Calamai, Lui^i Sull'Anatomia della torpedine (1845) HARVARD UNIVERSITY. LIBRARY MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY Library of SAMUEL GARMAN o-v^o^ sr i^3(. C^^àyiA^^ ,}i(/^- J AN 3 11931 ll(|)G.L /- Ili' JISATOMO DElli TORPEDINE E SOPRA UN GABINETTO DI ANATOMIA COMPARATA CHE VA FORMANDOSI NELl' I. E H. MUSEO DI TISICA E DI ST0KI.1 NATURALE DI FIRENZE OSSERVAZIONI DEL PROF. LUIGI CALA?»IAI MEMBRO DEL COLLKCIO MEDICO FIOSENTINO SOCIO III VARIE ILLUSTRI ACCADEMIE SCIEKTiFICHS EC- lETTE DELLA VII RIUNIONE SCIENTIFICA i i^ lita io Firenze Dell'I, e n. Museo di Fisica e di >k'Ws h (©'>!< Sloria nalnrale mollo avanti i! cadere del secolo >l-'P0)©@É@>t< P^'^s'^^'o» P^^ *^ ^"''^ specialraenle dell esimio Uiret- j^^^^^^ (ore Felice Fontana, e per l'opera di due sommi ^^^^ÈÈ artisti , Ferrini e Clemente Susini , applicandosi fla >x---%-f4<^ (là nrimo alla formazione di quél Gabinetto d'Anatomia ^^^ umana , che non ha il simile al mondo , venne quindi f^° anche uiilizzala , ai tempi del Direttore Cosimo Bardi, cioè |l ai primi del secolo presente, nello studio dell'anatomia com- parata. Per questo si videro sui preparati del Prof. Filippo Uc-» celli eseguile , da quella mano maestra del Susini e del suo degno discepolo Francesco Calenzoli, varie anatomie d'animali, che si conservano tuttora nello stesso R. Museo. Ma 1' idea di questa utilizzazione si limitò alla dimostrazione di alcune for- me organiche, di modo che bastò la morte del Susini a sopire quel progetto , che veniva sosteoulo più dal genio dell' artista, cho djl fermo volere di chi dirigeva quello Stabiliraenlo. -„ 4 _ Verso il iS3i però, per nn savivO intoniliraenlo (loiraltiiale Dirolloro, Cav. ViìicPnzo Aalinori , uno dei promotori tli questii italiani Congressi scientifici , i lavori iu cera nel R. Museo fiOTeulino furono rianimali. Io non dirò come da primo si pensasse a formare una Collezione di- vegetabili preparati in modo da poter servire allo studio della.Botanica comparata; ma avvertirò bensì che dopo 1' esecuzione dì moltissimi oggetti di- retti a questo scopo , si volle estendere la Collezione dell' ana- tomia comparata. Le ofiìcine delle cere riordinate in quel tem- po, incominciarono pertanto qnell'anatoaùa della Testuggine gre- ca , di cui tre preparali furono presentali al 3.° (-ongrcsso scientifico (i). Non per questo erano stale fissate le idee dei lavori da eseguirsi successivamente. Come capo di quell'officina io credei di soddisfare ad un bisogno col proporre l'esecuzione ili una monografia eslesa dell'anatomia della Torpedine, sia nello scopo di presentare un lavoro coraplelo, che potesse servire di modula per li altri da farsi, sia in quello di soddisfare ad un bisogno della scienza. Imj)erciocchè della Torpedine vuoisi atlual- mente ben conoscere la struttura di alcune parti, onde poterne spiegare fenomeni cui danno luogo, il Principe accogliendo fa- vorevolraeiile il mio progetlo, e considerando quanto fosse dif- fìcile studiare quesl' animale in luoghi non maritlimi , divisò d' inviarmi a questa capitale , dove io avrei potuto agevolmoa- te compire tutti quelli sludi, che sarebbero stali necessari a sif- fatto proponimento. Ai primi del 1842 trasferitomi infatti a Na- poli io dava cominciamento a questo lavoro. Io non dirò come il beDefico Principe m' incoraggiasse ; ma dirò bensì che mol- to temei di poter pienamente corrispondere alla molta fiducia , che si riponeva in me dandomi una tale Commissione; la qua- le io riteneva come superiore alle mie forze» Comunque però sia io feci quanto più per me si poteva. Sicché la monografia anatomica della Torpedine fu com- pita in Firenze ai primi del 1844" Questo lavoro, almeno come (1) V. il rapporto dei Sigg. Dott. De Filippi , e Marcii. Baldassia nelli Atli (li detto Gougresso , pag. 4'2, primo noi suo genore , spero non sia indegno lìcUa vostra oc- cupazione ; epperò su di esso mi permetterete che alcun po- co vi trattenga, non altro elio per farvi conoscere quanto è re- sultato dalli studi, che sull'animale, il quale ne è il soggel- lo , necessariamente ho dovuto fare. Prima di tulio debbo notare che questa monografia è com- prosa in dodici tavole. IVitna dell' individuo maschio , e poi dell'individuo femmina, sono rappresentato ìe diverse parti, ta- lune in sito, altre spostate , o interamente separato dall' ani- male. L'apparecchio elettrico, parte importanlissima sotto ogni punto di vista, in questo pesce cartilagineo, è sialo in u) mo- do particolare studialo e rappresentato. Dove è occorso , le dimostrazioni sono slate falle ai convonienli ingrandimenti. In ogni resto si sono osservate le proporzioni naturali di un individuo hen conformalo. La specie presa a tipo è slata la Torpedo Galvani. Dopo di ciò io passo immediatamente a quello che più interessa , cioè alle osservazioni, le quali posso supporre che mi apparlcngano. L' apj>arecchio elettrico è quella tal parte, dove io ho credulo di dovermi di più trattenere. Studiato da tanti zootomisti, e sognatamente da GeofFroy S. Hilairo, da Ja- copi , da Carus, dall' illustre delle Chiaje, e più recentomenle dal Prof. Paolo Savi , non ha lasciato chiuso ad altri il var- co per ulteriori ricerche , e per nuove osservazioni. Questo apparecchio è ritenuto dai più mederni come co- stituito da un aggregato di pile esagono, coperte nel loro in- sieme da una membrana fibrosa, e ciascuna isolala da un re- ticolo lendineo , racchiudente spazi ripioni di umore gelatino- so,! e interrotti da successivi e trasversali diaframmi. Il Prof, dello Chiaje è il primo, che io mi soppia, ad aver osservato che i prismi, di che si compone \ apparecchio medesimo , so- no costituiti da parecchie vessiche globose a valide pareti , le une incastrate sidle altre, e da su in gìii reciprocaì/ien- te compresse. Ma per quanto il Delle Chiaje dica che queste vessiche sono provvedute di arterie, e di nervee diramazioni, e che queste vi si sparpaglino sopra , pure del modo di distri- huzìone dei vasi noa sembra , che da esso nò da altri sia sta-» io dello cosa alcuna , ed a riguardo dei nervi il Prof. Savi certamente è slato il primo a far conoscere con precisione, co-^ me sopra il dello apparecchio si distribuiscano. E qui ricorderò dunque, che quello insigne osservatore To« scano, considerando le pile elettriche, non come il Delle Chiaje» ma bensì conae i più, cioè costituite da orizzontali diaframmi , ha veduto che sopra di essi le fibre elementari nervose , biforcandosi verso la periferia dei diaframmi , e <|UÌQdi le di» ramazioni anastomizzandosi colle diramazioni dell© altre fibre , formano un reticolo , a maglie per lo pù esagone, delle quali ì lati sono sempre costituiti da una sola fibra elementare uer- ,vosa. Ed ha inoltre vedalo , non esser sempre eguali le delle maglie ; che il reticolo da esse formalo è quasi come immede-- simato nella membrana su cui riposa , e che si profila col re- iicolo dei diaframmi sottoposti e sovrapposti. Il Prof. Savi faceva q'.iesla im|:oi'lantissima scoperta ncU r inverno del i84'0 ; nel settembre del i84r egli la comuni- cava al 3.