ANNO XX - 1900. * Viste esn sn Sit E A di “dg ] È AVA. E I { c- Premiata alle Esposizioni di Palermo, Milano e Chicago E ATEO VIN i TO TI -Tomear Para) 3 ) ISS Lc. va “\ di già diretta dal Cav. SIGISMONDO BROGI fa B 2 1943 | b UE 'FICIO — Via Baldassarre Peruzzi 28 —- SIENA ME d* Pi »: Collaboratori principali ;. della RIVISTA e del suo supplemento BOLLETTINO DEI NATURALISTA È VIE E: ARRIGONI degli OppI conte prof. ErroRE — BADANELLI prof. dott. Dante — BaRrGELLINI prof. MARIANO BELLINI dott. RAFFAELLO — BERTELLI dott. Dante — BETTI GiusePPE — BxzzI dott. prof. MARIO — Bi- sognI prof. d." CarLo — BoLzon Prof. Dott. Pro — Bonomi Prof. Agostino — BorpIi Prof. Dott. LUIGI BomBicci-PortA Comm. Prof. Lurer — Brusina Prof. SPirRIDIONE — CACccIAMALI Prof, G. BATTISTA — CaLaBRÒ LomBarpo Prof. ANTONINO — CASTELLI dott. GirovANNI — CERMENATI Prof. MARIO — CLERICI Ing. ENRICO — Corr Chimico farm. ELiA — Damiani Dott. Prof. Gracomo De AngeELIS p'Ossat Dott. Prof. GrioaccHiNo — De Bonis Antonio — De BLasio Dott. ABELE — DepPoLI Guipo —DeL PreTEd. RaiMonpo — De STEFANO d- Giuseppe — DE STEFANI PEREz'Prof. TeoposIo | FABANI Sac. CARLO — FaiLLa TepaLDI Luigi — Fiori Prof. AnprEA — GALLI VALERIO dott. prof. Bruno — GracHETTI cav. G. CeEsaRE — GriLLo prof, NiccoLò — ImpPaRATI dott. prof. EporaDO —' LARGAIOLLI dott. prof. Vittorio — Levi MorEnos dott. Davip — Livini cav. prot. dott. ANTO- NIO — Lonco prof. dott. Anprea — Lopez prof. dott. Corrapo — Losacono Posero prof. Mi- cHELE — LorenzINI ALESsanpRo — Lupi Dott. E. — Luzi march. dott. G. F. MascarINI Prof. ALEssanpro — MELI Prof. RomoLo — MATTEI Giov. Errore — Morici MicHELE NEviIANI Dott. Prof. Antonio — PARATORE dott. prof. EmanueLE — PauLucci March, MARIANNA — PELACANI Prof. Dott. Luciano — PeTtRONI Dott. Veter. PasquaLE — RoncHETTI dott. VITTORIO — SANCASCIANI Cav. Dott. Giuseppe — Scarzia Dott. GiusepPPE — SIi@NOoRINI Prof. GiusEPPE — . SitLvestri Filippo — SPinoLa March. Giacomo — STossicH Prof. MicHELE — TERRENZI Dott. Giuseppe — Tassi Cav. Dott. FLAMINIO — TELLINI Dott Prof. AcHILLE — TincoLIni Dott. Veter. Tiro — TIRELLI Avv. ApELcHI — Zoppa Prof. GIUSEPPE. pr Ro; A È ); pi x n N. B. Questo periodico è corredato da un supplemento mensile dal titolo : BOLLETTINO DEL NATURALISTA collettore, allevatore, coltivatore, ac- | climatatore, che si occupa della parte più pratica e popolare delle scienze fisiche naturali, com- presa la caccia, pesca, agricoltura, orticoltura, giardinaggio ; allevamento, acclimatazione e malattia - degli animali e delle piante; raccolta, preparazione e conservazione degli animali, piante ed altri oggetti di storia naturale; museologia, alpinismo, esplorazioni, escursioni. Ha apposita rubrica per gl insegnamenti pratici, registra le nuove invenzioni e scoperte, i concorsi, impieghi vacanti e notizie svariatissime, Pubblica gratuitamente le richieste e offerte di cambi, e le domande e comunicazioni degli abbonati. L'abbonamento complessivo Rivista e Bollettino (24 fascicoli) costa L. 5 all’ anno; quello al solo Bollettino (12 fascicoli) L. 3 all’ anno. Agenzia del giornale, Via di Città 14 II RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI TUTTO L’OCCORRENTE PRR RACCOGLIERE, PREPARARE R CONSERVARE GLI OGGETTI DI STURIA NATURALE PRESSO IL LABORATORIO 200LOGIC 00- 200T0MICO- TASSIDERMIC 0) e MUSEO DI STORIA NATURALE © . gia diretti dal Cav. S. BROGI naturalista © : premiato con 21 medaglie e diplomi speciali — Fornitore di molti Musei e gabinetti scolastici — Compra — Vendita — Preparazione — Cambi Si imbalsamano animali di ogni genere € SÌ Insegna a chiunque desideri Imparare Deg= SIENA — PIAZZA DEL CARMINE, STABILE PROPRIO — SIENA “WB i GRATIS = CATALOGHI e Prezzi Correnti presentemente in distribuzione - GRATIS Catalogo N. 36 — Uccelli imbalsamati ed in pelle. È « « 38.— Modelli plastici di piante, fiori, funghi, frutti ecc. per l’ insegnamento della Botanica. - « 49 — Minerali e Rocce. « « 50 — Varietà e mostruosità in uccelli italiani. i « « 53 — Arnesi, strumenti, utensili, preservativi, specialità ecc. per la raccolta, studio, preparazione e conservazione degli oggetti di storia naturale. € tags 54. Catalogo con note e prezzo degli animali di tutti gli ordini, scheletri ed altre È preparazioni zootomiche, Piante, Minerali, Fossili, modelli, ecc. ecc. nonchè | delle Collezioni già formate per l’ insegnamento. « « 54bis. Mammiferi imbalsamati ed in pelle, scheletri e cranii. « « 55 — Occhi artificiali di ogni genere in vetro e smalto, per animali, uomini, sta tue, bambole, ecc. | « « 56 -— Coleotteri europei. AVICULA GIORNALE ORNITOLOGICO:ITALIANO per lo studio dell’avifauna italica e per tutto quanto ha relazione con gli uc- celli: Caccia, allevamento ece., ecc. Fascicoli di saggio sì inviano gratis. PZ. 9 _!_ °_° _ °_° _r_T___yTT'oTYRTL.*LRgtTy=xy| NE RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI. . : Il RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI: INDICE DELL ANNATA 1000 MEMORIE ORIGINALI Neviani dott. prof. Antonio. I boschi nell’ ‘equilibrio generale della. natura e specialmente in rapporto con i fenomeni atmosferici. Pag. 1, # | Depoli Guido. Sugli anfibî della regione fiumana. Pag. 4, 37, 87. Chiamenti prof. cav. Alessandro. Contribuzione allo AU Tue fn adriatica. Pag. 9. Betti Giuseppe. Supplemento alla Flora Bolognese. Pag. 15, 50, 56, 109. Poli dott. Aser. Le scienze biologiche nelle scuole classiche. Pag. 25. Marino dott. S. e Paratore dott. E. Primo elenco di licheni della provincia: di Messina. Pag 29. EM SI ef Beguinot dott. Augusto. Di alcune specie rare per la flora romana. Puo 33. Paratore prof. Emanuele. I fondamenti dell’ Igiene. Conferenza tenuta nella Scuola Normale di Aquila il 9 Maggio 1900, inaugurandosi a'Napoli l’ Espo- sizione nazionale d’ Igiene. Pag. 49; 80, 97, 134. Cannaviello dott. Enrico. Breve NOE sul I IAA dell Lalla, ‘meridionale. Pao. 58, 83,/40LUI£N< ee - | Perrotta dott. Andrea. Una pagina di biologia megcialae Adattamenti delle fo- glie normali acquatiche. Pag. 64; i Lopez dott. Corrado. Sui programmi di storia LARA He 106 scuole classiche (Lettera aperta al prof. Aser Poli). Pag. 73. Poli dott. Aser. Ancora dell’ insegnamento della Storia naturale nelle Scuole classiche. (Replica al prof. Lopez). Pag. 77. | . . Redazione. Cenno necrologico del Re. Pag. 97. ii . Ronchetti dott. Vittorio. Le varietà europee del Carabrus violacens L. asa 15 Geroni Luigi. Flora bolognese. Pag. 120. Veneziani Arnoldo. Un congresso zoologico. Pag. 129. | Galli-Valerio dott. Bruno. L'associazione per la lotta sulle Alpi é e la prote- zione della fauna alpina. Pag. 131. . Zodda prof. Giuseppe. Osservazioni critiche e geografiche sulla flora - vasco= lare del Peloro. Pag. 139. RIVISTA BIBLIOGRAFICA RECENSIONI ED A NNUNZI N. B. Si avverte che in ognuna delle pagine citate, vi possono essere annunziati diversi la- vori relativi ad un medesimo dei vari titoli, nei quali è suddivisa la Bibliografia. Agricoltura e affini. Pag. 19, 20, 42, 43, 67. Anatomia. Pag. 67. IV RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI ©’ — up o Antropologia. Pag. 95, 148. 4 Aracnidi. Pag. 146. Animali inferiori diversi. Pag. 43, 94, 95, 121, 122, 147. Botanica. Pag. 21, 42, 66, 67,68, 94, 121, 122, 145, 146. Chimica. Pag. 21} 93, 124, 145. Crostacei. Pag. 42, 67, 94. Fisica. Pag. 19, 21, 42. Geologia. Pag. 21, 41, 42, 94. Insetti. Pag. 20, 21, 42, 66, 67, 94, 124, 145, 146, 147, 148. Mammiferi. Pag. 68. Mineralogia. Pag. 95. Miriapodi. Pag. 147. - Molluschi. Pag. 93. Pesci e Pesca. Pag. 20, 42, 94, 121. Storia naturale in genere. Pag. 42, 67, 93, 122, Uccelli. Pag. 19, 21. Varietà. Pag. 20, 21, 22, 94, 123, 145, 147, 148. Vermi Pag. 21. Zoologia generale. Pag. 123, 145, 147. Annunzi di pubblicazioni si trovano pure nelle copertine dei fascicoli. Bibliografia italiana di Scienze naturali CATALOGO dei lavori relativi alle scienze naturali pubblicati in Italia, o all’ estero da italiani, o che si riferiscono a cose italiane, durante gli anni 1898-99; distinti con numero progressivo, divisi per materie e disposti per autore in or- dine alfabetico. Zoologia - Paleozoologia - Allevamento degli Animali. Pubblicazioni del 1898 (con- tinuazione e fine). Dal n, 446 al n. 485. Pag. 22, 45, 46. — Pubblicazioni del 1899. Dal n. l al: n. TO Pag 129. Botanica - Paleofitologia - Agricoltura. Pubblicazioni del 1898 (continuazione e fine). Dal n. 235 al n. 255, Pag. 23, 47. — Pubblicazioni del 1899. Dal n, 1 al n. 61. Pag. 72, 96, 124. Geologia - Mineralogia - Cristallografia. Pubblicazioni del 1898 (continuazione e fine). Dal n. 846 al n. 875, Pag. 23, 46, 47. — Pubblicazioni del 1899. Dal n. 1 al n. 71. Pag. 70. Soggetti varii e d’ indole generale. Pubblicazioni del 1898. (continuazione e fine). Dal n. l al n. 38. Pag. 24, 47, 48. Pubblicazioni del 1899. Dal n, 1 al n. 26. Pag, 69, N. B. La pubblicazione di questo catalogo per quanto riguarda il 1899 è tuttora in corso di stampa e continuerà perciò anche nell’anno 1901. Appena terminato di registrare le pubblicazioni del 1899, sarà incominciato il catalogo di quelle del 1900. Conto corrente con la posta. ANNO XX N.le?2 C RIVISTA ITALIANA DI SCIENZA NATURALI ‘Periodico mensile premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella ila di Chicago «Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’ estero L. 4, .00 (44, CDI Siena - Gennaio-Febbraio 1900 - PA Per gli Stati dell’unione postale L. 4,50. — Altri Stati L. 5,00 _-_——& a A: n A È Zoo!ogy già diretta dal Cav. SIGISMONDO BROGI UFFICIO — Via Baldassarre Peruzzi 28 — SIENÀ. Collaboratori principali FEB A2 1943" 1068) RN e della RIVISTA e del suo supplemento BOLLETTINO DEL NATURALISTA ARrRrIGoNI degli OppI conte prof. ErtoRE — BADANELLI prof. dott. DantE — BARGELLINI prof. MARIANO BELLINI dott. RarrAELLo — BeRtELLI dott. Dante — BEzZI dott. prof. Mario — Bisogni prof. d." CARLO BoLzon Prof. Dott. Pro — Bonomi Prof. Agostino — Borpi Prof. Dott. Lui -Bomsicci-PortA Comm. Prof. Lurer — BrusINa Prof. SPIRIDIONE — CACccIAMALI Prof. G. BATTISTA — .CaLaBRÒ LomBaRDO Prof. ANTONINO — CASTELLI dott. (GrovannI — CERMENATI Prof. MARIO — “CLERICI Ing. ENRICA — Cori Chimico farm. ELia — Damiani Dott. Prof. Gracomo - De AneeLIS D'OssaTt Dott. Prof. GrovaccHino — De Bonis Antonio — De BLASIO Dott. ABELE — DepPoLI Guipo —DeL PrETEd. Rarmonpo — De STEFANO d. GrusePPE — DE STEFANI PEREZ Prof. TEODOSIO .FaBANI Sac. CARLO — FaiLLa TepaLDI LurGi — Fiori Prof. AnprEeA — FRANZOI prof. ENRICO — GaLLi VALERIO dott. prof. Bruno — GracWeTTI cav. G. Cesare — Gritto prof. Niccorò — Imparati dott. prof. Eporapo — LaARGAIOLLI dott. prof. VitroRIo — Levi MorEnos dott. DAavip — Livini cav. .prof. dott. Antonio — LonGo prof. dott. AnpreA — Lopez prof. dott. CORRADO — .Lsacono Posero prof. MicaeLE — LorENZINI ALESssANDRO — Luzs march. dott. G. F. MascarinI Prof. ALessanpro — MELI Prof. RomoLo — MattEI Giov. Ettore — Morici MICHELE "Neviani Dott. Prof. Antonio — PARATORE dott. prof. EmanueLE — PaAuLucci March. MarIANNA — ‘PELACANI Prof. Dott. Luciano — PeETRONI Dott. Veter. PasquaLe — RoncHETTI dott. VITTORIO — Sancasciani Cav. Dott. GiusepPE — Scarzia Dott. Giuseppe — SIGNORINI Prof. GiusEPPE — Sirvestri Filippo — SpinoLa March. Gracomo — SrossicH Prof. MicHELE — TeRRENZI Dott. Giuseppe — Tassi Cav. Dott. FLAMINIO — TeLLINI Dott. Prof. AcHILLE — TincoLini Dott. Veter. Tito — TIRELLI Avv ApELCHI — Zoppa Prof. GIUSEPPE. Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. -I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitolo gico italiano Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: ‘ Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16, pag. e con foderina. . Gli abbonamenti si ricevono in Siena all’ Agenzia in | Via di Città 14, e da tutti gli uffici postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogni anno con diritto ai fascicoli arretrati. L’ abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoliseparati costano cent. 30 per ogni 16 pag.di testo. Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- tanza, si danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne : facciano richiesta quando inviano i manoscritti. Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli che contengono i loro scritti, pagandoli. solamente 10 cent. per numero di 16 pag., L. 1 per 12 numeri e L. 6 il cento franchi di porto nel regno, purchè li richiedano < prima della pubblicazione del giornale. 1 soli abbonati sono collaboratori. Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione fra loro, ed approfittare dei molti vantaggi che ar- reca questa mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni gratuite nel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- | poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare offerte © ri- -cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. . «Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non si ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però ne viene accordata la'ristampa, pagando un piccolo com- penso. ia lletsoraboni gratuite sono. per regola esclusi gli scritti cha dacia avvisi di acquisto 0 di vendita, o che possono servire di reclame commerciale. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno già pagato l’ab. bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se non è espressamente richiesta dall’ abbonato. L’ amministrazione s’incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato dovrà rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti etfettuati pagare un Compenso dacombinarsi. La direzione può, in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- blicare qualsiasi comunicazione o memoria, senza bisogno di dare giustificazioni in proposito. ] manoscritti non pub- blicati possono essere ritirati dagli autori proprie spese Agli abbonatiai quali non pervenisse qualche tascicolo, ne sarà loro, possibilmente, inviata un’altra copia gratis, purchè la richiedano entro l' annata in Corso, altrimenti i fascicoli arretrati .non si inviano checontro pagamento. Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. 1 per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- posite pagine costano L.logni2 centim. di ‘spazio occu- pato in una colonna, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli abbonati si fanno speciali facilitazioni. Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale menzione di quelle delle quali ci pervengono due esemplari. Tutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera risposta unisca i francobolli necessari, o scrivain car- tolina con risposta pagata. — RIBASSO SUI PREZZI D'ABBONAMENTO. Vedasi alla seguente pagina della copertina ‘Riduzione sui prezzi g premi agli abbonati Der il 1900 al i periodici Rivista Ital. di Sc. nat. - Bollettino del naturalista - Avicula, Giornale ornitologico Tntti coloro che rimetteranno direttamente, all’ agenzia di questi periodici in Siena, l’ importo degli abbonamenti 1900 entro i primi tre mesi dell’ annata godranno le seguenti facilitazioni. Coloro che si abbonano alla Rivista ed al Bollettino oppure all’ Av: cula ed al Bollettino pagheranno L. 5 in luogo di L. 7, 00 (Estero L. 6 invece di L. 8, 00). Coloro che si abbonano a tutti e 3 i periodici: Rivista, Bollettino ed Avicula, pagheranno L. 8 invece di L. il (Estero L. 9 in luogo di L. 12, 50). Offriamo inoltre indistintamente a tutti coloro che pagano l'Abbonaicnto 1900: Le annate arretrate dei periodici Rivista e Bollettino riuniti insieme, dal 1885 a tutto il 1899 a L..2 per annata a scelta, 5 annate L. 8, 10 annate L. 15, e per sole L, 19 tutte le 14 annate. Le prime 2 annate dell’ Avicula per L. 5,00 una sola annata L. 3,00. Avifauna del prof. Gasparini con la dia- Gli insetti nocivi alla vite. idro si e gnosi di tutte le specie degli uccelli italiani. | modo di combatterli del dott. A. Lunardoni. _291 pag.in 8. L. 5 per L. 2,70. Entimologia del Disconzi. Con 270 fig. ed istruzione sulla caccia, preparazione ecc. degli insetti L. 5 per. L. 1,80. -. Viaggio in Oriente pel cav. dott. F. Tassi. Pag. 130 L. 1 per L. 0,40. I funghi mangerecci e velenosi, descri- zione, modo di cucinarli e conservarli. Con 23 tav. colorate per C. Rossi. L. 1,50 per L. 1,80. Monografia illustrata degli uccelli di rapina in Italia del dr. G. Martorelli. Grande volume di 211 pag. in-4 con tav. fig. intercalate nel testo L. 18. Conseils aux amateurs pour faire une collection de papillons. Classification, pre- paration et conservation, par M. Beleze. Con 32 + fig. L. 0,80. in colori e. Pag. 54 con molte figure in colori L. 1,80. Quelques remarques sur les: régles de la nomenclature zoologique, appliques a toutes les. branches de l’histoire naturelle par Léon 0. Galliard. 20 pag. L. 0.50. Manuale di Geografia fisica e nozioni di astronomia per il prof. F. Fabretti. Vol. di 360 pag. in-8 L. 3,50 per L. 250. Quadri cristallografici per le scuole se- condarie del prof. E. Paratore. 12 pag. L. l DE L. 0,40. Piccolo atlante botanico con 253 fig. in colori preceduto da brevi nozioni di bota- nica descrittiva per le scuole secondarie del prof. Vincenzo Gasparini. 2.» edizione migliorata ed accresciuta L. 3,50 per L. 2,50. Traverso la Sardegna per il dott. N. Grillo. Vol. di 178 pag. L. 1,00. Si cedono ancora alla metà del. prezzo molti scritti relativi alle scienze naturali dei quaii man- diamo gratis il catalogo di 12 pagine a tutti coloro che ce ne fanno richiesta. Abbonamento gratis. A chi ci procurerà 2 nuovi abbonati rimettendocene l’ importo, invieremo gratis per un anno il Bollettiuo, o daremo in dono due annate arretrate o della Rivista o del Bollettino. Chi ce ne procurerà 4 avrà 4 annate arretrate, e oosì di SIERO in questa pro- porzione. Per le spese di spedizione, inviare cent. 20 per annata. A chi ci procurerà un nuovo abbonato, mandandocene l' tolto: unito 1a cent. 20 per le spese postali, invieremo in dono un'annata arretrata o della Rivista o del Bollettino. Chi desidera risposta scriva in cartolina doppia. AVVISO AGLI ABBONATI MOROSI Si pregano i Signori Abbonati che hanno da pagare diverse annate di abbonamento scadute di farci sollecito invio del denaro e li avvertiamo che qualora anche questa nuova preghiera pri- vata rimanesse senza risposta, siccome la tenuità del prezzo di abbonamento non ci permette di continuare a lungo a spendere per la corrispondenza, così saremo costretti, quantunque con nostro dispiacere, a richiedere il pagamento per mezzo del giornale e sotto il titolo ABBONATI MO- ROSI. Tale pubblicazione come avranno veduto abbiamo posta per diversi altri abbonati e-qua- lora non valga a farci incassare il nostro avere, ci riserviamo di adire le vie legali, poichè ve- LI nendo il giornale spedito solamente a coloro che lo hanno richiesto è chiaro il diritto che abbiamo di riceverne il pagamento. > PI Ma NE NI? RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE, NATURALI —Celmaio-Febbraio 1600 SOMMARIO . Neviani dott. prof. Antonio I Boschi nell’ equilibrio generale della natura e specialmente in rapporto con i fenomeni atmosferici, Pag. l. Depoli Guido. Sugli anfibii della regione fiumana. Capitolo I. Pag. 4. Chiamenti cav. prof. Alessandro. Coniribuzione allo studio della Malacofauna adriatica Pas 9. EE Betti Giuseppe. Supplemento ‘alla Flora Bolognese. Pag. 15. Leg tura ni } Rivista bibliografica. A pag. 19 ° FEB 121948 Bibliografia italiana di scienze naturali. Da pag. 22. a pag. 24. ISS Ta) x - Fgli egregi Abbonati e Collaboratori TANTI AUGURI DI FELICITÀ PER IL NUOVO ANNO 1900 NA 4 EA DIREZIONE i ANTONIO NEVIANI I BOSCHI NELL’ EQUILIBRIO GENERALE DELLA NATURA E SPECIALMENTE IN RAPPORTO CON I FENOMENI ATMOSFERICI ® I primordi della vita si iniziarono in seno ad antichissimi mari, per mezzo di Esseri ‘di infima organizzazione, i quali non lasciarono di sè alcuna traccia in quelle roccie che negli stessi mari si andavano depositando. A questi rudimentali organismi successero forme vegetali ben definite; esse pure di bassa organizzazione, ma fornite di quella forza latente ‘che permise lo svilupparsi dello immenso regno di Flora. La Terra fu dapprima quasi per intiero coperta dagli oceani, e la poca parte emersa era del tutto rocciosa e brulla; su di essa non peranco si era manifestata la vita. Spet- tava ‘alle piante di estendersi dalle acque alle terre; e, come già fecero nella loro prima culla, preparare l’ambiente ai futuri animali. Passarono così migliaia e migliaia di secoli; le crittogame inferiori vissero sole sino a che | si giunse al periodo chiamato dai geologi Carbonifero; il quale, favorito da un clima caldo ed umido, permise lo sviluppo di foreste immense, la cui essenza fu fornita dalle critto- (1) Il presente-articolo fu scritto in occasione della Festa degli alberi celebrata in Roma il 21 ‘Novembre 1899, e venne pubblicato nel volume commemorativo, edito, a cura del Ministero della _ Pub. Istruzione, dalla Società Editrice Dante Alighieri di Roma (Per la festa degli alberi; pag. 11-19) 2 RIVISTA ITALIANA DÎ SCIENZE NATURALI game vascolari. Furono licopodiacee, equisetacee e felci, che si disputarono il terreno, non solo estendendosi in superficie, ma ergendosi maestose tanto da competere con gli alberi più giganteschi oggi viventi. I turriti Lepidodendron, le grandi Calamites, le meravigliose Nevropteris, stesero le loro frondi per ombreggiare il terreno ove agli invertebrati non era contrastata l’esistenza da animali ad essi superiori; solo qua e là s’aggiravano solitari i primi batraci; mentre da tempo i pesci dominavano nelle acque. Queste foreste, immense per la loro estensione e spesso sovrapponentesi l’ una all’ altra, in modo da fare concepire allo studioso incommensurabile il tempo della loro durata, die- dero origine a quei depositi di carbon fossile che furono leva potente, se non prima, della moderna civiltà dei popoli. Successero al Carbonifero altre epoche geologiche, e più non si rinnovarono le fortu- nate condizioni di ambiente per uno sviluppo di piante simili all’ epoca cui abbiamo ora accennato. Continuarono le protallogame, ma diminuirono in numero e in dimensione; solo poche specie, rappresentanti la classe delle pteridofite, quasi a testimonianza di una gloria che fu, originarono, con successive evoluzioni, quelle felci arborescenti che oggi si ammirano accantonate nel Brasile. Ma già nell’éra secondaria comparirono le gimnosperme, e successivamente le angio- sperme. Le monocotiledoni e le dicotiledoni presto presero il sopravvento, e, come piante di organizzazione superiore, dominavano sulle altre. Le acotiledoni, quasi conscie della loro inferiorità, mantennero anche nel loro sviluppo quel posto infimo che natura aveva loro assegnato, non cessando però di lottare, minando quasi di nascosto le prepotenti domina- trici. Le gimnosperme e le angiosperme si contesero esse pure il campo; ma, quasi di egual: forza, si distribuirono in parti diverse, specialmente in altitudine; determinando quelle zone che tanto caratterizzano la vegetazione delle montagne. E le gimnosperme, prime fra le fanerogame comparse, estendendosi in foreste di pini e di abeti, si appropriarono le più alte cime, come per affermare l’antichità della loro prosapia, e dominare le altre piante sopravvenute per ultime. Parallelo allo sviluppo del mondo vegetale fu quello animale; e come nel lunghissimo tempo delle ère geologiche, l'influenza dell'ambiente fisico fu causa prima delle varie mo- dalità di svolgimento di quei fenomeni che stabilirono un mirabile equilibrio fra piante ed ambiente, suolo ed atmosfera, altrettanto avvenne per le faune. Ma le due serie di Es- seri, animali e vegetali, cresciute insieme ed insieme lentamente evolute, strinsero fra loro tale alleanza, che l'una non può esistere senza l’altra. Ecco dunque un equilibrio generale fra animali, piante ed ambiente; che, iniziato sino dai primordi, si andò gradatamente sviluppando, rendendosi ognor più tenace, e compli- candosi in modo che non sempre allo studioso riesce facile analizzarlo e rendersi conto delle singole manifestazioni. Guai all'uomo che tenta in uno o in altro modo di disturbare questo equilibrio; ri- sultato di un lavorìo incessante, continuato per miriadi di anni! Le leggi della natura sono eterne ed immutabili! I danni cui l’uomo va incontro, non sempre sono prevedibili, ma pos- sono essere molto grandi; e pur troppo non sarà sempre possibile porvi riparo, quando, resosi accorto della maligna influenza esercitata, con tardo pentimento, cercasse rimediare al mal fatto! Fra i fattori più importanti di questo equilibrio generale e necessario, dobbiamo an- noverare le Piante, ed in special modo quelle arboree che costituiscono i Boschi. Quanto sia grande la influenza loro, in quanti modi questa si eserciti, fu da mille e RIVISTA ITALIANA DÌ SCIENZE NATURALI 3 mille studiosi messo in evidenza; ed in questo volume (1), altri, più competenti di ine, avranno. certamente trattato del difficile argomento. A me basterà ricordare qualcuno dei fatti che hanno rapporto con la dinamica esogena. Le radici degli alberi sérvono a tenere in posto il terriccio superficiale. Le stesse ra- dici, passando alle roccie sottostanti, servono di veicolo all’ acqua, che, trattenuta dapprima dal terriccio, passa poi gradatamente al sottosuolo. Quanto sia grande la quantità di acque assorbita dal terreno boschivo, si rileva da molte analisi ed osservazioni fatte, per le quali si è riconosciuto che l’acqua trattenuta si può calcolare il doppio del peso del terreno inzuppato. Conseguenza diretta di quanto ora si è detto, è la regolare distribuzione delle acque e lo scolo delle medesime, sia alla superficie, sia nelle profondità; e per riflesso un rego- lare regime nei corsi d’acqua e nelle sorgenti. Si è accennato alla pioggia caduta sul terreno boschivo; aggiungasi che non tutta l’acqua caduta su di una regione boscosa raggiunge il terreno, giacchè non piccola quantità rimane sulle piante, influendo beneficamente sulla loro vegetazione. Come per l’acqua, così per la neve. Questa, senza tener conto di quella quantità che può essere arrestata dai rami, allorchè ha formato il suo bianco tappeto sul suolo coibente, non si scioglie ad un tratto, ma gradatamente; non danneggiando le numerose pianticine che preparano il verde tappeto per la stagione veniente, non scomponendo la. compagine del terreno detritico. Gli intimi rapporti fra i boschi e l'atmosfera, circa la distribuzione del clima, dei venti, e dell'umidità, sono pure accertati. In una parola, diciamo che i boschi sono agenti uni- formatori. L’influenza sulla temperatura media, non solo si manifesta nella regione occupata dalle piante, ma anche nelle circostanti, e sovente a grande distanza; permettendo nelle zone montuose più basse la coltivazione dell'ulivo, della vite e di altre piante più delicate. La frescura propria dei boschi e tanto gradita nella stagione estiva, si propaga anche a grande altezza nell'atmosfera, come ce lo attestano gli aereonauti. Azione frigorifera uti- lissima, perchè ritarda l’irradiazione del calore del suolo, diminuendo in pari tempo l’eva- porazione, che alla sua volta influisce sulla traspirazione delle superficie verdi. Barriera ai venti impetuosi, i boschi impediscono la formazione delle rovinose valanghe ed il propagarsi del turbine nelle basse regioni; regolatori della umidità, favoriscano la condensazione del vapore d’acqua, che più uniformemente precipita al suolo, sotto forma di benefica pioggia. Anche l'elettricità atmosferica è sottoposta alla influenza dei boschi. Essa nei suoi massimi parossismi può essere attratta dalle alte cime degli alberi; cosicchè un temporale è come incatenato sulla regione sovrastante ad un bosco, e sarà immensamente meno dan- noso, che se si estendesse altrove. Ora, anche senza cercare prove in altri fenomeni consimili, come si potrebbe discono- | scere l’utilità dei boschi? utilità che ben nota agli antichi, fece dare ad essi il titolo di sa cri! Ma la cupidigia dell’uomo, che non ha freno alcuno, giunse in breve volgere di anni ad un diboscamento così esteso, da impensierire seriamente e il privato e l’uomo di governo. Ecco montagne e montagne che mostrano le loro alte cime prive della verde chioma! (1) Si riferisce al volume È; Per la festa degli alberi ,, citato nella prima nota, nel quale sono raccolti articoli scritti daì prof. di Storia naturale nelle scuole secondarie di Roma. 4 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI È stato infranto, dal figlio della natura, l’ equilibrio della natura! Le pioggie cadono a rovesci alternandosi con lunghi periodi di siccità, le nevi si sciol- gono rapidamente; ed ecco che acque torrenziali precipitano al basso, seco trascinando eran quantità di terreno, innalzando il letto dei torrenti e dei fiumi, dilagando per ogni dove, portando ovunque la disperazione, la miseria, la morte! I venti, non più trattenuti, spingono le bufere nel basso delle valli, e con la bufera si ha la devastazione dei ricolti ansiosamente aspettati dal paziente e laborioso agricoltore. Le brulle cime, riscaldate direttamente dai cocenti raggi del sole, permettono l’ascen- sione di colonne d’aria calda e del vapore acqueo in essa contenuta, verso regioni più fredde, condizione questa favorevolissima per il determinarsi di forze cristallogeniche in seno alle nubi, e la conseguente formazione della grandine devastatrice, contro la quale ora il genio umano combatte, con grande probabilità di successo, con tali mezzi (1), che quasi non è fuor di proposito il ricordo della lotta dei Titani contro il Cielo! Ma, sarà tutto perduto? Le nostre montagne sovrasteranno esse a vallate ridotte ad inospiti deserti? dovrà luomo fuggire per sempre dal monte, donde ci ‘vennero e dove anche oggi si trovano le tempre più forti? No, certamente! Si conservino i boschi ancora esistenti; altri ne sorgano dovunque è possibile, non solo al monte, ma quà e là anche al piano. Tutti ne guadagneranno: saranno diminuite le inon- dazioni; diminuite le frane; diminuite e rese meno disastrose le grandinate; le scaturigini non saranno più disseccate; il legname sarà più abbondante; ne guadagnerà l'igiene! Si lamenta che le Leggi dello Stato non sieno sufficienti a tenere in freno l’ingordi- gia dei disonesti speculatori; ebbene, intervengano i cittadini! Nel Club alpino italiano, fu da tempo iniziata una nuova società intitolata ”’ Pro monti- bus,, fra gli agricoltori italiani si è ora formata una seconda società ” Contra grandinem ,, Operino le due società di comune accordo; e queste abbiano a collaboratori anche i giovani i quali per provvida iniziativa dell’attuale ministro della pubblica istruzione, celebrando la Festa educatrice degli Alberi, impareranno ad amare le selve. Queste tre forze riunite, produrranno certamente quei frutti che ogni cittadino di cuore desidera vedere presto ottenuti. ANTONIO NEVIANI Regio Liceo E. Q. Visconti (1) Si allude agli spari contro la grandine, Nel congresso tenuto in Casale Monferrato sui primi del novembre 1899, e presieduto da quell'insigne naturalista che è il prof. Luigi Bombicci, sono stati da opportune relazioni messi in evidenza i risultati certi e veramente meravigliosi ot- tenuti sinora. n T_T SUGLI ANFIBI DELLA REGIONE FIUMANA CAPITOLO I. Considerazioni generali sulla regione fiumana e la sua fauna. In un mio lavoro anteriore io tentava di delimitare quello che si può chiamare la regione naturale fiumana. [vi osservava pure, come questo concetto della regione na- turale non sia molto popolare tra 1 moderni naturalisti che si. occuparono di Fiume, RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 13) “causa precipua : il confine politico, che però, non essendo in alcun punto marcato da barriere naturali, non può essere preso in considerazione in studii di geografia zoolo- gica, per i quali non ha alcun senso. Già in quel lavoro, scritto lontano da Fiume e per conseguenza non meritevole che del nome di abbozzo, io sviluppava l’ idea che per regione naturale fiumana debba intendersi il bacino idrografico del Quarnero interno. Seguendo questo prin- cipio, ne segue che i limiti di essa regione debbano essere formati dagli spartiacque delle montagne circostanti. Le Alpî calcari meridionali, come alcuni geografi di Vienna chiamarono le Alpi, che i Romani in onore di Cesare Augusto dissero Giulie, possono dividersi in due gruppi principali : le Giulie prime, che con tutte le loro più superbe cime ricoprono la parte settentrionale della Contea di Gorizia, e che merliante |’ altopiano del Carso si ricon- giungono all’altro gruppo detto delle Giulie seconde, culminanti queste ultime coll’ Albio (Schneeberg, 1796 m). Dall’ Albio si stacca, diretta verso mezzogiorno, la catena dei Caldiera, che nella sua parte meridionale raggiunge la massima elevazione nel Monte Maggiore (1396 m), per poi terminare nel mare presso Fianona. È questa catena quella che separa il nostro territorio dalla regione idrografica dell’ Adriatico. L’ altro confine è dato da quel sistema montuoso che impropriamente si chiama Carso Liburnico. Esso consta di una serie di catene parallele e dirette verso Sud-Est, la più elevata delle quali, raggiungendo le massime altezze dello Sneznik (1506 m) e Risnjak (1528 m), congiunge l’Albio al Bitoraj (1385 m), da tutti i più autorevoli geo- grafi riguardato come l’ ultima vetta delle Alpi. Continuazione naturale di questi monti sono i Kapela, che già si raccordano al sistema orografico della penisola balcanica. Pa- rallelamente ai Kapela sta la catena dei Velebit, che s° innalza a picco sul mare e che chiude da questa parte la regione fiumana. AI di là del Carso Liburnico nasce già la Kulpa, affluente del Sava, e per esso del Danubio. Le catene fino ad ora descritte, oltre ad essere il confine della regione fiumana, sono pure lo scheletro, su cui si sviluppa tutto il sistema topografico dei nostri din- torni. La catena dei Caldiera nella sua parte meridionale scende direttamente al mare, e la riviera formata dalle sue ridenti pendici è la Liburnia propriamente detta. La parte settentrionale dei Caldiera cala in un esteso ed ondulato altopiano, per lo più coperto da boschi, che poi d'un tratto risulta tagliato da una lunga valle che si sviluppa nella direzione Sud Est. Questa valle, che dapprima forma il corso superiore e medio del Recina, poi la valle di Draga, indi - cedendo il passo al mare - il golfo di Buccari, per finalmente prolungarsi sotto il nome di Vinodol (valle vinosa), è la prima di un sistema regolarissimo di elevazioni ed avvallamenti, che per un graduato elevarsi di scaglioni si estende sino alla catena più alta del Carso Liburnico. Queste pieghe parallele del terreno, che si sviluppano nella direzione, su cui risul. tano orientati tutti i monti, che dal passo del Predil si estendono fino al Montenegro, ‘trovano la loro spiegazione geologica in una spinta laterale esercitata dall’ elevarsi della massa centrale. Vediamo così la regione fiumana geologicamente formare la transizione dal sistema montuoso delle Alpi a quello dei Balcani, e vedremo più sotto essere que- sta transizione appunto il carattere principale della flora e della fauna. 6 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Ho detto più sopra che il nome di Carso Liburnico non è adoperato con proprietà, e difatti non si riscontra il carattere carsico, che sulla catena meridionale, la più vi- ‘cina alla città, e su una parte della catena dei Caldiera. Le altre catene hanno sempre la fisionomia propria di tutte le montagne di natura calcarea, ma veri fenomeni car- sici - grotte, fiumi sotterranei, doline - non vi si riscontrano. I dintorni prossimi alla città sono quasi sprovvisti di vegetazione, la quale però compare ricchissima dove al calcare subentrano le marne, come per esempio nelle valli di Draga, Scurigne, Recina. Verso l’ interno la sterilità cessa gradatamente. I E qui non posso a meno di fare alcune osservazioni sulle idee predominanti su quanto riguarda l’ aridità del Carso. É opinione diffusa, che fa il giro di molti libri, e che persone serie non si fanno scrupolo di ripetere, che la causa dell’ odierno squal- lore siano i Veneziani. Venezia aveva bisogno di navi su cui far sventolare il gonfalone di San Marco per tutto il Levante, e ricorreva - seconda l’idea suddetta - ai nostri boschi per avere il legname necessario alla costruzione delle sue flotte. I boschi deva- stati non trattenevano più l’ impeto dei venti, le pioggie lavavano via la terra fertile, e in breve tempo il Carso presentò la sua desolata superficie. A questo romanzo, degno dei tanti altri che si composero colla storia della mi- steriosa città delle lagune, faremo alcune osservazioni. Ammesso pure, che i boschi fos- sero stati realmente tagliati, non credo che i costruttori di navi avrebbero divelto gli alberi con tutte le radici, e nemmeno avrebbero, a mio credere, estirpato le piante gio- vani, che non potevano corrispondere ai loro scopi; la terra adunque non poteva così facilmente venir lavata via, perchè trattenuta a sufficienza dalle radici, e le. giovani piante, crescendo, dovevano in non molti anni rinnovare la boscaglia. E che Venezia realmente non procedesse con mano così vandalica, ce lo provano i fatti: nella vicina Istria, lungo il corso del Quieto, s’ estende il magnifico bosco di Montona : esso fu per molti secoli possedimento veneto, e pure anche oggi coi suoi proventi rimerita |’ erario delle cure e somme profusevi: gli archivi ci conservarono i severissimi regolamenti, che ne dirigevano la scrupolosa e prudente amministrazione. - Ma c’è dell’ altro. ka regione più particolarmente devastata, il Carso propriamente detto, l’ odierna Cicceria, giace fuori del confine che anche nel tempo di sua massima estensione raggiunse il dominio di Venezia ; lo stesso vale per la regione di Fiume, che non fu mai stabil- mente occupata dai Veneziani, i quali, quando vi vennero, vennero a portarvi guerra, ed allora avevano ben altro da fare che tagliar boschi e costruir navi. Povera quella scienza, che si lascia prender la mano dalla politica !. Non sarò certo io, che mi attenterò di presentar qui una ipotesi tendente a spie- gare, anche in qualche sola sua parte, il complesso fenomeno carsico. Tale ipotesi, quando anche non sorpassasse di troppo le mie deboli forze, uscirebbe dai limiti im- postimi dallo scopo di questo lavoro. lo sarò pago di aver fatto rilevare |’ insussistenza della opinione suesposta, e finirò questa anche troppo lunga digressione, csservando che una tale sterilità non è esclusivo privilegio del nostro Carso, ma forma il triste re- taggio di molte regioni, le cui condizioni fisiche - e principalmente i fattori geologici e climatici - assomigliano a quelle di questo desolato altopiano. Grande danno venne ai nostri boschi - e questo è pure accertato - da incendii, cagionati dall’ ignoranza, od RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 7 incuria, o malizia dei pastori, e tale danno fu accresciuto e reso irreparabile dalla li- bertà concessa nel tempo andato al pascolo delle capre. Gioverà ricordare, che lungo la strada Ludovicea, tra Kamenjak e Jelenje, dove ora sorgono isolati e rari gli alberi, ancora nell’anno 1820 si dovè tagliare da ambo i jati della strada per ben 50 Klaf- ter la boscaglia, che era tanto fitta, da offrir sicuro asilo a numerose bande di ma)fat- tori (vedi Kobler - Storia di Fiume - V. II pag. 161). Grande parte nella vita degli anfibii hanno le acque, e di queste vogliamo ora bre- vemente trattare. Le acque correnti sono rappresentate in primo luogo dal fiume Recina (Eneo, Farsia), che nasce al N. di Fiume, ed il cui corso lungo circa 19 Km. (in linea retta ff Km.) segue la valle formata dal primo e secondo degli scaglioni paralleli di cui fu sopra fatto cenno. Ad oriente della città, dirimpetto alla località di Orehovica, il fiume, piegandosi ad angolo retto, e attraversando la montagna con una selvaggia e “romantica forra, sbocca nel mare. Questo fiume, l° unico della regione, riceve il tri- buto di varii ruscelletti, specialmente numerosi nella regione delle marne, e di una sor- gente, lo Zvir, che in immediata vicinanza della città reca all’ Eneo copiosissime acque. Un importante, se anche non perenne affluente del Recina è la Susica, la quale al l'epoca dello scioglimento delle nevi raccoglie da numerosi improvvisi torrenti le acque di un’ estesissima zona di monti, ed inaspettatamente ingrossa il corso del fiume prin- cipale, che spesso per tale cagione diviene pericoloso alla città, giacente al suo sbocco. Altri corsi d’acqua minori scendono direttamente al mare, nè mancano neppure gli sboc: chi sottomarini, che poi cagionano vortici, come quello marcatissimo di fronte a Mo- schenizze. Essi sono la naturale conseguenza dei corsi d’acqua sotterranei, frequenti nel Carso, e che qui da noi posson dirsi inesplorati. Asilo principale degli anfibii sono però le acque stagnanti, e neppur queste, sotto forma di stagni o pozze, sono scarse da noi. Estensione maggiore non presenta però che il laghetto sul campo di Grobniko, ultimo avanzo del lago, che secondo testimo- nianze storiche esisteva ancora nel secolo XV (1). Meritano particolare menzione i laghi periodici di Ponikve. Questi, che ricordano il famoso lago di Zirknitz, accennano nel loro insieme ad un sistema di corsi d’acqua sotterraneo, che finora però non fu più dettagliamente studiato. Nell’ offrire uno schizzo delle condizioni meteorologiche mi limiterò alle linee più generali. La regione fiumara, chiusa verso settentrione da catene bastantemente elevate ed aperta al mare verso mezzodì, presenta una temperatura più elevata che l’interno (2). (1) L'opinione del Kobler, che il lago occupasse in quel tempo tutta l'estensione del campo, non è da accettarsi senz’ altro, se anche apparentemente comprovata da documenti. (2) Temperature medie delle stagioni : inverno: SAIOLO, primavera: 12,3° C. estate: TAO autunno: 14,0° 0. Media annua: 13, 5° C. Mese più freddo: gennaio (media 5, 2°) «>. » caldo: luglio (media 23 , 00) Estremi osservati negli ultimi venti anni: + 36, 6° - 21 agosto 1892. — 8, 1° - 13 gennaio 1893. 8 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI TICINO RN AI Le stagioni non sono nettamente separate, e non arrivano mai ad estremi. | venti con- tinentali dominanti sono causa d’ una siccità media atmosferica piuttosto alta, ad onta delle numerose pioggie ; la poca durata dell’umidità nel terreno si spiega dal. carat- tere delle pioggie, consistenti pei lo più in brevi e violenti acquazzoni, e dalla rapida penetrazione dell’ acqua nel suolo calcareo (1). I venti, modificati da ostacoli locali, cagionano per singoli punti della regione variazioni piuttosto sensibili nelle condizioni climatiche. Particolarmente favorita è la riviera liburnica, alcune località della. quale, come Abbazia ed ora anche Laurana, sono rinomate quali luoghi di cura, e nei libri tedeschi sono pomposamente decorate del nome di Nizza austriaca. Questa riviera, da cui l’ altopiano trattiene i freddi venti nordici, è invece mediante il canale di Farasina esposta direttamente ai tepidi soffii meridionali. Conformemente alla posizione geografica della regione, la flora forma l’ anello di congiunzione tra la flora italica e la balcanica, con numerosi accenni a quest’ ultima, restando nettamente distinta dalla flora dell’ Europa media, che comincia al di Jà dei. monti. Non posso quì in nessuna maniera estendermi a caratterizzare con maggiori det- tagli la flora, per cui rinvio il lettore alla bibliografia posta in coda a questo lavoro, dove troverà riportate alcune delle opere floristiche più recent'. Descritta così brevemente la regione, eccomi a trattare della sua fauna, e più spe- cialmente dei suoi anfibii. L'insieme degli esseri organici che popolano la regione fiumana mostra subito di essere regolato dalla posizione geografica di questa terra. Confinando ad Ovest col. l' Istria, che già deve dal naturalista senza esitazione chiamarsi italiana, ad Est colla Croazia, già facente parte della penisola balcanica, al Nord colle regioni della Carniola, che appartengono all’ Europa media, il territorio fiumano è il punto dove le faune di queste tre regioni, venendo a reciproco contatto fra loro, si mescolano e formano un tutto variato ed interessante, che pur ritraendo da ognuna qualcosa, nondimeno riesce originale e diverso da loro. Le tabelle che seguono più sotto metteranno in modo più chiaro sotto l’ occhio del lettore le suaccennate condizioni, per quanto sì riferiscono alla classe di animali da cui si intitola questo lavoro. Non tutti i punti di questo poco esteso, ma pur così vario territorio Pat le identiche condizioni di vita, è naturale che col cambiar di luogo si trovino cambiati pure gli abitanti. Un primo e spiccato tipo faunistico ci è offerto dalle valli, principalmente quelle di Scurigne, Draga e della Recina. Queste valli, aperte, verso Levante e Greco, baciate dai primi raggi del sole nascente, coi declivii coperti di vegetazione, che spesso si addensa sino a formar dei boschi, mantenute nel loro fondo umide da acque correnti, protette contro i venti impetuosi del settentrione, offrono le condizioni più favorevoli alla vita degli anfibi. Incontriamo quivi nelle buche umide i rospi, mentre le fronde degli alberi sono rallegrate dalla presenza delle vivaci raganelle, e nelle pozze d’ acqua nuotano (1) La media annua dei precipitati è di 1591 mm; il massimo cade nell’ ottobre (242 mm), il minimo nel luglio (66 mm); un massimo secondario sì osserva in giugno, un minimo secondario in febbraio. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 9 vivacemente i tritoni, mentre le rane temporarie spiccano i loro salti fra gli steli delle sponde. Nei boschi di Lopazza, sotto la scorza dei vecchi tronchi infraciditi, o fra le foglie cadute, pigramente si nasconde, fuggendo il sole, la salamandra pezzata. ‘Vivace è il contrapposto, che alle valli or ora descritte forma quella vasta pianura, che si chiama il campo di Grobniko. Quivi non acque correnti, se non si consideri la Susica, che secca per tutto l’ anno, d’ improvviso ingrossa e rovinosamente scorre allo sciogliersi delle nevi in primavera, quivi solo qualche gruppo d’ alberi, mentre quasi tutto il campo, dal suolo sassoso ed ingrato all’ agricoltore, è bruciato dal sole per tutto il tempo che questo impiega a percorrere la diurna sua via. Questo insieme di condizioni è ben poco propizio all’ esistenza degli anfibii, e quindi ben di raro ne in- contreremo, tranne forse nella parte meridionale, meno arida, dove le raganelle graci- dano tra gli alberi, e qualche Pelobates si mostra alla sera a saltellare sulla strada, importunato dai passi del viatore. | | Il campo di Grobuiko presenta però una fauna d’anfibii piuttosto ricca nel suo laghetto che è l’ acqua stagnante più estesa della regione. Gli anfibii che lo popolano sono i medesimi che s’ incontrano negli altri stagni di Cosala, Pehlin, Sobolj. Le rane dalle coscie mangereccie, nonchè l’ ululone sono i consueti abitatori di queste acque maggiori, ma sono specialmente ovunque numerose le varie specie di tritoni, che più comunemente si designano col nome di salamandre acquatiche. (continua) 7 Depor1 Guipo CONTRIBUZIONE allo studio della Malacofauna adriatica Nota sulla famiglia delle Veneride, e delle Petricolide del Prof. Cav. ALESSANDRO CHIAMENTI Insegnante di Scienze naturali nella R_ Scuola tecnica di Chioggia. +——-_—T— a ea or GENERALITÀ Nomina si nescis, periit cognitio rerum. Nella determinazione delle veneri dell’adriatico, gli autori incorsero in alquante inesattezze associando forme particolari indigene, a forme esotiche, ingenerando così della confusione. Ora noi, con questa modesta nota, vedremo di mettere in evidenza le forme nostrali di veneri, accantonate nel golfo adriatico e nella veneta. laguna, e che si possono distribuire nei tre generi: Venus, Tapes, e Cytherea. Di questi generi il più difficile ed intricato a studiare, è il secondo, tuttavia anche i Tapes, come ci avverte il Monterosato, hanno forme costanti eziandio in esemplari provenienti da distintissime località, ed offrono nella loro scultura, non che nella loro colorazione, caratteri così spiccati, che sono una guida buona per riconoscerli. Ogni forma ha il suo colorito particolare, p. e., nel 7apes geographicus, é reticolato nero 10 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI su un fondo bianco; disposizione di colorito che non si trova mai in altre specie. Nelle forme tipiche il colorito interno dei Tapes può essere aureo, ceruleo, bianco, ma non bisogna dimenticare che vi sono varietà con diverse gradazioni di colorito in modo che nella medesima specie il colorito interno può passare dall’aureo o dal ceruleo al bianco, e talvolta persino mutarsi il ceruleo in aureo, e viceversa. I Tapes che si vogliono conservare per studio bisogna lasciarli morire nell’ acqua dolce, ossia a secco ed all'ombra, e non cuocerli perchè come i granchi cambiano di colore. Laonde il colorito rossastro si osserva sempre negli individui fatti bollire, o morti sulla spiaggia ed esposti all’azione dei raggi solari, presentandosi così sotto parvenze tutt'altro che naturali. CLASSE Molluschi lamellibranchi, o Conchiferi. Fam. Veneride, o Ciitereide. Venus L. VENTRICOLA. « verrucosa L. Si trova nei fondi calcarei arenosi dell’ adriatico, e presenta costan- temente due varietà, cioè: — var. tumida B. D. D. Venezia (Monterosato). Chioggia. — var. transversa B. D. D. il cui giovane stato è la Venus Lemanii Payr. « casina L. var. depressa Monterosato = V. Rusteruccii Payr. = V. Giraudi Gay. Mayer = V. Gioenia Benoit e Granata. = V. casinala Desh. = V. discina Lamb. = V. casina Ph. Hidalgo. Abita nel litorale adriatico. La Venus casina di Linneo, tipica, è atlantica. CHIONE. «gallina L. | Abita nei banchi arenosi lungo il litorale veneto, e presenta varie forme quali sono : — var. nucleus (Donati) Statuti. È una forma globosa, vivente nei fondi fangosi di Civitavecchia (Statuti), e che si rinviene anche lungo il litorale veneto, sebbene raramente (Chiamenti), non che sulle coste di Provenza (Monterosato). — var. senilis Brocchi = Venus casina Renier = Venus aphrodite Brocchi, forma tumida, fortemente rugosa, e di sovente radiata. Chioggia, nei fondi arenosi del litorale (Chiamenti) — var. appressa Monterosato, forma a rughe più sottili, piuttosto piana, il suo co- lorito è più sbiadito, e l'interno è alle volte quasi nero. Chioggia, nei fondi fan-. gosi dei canali della laguna. (Chiamenti). La Venus gallina nell’atlantico è sostituita dalla Venus laminosa degli inglesi, o Venus striatuta Da Costa. ZUCLEICA. « Brongnarti Payr. = Venus dysera Brocchi = Venus Paphia Renier. Nel golfo adria tico, Distinta dalla Venus fasciata Da Costa, (Pectunculus fasciatus) che è atlantico, RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 11 TIMOCLEA. ovata Penn. = Venus radiata Brocchi. Nel golfo adriatico. Tapes Megerle. « I Tapes dei nostri mari si possono dividere in tre sezioni o gruppi che noi chia- meremo, Eutapes, Polititapes, e Ruditapes; essendo discutibili i nomi generici di Cuneus Da Costa, Amygdala Roemer, e Pullastra Son., se si vogliono ap- plicare a questi tre gruppi, così come noi li intendiamo. EUTAPES. Sono i veri tapes che possiedono delle conchiglie abbastanza solide e di una co- lorazione carneola che rassomiglia in certo modo a quella delle Cythereae. La loro superficie è levigata e lucida, ed è ornata di rughe equidistanti piuttosto forti, il tipo è la Venus papilicnacea, esotica. Nel pliocene questa sezione è rappresentata dalla Venus vetula. rhomboides Penn. (Venus) = Venus innominata Dan. e Sandr. = Venus edulis Chemn. = Venus virginea Auct. non L. = Venus rhomboidalis, come è stata distinta dagli autori dei Moll. du Rousillon. Nel mare di Novigrad, Dalmazia (Brusina). POLITITAPES. I tapes di questa sezione presentano delle rugosità concentriche sottili e nume- rose, ed una epidermide assai fine e caduca, che nel loro stato di freschezza, li rende come verniciati. La loro sostanza è calcarea e di una estrema fragilità. L’interno della conchiglia è sovente tinto di giallo d’oro, o d'uovo, o passerino spesse volte macchiato di violetto (Aureitapes), e talvolta è di colore bianco-ce- ruleo, .o tinto d’ardesia (Cyaneitapes). Il tipo è la Venus aurea, o la Venus texturata esotiche. Le specie di questo gruppo sono debolmente rappresentate nel pliocene; una specie italiana è il Tapes caudatus o decipiens. aureus Gm. (Venus). La forma genuina di questa specie è atlantica, e non vive nei nostri mari; gli esemplari che figurano come tali nelle collezioni, non sono che grandi individui di Tapes Longone, molto bene sviluppati. Longone Olivi (Venus) Commestibile. Comune. Abita nei fondi fangoso-arenosi della laguna di Chioggia, per ordinario mezza se- polta sotterra. Offre l'interno di colore giallo d’ uovo, è specie distinta e auto- noma. Ha conchiglia con valve inequilateri ovato-oblunga, a strie longitudinali densissime. Gli esemplari raccolti morti sulla spiaggia sono esternamente di un colore rossigno, ma quelli viventi nella laguna presentano una colorazione gri- giastra oscura. Qualche scrittore moderno ha confusa questa specie col Tapes rhomboides, forma distintissima e di maggiori dimensioni. « lacunaris Chiamenti. Rarissima, si rinviene nei fondi arenosi della laguna veneta. È una forma selezionata nei fondi della laguna, dove a non molta profondità si trova sabbia pura. La sua conchiglia ha la stessa forma di quella del Tapes 12 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Longone, ma è alquanto più depressa, è distinta anche per il suo naturale co- lorito rossastro. È prossima e simile al Tapes Mabillei Locard. « nuculoides Monterosato. Abita nei fondi fangoso-arenosi della laguna di Chioggia. È una forma la quale va distinta per la sua piccola dimensione, per la sua so- lidità e ‘contorno, e soprattutto per le sue rughe grossolane, forti ed interrotte, e per avere quasi sempre l'interno colorito di bianco-ceruleo, o meglio tinto di lavagna. È più spessa e più pesante del Tapes Longone nonchè del Tapes na- sutus, essendone sempre più piccola. E una forma bene distinta, nè si può confondere coi giovani individui di Tapes Longone, perchè questi sono costantemente assai più leggieri, più fragili e con rugosità fine e dense. « castrensis Desh. (Venus) Adriatico e Mediterraneo. Spiaggia di Palermo (Monterosato). « nasutus ‘Monterosato. Si trova nei fondi arenosi lungo il litorale veneto. Ha una forroa alquanto più depressa del: Yapes Longone, e mostra un notevole prolungamento nasuto al suo lato anteriore; d’ ordinario l'interno delle valve è di colore ceruleo. Si accosta al Tapes castrensis, e presenta una — var. squalida Monterosato, più piana ed una colorazione sbiadita. Spiaggia di Sot- tomarina presso Chioggia. (Chiamenti). « Hoberti Brusina. = Venus aurea var. rugata B. D. D. Voll du Rouss. pl. 63, f. 7, da esemplari del Mar nero. Vive nei fondi arenosi lungo il litorale. Questa specie rassomiglia asti individui giovani del Tapes nasutus, ma questi sono sempre in proporzione più piani e più allungati. «squarrosus Monterosato. Rara nei fondi arenosi lungo il litorale veneto (Chiamenti). Prevesa, abbondante, (Conemenos). Ha conchiglia sottile, assai fragile, con strie longitudinali densissime; allo stato giovane si può confondere col Tapes Hoberti, ma se ne distingue facilmente per la tenuità delle sue valve, e per essere molto più rigonfia. « laetus Poli (Venus), = T. Beudanti var. rudis Monterosato. Palermo, Napoli, Ligu- ria (Monterosato). « Beudanti Payr. (Venus) = Venus Florida Lamk. Chioggia, rara (Chiamenti). Ta- ranto, Palermo, Napoli, Cagliari (Monterosato). La Venus laeta Poli, e la Venus florida Lamk. si debbono invero ritenere forme dipendenti dalla Venus Beudanti Payr, considerata come forma tipica. «petalinus Lamk. (Venns). Nell’adriatico, a Taranto (Monterosato). « nitens Scac. Ph. (Venus). = Tapes lucens Lòcard. Vive nei fondi fangosi a circa 30 metri di profondità lungo le coste della Dal- mazia (Brusina). | Si distingue per la sua lucidità, levigatezza e tenuità. