Meo 7 n “@ ace 4 Ve, PNL) o ; as he, DIS || U Î ì x; n ) Sd | PE À; è e’ no. ANO, \, \ a i nl È DE LAST ) È (| Q AL >, LIA EA (4 207%; dPR EAST) CIUTA | PAPERA DSTOLONIIE on R; IRONIA: E AITINA DAL a La ì N'EZZA NARA ALTARI ‘'@ ALATI 3 NS È fa r > là 7 À 1% ° Da y Ò a :à \eg < CÀ è ® È é ci ve TRS TE DIZA O) Ù) È va ; Wan x Li 39 VI Cw prod) ai a LUW YA O e ATENA SPECCHIO DELLE SCIENZE O GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA DEPOSITO LETTERARIO G DELLE MODERNE COGNIZIONI , SCOPERTE, ED OSSERVAZIONI SOPRA LE SCIENZE ED ARTI E particolarmente sopra la Fisica, la Chimica, Ig Storia Naturale, la Botanica, l Agricoltura, la Me» dicina, il Commercio, la Legislazione, 1 Educa» zione ec. SRAZZ D STAZZA TALLIN ANZI ITITT TOMO PRIMO PRIMA ANNATA E PRIMO SEMESTRE, iueccor pecccero =hooe —uiorrrceo 1 Instruire utilement, est le but où } aspire ——r————_——_——Ò rx-=——_ crd ” PALERMO Dalla Tipografia di Francesco Abate Cm. Domenica» 1814. ZRRARY YORK Oi ANICAL \RDEN N. B. Tutte quelle Scoverte, ed Osservazioni s che in questo Giornale non porteranno un nome particolare d’ Au tore sqranno proprie del Sig. C. S. Rafinesque Schmadiz è i Nati LI U, .desiderio generale esiste ovunque (fra gli Uomini colti, di sapere ciò che si pensa, si scrive e s’ inventa altrove; questa saggia brama non può ormai sodisfarsì in Sicilia che a stento, e colla massima difficoltà ; ritrovan- dosi da più anni quest’ Isola dalle vicende politiche pri- va, della sua solita letteraria comunicazione col conti- nente Europeo, non .vi giungono che tardi, ed in te- muissimo numero le Opére EE quali sparsi soho sì lumi le cognizioni e:le scoperte, che si vanno continnamente acquistando nell’ Italia, geni Francia ,;,-e nel rimanente dell Luropa. E benchè sia regolare la mostra corrispon= denza colle Isole Brittaniche., la di loro lontananza e la differenza degli Idiomi fa sì, che puochi Individui soltane to si ritrovano in grado di ‘acquistare le cognizioni che periodicamente pnbblicansi in quelle illuminate Isole: le opere dove .si trovano esse registrate , sono inoltre nume rose, costose ed al di.sopra delle facoltà della maggior parte dei Leggitori. Neppure manca la Sicilia di fecondi ingegni che nel silenzio studiano e maturano:le loro idee, aspettando 1° opportuno. incontro di pubblicarle per illuminare anch’ es sì i loro concitadini non solo, ma eziandio 1’ Europa tut- ta, e lo spargimento delle cognizioni ne svilupperà al certo dei nuovi..Potrà forse vantarsi allora la Sicilia di essere nuovamente qual fù, Madre delle Scienze, e potrà lusingarsi di produrre un dì degli Emuli ai suoi antichi e celebri Empedocle ed Archimede . Mentre essa spera ri sorgere al.suo antico .politico splendore, col mezzo della savia Costituzione che viene di darsi, devono ambire lc Scienze .l’andare del pari colle nuove istituzioni e miglio» ramenti.. Queste riflessioni hanno spinto ad intraprendere il presente Giornale, il primo forse in sno genere pubblica= to in Sicilia, mentre in Europa da quasi due secoli ne esistono. parecchjse mell’ Inshilterra sola ne. circolano. più a 2 “i di cento, essendo stato sperimentato un tale iffezzo, il miglior modo di spargere l’ Istruzione , le Scoperte, e le Osservazioni. Sarà esso destinato a divenire per ì Sicilia= ni studiosi, um deposito di utili cognizioni sopra tutte le Scienze ; si lusinga perciò }’° Editore meritarsi il di loro Patrocinio e compatimento e quello dell’ intiero illumina= to Pubblico, e se viene gradito ed incoraggito questo la- voro sarà ciò un contrasegno dell’innato vivace Genio che esiste in Sicilia di opprendere , e svilupparsi sempre più nelle Cognizioni specolative e pratiche . Il piano di questo Giornale abbraccia le Scienze tut- te,ognuna vi troverà un uguale luogo; ma lo scopo prin cipale dell? Editore essendo di spargere nella Sicilia tutta le più utili ed interessanti cognizioni, saranno sempre preferite le Scoperte ed Osservazioni alle Specolazioni e le Cognizioni pratiche alle teoriche. Le Scienze fisiche ‘e na- turali Je ‘quali sono soggette a mutare di aspetto o per- fezioniarsi in brevi periodi col mezzo di nuove ingegnose scoperte, analisi o teorie., e con la cognizione di nuovi fatti o osservazioni, saranno specialmente in mira, ed avranno il primo luogo. Im esse sì ragguaglia la Fisica con tutte le sue parti; la Chimica , 1’ Astronomia la Me- teorologia s ia Cosmologia, la Geologia , la Geografia, la Storia Naturale con le sue tre principali parti Zoologia, Botanica , e Mineralogia y°1° Agricoltura in tutte le sue par ti, e finalmente la Medicina con i suoi rami, Anatomia Fisiologia,y Chirurgia, Materia Medica ec. Le altre Scien- ze ossiano la Matematica, 1 Algebra, la ‘Geometria, la Logica , la Metafisica , la Filologia, la Statistica , la Po- litica Economia, «il Commercio , Ja Navigazione , da Le- gislazione , 1’ Educazione ec. avranno indi il secondo luo- go, ed in terzo o ultimo sarà considerata la Mecanica particolarmente nella stra. applicazione alle Manifaiture ; agli Arti, ed all'Agricoltura, insieme cella Moderna Sto- ria e Cronologia , racchiudendo un periodico Compendio degli Avvenimenti e Vicende, che succederanno in Sici- lia ed in Furopa la Biografia, la Numimastica), e final- mente le Antichità ye Belle Lettere, le Arti liberalice:\ma- riuali, le Anedotti, e Pensieri d’ Uomini Illustri ec. Questo Giornale porterà il titolo di Specchio delle 5 Scienze o Giornale Enciclopedico di Sicilia, è sarà divi- so in tre parti: nella prima sotto la denominazione di Saggi Originali. saranno» registrate le Scoperte fatte in Si- cilia, analizzate le Opere ivi stampate ed inserite i Sag= gi, gli Opuscoli ; le Memorie ec. in Sicilia prodotti e mai pria dati alla luce. Per tale parte sono già preparate va» rie ottime produzioni favorite all’ Editore da alcuni emi- nenti Letterati Siciliani ed una non tenue raccolta delle proprie fatiche dello stesso Editore . Egli nondimeno in- vita tutti gli studiosi e dotti a liberamente comunicargli le osservazioni o scritti che brameranno esservi stampati, ed essendo. giudicati degni della pubbiica luce vi saranne in successione inseriti; ritrovandosi però troppo prolissi se ne darà una semplice analise . La seconda parte col titolo di Opuscoli Scelti, si coiy- ponerà .di copie , estratti, analisi, o traduzioni delle prin cipali Scoperte , Invenzioni, Osservazioni, Dilucidazioni, Teorie ec. che si sono pubblicate nel Continente Euro- peo , in Inghilterra ed anche in America, particolarmen- te dal principio del presente secolo fino al dì d’ oggi, e vi sarà successivamente inserito un ragguaglio di tutto ciò che ssi proseguirà a pubblicare altrove di muovo ed utile. Nella scelta che I Editore dovrà fare fra le mate- rie da pubblicarsi, egli sceglierà sempre le. più. utili; e la sua costante mira sarà lo spargimento delle cognizioni’ che possono arrecare il maggior vantaggio o istruzione al Pubblico studioso. A questo effetto e per supplire ancora ai suoi, benchè non inconsiderevoli mezzi , l° Editore in< vita ognuno a partecipargli tutto ciò di nuovo che potrà giungere alla sua privata cognizione , e queste comunica- zioni saranno ricevute con somma gratitudine. La terza ed ultima parte avrà il nome di Miscella- nea , in essa troverà luogo un breve annunzio (ed alcu- ne volte un giudizio ) delle principali Opere stampate fuo- vi regno , e di tutte quelle stampate in Sicilia sopra le Scienze, a qual’ nopo pregansi gli Autori di tali Opere favorirne in debito tempo i titoli all’ Editore. Vi sì an- nunzierà ciò che dovrà in seguito esservi più diffusamen- te trattato, vi si darà breve notizia delle Invenzioni del- le quali non saranno tuttavia giunte le particolarità; vi 6 sarà -periodicamente inserito il Compendio storico, e cro- pologico degli Avvenimenti politici: tinàlmente qualun- que letteraria motizia e tutto ciò che per brevità o tri Gialità non avrà lrovato posto nelle precedenti parti , sa- sù fn questa debitamente annoyerato . Un Numero di quesio Giornale sarà pubblicato il pri- mo di ogni Mese , ed il primo Numero uscirà il 1. del yenturo mese di Gennaro 1814. Ogni Numero sarà com- posto di almeno 32 pagine dell’attuale forma e carattere. Il prezzo delle Associazioni sarà di tarì 24. per UR anno, di tarì 14. per UN Semestre, di tarì (10. -per UR quadrimestre , € di tarì 8. per un trimestre, da pagarsi anticipatamente . Le Associazioni si riceveranno dal Si- gnor Francesco Abate via Macqueda n. 153. e dal Signor Antonino Spoto, via Centorinari n. 92. dove si farà pas rimente la distribuzione e si riceveranno le comunicazio- ni. I nomi degli Associati saranno stampati alla fine del “Primo e secondo Numero , perciò vengono essi pregati di sottoscriversì anticipatamente. Ogni numero poi sì paghe- rà tarì 3. da quelle persone che non saranno associati « Le lettere e pieghi del Regno s per associazioni $ © comunicazioni sì dovranno dirigere all’ Editore dello Spec= chio delle Scienze - Avvertasi però che nessuna lettera nè piego non sarà ricevuto se non giunge francato di posta4 e se gli Associati del Regno trascurano mandare il prezzo delle associazioni prima di Gennaro, non sarà l’ Editore in obligo di fare la rimessa del Giornale nei rispettivi Paesi, Palermo 15. Settembre 1815. TOMO I r. GENNARO 1818. NUM. $ JET, cienza SAGGI ORIGINALI, GEOGRAFTA FISICA. È Osservazioni sopra il clima della Sicilia . Li Sicilia giace nella Zona temperata settentrionale ; ua assai più vicina. della Zona tropicale che della polare , giacchè si ritrova situata nella medesima linea colle par- tì le più meridionali dell’ Europa, cioè la Morea, e la Spagna Australe, e viene com’esse traversata dagli gra- di 57. e 38. di latitudine boreale : dovrebbe perciò il suo - Sgima essere dolcissimo e piuttosto caldo che freddo, tale però noo sì ritrova uniformemente i suoi lidi soltanto ri irovandosi in questo caso. Peraltro essendo la Sicilia un Tso- la montuosa anzi racchiudendo monti altissimi, ed i mon- t1 avendo per lo più una temperatura diversa e più fred- da dei lidi, delle Valli e delle Pianure, ragion vuole ch? essa racchiudesse come in fatti racchiude varie tempera= ture e climi diversi. Ognuno sà che i monti sono freddi in proporzione della loro altezza, i più alti essendo sempre i più freddi, e che anche sotto all’ Equatore , il piede delle Cor- diliere viene abbruciato dall'infuocato sole tropicale y'’men- tre le loro cime sono a motivo del freddo altrettanto inaccessibili che i poli del nostro globo; questo fenomeno è stato dai Fisici spiegato; ma è forse tuttavia incognito a molti che questa temperatura e tutte le sne conseguen= ze , sono generalmente in una proporzione assoluta e ini= surabile coll’ altezza rispettiva de’ monti comparata alla loro situazione in latitudine; cosichè si può dire che ogni porzione del nostro globo è fedak a ragione della comibi= nata quadratura della sua distanza orisontalo dell’ Equa- tore, colla sug altezza perpendicolare sopra il livello del Mare. Avendo debitamente esaminato questo soggetto, e comparato con attenzione l’ osservata temperatura de’ mon= ti con la loro altezza, in diversi parti del Mondo ed a varie latitudini, ho ritrovato che la maggior altezza de* monti è come di dovere vicino alla linea equinoziale e non vi oltrepassa i 22. mila piedi geometrici all’incirca, quale misura viene ad uguagliare 3. minuti e 50. secon- de di misura terrestre o quasi un 2600. di diametro ter= restre : dacchè segue che quest’ altezza vicino all’ Equato= re vi rappresenta quella de’ poli e vi produce una tempee ratura quasi uguale. Riguardo all’ accennata proporzione fra la latitudine e l’ altezza de’ monti colla loro temperatura, mì sembra poterla stabilire generalmente a circa 5o. tese geometri= che o circa 300. piedi geometrici d’ altezza per ogni gra« do nel nostro Emisfero settentrionale , ed a circa 4o. si= mili tese o circa 240. simili piedi d’ altezza per ogni gr&* do nell’opposto Emisfero meridionale, ciocchè importa che ogni altezza perpendicolare di circa 300. piedi in una terra o monte vi cagiona la medesima differenza in tem- peratura e clima che sarebbe stata cagionata dalla sna si- tuazione un grado più al norte nel nostro Emisfero , quel- la di 3000. piedi circa l’ istessa differenza che 10. gradì e così di seguito; mentre nell’ altro Emisfeso 1° altezza di soli 240. piedi circa, basta a produrre l’effetto di una situazione un grado più al sud o d’avvicinamento al po- lo australe, 2400. piedi circa quello di 10. gradi etc. Que- sta differenza fra gli due Emisferi proviene dall’ Emisfero meridionale o australe essere più corto o più depresso del settentrionale o boreale , ciò che viene provato dalla mi- nor lunghezza de’ suoi gradi, e dall’ essere riscaldato dal Sole alcuni giorni di meno. Le pruove delle mie asserzioni e la spiegazione dì tutti fatti e calcoli che mi hanno suggerito queste idee come parimente di tutte le conseguenze che se ne po- trebbero dedurre, eccederebbero î miei presenti limiti , e forse meriterebbero di essere esposti in una dissertazio» he particolare, nella quale dimostrerei l'inacuratezza del» }a misura stabilita da Decandolle nella sua Flora France» se di 200. metre o più di 600. piedi per grado, bastan- domi in quest’ occasione di fare osservare che secondo ta- Je supposizione , la più eccelsa cima delle Cordiliere che misura circa 22000, piedi, dovrebbe godere della tempera. tura del 57mo grado! mentre uguaglia forse quella del vertice polare. 4 L’ esatta cognizione della ricercata proporzione non è forse cotanta ubiie quanto potrebbc comparire a primo sguardo ; da essa dipende particolarmente la cognizione de® paesi e de’ luoghi in tali paesi, ove parecchie utilissime piante esotiche possono essere coltivate, e alcuni utili a» nimali stranieri, possono essere introdetti e naturalizzati. £ se giovasse a farci ritrovare un dì in quali parti d’ Eu= ropa le varie specie di Cinchona (o alberi. della Cortice Peruviana )l° albero del Tè e quello dello Zucchero ( Acer saccharinum ec.) nativi tatti di climi freddi, possono col- tivarsi con vantaggio, e dove le varie specie del peruvia= no genere Vicunia o Lama, come ancora la Vacca di Ta taria a coda di Cavallo ec. Animali nativi parimente di climi rigidi, potrebbero introdursi e propagarsi; avrà al certo questa cognizione giovata ad un utilissimo fine. Devo per altro soggiungere che viene spesso la mia mentovata proporzione ‘alterata da varie circostanze, le quali acquistano ancora maggiore forza allorchè si ritro= vano combinate insieme. Queste influiscono particolarmens te nelle pianure e paesi aperti, e sono la natura del suo= lo e de’venti predominanti,la direzione di questi, la vi- cinanza o lontananza del mare, il numero de’ fiumi, la= ghi, paludi, acque, e boschi che racchiudono, l’esten- sione di questi, la vicinanza de’ monti e la loro situazio- ne rispettiva ec. Tutte queste circostanze hanno parimen- te alqnanta influenza nelle Valli, Colline, e piccoli mon» ti, e contribuiscono a cambiarvi la temperatura; ma in Isole montuose o in Monti alti ed isolati, la progressione della freddezza è quasi sempre perfettamente discernibile secondo la mia stabilita regola. È nell’istesso modo che è due Emisferi terrestri sono dei Coni convessi divisi 17 0 îre zone e Te quali sommità sono î poli, postono consi» derarsi come altretanti piccoli conì sopraposti,i quali hane no per lo più ancora essì, le loro zone torride , tempera» te e polari ed alcune volte ancora , ìl loro inacessibile polo. € La Sicilia col suo eccelso Volcano, Monte Etna, @ Mongibello , esibisce un esempio e una prova evidente del- Ja mia asserzione ; nonostante la sua temperata situazione èrovasi divisa rispetto a clima in non meno di cinque Re- gioni o zone, secondo l’ altezza de’suor terreni, ognuna delle quali gode di un clima e di una temperatura parti» colare la quale le rassomiglia ad altri lontani climi Eu» Fopei. (il seguito nel prossimo numero ) . STORIA NATURALE ‘ Nuova Veduta s0 Divisione dello Studio Metodico dell® Istoria Naturale + Tutte le produzioni naturali del nostro globo erane state divise in tre Regni da quasi tutti li naturalisti ; ma ultimamente una Distribuzione più convenievole è stata proposta ed introdotta dagli naturalisti, Francesi, Cuvier, Virey , Latreille, Lametherie ec.. colle denominazioni di Produzioni organiche ed. inorganiclie ; eglino però; conser- varOno. tuttavia la secondaria divisione de’ tre Regni, il Regno Minerale racchindendo. tutie le produzioni inerga- niche, e le produzioni 0 corpì organici. ragguagliandosi negli altri due Regni, il Vegetabile e I Animale. Nell’ adottare ì ottime divisioni organiche ed inorga- niche , io proponso d’ imponergli i nomi d’ Imperi: tubte le produzioni della natura si raguaglieranno dunque in;due Imperi. 1. L'Impero Minerale o Inorganico. 2. L'Impero Somiolozico 0 Organico. La Scienza che ragionerà deb primo Impero , avrà 1] nome di Mineralogia , e quella che avrà per obbietto lo £tudio del'secondo riceverà da me il nome. di Sorziolegig: ° 433 tiuovo termine che significa la Scienza de’ Corpi Viventi, e gli conviene ad ogni titolo, giacchè i soli corpi orga- nici godono VISIERA della vita. Ogn° uno di quest Imperi sarà poi diviso in due Re« gui, 3/00 dell’ Organico saranno gli antichi Regni, Animale © Zoologico p 2. Vegetabile o Boisrasd Mentre quelli dell’ Impero Inor ganico saranno due muovi Regni, da me divisi, cioè 1. L’ Elementare o Socologaco + 2. Il Fossile, o Orittologico. Il primo di questi Regni racchiuderà tutte le sostan> ze, o produzioni Flementarie, semplici o composte; ma allora sempre fluidi: mentr@ il secondo ragionerà degli fossili e minerali, come sono i”Cristalli, 1 Metalli, le Pie- tre, e le loro varie combinazioni, le quali sono sempre de’ corpi composti e solidi . Il pieno sviluppo dì questa nuova veduta della natu ra sì trovera in susseguenti opere mie «ed alcuno m 1aggior cenno anche in questo giornale . A CLASSI SOMIOLOGICHE O Quadro del Metodo Sinottico di Somiologia . Gli Animali e }e Piante si rassomigliano in quasi tut fe le loro essenziali proprietà, e sono riunite da mille af- finità ben cognite a'tutti gli ‘osservaiori., in fatti spessa gli riesce impossibile di assegnare a questi corpi de’ ca- ratteri sufficientemente differenti per impedirne la confu- sione. Una simile ‘identità prova la necessità di riunirli an un solo immenso. Impero e di fare regolare la Scienza che ne deve ragionare da leggi uniformi, con questo mez- zo la Zoologia o la ,Scienza degli Animali acquisterà una nomenclatura simile a quella della Botanica o Scienza del- le piante, e la Botanica una classificazione consimile al- la Zoologica, e questa reciproca combinazione nel riuni- Te queste Scienze ne accrescerà la sodezza e la chiarezza, 12 ne renderà più invariabil@i priicipj e per sempre ne ale lontanera I’ arbitrario ed i sistemi. sa Quattro sorte di classificazioni sono state finora ado= perate da’ Natmralisti, cioè la Sistematica, }’ Analitti- ca, la Naturale, e la Metodica, ognuna delle quali ha degli diffeiti particolari. La classificazione sistematica è la peggiore fra tutie, giacchè viene fondata sopra. certe tegole sistematiche, i quali limiti benchè definiti riposa- no soltanto sopra illusioni o sopra fondamenti inconstane ti, vacillanti o di nessun valore. La classificazione Natu= rale in vece non ha in se nessune regole fisse; ma vaga secondo certe somiglianze, senza ricevere delle divisioni tesolari con limiti definiti per deteggere ed ordinare gli oggetti. La Metodica migliore di ambidue , ammette leg- gì regolari e stabili, che riposano sopra princip) invaria bili; ma non può mai essere perfetta se non conserva le affinità naturali e se non si sottomette all’ analise per 1 agevolezza dello studio, ed allora diventerà il metodo na- turale ed: analittico che ho rinvennto, e ho al presente in mira, il quale poèra considerarsi forse come il vero e' per- fetto metodo naturale ricercato da tutti li Naturalisii, e ebe hanno forse a torto creduto, impossibile a ritrovare; cosicchè l’avevano fatto considerare come la pietra filoso= fale della Storia Naturale. L'analisi o classificazione analitica possiede la facili- tà de’ sistemi; unendovi l’irregolarità delle classificazioni naturali, menochè venga questa modificata dal metodo: nel suo stato naturale non può adoperarsi che in forma di tavole sinottiche, per quale uso è preferibile agli si= stemi; ma il mio metodo composto. analittico e naturale ‘i1 quale esclude i sistemi e col riunire tutti gli vantag- gi delle altre classificazioni n’esclude è reciproci difetti y merita la preferenza sopra ogn’ altra. Questa sarà una quinta classificazione , alla quale da- tò il nome di Sinottica per eccellenza; seguiranno adesso i soli titoli delle Classi, e de’ loro rapporti; se poi potrò defininte , illustrarle e paragonarle con quelle del sistema Linneano, del metodo di Jussien, Cuvier, Dumeril, deil* analise di Lamark, Lametherie ec. ardisco lusingarmi di 15 dinrostrarne la superiorità, il inio scopo al presente non è-aliro fuori di prendere data della mia scoperta ,la qua» te potrà forse cagionare qualche utile cambiamento nello studio della Zoologia e della Botanica. Sono già scorsi cinque anni da che l’inventai, tutto questo tempo fà ‘impiegato a perfezionarla ed a renderla degna di rivaliz- zare con vantaggio le anzidette celebri classificazioni d’ il- lustri autori. L’ IMPERO ORGANICO 0 SOMIOLOGICO Si divide in due Regnì. ==" = PRIMO REGNO, reri-=-—t€@€@+€@ GLI ANIMALI. ZOOLOGIA. Nomi de’ Corpi . Nomi Classici. Nomi delle Scienze n i re een] 1. Sotto Regno ZOSTEI — Zostolia +— Zostologia . I.Sopra Classe. TERMATI — Termatia — Termatologia, I. Classe. MAMMALI — Mastodia — Mastodologia» H. Classe. UCCELLI — Ornitia — Ornitologia . II.Sopra Classe.SICREMI — Sicremia — Sicremologia » III.. Classe. RETTILI — Erpetia. — Erpetologia. IV. Classe. PESCI — litiolia »—— Ittiologia. mee=le | ine 2.Sotto Ragno ANOSTEI — Anostia -— Anostologia I.Sopra Classe CONDILOPI- Condilopia— Condilogia V. Classe. CROSTACEI. — Plassolia — Plussologia VI. Classe. INSETTI — Entomia -— Entomologia s II. Sopra Classe ANOPI + Apopia += Anopiologia» ò 4 74 Nomi de’ Corpi è Nomi Classici. Nomi delle Scienze. _—_—_--rrror—— __—————r VII. Classe. MOLLUSCI — Malacosia — Malacologia . > VIII. Classe. VERMI — Elmintosia— E/mintologia «> rn 3. Sotto Regno. ZOPSI — Zopsia — Zepuologiali IX. Classe. PROTTOLI — Prottolia — Prottologia. X. Classe. POLIPI — Polipia +— Polipologia. PV Biala SECONDO REGNO (° ) = 7 - LE PIANTE O VEGETABILI. BOTANICA 0 FITOLOGIA . Nomi de’ Corpi. Nomi Classici. Nomi delle Scienze. e e ei: ad ». Sotto Regno. DICOTILI- Dicotilia — Dicotologia. 1, Sopra Classe ELTRANZI- Kltranzia — Eltranziologia 1 Classe. ELTROGINE — Eltroginia— Eltrologia. ' AI. Classe. MESOGINE — Mesoginia — Mesologia . II.Sopra Classe SINFANZI - Sinfanzia — Sinfanziologia III. Classe. ENDOGINE — Endoginia— Endologia . IV, Classe. SINFOGINE — Sinfoginia-— Sinfologia. TI Ca — nen 2.Sotto Regno MONOCOTILIMonocotilia - Menocotologia 1. Sopra Classe.ISANZI — Isanzia — Isologia. V. Classe. ANGIOGINE — Angioginia — Angiologia . VI. Classe. GIMNOGINE — Gimnoginia - Gimnologia . «II. Sopra Classe ETERANZI - Eteranzia — Eterologia. VII. Classe. FANEROGINE —- Faneroginia- Fanerologia +. VIIIL.-Classe. CRITTOGINE - Crittoginia — Crittologia 131 Nomi de? Corpi. . È © Nomi Classici. Nomi delle Scienze, ni 3. Sotto Regno ACOTILI — Acotilia — Acotologia. IX. Classe. ALGHE — Algolia -— Algologia. X, Classe. FUNGHI — Micolia - Micologia. L° Epiteta Addiettiva di ogn’ una di queste Scienze si formerà col cambiamento della terminazione /ogia im logico o logica, come per esempio Ornitologia in Ornitologico + Eltrologia in Eltrologica. Similmente per esprimere l’uomo dotto che coltiverà queste Scienze, o il dilettante che le studierà, si cam- bierà la terminazione /ogia della Scienza in logo nel pri- mo caso, ed in filo nel secondo ; sì dirà dunque Un Entomologo o Entomofilo derivato d’ Entemologia Un Angiologo o Angiofilo derivato d° Angiologia » e così per tutte le altre parti della Somiologia . Quei che concepiscono quanto sia vantaggioso 1° age= volare la cognizione delle Scienze , quei che non ignoran- no quanto vi contribuisca un metodo analittico ed ‘vna regolare Nomenclatura, e quei finalmente che hanno al quanto studiate le Scienze naturali, apprezzeranno.al cer to la mia scoperta ed il mio. piano , benchè questo ne sia il semplice primiero abbozzo, e ne brameranno una mag= gior ragione, ciò che riservo per un auguroso avvenire. . Darò peraltro nel seguente numero le definizioni delle Classi Botaniche , tralasciando per ora le Zoologiche giacchè non ho eseguito gran cambiamenti in queste, all’ eccezione delle due ultime classi che furono da me formato con i Zoofiti di Latreille, i Prottoli sono quei che hanno due perforazioni , }’ una servendogli di bocca e 1° altra di ano, mentre i /olipi sono coloro che hanno una o più perforazioni servendo ad ambidue usi . Crm [= 16 ET: THOSE (OLA Descrizione d’ un nuovo genere di Pesce. LEPTOPUS PEREGRINUS. Un Pesce singolare ed affatto incognito fu pescato alli 30. dello scorso Settembre 11813. fuori della spiaggia di Mondello col Palangaro ( ordegno pescareccio composto d'una moltitudine d’ami sospesi a fior d’ azqua). Egli A porta’o a S. A. R. ed il Sig. Comandante Poli ne fec i’ anatomia dopo averlo fatto dipingere: egli ebbe la com piacenza dì comunicarmi le sue osservazioni, dalle quali tilevai essere tal pesce inedito e non rinvenirsi descritto an nessun Autore d’ Ittiologia, anche fra i più moderni come Lacepede e Shaw; gli diedi perciò il nome generi co di Leptopus, a motivo delie sne minutissime ale tora- ciche , ed il nome specifico di peregrinus, giacchè qual pellegrino. venne a visitar i lidi Sicoli. Ho quindi stabi» dito. come segue la sua generica e specifica definizione . . Def. gen. Corpo lanceolato compresso, fronte care- mata ed innalzata, ala dorsale principiando sopra la fron Ze e riunendosi coll’ ala caudale, Ale toraciche minutissia me, Ano vicinissimo alla Goda, Ala anale piccola e se= parata dalla caudale: bocca dentata, opercolo doppio, membrana branchiale con 7. ragg] - Def.. Spec. Primo raggio dell’ Ala dorsale lunghissi» mo e falcato , Coda intiera ed ottusa, colore generale ar= gentino. La sua lunghezza era di 5. palmi e mezzo, e la sua aitezza 1 palmo , pesò 13 rotoli ; era squamoso colle squas me regolarmente ronrboidali, aveva gli occhà grossi ed argentini : i denti numerosi e curvi, l’ ala anale con so- li 8. raggi, e l’Ale toraciche con 5, mentre 1° Ala idor= sale ne ha più di 200, nessuno di queste raggi era. spi- noso. Cuocendosi fu ritrovata buona la sua carne, ma molle come quella del Merluzzo. Da queste particolarità si rileva essere egli un nuovo genere di Pesce, che ha soltanto qualche somiglianza col 17 genere Coryphena , e deve annoveratsi nella stessa sua famiglia de’ Co rifenidi Egli accreseerà il vasto numero di Saki marini de? ai, della Sicilia, il quale studio mi lia procurato Poccasione di fare delle interessantissi- me scoperte e rinvenire quasi ogni giorno degli Animal sconosciuti agli più eminenti Naturalisti ; rv: anno 18r0. feci parola nel mio Indice d’ Ittiologia Siciliana ed. altre opere mie di più di r50. nuovi pesci e nel corso di 3 anni ne ho osservato altri 350, senza calcolare i numero= si Crostacei, Mollusci, Polipi ed Amimali Polistomi. BOTANICA. Sopra due nuovi Alberi del Monte Etna.» tr. BETULA ETNENSIS. Ramulis glandulosis, fo= his cordatis acuminatis inciso- angulatis serratis glabris; supra reticulato—nervosis ,. subius reticulato—venosis:.- Traduzione della Definizione specifica latina. Rama glandulosi, foglie cordate acuminate incise-angolate , se- ghettate glabre , nervose reticolate al dì sopra, venose reticolate al di sotto. Rinvenni quest’ Albero nel 1809. nella superiore Re gione selvosa del Monte Etna, sopra Linguagrossa, dove si chiama volgarmente Setiulla: non diviene molto gros- ‘so ne assai s'innalza, la sua altezza non eccedendo quasi mai li 20 piedi. La sua corteccia non è bianca, ma bi- ‘gia , 1 piccoli rami sono rossì e ricoperti di numerose glandole rossigne; i petiohi delle foglie sono circa mezzo ‘pollice, mentre le foglie sono due o tre volte più lunghe elleno sono glabre d’ ambidue i lati, e hanno quasi la forma di quelle del Crategus Cuccineus, cosicchè differisco- no intieramente da quelle della Betula vulgaris, la sola ‘ specie del genere che potrebbe’ avvicinarsene; ma la qua- le le ha deltoidi e semplicemente seghettate senz’ altro a » SPARTIUM ETNENSIS. Bamie iereni bue strigtis. 18 inermis sub aplyllis., foliis linearibus sericeis , floribus ra- cemosis. alternis , leguminibus oblongiuscnlis glabris com- pressis sub trispermis. Trad. Def. Spec. Rami cilindrici striati inermi quasi afili., foglie lineari sericee, fiori racemosi alterni, legumi bislunghi glabri compressi quasi trispermi , Questo piccolo Albero nasce alle falde orientali, e settentrionali del Mongibello , 1° ho ritrovato vicino a Mil. li, Piemonte., Linguagrossa etc. s’ innalza da 8. fino a 12 piedi e ha l’apparenza dello Spartium junceum , benchè abbia maggior somiglianza collo Sp. monospermum e par- ticolarmente collo ..Sp.. spherocarpen è pon distinguendosi da quest’ ultimo, che dalle sue foglie più strette, pelose d’ambidue i lati e da suoi legumi più lunghi e polisper- mi. Le sue foglie sono anolto cadenti e ricuoprono sola- mente i giovani rami, sono esse alterue -sessili- piccole, attenuate alla base e quasi cfg a cima . I fiori sono terminali gialli con peduncoli corti e- quasi grandi al pa- ri di quei dello Sp. junceum: il suo nome volgare è Inestru.. --—e--@@@-@-[u ME TEODORO LOGI A, Osservazioni sopra la Pioggia terrosa seguita in Palermo nel Mese di Marzo 1813. Il 13. Marzo 1813 soffiava in Palermo un impetuoso Vento di Scirocco , il quale rese dolcissima la temperatu- ra; ma produsse una densa Nebbia caliginosa e soffocan- te, questa si accresceva di più in più, e nella mattina del 14 essa non lasciava scorgere il Sole, copriva gli og- getti lontani di un velo palpabile e li nascondeva com- piutamente alla distanza di 5 a 6 miglia, a misura che si alzava il Sole, si cotoriva questa Nebbia in fulvastro e calmavyasi it Vento, il quale verso le ore ro sì cambiò in ‘ Ponente senza perciò sciogliersi la densa. Nebbia. Verso mezzo giorno poi principiarono a cadere alcune goccie d’ aqua e continuarono a, spruzzolare da circa una. mezz’ 19 ora : i queste g soccie osservate al momento della loro cadu- ta comparivano di un’ aqua assai sporcate fangosa; poch” istanti però dopo la loro caduta a motivo della dolcezza dell’ Aria svaporavasi } aqua e rimaneva ne’ luoghi oppor- tuni un deposito fulvo polverolente e finissimo, che vi formava delle macchie rotonde o irregolari ji vestiti, cap- pelli, ed ombrelli di molte porsone fra le quali posso an- ch’ io annoverarmi, ne furono macchiati, era però facile a togliersi e spazzolarsi : questa polvere era particolarmen- te agevole ad osservarsi sopra le Pietre, i Muri, i balco- nî di ferro ed i luoghi lastricati, dove formava un aspet- to veramente curioso; non si rinveniva. però in copia ba- stante da potersi raccogliere per analizzarsi ciò che sareb- be stato ben più interessante. Osservata colta lente com- pariva similè ad una fmissima Argilla con alcune parti- celle lucenti che avevano l° apparenza di polvere Micacea + Nel rimanente del giorno del 14 continuò la caligine ed il Vento di Ponente, e nella notte seguente vicino & mezza notte prorwpe ùna fortissima pioggia, la quale du- rò tutta la notte. Per l’ ora avanzata non ebbi 1’ occasio- ne d’ osservare se nel principio lasciava un residuo terreos come peraltro credo probabile, ma la forza della conti- nuata pioggia ben presto giunse a toglierlo e lavarlo se Veramente ebbe esistenza. Il giorno seguente 15 fù il tem- po chiaro ,, ma imuvéloso ed il vento rivolto a levante. Alcune Persone pretesero avere risentito il dì 14 verso le 24 ore d’Italia, una debole scossa di Terremoto; ma io non me ne avvidì affatto. Questo Fenomeno potrebbe apprestare motivo a mol- te speculazioni e ragionamenti; ma io mi contento d’ ap- pigliarmi alla piit probabile spiegazione del medesinio ; credo dunque essere egli stato cagionato dalle goccioline di pioggia aversi strascinate im dissoluzione le patticole terrose argillose e forse ancora micacee che eramo state disperse in istato dì estrema divisione (o forse in forma di vapore o gas) nell’ atmosfera dallo Scirocco , e vi ca gionavano la densa Caligine che osservavasi ed è sempre’ più o meno visibile in Sicilia mentre vi soffia con vio= teriza questo Vento. =—r—actst—— teo vee 20 Lettera dell’ Abate D. Francesco Ferrara Professore «di Fisica nell’ Unguersità di Catania, sopra l anzidetto Fenomeno . Catania li 22 Marzo 1813. Il Fenomeno della Pioggia terrosa da voi diligente- mente descrittomi è avvenuto quì precisamente accompa- gnato dalle stesse circostanze con le quali si fece vedere a Palermo, e come ho inteso anche a Messina ed in varj diri luoghi dell’ Isola. Il principale conduttore del Fe- nomeno è stato il Vento «di Scirocco che ha molto domi- mato nei pochi passati mesi del corrente anno. Il giorno 14 però egli non cedette il luogo al ponente come mì dite che fece a Palermo, ma seguì costantemente colla medesima forza, e tenendo sempre contro id Maestrale che si sforzava dì andargli sopra. L’aere fu caliginoso rossastro e la densa nebbia era visibilmente portata nel mostro Cielo dallo Scirocco che ve l’ ammassava sempre , e rendeva quindi più cupo il color rossastro dell’ atmosfe- a. Ugualmente che a Palermo la pioggia picciola al ca- der del giorno divenne copiosa poco dopo la mezza notte, e venne accompagnata da fortissimi tuoni, il cui scoppio quasi contemporaneo allo scintillare del lampo, fece com- prendere che si faceva a poca altezza della supetficie ter- restre ed a poca distanza della Città , in effetto fu saetta- zo un grosso albero di mandorlo in un giardino attorno. Questa Pioggia come per tutta 1 Isola, fu mescolata ad un terriccio rossastro , che lasciò sopra le terrazze, e sopra le frondi delle Piante negli orti. Non può mettersi in dubbio il saggio vostro parere, che Ja polvere non ia istato di gas; ma piuttosto in quello di estrema divisione «portate nell’ aere, e probabilmente sulle ali dello stesso Scirocco , siasi indi mescolata alla Pioggia per essere con- dotta al basso. Quì affatto non sì è fatta sentire alcuna scossa di terra e lo strepito che la notte fecero sentire le vetrate fu l’effetto dello scoppio de’ tuoni, poichè comin- ciava e finiva con esso. L° Etna non ha avuto parte al- cuno nel fenomeno ; la montagna per tutto questo mese è mancata anche del giornaliero fumo che fa vedersi sui 2î suo Cratere, segno evidente della perfetta calma del Vol- cano. Îl dì 14, il Termometro mostrava 9. di Reaumur e sino al giorno 15 nen ebbe che le ordinarie differenze; il ro la mattina del 13 si abbassò di o. 4. e ri= tornò a guadagnare tale abbassamento la mattina del gior no: 15, ab quale l’ aere tornò sereno ed il vento ta po» nente senza alcun leggiero sofho di Scirocco . î Il Fenomeno non é nuovo , in Catania almeno è co mune nei temporali suscitati da un forte Sciroeco . L’ ul- tima volta accadde l’anno 1810 con lo stesso apparata che ora ;i villani delle nostre campagne lo conoscono casì bene e così a lungo che non fà loro alcuna impressione. È da desiderarsi che qualche volta si potesse in qualche maniera raccogliere tanto di questa polvere terrosa da rendersi capace di subire wna esatta analisi chimica onde «conoscere la sua natura. LEGISLAZIONE. DICEFILO + Num. 1. Inviti Genj degli Beccaria , Pastoret, Rush , Howard 4 ‘e de’ vostri filantropi seguaci, invocare vi devo ed a vot imploro , oh degni difeusori dell’ oppressa Umanità !sia il vostro esempio la regola de’ miei detti, mentre ardisco calcare Je vostre norme, mentre concepisco ancor’ io il nobil ardire d’innalzarmi al sublime incarico d’ Avvocato degl’ Infelici; se mi compartirete una scintilla del divino fuoco che vi accesse al loro favore ,se potrete inspirarmi una parte del vostro supernaturale ardore al loro prò; po= trò allora sperare di non fatigare in vano, potrò lusin= garmi di comuovere ì cuori di tutti gli uomini sensibili, potrò forse riuscire a convincerli che il dovere di ogni uomo è di sollevare gli sventurati,, ancorchè siano colpe= voli, e vieppiù allorchè sono le innocenti vittime degli Abusi è Convenienze sociali. Divina vampa d’umanità,tu che mi balzi in petto, c 3 e mi stimolì ad impùsnar la difesa degl’ Infelici, ajuta= i pria a frenare la crudeltà delle leggi i; la severa ‘legge piomba sopra qualunque capo , l’'innocente ne può essere percosso come il colpevole, tale si è la fatalità delle isti- tuzioni Sociali che noi siamo tutti soggetti al veleno della calumnia. Fintantochè non sarà considerato questo delit= to come peggiore della colpa e punito più severamente della medesima, l’ innocente non potrà mai essere sicuro del suo essere, ah perchè dovrà egli sempre tremare al Sacro nome della Giustizia ? Impugnerò quindi la difesa della vita umana, quel prezioso dono della Divinità; noi non ne siamo mai pa= dronì, giacchè il Suicida è un grave delitto contra Iddio, Ja Società e se medesimo , e l° Omicidio è la più esecra- bile fra tutte le umane colpe: come mai può dunque la Società arrogarsi il dritto di toglierla anche spesso per lieve colpe? No ciò è ingiusto , inutile, inopportuno , anzi è un delitto Sociale, è un pubblico e crudele Omicidio. Sulle traccie dell’ immortale Howard, l’infelice sor- te de’ Prigionieri e Convinti sarà ancora lo scopo delle mie umane e giuste vedute: pur troppo deplorabile è lo stato di chiunque cadde in sospetto di delitto, dal pun- to che viene accusato principia la sua punizione, anzic= chè seguitare la doverosa convinzione. Pur troppo sven- turato è colui che aspetta la sua sentenza è colui che viene condannato alla Prigionia; ivvi sì peggiora il col- pevole , s’ atterisce, si contamina è si perde |’ Innocente. Scemansi questi orribili diffetti, sia alleggerito il castigo delle Prigioni, non vi sia condannato l’accusato e ne sia anche reso utile il soggiorno pel miglioramento degli Re], a vantaggio dello Stato e d° essi medesimi , all’ imitazione delle savie istituzioni de’ discendenti di Penn e Franklin, gli Americani uniti. Ragionerò in ultimo degli Ospizj, Case di Correzio- ni ed altri pubblici stabilimenti, mi sforzerò svelarne + diffetti, ne ricercherò il rimedio; ma, sarà particolare mia cura la sorte inaudita de’ miseri spurj, innocenti frutti degli errori sociali e morali. de potessi alleggerire il peso delle catene ad un solo 2%d acctisato , se potessi infiuire a far nascere il rimorso nel seno d’ un selo colpevole, se potessi giovare a salvare un solo innocente , se potessi conservare la vita ad un solo projetto; ma particolarmente se potessi impedire un solo pubblico Omicidio, avrei vinto una delle cause dell’ Uma- nità e della doverosa Giustizia , riporterei la sodisfazione d’ avere adempito al mio dovere d’ Uomo , di Cittadino , e di Cristiano. ( sarà continuato . ) — nto ————_—_tÉ@mT—@m@ rs e. fSrurucucic.Pr temo er E ITORbSCOLI,. SCELTI, i |P ci. ii e er io ae i tt e a ci e &.EO.L 0.G_ TA Compendio della nuova Teoria Volcanica e geologica dei Sig. Patrin; pubblicata nel 1800 e 1804 e tradotta dal Francese . Tutti ì Volcani in attività ,è senza eccezione, sono vicini del Mare e de’ luoghi ove il sale marino è il più abondante .I Voloani del Mediterraneo assorbìscono quel- lo che l'Oceano vi tramanda dallo Stretto di Gibilterra» Gli Strati schistosi primitivi sono il laboratorio dove preparansi 1 materiali Volcanici, pel mezzo di rna cons tinua circolazione dì ‘var) fluidi, senza che i Strati mes desimi vi fomiscono niente della loro propria sostanza. La Sfera attiva de’ Volcani può prolungarsi alquanto in questi strati; ma eglino non hanuo altro focolare fuo- ri degli spiracoli da’ quali scappano i gasi. Una parte di questi si dissipa nell’ atmosfero e 1° altra divienne concre= ta pel mezzo della fissazione dell’ ossigeno producendo le Lave ed altre materie volcaniche. Gli Parossismi volcanici sono proporzionati per forza e durata all’estensione degli Strati schistosi dove si sone accumolati i flnidi volcanici. Questi fluidi sono: 1. L’ Acido Muriatico il quale toglie l’ ossigeno agli G 2 a$ ossidi metallici degli Schisti, e divienne Acido Muriatic@ sopr’ ossigenato . L’ Ossigeno dell’ Atmosfero , il quale rimpiazza con-. tinuatamente ne’ metalli, quello che gli viene tolto dall’ Acido muriatico . 5. 11 Gas Carbonico che ì° acqua assorbisce dall’ Atmos= fero e trasmette agli Schisti ne’ quali sempre abonda il Carbone. 4. L’ Idrogeno nato dalla decomposizione dell’ acqua : tima parte di quest Idrogeno viene infiammata dalle de- tonnazioni elettriche; 1’ altra unita all’ acido Carbonico , compone deil’olio e questo si cambia in Petroleo pel mezzo della sua combinazione coll’ Acido Sulfurico ; que- sio eo dà P'amarezza alle acque del mare. . Il fluido Elettrico, il quale è tratto dall’ atmosfe- nio) SAHARA IR dagli Metalli racclitusi negli Schisti. Il Zolfo pare essere la più omogena porzione di questo fluido divenuto. concreto e solido. Il Fosforo è ana sua mos dificazione e concorre a fissare V Ossigeno . IL Zolfo crea- to ne’ Schisti dal fluido elettrico vi si combina eoli Ossi- geno e compone l’ Acido sulfurico il quale decompone il Sale marino. Il fluido Metaliiforo : egli forma il ferro nelle La- ve;egli è il generatore de’ filoni metallici ed il principio ebloriate de’ corpi organici. L’ assieme di sua sostanza produsce il Ferro e sua decomposizione gli altri nretalli. &gli è uno de’ princip] dell’ Acido marino e convorre cot Fosforo a fissare l’ ossigeno sotto forma teriosa. 