:|127:| 2455 | 2| 2 ana | TR Im 5t|- 5? | Pei 5 2752! 2807 122| 122 Mie: 222) 222 meli 7a 172| 17? 11?|.112 18 RR O 162| 16? | 2 22 130 | 191 | 1542| 475? | 342|. 34? 14| 21 | 35 42?| 42? 138) 97| 10 | 245 102| 10? 194|278| 542| 5262 27| 39 66 is|sil 29 31| 14) 8?| 53? 40?| 40? 1294) 1447| 1562?|4303? 208 L. FEA (588) LEPIDOTTERI. Noi sappiamo, ed io già l’accennai, che, eccezione fatta per le farfalle state raccolte e studiate assai estesamente, all’ epoca che io intrapresi il mio viaggio, le nostre conoscenze sugli insetti birmani erano affatto rudimentali; nessuna meraviglia quindi che io senza trascurare i Lepidotteri, mi dedicassi con maggiore ardore alla ricerca dei rappresentanti degli altri ordini stati fino allora troppo negletti; e naturalmente tale preferenza per detti ordini e l'impossibilità di valermi della contribuzione dei nativi per dare la caccia ad animaletti tanto delicati quali sono le farfalle, fece sì che il numero da me radunato di queste ultime fu assai limitato; infatti gli esemplari riportati ascendono a mala pena a 1300. Dalle premesse fatte non si può neppure supporre che lo studio di questo esiguo materiale dovesse dare risultati molto lusin- ghieri; ed essi non furono invero tali, poichè questi 1300 circa Lepidotteri, stati esaminati in piccola parte dal sig. C. Oberthùr ed in gran parte dal sig. F. Moore e dal sig. G. F. Hampson (1), risultarono di appartenere a poco più di 350 specie, delle quali appena 6 e, per di più, piuttosto piccole ed a colori poco vivaci, furono descritte come nuove (?). Affinché si abbia un'idea delle ricchezze che la Birmania cela ancora alla scienza in fatto di Eteroceri o farfalle notturne, non sarà superfiuo rilevare che queste 6 specie nuove spettano tutte al sottordine or ora men- zionato, benchè i rappresentanti da me radunati del medesimo siano assai meno numerosi che quelli dei Ropaloceri o farfalle diurne, e che 2 di tali specie erano pure nuove genericamente. Giova però notare altresi che un certo numero dei Ropaloceri appartenenti a generi molto estesi e formati di elementi molto (1) Il sig. G. F. Hampson compilando il suo grandioso lavoro sui Lepidotteri Eteroceri dell’ India, che abbraccia appunto 4 grossì volumi della già da me più volte citata — Fauna of Brit. India ecc. — volle avere in esame tutti i rappre- sentanti da me raccolti di questa categoria di farfalle e li identificò quasi tutti. (2) Queste 6 specie sono state descritte nell’ opera sopra menzionata. e ade iii tà — rue (589) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 209 omogenei e di determinazione difficile, rimasero senza nome, e non è improbabile che alcuni di essi siano nuovi. Ho detto che gli Eteroceri sono inferiori per numero ai Ro- paloceri; i primi infatti sommano appena a 150, mentre i secondi oltrepassano i 200. Ora se poniamo mente alla schiera relativa- mente esigua di farfalle diurne che la Birmania, come ogni altra contrada, possiede in confronto delle sue farfalle notturne, le quali possiamo ritenere senza tema di errare, siano almeno quattro o cinque volte più numerose delle diurne, si deve necessaria- mente inferirne che la differenza fra le due cifre or ora enun- ciate ha un significato ben maggiore di quello che materialmente sembra, e non credo essere molto lontano dal vero giudicando che quella concernente gli Eteroceri rappresenta meno del quin- dicesimo del totale delle specie ospitate dalla Birmania e che al contrario quella dei Ropaloceri ne rappresenta forse più del quinto. In altri termini, gli Eteroceri da me radunati formano una serie oltremodo frammentaria, la cui povertà non può darci alcuna idea della maniera nella quale questa categoria di farfalle è rappresentata in quel paese, mentre i Ropaloceri comprendono non solo presso che tutte le famiglie ed i generi numericamente più importanti, ma buona parte anche di altri generi assai ristretti. Questi meno scarsi risultati ottenuti fra le farfalle diurne e quelli molto più limitati ottenuti fra le farfalle notturne essendo rimasti finora ignorati, benchè tanto le prime quanto le seconde siano state, ripeto, presso che tutte identificate, credo pregio dell’opera di farli noti, dando l'elenco di tutte le specie raccolte. Prima però non saranno superflui alcuni cenni sommarii sulle famiglie, sui generi più importanti e sulle specie più notevoli. Dei 200 e più Ropaloceri raccolti, quasi la metà, cioè ben 98 spettano ai Ninfalidi, che, essendo la famiglia più riccamente rappresentata, prenderemo a trattare per la prima. Delle varie sottofamiglie nelle quali questi 98 Ninfalidi sono suddivisi, la più numerosa è quella dei Ninfalini, poichè abbraccia 54 specie, delle quali 8 appartengono al genere Neptis, 7 a Adolias, 5 a Junonia e 4 a Athyma, che sono i generi meno scarsamente 210 L. FEA (590) provvisti di rappresentanti. Questa sottofamiglia comprende varie forme grandi e belle, quali, per citare soltanto le principali; Cethosia Cyane, C. Biblis, Apatura Bolina, Neurosigma Stva, Cynthia Erotella, Enispe Euthymius e Parthenos apicalis; ma le più interessanti sembranmi la Doleschallia Pratapa e la Kallima Limborgii per i sorprendenti casi di mimesi che queste due far- falle ci offrono colle tinte protettive della pagina inferiore delle ali. Quello concernente la A. Limborgi è sopratutto eloquente, poichè, come è noto, nei rappresentanti di questo genere l' efti- cacia protettiva delle tinte in parola è molto aumentata dal taglio delle ali; infatti se quelle rendono le Ka//ma somiglianti pei colori a foglie morte, questo le rende somiglianti alle me- desime per la forma. Non mi dilungherò maggiormente sulle meravigliose proprietà mimesiche di questo genere perchè quelle di varie specie sono molto note e quelle della X. Limborgw fu- rono già da me illustrate altrove (1). I Satirini ascendono a 23, distribuiti in pochi generi, dei quali, Mycalesis con 8 specie, Ypthima con 5, e Lethe con 4, sono i più numerosi. Questa sottofamiglia offre molti esempì di livree protettive, ma tali esempì essendo assai meno notevoli dei due precedenti non credo opportuno soffermarmivi; nè le tinte cupe che predominano fra i suoi rappresentanti lasciano campo a com- menti sui loro pregi estetici. Perciò passerò alle altre sottofamiglie, osservando che gli Eupleini contano 17 specie, delle quali 10 spettano al genere £uplaea e fra esse sono degne di nota per l'eleganza lE. Riadamanthus, E. vestigiata e lE. Deione e le altre 7 a Danaiîs, che gli Amatusiini e gli Elimniini ne contano rispettivamente soltanto un paio, cioè le rare e cospicue haw- mantis Pseudaliris e T. Lowisa, e le comuni ma vaghe Elymmnias tinctoria ed E. Malelas; e che gli Acreini, l’ultima sottofamiglia, ne annoverano una sola, Pareba Vesta, colorita assai umilmente, ma confinata, sembra, ad altitudini considerevoli; io la trovai soltanto sui monti Carin sopra i 1000 m. di elevazione, ove la riscontrai abbondantissima. (1) L. FEA. Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe, p. 224, fig. 74. (591) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA Ori Ai Ninfalidi per importanza numerica tengono dietro gli Espe- ridi con 37 rappresentanti distribuiti in moltissimi generi, dei quali Parnara che ne conta 7 rimasti tutti indeterminati, e /smene che ne annovera 4, sono i più numerosi e l’ultimo anche quello che comprende i più belli, cioè l’/smene Beniamini, VI. Hurissa e l’/. exclamationis. Vengono poscia i Pieridi con 28 specie, delle quali 6 spettanti al genere Delias, 5 a Terias e 4 a Catopsilla, che sono i generi più ricchi di specie, ed il primo quello che contiene i rappre- sentanti più leggiadri della famiglia, quali la Delias MHierte, la D. Pyramus, la D. Pasithoe, la D. Descombesi e la rara e ca- ratteristica D. Horsfieldi, della quale presi un solo esemplare sulla vetta del massimo picco della catena Dana, il Mooleyit, cioè ad un'altitudine di più di 1900 m. I Licenidi ammontano a 24 e comprendono un solo genere alquanto ricco di rappresentanti, cioè Lampides con 4 specie; i Papilionidi ascendono a 16, eccettuati 2, tutti spettanti al genere Papitio, e gli Ericinidi, che sono l’ultima famiglia, si riducono a 4 suddivisi in 3 generi dei quali Sospza conta 2 