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Full text of "Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale in Milano"

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PRESENTED 

19  mar;. 


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ATTI 


DELLA 


SOCIETÀ  ITALIANA 


DI  SCIENZE  NATURALI 


E  DEL 


MUSEO  CIVICO 


DI  STORIA  NATURALE 


IN  MILANO 


VOLUME  LXXV 
Fascicolo  III- IV 


(con  due  tavole  e  una  cartina  fuori  testo) 


o — QK; — o 
C ^ 


MILANO 


Dicembre  1936  (XV) 


CONSIGLIO  DI  I GOTTI  V O  PEL  1936. 


f 

-  I 

Presidente  :  De  Marchi  Doti.  Gr.  Uff.  Marco,  Via  Borgonuovo  23 
(1936-37). 

Bum  ProP.  Comm.  Ugo,  Viale  Romagna  33. 

(1935  36).  | 

Mariani  ProP.  Comm.  Ernesto,  Via  ladi¬ 
no  4i  (1936-37). 

Segretario :  Moltoni  Dotfc.  Edgardo,  Museo  Civico  di  Storia  Na¬ 
turale  (1936-37). 

Vice-Segretario  :  Desio  Prof.  Cav.  Ardito,  Via  privala  Livorno  3 
(1935-36). 

Archivista'.  Mauro  log.  Gr.  Uff.  Oh.  Francesco,  Piazza  S.  Am¬ 
brogio  14  (1936-37). 

I  Airaghi  ProP.  Cav.  Cardo,  Via  Podgora  7.  \ 

FoÀ  Prof.  Carlo,  Viale  Maino ,  20 
1  Micheli  Doti.  Lucio,  Via  Carlo  Goldoni ,  32. 

Consiglieri  :  ;  Parisi  Dotfc.  Bruno,  Museo  Civico  di  Storia 
I  Naturale. 

Pugliese  Prof.  Angelo,  Via  Enrico  Besaua  18 
\  Supino  ProP.  Cav.  Felice,  Via  Ariosto  20  / 


Cassiere:  Dott.  Ing.  Federico  Bazzi,  Via  Borghetto  5  (1936). 
Bibliotecario  :  Dora  Setti. 


ELENCO  DELLE  MEMORIE  DELLA  SOCIETÀ 


Voi. 

,  I. 

Fase. 

1-10  ; 

anno 

1865. 

11 

II. 

a 

1-10; 

ìì 

1 865-67. 

lì 

III. 

a 

1-5; 

ìi 

1867-73. 

ìì 

IV. 

a 

1-3-5; 

anno 

1 868-7 1 . 

il 

V. 

a 

i; 

anno 

1895  (Volume 

completo). 

il 

VI. 

a 

1-3; 

a 

1897-1910. 

ìi 

VII. 

ìi 

i  ; 

ìi 

1910  (Volume 

completo). 

ìi 

Vili. 

a 

1-3; 

ìi 

1915-1917. 

ìì 

IX. 

» 

1-3; 

ii 

1918-1927. 

ri 

X. 

ìi 

i; 

ii 

1929. 

Vice-Presidenti  : 


Pavia  —  Premiala  Tipografìa  Successori  FUSI  -  Via  L.  Spallanzani/  11  —  1936 


A.  P.  Markewitsch 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832 

(COPEPODI  PARASSITI) 


Il  genere  Basanistes  fu  stabilito  per  la  specie  Basanistes 
huchonis  descritta  da  Schrank'  nell’  anno  1786  sotto  il  nome  di 
Lernaea  liuclionis.  Questa  specie  per  lungo  tempo,  rimase  l’unico 
rappresentante  del  genere  finché  nell’anno  1868  fu  descritta  una 
nuova  specie  da  Kessler  sotto  il  nome  di  B.  Nordmanni. 

I  sei  esemplari  di  Crostacei  che  hanno  indotto  Kessler  a 
creare  una  nuova  specie,  sono  stati  rinvenuti,  secondo  i  dati  del 
ricordato  Investigatore,  presso  Arcangelo,  sulle  branchie  di  un 
esemplare  di  Stenodus  leucichthys  nelma  (Pallas). 

Nell’ anno  1909  venne  definitivamente  fondata  da  Neresheimer 
la  terza  specie  del  genere,  B.  coregoni.  Quest’ ultima  è  stata 
descritta  come  parassita  delle  branchie  di  Coregoni  da  lago  (Bo- 
denseerenken).  Neresheimer  nello  stabilire  la  sua  specie  l’ha 
collocata  nel  genere  Basanistes ,  sopratutto  basandosi  sulla  forma 
del  suo  apparato  di  fissazione. 

Le  specie  sopra  ricordate  figurarono  come  rappresentanti  del 
genere  Basanistes ,  fino  a  questi  ultimi  tempi  affatto  recenti.  Ciò 
nondimeno  nell’  anno  1928  Zandt  stabilisce  1’  appartenenza  della 
specie  descritta  da  Neresheimer  al  genere  Achtheres.  In  pari 
tempo  anche  da  lui  viene  proposta  la  nuova  denominazione  speci¬ 
fica  Achtheres  pseudobasanistes ,  poiché  la  specie  descritta  molto 
tempo  prima  da  Smith  (1874),  Lernaeopoda  coregoni ,  si  è  ricono¬ 
sciuta  aneli’  essa  come  un  rappresentante  del  genere  Achtheres. 

Sulla  base  delle,  mie  proprie  ricerche  sono  venuto  alla  conclu¬ 
sione,  che  anche  la  specie  di  Kessler  deve  essere  allontanata  dal 
genere  Basanistes ,  per  trovare  il  suo  posto  nel  genere  Saìmin- 
cola ,  che  gli  sta  molto  vicino.  La  rassomiglianza  col  genere  Ba¬ 
sanistes  consiste  propriamente  soltanto  nella  presenza  di  gobbe  o 
protuberanze  ai  lati  del  corpo.  Ma  le  gibbosità  del  corpo  soltanto 
non  possono  essere  -riguardate  come  un  carattere  del  genere  e  la 


228 


A.  P.  MARRE  WITSCH 


mancanza  di  esse  nel  parassita  non  deve  costituire  un  impedi¬ 
mento  per  1;  ammissione  di  questa  o  di  quella  specie  nel  genere 
Bcisanistes.  Una  distinzione  molto  più  importante  potrebbe  dipen¬ 
dere,  in  questo  caso  sopratutto,  dalla  forma  del  cefalotorace,  dalla 
struttura  delle  estremità  come  pure  dalla  forma  dell'  apparato  di 
fissazione. 

I  caratteri  generici  della  femmina. 

Il  cefalotorace  preseirtEi  una  forma  rombica  più  o  meno  pro¬ 
nunziata  ed  è  disposto  rispetto  al  tronco  sotto  un  angolo  retto  o 
ad  esso  più  o  meno  vicino.  Il  cefalotorace  all’  indietro  è  prolun¬ 
gato  in  una  grande  escrescenza  ottusa,  che  conferisce  a  questi 
crostacei,  visti  lateralmente,  una  forma  discretamente  bizzarra.  Il 
cefalotorace  è  separato  dal  tronco  per  mezzo  di  un  collo  breve.  Il 
tronco  è  rigonfio,  di  forma  ovale-quadrata  od  ovale  ed,  eccettuato 
quello  del  B.  enoclis ,  coperto  da  righe  longitudinali  di  protube¬ 
ranze  o  bitorzoli. 

Il  primo  paio  di  antenne  è  breve,  bi-articolato.  Le  antenne 
del  secondo  paio  sono  brevi,  spesse  e  biramose.  Le  mandibole  di 
forma  consueta,  sono  allungate  e  armate  di  una  riga  di  denticini 
a  guisa  di  sega.  Le  mascelle  del  primo  paio  sono  piccole,  slan¬ 
ciate  e  presentano  nel  loro  termine  distale  tre  lobi  bene  salienti 
terminati  in  lunghe  e  forti  setole.  Le  mascelle  del  secondo  paio 
o  le  così  dette  «  braccia  »,  sono  brevi  e  la  loro  lunghezza  è 
quasi  uguale  rispetto  a  quella  del  cefalotorace.  L’organo  di  fis¬ 
sazione  è  lungo,  a  forma  di  clava,  con  due  canali  interni.  I 
piedi  mascellari  sono  relativamente  corti,  spessi  e  fissati  davanti 
alle  seconde  mascelle.  Il  loro  articolo  terminale  si  assottiglia  nella 
direzione  distale  e  passa  gradatamente  in  un  artiglio  robusto  più 
o  meno  curvato.  Alla  base  dello  stesso,  dal  lato  interno,  trovasi 
una  piccola  spina  a  punta.  L’articolo  mediano  nella  sua  parte  in¬ 
terna,  è  munito  di  una  protuberanza  mammillare  (papilla). 

Basanistes  huchonis  (Schrank,  1786). 

i 

Materiale.  Cinque  femmine  trovate  sull’ Huclio  luicho 
(Linneo),  provenienti  dal  fiume  Tscheremosch  (27,  IV,  1930)  e 
consegnate  all’  autore  dal  Dr.  W.  Kulmatycki. 

Ospite  e  postura  di  fissazione  del  parassita: 

/ 

Hnclio  hucho  (Linneo).  Sul  lato  interno  dell’opercolo  branchiale. 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832  229 


Distribuzione:  Sistema  del  bacino  idrico  del  Donau  e 
del  Prut. 

Femmina.  Il  cefalotorace  è  breve,  fortemente  allargato, 
e  termina  indietro  con  una  grande  escrescenza,  alquanto  rigonfia. 
È  notevolmente  appianato  in  senso  dorso  ventrale  e  ba,  visto  dal 

dorso,  una  forma  approssima¬ 
tivamente  rombica.  Il  cefalo- 
torace  verso  il  termine  ante¬ 
riore  si  assottiglia  fortemente 
e  s‘  incurva  dall’alto  in  basso 
a  guisa  di  becco.  Il  cefaloto¬ 
race  è  separato  dal  tronco  per 
mezzo  di  un  collo  breve  ma 
distintamente  pronunziato.  Il 
tronco  è  ampio,  alquanto  rigon¬ 
fiato,  ovale-quadrato  e  coperto 
da  protuberanze.  Queste  ultime 
sono  simmetriche,  ordinate  sui 
lati  del  corpo  e  sul  dorso  dei- 
fi  animale.  Su  ciascun  lato  si 
trovano  tre  di  tali  protube¬ 
ranze,  delle  quali  quelle  del 
paio  inferiore  sono  rivolte  al¬ 
quanto  all’  innanzi  e  si  distin¬ 
guono  per  le  loro  più  grandi 
dimensioni.  Sulla  parte  dor¬ 
sale  si  trovano  anche  tre 
protuberanze  situate,  fi  una 
dopo  l’altra,  lungo  la  linea 

mediana.  Queste  protube- 
Fig.  1.  -  Bamnistes  huchoms  Sehr.  ranze  sono  situate  alla  me. 

desima  altezza  delle  protu¬ 
beranze  laterali  e  crescono  notevolmente  di  grossezza  procedendo 
verso  il  termine  posteriore  del  parassita.  Presso  i  singoli  esem¬ 
plari  queste  protuberanze  mostrano  un  grado  differente  di  sviluppo. 
I  segmenti  del  corpo  portanti  queste  protuberanze  sono  sensibil¬ 
mente  divisi  1'  uno  dall'  altro. 

La  menzionata  segmentazione  si  manifesta  sopratutto  distinta- 
mente  sulla  parte  ventrale.  I  sacchi  oviferi  sono  grandi,  protratti 
in  lunghezza  e  vanno  assottigliandosi  più  o  meno  verso  il  termine 


230 


A.  P.  MARKEWITSCH 


posteriore.  Essi  sono  lunghi  circa  una  volta  e  mezzo  quanto  il 
tronco  e  contengono  8-12  righe  longitudinali  di  uova,  fino  a  35 
pezzi  per  ciascuna  riga. 


a  Cefalotorace,  b  Antenna  Mei  1°  paio,  c  Antenna  del  2°  paio, 
cl  Mandibola,  e  Mascella  del  1°  paio,  /  Piede  mascellare. 


Le  estremità  derivanti  dal  cefalotorace,  ad  eccezione  delle 
mascelle  del  secondo  paio,  si  distinguono  per  le  loro  piccole  di¬ 
mensioni. 

Le  prime  antenne  sono  brevi  e  consistenti  di  due  articoli. 
L’articolo  basale  è  visibilmente  ispessito  e  incomparabilmente  più 


231 


IL  GENERE  BASÀNISTES  NORDMANN,  1832 

grande  che  l'articolo  terminale.  Quest’ultimo  rispetto  all’articolo 
basale  è  disposto  sotto  un  angolo,  e  sulla  libera  terminazione 
porta  tre  setole  a  guisa  di  spine. 

Le  seconde  antenne  sono  brevi,  spesse,  biramose.  Il  ramo 
dorsale  si  assottiglia  alquanto  verso  il  suo  termine,  che  è  guar¬ 
nito  di  spinette  molto  piccole.  In  seguito  alla  presenza  di  queste 
spinette  la  sua  superficie  appare  scabra.  Il  ramo  ventrale  è  bi- 
articolato  ;  l’articolo  basale  mostra  sulla  sua  superficie  laterale- 
ventrale  un  rigonfiamento  armato  di  spinette  straordinariamente 
piccole.  L'articolo  terminale  di  questo  ramo  è  distintamente  più 
sottile  che  il  precedente  ed  è  munito  di  un  grande  artiglio  non 
fortemente  curvato.  Alla  base  dello  stesso  sul  lato  interno  si  trova 
una  lunga  spina  che  finisce  in  punta.  Alquanto  al  di  sotto  della 
medesima  si  presenta  inoltre  anche  una  piccola  protuberanza  mu¬ 
nita  di  esigue  spinette. 

Le  mandibole  hanno  una  forma  usuale,  sono  relativamente 
sottili  e  sensibilmente  uncinate.  La  parte  distale  è  armata  di  6 
denticini  disposti  a  guisa  di  sega,  che,  per  quanto  riguarda  le  loro 
dimensioni,  appena  differiscono  l'uno  dall’altro. 

Le  prime  mascelle  sono  divise  nel  loro  termine  distale  in 
tre  lobi,  ma  non  si  distinguono  del  resto  per  nessuna  speciale 
caratteristica.  Il  lobo  mediano  ha  le  più  grandi  dimensioni.  Cia¬ 
scuno  di  questi  tre  lobi  termina  con  una  breve  setola  protratta  in 
una  punta.  Oltre  alle  tre  setole  ora  ricordate  se  ne  trova  ancora 
un’altra  a  lato  della  mascella,  sul  margine,  presso  a  poco  nel 
mezzo  della  sua  lunghezza. 

Le  seconde  mascelle  formanti  le  cosi  dette  «  braccia  »,  sono 
brevi,  spesse,  muscolose.  Ugualmente  come  il  cefalotorace  sono 
disposte  rispetto  al  tronco  ad  angolo  retto.  Nel  loro  termine  di¬ 
stale,  saldate  tra  loro,  le  braccia  sono  fortemente  allargate  e  for¬ 
mano  una  piastra  discoidale  con  margine  distintamente  ispessito. 
L’ organo  d’ attacco  è  molto  grande,  a  forma  di  clava,  provvisto 
di  un  lungo  manico  e  di  due  ben  visibili  canali  interni. 

I  piedi  mascellari  si  distinguono  per  le  loro  dimensioni  rela¬ 
tivamente  piccole.  Essi  sono  spessi,  muscolosi  e  consistono  di  tre 
articoli,  il  mediano  è  più  grande  che  i  due  restanti.  L‘  articolo  ba¬ 
sale  è  molto  breve  e  spesso.  Sul  lato  interno  dell’articolo  mediano, 
più  vicino  al  suo  termine  distale,  si  trova  una  duplice  escrescenza 
passabilmente  grande  presso  la  quale  si  osserva,  con  attento  esame, 
un  piccolo  spazio  munito  di  esigue  spinette.  L'articolo  distale  si 


232 


A.  P.  MARRE WITSCH 


assottiglia  notevolmente  verso  il  suo  termine  e  passa  gradata- 
mente  in  un  potente  artiglio.  Non  lontano  dalla  base  del  medesimo, 
dal  lato  interno  dell'  articolo  terminale,  si  trova  una  spina  aguzza 
rivolta  in  avanti. 


Dimensioni. 


Lunghezza  totale 
Lunghezza  del  cefalotorace 
Massima  larghezza  del  cefalotorace 
Lunghezza  del  tronco 

Massima  larghezza  del  tronco  (senza  la  gibbosità) 
Lunghezza  delle  braccia 
Lunghezza  dell’  apparato  di  fissazione 
Lunghezza  dei  sacchi  oviferi 


3,8  — 

4,9 

rum. 

2,2- 

2,6 

» 

1,7- 

2,0 

» 

3,1  - 

4,0 

» 

2,5  - 

2,9 

» 

1,5  — 

2,1 

» 

1,2  - 

1,4 

» 

5,0  — 

6,5 

» 

Maschio.  Sconosciuto. 


Osservazioni  comparative. 

Dal  confronto  della  nostra  descrizione  con  quella  di  Leigh- 
Sharpe  (1931)  saltano  agli  occhi  differenze  nella  descrizione  delle 
seconde  antenne,  delle  mandibole  e  dei  piedi  mascellari.  Mentre 
le  deviazioni  nella  struttura  delle  antenne  e  dei  piedi  mascellari 
si  lasciano  ricondurre  a  individuali  capacità  di  variazione,  sembra 
che  le  differenze  nella  struttura  delle  mandibole  siano  collegate 
ad  altre  cause.  Secondo  i  nostri  dati  le  mandibole  hanno  per  i 
rappresentanti  della  famiglia  Lernaeopodidae  una  forma  caratte¬ 
ristica,  invece  secondo  Leigh-Sharpe  queste  stesse  sono  prolungate 
distalmente  in  una  lunga  punta  sopra  cui  si  trovano  circa  6  den- 
ticini  disposti  a  guisa  di  sega.  Questo  fatto  ora  ricordato  ha  bi¬ 
sogno  di  una  più  esauriente  indagine. 

Basanistes  woskobojnikovi  nov.  sp. 

Materiale.  Sono  stati  trovati  alcuni  esemplari  femminili 
nella  raccolta  dell’  Isti  t.  Zool.  dell’Accademia  delle  Scienze  di 
Leningrado.  Questi  stessi  sono  stati  raccolti  su  di  un  Hnclio 
taimen  (sinon.  Salmo  fluviatili s)  nel  Governatorato  di  Tomsk,  il 
6,  Vili,  1903.  La  posizione  del  parassita  non  è  ricordata. 

Femmina.  Cefalotorace  breve,  fornito  di  una  escrescenza 
a  forma  di  cono,  prolungata  verso  l’ indietro,  sul  margine  ante- 


233 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832 


riore  spesso  curvato  a  guisa  di  becco.  Esso  forma  coll’  asse  del 
tronco  un  angolo  retto  o  quasi  retto.  E  separato  dal  tronco  per 
mezzo  di  un  collo  distintamente  pronunziato. 

Tronco  rigonfiato,  ovale,  quadrato,  bitorzoluto.  Un  rigonfia¬ 
mento  specialmente  forte  si  fa  osservare  sul  dorso,  mentre  la 

parte  ventrale  è  molto  meno 
convessa.  Da  ogni  lato  si  tro¬ 
vano  tre  protuberanze.  Quelle 
del  paio  posteriore  mostrano 
le  più  grandi  dimensioni.  Esse 
sono  di  forma  emisferica  e  ri¬ 
piegate  alquanto  sulla  parte 
ventrale.  In  alcuni  esemplari 
si  osserva  ancora  un  altro  paio 
di  bitorzoli.  Questi  ultimi  sono 
situati  alla  base  del  collo,  im¬ 
mediatamente  avanti  del  pri¬ 
mo  paio  di  protuberanze,  e 
mostrano  una  forma  a  guisa 
di  beccg.  La  parte  dorsale  è 
liscia  e  priva  delle  protube¬ 
ranze  che  si  trovano  in  B.  h io¬ 
di  o  ni  s. 

Dal  lato  ventrale  si  fanno 
osservare  tre  solcature  o  strie 
che  rappresentano  i  limiti  dei 
singoli  segmenti.  I  sacchi  ovi- 
feri  sono  cilindrici,  alquanto 
assottigliati  verso  il  termine 
posteriore.  La  loro  lunghezza 
varia  fortemente.  Per  lo  più 
sono  uguali  alla  lunghezza  del 
tronco.  In  ciascuno  sacco  ovifero  trovano  posto  fino  a  8  righe 
longitudinali  di  uova  e  fino  a  20-25  pezzi  per  riga. 

Le  prime  antenne  sono  bi-articolate.  La  segmentazione  è  . 
indistintamente  pronunziata.  L’articolo  distale  porta  al  suo  termine 
4  brevi  setole.  Le  seconde  antenne  sono  brevi,  spesse,  biramose. 
L’endopodite  alquanto  più  grande  che  1’ esopodite,  di  forma  emisfe¬ 
rica  e  munito  al  suo  termine  di  piccole  spinette.  L' esopodite  si 
assottiglia  alquanto  in  senso  distale  e  termina  con  un  forte  arti- 


Fig.  3.  -  Bcisanistes  woslwbojnikovi 
nov.  sp. 


234 


A.  P.  MARRE' WITSCH 


glio  ricurvo.  Alquanto  più  al  basso  si  trova  una  spina  spessa  mo¬ 
strante  nella  sua  parte  inferiore  concava  uno  spazio  scabro.  Tra 


Fig.  4.  —  Basanistes  woskobojnikovi  nov,  sp. 

a  Cefalotorace,  b  Antenna  del  1°  paio,  c  Antenna  del  2°  paio, 
d  Mandibola,  e  Mascella  del  1°  paio,  f  Piede  mascellare. 

quest’ ultima  e  l’artiglio  si  osserva  una  piccola  spinetta  fortemente 
acuminata,  come  pure  una  piccola  gibbosità  munita  di  spinette 
appena  osservabili.  Le  mandibole  sono  molto  piccole,  esili,  alquanto 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832  235 

ristrette  nel  mezzo  e  armate  nel  loro  termine  distale  di  6-7  denti- 
cini  a  punta,  a  guisa  di  sega.  Le  prime  mascelle  sono  anche 
straordinariamente  piccole,  sottili,  divise  nel  loro  termine  distale 
in  tre  lobi.  Ciascuno  dei  tre  lobi  termina  con  una  setola.  Le 
seconde  mascelle,  le  cosi  dette  «  braccia  »,  sono  spesse,  musco¬ 
lose  e  vanno  gradatamente  assottigliandosi  in  direzione  distale. 
Rispetto  all’asse  del  corpo  le  braccia  sono  disposte  sotto  un  an¬ 
golo  retto  e  per  la  loro  lunghezza  stanno  alquanto  indietro  al 
cefalotorace.  Le  parti  distali  tra  loro  saldate  delle  seconde  mascelle 
sono  allargate  a  guisa  di  disco  e  portano  un  lungo  apparato  di 
fissazione  a  forma  di  clava,  la  cui  lunghezza  è  di  poco  inferiore 
a  quella  delle  «  braccia  »  e  superiore  di  circa  4-4  1/2  volte  alla 
sua  stessa  maggiore  larghezza. 

I  piedi  mascellari  sono  relativamente  grandi.  L'  articolo  ter¬ 
minale  si  assottiglia  notevolmente  nella  direzione  distale  e  passa 
immediatamente  in  un  artiglio  acuminato.  L’ articolo  mediano 
porta  alla  sua  superficie  ventrale  una  grande  escrescenza,  ben 
visibile  e  papilliforme. 

Colorazione.  (Materiale  conservato).  Grigio  chiaro  sino 
a  giallo-chiaro. 


Dimensioni. 


Lunghezza 

totale 

4,5- 

5,0 

mm. 

Lunghezza 

del  cefalotorace  (compresa  anche 

l’ escrescenza  a  guisa  di  cono) 

2,5  — 

2,7 

» 

Lunghezza 

del  tronco 

3,0  — 

cq_ 

co 

» 

Lunghezza 

dell’  apparato  di  fissazione 

1,5- 

1,7 

» 

Lunghezza 

dei  sacchi  oviferi 

4,0  - 

5,5 

» 

Maschio.  Ignoto. 

Distribuzione  geografica.  Altre  località  di  rinve¬ 
nimento  oltre  a  quella  sopra  ricordata  sono  sconosciute.  L’ospite 
del  parassita  H ucho  taimen  (Pallas),  abita  nel  sistema  dei  bacini 
idrici  del  fiume  superiore  degli  Urali,  del  Rama  e  del  Wjatka, 
nei  fiumi  siberiani  a  oriente  del  Lena,  come  pure  nel  sistema  dei 
bacini  del  fiume  Amur. 

Osservazione.  Sull’  etichetta  non  era  indicato  il  fiume 
dal  quale  proveniva  il  materiale.  Tuttavia  si  può  ben  ammettere, 
sulla  base  dell’  accenno  al  territorio  «  Marinsche  »  che  gli  esem¬ 
plari  sopraricordati  di  B.  looshobojnikovi  provengano  dal  sistema 
dei  bacini  del  fiume  Obj. 


236 


A.  P.  MARKEWITSCH 


Basanistes  briani  nov.  sp. 

Materiale.  Due  esemplari  femminili  trovati  nella  super¬ 
ficie  interna  dell’opercolo  branchiale  dell’ Eracliymystax  lenok 
(Pallas),  N.  18189  della  collezione  dell’Istituto  Zoologico  della 
Accademia  delle  Scienze.  Il  pesce  fu  catturato  il  16  (29),  V,  1913 


A  B 

Fig.  5.  —  Basanistes  briani  nov.  sp. 

A.  Femmina  vista  dal  lato  ventrale  ;  B.  la  stessa,  vista  lateralmente. 

/ 

nel  fiume  Amur  al  di  sotto  del  fiume  Beschenaja  nello  stabili¬ 
mento  Zimmermanowka. 

Femmina.  Cefalotorace  breve,  largo,  terminante  con  una 
escrescenza  breve  ed  ottusa.  La  forma  del  cefalotorace  si  avvicina 
alla  rombica.  La  sua  parte  anteriore  è  rigonfia  a  guisa  di  protu- 


237 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832 

beranza  e  sensibilmente  separata  dall’ottusa  escrescenza  poste¬ 
riore.  Il  cefalotorace  forma  coll’asse  del  tronco  un  angolo  retto 
o  quasi  retto.  Tronco  rigonfiato,  a  forma  di  uovo,  con  distinti 
solchi  trasversali  sul  lato  ventrale.  Il  corpo  verso  il  termine 
posteriore  si  assottiglia  distintamente,  ma  verso  il  termine  ante¬ 
riore  procede  in  un  collo  breve  e  spesso,  che  lo  divide  nettamente 
dal  cefalotorace.  Da  ogni  lato  trovansi  due  bitorzoli  (o  protube¬ 
ranze).  I  bitorzoli  del  primo  paio  sono  debolmente  sviluppati. 
Per  contro  quelli  posteriori  sono  grandi,  protratti  in  lunghezza  e 
sensibilmente  ricurvati  sul  lato  ventrale.  La  parte  dorsale  è  priva 
di  gibbosità.  Gli  ovisacchi  sono  cilindrici,  e  vanno  assottiglian¬ 
dosi  alquanto  verso  il  termine  posteriore.  In  ogni  ovisacco  trovansi 
10  righe  longitudinali  di  uova.  Ogni  riga  possiede  sino  a  25  uova. 

Le  prime  antenne  sono  bi-articolate.  L’articolo  basale  è 
spesso,  rigonfio,  mentre  quello  distale  è  notevolmente  inferiore 
nelle  dimensioni.  Quest’ultimo  è  disposto  ad  angolo  rispetto  al- 
1’  articolo  basale  ed  è  armato  di  tre  piccole  spinette. 