7. Finalmente if gas Azoto; a questo gas pare dover- si attribuire la formazione delle masse di Garbonato di. calce vomitato dal Vesuvio e della terra calcarea racchiu- sa nelle Lave. Tutti li Fenomeni volcanici ed eziandio la maggior parte degli altri fenomeni geologici, trovano la loro spie- gazione naturale in questa circolazione e nella diversa combinazione de”fluidi deli Atmosfero. Da ciò prendono origine i filoni Metallici e tutti gli prodotti minerali . A questi var] fluidi sono dovuti le acque termali, le sor= ecnti saline. quelle di Petroleo etc. in vece de’ pretesi 25 amassi di Materie presistenti, i quali non ebbero mai esisienza . Ad essi devonsi ancora attribwire parecchi meteori, come le dMurore boreali , i globi. di fuoco , le Pietre Meteoriche , le trombe marine, i tifoni etc. Essi formarono parimente ne’ tempi primitivi, i Stra- ti Secondurj di ogni specie, che servono d’ inviluppo al globo terrestre , e ciò mentre l’ acque dell’ Oceano colla loro giornaliera decomposizione , discuoprivanno: successi vamente le diverse parti della sua superficie. Rispetto agli terremoti è facile il concepire che gli varj gasi che riempiscono le cavità e gl’ interstizj delle rocche fogliose , 1 quali Strati s° estendono senza interra- zione a delle prodigiose distanze, infiamandosi dalle dee tonnazioni eleitriche colla rapidità del lampo, possono cagionare nel medesimo tempo, ed in luoghi molto di- stanti , delle commozioni violenti quando le detonnazioni hanno luogo vicino. alla superficie terrestre, e che addi ventanno. ondulatorie quando agiscono ‘a grandi pro fondità.. AGRIEGO LT UR A. Nomenclatura degl’ Innesti, del Sig. Thowin, pubblicata nel nuovo Corso Compito d’ Agricoltura teorica e prat- tica tomo 6. anno 1809. (traduzione dal Francese, ) Quasi tatte le sorti d’ Imnesti-non avevano fin’ oggi nomi propr] e particolari, ma solamente delle perifrase descrittive ,, che ne tenevano luogo, ciocchè nuoceva alla rapidità dell’ elocuzione , alla facile concezione della me- anoria , poneva diffusione nell’ idee ed impediva in’ ogni modo Ja loro utile e compita cognizione. Per rimediare a quest’ inconvenienti, abbiamo giudicato opportano im- porre de’ nomi ad ognuna di queste sorti ed ecco la teo- &ia che abbiamo seguitata per stabihirli. ) Per quanto è stato in nostro. potere, abbiamo data 5 26 alle differenti sorti d’'Imnesti i nomi degl’ Inventori loro; ma siccome la maggior parte sono sconosciuti, abbiamo in mancanza tale, presi quelli degli Autori contemporanei che ne hanno i primi ragionato nelle loro opere , è di quei che ne hanno date le miglior figure. Il numero di questi nomi essendo tuttavia insufficiente per denominare la mol- titudine d’ Innestìi conosciuti in questi tempi, siamo stati obbligati d’impiegare ancora i nomi de’ coltivatori di tutti li tempi e di tutte le nazioni che sì sono distinti in Agricoltura, con scoperte è con opere utili per i pro- gressì dell’ arte dì coltivare, perchè si sono ritrovati a dirigere con distinzione delle grandì colture. Se i nomi che abbiamo scelti non dinotano nessuna proprietà delle cose alle quali sono applicati, eglino non danno almeno delle folse idee e ne richiamano alcune che ci sembrano adattate a farli rammentare , quelle degl’ In- ventori, de’ paesi è de’ tempi ove furono scoperte , degli coltivatori celebri è, distinti, degli amici e benefattori dell’ Agricoltura e de’ coltivatori. Queste idee ci sembra- no assai più confacenti per fissare i nomi nella memoria che delle parole vuote di senso e senza caraîteri. x D x o PRIMA SEZIONE. Innesti per avvicinvmento . Carattere essenziale. Unione delle Parti, con Indivi- dui provisti delle loro radiche. 1. Seria Innesti per avvicinamento sopra fusti + 1. I. Malesherbes== I. per avvicinamento , sopra fuste di rami poppajoni sopra l’ albero che li produsse . 2. I. Forsyth=-I. per avvicinamento , sopra fusto , di ramoscelli sopra 1’ albero che lì produsce . 3. I. Michaux — I. per avvicinamento, sopra fusto » degli rami sopra l’ albero ove nascono. 4. I. Caucese I. per avvicinamento , sopra fusto , d° mna cima d’ albero sopra un’ altro che ne viene privo. 5. I. Bradeley ==I. per avvicinamento , sopra fustos d'un ramo terminale sopra il fusto dal quale è stato re+ iso, e pel mezzo di un nincino. 2 6. I. Farrone «= T. per avvicinamento , sopra tasco! d’ un ramo laterale che viene a prendere il posto del fusto della cima dell’ albero col mezzo dì una fissura . 7. I. Silvano I. per avvicinamento , sopra fusto, con dne cime incrociate. 8. I Imene—I. per avvicinamento , sopra fusti, coll’ accoppiamento de’ due ceppi e delle loro cime. 9g. I Dumoutier I. per avvicinamento , sopra fusto, pel mezzo di quattro Scheggiuole di legno, penetrandosi le une con l’altre. ro. I. Monceau= I. per avvicinamento , sopra fusto è ‘coll’ amputazione della cima dell’ Innestante; suo taglio in conio, e sua imtroduzione in un intaglio fatto al fusto dell’ albero innestato . rr. I. Noel — I. per avvicinamento , sopra fusto ; coll’ amputazione di diversi Innestanti,il loro taglio in conios e la loro introduzione negl’ intagli fatti agl’ Alberi posti uno sopra l’altro. 12. I. Vrigny — I. per avvicinamento, sopra fusto, coll’ amputazione della cima dell’ Innestante , suo taglio în punta di penna , e sua introduzione nell’ alburno dell? Innestato . 15. I. Duhamel=I. per avvicinamento , sopra fusto, pell’amputazione delle cime degl’ Innestanti, il loro ta glio in Arpioni, e la loro introdnzione in certe cavità fatte sopra l' Innestato. 14. I. Denainvillier — I. per avvicinamento, soprà fusto, pell’amputazione delle cime degl’ Innestanti, il loro taglio acuto bislungo e la loro introduzione tra 1? alburno e la scorza degli alberi innestati . 15. I. Fougeroux —I. per avvicinamento. sopra fu- sto, colla riunione di parecchi Innestanti che si fanno abbracciare con le loro cime, un albero piantato nel lo= ro mezzo. 16. I. Museo — I. per avvicinamento, sopra fusto, col tagliare in due uguali porzioni le gemme terminali, con una parte de’ loro bottoni ,e col riunirli per formar= ne una sola appartenendo a due alberi. 37. I. Arcato=I. per avvicinamento, sopra fusto» 28 piegando ad arco gl’individui e rimiendoli assieme. 18. I. Pergolato— I. per avvicinamento, sopra fusti e rami, con piegare ad arco i primi, ed incrosciando i secondi a forme romboidali. 19. I. Compresso — I. per avvicinamento, ropra fusto pel mezzo della semplice compressione. 20. I. Diana— I. per avvicinamento., sopra fusti con torti al lato o intorno degli altri spiralmente nell’ altezza del ceppo . 21. I. Magone — I. per avvicinamento , sopra fusti, componendo un solo ceppo, pel mezzo di scorciamenti la- terali, corrispondenti sopra gl’ individui. 22. I. Cinese — I., per avvicinamento , sopra fusti , spaccati longitudinalmente in differenti parti ed ognuna di esse riunita alle parti consimili per componere un solo ceppo. | 25. I. Columella— I. per avvicinamento, d'un fusto sopra la radica di un altro albero. 24. I. Virgilio — I. per avvicinamento , d'un fusto infilzate in un ceppo perforato nel mezzo del suo dia- metro. ) 2. Seria. Tunesti per avvicinamento sopra Rami. 25. I. Cabanis — I. per avvicinamento sopra rami, col mezzo «d’ intagli corrispondenti sino alla metà della grossezza delle parti. 26. I. Agricola — I. per avvicinamento sopra rami mniti assieme pel mezzo di piaghe longitudinali. 27. I. Aiton— I. per avvicinamento sopra rami, per gli alberi resinosi e sempre verdi. 28. I. Rozier-—I. per avvicinamento sopra due ra- mi principali, i quali bottoni sono incrociati ed innestati agli punti ove s’ incrociano . 29. I. Incrociato—I. per avvicinamento sopra rami incrociati ed uniti al punto dove s’ incrociano. i 30. I. Egiziano — I. per avvicinamento sopra rami di molti alberi sopra il fusto di un altro individuo, situato nel loro centro. 31. I. Buffone —I. per avvicinamento de’rami d’ un albero incrostati sopra i fusti d’innestati posti nella sua circonferenza. 29 32.7. Catone — I. per avvicinamento de’ bottoni coma pressi mentre crescevanno + 3. Seriu. Innesti per avvicinamento sopra radiches 33. I. Malpighi — I. per avvicinamento di radiche attaccate ai ceppi di due alberi vicini. 34. I. Lemonnier — I. per avvicinamento di ceppi di radiche frà esse, riservando un semplice fusto, 4. Seria. Innesti per avvicinamento di frutti. 35. I. Pomona— I. per avvicinamento di frutti uniti sino dalla loro nascita, re’ bottoni che le racchiudono . 36. I. Leberryais — I. per avvicinamento de’ frutti d’ un albero sopra il ramo di un altro individuo. 5. Seria. Innesto per avvicinamento di foglie, £ fiori . 37.1. Adanson— I. per avvicinamento di foglie e fio« xi unendosi sino dalla loro gioventù a delle altri parti di vegetabili. ( sarà continuato ) « [i MEDICINA—FISIOLOGIA, Compendio delle Ricerche sopra le Funzioni della Milza ; del Fegato, del Pancreas etc. del Dott. Rush di Fi» ladelfia , pubblicate nel 1806. ( traduzione dell’ Inglese) 1. Funzioni della Milza. Quattro usi sono stati ars tribuiti alla Milza. Si è detto che serviva a preparare il sangue per potersi dal Fegato secretare la Bile; che fosse l’ organo nel quale i globuli rossi del sangue si for- mavanno; ch’era un contrapeso a quello del Fegato nel lato sinistro: e finalmente , che suppliva occasionalmente il sangue ai vasi dello Stomaco che secretanno il liquore gastrico , quando questo è troppo sovverchiato dagli ali- menti. Se l’uso che io vado annoverare viene ammesso ron sarà necessario di combattere queste opinioni. Credo dunque che questo viscero serve come un ap= pendice ai vasi sanguigni e come un ricettacolo casuale del loro metto eccessivo e dell’ eccesso del sangue; lo cons (>j d ba sidero come composto di ùna particolare tessitura , calco- Jata per offerire prontamente ed eilicacemente un ricetta colo al sangue, quando viene egli disposto a de’ moti tu- multuosi. Quanto possa operare la Milza. nell’ assorbire e. soffocare l’ indebite impressioni sopra. il sistema. nervosa èd il cerebrale, non può. giudicarsi; ma credo probabile che adempisce ancora a questo. uso importante nell’ ecos nomia animale. 2. Funzioni del Fegato. Credo. che il suo impiego sia di ricevere il sangue da ogni parte del corpo, pel fine di sottomettere quella parte del medesimo,la quale non era stata compiutamente animalizzata , (o divestita, delle sue proprietà chilose ), ad una particolare secreazione, e quin- di versare il prodotto di questa secrezione mischiata col liquore del pancreas , nel duodenum. per esservi assorbita. è altrimenti impiegata daì vasi lattei, ed indi tramanda= ia col chile dallo Stomaco nei vasi. sanguigni, aitine di esservi intieramente cambiata. in sangue rosso e servire ai var] ed importanti. usi. che. vengono» a questo fluido, com=- partiti nell’ economia del corpo umano... © 5, Funzioni del Pancreas. Quest organo, rassomiglia an struttura le glandole salivarie ,, e secreta un. liquore che possiede le stesse proprietà dissolventi ed animalizantà che la saliva; questo liquore viene versato, direttamente sopra la bile epatica. nel condotto comune, prima. che en- iri nel duodenum , e agisce eosì, in un istato di. concen-. trazione sopra di essa. per) cambiarla. in perfetto, chile . Coll attribuire quest’ uso. al Pancreas , egli viene ad acs quistare un’indipendente giurisdizione nell’ economia ani» male, invece di operare soltanto un lavoro. di. superoga+ zione sopra i sughi salivari e gastrici, come credevasi + 4. Funzioni della Vescica e \Bile Cistica. Dalla situa» zione della Cistica Vescica e dall’ angolo. acuto che il sno condotto forma col condotto epatico, dove. compongono il condotto comune , com’ eziandio dalle circostanze che influiscono alla sua pienezza e deplezione; Io. credo che sia, destinata a produrre riguardo. al Fegato. lo. stesso. ef+ fetto che la Milza verso tutto lo sistema sanguifero, cioè di oferire un ricettacolo all’ eccessiva abondanza della bi» i SÌ te epatica: nel duodenum ed il suo traboccamento ne? pori biliari. .. 5. Funzioni della Glandola ‘tiroide. L’ uso di questa glandola., mi pare essere di difendere il ‘Cervello dagli morbosi effetti di tutte le cause che vi traggono il sane gue con forza inusitata . G-:HE Mib, Saggio delle ricerche del Sign. Davy di Londra sopra iî Metallo della SODA scoperto nel 1809 (traduzione dell? Inglese ) . La Base ò sostanza metallica ottenuta dalla Soda per decomposizione è solida alla temperatura ‘comune. Essa è bianca, opaca, e se viene ‘esaminata sotto ‘un velo di Nafta , hà l’ apparenza ed il lustro dell’ argento. Essa è eccessivamente malleabile e ‘più molle, che qualuuque delle comuni sostanze metaliiche , E un buono condutto+ re d’elettricità e calore, ed in piccoli globuli ° infiamma colla scintilla voltaica elettrica e bruccia con ‘esplosioni vivaci. La sua gravità specifica è un poco più di 93. Diviene fluida al 180 grado «circa di Fahbreuheit; ama I esatto grado al quale diviene volatile, non è stato tutta= via osservato. I Fenomeni chimici prodotti da questa base, sone in molti punti, analoghi a quei prodotti dalla base della Potassa: quando «è esposta all’atmosfero si tarnisce imme» diatamenite e si ricnopre gradatamente di una crosta biar- ca , la quale richiede molto più tempo per divenire deli quescente che la sostanza che compone lo base della Po- tassa , e si verifica essere Soda pura. La base si combina lentamente coll’ ossigeno e senz’ apparenza luminosa a tut te le comuni temperature, e quando ‘è riscaldata la com binazione diviene più rapida; ma messuna Juce viene e- messa finochè acquista una temperatura vicina ‘all’ igni» zione . Nel gas ossigeno bruccia con una bianca luce; né d 2 32 gas acido ossimuriatico bruccia vivamente e com una luce rossa , ed una sostanza salina si forma, la quale è un muriato di Soda. Se si butta sopra l’ acqua, si produce una violente effervescenza con. un forte strepito e fischio; ei combina coll’ ossigeno dell’ acqua per produrre della So= da, la quale si dissolve ed il suo idrogeno si libera. La base della Soda agisce sopra l’ Alcohol e 1° Étere nell’ istesso modo della base di Potassa. L'acqua che con- tengono è decomposta la Soda si forma rapidamente e 1° idrogeno è liberato. Quando- sì mescola cogl’ acidi forti y agisce sopra essi con grand’ energia ; se s’impiega l’ acido nitrico, una viva fiamma si produce : coll acido muriar tico ed il solforico. si genera molto calore; ma nessuna duce. Si combina col zolfo in vasi chiusi, pieni del vapore di. Nafta, con gran vivacità, con lume , calore ed în se= guito esplosione, prodotta dalla vaporisazione di una par- te del zolfo, e la produzione del gas idrogeno solforato. Lo Fosforato hà V apparenza del Piombo e si forma in Fosforato di Soda all’ aria aperta è per combustione . Questa base nella quantità di una quarantesima par= te rende il Mercurio un corpo solido e fisso del colore di Argento , e la combinazione si fa con un calore sonsiderevole. Fà lega collo stagno. senza cambiare il suo colore ed agisce sopra il Piombo e l’Oro quando è ri- scaldata. Da alcuni esattissimi sperimenti il Sig. Davy hà rin venuto che 100 parti di Potassa consistono di 86. 1. del- la base e 13. 9. di ossigeno; mentre in 1oo parti di So= da vi sono 80 parti di base e 20 d’ ossigeno. Le basi della Soda e della Potassa rassomigliano a* Metalli in opacità, lustro, malleabilità:, calore, ed elet- tricità con’ eziandio nelle loro chimiche conrbinazioni 4 cosicchè possono considerarsi cone tali anclì’ essi: la. loro deggierezza non sarebbe bastante per farli di una nuova classe, giacchè fra i stessi metalli si osservano delle ri- marchevoli. differenze a questo riguardo, la Platina es- sendo quasi quattro volte piò pesante del Tellurio. Si giudica dunque che le basi. degli vegetabili. Alcali. sono 33: veri Metalli, ed il Sig. Davy le hà nominati Potassium e Soduum , in Italiano Potassio e Sodio. ARTI — ARTE DEL FORNARO. Descrizione della Madia à Machina inventata. dal Sign. Lembert di Parigi nel 1811, per impastare economi- camente il Pane. (traduzione del Francese) Annali degli Arti, tomo 42. Non può negarsi il vantaggio che risulta dell’impie= go di un agente mecanico in vece delle mani dell’ uomoy particolarmente quando l’ azione da prodursi è moltiplica= ta. La preparazione del Pane è un mestiere di ogni luo- go, un operazione di ogni giorno; la sua manipolazione è laboriosa e spesso funesta alla salute di chi l’ eseguisce, giacchè li rende quasi sempre inutili all’ età. di. 5o anniz e spesso gli accorcia la. vita : il suo minimo inconveniente è l’impregnazione del sudore dell’ operajo nella pasta. Tutte queste considerazioni avevano determinata la So- cietà d’Incoraggimento di Parigi ad offerire nell’anno 2810 ,. un premio di 1500 franchi (120 onze) per l’in- venzione d’ una machina ad impastare il Pane. Questo premio fu vinto l’anno 1811 dal Sig. Zembert fornaro di Parigi dopo replicati saggi; il mezzo da egli rinvenuto è sorprendente per la sua simplicità: carattere distintivo delle buone machine e delle scoperte veramente utili. La sua Machina è nna cassa di legno quadrangolare e mobile, lunga di circa 3 palmi , larga ed alta di circa 1 e mezzo, essa è solamente un poco più larga alla par- te superiore la quale si chiude ermeticamente con un co- perchio mantenuto da ogni lato da. alcune viti; l interno è affatto vuoto, ad ogni punta. viene situato un asse mo= bile mantenuto sopra “la fabbrica, uno dì questi poi ta una ruota di ferro composta di 28 an » la quale s’ incrocia con, un rocchetto a 8 denti posto sopra l’asse di un ma» mico. Questa. macchina o nuova Madia è posta sopra una 5 fabbrica di legname ed un pezzo di legno ivi si pone sota to per iupedirla di girare quando si carica . È Per adoperarla vì si pone :15 rotoli di farina 5 rotoli d’acqua ed il debito levito , gli si «da per -5 :minnti un movimento d’ andare e venire sopra le assi per operare la mischia della farina e l’acqua, ed inrpedire quest’ ultima di cadere per le ‘fissure del coperchio .prima -d° essere as- sorbita. Dopo di ciò si gira per 15 minuti circa, il ma> mico del rocchetto, (la suna resistenza non eccede .la for za di un fanciullo di -10 anni) e l’ operazione «è ter- minata. Ma per compire il Pane bisogna fare riposare la pa- sta mezz’ ora per levitarsi, se ne compone quindi i Pani, sì riposano ancora dne ore, poi s' infornano per mezz’ ora ò 35 minuti , e se ne ritrova il colore, sapore ‘ed odore perfettamente simile .a quello -del Pane impastato colle manì- Questa machina può parimente impastare il Pane di munizione ed il nero , il quale richiede una maggior for- za. Si può fare più grande ed allora quasi nel ‘medesimo tempo s’ impasta qualunque quantità di ‘pasta; ‘ma per impastare per esempio 200 rotoli di pasta si richiede il tempo di tre quarti d’ ora. Il vantaggio di questa machina è incalcolabile , la professione di fornaro "và divenire meno penibile anzi fa- cilissima, 1 ragazzi vi potranno lavorare, ‘ognuno potrà fare il pane .in casa ed ‘in campagna economicamente ; negl’ Ospedali, nc’ Conventi, nelle Armate, ne Vascelli mon saranno più necessar) «degli Opera] periti , il ‘Soldato potrà. fare il suo ‘proprio pane, ogni forno non ichiede- rà più che un Operajo incaricato “della cuocitura: sei uo- mini di travaglio senza conoscere il mestiere di ‘fornaro potranno fare lo stesso lavoro di 20 Opera) ‘esercitati e periti. Un altro vantaggio di questo metodo sarà quello di potere impastare nell’ Inverno con dell’ acqua poco cal- da, ciocchè secondo i buoni principj dell’ arte, contri- buisce alla bellezza ‘e bontà del Pane: offerisce ancora quello di risparmiare la perdita della farina cagionata dal movimento che 1’ Operajo dà alla farina ed alla pasta all’ 35 aria ‘aperta, inconveniente che non può temersi in una Madia chiu.a. NB. Chiunque volendo adope rare in Sicilia questa utile Madia ne bramasse maggior dilucidazione, le rice- verà dall’ Editore di questo giornale. ——o —z cei a MISCELLANEA. SALEEN ZIE III IE BIBLIOGRAFIA Quadro della Letteratura Siciliana nel principio di que- slo secolo ò Baguaglio dell’ Opere stampate in Sicilia dal. 1800 4 tutto il 1812. Gli Autori che pnbblicavano: delle opere in. Sicilia gemevano ( e tuttavia gemono ) sotto un. sciamo. d’ostaco» li ed inconvenienti difficili ad esprimere : la libertà della Stampa. ne hà. tolti alcuni e subito si sono visti più ope re ed opuscoli dati alla luce cel 1813. che negli. 12 anni anteriori scorsi, dal principio. del presente secolo ; che si potrebbe dunque sperare se fossero. tolti, tutti gli altri ostacoli ? Uno. de’ maggiori era. al certo le difficoltà che provavano gli autori a. fare conoscere , circolare e sparge- re le loro opere non dico fuori regno; ma nella sola Si- cilia , dopo che con. ingenti spese ed inumerevoli. contra- sli con avidi stampatori, compositori 3. torcholieri, legaè tori, incisori. etc.. avevano riuscito. a. darle alla luce ; Ora che principiarono 1 veri Giornali politici e letterarj. sarà tolta. la prima di queste difficoltà, quella di fare. cono= scere al pubblico letterato le loro. opere : al. Governo. in- comberà. agevolarne la circolazione col dare il savio prov» vedimento. di essere le opere stampate , trasportate. dalla posta per lo stesso. prezzo. di una lettera. semplice ed. 1 «Giornali per la. metà, come in Inghilterra si. pratica. Ma è particolarmente ‘doveroso. che ad. ogni autore venga .as-- 56 sicurata la libera proprietà esclusiva delle sue fatighe e spese, come in Inghilterrà , in Francia ed ovunque frà l colte Nazioni. Daremo adesso il Catalogo ragionato delle opere-Stam- ate in Sicilia fino al 1813, daremo in seguito quelle dell’ anno 1813, e quindi il raguaglio mensuale di quelle che si pubblicheranno , e giungeranno alla nostra cogni» zione; gli autori avranno così il mezzo opportuno di fare annunziare e rendere cognite in tutta la Sicilia ed anche fuori regno i libri che pubblicheranno: non daremo però il nostro giudizio che sopra le ottime ed utili produzioni ò quelle che ci saranno favorite dagli Autori, ed analiz- zeremo quelle sole che racchiuderanno dell’importanti sco- perte ò osservazioni . Se nell’ enumerare quelle del princi- pio di questo secolo ne trascureremo alcune è commet= teremo qualche sbaglio ne’loro titoli, sara ciò scusabile » giacchè ben spesso di nostra sola memoria abbiamo po- tuto servirci per compire questo succinto quadro della Letteratnra Siciliana nel principio di questo decimo-nono secolo; egli terminerà appunto all’ epoca luminosa della libertà della stampa: Ci Jusinghiamo che il nostro lavoro , nonostante i suoi difetti, possa essere utile al pubblico ed agli Autori, e meritarsi di esserne gradito, lo sarebbe cer tamente ancor più se potessimo fare concepire quanto ci abbia costato -per compirlo. 1. Opere di Fisica ed Astronomia. 1. Elementi di Fisica sperimentale dell’ Abate Scinà Palerme 1803.3 tomi con figure. — utile produzione d’un eminente Professore . 2. Elementi di Fisica particolare dello stesso Autore Palermo 1804. 1 tomo. 3. Fondamenti della Fisica generale stabiliti sull’evi- denza dei fatti, dell’ Abate Russo e Scirè . Palermo 1810 1 tomo. 4. Precipuarum Stellarum ‘innerantium positiones me» diae ineunte seculo 19. Auct. P. ‘Giuseppe Piazzi. Paler= mo 1803. 1 tom. fol. == Opera classica in Astronomia € Bb. che si è meritata 1 mniversale lode degli Astronomi; il “et lebre suo Autore ne pubblicherà quest’ anno una nuova edizione considerevolmente accresciuta: Questa ed altre sue opere nonchè la sua scoperta della nuova Pianeta Ce- rere , l'hanno reso famoso in tutta 1’ Europa e la Sicilia dovrebbe gloriarsi di possederlo. Se vi fossero al suo pa- ri incoraggiti simili eminenti Gen], la Sicilia prendereb- be ben presto un posto fra :le più colte Nazioni. 5. Della Cometa del 1811. dissertazione del P. Giu seppe Piazzi, professore d’ Astronomia «etc. Palermo 1817; — L’Illustre Astronomo emette in quest’ Opuscolo una nuova opinione e teoria sopra la formazione delle Comete ch'egli non crede Pianette eccentriche ; ma amassi di va- pori etc. Questa probabile opinione sarà analizzata in un susseguente numero, 6. Calendario annuale del P. Piazzi. Palermo 1806 a a814.— Il nostro eminente Astronomo hà pubblicato ogni anno un breve ma interessante Calendario, ai quali hà prefisso varie utili cognizioni, particolarmente astronomi» ché e meteorologiche. ‘2. Opere di Storia Naturale e Botanica. . Elementi di Storia Naturale del Professore Can= cilla. Palermo 1801. 3 tomi ed un suplemento alla Mi- neralogia. — Utile compilazione; ma non è a tatti com» partito l’ ingegno di creare e scoprire. > 8. Memorie dell’ Abate Francesco Ferrara di Cataniaa 3. sopra il Jago Nafta nella Sicilia meridionale, 2. sopra ? Ambra Siciliana ,:3. sopra il Miele Ibleo e da città d’Ibla Megara , 4. sopra Nasso e Gallipoli. — Palermo 1805. 1 tes mo. — Tutte le produzioni dell’ Illustre Attore della Sto- ria dell’ Etna fanno onore alla sua patria, la memoria sopra l’ Ambra è lodevolissima , nonostante ch’ egli s'in- ganni sopra la sua origine. 9. I Campi Flegrei della Sicilia, dell’ Ab. Ferrara professore di Fisica nell’ Università di Catania. Messina 3810. 1 tomo con figure e carte .-— Quest’ opera sarà una delle puoche che meriteranno d’essere da. noi analizzate € 38 giacchè fà epoca pelle nuove osservazioni e vedute che raccluude . ro. Caratteri di alcuni nuovi Generi e nuove specie di Animali e Piante della Sicilie, con varie osservazioni sopra i medesimi, del Sign. Costantino S. Rafinesque Schmaltz. Palermo 1810. 1 tomo. con 20 tavole e 77 fi- gure.—. Non conviene lodare se stesso, basti dunque il fare osservare che in quest’ opera classica sono. descritti 24 nuove specie d° Uccelli e Rettili, 51 nuovi Generi e 154 nuove specie di Pesci,21 nuovi Generì e 88 nuove spe- cie di Piante terrestri e marine, tutti osservati in Sicilia ed inediti. E rara fortuna. potere raccogliere ovunque in Europa un simile ammasso di scoperte e nuovi Esseri; tut- tavia. questo è soltanto. la. minima parte delle osservazioni dell’ Autore , ed il preludio di. ciò. che sì propone di. pub» blicare in tempi più felici pelle Scienze: egli hà frattan- to pronte per le stampe la Flora e la Zoologia Siciliana , ambidue opere classiche , le quali saranno date alla luce allorchè egli avrà acquistato una delle Cattedre che con- seguisce .. 11. Indice. d° Ittiologia. Siciliana, ossia Catalogo me- todico dei nomi Latini, Italiani, e Siciliani. de’ Pesci che sì rinvengono in, Sicilia y. disposti secondo un metodo na- turale e seguito da un appendice che contiene la. descri- zione di. alcuni. nuovi Pesci. Siciliani: del Sign. C. S.. Ra- finesque-Schmaltz .. Messina 1810. 1 tomo. con. 2. tavole . — 390 Pesci Siciliani vi si trovano annoverati, 200 de’ quali, soltanto, sono descritti da altri Autori; 1 appen- dice contiene la descrizione di 28 nuovi Generi e 45 nuo- ve Specie; nelle 2 tavole sono figurati 7 di questi nuo= vi generi. 12. Cento, venti tavole del Panphyton Siculum di Cu pani, nuovamente fatte incidere col. rittatto. di Cupani 4 dal Sig. C, S. Rafinesque-Schmaltz. Palermo. 1812, fol. Il famoso Panphyton Siculum di Cupani è un opera. così rara che forse sole 4 copie n’ esistono. in tutta. la, Sicilia e V Europa, 1’ Autore di questa. ristampa. ne fece fare a gran spesa una copia. esatta a. ricalco,. sopra; 1) esemplare della pubblica Libreria de’ PP. Gesuiti. di Palermo, la, 3 quale contiene più di 650 tavole , ‘e quindi ne fece inci dere 120 scelte tavole per fare .conoscere ‘questa pregie- volissima opera. 13. Manifesto della ,, Pamphysis Sicula sive Historia Naturalis Animalium , vegetabilium et mineralium quae in Sicilia vel in circuito eJus inveniuntur, opus inceptum a P. Franc. Cupani in Panphyto Siculo, continuatam ab ‘Anton. Bonanno ‘Gervasi , Jos. Steph. et Franc. Chiarelliis et ab (C. S. Rafinesque-Schmaltz locupletatum ‘etc. Paler- mo 1807. tab. 1. Questo Prospetto è da per se alquan- to interessante ; sfortunatamente per numerosi motivi non si pubblicò 1’ opera che anmunziava , la quale avrebbe fat- to onore alla Sicilia e restituito, Y intiero Panphyton Si> culum alla luce, con le sue 700 tavole circa. 14. Cinquanta figure di nnovi Generi e nuove Specie di Piante «degli Stati Uniti di America, del Sign. C. S. Rafinesque-Schmaltz . Palermo 1808. Di quest'opera so- no saltanto stampate le tavole. 15. Sicularam plantaram Centuria prima, Antonino Bivona-Bernardì . Panormi 1806. 1 tom. tab. 6. Centu- ria seconda. Pan. 1807. 1 tom. tab. 7. — Quest'opera sa- rà analizzata per fare scorgere i preg] le scoperte, i dif- fetti e gli errori che racchiude. 16. Monografia delle Tolpidi di Ant. Bivona, Paler- mo 21810. fol. tab. 5.— Monografia del Genere Tolpis in Italiano e Latino; l’autore vi annovera 5 specie , la sola che crede nriova 7. quadraristata è la T. umbellata di Ber toloni e Persoon, de altre quattro 7.barbata, sexaristata; virgata coronopifolia sono specie del genere Crepis degli Autori: nonostante l’opera è pregievole per l’esattezza delle descrizioni e figure, 17. Saggio di Botanica di Ferdinando Cosentino Ca- tania 1805. — Opuscolo insignificante . 18. Prospetto dei Minerali di Sicilia del Dot. Giusep- pe Emmanuele Ortolani. Palermo 1 edizione 1808. secon da edizione 1809. — utile opuscolo racchiudendo il rag- guaglio delle moderne Scoperte e Nomenclature minera= losiche . 19. Tavole Sinottiche delle Produzioni dell’ Etna del e 2 fo Dot. Catmelo Maravigna. Catania 1811. fol — Importane -te analisi delle produzioni del nostro Volcano. 20. Sinopsis plantarum horti Botanici Academia regia panormitanae . Dot. Giuseppe Tineo.. Panormi 1802 e 1807 — Semplice Catalogo. di nomi (alcune volte sbagliati) delle prante dell’ Orto botanico di Palermo. 21. Memoria sull’ eruzione dell’ Etna del 1802.. del Sign. Dot. Maravigna prof. di Chimica. nell’ Università. di Catania. Catania 1803. 1 tomo. 22. Memoria sull’ eruzione dell’ Etna del’ 1809. del? Ab. Chiavetta. Messina 1809. 1 tomo... 25. Memoria sull’ anzidetta, eruzione del 180g.del Signs Gemmellaro .. Messina, 1850. fig. 24. Descrizione di tre nuove Piante di Sicilia Astra» galus siculus, Anthoxantirum. gracile e. Barkausia hyema= lis del Sign. Ant. Bivona, nel giornale Letterario e po» litico di Palermo 1810, nam. 4. 8. e 10. { sarà continuato). Invenzioni e Scowverte .. Barche che navigano senza vele e senza remi.Dietro è Invenzione delle Machine a vapore, in Inglese Steam engines , fa dal Sign. Rumsey Americano, proposto di ap- plicarne l'ingegno alte Barche , il potere della machina dovendo farle navigare senza. vele uè remi, dopo la sua morte e nel 1808. fu da un altro Americano Sign. Fulton perfezionato il suo piano ed. eseguito prima con piccole barche sopra fiumi e canali, quindi anche con barche grandi, e nel mare : al presente quest’ Invenzione per la quale 1’ Autore hà ottenuto un privilegio è posta in ope- ta ed esistono parecchi Pacchetti che vanno continuata— mente da Novajork ad Albany, Filadelfia e Boston in dir stanza di più di 100 miglia per fiumi ò mare. Sono que- sti Pacchetti della portata di 20 sino a 50: tonnellate non banno verun remo ne albero, fuori d’una piccola asta alla quale si mette alcune volte una vela quando il: ven» 4a to È favorevole ; essi vanno centra il vento. y la! corrente ed. il flusso, 2 ò 3 uomini bastano a governarli, e posso no. portare da 20 fino a 5o passagieri: fanno almeno 7 mi- glia l'ora perciò sono: sicuri di giungere ad un ora de, «terminata al loro. destino. Si muovono pel mezzo. di una ò più ruote laterali òè centrali , alle quali dà movimento la forza del vapore. Miniera @’ argento in Sicilia! Un Individuo pel mez» zo delle sue cognizioni in Istoria Naturale e Chimica hà avuto la sorte di scoprire nelie vicinanze di Palermo , una miniera d’ Argento! la quale non si potrà lavorare che in un punto solo, e per soli 4 mesi dell’ anno.; e secondo L ‘esatto: calcolo fattone costerà. circa 600 onze ogni. anno per ponersi in opera; ma produrrà annualmente alneno ‘2000. onze , mentre le onze 600 di spese faranno sussiste- re alieno ro famiglie per li 4 mesi. Egli. prima di farla conoscere vuole chiedere di poterla esclusivamente opera» re per un decennio, dopo quale tempo la. cederà alla Na- zione; ma se non gli viene concessa tale prevativa, il fi- sco , dò: i padroni del terreno potendosene impossessare è esplorarla contemporaneamente egli si è prescelto in tale caso di. non divolgare ‘il suo segreto., e di lasciarlo . sot- terrarto nelle viscere della benefica ‘Trerra, fino all’epoca. nella quale ogni Inventore è scuopritore potrà godere in Sicilia del frutto della sua industria e studio. (articolo comunicato) Il Carbone sostituto dalla China. Il Carbone usato in medicina per la dispepsia , per le piaghe invecchiate delle gambe , per il fiato fetido- della bocca e per pulire i den ti, ed una volta amministrato in Monch per le febbri utride , pare che possa usarsi anche oggi per la eura del- le febbri intermittenti asteniche . Il Dott. Francesco Cal- cagni ad insinuazione del Sign. Natale Maccadino allieva în medicina fece ne’ primi del passato Luglio 1813 nello Spedale grande di Palermo, alcune osservazioni. pelle qua- li fù provato che il Carbone in polvere amministrato nel- la dose di grani ro solo è unito coll’ Acido sulfurico, in ogni due ore nell’ appiressia, cura le febbri intermitten- è del pari che il Cortice peruviano è China. Avenda il ha Dott. Calcagni comunicata questa interessante scoverta al Dott. chino Calvert, Medico maggiore dello Spedale mi- litare Inglere della Utena in Paler mo, fù tale proprietà confermata da questo Dott. avendo egli adoperata la pol- vere sola sempre con successo : perlocché scrisse una me- moria sul soggetto @ la mandò in Londra all’ Accademia di Medicina, pregando quei Signori di farne ripetere Je osservazioni negli Ospedali d’ inghilterra, onde a vieppiù stabilirsi un fatto di tanta importanza . Bisogna che i Me- dici si accingano a continuare i cominciati esperimenti potendo questa scoverta arrecare sommo vantaggio a tutte le nazioni. Il Dott. Calcagni ci ha promesso una sua Mc- moria sopra questa sua importante Scoverta per uno de’ nostri venturi numeri +» Nuovo Pabacco. Nonostante i moltiplici e pregievo- lissimi usi delle Patate, mancava la cognizione degli usi delle foglie della pianta che de produce. 3a Solanum tu= berosum., uno di questi usi viene di rinvenirsi in Isvezia, si è scoperto che queste foglie disseccate all’ombra e ma- nipolate come quelle della Pianta del Tabacco , Nicotiana tabacum, producono un ottimo tabacco :l’autore di que- sta scoperta è stato premiato . Le Patate sodono del van- taggio di nascere in tutti i climi . in quasi ogni suolo, pa ne” poesi , e luoghi ove non può nascere il Tabacco, som» ministranno Motu e un ottimo alimento, mentre il T'a- bacco e una pianta inutile per altro verso e la quale ri- chiede un suolo feracissimo ; tutto dunque concorre a far- le preferire al vero talpodo'; se quello che produrranno vi sarà uguale per qualità. — Articolo comunicato dal Sign. Comandante D. Giuseppe Poli. Agricoltura . Un modo economico di seminare ed espi- care il terreno fù pochi anni fà adoperato in Irlanda da un abile Agricoltore, egli cavalcava il Cavallo che tira va l’ Erpice e seminava ‘tutt assieme . Il Sign. Austin hà rinvenuto nel 1810 in Inghilterra «un nuovo modo economico di nutrire ed ingrassare ìl Be- stiame , le Pecore, Cavalli, Porci etc. Questa utile scopere ta che avrà il vantaggio di risparmiare all’ Agriceltàra Ins glese i numerosi terreni che sono impiegati a produrre 45 erba pel pascolo: de’ bestiami etc. hà meritato all’ Inven- tore un premio di 5000 Lire sterline (8000 onze ) offer- togli dal Parlamento. Jl metodo consiste a fare ‘mangiare al bestiame della paglia corta spruzzolata di un acqua zuccarina cioè nella quale si è sciolto zucchero nero, tut- ti gli. animali sono avidissimo di quest’ alimento , benchè alcune volte non gli piaccia per li primi tre giorni, li nntrisce meglio del fieno ed avena ye gl’ ingrassa ottima- mente .. Articolo. comunicato dal Sign. Brown, speriamo poterne dare maggior cognizione ne’ venturi fogli. Chimica +. Canfora .. Il Sign. Proust aveva provaio che gli ol). essenziali di Rosmarino , di Salvia, di Spiga; di Majorana ed altre Piante labiate , contenevano: molta Canfora , e che si poteva estrarre con vantaggio , in fat ti ne furono: stabilite manifatture in Spagna e nella Fran- cia. meridionale; ma ultimamente: si è scoperto un modo ben più economico e facile di produrre quasta utile so- stanza, basta fare passare del gas. ossigeno. nell’olio es- senziale di terebentina per cambiarlo tutto in Canfora. — Ci rincresce non. potere nominare l’ autore di questa sin» golare scoperta , ne fare conoscere il processo per eseguire questa tramutazione , giacchè ambidue ci sono tuttavia. incogniti . Obituario ». Sono morti nell’ Anno 1813, In: Filadelfia il. Dott.. Benjamino: Rush. Professore di Clinica. nell’ Università di Peusilvania, Autore di molte importanti. opere mediche e di diversi. saggi fisici , poli- ticie filantropi .. In Londra il Dott. Giorgio. Shaw, Autore di varie stimate opere sopra, la. Zoologia; ma particolarmente di una Zoologia generale in Inglese pubblicate dal 1802 al 1809; egli: era. custode del gran. Museo. brittannico. di. Londra. In. Germania, L’ Hlustre Fabriciusy il Linneo dell’ Entomologia ». [74 . Società scientifiche e letterarie . Il 24. Maggio 1809, giorno natalizio del Celebre Linneo , fù stabilita in Upsal, una nmova Società sotte il titolo d’ Institutum Linneanum. Il giorno seguente fù dedicato alla sua memoria un TEMPIO ed un Viridario= tanto conto fà tuttavia la Svezia della memoria d’un st gran genio . Alcuni Dotti e ‘letterati hanno concepito da per se il nobile disegno d’ istituire in Palermo un Accademia delle Scienze ed Arti, sopra il piano delle Società d’ Inshilterra; inaudito esempio che mai in Sicilia abbia esistito una vera Accademia! mentre cotante n° esistono frà intte le colte Nazioni, anzi vi sì credono necessarie pella pubblica coltura e vi sono dai Governi promosse , protette, anche premiate. Onore a coloro che saranno i fondatori di ‘tale sablime impresa, e giungeranno a su- perare tutti gli ostacoli che 1’ Ignoranza, l’Invidia e la Cupidigia gli fraponeranno . Per dare al pubblico un idea del numeroso stuolo di simili Accademie. nell’ Inghilter- fa, daremo adesso i semplici nomi di quelle ch’ esistono ficila sola città di Londra; faccia questa dista rossore & coloro che vorrebbero imitare V Inghilterra senza imitar= mne le savie Istituzioni. 1 Società Reale. fiwrg WD... per incoraggire 2 + + + degli Antiquari. le Peschiere. 3... degh'Artistio 15 Accademia degli Arti, Di igceile, Janaeanaa 10 + + «.» degl Imcisoni, 5 0004 Chirargica 170.0. 4 degli Pittori. 6... Scientifica, 18... .. degli Architetti, 7... diMineralogia. | 19 Museo Brittannico. 8.... .d' Entomologia. | 20 Depntaz.. d’ Agricoltura 4 9 + « «+ «+ Geologica. 21 Collegio Veterinario, 40 . « « + Matematica. 22 Liceum Medicum fa dk 4 d’Orticoltuta. | 23 Istituzione Reale. 12% ++ Medica. 24. «+ + Brittannica 13 . + » » per iucoraggire | 26. «0 a. di Londrs gli arti, le manifatture, | 261... .. di Surrey. il commercio ec. | 27... di Russel v!ca SPECCHIO DELLE SCIENZE Te) GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA, trrnageese potro TOMO I. 1. Febbraro 1814. NUM. II, SAGGI ORIGINALI, GEOGRAFIA FISICA. ‘Seguito delle Osservazioni sopra il Clima della Sicilia bi prima Zona la quale chiamerò la Zona calda ò la Regione littorale è probabilmente la più grande, giacchè racchiude tutti i lidi dell Isola (e le piccole Isole intor= xo ) le sue pianure , valli e piccole colline sino all’ altez= za di circa Goo. piedi geometrici perpendicolari sopra il livello del mare , sotto ò vicino al 358mo grado di fatitù- dine, il quale scorre tutta la lunghezza dell’ Isola; ma questa altezza viene gradatamente aamentata sino a cir- ca 900 piedi vicino al 37mo grado ed ùn poco più ancora verso il capo Passaro. Questa Zona corrisponde alle stesse latitudini è piutosto dal 56mo. al 4omo. grado nelli tre punti li più meridionali d’ Europa, cioè, rt. La Spagna australe d i lidi di Murcia, Grenada ed Andalusia, come parimente le Algarves nel Portogallo . 3. 1 lidi delle Cala- brie nell'Italia australe . 3. Quelli della Morea e porzione della Grecia; finalmente corrisponde ancora ai lidi più Settentrionali dell’ Africa ò le Coste di Tunis ed Algieri. Tutto ciò che la maggior parte de’ Storici e Viaggia» tori hanno narrato del Clima della Sicilia deve concepirsi Li 46 e supporsi avete relazione con questa sola Zona. Le sue princìpali distinzioni sono. le seguenti . 1. Il maggior grado di caldo sino dal principio di que» sto Secolo, vi è stato 112 del Termometro di f'arenbeity ed il minor grado di freddo vi fù 32, cosicchè il’ medio grado sarebbe stato 72, ina questo. medio grado deve piu- tosto calcolarsi per 66, giacchè gli estremi del caldo e det freddo sono rarissimi. 2. L° Acqua non si congela quasi mai nel suo circhi». lo , particolarmente vicino al livello del mare; ma a mag= gior altezza si congela qualche volfa nelle fredde nottiz ciò però non succede ogni anno: questo ghiaccio non ec- cede quasi mai la doppiezza d’ uno scudo. e viene sempre. sciolto. dal primo calor solare. 5. La Neve casca soltanto ogni tre ò. quattro anni mna volta, e quasi mai all’ altezza di più d’un piede, nemmeno rimane sopra il terreno più di uno è due gior- ni, giacchè il Sole facilmente la scioglie. 4. In questa sola Zona, nascono spontaneamente in Si- cilia le seguenti piante: Chamerops humilis, Cyrperus pa- pyrus , Arum, colocasia , Solanurn sodomeum , Physalis somni- fer, Iberis semperflorens, Ricinus africanus, Vitex agnus- cast4sS s e molte altre piante australi ò africane .. 5. Nella medesima soltanio si possono coltivare, la Canna da Zucchero, il Cottone, la Palma dattilifera, la Banana, l’ Agave Americana in Siciliano Zabara , etc. come eziandio la maggior parte degli Alberi di Manna, degli Aranc], dei Leni degli Ubgai delle Opunzie, della Soda, del Sommacco, del Sesamo etc. 6. Sopra un medio calcolo il Frumento vi si racco- glie dalli 25 di Maggio. alli 10 di Giugno, e 1’ Orzo dal- li 15 alli 30 di Maggio. La seconda Zona si può chiamare la Zona temperata ò la Regione delle Colline , essa è prossima in grandezza 4 e racchiud: tutte le Colline, piccoli monti e le basi de- gli alti monti, dall’ altezza di circa 600 piedi geometrici perpendicolari sopra il liveHo del mare sino a. circa 2100, simili piedi, nella vicinanza del 58mo grado di latitudine ; cd in quella del 57mo grado da circa guo sino a circè 2400 piedi perpendicolari. Il sno clima corrisponde a MiA lo de’ Paesi situati vicino i lidi del Mediterraneo dal 4omo grado sino a circa il 45mo. I suoi caratteri sono i se= guenti. 