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALÌ 13 [O n ——r—rr————t—_——_1_T— RUDITAPES Appartengono a questa sezione quei fapes a superficie ruvida, dove gli elementi longitudinali e trasversali si incrociano e la rendano aspra come una lima. Of frono una sostanza resistente calcarea, quasi vitracea; il loro interno è spesso incolore, ed hanno il lato posteriore della conchiglia subtroncato. A questa ca- tegoria spettano la Venus decussata, e la Venus Pullastra, esotica. Crediamo che come fossili, non si conoscano specie che del quaternario recente, eccettuata la Venus Eremita. « decussatus L. (Venus) Commestibile. Si trova fra il pietrame negli alvei e presso alle rive della laguna veneta. Sta nascosto ben addentro tra le fessure, e si riconosce dai suoi lunghi tentacoli tu- bulosi che l’animale stende a circa 20 cent. di lunghezza. Il tipo. del Tapes decussatus è atlantico, le sue forme peculiari del veneto e delle coste d’ Istria, sarebbero: — var. Istriana Monterosato, forma quadrangolare, assai spessa, interno bianchic- cio, vicina al Tapes Pollonerianus Salliotti, di Sardegna. Questa forma è stata naturalizzata alla Spezia. — var. tumida (Danilo e Sandri) Brusina, forma piccola e romboidale. Chioggia (Chiamenti) Dalmazia (Brusina). « floridus Poli (Venus), 1795, = Venus extensa Locard. Palermo, Napoli Montero- sato. Sostituisce nel mediterraneo il Tapes decussatus, il quale è quasi qua- drangolare. Se ne osservano due varietà, cioè: « var. intermedia Monterosato, di Palermo e di Livorno (Del Prete). «var. depauperata Monterosato, piccola e tumida, di Taranto. Nei Tapes del Veneto e dell’ Istria manca il tipo floridus, solamente una forma unicolore coll’interno appena colorito di giallo, confronta per la sua conforma- zione e quasi anche per il colorito con la var. citrina Brusina, figurata nei Mol- lusques du Roussillon pl. 65, f. 6. La Venus florida Lamk., 1818, cade in sinonimia di altre specie, e probabil. mente della Venus Beudanti Payr. « geographicus Gm. (Venus) = V. Tenorii Da Costa = V. Saxicola Dan e Sand. Litorale adriatico. Palermo, Orano in Algeria (Monterosato). Questa specie atten- tamente osservata in esemplari freschi mostra una scultura granellosa. Presenta una «var. major., che misura in lunghezza centim. 3 e 1[2, ed in larghezza cent. 2. Qui conviene notare che le diverse forme indigene di Tapes possono presentare, pur conservando i caratteri specifici numerose varietà, sì per il colorito come per la disposizione degli spruzzi o macchiette, di meravigliosa uniformità e comuni alle diverse e singole specie, e che si potrebbero raggruppare e comprendere nelle seguenti: Tapes sp. var. 1. radiata «. 2. floribunda, mixta, polysena, catenifera, scripta, litterata, snaglipirica. « 3. rariflamma, anthemodus, flammulata, picturata. « 4. bicolor. « 5. unicolor: alba, rosea, et fusca. 14 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Cytherea Lamk. CALLISTA. e Chione L. (Venus). Abita nei fondi fangosi prossimi al litorale, ve ne sono eleganti varietà per forma ‘ e per colorazione. DOSINIA. « lupinus Polti (Venus) = Venus pensylvanica Olivi, non L. = Cytherea lunaris Lamk. = Arctoe nitidissima Risso. Si trova nascosta nell’arena lungo la spiaggia. Pa- lermo, Prevesa (Monterosato) Viareggio (Del Prete). « lincta Putt, (Venus). Si trova raramente nel mediterraneo, abbonda nei mari d’ In- ghilterra. Venne indicata come forma adriatica, forse per mera confusione colla precedente specie. | « exoleta L. = Mactra exoleta Gm. Nel golfo adriatico. CARYATIS. « rudis Poli (Venus). = Cytherea venetiana Lamk. « mediterranea Tiberi. = Venus Pectunculus Brocch. Nei fondi coralligeni dell’ adria- tico e del Mediterraneo : anche atlantica (Monterosato). CIRCE. « minima Montagu (Venus) = Cytherea Sismondea Cale. = Venus Cyrilli Scac. Nel Golfo adriatico. S. Vito in Sicilia (Monterosato). Questa specie dei moderni conchiologi viene riferita al genere Gouldia G. B. Adams, delle Astartide. Fam. Petricolide, o Saxicavide. Petricola Lamk. « lithophaga Lamk. = Venus lithophaga Retz. = Chama lithophaga Brocchi. Fre- quente, internata tra le pietre calcaree dell’ Istria, come Ja Daciylina dactylus L. (Pholas), ed il Lithodomus lithophagus L. (Mytilus). Nialta, Palermo, Monte- rosalo. i Venerupis Lamk. Rupellaria Fleurian. | « Irus L. = Donax Irus L. = Venus cancellata Olivi = Bottari Renier. Presenta diverse varietà di colorito ; rosea, bicolor, tricolor ete. Rara, internato nelle pietre calcaree del litorale istriano. Non vive nel litorale veneto, tuttavia nel calcare che ci viene trasportato dalle coste d'Istria per servire alla costruzione delle arginature della laguna\e delle dighe dei nostri porti, non di rado si incontrano individui di Venerupis, di Petricola, ed anche, Lithodomus. «La Jonkairii Payr. = Venerupis decussata Ph. Rara nel litorale adriatico. Palermo (Monterosato). Lucinopsis Forbes. « undata Penn (Venus) = L. corrugata Brusina = V. incompta Ph. Nel golfo adria- tico, Spiaggia di Sottomarina presso Chioggia (Chiamenti). Saxicava Fleur. fd 5 SI Cr R : A fate IAA | RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 15 « rugosa L. — Mytilus rugosus L. = Mytilus argenteus Gm. — Mya rugosa Fabricio. = Mya elongata Brocchi. — Donax Jrus Olivi, non L. = Donax rhomboidalis Poli. Comune nell’ adriatico, ha conchiglia piccola irregolarmente ovato-romboidale, rugosa, cioè composta quasi di tanti strati terminati da una membrana che le forma attorno delle folte crespe o rughe. Si trova ricoverata nelle porosità delle spugne, sta anche nelle cavità delle con- crezioni calcaree, e sopra il guscio dell’ ostriche, sul quale aderisce tenacemente. È di colore bianco sudicio, ma se viene pulita anche leggermente perde |’ epi- dermide e si mostra di un bianco candido. « irregularis Nardo. Comune come la precedente, dalla quale differisce per la forma, essendo alquanto più corta e depressa, e di solito maggiormente irregolare e distorta. s arctica Ph. = Saxicava rhomboidalis Blain. Mya arctica L. È frequente al nord d’ Europa, specialmente alla imboccatura dei fiumi. È più grande e più solida della specie nostrale; ha forma ottusa, decisamente ovato-romboidale. Montero- sato ritiene che questa specie si trovi pure nei nostri mari. Cypricardia Lamk. » lithophagella Lamk. = Mytilus dentatus Renier. — Cypricardia Renieri Nardo = Coralliophaga setosa Dunker. — Byssomya Guerini Payr = Venerupis Romani Calc. Nell’ adriatico questa specie si infossa dentro il fango duro, e perfora anche il calcare molle, particolarmente lungo il litorale dalmato. Negli oceani, indiano ed americano, se ne trovano specie che perforano eziandio le madrepore ed i coralli, come sarebbe la Cypricardia Coralliophaga Lamk. Supplemento alla Flora Bolognese per GIUSEPPE BETTI SEI ———P a>_ Questo lavoro ha per iscopo di fare conoscere agli studiosi tutte le specie di piante del Bolognese, che si sono man mano scoperte dal 1884, anno nel quale comparve la Flora Bolognese del Chiariss. Prof. Cocconi, fino a oggi, e che naturalmente non compariscono in detta Flora. A ciò ho riunito, in un solo, tutte le note, i contributi che riguardano la flora di questa regione, la quale è stata molto ben percorsa specialmente dal 1870 al 1885 da molti e distinti botanici. Fra gli antichi abbiamo le erborizzazioni del celebre Antonio Bertoloni, il quale dimorò per ben 50 anni nella nostra città, e raccolse con lodevolissima premura le piante del Bolognese, enumerandole nella sua flora Italica; poi quelle del prof. Giuseppe Bertoloni figlio del prof. Antonio, il quale esplorò specialmente l'alto appennino bolognese. Più recentemente molti, fra i quali il prof. Saccenti, il prof. Cocconi, il prof. Andrea Fiori, il dott. Riva, il prof. Baldacci, il dott. Mattei, hanno esplorato con grande zelo la regione Emiliana. i ceti bUo: | Però quasi tutti questi esploratori a poco a poco si sono perduti, Il dott. ‘Riva, il prof. N 16 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Saccenti sono morti, il prof. Cocconi e il prof. Fiori non si occupano più se non superfi- cialmente, della Flora Bolognese e il prof. Baldacci si è dato ad esplorare con. coraggio degno d’ esempio regioni inesplorate. Il dott. Mattei solo, in mezzo a tante diserzioni ha continuato e continua assiduamente a raccogliere piante in questa regione. A questi si sono aggiunti parecchi giovani studiosi di Flora, quali il Ceroni, il Piazza, miei amici, i quali insieme allo scrivente, perlustrano diligentemente il territorio bolognese. Il Bertoloni nella sua Flora Italica, enumera 1200 specie per il Bolognese: la flora del Cocconi portò il numero delle specie da 1200 a più di 2000, quindi le ricerche poste- riori hanno fatto salire il loro numero a più di 2200. Il confine della provincia di Bologna è determinato secondo il prof. Cocconi in questo modo : A mezzodì la catena appenninica che comprende il Corno alle ora (1932 m.) e la Cupola di Scaffaiolo (1800 m.) A settentrione il confine è in gran parte nettamente determinato dal corso del Heaa poi Cavo Benedettino, contro Molinella, poscia ad un ramo del Po di Primaro. A oriente il confine è determinato irregolarmente dal corso del Sillaro. A occidente il territorio Bolognese è separato da quello Modenese dal corso del Panaro. Dopo tali brevi notizie, indispensabili però a quelli che non conoscono la nostra pro- vincia, comincio la enumerazione delle specie rinvenute dopo la pubblicazione della Flora Bolognese, non nascondendomi punto che la Flora del Bolognese è ancora ben lungi dall’es- sere completa, e che molto ancora vi è da trovare. BIBLIOGRAFIA Prof. Antonio Bertoloni — Flora Italica 1833-54 Bononiae Prof. Teodoro Caruel — Prodromo della Flora Toscana Prof. Gibelli e Pirotta — Flora del Modenese e del Reggiano. 1882. Prof. Girolamo Cocconi — Flora del Bolognese 1883 Bologna Dott. Giovanni Mattei — Appunti della Flora Bolognese 1886 Bologna 7 « « — I Tulipani di Bologna 1887 Bologna Prof. Andrea, Ad. Fiori — Appunti della Flora Bolognese 1887 Modena I, RANUNCULACEE Le specie segnate con asterisco sono quelle che non compariscono nella Flora Bolognese del Cocconi #* Clematis Flammula L. Trovata nell’ agosto del corrente anno lungo la Siepe Lunga fuori porta S. Stefano. * Clematis Vitalba L. var. integrata DC. Questa varietà che si distingue dalla specie per le foglioline perfettamente intiere, trovasi comune a Roncrio a Gaibolo ecc. nelle folte boscaglie. (Mat. App. pag. 7). Clematis recta L. Questa specie raccolta dal Beccari, e più tardi dal RCN a Porretta, fu trovata abbondante dal Dott. Mattei sulla riva destra ce Savena presse la petagnia di Sesto. # Anemone coronaria L. var. phoenicea DC. Questa varietà non è molto frequente nel Bo- lognese e si trova in pochi esemplari in un campo a Gaibola, e in altri pochi luoghi # Anemone coronaria L var. cyanea Ris. Questa è la varietà che più frequentemente si incontra. Abbonda fin dal principio della primavera in tutti i campi dove rimane fino alla fine di Maggio, RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 17 * Anemone Coronaria var. Moùansii Hanry. Questa bellissima varietà a fiori bianco-rosei, si trova nelle vicinanze di Roncrio, dove la rinvenne anni sono il dott. Mattei. Il maggio scorso 1’ ho trovata nello stesso luogo, e in un campo presso Casaglia. * Anemone Coronaria var. Venteana Hanry. Questa varietà a fiore piccolo bianco giallo- gnolo, si trova di rado. Ne raccolsi alcuni esemplari il maggio scorso in un cam- po sotto Gaibola, sullo stesso luogo ove il Mattei l'aveva trovato 10 anni prima. * Anemone hortensis var. Povonina DC. Questa forma mostruosa, stradoppia, esiste in pochi esemplari alla. Buca di Spippola presso la Croara. Raccolsi pure un individuo solo di questa varietà in un campo della villa Bignami. * Adonis autunnalis L. (1762). Questa specie e non lV’Ad. aestivalis L. è quella che si incontra comunemente nel Bolognese (Fiori Agg. Fl. Bol.). Il prof. Cocconi fa questo errore nella sua flora Bolognese, cosa del resto perdonabilissima data la difficoltà del genere. *# Adonis Preslii. Tod. (Ad. autunnalis var. Preslii Lanza). Questa specie fu trovata alcuni | anni sono dal Mattei, in un campo fuori porta S. Vitale. * Adonis flammeus Iacq. Nel maggio del 1886 i fratelli Fiori (Fiori Agg. FI. Bol.) raccol- È sero in un campo a Paderno un Adonis comune tra le messi di quel campo. Essi l’ ascrissero all’ Ad. microcarpus DC. var. intermedius. Webb. Studi posteriori di- mostrarono che detta determinazione era erronea e che gli esemplari andavano ascritti all’ Adonis flammeus, Iacq. Dietro le indicazioni favoritemi dal gentil prof. Andrea Fiori ho ritrovato lo scorso maggio molti individui della stessa specie nello stesso luogo, dove da anni non era stato più raccolto. * Ranuncolus Ficaria var. calthaefolia Rehb. Questa varietà si distingue dalla specie per aver le foglie con i lobi basali decombenti, i fiori più grandi e i carpelli irto- ispidi. È comune nei campi colla specie, colla quale è stata finora confusa. Si trova nei campi di Gaibola, Ronzano, Osservanza, Croara ecc. * Ranunculus nemorusus DC. Da considerarsi più come varietà del R. lanuginosus L. che una specie a parte. Si trova lungo il torrente Aposa dove fiorisce in settembre ed ottobre. (Mattei Agg. pag. 8). * Ranunculus aquatilis var. parviflorus. Cos. et Ger. Questa varietà si trova lungo i fossi presso il bosco di Nonantola. (P. Gib. op. cit. pag. 2). *# Ranunculus divaricatus. Bosco di Nonantola Gib. et Pirot. (Fl. Mod. e Regg.). * Nigella arvensis L. Questa specie fu trovata frequente dal Mattei nei campi dell’ Imolese. Delphinium velutinum Bert. Questa bella specie indicata per la provincia di Bologna | solo alla Croara fu trovato nel luglio del 1888 dal Cap. Giannitrapani sul monte Vigese presso Vergato. (Mattei op. cit. pag. 8). * Aconitum Anthora L. Questa specie fu trovata dal Lorenzini nei campi di Lustrola, nell'alto appennino Bolognese (1). II, CROCIFERE Cheiranthus Cheiri L. Questa crocifera indicata pel Bolognese in soli due posti, in questi . ultimi quindici anni si è resa frequente. Oltre i luoghi citati dal Cocconi, (Bar- biano, Castello di Casio) si trova all’ Osservanza, a Roncrio, e in grande abbon- danza lungo le mura esterne. S. Vitale, Zamboni. (1) Il Papaver alpinum L. è indicato da Vitman pel Corno alle Scale, ma non essendo stato più ritrovato è lecito credere sia scomparso. 18 RIVISTA ITALIANA DÌ SCIENZE NATURALI * Brassica Robertiana var. Appennina Cav. Questa nuova varietà fu scoperta dal dott. Ca- vara lungo il Dardagna, nell’ Appennino Bolognese. (Vedi la descrizione in Mal- -pighia). * Cordamine Matthioli. Moretti. Il dott. Mattei (Agg. pag. 8) raccolse anni sono questa crocifera nei fossati della villa Hercolani ove è rarissima. Dentaria bulbifera L. Si può raccogliere tale specie copiosamente, in luogo vicino a Bolo- gna cioè sul M. Capra. # Alyssum maritimum Lam. Il Mattei (Agg. pag. 9) raccolse questa crocifera fuori porta Saragozza. | poi Farsetia clypeata. R. Br. Questa specie indicata dal Cocconi in un sol luogo, si trova fre- quente fuori porta Azeglio (Mattei), lungo 1’ Aposa e nei pressi di Gaibola. Lunaria rediviva M. Trovai copiosissima questa specie nei gessi di Miserazzano presso la Croara. Our, Draba longirostra Sch. Nym. Ky (D. armata. Auct. ips) Nel supplemento alla Flora de Modenese e Reggiano dei proff. Gibelli e Pirotta, a p. 6 si trova la seguente nota: « La Draba aizoides L. non esiste nel nostro Appennino. Ulteriori ricerche nostre « ei confronti gentilmente istituiti dal dott. Ianka di Pest sopra esemplari della « Transilvania, Dalmazia e Croazia, ci persuadono che la nostra specie appar- « tiene alla D. longirostra; la quale sarebbe diffusa in tutto 1’ Appennino, e vi « apparterrebbero anche le forme pubblicate da Huet du Pavillon (Plantae Si- « culae 1855), mentre la vera D. aizoides mancherebbe affatto ». | * Capsella rubella. Bent. Trovai questa specie lo scorso Maggio alla Croara. Forse è più | frequente di quel che non si crede confondendola colla vicina Cap. Bursa-pastoris. * Capsella gracilis Grn. Anche questa specie si trova ‘nel Bolognese confusa colla comu- nissima Caps. bursa-pastoris. Fu trovata dal Mattei in vari luoghi (Croara, A po- sa, Gaibola ecc ) | i * Hutchinsia petraea. R. Br. Tale crocifera di piccole dimensioni si trova a Rocca di Ba- dalo dove per primo la trovò il Dott. Baldacci. Il Dott. Frediano Cavara l’ha trovata anche a Rocca Corneta lungo il Dardagna. CISTINEE Cistus salviae folius L. Copioso nelle Larghe di Paderno tra i cespugli. | * Helianthemum italicum. Pers. Nei dirupi della Rocca di Badalo, trovata dal Baldacci. * Helianthemum pilosum. Pers. (H. pulverulentum D. O. var. pilosum Pers.) Questa specie si trova a Rocca di Badalo. Si distingue dal H. pulv. per le stipole subulate e. pelose solo nell’apice. i | # Helianthemum canum Dun. Col precedente a Rocca di Badalo trovata da Baldacci. VIOLACEE * Viola Foudrasi Iord. Questa specie affinissima alla V. collina. Ress. e fin quì confusa.’ colla V. mirabilis, si trova lungo il rio Forcelotto presso Roncrio. * Viola sylvestris Koch. (V. sylvatica Fr.) Specie finora confusa colla V. canica. Ho in erbario esemplari raccolti dal dott. Riva alle falde del m. Paderno fin dal 1880. POLIGALEE # Polygola vulgaris var. oxyptera, Reich. La varietà ha le ali acute. Dintorni di Montese. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 19 CARIOFILLEE * Dianthus sylvestris. Wulf Al Corno alle Scale (Caruel) e più recentemento ai Sassi di Rocca Malatina (Fiori). # Silene Armeria L. Questa specie fu trovata dal dott. Riva a S. Martino di Montese. ALSINEE * Arenaria serpyllifolia var. tenuior. Koch. Argine del Panaro presso le valli di S. Anna. # Sagina muscosa Iord. Lungo il torrente Aposa. Specie non ancora rinvenuta nel Bolognese forse perchè confusa colla Sagina procumbens. Trovasi frequente presso le case, nelle aie coloniche ecc. .... Lungo l’ Aposa vive quasi come pianta ruderale. LINEE * Linum maritimum L. Raccolta da Gibelli nelle valli di S. Anna lungo il Panaro. (1) (1) Ho in erbario il L. liburnicum, raccolto dal Riva nel Bolognese, senza alcuna precisa in- dicazione. (continua) RIVISTA BIBLIOGRAFICA Pubblicazioni ricevute e per le quali ringraziamo i gentili autori od editori. L’amministrazione s’incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è segnato il costo, ed anche le altre se possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda, cent. 30 per la francatura della corrispondenza. Per gli abbonati e le opere dell’ estero, aumentano le spese postali. Desiderando risposta scrivere in cartolina doppia. ARRIGONI DEGLI ODDI prof. E. Materiali per una Fauna ornitologica Veronese - (Mi- lano 1898, Atti della Società italiana di Scienze Naturali, Estratti di pag. 118 in-8). Con l’aiuto di alcune note del Sig. Vittorio Dal Nero sugli Uccelli del Veronese, da lui stese dal 1879 in poi, e basate principalmente sulle comparse più rare e sui soggetti più interessanti che preparò per varî collezionisti, l’ Egregio A. ha coordinato questi materiali per darli alle stampe, allo scopo di correggere non pochi errori incorsi nell’ Avifauna del Veronese, ad opera principalmente del Perini, aggiungendovi la Bibliografia, le Collezioni Ornitologiche, alcuni Cenni critici, le Caccie usate e alla fine |’ Elenco degli Uccelli. ARRIGONI DEGLI ODDI prof. E. Relazione sul IV Congresso internazionale di Zoologia tenutosi in Cambridge nell’ Agosto 1898 (Venezia 1899 pag. 765 in-8). L'Egregio A. dopo aver de- scritto tutti gli Edifici da lui visitati nel viaggio e la magnificenza dei Musei dell’ Inghilterra, dà quì la lista degli animali più rari che osservò nei giardini durante il IV Congresso Internazionale di Zoolog. che doveva tenersi nell’ Agosto in Cambridge, sotto l’ alto patronato di S. A. R. il Prin- cipe di Galles e sotto la presidenza di Sir John Lubbock. POZZOLI ing. ENRICO. Sulla formazione della grandine e sui mezzi per combatterla - (Vo- ghera 1899 - Editore Gatti-Rossi De Foresta pag. 24 in-8 con 2 figure Prezzo dell’ opera L. 0,60). L’ A. spiegati i resultati ottenuti dall’ esperienze fatte per combattere la grandine a mezzo dei mortai, conclude che, dinanzi ad un contributo di fatti così eloquenti, le pubbliche amministrazioni abban- donino le diffidenze e lo scetticismo, per combattere una generale e ben organizzata difesa, che potrà resultare rimuneratrice. STABILE geom. AUGUSTO. L’ Agrimensura nella storia (Pescia 1899 - L° Eco degl’ In- gegneri e Periti Agrimensori. Estratti di pag. 16 in-8). Questo lavoro, scritto con chiare defini- zioni, è diviso in 3 parti: Agrimensura nel medio Evo, nei tempi moderni e Agrimensura contem- poranea, 20 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI VILLARI dott. I. A. Tre lettere inedite di Maria Carolina (Contributo alla commemora- zione del 1799). (Trani 1899 Editore Vecchi V. pag. 34 in-8). Queste tre lettere della duona Pa- drona sono dirette a Donna Rosalba Gaetani, Principessa di Acquaviva. LUIGIONI PAOLO. Contributo allo studio della Fauna Entomologica italiana - Elenco ra- gionato e sistematico dei Coleotteri finora raccolti nella provincia di Roma - (Firenze 1899 - Bul- lettino della Società Entomologica italiana Anno XXX Estr. pag. 24 (cont.). L’ Autore, dopo circa un decennio di pazienti ed assidue ricerche, offre agli studiosi della Fauna entomologica un lavoro, che nei modesti limiti di un catalogo, registra con la maggior possibile esattezza tutte le specie di coleotteri da lui e dai suoi studios1 predecessori osservate e raccolte nella provincia di Roma. GRIFFINI dott. ACHILLE. Trentamen catalogi conocephalidum pone editianem mono- graphiae redtenbacheri (1891) usque ad finem anni 1897 descriptorum, vel in illa monographia de- ficentium, vel nova patria, novis synonymis, nova descriptione auctorum - (Narbonne 1899 pag. 14). In questo catalogo L’ egregio A. ha riunito sistematicamente per gruppi, per generi e alfabetica- mente in qualche genere, le specie cenocefali, descritti dopo la pubblicazione della monografia di Redtenbacher; poichè alla fine dell’anno 1897 sin quì, non erano conosciute da questo Autore, mancanti nel suo lavoro, ovvero quelle di cui la sinonimia e la dimora hanno ricevuto in seguito delle nuove aggiunte, o delle modificazioni. Egli ha introdotto quì tre nomi nuovi, cioè: Conocephaius fratellus pro C. frater Redtenb. nec C. frater Kirby. Conocephalus saturatus pro C. infuscatus Redtenb nec C. infuscatus Scudder; Xiphidium gracitinum pro X. gracile Bruner nec X gracile Harris. SETTI dott. ERNESTO. Contributo per una revisione dei tristomi - (Genova 1899 Atti della Società Ligustica di Scienze Naturali e Geografiche Vol. X Estr. pag. 16 in-8). La materia che l’A. ha intrapreso a svolgere è della massima importanza per le molte osservazioni che vi si trovano e per la modificazione di alcune specie dei tristomi. SETTI dott. E. Secondo contributo per la revisione dei Tristomi e descrizione di una nuova specie - (Ibidem Estr. pag. 11 in-8 con figure). Il distinto Autore, visto che il Prof. Monticelli de- scrisse provvisoriamente questa specie in una semplice nota del suo lavoro sugli organi di tatto nei tristomi, Egli è lieto poter colmare, almeno in varii punti, questa rilevante lacuna nella siste- matica dei tristomi, avendo avuto in esame, per cortese invio dello stesso prof. Monticelli, un esem- plare tipico della specie. CHIAMENTI dott. cav. ALESSANDRO. La festa degli alberi utilità dell’ albericoltura (Chioggia 1899 - Pag. 16 in-9). L’ Egregio Autore dà manifestissimi cenni su quanto si può dire intorno all’ importante argomento dell’ albericoltura. KIRCHNER dott. O. Florula Phycologica Benacensis (Rovereto 1899. pag. 37 in-8 con 1 tavola). L'A. durante le ripetute sue visite al lago di Garda raccoglieva alcuni saggi fisiolo- gici e con l’aiuto del suo collega, il Sig. Dott. Klunzinger di Stuttgard, che gli aveva messo a disposizione il materiale da esso raccolto presso Riva e Salò, ha pubblicato un elenco abbastanza ricco di alghe viventi in detto lago. Nelle pagine del libro è riunito quanto venne trovato dal Gar- bini, dal Forti e da lui stesso. Nell’ elenco delle alghe del lago di Como si trovano numerate 389 specie. UGOLINI dett. UGOLINO. Nota preliminare sulla flora degli anfiteatri morenici del Bre- sciano con speciale riguardo al problema delle glaciazioni - (Brescia 1899 - Dai commentari del- l’ Ateneo Estratti pag. 16 in-8). Il lavoro che ha intrapreso l’ A. sì può dire, dal punto speciale geografico, interamente nuovo. GESTRO R. Nuove forme del gruppo delle Platypria - (Genova 1899 - Annali del Museo Civico di Storia Naturale Vol. XX Estratti pag. © in-8). L'A. descrive questa nuova specie di Pla- typria ed una forma affine a questo genere, ma genericamente distinta, molto strana e notevole come uno dei più accentuati esempì di mimismo. GESTRO R. Le specie del sottogenere micrispa (Ibidem 7 Luglio Estratti di pag. 4 in-8). É una nuova specie del sottogenere Micrispa che l’ A. ha descritto sotto il nome di minuscola. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI ZI MANTERO GIACOMO. Viaggio di Lamberto Loria nella Papuasia orientale - (Ibidem 29 Maggio Estratti di pag. 4 in-8). E una nota in cui l’ A. descrive due specie di Oryssini, una di esse nuova e molto interessante, perchè riferibile ad un genere, di cui finora conoscevansi soltanto specie europee ed americane. PIATTONI A. Manuale per le indennità di trasferimento, di missione, d'ispezione, di visita . ecc. ad uso degli insegnanti delle Scuole Governative e dei funzionari dell’ Amministrazione Sco- lastica - (Roma pag. 39 in-8). È una guida pratica per la compilazione delle note d’ indennità che possono spettare agli insegnanti delle scuole governative ed ai funzionari dell’amministrazione sco- lastica, nei casi di trasferimento, di missione, d’ ispezione, di visite ecc. nell'intento di rendere sollecito il pagamento delle medesime. FESTA dott. ENRICO. Allevamento della Crax panamensis in Piemonte. (Torino 1899 Bol- lettino dei Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università N. 361 pag. 3 in-8). Dal viaggio zoolugico, dall’ egregio A. compiuto dal 1895 al 1898 nell’ Ecuador e nell’ istmo di Panama, ha portato, oltre ad altri animali viventi, e che ora sono nel suo giardino zoologico di Moncalieri, tre Craci 1 ge 2 Yi quali furono da lui acquistati a Panama nel febbraio 98, e di cui l'A. prende a trattare. LORENZI ARRIGO. Una particolarità morfologica della regione fra il Tagliamento e il lago di Cavazzo - (Udine 1899 - Dal Giornale « In Alto » Anno XX Estratto di pag. 8 in-8). Questa nota dal lato geologico ha molta importanza, anche per lo studio di accurate indagini della nateria. | LORENZI dott. ARRIGO. Intorno ai limiti altimetrici dei fenomeni fisici e biologici nelle regioni centrali e periferiche delle Alpi. (Ibidem Anno X pag. 6 in-8). La materia che l’ Egregio A. ha preso a considerare ha nel suo complesso molta utilità. LORENZI ARRIGO. La vegetazione lagustre (Firenze 1899 Rivista Geografica italiana Estratti di pag. 9 in-8). Il lavoro dell’ A. è certamente degno di considerazione, così dal punto di vista della biologia vegetale, come da quello della geografia botanica. LARGAIOLLI dott. VITTORIO. Le diatomee del Trentino (Trento 1898-99 Annuario degli studenti Trentini Anno V Estratti di pag. 3 in-8 con figure). Quì studia quelle del Lago Santo ove ne ha raccolte 16. FUNARO prof. A. Sull’analisi della cera delle Api (Firenze 1899. Giornale di Chimica, farmacia e Scienze affini Fasc. IV Estr. 15 pag. in-8). L’ Egregio A. mette in guardia tutti coloro che hanno bisogno di adoperare cera, dando il metodo universalmente adottato per l’analisi della medesima. STOSICH MICHELE. Appunti di Elmintologia (Trieste 1899 Bollettino della Società adria- Ga di Scienze Naturali Vol. XIX Estr. di pag. 7 in-8 con l tavola). Sono 17 specie che vengono descritte dettagliamente. STOSICH MICHELE. Strongylidae (Ibidem Estr. di pag. 152 in-8). L’ A. divide la sottofa- miglia Enstrongylinae in 14l specie, e presenta un prospetto degli animali nei quali furono tro- vati gli strongilidi. SCHENKLING SIGM. Judo-Australische cleriden (Genova 1899 - Annali del Museo Civico di Storia Naturale Vol. XX Estr. di pag. 35 in-8). Sono 62 specie d’insetti che l'A, prende a studiare. JACOBY MARTIN. New species of phytophagous coleoptera from paraguay - (Ibidem 21 Luglio Est. di pag. 14 in-8). L'A. nota 17 coleotteri di specie nuove del Paraguay. LORIA LAMBERTO. Curculionidae - (Ibidem 16-29 Maggio Estr. di pag. 130 in-8). In un viaggio, intrapreso dall’ A. nella Papuasia orientale, raccolse e descrive 252 specie d’ insetti. UGOLINI dott. UGOLINO. Secondo elenco di piante nuove o rare pel Bresciano (Ibidem pag. 5 in-8). L'A. ha scoperto una quarantina di piante fra specie e varietà come nuove, pel ter- ritorio Bresciano. MAINARDI ATHOS. Elenco di Platiceredi, Scarabeidi, Buprestidi e cerambicidi raccolti presso Livorno - (Firenze 1899 Bullettino della Società entemologica italiana Anno XXX Est. Pag. 13 in-8) Il distinto Autore ha pubblicato in un elenco le specie da lui raccolte nella campagna 22 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI livornese in 7 anni di ricerche metodiche. In questo figurano specie non registrate per la Fauna italiana dal Dott. Stefano Bertolini, nella prima edizione del suo Elenco, e che potranno così appa- rire nell’ edizione nuova, che si stampa ora in Siena, da questo Periodico. TARANTELLI comm. prof. RAFFAELE. L'arte di improvvisare discorsi e mezzi per acquistare l’ eloquenza (Tortona 1899. Pag. 131 in-8). È un bel trattato ricco di precetti, utile agli studenti, con ritratto dell’ autore e la biografia dal medesimo scritta. __ TT T°-< BIBLIOGRAFIA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI NT __ na Questo catalogo di quanto viene pubblicato in Italia relativamente alle Scienze naturali, cre- diamo sia l’unico che si stampi fra noi ed è forse perciò che gli studiosi e specialmente gli esteri, ci hanno spesso fatte calde premure a chè procurassimo di renderlo il più possibile com- pleto. Per la qual cosa preghiamo gli autori italiani e quelli esteri che scrivono in pubblicazioni italiane o di cose italiane, relative alle scienze naturali, a favorirci possibilmente una copia dei loro scritti, o fornirci anche solamente i dettagli sufficienti per poterne dare un simile annunzio ai seguenti. I gentili autori che ci faranno questo favore, avranno un qualche compenso nel far così conoscere il titolo dei loro scritti nei centri scientifici di tutto il mondo, poichè questa Rivista non solo è diffusa per i molti abbonati che ha, ma viene anche inviata in cambio ad oltre 200 pubblicazioni dei principali sodalizi scientifici italiani ed esteri. N. B. L’amminisirazione s’' incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è notato il costo, ed anche le altre se è possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda cent. 30 per la francatura della corrispondenza, per le altre basta scrivere in cartolina doppia, delfini (Genova, Boll. dei Musei di Zool. e Anat. comp. d. R, Univ. N. 68 pag. 1-15 con Ll tav.). 450 Cecconi G. Contributo alla Fauna Val- lombrosana. (Firenze, Bull. della Soc. Entomol. It. Trim. I e II pag. 3-18). 451 Cipolla F. Il camoscio nel Veronese (Ve- nezia, Atti del R. Istit. Veneto di scienze lett. ed arti. T. LVIII P. II.2 pag. 97-100). ‘ Pubblicazioni del 1898 Zsologia, Paleozologia, Ailevamento degli Animali (continuazione) 446 Bezzi M Contribuzioni terologica italiana. Ditteri delle Marche e degli Abruzzi (Firenze, Bull. della Soc. Entomol. Ital. Trim. I e II. pag. 19-50). 447 Calandruccio S. Sulla biologia di Za- pyx Solifugus Hal e Campodea Staphylinus Westw (Firenze, Bull. della Soc. Entomol. Ital. Trim. I e II pag. 62-67). 448 Carruccio A. Sul IV Congresso inter- nazionale di Zool. tenuto in Cambridge. (Roma, alla fauna dit- Boll. della Soc. romana per gli studi zool. Vol. 7 fasc. 3-6 pag. 81-96). 449 Cattaneo G. Ancora sullo stomaco dei 452 Coggi A. Descrizione di specie nuove di Oribatidi italiani e annotazioni intorno a specie conosciute. (Firenze, Boll. della Soc. Entomol. It. Trim. I e II pag. 63-81 con tav). 453 Giacomini E. Brevi osservazioni intorno alla minuta struttura del corpo interrenale e dei corpi soprarrenali dei Selaci (Siena, Atti della R. Acc. dei fisiocritici S. IV. Vol. I N. 5 p. 835-843). 454 Giannelli L. Sullo sviluppo del pancreas nella Seps chalcides con qualche accenno allo svi- luppo del fegato e della milza (Siena, Atti della R. Acc. dei Fis. Vol. 10 N. 5 p. 590-560). 455 Livini F. Della varia influenza che al- cuni agenti esterni esercitano sulle uova di Sa- lamandrina p>rspicillata a seconda del differente RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 23 periodo di sviluppo. (Firenze. Lo iii fasc. 4 pag. 320-349). 456 Mari M. Sulla struttura del vaso defe- rente nei brachiuri d' acqua dolce. (Firenze, Bull. della Soc. Entomol. Ital. Trim I e II pag. 51-61 con fig.). 457 Monti | terminazioni dei nervi nella milza degli uccelli. (Pavia, Boll. scient. An. 20 N. 4 p. 114-117). 458 Paravicini G. Nota istologica sull’in- serzione del muscolo columellare nell’ Helix po- matia. (Milano, Atti d. Sc. It. di Sc. Nat. e del Museo civ. di St. Nat. V. 37 fasc. 2 p. 122-137). 459 Parona C. La pesca marittima in Li- R. Su la fina distribuzione e le guria. (Genova, Boll. dei Musei di Zool. èd Anat. comp. della R. Univ. N. 66 p. 69). 460 Petrone A. Dimostrazione del nucleo . dell’emasia dei mammiferi mediante nuovi me- todi. (Catania, Boll. della Sede dell’ Acc. Gioenia di Sc. Nat. fasc. 53-54 pag. 27-31). 461 Petrone A. L'esistenza del nucleo nel- l’emasia adulta dei mammiferi. (Catania, Atti del- 1’ Acc. Gioenia di Sc. Nat. Vol. XI mem. II p. 1-68 con tav.). Pubblicazioni del 1898 Geologia e Mineralogia . (continuazione) 846 Airaghi C. Echinidi del pliocene lom- . bardo. (Milano, Atti Soc. it. di Sc. nat. e del Museo civ. di St. Nat. sile XXXVII fase. 4 pag. «24 în-8 con l tav.). | 847 Franchi S. Sull’età mesozoica della zona delle pietre verdi nelle Alpi Occidentali. (Roma, Boll. R. Comitato Geolog. d’ Italia fasc. 4 pag. 325-483 cont. e fine). 848 Parona C. F. Contribuzione alla cono- scenza ‘delle ammoniti liasiche di Parte 3.2 Ammoniti del calcare nero di Moltra- sio, Careno, Civate nel bacino lariano. (Ginevra, pag. 25 in-4 con quattro tav.). 849 Porta V. A. Nuovi chelomi Piacentino. (Parma, Rivista ital. di paleontologia Anno IV fasc. IV pag. 7 in-8 con l tav.). fossili del Lombardia 850 Schiapparelli G. V. Studio compara- tivo tra le forme organiche naturali e le forme geometriche pure. (Milano, U. Hoepli ed.). 851 Salvadori R. Auderlini F. Nasini R. Sulla probabile presenza del coronio e di nuovi elementi nei gas della solfatara di Pozzuoli e del Vesuvio. (Venezia, Atti del R. Ist. Veneto di scienze lettere ed arti S. VII T. IX p. 1371-72). 852 Simonelli V. Sopra un resto fossile di Zifloide trovato a Vigoleno nel Piacentino. (Parma, Rivista ital. di paleontologia Anno IV fase. IV pag. 4 in-8). 853 Vignoli T. Perogrinazioni antropologiche e fisiche. (Milano, U. Hoepli ed.). Pubblicazioni del 1998 Botanica, Paleofitologia - Agricoltura (continuazione) 235 De Toni prof. G. B. Della classifica- zione del Plancton vegetale nell’ Oceano Atlan- tico. (Roma, Giorn. Ital. di Pesca e Acquicoltura N. 11-12 pag. 343-345). ; 236 Levi David e De Toni G. B. Flora algologica della Venezia (continuazione e fine). (Venezia, Atti del R. Istituto Veneto di scienze. lettere ed arti S. VII T. IX p. 1617-63). 237 Minà Palumbo. Note di agraria. (Padova, Boll. di Entomologia agraria e Patologia vegetale Anno 3 N. 4 pag. 53-56). 238 Pantanelli D. Principî per un sistema di nomenclatura delle piante e degli animali. (Modena, Atti d. Soc. d. Naturalisti Vol. 16 fasc. 2.pag: IA) 239 Pavesi P. Relazione sulla proposta isti- tuzione d'una sezione ornitologico-cinegetica del E ptomologia Comizio agrario. (Pavia, Estr. di p. 7 d. Boll. d. Comizio agrario del circondario Punt. 3 e 4). 240 Peola P. Florula del fossaniano di Som- mariva-Perno in Piemonte. (Parma, Rivista ital. di paleontologia Anno IV fasc. IV pag. 3 in-8). 241 Vasolin E. Florula dell’altipiano di To- nezza. (Venezia, Atti d. R. Ist. Veneto di Sc. lett. ed arti S. VIII, T. I, p. 71-96).. 24 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Pubblicazioni del 1898 Soggetti d’Indole generale e di Tecnica 1 A. P. Cenno bibliografico (Siena, Rivista It. Sc. Nat. N. 5 pag. 59). 2 Beazzi ing G. Prima salita di Teglada (Udine, in Alto N. 5 p. 43-44). 3 Beazzi ing. G. Escursione sociale al Mit- tagskofel o Iòf. di Miezegnot (Ibidem, p. 44 45). | 4 Blessich A. Bibliografia (Napoli, Bol. della Soc. Afric. d'Ital., fasc. 3 p. 87-94). 5 Bombicci prof. L. Descrizione di novanta piccole collezioni per l'insegnamento oggettivo occasionale nelle scuole elementari (Siena, Ri- vista It. Sc. Nat. N. 11 pag. 131). 6 Bombicci prof. JI. La formazione della grandine e gli spari di cannone per impedire le grandinate. (Siena, Boll. del Nat. N. ll pag. 121-129). 7 Bonomi A, Buffon Giorgio - Luigi Lecierc (Siena, Avicula N. 9, pag. 92-93). © 8 Canestrini G. Il disegno di Legge per la conservazione della Laguna di Venezia e gli interessi pescherecci e vallicoli. Nota. (Venezia, Atti del R. Istit. Veneto Disp. 7 p. 760-68). 9 Cermenati M. L'’alpinismo e la scuola, Conferenza. (Roma, E. Loescher e C.) 10 De Angelis D’Ossat G. La Scienza (Siena, Boll. del Nat. N. 6 pag. 65-70). 11 De Angelis G. D' Ossat. L’Analogia nelle Sc. naturali. (Siena, Rivista It Sc. Nat. N. 11 pag. 122-128). 12 De Angelis D'Ossat G. L’ origine delle montagne. (Siena, Rivista It. Sc. Nat. N. 7 e seg.). 13 De Angelis D’ Ossat prof. G. Contri- buzione alla paleontologia romana. (Lanciano, Atti Soc. romana di Antrop. Fasc. II Estr. di 8 p.in-8). 14 Dervieux E. Osservazioni paleozoologiche ‘sopra le linguline terziarie del Piemonte (Roma Memorie della Pont. Ace. dei nuovi Lincei Vol. 14 pag. 12 in-8 con 1 tav,). 15 Griffini dr. A. Storia naturale illustrata per la gioventù italiana per le scuole e le fa- miglie. (Milano, Edit. Hoepli pag. VIII-720 con 17 tav. in colori e 700 incisioni nel testo. Prezzo L. 8,90). 16 Levi prof. C. Ancora sull’ Aquario di Studio (Siena, Boll. del Nat. N. 1 pag. 1-3 con 3 fig.). 17 Luzj March. Dott. F. Lettere di Auton- Lazzaro Moro dirette a Giovanni Bianchi (Iano Planco) (Siena, Rivista It. Sc. Nat. N. l e seg.). 13 Martorelli prof. G. Commemorazione scientifica del conte Ercole Turati (Milano, tip. Pirola, 21 pag. in-8). 19 Monti A. Sulla conservazione di preparati anatomici per Museo. (Milano, Gazz. Medica Lom- barda N. 28 pag. 247-249). 20 Oliva A. Notizie sovra alcune località della Costa Orientale d’ Africa da Capo Guardafini a Dar-es Salam (Napoli, Boll della Soc. Afric. d'Italia fasc. 2 pag. 39- 45). 21 P. Namoli. Tobruch e regioni finitime. (Napoli, Boll. della Soc. Afr. d’Italia fasc. l e seg. 22 Pandolfini R. e Ragnotti G. Alcune osservazioni sulla maniera di attaccare sul vetro le sezioni in paraffina per mezzo dell’acqua. (Perugia, Estr. d. Atti dell’ Accad. Medico-Chir. Vol. 10 Fasc. 2 p. 3). 23 Sommier S. Notizie sul Congresso geo- grafico tenuto in Firenze dal 12 al 1 Aprile 1898 (Proc. verb.). (Firenze Bull. della Società Botan. N. 6 pag. 137-139). | 24 Scaramuzza F. Alcune considerazioni su oggetti antichi rinvenuti nel sottosuolo di Salsomaggiore, e sulla natura del giacimento. (Siena, Rivista It. Sc. Nat. pag. 1-4 con fig.). Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri E. BOZZINI, Gerente responsabile at E ARTT AI a x PILA MA î n È x’ Ds i : TA god pai a Ans È i c . ù VR ni e 3 Pe br È uscito il seguente Catalogo dei Mammiferi con alcune modificazioni nei prezzi. — Sarà in- | yiato gratis a tutti coloro che ne faranno richiesta. 9 CATALOGO N.° 54 — TABORATORIO £O0LOGICO-ZOOTONIGO-TASSIDERMICO : GABINETTO DI STORIA NATURALE già diretti dal Cav. 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Eccellenza il Ministro Baccelli, il quale si preoccupa delle sorti delle nostre scuole di ogni grado, e sta studiando il modo di rendere la scuola se- condaria più consona ai bisogni ed alle aspirazioni attuali della Società, mentre intro- duceva, in via di esperimento, alcune riforme in qualche liceo o scuola tecnica, chie- deva al professore di fisica di uno dei licei di Roma che gli esponesse il suo parere sulla opporiunità di modificare, allargare o restringere i programmi per |’ insegnamento delle scienze nei licei; e la Relazione del prof. Brucchietti (Sull’ insegnamento scien- |. tifico nei licei) veniva ‘recentemente pubblicata nel ’’ Bullettino ufficiale del Ministero dell’ Istruzione pubblica ,, (n. 3, del 18 gennaio 1900). Il prof. Brucchietti si occupa però più specialmente degli insegnamenti delle ma- tematiche e della fisica, ed io, per quanto mi sia dato di esprimere un parere in questa parte dell’ insegnamento scientifico, non potrei che sottoscrivere a quanto egli dice su questo argomento ed alle proposte che fa. Ma appunto perchè mi trovo d’ accordo con lui nelle questioni ch'egli ha trattate, la lettura della sua relazione mi eccita a cogliere questa occasione per manifestare, a complemento delle cose da lui esposte, alcune mie idee, probabilmente condivise da altri miei colleghi, e frutto di una nof 26 I RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI breve esperienza fatta nelle scuole, su quanto riguarda in particolare |’ insegnamento della cosiddetta Storia naturale. x È inutile che io parli della importanza delle scienze biologiche e della parte che loro spetta nella coltura moderna ; sarei per credere che il prof. Brucchietti non si sia occupato, se non per incidenza, nella sua relazione, di questo ramo dell’ insegna- mento scientifico, poichè sapeva benissimo che le scienze biologiche non potranno cor- rere nessun pericolo, finchè un biologo sommo sarà a capo dell’ istruzione pubblica italiana. Ma io, lo dichiaro subito, anche per tranquillizzare i miei colleghi in materie non scientifiche, non vengo a chiedere un aumento di orario, nè di programmi; ma soltanto qualche leggiero ritocco ai medesimi. Il chiarissimo prof. Borzì, nella prefazione ad un testo di botanica per i ginnasi, recentemente pubblicato dal prof. Lo Forte, parla di tirannia di programmi gover- nativi. Non mi pare che sia il caso di parlare di tirannia dei programmi di Storia naturale per il ginnasio, poichè questi programmi non fanno che assegnare i vertebrati e le fanerogame angiosperme alla quarta classe, gl’invertebrati, le gimnosperme e le crittogame alla quinta, lasciando piena libertà all’ insegnante di scegliere le piante e gli animali secondo le esigenze e le condizioni particolari della sua scuola. L’ insegnamento della storia naturale nel ginnasio ha per oggetto di abituare al- l’ osservazione, alla descrizione scientifica, alla comparazione, e di rendere famigliari ai giovani un certo numero di forme del mondo organico ; e non crederei opportuno di mutar nulla in questi programmi. Trovo invece giustissime le osservazioni fatte da alcuni colleghi sul modo di im- partire questo insegnamento, ma nulla autorizza me e loro a credere che la maggio» ranza degli insegnanti non segua quei criteri, che noi riteniamo buoni. E credo anch’ io che l’ insegnante non si debba limitare, nel ginnasio, alla pura e semplice descrizione di forme, ma debba rendere più dilettevoli e più utili le sue lezioni, con l’ esposizione dei fatti biologici che l’ occasione via via gli suggerirà ; e possa assurgere ad un primo lavoro di sintesi, s° intende proporzionato alle menti dei giovani scolari ed al loro grado di coltura. Cura particolare poi deve esser quella di insegnare più fatti che parole, per non ridurre, come ben dice il prof. Borzi, ’’ la botanica ad una dottrina da erbo- nstaz;;. Ma perchè anche l' insegnamento ginnasiale sia bene impartito, l° insegnante deve esser ben padrone delle scienze botaniche e zoologiche ; nè gli basta possedere, ap- punto, una dottrina da erborista, sapere che il gatto ha cinque dita alle zampe ante- riori e quattro alle posteriori, o, come mi disse una volta un mio buon collega di matematica, conoscere un cavolo da una lattuga. « Pur troppo nulla di bene si potrà sperare per la storia calamaio nel ginnasio, - dice il prof. Griffini - là ove dell’ insegnamento di queste scienze si sono incaricati certi professori di matematica, i quali non sono poi soverchiamente da biasimare, se Je trascurano o le trattano con poca competenza ». Pine p. Lie RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI IT * * * Venendo ora a dire dell’ insegnamento liceale, osservo prima di tutto che il corso di storia naturale dovrebbe essere essenzialmente un corso di biologia. Dovrebbe quin- di esserne escluso I° insegnamento della mineralogia. « Che cosa ne sia della minera- logia - dice il prof. Griffini, - la quale poi oggidiì ci sta molto a disagio e non dovrebbe essere che un ramo della chimica, è facile vedere. Si parla della composizione dei mi- nerali, di acidi, di basi, di analisi al cannello, di proprietà fisiche di questi corpi, di utilità industriale di molti di essi, ecc. » Cose che hanno che fare con la biologia, quanto la chimica e la fisica stessa. Quando la storia naturale si faceva consistere nella semplice descrizione dei corpi naturali, era logico che tra questi si comprendessero anche i minerali; ma oggi non è più così: l’ ufficio della botanica e della zoologia è ben altro, che quello di darci degli elenchi di piante e di animali, con relative pro- prietà utili o nocive. E vero che il geologo dovrà poi parlare di rocce e di minerali ; ma per la stessa ragione il fisiologo, che ha bisogno del sussidio della chimica, do- vrebbe insegnarla lui; ed il professore di storia naturale dovrebbe anche spiegare le leggi di Keplero, la termologia, ecc., perchè dovrà richiamarne le nozioni nell’ inse- gnare geografia fisica. Quanto alla cristallografia, essa si potrebbe ridurre a quelle poche nozioni che servono al riconoscimento delle principali specie minerali, se pure non si potrebbe fare a meno anche di queste, perchè, se è utile che i giovani abbiano qualche nozione sui minerali più comuni, su quelli dai quali si estraggono i corpi più importanti, e sulle principali rocce, non è necessario, anzi è impossibile, anche con i corsi un po’ più estesi che ora si fanno, che essi imparino a riconoscere i minerali. E ad ogni mado, anche gli elementi di cristallografia hanno la loro sede naturale tra le nozioni sulla struttura dei corpi, nell’ introduzione aila chimica od alla fisica, nel corso di elasti. cità od in quello di ottica. Di più la cristallografia, per essere trattata con rigore scien- tifico, richiede cognizioni di matematica e di fisica, che i giovani non posseggono nep- pure ora, nella seconda classe, e che spesso, purtroppo, fanno difetto negli insegnan- ti stessi di storia naturale. Il prof. Brucchietti propone che l’ insegnamento della chimica sia dato nella secon- da metà del primo anno di liceo, e per due ore settimanali. Io, lasciando |’ orario di due ore settimanali, qual’ è anche attualmente, properrei che la chimica si insegnasse nella prima metà dell’ anno, e la mineralogia e litologia nella seconda metà. Attualmente il secondo anno di liceo è diviso tra la botanica e la mineralogia ; quindi il tempo asse- gnato a questa materia verrebbe ad essere presso a poco lo stesso. Per la storia naturale, esclusa la mineralogia; e quindi ridotta alla sola parte bio- logica, assegnerei le stesse due ore per classe dall’ orario attuale, lasciando la zoolo- gia nella prima classe, la botanica nella seconda e la geografia fisica e geologia nella terza. Con ciò non intenderei di amplificare punto il programma di botanica, ma di permettere che fosse svolto con minor fretta, maggior tempo per le ripetizioni e, pos- sibilmente, fosse accompagnato da qualche esperimento di fisiologia vegetale. 28 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI La botanica ha oggi, nelle scienze biologiche, importanza pari alla zoologia, e sem- pre più ne va acquistando, anche dal punto di vista pratico, coni progressi dell’ agri- coltura. Essa non è più, ripeto le parole, sopra citate, del prof. Borzì, una ’’ dottrina da erborista ,,; ma è la storia di una parte del mondo vivente, ricca di fatti biolo- . gici sommamente istruttivi non tanto pel fisiologo, quanto pel filosofo. Ed un anno intero, dedicato a questa disciplina, sia pure con sole due ore settimanali, e cercando di diluirla ed illustrarla con esperienze, le quali meglio di molte parole lasciano un’ im- pressione viva e duratura nella mente dei giovani, non si potrebbe dire male impiegato. Il terzo anno di liceo, destinato, come lo è ancora, alla geografia fisica ed alla geologia, sarebbe come la sintesi del corso, che potrebbe chiamarsi di Biologia, intesa questa parola nel senso più largo, di storia degli esseri viventi. La proposta del prof. Brucchietti, di svolgere la teoria del calore nella seconda classe, tornerebbe opportuna anche per l'insegnante di storia naturale, il quale, do- vendo spiegare la geografia fisica al principio del terzo anno, ha bisogno che i suoi alunni abbiano già studiata la termologia. D’ accordo pure col prof. Brucchietti, che gli organi della vista e dell’ udito, le maree, il calore terrestre e dell’ atmosfera, le isoterme, i venti, i cicloni ecc., do- vrebbero esser trattati dal prof, di storia naturale. xx i Concludendo, io mi permetterei di insistere affinchè fossero accettate, per. quanto riguarda }° insegramento scientifico in genere, le proposte del prof. Brucchietti, salvo a porre la chimica nella prima metà del primo anno di liceo. Per la storia naturale io proporrei : 1.° di togliere Ja mineralogia dal secondo anno di. liceo, ed affidarla al phg(eanone di chimica, perchè la svolgesse nella seconda metà del primo anno. 2.° di assegnare alla. storia naturale lo stesso orario attuale, cioè due ore per. classe, e trattare nel primo anno la zcologia, nel secondo la botanica, nel terzo la geografia fisica e geologia. 3.° Nello svolgimento della zoologia e della botanica |’ insegnante dovrebbe cer- care di non affaticare la memoria dei giovani con una troppo arida ed abbondante nomenclatura, trattenersi a preferenza sui fatti più importanti di fisiologia e di biologia, . non trascurando, come ben raccomanda il prof. Brucchietti per la fisica, i cenni storici. 4.