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LXXVI.
— RIASSUNTO GENERALE
DEI
RISULTATI ZOOLOGICI | |
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RIASSUNTO GENERALE
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PREFAZIONE.
Io credo non vi sia persona, per quanto poco portata per la
Storia Naturale, che sfogliando qualche opera di zoologia non
abbia provato un senso d’ ammirazione guardando l’ immagine
o leggendo la descrizione di cento animali, quali dotati di note-
voli dimensioni, quali di forme bizzarre, quali di forza eccezio-
nale, quali di armi micidiali e tutti assai diversi da quelli dei
nostri paesi. Ciò è naturale, non è che l’ esplicazione d’ un feno-
meno psicologico al quale soggiace la specie umana; il fascino,
cioè, che il nuovo o l’ impreveduto, il bello o lo straordinario,
sotto qualunque forma si presentino, esercitano sul nostro cer-
vello; fascino che la natura possiede al più alto grado ed al
quale nessuno sa resistere. Fatte queste premesse, va da se che
gli esseri che popolano il nostro pianeta abbiano attirato tanto
più la nostra attenzione quanto più li trovammo migliori dal
‘ punto di vista estetico, o diversi sotto qualsiasi rispetto da quelli
che eravamo assuefatti di vedere, che lo stesso concetto abbia
guidato chi visitò lontani lidi ed abbia perciò dominato nelle
narrazioni di viaggi, come prevalse in ogni altro genere di pub-
blicazioni popolari. Che ne è seguito da ciò? Che la maggioranza
di noi conosce soltanto gli animali più straordinari di quelle
regioni, cui i cocenti raggi del sole, un’ umidità intensissima ed
il suolo molto fertile hanno conferito, insieme ad una flora lussu-
L. FEA 2
6 L. FEA (386)
reggiante, una fauna molto più ricca della nostra. Noi tutti in-
fatti sappiamo che tali regioni sfoggiano pachidermi colossali ,
enormi carnivori, scimmie in abbondanza, uccelli dai vaghissimi
colori, serpenti giganteschi o terribili per il veleno e tante altre
creature straordinarie; ma abbiamo forse noi un criterio egual-
mente chiaro ad esempio dei pipistrelli, dei topi, degli insetti-
vori, e di molti altri minuscoli mammiferi, degli uccelli più
modesti, delle lucertoline, delle bisciette, dei ranocchi che abi-
tano quelle stesse regioni? A non parlare degli altri tipi di
animali, degli insetti, dei ragni, dei crostacei e simili, intorno
ai quali la nostra ignoranza è anche maggiore.
In queste poche parole ho cercato di riassumere le idee che
intorno alle produzioni animali dei paesi lontani prevalgono at-
tualmente nel nostro pubblico, ma quanto ho detto trova la sua
applicazione anche nelle cognizioni limitatissime che sul mede-
simo argomento possedevano una cinquantina d'anni fa pure gli
zoologi. Certo che in questa ultima metà di secolo molto si è
fatto dalla scienza per diradare il velo che avvolgeva alcuni tratti
del nostro pianeta, ma non è men vero che molto rimane a farsi
anche in quelli cui la conquista politica rese possibile allo
scienziato di indagare già estesamente e fra questi credo sì possa
anche oggidi comprendere buona parte del vasto impero Anglo-
Indiano, governato da un popolo, che per gli studì zoologici
vanta tale copia di cultori appassionatissimi e mecenati tanto
munificenti e numerosi che è superfluo esaltare.
Fu appunto per portare il mio modesto contributo alla cono-
scenza della fauna terrestre e fluviale di un paese interessantis-
simo e molto ricco dal punto di vista della zoologia, pochi anni
fa in parte ancora indipendente, ora diventato tutto una pro-
vincia dell'impero or ora menzionato, che io divisai di recarmi
in Birmania, spinto a scegliere questo paese, piuttosto che un
altro, dalla considerazione che le collezioni che vi avrei radunato
e che erano destinate al Museo Civico di Storia Naturale di
Genova, al quale ho l’onore di appartenere da tanti anni, sareb-
bero state per la loro affinità come un complemento di quelle
ricchissime della Papuasia e della Malesia già conservate in
(387) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 7
questo stabilimento e frutto delle avventurose esplorazioni di
O. Beccari, di L. M. D'Albertis e del fondatore stesso del Museo
Civico, l'illustre Giacomo Doria (1).
Fino a quale punto sia riescito ne’ miei intenti lo dimostrerà
questo mio lavoro; intanto non saranno fuori luogo alcune con-
siderazioni generali su quel paese. Ed anzitutto osserverò che
sebbene la Birmania non giaccia tutta sotto uno dei tropici, es-
sendo da un capo all’ altro de’ suoi meridiani inaffiata da pioggie
torrenziali per quasi sei mesi e per il rimanente dell’anno -dar-
deggiata da un sole cocentissimo, è una regione tropicale per
eccellenza e quindi la sua fiora e la sua fauna partecipano di
tutti gli splendori che la natura mostra in questa zona. Devesi
pure notare che, limitata ad oriente dalle catene di montagne
che la dividono dalla Cina e dal Siam e ad occidente dai regni
di Assam e Manipur e dal golfo di Bengala, la Birmania non
ha in questa direzione che poche centinaia di miglia, ma ne
conta più di 1000 da Nord a Sud, dalle estreme balze orientali
dell’ Imalaia, donde si penetra nell’ altipiano del Tibet, suo
estremo confine settentrionale , estendendosi fino all’ istmo di
Kra, che la separa dalla penisola di Malacca. Ora è appunto in
grazia di questo suo notevole sviluppo da Nord a Sud che le
permette di abbracciare ben 18 paralleli, ed in virtù degli alti
monti dai quali è in gran parte circondata, nonchè della natura
molto variata del suolo, qua e là intersecato da diramazioni
montagnose e solcato da numerosissimi corsi d’acqua, che la
Birmania con una superficie non molto estesa possiede una fauna
eccezionalmente ricca. La verità di questa mia asserzione emer-
gerà più evidente nel corso di questo lavoro, cioè di mano in
mano che esporrò i dati concernenti la messe zoologica fruttata
dal mio viaggio, messe invero abbondantissima malgrado che le
mie ricerche siano state limitate ad una parte soltanto di quel
(') Alle ricchezze zoologiche radunate da questi viaggiatori nelle regioni or ora
menzionate si aggiunsero più recentemente quelle pure preziosissime e molto
copiose raccolte dal dott. L. Loria nella Nuova Guinea e dal dott. E. Modigliani
a Sumatra e nelle adiacenti isole Nias, Engano e Mentawei, state da essi genero-
samente donate al Museo Civico di Storia Naturale di Genova.
8 L. FEA (388)
paese ed abbiano avuto una durata relativamente breve; ma può
essere anche provata dal fatto che nonostante che le nostre co-
gnizioni sulla fauna della Birmania fossero, ripeto, ancora assai
incomplete e che il territorio occupato da questo lembo di con-
tinente asiatico ‘sia molto ristretto in confronto dell’ intiera India
e sue dipendenze, pur tuttavia anche prima che io lo facessi
meta alle mie perlustrazioni si sapeva già che in esso trovano
asilo oltre a ?/,, cioè più di 160 (*) delle 400 circa specie di
mammiferi (2), oltre alla metà, cioè più di 800 (8) delle 1600
circa specie d’ uccelli (4) e quasi !/,, cioè intorno 210 delle 650
specie di rettili e batraci assegnati all’ India (5), per citare dei
vertebrati, stati investigati con maggior cura, soltanto quelle
classi che meglio si adattano a provare il mio asserto (5).
(1) Il numero dei mammiferi terrestri e fluviali che abitano la Birmania conti-
nentale, dalla quale, per la grande vicinanza alla costa non possiamo escludere
l’isoletta di Mergui e l'arcipelago omonimo, ascendono, come dimostrerò a suo
tempo, a circa 150; a questi se ne aggiungano poco meno di una dozzina peculiari
alle isole Andaman e Nicobar ed a qualche altro minore gruppo insulare e 5 ma-
rini e ci avvicineremo al totale approssimativo da me indicato.
(*) Nel volume dell’opera tuttora in corso di stampa — The Fauna of British India,
including Ceylon and Burma — dedicato ai mammiferi sono enumerate 401 specie,
ma in questo numero ne sono comprese ben 3 delle 4 nuove scoperte col mio
viaggio ed alcune altre già note da me raccolte, ma non state prima riscontrate
nell’ India.
(3) Gli uccelli birmani continentali, come si vedrà nel paragrafo dedicato a
questa classe di vertebrati, non arrivano a questo numero; lo sorpassano però
di molto se vi aggiungiamo quelli marini ed insulari.
(4) La parte ornitologica dell’opera or ora citata (Fauna Brit. Ind. ecc.) non è
ancora completa; nella prefazione però al primo dei quattro volumi che debbono
costituirla è annunziato che gli uccelli che vi saranno descritti « eccedono quelli
enumerati nel « Birds of India » del Jerdon per più di una metà ». Come sappiamo,
nel — Birds of India — ne sono enumerati un migliaio.
(*) Nel volume dell’opera citata (Fauna Brit. Ind. ecc.), dedicato all’ erpetologia
sono descritti 534 rettili e 130 batraci; dei primi, come proverò trattando di
questa classe di vertebrati, noi sapevamo che la Birmania continentale ne ospi-
tava poco più di 140 e dei secondi poco più di 30; ma aggiungendo le specie
insulari e per i primi anche le marine e sommandone i prodotti, verremo ad
avere la cifra da me indicata.
(9) Da questi confronti ho escluso i pesci perchè fra le 1400 e più specie descritte
nei due volumi della — Fauna Brit. Ind. ecc. — dedicati alla parte ittiologica, le
specie prettamente marine, od almeno che si possano considerare tali, sebbene risal-
gano anche il corso dei fiumi, sono troppo numerose perchè possano servire allo
scopo, che è quello di dimostrare la ricchezza di produzioni animali di quella
striscia di continente asiatico noto col nome di Birmania e non del vicino mare.
(389) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 9
Fra quali vicissitudini si svolgessero le mie indagini nella
grande vallata irauadica, nel Tenasserim e nel paese dei Carin
io ho già narrato distesamente altrove (1); qua basterà la carta
coll’ itinerario annessa a questo lavoro e un rapido sunto del
viaggio. Lasciata Genova il 24 marzo 1885, giungevo a Rangoon
il 3 maggio dopo aver fatto brevi soste a Bombay ed a Calcutta.
In Rangoon mi trattenni soltanto un paio di settimane per
completare i miei preparativi, quindi per ferrovia fino a Prome
e poscia rimontando con un piroscafo l’ Irawadi mi portavo a
Mandalay, allora capitale del regno Birmano, arrivandovi il 25.
L'8 giugno mi rimettevo in viaggio ed il 13 dello stesso mese
approdavo a Bhamo, il punto più settentrionale raggiunto dai
vapori dell’ /rrawaddy Flotilla, ove soggiornai per circa quattro
mesi e potei dedicarmi con impegno alle collezioni zoologiche ,
per le quali sino allora avevo potuto fare assai poco. Il 30 set-
tembre mi trasferivo una cinquantina di chilometri più a valle,
in un villaggio di poca importanza anch’ esso posto sulla riva
destra dell’ Irawadi detto Shwegoo, che fui poi costretto di al-
bandonare il 5 novembre, causa lo scoppio della guerra Anglo-
Birmana, per riparare a Mandalay; questo avvenimento, se
non arrestò totalmente la prosecuzione dei miei lavori, ne limitò
grandemente la portata, poichè mi costrinse ad una lunga sta-
zione nell’ ex capitale birmana e mi obbligò inoltre di retroce-
dere poscia fino a Rangoon per riequipaggiarmi e sopperire in
tal modo alle perdite inflittemi dai Birmani, che, insieme a quasi
tutte le collezioni fatte a Shwegoo, mi avevano rubato gran parte
delle cose mie. Solo il 10 aprile 1886 io potevo riprendere con
lena le mie ricerche nel settentrione della Birmania, fissandomi
una seconda volta a Bhamo e rimanendovi ben sette mesi: uno
dei quali passato in un minuscolo villaggio detto Teinzò, a 18
o 20 chil. a N. N. E. di Bhamo, posto sul Mulay, piccolissimo
affluente dell’ Irawadi. In questa seconda stazione a Bhamo ebbi
pure la ventura di penetrare fra i monti Catcin, che per tre
(') Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe. Viaggio di Leonardo Fea,
Ulrico Hoepli, Milano, 1895,
10 L. FEA (390)
punti cardinali cingono il piano di Bhamo e che, memore delle
interessanti scoperte zoologiche fattevi dall’ Anderson (!), io
anelavo di calcare; ma causa l’ indole ostile degli abitanti del
villaggio al quale feci capo, la mia gita fu brevissima e le sus-
seguenti dirottissime pioggie ed altre contrarietà mi impedirono
di ritentare la prova; per altre contrarietà intendo le condizioni
di sicurezza del paese, che invece di migliorare si erano andate
facendo ogni giorno più cattive, poichè la ribellione scoppiata alla
fine dell’anno precedente subito dopo l’ occupazione inglese del
regno Birmano indipendente, si era convertita poscia în un vero
brigantaggio e questa piaga allargandosi sempre maggiormente
aveva raggiunto una gravità tale da distogliermi intieramente
di mandare ad effetto la vagheggiata perlustrazione dei monti
Catcin. Se però io non potei esplorare quei monti, il successo
zoologico che mi ripromettevo dai medesimi fu in gran parte
raggiunto, in grazia dell’affluenza di cotali montanari a Bhamo
che mi fornirono un materiale copiosissimo, comprendente , si
può dire, ogni classe d’animali di quelle loro selvose balze ,
eccettuati gli uccelli. Oramai pago di questo risultato e di quello
anche più soddisfacente ottenuto colle mie ricerche negli imme-
diati dintorni di Bhamo e vedendo che una più lunga perma-
nenza nel settentrione della Birmania a nulla mi avrebbe giovato,
divisai di abbandonare la vallata irauadica e rivolsi i miei pensieri
al Tenasserim colla convinzione che i suoi monti m' avrebbero
pure rivelato dei veri tesori. Sono lieto di poter constatare che
le mie speranze non erano infondate; infatti la perlustrazione
della parte settentrionale di questa provincia birmana, che mi
prese poco più di quattro mesi, cioè dall’ 11 gennaio al 14
maggio del 1887, e consistette in due gite alla scogliera delle
Farm caves situata vicino a Moulmein, di una lunga stazione a
Kokarit, villaggio assai importante, non lontano dalla catena
Dana e di un'escursione, rimontando buona parte della vallata
(1) 11 dott. J. Anderson riferì intorno ai risultati zoologici ottenuti in tali monti
e nel Yunnan nella sua grandiosa opera — Anatomical and Zoological researches,
comprising an Account of the Zoological Results of the two expeditions to West-
ern Yunnan, Calcutta, 1879.
3
(391) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 11
dell’ Houngdarau, al massimo picco della catena or ora menzio-
nata, il Muleyit, alto oltre 1900 metri, mi fruttò collezioni assai
estese e preziose; collezioni che furono , per così dire , comple-
tate poscia da un mio preparatore da me inviato a Malewon,
nell’ estremo lembo meridionale del Tenasserim. Anche assai
fruttiferi furono i mesi di agosto e settembre seguenti, che io
passai in un bungalow dell’ amministrazione forestale nei pressi
di Palon, piccolo villaggio del Pegù, posto a 80 o 90 chil. a
settentrione di Rangoon; ma la messe zoologica più copiosa,
dopo quella ottenuta nel settentrione della Birmania, me la for-
nirono i monti o paese dei Carin, detto anche Careni (Aarenee).
Devesi però osservare che a questi monti io dedicai più d’un
anno, cioè dal 6 dicembre 1887 alla fine di gennaio del 1889.
Il punto più lontano da me raggiunto fra essi fu Chialà, villaggio
di Carin Asciuii-Ghecù o Padaun posto a più di un centinaio di
chilometri in direzione N.N.E. da Toungoo; la stazione più
elevata fu quella fatta a Taò villaggio di Carin Ghecù, ad una
altitudine di circa 1400 metri, e la più bassa quella di Leitò,
villaggio di Carin Chebà o Bia-pò, posto a 900 metri sul livello
del mare, ma raccolsi ed ebbi dai nativi animali provenienti da
altitudini molto minori. Oltre di queste tre tribù o varietà di
Carin, io ne visitai pure una quarta detta degli Asciuii-Chebà, il
cui distretto giace fra quello dei Ghecù e dei Chebà; ivi però,
come fra i Ghecù, io mi trattenni meno d’ un paio di mesi e
fra gli Asciuii-Ghecù soltanto due settimane, mentre la mia
stazione fra i Chebà si prolungò, sebbene interpolatamente, per
oltre sei mesi. Essa fu anche l’ultima del viaggio; infatti il
1.° febbraio 1889 partendo da Rangoon lasciavo la Birmania,
rientrando nel porto di Genova il 29 marzo, dopo poco più di
quattro anni d’ assenza.
Ho detto che io divisai di recarmi in Birmania per portare il
mio modesto contributo alla conoscenza della fauna terrestre e
fluviale di quel paese; ora dal sunto del mio viaggio si rileva
come io avessi specialmente di mira il settentrione della Birmania,
e ciò era naturale, perchè in questa parte del paese sfuggita
più a lungo al giogo britannico, anzi agli inizii del mio viaggio,
12 L. FEA (392)
come già sappiamo, ancora indipendente , e perciò molto meno
conosciuta, le mie ricerche avrebbero dovuto dare i migliori
frutti. Ora io non dubito che se non fossi stato osteggiato nel-
l'esecuzione de’ miei piani i fatti mi avrebbero dato ragione;
certo è però che se la parte settentrionale della vallata irauadica
e specialmente i monti Catcin mi fornirono un notevole contin-
gente di novità, fu anche rilevantissimo quello offertomi dai
monti Carin, mentre poi i monti del Tenasserim mi fruttarono
la più cospicua scoperta zoologica del viaggio: il Cervulus Feae.
Ecco uno specchietto sommario del materiale zoologico da me
riportato (!):
SPECIE E VARIETÀ
Esemplari
ter- 5
Ere determ. Totale
Vertebrati... . . 7800? 775 UO
Molluschi tea 2600 ? 150 150
APICI di 69100? | 4330 | 3245? | 7575?
Vecni eee enne 500 ? 32 | 10? 42?
Se questo specchietto dimostra che il detto materiale non è
stato finora tutto studiato, nè è facile prevedere quando lo sarà
completamente, prova però che la parte che ne è stata identi-
ficata è già rilevantissima ed, aggiungerò, ormai rimane soltanto
da illustrarsi qualche ordine o famiglia di articolati, o qualche
altro gruppo di animali posti ad un gradino ancora più basso
della scala zoologica.
E questo invero consolante risultato, superiore ad ogni mia
speranza, devesi all’ operosità di tutta una schiera di studiosi ,
una volta assai numerosa fra noi ed ora, ahimè, in Italia fattasi
troppo esigua, per i quali la /orma colle sue eloquenti varia-
tissime manifestazioni esercita sempre lo stesso fascino e nelle
indagini della quale trovano adeguato compenso alle loro fatiche,
ed alla cooperazione preziosissima del march. G. Doria col dare
larga ospitalità in questi Annali ai lavori che illustrano tanta
parte di tale materiale.
(?) I numeri seguiti da un punto interrogativo sono soltanto approssimativi.
(393) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 13
Quale benigna accoglienza infatti abbia trovato fra gli scien-
ziati italiani e stranieri la messe zoologica riportata dal mio
viaggio e, soprattutto, in qual numero gli studiosi risposero al-
l'invito della Direzione del Museo Civico di Storia Naturale di
Genova per illustrare questa messe, ed in quale larga maniera
vi abbia sopperito la oramai proverbiale prodigalità di uno degli
editori di questi Annali, il march. G. Doria, lo dice poi anche
meglio il seguente elenco dei lavori redatti sulle mie collezioni
e comparsi appunto negli Annali menzionati :
VERTEBRATI.
Mammiferi.
1. G. Doria. Nota intorno alla distribuzione geografica del Chzro-
podomys penicillatus, Peters (Annali Museo Civico di Storia
Naturale di Genova, vol. XXIV, 1887, pag. 631-635).
2. 0. TÒomas e G. Doria. Diagnosi di una nuova specie del genere
Cervulus raccolta da L. Fea nel Tenasserim (loc. cit., vol. XXVII,
1889, p. 92).
3. O. Tromas. Diagnoses of three new Mammals collected by Si-
gnor L. Fea in the Carin Hills, Burma (loc. cit., vol. XXX,
1891, p. 884).
4. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLI. On the
Mammalia collected by Signor L. Fea in Burma and Tenas-
serim (loc. cit., 1892, p. 913-949, tav. X e XI).
Uccelli.
5. T. SaLvapori. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
I. Uccelli raccolti nella Birmania Superiore (1885-86) (loc. cit.,
vol. XXIV, 1887, p. 568-617).
6. — Diagnosi di nuove specie d’ Uccelli del Tenasserim, raccolte
dal Signor L. Fea (loc. cit., vol. XXV, 1887, p. 514-516).
7. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. III. Uccelli
raccolti nel Tenasserim (1887) (loc. cit., 1888, p. 554-622).
8. — Descrizione di tre nuove specie di Uccelli raccolti nei Monti
Carin da L. Fea (loc. cit., XXVII, 1889, p. 363-364).
9. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIX. Uccelli
raccolti nei Monti Carin a N. E. di Tounghoo, nel Pegù presso
12
13
14 L. FEA (394)
Rangoon e Tounghoo e nel Tenasserim presso Malewoon (loc.
cit., p. 369-438).
Rettili e Anfibî.
. G. A. BouLENGER. Description of a new Frog of the genus Me-
galophrys (loc. cit. vol. XXIV, 1887, p. 512-513).
. — An account of the Scincoid Lizards collected in Burma for the
Genoa Civie Museum, by Mssrs. G. B. Comotto and L. Fea
(loc. cit., p. 618-624).
. — Anaccount of the Batrachians obtained in Burma by Mr. L. Fea,
of the Genoa Civic Museum (loc. cit. vol. XXV, 1887, p. 4183-
424, tav. III-V).
. — An account of the Reptiles and Batrachians obtained in Te
nasserim, by Mr. L. Fea of the Genoa Civic Museum (loc. cit.,
p. 474-486, tav. VI-VIII).
. — An account of the Reptilia obtained in Burma, North of Te-
nasserim, by Mr. L. Fea of the Genoa Civic Museum (loc. cit.,
vol. XXVI, 1888, p. 593-604, tav. V-VII).
5. — Description of a new Batrachian of the genus Leptobrachium,
obtained by Mr. L. Fea, in the Karens Mountains, Burma (loc.
cit. vol. XXVII, 1889, p. 748-750).
. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LII. Conclu-
ding Report on the Reptiles and Batrachians obtained in Burma
by Sig. L. Fea, dealing with the collection made in Pegu and
the Karin Hills in 1887-88 (loc. cit., vol. XXXIII, 1898,
p. 304-347, tav. VII-XII).
Pesci.
. D. VincicueRRA. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXIV. Pesci (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 129-362, carta
itin. viaggio, tav. VII-XI e figure intere. nel testo).
MOLLUSCHI.
. C. TaPpPARONE CANEFRI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni
vicine. XVIII. Molluschi terrestri e d’acqua dolce (loc. cit., vol.
XXVII, 1889, p. 295-359, tav. VILIX).
PRATT, I RTS
(395) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 5)
ARTROPODI.
Insetti.
Imenotteri.
19. C. Emery. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XX.
Formiche di Birmania e del "l'enasserim raccolte da L. Fea
(1885-87) (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 485-520, tav. X-XI).
20. P. MagretTI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XLIII. Imenotteri. Parte prima. Mutillidei, Scoliidei, Tifiidei,
Tinnidei, colla descrizione di parecchie nuove specie (loc. cit.,
vol. XXXII, 1892, p. 198-266, tav. V).
21. J. VacHar. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXII.
Nouvelles espèces d'Hyménoptères des genres Halictus, Pro-
sopis, Allodape et Nomioides rapportées par Mr. Fea de la
Birmanie (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 428-449).
22. C. Emery. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXIII.
Formiche di Birmania, del Tenasserim e dei Monti Carin, rac-
colte da L. Fea, parte II. (loc. cit., p. 450-483).
23. P. MacrettI. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXXIV. Imenotteri. Parte seconda. Trigonalidi, Betilidi, Cri-
sididi, colla descrizione di parecchie nuove specie (loc. cit.,
vol. XXXVII, 1897, p. 308-326, con figure).
Coleotteri.
24. R. Gesrro. Descrizione di un nuovo genere di Lamellicorni (D:-
caulocephalus Feae) (loc. cit., vol. XXV, 1888, p. 623-628, con
figura).
25. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. IV. Nuove
specie di Coleotteri. Decade I e II (loc. cit., vo. XXVI, 1888,
p. 87-132, con figure).
26. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. VI. Nuove
specie di Coleotteri. Decade III (loc. cit., p. 171-184).
27. E. OLivier. Nouvelle espèce de Lampyride récoltée par Mr. L. Fea
(loc. cit., p. 429-130).
28. — A. LeveiLLé. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
IX. Trogositidae (loc. cit., p. 605-608).
29. M. Récimpart. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
X. Dytiscidae et Gyrinidae (loc. cit., p. 609-623).
16 L. FEA (396)
30. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XI. Cucujides (loc. cit., p. 624-629, con figure).
. G. Lewis. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XII.
Histeridae (loc. cit., p. 630-645).
. J. S. BaLy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIII.
List of the Hispidae collected in Burma and Tenasserim by Mr.
L. Fea, together with descriptions of some of the new species
(loc. cit., p. 653-666).
33. E. CanpÈzE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XIV.
4.
58.
39;
40.
AI
Elatérides recueillis en Birmanie et au Tenasserim par Mr.
L. Fea pendant les années 1884-87 (loc. cit., 667-689).
R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine, XV.
Primo studio delle Cicindele (loc. cit., vol. XXVII, 1889,
p. 77-91).
5. H. W. Bates. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XVI. On some Carabidae from Burma collected by Mr. L. Fea
(loc. cit., p. 100-111).
. M. JacoBy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XVII. List of the Phytophagous Coleoptera obiained by Sig.
L. Fea at Burmah and Tenasserim, with descriptions of the
new species (loc. cit., p. 147-287).
. A. GrouveLLe. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXIII. Nitidulides. Premier mémoire (loc. cit., vol. XXIX,
1890, p. 120-126 con figure).
R. GestRro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVIII.
Sul genere Arctolamia (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 220-223,
con figure).
— Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXIX. Enu-
merazione delle Hispidae (loc. cit., p. 225-268, con figure).
M. RécimBarTt. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXXIII. Enumération des Dytiscidae et Gyrinidae recueillis par
Mr. L. Fea dans ses voyages en Birmanie et régions voisines
(loc. cit., 1891, p. 537-554).
R. GestRro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXIV.
Materiali per lo studio del genere Zerthyurus (loc. cit., p. 555-
594, con figure).
. E. OLivier. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXX V.
Lampyrides rapportés de Birmanie par Mr. L. Fea, avec de-
scriptions des espéces nouvelles (loc. cit., p. 595-604).
(397) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 17
43. E. Canpèze. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXXVI. Elatérides recueillis en Birmanie en 1888 par Mr. L. Fea.
2.me ‘article. (loc. cit., p. 771-793).
44. R. GestRo. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXVII.
Enumerazione delle Cetonie (loc. cit., p. 835-876, tav. II).
45. M. J. BeLon. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXXVIII. Lathridiidae (loc. cit., p. 877-880).
46. C. RIrseMa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXXIX. The genus ZHe/ota, as represented in the Civie Museum
of Natural History at Genoa, with descriptions of the new spe-
cies collected by Mr. L. Fea (loc. cit., p. 885-902).
47. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XL.
Contribuzione allo studio degli insetti termitofili (loc. cit., p. 903-
907, con figura).
48. G. Lewis. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLII.
Histeridae. Part. II (loc. cit., vol. XXXII, 1891, p. 16-39).
49. H. W. Bates. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicìne.
XLIV. List of the Carabidae (loc. cit., 1892, p. 267-428).
50. A. SENNA. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLV.
Brentidi (loc. cit., p. 429-494).
51. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVI.
Cenno sui Paussidi (loc. cit. p. 705-709, con figura).
52. H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XLVII. Cleridae (loc. cit., p. 718-746).
58. C. KERREMANS. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XLIX. Buprestides (loc. cit., p. 809-832).
54. A. GrouveELLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. L.
Nitidulides, Cucujides et Parnides, 2"° Partie (loc. cit. p. 883-268).
55. M. JacoBy. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LI.
Description of the new genera and species of the Phytophagous
Coleoptera obtained by Sig. L. Fea in Burma (loc. cit., p. 869-999).
56. R. Gestro. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIII.
Enumerazione delle Cicindele (loc. cit., vol. XXXIII, 1898,
p. 348-370).
57. W. Horn. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIV.
Les espèces du genre Co//yris recueillies en Birmanie par Mr.
L. Fea (loc. cit., p. 371-381).
58. C. J. GaHAN. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LVI. A list of the Longicorn Coleoptera collected by Sig. L. Fea
65
66
67
68
18 L. FEA (398)
in Burma and the adjoining regions with descriptions of the
new genera and species (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 5-104,
tav. I).
. A. Chogaut. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LIX.
Rhipidius (Pseudorhipidius n. s. g.) canaliculatus, n. sp. (loc.
cit., p. 145-149).
. J. Faust. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX.
Curculionidae (loc. cit., p. 153-370).
. H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXV. On the Coccinellidae collected by Mr. L. Fea in Birma
(loc. cit., 1895, p. 683-695).
2. A. GrouveLLE. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXVI. Rhysodides (loc. cit., p. 761-763).
. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX VIII. Co-
lydiides et Monotomides (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 29-42).
. H. S. GorHam. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXIX. Languriidae, Erotylidae and Endomychidae (loc. cit.,
p. 257-302).
. E. FLEUTIAUX. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXXI. Monommidae, Trixagidae et Eucnemidae (loc. cit., p. 533-
D44).
. E. Wasmann. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit.,
p. 613-630, tav. II e figure intere. nel testo), ove, come lo dice
il titolo del lavoro, oltre ad alcuni Termitofili (6 coleotteri), sono
descritte 4 specie nuove di Termiti da me raccolte in Birmania.
. A. GrouveLLE. Potamophilides, Dryopides, Helmides et Hetero-
cerides des Indes Orientales (loc. cit., vol. XXXVII, 1896,
p.32-56) ove sono descritte 4 specie nuove di Zeterocerus da
me raccolte.
Rincoti
. W. L. Disrant. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine,
VIII. Enumeration of the Cicadidae collected by Mr. L. Fea in
Burma and Tenasserim (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 453-459,
tav. IV).
9. E. BerGRoTH. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXII. Commentarius de Aradidis in Burma et 'Tenasserim a
L. Fea collectis (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 730-739, tav. XII).
SUS ae e ag he Le
Suri sr
(399) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 19
70. — Viaggio di IL. Fea in Birmania e regioni vicine. XLVII.
Commentarius secundus de Aradidis in Burma et Tenasserim a
L. Fea collectis (loc. cit., vol. XXXII, 1892, p. 710-717, con
figure).
71. A. L. Montanpon. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LVII. Hemiptères de la S. Fam. des Plataspidinae récoltés
par Mr. L. Fea en Birmanie et regions voisines (loc. cit., vol.
XXXIV, 1894, p. 119 -144).
72. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXXV.
Hemiptera Cryptocerata (loc. cit., vol. XXXVII, 1897, p.
365-397 7).
Ortotteri.
73. A. De Bormans. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
VII. Dermaptéres (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 431-448, con
figure).
74. E. De SeLys LonccHamps. Viaggio di L. Fea in Birmania e re-
gioni vicine. XXXII. Odonates (loc. cit., vol. XXX, 1891. p.
433-518).
75. Brunner V. WarrenwyL. Révision du système des Orthoptères et
description des espèces rapportées par Mr. L. Fea de Birmanie
(loc. cit., vol. XXXIII, 1893, p. 5-230, tav. I- VI).
76. A. De Bormans. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXI. Dermaptères 24 partie (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p.
371-409).
E. Wasmann (vedi lavoro 66 citato sopra, con descrizione di 4
Termiti nuove).
77. — Neue Termitophilen und Termiten aus Indien (loc. cit., vol.
XXXVII, 1896, p. 149-152), ove è data la descrizione della re-
gina di 2 delle 4 nuove Termiti descritte nel lavoro precedente.
Miriapodi.
78. R. I. Pocock. Three new species of Zephronia from the Oriental
Region (loc. cit.. vol. XXIX, 1890, p. 79-83, con figure), ove
sono descritte 2 nuove specie di questo genere da me trovate in
Birmania.
=]
9. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXX. On the
Myriopoda of Burma. Pt. I. Report on the Oniscomorpha col-
20 L. FEA (400)
lected by Sig. L. Fea, by Mr. E. W. Oates and by the late .
Sig. G. B. Comotto (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 384-395, con
figure).
80. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXXI. On
the Myriopoda from Burma. Pt. II. Report upon the Chilopoda
collected by Sig. L. Fea and Mr. E. W. Oates (loc. cit., 1891,
p. 401-432, con figure).
S1. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LV. On the
Myriopoda of Burma. Pt. III. Report upon the Julidae, Chordeu-
midae and Polyzonidae collected by Sig. L. Fea and Mr. E. W.
Oates (loc. cit., vol. XXXIII, 1898, p. 886-406).
82. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LX VII. The
Myriopoda of Burma. Pt. IV. Report upon the Polydesmoidea
collected by Sig. L. Fea, Mr. E. W. Oates and others (loc. cit.,
vol. XXXIV, 1895, p. 787-834, con figure).
83. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. LXX. Sup-
plementary Note upon the Juloidea, containing descriptions of
three new species (loc. cit., vol. XXXVI, 1896, p. 349-352, con
figure).
Aracnidi.
84. T. THoreLL. Viaggio di L. Feà in Birmania e regioni vicine. II.
Primo Saggio sui Ragni Birmani (loc. cit., vol. XXV, 1887,
p. 5- 417).
85. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXI. Aracnidi
Artrogastri Birmani raccolti da L. Fea nel 1885-87 (loc. cit.,
vol. XXVII, 1889, p. 521-729, tav. V).
86. C. PARONA. Sopra due specie del genere Pentastomum, Rud. (loc.
cit., vol. XXIX, 1889-90, p. 69-78, tav. III), ove è descritto
il P. crocidurae, da me riportato dalla Birmania.
87. T. THoreLL. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXXIII. Secondo Saggio sui Ragni Birmani (loc. cit., vol.
XXXVII, 1897, p. 161-267).
Crostacei.
88. G. Buppe-Lunp. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LXIV. Isopodi terrestri (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 602-
612).
(404) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 21
VERMI.
89. D. Rosa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. V. Pe-
richetidi (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 155-167, tav. III).
90. L. CamerANO. Descrizione d'una nuova specie del genere Gordius
raccolta in Birmania dal Sig. L. Fea (loc. cit., p 168-170, con
figure).
91. C. Parona. Sopra alcuni Elminti, di Vertebrati Birmani raccolti
da L. Fea (loc. cit., vol. XXVII, 1889, p. 765-780, tav. III).
92. D. Rosa. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXV.
Moniligastridi, Geoscolecidi ed Eudrilidi (loc. cit., vol. XXIX,
1890, p. 368-400, tav. XII).
93. — Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine. XXVI. Peri-
chetidi. Seconda parte (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 107-122,
tav. I).
94. L. Camerano. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
XXVII. Gordii (loc. cit., p. 128-131, con figure).
95. R. BLancHaRD. Viaggio di L. Fea in Birmania e regioni vicine.
LVII. Hirudinées (loc. cit., vol. XXXIV, 1894, p. 113-118).
Affinchè l'elenco dei lavori che illustrarono le collezioni zoo-
logiche birmane da me riportate sia completo, aggiungerò :
96. A. Mocsary. Additamentum secundum ad monographiam Chrysi-
didarum orbis terrarum universi (Természetrajzi Fùzetek, vol DV
parte 4, 1892, pag. 213-240), ove sono descritte 5 nuove specie
del genere Chrysis raccolte da me in Birmania.
97. BRUNNER v. WarrenwyYL. Verandl. k. k. Zool. Bot. Gesel. Wien
1888, p. 219, ove è descritta una nuova specie di Ortottero
(Diestrammena unicolor) riportata dal mio viaggio.
98. C. Parona. Di alcuni Tisanuri e Collembole della Birmania rac-
colti da L. Fea (Atti Soc. ital. di Scien. Nat., vol. XXXIV,
p. 123-135, tav. I, Milano, 1892) (').