1. Non vi sono state delle regolari Osservazioni sopra ie variazioni del termometro in questa Zona; ma da al cune casualmente eseguite, si può calcolare che vicino ai suoi limiti superiori , il detto termometro sì abassa gene= ralmente di 6 gradi, sotto lo stato della prima Zona nell? Inverno e nell’està anche di 8, ciocchè produrebbe per maggior grado di caldo il104,e per minor grado di fred- do il 26, il medio de’ quali sarebbe 65; cosicchè calco» Jando tal medio grado a circa 60, col tralasciare gli estre= mì , sì giungerà ad una vera approssimazione. 2. L’acqua aghiaccia ogni anno; ma quasi sempre st scioglie in un giorno sereno e placido. 35. Vi nevica ogni anno, e la neve spesso rimane al- cuni giorni sopra il terreno. 4. Le ‘seguenti Pianto non crescono mai al disopra de? suoi limiti; Nerium oleander, Hedysarum coronarium » Scilla maritima» Narcissus serotinuss Asphodelus ramosus e A. fistulosus, Thapsia garganica; etc. 5. Non si può coltivare sopra i limiti di questa Re- gione., gli Ulivi, i Mandorli, il Sommacco., le Opunzie, a Fichi, la Soda, il Sesamo, i Pistacch] ed i Carrubbj, anzi queste tre ò quattro ultime produzioni non possone ‘coltivarsi bene nella sta parte superiore. 6. Il Frumento generalmente vi si matura dalli ro alli 25 di Giugno, e l Orzo dal 1 alli 15 dello stesso anese ( Za fine nel seguente numero ) + 43 AGRICOLTURA. Memoria sopra le kijcrme che richiede )° Agricoltura Siciliana + Nel pregievole agronomico Viaggio in Sicilia dell” Abate Balsamo, opera che fù criticata fuorimodo perchè offndeva 1 pregiudiz] ò l'ignoranza di alcunì Individui; ma che merita gli applausi di iuiti gli illuminati Agro- nomi, si trovano accennale dieci importanti riforme de- siderate pil incoraggimento e perfezione della Siciliana Agricoltura, la semplice loro enumerazione , fa scorgere tutta la loro imporianza a chiunque sà concepire ed ap- prezzare simile materia: queste riforme sono 1. Una maggior divisione di fondi e di poderi . . ea partizione de’ poderi in chiusure sul piede di qui ni della Contea di Modica , di Lombardia » d’Inghil- terra etc. 5. Più prati e più bestiame che non vi sono. 4. Migliori ruote di raccolte, badando sempre a nom fare succedere gli unì agli altri i prodotti disuguali, ed a mettere dell’ istesso campo le medesime piante co” mag= giori possibili intervalli. 5. Più perfetti agrar]j stromenti, quanto i lavori del- la campagna si potessero effettuare più opportunamente y e più speditamente . 6.L’uso di concimare in grande i terreni, e la prat- tica di tutti quei metodi, co’ quali può l’ Agricoltore moltiplicare e procacciarsi buona copia d’ ingrassi. 7. Introdurre nell’ economia dei poderi una maggior varietà dì piante, e di coltivazioni. 8. Vestire di boschi le montagne, ed accrescere le piantagioni degli alberi, per quanto lo permettono le lo- cali CATA dei differenti fondi. . Migliorare la qualità dei prodotti, e specialmente del Vino : dell: Olio, del Cacio, del Lino, delle Frutta etc. 10. Preservare i fraumenti alia Volpe con adoperare non infette, ò medicate semenze; ed estirpare ì succia» meli ed altr’ erbe voraci, 3 di MIA. Ta necessità di alcune di queste riforme è in tat 20do evidente che neppure richiederebbe ailucidazione ; ma le verità le più palpabili non possono nondimeno trop- po ripetersi e diffondersi, spesso non riesce ne al primo ne al secondo invito il persuadere la verità; giova dun que ripeterla senza stancarsìi finocchè germogli: la più dolce soddisfazione d'un Autore amante aella patria si ri- scuote coll’ illuminare coloro che non per volonia, ma per semplice ignoranza s’ingannano nelle loro mire eco- momiche, ah nascesse pure il savio desiderio d’illuminar- sì ! e la saggia brama di cocperarsi al miglioramenio del« lo Stato col procurare l' accrescimento delle proprie so= stanze, non solo negli Proprietarj di qualunque classe; ma eziandio frà i semplici Agricoltori, e fra breve pe- riodo sl scorgerebbe l’ influenza loro nell’ intiero -miglio= ramento e nella compita perfezione della Siciliana Agri- coliura , la quale giace tuttavia sepolta ne’ceppi dell’ i- gnoranza e di barbare pratiche , richiedendo soltanto la vivace e chiara luce dell’istruzione ed evidenza per ri- generarsi. 3 Ma non tutte le riforme richieste da una illumina» ta teoria economica furono da Balsamo accennate, alire dieci almeno sono in dovere aggiungervi, al pari impor= tanti ed essenziali; n’esibisco al presente le sole regole; ana spero avere scampo di rendere ognuna il soggetto di un'altra Memoria, ciò che sp:ro parimente pratticare per Je riforme già pocanzi accennate. Le mie riforme sono le seguenti. 11. La libera circolazione ed esportazione di tutti i prodotti della nostra Agricoltura , senza eccettuarsi i pro dotti annonar], allorrhè giungono ad un prezzo discreto da stabilirsi; Y' esportazioni per Mare sia per infra ò per fuori regno non dovendo essere soggetta a verun dazio; ma potendosi in vece crescere i dazj doganali sopra 1’ im portazioni, come in Inghilterra. 12. La tassa territoriale ( del 5 dè 7 e mezzo per cento ) si dovrà fissare invariabilmente come in Inghil- terra sopra i riveli rettificati, ‘senza poterla più nell’av- venire crescere ne diminuire, qualunque siano gli aus 50 menti di valore che l'industria è i miglioramenti de’ Pro- prictar] faccia acquistare al terreni. 13. Perfezionare e compire senza nessnna dilazione, Tutte le doverose strade carrozzabili del Regno . 14. Lo stabilimento di pubblici mercati fissi almeno ogni settimana in tutte Je Città e Villagg) della Sicilia, ne’ quali gli Agricoltori vendano direttamente ai consu- anatori 1 prodotti qualunque del suolo. 15. Si prolunghino tutte le Gabelle venture di fon= di e terreni, per almeno 20 anni. 16. Siano stabilite in Sicilia varie Società Agrarie pell’ incoraggimento dell’ Agricoltura ; glì siano somini= stratì ì mezzi di premiare 1 buoni, e di soccorrere i po= veri Agricoltori. 17. Siane onorate tutte le classi d° Agricoltori, e ne sia fissato lo stato ed i dritti, come ancora tuiti i rego= Jamenti d’ una buona Agricoltura, in un ottimo Core rurale, 18. Siano obbligati tutti gli Studenti nelle Universi- tà e Collegj, tutti ì Pari, tatti i gran Proprietarj, tutti i Parocchi di campagna, tutti coloro che ambiscono di- venire Legislatori è Ministri di Stato, di studiare alme- no ieoricamente l’ Agricoltura e la Politica Economia; siano inoltre costretti tutti gli studenti in Medicina di studiare e pratticare la Veterinaria:sia finalmente l’instrù: zione agraria sparsa in tutte le campagne pel mezzo di buoni libri elementari »è distribuiti anche gratis. 19. S° abolisca l’infruttuosa ed assùrda” prattica del- le Maggesi, s’introduca in vece ovunque il savio meto- do di una ben regolata e perpetùa successione dì colture. 20. L’ Incoraggimento della Popolazione per accre- scersi Je braccia deli? Agricoltura è finalmente l’ultimo de? mezzi che suggerisco per fare fiorire in Sicilia la sublìi- me Arte Agraria. Se saranno ben ponderati questi mezzi, sempre più semplici, facili ed opportuni si scorgeranno; di questa persutasione a quella della necessità d° adogetagli scorre un solo passo , tutte Ie mie mire saranno dunque dirette a produrre una tale persuasione: felice me se vi riesco; ma Ò 5a più felici coloro che avranno la voiontà , il giudizio € V abilità di capirmi e persuadersi. lO n a e ne ECONOMIA POLITICA. Paragone di alcuni Stabilimenti, Instituzioni , ed Usi ecoa nomici Ò politici d’ Inghilterra e di Sicilia. Siciliani, se nel leggere questo umiliante Paralelle trà la nostra nullità e la nobile energia de’nostri allea> ti, vi sentirete animati d’un giusto rossore, non vi da- te perciò in preda al dispetto ò alla disperazione, anzi sperate giungere dì grado in grado , e forse prima di qua= lunque supposizione allo stesso splendore : Pensate che due anni fà non avevate Constituzione, mentre adesso ne godete mercè la beneficenza Sovrana, pensate elie tutto si può qualora si vuole, e sappiate che in un Governo libero come è divenuto il vostro al pubblico incombe proporre stabilire e proteggere tutti gli utili stabilimenti : per- ciò voi potete imitare l’ Inghilterra se lo bramate, possa pure il seguente quadro farvene nascere il desiderio . 1. In Inghilterra vi sono molti Banchi pubblici ol tre il Gran Banco regio; questi furono formati per vo» lontarie associazioni, hanno un capitale inalienabile, emet= tono Biglietti di banco che passano come Monete, scon- tano ad un moderato interesse le cambiali ed imprestano danaro sopra cautele, ciò che agevola la circolazione, il Commercio e tutte le operazioni che richiedono capi= tali, e serve inoltre a mantenere il danaro ad un basso interesse, di 4 a 6 per 100 l’anno per esempio. In Sici- lia all'incontro non abbiamo niente di simile, e 1’ inte- resse del danaro sì mantiene da 7 a 12 per 100 l’anno; ma spesso neppure al 12 per 100 si può scontare una cambiale accettata ò un’ ipoteca. 2. In Inghilterra vi sono numerose Compagnie di Si- curtà, Sicurtà per rischj marittimi, Sicurtà per rischj interni, Sicurtà per rischj contra il fuoco, Sicurtà vita» 52 lizie yi pren] sono moderatissimi. In Sicilia appena esi- stono 2 è 5 compagnie di Sicurtà maritime ed i premj sono esorbitanti. 5. In Inghilterra vi è un spirito pubblico figlio del- la Constituzione e dell’ Educazione, il quale spinge tutti 2 Ceti, e particolar mente 1 ricchi te incoraggire tuiti gli _atili progetti, invenzioni, scoperte , 1 letterati, gli arti= sti, le opere qualunque, tutto ciò infine che può con- tribuire ad illustrare ò illuminare la Nazione. In Sicilia mon è ancora nato questo spirito; speriamo però che Pres .sto germogliasse, senza il medesimo non sperate giammai ne ei , ne coltura; accingetevi dunque tulti, ob amanii della Patria! a farlo prontamente nascere, ed a meritarvi l’ acquisto della prosperità Inglese, coll’ imi= tare l'esempio del suo patriotismo . 4. In Inghilterra il Governo è più esatto che gli stes- sì banchieri, ud pagamenti de suoi debiti, de’ suoì sa- lar], de' suoi impegni, ed in quelli di tutti 1 suoi Agen» ti: essi gli sono responsabili delle loro operazioni; ma il Governo non fà mai soffrire gl' individui pelle loro man- canze. Sopra tale sistema si è fondato il credito pubbli- co dell’ Inghilterra , il quale eccede qualunque idea, po- tendo in ogni emergenza richiedere degli volontarj impre- stiti da’ suoi Cittadini, 1 quali gareggiano per contratta= re e negoziare col governo. imrtandoli in Sicilia lo sies= so sistema, si giungerà al medesimo felice risultato. 5. In Inghilterra gl Individui che concepisrono un Piano utile al pubblico, l’idea d'un Canale, d'un Fa- ro, d’uno Scalo, d’un Colleggio, d’una Strada, d'un Ponte ete. e non possono ritrovare la somma necessaria per compirli,, chiedono al. Parlamento la libertà di sta- bilire un Lotto, la quale richiesta non è quasi mai ne- gata, dai preim] del Lotto si deduce il 10, 159 ò 20 per 100 e questo serve per compire 1 opera. In Sicilia nep- pure sì conosce il nome, ne il modo, di simile institu- TA . Ben più frequentemente aucora per intraprendere e compire queste pubbliche Opere, sì propone un Asso= ciazione , gii Associati non mancano quasi mai, essì sta= Lo bilisconò de’ Direttori etè. 51 chiede al Governo un Dis pioma , nel quale viene regolato il massimo che ‘possone percepire annualmente da’ passagieri etc. questo Diploma mon si nega mai; il danaro tiger gli frutta in que» sto modo “dal 10 fino al 15 per l’anno, .ciocchè si considera come un enorme AMAT Siciliani ,y vi sie te mai sognato simili negozj patriotici ? In Inghilterra inclusa la Scozia, e 1’ Irlanda st stampano più di 300. gazzette/ò giornali politici e com» merciali, oltre a circa 100 giornali letterarj, e scientifi= ci e vi s'inserisce qualunque notizia , avviso etc. Alcu= mì si stampano ogni giorno , alcuni ogni due'giorni, cer= funi una ò due volte la Settimana ) alcuni una, due è tre volte il mese, ed alcuni ogni tre mesi; per un cal= colo inedio ognuno; sì tira a circa 2000 copie ( alcuni pe= | IÒ giungono a tirarne 20000) ciocchè produce 800,000 è quasi un milione d’ esemplari annuali di ogni giornale, che sì leggono in tutta l’ inghilterra , dall’ Artigiano e V' Agri» eoltore usualmente al Mercante ed al PARO, e servono & diffondere in'iuite le classi di Cittadini gli ‘elementi dell” instruzione » In Sicilia appena 5 giornali politici, e 1 ò 2 letterarj , letti da pochi (2000 persone al più) criticati «da molti, apprezzati quasi da nessuno! +... ma speria= mo che gradatamente si concepirà l’uso di questi pregie» «veli. veicoli popolari d’instruzione , nella Sicilia costituzio= nale. Nemmeno ur solo giornale Commerciale o d° Avvisi ‘ mà comparso ancora!proteggeteci generoso pubblico se vos Jete prosperare e. vedere diffusa |’ instruzione necessaria pel mantenimento d’ una libera Costituzione. { Sarà continuato $ BOTANIGA. Definizioni delle nuove Classi naturali di Vegeiabili Avendo nel precedente numero dato il quadro delle Ulassi paturali di Piante, vado adempite adesso alla pro« ov gnessa di darne Je Definizioni è Caratteri essenziali, rîseré wandomi d’ Hlastrarle negli venturi fogli. 1. Sotto. Regno. Dicotilia. — Definizione. Vegetabili sascolari colle fibre concentriche e la germinazione dieotile, 1. Sopra-classe.. Eliranzia. -—= Def. Fiorì, sazio id libero o staccato dal perigono + I. Classe. ELTROGINIA .— Def. Stami non inserità sopra ‘una corolla peripetsla. II. Classe. MESOGINIA . — Def. Stami inseriti. Up: “ma corolla peripetala. A Sopra-classe . Sinfanzia.—- Def. Ovario. aderente è. ‘unito. al perigono + II. Classe . ENDOGINIA.— Stami inseriti sopra una corolla peripetala.. IV. Classe. SINFOGINIA.— Def. Stami non inseri* ti sopra una corolla peripetala . 2. Sotto Regno. Monocotilia.— Def. Vegetabili vasco= vlari colle fibre fasciialiia e la. germinazione monocotile . 1. Sopra-classe. Isanzia. — Def. Fiori sempre appa». tenti e con un Perigono, mai spadicei ne glumaceì. V. Classe. ANGIOGINIA .— Def. Ovario ‘aderente ‘dò. unito al perigono. VI. Classe. GIMNOGINIA. —. Def. Ovario. libero (è. staccato.dal perigono .. 2. Sopra- classe .. Eteranzia. — Def. Fiori poco appa= renti, ò senza perigono, è spadicei, ò glumacei.. VII. Classe. FANEROGINIA .— Def. Fiori spadicet ‘n glumacei è senza perigono; ma sempre cogli stami ed ovarj apparenti . VIII. Classe. CRITTOGINIA. — Def. Hari sempre senza perigono, poco apparenti, e cogli Stami ed ovarj invisibili. 3. Sotto Regno. Acotilia. — Def. Vegetabili cellula» ri, senza vasi nè fibre ed. a germinazione acotile .. IX. Classe. ALGOLIA.— Def. Vegetabili frondosi @. *tallosi. i X. Classe, MICOLIA.— Def. Vegetabili senza. frone de na tallo è 35 MATERIA MEDICA. Mustrazioni di Materia-Medica Siciliana . « © tre :esempj d’un*nuovo modo facile ed ‘esatto dî "fare. conoscere -compitamente , e metodicamente gli Ani mali, le Piante, ed i Minerali -adoperati -mella Materia Medica, eseguito sopra. 11°Grapsus fluviatilis ». . . Animale) A’ Asphodelus:ramosus, . «+ Pianta ) di-Sicilia, «ed il Succinum-eleciricum Minerale ) ‘Linneo il fondatore di tutte le Scienze che spettano ‘alla Storia naturale, fù pure lInventore del metodico Insegnamento «della Materia-medica y egli divise la Cogni- zione -delle “Piante, degli Animali, ‘e dei Minerali ‘in 9 articoli, i quali furono 1. Nome sistematico, 2. Defini> zione 3-5. Nomi ‘farmaceutici, e volgari, 4. Sinonimiay -5. qualità», 6. virtù, 7. (uso, ‘8. :dose.;.:Q. preparazioni. Questo metodo è stato -da quasi tutti gli Autori metodici ‘di Materia Medica ‘seguito. particolarmente da Murray Swediaur etc. ma ‘ultimamente ‘fù da -Peirilhe ‘notabilmen= te inodificato ed ‘accresciuto ‘nel suo corso «di Storia na= - turale ‘medica» coll’aggiunta ‘di 5 articoli ‘nuovi, cioè 30. ‘Forma della parte officinale, ‘11. Principj ‘ed analisi, »2. Succedanei , 15. ‘Usi ‘economici , ‘14. Apprezzamento.» Nonostante un simile copioso incremento rimane tuttavia a farvi qualche utile ‘aggiunta e ‘mutazione ‘per compire il numero de’ convenienti ‘articoli e dargli , atteso ‘il loro accrescimento , un ordine ‘regolare. Questo -è quanto spe- ro eseguire nelle seguenti righe: ho perciò adottati ‘tutti gli articoli di Linneo e \Peirilhe, aumettandoli fino a 27 con aggiungere gli articoli, Descrizione, Classificazione 4 Luogo nativo, e dividere le qualità in apparenza, odore ‘e sapore. ‘Ho quindi adoperato per: maggior chiarezza ed esattezza una regolata Classificazione , dividendo la com- “pita e metodica coguizione «de? Corpi impiegati nella Ma g: @ 50 | teria medica in 3 parti, e 7 titoli, eioè r. Cognizione Naturale, 2. Cognizione Farmaceutica e 3. Cognizione Mee dica: la prima parte racchiude 3 titoli cioè , 1». Denomis mazione, 2. Diagnosì , 3. Storia; la seconda ne racchiùu+ de 2, cioè 4. Qualità, 5. Farmacia; e la terza ì due ris manenti, 6. Usi, 7. Miscellanea. In ognuno di questi ti toli vengono poì annoverati 3 degli mentovati articoli. Io mì lusinzo potere con tale mezzo «agevolare n qualche modo la compita Cognizione delle Sostanze tutte dalla Materia Medica adoperate, a coloro che bramano perfettamente conoscerle , e forse fargliene ‘mestio e con più chiarezza concepire tutte le proprietà . Dalle seguenti allustrazioni del mio Metodo, ognuno rileverà se possa il mio Piano riuscire e giovare. Ho scelto per miei Esempjy an Animale Siciliano noto bensì agli antichi; ma da Lin nco trascurato e da quasi nessun Autore finora: bene co« mosciuto nè descritto : una Pianta parimente Siciliana deh la quale appena esisteva il nome nelle migliori Materio Mediche e finalmente un pregiabile Minerale della Sicilia a Esempio Zoolagico , == Grapsus fluviatilis {. Parte. Cognizione Naturale è Zoologica» I. Titolo. Denominazione. 1. Articolo. Nomi Naturali dè Zoologici. — Gras. psus fluviatilis. Raf... . . Ital. Grapso fluviatile . IT 2. Articolo. Nomi officinali — Cancer flunviatilis è 3. Articolo . Nomi volgari — Ital. Grancio di Fiu= me. Sicil. Granciu di Xiumi. Franc. Crabe. de riviere. Ingl. River Crab. II. Titolo. Diagnosì. 4. Articolo. Definizione. + Tutto glabro , dorso liscio, fronte sporgente e tubercolata, spalle tnbercolate 4 bidentate superiormente e denticotate inferiormente , fian- chi rugosi, bracci inuguali e tubercolati. 5. Articolo. Descrizione . == Corpo lunge di r e mezzo a 2 pollici, diametro totale dei membri 5.a 7g pole lici, torace variato di olivastro e giallastro al di sopra 4 fulvo al disotto; gambe e braccì rossigcì , braccio dritto 55 più Jungo: per il rimanente si veda.la definizione Ma. dea € la generica nell’ Articolo Classihcazione . 6. Articolo. Forma. = Tutto 1l Corpo per cui wedete la descrizione di sopra» ” ida Titolo. Storia. + Articolo . Classificazione. Quest* Animale cor nosciuto da Dioscoride., Plinio, Rondelet, Belon, Gesner etc. fù trascurato da Linneo e Fabricius; alcuni moderni Autori, Latreille ed Olivier per esempio, hanno pensato che appattengase al loro genere Ocypoda, ma confessaro= 20 non conoscerlo bene e non'averlo veduto mai. lo avena do avuto la sorte di studiarlo vivo ed osservarlo con at- tenzione, lo rinvenni del genere Grapsus di Lamark, La» treille etc. il quale si distingue frà tutti i numerosi ge meri, forurati ultimamente collo smembramento del copio» so, genere Cancer di Linneo, dalli seguenti caratteri. sà T'oraee quadro o romboidale., occhi sopra corti pedun+ coli situati vicine degli. angoli anteriori, antene interiori situate sotto la piégatura della fronte .,,3 Questo genere per conseguenza appartiene alla classe dei Crostacei o Plas= solia, e sito-classe Pediodia, ordine Destpatsan famiglia Canceridia + 8. Articolo. Sinoninbiali=- (apatia flùviatilis. Raf, Zoologia Siciliana Mss. Plassologia G. 8. sp. 21. ic. | Ocypoda fluviatilis. Fatica hist. Ins. t. 6. p. Ig Crabe fluviatile Bosc. hist, Ins: t. 1. p. 77- Granchj di fiume. Matth. com. Dioscor. lib. 2. cap. 10. ice Ganere de riviere Belon ‘ic. » + + Gesner ic. +» è Rona delet. ic. 9. Articolo. Particolarità .— Sì ritrova nell’ Itaa lia, nella Grecia, nella Sicilia, nell’ Egitto, neli Oriene te etc. nei fiumicelli.e fonti, nell’ inverno giace torpido nell’ arena o nel fango, nell’està è vivace e veloce; esce spesso dall'acqua per portarsi da un fiume ad un. altro 4 potendo vivere alquanto tempo fuori del suo elemento. II. Parte. Cognizione oflicinale ò farmaceutica. Maia Qualità. iii 10» Articolo. Apparonza e colore» Vedete la./deo Scrizione » ” 58 a xn Articolo. Odore. + Nessimo particolare è »2. Articolo . Sapore. — Sapido;,- dolce, esculene de, sonsimile a quello dell Astaco fluviatile. V. Titoio. Farmacia. 13. Articolo. Colletta. — Si può ‘raccogliere ir wmalunque stagione; ma meglio è nell està +e nell'auton» no dopo la muta del loro Pest Pe paraste ‘quane do la femina è ovata. > 14. Articolo. Analisi, Non:sr0è ‘ancora fatta ma csarà probabilmente simile ‘a quella dell’ ‘Astaco flus ‘iatile . i 15. Articolo. Preparazioni + Cotto ‘nell’ acqua III. Parte. Cognizione Medica. VI. Titolo. Usi :ò proprietà. 16. Articolo. Virtù. — Nutritivo:y ‘analettico.g depurativo 4 incisivo, umeitanie, antiettico cccitaniess riscaldante; assorbente. ristorativo.. £ 17. Articolo. Usi medici. + Si può ‘presorivere nelle Ostruzioni ,.1° affezioni cutanee, il prurito nella pel le, nelle cachessie fredde-y. nelle febbri -d’ettisia.; nelle convalescenze ‘etc. 18. Articolo. Dose. — Tre a sei ogni. giorno» i VII. Titolo: Miscellaneo . 19. Articoloi.'Suecedaneo .—L*Astaco flaviatiles ‘20. ‘Articolo. Apprezzamento.—UWttimo cibo ,ec- cellente Succedaneo dell’ Asiaco ‘fluviatile., giacchè è me» no gravoso allo Stomaco: in Sicilia si fà mangiare anche ai Convalescenti. Gli antichi ‘Plimio., Dioscoride sete. gli avevano attribuiti molte ‘altre virtù , credevano le sue’ ‘ce@ nerì ottime contra ì veleni ed i morsi de’ Cani rabiosiy ‘con altre simili storie che ormai più non si credono . ‘21. Articolo. Economia. — Si può mangiare in istato ‘di ‘salute in qualunque copia senza che °arrechi danno ; gli antichi lo stimàvano ‘un cibo delizioso, Ron- delet dice che per renderli ancora ‘migliori si facevano morire nel latte: non hà altro «uso economico fuori di servire d’ alimento e di medicamento ristorativo ‘e depu- rativo, ( L’ Esempio Botanico-nel-venturo :numeroj» fees . POPPA PSSTTRRESBPICIRE Di cl CPI PS DRS. 47) ll 3 PÒ i ARPINO, mim trin Ca DICLELMO — Namie; Fra tutte le materie di.rigorosa. Giustizia che; intra» «presi di trattare, quella che maggiormente interessa il anio cuore, è l'abolizione de casti; ghi eccessivi,,, e speci». dcatamente. quella. della. crudele pena di, morte:; qual.s0g» «getto, divinaggior Impostanza potra mai presentarsi! all'ine tendimento umano? qual esame dovrà. ugualmente desta re l'attenzione, occupare interesse y. degli. uomini ?| id megare questa. verità , sarebbe volere negare ‘che la vita «sia il: maggior bene iconcesso.dalla. divina. bontà. Si trat» ta di rivendicare 3, dritti. dell intiero. Umano. genere ;,.sì «tratta di togliere. alla Società. unebavbaro, costume ,, un jusurpato- dritto ,. che in.tempi d’ignoranza.e di. delitti sì ‘ebbe. 1 ardire: di. cambiare in. rigorosa legge: si- giungerà a questo desiderabile fine col. provare che tale barbara ed. abusiva.legge è contraria alla ragione , al dritto. natura= le, ed.al. voler divino; che in somma è senza uso, senza oggetto e senza scopo , fuori quello, d’ un insensata. vene detta , ‘e d'un inutile esempio ». Qual. più. opportuna. epoca. scieglier: potrei per silzare in Sicilia la..voce della benefica filantropia? mentre che dalla. sua. naseente- culla. sorge gloriosa Ja. libera. nostra ‘politica constituzione , e nella circostanza della. nostra. in- tiera rigenerazione, della riforma. del. nostro barbaro. co- edice , e del.risorgimento della pubblica insiruzione ; ;cose tuttavia. ineseguite ; ma. proposte ;. ponderate \e..sicure. SÌ ‘sa qual: sia. la, severità. di alcune leggi sicole ,. si sà. pario mente, che la clemenza. de’ Gindici non sempre li esegui- sce; ma.che rimane tuttora all’arbitrio loro di salvare ò condannare i Rei. Nel dolce clima della Sicilia non pos- sono ne. devono regnare lessi severe , e se vi. sono anco- ra frequenti. ì delitti, ciò ere attribuirsi. valle: diffettose i eopessime lezsi. che. ci. governano; cambiate id corrette equeste, migliorata l’ educazione. sparsa-ovunque la. debi- uîta insiruzione , devono certaniente scemarsi: i delitti y dò. fon prevenirsi e diminnirsi: quei che. chiamansi. ca- Palai:. 0 Non creda però +alrmia che all'imitazione di cer Betterarj Vandali il mio scopo-sia uil rovesciar la legge a senza in vece edicarne un’ altra, nÒ, questo non può essere la mira dell’ Amico della Giustizia; se non avessi altre leggi ‘ed altre’ pene più equitabili, più opportune e più sicure a proponere, paragonare e fare preferire a quela Je che bramo estinte, non ardirei togliere al Reo il.ca- stiso de’ snoi delitti, qualunque fosse, direr coll’ immor= tale BENTHAM.,, I castighi sono come i Dazj, dimo» strare che un Dazio è un male non giova ad aliro fuori tlel seminar un inutile discontenio, menocchè venga alla dimostrazione unita, l’ indicazione d’ un altro mezzo , col quale il simile effetto possa. ottentrsi con minor incon= yveniente . », Tramandami un raggio della tua celeste luce, arigua sta e sacra Verità, anima ed avvalora i miei pensieri, vieni a porvi la tua luminosa impronta , e radiosi qual Sole in pieno meriggio fa chè tralneino e penetrino nell’ intelletto e nel ‘cuore de’ nostri venturi legislatori! Ogni tomo possiede un dritto sopra la sua proprietà ed anehe sopra la sua libertà, giacehè egli può disporne» può alienarle, può ancora privarsene ; ma nessun: uomo possiede il minimo d‘itto sopra la sua propria esistenza e non può togliersela ne alienarla in verun modo, ne per qualunque causa, molto più non possiede alcum dritto so- pra 1’ esistenza altrui, all’ eccezione del solo caso della ‘stretta difesa personale di sua propria vita. Cosicchè d° uomo divenuto membro della Società non poteva affatto concederle Ja disposizione d’un dritto che non possedeva, ec nemmeno poteva la Società arrogarsi ò usnrpare un dritto che non esisteva ne poteva esistere. Dunque la leg- ge che dispone della vita mana ye la pena di morte per qualanque causa s' imponga è s' affliega, ‘è un evidente e diretta.violazione del diitto naturale s e del primo pàt- to ò contratto sociale trà 1’ Uomo e la Società. La pena di morte è contraria alla ragione, nonchè alla felicità. ed all'ordine Sociale, 1. Perchè ‘influiscerna diminuire 1’ orrore che. si dovrebbe concepire dell’ atto esecrabile di svellere la vita ad ma uomo. 2. Perchè sane Gi ziona un atto di pubblica vendetta , ‘e contribuisce a' fa- ae considerare la vendetia come un atto di Giustizia, ia vece di farla riguardare come un atto vizioso, colpevole ed indegno, non dico dei Cristiani, ma degli uomini d' onore. 3. E perchè impedisce Ja punizione di molti de- liti; giacchè, quanti Indiviqui dotati d’ umanità e to- leranza non vogliono affatto testimoniare ne? delitti capi> tali? quanti degni Giudici non ardiscono mai-condannare un Reo, anche sopra de prove le più luminose ‘e convin- centi? quanti ciarlatani, bricconi, calumniatori , caglio» manno a varie persone la perdita della vita, e vanno im- puniti, perchè non giudicati degni di morte. Al certo se io fossi chiamato ad amministrare la Gia- stizia , se fossi scelto per membro d’ un giurì, ò se fossi forzato a testimoniare. in materie criminali, la mia boc- ca, la mia lingua, ed il mio cuore non proferirebbe mat ne prova. ne convinzione, ne sentenza di colpa, che pu- tesse condurre un disgraziato a morte. Fremerei nel ve- dere , nell’ udire i più atroci delitti; ma non potrei cre- dermi in dovere di aggiungerne un altro, coll’influire, *ò participare alla sanzione è all’ ordine di un atto di pul- blica e micidiale vendetta. Non sia questo mio sfogo ‘considerato come un false e mal’ injeso zelo d’ umanità, nò; ma bensì come un rag- gio .di rigorosa e stretta giustizia, illuminata dalla ragione e dall’ esperienza, e che sempre teme e trema di confon- dere 1’ innocente col colpevole. Ma nella supposizione che nessun dubbio possa rimanere sopra la colpa dell’ accusa- to, giacchè sarebbe orribile il supporre che ja minima mancanza nelle prove non bastasse a salvare 1’ innocenzay dovran forse prevenirsi i delitti con altri delitti? dovrà forse la Società esercitare un implacabile vendetta contre uno sventurato suo membro, mentre tanti altri mezzi possono adoperarsi per punirlo e prevenire il male che potrebbe replicare? non sia mai: un Reo convinto nom è altro che un miserabile disgraziato, il quale avendo trasgredito le leggi morali, sociali, e divine, n’ aspetta il castigo dalla sua coscienza , dal pubblico castigo e dal- la divina giustizia, e Ron si merita più ghe la pietà dee gli uomini. 62 Il rimorso di una coscienza colpevole, ben lungi di giustificare la necessità della pena di morte, ci dimostra. al contrario che Iddio , impone un castigo. al Reo, anche. în questa vita, e c’insegna il mezzo che la sua giustizia addita per castigarlo, quello cioè , di fare mascere. i ri- morsi in coloro che neppure ne compariscono. suscettibi li: e la sua clemenza quindi c’impara ad. imitarla. col ceagionare la riforma del Reo, nell’ istesso. modo che dalla bontà divina viene Aa ialitire quando fà seguire il pen: timenio aì rimorsi, e finalmente, fà conseguire il. sonia dietro l’ opportuna penitenza. ‘ Mentre Iddio. offerisce sempre “il suo perdono, pel ‘mezzo del vero pentimento e del cambiamento: d’ animo, mentre egli lascia la vita agli Rei, per dargli campo a concepirlo , e ravvedersi , mentre la loro ‘intimoritaà co- scienza glie lo suggerira frà breve; dovrà forse la barba® ta lesge sociale toglierli questo scampo e questa speme? dovrà forse se impenitenti trascinarli nell’ abisso dell eter- ma perdizione? Inaudita crudeltà! L° uomo trascinerà 1’ uomo nell’ Inferno! gli vieterà l’eterna salvazione ! gli to= glierà colla vita qualunque mezzo di ravvedetsi e pentir® si! Mentre frà breve tempo la sua coscienza è la divina. grazia potrebbero ajutarlo e salvarlo: non più, si scordi- no per sempre gli uomini cristiani simili barbarie , sì con-. ceda all’ aiali ga Reo il tempo di ravvedersi, gli s’îim- ponga un castigo, ò penitenza , proporzionato al suo de- litto, pel tempo e la severità; e qualora dopo parecchj anni egli sarà pienamente ravveduto , pentito, cangiato, divenuto finalmente uomo onesto, s'imitiCancora la. di- vina clemenza , e gli sia concesso il perdono Sociale. (Il num. 3. nel seguente VOSrRA ) 65 n O:P:U:SGOL\LI SGELTI, VETTE NEI ATI TIME SPARE PIE TONE 7 PA AVERU/TUO ET RIA Seguito della Nomenclatura degl Innesti del Sig. Thouin, Seconda Sezione. Ymmnesti.a marza . i Carattere essenziale. Parti Jegnose separate ‘dla? In dividui che le produssero; ed fi riserite in altri luoghi. ‘1. Seria. Innesti a squarcio. 28. I. Utrico—I a squarcio con un solo ramo, di diametro più piccolo di quello dell’ Innestato . 5g. I. Olivier di Serres—1. a squareio «di ramoscelli sopra’ degli rami nuovamente margottati. 49. T. Bertembese.—I. a squarcio di un ramo poste sopra |’ innestato; il quale si taglia in punta acuta nella parte che non viene coperta dall’ Innesto. o 41. I. Kuffner. — I. a squarcio con un solo ramo dello stesso diametro dell’ Innestato , del quale sì taglia un lato per sostituirvi 1° Innesto. 42.1. Maupas. — I.a squarcio ed a occhio «chiuso, col riservare i raini dell’ Innestato posti al disopra dell’ Innesto . 45. I. Ferrary >emI. a squarcio con ùn solo ramo di diametro uguale al fusto dell Innestato. 44. T. ei 1; con un solo ramo ‘tagliato inferiore mente in conio triangolare e posto sopra l’Innestato in un solco dell’istessa forma, senza però spaccare .il cuore del iegno. È 45: I. Miller. — I comun solo ramo posto sopra l° orlo della ‘circonferenza del taglio dell’ innestato . 46. T: Inglese.—I. con ‘un solo ramo d’ uguale dia= metro ‘all’innestato, avendo ambidue una scheggiuola sa posta in essi. © 47. I. Lenotre.— la isquarcio-eon un solo ramo po sto sotto sopra. dl ] 48. I. Palladio. I. a squarcio con due rami , posti ho 2 64 all’ opposto. e rieoprenkdo ognuno Îa mezza circonferenza del diametro. 49. I. della Vigna. —I. con due rami posti nei due fati della mezza circonferenza dell’ Innestato, senza of= podere la midolla., 5o. I. Costantino ( Cesare ). — I. a squarcio con. due rami, e col togliere la midolla dell’ Finest 51. I. Quintinie.— I. a due squarci in croce, i qua li dividono in quatiro parti uguali il dianretro. del: fusto dell’ innestato. e sopra il quale si pongono quattro rami e. 2, Seria . Innesti: a ceppo ò in corona. 52. 1. Dumont. — L a ceppo con un solo ramo in- cavato. triangelarmente alla base , per porsi sopra un In mestato tagliato in conio. 53. I. Hervy. — I. a ceppo con. un solo ramo ta gliato in conio alla sua base, per porsi in un intaglia triangolare dell’ Innestato.. 54, I. Plinio. — I in corona, con. i rami inserità tra l’albarno e la corteccia dell’ Innestato .. 55. I. Teofrasio.— I.in corona, con i rami inseriti tra. l’ alburno e la corteccia dell? Innesto ; ina collo squar= ciare quest’ ultima. 56. I. Liebaut. — IL. in. corona con i rami. situati sopra il collo della radica, degl’ Innestatì . 3, Seria. Innestì con rami. 57. I Hurt . — I. con ramî,. posti im un intaglio triangolare fatto sopra i due terzi del diametro del fusto, dell’ Innestato. 58. I. Riedlé. — T. con. rami, posti in conio trian». solare sopra il mezzo del fusto. dell’ Innestato. 59. I. Collignon. — IT. con rami, linguetta, e cONIO o, 60. I. Richer. — I. con. rami, linguetta ». conio ed. intaglio. ‘61. I. Varin. — I. con rami, posti tra V alburno e la corteccia pel mezzo d’ una incisione , come per un ha» nesto in corona. 62. I. IVoisette, I. con rami giovani è con foglie di piante carnose» 65 4. Seria. Tnnesti laterali. 65. 1. Richard. — I. laterale , posto. sopra il fusto di un Albero, in un incisione della forma di un T, fats ta mella sua corteccia. 64. I. Terenzio. — I. laterale, posto in modo di scheggiuola mel fusto dell’ Innestato. 65. I. Roger. — T. laterale, a marza tagliata in fore ma di spatola ed inserita nel fusto dell’ Innestato. 66. I. Grew.— I. laterale, pel mezzo d’un piantone colla base posta in terra ed inserito nel fusto d’ un albes ro pell’ altra estremità .. 6g. I. Pepin. — I. laterale, pel’ mezzo d’um ramo colla base posta in terra, e la punta accoppiata al fusta dell’ Innestato . 68. I. Girardim. = Î. laterale, pel mezzo di. rami coperti di bottoni a fiori. 5. Seria. Innesti sopra Radiche. 69. Î. Hall. —I. di un ramo posto. sopra la punta. di-una radica attaccata al suo albero.. go. È Saussure. I. di rami posti sopra- le radiche separate dagli alberi loro; ma lasciate mel loro posto . gu L ‘Guettard.— I. di. rami posti. nel. collo della. radica di alberi lasciati dove sono. 72. I. Cels. — I. di rami posti sopra delle porzioni. di radiche separate dagli alberi. loro, e iraspiantate al- trove. 73. T. BourgsdorF. —I. di radiclie sotto. il collo. del la radica di alberi diversi. 74. I. Cihomel.—I. a. squarcio: di radiche sopra quel- le di un albero diverso. 55. I. Palîssy. — I. di radiche sopra delli rami ‘at taccati agli alberi loro . 76. I. Muzat. — I. di radiche, sopra una barbatella. ta quale è già innestata a squarcio ( L’ ultima sezione nel venturo numero . ) 66 : CHIMICA MEDICA». Osservazioni sopra ‘una Disserrazione del Dott. Guglielmo Wollaston relativa agli Calcoli e 1° analisi «delle Ege— stioni degli Uccelli, inserita negli atti della Società reale di Londra per 1810 e tradotte dall’ Inglese. Il Sign. Wollaston sì era già ‘acquistato ‘un giusto dritto alla gratitudine degli uomini. colla sua .analisi e classificazione sdelli Calcoli urinari: le specie di ‘Calcoli ch’ egli aveva descritti nelle sue precedenti dissertazioni erano cinque , noì giudichiamo opportuno ripeterli per renderne familiare l’ utile cognizione. 1. L’ Acido litico di Scheele -ò 1° Acido Urico. 2. L’Ussalato di calce ò il Calcolo in forma di gelsa, 5. Jl Fosfato di Calce ò Calcolo della .terra degli ossi. 4. Il Fosfato ammoniacale di Magnesia. 5. Il Calcolo fusibile, il quale consiste nella combi- nazione delle due ultime specie. Dopo la pubblicazione delle sne dissertazioni egli hà osservato in due casi una nuova specie totalmente distin- ta da questi. Tali calcoli hanno una mezza trasparenza gialliccia ed un lustro particolare, essi non sono .«coinpo». sti di lamine distinte, ma compariscono una massa, con- fusamente cristallizata sino nell'interno. Produssero Carbonato di Ammonia «ed ‘un Olio fetido pel mezzo della distillazione. Quasi tutti) li reattivi chi- mici li possono dissolvere, coloro che non li .dissolvono, sono l’ alcool, gli Acidi acetico, tartarico e citrico, e finalmente il Carbonato saturato di Ammonia. Tutti gli altri comuni Acidi, tutti gli Alcalì puri ò carbonati, ed. anche l’ acqua di calce possono facilmente .dissolverli ,, e formano cristalli colle soluzioni acide ed alcaline. Il Dott. Wollaston chiama quesia sostanza un Ossi» do; ma noi crediamo che abbia troppo, frettolosamente portato questo giudizio; mentre Îa .cognizione delle sue proprietà è tuttavia cost imperfetta:: la presenza dell’ Aci. do Carbonico, non prova che contiene ossigeno , giacchè questo Acido è parimente un alimento del Carbonato di 6 Ammionia e nesstino chiama ossido le sostanze cina; proiucono questo sale. Egli conchiude la sua Dissertazione: com alcune os- servazioni sopra la dieta necessaria pelle persone afflitte di calcoli, l importanza delle quali c° induce ad esporle nelle proprie sue parole. Il Sign. Vauquelin aveva osser vato che la materia bianca rac cchiusa nell’ urina o sierto degli uccelli era principalmente Acido urico. Il Dott. Wollaston hà ricercato la relazione di questa materia co- gli alimenti degli uccelli. s» Ritrovai “egli dice, che negli escrementi dell’ Oca la quale non sì nutrisce che d’ erba: la proporzione era appena ùun-centesimo. degl’ intieri. escrementi. In quelli di un Fagiano. tenuto. in gabbia e nutrito. di orzo solo , era circa un qualordicesimo . In quelli. dî. una Gallina in Hbertà ini un giardino. e cortile. e la. quale poteva perciò procurarsi Insetti. ed altri alimenti animali, la propot- zione fit ancora più grande e combinata con calce. Nel- lo sterco di. un Falcone. nutrito di sola. carne. |’ Aido urico era almeno uguale al rimanente della materia, ed in quello. del Gannet (il Pelicanus bassanus di Linneo ) ticcello marino che vive di solo. Pesce, hò. osservato. che alcune- volte I évacuazioni erano urina pura, giacchè non conteneva vernnia materia solida fuori dell’ Acido urico ,, » Deve in conseguenza comparire degno di ricerche, l’osservare quali cambiamenti potrebbero prodursi nell’ urina di qualunque aniihale pella mutazione di dieta ed alimenti., compatibili colla sua natura; giacchè dalle con- clusioni che si potrebbero dedurre dagli mentovati espe- rimenti, comparirebbe , che le persone afflitte di calcoli composti d’ Acido’ nrico ,, come eziandio le persone poda- grose , le quali hannò sempre una soverehiosa abondanza della stessa. materia ,. dovrebbero preferire la dieta. vege- tabile; ma particolarmente che la preferenza data per lo più al Pesce sopra gli altri “o animali, è probabil> mente erronea + ‘9 68 €Eompendio delle Ricerche dei Sign. Vauquelin e Foureroy sopra ì Calcoli urinari ed artritici (traduzione dai Francese . Sei sostanze compongono gli elementi dei Calcoli wi- rari, unite assieme ò separate 1. Acido Urico. Compitamente solubile negli Alcalì fissi puri: questi Calcoli sono gialli è color di legno. 2. Fosfato di calce. Perfettamente insolubile negli alcalì puri: non compone mai solo un Calcolo. 3. Urato d’ Ammoniaco. Solubile negli Alcalì puri, tol discioglimento dell’ Ammoniaco. Ò 4. Fosfato ammoniaco-magnesiano . Non compone giammai sole un Calcolo; ma forma quasi sempre do Stra- îo esteriore delli calcoli: vi si riconosce alla sua inugua= le superficie, alla sua leggerezza ed alla sua frattura bian= ta e lamellosa, 1’ Acido mmuriatico lo dissolve. 5. Ossalato di calce.I Calcoli di questa sostanza so= no neri, pesanti, duri ed arricciati di punte e tuberco- li, i quali li fanno rassomigliare al frutto del Moro è gelso ciocchè aveva indotto a chiamarli Murali. Sono ins solubili negli Alcalì puri, mentre vengono decomposti dalli carbonati alcalini, i quali vi decompongono l’ acido ossalico. Questi Calcoli non si trovano mai megli reni 4 mentre quelli di Acido Urico vi si rinvengono frequen= temente. 6. Silice. Non si trovò che una volta sola +, frà 490 Calcoli, e componeva il terzo strato del Calcolo . I Signori Fourcroy e Vauquelia hanno finora ritro- vate 14 ò 15 specie o sorti distinte di Calcoli e due di litontritici. I migliori dissolventi da essi adoperati , sorio stati la Potassa è la Soda in lesciva caustica per i Cal- coli gialli e bigi, formati di Acido urico o di Urato d' ammoniaco; l'acido nitrico e l'acido muriatico per i Calcoli bianchi di Fosfato terroso., i quali vi si scioglio- no immediatamente: I calcoli d’Ossalato di calce si scio gliono nell’ Acido nitrico, ma con molta difficoltà . Riguardo agli Calcoli 0 Concrezioni artritici, il Sig. Tenant aveva anpunziato che avendoli analizzati, si ris PA | | "0 68 trovarono una combinazione d’ acido litieo e di Soda. 4 Sign. Vauquelin e Fourcroy avendone replicata 1’ analisi, RI effettivamente rinvenuto che, sono un vero Litato di soda, il quale attualmente si chiama Urato di Soda., L° Elemento principale. del Galcolo è l'acido litico s unito alla Calce, al Natro, alla Potassa, all’ ammoniaco e formando altrettanti Fosfati particolari. L° Aria e la Lin» fa servono di cemento a questo sale.Jl piimo reso libero uguaglia 645 volte il volume del Calcolo che lo somini» stra. Le sostanze fisse del Calcolo non eccedono per lo più il terzo del suo peso. Di 70 grani di calcolo sì è pe- rò ricavato 28 grani d’ acido RE ed è rimasto 12 gras ni dì Carbone; i rimanenti 30 grani dovevano piobabil= mente essere composti di Flema, Soda, Ammoniaco , Olie ‘empireumatico ed Aria. LEGISLAZIONE. Descrizione delle Carceri di Filadelfia, Novajork, ed altre Città di America del Sign. Larochefoucauld Lian- court, Viaggio negli Stati uniti 1800. ( traduzione dal Francese). La Morale e la Filosofia hanno onorabilmente ed ‘atilmente influito sopra le leggi criminali della Pepsilva- mia .