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Full text of "Aggiunte ai nuovi ossicini craniali negli antropoidi"

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HARVARD UNIVNERSIDE 


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OF THE 


MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY, 


dal 


APR 25 1901 


T Estratto dai “ Rendiconti ,, del R. Ist. Lomb. di sc. e lett, Serie Il, Vol. AA, 1901. 


AGGIUNTE 
AT NUOVI OSSICINI CRANIALI NEGLI ANTROPOIDI. 
Nota 


del M. E. prof. LeopoLno MaAGGI 


Trattando dei nuovi ossicini craniali negli antropoidi (1), ne ho 
descritti e figurati due in un gorilla giovane (Gorilla gina): gli 
esoccipito-sovraoccipitali ed i petro-esoccipito-sovraoccipitali; due in 
un chimpanze giovanissimo (Troglodytes niger): i petro-esoccipito- 
sovraoccipitali ed i petro-sovraoccipitali; cinque negli oranghi: gli 
esoccipito-sovraoccipitali, i petro-esoccipito-sovraoccipitali, i petro- 
sovraoccipitali, i petro-sovraoccipito-sovraoccipitali ed i petroesoc- 
cipito-sovraoccipito-petro-sovraoccipitali, così che tutti gli ossicini 
che ho potuto finora distinguere gli uni dagli altri, li ho trovati in 
oranghi giovanissimi e giovani, avuti sotto i nomi di Simia satyrus 
e Satyrus rufus. 

Un individuo di Simia satyrus giovanissimo (n. 2709, racc.), ne 
presenta quattro: gli esoccipito-sovraoccipitali, i petro-esoccipito- 
sovraoccipitali, i petro-sovraoccipitali, i petro-esoccipito-sovraocei- 
pito-petro-sovraoccipitali. 

Un altro individuo di Simia AIA, giovane (n. 3062 racec.), ne 
ha due: gli esoccipito-sovraoccipitali e i petro-esoccipito-sovraocci- 
pitali. 

Un terzo individuo di Simia satyrus giovane (n. 1139, race.), 
ne ha soltanto uno: il petro-esoccipito-sovraoccipitale. 


(1) L. MaG&I, Nuovi ossicini craniali negli antropoidi e loro signi- 
ficato morfologico (con tav.). (Rend. r. Ist. Lomb. di sc. lett., ser. II, 
vol. XXXIV, pag. 147. Milano, 1901. 


2 L. MAGGI, 


Fra gli individui di Satyrus rufus uno giovane (n. 1328 prot.), 
ne presenta tre: i petro-esoccipito-sovraoccipitali, i petro-sovraoc- 
cipitali ed i petro-sovraoccipito-sovraoccipitali ; tre giovani individui 
pure di Satyrus rufus (n. 1827, prot., n. 1330, prot., n. 1334, prot.) 
ne presentano ciascuno uno, il petro-esoccipito-sovraoccipitale ; que- 
st'ultimo ossicino pertanto è dato da quattro individui di Satyrus 
rufus giovani. 

Ora ai tre individui di Simia satyrus, ho da aggiungere un 
quarto, acquistato da poco tempo (n. 1952, prot.), più giovane che 
adulto per avere la sutura sfeno-basilare ancora aperta, benchè la 
sua dentatura sia completa, ed il teschio piuttosto grande. Esso ha a 
destra un ossicino esoccipito-petro-sovraoccipitale, piuttosto grande, 
di forma triangolare allungata pressochè isoscele, colla base for- 
mante sutura, in parte distinta ed in parte soltanto in tracce, col- 
l’esoccipitale, più corta dei due lati. 

Il lato sinistro circa alla sua metà si trova in sutura con un os- 
sicino pentagonale allungato che, per essere in sutura anche col 
petroso, col sovraoccipitale e col parietale, deve appartenere ad un 
asterico, quantunque posto sulla superficie posteriore inferiore del 
cranio e posteriore alla cresta occipitale discretamente pronunciata. 
Se non fosse in sutura col parietale, per la sua posizione intera, 
lo si potrebbe dire petro-sovraoccipitale; ma toccando la sutura 
lambdoidea che in questo posto passa dietro alla cresta occipitale, 
è d’uopo classificare il detto ossicino fra gli asterici. Pertanto l’os- 
sicino esoccipito-petro-sovraoccipitale, per i suoi rapporti anche col- 
l’asterico, si potrebbe dire asterico-esoccipito-petro-sovraoccipitale. 
A. sinistra in simmetria con quelli di destra vi sono due esoccipito- 
petro-sovraoccipitali, di cui uno molto più grande dell’ altro, in 
sutura con un asterico biforcuto; per ciò dovrebbe dirsi asterico-esoc- 
cipito-petro-sovraoccipitale. Il piccolo ossicino esoccipito-petro-sovra- 
occipitale, veramente per essere in sutura coll’ asterico-esoccipito- 
petro-sovraoccipitale, dovrebbe dirsi esoccipito-sovraoccipito-asterico- 
esoccipito-petro-sovraoccipitale. L’asterico co’ suoi due rebbi o rami 
è in sutura col parietale, che vi entra nell’incavo a triangolo della 
forca, ed il rebbio destro è in sutura col sovraoccipitale, il rebbio 
sinistro col petroso, colla sua asta poi o bastone della figura bifor- 
cuta, è pure in sutura a destra col sovraoccipitale, a sinistra col 
petroso. 