(!) Oltre a questi lavori d’indole puramente zoologica ne furono pubblicati
due altri; cioè un elenco di piante del dott. Levier, ove sono enumerate 23 specie
di Muschi, 9 di Epatiche e 33 di Licheni riportate dal mio viaggio, ed una nota
L. FEA 2
SI i L. FEA Ria (402)
Ed ora che ho dato un’ idea sommaria di queste collezioni e
del punto al quale si trova presentemente il loro assetto scien-
tifico, dirò che scopo di questo opuscolo si è di riassumere in
poche pagine i risultati già passati nel dominio della scienza coi
lavori sopra enumerati e di dare pubblicità a quelli tuttora
ignorati, aggiungendovi quei commenti che mi sembreranno più
opportuni; ed affinchè tali risultati riescano più evidenti, quando
potrò, confronterò i frutti delle mie ricerche con quanto già si
conosceva intorno alla fauna di quel paese.
‘Prima però di mettermi all’ opera mi corre strettissimo ob-
bligo di porgere i miei più vivi ringraziamenti al Vice-Direttore
di questo Museo Civico, prof. R. Gestro, il quale, oltre al con-
tribuire efticacissimamente per mezzo della stampa; come lo
dimostra l’ enumerazione dei lavori da me fatta, al successo
morale del mio viaggio, si adoperò attivamente e ne agevolò
grandemente l’esecuzione materiale, condividendo in pari tempo,
prima col Direttore, poscia con me il lungo lavoro di ordinare
le collezioni e di distribuirle per gruppi agli scienziati che vol-
lero gentilmente incaricarsi di studiarle.
Un debito di gratitudine mi lega eziandio alla Società Geogra-
fica Italiana, al Ministero della Pubblica Istruzione, al Municipio
di Genova, al cap. E. D'Albertis, senza i cui sussidî e le cui con-
cessioni io non avrei potuto con pari successo e costanza dedicarmi
alle mie ricerche; agli illuminati Capi di cotesti Consessi, al
dotto, arditissimo nocchiero, non che al cap: F. Bozzoni, console
di S. M. il Re d’Italia a Bombay, all'avv. G. B. Sacchiero,
reggente per tanti anni il nostro consolato di Rangoon, al cav.
V. Finzi e al conte V. Manassero di Costigliole, che coprirono
la carica di console nella capitale della Bassa Birmania, e furono
per me larghi di ospitalità e di amicizia, ai nostri missionarì
della Birmania orientale, al Chief Commissioner sir Charles Ber-
nard, agli altri magistrati, agli ufficiali civili e militari inglesi,
che resero meno difficile il mio còmpito, agli autori dei sum-
etnografica del prof. A Issel: Cenni di una accetta litica proveniente dalla Bir-
mania. Lettera al march. G. Doria (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXV,
1887, p. 509-513, con figure).
(403) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 28
menzionati lavori, che coi loro sapienti scritti illustrarono la
messe zoologica fruttatami dal mio viaggio, i miei caldi ringra-
ziamenti.
Chiuderò questa breve prefazione col ripetere ancora una volta
un nome carissimo a quanti si appassionano di studì zoologici e
di esplorazioni scientifiche: quello del march. Giacomo Doria, il
fondatore del Museo Civico di Storia Naturale di Genova, in
grazia del cui valido patrocinio mi fu possibile di condurre a
buon fine il mio compito. All’illustre patrizio genovese, che con
frequenti lettere feconde di amorevoli incoraggiamenti e di saggi
consigli, rese meno penoso il mio lungo esilio, che colla sua
autorevole influenza mi procacciò sussidî e facilitazioni d’ ogni
maniera, che con una liberalità grandissima intraprese a sue
spese le pubblicazioni che illustrarono il vasto materiale zoologico
da me riportato, la mia riconoscenza imperitura.
MAMMIFERI.
Dallo specchietto già dato del materiale zoologico riportato dal
mio viaggio risulta che gli esemplari di vertebrati raccolti som-
mano a 7800, osserverò ora che ben 1500 di essi vanno riferiti
alla classe della quale dobbiamo occuparci; numero invero rag-
guardevole, riflettendo alla durata del viaggio, ma che tuttavia
non apparirà inverosimile quando si ponga mente che di essi
i 5/3 furono tuffati intieri nell’alcool, oppure soltanto liberati del
tronco e conservati nel detto liquido. Io però non so raccoman-
dare questo sistema molto spiccio e che risponde infinitamente
meglio alle esigenze scientifiche delle pelli a secco, che per
gli esemplari che si vogliono mantenere poi costantemente in
alcool; giacchè quelli che si desidera di far montare, dopo una
più 0 meno lunga permanenza nello spirito prendono nel pelo
una ruvidezza ed un’ apparenza punto desiderabili.
Ciò premesso osserverò ancora che la maggior parte di quei
1500 esemplari spettano a specie piuttosto minuscole e quindi
24 L. FEA (404)
più adatte ad essere serbate costantemente in alcool e questo
fatto spiega la rilevante proporzione di essi da me conservata
nel liquido in discorso. Poco meno della metà, cioè oltre a 700
di detti esemplari sono di Roditori, e 400 di essi appartengono
al genere Sceiurus. I pipistrelli oltrepassano di poco i 500 e ben
180 di questi scompartiti in parti quasi uguali spettano a due
sole specie, cioè all’Eonycteris spelaca, ed alla Xantharpya am-
plexicaudata, presi quasi tutti nella già nominata scogliera delle
Farm caves vicino a Moulmein. Una caverna di tale scogliera
detta dai Birmani « Sadan-cù » ne conteneva in quantità tanto
rilevante « che mi bastò drizzare il fucile nella direzione da dove
maggiore giungeva lo strepito, cioè verso certe concavità tene-
brose, nelle quali si perdevano le altissime vélte dell’ antro —
certe concavità che la luce delle torcie ed il bagliore dei fuochi
di bengala, non valevano ad illuminare — e sparare, che me
ne sentii cadere d’ attorno una grandine! Non ho ancora dimen-
ticato la scena di confusione che segui a quella detonazione.
L’eco di migliaia di stridi acutissimi si confuse con un fragore
sordo, vago, indefinibile, quasi che una subita bufera imperver-
sasse nella spelonca: erano quelle sterminate legioni di pipistrelli
che, abbandonati i reconditi rifugi, si erano lanciate a volo per-
correndo scompigliate, il vasto antro. Dopo alcuni altri spari, il
sacco nel quale riponevo le preziose vittime, era pieno (!) ».
Nei quartieri occidentali di Rangoon scopersi un albero gre-
mito d’individui di un grande Ptercpide, senza dubbio un vero
Pteropus, e molto probabilmente il P. medius, la sola specie
almeno finora, che si conosca della Birmania continentale, ma
il luogo popolatissimo non si prestava a dar loro la caccia e non
potei averne uno solo.
Gli Insettivori sono rappresentati da 120 esemplari circa, !/,
almeno dei quali riferibili alla TYupaia Belangeri; questa propor-
zione mostra quanto sia comune questo animaletto nell'aspetto
assai simile ad uno scoiattolo e che avendo, al contrario della
regola che prevale nel suo ordine, abitudini diurne e manifesta
(î) L. Fea. Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe, p. 358-359.
(405) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 25
predilezione per l'abitato, è l’insettivoro più noto del paese. Degli
altri ordini quello che conta maggior numero di esemplari sono i
Primati che ne annoverano 46 ; i Carnivori ne contano 40; gli
Ungulati ammontano a 15 esemplari o parti d’ esemplari, gli
Sdentati a 3 e i Cetacei si riducono ad 1.
Ho detto che la pluralità degli esemplari spettano a specie
piuttosto minuscole; gioverà notare un altro fatto, la mancanza
fra essi dei colossi della fauna birmana, cioè dell’ elefante, del
rinoceronte, del tapiro, delle grandi specie di buoi selvatici,
mentre poi il maggiore Felino, la tigre, il maggiore cervo,
Rusa Aristotelis ed un suo assai cospicuo confratello, Pamnolia
Eldi, per non citarne altri, non sono rappresentati che da pezzi
osteologici, le sole parti di tali animali che sia riescito a con-
servare od a procurarmi.
Per dare ragione di simile deficienza osserverò che la caccia a
questi grossi animali avrebbe richiesto preparativi e spese troppo
superiori ai limitatissimi mezzi pecuniarii dei quali disponevo ;
d’altra parte noi sappiamo che pochi mesi dopo che io mi trovavo
nell’Alta Birmania effettuavasi l’ occupazione inglese di quella
parte ancora indipendente della vallata irauadica, e tale occu-
pazione seguita, come già accennai da gravi torbidi, estesisi poscia
anche in altre parti, avrebbe reso, quand’ anche avessi potuto
intraprenderle, presso che impossibili siffatte caccie.
Ma anche prescindendo da queste ragioni, un’altra causa della
deficienza in discorso devesi attribuire al non essermi io gran
che curato delle grandi specie per potermi meglio dedicare alla
ricerca di quelle più minute, state certo osservate e raccolte con
molto minore diligenza delle prime. E fra le specie minute che
più urgeva di ricercare metto in prima linea quelle spettanti
all’ ordine dei Chirotteri, sia per la ripugnanza che siffatti ani-
mali ispirano, sia perchè sono assai difficili a procurarsi ; il dare
loro la caccia di notte al lume nelle abitazioni come si fa fra
noi, dove basta chiudere porta e finestre per impedire loro ogni
via d’ uscita, diventando impossibile sotto quelle latitudini ove
le case sono gremite di spiragli.
26 L. FEA (406)
Per dare poi un’ idea della scarsità dei materiali che noi posse-
devamo intorno agli Insettivori di quel paese, basterà rammentare
che W. T. Blanford compilando il volume dei Mammiferi della
magistrale opera da lui edita, The fauna of British India, includ-
ing Ceylon and Burma, nel dare le caratteristiche dell’/y/0mys
suillus, dovette limitarsi a ripetere la descrizione dell’Anderson,
non essendogli stato possibile di avere un solo esemplare in
esame di questa specie (!). Eppure essa sembra tutt’ altro che
rara nel tratto montuoso che separa la Birmania dallo Siam :
io fra i monti Carin ne ebbi una dozzina d’individui, e non meno
di sei riuscii a procacciarmene dell’Anurosorex assamensis, fino
a pochi anni fa noto agli scienziati soltanto per due esemplari,
ed uno di questi, neppure a completo sviluppo, raccolti nel-
l’Assam.
A suo tempo vedremo in che misura le mie ricerche allar-
garono le nostre conoscenze relativamente alla Birmania sugli
Insettivori, sui Chirotteri e sopra altri ordini meno importanti ;
per ora basterà rilevare che se il mio viaggio diede per questo
rispetto nei due ordini menzionati or ora risultati abbastanza
soddisfacenti, assai scarsi furono quelli ottenuti in un terzo ordine
pure in massima parte costituito di forme piccole ed uno dei
più riccamente rappresentati, come dimostrerò fra poco, in quel
paese; intendo alludere ai Roditori.
Questa sorta d’insuccesso era prevedibile. Noi sappiamo infatti
che i Roditori, al contrario di ciò che accade fra gli Insettivori
ed i pipistrelli, vantano un'attività prolifica meravigliosa, supe-
riore forse a quella di qualunque altro ordine di mammiferi e
questo — non certo uno dei loro meno validi mezzi per escire
vittoriosi nella lotta per l’esistenza — fa sì che essi contino
individui in gran copia e che le loro colonie diventino presto
legioni. Non è poi men noto che se la maggioranza degli Inset-
tivori e tutti i Chirotteri escono dai loro nascondigli soltanto la
(1) Fauna of Brit. India. Mammalia, p. 222. Nell’ appendice, p. 602, il Blanford di-
chiara di aver poscia potuto vederne un esemplare, ma probabilmente è uno di
quelli raccolti da me.
(407) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA DI
notte, molti Roditori hanno abitudini diurne e che piuttosto di
sfuggire cercano, perchè, s'intende vi hanno il loro tornaconto,
la nostra vicinanza. La loro statura è poi nella pluralità dei casi
superiore a quella dei rappresentanti dei due ordini or ora men-
zionati ed il loro manto più appariscente. Da ciò e dall’ uso che
i nativi, non troppo fanatici, hanno di cacciarli per cibarsene, ne
segue che anche in Birmania i Roditori sono assai più famigliari
all’ uomo degli Insettivori e dei pipistrelli, e che essendo assai
facile al naturalista di procurarsene, le nostre conoscenze intorno
ai medesimi erano meno incomplete che per altri gruppi di
mammiferi egualmente deficienti in dimensioni o più piccoli.
Passando ora ad un esame sommario del materiale raccolto,
osserverò che l’ ordine dei Primati o Scimmie abbraccia 7
rappresentanti, 4 dei quali spettanti alla famiglia dei Cercopi-
tecidi, 2 a quella dei Scimmiidi ed 1 a quella dei Lemuridi,
quest’ ultima famiglia costituente con altre due il ben noto
sottordine dei Lemuri o Proscimmie. Tra questi 7 rappresen-
tanti segnalerò soltanto i 2 Scimmiidi, i soli che, per quanto
se ne sa finora, possegga la fauna birmana, entrambi specie
del genere. Mylobates, cioè l’ H. hoolock e l H. lar; bizzarre
creature dal pelo arruffato, dalla faccia grinzosa, nera, lucente
o contornata da un’ aureola di peli bianchi (7. Zar), o soltanto
fregiati da una fascia sopraorbitale di questo colore (/. hoo/ock),
quali col manto bruno (la maggior parte dei maschi d’entrambe
le specie raccolti), quali col manto bigiastro (alcune femmine del
H. hoolock), quali col manto isabellino chiaro (la pluralità delle
femmine dell’H. lar), che intravedevo dondolarsi in alto fra le
fronde ove la foresta era più fitta e che col corpo sospeso nel
vuoto e con precisione di acrobati, ora slanciandosi col braccio
destro, ora col sinistro di ramo in ramo, di albero in albero
s' involavano prestamente al mio sguardo.
I Carnivori ascendono a 18. Di questi 9 sono Viverridi e com-
prendono l’ elegantissimo zibetto, Viverra zibetha , il contenuto
28 L. FEA (408)
delle cui ghiandole anali è tanto apprezzato dai Birmani pel suo
odore, il grazioso Prionodon pardicolor, ed il caratteristico Arc-
togale leucotis tutti e due molto rari, infine l’Arctictis binturong,
detto dai Birmani « miau-chià », scimmia-tigre, per la grande
agilità che la sua coda prensile gli permette di spiegare fra gli
alberi.
Dei Felidi, che si riducono a 4, ricorderò il Felis nebulosa, e
il M. Temmincki, entrambi con una distribuzione geografica
piuttosto larga, ma non frequenti nelle collezioni, ed il Y. tigris.
Questo come già notai è rappresentato soltanto da pezzi osteo-
logici, cioè da tre cranii, ma uno di essi è molto grande,
proporzionato del resto alle dimensioni dell'animale, l’ estremità
della coda e il muso della cui pelle, che non riescii a salvare
dalla putrefazione, posta a cavalcioni di una sbarra alta due
metri da terra, toccavano il suolo. I Mustelidi ascendono pure
a 4, tre dei quali, Melictis personata, Putorius subhemachalanus
e P. strigidorsus, molto interessanti, e gli Ursidi si riducono ad
1 solo, il ben noto Ursus torquatus.
Gli Insettivori contano 8 specie, 5 delle quali spettano ai
Soricidi e le altre 3 alle famiglie dei Tupaiidi, Erinaceidi e
Talpidi. Eccettuato il Tupaiide, Tupaia Belangeri, del quale ho
già constatata la frequenza col numero rilevante di esemplari
raccoltine, ed un Soricide, Crocidura murina, delle cui ema-
nazioni di pessimo muschio sono impregnati i grandi centri
popolosi birmani, e quindi pure comunissimo, gli altri sei rap-
presentanti da me riportati di questo ordine sono tutti assai
pregevoli per la loro rarità ed alcuni, quali l’ Erinaceide Hy/o-
mys suwillus già menzionato, e due Soricidi, cioè l’Anurosorex
assamensis, che ho pure già avuto occasione di nominare, e la
Chimarrogale himalayica sono state ritenuti, si può dire fino a
ieri, vere prelibatezze dai mammalogi. Per dare un’idea di questi
preziosi animaletti osserverò che l’/7y/0mys ha un manto bruno
ferruginoso e sembra una minuscola Tupaia alla quale sia stata
tolta buona parte della coda. L’Anurosorer poi, come lo indica
il suo nome, ha coda ancora più breve ed è assai più piccolo
ia A e ef ataniprica
(409) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 29
dell’H#y/omys, dal quale differisce inoltre, sia nella forma generale
più tozza, sia nella natura del pelo più lungo e fino, sia ancora
pel colore che è quasi nero ed iridescente. Infine la Chimarrogale
per dimensioni sta fra l’ /y/0mys e l’Anurosorex, dell’ ultimo dei
quali ha la forma ed il colore del pelo, ma non la sua iride-
scenza ed è fornito di una coda lunga quanto il corpo.
I Chirotteri o pipistrelli comprendono 36 fra specie e varietà,
19 delle quali spettano alla famiglia dei Vespertilionidi, 9. a
quella dei Rinolofidi, 5 a quella dei Pteropidi, 2 a quella degli
Emballonuridi ed 41 a quella dei Nicteridi, Quanto ho scritto
intorno all'Hy/omys, all’Anurosorer ed alla Chimarrogale può
applicarsi a quattro dei Vespertilionidi raccolti, tutte specie del
genere Harpyocephalus, in quanto che finora sono ben poche le
collezioni che contino questo genere. Osserverò poi che una di
esse, H. Feae, ha pure il pregio di essere risultata nuova alla
scienza, come accadde eziandio per uno dei Pteropidi, Cynopterus
Blanford:.
Tra le più importanti catture, oltre ai due altri Pteropidi
già ricordati, Xantharpyia amplexicaudata ed Eonycteris spelaea,
converrà menzionare ancora due altri Vespertilionidi, Aerivoula
Hardwicki e Nycticejus ornatus, mentre poi la presenza, fra i
rappresentanti da me raccolti di questa seconda famiglia, di 4
specie del genere Vesperugo — V. serotinus, V. noctula, V. abra-
mus e V. Kuhlii — e del Vespertilio Daubentoni, V. mystacinus
e Miniopterus Schreibersi, che si trovano pure in Italia, dimostra
l'enorme area di distribuzione delle medesime.
Osserverò ancora che alcuni Rinolofidi, particolarmente del
genere Hipposiderus ed il solo Nicteride raccolto, Megaderma
spasma sfoggiano cartilagini nasali molto bizzarre ; il Nycticejus
ornatus deve poi il suo nome specifico a certe chiazze biancastre
del mantello, e l’ Hipposiderus larvatus e l’H. bicolor si fanno
notare, sebbene soltanto una parte degli esemplari raccolti, pel
giallo a riflessi dorati della loro pelurie. In quanto alla Aerzvoula
picta, colle ali in parte nere ed in parte di un vivacissimo
aranciato, se allo stato di riposo offre, a quanto sembra, uno dei
30 L. FEA (410)
più sorprendenti esempi di rassomiglianza protettiva (!), volando
la si può prendere per una grande e vaga farfalla.
I Roditori sono l’ordine della classe che abbraccia maggior copia
di rappresentanti, poichè ascendono a ben 37; essi però non
diedero che una novità alla scienza, mentre i Chirotteri, abbiamo
visto, ne contenevano due. Le brevi considerazioni già esposte
al principio di questo paragrafo spiegano tale differenza di risul-
tato e nello stesso tempo danno ragione del più scarso contingente
di addizioni per la fauna fornito dai medesimi, e pur già da me
preannunziato.
Di questi 37 rappresentanti, quasi una metà, cioé 18, spet-
tano alla famiglia dei Sciuridi e ben 18 di essi sono Sczurus
o veri scoiattoli, il genere di mammiferi più esteso che conti
la Birmania, ed anche uno, sappiamo, de’ più simpatici per
l'eleganza delle forme, la varietà del mantello, la grazia e vi-
vacità delle movenze. Fra essi menzionerò lo S. bicolor, che
dalla sommità del muso all'estremità della coda misura quasi
un metro, bruno lucente superiormente e giallastro chiaro infe-
riormente e lo S. Barbei, che non oltrepassa un quarto di tale
lunghezza, vagamente strisciato di bruno e giallastro chiaro sul
dorso. Questi due scoiattoli non rappresentano soltanto nelle
dimensioni gli estremi della serie, ma possono anche dirsene i
due più leggiadri componenti; benché, sotto questo rispetto, meri-
tino anche un cenno lo S. Phayreî, col ventre di un bel giallo
aranciato fiancheggiato da una striscia nera e lo S. quinquestriatus,
con questa parte del corpo listata di bianco e nero. In quanto
poi allo S. rufigenis merita di essere menzionato per la brevità
della coda, la morbidezza del pelo ed alcune peculiarità della
(*) Si sa infatti che la Keriwoula picta usa durante il giorno di rifugiarsi sopra
certi alberi a foglie persistenti, le quali decomponendosi vengono ad assumere
appunto i due colori del pipistrello; tale rassomiglianza rendendo poco discer-
nibile quest’ ultimo dalle foglie dell’albero che l’ ospita, si risolve in una valida
protezione contro ogni sorta di nemici. Vedasi in proposito: — G. E. Dobson, Mono-.
graph of the Asiatic Chiroptera and Catalogue of the species of Bates in the col-'
lection of the Indian Museum, Calcutta, p. 147. bia;
«..-. f. ll 11| Gaviae.. 2 2
Steganopodes . . 2 2 lina
319) 13|332
Ed ora che abbiamo un’ idea degli elementi dei quali è costi-
tuito il materiale ornitologico da me radunato, nonché delle forme
più notevoli contenutevi e che conosciamo il numero dei rap-
presentanti raccolti, sia noti che nuovi per la scienza, vediamo
56 L. FEA (436)
quanti di tali rappresentanti già noti sono nuovi per la fauna.
birmana.
Nel già citato catalogo del Blyth (') sono enumerati 650 uc-
-celli birmani e nel Burma dts people and productions ve ne sono
annoverati più di 800, ma in questo lavoro del Theobald sono
compresi, come ebbi già campo di osservare per i mammiferi ,
le specie delle isole Andaman e Nicobar, ed inoltre figurano
non pochi nomi il cui valore fu poscia riconosciuto nullo, op-
pure che concernono forme specifiche la cui presenza in Birmania
non era stata ancora accertata.
A correggere tali pecche, delle quali non è immune neppure
il lavoro del Blyth, s’ accinse il sig. E. W. Oates, il quale va-
gliando i dati forniti dal Blyth e da altri studiosi di quella fauna
e mettendo a contribuzione il vasto corredo di osservazioni .e
il ricchissimo materiale accumulati da lui stesso durante la sua
lunghissima residenza in Birmania, compilava una pregievolis-
sima opera: A Mandbook to the Birds of British Burmah, inclu-
-ding those found in the adjoining state of Karennee, che vedeva la
luce un paio d’anni prima che io intraprendessi il mio viaggio,
cioè nel 1883, nella quale sono annoverate e accuratamente
descritte 780 specie.
A vero dire il manuale dell’ Oates, come lo dice il suo titolo,
non abbraccia tutto il paese , la Birmania superiore , allora an-
cora indipendente, essendone esclusa. Ma tale esclusione non ha
grande importanza, sia perchè la notevole estensione, la natura
variatissima e la felice giacitura dell’ area compresa fra i confini
adottati dall’ Oates — giacitura che permette a quest’ area di
usufruire di più di 12 dei 18 gradi di latitudine attraverso ai
quali si svolge l’intiero paese —- ci lasciano supporre che essa
ospiti la maggior parte degli uccelli che vivono nella Birmania
superiore, sia ancora perchè le nozioni che noi possediamo in-
torno all’avifauna della parte superiore della valle irauadica
sono ancora molto scarse. ride
Infatti compulsando i già citati lavori del Blyth, dell’Anderson
(1) Cat. Mamm. and Birds of Burma by the late E. Blyth.
pi) i a
y J
(437) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 57
e del Theobald, fra le specie indicate dell’Alta Birmania, ne
troviamo soltanto una trentina che non sono state comprese nel -
manuale dell’ Oates (!). Aggiungendo queste 30 a quelle anno-
verate dall’ Oates ed eliminandone 27 prettamente marine citate
da questo stesso autore, delle quali non posso tenere conto per
le ragioni già esposte (?), arriveremo a 783 specie, che dovrebbe
essere it totale dei rappresentanti terrestri e fluviali di questa
classe stati segnalati in Birmania, prima che io intraprendessi il
mio viaggio.
(*) Le 30 specie birmane non menzionate dall’Oates nello — Handbook to the Birds
of British Burmah — sono le seguenti:
1. Palaeornis schistaceus, Hodgs. 17. Actinodura Egertoni, Gould.
2. Monticola saxatilis, L. ls. Pomatorhinus ruficollis, Hodgs.
3. Pterythrius erythropterus, Vig. 19. Chleuasichus ruficeps, Blyth.
4. Branta (Netta) rufina, Pall., 20. Suthora brunnea, And.
citate dal Blyth nel — Cat. of Mam- 21. Hemipus capitalis, MeClell.
mals and Birds of Burma. 22. Hirundo erythropygia, Sykes.
5. Falco subbuteo, L. 23. Pyenonotus xanthorrhous, And.
6. Bubo:ignavus, Forst. 24. Turtùr orientalis, Lath.
7. Yungipicus rubricatus, Blyth. 25. Thaumalea Amherstiae, Leadb.
(semicoronatus, Malherb.). 26. Phasianus Sladeni, And.
8. Pica rustica, Scop. 27. Bambusicola Fytchii, And.
9. Passer cinnamomeus, Gould. 28. Anser indicus, Lath.
10. Motacilla maderaspatensis, Gm 29. Spatula clypeata, L.
11. Calliope pectoralis, Gould. 30. Querquedula falcata, Pall.,
12. Muscicapula sapphira, Blyth. citate in parte dal Theobald nel —
13. Phylloscopus affinis, Tick. Burma its people and prod. — in
14. occipitalis, Jerd. parte dall’ Anderson nell’ — Ana-
15. Garrulax sannio, Swinh. tom. and Zoolog. Research..and Zool.
16. Actinodura nipalensis, Hodgs. Result. ecc.
(*) Le 27 specie marine enumerate dall’ Oates nell’ — Handbook to the Birds of
British Burmah — sono le seguenti : |
1. Phaeton rubricauda, Bodd. 15. Sterna caspia, Pall.
Dr flavirostris, Brandt. 16. — ‘ Bergili, Licht.
DE _ indicus, Hume. 7. — melanauchen, Temm.
4. Fregata aquila (L.). 18. —. anaestheta, Scop.
5. i minor (Gm.). lo. — fuliginosa, Gm.
6. Dysporus sula (L.). 20. Gygis alba (Sparrm.).
Tg = piscator (L.). 21, Anous stolidus (L.).
. dl cyanops (Sundev.). 22. — . tenuirostris (Temm.).
9. Stercorarius pomatorhinus (Temm.). | 23. — leucocapillus, Gould.
l0. Larus innominatus, Hume. i 24. Oceanites oceanicus (Kuh.).
1. !— |! ridibundus, L. 25. Daption capensis (L.).
12. Sterna anglica, Mont. 26. Puffinus chlororhynchus, Less.
13. —. Dougalli, Mont. 27. Pelecanoides urinatrix (Gm.).
14. :-— — media, Horsf.
58 L. FEA (438)
La seguente tabella mostrerà come questi 783 rappresentanti
sono distribuiti per ordini e famiglie, quanti sono presenti nella
mia collezione e quanti quest’ ultima ne conti inoltre non com-
presi fra i primi:
;s S
| RACCOLTI £ | RACCOLTI
È PEZION E «5
a |8 (SCE = |8 [653
s|z 25,8 S| |Z5|£
AVES. $ 5 E 8
Passeres Macrochires
Turdidae 31/9 3120 Cypselidae. ...|[12 2) 1) 3
Timeliidae bb 24] 3| 27 Caprimulgidae . | 7| 2 9
Sylviidae ....|43f 8 8 9] 4| I| 5
Paridae vane 3H SI 3| 1{ 4l Pici
BILI ESOrE 3j 1 l| Picidae..... 35 15) |15
Certhiidae: ‘<.< 0%
Liotrichidae. . . | 17|13} |13]| ©90eyges
Troglodytidae. . | 2| 1 1| Upupidae .. | 1 !
Motacillidae. . . | 16] 6 o| Meropidae. . ..| 5j 4 4
Brachypodidae . | 42{ 21 9] Coraciidae....... | 9 2 2
Oriolidae ....| 5i 4 4 Alcedinidae ...}14f $ 8
Dicruridae. ...| 9 7 si Bucerotidae . . . | 9] 3 3
Campophagidae. | 16] 5| 3| 8 Trogonidae . . . | 3| 2 È
Laniidae 19) 6 6 Cuculidae . . 23] 11 ll
Muscicapidae . . | 40] 18] 5| 23| Capitonidae . . . | 11{ 7 3
Hirundinidae . . [12] 2| 11 3| i n
Nectariniidae . . { 17| 13] 1|14| PSittaci
Dicaeidae . 13) si 11 9 Psittacidae . Sq 4 4
Fringillidae . . .{1]| 8 8 | Striges
Ploceidae ....{lll 4 4 Bubonidae....{18| 61 ]1| 7
Alaudidae . . . .{ 4 1 l Strigidae. «3 Uo
Sturnidae . L7410| 21 12 20] 6| 1| 7
Artamidae. . ..|{ l Accipitres
Uorvidae.' 3.1" 195] 7 7 Vulturidae 8
PIUAs tt do-4 4 Falconidae . . 41} 11 ll
Eurylaemidae . 9i.2 2 | Pandiones . 3
418|185| 20/205 47| Il Il
(439) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 59
e. fe
E RACCOLTI d RACCOLTI
È d E d
3 - DE ® E È i: £
Steganopodes Geranomorphae
Phalacrocoracidae Rallidae. .... 121 3 3
Plotidae Heliornithidae. . | 1
Pelecanidae . , . Gruldae#iat n 1
141 3 3
Herodiones Limicolae
Ardeidae Oedicnemidae . . | 2 1
Ciconiidae . . . . Parsidae: sil 2
Tantalidae Glareolidae . ..{ 2
Charadriidae . 1934 4 4
Anseres Scolopacidae . 28] 3 3
Anatidae 471 9 9
Columbae Gaviae
Columbidae . . . Laridae Mi ant gi 2 È
Gallinae
Phasianidae . . . PIUDPORIE i
TO OA Podicipidae . . . ]
Turnicidae. . . . 783/309) 23 [332
Questa tabella dimostra che delle 783 specie d’ uccelli terrestri
e fluviali birmani note prima che io intraprendessi il mio viaggio,
ne riportai 309, cioè meno dei ?/,, e che le altre da me raccolte
nuove per la fauna ascendono appena a 23 (*), delle quali, sap-
piamo, 13 erano pure nuove alla scienza. Detta tabella dimostra
altresi che nella collezione ornitologica da me radunata sonvi
parecchie gravi lacune, inquantochè in essa fanno difetto l’ordine
dei Pigopodi, e ben 11 famiglie, cioè i Certiidi, gli Artamidi,
gli Strigidi, i Vulturidi, i Pandioni, i Pelecanidi, i Ciconiidi ,
i Tantalidi, gli Eliornitidi, i Gruidi ed i Glareolidi.
(') In realtà le specie nuove per la fauna da me riportate sarebbero soltanto 21,
poiche la Monticola solitaria ed il Pericrocotus speciosus sono nominati dallo
Oates, ma messi in sinonimia rispettivamente colla M. cyanus e col P. elegans.
60
. Monticola solitarius
Class. AVES.
i Ordo PASSERES.
Fam. Turdidae.
. Merula obscura (Gm.).
—. subobscura, Salvad.
— Feae, Salvad.
. Oreocincla dauma (Lath.).
(Las
Miill.).
_ cyanus (L.).
. Calliope camtschatkensis (Gm.).
. Myophoneus Eugenei, Hume.
. Copsychus saularis (L.).
. Cittocincla macrura (Gm.).
. Notodela leucura (Hodgs.).
. Henicurus sinensis, Gould.
Fam. Timeliidae.
. Garrulax Belangeri (Less.).
leucolophus(Hardw.).
— moniliger, Hodgs.
= pectoralis (Gould).
. Dryonastes chinensis (Scop.).
. Trochalopteron melanostigma,
Blyth.
. Gampsorhynchus torquatus,
Hume.
. Sibia picaoides, Hodgs.
. Malacias melanoleuca (Tick.).
*22.
. Timelia bengalensis, God.-Aust.
_ castanopterus, Salvad.
. Stachyrhis nigriceps, Hodgs.
25.
26.
Mixornis rubricapilla (Tick.).
Stachyridopsis assimilis(W ald.).
-_ rufifrons (Hume).
. Drymocataphus Tickelli(Blyth).
. Pellorneum subochraceum
(Swinh.).
— intermedium (Sharpe).
L: FEA
ELENCO DEGLI ICCELLI RACCOLTI
31.
e O Ip
(440)
Alcippe nipalensis (Hodgs.) ?
‘— Phayrei, Blyth.
. Oligura cyaniventris (Hodgs.).
. Pomatorhinus olivaceus, Blyth.
_ nuchalis, Tweedd.
_ ochraceiceps, Wald.
-4 albigularis, Blyth.
_ Tickelli, Blyth.
— imberbis, Salvad,
Fam. Sylviidae.
. Reguloides superciliosus (Gm.).
— proregulus (Pall.).
—_ pulcher (Hodgs.).
. Locustella lanceolata (Temm.).
. Orthotomus atrigularis (Temm.).
. Cisticola gracilis (Frank].).
—_ Beavani (Wald.):
. Suya superciliaris, And.
Fam. Paridae.
. Machlolophus spilonotus(Blyth).
. Melanochlora sultanea (Hodgs.).
. Paradoxornis ruficeps, Blyth.
. Suthora Feae, Salvad.
Fam. Sittidae.
. Dendrophila frontalis, Horsf.
Fam. Liotrichidae.
. Pterythrius aeralatus, Tick.
. Allotrius melanotis, Hodgs.
_ intermedius .(Hume)..
3. Cutia nipalensis, Hodgs.
. Lioptila saturata, Wald.
. Mesia argentauris; Hodgs.
. Siva sordida, Hume.
— castaneicauda, Hume.
. Minla castaneiceps, Hodgs.
2. Schoeniparus dubius, Hume.
(441)
63.
66.
83.”
Ixulus humilis, Humé.
. Staphidia striata (Blyth).
. Herpornis xantholeuca, Hodgs.
Fam. Troglodytidae.
Pnoepyga albiventris (Hodgs.).
Fam. Motacillidae
. Motacilla leucopsis, Gould.
. Calobates melanope (Pall.).
. Limonidromus indicus (Gm.).
. Corydalla Richardi (Vieill.).
. Anthus rufulus (Vieill.).
maculatus (Hodgs.).
Fam. Brachypodiidae.
3. Hypsipetes concolor, Blyth.
Tickelli, Blyth.
. Hemixus Hildebrandti, Hume.
. Jole viridescens, Blyth.
. Brachypodius melanocephalus
(Gm.).
. Criniger griseiceps, Hume.
. Aleurus striatus (Blyth).
. Pycnonotus burmanicus, Sharpe.
‘atricapillus (Vieill.).
nigripileus, Blyth.
flavescens, Blyth.
xanthorrhous, And.
Finlaysoni, Strickl.
plumosus, Blyth.
. Otocompsa jocosa (L.).
. Rubigula flaviventris (Tick.).
. Aegithina typhia (L.).
. Chloropsis aurifrons (Temm.).
Hardwickii, Jard. &
Selby.
-chlorocephala (Wald.).
. Irene puella (Lath.).
‘ Fam. Oriolidae.
. Oriolus diffusus, Sharpe.
tenuirostris, Blyth.
melanocephalus, L.
. Analcipus Trailli (Vig.).
| VIAGGIO ZOOLOGICO IN
61
©. Fam. Dicruridae; ©
BIRMANIA
. Dicrurus annectens (Hodgs:).
. Buchanga atra (Herm.). È
intermedia (Blyth).
. Chaptia aenea (Vieill.).
7 Bhringa remifer (Temm.).
3. Dissemurus paradiseus (L.). ©.
. Chibia splendens (Tick.).
Fam. Campophagidae.
. Graucalus Macei, Less.
5. Volvocivora melanoptera (Riipp.).
— neglecta: (Hume).
. Perierocotus elegans (MeClell.).
— speciosus (Lath.).
_ peregrinus (L.).
pulcherrimus, Salvad.
rubrolimbatus, Salvad.
Fam. Laniidae.
. Lanius pasutus, Scop.
— tephronotus (Vig.).
— collyrioides, Less.
cristatus, L.