Îl suo governo deve servire a questo riguarde di ma- dello al rimanente del Mondo. °* Dall'anno 1795 in poi, il codice penale hà riserba- to la pena di morte per i soli Omicid}, dai quali viene provato che furono commessi con malizia e premeditazio- ne; punendosi gli altri con una detenzione più o men® severa e lgaca, e lasciando sempre al governatore dello Stato la facoltà dî'abbreviarne la durata. Giacchè se la ‘certezza della pùnizione hà sembrato a questi saggi legis Jatorì nin potente fréno per impedire molti delitti, la spe- ‘ranza di ottenere il perdono dietro una buona condotta, dor parve Uno stimolo non meno potente per condurre. è 1 79 Convinti ad un vero emendamento. Hinno pensato che egni castigo dovesse avere per iscopo la conversione, 0 ititonò V'ameliotazione del reo, e dovesse Aa RT? gliene i mezzi. Questo snblime assioma di morale è stato 3a base della legislazione pensilvanica e dell’ Amministra» zione delle Carceri di Filadelha, Gli Amministratori vi hanno aggiunto il seguente principio prlitico , che la dblerizione” DIOR Coni es= sendo una riparazione fatta alla Società, questa non de- ve, per quanto sia praticabile , essere gravala nelle sue fmanze dalle spese della detenzione, Si sono dunque essi sforzati di combinare , 1. Che .il governo delle carceri possa condurre 1 prigionieri all ob- Biase di tutti 1 loro antichi costumi, alla propria rl- flessione e pel suo mezzo all’ emendamento, 2. Che V ingiustizia Jil governo arbitrario , ed i traf- tamenti rigorosi , fossero proscritti da queste case di pe- nitenza , giacchè rivoltano e riempono } anima d’irrita= zione: ed amarezza, lungi di disporla al pentimento . . Che i prigionieri fossero costantemente impiegati a dei Javpri produttivi, per farglisi compensare le spese aelle carceri, per non lasciarli nell’ozio , e per preparare gli qualche rissorsa al momento del termine della loro detenzione | | I Convinti carcerati sono di due classi, una racchiu= de coloro che sono condannati per delitti i quali serano prima puniti di morte, la sentenza loro porta sempre. la clausa della detenzione solitaria per una parte del tempo della carcerazione; questa parte rimane all’ arbitrio del giudice, ma la legge stabilisce che. non deve eccederne 3a mettà, ne essere minore della duodecima parte ; 1 als tra classe è quella dei convinti, condannati per delitti meno considerevoli, e la quale sentenza non racchiude Ja clausola della detenzione solitaria . L'Uomo condannato alla prigionia solitaria ,, è posto in una sorte dì cella, Junga otto piedi, larga ser, ed al- ta nove. Questa cella situata in un edifizio isolato dal rimanente delle carceri, è riscaldata l'inverno da una stuffa posta mel corridore. Il carcerato chiuso, da, due. LI porte inferriate riceve il benefizio del calore e della a dal corridore ; un’ alta finestra inferriata serve a maggiore metite illumiviario » Ogni cella hà un luogo comune il quale si lava quante volte occorre pel mezzo di tun ac- ‘qua corrente. Le precauzioni per la salute. sono compi- ‘te, queste celle come-il rimanente delle carceri sono im ‘bianchite due volte l’anno . Il prigioniere è coricato sa= pra Un materazzo e provveduto di coltre. ‘Quì, lontano da tutti gli altri carcerati, egli rima- mne in preda alla solitudine » al silenzio , alle latino ‘ed ai rimorsi, e non comunica con nessuno; una sola Volta it giorno , viene il Carceriere a portargli una sorte di polenta grossolana , fatta di farina di frumentone e melazzo + Dopo un ‘certo tempo soltanto , egli ottiene il per- imesso di leggere ,,se lo chiede yo di lavorare a cose cont- patibili colla sua stretta restrizione . Giammai a meno di malattia, non esce neppure nel corridore, per tutta la durata di questa carcerazione . è. ai (sarà continuato . ) ARTI Modo di platinare il Rame del Sign. Strans Ml Sign. Strans è giunto in Inghilterra a fissare ;f Platino sopra. il Rame, affine di preservarlo dall’ azione degli Acidi; ecco il suo modo di procedere + Si dissolve il platino nell’ Acido nitro-muriatico ( ac- qua regale) e si precipita la dissoluzione col sale Ammo- niaco. Si mischia il prodotto. della precipitazione col amolta acqua e si espone per inezz’ora in. un crogiuolo ben chiuso ad un calore bastante per fare atrossirè il ero- giuolo. Il precipitato si trova allora cambiato in una pol- Sere bigia, la quale non è altro fuori del platino molte diviso î b i fà PRSEE un Amalgano sl questa polvere com i- € 2 fare volte la sua quantità di meretrio. Pormendolo sopta del rame pulito, egli vi si attacca molto bene, e quando il'Mergtrio Fiene' cacciato SAl calore a il platino puro rie marne attaccato al rame. Questa eperazione riesce ancor meglio quando sì mis« chia un poco di vera creta (non argilla ) all’ Amalgamo, si bagna coll’ acqua e si mette una seconda volta sopra il rame, facendo in. seguito evaporare il mercurio col fuoco. Pulendosi il rame in tal modo platinato , egli ace wuista perfettamente lo splendore e lustro dell’ argento , e può essere impiegato alle stoviglie di cucina ed a qualune sue altro uso economica è di lusso , senza richiedere d* essere stagnato « MISCELLANEA. - cre i@.@uwe sî Seguito del Quadro della Letteratura Siciliana nel princi& pio di questo Secolo è dal 1800 al 1812. 3. Opere di Agricoltura e& Economia + 25. Tre memorie sopra |’ Agricoltura del Cav. Lioy Sopra gli usi dell’ alga marina nel’ agricoltura e nelle arti. 2. Per la manipolazione de’ vini. 3. Per 1° econo- mia della farina che svolazza dai molini e dai vaglj a mano nel cernerla dalla crusca. Palermo 1800. — Propoe ste degne di lode e d’imitazione, 26. Memorie economiche e agrarie , riguardanti i grani del regno di Sicilia’ dell’ Ab. Paolo Balbamo. Pa» lermo 1803. ‘— Dotte ed importanti lezioni del degno al dicvo di Young; egli però sbaglia nelle cagioni attribuite ‘ alla volpe e ruggine dei grani, le quali ogui botanice Agronomo sapeva anche: nel 1803, essere cagionate da funghi microscopici . 23. Giornale del Viaggio fatto in Sicilia e particolare 3 miente nella Contea di Modica, dall’ Ab. Paolo pensi Ù ‘Palermo 1809. Quest’ interessante viaggio agronoimico 4 Uè stato tradotto in Inglese dal Sigu. Vaughan, contiene moltissime importanti osservazioni sopra l’ agricoltura Si- ‘ciliana , e vi è unito un appendice intitolato, brevi cons siderazioni sopra la Sicilia e Ja sua agricoltura , industria e ricchezza. Quest’ opera fù da molti criticata con poca ragione , alcuni ne biasimavano lo stile e gli anedotti ; ‘ma ambidue sono imitati da Young famoso Agricoltore e Scrittore inglese: altri tacciano l’autore d’indiscretezza imacuratezza e presunzione; ma perchè questi aristarebi mon producono le loro prove, come promessero ? 28. Istruzione della coltura dei Gelsi e deli’ alleva» mento delli bachi filugelli, onde ricavarne una maggior quantità con minore spesa e fatica , di Antonio Maria Cus riazzo . Messina 1810. un tomo, 29: Saggio di Agricoltara per 1’ isole di Malta e Goz= zo , del P. Carlo Giacinto di G. M. carmel. se. profess, ‘di Botanica etc. in Malta. Messina 1811. 1 tomo. 50. Dissertazioni economiche riguardanti il Regno di Sicilia del Sign. Salvadore Scuderi, professore di Econo= mia, Commercio ed Agricoliura nell’ Università di Cata= mia. Catania 1811. 1 tomo. k. Opere di Medicina, 31. Programma di tin sistema di Medicina teorica ordinato secondo i principj del metodo analitiico, del D.tt. Rosario Scuveri. Palermo 1804. r tomo con 6 ta= vole analittiche — Quadro analitico di alcune nuove dot= trine ricavate dai Discorsi preliminari sulla medicina teoa rica; opera stampata in Napoli. 52. Dissettazione sull’estirpazione de? cancri del Dott, Franc. Cannizzaro di Vizzini. Palermo 18or. opuscolo. 35. Avviso ai medici sopra il sistema di Brown, de? Dott. Trusso. Palermo 1806. opuscolo . 534. Sulla riforma da farsi nelle cattedre di medicina dell’ aniversità ‘di Palermo, del Dott. Vincenzo Genvarcò + Palermo 1809. = Savj ed opportuni proponimenti ) perchè 74 5 a a . o fe e * îmai si chiudono l’orecchie a simifi consigli? 55. Saggio istorico della febbre gialla d’ America. defi Dott. Schiofessie; traduzione del Dott. Coeo. Palermo 2805. 1 tomo. 56. Considerazioni e ineditazioni mediche sull’ riomo vivente del Dott. . . ».+ traduz. del Dotti Carmielo Mara vigna con note. Catania 1810. un tometto. 33. Saggio sulla Calamita; e sulle sue virti medici- nali del Sign, Comandante Poli. Palermo 1811 opuscolo ragionato 3 e scritto con chiarezza e solidità dall’ illu= stre autore del Viaggio celeste e dei princip) di Fisica. 38. Saggio sulla Vaccina del Dott. Francesco Calca gni, inedico dello Spedale grande, per servire. d° avviso al popolo e d’instruzione ai giovani medici e chirurghi per pratticarla a dirigerla e conservarla. Palermo, 1809. i tomo. Utilissimo saggio 59. Saggio snl Va]uolo vaccino , ritrovato in Bocca di Falco villaggio di Palermo nel mese di, Aprile. 13114 del Dott. Giov. Battista Amati. Palermo 1811 optiscolo. 4o. Educazione medica dell’ Abate D. Ignazio Sale- ini. Si propose in Palermo nel 1811 un'associazione pela la stampa di.quest’ opera; ina ci è ignoto se fù pubbli cata. L' istesso anno fi proposta dal Dott. Calcagni da stampa della sua traduzione dell’ egregia Anatomia ge- rierale appiicata alla fisiologia ed alla medicina del Sis. Bichat; ina non ebbe luogo pelli pochi Associati, e ri- îinane tuttavia manoscritta presso il Dott, Ualcagni questa lodevole traduzione » 7] 5. Opere. di Geografia e Statistio@ i 41. Dizionario geografico del iegno di Sicilia com- posto dall’ Ab. Francesco Sacco. Palermo 1800. 2. tomi. — Ottima descrizione delle Città è, villagg) della Sicilia ina trascnrabte di tutto il rimanente. i 42. Descrizione geografica dell’ Isola di Sicilia è del=, le altre sue adjacenti , del Sign. Mariano, Scasso Borrel- lo. Quarta edizione . Palerino 1810. 2 tomettia — Utile, manuale geografico della, Sicilia, ta 5. ediz era del, 41 798% 75 43. Statisrica generale di Sicilia de’ Signori Ortola- ni e Rafinesque, prima parte, Fisico della Sicilia. Pa- lermo 1810. opuscolo con una carta. — Il morale della Sicilia ossia la seconda e più importante parte di questa utile ed innocente opera , fù debitamente approvata dai revisori regj e chiesiastici; ma nonostante ne fù proibita la stampa da un timoroso ministro Napoletano perchè es- poneva lo stato del governo, de’ dazj , delle milizie, del commercio , de’ stabilimenti etc. della Sicilia. Gli autori hanno però 1’ intenzione di pubblicarla, oggidì che godia- mo la benefica libertà della stampa . ‘ 44. Saggio storico Statistico della città ed isola di Zarte compilato dal Sign. Paolo Mercati. Messina 1811. (145: Dilucidazione sulla Carta tipografica dell’ antica città di Gerusalemme del P. Tommaso Rodriguez, com- miss. di terra santa. Messina 1812. (sarà continuato ) Invenzioni e Scoperte Straniere , Medicina. Un Premio di 12000 franchi (circa 1009 enze ) {ù offerto dal governo francese nel 1807 al medi- eo il quale esibirebbe la migliore memoria sopra la ma- Jattia chiamata Croup cioè l angina soffocativa de?’ fan- ciulli. Frà il numero delle memorie esibite al Concorso, una stampata nel 1813 si distingue per la scoperta di un facile rimedio , il quale JP autore assicura essere specifico per questa malatia e per la tosse convulsiva. Questo è fegato di zolfo alcalizato ossia un sulfato di potassa pre» parato recentemente il quale si dà mischiato col mele © Jo zucchero; la dose è 10 grani mattina e sera , la quale si diminuisce quando calma la malattia, e verso la sua fine si dà Ja sola dose? mattinale. I Bambini allattanti lo possono swcchiare alla punta del dito; ma si può ancora dare in una encechiara di latte, di ginleppe ò di acqua , ed anche in forma di bolo: I racazzi l’amano anzi me» glio in questa forma. Per lo più produce un migliora» «mento dietro due giorni; ma si deve continuare sino al- 76 Ta compita cura e spesso anche dopo questo periodo, pei timore di una ricaduta. 2. Fù scoperto pochi anni fà in Italia un rimedio contra la terribile malattia del Cancro; questo consiste nella radica della Mandragora ( Mandragora acaulis de? mederni botanici d Atropa mandragora di Linneo ) piane ta volgarissima in Sicilia, viene riferito che se ne faccia uso pestata ed in forma di cataplasmo. 5. Il Sign. Murray hà proposto in Inghilterra u® puovo modo di curare gli abbruciamenti, d’ impedire le cicatrici, le contrazioni de’ muscoli ed anche la gangre= na, egli consiste nell’ esporre la parte abbruciata nuda ò poco coperta al calore del fuoco per quanto sì possa soffrire e mantenerla in questa situazione per 10 fino a Zo minuti, diminuendosi il calore in proporzione che pas- sa il dolore, per poche ore dopo , deve essere la parte co- perta di panni bagnati nell’ acqua calda. L’ Autore di «questo metodo asserisce averlo sperimeritato preferibile: agli topici freddi, Sapone, Olio etc.; ma l’Olio è cer- tamente uno de’ migliori topici in questi casì, e si po- irebbe forse rendere un vero specifico pigliando dal Sig: Murray Videa d’impiegarlo caldo. er Filologia . Dal Sign. Dufief di Filadelfia venne nel 1804 proposto un nuovo mado d’insegnare le lingue , que- sto metodo è adesso adoperato in varie parti d' America è e d’ Europa , consiste nell’ imitazione della natura per k acquisto delle lingue; i fanciulli nel parlare la lingua materna imparano prima delle parole , le combinano quin» di in frasi, idioma, e poi in dialoghi e non gli s° impa- ra che all’ ultimo le regole grammaticali , così fà .il Sign» Dufief e suoi imitatori; insegnano pria. i principali ter- mini delle lingue, unendo ognuno ad una frase, luna sostiene ed agevola la cognizione dell’ alira, una persona di mediocre intelletto può imparare da 10 fino a. 20 pa- role e frasi ogm giorno , cosicchè in 4 mesi saprà più di 2000 parole e frase, e potrà già parlare la lingua: allo» ra sì accresce la sua cognizione collo Stadio delle regos le, sintassi etc. À Arti. Il Siga. Gaglielmo Martin hà scoperto in la- 77 ilterra il modo di tingere la Lana, ed i Panni, del iù bello e durabile colore scarlato, colla Lacca in vece della Cocciniglia; questa scoverta la quale non si dubita che potrà estendersi alla tingitura del Cottone, della Se- ta, e del Lino, offre il prezioso vantaggio di una nota- bilissima minorazione di spesa , giacchè la tingitura del Panno colla Lacca non costa che la quinta parie di quel- la colla Cocciniglia : la prima materia inoltre è una pro- duzione delle pessessioni inglesi nell’ Indie, mentre la se- conda proviene dal Messico ed è perciò straniera all’ Ins ghilterra . Si è scoperto ‘in Londra l’ anno scorso da un Ore- fice una nuova sorte di lega metallica , alla quale 1 In- ventore hà dato il nome francese di £etit-or ( piccolo oro), perchè rassomiglia perfettamente in lustro colore ed apparenza al vero Ni egli è molto diverso del Simi loro e Tombaco , altre leghe SL LAlUGhE di minor pregio; i’ autore gode il privi ilegio della sua invenzione, e ne fà tutte orta di fruscole e gioje, le quali non costano che la decima parte del valore dell Oro puro. 35. La Corte dell''Ammiragliato d’Inghilterra hà con cesso nel- 1811 al Sign. Tomaso Roberts un premio di 300 Live Sterline ( circa 1400 onze), per avere ritrovato i modo di appoggiare la punta delle travi contra i lati dei bastimenti senza impiegare legname curva, la quale di- veniva ‘ogni giorno più rara,e dopo averne fatta la .pro= va nella costruzione di 30 vascelli ò fregate : questo mez- zo consiste nell assoggettire le travi con due triangoli di ferro ,parallelli , posti di ogni lato della panta loro ed gnite insieme a traverso della trave, tre punte sporgone da questi triangoli di ferro, una parallella alla trave, e due parallelle al lato del bastimento al quale sono uni- te. cioè una perpendicolare e 1’ altra angolare e longitu- dinale . L° Editore di questo foglio è pronto a darne mag- gior dilusidazioni a chi le richiedesse è 4. Si è scoperto in Francia nel 1811, dalli Signori Fignier e Menard un metodo facilissimo ‘di discolorire i Tiquidi, particolarmente il Vino e I Aceto, pil mezzo della 200 BRASS carbons animale in polvere d do- po la mischia del carbone al liquore, com questi mezzà ” i 8 8 Z ottiene col vino è aceto rosso del vino è aceto sialfe, paglino è perfettamente bianco, secondo la dose del car bone, senza che sia nel: minimo grado alterato il sapore ò la forza del liquore. il carbone che si deve adoperare è il carbone d’ osso, è. il nero. d’ Avorio, la quantità ri chiesta è appona mezzo rotolo per un barile di liquore, è può servire più volte; ma ogui volta il colore della. flirazione riesce più gialla. Obituario è Morirono. 1’ anno scorso. in Italia Il Sign. Deénina, uno de’ più celebri frà i moderni Storici, e il Sig.Bodone , il famoso Stampatore di Parma, il. quale portò, in Italia la Tipografia ad una perfezione si=. ne a lui sconosciuta e tuttavia poco Tali Pata Notizie Letterarie ed Avvisi.. Sì stampa. in questo. momento. in Catania il primo. tomo, della Storia naturale. e. generale dell’ Etna del fù Canonico D. Giuseppe Recupero, opera da tanti anni: de- siderata dai dotti, dai geologi, e dai naturalisti. Viene data alla luce dal suo degno nipote il Canon. Tesor. D. Agatino Recupero e dal medesimo rimodernata e corre=. data dalle sue annotazioni. L’opera sarà divisa in 2. to- ‘ami in foglio ed arricchita di una mappa e sei tavole; il prezzo sarà onze TI. 6. per ogni tomo. per li. soli. soscritti da pagarsi alla consegna d’ ogni tomo: chi vorrà, associar= si potrà dare il suo nome al Sign. Francesco Pastore, stam- patore dell’ Università di Catania è all’editore di questo. giornale . Sono sotto i torchj della R. Università degli Stndj di Catania, altre 3 opere cioè, Flementi di calcolo trass cendente e dì meccanica de’ Signori Gaspare Gambino. ed. Ignazio Napoli. Poesie Siciliane di Domenico. Tempio con annotazio» mi di D. Francesco Strano. Traduzione dell’ Eroidi di Ovidio del Sign. D.D. vp.» ch. Fernandez . fn Palermo sono usciti i prospetti di varie epere Pi ‘quali si distinguono le seguenti. Nuova Storia di Sicilia dell’ Avv. D. Silvio Buccel= lato, sopra un piano conciso e filosohco , divisa in 6. li- brì; il primo tomo è già sotto il torchio. di Francesco ‘Abate il quale riceve le associazioni .. Traduzione della celebre Mineralogia del Sign. Kidd, ‘tradotta dall’inglese dal Dott. Ortolani , divisa in 2 tomi in 4. le associazioni si ricevono dal Sign. Nicolò Romeo setto l Università, ogni tomo si pagherà tarì 10, alla consegna «. 4 «Nuova Edizione delle Poesie Siciliane dell’ Illust. Abate Meli, l associazioni si ricevono dal Sig. Antonino Spoto .. In Messina è stato pubblicato il Calendario nomina» to, ik fà per tutti, per l’anno 1814. Sì vende in Paler= mo dial Sign. Barravecchia. La lista degli Associati a ‘questo giornale sarà stame pata nel venturo numero. Fù stabilita in. Palermo. in Dicembre 1813 una compagnia mercantile di sicurtà maritima col capitale di Onze 50000, diviso'‘in roo curati di 500 onze l’ uno € somministrato. da molti negozianti e capitalisti an- che nobili. Principiò a negoziare in Gennaro 1814, gli suoi amministratori sono i Signori Gibbs e Raffo , il cassie- te.è il Sig. Melchiore Tomajo e l agente il Sig. Botto= ne. Trà gli sunir regolamenti, due sono degni d’ osser= vazione ‘e lode, il primo stabilisce chè col capitale in cassa si sconteranno cambiali ed eftetti mercantili provi» sti di almeno due firme benviste dagli Amministratori, ciocchè sara l'equivalente di un piccolo banco di sconto, stabilimento cotanto necessario al commercio : il secondo dichiara che in tutti i casi di perdite dubiose, in vece di litigare vuole la compagnia che siano regolati da due arbitratori scelti da ambe le parti je le sue polizze saran- no firmate con questo patto; esempio degno d’ imitazione! —_ — — x Frà tutti le colte nazioni esîstono delle numerose società letterarie e scientifiche , institttite col fine di promuovere coltivare ed ingoraggire le scienze, le lette ra e le arti; elleno arrecano ovunque sommo vanjaggio 80 alla pubblica instruzione ed allo stato tutto € si îÎmerî= tano ia protezione ea 1 più onorevoli privileg] dai gover mì. Sì brama dunque stabilire. in Palermo una ‘sunile Accademia letteraria col nome di (1 Accademia Siciliana delle Scienze ed Arti i la quale avra principio allorchè vi saranno venti Associati s chiunque vorra provacciarsi il vanto d’ avere contribuito a tale degna opera, e bramerà divenire uno (dei fonda= teri di questa letteraria instituzione y potrà sottoscrivere 31 suo nome ed abitazione al Piano e Quadro a tal’ uopo depositato nella libreria del Sig. Franc. Abate, Si propone di dare alle stampe la seconda parte del- la Statistica di Sicilia, cioè la Statistica morale, la quale racchiude la descrizione geografica , costituzionale y politica, commerciale , economica , storica y letterariay archeologica eo. della Sicilia , de Sig. Ortolani e Rafinesque, con una carta della Sicilia antica e dne tavole .d vedu- te, in un tomo in 4. p«l. prezzo di tarì 8 (e 12 tarì colla prima parte ) da pagarsi alla consegna y sì principie= rà la stampa subitochè vi saranno 100 associati e 1° assu» ciazioni si riceveranno dal Sig. Nicolo Romeo e dal Sig Francesco Abate. à & inutile encomiare un simile lavoro, basti riflette» re che uno de”primi pensieri del passato Parlamento , è stato di ordinare un’ esatta statistica ct 4 Isola . Hanno duuque gli auiori qualche merito dr avere ‘concepito si= no dall’ anno 1810 una simile idea e di averla compita, benchè in una maniera limitata e solamente; approssima» tiva; giacchè coon ebbero verun mezzo di potere ricorre» re ZH fonti e documenti ofliciali, anzi fù loro vietato stampate le loro opera, nonostante che fosse approvata dai revisori. Al nostro debole giudizio crediamo che po- tesse quest’ opera essere utile a tntti i cittadini, fino all’ epoca non ancora prossima nella quale potrà essere rettificata dalle tavole. statistiche off iali che saranno formate di tutto il Rugno. È] . I saggi originali di questo numero sono tutti del Sig C, S. Rufinesque è SPECCHIO DELLE SCIENZE » 0 dona GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA, at SAAS, MEDIA I LE TVAA POR ITA I TOM. I. 1 Marzo 181400 NUM, III; stà req Tr —_—_—__T_—_—_‘—@lC‘‘‘-“—ML---scomm-@-ne NA GGI OREGCINAL GEOGRAFIA FISICA, Fine delle Osservazioni pra il Clima della Sicilia; ji terza Regione sarà chiamata la Zona fredda o'la fiea gione delle montagne; questa Regione si compone di pas recchie isole sparse nella Sicilia, "ig quali vengono fore mate dalle cime delle montagne innalzate da ‘2100 sino a 5100 piedi sotto il 38mo. grado,e da 2400 sino a 5409 vicino al 57mo. Ì principali di questi Monti sono: Nel Val di Mazzara, Mte. Erice o S. Giuliano , alto circa 5600 piedi, Mti. di S. Vito, e Mie. di Cammarata. Mte. Busambra, alto circa 4000 piedi. Mte. Cuccio, alto circa 3000 piedi. Mte. Pellegrino. alto circa 2700 piedi. Mte. di Termini o S. Calogero, alto circa 3200 piedi, Mie. Pizzuda e Mte. Moarda. Nel Val di Demona sono % Mte. Scuderi o Dinamare , alto circa 5400 piedi, Mti, Krei o Sorrei oggidì di Caronia » - k E nel Val di Noto. sone. Mte. Artesino , alto 5150 piedi cireà. Mte. S. Venera, alto 5600 piedi circa » Mie. Laino, alto. 3900. piedi, circa. Mie, Eunao di Castrogiovanni , alto 2900 piedi circa. Oltre ad. una Zona. intorno del Mte. Etna, nel Val, Pemone nominata Regione Selvosa., ed. un, altra intorno. ‘dei Mti. Nebrodi o Mti. di Madonia. situati. trai Wale lì Demone e di Mazzara» Questa, Regione corrisponde al- le parti d’ Europa. poste trà. i paralleli. dei 45mo. e 85mo grado., cioè la Francia. la Germania ,. e 1° Inghilterra . Le particolarità, caratteristiche di questa. Zona. sone le seguenti «. 1. Abbiamo invero. poche osservazioni sopra la tem- peratura di questa Regione; ma da, alcune che vi hò fat- ‘te, sì. pnò. congetturare che all’ altezza di. circa.3000 pie> di, vi è una differenza. di circa 10, gradi, nel. freddo. e 16 gradi nel caldo .colla. temperatura. della prima Zena. Co-- Zicchè il: maggior: grado. di cgldo sarebbe circa 96, ed, il mimot grado, di freddo circa 22; ma come questi estremi debbono essere rarissimi ,, Sì potrebbe probabilmente fissa= rel asnale medio, grado, a circa 58.. © J 2. L'Acqua agghiaccia ogni anno : il ghiaccio. vi è spesso; molto duro e grosso e noli si scioglie. che. dopo al- cuni giorni di buon. tempo - ) 3. Vi nevica ogni anno e qualchevolta, anche nell Autunno. e sino. nel, mese di. Marzo; la. neve si scioglie difficilmente e spesso rimane nell’ inverno. una. settimana. o più sopra il suolo. 5. Le seguenti prante. non nascono: quasi. mai sotto. di questa Regione e rare volte al disopra :: Rumex scuta- 1us ,. Inula montana 3 Cistus. glaucus s Ohosima echiovides s, Astralagus siculus ,,Thlaspi saxatile s Thymus acinos , Thy- imus lLirtus ,,Fagus sylvaticus 3; Tanacetum vulgare gs. Saxi-. frage hederacea etc. hi Lie Viti vedi Gelsi non, sì possono coltivare al di sbipra, della. sua mezza-altezza ,. e la cima di. questa Zona è in Sicilia. il limite. della, coltura. del Frammento , Orzo. etc, , anzi pochissima coljivazione si osserva im questa. Zo-. x , | 86 ‘na, pariicolarmente nella swa parte superiore, giacchè vie» ne quasi tutta coperta di ‘pasceli o boschi: è pure ‘quì «che termina l' abitazione degli uomini. 6. Il Frumento si matura ‘dalli ‘25 di (Giugno alli 10 dì Luglio, e }‘Orzo -dalli 15 «alli 50 -di giugno» È La ‘quarta Regione può chiamarsi la Zona nevosa ‘@ Regione alpina; ‘essa consiste nella ‘cima dei Monti Nea hrodi mentrinati «adesso “volgarmente Monti di Madonia @ de Madonie e nella penultima règione ‘del Monte Etna, chiamata Regione discoperta, ambidue luoghi situati vi- eino al 58mo. grado : Nel Monte Etna s’ innalza -dalli 5000 piedi circa, sino a circa &000, ‘mentre i Monti Nebrodi hanno soltanto 6000 piedi circa d’ altezza. Borch, Ferra= ra etc. non li concedono nemmeno tale altezza; ma le amie osservazioni ‘nel ‘percorrerli che feci nel 1809, mi hanno convinto del loro errore. Queste alture ‘corrispon= Pri con ì climi delle parti d’ Europa situate trà i gra» di 59 e 65, cioè la Scozia , Norvegia , Svezia ‘etc. ed in fatti quì, ù 1. Il maggior grado di caldo è soltanto 88 ed il mi- nor di freddo circa 20 ,il medio sarebbe dunque 54; ma 10 Free doverlo piuttosto stabilire -a circa 50. 4° Acqua yla quale vi è varissima srimane agghiace i ao tutto lV’inverno ; anche il rerreno vi asfhiacciav 3. La Neve casca nell’Atitànno in Novembre o Di- ‘cembre ‘e rimane sopra iì suolo fino a Febbraro o Marzo. 4. Le seguenti pianie crescono ‘per lo più in ‘questa sola Zona; Phai aris alpina, Anthemis montana» Berberis vulgaris Juniperus communis» Potentilla argentea Cera> stiun tomentosum- Seriola uniflora, ‘Empedoctia #nonta= na» Sapenaria etnensis » Herniaria monigna , Arenaria ere stata e molte altre piante rare ‘o nuove, 5. Non vi sì coltiva niente, benchè Hotrebile toy: produrre dell Orzo in alcuni luoghi: non è nemmeno co- perta di boschi; ma le piante Ha erbe spuntano ‘dopo .che si scioglie la neve ‘e servono mell’està ‘di pascolo ad al- cune mandre , î pastorì sono dunque i soli abitatori di questa regione ; ma non dimofanvi nell’ inverno. La quinta ed ultima Zona si chiamerà la Zona fri- k 2 8/ ida o Regione Etnea, essa racchiude solamente fa cima del Monte Etna o Mo: rngibello, da alcuni nominata la Re gione delle Scorie , e S innalza dalli 8000 piedi circa si- no a piedi 1027% secondo la più esatta calcolazione , ch° è quella di Doloinieu, benchè alcuni aliri osservatori vo- pe> crescere la sua altezza sino a 10700 ed anche 11000 iedi. Il suo clima corrisponde dunque a quello dell’ Is- 4anda e della Laponia , racchiusi frà il 65mo. e 72mo grado di Jatitudine boreale , e gli porta la maggior pose sibife somiglianza, giacchè. si 1. lo calcolo per approssimazione il suo minor grado di freddo a 16, e il maggior di caldo a 72, lo che pre» duce per medio grado 45. 2. Non vi è nessun’ acqua, tranne Îa neve. 3. La Neve vì giace tutto l’anno, fuori dei mesì di Luglio, Agosto, e Settembre; anche in questi mesi sì € della materia? g. Nelle cose sobriamente dobbiamo ammettere quel le semplici qualità, che fanno impressione a’ nostri sensi. 10. Che vi siano nelle cose le sostanze occulte ed incognite, è stata universale opinione di tutti glì anti- chi tilosofi; ma ciò è una chimera, giacchè queste sostan- ze non sono scoverte nè dai sensi nè dalla ragione. r1. Che non si capisca l’intrinseca natura delle cose © per dir meglio che non si possono conoscere tutte le qualità negli oggetti, è un aperto Pirronismo . 12. Le cose del Mondo non sono eterne, nè possone sussistere da per se stesse . 13. Perfetto e bene ordinato. l’ Universo , perchè co- spira alla esterna glorificazione di un Dio, malgrado i mali che vi regnano. 15. Imperfetto e disordinato l’ universo. in riguardo agli abusi dell’ Uomo, i quali portano qualche imperfe- zione nelle particolari cose, ina non alterazione al totale sistema . 16. Il corso ordinario e le leggi universali della Na- tura, sono costantemente finite e fi 17. Possibilità dei Miracoli, giacchè la loro esistenza appartiene alla rivelazione : Esame critico e prattico sù è medesimi. Nuova maniera di rispondere alle diflicoltà de- gli increduli. Queste sono le verità che noi possiamo metafisica= mente rilevare dalla prima parte della nostra opera, che poi l'Uomo avido di sapere vuole passare di là alle ulte= riori sognizioni ,me nascono le ipotesi e le questioni ; coa .s8ì come Îddio abbia creato i’ Universo è questione ca- pricciosa dei filosofi, e se questo Mondo sia il migliore di tutti i possibili, come vuole Leibnitz è cosa incalco- -Jabile. (sarà continuato nel seguente nun. } WET Eh A DORLI. Programma alla libera traduzione poetica dell’ Eroidi di Ovidio del Dott. D. Gioachino Fernandez di Catania colle risposte del medesimo . Sono otto anni, che rattristato trà le calamità pub- bliche, e le domestiche, pensai di cercarne un qualche alleviamento in grembo delle amabili Muse. Elle aveano già reso meno disgustoso ad Ovidio i ghiacei del Ponto; a Socrate ed a Grozio le ignominie delle prigioni: avea- no esse abbellite le foreste nere del Giura, e gli orrori della Bastiglia. Impresi dunque a tradurre in. Anacreon= tico-Savioliano le Eroidi. Questa originale produzione , la più gentile e correts ta tra le opere del Poeta di Sulmona, vagheggiata som mamente dall’ Ariosto, dal Tasso , e dal Pope ; erami la più opportuna all'uopo: essa era associata nel mio animo coll’ età la più passionata per le delizie dell’ immagina zione , e del sentimento; coll’età poco sensibile per ciò, che ne circonda e ne preme. Nemico egualmente della pedanteria, che della licenza volli investirmi dello spiri- to dell’ autore : volli penetrarmi de’ flebili lai delle gre- che Principesse : e signoreggiandone il pensiero e la fra- se , volli conservarne , al possibile , la facile spontaneità ‘in quei tocchi commoventi d’ una penna delicata e fles- sibile. Dopo di avere , come Sisifo, rotolato e rispinto lungamente questo penoso e sfuggevole sasso, rifleitei, che resterebbe oramai un voto nell’ animo di ogni letto- re; voto, che cercò di riempere Sabino con soggiunge- re 1 riscontri degli Eroi. Di questi il tempo non ce ‘ne Da conservato che tre: avendone traslatato due; per li ni restanti ho Ur Anienre dopo il corso di circa 20 secoli ri- preso io ii lavoro di Sabino, ed ho gettato alcuni trat= ti, forse effemeri, sulle orme di lm. L’opera divisa in 4 mediocri tomi in quarto di car ta fioretto contiene la versione di 12 Eroidi, tra le ge- nuine, e le scelte (giusta la correzione di Scaligero ) da qu:}le, che corrono sotto nome di Ovidio, Avranno esse in fronte un Inciso esprimente, Alfonso in Sulmona, che corona le ceneti di Ovidio. Seguirà un mio Endecasilla- bo alla novella Cinira, la vita dell'autore tirata dal di- zionario di Bayle, e da quella di Poncelin, ì Giudiz) e due ritratti poetici sullo stesso; uno di mio conio , E° altro del Conte Courbil. Ciascuna lettera sarà preceduta da un discorso, interpretata con nuove analisi, spianata da spesse dilucidazioni, corredata di erudizione greco- latina con qualche dissertazione critica e chiusa da un appendice. Così per quanto era in ine non ho omessa. fa- tica alcuna: che anzi ho rispettato e temnto il pubbli- eo; ho diffidato di me: ho cercato dapertutto correzione e critica. Sim ]mente e in quanto appartiene a’ fornimen= t1 della stampa nulla risparmierò per dare una nitida e specchiata edizione. Invero in questa pubblicazione la vanità s nè l’ interesse mai sonomi stati di mobile e fine. Ho voluto risvegliare il cadente gusto pe’ classici anti- chi. Invano ricercherebbesi altronde una cognizione pro- fonda di bella letteratura , di lingua italiana, e di soda eloquenza . P. S. Il prezzo di ciascun tomo sarà di tarì 6 per gli associati , trattote il primo , che sarà dne tarì dip- più. Attesa la numerosa soscrizione con anticipo del va- lore del primo tomo, si è già cominciata l’ impressione dell’opera, e si è ristretta l’ associazione a tutto Marzo 3854: ricevendosi dall’ autore in Catania. iii] 95 PAMRMACGCIA, Prospetto di un Truttoto eleinentare di Pyarmacia secondo le cognizioni m.derne di stori naturile e di chimi- ca di D. Antoniao Arrosto, ILUSSIMESE è La Farmacia, questa interessante parte della Tera- peutica, soccorsa dalla chimica e dalla Storia Naturale, È stata da valenti nomini ridotta sù di un auovo, aspet go. Era riservato all’indefesse fatiche di un Biume, è quindi del dotto Lagrange dupo le Scoverte di Stahl! «d altri egregi chimici in Francia ed in Inghilterra il farla risorgere con più lustro. L’opera di Lagrange racchiude la Fisica, la Materia Medica, la Botanica, e la Chimica farmaceutica ; ma non da in yero delle nozioni profittevoli che a quei che pos- siedono la filosofia e la Storia naturale, e siccome tutti gli studiosi di questa Scienza non sono provveduti ap- pieno dei detti necessarj rami, ho creduto opportuno riunire in una ssmplice, istituzione tutto ciò che dalla Storia naturale, dalla, Fisica o dalla Chimica dipende, e sotto un sol punto di vista presentare le scienze tutte che ad un farmaceuta convengono. Il mio scopo è quil+ Jo di condurre i giovani la grado alla facile intelli- genza dell’ arte salutare ‘della fatma0ja | a quell’ arte che non è come da molti si pensa una cognizione di sola prattica, ma una scienza che per studiarsi perfettamente richiede le estese nozioni della Storia naiurale e della Chimica. Principierò questo trattato colle definizioni della Far- macia e dei medicamenti. Parlerò iu seguito della co- gnizione di tutti gli esseri naturali, dando prima una idea generale dell’attrazione, del calorico, della lu e, dell’ elettricismo, del galvanismo e del magnetismo. Di= viderò con Dumeril gli Esseri in Bruti o Inorganici he sono senza movimento e senza vita, ed in Viventi o Or- ganici che sono con moto e vita. I primi sono formati pur delle circostanze puramen= te fisiche , ricevendo la loro origine dall’ attrazione e dall 8. FAC E. essi sono Semplici 6 composti : i semplici sono combustibili o incombustibili; metterò nella classe dei combustibili 1 ossigeno come principio della combài stibilità, ne farò vedere la natura e la proprietà di formare gli acidi. Indi PP Idrogeno , l’ azoto , il carbonio, al diamante, il fosforo, lo zolfo, ed i metalli comecchè devono all’ ossigeno la ioro combustibilità. L’ Incombu- stibili sono le terre e }’ alcali,i quali però furono oggidì da Davy giudicati ©Ossidi metallici. La Silice, 1’ alumi- ne, la calce, la magnesia, la glucine, la circonia, 1° attria vanno annoverate fra le terre. La Potassa,la soda, la barite, la stronzianita, l’ ammoniaca vanno posti fra gl’ alcali. La combinazione di questi esseri semplici dan no origine agli esseri composti; essi saranno classificati secondo il sistema di Hauy, facendone conoscere alla sfuggita i caratteri, e terminando colla maniera di rac- coglierli e di servirsene. Gli Esseri Organici provengono da individui simili a loro, da’ quali sono separati sotto forma d’ovi, di ger- mì o piccoli viventi. Questi esseri interessanti si divido= mo in Vegetabili ed Animali, hanno ambi vita e sensi- bilità, ma i primi non sono dotati della facoltà di mo- versi a piacere; mentre gli ultimi godono della percezio- ne del sentimento e di un volontario moto. Per i Vegetabili mi servirà di guida il sistema di Linneo; mi limiterò a dare i caratteri essenziali dei soli generi , le di cui specie sono in uso in Farmacia; saran- no descritte queste specie , annoverato il loro luogo na» tale ed unitovi il nome siculo. Lo stesso pratticherò per gli Animali, seguitando i metodi di Cuvier, Lamark &c. Finalmente chiuderò que- sta prima parte della Farmacia col metodo di potere be- ne raccogliere le Piante e procacciarsìi gli Animali e le doro partì. ( sarà continuato ) + end FISICA, ». Analisi di un Opera titolata; Del Galvanismo e del la Elettricità metallica trattato del Dott. Carmelo Mara- vigna projess. e dumvstr. di Chimica nella R. Università di Catania +. Catania 1811, 1. Tomo con 1. Tavola, Quest’ Opera che non era a nostra cognizione, meno tre davamo nel nostro primo numero, .la lista delle opere di fisica, ci è stata generosamente inviata dall’ Autore, e ei affrettiamo darne una breve analisi, giacchè ci, pare degna di lode, per la varietà dell’ esperienze e la nuova teoria che racchiude. In due parti viene divisa 1’ Opera . La prima tratta del Galvanismo , della sna. origine e, delle prime scoverte dì Galvani, vi si seguita a narrare le sue esperienze coll’ elettricità atmosferica , e l’ elettricità animale , segue quindi la teoria di Galvani, riflessioni sopra la medesi- ma , le modificazioni arrecatevi da Volta e si conchiude coll esperienze contrarie di Pfaff, dall’ autore ripetute e variate; egli per esempio ha osservato che spesso la sola scintilla senza armatura sia capace di eccitare le contra- zioni, contro l’asserzione di Galvani, ha fatto contrarsi due nervi di Rana armati di due lamine d’argento con piombo o zinco nel contatto de’‘due diversi metalli, e ha eccitato delle contrazioni negli occhi e nella bocca della testa di una Rana, toccandone il cervello con le punte di due ili uniti d’ argenti e ferro. Da ciò egli conchiude che 1’ elettricità artiiziale non è come crede Galvani una sostanza che serve a sbilanciare la naturale elettricità dell’ Animale; ma bensì un valido eccitante, che stimolande i nervi ed 1 muscoli gli obbliga alla contrazione. Nella seconda parte viene considerata 1° elettricità metallica ; si principia colla descrizione degli Elettromo- tori semplici di Volta , .e dei composti di Negro ec. e col ragnaglio della nuova teoria di Volta: segue il rapporto degli effetti fisiologici , medicinali e chimici di questa elettricità; adotta 1° autore nella parte chimica Ja No= mnenclatara di Brugnatelli. Egli descrive ancora 1 appa- Le 21 8 cpliih a larghe lastre di Foureroy, Vauquellin e Thea mard , 1 grande apparecchio di Pepys s quello della pila ad un Sole inetallo di Davy , e quella senza metalli di Gatîitherot col carbone e lo Scisto nero, Finalmente egli marra 1 esperienze di Aldini e Humboldt contrarie alla teoria di Volta e conchiude con alcune riflessioni su di qursta teoria e quella di Aldini, proponendo l'abozzo di una nuova teoria conciliatriee di queste due, ed alcune vedute sopra la natura del'‘fluido metallico. La nuova teoria del Dott. Maravigna consiste nel con® siderare 1. la causa delle contrazioni coll’ elettricità cos mune e atmosferica-procellosa come prodotta da una pore zione della stessa elettricità diffusa nell’ atmosfera, e la quale viene quindi ad eccitare l'animale, 2 la causa delle contrazioni senza scintille o armature metalliche, ma col solo contatto delle parti annnali 0 con un solo metallo, come dovendosi assegnare all’elettricità animale, e 3. la causa delle contrazioni impicgandosi armature metalliche eterogenee, o metalli e carbone, come derivata dall’ elet= tricità metallica in cui può avere ancora qualche influen- za l'elettricità animale. Osserva però saviamente l’autore che si dovrebbe prosegnire sempre ad Acta fatti prima di pensare a stabilire teorie . Circa la natura del fluido metallico, vii è di parere the non sìa una cosa diversa dell’ elettricità comune, © piuttosto che 1’ elettricità metallica e la comune altro non sono che la materia del fuoco moditicata da cause a noi Ssconesciute , Termineremo questa idea dell'opera del degno professo= ve Catanese, col fare riflettere che se all'Italia devesi 1° im» portante scoperta del Galvanismo e le varie Elettricità, all’ Italia conviene coltivare con assiduità questo ramo interessante di Fisica, e se alla Sicilia che ne fa parte dovremo nuove esperienze, scoverte e teorie sopra il me» desimo , ciò servirà a recare nuovo lustro sopra la nostrà Isola: accingetevi danque Fisici e Chimici a seguire le dotte norme che viene di additarvi il benemerito Professo= ze ed a procacciarvi una parte della gloria dovutagli y non ehe ai suoi dotti predecessori. rara tr 9% e. N. B. L'împegno che abbiamo avuto di servire gli Amici che ci hanno favorito l'anzidetti meritevoli sage1 ei ed opere ci ha fatto preferire le loro produzioni alle no- stre proprie , abbiamo perciò dovuto posporre il 2. nu» mero della Materia Medica e il 3, num. del Dicefilo; ma questi saggi saranno debitamente inseriti ad un epoca, ventura e forse nel prossimo foglio. Ac ARL EI Re se n / UMBRO SiCO LE SCE ERI SIEPI NI IRIS RI TETI VS AGRICOLTURA E) a Fine della Nomenclatura degl’ Innesti del Sig. Thouin« Terza Sezione. Innesti a gemma. Carattere essenziale. Occhio, bottone o gemma por- tati sopra un pezzo di scorza e trasferiti in un altro luogo o sopra un: altro individuo + I. Seria. Innesti a scudetto. 77. I. Tillet. — I. con un pezzo di scorza senza; occhio. 78. I. Zenofonte.— I. con un pezzo di scorza pro- visto d’un occhio e posto in un buco della stessa lar= ghezza» 79. LL Poederlè. — I. con un pezzo di scorza spro= visto di legno. 80. I. Lenormand. — I. con un pezzo di Scorza sotto il quale si trova uno strato d’ alburno . 81. I. Sicklair. — I. sopra le radiche ed a occhio. 82. I. Jouette. — I. col taglio della cima dell’In- Restato , per fare crescere subito la gemma. 83. I. Vitri. — I. con una gemma, la quale non deve produrre che l’anno seguente. 84. I. Mastel. — I. col mezzo di un pezzo di scor= za di forma rotonda, ovale o angolosa è nel inezzo del quale vi è un occhio a legno. m 2 1200 85. I. Descemet. == T. duplice o triplice sopra il medesimo Innestato . A 86. I Schmnerwoogth. — I. coll’incisione fatta al- la rovescia del modo solito. x 87. I. Knoor. — I. coll’ occhio rivolto verso la terra + 88. I. Jansein. — I. di diverse varietà sopra il medesimo albero. 