rappresen- tanti. Sorvolando sopra questi ultimi destituiti di tinte vivaci e deficienti in dimensioni, osserverò che fra i Licenidi le specie vivacemente pinte sono assai numerose e che alcune, quali Cherétra Elpis, C. Freja, Stthon mandarina e Mysina Atymnus mostrano inoltre bizzarre appendici alle ali posteriori che ne accrescono la bellezza; ma, come è noto, questa famiglia è costituita di rappresentanti in maggioranza assai piccoli, mentre la pluralità dei Papilionidi alle dimensioni notevoli accoppiano i colori più variati e vivaci, tanto da far nascere la convinzione che la natura così prodiga di vezzi per questo attraentissimo ordine abbia vo- luto concentrare con predilezione sopra di essi i tesori della sua meravigliosa tavolozza. Ciò premesso, io menzionerò soltanto la ben nota Ornzthuptera Rhadamanthus, e il non meno conosciuto Papilio Paris, che sono le due più opulenti farfalle diurne ri- portate dal mio viaggio, il P. Mahadeva, il P. Onpape ed il P. dissimilis, la livrea dei quali imita più o meno spiccatamente quella di certi Eupleini, ed il Leptocîreus Meyes, cui le ali anteriori 212 L. FEA (592) in parte trasparenti e la maniera di volare danno le parvenze di una libellula, malgrado le immense code accartocciate nelle quali si prolungano le ali posteriori. Ho detto che gli Eteroceri sommano a mala pena a 150 e che perciò formano una serie oltremodo frammentaria la cui povertà non può darci alcuna idea della maniera nella quale questa ca- tegoria di farfalle è rappresentata in. Birmania. Se noi infatti prendiamo in esame l’opera magistrale già da me citata del- l’Hampson, troviamo che gli Eteroceri indiani comprendono ben 54 famiglie la pluralità delle quali, se non tutte, possiedono senza dubbio membri nella vallata irawadica; ebbene ben 15 di queste famiglie fanno intieramente difetto nella mia collezione e le restanti, salvo pochissime, comprendono un numero ecces- sivamente esiguo di rappresentanti, data la massa di specie in- diane loro assegnate, e che verosimilmente debbono in gran parte abitare pure la Birmania. Così l’ Hampson enumera più di 1400 Noctuidi, di 1000 Geometridi, di 390 Aretiidi, di 170 Limantriidi, di 120 Sfingidi e di 110 Notodontidi ('), mentre se poniamo a fianco di queste cifre quelle dei rappresentanti da me raccolti, date nella tabella riassuntiva dell’ ordine, vediamo che queste stesse famiglie e qualche altra ancora ne contano meno di !/,, del numero assegnato loro dall’ Hampson, mentre poi anche quella che ne annovera proporzionatamente maggior copia, cioè i Sintomidi, ne contiene appena !/,. Posso ancora aggiungere che di questi 150 circa Eteroceri, 12 spettano ai Noctuidi, che sono perciò la famiglia della quale radunai maggior numero di specie. I Noctuidi contano un solo genere alquanto ben rappresentato, vale a dire OpAzusa con 7 specie. Gli Arctiidi ascendono a 16, 1 dei quali è nuovo e 4 spettano al genere Mi/tochrista che è il meno povero di specie. I Zigenidi ammontano a 14, diedero 3 novità alla scienza e sono distribuiti in molti generi, nessuno dei quali contiene più di (1) IM queste cifre non sono compresi i numerosi rappresentanti citati dal- l’Hampson nell’ appendice all’ indice sistematico del IV volume della sua opera. (593), VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 215 un paio di specie; i Sintomidi sono rappresentati da 12 specie, ben 9 delle quali, compresa 1 nuova, spettanti al tipico genere Syntomis; delle altre famiglie menzionerò soltanto più gli Ipsidi che ascendono soltanto a 4, tutti membri del genere Hypsa. Intorno ai limitati pregi estetici delle 6 specie nuove da me riportate di questo sottordine mi sono già pronunciato ; rimangono le altre note, non poche delle quali meritano un giudizio assai più lusinghiero. Segnalando soltanto gli esempiì più salienti ri- corderò l’Euchromia orientalis fra i Sintomidi, la Corma Zelica, l’Amesia Alîris, VA. sanguiflua, VIsbarta imitans, V Histia flabel- licornis fra i Zigenidi, l’Eusemia victrix e VE. adulatrix fra gli Agaristidi, tutte forme assai belle ed una, /. #m%tans, interes- santissima dal punto di vista della mimesi per la sua rasso- miglianza accentuata con certi Eupleini. Menzionerò ancora un Sesiide, la Melzttia notabilis, colle zampe posteriori mostruosa- mente ingrossate, causa le lunghe squamette setoliformi delle quali sono fittamente vestite ed uno Sfingide, la Sataspes dnfer- nalis, che nella forma e colore delle ali ed in grazia del suo torace giallo vivacissimo, può essere preso per un Imenottero del genere Xy/ocopa. Condensando sistematicamente i dati già esposti sui due sottor- dini e completando quelli intorno agli Eteroceri, avremo la se- guente tabella riassuntiva dell’ ordine. ES E = = 5 È Lepidoptera z z Rhopalocera Heterocera Nymphalidae. . . { 95 8| 98 Saturniidae. . . . ] Erycinidae . ...|{ 4 4| Sphingidae . . . . 8 Lycaenidae . ... {20 4| 24| Notodontidae . . . 3 Pieridae:! vico 26 N28 Sestidaet 30 dl Ie: Papilionidae . . . | 16 6 |fSSywntomidaet o, SENAGO Hesperiidae. . . . { 27 10) 3 Zygaenidae. . .. {ll| 3 l 188 19/207]. Drepanulidae . . . 2| L. FEA 14 214 Lo E s|E|L|S 2|2|3|8 (©) Z Three see il ] Limacodidae . . . 4 4 Lymantriidae. . . | 8 8 Hypsidae . . . .. dtt) 4 Aretiidae.:/. 15) 1 i 16 Agaristidae . . . 5 a) Noctuidae 4] 42 Uraniidae. . . . 1 1 Ordo LEPIDOPTERA. FEA (594) d RES Bed © d 3 | Sg (e) z Epiplemidae . . . 1 1 Geometridae . . . È) ll 8 Pyralidae 0 Pon 10 1| 11 Tinbidae:io. i RIU 2 Di fam. incerta . RS SCR | 138| 6| 6|150 [LS ME 326 ” 25|357 ELENCO DEI LEPIDOTTERI RACCOLTI (1) Subordo RHoPALOCERA Fam. Nymphalidae. Subfam. Euploeinae 1. Danais Chrysippus, L. 2 Genutia, F. Limniace, L. Agleoides, Boisd. Tytia, Gray. Melaneus, Cram. Deione, Westw. Klugi, Moore. Melanoides, Moore. . Euploea Rhadamanthus, F. vestigiata, Butl.? 12. Euploea Margarita, Butl. 13. — Asela, Moore. 14. — Masonii, Moore. 15. — Alcathoe, Godt. 16. — Linnei, Moore. 17. — Godarti, Luc. Subfam. Satyrinae 18. Yphthima Methora, Hewit. 19; _ Baldus, F. 20. —_ Hiibneri, Moore. 21. — Nareda, Kollar. 22. —_ Newara, Moore. 23. Mycalesis Mineus, L. 24, _ Blasius, F. 25. _ Medus, F. (!) Per quanto concerne l'ordinamento dei Ropaloceri devo notare che il sig. F. Moore volle gentilmente incaricarsi di rivedere la parte del mio elenco che li riguarda; in quanto agli Eterocerì io mì valsi della — Fauna of British India. Moths. — eccezione fatta per i Piralidi stati trattati nell’ ultimo volume dell’ im- portantissima opera or ora menzionata, allora non ancora pubblicato, ed i Tineidi non stati ancora elaborati, la posizione sistematica dei cui rappresentanti mi fu be- nignamente indicata dal sig. Hampson. Ad entrambi questi distinti lepidotterologi sono lieto di ripetere qua i miei sentiti ringraziamenti. gErTi e. = ci (395) 26. Mycalesis Nicotia, Hewit. 27. _ Malsara, Moore. 28. _ Sanatana, Moore. 29. —_ Runeka, Moore. 30. —_ sp. ? 31. Melanitis Leda, L. 32. -_ Bela, Moore. 39. _ Ismene, Cram. 34. Lethe Rohria, F. 35. — Verma, Batl. 36. — Chandica, Moore. 37. — Europa, F. 38. Neope Bhadra, Moore. 89. —. Chandra, Moore. 40. Orinoma Damaris, Doubl. 4l. 42. 43. Subfam. Elymniinae. Elymnias tinetoria, Moore. — Malelas, Hewit. Subfam. Amathusiinae. 44. — Louisa, De Nic. Subfam. Nymphalinae. 45. Cethosia Cyane, Drury. 46. 47. _ Biblis, Drury. Precis Iphita, Cram. . Apatura Bolina, L. . Euripus Halitherses, Westw. . Neurosigma Siva, Westw. . Stibochiona Nicea, Gray. . Cyrestis Thyodamas, Boisd. 53. Junonia Laomedia, L. SA. e netta; F- 55. — Lemonias, L ARSA Teresio. SÙ — Almana, L. 58. Cupha Erymanthis, Drury. 9. Argynnis Niphe, L. . Atella Sinha, Kollar. — Phalantha, Drury. . Cirrochroa Surya, Moore. 3. Cynthia Erotella, Butl. Thaumantis Pseudaliris, Butl. VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 64. 65. 66. 67. 68. 