. Tephrodornis pelvica, Hodgs.
. Hemipus picatus (Sykes) ?
— Fam. Muscicapidae.
. Terpsiphone affinis (Hay).
Hypothymis azurea (Bodd.). —
. Rhipidura albicollis (Vieill.).
. Cryptolopha tephrocephala
(And.).
— superciliaris (Tick.).
Culicicapa ceylonensis (Swains.).
. Alseonax latirostris (Raf).
. Pratincola maura (Pall.).
— ©“ caprata (L.).
. Oreicola Jerdoni, Blyth.
ferrea (Hodgs.).
. Stoparola melanops (Vig.).
131. Cyornis rubeculoides (Vig.). ©
*132.. —. unicolor, Blyth. i
.133. —. © Tickelliae, Blyth.
62
*134.
135.
136.
* 137.
*138.
139.
140.
VIZI.
142.
143.
*144.
145. Aethopyga sanguinipectus, Wald.
146.
147.
148.
149.
150.
151.
*152.
153.
154,
155.
156.
157.
158.
159,
160.
161,
162.
163.
164.
165.
166.
*167.
Cyornis dialilaema, Salvad.
Muscicapula maculata (Tick.).
Niltava sundara, Hodgs.
— Oatesi, Salvad.
— sp. n.? Salvad.
— grandis, Blyth.
Anthipes leucops (Sharpe).
Digenea cerviniventris, Sharpe.
Fam. Hirundinidae.
Hirundo gutturalis, Scop.
— nipalensis, Hodgs.
Cotile concolor (Sykes).
Fam. Nectariniidae.
_ Dabryi (Verr.).
_ cara, Hume.
Nectarophila Hasselti (Temm.).
Cyrtostomus flammaxillaris
(Blyth).
Arachnechthra asiatica(Lath.).
Anthothreptes malaccensis
(Scop.).
— rhodolaema, Shell.
Chalcoparia phoenicotis
(Temm.).
Arachnothera magna (Hodgs.).
_ aurata, Blyth.
_ modesta (Eyt.).
_ longirostris Lath.).
_ chrysogenys (Temm.).
Fam. Dicaeidae.
Dicaeum cruentatum (L.).
— olivaceum, Wald.
— cehrysorrhoeum, Temm.
— trigonostigma (Scop.).
Myzanthe ignipectus, Hodgs.
Prionochilus modestus, Hume ?
Zosterops siamensis, Blyth.
— auriventris, Hume.
— mesoxantha, Salvad.
L. FEA
168.
169.
170.
dal.
172.
173.
174.
175.
176.
177.
178.
179.
180.
181.
182.
183.
“184.
185.
186.
187.
*188.
189.
190.
1905
192.
193.
194.
195.
196.
197.
198.
199.
(442)
Fam. Fringillidae.
Carpodacus erythrinus (Pall.).
Passer montanus (L.).
— flaveolus, Blyth.
Emberiza fuscata, Pall.
—_ pusilla, Pall.
Euspiza rutila, Pall.
— aureola, Pall.
Melanolophus melanicterus
(Gm.).
Fam. Ploceidae.
Ploceus maculatus (P. L. S.
Miill.).
Munia acuticauda, Hodgs.
— rubronigra, Hodgs.
— subundulata, God.-Aust.
Fam. Alaudidae.
Alauda gulgula, Frankl.
Fam. Sturnidae.
Gracupica nigricollis (Payk.).
Sturnopastor superciliaris,
Blyth
Acridotheres tristis (L.).
—_ albocinetus, G.-Aust.
& Wald.
_ fuscus (Temm.).
_ siamensis, Swinh.
Poliopsar burmanica, Jerd.
— fuscoqularis, Salvad.
Sturnia malabarica (Gm.).
— nemoricola, Jerd.
Gracula intermedia, Hay.
Ampeliceps coronatus, Blyth.
Fam. Corvidae.
Corvus insolens, Hume.
Urocissa occipitalis (Blyth).
Dendrocitta rufa (Scop.).
_ himalayensis, Blyth.
Crypsirhina varians (Lath.).
Cissa chinensis (Bodd.).
Garrulus leucotis, Hume.
RT E e to
(443) VIAGGIO ZOOLOGICO IN
Fam. Pittidae.
200. Hydrornis Oatesi, Hume. 227.
201. — nipalensis, Hodgs.
202. Pitta cucullata, Hartl. 228.
203. Eucichla cyanea (Blyth). cs
230.
Fam. Eurylaemidae.
204. Psarisomus Dalhousiae (Jam.).
205. Serilophus lunatus, Gould. 231
Ordo MACROCHIRES. 2°
Fam. Cypselidae.
206. Cypselus pacificus (Lath.). 233
207. — infumatus, Sclat. 234.
*208. — minusculus, Salvad. 235
236
Fam. Caprimulgidae.
am. Caprimulgidae 937
209. Batrachostomus affinis, Blyth. | 238
210. Caprimulgus albonotatus, Tick. | 239
Ordo PICI. 20
Fam. Picidae.
241
211. Iynx torquilla, L. 949
212. Thriponax Feddeni (Blanf.).
2 243
213. Hemicercus canente (Less.).
214. Picus atratus, Blyth.
215. Iyngipicus canicapillus, Blytb. | 044
216. — pumilus (Harg.).
217. Lepocestes pyrrhotis (Hodgs.). | 245
218. Chrysophlegma flavinucha
(Gould.).
219. # chlorolophum (Vieill.).| 246
220. Gecinus viridanus (Blyth). 247
221. — occipitalis (Vig.)?
222. Chrysocolaptes sultaneus 248
(Hodgs.). 249
223. Tiga intermedia, Blyth. 9250.
224. Micropternus phaeoceps, Blyth.
225. Miglyptes jugularis, Blyth. 251
Ordo COCCYGES. 252
° : 253.
Fam. Upupidae. o
254
226. Upupa longirostris, Jerd.
BIRMANIA 63
Fam. Meropidae.
Nyctiornis Athertoni (Jard. &
Selby.).
Merops viridis, L.
_ philippinus, L.
Melithophagus Leschenaulti
(Vieill.).
Fam. Coraciidae.
. Coracias affinis, MeClell.
. Eurystomus orientalis (L.).
Fam. Alcedinidae.
. Alcedo bengalensis, Gm.
meninting, Horsf.
. Ceryle varia, Strikl.
5. Pelargopsis burmanica, Sharpe.
. Ceyx tridactyla (Pall.).
. Entomobya smirnensis (L.).
. Sauropatis chloris (Bodd.).
. Carcineutes pulchellus (Horsf.).
Fam. Bucerotidae.
. Dichoceros bicornis (L.).
. Anthracoceros albirostris, Shaw.
3. Aceros nipalensis (Hodgs.).
Fam. Trogonidae.
. Pyrotrogon erythrocephalus
(Gould).
. Orescius Gouldi (Swains.).
Fam. Cuculidae.
. Hierococcyx sparveroides (Vig.).
. Cacomantis threnodes, Cab. &
Hein.
. Surniculus lugubris (Horsf.).
. Lamprococeyx maculatus (Gm.).
xanthorhynchus
(Horsf.).
. Eudynamis malayana, Cab.
& Hein.
. Rhopodytes tristis (Less.).
— sumatranus, Raff.
. Rhamphococcyx erythrognathus
(Hartl.).
64
255.
296.
257.
258.
259.
260.
261.
262.
263.
264:
265.
266.
267.
268.
269.
*270.
271.
272.
273
974.
275.
276,
2
278.
279.
280.
281.
282.
283.
L. FEA'.°
Centrococeyx intermedius, 284.
Hume. 285.
. bengalensis (Gm.).
Fam. Capitonidae. -
Megalaema virens (Bodd.).
— Hodgsoni (Bonap.).
—. asiatica (Lath.).
Davisoni (Hume).
Ramsayi (Wald.).
cyanotis (Blyth).
Xantholaema haemacephala
(P. L. S. Mull.).
:Ordo PSITTACI.
Fam. Psittacidae.
‘Palàeornis indoburmanica; Hume
fasciata (P; L. S.
Miill.).
rosa (Bodd.).
Loriculus vernalis (Sparrm.).
Ordo STRIGES.
Fam. Bubonidae.
Scops pennatus, Hodgs.
lettia, Hodgs.
spilocephalus (Blyth).
Ninox scutulata (Rafll.).
Glaucidium Brodiei (Burt.).
cuculoides (Vig.).
Phodilus badius, Horsf.
Ordo ACCIPITRES.
Fam. Falconidae.
Circus melanoleucus (Forst.).
Lophospiza trivirgatus (Temm.).
Scelospizias poliopsis (Hume).
‘Accipiter virgatus (Reinw.).
Aquila nipalensis, Hodgs.
Spilornis cheela (Lath.).
Haliastur indus (Bodd.).
Milvus melanotis, Temm &
Schleg.
Elanus coeruleus (Desf.).
(444)
Pernis ptilorhynchus (Temm.).
Microhierax eoerulescens (L.).
‘ Ordo STEGANOPODES. -
286.
Fam. Phalacrocoracidae.
Microcarbo pygmaeus (Pall.).
Fam. Plotidae.
. Plotus melanogaster (Penn.).
Ordo HERODIONES.
Fam. Ardeidae.
. Ardea torra (Buch.).
— , purpurea (L.).
. Ardeola Grayi (Sykes).
. Butorides javanica (Horsf.).
. Ardeiralla flavicollis (Lath.).
» Ardetta cinnamomea {Gm.).
Ordo ANSERES.
Fam. Anatidae.
. Nettapus coromandelianus (Gm.).
. Dendrocycna javanica (Horsf.).
>. Anas poecilorhyncha (Lath.).
. Spatula clypeata (L.).
Ordo COLUMBAE.
Fam. Columbidae.
. Columba intermedia, Strickl.
. Spilopelia tigrina (Temm. &
Knip).
. Turtur meena (Sikes).
humilis (Temm.).
. Macropygia assimilis, Hume ?
303. Chalcophaps indica (L.).
. Carpophaga aenea (L.).
griseicapilla (Wald.).
. Sphenocercus apicicauda
(Hodgs.).
. Treron nipalensis (Hodgs.).
. Crocopus viridifrons (Blytb).
. Osmotreron bicincta (Jerd.).
Phayrei (Blyth).
(445) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 65)
Ordo GALLINAE. Ordo LIMICOLAE.
Fam Phasianidae. Fam. Oedicnemidae.
311. Polyplectron chinquis, Temm. 322. Esacus recurvirostris (Cuv.).
‘312. Euplocomus lineatus (Lath.). Fam. Parridae.
"313. —Horsfieldi, G.R.Gray. | 398, Metopidius indicus (Lath.).
:814. Gallus ferrugineus (Gm.). 3
Fam. Charadriidae.
dt 324. Charadrius fulvus, Gm.
315. Francolinus chinensis (Osb.). 325. Aegialitis dubia (Scop.).
316. Arboricola brunneipectus, Tick.| 326. Hoplopterus ventralis (Wagl.).
dI Lf — rufogularis, Blyth. 327. Lobivanellus atronuchalis, -
Blyth..
Fam. Turnicidae. Fam. Scolopacidae.
.318. Turnix maculosa (Temm.). 328. Tringoides hypoleucus (L.).
329. Helodromus ochropus (L.).
Ordo GERANOMORPHAE. 350. Numenius phaeopus (L.).
Fam. Rallidae. Ordo GAVIAE.
(819. Rallina fasciata (Raffl.). Fam. Laridae.
320. Gallinula chloropus (L.) 331. Sterna seena, Sykes.
321. Amaurornis phoenicura (Penn.).| 332. -- melanogastra, Temm.
RETTILI E BATRACI.
Come lo dice il titolo, questo paragrafo oltre ai rettili com-
prende anche i batraci e ciò, sia per la grande aftinità che
queste due classi hanno fra di loro, sia ancora perchè i materiali
che le concernono vennero illustrati dallo stesso specialista e coi
medesimi lavori. Ciò premesso, osserverò che se vi sono vertebrati
nella ricerca dei quali la cooperazione degli indigeni è preziosa,
quelli sono senza dubbio i rettili ed i batraci. In questo genere
di caccia, infatti, data la vegetazione fittissima ed arruffata che
per lo più ingombra il suolo di quei paesi; gli indigeni scalzi,
quasi nudi e per ciò sciolti ne’. movimenti, e eoll’occhio molto
esercitato, hanno ogni vantaggio sull’ europeo, quest’ ultimo, oltre
che meno bene assecondato dalla vista, trovandosi a disagio. fra
i suoi indumenti, quando il fucile e, se si diletta a raccogliere
66 L. FEA (446)
animali, i variati arnesi che deve portare seco non rendono le
sue mosse ancora più impacciate, senza tenere conto poi della
calzatura, la quale fa si che l’eco de’ suoi passi metta troppo
sovente in fuga l’ambita preda, prima che egli abbia potuto
accorgersi della sua presenza.
Ora è d’uopo osservare che se le tribù dei monti mi aiutarono
efficacemente nella ricerca di ogni sorta d’animali, le popolazioni
della pianura si diportarono assai diversamente, non per il so-
verchio rispetto per la vita, sotto qualunque forma si estrinsechi,
suggerita loro dalle credenze buddistiche che professano — giacchè
noi vedremo a suo tempo, quando ci occuperemo del rettile più
terribile che infesti quelle contrade, come i Birmani sappiano
conciliare concetti assai disparati fra loro — ma perchè neghittose
ed infingarde; e tali loro deficienze resero il mio compito assai
difficile e la collezione erpetologica non ne fu certo avvantag-
giata.
Malgrado ciò sono lieto di poter constatare che il mio viaggio
mi fruttò circa 1500 esemplari di rettili e 1600 di batraci. Se
queste cifre non bastassero a provare l’ardore grandissimo da me
posto nella ricerca di siffatti animali, aggiungerò che il materiale
che li concerne sarebbe risultato anche più numeroso se non ne
avessi perduto qualche centinaia. Non bisogna infatti dimenticare
che i Geckonidi ed i Scincidi colla loro coda molto fragile costi-
tuiscono un vero tranello pel collezionista, il quale, nell’ impa-
dronirsi di siffatti agilissimi sauri, non può sempre far sì che
le dita della sua mano non urtino questa delicatissima parte del
loro corpo, e tale urto ha per inevitabile risultato la rottura
della coda: quanti di questi rettili non gettai lungi da me
esasperato per averli involontariamente deturpati in tal modo!
Debbo però soggiungere che molti esemplari dell’ una e del-
l’altra classe furono pure buttati via perchè andati a male, ma
ciò fortunatamente accadde agli inizii del mio viaggio; dopo un
mese di tirocinio lo spiacevole caso non si ripetè più od assai
raramente. Per arrivare a questo risultato bastò un po’ di vi-
gilanza; quando nel secondo giorno d’ immersione alcoolica un
esemplare era troppo floscio o già soverchiamente stecchito, con
|
(447) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 67
un' addizione di spirito più forte nel primo caso, oppure di spi-
rito più debole nel secondo, rimediavo a tali inconvenienti; se
poi gli si era gonfiato il ventre, la sua conservazione veniva assi-
curata da un'incisione su quella parte affinchè il liquido conser-
vatore penetrasse fra gli intestini.
I serpenti velenosi, ho dovuto apprendere a mie spese, sono
fra i rettili quelli che in generale vanno a male più facilmente.
Per impedire che si deteriorino vi ha chi suggerisce le iniezioni
d'alcool fatte per l’orifizio anale con una apposita siringhetta,
ma invece di questo sistema, che ha il difetto, gonfiando oltre
misura il corpo di tali animali, di alterarne la forma, io ne con-
siglierei un altro da me adottato che mi pare migliore; cioè di
incidere loro il ventre con una forbicina affilata, toglierne gli
intestini, sostituirvi alquanto cotone e riavvicinare poscia accu-
ratamente i due lembi dell’ incisione. Con questo metodo gli
esemplari conservano la loro forma naturale e la impercettibile
fessura rimasta ove il ventre è stato aperto non menoma affatto
i loro pregi estetici.
Mi è parso utile di scendere a questi particolari e provare a
chi non lo sapesse che la conservazione dei rettili e dei batraci
non presenta alcuna difficoltà, perchè fra gli animali che offrono
ancora campo a ricerche profittevolissime, queste due classi di
vertebrati occupano uno dei primi posti. Io sarei lieto che questi
miei appunti cadessero sotto agli occhi di coloro che, non solo
amano di vedere genti e paesi nuovi, ma sentono anche il de-
siderio di rendersi utili alla scienza e li invogliasse a dedicare
una piccola parte del loro tempo a collezionare di questi animali.
Tutti gli esemplari di rettili e di batraci da me radunati fu-
Tono, eccettuati i doppii troppo numerosi, comunicati al noto
erpetologo del Museo Britannico, sig. G. A. Boulenger, che si
incaricò gentilmente di studiarli, pubblicando intorno ad essi
ben sette memorie in questi Annali (!) e riferendoli a 167 specie.
Di queste, 114 (?) spettano ai rettili, ma di una di esse, un
(!) Vedì l’elenco dei lavori nella prefazione.
(?) Nell’ elenco generale delle specie dato dal Boulenger nell’ ultima memoria
nia nd TT LP aan lt dan n
TRE TEAI INR N TITIAA EN BSIVE UPRRE OT)
68 L.. FEA . URI: (448)
Idrofide o serpente marino, non potendo noi tenere conto, perchè
estranea alla fauna terrestre e fluviale birmana, ne rimangono 113,
e 53.ai. batraci. Vedremo ora in che modo .le une ‘e le altre sono
distribuite per ordini e. famiglie e quali sono le più notevoli o
pregiate per rarità, o più degne per UO altra ragione della
mostra attenzione.
Incominciando dai rettili, osserverò che l’ ordine dei Cheloni
«comprende soltanto 10 rappresentanti cioè, 7 Testudinidi, 2
Trionicidi ed. 1 Platisternide e che nessuno di essi risultò muovo
alla scienza. I primi, o tartarughe terrestri; ricordano troppo bene
quelli dei nostri paesi perchè veda la necessità di occuparmene,
.menzionerò invece i due Trionicidi, 7rionyx formosus ed Emyda
seutata, poichè i loro piedi larghi e palmati, la corazza incomple-
tamente ossificata e coperta dalla pelle ed il muso quasi foggiato
a guisa di proboscide fanno di ‘questi Chelonidi, acquaioli per
eccellenza, due dei tipi più caratteristici dell’ ordine che conti la
mia collezione. fn
Lo stesso dicasi del Platisternide, P/atysternum megacephalum,
del quale sono lieto di poter dare qua la riproduzione di un.mio
schizzo eseguito dal vero (fig. 3). Che questo debba essere un
animale feroce, ce lo fa presagire il suo formidabile becco; ma
a quanto dicono i Carin — che apprezzandone molto la carne,
.gli muovono . un’ attiva caccia ricercandolo ai piedi delle ca-
scate dei» torrentelli, ove il rettile sembra si trovi più facil-
mente, e che mi procacciarono i pochi esemplari da me ripor-
-tatii — nell'acqua, suo elemento, esso si lascia prendere senza
‘opporre molta resistenza, mentre, estratto fuori da questa,
va» maneggiato con giudizio IAA se può, morsica furiosa-
mente (1).
sopra i rettili ed .1 batraci del mio. viaggio (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova,
vol. XXXIII, 1893, p. 304-347), sono soltanto enumerati 112 rettili perchè ne ven-
nero ommessì 2, cioè il Lepidodactylus lugubris ed il Calotes cristatellus.
(1) Secondo i Carin il Platysternum megacephalum non sarebbe la sola specie
di tartaruga a lunga coda che abiti i loro monti; un’altra essi me ne descris-
TÈ Sr mim. Tm, VIT. ..’.’ViQ’’—’———————_—————rr re" __rpr—rrt’oSo Ac«* ’'’*d e e e e eee ee e rmM'eeEeETEPEER
“ gite
(449) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
Gli altri 103 rettili appar-
tengono tutti all'ordine degli
Squamati e 4% sono Lacerti-
lia. La famiglia più numerosa
di questo sottordine sono i
Scincidi che sommano a 15 e
comprendono, oltre ad altre
quattro specie nuove, anche
il Lygosoma punctatolineatum,
nonchè il LZ. cyanellum ed il
L.anguinum già noti, tutti e
tre molto piccoli, i due ultimi
assolutamente lillipuziani, ma
con una coda tanto sviluppata
da assorbire da essa sola tre
quarti circa della lunghezza
dell'animale, colle zampe quasi
atrofizzate e per ciò nello
aspetto e nel modo di cam-
minare assai simili a serpen-
telli. Questi pochi cenni sa-
ranno sufficienti per dare una
idea delle specie più bizzarre
da me riportate di questa fa-
miglia, i cui agilissimi rappre-
sero più piccola col ventre aranciato,
tramandante una forte puzza. Trat-
tasi di una seconda specie del genere
ignota alla scienza, oppure soltanto
di differenze presentate dalla stessa,
prima di raggiungere il suo completo
sviluppo, e quella tinta gialla del
ventre, quel fetore non possono es-
sere assunti dal maschio all’ epoca
degli amori, od essere perduti da
entrambi i sessi ad una data età?
Domande queste che rimasero senza
risposta, non essendomi riescito di
ottenere l’animale in discorso.
L. FEA
\
69
e)
Fig. 3. — Platysternum megacephalum, Gray. — 1/3 della grand. nat.
70 L. FEA (450)
sentanti, quantunque destituiti di tinte appariscenti, sono tutt'altro
che privi di attrattive mercè la lucente corazza di scaglie che
copre il loro corpo, l'eleganza delle forme e la grazia dei mo-
vimenti.
Seguono i Geckonidi o tarantole con 13 specie, sauri questi,
noi sappiamo, anch'essi agilissimi, ma che le mosse sussultorie,
il corpo apparentemente nudo, gremito di tubercoli, il capo troppo
voluminoso, la forma generale schiacciata e tozza rendono ripu-
gnanti, per quanto tali deficienze estetiche ed i piedi resi at-
taccaticci dagli apparati adesivi delle dita, non spieghino poi
neppure l’ aborrimento al quale queste creature affatto innocue
sono in generale condannate. Venendo allè specie da me raccolte
osserverò poi ancora, che se in maggioranza esse hanno, come
quelle dei nostri paesi, una livrea punto gaja, alcune, ad esempio
le 2 nuove, cioè il Gymmnodactylus peguensis. ed il (. Feae, fregiate
di chiazze nero-vellutate sopra un fondo grigiastro chiaro, offrono,
come lo dimostrano le figure 4 e 5, contrasti di tinte assai
vivaci. Il ben noto Piychozoon hRomalocephalum poi, sorprende
per le bizzarre espansioni cutanee delle zampe e dei lati del
tronco e della coda, espansioni che in questa ultima parte del
corpo assumono le parvenze di veri e proprii festoni fogliacei,
ed il non meno conosciuto Gecko verticillatus per le dimensioni
straordinarie, potendo superare in lunghezza i 30 centimetri.
Quest’ ultimo non è solo uno dei maggiori Geckonidi che vanti
la Birmania (*), ma anche il rettile più canoro del paese; infatti
il suo grido costituito di due sillabe: «tau té », pronunziate ad
intervalli, ripetutamente, con voce vibrata, quasi stentorea e che
sono pure quelle colle quali questa grossa tarantola è stata bat-
tezzata dai Birmani, odesi a grande distanza.
Gli Agamidi ascendono a 12 e parecchi di essi sono notevoli
per varii rispetti; prima però di dare qualche cenno intorno ai
medesimi mi sembrano opportune alcune considerazioni generali
sulla famiglia. Noi sappiamo che i Geckonidi sono presso che tutti
(1) La Birmania ospita una specie del genere ancora più grande, il Gecko stentor,
che dicesi giunga a 36 cent. in lunghezza, ma essa manca alla mia collezione.
cu ati il cia Put
(451) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 74
notturni e che i Scincidi, estremamente timidi, lasciano di rado
i detriti e le foglie secche fra le quali passano, si può dire, la
loro esistenza, e queste loro abitudini non sono certo fatte, mal-
grado la vita diurna che conducono, per metterli più in evidenza
n RES ie
Fig. d. — Gymmnodactylus peguensis, Blgr. — Grand. nat.
Dv
Fig 5. — Gymnodactylus Feae, Blgr, — Grand. nat.
dei Geckonidi. Gli Agamidi, invece, anch’ essi amanti del sole,
preferiscono le fronde, stanno sopra rami e tronchi, ove pos-
sono essere osservati facilmente, e la loro presenza resa manifesta
da tali preferenze e dall’ indole loro ardita, forma uno dei tratti
caratteristici dei paesaggi birmani. A nessuno degli Agamidi da
me raccolti applicasi meglio questo concetto che ai Calotes, con
alcuni dei quali potete famigliarizzarvi anche senza escire dai
centri più popolosi, tanto essi abbondano anche nelle città pri-
i ie
72 L. FEA (4.52)
marie della Birmania: fra gli animali che a Mandalay destarono
nei primi giorni la mia ammirazione, rammento certi splendidi
esemplari di Calotes mystaceus col capo ed il collo di un bel az-
zurro e fregiati lateralmente da una cospicua striscia bianca —
probabilmente maschi — misti ad altri coloriti assai più mode-
stamente — probabilmente femmine — che vedevo in gran
numero rincorrersi sui tronchi dei tamarindi fiancheggianti le
strade principali di quella grande metropoli.
Osserverò ancora che, tolto il già menzionato Ptychozoon,
Geckonide invero straordinario, tutti i rappresentanti da me
riportati di questa famiglia offrono fra loro una grande analogia
nella forma, analogia che i Scincidi mostrano non meno accen-
tuata, mentre gli Agamidi hanno aspetto più variato, dimensioni
maggiori ed alcuni tinte assai vivaci. Dal punto di vista della
plasmatura, fra le 5 specie dell’elegante genere Ca/otes da me
riportate meritano menzione il C. Emma, notevole per le di-
mensioni, l'enorme sviluppo della coda, la quale da sola rappre-
senta i tre quarti della lunghezza dell’animale, che a sua volta
può misurare complessivamente !/, metro, e per l'altezza della
cresta dorsale; tutte e 3 le Acanthosaura, genere, come è noto,
costituito di specie dalle forme più tozze ma nell'aspetto assai più
caratteristiche dei Calotes, cioè col corpo più compresso, col capo
sagomato più stranamente ed armato di aculei che conferiscono
loro un non so che di grottesco e feroce allo stesso tempo, ed
i 8 Draco, cui la lunga appendice alla gola, e sopratutto, le ali
o membrane estendentisi e ripiegantesi a guisa di ventaglio ai
fianchi e che permettono loro di spiccare salti vertiginosi fra
gli alberi, fanno di questo genere uno dei più sorprendenti
dell’ ordine.
Per riguardo ai colori, oltre al Calotes mystaceus, il cui maschio
sfoggia l’appariscente livrea che ho detto all’ epoca degli amori,
conviene citare anche il Ca/otes cristatellus, superiormente tutto
di un bel verde erba, ed il Leolepis Belli, col dorso cosparso
di macchie biancastre cerchiate di bruno, emergenti con vago
contrasto sulla tinta grigiastra generale del corpo, ed i fianchi
fregiati da una serie di cospicue chiazze rosso-cinabro e nero-
(453) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 73
violacee alternate, di un effetto cromatico meraviglioso. Quest’ ul-
timo non è soltanto uno dei più caratteristicamente pinti ed il
maggiore Agamide riportato dal mio viaggio, malgrado la coda
meno sviluppata raggiungendo esso, come il Ca/lotes Emma,
1/, metro in lunghezza; ma ha anche il vezzo, proiettando ester-
namente la pelle dei fianchi, di allargare considerevolmente il
proprio corpo e dargli una forma espansa. Da prima sì era vo-
luto intravedere in ciò un’applicazione identica a quella delle
così dette ali dei Draco, o in altri termini, che il L. Belli po-
tesse come questi ultimi librarsi, per modo di dire, nell'aria e
conducesse vita arboricola; ma poscia è stato riconosciuto, e potei
constatarlo io stesso, che assume la forma espansa che ho detto
quando è stimolato dalla paura od eccitato dall'ira, che non
lascia il suolo, che anzi scava buchi nei quali cerca salvezza in
caso di pericolo e, senza dubbio, si rifugia durante la notte.
Aggiungerò pure che si nutre, sembra, esclusivamente di vegetali
e che quindi anche per questo rispetto il L. Bel differisce sen-
sibilmente dagli altri Agamidi da me osservati, i quali amano,
ripeto, le fronde e, come la massima parte dei sauri, danno
la caccia agli insetti.
Riguardo poi a novità per la scienza, osserverò che questa
famiglia ne rivelò 1 sola, ed ancora trattasi di una forma spe-
cifica, esteticamente parlando, deficiente, i caratteri plastici più
evidenti del genere nella novità in discorso, Calotes microlepis,
essendo poco accentuati.
I Varanidi, che, come si sa, vantano i colossi del sottordine
Lacertilia, stati radunati, or non è molto, in un unico genere,
Varanus, ascendono a 3, tutti noti. Di questi basterà citare il
V. Bengalensis ed il V. salvator, che sono due delle maggiori
specie conosciute; infatti se gli esemplari da me riportati di
queste due specie superano di poco 4 metro in lunghezza, gli
esempii di quelli che oltrepassano del doppio questa misura non
sembrano rari: nell’Ort-agricultural Society"s Garden di Rangoon,
osservai un V. salvator tenuto vivo chiuso in un recinto, che
certo misurava più di 2 metri in lunghezza.
Gli Anguidi, famiglia anch’ essa come la precedente poco nu-
74 IL. FEA (454)
merosa ed i cui rappresentanti sono in maggioranza americani,
si riducono ad 1 solo già noto, Ophisaurus gracilis, distinto dal
congenere europeo per la mancanza di zampe rudimentali po-
steriori.
Ad 41 solo, pure noto, si riducono anche i Lacertidi, nume-
rosissimi invece specialmente nel continente nero, dei quali il
ramarro e le lucertole dei muri sono i tipi più famigliari a noi.
Intendo parlare del 7'achydromus sexlineatus, graziosa lucertolina
fregiata di cospicue carene dorsali, con una coda lunghissima,
non rara, nelle pianure birmane, ma infrequente fra i monti e
con una distribuzione geografica molto estesa; a differenza del-
l’Ophisaurus gracilis, che è stato soltanto trovato nella parte
orientale e meridionale della catena imalaica e sue diramazioni,
malgrado la località Rangoon statagli anche assegnata (1).
Nel sottordine dei Lacertilia, del quale abbiamo trattato or ora,
vi sono tre famiglie, che per importanza numerica si disputano il
primato nella fauna dell'India e sue dipendenze, cioè i Geckonidi,
i Scincidi e gli Agamidi; in quello degli Ofidì del quale stiamo
per occuparci, ve ne ha una soltanto, ma tanto vasta da contare
più rappresentanti da se sola che tutte le altre sommate assieme.
Voglio alludere a quella dei Colubridi, la quale non aveva pochi
anni fa che un’ estensione mediocre e si accrebbe così smisurata
mente per opera di due lavori di (x. A. Boulenger, uno faunistico (?),
l’ altro d’ indole sistematica (*) e mediante la soppressione di un
certo numero di famiglie state da questo erpetologo incorporate
in quella dei Colubridi. Fra le famiglie soppresse gioverà ram-
mentare gli Elapidi e gli Idrofidi, che coi Viperidi ed i Crotalidi
costituivano la così detta categoria dei serpenti velenosi, perchè
tale soppressione ebbe per effetto di smembrare una delle due
grandi sezioni nelle quali erano divisi gli Ofidì, antichissima,
(') W. THEOBALD. Burma its peop. and prod., vol. I, p. 327.
(2) Fauna Brit. Ind. Reptilia and Batrachia.
(*) Catalogue of the Snakes in the British Museum —, del quale è comparso
recentemente il III ed ultimo volume, certo una delle maggiori, se non la più
ardua, delle opere del distinto scienziato del Museo Britannico.
(455) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 75
profondamente radicata nel concetto popolare, ma fondata, sem-
bra, sopra basi non giustificate dalla scienza.
Data questa enorme preponderanza dei Colubridi è naturale
che la maggior parte dei rappresentanti da me raccolti del pre-
sente sottordine spettino alla famiglia in discorso; infatti delle
59 specie radunate — che a tanto esse ascendono comprenden-
dovi il già menzionato Idrofide — ben 50 le appartengono. È
del pari ovvio che, così costituita la detta famiglia, queste 50
specie presentino i tipi più variati; ed insieme ai Simotes dal
corpo tozzo, dal capo cilindrico, dalle tinte sbiadite, si trovino
le slanciate Dipsas, dalla testa larga, schiacciata, chiazzate ele-
gantemente 0 tinteggiate con vivacità ed i Dryophis col muso
allungato, aguzzo, stranamente foggiato, vere fettuccie viventi
del più bel verde che si possa immaginare; così pure colla Ca/-
lophis Macclellandi, fasciata di nero e di rosso, il più vago ser-
pentello che mai abbia visto e, nonostante il capo minuscolo e
l'aspetto inoffensivo, assai velenoso, noi troviamo il Bungarus
fasciatus, la cui funerea livrea sembra far presagire i dannosi
effetti del suo morso, l’Hydrophis gracilis, che insieme alla coda
piatta foggiata a remo, e la minuta squamatura, rispecchia le
altre peculiarità del bizzarro gruppo di Ofidî velenosi prettamente
marini cui appartiene, infine la Nava tripudians e la N. bungarus,
che essendo i due più terribili rettili che infestino il paese, com-
menterò alquanto più estesamente.
A vero dire una di queste due specie, state dai primi pionieri
europei dell'India, i Portoghesi, dette verosimilmente senza di-
stinzione cobra de capello, cioè la N. tripudians, è troppo nota
volgarmente col nome di serpente ad occhiali, in grazia, sap-
piamo, della caratteristica macchia che le fregia il collo, perchè
occorra di descriverla; ed intorno alla N. bungarus, detta anche
volgarmente Amadriade, basterà rilevare che presenta la stessa
variabilità di tinte della precedente e, come questa , irritata,
drizza la parte anteriore del corpo e dilata straordinariamente il
collo, ma è priva della macchia or ora accennata. L’Amadriade
non è solo il più fiero serpente velenoso della Birmania, poichè
aggredita, generalmente , non soltanto non indietreggia ma in-
76 IL. FEA (456)
calza (1); essa ne è anche il maggiore: il più grande degli
esemplari da me riportati oltrepassa di poco 2 metri, però si sa
che ve ne sono di quelli che giungono fino a 4. Il serpente ad
occhiali invece arriva appena alla metà di questa lunghezza,
è meno audace e munito di un morso meno pernicioso, ma
è molto più frequente e per ciò fa più vittime. Malgrado ciò vi
sono Birmani fanatici che, certo in virtù di bizzarri pregiudizi,
circondano questa perfida creatura e l’Amadriade di un rispetto
che confina col ridicolo. Essi infatti non solo non le molestano,
ma ponete il caso che scoprano uno di questi serpenti in mezzo
alla strada od in qualunque altro punto ove il rettile corra il
rischio di venire schiacciato sotto le ruote di un veicolo, oppure
di essere fatto segno alla giusta indignazione di qualche meno
scrupoloso buddista, è tutt’ altro che improbabile che facciano del
loro meglio per allontanarnelo. Ciò però non impedisce colà alla
gente, la quale sa con tanta disinvoltura conciliare i concetti più
disparati e soprattutto trarre da ogni cosa ragione di sollazzo,
di fare le due specie di Naza oggetto di un curioso genere di
sport. Infatti mi venne assicurato che a Mandalay non è raro il
caso di sorprendere compagnie di capi scarichi raccolte in cir-
colo, armati ciascuno di una verghetta, in mezzo ai quali sta
una Naia che, sferzata dall'uno, punzecchiata dall’altro, con un
terzo del suo corpo eretto e dondolantesi, col collo enormemente
dilatato, saetta colla lingua l’aria vibrando a destra ed a manca
morsi, che fortunatamente i suoi persecutori eludono con una
rapida successione di balzi in tutti i sensi.
Ho detto che il serpente ad occhiali è molto più frequente
(') Ecco in proposito un interessante aneddoto del rev. Mason:
« Un Birmano assai intelligente mi disse che un suo camerata inciampò un
giorno in un nido di questo serpente (Amadriade) ed immediatamente si ritrasse:
ma la vecchia femmina gli diede la caccia. L’uomo fuggi correndo all’ impazzata,
finchè incontrato un fiumicello vi si gettò entro sperando così di sottrarsi al ne-
mico, ma ahimè toccata la sponda opposta si vide il furioso Amadriade alle cal-
cagna, dritto, cogli occhi luccicanti di rabbia pronto a colpirlo co’ suoi terribili
denti. Allora disperato costui si liberò del turbante e lo gettò al serpente, il quale -
vi si slanciò addosso come un lampo e per qualche istante saziò la sua vendetta
morsicandolo furiosamente, dopo di che il serpente ritornò tranquillo al suo na-
scondiglio ». (Burma its peop. and prod. vol. I, p. 310).