° Vorrei inoltre esprimere un’ altra mia opinione. lo crederei opportuno di limi- tare, più che in generale non sì faccia, nell’insegnamento della zoologia e della bota- nica, la parte così delta sistematica, per non affaticare i giovani con nozioni, le quali richiedono molto sforzo di memoria, ma sono presto dimenticate ; ed anche se rite- pute, sono molto meno utili, per la coltura generale e per la vita pratica, delle no- zioni generali di biologia. E per quei pochi che studiassero poi scienze all’ università, la classificazione imparata al liceo difficilmente sarà quella seguita dal professore di zoologia o di botanica dell’ università, Piacenza, febbraio 1900 dott. Aser Poti «pi è e sa # à fù, Liga si” : Se PIRA i” DO 00 41 D UH Ww DI INSEGNO pe pu ei mo LASA O 99. . Lecanora atra Hds., ‘Morite Cicci. LO 09 9 N DI ND DN DD POSSR SELEZIONE 990 32. vo I LO vo SETE Lc RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 29 PRIMO ELENCO DI LICHENI DELLA PROVINCIA D MESSINA RACCOLTI dai Dottori MARINO S. e PARATORE E. (1) OMEOLICHENI . Collema pulposum Bernh., Monte Scuderi. ETEROLICHENI . Amphiloma murorum Hoff., Colle di Rizzo. . Arthonia galactites DC., Monte Antennamare. . Aspicilia cinerea L., Monte Scuderi. « cinerea v. trachitica Mass., S. Rizzo. . Blastenia ferruginea Hds., pineta Monte Cicci. < ferruginea v. saxicola Mass., Monte Cîcci. . Buellia leptoclyne Fw., Monte Cicci. . Cladonia alcicornis Lgthf., Monte Scuderi. < furcata Schreb., Monte Cicci. « pyxidata L., Monte Cicci. c rangiformis Bagl., Monte Scuderi, Monte Cicci. . Diplotomma geographicum L., Monte Scuderi. : Evernia furfuracea Fr., Monte Antennamare. . Fulgensia vulgaris Mass., Monte Scuderi. . Imbricaria conspersa Ehr., Monte Cicci, Antennamare. « dendritica Fw., Monte Cicci, Monte Scuderi, Torrente Camaro. c perlata L., Monte Cicci, Antennamare. < physodes L., Monte C'icci, Antennamare. < olivetorum Ach., Monte C'icci. C saxatilis L., Monte Scuderi, Torrente Camaro. <’ tiliacea L., ‘Monte Cicci, Scuderi, Antennamare. « badia boe Monte Cicci. < crassa Hds., Monte Scuderi. a fulgens Sw., Monte Scuderi. c saxicola Poll., S. Rizzo, Monte Cicci. ‘ sordida Pers., Monte Scuderi, Antennamare. < subfusca Ach., Monte Cicci. < sulphurea v. tumidula Bagl., Monte Scuderi. < tiliacea L., Monte Scuderi, Torrente Camaro, Lecidea albo-coerulescens Schaer., S. Rizzo.. < fasco-atra L., Monte Scuderi. du latypaea Ach., Messina, Antennamare. « —platycarpa Ach., S. Rizzo, Monte Cicci, « —olivacea L., Monte Cicci. (1) Riveduti dal Dott, BAGLIETTO dell’ Orto Botanico di Genova, dÙ. 53. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. DO. DI. 52. 53. Malva nicaeensis All, Piuttosto frequente nelle Larghe di Paderno presso i muri. 50 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Lecidea sabuletorum Schreb., Antennamare. < spilota Fr., Monte Scuderi. Peltigera canina L., Antennamare. Pertusaria melanochlora Nyl., Monte Scuderi. Physcia parietina L., S. Rizzo, Monte Cicci, Torrente Trapani. Psora decipiens Ehr., Monte Scuderi. Ramalina calycaris Krb., Monte Cicci, Antennamare. « farinacea L., Monte Cicci. < pollinaria Ach., Antennamare. Stereocaulon vesuvianum Pers., Monte Scuderi. Sticta scrobiculata Ach., Monte Cicci. Thalloidima vesiculare Ach., Monte Scuderi. Toninia aromatica Mass., Antennamare. Umbilicaria pustulata L., Monte Cicci. Urceolaria scruposa Ach., S. Lizzo. Usnea barbata Ach., Monte Cicci. ineta. « barbata v. florida L., Monte Cîcci. P' Le località citate fanno parte del gruppo cristallino antico dei Monti Peloritani. Supplemento alla Flora Bolognese per GIUSRERE SES (continuazione) MALVACEE * Malva ambigua Guss. Gaibola sui gessi. Specie distinta dai seguenti caratteri: Caule eretto,. semplice o ramoso, qualche volta cespuglioso. Foglie reniformi, tutte a » lobi pochissimo profondi, arrotondati, le superiori più piccole. Parti superiori e parti più giovani della pianta fittamente argentine per numerosi e corti peli stel- lati. Fiori in gruppetti ascellari da 2 a 4, od anche solitari. Peduncoli superiori eguaglianti soventi le foglie di cui sono ascellari, i fruttiferi ascendenti. Calice a lobi applicati sull’ovario dopo la fioritura. Corolla circa tre volte il calice. Carpelli glabri reticolati. Specie indicata per la Francia, la Spagna e la Sicilia, assai simile nel portamento alla Malva intermedia, ma tosto riconoscibile per l’ indumento stellato, ed anche per il colore più oscuro delle foglie. GERANIACEE * Geranium tuberosum. L. Questa specie fu trovata nel 1886 dai fratelli Fiori in un cam- po presso Paderno. L'ho raccolta questo Maggio nella stessa località. * Geranium macrorrhizum L. Trovata da Baldacci presso Poretta nei dirupi dei Codozzi * Staphylea pinnata L. Questa specie trovata fin dal 1883 dal Dott. Riva nei bosc in un solo individuo, ACERINEE hi del Ravone fu pure da me e dal Mattei trovata lo scorso maggio nei boschi del M, Capra, dove tale specie abbonda, ta ; î : pI aL NI A 13” Str RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Sl OSSALIDEE * Oxalis corniculata, var. purpurea Parl, Ho trovato questa varietà nei prati dei Giardini Pubblici. RUTACEE # Tribulus terrestris L. Il Mattei ha trovato questa specie nuova pel Bolognese nei Colli di Barbiano. Dictamus albus L. Il prof. Fiori indica nelle sue Aggiunte, S. Luca come luogo ove si può trovare in copia una tal specie. TEREBINTACEE * Rhus Typhina L. Inselvatichito in più punti del Bolognese, lungo i fossi, le siepi, i boschi ecc. LEGUMINOSE *# Ononis viscosa L. Specie trovata dal prof. Fiori nei boschi della Croara, e dal dr. Bal. dacci a Gorgognano lungo il Reno. La trovai a Miserazzano in grande quantità il Giugno del 1898, e, molto diminuita, il Maggio del corrente anno. # Trifolium maritimum Huds. Specie trovata dal prof. Fiori nei campi che costeggiano la | ferrovia presso Castelfranco, vicino alla Madonna degli Angeli, nel Maggio 1886. * Trifolium repens var. viviparum. Parl. Questa varietà si trova spesso lungo il torrente A posa. Trifolium agrarium. Specie trovata dal prof. Cocconi presso Montese e nei prati dell’ Acero. Questa specie si trova citata nei contributi alla Flora Bolognese: non comprendo come non comparisca nella Flora, poichè la prima opera è anteriore alla secon- da. * Trifolium procumbens var. mayus Koch. Questa varietà si trova a Guiglia. * Melilotus macrorhiza var. palustris Koch. Nelle valli di S. Anna sul confine modenese. * Astragalus cicer L. Trovata nel 1886 dal prof. Fiori presso Nonantola, e nell’ Ottobre scorso nelle valli di Baricella dal mio amico Ceroni. * Hedysarum coronarium L. Questa specie si trova allo stato selvatico presso 1’ Osservanza dove l’estate scorso ne raccolsi parecchi esemplari. * Ornithopus perpusillum L. Specie nuova per la nostra flora, raccolta da Giannivrapani sul monte Gatta presso Castiglion de’ Pepoli nel luglio del 1883. Hippocrepis unisiliquosa L. La flora del Cocconi cita per questa specie una sola località. Invece è piuttosto comune nei campi e nei luoghi erbosi. Abbonda singolarmente Da) presso 1’ Osservanza. # Lathyrus angulatus L. Affine al L. sphaericus. Si trova lungo il torrente Olivetta presso Scopeto. # Vicia narbonensis var. serratifolia Koch. Copiosa nei pressi di Gaibola colla specie. * Vicia pannonica var. purpurascens Ser. Specie nuova pel Bolognese, trovata dal dott. Riva lungo il Ravone. | * Vicia melanops S. S. (V. tricolor. S. M.) Raccolta fin dal maggio del 1864 dal prof. Beccari nelle colline Bolognesi, come risulta da esemplari conservati nell’ erbario Caldesi. Vicia sparsiflora Ten. Questa bella e rara pianta trovasi presso le larghe di Paderno, ove fin dal 1874 il prof. Cocconi ne raccoglieva alcuni esemplari, Il dott. Mattei 3% RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI ha trovato una nuova località ove si può raccogliere in copia tale specie, e ciò è nei boshetti sottostanti il m. Sabbiuno. * Crasca major G. G. Trovata da Mattei lungo il Reno presso il Trebbo. #*# Amorpha fruticosa L. Valli di S. Anna, sul confine modenese. (continua) ERRATA CORRIGE Nel fascicolo 9-10 della testè chiusa annata di questo periodico si pubblicarono alcuni miei appunti sui lepidotteri della Grigna, che, per fortuna, furono da me presentati come di nessuna importanza scientifica; poichè in verità non solo non avevano alcun valore per per la scarsità delle specie e delle notizie in esse contenute, ma anche perchè parecchie, e, badando al relativo, molte specie erano state da me erroneamente indicate. Fatto sta che consigliatomi in questi ultimi tempi, e provvedutomi di opere moderne e complete relative alle farfalle, che prima mancavano alla mia biblioteca, dovetti convincermi che era necessario un nuovo e diligente studio degli esemplari che allora aveva raccolto ; e che era poi indispensabile una nota che correggesse i miei errori di prima. Ed eccomi a soddisfare al mio debito. | Dissi allora che alla vetta della Grigna io aveva trovato coll’ Erebia Medusa. Fabr., l’ Evias Lef. Ma questo fatto che sarebbe tanto importante entomologicamente (poichè rare furono le catture di questa specie nelle Alpi centrali), non sussiste, avendo io per tali con- siderati alcuni esemplari dî Erebia Gorge var. Triopes Spey., a ciò tratto in inganno dai tre occelli alle ali superiori, che i testi di cui disponeva non accennavano come proprî di questa specie. Così debbo ascrivere ad esemplari normali di Melitaea Phoebe S. V. gli individui che prima aveva ritenuti Melitaea Athalia Esp. di dimensioni anormali; e devo invece citare la Melitaea Parthenie Bork. che allora ho catturato, e che non indicai nei famosi appunti. FE qui trova luogo un altro errore che allora mi sfuggi inavvertito ; la. Colias Hyale L. che citai come Edusa Fabr., sebbene gli esemplari che conservo nella mia collezione sieno ben classificati. Tra le Pararga da me raccolte, citai allora la Maera e la Hiera; ora gli esemplari che io riferii alla prima specie, sono della Maera si, ma della var. Adrasta Hib; mentre sono vere Maera ‘L. gli esemplari che io aveva creduti Pararga Hiera. Hùb. Finalmente, per venire alle ultime famiglie, il Coenonympha Philea Hib. è da riferirsi piuttosto all’ affine Arcania var. Darwiniana Stgr.; ed il Syrictus Alveus Hib, al Pàrgus lavatherae Esp. Perchè poi parecchie specie sono indicate in quella mia nota con nomi che ora più non sono usati dalla generalità degli autori, pongo qui una doppia lista, che può servire di errata-corrige. Nella prima eolonna sono indicati i nomi inesatti (in corsivo se anche la specie e non il solo nome è errato); nell’altra sono riportate tutte le specie citate in quella lista, colle correzioni necessarie, e colle aggiunte ; questo in carattere diverso, E con questo credo d’ aver soddisfatto al mio debito, SRa+ RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 3a Papilio Podalirius. L. Parnassius Apollo. L. Pieris Brassicae. L. Pieris Napi. L. Leucophasia Sinapis. L. Leucophasia Sinapis. ab. erysimi Bork. Leucophasia Sinapis var. dinieusis. Bork. Colias Hyale. L. Rhodocera Ramni. L. Thecla Spini. Schiff. ‘Lycaena Corydon. Poda. . Colias Edusa. Fabr. S300-LOERaN 10. Thecla Spini. Fabr. 11. Lycaena Corydon. Scop. Lycaena Alsus. Fabr. . Limenitis Lucilla. Fabr. Neptis Lucilla. Fabr. . Vanessa C-album. L. Grapta C-album. L. Vanessa Antiopa. L. . Melitaeca Athalia Esp. Melitaea Phoebe. S. V. Melitaea Parthenie. Bork. Argynnis Adippe. ab. Cleodoxa. Ochs. Argynnis Niobe. ab. Eris. Mg. Arsynnis Aglaia. L. 21. Arge Galathea. L. 22. Erebia Medusa. Fabr. 23. Erebia Nerine. var. Italica. Frey. 24. Erebia Evias Lefeb. 25. Erebia Medea. S. V. Erebia Gorge var. Triopes. Spr. Erebia Aethiops. Esp. 26. Satyrus Hermione L. O: Satyrus Semele. L. 28. Pararga Megera. L. 29. Pararga Macra. Lin. 30. Pararga Hiera. Hib. Pararga Maera. var. Adrasta. Hub. Pararga Maera. L. Epinephele Janira. L. Coenonympha Arcania. L. 33. Coenonympha Philea. Hib. Coenonympha Arcania. var. Darwiniana. Ster. Hesperia Silvanus. Esp. Hesperia Lineola. Ochs. Dip KW WW \ 36 Syrichtus Alveus. Hib. Pirgus Lavatherae. Esp. G. ALBANI Di alcune specie rare per la flora romana pel Dott. AUGUSTO BECUINOT AA Polypodium Dryopteris Lin. Sp. plant. p. 1553; Bertol. ZY. Ital. cript. I, p. 46 ; Sang. Prodrom. p. 843; Flera, in Guida prov. di Roma di Abbate., 2.° ediz. I, p. 108 e p. 227. 34 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Hab. - Nei monti Simbruini da Livata (m. 1325) a Campo Minno (m. 1700) nel monte Autore : (19 VIII 1893) G. Doria! A. Terrac ! Oss. - I miei esemplari corrispondono alla « genuinum Gr. Godr. Fl. de France II, p. 628. Il Sanguinetti I. c. non indica per la provincia che la var. calcareum (Smith) Gr. Godr. caratterizzata dalle fronde pubescenti-glandolose. 2. Aspidium Lonchitis Swartz. Syn. Filic. p. 43; Sang. Prodrom. p. 845; Flora, in Guida prov. Rom. p. 223 e 227. = Polypodium Lonchitis, Maratti Flora romana, Il, p. 390. Hab. - Nei monti Simbruini, a monte Autore nelle faggete da Campo Minno alla vetta m. 1700-1830 : (3 VIII 1893); prati e colli di Campo Minno: (19 VIII 1893) Dor! A. Terrac!; faggiete intorno alla vetta di m. Autore m. 1800: (19 VII 1898) Dor! De Magist ! | 3. Asplenium fissum Kitaib. ap. Willd. Sp. plant. V, p. 348; Sang. Prodrom. p. 847; Flora, in Guida prov. rom. p. 227. Hab. - Nei monti Ernici, sulla suprema vetta di m. Passeggio a circa 2000 m: (10 VIII 1895) Bég! 4. Diplachne serotina Mertens e Koch, Dewtschl. Flor. Ip. 885 (1823) sub Molinia = Festuca serotina, Seb. Mauri Prodrom. p. 48; Sanguin. Prodrom, p. 90. Hab. - Subiaco a ponte Rapone : (30 VII 1893) G. Doria ! Nota fin qui solamente pei monti presso Tivoli. 5. Paronychia serpyllifolia DC. in Lam. Diet. encycl. Y, p. 24 (1804); Sang. Prodrom. p. 210. Hab. - Nei monti Simbruini sulla vetta di monte Viglio a m. 2156: (23 VIII 1893) G. Doria! - Nei monti Ernici sulla vetta di monte Monna sopra Trisulti : (9 VIII 1895) Beg ! Dei monti Viglio e Cotento è indicata P. argentea che forse non vi cresce. Alcuni esemplari conservati nell’ Herb. Camil. Doriae raccolti a m. Cotento (26 VII 1893) per la forma delle foglie vanno con ogni probabilità ascritti a P. capitata Lam, a cui alcuni autori riferiscono quale varietà la nostra specie. Il Sang. |. c. indica P. serpyllifolia (sub Illecebro) pel monte Vettore in Umbria. 6. Cerastium tomentosum Linn. Sp. plant. ed. I p. 440 (1753); Seb. Mauri Prodrom. p. 159; Sang. Prodrom. p. 350; Flora, in Guida prov. rom. p. 222. Hab. - Nei monti Simbruini, da Subiaco alle gole di Livata nel m. Autore (1 VIII 1893); dal piano di Livata a S. Donato (3 VI 1896); a Campo Minno m. 1709: (3 VIII 1893); presso il Santuario della Trinità 1330 m.: (22 VI 1896); vetta di m. Au: tore a 1850 m. (7 e 19 VII 1898) G. Doria! A. Beg! - Presso Filettino a fontana Rolli ed alle miniere di Asfalto : (22 VIII 1893) G. Doria! - Monte Viglio a 2156 m. (23 VIII 1893) Dor! (21 VIII 1895) Beg! - Nei monti Ernici a m. Passeggio, Monna, Fanfilli, ecc. (Agosto 1895) Beg ! Noto già pel romano di m. Calvo (Seb. Mauri) e di m. Guadagnolo (Sang) : manca, secondo le mie ricerche, in tutta la regione antiappenninia (Laziali, Lepini, Volsci ecc. ecc.) ‘ Na RR ATE TE LT I 7 a dae ne Vir) LE È RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 35 7. Arenaria saxifraga Fenzl. in herb. Gren. (1844) et Gr. Godr. Fl. de France I p. 257 (1848); Chiovenda, in Malpighia vol. XI (1897) p. 3 extr. Hab. - Nei monti Simbruini al monte Viglio m. 2156: (23 VIII 1893) ed al monte Cotento m. 2014: (26 VIII 93) G. Doria! - Nei monti Ernici al monte Passeggio sopra Trisulti a circa 1800 m. in luoghi rocciosi umidi: (10 VIII 1893) Bég! Indicata dal Dott. Chiovenda |. c. pei dintorni di Filettino. 8. Stellaria graminea Lin. Sp. plant. ed. | p. 422 (1753); Tanfani, in Parl. FI. Ital., IX p. 530. | Hab. - Sul monte Autore al piano di Livata a m. 1423: (3 VIII 1893); a Campo Minno : (3 VIH 1893) e presso le capanne dei falegnami sopra il Campo della Pietra a 1500 m.: (20 VII 1898) G. Doria! Indicata dal Tanfani I. c. pel Campo Secco sopra la Cammarata per esemplari raccolti dal Rolli. 9. Dianthus deltoides Lin. Sp. plant. ed. I p. 411 (1753); Sang. Centuriae tres, p. 61; Prodrom. p. 333; Tanfani, in Parlat. FI. Ital., IX p. 265. Hab. -. Sul monte Autore a Campo Ruffone a circa 1400 m: (15 VII 1895) Dor! Som!; al piano di Livata a m. 1325: (3 VII 1893); al Campo della Pietra m. 1400: (Giugno 1898); ed alle capanne dei falegnami sopra il Campo della Pietra a 1300 m: (20 VII 1898) G. Doria! ; piani di Livata m. 1850: (5 VII[ 1897) Senni! in Evb. Lic. Visconti. - Nei monti Ernici sulle basse pendici di monte Scalambra presso Ponza, e comune ai prati di Arcinazzo : (20 VII 1893) Bég ! Il Sanguinetti 1. c. indica la specie per monte Vettore : spetta al prof. Rolli il merito di averla per primo segnalata in località della provincia. 10. Helianthemum canum Dun. in De Cand. Prodrom. | p. 277. = Helianthemum vineale Pers. Syn. Il p. 77. = Helianthemum marifolium, Sang. Cent. tres p. 76 et Prodrom. p. 403 x tipicum. . Hab. - Nei monti Simbruini, a m. Calvo 1000-1300 m: (1 VI 1896) Dor! Bég! - Monte Autore a m. 1332: (20 VIII 1893); a campo Minno m. 1700 (3 VIII 1893); presso il Santuario della Trinità a 1330 m. (22 VI 1896); sommità del monte. a m. 1853: (3 VIII 1893 e 7 VII 1898) Dor! Bég!; id. (5 VIII 1897) Senni! - Monte Viglio 1400-2156 m: (23 VIII 1893) Dor! e (21 VII 1895) Bég! - Nei monti Ernici a monte Scalambra a circa 1400 m. (3 VIII 1894) e sulla vetta di m. Passeggio a circa 2000 m : (10 VIII 1895) Bég ! Nell’ x tipicum sono comprese due forme già nettamente distinte dal Sanguinetti « Centuriae tres » l’ una (2) con la pagina superiore della foglia verde, parcamente pelosa, a peli lunghi e radi; l’altra (8) a foglie in ambedue le pagine densamente bianco-tomentose a peli spessi e brevi: studiando però su materiale abbondante non pochi termini di passaggio collegano le due forme. 8 nebrodense (Heldreich in Guss. Synop. fl. sic. III p. 18) Parl. FI. Ital., V Dax 6,19, Hab. - Da Subiaco alla gola di Livata m. 5800-1300: (1 VIII 1893) Doria ! \ 56 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Differisce dal tipo per essere pianta densamente cespitosa, piccola in tutte le parti, con le foglioline lunghe da 4 a 6 mm. ovato-orbicolari o subrotonde, con i pic- ciuoli larghetti, ed ambedue le pagine bianco-tomentose - Forma a primo aspetto molto diversa dal tipo sopratutto pel portamento e pei caratteri messi in evidenza. 11. Gentiana lutea Lin. Sp. plant. p. 827; Marat. FI. rom. I p. 188; Mauri in Palmieri, Topogr. statist. st. pontif., p. 2.° com. Roma, p. 127 (1857), Seb. Mauri Prodrom. p. 108; Sanguin. Prodrom. p. 219. Hab. - Nei monti Simbruini, a monte Calvo sopra Subiaco : (18 VIII 1893) Doria! Monte Autore al Campo della Pietra m. 1300: (20 VII 1898), a Livata presso le Ca- panne dei falegnami a circa 1600 m: (20 VII 1898), nei prati e colli di Campo Minno a 1760 m: (19 VII 1893) Doria! ; piano di BIEL (5 VIII 1897) Senni! in Erb. Lic. Visconti. Specie nota per monte Gennaro donde 1’ indica per primo il Maratti, e per monte Calvo. 12. Gentiana cruciata Lin. Sp. plant. p. 231; Seb. Mauri Prodrom. p. Mauri, in Palmieri |. c. p. 127; Sang. Prodrom. p. 219. Hab. - Monte della Croce presso Subiaco vers. occid. ed orient. a circa 1156 m: (31 VII 1893) Doria! - Monte Autore al piano di Livala a m. 1325: (3 VIII 1893 e 11 VIII 1895) Doria! - Filettino a Serra S. Antonio a 1700 m: (26 VIII 1893) Doria! Nota per monte Gennaro donde l’ indicano il Palmieri e quindi gli ‘altri, e per monte Calvo. | 13. Gentiana Columnae Ten. FI. nap. III, p. 248; Baldini-Pelosi, in Malpighia I p. 190 (1886). Hab. - Nei Monti Simbruini, a monte Viglio a m. 2156: 3 VIII 1893) - Monte Cotento a m. 2014: (26 VIII 1893) - Nei Monti Ernici sulla. vetta della Monna sopra Trisulti a 1900 m: (22 IX 1894) Doria! Nota pei monti di Filettino donde la indicano i Sig. Baldini e Pelosi - A questa specie va forse riferita G. amarella, Sang. Prodrom. p. 221 di cui l’ autore non dà alcuna località. 14. Evonymus latifolius Scop. FI. carniol. ed. 2.° I pi 165; ‘Sang. Prodrom. p. 205; Parlatore, Flora Hal., V p. 437 (1872). Hab, - Presso Subiaco : (26 VIII 1898) L. Doria! - Da Vallepietra al ponte di Cominacchio : (21 VIII 1893) G. Doria ! Il Sang. !. c. l’ indica pel monte dei Fiori, ma già il Rolli in Parl. 1. c. lo rac- colse negli appennini di Filettino. 15. Amelanchier vulgaris Moench. Meth. p. 682; Warion, Not. s. quelq. plant. rom. in Bull. Soc. Bot. Franc. XIII p. 394; Terracciano A, in Bull. Soc. Bot. Ital., p. 500 (1891). = Mespilus amelanchier, Sang. Prodrom. p. 379. = Aronia rotundifolia, Flora, in Guid. prov. rom. I. p. 225 Hab - Monte Autore presso la vetta : (Agosto 1898) L. Lanciani! in Herb. C. Do- riae. - Nei monti Lepini presso Montelanico : (Giugno 1899) Bég ! mi Mi ui c, i alt, IRIS è (1 Jay RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 3° 16. Sedum magellense Ten. Viag. in abruz. p. 68; FI. Napol. p. 26; Sang. Cent. tres p. 66 e Prodrom. p. 356; Flora, in Guida prov. rom. I. p. 222. Hab. - Nei monti Simbruini a m. Autore nei prati e colli di Campo Minno a 1760 ‘mi: (19 VIII 1893) e presso Ja vetta a m. 1853 : Doria! — Nei monti Ernici, a monte Passeggio a circa 1900 m. (10 VIII 1895) Beg ! Specie nota pei monti presso Filettino. 17 Epilobium angustifolium Lin. Sp. plant. p. 347; Sang. Cent. tres p. 56 e Prodrom. p. 303. Hab. - Monte Autore ai piani di Livata a circa 1325 m. (3 VIII 1893) Doria! e (5 VIII 1900) L. Senni! in Erb. Lic. Visconti (Roma); ai prati di Campo Minno a 1760 m.: (17 VIII 1893) Doria! — Filettino alla macchia di Faito a 1430 m. (27 VIII 1893) Doria ! 18 Gnaphalium supinum Lin. Syst. naturae II p. 234; Sang. Prodrom. p. 680; Flora, io Guid. prov. rom. I. p. 222. 223; Béguinot, in Bull. Soc. Bot. Ital. p. 37 (1897). Hab. - Nei monti Simbruini a monte Viglio a 2156 m: (23 VIII 1893) — Monte Cotento a m. 2014: (26 VIII 1893) Doria ! La forma tipica quale si riscontra sulle Alpi: la var. pusiZlum Haenke, sulla vella di m. Passeggio m. 2056, come scrissi già in Bull. Soc. Bot. I. c. 19 Gnaphalium silvaticum Lin. Sp. plant p. 856; Terracciano A. in Bull. Soc Bot. Ital., p. 501 (1891) e p. 140 (1892). = Gnaphalium rectum, Mauri Centuria XII p. 39 (1820); Sang. Prodrom. — p. 680. Hab. — Monte Autore ai piani di Livata a m. 1325: (3 VIII 1893) Doria! e da Livata alla vetta : (5 VIII 1897) L. Senni in Erb. Lic. Visconti (Roma) ed a Campo dell'Ossa a circa m. 1540: (19 VII 1498) Doria! — Monte Cotento e 2014 m: (26 VIII 1893) — Filettino alla Macchia di Faito m. 1430: (27 VIII 1893) Doria! Roma, 1 Febbraio 1900 | Dott. A Becuinor SUGLI ANFIBII DELLA REGIONE FIUMANA CAPITOLO I. Considerazioni generali sulla regione fiumana e la sua fauna. (continuazione Il litorale, sì croato che liburnico, è pure scarsamente popolato. Nelle piccole fosse abbiamo una fauna somigliante a quella delle acque delle valli. Le regioni boschive dei declivi del Caldiero ospitano pure raganelle, mentre del resto nelle vicinanze di Fiume e lungo la desolata riviera orientale s’ incontra tutto al più qualche rospo soli- tario, che trae la sua malinconica esistenza in qualche fessura delle rupi, dove un po’ d’ umidità riesce a mantenersi anche nei più forti ardori della state. 38 Ma è tempo oramai di stabilire un dettagliato confronto degli anfibi della nostra regione con quelli che vivono nei territorii circonvicini. A ciò fare varrà la seguente RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI tabella. SPECIE GENERE la i nel | nella nella nella IN TUTTA EUROPA territorio regione Europa regione fiumano | italica media illirica Î | | | Roc anguineus | ? ! d | | | | | punctatus | | i PCR | | helveticus | sei | n | cr; alpestris | | | | Ì vittatus — Da — pei Triton marmoratus — = =s — cristatus Ì | | | h | Blassii => _ — a platycephalus —_ | - o Pleurodeles Waltlii = — = e Spelerpes fuscus _ pissa DS Chioglossa i lusitanica —_ —_ & DE Salamandrina perspicillata - | — ? ] maculosa | | | | | Salamandra ; alpestris —_ | | | Bombinator bombinus | | | | | Î fuscus | Î | | Pelobates i i cultripes — a a aa SIAT LI \——[|__—_—_—_ Alytes obstetricans _ —_ Se Pelodytes punctatus — | = di Hyla arborea | | | | Discoglossus pictus — I = sl esculenta | | | | Rana | temporaria | | | | agilis | | | SLI | | | | | vulgaris | | Î Bufo | variabilis Î| | | Î calamita — | | n . x o | 3 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 39 —_———— ——————È T—————_——T mr Questo quadro richiede alcuni commenti, che quì seguono. La presenza del Proteus anguineus nel territorio finmano, da me esposta come probabile in un lavoro anteriore (I rettili ed anfibi del territorio di Fiume), non fu fi- nora accertata, ragione per cui questo anfibio non figura nel presente catalogo quale specie nostrane. Abbisogna pure d'un’ ulteriore conferma la sua presenza in Italia (Si- cilia), affermata dal Davy, e ritenuta probabile dal Minà Palumbo. Nella. Dalmazia lo si incontra, e precisamente la varietà P. Carrarae Fitzing, nel torrente Goricica presso Sinj, nonchè in una delle sorgenti del Narenta sul confine dell’ Erzegovina. La presenza del Pelobates fuscus in Italia fu già sostenuta dallo Spallanzani (Cf. Crivelli. Sul Pelobatos fuscus ecc.), e poi confermata dalla scoperta di Cornalia, che lo rinvenne in Lombardia. Il Pelodytes punctatus fu scoperto nel 1872 da Goiran nelle Alpi occidentali; resta però a vedersi, se le località ove fu rinvenuto possano dirsi geograficamente ita- liane. | «La Salamandrina perspicillata, a detta di alcuni autori - Brehm e Claus - abita pure la Dalmazia. Rispetto poi alle specie da me nel precedente catalogo non riportate (Triton al- pestris e Rana agilis) ne sarà data ragione nel secondo capitolo. Volendo ora tradurre la tabella più sopra presentata in numeri, avremo il seguente specchietto. Europa : 15 generi con 27 specie Regione fiumana TE CA Si DR Regione italica PI. «,19,,,11,9 Regione illirica 80 «15. « Europa media Brera dpr Potremo così dire che le specie fiumane formano il 42,87 0[0 delle specie euro- pee, il 66,67 0/0 delle specie italiane, 1’ 80 0j0 delle illiriche ed il 78 0]0 di quelle dell’ Europa media. La fauna che più assomiglia alla nostra è indubitamente 1’ illirica. Tutte le specie fiumane entrano a far parte di questa fauna. Se a prima vista paiono rilevanti le dif- ferenze che separano la nostra fauna da quella italica, tutte queste differenze si ridu- cono a ben poca cosa, ove si consideri, che le specie proprie ed esclusive della fau- na italiana, sono spesso diffuse in territori assai limitati, rimanendo talvolta persino discutibile la loro presenza nella regione (così p. e. del Pelodlytes punctatus). Più spiccata è invece la differenza che risulta dal confrontare la nostra fauna con quella dell’ Europa media, da cui il nostro territorio è anche più nettamente separato mediante barriere naturali, quali |’ Albio e poi la catena principale del Carso Liburnico. Degna di nota è l’ assenza da noi dell’ Alytes obstetricans, che, frequente nell’ Europa media, finora non fu segnalato nè nella penisola balcanica, nè nella italica (1). Nè meno caratteristica, qualora venisse confermata, è la presenza della Rana agilis, pro- (1) Edoardo de Betta ne crede però probabile la presenza in Italia. 40 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI pria della regione mediterranea e dell’ Europa cccidentale, mentre manca nell’ Europa media. L'assenza di alcune specie merita di esser particolarmente rimarcata, potendo es- sere cagionatà da mancanza di dati sicuri. Così il Proteus anguineus, benchè finora non rinvenuto, potrebbe benissimo incontrarsi da noi, ed a mio credere non riuscireb- bero del tutto infruttuose osservazioni sistematicamente organizzate e regolarmente pro- seguite nella conca di Ponikve, i di cui laghi a riempimento periodico per più d'una regione reclamano lo studio del naturalista. La mancanza poi del Bufo calamita, sarà probabilmente da attribuirsi alla facilità con cui si scambiano fra di loro le varie spe- cie di questo genere, scambi resi frequenti dalle numerose varietà, spesso poco distinte o male descritte. Volendo riassumere il sin qui detto, potremo formulare le seguenti conclusioni : 1. Il carattere della nostra fauna è determinato dalla posizione geografica del ter- ritorio, non meno che dalle particolari condizioni locali del suolo e del clima. 2. La fauna del territorio fiumano, restando nettamente divisa da quella dell’ Eu- 7 ropa media, mostra di appartenere alla fauna mediterranea. 3. La fauna fiumana si può quindi riguardare come un vero anello di congiun- zione tra la fauna italica e la balcanica. CAPITOLO IL Elenco sistematico delle specie fiumane «I GCaudata | Anfibii dal corpo allungato, provvisti di lunga coda, coperti di pelle più o meno verrucosa, con due paia di estremità; mancano di cavità timpanale. I. Salamandrida | I denti palatini formano due linee longitudinali divergenti verso la parte posteriore della cavità orale, lungo |’ orlo interno di due sporgenze dell’ osso palatino. I. Triton pt Corpo snello, slanciato. Parotidi poco distinte. La lingua, piuttosto piccola, rotonda od ovale, libera per lo più solo ai lati. 1 denti palatini stanno in linee rette o legger- mente curvate, nel qual caso divergono verso l'interno. Coda di lunghezza uguale. a quella del corpo, lateralmente compressa. 1 Triton. punctatus Dum. Bibr.. Synon.: Molge vulgaris L. - Matisz, La fauna del lit. Triton taeniatus Schneider - Depoli, Rett. e anf. Lunghezza in centimetri: 6,3 - 7, 5. Due linee di denti palatini leggermente di- vergenti all’ indietro. Pelle del tutto liscia. La cresta del maschio, che è dentellata, comincia alla nuca e, continuamente aumentando in larghezza, passa senza interruzione nella coda; al tempo degli amori i maschi hanno inoltre le dita dei piedi posteriori ‘circondate da particolari orli di pelle. Le femmine scno per lo più superio mente di color bruno chiaro con linee dorsali ‘ RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 41 ondulate più scure, i maschi color verde oliva con numerose macchie nere di forma rotonda ; il ventre con una fascia, più o meno larga, giallo aranciata su fondo bianco giallastro ; linee longitudinali nere convergenti verso l' apice del muso. È questo uno degli anfibii più comuni del nostro territorio. Ogni pozza, che non si asciuga agli ardori della state, lo alberga di sicuro. I suoi vivaci movimenti, mentre scorge la sua preda fra i numerosi esseri che popolano quelle acque, non rallentano punto durante le ore calde, e mostrano una volta di più, che a torto si dicono gli anfibii animali esclusivamente notturni. 2. Triton cristatus Laur. Synon. : Molge cristata Laur. - Matisz, La fauna del lit. E un tritone dal corpo robusto, lungo 12-16 cm, con testa larga, e due linee di denti palatipi, che convergono leggermente sul davanti, per poi divergere verso il di dietro della cavità orale. Pelle porosa, fittamente gravulata. La cresta dorsale dei maschi è potentemente sviluppata, interrotta alla radice della coda, e dentata a mo’ di sega. Il dorso bruno-grigio più o meno carico con grandi macchie nere; tutto il corpo seminato di puntini bianchi, che diventano più fitti presso la bocca ed ai lati ; il ven- tre di color ranciato carico con macchie nere. Nell'epoca degli amori una larga striscia argentina sulla coda. Numerose variazioni presenta il colore di questo tritone, e questa è senza dubbio la causa di scambii frequenti, per cui varie opere faunistiche enumerano specie rare o meno diffuse in località, dove è poco probabile la loro presenza. Le femmine del tritone crestato presentano i punti bianchi, di cui si parla sopra specialmente numerosi, e sul dorso al posto della cresta propria dei maschi, una linea bianco-giallastra. I giovani hanno il dorso uniformemente nero con una fascia longitu- dinale color giallo di zolfo o aranciato. Se anche meno comune della precedente, neppure questa specie può dirsi rara. Le sue dimensioni, la sua forza, la sua voracità lo rendono lo spavento degli stagni, dove dimora. Accade talvolta che due tritoni adocchiato il medesimo verme, lo afferrino contemporaneamente ; ne segue una lotta lunga e accanita, in cui spesso l’ avversa- rio più debole e soccombente viene anch' esso divorato assieme alla contrastata preda. RIVISTA BIBLIOGRAFICA Pubblicazioni ricevute e per le quali ringraziamo i gentili autori od editori. L’amministrazione s’incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle qualì è segnato il costo, ed anche le altre se possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda, cent. 30 per la francatura della corrispondenza Per gli abbonati e le opere dell’ estero, aumentano le spese postali. Desiderando risposta scrivere in cartolina doppia. I DE STEFANO GIUSEPPE. Gli strati a pinne di Morrocu. Nuovo lembo Post-Pliocenico di Reggio Calabria. (Roma 1899. Bollettino della Società Geologica italiana fasc. 3 Volume XVIII Estr. di pag. 28 in-8). L’ A. dice che nel 1898 mandò per il Bollettino della Società Geologica Ita- liana una nota preventiva sopra un nuovo lembo conchiglifero di Reggio Calabria, promettendo in seguito di fare intorno ad esso un completo lavoro stratigrafico paleontologico. Incoraggiato dal 42 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI chiarissimo comm. Ulderigo Botti, che gli fu largo di aiutoe di consigli, e dal prof. La Valle del- I’ Università di Messina, che gli offrì e gli offre sempre larga ospitalità nel suo museo geologico, cominciò subito lo studio sulla formazione da lui scoperta, e le cui ricerche ed osservazioni costi- tuiscono il contenuto di questa monografia. Essa è divisa in due parti distinte: Una parla delle sabbie marine, l’altra della formazione terrestre. Infine, per far cosa grata ai cultori di Geologia e cosa utile per la paleontologia, l’ A. tra- scrive per intero l'elenco dei molluschi favoritogli dal Botti. DE STEFANO dott. GIUSEPPE. Le argille a Coenopsammia Scillae Seg. e le sabbie marine della contrada Corvo in Reggio di Calabria (Catania 1899, Atti dell’ Accademia Gioenia di Scienze Naturali Vol. XIII Serie 4.* Estr. di pag. 9). Con uno studio profondo e particolareggiato l’A., in questo meritevole lavoro, enumera le singole formazioni dei terreni della contrada Corvo‘ nelle vicinanze di Reggio, tralasciando quella riguardante i terreni alluvionali e la illustrazione topografica dei luoghi da lui fatta altra volta. Termina il lavoro con l tavola di 8 figure rappre- sentanti i disegni delle Argille a Coenopsammia Scillae etc. FABANI dott. CARLO. Un fenomeno luminoso ossia la fiammella di. Berbenno (Roma 1899, Atti dell’ Accademia Pontificia dei nuovi Lincei Anno LIII Estratti di 37 pag. in-9) L'A. dà una serie d’ ipotesi che si possono applicare a questo fenomeno, allo scopo perchè altri possa dare una spiegazione sicura del fatto, per potergli assegnare una causa certa ed indiscutibile. CAMERANO LORENZO. Lo studio quantitativo degli organismi ed il coefficiente somatico (Torino, Atti R. Accademia delle Scienze Vol. XXXV. Estratti di pag. 22:in-8). Il fine che si propone l’A. in questa nota, è quello di dare coll’ uso del coefficiente somatico, rapidamente ottenibile dalle unite tavole, la riduzione delle misure assolute, affinchè venga ad essere resa facile e non lunga, LARGAIOLLI dott. VITTORIO. Le diatomee del Trentino. (Trento 1899. Tridentum Rivista mensile di studi scientifici Fasc. VIII e IX Estratti di 4 pag. in-8). È un elenco della flora algologica diviso in tre parti: nella prima l'A. enumera le specie comuni dei due laghi di Colbri- con, nella seconda e la terza quelle che sono proprie di ciascun lago. BEZZI prof. MARIO. Di alcuni cecidoniodi e ditterocecidii nuovi per l’Italia ed inte- ressanti. (Milano 1899. Rendiconti del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere Serie II Vol. XXXII). In questa bellissima nota l'A. espone delle osservazioni che fece in questi insetti, nelle escursioni scientifiche da lui intraprese la scorsa estate in varie parti d° Italia, dalle Alpi all’ Abruzzo. BRIAN dott. ALESSANDRO. Crostacei parassiti dei Pesci dell'Isola d'Elba (Genova 1899 Atti della Società Ligustica di Scienze Naturali Geografiche Vol. X Estratto di 11 pag. in-8 Ila contribuzione). É una nota in continuazione di quella già data dall’ A. « Su di alcuni crostacei parassiti dei Pesci dell’ Isola d’ Elba ». Aggiunge qui altra serie di entomostraci ed isopodi ittiofili raccolti a Portoferraio dal Dott. Giacomo Damiani ed inviati al Museo di Zoologia della R. Uni- versità. L’ Autore manda un ringraziamento all’ amico Dott. Damiani che gli offrì a studiare un ma- teriale sì interessante, riguardo alla fauna dell’ Isola d' Elba, nonchè al Prof. Corrado Parona, che lo incaricò di studiarlo, offrendogli cortese ospitalità nel Laboratorio di cui è Direttore. Daremo ora un cenno delle specie accennate in questa memoria e non mai rappresentate: B. unicirrus Rich. Questa specie non è stata ancora descritta L. rhombi Kr. Specie trovata . nell’ Atlantico, e che per quanto apparisce non è ancora stata citata nè per il Mediterraneo, nè per |’ Adriatico. Nogagus Sp.? (J7 due esemplari) Nogagus Sp.? (3 un esemplare) L. vorax Rich P J' (nondum descripta) L. Galei Kr ©. L. Scyllii Rich.? L'A. non reputa ancora il momento opportuno di descrivere diffusamente questa ultima specie dubitando che possa riferirsi, a causa di una certa affinità di forma, al Lernaeopoda Galei Kr. Altri esemplari duplicati di copepodi, già dall’ A. riportati nella prima nota, ebbe successiva- mente in esame dal Dott. Damiani. Fra questi nota: Zchtrogaleus coleoptratus Guerin, perchè trovato sopra il Carcharias lamia Risso, pesce sul quale questo parassita non si era fin'ora mai riscontrato. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 43 L’ A. in ultimo espone un prospetto sistematico dei pesci nominati sui quali furono trovati crostacei parassiti. FESTA dott E. Di un caso d’icterismo nel Petromyzon Planeri, Bloch. (Torino 1990 Bollet- tino dei Musei di Zoologia ed Anatomia comparata della R. Università N. 367 Vol. XV Pag. 2 in-8). L'A. cita un esemplare di Lampreda, che presenta un interessante fenomeno di icterismo. LONGO ANDREA. L'utilità dei boschi (Napoli 1900 Editore Bideri Pag. 12). È un discorso letto sul Montenuovo il dì 2 Dicembre 1899 in occasione della festa degli alberi del R. Liceo G. B. Vico. PEREZ JEAN. Trois Megachiles nouvelles du Chilì (Valparaiso 1899 - Rivista Chilena de Historia Natural. Estratto di 7 pag.). L'A. nomina tre specie nuove di Megachiles del Chilì e cioè: Megachile enzona - Megachile grandibarbis e Megachile chilensis. , VERSON E. Un’affezione parassitaria del filugello non descritta ancora. (Padova 1899. R. Stazione Bacologica sperimentale Pag. 11 con l tavola). Descritti gli esseri parassitari nei tessuti del filugello, nell’ interesse dell’ importante argomento, l’ A. nelle sue brevi note, induce osservatori competenti a estenderle o a correggerle. CALZOLARI A. La festa degli alberi (Ferrara 1899. Tipografia Sociale Pag. 14). Sono pa- role’ che l'A. volge in protezione degli alberi, citando in vari esempi i danni che hanno recato le distruzioni dei boschi. Bibliographie nationale Suisse (Répertoire méthodique de ce qui a été publie sur la Suisse et ses habitants.). « Fauna » - e « Foreste, Caccia e Pesca » Berna. K. J. Wiss 1894-99. Sono pubblicati alcuni fascicoli che trattano la « Fauna helvetica » nella Bibliografia Svizzera e non torneran discare aì naturalisti italiani alcune notizie su tale pubblicazione che, per quanto riguarda la Fauna, è diretta dall’ Egregio Prof. Ta. Sruper del Museo di Berna. Ogni ordine di Animali è trattato da uno Specialista e le opere citate vengono raggruppate in quattro divisioni: 1.° Generalità e Biologia - 2.° Fauna elvetica - 3.° Faune regionali - 4.° Singole specie. | Ora: pochi cenni sui rari fascicoli editi sinora. IV. 6. fasc. 2° Faune des Lacs del Prof. Dott. ZscHogke. (1897). Un’ accurata rassegna dei lavori che sì riferiscono alla fauna lacustre (esclusi i lavori ornitologi e quelli riferentisi ai soli insetti): Sono elencati circa 450 scritti ma ve ne mancano parecchi riferentisi alla fauna dei laghi insubrici. IV. 6. fasc. 4.° Oiseaux del Prof. Dott. Ta. Sruper. (1895). Più di 700 scritti, inclusi anche le più piccole note di giornale e raggruppati nell’ ordine suesposto. Può considerarsi completo (a tutto 1893) anche per quanto riguarda il Canton Ticino. IV. 6. fasc. 5.° Reptiles et Amphibies. del Dott. Fiscaer-Liewart. (1898). Il compilatore ha faccolto in più di 450 scritti anche le opere che affatto incidentalmente si riferiscono alla Sviz- zera, notando nella maggior parte di questi casi, la pagina e la specie considerata. E questo cer- tamente il sistema che si dovrebbe sempre seguire in simili lavori e questo fascicolo è così uno dei più completi. Disgraziatamente per quanto si riferisce al Ticino pare che l’ Egregio Dott. Fi- ScHER non abbia potuto seguire la stessa esattezza chè non vi figurano che due scritti (FrRAUSCINI | e Pavesi) mentre non pochi altri hanno (incidentalmente) parlato dei suoi amfibi e dei suoi rettili. IV. 6. fase. 6.° Mollusques. dei Dottori StupeR-AmSTEIN e Bror. (1896). Sono circa 200 scritti. La bibliografia ticinese è completa fino a circa il 1870, basata, cioè sugli accurati « Mate- riali » del Prof. Pavesi. Pubblicazioni più receuti anche tedesche riferentisi specialmente al Ti- cino vi mancano affatto. IV. 6. fasc, 9.° Crostacei - Vermi - Briozoi - Celenterati - Protozoi (1898) dei Dottori 44 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI HruscHER - HescHELER - STtuDER - PLEHN - BLaAnc. Circa 350 scritti di cui buon numero citati in ogni divisione. IV. 6. Bibliografia della Svizzera Italiana del Dott. LenTIccHIA (1894). Il compilatore nota nella prefazione di aver escluso le opere che trattano solo incidentalmente della Svizzera italiana; riunisce così poco più di cento scritti di cui buon numero (in rubriche speciali) riferentesi soltanto ai paesi finitimi. L'elenco è abbastanza completo sino all’ epoca dei « Materiali ecc. » del Prof. Dott. PavesI i di cui scritti faunistici ticinesi non sono però tutti ricordati. Se i diversi fascicoli della « Fauna helvetica » sono abbastanza incompleti per quanto riguarda il Ticino, nella compilazione delle cui bibliografie una maggior cura ed esattezza sarebbe a desi- derarsi specialmente per gli scritti recenti editi dopo i più volte citati « Materiali » la Bibliografia sulle « Foréts - Chasse et Pèche » (tre fascicoli V.9 c.) compilata dall’ egregio ispettore forestale federale Sig. Coaz può considerarsi come un modello del genere. Tutti gli scritti concernenti le scienze naturali e riferentesi a questi tre rami d’ « industria » sono elencati in ispeciali rubriche cui seguono numerosi, leggi, decreti, regolamenti federali e cantonali concernenti le foreste ecc. Per quanto riguarda il Ticino sono, questi tre fascicoli, completissimi e ciò, nonostante le difficoltà che deve aver presentato la raccolta di tante piccole notizie sparsi in gran numero. di periodici, in parti antichi ed esauriti. G. Die mitteleuropàischen Sùusswasserfische von Dott. E. BapE (I pesci d’acqua dolce dell’ Europa centrale, con 65 tavole da fotografie prese sui pesci vivi e 100 illustraz. nel testo 20 dispense a 50 pfennig. cad - Verlag. von Hermann Walther (Fried. Bechly) - Berlin 1900. Dopo la pubblicazione dell’ opera classica di Heckel & Kner e v. Siebold sui pesci dell’ Eu- ropa Centrale, nessun nuovo lavoro trattò in complesso la fauna ittiologica tedesca. Benvenuto è quindi questo bel libro del Dott. BapE che riassumerà in forma scientifico-popolare tutto quanto riguarda i pesci della regione indicata sia dal lato scientifico che sotto l aspetto « industriale ». La piscicultura e lo studio dei ‘pesci in generale, sia come fonte di guadagno che di semplice diletto hanno raggiunto negli ultimi anni, in Germania, un grandissimo sviluppo. A tale incremento giova- rono oltre ai numerosi giornali specialmente dedicati a questo genere di studi e di « Liebhaberei »; i « clubs » ittiologici che ormai non mancano più a nessuna città tedesca e fra cui il « verein » Triton di Berlino può esser citato come modello del genere. Speciali stabilimenti dedicantisi all’ al- levamento dei pesci d’ acquario, che vennero importati da tutte le parti del mondo sorsero in varie provincie ed una ricca bibliografia fiorì svariata quanto fortunata nei centri maggiori. Però se la costruzione e conservazione degli acquari, i modi e le cautele da seguirsi per ottenere la riprodu- zione delle costose specie esotiche, la storia naturale degli esotici stessi, vennero trattati in modo esauriente da specialisti quali. Diringen Geyer - Lachmann etc; un’opera illustrante i pesci indi- geni ed adatta per i dilettanti, mancava e la presente pubblicazione del Dott. BapE è chiamata a colmare talelacuna. La fotografia che ogni giorno guadagna amici fra i naturalisti e ch’or tanto serve allo studio degli animali, venne impiegata dall’ autore per la illustrazione dei pesci così che belle e numerose tavole ci presentano l’animale nuotante, pieno di vita, riconoscibile a prima vista. Quanta differenza fra queste fotografie e le solite figure schematiche dei libri ittiologici, che per quanto ben eseguite ci danno il pesce rigido, a pinne distese come un’ esemplare montato! La fotografia dei pesci vivi venne inaugurata dagli americani e splendidi risultati ottennero ì fotografi della Commissione di Pesca degli Stati Uniti le di cui fotografie prese negli acquari della Commis- sione stessa figurarono nei giornali illustrati di tuttii paesi. Le fotografie del Dott. BADE possono competere colle americane e questo è il miglior elogio che si può lor fare. Piscicultori, pescatori, naturalisti e dilettanti italiani troveranno in quest’ opera un valido « aiuto » alle loro occupazioni ed ai loro studi ed incontreranno nelle molte tavole tante ben note specie locali, G. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 45 BIBLIOGRAFIA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI n MNSFNAOSTIDNN T_T Questo catalogo di quanto viene pubblicato in Italia relativamente alle Scienze naturali, cre- diamo sia l’unico che si stampi fra noi ed è forse perciò che gli studiosi e specialmente gli esteri, ci hanno spesso fatte calde premure a chè procurassimo di renderlo il più possibile com- pleto. Per la qual cosa preghiamo gli autori italiani e quelli esteri che scrivono in pubblicazioni italiane o di cose italane, relative alle scienze naturali, a favorirci possibilmente una copia dei loro scritti, o fornirci anche solamente i dettagli sufficienti per poterne dare un simile annunzio al seguenti. I gentili autori che ci faranno questo favore, avranno un qualche compenso nel far così conoscere il titolo dei loro scritti nei centri scientifici di tutto il mondo, poichè questa Rivista non solo è diffusa per i molti abbonati che ha, ma viene anche inviata in cambio ad oltre 200 pubblicazioni dei principali sodalizi scientifici italiani ed esteri. N. B. L’amministrazione s’ incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è notato il costo, ed anche le altre se è possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda cent. 30 per la francatura della corrispondenza, per le altre basta scrivere in cartolina doppia. DN T®©tl-Al«<%<‘<<°«£«x--°<-<---{ Pubblicazioni del 1898 Zoologia, Paleozoologia, Allevamento degli Animali (continuazione) 462 Ardu-Onnis dott. E. Il metodo zoolo- gico in Antropologia. (Roma; Boll. d. Soc. ro- mana per gli studi Zoologici Vol. VI fasc. 1 e seg.). 463 Bouvier L. Sur un nouvel Somalie capturé par le capitaine Bottego. (Ge- nova, Ann. Museo civ. di St. Nat. Vol. XIX Estr. di 6 pag.) | 464 Calzolari prof. dott. A. Primo con- tributo allo studio dell’Avifauna Ferrarese (Fer- rara, Tip. Sociale pag 40). 465 Cipolla F. Il camoscio nel Veronese. (Venezia, Atti d. R. Ist. Veneto di Scienze lett. ed Arti T. LVII PD. IL? (S. VII T. 1) p, 97-100). 466 De Man dott. J. G. Note sur quelques espèces des genres Parathelphusa H. M. E. et Potamon Sav. recueillier par M. Leonardo Fea, apus de la pendant son voyage en Birmanie. (Genova, Ann. Museo civ. di St. Nat. Estr. di 60 pag. con 3 tav.). 467 Ficalbi dott. prof. E. Zoologia gene- rale Parte 2.2. (Firenze, Succ. Le Monnier pag. 778 con 6l fig.). 468 Fiori prof. A. Fauna entomologica ita- ‘gli Studi Zoologici Vol. VII Estr. liana. Coleotteri nuovi o poco conosciuti. (Mo- dena, Atti Soc. d. Natur. Estr. di 12 pag.). 469 Gestro R. Contribuzione allo studio dei Sepidiini. (Genova, Ann. Museo. civ. di St. nat. Vol. XIX Estr. di 8 pag.). i 470 Gestro R. Sopra alcune forme di Ai thocerini. (Genova, Ibidem Estr. di 50 pag. con fig.). 471 Gestro R. Osservazioni intorno al ge- nere Balbotritus Bates. (Genova, Ibidem Estr. di 6 pag.) 472 Griffini dott. A. Sui Cybister raccolti dal Rev. H. Junod, a Delaga. (Torino, Boll. dei Musei di Zool. ed Anat. comp. N. 323 con I fig.). 473 Griffini dott. A. Osservazioni sul ge- nere Nannagroecia Red. con la descrizione di una nuova specie. (Torino, Ibidem Pag. 4 con fig.). 474 Griffini dott. A. Descrizione di nuova Pseudofillide del Perù e osservazione sopra un’ anomalia del tipo di questa specie. (Torino, Tbidem N. 328 pag. 8). 475 Largaiolli dott. V. I parassiti esterni d interni di alcune specie di pesci viventi nel Benaco. (Trento, XX Annuario d. Soc. degli Alp. Tridentini Estr. di 8 pag.). 476 Lepri dott. march.G. Elminti in ra- Soc. romana per di 34 pag. paci della prov. (Roma, Boll. con 2 tav.). ATI Meli R. Ancora poche pate sugli esem- plari di Neptunea sinistrorsa Desh, pescati nella una : 46 parte australe del Bacino occidentale del Medi- terraneo. (Bologna, Bull. Soc. Malacolog. it. Vol. X Estr. 12 pag. con l tav.). 478 Pavesi prof. P. Sugli aracnidi raccolti a Giava dal dott. Penzig nel 1895-96. (Pavia, Boll. Scientifico N. 3 Estr. di 4 pag.). 479 Salvadori T. Intorno ad una piccola collezione di uccelli fatta lungo il fiume Purari nella nuova Guinea orientale-meridionale da Lamberto Loria. (Genova, Ann. Museo civ. di St. nat. Vol. XIX Estr. di 6 pag... 480 Schulthess Schindler Orthoptéres du pays des Somalis L. Robecchi-Brichetti en 1891 et par le prince E. Ruspoli en 1892-93. (Genova, Annali Museo civ. di St. nat. Vol. XIX Estr. di 56 pag. e | tav.). 481 Senna dott. A. Nota su alcuni Brentidi di Nias. (Genova, Ann. Museo civ. di St. Nat. Estr. di 6 pag.). 482 Silvestri F. Prima nota intorno all’Ani- sosphaera Tom. (Genova, Ann. Museo civ. di St. Nat. Vol. XIX Estr. di 8 pag.). 483 Thorell prof. T. Secondo saggio suì ragni Birmani, (Genova, Ann. Museo civ. di St. Nat. Estr. di 110 pag.). 484 Verson E. La evoluzione del tubo inte- stinale nel filugello. (Padova, R. Staz. bacologica dott. Med. recueillis par sperimentale pag. 44 e 2 tav.). 485 Verson E. Sull’ ufficio della cellola gi- gante nei follicoli testicolari degli insetti. (Ve- nezia, Atti R. Ist. di scienze, lett. ed arti S. VII. T. X p. 217-27). Pubblicazioni del 1898 Geologia e Mineralogia (continuazione) 894 Aguilera Josè G. Càtalogos sistema- ticoy Geografico de las especies mineralogicas de la Republica Mexicana. (Mexico, Tip. de la seg. de Famento pag. 158). 855 Bombicci prof. L. Le interessanti ano- malie (dissimetrie e spostamenti) dei mirabili cristalli di Solfo nativo, della minicra di Cà- RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Bernardi. « Confronto alle anomalie e contor- sioni elicoidi del Quarso di Porretta » La ipotesi del prof. G. Teschermak sulle curvature delle lastre paraboloidi. « Objezioni a questa ipotesi ». Diversa spie- gazione proposta per le suddelte curvature. (Bo- logna, Mem. R. Accad. dell’ Ist. T. VIII Estr. di 52 pag. con 5 tavole litog). 896 Cacciamali prof. G. B. Appennino Umbro-Marchigiano e Prealpe Lombarda. (Bre- scia, Commentari dell’ Ateneo Estr. di 12 pag.). 897 D’ Achiardi G. Due esemplari di me- tamorfismo di contatto. Urali-Eiba. (Pisa, Mem. d. Soc. toscana di scienze nat. Vol. XVI pag. 22 in-8 con 2 tav.). 898 D’ Achiardi G. Auricalcite di Campiglia Marittima e Valdaspra. (Pisa, Ibidem pag. 15 in-8 con l tav.). 8099 De Regny Vinassa P. E. Sopra un nuovo pteropode miocenico del Bolognese. (Par- ma, Rivista ital. di paleontologia Anno IV fase. II pag. 4 in-8). 860 De Angelis D’Ossat dott. G. Nuovi fatti geologici nella provincia romana. (Roma, Boll. Soc. Geol. It. Vol. XVII fasc. 4 pag. 2 in-8). 861 Del Prato A. Sulla presenza del genere Burtinopsis nel pliocene italiano. (Parma, Riv. it. di paleontologia Anno IV pag. 7 in-8). 862 Levi G. Sui fossili del Lias inferiore di Cuma alla foce nell'Alpe di Corfino. (Roma, Boll. Soc. Geol. It. Vol. XVII fasc. 4 pag. l in-8). 863 Manasse E. Nuovo modo di presentarsi della tormalina elbana. (Pisa, Processi verbali della Soc. adunanza 20 Nov. pag. 6 in-3). 864 Manasse E. Rocce oflolitiche e connesse dei Monti livornesi. (Pisa, Mem. d. Soc. toscana di Scienze nat. Vol. XVI pag. 19 in-8 con l tav.). 865 Matteucci R. V. Le roccie porfiriche dell’ Isola d’ Elba. Aplite porfirica. (Pisa, Mem. tosc. di Sc. nat. d. Soc. toscana di scienze nat. Vol. XVI pag. 56 in-8 con 3 tav). . 866 Meli R. Fiuorite cristallizzata della mi- niera di Congians presso Iglesias. (Roma, Boll. Soc. Geol. It. Vol. XVII fasc. 4 pag. 5 in-8). 867 Neviani A. Appunti di Briozoi del Me- diterraneo. (Roma, Boll. Soc. rom. p. gli St Zool. fasc. III e seg. Estr. di 8 pag.). 868 Neviani prof. A. Briozoi delle forma- dei Li RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 47 zioni plioceniche e posplioceniche di Polo, Anzio e Nettuno. (Roma, Boll. Soc. Geolog. ital. fasc. 4 Estr. di 16 pag). 869 Neviani A. Briozoi neozoici di alcune località italiane. Parte IV Puntata XII. Briozoi fossili terziari appartenenti al R. Ist. Tec. di Udine. (Roma, Ibidem fr. I e II Estr. di 16 pag.). 870 Peola P. Aggiunte alla flora fossile dei gessi di Ancona. (Parma, Rivista ital. di paleon- tologia. Ann o VIfasc. III pag. 3 in-8). 871 Peola P. Florula del fossaniano di Som- mariva Perno in Piemonte. (Parma, Riv. it. di paleontologia Anno IV fasc. IV pag. 3 in-8). 