° Congresso scientifico (i). Non dandosi nel Diario di dello Congresso verun annunzio di ciò , siccome nella cir- costanza del Congresso medesimo io era gravemente maialo , non potei conoscere le osservazioni del Prof. Savi. Ai primi del i8/}-2 , essendo come io diceva in questa città , e riulrac-. ciando la organica costituzione di quest' apparecchio, riconobbi r esistenza di dello reticolo nervoso dell'apparecchio medesimo. Affrettandomi di darne avviso al mio superiore , ii C iv. Anti- liori,ebbi da lui notizia come già erano stale fatte osservazioni consimili. E difatU al mio ritorno a Firenze potei conoscere quanto su di esso era slato pubblicato in quei giorni dal me- rilissimo nostro alluale Presidente nella sua Fauna italica. La iscoperta apparteneva tutta intera al Prof. Savi. Se mi spiacque da un lato di essere stalo prevenuto fui però conlenli^simo di aver confermalo pienamente un fallo che credo assai impor°- 5aole. (j) V. Atti di detto Congresso p. 3ioS. Ma il Prof. Savi descrivendo questo retìcolo con quella precisione che gli è propria , nella considerazione dei prismi editrici arrestasi però alla semplice dibtrlbuzione dei nervi so- pra i diaframmi ; non considera che i diaframmi , e poco o nulla dice , dei molti vasi , che sui diaframmi medesimi ri- posano. Sebbene egli non neghi veramente che ogni prisma elet- trico sia costituito , come dice V illustre osservatore napoletano, da tante cellule sovrappostp, pure por la difficoltà di dimostra- zione si attiene a considerarlo come costituito di tanti dia- frammi piuttosto che da tante cellule (i). Le difficoltà , mi sembra, provengano da non poter dimostrarne la sovrapposi- zione delle due membrane poste a contatto , e racchiudenti il reticolo nervoso, che, secondo esso, fa parte di ciascun diafram- ma. La cosa essendo cosi, se io non mi sono ingannalo, credo di avere in ciò appianato alcune difficoltà , e dì essere in con- seguenza giunto a schiarire in gran parte la costituzione a- natomica di questi prismi. L'apparecchio elettrico dunque , secondo le mie osserva- zioni , si compone veramente dì tante serie di otricoli sovrap- posti, compressi d' alto in basso fra di loro, in guisa da pren- dere la forma di dischi piani, e da costituire per ogni serie di essi una coIoana, la quale, per la prossimità e la compressione delle altre poste a contatto e parallelamente , prende la forma pris- matica a sei o più facce. Queste cellule sono costituite da una membrana sierosa trasparente , e ripiena di un umore gelati- no-albuminoso. Ciò è concorde coli' opinione emessa dall' illu- stre Delle Chiaje, Il modo di sperimentare , e di osservare , che ora indicherò, serve a dimostrare, non solo questo fatto, ma anche altri non meno importanti» Se uno si pone con gran diligenza , sopra un animale fre- schissimo , a lacerare , mediante un piccolo scalpello di legno, tutti i ligamenti vascolari e nervosi , che tengono unite le cel" (i) V. Traile des pliéaomenés electro-physiques dcs auimaux et Etudes: gur la Torpille par C. Matteucci et P. Savi , pag. 32^, iute cosliJuenìì un prisma elettrico alla vaginale loro comune y possono qaeste cellule essere separate le une dalle altre , sol- lanio prendendole colla punta di un paio di pinzette. Poste al- lora neir acqua vi si ©pacano , e vi prendono quasi la forma globulare. Tagliale nell'acqua istessa in più parli eolle forbi- ci^ e ridotte così in piccoli frammenti, ciascuno di questi mo- stra sotto il microscopio una qualche cosa di diverso dall'altro. Dove le maglie de! retìcolo nervoso sono più serrate, dove non si scorgono che fibrilli nervosi del comune calibro , e dove fi- Jialmenìe dei soli fascetti nervosi che si diramano, mandando in diverse direzioni dei fascetti più piccoli composti di tre o quattro fibrilli. Io somma in ciascuno di questi frammenti si ìrovano dei nervi , i quali non rilevano sulla membrana , ed appariscono sempre formare un semplice e solo reticolo. II modo indicato è l' unico col quale sia potuto giungere ad ottenere ì' isolamento dolli otricoli ; e questo modo nella sua semplicità è diflBcilissimo a porsi ad effetto , non essendomi arìnscilo che poche volte delle moltissime tentate. Una volta pe- raltro che avvenga d' isolare uno di