"Si
(457) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 77
dell’Amadriade, concluderò aggiungendo che questa, a quanto mi
è sembrato, preferisce i monti, quello la pianura e che ivi ab-
bonda anche nei centri più popolosi: tanto è vero che il mag-
giore serpente ad occhiali che io abbia avuto a Bhamo, fu preso
nel bel mezzo della città, vicino alla residenza del governatore
e che a Mandalay ne acchiappai poi io stesso non meno di tre,
sul piazzale che circondava la palazzina di un nostro connazio-
nale, il dott. Barbieri.
Venendo ora alle novità osserverò che i Colubridi da me rac-
colti, quantunque come si è visto assai numerosi, non ne diedero
che 3 (!), delle quali basterà menzionare l’Ablabes Dortae, di forma
assai slanciata, superiormente verde ed inferiormente bianchiccia.
Essa, il Coluber prasinus, ed il Dryophis mycterizans, tutti e due
di un verde ancora più gaio ed intenso e l’ultimo col bizzarro
muso che ho detto e che
credo opportuno di ripro-
durre qua (fig. 6), il Colu-
ber porphyraceus con larghe
Fig. 6. — Testa di Dryophis mycterizans, L.
— Grand. nat.
chiazze nere e rosse, la
Chrysopelea ornata, nera macchiettata di verde ed infine il Cal-
lophis Macclellandi già descritto, sono i rappresentanti più viva-
cemente tinti della famiglia riportati dal mio viaggio.
I Viperidi, che dopo i Colubridi sono la famiglia della quale
radunai maggior copia di specie, sommano soltanto a 3, ma uno
di essi, quantunque dotato di dimensioni modeste, destituito di
peculiarità plastiche evidenti e colorito poco caratteristicamente,
riveste un pregio scientifico grandissimo. Infatti l’ Azemiops Feae,
al quale intendo alludere, oltrepassa di poco 60 cent. in lun-
ghezza, ha il corpo foggiato come la pluralità dei rappresentanti
del sottordine, infine la tinta generale grigio scura e le fascie
(') In realtà esse sarebbero state 5, ma stante il ritardo frapposto contro i miei
desiderì a comunicare l’ ultima parte del materiale erpetologico al sig. G. A. Bou-
lenger, due di esse videro nel frattempo la luce mercè esemplari raccolti da altri.
Esse sono il 7rirhinophotis nuchatis, tipo anche di un nuovo genere, descritta
dal Boulenger nel — Catalogue of the Snakes in the British Museum, vol. I, p. 419 —
e l’Ablabes Stoliczkhe descritta, da W. Sclater nel — Journ. Asiat. Soc. Beng., vol.
LX, 1891, p. 234.
78 L. FEA (458)
trasversali bianchiccie che costituiscono la sua livrea sono pre-
senti in molti altri Otidi; ma esso possiede però caratteri, seb-
bene minuziosi, tanto significativi che venne descritto come
nuovo, non solo specificamente ma anche genericamente. Ecco
alcuni apprezzamenti del sig. G. A. Boulenger intorno all’Aze-
miops: « Il genere più vicino a questo sembra il Dinodipsas
di Puerto Cabello, che è similmente provveduto di uno scudo
loreale, ma che differisce nei caratteri leptognatoidi esterni, sub-
caudali indivise, scaglie carenate, ecc. La scoperta di quel genere
eccitò grande interesse fra gli erpetologi, poichè il gruppo al
quale esso appartiene (« Giftnattern » Atractaspididae e Causidae)
si supponeva limitato all'Africa, ove esso è largamente rappre-
sentato. Posso inoltre aggiungere che l’Azemzops è la più interes-
sante scoperta ofiologica fatta dopo quella del Dinodipsas » (1).
Gli altri due Viperidi appartengono a quel caratteristico. tipo
di serpenti velenosi, i Crotalini, il cui enorme capo romboidale
porta davanti agli occhi una profonda fossetta, e sono il Tr
meresurus monticola, di una tinta grigio ocracea, chiazzato di
bruno, piuttosto raro e confinato fra i monti ed il 7. gramineus,
di un verde intenso, frequentemente fregiato da una serie di
chiazzette rosso-cinabro ai lati e comune tanto nelle parti basse
che nelle parti elevate del paese.
Seguono i Tiflopidi, rappresentati nell’ India e sue dipendenze
da poche specie e da un solo genere, Typh/ops, dei quali io non
raccolsi che 2 specie. Esse hanno questo di comune coi Crotalini
menzionati or ora, che una, 7. Diardi, è pregiata per la
sua rarità e sembra anch’ essa preferire i monti, mentre la se-
conda, T. braminus è molto comune ed ama la pianura. Giova
però osservare che quest’ ultima, nota non solo in una grande
parte dell'Asia, ma altresì nell'Africa meridionale e nella stessa
isola di Madagascar, deve in questa sua immensa area di distri-
buzione offrire bizzarre lacune, se si riflette che io la trovai
abbondantissima a Bhamo ed in altre località vicine, mentre non
riescii a trovarne un solo esemplare in tutte le altre parti del
(1) Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 602.
ala pr"
(459) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA #9
paese da me visitate. Riguardo a dimensioni osserverò che il
T. braminus non supera di molto un lombrico comune, del quale
ha pure la tinta brunastra; il 7. Diardi invece può sorpassare 40
cent. in lunghezza ed ha una tinta alquanto più chiara. L'uno e
l’altro sono poi dai Birmani detti serpenti a due teste, per la grande
disinvoltura, credo, colla quale questi serpentelli perfettamente
cilindrici, dal capo minuscolo non separato dal corpo da alcuna
traccia di collo, sprovveduti di coda e dalle abitudini sotterranee
camminano a ritroso, e specialmente perchè l’ estremità poste-
riore del loro corpo, terminando in un moncone cuneiforme, ha
qualche rassomiglianza coll’ anteriore. Ma vi ha di più; i Birmani,
non solo vedono in questo moncone una seconda testa, ma
ritengono che il morso di questa supposta testa sia assai più
pernicioso di quello della vera, che pure credono velenosissimo ;
in altri termini essi condannano all’ esecrazione creature timide
ed innocue quanto il nostro orbettino, fatto abbastanza singolare
per della gente che tollera poi non solo, ma perfino protegge,
come abbiamo visto, nemici veri, formidabili, quali sono il ser-
pente ad occhiali e l’Amadriade.
Oltre alle famiglie citate, la mia collezione ofiologica ne conta
altre quattro, rappresentate però da una sola specie, cioè Boidi,
Ilisiidi, Xenopeltidi ed Amblicefalidi. Troppo s' è scritto e discusso
intorno alla forza straordinaria ed alla maniera colla quale i
Boidi, questi colossi fra i serpenti, s'impadroniscono delle loro
vittime, ed alle grosse prede che riescono ad ingoiare, perchè
veda la necessità di toccare simili argomenti, tanto più che non
avendo nulla da aggiungere in proposito, non farei che ripetere
quanto è già stato con maggiore competenza riferito da altri.
Infatti durante tutto il viaggio non mi accadde di imbattermi
in un solo di questi Ofidî, gli esemplari radunati essendo stati
tutti presi e portatimi dagli indigeni. Ciò premesso, osserverò
soltanto che il Python molurus da me riportato non è nè il mag-
giore, nè il più bello dei Boidi birmani; queste due prerogative
spettano ad una seconda specie, P. reticulatus, ornata di elegan-
tissimi disegni e che può giungere a 9 metri di lunghezza, mentre
la prima è colorita meno brillantemente e non sembra oltre-
80 L. FEA (460)
passare i 6 metri. Aggiungerò che il più grande de’ miei esem-
plari non arriva alla metà di questa lunghezza.
Per dare poi un’ idea del rappresentante che le altre 3 fa-
miglie contengono rispettivamente, non sarà inopportuno ricor-
dare che l’Ilisiide, Cy/ndrophis rufus, per l'assenza della coda
e forma generale cilindrica, rassomiglia assai ad un Tiflopide e
che nelle dimensioni può essere paragonato al 7'yphlops Diardi;
esso ha però una livrea molto più appariscente, essendo fregiato
di numerose fascie trasversali di un arancio vivacissimo, emer-
genti con elegante contrasto dal fondo azzurro-cupo iridescente
dell’ animale. Una identica tinta sfoggia pure il Xenopeltide,
Xenopeltis unicolor; quest'ultimo però non possiede, come lo fa
presagire il suo nome specifico, traccie d' arancio, raggiunge
dimensioni molto maggiori e inoltre, a differenza di quello, è
conformato regolarmente, poichè il capo sorpassa in larghezza
la porzione anteriore del tronco, e quindi è ben distinto ed il
suo corpo va attenuandosi posteriormente e termina gradatamente
in punta come nella pluralità degli Ofidi. In quanto all’Amblice-
falide, Amblycephalus Andersoni, col quale chiuderò questi brevi
appunti sui rettili raccolti, è una biscietta presso che intieramente
brunastra, lunga 35 cent., i cui maggiori pregi sono quelli di es-
sere risultata nuova alla scienza e di appartenere ad una famiglia
dalle abitudini assai bizzarre, molto ristretta, e scarsamente rap-
presentata in India ed ancora più scarsamente in Birmania. Infatti,
per quanto si sa, gli Amblicefalidi escono soltanto la notte, ed
al contrario di quanto fa la pluralità degli Ofidi, si nutrono
d’ insetti; sappiamo altresì che le specie indiane conosciute prima
che io intraprendessi il mio viaggio non erano che 4, e che
soltanto 2 di esse erano, come vedremo a suo tempo, state se-
gnalate della Birmania; la scoperta dell'A. Andersoni ha quindi
fatto salire queste due cifre a 5 ed a 3 rispettivamente.
Ho detto che i batraci da me riportati ascendono a 53; os-
serverò ora che ben 51 di essi sono Anuri.
by dle Be Chu PASO 5401
II 7,
TINI
(461) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 81
Incominciando dalla famiglia numericamente più importante,
rileverò che i Ranidi comprendono 32 specie, 11 delle quali sono
nuove per la scienza e 4 di quest’ ultime spettano al genere ti-
pico per eccellenza ana, del quale raccolsi ben 20 specie; fra
esse meritano di essere ricordate la A. Zatopalmata e ft. livida en-
trambe già note, l’enorme sviluppo delle estremità, le posteriori
in particolare, i disci carnosi delle dita, infine, la forma relativa-
mente corta del capo e lunga del tronco delle quali, conferiscono
loro un aspetto peculiare e la nuova £. Feae, che si fa poi notare
per i tubercoli che le coprono il dorso. Menzionerò ancora la
R. tigrina per la sua mole, dalla punta del muso all’ estremità
del tronco giungendo a misurare fino 15 cent. in lunghezza, e
per la potenza della sua voce; bisognava sentire la notte a
Bhamo che fragorosi cori mettevano insieme le sue sterminate
legioni di ranocchi e quanta parte vi avessero gli individui della
specie in discorso, le note gravi robustissime dei quali, più che
dagli organi vocali di batraci le avreste dette emesse da una
fitta schiera di contrabassi: non per nulla la È. tigrina venne
anche chiamata /atrans e gli inglesi la dicono bull frog! Dopo
il genere Rana i meglio rappresentati sono i generi Rhacophorus
ed Ixalus, dei quali raccolsi rispettivamente 4 specie; degli /ralus
basterà dire che 3 risultarono nuovi ed in quanto ai Rhacophorus,
sono lieto di poter dare la figura di una delle due novità che essi
pure contengono, R. Feae (fig. 7), affinchè si abbia un’ idea esatta
del più cospicuo batrace arboricolo fruttato dal mio viaggio. Il
R. Feae non è soltanto una delle maggiori specie del genere,
ma anche una delle più leggiadre, superiormente la sua livrea
essendo costituita da una tinta generale azzurrognola, delicata,
tendente al verde e da poche chiazzette giallognole. Sorvolando
sul genere Oxyglossus, rappresentato da 2 specie assai note,
osserverò che le più interessanti novità da me scoperte fra i
Ranidi sono il Phrynoderma asperum ed il Chirixalus Doriae ,
rispettivamente tipi di un nuovo genere ed il primo, lungo ap-
pena 4 cent. e !/,, brunastro, finamente coperto di bitorzoletti
ed asperosità, il secondo, ancora più piceolo, liscio e variabile nel
colore; infatti alcuni esemplari sono isabellini, altri grigio-scuri
- ASD
(463) VIAGGIO. ZOOLOGICO IN BIRMANIA 83
tendenti al violaceo, mentre poi altri ancora offrono gradazioni
di tinte intermedie.
Alla famiglia dei Ranidi segue quella degli Engistomatidi, della
quale non ebbi che 6 rappresentanti; di questi, 1 solo risultò
nuovo ed ancora trattasi di una forma deficiente. Infatti la zona
nerastra che occupa la parte interna del dorso, e quella grigia
che la limita ai lati conferiscono alla nuova CaZlula macrodactyla
una livrea assai più umile di quella del ben noto congenere,
la C. pulchra, che deve il suo lusinghiero nome specifico, sap-
piamo, ad una grande macchia bianco-giallognola in forma di
un'U capovolta, emergente con vago contrasto sul dorso bruno
del batrace. Lo stesso dicasi della plasmatura del corpo, nella
C. macrodactyla molto meno caratteristica che nella C. pulchra,
la quale col suo minuscolo capo, con zampe brevi e gracili
ed un corpo voluminosissimo e la possibilità, quando l’animale
è molestato, di gonfiarsi in modo da assumere quasi le par-
venze di un palloncino, è davvero una creatura assai bizzarra.
Degli altri 4 rappresentanti, 3 spettano al genere Microhyla,
costituito da specie molto piccole e dotate di disegni assai ele-
ganti ed il quarto è il raro Calophrynus pleurostigma, dalle
forme tozze, tinto di giallo-vinaceo e fregiato da striscie longi-
tudinali di un bel bruno violaceo.
Anche i Pelobatidi sommano, come i precedenti, a 6, ma
sono assai più interessanti, perchè soltanto 2 di essi erano
noti e perchè tutti spettano ad un genere molto ristretto, asia-
tico per eccellenza ed in Birmania, ove ne è stato segnalato
un maggiore numero di specie, rappresentato poverissimamente.
Infatti prima che io intraprendessi il mio viaggio, si conoscevano
soltanto 3 specie del genere Leptobrachium, del quale ho inteso
parlare, e 2 di esse erano state segnalate in Birmania (!) e sono
(') Oltre al Leptobrachium gracile di Borneo, citato incidentalmente, il sig. G.
A. Boulenger (Fauna Brit. Ind. Reptilia and Batrachia, p.510) enumera 4 altre
specie di questo genere, per le quali tutte, fra le località date, è indicata la Bir-
mania; ma 2 di queste specie, L. Feae e L. carinense, fanno già parte di quelle
da me scoperte, quindi i Leptobrachium noti prima che io intraprendessi il mio
viaggio si riducevano a 3, e soltanto 2 di essi erano stati segnalati della Bir-
mania.
84 L. FEA (464)
appunto le due note ritrovate anche da me; le altre 4 specie da
me scoperte di questo genere, hanno quindi nientemeno che
triplicato il numero dei Leptobrachium birmani, i quali ascendono
ora precisamente ai 6 da me raccolti (1).
Per quanto concerne l'aspetto, non sarà poi inutile osservare
che le dette due specie note, benchè molto differenti l’una dal-
l’altra e quindi perfettamente distinte, non presentano tuttavia
caratteristiche tanto spiccate quanto alcune di quelle da me
scoperte, così noi vediamo la tendenza manifesta nel corpo del
già menzionato Leptobrachium gracile e del meglio conosciuto
L. Hasselti a dilatarsi anteriormente ed accompagnata da un
conseguente allargamento della testa farsi molto più evidente
nel nuovo ZL. Feae, il cui capo è largo quasi due volte quanto
è lungo, senza contare che le sue sopraciglia sono armate di
un’ appendice in forma di corno assai pronunziata ; bizzarro orna-
mento questo che in maniera meno pronunziata sfoggia pure il
nuovo L. carinense, ma non posseduto da alcuno dei 3 Leptobra-
chium già noti. Anche riguardo a dimensioni le specie conosciute
presentano delle differenze assai rilevanti, il più piccolo L. gracile,
superando di poco i 4 cent. in lunghezza (?), e il più grande
L. monticola raggiungendone invece 10; ma tali differenze sono
assai maggiori fra la più piccola e la più grande delle specie
nuove, L. pelodytoides e L. carinense, questa giungendo a 16
cent., quella rimanendo al disotto di 4, la prima cioè mostran-
dosi alquanto inferiore nella statura alla minore delle specie
(') Da informazioni fornitemi dai nativi, sulla cui veridicità non ho ragione di
dubitare, risulta che la catena Dana nel Tenasserim, od almeno il suo maggiore
picco, il Mooleyit, ospita un grosso batrace cornuto. Disgraziatamente la mia per-
lustrazione fra quei monti si compiè nella stagione asciutta, durante la quale, tale
batrace non essendo reperibile, io non potei procacciarmene alcun esemplare.
Ora nasce spontanea una domanda: questo batrace è desso un Megalophrys
oppure un Leptobrachium, ed appartenendo a questo genere oppure a quello,
sarà esso noto o nuovo alla scienza? Ecco un interessante problema zoologico
che il naturalista che riescirà a calcare le pendici del Mooleyit durante le
pioggie potrà sciogliere.
(?) Il Dr. A. Giinther, nella descrizione originale dà a questa specie una lun-
ghezza totale di 42 millim. (On the Reptiles and Amphibians of Borneo. Proceed.
Zool. Soc. Lond., 1872, p. 598).
(465) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 85
note e la seconda molto superiore alla maggiore. Gioverà ancora
rilevare che il ZL. pelodytoides ha forme smilze, poichè sopra una
lunghezza effettiva di 37 mill. presenta un diametro massimo di
13, il che vorrebbe dire che è largo poco meno di '/, della sua
lunghezza, mentre il Z. carinense sopra 16 cent. in lunghezza
può presentarne fino a 12 in larghezza ed è quindi quasi tanto
largo quanto lungo e naturalmente questo fatto aumenta di.
molto le differenze di dimensione suaccennate. Come si vede
dunque l’addizione di questi nuovi elementi non soltanto ha tri-
plicato il numero dei Leptobrachium birmani, ma ha anche mutato
alquanto la fisonomia, per così dire, del genere, il quale col
corpulento L. carinense vanta ora uno dei maggiori rappresen-
tanti dell'ordine e col ZL. pelodytoides, se non uno dei più pic-
coli batraci conosciuti, un ranocchio dalle dimensioni molto
ridotte.
Per dare un’ idea meno incompleta dei due maggiori e più
notevoli Leptobrachium da me scoperti rileverò che le dimensioni
date per il L. carinense concernono la sola femmina; il maschio.
è assai più piccolo e differisce da quella anche per essere colo-
rito meno vivacemente; infatti la zona bianco giallastra che da
ciascun fianco dell'animale sale ad invadere sotto forma di larga
striscia laterale parte del dorso, nel maschio spicca con maggior
contrasto sulla tinta grigio-brunastra che domina superiormente
sulle altre parti del corpo (*). Il L. Feae, poi che qua riproduco.
(') Per quanto concerne l’ indole gioverà osservare poi, che il maschio è assai
più stizzoso della sua compagna; di ciò ebbi campo a convincermi quasi ogni
volta che mi accadeva di dover introdurre la mano in una certa cassa con ter-
riccio ove tenni per qualche tempo vivi esemplari di entrambi i sessi. I maschi,
appena scoperchiavo la cassa, emettevano un grido di allarme nello stesso tempo
che spalancando le immense fauci e spiccando un salto sembravano volessero
avventarmisi alla mano per morderla, mentre le femmine non davano segni
d’ inquietudine. E qui non sarà senza interesse osservare che per grido di
allarme intendo un suono stridulo non molto dissimile da quello che può dare
una di quelle trombette in legno che figurano ancora nelle nostre fiere di cam-
pagna e formano tuttora la delizia dei bambini dei nostri contadini: grido invero
bizzarro e non certo adeguato alla mole dell’ animale, dopo il Bw/o asper, il mag-
giore che io abbia osservato in quei paesi, non certo quale si potrebbe aspettare
da un campione di una classe di animali che vanta cantori altrettanto efficaci
quanto poco graditi. Riguardo poi alla voracità di questo batrace basterà ricor-
\ é
L. FEA 6
86 L. FEA (466)
in grandezza naturale (fig. 8.), non raggiunge le dimensioni del
precedente, ed ha una livrea più dimessa, mancando della larga
fascia chiara sopra menzionata, ma il suo aspetto è più carat-
teristico.
I Bufonidi o Rospi sommano a 3; fra questi sono compresi
il Bufo macrotis molto piccolo ma assai caratteristico, il solo
rappresentante da me scoperto della famiglia, ed il ben noto
B. asper, del quale ebbi un esemplare che dalla punta del muso
all’ estremità del tronco misura da 17 a 18 cent. in lunghezza.
I Discofidi si riducono ad 1 e gli Hilidi pure ad 4: essi sono
la Caluella guitulata, assai simile nella forma alla Callula pulchra,
della quale possiede pure la facoltà di gonfiarsi enormemente,
ma è un po’ più piccola e colorita assai diversamente, cioè con
una tinta fondamentale giallo-rossastra e certe macchie brunastre
orlate di nero, che, come bene osserva Theobald (!), nella forma
e disposizione rassomigliano a goccie d’acqua sopra una superficie
oleosa, e la /7y/a annectens, simile alla nostra rana martina, ma
coi fianchi e la parte interna delle coscie gialli e chiazzati di nero.
Dell’ ordine Caudata, del quale le nostre salamandre acquajole
e terrestri sono esempii tanto noti, così riccamente rappresentato
nelle regioni temperate dell'emisfero settentrionale e, al contrario,
così povero di specie nelle parti tropicali dell'Asia ed ivi confi-
nato soltanto ad elevazioni notevoli, io non ebbi che 4 solo
rappresentante; è questo il 7y/ototriton verrucosus scoperto nel
dare che nello stomaco di una femmina, oltre ad un certo numero di insetti,
rinvenni un giovane scojattolo bello intiero !
Come l’ indica il suo nome, il L. carinense proviene dai monti Carin, fra i quali
trovasi ad un’ altitudine di 800 m. ed oltre e dove abbonda specialmente durante
le pioggie: senza essere però irreperibile anche nelle altre epoche dell’anno, come
lo dimostrano i primi esemplari che ottenni di questa specie stati presi appunto
durante la maggiore siccità. Ma allora esso stassene profondamente rintanato fra
radici e sassi nel letto dei torrenti ed il farne ricerca sembra compito piuttosto
arduo; ciò spiega il perchè esso mi venisse offerto soltanto dai più robusti di
quei montanari. Oltre al L. carinense, sui monti Carin rinvenni pure il L. par-
vulum ed il L. pelodytoides, anche essi nuovi, cosichè i detti monti fornirono
ben 3 delle 4 specie di Leptobrachium da me scoperte, fatto che parla abbastanza
eloquentemente della ricchezza della fauna dei monti in discorso.
(*) Burma its peopl. and prod., vol. I, p. 293.
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Leptobrac
88 L. FEA (468)
Yunnan dall’Anderson, stato poscia ritrovato nel Sikkim (Imalaja)
e da me ottenuto in grandissimo numero dai monti Catcin, bru-
nastro, lungo 14 o 15 cent., perfettamente caratterizzato dalla
forma del capo, dalla carena arrotondata e da due serie di grossi
porri o tubercoli che le fregiano la schiena, nonchè dalla coda
compressa, lunga quanto il corpo.
Un solo rappresentante ottenni pure dell’ ultimo ordine della
classe, gli Apodi, costituito da un limitato numero di specie
sparse nelle regioni calde dell'Asia, dell’Africa e dell'America;
voglio alludere all’/chthyophis glutinosus, il cui colore, eccettuata
una striscia laterale giallognola, in generale plumbeo e il corpo
viscido, sprovveduto di estremità e come suddiviso in anelli, danno
a quest’ animale l'aspetto di un’anguilla e di un mostruoso
lombrico allo stesso tempo.
Ecco la tabella riassuntiva delle due classi:
Noti | Nuovi Totale
Reptilia.
Chelegia*; 9. 10 10
Squamata . 1
TLaceralia "posti Wi 37 8 45
Onbidia o Logo 58 5 58
100 13 113
Batrachia.
Beradata tc; ano. 34 17 dI
Caratese ca oa l 1
Mpodaa: iaia pr 1 ]
36 17 53
Venendo ora ai soliti confronti fra i risultati delle mie ricerche
e le conoscenze che avevamo sulla fauna birmana prima che io
intraprendessi il mio viaggio, osserverò che se i rappresentanti
noti della prima delle due classi delle quali ci siamo occupati
erano molto numerosi, assai scarsi erano al contrario quelli della
eo,
(469) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 89
seconda. Infatti nel Burma its people and productions sono enu-
merati più di 200 rettili e quantunque occorra di eliminarne una
parte, cioè oltre a 40 di prettamente marini (!), parecchi delle
isole Andaman e Nicobar (?), nonchè alcuni altri la cui presenza
nella Birmania continentale rimaneva dubbiosa (3) e sia neces-
saria inoltre qualche altra riduzione per rettificare la sinonimia (4),
(!) Nel — Burma its peop. and prod. — sono enumerati 4 Cheloni pelagici e ben
42 ofidi pelagici od Idrofidi, ma seguendo la sinonimia adottata dal Boulenger
nella — Fauna Brit. Ind. — questi ultimi si riducono ad una trentina, un terzo
dei quali non sono ancora stati accertati come birmani.
(2) I seguenti 11 rettili sono nel — Burma ecc. — tutti citati delle isole Andaman
e Nicobar, meno il Gymnodactylus Wicksti, che è indicato dell’ isola Preparis.
. Cyrtodactylus (Gymnodactylus) rubidus, Blyth.
2. Gymnodactylus Wicksii, Stol.
3. Phelsuma andamanense, Blyth.
4. Tiaris (Gonyocephalus) subcristata, Blyth.
5. Bronchocela (Calotes) jubata, D. & B.
6. - _ cristatella (Kuhl).
i
8
9
dd
. Euprepes (Mabuia) rugifera (Stol.).
. Dibamus nicobaricus, Fitz. (novae-guineae, D. & B.).
. Typhlops andamanensis, Stol.
10. Ablabes nicobariensis, Stol.
ll. Trimeresurus Cantoris (Blyth).
(3) Degli 8 rettili seguenti annoverati nel — Burma ecc. — non posso egualmente
tenere conto perchè in parte sono stati dal Theobald stesso considerati con
dubbio come birmani, in parte la loro presenza nella Birmania continentale non
era ancora stata accertata :
1. Emyda vittata, Ptrs.
2. Pyxidea (Cyclemys) Mouhoti, Gray.
3. Nycteridium Schneiderianum, Shaw (Hemidactylus platyurus, Schn.).
4. Acanthosaura armata (Gray).
5. Euprepes (Lygosoma) olivaceus, Gray.
6. Typhlops bothriorhynchus, Gthr.
7. Compsosoma (Coluber) melanurum, Schleg.
8. Atretium (Helicops) schistosum (Daud.).
(‘) Seguendo la sinonimia adottata dal Boulenger nella — Fauna Brit. Ind., Rep-
tilia and Batrachia —, 20 dei Rettili enumerati nel — Burma ecc. — si riducono
a 9, come segue:
eco SIOE } ì | = 1. Trionyx formosus, Gray.
. Batagur trivittata, D. & B. . . . |
; ; = 2. Kachuga trivittata (D. >):
— iravadica, And. È S l (D. & B.)
1
2
3
4.
5. Typhlops Horsfieldii, Gray.
6
7
8
. Typhlops Diardi hleg.
—_ burmanus, Stol. . SAT YP ACER NATCo SeRIeg
. Tropidonotus zebrinus, Blyth.
a iano = 4. Tropidonotus chrysargus, Schleg.
90 L. FEA (470)
ne rimangono ancora 132; a questi se ne aggiungano 9, in
parte menzionati dal Theobald stesso in un suo precedente lavoro,
in parte dall’Anderson nella sua grandiosa opera zoologica sul
Yunnan, state ommesse nel Burma és people and productions (*),
ed arriveremo ad un totale di 141 specie.
Invece i batraci annoverati nel Burma ds people and produc-
tions ascendono soltanto a 36 ed ancora, uno di essi non credo
sia stato finora rinvenuto in Birmania (?), un secondo proviene
dalle isole Nicobar (*) e 3 altri furono poscia riconosciuti specie
non valide (4); fatte queste sottrazioni ne rimangono 31. A
sa Ste Ra i | = 5. Dipsas hexagonotus, Blyth.
EAT sroniclienna, Gil, : | — 6. Dryophis fronticincetus, Gthr.
12. —_ javanicus, Stein. 5
Lr RORdOniA BI5010P, TRSODI ” = 7. Fordonia leucobalia (Schleg.).
14. = unicolor, Gray. i
15. Trimeresurus gramineus, Shaw. .
16. — erythrurus, Cant. . | = 8. Trimeresurus gramineus (Shaw).
17 _ mutabilis, Stol. È
18. _ carinatus, Gray. . . ;
19. È. porphyraceus, Blyth. O = 9. Trimeresurus PUTPUFCORIAGO ci
20. = Andersonii, Theob. . v
(1) Nel — Burma ecc. — sono state ommesse le seguenti 9 specie :
1. Emyda scutata, Ptrs.
2. Zamenis fasciolatus (Shaw).
3. Lycodon jara (Shaw).
citate dal Theobald nel — British Burma Gazetteer, chapt. XVIII. Reptilian Fauna.
4. Calotes Maria, Gray.
5. Ablabes (Pseudocyclophis) bicolor, Blyth.
6. Coluber porphyraceus, Cant.
7. Gonyosoma gramineum, Gthr. (Coluber prasinus, Blyth).
8. Tropidonotus dipsas, Blyth (parallelus, Blgr.).
9. Trimeresurus monticola, Gthr.
citate dall’Anderson nel — Anat. and Zool. Resear. and Zool. Resul. ecc.
(?) Epicrium (Ichthyophis) monochroum, Bleek.
(5) Limnodytes (Rana) nicobariensis, Stol.
(‘) Seguendo la sinonimia adottata nella — Fauna Brit. Ind. Rept. Batr. — 6 Ba-
traci enumerati nel — Burma ecc. — si riducono a 3 come segue :
1. Polypedates marmoratus, Blyth.
2. Ixalus kakhienensis, And.
3. Polypedates maculatus, Gthr. . .
de - quadrilineatus, Wieg.
5. Xenophrys monticola, Gthr.
6. Ixalus lateralis, And.
Il Boulenger (loc. cit.) ha pure soppresso, collocandole in sinonimia, 1’ Hylorana
i | = 1. Rana latopalmata, Blgr.
i | = 2. Rhacophorus leucomystax (Gravh.).
ga: | = 3. Leptobrachium monticola (Gthr.).
(471) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 91
vero dire anche in questa parte dell’ opera or ora citata vi sono
delle lacune, l’ elenco dei batraci del Burma #s people and pro-
ductions essendo suscettibile di essere aumentato; ad ogni modo
però le addizioni che mi venne fatto di riscontrare necessarie
riducendosi soltanto a 3 (*), avremo per questa seconda classe
un totale di 34 rappresentanti, che se non sarà scrupolosamente
esatto, ritengo però s' avvicini molto, come quello dato per la
prima classe, al numero delle specie birmane continentali note
prima che io intraprendessi il mio viaggio.
Ora vediamo come questi 141 rettili e 84 batraci sono distri-
buiti per ordini o famiglie, quanti d’ essi furono da me rinvenuti
e quanti ne riportai inoltre non compresi fra i primi.
a Si
E RACCOLTI E RACCOLTI
SE d
È è lio a
3 sale E es 2
S AA = È Z ZS E
s 3 o 5
2 D, Z A
REPTILIA. Agamidae 12 ES OS
Emydosauria Anguidae It 1
Crocodilidae . . { 3 Varanidae . 4| 3 3
Chelonia Lacertidae . IRE (CANI l
Trionychidae .| 6 2 2 Scincidae. . LIfi47.13 SID
Testudinidae . . |{14{ 7 7 42 { 29| I6 | 45
Platysternidae. | 1{ 1 1| Ophidia
21 | 10 10| Typhlopidae . PA MT 2
Squamata Boidae . . . Zia 1
Lacertilia Ilysiidae . Jp l
Geckonidae . . ]13| 8| 5|18]| Xenopeltidae. . | 1| 1 1
(Rana) granulosa, And. e l’Ixalus cinerascens, Stol. e solo citato incidentalmente
per insufficienza di descrizione il Limnodytes (Rana) nigrovittatus, Blyth, ma la
validità di queste 3 specie citate nel — Burma ecc. — essendo poscia stata dimo-
strata dal sig. W. Sclater (Proc. Zool. Soc. 1892, p. 341-348) esse vanno conservate.
(') 13 batraci ommessi nel — Burma ecc. — sono i seguenti stati precedente-
mente citati dal Theobald nel — Brit. Bur. Gazett.:
1. Rana Liebigii, Gthr.
2. Hylorana (Rana) erythraea, Schleg.
Sì -- (Rana) macrodactyla, Gthr.
(9)
992 L. FEA (472)
È È
i RACCOLTI E RACCOLTI
[= =
È g sE: a
(co) d (sa) [|
ZIA PI Sea DI E SRO ER.
= +» Pu pei = se Pu È
ER] RESTA SIC O Ss {2 |3s|3
E ona | NES +6 1 Ae
Myrmicaria . .... Il 1 Camponotus . . . . . 8| 9| 17
30) 19/49 Polyrhachis . .... 17] 8| 25
Dolichoderinae. . E à pda
Dolichoderus. . . . . 1| 3| 4 La Hei Na
determinati . . . . 7?
Iridomyrmex ‘. ...°. tea be: RS at
21 4| 6 91| 57/155?
Ai Formicidi per importanza numerica tengono dietro varie
famiglie non ancora studiate; occupandoci soltanto delle più
estesamente rappresentate, rileverò che dal computo fatto dal
dott. Magretti gli Apidi ascendono a circa 130. In questo numero
osserverò subito che il genere Bombus, uno dei più gaiamente colo-
riti ed a noi famigliari, conta assai poco, le sue specie riducendosi
a due o tre. Lo stesso dicasi delle ben note Anzhophora; invece le
Xylocopa, così scarse nel nostro paese, s’ avvicinano alla dozzina
e comprendono alcune forme specifiche notevoli, quali la X. /atipes,
una delle maggiori conosciute, poichè ad ali spiegate sorpassa
7 cent. in larghezza, la X. coerw/ea, una delle più vaghe, essendo
in gran parte vestita di una pubescenza azzurra, e la X. ferruginea,
che osservai volare soltanto nella notte. Le Megachile sono poi
comparativamente bene rappresentate; infatti esse risultarono più
numerose che le Xy/ocopa e quelle grandi o variopinte fanno
tutt'altro che difetto. Gli Halictus, tanto numerosi e largamente
sparsi sul nostro pianeta, sorpassano di poco la ventina ed in
quanto alle 7rigona esse sommano, se ben ricordo, a cinque o
sei e comprendono una graziosa specie, la 7°. aprcalis.
dine
(525) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 145
Ho già preannunziato che solo una piccola parte degli Apidi
sono stati studiati; infatti le specie identificate si riducono a 26,
cioè a 21 MHalictus, 3 Prosopis, A Allodape ed 1 Nomioides. Di
queste 26 specie, ben 25, cioè tutte, eccettuato un Halictus, ri-
sultarono nuove. Tale enorme proporzione di novità però non
deve sorprenderci gran fatto, trattandosi di forme disadorne e
minuscole e perciò in generale trascurate dai raccoglitori, e la
maggior parte di tali novità spettando inoltre ad un genere il
cui assetto, per le difficoltà non lievi che presenta allo studioso,
lascia ancora molto a desiderare. Quando i rappresentanti di
questa famiglia saranno tutti identificati, siccome sonvene buon
numero di cospicui o vistosi, che avendo verosimilmente attratto
l’attenzione dei collettori non sono probabilmente più ignoti alla
scienza, la proporzione di specie nuove dataci dalla medesima
non supererà forse quella dei Formicidi, cioè il 35 per °/,-
A questi troppo brevi appunti, stante la già lamentata man-
canza del materiale indeterminato, io debbo limitarmi intorno
agli Apidi; tale mancanza ed il ricordo confuso che io serbo
delle altre famiglie pure molto numerose, come i Vespidi, gli
Sfecidi ed i Pompilidi mi obbligano ad essere ancora più laco-
nico. Infatti, dai dati gentilmente fornitimi dal dott. Magretti,
posso soltanto rilevare che esse abbracciano rispettivamente in-
torno a 70, 70 e 68 rappresentanti, distribuiti in circa 16, 20
e 7 generi, che i Vespidi comprendono anch'essi una forma
prettamente notturna, cioè la Vespa doryloides, e le elegantissime
Vespa magnifica e V. velutina, che gli Sfecidi oltre ad altre co-
spicue forme annoverano gli splendidi Ch/orzion lobatum e Tri-
rogma coerulea ed A specie probabilmente nuova del non meno
smagliante genere RAinopsis, infine che i Pompilidi emergono
con parecchie colossali Mignimza.