215 Vanessa Charonia, Drury. Ergolis Merione, Cram. ia Ariadne, IL. Eurytela Horsfieldi, Boisd. Neptis Adara, Moore. — Varmona, Moore. — Ophiana, Moore. — Susruta, Moore. — Nandina, Moore. — Tumba, Moore. — plagiosa, Moore. — sp.? . Athyma Leucothoe, L. — Zeroca, Moore. — Cama, Moore. — Larima, Doubl. . Limenitis Procris, Cram. . Apatura Parisatis, Westw. . Adolias Sedeva, Moore. — Sancara, Moore. — Garuda, Moore. — Phemius, Doubl. — Satropaces, Hewit. —. lubentina, F. — Evelina, Cram. . Symphaedra Dirtea, F. . Enispe Euthymius, Doubl. . Discophora Tullia, Cram. . Doleschallia Pratipa, Feld. . Kallima Limborgii, Moore. . Charaxes Fabius, F. — Bharata, Feld. — sp.? . Parthenos apicalis, Moore. Subfam. Acraeinae. . Pareba Vesta, F. Fam. Erycinidae. . Zemeros Flegya, Cram. . Abisara angularis, Moore. . Sospita Neophron, Hewit. — Fylla, Doubl. 216 Li 1053. 104. 105. 106. 107. 108. 109. 110. I1L 112. 115. 114. 115. 116. DDT. 118. 119: 120. 121. 122. 123. 124. 125. 126. 127. 128. 129. 130. 131. 132. 133. 134. 135. 186. 157. 138. 139. 140. 14). 142. Fam. Lycaenidae. Gerydus, sp.? Neopithecops, sp. ? Lizera, sp. ? Lycaena diluta, Feld. Catochrysops Strabo, F. Lampides Elpis, Godt. _ Aelianus, F. Bochus, Cram. Alexis, Stoll. Tarneus Plinius, F. Castalius Elna, Hewit. Rosimon, F. Curetis malayica, Feld. Iierda Epicles, Godt. Aphnaeus Syama, Horsf. Nadisepa Jarbas, F. Deudorix Epijarbas, Moore. Sotadra, sp. ? Zinospa distorta, De Nie. Surendra quercetorum, Moore Cheritra Elpis, Godt. Freja, F. Sithon mandarina, Hewit. Myrina Atymnus, Cram. Fam. Pieridae. Prioneris Clemanthe, Doubl. Delias Pyramus, Wall. Agostina, Hewit. Hierte, Hiibn. Horsfieldi, Gray. Pasithoe, L. Descombesi, Boisd. Appias Hippioides, Moore. SONMEN eriss Ash, — Paulina, F. Nepheronia Hippia, F. Huphina Phryne, F. Nychitona Nina, F. Terias merguiana, Moore. — fraterna, Moore. Harina, Horsf. . Terias Droma, Horsf. . Pieris Gliciria, L. . Hyposcritia Pseudolalage, Moore. . Hebomoia Glaucippe, L. . Ixias pallida, Moore. . Catopsilia Catilla, Cram. . Gonopteryx Verhuellii, . Ornithoptera Rhadamanthus, F. ). Papilio Paris, L. (396) sp.? sp.? _ Pyranthe, L. Crocale, Cram. Gnoma, F. V. d. Hoeven. Fam. Papilionidae. -- Helenus, L. Pammon, L. Androgeos, Cram. Diphilus, Esper. Zaleucus, Hewit. Doubledayi, Wall. dissimilis, L, Nomius, Esper. Onpape, Westw. Mahadeva, Moore. Agamemnon, L. — Sarpedon, L. Erithonius, Cram. . Leptocircus Meges, Zinken. Fam. Hesperiidae . Ismene Benjamini, Guérin. Harisa, Moore. Amara, Moore. exclamationis, F. . Gangara Pandia, Moore. . Matapa Shalgrama, De Nic. . Parnara sp.? sp. ? - sp. ? sp. ? Sona NERI (597) 181. 182. 183. 184. 185. 186. 19 188. 189. 190. 191, 192. 193. 194. 195. 196. 19. 198. 199, 200. 201. 202. 203. 204. 205. 206. 207. 208. 209. 210 211. 212. 215. 214. 215. 216. Parnara sp.? Baoris Toona, Moore. — sp.? Plesioneura Alysos, Moore. Coladenia Dan, F. Halpe, sp. ? — sp.? Astietopterus olivescens, Moore stellifera, Butl. Antigonus Sura, Moore. Sarangesa Dasahara, Moore. Nisoniades Salsala, Moore. Tagiades Ravi, Moore. Menaka, Moore. —_ Pralaya, Moore. Satarupa Bhagava, Moore. Udaspes Folus, F. Kerana Xaniles, Butl. Padraona Maesa, Moore. Gola, Moore. Goloides, Dist. Telicota Augias, F. Abaratha Agama, Moore. Thanaos indistineta, Moore. Cyclopides subvittatus, Moore. Subordo HETEROCERA. Fam. Saturniidae. Actias Selene, Hiibn. Fam. Sphingidae. Acherontia Lachesis, F. Leucophlebia emittens, Wlk. Chaerocampa Mydon, Wlk. _ Butus, Cram. Theretra Nessus, Drury. Pseudosphinx Nyctiphanes, Wlk. Cephonodes Hylas, L. Sataspes infernalis, Westw. VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 217, 218. 219. 217 Fam. Notodontidae. Phalera procera, Feld. Ramesa tosta, Wlk. Cleapa latifascia, Wlk. Fam. Sesiidae. . Sciapteron Noblei, Swinh. . Ichneumenoptera xcanthosoma, Hmpsn. . Melittia Eurytion, Westw. notabilis, Swinh. chalciformis, F. i Gen. i8ps.? Fam. Syntomidae. . Syntomoides Imaon, Cram. . Syntomis divisa, Wlk. 228. — Masoni, Moore. 229 _ diaphana, Koll. 230. _ fervida, Wlk. 231. _ Grotei, Moore. 232. — Berinda, Moore. 233. — Musa, Swinh. 234. — erythrosoma, Hmpsn. 235. — sp.? 236. Psichotoe Duvauceli, Boisd. . Euchromia orientalis, But]. Fam. Zygaenidae. . Ghrysartona refulgens, Hmpsn. . Artona zebraica, Butl. . Phacusa properta, Swinh. . Ephemeroidea flavocincta, Hmpsn. . Trypanophora semihyalina, Koll. — Havalis, Hmpsn. . Pidorus geminus, Wlk. . Corma Zelica, Doubl. ? . Cyclosia Panthona, Cram. . Amesia Aliris, Doubl. — sanguiflua, Drury. . Isbarta imitans, Butl. . Callamesia Midama, Herr.-Scbàiff. . Histia flabellicornis, F. 218 L. FEA Fam. Drepanulidae. 285. 252. Euchera substigmaria, Hiibn. 206: 253. Drapetodes mitaria, Guen. 254. 255. 256. 257. 208. 259. 260. 261. 262. 263. 264. 265. 266. 267. 268. 269. 270. 271. 272. 273. 274. 275. 276. 277. 273. 279. 280. 281. 282. 283. 284. Fam. Thyrididae. Striglina scitaria, Wlk. Fam. Limacodidae. Susica pallida, Wlk. Thosea Cotesi, Swinh. Natada velutina, Koll. Parasa lepida, Cram. Fam. Lymantriidae. Aroa Socrus, Geyer. Pantana bicolor, Wlk. — terminata, Wlk. Dasychira Horsfieldi, Saund. Lymantria ascetria, Hiibn. Euproctis latifascia, Wlk. — vitellina, Koll. _ digramma, Guér. Fam. Hypsidae. Hypsa Butleri, Swinh. — Heliconia, L. — Alciphron, Cram. — inops, Wlk. Fam. Arctiidae. Alphaea tripartita, WI]k. Areas galactina, V. d. Hoev, Creatonotus interruptus, Gmel. — favimargo, Hmpsn. Phissana transiens, Wilk. Nyctemera lacticinia, Cram. —- latistriga, Wlk. — plagifera, Wlk. Tatagina pieta, Wlk. Deiopeia pulchella, L. Cyana Bianca, Wlk. Philagria Entella, Cram. Miltochrista semifasciata, WIlk. _ Dharma, Moore. 287. 288. 289. 290. 291. 292. 293. 294. 295. 296. 297. 298. 299, 300. 301. 302. 303. 304. 305. 306. 307. 308. 309. 310. 311. 312. 313. 314. 315. 316. 317. 318. 319. 320. 321. (598) Miltochrista humilis, WIk. —- Rhodina, Herr.-Schéiff. Fam. Agaristidae. Eusemia Vulcania, Butl. _ victrix, Westw. _ adulatrix, Koll. Zalissa albifascia, Wlk. Aegocera tripartita, Kirby. Fam. Noctuidae. Glottula Dominica, Cram. Euplexia conducta, Wlk. Prodenia littoralis, Boisd. Spodoptera Mauritia, Boisd. Callopistria duplicans, Wlk. Elusa bipars, Moore. Leucania decisissima, WIlk. Eublemma sp. ? Hyblaea puera, Cram. _ firmamentum, Guen. Maceda mansueta, Wlk. Cosmophila fulvida, Guen. Sypna curvilinea, Moore. Anisoneura hypocyanea, Guen. Nyctipao macrops, L. — hieroglyphica, Drury. Lo. caprimulgus, F. Catephia acronyctoides, Guen. Ophiusa dotata, F. — cuprea, Moore. — Crameri, Moore. — © Onelia, Guen. — — coronata, F. — honesta, Hiibn. == fulvotaenia, Guen. Anereuthina lilach, Guen. ? Sympis rufibasis, Guen. Remigia Archesia, Cram. Fodina pallula, Guen. Grammodes Mygdon, Cram. | (599) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 219 322. Spirama retorta, Cram. 340. Eumelea Aureliata, Guen. 323. — vespertilio, F. 341. Problepsis Deliaria, Guen. 324. — unistrigata, Guen. 342. Euschema militaris, L. 325. Ophideres Salaminia, F. 343. Gen.? sp. ? 326. _ fullonica, L. a 327. Calpe emarginata, F. bdo 328. Calesia Satellitia, Moore. 344. Stericta divitalis, Guen. 329. Mecodina praecipua, WIk. 345. Nosophora albiguttalis, Swinh. 330. Zethes perturbans, Wlk. 346. Filodes fulvidorsalis, Hibn. 331. Bleptina abjudicalis, Wlk. 347. Dichocrocis punctiferalis, Wlk. 332. Hypena longipennis, Wlk. 348. Botyodes asialis, Guen. 333. —. abyssinialis, Guen. 349. Lygropia Amyntusalis, Wlk. Fam. Uraniidae 350. TA sp.? 5-40Micronia deuleata, Gueni 351. Glyphodes vendpanalie, Guen. 392. _ stolalis, Guen. Fam. Epiplemidae. 353. Maruca testulalis, Hiibn. 335. Orudiza Protheclaria, Wlk. 354. Pionea Minehaha, Pryer. Fam. Geometridae. Fam. Tineidae. 