questi otricoli , le altro fìsservazioni non presentano nessuna difficoltà. Isolata una di qaeste cellule può essere iniettata con mercurio , e gonfiala con aria. In ambidue i casi , se non è slata lacerata , assume la forma sferica. Esaminando successivamente dei piccoli frammenti dì otri- colo tolti da diverse parli conosciute dell' otricolo slesso lasciato in sito, ci si avvede, coll'osservazione microscopica, che nel cen- Iro deirotricolo conformato in disco, il reticolo nervoso è costituito da maglie più serrate; che verso la periferia queste maglie sono menoserrale; che veramente alla periferia vi sono dei fascetti, i quali clìstribuiscono nervi alte due facce del disco medesimo. Così ven- ghiamo a persuaderci, con una specie di riprova, che i fibrilli elementari nervosi , venendo dalla vaginale in piccoli fascetti , vanno a gettarsi colle loro terminazioni , sopra le due facce del disco medesimo , e che però ognuna di esse si trova provve- duta del suo reticolo , neh' una eguale al reticolo dell'altra. Qniadi considerando che i dischi sono colle loro facce a — 9 — conlallo fra di loro , no viene , che avendo ciascuno il proprio reticolo , e questo veramente combinandosi col reticolo della membrana con cui è a conlallo , quando si osservano sotto il microscopio dei frammenli di disco tolti dall' apparecchio col mezzo delle forbici , si deve vedere frequentemente , come si vede difafto , scappare sotto la compressione del frammento me- desimo, un doppio relicolo. Questo è quel fatto già annunziato dal Prof. Savi. Se veramente il prisma elettrico si componesse di soli diaframmi , e non di cellule , ci accaderebbe di aver con somma facilità dei frammenti di diaframma non doppi , e con un solo reticolo , lo che mai avviene , altro che nel caso d' isolare un otricolo. Fin qui io non ho considerato punlo il tessuto vascolare dell' organo elettrico della Torpedine , e ciò perchè di questo tessuto voleva formare un argomento speciale. Sul quale en- trando adesso dirò , che le arterie giungono a quest' apparec- chio direttamente dalle branchiali. Seguendo i nervi dell'ottavo e quinto paio , dai quali sono spesso ascose , giungono colle loro estremità sino ai prismi clettriei , dove s' insinuano fra una cellula e l'altra, tal volta, ma raramente, percorrendo tutta la superficie di ciascuna cellula nel punto di loro reciproco con- lallo, forse per seguire il loro corso, e lai altra, e più spesso, terminando verso la periferia del piano cellulare in una specie di cui di sacco alquanto più rislretlo del tronco da cui procede. Delle radici venose si vedono pure piantale sullo slesso piano , ed avere origine verso i bordi , mentre altre lo traversano a modo delle arterie. Fra non molto dirò come si possa giudi- care essere , queste radici venose , quelle terminazioni arterio- se. II modo di congìungersi dei due sistemi è veramente par- ticolare. Forse egli è proprio di quest'apparecchio. Ecco come mi si è appalesato. Dei tubetti molto lunghi ed assai sottili si parloQo dalle estremila arteriose , e dai tronchi più sotliH arteriosi , e van- no a raggiungere le radici venose , colle quali innestandosi con- giungono i due sistemi. Questi tubetti , che per il loro ulllcio chiamerei vasi di coìigùmzione , hanno un diametro , che ò «=. 