Riguardo alle altre famiglie minori pure indeterminate, io mi
riservo di dare fra poco in una tabella riassuntiva dell’ ordine
il numero dei rappresentanti, quale mi venne comunicato dal
dott. Magretti.
146 L. FEA (526)
Riprendendo la rassegna delle famiglie studiate, noterò che
la più numerosa dopo i Formicidi sono i Mutillidi, che contano
34 specie tutte spettanti al genere Mwut//a, nelle dimensioni e
nella livrea non molto dissimili dalle nostre; ben 27 fra esse
risultarono nuove ed inoltre di due altre erano ancora ignoti il
maschio.
Seguono gli Scoliidi con 19 rappresentanti, 13 dei quali sono
stati riferiti al tipico genere Scola, è al genere £ls ed 1 al
genere Ziacos. Essi non diedero che 3 novità alla scienza, ma
comprendono alcune forme specifiche molto grandi o belle, quali
Scolia procera, S. rubiginosa, Elis annulata, E. thoracica, E. iris
e Liacos dimidiatus. Osserverò poi che la Scolia capitata è dal
Magretti qualificata piuttosto rara e che la presenza nella mia
collezione della già citata S. procera, della S. decorata e della
Elis iris viene ad allargare notevolmente la distribuzione geo-
grafica di queste specie, finora supposte peculiari alla Malesia.
I Crisididi sommano a 18 nella pluralità, inferiori per bellezza,
come già accennai, a quelli dei nostri paesi, e spettano, 1 al
genere Hedychrum, 2 a Stilbum, mere varietà queste dello
S. cyanurum, e gli altri 15 a Chrysis, 5 dei quali nuovi.
I Tifiidi comprendono 16 rappresentanti coloriti molto cupa-
mente e la maggior parte minuscoli, anch’ essi distribuiti in 3
generi, cioè Myzine con 1, Plesia con 2 e Tiphia con 13; 8 di
questi ultimi ed 1 //esia risultarono nuovi.
Nè più attraenti o voluminosi appariscono i Betilidi, che anzi
contano alcune forme minutissime, ed ascendono a 9, cioè a 3
Pristocera, 3 Epyris, 2 Seleroderma ed 1 Mesitius, dei quali sol-
tanto 1 Seleroderma, A Epyris ed A Mesitius erano noti.
Gli alquanto più grandi e più vaghi Trigonalidi, famiglia fon-
data affatto recentemente dal dott. Magretti (!), annoverano 3
sole forme specifiche del genere 7r:90na/ys, a quanto pare punto
comuni, poichè non riescii che ad acchiappare un solo esemplare
di ciascuna; 2 di esse erano nuove alla scienza.
(') Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXVII, 1897, p. 308-326.
(527) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 147
I Tinnidi, finalmente, si riducono ad 1 solo, assai piccolo,
destituito di attrattive e già noto.
Ecco la tabella annunziata; in essa sono riassunti i risultati
ottenuti nelle famiglie studiate ed in quelle non ancora illu-
strate (1).
PEER BIROREPROI VIA IRPI VIVE
Hymenoptera. | |
Apilae:s: Gato vane l 25 | 104? | 130?
Nespidagi luisa ieri | 70?) 70?
Spheeidao. dragone | 70?) 70?
Pompilidae . . . . . | 68?| 68?
Mutillidao: 4. tie tI 27 | | 34
SR RIN Oi MILA | 19
Piphridae:. Ge o; i 9 16
Tinidae Rana 1 ]
Cleysididag tg to. TIRATORI 18
Hormatcidae VUE LS gie ope
Bethylidae uni nc fisc 017 Msg
Trigonalydae 1 2 3
Fivaniidag.}ubiiona | 8?) 8?
Ichneumonidae : . . . | 52? | 52?
Braconidae i, . <.<. | 322] 322
Chalcididae . . .. . | 26?| 262
Tenthredinidae . . . . 24? | 24?
139 | 135 |461? {7352
(4) I numeri seguiti da un punto interrogativo sono soltanto approssimativi.
148 L. FEA (528)
COLEOTTERI.
Gli esemplari da me radunati di questo immenso ordine ascen-
dono, come già osservai, a circa 40000; le specie e varietà am-
montano intorno a 4300 ed abbracciano, oltre a quasi tutte le
famiglie conosciute, anche una nuova, alla quale ho già avuto
occasione di alludere in nota.
L'ordine nel quale queste ultime saranno passate in rassegna,
e che è pure quello seguito finora, dimostrerà come esse si
succedano numericamente, ed i commenti che seguiranno daranno
un'idea degli elementi che le costituiscono. Gioverà però in-
nanzi tutto osservare che sebbene le forme grandi e smaglianti
non scarseggino, anche qua, come già accennai per gli Imenotteri
e come è pure il caso per gli altri ordini, eccettuati forse i
Lepidotteri, le forme piccole e disadorne sono in preponderanza.
Ho creduto opportuno di ritornare su questo fatto perchè esso
contribuirà a dare un concetto più esatto delle faune tropicali
per quanto concerne gli insetti. Già una ventina d'anni or sono
un distinto entomologo così si esprimeva a questo proposito :
« A me sembra generalmente si supponga che le specie d’insetti
piccole e senza attrattive, che noi tutti sappiamo sono tanto nu-
merose nelle regioni temperate, siano comparativamente meno
frequenti sotto i tropici e ivi sostituite dalle forme brillanti e
magnifiche che attualmente rappresentano gli insetti dei tropici
nelle nostre collezioni. Io però sono d'opinione che le specie
d’insetti minute ed oscure siano tanto abbondanti sotto i .tro-
pici quanto nelle regioni temperate e che la differenza reale
che esiste fra le regioni tropicali e le più fredde del mondo per
questo rispetto sia, che sotto i tropici gli insetti piccoli sono
accompagnati da un gran numero di forme brillanti e grosse,
le quali scompaiono gradatamente avvicinandosi alle regioni
fredde » (!). Come si vede la giustezza di queste osservazioni è
(') D. Sharp. IV. Contributions to an Insect Fauna of the Amazon Valley.
Coleoptera - Staphylinidae (Trans. Entom. Soc. London, 1876, p. 27-424).
IR e e Te
Mai ù
;
(529) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 149
stata pienamente riconfermata dal vasto materiale entomologico
riportato dal mio viaggio.
I Crisomelidi sorpassano i 320 e sono perciò la famiglia più
ricca di specie. I rappresentanti delle varie tribù vennero quasi
tutti identificati, eccezione fatta per i Cassidini, rimasti più della
metà senza nome e stati tutti esclusi dai lavori del sig. M. Jacoby,
che s' incaricò di illustrare le altre tribù (!), meno gli Ispini
stati elaborati dal prof. R. Gestro e dal sig. J. Baly (?).
A suo tempo darò l'elenco di tutte le tribù e di tutti i generi col
numero delle specie che essi contengono, sia note, sia nuove, o ri-
maste indeterminate; prima però non saranno superflui alcuni cenni
sulle tribù e sui generi più importanti e sulle forme più notevoli.
Delle moltissime tribù nelle. quali i Crisomelidi da me rac-
colti trovansi distribuiti, i Galerucini sono quelli che contano
maggior copia di specie, poichè ne abbracciano quasi 170,
delle quali presso a poco i 8/,, cioè ben 96, risultarono nuove.
Sorvolando sui 4 generi nuovi pure contenuti in questa tribù,
perchè basati sopra singoli rappresentanti destituiti di peculiarità
molto spiccate, osserverò che Mono/epta con 16 specie, Antipha
con 15, Au/acophora con 14 e Paridea con 10 sono i generi più
ricchi di specie. L'ultimo di essi merita anche di essere segna-
(1) M. Jacoby. Viaggio di L. Fea in Birm. e reg. vic. XVII. List of the Phytoph.
Coleopt. obtain. by sig. L. Fea at Burmah and Tenasserim (Ann. Mus. Civ. Stor.
Nat. Genova, vol. XXVII, 1889, p. 147-237). — Viagg. di L. Fea ecc. LI. Descript. of
the new gen. and spec. of the Phytoph. Coleopt. obt. by sig. L. Fea in Burma (loc.
cit. vol. XXXII, 1892, p. 869-999). — Giova osservare che nell’ elenco generale delle
specie che accompagna questo secondo lavoro sono state comprese 3 specie nuove,
cioè Nodina parvula, N. robusta e Sphaeroderma acutangula provenienti dalla
Birmania ma non rinvenutevi da me, e che nel materiale determinato rinviato
dall’ autore sonvi 3 altre specie, cioè Cleorina aeneomicans, Oides albicans? en-
trambe note e una Sumatrasia sp.? che mancano al detto elenco.
(*) J. S. Baly. Viagg. di L. Fea ecc. XIII. List of the Hispidae collec. in Bur-
mah ecc. (loc. cit. vol. XXVI, 1888, p. 653-666). — R. Gestro. Viagg. di L. Fea ecc.
IV. Nuove spec. Coleott. Decade I e II (loc. cit., p. 87-132). — Viagg. di I. Fea ecc.
VI. Nuove spec. Coleott. Dec. III (loc. cit., p. 171-184) — ove sono descritte parte
delle specie nuove di Ispini da me raccolte e — R. Gestro. Viagg. di L. Fea ecc.
XXIX. Enum. delle Hispidae (loc. cit. vol. XXX, 1890, p. 225-268 — ove sono
date le descrizioni delle altre specie nuove e l’ elenco di tutti i rappresentanti
di questa tribù di Crisomelidi da me riportati.
L. FEA 10
150 L. FEA (530)
lato per le impressioni e le protuberanze che il maschio di pa-
recchie specie mostra sulla parte mediana degli elitri, e perchè
fra le 7 specie nuove havvi la Paridea bifurcata provveduta
di due lunghe appendici al pigidio, peculiarità questa che il
Jacoby che l’ ha descritta ritiene senz’ altro esempio fra i Cri-
somelidi. Menzionerò ancora le Cerophysa e Agetocera per la
grande differenza che le antenne presentano nei due sessi e per
la strana forma che questi organi assumono nel maschio: nella
Cerophysa monstrosa, stata pure descritta come nuova dal Jacoby,
essi sono così bizzarri che l’autore dice essere quasi impossibile
darne a parole un’ idea adeguata.
Ai Galerucini per importanza numerica seguono gli Eumolpini,
che sorpassano il centinaio e diedero 2 generi nuovi, anche essi
però fondati sopra singoli rappresentanti nè grandi nè molto
appariscenti, anzi uno, Pseudopiomera pallidicornis, piccolissimo
e molto modestamente colorito, e 49 specie nuove, delle quali la
Chrysolampra varicolor, la C. curvipes, la Nodina denticollis ,
l’Heteraspis bhamoensis e la Colaspoides igneicollis sono le più
vaghe. Tutte le 3 novità menzionate sono però fregiate di tinte
metalliche e per ciò non emergono con troppa evidenza dagli
altri rappresentanti sia noti che nuovi, poichè sappiamo che fra
gli Eumolpini tali tinte sono frequentissime; invece una sesta,
Corynodes fulvicollis, ad eccezione degli elitri, che sono azzurro-
metallici, tutta di un bel giallo-aranciato, si stacca non solo dalla
pluralità dei rappresentanti della tribù, ma anche da tutte le
congeneri ornate in maggioranza di riflessi metallici accentuati ;
devesi però osservare che il C. fwlvicollis venne ascritto soltanto
dubitativamente al genere in discorso. Per numero di rappre-
sentanti citerò poi Nodostoma che ne conta ben 22; esso, i già
nominati Corynodes, gli Heteraspis ed i Colasposoma che ascendono
rispettivamente a 13, 10 e 10 sono i generi più ricchi di specie.
Dei 28 generi nei quali sono suddivisi gli Alticini, che som-
mano a 70 e diedero anche essi 2 generi nuovi e ben 40 forme
specifiche nuove, menzionerò soltanto Sphaeroderma con 12 specie,
Hyphasis con 10 e Sebaethe con 7, che sono i generi più nume-
rosi, Enneamera con 4 e Pseudodera con 1 solo, che sono i più
(531) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA A5I
interessanti, e Podontta con 2, che abbraccia i colossi di questa
tribù costituita, come è noto, in maggioranza di forme o piccole
O piccolissime.
Venendo poi agli Ispini osserverò che se lo studio di questa
bizzarra ed interessante tribù non necessitò la creazione di alcun
genere nuovo, essa è però quella della presente famiglia, che
dopo i Donaciini ed i Clamini rappresentati d’ altronde da una
sola forma specifica, diede il maggior contingente di specie
nuove, tali essendo risultati i 4/,, cioè ben 44 dei 55 rappre-
sentanti raccolti. Dei 10 generi nei quali questi 55 rappresen-
tanti sono distribuiti, /ispa con 21, dei quali 19 nuovi è il più
numeroso; ma come è noto trattasi di un genere ricchissimo e
di una distribuzione geografica molto vasta e perciò assai meno
interessante delle più localizzate Downesia e Anisodera, che
contano rispettivamente 8 e 7 specie, delle quali 7 e 5 non
erano ancora conosciute. Il genere Choeridiona conta una
sola forma specifica, C. Feae, ma essa è nuova e la sua
cattura non è senza importanza
perchè di questo genere non si
conoscevano che 2 specie entrambe
indiane. Menzionerò ancora Ca/lispa
con 6 rappresentanti, dei quali 3
nuovi, che annovera le forme più
vivacemente colorite, e P/latypria
con 4, dei quali 3 nuovi, che com-
prende le forme più bizzarre.
I Cassidini oltrepassano i 40.
Siecome però furono identificati
soltanto in parte, io non posso
segnalare nè il numero dei generi,
tant € Du . li Fig. 14. — Choeridiona Feue,
ne tanto meno nominare 1 meglio Gestro — Ingrandita 8 volte.
‘appresentati, e mi limiterò perciò
a constatare che uno dei più noti e caratteristici della regione,
cioè Aspidomorpha, conta circa 10 membri. Nè questa tribù
offre addito ad apprezzamenti estetici, poichè noi sappiamo che
la fastuosissima livrea di molti dei suoi rappresentanti dura
152 L. FEA (552)
soltanto quanto la vita dell’ insetto. Morto questo, lo splendore
dei tegumenti si offusca rapidamente e scompare del tutto, la-
sciando posto ad una tinta gialliccia punto attraente quando
l’ esemplare è disseccato; e questa poco soddisfacente metamorfosi
subirono naturalmente i migliori da me raccolti.
Chiuderò questi brevi cenni rilevando che fra i Criocerini, i
Clitrini e le altre famiglie minori le specie leggiadramente colo-
rite sono abbastanza numerose, ma le più belle fra esse riman-
gono eclissate dai Sagrini che ascendono a 6, tutti spettanti
al genere Sagra, noto per la vivacità e varietà delle tinte metal-
liche e per le dimensioni della maggior parte delle specie, e che
comprendono la S. femoralis, se non la maggiore e più sontuosa,
certo una delle più caratteristiche.
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Chrysomeli-
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agrinae.
; 8| 14] 1 23
Sagra. BM 4 2 6 i.
Cryptocephalinae.
Donacinae. Coenobius. . . . . 1
Donacia . . . . . . ] ll Cryptocephalus. . | 8| 6| 1|10
Criocerinae Melixanthus . ..{| 1
Lema: FA 0 10| 9 19 Dioryctus. .... Li 2
Crioceris a-0048 5I 2 7 5 1| 14
I5| NI 26 | Chlamynae.
Megalopodinae. Ghlamysr. si. 1
Temnaspist, 2a del o 4
Eumolpinae.
Clytrinae. Chrysolampra . . | 1| 3j 2/06
Citati, MER 3 3) Nodostoma.... | 8| 13f d1°22
Diapromorpha . . | 2] 8 5 Nephiusus(!). .. 1 1
Aspidolopha . 28 puis Nodinà ls è aa pil 3
Gynandrophthalma| 1| 6] 1| 8| Callisina . . .. . l 1
(1) I generi scritti in corsivo sono nuovi.
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(598) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
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Lophea . . . . . . 1 ] Halticart..t>:
Seelodonta . ...| 2 2 Euphitrea. ....
Pachnephorus 1 1 Sphaerometopa. .
Aoria . . . ...- 2| 3 5 Sphaeroderma ..
Aulacolepis . . 3 2 Argopus .....
Aulesisk ia 4 PRA 2 Argopistes .
Dembotina”
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(541) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 161
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Carabinae. Cosciniinae.
Carabus' =. Il I Cosenia 3, ] 1
Ozaeninae. Apotominae.
Hamus: 1 1 Apotomus....{ 1{ 1 2
Bustrar: e Sie 1 1| 2] Bembidiinae.
2 1 3 Bembidium . . . ] l
Scaritinae. Rage oe 7|13| 1|21
Haplogaster. . . ] 1 Tachyta. .... ] 1
T'aeniolobus . . . ] l Lymnastis. . .. 9 D)
Distlehus Lo lic 4 8| 16| 1) 25
Scarites ... .. .. 6 6 || Trechinae.
Seaplerus*... °°. 1 1 Trechus UE 2 2
Oxygnathus. ..{ 1 1| Panagaeinae.
Ciivima ss. i 6| 10 16 Brachyonychus . | 1 ]
Oxydrepanus . . ] l Epicosmus. . . IO di
Dyschirius. . . . IMG INARIE RAS? Dischissast en JN 2
Di gen. incerto . Di 9 Euschizomerus 2 è
15) 15) 2) 32 51.7 12
(545) VIAGGIO
Callistinae.
| Callistomimus. .
‘ Pristomachaerus
Chlaeniinae.
| Hemichlaenius .
| Chlaenius .
| Hololius . . . . .
i Nanochlaenius .
MEZ
Oodiinae.
SIBAOUS: ic.
Vedasi do.
AMAT) CISTI
| Di gen. incerto .
Licininae.
Rbhembus . . . .
Anisodactylinae.
Gnathaphanus. .
Lamprophonus .
Harpalinae.
| Platymetopus .
Amblystomus . .
Ophoniscus . . .
Hypolithus .
Harpaliscus. .
Harpalus?....
Trichotichnus . .
Pachytrachelus .
Liodaptus. . .
Oxycentrus .
Di gen. incerti .
L. FEA
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(521
ZOOLOGICO IN BIRMANIA
| Stenolophinae.
| Anoplogenius . .
Stenolophus . . .
Acupalpus . .
| Pterostichinae.
Brachidius
| Diceromerus
Stomonaxus . . .
: Morio!. . ..
. Trigonotoma . .
Euryaptus .. .
Triplogenius
: Ecnomolaus
| Abacetus
Chlaeminus .
Metabacetus
Holconotus
Arsenoxrenus . .
Trigonognatha .
| Ctenodactylinae.
Hexagonia
Monacanthonya
Anchomeninae.
Calatbs 3.0:
Orthotrichus
Megalonychus
PAN cL,
Pirantillus . . .
Onycholabis . . .
Anchomenus
Col potdes
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| Non determinati
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Dicranoncus . . .
Arhytinus . ...
Di gen. incerti .
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Anaulacus. . ..
Di gen. incerto .
Coptoderinae.
3| 28
Perigoninae. Brachichila . . .
Perigona . 4 Thyreopterus . .
Odacanthinae. SIDUNUS: IO
Ophionea . . 4 Peripristus . . .
Casnonia 7 Miscelus. . . ..
Il Catascopus . . .
Dryptinae. Pericallus . .
Drypta . .... ll 6 Coptodera . . . .
Dendrocellus . . Li Vago; MOchiEernseeoi
Galerita 2ec.4 3 Dellehogipoe
Zuphium i Ù
Agastus . .... l| Tetragonoderinae.
Planetesii (1-4 1 Tetragonoderus .
2| 21 || Cymindinae.
Physocrotaphinae. T'aridius:. . s*
Pogonoglossus 2 Cymindoidea .
Helluoninae. Cymindis ?
Acanthogenius . 4 Metabletus .
Gieapris.c.. 3a 1 Blechrus
5 Celaenephes. . .
Brachininae. Dromoceryx
Pheropsophus . . DS DI
SIN di 9| 18 Dramilnao:
Dromius st.
Styphromerus x
Demetrias . . .
Mastaxi ct. 00% 5) Di VIGIE
3| 28 gen. incerto .
Orthogoniinae. Calleidinae.
Orthogonius . . SUL Calleida . . . ..
Masoreinae. Anchista
Masoreus . . 4|
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(547) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 167
2\z|3|8 2 \z|3|£
Physoderinae. NT | 7 Lebiinae. GE Raga
Endynomena si 1 ] Loebagteti. i.e LE 3
Lachnoderma? . Ul, 1 Aristolebia . . . | l
Allocota..... 1 1 iliSs3 4
Physodera , .«....J 1 l| Di tribù incerta. . | Si
1| 3 4 ea A
Pentagonicinae. 202 207 43452
Pentagonica. . . | 2 2 |
Gli Scarabeidi ascendono presso a poco a 4830, ma di essi ne
furono studiati meno di !/,, cioè tutti i Cetonini che sommano a
50 ed una cinquantina di rappresentanti di altre tribù; perciò i
cenni che io potrò dare su questa famiglia, eccezione fatta per
la tribù menzionata or ora, saranno molto incompleti.
Infatti, incominciando dai Melolontini che sono i più numerosi,
debbo limitarmi a constatare che comprendono circa 135 specie;
più di 1/, di esse, vale a dire circa 50, spettano al ben noto genere
Serica e furono esaminate dal sig. E. Brenske che le riscontrò
tutte nuove, ma ne nominò soltanto 22 perchè le altre non erano
rappresentate che da un unico esemplare. Le altre 85 specie,
alcune delle quali assai grandi e belle, rappresentano credo un
numero assai rilevante di generi; io però non so riferirne che
9 al genere Apogonia ed 1, la maggiore, al genere Lepidiota.
I Coprini sorpassano ancora i 110 e più della !/, di essi, cioè
65 spettano al genere Onthophagus, che abbraccia molte forme
notevoli, quali, per citare soltanto quelle che mi riesci di iden-
tificare, 0. bonasus, O. seniculus, O. luridus, O. sagittarius noti
d’ antica data e O. hastifer, O. Comottoi e O. heterorrhinus de-
scritti non è molto dal sig. G. van Lansberge sopra esemplari
raccolti a Minhla in Birmania dal cap. G. B. Comotto (1) e da
(') Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXII, 1885, p. 375-400.
168 L. FEA (548)
me ritrovati in altre località birmane. Il genere Onzts, del quale
raccolsi 6 specie, conta poi il raro e caratteristico 0. castaneus,
il genere Cazharsius, del quale ne riportai 4, comprende l’ ele-
gantissimo C. birmanensis, il genere Hetiocopris, del quale ne
radunai 3, annovera l'/. tyrannus e 1 H. dominus, cioè due delle
maggiori conosciute e l’ultima, che mi piace di riprodurre qua,
una delle più belle. Citerò ancora il genere Syrapsis, del quale
Fig. 17. — Heliocopris dominus, Bates, maschio. — Grand. nat.
si conosce un numero limitatissimo di specie sparse nella parte
meridionale del continente asiatico, ed ivi relegate a notevoli
altitudini. Di questo genere raccolsi due specie sui monti Carin;
una di esse è molto affine, se non identica, alla ben nota S. bra-
mina dell'Assam, l’altra è assai più piccola e plasmata e scolpita
diversamente.
Intorno ai Rutelini che oltrepassano di poco i 70, osserverò che
ben 24 spettano probabilmente al ben noto e largamente sparso
genere Anomala, dei quali non mi venne fatto di identificarne
alcuno, 4 a Popilia, stati studiati dal dott. G. Kraatz, che ne
descrisse 2 come nuovi, P. Meae P. testaceipennis (*), 2 a Para-
stasta, A delle quali, P. su/cipennis, pure nuova, molto distinta
(') G. KRaATZ. Monographischen Revision der Ruteliden — Gattung Popilia (Deuts.
Entom. Zeitschr. 1892, p. 225-306).
(549) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 169
per le sue elitri solcate, è stata descritta dal prof. R. Gestro (1).
Tacerò dei pochi altri generi che mi venne fatto di riconoscere di
questa tribù ricordando soltanto il Dicau/ocephalus Feae, nuovo
specificamente e genericamente, pel quale non so fare di meglio
che dare la figura traendola dalla memoria del poi R. Gestro
su questo straordinario Rutelino e riportare
un brano della memoria stessa. « La scoperta
di questo insetto è molto importante perchè
aggiunge una nuova forma al gruppo dei Rwu-
telidi veri (Lacordaire, Genera) rappresentato
da pochi generi, fra i quali due sono molto
singolari, cioè Peperonota e Didrepanephorus.
Il genere Dicaulocephalus sarebbe appunto in-
termedio a questi due. Esso somiglia a Pepe- STIRIA
ronota per l’aspetto e per la forma generale, ‘Siro, maschio.
per quella del capo e per la depressione basale
degli elitri; se ne scosta principalmente per le mandibole pro-
lungate esternamente in uno stelo, che si ripiega ad angolo
volgendosi in addietro, per la sutura che divide il clipeo dal
capo, per il prolungamento spiniforme delle gote e per la man-
canza del solco longitudinale sul protorace e dell’ appendice del
suo lobo mediano posteriore. Al genere Didrepanephorus si av-
vicina pure per l'aspetto e per la forma generale, per il pro-
lungamento straordinario delle mandibole, per la mancanza di
appendice protoracica posteriore; ma ne differisce essenzialmente
per la forma del capo, pel clipeo ripiegato in alto e tubercolato,
per la sporgenza spiniforme delle gote, per la forma delle man-
dibole, che nel genere Didrepanephorus sono più lunghe, prolun-
gate in avanti e incurvate in alto, per la superficie del protorace
nitida e glabra e per la depressione basale degli elitri » (?).
I Cetonini, la sola tribù della famiglia stata, ripeto, comple-
tamente studiata e ciò per opera del dott. R. Gestro (3), sommano
(!) Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 113.
(®) R. GESTRO. Descrizione di un nuovo genere di Lamellicorni (loc. cit.,
vol. XXV, 1888, p. 623-628).
(5) Viaggio di L. Fea ecc. XXXVII. Enumerazione delle Cetonie (loc. cit., vol
XXX, 1891, p. 835-876).
pi
170 L. FEA (550)
a 50. Essi sono ripartiti in numerosi generi nessuno dei quali
vanta gran copia di specie, Macronota, Cetonia ed Oreoderus che
ne contano di più, annoverandone soltanto 7 ciascuno. Alcuni di
essi però sono assai notevoli; così i rappresentanti del genere Ma-
cronota, menzionato or ora, e Clinteria emergono per la varietà
e la eleganza della livrea, le Ahomborrhina le Heterorrhina e le
Agestrata per il bagliore dei riflessi metallici e le ultime anche
per la loro grandezza; infine i Trigonophorus , il Mycteristes ed
il Goltathopsis per l’ armatura cefalica, nell’ ultimo costituita da
due corna assai sviluppate. Osserverò poi che nessuno dei generi
risultò nuovo, invece '/, dei rappresentanti furono descritti come
nuovi specificamente, cioè 25 (1) e 2 come varietà. Per spiegare
questo contingente di novità, invero straordinario in una tribù
che come i Cetonini conta tanti amatori e studiosi, basterà rile-
vare che 12 di esse appartengono ai generi Va/gus ed Oreoderus
stati molto trascurati dagli studiosi per la grande difficoltà di
riconoscere e separare le specie e dai raccoglitori per l’ umilis-
simo aspetto della pluralità delle medesime. Sorvolando sopra
queste novità minuscole e disadorne, menzionerò la Rhomborrkina
flammea e la sua var. cariana, il Trigonophorus Feae e il T. fo-
veiceps, la Macronota sericea e la Macroma insignis, tutte forme
nuove molto belle e caratteristiche. Molto meno attraente è il
Goliathopsis capreolus, piuttosto piccolo e colorito modestamente,
ma esso è pure nuovo e merita di essere ricordato perchè di
questo genere si conosceva una sola specie.
Gli Afodiini che non arrivano ad una trentina, debbono pure
comprendere buon numero di generi, io però non posso citare
che Aphodius con almeno una dozzina di specie ed il Chaeto-
pisthes termiticola nuovo specificamente e fatto pure conoscere
dal prof. Gestro (?), uno dei pochi Coleotteri, come ebbi già
(!) In questo numero è compresa la Macroma superba già scoperta dal noto viag-
giatore Mouhot nel Siam ma stata confusa colla M. gloriosa e descritta recente-
mente dal sig. Neervoort van de Poll sopra esemplari da me raccolti. Notes Leyd.
Museum, vol. XI, 1889, p. 143).
() Viagg. di L. Fea ecc. XL. Contribuzione allo studio degli Insetti termitofili
(Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXX, 1891, p. 903-907 .
(551) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA bf
occasione di segnalare in nota, e l’unico rappresentante della
presente famiglia, da me scoperto fra le termiti. Questo Scara-
beide è destituito di attrattive poichè è tutto colorito di giallo
ferruginoso, ed è minutissimo, misurando poco più di 3 millimetri
in lunghezza, ma è molto strano, cioè provveduto, al contrario di
quanto si osserva in generale nella tribù degli Afodiini, di zampe
piuttosto lunghe, colle tibie inermi; il torace è bizzarramente
plasmato, in parte percorso da un profondo solco e guernito alla
base di peli fitti, che rammentano quelli che i Claviger portano
all'apice degli elitri. La qui unita figura darà un'idea più esatta
dello Scarabeide in parola.
Riservandomi, come feci per le fa-
miglie precedenti, di indicare nella
tabella riassuntiva della famiglia in
quale maniera le altre tribù minori
siano rappresentate, chiuderò questi brevi
appunti accennando ad un’ ultima no-
vità. È dessa un Geotrupino dell’ inte-
ressantissimo genere Enoplotrupes, E.
barmanicus, molto affine all’E. sinensts,
ma abbastanza distinto pel colore ed
altri caratteri più stabili, passato nel rig. 19. — Cnaetopisthes
dominio della scienza mercè sempre a
l’instancabile operosità del V. Direttore
del Museo Civico, prof. R. Gestro (1).
(1) Viagg. di L. Fea ecc. IV. Nuove spec. Coleott. Dec. I e II (Ann. Mus. Civ.
Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 87-132).
Sscarabaei-
dae.
Coprinae
Sysyphus
Gymnopleurus .
Synapsis .
Heliocopris. .
Catharsius . . .
Copris
Onitis
Onthophagus. .
Oniticellus . . .
ARRMOLIBILO O
Di gen. incerti.
Aphodiinae
Aphodius. . . .
Chaetopisthes .
Di gen. incerti
Orphninae
Orphnus .
Ochodaeus . . .
Hybosorinae
Phaeochrous . .
Di gen. incerto
Geotrupinae
Bolboceras , .
Enoplotrupes. .
Di gen. incerti.
Troginae
Trox
PROB TATO
Synarmostes. .
Melolonthinae
Serica
A pogonia
L. FEA
3 \8|85|s
SaziR
| Lepidiota. . . .
| PBI IR Di gen. incertì.
] TATA L
9 9 | Rutelinae
9 3 | dI SA
g] l 4 Dicaulocephalus
9 5 i | Parastasia . . .
9 4 6 | Spe
i
| oe | 60 oa SP
| lot ne Di gen. incerti
18| 96? 1149 Dynastinae
| | Phyllognathus .
12 12 Oryctes
] ] Trichogomphus
15? 15? Xylotrupes. . .
11 27?] 28? Eupatorus .
Î I Di gen. incerti
l 1 || Cetoninae.
2,2 Mycteristes
| Rhomborrhina.
4: 4 Heterorrhina
1 | Trigonophorus .
9?| 5?| Clinteria....
SR Agestrata . ..
©.| % | Macronota .
: 1 Glycyphana ..
Co MIRI, ;
n) 3 Cetonia. 0
Macroma. .
4 4 Goliathopsis . .
D, DI Trichins: 0%
6 | 6 Valcus Agi
Oreoderus . . .
221 28? | 50?
92] 9?
(552)
CR IERI aÉ Si
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750 | 75?
22/113? |135?
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(553) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 173
Gli Stafilinidi furono comunicati al distinto monografo sig. A.
Fauvel che si incaricò gentilmente d'’ illustrarli; in attesa che
egli ci faccia conoscere con quella competenza che gli è propria
i risultati delle sue osservazioni, basandomi sul materiale da lui
già restituito al Museo, rileverò che le specie sommano a poco
più di 400; la maggior parte state identificate, e ben 208
risultate nuove (!). La tabella che segue mostrerà in quale ma-
niera le dette specie nuove, quelle già note, nonchè le poche
rimaste senza nome siano distribuite per tribù e generi, qua
basteranno i soliti cenni sommarii sugli elementi che vi predo-
minano e le forme più notevoli.
La tribù numericamente più importante sono gli Stafilinini
che comprendono infatti oltre ad !/, del totale delle specie, cioò
più di un centinaio, e che diedero 2 generi nuovi e ben 61 no-
vità specifiche. Dei due generi nuovi, entrambi basati sopra una
sola specie, menzionerò soltanto il più cospicuo, Eurycerus (£. pecti-
natus), che si può definire un Belonuchus molto grande, tutto nero,
ad eccezione degli elitri che sono rossastri, colle antenne foggiate
a clava, appiattite e troncate all’ apice per modo da otfrire ivi
una intaccatura assai evidente. Dei generi noti meritano men-
zione Philonthus con 27 rappresentanti, Staphylinus con 10, e
Xantholinus con 9, che sono i più ricchi di specie. Osserverò poi
che questa tribù non è soltanto la più numerosa, ma anche
quella della presente famiglia, costituita come è noto in mag-
gioranza di specie molto minute e disadorne, che in Bir-
manias ad esempio, d'altronde, di ciò che si osserva altrove,
sembra meno scarsamente provveduta di forme grandi e belle.
Queste infatti sono assai numerose, io però ricorderò soltanto
le principali, quali l’A/gon tricolor, nuovo, col capo e torace di
un bluastro e le elitri di un verde, metallici fulgidissimi, il ben
noto RAynchochilus aureus ed il nuovo A. chrysites, in gran parte
(') In questo numero sono comprese la Myrmedonia termiticola descritta dal
prof. R. Gestro (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 110), e quat-
tro altre specie dello stesso genere, cioè M. Feae, M. Gestroi, M. termitobia
M. trisulcata, descritte più recentemente dal sig. E. Wasmann (loc. cit. vol. XXXVI,
1896, p. 620-624).
174 I. FEA (554)
vestiti di una villosità dorata, lo Staphylinus gemmatus pure
nuovo col capo ed il torace verde-metallici, contrastanti vaga-
mente col castagno vivace degli elitri e delle zampe e la pube-
scenza giallognola che copre le altre parti del corpo, infine lo
S. maculicollis, anche esso nuovo, tutto castagno fregiato di
qualche chiazzetta nero-vellutata sull’addome, che raggiungendo
3 cent. in lunghezza può considerarsi uno dei maggiori della
famiglia. Per peculiarità d'aspetto meritano poi menzione i ge-
neri Mesperus con 3 specie tutte nuove, ZEweibdelus con 3 pure
nuove, Naddia con 2, una delle quali nuova, nonchè 2 specie
«nuove del già citato genere Staphylinus, S. bimaculatus e S. chry-
sostigma, ed 1 specie già nota del pure già citato genere Xan-
tholinus, X. cicatricosus.
I Pederini ascendono quasi ad una novantina, dei quali ne
furono riscontrati nuovi 39. I generi meglio rappresentati sono
Medon con 20 specie circa, Penophilus con 18, Cryptobium e
Paederus con 9 ciascuno; eccettuato però Pinophilus che com-
prende il nuovo P. vardipes, assai grande, essi come gli altri
generi della tribù contengono soltanto forme di dimensioni me-
diocri o piccole e, salvo i Paederus che sono come i nostri coloriti
assai galamente, destituiti di tinte vivaci. Per peculiarità d’aspetto
menzionerò il Paederus capillaris, lo Stilocoderus Feae, il Procirrus
Feae e l’ Vedichirus birmanus.