89. I. Duroy. — I. fatto successivamente sopra la stesso albero, con gli scudetti somministrati dal suo ul- timo germoglio. go. I. Lambert. — I. composto di quello a scuse deito, a squarcio e per avvicinamento . gr. I. Magneville. — I. con una doppia incisione in forma di travicello rotto al di sopra. 92. I. Sintard. — I. coperto con un pezzo della. scorza di un altro albero. : A 93. I. Nebuloso. — I. di piante legnose o Arbus sti sopra le radiche di piante perenni. l 94. I. Liebaut. — I. di specie dello stesso genere, o della stessa famiglia, i quali differiscono per la durata del fogliame o l’epoche del movimento del Suechio . 95. I. Bonnet: — I. a modo di scudetto tra il lesno o la scorza, di semenze o. dei loro embrioni sepa- rati dai cotiledoni. II. Seria. IT. ad Anello o Gilindro. 96. I. Jefferson. — I. a succhio discendente ed a occhio chiuso, senza tagliare la cima dell’ innestato. 97. I. Carver. — |. pel mezzo di un anell. di scorza reciso ad un albero e posto ad un altro, e colta= glio della cima dell’ Innestato al di sopra dell’ innesto . 98. I Pan. — T. ad occhio chiuso eol taglio della cima . 99. T. Fauno. — T. con molti occhi alterni , e col taglio della cima della parte innestata. ITA Sete rn s 10% \ CHIMICA. Epitome dei cambiamenti proposti nella Nomenclatu= ra chinucu, dal Sign. Brugnatelli . ll Profess. Brugnatelli propose pochi anni fà alcunì cambiamenti nella chimica nomenelatura; egli crede che per renderla uniforme , bisogna adoperarvi soltanto nomi derivati dal greco: questo principio benchè falso in se 4 giacchè i nomi derivati dal latino o altre lingue sono ugualmente buoni, quando non sono ne falsi, ne equi+ voei, ne barbari, ne composti di lingue diverse, ha nono- stante prodotto qualche felice risultato. I cambiamenti di Brugnatelli hanno cagionato varie opinioni, molti chimici italiani le hanno però ricevute; ma quasi nessu- no finora in Francia ne in Inghilterra . Ecco i princi» pali: r. Il Sign. B. ha cambiato il nome di Calorico ( vo= ce italiana ) in Termico derivato dalla parola greca Cae lore. ‘ 2. Egli ha mutato Idrogeno in Zlogogeno cioè gene» ratore di fiamme, poichè io considera come il principio dell’ inbamabilità, mentre non é ne il solo ne il princie pale produttore dell'acqua. 3. Ed Azoto in Septono cioè putrido , giacchè pro= dusce la putreseenza e non é il solo ad ammazzare gli animali: Fowrcroy aveva già proposto di chiamarlo Al= caligino , ed alcuni altri chimici Nitrogeno . 4. Egli. propone di cambiare Acido in Ossico derivato dal Greco Oxys Acido. 5. Egli vuole chiamare | Aria pura 7ermossigeno4 giacchè l'ossigeno isolato ha diverse qualità «© produ e «f- fetti diversi, mentre nell arta pura viene unito al Ca- Torico . 6. Ed it fluido elettrico Ossielettrico, considerando lo come unito all’ossigeno e come un ‘acido molto po- tente. 7. Vuole nominare l’ acido pirolegnoso Ostiele», e l’ acido pirotartaroso Ossieleo tariaroso, cio- hè significa Acido oleoso:i nomi pirolegnoso e pirotartaroso sono for 1092 mati dalla parola greca Fuoco unita. ad una parola di lingua volgare; ma l'esattezza dela nomenclatura tecni- ca non permette che si usino voci di lingue diverse, e non sono questi Acidi ì soli che si estraggono col fuoco, 8. Ed il Muriaio ossigenato Ossimuriato termossige— nato , perchè l’ acido moriatico distillato sopra il termos- esido di manganese si sopracarica di termossigeno mon di ossigeno, 9. L° Olio epireumatieo si dovrà chiamare Epireleo volatile; la prima di queste parole significa Sopra-olio. Raguaglio delle principali scoperte chimiche del Sign. Cav. Humphrey Davy. Îl Sign. Davy posto adesso dalle sne scoverte al pri- ino rango frà i chimici inglesi, era un dì un giovane medico sconosciuto, senza protettori e senza fortuna , es- sendo stato ammesso da un eminente medico per assi- stente nel sub stabilimento per curare le malattie del petto col mezzo dei gasi:ivi si sviluppò il suo genio per la chimica; andò poco dopo in Londra, vi trovò degli apprezzatori del suo merito 4 fù protetto ed abilitato a fare le importanti esperienze ed osservazioni le quali lo condussero alle sue maravigliose scoperte. L’ Inghilterra e |’ Europa tutta gli hanno applaudito, la sua patria l'ha colmato di onorì; Pegli è ora professore di chimica della R. Institnzione , ed'il Re l’ba ultimamente onorato del titolo di Cavaliere» Le sue prime scoverte riguardano gli alcalì fissi, e le seguenti le terre tutte, le quali egli è giunto a de- comporre pel mezzo del Galvanismo ; egli hà provato in dubitatamente che sono soltanto ©ssidi metallici, ne ha formati diversi amalgami ed è già giunto a fondere al- cune frà esse particolarmente la Calce pel mezzo della compres sione e lo spoglio del suo Acido carbonico. Ecco i nomi ch’ egli hà dato alle basi metalliche o metalli di queste sostanze « 10% Base della Potassa.Potassium in Ttal. Potassio. Della Soda — Sodiuui Sodio . D.il'Ammoniaco Ammoniuit ——= Ammonio a Della Calce -—- Calciun —. Calceo. Dilla Barite Bariuit ——— Baritio . Della Stronziana Stroniiwn - Stronzianio 4 D.ila Magnesia — Iugnesivin Magnesio » Dell’ Alumnine — Alumiun ———— Alumio. Della Silice —— Silicium -——— Silicio 4 Dell’ Ittria Della Zircona — Zirconium —— Zirconio . Dilla Gliucine — Gluciniwun ——> Glucinio . Il Sign. Davy ha inoltre giudicato che l’ Idrogeno ed ;l Nitrogeno sono metallici gasi. L’° ardito genio di Lavoisier aveva più di 20 anni prima , previste queste scoverte ed il Sign. Kerr il sno traduttore và ancora in= oltre coat frà i metalli oltre l’ Idrogeno, e V Azo- to; il Carbone, il Zolfo, ed il Fosforo; ma queste sup= posizioni mancano luitavia di una prova positiva. L' ultime scoverte di questo gran Chimico sono so= pra ì gasì; egli hà provato che ni gaso ossimuriato è in= decomponibile , e non contiene ossigeno, lo considerà per= ciò come una sostanza semplice salla quale impone il no- me di Euchlorine : hà ottenuto un nuovo gas dalli sali nominati iperossimuriati, sopra il mercurio, con un Acis do debole e con un calore moderato, il quale è compo- sto d’ ossigeno e d’ Euchlorine. L° Acido ossimuriatico è pure indecomponibile ; ma l’ Acido muriatico pare com= posto d’ Acido ossigenato e d’ Idrogeno. L’ Acido ossimu- riatico forma col Fosa ec Ammonia dei Corpi solidi ed infusibili, benchè siano tuiti da per se sostanze vola- tili o gasose. Alcune sue ultime esperienze l’ hanno con vinto che l’ Ammonia è una combinazione d’ Idrogeno e Nitrogeno . ‘Questo celebre Chimico, viene di pubblicare (1 ans mo scorso 1813 ) due importanti opere : ; 1. Elementi di Filosofia Chimica, 2. Elementi ò Lezioni di Chimica agricolturale , serif= to a richiesta della R. Deputazione d’ Agricoltura. Ques Viiriwin ———— Itirio . 4604 ste lezioni îrattano del potere gemerale della mategia, Ta une influisce nella vegetazione, dell’ organizzazione del e piante, della constituzione chimica degli organi doro , de lle sostanze che racchiudono, dei Suoli” e le loro” parti constituenti , della natura e constituzione dell'atmosfera, deì Concimi d’ origine vegetabile, animale o minerale , dell’ ameliorazione SHENE terre per abbruciamenti, isriga-. zioni, maggesi, rotazioni di colture e pascoli, e di pa- recchj altri soggetti d’ agricoltura connessi colla chimica. Tn Appendice contiene un ragguaglio del resultato degli esperimenti sopra il prodotto e le qualità nntritive dî varie gramigne ed altre erbe adoperate per nutrimento del Bestiame » METEOROLOGIA, Osservazioni sopra ‘la pioggia terrosa di Marzo 1815 ed analisi di quella del 1803, del Sign. D. Gioacchino Arrosto. Nel fa per tutti del 1814. Ù In Messina il giorno 14 Marzo 1813 verso le ore 17 d’ Italia col termometro di Reaumur a gr. 14. e col barometro a pollici 27. 5. soffiando un vento tra Levan- te e Scirocco si è osservata, dalla parte del detto punto dell’ Orizonte , l'aria attenebrarsi di una caligine, che di mano in mano andossi rendendo sì folta, che impedì quasi totalmente 1 raggi della luce di poter giungere a moi; e la fiamma dei lumi, che fummo costretti di ac- cendere, sì vide poco sfavillante , e di un colore quasi gialletto, causato dalla caligine , ossia nebbia di cui n° era ingombrata tutta ]' atmosfera. Nella durata di tale PI LS che riempì dì terrore e di spavento quasi tut- ti gli abitanti, caddero dì quando in quando delle grose se ‘goccie d’ acqua , che lasciavano Ja macchia di un, gial« To rosso, ch'era il prodotto ‘di una polvere marnosa fer= ruginosa , che in esse sì conteneva, consimile a quella , che il giorno 5 Marzo 1803 si osservò cadere in Mssina di unita alla pioggia ge che si estese al di la di Cataniag 105 yicuoprendo uno spazio di terreno di 180.. e più miglia quauie . Perlocche noi giudivhiamo opportuno il quì tra- scrivere l analisi chimica dell''accennata marna inserita nel fuglio di Letieraiura , Scienze s Arti e Cominercio di Aiessina 1805. num. 11. fol. 41. essendochè si è trova- ta la siessa dell’ intutto corrispondente al prodotto del fenomeno di cui parliamo. sy Sciolta ( la riferita marna ) nell’ acido muriatico non lasciò sedimento alcuno. Una parte di detta soluzio- ne saggiata con della tintura e polvere di galla, ci die- de un colore violetto carico, segno evidente di un ossì=- do di ferro; locchè fu confermato dal prussiato di calce e da quello di potassa , avendone versato nell’ acqua in cui sì era posia un’ altra porzione del sudetto liquore, essa si colorì di un blù azzurro bellissimo °° 33 L’ acido ossalico versato poi nella soluzione di det- ta terra diede un quantitativo precipitato di terra calca- rea. ll muriato di barite versato nella detta soluzione mon diede segno alcuno di precipitato, ed in conseguen- za non vi si trovò atomo di acido sulfurico ne libero ne combinato in detta. “ sy Finalmente nel liquore rimasto dalla precipitazio- ne dell’ ossalato di calce, si è versato dell’ ammoniaca pura, e non dimostrò segno di precipitato magnesiano , come neppure lo diede l’acqua di calce. La potassa però diede un poco di precipitato di alumine, “ s» Sembra dunque non avere l’ origine detta terra da volcanica eruzione, giacchè ella era una vera mar- na composta per la maggior parte di terra calcarea, di un poco di alumina e colatia dall’ossido giallo arancino di ferro; marna che trovasi nell’ Africa su le coste della Barbaria e neli’ Egitto, e forse anche nella Soria. Or però crediamo di poter assicurarce i. nostri letto= ri, che un tanto allarmante fenomeno, che si estese per quasi tutta la superficie della Sicilia, e che ebbe la due | rata di circa ore sette, fu cagionato da alcuni degli ura- cani, a cui vanno soggette le coste dell’ Africa, non pao- tendoci persuadere altrimenti, dietro la. perfeita. simili- tudine .de’ risultati analittici y che si hanno ottenuto n 1085 dalle terre delle eoste della Barbaria, e dell' Egitto, quas lì fortunatamente sono capitate in nostro potere. N. B. L’ anzidetto saggio servirà di supplemento al le due relazioni del fenomeno, inserite nel nostro primo numero , e supplisce in qualche modo al nostro desiùerio d’ analizzarsi la terrà caduta; ima lascia largo campo @ speculazioni fisiche , forse potremino un dì viprenderne il soggetto. L'E GIS £-2°P ON Seguito della Descrizione delle Carcerì di Filadelfia » Si lascia agli inspettori delle Carceri la libertà di scegliere 1’ epoca della detenzione solitaria; ma sogliono quasi sempre farla seguire alla convinzione e condanna y pirchè la parte la più rigorosa della sentenza deve in giu- stizia seguirne la pronunzia, perchè in questo abandono totale, il convinto e più facilmente condotto a riflettere sopra i suoi falli, e hnalmente perchè il cambiamento assoluto di nutrimento e la totale privazione dì liquora fermentati e spirituosi, rinnova intieramente il suo san- gue , lo dolcifica e lo rinfresca, ammollisce la sua ani- ma e la dispone alla dolcezza , la quale produce il penti- mento. GÌ° Inspettori hanno gran fede alla sicurezza di que- sta osservazione , e calcolano il regime dietetico dei pii- gionieri al numero dei mezzi che cOntribafscano più ‘0- îentemente al loro eméndamento, cel canubiare le loro idee e le loro disposizioni . __..,I Convinti la cui sentenza non stabilisce la clansa della detenzione solitaria, sono posti al loro arrivo con gli altri; gli sì dà un vestito comune a tutti i prigio- nieri : sono informati dei regolamenti - dele Carceri, ed interrogati sopra il lavoro che sono capaci o nell’intene zione di fare. _ It Contestabile che conduce un nuovo carcerato ri mette agl' iuspettori un conto succinto del suo delitto 3 107 delle circostanze che possono aggravarlo o attenmarlo, dî quello del suo processo, delle colpe o delitti dei quali sartbbe stato anteriormente accusato, finalmente del suo cararattere conosciuto nell’epoche pyecedenti di sua vita, Questo conto spedito dalla corte di giustizia che ha dato il giudizio, pone gl’inspettori in istato di formarsi um opinione del prigioniere , € delle cure più o meno vigie darti che convien averne. Il lavoro che gli s° impone è proporzionato alle sue forze ed alla sua capacità . Vi sono nello stabilim:nto dei telari di tessitori, degli strumenti di falegnami , del l: botteghe di calzolari e sartori. 1 convinti di queste professioni vi si possono occupare; Gli altri sono impie- gati a segare del marmo, a pulirlo, a macinare del ges= so, a cardeggiare la lana, il lino etc. G1 inspettori vene gono di agginngere a questi lavori una manifatiura di chiodi, suscettibile d’ impiegare molte persone e di um gran profitto. I più deboli, e meno capaci nettano la lana, il crino, la stuppa. Ugnuno è pagato a tenore del suo lavoro. Il prezzo si fà dal carceriere colle perso- ne della città in presenza del convinto. Egli deve paga- re il suo nutrimento , la sua parte del Riantenimento della. casa e la locazione degli strumenti . Questo prezzo che segue necessariamente quello delle veltovaglie, viene fissato ‘dagl’ inspettori quattro volte l’anno, egli è oggi di 15. solidi ( 36. grani ) e } uomo il più vecth09 non lavorando che a nettare stuppa può guadagnare 22. sol- di ( 52. grani ), vi sono però uomini che guadagnano più di un Pezzo ( 12, tarì ) al giorno. Inoltre delie anzidette spese , ì convinti devono an- cora rimborsare le spese del loro processo , e restituire il valore degli effetti dirubati: Lo Stato gli fa 1° avanzo della somma necessaria per questo ultimo oggetto. e sl rimborsa col prodotto del loro lavoro, Tn non le sia dalle loro famiglie o amici. { Sarà continuato . } 408 rn m=e«e@-E.E----i..- i MISCELLANEA. $eguito del Quadro della Letterarura Siciliana nel principio di questo secolu , 0 dal 1800 al 1812. 6. Opere di Matematica , Geometria e Calcolo . 46. Formula Ecumenica per ritrovare tutte le radici di qualunque equazione del Cap. Pasquale Navarro. Mes- sina 1805. 1 tomo. i 47. L’ Aritmetica e la Geometria in compendio di D. Giuseppe felico Stagno. Messina 1806. 2 tomi in 4. ed un'3. di tavole in fol. La stessa opera o raccolta di abbreviazioni di calcoli numerici e di geometria piana e solida, con l'aggiunta di una dissertazione sopra 1’ equa= zionì cubiche ed il caso inreducibile dell’ Ab. Jaci 1817. | 48. Dissertazione sopra la resoluzione dell’ equazioni cubiche e su la formula ecumenica per disciogliere tutte Y equazioni algebriche dell’ Ab. Ant. Jaci. Messina 1806. I tomo. 49. Repliche su la risposta data dal P. D. Luigi di Gennaro all’ analitica obiezione contro il preteso sciogli mento del nodo deliaco dal medesimo escogitato e rep.i- che di D. Gius. fel. Stagno alla precedente risposta. Mes» sina 1804. 1 tomo. 5o. Dissertazione matematica del Cav. Stagno sopra Ja pretesa soluzione del nodo deliaco del P. Luigi di Gen- paro. Palermo 1811. 2. ediz. 1. tomo. 51. Instruzione sopra il nnovo codice Metrico-siculo coa una tavola di riduzione. Palermo” 1811. 52. Relazione del rapporto tra i pesi e le misure usate in Messina pria di Gennaro 1811 e quelli della nuo- va legge del Deput. geometra D. D. Carmelo Lafarina Messina 1831. 109 g. @pere Storiche , Politiche e -Biografiche. 53. Orazione funebre per l° Archiduchessa d’ Austria Maria Clementina , principissa ereditaria delle due Sici= lie di D. Francesco Nascè + Palermo 1804. 54. Encomio funebre della medesima del Can. de Cosmis. Palermo 1804. 55. Memorie di Federigo Gravina de’ Principî di Mon= tevago, ammiraglio di Spi gna , del Princ. di Torremuz= za. Palermo rato 1 tomo. 56. Istoria segreta del gabinetto di Bonaparte, tra- duzione dall’ inglese del Sign. Golusmith . velino 18110 I tomo. DT: Enenpenitio della Storia di Sicilia dell’ AL. d’ An= gelo. Palermo 1812. 58. Elogio di Vincenzo’ Vanni, fondatore della Bi- blioteca del Senato, dell’ Ab. D Aagelo. Palermo ‘1809. 59. Considerazioni sull’ Istoria di Sicilia dai tempi normanni sino al presente, del Can. Rosario di Gregorio Palermo 1804. &c. 4 tomi. — Ottimo ma incompito la- voro di un egregio scrittore la cui perdita deploriameo. 60. Annali della Città di Messina di Cajo Domenica Gallo, il tomo 3. Messina 1804. in fol. 61. Relazione della venuta e dimora in Messina di Ferdinando III. del P. priore D. Gregorio Cianciolo . Mes- sina 1806. fol. 62. Note Storiche critiche alla Sicilia sacra dell’ Ab. Rocco Pirro e particolarmente intorno alla notizia secon- da per la chiesa di Messina, scritte dal Pad. D. Gregorio Cianciolo. Messina 1811. 63. L'Inghilterra e la Francia ovvero il contraposto» estratto da un’ opera di un americano ultimamente stame pata in Filadelfia, traduzione dall'inglese di John Engles. Messina 1810. 64. Lirtera sul genio e descrizione del Governo fran cese, con un prospetto delle tasse dell’ Impero di Francia da un americano tradotta dall’ originale inglese dali’ Ab. * Di Benedetto Chiavetta. M.ssina i 65. Osservazioni critico-teologiche ‘del P. Carlo Gia 4£0 cinto di G. M. carm. se. sul paragrafo; Bonaparte altera mando &c. della dissertazione piliica del Sign. ‘Vittorio Barzoni. Messina 1812. 66. Storia civile di Sicilia del Pad. Evangelista di Blasi. Palermo 1811. 2. tomi. — Ottima Storia della mostra Isola, alla quale reca però diffetto una nojosa pro- lissità ; sì continua quest’ Optra , nonostante che ce ne sia stato tolto lo stimabile autore. 67. Elogio di Maurolico di Mvssina, dell'Abate Sci- SPleo 1809. 68. Elogio funebre del Cav. Fortinguerra, del Pad. Michelangelo Monti. Palermo 1811. 69. Prospetto dello Stato politico dell’ Europa nel 1805. e 1806. Palerino 1806. “70. Ragionamento istorico sopra le colonie trojane in Sicilia, i Pietro Longo. Palermo 1810. 1. tomo «on una tavola. ( sara continuato }» Invenzioni e Scoverte straniere » Chimìca . 1. Il celebre Sign. Brugnatelli è giunto @ decomporre il Carbonio o Carbone puro sinora riguardate come una sostanza semplice, e ha rinvenuto che sia com- posto di Ammoniaco ed Azoto o Scptono; bisogna con- fessare che le scoperte della moderna chimica sono vera- mente sorprendenti. Articolo comunicato dal Sign. Cap. FEO . In Inghilterra si prosiegue a fare delle maravi> glio scoperte chimiche ; ecco le ultime che ci sono giun- ti Si è decomposto l’ Azoto; ma non vengono nominati î suol componeuti . 3. L° Amido contiene del Zucchero. 4. Il Cromio è stato ritrovato nella Glorite.+ 5. Si è scoperto una nuova sostanua metallica , alla quale si è data il nome di Niccolanum . 6. Si è ricavato dall’ Olmo e dai Funghi, due nuo- ve sostanze analoghe al 7annino, e le quali sono state no- minate Ulmin e Fungin, in italiano Ulmino e Fungino » FIT . Fin’oggi sì credeva che la Cera era prodotta dal Sie degli stami de’ hori alterato nel corpo delle Api; na oBsidì” fù provato , pel mezzo d° esperienze dirette e pusilive , che questa sostanza è uno de’ principj compo- nenti del Zucchero , e che le Api trasformano perciò il Mele in Cera nel foro stomaco. Questa bella scoperta è stàta fatta in Francia ‘d è dovuta al figlio di Hubert, quello che hà fatto conoscere compitamente i costmmni di questi preziosi Insetti. dArchilettuta . Si è inventato in Inghilterra e negli Stati uniti dì America 4 una nuova maniera di Monta ite re i Ponti, la quale ha il vantaggio di cagionare una notabile minorazione di spesa è colla quale sì possono fa- re gli archi di una lunghezza almeno doppia del solito ; consiste nell’ appoggiare Sil ponte ad una, due o più co- pie paralelle di catene di ferro, le quali fanno per il pro= prio peso un arco concavo, le DEAR sì appoggiano a dei pilastri stabili fabbricati sopra il terreno o dentro il let= to dei fiumi : di distanza in distanza delle catene di fer= ro legate alle due Catene paralelle, pendono da queste in paraboli o ellisi disuguali è sopra il loro fondo si situano delle forti travi e sopra di queste si construisce in le= gname o fabbrica la via del ponte. Molti ponti sono sta» î fatti soprà questo modello, essi sono forti e durevoli al pari di quelli fabbricati sopra archi di pietra - Arte del Saponaro. Si viene di scoprire in un luo= go d° Europa un nuovo mode di fare il Sapone molle 0 duro con la minorazione di quisi un terzo della spesa, e con aggiungervi una materia vile, la quale lo rende an- cora di mnisdhior qualità, cosicchè il Sapone che costa a- desso per farsi onze tre circa il cantaro, venirebbe a co- stare poco più di onze due: Chiunque vorrà adoperare in Sicilia quest’ utile metodo, potrà ricorrere all’ editore di questo giornale, il quale sarà pronto a eomunicar gliene il processo a ragionevoli patti 232 Invenzione Siciliana « Tipografia . Due ingegnosi Siciliani , 11 Sign. li Po- mi ed il Sign. Interollo sono giunti quasi nell’ istesso tempo , circa il 1811, e senza ammaestramento a forma- re ognuno i punzoni di un Carattere: la gran penuria di caratteri, l’eccessivo prezzo di quelli d’ Inghilterra , spinse il loro genio, ed essi ebbero la gloria di avere i primi in Sicilia riuscito a tale impresa: oggidì essi han» no ognuno siabilito una fonderia di caratteri, che prin- cipia a provvedere ì bisogni de’ nostri stampatori, mag= giormente accresciuti dopo la liberta della stampa + Obituario + La Francia ha, perso l’anno scorso il suo famoso Poe- ta Sign. Delille, autore delle Georgiche francesi, dei poemi. dei Giardini e dell’imaginazione, traduttore di Virgilio &c. ed il quale erasi a giusto titolo acquistato il nome del Virgilio Francese. AVVISI + L° Avvocato Gio. Batt. Nicolosi pubblicherà fra bre- ve un Catechismo morale e politico della Constituzione di Sicilia. L'Opera storica del Sign. Cav. Inguagiato sarà da noi analizzata nel venturo numero . Per maggiormente illustrare questo Giornale abbiamo prefisso di giungere un Incisione a quasi ogni numero , senza perciò crescerne il prezzo. ° 741° PHYLLEPIDUM. Yuercsum. cli nn — App riniza indeed io dr aa s 5; % ii È i Ds 33: “ A 5% È i va i Ure, 44% PI TA si S i ) ‘ Dn 4 ì v ù ERRE A dl" è y î Pa î È ih i 4 1 LI \ 4 i ar î R; ’ a, HI Bho È È “ È % 1; 4 È gr ) VE 07, i STRO Spa MA Bit Pe CREDI ù È. A , i i) ’ 1 di Le A y "I VA } a Lu ti A A , è - é min nda MUC VIMUAAI LI i arr AE LI, ‘SPECCHIO DELLE SCIENZE (0) CIORNALE -ENCICLOPEDICO: BI SICILIA, È iii ideiloi ate act ine n i d-———— comasirmoempsa= —————€m@ TOM. I. 1. APRILE 1814. NUM. IV. race ri "11 rt @—@1@È@IIIU (UO ——@—e i@ o a =——cu SAGGI ORIGINALE, BOTANICA. ‘Ordini Eltrologici o Definizioni degli Ordini della prime Classe «delle Piante , L° Eltrogynia . Chi Classe î cui caratteri sono definîti nel 2. nu mero pag. 54, è la più numerosa in generi, specie, ed anomalie fra tutte-le :mie-classi niaturali di ‘Piante ; .si- mile in ciò alla classe degli Insetti trà ‘gli Animali , loc- ehè la rende difficilissima ad ordinarsi e studiaisi. Fu ‘nonostante da me divisa naturalmente in 3 soito-classi, e 15 Ordini, ‘ognuno de’ quali contiene più famiglie : ec- cone l’ enumerazione e le definizioni. I. Sotto-Classe. POLYGYNIA. Car. positivi, Ova rio moltiplice stami sciolti. Car. negativi, fiori nai stro- bilacei, frutti mai leguminosi . Car. eccettivi .Ovario sem ‘plice ‘in alcuni -fiori cogli stami peristomici e frutti mo nospermi o con i petali bilabiati. 1. Ordine. RHODANTHIA. Stami peristomici, an= tere inadnate. Esempj, Generi Rosa s Rubus, Spirea, Agri< monia . 2. Ordine. PERIMESIA. Stami ipogini o perigini o dif basillari, antere inadnate. Es. Gen. Sedum, Coriaria ;, Menispermum, Annona . 3. Ord. ADNANTHERTA. Stami ipogini quasi sem- pre numerosi, antere adnate ai filamenti. Es. Gen. Ma- gnolia, Ranunculus, Aguilegia , Caltha , Illicium. II. Sotto-Glasse. ELTRANDRIA. Car. pos. Ovario semplice , stami sciolti. Car. neg. Corolla mai peripetala ne frutto mai leguminoso, petali mai bilabiati &c. Car. ecc. Ovario moltiplice in alcuni, fiori strobilacei., stami, uniti in alcuni fiori diclini carpococci. 1. Sopra-Qrdine. ISARINIA. Stami in numero re- golare, o fiori sinforati ed asantini. 4. Ord. AXANTHIA. Fiori sinforati asantini apetalî diclini, spesso un lepido invece di perigono, frutto. quasi sempre monospermo. Es. Gen. Pinus, Salix , Fagus, Be- tula, Piper, Moruss Ficus, Xanthium. 5. Ord. MONOSPERMIA . Stami regolari, alternati, alcune volte epiglossi , frutto monosp. Es. Gen. Amyris, Protea, Daphne s. Luurus, Celtis, Chenopodium , Poly= gonum, Amaranthus . 6. Ord. PLYRONTIA . Stami regolari, opposti ai pe- tali o al loro posto. Es. Gen. &hamnus, Lawsonia y Ber= beris, Vitis. 7. Ord. ISANDRIA. Stami regolari; alternati, mai epiglossi, frutto polispermo. Es. Gen. Ruta, Lythrum, Rhexia s. Dionea , Viola . 2. Sopra-Ordine. HETERINIA. Stami in numero. ir- regolare, fiori mai sinforati nè asantini. 8. Ord. STYRIDIA. Stami tetradinami, stimma uni- co, frutto. siliquoso. Es. Drabda,. Myagrum,s Alyssun ; Brassica, Sisymbrium . g. Ord. MONOSTIMIA. Stimma unico, stami quasi sempre poliandri , frutto quasi mai siliquoso . Es. Gen. Cleo- ma, Capparis, Actea s Papaver , Cistiss s Tilia , Amygdalus è ro. Ord. POLISTIMIA. Stimmi moltiplici. £s. Gen. Sapindus, Dianthus s Drosera; Poriulaca > Euphorbia » Hypertcum . III. Sotto-Classe. SYMPHANDRIA. Car. pos. Stami taniti Ovario semplice, alcune volte la corolla peripetalas 115 o il frutto lesttminoso. Car. meg. fiori mai ‘strobilacei, ne carpococci. Car. ecc. Ovario moltiplice in alcuni fio- ri a stanrì colonnari o frutto legnminoso , starti sciolti per lo più elle corolle peripetale. 1. Sopra-Ordine. POLYSTIA . Stili o stimmi moltipli- ci, corolla mai papilionacea ne peripetala , frutto mai le- guminoso . ‘tr, Ord. ADELPHIDIA. Stami in numero regolare, Es.Gen. Tamarix., Linum Geranium,, Oxaliss Passiflora.» ‘12, Ord. OMOPLITIA. Stami in numero irregolari ‘quasi sempre poliandri e colonnari. Es. Gen. Malva, Ma- lope, Gossypium,s Hibiscus, Sita . 2. Sopra-Ordine. MONISTIA . Stimma unico, corolla spesso papilionacea o peripetala, o frutto leguminoso. 13. Ord. PERIMONIA . Corolla ne papilionacea ne peripetala , frutto mai leguminoso. Es. Ger. Melia, Bal- samina, Fumaria.; Celosia 14. Ord, GYTEANTHIA . Corolla papilionacea, o frut- to leguminoso. Es. Gen. Mimosa, Cassia, Trifolium:s Pisum . 15. Ord. PERITALIA. Corolla peripetala ma non staminifera , frutto mai leguminoso . Es. Gen. Erica , Rho- dora, Nyctago, Flumbago . a rn) Seguito del Neogenito Esotico. 6. Gen. BONANNIA. Cal. 5phyllus, Cor. Spetala, Discus glandulosus; Stam. 8. epidisc. villosa, Ov. trique- trum, Styl. 1. cylindr. stigma 1. obtusum. Caps. carno- sa 3loc. 3valv. apice dehiscens, localis monosp. Sem. aril= lo appendiculatis. Arb. fol. pinnatis , oppositis , flor. ra= cemosis , axillaris bracteatis. - Oss. Questo genere. hà gran somiglianza col genere Cupania., il quale però ne differisce dal suo stilo trifido e stima triplice; gli ho per ciò dato il nome di Borannia in onore di Antonino Bo- nanni Gervasi, discepolo ed. illastratore del P. Cupani, € del P. Filippo Bonanni Gesuita, autore di una Conchio» Ou 110 logia. Il sno posto nel mio Metodo naturale è neî'g. ord: della prima classe, famiglia Oligaria , sotto famiglia Octa- rinia, vicino ai. generi Hypelate, Valentinia , ed Eystathes » Bonaunia nitida. Foliolis ovato-lanceolatis. integer= rimis nitidis venatis, racemis simpl. multift. bracteis lan-. ceolat. persist.— Oss. Nativo delta Guinea. in Africa, @ di là trasportato nelle Isole Antille , fù. descritto sotto il. mome Africano di Akee nella Storia delle Indie oeciden- tali di Bryan Edwards. È un albero alto 50 piedi, i suoi fiori sono piccoli e bianchi, i suoi frutti sono. coloriti. e- della grossezza d’ un uovo. 7. G. GEANTHUS. Perigonus simptex coloratus, ine fnndibul, tubus longus, limbus patens 6partitus, 3° sub- intern. subminoribusque Stam. 3. inser. ad lacin. interne fl. filif. anth. versatiles. Ov. adberens, Styl. 3°, longiss. Jlif. stigm. snbtrident. lor solit. radical.:, frondesc. iste- rantha.— Oss. Monocotile, appartiene alla 5. classe Am- giogynia , 2. sotto classe Gynosinia , 6. ordine Iriditia , famiglia Crocodia, e vicino del genere Crocus dal: quale mon si differisce che per avere 3 stili in vece d’ uno, qua- le carattere gli dà una certa somiglianza. col: genere Col- chicum . It suo nome significa Fiore di terra, Geanthus autumnalis. Flor. solitarius radic. erectus, laciniis perigonalis lanceolatis, ovatis. — Oss. Ritrovai, questa Pianta fiorita nel mese di Settembre in Pensilva- nia, ma sprovista di foglie: il fiore era grande e. por- porino . 8. G. PSYCHANTHUS. Cal. 5phyllus, foliolis. ine qual. coloratis persistens, Corolia peripetala irregul: tu- bulata, tub. dehiscens, limbus bilabiatus, lab. sup. bi». fidus, lab. inf. appendic. fimbriatus. Stam. 8 inser. ad bas. tub. monadelph. tubnlatis, tub. 8fidus, 8antherif. Ov. liberam, Stylus simpl. stigma uncinatum. Caps 2loc. avalv. 2sp. dissepimento contr. Habit. ib. Polygala . — Oss. Il Tipo di questo genere è il Polygala myrtifolia , L. da, me osservato nell’ Orto Botanico di Palermo; ma forse vi» sì potrà riunire alcnne altre specie dell’ istesso genere na». tive del Capo di Bona Speranza. Il ‘suo Carattere essen-. ziale consiste mella monadelfia tubulosa degli. stami-e. ta. 117. doro inserzione. Il suo nome significa Fiore papilionaceo è. Si dovrà annoverare insieme col Polygala nella 2, CI. Meso- gynia, 2° Sotto-Classe ,, Monidia , 6, Ordine. £2ynorphans thia, e famiglia Psychanthia . g. G. TRICLISPERMA. Cal. S5phyllus, foliolis ineq. Corolla peripetala irreg. iubulata., bilabiata , lab. sup. bi- lob. lobis_ emarginatis , lab. inf. appendic. fimbriatus. Stam. 6. libera, limbus inserta, filanrentis- cuneatis, Ov, libe= rum obovatum, Styl. clavat, stigma erassum. truncatun® subbilabiatum. Caps 2loc. 2valv. 2sp. dissep. contrario , see mina arillata, arillis 3valvis. Herbacea-, folis alt. sempl. semperv. flor. terminal , magnis. — Oss. Appartiene alla stessa famiglia del.genere precedente , e differisce ancora più del Polygala per il numero e scioltezza degli stami.9 oltre la forma dello stimma , semenze arillate &c. Il suo nome deriva da semi con tre valve: la specie che lo con- stituisce è la Polygala paucifolia di Mublenberg, Wilde- mow e Persooir, da. me osservata nell’? America settentrio= nale e che propongo di chiamare Zriclisperma grandiflora + ro. VIVIANIA. Cal. adhercns 4dentatus., Cor. hypo- craterif. limbus 4lobus; Stam. 4. anth. lineares inserto Ov. adherens Stylus filif. stigma biparritum: Drupa 5los cul. Ssperm. Arbuts. fol. oppos. terminalib. fl. axiil: pedunc. bifidis multifloris. — Oss. Questo genere appartiene alla mia 5. classe Eridoginia , sotto-classe Eltranthia, ©Ordine Sphanidia , famiglia Larnospermia , sotto famiglia Pyre- maria insieme con i generi Guettarda , Laugiera , Myoni- ma &c. L° ho dedicato. al-Sign. Viviani botanico genove= se, autore di molte opere. rr. Viviania domingensis, folits subpetiolatis ovatis acutis, integris glabris, pedunculis bifidis 3-7floris, in- termed. flos subsessilis. — Oss. Mi è.stata comunicata dal Sign. Turpin, che la rinvenne nell’ isola d’ Hayti o Sv Domingo nelle Antille : i suoi fiori sono bianchi. 115 DEESD:ACLE I. STAR Fine del Piano de’ Saggi Metafisici del “Sac. D. Giusto Sala di Misilmeri, ) Seconda Parte. Dei Sensi. i } ». Verità .I Sensi della nostra machina sono cinque.s malgrado i sentimenti .di molti eruditi autori che, pres tendono il sesto. 2. 1 Sensi sono :la base ed il ‘principio di tntte le umane cognizioni.» X 3. I Sensi per avere Ja loro forza ed energia., devo» no comunicare collo spirito., giacchè il corpo di sna na» tura è inerte. 4. I Sensi di nostra machina furono con arte dall? autore della Natura constituiti e proporzionati alla natu ra e-situazione, delie cose; se fossero più fini.o .grossola= ni, l'Uomo non-potrebbe ricavare dalle cose quelli usi se vantaggi propri alla sua sussistenza. 5* Essendo sani i Sensi, non possono ingannarci nei propr] dipartimenti » 6. Le-idee delle sensazioni sono ‘più certe ce sincere di quelle provenienti dalla riflessione. i . All’ Olfatto appartengono gli odori. vi AN Udito i suoni. Al Gusto i sapori - 10. Alla Vista i semplici colori, sebbene questo Sen», ‘0 sia neo di grandi usurpazioni . . Gli oggetti esterni alla semplice vista si vedono capo Tila ) 12. Sebbene negli occhi si pingono due imagini, si osserva però unico oggetto . 13. Al Senso del Tatto appartengono tutte 1° altre qualità dei corpi, solidità , estenzione , figura ed altro. 14. La Cognizione delle cose fuori di noi, appartie= ne ai due sensi, Vista e Tatto, contra il sentimento dell’ £b. di Condillac. Queste sono le verità che noi scopriamo, facendo una 119 sgria analisi sulla natura dei nostri Sensi ; la maniera poi come rapportano all’ Anima le sensazioni, come noi ac quistiamo la cognizione delle cose fuori di noi ,sono que- stioni assai oscure ed intrigate. Si dà fine a questa se- conda parte con fare vedere la graade connessione, ar- monia e dipendenza che hanno fra loro tutti i Sensi, non a caso disposte dalla Natura per compirsi il sistema tota» le delle umane cognizioni. Terza Parte. Dell’ Anima + t. Verità.L’uomo dopo che ha osservato l’ opere del- la Natura; passa ad osservare se stesso e la prima verità che da lui sì scuopre , sono i pensieri e l’esistenza. del, proprio spirito . 2. La semplicità conseguenza dei suoi pensieri. 3. La spiritualità della sua Anima . 4. L’ Immortalità come verità di rivelazione non di ragione .. 5. La facoltà di sentire è la prima facoltà. che ei. concepisce nel nostro spirito + 6. Quindi la memoria sì necessaria nello. stato pre- sente, come nella vita futura. . E l’imaginazione considerata in un Uomo che ve= glia ed in un Uomo che dorme. 8. La facoltà di riflettere è quella che raffina i ta» lenti e le nostre cognizioni . g. La facoltà di ragionare è quella che ci rende sus periore agli Animali. 10. La facoltà di volere sì considera sotto due aspet= ti, come madre degli affetti ed appetiti e come quella che spontaneamente si determina all’ azioni. 11. Dei beni, dei mali e della felicità. dell’ Uomo . ‘ 12. La Libertà è una’ verità di sentimento, le sue distinzioni. sono inutili;;;se si considera astrattivamente. € come verità suscettibile di demostrazione , si assogettisce a. délle: maggiori difficoltà» vo aio, | h 13. Lo Stato naturale dell’ Anima è l° essere unità con. il Corpo, il quale è il mezzo per’ cui. si verificano le sensazioni. t20 Se Anima poi sempre pensa, qual'è Ja sua «sede, som’ è la sua unione con il corpo, furono materia di va- rie ipotesi, le quali non sò se-siano state utili o di' dan- no. ad una sincera filosofia. » Quarta. Parte . Dell” Esistenza di: Dio.. 1. Verità. L° Uomo osservando -la Natura-delle .cose concepisce l’idea di una Divinità suprema. 2. Le circostanze che l’ accompagnano, non gli per= mettono di giungervi di lancio, ma dopo qualche. consi« derevole: tempo. 3. La ‘maggior -parte degli Atei sono :di cuorese: Tion di sentimento . 4. Il generale prospetto della Natura prova'1’ esisten= za di. una-Divinità suprema. 5. Diversi argomenti dell’esistenza - di -Dio.. :6. L'istessa ;moltiplicità di tanti Dei ammessa ‘dai Gentili, è una prova dell’esistenza di Dio. “q. Si esamina.quanta forza ha circa questo articolo., 1° aniversale consenso delle nazioni-e se Bayle abbia. det= to bene sopra questo assunto. 8. Le tante false ed universali opinioni che sì sona intruse, non possono snervare la forza di sì. gran pruova. o. Il timore ,' la politica, l'ignoranza nen potereno portare certamente-1’ idea. di Dio nell’ universo . 10. L'idea di Dio non è innata, ma”di acquisto. x1. Gli attributi e divine perfezioni che sono sco verte dalla semplice ragione, senza i lumi della rivela» zione. Quinta Parte. Delle Parole e Linguaggio dell’ Uomo . 1. Verità. L'Uomo constituito in società, colla lo= quela manifesta ai vicini suoi compagni gl’ interni suoi sentimenti . 2. Delle parole, ed a quale oggetto destinate dalla Natura. 3. La moltiplicità di ‘tante regole di ben ragionare y 120 proposte dalla Logica , sono presso che tutte inutili, uni» co è il regolamento , nella eloquenza come si pensa si parla, neHa Filosofia come si parla sì scrive. 4. L’avidità dei Filosofi di volere definire tutto, ‘e troppo condannabile: de cose semplici affatto non possono definirsi, le composte sarebbe megho di nò. Del resto le definizioni non -devonsi mai preinettere,, come tanti pia- mi per norma e ‘regolamento delle dottrine, ma piantarsi all’ ultimo dopo fatta ‘una seria analisi. 5. 'La stretta forma sillogistica ‘è inutiie per tutto, anzi perniciosa giacchè conduce alla falsità. Nel ragio- mare dobbiamo valerci di quella scioltezza ch’è propria del nattirale linguaggio senza mutare e torcere le comu- ne espressioni col vergognoso sagrifizio della verità, co- me soleva farsi nelle private ‘e pubbliche Accademie e conclusioni. & ‘6. L° Uomo nasce ‘con tina vergognosa ‘marca d’igno= ranza, sia per una naturale constituzione,, o per il sno colpevole prevaricamento. E ignorante selvaggio , igno= rante colto., ignorante anche in grembo ad una Reli= gione » m. Necessità di sviluppo, d’educazione y'd’ instruzione e stud]. 1 8. Conclusione colle leggi della critica, e colla novità della critica di se stesso , che consiste nel deprimere le passioni, mascherare I’ amor proprio , e limitare i pregiu> diz] , raffrenare gli scherzi d’imaginazione , fare ‘uso del> la retta ragione e finalmente assoggettire le proprie pro> duzioni ai sentimenti altrui. FARMACIA. Fine del Prospetto del Trattato Elementare di Farmacia ‘di D. Antonino Arrosto. Passerò quindi alla seconda parte della Farmaeia ; cioè al modo di preparare tutti i Corpi e rimedi. P (9) TO Preparare altro non è, se»non mettere i rimedj per. mezzo di scomposizioni. o, di nuove combinazioni delle sostanze, in istato di: essere o più durevoli o più, efficaci o. meno, disgustosi. a. prendersi. Ciò. si conseguisce per mez- zo. degli agenti: questi sono meccanici o chimici. Situe-. vò tra i primi gl’instruwnenti del farmacista ,, cioè le li- me, le raspe, i morta], &c. al cui seguito. darò la spie- cazione delle cifre, pesi. e misure . Fra. î, secondi il, calo= rico ed i reagenti, quali sono o, acquosi, o. spiritosi, © oleosi, o. misti. Parlerò. della. tendenza che hanne ad unirsi con, gli esseri semplici e, composti, quale. tenden- za viene chiamata. affinità . Collocherò in seguito tutte le. operazioni della, far- macia in, due gran. sezioni, cioè, le preparazioni. generali, e le particolari. Dividerò.le prime in:. 1. Preparazioni meccaniche. Parlerò in. questa, divi- sione tra sei capitoli successivi della. lavatura, decanta= zione , filtrazione , triturazione, stiacciamento, e porfiri» zazione », 2. Preparazioni col calorico. Avranno. sette. capitoli 4 ne’ quali si parlerà della. diseccazione ,. ustione ,. detona- zione, liquefazione , calcinazione , sublimazione , e, fusione. 3. Preparazioni coì mestrui e. col: calorico. Otto. ca- pitoli, chie. conteranno ,, l’ evaporazione , cristallizazione , distillazione , digestione , infusione ,, decozione , estrazio= ne, e fermentazione. Le Preparazioni particolari saranno. parimente. divi- se in: i 1. Preparaz. meccaniche . Con. sei capitoli, degli Olj fissi, farine, fecole, conserve, specie e, polveri . 2. Preparaz. coi mestrui . Con- otto. capitoli, cioè. cin- que dei liquidi, che sono le. tinture , i. vini, l’aceti, le mistnre e l’emulsioni; e tre riguardanti, 1 solidi, cioè 1, trocisci, i bocconi e le pillole ., 3. Preparazi coi mestrui ed il calorico. Con. quindi, ci capitoli, cioè sei circa ai liquidi, le tisane, 1° apoze- mi, i brodi, i siroppì, i mieli, e _ gli, ol}; per. infusione ,, e. nove. ai solidi , le, gelatine, lelettuarj,, le, confezioni 4, le pastiglie , 1 saponi , i lenimenti, gh, unguenti, 1. ces. rotti: e gli cmpiastri.. 129 &. Preparaz. col calorico e l’ ossigeno .-Divise in due ‘capitoli degli Acidi e degli Ossidi . Gli Acidi ‘saranno di- visi in minerali; vegetabili ed animali, parlerò delle lo- ‘ro combinazioni-colle sostanze salificabili, 1’ acqua, 1*al- cool ed‘i grassi. Una spiegazione di alcuni termini farmaceutici, ter- ‘minerà queste due gran ‘sezioni + T'ali ‘sono gli errini, le iniezioni, ì lavativi. pel supposti 311 pesa J , i masticator Ta i collirj., l’embrocazioni, ì gargarismi, 1° epittime , le fomentazioni, i cataplasmi.,, i looch],%le pozioni, ‘i :-giu- leppi &c. Sarà finalmente conchiuso tutto questo trattato elementare da un metodo che insegnerà ad ‘analizzare le sostanze ‘solide e le fluide. i «Ecco il iravaglio che ‘io offerisco al pubblico; spero che incontrerà ‘il ‘suo -gradimento . «L’ opera sarà divisa ‘in dué‘tomi in 4. Il ‘suo ‘prezzo sarà «di tarì 12 per i soli ‘associati. ‘L° Associazione essen= ‘do già quasi :compita si và ad incominciare la sua stampa: MEDICINA. Fpitome di una Lettera ‘sull’uso interno del Carbon di Le gno nelle Febbri intermittenti , direttaci dal D. Fran- cesco *Calcagni, Palermo 10. Céimajo! 