Le  seconde  antenne  sono  spesse,  brevi,  biramose.  Il  ramo 
dorsale  è  ad  un  solo  articolo  ed  è  munito  al  suo  termine,  di  un 
grande  numero  di  spinette  molto  piccole.  Il  ramo  ventrale  è  bi- 
articolato.  L'  articolo  basale  forma  alla  sua  superficie  ventrale  uno 
spazio  rotondo  alquanto  saliente,  munito  di  spinette.  Un  altro 
spazio  uguale,  soltanto  alquanto  protratto  in  lunghezza,  trovasi 
sulla  superficie  laterale  in  vicinanza  del  primo.  L’articolo  termi¬ 
nale  del  ramo  ventrale  è  distintamente  più  piccolo  che  il  prece¬ 
dente  e  armato  di  un  robusto  artiglio.  Alla  base  di  quest’  ultimo 
si  trova  una  setola  più  sottile,  scorrente  in  punta  e  alquanto  più 
in  basso,  sullo  stesso  lato  ventrale,  una  piccola  gibbosità  munita 
di  esigue  spinette,  che  formano  una  specie  di  spazio  scabro. 

Le  mandibole  sono  sottili,  allungate,  dotate  nel  loro  termine 
distale  di  4  denticini  a  guisa  di  sega,  che  quasi  tutti  sono  di  una 
medesima  grandezza;  in  pari  tempo  breve,  come  risalta  agli  occhi, 
è  la  parte  delle  mandibole  armata  di  denti.  Essa  sta  in  rapporto 
colla  rimanente  porzione,  come  1  :  4,5. 

Le  mascelle  del  primo  paio  hanno  una  forma  ed  armatura 
solita.  Oltre  ai  lobi  distali  è  presente  ancora  una  piccola  appen¬ 
dice  a  guisa  di  spina,  una  su  ciascuna  mascella  presso  a  poco 
nel  mezzo  della  loro  lunghezza. 

Le  seconde  mascelle  sono  molto  brevi,  spesse,  sensibilmente 
ricurve  e  rivolte  in  avanti.  Esse  stanno  fortemente  aderenti  sulla 


A.  P.  MARKEWITSCH 


metà  anteriore  del  cefalotorace.  Le  terminazioni  distali  sono  fuse 
fra  loro  e  alquanto  espanse.  L’organo  d’attacco  è  molto  lungo,  a 


Fig.  6.  —  Basanistes  briani  nov.  sp. 

a  Cefalotorace,  b  Antenna  del  1°  paio,  c  Antenna  del  2°  paio, 
d  Mandibola,  /  Piede  mascellare. 


239 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832 

forma  di  clava.  Il  manubrio  si  distingue  specialmente  a  causa  di 
una  notevole  lunghezza  e  lungo  la  sua  totale  estensione  mostra 
un’  uguale  spessore.  Questo  carattere  differenzia  visibilmente  la 
specie  dagli  altri  rappresentanti  del  genere  Basanistes. 

I  piedi  mascellari  sono  spessi,  muscolosi.  Essi  consistono  di 
3  articoli,  dei  quali  il  mediano  è  distintamente  più  lungo  che  i 
due  restanti.  L’articolo  basale  è  breve  e  spesso.  L’articolo  me¬ 
diano  si  assottiglia  sensibilmente  verso  il  termine  anteriore  e 
porta  sul  suo  lato  interno  una  escrescenza  ottusa,  relativamente 
grande.  L'articolo  terminale  è  breve,  si  assottiglia  verso  la  ter¬ 
minazione  anteriore  e  passa  immediatamente  in  un  artiglio  spesso, 
debolmente  ricurvato.  Non  lungi  dalla  base  dell’artiglio,  sul  lato 
interno  dell’articolo  distale  trovasi  una  spina  aguzza,  molto  pic¬ 
cola,  diretta  all’ innanzi. 

Dimensioni. 

Lunghezza  totale 
Lunghezza  del  cefalotorace 
Lunghezza  del  tronco 
Massima  larghezza 
Lunghezza  delle  «  braccia  » 

Lunghezza  dell’apparato  d'attacco 
Lunghezza  dei  sacchi  oviferi 

Maschio.  Ignoto. 

Basanistes  enodis  nov.  sp. 

Ospite  e  postura  di  fissazione  del  parassita. 
Stenodus  leucìchthys  nelma  (Pallas).  Lamine  branchiali. 

Materiale.  Sei  femmine  trovate  sulle  lamine  branchiali 
del  Nelma,  provenienti  dal  fiume  Anadyr,  2-XI-28;  quattro  femmine 
provenienti  dal  medesimo  fiume,  28-VI-29;  (A.  Kaganowsky). 

Distribuzione.  Fuori  del  fiume  Anadyr  questa  specie 
è  stata  rinvenuta  ancora  nel  sistema  dei  bacini  idrici  del  fiume 
Obj. 

Femmina.  Il  cefalotorace  ha  una  forma  rombica  con  an¬ 
goli  arrotondati.  La  sua  lunghezza  sorpassa  circa  1,3/4  volte  la 
massima  larghezza  e  raggiunge  circa  5/6  della  lunghezza  del 
tronco.  Il  termine  anteriore  del  cefalotorace  è  alquanto  rialzato; 


4,3  —  4,8  mm. 
2,2  » 
2,8  —  3,2  » 

2,6  —  2,9  » 

1,65  » 
1,65  » 
5,2  —  5,6  » 


240 


A.  P.  MARKEWITSCH 


al  di  dietro  passa  in  una  ottusa  escrescenza  a  guisa  di  cono  tronco. 
Il  cefalotorace  è  separato  dal  tronco  per  mezzo  di  un  breve  collo 
passabilmente  distinto.  Il  tronco  è  oviforme,  e  va  restringendosi 
verso  il  termine  anteriore.  Nel  termine  posteriore  del  tronco,  vi¬ 
cino  alla  sua  superfìcie  ventrale,  si  trova  1‘  appendice  genitale. 

Gli  ovisacchi  sono  cilindrici,  as¬ 
sottigliati  alquanto  verso  il  termine 
posteriore.  Le  uova  sono  ordinate  in 
6-8  righe  longitudinali.  Per  giunta 
ogni  riga  contiene  12-16  uova. 

Le  antenne  del  primo  paio  sono 
molto  corte,  inarticolate.  Ciascuna  di 
esse  è  armata  al  suo  termine  di  2  pic¬ 
cole  setole  e  di  una  spina  relativamente 
robusta.  Le  antenne  del  secondo  paio 
sono  biramose.  L'esopodite  supera  per 
le  sue  dimensioni  in  modo  rilevante, 

1‘  endopodite,  il  quale  è  rappresentato 
da  una  escrescenza  a  forma  di  emisfera, 
munita  al  suo  termine  di  numerose 
spinette  appena  visibili.  L’esopodite  è 
bi-articolato.  Il  suo  articolo  terminale 
è  armato  di  un  grande  artiglio  ricurvo 
e  di  due  piccole  spine.  Il  lato  ventrale 
dell’  articolo  basale  è  occupato  da  uno 
spazio  spinifero.  Le  mandibole  sono  di 
forma  solita.  Esse  presentano  nel  mezzo 
la  maggiore  larghezza  ma  si  assotti¬ 
gliano  sensibilmente  verso  la  termina¬ 
zione  anteriore.  La  loro  armatura  consi¬ 
ste  di  6-7  denti  celli  a  guisa  di  sega,  Fig.  7.  —  Basarti  stes  enodis 
che  diminuiscono  di  grossezza  verso  uov-  sp¬ 
ia  base  della  mandibola. 

Le  mascelle  del  primo  paio  sono  relativamente  sottili  e  allun¬ 
gate.  Nel  loro  termine  distale  formano  tre  lobi  bene  sviluppati. 
I  due  lobi  superiori  hanno  a  un  di  presso  uguali  dimensioni, 
mentre  il  terzo  lobo  è  distintamente  più  piccolo. 

Le  seconde  mascelle  sono  brevi  e  per  la  loro  lunghezza 
all"  incirca  uguali  al  cefalotorace.  Lungo  tutta  la  loro  estensione 
esse  mostrano  una  medesima  larghezza.  Colla  loro  orientazione 


241 


IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANX,  1832 

per  lo  più  formano,  rispetto  all'asse  del  tronco  un  angolo  alquanto 
piu  grande  che  il  retto,  e  portano  all'apice  delle  loro  termina- 


a  Cefalotorace,  b  Antenna  del  1°  paio,  c  Antenna  del  2°  paio, 
d  Mandibola,  e  Mascella  del  1°  paio,  /  Piede  mascellare. 


242  A.  P.  MARKEWITSCH  -  IL  GENERE  BASANISTES  NORDMANN,  1832 

zioni,  insieme  saldate,  un  apparato  a  forma  di  clava.  Quest’ultimo 
è  a  un  di  presso  2-2,5  volte  più  corto  delle  «  braccia  ».  La  sua 
lunghezza  sorpassa  la  larghezza  di  3,5-4  volte.  Abitualmente 
h apparato  d’attacco,  se  anche  non  è  sempre  cosi  lungo,  è  orien¬ 
tato,  rispetto  alle  braccia  sotto  un  certo  angolo. 

I  piedi  mascellari  consistono  di  tre  articoli  allungati,  che 
verso  il  termine  distale  distintamente  s’assottigliano.  L’ultimo 
articolo  procede  gradatamente  in  un  artiglio  robusto,  fortemente 
ricurvo,  alla  cui  base  si  trova  ancora  una  piccola  spina  ricurva. 
Presso  a  poco  dal  mezzo  dell'  articolo  mediano  prende  origine 
una  lunga  escrescenza  a  guisa  di  spina  rivolta  in  avanti,  che  si 
appoggia  su  di  una  base  discretamente  larga. 


Dimensioni. 


Lunghezza  totale 
Lunghezza  del  cefalotorace 
Lunghezza  del  tronco 
Larghezza  massima  del  tronco 
Lunghezza  delle  «  braccia  » 
Lunghezza  dell'apparato  d’attacco 
Lunghezza  dei  sacchi  oviferi 


3,9  —  4,9  mm. 
2,2  —  2,5  » 

2.6  —  3,0  » 

1.6  —  1,8  » 

1.8  —  2,3  » 

0,8  —  1,3  » 

2.9  —  3,4  » 


Maschio.  Sconosciuto. 

Osservazioni  comparate.  Nel  confronto,  salta  tosto 
agli  occhi,  una  notevole  somiglianza  del  Basanistes  enodis  colla 
Salmincola  thymalli  (Kessler). 

Questa  somiglianza  non  solo  si  verifica  nell’  aspetto  esterno, 
ma  anche  nella  struttura  delle  estremità,  ciò  che  esprime  la 
stretta  parentela  di  entrambe  le  specie.  Ma  dei  caratteri  differen¬ 
ziali  che  subito  si  presentano  alla  vista,  ci  facciamo  soltanto  a 
ricordare  la  mancanza  presso  la  S.  thymalli,  dell’escrescenza 
posteriore  ottusa,  che  è  caratteristica  per  i  rappresentanti  del 
genere  Basanistes. 


Novembre,  1935. 


Dr.  Paola  Manfredi 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 

DIPLOP  ODI 


Le  presente  nota  completa  lo  studio  di  una  piccola  collezione 
di  Miriapodi  somali,  di  proprietà  del  Museo  Civico  di  Storia  Na¬ 
turale  in  Milano  ;  collezione  di  cui  già  furono  pubblicati  i  Chi- 
lopodi  (15). 

Come  già  misi  in  rilievo  nella  mia  nota  precedente,  la  raccolta, 
compiuta  da  diverse  persone,  in  tempi  diversi,  è  alquanto  fram¬ 
mentaria  ed  incompleta,  e  non  si  può  assolutamente  credere  che 
rappresenti  la  fauna  miriapodologica  somala  :  moltissime  forme 
—  specialmente  quelle  di  piccole  dimensioni,  e  perciò  meno  vi¬ 
stose  —  mancano  in  questa  collezione,  pur  sapendosi  che  esistono 
nella  regione,  o  nelle  regioni  finitime. 

Le  specie  citate  o  descritte  nella  presente  nota  sono  li,  di 
cui  7  nuove  per  la  Somalia,  ed  1  nuova  per  la  scienza  ;  oltre  a  5 
specie,  rimaste  indeterminate,  per  mancanza  di  maschi,  i  quali 
soli  forniscono  caratteri  diagnostici  sicuri. 

Polydesmidae. 

Eurydesmus  laocus  Gerss..  Un  grosso  individuo  fu  raccolto 
ad  Alessandra,  nella  Somalia  merid.,  dal  Ten.  Vecchi  (VIII-1929). 
Secondo  Attems  (2)  questa  specie  era  nota  per  Mombassa  e  Tanga, 
(Africa  orientale)  ;  è  quindi  nuova  per  la  Somalia. 

Eurydesmus  ( Aulodesmus )  Ruspolii  Silv..  Un  raccolto 
da  V.  T.  Zammarano  a  Balli  (Basso  Uebi,  IV-1922).  Credo  di 
non  errare,  assegnando  questo  esemplare  alla  specie  che  Silve¬ 
stri  (24)  descrisse  sotto  il  nome  di  Aulodesmus  Ruspolii.  L’A. 
non  dà  intera  la  figura  dei  gonopodi,  che  generalmente  sono  ca¬ 
ratteristici  ;  tuttavia  la  descrizione  di  questi  organi  risponde  per¬ 
fettamente  alla  mia  fig.  1,  in  cui  è  evidente  la  «  pars  apicalis 

17 


244 


P.  MANFREDI 


ad  basin  processibus  tribus  arcuati  minus  longis  et  attenuatis 
armata  hastam  circundantibus  ».  La  sola  differenza  riscontrata  è 
che  T  esemplare  di  Balli  manca  del  processo  triangolare  acuto  su 
lo  sterilite  del  15°  segmento. 

Lungh.  inm.  27  ;  largk.  min.  8. 

Il  Silvestri  dà  come  località  di  raccolta  Ueb,  nel  territorio 
degli  Arussi. 

Oxydesmus  effulgens  Karsch.  Era  Bender  Cassim  e  Candala 
(Somalia  sett.)  I.  Zanetti  raccolse  1  cT 
ed  1  9  di  questa  specie  nel  febbraio  1932. 

Riferendomi  alla  descrizione  originale 
di  Karsch  (14)  ed  a  quella  alquanto  più 
estesa  di  Attems  (2)  devo  notare  qualche 
lieve  differenza  di  colorazione  e  di  orna¬ 
mentazione  :  nei  miei  due  esemplari  man¬ 
cano  le  macchie  rettangolari  gialle  sui 
metazoniti,  i  quali  sono  uniformemente 
castani,  con  carene  laterali  gialle  ;  le 
zampe,  brune  nel  maschio,  sono  rosse 
nella  femmina. 

Le  carene  sono  alquanto  ricurve  verso 
l’alto,  anziché  orizzontali;  l’ ornamenta¬ 
zione  dei  metazoniti  è  oltremodo  lieve  ;  i 
tubercoli  appena  accennati.  Margini  late¬ 
rali  delle  carene  del  tutto  lisci. 

La  forma  dei  gonopodi  risponde  quasi 
perfettamente  alla  figura  di  Attems  (2, 
tav.  XIII,  fìg.  305)  (salvo  che  il  dente  ba¬ 
sale  è  appuntito  anziché  cilindrico)  ;  non  però  alla  figura  originale 
di  Karsch  (14,  tav.  Ili,  fìg.  1),  nè  a  quella  di  Cook  (13,  tav.  Y, 
fìg.  1),  —  che  sembra  copiata  dal  lavoro  di  Karsch  —  ;  le  quali 
entrambi  differiscono  considerevolmente  dalla  figura  di  Attems  ; 
benché,  a  quanto  sembra,  tale  A.  abbia  avuto  in  esame  i  typi 
del  Berliner  Museum. 

La  fìg.  2  riproduce  la  vulva  sinistra  in  posto  ;  la  fìg.  3  la 
vulva  destra,  faccia  anteriore  ;  notevole  il  fortissimo  sviluppo  della 
gorgiera  che,  se  non  è  più  voluminosa  della  vulva,  come  in  quella 
di  Oxydesmus  g  ranulosus  P.  B.,  descritta  da  Brolemann  (11),  è 
tuttavia  molto  considerevole. 

Lunghezza  9  mm.  41,  largii,  mm.  6  :  cf  lungh.  mm.  36. 


Fig.  1.  —  Eurydesmus 
Ruspolii  Silv.  (J'  Go- 
nopodio. 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


245 


Insieme  ai  due  esemplari  sopra  descritti  ne  ebbi  un  altro,  cT> 
raccolto  nella  stessa  località,  alla  medesima  data,  e  tuttavia  al¬ 
quanto  diverso. 


Fig.  2.  —  Oxydesmus  ejfulgens  Karsck  9  •  Vulva  simistra  in  situ. 

Il  colore  è  giallo-rossiccio,  più  chiaro  sulle  carene  e  sulla 
parte  centrale  dei  metazoniti  ;  i  tubercoli  dei  metazoniti  sono 


Fig.  3.  —  Oxydesmus  ejfulgens  Farseli  9  •  Vulva  destra,  faccia  anteriore. 

molto  evidenti,  quelli  della  serie  posteriore  assai  più  che  quelli 
delle  due  antistanti.  I  margini  laterali  delle  carene  sono  legger¬ 
mente  dentellati. 


246 


P.  MANPREDI 


Nei  gonopodi  il  dente  basale  (b  della  fig.  di  Attems  citata 
sopra)  è  cilindrico,  e  perciò  la  identità  con  la  figura  suddetta  è 
completa. 

Lunghezza  mm.  20  ;  larghezza  min.  2,5. 

La  sola  località  nota  sinora  era  Maid  (Somalia),  riportata 
senz5 altre  indicazioni  da  Karsch,  Cook,  ed  Attems  (lav.  citati); 
non  mi  fu  possibile  reperire  questa  località  sugli  atlanti,  e  perciò 
ignoro  in  quale  parte  della  regione  somala  si  trovi. 

Orodesmus  forceps  Cook.  E  specie  abbastanza  frequente  e 
diffusa.  Ne  ebbi  parecchi  esemplari,  cfd7'  e  9  9  ;  raccolti  da 


Fig.  4.  —  Ornclesmus  forceps  Cook  9-  Le  vulve  in  situ. 

Eieckter  al  Villaggio  Duca  degli  Abruzzi,  dal  Dr.  Scortecci  nella 
Pianura  di  Mansur  (Oltregiuba)  (YI-1931)  ;  da  Zammarano  nella 
zona  del  Basso  Uebi  ed  a  Balli  (Basso  Uebi)  (IV-1922)  ;  dal 
Dr.  Sommadossi  nella  Somalia  meridionale  (gennaio  1928). 

La  fig.  4  rappresenta  le  zampe  del  II  paio  della  9?  con  le 
invaginazioni  vulvari  in  posto.  Come  per  la  specie  precedente,  è 
notevole  anche  qui  il  forte  sviluppo  della  gorgiera. 

La  specie  fu  descritta  da  Cook  (13)  su  di  un  unico  esemplare 
cf ,  con  la  semplice  indicazione  Africa  orientale  ;  e  ritrovata  da 
Pocock  (19)  a  Leikipia  (Monte  Nenia,  Afr.  orient.  britannica). 
Può  dunque  considerarsi  nuova  per  la  Somalia. 

Spirostreptidae. 

Lophostreptus  bicolor  Cari.  A  Balli  (Basso  LTebi)  V.  T. 
Zammarano  raccolse  1  (f  ed  1  9  di  questa  specie,  descritta  da 
Cari  (12)  su  materiale  proveniente  dai  bananeti  di  Kireke  in 

Kissaka  (Ruanda  sudorientale)  e  da  Njarugenje  fino  a  Niansa 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA  247 

(Ruanda  centrale).  Secondo  FA.  questa  specie  predilige  i  luoghi 
coltivati. 

Ron  mi  consta  che  sia  stata  descritta  nè  figurata  la  vulva 
di  alcuna  specie  di  questo  genere  ;  perciò  riporto,  nella  figura  5, 
le  zampe  del  II  paio  e  la  vulva  sinistra  :  si  noti  la  forte  dissim¬ 
metria  fra  la  parte  esterna  molto  sviluppata,  e  quella  interna  assai 
più  piccola  ;  sicché  la  fenditura  apodematica  è  spostata  verso  il 
lato  interno.  Le  valve  non  sono  differenziate  ;  le  pareti  laterali 


Fig.  5.  —  Lophostreptus  bicolor  Cari. 
Q.  zampe  del  II  paio  con  vulva 
sinistra. 


della  borsa  sono  rigide,  ialine,  pieghettate.  Il  solco  apodematico 
è  breve. 

Lophostreptus  regularis  Att..  Dalla  Somalia  meridionale 
(Dr.  Sommadossi  1-1928)  e  dal  Villaggio  Duca  degli  Abruzzi 
(Fiechter)  provengono  2  9  9  di  Spirostreptidi,  che  credo  di  poter 
ascrivere  a  questa  specie,  descritta  da  Attems  (3)  su  materiale 
del  Kilimandjaro  e  di  Usambara.  In  mancanza  di  cP,  però,  la 
determinazione  rimane  alquanto  incerta. 

La  vulva  sinistra,  insieme  col  II  paio  di  zampe,  è  raffigurata 


248 


P.  MANFREDI 


a  fig.  6  ;  somiglia  notevolmente  a  quella  della  specie  precedente, 
salvo  le  minori  dimensioni.  Il  canale  apodematico  sembra  netta¬ 
mente  acinoso. 

Lophostreptus  strongylotropis  constrictus  Att..  Pianura  di 
Mansur  VI- 1931.  Dr,  GL  Scortecci. 

1  9  di  41  somiti. 


Fig.  7.  —  Lophostreptus  strongylotropis  constrictus  Att.  Q  vulva. 

La  caratteristica  scoltura,  minutamente  descritta  da  Attems  (6) 
permette  di  riconoscere  la  specie,  anche  in  mancanza  di  cf. 

La  fig.  7  rappresenta  la  vulva,  che  differisce  da  quelle  delle 
2  specie  precedenti  per  il  volume  molto  maggiore,  e  per  lo  scarso 
sviluppo  del  canale  apodematico  ;  mentre  somiglia  ad  esse  nella 
dissimmetria  delle  2  metà  della  borsa,  che.  in  mancanza  di  valve 

7  7 

differenziate,  ha  le  pareti  laterali  ialine,  rigide,  pieghettate. 

Graphidostreptus  gìgcis  Pet..  I  rappresentanti  di  questo  vi¬ 
stosissimo  genere  attraggono  naturalmente  V  attenzione  di  tutti  i 


raccoglitori  ;  ne  ebbi  perciò  numerosi  esemplari  da  Afgoi  (Moga¬ 
discio)  (Dr.  Scortecci,  VII-1931),  da  Gelib  (Scortecci,  30-VI-1931), 
dalla  zona  del  Medio  Uebi  (V.  T.  Zammarano,  1921),  da  Bender 
Cassini  (I.  Zanetti,  aprile-giugno  1931)  ;  e  da  Hafun  (Dr.  Liberati, 


MIRI  APODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


249 


X-1932).  Fra  tanto  materiale,  jierò,  il  solo  cf  —  e  quindi  il  solo 
esemplare  sicuramente  classificabile  —  è  quello  raccolto  da  Zam- 
marano.  Tuttavia,  per  la  concordanza  dei  caratteri  somatici,  credo 
che  anche  il  materiale  delle  altre  località  citate,  appartenga  alla 
stessa  specie. 

Attems  (6)  dà  come  habitat  di  questo  Spirostreptide  Tette  e 
Bios  de  Sena  :  Mossambique,  Caffi-aria,  Zanzibar,  Mombassa, 
Pemba.  Nessun  autore  ne  fa  parola  per  la  Somalia,  il  che  mi 
sembra  alquanto  strano,  data  la  sua  abbondanza,  e  le  dimensioni 
straordinariamente  vistose. 

La  fìg.  8  rappresenta  la  vulva  ;  molto  simile  a  quella  di  Ar- 
chispirostreptus  tumiiliporiis  sudanicus  Eroi.,  studiata  da  Bro- 
lemann  e  Lichtenstein  10'-.  Anche  qui  le  due  valve,  poco  diffe¬ 
renziate,  sono  ineguali  e  la  più  grande,  1*  esterna,  si  continua  con 
un  lembo  chitinoso  allungato,  che  fa  parte  della  invaginazione 
vulvare. 

Grapidostreptus  luguhris  mciior  Att..  Una  sola  9,  prove¬ 
niente  da  Vittorio  di  Africa  (F.lli  Urbinati,  1931  ,  mi  parve  do¬ 
versi  assegnare  a  questa  varietà,  creata  da  Attems  (6)  per  mate- 


Fig.  9.  —  Graphidòstreptus  luguhris  maìor  Att.  Q,  vulva. 

riale  della  Somalia  (senza  indicazione  precisa  della  località).  Questa 
determinazione  si  basa  —  in  mancanza  di  cf  —  su  l’ ornamenta¬ 
zione  dei  metazoniti,  che  in  questa  specie  sono  finemente  punteg¬ 
giati,  anziché  rugosi  come  in  Gr.  gì  gas. 

Lievi  differenze  specifiche  si  rivelano  anche  all  esame  delle 
vulve.  Quella  della  fìg.  9  è  alquanto  più  alta  della  vulva  di  Gr. 
gigcis  ;  la  valva  interna  è  meno  ridotta  :  nel  complesso  V  organo 
somiglia  maggiormente  a  quello  di  Gr.  tumuliporus  sudanicus 
Brol.  citato  più  sopra. 


250 


P.  MANFREDI 


Odontopygidae. 

Odontopyge  Scorteceli  n.  sp.  1  3”,  raccolto  da  G.  Scortecci 
nella  Pianura  di  Mansur  (Oltregiuba)  VI-1931. 

Colore  bruno,  pressoché  uniforme.  Capo,  collo,  antenne  chiari. 
Somiti  57  ;  larghezza  mm.  4. 


Fig.  10.  —  Odontopyge  Scorteceli  n.  sp.  rf1,  margine  anteriore  del  collo. 

L’incavatura  labiale  è  abbastanza  profonda;  le  fossette  so¬ 
pralabiali  sono  in  numero  di  6.  Solco  cervicale  molto  evidente  ; 


Fig.  11.  —  Oclontopyge  Scorteceli  sp.  n.  <3*,  orlo  posteriore  dei  metazoniti. 

solco  interoculare  debole;  l’angolo  interno  dell’ occhio  non  sporge 
oltre  la  base  delle  antenne.  Antenne  sottili,  non  molto  lunghe. 
Scudo  cefalico  liscio. 

Il  collo  (fig.  10)  ha  margine  anteriore  sporgente,  arrotondato, 
con  3  solchi  presso  l’orlo  ed  uno  alquanto  distanziato. 

Prozoniti  finemente  punteggiati  ;  i  solchi  circolari  sono  visi¬ 
bili  solo  nella  regione  ventrale  e  laterale  ;  la  stilatura  longitudi¬ 
nale  dei  metazoniti  si  estende  fino  ai  pori  repugnatori  ;  la  parte 
dorsale  è  finemente  rugosa.  Fori  repugnatori  piccoli,  situati  poco 
innanzi  della  metà  del  segmento.  Il  segmento  anale  è  lievemente 
carenato  ;  le  valve  anali  sono  munite  di  spina  acuta  e  robusta  ; 
la  squama  triangolare  è  arrotondata. 

Fin  su  l’ultimo  paio  di  zampe  esistono  i  cuscinetti  pediali. 

L’ orlo  dei  metazoniti  è  formato  da  punte  semplici  e  regolari 

(%.  ìi). 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


251 


Molto  complicati  i  gonopodi  anteriori  (fìg.  12),  con  diverse 
appendici  laminari  accartocciate,  e  mancanti  di  spine.  Nei  gono- 


Fig.  12.  —  Oclontopyge  Scorteceli  n.  sp.  Gonopodi  anteriori, 
faccia  anteriore  e  faccia  posteriore. 

podi  posteriori  (fìg.  13)  il  femore  non  porta  spina  ;  V  appendice 
tibiale  è  lunga,  sottile,  avvolta  a  spira  ;  la  spina  tibiale  è  medio¬ 


cre  e  diritta  ;  il  tarso  si  prolunga  in  una  appendice  lamellare 
stretta  ed  incurvata,  con  margine  finemente  dentato.  Esiste  una 
lunga,  robusta  spina  tarsale. 