872 Portis A. Di alcune specie di mammi- feri del pliocene superiore e del deposito ligni- tico di Leffe. (Roma, Boll. Soc. Geol. It. Vol. XVII fasc. 4 pag. 8 in-8). 873 Ristori G. Resti d’'orso nel quaternario di Ponte alla Naye (dintorni di Arezzo). (Pisa, Mem. d. Soc. toscana di scienze nat. Vol. XVÎ pag. ll in-8). 874 Sangiorgi D. Fossili tortoniani dell’alta valle dell’ Idice. (Parma, Rivista it. di paleonto- logia Anno IV fase. III pag. 7 in-8). 875 Sacco F. Fossil problematici della Col- lina di Torino. (Parma, Rivista ital. di paleon- tologia Anno IV fasc. III pag. 2 in-3). Pubblicazioni del 1898 Botanica, Paleofitologia - Agricoltura (continuazione) 242 Bellini R. Cenni sulle coltivazioni pos- sibili nella colonia di Assab. (Napoli, Boll. Soc. africana in Italia fasc. IV. Estr. di 8 pag.). 243 Berlese e Leonardi G. Notizie intorno alle coccinelle americane che minacciano la frut- ticultura europea. (Roma, 142 pag. con 64 inci- sioni). | | 244 Bigeard R. e Iacquin A. Flore des Champignons superieurs du departement de Sao- né-et-Loire. (Chalon sur Saone, Soc. des scien- ces nat. de Saone- et-Loire. Pag. LX VIII 464 con 4 tav ). 245 De Simone P. Note agrarie dedicate a S. E. Guido Baccelli. (Roma, Stab. Tip. Italiano pag. 24). 246 De Toni E. Sui nomi vernacoli di piante nel Bellunese. Serie seconda. (Venezia, Atti R. Ist. Veneto di scienze, lett. ed arti S. VII. T. X. pag. 177-86). 247 De Toni dr. E. Note sulla flora veneta e trentina. (Udine, Atti Accad. Vol. V. Estr. di 34 pag.). 248 Fabani Dott. Sac. C. La Valtellina. Monti e boschi. (Roma, Mem. della Pontifica Ac- cad. dei nuovi lincei Vol. XXIV Est. di 58 pag.) 249 Largaiolli dott. V. Le diatomee del Trentino. (Padova, Boll. della Soc. veneto tren- tina‘ di Sc. nat. Tom. VI N. 3 Estr. di 8 pag.). 250 Largaiolli dott. V. Idracne del Benaco. (Padova, Ibidem Estr. di 8 pag.). 251 Largaiolli i dott. V. Le Diatomee del Trentino. (Trento, XX Annuario della Società degli Alp. Trid pag. 14). 252 Preda A. Di alcuni fenomeni presentati dalla Bornetia secundifiora. (Firenze, Bull. Soc. bot. ital. Estr. di 4 pag.). 253 Tassi dott. F. Studi botanicì. (Siena, Boll. del Lab. e Orto Bot. della Univ. fasc. 4). 254 Trotter A. Zoocecidii. della Flora Mo- denese e Reggiana. (Modena, Atti della Soc. dei Nat. Serie III Vol. XVI Estr. 140 pag.). 255 Vasolini E. Florula dell’altipiano di Tonezza (Venezia, Atti del R. Istit. Veneto di scienze, lett. ed arti T. LVIII P. IIa (Ss. VIII T. 1), pag. 71-96). Pubblicazioni del 1898 —____—_—___<@€—È Soggetti d’Indole generale e di Tecnica (continuazione) . 25 Bandini Avv. I. Indirizzo ed educazione, non istruzione tecnico-agrario nelle scuole ru- rali. (Arezzo, Il Progresso agric. comm. d. Tosc. Fasc. 9 Estr. di 16 pag.). 26 Battisti C. Il Trentino. Saggio di Geo- grafia fisica e di Antropogeografia. (Trento, Zip- pel Ed. 328 pag. con 6 tav. ed ] carta geograf.). 27 Cacciamali G. e Cozzaglio A. In me- 48 —________—_—_ _-yc ct moria del prof. cav. Giuseppe Ragazzoni. (Bre- scia, Tip. Apollonio 12 pag.). 28 De Blasio dott. A. Le antichità primi- tive di Castelvenere. (Napoli, Riv. di Psichiatria, Antrop. ecc. N. 1 Estr. di 10 pag.) 29 Della Torre F. Le Teorie dell’ evoluzio- nismo in rapporto alla scienza ed alla fede e le loro conseguenze nella vita civile. (Udine, Tip. del patronato pag. 64). 30 Fabani dott. Sac. C. Il domma e l’ evo- luzione (Roma, Mem. della Pontifica Accad. dei nuovi Lincei Vol XV Estr. di 98 pag.) 31 Fabani dott. Sac. C. Il letargo negli uccelli. (Roma, Atti dell’ Accad. pontificia de' Nuovi Lincei Estr. di 16 pag.). 32 Iona A Ilriordinato Museo civico Spal- lanzani. Prima relazione decennale. (Reggio Emi- lia. Tip. degli artigianelli 40 pag.). 33 Landi dott. L. La chirurgia delle vie uri- RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI narie all’ estero. (Milano, Tip. Allegretti 88 p.). 34 Malagodi dott. R. Di alcuni dati stati- stici e clinici riguardanti la condotta comunale veterinaria di Caorle. (Treviso, Tip. Nardi 16 pag.) 35 Monini P. Corso elementare teorico-pra- tico di agraria, redatto in compendio per uso delle scuole rurali. (Perugia, Tip. cooperativa 208 pag.). 36 Orsi P. Il ripostiglio di Calliano. (Rove- reto, Pubb. XXXIV del Museo civ. pag. 14 con 1 tav.). 37 Passerini Prof. N. Di un nuovo droso- metro. Determinazioni drosometriche eseguite durante l’anno 1897. (Scandicci, Pubblicazioni della Scuola agraria pag. 14). 38 Suster dott. M. Contributo allo studio delle sostanze nutrienti dei pesci nel Benaco. (Trento, Edit. Zippel pag. 12). Tramvie e Ferrovie Elettriche M. ScHiemann, Tramvie Elettriche. Edizione italiana dell’ Ing. FLAvio Dessy. Un volume in-8 della Biblioteca tecnica Hoepli, di pagine 400, illustrato da 364 incisioni e 6 tavole, L. 12. — U. Hoepli, editore. Milano. Il meraviglioso sviluppo che, in questi ultimi anni, ebbero le applicazioni elettriche, ha portato come naturale conseguenza una fioritura di pubblicazioni elettrotecniche destinate a facilitare la teoria e la pratica applicazione della magica scienza di Volta, dell’ Ampère, di Lord Kelvin, di Galileo Fer- raris e di tanti altri eletti ingegni, alla schiera sempre crescente dei suoi cultori. Sopratutto in Germania, in Inghilterra e negli Stati Uniti, ove il progresso delle applicazioni elettriche è stato, più che altrove, rapido ed immenso, la letteratura elettrotecnica conta numerose pregevoli pubblicazioni. La stessa cosa non si può dire per l’Italia e sopratutto per la trazione elettrica, già tanto dif- fusa fra noi, ma di cui certo l'avvenire riserverà al nostro paese più vaste ed importanti applica- zioni colla trazione a grandi distanze, perchè è necessario riconoscere che la nostra letteratura è assai deficiente. i Per rispondere quindi al desiderio da molti sentito di poter consultare nella nostra lingua un libro buono e recente riguardante la trazione elettrica, il solerte editore Ulrico Hoeplì, con quella sagace iniziativa che tanto ha giovato all’ incremento degli studi tecnici in Italia, ha testè pubbli- cato con eleganza di tipi e ricchezza d'illustrazioni, la traduzione dell’opera dell'ing. Max Schie- mann, Tramvie elettriche, giunta ora rapidamente in Germania ‘alla seconda edizione, e che tornerà pure certamente gradita a quanti in Italia si occupano dell’ importante argomento. L' Ing. Schiemann è infatti ben noto nel mondo tecnico quale pratico intelligente in questioni di trazione elettrica e da anni i più riputati giornali si onorano di pubblicare i risultati dei suoi studi e delle sue esperienze. Il suo libro è quindi l’opera di uno specialista in materia, il che cì è garanzia che da esso sono state escluse tutte quelle nozioni che non rispondono alla pratica, con evidente vantaggio del tecnico che vorrà consultarlo. Importa per ultimo notare la diligenza dell'ingegnere elettricista Dessy, il quale ha compiuto una traduzione fedele, precisa e perfetta nella terminologia, il maggiore scoglio pei traduttori in materie così speciali e difficili. î Siena, Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri E. BOZZINI gerente responsabile St dei Mammiferi imbalsamati ed in pelle, scheletri e crani. (continuazione) ù 1 da i ANIMALE SCHELETRO NOME COMUNE E SCIENTIFICO imbal- ì : i CRANIO I in pelle damontarsi montato Dara E Da La babaliob, Da Lia Li Da Lo a L. Cavallo: Equus caballus Z. (1) . . €00 — | — (100 — {350 — | 30 — Zebra «“_nebra Lino ui 3 500 tie eta DICH Egr Bulgip ea 20: (2) RUMINANTI Camoscio: Antilope rupicapra Pall. . 100 —_ |— — |L- = DE SA) to Gazzella: « dorcas Pall. . ; 90 a 190 — 25 CSR 00 So arie Lo Bufalo: Bos Bubalus Auct. * - : DUO — | — | = AO 2 Toro: « taurus 5 L L : 600 — | — ei ET E ERA40 A) Capra: Capra hircus Lin. . ; i 402 70] — — | 18 — | 50 — | 10 —_ Daino: Cervus dama Auct . 1 : 100 — | | i ae REST (OE: ODI Capriolo: «. capreolus Lin. . h 80 — | Sr le — | — E O dis Pecora: Ovis aries Lin. 3 £ ; 402 70) — — | 18. —|.50 ES — « di Stiria « africanus . ein fsi c0 — | Se — | ME ZIO, 23 Muflone: « musimon Lin. : s 60 a 100 | — — | 6 PIAIZIA. LRD Mosco: Tragulus pygmaeus . 5 ; 25a 80|— a CA E se PACHIDERMI Cinghiale: Sus scrofa Lin. . : È 80 a 150 | — — | — — (180 — | 1oa 20 PINNIPEDI Foca: Phoca vitulina Lin. . È è 50.a 190 | 30 a 50 — — |190 90 Pelagius monachus Lin. . ; 50 a 150 | 30 a 80 | — — |120 — | 10.a 30 MONOTREMI Echinna: Echidna hystrix . $ 110 — | 70 SER ee PE ARS - STATI re Ornitorinco: STEFANIA para- doxus Blam. . > i 70 a 80 | 4ga 50) — REL IN AAT RE = CETACHEI ha . Delfino: Delphinus delfi Lin: ent pr :200 — | — — esa 100 LAI (A da (1) Il modello in legno di un Cavallo con gamba alzata si cede per L. 250 (2) Di Ruminanti possiamo cedere le corna a prezzi da combinarsi. Siccome nel nostro laboratorio si preparano animali continuamente, così anche le specie non indicate nel presente catalogo possono essere disponibili al momento della richiesta, o sì pos- sono procurare in breve tempo. Si hanno pure esemplari conservati in Alcool, Mostruosità, Varietà ece. nonchè crani ed ossa di molte altre specie non notate in questo cotalogo. 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Vol. 3.°- Fisica (Ottica, ERE Elettricità e Mefigiomo) Snia e Tar zioni dell’ Uomo e degli i inan Precetti d’ Igiene, per la 3.% classe compl., « 2,00 “Corso completo di Scienze Natur ali libro di testo per le scuole normali, conforme ai programmi governativi, compilato dai Prof. EMANUELE PARATORE e GIULIO TOLOMEI, Firenze, Successori Le Monnier 1899, Vol. 1.° - Chimica e Mineralogia, per la 1.2 Normale, 3 - } x 3 L. 2,00 Vol. 2.° - Fisica sperimentale, per la 2.2 Normale, . 3 È È RE « -2, 25 | Vol. 8.° - Biologia, Igiene, Geologia, per la 3.2 Normale, . : Cuts, 3 « 3,00 LABORATORIO LOG TON ASS ERO E ska > z 2 MUSEO DI STORIA NATURALE È E: già diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI ® n Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali È Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. 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SIGISMONDO BROGIO è". &oociogy °®» UFFICIO — Via Baldassarre Peruzzi 28 — SIEN 12 1948 Collaboratori principali NIBRA I della RI VISTA e del\suo supplemento BOLLETTINO DEI NATURALISTA dI degli Opi conte prof. ErtoRE — BADANELLI prof. dott. DAantE — BargELLINI prof. MARIANO BeLLINI dott. RArraELLO — BERTELLI dott. Dante — BETTI GiusePpPE — Bezzi dott. prof. MarIo — Bi- SOGNI prof. d." CarLo — Borzon Prof. Dott. Pro — Bonomi Prof. Agostino — Borpi Prof. Dott. Luigi BomBsicci-PortA Comm. Prof. Lurer — Brusina Prof. SPIRIDIONE — Cacciamari Prof, G. BATTISTA — CaraBrò LomBarro Prof. Antonino — CastTELLI dott. (Grovanni — CERMENATI Prof. MARIO — — Cuerici Ing. EnrIc® — Coi Chimico farm. ELia — Damiani Dott. Prof. Giacomo De ANGELIS D'OssaTt Dott. Prof. GrioaccHino — DE Bonis Antonio — De BLASIO Dott. ABELE — DepoLI Guinpo —Der PreTtEd. Rarmonpo — De STEFANO d- Gruseppe — DE STEFANI PEREZ Prof. TEODOSIO FaBANI Sac. CARLO — FaiLLA TepaLpi Lur6i — Fiori Prof. AnpreA — GALLI VALERIO dott. prof. Bruno — GracHETTI cav. G. CesaRrE — GRILLO prof. Niccoò — IMPARATI dott. prof. Eporapo ._ — LargaroLLI dott. prof. Vittorio — Levi Morenos dott. Davip — Livini, cav. prot. dott. ANTO- nIo — Loneo prof. dott. Anprea — Lopez prof. dott. Corrapo — Loracono Posero prof. Mi- CHELE — LoRrEnzINI ALESssAnDROo — Lupi Dott. E, — Luzi march. dott. G. F. MascaRINI Prof. ALessanpro — Metti Prof. Romoro — MatTEI Giov. Errore — Morici MicHELE NeEviani Dott. Prof. Antonio — PARATORE dott. prof. EmanueLE — PauLucci March. MARIANNA — PELACANI Prof. Dott. Luciano — PerRroNnI Dott. Veter. PasquaLe — RoncHETTI dott. VITTORIO — SANCASCIANI Cav. Dott. Gruseppe — Scarzia Dott. GiusePPE — SIGNORINI Prof. GIUSEPPE — SiLvESTRI FiLippo _— SpinoLa March. Giacomo — STossicH Prof. MicHELE — TERRENZI Dott. Giuseppe — Tassi Cav. Dott. FLAMINIO — TeLLini Dott Prof. ACHILLE — ncoLINI Dott. Veter. Tiro — TIRELLI Avv. ADELCHI — Zoppa Prof. GIUSEPPE. =» Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- sposizioni: Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderiua. . Gli abbonamenti si ricevono in Siena all’ Agenzia in Via di Città 14, e da tutti gli uttici postali italiani ed esteri, io qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogini anno con diritto ai fascicoli arretrati. L’ abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnuovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. Fascicoli separati costano cent. 30 perogni 16 pag.ditesto. Agli Autori dimemorie originali di una certa impor- | tanza, sì danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne facciano richiesta quando inviano i manoscritti. scritti che contengono avvisi di acquisto 0di vendita, o che possono servire di reclame commerciale. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno già pagatol’ab. bonamento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta se non è espressamente richiesta dall’ abbonato. IL’ amministrazione s’incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome. In questo caso il rappresentato dovrà rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti etfettuati pagare un compenso da combinarsi. La direzione può,in casi eccezionali, rifiutarsidi pub- >Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli | blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno che contengono i loro scritti, Pagando solamente 10 | di dare giustificazioniin proposito. l manoscritti non pub- | cent. per numero di 16 pag., I. 1 per 12 numeri e L.6il | blicati possono essere ritirati dagli autori proprie spese | cento franchi di porto nel regno, purchè li richiedano Agli abbonatiai quali non pervenisse qualche tascicolo, | prima della pubblicazione del giornale. i | ne sarà loro, possibilmente, inviata. un’altra copia gratia, 1 soli abbonati sono collaboratori. purchè la richiedano entro 1 annata in corso, altrimenti | Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- | i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento. | zione fra loro, ed ‘approfittare dei molti vantaggi che ar- Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- reca esta mutuazione, essi hanno diritto ad inserzioni | turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. ] # gratuite jel Bollettino, per scambiarsi comunicazioni, pro- | per linea, corpo 8; gli altri avvisi*da stamparsi nelle ap- poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare offerte. e ri- | posite pagine costano L.logni2 centim. di spazio occu- | cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, | pato in una colonna, o cent. 20 per linea. corpo 8. Agli macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. | abbonati si fanno speciali facilitazioni. Le inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non | menzione di quelle delle quali ci pervengono due esemplari. si ha diritto di pubblicarla gratis più di una volta; però lutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera ne viene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- risposta unisca i francobolli Ascesa o scrivain car- totina con risposta pagata. RIBASSO SUI PREZZI D'ABBONAMENTO HE ei l’ annunzio stampato nel ‘nargine lungo di questa pagina. Annate arretrate quasi gratis - 2 Agli ‘Abile. agli istituti ed alle biblioteche, si cedono le annate arretrate. della Rivista italiana di Scienze naturali, unitamente al Bollettino del naturalista, collettore, alle- vatore, coltivatore, per sole L. 2,50. per annata; 5 annate per L. 10 e la 2.2 serie.completa, com- posta di 15 annate, dal 1885 a tutto il 1899, per sole L. 22,00. Le dette annate arretrate si cedono pure in cambio di pubblicazioni od oggolti si | Storia naturale. A tutti coloro che ci procureranno nuovi abbonati inviandocene l'importo, marde- remo in dono taute annate arretrate, quanti saranno gli abbonati procuratici. Le prime due annate dell’, ,» Avicula” si cedono ciascuna per L. 3,50, tutte e due per L. 6,00 ed avvertiamo che fino a.tutto il 1896 gli studi e le notizie ‘sugli uccelli, loro caccia ecc. venivano pubblicati nei fascicoli della Rivista e del Bollettino, per cui, per quanto riguarda gli uccelli, 1° Avicula è come una: ‘continuazione di detti periodici. AGLI AGRICOLTORI -\l Laboratorio di Entomologia Agraria, presso la R. Scuola Superiore d°Agricol- tura in Portici, ha preparato, per offrirli gratuitamente a chi ne farà domanda, alcuni. bollettini che si riferiscono agli insetti più da temersi che danneggiano le principali. | piante coltivate. | bollettini attualmente pronti sono i seguenti: . Modo di combattere il Baco dell’ Uva (Cochylis ambiguella). Ceroplastes Rusci L. (Cocciniglie del fico). . La Tignuola del Melo (Hyponomeuta ualnella Zell.). Le Cocciniglie degli agrumi. Lo Sugli afidi delle piante e sui modi di combatterli con particolare riguardo alla Schizoneura lanigera Hausm. 6. Cocciniglie che danneggiano |’ olivo. Gan La nutrizione del bambino pel D. Luiai Corcmbo, un bel manuale di pag. xIx-227 con 12 illustrazioni, clegan ne temente rilegato in tela, L. 2,50. Milano 1900 Ulrico Hoepli, editore, La ricca raccolta di Manuali Hoepli, la quale sotto una veste modesta offre un vantaggio n=. calcolabile alla coltura generale, ed alla diffusione delle scienze, si mantiene perfettamente all’ al- tezza della sua rinomanza col nuovo volumetto che \' intraprendente editore ha aggiunto a questa ; ormai universalmente nota ed apprezzata collezione. Nate Mentre ognuno si meraviglia e si spaventa della mortalità dei bambini la. quale si mantiene quasi immutata ed onta dei continui e vantati” progressi scientifici, nessuno cerca di farsi un con- cetto esatto del perchè di tale mortalità. — L’autore dunque ha svelato brillantemente nelle cause le più materiali e razionali le fonti di tante sciagure, le ha additate alla comune osservazione, ha i enumerate le vie di salvezza ed ha indirizzato con facile parola, la pratica comune nella alimen- tazione del bambino troppo spesso dannosa, su una via facile e sicura. — La natura ponendo inssto, torno all'uomo delle continue insidie, gli ha concesso anche delle grandi è poderose armi di difesa, è proprio di lui il saperle scoprire ed usare. Lo scopo del manuale del D. C. CoLomso è quello appunto di far conoscere i mali ed i rimedi proprii al breve ed importante. periodo dell’ allatta= mento, o dipendenti dalle nutrizioni del bambino. La base scientifica serupolosamente osservata, dal deduzione pratica, facile, commisurata all' ambiente famigliare, e non intricata da astrusità od inu- a 3 tili parole, rendono il piccolo manuale utile, necessario e lat LI ata lati 13 Ni (IE ) on Anno XX N.i'5 e 6 RIVISTA ITALIANA DI scien E,NATU RATTO ( Y Masglo-Giugno 1900 Ì LL MARE RIDGE, | SOMMARIO Paratore prof. Emanuele. I Fondamenti dell’ Igiene. Conferenza tenuta nella Scuola Normale di Aquila il 9 Maggio 1900, inaugurandosi a Napoli l’ Esposizione nazionale d'Igiene. Pag. 49. Betti Giuseppe. Supplemento alla Flora Bolognese (cont.). Pag. 56. Cannaviello dott. Enrico. Breve nota sui Lepidotteri dell’ ltalia meridionale. Pag. 58. Perrotta dott. Andrea. Una pagina di biologia vegetale. Adattamenti delle foglie normali acqua- tiche. Pag. 64. Rivista bibliografica. Pag. 66. Bibliografia italiana di scienze naturali. Pag. 69. Prof. EMANUELE PARATORE "io 8) D /5 2 Dottore in Scienze e in Medicina ‘ FEB 121943 x J DS IBRA, I FONDAMENTI DELL oe Conferenza tenuta nella Scuola Normale di Aquila il 9 Maggio 1900, inaugurandosi a Napoli l' Esposizione nazionale d’ Igiene. Lo studio razionale delle malattie infettive è una delle glorie del secolo che muore. Causa di questi morbi sono piccoli esseri animali e vegetali, che insidiano continuamente la nostra esistenza. Essi penetrano nell’ organismo in qualunque epoca della vita, fin dal primo sviluppo dell'embrione, si nutrono a sue spese, crescono e si moltiplicano, pigliano stanza in alcuni organi o viaggiano colla corrente sanguigna e linfatica, alte- rano e distruggono i tessuti, lanciano in circolo i veleni che elaborano. Possono così abbattere in pochi giorni, in poche ore, l' uomo più sano e più forte, o sconvolgere l’armonica struttura e funzione del suo mirabile organismo, colmarlo di dolori fisici e morali, ridurlo talvolta incapace di provvedere ai bisogni della sua triste vita, renderlo oggetto di pietà agli altri, di disprezzo a se stesso. La Medicina studia contro questi esseri l’ azione di farmaci minerali e organici, cerca ucciderli fuori e dentro il corpo o almeno attenuarne la virulenza, e procura mediante vaccini preparare l’ organismo -_—’—’—‘alla lotta contro siffatti ospiti. Il genio e l’ abnegazione di tanti illustri patologi, lo svi- «luppo notevole conseguito in questo secolo da tutte le Scienze, il metodo severo e ra- zionale che guida adesso le esperienze sono affidamento di completa vittoria. Ma il | compito è assai difficile, i nemici sono piccoli e potenti, e solo contro pochi s’ è avuto | successo. Perciò la Medicina ha contemporaneamente studiato il mezzo d' impedire a questi germi la loro diffusione e il loro ingresso nell’ organismo, e ha dato ai governi, alle amministrazioni e agl’ individui le norme con le quali prevenire l'infezione e il contagio. D'altra parte l’ esperienza clinica ha constatato che molte malattie infettive sono facilmente superate dall’ organismo, c le ricerche di fisio-patologia sperimentale hanno | illustrato i poteri di resistenza e di lotta che |’ organismo possiede. È pure esperienza di tatti, che molti individui compiono il loro ciclo di vita immuni da morbi infettivi, pene contengano nel loro organismo, e specialmente nel tubo digerente, molti bacteri VISITOR 50 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI ATA DIA L 133) LU? o x 4 oi fi; che per altri individui e per molteplici cause possono essere patogeni. Se per un posi ri- flette alla estrema piccolezza di questi germi, alla notevole resistenza agli antisettici ch'essi presentano specialmente nello stato di spore, alla grande facilità di moltiplica- zione, alle numerose vie di disseminazione, se si riflette che penetrano in gran copia cogli alimenti, che possono facilmente attraversare i più piccoli pori e anche l’ epitelio perfettamente integro, che molti di essi sono ospiti abituali dell’ organismo, si comprende di quanta importanza sia lo studio delle condizioni che favoriscono lo sviluppo dei germi morbosi nel nostro corpo, che determinano od esaltano la loro virulenza, che attenuano od aumentano 1 poteri di resistenza e di lotta dell’ organismo. Altre malattie non hanno per causa ! parassiti, sibbene le cattive condizioni od abitudini di vita. Il difetto d’aria, di-luce e di buono alimento, le abitazioni malsane, le sostanze velenose che molti maneggiano e respirano, I° alcoolismo, i vizi di qua- lunque natura, lo strapazzo fisico e mentale, le ambizioni sfrenate, i deliri della pas- sione, e perciò |’ ambiente in cui |’ individuo vive, 1° arte che professa, le abitudini che acquista, l'educazione che riceve, i rapporti che contrae con i suoi simili, creano insieme al substrato ereditario la personalità organica intellettuale e morale di ciascuno E perciò malattie per avvelenamento acuto e cronico, malattie per flogosi acute o lente degli organi, malattie per alterato ricambio materiale, malattie del sistema nervoso. E l'individuo trascina il suo corpo immiserito, logoro dagli stenti e dai dolori, invec- chiato anzi tempo, abbrutito da quelle psicosi che dissolvono tutte le trame sottili per le quali si elaborano le idee e si svolge l' intelligenza, la coscienza e la volontà, finché il morbo che l’ affligge o una malattia intercorrente, spesso una malattia infettiva, toglie dal mondo un infelice. Ma le malattie infettive non aspettano di compiere quest’ opera pietosa, esse invece hanno il carattere dell’ insidia, e appena il corpo è indebolito per disturbata nutrizione o presenta in qualche organo un luogo di minore resistenza, l’ as. salgono inesorabili e |’ annientano. S’ aggiunga che |’ eredità ha una grande parte nella etiologia di tutti i morbi. È ancora discusso sc il germe morboso possa trasmettersi per l’ androgamete, ma è certo che passa attraverso la placenta nel corpo dell’ em. brione, e disturba e distrugge quei fini processi intenti all’ edificio del corpo umano ; insieme al germe sî eredita la malattia. Ma più spesso sî eredita l’ abito morboso, cioè l’ attitudine, la predisposizione a contrarre le. malattie, come l’ abito serofoloso, artritico, le nature neuro-psicopatiche. Gl’ infelici che nascono con la tabe ereditaria mal resistono a tutte le influenze che incontrano nel mondo e specialmente ai micror- ganismi. Soccombono in verde età e spesso lasciano dietro di sè nuovi tormenti e nuovi tormentati ; l'eredità si va sempre accumulando, e allora passano sulla scena del mondo individui che rappresentano mezzi di cultura e di disseminazione dei germi, e accanto ad essi rachitici, anemici, mevrastenici, isterici, epilettici, maniaci, idioti, tutte le sfumature della degenerazione e della degradazione umana. Come si vede la respon: sabilità di ciascuno è molto grande : non si tratta solamente di curare la salute indi. viduale ma dei figli, dei nipoti e della società intera. Occorre perciò studiare tutti i fattori dellu vita, tutte le condizioni in cui la vita si svolge e quindi i mezzi coî quali prevenire i mali e migliorare la salute individuale e generale. Ecco il grande RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 51 compito dell’ Igiene, la parte più bella della Medicina, alla quale è raccomandato lo sviluppo fisico morale ed intellettuale d' un popolo, il progressivo perfezionamento umano. C’ invita /gea, la Dea della giovinezza e della salute. « Progenie impoverita - Ella dice - Che aspetti un ben lontano, Nella mia rosea mano É il nappo della vita » E in questo giorno in cui s’ inaugura |’ Esposizione d’Igiene a Napoli, nella bella ciltà ove tanti dotli son convenuti per studiare i mezzi che possano arrestare la lugu - bre marcia del bacillo della tubercolosi, a Voi, che nella scuola e nella famiglia avrete tanti graziosi organismi da sostenere ed educare per la lotta della vita, io desidero esporre le linee fondamentali di questa Scienza. d E necessario anzitutto conoscere di che natura sia la forza che viene impiegata nelle molteplici manifestazioni della nostra attività, di che natura sia quella vis vitalis che distingue il mondo organizzato dal mondo inerte. La teoria di Lavoisier della tra- sformazione e conservazione della materia, che nella fine del secolo scorso in quella rivoluzione del pensiero umano additava nuove vie e nuovi orizzonti alle Scienze esat- te, si completa nel nostro secolo con la teoria di Mayer e di Helmoltz della trasfor- mazione e conservazione dell’ energia. Tutte le forze fisiche e chimiche sono la tra- sformazione di un’ unica energia, / Attrazione, che è proprietà fondamentale della ma- teria ; in questa guisa si afferma il grande principio, che sono inseparabili i concetti di forza.e di materia, che non v’ ha fenomeno senza materia, non v’ ha fenomeno che non sia l’espressione visibile delle forze inerenti nella materia. La Fisiologia ve- getale scopre che I’ energia solare è indispensabile alla sintesi delle sostanze or. gere, e considera i composti elevati come deposito di quell’energia allo stato potenziale. Le ricerche sull’ origine del calore animale, splendidamente inaugurate da Lavoisier dopo la scoperta dell’ ossigeno, s’ allargano e si completano dopo la scoperta del protoplasma — ——‘’‘© degli organismi unicellulari e lo studio della fine struttura degli esseri plusicellulari, ni Si vide allora che fondamento morfologico e fisiologico di tutti gli esseri viventi . è la cellula, che le attività dell’ individuo sono la manifestazione delle attività di cia- «_—‘’scuna.cellula. Questo elemento morfologico ha per base fondamentale il protop lasne, un composto albuminoide molto elevato, che ha affinità con l’ ossigeno e per esso si decompone svolgendo continuamente energia. Le piante sviluppano calore mediante lo stesso processo chimico, l’ ossigeno è indispensabile a tutti gli esseri viventi anche alla cellula uovo, alla pianticella embrionale nello stato di vita latente, perchè la vita è attività fisica e chimica, è movimento incessante che si rivela nella massa della materia protoplasmatica. Come in qualungne lavoro fisico e chimico si ha im- piego di energia, così nelle attività vitali si ha trasformazione di energia in movimenti muscolari, in processi chimici che danno luogo a numerose secrezioni ed escrezioni a decomposizione e reintegrazione degli elementi morfologici, in vibrazioni molecolari che si manifestano con reazioni nervose, coi fenomeni elevati della sensazione, della > À N ab AVIO LANE, CIO PIE A E pet TER E : xL le e vr. nti % * to LI È TR RATA CE Salza RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Mi (GO) zione, della educazione, del raziocinio, della coscienza e della volontà. E questa energia è il calore. Alle esperienze fisiche di Ioule di Tynda!!, ecc. sull’ equivalente dinamico del calore, risposero le esperienze fisiologiche di Hirn e di altri insigni; cosicchè, se il calore é l’ energia impiegata nelle attività vitali, se il calore si sviluppa per decompo- sizione delle sostanze organiche che le piante formano da composti minerali trasformando la forza viva del: sole in forza latente, possiamo dire con Mayer che « non v’ ha che una sola ed unica forza. Con eterna vicenda essa circola nella materia morta e nella viva. Perenne cagione di tutto essa non fa che mutare continuamente di forma. » La Morfologia scopre ancora che tutti gli esseri viventi son formati della stessa materia fondamentale, il protoplasma, e la Fisiologia intanto dimostra che le funzioni generali della vita sono comuni a tutti gli organismi. Quanto progresso in così poco tempo dopo che le Scienze ebbero base razionale e libertà di sviluppo! Tutti gli esseri viventi hanno unico fondamento fisico e fisiologico ; base fisica il protoplasma, base fisiologica le funzioni generali della vita. Queste funzioni sono le espressioni delle attività di una speciale materia, il protoplasma, che fu perciò chiamata materia vivente, base fisica della vita. L’ Energia che alimenia le attività della materia protoplasmatica è il calore, che si svolge entro di essa, per decomposizione di essa sotto l’azione dell’ ossigeno. Questa energia latente nella molecola protoplasmatica è l’ energia solare, la quale trasfor- mata per opera delle piante a clorofilla allo stato potenziale nei composti organici, ritorna nelle stesse piante e negli animali in forza viva quando i composti organici ri- tornano in composti mmerali. Il Sole che ci scalda e c’ illumina, ci dà vita! Per opera sua alla superficie ed entro la crosta terrestre la materia in continuo movimento assume mille forme e mille proprietà, raggiunge una grandiosa organizzazione nel corpo umano, una mirabile rappresentazione nei fenomeni della psiche, e poi degrada e torna in ap- parenza inerte, e risorge novello Anteo in piante, in animali, in uomini, e circola con- tinuamente, senza posa, finchè il Sole la bacia, la sospinge e l’anima. Questa Energia permette reazioni chimiche nell’ interno delle cellule, le quali si reintegrano, accrescono, elaborano varie sostanze; mantiene il protoplasma in contintto movimento, il quale si manifesta col movimento degli organi e del corpo, con la mol. tiplicazione delle cellule, con variazioni nella loro struttura, con vibrazioni nervose, con nuove orientazioni molecolari. Ne risultano le funzioni generali della vita, Ricambio materiale, Contrattilità, Sensibilità, Riproduzione, indispensabili alla conservazione del- l’ individuo e della specie. Ma il protoplasma ha pure altre due proprietà; il potere di Variabilità cioè di plasmarsi, di adattarsi alle varie influenze esterne, e il potere di Eredità cioè di conservare e trasmettere le variazioni acquisite. E ciò è chiaro: Je in- fluenze esterne modificano la struttura del protoplasma, e questa si conserva finchè altre cause non la modificano ancora. Ognuno comprende di quanta importanza siano queste due funzioni. Le condizioni di vita non sono immutabili e il protoplasma per conservarsi deve continuamente variare con esse; se poi non si ereditasscro i caratteri acquisiti, i nuovi individui sarebbero esposti alle stesse difficoltà, e dovrebbero realizzare pe a è n Ps ‘ n w. #34 E° Er TIT RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 53 lo stesso stato di adattamento in condizioni più sfavorevoli, cioè nel periodo dello svi. luppo e del consolidamento organico. L'eredità permette quindi |’ affermarsi delle va- riazioni e la progressiva evoluzione degli esseri. Ma ogni bene trae con sè un po’ di male; s’ereditano pure, necessariamente, le difettose costituzioni, e l'organismo va invece degenerando. La Natura, provvida sempre, ripara con mezzi propri a questo danno, e sono meravigliose le disposizioni scoperte negli animali e nei vegetali intese ad assicurare le nozze incrociate, per le quali le deficienze trasmesse da uno dei genitori possono essere corrette e compensate da migliori caratteri dell’ altro. L’ Uomo che ha tanto sviluppata la facoltà di obbiettivare lo stimolo, che sa ben riferire Je sue sensazioni alle cause che le provocano, che ha la facoltà di moderare 1 riflessi fino a trasformarii in atti volontari, potrebbe meglio favorire il suo perfezionamento fisico e psichico, meritando appieno il nome di homo sapiens ch: Linne) gli ha dato in un momento di buon umore. Chiamasi disassimilazione la decomposizione delle sostanze organiche nel corpo degli esseri viventi per lo sviluppo del calore. Il corpo umano ha una temperatura costante di 37° c, la quale oscilla di pochi decimi nelle 24 ore; ma se supera i 37°, 5 o scende al di sotto di 36,2 indica uno stato patologico. L’ equilibrio termico del corpo ha notevole influenza sulla normale funzione degli organi, e perciò esistono i poteri regolatori del calore fra i quali importanti l’ apparecchio sudorifero e vasomo- torio. Per un aumento di temperatura il respiro e il polso si fanno più celeri e irre- golari, subentra un senso di stanchezza e di torpore, s’ ottunde il sensorio e la morte sopravviene a poco a poco. Una maggiore dispersione del calore è una sottrazione di ‘energia dal corpo, e perciò dice bene il Landois, che un ambiente caldo è un equi. valente della nutrizione ; invece un modico freddo fa bene alla salute, 1’ ossidazione aumenta ed aumenta |’ assimilazione. Al progressivo raffreddamento |’ organismo rea- gisce colla contrazione dei vasi, ma perdurando lo stimolo ad essa segue la dilatazione, e allora il corpo disperde il suo calore, le funzioni si deprimono, il cuore gradata- mente si arresta. Il congelamento parziale è causa della necrosi di interi organi. Alle temperature elevate il corpo reagisce pure, disperdendo il calore con sudore abbon- dante e colla iniezione dei vasi periferici. Il cielo coperto, |’ atmosfera calda, tranquilla e satura di umidità e un ambiente chiuso che ostacolano la dispersione del calore, un eccessivo lavoro che ne aumenta la produzione, possono essere causa di morte : co/pi di calore. L' intensa irradiazione esterna è causa dei colpi di sole. Repentini sbalzi di temperatura e di umidità sono cause reumatizzanti, che producono disturbi nervosi e trofici, squilibri circolatori, e possono favorire |’ insorgere di malattie infettive. Le sostanze dell’ organismo si decompongono, per fatto della disassimilazione, in sostanze più basse come l’urea, l'anidride carbonica, ecc. che sono velenose e devono perciò essere espulse. Gli apparati che adempiono all’ ufficio d’ introdurre ossigeno e di eliminare le sostanze tossiche sono il respiratorio, | urinario e il sudorifero, e si comprende che l’ alterazione di questi apparecchi ha per conseguenza minore svolgi- mento di energia e |’ accumulo di sostanze venefiche nel sangue. Altre cause, come disturbi nervosi e speciali diatesi, ostacolano la regolare combustione delle sostanze 54 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI organiche. Avviene allora per respirazione intramolecolare una abnorme decomposizione - di queste sostanze, specialmente albuminoidi; l’ organismo perciò si esaurisce, mentre risente più gravi danni per la maggiore quantità di più forti veleni che sì formano. La decomposizione non si completa fino ai prodotti più bassi della disassimilazione, ma si arresta a sostanze intermedie, come l’ adipe, l'acido urico e ippurico, l’ acido os- salico, leucomaine, le quali come scorie infusibili ingombrano gli organi, si aggregano in calcoli provocando restringimenti e occlusione dei canali e tutte le conseguenze che ne derivano, o intossicano in modo più violento l’ organismo generando molte malattie specialmente nervose. Le alterazioni del sistema circolatorio determinano pure tristi conseguenze. Il sangue, com’ è noto, è il grande mezzo di scambio fra l’ organismo e il mondo esterno, e concorre a formare l' ambiente interno del corpo. 1 globuli rossi sono il veicolo dell’ ossigeno, il quale entra in combinazione labile con l' emoglobina e passa poi nei tessuti. È quindi per un difetto di emoglobina vien pure assorbita minor quantità di ossigeno atmosferico, e il resto sottratto ai tessuti: donde i molteplici di- sturbi della clorosi e delle anemie secondarie. I prodotti tossici che si formano in questa decomposizione tumultuosa e incompleta degli albuminoidi hanno anche azione emato- litica, distruggono i globuli rossi del sangue, e così si stabilisce un circolo vizioso, poichè l’ anemia genera antointossicazione e questa mantiene e aumenta l' anemia. Le alterazioni trofiche, che per queste ed altre cause colpiscono tutti gli organi, colpiscono pure le tuniche vasali, e questa è nuova sorgente di alterazioni trofiche e di numerose malattie fino ai colpi apoplettici. Se per malattie del cuore si avvera uno scompenso circolatorio, voi potete immaginare quali conseguenze funeste apporti la stasi sanguigna generale o parziale. La respirazione è difficile, la funzione renale imperfetta, diminuito l’ assorbimento, si accumulano sostanze tossiche, si formano grandi trasudati nelle ca- vità sierose e in tutto il corpo, e infine la degenerazione grassa invade tutti gli organi, tutte le funzioni si compiono male e il triste quadro sintomatico si aggrava sempre più fatalmente. Si ha negli organi della disassimilazione, catarro bronchiale cronico che può dare enfisema polmonare, edema iperemia e indurimento bruno dei polmoni, edema della glottide, iperemia nei reni con indurimento e anche vere nefriti, idropericardio, idro- torace ecc. Viceversa l’ alterazione degli organi per altre cause ha grande influenza sulla circolazione. L’ ipertrofia di cuore, e quindi lo scompenso circolatorio per stanchezza o degenerazione del muscolo cardiaco, può essere provocata da nefrite cronica, enfisema polmonare, polmonite interstiziale. cronica, vasti essudati pleurici; e |° idropericardio ha pure per cause malattie «croniche del polmone e malattie renali. Così intravedete fin d’ adesso la intima correlazione degli organi e delle funzioni, per cui da piccoli di- sturbi iniziali derivano spesso funeste malattie. Fra le condizioni esterne che permettono la disassimilazione, noto la composizione chimica e la pressione dell’ aria atmosferica. L'aria è salubre se contiene, come si sa, ‘/, di ossigeno, ed è relativamente pura di anidride carbonica e di altri gas vele- nosi (ammoniaca, acido solfidrico, nitrico, nitroso), di particelle venefiche e di germi patogeni sospesi nel suo pulviscolo. Il suo stato igrometrico insieme alla ventilazione ed alla temperatura ha influenza sulla eliminazione del sudore e sulla dispersione del calo- i DOEA E i | 5 i ie v. Lathyri Hb. Si distingue dal tipo per avere la pagina inferiore delle oi ali posteriori verde-oscuro - Poco comune - Salerno - Catanzaro, 600 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI < Diniensis D. Ha la pagina inferiore delle quattro ali bianca - S. Angelo dei Lombardi - Camaldoli | < ab. Erysini Bkh. Tutta bianca superiormente ed inferiormente - Rara - Mercogliano. Colias F. « *PHICOMANE Esp. Specie alpina, che il Costa cita tra quelle delle nostre pro- vincie - Io non l’ ho raccolta mai, evidentemente, trattasi di un equivoco. « ’HvaLe L. Gli esemplari raccolti da me nelle Calabrie presentano le macchie circolari delle quattro ali piccolissime - Torre del Greco - Cosenza. «< *Epusa F. Ho raccolto sulle montagne molti esemplari di grandezza poco mag- giore di quella di una Erebia - S. Angelo di Capua - Terminio. « ab. Helice Ilb. Si distingue pel suo colorito di fondo pallidissimo - Piuttosto rara - Mazzoni di Capua - Camaldoli. Rhodocera Boisd. « +*RHAMNI L. < *CLEOPATRA L. Il Costa, non si decide a considerare questa, una specie distinta dalla Ehammi; mancando di osservazioni positive pel subietto în questione. (O. G. Costa - Fauna del Regno di Napoli - Lepidotteri Pag. 12). Io credo, che non sia esatto; infatti avvi delle diversità spiccate non solo nell’ adulto, ma ancora nella larva, che ha il dorso bluastro più intenso. e la linea laterale bianca invece che gialliccia, e nella crisalide, che verde in questa specie, è gialliccia nella precedente - Rara - Torre dei Passeri - Caivano. LYCAENIDAE Thecla F. < BeTULAE L. Poco comune nelle vicinanze dei boschi e dei luoghi selvosi, in Giugno-Luglio - S. Leucio - Tifata. « —SPINI Schiff. Poco comune nei siti sterposi, nelle selve in Luglio-Agosto - &. PS Angelo di Capua - Catanzaro. «.. *QueRrcus IL. « *RuUBI L. « —— *W. ALBum Kuoch. « ILicis Ep. Rara - Camaldoli di Torre del Greco. « « var Aesculi Hb. Manca della linea bianca nella pagina inferiore delle $ #3 ali anteriori - Montevergine - Rara. Polyommatus Latr. c VIRGAUREAE L. Nelle praterie, in Maggio-Giugno - Poco comune - Torre | del Greco. Xi < THERSAMON Esp. Nei luoghi montuosi; abbondante nelle Calabrie ; nel 3: Napoletano rara. î I c DorILIs Hb. Nei prati aridi e nei siti sterzosi, in Maggio-Giugno - Rara - — Camaldoli di Torre del Greco. i LI GorpIus Sulz. Nelle praterie e nei luoghi boschivi - Rara - Catanzaro Centurano. $ « *EURYDICE Latr, RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 61 © HeLLEE Hb. Nei luoghi umidi ed elevati - Rara - Mondragone - S. Marco. < *PHLEAS L. | Lycaena F. C *BagRTICA L. Abbondante nella regione Vesuviana. < *TeLIcanus Lang. Rara nella prov. di Napoli - comune nelle Calabrie. Il Curò, (Curò - Saggio d’un Catalogo dei Lepidotteri d’Italia) asserisce che le larve si divorino tra loro; io non ho osservato se questo avvenga allo stato libero, posso però assicurare di aver allevato diverse larve di questa specie, senza aver mai visto la loro compagnia turbata. < THEOPHRASTUS F. Conservo nella mia collezione diversi esemplari ricevuti dalle Calabrie ; io non l ho raccolto mai, benchè A. Costa asseriva la sua pre- senza nelle nostre provincie. r ARrGus L. Nei campi delle Calabrie - Rara - Novastri. « IcAaRUS Rott. Nelle regioni boschive - Piano delle Ginestre. < ab. Icarius Sc. Assieme al tipo da cui differisce per la mancanza delle macchie basilari. sulla pagina inferiore delle ali posteriori - Torre del Greco. < CoryDOoN v. appennina Z. Camaldoli di Torre del Greco - Piuttosto rara. « ——*HvyLas Esp. Il Costa la cita come rara tra noi; io l’ ho trovata abbondante nelle praterie elevate delle provincie meridionali - Dragone. < CarypoNn Ochs. Molto rara nelle Calabrie. < ArcIoLUs L. < *SEMIARGUS Bott. (Acis). Il Costa asserisce che svolazza tra noi in giugno. Io non l’ ho raccolto mai; evidentemente trattasi di un equivoco. « ‘#CyLLARUS Rott. Poco comune nelle praterie - Orto Botanico di Napoli. ‘ v. A. Costa Manca di punti nella pagina inferiore delle ali posteriori - Rara - Casalnuovo. < *ARrIon L. Il Costa asserisce di averla raccolta nelle vicinanze di Napoli; io, per quante ricerche abbia fatto, non Vl ho trovata mai. « EumEDoON Esp. Nelle praterie molto elevate in Luglio - S. Gregorio d’ Alife. < MELEAGER Esp. *(Daphnis). Benchè rara, io l’ho raccolto diverse volte - Da A. Costa raccolta nelle Puglie - S. Leucio - Tuoro. SUSPENSI Bd. LIBYTHEIDAE . Libythea Steph. « *#CELTIS L. Rara; raccolta sul Terminio. — APATURIDAE Charaxes Ochs. tr < *Iasius L. Rarissimo - Raccolto solo dal Costa nella Villa Reale (1827). NYMPHALIDAE ._ Limenitis | < *CAMILLA S. V. - Rara - Raccolto da me a Sarno. < #StByLLa L. Più rara delle specie precedente. _ Vanessa Fab. | s. g. ARASCHNIA Hb. i < LEVANA L. 62 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI | aa. s. g. GRAPTA Ilb. « EGEA A. « *C-Album L. s. g. VANESSA Fab. DI « *PoLycHLoros L. Poco comune - Montevergine. < v. IcHNUSA Bon. Manca delle macchie nere nel mezzo della pagina su- periore delle ali anteriori - Rara, col tipo - Calabrie. — « io i, 5 IorpEs Och. Forma più piccola che accompagna il tipo - Baiano - Frigento. — É « —ANTIOPA Li s. g. PrRanEIS Ilb. « ATALANTA DL. « CARDUI L. Melitaea Fab. c *DIDYMA D. | « TrIvia Hb. Rara, benchè il Costa la dica frequente tra noi - Io ho raccolto un esemplare a Trifisco. « v. Meridionalis St. Frequenta le pianure molto elevate - S. Gre- gorio d’ Alife. « *PHoEBE F. Poco comune - M. Somma. < *ATHALIA Bot. Poco frequente - Mazzoni di Capua. « PARTHENIE Sch. Specie rara delle praterie elevate - Quisisana. « « v. varia Dier. Forma alpina, con fascia bianca nella pagina in- feriore delle ali posteriori. Un esemplare raccolto a Torre dei Passeri. | Argynnis F. « *SELENE Schif. ca « —*DAPHNE Fab. Benchè il Costa dica, che abbondi nelle prov. Meridionali, io lho raccolto molto di rado - Piedimonte d’ Alife. e Dia L. Poco comune nelle praterie aride - S. Andrea di Capua. < AmaTHUSIA Esp. Specie rara raccolta da me a Montoro. « *LATHONIA L. < *EUPHROSYNE L. < *NIoBE L. i < «< Eris Meig. Specie alpina, che manca delle macchie argentine sulla Sai pagina inferiore delle ali posteriori, raccolta nelle Calabrie da A. Costa - Rarissima i e ADpIPPE L. « *var. b (Cleodaya O.) Molto rara nei luoghi montuosi - Ariano. « *PapHIa L. « F*PANDORA Schif. Molto rara nelle Calabrie. SATYRIDAE Melanargia Meig. c *GaLATHEA L. Poco comune nelle praterie e nei boschetti = FPrigento - Resina. — « ab. leucomelas Esp. Si distingue dal tipo per avere la pagina inferiore delle ali posteriori bianca - Airola. isa RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 63 È c var. ProcipbA Hbst. Varietà più oscura - Bagnoli. É « IaPyGIA Cyr. *CLorTHo Luc. Rara nei luoghi boschivi - S. Angelo di Capua. da « PHERUSA Bd. Nelle praterie aride in luglio - Scafati. = O *ARGE Ochs. | »—»—’Erebia Boin. A « —*TyNDARUS L. Specie alpina, che il Costa menziona fra quelle delle prov. Me- Pi ridionali. Io non l’ ho raccolta mai. ; «< —ARTHIOPS Esp. *Medea SV. Specie delle praterie svizzere, dal Costa raccolta - sul Maiella. 5 « —“PRoNOE Esp. Molto rara nelle praterie elevate - Matese. Satyrus Tr. c *HERMIONE L. Poco comune nei luoghi boschivi - Mercogliano. « . *ALcYoNE Schiff. Comune nei luoghi elevati - Trifisco - Monte Partenio. I c Circa Fab. #ProseRPINE SV. Poco comune. i È *BrIsgIs L. Rara nei siti erbosi - Montoro. Ri ‘ *SEMELE L. Poco comune - Torre del Greco - Serino . « STATILINUS Hb: var. #FALLIONIA. Più chiara del tipo Statilinus - Rara - Camaldoli. i < Fipia L. Il Costa la cita fra le specie dell’Italia meridionale - Io dubito $ molto di questa sua asserzione. i c ActaAEA var. CorDULA S Specie molto rara raccolta da me sul Terminio. Ù Pararge Hb. 3 « —*MAERA L. Diffusa, non comunissima come asserisce il Costa - Camaldoli. SH < MEGAERA L. Non comune nei luoghi incolti in estate - Torre del Greco. Mi « *AEGERIA L. S var. Egerides Stg. Più pallida, col tipo - Terminio - Airola. Epinephele Hb. ‘ LicAoN Rott. Poco comune nei luoghi boschivi - Mercogliano. “ *var. Lupinus Costa. Più grande ed a tinte più chiare - col tipo non rara - Scafati. ‘ *IANIRA L. « var. HispuLLa Hb. Più chiara, col tipo - Montoro - Torre dei Passeri. « IpA Esp. Specie rara nei luoghi umidi e boschivi - in Giugno - S. Angelo di Capua. x *WrrHoNnus:L, Coenonympha Hb. « PampPHILUS L. Rara in Agosto - Matese. < var. LyLLus Esp. Varietà rarissima raccolta da me in Settembre sul Terminio. | HESPERIDAE Spilothyrus Dup. < ALCEAE Esp. *MaLvar Hb. c ALTHEAE Hb. Non rara in luglio nelle praterie e nelle siepi - Camaldoli. sa var. BaErIcus Hb. Varietà più piccola, grigiastra - Rara - Cosenza. c *LAVATHERAE Esp. Syrichtus Boisd. « Proro Esp. Specie molto rara raccolta da me a Novasiri. 64 RIVISTA ITALIANA DI SCINEZE NATURALI < ALveus Hb. Specie rara raccolta da me sul Terminio ed a Serino. c < var. *FrIriLLum Hb. Varietà a macchie bianche più grandi ed a colorito più chiaro, che il Costa dice trovarsi negli Abruzzi - Io non l’ ho raccolto mai. « *MALVAE L. Nisoniades Hb. « *TaAges L. Molto rara, benchè il Costa la dica diffusa - Mercogliano. Hesperia Bois. < THAauMmAS Hfn. *Linea S.V. Non comune - Caivano. « *LINEOLA Ochs. | < AcTAEON Esp. Nelle siepi, non rara in Giugno - Camaldoli - Torre del Greco. < SYLVANUS Fab. < *Comma L. < NostrADAMUS F. *PyrGMAEUS Cyr. Una pagina di biologia vegetale ADATTAMENTI DELLE FOGLIE NORMALI ACQUATICHE La geologia dice che un tempo le piante erano tutte acquatiche. Di esse poi parte rimasero acquatiche, parte perirono, parte si trasformarono in piante terrestri. Le piante terrestri poterono ridiventare acquatiche, e pol rimanere tali o ritornare ter- restri. Bisognerebbe accompagnare ciascuna specie, notandone le differenze subite nel passare da acquatiche a terrestri o viceversa nel corso dell'immenso tempo, che va da quando furono per la prima volta fino a noi. Ma il presente svolgimento si limiterà alla considerazione di un buon numero di piante acquatiche, quali noi le troviamo al presente, ad indagare quali differenze di forma abbia potuto determinare nelle loro foglie l’ acqua in cui vivono. Le variazioni derivano dalle diverse condizioni fisiche (pressione, stato di equilibrio) dello speciale ambiente, e dalla maggiore difficoltà che incontrano in esso le foglie nel . procurarsi l’ ossigeno ed il carbonio. La maggiore pressione è causa dei primi quattro adattamenti considerati, il dif- ferente stato di equilibrio è causa del quinto, e la maggiore difficoltà che incontrano le foglie nel procurarsi l’ ossigeno ed il carbonio del sesto e settimo adattamento. 1.° Adattamento. Impicciolimento del lembo fogliare, il quale si manifesta tanto più sensibile, quanto le piante più profondamente sono sommerse. Si osserva nelle seguenti specie : Marsilia quadrifolia e pubescens ; Colocasia antiquorum ; Potamogeton natans, lucens, crispa, perfoliata e densa ; Anacharis canadensis ; Elatine Hydropiper ; Nasturtium officinale ed amphibium; Caltha palustris; Rotala filiformis; Ammannia verti- cillata; Peplis Portula; Lytthrum Hyssopifolia; Epilobium palustre; Ludwigia palustris ; ecc. La pressione esterna maggiore ostacola parzialmente }o scambio dei gas, e produce l’ intristimento del'a pianta, che spesso non fruttifica nell’ acqua. RIVISTA ITALIANA- DI SCIENZE NATURALI 65 - 2.° Adattamento. Allungamento del picciuolo, che varia col variare dell’ altezza di livello dell’ acqua. Si osserva nelle seguenti specie : Marsilia quadrifolia e pubescens ; Colocasia antiquorum ; sagittaria sagittaefolia ; Alisma parnassifolium, p'antago e ra- nunculoides ; Damosonium Alisma e polyspermum; Polygonum amphibium ; Nymphaea alba; Nuphar luteum ; Caltha palustris; ecc. Il continuo sforzo esercitato dai lembi per emergere, siccome il loro peso specifico è inferiore a quello dell’acqua, fa crescere più lunghi i picciuoli. 3.° Adattamento. Galleggiamento della pianta, strappata dal fondo del depisito d’acqua dalla forza ascendente dei lembi fogliari per il loro peso specifico galleggianti. Si osserva nelle seguenti specie : Salvinia natans; Lemna polyrrhiza, trisalca, minor e gibba; Wolffia arrhiza; Hydrocharis Morsus-ranae ; Elatine Hydropiper ; Aldrovanda vesiculosa ; ecc. i 4.° Adattamento. Allungamento e restringimento del lembo. Quando |’ altezza del livello dell’acqua è grande, e da una parte la natura stessa della pianta non le per- mette di diventare galleggiante, e dall’ altra 1 allungamento del picciuolo non basta a far emergere il lembo, allora questo, -virato in su dalla forza della gravità, applicata alla sua punta, si allunga sempre più e: si restringe, venendo a formare nell’ aspetto una continuazione del picciuolo. Si osserva nelle seguenti specie : Sagittaria sagittae- folia ; Alisma parnassifolium, Plantago e ranunculoides ; Damosonium alisma ; ecc. 5.° Adattamento. Allungamento e restringimento del lembo. La forza della corrente, sempre nella medesima direzione, tira il lembo per la sua estremità, e lo costringe ad allungarsi ed a restringersi, tanto, da sembrare una continuazione del picciuolo, come nel precedente adattamento. Si osserva nelle seguenti specie : Pilularia globulifera e minuta; Isoètes lacustris, Malinverniana e velata ; Cyperus seroticus ; Eriophorum poly- stachyum ; Scirpus Michelianus, lacuster, triquestrus, mucronatus, setaceus, fluitans e parvulus ; Schoenus ferrugineus ; Cladium mariscus ; Rhynchospora alba ; Carex micro- glochin, panciflora, cyperoides, pendula, Pseudo-cyperus, riparia ; Typha angustifolia e latifolia ; Sparganium erectum, simplex e natans; Acorus calamus; Potamogeton pecti- nata, aculifolia e graminea; Ruppia maritima; Zannichelia palustris; Althenia filifor- mis ; Posidonia oceanica; Zostera marina e nana; Cymodocea nodosa; Majas graminea; ‘ Vallisueria spiralis; Butomus umbellatus ; Triglochin maritima, palustris e Barrelieri ; Scheuchzeria palustris; Iuncus filiformis, obtusiflorus, articulatus, heterophyllus e su- pinus ; Allium suaveoleus ; Elatine alsinastrum ; Ceratophyllum demersum ; Potentilla palustris ; ecc. Succede alle volte, per alcune delle precedenti specie, che, il livello dell’ acqua in corrente non superando le parti superiori di esse, la forma a nastro è assunta da quelle foglie sclamente che sono sommerse. Le superiori aeree hanno il loro lembo slargato e molto ben distinto dal picciuolo. Si osserva nelle seguenti specie : Potamogeton graminea, heterophylla, natans e fluitans ; Potentilla palustris ; ecc. 6.