10 — ^^"^ press' a poco la metà del diametro più slreKo del corplccloli sanguigni della Torpedine. Le loro pareti sono sottilissime e Irasparenlissime. Costantemente cilindrici si trovano contenere sempre dei corpiccioli sanguigni , i quali hanno preso la stes- sa figura cilindrica del tubetto medesimo. Non è possibile di riconoscervi più d'una membrana , ma è cerio che questa mem- brana è resistente, come risulla da un fallo che vado esponendo,. Quando si pone nel compressore del microscopio na fram- mento di cellula elettrica, è caso raro di non trovarvi alcuni di questi tubetti colle loro attenenze. Se il pezzo è fresco , e di una certa estensione , quando sia situato sul porta-oggetti ia modo conveniente, possiamo giungere ad esercitape ertificialraea» te , nei vasi di cui è provvisto , dei movimenti che forse noa sono diversi , in qualche rapporto , da quelli che avevano luogo nei vasi medesimi durante la vita dell'animiile. PcrcuQ'.endo in- falli il compressore leggermente colle dita, merttre ci tiene fìsso l'occhio sull'oculare del microscopio , Yodesi che j corpiccioli sanguigni , per qualunque parie sì dieno i cgI|Ì , ad ogni scossa avanzano lungo il tubetto di congiunziona , e sempre nella medesima direziono. Arrivati all' estremila del tubetto , cioè al punto in cui esso imbocca ne! tubo più grosso , vi ca- dono dentro uno dopo l' diro , riprendendo immediatamente la forma ellittica loro propria. A proporzione cLe si osservano questi movimenti nei corpicciuoli già esistenti lungo il detto iubetto, accade spessissimo di vederne dal lato opposto, presen- tare altri all' apertura , insinuarsi nel tubetto allungandosi , e percorrere essi pure il medesimo tratto con difTereotemente da quelli che già vi erauo- Qualunque cosa si faccia onde volerli far retrocedere , non sì vedono mai sempre che andare nella medesima direzione. Lo che mi ha fatto credere due cose, forse- vere ; I. che le pareti interne di questi vasi sieno talmente organizzate da non permettere alla materia di retrocedere; 2. che quei tubi dai quali ho veduto partire i corpiccioli sangui- gni sieno lo estremila arteriose , e che li altri , dove ho ve- duto andare a riuscire i medesimi corpiccioli , sieuo le radici venose. — li- lla altro fallo forse anche più imporlanle io avrei raccollo Telali va mente all' aDatomica costituzione del Bistema vascolare dell'organo elellrico di questo animale, ma non essendomi ri- uscito d'osservarlo bene che una sola volta, dovrei astenermi dal referirlo. Pure trattandosi di osservazioni microscopiche delica- tissime , se il dubitare è prudenza , è vero anche che quelle medesime osservazioni rimaste incerte per diletto di strumento o per poca altitudine dell' osservatore, possono poi trovare chi riesca a confermarle ed a ripeterle agevolmente. Eppero qua- lunque sia questo fatto io mi credo in dovere di riferirlo. Avendo dunque un individuo vivacissimo e ben sviluppato della specie Torpedo ocellata, mentre cercava nei dischi elettrici la disposizione dei nervi , osservai sotto il microscopio , quasi io ombra , un altro reticolo , il quale piìi sensibile appariva minorando fino ad un certo grado la luce diretta a traverso r ogget!o. Questo reticolo presentava maglie poligone , ed era alquanto diverso dal nervoso per il colore , per la trasparenza , e per la grossezza dei filetti costituenti le maglie medesime; era cioè scolorato , irasparenlissimo ed a filetti esilissimi. Mi avvidi anche essere fugacissimo. Tenendo dietro a suoi rapporti osservai che dai vasi di congiunzione si staccavano da diversi punti altri vasi assai più sottili trasparentissìmi , i quali allon- tanandosi dal medesimo vaso da cui avevano origine , si bifor- cavano , e le loro biforcazioni , saldandosi con altre biforcazio- ni , venivano a formare il ridetto reticolo. Dalla estrema traspa- renza di questi vasi congetturai fossero ripieni di limpidissimo umore. Ma mentre si osservano, a poco a poco i loro contorni s' indeboliscono , si adombrano leggermente, e dopo pochi i- stanti lutto sparisce. Forse causa di questa scomparsa è quel movimento di disorganizzazione , che colpisce li animali imme- diatamente dopo la cessazione della loro vita. Questo reticolo vascolare non dissimile per 1' estensione