252 


P.  MANFREDI 


Questa  specie  somiglia  alquanto  alla  Odontopyge  Severinii 
Silv.,  minutamente  descritta  da  Brolemann  <8  e  9);  ma  si  rico¬ 
nosce  per  i  gonopodi  anteriori  molto  più  grossi  e  complessi 
e  per  la  lunga,  robusta  spina  tarsale.  Questo  carattere  differenzia 
la  nuova  specie  da  tutte  le  altre  del  gen.  Odontopyge ,  avvicinan¬ 
dola  alquanto  al  gen.  Spinotarsus  Att.  ;  non  mi  parve  opportuno, 
tuttavia,  di  ascriverla  a  questo  secondo  genere,  dal  quale  si  di¬ 
scosta  assai  più  che  da  Odontopyge^  sia  per  la  mancanza  della 
grossa  spina  femorale,  sia  per  la  forma  del  tarso,  privo  di  spi¬ 
ntile  marginali  ;  sia  per  1'  assenza  della  lunga  spina  rivolta  ba¬ 
salmente,  all' estremità  dei  gonopodi  anteriori. 

Odontopyge  sp.  I.  19,  raccolta  fra  Gelib  e  Bidi  (Basso 
Giuba)  da  V.  T.  Zammarano  (VI-1921).  ISion  mi  riuscì  di  iden¬ 
tificarla  con  alcuna  delle  molte  sp.  note;  riporto  senz'altro  la 
descrizione. 

Colore  giallastro  uniforme  (forse  scolorato  dalla  lunga  per¬ 
manenza  in  alcool  ?)  ;  fori  repugnatori  oscuri  ;  capo  chiaro  ;  collo 
chiaro,  con  un’ombra  triangolare  fosca  al  margine  anteriore  ;  an¬ 
tenne  brune. 

Largh.  mm.  5,5.  Semiti  57. 

L’incavatura  labiale  è  profonda;  sormontata  da  7  fossette. 
Solco  cervicale  evidente  ;  interoculare  debole.  L' angolo  interno 
dell  occhio  non  sporge  oltre  la  base  delle  antenne;  queste  sono 


Fig.  14  e  15.  —  Odontopyge  sp.  I  $  -  Odontopyge  sp.  Il  Q. 

Orlo  posteriore  dei  metazoniti. 

sottili  e  lunghe,  raggiungendo  la  base  del  VI  somite.  Scudo  ce¬ 
falico  liscio.  Collo  con  margine  laterale  tronco  ;  1  solco  margi¬ 
nale,  ed  1  lontano  dall’orlo. 

Prozoniti  finemente  rugosi  e  punteggiati  ;  metazoniti  rugosi  ; 
la  striatura  longitudinale  non  raggiunge  i  fori  repugnatori,  che 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


253 


sono  abbastanza  grandi,  situati  circa  al  terzo  anteriore  del  meta- 
zonite.  La  carena  del  segmento  anale  è  alquanto  sporgente  ;  le 
spine  delle  valve  sono  acute,  robuste,  un  po’  curve  ;  la  squama 
anale  è  triangolare. 

L'orlo  dei  metazoniti  è  adorno  di  punte  triplici,  come  dalla 
fig.  14. 

Odontopyge  sp.  II.  1  $,  proveniente  dalla  Somalia  merid. 
(Dr.  M.  Sommadossi,  1-1928). 

Colore  giallo  pallido,  un  po'  più  oscuro  su  l’orlo  posteriore 
dei  metazoniti  ;  capo  chiaro  ;  collo  chiaro  con  orlo  anteriore  e  po¬ 
steriore  oscuro  ;  antenne  brune. 

I  somiti  sono  in  numero  di  61.  Largii,  rum.  4,5. 

L’incavatura  labiale  è  mediocre;  le  fossette  sopralabiali  sono  6. 
Solco  cervicale  ed  interoculare  evidenti.  L’ angolo  interno  del¬ 
l’occhio  non  sporge  oltre  la  base  delle  antenne,  le  quali  sono 
sottili  e  di  mediocre  lunghezza.  Scudo  cefalico  liscio.  Margine 
laterale  del  collo  tronco,  con  1  solco  marginale,  ed  uno  molto  di¬ 
stanziato. 

I  prozoniti  sono  lisci,  con  solchi  circolari  sottili,  ben  visibili  ; 
i  metazoniti  finemente  rugosi;  la  striatura  longitudinale  si  arresta 
molto  al  disotto  dei  pori  repugnatori.  Questi  sono  piccoli,  ma 
evidenti,  e  sboccano  al  terzo  anteriore  del  metazonite.  La  carena 
del  segmento  anale  è  ottusa  e  grinzosa.  Le  valve  mancano  di 
cercine  ed  hanno  spina  breve  ed  acuta  ;  la  squama  anale  è  ottusa. 

L’  orlo  dei  metazoniti  è  guarnito  di  spine  a  tre  e  quattro  punte 
(fig.  15). 

Per  quanto  si  può  rilevare  da  questa  descrizione,  questo 
esemplare  appartiene,  assai  probabilmente  alla  Odonto'pyge  su- 
beìegans  Silv.,  di  cui  l’A.  (25)  dà  una  descrizione  alquanto  ge¬ 
nerica,  e  che  fu  raccolta  a  Brava  (Som.  merid.).  ISTon  poca  somi¬ 
glianza  presenta  anche  con  la  Odo?itopyge  Aloysii  Sahandiae  Silv. 
raccolta  nella  regione  del  Ruwenzori  (Silvestri,  27). 

Odontopyge  sp.  III.  Una  9  proveniente  dal  Villaggio  Duca 
degli  Abruzzi  (Piechter). 

II  colore  dei  somiti,  del  capo,  collo,  antenne  è  tutto  unifor¬ 
memente  giallastro. 

Somiti  61.  Larghezza  mm.  5,5. 

Mediocre  è  l' incavatura  labiale,  sormontata  da  7  fossette; 
evidente  il  solco  cervicale,  lieve  l’ interoculare.  L’angolo  interno 
dell' occhio  non  sporge  oltre  la  base  delle  antenne.  Le  antenne 


254 


P.  MANFREDI 


corte  e  grosse  superano  appena  il  II  somite.  Scudo  cefalico  liscio  ; 
lati  del  collo  quasi  tronchi,  con  1  solco  sul  margine  ed  un  solco 
alquanto  lontano  dall’orlo. 

Prozoniti  rugosi,  con  evidenti  solchi  circolari  ;  rugosi  pure 
i  metazoniti.  La  striatura  longitudinale  cessa  al  disotto  dei  fori 
repugnatori,  che  si  aprono  poco  innanzi  della  metà  del  metazonite, 
e  sono  poco  evidenti. 

Il  segmento  anale  è  granuloso,  con  carena  ottusa  ;  granulose 
pure  le  valve,  fortemente  marginate  ;  piccola  la  spina.  La  squama 
anale  è  ottusa. 


Fig.  16  e  17.  —  Odontopyge  sp.  Ili  9  -  Odontopyge  sp.  IV  9* 

Orlo  posteriore  dei  metazoniti. 

La  fig.  16  rappresenta  l’orlo  dei  metazoniti. 

Nessuna  delle  specie  note  mi  sembra  possa  accogliere  questo 
esemplare. 

Odontopyge  spo.  IV.  9-  Pianura  di  Mansur  (Dr.  Scortecci, 
VI-1931). 

Tutto  il  corpo  è  di  colore  chiarissimo,  bianco  giallastro  ; 
F  orlo  posteriore  dei  metazoniti  reca  una  macchia  lineare  bruna 
all’altezza  dei  fianchi.  Bruna  la  fronte,  quasi  nero  il  vertice;  e 
brune  le  antenne  ;  la  regione  sopralabiale  ed  il  collo  sono  chiari. 

Larghezza  mm.  4,5.  Somiti  63. 

Incavatura  labiale  mediocre  ;  7  fossette.  Il  solco  cervicale  è 
più  marcato  dell’ interoculare.  L’angolo  interno  dell’occhio  non 
sporge  oltre  la  base  delle  antenne  :  le  antenne  sono  molto  lunghe 
oltrepassando  il  IV  somite.  Lo  scudo  cefalico  è  finemente  pun¬ 
teggiato. 

I  margini  laterali  del  colio  sono  diritti  ;  vi  si  notano  2  solchi 
all’orlo,  ed  uno  alquanto  distanziato.  Prozoniti  lisci;  metazoniti 
finemente  rugosi  :  le  striature  longitudinali  si  arrestano  alquanto 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


al  disotto  dei  fori  repugnatori,  piccoli  e  situati  nel  terzo  anteriore 
del  metazonite. 

Appena  accennata  la  carena  del  segmento  anale  ;  deboli  i 
cercini  delle  valve,  e  lunghette  le  spine.  La  squama  anale  è 
ottusa. 

L’orlo  dei  metazoniti,  con  punte  triple,  è  rappresentato  alla 
fig.  17. 

Plethocrossus  lo7igispina  Silv..  A  Balli  (Basso  LTebi)  Y.  T. 
Zammarano  raccolse  cf  e  $  nell'  aprile  1922. 

La  specie  ( Odontopyge  longispina  Silv.)  e  tre  varietà  (0.  I. 
uebicola ,  0.  /.  gananicola ,  0.  I.  erraticola )  erano  state  create 
da  Silvestri  (26)  per  materiali  provenienti  da  Let  Marefià,  Ueb, 
Lugh,  e  Lago  Rodolfo.  Giustamente  Attems  (6)  nota  che  i  ca¬ 
ratteri  differenziali  di  queste  tre  varietà  non  sono  sufficienti  a 
riconoscerle,  e  le  riconduce  ad  una  specie  unica.  La  missione  di 
Bourg  de  Bozas  (1901)  raccolse  questa  specie  a  Nedak  in  So¬ 
malia  (Attems  6). 


❖ 

&  * 

Credo  utile  riportare  qui  l’ elenco  completo  dei  Miriapodi  noti 
sino  ad  oggi  per  la  Somalia  propriamente  detta,  con  l’ indicazione 
della  precisa  località  di  cattura  (quando  sia  nota),  annotando 
pure  le  regioni  finitime  in  cui  la  specie  sia  stata  ritrovata  (x). 

Elenco  dei  Miriapodi  della  Somalia  (2). 

15  -  29  Pselliophora  annuii g era  Verh.  Villaggio  Duca  degli 
Abruzzi.  Africa  or.  ted. 

17-18  Scutigera  rugosa  Nwp.  Fiume  Scebeli.  Africa  tropic.  orient. 
15  Trachycormocephalus  afer  Mein.  Villaggio  Duca  Abruzzi. 
Sp.  ubiquista .. 

20  Trach.  mirabilis  Por.  Monti  Goolis.  Nilo  Bianco,  Kordofan. 


(0  Nella  Somalia  non  ho  compreso  gli  altipiani  Sidama,  Baie, 
Arussi,  Harrar,  i  quali  però  —  geograficamente  —  dovrebbero  esser 
uniti  alla  predetta  regione. 

(2)  I  numeri  che  precedono  i  nomi  delle  specie  si  riferiscono  al- 
f  elenco  bibliografico. 


25  G  P.  MANFREDI 

4-15-25  Éthmostignus  trigonopodus  Leacli.  Villaggio  Duca 
Abruzzi,  Alessandra,  Gelib  Bidi,  Vittorio  d’ Africa,  Brava, 
Matagoi,  Lugli,  Obbia,  Dardo.  Harar  (Etiopia),  Lago  Abaja 
(Etiopia). 

15  Arthrorabdus  somalus  Manfr.  Bender  Cassini,  Candala.  Ho- 
deida  (Arabia- Yemen). 

15  Scolopendra  morsitans  L.  Villaggio  Duca  Abruzzi,  Alessandra, 
Lugh  Dolo,  Barderà,  Dante  (*).  Sp.  ubiquista. 

4-15  Se.  valida  valida  Att.  Mogadiscio,  Gallacaio,  Rocca  Littorio 
Zeyla.  Kamerun,  Eritrea  ed  ubiquista  (2). 

15  Asanada  brevicornis  Mein.  Gardo,  Bender  Cassim,  Hafun 
(Dante).  Afr.  orient.  britann.,  Himalaya  ecc.  (3) 

9  Rhysida  paucidens  Poc.  Zeyla,  Eritrea,  Etiopia. 

15  Rhysida  nuda  somala  Manfr.  Balli,  Gelib. 

15  Rh.  li thob ioide s  abessinica  Att.  Medio  Uebi,  E1  Bur.  Hafun 
(Dante).  Abissinia. 

9-24  Pseudocryptops  ioalkeri  Poc.  Dolo.  Adi  Ugri  (Eritr.),  Cke- 
nafenà  (Eritr.). 

9-24-25  Trigonocryptops  botte  gii  Silv.  Matagoi,  Lug.  Adi  Ugri 
(Eritr.). 

15  Mecistocephalus  insularis  Lue.  Balli,  Gelib.  Sp.  ubiquista 
secondo  Attems. 

20  Mecist.  punctifrons  Newp.  Monti  Goolis.  India,  Madras,  Tri- 
ckinopolis,  Rangamati,  Bengala, 

13-14  Oxydesrnus  effulgens  Karscli.  Maid  (Somalia),  Bender 
Cassim,  Candala. 

2  Eurydesmus  laxus  Gerst.  Alessandra.  Mombassa  e  Tanga  (Afr. 
or.  ingl.  e  ted.). 

25  Euryd.  ( Aulodesmus )  Ruspolii  Silv.  Balli.  Ueb  (fra  l’Etiopia 
e  1’  Ogaden). 

13-19  Orodesmus  forceps  Cook.  Vili.  Duca  Abruzzi,  Pianura  di 
Mansur,  Balli.  Afr.  or.  e  Afr.  or.  ingl. 


(0  La  località  Carderò,  indicata  nel  mio  precedente  lavoro,  è  errata. 

(2)  Nella  mia  nota  precedente  (15)  era  citata  anche  la  Scolopendra 
canidens  cciniclens  Newp.  ;  ma  la  località  di  provenienza  —  da  me  cre¬ 
duta  erroneamente  somala  —  era  invece  cirenaica. 

(3)  Per  questa  specie,  vedasi  quanto  è  detto  in  una  mia  nota  (16) 
su  i  Ckilopodi  della  Tripolitania. 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


257 


6  Obelostreptus  acifer  Att.  Somalia  ?.  Abera  Djamdjam  (Etiopia). 
12  Lophostreptus  bicolor  Cari.  Basso  Uebi.  Ruanda  (Afr.  or. 
ted.,  regione  dei  Laghi). 

3  Loph.  regularis  Att.  Villaggio  Duca  Abruzzi  e  Somalia  merid. 
Kilimandjaro,  Usambara. 

6  Loph.  strongylotropis  constrictus  Att.  Pianura  di  Mansur. 
Kibwezi,  Ukamba,  Afr.  or. 

6  Graphidostreptus  ( Spirostreptus )  gigas  Pet.  Afgoi,  Mogadiscio, 
Gelib,  Medio  LTebi,  Hafun,  Bender  Cassini.  Mozambico, 
Mombassa,  Pemba,  Tette,  Rios  de  Sena. 

6-8-9  Graph.  lugubris  Brol.  Somalia.  Eritrea. 

6  Grapli.  lugubris  maior  Att.  Vittorio  d’ Africa,  Somalia. 

21  Grapli.  smit.hii  Poc.  Somalia. 

20  Graph.  phillipsì  Poc.  Monti  Goolis. 

20  Scapliiostreptus  nigricolor  Poc.  Monti  Goolis. 

25  Spirostreptus  ceccliii  Silv.  Matagoi,  Lugli.  . 

6  Sp.  morì  tira gus  Karscli.  Maid. 

24  Sp.  discrepans  Silv.  Brava. 

Odontopyge  Scorteccii  n.  sp.  Pianura  di  Mansur. 

6  -24-26  Plethocrossus  ( Odontopyge )  longispina  Silv.  Balli 
(Basso  Uebi),  Uedak,  Lugli.  Let  Marefià  (Etiopia),  Ueb, 
Dimè,  Lago  Rodolfo. 

25  Od.  bicolor  (?)  Silv.  Matagoi,  Lugli. 

25  Od.  litoranea  (?)  Silv.  Brava. 

25  Od.  subelegans  (?)  Silv.  Brava. 

25  Trigoniulus  bravensis  Silv.  Brava. 

Osservando  poi  la  ubicazione  delle  località  di  cattura,  site 
nella  parte  settentrionale,  centrale,  o  meridionale  della  regione 
somala,  ho  compilato  la  seguente  tabella,  per  cercare  di  dedurne 
qualche  considerazione,  riguardante  l’origine  delle  faune,  od  al¬ 
meno  i  loro  rapporti  con  le  faune  dei  paesi  circonvicini. 


258 


P.  MANFREDI 


Somalia 

c 

« 

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. 

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0 

<V 

£ 

s 

-4-J 

<0 

1 J 

H— 

< 

LU 

L. 

LU 

Pselliop/iora  annuligera  Yerh. 

+ 

4- 

Scutigera  rugosa  Newp. 
Trachycormocephahts  afer  Mein. 

+ 

+ 

4" 

Ubiquista 

Truck,  mirabilis  Por. 

4~ 

Nilo  Bian¬ 
co,  Kordo. 

Ethmostigmus  trigonopodus  Leach. 

4" 

4" 

+ 

+ 

Arthrorabdus  somalus  Manfr. 

4~ 

Yemen 

Scolopendra  morsitans  L. 

+ 

+ 

Ubiquista 

Scol.  valida  valida  Att. 

+ 

+ 

+ 

Ubiquista 

Asanada  brevicornis  Mein. 

4- 

4- 

- 

Rhysida  paucidens  Poc. 

Rii.  nuda  somala  Manfr. 

4~ 

4- 

4- 

4- 

Rk.  lithobioides  abessinica  Att. 

+ 

+ 

+ 

4- 

Pseudocryptops  W alberi  Poc. 

+ 

4- 

Trigonocryptops  bottegiì  Silv. 

+ 

4- 

Mecistocephalus  insularis  Lue. 

4“ 

Ubiquista 

Mecist.  punctifrons  Newp. 

4- 

India , 

Oxydesmus  effulgens  Karsch. 
EurydesnifUs  laxus  Gerst. 

4~ 

4- 

4" 

Bengala 

Eur.  Ruspolii  Silv. 

+ 

4- 

Orodesmus  forceps  Look. 

Obelostreptus  acifer  Att. 

+ 

V 

y 

y 

4- 

4~ 

Lophostreptus  bicolor  Cari. 

4~ 

4- 

Loph.  regalar ìs  Att. 

4~ 

4- 

Loph.  strongylotropis  constrictus  Att. 

+ 

4- 

Graphidostreptus  gigas  Pet. 

4~ 

4- 

+ 

tìraph.  lugubris  Rrol. 

Graph.  lugubris  maior  Att. 

G rapii,  phillipsi  Poc. 

Graph.  smithìi  Poc. 

y 

4- 

V 

y 

y 

y 

4- 

y 

4- 

Scaphiostreptus  ni g ricolor  Poc. 
Spirostreptus  cecchii  Silv. 

Sp.  montivagus  Karsch. 

+ 

V 

y 

+ 

y 

Sp.  discrepans  Silv. 

4“ 

Odont.opyge  Scorteceli  Manfr. 

4- 

Od.  bicolor  Silv.? 

4" 

Od.  litoranea  Silv.  ? 

+ 

Od.  subelegans  Silv.  ? 

+ 

Plethocrossus  longispina  Silv. 

4" 

4- 

4- 

Trigoniulus  bravensis  Silv. 

+ 

1 

MI  RI  A  PODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


259 

Dissi  già,  nel  mio  lavoro  sui  Chilopodi,  e  ripeto  ora,  che 
questa  collezione  è  troppo  esigua  e  frammentaria  per  prestarsi  a 
considerazioni  generali  intorno  alla  fauna  della  regione  e  per  di 
più,  bisogna  tener  conto  che  i  vari  distretti  non  furono  tutti  esplo¬ 
rati  con  ugual  frequenza.  Tuttavia  V  esame  della  tabella  che  pre¬ 
cede  mi  induce  a  qualche  rilievo. 

Era  i  Chilopodi  non  sono  rare  le  forme  a  larga  diffusione 
—  se  non  addirittura  ubiquiste  —  (come  Ethmostigmus  trigono- 
podus  Leach.,  Scolopendra  morsilans  L.  e  Se.  valida  valida  Att., 
Rhysida  lilhobioides  abessinica  Att.,  M e  e  is  tocepha  lu  s  insulario 
Lue.),  accanto  a  specie  ad  habitat  ristretto,  quali  Pselliophora 
annuligera  Verh.,  Scutigera  rugosa  Newp.,  Trachycormoce- 
phalus  mirabilis  Por.,  Arthrorabdus  somalus  Manfr.,  Rhysida 
nuda  somala  Manfr. ,  Asanada  brevicornis  Mein.  (che  forse  è 
meno  rara  di  quanto  appaia  in  queste  tabelle),  Pseudocryptops 
Walheri  Poc.,  Trigonocryptops  bottegii  Silv.  e  Mecistocephalus 
puntifrons  Newp.,  notevole  perchè  in  comune  con  la  fauna  delle 
Indie. 

Molto  più  strettamente  localizzata  si  presenta  la  fauna  dei 
Diplopodi.  Delle  23  specie  che,  dall’esame  bibliografico  e  dalle 
mie  osservazioni,  risultano  presenti  nella  Somalia,  la  massima 
parte  è  limitata  al  distretto  meridionale,  poche  si  incontrano  nella 
parte  settentrionale,  e  nessuna  nella  zona  centrale  (*).  Una  sola 
( Graphidostreptus  gigas  Pet.),  di  cui  riparlerò  più  innanzi,  sembra 
comune  alla  fauna  meridionale  e  settentrionale. 

Delle  specie  della  Somalia  meridionale,  alcune  si  incontrano 
pure  nell’Africa  orientale  ( Eur y desrnus  laxus ,  Orodesmus  forceps , 
Lophoslreptus  bicolor ,  L.  irregularis ,  L .  slrongylostropis  con- 
strictus ,  Pletliocrossus  longispina ,  che  si  trova  anche  nella  re¬ 
gione  degli  Arussi  (vallata  del  Ueb))  ;  una,  Eurydesmus  Ruspolri 
era  nota  pure  per  la  valle  dell’ Ueb;  ed  una,  Obelostreptus  acifer 
Att.,  è  di  provenienza  indeterminabile,  poiché  Attems  indica  — 
in  modo  alquanto  enigmatico  —  Djarndjarn,  Abera,  Somaliland. 
Le  altre  specie  sono  fino  ad  oggi  note  solamente  da  località  SO¬ 


CI  Conformemente  alle  vedute  esposte  da  Stefanini  (28),  come  li¬ 
miti  naturali  della  Somalia  media  ho  considerato  il  Negai,  che  la  se¬ 
para  dalla  Somalia  settentrionale,  e  l’Uebi  Scebeli,  verso  la  Somalia 
meridionale. 


18 


260 


P.  MANFREDI 


male  :  il  che  non  significa  affatto  che  ricerche  più  accurate  non 
le  facciano  ritrovare,  almeno  in  parte,  nelle  regioni  finitime. 

Speciale  cenno  merita  Graphidostreplus  gigas  ;  questo  enorme 
Spirostreptide,  che  misura  200  e  più  mm.  di  lunghezza,  per  13 
o  19  di  diametro,  era  già  noto  per  varie  località  dell’  Africa  me¬ 
ridionale  ed  orientale  (Tette,  Rios  de  Sena,  Mozambique,  Zan¬ 
zibar,  Mombassa,  Pemba),  e  non  per  la  Somalia,  donde  io  ne 
ebbi  parecchi  esemplari,  specialmente  dalla  parte  meridionale 
(fra  questi  un  rf,  di  cui  la  determinazione  è  sicurissima).  Dalla 
Somalia  settentrionale  ebbi  alcuni  individui  da  Dante  (Hafun)  e 
da  Bendor  Cassi m  ;  tutte  femmine,  però,  sicché  la  loro  classifica¬ 
zione  è  probabile,  non  certa.  Ne  deriva  che  questa  unica  specie, 
che  sembra  comune  alla  fauna  meridionale  e  settentrionale,  è 
dunque  malcerta.  Insieme  a  questi  esemplari,  altri  se  ne  trovano 
un  po’  differenti,  di  cui  non  mi  fu  possibile  la  classificazione. 

A  proposito  dell’ altra  specie  congenere  Grapli.  lugubri s  Brol. 
noterò  che  è  abbondante  in  Eritrea  ed  Etiopia,  (8  e  9)  ed  At- 
tems  (6)  cita  pure  la  Somalia,  Io  non  ne  ebbi  esemplari  in  esame. 
Della  varietà  Graph.  lug.  maior  Att.,  creata  da  questo  A.  su 
materiale  della  Somalia  (senza  più  precise  indicazioni  di  località) 
ebbi  una  9  proveniente  dalla  regione  meridionale.  La  distribu¬ 
zione  di  queste  specie  meriterebbe  di  essere  meglio  studiata,  con 
maggior  copia  di  materiale. 

Pochi  i  Diplopodi  della  Somalia  settentrionale  :  un  Poly- 
desmide,  Oxgdesmus  effulgens ,  proveniente  da  Bender  Cassim, 
Candala,  e  già  determinato  da  Karsch  per  una  località  di  Maid 
(Somalia)  che  non  mi  fu  possibile  reperire  su  nessun  atlante  ;  e 
due  Spirostreptidi  :  Grapliidostreptus  phillipsi  e  Scaphiostreptus 
nigricolor ,•  descritti  da  Pocock  su  materiali  raccolti  nei  Monti 
Goolis  (Somalia  inglese),  e  non  ancora  ritrovati  da  altri  esplo¬ 
ratori. 

Da  queste  poche  considerazioni  si  può  dunque  concludere  che, 
analogamente  a  quanto  fu  osservato  già  per  altri  gruppi  di  ani¬ 
mali  —  ed  anche  per  qualche  elemento  floristico  —  nella  Somalia 
propriamente  detta  si  possono  distinguere  tre  distretti  :  uno  me¬ 
ridionale,  a  sud-ovest  dello  LTebi  Scebeli,  popolato  in  parte  da 
forme  caratteristiche,  ed  in  parte  da  specie  comuni  nell' Africa 
tropicale  orientale  ;  uno  settentrionale,  a  nord  del  Nogal,  con 
qualche  specie  ubiquista,  o  diffusa  in  tutta  la  Somalia,  con  due 
o  tre  forme  autoctone  (?),  una  specie  in  comune  con  Eritrea  - 


MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 


261 


Etiopia,  una  con  il  Kordofan  (Nubia),  una  con  l’ Africa  orientale, 
una  con  l’ Arabia,  ed  una  con  le  Indie  (Madras,  Bengala),  (il 
che  viene  a  coincidere  con  le  osservazioni  di  Stefanini  (28)  in¬ 
torno  alla  penetrazione  di  elementi  asiatici  nella  Somalia  setten¬ 
trionale).  Fra  questi  due  distretti,  con  faune  relativamente  ben 
caratterizzate,  sta  la  zona  centrale,  in  cui  la  fauna  miriapodolo- 
gica  è  rappresentata  da  pochissimi  Chilopodi  ubiquisti,  comuni 
in  tutta  la  Somalia. 

Milano,  Acquario  Civico,  maggio  1936. 

Riassunto. 

Elenco  di  Diplopodi  della  Somalia;  descrizione  di  una  sp.  nuova 
Odontopyge  Scorteceli  ;  elenco  di  tutti  i  Chilopodi  e  Diplopodi  noti  per 
la  Somalia,  e  considerazioni  intorno  alla  loro  distribuzione  geografica. 