1814. opuscolo. Il Dott. Calcagni viene di stampare ‘una Lettera a moì diretta sopra 1’ anzidetto assunto e della ‘quale -dare- mo a ‘sua richiesta una compita ‘epitome. Egliî principia con dichiarare che ‘al giovane Natale Maccadino di Calatafimi, allievo ‘in medicina «di molta aspettazione , è dovuto l’ impulso de’ suoi primi ‘sperimen= ti. Egli ‘spinto dallo sperimento del Sign. Hatchet ‘rap portato ‘alla ‘pag. 405. del tom.:2. della chimica ‘applica ta alle ‘arti di Chaptal, che consiste nel formare il ‘tan nino per mezzo della ‘dissoluzione ‘del carbone ‘nell’ acido nitrico, per cui ha sembrato a taluni ‘che il tannino ‘al= ‘&ro non fosse che un ossido di carbonio ; ne ‘sospettò egli» p 2 10% che il carbone potesse ancora esser utife. del pari che fa ehina peruviana, nelle febbri intermittenti , qualora gli si facesse soprabere dell’ acido nitrico allungato, e gli comunicò il progetto per isperimentarlo . Il Dott. C.. non fù però indotto a saggiare questa so» stanza dietro la sola osservazione di Hatchet, giacchè è tuttavia dubiosa l’ opinione di quei medici, i quali cre- dono che stasse nel tannino la virtù. febbrifuga del cor- tice peruviano, mentre se ciò fosse il Sommacco e 1° al- îre piante che ne contengono la maggior dose dovrebbe- ro essere i primi antifebbrill: ed inoltre ignoravasi se sì sarebbe ottenuto il tannino nel ventricolo, mescolandovi i! carbone coll’ acido nitrico. Narrà dunque il detto Dott. &. che fu piutosto in- dotto a provare questo rimedio , dietro avere letto ch’ era stato. usato esternamente in. morbi, ove trovasi vantag- giosa 1’ applicazione del corttice peruviano, e che il Signa Brugnatelti riferisce che taluni l’ banno amministrato in ternamente nelle febbri ardenti, e steniche, e nel calo- re febbrile dell’ efimere.. Oltre che molti Medici l’aveva- no lodato in varie altre malattie. James per esempio as- serisce dî non potersi più mettere in dubio le sue virtù anodine nelle affezioni spasmodiche e convulsive. Ruland insegna di essersi col carbone di tiglio guarite I° epilessie,y 3 dolori di ventre, i dolori colicì e le diarree. Juglar l bà ritrovato utile nella malattia pediculare. Robert lo sperimentò vantaggioso nella tigna mucosa e dice essersi consigliato internamente nella lencorrea prodotta dal Can- cro. della matrice. Alibert lo consiglia nelle scrofole sem plici. Gallot e Thomann rapportano. avere curato col me= desimo ogni specie di tigna e rogna. Darwin sospetta che il suo uso interno possa essere utile nell’ emorragia arte- riosa. Finalmente Moench V ha con felice successo ammi nistrato nelle febbri patridobiliose e Brachet nelle feb- bri adinamiche e scorbutiche, melle ulcere putride, nell” amenorrea e nella diarrea cronicha. Tutti i Medici poù adopereranno per togliere il fiato fetido della bocea, per assorbire le flattuosità nella timpanitide, per correggere la fetidità delle ulcere di cattivo carattere e mon puochi mella dispepsia » 1255 Dopo questa. introduzione riferisce il Dott, ©. che la prima occasione di sperimentarlo sì presentò nello speda- le grande il dì 5 Luglio 1815, nella persona di Gioachi=- no. Colomba, marinaro. di Cefalù da 3. giorni vessato da terzana doppia, al quale si diede dieci dramme di pol» vere di carbone, amministrato nella dose di grani.2o in ogni due ore dalla remissione sino. alla nuova accessione, sopra cui sì facea ogni volta bere once quattro di acqua acidolata coll’ acido nitrico , e per qual mezzo fù perfet= tamente guarito il di rr. Lo stesso successo si ottenne indi nella persona di Giuseppe Bellavia. per due volte recidivo vessato da 6 giorni, da doppia terzana, al quale fù amministrato it carbone senza. l’ unione dell’ acqua acidola e nella dose di dramma-una.in ogni ora; due once di carbone tolse— ro.la febbre. La mancanza. di febbricitanti o gli ostacoli che qua sì sempre sì oppongono. alle novità. si opposero ad altre esperienze nel. detto Spedale : avendo però il Dott. C. co- municato questi due fatti al suo. amico il Doit. Roberto Calvert, fisico delle forze brittaniche, questo continuò gli sperimentì nello Spedale della Catena ed un bastante mumero.di guarigioni di febbri intermittenti e remitten-- ti ottenute colla sola polvere di carbone coronarono le di lui fatighe- Dopo la partenza del Doît. Calvert per Malta in Ago- sto. continuò: il Sign. Giovanni Mackesy , Chirurgo , d’ im- piegare con successo il Carbone, essendone stato formal- mente inenlcato Vl uso dal Dott. Borland inspettore degli Spedali militari inglesi nel mediterraneo. In questo frattempo ed in Settembre ed Ottobre , al- tre cinque guarigioni confermarono al Dott. €. la virtù febbrifuga dell’ accennato Carbone, sempre senza l'aggiun ta dell’ acqua acidola nitrica. In 4. soggetti il’ carbone operò. mirabilmente dato sempre. nelta dose di wna dram- ma agni ora, bastando al più. once due e mezza; in un «solo caso 3 once non avendo estinto la febbre , gli si die- de mezza oncia di. cortice peruviana, ma. non comparsa più la febbre dopo questa debole dose, si ritornò: all’ uso. 126 «del carbone il quale compì la .guarigione + In questi 5 ultimi casi, /il-Dott..C. non osservò nos- sun'fenomeno ‘morboso particolare , all’eccezione di qual- che senso :di calore aumentato nello ‘stomaco «in 22 sog- getti. Il Carbone si è sempre comprato nelle pubbliche botteghe e :polverizzato nella spezieria dello Spedale , al- cune volte dopo -di ‘averlo :pria fatto ‘arrossire ‘in una pentola -di argilla ben coperta, ciocchè mon ha presentato alcuna differenza. ‘: Dopo il ‘primo annunzio di questa scoverta ‘nel Gior- nale di Palermo-in Settembre 1813, fu adottata :da tut- to il Villaggio di Aliminusa senza o colla prescrizione «del Medico Dott. Nogara., e sino alli -25 Dicembre.) i pazien= ti di febbri ‘intermittenti che si sono ivi ‘curati colla pol- vere di Carbone ascendono a 109, due once ‘per ciascuno Danno sempre bastato , ed il ‘carbone di Stinco ( Pistacia lentiscus ):è ‘stato ‘quello ‘adoperato. Il Dott. Nicosia V’ha ancora ‘sperimentato «vantaggioso in 17 soggeiti nel comu- ne di Nissoria., ed il celebre Ab. Meli ‘in “un ‘altra per- «sona in Palermo . Il Sign. Maccadino autore della ‘scoper= ta l ha prescritto nella sua patria Calatafimi a 8 sogget- îi, ed il Chirurgo -D. Francesco ‘Boscarelli della ‘stessa città cad altri .4 febbricitanti, in ‘nessuno «dei «quali ‘hà fallito. I} Chirurgo Tully ‘scrisse da Zante ‘all’ Inspettore Dott. Borland in data de' 12 Novembre ch’ egli ‘dietro il suo incarico contava sino a quel giorno 30 felici guari- gioni di febbri intermittenti, un ulcera fagedenica e va- rie diarree e -dissenterie guarite -coll’ uso ‘interno -della polvere di Carbone. Da tutti questi fatti che superano i 200, sì può con- chiudere ‘che la polvere di carbone è ‘un utile e potente antifebbrile, che può «sostituirsi ‘alla cortice peruviana nelle intermittenti e remittenti autunnali. Si può ado- perare il Carbone di ‘qualunque legno sinocchè ]° esperien- za insegni qual sia il migliore, la sola avvertenza è di scegliere il carbone più lucido, ben carbonizzato e pol= verizzato recentemente. Conchiude il savio Dott. Calca= gnì ‘col pregare ‘di moltiplicare i sperimenti, e non dise pay prezzarne- ì tentativi, giacchè la stessa. scorza. peruviana. nòn acquistò. l’ universale approvazione ,. se non dopo re- plicati contrasti. ed. innumerevoli sperienze. e. spera. che dietro tali. moltiplici sperienze. sarà..il Carbone ritrovato il vero. succedaneo di detta scorza, vanto che il. slutine animale ed altri. proposti succedanei. non, hanno. potuto . conservarsi . Ed io conchiudo.con affirmare. che. dietro. più. di 200 . casi tutti favorevoli,e senza avere fallito. il Carbone una sola, volta ,. si. può considerare la scoperta come fatta. del vero. succedaneo della China peruviana,. e. che. il. Mondo la deve al Sig. Maccadino ed. al Dott. Calcagni. La. vil- tà ,l*abondanza e l’ universalità di questo. nuovo rimedio . lo.rendono. vieppiù. prezioso , ed i detti Signori si. sono acquistasìi un.,sommo. diritto alla riconoscenza della loro patria. e dell’intiero. genere umano . STATILISIILOGA. Lista: Bio-Necrologica ò Ristretto. delle Nascite. e. Morti nella. Città, di Palermo nel corso. dell’anno: 1812,. ri- cavata. dalle. fedi mensili de? Parrochi. dal Sig. Dott» Francesco. Calcagni » Nascite. In Gennajo maschi 338. femine. 320. Feb brajo m. 284. f. 280. Marzo m. 312.5 284, Aprile m. 295 f. 268. Maggio. m.. 295.. f. 257. Giugno. m. 238. f., 240. Luglio. m.. 306. f. 261. Agosto m. 289. f.. 273. Settembre m. 281. f.. 270. Ottobre m. 293. f.321. Novembre: m. 286. f. 202. Dicembre. m.. 287. f. 253. Totale dei. maschi 3502 Totale. delle femine 3320. Totale delle Nascite. 6822. fra le quali vi furono 647 Bastardi, cioè 315. maschi. e 332 femine.. _ Morti. In Gennajo- maschi 141. femine: 120.» Febbra- Jom. 105. f. 115. Marzo. m. 124» f. 118. Aprile. 108. fi. 79. Maggio. m.. 96. f. 114. Giugno m. 136. f. 102, Lu- glio m. 133, f. 135. Agosto m. 130. f.. 98: Settembre m.. 28 12. f. 114. Ottobre m. r22./f. 145. Novembre mi r27. . 114. Dicembre m. 126. f. 104. Totale dei maschi 1460 Totale delle femine 1558. Totale delle Morti 2818, Nota dell Editore. Da questa Lista si rilevano due interessanti fatti cioè 1. Che in ‘Palermo nascono e muo- jono più maschi che femine, al contrario délla comune opinione e di ciò che è solito accadere nella maggior ,par= te delle grandi Città. 2..Che il numero délie nascite hà superato di più del doppio il numero delle morti s locchè prova una somma salubrità ed-@n considerevole aumento di popolazione. O di :S TO Roli Analisi di un opera titolata Considerazioni filosofiche e e politiche sullo stato civile cavate principalmente dall’ Istoria dell’ antica e nuova Imera con un pros- petto di alcune Constituzioni dell” Europa moderna ed una Analisi di-quella di Sicilia; opera del Cav. Dott. Antonio Inguagiato. Palermo 1814. 1 tomo in 4. Essendoci stata dall’ attore offerta in dono la sopra- cennata opera,siamo in debito presentarne anche noi un Idea, benchè abbia già goduto della ‘rara sorte d’ essere annunziata e sommamente lodata da tutti i giornali po= litici. di questa Capitale. L'autore ha avuto in mira d’illustrare la sua pa- tria Termini e possiamo asserire che vi è riuscito; la prima e maggior parte deil’ opera è intieramente dedica- ta a quest’oggetto: essa racchiude in un rapido quadro 1’ Istoria antica e moderna d*Imera o Termini, la quale come ben-si sà non può essere che una infima parte dell’ Istoria dell’ intiera Sicilia, ed è necessariamente legata colla medesima; ma l’autore ha saputo nobilitare il suo soggetto ed innalzarlo al disopra della sua tenue valuta 4 rendendolo un quadro filosofico delle rivoluzioni e politi= che vicende di Sicilia. Il suo stile è uguale, rilevato € profondo, vi sono tratti imitativi di un Raynal e di un iI Mably , ed il tutto porta l'impronta di erudizione, di scernimento e patriotismo . ‘'L’istoria di Termini viene seguita. dalla ‘descrizione di questa città» adesso capo ‘luogo di uno dei 23 distret- ti della Sicilia, vengono annoverati i suoi stabilimenti e preg] a particolar mente il collegio, l'accademia de? poe- ti Kuracei, la biblioteca pubHlica fondata*dall’Abate Ci- prì e l’Arciprete Daidone, il medagliére del Sign. Gan- golfo , it'teatro , i acque termali con la loro analisi fat- ta dal Dott. Bettoni, il castello ;'*l’ industria, e. com mercio &c. degli abitanti e finalmente i-momi degli uo- mini illustri che ha prodotto, trà i quali osserviamo con piacere tin’ Ab. Balsamo, un Ab. Pensabene, un Dott. Dominici &c. Nella seconda parte l’autore dopo alcune riflessioni sopra le moderne constituzioni di Europa, dà una breve analisi di quella Sicilia e ne fà destramente scorgere i sommi ‘pregj: suggerisce quindi qualche cambiamento a farsi nel'piano delle Magistrature, verrebbe per esempio che si aumentasse la fissazione delle somme che circonscri- vono la pertinenza dei giudici, che Messina e Catania avessero ‘parimente il ‘loro Tribunale di cassazione, che tutti i gimdici fossero amovibili ‘&c., ma egli propone ancora l’'abolizione de’ gsîìudici di pace, volendo ‘institui- re in vece ‘una magistratura censòria, ciocchè hon pos» siamo approvare, ne 1 avrebbe proposto 1’ autore se aves- se avuto la piena cognizione de’ henetizj di questa ammi revole institnzione . Conchiude con esporre le ‘ragioni :prò e contra i abolizione dei fidecommessi; vi sì osserva però con dispiacere da taluni una certa inclinazione verso tjuesta ultima opinione. Del ‘resto tuite le vedute dell’ autore hanno l’ apparenza di un fervido amor patrio , cio» chè deve farle scusare agli occhi di coloro che non go- dono le medesime opinioni ye la maggior parte d’ esse nom potrà far di meno di procacciarsi la generale approvazione» 130 \ MATERIA MEDICA & - eguito. delle tre Illustrazioni di: Materia Medica Sicilia- na del Sig. C. S. Rafinesque . 2.. Esempio Botanico —. Asphodelus ramosus I. Parte. Cognizione. Naturale. o, Botanica .. I. Titolo. Denominazione ., 1. Artîcolo.. Nome Naturale o Botanico — Aspho- delus ramosus Lin. Asfodelo ramoso in Hal. 2. Artic. Nome oflicinale — Asphodelus,radix et herba .. 3. Artic. Nomi volgari — Sicili Porrazzu.o Cu- cunceddu. Ing]. Branched Asphodel . Franc. Asphodele ra meuri Ted. Aestiger Affodil . Spasns Gamones . Ital. Por- razzo , 0. Cibo. regio .. H. Titolo. Diagnosì . | 4. Artic. Define _- Foglio. adi carina- te, lineari, glabre e più. corte dello. scapo , Scapo. ramo- so, Fiori ESSA 3. Artic. Descrizione —. Radiche. perenni. :tube- rose. fascicolate,. bislunghe-fusé formi. Foglie, radicali. li- meari piane o un: poco piegate , carinate longitudinalmen- te sul dorso , acute glabre, un. poco, Ciaielia » dritte, nu- merose. Seapo. alto. da. 3 sino a 5 piedi, séimpre più. lun- go. delle foglie, unico. cilindrico. glabro solido. nudo, ra- moso. superiormente , rami. alterni ; Fiori, spicati con bre- ve peduncolo, assillari e. solitarj: ad. una, brattea. spatacea squamiforme. membranacea, bianca lanceolata; acuta, Peri- gono nutante grande aperto corolliforme, partizioni bian- che bislunghe ‘ottuse, con. una, linea. porporescente fosca. nel mezzo. 6. Artic. For ma. officinale. — Radiche fascicola- te fosche-rossigne. al di fuori, tuberose bislunghe-fusifor= mi o cilindriche , per lo. più. della, grossezza. del. pollice , attenuate in. fibra. carnosa, alle due estremità, giallastre e succulenti interiormente , col centro. ad annello, chiare, circolure.. Per 1? Erba vedasi la descrizione . III, Titolo. Istoria. 10 n. Artic. Classificazione — Questa pianta ‘appat- tiene al genere Asphodelus:di Liinnéo, la di cui ‘defini- zione ‘generica “è di vavere ‘un ‘Perigono ‘corolliforme 6partito< 6 stami colla ‘base de’ filamenti lalleligati in isqua- me che ricuoprono ‘1’ ovario , 1 Ovario Hborogi T iste, 1 Stimma , Capsula Sloculare Svalve», oligosperma:; . Ed il ‘quale ‘appartiene nel metodo Sinottico-naturale al Sotto= Regno., Monocotylia-, 6. Classe Gymnogynia 1. sotto-classe Gonotidia-, 1. Ordine *Liriantiltia» Famigiia «Asphodelisia . Nello sistema sessuale «di Linneo “appartiene ‘alla 6. Classe Hexandria , 1. Ordine Monogynia » ‘8. Artic. Sinonimia — Asphodelus ramosus var a. Lin. sp. pl. 444. Wild. sp. pl. 2. p. 133. Pers. sin. pl. 1. p. 3567. Vitm. ‘sum. ‘pl. 2. p. 312. Lam. “dict. bot. 7. p. 300. Desf. fl. atl. 1. p. 302. &c. Figure. Asph. ramosus. ‘Lob. ic. 2. p. 260. C. B. Theat.. 539. ic. Park. «theat. 1218. ‘ic. Morison s, 4. t. x f. 1. &e. 1 i Asphodelus 1. Clus. hist. 198. ic. Asfodelo. Matth. lib. 2. cap. 164. ic. ‘g. Artic. Particolarità — Nasce nell’ Europa me- ‘ridionale ed intorno del inediterraneo, particolarmente in Italia nella Spagna, "nella Francia ve Germania ‘australe è in Barberia &e. In Sicilia è volgarissima, cresce nei cam- pi e terreni incolti,'anche ‘sassosia nei pascoli e nelle vie di campagna ‘&c. Fiorisce nella Primavera . ‘II. Parte. Cognizione officinale o farmaceutica. IV. Titolo. Qualità. 70. .Àrt. Appareoza ‘e colore.— Pianta elegante, le sne foglie formano un cespuglio sopra il terreno, co- ‘me le radiche al disotto, esse sono d’un verde glauche- scente ; le radiche hanno un ‘sugo rossigno ‘scuro . II. Artic. Odore — Bidiche a ‘odore terroso » acre, poco apparente; fiori a odore insipido , erboso . ‘12. Artic. Sapore — Radiche fresche amare; ‘averbe “ed acri, un poco piccanti e ‘caustiche; le foglie ed ì fiori molto ‘meno, ‘ V. Titolo. Farmacia. 13. Artic. Colletta — Le radiche sì devono rac- Gihas +52 cogliere nell” Afifunno e tntta Ta pianta nella primavera. 14. Artic. Analisi —— Nonosi è ancora fitta. das chimici; ma si può agevolmente. prevedere che. i ssuoi principj consistono, in un estratto aequoso mucilaginoso ed un altro meno abondante, spiritoso ed acre; le sostan- ze alcaline diminuiscono la sua amarezza, 15: Artio» Preparazioni — Non ve ne sono. nessene adesso adoperates ma. si potrebbe nell’occorrenza prepa- rare la radica secca, l’ estratto ed: una decozione in acqua o vino», questa possiede eminentemente le vintù delle ra> diche . IlH. Parte. Cognizione Medica... VI. Titolo. Propriegà. i 16. Artic. Virtà — Tutta la Pianta fresca è le- giermente aperitiva , incisiva , detersiva, emenagoga yaris stolochia , resolvente., emetica, nutritiva, ‘sialagoga sdiu- retitay e mucilaginosa; ima .le radiche. possiedono, que» ste proprietà ad un grado più emivente. 17. Artic. Usi Medici — Le radielie ( giacchè l' Erba è molto più debole ) risolvono i tumori ed infam- mazioni, detergono le vecchie ulcere , cotte, nel vino ac crescono il flusso menstruale e} orine, giovano, agli. spasr mi, ernie &c., Gli antichi come Galeno, Dioscoride, Ae- io, Mattiolo &c. la vantarono per cento altri, morbì ed usi; ma l’esperienza non ha conferma}i i loro detti, dis- sero ch’erano- ottime per i veleni., mali. d* orecchie, d' occhj e denti, la rogna, la volatica,. 1’ indropisia s. l’'it- terizia, Ja pietra &c. che I° erba.e.le .sue ceneri fanno crescere il pelo, i capelli e le fanno ‘increspare . Il Sici- lia si adoperano tuttavia le >radiche fresche strofinate sulla parte per fare passare la, serpigine ‘ed.ii, dartric- ciuoli. i 18. Artic. Dosi — Insostanza la radica fresca, una dramma sino a tre ogni volta in. Vino o Aceto... VII. Titolo. MisceHaneo.. î 19. Artic. -Suceedanei -— In occorrenza sì. potra adoperare in vece sua le altre specie dello Stesso. genere, come V Asphodelus albus, A. fistulosus e 1°. A. luteus, o i’ Asparagus officinalis; ma particolarmente la Scilla. ma» nima ». "po DO , ‘so, Artic — Apprezzaimento — Pare che le'ra diche di questa. pianta possedaito delleé!:gran: virtù») sh antichi la.:tenevano a grant pregio y'inentre è stutaà totale mente trascurata dai moderni Medici, bisognerebbe nuo- vamente provarla in tutti 10casì accennati: da Dioseoride &c. e specialmente in. tuiti i casì dove si adopera la Scib la, di cui pare dovere essere uno dei migliori Succeda- nei: in una dose un. poco più. forte e pe He stesse. Circo» stanze , darebbe BROS ANIENta dei risultati favorevoli. ficti 21. Artic. KHeonomia —. Questa Pianta è nuoci» va nei campi,giacchè è difticile ad estirparsi e soffoca le wicine piante : Je capre ne mangiano le foglie ed i-porci le radiche; ma le pecore, i cavalli e le vacche non le toccano. Lie radiche si, possono nrangiare- dopo che sono state bollite più volte in acque diverse e con ceneri; ma ritengono senipre un sapore dispiacevole. come 1 ho vo- luto provare io medesimo , perdono però le qualità nuo. cive , emetiche &c. anzi dicono gli autori che si. possa allora mescolare Ia sua polpa, alle farine d’orzo e fru- mento per farne pane in tempo di carestia; contiene mob to fecola e se ne può fare amido. Gli antichi Greci al dire 4° Esiodo le mangiavano come ancora i teneri fusti e le- semenze, cotte sotto le ceneri; essi. la seminavano intor- no alle sepolture, credendo che somministrasse un nutri- mento piacevole ai. sepolti. Le radiche secche perdono porzione della loro acrità e cnocendosi divengono muci- laginose, cosicchè sì può adoperare il. loro ‘estratto per colla 3: ciocchè esegniscono anche al dì d’ogsgi i Turchi son quelle dell’ Asph, luteus. al dire dell’ Ab. Sestini, ado- perandole particolarmente per iucollare i cuoj e le pelli. Per la sua bella apparenza mentre fiorita si. coltiva. que- sta pianta con sommo pregio nei giardini. in Ingimlterra, in Francia. e negli altri paesi freddi d’ Huropa dove non nasce spontaneamente . Sarebbe lodevole impresa il pro- vare di migliorarne le radiche e renderle più. grosse, più gustose e meno ingrate, coltivandole molto! tempa con somma cura.in terreni. grassi e ben: concimati;.; divente- rebbe allora un'ottima pianta d’orto, producendo ‘un in- tiero fascio di grosse e carnose radiche ), oltte che il: te» ero “scapo © fusto si potrebbe rendere pure edule, come già lo è quello dell’ Asph. -luteus chiamato in -Sicìliano Garuffu e che-si mangia-in Sicilia ad uso di ‘Sparagi è basta considerare la differenza che ‘passa frà la radica »sal- vatica della Carotta (Daucus Si pubblicano in. Inghilterra. più di 200 opere. ogni mese, delle quali la metà almeno spettano. alle. Scienze , frà un, simile, ammasso. conviene. fare. una scelta, giac- chè il nostro. stretto foglio.non ci permette additarle tut- te: ecco dunque. i nomi di. alcune delle più rimarchevo= lì dell’ anno. scorso . . Saggio sopra la filosofia, lo studio e 1’ uso. dell’ Isto= ria Naturale, di Carlo Fothergill.r t. 8. ._Petralogia , trattato sopra.le Rocche, del Sign, Pin- . kerton autore della celebre Geografia. 2 t. 8. fig. 1’ Anto- Te.vi propone di dividere il Regno minerale in 3. provin- cie 1.. Petralogia.o la cognizione delle Rocche e Sassi in . masse 2. Litologia, coguizione delle gemme e piccole. 244 spietre , 3. Metallogia, cognizione -dei metalli. i Fiementi della ilosoha della mente umana di Du gald Stewart. Elementi di Geometria, geometrica analisi e trigo= mometria piana, di Giov. Leslie profess. in Edinburgo. Introduzione allo studio dei principj matematici del la Fisica, del R. Dott. Bridge. La Filosofia della Medicina, di Rob. Thornton. Ricerca delle leggi della vita animale , o analisi dei “princip] della scienza “medica, per ottenere delle più so= disfacenti spiegazioni dei fenomeni che si presentano in istato di salute e di malattia, del Sign. J. R. Park. ‘Annali di America o Istoria cronclazica di America dal 1492 sino 1806. di Abiel Holmes 2 tomi. Viaggio intorno del Mondo di A. Von Krusersterny da 1803 a 1806. per ordine dell’ Imperat. Alessandro. Nuova Enciclopedia del Sign. Rees. Quest opera hà costato all’ Editore .200,000 ne sterline ( più di 550,000 onze ) consiste in 72 parti ed innumerevoli figure, ogni parte costa una lira sterlina. Anatomia del Fegato di J. R. Farr. Anatomia del Cervello di Carlo Bell. Sistema di Chirurgia operativa di Carlo Bell. Princip) di Chisurg gia di Giov. Bell. Raccolta delle opinioni di varj autori sopra la Pena di morte, scelti a richiesta di una Società che ha per iscopo Ja diffusione delle Cognizioni circa la-Pena di Mor- te e l’ameliorazione dello Carceri, del Sign. Basil Mons tagli. Memorie Orientali o Lettere sopra l’ Indie, 1° Africa e I° America Meridionale e 4 viaggj all’ Indie di Giaco« sano Forbes, 4 tomi 4. Fig. Flora Greca, opera postuma del Dott. Sibthorp, das ta alla luce dal Dott. Smith. 10 tomi in folio con 1000 tavole colorite : il suo .prezzo è 250 lire sterline ( circa 400 oncie ). Si stampano 5o sole copie in questi’ opera reale; ma il Dott. Smith ne ha ‘stampato separatamente al Prodromus in 2 tomi in 8. Eontnentiionanitienani Scoperta Siciliana. Mi Sign. D. ‘Gioach. Arrosto, valente chimico 'inessi+ ‘nese, ba ultimamente fatto delle ‘interessanti ‘scoperte nell’ Isola di Vulcano, una dell’ Isola di Lipari. ‘Questo ignivome ‘monte il quale per ‘1’ addietro non presentava agli occhi degli osservatori delle Eolie, che ingenti ain- massì di lave e di arsiccie scorie termo- metri, ha concepito l’idea di stabilirli sopra ardesia o lavagna ( in Siciliano. Balata di Genova), sostanza la quale resiste a tutte l’ impressioni dell’aria, e che uni- sue a questa qualità un prezzo nrolto tente. Un altro vantaggio di questa construzione dell’ Instrumento , con- siste nel fondo nero che presenta e sopra il quale si di- stingue facilmente lo. stato-del mercurio e- le sue varia- zioni » Problema di Geometria . Si Propone ai geometri di risolvere il seguente: pro- blema .. Dividere un dato Piano nel maggior possibile nume- ro di triangoli, col minor possibile numero di linee, sen- za produrre nessun trapezio. Notizie ed. Avvisi. Alli 25 di Dicembre 1813, giorno di Natale, il Ve- suvio fece un’ Eruzione ,la quale comificiò con una piog- gia di lapillo, seguì quindi una violente esplosione di materie infiammate , che si divisero in due torrenti,i qua- li si diressero sopra le antiche lave della Torre del greco e del Mauro. Il giorno seguente 26, vi fù. un’altra es- plosione , con lava e caduta di ceneri; ma nessun danno fù recato . | Abbiamo ricevuto dall’ autore l’operetta titolata ,, De- serizioni di Vittorio Barzoni,,3za, Ediz. di Messina 18123 148 Ni faremo carico in un venturo foglio:di quest’ amabile opuscolo . o Il Sign. Francesco Abate. Libraro , viene di -dare il primo in Sicilia 1° esempio di ristampare per conto pro= prio delle utili opere Italiane etc. Sono già usciti dai suoi torch} oltre 2 Edizioni della -Constituzione -di Sici- lia, opere seguenti. Codice civile dell’ Impero francese. Codice criminale del medesimo. Blair, Lezioni di Retorica e belle Lettere. Delolme , Constituzione d’ Inghilterra. Addenda ‘agli Ordini -Eltrogici . La Classe E/trogynia dovrà racchiudere 76 Ordini in vece di 15. Si legga ciocchè segue-in vece-del ‘10. Ordi- ne Polystimia. i 5. Sopra-Ordine. POLYSTIMIA . Stimmi moltiplici, fiori mai ‘asantini, ne stami opposti aì petali. 10. Ord. POLYMESIA . Stami ‘irregolari o moltipli- ci o epimesi. Es. Gen. Sapindus-, Portulaca., Hypericum,, Euphorbia, Buyus . 11. Ord, ISOSTIMIA. Stami regolari,’ maîù epimesi +» ‘Es. Gen. Drosera , -Phytolacca-, Arenariaz Dianthus. Pt tt Srrindta (4, OPVPLLE viterzee dans 7A "co DIRE Paz, Lorin Shecined! (370 ze Zhe aa SLA "e (ULAZZZI SSA Di, fre SPECCHIO DELLE SCIENZE O GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA, + TOM. I. 1. MAGGIO 1814. NUM. V, rn] pr SAGGI ORIGINALI, l=x————-—_——__ ——c-ctttrti COMMERCIO. Quadro ragionato del Commercio attivo della Sicilia» © dei suoi generi d’ esportazione . LE Commercio è l’anima dell’umana industria, egli aes cresce il lavoro individuale e nazionale , agevola la cir= colazione del numerario e dei prodotti, procura alle Na- zioni l'esito del loro superflno., e l'acquisto dei generi di necessità positiva o relativa; è finalmente un potente mezzo di felicità ed opulenza pubblica, e lega in qual che modo ì popoli li più lontani per il loro comun van- taggio,e col mezzo del reciproco cambio dei prodotti del loro suolo e della loro industria.» Ognì nazione ha bisogno di vendere il superfluo del- le sne produzioni territoriali o industriose , per indi pro- eurarsi Je cose ed i generi dei quali vien priva; queste due operazioni costituiscono i due sran rami del Com- mercio esterno, l’attivo cioè ed il passivo, ambidue del pari utili allo Stato, benchè in foggia diversa . La Sicilia essendo sempre stata fertilissima in pro= dotti del suolo, ha con questi trovato il mezzo di sup- t 1970 plice a qualche sua mancanza in punto d' industria, ed a procacciarsi in compenso l’ estere dovizie; quindi da calcoli approssimativi si vede che l’ esportazione o estra- zione , almeno in tempo di pace , vi supera del terzo o del doppio l’ importo dell’ importazione o immissione, la quate inoltre mon consiste quasi mai in generi dì pri- ma necessità, ma per lo più in manifatture straniere € generi coloniali. Mi propongo di annoverare tutte quelle produzioni della Sicilia che costituiscono il suo Commercio «attivo, e sono solite mandarsi fuori dell’ Isola o vi potrebbero essere mandate, unendo ad ogni prodotto il suo minor e- maggior prezzo posto alla vela o a bordo, dal principio del presente secolo in quà , la massima quantità che fù annualmente esportata nel detto periodo , il dazio dogana- le che paga nell’imbarcarsi calcolato a 2 tarì per onza d'estimo o tariffa doganale, e varie prattiche osservazio- ni, oltre l’ indicazione deì principali mercati esteri dove sì manda, ed i porti da dove s° esporta. Dividerò il mio soggetto in tre Sezioni e nove Par ti, cioè I. Sezione. Produzioni Naturali. 1. Parte. Pro- duzioni minerali , 2. Parte. Produz. vegetabili spontanee, 3. Parte. Produz. animali. II. Sezione. Froduzioni dell’ Agricoltura. 4. Parte. Grani e Legumi , 5. Parte. Frut- ti, 6. Parte. Altri prodotti. III, Sezione, Produz. della Pastorizia ed Industria. 7. Parte. Produz. della Pastori- zia. 8. Parte. Vini, Ol}, e Liquori. 9. Parte. Mani- fatture. Per l’ intelligenza degli Stranieri ecco il ragguaglio delle Monete, Pesi, e Misure di Sicilia, paragonate con quelle d’ Inghilterra e di Francia. L’oncia di Sicilia si divide in 50 tarì ed il tarì in 20 grani #uguaglia al paro, 11 scellini ed un penny e mezzo d’ Inghilterra (o più esattamente una Lira ster- lina vale 54 tarì ) e 12 fsanchi e mezzo di Francia, I} Cantaro di Sicilia si divide in 100 Rotoli, ugua- glia 175 libbre Inglesi o 196 libbre Francesi, peso. di Marsiglia. La Salma di Sicilia contiene 10 tumoli ed uguaglia 1510 51 Quarter Inglese, o una carica e due terî di Marsi- alia; la ‘salma grossa è una quarta parte anaggiore, e racchiude 20 tnmolii La Canna di Sicilia si divide in 8 palmi; uguaglia sei piedi e due terzi Inglesi, e sei piedi ed un terzo Fran= cesi o circa due metri. Il Barile di Sicilia è composto di 4o quartucci, e corrisponde a poco più di 9 galloni Inglesi: 12 banli fanno una botte Siciliana e .8 barili mina salma liquida. 1. Parte. Produzioni Minerali + 1. Solfo comune 0 in pani. Si scava dalle numerose miniere della costa meridionale , e si esporta in pani o in. pezzi dopo una semplice fusione per purgarlo della terra che gli era unito, il più giallo è il più puro ed'il mi- giore; sì manda ovunque: s’' imbarca da. Girgenti e da tutti gli scali della costa del mezzo giorno da Sicalidua sie no gu Pozzallo. Prezzo, da tarì 10 a 28 il Gantaro. Do- gana , grani 6 a Cant. massima estrazione 120,000. Cantari. Heco un ragguaglio delle ‘principali Solfare ‘0 minie- te di solfo della Sicilia, con il loro annuo prodotto &c. Falconara, vicino Terranova del Prince. di Butera , di buona qualità. Cantari 12000 circa annualmente. Realmuto, del Princ, di Pantellaria ottimo. Cant. 16000. Somatino , del Prince. «di Trabia ottimo. Cant. 16000, S. Cataldo, buono, Cant. 12000 circa. Mintana , vicino Palma, mediocre, Cant. 18000. Ferciata , vicino Palma, mediocre, Cant. 12000. Fiume di Naro, buono, Gant. 6000. Hibissa, del Vescovo di Girgenti, mediocre. Cant. 14009. Montegrande, Do. Do. Cant. 7000. Benedettini, inferiore, Cant. 6000. S. Biagio, pessimo , Cant. 2000. Sciavola, pessimo , Cant. 3000. Siculiana , del Prince. della Catolica, bono, Cant.16000. E varie altre piccole miniere di mediocre qualità circa 20009 Cant. Ciocchè fà in tutto 160,000 Cantari. 2. Solfo vergine. Queste è puro Solfo che si ritrova LR 152 in alcune Solfare, come Somatimo,S. Cataldo &c. e nom richiede d’ essere purificato nè fuso, si manda in piccoli pezzi d’ un bel giallo chiaro e quasi trasparente; s’'im- barca per lo più a Licata: massima estrazione 4000 Can- tari. Prezzo tarì 20 a 4o il Cant. Dogana grani 6 a Cantaro. 3. Solfo in cannoli. Questo si fà eol Selfo comune e per lo più col pessimo, facendogli subire una seconda fusione e purificazione: si getta poì in tubi di canne eiocchè gli dà una forma cilindrica, e sì pone in casse. S' imbarca quasi tutto a Licata o Girgenti per 1’ Inghil- terra, l Europa settentrionale, e 1° America. Massima esportazione Cant. 8000. Prezzo tarì 24 a 6a il Cantaro, Dogana 27 grani a Cantaro. 4. Sale. Vi sono Saline a Trapani, Marsala , Agosta, Messina &c. e Miniere di Sale di Rocea a Cammarata e {astrogiovanni, questo ultimo si vende macinato per il consumo interno. Trapani è quasi il solo luogo ch’ espor- ti il Sale marino; sì manda ovunque. Massima esporta= zione 200,000 Salme grosse, (due Salme pesano circa una tonnellata inglese). Prezzo da 8 a 20 tarì la salma. Do- gana, non ne paga; ma è soggetto ad una grossa gabella. 5. Metalli. Le Miniere scoperte e lavorate nel pas- sato secolo sono tutte nei Monti Nettuni nel Val Demo- ne , erano già al numero di 73, vi si trovava Argento, Rame, Piombo ed Antimonio : sono adesso inadoperate ; ma sarebbe facile ed utile di nuovamente lavorarle, e porre in commercio questi metalli. 6. Marmi ed Alabastri. Sono abondanti vicino Tra- pani, Palermo, Cefalù, Taormina &c. s’esportano in piccolissima quantità, e rare volte. Le collezioni di tut- te le sorti in circa 200 varietà, si mandano da Palermo in piccoli pezzi squadrati e ripuliti. 7. Agate e Diaspri. Ve ne sono delle più scelte qua- lità in varie parti della Sicilia; ma non si esportano qua- .si- che in collezioni come ì Marmi, o lavorati, il loro numero supera 300 sorti. 8. Lave . Quelle dei’ Etna s° esporiano qualche velta în tavole è lastre o collezioni. 159 9. Pietre focaje . Si potrebbero mandare in qualun- que quantità. Prezzo tarì 20 a 30 il migliaro. Dogana granì 27 il migliaro . ro. Terre di Giuliana + Terre rosse , gialle e verdi per dipingere ad Olio, si potrebbero ea Prezzo ta- rì 12 a 24 il Cantaro. 11. Terra Magnesiana di Baria. Fù in molta repu- tazione al principio del passato secolo per un purgante e sì mandava da Palermo; adesso n’°è quasi perduto l’ uso, essendosi sostituita la magnesia pura. 12. Pumici. Si trovano ia abbondanza nelle Isole di Lipari e si mandano da per tutto. Massima esportazione 2000 Cautari. Prezzo tarì 4 a 12 il Cantaro. Nessuna Dogana. 13. Puzzolame . Si trova in Lipari e vicino Agosta; ma non è ancora messa in commercio . Nessuna Dogana. 14. Arena nera di Lipari. Serve per il consumo in- terno; ma si potrebbe ancora esportare . 15. Arena bianca di S. Todaro. Si trova frà Trapa- ni e Marsala, è finissima e serve per le Vitriere. Si es- porta qualche volta per Italia. Nessuna Dogana. 16. Sale Ammoniaco. Si raccoglie alcune volte nelle eruzioni del Monte Etna in bastante quantità per espor- tarsi. Dogana 26 tarì a Cantaro. 17. Ambra gialla. Sì esporta per lo più lavorata, anzicchè rozza, e sempre in piccola quantità: si trova vicino Catania, Nicosia, Licata &c. 18. Berili. Si trovano a Gratteri &c. Si potrebbero esportare, Dogana 4 grani la dozzina . 1g. Sciorli neri. Abbondanti all° Etna, si potrebbero esportare. Prezzo onze 6 a ro il Cantaro, franco di Dogana. zo. Mole di Mulini. S° esportano da Palermo. Prezzo onza una a onze sei l'una. Dogana 8 tarì luna. ( Sarà continugto } » 154 BO PANIGCA. Esempio del Metodo Sinottico di Botanica , illustrato nel primo Ordine della prinva Classe dal Sig.C.S. Rafinesque. Dopo avere dato nei numeri precedenti il quadro delle Classi Botaniche e quindi quello degli ordini della prima Classe, vado dare adesso 1’ analisi del primo frà questi ordini; compirò in tale modo l’idea che mi pro- posi di dare del mio Metodo naturale, onde potersi da ogni Botanico giudicare del suo merito: si figurino essi tutto il Regno vegetabile (senza l’ eccezione d° un solo genere ) classificato nell’ istesso modo , e dovranno con- fessare che supera di lungi tutte le cognite .classificazio- ni. Questo immenso lavoro «è già compito e riposa sopra le 3 seguenti nuove basî e scoperte. 1. Che tuiti i generi senza eccezione siano ‘ordinati a ragione dei loro rapporti naturali, e siano nel medesi- mo tempo, disposti in un ordine analittico, per agevol- mente rinvenirsi coll’ analisi dei caratteri. 2. La divisione de’ caratteri in esclusivi, positivi y negativi, comparativi ed eccettivi ( questi ultimi doven= do fare rilevare le anomalie ammesse dalla natura ) oltre i primari, secondari ed essenziali. 3. La divisione delle Classi in Sotto-classi , Ordini, Sotto-ordini, Famiglie e Sotto-famiglie , ognuna di que- ste divisioni dovendo distinguersi da un nome proprio sostantivo latino, come i generi. I. Classe. Eltrogynia . I. Ordine. Rhodanthia. 1. Sotto-Ordine. RHODOPSIA. Ovar] e frutti nue merosi o eterini, mai 1,ne 2. Stami eterini, frutti ache- ni monospermi spesso posti sopra un ginoforo. I. Famiglia. ROSACIA. Ovarj posti nel fondo del calice o perigono esterno, il quale diviene un -carpopso carnoso chiuso sopra gli acheni. Arbusti . 1. Sotto-famiglia. ECTANDRIA. Stami numerosi. Generi 1. Rosa L. 2. Calycanthus L. 3. Citrosma. Ruiz e TITO Pavon, Pers. N.B. Colla Rosa, la regina de’ fiori, prin- cipierò la seria dei Vegetabili. 2. Sotto-famiglia. OLIGANDRIA. Stami eterini, in numero definito. Generi. 4 Hetridmus Raf. Citrosma sp. 5. Basteria ( Miller ) R. Calycanthus sp. II. Famiglia. SENTICOSIA . Ovarj posti sopra un ginoforo fruttifero , calice mai cambiante in un carpopso . Foglie quasi sempre politome . 1. Sotto-famiglia. SARCOPHORIA . Ginoforo polpo- so, carnoso o .spongioso.. Generi. 6. Rubus L. 7. Oligacis Raf. Rubus sp. 8 Arodia Raf. Rubus sp. 9. Fragaria L. 10 Comarum L. 2. Sotto-famiglia. XFROPHORIA. Ginoforo secco. Generi. 1r Dalibarda Necker, Michaux. 12. Dryadea Raf. Dryas L. 13 Tormentilla L. 14 Potentilla L. 15 Geum L. 16 Bernullia Necker Geum sp. 2. Sotto-Ordine. OLIGYNIA. Ovarj e frutti in nu- mero definito e regolare o semplice, mai posti sopra un ginoforo , Stami spesso eterini e frutti qualche volta cas sulari. IIH. Famiglia. POTERIA. Stami eterini, Ovarj spes- spo 2, frutti monospermi posti nel fondo del perigono cambiato in carpopso e chiuso sopra di essi. 1. Sotto-famiglia. PETALANTHIA. Perigono doppio o triplice, l’ interno corotino. Generi. 17. Waldsteinia . W. P. 18. Agrimonia L. 19. Sestinia Raf. Aremonia Necker Agrimonioides . Tournefort. 2. Sotto-famiglia. ACALANTHIA. Perigono sempli- ce calicino. Generi. 20. Cliffortia L. 21. Morilandia Necker 22. Gervasit Raf. Poterium sp. 25. Tobium Raf. Poterium sp. 24. Po erium L. IV. Famiglia. GONOLIGIA . Stami iserini, frutti monospermi posti nel fondo del calice cambiato in un carpopso . 1, Sotto-famiglia. APHANIA, Perigono semplice sen» za corolla, Ovario per lo più semplice. Generi. 25. San guisorba L. 26. Aphanes L. 27. Alchemilla L. 28. Anci- strum L. 2. Sotto—famiglia. NEURADIA, Perigono doppio , l'in» oz 150 1 terno corolline, ©Ovario moltiplice. Generi. 29. Sibbaldia' L. 30. Neuruda L. © V. Famiglia. SPIRADIA. Frutti capsule aperte in ternamente , perigono doppio , stami eterini. Generi, 3r. Spirea L. 32. Rlhodelix Raf. 35. Filipendula Tourn. Raf. 34. Drymopogon Raf. 35. Busilima . Raf. 36. Gillenia Menche lutti Spirea sp. L. Seguito del Neogenito Esotico . rr. Gen. BIVONEA. Fl. monoicis, Masc. perigon. simplex corollif. periphylius, infundib. limbus inequali- ter 5fidus, laciniis oblongis 1 longior, 2 infma latior. Stami 7-9 libera , epimesia, inequalia ,3 exserta . FI. fem. Cal. sub-integ. plicato-5lobus, Ovarinm liberum 6angul. Styl. 3 stigm. cristato-plumosis. Capsula Scocca, 3locul. Esperma? — Oss. Stabilisco questo genere con una specie di Jatropha di Michaux, da me osservata nell America settentrionale; si paragonino ì suoi caratteri con quelli del genere Jatropha di Linueo e sì scorgerà quanto siano diversi. Lo dedico al Sign. Antonino Bivona, botanica siciliano, autore di alcuni opuscoli e tempo fà mio pre= giato amico! Appartiene alla mia Prima Classe, Ordine 10, Polymesia., sotto-ordine 2, Mesostemia, e famiglia Eltrostemia . Bivonea stimulosa . Urens , stimulis patulis , foliis pal- mato-lobatis, lobis sinuato-incisis , floribus masculis co- rymbosis, femineis sessilis solitar. — Oss. E la Jatropha stimulosa di Michaux e la 7. urens di Walter non di Lin- neo; nasce nell’ America settentr. nelle spiaggie maritime dalla Virginia alla Fiorida ed anche nell’ America meri- dionale al Brasile &c. I snoi fiori maschi sono bianchi , le sue radiche sono tuberose ed edule. 12. G. CRAFORDIA. Cal. campanul. 5fidus , faciniis subequal. Cor. papilionacea , Vexillam magnum reflexum, Alae carina brevior adpresse, basi auricul. Carina com- pressa erecta obtnsa. Stam. ro diadelph. Ovar. linear. styl. fiiform. stigma punctiforme , obtusum , glabrum. Legum. 107 subdispermum torùlosum, linear. Sem, oblongo-renifotmiz. Planta voiub. fol. impari-pinnatis , pedunculis axillar. mul: rifl. — Oss. Questo genere appartiene alla mia Prima Classe, Ordine 15, Cyteanthia » SOtto-ordine Diadelphia w Famiglia #upilionacia, sotto-famiglia Colutidia 3 ‘avendo molto aifinita con ì generi Galega , Colutea, ed Zndigo- fera 5 ma ne differisce dalla forma dello stimma, legume, ale &c. gli ho dato il nome del Dott. Crawford , medice di Baltimore, il quale mi fece dono d’ un piccolo Erbas fio europeo. Crafordia bracteata . Glabra s fol. imp-pinn. enneaphil lis foliolis sessilib. oblongis mucronatis, pedunculis fol. longioribus, subspicatis bracteatis s bracteis subulatis sca riosis ciliatis persist., legum. striatis. — Rinvenni quea 6ta pianta in Pensilvania ai lidi del fiume Susquehannah 4 hà il fusto volubile angolato, i fiori bianchi e l’appas renza di una specie di Vicia. s 15. G. WILSONIA. Cal. 4fidus eoloratus s. Corolla campanulata , 8fida. Stam. 8. epicorolla lacimnae opposie ta, anthera sagittata. Ovarium liberum s Stylus filif. stig= ma cruciatum S4fid. Capsula 4locul. 4valv. polysperma . Arbust. hab. ericoideum, florib. sub-racemosis. +— Oss Sì dovrà annoverare nella 2. Classe Mesogynia , 2. Sotto= classe Afonidia , 3. Sopra- Ordine Isarinia,, 10. Ordine Plaxarpia , Famiglia Polyrimia , lià dell’ affinità eol generè Epucris ; ma non appartiene allo stesso ordine. L° ho dedi. cato al Sig. Guglielmo Wilson, da chi mi fù comunicato. Wilsonia linearis . Fol. sparsis linearis, acutis, sessi» Hb. flotib. sub-racemosis, nutantibus, pedunculis bibra& cteatis. — Oss. Nasce nella Polinesia ò..Isole: del mare Indiano; è un grazioso-arbusto con i fiori rosei. 