delle sue maglie dal reticolo nervoso , mi solleciterebbe a fare alcune consideraziooi fisiologiche , dallo quali però mi ritengo onde non %\ creda , che da uu fatto cosi incerto pretonda trarre un qual- che corollario. — 12 — Accennerò ora più brevemenltì che posso come ritenga sfeno formali i corpiceioli costiluenli la parie cruorosa del sangue della Torpedine. Ciò che dirò si collega coU'anatomia del sangue dell' alili vertebrali. Io ho sempre creduto che due sole specie di cor- piccioli esistano realmente nel sangue allo stato fisiologico delti ani- inali delle classi superiori. Altri sono incolori, quasi trasparenti e pressoché sferici; altri sono colorati di rosso, appianati, rotondi o ellittici. Nella torpedine, essendo questi ultimi elliltici, come in tulli li altri pesci , si presentano di figura un poco varia , se- condo che sono in vario modo compressi dalli altri coi quali si trovano a contatto. Esaminati sotto il microscopio appariscono era con un punto oscuro ed ellittico nel centra , ora con uno luminosissimo. Questo punto potrebbe essere preso facilmente da chi non avesse molla esperienza nell'uso del microscopio, per un nucleo , siccome è stalo anche detto. Qtioòto punto occupa circa la metà del campo del corpo lenlicolaro. All'opposto se la osservazione microscopica sia condotta cautamente avvicinando ora r oggetto air obbiettivo , ed ora allontanandolo , afilnchò si possa vedere quando il detto punto si presenta oscuro, e quando lu» jninoso , ci si accorge non essere ciò che un afTossamonto , il quale si ripete dai due Iati del disco , in guisa che nel centro la materia si trova attenuala moltissimo. La qiial cosa m'iiiduce a credere , che ogni corp icciolo coloralo del sangue , nella Tor- pedine come nelli allri animali, sia costitujlo da un corpiccio- lo organico fatto a guisa di cercine, e inviluppalo da un sacco membranoso chiuso da tutte lo parli ; sacco il quale sembra sia il cosidelto periglobulo dei chimici. Nell'interno di questi cor- piccioli sanguigni si mostrano segni manifestissimi di organiz- zazione. Questa organizzazione però si rende più manifesta verso ì bordi interni del nominato cercine. I più forti ingrandimenti però non fanno conoscere in che consista. Neil' uomo come nelii altri animali , indipendenlemenle dalla figura e grandezza, que- sti corpiceioli presentano le medesime apparenze sotto V osser- vazione. Ma torniamo a ciò che più interessa. Lo mie osservazioni si estesero ai corpi mucipari. Sco- perti da Redi e Lorenzini, e meglio descritti da Jacobson, siara-' -la- mette clic nella Torpedino generalmente i loro bulbi sieno di" posti in quattro masso simelriche, due situate davanti alle na- t'ici , e due sui terzi anteriori delle arcate cartilaginee delle grandi natatoie pettorali , in contatto dell' organo elettrico. Io poi ho trovato , altri due gruppi , di questi bulbi ai lati del nui-o unx) por lato, e precisamente nelli angoli interni dei prò- lungamenli cartilaginei laterali , che nascono presso le fosse na- sali. Ogni gruppo ò composto per lo più di tre bulbi: i tubi mnccosi escretori di essi dirigendosi verso il dorso, scorrono lungo i tondini dei muscoli elevatori delle parli laterali e an- teriori del muso , o ([uindi sui muscoli dorsali delle branchie, dove uno do|io V altro vengono a sfociare fuori dell' integumento. Tanto questi coipi quanto li altri situati in tiltre parti, sono tutti cgualinenfo organizzati , e resultano dalla riunione di una quantità di fibre spianate, e parallele, disposte longitudinalmen!e ai lul'/i , e prive ne' loro interstizi d'alcun vaso. Il Professore Savi descrive come il (ìlelto nervoso insinuato nell' ampolla di questi corpi , si distribuisce co" suoi fibrilli sopra tre cassulo e vessicule bilobe, portandovi