BIBLIOGRAFIA 


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262  P.  MANFREDI  -  MIRIAPODI  DELLA  SOMALIA  ITALIANA 

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(20)  1896.  -  -  Report  upon  Scorpions,  Spiders,  Centipedes  and  Millipedes 
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Ann.  Alag.  Nat.  Hist.,  v.  18. 

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(22)  Ribaut  H.  1907.  —  Voyage  de  Maurice  de  Rotschild  en  Ethiopie 
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(23)  Silvestri  F.  1895.  - — -  Chilopodi  e  Diplopodi  in  :  Risultati  zoolo¬ 
gici  della  esplorazione  del  Giuba  e  dei  suoi  affluenti.  Ann.  AIus. 
Genova,  v.  15. 

(24)  1896.  —  Chilopodi  e  Diplopodi  raccolti  da  Don  E.  Ruspoli.  Ann. 
AIus.  Genova,  v.  17. 

(25)  1897.  —  Chilopodi  e  Diplopodi  raccolti  dal  Cap.  Bottego.  Ann. 
AIus.  Genova ,  v.  17. 

(26)  1899.  —  Chilopodi  e  Diplopodi  dell’ultima  spedizione  Bottego. 
Ann.  AIus.  Genova,  v.  19. 

(27)  1909.  —  Miriapodi,  in  II  Ruwenzori,  di  S.  A.  R.  Luigi  di  Savoia. 
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(28)  Stefanini  G.  1930.  —  Sui  rapporti  biogeografici  della  Somalia 
italiana.  Atti  NI  Congresso  Geograf.  italiano.  Napoli. 

(29)  A^erhoeff  K.  1904  —  Ueber  die  Gattungen  der  Spinnenasselu. 
Stz.  Ber.  Ges.  Naturf.  Berlin. 


Osservatorio  Meteorologico  di  Oulx  del  R.  Ufficio  Idrografico  del  Po 


Dott.  C.  F.  Capello 


LE  CONDIZIONI  METEOROLOGICHE 
NELLA  CONCA  DI  OULX  NEL  1935 


Già  dal  1933  avevo  iniziate  metodiche  osservazioni  in  Oulx 
(Alta  Valle  Dora  Riparia)  allo  scopo  di  addivenire  alla  conoscenza 
del  clima  locale,  ma  solo  dal  principio  del  1935  potei  eseguire 
ricerche  con  maggior  larghezza  di  mezzi,  valendomi  dell’  impianto 
di  un  piccolo  osservatorio,  affidato  alle  mie  cure,  alla  cui  dota¬ 
zione  provvide  il  R.  Ufficio  Idrografico  del  Po  (1).  Trascurando 
quindi,  per  la  mancanza  di  omogeneità,  i  dati  relativi  al  periodo 
1933-34  riferirò  sui  risultati  ottenuti  dalle  osservazioni  compiute 
nell'  anno  solare  1935. 

Oltre  alle  ricerche  delle  quali  è  argomento  questa  nota  ne 
furono  pure  intraprese  altre  sulla  temperatura  del  suolo,  con  spe¬ 
ciale  riguardo  all’  irradiamento  notturno,  e  sulle  precipitazioni 
nevose  :  ma  di  esse  dirò  in  altra  nota. 

I  dati  furono  dedotti  dai  diagrammi  degli  apparati  registra¬ 
tori  con  gli  opportuni  confronti  e  le  periodiche  tarature. 

Temperatura 

La  tabella  n.  1  riassume  per  ciascuna  decade  i  valori  delle 
temperature  diurne  medie  calcolate  con  i  valori  giornalieri  mas¬ 
simi,  minimi  e  delle  ore  14  e  19.  Inoltre  sono  pure  segnati  i 
corrispettivi  valori  delle  temperature  massime  e  minime  registrate 
(per  medie  decadiche)  e  quelli  delle  escursioni  diurne.  Per  ciascun 
mese  sono  inoltre  messi  in  evidenza  i  valori  estremi  e  medi. (*) 


(*)  Agli  Ingg.  M.  Visentini,  Direttore  del  R.  Ufficio,  e  S.  Alfieri 
Direttore  della  Sezione  di  Torino,  nonché  al  Prof.  U.  Mònterin,  dei 
R.R.  Osservatori  del  M.  Rosa,  vada  la  mia  riconoscenza  perchè  interes¬ 
sandosi  ai  miei  desideri  resero  possibile  1’  attuazione  delle  mie  ricerche. 


Tabella  N.  1 


TEMPERATURE 


Ge. 

F. 

Mr. 

1 

Ap. 

Mg. 

Gi . 

L. 

A  Or 

S. 

0. 

N. 

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0 

0 

0 

0 

0 

0 

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-  0,7 

0,2 

2,1 

5,5 

6,5 

14,5 

17,1 

15,3 

13,7 

7,9 

4 

—  1,5 

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—  4.3 

1,2 

0,6 

5,6 

7,8 

16,7 

17,8 

14 

10.9 

7,4 

2,5 

-  3,7 

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III 

-  4,1 

0,3 

5,0 

6,2 

10.4 

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18,0 

13 

11,2 

5,8 

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1  mass. 

5,3 

10,2 

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-  14,3 

14,2 

25,7 

21,9 

19,5 

17,1 

13,8 

7,7 

4,7 

2 

CD 

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1- 

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(  min. 

—  10 

-  8,9 

—  5,8 

-  0,2 

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10,7 

13,3 

10,1 

7,8 

9  1 

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-10,6 

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3,5 

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3,1 

10,8 

11,1 

20 

23 

21,8 

21 

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13 

5,2 

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13,0 

12,4 

16,6 

26,9 

24,6 

19,1 

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2,7 

5,7 

7,3 

11,4 

13,6 

23,4 

24.2  20,4  19,4 

12,2 

6,3 

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10,5 

13,5 

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20,2 

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36,4 

30,2 

29 

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19 

18 

8 

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I 

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0,7 

1,9 

7,6 

10,5 

9,8 

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4,9 

1,6 

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-3,2 

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0.5 

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11,9 

11 

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-7,6 

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0,7 

3,2 

9,4 

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3 

-0,2 

-6,3 

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estremo 

—14 

-12,4 

-12,5 

— 3,5 

—3 

4,8 

6 

4,5 

1,8 

— 2 

—5 

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1  1 

9,2 

12,1 

12,3 

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12,3 

7.8 

6,6 

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10,8 

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7,9 

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2,9 

2,5 

3 

2,5 

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7,6 

5 

3 

2 

1 

3 

LE  CONDIZIONI  METEOROLOGICHE  NELLA  CONCA  DI  OULX 


L’  andamento  della  temperatura  media  mensile  è  uniforme- 
mente  oscillante  e  va  da  un  minimo  di  —  3"  (gennaio)  ad  un 
massimo  di  oltre  17°  nei  mesi  estivi  (giugno,  luglio)  per  poi  ridi¬ 
scendere  con  maggior  lentezza  ad  un  secondo  minimo  negativo 
( —  3°,1)  nel  mese  di  dicembre.  L’  oscillazione  non  è  però,  rispetto 
ai  massimi  valori,  simmetrica  riscontrandosi  nei  primi  mesi  del- 
1’  anno  una  maggior  permanenza  dei  valori  minimi.  Per  due  soli 
mesi  dell’  anno  (il  primo  e  1’  ultimo)  si  ha  una  media  negativa  : 
tutti  gli  altri  valori  sono  positivi.  I  valori  medi  estremi  giorna¬ 
lieri  osservati  sono  di  25", 7  (30  -  VI)  e  10°, 6  (22  -  XII)  e  stanno 
ad  indicare  una  escursione  massima  delle  temperature  medie  — 
durante  1’  anno  —  di  36"  circa. 

Particolare  interesse  offre  1’  esame  della  tabella  n.  2  nella 
quale  sono  esposte  le  frequenze  delle  temperature  medie  durante 
1'  anno.  In  due  soli  giorni  si  ebbero  valori  assai  bassi,  al  disotto 
di  —  10°,  ed  in  nove  giorni  valori  elevati  oltre  20°.  In  circa  la 
metà  dei  giorni  (154)  si  verificò  una  temperatura  media  compresa 
tra  0°,1  e  10°,  in  un  minor  numero  (123)  tra  10°,  1  e  20°  ed  in 
una  minoranza  assoluta  (77)  tra  —  9°, 9  e  0n.  In  ciascun  mese  i 
giorni  sono  distribuiti  variamente  rispetto  alla  frequenza  delle 
t.  m.,  ma  del  tutto  tipico  fu  il  mese  di  agosto  nel  quale  tutti  i 
valori  sono  compresi  tra  10°,  1  e  20°. 

-  Il  valore  più  elevato  della  temperatura  massima  mensile 
(media)  raggiunta  fu  di  24°, 2  in  luglio  ;  il  valore  estremo  assoluto 
si  verificò  invece  il  28  giugno  con  36°, 4. 

Il  valore  più  basso  mensile  della  temperatura'  minima  si 
ebbe  in  gennaio  con  — 7°, 6,  mentre  il  minimo  estremo  raggiunto 
nei  singoli  giorni  si  ebbe  il  22  dicembre  con  —  15°.  Lo  scarto 
assoluto  annuo  tra  la  massima  temperatura  registrata  e  la  mi¬ 
nima  è  quindi  di  51°, 4. 

L'  escursione  diurna  è  assai  varia  anche  fra  le  decadi  di 
uno  stesso  mese.  Nel  decorso  dell’  anno  si  mantenne  con  una 
media  generale  di  10"  circa.  Il  valore  medio  più  elevato  si  ebbe 
in  giugno  con  scarto  di  13°, 8.  Dai  singoli  valori  giornalieri  si 
deduce  che  essa  subì  variazioni  comprese  tra  i  valori  estremi  1° 
(5  -  XI)  e  22°, 8  (28  -  VI).  Il  campo  di  oscillazione  della  escursione 
diurna  fu  dunque  di  circa  22°. 

Se  esaminiamo  i  vari  andamenti  diurni  delle  temperature 
non  troviamo  casi  degni  di  particolare  nota  per  quanto  riguarda 
le  anomalie  già  universalmente  note,  quali  ad  esempio  più  mas- 


266 


C.  F.  CAPELLO 


Tabella  N.  2  FREQUENZA  DELLE  TEMPERATURE  MEDIE 


Numero 
dei  giorni 
con  t  media 

Ge. 

F. 

Mr. 

Ap. 

Mg. 

Gi. 

L. 

Ag. 

S. 

O. 

N. 

D. 

Totali 

io0 

i 

1 

■ 

1 

2 

da  —  9°, 9  a  0° 

24 

12 

9 

1 

— 

‘ 

— 

4 

27 

77 

da  0°,1  a  100 

6 

15 

22 

27 

22 

— 

— 

5 

28 

26 

3 

15,4 

da  10°,  1  a  20° 

— 

1 

— 

2 

9 

24 

28 

31 

25 

3 

— 

— 

12,3 

da  20o,i  a  30# 

— 

— 

— 

— 

6 

3 

— 

— 

— 

— 

9 

Tabella  N.  3  PRESSIONE  BAROMETRICA 


Pressione 

letta 
(600  -f  ) 

Ge. 

F. 

Ma. 

Ap. 

Mg. 

Gi. 

L. 

Ag. 

s. 

O. 

N. 

D. 

O  (  1 

66.8 

62.2 

63.7 

63.8 

69.5 

68.5 

71.1 

70.5 

65.5 

66.4 

56 

IVI  EDI 

decadi 

HH 

69.3 

69.2 

70.0 

64.6 

_ 

61.0 

69.0 

69.7 

67.9 

— 

70.8 

67.1 

59 

tu  \  III 

£C 

O 

64.5 

58,5 

77.1 

64.1 

64.2 

72.3 

69.2 

67.0 

70.1 

62.4 

64.1 

60.9 

_l 

< 

>  mensile 

66.8 

63.3 

70.2 

64.1 

65.9 

66.0 

70.0 

68.4 

66:2 

65.8 

58.6 

• 

Tabella  N.  4  UMIDITÀ  RELATIVA 


- : - 

Umidità 

relativa 

% 

Ge. 

F. 

Ma. 

Ap. 

Mg. 

Gi. 

L. 

Ag. 

s. 

0. 

N. 

D. 

O  (  I 

41 

43.1 

32.3 

64.5 

52.6 

52.7 

63.4 

57.8 

75.4 

75.0 

53.4 

MEDI 

decadi 

53.2 

38 

59.4 

49.4 

55.1 

41.1 

50.3 

67.3 

65.2 

77.6 

75.5 

|| 

61.0 

UJ  \  III 

CC 

o 

47 

55 

33.6 

55.3 

67 

52.1 

47.4 

69.6 

64.1 

51.6 

58.7 

75.0 

1 

;  _l 
< 

>  mensile 

1 

50.1 

44.3 

45.3 

45.7 

62.2 

48.6 

50.1 

66.8 

62.3 

68.2 

69.7 

64.1 

LE  CONDIZIONI  METEOROLOGICHE  NELLA  CONCA  DI  OULX  267 

simi  e  minimi  diurni  ecc.  Particolare  interesse  offre  un  caso  os¬ 
servato  di  permanenza  della  temperatura  per  molte  ore  conse¬ 
cutive.  Infatti  nel  mese  di  novembre  dalle  ore  16  del  giorno  14  (6°) 
sino  alle  ore  12  del  17  (2°)  si  ebbe  una  discesa  di  temperatura 
di  soli  4°  in  68  ore,  senza  oscillazioni  positive.  Più  di  preciso 
dalle  ore  18  del  15  alle  4  del  17  la  temperatura  decrebbe  di 
meno  di  1°  in  34  ore. 

Pressione  barometrica 

I  valori  relativi  alla  pressione  atmosferica  sono  riportati  per 
decadi  e  con  le  medie  mensili  nella  tabella  n.  3  e  sono  stati 
calcolati  dalle  letture  trigiornaliere.  Escludendo  le  prime  due  de¬ 
cadi  di  settembre  per  le  quali  mancano  i  dati,  possiamo  rilevare 
due  massimi  di  pressione  corrispondenti  ai  mesi  di  marzo  (670,2) 
e  di  luglio  (670,0)  ed  un  minimo  nel  mese  di  dicembre  (658,6). 


Umidità  relativa 

Anche  per  la  umidità  relativa  furono  calcolate  le  medie  gior¬ 
naliere,  decadiche  e  mensili  (tabella  n.  *4).  I  valori  oscillano  non 
uniformemente  da  una  media  minima  mensile  di  44,3  °/0  al  mas¬ 
simo  di  69,7  °/0  (novembre).  Nei  primi  mesi  dell’  anno  1’  umidità 
fu  relativamente  bassa  (febbraio)  ed  ebbe  un  massimo  a  maggio; 
raggiunge  invece  valori  costantemente  alti  negli  ultimi  cinque 
mesi.  Le  variazioni  giornaliere  presentano  la  massima  varietà  ed 
in  parecchi  giorni,  specie  nei  mesi  estivi,  in  concomitanza  di  pre¬ 
cipitazioni  o  di  venti,  si  ebbero  scarti  fortissimi  nei  valori  per¬ 
centuali,  nonché  più  massimi  in  uno  stesso  giorno  alternati  da 
minimi  abbastanza  demarcati. 


Venti 

Non  a  torto  Oulx  ha  fama  di  essere  una  località  ventosa  : 
infatti  per  un  terzo  dei  giorni  dell’  anno  si  ebbe  a  notare  la  pre¬ 
senza  di  venti  sia  sotto  forma  di  perturbazioni  atmosferiche  re¬ 
gionali  sia  sotto  forma  di  correnti  d’  aria  locali.  Quivi  si  sente 
l1  influenza  delle  brezze  giornaliere  periodiche  che  risalienti  da 
Susa  verso  le  8-9  ore  di  ogni  mattina  compiono  il  cammino  in¬ 
verso  dopo  le  ore  17.  Dalla  tabella  n.  5  ricaviamo  che  nel  1935 


iy 


268 


C.  F.  CAPELLO 


Tabella  N.  5  VENTI 


Numero 
dei  giorni 

Ge. 

F. 

Mr. 

Ap. 

Mg. 

Gì. 

L. 

Ag. 

S. 

0. 

N. 

H 

Totali 

1 

con 

/ 

vento 

N 

_ 

1 

2 

___ 

_ 

_ 

_ 

2 

_ 

. 

___ 

5 

/ 

i  l 

N-E 

_ 

2 

4 

- 

_ 

___ 

_____ 

_____ 

_ 

_ 

6 

D 

N 

Ili  l 

E 

— 

_ 

2 

1 

13 

13 

7 

8 

4 

_ 

5 

8 

61 

E 

Q 

W 

— 

— 

5 

4- 

— 

1 

3 

— 

2 

3 

— 

18 

l 

N-W 

2 

16 

9 

5 

2 

— 

— 

— 

'  — 

4 

— 

— 

38 

Totali  mensili 

2 

17 

20 

14 

15 

14 

8 

8 

7 

5 

8 

128 

Calma 

29 

li 

il 

16 

16 

16 

21 

23 

22 

24 

25 

23 

237 

/  1 

ì 

8 

8 

3 

— 

3 

— 

1 

3 

1 

2 

O 

** 

32 

< 

l  8 

ì 

3 

2 

3 

4 

4 

5 

8 

3 

3 

3 

2 

41 

N 

\  3 

— 

1 

7 

3 

2 

3 

2 

2 

2 

— 

— 

— 

22 

£E 

O 

J  4 

_ m 

1 

_ 

4 

4 

2 

_ 

_ 

_ 

1 

_ 

1 

13 

LL 

!  . 

— 

1 

3 

1 

5 

2 

— 

— 

— 

2 

— 

3 

17 

\  6 

— 

5 

— 

— 

-- 

— 

— 

— 

— 

— 

— 

— 

3 

Tabella  N.  6  STATO  DEL  CIELO  E  VISIBILITÀ 


Numero  dei 

giorni  con 

Ge. 

F. 

Ma. 

Ap. 

Mg. 

Gi , 

L. 

Ag. 

S. 

O. 

N. 

D. 

Totali 

Cielo  sereno 

22 

11 

11 

7 

4 

8 

16 

7 

12 

9 

8 

4 

119 

[  V 4  cop. 

2 

4 

10 

7 

6 

6 

4 

3 

3 

2 

2 

4 

53 

-2  ^  7-2  » 

— 

4 

2 

7 

3 

5 

3 

10 

9 

4 

4 

4 

DO 

5  3/4  > 

— 

3 

1 

1 

5 

6 

5 

1 

3 

4 

2 

3 

34 

\  totale 

2 

11 

13 

15 

14 

17 

12 

14 

15 

10 

8 

11 

142 

Coperto 

7 

6 

7 

8 

13 

5 

3 

10 

3 

12 

14 

16 

104 

Prevalenza 

m/s 

m. 

m. 

m. 

ser. 

m. 

m. 

cop. 

cop. 

cop. 

— 

Nebbie 

l 

2 

2 

7 

19 

3 

2 

io 

5 

10 

13 

1 

75 

3.2.  (  nulIa 

5 

5 

9 

10 

15 

7 

10 

io 

13 

14 

15 

16 

129 

«  <=  | 

S  S  ®  \  media 

3 

1 

— 

3 

8 

11 

5 

s 

3 

4 

2 

6 

54 

* 

E  \  totale 

23 

22 

22 

17 

8 

12 

16 

13 

14 

13 

13 

9 

182 

LE  CONDIZIONI  METEOROLOGICHE  NELLA  CONCA  DI  OULX  269 

i  giorni  ventosi  furono  128  e  237  quelli  di  calma.  Il  mese  nel 
quale  si  ebbe  la  massima  calma  fu  gennaio  ;  quello  nel  quale  i 
venti  ebbero  la  massima  frequenza  fu  marzo  (20  giorni).  Da  feb¬ 
braio  a  luglio  i  venti  sono  frequenti  quasi  il  doppio  di  quanto  lo 
sono  negli  altri  mesi. 

La  direzione  predominante  è  quella  di  est  (venti  locali)  se¬ 
guita  subito  da  quella  di  nord-ovest  (venti  primaverili  e  inver¬ 
nali'!.  Dispetto  all’intensità  di  essi  quelli  deboli  sono  più  nume¬ 
rosi  e  corrispondono  ai  gradi  1  e  2  della  scala  internazionale. 
Particolare  interesse  hanno  i  venti  caldi  dei  mesi  di  gennaio  (15) 
e  febbraio  (dal  2  al  6,  dal  14  al  17)  che  compaiono  periodica¬ 
mente  ogni  anno  per  brevi  periodi  di  qualche  giorno. 

Stato  del  cielo  e  visibilità 

Anche  per  lo  stato  del  cielo  anziché  esporre  tutti  i  dati  ri¬ 
porto  per  brevità  nella  tabella  n.  6  le  frequenze  mensili.  Predo¬ 
minano  i  giorni  con  cielo  misto  (142  g.)  che  sono  lievemente 
superiori  a  quelli  sereni  (119  g.)  e  coperti  (104  g.).  Il  mese  col 
maggior  numero  di  giorni  sereni  fu  gennaio  (22  g.),  gli  ultimi 
mesi  dell'  anno  ebbero  una  netta  eccedenza  di  giorni  coperti. 
Per  le  nubi  non  furono  fatte  osservazioni  speciali  :  solo  mi  parve 
degna  di  nota  in  due  giorni  consecutivi  (23-24)  del  mese  di  giugno, 
la  presenza  di  cirri-strati  lenticolari  perfetti  ed  uniformemente 
distribuiti,  non  osservati  in  nessun  altro  giorno  anche  sporadica¬ 
mente  o  frammisti  ad  altre  forme  di  nubi. 

Le  nebbie  si  verificarono  in  75  giorni  con  un  massimo  di  fre¬ 
quenza  in  maggio  19  g.)  e  maggiori  intensità  negli  ultimi  mesi 
dell'  anno.  Si  tratta  in  generale  non  di  nebbie  statiche  ma  di 
formazioni  assai  mobili  spinte  dalle  correnti  d'  aria  ascendenti  da 
valle  a  monte.  La  loro  provenienza  è  quasi  sempre  dalla  conca 
di  Susa. 

Per  la  determinazione  della  visibilità,  media  diurna  si  sarebbe 
potuto  procedere  per  due  vie  :  o  calcolando  il  limite  di  visibilità 
progressiva  o  fissando  un  punto  di  riferimento,  il  più  distante 
possibile,  e  calcolando  di  volta  in  volta  con  osservazioni  trigior¬ 
naliere  la  visibilità  totale,  media  o  nulla.  Si  preferì  seguire 
questo  secondo  metodo,  poiché  data  la  posizione  topografica  della 
conca  di  Oulx  non  si  ha  un  libero  orizzonte  di  osservazione  e 
mentre  a  causa  dei  venti  locali  in  una  direzione  si  può  avere  un 


270 


C.  F.  CAPELLO 


Tabella  N.  7  P  R  E  C  IP  I  T  A  Z  I  O.N  I 


Millimetri 

Ge. 

F. 

Mr. 

Ap. 

Mg. 

Gi. 

L. 

Ag. 

S. 

O. 

N. 

D. 

Totali 

r  I 

5 

9.5 

7.5 

24.0 

30.0 

20 

16.5 

86  5 

16 

ilO. 5 

•» 

<v 

II 

— 

i 

4.5 

30.5 

42.5 

5.0 

15.5 

33 

4.5 

41 

58 

48  ! 

— 

fi  1 

1 

III 

2 

43 

7.5 

24.5 

— 

6.5 

73.5 

— 

15.5 

12 

93.5 

| 

Totali  mensili 

49 

14 

38 

74.5 

29 

52 

126 

21  143  86 

152 

786.5 

1 

Tot.  giorni  p. 

3 

6 

8 

7 

16 

6 

il 

16 

5 

14 

10 

18 

120 

Mass,  diurno 

2 

21.5 

4 

18 

24.5 

15.5 

12.5 

31 

11.5 

35 

32 

31 

— 

Data 

31 

23 

1 

11 

17 

13 

1 

2 

29. 

3 

5 

12 

29 

i 

Tabella  N.  8  -  FREQUENZA  DEI  GIORNI  PIOVOSI  IN  RAPPORTO  ALL’  ENTITÀ 


Numero  dei 
giorni  con 
millimetri 

Ge. 

F. 

Mr. 

Ap. 

Mg- 

Gi . 

L. 

A  & 

S. 

O. 

N. 

D. 

Totali 

da  0  a  1 

3 

1 

5 

5 

5 

i 

3 

5 

2 

— 

1 

2 

30 

»  1,1  »  10 

— 

3 

3 

2 

8 

4 

5 

6 

2 

9 

6 

10 

61 

»>  10,1  »  20 

— 

1 

— 

— 

2 

1 

3 

3 

1 

4 

2 

5 

22 

»  20,1  »  30 

— 

1 

— 

— 

1 

— 

— 

1 

— 

— 

— 

— 

3 

»  30,1  »  40 

1 

— 

1 

1 

1 

4 

Tabella  N.  9  -  PERIODI  IO  giorni)  CON  PRECIPITAZIONI  NULLE  O  SCARSE 


PERIODO 

Numero  dei  giorni 
con  precipitazioni 

PERIODO 

dal 

al 

nulla 

totale 

dal 

al 

^al  mm. 

1  -  I 

29  -  I 

29 

30 

1  -  I 

31  -  I 

19  «  III 

12  -  II 

20 

15 

1  •  II 

15  -  Il 

25  -  IV 

6  -  V 

10 

36 

9  -  III 

13  -  IV 

17  -  VI 

30  -  VI 

13 

15 

2  -  IV 

10  -  V 

18  -  X 

30  •  X 

12 

16 

5  -  VI 

2  -  VII 

26 

4  .  X 

1  -  XI 

LE  CONDIZIONI  METEOROLOGICHE  NELLA  CONCA  DI  OULX  271 

dato  limite  di  visibilità,  in  altre  questo  limite  non  è  più  valido, 
ed  i  diversi  valori  sono  tali  da  non  poter  essere  nè  confrontati 
nè  conguagliati. 

Come  punto  di  riferimento  fisso  si  scelse  la  cima  più  distante 
visibile,  il  M.  Rocciamelone  (m.  4538)  che  dista  dall7  Osserva¬ 
torio  km.  27  in  linea  d'  aria.  Per  182  giorni  si  ebbe  visibilità 
completa,  per  179  visibilità  nulla,  per  54  la  cima  fu  solo  parzial¬ 
mente  visibile  a  causa  di  nubi  che  nel  corso  delle  24  ore  la  rico- 
]3ersero  in  parte.  La  visibilità  diurna  nei  mesi  freddi  è  quasi  co¬ 
stante  ;  per  contro  nei  mesi  caldi  alle  ore  8  e  19  vi  è  più  lim¬ 
pidezza  atmosferica  che  non  alle  14,  in  dipendenza  delle  forma¬ 
zioni  delle  cosidette  «  nubi  da  calore  »  (cumoli  e  strato-cumoli) 
che  nascondono  le  vette  e  le  creste. 

Precipitazioni 

La  misura  delle  precipitazioni  fu  eseguita  con  un  pluviografo 
modello  R.  Ufficio  Idrografico  e  per  qualche  mese  anche  con  un 
pluviometro  comune,  entrambi  similmente  disposti.  I  dati  trovati 
concordano  perfettamente.  Per  i  mesi  invernali  P  apjiarecchio  re¬ 
gistratore  presenta  1!  inconveniente  di  essere  facilmente  bloccato 
dal  gelo  e  quindi  Y  osservazione  simultanea  con  il  pluviometro  si 
rende  quanto  mai  opportuna.  La  tabella  n.  7  comprende  i  valori 
decadici  delle  precipitazioni  in  millimetri,  i  totali  mensili,  il  nu¬ 
mero  dei  giorni  piovosi  ed  i  valori  massimi.  Il  mese  con  maggior 
precipitazioni  fu  dicembre  (mui.  152),  in  gennaio  si  ebbe  invece 
il  minimo  (mm.  2)  ;  gli  altri  valori  oscillano  fra  questi  estremi. 