14. G. PETAGNIA. Cal. Spart. Cor. rotata, 5fida. Stam. 5. filam. brev. anther. conniv. Ov. liberum, Sty= lus filif. stigma obtusum. Capsula 2locul. polysperma. Herba spinescent. post fructific. Sol. oppositis simpi. fl. axill, solit. — Oss. Dedico questo nuovo genere al Sigu. Peta- gni , botanico napoletano, autore di molte opere di Bo tanica, ed Entomologia: Gmelin aveva stabilito un ge- ‘mere col nome di Peragniane 3 il quale \cra già stato no- Vv 158 minato Smithia da Aiton , quest’ ultimo nome è stato adot- tato da tutti i botanici. Il mio genere Petagnia hà mol- to somiglianza col Solanum ed appartiene alla stessa Clas- se e Sotto classe, l’istesse della Wi/sonia; ma ad un ordine diverso il 9. Darynia, avendo una capsula per frutto in vece d’ una bacca, Petagnia rosea Fol. sessil. obovato-oblongis , obtu- sis, glabris, snbintegris, pedunculis solitaris unifloris fol. longiorih. — Oss. Fù ritrovata nell’ isola Hayti o S. Do- mingo dal Sign. Turpin, è una pianta ramosa con 1 pe= duùncoli rossi ed i fiori roseì + 15. G. EDWARDIA. Polyg. monoecìa masc, fl. herm, perig. simplex, coloratus 5partitus, Stam. 10 , andropho- rum nectarifotrme , concavum 1odentatum , Antherae extus dentibus coalita. Ovarium liberum Styl. o Stigmata 5. Caps monolocul. evalve, polysperma , Semina dorso affi xa. Arbor fol. alternis simpl , fl. racemosis , racemo com- posito, — Oss. Appartiene alla 1. Classe , Ordine. Adel- phidia, dove forma una piccola famiglia Mectopsia con a generi Averrhoa , Poupartia &c. L’ hò dedicato al Sign. Bryan Edwards che lo descrisse il primo sotto il nome di Bichy-tree, ed al famoso Ornitologo Edwards, Edwardia lurida . Fol. petiolatis , oblongis acumina» tis, glabris, venosis, undulatis, racema composito. — Oss. Quest’ albero è nativo della Guinea in Africa; fù de= scritto col nome africano di Bichy nella Storia delle In= die occidentali del Sign. Bryan Edwards.I suoi fiori so= no gialli striati di porporino e hanno un ingrato odore » Le sue semenze s' adoperano contra la colica uniti al sale ed al Capsicum » METEOROLOGIA » Osservazioni sopra le Stagioni , e le Pioggie in Sicilia » Nelle mie osservazioni sopra il clima di quest’ Isola; feci scorgere la varietà delle sue Regioni , temperature Bro. ed osservai che il clima della prima Zona si avvicina a! 159 quanto ai climi tropicali : devrò ancora stabilire due pun- ti di somiglianza frà essi, riguardo cioè alle Stagioni , ed sì Venti regolari ò flussi d’aria; le prime formano adesso lo scopo delle mie osservazioni, tratterò dei secondi in un altro numero. Si sà che nei climi tropicali esistono due sole Stagio= ni, cioè la Stagione piovosa ò Inverno e la Stagione as- ciutta è Està. La Sicilia trovandosi avvicinata ai imnede» simi, partecipa in qualche modo di questa divisione , vi esistono però ancora le due Stagioni intermedie la Prima- vera e l’ Autunno benchè meno caratterizzate e più limi- tate, che neì paesi più settentrionali; ma il suo Inverno ed Està, portano tutti i caratteri delle due Stagioni tro- picali . In fatti piove in Sicilia (nelle due prime Zone ) da Settembre fino a Maggio, mentre in Giugno, Luglio ed Agosto vi regna quasi costantemente un ciel sereno , non vi piove mai o appena casca una volta qualche spruzzo- lante pioggicella, quasi tutte l’ erbe, fuori di alcune pian» te estive, sono diseccate dal cuocente sole e tutta la cam- pagna esibisce una nuda ed arsiccia apparenza. In Settem- bre vicino all’ equinozio, principiano le pioggie equino= ziali, accompagnate di tempeste e tuoni, rare volte ac» cade che siano anticipate negli ultimi dì d’ Agosto o ri- tàrdate sino al principio d’ Ottobre. Queste pioggie ser- vono ad amollire il terreno diseccato dall’ eccessivo calo+ re èd aridità dell’ Està ed a prepararlo alla coltura; elle- no durano un mese circa più o meno, € sono seguite dall’ Autunno. Regna in questa Stagione un’ alternativa di tempo bello e tempo piovoso , prevalendo or ‘questo or quello; ogni erba e pianta vi germoglia, € la campagna “acquista ben tosto con una nuova verdura l’ apparenza dei mesi di Aprile e Maggio nelle parti settentrionali d’ Eu- Topa : è in questo tempo che gli agricoltori fanno la ven demmia , lavorano ed arano i terreni, quindi seminano il frumento, e molti legumi e finalmente colgono 1° Uli- ve. Quando le pioggie equinoziali sono rare o tarde e i' Autunno asciutto , il prodotto delle Vigne ed Ulivi viene ‘meno , ed i terreni spesso non possono prepararsi conve- nievolmente per le semenze. v 2 160 L'inverno principia in Dicembre, ed aliora la piog- gia prevale; ma si prova poco freddo sino a Gennaro : in tutto il corso dell’ Inverno, la prima zona rimane ver- deggiante, e coll’ apparenza della primavera, anzi molte piante crescono ed anche fioriscono in questa Stagione, ma la neve I impedisce spesso nell’ altre Zone. Il freddo e le forti pioggie finiscono in Febbraro. La Primavera principia in Marzo e benchà sia in questo mese molte va- wiabile il tempo anzi spesso tempestoso vicino l’ equino- zio, nondimeno egli corrisponde in Sicilia al Maggio d° Europa e tutta la campagna ed i prati vi fioriscono; quan- do riesce troppo piovoso reca danno alle colture e mag- giormente allorchè le pioggie continuano in Aprile; ma ciò raramente succede ed Aprile e Maggio sono bellissimi mesi, con pochissime pioggie. Maggio è nella prima re- gione più caldo di Giugno nell’ Europa, e verso la sua_ fine principiano le raccolte vicino ai lidi del mare, le quali sì estendono poi gradatamente nell’ interno dell’ Isola. La quantità di pioggia che cade annualmente può pen in un medio risultato a circa 24 pollici ingle- s la maggior quantità essendo 23 e la minore 20; ben- chè da un calcolo favoritoci dal celebre Prof. Piazzi del- le quantità cadute nella pianura di Palermo nel corso di 5 anni, comparisce che la media quantità fù in questi anni solamente 25 pollici, cioè nel 1806 cadde 23.. 95 | 100. ò circa 24. pollici. nel 1807 22...22,;j 10p. 22. nel 1808 25.. 94 | 100. 26. nel 1809 20.. 03 | 100. 20. e nel 1810 235..04 f 100. 2% Totale 115. pollici, 11 quinto dei quali dà 253 pollici. EF una osservazione degna di attenzione che in Sici- lia Pabondanza delle tagpolte » dipende in qualche modo ‘dalla quantità di pioggia che può cadere, in un, luogo particolare o in tutta 1’ Isola. Sicchè 20 pollici di piog- gia p prodartango una cattiva e scarsa raccolta , meno da 161 25 ne daranno una mediocre, il dippiù ne darà una buo- na, e 25 o 26 un’ottima ed abondante; ma una mag- gior quantità gli sarà nuovamente dannosa. Comparisce per un medio calcolo che vi sono nel corso dell’ anno circa 150 giorni belli e sereni , 120 Cclr- ca nuvolosi, e 100 circa piovosi , mevosi è tempestosi; frà 1 quali almeno 20 annualmente mostrano segni evi» denti d’ elettricità, la sua maggior presenza e perciò il maggior numero di Tuoni, accompagna le pioggie equi- noziali e probabilmente concorreno a disporre il terreno alla fertilità. Lettera del Sign. D. lgnazio Polizzi di Trapani in date delli 14 Marzo 1814, sopra una nuova pioggia ter - rOSa è La Pioggia terrosa che 1° anno scorso diede tanto a pensare sulla” causa che la produsse , jeri sì fece di nuo- vo vedere in questa parte occidentale della nostra Isola. Le circostanze che accompagnarono tal fenomeno , furo- no quasi simili a quelle deli’ anno passato. JHl giorno 12 allo spuntar del Sole, la mattina era bella, 1’ aere sere- no , e soltanto spiravano dolci; ma calorosi zeffiri da Sci- rocco: verso le ore ri. A. M. passò il Ventò ad ostroli- beccio e gradatamente cresceva; ma circa le ore 5. P. M. ritirossi il Vento al levante soffiando leggermente , e la- sciando l’aere chiaro: quindi il cielo si cuoprì di nuvo- Je ed alle 9g. P. M. una densa caligine ottenebrò intiera- mente l’° orizonte, ed un tempestoso vento di Levante- Scirocco minacciava rovine. Nella notte delli 12 alli. 13, alle ore 2. A. M. cominciarono a’ cadere grosse goccie di acqua, loechè durò un’ora circa: principiando la detta pioggia, il vento in parte calnò, ma l’aere restò intie- ramente oscuro . Fatto giorno la caligine era tanto gran- de e sì folta, che non IIS vavedpre nessun® oggetto alla distanza di mezzo miglio, il Monte S. Giuliano che non è lontano più d’ un miglio delle mura della Città - . . . . . bd era intieramente invisibile ; soffiava lo stesso vento, ma 162 non era tempestoso , ed il termometro di Reaumur se- gnava 9. Si osservò allora che la pioggia della motte era stata ima pioggia terrosa , sì osservò il suo residuo in tutte le mura, nei balconi, e più chiaramente nelle lastre e nei pannì; questo era di color giallastro, sottilissimo tanto che fregandolo trà le dita non dava alcun attrito, ed assai pieno di particelle lacide. Se fosse successo di gior- no tale fenomeno, sarebbe stato facilissimo raccoglierne mna sufficiente quantità per sottoporlo ad una analisi chi- mica; ma essendo di notte, la mattina non riuscì possi= bile per causa del vento, di raccoglierlo. Da mezzogiore no in poi sì dileguò la caligine. Credo che lo stesso sa- tà successo costa ed in altre parte dell’ Isola &c. (1). Pare che la nostra Nazione abbia tolta la maschera dell’ ignoranza e cerchi illuminarsi di quelle verità , che tendono alla felicità pubblica. Questa città hà fondata una scuola Nautica teoretica-prattica per la istruzione de stoi marinari nella quale fuì scelto per professore di ma» tematica, e briga attualmente per istabilire quelle scuo- fe nella sua Accademia, che possano istruire 1 Cittadini de’ loro dritti e doverì. (1) Nota dell’ Editore. In Palermo ebbe luogo la stessa caligine nelli giorni 12 e 13 Marzo; ma fù molta meno densa e non si osservò pioggia veruna è se cadde- ro delle goccie nella notte non lasciarono apparenza di residuo terroso. E° molto rimarchevole che questo feno- meno fisico forse tuttavia nella sola Sicilia osservato , ab» bia già per 3 volte, delle quali esistono sicura ricordane za (cioè nel 1803, 1813 e 1814), sempre comparso nel mese di Marzo. 105 AGGTRNGO Le EPULR A Esame dei Terreni nel contorno di Messina del Sign. D. Antonino Arrosto . La Cognizione delle qualità delle terre è la base della vegetazione. Ogni Proprietario dovrebbe acquistar- la, giacchè da questa dipende la fertilità della terra; con essa può corregersi le proporzioni delle terre elementari trà di loro e può adattarsi ad ogni sorte di terreno quel» le piante che più gli convengono, secondo quel detto di Virgilio Hic segetes, illic veniunt felicius uve . Onde io per incoragire tutti gli agronomi Siciliani ad applicarsi per acquistare tale utile cognizione gli pon- go sotto gli occhi i risultati dell’ esame delle terre della mia patria Messina, da me ultimamente fatta, a ciò ani» mati da tal esempio concorrano a fare cambiare aspetto all’ attuale agriceltura di Sicilia, Tutti i terreni dei contorni di Messina possono ri» dursiì a tre classi cioè in terreni Sabionosi, Calcari ed Ar- gillosi , giacchè rarissimi sono i fertili. Sotto questa clas- sificazione li hò esaminati coi lumi della Fisica , della Bo- tanica e sopratutto della Chimica: ecco i miei risultati. I terreni Sabionosi hanno per caratteri fisici, 1’ esser pieni di una moltiplicità di sassolini, 1’ esser facili a la- sciar scorrer l acqua appena | hanno ricevuta, l’ esser pronti a riscaldarsi ed aspri al tatto. Mostrano una ve- getazione con piante di gambi semplici, con foglie per lo più grasse liscie ensiformi ed intere, colle radice car- nute, o a bulbì di un sapore incisivo acre; un colore debole e vario, ed un odore nei fiori spesso grata; talchè vi nascono spontanei il Polygonum aviculare, la Reseda undata , l’° Ambrosia maritima , V Asphodelus ramosus il Cactus opuntia &c., Mi hanno fatta osservare secondo il metodo di Giobert che le proporzioni chimiche delle ter- re semplici fra di loro, su cento parti di esse variano co- sì: Terra selciosa 85 a 95, Terra argillosa 6 a 14, Ter= ra calcarea 1 a 3. L° Argillosi preseatamo un tatto grasso e stiaccievole, 164 con assorbimento copioso- dî acqua.che trattengono tena- cemente , e delle irregolari fenditure essendo asciutti per il soverchio induramento che prendono . Sostengono delle piante con un gambo rozzo ed angoloso, con le frondi rozze o spinose, sovente biancastre , pelose o tomentose; con la radice forte puoco guarnita di barbe : e ehe han» no il sapore amaro, un colore blù vivo e risplendente ; qualche volta giallo o porporino; un odore spesso disgra= devole o fetido, sù tutto nelle piante venute all’ ombra. Vi nascono selvaggie la Tussilago farfara, l Equisetum arvense, } Arum maculatum, il Cyperus longus, il Ci= chorium intybuss e varie specie dei generi Picris, Cynara y Carduus &c. Mi diedero per risultato , Terra selciosa 40 a 64, Terra argillosa 18 a 24, Terra calcarea 18 a 38. I Terreni calcari assorbiscono con prontezza l’ acqua e con ugual celerità la lasciano scappare, hanno una grana compatta simile alle pietre ,e strofinate sù qualche corpo duro v’imprimono alcune delle loro particelle; so= mo formati di un abbondante Carbonato calcareo che troe vasi unito a piccola quantità di silice e rare volte a «qualche pochissima argilla. La Vegetazione che sponta= meamente nasce sù di essi ben ce li addita: piante com gambi duri coriacei e pressochè lignosi sù i Monti, de- boli secchi e poco elevati nelle pianure e Inoghi bassi. Sù i Monti le foglie seno piccole secche , vellutate o cot- tonose spesso in entrambi le faccie e rare volte liscie; mei bassi, strette deboli, l’ inferiori intiere e le superiori molto divise. Un sapore piccante e caldo; un color vivo e molto vario: un odor aromatico nelle foglie, rara= mente nei fiori. L’ Asperula oderata , il Teucrium finvumy il Xanthium lappula , V Hedysarum coronarium, | Hype- ricum perforatum , l Arundo ampelodesmon &c. vi sono commuDi. ( sarà continuato } + i er 465 Dorno rr » ae fr o) E EA LE I Pr 1 ENTI (O::P«WUitst £ 0) LIT :SAC-E La T.LI | FERIE ALI RES PI IOSLIA OR LI RELIRERI DE SATA IATE AGRICOLTURA. Principj fondamentali della Coltura perpetua dei Terrent det Sign. Yvart, trad. dal francese . I. Ciò che conviene osservare prima di stabilire una coltura regolare , successiva e perpetua , sono 1. La Natura del terreno che si deve coltivare 2. L° Influenza del clima dove trovasi posto 3. I vegetabili che vi prosperano, crescendovi spon= taneamente o per introduzione. 4. Le rissorse ed i bisogni locali; gli usi e costumi del paese; la facilità o difficoltà delle strade ed aperture: finalmente i propr) bisogni. 5. I vantaggi o inconvenienti che offeriscono una mumerosa o rara popolazione . 6. L’ ordine dei lavori opportuni per ogni coltura e l’ uso giudizioso del tempo e dei concimi. Il. Per giudicare e stabilire il ritorno periodico più o meno frequente dei stessi vegetabili sopra il medesimo campo , il coltivatore deve, oltre i motivi precedenti, considerare eziandio la natura più o meno esauribile di ogni vegetabile, cioè. 1. Relativamente alla sua organizzazione ed alla sua particolare vegetazione . 2. Relativamente al modo di coltura che gli si de- ve applicare. III. Se sì crede opportuno ammettere nella succes- sione delle colture, una coltivazione che richieda degli abondanti concimi, e non fornisca dei prodotti che sia- no in parte almeno , restituiti al suolo sotto una nuova forma di concime; sarà prudente di non ripeterla fre- quentemente e di alternarla con altre colture che aneno esìigano e più restitmiscano. K 106 IV. Dopo avere adoperati tutti li mezzi che l'arte insegna per porre il terreno in un convenevole stato di nettezza, triturazione e fertilità , i quali sono le aratu- re, l’erpicature , le rottolature, le sarchiature , le zap- pature, le vangature , l'incalzature &c. oltre la falcia- tura in verde, la consumazione sopra luogo , le mischie ed i concimi; bisogna mantenerlo costantemente in que- sto ottimo stato ed anzi migliorarlo se sia possibile , colla scelta delle colture alterne, in modo tale che ogni rac=- colta prepari il successo delle venture raccolte, e che questo successo sia sempre sicuro, salvo le intemperie delle stagioni + V. 1. E generalmente vantaggioso di allontanare il più possibile il ritorno dei medesimi vegetabili sopra la stesso campo , come parimente quello delle specie dello stesso genere o delle stesse famiglie naturali. 2. Questo ritorno si deve vieppiù allontanare per ogni vegetabile, in proporzione che il suo analogo sarà rimasto maggior tempo sopra il suolo e l’ avrà maggiore nente esaurito + È VI. Conviene alternare la coltura dei vegetabili con radiche profondi, perpendicolari e tuberose , colla coltu- ra di quelli con radiche superficiali , serpeggianti, € fi- brose + VII. Sarà vantaggioso alternare, se le circostanze lo permettono , le raccolte specialmente destinate al nutri= mento degli uomini, con quelle particolarmente destina ze al mantenimento degli animali domestici. VIII. 1. Il terreno di qualunque matura sia, deve rimanere nudo il meno che sia possibile. 2. Il Coltivatore deve ammettere in preferenza per ricuoprire le terre siliciose + calcari arenose ed aride, le colture maggiormente adattate ad ombreggiarle ed a re- stringerle, in modo di prevenire o almeno diminuire , l' evaporazione e 1’ infiltrazione dell’ acqua e degli altri principj utili alla vegetazione. 3. Egli deve al contrario preferire per le terre argil- lose, aluminose , compatte ed aquatiche , le colture più proprie a dividerle e diseccarle , per privarle colla scelta i 167 dei vegetabili e colla giudiziosa applicazione delle opera- zioni aratorie $ dell’ eccesso d' umidità e di tenacità che lì distingue. IX. Nella scelta delle colture le più opportune pel suolo, clima e circostanze locali melle quali trovasi il coltivatore , egli deve particolarmente procurare di ren- dere il meno necessar} che sia possibile $ i concimi e le arature » MEDICINA. Osservazioni sopra la Teoria della Febbre , e le ricerche mediche del Dott. Rush. Il Dott. Rush professore di Clinica nell’ Università di Filadelha , pubblicò nel 1806, un opera titolata Idea dî una teoria della febbre e stato della Medicina trà 1760 e 1805 .Egli vi stabilisce dei nuovi princip) dietro i qua- li egli rigetta i sistemi di Cullen e di Brown, anzi qua- lunque classificazione nosologica delle febbri. Una tale distribuzione della quale egli mostra gl’inconvenienti po- ne, dic’ egli, dei limiti imaginari tra delle cose di na- tura omogena. Al suo dire, non vi è che una febbre © una cagione prossima della febbre: nell’ istesso modo che il fuoco è unico ysia egli prodotto dallo strofinamen- to, dalla percussione , dall’ elettricità , dalla fermentazio= ne, dall’infiammabilità o dai raggi solari. Egli non suppone, come Brown, che una febbre consista nella debilità ,o che questa debilità sia una ma- lattia; ma pone le numerose forme di malattie, nell’ ec- citamento morboso determinato e fissato dalla debilità pre- disponente , in virtù dell’azione degli agenti irritanti. La Prescrizione dei rimedj non deve essere in ragio= ne del nome delle malattie, Si ottiene da un piccolo nu- mero di mezzi attivi tutti i vantaggi che si aspettava in vano dalla gran quantità di sostanze che compongono le materie medicali europee. La base della prattica di-que- sto autore consiste quasi sempre nella deplezione dei siste- mi vascolari e gastrici. x 2 108 Lo stesso Autore diede alla luce nel 1805 un'altra opera titolata , Aicerche ed osservazioni mediche 5 egli vi dice frà moltissimi importanti fatti che la phthisia pul- monaris essendo formata, anzi vicina al suo ultimo. gra- do, fù guarita con delle piccole cavate di sangue, colla salivazione mercuriale, col lavoro e diversi generi di gim- nastica, in un aria convenievole e lontano dalle spiaggie maritime, e qualche volta coll’ uso della Digitalis pur- purea; ma egli confessa che questa pianta non hà nelle sue mani avuto il debito successo, contra questa formi- dabile malattia. L’ uso del inercurio è stato generalmente esteso in America a tutte le malattie acute ed ostinate. L’ Acqua fredda, dice il Dott. Rush, che si crede- va altrevolte incompatibile coll’ uso di questo rimedio, è adesso adoperata insieme nelie febbri maligne, al fine di assicurare e accellerare la sua operazione sopra le ghian- de salivarie. La Digitale, l’ Acetita di Piombo , 1’ Arse- nico , 1° Oppio particolarmente, ! Aria fresca, il Ghiac- cio, sono adesso dei mezzi famigliari nella prattica dei Medici Americani. Forse vi abusano un poco delle ca- wate di Sangue. CHIMICA. dnalisi di alcune osservazioni del Sign. Cav. Davy sopra il gas ossimuriatico &c. inserite negli Atti della So- cierà Reale di Londra per 1851, traduzione dall’ Inglese. Il Gas ossimuriatico si combina con i corpi infiam- mabili, e forma con essi dei composti semplici binarj, quando agisce sopra ossidi egli produce 1° espulsione del loro ossigeno , o lo forza ad entrare in nuove combina- zioni. Questo gas non contiene nessuna materia acida ; ma al pari dell'ossigeno deve essere combinato in gran quantità con certa materia infiammabile, per formare della materia acida. Al contrario degli acidi, egli espel- 169 le l'ossigeno dagli protossidi, e si combina cogli pe- rossidi » Con questi princip) il Sign. Davy spiega l’azione dell’ acido muriatico sopra il perossido di manganesio . Quando questi corpi sono riscaldati assieme, l’ acqua si forma; il gas ossimuriatico si produsce ed il perossido di nero diviene bruno. Secondo la teoria dell’ autore, 1° acido muriatico è composto di gas ossimuriatico e d’Idro- seno, questa ultima sostanza si combina coll’ ossigeno del Piigssido per produrre l’acqua. In questa spiegazione Le? autore ha però dimenticata la formazione del muriato di manganesio . Il Sign. Davy attribuisce la proprietà d’ imbianchire di questo gas al sno potere di decomporre l’ acqua e li- berare il suo ossigeno. Se il gas, e la sostanza colorita non sono privi di umidità , il colore si distrugge facil- mente; ma se sono ambidue compitamente asciuttali pri - ma di porsi in contatto, la sostanza non si discolorisce ne imbianchisce. Questo sas non può condensarsi ne eristallizarsi , co- me dicevano alcuni chimici; 1° errore ebbe origine dalla sua soluzione potendosi aghiacciare più Pacimbcute che l’acqua pura; ma il gas paro diseccato col muriato di calce non soffrì veruna alterazione ad una temperatura dì 4o gradi sotto zero di Fahrenheit. Sì può concedere al Sign. Davy, che tale gas, sin ©ggì nominato ossimuriatico, non contiene ossigeno , € che ìil suo nome è perciò contrario ai principj d’ una giusta nomenclatura. Sinacchè sia decomposto si deve considerare come un elemento e si dovrebbe distinguere con un nome semplice. Il Sign. Davy propone un nome fondato sopra una delle sue proprietà caratteristiche , il suo colore, e di chiamarlo , Chlorine , Euclilorine , 0 Gus chlorico . È La maggior parte dei sali, inoltre, ‘che sono staii chiamati muriati, non contengono ne acido muriatico ne ossigeno. Alcuni frà essi come il liquore di Libavius sono convertibili in veri muriati dall'acqua; alcuni al- è1ì come l’ argento di corno compariscono incapaci dì es- 170 E convertiti in veri muriati. Per distinguere questi composti , il Sign. Davy propone dì aggiungere al nome della loro base Gafiantnabilai la i gniingzione ane è Co- sicchè Argentane potrà lie Y argento di corno, Stannane , il liquore di Libavius, Antimonane , il butir= ro d’ Antimonio è così in seguito s ; Questa proposta s allorchè sarà ricevuta, cagionerà una rivoluzione nel linguaggio chimico, quasi simile a quello cagionata dalla rovina della teoria flogistica; ma speriamo ‘she sarà ben ponderata prima d’ adottarsi: nel- lo stato presente della Scienza ogni gran cambiamento di linguaggio deve evitarsi, sì potrebbe frattanto dare il nome Di semplice gas muriatico all’ attuale gas ossimu- riatico. La maggior parte delle materie ii giacchè ve ne sono tuttavia delle tali, potranno conservare il lo- to presente nome, e quelli formati coll’ addizione dell’ idrogeno , possono ricevere il nome d° Idromuriati . LE GI:SLA.ZLO4Naba Seguito della Descrizione delle Carceri di Filadelfia La mattina prima di cominciare il lavoro, i Cone vinti devono lavarsi le mani e la faccia ; nell’ està pren= dono un bagno due volte il mese in una vasca destina- ta a questo uso nel mezzo del cortile. Un barbiere ; ano eh’ egli un convinto, li rade dune volte la settimana. Cambiano pure la biancheria due volte la settimana. I Custodi sono al numero di quattro per tutta la carcere 3 devono stare costantemente neì cortili, e cor= ridori, in mezzo ai carcerati. Non sì permette ai prigionieri una conversazione se- guita; possono soltanto parlarsi pell’ occorrenze del loro lavoro, e senza mai chiamarsi ad alta voce ne gridare. Gli è proibito di discorrere delle cagioni della Mio de- tenzione e di rimproverarsela murnalmentele La stessa sorte di silenzio si osserva nei pasti. La loro collazione 171 e cena è una polenta di farina di grano d’india e me-. lazzo : a pranzo, mezza libbra di carne, dei legumi e mezza libbra di pane. La loro bevanda è l' acqua; non bevono in veruna circostanza ne liquori fermentati ne spiritosi e nemmeno della birra , l'immissione n’ è proi- bita nella casa e questa proibizione è gelosamente osser= vata. Non sì permette ai carcerati, ne di ridere ne di cantare ne di gridare, per non toglierli dallo stato di perfetta quiete nella quale devono rimanere. Se un carcerato manca alla regola della casa, egli me viene avvertito per la prima volta; ma se continua, egli è mandato alla detenzione solitaria. Questa è un ca- stigo per i prigionieri che il Carceriere può ordinare; ma deve renderne conto immediatamente all’ Inspettore. 1] pigro che non vuole lavorare è posto alla detenzio» ne solitaria, e ciò è un tempo che bisognerà poi ricupe» rare col lavoro, giacchè le spese personali corrono sempre 4a conto proprio, i I quattro custodi sono ogni motte in attività: due nella sala degl’Inspettori e due nell’interno della Carce- re; questi passegiano nei corridori. Al minimo chiasso straordinario , essi svegliano il Carceriere e si radunano: il Carceriere entra nella camera dalla quale venne il chiasso e conduce nelle terribili celle solitarie coloro che lo produssero. Questi casi sono rarissimi; succede appena quattro volte l’anno che i carcerati siano castigati , € questo castigo è il solo adoperato. Il Carceriere, iî Custodi sono senza armi; senza .ca- mi; non possono nemmeno avere un bastoncino, perchè potrebbero in un momento d’ impazienza colpirne un car- cerato. Se si ubriaca un custode, se tratta due volte con durezza un prigioniere, egli perde il suo impiego. Gl’ Inspettori al contrario parlano con essì cercano a conoscerli, ad esortarli, consolarli, dargli coraggio e ri- conciliarli .con loro medesimi . Queste conversazioni non sono frequenti, avrebbero allora meno effetto. L’appa- renza dei carcerati non ‘ha miente di quella insolenzas di quell’abbattimento vile o di quel tristo aspetto. che Da per lo più in Europa essa è rispettosa, fredda» tris stà e calma. | ( sarà continuato ) 572 MAI S.G,EsLiL AINE A. limit mmm_uim_òu_nn______——________ Fine del Quadro della Letteratura Siciliana dal 1800 al 1812. r1. Opere di Letteratura, Poesia &c. 1roò. Traduzione dei primi sei libri dell’ Iliade d’Omes ro in versi italiani, del Marchese Natale. Palermo 1809. 101. Della Legge di Natura, poema del Sign. Orazio Cappelli. Palermo 1801. 1 tomo grande. 102. La Gara di Gloria, Poesia del Sign. Com. Poli; Palermo 1800. opuscolo. 103. Saggio sulla Poesia Siciliana del Marchese Gar- gallo. Pal. 1809. 1. tomo. 104. Epitalamio per le faustissime nozze di S. A. R. Maria Amalia Borbone Principessa delle Sicilie, con S. A. Ser. Luigi Filippo Borbone Duca D’ Orleans. Pal. 1811, 105. Rime del Padre Calia. Palermo 1808. 106. La Tomba d’Oreto, del P. Calia. Pal. 1808. 107. Canzoni morali e cristiane dell’ Abadessa. . . + Palermo. 1812. 1. tometto. 108. Sul Canto Palestrino di D. Filippo Cassata. Pa- lermo 1812. opuscolo. 109. Poesie del Sign. Scuderi. Palermo 1804. rio. Aneddotti del Sign. Scaduto Genna . Pal. 1810. rr. Visione in occasione della morte della Princi- pessa di Belmonte, del Padre Monti. Messina 1809. o- puscolo. 112. Dissertazioni sul gusto , del Sign. Ferro . Palermo 1811. 2 tomi. 113. Poesie liriche di Giovanni del Giudice. Messi- na 1807. 1 tomo, una seconda edizione ne fù stampa= ta nel 1813. r14. Componimenti poetici di D. Ottavio Saccano 1753 Nicolaci e del P. Maurizio Lazarì cassinese » Vecitati nel. Ja R. Accademia de’ Pericolanti Peloritani nella straore= dinaria tornata per la passione di N. S. G. C. Messi. na 1805. 115. Descrizioni di Vittorio Barzoni s 5 Ediz. Messi. na 1812 — Questo egregio opuscolo dipinge, in quella poetica prosa ch’ era sin’ oggi quasi esclusivamente cre- duta l’ apanagio della lingua francese, alcune delle ope re dell’immortal Canova, Vallombrosa, gli Apennini anda Venere di Medici, dei quadri e le Carceri della veneta Inquisizione : questo stile, queste immagini parlano al cuore , colpiscono l’ anima, gli uomini sensibili ammira» no o piangono! 116. Discorso di G. G. Rousseau sopra : le Scienze e le Arti, tradotto da Giovanni Sardo. Catania 1812. £ tomo . i 117. Discorso preliminare all’ Enciclopedia del Sign. d° Alembert, tradotto e corredato da D. Agatino. Longo, Catania 1812. 1 tomo» 1 118. Si stampano in Palermo tutte le Opere in mu- sica che si rappresentano nei Teatri; ecco.i nomi di al= cume delke quali.ci rammentiamo. Il - Zio deluso 1807, Il Pazzo ravveduto 1807. Gustavo Wasa 1807. Le Con= venienze teatrali 1807. Liretta e Giannino 1808. L° In nocente Ambizione 1808. Un avvertimento ai Gelosi 18009. Il Naufragio fortunato 1809. La Pietra simpatica 1810, La Sposa del Tirolo 1810. &c. 12. Opere miscellanee &c, î 119. Atlante d’Instruzione agli uffiziali di Fanteria de’ Sign. Gandy e Belair, traduz. dal francese, Palermo 1808. 120. Introduzione allo studio delle Pietre Intagliate del Sign. Millin, tradnz. dal francese. Palermo 1807. I tomo, 121. Notiziario di Sicilia} dal 1800 al 1805, Palero mo. — Vi sono importaati notizie scritte dal Can. Gres sorio. y 47 gi 122. Il fà per tutti. Messina 1810. £S1î arSiz. — Calendario annuale con parecchi piacevoli pezzi. i 123. Calendario di Palermo per \1812. con notizie ecclesiastiche . 124. Strenna galante per l' anno 1811, 0 Sia com- pendio di belle, utili e dilettevoli motizie tratte dal por- tafoglio d'un uomo di gusto 4 detto tra î Peloritaniy Vl Animoso. Messina 1811. 125. Regolamenti de” Volontarj di Sicilia. Palermo 3808. 1 tometto. 126. Grammatiche Inglesi di Barker, dell’ Ab. Le- ma &c. Palermo ognuna 1 tomo. 127. Catalogo della privata libreria di S. R. M. Pao lermo 1808. 1 tomo . i 128. Cataloghi dei Librari Frane. Abate, Rosario Abate, Matteo Piccione &c. Palermo. 129. Prospetti dei Caratteri esistenti nella stamperia di Giov. del Nobolo , Messina 1811. opuscolo racchiuden- do il raguaglio delle prime opere stampate in Messina. 130. Elementi di Filologia del Can. De Cosmis. Pa- lermo 1803. — opera buona. 131. Principj generale del discorso e dell’ Ortografia Italiana, ad uso delle Scuole normali, Palermo 1807. € mnolti altri opuscoli ad uso delle Scuole . 132. Del Riscatto de’ Schiavi Siciliani in Barberia dal 1804 al 1807. Palermo 1807. 133. Regolamenti della Badia di S. M. del Cancel- liere. Palermo 1808. é 134. Catalogue & Regulations of the Messina garri= son library . Messina 1812. 135. Nuovo Dizionario tascabile di Marina, Italiano ed Inglese ed Inglese-Italiano , 0 collezione de’ termini di marina e navigazione . Messina 1811. 136. Leggi di pronunzia francese di Giovanni Sardo, Catania 1812. 137. Orazione recitata ne’ funerali dell’ Abate Cassìi- nese Pad. D. Gius. Ant. Paternò Tedeschi, dal Can. Sar» di. Catania 1812. 138. In morte del Dott. Rosario Scuderi, componi- 175 menti recitati nell’ aula dell’ Università di Catania. ta) tania 1811. 139. Compendio di Navigazione per uso della mari- na mercantile . Messina 18215 1 tomo in fol. 140. Memoria intorno alle cautele per conservare la salute di un armata, tanto in accantonamento che ac- campata , del Sign. Giov. Vivenzio. Palermo 1800. 141. Tarifta generale ridotta in ordine Alfabetico di tutte le mercì e derrate soggette ai reg) dazj doganali da osservarsi in tutte le dogane di Sicilia. Palermo 1802. 1 tom. fol. con un supplemento. 142. Catalogo dei libri impressi nella R. Stamperia di Palermo. 1812. — Vi sì trovano i nomi di molti al- tri librettini ristampati per scuole, fanciulli &c. partico- larmente Bembo prose ,, Casaris commentarium , Cicerone orationes, Cornelii nepotis, Eutropii electorum 1810, Horatii poetica, Locmani, Millot storia romana, Missale Romanum , Ovidio, Pheedri, Salustii, Soave, Terentii, Titi livii, Virgilii &c. 143. Foglio di Letteratura, Scienze, Arti, e tom mercio + Melina 1803. — Durò pochi mesi. 144. Giornale politico e letterario di Palermo 1810 e 1811. — I principali pezzi letterarj che vi si trovano sono , Inquisito di Pitagora, descrizione delle machine e scoperte di D. Martino Zappala, antichità del Httorale di Sicilia, riflessioni sopra la Scoltura Canova e Haydn, tavola alfabetica de’ Siciliani celebri prima dell’ Era cri- stiana, elogio di Gregorio , Cosmis, e Murena, pensieri di Damiani Mingli, stabilimento d’un museo a Siracusa 4 descrizione del museo dì D. Ant. Astuto barone Fargione di Noto, descrizione dell'Isola di Liscais, &c. &c, 145. I Giornali politici della Sicilia sono stati, Ga- zetta di Palermo 1805. Gazetta brittannica di Messina 1808 a 1814. Periodico di Sicilia 1812. Monitore delle due Sicilie 1812. N.B. Avendo avuto notizia di alcune altre’ opere di quell’ epoca esse saranno annoverate nel prossimo numero in un Supplemento . 176 Notizia di alcune Opere stampate in Inshilterra nel 1515, Pomona Brittannica, di Giorgio Brdoketitio Pomona Londinemis di Gugl. Hooker. Pomona Herefordiensis del medesimo. Queste opere sono in folio e racchiudono .le descrizioni e figure di tutte le sorti di Alberi fruttiferi coltivati in Inghilterra. Fauna Orcadiensis di Giorgio Low 1 tomo 4. Saggio sopra la probabilità della sensazione nei vege- tabili, del Sig. J.P. Tupper. Compendio Sinotiico di Botanica babttann di Giov. Galpine. Gli Elementi dell’ arte della ce Gugl. Muller 3 tomi 8: con fig. Elementi di Composizione musicale, di W. Crotch. Ricreazioni d° Agricoltura , Storia Naturale, Arti e litteratura miscellanea, del Sig. W. Anderson. 6 tomi 8. Idea della Fisica di J. Playfair, prof. in Edimburgo. Saggio sopra l’ anatomia morbosa dell’ occhio umano di Giacomo Wardrop. ‘Introduzione alla Geologia, di Roberto Bakewell. Flora glottiana, di Hopkirk. Sistema di Geografia antica e moderna di Playfair. Simopsis prattica delle malattie cutanee secondo la classificazione del Dott. Willan, di Tomaso Bateman. Saggio sopra l° uso di cavare sangue nella febbre, di Tomaso Mills. Scoperte ed Invenzioni . Mineralogia. 1. Il Sign. Wilson ha scoperto in In ghilterra Pifio scorso un nuovo sale minerale, compo- ato di Sulfato di Soda, Muriato di Manganesio, e Mu- riato di Piombo. 2. Il Sign. Karsten, ha rinvenuto un nuovo mine- rale al quale diede il nome di Zythrodes. Medicina, 1. Si è proposto ultimameute l’uso dell’ 1 oro nelle malattie Sifilitiche; ma credo che sarà DL l'essere ugualmente ethicace del mercurio , il quale come ben sì sà è il loro vero specifico , il suo prezzo è inoltre ben minore , il solo vaniaggio dell Oro potrebbe dunque consistere nel minor danno che potrà recare. all’ ccono- mia animale. 2. Il Dott. Brande , Inglese, hà guarito alcune ma- lattie calcolose, coli’ rise della magnesia, e l’ha sempre rinvenuta utilissima per impedire la formazione eccessiva dell’ acido urico nella vescica, essendo anche preferibile agli alcali; opera nello stomaco con assorbire 1’ eccesso degli acidi. È Economia domestica. 1. La Società delle Arti di Lon- dra ha concesso alla Signora Morris un premio. di 13 guinee per la scoperta d? un modo economico di , lavare e ripulire i drappi di lana, di seta, e di cotone senza dannegiarne il tessuto ne il colore. Consiste nello strofi- marvi una spongia bagnata nel liquore gelatinoso di po- mi di terra e poi lavarli nell’ acqua; questa gelatina sì procura col gratieggiare nell’ acqua li pomi di terra, stacciare questo liquore, e farlo riposare: il sedimento può servire a fare dell’ amido o polvere. 2. Si trova negli archivi di Farmacia pubblicati dal Sign. Piepenbring, un mezzo singolare d’inbianchire il filo dì lino col carbone. Il Sign. Juch fece bollire alcu» ‘mne malasse di filo di Lino al modo solito, colle ceneri . Dopo avere fatto asciuttare it filo, fece bollire ogni ma- lassa con tre oncie di polvere di carbone di legno in una bastante quantità d’acqua per un ora di teinpo; dopo che questo filo fù lavato ed ascinttato, si trovò avere acquistato una bianchezza sorprendente e molto superio- re a quella che gli si può dare colle ceneri. Asi: ga Sign. Brugnatelli aveva riuscìto (a fabri- «care della carta iu coli’ immergere della car- ta nel liquore silicioso e facendola poi asciuttare ; questa carta si carbonizza al fuoco senza ridursi in polvere : egli riuscì parimente coll’ immersione della carta in una dis» soluzione d’ alcali muriatico o di alume. Ma il Sign ‘Hermstaedt, osservando che questa carta incombustibile 178 aveva il diffetto di attrarre 1° umidità dell’ aria, propone semplicemente di servirsi di una dissoluzione di vitriolo verde nell'acqua: quest’ ultima carta costa meno e non s° infiamma mai. 2. Lo stesso Sign. Hermstaedt ba rinvenuto il seguen» te modo. di purificare 1° Ol} vegetabili, separarlì del loro flemma e toglierli il loro dispiacevole odore. Sì mischia successivamente una quarta d’oncia d’olio di vitriolo con sei oncie d’acqua di fiume; si pone questa mischia in una bottiglia di vetro e poi vi sì giunge una libbra d° Olio qualunque anche recente: si scuote la bottiglia for- temente per alcuni minuti sinacchè la mischia diventa tattiginosa, sì scuote di tanto in tanto per ventiquattro ore e poi si lascia riposare la bottiglia turata per otto giorni. Si ottiene allora un Olio chiaro , quasi senza odo- re ne sapore, ed il quale si può adoperare nella cucina èe nelle arti meccaniche . Obituario » Tl 18 Dicembre 1813 è morto in Parigi, il Celebre Sien. Parmentier, uno dei migliori Scrittori d° Economia domestica ed Agricoltura. Lo Storico Denina morì in Parigi, non in Italia cos me sì disse nel nostro numero 2. . Notizie ed Avvisi « Nel 1808 fù stabilito in Peft in Ungaria un Museo Nazionale, il Conte Svechynei gli fece dono di 20000 fiorini, e molte altre persone hanno dato somme conside- revoli : perchè non s° imitano ‘ovunque simili Jlodevoli esemp] . Dne nnove Società letterarie furono stabilite in Da= nimarca nel 1808, cioè, una per promuovere l’arte ve= 179 terinaria e l'altra per promuovere la cognizione delle an- tichità Daaesi e la Sicilia esita ancora. Si fà noto a coloro che ebbero la gloria dì esibirsi per Fondatori dell’ Accademia Siciliana delle Scienze ed Arti, che si chiederà a_nome loro a S. A. R. ed al Par- lamento il permesso d’instituirsi e radunarsi con un tale titolo. Il Pad. Martino, dimostratore di Fisica nella R. Uni- versità di Palermo, hà nltimamente riuscito a dare sol- lievo è guarire varie sorti di paralisie, coll’ uso della pi- la galvanica di Volta, a piastre di metallo; ma egli de- plora che alcuni medici hanno voluto diminuire il meri- to delle sue cure: vi sono ancora dei medici che non vor- rebbero conoscere che Ippocrate e Galeno e per i quali ogni nuovo rimedio è uno scandalo! Pur troppo numerosi sono tuttavia in Sicilia coloro che servilmente venerano l’ antichità e non vogliono ap- prezzare le moderne scoperte ne i moderni antori. Faccia di ciò fede l’ultimo concorso per la Cattedra di Econo- mia pubblica nell’ Università di Palermo , riportò la pal- ma colui, che forse per insinuazione , seppe meglio spie - gare e commentare Smith 1’ autore dell’ opera titolata Ricchezze delle N azioni , mentre in ciò fare fece forse più prova di memoria che d’ ingegno; alcuni Concorren- ti che non credevano ne potevano supporre che Smith benchè classico Autore , fosse il solo , ne il migliore scrit- tore economico , anzi che ne conoscevano diversi più re- centi e ben più classici, si sforzarono a fare prova d’ ingegno senza commentare il vecchio Smith; ma furono per ciò solo riprovati. Cosicchè nei prossimi concorsi di Chimica e Botanica, bisognerà conoscere il solo Lavoisier e non Davy, il solo Linneo e non Jussien! oh ignoran= za pedantesca! Un pessimo uso, abusivamente introdotto; nella na- scente Università di Palermo , è che gli esami dei Con- correnti alle Cattedre si fanno privatamente ed inoltre che gli scritti, i quali sì considerano come più decisivi degli esami verbali, non sono depositati in un archivio pubblico, come ovunque, € particolarmente nell’ antica 480 e celebre Università di Catania. In tale modo gli esami- matori possono decidere despoticamente, non sono costret- tì a motivare il loro giudizio, vi è scampo di fare agire gl’intrighi e le passioni ed il vero merito non può esse- re comosciuto ne premiato. Quest’ abuso richiede pronto riparo : il delitto , il despotismo, l’ignoranza e l’ intrigo bramano di celarsi; ma la giustizia, l’ imparzialità, IV e- videnza e la dottrina non vogliono nascondersi ; anzi chie= dono la luce o la pubblicità. Ponderate questo paragone chiunque siate a chi incombe togliere quest’ abuso e provate che gli ultimi titoli son quelli che bramate mo= strare e consegUire « [N (da) > SPECCHIO DELLE SCIENZE O GIORNALE ENCICLOPEDICO DI SICILIA. ro _—r_——+—+—+—+—++——————-——_-—-—-—-x@0%DpRmpm>_———— TOM. I. 1. GIUGNO 1814. NUM. VI. rn TA — »+—————_--——_-_—-_—+ 6mc z.—..—» - ai S#A06G GiNIONR:NIG I N ATE:I ELIZA ERI PE INA III ZI GEOGRAFIA Nuova Divisione del Globo Terrestre del Sign. Rafinesque LI a superficie del nostro Globo si divide naturalmente in superficie terrestre, e superficie acquosa, questa raca chiude i Mari, i Laghi ed i Fiumi, e quella i Conti menti, e le Isole. Gli antichi non conoscevano che un Continente, al quale attribuivano il nome di Mondo, lo dividevano in tre parti, che chiamavano Parti del Mondo, ed erano 1 Asia, l’ Africa, e l'Europa. Nel decimo-quinto Secolo un intrepido ed immortale Italiano CRISTOFORO CO- LOMBO scoprì un nuovo continente al quale sì diede per molto tempo i nomi di nuovo Mondo o Indie occidenta- li; un avventuriere parimenti Italiano , Americo Vespuccò essendosi vantato di avere scoperto il primo la terra fer ma di quel nuovo continente, gli rapì la gloria d’im=> porgli il suo nome, quindi col tempo prevalse per il nuo- vo Continente il nome di America, fù poi diviso in due parti, cioè America Settentrionale ed America Meridio= ARIA 132 nale, separate dall’ istmo di Panama; macì geografi con- tinuarono a considerarla come la quarta parte del mondo. Dietro la scoperta di Colombo, Gama giunse il pri- mo all’ Indie Orientali facendo il giro dell’Africa e Ma- gellano facendo quello dell’ America Meridionale :si com- pì in tal modo, e per la prima volta, dagli Europei il giro del Globo, e si provò che la nostra terra era una Sfera. I navigatori che seguirono quale traccie scoprirono tra ]’ Indie e l° America un’ immensa moltitudine d’ Isole e Terre: l’ immortale Cook compì nel passato secolo la Joro riconoscenza , fece svanire l’idea d’un terzo conti- mente australe vicino al polo e stabilì la vicinanza dell’ Asia e dell’ Ameriea sotto il circolo artico. Ultimamente il celebre Pinkerton ed altri geografi; hanno dato il nome di Polinesia ( molte Isole ) alle Isole del mare pacifico , e di Australasia , alla più grande frà esse , il continente della Nuova-Olanda, la cui estensio- ne uguaglia quella dell’ Europa. lo propongo dunque di considerare tutta la super= ficie terrestre del nostro Globo , come divisa in 3. Parti principali, 6. Parti naturali e 9. Parti speciali . pato le 3. Parti principali. . ESPERIA ( Hesperia) o il Continente Orientale. 