336. Scardamia metallaria, Guen. 355. Binsitta niviferana, Wlk. 337. Hyposidra Talaca, Wlk. 396. Nemotois indica, WIk. 338. Hyperythra lutea, Cram. 339. Boarmia transcissa, Wlk. 357. Fam. ? gen. ? sp.? DITTERI. Gli esemplari da me raccolti di quest’ ordine sommano a circa 1600 e furono, eccettuati i doppi troppi numerosi, tutti comunicati nel 1891 al sig. von Ròder che sì incaricò gentilmente di studiarli. Ora io non mì perito certo di muovere qua un rimprovero al distinto ditterologo di Hoym se egli non adempiì ancora al compito assuntosi, poichè ciò puossi attribuire a cause indipendenti dalla sua volontà, ma non so trattenermi dal constatare con qualche rammarico come in questo lungo lasso di tempo egli non abbia trovato modo di riferire sopra uno solo degli insetti affidatigli. A vero dire, dietro le istanze della Direzione del Museo Civico, il sig. von Ròder inviò un elenco della maggior parte dei generi rappresentati da tali insetti col numero delle specie da lui rite- nute nuove che essi contengono, ma di tale elenco, compilato 220 L. FEA (600) senza tenere verun calcolo delle famiglie, io non avrei potuto trarre alcun frutto, se dopo avere inutilmente pregato il sig. von Roder di dare al detto elenco l’assestamento sistematico deside- rato, non avessi ottenuto simile favore dalla ben nota cortesia del dott. E. Giglio-Tos assistente al Museo Zoologico della R. Università di Torino, e noto specialmente agli entomologi pei suoi lavori sopra i Ditteri. E quindi grazie alla gentile collaborazione del dott. Giglio- Tos, al quale mi pregio di esprimere qua la mia viva gratitu- dine, se io ho potuto raggruppare i detti generi per famiglie e se mi sarà possibile di enumerarli sistematicamente. Prima però di ciò fare occorrono alcune altre considerazioni sui dati forniti dal sig. von Réder. Ho detto che essi consistono di un elenco di generi col numero delle specie nuove che essi contengono; ora siccome questo elenco deve essere il frutto di un esame affrettato e superficiale, nasce spontanea la suppo- sizione che uno studio più accurato del materiale debba condurre a risultanze alquanto diverse; che cioè certe delle specie da prima ritenute nuove vengano riconosciute già note, e viceversa che alcune delle supposte note si rivelino realmente nuove. Nella colonna delle specie nuove del summenzionato elenco si riscon- trano poi delle lacune, non certo volute dall’ autore ed inoltre egli per buon numero di rappresentanti non ha osato pronun- ziarsi se debbano essere considerati nuovi oppure già noti; ciò rende troppo dubbiose le indicazioni che al riguardo trovansi nell’ elenco del sig. von Réòder perchè sia prudente di valer- sene. Pertanto nella enumerazione che segue, io terrò soltanto conto del totale delle specie assegnate a ciascun genere, senza preoccuparmi se siano da lui ritenute nuove oppure già note e considererò i rappresentanti di quest’ ordine, come in realtà lo sono quasi tutti, siccome tutti indeterminati. : È (601) DIPTERA ORTHORHAPHA Tipulidae Specie ‘| Holorusia 1 Tipula . 4 Pachyrrhina 6 Ctenophora . 4 il Eriocera . 9 | Taeniolabis . Ia Prionota . po Libnotes . 1 DA; Culicidae Culex . 1 Mycetophilidae Sciara . Ì Bibionidae Bibio 2 Plecia . 2 4 Xylophagidae Xylophagus. 1 Subula . ] 2 Stratiomyidae Odontomyia 1 Cyphomyia . 1 Calina . 2 Negritomyia ] Ptilocera . 2 Acanthina Il Hermetia. 1 Plecticus . 1 Sargus . 1] Di gen. incerti 15 26 Tabanidae Dasybasis I Chrysops . a) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA Tabanus . Haematopota . Leptidae Atherix Asilidae Leptogaster Microstylum Discocephala . Brachyrhopala Damalis . Laparus . Habropogon Scleropogon Maira . Laphria . Andrenosoma . Pogonosoma Promachus . Asilus . Eutolmus Mochtherus . Itamus. Antiphrisson Philodicus Synolcus . Dysmachus . Emphysomera. Ommatius Alcimus . Di gen. incerto . Nemestrinidae Colax . Bombylidae Hyperalonia Exoprosopa . Anthrax. 221 Specie 17 D 28 TI ORIO e ti CO i Ola Oa DI (ee) 10 222 Systropus Empidae Hybos.. \.'. :.. Dolichopodidae Dolichopus . . Psilopus . CYCLORHAPHA Syrphidae Ceria . Microdon . Ceratomyia. . . Lycastris. Pteroptila Milesia. . Megaspis. . Xylota Chrysotoxum . NVoluoellati erat Chrysogaster . Eumerus . Graptomyza Paracusitl nette Syritta. Eristalis . . . Helophilus . Syrphus . Melithreptus . Melanostoma . Chilosia . Baccha. . Di gen. incerti . Conopidae Conops. : Physocephala . L. FEA Specie | Muscidae calypteratae 3 Qeypterg: 0... 18 Paralophosia . . . Phama: 000 1 n: Jurinia Echinomyia. 5 Peleteria . > Cyphocera . . 4 i Gonia . Tachina . specie Masicera . . DI Nemorea . 6 Exorista . 1 Phorocera 1 Gymnochaeta . il Miltogramma . 3 Orectocera . 9 Parexorista. . 4 Tryptocera . . 1 Clytia . I Frontina . . 1 Megistogaster. . . . Il Syntomogaster . . 1 Trichodura . . 9 Dexia . nt 9 Aporia. . 9 *Sarcophaga. . . . . DI Cynomyia . Dai Rhynchomyia. . 1 Idia . DI Ochromyia . 1 Lucilia . DI Pyrellia . 9 Calliphora . 59 Musca . Spilogaster . 3 Anthomyia . 3 Ophyra 6 Coenosia . (602) Specie (ri DD au HiMWwO I Hi Huiaqueue HE Mao fd HW (ar) © GB 00 29 0 DD Haba DD vo (603) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 223 Specie Specie Di gonimicerti 0... E Praspphila ps} o/e 87 ilregnberai gt iris, «yo Muscidae acalypteratae Chlorops . 2 Steneropterina gi Diopsis. 6 Xenaspis . . 1 Sepedon . 1 Pyrgota . D) Chloria. 1 Camptoneura . Il Di genere incerto . 1 Loxoneura . 2 6I Ortalis. 1 Hippoboscidae Celyphus . 3 Brachytarsiiagit: «404. 4el Paracelyphus . 1 Ornithomyia . . . 5 Sapromyza . 9 Stenopierya giare Dacus . 3 n 7 Trypeta 18 Nycteribidae 000 9 Nyeteribia 00 urun e Nemopoda . 2 I o Di famiglie incerte . . . . 10 Nerius . 1 4042 A questa magra enumerazione si riducono i dati che io posso fornire intorno ai Ditteri riportati dal mio viaggio, non certo privi di forme grandi e belle o interessanti per più rispetti, ma che la mancanza del materiale non mi permette di commentare e che d'altronde la nessuna competenza in materia mi impedi- rebbe egualmente di riconoscere e segnalare. RINCOTI. La maggior parte del materiale concernente quest’ ordine di insetti giacendo tuttora indeterminato, i miei cenni sul medesimo saranno molto sommarii ed imperfetti; dovrò limitarmi cioè a dare le cifre approssimative dei rappresentanti contenuti in ciascun sottordine ed indicare i numeri di quelli che ho potuto riferire alle rispettive famiglie e non mi sarà concesso di fornire ragguagli più esatti che di alcune piccole tribù, sola parte del materiale in discorso, stata finora studiata. 224 L. FEA (604) Fatte queste premesse, osserverò che gli esemplari radunati sommano soltanto a circa 3500, ma le forme specifiche rappre- sentatevi ascendono intorno a 670 e spettano, si può dire, sebbene divise in parti molto disuguali, presso che tutte a due sottordini. Infatti, come lo dimostra la tabella riassuntiva dell’ ordine, oltre a 460 di esse sono Emitteri; gli Omotteri ne contano ancora più di 200, mentre i Parassiti ne annoverano soltanto 7. Cominciando dal primo di questi sottordini, dagli Emitteri, noterò che quasi !/, dei suoi rappresentanti, cioè oltre a 150 delle 460 e più specie che gli appartengono, sono Pentatomidi. Delle varie tribù nelle quali questa famiglia va suddivisa, io posso riferire con esattezza soltanto intorno ai Plataspidini stati illustrati dal sig. A. L. Montandon, che vi riscontrò 10 specie note e 9 nuove (!); le une e le altre sono distribuite per generi come segue : | | Noti | Nuovi | Totale Plataspidinae Cratoplatys . | 1 BrachyplatyS44 bt ha a; Esta g Copsosomia ita ELeS Aa 10 i 8 8 16 10 9 19 Come si vede, una di queste specie nuove necessitò pure la fondazione di un nuovo genere, è dessa il Cratoplatys Gestrot, che è anche il più cospicuo rappresentante della tribù da me raccolto. Fra le specie note citerò il brachyplatys punclipes pure assai grande e bello e finora ritenuto molto raro. Intorno agli altri Pentatomidi io debbo limitarmi a constatare, che 28 circa sono Cidnini e fra essi havvi lo Stibaropus latipes, lo S. callidus già da me menzionato ed il Geotomus pygmaeus, quest’ ultimo in Birmania tanto comune quanto fra noi, e da me rinvenuto, (!) Viaggio di L. Fea ecc. LVII. Hemiptères de la S. Fam. des Plataspidinae récolt. ecc. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXIV, 1894, p. 119-144). (605) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 920 come già segnalai in nota, anche nei formicai; che 14 sono Scu- tellerini, notevoli fra essi per dimensioni e livrea il Cantao ocel- latus ed il Catacanthus incarnatus, e che fra i Tessaratomidi , i due cospicui generi Tessuratoma ed Eusthenes contano rispettivamente 2 e 3 specie ed il primo comprende la grande 7. javanica. Ai Pentatomidi per importanza numerica seguono i Reduvidi, che ascendono ad un centinaio circa, rispetto ai quali posso soltanto rilevare la presenza dei generi Acanhaspis con 4 0 3 specie, fra le quali VA. angularis, Sycanus pure con 4 0 3 specie fra le quali S. dichotomus e del magnifico e grande Canthesanchus gulo e del minuscolo e assai grazioso Prostemma flavo-maculatum. Ai Ligeidi ed ai Coreidi ho potuto riferire rispettivamente una cinquantina di specie; fra questi ultimi menzionerò una gigan- tesca specie a me ignota del genere Prionolomia, 2 del genere Derepterya, fra le quali il bello e ben noto D. Hardwicki, 3 0 4 del genere Da/ader. Delle altre poche forme specifiche che mi è riescito di identificare sia in questa famiglia che in quella dei Ligeidi non mette conto di parlare. Gli Acantiadi oltrepassano di poco la ventina e ben 19 di essi spettano alla tribù degli Aradini stati illustrati dal distinto mo- nografo E. Bergroth che vi riscontrò soltanto 4 specie note, descrivendo tutte le altre come nuove (!). Esse sono distribuite genericamente come segue: 5 È 3 ai e s|3|î s|3|8 4 4 S | 2) Zi [2 | EI TR E Î | Brachyrhynchus|] 2] 4| 6 Aradinae | - || - Neuroctenus . 