Il  massimo  diurno  si  registrò  il  5  ottobre  con  35  mill..  La 
precipitazione  totale  annua  fu  di  786,5  mm.  Per  giorni  piovosi  si 
calcolarono  quelli  con  un  minimo  di  precipitazione  pari  a  mm.  0,5  : 
si  ebbero  così  120  giorni  con  una  massima  di  18  giorni  nel  solo 
mese  di  dicembre. 

Nella  tabella  n.  8  sono  state  calcolate  le  frequenze  dei  giorni 
piovosi  in  rapporto  all’  entità.  Le  precipitazioni  più  numerose 
sono  quelle  comprese  tra  mm.  1  e  10  :  seguono  quelle  tra  0  e  1 
e  tra  10  e  20.  Il  mese  di  dicembre  già  ricordato  ebbe  un  mas¬ 
simo  di  una  decade  con  precipitazioni  tra  mm.  1,1  e  10.  Parti¬ 
colare  interesse  hanno  i  periodi  con  piovosità  scarsa  o  nulla  che 
ho  raccolti  nella  tabella  n.  9.  Sono  poi  degne  di  rilievo  talune 
precipitazioni  di  breve  durata  e  forte  entità  e  altre  di  lunga  du¬ 
rata,  che  riporto  qui  di  seguito. 


C.  F.  CAPELLO 


272 

Precipitazioni  di  breve  durata  (<(  5  h.)  e  notevole  intensità 

Q>  10  min.). 

13  maggio  :  ore  18  '  22  durata  li.  4,  min.  23,  intensità  me¬ 
dia  oraria  inni.  5,9. 

3  luglio  :  ore  9  ‘  9,15  durata  h.  0,15  min.  6,5,  intensità  me¬ 
dia  oraria  inni.  24,00. 

Precipitazioni  di  maggior  durata  (>  20  ore)  : 


1 

giorno  :  23  maggio  durata 

ore 

22 

mi  llini. 

13,5 

2 

giorni  :  23-24  febbraio 

» 

>25 

» 

23,5 

17-18  aprile 

» 

20 

» 

17,5 

14-15  ottobre 

» 

22 

» 

29 

13-14  dicembre 

» 

p 

» 

30 

23-24 

» 

? 

» 

18,5 

28-29 

» 

p 

» 

37 

Le  precipitazioni  di  notevole  entità 

oraria  (>  10  mm.)  regi- 

strate 

al  pluviografo  furono  tre 

:  la 

prima  il 

13  -  V  fra 

le  ore  18 

e  19  con  mm.  13,5  sotto  forma 

di 

rovescio, 

la  seconda 

il  1  -  VI 

fra  le  ore  19,30  e  20,30  con  mm.  11,5  (temporale),  e  la  terza  il 
29  -  Vili  fra  le  ore  13  e  14  con  mm.  10  (temporale). 

Fenomeni  diversi 

La  rugiada,  la  brina,  i  giorni  di  gelo  ed  i  temporali  sono 
riportati  in  rapporto  alla  loro  frequenza  nella  tabella  n.  10.  La 


Tabella  N.  IO  FENOMENI  DIVERSI 


Numero  dei 
giorni  con 

Ge. 

F. 

Mr. 

Ap. 

Mg. 

Gi. 

L. 

Ag 

S. 

O. 

N. 

D. 

Totali 

Rugiada 

— 

— 

— 

— 

— 

— 

2 

19 

22 

12 

12 

— 

67 

Brina 

10 

3 

5 

— 

— 

— 

— 

— 

— 

3 

4 

3 

■  1 

28 

i 

Gelo 

30 

20 

28 

12 

6 

_ 

— 

_ 

— 

4 

17 

29 

146 

Ghiaccio  per¬ 
manente 

7 

5 

4 

9 

25  1 

Tempor.  (t.  1.) 

— 

— 

— ■ 

— 

1 

1 

4 

— 

— 

1 

— 

— 

7 

»  e  pioggia 

— 

— 

— 

— 

— 

— 

2 

— 

— 

-- 

— 

— 

2 

»  e  grand. 

— • 

— 

— 

— 

1 

i 

— 

— 

— 

— 

— 

2 

\ 

LE  CONDIZIONI  METEOROLOGICHE  NELLA  CONCA  DI  OULX  273 

rugiada  e  la  brina  si  depositarono  per  molti  giorni  consecutivi  e 
per  la  totale  durata  di  1/4  dei  giorni  dell'  anno.  La  galaverna 
non  si  ebbe  mai.  I  giorni  con  gelo,  cioè  quelli  aventi  la  tempe¬ 
ratura  uguale  o  minore  di  0°,  sono  stati  146,  quelli  con  ghiaccio 
permanente,  cioè  con  temperatura  massima  uguale  o  minore  di  0°, 
appena  25  :  questo  secondo  numero  pur  essendo  inferiore  all’ altro 
è  già  assai  notevole  e  sta  a  denotare  un  inverno  abbastanza 
rigido. 

Pochissimi  i  temporali  con  tuoni  e  lampi  (7),  minimi  quelli 
accompagnati  anche  da  pioggia  (2).  La  grandine  cadde  soltanto 
due  volte  il  31  maggio  ed  il  primo  giugno,  ma  in  entrambi  i 
giorni  fu  accompagnata  ed  alternata  da  pioggia. 


Febbraio  1936. 


Prof.  G.  Scortecci 


MATERIALI  ZOOLOGICI 
RACCOLTI  NELLA  ZONA  DI  ADUA 
DAL  MAGO.  ROBERTO  CIMMARUTA 


Nel  mese  di  marzo  del  corrente  anno,  quando  le  azioni  di 
guerra  contro  le  truppe  del  Negus  erano  in  pieno  sviluppo,  il 
maggiore  Roberto  Cimmaruta,  dietro  mia  preghiera,  raccolse  nella 
zona  di  Adua  e  precisamente  nel  torrente  Gherungurà  un  notevole 
materiale  zoologico,  che  poi  volle  gentilmente  donare  al  Museo  di 
Storia  Naturale  di  Milano.  Rivolgo  perciò  i  più  vivi  ringrazia¬ 
menti  al  valoroso  amico,  il  quale  già  facilitò  grandemente  la 
campagna  di  ricerche  che  svolsi  in  Somalia  nel  1981  e  mi  inviò 
da  quella  colonia  elementi  faunistici  di  grande  interesse,  e  tengo 
ad  avvertire  che  il  materiale  oggetto  della  presente  nota  risulta 
essere  il  primo  che  dalle  nuove  terre  conquistate  giunge  ad  un 
Istituto  della  madre  patria  ;  quindi  ha  un  valore  che  oltrepassa 
quello  puramente  scientifico. 

Esso  materiale  consta  di  numerose  larve  di  Odonati,  di 
qualche  emittero  acquatico,  di  vari  pesci,  di  cui  verrà  trattato  in 
altre  note,  e  di  un  centinaio  di  anfibi,  sia  adulti,  sia  allo  stato 
larvale. 

Gli  anfibi  risultano  appartenere  a  tre  specie  Phrynobatrachus 
natalensis  (Smith)  (11  es.  ad.  e  numerose  larve),  Rana  beccavi 
Boulenger  (1  es.)  e  Rana  aberdariensis  Angel. 

La  prima  e  la  seconda  specie  erano  già  note  per  il  territorio 
dell'ex  Impero  etiopico,  la  terza  invece,  che  fu  descritta  dal 
Prof.  Angel  basandosi  su  esemplari  raccolti  nelle  praterie  alpine 
del  monte  Kinangop  (catena  dell7  Aberdare  nel  Kenia)  a  3100 
metri  di  altitudine,  non  sembrava  essere  mai  stata  rinvenuta 
all’ infuori  che  nella  colonia  del  Kenia. 


MATERIALI  ZOOLOGICI  RACCOLTI  NELLA  ZONA  DI  ADUA  ECC.  275 

Di  tale  specie  il  maggiore  Cimmaruta  raccolse  9  es.  di  sesso 
maschile,  3  di  sesso  femminile  e  un’  ottantina  di  larve  in  vari 
stadi  di  sviluppo. 

I  maschi  misurano  da  41  a  47  millimetri  dall’  estremità  del 
muso  all’apertura  cloacale,  le  femmine  da  52  a  62.  Gli  uni  e  le 
altre  hanno  quasi  tutti  caratteri  degli  esemplari  tipici  fanno  ecce¬ 
zione  :  i  sacchi  vocali  che  sono  sempre  piccolissimi,  appena  con¬ 
traddistinti  e  solo  in  alcuni  individui  ai  lati  della  gola  da  una 
lievissima  macchia  grigia;  alcune  piccole  differenze  nelle  propor¬ 
zioni  tra  le  varie  parti  del  corpo  e  la  colorazione  ;  manca  infatti 
sempre  la  linea  vertebrale  chiara. 

Le  larve  misurano  da  54  a  92  millimetri,  hanno  il  tronco 
relativamente  grosso  la  parte  muscolare  della  coda  fortemente 
sviluppata  e  assai  più  alta,  sino  a  metà  lunghezza  della  parte 
membranosa  superiore  e  inferiore  sommate  assieme.  La  bocca  si 
apre  nella  parte  inferiore  del  capo  e  un  po’  dietro  l’estremità  del 
muso.  Lo  spiracolo,  rivolto  all’ indietro  e  un  po’  verso  l’alto  è 
situato  a  sinistra  ed  è  più  vicino  all’  attaccatura  degli  arti  che 
non  all’  estremità  del  muso  ;  la  fessura  cloacale  si  apre  dalla  parte 
destra  della  base  della  coda.  Il  tronco  misura  meno  di  metà  della 
coda,  la  distanza  tra  le  narici  è  minore  di  quella  tra  gli  occhi; 
la  coda  termina  in  una  sottile  punta,  il  profilo  della  membrana 
superiore,  la  quale  è  un  po’  più  alta  della  inferiore  è  lievemente 
convesso.  La  bocca  è  contornata  da  file  di  papille  molto  pronun¬ 
ciate  tanto  lateralmente  quanto  inferiormente  ;  le  mascelle  cornee 
sono  assai  ben  sviluppate  e  lievemente  seghettate  ai  bordi.  Il 
labbro  anteriore  è  limitato  da  una  lunga  fila  di  dentini  ;  a  questa 
seguono  per  ciascun  lato  altre  tre  serie  di  dentini  decrescenti 
in  lunghezza.  Nel  labbro  posteriore,  cominciando  dalla  parte 
esterna,  vi  sono  due  file  ininterrotte  di  cui  1’  estrema  è  più  breve, 
seguite  da  una  terza  serie  suddivisa  in  due  file. 

La  colorazione  (gli  esemplari  sono  conservati  in  formalina) 
è,  nella  parte  superiore  del  tronco  grigia  scura  con  una  larga 
punteggiatura  e  con  macchie  non  ben  definite;  le  parti  inferiori 
sono  biancastre.  La  coda,  nella  parte  muscolare,  è  giallastra 
grigia  con  una  marmoreggiatura  spiccatissima  di  colore  grigiastro 
scuro;  la  parte  membranosa  è  provvista  di  macchiette  tondeggianti 
od  ovali  fitte  e  di  varia  dimensione. 

Avendo  inviato  al  Prof.  Angel  un  disegno  della  bocca  di 
tali  larve,  pregando  di  confrontarlo  con  gli  esemplari  tipici,  ebbi 
la  seguente  risposta  di  cui  vivamente  lo  ringrazio. 


276  G.  SCORTECCI  -  MATERIALI  ZOOLOGICI  RACCOLTI  ECC. 

«  Je  vous  adresse  un  croquis  des  dents  labiales  montrées  per 
les  tétards  de  R.  aberdariensis .  Elles  ne  me  parait  pas  très  dif- 
férents  de  celles  qui  sont  indiquées  sur  vostre  dessin,  toutefois 
je  n’  arri  ve  pas  à  discerner  sus  mes  écliantillons  la  4me  serie 
des  dents  labiales  supérieures  que  vous  dessinez. 

Pour  les  autres  séries,  cornine  vous  les  verrez  vous  meme 
sur  mon  croquis,  il  n’y  a  pas  des  diffèrences  sensibles  ». 

Tra  le  larve  degli  esemplari  tipici  e  quelle  degli  esemplari 
di  Adua  vi  sono  dunque  alcune  differenze,  come  del  resto  diffe¬ 
renze  esistono  tra  gli  esemplari  adulti;  ciò  induce  a  pensare  che, 
quantunque  sia  fuori  di  dubbio  l’ appartenenza  degli  esemplari  in 
parola  alla  specie  aberdariensis  e  non  alle  vicine  metti ,  fuscigula, 
delalandi ,  angolensis ,  si  tratti  forse  di  una  forma  propria  del 
Tigrai  e  forse  anche  della  Colonia  Eiitrea. 

A  questa  forma  infatti  sono  prohabilmeate  da  attribuire  i 
sessantacinque  esemplari  di  Adi  Ugri  raccolti  dal  Capitano  Ros- 
signoli  e  dal  Dr.  Magretti  che,  nel  mio  lavoro  «  Contributo  alla 
conoscenza  degli  Anfìbi  dell’Eritrea»  pubblicato  su  questo  stesso 
periodico  nel  1929  Voi.  LXVIII  pagg.  176-177,  assegnai  alla 
specie  dedalandi  bum  e  Bibr  facendo  notare  che  si  trattava  di 
una  assegnazione  incerta  dato  il  cattivo  stato  di  conservazione 
degli  esemplari  stessi. 


Maggio  1986  -  XI 1 r. 


ISTITUTO  K  MUSEO  DI  ZOOLOGIA  DELLA  R.  UNIVERSITÀ  DI  TORINO 

Direttore:  prof.  Alceste  arcangeli. 


Dott.  Enrico  Tortonese 

Assistente 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


Chiunque  si  sia  occupato,  anche  superficialmente,  di  Echino- 
dermi  o  abbia  dovuto  rivolgere  ad  essi  la  sua  attenzione  nel  corso 
di  altre  ricerche,  ha  senza  dubbio  constatato  come  lo  studio  di 
questi  animali  offra  spesso  difficoltà  notevoli  e  come  la  determi¬ 
nazione  delle  singole  specie  sia  ostacolata  non  solo  dalle  compli¬ 
cate  e  varie  strutture  che  si  riscontrano  in  questi  invertebrati, 
ma  anche  e  sopratutto  dalla  mancanza  di  mezzi  che  consentano 
di  effettuarla  in  modo  rapido  e  preciso.  Nelle  collezioni  private, 
in  quelle  dei  gabinetti  di  Storia  Naturale  ed  anche  dei  Musei, 
accade  raramente  di  vedere  serie  di  esemplari  ben  preparati  e 
identificati  con  esattezza.  Ho  infatti  più  d’ una  volta  osservato 
come  certe  specie,  per  quanto  comuni,  recassero  nomi  di  forme 
dotate  di  caratteri  ben  diversi  e  perciò  più  o  meno  lontane  si¬ 
stematicamente.  Inoltre,  nei  libri  che  contengono  elementari  trat¬ 
tazioni  degli  Echinodermi  sono  frequenti  gli  errori,  che  non  si 
limitano  purtroppo  alla  nomenclatura,  ma  riguardano  talvolta  la 
distribuzione  geografica  o  diverse  particolarità  delle  singole  specie. 
Si  può  leggere,  ad  esempio,  che  V  Asterias  rubens  e  V  Echinus 
esculentus  sono  comuni  rappresentanti  nel  Mediterraneo  rispetti- 
tivamente  degli  Asteroidi  e  degli  Echinoidi,  mentre  la  prima  fu 
accidentalmente  trovata  a  Cette  (Francia)  —  introdotta  con  tutta 
probabilità  insieme  con  ostriche  dell' Atlantico  —  ed  il  secondo 
manca  affatto  nelle  acque  mediterranee,  essendo  proprio  dell’  Atlan¬ 
tico  boreale  e  del  mare  del  Nord.  Farò  poi  notare  come  questo 
echino,  ad  onta  del  suo  nome  specifico,  non  sia  per  nulla  com¬ 
mestibile  come  altri  ricci  di  mare  di  diversi  generi  ( Paraceli - 
trotus  e  Sphaer  echinus  nel  Mediterraneo),  le  cui  ovaie  sono  in 
alcune  località  assai  apprezzate  come  cibo. 


278 


E.  T0RT0NESE 


Infine,  è  opinione  assai  diffusa  che  gli  Echinodermi  dei  nostri 
mari  appartengano  ad  un  numero  di  specie  oltremodo  esiguo,  tanto 
che  nelle  collezioni  e  nei  libri  non  compaiono  che  pochi  nomi  di¬ 
venuti,  per  così  dire,  tradizionali  :  tutte  le  Oloturie  sarebbero  llo- 
lothuria  tubulosa  o  Cucumaria  Planai  e  le  Ofiure  Ophiura 
lacertosa ,  mentre  qualunque  asteroide  viene  indifferentemente 
ascritto  al  gen.  Asterias  o  Astropeclen  e  qualunque  echinoide  al 
gen.  Echinus  o  al  gen.  Spatangusì  se  irregolare.  Ho  già  rilevato 
come  la  causa  essenziale  di  tutto  ciò  sia  oggi  la  difficoltà  di  disporre 
di  mezzi  bibliografici  indirizzati  non  agli  specialisti,  ma  a  tutti  quei 
naturalisti  che  non  si  sono  particolarmente  interessati  di  Echino- 
dermi  o  che  non  hanno  alcuna  pratica  di  animali  marini.  Del  resto, 
la  stessa  cosa  si  potrebbe  ripetere  per  diversi  altri  tipi,  quali  le 
Spugne  ed  i  Celenterati,  la  cui  conoscenza  è  rimasta  un  po’ 
troppo  confinata  ai  pochi  studiosi  che  ne  fecero  oggetto  delle  loro 
ricerche.  Chi  voglia  determinare,  o  almeno  riferire  alla-  famiglia 
ed  al  genere  un  rettile,  uno  scarabeo  od  una  farfalla  raccolti  nelle 
nostre  campagne,  può  trovare  manualetti  o  atlanti,  con  figure  anche 
a  colori,  che  gli  permettono  di  orientarsi  e  di  stabilire  con  mag¬ 
giore  o  minore  esattezza  la  posizione  sistematica  dell'  animale  in 
esame,  ma  ben  diversamente  accadrebbe  a  chi  desiderasse  iden¬ 
tificare  un  granchio,  una  stella  di  mare  o  una  medusa  rinvenuti 
presso  le  nostre  spiagge,  anche  se  si  tratta  delle  forme  più  volgari. 
Non  rimane  perciò  che  augurarsi  un  prossimo  estendersi  delle 
cognizioni  faunistiche  di  dominio  comune  anche  a  quei  gruppi 
zoologici  —  e  sono  purtroppo  molti  !  —  che  sinora  furono  più 
trascurati,  il  che  non  soltanto  rimedierebbe  agli  inconvenienti  a 
cui  ho  accennato,  ma  sarebbe  altresì  di  grande  vantaggio  per  gli 
stessi  specialisti  in  quanto  un  maggior  numero  di  persone  si  tro¬ 
verebbe  in  grado  di  compiere  e  riferire  osservazioni  sulle  diverse 
specie.  Nel  caso  particolare  degli  Echinodermi  è  bene  ricordare 
che  se  anche  questi  caratteristici  membri  della  fauna  marina  non 
hanno  per  l’uomo  che  una  limitatissima  utilità  pratica,  la  loro 
conoscenza,  anche  sommaria,  è  molto  interessante  per  qualunque 
studioso  che  rivolga  le  sue  indagini  all’ affascinante  campo  della 
biologia  marina  e  per  tutti  coloro  che  si  valgono  di  questo  ottimo 
materiale  per  ricerche  embriologiche  (Studiando  uova  e  spermi 
di  Echini  e  di  Asterie  0.  Hertwig  scoprì  nel  1885  come  si  svolge 
il  processo  intimo  della  fecondazione),  fisiologiche  o  relative  ad 
altri  rami  della  biologia. 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


279 


Insieme  con  alcune  brevissime  notizie  sugli  Echinodermi  che 
vivono  nei  nostri  mari,  presento  alcune  chiavi  dicotomiche  artifi¬ 
ciali,  che  conducono  nel  modo  più  semplice  alla  determinazione 
di  81  specie.  Mi  è  sembrato  inutile  tenere  in  considerazione  gli 
ordini,  le  famiglie  ed  i  generi,  le  cui  diagnosi  hanno  un;  impor¬ 
tanza  più  ristretta  ;  inoltre  ho  tralasciato,  salvo  poche  eccezioni, 
le  specie  più  rare  e  quelle  rinvenute  solo  in  acque  profonde 
(oltre  100  m.)  e  non  ho  tenuto  conto  delle  varietà,  che  d'altra 
parte  sono  poche  e  non  sempre  ben  definite.  E  superfluo  aggiun¬ 
gere  che  queste  chiavi,  se  possono  tornar  utili  per  materiale  pro¬ 
veniente  da  altre  zone  del  Mediterraneo,  non  hanno  alcun  valore 
per  lo  studio  di  Echinodermi  esotici.  Mi  sono  fondato  quasi  esclu¬ 
sivamente  sui  caratteri  di  più  facile  ed  immediato  esame,  cercando 
di  rendere  possibile  l’esatta  identificazione  sia  degli  esemplari 
freschi,  sia  di  quelli  conservati,  che  per  decolorazione  e  contra¬ 
zione  sono  spesso  alterati  in  modo  più  o  meno  accentuato  e  talora 
(Oloturie)  si  presentano  con  un  aspetto  ben  diverso  da  quello 
dell’animale  vivo  (*). 

Per  descrizioni  e  notizie  più  dettagliate  sugli  Echinodermi 
italiani  è  indispensabile  ricorrere  all’  opera  del  Koehler  (’2)  o 
alle  grandi  monografìe,  con  ricche  illustrazioni  a  colori,  che  sul 
finire  del  secolo  scorso  e  nel  principio  di  quello  attuale  furono 
pubblicate  dalla  Stazione  Zoologica  di  Napoli  e  sono  opera  del 
tedesco  H.  Ludwig  (3)  e  del  danese  Th.  Mortensen  (4). 


i1)  La  preparazione  degli  Echinodermi  non  offre  difficoltà,  bastando 
la  semplice  immersione  in  alcool  (all’ occorrenza,  anche  denaturato).  Si 
avrà  cura  che  le  Asterie  rimangano  il  più -possibile  distese,  con  le  braccia 
non  contorte,  e  disposte  in  uno  stesso  piano,  e  che  le  Ofiure,  spesso  de¬ 
licate,  non  si  rompano.  Anche  per  i  Crinoidi,  occorre  cercare  che  gli 
esemplari  rimangano  intatti.  Dopo  un  giorno  o  due  di  immersione  in 
alcool,  le  Asterie  e  le  Ofiure  si  possono  far  seccare  al  sole  o  con  altri 
mezzi,  per  essere  poi  conservate  in  scatolette  o  montate  su  piedestalli 
di  legno.  Anche  i  ricci  di  mare  si  conservano  a  secco,  dopo  averli  vuo¬ 
tati  internamente  attraverso  la  bocca.  Le  Oloturie  sono  facili  a  contrarsi 
ed  è  necessario  anestetizzarle  con  cloruro  di  magnesio  ed  iniettare  poi 
internamente  (dall'apertura  anale)  una  certa  quantità  di  alcool,  prima 
di  immergerle  in  questo  liquido.  Per  gli  Echinodermi  è  assolutamente 
da  evitarsi  l’uso  della  formalina,  che  dissolve  il  loro  scheletro  calcareo. 

r  _ 

(2)  Koehler  R.  Les  Echinodermes  des  mers  d’ Europe.  Tome  I-II. 
Encycl.  Scient.  G.  Doin  éd.,  Paris,  1924-1927. 

(3)  Ludwig  H.  Die  Echinodermen  des  Mittelmeeres.  Prodromus. 
Mitteil.  Zool.  St.  Neapel.  Bd.  I,  1879,  p.  523-580.  Id.  Die  Seesterne 
des  Mittelmeeres.  Fauna  und  Flora  Golf.  Xeapel ,  Monogr.  XXIV,  1897. 

(4)  Mortensen  Th.  Die  Echiniden  des  Mittelmeeres.  Mitteil.  Zool. 
St.  Neapel.  Bd.  XXI,  n.  1,  1913. 


280 


E.  TORTOVESE 


Crii  Echinodermi  raccolti  fino  ad  oggi  nei  nostri  mari  sono 
di  regola  più  o  meno  diffusi  nelle  acque  mediterranee,  o  almeno 
in  quelle  del  bacino  occidentale.  Complessivamente,  furono  ri¬ 
scontrate  nel  Mediterraneo  poco  più  di  cento  specie  di  questi 
invertebrati,  alcune  delle  quali  —  proprie  dell’Atlantico  —  sono  da 
considerarsi  soltanto  accidentali,  mentre  altre  non  vennero  ancora 
rinvenute  che  una  o  poche  volte,  in  un  ristretto  numero  di  lo¬ 
calità  :  sia  le  une  come  le  altre  non  sono  incluse  in  questo  lavoro, 
che  mira  a  far  riconoscere  essenzialmente  le  forme  littorali  co¬ 
muni  lungo  le  nostre  coste  e  la  cui  area  di  distribuzione  è  di 
solito  più  o  meno  estesa  fuori  dei  nostri  mari  ed  oltre  lo  stretto 
di  Gibilterra.  Anche  in  rapporto  agli  Echinodermi,  la  fauna  me¬ 
diterranea  ha  infatti  una  fisonomia  decisamente  atlantica. 

I.  -  Crinoidi  (Gigli  di  mare) 

Mentre  sono  frequentissimi  come  fossili,  sopratutto  mesozoici, 
in  molte  regioni  d*  Europa,  questi  Echinodermi  non  contano  nel- 
1’  attuale  fauna  mediterranea  che  tre  specie  ed  una  varietà,  tutte 
appartenenti  all’ordine  dei  Comatulidi  o  Crinoidi  liberi,  essendo 
prive  di  peduncolo  allo  stato  adulto.  Questi  graziosi  e  delicati 
animali  sono  talora  molto  numerosi  sui  fondi  a  scogli  o  a  coral¬ 
line,  dove  per  mezzo  dei  loro  cirri  (x)  si  aggrappano  a  diversi 
sostegni,  come  alghe,  coralli,  pietre,  ecc.  Si  nutrono  di  microor¬ 
ganismi.  I  Crinoidi  hanno  tinte  svariate  ed  eleganti,  che  non 
sempre  scompaiono  nell' alcool.  Le  Antedon  sono  rosse,  rosee, 
aranciate  o  gialle  :  VA.  mediterranea  (che  erroneamente  fu  spesso 
denominata  A.  rosacea )  è  la  specie  più  diffusa  e  più  comune  nei 
mari  italiani,  mentre  VA.  maroccana  si  rinvenne  finora  solo 
presso  le  isole.  La  Lettonie  tra,  riconoscibile  per  i  cirri  molto 
lunghi  e  per  il  colore  verde  (che  viene  distrutto  dall'  alcool)  vive 
a  profondità  maggiori  (oltre  50  m.). 

I  Cirri  con  18-20  articoli  (2)  Antedon  mediterranea  (Lam). 

Cirri  con  15-17  articoli  Antedon  maroccana  A.  H.  Clark. 
I  Cirri  con  38-50  articoli  Leptometra  phaìangmm  (J.  Muli). 


0  II  corpo  dei  Comatulidi  (adulti)  consta  di  un  piccolo  «  calice  », 
che  contiene  i  visceri  e  sul  quale  si  aprono  la  bocca  e  V  apertura  anale, 
di  dieci  (nelle  specie  nostrali)  braccia  (cinque  biforcate  alla  base)  le  cui 
piccole  e  numerose  appendici,  dette  «  pinnule  »,  contengono  le  gonadi, 
e  di  molti  cirri  articolati  e  mobili,  inseriti  sulla  parte  inferiore  del 
calice. 