Gli Aleocarini oltrepassano i 70 e ben 17 spettano all’ inte-
ressante genere Myrmedonia, che è il più numeroso e comprende
7 specie nuove, ben 5 delle quali, fra cui la grande M, Feae,
raccolte nei termitai. Degli altri generi ricorderò A/eochara e
Astilbus con 9 specie ciascuno, Falagria con 6, Stenagria con 4,
i quali contano tutti una o più forme nuove ed interessanti, e
Tazxicera che comprende la sola 7. /loralis, pure nuova, da me
raccolta a centinaia sulle infiorescenze di un’ Aroîdea (Amormho-
phallus?) e che non è certo una delle meno graziose delle 33
novità contenute nella tribù.
I Tachiporini ascendono a 35 circa, 22 dei quali distribuiti
in parte eguali fra i generi Cilea e Conurus, che sono i generi
meglio rappresentati. Delle 14 specie nuove contenute nella
(555) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 175
presente tribù menzionerò soltanto 1’ Olophrinus striatus che è
anche nuovo genericamente.
Gli Stenini sommano a 32 ed, eccettuati 2 spettanti al genere
Edaphus, sono tutti Stenus e contengono ben 22 novità, fra le quali
una assai notevole : intendo alludere allo Stenus fu/vescens, la cui
livrea, sebbene composta di un rossastro e di un nerastro al-
quanto sbiaditi, da a questo Stenus le parvenze di un Paederus.
I Piestini ascendono a 31 e comprendono ben 16 novità, 6
delle quali spettanti al genere Leptochirus, non solo il meglio
rappresentato, ma anche il più caratteristico della tribù. Posso
aggiungere che questo genere comprende il L. Atkinsonzi , che
dopo il già menzionato Staphylinus maculicollis, è il maggiore dei
rappresentanti nuovi della famiglia da me riportati.
Gli Oxitelini, che contano una trentina di specie, diedero il
maggiore contingente di generi nuovi, poichè questi ascendono
a 3, cioè Oxytelopsis, Delopsis e Paragonus, tutti e tre basati
sopra forme piuttosto minute e destituite di attrattive, ma nel-
l'aspetto assai caratteristiche. Dei generi noti menzionerò sol-
tanto Oxytelus, Osorius, che contando rispettivamente SICA
specie, sono i più numerosi e 0xyporus che comprende 1°O. stigma
e O. bucephalus, certo le più attraenti delle 17 novità specifiche
contenute nella tribù.
Gli Omalini ascendono soltanto a 3, 4 dei quali nuovi e 3
di essi spettanti all’ interessante genere Eupvestus ed i Protini
si riducono a 2 entrambi nuovi, e stati riferiti all’ umilissimo e
largamente sparso genere Megarthrus.
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Aleocharinae | Bolitochara . . . bhos2
Blalaoria..j: tl. SERIO Hoplandria . . . | 1 1
Myrmecocephalus 2 2 | Stenusa ..... D
Stenagria . .. ..| 2 NA 4 Aleochara . . . . 4
Totale
O _ I wW
Polylobus . . . .
Myrmedonia. .
Astilbus
Tachyusa ..... .
Homalota . . ..
Atheta . .
Thamiaraea . . .
Sipalla Soren
Taxicera
Maseochara . .
Brachida
Gyrophaena .
Myllaena . ...
Leucocraspedum.
Tachyporinae.
Tachinus
Tachynoderus . .
Tachinomorphus.
Coproporus . . .
Tachyporus .
Conurus
Bolitobius . .
Megacronus . .
Olophrinus . .
Staphylininae
Tanygnathus . .
Acylophorus. . .
Heterothops .
Cyrtothorax . . .
Quedius
Naddia
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L. FEA
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5
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Mbbaizai | 2 | Leistotrophus . .
2 g| 72) 17?) Eucibdelus
‘| 4?) 9?| Rhynchochilus .
1 l Staphylinus . . .
740 LF Hesperus . .
4| 1 o) A:ctohiusi Lui
] | Philonthus
LOL 2 | Pammegus .
Lea ] Diaphoetes
1 1 Anisolimus
| ] l Amichrotus . . .
1 1 ANSONE. reo
io è Belonuchus . .
TALE 20 Zurgeerzs o th.
14| 33) 26?) 73?| Saniderus. ...
Platyprosopus . .
5 2 4 |11 Diochus: 4a
1 l Leptacinus
! 1 Pachycorinus . .
2 1 3 Mitomorphus..
3 3 Metoponcus .
1 1 2 | xXantholinus .
RIU) a 200
Ì ] | Paederinae
I 1 Lathrobium . . .
] 1 Scimbalium . . .
13 141 8 | 35 Dolicaon.. i... L -
| Cryptobium . . .
3] 1 4 Calliderma . .
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Il 1 Scopaeus
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2 2 Acanthoglossa. .
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(557) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 177
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Paederus ....| 5 4 9 9 171 4?) 30?
Palaminus. . . . gl 1 || Homalinae
Oedichirus . . . . hont] l | Eupiestus. . ... 3| 83
Procirrus. . . ... I DEAR MORY tr 10 APRIOAENTROE o | I
Pinophilus. .,.. | 10 6 2 |18 ER e
38) 39 11? 889 I 4 5
cme» Protininae id
Edaphiust su. 2 ai aa, 9 s
| (EY
Senise n 6120 4 | 809, UUAOE
| | Piestinae
622, 4 |32.| i Ù
Oxytelinae Noe") | Eleusistate ver Leo 6
Oxyporus DÌ o. ‘Holosuse. ee (Re:
Osorius LR E 5 2 2| 7 2 Lispinus ge et Sale e Al d) 7
Bledius ..... RIFLE Rari PISpriooes io Ie
Platysthetus. . . | 3| ESRI ATO 1
“’Oxvtelus. . . . 4Î g| pata Leptochirus .. . |: 7| .6 13
Trogophloeus . ] l | MS ge 3I
Oxytelopsis:. . . | 9 3 139|208| 589/405?
I Tenebrionidi non sono certo una delle famiglie meno bene
rappresentate poichè ascendono a circa 280 e comprendono buon
numero di forme notevoli sia per dimensioni, sia per peculiarità
d'aspetto, sia per l’appariscenza della livrea; malgrado ciò essi
non hanno ancora trovato uno specialista che abbia voluto addos-
sarsi l’incarico d’ illustrarli e conseguentemente i dati che mi
trovo in caso di fornire sui medesimi sono pochi e vaghi.
| Infatti io debbo limitarmi a rilevare la presenza di una qua-
ràntiria d’Opatrini, 23 dei quali riferibili al genere Opatrum e
2 a Seleron; di un numero eguale di Diaperini che comprendono
PELI specie di Ceropria, fra le quali 'la comunissima..e largamente
sparsa C. induta, A di Diaperis non molto dissimile per dimen-
178 L. FEA (558)
sioni e colori alla nostra D. boleti ed 1 dell’ interessantissimo ed
ancora assai ristretto genere Basanus; e di un numero eguale
di Cistelini, da alcuni entomologi considerati una famiglia di-
stinta, fra i quali non riesco a riconoscere che il genere Crstelo-
morpha con 7 specie circa, di una tinta giallognola uniforme,
salvo 2, che sono fregiate di qualche chiazza nera. Sempre ba-
sandomi sul numero di rappresentanti che mi venne fatto di
riconoscere, le altre tribù si succedono come segue: Ulomidi con
20 specie, 12 delle quali sono V/oma, 4 Hypophloeus e 3 Toxi-
cum; Strongiliini con 18, la metà circa spettanti all’ elegante e
ben noto genere Strongylium; Tenebrionini con 12, molte delle
quali notevoli sia per le dimensioni, sia per l'aspetto e fra essi
il caratteristico Catapiestus piceus;s Amarigmini con 10, delle quali
3 appartenenti al genere Amarygmus ed 1 a Gonocnemis; Ste-
nosini, Pedinini e Cnodalonini con 3 rispettivamente ed i generi
Ethas fra i primi rappresentato dalla £. stenosides, Pandarus fra
i secondi che annovera soltanto 1 specie a me ignota e Scotaeus
e Camaria fra gli ultimi, rappresentati rispettivamente da 2 ed
1 forma specifica a me parimenti ignote. I Tentiriini si riducono
a 2 Stenosida, i Cossifini al Cossyphus depressus e C. striatus ;
gli Epitragini ad 1 Mimatismus e gli Eterotarsini ad 1 MHetero-
tarsus a me specificamente sconosciuti.
Riepilogando sistematicamente questi pochi cenni avremo la
seguente tabella riassuntiva della famiglia.
_ =
=ali28i78 a aaa
2 |ZÉ| 5 2 |ZÉ| 3
Tenebrionidae 3 E
Pedininae
Tentyriinae Pandarus ..... 1
Stenosida ..... goa Di gen. incerti . . 9
Epitraginae 3| 3
Himatismus . . . . 1| 1 Opatrinae
Stenosinae Opatrum ot 0 25?) 252
RERAgas Sine 1 ] Seleron:. toh) PA
Di gen. incerti . . SIOE Di gen. incerti . . 13?| 13?
}
(559) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 179
3 s
2 |sd| 3 2 |sE| 2
dii 25 È
3 È
Diaperinae —— —— — || Cnodaloninae
Diaperiste to i: Ki SEOLRAMBIA 1a Di 2
Basanys: i. ..... Ed Camariardt >... Res
Ceroprisi >. .); Lipidi Pg gr;
Di gen. incerti . . 342| 342|| Amarygminae
1 | 392) 40? Amarygmus . . 3| 3
Ulominae Gonocnemis . . . . AE
TO ERA 12? 12? Di gen. incerti . . 62) 62
Hypophloeus . . . . AA 10?| 10?
Toxicum . . .... 32| g2| Strongylinae
Di gen. incerti . . RIE Strongylium . . . . 9/9
20?| 20? Di gen. incerti . . 9?) 9?
Cossyphinae i 18?| 18?
Cossyphus . . ... 2 2 | Cistelinae
Tenebrioninae Cistelomorpha . . . I ITIAZA
Catapiestus . ...| 1 1 Dì gen. incerti . . 33] 38?
Di gen. incerti . . 11° 11?| Di tribù incerte . . . 40?| 402
< I | 11?| 12? 852| 852
Heterotarsinae (E PE
Heterotarsus . . . . DL 5 |275?/2807
I Cerambicidi furono studiati dal sig. C. J. Gahan del Museo
Britannico, che condensò le sue osservazioni in una bella ‘me-
moria comparsa in questi Annali (*). In essa sono annoverate
137 specie già conosciute e ve ne sono descritte inoltre 94 come
nuove; aggiungendone alle prime una stata ommessa nella me-
moria citata (?) ed alle seconde 3 fatte conoscere precedentemente
dal prof. R. Gestro (3) avremo 138 forme specifiche note e 97
nuove. Altre 10 rimasero indeterminate, cosicchè i rappresentanti
da me riportati di questa famiglia sommano in totale a 245,
distribuiti sistematicamente come segue :
(1) Viaggio di L. Fea ecc. LVI. A List of the Longicorn Coleoptera coll. by Sig.
L. Fea in Burma ecc. (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXXIV, 1894, p. 5-104).
(?) Calothyrza margaritifera, Westw.
(3) Pachyteria superba, Arctolamia villosa (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 128-130) e
A. fasciata (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 221).
180 L. FEA (560)
E | È
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Z\Z|S|8 2|zZ|3|8
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| dae. ila “i
Paehytertia®-. . . 1 l
Prionid
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Cyrtognathus ...| 3 3
Leontumi, +. 0 ] l
Ancyloprotus. . . .|} l ]
Polyzpnus:. 0. bla 2
Macrotoma. . . .. 1 1 1
Anubiss stese 4 4
Remphany l'a 1 Ì }
< a 1 ] Rosalia cir 0 pg 2
APAUSE IRE,
id | Aylotreghus wi. 4 Ò
Aegosoma . .... 3 3 | \ ;
Chnt ] | Derissns- Lie 5) o)
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| Epipedocera....|J 1 1
Tetraommatus. VI 101 2 Nid 1 te j
ja: 5127 Re
Nystegeera 0... 2 2:| ; I
Polyphida. 2, ] l |
Neocerambyx . . . l )
Euryphagus ....| 1 1
Plocaederus ....| 1 1 È
Philagathes.: . .. fl "NI |
Aeolesthes . . ... l l ati i
Nericonia; ati 1 l
Hoplocerambyx . .| 1 l
‘ ci 42) 20| 2) 64
Pachydissus trote 1| Lamiidae
Dyinasiusuogo e: ] 2| Arctolamia . 2 2
Mallambyx?®. ... ll .ll Stratioceros l
Trachylophas (90 dif l| Lamiomimus. ...{ 1 1
Xoanbderag, li | l| Leprodera . .... RIlrai 3
Pachylocerus, ....{ 1 ll \Epepeotes".".' 3 3
Stromatium ....| 2 2| Pelargoderus. . . . ] l
Hesperophanes . . . ll l| Monohammus .. .| 8 4
Gnatholea ... . .. 2 2| Haplohammus. . .| 2| 4 6
INiyphasialany sil Liri l || Macrochenus , l 1
Ceresiomi rt 2 2| Melanauster . 3 3
OPP I Ii Aristobia-.=. 000 2, 1 3
Ripreso sno, ll 1 Coelosterna. .... 2 2
Ibidionidum . . . . | li. Uraechagz stare 2 ‘2
Titani ai. l| l| Blepephaeus....{.1| 2 5)
Pyresthes. . .... } LoL Eutaenia gene 1 Il
(561) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 181
| = d © | a E ©
3|z|3|& 2z|3|E
(=| [=]
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CONCORSI 1 l| Lychrosis. ..... Teetar4
Pharsalia. . . . . - l Ie SfSiboniasi pensino IIC IO:
Batocera . 6 ll 7| Apomecyna . | 4
Apriona . . bbad l1| Mycerinopsis. . l 1
Calloplophora . . .| 1 l\ Funidia....... ai
Himantocera. .. .|{ 1| 1 A \neRapieas lo. Mg
Golsinda . . .. .. l l| Atimura Dio
MESOSa; .. 2 BIMEOSWDTRA Mao ] 2
WECid i ki el 2 Pothyno lie | 1
Agelasta . 2 2| Hyllisia 21003
Goplogsi ci pla S'imsmermus o. l Il
Mesolophus . 1 l| Tetraglenes . l| 2
Aesopida . . . . . l l| Eucomatocera . l
Palimma' . . 0 l l| Estigmenida. . Tai
Ji CRE ] l| Pemptolasius. . . . l
Xylorrhiza . . . . . I l| Rondibilis .. 2 D
Calothyrza . . . . . i li msOstedestr dette GAI
Bopssog en l l| Fxocentrus. .... ga
Rbodopis:: . . . ... l IC Glenegt te. 3 15
Olenecamptus . . .{ 1 E Stare. 2
Gerania . ....- Il le SNunsorha. > o a 7
Nyctimene . . . . . 1 li iObereasat. ,... MCLeS
Moechotypa . . . .{ 3| li | A: MOPHY {OFC - 1 l
Habryna af. & 1 [A MA SRaeRtE i Do sent 3.
Niphona ... .... 4 6| Chreonoma. . . l 1
Camptocnema . . .| 1 ] 77) 7169
Pterolophia . . . .{ 3| 15 18
138| 97| 10|245
Da questa tabella emerge che i Lamiidi ascendono a 169 e
che dei 162 identificati ne risultarono nuovi 77; questa sotto-
famiglia non è quindi soltanto la più numerosa, ma anche quella
che diede proporzionatamente maggior copia di specie nuove,
L. FEA 12
182 L. FEA (562)
tali essendo quasi la metà dei rappresentanti. Essa comprende
inoltre, come si vede, ben 3 dei 4 generi nuovi e di questi 3
Fig. 20. — Arctolamia villosa, Gestro. — Grand. nat.
due sono molto notevoli, poichè Arctolamia comprende due forme
specifiche assai grandi e belle, una delle quali A. ve//osa colpisce
Ci |A”
Fig. 21. — Arctolamia fasciuta, Gestro. — Grand. nat.
a tutta prima per la sporgenza triangolare molto elevata che
mostra sul torace e per i peli lunghissimi ed irti che ne rive-
(563) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 183
stono gli elitri, l’altra per avere questi organi fregiati da due
zone nero vellutate contrastanti vagamente colla. tinta ocracea
quasi generale dell’ insetto. Il secondo genere a cui voglio allu-
dere è Estigmenida fondato invece sopra una forma più piccola e
disadorna, ma interessantissima per il bel caso mimetico che ci
presenta (!). Infatti lE. variabiles rassomiglia moltissimo ad un
Crisomelide della tribù degli Ispini, Estigmena chinensis, dal quale
per l'appunto ha preso il nome, e tale rassomiglianza, resa ma-
nifesta dalla forma generale, dal colore e dalla scultura dell’ in-
setto, sorprende poi nelle antenne perchè esse imitano benissimo
quelle dell’Estigmena, quantunque molto più lunghe ed esilissime
verso l'estremità. Ciò devesi al fatto che i 6 ultimi articoli delle
antenne dell’ Estigmenida , la parte di esse, cioè che sopravvan-
di .
zerebbe in lunghezza le antenne dell’ Estigmena, essendo di un
colore più sbiadito che il rimanente dell’ insetto e molto esili,
sfuggono facilmente alla vista, mentre gli altri articoli coloriti
come l’ insetto in bruno od in rossastro ed artificiosamente in-
grossati da una frangietta fittissima di peli, sono molto evidenti.
Aggiungerò ancora che i Lamiidi sono anche la sotto famiglia
che abbraccia maggior numero di forme grandi e belle ; infatti
se le Batocera hanno dimensioni notevoli, ma eccettuata la B.
Roylei, bruna e fregiata di larghe macchie sulfuree, sono povere
di colori e se d'altra parte parecchie Niphona, Glenea e Astathes
sono assai leggiadre, ma deficienti nelle proporzioni, troviamo
invece molte altre specie grandi ed appariscenti quali, lo. Stra-
tioceros princeps (fig. 22), il Monohammus Versteegi, il Melanauster
zonator e M. Medenbachii, l° Aristobia birmanica e lA. horridula,
la Calloplophora Sollii, la Calothyrza margaritifera e la Xylorrhiza
adusta, per nominare soltanto le più notevoli. Non sarà senza in-
teresse l’accennare ancora alla Gerania Bosci, che, quando è viva,
(1) Se ben rammento l’Estigmena chinensis, come le Anisodera e molti altri Cri-
somelidi, secerne dalla bocca o da altre parti del corpo un umore fetente che
rendendola poco accetta come cibo agli uccelli e ad altri animali entomofagi, è
per lei un’efficace protezione e questo fatto può spiegare quanto utile sia all’Estig-
menida priva di tale mezzo di difesa, di rassomigliare ad un’ Estigmena, poichè
essendo dai suoi nemici supposta un insetto disgustoso non sarà vittima della
loro voracità.
184 i L. FEA (564)
è colorita assai elegantemente, mentre morendo perde parte delle
sue attrattive, il giallo cenerino del fondo della sua livrea con-
vertendosi in un bianco più o meno impuro.
Fig. 22. — Stratioceros princeps, Lac. — Grand. nat.
La sotto famiglia dei Cerambicidi conta, come lo dimostra la
mia tabella, 64 rappresentanti e diede soltanto poco più di !/,
di specie nuove, essendone stati descritte come tali 20 dei 62 rap-
presentanti identificati. Uno di questi, /bidionidum Corbetti, è anche
nuovo genericamente, ma sebbene plasmato assai elegantemente,
la sua dimensione piuttosto piccola e la sua tinta giallo-rossastra
uniforme gli danno un aspetto umilissimo; invece la Pachyteria
superba, che misura oltre a 3 cent. e !/, in lunghezza, di una
tinta violacea, a riflessi metallici sul capo, torace e parte delle
antenne e vellutata sulle altre parti del corpo, cogli elitri attra-
versati da una larga fascia bianchiccia, è, se non uno dei mag-
giori rappresentanti della sotto famiglia, la più grande e bella
delle specie nuove da me riportate della stessa. Fra le specie
ARTO
(565) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 185
note menzionerò poi la Xystrocera festiva, l’ Aeolesthes sinensis, la
Rosalia decempunctata e la R. formosa, tutte assai grandi e belle,
l’Eurycephalus Lundi, che si fa notare per l’esagerata larghezza
del capo, il Pachylocerus pilosus, che possiede antenne molto corte,
grosse e nodose, ed il Neocerambyx Paris plasmato molto ele-
gantemente e che misura quasi 7 cent. in lunghezza.
La sotto-famiglia dei Prionidi, che conta 11 rappresentanti, non
contiene alcun genere o specie nuova, ma comprende il Cyrto-
gnathus Walkeri, lAncyloprotus bigibbosus, la Macrotoma Fischeri,
il Cyrtonops punctipennis ed il Remphan Hopei, la maggior parte
grandi, tutte molto caratteristiche e l’ultimo uno dei colossi della
famiglia, misurando ben 8 cent. in lunghezza.
Gli Elateridi furono illustrati dal noto monografo E. Candéze,
che pubblicò sui medesimi due memorie in questi Annali (*).
L'elenco comparso nella seconda di tali memorie, nel quale sono
comprese le specie enumerate nella prima, ci da contezza di 127
forme specifiche. A queste 127 identificate aggiungendone 9 altre
rimaste senza nome e non citate dal Candèze, ma da lui quasi
tutte etichettate genericamente, avremo 138 come numero totale
dei rappresentanti da me radunati in questa famiglia.
Non uno dei numerosi generi ai quali questi rappresentanti
sono stati riferiti risultò nuovo; le specie indescritte invece
erano all’ opposto moltissime ; infatti esse comprendono circa la
1/, delle specie identificate, cioè ascendono a ben 63. Fra queste
il Candeze cita il Mel/anoranthus virgatus che dice la specie più
elegante del genere, Cardiophorus seminalis che qualifica molto
distinto e l’Aptopus birmanicus, spettante ad un genere finora
rappresentato soltanto da specie americane ; io menzionerò an-
cora l’Agonischius Feae pure nuovo, ed il Psephus cyaneus ed il
Campsosternus Cantori noti, tutti e tre assai belli, anzi l’ ultimo
il più grande ed opulento degli Elateridi da me raccolti.
La tabella che segue dimostrerà in quale maniera i rappre-
(1) Viagg. di L. Fea ecc. XIV. Elatérides recueillis en Birmanie ecc. (Ann. Mus.
Civ. St. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 667-659). — Viagg. di L. Fea ecc. XXXVI.
Elat. rec. en Birm. ecc. (loc. cit., vol. XXX, 1891, p. 771-793).
186 L. FEA (566)
sentanti noti, nuovi e rimasti indeterminati siano distribuiti per
tribù e generi; qua basterà rilevare che gli Agripnini con 25
specie ed i Cardioforini con 24 costituiscono i gruppi più estesi e
contengono inoltre i generi meglio provvisti di specie, poichè
ben 22 dei secondi sono Cardiophorus e 18 dei primi sono Lacon.
3 |E |s£|3 3 |E|sÉls
2233 S 2|5 |&2|3
Elateridae S =
Agrypninae Hemirrhaphes . . .{ 1 l
Adoloesra Lila 3 3 Cardiophorinae 3 3
Laconscain o 9 9 |18| Cardiophorus. . . .| 1010} 2|22
Meristhus. . . . . . 3 3| Cardiotarsus. . .. 1 1
Agraeus;i- eta. l Il Aptopus. . ..... 1 1
13) 12 25
Chalcolepidiinae Melanotinae 10] 12 2) 24
Campsosternus. . .| 2 2| Diploconus. . ... l| 4 a)
Alainae Melanotus . . ... 5I 4) 1{ 10
Alans: ALI SPARIARr ] 1
Di gen. incerto... .. l 1
6 3 [| 10
I Parnidi sommano appena a 7 riscontrati tutti nuovi dal
sig. A. Grouvelle, che s’ incaricò gentilmente di illustrarli (4) e
li riferi ai generi e nelle proporzioni che seguono :
Parnidae Nuovi |
Potamophilus sia |
Dryops 2
Sostea ;I
Stenelmis 2
Ù
I Ripiforidi ammontano pure a circa 7 rimasti tutti indeter-
minati, eccetto uno stato descritto come nuovo dal sig. A. Cho-
baut (?).
I Paussidi ascendono soltanto a 3, ma uno di essi è « così
notevole ed aberrante per i suoi caratteri » scrisse il prof. R.
Gestro « da costituire un nuovo genere non solo, ma una nuova
tribù ». È questo il Protopaussus Feae stato maestrevolmente
(1) Viagg. di L. Fea ecc. L. Nitid., Cucuj. et Parnides. 2me Part. (Ann. Mus. Civ.
St. Nat. Genova, vol. XXXII, 1892, p. 833-868).
(2) Viagg. di L. Fea ecc. LIX. Rripidius (Pseudorhipidius n. s. g.) canaliculatus,
n, sp. (loc. cît. vol. XXXIV, 1894, p. 145-149).
(585) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 205
descritto in questi Annali dall’entomologo or ora menzionato, il
quale riferi pure intorno agli altri 4 rappresentanti della fami-
glia, che sono P/atyrhopalus Westwoodi, P. Mellyi, Paussus
Bowringii e P. Jousselini (*). Come si vede dalla qui annessa
figura, il Protopaussus Feae ha: ben 11
articoli alle antenne, mentre tutti gli
altri Paussidi non ne contano più di 10.
Esso quindi fu dal prof. R. Gestro col-
locato in un gruppo a parte, quello
dei Protopaussini.
Gli Eteroceridi non sommano pure
che a 5 e furono anch'essi studiati dal
sig. A. Grouvelle, che li riferì tutti al
gen. Heterocerus e ne identificò 4 descri-
vendoli tutti come nuovi (?).
Fig. 24. — Protopaussus
Feae, Gestro. — 8 volte la
I Latridiidi stati illustrati dal R. P. grand. nat.
M. J. Belon (3) si riducono ai 3 se-
guenti: Colovocera oculata, Melanophthalma birmana, muovi e
Holoparamecus Kunzei, già noto e non estraneo alla regione
paleartica.
I Risopaussidi, dello studio dei quali volle gentilmente inca-
ricarsi il sig. E. Wasmann che li illustrò con un bel lavoro (4),
si riducono a 2 da me raccolti, come ebbi già occasione di se-
gnalare, nelle colonie di termiti. Essi sono il Xenotermes Feae
(1) Viagg. di L. Fea ecc. XLVI. Cenno sui Paussidi (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Ge-
nova, vol. XXXII, 1892, p. 705-709). \
®) Potamophil. Dryop. Helm. et Heteroc. des Indes Orient. (loc. cit. vol. XXXVII,
1896, p. 32-56).
@) Viagg. di L. Fea ecc. XXXVIII. Lathridiidae (loc. cit. vol. XXX, 1891, p. 877-
880). In questa memoria sono menzionate 4 specie, ma come ho già notato, di una
di esse, Neoplotera peregrina stata dal Belon stesso riconosciuta identica al-
l’Euwestes Parki descritto molti anni prima dal Wollaston, non possiamo natu-
ralmente tenere alcun conto.
(4) Viagg. di L. Fea ecc. LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien
(loc. cit. vol. XXXVI, 1896, p. 613-630).
206 L. FEA (586)
ed Azarelius Oberthiri, entrambi nuovi specificamente ed il primo
anche genericamente. Trattandosi di
forme straordinarie, certo fra le più
interessanti fruttate dal mio viaggio,
parmi pregio dell’opera il dare la figura
della più caratteristica ; essa rispecchia
tutte le bizzarrie di plasmatura proprie
a questa strana famiglia fondata, come
già annunziai, dall’'entomologo citato or
ora e definita nel lavoro al quale allusi.
I Risodidi sono pure soltanto 2 e
furono entrambi descritti come nuovi
Fig. 25. — Xenotermes Feae, dal sig. A. Grouvelle sotto il nome di
tt mai Rhysodes Feae e Rhysodiastes Fairmai-
rei (1). I Torictidi non comprendono
che 1 sola specie, anch’ essa nuova Thorictus Feae, pure deter-
minata dal Grouvelle, ed 1, ma già nota, comprendono infine
i Monommidi, intorno alla quale riferì già in questi Annali il
sig. Fleutiaux (?).
Dal rapido esame che sono andato facendo, rimasero escluse
molte famiglie non state ancora studiate, perchè della maggior
parte io non avrei potuto indicare che il numero, ed ancora nella
pluralità dei casi soltanto approssimativo, dei rappresentanti che
contengono. Tali indicazioni darò nella seguente tabella riassun-
tiva dell’ ordine, nella quale sono annoverate tutte le famiglie,
col numero delle specie o varietà, note, nuove e indeterminate,
spettanti a ciascuna di esse.
(!) Viagg. di L. Fea ecc. LXVI. Rhysodides (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol.
XXXIV, 1895, p. 761-763).
(2) Viagg. di L. Fea ecc. LXXI. Monomm., Trixag. et Eucnem. (loc. cit., vol.
XXXVI, 1896, p. 533-544).
(587)
Coleoptera
Cicindelidae . .
Carabidae . . .
Dytiscidae . . .
Gyrinidae . . .
Hydrophilidae .
Staphylinidae .
Pselaphidae . .
Paussidae . . .
Scydmaenidae.
Silphidae ...
Scaphididae . .
Histeridae . . .
Nitidulidae. . .
Trogositidae. .
Colydiidae . . .
Monotomidae .
Rhysodidae . .
Rbhysopaussidae
Cucujidae . . .
Lathridiidae. .
Thorictidae . .
Dermestidae. .
Byrrhidae . . .
Parnidae. (4
Heteroceridae .
Lucanidae . . .
Passalidae . . .
Scarabaeidae .
Buprestidae . .
Trixagidae
Monommidae .
Eucnemidae . .
Elateridae . . .
Noti
VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
Nuovi
w W
0 0
fd
DO DI 0 a 20 W
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i Ww0
Non
determinati
|94|
43 [452 |
47
| 16
632| 65?|
582 |405?|
70?| 70?
5
25?| 25?
6?2| 6?
| 162| 18?
9?| 95?
4| 70
Jil 10%]
| 28
5
A
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33
3
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9?| 92
122| 12?
7
I
232] 28?
10?| 10?
3302 |431?
56 |
ea
JET
7
136
Cebrionidae .
Rbhipiceridae
| Dascillidae
Malacodermidae
| Cleridae.. ...
Lymexylonidae
Ptinidae .
Bostrychidae .
Cioidae
Trictenotomidae
Tenebrionidae .
Nilionidae . . .
Pythidae ...|
Melandriidae . |
Lagriìdae ... |
Pedilidae . ..
Anthicidae. . .
| Mordellidae . .
Rbipiphoridae .
Cantharidae . .
Oedemeridae .
Curculionidae .
Scolytidae . . .
‘| Brenthidae
Anthribidae . .
Cerambycidae .
Bruchidae . . .
Chrysomelidae
Erotylidae . . .
Endomychidae.
| Coccinellidae .
| Di fam. incerte
207
©)
| PR]
1| 1
| 122). 12?
11} 30} 962| 137?
26:|127:| 2455
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11?|.112
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162| 16?
| 2 22
130 | 191 | 1542| 475?
| 342|. 34?
14| 21 | 35
42?| 42?
138) 97| 10 | 245
102| 10?
194|278| 542| 5262
27| 39 66
is|sil 29
31| 14) 8?| 53?
40?| 40?
1294) 1447| 1562?|4303?
208 L. FEA (588)
LEPIDOTTERI.
Noi sappiamo, ed io già l’accennai, che, eccezione fatta per
le farfalle state raccolte e studiate assai estesamente, all’ epoca
che io intrapresi il mio viaggio, le nostre conoscenze sugli insetti
birmani erano affatto rudimentali; nessuna meraviglia quindi che
io senza trascurare i Lepidotteri, mi dedicassi con maggiore
ardore alla ricerca dei rappresentanti degli altri ordini stati fino
allora troppo negletti; e naturalmente tale preferenza per detti
ordini e l'impossibilità di valermi della contribuzione dei nativi
per dare la caccia ad animaletti tanto delicati quali sono le
farfalle, fece sì che il numero da me radunato di queste ultime
fu assai limitato; infatti gli esemplari riportati ascendono a mala
pena a 1300.
Dalle premesse fatte non si può neppure supporre che lo studio
di questo esiguo materiale dovesse dare risultati molto lusin-
ghieri; ed essi non furono invero tali, poichè questi 1300 circa
Lepidotteri, stati esaminati in piccola parte dal sig. C. Oberthùr
ed in gran parte dal sig. F. Moore e dal sig. G. F. Hampson (1),
risultarono di appartenere a poco più di 350 specie, delle quali
appena 6 e, per di più, piuttosto piccole ed a colori poco vivaci,
furono descritte come nuove (?). Affinché si abbia un'idea delle
ricchezze che la Birmania cela ancora alla scienza in fatto di
Eteroceri o farfalle notturne, non sarà superfiuo rilevare che
queste 6 specie nuove spettano tutte al sottordine or ora men-
zionato, benchè i rappresentanti da me radunati del medesimo
siano assai meno numerosi che quelli dei Ropaloceri o farfalle
diurne, e che 2 di tali specie erano pure nuove genericamente.
Giova però notare altresi che un certo numero dei Ropaloceri
appartenenti a generi molto estesi e formati di elementi molto
(1) Il sig. G. F. Hampson compilando il suo grandioso lavoro sui Lepidotteri
Eteroceri dell’ India, che abbraccia appunto 4 grossì volumi della già da me più
volte citata — Fauna of Brit. India ecc. — volle avere in esame tutti i rappre-
sentanti da me raccolti di questa categoria di farfalle e li identificò quasi tutti.
(2) Queste 6 specie sono state descritte nell’ opera sopra menzionata.
e ade iii tà
— rue
(589) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 209
omogenei e di determinazione difficile, rimasero senza nome, e
non è improbabile che alcuni di essi siano nuovi.
Ho detto che gli Eteroceri sono inferiori per numero ai Ro-
paloceri; i primi infatti sommano appena a 150, mentre i secondi
oltrepassano i 200. Ora se poniamo mente alla schiera relativa-
mente esigua di farfalle diurne che la Birmania, come ogni altra
contrada, possiede in confronto delle sue farfalle notturne, le quali
possiamo ritenere senza tema di errare, siano almeno quattro
o cinque volte più numerose delle diurne, si deve necessaria-
mente inferirne che la differenza fra le due cifre or ora enun-
ciate ha un significato ben maggiore di quello che materialmente
sembra, e non credo essere molto lontano dal vero giudicando
che quella concernente gli Eteroceri rappresenta meno del quin-
dicesimo del totale delle specie ospitate dalla Birmania e che al
contrario quella dei Ropaloceri ne rappresenta forse più del
quinto. In altri termini, gli Eteroceri da me radunati formano
una serie oltremodo frammentaria, la cui povertà non può darci
alcuna idea della maniera nella quale questa categoria di farfalle
è rappresentata in quel paese, mentre i Ropaloceri comprendono
non solo presso che tutte le famiglie ed i generi numericamente
più importanti, ma buona parte anche di altri generi assai ristretti.
Questi meno scarsi risultati ottenuti fra le farfalle diurne e
quelli molto più limitati ottenuti fra le farfalle notturne essendo
rimasti finora ignorati, benchè tanto le prime quanto le seconde
siano state, ripeto, presso che tutte identificate, credo pregio
dell’opera di farli noti, dando l'elenco di tutte le specie raccolte.
Prima però non saranno superflui alcuni cenni sommarii sulle
famiglie, sui generi più importanti e sulle specie più notevoli.
Dei 200 e più Ropaloceri raccolti, quasi la metà, cioè ben 98
spettano ai Ninfalidi, che, essendo la famiglia più riccamente
rappresentata, prenderemo a trattare per la prima.
Delle varie sottofamiglie nelle quali questi 98 Ninfalidi sono
suddivisi, la più numerosa è quella dei Ninfalini, poichè abbraccia
54 specie, delle quali 8 appartengono al genere Neptis, 7 a Adolias,
5 a Junonia e 4 a Athyma, che sono i generi meno scarsamente
210 L. FEA (590)
provvisti di rappresentanti. Questa sottofamiglia comprende varie
forme grandi e belle, quali, per citare soltanto le principali;
Cethosia Cyane, C. Biblis, Apatura Bolina, Neurosigma Stva,
Cynthia Erotella, Enispe Euthymius e Parthenos apicalis; ma le
più interessanti sembranmi la Doleschallia Pratapa e la Kallima
Limborgii per i sorprendenti casi di mimesi che queste due far-
falle ci offrono colle tinte protettive della pagina inferiore delle
ali. Quello concernente la A. Limborgi è sopratutto eloquente,
poichè, come è noto, nei rappresentanti di questo genere l' efti-
cacia protettiva delle tinte in parola è molto aumentata dal
taglio delle ali; infatti se quelle rendono le Ka//ma somiglianti
pei colori a foglie morte, questo le rende somiglianti alle me-
desime per la forma. Non mi dilungherò maggiormente sulle
meravigliose proprietà mimesiche di questo genere perchè quelle
di varie specie sono molto note e quelle della X. Limborgw fu-
rono già da me illustrate altrove (1).