I nuovi ossicini craniali di questo giovane orango (Simia satyrus, 
n. 1952, prot.), avrebbero analogia con quelli del giovane orango 


AGGIUNTE AI NUOVI OSSICINI CRANIALI NEGLI ANTROPOIDI. 3 


Satyrus rufus, n. 1330, prot.) già descritti a sinistra (1), in cui però 
l’ossicino da dirsi ora asterico-esoccipito-petro-sovraoccipitale, è molto 
grande e di figura trapezica un po’ allungata a destra ed inferior- 
mente da comprendere anche l’ossicino esoccipito-sovraoccipito-aste- 
rico-esoccipito»petro-sovraoccipitale, che vi sarebbe fuso, del cranio 
del primo orango giovane (Simia satyrus, n. 1952, prot.). 

I nuovi ossicini craniali ancora dell’orango giovane (Simzia satyrus, 
n. 1952, prot.) a destra, fanno ammettere a destra del cranio del- 
l’orango giovane (Satyrus rufus, n. 1330, prot.), esservi pure un aste- 
rico-esoccipito-petro-sovraoccipitale, in sutura con un piccolo asterico 
nella sua parte alta, poi a destra in sutura totale col petroso, a 
sinistra in sutura in parte col sovraoccipitale, ed in parte fuso con 
quell’osso, e totalmente fuso coll’esoccipitale, per essere la sua su- 
tura con quest’osso del tutto scomparsa. 

Riguardo dunque all’ossieino asterico-esoccipito-petro-sovraoccipi- 
tale destro, nel eranio di questi due oranghi giovani (Simia satyrus 
n. 1952, prot. e Satyrus rufus, n. 1330, prot.), vi è tutta l'analogia. 
L’asterico di destra del giovane orango (Satyrus rufus, n. 1330, 
prot.), presenta qualche differenza, per essere rettangolare, allun- 
gato nel senso della direzione della sutura lambdoidea, a formare 
la quale esso pure contribuisce col suo lato più lungo, insieme alla 
porzione relativa del parietale che gli sta davanti. Il lato più lungo, 
parallelo a questo e inferiore di detto ossicino asterico, è per metà 
in sutura coll’esoccipito-petro-sovraoccipitale, e per metà col petroso. 
Come risulta, da quanto ho detto, io avrei aggiunto l’epiteto aste- 
rico ad alcuni dei nuovi ossieini craniali degli antropoidi, a quelli 
cioè che sono in rapporti suturali cogli asterici; ciò sì potrà adot- 
tare in altri casi simili volendo colla denominazione indicare i rap- 
porti che gli ossicini hanno colle ossa vicine, chè, quantunque il 
nome loro talora diventi troppo lungo, è però sempre significativo. 
Tuttavia lo si può sempre semplificare, attenendosi ai rapporti che 
gli ossicini hanno colle ossa maggiori, e dando una descrizione in 
particolare di quelli che essi hanno tra di loro. Comunque, per la 
chiarezza dell’esposizione la regola può venire suggerita dal caso 
che si descrive. 

Per i detti ossicini craniali, debbo ancora far menzione di un 
altro individuo giovane di Simia satyrus, che verrebbe ad essere 


(1) L. Maggi, loc. cit. 