(2)  Si  devono  esaminare  i  cirri  più  sviluppati. 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


281 


II.  -  Asteroidi  (Stelle  di  mare). 

Le  Asterie  sono  comuni  presso  i  nostri  littorali  e  in  certe 
zone  abbondano.  Esse  presentano  una  notevole  varietà  di  forma, 
di  colore  e  di  habitat,  per  cui  non  è  difficile  riconoscere  a  prima 
vista  le  specie  più  caratteristiche.  Legate  generalmente  a  parti¬ 
colari  tipi  di  fondi,  le  stelle  di  mare  vivono  spesso  gregarie,  in 
gran  numero  di  individui,  tanto  che  in  alcune  località  si  possono 
in  breve  tempo  raccogliere  molti  esemplari  delle  dimensioni  più 
diverse.  Questi  Echinodermi  sono  carnivori  e  spesso  voracissimi  ; 
si  nutrono  di  ricci  di  mare  e  di  molluschi  ed  è  noto  il  danno 
che  possono  arrecare  negli  allevamenti  di  ostriche  e  di  mitili. 
Alcune  specie,  durante  il  periodo  giovanile  si  moltiplicano  atti¬ 
vamente  per  scissione  :  tipica  a  questo  riguardo  è  la  Coscinaste- 
rias  del  Mediterraneo,  animale  comunissimo  e  di  cui  è  facile 
trovare  individui  con  braccia  rigenerate  e  più  o  meno  disuguali. 
Dei  fondi  sabbiosi,  melmosi  o  a  ghiaia  minuta  sono  abitatori  ti¬ 
pici  gli  Astro'pecten ,  fra  cui  VA.  aurantiacus  è  il  gigante  dei 
nostri  Echinodermi,  potendo  superare  60  cm.  di  diametro.  Nelle 
melme  vive  il  singolare  Palmipes ,  dal  rosso  corpo  sottilissimo, 
mentre  sono  più  strettamente  littorali  altre  due  Asterie  ben  rico¬ 
noscibili,  cioè  la  minuta  Asterina ,  che  talora  si  rinviene  in  copia 
sotto  i  sassi  o  fra  le  posidonie  ed  è  notevole  perchè  è  ermafro¬ 
dita  proterandra,  con  larva  non  pelagica,  ma  strisciante  sul  fondo 
marino,  e  l’ Echinaster ,  con  una  regolare  forma  stellata  ed  un 
bel  colore  rosso  vivo.  Propria  delle  scogliere  è  la  grande  Mar- 
thasterias ,  per  lo  più  verde  o  brunastra,  che  insieme  alla  già  ri¬ 
cordata  Coscinasterias,  di  dimensioni  molto  più  modeste,  rappre¬ 
senta  una  grande  famiglia  (Asteriidae)  propria  dei  mari  freddi, 
alla  quale  appartiene  la  ben  nota  —  almeno  di  nome  —  Asterias 
rubens  dell’Atlantico.  Alcune  stelle  di  mare,  come  la  Brisin getta , 
che  vive  solo  oltre  cento  metri  di  profondità,  e  la  Luidia  ciliaris 
hanno  le  braccia  fragilissime,  le  quali  si  rompono  con  grande 
facilità  quando  l’animale  è  estratto  dall’acqua,  tanto  che  riesce 
difficile  ottenere  esemplari  completi.  In  linea  generale  i  colori, 
spesso  vivacissimi,  di  questi  organismi  sono  distrutti  per  effetto 
dell’  alcool  e  possono  sparire  molto  rapidamente  ;  è  perciò  consi¬ 
gliabile  di  prendere  nota,  quando  l’ Asteria  è  fresca,  del  suo  co¬ 
lorito,  il  che  può  spesso  facilitare  la  determinazione.  Si  rinven- 


282 


E.  TORTONESE 


nero  finora  nel  Mediterraneo  circa  25  specie  di  Asteroidi,  buona 
parte  delle  quali  potranno  essere  identificate  per  mezzo  della 
chiave  seguente. 


1  \  Due  serie  di  pedicelli  ambulacrali  in  ogni  braccio  (x) 


i  Quattro  serie  18 

j  Corpo  pentagonale  o  con  braccia  brevi  e  larghe  3 

(  Corpo  con  braccia  più  o  meno  lunghe  6 

j  Piastre  marginali  (2)  grandi  Cer amnster  placenta  (M.  Tr.). 

)  Piastre  marginali  indistinte  4 

i  Diametro  15-20  cm.  Corpo  sottilissimo  Palmipes  placenta 

4  (Perni.). 

(  Diametro  inferiore  a  10  cm.  5 


Con  minuti  aculei  sul  lato  ventrale.  Colore  grigio  o  ver¬ 
dastro  Asterina  gibbosa  (Penn.). 

Senza  aculei  ventrali.  Colore  rosso  o  giallastro  Margi¬ 
naste)'  capreensis  (Gasco). 


6 

7 

8 


Piastre  dorsali  passilliformi  (3)  7 

Piastre  dorsali  non  passilliformi.  Colore  rosso  15 

Braccia  cilindriche,  molto  sottili.  Colore  giallo  o  aranciato 

Cita  età  ster  longipes  (Betz.). 

Braccia  depresse  8 

Con  piastre  md  9 

Piastre  md  (2)  sostituite  da  passilli  14 


O  In  certi  esemplari  disseccati,  invece  dei  pedicelli  che  possono 
mancare,  si  osserveranno  i  fori  da  cui  essi  fuoriescono,  fori  che  in  ogni 
braccio  formano  naturalmente  due  o  quattro  serie  nell’ interno  del  canale 
ambii  lucrale. 

(2)  Le  piastre  marginali  sono  quelle  che,  disposte  in  una  serie  sul 
lato  dorsale  (aborale)  ed  una  su  quello  ventrale  (orale),  orlano  il  corpo  ; 
talora  non  si  distinguono  dal  complesso  delle  piastre  scheletriche,  mentre 
in  altri  casi  formano  all' animale  un  bordo  ben  appariscente.  Per  brevità 
sono  indicate  con  md  le  margino-dorsali  e  con  mv  le  margino-v entrali. 

(3)  Si  dicono  passilliformi  le  piastre  che  si  elevano  in  una  promi¬ 
nenza  conica,  cilindrica  o  quadrangolare  ( passillo ),  alla  cui  sommità  è 
inserito,  a  guisa  di  mazzo,  un  gruppo  di  piccoli  aculei  più  o  meno  nu¬ 
merosi. 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


283 


10 


l 


13 


i 


( 


16 


/ 


Piastre  md,  almeno  in  parte,  con  1-3  aculei,  talora  piccoli  10 
Piastre  md  prive  di  aculei  13 

Piastre  mv  con  aculei  sparsi  11 

Piastre  mv  quasi  del  tutto  nude  nella  parte  centrale  12 

Diametro  30-60  cm.  Astropecten  aurantiacus  (L.). 

Diametro  6-8  cm.  Astropecten  spinulosus  (Phil.). 

Tutte  le  md  con  un  robusto  aculeo  Astropecten  bispi- 

nosus  (Otto). 

Md  con  aculeo,  se  presente,  molto  breve  Astropecten 

Jonstoni  (D.  Ch.). 

Diametro  8-15  cm.  Colore  grigio  giallastro  Astropecten 

ìrregularis  var.  pentacantlius  (D.  Ch.). 

Diametro  30-45  cm.  Colore  rosso  Tethyaster  subinermi s 

(Phil.). 

7  braccia.  Colore  rosso  Luidia  ciliaris  (Phil.). 

5  braccia.  Colore  bruno  Luidia  Sarsi  (D.  Kor.). 

7-11  braccia  molto  lunghe,  sottili  e  fragili  Brisingella 

coronata  (Sars). 

5  braccia,  senza  tali  caratteri  16 

Piastre  dorsali  disposte  in  reticolo  irregolare  Echinaster 

sepositus  (Retz.). 

Piastre  allineate  in  serie  sulle  braccia  17 

Braccia  cilindriche,  con  apice  arrotondato  Opliidiaster 

op lì idianus  (Lam . ) . 

Braccia  coniche,  con  apice  ristretto  Ha  celia  attenuata 

Gray. 

5  braccia.  1  madreporite  Marthasterias  glacialis  (L.). 

6-9  braccia,  spesso  disuguali.  2-3  madreporiti  Coscina- 

sterias  tenuispina  (Lam.). 


III.  -  Ofiuroidi  (Stelle  serpentine) 

Comuni  quanto  le  stelle  di  mare,  questi  organismi,  che  in 
passato  furono  con  esse  riuniti  da  parecchi  autori  in  una  mede¬ 
sima  classe  di  Echinodermi,  se  ne  distinguono  immediatamente 
per  P  aspetto  esteriore,  a  cui  si  accompagnano  molte  particolarità 
strutturali  di  grande  importanza.  Venticinque  sono  le  specie  di 


284 


E.  TORTONESE 


Ofiure  presenti  nel  Mediterraneo  :  alcune  di  esse  sono  rare  e  non 
furono  raccolte  che  in  determinate  località,  mentre  altre  sono  ab¬ 
bondantissime  e  su  certi  fondi  possono  rinvenirsi  in  gran  copia. 
I  caratteri  esterni  sono  negli  Ofìuroidi  più  uniformi  che  nelle 
Asterie,  e  1’  identificazione  sistematica  riesce  perciò  un  po”  più 
difficile,  occorrendo  esaminare  con  cura  il  rivestimento  del  disco 
e  delle  braccia  per  rilevare  la  forma,  il  numero  e  la  disposizione 
di  piastrine  ed  aculei  che  hanno  grande  interesse  tassonomico. 
Le  Ofiure  vivono  su  tutti  i  tipi  di  fondi  e  ad  ogni  profondità,  a 
partire  da  pochi  decimetri  d’acqua  dove,  fra  i  sassi  e  le  alghe, 
si  trovano  diverse  specie. 

L*  Opliiomyxa ,  rossa  o  bruna,  si  distingue  per  il  corpo  molle 
e  deformabile,  poiché  il  dermascheletro  è  molto  ridotto  ;  la  grande 
OplìioclermcLi  bruna  o  nera,  con  un  disco  che  può  raggiungere  quasi 
3  cm.  di  diametro,  è  caratteristica  dei  bassifondi  sassosi  e  delle 
scogliere.  Altre  Ofiure  tipicamente  littorali  sono  la  variabile  Opìiio- 
thrix  fragilis ,  che  deve  il  suo  nome  alla  grande  fragilità  delle  brac¬ 
cia,  munite  di  lunghi  aculei  ialini  e  dentellati,  e  le  minutissime 
Amphiura  ed  Amphipholis ,  che  vivono  nascoste  fra  le  alghe  e  le 
concrezioni  che  rivestono  i  sassi  e  le  rocce,  e  che  hanno  le  braccia 
molto  lunghe  e  delicate.  L’ Amphipholis  è  ermafrodita,  vivipara 
e  fosforescente  ;  1’  Ophiactis  si  riproduce  anche  agamicamente  per 
scissione  trasversale  del  disco.  Sulle  sabbie,  le  coralline  e  le 
melme  è  comune  1’  Ophiura  texturata ,  vistosa  specie  aranciata 
o  giallo-grigia,  mentre  solo  al  disotto  di  una  quarantina  di  metri 
di  profondità  compare  V  Ophiacantha,  un’  ofiura  bruna,  che  per 
la  forma  ricorda  un  po’  la  volgarissima  Ophiothrix  del  littorale. 
A  qualche  decina  di  metri,  su  fondi  rocciosi  o  detritici,  si  pesca 
il  grosso  Astrospartus ,  a  cui  le  braccia  ramificate  un  gran  nu¬ 
mero  di  volte  e  flessibili  in  guisa  da  formare  spesso  un’  intricato 
groviglio  conferiscono  un  aspetto  dei  più  singolari  e  spiegano  il 
nome  di  «  basket-fishes  »  (Pesci  canestro)  dato  dai  pescatori  a 
forme  affini  di  altri  mari.  Le  Ofiure  sono  carnivore  e  si  spostano 
assai  rapidamente  con  movimenti  serpentini  delle  braccia,  le  quali 
di  regola  non  sono  mobili  che  secondo  il  piano  orizzontale  su  cui 
giace  l’animale.  I  pigmenti  che  colorano  questi  Echinodermi  hanno 
una  varia  stabilità  rispetto  ai  liquidi  preservativi  :  mentre  in 
alcuni  casi  si  dissolvono  rapidamente,  in  altri  persistono  più  o 
meno  a  lungo. 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI  . 


285 


Braccia  ramificate  Astrospartus  mediterraneus  (Risso). 
Braccia  non  ramificate  2 


Disco  coperto  solo  da  tegumento  molle  Ophiomyxa 

pentagono,  (Lam.). 

Disco  con  piastrine,  coperte  o  no  da  granuli  o  aculei  3 

Aculei  brachiali  (*)  lunghi  4 

Aculei  brachiali  brevi  6 


Piastre  radiali  (2)  piccole  Ophiacantha  setosa  M.  Tr. 

Piastre  radiali  molto  grandi,  subtriangolari  5 


7  aculei  brachiali.  Colore  verdastro,  violetto  o  bruno 

Ophiothrix  fragilis  (Abild.). 

6  aculei  brachiali.  Colore  roseo  Ophiothrix  quinquema- 

culata  (D.  Ch.). 

Diametro  del  disco  superiore  a  1  cm.  7 

Diametro  del  disco  inferiore  a  1  cm.  9 


!  Piastre  del  disco  nascoste  da  granuli  uniformi  Ophio- 

derma  longicauda  (Retz.). 

Piastre  del  disco  tutte  distintamente  visibili  8 


,  Le  prime  piastre  brachiali  ventrali  (3)  sono  separate  da  pori 

Ophiura  texturata  Lam. 

'  Senza  tale  carattere  Ophiura  albida  Forb. 


Braccia  carenate  sul  lato  dorsale 
Braccia  non  carenate 


Ophiura  Grubei  Hell. 

10 


Sei  braccia 
Cinque  braccia 


Ophiactis  virens  Sars. 

11 


O  In  ciascun  articolo  delle  braccia,  gli  aculei  brachiali  formano 
due  serie  verticali,  una  per  lato  ;  s’ intendono  lunghi  quando  i  più  svi¬ 
luppati  equivalgono  ad  almeno  due  articoli.  Nell' indicarne  il  numero, 
ci  si  riferisce  a  quelli  presenti  su  ciascuno  dei  lati  dell’  articolo  del 
braccio. 

(2)  Sul  lato  dorsale  (aborale)  delle  Ofìure  sono  più  o  meno  distinte 
cinque  coppie  di  piastre  (dette  «radiali»)  di  varia  forma,  più  grandi 
delle  rimanenti  e  situate  presso  la  periferia  del  disco,  una  per  parte 
alla  base  di  ciascun  braccio. 

(3)  Il  lato  ventrale  delle  braccia  delle  Ofìure  è  occupato  da  una 
serie  di  piastrine,  dette  «  brachiali  ventrali  »  ;  nell’  0.  texturata  quelle 
più  vicine  al  disco  presentano  fra  l’una  e  l’altra  una  fossetta,  visibi¬ 
lissima  negli  esemplari  disseccati. 


286 


E.  TORTONESE 


Disco  con  piccoli  aculei 
Disco  privo  di  aculei 


Amphiocnida  brachiata  (Mont.). 

12 


14 


( 


Tre  aculei  brachiali  Amphipholis  squamata  (D.  Ch.). 


Più  di  tre  aculei  brachiali  13 

Piastre  radiali  ovali  14 

Piastre  radiali  lunghe  e  strette  16 

Disco  nudo  sul  lato  ventrale  Amphiura  filiformis  (0.  P. 

Muli.). 

Disco  coperto  di  piastrine  su  ambo  i  lati  15 


15 


s 


5-6  aculei  brachiali 
8-10  aculei  brachiali 


Amphiura  Cliiajei  Forb. 
Amphiura  mediterranea  Lym. 


16 


6-7  aculei  brachiali 
Circa  12  aculei  brachiali 


Ophiopsila  aranea  Forb. 
Ophiopsila  annulosa  (Sars) 


IV.  -  Echinoidi  (Ricci  di  mare) 

La  peculiare  fìsonomia  di  questi  Echinodermi  è  ben  nota  a 
chiunque  abbia  qualche  conoscenza  degli  animali  che  popolano  il 
fondo  marino  nelle  immediate  vicinanze  del  littorale.  I  ricci  di 
mare,  sopratutto  lungo  le  coste  alte  o  scogliose,  sono  infatti  di 
un'  abbondanza  estrema  e  rappresentano  le  sole  forme  di  Echino- 
dermi  che  nei  nostri  mari  abbiano  qualche  interesse  per  la  pesca 
e  compaiano  sui  mercati.  Nel  Mediterraneo  vive  una  ventina  di 
specie  di  Echinoidi,  i  quali  risultano  distribuiti  in  rapporto  ai 
vari  tipi  di  fondi  assai  più  nettamente  di  quanto  si  riscontri  nelle 
altre  classi  :  col  mutare  della  profondità  e  dell’ambiente  compaiono 
specie  diverse,  alcune  delle  quali  possono  considerarsi  come  mem¬ 
bri  caratteristici  della  fauna  di  particolari  biotipi. 

A  profondità  spesso  molto  esigue,  fra  i  sassi  e  gli  scogli 
come  fra  le  Posidonie,  il  notissimo  e  commestibile  Para  cent  rotus 
lividus  prospera  a  centinaia  di  individui,  non  di  rado  annidati  in 
cavità  che  V  animale  stesso  si  scava  nella  roccia  ;  un  po’  meno 
comuni  sono  la  nera  Arbacia ,  che  si  può  raccogliere  quasi  a  hor 
d’ acqua,  ed  il  piccolo  e  verde  Psammechinus.  Allontanandoci 
dalla  riva,  troviamo  sulla  scogliera  profonda  e  sui  fondi  a  coral¬ 
line  e  melmosi  altre  forme  molto  interessanti  e  più  variamente 
colorate,  quali  i  grandi  Echinus ,  sferoidali  o  subconici,  lo  Sphae- 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


287 


rechinus ,  ben  riconoscibile  per  il  colore  violetto  intenso,  con  gli 
aculei  più  o  meno  tinti  di  bianco,  e  due  rappresentanti  dell’ im¬ 
portante  ordine  dei  Cidaroidi  ( Cidaris  e  Stylocidaris ),  echini  che 
sia  per  l’aspetto  esterno  come  per  la  conformazione  anatomica  si 
staccano  notevolmente  da  quelli  ricordati  in  precedenza  (ord.  Dia- 
dematoidi).  Questi  due  ordini  vanno  di  solito  sotto  il  nome  di 
«Echini  regolari»,  per  avere  la  bocca  e  l’apertura  anale  situate 
ai  due  poli  opposti  di  un  corpo  rotondeggiante,  globoide  o  più  o 
meno  depresso,  mentre  i  due  rimanenti  ordini  che  contano  rap¬ 
presentanti  nei  mari  italiani  (Clipeastroidi,  con  il  solo  minutis¬ 
simo  Ecliinocyamus  —  uno  dei  più  piccoli  Echinodermi  viventi  — 
e  Spantagoidi)  sono  detti  «  Echini  irregolari  »  e  presentano  una 
maggior  varietà  tanto  nella  forma  esteriore  quanto  nella  struttura 
e  disposizione  dei  singoli  organi.  Mentre  gli  Echini  regolari  si 
trovano  in  prevalenza  su  fondi  formati  da  materiali  consistenti, 
quelli  irregolari  sono  abitatori  tipici  delle  arene  e  delle  melme, 
dove  alcuni  di  essi  stanno  addirittura  infossati  ;  a  differenza  poi 
dei  regolari,  che  si  nutrono  di  alghe  oppure  di  piccoli  inverte¬ 
brati,  gli  irregolari  —  mi  riferisco  essenzialmente  agli  Spatan- 
goidi,  privi  di  apparato  masticatore  (Lanterna  di  Aristotele)  — 
ingeriscono  grandi  quantità  di  sabbia  da  cui  traggono  sostanze 
alimentari.  Immediatamente  riconoscibili  sono  lo  Spalai gus  pur- 
pureus  ed  il  Brissus  ;  V  Echinocardium  cordatura  è  forse  lo 
spatangoide  più  diffuso.  La  colorazione,  spesso  elegante,  dei  ricci 
di  mare  è  dovuta  a  pigmenti  molto  stabili  e  non  viene  quindi 
profodamente  alterata  per  effetto  dell’alcool. 

Per  lo  studio  di  questi  Echinodermi  gioverà  sempre  disporre 
non  solo  di  esemplari  completi,  ma  anche  di  dermascheletri  pri¬ 
vati  degli  aculei,  per  potervi  esaminare  importanti  caratteri  delle 
piastre  ambulacrali  e  di  quelle  che  circondano  1’  apertura  anale  ; 
in  ogni  caso,  si  può  asportare  una  parte  soltanto  degli  aculei. 

,  Corpo  rotondo,  sferoidale  o  depresso,  con  bocca  ed  ano 
^  '  opposti  2 

I  Corpo  cuoriforme  o  ellittico,  con  bocca  ed  ano  non  opposti  11 

v 

^  Aculei  più  lunghi  del  diametro  del  corpo  3 

di  \  ^ 

I  Aculei  più  breyi  del  diametro  del  corpo  5 

i  Aculei  numerosi,  sottili,  fragili  Centrostephanus  longi- 
3  '  spiri us  Pet. 

I  Aculei  grossi  e  robusti,  relativamente  radi  4 


288 


E.  TORTONESE 


Colore  grigio  o  giallastro,  aculei  di  tinta  uniforme 

Cidaris  cidaris  (L.). 

Colore  rosso,  aculei  con  qualche  anellatura  bruna  Sty- 

locidaris  affmis  (Phil.). 

Una  sola  piastra  presso  l’ano  (1).  Piccole  dimensioni 

Genocidaris  maculata  (A.  Ag.). 

Varie  piastre  presso  l’ano  6 


6 


4  piastre  triangolari  presso  l’ano.  Col.  nero 
Molte  piastrine  presso  l’ ano 


Arbacia 
lixula  (L.). 

7 


\  Aculei  di  tinta  più  o  meno  uniforme 
\  Aculei  di  vari  colori 


8 

10 


^  Archi  di  3  paia  di  pori  (2).  Aculei  verdi  9 

8  \  Archi  di  4-6  paia  di  pori.  Aculei  bruni,  verdastri  o  violacei 

Paracentrotus  lividus  (Lam.). 

Diametro  di  cm.  3,5  al  massimo  Psammechinus  mi- 

crotuberculatus  (Blv.). 

Diam.  10  o  più  cm.  Corpo  alto  e  globoide  Echinus 

melo  Lam. 

Aculei  bianchi,  rossi  e  verdi  Echinus  acutus  Lam. 

10  [  Aculei  bianchi  e  violetti,  o  bianchi  Spliaerechinus 

f  granularis  Lam. 


11 


Corpo  ovale,  depresso,  piccolissimo  (1  cm.)  Echino- 

cyamus  pusillus  (0.  P.  Muli.) 

Corpo  di  varia  forma,  con  dimensioni  maggiori  12 


(  Contorno  cuoriforme 

12 

(  Contorno  ellittico,  più  o  meno  allungato 


13 

19 


0)  L’apertura  anale  si  apre  entro  un’area  rotondeggiante  (periprocto), 
che  è  coperta  da  un  vario  numero  di  piastrine  (una  sola  in  Genocidaris ), 
irregolari  per  forma,  grandezza  e  disposizione. 

(2)  Lungo  ciascun  lato  delle  cinque  zone  ambulacrali  decorre  una 
serie  di  verticale  di  paia  di  pori  per  cui  fuoriescono  i  pedicelli;  questi 
pori  sono  disposti  in  piccole  arcate  successive,  ben  visibili  se  si  osserva 
contro  luce,  dall’  interno,  un  dermascheletro  secco  e  denudato. 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


‘289 


13  \  2  Pori  genitali  (') 

1  4  pori  genitali 

^  j  Colore  violetto 

ì  Colore  grigio 


Ora  canali  fera  (Lam.) 

14 

15 

16 


15 


Lunghi  aculei  dorsali  ialini,  inseriti  su  grossi  tubercoli 

Spatangus  purpureus  Leske. 

Senza  tale  carattere  Spatangus  inermis  Mrtns. 


Ambulacro  anteriore  r)  depresso 
Ambulacro  anteriore  non  depresso 


17 

18 


La  depressione  dell' ambulacro  ant.  giunge  fino  all'ap¬ 
parato  apicale  Echinocardium  cordatura  (Penn.) 

La  depressione  non  giunge  all'apparato  apicale  Echi- 

nocardium  mediterraneum  Forb. 


Alcuni  grossi  tubercoli  dorsali  portano  aculei  più  svi¬ 
luppati  degli  altri  Echinocardium  flavescens  >0.  F.  Muli.) 
Senza  tale  carattere  Echinocardium  Mortenseni  Tbiér. 


Colore  grigiastro 
Colore  rosso 


Brissus  brissus  (Leske) 
Plagìobrissus  Costae  (Casco). 


V.  -  Oloturoidi  (Cocomeri  di  mare). 

Il  profondo  distacco  che  apparentemente  separa  le  Olo¬ 
turie  dagli  altri  Echinodermi  si  unisce  ad  una  maggiore  unifor- 
mità  di  aspetto  e  ad  una  bellezza  di  forme  incomparabilmente 


(4)  Gli  Spatangoidi,  invece  di  possedere  cinque  pori  genitali  come 
gli  Echini  regolari,  per  effetto  di  una  riduzione  nel  numero  delle  gonadi 
ne  hanno  soltanto  2,  3  o  4,  posti  intorno  al  madreporite,  nel  centro 
della  superficie  dorsale  se  il  corpo  è  cuoriforme  ( Spatangus ,  Echinocar- 
dium ),  o  un  po'  anteriormente,  se  esso  è  ellittico  Brissus ,  Plagio¬ 
brissus). 

(2i  L;  ambulacro  anteriore  è  quello  opposto  all’  apertura  anale  (che 
si  trova  sul  lato  posteriore,  subverticale,  del  corpo)  ;  in  alcuni  Spatan¬ 
goidi  è  fortemente  depresso  e  simile  ad  una  scanalatura,  che  può  esten¬ 
dersi  o  no  fino  all’  apparato  apicale,  cioè  al  complesso  del  madreporite 
e  dei  pori  genitali. 


290 


E.  TORTONESE 


inferiore,  per  cui  si  spiega  come  questi  animali  abbiano  avuto 
finora  una  scarsa  attrattiva  per  i  raccoglitori  e  per  gli  studiosi 
estranei  alla  piccola  cerchia  degli  echinologi.  La  grande  riduzione 
dei  pezzi  scheletrici,  rendendo  il  corpo  relativamente  molle  e  fa¬ 
cile  a  contrarsi,  è  causa  della  spiccata  differenza  che  in  molti 
casi  può  apparire  tra  la  conformazione  esterna  degli  animali  vivi 
e  di  quelli  conservati.  Purtroppo  non  è  facile  trovare  nelle  rac¬ 
colte  dei  buoni  esemplari,  non  ridotti  ad  esseri  informi  e  rag¬ 
grinziti.  La  difficoltà  di  determinazione  delle  Oloturie  è  causa  di 
frequentissimi  errori  e  rende  indispensabile  usare  la  massima 
attenzione,  sopratutto  se  si  ha  a  che  fare  con  materiale  in  alcool, 
nel  quale  manca  di  solito  un  complesso  di  dati  (colore,  forma, 
ambiente  in  cui  l’animale  vive)  che  raramente  sono  riportati  sui 
cartellini,  ma  che  agevolano  non  poco  il  lavoro.  Qualche  nota, 
anche  succinta,  sull’  aspetto  originale  degli  esemplari  che  si  rac¬ 
colgono  per  essere  conservati,  non  sarà  mai  abbastanza  racco¬ 
mandata. 