° Adattamento. Laciniazione del lembo fogliare, che si può paragonare alla laci- niazione ed allo sfrangiamento delle branchie di avfibii, pesci e di altri animali che vivono nell’ acqua. L’ aumento in superficie, relativo alla quantità di mesofillo, com- | pensa la maggiore difficoltà, che incontrano le piante, che vivono nell'acqua, di emet- 66 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI tere ed assorbire gli elementi gassosi ad esse necessarii. Si osserva nelle seguenti specie : Ceratophyllum demersum; Ranunculus aquatilis (varietà : foeniculaceus, tri- cophyllus e fluitans), heterophyllus; Trapa natans; Myriophyllum spicatum e verticil- latum; Hippuris vulgaris; Apium inundatum; Sium latifolium ; Cicuta virosa; Oenanthe globosa ed aquatica ; ecc. Anche in questo adattamento succede alle volte per alcune delle precedenti specie che, trovandosi a vivere in acqua il cui livello non raggiunge il livello delle foglie superiori, hanno esse laciniate solamente e sempre più profonda- mente le foglie inferiori. Si osserva nelle seguenti specie : Ranunculus heterophyllus, terrestris, subpeltatus ed aquatilis ; Trapa natans; Myriophyllum spicatum e verticil. latum ; Hippuris vulgaris; Apium inundatum ; Sium latifolium ; Cicuta virosa ; Oenante globosa ed aquatica; ecc. | 7.° Adattamento. Fenestrazione del lembo fogliare, che può considerarsi come una laciniazione, in cui le lacinie non sono libere, ma rimangono unite da brandelli tra- sversali di mesofillo. Si osserva nell’ Uovirandra fenestralis. Dott. PERROTTA ANDREA INDICE Forze. Adattamenti 1.° Impicciolimento del lembo fogliare. Pressione | 2.° Allungamento del picciuolo. 3.° Galleggiamento della pianta. Fisiche 4,° Restringimento ed allungamento del lembo. Stato d’ e- ua di tutte le foglie (o) D O to suine 5.° Restringimento ed allung.'° del lembo Sa dea di tutte le foglie delle inferiori soltanto 7.° Fenestrazione del lembo fogliare. n° °° 6.° Laciniazione del lembo Chimiche.......e00000 RIVISTA BIBLIOGRAFICA Pubblicazioni ricevute e per le quali ringraziamo i gentili autori od editori. L’ amministrazione s’incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è segnato il costo, ed anche le altre se possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda, cent. 30 per la francatura della Corrispondenza. Per gli abbonati e le opere dell’ estero, aumentano le spese postali. Desiderando risposta scrivere in cartolina doppia. LORENZI dott. ARRIGO. Una questione relativa alla nomenclatura delle stazioni vege- tali acquatiche. (Udine 1900 - In alto. Cronaca della Società Alpina Friulana Anno XI Estr. di pag. 1l in-8). L'A. considera soltanto un ordine delle diverse stazioni vegetali, le acquatiche, di cui ne fa una breve discussione comprendendo la opportunità di studiare una nomenclatura scelta con carat- teri uniformi. Aggiunge quì gli ostacoli che si presentano nel classificare le più semplici unità fitogeografiche. MANTERO GIACOMO. Materiali per un catalogo degli imenotteri liguri Parte II Crisidi e Mutillidi. (Genova 1899 - Annali del Museo Civico di Storia Naturale Serie 2.2 Vol. XX Estr. di pag. 16 in-8). Sebbene non sia considerevole il numero delle specie che l' A. enumera in questa nota, non è al certo priva d’interesse per i nuovi dati che vengono ad aggiungersi alla conoscenza della distribuzione geografica degli Imenotteri nella regione della Liguria, è RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 67 NOBILI GIUSEPPE. Contribuzioni alla conoscenza della Fauna carcinologica della Papuasia, delle Molucche e dell’ Australia. (Genova 1899 - Annali del Museo Civico di Storia Naturale Serie 2.* Vol. XX Estr. di pag. 53 in-8). Il materiale che forma l'oggetto di questo lavoro fa parte delle importanti collezioni carcinologiche del Musso Civico di Storia Naturale che il Prof. Gestro con- cedeva allo studio dell’ A. Sono ivi elencati 142 specie e varietà delle quali 134 appartengono ai Decapodi e 7 agli Stomatopodi. Le specie nuove sono: 6 nei Decapodi e l negli Stomatopodi; le varietà e sottospecie nuove sono 4 nei Decapodi. Un solo genere è nuovo. L'A. da in ultimo un elenco delle località. LOPEZ dott. CORRADO. La festa degli alberi - (Siena 1900 - Tip. Cooperativa). È un bellissimo discorso pronunciato nel R. Liceo Guicciardini. GESTRO R. Materiali per lo studio delle Hispidae (Genova 1899 - Annali del Museo Civico di Storia Naturale Serie 2.2 Vol. XX Estr. di pag. 18 in-8). Durante gli studi fatti sulle Hispidae di Sumatra, l’ A. trovatosi di fronte ad incertezze sentì il bisogno di occuparsi del genere Onco- cephala, e ciò lo spinse a procurarsi un materiale più cospicuo. Questo suo desiderio fu appagato poichè le Direzioni dei Musei di Bruxelles e Parigi ed i Sigg. Oberthiir, I Weise e H. E. An- drevves gli offrirono in comunicazione importanti esemplari tipici. L'A. presenta in una nota il riassunto delle sue osservazioni fatte, le descrizioni di alcune specie nuove e dà l'elenco di tutte quelle descritte fino al giorno d' oggi. GESTRO R. Materiali per lo studio delle Hispidae (Genova - Annali del Museo Civico di Storia Naturale Serie 2.3 Vol. XX Estr. di 15 pag. in-8). In questa memoria l’ A. da alcuni cenni sul genere Coelcenomenodera. PARATORE dott. EMANUELE. L’ ipotesi del Duval-Jouve nella disposizione delle la- mine fogliari di alcuue Graminacee (Genova 1900 - Malpighia Anno XIII Estr. di pag, 15 in-9), Sono importanti ricerche anatomo-biologiche su alcune Graminacee, 1 Tavola di 8 figure sta a corredo del libro. PARATORE dr. EMANUELE. Kicerche istologiche sui tubercoli radicali delle Leguminose (Genova 1900 Ibidem Estr. di pag. 25 in-9). L'A. riassume le varie opinioni sulla biologia dei tubercoli radicali dells Luguminose. Termina il lavoro con l tavola di 108 figure. PARATORE dott. EMANUELE. Le funzioni della vita (Riproduzione) (Acireale - Atti e Rendiconti dell’ Accademia di Scienze Lettere ed Arti dei Zelanti e PP dello studio. II.® Conferenza, Estr. di pag. 22 in-8). Distinte da principio due forme di Riproduzione: 1.* Monogena (Agamo- genesi) 2.* Digena (Gamogenesi) l’ A. dopo un bellissimo svolgimento della materia dà in ultimo alcune note importanti. BRIAN A. Sulla distribuzione geografica in Italia del « Titanethes feneriensis » Parona. (Genova 1899 - Atti della Società Ligustica di Scienze Naturali e geografiche Vol. X Estr. di 8 pag. in-8). Ben poco essendo detto fin ora della fauna Ligure a riguardo de’ Crostacei cavernicoli, se togliamo brevi cenni dati dal Prof. Gestro sull'esistenza del genere Titanethes nelle grosse delle Fate e della Suia, nonchè di una specie di Niphargus in quelle di Bocca Lupara, l’ A, crede ne- cessario riconfermare la presenza dei Titanethes nelle suddette grosse di determinarne la specie e, trattandosi di uaa forma nota, di presentare almeno l’area di diffusione. Un prospetto finale rias- sume le specie conosciute del genere Titanethes Schiòdte. A. CHAUVEAU e S. ARLOING. ‘rattato di Anatomia Comparata degli animali dome- stici. (Forino 1888 Unione Tipografica Editrice Pag. 1141) Questa bellissima opera è una prima traduzione italiana sulla terza edizione francese a cura dei dottori Federico Boschetti e Vittorio Colucci, intieramente riveduta ed aumentata di Note per la parte italiana dal dott. Tommaso Longo. Il grande amore che ai nostri giorni si portò in Italia agli studi di Zooiatria e di quanto ha rapporto all’ Anatomia istologica dell’uomo e degli animali, alla comparazione delle forme e del modo di funzionare degli organi interni, indussero a tradurre la stampa in lingua italiana di questo magistrale trattato dettato dall’ Illustre A. Chauveau, Direttore della Scuola Veterinaria di Lione. L'impegro posto dai traduttori e il nome del revisore l' Egregio Prof. Tommaso Longo, il quale 68 RIVISTA ITALIANA Dì SCIENZE NATURALI gentilmente accettò di rivedere la traduzione, di arricchirla degli studî che da varii anni Egli sta raccogliendo nell’ Istologia Generale, hanno ormai quella meritevole fiducia che gli studiosi di anatomie comparata sanno sempre apprezzare. E se la Francia, la Germania e l'Inghilterra vantano dotti professori che fecero progredire la scienza anatomica, la nostra cara patria possiede moltissimi studii sulla, materia dovuti (per non. parlare dei trapassati) agli egregi professori: Bizzozero, Lessona, Canestrini, Giacomini, Golgi, Per- roncito, Perosino e varî altri che non solo alcuni fra essi ci o nella pubblicazione di questo lavoro, ma vollero eziandio favorire note speciali. L'Opera è divisa in due parti distinte: nella prima vien presentata l’ Anatomia; nella seconda I’ Istologia del Prof. Cav. T. Longo. 406 figure sono unite al testo che è scritto con una chiarezza e lucidità di carattere impareggiabile. (Prezzo dell'intera Opera in 2 Volumi L. 26). TIETZE dott. FEDERICO. Due cranî scafoidei - Idee sulla scafocefalia (Padova 1399 - Atti della Società Veneto-Trentina di Scienze Naturali Vol. IV fasc. I Serie II Estr. di 16 pag. in-8). Avuto gentilmente a studiare 2 cranî, l favoritogli dal Sig. Francesco Zanotto studente di medicina e l'altro dal Gabinetto di Antropologia dell’ Università di Padova, in questa nota l’ A aggiunge qualche idea sulle teorie già emesse sulla genesi della scafocefalia. TIETZE dott. FEDERICO. Contributo all’ Acarologia d’ Italia. Osservazione sulla fauna del litorale di Malamocco (Padova 1899 - R. Stabilimento P. Prosperini pag. 31 in-8). Nel presente lavoro sono contenute 96 specie che l' A. ha annoverate seguendo l’ ordine del Prospetto dato dal Prof. Canestrini. i Di esse due sono nuove: il Trichotarsus clypeatus ed un Hypocthonius che l’ A. chiama H.. Canestrini in omaggio al suo illustre maestro. Altre 2 specie pure nuove per l’Italia sono: Ori- bata lucasîi Nic. riscontrata finora in Francia ed in Inghilterra edil Gamasus hungaricus Sup.. dell'Ungheria. Segue quindi la descrizione di alcune forme indeterminate alle quali l’ A. non stima opportuno porre nomi per non introdurre confusione: una quì descritta molto probabilmente è una forma di passaggio del Gamasus litorali col quale l' ha trovata sotto le pietre bagnate dall’ acqua. Ed ora noi facciamo voti affinchè l' A. possa felicemente proseguire le sue ricerche per giun- gere al fine della sua meta con l’aiuto del Chiar. Prof, Canestrini che non ha mai disdegnato di prestargli la sua valida opera ed al quale l’ A. invia i più sentiti ringraziamenti per l’ appoggio a lui dato in questo contributo. MEZZANA N. Sopra un caso di fasciazione nel fusto di Cucurbita Pepo L. (Firenze 1899 - Bullettino della Società botanica italiana Adunanza 12 Novembre Estr. di 7 pag. in-8). L'A. in questa memoria descrive la parte superiore di un fusto fasciato di Cucurbita .Pepo L. raccolto in un podere del Dott. Ignazio Zunini a Sanda (alt. 170 m.) presso Savona. E quantunque la fasciazione del fusto in questa specie sia frequentemente osservata dal Prof. Penzig nella sua classica opera (Pflau- zen Teratologie, Genua 1890 Vol. 1 p. 497) anche in questo caso per certe sue particolarità è me- ritevole di venire registrato. PASSERINI prof. N. Sulle cause che rendono le piante coltivata oggi più che in passato soggette ai danni dei parassiti. (Firenze 1900 - Atti della R. Accademia dei Georgofili Vol. XXIII Disp. 1.2 Estr. di 16 pag. in-8). È una rilevante memoria letta dall’ Egregio A. nell’ Adunanza 4 febbraio alla R. Accademia dei Georgofili. . MOSCHELLA GIUSEPPE. I mammiferi di Reggio Calabria, ovvero sguardo sulla mammi- fauna locale - (Reggio Calabria - Stab. Tip. Francesco Morello pag. 37 in-8). L'A. presentata prima una dedica alla memoria del Cav. Pietro Paolo Moschella suo affettuosissimo zio, dà poi prin- cipio all’ elenco sulla fauna del suo Paese, classificando i RIDER secondo il bel CRILERA del Cornalia, inserito nella Mauna italiana. In questa memoria, con una più ristretta distribuzione sistematica riassunta in un quadro, l'A, si è attenuto alla massima semplicità, anche perchè la conoscenza delle meraviglie del mondo or- ganico, come mezzo per la morale educazione di un popolo, potessero essere a cognizione di tutti [dia i suoi concittadini, VA RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 69 BIBLIOGRAFIA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Questo catalogo di quanto viene pubblicato in Italia relativamente alle Scienze naturali, cre- diamo sia l’unico che si stampi fra noi ed è forse perciò che gli studiosi e specialmente. gli esteri, ci hanno spesso fatte calde premure a chè procurassimo di renderlo il più possibile com- pleto. Per la qual cosa preghiamo gli autori italiani e quelli esteri che scrivono in pubblicazioni italiane o di cose italiane, relative alle scienze naturali, a favorirci possibilmente una copia dei loro scritti, o fornirci anche solamente i dettagli sufficienti per poterne dare un simile annunzio ai seguenti. I gentili autori che ci faranno questo favore, avranno un qualche compenso nel far così conoscere il titolo dei loro scritti nei centri scientifici di tutto il mondo, poichè questa Rivista non solo è diffusa per i molti abbonati che ha, ma viene anche inviata in cambio ad oltre 200 pubblicazioni dei principali sodalizi scientifici italiani ed esteri. N. B. L’amministrazione s’ incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è notato il costo, ed anche le altre se è possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino conla do- manda cent. 30 per la francatura della corrispondenza, per le altre basta scrivere in cartolina doppia. Pubblicazioni del 1899 Soggetti d’Indole generale e. di Tecnica 1 Arrigoni degli Oddi conte E. Relazione sul IV Congresso internazionale di zoologia tenu= tosi in Cambridge nell’ agosto. (Venezia, Atti R. Ist. Veneto Sc. let. ed arti T. 68 parte II p. 723-65). 2 Bonomi prof. A. Necrologia al cav. prof. Sigismond» Brogi. (Siena, Avic. fasc. 19-20 p. 93-95). 3 Bombicci prof. L. Spari contro le gran- dinate. Notizie e consigli. (Bologna, Tip. Mareg- giani, pag. 1-56). 4 Canestrini E Sull'evaporazione dell’ acqua da superficie acquea, terrosa ed erbosa. (Padova, Atti della Soc. Veneto-Trentina di Sc. Nat. S. 2 Vol. 3 fase. 2 pag. 295-305). i 5 Coppadoro A Un'altra visita alla grotta di Villanova, (Udine, In alto N. 3 paz. 41-42). 6 De Angelis d’Ossat G. I sofismi ele scienze naturali. (Siena Boll. del Nat. fasc. 10-12). 7 Filonardi V. Gheledi. (Napoli, Boll. Soc. Africana d’Italia fase. 1 e 2 pag. 1-6) 8 Gh. A. Le più grandi corna di Stambecco e di camoscio. (Siena, Boll. del Nat. fasc. 12 pag. 145-147). 9 Griffini dr. A. Sulla funzione fisiologica . dell'acido cianidrico nelle piante. (Torino Gaz- ‘z-tta delle Campagne N. 12 estr. di 2 pag. in-8). 10 Lusini V..Azione biochimica del siero ematico naturale ed artificiale sopra alcuni al- - caloidi ed in particolare sulla tossicità della «stricnina. (Siena, Atti della R. Accad. dei Fi- | siocritici Vol. Il pag. 167-224). } ll Luzj march. dr. F. Ricerche su Conca città creduta sprofondata nel mare (cont.’. (Sie- na, Boll. del Nat. fasc. 2 pag. 20-23 e seg.). 12 Marcialis prof E. Pregiudizi sugli ani- mali della Sardegna, (Cagliari, Tip. dell’ Unione Sarda pag. 71). 13 Mariani E. Su alcune grotte dell’ alta Brianza. (Udine, In Alto N. 3 pag. 42-43). 14 Manasse E. Analisi chimica della Li- monite di Monte Valerio. (Pisa, Atti della Soc. Toscana di Sc. Nat. Vol. XII pag. 21-22). 15 Martelli dott. D. Le uve ed i vini del 1898 e la pratica della preparazione del vino nella prov. di Pisa. I burri della Garfagnana ri- spetto alla legge 19 luglio 1894. (Roma, Tip. Bertero pag. 20). 16 Martelli dott. D. Natura mineralogica e composizione chimica della Sabbia silicea di Tri- palle presso Fauglia (Pisa, Lab. di chimica agra- ria della R. Univ. pag. 4). 17 Martelli dott. D.Il carbonato di calcio contenuto in ‘alcune terre della prov. di Pisa. (Ibidem pag. 10). 18 Passerini N. Modificazioni al solforatore per botti sceme. (Firenze, Atti R. Accad. dei Georgof. Disp. 1 Estr. di 4 pag.). 19 Passerini N. Su di un Psicrometro por- tatile. (Psicrometro Fionda). (Firenze, lbidem Estr. di 4 pag.). ‘20 Pavesi prof P. Il prospetto delle lezioni Spallanzani scritto da lui medesimo. (Pavia, Boll. Scient. N. 1-2 Estr. di 8 pag.). 21 Pavesi prof. P. Il crimine scientifico Spallanzani giudicato. (Milano, Rend. R. Istit, Lombardo Vol, XXXII Estr, di 3 pag.). 70 RIVISTA ITALIANA DI 22 Righi prof. A. Sopra un curioso feno- meno osservato facendo passare una corrente elettrica in un tubo a gas rarefatto. (Bologna, Rend. d. Sessione d. R. Accad. delle Sc. dell’ Ist. Vol. 3 fasc. 3 pag. 79-82). 23 Riva C. Escursioni nel Caucaso e nel- l’ Armenia in occasione del Congresso geologico internazionale di Pietroburgo. (Milano, Atti Soc. It. di Sc. Nat. e del Museo Civ, di St. Nat. fasc. 4 pag. 325-347). 24 Rosa D. La riduzione progressiva della variabilità e i suoi rapporti coll’estinzione e col- l’ origine delle specie. (Torino, Ed. Clausen). 25 Rossetti E. Un' escursione nella Pampa , Argentina. (Milano, Atti Soc. It. di Sc. Nat. e del Museo Civico di Storia Naturale fasc. 4 pag. 305-318). 26 Simonelli prof V.Il < Ruglio della ma- rina nel Senese » e i « Mistpoeffers » del mar del Nord. (Firenze, La Cultura Geog. N. 5 e seg.). Pubblicazioni del 1899 Geologia e Mineralogia I Airaghi C. Echinidi di Carcare, Dego, Cas- sinelle e dintorni. (Milano, Atti della Soc. It. di Sc. nat. e del Museo Civico di St. Nat. Volume XXXVIII fasc. 3.° pag. 8 in-8). 2 Banti dr. A. La Cocciniglia dell’ Evonimo. (Padova, Boll. Entom. Agraria Patolog. veg. N. l e seg... 3 Bellini dott. R. Alcune osservazioni rela- tive alla geologia del monte Subasio (Assisi, Atti dell’ Acc. Properziana del Subasio, N. 15 Estr. 7 pag.). 4 Boeris G. Sopra la tridimite di S. Pietro Montagnon negli Euganei. (Milano, Atti della Soc. Ital. di Sc. Nat. e del Museo Civ. di Storia Nat. Fasc 1.° e 2.° pag. 17-32 con 2 tav.). 5 Borsieri C. Escursione geologica a. S-E. . di Roma. (Siena, Boll. del Nat. fasc. 5 p. 59-61). 6 Botti U. Dei piani e sotto-piani in Geo- logia. (Reggio Calabria, Tip. D. Andrea 398 pag. in-8). 7 Cacciamali G. B. Geologia delle Colline circostanti a Brescia. (Siena, Rivista It. Sc. Nat. fasc. 11-12 Pag. 143-145). : 8 Canavari M. Ostracodi siluriani di Sar- SCIENZE NATURALI degna. (Pisa, processi verbali della Soc. Tosc. di Sc. nat. adunanza 7 maggio pag. 3 in-8). 9 Canavari M. Hopliti titoniani dell’ Ap- pennino centrale. (Pisa, Mem. della Soc. Tosc. di Sc. naturali Volume XVII pag. 10 in-4 con l tav.). 10 Capellini Sen. prof. G. Balenottere mio- ceniche di San Michele presso Cagliari. (Bolo- gna, Rend. d, Sessioni d. R. Accad. delle Scienze dell’ Ist. Vol. 3 fasc. 3.° pag, 75-77). 11 Checchia G. Escursione geologica ai Colli Laziali (Siena, Boll. det Nat. fasc. 6-7 p. 78-79). 12 Colomba L. Su alcuni materiali da co-. struzione in leucotefrite del sottosuolo. (Torino, Atti R_Accad. d. Sc. Nat. Vol. XXXIV disp. 13 pag. 20 in-8). 13 D'Achiardi G. Studio di alcune varietà | di opale della Toscana. (Pisa, Atti della Soc. Toscana di Sc. Nat.) Vol. XI, pag. 114-136). 14 D’ Achiardi G. Osservazioni sulle ano- malie ottiche del granato dell’ Affaccata (Elba). (Pisa, Ibidem pag. 193-155). i 15 D’ Achiardi G. Fosforescenza di alcune dolomie dell’ Elba. (Pisa, Ibidem pag. 156-157). 16 D’ Achiardi G. Minerali del marmo di Carrara. (Pisa. Ibidem Vol. XII pag. 4). 17 De Alessandri G. Eossili cretacei della Lombardia. (Pisa, Paleontographia italica Vol. IV pag. 34 in-4 con 3 tav.). 18 De Angelis D’ Ossat G. Il gen. Helio- lites nel devoniano delle Alpi Carniche italiane. (Roma, Boll. Soc. Geol. it. Vol. XVIII fasc. 1.° pag. 8 in-8). 19 Del Giudice G. e Noè G. Relazione della escursione geologica al Malpasso a Sud di Roma. (Siena. Boll. del Nat. fasc. 5 pag. 64-66). 20 De Stefani C. Come l’età dei graniti si debba determinare con criteri stratigrafici. (Ro- ma. Boll. d Soc. Geol. Ital. Anno XVIII pag. 36 in-8 con 2 tavole). 21 De Stefani C. e Nelli B. Fossili mio- cenici dell’ Appennino Aquilano. {Roma, Rendi- conti della R. Accad. dei Lincei S. V. Vol. VIII fasc. 2.°, pag. 5 in-4). 22 De Stefani C. e Fantappiè L. I ter- reni terziarii superiori dei dintorni di Viterbo. (Roma, Ibidem fasc. 3, pag. 9 in-4). 23 De Stefano G. Un nuovo lembo conchi- glifero di Reggio Calabria. (Roma, Ibidem fasc, l pag. 3 in-8). RIVISTA ITALIANA DI 24 De Stefano G. Appunti sopra alcuni lem- bi dei terreni posterziari di Reggio Calabria. (Roma, Boll. d. Soc. Geol. ital. Anno XVIII pag. 38 in-8 con 2 tav.) 25 De Stefano G. Paleogeografia post-plio- cenica di Reggio Calabria. (Milano, Atti d. Soc. Il. di Sc. Nat. e del Museo Civico di St. Nat. Vol. XXXVIII pag. 22 in=8). 26 De Stefano G. Studi stratigrafici e pa- leontologici sul sistema cretaceo della Sicilia, (Pisa, Paleontographia italica Vol. IV pag. 46 in-4 con 5 tav.). 27 Fornasini C. Le globigerine fossili d'Ita- lia. (Pisa, paleontographia italica Vol. IV pag. 14 in-4). 28 Fornasini C. Le Polistomelli ne fossili d'Italia. (Bologna, Memorie dell’ Accad. delle Sc. dell’ Istituto Serie V. T. VII pag. 24 in-8). 29 Franco P. Se il cono del Vesuvio esi- stesse prima del 79. (Roma, Boll. Soc. Geol. it. Vol. XVIII fasc. 1 pag. 4 in-8). 30 Gentile G. Escursione geologica a S. Po- lo dei Cavalieri (Roma). (Siena, Boll. del Nat. fasc. 4 pag. 43-45). 31 La Valle G.I giacimenti metalliferi di Sicilia in provincia. (Messina, Puntata 1.2 pag. 34 in-4 con carta). 32 Lazzarini A. Alcuni fenomeni carsici nei dintorni di Socchieve. (Udine, In Alto N. 1 e seg.). 33 Longhi P. Sopra i resti di un cranio di Champsodelphis fossile scoperto nella molassa miocenica del Bellunese. (Padova, Atti d. Soc. Veneto-Trentina di Sc. Nat. S. II. Vol. 1II fase. II pag. 323-382). 34 Losito C. Escursione a nord di (Siena, Boll. del Nat. fasc. 4 pag. 45-46). 35 Manasse E. Nuovo modo di presentarsi della tormalina elbana. (Pisa, Atti della Soc. Toscana di Sc. Nat. Vol. XI pag. 104-107). 36 Manasse E. Analisi chimica della Li- monite di Monte Valerio. (Pisa, Ibidem Vol. XII pai?) 37 Mariani E. Ricerche micropaleontologi- che su alcune rocce della creta lombarda (Mi- lano, Atti d. Soc. Ital. di Sc. Nat. e del Museo Civ. di St. Nat. fasc. I. e II. pag. 195-204 con 2itava.. | 38 Martelli dr. D. Il carbonato di calcio con- tenuto in alcune terre della provincia di Piso. Roma. SCIENZE NATURALI “1 Memoria letta nell’adunanza ordinaria del dì 5 Marzo. (Firenze, Atti d. Reale Acc, Econ. Agr. dei Georgofili Vol. XXII Disp. 1.* Pag. 27-36). 39 Matteucci V. R. Cenno delle attuali ma- nifestazioni del Vesuvio (Napoli, Rend. dell’ Acc. delle Sc. Fis. e mat. S. 3 Vol. V. Fasc. 6 e 7 pag. © in-8). 40 Mercalli G. Tufi olivinici di S. Venanzio (Umbria). (Milano, Atti della Soc. it. di Sc. nat. e del Museo Civ. di St. Nat. Vol. XXXVIII fase. le? pag. 3 in 8). 41 Neviani A. Briozoi delle formazioni plio- ceniche e postplioceniche di Palo, Anzio e Net- tuno. (Roma, Boll. Soc. Geologica It. Vol. XVII fasc. 4 pag. 13 in-8). 42 Novarese V. Le Alpi Piemontesi (Roma, Dalla Memorie della Soc. Geograf. ital. Vol IX P. I pag. 60 in-8). 43 Pagani U. Sopra due nuovi hollitori o salse sul torrente Sellastra nel circondario di Imola. (Roma, Boll. Soc. Geografica ital. S. II Vol. XIl N. 5 pag. 7 in-8). 44 Pantanelli D. Ricerche sulle sabbie flu- viali e sotterracee di Secchia e Panaro. (Mode- na, Dagli atti della Soc. dei naturalisti e mate- matici S. IV Vol. 1 pag. 8 in-8). 45 Parona C. F. Osservazioni e sull’ età del calcare di scogliera presso Colle Pagliare nell’ Abruzzo aquilano. (Torino, Atti d. R. Acc. d. Sc. Vol. XXXIV disp. 8 pag. 10 in-8). 46 Passerini prof. N. Sopra la composi- zione dei calcari alberesi delle colline del Fio- sulla fauna rentino. Nota letta nell’ adunanza ordinaria del dì 15 gennaio. (Firenze, Atti d. Reale Accad. Econ. Agr. dei Georg. Vol. XXII disp. l p. 44-49). 47 Passerini N. Sopra la composizione di Calcari alberesi nelle colline del fiorentino. (Fi- renze, Atti R. Accad., dei Georgofili Disp. 1 Estr. di 3 pag). 48 Pero dr. P. Elementi di Geografia Fisica e di Geologia, ad uso delle scuole secondarie. (Milano, Edit. dott. F. Vallardi 268 pag. in-8). 49 Piolti G. Sulla presenza della jadeite nella Valle di Susa. (Torino, Atti R. Accad. delle Sc. Vol. XXXIV disp. 12 pag. 9 in-8). 50 Portis A. Una nuova specie di Rinoce- ronti fossili in ltalia? (Roma, Boll, della Soc. Geol. Ital. Anno XVIII pag. 16 in-8 con tav.). 51 Raffo dr. G. Del peso specifico di alcune lave del Vesuvio e dell’ Etna dopo essere state 72 sottoposte ad altissime temperature. (Catania, Boll. delle Sedute dell’ Accad. Gioenia di Sc. Nat. Fasc. LIX pag. 9-11). 52? Riva C. Brochantite di Rosas nel Sulcis (Sardegna) (Roma. Rendic. R. Accad. dei Lincei S. V. Vol. VIII fasc. 7 pag. 2 in-4). 53 Riva C. Sopra la formazione diabasica e sopra alcuni minerali di Rosas nel Sulcis (Sar- degna). (Milano, Rendiconti del R. Istituto Lom- bardo di Sc. e Lettere S. II Vol. XXXII fasc. iV pag. 17 in-8). 54 Roccati A. Nuove ricerche sulla prove- nienza del materiale roccioso della Collina. (To- rino, Atti R. Ace. delle Se. Vol. XXXIV disp. 13 pag. 12 con tavola). 56 Sabatini V. Relazione sul lavoro ese- guito nel triennio 1896-97-98 sui vulcani del- l’Italia centrale e i loro prodotti. (Roma, Boll. del R. Comitato Geolog. d’ Italia N. 1 pag. 30-60). 56 Sabatini V. Sopra alcune roccie della Colonia Eritrea Parte III. (Roma, Ibidem N. 2 pag. 160-168 con l tav.). 07 Salle E. Del calcare alberese. (Pisa, pro- cessì verbali della Soc. toscana di Sc. nat. Adu- nanza 7 maggio pag. 6 in-8). 58 Salle E. Del calcare alberese. (Pisa, Atti della Soc. Tosc. di Sc. Nat. Vol. XI p. 144-150). 59 Sestini prof. Cav. F. Effiorescenze cal- caree caralteristiche colle terre coltivate (Fi- renze, Atti R. Acc. economico-agraria dei Geor- gofili pag. 341-352 con 1 tav.). 60 Silvestri A. Foraminiferi pliocenici della provincia di Siena. Parte II. (Roma, Mem. del- l' Accad. pont. dei Nuovi Lincei Vol. XV pag. 228 in-4 con 6 tav.). 61 Spezia G. Sopra un deposito di quarzo e di silice gelatinosa trovato nel traforo del Sem- pione. (Torino, Atti R. Accad. delle Se. Nat. Vol. XXXIV disp. 13 pag. 9 in-8) 62 Squinabol S. Cenni di Geografia fisica e di Geologia per le scuole secondarie (Livorno, Ed. Giusti Raffaello Pag. 303 con fig.). 63 Tommasi A. Alcuni fossili nuovi nel Trias inferiore delle nostre Alpi. (Milano, Rend. del KR. Istit. lombardo S. II Vol. XXXII Fasc. XI pag. 4 in-8 con l tav.). 64 Ugolini P. R. Molluschin uovi o poco noti! del pliocene della Val d'Era. (Bologna, Riv. It. di paleontologia Anno V. fasc. I pag. 5 in-8). RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI. Siena, Tip. e Lit, Sordo-muti di L. Lazzeri 65 Verri E. e De Angelis D’Ossat G. Contributo allo studio del Miocene nell’ Umbria (Roma, Rendiconti della R. Acc. dei Bincei S. V. Vol. VII fase. 11 e 12 pag. 8 in-4). 66 Verri A. e De Angelis d’Ossat G. Cenni sulla Geologia di Taranto. (Roma, Boll. d. cn Soc. Geol. ital. Anno XVIII pag. 32 in-8). ci. fi 67 Vigo G. Studio petrografico su alcune roc- | x ce della Carnia (Roma, Rendiconti della R. Acc. de. dei Lincei S. V. Vol. VIII Fase. 10 pag. 6 in-4). va 68 Vinassa De Regny P. E. Nuovi generi | di Radiolari del miocene di Arcevia, (Roma. Boll. x Soc. Geol. Ital. Vol XVII fasc. 4 pag. 2 in-8). È 69 Vinassa De Regny P. Pesci neogenici ; o del Bolognese. (Bologna, Riv. ital. di paleontol. Anno V. fasc. Ill pag. 6 in-8 con tav). 70 Viola C. Per l’ anortite del Vesuvio. Nota IIS. (Roma, Rend. della R. Acc. dei Lincei S. V. Vol. VIII fasc. 10 pag. 7 in-4). 71 Viola C. Sopra alcuni minerali italiani. (Roma, Ibidem fasc.. 1] e 12, p. 14 in-4°. A; 855: (i it DE Cw fa e, sr po È "a DE A, Botanica, Paleofitologia - Agricoltura Pubblicazioni del 1899 1 Alzona C. Escursione sull’ appennino. (Sie- na, Boll. del Nat. fasc. 9 pag. 109-111). O Ra 2 Arcangeli G. Una rapida escursione al Moncioni ed a Brolio. (Firenze, Nuovo Giornale Bot. Ital. N. 1 pag. 38-50). se 3 Arcangeli G. Sulla tossicità del Boletus. luridus. (Pisa, Atti della Soc. Tosc. di Sc. Nat. | Vol. XI pag. 139 e seg... 4 Arcangeli G. Sopra varii funghi raccolti nell’ anno 1896. (Firenze, Boll. della Suc. Bota- nica Ital. N. 1 e seg.). 5 Arcangeli G. Sopra alcune piante di Ara- ucaria coltivate nell’ Orto botanico pisano. (Fi- renze, Ididem N. 5-0 pag. 90-93). RE 6 Arcangeli G. Sull’ Araucaria mbricata Pav. del R. Orto botanico di Pisa. (Firenze, Ibi- dem N. 4 Pag. 76-79). 7 Baldacci A. Rivista della collezione bota- nica fatta nel 1896 in Albania. (Firenze, Nuovo S Giornale Bot. Ital. N. l e seg.). Miei: (continua) - Sommario del N N, ,97- 98 del giornale iniliosia talia ” Avicula * pra Martorelli prof. Giacinto. Nuova apparizione del Turdus obscurus, Gmel. Pag. 33. | Arrighi Griffoli conte G. Note ed appunti di un cacciatore sui nostri uccelli migratori. Parte I.a (cont.). Pag. 35. Vallon G. L'emigrazione in generale ad Helgoland. (cont.) Pag. 40. Abeni ing. Crescenzio. Caccia con panioni alle Cincemore sul Bresciano Pag. 42. Lucifero Armando. Avifauna calabra. (cont.) Pag. 49. VAL TURE DI SPECIE RARE 0D AVVENTIZIE, VARIETÀ, MOSTRUOSITÀ, IBRIDISMI ED Sio ALTRE NOTE ORNITOLOGICHE. G. A Griffoli Padorna cornuta — Rossi F. Chroce- phalus ridibundus — Magni. Da Milano — Fabani C. Cattura di Aquile Pag. 52-53. CACCE E PASSAGGI — Redazione. — Riassunto di notizie sulle cacce, arrivi e passaggi di uccelli nella. regione italica dal Febbraio all’ Aprile 1900 Pag. 53- 54. Notiziario Pag. 54. — Ornitologi defunti Pag. 56. | © Sommario del N. 8 del” Bollettino del Naturalista , Lupi Dott. E. Punti distinti su rocce magnetiche del cratere di Vico. Pag. 25. | De Stefano Dott. G. Il Cenomaniano di Brancaleone Calabro (continua) Pag. 27. | Castelli Dott. G. Materiali per una fauna del Polesine (Prov. di Rovigo) Pag. 32. Insegnamenti pratici Pag. 35. — Invenzioni e scoperte Pag. 36. Notiziario Pag. 37. — Nomine, promozioni, onorificenze, premi Pag. 39. — Tavola necrologica Pag. 39 — Richieste e offerte, (gratis per gli abbonati). Pag. 40. 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Questa specie, che forma il passaggio dalle rane ai rospi, è abitatrice abbastanza diffusa dei laghetti e stagni della regione, ma almeno quanto nelle acque, vive pure nei nascoudigli oscuri che le offrono le sponde, e nelle umide sere di primavera esce all'aria aperta. Spesso allora si incontra sulle strade, dove si muove a salti, se non raggiungono l’agilità dei movimenti delle rane, sorpassano però di gran lunga le pi: gre movenze dei rospi. 5. Bombinator Parotidi e timpano invisibili. Pupilla triangolare. La lingua attaccata con tutta la superficie inferiore. Grandi membrane natatorie. | ‘9. Bombinator bombinus Hagl. Rombinator è Synon: Bombinator igneus Merrem-Depoli, Rett. e anfib. . Bombinator igneus-Cabich, Notizie di Veglia Piccolo anfibio della lunghezza di 3.5-4.5 cm. dal corpo tozzo. Denti palatini in due linee brevi e molto avvicinate. Maschi senza vescica sonorà. Dorso olivastro grigio cenerino o bruniccio, al di sotto ranciato con macchie nere azzurrognole, | | ‘ Ho riscontrato questo anfibio, che Matisz dimentica di riportare, in varie pozze; ed ultimamente anche nella Recina. III. Bufonida Corpo in generale piuttosto tozzo. Pelle per lo più assai verrucosa. Pupilla verti: cale, parotidi ben sviluppate. La lingua concresciuta alle mascelle colla sua parto ‘an: teriore. i 6. Bufo Occhi molto sporgenti. Palato del tutto sprovvisto di denti. Timpabo ‘e parotidi per lo più distinti. Dita con mezze membrane natatorie. 10. Zufo vulgaris Laur. Luughezza variante tra i f, 5-22 centimetri. Tutto il corpo sparso di verruche e bitorzoli di varia grandezza. Dorso color giatlo-grigio, o grigio-bruno con macchie brune fosche; ventre bianco grigio o grigio giallastro con 0 senza macchie nere. 11. Bufo variubilis Pall. | Synon: Bufo viridis Laur. - Matisz, La fauna del n | Bufo viridis Laur. - Depoli, Rett. e anf. Bufo variabilis - Cubich, Notizie di. Veglia. Lungo cm. f. 5-13. Alquanto più snello del precedente. Lunghe parotidi reniformi, timpano distinto. Le membrane natatorie più piccole. Color fondamentale bianco-sporco, sul dorso macchie verdi oscure e pustolette rosse, sul ventre macchiette nere, f, ‘Lo rana gl Ma Sha 92 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Comupi le ritirate abitudini e le solitarie dimore, queste due specie di rospi si incontrano con uguale frequenza da noi. Non si può neppure escludere a priori Ja pre- senza di una terza specie, il 2. calamita, come già osservai nella prima parte di que- sto lavoro. Fra tutti gli anfibi, sono forse i rosp?, quelli che porgono ‘maggior campo alla repulsione ed al ribrezzo, causa il loro poco attraente esteriore e gli umori acri, esa- geratamente creduti velenosi, che secernono. Anche da noi, ad onta della loro reale utilità, quali distruttori di insetti dannosi, sono aspramente. perseguitati. B. Discodactylia. Le dita terminate da un disco piano, dilatato, depresso. IV. Hylida Senza parotidi. Denti alle mascelle, timpano distinto. 1 Hyla Pelle liscia senza glandole. Vomere dentato. Maschio con una grande vescica sonora. 12. Hyla arborea L. Lunghezza 4 centimetri. Lingua posteriormente libera. Denti palatini in due linee leggermente convergenti. | Dorso verde con una linea laterale nera dalle narici sino alle estremità posteriori; ventre biancastro o brunaccio. Se i rospi sono tra gli anfibi i più antipatici ed odiati, all'incontro la vivace ra- sanella o racola è un animale che si può dir grazioso. Le forme eleganti del corpo il bel color verde così bene incorniciato dalla striscia laterale nera, le agili movenze, la confidenza che nello stato di prigionia essa ben presto acquista verso chi ne ha cura la rendono piacente ed a molti fanno dimenticare l’odiata classe a cui appartiene. In- vece di avvoltolarsi nella melma o saltare tra le canne delle paludi, come la. maggior parte degli anfibi, la raganella ha secito a propria dimora le verdi frondi degli alberi dove, grazie al suo colore eminentemente protettivo, sfugge allo sguardo del più at- tento osservatore, anche quando verso sera fa udire la sua sonora ma punto spiace. vole voce, : vai Da noi essa non è punto rara; la si incontra in tutte le regioni un po’ boscose: sul litorale liburnico, nelle valli, nella parte meriilionale del campo di Grobnico. BIBLIOGRAFIA Borbàs-Matisz. La flora di Fiume e dei suoi dintorni. (I comitati e città dell’ Ungheria. Vol. II. - (Budapest 1896). Caprin. Alpi Giulie. (Trieste 1395). Crivelli. Sul Pelobates fuscus ecc. (Rendiconti del R. Istit. Lombardo - Vol. IV p. 174.). Cubich. Notizie naturali e storiche sull’isola di Veglia. (Trieste 1874). De Betta. Fauna d’Italia. - Rettili e anfibi. (Milano 1874). Depoli. I rettili ed anfibi del territorio di Fiume, (Rivista italiana di Scienze naturali, Siena, Anno XVIII N. 5-6). « | mammiferi del territorio di Fiume. (Boll. del Naturalista, - Siena, Anno XIX N09. i RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 93 Fatio. Observations sur la fan agilis de Thomas, (Revue et magasin de zoologie. Paris 1862.) « Faane des Vertebrès de la Suisse. (Genéve et Bèle 1872). Keauer. Naturgeschichte der Lurche. (Wien und Leipzig 1884). Kobler. Memorie per la storia della Liburnica città di Fiume. (Fiume, 1896). Matisz. La fauna del pendio del Carso e del litorale. (Com. e cit. dell’ Ungh.). « La ftora di Fiume e dei suoi dintorni. (XXVIII. Annuario del R. ginnasio in Fiume 1898). Matisz-Loczi. Le condizioni geologiche di Fiume e del litorale ungaro-croato (Com. € cit. dell’ Ungh.) Salcher. Sul clima di Fiume-Abbazia. I. Annuario del Club Alpino Fiumano. (Fiume 1889). Stache. Uebersicht der geologischen Verhéltuisse der Kiistenlinder von Oesterreich-Un: garn. (Wien 1889). Geo Depoti. RIVISTA BIBLIOGRAFICA Pubblicazioni ricevute e per le quali ringraziamo i gentili autori od editori. L’amministrazione s’incarica di procurare agli abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è segnato il costo, ed anche le altre se possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda, cent. 30 per la francatura della corrispondenza Per gli abbonati e le opere dell’ estero, aumentano le spese postali. Desiderando risposta scrivere in cartolina doppia. PARATORE Dott. EMANUELE. Il Permanganato di potassio come antidoto nell’avve- lenamento per noce vomica ed altre sostanze. (Milano 1899. Clinica medica N. 3 Estratto di pag. 14 in 8). È un notevole trattato che per la sua utilità e importanza non potrà fare a meno di non interessare tutti coloro che si occupano di tal genere di studi. CAMERANO LORENZO. L, studio quantitativo degli organismi e gli indici di variabi- lità, di variazione, di frequenza, di deviazione e di isolamento. (Torino 1900. Atti della R. Acca- demia delle Scienze Vol. XXXV. Adunanza del 25 Marzo Estr. di pag. 19 in-8) In questa interes- sante nota lA. si occupa dello studio quantitativo degli animali per ciò che riguarda principalmente la variabilità dei caratteri individuali nei loro rapporti coi caratteri specifici. i SCROFANI Dott PIETRO. L'apparato genitale nei Gasteropodi. Parte I.® I Polmonate. Con speciali osservazioni sugli organi genitali dell’ helix pomatia e critica sulle figure riportate a pag. 652 e 647 del Manuale di Zoologia del dott. C. Clausen (Ediz. Vallardi) (Modica 1900. Tip. Archimede pag. 16 in 10 con Ll tavola). Nel presente lavoro che forma la prima parte di ciò che l'A. ha preso a trattare rilevasi : . l° Le inesattezze esistenti nella figura rappresentante l’apparato genitale dell’ helix pomatia ri- portata da Clausen nel Manuale di Zoologia e riferita a Paasch. 2° Occupazione dello studio degli organi genitali delle altre specie del genere helis e del ge- nere limos. L'A. in questa memoria rende più evidente la conoscenza del vero su i disegni che talvolta sogliono alterare la giusta verità e descrive tutto ciò che riguarda l’ organografia dell’ apparato genitale dei Polmonati riserbandosi far parola dei Branchiati nella 2 parte del lavoro. 1 Tav. di 16 fig. sta a corredo del libro. sii sE SCROFANI Dott. PIETRO. Sulla forma e lo sviluppo delle unghie e dei ‘canini ni al- cuni carnivori nostrali (Modica 199). Tip. F. Mazza pag. 18 in 10 con 1 tavola). |< In una precelente monografia sui Rapaci l’ A. dimostrò che tra il becco e l'unghia di questi uccelli esiste una certa relazione nello sviluppo, una grande somiglianza nella forma, per l’ adat- tamento di questi 2 organi originariamente diversi, alla medesima funzione, 94 RIVISTA ITALIANA DI SCINEZE NATURALI Quì invece si occupa della forma e dello sviluppo delle unghie e dei canini nei carnivori, esaminando particolarmente 9 specie tutte nostrali. Di esse 6 sono domestiche appartenenti 5 al genere Canis e una al genere Felis. L’ A. in ultimo accenna alle variazioni che hanno i canini e le unghie nelle varie specie e descrive quali possono riferirsi all’ adattamento, alla domesticità. DI BLASI Prof. ANTONIO. La Sicilia geologica e la vulcanologia dell’ Etna, (1 orino 1891. Tip. S, Giuseppe pag. 12 in-8). Questo lavoro ha molto merito nel lato scientifico per l’importanza del soggetto che IA. ha preso estesamente a svolgere. DI BLASI Prof. ANTONIO. Archimede e il suo ganio (Bologna 1899. Tip. Succ. Monti pag. 16 in 10). É un maestoso discorso in cui l'A. narra tutte le doti della mente di Archimede, il primo matematico del mondo. SCOTTO Ing. RODOLFO. Notizie ed appunti sulla pesca del tonno (Savona 1909. Tip. D. Bertolotto e C. pag. 35 in 10 (prezzo L. 1). L'argomento preso a svolgere dall'A. non trovandosi in alcun trattato di Storia Natural, ha molto pregio ed al certo tornerà gradito ed utile a chi vorrà aver conoscenza di questo ramo della pesca. DODERO AGOSTINO. Materiali per lo studio dei Coleotteri italiani con descrizioni di. nuove specie. (Genova 1900 Annali del Museo Civico di Storia Naturale Vol. XX Serie il Estr. di pag. 20 in-8). L'A dedicatosi da varî anni alla ricerca e allo studio dei Coleotteri, e spinto dal grandissimo interesse che presentano le forme ipogee, ha radunato un discreto materiale in cui è compreso un grandissimo numero di specie finora sconosciute nella Fauna del suo paese. L'A. in questa memoria ne descrive intanto 16, desideroso farne conoscere altre in un prossimo suo lavoro, promettendo illustrare la fauna del suo paese per quanto lo consentono le sue forze. GESTRO R Alcune osservazioni intorno al genere Chalcosoma. (Ibidem Estr. di p. 4 in-8). Nell’ ordinare il materiale che trovasi nel Museo Civico di Storia Naturale di Genova, che è ricchissimo di es:mplari del genere Chalcosoma, l’ A. vide che esso oltre essere rappresentato da una serie abbastanza grande di esemplari, sono pure di differenti localit>; perciò nella sua nota non ha preteso di ordinare i Chalcosoma secondo le forme, ma ha dato loro una disposizione in ordine geografico. Una sola forma |’ ha separata coll’indicazione di varietà e questa proviene dal territorio di Saravvak (Issla di Borneo, viaggio Daria e Beccari). BOLZON P. e DE BONIS A. Contribuzione alla Flora veneta (Firenze 1900. Bullettino della Società Botanica italiana. Adunanza 11 Febbraio Estr. di pag. 9 in-8). Questa importante nota nella quale sono indicate specie e varietà nuove, è un proseguimento. alle 4 antecedenti compilate soltanto dal P. Bo/zon nel Bullett. d. Soc. Bot. Ital. anni 1896-97 e 99. Ivi è seguito l'ordine del Catalogo della p. vascol. del. Veneto di De Vis. e Sace. dpr 1869). LARGAIOLLI Dott. VITTORIO. Giovanni Canestrini. (Trento 1900 Bollettino della. Soc. degli studenti trentini Fasc. IV pag. 37 in-8). E un bellissimo e commovente cenno necrologico che l’ A ha fatto sul compianto Giovanni Canestrini, professore di Zoologia, Anatomia e Fisiologia comparata nella R. Università di Padova; morto il 14 febbraio. LARGAIOLLI Dott. VITTORIO. Idracne del Trentino. Nuovo contributo allo studio delle Idracne italiane. (Trento, 1909. Annuario degli studenti trentini Anno VI Estr. di pag. 4 .in-8). É un breve ma accurato Elenso di Iiracne trentine che 1’ A ha raccolte in varie località. Questo lavoro è il primo che si conosca fino ad oggi, essendo la fauna di quel paese .del tutto tarscurata. L'A. da in ultimo alcune norme e schiarimenti a tutti coloro che volessero as- secondarlo nei suoì studi. LORENZI Dott. ARRIGO. Presenza in Udine dell’ Orchestia adige eng Boeck. (Udine 1900. In Alto, Cronaca della Società Alpina Friulana Anno XI Estr. di 4 pag, in-8). 5 RIVISTA ITALIANA Di SCIENZE NATURALI 95 L'A. avendo avuto occasione di riscontrare la presenza di un Orchestia in un cortile di Udine, sotto grossa pietra, nel terriccio umido e tra spazzature, dove dimora 1’ Inverno, esprime in questa nota quanto è da sapersi intorno a questo anfipodo terrestre. BOSCOE - RICCI. Prime nozioni di Chimica. (Milano 1900. E litore Ulrico Hoepli pag. 228 in-8. Prezzo del libro legato in tela con 47 incisioni L. 1,50). Sono prime nozioni di clinica del Boscoe, già tradotte in italiano dal chiarissimo prof. Angelo Pavesi, e di cui il dott. Ettore Ricci ‘invitato dall’ egregio Comm. Ulrico Hoepli a curarne la 5* edizione, ben volentieri aderì con im- pegno al suo desiderio. L’aggiunte e le modificazioni che l'A ha inserite in questa pregevole opera hanno d’assai facilitato il testo del libro rendendolo più elementare e di una straordinaria efficacia per le tenere menti dei giovanetti. MELI prof. ROMOLO. Osservazioni sul Pecten Sei. Ponzii Meli e confronti con alcune forme di Pectinidi neogenici affini che vi si collegano. (Roma 1899. Bollettino della Società geologica italiana Vol. XVIII Fasc. 3 Estr. di pag. 32-8). L’A. parla di una bella forma di Pectinide fossile spettante al genere Chlamys, ceduta al Gabinetto di Geologia della R. Università dal Colonnello Calandrelli. Il fossile in parola avendo sull’ etichetta originale indicata la località presso Civitavecchia, l' A. ritenne per una forma nuova e credette ritrovata nel pliocene inferiore a grossi C/ypeaster ed a Pecten (Macrochlamys) latis- simus Brocc. (Ostrea) affiorante sul bordo del mare, a Nord di Civitavecchia a circa 3 km. dalla città ;.come infatti l’indicò Egli stesso negli Atti della R. Accad. dei Lincei (1880) Vol. V. e descrisse nel 1881 Roma L. Cecchini in-4 di pag. 8 con una grande tavola. Siccome nel 97 al Congresso Geologico Internazionale tenuto a Pietroburgo, l'A. ebbe occasione di visitare nel suo viaggio le collezioni paleontologiche di parecchi Musei stranieri e di racco= gliere alcune note sul Pecten, così constatò la indubbia presenza di questo fossile nei bacini mio- cenici di Vienna e dell’ Ungheria e. venne perciò alla conclusione di riguardarlo quale forma progenitrice del P. latissimus (Brocchi). Per togliere ora ogni dubbio sulla esatta località è da augurare che in seguito qualche altro esemplare possa rinvenirvisi. MELI ROMOLO. Aggiunte bibliografiche sulla Baritite e sulla Fluorite della Sardezaa. (Ibidem Estr. di pag. 3 in-8). LA. nell’ ultima adunanza generale della Società Geologica Italiana presentò una breve notizia sulla F/wuorite cristallizzata della miniera di Congians presso Iglesias (Sardegna) e che pubblicò dipoi nel Bollettino della suddetta Società nel 1398 Vol. XVII Fasc. 4 pag. 252-250. Alle citazioni bibliografiche che dette allora l’A. sulla Baritits, aggiunge qui parec- chie forme cristalline riscontrate su campioni provenienti dalla Sardegna. DE STEFANI Prof. TEODOSIO. Zoocecidii e Cecidiozoi dell’ Atriplex halimus L in Si- cilia (Catania 1900. Atti dell’ Accademia Gioenia di Scienze Naturali Vol. VIII Serie 4 Estr. di pag. 27 in- 10). Sono ivi nominate specie che non essendo quasi tutte pubblicate, appartengono in complesso ad un unico vegetale che è l’ Atriplex halimus, le cui produzioni galligene fornirono occasione all’ A. del presente lavoro. Esso è adorno di 1 tav. che facilita l'intelligenza del testo. DE BLASIO A: Mummie e cranî dell’antico Perù conservati in alcuni Musei dell’ Univer- sità di Napoli. (Napoli 1900 Rivista mensile di Psichiatria Forense, Antropologia Criminale e Scienze affini. Anno III 0. 6 Estr. di pag. 23 in-9 con figure). L’A. omessi i teschi della collezione Chierchia, con maestria illustrati dal Nicolucci, prende a descrivere in questa memoria 4 mummie e 6 cranii, esprimendo in ultimo i sensi della più viva riconoscenza ai professori Antonelli, Della Valle e Nicolucci i quali posero gentilmente a sua di- sposizione il materiale da essi posseduto. 96 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI. - BIBLIOGRAFIA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Questo catalogo di quanto viene pubblicato in Italia relativamente alle Scienze naturali, cre- diamo sia l’unico che si stampi fra noi ed è forse perciò che gli studiosi e specialmente gli esteri, ci hanno spesso fatte calde premure a chè procurassimo di renderlo il più possibile com- pleto. Per la qual cosa preghiamo gli autori italiani e quelli esteri che scrivono in pubblicazioni italiane o di cose italiane, relative alle scienze naturali, a favorirci possibilmente una copia dei loro scritti, o fornirci anche solamente i dettagli sufficienti per poterne dare un simile annunzio ai seguenti. I gentili autori che ci faranno questo favore, avranno un qualche compenso nel far così conoscere il titolo dei loro scritti nei centri scientifici di tutto il mondo, poichè questa Rivista non solo è diffusa per i molti abbonati che ha, ma viene anche inviata in cambio ad oltre 200 pubblicazioni dei principali sodalizi scientifici italiani ed esteri. N. B. L’amministrazione s' incarica di procurare agli -abbonati, senza aumento di prezzo, le pubblicazioni delle quali è notato il costo, ed anche le altre se è possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do- manda cent. 30 per la francatura della corrispondenza, per le altre basta scrivere in cartolina doppia. Botanica, Paleofitologia - Agricoltura Pubblicazioni del 1899 (continuazione) 8 Baroni E. Sopra una fioritura anormale nella Deutzia gracilis Sieb et Zucc. (Firenze, Boll. della Soc. Bot. It. N. 4 pag. 86-90) 9 Béguinot A. Di una famiglia e di alcuni generi nuovi per la flora della provincia di Ro- ma. (Firenze, Ibidem N. 2-3 pag. 23-31). 10 Béguinot A Il genere Gagea Salisb. nella fiora romana. (Firenze, Ibidem pag. 31-39). ll Béguinot A. Di alcuni generi di piante della Flora delle Paludi Pontine. (Firenze, Nuovo Giorn. Bot. It. N° 3 pag. 284-205). 12 Berlese N Le malattie del gelso. (Pado- va, Boll. Entom. Agr. Pat. veg. Ortic. e Giard. N. 6-7 cont. e seg.). 13 Bolzon P. Contribuzione alla Flora ve- neta (Firenze, Bull. della Soc. Bot. It. N. 5-6 p. 134-139). 14 Calegari M. Specie nuove e località nuo- ve di specie gia note della flora di Parenzo in Istria. (Milano, Atti, della Soc. Ital. di Sc. Nat. e del Museo Civ. di St. Nat. fasc. 1 e 2 p. 33-46). 15 Casali C. Aggiunte alla flora crittogamica del Reggiano. (Firenze, Bull. della Soc. Bot. It. N. 4 pag. 84-86). 16 Cavara F. I nuclei delle Entomophtho- reae in ordine alla filogenesi di queste piante. (Firenze, Ibidem N. 2-3 p. 05-60). 17 Cavara F. Osservazioni di A. H. Trow sulla biologia e citologia di una varietà di Achlya americana. (Firenze, Ibidem N. 4 pag. 79-84). 18 Cavara F. Oogenesi nel Pinus Laricio. Osservazioni sulla fecondazione e 1° embriologia di questa specie, per C. I. Chamberlain. (Firen- ze, Ibidem N. 5-6 Pag. 90-99). 19 Cavara F. Studi sul The. Ricerche in- torno allo sviluppo del frutto della Thea che nensis Stms, coltivata nel KR. Orto botanico di Pavia. (Milano, Atti del R. Istit. bot. di Pavia Vol. V. con 6 tav.). 20 Cavara F. e Saccardo P. A. Tuber- culina Sbroszii nov. sp; parassita delle foglie di Vinca major L. (Firenze, Nuovo Giorn. Bot. Ital. N. 3 pag. 322-328). 21 Cavara F. Lilium villosum (Perona) Cav. nuova Gigliacea della Flora alpina. (Genova, Mal- pighia fasc. XI-XII pag. 445-461). 22 Coban dr. E. Contribuzione all’anatomia dell’ « Agdestis clematoidea ». (Palermo, Boll. d. R. Orto Bot. N. 3-4 pag. 111-122). 23 Del Guercio dott. G. Contribuzione allo studio delle forme e della biologia della Fleotri- pide dell’ olivo (Phloeothrips oleae Costa Tar- gioni) e sopra alcune nuove soluzioni di solfaro di carbonio e nicotina còme insetticidi. Memoria letta nell'adunanza ordinaria del dì 5 Febbraio. (Firenze, Atti d. Reale Ace. Econ. Agr. dei Ge- org. Vol. XXII Disp. 1? pag. 50-76). 24 De Toni dr. E. Sui nomi vernacoli di piante nel Bellunese. (Venezia, Atti R. Istituto veneto T. 1 Estr. di 10 pag.). 20 Falqui G. Contributo alla Flora del ba- cino del Liri, (Napoli, Tip. della R. Accad. delle Sc. fis. e mat.). (continua) Siena, Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri —_ E. BOZZINI gerente responsabile — di È NUOV Pe tablCAZIONI della casa Editrice U. HOEPLI di Milano. mi osi L’Editore Ulrico Hoepli in Milano ha pubblicato in questo primo semestre del 1900, un’im- portantissima raccolta di opere sui più svariati argomenti. - Questo fatto dimostra che la coltura nazionale si estende e aumenta d’ anno in anno. — Ma come si può in un giornale scientifico seguire ‘il movimento librario della nazione e dire di ogni libro qualcosa ? Bisogna per forza rassegnarsi . a degli elenchi sommari: per additare ai lettori le nuove pubblicazioni. Ed è quello che noi fac- ciamo oggi per ì recenti volumi di edizione Hoepli pubblicati in questi ultimi mesi. Nel campo della Storia: La nuova edizione Cronache italiane nel medio evo. (L. 4), — La rivoluzione francese nel carteggio di un osservatore italiano (Paolo Greppi), raceoltu e ai da G. Greppi Vol. I. (L. 5,50), e fra poco, le Invasioni barbariche del ViLLaÒi e un bel volume di Storia Italiana contemporanea di PierRo ORSI. Nel campo delle Belle Arti: oltre-ai due splendidi periodici “ L° Arte Italiana ,, ormai giunta al 9° anno di vita {mensile; abbonamento L. 40), e alla nuova pubblicazione ‘* L’ Arte ,, diretta da ApoLro VenTURI (L. 30 all'anno), ricordiamo La Galleria Crespi in Milano con Note e raf- fronti di A. Venturi. CXCVI incis. fototipografiche. Edizione di gran lusso (L. 125). — Fra le Opere letterarie: un'ottima e lodata Scelta di poesie e prose di C. M. Magari, a eura di Antonio CipoLLini, con $ tavole (L. 6.50), e di questi giorni un bel volume del MoLmenTI, Antonio Fogazzaro, la sua vita e le sue opere. Con acqueforti (L. 4). Nella celebre Biblioteca delle famiglie: il Come devo guarirmi nelle malattie? (L. 4). — Il Come posso mangiar bene? Libro di cucina con oltre 1000 ricette di vivande comuni facili ed economiche (L. 4). — Il Come devo governare la mia casa? (L. 4). — Il Cyme devo allevare e curare il mio bambino (L. 4) Ricordiamo ancora un bello ed utile Atlante nazionale di Roncagii, L' Italia in casa e fuori. 56 carte e cartine dell’Italia e dei suoi possedimenti coloniali, piani topografici delle Città e dei Porti principali, in 20 tavole a colori con indice compl. d. nomi e brevi note geogr. stat. (L. 4. 