1 ii Aradus 44, Sil 83 Sr ; 5 cRiefimus tot. 1 l Qdonia”® di: Ì 1 | AîMeurusti 10. 1 1 Carventus . . . 1 ba Artabanus . . . 5 5] 4 | 15.| 19 (1) Viagg. di L. Fea ecc. XXII. Comment. de Aradidis in Burma et Tenass. a I,. Fea coll. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVII, 1889, p. 720-739). — Viagg. di L. Fea ecc. XLVII. Comm. secund. de Arad. ecc. (loc. cit., vol. XXXII, 1892, p. 710-717). 226 L. FEA (606) Il sig. Bergroth osserva che dei generi Aradus ed Aneurus non si conosceva ancora alcun membro dell’Asia tropicale, che Car- ventus era noto soltanto della Papuasia e che Picinus è nuovo per il mondo antico; io aggiungerò soltanto che l’unico genere nuovo fornito da questa tribù, Odonia, è basato sopra l’Aradus truncatus, noto d’ antica data. Dopo gli Acantiadi per copia di specie verrebbero i Capsidi, ma siccome di questa famiglia potrei soltanto dare il numero dei rappresentanti che mi venne fatto di riconoscere, e per ciò basta la tabella riassuntiva dell’ ordine, vi sorvolerò sopra. Lo stesso farò per una identica ragione delle altre famiglie minori, eccettuati i Nepidi ed i Galgulidi, dell’ esatta identifica- zione dei quali vado pure debitore al sig. Montandon, che li illustrò affatto recentemente in questi Annali ('). A vero dire una di queste due famiglie, quella dei Nepidi, non è stata stu- diata completamente, due specie del gruppo delle Ranatre es- sendone rimaste escluse, ma gli altri 12 dei 14 Nepidi da me raccolti furono tutti determinati e sono distribuiti per tribù e generi come segue : [al >) mi (>) Nepidae | Belostominae Naucorinae | Oppasus ] l Cheirochela Pea Coi Diplonychus . l l Gestroiella . . 1| 1| Belostoma . l l 3 3 | 3 3 Laccocorinae | Nepinae Heleocoris . . . 1| 1 Laccotrephes.. | 4 4 Ctenipocoris . . De a ue o | 7 5a (!) Viagg. di L. Fea ecc. LXXV. Hemiptera cryptocerata. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXVII, 1897, p. 365-377). (607) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 227 Come si vede, dei 12 rappresentanti di questa famiglia 3 erano nuovi specificamente e 2 di essi anche genericamente. Fra questi ultimi menzionerò la Gestroiella limnocoroides, forma assai grande e caratteristica, alquanto più piccola però e meno bizzarra delle 2 specie nuove di Cheirochela, della mag- giore e più saliente delle quali mi piace dare qua la figura. Della tribù dei Naucorini fon- data dal sig. Montandon e da lui definita nel suo lavoro sui Nepidi del mio viaggio, si co- nosceva un solo rappresentante, la Chesrochela assamensis; i 8 rappresentanti da me scoperti hanno quindi fatto salire il loro numero a 4. Fig. 26. — Cheiro- chela Feana, Mont. specifiche, una nota d’antica data, con una — Grand. nat. I Galgulidi non comprendono che 2 forme immensa area di distribuzione e comune pure in Italia, Pelogonus marginatus, l’altra nuova e spettante all’ in- teressante genere Mononyx, M. serratus. Ho già osservato che gli Omotteri ascendono a poco più di duecento; una metà circa di essi spettano alla grande famiglia dei Cicadellidi che abbraccia una numerosa serie di membri del genere Cosmoscarta, fra i quali la C. fictilis e C. megamera. Tra i Fulgoridi, che non arrivano ad una cinquantina e che comprendono varie forme grandi ed appariscenti, io posso sol- tanto menzionare la Fu/gora brevîrostris , l’ Aphana atomaria e l’A. Jo e 3 Ricania, 2 Dictyophara ed A Flata; invece dei Cicadidi, che sommano a 37, io sono lieto di poter dare l' e- lenco dei generi col numero delle specie contenute in ciascuno di essi, i rappresentanti di questa tribù essendo stati esaminati dal distinto monografo W. L. Distant che li identificò quasi tutti (1). (*) Viagg. di L. Fea ecc. VIII. Enum. of the Cicadidae coll. by Mr. L. Fea in Burma and Tenass. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 453-459). In questo lavoro è però soltanto data ragione di una parte del materiale e siccome intorno all’ altra parte del materiale, stata pure esaminata dal sig. Distant, non venne ancora data contezza e che contiene buon numero di. 228 L. FEA (608) \g | E SINIS Late | IA O= S| £ v È i o | è ERA AA ©) ©) a | Pa Cicadidae. | = Cai 1 ie Platypleura 7 li 3 | Mate A È 8; T'osena 2 2° TA ul sisi È I «Acagrenga. rist I 1 Huechys. . ona 4| i A Terpnosia . . . l Scleroptera . . . Il 1 RI, | Tibieen ta Li 1 Gaena . . . LEMECI. 21 TRL 3 9 | CANI Lie ‘ Dundubia . A, 2 Toy ; ni BaeturiakG® 2° I l Cosmopsaltria. . $ 3| 2 5 | } ; p | Di gen. incerto. Lo Leptopsaltria . 1 12 MBPRP rn Pt n. Pemponta;. 1.16 44°| 50?| Fulgoridae .. | 9 40?| 49? Lygaeidae . .. | 2 48?| 50?| Membracidae . | 1 15?) 16? Capsidae . . . . 16?) 162| Cicadellidae. . | 6 94?|100? Acanthiadae . . | 4| 15| 3] 22? 41) 9/152?/202? Reduvidae . . . | 4 96 ?|100?| Parassita Hydrometridae. 10?) 10?| Mallophagidae 6° 6? Galgulidae . . . { 1| 1 2 || Pediculidae . . 1 1 Nepidae:. «71.5 2.1 14 CRE Notonectidae . 10?| 10? Di fam. incerta 32) 32? SI SA eni 40) 30|391 ?/461? NEUROTTERI. Il centinaio d’ esemplari da me riportati di questo ordine giacciono tuttora inesaminati; i ragguagli che io potrò fornire intorno ai medesimi saranno perciò molto scarsi ed incerti. Infatti debbo limitarmi a constatare che essi rappresentano una trentina circa di specie ed a dare la magra tabella che segue per dimo- L. FEA 15 230 L. FEA (610) strare come tali specie siano distribuite per sottordini e famiglie ; aggiungerò soltanto che dei 17 Mirmeleonidi ben 12 spettano al genere Ascalaphus o a qualche genere molto affine, che i pochi Emerobiidi e gli ancora meno numerosi Sialidi compren- dono rispettivamente 2 specie dell’ elegantissimo e caratteristico genere Mantispa e 2 specie del grande e bizzarro genere Cauliodes. Non determ. Neuroptera Hemierobhdae ‘°° ira Non determ. : EP dae |A ERA Trichoptera SE E: i Sialidae gd 4006530 TAI EPhiyganidae ct... 40 AAT 27? Planipennia eLoa Myrmeleontidae . . . 17 30? ORTOTTERI. Gli esemplari da me radunati di questo i ordine sommano a circa 4000, ma le specie oltrepassano di poco le 440, un centi- naio delle quali spettano agli Ortotteri Pseudoneurotteri, tutte le altre; eccettuate pochissime appartenenti ai Tisanuri, vanno riferite agli Ortotteri veri. Cominciando dagli Ortotteri Pseudoneurotteri non sarà privo d’ interesse notare che dei 900 saggi raccolti di questo sottordine, quasi: 800 sono Libellulidi od Odonati, numero quest’ ultimo abbastanza eloquente considerata la grandissima agilità della pluralità dei rappresentanti della famiglia in discorso. Questi 800 saggi furono tutti comunicati al distinto monografo E. de Selys Longchamps che s' incaricò gentilmente di studiarli, e compilò intorno ai medesimi un interessante lavoro comparso in questi Annali (1). Da tale lavoro risulta che le specie sommano ad 88, delle quali 68 erano già note, le altre nuove. Esse sono distri- buite per sottofamiglie e generi come segue : (!) Viaggio di I.. Fea ecc. XXXII. Odonates. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXX, 1891, p. 433-518). ve E Rn. O (611) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA Libellulidae | $ Libellulinae Zyxomma . . . . Tholymis . "Pantala 10070," ‘Framéa 0... .. Rhyothemis ::: . | «. Palpoplevîa » .. ,. « Nevrothemis ... Diplacta ta . Erythemis. . Acisoma.. . ....> Brachydiplax . - Lyriothemis al Amphithemis . ‘ Lathrecista. < Potamareha ... . | Protorthemis ‘. . inbiibella: mcr.» Trithemis : .i./, Diplacodes. '..