Importanza  fondamentale  per  lo  studio  degli  Oloturoidi  hanno 
i  minuti  corpuscoli  calcarei  (scleriti),  di  forme  svariatissime,  che 
sono  contenuti  nel  tegumento,  sia  nelle  pareti  del  corpo,  sia  nelle 
appendici  di  questo  :  si  esaminano  al  microscopio,  dopo  avere 
trattato  con  una  soluzione  di  potassa  al  10  °/0 ,  a  caldo,  qualche 
piccolo  frammento  di  pelle  dell’animale.  Almeno  per  quanto  ri¬ 
guarda  la  nostra  fauna,  gli  scleriti  valgono  sopratutto  per  la  di¬ 
stinzione  della  specie,  mentre  i  generi  potranno  senza  troppa  dif¬ 
ficoltà  essere  identificati  osservando  la  forma  e  la  disposizione 
delle  appendici  del  corpo,  cioè  dei  tentacoli  che  circondano  la 
bocca  e  dei  pedicelli  e  papille  (prominenze  appuntite,  prive  di 
ventosa  terminale)  che  sono  distribuiti  sul  corpo  di  molte  Olo¬ 
turie,  tanto  nelle  zone  radiali  come  in  quelle  interraggiali.  Con 
questo  criterio,  si  potranno  anzi  riconoscere  immediatamente  i 
tre  ordini  di  Oloturoidi,  cioè  le  Dendrochirote  (tentacoli  boccali 
ramificati,  arborescenti)  e  le  Aspidochirote  (tentacoli  con  sole 
brevi  appendici  terminali  disposte  a  guisa  di  mazzo  o  di  om¬ 
brello),  in  cui  esistono  pedicelli  e  papille,  e  le  Apode,  che  ne 
mancano  completamente.  In  quest'ultimo  gruppo  sono  comprese  le 
Sinapte  (gen.  Oestergrenia  e  Leptosynapla ),  dal  lungo  corpo  ver¬ 
miforme  e  roseo,  ermafrodite  e  viventi  nella  sabbia  o  nella  melma. 
Le  Sinapte  in  cattività  si  rompono  spesso  spontaneamente  in 
pezzetti,  che  ben  presto  muoiono  ;  esse  sono  poi  notevoli  per  la 


GLI  ECHINFDERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


291 


particolare  aderenza  alle  dita  di  chi  le  maneggia,  aderenza  do¬ 
vuta  a  caratteristici  scleriti  in  forma  di  ancora,  che  sporgono  dai 
tegumenti.  Le  Oloturie  dei  nostri  mari  spettano  in  gran  parte  ai 
due  primi  ordini  sopra  citati  e  sono  organismi  comuni  ovunque, 
sui  più  svariati  tipi  di  fondi,  anche  sotto  pochi  decimetri  d'  acqua. 
Tuttavia,  come  molto  è  ancora  da  fare  per  lo  studio  sistematico 
e  morfologico  di  questi  Echinodermi,  così  mancano  ancora  molte 
notizie  sulla  loro  distribuzione  e  sul  modo  di  vita  delle  singole 
specie.  Si  trovano  Oloturie  fra  i  sassi,  gli  scogli  e  le  alghe  presso 
le  rive,  nelle  praterie  di  Posidonie,  sui  fondi  a  coralline  e  mel¬ 
mosi  :  tutte  strisciano  lentamente  per  mezzo  dei  pedicelli  ed  af¬ 
ferrano  con  i  tentacoli  boccali  i  piccoli  organismi  di  cui  si  nu¬ 
trono.  La  Cucumaria  Plancia  talora  abbondante  fra  le  alghe  o 
sulla  sabbia,  può  riprodursi  agamicamente  per  divisione  trasver¬ 
sale  ;  la  C.  cucumis  fu  trovata  sopratutto  nell'Adriatico.  I  più 
grossi  fra  i  nostri  Oloturoidi  sono  V Hololuria  tubulosa,  II.  Polii 
ed  H.  Forskali ,  che  vivono  spesso  frammiste;  la  seconda  specie 
si  riconosce  per  il  colore  nero,  volgente  al  violetto  o  al  bruno, 
con  i  pedicelli  e  le  papille  di  colore  bianco,  mentre  la  terza  è 
caratteristica  per  il  corpo  molle  e  flaccido,  essendo  gli  scleriti 
ridottissimi  di  numero  e  di  dimensioni.  La  caratteristica  espulsione 
di  tutto  il  canale  digerente,  attraverso  1*  apertura  anale,  si  verifica 
essenzialmente  nel  gen.  Holothuria ,  quando  V  animale  viene  af¬ 
ferrato.  I  visceri  sono  emessi  con  maggiore  o  minore  rapidità 
nelle  varie  specie  e  possono  essere  rigenerati.  A  seconda  delle 
specie,  i  pigmenti  delle  Oloturie  rimangono  più  o  meno  inalterati 
nel  materiale  in  alcool,  almeno  per  un  certo  tempo. 

Ho  già  accennato  alla  difficoltà  che  si  incontra  nel  determi¬ 
nare  le  Oloturie,  ed  ora  devo  aggiungere  che  non  è  possibile,  per 
questo  gruppo  di  Echinodermi,  indicare  in  una  chiave  molto  sem¬ 
plice  i  caratteri  che  possono  condurre  ad  un  sicuro  riconoscimento 
specifico.  Annovero  le  più  importanti  fra  le  35  specie  circa  che 
finora  si  raccolsero  nel  Mediterraneo,  e  ne  prendo  in  considera¬ 
zione  i  soli  caratteri  esterni.  Ho  però  constatato  io  stesso  più 
d’ una  volta  come  l'aspetto  esteriore  delle  Oloturie  conservate  in 
alcool  possa  trarre  in  inganno  e  credo  perciò  sia  preferibile  va¬ 
lersi  in  ogni  caso  dubbio  del  solo  nome  generico,  qualora  non 
sia  possibile  analizzare  gli  scleriti  e  consultare  opere  relative  agli 
Echinodermi,  come  quella  già  citata  dal  Koehler. 


292 


E.  TORTONESE 


1 


2 


9  l 

I 

10  S 


Corpo  munito  di  pedicelli  o  di  papille  2 

Corpo  privo  di  pedicelli  o  di  papille  20 

Tentacoli  ramificati  3 

Tentacoli  muniti  solo  di  appendici  terminali  (*)  14 

Pedicelli  disposti  in  serie  radiali  (2)  4 

Pedicelli  sparsi  su  tutto  il  corpo  11 


Più  di  due  serie  di  pedicelli  in  alcune  almeno  delle 

zone  radiali  Cucumaria  Grubei  Mar. 


Due  serie  di  pedicelli  in  ogni  zona  radiale  5 

Parte  posteriore  assottigliata  a  guisa  di  coda  Cucu¬ 

maria  elongata  D.  Kor. 

Senza  tale  carattere  6 

Con  qualche  pedicello  nelle  zone  interraggiali  7 

Senza  pedicelli  nelle  zone  interraggiali  8 


Corpo  incurvato  a  U  (3)  Cucumaria  Kòllikeri  Semp. 

Corpo  non  incurvato  a  U  Cucumaria  syracusana  (Gr.) 

Corpo  incurvato  a  U  o  a  mezzaluna  9 

Corpo  diritto  o  quasi  10 

Pedicelli  grandi,  rigidi,  conici  ed  appuntiti,  relati¬ 
vamente  poco  numerosi  Cucumaria ;  ter g estina  Sars. 

Pedicelli  piccoli  e  uumerosi  Cucumaria  cucumis  Risso. 

Lungh.  cm.  10-15,  largii,  cm.  2-4  Cucumaria  Planci  (Br.) 

Lungh.  cm.  2-2,5,  largh.  cm.  0, 3-0,4  Cucumaria  brunnea 

(Porb.) 


(1)  Queste  appendici  sono  per  lo  più  disposte  a  raggiera,  in  guisa 
da  formare  una  specie  di  mazzo  o  di  ombrello  all' apice  del  tentacolo. 

(-)  Lungo  il  corpo  subcilindrico  delle  Oloturie  si  alternano,  com'  è 
noto,  cinque  zone  longitudinali  radiali  e  cinque  interradiali  ;  se  i  pedi¬ 
celli  si  trovano  soltanto  sulle  prime,  formano  di  solito  su  ciascuna  di 
esse  due  serie  più  o  meno  regolari. 

(3)  La  curvatura  del  corpo  di  alcune  Cucumarie  esiste  nell’ animale 
vivo  ;  occorre  quindi  prescindere  dall’  eventuale  aspetto  che  individui  di 
altre  specie  possono  assumere  dopo  la  loro  immersione  in  alcool. 


GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 


29  B 


10  tentacoli  boccali  12 

15-20  tentacoli  boccali  13 

Con  scleriti  Thyone  fusus  (0.  F.  Muli.) 

Senza  scleriti,  fuorché  presso  l’ ano  Thyone  inermis  Hell. 

Esistono  solo  pedicelli  Phyiìophorus  urna  Gr. 

Pedicelli  ventrali  e  papille  dorsali  Phyiìophorus  granuìa- 

tus  Sars. 

Corpo  assai  depresso,  con  grandi  papille  sul  margine 

Stichopus  regalis  (Cuv.) 

Corpo  cilindrico,  senza  margine  laterale  distinto  15 

Corpo  con  sole  papille,  senza  pedicelli  Hoìothuria  impa- 

tiens  (Eorsk.) 

Corpo  munito  anche  di  pedicelli  16 

Pedicelli  allineati  in  serie  radiali.  Lungh.  2-5  crn. 

Hoìothuria  Heììeri  Mar. 

Pedicelli  sparsi  irregolarmente  17 

Tegumenti  molli,  con  rari  e  minuti  scleriti  Hoìothuria  For- 

skaìi  D.  Ch. 

Tegumenti  coriacei,  con  molti  scleriti  18 

Con  grosse  protuberanze  dorsali  (*)  Hoìothuria  tubulosa  Gm. 
Senza  grosse  protuberanze  19 

Grandi  papille  dorsali  ;  pedicelli  ventrali  molto  numerosi. 
Col.  brunastro  Hoìothuria  Sanctori  D.  Ch. 

Senza  tali  caratteri.  Col.  nero,  oppure  violaceo  o 
bruno  scuro  :  appendici  con  estremità  bianche 

Hoìothuria  Poìii  D.  Ch. 


C)  Il  lato  dorsale  dell’  Oloturia  è  opposto  a  quello  con  cui  f  ani¬ 
male  si  appoggia  sul  suolo  ;  evidentemente,  su  quest’  ultimo  i  pedicelli 
sono  più  sviluppati,  mentre  sul  lato  dorsale  possono  essere  in  tutto  od 
in  parte  sostituiti  da  papille. 


294  E.  TORTONESE  -  GLI  ECHINODERMI  DEI  MARI  ITALIANI 

Corpo  breve,  posteriormente  sottile  a  guisa  di  coda 

Molpadia  musculus  (Risso) 

Corpo  allungato,  vermiforme  •  21 

Tentacoli  pinnati,  con  G  lobi  per  lato  Leptosynapta  inliae- 

rens  (0.  F.  Muli.) 

Tentacoli  digitati,  con  3-4  lobi  terminali  Oestergrenia  di¬ 
gitata  (Mont.)  (*). 


C)  Secondo  Heding  (Zool.  Jalirb.  61,  1931,  p.  673)  nell'  Adriatico 
questa  specie  è  sostituita  dall’  affine  0.  adriaticct  Hed. 


Prof.  Luisa  Gianferrari 


SU  ALCUNI  DISCOGNA  THUS 
E  AC  COLTI  NEL  GHERUNGURÀ  AD  ADUA 
DAL  MAGGIORE  ROBERTO  CIMMARUTA 


La  cattura  di  materiale  scientifico  fatta  dal  maggiore  R. 
Cimmaruta  ad  Adua,  poco  dopo  1’  entrata  vittoriosa  delle  nostre 
truppe,  ha  un  significato  che  va  al  di  là  dello  stesso  valore  in¬ 
trinseco  della  raccolta. 

Si  tratta  di  parecchi  esemplari  del  genere  Disco gnathus,  ge¬ 
nere  caratterizzato  fondamentalmente  dalla  presenza  di  un  disco 
adesivo  più  o  meno  sviluppato  dietro  il  labbro  posteriore. 

E  noto  agli  ittiologi  la  estesa  diffusione  geografica  dei  Di¬ 
scognathus  in  Asia  ed  in  Africa:  specie  diverse  del  genere  sono 
già  state  descritte  anche  per  l’Ahissinia.  Il  Museo  di  Milano  ha 
contribuito  con  mie  ricerche  alla  conoscenza  dei  Disco gnathus 
abissini  e  delle  regioni  limitrofe:  descrissi  anche  nel  1925  una 
nuova  specie  catturata  da  Jgnesti  nei  torrenti  Kahha  ed  An- 
grab,  affluenti  del  Modetsch  (*),  e  nel  1932  il  Discognathus  giar- 
rabensis  dei  pozzi  di  Giarrabà  fra  il  Gaso  ed  il  Setit  nella  re¬ 
gione  Cunama,  su  materiale  catturato  dalla  spedizione  Corni,  Cal¬ 
ciati,  Bracciani  (*'3). 

Era  i  Discognathus  raccolti  dal  maggiore  Cimmaruta,  alcuni 
presentano  numerosi  caratteri  che  indurrebbero  a  classificarli  quali 
Discognathus  Blanfordii  H.  B.,  la  specie  più  nota  per  l’Abissinia, 


O  Gianferrari  L.  :  Su  alcuni  Discognathus  africani.  Atti  Soc. 
It.  Soc.  Nat.  Voi.  LXIII  (1925). 

(2)  Gianferrari  L.  :  Un  nuovo  Discognathus  di  Giarrabà.  Bollettino 
di  Zoologia  1,  2  (1932). 

(3)  Gianferrari  L.  :  Pesci  raccolti  in  Eritrea  dalla  spedizione  Corni, 
Calciati,  Bracciani.  Atti  Soc.  it.  Se.  Nat.  Voi.  LXIII  (1924). 


21 


296 


L.  GIANFERRARI 


già  descritta  per  Suru,  Chaffè-Dousa,  per  il  torrente  Jerrer  presso 
Harrar,  su  materiale  raccolto  dal  Blanford,  da  Jesse,  Degen  e 
dal  marchese  Dori  a:  ma  i  Disco  g?iatlius  del  Gherungurà  differi¬ 
scono  dal  Disco gnathus  Blanfordii  H.  B.,  secondo  la  descrizione 
data  dal  Boulenger  nel  suo  catalogo  dei  2Desci  d’acqua  dolce 
africani,  e  dal  materiale  di  confronto  esistente  nel  Museo  di  Mi¬ 
lano,  per  costanti  caratteri  delle  pinne  dorsali  ed  anale,  oltreché 
per  il  rapporto  lunghezza-altezza  del  peduncolo  caudale,  e  massima 
altezza  dorsale -lunghezza  testa. 

La  formula  della  dorsale  del  Disco  gnathus  Blanfordii  H.  B. 
è  III  7,  quella  della  anale  II,  5,  mentre  per  i  Disco  gnathus  di 
Adua  la  formula  è  rispettivamente  I  7,  e  I  5.  Gli  indici  inoltre, 
massima  altezza  dorsale  -  lunghezza  testa  e  altezza  -  lunghezza 
peduncolo  caudale,  sono  minori  per  gli  esemplari  di  Adua  che 
non  per  il  Disco  gnathus  Blanfordii  H.  B. 

Evidentemente  il  Disco  gnathus  del  Gherungurà  è  un  variante 
della  specie  Discognathus  Blanfordii  H.  B.:  resta  da  stabilirsi 
se  si  tratta  di  una  mixovariazione,  di  una  mutazione  o  di  una  soma- 
zione,  se  quindi  i  caratteri  differenziali  riscontrati  possano  o  no  auto¬ 
rizzarci  a  considerare  i  Discognathus  di  Adua  come  genotipicamente 
diversi  dai  Blanfordii ,  piccola  specie  o  razza  dello  stesso.  Arduo  pro¬ 
blema  questo  che  sempre  si  presenta  al  sistematico,  ammonendolo 
che  la  sola  considerazione  dei  caratteri  morfologici  di  animali 
conservati  in  alcool,  in  formalina  o  peggio  a  secco,  non  può  in 
molti  casi  che  autorizzarlo  a  segnalare  al  biologo  la  presenza  di 
variazioni  interessanti  un  numero  maggiore  o  minore  di  caratteri 
di  diverso  valore  nell’ apprezzamento  morfologico.  E  ovvio  che 
soltanto  l’esperimento  biologico,  l’incrocio  quindi  e  la  considera¬ 
zione  dei  discendenti  allevati  in  condizioni  ambientali  diverse, 
analoghe  a  quelle  ove  vive  il  tipo  di  confronto,  potrà  permetterci 
di  stabilire  la  reale  esistenza  di  un  nuovo  genotipo,  esperimento 
che,  qualora  la  specie  viva  spontaneamente  in  località  ed  in  con¬ 
dizioni  diverse,  può  essere  fatto  dalla  natura  stessa,  restando  pur 
sempre  al  biologo  l’ interpretazione  talvolta  assai  complessa  e 
difficile  dei  risultati.  Così,  la  costanza  delle  formule  della  dorsale 
e  dell’anale  per  i  Discognathus  Blanfordii  catturati  in  località  di¬ 
verse,  potrebbe  dare  affidamento  che  il  carattere  sia  genotipico.  Ma 
nel  caso  in  istudio,  i  Discognathus  con  formula  D.  1  7  e  A.  1  5, 
provengono  tutti  da  un'  unica  località,  ciò  che  rende  più  difficile 
la  soluzione  del  problema  :  non  infrequentemente  il  sistematico 


SU  ALCUNI  DISCOGNATHUS  RACCOLTI  NEL  GHERUNGURÀ  ECC.  297 

* 

incontra  tali  difficoltà.  E  allora  necessario  l’indagare  se  le  ormai 
numerose  cognizioni  biologiche  acquisite  nel  campo  della  variabi¬ 
lità,  possano  fornirci  qualche  dato  che  faciliti  la  interpretazione 
del  fatto  naturale  constatato. 

I  caratteri  che  dalla  sintesi  delle  ricerche  finora  eseguite 
possono  fondamentalmente  distinguere  le  somazioni  dalle  muta¬ 
zioni,  sono  ben  riassunti  in  quattro  punti  fondamentali  nella 
mirabile  opera  del  Piate  «  Vererbungslehre  »  (1).  Lasciamo  incon¬ 
siderati,  perchè  nel  caso  nostro  non  direttamente  utilizzabili  nella 
diagnosi,  i  punti  I  e  IV  della  classificazione  del  Piate  :  il  I  ri¬ 
guarda  infatti  la  comparsa  o  no  di  carattori  nei  discendenti  in 
variate  condizioni  ambientali,  il  IV,  ricerca  la  causa  delle  va¬ 
riazioni  in  un  determinato  modo  di  essere  del  citoplasma  per  le 
somazioni,  dei  geni  o  dei  radicali  per  le  mutazioni. 

I  punti  II  e  III  devono  essere  invece  da  noi  considerati  : 
essi  precisano  che  la  somazione  è  una  variazione  debole,  forte¬ 
mente  dipendente  dalle  condizioni  ambientali,  generalmente  quan¬ 
titativa,  mentre  la  mutazione,  di  frequente  più  profonda,  si  mani¬ 
festa  generalmente  in  più  caratteri  quale  variazione  qualitativa 
assai  meno  sensibile  alle  condizioni  ambientali,  e  quindi  più  co¬ 
stante. 

Nel  caso  nostro  dunque,  la  corrispondenza  appare  maggiore 
nei  riguardi  dei  caratteri  distintivi  della  mutazione,  almeno  per 
il  numero  dei  raggi  D.  e  del  A.,  mentre  l'indice  altezza  D. 
lunghezza  testa  e  larghezza-lunghezza  peduncolo  caudale,  carattere 
quantitativo,  oscilla  nel  suo  valore  e  non  è  da  escludersi,  possa 
fondamentalmente  riferirsi  all'azione  dell’  ambiente. 

Le  scarse  conoscenze  che  noi  abbiamo  sulla  fauna  ittica  della 
regione  non  ci  permettono  di  considerare  il  problema  in  riguardo 
alle  mixovariazioni. 

Le  variazioni  da  noi  rilevate  nei  Disco gnathus  di  Adua,  si 
riferiscono  a  caratteri  scheletrici  :  ora,  la  considerazione  dell'estesa 
biografia  relativa  alle  variazioni  di  tali  caratteri  negli  animali 
e  nell’  uomo,  conduce  a  concludere  che  se  in  realtà  notevole  può 
apparire  1’  azione  dei  fattori  ambientali  nella  loro  determinazione, 
nella  massima  parte  dei  casi  almeno,  essi  agiscono  contempo¬ 
raneamente  a  fattori  ereditari. 


(*)  Plate  L.  —  Vererbungslehre.  II  Aulì.  Bd.  I,  Jena  Fischer 
1932. 


298 


L.  Gl  ANPERR  ARI 


Particolarmente  poi  al  variare  del  numero  delle  appendici 
scheletriche,  studi  su  animali  e  sull’uomo  portano  a  concludere 
che  esso  variare  può  apparire  sia  quale  fatto  di  atavismo  spontaneo 
(caratteri  atavici  che  [appaiono  improvvisamente  in  conseguenza 
di  stimoli  interni  ed  esterni),  o  di  atavismo  ibrido,  per  presenza 
e  cooperazione  nel  genotipo  di  fattori  dapprima  disgiunti,  o,  an¬ 
cora,  per  mutazionismo. 

L ’  identità  della  manifestazione  dei  caratteri  della  D  e  della  A 
m  tutti  gli  esemplari  considerati,  catturati  nel  Gherungurà,  può 
anche  permetterci  di  escludere  che  si  tratti  di  una  malforma¬ 
zione,  sia  legata  all’  azione  dell’  ambiente,  che  ereditaria. 

Dall’  insieme  delle  considerazioni  fatte  siamo  autorizzati 
dunque  a  concludere  che,  con  probabilità,  i  Liscognathus  d’Adua 
presentano  nuovi  caratteri  genotipici  allo  stato  omozigote  (numero 
raggi  D  ed  A),  nell’ambito  della  specie  Discognatlius  Blanfordii 
H.  B.,  che  essi  cioè  sono  da  riferirsi  ad  un  particolare  biotipo 
della  stessa  specie,  che  descrivo  e  dedico  al  maggiore  Cimmaruta. 

Discognathus  Blanfordii  Cimmaruta  Gianf. 

Tav.  IV;  fig.  1-2 

Corpo  debolmente  compresso  la  cui  altezza  è  contenuta  da 
473  a  5  volte  nella  lunghezza  totale  ;  testa  poco  depressa,  di  lun¬ 


ghezza  D/g  volte  maggiore  della  larghezza:  lunghezza  della  testa 
contenuta  41/2  volte  nella  lunghezza  totale. 


Gianferrari  -  Su  alcuni  Discognalhus  ecc. 


Discognathus  Tilanf ordii  ammanita  G ianf. 


SU  ALCUNI  DISCOGNATHUS  RACCOLTI  NEL  GHERUNGURA  ECC.  299 

Muso  arrotondato:  regione  infraorbitale  appiattita,  di  larghezza 
corrispondente  alla  metà  della  lunghezza  della  testa  (fig.  1). 

Occhi  superolaterali,  non  visibili  considerandosi  l’animale 
capovolto,  situati  un  po’  in  avanti  della  metà  della  testa  ;  loro 
diametro  contenuto  da  5  a  51/*,  volte  nella  lunghezza  della  testa 
(individui  adulti)  da  2 3/4  a  3  volte  nella  distanza  infraorbitale. 
Larghezza  della  bocca  circa  metà  della  lunghezza  della  testa  ; 
disco  adesivo  più  largo  che  lungo  ;due  barbigli  per  ciascun  lato 
egualmente  lunghi,  4/.  del  diametro  dell’occhio  (fig.  2). 

Dorsale  I  7  il  cui  raggio  più  lungo  è  notevolmente  più  breve 
della  lunghezza  della  testa,  anale  I  5.  Pettorale  lunga  quanto  la 
testa  non  raggiunge  la  ventrale,  anzi  termina  a  notevole  distanza. 
Peduncolo  caudale  tanto  largo  quanto  lungo. 

Brunastro  superiormente,  chiaro  inferiormente  (esemplari 
conservati  in  formalina). 

Individuo  di  maggiore  lunghezza  99  min. 

Ringrazio  il  Prof.  Scortecci  che  mi  ha  dato  in  esame  il 
materiale  considerato. 


Milano,  Museo  di  Storia  Naturale,  giugno  1936-XIV. 


Cesare  Mancini 


E  MIT  TE  KI  RACCOLTI  DAL  EROE.  G.  SCORTECCI 

X  E  L  REZZA X 

(Missione  della  R.  Società  Geografica) 


111  un  mio  precedente  lavoro  (x)  ho  illustrato  il  materiale 
raccolto  dal  Prof.  Ed.  Zavattari  nel  Sahara  italiano  ed  ho  citato 
16  specie  da  lui  raccolte  nel  Eezzan,  regione  ancora  compieta- 
mente  sconosciuta  per  ciò  che  concerne  gli  emitteri. 

L'  egregio  Prof.  G.  Scortecci,  che  vivamente  ringrazio,  volle 
gentilmente  affidarmi  lo  studio  degli  emitteri  da  lui  raccolti  nel 
Eezzan  nel  1934:  il  suo  materiale  non  è  molto  numeroso,  ma, 
oltre  a  due  specie  nuove  per  la  scienza,  esso  è  veramente  interes¬ 
sante  perchè  buona  parte  degli  insetti  da  lui  raccolti  sono  diversi 
da  quelli  trovati  dal  Prof.  Zavattari. 

Le  sjiecie  del  Eezzan,  colla  presente  nota,  ammontano  ora 
a  34.  Dato  l’ esiguo  numero  di  esse  non  si  può  ancora  trarre  delle 
conclusioni  zoogeograiiche  ;  però  già  si  può  intravedere  come  in 
questa  regione  si  fondano  insieme  forme  eremiche  orientali  con 
altre  del  Sud  Algerino  e  Tunisino. 

Veramente  interessanti  sono  le  catture  della  Schizops  aegyp- 
tiaca  Lefeb.,  delb  Holotrichius  laevigatus  Reut.,  del  Xabuan- 
delus  Bergevini  Bergr.  e  della  Moysella  sinaitica  Horv.,  specie 
proprie  delh  Egitto  e  che  fino  ad  ora  non  sono  state  ancora  rac¬ 
colte  nella  zona  intermedia. 

Il  materiale  del  Prof.  Scortecci  porta  pure  un  nuovo  contri¬ 
buto  alla  conoscenza  degli  emitteri  della  Libia  ;  gli  Heterotteri 
da  107  specie  salgono  a  118  di  cui  7  nuove  per  la  scienza  e  gli 
Omotteri  da  12  salgono  a  13. 

Indico  con  un  asterisco  le  specie  nuove  per  la  Libia  e  con 
un  piccolo  cerchio  quelle  nuove  per  il  Fezzan. 


P)  Bollettino  della  Società  Entomologica  Italiana,  Anno  LX\  II 
(1935)  pag.  77  a  82. 


EMITTERI  DEL  FEZZAN 


301 


Heteroptera 

fam.  Cydnidae 

1  *  o  Byrsinus  albipennis  Costa 

Gat  estate  1934,  1  esemplare.  Specie  indicata  della  Spagna, 
dell’ Italia  e  dell7  Algeria. 

2  o  Bracliypelta  aterrirna  Forst. 

Scecsciuch  11-1934,  1  esemplare.  Specie  di  larga  diffusione 
paleotropica  e  di  tutto  il  bacino  del  Mediterraneo. 

3  o  Amaurocoris  aspericollis  Put. 

Serdeles  VI -1934  (leg.  M.  Vascon),  1  esemplare.  Specie  del 
sud  dell’Algeria  e  della  Tunisia  ;  fu  trovata  pure  nell7  Hoggar. 

fam.  Pentatomidae 

4*o  Pododus  deserticus  n.  sp. 