90), nonché il libro attraentissimo del conte ScHEIBLER, Sette anni di caccia grossa in Ame- rica, Asia, Africa, Europa. Note di viaggio, con 250 inc. (L. 14), il volume di Hesse WARTEGG sulla Cina e Giappone (L. 16), ora di grande attualità ; la seconda edizione della splendida opera di F. De Filippi La spedizione di $. A. R. il Duca degli Abruzzi al Monte Sant’ Ela nell’ Ala- ska (L. 25) e L’ Omo di VANNUTELLI e CITERNI (L. 10), nel quale si narra il viaggio in Africa del capitano Bottego e la sua miseranda fine, nonchè il A classico del LusBoGK sulle Bellezze della za (L. 6), e la nuova cl completamente pugno della bella Guida delle Prealpi Bergamasche, con carte e illustrazioni (L. 6.90). Per i Botanici e gli Agricoltori il secondo volume della Flora Pyrenea per ordines natu- rales gradatim digesta (L 20), e il Tamaro, Trattato di frutticoltura. Vol. I. Parte generale. 38 edizione con 238 figure e tavole (L. 8.50). Nella collezione dei 700 Manuali Hoepli poi una vera enciclopedia e cioè trattati su ogni | argomento, manuali in ogni industria e professione. Giudichino i lettori dall’ elenco dei soli titoli : Chimica applicata all’ igiene del prof. ALESSANDRI (L. 5.50). — L’ incandes:enza a Gaz (Fabbri- cazione delle reticelle) dell’ ing. CastELLANI (L. 2) — Fognatura domestica dell'ing. CERUTTI (L. 4). — La nutrizione del bambino del dott. CoLomBo (L. 2,50). — 7 sale e le saline dell’ avv. De- GasPaRIS (L. 3.50). — Guida pratica del tornitore meccanico del prof. DinAro (L. 2). — Galvano- plastica del prof. FERRINI (L. 4). — Ricettario industriale. Raccolta di procedimenti utili nelle arti, industrie e mestieri, 2886 Ricette dell’ing. GHERSI (L. 6.50) — Monete romane di F. GnoccHi (L. 3). — Letteratura drammatica del prof. Levi (L. 3). — Antropometria di R. Livi (L. 2.50) — Il Codice del perito misuratore degli ing. MazzocHi e MarzoRATI (L. 5.50). — La fotosmaltogra- fia applicata alla decorazione industriale delle ceramiche e dei vetri. Con 16 incisioni di A. Mon- TAGNA {L. 2). — Tawole di logaritmi con 5 dec. di 0. MiLLER (L. 1.50). — Fisica del prof. Mu- RANI (L. 2). — Ritmica e metrica razion. ital. del prof. Murari (L. 1.50) — L’arabo parlato in Egitto del prof. NaLLIno (L. 4). — Guida per lo studio della stenografia del prof. NicoLeTTi (L. 1.90). — Breve storia d' Italia pel prof. Oksi (L. 1.50). — Enologia di 0. Ortavi (L. 2.50). — Im- pianti di illuminazione elettrica. Manuale pratico 4.8 ediz. dell’ ing. PrazzoLi (L. 6.00). — Manuale teorico-pratico per lo studio della chitarra del prof. Pisani (L. 2). — Grammatica francese del prof. PraT (L. 1.50). — Prime nozioni di chimica di Roscoe-Ricci (L. 1.50). — Frutticoliura del prof. Tamaro (L. 2). — Pollicultura del march. TREVISANI (L. 2.50). — Cooperazione nella sociologia e nella legislazione del prof. VirGILII (L. 1.50). L’ editore Hoepli ha pubblicato altresì dei bellissimi Album per Cartoline, nuovo modello, ed: pratici e sopratutto eleganti. Album contenente 400 pezzi Ji; 7. 50 » » 480 > » 9. 50 » » 720 >» » 14. — Riddidikino, ancora che l'editore U. Hoepli in Milano spedisce gratis, dietro semplice richiesta, ° |‘ il catalogo Spinta di tutti i sui Manuali fino ad ora pubblicati. LABORATORIO IUOLILICO-Z00TONICO TA SIOERAIUO MUSEO DI STORIA NATURALE gia diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali Cataloghi gratis Prezzi correnti gratis Fornitore di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ecc. Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc. a prezzi mitissimi Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi Animali e piume per mode e per ornamento . Tutto l'occorrente per raccogliere, studiare, preparare e CONSETVATE oggetti di storia natorale, A Sono sempre pronte collezioni per l'insegnamento, secondo i programmi governativi Piazza del Carmine, SIENA (Italia) Stabile proprio. Sono uscite la 4.* e 5.3 dispensa del CATALOGO DEI COLEOTTERI D ITALIA compilato dal ben noto coleotterologo Dott. Stefano Bertolini con la collaborazione di distinti entomologi. Se ne pubblica non meno di una dispensa di 8 pagine al mese, in formato tascabile (12 X 18 circa) al prezzo di centesimi 10 la dispensa per l’Italia e cent. 15 per l'estero. Il catalogo è redatto giusta il più moderno sistema, coll’ aggiunta delle nuove specie note fino ad oggi. È utilissimo per regolare le collezioni secondo i più recenti sistemi ed al tempo stesso come ottimo intermediario nelle relazioni di cambio. a Fa conoscere il sorprendente numero di specie che vanta la fauna italiana. È tuttora aperto l'abbonamento: Alle prime 10 dispense al prezzo di L. 1 per l'Italia e dA 1,50 per l’ estero. Alla intera opera L. 2 per l’Italia e L. 3 per l'estero. Inviare il danaro alla direzione di questo periodico. N. B. Facendone richiesta con cartolina doppia, ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio. AVVERTENZA aa Dopo la pubblicazione della prima dispensa di questo catalogo, una fortu- nata combinazione incoraggiò l’egregio autore ad aggiungere ad. ogni sin- gola specie le indicazioni delle località da esse abitate. L’ illustre entomologo barone dott, Lucas v. Hyden accettò, con squisita cor- tesia, di coadiuvare il dott. Bertolini in quest opera, e di renderla più interes- sante fornendo dati preziosi sulla diffusione dei coleotteri in Italia. — ti A nome nostro, dell’ egregio autore e di tutti gli abbonati, ringraziamo cor= dialmente il distintissimo Sig. Barone dell'efficace suo aiuto. L' EDITORE - RIST ITALA DI SUD Conto corrente con la posta r45 ANNO XX @ Siena - Settembre-Ottobre FIGI = sit gt cos N.9e 10 2 = Mar UAN Periodico mensile premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella internazionale di Chicago Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’ estero L. 4, 00 Per gli Stati dell'unione postale L. 4, 50. — Altri Stati L. 5, Sr gin [A UFFICIO — Via Baldassarre Peruzzi 28 — SIENA Na Sa Coliaboratori principali È della RIVISTA e del suo supplemento BOLLETTINO DEI NATURALISTA Arrigoni degli Oppi conte prof. ErtoRE — BaDaNELLI prof. dott. Danre — BarGeLLINI prof. MARIANO BELLINI dott. RarFAELLo — BertELLI dott. Dante — BeTTI GiusePpPE — Bezzi dott. prof. MARIO — Br- sognI prof. d." CarLo — Borzon Prof. Dott. Pro — Bonomi Prof. AGosrino — Borpi Prof. Dott. Lursi BomÒicci-Porta Comm. Prof. Lurei — Brusina Prof, SPIRIDIONE — CacciamaLi Prof, G. RaTTISTA — CaraBrò Lomgarno Prof. Antonino — CastiLLi doit. Grovanni — CeRMENATI Prof. Mario — CLerici Ing Enrico — Cori Chimico farm. ELia — Damiani Dott. Prof. Giacomo De ANGELIS D' Ossat Dott. -Prof. GroaccHino — De Bonis Antonio — De Biasio Dott. ABELE — DepuLi Guipo —DeL Prered.' Raimonpo — De STEFANO d Giuseppe — DE STEFANI PEREZ Prof. TroDOSIO Fabani Sac. CarLo — FarLLa TepaLpi Lursi — Fiori Prof. AnprEA — GALLI VALERIO dott. prof. Bruno — Giachetti cav. G. Cesare — GRILLO prof. Niccorò — ImpPaRATI dott. prof. Eporapo — LARGAIOLLI dott. prof VirtoRIo — Levi Morenos dott. Davip — Livini cav. prot. dott. ANTO- NIO — Lonuo prof. dott. Anprea — Lopez prof. dott. Corrapo — lo;acono Posero prof. MI- cHELE — Lorenzini ALEssanpRo — Lupi Dott. E. — Luzys march. dott. G. F. Mascarini Prof. ALessanpro — MeLì Prot. tomoLo — MatTEI Giov. Errore — Morici MicHELE Neviani Dott. Prof. Antonio — ParatoRE dott. prof. EmanueLE — PauLucci March. MARIANNA — PeELACANI Prof. Dott. Luciano — Perroni Dott. Veter. PasquaLe — RoncHettI dott. VITTORIO — SancascianI Cav. Dott. Giuseppe — Scarzia Dott. Giuseppe — SignoRINI Prot. GiusEPPE — ‘ SiLvESTR: Filippo — SpinoLa March. Giacomo — STossicH Prof. MicHeLE — Terrenzi. Dott. Giuseppe — Tassi Cav. Dott F'raminio — TeLLini Dott Prof. AcHILLE — TincoLini Dott. Veter. Tiro — TireiLi Avv ApeLCHI — Zoppa Prof GiusEPPE Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori e le inserzioni. I tre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitologico italiano Ciascuno dei 3 periodici si pubblica in fascicoli men- - sili composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderica. _ Gli abbonamenti si ricevono in Scena all’ Agenzia in Via di Città 14, e da tutti gli utticìi postali italiani ed esteri, in qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ogni anno con diritto ar fascicoli urretrati L'abbonamento non disdetto entro il decembre si ri- tiene come rinnovato Fascicoli per saggio si spediscono gratis. | Fascicoli separati costano cent 30 per ogni 16 pag. di testo. Agli Autori di memorie originali di una certa impor- tanza, sì danno in dono 50 copie di estratti, purchè ne facciano richiesta quando inviano i manoscritti. i Tutti gli abbonati possono fare acquisto dei fascicoli che contengono i loro scritti, pagandoli solamente 10 cent. per numero di 16 pag., L. 1 per 12 numeri e L. 6 il cento franchi di porto nel regno, purchè li richiedano | prima della pubblicazione del giornale. 1 soli abbonati sono collaboratori. Perchè gli abbonati possano stare in continua rela- zione fra:loro, ed approfittare dei molti vantaggi che ar- reca questa mutuazione, essi hanuo diritto ad inserzioni gratuite nel Bo/lettn0, per scambiarsi comunicazioni, pro- poste, consigli, domande, indirizzi ecc.; fare otferte e ri- . cerche per cambi di animali, semi, piante, minerali, libri, macchine, prodotti agrari, oggetti di collezione ecc. ecc. l.e inserzioni relative ai cambi non possono oltrepas- «sare la lunghezza di 5 linee. La medesima inserzione non | si ha diritto dì pubblicarla gratis più di una volta; però ne viene accordata la ristampa, pagando un piccolo com- penso, Dalle inserzioni gratuite sono per regola esclusi gli è Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, ‘avendo identica direzione ed un'unica amministrazione, sono regolati dalle medesune seguenti di- | sposizioni: scritti che contengono avvisi di acquisto 0 di vendita, o che possono servire dì reclume commerciale. Delle inserzioni gratuite sono pubblicate solamente quelle provenienti da abbonati che hanno gia pagato l’ab- bonamneento in corso. Nessuna pubblicazione viene fatta sa non è espressamente richiesta dall’ abbonato. L° amministrazione s'incarica di rappresentare gli ab- bonati che pubblicando avvisi, desiderano non far co- noscere il proprio nome In questo caso il rappresentate dovra rimborsare all’ amministrazione le spese di corri- spondenza, e per le vendite od acquisti effettuati pagare un Coinpenso da combinarsi. La direzione può, in casi eccezionali, ritiutarsidi pub- blicare qualsiasicomunicazione o memoria, senza bisogno “di dare giustificazioni in proposito. | manoscritti non pub- blicati possono essere ritirati dagli autori e proprie spese Agli abbonatiai quali non pervenisse qualche tascicolo, ne sarà loro, possibilmente, inviata un’altra copia gratis, purchè la richiedano entro | annata in covrso, altrimenti i fascicoli arretrati non si inviano checontro pagamento. Inserzioni a pagamento: Quelle relative alla Storia Na- turale si pubblicano nel corpo del giornale e costano L. 1 per linea, corpo 8; gli altri avvisi da stamparsi nelle ap- posite pagine costano I. ogni?2 centim. di spazio occu- pato in una colonua, o cent. 20 per linea corpo 8. Agli abbonati si fanno speciali facilitazioni. Si annunziano le pubblicazioni ricevute e si fa speciale menzione di quelle delle quali c1 pervengono due eseniplari. Tutti i pagamenti devono essere anticipati. Chi desidera risposta unisca i francobolli nècessari, o scriva in car- tolina con risposta pagata. CONDIZIONI SPECIALI DI ABBONAMENTO: PER 1 NUOVI ABBONATI Colero che si abbonano durante l’ ultimo trimestre di quest'anno inviando subito sole L. 18,50 riceveranno le due annate complete 1899 e 1900 di tutti e tre i periodici: Rivista, Bollettino ed Avicula. Chi desidera solo la Rivista e il Bollettino o l' Avicula ed il Bollettino pa- gherà L. 7.50 per le dette 2 annate complete, compresi perciò gli arretrati. A tutti i nuovi abbonati, che pagano ora l'abbonamento per il 1901 vengono inviati gratis i fascicoli che si pubblicheranno durante il 1900. Tacciatori UCCKLLI IMBALSAMATI DA RICHIAMI Dal Laboratorio di Storia naturale già diretto dal Cav. S_Brogi in Stena, si forniscono ue- celli imbalsamati perfettamente al naturale, molto adatti per collocarsi sugli alberi, sulle siepi, nel terreno, e nell’ acqua, come richiami nelle caccie con fucile, con panie e con le reti Fringuelli, cardellini, lodole, verdelli, Passera, zigoli, cingalline, peppole, bat- ticode e simili, costano L 1,50 ciascuno. Tordi, merli, tordele, picchi’, storni e simili, I.. 2,00 ciascuno. Civette, allocchi, falchetti, ghiandaie, gazzere e simili, L. 3,00 ciascuno. Piccioni, tortole e simili L. 4,00 ciascuno Colombacci, colombelle, corvi, starne, folaghe. anatre piccole, tuffetti e simili L. 5. Anatre grosse, aironi, gabbiani e simili L. 6,00 ciascuno. Questi uccelli possono pure conservarsi per ornamento e resistono alle tarm? o tignole.. Chiunque può anche inviare freschi in carne, gli uccelli che vuole imbalsamare per il sud- detto 0 per altri scopi, indicando in quale posizione li desidera. La spesa è in proporzione dei prezzi sudletti secondo la grandezza dell’ animale. Fra Ieoni, tigri ed elefanti Sette anni di caccia grossa in America, Asia, Africa, Europa. Note di viaggio del conte Fe- lice Scheibler. Un ricco volume in-4, di pagine xv1-925 con 250 illustrazioni L. 14, — Mi, lano, Ulrico Hoepli, editore. 1900. Un libro che desterà certamente un grande rumore, non solamente in Italia ma più speciàl- mente all’ Estero; che sarà avidamente letto e apprezzato oltre che dagli. amatori dello Sport in genere, da chiunque si appassioni ad ogni atto sano e virile della vita umana, è indubbiamente questo, edito con gran lusso e illustrato da incisioni, da U. Hoepli, e che s'intitola: Sette anni di caccia grossa con note di viaggi in America, Asia, Africa, Europa del conte Felice Scheibler. Una sola occhiata che il lettore voglia gettare su questo elegante e ricco volume di oltre 500 pagine, una scorsa ch’ esso voglia dare a una sola di queste, si ‘sentirà naturalmente trascinato alla lettura dì tutto il libro fino nelle sue appendici. Interesse di episodii. esattezza scrupolosa di descrizioni, semplicità grande di forma nelle nar- razioni, efficacia di consigli, genialità di disegni — parte tolti da fotografie prese sul posto, parte riprodotti fedelmente dall’ egregio pittore Ale aedo Villa guidato dall’ autore stesso — sono i pregi veramente eccezionali di questa nuvuva pubblicazione. — Il volume con pensiero gentile, è dedicato alla contessa Ernesta Pullè, sposa dell’ autore, compagna nei viaggi, e cacciatrice ardita in India e nell'Africa; ciò che rende maggiormente simpatica la lettura di alcuni capitoli. È evidente che scopo del conta Sensibler non fu solunaute quello d'interessare e divertire il let- tore, ma di dare altresì alla gioventù italiana una forte spinta verso imprese nobilissime, le quali, se da un lato temprano spirito e corpo, dali altro schiucono nuovi e vasti orizzonti ali’ intelletto e fanno sì che quei giovani tornino poi in patria con idee più larghe, smaniosi di occupazione e dì lavoro, sani e fortificati materialmente e moralmente, e dotati di quella preziosa esperienza che inutilmente si andrebbe cercando nel ristretto campo assegnato ai costumi, alle abitudini, della vita molle, vuota e. qualche volta, persino disutile delle città. Questo libro acquista poi tanto maggior valore ch'è, si può dire, il primo di questo genere che si pubblichi in Italia, e che può TALE Giane trioufalmente coi migliori che si ia o che siano stati pubblicati all’ estero. Esso ha una singolare importanza per gli ammaestramenti, i consigli, le informazioni, minute, precise e pratiche che otfre sul modo di organizzare ed equipaggiare simili spedizioni anche in terre lontane ed inesplorate, diventando così una preziosa Antologia. una specie di Vade-mecum indispensabile e utile per coloro che vogliono dedicarsi alla caccia grossa. lu questo libro, finalmente, la gioventù troverà alcuni brevi cenni sui costumi delle varie razze umane, alcuni studii intorno a importanti quistioni iti che potranno puisitirroe e spingerli a indagini più vaste e profonde. peeleea n a 3 ; n) O SS È DI di i ì: | } \ NA: Anno XX Ni9el0 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Settembre-Ottobre 1900 SOMMARIO Cenno ‘necrologico del Re. Paratore prof. Emanuele. I Fondamenti dell' Igiene. ERRORI tenuta nella Scuola Normale ‘di Aquila îl 9 Maggio 1900, inaugurandosi a Napoli 1° Esposizione nazionale d’ Igiene (conti- nwazione) Pag. ‘97. Cannaviello dott. Enrico. Breve nota sui Lepidotteri dell’Italia meridionale. Pag. 101. Betti Giuseppe. Supplemento alla Flora Bolognese (cont. e fine) Pag. 109. Ronchetti dott. Vittorio. Le varietà europee del Carabus violaceus L. Pag. 117. Ceroni Luigi. Flora Bolognese. Pag. 120. Pe Cor Rivista bibliografica. Pag. 121. Bibliografia italiana di scienze naturali. Pag. 124. CIS (È, Zoo'ogy LA \ FEB 121943 TO ISE Prisco le Ml La sera del 29 Luglio u. s. UMBERTO PRIMO, nostro amato RE, buono, leale, magnanimo, rimaneva vittima di una mano brutale e selvaggia. ° Una voce di profondo dolore si alzava da ogni terra italiana; il lutto di Casa Savoia diveniva lutto nazionale. Il sangue del grande Martire varrà cer- "tamente a rendere, se è possibile, più saldi i vincoli già indissolubili che unì- scono la nostra cara Italia alla sua Casa. Questo periodico, partecipe del comune immenso cordoglio, riafferma la sna devozione ed ossequio a S. M. Vittorio Emanuele III. Prof. EMANUELE PARATORE Dottore in Scienze e Medicina I FONDAMENTI DELL'IGIENE Conferenza tenuta nella Scuola Normale di Aquila il 9 Maggio 1900, inaugurandosi a Napoli l' Esposizione nazionale d' Igiene, (continuazione) E voi sapete, come l’ igiene muscolare non abbia solamente lo scopo di rafforzare i muscoli. Rousseau soleva dire: il camminare anima e ravviva le mie idee; rimanendo ferrtno mi è tolta quasi Ja facoltà di pensare, e quindi è d’ uopo che il mio corpo si trovi in moto perchè il mio spirito possa agire. Poichè all’ esercizio muscolare s° ac- compagna una più intensa ossidazione, e per conseguenza un aumento del potere assi- milativo, cresce la massa sanguigna, la capacità polmonare, la forza del cuore; in questo stato di attivo ricambio tutti gli organi se n° avvantaggiano, si prova un senso di benessere e di forza, una maggiore resistenza alle fatiche e alle influenze dannose d’ogni genere ; il corpo, come dice ‘figer, si consolida e si rafforza ed aumenta di peso specifico. Il lavoro dei muscoli ha pure influenza sui loro punti d° inserzione, le ossa, le quali si nutrono meglio e crescono ; aumenta perciò di capacità la cassa to- racica. Le passeggiate per i campi, i monti, le rive, hanno anche per effetto la respi- razione di aria salubre, di ossigeno abbondante, per cui la disassimilazione si completa 98 .-.. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI. \\/&/ |... e le sostanze tossiche sono espulse interamente dall” organismo : il corpo si depura. |. La luce ha pure g grande inflnenza sul ricambio materiale ; essa attiva ‘i ‘processi chimici‘ interni e la espulsione delle sostanze nocive. I] grasso nella polisarcia | è un prodotto n di accelerata e incompleta «decomposizione dell’ albumina; e noi tutti abbiamo presente il quadro di quegl' infelici che non'mangiano ‘e ingrassano; sembrano ben nutriti ve sono sempre stanchi, senza forze, sentono tutto il‘ peso del loro corpo, sentono in’ se stessi il progressivo sfacelo dei loro tessuti, i quali si trasformano in quell’ adlipe che, amara ironia, vorrebbe indicare uno stato di benessere. Il progresso della. civiltà costringe tante signore a starsene lunghe ore nei loro salotti, aspettando periodiche visite. di rito. - Quanto sarebbe più utile al genere umano; se tutte le--persone amiche preferissero in- contrarsi e trattare le alte ‘questioni del. giorno a passeggio, nei giardini della città, in luoghi più belli e più sani! Lo sviluppo delle scuole secondarie, normali, e. superiori ha chiamato agli studi una magna caterva di giovani e di signorine, a cui voglio i riconoscere il generoso sentimento di migliorare la propria posizione sociale e ornare lo spirito e la mente! Constato però. che tanta gente studia mal volentieri, ‘tanta gente | non è in grado di affrontare studi superiori ed esercitare con onore la professione, e I giovani che vogliono con serietà rispondere alle esigenze della scuola danneggiano purtroppo la loro salute. Il problema, come si vede, è molto complesso, nè può risol. versi con un decreto di legge. Ma è dovere di tutti preparare la via ad. un, progres: sivo perfezionamento del regime sociale. L' ordinamento scolastico è una delle più grandi funzioni dello Stato: l’ educazione intellettuale conceda un proporzionale sviluppo fisico ; e mentre si estenda la cultura popolare nelle scuole elementari e complementari, si sostituiscano tante fucine di dottrinari spostati con istituti veramente pratici agricoli industriali e. commerciali ; si occiuda la via a tutti. quelli che con poca fatica 0 con minore intelletto. vanno in caccia di lauree ‘e di diplumi, e si. “favoriscano, aumentando le borse di studio, coloro che veramente promettono di sé. | Il sistema nervoso governa tutta la società cellulare. Ha sentinelle vigili (apparec- chio nervoso periferico) scaglionate alla superficie.del..corpo e nell’ interno degli organi, che avvertono tutto ciò che avviene all’ esterno e all’ interno di questa grande società; ha uffici centrali (apparecchio nervoso centrale: cerebro-spinale e ganglionare) disposti per gerarchie, nei quali le impressioni trasmesse dall’ apparecchio periferico diventano sensazioni, percezioni c idee, e svegliano reazioni motrici ; ha un numero infinito di fi- lamenti (apparecchio conduttore) che ccllegano |’ apparecchio. periferico al centrale, | centri fra di loro e i centri con tutti gli organi del corpo. Nessuno stimolo si sente e nessun organo lavora senza l° intervento del sistema nervoso. E guai se un solo, dei tanti elementi di questo armonico e completo ufficio di amministrazione vien disturbato nell'opera sua. Si può avere paralisi della sensibilità (es. visiva) sia perchè leso 1’ estremo di recezione (occhio) o la via centripeta (nervo ottico) o i centri di, recezione e. di per- cezione (etminenze quadrigemine, talami, ottici, corteccia. cerebrale), Si può avere pa- ralisi motoria; sia perchè, leso. 1° estremo; di scarica (muscolo, glandula ecc.), o la via centrifuga (nervo motore), 0 i centri che danno ;e trasmettono gli eccitamenti, (gangli. — ‘RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 99 ‘motori: dell’ encefalo, del' midollo spinale e del simpatico). Ad es. il'cuore ed i polmoni ‘ nonfunzionano quando è alterata la loro struttura, la intima compage dei loro elementi, ‘il rapporto cogli altri organi ecc. ; ma -si può anche morire per istantaneo arresto della ‘respirazione € della circolazione quando sono lese alcune poche cellule nervose, esi- ‘stenti. nel: bulbo, ‘che presiedono a queste funzioni, o lesi.i nervi che da queste cellule “vanno ‘ai polmoni e al cuore. Con la progressiva divisione del lavoro si spiega come il ‘sistema nervoso regoli pure direttamente la nutrizione delle cellule : numerosi fatti ‘ clinici .e sperimentali dimostrano la esistenza di centri trofici. Non è quindi senza ra- ‘gione, che tanto si raccomanda la igiene del sistema nervoso. Di quì le norme per ‘mantenere integro |’ apparecchio periferico: chi conosce la struttura di questi organi ‘e come insorgono le alterazioni funzionali (ad es. i vizi della rifrazione ecc.) sa ben ‘conservarsi questi delicati istrumenti sensitivi, evitando lo strapazzo, gli stimoli fisici e chimici troppo intensi e tutte le cause irritanti fra cui i germi patogeni. L'apparecchio conduttore si divide in una parte intrameningea ed in una extrameningea ; questa de- corre in cordoni (nervi) entro i tessuti del corpo, 1° altra forma .la sostanza bianca dei centri. nervosi ed è spesso colpita insieme a questi. S° intende pure, che le alterazioni delle cellule hanno per conseguenza la degenerazione delle fibre, poichè il cilindrasse è un prolungamento cellulare ; infatti recidendo le fibre appena uscite dal midollo spi- nale. degenera il moncone periferico motore. (degenerazione discendente) il quale ha i centri trofici nelle corna anteriori del midollo, e degenera la parte intramidollare dei fasci sensitivi (degenerazione ascendente) la quale ha i centri trofici nei gangli spinali. Numerose cause : traumi, alterazioni vasali, veleni che si formano nel corpo o proven. gono dall’ esterno, tossine bacteriche, ecc. provocano |’ alterazione dei nervi e dei cor- doni intrameningei, e perciò la interruzione della. corrente. centripeta e centrifuga, apportando. paralisi sensitive motrici e trofiche.. L’ apparecchio centrale ha sede nel- l'encefalo, nel midollo spinale e in numerosi gangli disseminati nel corpo. All’ altera- zione degli organi partecipano, s’ intende, le cellule nervose periferiche, le terminazioni nervose, le fibre e le cellule ganglionari che si trovano in essi. Ma le cellule dei centri più elevati, sebbene custodite in una rocca ben difesa, ‘risentono tutti i danni dello squilibrio funzionale dell’ organismo, ed aumentano perciò le cause di tale squilibrio. Esse sono in intima correlazione con tutti gli apparecchi del corpo, e non solo per mezzo delle. fibre nervose ma della corrente sanguigna. Stimoli anormali arrivano ai centri pel tramite dell’ apparecchio periferico e conduttore, stimoli anormali arrivano di- rettamente col sangue. Arrivano con esso i prodotti delle fermentazioni gastro-enteriche, acidi leucomaine e altri prodotti di alterato ricambio materiale; tossine microbiche è d'altri parassiti, ptomaine ed altri veleni che si formano nella suppurazione e nella gangrena dei tessuti, e i prodotti del normale ricambio che s° accumulano nel sangu» quando è alterato. il filtro renale. Pervengono pure con la corrente sanguigna e linfatica i parassiti, dall’ esterno ‘e dal tubo digerente o dagli organi che hanno iu- vaso, e si stanziano nelle meningi: e nei centri nervosi provocando’ infiammazione, cisti, tubercoli,: gotmme ecc. Per. alterazione dei vasi i centri si nutrono male, e pos-' sono pure formarsi aneurismi che sono poi causa di colpi apoplettici. Emboli ‘che ssi 190 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI —_________-_.. distaccano da coaguli sanguigni s° incuneano nelle arterie cerebro spinali, le ostruiscono e sono ‘perciò altra causa di denutrizione dei centri e di infarti emorragici. E .se que: sti emboli contengono germi, che sono comunemente piogeni, insorge la suppura- zione, @ si formano quindi ascessi quasi sempre mortali. In molle malattie nervose vedonsi alterazioni macro e microscopiche della sostanza nervosa e la istologia ine va: scoprendo nella fine struttura del protoplasma del nucleo e dei filamenti cellulari ; ma: in molte ancora manca il fondamento anatomo patologico, e si constatano solamente di- sturbi funzionali che hanno certo il loro equivalente in alterazioni molecolari’ non ancora dimostrate. Esse però esistono, tanto vero che si ereditano le anormali ‘costituzioni ner- vose. E Morselli giustamente divide’ le psicosi in due grandi classi: una, d’ indole te- ratologica, comprende tutti gli stati mentali e i deliri da degenerazione ereditaria o acquisita durante la fase formativa della personalità (Frenastenie e Parafrenie); l'altra d' indole patologica comprende le affezioni morbose della mente coutratte: da una per- sonalità che ha potuto raggiungere il suo completo sviluppo; e in cui più della predi- sposizione ereditaria, per quanto spesso presente; ‘agiscono i fattori morbigeni occasio- nali, le intossicazioni, le infezioni; le autointossicazioni, gli esaurimenti acuti e graduali (Frenopalie p. dette). Le malattie della prima classe, le degenerazioni psichiche, .insor- gono spesso per causa lievissima e la cura ha d’ ordinario poco esito. Ma anche nelle malattie della seconda classe il substrato nervoso non è integro, la eredità ha la sua parte e la guarigione completa non si ottiene mai: restano distrofie e squilibri funzionali, che si trasmettono e preparano il terreno alle degenerazioni psichiche. Ve- dono quindi quanta responsabilità grava su tutti, poichè molto spesso piangono i figli per la colpa dei padri, e quanti riguardi ciascuno deve imporsi. Nella diagnosi delle malattie nervose l' anamnesi, ricercata fin dall’ epoca più remota che il paziente ricordi, nelle linee ascendenti e collaterali, ha dimostrato che nessun organo trae quanto il si- stema nervoso un'impronta che si trasmette ; e le psiconeuropatie possono anche re- stare latenti in una o più generazioni e presentarsi nelle. successive. Sulle condizioni eredilarie. esercitano poi notevole influenza la vita embrionale e 1° ambiente in cui il neonato compie il suo sviluppo organico e psichico. Seguono quindi tutti i fattori che su questo terreno ereditario e modificato determinano le malattie nervose ; essi, come s'è visto, sono molto numerosi e rappresentati non solo da stimoli organizzati fisici e chimici, ma da tutte quelle influenze psichiche che necessariamente apporta la vita di relazione. E noi sappiamo che la volontà non è un quid che |’ uomo riceve in dote. La volontà non è la determinante del nostro pensiero, ma invece dal nostro pensiero deter- minata; essa è la risultante delle idee innate e acquisite, di tutte le immagini che si con- servano nei centri della memoria. Uno stimolo qualsiasi sveglia queste idee, e su di esse si fonda il raziocinio che precede la reazione cioè l'atto nostro volontario. | centri ini bitori impediscono Ja reazione immediata, favoriscono il raziocinio e permettono la rea-. zione volontaria. L’ uomo in questo caso. opera serenamente con giudizio coscienza e ragione, ha ben vagliato il pro e il contro, ha compresso ‘gl’ istinti che avrebbero pro: vocato azioni inconsulte. Lo sviluppo e l’ integrità del sistema inibitore, è quindi uno - dei principali fattori della volontà : esso dirige il raziocinio.. Ma non basta. Il raziocinio: \ RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 101 ha per fondamento le idee che l' individuo possiede ; e allora ecco la grande efficacia dell’ educazione, la quale deve fornire quelle idee che dovranno poi prevalere e deter- minare la nostra volontà, come pure ammaestrare e sviluppare il raziocinin, impedire gli atti impulsivi che sono il carattere della fanciullezza, e richiamare la mente a. pen- sare, a riflettere prima di agire. Posto ciò, voi capite, che una madre pria di battere il figlio cattivo dovrà domandarsi se per avventura non l’ abbia essa reso tale e con- tinui a pervertirlo con certi sistemi educativi, come la società dovrebbe domandarsi se mai non sia essa responsabile delle colpe che in tanti sventurati condanna e punisce inesorabile ! (continua) n n___—__-—- Dr. ENRICO CANNAVIELLO Breve Nota sui Lepidotteri dell’ Italia Meridionale {Le specie segnate con l’ asterisco sono riportate da 0. G. Costa nella sua Fauna). BOMBYCES. NYCTEOLIDAE Hylophila Hibn. « —’—PRASINANA, Linn. Specie primaverile ed estiva, svolazzante nei luoghi ce- spugliosi e boschivi - la larva in agosto-settembre sugli alberi di Quercus, Fagus, Alnus ecc. Succivo - Torre dei Passeri. < BicoLoRANA, Fss. molto rara nel napoletano, diffusa nelle Calabrie. - L’ im- magine si incontra, nelle ore di giorno, attaccata ai tronchi delle querce? e dei pini - Terminio, Novasiri. - LYTOSIDAE Nola, Leach. « TOGATULATIS, Hb. Specie estiva, poco comune nel napoletano. - Vive allo stato di immagine nei luoghi boschivi - La larva s'incontra in primavera sui licheni che crescono sui tronchi e sui sassi. - S. Angelo dei Lombardi - Cosenza. « CHLAMYTULALIS, Hb. Molto rara nel napoletano, benchè diffusa nelle Puglie e nelle Calabrie, dove si mantiene nelle regioni delle selve e dei cespugli, in Luglio-Agosto. La larva, vive sugli alberi a foglie persistenti Abies, Pinus, Quer- cus, ecc., nella primavera. Ho raccolto delle larve anche nel mese di Ottobre, e delle pupe nei mesi invernali, dovute senza dubbio a larve autunnali. Centurano. Portici. Queste due specie non sono menzionate dal Costa nella sua Fauna, e vengono dallo Standiuger escluse tra quelle proprie dell’ Italia meridionale. Ho osservato che in molti esemplari raccolti in diverse parti delle Calabrie, la tinta alare è molto più marcata e la statura è minore di quella degli esemplari rac- colti in altre parti d’ Italia. Nudaria Steph. « MUNDANA, Linn: Non comune nell’ estate nei luoghi cespugliosi, nelle siepi e nelle selve; nelle ore del giorno si mantiene attaccata alle pietre, alle fo- glie, e nelle ceppaie dei vecchi alberi. - La larva in primavera sui licheni. - 103 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Tifata - S. Leucio. Conservo un esemplare, raccolto alle falde del Vesuvio, nel quale non vi è traccia del punto nero, centrale, tra le fascie delle ali anteriori. Calligenia Dup. Setina. € <& MiInIaTA (Rosea, Fab:) Hb: Non comune nell'estate nei luoghi erbosi e boschivi. - E di colore grigiastra con il capo biondiccio, ornata di ciuffetti di peli grigio. oscuri, più lunghi e più numerosi nei zooniti toracici - Catan- zaro Montoro. MresomeELLA, Linn: Rara in Agosto. - La larva vive in Aprile-Maggio sui li- cheni che crescono sui tronchi, e nelle ore del giorno si mantiene nascosta nelle foglie secche sul terreno, nei luoghi molto caldi. Torre del Greco, Camaldoli di Napoli. Ho raccolto un esemplare in provincia di Salerno, nel quale la tinta delle ali del primo paio e quella del capo, del torace, e dell’ estremità addomi- nale era giallo-pallidissimo. IRRORELLA, Linn: Poco comune nell'estate nei luoghi aridi e pietrosi delle provincie meridionali; vola anche nelle ore del giorno; le j sono più difficili a darsi al volo. - La larva in primavera sui licheni. - Ariano, Serino. Negli esemplari raccolti nelle Calabrie ed in molti di quelli che abitano le Puglie le ali del secondo paio sono giallo-pallide superiormente e grigiastre inferior- mente. Lithosia Fab. (S « *CANIOLA, Hb. Comune in Settembre-Ottobre nei luoghi caldi e riparati, nelle chiese, nei campanili, nelle case rurali. In alcuni anni la sua apparizione è molto abbondante. Volano anche di giorno. - La larva sui licheni che cre- scono sulle pietre. Trifrîsco - S. Angelo dei Lombardi. CANIOLA, ab: LACTEOLA, Boisd: Molto rara; si differenzia dal tipo per avere le ali biancastre. Due esemplari raccolti sul Matese. ARCTIDAE Emidia Boisd. <& *#GRAMMICA, Linn: Poco diffusa, nei terreni calcarei, nei siti caldi ed erbosi in Luglio-Agosto. La larva in primavera sopra differenti piante; io l’ ho rac- colta anche sulla viola canina, odorata - Montoro - Novastri. MELANOPTERA, Ochs: Molto rara: ha le ali superiori più cariche di nero, e nero uniforme le inferiori - Baîa, Pozzuoli. Deiopeia Steph. (S “PULCHELLA, Linn: Comune nell’ estate in tutte le praterie aride, nei luoghi bassi ed erbosi, sulle spiaggie marine, nelle pianure delle provincie meridio- nali. - La larva vive sopra differenti piante erbacee, Heliotropium, Echium, Myosotis, ecc. Cosenza, Napoli. In molti esemplari la fascia nera, terminale, delle ali del secondo paio è poco marcata. Ho raccolto un esemplare sul Mon- te Coppola (Castellammare di Stabia) nel quale mancano le macchie toraci- che, e sono poco distinti i punti neri in serie longitudinali dell’ addome. Euchelia Boisd. < *IACOBEAE, Linn: Diffasa nella primavera, nei giardini, nei prati, nei ter- reni poco ricchi di alberi. Si dà al volo al minimo rumore, anche di giorno. La sua ‘apparizione è, in alcuni anni, abbondantissima. - La larva vive in RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 103 società poco numerose, di due o tre individui, sulle piante di prato; l’ ho raccolto assai spesso sulle piante del gen. Senecio, Cineraria. Echium, ecc. Scafati - Novasiri. Callimorpha, Latr. « *DomINULA, Linn: Frequente in Luglio-Agosto nei luoghi umidi ed om- brosi, sul bordo dei ruscelli e nelle località acquitrinose. - Negli stessi luoghi, in primavera, si incontrano le larve sulle piante basse dei generi, Borrago, Carduus Lamium, Genista, ecc. - Mercogliano, Torre del Greco. « ab: rossicaE. Kol. Varietà con le ali posteriori, gialle, mentre che nel tipo sono rosse. - Abbastanza raro, io 1’ ho raccolto in un solo esemplare a S. Agata sui due Golfi. (Sorrento). « ab: ITALICA, Staud: Forma rara estremamente melanottica, con pochissime macchie gialle ed addome nero, trovata dal dott. Staudinger negli Abruzzi. Io non ho raccolto questa forma mai. HERA, Linn: Non rara in primavera nei luoghi alberati, cespugliosi e selvosi. La larva, schiusa dalle uova in autunno, sverna, e non raggiunge tutta la sua grandezza che in Marzo-Aprile della stagione seguente. Vive sopra differenti piante basse, specialmente nella Barrago, -Genista, Vitis, ecc. Portici, Catanzaro. Ho osservato che in alcuni esemplari la doppia fascia ad Y delle ali anteriori non è regolarmente marcata. - L’ immagine, in questa specie, nell’ uscire dal bosco spande un grato odore muschioso. - Credo utile far notare, che il colore rosso della Call. dominula, e della Call. Hera si trasforma in giallo cadmio per 1’ esposizione ai vapori de- gli acidi: ACI, e Hz05; ma il pristino colore a poco a poco, esposti a l aria questi esemplari, riappare, pel disimpegno all’ aria dei vapori acidi, ed immediatamente se li si fa neutralizzare con l’ AzH® Ariola Terminio. Arctia, Boisd. Cheionia, Latr. « Cava, Linn: Non molto comune; nei sentieri, nei cespugli, nei luoghi ombrosi in Giugno-Luglio. La larva, vive polifaga in Maggio, sopra diverse piante erbacee. Io 1’ ho raccolto anche nella Geniîsta scoparia. Bagnoli - Cosenza. - Con- servo un esemplare raccolto a Novasiri (Calabrie) nel quale le fascie bianche, sinuose, delle ali anteriori sono gialliccie. *ViLLIca, Linn: Diffusa in Giugno-Luglio nei giardini, nei verzieri, nelle selve. Volano anche di giorno. La larva ha una doppia apparizione: in ottobre ed in aprile sul Millefolium, Senista, Lonicera, ecc. Le larve autunnali svernano e vivono addossate strettamente le une alle altre nascoste sotto le pietre, nelle buche delle mura od in quelle degli alberi. Le uova sono sferiche, luci- dissime, bianche, con una leggiera tinta madreperlacea. - Matese - Pozzuoli. *HeBE, Linn: Poco comune in Giugno-Luglio nei terreni calcarei ed aridi. La larva vive in primavera sul MilZlefolium, Echium, Senecio e Carduus - S. Agata dei Goti - Cesinali. La larva, quando è prossima alla sua ultima muta, si piazza a terra, in una buca e cerca di renderla, con grandi sforzi, emisferica, coprendola e garanten- dola esternamente con un cupolino di seta misto a frammenti vegetali, in quel nascondiglio passa l’inverno, crescendo lentamente, ed operando la sua ultima muta dopo della quale si trasforma. Così può spiegarsi come lentamente cresca 104 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI come difficilmente compie la seconda delle sue metamorfosi quando la si alleva domesticamente, non trovando sempre le sue istintive condizioni di vita. Euprepia, Steph. c *PupIca, Esper. Comune nell’ estate nei giardini, nelle selve e nei luoghi boschivi. La larva vive in primavera sulle graminacee. Le uova sono pic- cole, sferiche, appiattite ad una delle estremità, lucenti, giallo-pallide. Ho os- servato che le ,9 ne depongono un gran numero; una sola femmina, rac- colta da me a S. Leucio ne depose oltre le due centinaia. L'interesse di questa specie vien dato dalla presenza di uno speciale organo musicale, ana- logo a quello del gen. Setina. Il Dr. de-Villiers fu pel primo a notarlo, ed alla buona, paragonò il rumore fatto dalla farfalla volando, a quello prodotto da un lavorante di calze (1). Il dr. Laboulbéne, riconobbe la presenza di questo organo in ciascun lato del torace, più voluminoso nei g7; e costituito da una vescicola triangolare, timpaniforme, ricoperta da una sottile membra- nella tesa, e che facilmente vibra anche sotto la puntura di ago, col rumore di uno sfregamento di carta. Io ho osservato, che nella parte anteriore di quest’ organo, e da ciascun lato, vi sono delle prominenze lineari, trasversali, parallele in numero di 16 a 20 nei maschi e di solo 8 nelle femmine, e che il fatto avvenga per effetto di replicati colpi dati con le zampe sulla mem- brana distesa, o per pressioni rapide delle tibie, e che quindi l’ insetto non faccia che l’ ufficio di un timballiere. Il dr. Laboulbéne, in vista di questo speciale apparecchio musicale, propose, di fare per questa specie un genere speciale: Tympanophora. Lb. (2). Spilosoma, Steph. c *MENTHASTRI, Esp: Poco comune in Maggio-Giugno un po’ dappertutto nei sentieri, nei cespugli, nei giardini, nei prati, ecc. La larva in autunno sulle pietre, nei campi, ai piedi delle mura ecc. La farfalla si avvicina molto spesso, pel chiarore delle: lampade, ed entra per le vetrate aperte, financo nelle abitazioni. Novasiri, Trifrisco, Airola. Ho raccolto, sui Camaldoli di Torre del Greco, una graziosa aberrazione del tipo, nella quale i punti sono modificati in piccoli tratti, seguenti la direzione delle nervature. | ‘ *FuLIGINOSA, Linn: Non comune, di apparizione primaverile ed estiva, nei campi, nelle selve, nelle praterie. La larva vive in autunno e nella pri- mavera sopra differenti piante erbacee. Moiano S. Leucio. ‘ «vv. FERVIDA, Stgr: Rara; differisce dal tipo pel colorito più pal- lido e per le macchie nere sulle ali posteriori più piccole. Raccolta da me in un solo esemplare a Baronissi. | Nemeophila, Latr. < PLANTAGINIS, Linn: Questa specie è propria dei terreni montuosi, nè io l’ ho raccolto mai ad un’ altezza inferiore ai 600 m.; vive in Luglio-Agosto nei boschi estesi e nelle selve. Vola durante il giorno. Da lontano questi lepidotteri si confondono con facilità con le Arginnidi, ma il loro volo è (1) (Ann. Soc. Ent. Franc. 1832). (2) (Ann. Soc. Ent. Franc. 1864). RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 105 differente. La larva vive da Ottobre a Maggio, svernando l'inverno sotto le pietre, sulle differenti specie di alberi, con fogliame persistente. Somi- glia questa larva a quelle del genere Vanessa, in cui le spine sono rim- piazzate da ciuffetti di peli; gli zooniti, 4, 5, 6, 7, 8,9, sono coperti da peli rossicci, gli altri da peli neri. Cosenza, Cerreto. RussuLa, Linn: Poco comune; abita le località aride e pietrose delle re- gioni calcaree in Luglio-Agosto. Il maschio vola anche di giorno; la fem- mina vola pochissimo, in ragione delle sue piccole ali. La larva sverna, e si trova da Ottobre ad Aprile sul Senecio, Anugallis, Plantago, ecc. Matese, Catanzaro. HEPIALIIDAE Hepialus, Fab. « Humuti, Linn: Molto rara in Luglio-Agosto nei siti erbosi; ha volo crepuscu- lare. La larva sverna nelle radici, trasformandosi in un bozzolo leggiero, al- lungato, cilindrico, di cui il lato ottuso non è formato che da pochi e radi fili di seta. Scafati - Torre del Greco. COSSIDAE (Lignivorae, Guenée) Cossus, Fab. « * LIGNIPERDA, Linn: Non comune, in Giugno-Luglio sui tronchi di Salix, Ul mus, ecc. Nel napoletano è più rara. La larva, vive nell’ interno dei tronchi di Populus, Ulmus, Salix, e di parecchi alberi fruttiferi, producendo tale un danno da fare spessissimo disseccare l’ albero che ha ròso. Ho osservato che queste larve emettono dalla bocca un liquido acre, di odore forte e nauseante, che, io credo, debba servire a rammollire le fibre legnose. Sono molto sensibili all’ azione dell’aria, e, cacciate fuori dai loro nascondigli esse si danno un gran da fare per costruirsi una tela necessaria a garantirle dall’ azione atmosferica. Vivono, queste larve due ed anche tre anni, crescendo molto lentamente, fi- landosi nelle loro gallerie un bozzolo fatto in gran parte da fili sericei e detriti legnosi. Linneo ed anche Fabricius, asseriscono che le larve di questa specie venivano dai romani ingrassate con la farina e poi servite alle mense come un intingolo delicatissimo. A me sembra essere questa una falsa interpetrazione . del testo di Plinio, di cui l’ ultima parte pare che dica: queste larve rodttrici degli alberi, prendono tutta la figura di un bue con le corna smisurate e fanno sentire un piccolo lamento movendo il capo. Io credo, dunque, che questo non possa «applicarsi che alle larve di Coleotteri - Cerambici, come il Cerambyx heros, Prionus coriarius, ecc. Ai nostri giorni, certo alcuni popoli americani e delle tribù africane mangiano dei coleotteri affini di Cerambicidini. Zenzera, Latr. « * AEscuLI, Linn: Specie estiva, che vola anche nelle ore del giorno, nei parchi; ne. giardini, nelle selve. La larva, vive nell’ interno dei tronchi di Castanea, Fagus, Populus, ecc. S. Angelo di Capua - Matese. COCHLIOPODAE Heterogenea, Knochi Limacodes, Latr. TestuDo, Linn: Non comune in Giugno-Luglio nei boschi e nelie selve. La larva vive nell’ autunno sugli alberi di quercus, fagus, arbutus, ecc. Mercogliano M. Partenio. 106 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI PSYCHIDAE Psyche, Schr. « HIRSUTELLA, Hb: Poco comune in Luglio-Agosto nelle Bilitiorie, nei cespugli. La larva vive in primavera nei siti erbosi, nelle siepi, ecc.; ho osservato, che l’astuccio ricoprente questa larva negli esemplari raccolti nelle diverse parti dell’ Italia meridionale, varia molto: spesso, si presenta ricoperto di pa- gliuzze irregolari, disposte trasversalmente, altre volte di detriti vegetali e particelle di legno, e tal’ altra queste sono accartocciate in foglie secche di sa- lix, Populus, Acer, ecc. M. Coppola, Serino. APIFORMIS, Sw: Meno rara della specie precedente, vivente nei luoghi aridi e secchi; le larve hanno i loro astucci corti, ricoperti di uguali pagliuzze messe per traverso, Ho osservato che poche ore dopo l’ ultima muta, ogni larva si ri- veste di una tela allungata fatta da fili sericei a tessuto poco fitto. Credo, che si nutrino di graminacee ; i bruchi corrispondenti alle immagini maschili sono molto più numerosi di quelli femminili - Succivo, Trifrisco. HeyLAARTSI, Mill: Specie rarissima, raccolta da me in due esemplari sul Ma- tese oltre gli 800 m; nell’ Agosto 1896. Achille Costa non la conosceva ii come specie dell’ Italia Meridionale. . FEBRETTA, Boy: Specie anche rara, raccolta da me a Torre dei passeri (Abruzzi) nel mese di Settembre 1894. * MuScELLA, S: V: Specie non rara, che vive in Maggio-Giugno, nelle pra- terie e nei siti erbosi non elevati; la larva ha l’astuccio corto, oblungo co- perto di pagliuzze parallele ed oblique. Nelle Calabrie e negli Abruzzi questa specie è più diffusa - Azrola - S. Angelo di Capua - Cosenza. LIPARIDAE Laria, Hb. « L, Nierum, Fabr: Non raro in Luglio-Agosto nei luoghi boschivi e nelle siepi; la larva nella primavera sulle Quercus, Populus, Tilia, ecc ;. Ho osservato, che . questa larva camminando si allunga molto, distendendo le zampe membranose. Novasiri - Pozzuoli. Leucoma, Steph. « SALICIS, Linn: Comune in Giugno-Luglio nelle piantagioni di Salix, Populus, ecc. dove svolazza anche di giorno intorno agli alberi. Larva in Aprile-Mag- gio sugli stessi alberi; la depone le sue uova sui rami giovani, spalman- dovi sopra una deiezione vischiosa che all’ aria si solidifica, per garantirle dai rigori dell'inverno. Tuoro-Marcianise - Camaldoli di Torre del Greco. Orgyia, Ochs. * ANTIQUA, Linn: Comune in Luglio ed in Settembre nelle praterie e nei siti boschivi; vola in pieno giorno, il J' alla ricerca delle PE. La larva vive in Aprile ed in Agosto sopra tutti gli alberi da frutta, e spesso anche sulle piante di Fosa, Spartium, ecc. Novasiri, Portici. Psilura, Steph. « MoxnacHa, Linn: Poco comune nelle regioni selvose e nei boschi resinosi: abbondante nelle regioni dei pini delle Calabrie. Svolazza in Luglio-Agosto - Portici, Cosenza. du Ri P Si i ie AS | RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 107 Ocneria, Hb. Liparis, Ochs. « DisPAR, Linn: Poco comune nelle provincie napoletane, più diffusa in quelle degli Abruzzi e delle Calabrie, dove il Y vola rapidamente sotto i raggi del sole a cercare la ‘ £; che sta nascosta sul terreno e che a causa del suo ad- dome gonfio di uova raramente si dà al volo. Ho osservato che quando i due sessi sono accoppiati il corpo di ognuno di essi si mantiene opposto e sulla stessa linea, mentre il g° in gran parte vien nascosto dalle ali della gf. Le uova deposte dalla © sono in numero abbondante disposte in placche sulle cortecce di Tilia, Quercus, Populus, ecc. svernano, lasciando uscire le larve in primavera. Larva in Maggio-Giugno sopra differenti alberi, spesso anche su quelli da frutta. Acerra - S. Gregorio al Matese. BOMBYCIDAE Bombyx, Linn. « * NEUSTRIA, Linn: Comune nei siti cespugliosi, nei boschi, nelle selve, ecc. vola in Giugno-Luglio, spesso anche nelle ore del giorno. Le larve vengono fuori dalle uova disposte in spirali serrate attorno ai rami giovani degli al- beri, nella primavera. Avellino, Novasiri - Capodimonte. * Quercus, Linn: Comune nei boschi, nei giardini, ecc; il J' vola anche di giorno alla ricerca della ,P. La larva sverna sotto le cortecce degli alberi, si - nutre delle foglie di Quercus, Populus, Alnus, ecc. Mercogliano - Gerace - Ca- maldoli di Napoli. « AB: SPARTII, Hb: Si distingue dal tipo pel colorito più oscuro, e per la fascia alare più ristretta. Nel Napoletano è molto raro: frequente nei boschi delle Calabrie. Novasiri - Cosenza. . # TRIroLII, Borh: Meno comune della B: Quercus, a cui somiglia nel disegno, ma di statura minore; ha le medesime abitudini; la larva in Maggio sulle piante di prato: Medicago, trifolium, lupinus, ecc. Torre del Greco, Mercogliano. Rugi, Linn: Poco comune nelle provincie Napoletane, abbondante nelle Ca- labrie, dove sta nelle siepi, nei cespugli e nelle selve. Il J' vola di giorno, ra- pidissimamente. Larva in primavera sul Trifolium, Rubus, ecc, Nocera, Sibari. Lasiocampa, Bd. « PoraTORIA, Linn: Non raro nei boschi e nelle siepi in Luglio-Agosto ; la larva vive in Maggio-Giugno sopra differenti graminacee Bromus, Festuca, ecc. Ho osservato, che queste larve amano molto le vicinanze dei corsi d’acqua ed i terreni acquitrinosi. Gli esemplari raccolti nelle Calabrie presentano più larghe e meglio marcate le due linee ruginose, trasversali, delle ali del primo paio. Catanzaro, Acerra - Marcianise. QuERCIFOLIA, Linn: Specie rara, raccolta da A. Costa negli Abruzzi e da me a Novasiri (Calabrie) ed a Piedimonte d’ Alife. PinI, Linn: Specie anche rara raccolta da me nei boschetti di conifere di Cosenza. La larva vive sul Cupressus, Pinus, Larix, ecc.. Orus, Hb: Rarissima; A. Costa credeva che questa specie potesse vi- vere anche nelle Calabrie dove non è stata raccolta mai; nelle nostre pro- vincie dell’ Italia Meridionale io non ricordo, che un solo esemplare rac- colto nelle campagne di Foggia nell'estate del 1897, e donato al compianto Comm. Costa. 108 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI SATURNIDAE, Rd: ATTACIDAE, Linn: Saturnia, Bd. « RSPSRD arm È la farfalla più grande delle nostre provincie meridionali, ed è di apparizione frequente nei boschetti, selve, giardini, ecc: La © de- pone le sue uova sferiche, biancastre, cementate assieme da una sostanza bluastra, glutinosa. Le larve escono dalle uova dopo qualche settimana e com- pletano il loro sviluppo lentamente, nutrendosi delle foglie di differenti al- beri. S. Croce, Orto Botanico - Nocera. * CARPINI, Linn: Specie più rara della precedente, e che manca nel Napo- letano, mentre è comune piuttosto nelle Calabrie. Secondo le asserzioni di A. Costa esisterebbe ancora nelle Puglie. Cosenza - Novastri. *# SPINI, Hb: Rara nelle Calabrie e negli Abruzzi; manca nel Napoletano. Somiglia alla Sat: Pyri, ma è di taglia minore. Torre dei Passeri. I PAvONIA, Hb: Più comune della precedente, ma di apparizione non uguale in tutti gli anni. Vive nei luoghi ombrosi, nelle selve, nelle siepi, ecc: 8. Leucio, Cesinali - (Gerace. Ho osservato che in molti esemplari raccolti nelle Calabrie il colorito è sensibilmente più oscuro. NOTODONTIDAE Dicranura, Lat. Harpyia, Ochs. «& # VINULA, Linn: Non comun» nei luoghi alberati, nei giardini, ecc: in Aprile-Maggio, ed anche in Settembre. La larva vive sugii alberi in Agosto, costruendosi un bozzolo duro e gommato nelle fessure delle mura od in quelle degli alberi, molto aderente e ricoperto di licheni e di frammenti vegetali. M. S. Angelo (Castellammare), Chieti. * ERMINIA, Esp: Meno diffusa della specie precedente; viv: nelle pian- tagioni di Populus, Acer, Castanea, ecc. dove nelle ore del giorno si mantie- ne nascosta tra le foglie degli alberi. Non ho raccolto mai la larva. $. Gre- gorio di Alife, Mondragone. Pygaera, Ochs. « Phalera, « * ANACHORETA, Linn: Rara nelle nostre provincie meridionali. In Luglio- Agosto nei luoghi cespugliosi e boschivi. Non ho raccolto mai la larva. Pré- gento, S. Agata dei goti. Hb. * BucEPHALA, Linn: Non raro in Maggio-Giugno nei boschetti, cespugli, giardini, ecc: La larva vive sopra gli alberi di Quercus, Salix, ecc: in Ago- sto-Settembre. Castel Volturno - Cosenza. Ho osservato, che in diversi esemplari raccolti nelle Calabrie la macchia LI subellittica giallo-pallida delle ali anteriori è meno marcata e più larga, e le ali del secondo paio sono grigiastro-lucenti, anzichè giallastre. __ yy >__>{H°“®--< £{“—---<- RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI © - 109 Supplemento alla Flora Bolognese per GIUSEPPE BETTI (continuazione e fine) IL’ Aster Amellus L. oltrechè alle Livergnane, fu trovato dal Dott. Mattei ‘nelle boscaglie che fiancheggiano l’ Aposa. Dietro le sue gentili indicazioni, ne trovai l’anno scorso in Ottobre parecchi esemplari, in avanzata fioritura. * Bellis sylvestris L. Affine al B. perennis, di cui è forse una forma serotina. Ritrovasi ; nelle larghe di Paderno in Autunno. (Mattei - op. cit. 18). Nardosmia fragans Cass. Lungo la strada di Barbianello, presso la Fonte. * Tragopogon orientalis - L. - Lungo il torrente Aposa. Già raccolto dal Caldesi, come appare da un esemplare conservato nel di lui erbario. Crepis lacera Ten. - Osservanza. (Mattei). Hieracium boreale - Fries - Raro nel Bolognese - Raccolto dal Dott. Mattei nei i prati della villa Pallotti. - Affine all’ H. sabaudum. L. Hieracium umbellatum var. Lactaris. Bert. (H. Lataris Bert.) - Raro nel Bolognese - Il Dott. Mattei la cita per M. Paderno in Settembre (op. cit. 20). CAMPANULACEE Campanula Cervicaria L. Lungo l’ Aposa. *# Campanula bononiensis L. var. simplex DC. - Pianta a foglie larghe, le cauline sessili; fiori in pannocchie semplici unilaterali - Trovasi lungo l’ Aposa - Forma già rin- venuta dal Bertoloni nel Bolognese. (Flora - Volume II pag. 485). STIRACACEE Styrax officinale. L. Il prof. Cocconi, cita questa specie pel bosco degli Arienti. Il Berto- loni dice esservi già stata abbondantissima ai suoi tempi. Ora posso assicurare die- tro. dilisentissime ricerche, che questa specie non vi esiste più. Ritrovasi bensi in un solo esemplare nella siepe che costeggia il canale dei due mulini della Croara - Fiorisce in Maggio. ‘ , APOCINEE Vinca major L. Inselvatichisce frequentemente. Osservata in tale stato nella villa Pallotti, a S. Kuffillo, lungo l’ Aposa e ultimamente copiosissima nella siepe che costeggia il palazzo Guastavillani a Barbiano. OLEACEE * Olea europaea var. sylvestris. D. C. Differisce dalla forma coltivata per le foglie più piccole, ovali: se ne trovano pochi arbusti presso il colle di S. Luca fra le bo- scaglie, ove per primo lo raccolse Giannitrapani nel 1883. È dubbio però se sia realmente spontanea. (Mattei 20). Phyllirea variabilis. Mim. . var. angustifolia L. Oltrechè a Gaibola, si rinviene anche nelle Larghe di Paderno. € var, media L. Nuova per la nostra provincia. Alle Limegue, assieme alla angustifolia. var. latifolia L. A Frassineto nei boschi. Var: stricta D. O. Ho trovato lo scorso Maggio questa varibtà copiosissima nei nessi di Gaibola. 