‘. . Crocothemis . . . Brachythemis . . _.Drothemis ., ... E; Idionyx .. SR (IS) =J Reschninae . |. _ -!' Onychogomphus. Leptogomphus . | 1 : Platygomphus. . pi i i I Sd e e [GOMRI_IL WI HD.» Nuovi - DO DO DO . 1 Totale WWE So Sd SI Ae a) 1 Orogomphus. Gynacantha . . . Agrioninae . . Matrona i MAIS Nevrobasis Westali en, eee Anisoplevra me ‘Euphaea . . ..°. Libellago . . . Rhinocypha . . Micromerus . . . Eestesta sagra. Argiolestes . . Psilocnemis . . . Calienemis Platystica . . si Disparonevra . . Onychargia . . . Isechnlra eo Aciagrion . . . . ‘‘Pseudagrion . . Ceriagrion . :. Argiocnemis. ‘. . Agriocnemis. . Te MAC) Noti (AS. FS DD I PS O agi = DO DO MIN WI i du 0 231 E = PZA I pino 579 1 1 fa Ta pe 1 1 re l 3| 5 a SE EI | 4 FOOT] 2 1 2 Jai eo 03 PRIZE, al a 10 | 37 20 | 88 Come si vede, delle 3 sottofamiglie nelle quali sono suddivisi gli 88 rappresentanti della presente famiglia, quella dei Libel- lulini è la più ricca di specie, poichè ne abbraccià da essa sola ben 42, cioè quasi la metà, mentre quella degli Agrionini, che per importanza numerica viene subito dopo, ne conta soltanto 37 ; ma, sorvolando sul sottogenere nuovo contenuto in ciascuna delle medesime, perchè fondato sopra membri destituiti di peculiarità estetiche evidenti, gioverà rilevare. che gli Agrionini contano 232 L. FEA (612) ben 10 novità alcune delle quali sono assai belle ed una, Rhy- nocypha iridea, colle ali a riflessi metallici molto spiccati, è il più vago rappresentante della sottofamiglia da me raccolto; i Libellulini invece non diedero che 5 specie nuove, umilissime, le più belle, quali la RAyothemis variegata, la R. phyllis, la Palpo- plevra sexmaculata, la Nevrothemis equestris e la Protorthemis me- tallica essendo tutte già note. La maggiore proporzione di novità è però data dagli Eschnini, 5 sopra 9 dei quali, cioè oltre della metà non erano ancora conosciuti. Fra questi ultimi merita menzione l'Orogomphus speciosus assai grande e, come l’ indica il suo nome specifico, bello; ma forse è soltanto « una razza o varietà » osserva il de Sely Longchamps « dell’O. splendidus », descritto dall’ autore antecedentemente sopra un esemplare unico di Luzon del Museo di Parigi. Eccettuati i Termitidi, illustrati dal sig. Wasmann (!), che ascen- dono soltanto a 4 tutti nuovi, e sono il Termes Feae, il T. Azarelti, Il 7. xenotermitis ed il T. Gestroi, le altre famiglie del presente sottordine giacciono tuttora inesaminate ; perciò io dovrò limitarmi ad indicare il numero approssimativo dei rispettivi rappresentanti, ciò che farò fra breve nella tabella riassuntiva dell’ ordine. Venendo ora agli Ortotteri veri, noterò che essi, salvo po- chissime eccezioni, furono tutti identificati per merito di due entomologi, cioè del chiaro ortotterologo Brunner von Wattenwyl e del noto specialista A. de Bormans, questi essendosi gentil mente incaricato dello studio dei Forficulidi (?), quegli di tutte le altre famiglie (*). Intorno a questo secondo sottordine mi sarà quindi lecito di dare ragguagli meno incompleti che pel primo. (') Viagg. di L. Fea ecc. LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXVI, 1896, p. 613-630). — Neue Termito- philen und Termiten aus Indien, IV (Nachtrag) (loc. cit., vol. XXXVII, 1896, p. 149-152). (3) Viagg. di L. Fea ecc. VII. Dermaptéres (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 431-448) — Viagg. di L. Fea ecc. I,XI. Dermapt. 2.de Part. (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 371-409). (3) Révis. du Système des Orthoptères et descript. des espéc. rapp. par M. L. Fea de Birm. (loc. cit. XXXIII, 1893, p. 5-230). (613) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 233 Delle varie famiglie degli Ortotteri veri la più numerosa è quella degli Acrididi che infatti superano i 70. La seguente tabella dimostra quanti di essi risultarono nuovi, quanti erano già noti e come gli uni e gli altri siano distribuiti per tribù e generi: i (c>) = vd S| E ONE Z<|G& far |E ZO} LE ——————_——__ mei © dato Pyrgomorphinae ; ; Atractomorpha . . sl pi Scelimena . l 1 AI MEStraee Noe Il Gavialidium . . . 1 1 COS à : Chlorizeina . . . 1 Gmotetxy... + è 5 5 Aularches l Il Systolederus . . . Dept ol a2|4 Mazarredia . . . . 1 3 4| Acridinae astra fat na l 1 EVASI FINI si 1 1 Tettix. . ..... 1 l| Caryanda..... 1A dg Paratettix . ... 1 5 4 Hieroglyphus . a Il ìl 2 Hedotettix . . . . 1 Eipralian di. SI: 1 Coptotettix ....| 2| 2| 4| Spathosternum. 1 Saussurella. ...| 1| 1| 2] Oxyrrhepes. ... 1 Birmana . . . . . 1 l Ischnacrida . . . . l 1 dio 13 | 13| 26) Carsula...... 1 sn È 9 Gelastorhinus . . l i Ra co Feo Lina Oedaleus (') ...{ 1 1 DES Acridium . . . . - 3 3 Pryeabst, der: 1 1 oli aa? 9 lt AE Ao Epistaurus . . . . Les] Duronia i: Du è ia ; 1 1 Parapleurus . . 1 1 nia a glio Stenobothrus . . . | 2 2 PA: A) 3 È È DA o J| Catantops. » . - - Pi 7 DR Caloptenus . . . . | 1 1 Oedipodinae Damedoens-. n Il 1 Dittopternis 1 1| Tylotropidius. . . pa Heteropternis 1 ] li RES Trilophidia . . . ] 1 40| 3171 3 3 (') La sola specie da me raccolta di questo genere, Oedaleus marmoratus @ stata ommessa nel lavoro del sig. Brunner von Wattenwyl. 234 .L. FEA ca (614) Come si. vede, dei 71 rappresentanti di questa famiglia ben 31 erano nuovi specificamente e 3 di essi anche genericamente. Questi ultimi sono la Birmana gracilis, piccolo insettino grigiastro, . ma dalla forma assai caratteristica, la Ch/orizeina unicolor: di dimensioni maggiori, tutta tinta di un bel verde erbaceo ed il Gelastorhinus albolineatus, ancora più grande, e che « affetta » osserva il Brunner von Wattenwyl « la livrea di certi Milo ‘particolarmente del genere americano Achurum » . Menzionerò ancora la Carsula tenera nuova specificamente, assai grande, cui la forma generale allungata, le ali molto brevi ed il capo protendentesi sul davanti a guisa di rostro danno un aspetto molto bizzarro; ed il ben noto grande ed elegante Aularches miliaris, il quale molestato secerne dai segmenti to- racici, facendo allo stesso tempo sentire un leggiero fruscio sussultorio, un abbondante schiuma biancastra, probabilmente di sapore disgustoso e quindi forse utile per proteggere l’ insetto. dalla voracità degli uccelli o di altri nemici. Seguono i Forficulidi con 39 rappresentanti distribuiti gene- ricamente come segue : n Se - Forficulidae Spongophora 3 |: 3 "Diplatys () = (>) 215 | $ oe NO GODIN UN CA SZ isopoda Porcellio . . Il 1 Oniscidae | Metoponorthus. | 2 2 Armadillo . . . l | 5) 6 Philoscia . ..... 3 5. Perisevphus . . PET TRRTN 9-| 10 |-13 Ecco la tabella riassuntiva della classe : Noti Nuovi IDA Totale CRUSTACEA Thoracostraca Decapoda Birackyata sn luis: 4? 4? Ma eni Sg e RR 5? 5? 9? 9? Arthrostraca Isopoda Oniserinene so SI 5° 10 1) Cymothoidae . ..... ] 1 3 10 I 14 3 10 10?| 23? VERMI. Le forme specifiche riportate dal mio viaggio di questa grande divisione zoologica , l’ultima della quale abbia raccolto rappre- sentanti, essendo scarsissime in numero, oltrepassando cioè di poco la quarantina, e non offrendo inoltre campo a considerazioni molto estese, invece di essere trattate in tanti paragrafi quante sono le classi cui spettano, verranno esaminate collettivamente. Intanto non sarà inopportuno rilevare che gli esemplari ascen- dono ad oltre 500 e che 300 di essi circa vanno riferiti agli Anellidi, 170 ai Nematelminti e gli altri 30 ai Platelminti. Ora vedremo quali relazioni esistono fra queste ultime cifre e quella delle forme specifiche già enunciata. 270 - 2A DER : (650) Dei 300 esemplari di Anellidi, 280 almeno, appartengono alla sotto classe dei Chetopodi, o più esattamente, all’ ordine degli Oligocheti terrestri, sono cioè lombrichi e furono comunicati al dott. D. Rosa che s’ incaricò gentilmente di studiarli e che in- fatti li identificò quasi tutti, compilando intorno ai medesimi tre memorie (!). Da tali memorie risulta che le forme specifiche ascendono a 15, delle quali ben 12 furono descritte come nuove e 2 di esse necessitarono inoltre la creazione di un genere nuovo ciascuna. Nella tabella che segue essendo indicato in quale ma- niera le dette forme specifiche, sia note che non ancora cono- sciute, sono distribuite per ordini, famiglie e generi, basterà ricordare che una, Desmogaster Doriae, costituente uno dei due generi nuovi, è particolarmente interessante non solo per le sue dimensioni insolite, il lombrico sul quale esso è fondato giungendo ad !