2. DISIGEA ( Dysigea ) o il Continente Occidentale, 5. POLINESIA ( Polynesia ) è gli Archipelaghi. Ognuna racchiude 2. Parti naturali e 3. speciali, quele te dell’ Esperia sono 1. l’ Asia, 2.1 Europa, 3. 1’ Africa; questa ultima è anche Parte naturale, giacchè viene ses parata dall’ Asia per l’istmo di Sues e dall’ Europa col mas re Mediterraneo, mentre l’ Asia e l’ Europa che non han* no limiti naturali, e formano assieme un altra penisola sono perciò Parti artifiziali o speciali, unite assieme for- meranno la seconda parte naturale alla quale si potrà da» re il nome di SINFOGEA ( Symphogea ) cioè Terre unite, Le 3. Parti della Disigea sono 1. L° America ( Ame= rica meridionale ), 2. La Colombia ( America settentrio« nale ), così nominata da Cristoforo Colombo, e qual no» ame fù già introdotto dagli Americani uniti; L° Antillia the racchiude l'arcipelago nominato tuttavia Indie occie 183 dentali, e che si unisce dai geografi colla Colombia for- mando assieme una Parte naturale alla quale darò il no- me di NESIGIA; l’altra Parte naturale sarà la penisola della vera America. Le 2. Parti naturali della Polinesia sono I. NESILIA, che racchiude tutte le Isole ed archipelaghi, e si divi- de in 2. Parti secondarie 1. la Nesindia o Archipelago Indiano che si estende da Sumatra sind all’ Isole Caroli- ne, e 2. la Dalonesia che giunge da queste sino alla noova Zelanda , 1’ Isole di Sandwich e quella di Pasqua. TI. L'AUSTRALIA, chiamata da diversi Australasia, © Asia australe o nuova Olanda, la quale è la più grande isola del mondo dopo i due Continenti , e questi sono ancora Isole immense giacchè da ogni lato le circonda il mare o l'Oceano. Le principali Terre ed Isole che per la loro situazio- ne dubiesa recano delle difficoltà, sono le seguenti, rag guagliate alle Parti speciali a cui appartengono. 1. All’ Europa appartengono l’ Isole di Spitzberg, V Islanda, le Azore, Malta, Candia, le Cicladi ec. 2. L° Asia rachiude l’ Isole di Metelino , Scio , Roda, Cipro, Maldive, Geilan, Hainan, Formosa, Lequejo, Giapone, Kurili, Bering, Zembla ec. 3. All’ Africa si appartiene 1’ Isole di Socotera, Ma- dagascar, Sechelle , Borbone, di Francia, S. Tomaso, S. Elena, Capo-verde, Canarie, Madera ec. 4. Alla Colombia si deve unire, il Groeland, le Iso- le di Terranova, Bermude, Vancouver, Aleotiare, Go- re, Clerke ec. 5. L° Antillia consiste delle srandi e piccole Antille, le Lucaje, le Caraibe, Trinità, Margherita Curasao , ece 6. All’America si deve aggiungere, l’ Isole di Noro- na, Martin-vaz, Maloine, Georgia, del Fuoco, Fernan= dez , Massafuero, Gallapagos ec. 4 7. Nella Dalonesia, sono racchiuse 1° Isole Sandwich, Mendoze, di Pasqua, Nuova Zelanda, Caledonia, Ébri- de dei Navigatori, degli Ainici, della Società, Duca d' York, di Natale, Norfolk, ec. 8. Nella Nesindia si contano le Isole Mulgrave , Car 4A a 154 roline, Mariane, del Zolfo, Filipine, Bascì, Sumatra, della Sonda, Molnche , Nova Guinea , Luisiada, Salo- o mone ec. 9. Finalmente all’ Australia appartengono 1’ Isole di Diemen , Kerguelen, S. Paolo ed Amsterdam , Kaugurù, Nuits, Cloutè, Arnheim, Torres ec. ( segura la divisione delle Acque ) Nuova divisione geografica della Sicilia . La Sicilia viene divisa pressochè in due parti, da de Fiumi detti anticamente Imera meridionale, ed Imera settentrionale oggi Fiume Salso, e Fiume Grande, ben- chè la parte orientale sia alquanto maggiore: i Romani seguitando siffatta natural divisione, chiamarono la par- te orientale, Provincia Siracusana, e Provincia Lilibeta- za la parte occidentale : Gl’ {mperatori d’ Occidente cam- biarono questi nomi in Parte Siracusana, e Parte Panor= mitana. Gli Arabi non seguirono veruna fissa divisione y quindi i Normanni furono i primi ad introdurre la ri- partizione dell’ Isola in Val di Mazzara , Val di Demone, e Val di Noto. Il primo de’ quali racchiude tutta la par= te occidentale. L° Imperatore Federico restituì 1’ antica divisione al di là , ed al di quà del Fiume Salso; men- îre il Rè Federico Aragonese stabilì 4. Valli, cioè al di Mazzara, Val di nomo chimico s’ impegnasse a ricercarne nel suo paese ie 206 giuste proporzioni per rendere fertile un ferieno. Fo per riuscire a tale esame mi sono posto sotto gli occhi i ter- reni più fertili di questi contorni di Messina, e d° altro lato i diversi risultati dei chimici degli altri paesi, come sono , }’ esame dei terreni del Giappone del celebre Berg man per cui decise che la miglior terra per le produzio- ni vegetabili in essi, è quella. che hà in mescuglio sù dieci parti , terra calcarea parti 2., terra magnesiaca 1. terra aluminosa 4. e terra selciosa o rena 5. mentre per quelli della Svezia sù 100. parti di essi trovò, terra sel- ciosa parti 56. argillosa 14. e calcarea 50. Tillet stabilì la fertilità dei terreni nel clima di Pa- rigi, in quelli che hanno terra selciosa 46. a 52. , argil- losa 11. a 17. calcarea 37. Giobert dotto chimico di Torino dopo l’ esame di diverse terre d’Italia, conchiuse essere fertili quelle che tengono in mescuglio, terra selciosa 75. a 79. calcarea 5.a 13. argillosa 9.a 14. I Sign. Cristobal e Garriga nella loro chimica ap- plicata all’ arti, stabiliscono dopo l’ esame dei terreni del- ta Spagna, eccellente im fertilità quel terreno che hà Alumine parti 60. Silice 20., Calce 10. e Sostanze or- ganiche decomposte 20.: o pure Alumine Jo. , Silice 20. 4 Calce 25. e sostanze organiche decomposte 20. Ed io ho stabilito ‘che può dirsi fertile quel terre= no nei contorni di Messina, che racchiude terra selciosa 45. a 76., calcarea 5. a 8. ed argillosa 11. a 20.sù 100, parte di esso. ° Chiaro si scorge però per il quadro enunciato dei diversi chimicì che le proporzioni possono variare intutto il rimanente della Sicilia e specialmente iu quei paesi an cui il calore solare è più intenso e durevole e le ac- que in meno abondanza, o al contrario più abbondanti d’ acqua e meno riscaldate dal Sole : onde io lascio aî chimici eruditi della Sicilia , ed agli agronomi zelanti V esame dell’intiero nostro Regno, bastando avergliene dato un saggio nell'analisi delle terre di Messina ove re gua un’ inconstante clima. PETTO GITA, 4 MBNSER ALDO EI A HA Osservazioni critiche sopra la Mineratogia di Sicili& del Sign. Ab. Ferrara di Catania L° Opera della quale si và ragionare porta il sgguen> te titolo; ,, Storia naturale deHa Sicilia che comprende la Mineralogia con un discorso sopra lo studio in vari tempi dalle. scienze naturali in quest’ Isola , dell "i Francesco Ferrara &c. Catania 18:53. I. Tonto in quarto Dobbiamo principiare Je nostre osservazioni sopra do medesima col dare un estratto di una Lettera al suo ri- guardo , scrittaci da un dotto concittadino dell’ autore, egli così si esprime ‘* Quantunque quest’ opera porta per titolo la mineralogia della nostra Isola, io sono sicuro che disgraziatamente sino a questo momento ci manca \’ esatta mineralogia siciliana; poichè corre voce che il Gav. Borch abbia fatto la sua mineralogia da Palermo, e l’ Ab. Ferrara sono sicuro che hà composto la sua nel suo gabinetto , con il celebre Haiiy alle mani, giacchè non hà mai fatto i viaggi opportuni nell’ Isola. lo cre- do al certo, che noi saremo sempre privi d’una opera così interessante pet la Sicilia 3 finchè la providenza non destina un genio che sia perito nell’ arte, e che sia in istato di fare le ingenti spese che vi abbisognano per vi- sitare ed analizzare di palmo in palmo la tutta nostra Isola; ciocchè na ben langi di potersi eseguire dall’ Ab. Fer- rara &c. (eno noi però, letta con attenzione quest’ opera 4 vi abbiamo rilevato delle prove di sommo ingegno, e benchè vi siano veramente scarseggianti le osservazionî proprie, nondimeno riesce ricca d’idee filosofiche e ve= dute geologiche. : 1l discorso sopra lo studio delle scienze naturali è scritto con erudizione , vivacità e talento; ma vi si scor= ge con dispiacere il desiderio di lodare i lavori degli an- tichi, dei quali si ragiona -prolissamente, mentre si tra- scurano quasi totalmente i moderni, e riguardo agli scrit- tori viventi di cose naturali. l’autore non cita che se bb 108 stesso e l’ esr eda P. Piazzi! comecchè ignorasse che vi- vessero in Sicilia, un Scinà, un Poli, un Maravigna, iu Cancilla, un Balsamo, un Ortolani, un Chiarelli, un Bivona, un: Rafinesque &c. y o temesse d’oscurare a se stesso, citando le loro opere e lavori: questo mal’ inteso amor proprio è oltremodo condannabile ed ingiusto. Peraltro questa Mineralogia non racchiude veruna scopirta e manca di metodo; ma abonda di esatte. con- siderazioni geelogiche, cosicchè gli sarebbe forse ‘stato più acconcio il titolo di Geologia di Sicilia; le descri- zioni delle sostanze non sono complete, e mancano qua- sì sempre dell’ analisi chimica, così mecessaria a nostri giorni; la nomenclatara è moderna, e vi si osserva l’ a- nalcime di Haiiy col nuovo nome di ciclopite . Le Teo- rie geologiche dell'autore non sono però ne nuove, ne moderne, egli anzi seguita le traccie dei predecessori di Patrin + ; Nonostante questi nei, ammiriamo nell’ Ab. Ferra- ra, un autore il quale si sforza ad illuminare i suoi concittadini, a spargere frà loro il gusto del dilettevole studio della natura, in somina un eminente Fisico , Geo- logo e Mineralogista; ma abbiamo timore ch’ egli non sia un’ altretanto buono Botanico e Zoologista: egli non- dimeno promette al pubblico in questa sua opera la Sto- xia delle Piante e degli Animali della Sicilia, la quale gli consiglieremo di rinunciare ad eseguire se la dovrà compilare sopra Linneo ; in vece di studiarla nella na- tura; e se non sarà in grado di arrichirla di scoperte e muove osservazioni. Ci dispiace dovere fare osservare che la Carta mine- ralogica unita a quest’opera, non giova ad alcun uso prattico ne teoretico, essendo stata abusivamente deli neata senza indicazioni topografiche , ne’ limiti delle so= stanze e cose che rappresenta: vi mancano eziandio 1 fiu< mi ed ì monti! 159 =! OPUSCOLI SCELTI METEOROLOGIA Risultati ‘delle Osservazioni sopra i Fenomeni aimos- ferici del Sign. Varley. 1. Le nuvole non sì possono formare senza elettri- eità.< 4. 2. Non cadono in pioggia, inenocchè non siano pri= vate di una parte di quest?’ elettricità . 3. In ùn tempo sereno la terra somministra dell’ elet- èricità all’ atmosfera 3 ed al contraeio ne riceve nei tem= pi procellosi » 4. Le nuvole tendono a scostarsi allorchè il tempo è ‘sereno , e nei tempi procellosi a riunirsi . - 5. L’elettricità è l’ agente che inantiene sospese le ‘nuvole. 6. Un aria asciutta è conduttore del calorico e mort ‘conduttore del fluido elettrico. 7. L’ acqua può sussistere in un ‘modo permanente ‘sotto quatiro forme diverse e sotto una sola forma di ur modo passagiero» Il primo degli stati dell’ acqua dovuto all’ elettrici tà è quello dove sì trova sotto forma di nuvole, allora l’ acqua è in tal modo caricata di fluido elettrico che di» viene più leggiera dell’ aria ‘vicina alla terra. {l secondo è qualora sì "trova in tal modo saturata del detto flui- do , che si cambia in un fluido elastico e traspabente 3 “più leggiero delle più alte nuvole sopra le quali s° ine nalza. Il terzo stato è quello di ghiaccio; ‘ed il quarto quel- Jo di liquidità. Finalmente il quinto stato il quale è perfettamente momentaneo è quello di vapori} giacchè subito che sono abandonate ‘dal calorico ‘che le dissolvea “ricadono in pioggia» bb 2 cao ... In_conseguenza. quando ina ntivola viene spogliata della sua elettricità s in uno strato d’ aria la cui -tempe- ratura è alidisotto del ghiaccio, essa si. cambia in neve per la congelazione dei vapori che sì riuniscono. Risulta allo stesso principio che le partitole umide riunite in pioggia , allorchè passano in una ragione, agghiacciata nello scendere«iu terra, devono cadere sotto la [forma di grandine. CHI MICA Della proporzione di metallo ch’ esiste in ogni > sale metallico., del Sign. Gay-Lussac, trad. dal francese. -:| IL Sign. Gay-Lussac sviluppò nell’anno 1808., una bella legge :di chimica generale sopra. la proporzione di anetallo ch° entra in ogni 6) metallico, e ‘sopra quella dell’ ossigeno necessario per la sua ossidazione. Egli hà provato che un metallo precipitandone un altro da.una dissoluzione acida, trova nel metallo preci- pitato tutto l’ossigeno che gli è necessario per. ossidars? e dissolversi in quantità tale s che la dissoluzione sia neutralizzata allo stesso grado. ° La quantità dell’ ossigeno rimane dunque ‘costante qualunque sia la quantità ‘necessaria di ogni metallo; 1* acido é dunque, in ogni sale, proporzionato all’ ossige- no dell’ossido $ ed occorre tanto maggiormente di ogni metallo per saturarlo , che questo metallo ricliiede meno ossigeno per ossidarsi. % Questa legge somministra un mezzo semplicissimo di determinare la composizione di tutti i sali metallici ;* giacchè basterà conoscere la proporzione dell’ acido in um sale di ogni genere per conoscerla in tutti, ed una sola analisi dispenserà di tutte le altre, i; n IR di 19 EDICOLA Dell’'influenza della Luna nelle febbri ed altre ma- lattie del Sign. Balfour. trad. dall’ Inglese . . Il Sign. Balfour medico inglese in Calcutta capitale del Be ngalo nell’ Indie, hà Patto molte osservazioni che provano l’influenza delle Fasi della Luna sopra molte inalattie e particolarmente sopra le febbri intermittenti . Egli chiama fe riodo febrile , il tempo che passa net tre giorni che precedono e nei tre che seguono la piena e is nuova luna; i sedici giorni che rimangono del me- se iJunare vengono divisi in due periodi intercalari di otto giorni l’ uno. o Ù autore hà osservato sopra un gran numero di feb» bricitanti che gli accessi principiano a manifestarsi in rapporto Ameno duplice nel periodo febrile . L'invasione della febbre comparisce anzi per lo più nei giorni stessì della piena o nuova luna ,, o nei due giorni appresso 3 gli ‘accessi aumentano di violenza nel no tempo 3 adsitohé il numero di febbricitanti essendo di 60, ita fin mese lunare , ne occorrevano Io nel primo giorno della luna, 6 i giorni 2 0 3, 9 0 10 dal 4 al rr, 5 & giorni: 12 e 13, 6 nei Lost r4(€,J93 Joni. 10:0 pie na luna, 10 dal 17 al 24, e 5 o 6 dal 25 al 29. i Quest? effetto è maggiormente sensibile nel tempo degli equinozj, come per i flussi di mare. L’autore rac» tomanda di troncare le febbri nei periodi non febbrili, e pretende che vi si riesce più facilmente. Egli disse avere osservato la stessa influenza sopra le migrane , le fevralgie ed in generale tutte le affezioni nervose . Uso delle foglie di Opunzia nei dolori reumatici &c» gel Sign. D. Brenneke, traduz. dal tedesco . Il Sign. Dott. Brenneke di Potsdam hà pubblicato ana memoria nella quale egli raccomanda 1’ applicazione #02 esterna delle foglie o articolazione dell’ opunzia ( Caciuì opunitia Linneog Ficu d’india in Siciliano ) im tutti i casi dove sì adoperano le cantaride o i sinapismiz per eccita- re soprà la pelle una irritazione che vi richiama la ina- teria morbosa deposta sopra delle parti interne > e per fare cessare 1 dolori e .gli accidenti che producono ‘que= sti icetasiasl> L’atitore le consîdèra come un rimedio quasi speci- fico per ogni sorte di dolori reumatici ed artritici, i quali vengono calmati in un modo più sicuro, e più sollecito che pel mezzo dei vessicantiz mentre hanno il vantaggio di potersi applicare ad ‘ogni pelle; e di non produrvi delle vescichette, mà semplicemente del rosso» re. Ecco il inodo d’ adopetarle. Sì fà macerare una foglia o articolazione d’ Opunzià in acqua fredda per un ora circa ; gli si togliono i tur= bercoli da dove nascono le spine, si spaccano in due nel mezzo e si applica il lato interno al luogo doloroso , do= ve si hssa con una fascia. in meno d’ un ora sì manifesta la loro ‘azione; esse tirano con forza, cagionano dell’ ardore alla pelle , la fanno arrosire e calmano così i dolori interni. Altermia ne di 16 sino a 24 ore si tolgono le foglie» e se occor- ta se ne pongono delle nuove al Jato del ‘luogo dove era» no poste le primé. Qnando si tolgono si trovano ‘per lo più diseccate,, mentre ‘prima di porle, erano ‘ripiene di mucilagine; il loro lato interno si ‘trova caldo è colore di sangue , anzi trovasi realmente del sangue a quelle che sono rimaste 24 ore sopra la pelle. | L’ Autore assicura che l’ applicazione di queste for glié, è eziandio utile nei dolori di denti cagionati da raffreddamento, per il ‘male di capo, le oftalmie renma= tiche i dolori d’ orecchie ; la sciatica, la podagra ‘Goo Coe PIENI TI o O Di I TR SA AR Saggio sopra una nuova maniera d’ incidere chiama= ta Litografia o Incisione sopra pietra trad. dal franc., Ti Sign. Aloiseo Seunfelder, tedesco, è stato il pri mo autore di questa utile scoperta, alla quale si è data ancora il nome di Poliantografia e Stamperia chimica. In Francia il Sign. Chanron è stato il primo adottenere. un privilegio d’ invenzione per quest'arte nuova , i Si- gnori André & Guyot vi hanuo parimente fatti dei pro- gressi ed i Sign. White e Wollweider 1’ hanno introdot= ta in Inshilterra. Questa nuova incisione consiste nel I tavole di pietra in vece di rame o legno per incidere. Si può eseguire in questo modo, 1. l'imitazione dell’ incisione in legno; 2. quella dell’ incisione punteggiata 5 3. i di- segni e contorni; 4. la musica; 5. tutte le sorti di scrit= ti e caratteri; 6. le carte g geografiche ; e 7. anche l’in- cisione dolce. Vi sono tre modi d’incidere secondo questa nuova arte, cioè 1. in rilievo. 2. in incavo. e 3. in piano. la ogni modo si adopera una tavola di pietra proporzionata al disegno, la pietra deve essere calcarea dò marnosa, fa» cile a lustrarsi e dolce per essere facilmente flacliatae gli sì dà almeno due pollici di grossezza per maggior so- Îidità e durata. Per incidere in rilievo quando la pietra è ben asciut= ta eliscia vi si delinea col lapis il disegno, le note o le lettere che si brama di stampare : si passa in seguito sopra i tratti un inchiostro resinoso particolare , composto dî una soluzione di gomma lacca nella potassa colorita com del nero di fumo. Quando l’ inchiostro è ben asciutto 4 sì passa la tavola all’ acqua forte o acido nitrico più © meno indebolito, ma per lo più con metà d’ acqua, que» st acido corrode la pietra e lascia in rilievo il disegno o le note. Si lava poi la pietra coll’ acqua, gli si pone 1? inchiostro col zaffo di stamperia , le sole note o tratti pigliando il mero e quindi si stampano al torchio o 28 #04 eilitidro: bisogna ogni volta lavare la pietra. Quando {1 numero di copie richieste sono tirate, sì può fare polire Ja pietra per servire un’altra volta. Il modo chiamato incavato non differisce molto del rilievo; fuorchè 1’ acido nitiico essendo impiegato quasì puro, egli corrode maggiormente la pietra e le let= tere o disegni hanno un maggior rilievo. Questo modo prodnce più di effetto e di nettezza ; ma è più costoso e richiede dei torchj o cilindri più forti. Il terzo modo eliiamato in piano è particolarmente vantaggioso per le incisioni dove si vuole imitare il pa- stello o il lapis. Vi si adopera meno acido nitrico e bens éhè i trattì siano miolto poed sporgenti, nondimeno han= no sempre un rilievo percettibile al tatto. I vantaggi che risultano di questa nuova incisione sono che esibisce un carattere particolare, il quale non può essere imitato nelle altre stamperie, nientre può imi- 3are gli altri modi anteriori. La sua celerità è rimar- chevole, un disegno che un Incisore non può compire in cinque o sei giorni sopra il rame, può essere inciso so= pra la pietra in un solo giorno . Mentre lo stampatore in rame compirà la tiratura di roo. copie è lo stampato= te col metodo chimico ne tiretà 300. Le tavole di rame, mon possono tirarsi a più di 1000. copie , mentre sopra pietra se ne possono facilmente tirare da io sino a 20 mila, e I'ultima sarà della stessa bellezza della prima; in Vienna sì è riuscito anzi vna volta di tirare 30,000 copie tutte uguali da una sola tavola. Il Sign. Mitter di Moriaco hà rinvenuto il mezzo di componere delle matite con i stessi elementi dell’ inchio= stro resinoso , cosicchè si può delineare col medesimo, il disegno sopra la pietra, senza che bisogni poi passarvi Ja penna d’ acciaro; lia in questa maniera non si posso» no ottenere più di 400. biione copie. Finalmente il Sign. Carlo Strohofer , hà adoperato in Stutgard anche l’ incisione dei disegni sopra la pie= tra in rilievo per mezzo della punta e del burino. Pra paitni pr pena + è ta (©) LI LEGISLAZIONE Seguito della descrizione delle Carceri di Filadelfia + Le Donne condannate sono trattate nell’ istesso mo= do. Sono separate dagli uomini, e viveno in an lato par ticolare della Carcere; ma sono riunite alle ‘prigioniere per debiti ed altre canse, ciocehè non è concesso agli uomim . Si suppone che le donne buone migliorano più te cattive yiche le catiive non peggiorano le buone; e ciò è viro, perchè nel loro sesso, il pudore e la vergo+ gna hanno sempre un influenza che gli uomini perversi non conoscono più. Lavare è il solo lavoro al quale si occupano nel lo- ro cortile, del quale hanno libero uso. H numero delle prigioniere è sempre poco considerevole. Non si esige da esse Jo stesso rigoroso silenzio e ‘sono meno ‘invigilate degli uomini, perchè sono meno namerose ed il loro la- to è sempre chiuso. Una fra esse fa la cuiina, nelle lo» ro malattie sì ajutano frà loro; ma queste sono rarissime» Il nuovo regime della casa hà cagionato sopra il pun- to delle malattie un cambiamento rimarchevole: la mi- morazione delle spese de’ medici , e de’ medicamenti ne fa evidente prova. Prima queste spese importavano 1200 scudi circa ogni anno, mentre oggidì non giungono a 160. Questa differenza enorme deve attribuirsi al totale cambiamento di regime : Nel precedente ii disordine del- le carcerì , cagionando l’ ubbriachezza , l’impulitezza, e le risse, produceva molte malattie , e ferite; nel nuovo queste cause sono :distrutte, e le malattie sono per lo più catarri, o altri accidenti che occorono ovunque . Due soli prigionieri sono morti nello spazio di quattro anni; e fù dal piccolo vajuolo; nel caso di malattia contagiosa gli uomini e le donne sono posti in una camera separata » La domenica, ì carcerati non lavorano, ma assisto- no ad una predica, e preghiera di un sacerdote, che il suo zelo vi conduce, senza che si badi a quale culto ap= partiene : la libertà di culto essendo intiera nella prix gione come mel rimanente dello Stato di Pensilvania» ca 206 Come però quasi tutti gli abitanti dello Sfato sono cri- stiani, gli si legge il Vangelo. Le prediche sono-più mo- rali che religiose, ed adattate, per quanto sia possibile, alla situazione di coloro per cui servono. Tutti ì prigio- mierì di qualunque classe e culto vi devono assistere, all’eccezione di coloro in reclusione solitaria $ ma ogni elasse rimane separata, e la sera vi è una seconda pre= dica. Si danno dei libri a coloro che li chiedonos e so= mo di una sorte adattata a richiamarli ai loro doveri. Dodici inspettori sono incaricati dell’ amministrazio+ ne superiore della carcere; ogni sei mesì cessano le fun- zioni della metà , e l’altra metà elige seì colleghi . Que- sta frequente elezione ha per iscopo di non istancare trop» po tempo i cittadini colle penose cure che queste funzio= nì esigono, ma se vl acconsentiscono possono essere rie= letti. Eglino si adunano ogni settimana, e due frà loro col titolo d’ inspettori visitatori, devono fare almeno due volte la settimana la visita delle carceri: anzi non passano un giorno senza venirvi, e quelli fuora servizio yi wen= gono anche spesso . La maggior parte degl’ inspalitori sono Quacheri » ed uno fra loro, { Caleb Lownes ) n’ ebbe il maggior merito La dottrina di Beccaria e Horvard sermogliò nel suo anis mo sensibile. Egli fù che propose il cambiamento del. re- gime delle carceri; fù egli che propose di sostituirvi la dolcezza, la fermezza, e la ragione ai ceppì ed ai colpi; egli sì lasciò con pazienza trattare di visionarìo, senza rallentare il suo zelo, senza perdere la fiducia del bene, che sperava conseguire. La sua perseveranza ed il suo zelo infatigabile , interessando alla causa dell’ umanità tutti coloro che potevano ajutarne l’ esito , ottenne final» mente dalla fiducia della legislatura, quelle savie leggi 4 non solamente benefiche , ma eziandio di stretta giusti» zia, e di ben intesa politica. Fù egli finalmente che facendosi eleggere inspettore ad ogni. nominazione , è cib principale agente di quest’ opera rispettabile di ragione saviezza ed umanità. Possa Iddio benedire qussii ona da bene! ( sarà continuato 5:R 207 = ——— aio n | enni MISCELLANEA GEZZIZANES LD PRAIA DAL [0 I —1—_______—@@@mcsli Supplemento al Quadro della Letteratura. Siciliana dal 1800. al 1812. 146. Filosofia chimica, o verità fondamentali della chimica moderna del Sign. Foureroyy tradotta dal fran cese con aggiunte ed illustrazioni dal. Dott. Carmelo Mas ravigna» temo terzo ed ultimo, Catania 1811. 1 tomi x e 2 furono dati alla luce nel 1796 e 1797. da Giuseppe Mirone Pasquali. 147. Del Galvanisino e della elettricità metallica, del Dott. Carmelo Maravigna. Catania 1811. se ne veda l’ ana- disi nel nostro numero 3, pag. 97. 148. Saggio fisico-critico sulla dottrina di Brown« «del Dott. Giuseppe Strano. r tomo, Catania 1803. 149. Analisi della pretesa nuova dottrina di Browrn, del Dott. Giacomo Zappalà. 1 tomo , Catania 1803. — Pare che l’ autore non abbia affatto capito 1’ opera che «sonfuta 150. Il Giacobinismo svelato ossia breve compendio delle memorie sul giacobinismo dell’ Ab. Barruel , del Sign. Agatino Longo. 1 tomo, Catania 1812» 15) Traduzione delle Odi di Orazio, del Marchese Gargallo, 2 tomi. Palermo 1804? 151. Memoria riguardante il sistema di pace e di guerra che le potenze europee pratticano con le reggenze di Barbaria, del Generale Forteguerra. 5a Ediz. Palerme 1807. opuscolo. — Savio ed opportuno suggerimento . 152. Raccolta di teorie diverse esposte Sotto l' enùn= ciazione di quei problemi, che sono dati a risolvere nel Je lezioni di matematiea dell’ Ab. Marie, del Cav. Aga= tino:S. Martino. Catania 1808. 1 tomo. . 153. Elogio del P. Filippo Hernandez, Abano bisi mese recitato ‘dl primo Gentiaro 1803. in Catania dal Sac. Giovanni Sardo, Palermo 1803. opuscolo. — Aveva què= sto autore dato in luce prima di tal epoca due altre fu- ce 2 208. nebri orazioni , il sagrifizio di Elia y 1Etechia liberato» la madre de’ maccabei , il Daniele fra i deoni, componi- menti drammatici, ed alcune poesie sparse in. diverse raccolte, che gli avevano recato non poco onore. CORREZIONI i 10. Ecco il vero titolo di quest opera. Tavole sinot= tiche dell’ Etna che comprendono la Topografia, la Sto ria delle Eruzioni, la descrizione delle materie eruttate, e di alquanti fenomeni di qiresto vulcano dietro le re- centi fisico- chimiche scoverte, del Dott. Carmelo Mara=. vigna. Catania 1811, tavole 10. 36. Si legga cone segue il suo titolo. Meditazioni mediche sull’ uomo vivente , opera postuma del Dott. Gius. Mirone con annotazioni del D. Carmelo Maravignay Catania 1809. 1 tometto. 72. Il nome di quest opera fù intieramente sbaglia= ta, essendo stato scritte di memoria s ecco è vero nome è Monumenti antichi inediti della collezione recuperiana,z descritti in diverse memorie dal pssessore Barone D, Gius. Recupero di Catania. Palermo 1808. primo tomo. Aggiunta è Avendo 1° Avvocato Sign. Rocchetti pubblicato il Catalogo di tutte le sue numerose e pregievoli. opere ed opuscoli; ci facciamo un piacere d’arrichirne il. nostro foglio, benchè sia mancante del numero dei tomi. ed epoca della Stampa, e che anzi molti siano del 1813. Saggio sul codice civile di Francia col confronto col codice civile propasto per Sicilia dallo stesso autore. Opuscolo. i Aringa sul nuovo sistema dei Magistrati di giustizia dei comuni di Sieilia proposto dall autore. Opuscolo» Memoria sn i magistrati ambulatorj. Opuscolo. Codice delle leggi civili e sicole in osservanza è Opera. Ordine dei giudizj. Opera» 0g Diritto feudale comune: e Sicolo . Opera. Finanze di Sicilia con una nuova ripartizione dei dazj, adatta a bilanciare il peso fra le diverse classi de contribuenti, ed a rettificare in breve tempo i riveli. Opuscolo . Legge Agraria che rignarda la rimozione degli osta coli ai progressi dell’ Agricoltura . Opuscolo. Manifatture colla “proposta di due Opificjj uno di lana e d'altro di bambagia, per impiegarwisi i delinquen- ti e gli oziosi. Opuscolo. Premio dei letterati, che propone la loro prelazione negl’ impieghi , per incoraggiarsi la virtù. Opuscolo. rio e dettaglio deri donativi di Sicilia . Opuscolo, Dissertazione su i meri misti imperi alienati, Opu> scole, Delitti e pene, Romane, e Sicole , per ‘istruzione del Codice penale, da formarsi per la Sicilia, con un saggio sulla proporzione delle pene. Opuscolo. Riforma del processo criminale, che si costruisce in Sicilia. Opuscolo . N. B. Non dubbhitiamo che vi sono ancora delle opere pubblicate in Sicilia tra 1800 e 1812, che ci hanno sfug- gito, particolarmente del principio del Secolo; ma Ja poco premura che gli autori hauno avuto di farcele co- moscere , ci pare una prova che non le giudicano meri» tevoli dell’ attenzione. pubblica. Nel seguente numero principieremo il quadro della Letteratura del 1813. 7 Notizia di alcune moderne Opere di Medicina e Chi rurgia stampate in laghilterra . Osservazioni sopra alcune delle principali malattie dell’ Intestino retto ed Ano, particolarmente sopra la co- strizione del Ritto, lescrescenze emorroidali , le fistole an ano &c. di Tomasa Copeland. 1810. Osservazioni sopra il clima , gli usi, ed i diverti menti di Malta, del Dott. Guglielmo Dombeier. 1810. ‘Osservazioni prattiche sopra 1° Ectropium, o ewersio- sme delle pupille, con da descrizione di una nuova ope- 240 razione per la cura di questa malattia; sopra î mezzi di formare una pupilla artiiiziale, e sopra la catarrata , di Guglielmo Adams .:1812. con fig. coloritè. toi uh Lettera sopra Je Cinture galvaniche semplici del Sig Davy, considerate come un rimedio topico per correg» gere l’azione vitale in disquilibrio , fondato sopra la tto- ria del Dott. Garnett e Sign. Davy, e contimmato dall’ esperienza prattica, di Matteo Yalman. 1811. Trattato delle Rotture del Dott. Gugl. Lawrence 1810. yritt Saggio praîtico ‘sopra il Cancro ; il quale ottenne il premio del collegio dei chirurgi nel 1808. di D. Cristos foro Johnson. 1810. Dissertazione sopra il morso di un Animale rabbiosos che racchiude la sostanza di un Saggio il quale ebbe un premio nel 1811. dal collegio dei chirurgi. 1812. Osservazioni sopra la “Storia naturale, il clima e le malattie dell’isola di Madera, del Dott. Gourlay. 1810. Osservazioni sopra alcune delle più importanti ma- lattie del cuore, di Alan Burns. 1809. Vademecum dei Medici, che racchiude i Sintomi le cause e le cure delle malattie, di Roberto Hooper. 1809. I Principj dell’ arte della Levatrice , che compren- dono le malattie delle Donne e dei ragazzi di Giovanni Burns. 1809. Trattato delle malattie, e delle lesioni organiche del cuore e dei vasi grandi, di J. N. Corvisart, tradotto in inglese da C. Hebbs. 1815. Sistema di Anatomia comparata di Blumenbach 4 tradotto in ingl. da Gugl. Lawrence 1813. Il Registro annuale di Medicina. per 2809. 1810» 1811, 1812. € 1813. Scoperte ed Invenzioni straniere è Medicina. 1. Il Dott. Carmichael inglese, nel suo saggio sopra la Scrofula: prova ad evidenza 7 che questa Di. dn malattia ricava la sua origine dagli sconcerti degli orga». ni digestivi, e che sì de trattare e curare in cQpiok- mità di questa idea. 2. Si è scoperto in Inghilterra che 1° uso di nna de- cozioue di Verbena ( Verbenu officinalis ) continuata per alquanto tempo, è un ottimo rimedio contra le malattie scrofolose . 3. Il Sig. Boulin, medico francese, hà indicato il seguente semplicissimo rimedio per i Carbonchj semplici ed anche i pestilenziali ; sì fà nn unguento con un gial- lo d’uovo fresco ed un'oncia di sal e. se ne pone la quinta parte in empiastro sopra il carbonchio , cambian- dosi cinque volte il giorno, sino alla compata guarigio= ne : questo rimedio è stato sperimentato sopra molte persone» 4. Nel bollettino delle Scienze medicali di Ottobre 1810, si trova proposto dal Dott. Rehman un nuovo suc- cedaneo. della cortice peruviana ; questa sostanza è la scorza del frutto del Punica granatum, L.. o Melagrano; egli annovera 83. malati curati da lui nello spazio di 14. mesi da febbri intermittenti, quotidiane , terzane, e uartane ,, con questa sostanza sola, o mischiata con, una Pai parte di Genziana , la quale pare aumentare il suo effetto. Fù amministrata in polvere , in decozione , ed elet= tuario : bisogna scegliere i pezzi di scorza d’ un fosco» giallo puro, 5. Nella biblioteca fisico-economica di Novembre 1809. si dà per sicuro il seguente facile rimedio per il panarizzo; basta immergere il dito, in un novo freschissì» no, e lasciavvelo finchè indurisca , come se fosse colto. al fuoco, ciocchè presto succede, e l’ infiammazione aso sieme col dolore scompariscono immediatamente . Chimica .. 1. Il Sign. Guyton-Morveau avendo ricere cato l’ azione del diamante sopra l’ acqua ad una, temper Xatura, altissima, vide l’acqua; decomporsi e prodursi l’ a- gido carbonico. 2. Pu: preparare mna sorte di muschio artifiziale ,, lsgna inischiare quaitro. oncie di acido nitroso con ul oncia d'olio di succina rettificato » si lascia ,sigosare la 212 mistura alctini giorni, una materia resiriosa vi si preci» pitas quifiai si separa e fava questa materia con acqua calda: essa hà un odore analogo al maschio ed all'ambra. 3. Il Dott. Thomson là analizzato nel 1811. due nuove sostanze minerali del Groenland, alle quali ha das to i nomi di Sodalite ed Allonite. La Sodalite è di un bel verde, la sua forma primi tiva è il dodecaedro con i piani romboidali, il suo prso specifico è 2,578 . Sopra 100 parti, diede Silice 38.003 Alumina 27.00, Calce 2.70, ossido di ferro 1.00, Soda 23.50 , acido murratico 3.00 , materia volatile 2.10, perdita 2.70. L° Allonite rassomiglia perfettamente alla Gadolinite; ma la sua analisi è molto diversa; diede sopra 108 parti 4 Silice 35.4, Alumina 4.1, Calce 9.2, Ossido di ferro 25.4, ed Ossido di Cerio 53.9, cosicchè può essere con siderata come nna miniera di Cario. Belle -artr. Musica. 1. Il Sign. De Saint Pern hà inventato un nuovo instrumento miusicale a vento, con due chiavi e delle corde metalliche , lo chiama Or ganoli= rico . 2, Il Sign. Dietz di Darmstadt, inventò mel 181r, una nuova sorte di piano forte al quale dà il nome dî Melodio, questo imita in qualche modo gli accenti dell” armonica . 3. Il Sign. Frichot ha scoperto un nuovo stromenta a vento al quale conviene il nome di Tromba. Arti. 1. Il Sign. Guglielmo Higgins inglese, viene di proporre e lodare , nel suo saggio sopra la teoria dell® imbianchimento , I uso del sulfurato di calce come un sostituto per la potassa nell’ imbianchimento delle tele 4 dei cotoni &c. 2. Sì viene di scoprire ultimamente in Inghilterra il mezzo di spogliare lì’ olio di pesce del: suo fetido odo re e sapore $ e renderlo dolce, cosicchè sì può usare nei condimenti, l autore di questa utile scoperta, hà otte nuto il privilegio di prepararlo pel corso di 10 anni, & tenore delle savie leggi inglesi che assicurano ad ognuno Ja proprietà della sua “industria: mon si sà ancora bene 215 il modo dell’ autore, ma è noto soltanto che egli ado- pera la potassa per questo cambiamanto. Necrologia + Cessò di vivere 1’ anno scorso 1813; in Parigi, il celebre ed illustre matematico e geometra Lagrange. Parimente il dì 21 Gennaro 1814, in Parigi , il sen- sibile ed amabile Giacomo Enrico Bernardin de St. Pier- re, compianto da tutti gli amanti delle Lettere, della Natura, e della Virtù; egli era nato nel 1737 a Havre de-grace , essendo giunto a età di 77. anni. Egli era lo stimabile autore dell’ opera imparagibile titolata. E Stu- dj della natura; le altre sue opere sono, un viaggio ali’ Isola di Francia , Paolo e Virginia, L° dive alia i voti d'un solitario &c., egli lasciò manoscritte le armonie della natura, e delle memorie di sua vita, infelice nel principio; ma più fortunata dopo lo stabilimento della sua reputazione letteraria. INDICE DELLE MATERIE DEL PRIMO TOMO. AGRICOLTURA. Nomenclatura degli Innesti pag. 25. Seminare ed erpicare assieme . +. . è +... 42. Nuovo modo d’ingrassare il bestiame. . . +. 42. Riforme dell’ Agricoltura Siciliana. . è». +. +. 48. Weettora: dun Coltivatore: SMP. USL TSI Wsaue: dei Terreni di Messina ,.0 +0" 163. 195. Principj fondamentali della Coltura perpetua . 165. ARTI. Descrizione d’ una nuova Madia. lu, . 33. Barche "senza vele ne’ reni: !0 00 IT I 407 Modo di platinare il rame»... rattelianra; è. 7. Tmgitora” scarlata:‘colla*facca |. ‘. 001,024 376. Scoperta del' Petit-orMa: gita) - SMIRNE. = RR) To Sostituto della Legname curva nelle Nava tal 1% Modo di discolorire il Vino &c. +.» è ‘pag. 77. Nuovo modo di fare il Sapone . +. + 0. ». le 511, Fonderie di caratteri in Sicilia. +0. è è '. rI2. Perfezionamento della fabbricazione dei mattoni 139. Fabbrica d’ alume e berlino in Sicilia +. è +. 145 Per impedire il marcimento del Legno è. è +. 146. Termometri sopra ardesia . +. +... e e e 147» Carta incombustibile . . +. +, è» + e e. e è 177 Purificazione degli Ol} vegetabili . . +. è +» 178. Dolcificazione dell? Olio di pesce . . . +. + 212 Sostitato della potassa per l’ imbianchimento . 212. AVVISI E NOTIZIE LETTERARIE . 78. 147. 178. BOTANICA . Due nuovi alberi del M. Etna, Betula etnensis e Spartium Etmensis + > + +. + +. 17: Classi naturali di Vegetabili .. sl... 0, 5% Neogenito esotico 0 Lidazione di 20 N. G. di Pinta g Phemeranthus s Phyllepidum , Valentiana ,. Kinia , e Radiana: ve |. Yi VO Bonannia , Geanthus, Prychanthus, Triclisperma , e:KiviaMa td si AR Bivonea , Crafordia , Wilsonia , Petagnia, Ed- vwardia' si Tai etto OA Tenorea , Hexorima , Vireya s. Plenckia » Dicar- phus +. ARR AE E (I Quadro degli Uni Eltrologici - n: en iesliie n EE Quadro del primo Ordine di; Piante in! SUCRE Descrizione del Buphthaimum crassifolium N. Sp. 191. BELLE .ARTL. Nuovi porti» mv, Sa crei ir Litografia, nuova incisione: +0i.l) licia 203, . Tre. nuovi stromenti di musica . . +. u 272. CHIMICA. Ricerche sopra il metallo della Soda RL Canfora artifiziale . . : TAL, Nuovo calcolo, ed abadicii dell’ ogentiali degli LI LIE PIE Ricerche sopra i calcoli orinari ed artritici. . 68. Nomenclatura chimica di Brugnatelli. +. + + 1or. Scoperte chimiche di Davy . . ; F d02. Decomposizione del Carbonio, dell” ndvio PI 2 Tiro. Scoperta di Pachiani sopra l’acqua. .. + +» 145. 215. Scoperta di molti nuovi metalli . . + pag. 146. Osservazioni sopra il gas ossimuriatico +. . + 168, Proporzione del mizisllo in ogni sale metallico. 200. Azione del diamante. Sopra } acqua “» +... ZII. Muschio artifiziale + OMR T Li | SIIT Analisi della Sodalite Zi 'Allonite SRI RIO COMMERCIO. Quadro del Com. attivo della Sici- liana. parte kx i pati OI LRE4Ga ECONOMIA POLITICA. iiione di alcuni usi d' Inghilterra e di Sicilia . +. MD, ECONOMIA DOMESTICA. Modo di lavare la Seta 177» Per imbianchire il Lino . +. + MANZAREZIEO LA FARMACIA. Prospetto d’ un trattato elementare 95. 121. ‘FILOLOGIA. Nuovo metodo d’ imparare le lingue. 76. FISICA... Analisi d* un opera sul galvanismo. +. è» 97: Nuova teoria dei flussi del mare. +. +. +» 134. FISIOLOGIA. Funzioni della milza, delfegato &c. 29. GEOGRAFIA. Nuova divisione del Globo terrestre. 181. Nuova divisione della Sicilia +. + è è + è 184 Osservazioni sopra il Clima e Geografia lg 2 della Sicilian (L.. È È . 45. Sr. GEOLOGIA. Teoria palcsmida e Creta di pilas 25. GEOMETRIA. Problema. . + STORIE (SAITTA Te IEGISLAZIONE. Dicefilo numeri r. e 2... +. 21. 59. Descrizione delle carceri di Filadelfia. 69. 106. 137. 170. 205. LETTERATURA. Quadro della Letteratura Sicilla. na dal 1800. al 1812. 35. 72. 108. 140. 172. 207. Traduzione dell’ Eroidi d’ Ovidio». . . +0. 95 Alcune opere stampate in Inghilterra nel 1815. 145. do: $ Manifesto di questo giornale... +. «+. Io MATERIA MEDICA . Tre illustrazioni di Materia” Medisa:-Sigiliana tie du Lei AI IR, 187. MEDICINA. I} Carbone succedaneo della China . 41. Rimedio per.l’ angina e tosse convulsiva. +. . 75. Uso della Mandrasora contra il Cancro . è. . 76. Cura degli limi) : USL 90. Uso interno del Carbone nelle febibcii ci(put0 3123. Teoria della febbre e ricerche mediche di Rush. 167. 216 Uso dell'Oro nella Sifilite .° 1 /+& pag Uso della magnesia nelle malattie calcolose, Influenza della Luna nelle febbri... . +. Uso dell’ Opunzia nei dolori renmatici ° ° . Opere inglese moderne di Medicina e Crirurgia. 176. 177» 201. 201. 209. Origine della Scrofula . \\. ade die FS ZIO Te della Verbena nella Shifala e LALA e ZIO Rimedio per i carbonch]j sea La scorza di melagrano spetitate della chinti MUTO Rimedio per i pannarizzi . . cosotliigitto ona METAFISICA . Piano di Saggi ie Va +1 rel 190 2RSe METEOROLOGIA. Pioggia terrosa in Palermo nel CE a gp cri iiA, Lettera dell’ Ab. Ferrara ii fenomeno. 20. Analisi della pioggia terrosa di 1803.. +. +. + 104. Osservazioni sopra le stagioni e le pioggie in Siciliani Lf +, pa sti Lioni RI Pioggia terrosa di 1814. ilo Lv Li03R4 TO Osservazioni sopra ì fenomeni a Ra 200 T9Gr MINERALOGIA . Nuovo sale minerale. . . . +. 176. Osservaz. critithe sapra la Mineralogia di Si- cilia; dell’ Ab. Fernara tito are Miniera d’argento in Sicilia. PR NECROLOGIA ed Obituario. . 43. 78. 112. 178. 213. SOCIETA” SCIENTIFICHE.; (151 Glisl: 200449 a oe: STATISTICA. Nascite e morti in Palermo nel 1812. 127. STORIA. Analisi della Storia di Termini. . +. + 1286 STORIA NATURALE. Nuova divisione della Sto- via Naturale: gie tripnio 112 Sa Quadro del metodo sinottico di ‘Somigia Ta Descrizione d'un N. G. di Nene» Leptopus pe- TEgriDUs, +-+, 0. calle ABRT LO, Osservazioni microscopiche , con la desco d’un N. G. di Conferva Arthrodia linearis e due nuovi animali Xanemus vibrioides e Para- meciumdioxinum» <-> «0. 0, 1.7 (= RMANMOS. Tavole . Phyllepidum squarrosum . N. G. di Pianta al Num. III Rovimata colonna della via elorina. . alNum.IV. Fine del primo tomo, Li ‘ ; IL adi Dot? TO New York Botanical Ga WII II | LPOALINKAKALA 5185 00280 4/< RCN RIDI PR Sr teca EYZ nel H ASS la BE CRETA IRA DAG 11