110 ‘RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE .NATURALI BORRAGINEE. Tai Onosma stellulatam. W. K. Oltrechè ‘a Mongardino ea M. Zena, questa | ‘specie trovasi anche a Frassineto, a Rocca di Badolo e a M. Adone. Lithospermum purpureo-coeruleum L. In Marzo ed Aprile questa specie è comunissima tra le erbe delle boscaglie. Pulmonaria officinalis L. Il prof. Cocconi la cita per soli nove o dieci luoghi. Invece questa specie si è estesa, ed è divenuta comunissima ovunque. © # Asperugo procumbens. L. Questa specie nuova pel Bolognese, è stata rinvenuta dal mio amico Ceroni, agli Alemanni, presso una siepe, dove è piuttosto rara. SOLANACEE Datura Stramonium L. var. Tatula. L. Trovata da Ceroni l’ anno scorso TE valli. tra Malalbergo e Passo segni, e presso lo scolo Aldrovandi, | di Solanum nigrum L. var. miniatum. M. K. Il prof. Cocconi cita per questa. pane una sola località: Marano di Castenaso, Io 1’ ho trovata nelle macerie lungo 1 Aposa e sulle mura di circonvallazione. i SCROFULARIACEE Verbascum Lychnitis. L. M. Zena; strada alle Lagune (Ceroni!) # Verbascum phoeniceum L. = Nelle aggiunte alla flora bolognese dei proff. A. A. Fiori, si legge la seguente nota: « V. phoeniceum. L. I suoi fiori violetti ne rendono la diagnosi facile e « sicura. Îtei ; « Citiamo questa specie con riserva, e. soltanto. dietro un passo del Te- < nore, il quale nel IV volume della sua flora Napolitana scrisse: « In agris inter Bononiam et Mutinam palghenrimana, plantam, sponte nascentem, anno 1824 quoque legi >». « Sarebbe davvero interessante scoprire la località di dimora di questa pianta, È « così vagamente indicataci dal Tenore: è molto probabile però che essa appar- « tenga al Bolognese, che ha maggiore estensione verso Modena di quello che « questa provincia ne abbia in senso opposto ». Veronica anagalloides Guss. Il Dott. Mattei raccolse questa specie, non comune presso di noi, lungo il Savena a S. Ruffillo nel 1883. # Veronica Cymballaria Rob. Il Dott. Gibelli cita questa specie per Montese. Antirrhinam Orontium L. Lungo il torrente Aposa, a Miserazzano, Paderno, Barbianello, | ecc. —: Frequentissima nei luoghi ‘aridi. Ha il portamento delle Linarie e si di- stingue per la corolla non speronata, più breve .del calice. Serophularia aquatica L. Indicata solo per due località del Bolognese, trovasi ancora lungo l’ Aposa, a S. Ruffillo, e presso Scopeto. lo Digitalis ferruginea L. Questa bellissima specie, notata solo perle vicinanze di Montese e di Montespecchio fu raccolta dal dott. Mattei nell’ Agosto del 1884 presso il ponte del Brasimone sotto Lagaro, ove vegeta piuttosto abbondantemente nelléè boscaglie. Melampyrum pratense L. Questa specie notata solo per due località, si trova IRE mente a Gaibola e nelle Larghe di Paderno in Maggio e Giugno. Peodicularis tuberosa L. Ho trovato questa. specie abbastanza frequente’ nei: pi che co- steggiano il Corno alle Scale a 1700%, nello scorso Luglio. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 11] * Rhinanthus minor Ehrh. var. angustifolius.. Gren. Godr. Monte Paderno nei prati : maggio. Forma sufficientemente distinta per le foglie assai strette : rammenta Di ..‘’R. augustifolius. Gm. per le bratte a denti setacei e per il tubo della corolla. allungato, ma ne ‘differisce per la brevità delle appendici del labbro. superiore. Si avvicina al R. fallax. Wimm. per il canale nereggiante e per le suddette appendici corolline tinte in violaceo. | | | doi Bartsia Trixago Linn. Già citata come rara a Sabbiuno : trovasi non rara nei campi sotto le Larghe di Paderno e nei dintorni del forte Predone. Si rinviene pure secondo il prof. Baldacci, al M. Zena. Fiorisce ai primi di Giugno. Odontites lutea Stev. Questa specie in questi ultimi tempi, si è abbastanza estesa. Oltre- chè. nei .luoghi citati. dal prof. Cocconi (Ravone, M. Paderno, Zola, Bazzano, Por- retta ecc.) trovasi pure in grandissima quantità a Montechiaro sopra Pontecchio. OROBANCACEE n rta ramosa var. Muteli. Reut. Trovasi lungo il torrente Aposa, par assita del tri- foglio, mentre la specie infesta i canepai. Si distingue specialmente per due pieghe sporgenti, vellutate che esistono sul labbro inferiore della corolla - (Mattei op. cit. pag. 22). Orobanche fragrantissima. Bert. Mentre in tutta l’Italia questa odorosa orobanche è assai rara, nel Bolognese invece è molto comune. Lo scorso Maggio trovai la cima di M. Paderno addirittura coperta da questa pianta, che vive parassita sulle Medi cago e sui Trifogli. Orobanche Hederae. Dub. Oltrechè all’ Orto Botanico, questa specie trovasi ancora abbon- dante sulle radici dell’ Edera nei gessi di Gaibola. Fiorisce in Giugno. Orobanche Rapum Thuill, Al Sasso presso Battidizzo. (Ceroni !) LABBIATE Calamintha, Acinos. Lamk. Il Dott. Mattei ha raccolto questa specie lungo le rive del Sa- . vena, a Calderino, e sopra Porretta, lungo la via di Capugnano. * Scutellaria gelericulata. Lin. Affine alla hastifolia da cui differisce principalmente per le | foglie cuoriformi, seghettate, e pei fiori prettamente ascellari. Ritrovasi a Uastel- franco, lungo la via Emilia e precisamente presso la Chiesuola degli Angeli dove il prof. Fiori la raccolse il 28 Giugno 1882. Dun Scutellaria Columnae All. v. Gussonii Ten? Ho ascritto a questa varietà una labbiata a fiori bianchi che trovai l’anno scorso in una siepe presso l’Osservanza. Per man- | canza di materiale di confronto, non mi posso pronunciare su tale determinazione. * Zizyphora capitata L. Specie rara in Italia, non ancora indicata pel Bolognese: si trova a Frassineto in estate piuttosto frequentemente. Oltrechè a Frassineto questa specie è comparsa abbondantissima in un campo sopra l’ Aposa. (forse importata... coi semi d’ erba medica). Stachys palustris L. Segnalata fin (d’ora solo al piano, trovasi ancora sull’ Siphonnino!i al Lagaro, non lungi da Castiglion de’ Pepoli, nei fossi. PRIMULACEE * Cyclamen repandum S. et S. I fiori bianchi che sbocciano in maggio distinguono a suf- ficienza questa specie. Trovato nei boschetti presso i Sassi di Rocca :Malatina’ © dal Sig. Ferrari, erborizzatore dell’ Orto botanico della R. Università di Modena. » 112 |... RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI PLANTAGINEE. Plantago serpentina. All. Alveo del Sillaro. * Plantago montana Lamk.-bi-tale pianta nuova per la- flora luna il Dott. Mattei ne rinvenne alcuni esemplari a Sparvo sul Setta nell’ Agosto 1884. AMARANTACEE Amarantus paniculatus L. Val d’ Aposa - Fosse di circonvallazione. Polycnemum majus R. Br. Marzabotto, presso la stazione ferroviaria. Devesi ua soltanto come una forma più robusta del P. arvense. L. CHENOPODIACEE Roubieva multifida. Moq. Specie assai rara in Italia e di provenienza straniera, da pochi anni comparsa nel Bolognese ove si estende con grande rapidità in tutti i luoghi incolti: trovasi presentemente abbondante oltrechè nel Reno, sulle mura della Città (p. Azeglio - Saragozza), lungo l’ Aposa, all’ Anna, presso il Melon- cello e in parecchie vie della città. POLIGONACEE | Poligonum nodosum. Pers. Già indicato per le vicinanze di Crevalcore, sì rinviene pure lungo 1’ Aposa ed a Casalecchio di Reno. * Poligonum Orientale. L. Secondo esemplari raccolti da Giannitrapani nel 1882, trove- rebbesi inselvatichito a Casaglia. #* Poligonum Gussonei Tod. Nelle note manoscritte che il gentilissimo signor Mattei mi ha offerte, trovo la seguente che riproduco integralmente : « Poligonum Gussonei Tod. « Argine del fiume Lavino presso Rigosa. Fiorisce in Agosto. Specie assai « interessante, nota fin qui solo dell’Italia merid. e della Sicilia, ma forse più co- . « mune di quel che non si creda perchè sovente confusa con alcune delle torme del « P. aviculare. Questa si differenzia per essere ramiosissima, con cauli (4-5 dec.) <« raggianti cespitosi, solcati, ad internodi allungati nei rami primari e brevissimi « negli estremi (fioriferi); per le foglie assai piccole (5-6 m.) elittiche, ottuse, (a) con ocrea menbranacee castanee inferiormente, superiormente argentine ; per gli « achenii meno trigoni, lungamente accuminati, piccolissimi, appena sub lente pun- SI teggiato scabri. Da tali caratteri appare ancora manifesto come questa specie A sia affatto distinta dal P. herniarioides DE del quale alcuni autori vogliono « farne una varietà. i « I miei esemplari poi Bee assai bene con esemplari. agonia, di « Sicilia distribuiti dallo stesso Todaro ». DAFNACEE Thymelaea arvensis Lamk. Lungo l’ Aposa nei campi. Daphne Laureola L. Copiosa nelle boscaglie sotto S. Luca, - Marzo. SANTALACEE Osyris alba. L. Abbonda a Frassineto ed a: Livergnano EUFORBIACEE # Crozophora tinctoria. Adr. de Jeuss. Nuova per la flora Bolognese. Trovata a Castel S. Pietro dal Dott. Mattei. Y IVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 113 * Acalypha virginica. L. Trovata l’anno scorso dal Dott. Mattei sulla scarpatà-della mura i interna S. Stefano - Castiglione. URTICACEE Urtica urens ti; Questa piccola urtica assai urente fu raccolta dal prof. Baldacci a Casa- lecchio, ove però sembra rara. Nello scorso Luglio il dott. Mattei la trovò in pic- cola quantità nel cortile della casa in via S. Stefano N. 113. I CONIFERE # Juniperus Oxycedrus. L. Questa bella specie, che a prima vista si riconosce per i frutti grossi e rossastri, non fu fin qui osservata nella nostra provincia, benchè indi- . cata dal prof. Caldesi per quella di Faenza. Essa trovasi in piccoli cespugli a Monterenzo (vers. del Sillaro) nella quale località il Dott. Mattei ne raccolse pa- recchi SEDI nel Marzo del 1885. GIGLIACEE Erythronium Dens-canis L. Copiosissima alle Larghe di Paderno, lungo l’ Aposa e il Ra- vone, a M. Sabbiuno e all’ Eremo. Fiorisce in Marzo. # Tulipa Celsiana - D. C. Specie alpina non ancora rinvenuta entro i limiti della nostra provincia, ma esistente nel vicino monte Rondinaio (m. 1964), ove già la raccol- sero il Giannini ed il Caruel. Più recentemente, ma non in fiore, la rivide il Martelli. Il dott. Mattei, nel suo bellissimo libro sulle Tulipe bolognesi, vi ha com- preso anche questa specie poichè verosimilmente può trovarsi anche nel nostro Appennino. (Mattei, I tulipani di Bologna. Pag. 34-35). Tulipa sylvestris L. Specie arvense, copiosa nei campi attorno a Bologna, ove era nota fino ai tempi di Aldrovandi. (Mattei op. cit. pag. 56). # Tulipa Clusiana D. C. Specie orientale abbastanza frequente in diverse località attorno a Bologna, e cioè : fuori porta Azeglio nella vigna contro la Palazzina, e più oltre verso Roncrio nella villa Bernardi, fuori porta Saragozza alla Villa Spada, e presso Barbianello. Si distingue dalle altre specie a prima vista, per avere i te- pali bianchi strisciati di rosso. (Mattei, op. cit. pag. 37). Tulipa Oculus- Solis. St. Ams. Specie arvense non frequente nelle vicinanze di Bologna. Si rinviene fuori porta Azeglio, nei campi sovrastanti la « fontana minerale » uni- tamente alla T. Fransoniana. Giannitrapani la raccolse a S. Luca. (Mattei op. cit. 39). Il Dott. Mattei aggiunge inoltre: « Il prof. Cocconi la cita dell’ Osservanza, « ove niuno dappoi l’ ha ritrovata », mentre io anno scorso, ve la ritrovai abba- stanza copiosa in un campo di fave, posto sotto l’ ospizio dei frati. Tulipa praecox Ten. Specie arvense, copiosissima in tutti i colli attorno a Bologna, ove fiorisce prima d’ ogni altra. Il Dott. Mattei nel suo pregiato VIZIO annovera tre varietà distinte dal se- guenti caratteri: * Var. 8. hexagonata. Borb. « Flos minor : petala interiora obtusiuscula - Cum specie flo- rens ». Questa varietà 5 è frequente con la specie. var. 7 .Foxiana. Reb. « Flos maximus, petala latiora, basi abrupte angustata, interiora obtusa emarginata. Post speciem florens ». Questa varietà y è assai più rara ed alquanto ‘meno precoce. Il Dott. Mattei l’ ha rinvenuta presso Gaibola e presso Roncrio. 114 w& # Tulipa Var. 9. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI To però per quante ricerche vi abbia fatte, anche dietro le indicazioni del Dott. Mattei non l’ ho mai potuto ritrovare. Lortetii Jord. « Flos minor: macula limbo lutescente subnullo ». Questa varietà e è incerto se esista nel Bolognese, ed è ulteriormente da. ricercarsi. Tuttavia il Dott. Mattei l’ ha citata, potendosi ad essa riferire alcuni esemplari che egli rac- colse presso la villa Montecuccolo non-lungi da Bologna. Il Dott. Mattei pol non ha mantenuto la var. lutescens. Arc., caratterizzata dall'avere tutti i tepali segnati con linea mediana gialla, perchè tale carattere pre- sentasi in tutti i fiori di questa specie, per scomparire, come ho potuto verifi- care io stesso, più o meno nei giorni successivi. Fransoniana Parl. Specie arvense di recente comparsa, fin qui itiogionrta nota delle vicinanze di Firenze: trovasi in piccola quantità fuori porta Azeglio nei campi sovrastanti la « fontana minerale » mescolata alla T. Oculis-solis. Fiorisce verso la fine d’ Aprile. Tulipa strangulata. Reboul (T. scabriscapa Bert.). # Tulipa var. g. neglecta Reb. var. Xx variopicta Reb. Specie arvense esistente pel Bolognese solo, assieme alle citate varietà, sul colle dell’Osservanza, e principalmente nelle ville Scarani e Bosdari. Citata da Ber- toloni per detto luogo nella flora Italica (1839), non venne più per molti anni ri- trovata da nessuno, sicchè Cesati ed Arcangeli trascurarono nei loro compendî di indicare Bologna come stazione di essa. Nel 1886 il Dott. Riva la rinvenne in quantità ritenendola a torto la T. Fransoniana, ed in seguito il Dott. Mattei ed io l’abbiamo più volte ritrovata. Abita essa un’area piuttosto ristretta, ma ab- bonda assai, tanto che i contadini del luogo ne portano molti mazzi di fiori sul mercato: la forma ibrida è pure discretamente abbondante, mentre la forma decolo- rata è più rara. È la specie più serotina di tutti, fiorendo in Maggio inoltrato. (Mattei ap. cit. pag. 43). i connivens - Levier. Specie arvense, nota per il bolognese di una sola località (alla villa Camuncoli fuori porta Azeglio) è piuttosto scarsa. Fiorisce in Aprile inoltrato. Sembra di origine ibrida, ma nulla si può dire di sicuro in proposito : fuori di Bologna si conosce solo di Firenze e di Lucca. (Mattei op. cit. pag. 44). ? * Tulipa Baldaccii - Mattei n. sp. Sempre nell’ opera del Dott. Mattei, dalla quale prendo queste notizie sui tulipani Bolognesi, traggo anche questa nota, la quale il- lustra una nuova specie di Tulipa che il Dott. Mattei ha scoperto. Ecco la nota integralmente riportata : ? sp. 9.8 Tulipa Baldaccii Mattei ined. « Bulbus et folia ignota: caulis glaber: flos e mediis, luride vinoso-coccineus, «< extus pallidior: petola subaequalia, conniventia, exteriora elliptico-accuminata, « interiora obovata, apice rotundata emarginata : macula basalis lutescens nigro A conspersa, petalis quadruplo brevior, extus luteo notata; stamina medium pe- « talorum attinentia, antheris atroviolaceis, ovarium breve, citrinum, parce apice « constrictum, stigmatibus latioribus ». agro « Di questa specie furono trovati diversi fiori recisi sul mercato di Bologna il 25 aprile 1889, ma per quante ricerche si sieno fatte non fu possibile rintrac- A A ciarne la provenienza. Si potè sapere, che trovavasi fuori porta S. Stefano, ) RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 115 « senza altra indicazione: però il fatto che i fiori portati sul mercato erano « sparsi in più mazzi di T. Oculis-Solis, specie che da noi mai si vide coltivata, « parlerebbe in favore di una origine arvense. Tuttavia la sua facies ed il co- « lore particolare dei fiori rammentano assai bene diverse forme ortensi, come « pure la macchia basilare poco ben definita, indicherebbe, se arvense, un’origine « ben recente. Fra le specie nostre è affine alla T. connivens per la forma dei « petali ed il portamento dei fiori ». (Mattei op. cit. pag. 44-45). DS Eriaria persica L. Osservata dal prof. Baldacci in gran copia a Casalecchio presso il forte Bastia ove è certamente inselvatichita. # Gagea lutea R. et. S. I peduncoli glabri potrebbero farla scambiare con la G. Liottardi, ma le foglie più larghe ancora che nell’ arvensis sono sufficienti a distinguerla da ambedue. Il prof. Fiori ne trovò, molti anni or sono, qualche esemplare nei boschetti di Gaibola. L’anno scorso di Marzo, io e l’amico Piazza ne trovammo parecchi esemplari in fiore, e molti ancora da fiorire nello stesso luogo dove l’ aveva tro- vata il prof. Fiori. Scilla autumnalis L. Si rinviene in Ottobre nelle Larghe di Paderno. * Bellevalia Webbiana Parl. Offre molto somiglianza col Muscari comosum, sia pel porta- mento come anche pel colore dei fiori, e se ne distingue pei fiori superiori sterili, a corto peduncolo e non a larga chioma, per le lacinie del perigonio più raddriz- zate. È molto diversa dalla Bellevalia romana, pel colore dei fiori, per la presenza di fiori sterili superiori, per le lacinie perigoniali ottuse, non completamente rad- drizzate all’ epoca della fioritura. I proff. Fiori l’ hanno ritrovata a Miserazzano. Fiorisce in Aprile. (Fiori op. cit. pag. 5). # Allium nigrum L. Questa specie che. produce una grossa ombrella di fiori biancastri, benchè rara ritrovasi a Gaibola e lungo il torrente Ravone, ove per primo la rac- colse il prof. Saccenti. La var. magicum D. C. già indicata per alcuni luoghi del Bolognese, è comune in tutti i colli. (Mattei op. cit. pag. 26). Allium neapolitanum Cyr. Questa bella specie, indicata dal prof. Cocconi per la flora Bo- lognese, basandosi su esemplari lasciati dal Bertoloni figlio in un erbario senza alcuna precisa indicazione, si trova a S. Michele in Bosco, presso una siepe, dove l’anno scorso, in Maggio, ne colsi moltissimi esemplari. Allium roseum. L. La specie, ad infiorescenza senza bullilli, si trova a Frassineto. # Allium ursinum. L. Le foglie larghe ed elittiche, lungamente peduncolato contradistin- guono a sufficienza questa specie. È molto abbondante in alcuni burroni a mezzogiorno della Croara ove cre- sce assieme ad altre piante rare. La raccolse per primo il prof. Fiori nell’ aprile del 1885. L° anno scorso, dietro le sue indicazioni ne ho potuto raccogliere alcuni esemplari. Fiorisce in Aprile. # Allium pallens var. paniculatum L. Casalecchio di Reno. # ? Allium pulchelluam Dor. A Casalecchio pure, sembra esistere questa specie, secondo pochi esemplari ivi raccolti da Giannitrapani alcuni anni or sono. Merita di es- sere ulteriormente ricercata. li Allium sphaerocephalon L. Abbastanza frequente sulla linea di monti che va da M. Mario a M. Zena. Phalangium ramosum Lamk. Nella pineta di Battidizzo, sotto M.-Mario (Ceroni !) 116 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI IRIDEE # Crocus biflorus var. lineatus Iacq. Alla Croara con la specie! | AMARILLIDEE # ? Narcissus spiralis. Parl. Alcuni esemplari di Narcisso raccolti S. Rafillo, secondo le descrizioni delle flore apparterrebbero a questa specie. [Rsa op. cit. p. 26). ORCHIDEE Epipactis palustris Crtz. Rara in questa provincia; fu trovata a' Casalecchio da Baldacci ed a Gorgognano dal marchese Bottini, come appare da ‘esemplari conservati nel- l’ erbario del R. O. Bot. di questa città. (Mattei). Neottia Nidus-avis R. Br. Nel Maggio del 1899 trovai due esemplari di questa specie sulla cima di M. Paderno (300 alt. circa). Coenoglossum viride Hartm. Lo scorso Maggio trovai questa specie montana alle larghe di Paderno in soli due individui, nel luogo stesso ove il Dott. Mattei l'aveva tro- vata 15 anni prima. # Gymnadenia odoratissima R. Br. Non ancora notata pel Bolognese, titrovasi lungo l'A posa con la G. conopsea, di cui è semplicemente una forma. La trovai pure alla Cro- ara in parecchi esemplari lo scorso maggio. $ * Serapias cordigera L. Questa bella specie così comune presso Vignola nel Modenese, venne dal prof. Fiori riscontrata anche a Zola, nei boschetti poco superiori alla chiesa. Fiorisce in Maggio. 3 Aceras antropophora R. Br. Raccolta a Barbiano. Himantoglossum hircinum. Sprgl. Questa rarissima specie, citata pel Bolognese, solo in ‘una località, venne trovata nel Maggio nel 1899 dall’amico Piazza, lungo la strada che dall’ Osservanza conduce alla Villa Spada. * Orchis Morio var. albiflora. Parl. Frequente a Gaibola a Casalecchio, a Paderno con la specie. * Orchis atlantica. Wild. Indicato dal prof. Fiori per Zola, trovasi abbondante a Mezza- ratta, presso l’ Osservanza, dove per primo la raccolse il prof. Saccenti. Fiorisce. in Maggio. POTAMEE * Potamogeton densus. L. Distinguesi per avere le foglie opposte, e la spiga cortissima po- vera di fiori. In tutti i fossi di Castelfranco Dr iano vulgaris. Sch. Bellissima Aracea ad infiorescenza grande; color porporino livido, collo spadice che emana un orribile fetore cadaverico: si rinviene, benchè assai raro, nei campi sopra l’.A posa. CTPERACER mer Eriophorum latifolium. Hoff. Vicinanze del torrente Olivetta, sotto le Lagune. * Eriophorum Scheachzeri Roth. Trovasi a Salto di Montese, secondo pochi esemplari con- servati nell’erbario del R. Orto Botanico di questa città, raccolti dal Ria G. Riva nel Luglio 1872. Carex divisa Huds. Osservanza ! (Fiori). GRAMINACEE I idiota doi: * ASSI triuncialis L, Trovata a Gaibola dal prof. Fiori nel giugno. del 1885, * Briza minor L. Sulla strada che va alla Croara, passato il ponte sul Savena (Fiori). i, ar on RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI PI Lepturus cylindricus Trin. Trovata in gran copia a Nonantala dal Dott. Ferrari, e a Ca- salecchio e a Gaibola dal Dott. Mattei. Melica Magnolii. G. G. Sui gessi di Gaibola, frequente. Poa compressa L. Lungo il torrente Aposa. Molinia serotina Koch. Già raccolta a Casalecchio dal prof. Baldacci, si rinviene pure a Gaibola presso la Chiesa. # Agropyram pungens D. C. Nuovo pel Bolognese. Lungo il torrente Aposa, assieme alla - var. aristatum D. C. È Dactylis hispanica Roth. Monte Paderno nei Calanchi. Forse fin qui confusa colla D. glomerata. È qui ho finito la mia enumerazione. Altre specie avrei potuto aggiungere, ma non es- sendo ben sicuro della loro determinazione ho preferito lasciarle addietro, riservandomi di farle note, se sarà bene, in avvenire. Mi sento poi in obbligo di ringraziare tutti colori i quali m’ aiutarono in questo mio piccolo e primo lavoro, e segnatamente i professori Fiori e Mattei, i quali gentilmente mi offrirono le loro note private, e mi prestarono libri e piante. Bologna, 16 Settembre 1900. SITOT__T——_>-<—-< *<--<—- 8). 83 Iacquart. Helix nemoralis et H, nortensis. (Siena, Boll. del Nat. fase; 1 pag. 9-10). 84 Imparati dott. prof. E. Uccelli del Pia- centino. (Siena, Avic. fasc. 13-14 e seg.). 85 Legge F. Sulle variazioni della fine strut- tura che presentano, durante l’ ibernazione, le Siena, Tip. e Lit. Sordo-mutìi di L. Lazzerì 7 cellule cerebrali dei pipistrelli. (Firenze, Mon. Zoolog. Ital. N. 6 Pag. 152-159). 86 Leonardi G. Sopra una Cocciniglia che danneggia la Araucaria Excelsa. (Padova, Boll. Entom. Agr. Patolog. veg. Ort. e Giard. N. 6-7 continuaz. e seg.). i 87 Licciardelli dott. G. Il libro dei volatili domestici. (Milano, Hoepli L. 18). | 88 Lucifero A. Avifauna Calabra. delle specie di uccelli sedentarie_e di passaggio in Calabria. (Siena, Avic. fasc. 13-14 e seg.). 89 Magni dott. A. Note ornitologiche. (Siena, Ibidem, fasc. 13-14 Pag. 7-10). 90 Magretti dott. P. Imenotteri dell’ ul- tima spedizione del capitano Bottego. (Genova, Ann. Museo civ. di St. nat. Vol. XIX 7 Marzo Estr. 32 pag.). 91 Massalongo C. Nuovo contributo alla conoscenza dell’entomocecidiologia italica. (Fi- renze, Nuovo Giorn. Bot. It. N. 2 pag. 137-148). 92 Minà Palumbo dott. F. e Minà Mo- rici M. Avifauna sicula Metacromotismo (cont. e fine). (Siena, Avic fasc. 13-14 Pag. 16- -20). 93 Minardi A. Coleotteri anorinali. Boll. del Nat. fasc. 1 Pag. 8). 94 Monti R. I protisti delle risaje. (Milano, Rendic. d. R. Ist. Lomb. di Sc. e Lett. Vol. 32 fasc. 2 pag. 159-164). | 95 Monti R. Sulle ghiandole salivari dei ga- steropodi terrestri nei diversi periodi funzionali. (Milano, Ibidem fasc. 7 pag. 534-535). "i 97 Moschella G. La Sula bassana a Reggio Calabria. (Siena, Avic. fasc. 13-14 Pag. 4-5). 98 Neviani prof. A Briozoi, Idroidi e fora- miniferi di Cipro, Giaffa ed Alessandria d'Egitto (Comunicaz. prevent.). (Roma, Boll. d. Soc. Rom. per gli Studi zoolog. fasc. I e II Pag. 66). 99 Ninni E. Effetti prodotti sull’ uomo dai peli del bruco della Cnethocampa Pityocampa. (Siena, Boll. del Nat. fase. 6-7 Pag. 76-77). 100 Ninni E. Sopra lo scheletro di un Uc- cello mostruoso. (Siena, Avicula fase. 21-22 pag. 141-143 con l fig.). 101 Paravicini G. Nota sulla rigenerazione della conchiglia di alcuni gasteropodi polmonati. (Milano, Atti d. Soc. Ital, di Sc. Nat. e del Mu- seo civ. di St. Nat. fasc. 1 e 2 pay. 47-74). (continua) Elenco (Siena, E. BOZZINI gerente responsabile iii. Bic. AI Prezzo di Lire 5. trovasi in vendita. presso |’ Agenzia di questi Periodici |’ intera Opera di pag. 186 formato 8.° grande, con 11 tavole, del GLOSSARIO ENTOMOLOGICO REDATTO da LUIGI FAILLA TEDALDI CORREDATO DEL REGISTRO LATINO-ITALIANO DELLE VOCI CITATE Per la compilazione del presente lavoro, il distinto A. si è valso di svariato mate- riale entomologico e soprattutto delle grandi opere di Miller, Da Val, Rambur Lacor- daire, Andrè, con l’aiuto dei quali ha potuto arricchire il suo Glossario di tavole e far seguire ogni termine italiano dal corrispondente latino, francese e tedesco, affinchè sia utile a coloro che studiano le opere straniere. Onde rendere pi acile la conoscenza del linguaggio scientifico, ritenuto come la lingua latina sia più comunemente conosciuta, l'A. ha unito in fine dell’opera un re- gistro latino-italiano, aggiungendo a parte del lavoro, per coloro che hanno poco ed esalto criterio dei colori, le definizioni e molte voci dinotanti le svariate gradazioni dei medesimi, chè sebhene da molti naturalisti ritenuti come caratteri di puro ordine se - condario, non lasciano d° avere la loro importanza per il largo uso che se ne fa nelle descrizioni. L’ Opera al certo unica nel suo genere e degnissima sotto ogni rapporto, non po- trà fare a meno di trovare benevola accoglienza presso tutti gli Entomologi e coloro che si occupano di discipline agrarie. In morte di Sì M. UMBERTO I. secondo Re d'Italia Per la compilazione di un’ Antologia storica popolare in cui i futuri potessero consta- tare l’ indignazione umana, il sentimente cittadino, il pensiero civile, quali, nel momento fatale ‘e nei singoli luoghi attoniti, l'improvviso orribile annunzio spontaneamente ha voluti rispecchiarli, fotografarli nella cronaca; senza le storture delle partigiane riflessioni, torbide di iridescenze po- litiche, prego caldamente cotesta onorevole Direzione di volerini favorire copia dei numeri del suo periodico»in' cui siavi.un.accenvo qualsiasi al tristissimo caso toccato all'Italia e che ha fatte inorridire il'mondo: L’ assassinio del migliore dei Re. Anticipandole i più' sentiti ringraziamenti me Lo dichiaro. Devot. Obbl.mo . PIETRANGELO NESI titolare di Storia nella Regia Scuola normale, LI LABORATORIO: ZOOLOGICO-ZOOTOMICO-TASSIDERMICO ; E i MUSEO DI STORIA NATURALE gia diretti dal Cav. SIGISMONDO BROGI Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali. 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Facendone richiesta con cartolina doppia; ossia con Cartolina con risposta pagata, se ne invia una dispensa gratis per saggio, AVVERTENZA Dopo la pubblicazione della prima dispensa di questo catalogo, una foriu- nata combinazione incoraggiò l’ egregio autore ad aggiungere ad ogni sin-. gola specie le indicazioni delle località da esse abitate. L'illustre entomologo barone dott, Lucas v. Hyden accettò, con squisita cor-' tesia, di coadiuvare il dott. Bertolini in quest'opera, e di renderla più e sante fornendo dati preziosi sulla diffusione dei coleotteri ‘in Italia. v A nome nostro, dell’ egregio autore e di tutti gli abbonati, ringraziamo cor=: dialmente il distintissimo Sig. Barone dell’ efficace suo. aiuto; UE Lo EDITORE L'abbonamento non disdetto entro il Dicembre si ritiene come rinnovato. SIP: "Conto corrente con la posta ANNO XX -_Siena - Novembre-Dicembre 1900 - N. Ile 12 VISTA ITALIANA | IMI NATURALI Periodico mensile premiato alle esposizioni nazionali di Palermo e di Milano ed a quella ienuinio di Chicago Abbonamento annuo per l’Italia e per gli uffici postali italiani all’ estero L. 4, 00 Per gli Stati dell’unione postale L. 4,50. — Altri Stati L. 5, 00 già diretta dal Cav. SIGISMONDO BROGI (*;eg ;) 1943 UFFICIO. — Via Baldassarre Peruzzi 28 — Fia A, ua Collaboratori principali e ini della RIVISTA e del suo supplemento BOLLETTINO DEI NA aa, baro VA gm of n of Comp» di Zoolegy i ARRIGONI degli OppI conte prof. Errore — BADANELLI prof. dott. Dante — BARGELLINI prof. MARIANO BeLLINI dott. RAFFAELLO — BERTELLI dott. Dante — BETTI GrusePpPE — Bezzi dott. prof. MARIO — Br- segnI prof. d." CarLo — Borzon Prof. Dott. Pro — Bonomi Prof. Agostino — Borpi Prof. Dott. Luii . Bomsicci-Porta Comm. Prof. Lurei — Brusina Prof. SpirIDIONE — CACCIAMALI Prof. G. BATTISTA — CaLaBRò LomBaRDo Prof. AnTonINo — CastELLI dott. GiovaNNI — CERMENATI Prof. MARIO — CLERICI Ing. ENRICO — Cori Chimico farm. ELia — Damiani Dott. Prof. Giacomo... De Aneetis D'Ossat Dott. Prof. GroaccHino — De Bonis Antonio — De BLASIO Dott.. ABELE — DepoLi Guipo —Der PreTEd Rarmonpo — De STEFANO d.* Giuseppe — DE STEFANI PEREZ Prof. Troposio FaBANI Sac. CarLo — FaiLLa TepaLpi Luisi — Fiori Prof, AnpreA — GALLI VALERIO dott. prof. Bruno — GracHETTI cav. G. Cesare — GRILLO prof. NiccoLò — IMmPARATI dott. prof. Eporapo — LargaroLLi dott. prof. Vitrorio — Levi MorEnos dott. Davip — Livini cav. prof. dott. ANTO- NIO — Longo prof. dott. Anprea — Lopez prof. dott. Corrapo — Losacono Posero prof. Mi- cHELE — Lorenzini ALEssanpro — Lupi Dott. E. — Luzys march. dott. G. F. Mascarini Prof. ALessanpro — MELI Prof. RomoLo — MartEI Giov. Errore — Morici MicHELE NevianI Dott. Prof. Antonio — PARATORE dott. prof. EmanuELE — PaAuLucci March. ARIANNA =—- PELACANI Prof. Dott. Lucrtano — PerRonI Dott. Veter. Pasquale — RoncHETTI dott. VITTORIO — SancascianI Cav. Dott. Giuseppe — Scarzia Dott. Giuseppe — SiGNoRINI Prof. GiusEPPE — SILVESTRI FiLiprpo — SpinoLa March. Gracomo — StossicH Prof. MicHELE — TERRENZI Dott. Giuseppe — Tassi Cav. Dott. FLAMINIO — TeLLini Dott. Prof. AcHILLE — TincoLini Dott. Veter. Tiro — TireLLI Avv. ApELCHI — Zoppa Prof. GIUSEPPE. SA ue a n - Avvertenze per gli abbonati, i collaboratori LA inserzioni. Ttre periodici Rivista italiana di scienze naturali - Giornale ornitolo gico italiano ta e Bollettino del naturalista, collettore, allevatore, coltivatore ed acclimatatore, avendo identica direzione ed un’ unica amministrazione, sono regolati dalle medesime seguenti di- de 3 ‘-sposizioni: = Ciascuno dei 3 periodici si pubblica il in fascicoli men- si i composti dalle 8 alle 16 pag. e con foderina. ir gli aphoramenti si ricevono in Siena all’ Agenzia in ia di Città 14,6 da tutti gli uffici postali italiani ed esteri, în qualunque epoca dell’anno; ma decorrono dal principio di ALTRE ogni anno con diritto ai fascicoli arretrati. 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Chi desidera risposta unisca i francobolli necessari, o scrivain caf+ tolina con risposta pagata. ; — Riduzione sui prezzi e premi agli abbonati per il TTT Vedasi to annunzio stampato nella 4. pagina. Sommario del N. 99-94 del Giornale ornitologio italiano n Avicula, i Damiani prof. Giacomo. Echi ornitologici del primo convegno zoologico italiano. Pag. 113. tà Passerini conte prof. N. Sui rapporti fra gli uccelli, gli insetti e le piante coltivate. Pro- poste per la protezione della selvaggina. Pag. rà 7 Vallon G. L'emigrazione in generale ad Helgoland (cont.) Pag. 125. CATTURE DI SPECIE RARE OD AVVENTIZIE, VARIETÀ, MOSTRUOSITÀ, IBRIDISMI ED ALTRE NOTE ORNITOLOGICHE. Bonomi P. Caso d' albinismo e d’ isabellismo in Grus Communis (Bechst). Pag. 130. Cattura di un’ Aquila di mare. Pag. 131. Rettifiche. Pag. 131. Catture, di Rissa tridactyla. Pag. 131. Nidi di passera sarda. Pag. 132. — Redazione. Tordo bottaccio. (Turdus musicus Linn.) Pag. 132. — Venezia prof. Francesco. Lodola Cappellaccia Caria cristata Linn.) Pag. 133.— Redazione. a italiao Pag. 133. — Ronna Ernesto. La Butalis grisola Pag. 133. CACCE E PASSAGGI — Grimaldi prof. Achille. Da Reggio Calabria Pag. 134. — Reda-. zione — Riassunto di notizie sulla caccia nella regione italica, dall’ SRO alla fine di settembre 1900. Pag. 135. Bibliografia ornitologica. Pag. 136. Notiziario Pag. 142. Sommario del N. 11 del” Bollettino del Naturalista ,, Mezzana prof. N. Sulla cattura di un Myperoodon Bidens Flem. nel Mare Ligustico. Pag. 121. Neviani dott. prof. Antonio. Materiali per una bibliografia italiana degli studi sui Briozoi viventi é fossili dal 1800 al 1900. (cont.) Pag. 122. , | ua Alzona Carlo. Fauna della provincia di Bologna. - Primo contributo. - Pag. 125. Insegnamenti pratici Pag. 131. — Notiziario Pag. 132. Richieste e offerte (gratis agli abbonati) Pag. 136. FEDERIGO GRRDASDA GUGLIELMO SHAKESPEARE: IL POETA E L’ UOMO — Pace. xIv-O4l, L. 6.50 Roma - SOCIETÀ EDITRICE LAZIALE - Corso, gt Questo è il primo studio sintetico, che mai sia stato pubblicato in Italia, ‘che presenti | una ve- duta complessiva dell’ opera multiforme e maravigliosa del grande poeta inglese. La profonda conoscenza della lingua e della letteratura inglese dei popoli che parlano inglese, la varia esperienza della vita insieme con la vasta cultura e il profondo entusiasmo (per adoperare le parole del critico del New York World) per la sublime poesia e l'intonazione eroica dell’opera. di Guglielmo Shakespeare, hanno messo il Garlanda in grado di dare un'idea complessa, geniale, — osiamo dire profonda, del grande Inglese e dell’ opera sua. Egli studiò non ‘solo il poeta, ma 1’ uomo; attraverso all’ opera del poeta, egli persegue lo svolgimento della sua personalità nella sua gloriosa evoluzione, dai « poemetti » e dal primo dramma — il dramma della giovinezza e dell’ amore vi; ai grandi drammi inglesi, ai gloriosi drammi dell’ antichità, agli ‘insuperabili drammi « umani CA SRI alle commedie. Egli nota il continuo progressivo perfezionamento della tecnica, ma tien d' oechio sopratutto il continuo progressivo ampliarsi Della concezione pe vitto dell' intuizione psicologica, della visione spirituale dell'autore. : Insigni letterati e autorevoli periodici inglesi e americani — i più competenti, com’ è nati rale, a giudicare di libri di questo genere — hanno dato di quest’ opera giudizi favorevolissimi. cp MEIROSCEN: 11 € 12 RIVISTA ITALIANA DI scien Lar mne im (000. ‘’ Wovembre-Dicembrè 4900 SOMMARIO Veneziani Arnoldo. Un congresso zoologico. Pag: 129. Galli-Valerio dott. Bruno. L’ associazione per la lotta sulle Alpi ‘e la protezione della fauna ‘Alpina. Pag. 181: Paratore prof. i Fondamenti dell’Igiene. Conferenza tenuta nella Scuola Normale di Aquila il 9 Maggio 1900, inaugurandosi a Napoli l’ Esposizione nazionale d’ Igiene (conti- nuazione e fine). Pag. 134. Zodda dott. Giuseppe. Osservazioni critiche e geografiche sulla flora vascolare del Peloro. Pag. 139. Peru» Rivista bibliografica. Pag. 145. & E Zoologi È 20 i | FEB 121943 VENEZIANI ARNOLDO UN CONGRESSO ZOOLOGICO Cotal. — eccte ® Il Convegno zoologico nazionale tenuto nella dotta Bologna dal 24 al 27 Settem- bre a cura dell’ Unione Zool. italiana, per la copia delle comunicazioni e per la lieta accoglienza della cittadinanza, ebbe certamente il valore d'un avvenimento scientifico e d’una simpatica cerimonia. Nè diversamente poteva essere poichè la presidenza del Congresso era stata afli- data ad un dotto e gioviale scienziato : il prof. Pietro Pavesi, e poichè I’ iniziativa dei ricevimenti era stata presa dal Chiarissimo prof. Carlo Emery dell’ Università di Bolo- gna, coadiuvato dall’ infaticabile attività del vice-sesretario Dott. Alessandro Ghigi. 1 più autorevoli zoologi d’ Italia, toltone il Grassi, troppo occupato nelle ricerche sperimentali sulle zarizare malariche, convennero da tutte le parti della penisola e, fra i molti, ci è grato citare alcuni nomi assai favorevolmente noti ai cultori di zoologia : come’ Parona, Monticelli, Romiti, Berlese, Giacomini, Paladino, Cattaneo, Chiarugi, D.ss Rina Monti, D.s Elisa Norsa, Paravicini, Arrigoni degli Oddi, Fiori ecc. Tutte le comunicazioni scientifiche presentavano lati ‘interessantissimi ed alcune anzi furono ‘commentate e discusse con molto calore e molta dottrina dai congressi - sti. Non ci pare questa rivista essere adatta alla particolare critica d’ognuna e ci ba. sterà citarne i titoli che danno del resto di per Se slessi una chiara idea dell’ importanza . degli argomenti e delle osservazioni : | 1 Giacomini Ercole — Sulle cosiddette ghiandole salivari dei petromizonti. 9 «© — Sulla struttura delle branchie dei petromizonti. 3 Monticelli e Lo Bianco — Sullo sviluppo dei peneidi del Golfo di Napoli. “4 Issel Raffaele — Primo saggio della fauna termale italiana. È Cattaneo Giacomo — Sul tempo e sul modo di formazione ie appendici piloriche dei Salmonidi. ‘6 Parona Cor rado — Sulla dicotomia delle braccia nei Cefalopodi. nre Parona e Mazza Sulla castrazione temporanea delle Aterine dovuta ad clmintiasi. 180 | RIVISTA. ITAUIANA DI SCIENZE NATURALI 8 Arida Vincenzo — Sui Cestodi del Centrolophus pompilius. 9 Mazza Leopoldo — Sul significato morfologico degli ossicini petro. esoccipito-sovraoc- cipitali, ed esoccipito-sopraoccipitali. 10 Ghigi Alessandro — Osservazioni sopra alcuni uccelli. palustri (Ardea purpurea, Fulica atra, Podiceps cristatus) e sul Cuculus canorus. il a — Di un ibrido di Numida e Pavone. 12 Bignotti Gaetano — Sul tarso del Mus decumanus. 13 Riggio Giuseppe — Contributo alla carcinologia del Mediterraneo. 14 Paravicini Giuseppe — La malacologia italiana terrestre e fluviale dal punto di vi- sta storico-pratico. 15 Berlese Antonio - La Essenza della ninfosi. 16 Della Valle Antonio - Osservazioni biologiche sulle colonie del Diplosoma Listeri. 17 Mazza Felice — Sull’ apparato digerente del Regalecus glesne. 18 Emery Carlo — Sul polimorfismo delle formiche e particolarmente dei Dorilidi. 19 Monti Kina — Sul sistema nervoso della Planaria Alpina. 20 « — Sulla rigenerazione dei Dendroceli marini (Dimostrazione micron 21 Paladino Giovanni — Dei rapporti degli elementi neuroglici fra loro e colle cellule e fibre nervose. | 22 Gay Michele — Alcune osservazioni sull’ inanizione in certi Artropodi. 23 Russo Achille — Sulla funzione renale dell’ organo genitale delle Aloturie (Con di- mostraz. microscopica). 24 Staderini Rutilio — Rapporto che hanno i lobi laterali dell’ apolis del Congyina ocellatus colla parete cerebrale. 25 Chiaragi Giulio — Alcune osservazioni sulla vita sessuale della salamandrina perspi- cillata. Il Congresso si chiuse con il progetto di fondazione di un Archivio. italiano an- nuale di zoologia che dovrà raccogliere o riassumere le memorie zoologiche originali che si pubblicheranno in Italia, non che dare un breve resoconto delle opere straniere. La necessità d’ una simile pubblicazione, vivamente sentita da tutti gli scienziati ci fa sperare che all’ alto pratico questo progetto non troverà troppi ostacoli e potrà effettuarsi in un' utile realtà. Quanto alla sede della prossima assemblea ordinaria del. l’ Unione zoologica italiana e d’un contemporaneo congresso zoologico, fu scelta la città di Napoli, già famosa, tra gli scienziati che si occupano di zoologia, per la sua splendida stazione zoologica fondata recentemente dal Dohrn sulla ridente spiaggia. del Golfo. Questa decisione fu accolta dagli entusiastici applausi dei congressisti, ai quali, rappre- sentando la città prescelta, rispose il Ch. Prof. Francesco Saverio Monticelli ringraziando e promettendo la migliore ospitalità. i È Dolorosa appendice al Congresso fu l' appello fatto, da alcuni professori di scienze naturali delle scuole secondarie, ai loro colleghi dell’ U. Z. I., affinchè facessero istanza presso il Mi istero onde migliorare la loro assai poco florida condizione. Un tale inter- vento fu dal Congresso negato né si può dar torto alla presidenza che diede il primo impulso alla corrente d’ opposizione come neppure alla maggioranza dei congressisti che seguì questa corrente. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 131 L’ Unione zoologica difatti, benchè conti tra i suoi soci molti professori delle scuole secondarie, per |’ indole stessa dell’associazione, non può occuparsi di questioni che trascendano al suo scopo puramente scientifico. Tuttavia ognuno, pur respingendo, come sorio dell’ Unione, |’ ordine del giorno presentato, intese la realtà d’ uno stato di cose che mette i professori di scienze, in- sieme con le materie che essi rappresentano, in una condizione di inferiorità rispeito agli altri professori ed alle altre materie, che non è giusta nè civile. Da queste pagine per ciò, che sono lette anche da molti insegnanti dei licei e degli istituti tecnici, ci sembra utile lanciare la proposta che i proff. di scienze delle scuole secondarie, indipendentemente da ogni altro instituto, per conto loro si associno e si accordino per una levata di scudi che rialzi l' onore delle scienze naturali e metta fine all’ ingiusta infericrità morale e materiale in che sono tenuti. Ferrara, 3 ottobre 1900 n L'ASSOCIAZIONE PER LA LOTTA SULLE ALPI E LA PROTEZIONE DELLA FAUNA ALPINA pel Dott. BRUNO GALLI-VALERIO A voi, amica mia, che tanto amate la vita delle alpi. Parlai altra volta della lotta per l’ esistenza sulle alpi (1), e, di volo accennai al- l'associazione per la lotta, che può osservarsi lassù. Questa associazione per la lotta è un complemento della lotta per |’ esistenza, e dimostra sempre più, che il sentimento dell’ associazione e dell’ altruismo, esiste nella natura, ed han ragione coloro che vogliono si sviluppi nelle società umane. Quelli che proclamano, che fuori della guerra non c’è salute, dimenticano che nelle società animali, accanto alla lotta per l’ esistenza, accanto alla simbiosi parassi- taria, esiste una simbiosi mutualista che può manifestarsi cogli esernpi i più splendidi di altruismo. Con ragione il Kropotkine scriveva (2) che nella natura, gli esseri che potranno sopravvivere e trionfare, sono quelli che più si prestano reciproco aiuto. Gli esempi di questa associazione per la lotta, sono numerosissimi nella zoologia, ma io voglio limitarmi a parlare di alcuni di essi che ebbi l’ occasione di studiare in mezzo alle alpi. | Sotto l’ influenza delle numerose cause, di cui parlai nell’articolo succitato, molte specie della fauna alpina, tendono a scomparire. E come se queste cause non bastas- sero, il governo, con premi speciali, contribuisce alla distruzione completa di alcuni PERA ati se (1) Rivista italiana di Scienze naturali 15 Gennaio 1895. - (2) Nineteenth century. 1891 e 1892. sr 132: RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI: animali, quali ad es. 1° orso e laquila, che pur sono così helle e caratteristiche’ spe- cie delle nostre ‘alpi. Che ciò sia utile, é sf che ciò sia triste, Si MIRrO de vi sta zoologico ed artistico, è certo. Ed è tanto più triste, quando si pensa che lo scorso anno convocossi‘a Londra un congresso internazionale, per la ‘protezione della fauna africana ! In tanto abbandono, alcune specie SI tentano resistere alla causa “di distro: zione coll’ associazione per la lotta. Una delle simbiosi mutualiste, fra le Di interessanti da notare sulle alpi. è si del camoscio e del gracchio. © ] Avevo notato più volte; nelle mie escursioni sui monti e nelle mie caccie, il fatto frequentissimo, dell’ incontro simultaneo del gracchio e del camoscio. Dapprima pensai. si trattasse di una fortuita ‘coincidenza; pel fatto che queste due specie ‘vivono sul: l'alta montagna; ma ben presto mi accorsi che nulla vi era di fortuito ma traltavasi di una simbiosi mutualista, per difendersi contro il nemico comune : |’ uomo. Ed in- fatti potei constatare, che il camoscio fuggiva quando il grido del gracchio gli annun- ciava l’ avvicinarsi dell’uomo e lo stesso Duo osservavasi pel gracchio; quando era il fischio del camoscio che dava |’ allarme. Spesso il camoscio non era visibile, na- scosto da qualche rupe. Un gracchio prendeva il volo mandando il suo forte grido, e tosto il camoscio appariva, scalando le rupi per allontanarsi: L'estate scorsa, potei far rilevare il fatto anche ad un mio compagno di viaggio. Avendo visto un gracchio le- varsi roteando sopra le rupi, gridando fortemente, avvertii il mio amico che doveva esservi un camoscio. Con — stupore dell’ amico mio, il camoscio comparve, sca- lando le. rupi. Ma la conferma della mia osservazione l' ebbi pure da un vecchio cacciatore. di camosci. Cacciavo con lui, da parecchie ore, senza aver potuto incontrare un sol camoscio, quando ad un tratto, mentre stavamo assisi su di una bacchetta, un gracchio partì gri- dando dalle rupi vicine. Forse c'è un camoscio, esclamò il mio compagno, impugnando il fucile. Chiesi il perchè di simile osservazione ed il mio. compagno rispose che aveva spessissimo notato il fatto, che il gracchio grida per dar |’ allarme al camoscio. La vita che queste due specie conducono, per così dire in simbiosi. all’ estremo limite della vita sulle alpi, le ha certamente abituate a riconoscere | una il grido d° al- larme dell’ altra e a prestarsi reciproca assistenza contra il nemico comune, - L'associazione per la lotta è poi spiccatissima nei branchi stessi di camosci : 1 vecchi stanno di sentinella, danno il grido di allarme, e solo quando il branco. ha. cominciato la ritirata, abbandonano il loro posto di vedetta. Le marmotte ci offrono un altro esempio di associazione per la lotta. Questi roditori, vivono, come è noto, in grandi società occupando colle loro tane.e gallerie infinite, zone estesissime di alta montagna. Mentre molte marmotte pascolano nei prati vicini o giuocano coi giovani, qua e là = RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 138 ‘sulle ‘roccie; si rizzano immobili, assise sul treno posteriore, . le sentinelle. La. loro immobilità è tale, che viste da lontano, si scambiano per pezzi di legno. . Mentre vol credete di non esser. veduto, i loro occhielti vi spiano in Lutti .i vostri - movimenti. E quando meno ve l’aspettate, un fischio parte, altri fischi rispondono, tutte ‘le sentinelle sono scomparse e con loro tutte le marmotte che stavano pascolando. | Assistetti poi un giorno, a una splendida manifestazione dell’ altruismo da parte di questa specie. Avevo tirato ad una marmotta che stava di sentinella su di una roccia. Col. pita da una scheggia, si-rovesciò sulla roccia gridando dolorosamente. Per portarmi al posto ove stava la marmotta ferita, dovevo fare un lungo giro. Mentre mi avvicinavo vidi con mia sorpresa un’altra marmotta saltare sulla roccia su cui trovavasi quella ferita, e, prima che avessi avuto, il tempo . di tirare un altro colpo, le due marmotte erano scomparse. Arrivato sul posto, non trovai più nulla, ma ai piedi della roccia, stava l’ imbocco di una galleria e vi si scorgevano parecchie goccie di sangue. 