/, m. di lunghezza, ma perchè appartiene ad una famiglia intorno alla quale si avevano dati insufficienti e contradittorii. La minuziosa descrizione del Desmogaster Doriae, non che quella di una nuova specie di Monz/zgaster da me pure scoperta, M. Bed- dardii, compilate dal Rosa, portano un notevole contributo alla soddisfacente definizione della famiglia in discorso. ari E Eleni S = | 3 |88 E 3 | 5.28 E CHAETOPODA |Z|Z| 3|£ | a ES TRE ilidae Oligochaeta | | | Padri terricola | | Typhaeus . . .. 2 2 | | ||| Perichaetidae | Moniligastridae stica 1 i 9 | | erionyx | | Desmogaster . . Loi M di I I Ri i ia ; Moniligaster ..} | 1|1}2 VT 1 | HRR | 3 Perichaeta 6 6 Geoscolecidae | | | | 2 TR Bilimba..... (e di 2|12| 1 |15 (1) Viagg. di L. Fea ecc. V. Perichetidi (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 155-167). — Viagg. di L. Fea ecc. XXV. Moniligastridi, Geoscolecidi ed Eu- drilidi (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 368-400). — Viagg. di L. Fea ecc. XXVI. Peris chetidi. Sec. Part. (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 107-122). (651) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 271 Gli altri esemplari di Anellidi, intorno ad una ventina soltanto, appartenenti alla sotto classe degli Irudinei o sanguisughe, furono illustrati in una memoria del prof. R. Blanchard (*), che li riferì a 4 forme specifiche, 2 delle quali nuove, distribuite sistemati- camente come segue : Noti Nuovi | Totale HIRUDINEA Hirudinidae Haomadipsa asa Il i RSI ILA, Hagmopis::i dl. TRAD BEN Hinadinaria tia te Ii l 2 2 4 Addizionando i totali delle due tabelle, avremo i seguenti dati riassuntivi della classe : Noti Nuovi A Totale Annelida Chaetopoda: cv: Nt. vi da 1 15 ETRAdI ear 2 z 1 4° | 14 I 19 I 170 esemplari di Nematelminti rappresentano 17 forme spe- cifiche tutte spettanti all’ ordine dei Nematodi, e comprendono quattro famiglie: una di esse, cioè quella dei Gordiidi, fu studiata dal prof. L. Camerano che ne identificò tutti i rappresentanti, pubblicando in proposito due memorie (?), le altre tre, cioè gli Ascaridi, Strongilidi e Filaridi furono esaminate dal prof. C. Pa- rona, che determinò soltanto una parte dei rappresentanti e pubblicò pure una memoria per illustrarli (*). In questa memoria (1) Viagg. di L. Fea ecc. LVII. Hirudinées (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXXIV, 1894, p. 113-118). (3) Descriz. d’una n. sp. del gen. Gordius ecc. (loc. cit. vol. XXVI, 1888, p. 168-- 170). — Viagg. di L. Fea ecc. XXVII. Gordii (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 128-131). (®) Sopra alcuni Elminti di Vertebr. Birm. ecc. (loc. cit. vol. XXVII, 1889, p. 765-780). 272 L. FEA (652) sono indicati i vertebrati sui quali vivevano allo stato parassitico i Nematelminti dei quali tratta, a me rimane quindi soltanto ad osservare che tutti i Gordiidi furono raccolti nell'acqua, ec- cettuato uno, che fu estratto dal corpo di un Locustide. La presente tabella mostrerà quante di dette forme specifiche erano già note, oppure nuove, oppure rimasero indeterminate e come sono distribuite per generi e famiglie. 20 e Si IZ 3 8 NEMATELMINTHA mesi... Physalopiera . . DA Nematoda MM Filaridae id ci 5) Filarete PUNT?) 4 ASCAMisuLih a. 2 2 LION np. Heterachis 1 1 piroptera. . . . ‘uri 1} 2208 Deylrit os... 2 2) Gordiidae 3 5 Gordius..... 9 2 X Strongylidae DECIO ila Ni Rictularia . . . . 1 I 3| 9 5| 17 I 30 circa saggi di Platelminti rappresentano forse una mezza dozzina di forme specifiche; 2 di esse restano tutt'ora inesami- nate, le altre 4 sono state studiate dal prof. C. Parona ed il- lustrate nella memoria alla quale ho alluso or ora e furono identificate, 2 soltanto genericamente e 2 anche specificamente ; di queste ultime 1 venne descritta come nuova. Ecco come le dette forme specifiche sono distribuite sistema- | ticamente : Non PLATELMINTHA Noti Nuovi Paranoia Totale Turbellaria | Planaridae IIASOn, INC, nn | 2? 2? Cestoda Taeniadae TREE IC) LR toe PA ARI Du 1 l 2 4 bS | 4? 6? IO (653) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 273 Dai su riferiti cenni risulta quindi che i 500 esemplari circa da me raccolti di questa grande divisione zoologica rappresentano intorno a 42 forme specifiche, 8 delle quali furono riscontrate già note, 24 nuove e 10 rimasero indeterminate, come lo dimo- stra la seguente tabella riassuntiva del sotto regno: Noti Nuovi a Ta Totale Vermes AMD O 4 14 1 19 Nematelmintha . . . . E) 9 5 17 Platelmmtina Ageno Il 1 4? 6? 8 24 10? 42? CONCLUSIONE Ultimato l’ esame del materiale raccolto con quella maggior copia di particolari che il suo assetto scientifico mi ha con- cesso, non mi rimane che riepilogare i dati già esposti e conclu- dere. Scopo di questo mio lavoro non era soltanto quello di dimo- strare la ricchezza della messe zoologica riportata dal mio viaggio ed il contingente di novità da essa fornito alla scienza, ma anche di fare conoscere il contributo da essa arrecato allo studio della fauna terrestre e fluviale della Birmania continentale, all'incremento delle quali faune, giova ricordarlo, sono state esclusivamente dirette le mie ricerche. Le cifre che sono an- dato esponendo mi permetteranno di rispondere in modo esau- riente al primo di questi tre quesiti, non così potrò fare degli altri due e particolarmente dell’ ultimo. Le ragioni sono già note, ma non sarà inutile ripeterle qua. 274 L. FEA (654) Noi sappiamo che dei quattro sotto regni fra i quali sono distribuite le specie e varietà di animali da me riportate, furono studiati completamente soltanto i due primi, cioè i vertebrati ed i molluschi e gli altri due, artropodi e vermi, non furono ela- borati che parzialmente. È duopo riconoscere poi che sorte ancora meno lusinghiera è toccata ai materiali zoologici stati raccolti precedentemente da altri in questo stesso paese, e di ciò abbiamo una prova nel fatto che se, come ebbi già occasione di notare, le opere faunistiche comparse sulla Birmania, prima che io in- traprendessi il mio viaggio, contengono ragguagli molto diffusi sui vertebrati e sui molluschi, ci dicono poi troppo poco o tac- ciono completamente intorno agli altri sotto regni. Da ciò ne segue che per i vertebrati e i molluschi mi fu possibile di con- frontare i risultati delle mie ricerche con quanto si conosceva già della Birmania ed indicare per deduzione quanti dei rappre- sentanti da me raccolti non erano ancora stati segnalati in quel paese e si potevano quindi ritenere nuovi per la sua fauna; mentre le deficienze di tali opere faunistiche generali, la man- canza di lavori più specializzati ed il fatto che il materiale da me riportato fu, ripeto, elaborato soltanto parzialmente, non mi permisero di dare la voluta estensione ai detti confronti e perciò l’ultimo dei compiti che mi ero prefisso rimarrà, come osservai or ora, incompleto. Vediamo in che misura ci sarà soltanto con- cesso di raggiungerlo. Apposite tabelle ci hanno già ragguagliato per classi, ordini e famiglie, sul numero dei vertebrati e dei molluschi terrestri e fluviali che conoscevamo della Birmania continentale, prima che io la facessi meta alle mie perlustrazioni, nonchè sul quan- titativo che di essi mi venne fatto di ritrovarne ed, infine, sul numero di quelli da me raccolti che non erano ancora stati segnalati di quel paese. La seguente tabella nella quale sono riportati i totali delle tabelle in discorso ci darà ragione dei risultati complessivi dati da questi due sottoregni. (655) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 275 s ® Terrestri e fluviali È _ _ raccolti 5 s A . | Nuovi 5 da Noti per la Totale È DS | fauna Vertebrata OO Lr I Mammaba... 149 85 380 115 ENO. TTI 788 309 2 099 Ropuiiaatale n a 141 78 3,8) 1183 bairachia 0 vt 34 26 7A 59 BISSONE A 272 195 25 160 1379 633 140 773 Mollusca Gasteropoda ..... . .. 330 74 54 108 Lamellibranchiata . . 