I Satirini ascendono a 23, distribuiti in pochi generi, dei quali,
Mycalesis con 8 specie, Ypthima con 5, e Lethe con 4, sono i
più numerosi. Questa sottofamiglia offre molti esempì di livree
protettive, ma tali esempì essendo assai meno notevoli dei due
precedenti non credo opportuno soffermarmivi; nè le tinte cupe
che predominano fra i suoi rappresentanti lasciano campo a com-
menti sui loro pregi estetici. Perciò passerò alle altre sottofamiglie,
osservando che gli Eupleini contano 17 specie, delle quali 10
spettano al genere £uplaea e fra esse sono degne di nota per
l'eleganza lE. Riadamanthus, E. vestigiata e lE. Deione e le
altre 7 a Danaiîs, che gli Amatusiini e gli Elimniini ne contano
rispettivamente soltanto un paio, cioè le rare e cospicue haw-
mantis Pseudaliris e T. Lowisa, e le comuni ma vaghe Elymmnias
tinctoria ed E. Malelas; e che gli Acreini, l’ultima sottofamiglia,
ne annoverano una sola, Pareba Vesta, colorita assai umilmente,
ma confinata, sembra, ad altitudini considerevoli; io la trovai
soltanto sui monti Carin sopra i 1000 m. di elevazione, ove la
riscontrai abbondantissima.
(1) L. FEA. Quattro anni fra i Birmani e le tribù limitrofe, p. 224, fig. 74.
(591) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA Ori
Ai Ninfalidi per importanza numerica tengono dietro gli Espe-
ridi con 37 rappresentanti distribuiti in moltissimi generi, dei
quali Parnara che ne conta 7 rimasti tutti indeterminati, e /smene
che ne annovera 4, sono i più numerosi e l’ultimo anche quello
che comprende i più belli, cioè l’/smene Beniamini, VI. Hurissa
e l’/. exclamationis.
Vengono poscia i Pieridi con 28 specie, delle quali 6 spettanti
al genere Delias, 5 a Terias e 4 a Catopsilla, che sono i generi
più ricchi di specie, ed il primo quello che contiene i rappre-
sentanti più leggiadri della famiglia, quali la Delias MHierte, la
D. Pyramus, la D. Pasithoe, la D. Descombesi e la rara e ca-
ratteristica D. Horsfieldi, della quale presi un solo esemplare
sulla vetta del massimo picco della catena Dana, il Mooleyit,
cioè ad un'altitudine di più di 1900 m.
I Licenidi ammontano a 24 e comprendono un solo genere
alquanto ricco di rappresentanti, cioè Lampides con 4 specie; i
Papilionidi ascendono a 16, eccettuati 2, tutti spettanti al genere
Papitio, e gli Ericinidi, che sono l’ultima famiglia, si riducono
a 4 suddivisi in 3 generi dei quali Sospza conta 2 rappresen-
tanti. Sorvolando sopra questi ultimi destituiti di tinte vivaci e
deficienti in dimensioni, osserverò che fra i Licenidi le specie
vivacemente pinte sono assai numerose e che alcune, quali Cherétra
Elpis, C. Freja, Stthon mandarina e Mysina Atymnus mostrano
inoltre bizzarre appendici alle ali posteriori che ne accrescono
la bellezza; ma, come è noto, questa famiglia è costituita di
rappresentanti in maggioranza assai piccoli, mentre la pluralità
dei Papilionidi alle dimensioni notevoli accoppiano i colori più
variati e vivaci, tanto da far nascere la convinzione che la natura
così prodiga di vezzi per questo attraentissimo ordine abbia vo-
luto concentrare con predilezione sopra di essi i tesori della sua
meravigliosa tavolozza. Ciò premesso, io menzionerò soltanto la
ben nota Ornzthuptera Rhadamanthus, e il non meno conosciuto
Papilio Paris, che sono le due più opulenti farfalle diurne ri-
portate dal mio viaggio, il P. Mahadeva, il P. Onpape ed il
P. dissimilis, la livrea dei quali imita più o meno spiccatamente
quella di certi Eupleini, ed il Leptocîreus Meyes, cui le ali anteriori
212 L. FEA (592)
in parte trasparenti e la maniera di volare danno le parvenze
di una libellula, malgrado le immense code accartocciate nelle
quali si prolungano le ali posteriori.
Ho detto che gli Eteroceri sommano a mala pena a 150 e che
perciò formano una serie oltremodo frammentaria la cui povertà
non può darci alcuna idea della maniera nella quale questa ca-
tegoria di farfalle è rappresentata in. Birmania. Se noi infatti
prendiamo in esame l’opera magistrale già da me citata del-
l’Hampson, troviamo che gli Eteroceri indiani comprendono ben
54 famiglie la pluralità delle quali, se non tutte, possiedono
senza dubbio membri nella vallata irawadica; ebbene ben 15 di
queste famiglie fanno intieramente difetto nella mia collezione
e le restanti, salvo pochissime, comprendono un numero ecces-
sivamente esiguo di rappresentanti, data la massa di specie in-
diane loro assegnate, e che verosimilmente debbono in gran
parte abitare pure la Birmania. Così l’ Hampson enumera più
di 1400 Noctuidi, di 1000 Geometridi, di 390 Aretiidi, di 170
Limantriidi, di 120 Sfingidi e di 110 Notodontidi ('), mentre se
poniamo a fianco di queste cifre quelle dei rappresentanti da
me raccolti, date nella tabella riassuntiva dell’ ordine, vediamo
che queste stesse famiglie e qualche altra ancora ne contano
meno di !/,, del numero assegnato loro dall’ Hampson, mentre
poi anche quella che ne annovera proporzionatamente maggior
copia, cioè i Sintomidi, ne contiene appena !/,.
Posso ancora aggiungere che di questi 150 circa Eteroceri,
12 spettano ai Noctuidi, che sono perciò la famiglia della quale
radunai maggior numero di specie. I Noctuidi contano un solo
genere alquanto ben rappresentato, vale a dire OpAzusa con 7
specie. Gli Arctiidi ascendono a 16, 1 dei quali è nuovo e 4
spettano al genere Mi/tochrista che è il meno povero di specie.
I Zigenidi ammontano a 14, diedero 3 novità alla scienza e sono
distribuiti in molti generi, nessuno dei quali contiene più di
(1) IM queste cifre non sono compresi i numerosi rappresentanti citati dal-
l’Hampson nell’ appendice all’ indice sistematico del IV volume della sua opera.
(593), VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 215
un paio di specie; i Sintomidi sono rappresentati da 12 specie,
ben 9 delle quali, compresa 1 nuova, spettanti al tipico genere
Syntomis; delle altre famiglie menzionerò soltanto più gli Ipsidi
che ascendono soltanto a 4, tutti membri del genere Hypsa.
Intorno ai limitati pregi estetici delle 6 specie nuove da me
riportate di questo sottordine mi sono già pronunciato ; rimangono
le altre note, non poche delle quali meritano un giudizio assai
più lusinghiero. Segnalando soltanto gli esempiì più salienti ri-
corderò l’Euchromia orientalis fra i Sintomidi, la Corma Zelica,
l’Amesia Alîris, VA. sanguiflua, VIsbarta imitans, V Histia flabel-
licornis fra i Zigenidi, l’Eusemia victrix e VE. adulatrix fra gli
Agaristidi, tutte forme assai belle ed una, /. #m%tans, interes-
santissima dal punto di vista della mimesi per la sua rasso-
miglianza accentuata con certi Eupleini. Menzionerò ancora un
Sesiide, la Melzttia notabilis, colle zampe posteriori mostruosa-
mente ingrossate, causa le lunghe squamette setoliformi delle
quali sono fittamente vestite ed uno Sfingide, la Sataspes dnfer-
nalis, che nella forma e colore delle ali ed in grazia del suo
torace giallo vivacissimo, può essere preso per un Imenottero del
genere Xy/ocopa.
Condensando sistematicamente i dati già esposti sui due sottor-
dini e completando quelli intorno agli Eteroceri, avremo la se-
guente tabella riassuntiva dell’ ordine.
ES E = = 5 È
Lepidoptera z z
Rhopalocera Heterocera
Nymphalidae. . . { 95 8| 98 Saturniidae. . . . ]
Erycinidae . ...|{ 4 4| Sphingidae . . . . 8
Lycaenidae . ... {20 4| 24| Notodontidae . . . 3
Pieridae:! vico 26 N28 Sestidaet 30 dl Ie:
Papilionidae . . . | 16 6 |fSSywntomidaet o, SENAGO
Hesperiidae. . . . { 27 10) 3 Zygaenidae. . .. {ll| 3 l
188 19/207]. Drepanulidae . . . 2|
L. FEA 14
214 Lo
E
s|E|L|S
2|2|3|8
(©)
Z
Three see il ]
Limacodidae . . . 4 4
Lymantriidae. . . | 8 8
Hypsidae . . . .. dtt) 4
Aretiidae.:/. 15) 1 i 16
Agaristidae . . . 5 a)
Noctuidae 4] 42
Uraniidae. . . . 1 1
Ordo LEPIDOPTERA.
FEA (594)
d
RES
Bed © d
3 | Sg
(e)
z
Epiplemidae . . . 1 1
Geometridae . . . È) ll 8
Pyralidae 0 Pon 10 1| 11
Tinbidae:io. i RIU 2
Di fam. incerta . RS SCR |
138| 6| 6|150
[LS ME
326 ” 25|357
ELENCO DEI LEPIDOTTERI RACCOLTI (1)
Subordo RHoPALOCERA
Fam. Nymphalidae.
Subfam. Euploeinae
1. Danais Chrysippus, L.
2
Genutia, F.
Limniace, L.
Agleoides, Boisd.
Tytia, Gray.
Melaneus, Cram.
Deione, Westw.
Klugi, Moore.
Melanoides, Moore.
. Euploea Rhadamanthus, F.
vestigiata, Butl.?
12. Euploea Margarita, Butl.
13. — Asela, Moore.
14. — Masonii, Moore.
15. — Alcathoe, Godt.
16. — Linnei, Moore.
17. — Godarti, Luc.
Subfam. Satyrinae
18. Yphthima Methora, Hewit.
19; _ Baldus, F.
20. —_ Hiibneri, Moore.
21. — Nareda, Kollar.
22. —_ Newara, Moore.
23. Mycalesis Mineus, L.
24, _ Blasius, F.
25. _ Medus, F.
(!) Per quanto concerne l'ordinamento dei Ropaloceri devo notare che il sig.
F. Moore volle gentilmente incaricarsi di rivedere la parte del mio elenco che
li riguarda; in quanto agli Eterocerì io mì valsi della — Fauna of British India.
Moths. — eccezione fatta per i Piralidi stati trattati nell’ ultimo volume dell’ im-
portantissima opera or ora menzionata, allora non ancora pubblicato, ed i Tineidi
non stati ancora elaborati, la posizione sistematica dei cui rappresentanti mi fu be-
nignamente indicata dal sig. Hampson. Ad entrambi questi distinti lepidotterologi
sono lieto di ripetere qua i miei sentiti ringraziamenti.
gErTi e.
= ci
(395)
26. Mycalesis Nicotia, Hewit.
27. _ Malsara, Moore.
28. _ Sanatana, Moore.
29. —_ Runeka, Moore.
30. —_ sp. ?
31. Melanitis Leda, L.
32. -_ Bela, Moore.
39. _ Ismene, Cram.
34. Lethe Rohria, F.
35. — Verma, Batl.
36. — Chandica, Moore.
37. — Europa, F.
38. Neope Bhadra, Moore.
89. —. Chandra, Moore.
40. Orinoma Damaris, Doubl.
4l.
42.
43.
Subfam. Elymniinae.
Elymnias tinetoria, Moore.
— Malelas, Hewit.
Subfam. Amathusiinae.
44. — Louisa, De Nic.
Subfam. Nymphalinae.
45. Cethosia Cyane, Drury.
46.
47.
_ Biblis, Drury.
Precis Iphita, Cram.
. Apatura Bolina, L.
. Euripus Halitherses, Westw.
. Neurosigma Siva, Westw.
. Stibochiona Nicea, Gray.
. Cyrestis Thyodamas, Boisd.
53. Junonia Laomedia, L.
SA. e netta; F-
55. — Lemonias, L
ARSA Teresio.
SÙ — Almana, L.
58. Cupha Erymanthis, Drury.
9. Argynnis Niphe, L.
. Atella Sinha, Kollar.
— Phalantha, Drury.
. Cirrochroa Surya, Moore.
3. Cynthia Erotella, Butl.
Thaumantis Pseudaliris, Butl.
VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
64.
65.
66.
67.
68.
215
Vanessa Charonia, Drury.
Ergolis Merione, Cram.
ia Ariadne, IL.
Eurytela Horsfieldi, Boisd.
Neptis Adara, Moore.
— Varmona, Moore.
— Ophiana, Moore.
— Susruta, Moore.
— Nandina, Moore.
— Tumba, Moore.
— plagiosa, Moore.
— sp.?
. Athyma Leucothoe, L.
— Zeroca, Moore.
— Cama, Moore.
— Larima, Doubl.
. Limenitis Procris, Cram.
. Apatura Parisatis, Westw.
. Adolias Sedeva, Moore.
— Sancara, Moore.
— Garuda, Moore.
— Phemius, Doubl.
— Satropaces, Hewit.
—. lubentina, F.
— Evelina, Cram.
. Symphaedra Dirtea, F.
. Enispe Euthymius, Doubl.
. Discophora Tullia, Cram.
. Doleschallia Pratipa, Feld.
. Kallima Limborgii, Moore.
. Charaxes Fabius, F.
— Bharata, Feld.
— sp.?
. Parthenos apicalis, Moore.
Subfam. Acraeinae.
. Pareba Vesta, F.
Fam. Erycinidae.
. Zemeros Flegya, Cram.
. Abisara angularis, Moore.
. Sospita Neophron, Hewit.
— Fylla, Doubl.
216 Li
1053.
104.
105.
106.
107.
108.
109.
110.
I1L
112.
115.
114.
115.
116.
DDT.
118.
119:
120.
121.
122.
123.
124.
125.
126.
127.
128.
129.
130.
131.
132.
133.
134.
135.
186.
157.
138.
139.
140.
14).
142.
Fam. Lycaenidae.
Gerydus, sp.?
Neopithecops, sp. ?
Lizera, sp. ?
Lycaena diluta, Feld.
Catochrysops Strabo, F.
Lampides Elpis, Godt.
_ Aelianus, F.
Bochus, Cram.
Alexis, Stoll.
Tarneus Plinius, F.
Castalius Elna, Hewit.
Rosimon, F.
Curetis malayica, Feld.
Iierda Epicles, Godt.
Aphnaeus Syama, Horsf.
Nadisepa Jarbas, F.
Deudorix Epijarbas, Moore.
Sotadra, sp. ?
Zinospa distorta, De Nie.
Surendra quercetorum, Moore
Cheritra Elpis, Godt.
Freja, F.
Sithon mandarina, Hewit.
Myrina Atymnus, Cram.
Fam. Pieridae.
Prioneris Clemanthe, Doubl.
Delias Pyramus, Wall.
Agostina, Hewit.
Hierte, Hiibn.
Horsfieldi, Gray.
Pasithoe, L.
Descombesi, Boisd.
Appias Hippioides, Moore.
SONMEN eriss Ash,
— Paulina, F.
Nepheronia Hippia, F.
Huphina Phryne, F.
Nychitona Nina, F.
Terias merguiana, Moore.
— fraterna, Moore.
Harina, Horsf.
. Terias Droma, Horsf.
. Pieris Gliciria, L.
. Hyposcritia Pseudolalage, Moore.
. Hebomoia Glaucippe, L.
. Ixias pallida, Moore.
. Catopsilia Catilla, Cram.
. Gonopteryx Verhuellii,
. Ornithoptera Rhadamanthus, F.
). Papilio Paris, L.
(396)
sp.?
sp.?
_ Pyranthe, L.
Crocale, Cram.
Gnoma, F.
V. d. Hoeven.
Fam. Papilionidae.
-- Helenus, L.
Pammon, L.
Androgeos, Cram.
Diphilus, Esper.
Zaleucus, Hewit.
Doubledayi, Wall.
dissimilis, L,
Nomius, Esper.
Onpape, Westw.
Mahadeva, Moore.
Agamemnon, L.
— Sarpedon, L.
Erithonius, Cram.
. Leptocircus Meges, Zinken.
Fam. Hesperiidae
. Ismene Benjamini, Guérin.
Harisa, Moore.
Amara, Moore.
exclamationis, F.
. Gangara Pandia, Moore.
. Matapa Shalgrama, De Nic.
. Parnara sp.?
sp. ?
- sp. ?
sp. ?
Sona NERI
(597)
181.
182.
183.
184.
185.
186.
19
188.
189.
190.
191,
192.
193.
194.
195.
196.
19.
198.
199,
200.
201.
202.
203.
204.
205.
206.
207.
208.
209.
210
211.
212.
215.
214.
215.
216.
Parnara sp.?
Baoris Toona, Moore.
— sp.?
Plesioneura Alysos, Moore.
Coladenia Dan, F.
Halpe, sp. ?
— sp.?
Astietopterus olivescens, Moore
stellifera, Butl.
Antigonus Sura, Moore.
Sarangesa Dasahara, Moore.
Nisoniades Salsala, Moore.
Tagiades Ravi, Moore.
Menaka, Moore.
—_ Pralaya, Moore.
Satarupa Bhagava, Moore.
Udaspes Folus, F.
Kerana Xaniles, Butl.
Padraona Maesa, Moore.
Gola, Moore.
Goloides, Dist.
Telicota Augias, F.
Abaratha Agama, Moore.
Thanaos indistineta, Moore.
Cyclopides subvittatus, Moore.
Subordo HETEROCERA.
Fam. Saturniidae.
Actias Selene, Hiibn.
Fam. Sphingidae.
Acherontia Lachesis, F.
Leucophlebia emittens, Wlk.
Chaerocampa Mydon, Wlk.
_ Butus, Cram.
Theretra Nessus, Drury.
Pseudosphinx Nyctiphanes, Wlk.
Cephonodes Hylas, L.
Sataspes infernalis, Westw.
VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
217,
218.
219.
217
Fam. Notodontidae.
Phalera procera, Feld.
Ramesa tosta, Wlk.
Cleapa latifascia, Wlk.
Fam. Sesiidae.
. Sciapteron Noblei, Swinh.
. Ichneumenoptera xcanthosoma,
Hmpsn.
. Melittia Eurytion, Westw.
notabilis, Swinh.
chalciformis, F.
i Gen. i8ps.?
Fam. Syntomidae.
. Syntomoides Imaon, Cram.
. Syntomis divisa, Wlk.
228. — Masoni, Moore.
229 _ diaphana, Koll.
230. _ fervida, Wlk.
231. _ Grotei, Moore.
232. — Berinda, Moore.
233. — Musa, Swinh.
234. — erythrosoma, Hmpsn.
235. — sp.?
236. Psichotoe Duvauceli, Boisd.
. Euchromia orientalis, But].
Fam. Zygaenidae.
. Ghrysartona refulgens, Hmpsn.
. Artona zebraica, Butl.
. Phacusa properta, Swinh.
. Ephemeroidea flavocincta,
Hmpsn.
. Trypanophora semihyalina, Koll.
— Havalis, Hmpsn.
. Pidorus geminus, Wlk.
. Corma Zelica, Doubl. ?
. Cyclosia Panthona, Cram.
. Amesia Aliris, Doubl.
— sanguiflua, Drury.
. Isbarta imitans, Butl.
. Callamesia Midama, Herr.-Scbàiff.
. Histia flabellicornis, F.
218 L. FEA
Fam. Drepanulidae. 285.
252. Euchera substigmaria, Hiibn. 206:
253. Drapetodes mitaria, Guen.
254.
255.
256.
257.
208.
259.
260.
261.
262.
263.
264.
265.
266.
267.
268.
269.
270.
271.
272.
273.
274.
275.
276.
277.
273.
279.
280.
281.
282.
283.
284.
Fam. Thyrididae.
Striglina scitaria, Wlk.
Fam. Limacodidae.
Susica pallida, Wlk.
Thosea Cotesi, Swinh.
Natada velutina, Koll.
Parasa lepida, Cram.
Fam. Lymantriidae.
Aroa Socrus, Geyer.
Pantana bicolor, Wlk.
— terminata, Wlk.
Dasychira Horsfieldi, Saund.
Lymantria ascetria, Hiibn.
Euproctis latifascia, Wlk.
— vitellina, Koll.
_ digramma, Guér.
Fam. Hypsidae.
Hypsa Butleri, Swinh.
— Heliconia, L.
— Alciphron, Cram.
— inops, Wlk.
Fam. Arctiidae.
Alphaea tripartita, WI]k.
Areas galactina, V. d. Hoev,
Creatonotus interruptus, Gmel.
— favimargo, Hmpsn.
Phissana transiens, Wilk.
Nyctemera lacticinia, Cram.
—- latistriga, Wlk.
— plagifera, Wlk.
Tatagina pieta, Wlk.
Deiopeia pulchella, L.
Cyana Bianca, Wlk.
Philagria Entella, Cram.
Miltochrista semifasciata, WIlk.
_ Dharma, Moore.
287.
288.
289.
290.
291.
292.
293.
294.
295.
296.
297.
298.
299,
300.
301.
302.
303.
304.
305.
306.
307.
308.
309.
310.
311.
312.
313.
314.
315.
316.
317.
318.
319.
320.
321.
(598)
Miltochrista humilis, WIk.
—- Rhodina,
Herr.-Schéiff.
Fam. Agaristidae.
Eusemia Vulcania, Butl.
_ victrix, Westw.
_ adulatrix, Koll.
Zalissa albifascia, Wlk.
Aegocera tripartita, Kirby.
Fam. Noctuidae.
Glottula Dominica, Cram.
Euplexia conducta, Wlk.
Prodenia littoralis, Boisd.
Spodoptera Mauritia, Boisd.
Callopistria duplicans, Wlk.
Elusa bipars, Moore.
Leucania decisissima, WIlk.
Eublemma sp. ?
Hyblaea puera, Cram.
_ firmamentum, Guen.
Maceda mansueta, Wlk.
Cosmophila fulvida, Guen.
Sypna curvilinea, Moore.
Anisoneura hypocyanea, Guen.
Nyctipao macrops, L.
— hieroglyphica, Drury.
Lo. caprimulgus, F.
Catephia acronyctoides, Guen.
Ophiusa dotata, F.
— cuprea, Moore.
— Crameri, Moore.
— © Onelia, Guen.
— — coronata, F.
— honesta, Hiibn.
== fulvotaenia, Guen.
Anereuthina lilach, Guen. ?
Sympis rufibasis, Guen.
Remigia Archesia, Cram.
Fodina pallula, Guen.
Grammodes Mygdon, Cram.
|
(599) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 219
322. Spirama retorta, Cram. 340. Eumelea Aureliata, Guen.
323. — vespertilio, F. 341. Problepsis Deliaria, Guen.
324. — unistrigata, Guen. 342. Euschema militaris, L.
325. Ophideres Salaminia, F. 343. Gen.? sp. ?
326. _ fullonica, L. a
327. Calpe emarginata, F. bdo
328. Calesia Satellitia, Moore. 344. Stericta divitalis, Guen.
329. Mecodina praecipua, WIk. 345. Nosophora albiguttalis, Swinh.
330. Zethes perturbans, Wlk. 346. Filodes fulvidorsalis, Hibn.
331. Bleptina abjudicalis, Wlk. 347. Dichocrocis punctiferalis, Wlk.
332. Hypena longipennis, Wlk. 348. Botyodes asialis, Guen.
333. —. abyssinialis, Guen. 349. Lygropia Amyntusalis, Wlk.
Fam. Uraniidae 350. TA sp.?
5-40Micronia deuleata, Gueni 351. Glyphodes vendpanalie, Guen.
392. _ stolalis, Guen.
Fam. Epiplemidae. 353. Maruca testulalis, Hiibn.
335. Orudiza Protheclaria, Wlk. 354. Pionea Minehaha, Pryer.
Fam. Geometridae. Fam. Tineidae.
336. Scardamia metallaria, Guen. 355. Binsitta niviferana, Wlk.
337. Hyposidra Talaca, Wlk. 396. Nemotois indica, WIk.
338. Hyperythra lutea, Cram.
339. Boarmia transcissa, Wlk. 357. Fam. ? gen. ? sp.?
DITTERI.
Gli esemplari da me raccolti di quest’ ordine sommano a circa
1600 e furono, eccettuati i doppi troppi numerosi, tutti comunicati
nel 1891 al sig. von Ròder che sì incaricò gentilmente di studiarli.
Ora io non mì perito certo di muovere qua un rimprovero al
distinto ditterologo di Hoym se egli non adempiì ancora al compito
assuntosi, poichè ciò puossi attribuire a cause indipendenti dalla
sua volontà, ma non so trattenermi dal constatare con qualche
rammarico come in questo lungo lasso di tempo egli non abbia
trovato modo di riferire sopra uno solo degli insetti affidatigli.
A vero dire, dietro le istanze della Direzione del Museo Civico,
il sig. von Ròder inviò un elenco della maggior parte dei generi
rappresentati da tali insetti col numero delle specie da lui rite-
nute nuove che essi contengono, ma di tale elenco, compilato
220 L. FEA (600)
senza tenere verun calcolo delle famiglie, io non avrei potuto
trarre alcun frutto, se dopo avere inutilmente pregato il sig. von
Roder di dare al detto elenco l’assestamento sistematico deside-
rato, non avessi ottenuto simile favore dalla ben nota cortesia
del dott. E. Giglio-Tos assistente al Museo Zoologico della
R. Università di Torino, e noto specialmente agli entomologi
pei suoi lavori sopra i Ditteri.
E quindi grazie alla gentile collaborazione del dott. Giglio-
Tos, al quale mi pregio di esprimere qua la mia viva gratitu-
dine, se io ho potuto raggruppare i detti generi per famiglie e
se mi sarà possibile di enumerarli sistematicamente.
Prima però di ciò fare occorrono alcune altre considerazioni
sui dati forniti dal sig. von Réder. Ho detto che essi consistono
di un elenco di generi col numero delle specie nuove che essi
contengono; ora siccome questo elenco deve essere il frutto
di un esame affrettato e superficiale, nasce spontanea la suppo-
sizione che uno studio più accurato del materiale debba condurre
a risultanze alquanto diverse; che cioè certe delle specie da prima
ritenute nuove vengano riconosciute già note, e viceversa che
alcune delle supposte note si rivelino realmente nuove. Nella
colonna delle specie nuove del summenzionato elenco si riscon-
trano poi delle lacune, non certo volute dall’ autore ed inoltre
egli per buon numero di rappresentanti non ha osato pronun-
ziarsi se debbano essere considerati nuovi oppure già noti; ciò
rende troppo dubbiose le indicazioni che al riguardo trovansi
nell’ elenco del sig. von Réòder perchè sia prudente di valer-
sene. Pertanto nella enumerazione che segue, io terrò soltanto
conto del totale delle specie assegnate a ciascun genere, senza
preoccuparmi se siano da lui ritenute nuove oppure già note e
considererò i rappresentanti di quest’ ordine, come in realtà
lo sono quasi tutti, siccome tutti indeterminati.
:
È
(601)
DIPTERA
ORTHORHAPHA
Tipulidae Specie ‘|
Holorusia 1
Tipula . 4
Pachyrrhina 6
Ctenophora . 4 il
Eriocera . 9 |
Taeniolabis . Ia
Prionota . po
Libnotes . 1
DA;
Culicidae
Culex . 1
Mycetophilidae
Sciara . Ì
Bibionidae
Bibio 2
Plecia . 2
4
Xylophagidae
Xylophagus. 1
Subula . ]
2
Stratiomyidae
Odontomyia 1
Cyphomyia . 1
Calina . 2
Negritomyia ]
Ptilocera . 2
Acanthina Il
Hermetia. 1
Plecticus . 1
Sargus . 1]
Di gen. incerti 15
26
Tabanidae
Dasybasis I
Chrysops . a)
VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
Tabanus .
Haematopota .
Leptidae
Atherix
Asilidae
Leptogaster
Microstylum
Discocephala .
Brachyrhopala
Damalis .
Laparus .
Habropogon
Scleropogon
Maira .
Laphria .
Andrenosoma .
Pogonosoma
Promachus .
Asilus .
Eutolmus
Mochtherus .
Itamus.
Antiphrisson
Philodicus
Synolcus .
Dysmachus .
Emphysomera.
Ommatius
Alcimus .
Di gen. incerto .
Nemestrinidae
Colax .
Bombylidae
Hyperalonia
Exoprosopa .
Anthrax.
221
Specie
17
D
28
TI ORIO e ti CO i Ola Oa
DI
(ee)
10
222
Systropus
Empidae
Hybos.. \.'. :..
Dolichopodidae
Dolichopus . .
Psilopus .
CYCLORHAPHA
Syrphidae
Ceria .
Microdon .
Ceratomyia. . .
Lycastris.
Pteroptila
Milesia. .
Megaspis. .
Xylota
Chrysotoxum .
NVoluoellati erat
Chrysogaster .
Eumerus .
Graptomyza
Paracusitl nette
Syritta.
Eristalis . . .
Helophilus .
Syrphus .
Melithreptus .
Melanostoma .
Chilosia .
Baccha. .
Di gen. incerti .
Conopidae
Conops. :
Physocephala .
L. FEA
Specie | Muscidae calypteratae
3 Qeypterg: 0...
18 Paralophosia . . .
Phama: 000
1 n:
Jurinia
Echinomyia.
5 Peleteria .
> Cyphocera . .
4 i
Gonia .
Tachina .
specie Masicera . .
DI Nemorea .
6 Exorista .
1 Phorocera
1 Gymnochaeta .
il Miltogramma .
3 Orectocera .
9 Parexorista. .
4 Tryptocera . .
1 Clytia .
I Frontina . .
1 Megistogaster. . . .
Il Syntomogaster . .
1 Trichodura . .
9 Dexia . nt
9 Aporia. .
9 *Sarcophaga. . . . .
DI Cynomyia .
Dai Rhynchomyia. .
1 Idia .
DI Ochromyia .
1 Lucilia .
DI Pyrellia .
9 Calliphora .
59 Musca .
Spilogaster .
3 Anthomyia .
3 Ophyra
6 Coenosia .
(602)
Specie
(ri
DD au HiMWwO I
Hi Huiaqueue HE Mao
fd
HW
(ar)
© GB 00 29 0
DD Haba DD vo
(603) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 223
Specie Specie
Di gonimicerti 0... E Praspphila ps} o/e
87 ilregnberai gt iris, «yo
Muscidae acalypteratae Chlorops . 2
Steneropterina gi Diopsis. 6
Xenaspis . . 1 Sepedon . 1
Pyrgota . D) Chloria. 1
Camptoneura . Il Di genere incerto . 1
Loxoneura . 2 6I
Ortalis. 1 Hippoboscidae
Celyphus . 3 Brachytarsiiagit: «404. 4el
Paracelyphus . 1 Ornithomyia . . . 5
Sapromyza . 9 Stenopierya giare
Dacus . 3 n 7
Trypeta 18 Nycteribidae
000 9 Nyeteribia 00 urun e
Nemopoda . 2
I o Di famiglie incerte . . . . 10
Nerius . 1 4042
A questa magra enumerazione si riducono i dati che io posso
fornire intorno ai Ditteri riportati dal mio viaggio, non certo
privi di forme grandi e belle o interessanti per più rispetti, ma
che la mancanza del materiale non mi permette di commentare
e che d'altronde la nessuna competenza in materia mi impedi-
rebbe egualmente di riconoscere e segnalare.
RINCOTI.
La maggior parte del materiale concernente quest’ ordine di
insetti giacendo tuttora indeterminato, i miei cenni sul medesimo
saranno molto sommarii ed imperfetti; dovrò limitarmi cioè a
dare le cifre approssimative dei rappresentanti contenuti in
ciascun sottordine ed indicare i numeri di quelli che ho potuto
riferire alle rispettive famiglie e non mi sarà concesso di fornire
ragguagli più esatti che di alcune piccole tribù, sola parte del
materiale in discorso, stata finora studiata.
224 L. FEA (604)
Fatte queste premesse, osserverò che gli esemplari radunati
sommano soltanto a circa 3500, ma le forme specifiche rappre-
sentatevi ascendono intorno a 670 e spettano, si può dire, sebbene
divise in parti molto disuguali, presso che tutte a due sottordini.
Infatti, come lo dimostra la tabella riassuntiva dell’ ordine, oltre
a 460 di esse sono Emitteri; gli Omotteri ne contano ancora
più di 200, mentre i Parassiti ne annoverano soltanto 7.
Cominciando dal primo di questi sottordini, dagli Emitteri,
noterò che quasi !/, dei suoi rappresentanti, cioè oltre a 150
delle 460 e più specie che gli appartengono, sono Pentatomidi.
Delle varie tribù nelle quali questa famiglia va suddivisa, io
posso riferire con esattezza soltanto intorno ai Plataspidini stati
illustrati dal sig. A. L. Montandon, che vi riscontrò 10 specie
note e 9 nuove (!); le une e le altre sono distribuite per generi
come segue :
|
| Noti | Nuovi | Totale
Plataspidinae
Cratoplatys . | 1
BrachyplatyS44 bt ha a; Esta g
Copsosomia ita ELeS Aa 10 i 8 8 16
10 9 19
Come si vede, una di queste specie nuove necessitò pure la
fondazione di un nuovo genere, è dessa il Cratoplatys Gestrot,
che è anche il più cospicuo rappresentante della tribù da me
raccolto. Fra le specie note citerò il brachyplatys punclipes pure
assai grande e bello e finora ritenuto molto raro. Intorno agli
altri Pentatomidi io debbo limitarmi a constatare, che 28 circa
sono Cidnini e fra essi havvi lo Stibaropus latipes, lo S. callidus
già da me menzionato ed il Geotomus pygmaeus, quest’ ultimo
in Birmania tanto comune quanto fra noi, e da me rinvenuto,
(!) Viaggio di L. Fea ecc. LVII. Hemiptères de la S. Fam. des Plataspidinae
récolt. ecc. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXIV, 1894, p. 119-144).
(605) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 920
come già segnalai in nota, anche nei formicai; che 14 sono Scu-
tellerini, notevoli fra essi per dimensioni e livrea il Cantao ocel-
latus ed il Catacanthus incarnatus, e che fra i Tessaratomidi , i due
cospicui generi Tessuratoma ed Eusthenes contano rispettivamente
2 e 3 specie ed il primo comprende la grande 7. javanica.
Ai Pentatomidi per importanza numerica seguono i Reduvidi,
che ascendono ad un centinaio circa, rispetto ai quali posso
soltanto rilevare la presenza dei generi Acanhaspis con 4 0 3
specie, fra le quali VA. angularis, Sycanus pure con 4 0 3 specie
fra le quali S. dichotomus e del magnifico e grande Canthesanchus
gulo e del minuscolo e assai grazioso Prostemma flavo-maculatum.
Ai Ligeidi ed ai Coreidi ho potuto riferire rispettivamente una
cinquantina di specie; fra questi ultimi menzionerò una gigan-
tesca specie a me ignota del genere Prionolomia, 2 del genere
Derepterya, fra le quali il bello e ben noto D. Hardwicki, 3 0 4
del genere Da/ader. Delle altre poche forme specifiche che mi
è riescito di identificare sia in questa famiglia che in quella dei
Ligeidi non mette conto di parlare.
Gli Acantiadi oltrepassano di poco la ventina e ben 19 di essi
spettano alla tribù degli Aradini stati illustrati dal distinto mo-
nografo E. Bergroth che vi riscontrò soltanto 4 specie note,
descrivendo tutte le altre come nuove (!). Esse sono distribuite
genericamente come segue:
5 È 3 ai e
s|3|î s|3|8
4 4 S | 2) Zi [2
| EI TR E
Î
| Brachyrhynchus|] 2] 4| 6
Aradinae |
- || - Neuroctenus . 1 ii
Aradus 44, Sil 83 Sr
; 5 cRiefimus tot. 1 l
Qdonia”® di: Ì 1
| AîMeurusti 10. 1 1
Carventus . . . 1 ba
Artabanus . . . 5 5] 4 | 15.| 19
(1) Viagg. di L. Fea ecc. XXII. Comment. de Aradidis in Burma et Tenass. a
I,. Fea coll. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVII, 1889, p. 720-739). —
Viagg. di L. Fea ecc. XLVII. Comm. secund. de Arad. ecc. (loc. cit., vol. XXXII,
1892, p. 710-717).