8 Non v'era dubbio: Le grida della marmotta ferita, avevano certamente attirato l’altra e questa aveva potuto farla rotolare presso l’ imbocco della tana e trascinar- la dentro. ‘Un'esempio analogo di altruismo, ci è offerto dat gracchio (1): Quando ‘si tira in un branco di questi uccelli, e l' uno di essi viene ferito, tutto il branco, invece di allontanarsi, viene in soccorso del compagno ferito. E allora è un affaccendarsi col becco, ‘colle ali, colle zampe, per poterlo sollevare e portare lontano. I tiri del cacciatore, non li spaventano e uno dei miei amici tirò per tal modo ben sei fucilate in un branco e infine, stanco, si cacciò il gracchio ferito nella cacciatora, e tutti gli altri si allon- tanarono gridando. Quanti uomini al posto del gracchio, si ricorderebbero invece dei versi dell’Ariosto; . sarebbe pensier non troppo accorto Perder due vivi per salvare un morto. Qualche cosa di analogo lo notai nei culti: se uno di essi riman ferito e svolazza sul prato, gli altri, che scacciati dalla fucilata, avevan preso il volo, tornano indietro per cercar di soccorrerlo. Ciò però non si osserva colla stessa costanza come nel gracchio. L’ associazione per la lotta è dunque ben manifesta anche sotto forma di distintis- simo altruismo, in alcune specie animali delle alpi. Per altre invecé essa non esiste, e manca loro anche questo mezzo per opporsi alla distruzione. lo vorrei che l’uomo, che tanto contributo porta alla distruzione della fauna alpina, uno ne portasse pure alla sua conservazione. Vorrei, ad esempio che, vista la prossima scomparsa. dell’ orso e dell’ aquila, si sopprimessero almeno i premi che si danno per l’ uccisione di questi animali. Vorrei che si creassero, quà e là nelle nostre alpi, zone a divieto di caccia per qualunque specie, durante alcuni anni, zone che, trascorso questo periodo, verrebbero aperte, chiudendone altre in altri punti. È ben naturale che queste ‘ zone chiuse, non dovrebbero comprendere intiere provincie, ma solo certe valli o tratti . (4) B. Galli-Valerio: Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi. Sondrio 1890, 134 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI di valle in modo che la caccia potesse esercitarsi su tutto il resto della zona. Questo sistema presenterebbe i vantaggi delle caccie riservate, come mezzo di protezione della fauna alpina senza presentarne gli inconvenienti: Primo fra tutti la grande ingiustizia dal punto di vista sociale. Losanna, 20 nov. 1900 Prof. EMANUELE PARATORE Dottore in Scienze e MedicIna I FONDAMENTI DELL'IGIENE Gonferenza tenuta nella. Scuola Normale di Aquila il 9 Maggio 1900, inaugurandosi a Napoli l’ Esposizione nazionale d' Igiene, (continuazione e fine) La quarta funzione generale della vita provvede alla conservazione della specie. Avrei tanto a dire sugli abusi, sulle anomalie, sui pervertimenti di questa funzione, che hanno influenza tanto funesta sull’ individuo e sulla specie; sed non est hic locus. Ricordo solamente, che durante la vita embrionale si edifica dalla cellula uovo il corpo dell’ individuo, e non bisogna disturbare questo importante processo. Abbiam detto che germi morbosi possono passare dalla madre al feto, che le malattie, la denutrizione, gli strapazzi, le influenze di ogni sorta che minano l’ organismo materno, si riflettono sull’ organismo fetale e decidono spesso della salute dell’ individuo. Un gruppo di tristi malattie, i tumori, hanno - almeno la maggior parte - la loro causa in elementi atipici o embrionali che non hanno potuto compiere la loro normale evoluzione. E finalmente ciascuno, senza bisogno di coercizioni legali, spontaneamente rinunziando alle gioie pa- terne e materne, dovrebbe evitare di trasmettere a poveri innocenti la loro dote di malattie, di costituzioni e temperamenti morbosi. | La frequenza dei disturbi di nutrizione - giova ripetere le parole di Bouchard e Le Grenge - nel periodo dell’ accrescimento costituiscono in questa età una vera e per- manente opportunità morbosa, quando per igiene difettosa il bambino o |’ adolescente sono privi di alimenti convenevoli, di ossigeno, della radiazione solare e di esercizio, il che purtroppo succede spesso nelle così dette case di educazione. Bouchard ha de- scritto in modo magistrale il quadro dei collegiali dai 14 ai 15 anni, che dimagrano e impallidiscono malgrado il ferro, la chinina e le costolette, e perdono il gusto del pia- cere e del lavoro. L' inappetenza e i disturbi digestivi sono causati o mantenuti od aggravati dall’ inerzia, dalla noia, dalla vita confinata, dalla mancanza di quegli stimoli organici che producono gli esercizi all'aria libera e la soddisfazione morale. Avviene, per queste diverse cause, insufficienza di materiali nutritivi, nel momento in cui |” or- ganismo ne reclama maggior quantità per la costituzione di nuovi elementi. I tessuti in accrescimento sono obbligati a sottrarre da quelli. già formati i materiali che non RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 1539 hanno potuto assumere dagli alimenti, e da questo accrescimento che si compie in con. dizioni viziate risultano tessuti imperfetti dal punto di vista della loro costituzione chi. mica, e un deterioramento chimico dei tessuti vecchi indebitamente spogliati dalle cel. lule di nuova formazione. In queste condizioni il ragazzo diventa più vulnerabile, le minime cause producono in lui delle malattie acute, alle quali spesso ne succedono di croniche. Poichè i germi infettivi attecchiscono facilmente e si moltiplicano negli orga- nismi mal nutriti, i piogeni e lo stesso bacillo della tubercolosi insidiano il debole ado- lescente. L’ osteite dell’ adolescenza è il terreno di coltura del bacillo di Koch e dello streptococco dell’ osteomielite infettiva, la bronchite comune è una porta aperta per la tubercolosi polmonare. E veniamo ai parassiti : | Tra gli animali: Artropodi (1° Acaro della scabbia e l’' Acaro dei follicoli piliferi e delle glandule sebacee); Vermi (il Distoma epatico e 1° ematobio, i Tenia, l’ Anguillula intestinale, gli Ascaridi, la Filaria medinense e del sangue umano, la Trichina spirale, l’ Anchilostoma duodenale); Protozoi (lo Sporozoo della infezione malarica, ecc.). Tra i vegetali i funghi: I fomiceti (il fungo del favo, dell’ erpete tonsurante, della pitiriasi versicolore, dell’ eritrasma, del mughetto); Schizomiceti : è bacteri. I bacteri sono causa delle più gravi malattie. Hanno un corpo unicellulare d’ estrema piccolezza e semplicità, si moltiplicano in brevissimo tempo per scissione, molti sì ri- producono pure per spore alle quali devono il grande potere di resistenza contro le influenze esterne. Vivono anche in assenza di ossigeno e lo sottraggono alle sostanze che decompongono, resistono al disseccamento, a temperature molto basse (fino a 45°) e molto elevate (70° C.), inquinano l’ aria, l’acqua, il suolo e tutti gli oggetti, sono ovunque, in ogni luogo per la grande facilità di disseminazione. Abbondaro nell’ aria dei centri abitati, degli ospedali, delle vie, di tutti i luoghi popolati poco aereati e pu- liti, dove stagnano e fermentano le sostanze organiche, dove s° accumulano sputi, deie- zioni, secrezioni diverse. Abbondano nell’ acqua potabile, la quale pur provenendo da sorgenti non infette, attraversa il suolo entro condotti permeabili e spesso vicini ai condotti di spurgo; nell’ acqua che stagna entro pozzi e cisterne, nelle acque lustrali, in quelle che servono prima a lavare le biancherie e poi ad irrorare gli orti. Abbon- dano nel suolo delle città che raccoglie tutti i germi degl’ individui; passando poi nel sottosuolo, trasportati dalle acque, soccombono nella lotta contro i saprofiti, ma molti se ne salvano sopratutto per la facoltà di sporificare, e favoriti nel loro sviluppo dalle - variazioni di livello della falda d’acqua sotterranea possono provocare epidemie. E finalmente sui muri, sugli oggetti, sugli abiti e dentro il corpo esistono bacteri. Cogli alimenti ne ingeriamo sempre una gran quantità che viene distrutta dai fermenti dige- stivi; nella cavità boccale e in tutto il tubo digerente, negli organi respiratori, in tutti i canali comunicanti coll’ esterno, ed anche entro il sangue, esistono bacteri, i quali vivono innocui, pronti però ad acquistare un potere venefico, se per le alterate fun- ‘zioni dell’ organismo si troveranno in condizioni favorevoli (congestioni, fermentazioni ecc.). Una piccola soluzione di continuo sulla pelle o sulle mucose apre adito a germi 136 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI ù patogeni che esistono nell’ aria, nell'acqua, sugli utensili, sugli abiti, sulla superficie. esterna ed interna del corpo ; una contusione, una irritazione, un’ alterazione dei tes- suti per qualsiasi causa prepara il terreno allo sviluppo dei germi circolanti; la. denu- trizione e |’ intossicazione cronica dell’ organismo creano un substrato favorevole: allo ‘sviluppo dei bacteri, i quali se non uccidono |° individuo lo immiseriscono PAIA più e gli lasciano un triste retaggio di mali. L'infezione può essere diretta, immediata, per contagio, trasmessa all’.uomo da un altro uomo o da un animale ammalato. Nei colpi di tosse il tubercoloso, il difte- rico, ece. lanciano sull’ infermiere i loro germi; col morso il cane inocula i germi del- l’idrofohia ; e così accarezzando un cane si pigliano le uova del tenia e chinococco, succhiando il latte delle mammelle materne s’ introducono nel corpo vari germi, ecc. Ma più spesso I’ infezione è indiretta, mediata ; i germi sono in mille guise trasportati dai focolari d’ infezione e di contagio. Lo sputo, le sostanze escrementizie che dissec- cano, espandono nell'aria i germi che contengono, i quali poi cadono nell’ acqua, negli alimenti, sugli oggetti. Tutto ciò che è a contatto con individui infetti, tutti gli oggetti in cui fermentano sostanze organiche son veicolo di germi. ]l latte, le carni di ani- mali ammalati contengono bacteri e larve di vermi. Gli animali stessi. disseminano bac- teri, spore, uova di parassiti: ad es. le mosche, dovunque si posano sui calici dorati o sulle piaghe purulente o sui cadaveri in putrefazione, succhiano le sostanze che tro- vano e con esse i germi che poi inoculano all’ uomo ; le zanzare che vivono attorno alle paludi trasmettono con le loro punture lo sporozoo della malaria. Le piante dis- seminano i germi del terreno, i germi e le uova che l’aria e 1° acqua depongono su di esse. Come vedesi, noi siamo circondati, insidiati continuamente da numerosi paras- siti, che sono tanta causa del deperimento della razza umana. Come provocano i parassiti tante malattie? Agiscono meccanicamente comprimendo i tessati (cisticerchi di tenia, cisti di trichina) e irritando le terminazioni nervose, sot- traggono i materiali nutritizii dal chilo, dal sangue e dalle cellule che decompongono, e quel ch’ è più elaborano sostanze molto velenose. Specialmente i bacteri, ed anche ‘altri parassiti come 1° anchilostoma, sono tanto funesti per le tossine che segregano e per i prodotti di decomposizione del mezzo nutritizio. I sintomi con cui si appalesano le malattie infettive indicano già una intossicazione acuta o lenta dell’ organismo, ci di- cono che nel sangue dell’ ammalato circolano veleni; e molte tossine si sono ottenute dalle colture dei bacteri, le. quali iniettate hanno provocato disturbi corrispondenti più o meno al quadro sintomatico della malattia determinata dai rispettivi germi. Le tossine producono alterazioni locali dei tessuti invasi e alterazione della struttura e della fun- zione di tutti gli organi. Ma esse a poco a poco diventano veleni per gli stessi bacteri, e infatti si può arrestare lo sviluppo dei germi versando nel mezzo nutritizio il liquido sterilizzato d’ una coltura di germi della stessa specie. Prolungando la coltura dei bac- teri od esponendoli a varie influenze (calore, luce intensa, pressione) o mescolando col mezzo nutritizio alcune sostanze, si ottengono i virus attenuati che in tale stato iniet- tati sono molto meno dannosi. e pogroho servire da vaccini o. per la preparazione dei steri. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 137 L’ organismo intanto reagisce con mezzi proprii : elimina, decompone, neutralizza le tossine è gli altri prodotti venefici, elabora sostanze bactericide e lancia contro i bacteri i suoi fagociti. Sono fagociti i globuli bianchi del sangue, che numerosi accor- rono, circondano il focolaio d’ infezione e cercano uccidere i bacteri. Molti soccombono nella lotta, e appunto i globuli del pus sono i fagociti degenerati. Le cellule del con- nettivo proliferano e cercano anch’ esse di avvolgere i bacteri e imprigionarli, isolan- doli dai tessuti sani. Se |’ organismo resiste per un certo tempo, la vita è salva; i bacteri, che hanno. risentita 1° azione dannosa delle loro tossine e delle sostanze anti- tossiche cominciano a viver male, e in tali condizioni secernono sostanze le quali sono utili all’ organismo in quanto che impediscono anch’ esse lo sviluppo dei bacteri e fa- voriscono la formazione di sostanze antitossiche e la fagocitosi. In molte malattie si hanno le infezioni associate, alcuni germi aumentano la virulenza di altri e rendono pure venefici germi non'patogeni. Ad es: vari saprofiti rendono più attivi il pneumo- cocco e lo stafilococco, rendono venefico il colibacillo che vive nell’ intestino. D’ altro canto esistono pure bacteri che impediscono la vita di altri, e questo fatto cercasi pure d’ utilizzare a scopo terapeutico per prevenire o curare le infezioni. Il caso benevolo ha favorito 1’ umanità, poichè il vaccino dei bovini è appunto provocato da un germe che rende }’ uomo immune al vaiuolo. Molti animali sono refrattari ad alcune malattie infettive, ed esercitano perciò azione attennante sui germi Questi non trovano terreno favorevole e provocano la for- mazione di un siero sanguigno ricco di sostanze antitossiche, il quale iniettato in' un individuo infetto fornisce ad esso materie bactericide. I sieri immunizzanti e curativi sono la speranza della terapia. Essi si preparano inoculando colture virulente in ani mali’ refrattari, o virus attenuati in animali non refrattari. Come vedesi, 1° organismo lotta contro i germi, e la scienza medica procura a'utarlo nell’ opera sua. Intanto l’ igiene con ragione raccomanda vivamente di conservare |’ equilibrio funzionale del corpo perchè non si creino condizioni favorevoli alla vita dei germi, di fortificare sempre più l’ organismo, perché in caso di lotta possa svolgere tutte le sue forze di resistenza. E nello stesso tempo raccomanda d’ impedire con tutto senno |’ infezione ed il contagio perchè la guarigione non restituisce mai all’ individuo il primiero stato di saluie. L’ individuo rimane denutrito e presenta nell’ organo che fu leso un luogo di minore resistenza ai germi, il sistema nervoso è colpito dalle tossine e talora in modo notevole, il ricambio materiale è alterato, la reazione agli stimoli diventa anor- male : tutto l’ individuo infine è un locus minoris resistentiae contro i parassiti e le influenze di ogni genere, e procrea bimbi con costituzione morbosa. S' aggiunga ‘che le infezioni decorrono con infiammazione degli organi, e sono molto (ami i residui d’ una flogosi pregressa. Poichè al posto dei tessuti muscolari nervoso glandulare di. strutti, si formerà connettivo fibroso, il quale resta lì come corpo estraneo, come tes: suto di riempimento, cicatriziale, e quel ch° è peggio, col tempo si ritrae. Tutti avranno visto deformazioni degli organi per cicatrici. Quel che vedesi sulla pelle avviene pure negli organi interni, e ne sono molto gravi le conseguenze. Ad papa una retrazione cicatriziale del'e valvole cardiache, in seguito ad endocardite è la causa più comune dei vizi di cuore; una nefrite cronica ha per effetto la sostituzione del connettivo al- 138 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI © l’epitelio glandulare, e il rene. non, potrà più, filtrare le. sostanze. di escrezione:;; una retrazione. cicatriziale al plioro ha. per conseguenza la stenosi dell’orifizio, e quindi il; ristagno, dei cibi nello, stomaco ; e. potremmo, moltiplicare .gli esempi. Se, poi |’ .infe; zione è molto virulenta, il processo infiammatorio acquista: carattere invadente, i bacteri, s’ avanzano disfacendo, le. barriere che oppongono,.i fagociti e. le cellule, connettivali,; e, con la corrente sanguigna invadono tutto il corpo, provocano altre infiammazioni, de, terminano emboli purulenti, o avvelenano in brevissimo tempo. l’ individuo. E; queste, morti terribili, questa invasione irrefrenabile di, flogosi purulente, questo; scatenarsi. di; cocchi piogeni in tutto l’ organismo erano pur troppo. frequenti. nella. prima, metà: del secolo. Dopo Lister che inaugurò la medicazione antisettica, e. dopo i grandi progressi, della bacteriologia che dette i mezzi per ottenere |’ asepsi, la chirurgia ha potuto con. tare. i grandi successi, di cui, s’ onora. L’ umanità deve. tanto ai bacteriologi, che, pure a costo della loro vita. studiano i germi, patogeni, allo scopo di strappare il. segreto delle loro, insidie. La etiologia e la patogenesi delle malattie, lo studio accurato delle cause, morbose,, delle. alterazioni organiche, e funzionali che determinano, lo: studio del decorso .dei, morbi, delle complicazioni che avvengono, dei residui che lasciano, i quali si ripercotono.. nelle nuove generazioni e provocano altri mali e. si sommano con le alterazioni che. questi inducono, le ricerche. cliniche e sperimentali che in tutto il. mondo civile, con pazienza e fiducia vengono intraprese, hanno dato all’ Igiene una base razionale. Esistono, fattori morbosi esterni e interni. Stimoli di ogni sorta possono generare alterazioni organiche e funzionali; e l’ individuo deve evitarli, per istinto di autoconservazione,. per dovere sociale. E nel tempo stesso deve, mantenere |’ equilibrio funzionale del suo, corpo, for- tificarlo, migliorarne le condizioni, poichè |’ organismo sa ben resistere e: lottare. Cia- scuno deve convincersi che la funzione dell’ organismo è la risultante delle funzioni di ciascuna cellula, che per la intima correlazione delle fanzioni una piccola. causa può provocare funesti conseguenze nell’ individuo e nella specie ; che il più lieve, disturbo in una funzione è causa di un male, che genera altri mali, e si creano, quei, circoli viziosi, che il medico spesso non può fare altro che constatare. La Profilassi, la cura di prevenire le malattie e preparare una. generazione. sana e robusta, dev’ essere il supremo intento di tutti. Un popolo sano è un popolo operoso: e buono, che ha fede in sè, ch'è conscio delle sue forze e del suo ingegno, che sa i mezzi per. conservarsi e prosperare. In esso voi non vedrete i suicidi, gli stanchi della vita, gli apatici, i superuomini, i delinquenti nati; non vedrete. il genio sposato, alla. follia, ai pervertimenti della psiche, alla mancanza assoluta di sentimento morale... L’ Igiene privata dovrà associarsi all’ Igiene pubblica. Tutti dobbiamo concorrere a migliorare la salute e le condizioni di vita. L’ Igiene per.la prima ha invitato, tutti i popoli a, stringersi insieme, ed operare nel comune interesse, ha dimostrato che. il perfezionamento, individuale è intimamente coordinato a. quello. della società ; e forse per questa grande scienza, si farà la strada nell’ animo di tutti il convincimento, che. gl’ individui devono essere nell’ organismo sociale forze cospiranti al bene, comune. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 139: Dott. GIUSEPPE ZODDA OSSERVAZIONI CRITICHE È CROCRAFICHÈ SULLA FLORA TASCOLARE DEL PELORO _ Avevo già nello scorso auno in questo stesso periodico pubblicato una prima. serie di nuove stazioni e di specie nuove (1) per la regione peloritana, presa in senso stretto (2). In quella nota però non avevo tenuto conto delle pteridofite, che tanta parte. costituiscono della nostra flora vascolare, non essendo stato allora possibile procurarmi l’ unico lavoro, che, ancor oggi, tratti di esse, relativamente alla nostra regione (3). La presente nota giova perciò a completare tale lacuna; nello stesso tempo credo far cosa utile col riferire le nuove ubicazioni e le specie nuove per questo estremo angolo della Sicilia, da me osservate in tale elasso di tempo. Essa serve così di complemento al. Pro- dromus florae messanensis ed al Pteridophytarum messanensium conspectus del Aiepira, come anche al mio lavoro suaccennato. Le specie affatto nuove per la regione ho: segnato c con, asterisco. Mi sono fermato. inoltre a criticare alcune specie dubbie o controverse, onde mettere un po’ di luce in tali quistioni. Pteridofite Ophioglossum lusitanicum L. ? Nei colli aprici calcarei poco distanti dal mare: Gravitelli e Camaro DISSSO Messina, in ambo i luoghi copiosissimo. Nothoclaena vellea R. Br. Nei luoghi aridi selvatici calcarei: Graniti. Gymnogramme leptophylla Desv. Comunissima nei luoghi ombrosi, umidetti in tutta la regione. * Polystichum Filix-mas Roth. Ne raccolsi splendidi esemplari dalle frondi misuranti 12-14 dm. di lunghezza in luo- ghi montani molto ombrosi ed umidi: Salto dell’ Acero presso Santa Lucia del Mela. P. pallidum Tod. Comune nei luoghi selvatici ombrosi in tutta la regione. Athyrium Filix-foemina Brnh. Comune nei luoghi ombrosi dei colli e dei monti, ovunque. * A. Filix-foemina Brnh. var. nebrodense Tod. Questa varietà è ben distinta dalla specie sopratutto per le frondi superiormente pen- nate e per le pinnule larghe, brevi e rotondate all’ apice. 1D stata da me raccolta al Salto dell’ Acero. Asplenium lanceolatum Huds. var. obovatum (Viv.). Comune sulle rupi ombrose dal piano ai monti, ovunque. Scolopendrium vulgare Sm. Raro nei luoghi selvatici, umidi, ombrost: Sulto dell’ Acero. Blechnum Spicant Sm. | | i Nei luoghi umidi molto elevati per tutta la catena dei monti Peloritani. BS: Woodwardia radicans Sm. (1) Contribuzione allo studio della Flora, Peloritana, Riv. It. Se. Nat. ann. XVIII, n.9 e segg. | (2) Nel senso ‘stretto i confini di essa regione sono segnati a nord dal mare Tirreno, ad est dall’ Ionio, ad ovest dal torrente Termini sul versante tirrenico, e dallo Zavianni sull’jonico; a sud dall’ Alcantara, comprendendosi. così quella parte della provincia messinese attraversata dai monti Pelorii. (3) Nicotra. Preridophytarum messanensium. Conspectus in Malpighia, anno VII, v,:VIL 1393, 140 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI Ho raccolto questa bellissima felce al Salto dell’ Acero in-luoghi oscuri e molto umidi ai piedi di una cascata. Ultimamente il prof. Nicotra l’ ha rinvenuta presso S. Pier Niceto. Pteris longifolia L. var. vittata (L.). Rara lungo un corso d’ acqua: Meri. Cheilanthes: fragrans Wbhbb. Frequente sulle rupi calcaree, inaridite dal sole, in ra la regione, vegeta ugual- mente bene anche sulla fillade del versante jonico. Equisetum Telmateja Ebr. Non frequente, ma sparso in tutta la regione nei luoghi ombrosi, lungo i corsi d’acqua e nelle paludi. Dicotiledoni. Aquilegia vulgar vs ‘Non rara nei boschi e nelle macchie dei monti di Santa Lucia del Mela. Delphinium cardiopetalum D.C. var. halteratum S. et S. ‘Comune nei campi e sui colli di tutta la regione fino è 1000 m. *Fumaria G'ussonii Bss. var. Boraei (Iord.). Frequente negli orti della nd marittima, ovunque. F. agraria Las. iii Anch’ essa frequente come la precedente e negli stessi luoghi. F. officinalis L. var. floribunda Koch. Nei luoghi coltivati, asciutti, non discosti dal mare: Merì. FP. Wirtgeni Koch. Trovasi sparsa come le precedenti congeneri nella zona marittima in tutta la regione. Sarei molto propenso a ritenere questa specie come buona varietà della;4., officinalis L., propria dei luoghi ombreggiati, ove da me sempre, è istata raccolta; nonostante che il Rici mio chiarissimo maestro, ne abbia: fatto una specie distinta AD Così del resto hanno ritenuto 1’ Haussknecht, il Freyn ed altri insigni fitografi. Matthiola sinuata R. Br. Nelle arene marittime di tutta la regione, scarsa in alcuni Inosbi,; abbondante i in altri. Cardamine dubia Nctra. Rupi calcaree erbose della regione. montana; molto scarsa : Pizzo della gps Specie endemica della Sicilia e, secondo le assicurazioni verbali del Nicotra, di Aspro- monte in Calabria. Si distingue. molto bene dalle ‘affini congeneri C. pratensis L. e C. amara L. per il caule spesso stolonifero; peri petali. bianchi lievemente suffusi di ;lilacino lunghi il doppio od un poco meno. del calice, per lo stilo cortissimo edacuto e perle si- lique larghette ed. appianate, e per altri caratteri ancora. È stata ben descritta dal Lapiga cono (2), che la raccolse sulle Madonie. | Draba muralis L. Sulle rupi umide, muscose.e nei pasto poco. agire ggiati di Berta cp del Mela e di Barcellona. TOSI A Capsella Bursa-pastoris. Mnch. for. dale (Reut.). “E 1) Meno frequente della specie, ma sparsa in tutti i luoghi coltivati, spocilmenta della zona marittima. . Non credo assolutamente che possa considerarsi Ti fa) rubella, come specie data dalla C. Bursa-pastoris; anzi dietro l’ esame attento di molti esemplari inclinerei a considerarla, sebbene il Ross sia di opinione contraria (3), come una forma, che.or più or meno si di- scosta dalla specie. Io infatti ho potuto vedere che i i caratteri distintivi PRAAIPAlI di sci (l) Nicotra - Le Fumariacee italiane, p 66; Firenze, 1897. (2) Lojacono - Flora Sicula, vol. I, p. 97, Palermo, 1888. (3) H. Ross - Le Capsella della Sicilia ‘in Malpighia, ann. V, fase. VI. \ RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 14] cioè i petali poco più lunghi del calice e le siliquette molto smarginate all'apice ed attenuate alla base, sono molto variabili, il che del resto è confessato dal Ross istesso. Talora sullo stesso individuo coesistono petali dell’ una e dell’ altra. grandezza, silicule dell’ una e del- l'altra forma; e, sebbene ciò non accada di frequente, basta la sola esistenza del fatto per mostrarci quanto dobbiamo andare circospetti nel considerare la C. rubella, non che come ‘specie distinta, nemmeno come varietà della affine C. Bursa-pastoris. . Lepidium latifolium L. Ne ho veduto un unico esemplare nella e di un muro umido, molto e Merò. Calepina Cor vini Desv. Non è comune, ma trovasi qua e là nei prati umidi, ombrosi od anche nei vecchi ru- deri in tutta la regione. Viola sylvatica Frees. Nei luoghi selvatici e lungo le siepi dalla regione campestre alla montana, frequente. V. gracilis S. et Sm. Comune insieme colla var. Zutea Guss. su tutti i monti della regione, anzi presso Mes- .sina discende sino al limite superiore della regione dell’ ulivo. . Gypsophila Arrostii Guss. Non rara sui colli aridi, calcarei : 1’ ho osservato in tutta la regione. Moenchia erecta Baumg. var. quaternella Ehrh. Frequente abbastanza nei pascoli alquanto elevati. Herniaria cinerea DC. Nei luoghi arenosi aridi ed anche cal festa in tutto hI littorale; pochi giorni fa: (set- tembre 1900) ne ho raccolto un esemplare presso Messina a più di 800 metri. Scleranthus perennis L. var. repens Tan. Nei pascoli aridi dei monti elevati: Pizzo della Croce. Lavatera Olbia L. Sulle rupi aride calcaree: M. Lando presso Barcellona. Geranium striatum L. i Comune assai nei luoghi ombrosi, selvatici dei nostri monti. Oxalis humilis Thunb. Questa specie oriunda del Capo di Buona Speranza si è indigenata da noi e, come avevo preveduto, sempre più guadagna terreno; oltre che nelle stazioni da me riportate altrove (1), vegeta anche a Ganzirri e al Faro presso Messina. kuta bracteosa DOC. Frequente sulle rupi calcaree. dal mare fino alla regione montana; vegeta un po’ da- pertutto. . Erica arborea L. Costituisce quasi da sola gli ericeti, che in gran parte rivestono i colli « e 1 monti di tutto il Peloro. Lithospermum purpur eo coeruleum L. Non è raro lungo le siepi ed in genere in tutti i luoghi alano non . solo della re- gione montana, come afferma il Nicotra (2), ma anche della marittima. Myosotis pyrenaica Pourr. var. Gussonii Nicotra. Nei boschi e nelle macchie ombrose e umide in tutta la catena dei nostri monti più elevati. Questo miosotide perenne, insieme agli altri congeneri, molto imbarazzo ha dato ai de- scrittori della flora sicula, i quali per lungo tempo stettero incerti sull'entità di essa specie. Gusson la chiama lithospermifolia Horn. (1), ma il Nicotra avverte che essa non è la vera Du) Contribuz a. stud. ecc, in Riv. It_ Sc. Nat. ann. 1899. (2) Nicotra - Prodromus florae messanensis, p. 336, Messanae 1884, (1) Gussone - Flor. sic, Syn., I, p. 213, i 142 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI specie di Hornemann (2), nonostante che il Caruel (in Parlatore, Flor. ital., v. VI, p. 870) le creda sinonime, e ne forma una varietà Gussonti-Nctra, ritenendo d’ altro canto che la specie gussoniana sia la M. sylvatica di Hoffmann. Strobl però dice che, pur essendo questa specie simile molto alla nostra, non è ad essa identica, tanto che ne crea una specie pro- . pria, che chiama elongata (3). Veramente lo Strobl, secondo il mio parere, in questo caso è troppo corrivo, perchè mi sembra che, pur accettando il suo avviso di tenere i nostri esemplari distinti dalla specie di Hoffmann, non sia affatto necessario di crearne una specie nuova; basta tenerli come varietà di essa; precisamente come opina il Nicotra (4). Perchè ognuno veda come realmente. poco importanti e molto variabili siano i caratteri, che di- stinguono la nostra specie da quella di Hoffmann riferisco quì appresso le stesse parole dello Strobl a proposito della descrizione di essa: Der sylvatica Hffm. habituell und in der Bli- thengròsse diusserst cihnlich und fast nur unterscheidbar durch die sehr verlingerten Frucht- stiele, die fast bis zum Grunde gespaltenen, stets offenen, 4-5 mm. langen Fruchtkelche, deren Zippel nicht dreieckig lanzetilich sind, und dem bedeutend schlankeren Habitus; be- sonders Blithenstiele und Bhithenaxe sehr fein, fandenformig, durch ebendiese Merkmale, sowie schon habituell von der niedrigen alpestris Schm., die noch am Apennin (M. Cairo! Majella Porta!) vorkommit, leicht unterscheidbar (5). Tutto, come si vede, si riduce alla fine nella maggior lunghezza dei racemi e dei denti calicini, nella sottigliezza dei peduncoli, nei lembi corollini ottusi; caratteri questi buoni per costituire una varietà, non una specie. Ciò premesso, il nome, che dovrebbe competere ai nostri esemplari, sarebbe M. sylva- tica Hoffm. (non Guss!) var. Gussonii Nctra; ma la sylvatica di Hoffm, non è che va- rietà della M. pyrenaica Pourr. = M. alpestris Schmidt, dunque è chiaro che essa debba chiamarsi L. pyrenaica Pourr. var. Gussonii (Nctra) ed i suoi sinonimi restano così fissati; Myosotis pyrenaica Pourr. var. Gussonti (Nctra). M. lithospermifolia Guss. (non Horn.). M. sylvatica Hoff. var. Gussonii Ncetra. M. elongata Strobl. Myosotis arvensis With. | Abbastanza comune nei luoghi freschi e lungo le siepi dal mare fino alla regione mon- tana, ovunque. Anche a proposito di questa specie esiste un po’ di confusione negli autori, ingenerata probabilmente dal suo abito piuttosto variabile, sebbene non tanto quanto quello di alcune specie da tutti stabilmente riconosciute. Gussone ne fa due specie: Myosotis sylvatica Hffm. (non Ehrh.!) e M. collina Ebrh. attribuende per caratteri distintivi alla prima i pedicelli più lunghi del calice e il lembo corollino piano; alla seconda i pedicelli lunghi quanto il calice e il lembo corollino eretto patulo o campanulato-rotato, che dir si voglia. Nicotra conserva anche questa distinzione, proponendo però per la prima, che è ben diversa dalla omonima di Hoffmann, il nome di intermedia Link (6) e così infatti la denomina nel Syllabus florae siculae p. XL. Bertoloni invece le riunisce in unica specie (7) e Caruel in Parlatore (8) ne fa due varietà, mayor e minor, della medesima specie. Dal canto mio ho osservato che nei luoghi poco ombrosi e piuttosto asciutti il caule in essa è semplice o subsemplice, i peduncoli eguagliano in lunghezza il calice, e la co- rolla supera appena i denti calicini, avvicinandosi così alla collina Ekrh., ma a misura che le stazioni sono più ombreggiate o si elevano sul livello del mare il caule diviene ramoso (2) Nicotra - Com. diagn. p. 9I. (3) StroBL - Flora der Nebroden, p. 388, Regensburg, 1878. (4) NicorRA - Prodromus flore messanensis p, 359. (5) STROBL = Op. cit., loc. cit. (6) Nicotra - Com. diagn., loc. cit. (7) BertoLONI - Flora ital., vol. II, pag. 261. (8) PaRLATORE - Flora it., v. VI, pag. 872. RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 143 pedicelli si allungano, le corolle divengono maggiori superando circa di mezza volta il calice ed allora il lembo diviene espanso, rotato. La lunghezza quindi dei pedicelli è ef- fetto delle diverse condizioni, in cui la pianta vegeta, nelle diverse stazioni, e la direzione della corolla è subordinata alla lunghezza di essa stessa e dovuta esclusivamente all’ ostacolo meccanico oppostole dai denti calicini, che l’attorniano, infatti non sì tosto la corolla si allunga tanto da superare un pochino il calice, essa riprende la direzione rotata, propria delle spe- cie congeneri. Ora può un carattere, così instabile e proveniente dal diverso modo di ve- getazione, legittimare la divisione di essa in due specie od anche in due varietà? La ri- sposta non può essere che negativa, laonde io mi decido a seguire il Bertoloni, tutte queste forme riferendo ad unica specie. *Stramonium foetidum Scop var. Tatula (Moench.). Rara nelle macerie nei dintorni immediati di Messina. * Atropa Belladonna L. ‘Abbonda, secondo le affermazioni orali del Nicotra, nella Valle della Santissima presso Fiumedinisi; io stesso ne ho ricevuto da un amico due esemplari dalla medesima località. L’ ho raccolta ultimamente ad Zssala presso Santa Lucia del Mela nell’ alveo di un burrone. Verbascum pulverulentum Vill. Molto frequente sui colli aridi, da dove discende negli alvei dei torrenti, l ho raccolto quasi ovunque. Linaria reflera Desf. var. coerulea Strobl. Rara in un vigneto: Merì. Mi limito per ora a registrare sotto questo nome una Linaria reflera Desf. a corolla intensamente azzurra e non cerulescente, come dice il Nicotra, o ceruleo-pallida, come dice il Desfontaines nella sua Flora Atlantica, vol. II, p. 42, ed a palato di color aranciato carico, quasi rosso, anzichè croceo, che ho rinvenuto in poca quantità presso Merì. Ho po- tuto osservare ibridi fra essa e la specie genuina forniti di petali allegramente azzurri e, fatto rimarchevole, i colori croceo della specie ed aranciato della varietà, nel palato erano ben distinti fra di loro. Per la scarsità degli esemplari non ho potuto eseguire ulteriori studii. È certo però che, se la varietà coerulea di Strobl è, come afferma il Nicotra CD); niente altro che la specie tipica del Desfontaines, i miei esemplari non possono assoluta- mente farne parte. | Lamium bifidum Cyr. Luoghi erbosi incolti: M. Lando! Ajuga orientalis L. Frequente in tutti i luoghi umidi. Lippia repens Spreng. Abbonda nelle paludi ad oriente di Milazzo fino al torrente Muto. Lysimachia nemorum L. Assai frequente nelle scaturigini e lungo i corsi d’ acqua delle regioni submontana e montana in tutta la regione. Ilex Aquifolium L. L’ ho veduto in una sola località in un bosco fitto al Vallone Sferiale sui monti di Santa Lucia del Mela. *G'enista aetnensis DC. C. Cresce in una macchia presso il torrente Camaro; un piccolo ramo ne ho ricevuto an- cora dalla Portella di Castanea presso Messina. Non posso però con assoluta certezza as- serire se in uno o in entrambi i luoghi questa specie sia realmente selvatica oppure insel- vatichita dietro cultura. Adenocarpus divaricatus Bu. var. commutatus Guss. Nei luoghi aridi submontani e montani in tutta la regione. Uniformandomi a quanto (1) Nicorra Nota su talune piante siciliane in Malpighia ann. V. p. 434, 1892, 144 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE; NATURALI dice il Nicotra,;(1) riferisco questa: varietà al tipo A. divaricatus del Boissier :(2), com- prendente le due specie candolleane intermedius e parvifolius. Melilotus neapolitana Ten. Frequente nei campi e nei colli aprici, specialmente a in tutta la regione. M.. indica All (M. parviflora Desf.). Comune nei campi marittimi, dapertutto lungo il litorale. .*Trifolium striatum L. L’ ho raccolto abbondantemente lungo la strada militare, che conduce, a M. Antenna- mare e precisamente a | Croce. Cumia, 800 m. Lotus hispidus Desf. var. întermedius Guss. Nei luoghi calcarei sabbiosi della zona marittima e montana, qua e Là per la regione: | . Manca da noi la specie genuina, in sua vece abbiamo la varietà. gussoniana. caratte- rizzata da stipole acute e da peduncoli‘appena più lunghi delle foglie. , *Pisum elatius M. B. var. biforum Raf. Non comune in'un fitto castagneto a M. Lando! Grave errore è il considerare il. P. biflorum di Rafinesque, come varietà | dell’ arvense L., come fa l’’ Arcangeli (3), di cui non può assolutamente far parte, specialmente per la ia dei semi. Esso deve invece riferirsi al P. elatius M. B., col quale ha comuni; oltre. il portamento, i più importanti caratteri specifici. * Vicia lutea L. var. coerulea Arc. L° ho raccolta in parecchi esemplari in un prato arcillosg presso Merì. Rubus caesius L. var. acheruntinus Ten. Nei luoghi selvatici, nelle macchie ecc. dai colli ai monti più elevati. Alchemilla arvensis Scop. Comune dapertutto nei luoghi calpestati e nei i pascoli sabbiosi dal mare fin sui monti. Epilobium parviflorum Schreb. Assai frequente lungo i corsi d’acqua, sulle pareti umide delle rocce ecc. * Circaea Lutetiana L. i * | Non è rara presso alcune scaturigini molto ombreggiate dei monti di Santa Lucia del Mela. Saxifraga rotundifola L. Nelle macchie dei boschi montani al Vallone do tale ed altrove, piuttosto frequente. S. bulbifera L. Nei luoghi scoperti dei monti più elevati: Pizzo della Croce e M. Poverello. Bupleurum fruticosum L. Comune assai sulle rupi calcaree dei colli elevati e dei monti. Tinguarra sicula B. et H. Negli stessi luoghi della precedente. Seseli Bocconei Guss, i i Abbonda da Milazzo a Spadafora nei luoghi arenosi immediati alla spiaggia del mare. Iasione montana L. var.*litoralis Koch. \ | Scarsa nei luoghi marittimi al Faro e @ Ganzirri presso Messina. Doronicum caucasicum M. B. Nei luoghi selvatici ombreggiati: M. Lando. Anthemis sphacelata Presl. Sulle rupi gneissiche e schistose di M. Antennamare. Crupina Crupinastrum Vis. ( = Centaurea Crupinastrum Mor.). Comune nei colli aridi, specialmente calcarei, in tutta la regione. (1) Nicorra-:- Com. diagn'} p. 37. (2) Borssier - Flora orientalis v. II, p. 34. o (3) Arcangeli - Comp. d. flora ital., ed. II, p. 518. (continua) MSN MSN SNSNSSNSA SANS SSN I RIVISTA’ ITALIANA' DI SCIENZE NATURALI 145 RIVISTA BIBLIOGRAFICA pifififiezzioni ricevute e per le quali ringraziamo i gentili autori od dini L'»amministrazione s’incarica di procurare agli abbonati, senza aumento dì prezzo, le. pubblicazioni delle. quali ve segnato il costo, ed anche le altre se possibile; ma per queste ultime occorre che i richiedenti inviino con la do-. manda, cent. 30 per la francatura della corrispondenza. Per gli abbonati e le ja dell’ estero, aumentano le spese postali. Desiderando risposta scrivere in cartolina doppia.. PERO Prof. PAOLO. Elementi di Zool descrittiva e comparata per uso delle scuole se- condarie (Milano 1900. Editore Vallardi dr. Francesco pag. 270 iri-8' con 308 incisioni) (Prezzo L. 2). Per ‘la larga accoglienza fatta agli elementi di Zoologia, di Botanica, di a di Geo- grafia fisica e di Geologia; editi ultimamente per uso degli alunni dei Licei e degli Istituti Tecnici, IVA. è stato indotto ‘a pubblicare questi Elementi di Zoologia. Inutile è dire che anche in questo pregiato Manuale l’ ordine e Ja chiarezza dell’ esposizione © sono in’ogni’ sua parte bellamente conservati in-guisa-che; come libro di testo, lo raccomandiamo in particolar modo agli insegnanti delle scuole ginnasiali. | ; Jg FENIZIA C. Storia della evoluzione (Milano 1901. Editore Ulrico Hoepli pag. 339 in-8). LI Frutto di molte fatiche'ed esempio di grande volontà è il presente. Manuale che l'A. dedicò ad Ernesto Haeckel, di cui fu discepolo. È trattato ivi. per sommi capi il ‘ciclo storico percorso dalla importante Teoria per avere in certo modo una cognizione seguita e completa senza dover ricor- rere ai lavori parziali. L'A. rivolge i più fervidi ringraziamenti all’ egregio Comm. U. Hoepli che volle benignarsi d’accogliere' nella interessante collezione dei suoi Manuali, questa « Storia dell’ Evoluzione » (Vo- lume doppio L. 3). POLLACCI Dott. GINO. Il biossido di zolfo come mazzo conservatore di organi vegetali. (Pavia 1900. Atti del R. Istituto Botanico dell’ Università. Vol. VI pag. 6 in-8). L'A. con preciso criterio scientifico descrive in questa nota una serie di ‘esperiénze fatte col biossido di zolfo “ado- perato come conservatore tanto in soluto acquoso quanto allo stato di gas, e dai resultati da Der fatti credesi il medesimo destinato ad essere di molto aiuto agli studiosi. i i ‘NOBILI Dott. GIUSEPPE. Decapodi e Stomatopodi Indo-Malesi. (Genova 1900: Annali del Museo Civico di Storia Naturale Serie 2% Vol XX. 7 Giugno, Estratto di pag. 51 in-16). Il pre- sente lavoro è fatto sui ricchi materiali lIndo-Malesi appartenenti al Museo Civico di Genova che il Prof R. Gestro concedeva in studio all’ Autore: Egli aggiunge a ‘questi’ materiali anche una piccola collezione di Crostacei terrestri fatta a Giava e statagli donata dal prof. O Penzig. . Il numero complessivo delle specie nominate ascende a 101, di cui 98 appartengono ai Deca- podi e 3 agli Stomatopodi. Sette specie e 2 varietà o sottospecie sono nuove per la scienza, e le altre nuove alla regione. Un elenco delle località da un concetio esatto della zona in cui specialmente vennero fatte queste raccolte. FARNETI R. e MONTEMARTINI L. Botanica. Libro di Testo ad uso delle Scuole se= condarie del regno d’Italia. (Milano 1901. Editore Ulrico Hoepli, pag. 301 in 10 con 569 incisioni). (Prezzo L. 2.80). Nella parte complessiva questo lavoro riguarda l’ esposizione dei fatti più generali non disgiunta la fisiologia dalla morfologia e istiologia, anzi quella è applicata all’ interpetrazione di queste. Nella parte speciale sono ivi accennate sommariamente le famiglie importanti, sia dal punto di vista dell'evoluzione complessa del regno vegetale, sia dal lato pratico. Di ciascuna fami- glia e delle. varie specie nominate è dato unicamente i ‘caratteri essenziali e caratteristici. Facciamo calda preghiera agli insegnanti delle scuole secondarie affinchè adottino sopratutto per l'insegnamento il. Manuale ‘in parola, il quale essendo accompagnato da una quantità. di fi- gure contribuisce non poco a rendere più chiare le idee ai giovanetti. 146 | RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI DELFIN T. FEDERIGO. Descripcion de un nuevo Traquinido Chileno. (Valparaiso 1899. Revista Chilena de Historia Natural. Tomo III. Estr. di pag. 4 in 10). L'A. descrive una nuova specie di Traquinido Chileno, che è la prima trovata nella costa del Pacifico, e che dedica al suo amico Carlos E. Porter per dare un vigoroso impulso al Museo di Val- - paraiso che dirige. MANTERO GIACOMO. Nota sul genere Spinaria Brullé. (Genova 1900, Annali del Museo Civico di Storia Naturale, Serie 22 Vol. XX (XL) 4 Luglio, Estr. di pag. 4 in-9) In questa sua nota l'A. fa alcuni cenni intorno al genere Spinaria Brullé ai quali fa se- guire la descrizione di una nuova specie che è la Spinarza leucomelanea che l' A. dedica all’ ar- dito ed illustre viaggiatore Beccari dott. Odoardo il quale la raccolse nel Marzo 1874 a Kandari, nell’ isola di Celebes. BORELLI Dott. ALFREDO. Di alcuni scorpioni del Chilì (Valparaiso 1900. Revista Chi- lena de Historia Natural Tomo IV pag. 7 in-8). Gli scorpioni, che formano l'oggetto di questo la- voro, appartengono a specie già note e che il loro studio presenta un certo interesse per la distri- buzione geografica di questi interessanti animali. Fra le specie ivi nominate del Phoniocercus pictus Poc. e del Centro machetes pococki (Krpln), fino ad oggi non si conoscevano che le femmine. L'A. ringrazia pubblicamente il prof. Karl Kraepelin che, con la sua cortesia, s’ incaricò di confrontare coi tipi del Museo di Storia naturale di Amburgo alcuni esemplari dubbiosi che gli mandò in comunicazione. GESTRO R. Materiali per lo studio delle Hispidae. (Genova 1900. Annali del Museo Civico di Storia Naturale Serie 2* Vol. XX 12 aprile. Estr. di pag. 8 in 9). Sfogliato con grandissimo interesse il catalogo sistematico delle Hispidae di H. Donckier de Donceel, l’ A. trattenutosi spe- cialmente sui gruppi che hanno servito di base ai suoi piccoli lavori intorno alla sezione dei Fi- tofagi, ha trovato qua e là da fare qualche osservazione e riparare a qualche dimenticanza. Egli trascrive quì gli appunti presi durante la sua rapida rassegna come un'appendice al nuovo cata- logo delle Hispidae. GESTRO R. Materiali per lo studio delle Hispidae. (Genova, Ibidem 18 Aprile Estr. di pag. 6 in-8). - Nella presente nota l' A. ha fatte delle aggiunte sul genere Distolaca. GESTRO R. Materiali per lo studio delle Hispidae. (Genova, Ibidem 29'Agosto Estr. di pag. 3 in-8). In una raccoltina di Coleotteri inviata al Museo Civico di Genova dal signor Belli dott. Vit- torio, medico di Massaua, l'A. trovò alcune Hispidae e fra queste una Dic/adispa che descrive as- segnandole, a titolo di stima e di gratitudine, il nome dell’ egregio raccoglitore. BANTI Prof. ADOLFO. Di alcuni parassiti vegetali ed animali nocivi a piante utili e d' ornamento. (Pistoia, 1900. L'Italia Agraria nel XX Secolo, Fasc. 1 Giugno, Estratto di pag. 3 in-7). Quì l’A. accenna ad alcuni parassiti vegetali ed animali nocivi alle piante utili e d'ornamento iniziando i mezzi più efficaci per combatterli. i BANTI ADOLFO. La coltivazione dell’ Iris o Giaggiolo. (Ibidem, Fasc. 16 e 17 Estr. di “pag. 3 in-7). L'utilità del libro è palese dal solo titolo; esso contiene : una bellissima descrizione delle specie dell’ Iris coltivate in Europa; la indicazione del terreno propizio alla sua vegetazione; l’in- teresse che ne può ricavare dalla sua coltivazione l’ agricoltore. BANTI Dott. ADOLFO. Gli afidi e modi per combatterli. (Ibidem, Fasc. 18, Estratto; di pag. 4 in-/). L'A. dà una speciale descrizione degli insetti (afidi) parassiti alle piante accennando ai prin= cipali mezzi per distruggerli. BANTI Dott. ADOLFO. La ‘ Schizoneura laginera ,; Hartig. (Ibidem, Fasc. 19-20 Estr. pag. 7 in-7). L RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI 147, L'A. fa una descrizione del pidocchio lanigero del melo, e mentre accenna agli esperimenti da lui fatti onde combattere il parassita, porge intanto al lettore i rimedi necessarî da praticarsi contro l’ insetto. BANTI Dott. ADOLFO. La cimice del pero (Tingis pyri F.) e modi di combatterla. (Fi- renze 1899. Dal Giornale l' Agricoltura italiana Anno XXV Estr. di pag. 3 in-7). Fra gli insetti che danneggiano le piante da frutto è da annoverarsi specialmente la Tingis Pyri che attacca i peri od i meli di tutte le regioni d’ Italia. Di quest’ insetto l’A. ne fa una minuta descrizione ricordando i suggerimenti che indicarono varii AA. per combatterlo. BANTI Dott. ADOLFO. Descrizione e figure dello Aspidiotus ceratonie Colvée, (Avellino 1893. Rivista di Patologia vegetale. Anno II. fase, I. Estr. di pag. 14 in-7 con 2 tav. litografiche). . Dopo una bellissima descrizione dell’ insetto, l’ A. spiega l'infezione che rapidamente esso estende sui frutti, sulle foglie e sui tronchi recando gravi danni all’ agricoltura. BANTI Dott. ADOLFÒO. La Cocciniglia dell’ Evonimo e modo di combatterla. (Portici 1893, R. Scuola superiore d’ Agricoltura Boll. N. 13 pag. 5 in-7). L'Evonimo (Evonjmus japonicus) specialmente nell’ Italia centrale è attaccato e molto spesso distrutto da una cocciniglia (Chonaspis Evonymi Comst.), che determina una speciale alterazione della pianta comunemente nota sotto il nome di maflottia degli Evonimi. Della scoperta dell'insetto fatta in America dal Comstock hanno a varie riprese tenuto parola i proff. L. Camerano, A. Targioni, A. Berlese; i sigg. Tozzetti, Vayssier e Del Guercio. L’ A. dopo aver ricordato le esperienze eseguite dai sunnominati, svela i metodi di cura più sicuri per salvare le piante dal parassita. BERLESE Prof. A. e BANTI Dott. A. La tignuola dell'olivo (Tinea Oleaella Fabr.) e modo di combatterla. (Portici 1893. Premiato Stabilimento Tip. Vesuviano pag. 3 in-7). In Liguria, come del resto altrove, sono lamentati i danni gravissimi che agli ulivi della re- gione arreca la Tignuola dell’ olivo (Tinea oleaella Fabr.). In questa nota gli AA. indicano i mezzi più certi per attenuare ed eliminare i danni di questa minuta farfalla. PORTER E. CARLOS. Memorandum de Zoolojia conforme a los ultimos adelantos de la ciencia. (Valparaiso 1899. Imp. Gillet. pag. 40 in 8). È un bel Manuale in 2 volumi composto di quadri sinottici che concretano la parte siste- matica, con l'aggiunta di alcune pagine che trattano di nozioni morfologiche ‘e fisiologiche. | Nella sua chiarezza e precisione esso contribuisce d’assai a facilitare agli alunni delle scuole se- condarie l’ apprendimento di questo studio offrendo il vantaggio di uno scritto in puro idioma spa- gnolo, con divisione degli ordini, famiglie ecc. comuni nel Sud America e in special modo nel Chilì. PORTER E. CARLOS. Introduccion al estudio de los Mirigpodos de Chile (Valparaiso 1899 Revista Chilena de Historia Natural Tomo III Estr, di pag. 14 in-9). Questa memoria componesi di una serie di studi fatti dall’ A. sui varii gruppi d’invertebrati del Chilì. La descrizione è fatta in forma goncisa e chiara allo scopo d’ invitare maggiormente la gioventù allo studio della Storia Naturale. PORTER E. CARLOS. Guia del Museo de Historia Natural de Valparaiso. (Valparaiso 1398. Imp. de los Talleres de San Vicente de Paul pag. 38 in-9). L'A. fu invitato dal Supremo Governo a fare un catalogo scientifico della collezione di Storia Naturale che si trova nel Museo di Valparaiso da lui diretto. Accintosi al lavoro Egli ha aggiunto una guida pratica assai necessaria ai visitanti che avessero occasione di recarsi colà. QUAIAT Dott. E. Les corpuscules rédivives (Torino 1900. Archives italiennes de biologie T. XXXIII fasc. III Estratto di pag. in-8 in-7). In una comunicazione letta da qualche anno all’ Accademia di scienze di Parigi il Mr. Kras- silschtchik segnalò un fatto nuovo interessante dal punto di vista biologico per le eventuali appli- cazioni pratiche. Costui trovò il mezzo di rendere ai corpuscoli vecchi della prebina la loro attività 148 RIVISTA ITALIANA DI SCIENZE NATURALI. e virulenza facendo ingoiare a dei passeri comuni ‘(fringilla domestica) del pane ordinario imbe- vuto d'una poltiglia spappolando con poca d'acqua delle. farfalie secche corpuscolose dell’'arinata; precedente. Mii L'A. riferisce le ricerche sperimentali da lui stesso fatte e î resultati: DE COBELLI Prof. GIOVANNI. Materiali per una bibliografia roveretana. Parte I. Elenco” cronologico dei libri, opuscoli ecc. stampati a Rovereto dal 1673 al 1898. (Rovereto 1900. T9), ro-. veretana. - Ditta V. Sottochiesa pag. 196 in-10). Allo scopo di iniziare la raccolta di materiali che in futuro potessero servire di aiuto a qual- che studioso di quella regione, l’ A. ha scritto queste note i cui materiali comprendono : iù L'elenco cronologico dei libri, degli opuscoli ecc., stampati 2 Rovereto. 2. L'elenco dei libri, degli opuscoli ecc. scritti da Roveretani e stampati altrove. 3. L'elenco di tutti gli altri stampati che riguardano più o meno da vicino Rovereto. L'A. ringrazia tutte quelle gentili persone che gli fecero avere dei dati, perchè il presente. elenco riuscisse più completo, ed in special modo il Sig. Antonio Nicolussi, zelantissi mo custode della Biblioteca Civica di Rovereto che mise a sua disposizione il materiale che trovasi nella me- desima. | GRIFFINI Dott. ACHILLE. Di un concetto erroneo, frequente nel linguaggio comune e in molti libri scolastici. (Bologna 1900. Bollettino di Matematiche e di Scienze fisiche e Naturali N. 21-22 Estr. di pag. 7 in-7). Il distinto A. ha cercato dimostrare quanto il concetto della catena, serie unica o sn dei Viventi, sia falso, e quanto sia erronea la frase comunissima che ribadisce quel concetto, sia nel comune discorso, sia in tante scuole, principalmente col ritornello della famosa « scala zoologica ». REGÀLIA E. Sulla fauna della Grotta di Pertosa (Salerno) con un sunto della relativa pub- blicazione paletnologica del prof. G. Patroni (Pisa 1900 .- Dall’ Archivio per l’Antropologia e l’Etno- logia fasc. 1 Vo]. XXX Estr. di pag. 32: in-8). L’ Egregio A. avuto a studiare in. varie riprese avanzi scheletrici di animali dall’ i ar- cheologo Prof. G. Patroni, ha pubblicato questa memoria per la ragione che. quello da lui-eseguito per quanto evidentemente imperfetto dal lato dell’ erudizione e dei confronti, può non riuscire inu- tile da quello dell’ osservazione, e dei dati, perciò, che può somministrare a qualche paleontologo per induzioni, non certo dimostrabili a priori come prive d'importanza. Fa un sunto della relativa. pubblicazione. paletuologica, dolente non poter aggiungere quel tanto di valore che un certo nu- mero di figure avrebbe potuto dargli. | DE BLASI A. Anomalie multiple di un cranio di prostituta. (Napoli 1900 - Dalla Rivista mensile di Psichiatria Forense, Antropologia Criminale e Scienze affini Anno III N. 10 Estr. di pag. ll in-8). L’ A. fatto da principio un riassunto della vita tra- viata di una femmina, di cui poi studiò in ogni sua parte il cranio, dull'esame conclude che l’indi- viduo che lo possedeva non poteva pensare rettamente. CANNAVIELLO Dott. ENRICO. Contributo alla fauna entomologica della volata Eritrea. (Firenze 1900 - Bull. della Società entomologica italiana Anno XXXII Estr. di pag. 308 in-7). La maggior messe degli insetti descritti in questo contributo, che fanno parte di, un lavoro sulla « Fauna degli Invertebrati della colonia Eritrea >, l'A. deve alla cortesia di molti gentili uffi- ciali dell’ Esercito, residenti nella Colonia Eritrea. L’ Egregio A. esprime i sensi della maggior gratitudine ai gentili ufficiali della loro opera così preziosa di venire sempre in aiuto della scienza. CIN OO LI NERI II ‘i. BOZZINI gerente responsabile Siena Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri . so go DONO IDOL TN MUSEO DI STORIA NATURALE gia diretti dal Gav. SIGISMONDO BROGI ; r I ui Naturalista premiato con 21 medaglie e diplomi speciali Cataloghi gratis Prezzi correnti gratis Furnrgre di molti musei e gabinetti italiani, ed esportatore all’ estero Animali, Piante, Minerali, Roccie, Fossili, Strumenti, Arnesi, Preservativi, Specialità ece. + - Occhi artificiali, umani, per animali, figure ecc.a prezzi mitissimi Si imbalsamano animali e si fanno preparazioni di storia naturale di ogni genere Scuola di Tassidermia — Compra — Vendita — Cambi Animali e piume per mode e per ornamento Tull l occorrente per raccogliere, studiare, preparare È cONServare oggetti di storia naturale. Sono sempre pronte collezioni per l'insegnamento, secondo i programmi governativi Piazza del Carmine, SIENA (talia) Stabile proprio. 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Avicula, pagheranno L. 8 invece di L. ]1 (Estero L. 9. in luogo di L. 12,50). Avranno anche i seguenti premi a piacere: Un opuscolo a nostra scelta relativo alle Scienze naturali. Indicare sé si desidera di sog- getto relativo alla Zoologia, o alla Botanica, o all'Agricoltura, o alla Mineralogia e Geologia. D specie, a nostra scelta, di nc o di roccie in piccoli Gain: o di conchiglie, o di fossili, o di piante secche, o di insetti. Pubblicazione gratuita di avviso di BI 10 versi in colonna. « « per 6 volte della medesima o di diverse domande ed offerte di cambi. Una pelle di uccello mosca, .o di altro uccelletto esotico. Offriamo inoltre indistintamente a tutti coloro che pagàno Le abbonamento 1901, entro l’ anno I900: Le annate arretrate dei periodici Rivista e Bollettino insieme, dal 1898 a tutto il 1900 {2.8 [oa serie completa) a L. 2 per annata a scelta, complete. Avifauna del prof. Gasparini con la dia- gnosi di tutte le specie degli uccelli italiani. 291 pag. in 8 L. 5 per L. 2,50. Entomologia del Disconzi. Con 270 fig. ed istruzioni sulla caccia, preparazione ecc. degli insetti L. 5 per. L. 1,80. Viaggio in Oriente pel cav. dott. F. Tassi. Pag. 130 L. 1 per L. 0,40. Î funghi mangerecci e velenosi, descri- zione, modo di cucinarli e conservarli. Con 23 tav. colorate, per C. Rossi. L. 1,50 per L. 0,80. Monografia illustrata degli uccelli di rapina in Italia del dr. G. Martorelli. Grande volume di 211 pag. in-4 con tav. in colori e fig. intercalate nel testo L. 18. Conseils aux amateurs pour faire une collection de papillons. Classification, pre- o et conservation. Par M. Beleze. Con D2 . L. 0,80. 5 annate L. 8 è per sole L. 18 tutte le 13 annate Gli insetti nocivi alla vite, loro vita e modo di combatterli del dott. A. Lunardon: Pag. 54 con molte figure in colori L. 1,80. Quelques remarques sur les régles de la nomenclature zoologique, appliquees a toutes les branches de l’histoire naturelle par Léon 0. Galliard.,20 pag. L. 0.50. Quadri cristallografici per le scuole se- condarie del prof. E. Paratore. 12 pag. L. l per TIOEM0,| Manuale di Geografia fisica e nozioni di astronomia per il prof. F. Fabretti. Vol. di 360 pag. in-8 L. 3,50 per L. 2,50. Piccolo atlante botanico con 253 fig. in colori preceduto da brevi nozioni di bota- nica descrittiva per le scuole secondarie del prof. Vincenzo Gasparini. 2.* edizione migliorata ‘ed accresciuta L. 3,50 per L. 2,50. Traverso la Sardegna per il dott. N. Grillo. Vol. di 173 pag. L. 1,00. 11 50 per cento di ribasso sui prezzi di molti scritti relativi alle scienze naturali dei I mandiamo gratis il catalogo di 22 pagine a tutti coloro che ne fanno richiesta. Abbonamento gratis. 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