80 15 22 37 360 89 56 145 Mi corre però l’ obbligo di ricordare che, come accennai a suo tempo e ne esposi anche le ragioni, essendo molto probabile che nel computo da me fatto dei rappresentanti birmani già noti prima del mio viaggio, io sia incorso in qualche errore od om- missione, le cifre che li concernono e, per conseguenza, quelle dedottene dei rappresentanti, sia già noti, che nuovi per la fauna birmana da me riportati, debbono essere considerate soltanto come approssimative. Uniformandoci a questi criterii la mia ultima tabella va interpretata in questo senso: quando io mi accingevo a visitare la Birmania noi conoscevamo quasi 1400 vertebrati ed oltre a 350 molluschi, terrestri e fluviali della parte conti- nentale del paese; di questi io ne riportai rispettivamente circa 630 e 90 ed inoltre ne raccolsi intorno a 140 altri dei primi e più di 50 dei secondi nuovi per quella fauna. Per gli artropodi ed i vermi, intorno ai quali ho dovuto limitarmi ad un semplice esame sommario dei materiali raccolti, non mi rimane che mettere a contribuzione le cifre dei rap- presentanti che essendo risultati nuovi per la scienza possono essere a buon diritto considerati pure nuovi per la fauna. Ecco 276 L. FEA (656) tali cifre quali ci sono fornite dalle tabelle riassuntive delle varie classi : Nuovi per la scienza e quindi anche per Arthropoda la fauna HOKRApoda E a 1794 Myra Le 63 ATACAIOOA DREI lori CIUSESOoRe miO Re 10 2044 Vermes ATIBONGAl i VE 14 Nettatelmintha |. . .. . 9 Pittelmintia 0 eee 1 24 Alle somme date da questi due sotto regni aggiungiamo le somme dei rappresentanti nuovi per la fauna dei due sotto regni precedenti ed avremo quest’ altro specchietto : Nuovi per la fauna Nertebrata:o ao. Meets 140 Molluscaciianenoa o Sr 56 Arthropodani csifii vent 9% 2044 IVEnMES gio Siete en 24 2264 Esso dimostra che le specie e varietà di animali riportate dal mio viaggio, che mi è stato possibile di verificare siccome nuove per la fauna terrestre e fiuviale della Birmania continentale , ascendono ad oltre 2250. Ed ora che ho risposto, secondo lo consentivano le mie deboli forze, ad uno dei tre quesiti che mi ero proposto col presente lavoro, passiamo agli altri due. Nel trattare le varie classi indicai il numero degli esemplari spettanti a ciascuna di esse e l’esiguo contingente di forme specifiche marine rappresentato da tali esemplari ; inoltre le mie tabelle hanno dimostrato il quantitativo di specie e varietà terrestri e fluviali sia note, sia nuove, sia rimaste indeterminate contenute nelle classi stesse. La seguente (657) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 277 tabella, nella quale sono appunto raccolti tutti questi dati, ci permette di abbracciare con un solo colpo d' occhio i risultati ottenuti, sia in ciascuna classe e sotto regno, sia complessiva- mente nell’ intiera serie zoologica. TABELLA GENERALE RIASSUNTIVA DEI RISULTATI Vertebrata Mammalia . ... VER eno Reptilia 0... - Patrachia >... > RISCORUv La hu Mollusca Gasteropoda Lamellibranchiata Arthropoda Elevapoda; >... Myriapoda ... Arachnida; u: Crustacea . . ... Vermes AMMONdI. ,.... Nematelmintha. . Platelmintha . Esem- plari 1500? 1300 ? 1500 ? 1600? 1900? 7800 ? 1600? 1000? 2600? 60500? 500? 7500? 600? 69100? 300 ? 170? 30? 500? 80000? ZOOLOGICI DEL VIAGGIO SPECIE E VARIETÀ Terrestri e fluviali | Totale Possiamo quindi concludere che il sivamente intorno a 80000 campioni L. FEA Note | Nuove | dele | a | CA] 111 4| lobi | 115 319] 13 332 | 332 100.131 119% O degl. 53 | 53 l4gi.l= 11 | (IGO 715) 58 718.0 lea 90) 18 108"| “assVMatta 21 16 37 37 III 34 | 145 5 | 150 2096 | 1794 | 3050? | 6940? | 6940? 24| 63 87 | 7 168 | 177 | 172?| 512? 512? 3. IO) 10%) 23708 e 2286 | 2044 | 3232?|7562?| 13?) 7575? | | | | 20 E CIR RAI | 19 3 9 bo 17 lei 4°| 69 6? 8 24 | 10? | 429 | 42? ——|- | | 3120 | 2160 | 32429 8522? 20? 8542? mio viaggio fruttò comples- zoologici ed oltre a 8540 18 278 | L. FEA fra specie e varietà, delle quali, una ventina soltanto sono ma- rine e tutte le altre, cioè più di 8520, sono terrestri e fluviali, od almeno abitano le acque dolci della Birmania. Di queste 8520 circa specie e varietà, 3120 erano note alla scienza, 2160 risul- tarono nuove e intorno a 3240 rimasero indeterminate. Con queste cifre credo di avere risposto in modo soddisfacente ad uno degli altri due quesiti propostimi col presente lavoro, avere cioè dimostrato l’ entità della collezione zoologica da me riportata ; sfortunatamente, come d'altronde avevo preannunziato, non ho potuto rispondere in maniera egualmente conveniente all’ altro quesito che riguarda il contingente di novità per la scienza, contenuto nella detta collezione. Infatti io ho dovuto limitarmi a dare conto del numero delle specie e varietà nuove fruttate dalla parte identificata del materiale, numero che na- turalmente s' accrescerà di mano in mano che, mercè l’opera d'altri studiosi, s'assottiglierà la schiera dei rappresentanti rimasti indeterminati. Ciò non ostante io mi tengo pago dell’incompleta opera mia, perchè le novità rivelate alla scienza dalla parte identificata della mia collezione mi sembra formino già una cifra abbastanza elevata da costituire da per se stesse un risultato non disprezzabile, e tale da invogliare qualche giovane natura- lista a scegliere quel remoto lembo di continente asiatico a meta delle proprie aspirazioni. Le sue fatiche sarebbero largamente ricompensate; ne è garanzia la ricchezza della messe zoologica da me riportata, benchè le mie ricerche siano state circoscritte ad aree assai ristrette e tutta la parte occidentale e l’ estremo settentrione del grande bacino irauadico ne siano stati esclusi. Coll’ attuazione di questo voto il mio opuscolo avrebbe raggiunto il suo scopo. 22. . Ichthyurus Feae, Gestro . 24, 25. 26. . Anechura metallica, Dohrn. 28. 29. INDICE DELLE FIGURE . Cervulus Feae, Thom. & Doria TA . Orcella brevirostris, Owen (fuminalis, And.) . Platysternum megacephalum, Gray . Gymnodactylus peguensis, Blgr. _ Feae, Blgr. . Dryophis mycterizans, L. (testa) . Rhacophorus Feae, Blgr. . Leptobrachium Feae, Blgr. . . Saccobranchus fossilis (Bloch) . . Exostoma macropterum, Vincig. . Streptaxis Sankeyanus, Bens. . Mystrium Camillae, Em. . Polyrhachis bihamata, Drur. . Choeridiona Feae, Gestro . Cyrtotrachelus dux, Boh. 16. . Heliocopris dominus, Bates . Apoderus flavotuberosus, Jekel . Dicaulocephalus Feae, Gestro . . Chaetopisthes termiticola, Gestro . 20. Arctolamia villosa, Gestro —_ fasciata, Gestro Stratioceros princeps, Lac. Protopaussus Feae, Gestro . Xenotermes Feae, Wasm. 9 Cheirochela Feana, Mont. Apachya Feae, De Borm. Pseudoglomeris fornicata, Brunn. * * pal * Si gi pasa, sl . Plectana ar n 9 Tutte n fare precodute da in D astio no te RES Prefazione Mammiferi Uccelli . Rettili e Batraci Pesci Molluschi Insetti Imenotteri Coleotteri . Lepidotteri Ditteri . Rincoti . Neurotteri Ortotteri Miriapodi . Aracnidi Crostacei Vermi Conclusione Indice delle figure . INDICE DELLE MATERIE Estratto dagli Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova Serie 2.2, Vol. XVII (XXXVII) 117 131 138 148 208 219 223 229 230 244 248 267 269 273 279 i 3 | a" l'aa . , $ 3 * AI È o L L'è ha" dol € de iu i) * . SE n ERI i li x CECO x neusas uou SuoIeY O 41409) NUON Ip a OODONNO JT, IO OLLIALSI( ‘O)EUL|IUI 9JINPALI UL ‘EUEI]EII LIYEIZO1IO UOI MILIOS OUOS 1S9] IDO ‘ON as9Nes5 Ul 9 asafdui eyesSonio uod miniosen otos 1s9]Sur alal ep men 19yeiS0a8 muou 1 MINT *9Y2190]007 IUOIZ2[[]09. OUOLEUNPEI é £ I\S.LLIS NIUASSVNA I, Son] 1 ouEDIpui asso1 a1mzerSsarund 3] 3 1389nen ] IS IMI UL ‘a1eSunjosd cus 0 NId 1UOIZEIS *VA]J OCUYNOAT]T Up HMErAur 110}1]{S099L1 19p OnCISUN] VA] OCUVNOIT] Ip OrIv19UN] SUI de) 2[jpu © YLV.LISITA HNOIDHM \IPP ITVYINIO VIUVO siena P pri 5 09 L ica 108, n oL VMasspuobi pesi a à, A x Pi E RES L% kn mg NZ IR — roavugo asa RIEaEO u Seueqm “ryei$onio ‘uo9 MIuos ‘0uos 1s9]8u! QuE9 2] ju ey ouio. 109 muosen cè otros 1s9]Sut ae) ep men 1yei808 nuou 1 MINI n rea = v ‘342190]002 1U0122[jo>. oUOIEUNpEI is ino ur 1uSon| 1 oue2pui asso1 a1n3ei8S9zund 2] 3 188anen Is! 1 IYSON| | pui ! 191 I ‘aeSunjoid usw 0 mid ruozes “© *VIJ OCUVNOI] CP HEIAUI 1ION]FOILI 19P OULIIUNI Lu... *VIJ OCUVNOTT] Ip o1csLUN] YWLIV.LISIA INOIDHA ©IP IIWYINIO VIUVO TA S Roseg O UD) NUON Tp 3 O09NNO] IA OLLIULSI( su99£ ey O 19109) 19p 9 ori IA OLLAVISI( —_______' LÀ Fil hai 2 QL Fea, Leonardo, 1852-1903. 334 Riassunto generale dei Î B9IF4 risultati zoologici. Ent.