insiemo alcuni ramoscelli arteriosi, che accompagnano lo slesso filetto nervoso. Quanto a ine ho veduto , dopo molte indagini perseveran- ti , che sopra questa ampolla alcuni fibrilli nervosi, forse pro- cedenti dal medesimo lilelto , si distribuiscono al di fuori del- l'ampolla medesima, dove formano, biforcandosi ad anastomiz- zandosi fra di loro , un reticolo esilissimo , a maglie poligone irregolari , ed i cui lati sono costituiti da fili mollo sottili e mollo trasparenti. Io non ho potuto vedere se una membrana particolare ricuopra questo reticolo. Il filcllo nervoso ne è prov- veduto, come già il Prof. Savi si è accorto. Solo mi ò stato faci- le d' osservare , che i detti bulbi , col loro reliculo sono ira* inersi o inviluppati in una immensa quantità di cellulare costi-» luita da molte pìccolissime ramificazioni vascolari. Questo fatto di reticolaraento nervoso procedente da vera diramazione dei nervi , e da vera loro anastomosi , il secondo che si verifica nello stesso animale, indurrebbe a credere che questo modo di comportarsi dei nervi fra di loro potesse noa ìiralfarsi a queste sole due parti , e non nella sola Torpedinai Questa idea ne sprona a islitiiire una serie di ricerche, che pos- sibilmente non saranno senza frullo, sebbene sieno di una gran difficoltà per i mezzi che vi debbono essere impiegali. Nella Torpedine una singolarità presenlerebbesi, mi sembra, anche nelle ovaie. ]\Ienlre nelli altri animali ovipari ed ovovi- pari , quest' organo della generazione, si compone di tante log- ge membranose chiuse da lnUa le parli, che si aprouo rompen- dosi quando 1' uovo ha ricevuto il suo pieno sviluppo , e che si richiudono cicatrizzandosi successivamenle , nella Torpedine ì sacchi sembrano coslanlemente aperti, eie loro aperture, dopo che r uovo è slato espulso, ritornano quali erano. Se non che durante lo accrescersi dell' uovo nell'interno di ciascuna loggia "vedesi specialmente nelfultimo dello sviluppo, gradatamente in- grandirsi r apertura , la quale , dopo che Y uovo ne è uscito, anlo si ristringe dà non apparire nulla più che tida cicatrice, enlro la quale però si può costantemente penetrare col mezzo di uno specillo senza produrre alcuna lacerazione. Mentre l'ani- male è provvisto di uova prossime al suo termine di accréacì- mento , si osservano i sacchi vuotali innanzi con le precitale cicatrici provviste nel centro dell' indicato orifizio. Queste sono quelle osservazioni che mi sono sembrate piìl meritevoli della vostra considerazione. Alcuna cosa mi restereb- be ancora a dirvi sopra i nervi, che ho studialo sopra questo animale , sopra i follicoli muccosi scoperti dal Prof. Savi ed anche sopra il decorso delle arterie nel peritoneo , dei più grossi tronchi venosi che riconducono il sangue al cuore e quin- di alle branchie , e finalmente sopra alcuni visceri di questo animale. Ma io non debbo più di soverchio trattenervi. Se le tavole rappresentanti i miei preparali verranno pubblicale colle apposite illustrazioni , come io spero , queste e molle altre os- servazioni le serviranno di corredo. Tuttavia mi permetterete di dirvi poche parole sopra i ner- vi. Io ho sempre credulo che i nervi non sieno che tanti tu- belti cilindrici, nei quali una sostanza densa riempie la cavità. Questa opinione s accorda con quella di molti altri zootoraisli., — lu- to ho Tedulo però , nella Torpedino segnalamento , elio questa sostanza , omogenea in slato di vita dell' animale , dividersi in due parli , poco dopo la morie di esso. Da primo sembra si formino alcuni grani semplicemente di una materia consistente; rea dopo molte ore si osserva che tnlla la materia nervea si e converlila in duo sostanze dislinle, una granulare ed una flui- dissima. Esaminali allora i nervi si sarebbe portali a