226 L. FEA (606)
Il sig. Bergroth osserva che dei generi Aradus ed Aneurus non
si conosceva ancora alcun membro dell’Asia tropicale, che Car-
ventus era noto soltanto della Papuasia e che Picinus è nuovo
per il mondo antico; io aggiungerò soltanto che l’unico genere
nuovo fornito da questa tribù, Odonia, è basato sopra l’Aradus
truncatus, noto d’ antica data.
Dopo gli Acantiadi per copia di specie verrebbero i Capsidi,
ma siccome di questa famiglia potrei soltanto dare il numero
dei rappresentanti che mi venne fatto di riconoscere, e per ciò
basta la tabella riassuntiva dell’ ordine, vi sorvolerò sopra.
Lo stesso farò per una identica ragione delle altre famiglie
minori, eccettuati i Nepidi ed i Galgulidi, dell’ esatta identifica-
zione dei quali vado pure debitore al sig. Montandon, che li
illustrò affatto recentemente in questi Annali ('). A vero dire
una di queste due famiglie, quella dei Nepidi, non è stata stu-
diata completamente, due specie del gruppo delle Ranatre es-
sendone rimaste escluse, ma gli altri 12 dei 14 Nepidi da me
raccolti furono tutti determinati e sono distribuiti per tribù e
generi come segue :
[al >) mi (>)
Nepidae | Belostominae
Naucorinae | Oppasus ] l
Cheirochela Pea Coi Diplonychus . l l
Gestroiella . . 1| 1| Belostoma . l l
3 3 | 3 3
Laccocorinae | Nepinae
Heleocoris . . . 1| 1 Laccotrephes.. | 4 4
Ctenipocoris . . De a ue
o | 7 5a
(!) Viagg. di L. Fea ecc. LXXV. Hemiptera cryptocerata. (Ann. Mus. Civ. Stor.
Nat. Genova, vol. XXXVII, 1897, p. 365-377).
(607) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 227
Come si vede, dei 12 rappresentanti di questa famiglia 3 erano
nuovi specificamente e 2 di essi anche genericamente. Fra questi
ultimi menzionerò la Gestroiella limnocoroides, forma assai grande
e caratteristica, alquanto più piccola però e meno bizzarra
delle 2 specie nuove di Cheirochela, della mag-
giore e più saliente delle quali mi piace dare
qua la figura. Della tribù dei Naucorini fon-
data dal sig. Montandon e da lui definita nel
suo lavoro sui Nepidi del mio viaggio, si co-
nosceva un solo rappresentante, la Chesrochela
assamensis; i 8 rappresentanti da me scoperti
hanno quindi fatto salire il loro numero a 4.
Fig. 26. — Cheiro-
chela Feana, Mont.
specifiche, una nota d’antica data, con una — Grand. nat.
I Galgulidi non comprendono che 2 forme
immensa area di distribuzione e comune pure
in Italia, Pelogonus marginatus, l’altra nuova e spettante all’ in-
teressante genere Mononyx, M. serratus.
Ho già osservato che gli Omotteri ascendono a poco più di
duecento; una metà circa di essi spettano alla grande famiglia
dei Cicadellidi che abbraccia una numerosa serie di membri del
genere Cosmoscarta, fra i quali la C. fictilis e C. megamera.
Tra i Fulgoridi, che non arrivano ad una cinquantina e che
comprendono varie forme grandi ed appariscenti, io posso sol-
tanto menzionare la Fu/gora brevîrostris , l’ Aphana atomaria
e l’A. Jo e 3 Ricania, 2 Dictyophara ed A Flata; invece dei
Cicadidi, che sommano a 37, io sono lieto di poter dare l' e-
lenco dei generi col numero delle specie contenute in ciascuno
di essi, i rappresentanti di questa tribù essendo stati esaminati
dal distinto monografo W. L. Distant che li identificò quasi
tutti (1).
(*) Viagg. di L. Fea ecc. VIII. Enum. of the Cicadidae coll. by Mr. L. Fea in
Burma and Tenass. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXVI, 1888, p. 453-459).
In questo lavoro è però soltanto data ragione di una parte del materiale e
siccome intorno all’ altra parte del materiale, stata pure esaminata dal
sig. Distant, non venne ancora data contezza e che contiene buon numero di.
228 L. FEA (608)
\g | E
SINIS Late | IA O= S|
£ v È i o | è
ERA AA
©) ©)
a | Pa
Cicadidae. | = Cai 1 ie
Platypleura 7 li 3 | Mate A È 8;
T'osena 2 2° TA ul sisi È
I «Acagrenga. rist I 1
Huechys. . ona 4| i
A Terpnosia . . . l
Scleroptera . . . Il 1 RI,
| Tibieen ta Li 1
Gaena . . . LEMECI. 21 TRL 3 9
| CANI Lie ‘
Dundubia . A, 2 Toy
; ni BaeturiakG® 2° I l
Cosmopsaltria. . $ 3| 2 5 | } ;
p | Di gen. incerto. Lo
Leptopsaltria . 1 12 MBPRP rn Pt n.
Pemponta;. 1.16 44°| 50?| Fulgoridae .. | 9 40?| 49?
Lygaeidae . .. | 2 48?| 50?| Membracidae . | 1 15?) 16?
Capsidae . . . . 16?) 162| Cicadellidae. . | 6 94?|100?
Acanthiadae . . | 4| 15| 3] 22? 41) 9/152?/202?
Reduvidae . . . | 4 96 ?|100?| Parassita
Hydrometridae. 10?) 10?| Mallophagidae 6° 6?
Galgulidae . . . { 1| 1 2 || Pediculidae . . 1 1
Nepidae:. «71.5 2.1 14 CRE
Notonectidae . 10?| 10?
Di fam. incerta 32) 32? SI SA eni
40) 30|391 ?/461?
NEUROTTERI.
Il centinaio d’ esemplari da me riportati di questo ordine
giacciono tuttora inesaminati; i ragguagli che io potrò fornire
intorno ai medesimi saranno perciò molto scarsi ed incerti. Infatti
debbo limitarmi a constatare che essi rappresentano una trentina
circa di specie ed a dare la magra tabella che segue per dimo-
L. FEA 15
230 L. FEA (610)
strare come tali specie siano distribuite per sottordini e famiglie ;
aggiungerò soltanto che dei 17 Mirmeleonidi ben 12 spettano
al genere Ascalaphus o a qualche genere molto affine, che i
pochi Emerobiidi e gli ancora meno numerosi Sialidi compren-
dono rispettivamente 2 specie dell’ elegantissimo e caratteristico
genere Mantispa e 2 specie del grande e bizzarro genere Cauliodes.
Non determ.
Neuroptera
Hemierobhdae ‘°° ira
Non determ. :
EP dae |A ERA
Trichoptera SE E:
i Sialidae gd 4006530 TAI
EPhiyganidae ct... 40
AAT 27?
Planipennia eLoa
Myrmeleontidae . . . 17 30?
ORTOTTERI.
Gli esemplari da me radunati di questo i ordine sommano a
circa 4000, ma le specie oltrepassano di poco le 440, un centi-
naio delle quali spettano agli Ortotteri Pseudoneurotteri, tutte
le altre; eccettuate pochissime appartenenti ai Tisanuri, vanno
riferite agli Ortotteri veri.
Cominciando dagli Ortotteri Pseudoneurotteri non sarà privo
d’ interesse notare che dei 900 saggi raccolti di questo sottordine,
quasi: 800 sono Libellulidi od Odonati, numero quest’ ultimo
abbastanza eloquente considerata la grandissima agilità della
pluralità dei rappresentanti della famiglia in discorso. Questi 800
saggi furono tutti comunicati al distinto monografo E. de Selys
Longchamps che s' incaricò gentilmente di studiarli, e compilò
intorno ai medesimi un interessante lavoro comparso in questi
Annali (1). Da tale lavoro risulta che le specie sommano ad 88,
delle quali 68 erano già note, le altre nuove. Esse sono distri-
buite per sottofamiglie e generi come segue :
(!) Viaggio di I.. Fea ecc. XXXII. Odonates. (Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova,
vol. XXX, 1891, p. 433-518).
ve E Rn. O
(611) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
Libellulidae | $
Libellulinae
Zyxomma . . . .
Tholymis .
"Pantala 10070,"
‘Framéa 0...
.. Rhyothemis ::: . |
«. Palpoplevîa » .. ,.
« Nevrothemis ...
Diplacta ta
. Erythemis. .
Acisoma.. . ....>
Brachydiplax . -
Lyriothemis al
Amphithemis .
‘ Lathrecista. <
Potamareha ... .
| Protorthemis ‘. .
inbiibella: mcr.»
Trithemis : .i./,
Diplacodes. '..‘. .
Crocothemis . . .
Brachythemis . .
_.Drothemis ., ...
E; Idionyx .. SR
(IS)
=J
Reschninae . |.
_
-!' Onychogomphus.
Leptogomphus . | 1
: Platygomphus. .
pi i i I Sd e e
[GOMRI_IL
WI HD.»
Nuovi
- DO
DO
DO .
1
Totale
WWE So Sd
SI
Ae a)
1
Orogomphus.
Gynacantha . .
. Agrioninae
. . Matrona
i MAIS
Nevrobasis
Westali en, eee
Anisoplevra me
‘Euphaea . . ..°.
Libellago . . .
Rhinocypha . .
Micromerus . . .
Eestesta sagra.
Argiolestes . .
Psilocnemis . . .
Calienemis
Platystica . . si
Disparonevra . .
Onychargia . . .
Isechnlra eo
Aciagrion . . . .
‘‘Pseudagrion . .
Ceriagrion . :.
Argiocnemis. ‘. .
Agriocnemis. .
Te MAC)
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231
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579
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3| 5
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| 4
FOOT]
2
1
2
Jai eo
03
PRIZE,
al
a
10 | 37
20 | 88
Come si vede, delle 3 sottofamiglie nelle quali sono suddivisi
gli 88 rappresentanti della presente famiglia, quella dei Libel-
lulini è la più ricca di specie, poichè ne abbraccià da essa sola
ben 42, cioè quasi la metà, mentre quella degli Agrionini, che
per importanza numerica viene subito dopo, ne conta soltanto 37 ;
ma, sorvolando sul sottogenere nuovo contenuto in ciascuna delle
medesime, perchè fondato sopra membri destituiti di peculiarità
estetiche evidenti, gioverà rilevare. che gli Agrionini contano
232 L. FEA (612)
ben 10 novità alcune delle quali sono assai belle ed una, Rhy-
nocypha iridea, colle ali a riflessi metallici molto spiccati, è il
più vago rappresentante della sottofamiglia da me raccolto; i
Libellulini invece non diedero che 5 specie nuove, umilissime, le
più belle, quali la RAyothemis variegata, la R. phyllis, la Palpo-
plevra sexmaculata, la Nevrothemis equestris e la Protorthemis me-
tallica essendo tutte già note. La maggiore proporzione di novità
è però data dagli Eschnini, 5 sopra 9 dei quali, cioè oltre della
metà non erano ancora conosciuti. Fra questi ultimi merita
menzione l'Orogomphus speciosus assai grande e, come l’ indica
il suo nome specifico, bello; ma forse è soltanto « una razza o
varietà » osserva il de Sely Longchamps « dell’O. splendidus »,
descritto dall’ autore antecedentemente sopra un esemplare unico
di Luzon del Museo di Parigi.
Eccettuati i Termitidi, illustrati dal sig. Wasmann (!), che ascen-
dono soltanto a 4 tutti nuovi, e sono il Termes Feae, il T. Azarelti,
Il 7. xenotermitis ed il T. Gestroi, le altre famiglie del presente
sottordine giacciono tuttora inesaminate ; perciò io dovrò limitarmi
ad indicare il numero approssimativo dei rispettivi rappresentanti,
ciò che farò fra breve nella tabella riassuntiva dell’ ordine.
Venendo ora agli Ortotteri veri, noterò che essi, salvo po-
chissime eccezioni, furono tutti identificati per merito di due
entomologi, cioè del chiaro ortotterologo Brunner von Wattenwyl
e del noto specialista A. de Bormans, questi essendosi gentil
mente incaricato dello studio dei Forficulidi (?), quegli di tutte
le altre famiglie (*). Intorno a questo secondo sottordine mi sarà
quindi lecito di dare ragguagli meno incompleti che pel primo.
(') Viagg. di L. Fea ecc. LXXII. Neue Termitophilen und Termiten aus Indien
(Ann. Mus. Civ. Stor. Nat. Genova, vol. XXXVI, 1896, p. 613-630). — Neue Termito-
philen und Termiten aus Indien, IV (Nachtrag) (loc. cit., vol. XXXVII, 1896,
p. 149-152).
(3) Viagg. di L. Fea ecc. VII. Dermaptéres (loc. cit., vol. XXVI, 1888, p. 431-448) —
Viagg. di L. Fea ecc. I,XI. Dermapt. 2.de Part. (loc. cit., vol. XXXIV, 1894,
p. 371-409).
(3) Révis. du Système des Orthoptères et descript. des espéc. rapp. par
M. L. Fea de Birm. (loc. cit. XXXIII, 1893, p. 5-230).
(613) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 233
Delle varie famiglie degli Ortotteri veri la più numerosa è quella
degli Acrididi che infatti superano i 70. La seguente tabella
dimostra quanti di essi risultarono nuovi, quanti erano già noti
e come gli uni e gli altri siano distribuiti per tribù e generi:
i (c>) = vd
S| E ONE
Z<|G& far |E ZO} LE
——————_——__ mei
© dato Pyrgomorphinae
; ; Atractomorpha . . sl pi
Scelimena . l 1
AI MEStraee Noe Il
Gavialidium . . . 1 1 COS
à : Chlorizeina . . . 1
Gmotetxy... + è 5 5
Aularches l Il
Systolederus . . . Dept ol a2|4
Mazarredia . . . . 1 3 4| Acridinae
astra fat na l 1 EVASI FINI si 1 1
Tettix. . ..... 1 l| Caryanda..... 1A dg
Paratettix . ... 1 5 4 Hieroglyphus . a Il ìl 2
Hedotettix . . . . 1 Eipralian di. SI: 1
Coptotettix ....| 2| 2| 4| Spathosternum. 1
Saussurella. ...| 1| 1| 2] Oxyrrhepes. ... 1
Birmana . . . . . 1 l Ischnacrida . . . . l 1
dio 13 | 13| 26) Carsula...... 1
sn È 9 Gelastorhinus . . l
i Ra co Feo Lina Oedaleus (') ...{ 1 1
DES Acridium . . . . - 3 3
Pryeabst, der: 1 1 oli aa? 9
lt AE Ao Epistaurus . . . . Les]
Duronia i: Du è ia ; 1 1
Parapleurus . . 1 1 nia a glio
Stenobothrus . . . | 2 2 PA: A) 3 È È
DA o J| Catantops. » . - -
Pi 7 DR Caloptenus . . . . | 1 1
Oedipodinae Damedoens-. n Il 1
Dittopternis 1 1| Tylotropidius. . . pa
Heteropternis 1 ] li RES
Trilophidia . . . ] 1 40| 3171
3 3
(') La sola specie da me raccolta di questo genere, Oedaleus marmoratus @
stata ommessa nel lavoro del sig. Brunner von Wattenwyl.
234 .L. FEA ca (614)
Come si. vede, dei 71 rappresentanti di questa famiglia ben 31
erano nuovi specificamente e 3 di essi anche genericamente.
Questi ultimi sono la Birmana gracilis, piccolo insettino grigiastro, .
ma dalla forma assai caratteristica, la Ch/orizeina unicolor: di
dimensioni maggiori, tutta tinta di un bel verde erbaceo ed il
Gelastorhinus albolineatus, ancora più grande, e che « affetta »
osserva il Brunner von Wattenwyl « la livrea di certi Milo
‘particolarmente del genere americano Achurum » .
Menzionerò ancora la Carsula tenera nuova specificamente,
assai grande, cui la forma generale allungata, le ali molto brevi
ed il capo protendentesi sul davanti a guisa di rostro danno
un aspetto molto bizzarro; ed il ben noto grande ed elegante
Aularches miliaris, il quale molestato secerne dai segmenti to-
racici, facendo allo stesso tempo sentire un leggiero fruscio
sussultorio, un abbondante schiuma biancastra, probabilmente di
sapore disgustoso e quindi forse utile per proteggere l’ insetto.
dalla voracità degli uccelli o di altri nemici.
Seguono i Forficulidi con 39 rappresentanti distribuiti gene-
ricamente come segue :
n Se -
Forficulidae Spongophora 3 |: 3
"Diplatys () = (>)
215 | $ oe NO GODIN UN
CA SZ
isopoda Porcellio . . Il 1
Oniscidae | Metoponorthus. | 2 2
Armadillo . . . l | 5) 6 Philoscia . ..... 3 5.
Perisevphus . . PET
TRRTN 9-| 10 |-13
Ecco la tabella riassuntiva della classe :
Noti Nuovi IDA Totale
CRUSTACEA
Thoracostraca
Decapoda
Birackyata sn luis: 4? 4?
Ma eni Sg e RR 5? 5?
9? 9?
Arthrostraca
Isopoda
Oniserinene so SI 5° 10 1)
Cymothoidae . ..... ] 1
3 10 I 14
3 10 10?| 23?
VERMI.
Le forme specifiche riportate dal mio viaggio di questa grande
divisione zoologica , l’ultima della quale abbia raccolto rappre-
sentanti, essendo scarsissime in numero, oltrepassando cioè di
poco la quarantina, e non offrendo inoltre campo a considerazioni
molto estese, invece di essere trattate in tanti paragrafi quante
sono le classi cui spettano, verranno esaminate collettivamente.
Intanto non sarà inopportuno rilevare che gli esemplari ascen-
dono ad oltre 500 e che 300 di essi circa vanno riferiti agli
Anellidi, 170 ai Nematelminti e gli altri 30 ai Platelminti. Ora
vedremo quali relazioni esistono fra queste ultime cifre e quella
delle forme specifiche già enunciata.
270 - 2A DER : (650)
Dei 300 esemplari di Anellidi, 280 almeno, appartengono alla
sotto classe dei Chetopodi, o più esattamente, all’ ordine degli
Oligocheti terrestri, sono cioè lombrichi e furono comunicati al
dott. D. Rosa che s’ incaricò gentilmente di studiarli e che in-
fatti li identificò quasi tutti, compilando intorno ai medesimi tre
memorie (!). Da tali memorie risulta che le forme specifiche
ascendono a 15, delle quali ben 12 furono descritte come nuove
e 2 di esse necessitarono inoltre la creazione di un genere nuovo
ciascuna. Nella tabella che segue essendo indicato in quale ma-
niera le dette forme specifiche, sia note che non ancora cono-
sciute, sono distribuite per ordini, famiglie e generi, basterà
ricordare che una, Desmogaster Doriae, costituente uno dei due
generi nuovi, è particolarmente interessante non solo per le sue
dimensioni insolite, il lombrico sul quale esso è fondato giungendo
ad !/, m. di lunghezza, ma perchè appartiene ad una famiglia
intorno alla quale si avevano dati insufficienti e contradittorii.
La minuziosa descrizione del Desmogaster Doriae, non che quella
di una nuova specie di Monz/zgaster da me pure scoperta, M. Bed-
dardii, compilate dal Rosa, portano un notevole contributo alla
soddisfacente definizione della famiglia in discorso.
ari E Eleni S
= | 3 |88 E 3 | 5.28 E
CHAETOPODA |Z|Z| 3|£ | a ES
TRE ilidae
Oligochaeta | | | Padri
terricola | | Typhaeus . . .. 2 2
| | ||| Perichaetidae |
Moniligastridae stica 1 i 9
| | erionyx | |
Desmogaster . . Loi M di I I
Ri i ia ;
Moniligaster ..} | 1|1}2 VT 1
| HRR | 3 Perichaeta 6 6
Geoscolecidae | | | | 2 TR
Bilimba..... (e di 2|12| 1 |15
(1) Viagg. di L. Fea ecc. V. Perichetidi (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol. XXVI,
1888, p. 155-167). — Viagg. di L. Fea ecc. XXV. Moniligastridi, Geoscolecidi ed Eu-
drilidi (loc. cit., vol. XXIX, 1890, p. 368-400). — Viagg. di L. Fea ecc. XXVI. Peris
chetidi. Sec. Part. (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 107-122).
(651) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 271
Gli altri esemplari di Anellidi, intorno ad una ventina soltanto,
appartenenti alla sotto classe degli Irudinei o sanguisughe, furono
illustrati in una memoria del prof. R. Blanchard (*), che li riferì
a 4 forme specifiche, 2 delle quali nuove, distribuite sistemati-
camente come segue :
Noti Nuovi | Totale
HIRUDINEA
Hirudinidae
Haomadipsa asa Il i RSI ILA,
Hagmopis::i dl. TRAD BEN
Hinadinaria tia te Ii l
2 2 4
Addizionando i totali delle due tabelle, avremo i seguenti dati
riassuntivi della classe :
Noti Nuovi A Totale
Annelida
Chaetopoda: cv: Nt. vi da 1 15
ETRAdI ear 2 z 1
4° | 14 I 19
I 170 esemplari di Nematelminti rappresentano 17 forme spe-
cifiche tutte spettanti all’ ordine dei Nematodi, e comprendono
quattro famiglie: una di esse, cioè quella dei Gordiidi, fu studiata
dal prof. L. Camerano che ne identificò tutti i rappresentanti,
pubblicando in proposito due memorie (?), le altre tre, cioè gli
Ascaridi, Strongilidi e Filaridi furono esaminate dal prof. C. Pa-
rona, che determinò soltanto una parte dei rappresentanti e
pubblicò pure una memoria per illustrarli (*). In questa memoria
(1) Viagg. di L. Fea ecc. LVII. Hirudinées (Ann. Mus. Civ. St. Nat. Genova, vol.
XXXIV, 1894, p. 113-118).
(3) Descriz. d’una n. sp. del gen. Gordius ecc. (loc. cit. vol. XXVI, 1888, p. 168--
170). — Viagg. di L. Fea ecc. XXVII. Gordii (loc. cit., vol. XXX, 1890, p. 128-131).
(®) Sopra alcuni Elminti di Vertebr. Birm. ecc. (loc. cit. vol. XXVII, 1889, p.
765-780).
272 L. FEA (652)
sono indicati i vertebrati sui quali vivevano allo stato parassitico
i Nematelminti dei quali tratta, a me rimane quindi soltanto
ad osservare che tutti i Gordiidi furono raccolti nell'acqua, ec-
cettuato uno, che fu estratto dal corpo di un Locustide.
La presente tabella mostrerà quante di dette forme specifiche
erano già note, oppure nuove, oppure rimasero indeterminate e
come sono distribuite per generi e famiglie.
20 e Si IZ 3 8
NEMATELMINTHA mesi...
Physalopiera . . DA
Nematoda MM
Filaridae
id
ci 5) Filarete PUNT?) 4
ASCAMisuLih a. 2 2 LION np.
Heterachis 1 1 piroptera. . . .
‘uri 1} 2208
Deylrit os... 2 2) Gordiidae
3 5 Gordius..... 9 2 X
Strongylidae DECIO ila Ni
Rictularia . . . . 1 I 3| 9 5| 17
I 30 circa saggi di Platelminti rappresentano forse una mezza
dozzina di forme specifiche; 2 di esse restano tutt'ora inesami-
nate, le altre 4 sono state studiate dal prof. C. Parona ed il-
lustrate nella memoria alla quale ho alluso or ora e furono
identificate, 2 soltanto genericamente e 2 anche specificamente ;
di queste ultime 1 venne descritta come nuova.
Ecco come le dette forme specifiche sono distribuite sistema- |
ticamente :
Non
PLATELMINTHA Noti Nuovi Paranoia Totale
Turbellaria |
Planaridae
IIASOn, INC, nn | 2? 2?
Cestoda
Taeniadae
TREE IC) LR toe PA ARI Du 1 l 2 4
bS | 4? 6?
IO
(653) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 273
Dai su riferiti cenni risulta quindi che i 500 esemplari circa
da me raccolti di questa grande divisione zoologica rappresentano
intorno a 42 forme specifiche, 8 delle quali furono riscontrate
già note, 24 nuove e 10 rimasero indeterminate, come lo dimo-
stra la seguente tabella riassuntiva del sotto regno:
Noti Nuovi a Ta Totale
Vermes
AMD O 4 14 1 19
Nematelmintha . . . . E) 9 5 17
Platelmmtina Ageno Il 1 4? 6?
8 24 10? 42?
CONCLUSIONE
Ultimato l’ esame del materiale raccolto con quella maggior
copia di particolari che il suo assetto scientifico mi ha con-
cesso, non mi rimane che riepilogare i dati già esposti e conclu-
dere.
Scopo di questo mio lavoro non era soltanto quello di dimo-
strare la ricchezza della messe zoologica riportata dal mio viaggio
ed il contingente di novità da essa fornito alla scienza, ma
anche di fare conoscere il contributo da essa arrecato allo studio
della fauna terrestre e fluviale della Birmania continentale,
all'incremento delle quali faune, giova ricordarlo, sono state
esclusivamente dirette le mie ricerche. Le cifre che sono an-
dato esponendo mi permetteranno di rispondere in modo esau-
riente al primo di questi tre quesiti, non così potrò fare degli
altri due e particolarmente dell’ ultimo. Le ragioni sono già note,
ma non sarà inutile ripeterle qua.
274 L. FEA (654)
Noi sappiamo che dei quattro sotto regni fra i quali sono
distribuite le specie e varietà di animali da me riportate, furono
studiati completamente soltanto i due primi, cioè i vertebrati ed
i molluschi e gli altri due, artropodi e vermi, non furono ela-
borati che parzialmente. È duopo riconoscere poi che sorte ancora
meno lusinghiera è toccata ai materiali zoologici stati raccolti
precedentemente da altri in questo stesso paese, e di ciò abbiamo
una prova nel fatto che se, come ebbi già occasione di notare,
le opere faunistiche comparse sulla Birmania, prima che io in-
traprendessi il mio viaggio, contengono ragguagli molto diffusi
sui vertebrati e sui molluschi, ci dicono poi troppo poco o tac-
ciono completamente intorno agli altri sotto regni. Da ciò ne
segue che per i vertebrati e i molluschi mi fu possibile di con-
frontare i risultati delle mie ricerche con quanto si conosceva
già della Birmania ed indicare per deduzione quanti dei rappre-
sentanti da me raccolti non erano ancora stati segnalati in quel
paese e si potevano quindi ritenere nuovi per la sua fauna;
mentre le deficienze di tali opere faunistiche generali, la man-
canza di lavori più specializzati ed il fatto che il materiale da
me riportato fu, ripeto, elaborato soltanto parzialmente, non mi
permisero di dare la voluta estensione ai detti confronti e perciò
l’ultimo dei compiti che mi ero prefisso rimarrà, come osservai
or ora, incompleto. Vediamo in che misura ci sarà soltanto con-
cesso di raggiungerlo.
Apposite tabelle ci hanno già ragguagliato per classi, ordini
e famiglie, sul numero dei vertebrati e dei molluschi terrestri
e fluviali che conoscevamo della Birmania continentale, prima
che io la facessi meta alle mie perlustrazioni, nonchè sul quan-
titativo che di essi mi venne fatto di ritrovarne ed, infine, sul
numero di quelli da me raccolti che non erano ancora stati
segnalati di quel paese. La seguente tabella nella quale sono
riportati i totali delle tabelle in discorso ci darà ragione dei
risultati complessivi dati da questi due sottoregni.
(655) VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA 275
s ® Terrestri e fluviali
È _ _ raccolti
5 s A . | Nuovi
5 da Noti per la Totale
È DS | fauna
Vertebrata OO Lr I
Mammaba... 149 85 380 115
ENO. TTI 788 309 2 099
Ropuiiaatale n a 141 78 3,8) 1183
bairachia 0 vt 34 26 7A 59
BISSONE A 272 195 25 160
1379 633 140 773
Mollusca
Gasteropoda ..... . .. 330 74 54 108
Lamellibranchiata . . 80 15 22 37
360 89 56 145
Mi corre però l’ obbligo di ricordare che, come accennai a suo
tempo e ne esposi anche le ragioni, essendo molto probabile che
nel computo da me fatto dei rappresentanti birmani già noti
prima del mio viaggio, io sia incorso in qualche errore od om-
missione, le cifre che li concernono e, per conseguenza, quelle
dedottene dei rappresentanti, sia già noti, che nuovi per la fauna
birmana da me riportati, debbono essere considerate soltanto come
approssimative. Uniformandoci a questi criterii la mia ultima
tabella va interpretata in questo senso: quando io mi accingevo
a visitare la Birmania noi conoscevamo quasi 1400 vertebrati
ed oltre a 350 molluschi, terrestri e fluviali della parte conti-
nentale del paese; di questi io ne riportai rispettivamente circa
630 e 90 ed inoltre ne raccolsi intorno a 140 altri dei primi e
più di 50 dei secondi nuovi per quella fauna.
Per gli artropodi ed i vermi, intorno ai quali ho dovuto
limitarmi ad un semplice esame sommario dei materiali raccolti,
non mi rimane che mettere a contribuzione le cifre dei rap-
presentanti che essendo risultati nuovi per la scienza possono
essere a buon diritto considerati pure nuovi per la fauna. Ecco
276 L. FEA (656)
tali cifre quali ci sono fornite dalle tabelle riassuntive delle varie
classi :
Nuovi per la scienza
e quindi anche per
Arthropoda la fauna
HOKRApoda E a 1794
Myra Le 63
ATACAIOOA DREI lori
CIUSESOoRe miO Re 10
2044
Vermes
ATIBONGAl i VE 14
Nettatelmintha |. . .. . 9
Pittelmintia 0 eee 1
24
Alle somme date da questi due sotto regni aggiungiamo le
somme dei rappresentanti nuovi per la fauna dei due sotto regni
precedenti ed avremo quest’ altro specchietto :
Nuovi
per la fauna
Nertebrata:o ao. Meets 140
Molluscaciianenoa o Sr 56
Arthropodani csifii vent 9% 2044
IVEnMES gio Siete en 24
2264
Esso dimostra che le specie e varietà di animali riportate dal
mio viaggio, che mi è stato possibile di verificare siccome nuove
per la fauna terrestre e fiuviale della Birmania continentale ,
ascendono ad oltre 2250.
Ed ora che ho risposto, secondo lo consentivano le mie deboli
forze, ad uno dei tre quesiti che mi ero proposto col presente
lavoro, passiamo agli altri due. Nel trattare le varie classi indicai
il numero degli esemplari spettanti a ciascuna di esse e l’esiguo
contingente di forme specifiche marine rappresentato da tali
esemplari ; inoltre le mie tabelle hanno dimostrato il quantitativo
di specie e varietà terrestri e fluviali sia note, sia nuove, sia
rimaste indeterminate contenute nelle classi stesse. La seguente
(657)
VIAGGIO ZOOLOGICO IN BIRMANIA
277
tabella, nella quale sono appunto raccolti tutti questi dati, ci
permette di abbracciare con un solo colpo d' occhio i risultati
ottenuti, sia in ciascuna classe e sotto regno, sia complessiva-
mente nell’ intiera serie zoologica.
TABELLA GENERALE RIASSUNTIVA
DEI RISULTATI
Vertebrata
Mammalia . ...
VER eno
Reptilia 0... -
Patrachia >... >
RISCORUv La hu
Mollusca
Gasteropoda
Lamellibranchiata
Arthropoda
Elevapoda; >...
Myriapoda ...
Arachnida; u:
Crustacea . . ...
Vermes
AMMONdI. ,....
Nematelmintha. .
Platelmintha .
Esem-
plari
1500?
1300 ?
1500 ?
1600?
1900?
7800 ?
1600?
1000?
2600?
60500?
500?
7500?
600?
69100?
300 ?
170?
30?
500?
80000?
ZOOLOGICI
DEL VIAGGIO
SPECIE E VARIETÀ
Terrestri e fluviali
|
Totale
Possiamo quindi concludere che il
sivamente intorno a 80000 campioni
L. FEA
Note | Nuove | dele | a
|
CA]
111 4| lobi | 115
319] 13 332 | 332
100.131 119% O
degl. 53 | 53
l4gi.l= 11 | (IGO
715) 58 718.0 lea
90) 18 108"| “assVMatta
21 16 37 37
III 34 | 145 5 | 150
2096 | 1794 | 3050? | 6940? | 6940?
24| 63 87 | 7
168 | 177 | 172?| 512? 512?
3. IO) 10%) 23708 e
2286 | 2044 | 3232?|7562?| 13?) 7575?
| | | |
20 E CIR RAI | 19
3 9 bo 17
lei 4°| 69 6?
8 24 | 10? | 429 | 42?
——|- | |
3120 | 2160 | 32429 8522? 20? 8542?
mio viaggio fruttò comples-
zoologici ed oltre a 8540
18
278 | L. FEA
fra specie e varietà, delle quali, una ventina soltanto sono ma-
rine e tutte le altre, cioè più di 8520, sono terrestri e fluviali,
od almeno abitano le acque dolci della Birmania. Di queste 8520
circa specie e varietà, 3120 erano note alla scienza, 2160 risul-
tarono nuove e intorno a 3240 rimasero indeterminate.
Con queste cifre credo di avere risposto in modo soddisfacente
ad uno degli altri due quesiti propostimi col presente lavoro,
avere cioè dimostrato l’ entità della collezione zoologica da me
riportata ; sfortunatamente, come d'altronde avevo preannunziato,
non ho potuto rispondere in maniera egualmente conveniente
all’ altro quesito che riguarda il contingente di novità per la
scienza, contenuto nella detta collezione. Infatti io ho dovuto
limitarmi a dare conto del numero delle specie e varietà nuove
fruttate dalla parte identificata del materiale, numero che na-
turalmente s' accrescerà di mano in mano che, mercè l’opera
d'altri studiosi, s'assottiglierà la schiera dei rappresentanti rimasti
indeterminati. Ciò non ostante io mi tengo pago dell’incompleta
opera mia, perchè le novità rivelate alla scienza dalla parte
identificata della mia collezione mi sembra formino già una cifra
abbastanza elevata da costituire da per se stesse un risultato
non disprezzabile, e tale da invogliare qualche giovane natura-
lista a scegliere quel remoto lembo di continente asiatico a meta
delle proprie aspirazioni. Le sue fatiche sarebbero largamente
ricompensate; ne è garanzia la ricchezza della messe zoologica
da me riportata, benchè le mie ricerche siano state circoscritte
ad aree assai ristrette e tutta la parte occidentale e l’ estremo
settentrione del grande bacino irauadico ne siano stati esclusi.
Coll’ attuazione di questo voto il mio opuscolo avrebbe raggiunto
il suo scopo.
22.
. Ichthyurus Feae, Gestro .
24,
25.
26.
. Anechura metallica, Dohrn.
28.
29.
INDICE DELLE FIGURE
. Cervulus Feae, Thom. & Doria TA
. Orcella brevirostris, Owen (fuminalis, And.)
. Platysternum megacephalum, Gray
. Gymnodactylus peguensis, Blgr.
_ Feae, Blgr.
. Dryophis mycterizans, L. (testa)
. Rhacophorus Feae, Blgr.
. Leptobrachium Feae, Blgr. .
. Saccobranchus fossilis (Bloch) .
. Exostoma macropterum, Vincig.
. Streptaxis Sankeyanus, Bens.
. Mystrium Camillae, Em.
. Polyrhachis bihamata, Drur.
. Choeridiona Feae, Gestro
. Cyrtotrachelus dux, Boh.
16.
. Heliocopris dominus, Bates .
Apoderus flavotuberosus, Jekel
. Dicaulocephalus Feae, Gestro .
. Chaetopisthes termiticola, Gestro .
20.
Arctolamia villosa, Gestro
—_ fasciata, Gestro
Stratioceros princeps, Lac.
Protopaussus Feae, Gestro .
Xenotermes Feae, Wasm.
9
Cheirochela Feana, Mont.
Apachya Feae, De Borm.
Pseudoglomeris fornicata, Brunn.
*
*
pal
*
Si
gi
pasa, sl . Plectana ar
n 9
Tutte n fare precodute da in D astio no te
RES
Prefazione
Mammiferi
Uccelli .
Rettili e Batraci
Pesci
Molluschi
Insetti
Imenotteri
Coleotteri .
Lepidotteri
Ditteri .
Rincoti .
Neurotteri
Ortotteri
Miriapodi .
Aracnidi
Crostacei
Vermi
Conclusione
Indice delle figure .
INDICE DELLE MATERIE
Estratto dagli Annali del Museo Civico di Storia Naturale di Genova
Serie 2.2, Vol. XVII (XXXVII)
117
131
138
148
208
219
223
229
230
244
248
267
269
273
279
i
3 |
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Fil hai 2
QL Fea, Leonardo, 1852-1903.
334 Riassunto generale dei
Î B9IF4 risultati zoologici.
Ent.