4 L. MAGGI, 


il quinto. L'ho trovato negli studi embriologici degli animali del 
prof. Emil Selenka (1), in cui a pag. 64, fig. 85 del fasc. Vie di 
segnato un cranio giovane di orango femmina della razza Tuak 
(Simia satyrus tuakensis) con tutti i denti da latte e con ossa wor- 
miane nella sua parte posteriore inferiore sinistra. Ora, le dette 
ossa wormiane, che si vedono, sono tre complete, di cui uno grande 
quasi il doppio di ciascuno degli altri due, ed uno incompleto figu- 
rante però una metà, e questa metà più grande di ciascuno dei 
due piccoli completi. Sono tutti in suture tra loro, per ciò formano 
una serie che è poi in sutura colle ossa vicine: esoccipitale, petroso 
e sovraoccipitale. Secondo me il più grande è un ossicino esoccip?to- 
petro-sovraoccipitale, e i due piccoli sono petro-sovraoccipitali; la 
metà del terzo piccolo, ossia del quarto della serie, stando a quanto 
si vede, è pure petro-sovraoccipitale, ma potrebbe anche essere 
asterica, se l’altra metà è in contatto col parietale. Il più grande è 
di figura trapezica, ei due piccoli pressochè quadrilunghi, così par- 
rebbe anche quella della metà del quarto ossicino. A destra, in 
simmetria col più grande di sinistra, vi è un piccolo ossicino pur 
esso, secondo me, esoccipito-petro-sovraoccipitale, di forma quadran- 
golare, a cui fa seguito probabilmente un petro-sovraoccipitale, un 
po’ più grande e di forma quadrilunga, seguente però colla sua mas- 
sima lunghezza l'andamento della sutura petro-sovraoccipitale, e 
quindi si può dire in posizione trasversale al primo ossicino petro- 
sovraoccipitale di sinistra, che è posto invece, come il secondo che 
vien dopo, colla sua massima lunghezza in direzione trasversale 
all'andamento della sutura petro-sovraoccipitale, che esisterebbe se 
non vi fossero i detti ossicini. 

Dall'esame di 130 crani di oranghi fatto dal prof. E. Selenka, 
risulta che ossa wormiane si presentano frequentemente nella su- 
tura petro-occipitale (61°/,) e nella sutura petro-parietale (42 °/); 
ma non essendovi descrizioni particolareggiate, nè disegni, io non 
posso riferire queste ossa wormiane a nessuno dei suddetti nuovi 
ossicini craniali degli antropoidi. 

Posso soltanto avanzare, con riserva però, che fra gli antropoidi, 
gli oranghi giovani di Simia satyrus, di Simia satyrus tuakensis 


(1) Prof. E. SELENKA, Studien tiber Entwickelungsgeschichte der Tiere. 
Sechstes Heft: Menschenaffen (Antropomorphe), Studien iber Entwic- 
kelung und Schidelbau. I. Rassen, Schidel und Bezahnung des Oran- 
gutan. Wiesbaden, 1898. 


AGGIUNTE AI NUOVI OSSICINI CRANIALI NEGLI ANTROPOIDI. D 


e di Satyrus rufus, hanno più degli altri gli ossicini posti fra i 
sovraoccipitali superiormente e gli esoccipitali e petrosi inferior- 
mente. 

Selenka, tenendo conto delle località in cui vivono gli oranghi, in 
unione a caratteri anatomici, non tutti riscontrabili però sullo sche- 
letro come ad es. il colore della copertura pelosa, ha distinto diverse 
razze di orangutan, e cioè: Simia satyrus dadappensis (razza Dadap), 
S. satyrus batangtuensis (razza Batangtu), S. satyrus landakkensis 
(razza Landak), S. satyrus Vallacei (razza Sawawak (2) o Sarawak), 
S. sumatranus deliensis (razza Deli, a nord-ovest di Sumatra), S. sa- 
tyrus skalauensis (razza Skalau), S. satyrus tuakensis (razza Tuak), 
S. satyrus rantaiensis (sottorazza Rantais), S. satyrus genepaiensis 
(razza Genepai), S. sumatranus abongensis (razza Abong). 

Io non posso entrare in quest’argomento per la mancanza di ma- 
teriale scientifico opportuno ; tuttavia per la distinzione che lo stesso 
Selenka fa degli oranghi in megalencefali ed in micrencefali, mi 
pare che la mia Simia Satyrus, possa appartenere alla Simia sa- 
tyrus dadappensis. Sel. per essere megalencefala e con molari la 
maggior parte assai grossi, e il mio Satyrus rufus alla S. satyrus 
batangtuensis Sel. per essere micrencefala e con molari pure per 
la maggior parte assai grossi. 

Il confronto poi dei diversi nuovi ossicini craniali in relazione 
alla loro diffusione negli oranghi, porta a riconoscere che finora 
quelli che si trovano di sovente, sono i petro-esoccipîto-s0vraocci 
pitali; vengono poi gli esoccipito-sovraoccipitali ed i petro-sovraoc- 
cipitali. Un simile risultato si viene ad avere anche, confrontando 
i suddetti ossicini, dal punto di vista della loro diffusione negli 
oranghi, nei gorilli e nei chimpanzè, ossia in tutti gli antropoidi 
{Anthropomorpha Lin.) senza callosità naticali (dasypyga). 


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Milano, 1901. — Tip. Bernardoni di C, Rebes 


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