credere che non fossero veraraenle che tanti vasi conlenenli umore scor? revolissimo. Quesli falli però non ailesfano che i differenti gra- di dì Fcomposizione della maleria nervea. Ma quale è la natu- ra di qnesla materia ? Quei corpi granulari che si formalo sono forse il resnllalo di una aggregazione della maleria gras- sa cerebrale , che si separa per la cessazione della vita dalli allri materiali del midollo nervoso? Potrà egli dirsi che vera- menle queslo midollo nervoso contenga una maleria grassa? Se è diflìcilc rispondere alle prime quislioni , non lo e meno al- l'ultima, per quanio ì chimici dicano di aver separato dai ner- tì una sostanza grassa. La soluzione di tulle queste quistioni potrebbe essere di un gran soccorso allo studio fisiologico dei nervi. • Tale è in somma il resultalo di quelli sludi che in quesla dominante io feci tre anni addietro. Il lavoro cui dettero luo- go è già collocalo nel Reale Museo fiorentino. Il Principe con recenli disposizioni ha volulo, per P utilità della scienza, che j preparati d' anatomia comparata si estendessero e si comple- tassero, quanto è possibile, per mezzo di monografie tanto del- li animali superiori nella scala zoologica, quanto delti inferio- ri. In ogni monografia 1' individui dei due sessi debbono cer- lantemente figurare. Ogni preparazione deve dimostrare quel più che è possibile, stando però attaccali rigorosamente ai rap» porli , che strettamente legano le parti organiche fra di loro , e procurando di ripetere meno che sia possibile sur un pezzo quello già rappresentato in un altro. La legge che mi sono imposta in questo lavoro nuovo è quella stessa che ho già osservata nell' anatomia della Torpedi- ne, cioè di fare in ogai aaimale la dimostrazione la più este» - IG - su di quella lai parie che coslit'.Jisco urici specialità dell' ani- malo slesso , G per la quale egli rendesi o utile o particolare. Il cavallo, a cagioa d'esempio, si apprezza per la sua vigorosa celerilà nella corsa , e perciò in esso la parte miologica sarà rappreseulala in un modo speciale, acche con 11 corredo dei re- spettivi iagrandiracnli. Cosi nel cane Torgano dell'odorato, nel capro il vello, nei gallinacci l'embriotoraia etc. In siffatto modo compiuto il cerchio delle dimostrazioni, ogni parte della zoolomia sarà sicuramente soddisfalla. Così per queste Sovrane disposizioni noi vedremo a tante utile anatomie aggiunte quelle utilissime dei più importanti fra i quadrupedi domestici. Di già V anatomia del capro ò in eseruzione: il primo pezzo comprendente tutte le parti sottocuta- nee di questo ruminante tra non molto resterà compiuto. Già sono state date le disposizioni necessarie onde potere eseguire anche 1' anatomia di quelli animali che sono più difficili ad a- versi fra di noi. Un voto mio particolare però è slato , e lo sarà sempre quello di eseguire prima di tutto l' anatomia del Cavallo e del Bove , e queste due anatomie entrano nel piano prestabilito. L' utile reale ed immedialo credo di doverlo sem-< pie preferire ad un utile più incerto e più remoto. Meco a quesf ardua impresa è il Prof. Mazzi. li di lui consiglio assai mi giovò, e più ancora mi gioverà nei lavori che debbono essere eseguiti. Nò debbo dimenticare Y aiuto e l'assi- stenza del giovane Ferdinando Piccioli nelle cose Anatomiche diligcntissiuio. Per la parte mia sebbene conosca l' insufficienza delle mie forze onde portare a compimento opera si ardita , e nel modo come si dovrebbe, pure fidando nel mio buon volere, spero che non saranno sgradite le mie fatiche , ne prive di una qualche utilità. CORREZIONI DA FARSI Dove è (letto a pag. 3 Cosimo fiordi leggasi Girolamo lìardi — 14 ovovipari — ovovivipari, — 16 cmbriotomiK — embriogenià J Calamai 75,662 1845 3 2044 072 213 473 E HoUinger Corp.