Corpo  ovale  allungato,  depresso,  giallo  paglierino,  cosparso, 
superiormente,  di  piccoli  punti  radi,  poco  profondi,  leggermente 


più  scuri  ;  inferiormente  unicolore  giallo  paglierino.  Capo  di  circa 
1/4  più  corto  che  la  sua  larghezza  tra  le  orbite,  margine  ante- 


302 


C.  MANCINI 


riore  fornito  di  ciglia  scure  più  fitte  in  avanti.  Antenne  legger¬ 
mente  pubescenti  e  con  qualche  raro  pelo  eretto  più  lungo,  spe¬ 
cialmente  sul  2°  articolo,  secondo  articolo  di  1/3  più  lungo  del 
terzo.  Rostro  raggiungente  solamente  le  anche  intermedie.  Pro¬ 
noto  trapezoidale  ristretto  in  avanti  con  ai  margini  laterali  una 
netta  fascia  più  chiara,  dovuta  ai  punti  incolori  invece  che  leg¬ 
germente  scuri  ;  margine  laterale  con  12  ciglia  scure.  Scutello 
lungo,  triangolare  coll’  apice  arrotondato.  Emielitre  coi  margini 
laterali  più  chiari  come  i  lati  del  pronoto  e  con  10  peli  cigliari 
scuri  ;  orlo  esterno  del  corio  pochissimo  dilatato  alla  base,  angolo 
apicale  esterno  del  corio  appena  più  lungo  dell7  apice  dello  scu¬ 
tello.  Membrana  più  lunga  dell’addome,  ialina  coi  nervi  incolori. 
Connettivo  chiaro  concolore.  Zampe  giallo  chiare  come  il  corpo  ; 
femori  inferiormente  con  radi  peli  cigliari  ;  tibie  con  forti  spine 
scure  ;  il  primo  articolo  dei  tarsi  posteriori  lungo  un  poco  meno 
del  doppio  dei  due  seguenti,  riuniti  insieme.  Lung.  5  mill. 

Uadi  Tanezzuft  11-1934,  1  esemplare.  Forma  eremica. 

Mi  sembra  molto  vicino  al  P.  deserticola  Jakow.  di  Astrakan 
che  non  conosco  in  natura  ;  dalla  descrizione,  differisce  special- 
mente  per  il  numero  minore  delle  ciglia  del  pronoto,  per  la  mag¬ 
giore  lunghezza  delle  elitre  in  confronto  dello  scutello,  per  il  ro¬ 
stro  che  raggiunge  solamente  le  anche  intermedie. 

5  o  Sciocoris  consjmrcatus  Klug. 

Uadi  Tanezzuft  11-1934,  1  esemplare.  Specie  estesa  in  tutto 
il  Nord  Africa  ;  arriva  pure  alla  Spagna. 

6  o  Chroanta  ornatala ■  H.  S. 

Serdeles  VI -1934,  1  esemplare.  Specie  diffusa  specialmente 

nel  Mediterraneo  meridionale. 

« 

7*o  Scliizo'ps  aegyptiaca  Lefeb. 

Serdeles  VI -1934  (leg.  M.  Vascon),  1  esemplare.  Specie 
propria  dell’  Egitto  e  della  Nubia,  è  stata  pure  raccolta  in  Turchia. 
Forma  etiopica. 


fam.  Coreidae 

8  Liorhyssus  hyalinus  F. 

Gat  III  - 1934,  1  esemplare.  Specie  cosmopolita. 


EMITTERI  DEL  FEZZAN 


803 


fam.  Lygaeidae 

9  Spilostethus  longulus  Dall. 

Bendbeia  III -1934;  Uadi  Tanezzuft  III -1934,  alcuni  esem¬ 
plari.  Specie  comune  in  tutto  il  Nord  Africa.  Donna  eremica. 

10  Cosmopleuras  fulvipes  Dall. 

Dadi  Tanezzuft  III -1934;  Uadi  Jseien  III -1934;  Serdeles 
11-1934,  molti  esemplari.  Specie  comunissima  in  tutta  1’  Africa 
del  nord.  Forma  eremica. 

11  *  o  Stenophthalmicus  biskrensis  Put. 

F"adi  Tanezzuft  III- 1934,  1  esemplare.  Specie  che  si  estende 
dalla  Tunisia  all’Egitto.  Forma  eremica. 

12  «  o  Leptodemus  Scorleccii  n.  sp. 

Capo,  pronoto,  scutello,  zampe  e  parte  inferiore  scure,  elitre 
chiare.  Capo  nero  con  apice  del  clipeo  chiaro,  con  puntegggiatura 
forte,  rugolosa  e  molto  fitta,  più  fitta  di  quella  del  pronoto  e  con 
radi  peli  eretti.  Occhi  rossastri.  Antenne  col  1°,  3°  e  4°  articolo 
concolori  scuri,  il  2°  è  giallo  col  terzo  apicale  scuro  ;  il  1”  arti¬ 
colo  inspessito,  non  sorpassa  l’apice  del  capo,  il  2°  articolo  è  più 
lungo  del  3°,  ma  è  un  poco  più  corto  del  4°  (10  :  8  x/2  :  11). 

Pronoto  ristretto  in  avanti,  un  poco  più  corto  che  largo  nel 
mezzo,  appena  più  lungo  del  capo  (13  :  12),  con  lunghi  peli  ci- 
gliari  sui  margini  laterali;  orlo  posteriore  diritto  non  rivolto  al- 
l’ indietro  presso  gli  angoli  ;  lati  un  poco  più  convergenti  in  avanti 
nella  metà  basale  che  in  quella  anteriore. 


Fig.  2  Fig.  3 


Fig.  2  —  Pronoto  di  Leptodemus  Scortecci  n.  sp. 

Fig.  3  —  Pronoto  di  Leptodemus  minutus  Jak. 

Scutello  bruno,  con  punti  radi,  poco  profondi,  sparsi  e  con 
stri  ole  transverse;  più  breve  che  largo  alla  base. 


304 


C.  MANCINI 


Elitre  biancastre,  corio  con  l’apice  scuro  e  una  fascia  tra¬ 
sversale  oscura,  confusa  e  poco  evidente,  posta  circa  alla  metà  ; 
margine  esterno  del  corio  più  lungo  della  metà  dell’intera  emie- 
litra  ;  membrana  biancastra,  trasparente,  leggermente  oscurata  nel 
mezzo,  non  dilatata.  Elitre  ai  lati  appena  leggermente  arcuate,  la 
loro  maggiore  larghezza,  prese  insieme,  è  in  corrispondenza  del 
primo  terzo  ;  le  nervature  della  membrana  brune,  molto  evidenti, 
molto  più  scure  di  quelli  del  corio,  la  prima  nervatura  interna  è 
parallela  alla  seconda,  la  seconda,  terza  e  quarta  sono  fra  loro 
leggermente  divergenti,  esse  raggiungono  quasi  il  margine,  spe¬ 
cialmente  la  terza  e  la  quarta. 

Lato  inferiore  bruno  ;  femori  bruni  più  chiari  all'  apice  ;  tibie 
anteriori  giallastre,  medie  e  posteriori  scure;  tarsi  coll’ultimo 
articolo  più  scuro  ;  primo  articolo  dei  tarsi  posteriori  un  poco  più 
lungo  dei  due  seguenti  presi  insieme.  Lunghezza  3  mill. 

Uadi  Tanezzuft  III -1934,  3  esemplari. 

Varietà  :  uno  degli  esemplari  è  di  colorito  leggermente  più 
pallido,  il  pronoto  ha  la  parte  posteriore  un  poco  più  chiara  del- 
l’ anteriore,  con  una  linea  longitudinale  mediana  e  due  macchie 
laterali,  non  ben  distinte,  giallognole,  il  margine  anteriore  è  di 
colore  giallastro. 

Questa  nuova  specie  differisce  dagli  esemplari  di  L.  minutus 
Jek  dalla  Libia,  determinati  da  De  Bergerin,  per  il  colorito  più 
scuro,  per  la  diversa  struttura  del  pronoto  e  per  la  sua  punteg¬ 
giatura  distintamente  più  grossolana,  per  la  minore  lunghezza  del 
secondo  e  terzo  articolo  delle  antenne  in  rapporto  al  quarto  L.  mi¬ 
nutus  Jak  (10  x/2  :  7  1/2  :  8  x/2)  e  per  la  statura  maggiore. 

Dovrebbe  differire  dal  L.  bicolor  Lund.  che  non  conosco  de 
visu,  per  il  primo  articolo  delle  antenne,  più  corto,  per  il  colorito 
principalmente  delle  antenne  e  delle  zampe,  per  l'angolo  apicale 
del  corio  scuro,  per  la  lunghezza  del  primo  articolo  dei  tarsi  po¬ 
steriori  rispetto  agli  altri  due,  per  la  larghezza  della  membrana. 

13  *  o  Proderus  amabilis  Put. 

;  _  _  ) 

Leuat  III- 1934,  1  esemplare.  Forma  dell’Algeria. 

fam.  Reduviidae 

14  *  o  Holotricliius  laevigatus  Reut. 

Serdeles  VI -1934  (leg.  M.  Vascon),  1  esemplare.  Specie 
dell’  Egitto.  ,  .  4.  .  . 


EMITTERI  DEL  FEZZAN  305 

15  o  ITolotrichius  luctuosus  Muls.  et  Mayet  var.  fuscesce?is  Reut. 

Murzuch  III  -  1934,  1  esemplare  $  ;  Bendbeia  III  -  1934, 

1  larva.  Varietà  propria  dell’Africa  settentrionale. 

16  Reduvius  pallipes  King. 

Murzuch  III -1934;  Serdeles  VI  - 1934  (leg.  M.  Vascon), 

2  esemplari.  Specie  comune  in  tutta  la  regione  desertica. 

17  o  Coranus  Kiritschenkoi  Bergevin 

Tunin  III  -  1934  ;  Uadi  Tanezzuft  11-  1934,  2  esemplari. 
Specie  descritta  dell’  Hoggar,  si  trova  certamente  in  tutta  la  plaga 
desertica  del  Nord  Africa  poiché  è  stata  già  raccolta  nel  Sud  Al¬ 
gerino  e  in  Cirenaica. 


fam.  Cimicidae 

18  o  Cimex  lectularius  L. 

Murzuch  III  - 1934,  1  esemplare.  Specie  cosmopolita. 

fam.  Hebridae 

19  *  o  Hebrus  pusillus  Fall. 

Gat  III -1934,  2  esemplari.  Specie  comune  in  tutta  Europa, 
si  trova  pure  nell’ Algeria  e  nel  Caucaso. 

4* 

fam.  Gerridae 

20  *  o  Gerris  diversa  Magr. 

Serdeles  III -1934,  1  esemplare  microptero  (det.  R.  Poisson). 
Specie  sparsa  in  tutto  il  continente  africano. 

21  *  o  Naboandelus  Bergevini  Bergr. 

Feuat  III -1934,  varii  esemplari.  Specie  propria  dell’Egitto. 

fam.  Nepidae 

22  Laccotrephes  Fabricii  Stal. 

Gat  III -1934  larve,  estate  1934  adulti;  Murzuch  III- 1934; 
Tunin  III -1934,  5  esemplari  e  4  larve.  Specie  intertropicale  a 
larga  diffusione  geografica. 


306 


C.  MANCINI  -  EMITTERI  DEL  FEZZAN 


fam.  Notonectidae 

23  *  o  Enitliares  Daigrei  Poisson. 

Feuat  III- 1934;  Tingeraben  11-1934;  Gat  III -1934,  varii 
esemplari.  Specie  propria  dell’  Hoggar  descritta  recentemente  da 
R.  Poisson  in  «  Mission  Scientifìque  de  1‘  Omo  »,  1936  T.  Ili 
fase.  26,  pag.  206. 


Homoptera 

fam.  Jassidae 

24  Thamnotettix  sp. 

Gat  III  - 1934,  1  esemplare. 

fam.  Fulgoridae 

25  *  o  Moy sella  sinaitica  Horv. 

Mizda-Gheriat  11-1934,  1  esemplare.  Specie  descritta  del 
Sinai. 


fam.  Cixiidae 


26  Oliarus  sp. 

Gat  III -1934,  1  esemplare. 


Dott.  Edgardo  Moltoni 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI 
PER  LA  SOMALIA  ITALIANA 


In  questo  studio  mi  sono  proposto  di  riunire  i  dati  riferen- 
tisi  agli  uccelli  citati  fino  ad  oggi  (novembre  1986  )  per  la  So¬ 
malia  italiana.  Essi  sono  sparsi  in  diversi  periodici  ed  in  57 
lavori,  che  elenco  a  coronamento  e  chiusa  di  questo  scritto,  i 
quali  sono  gli  unici  per  ora  a  me  noti  ed  in  cui  si  tratti  seria¬ 
mente  degli  uccelli  rinvenuti  nella  zona  presa  in  esame. 

Scopo  principale  è  quindi  quello  di  far  rilevare  quali  siano 
le  specie  ornitiche  riscontrate  nella  nostra  colonia  africana  più 
orientale,  ed  inoltre  portare  un  mio  personale  contributo  riunendo 
in  un  solo  scritto  quanto  fu  in  materia  stampato  nei  più  svariati 
periodici,  spesso  con  nomi  ora  passati  in  sinonimia,  per  far  si 
che  anche  questa  importante  classe  di  vertebrati  possa  essere 
presa  in  considerazione  dai  non  ornitologi  per  lo  studio  zoologico 
complessivo  della  regione. 

Lffia  cartina  appositamente  schizzata,  nella  quale  sono  se¬ 
gnate  le  località  di  cattura  degli  uccelli  elencati,  sarà  utile 
per  l’ orientamento  generale  e  per  far  constatare  a  chiunque  come 
le  regioni  settentrionali  e  centrali  siano  quelle  ornitologicamente 
meno  note.  Lungo  la  costa  poi  da  Mogadiscio  al  Capo  Guardafili 
si  può  dire  che  non  si  sia  raccolto,  mentre  lungo  il  Giuba  è  av¬ 
venuto  precisamente  il  contrario,  ma  con  tutto  questo  anche  detta 
ultima  zona  non  è  ancora  da  considerarsi  come  sufficientemente 
conosciuta. 

Le  specie  citate,  comprese  le  sottospecie,  ammontano  in 
questo  scritto  a  479  ed  appartengono  a  66  famiglie  diverse,  numero 
di  entità  certamente  molto  inferiore  a  quello  che  si  riscontrerà 
quando  questa  zona  del  nostro  Impero  sarà  studiata  con  una 
certa  assiduità  ed  in  tutte  le  sue  parti. 


308 


ED.  MOLTONI 


Per  ragioni  di  utilità  ho  seguito  il  Systema  Avìum  Aethio- 
yiccirum  dello  Sclater,  e  per  ogni  forma  ho  iniziato  col  nome 
italiano,  coniandolo  di  sana  pianta  quando  non  esisteva  o  non  mi 
era  noto,  seguito  dal  nome  scientifico,  indi  ho  elencate  le  località 
per  le  quali  la  specie  è  citata,  racchiudendo  tra  parentesi 
quadre  [  ]  gli  eventuali  sinonimi  e  tra  parentesi  tonde  (  )  il 
nome  dell’autore  che  ne  tratta  con  scritto  a  fianco  la  data  di 
pubblicazione  del  lavoro,  e  ciò  perchè  consultando  l'elenco  biblio¬ 
grafico  sarà  facile  rintracciare  la  fonte  d' origine  della  notizia. 

Per  molti  studi,  anche  non  del  tutto  recenti,  è  riuscito  fa¬ 
cile  il  compito  prefissomi,  mentre  per  certi  è  stato  così  arduo 
che  ho  dovuto  spesso  limitarmi  a  citarli  con  un  punto  di  dubbio  (?), 
come  ad  esempio  per  gli  uccelli  della  Missione  Eevoil,  studiati 
dall’  Oustalet,  per  i  quali  non  si  può  conoscere  con  precisione  la 
località  di  cattura,  e  cioè  se  in  territorio  italiano  o  no  ;  essi  fu¬ 
rono  da  me  quindi  citati  con  un  ?.  Con  punto  dubitativo  furono 
pure  elencate  località  riferentisi  a  uccelli  riportati  da  spedizioni 
le  quali  toccarono  solo  in  parte  l' antico  territorio  italiano,  ma 
che,  non  essendo  precisata  sufficientemente  la  zona,  si  suppone 
potessero  esservi  comprese  o  per  lo  meno  non  molto  distanti. 

Ad  ogni  modo  ho  espresso  sempre  il  dubbio  con  un  punto  ? 
ogni  qual  volta  mi  parve  non  essere  sicuro  delle  località  o  della 
forma  considerata  sinonima  di  altra. 

Se  per  qualche  paese  elencato  sotto  una  determinata  specie 
non  si  trova  tra  parentesi  il  nome  dell’  autore  che  lo  cita,  vuol 
dire  che  io  sono  il  primo  a  darne  notizia,  ed  allora  tra  pa¬ 
rentesi  vi  si  troverà  il  nome  del  Museo  ove  è  conservato 
l’esemplare  a  cui  si  riferisce.  A  proposito  mi  è  grato  ringraziare 
il  Prof.  0.  De  Beaux,  Direttore  del  Museo  civico  di  Storia  dSfa- 
turale  di  Genova,  che  mi  ha  gentilmente  inviati  in  esame  oltre 
140  uccelli  Somali.  Tra  essi  figurano  quelli  già  resi  noti  a  suo 
tempo  dal  nostro  illustre  ornitologo  Conte  T.  Salvadori  nei  suoi 
lavori  sugli  uccelli  della  regione,  e  se  presso  il  nome  del  Salva- 
dori  si  troverà  nell’elenco  la  dicitura  ed  esemplare  Museo  di 
Genova  significa  che  essi  furono  rideterminati  da  me. 

Mi  auguro  che,  senza  pretendere  di  aver  evitato  dimenti¬ 
canze  od  errori,  la  non  indifferente  fatica  a  cui  mi  sono  volen¬ 
tieri  assoggettato  sia  utile  anche  agli  altri  colleghi  ornitologi. 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


309 


Famiglia  Struthionidae 

1.  Struzzo  della  Somalia,  Struthio  camelus  molybdophanes , 

Bpichw. 

Bicìi  Scionde,  Basso  Giuba,  V-YI,  1922;  zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929; 
E1  Bur  12-VII-1930  (Moltoni  1935). 

Famiglia  Podicipidae 

2.  Tuffetto  del  capo,  Poliocephalus  ruficollis  capensis  (Salvadori) 

Bua,  Insel  Gosclia,  Basso  Giuba,  YI-1901  [Colymbus  fluviatile  capensis ] 
(Erlanger  1904-1905-1907). 

Famiglia  Phaèthontidae 

3.  Uccello  del  Tropico  minore  beccorosso,  Pliaèthon  indicus , 

Hume 

Guardafili  (  H  e  u  g  1  i  n  1869-1874). 

Famiglia  Sulidae 

4.  Sula  fosca,  Sula  leucogaster,  (Bodd.) 

Somalia  italiana?  [£.  fusca]  (Oustalet  1882). 

5.  Sula  melanope,  Siila  dactylatra  melanops ,  Heuglin 
Bas  Hafun  [Sula  cyanops\  (Heuglin  1869-1874). 

Famiglia  Phalacrocoracidae 

6.  Cormorano  lugubre,  Phalacrocorax  carbo  lagiibris ,  (Biipp.) 
Somalia  sett.  italiana?  [Pii.  carbo]  (Oustalet  1882). 

7.  Cormorano  africano,  Phalacrocorax  africamis  africamis , 

(Gmel.) 

Brava  (Barawa)  [Graculus  africamis \  (Fischer  1885). 

Bua,  Insel  Gosc’na,  Basso  Giuba,  YI-1901  (Erlanger  1904,  1905,1907) 
Stagno  Is.  Mombasa  (Belet-Amin)  YII-1934  (Moltoni  1936). 


310 


KD.  MOLTONI 


Famiglia  Anhingidae 

8.  Pioto  africano,  Anhinga  rufa  rufa ,  Lacép.  et  Daud. 

Helescbid  presso  Ionie  VII-1901  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Belet-Amin  VI-VIII-1934  \Plotus  levaillcinti ]  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Pelecanidae 

9.  Pellicano  rossiccio,  Pelecanus  rufescens ,  Gmel. 

Zona  di  Mogadiscio  I-YI-1929  e  Pender  Cassim  (Molto ni  1935). 

?  Belet-Amin  Vl-VIII-1935  [P.  onocrotcìlus  roseus ]  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Ardeidae 

10.  Airone  cenerino,  Ardea  cinerea  cinerea ,  Linn. 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-VIII-1934  (Patrizi  1935). 

11.  Airone  testanera,  Ardea  melano  celiala,  Vig.  et  Childr. 

Hanole,  fra  Mfùdu  e  Gobuen,  VI-1901  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Mogadiscio,  boscaglia  di  Garasballi,  1-1909  (Museo  di  Genova). 

Dolo  10-VII-1911  (Sai  vado  ri  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Golgia,  Oltre  Giuba  III-1926  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-VIII-1934  (Patrizi  1935). 

12.  Airone  gigante,  Ardea  goliath ,  Cretzsck. 

Uebi  Scebeli  VI-1901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Barderà  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Liugk  Ferrandi  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

Isola  Mombasa,  Belet-Amin  VII-1934,  Ciuai  VIII-1934  (Patrizi  1935  e 
Moltoni  1936). 

13.  Airone  rosso,  Pyrrherodia  purpurea  purpurea ,  Linn. 

Coste  della  Somalia  italiana?  \Ardea  purpurea^  (Heuglin  1869-1874). 

14.  Airone  bianco  africano,  Casmerodius  albus  melanorhynchus 

(Wagl.) 

Bua,  Basso  Giuba,  VI-1901  [Piero di as  alba ]  (Eri anger  1904,  1905, 
1907). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


311 


Somalia  meridionale  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-YIII-1934  [Egretta  alba']  (  Patrizi 
1935). 

Belet-Amin  VI-YIII-1934,  Ciuai  YIII-1934  (Moltoni  1936). 

15.  Egretta  africana  beccogiallo,  Mesophoyx  intermedia^  bra- 

chyrhynchus  (Brelim) 

Songole  presso  Bua  VI-1901  [Herodias  brachyrhyncha \  (Zedlitz  1914, 
1915,  1916). 

16.  Garzetta,  Egretta  garzetta  garzetta  (Linn.) 

Marrehan  (regione)  [ Ardea  garzetta]  (Peel  1900). 

Garoe,  Migiurtinia,  5-YIII-1931  ;  Carini  e  Bur  Dagner  1931  (Mol¬ 
toni  1933). 

Okisimaio,  Oltre  Giuba  AMII-1925;  Somalia  meridionale  1929  (Mol¬ 
toni  1935). 

Isola  Mombasa  (Belet-Amin)  VI -YIII-1934  (Patrizi  1935). 

17.  Airone  schistaceo,  Demigretta  schistacea  (Elir.) 

Somalia  seti,  italiana  ?  [Ardea  gularis ]  (Oustalet  1882). 

18.  Airone  guardabuoi,  Bubulcus  ibis  (Linn.) 

Skebeli  -VIII-1894  (Sharp e  1895). 

Avai  29-YII-1913  (Sai  va  dori  1915  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
-Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin  VI-YIII-1934  [Ardeolci  ibis ]  (Patrizi  1935). 

19.  Sgarza  ciuffetto,  Ardeola  ralloides  ralloides  (Scop.) 

Hanole  fra  Mfùdu  e  Gobuen,  Giuba,  VII-1901  (E  ri  anger  1904,  1905, 
1907). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-YIII-1934  (Patrizi  1935). 

20.  Butoride  schienaverde  africano,  Butorides  striatus  atrica- 

pillus ,  Afzelins 

Logge,  sulla  strada  tra  Barderà  e  Mfùdu,  YI-1901  (E  ri  anger  1904, 
1905,  1907). 

Dolo  11-1923,  Unsi  1-1923  (v.  Someren  1929). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-YIII-1934  (Patrizi  1935). 


22 


312  ED.  MOLTONI 

21.  Nitticora,  Nycticorax  nycticorax  nycticorax  (Linn.) 

Somalia  italiana?  [A7",  griseus ]  (Oustalet  1882). 

Jebeir  (Giabbi?)  III-1923  (v.  Someren  1929). 

Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-YIII-1934  (Patrizi  1935). 

22.  Tarabusino  collorosso,  Ixobrychus  minutus  payesìi  (Hartl.) 
Somalia  meridionale  1925-1926  (Moltoni  1935). 

Famiglia  Scopidae 

23.  Umbretta  di  Bannerman,  Scopus  umbretta  bannermani ì 

C.  Grant. 

Avai  30-YII-1913  (Uebi  Scebeli)  [S.  umbretta ]  (Salvadori  1915  ed 
esemplare  Museo  di  Genova). 

Unsi  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  I-YI-1929  (Moltoni  1935). 

Famiglia  Ciconiidae 

24.  Cicogna,  Ciconia  ciconia  ciconia  (Linn.) 

Zona  di  Mogadiscio  I-YI-1929?  (Moltoni  1935). 

25.  Cicogna  coliolanoso  africana,  Dissoura  episcopus  microscelis 

(Gray) 

Bua,  Fanole,  Basso  Giuba,  YII-1901  (E rianger  1904-1905-1907). 
Jebeir  (Giabbi?)  V  e  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  I-AT-1929  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  AT-ATII-1934  [ Dissoura  leucocephala ] 
(Patrizi  1935). 

Ola  Uager  (Bubasci)  ATII-1934  (Patrizi  1935). 

26.  Sfenorinco,  Sphenorynchus  abdimii  (Licht.) 

Afgoi  IX-1928  (Moltoni  1935). 

27.  Anastomo  d’ Africa,  Anastomus  lamelligerus  lamelligerus , 

Temm. 

Lowidu,  Solole,  Mfùdu,  Bua,  Basso  Giuba  AT-1901  (E  ri  anger  1904, 
1905,  1907). 

Mogadiscio  AT-1929  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  YI-YIII-1934  (Patrizi  1935  e  Mol¬ 
toni  1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  31  3 

28.  Mitteria  del  Senegai,  Ephippiorhynchus  senegalensis  (Shaw.) 

Audegle,  Uebi  Scebeli  1926  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin  VII-VIII-1934  (Moltoni  1936). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-VIII-1935  [Mycteria  senegalensis ] 
(Patrizi  1935). 

29.  Marabù,  Leptoptilos  crumeniferus  (Less.) 

Jebeir  (Giabbi  ?)  V  e  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

Belet-Amin  (Patrizi  1935). 

30.  Tantalo,  Ibis  ibis  (Linn.) 

Brava  [ Tantalus  ibis]  (Fischer  1885). 

Dolo'  7-V-1911  \Tantalus  ibis ]  (Sai  va  do  ri  1912  ed  esemplare  Museo 
di  Genova). 

Jebeir  (Giabbi?)  V  e  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI- Vili- 1931  [Pseudotantalus  ibis ] 
(Patrizi  1935). 

Cudaio  (costa  dell’ Oltre  Giuba)  VIII-1934  [lei.  icl.)  (Patrizi  1935). 


Famiglia  Plegadidae 

31.  Ibis  sacro,  Threskiornis  aethiopicus  aethiopicus  (Lath.) 

Jebeir  (Giabbi?)  III-1923  (v.  Someren  1929). 

Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-VII-1934  [Ibis  aethiopica]  (Pa¬ 
trizi  1935). 

32.  Tantalo  hagedash  dell’  Africa  orientale,  Hagedasliici  hcigedash 

erlangeri ,  Neum. 

Dogge,  itinerario  Barderà  Mfùdu,  e  Mfudu  VI-1901  [Theristicus  ha¬ 
gedash]  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Dogge  VII-1901  (Neumann  1901). 

Serenli  VII-1922,  III-1923  (v.  Someren  1929). 

Giumbo  1923  (esemplare  Museo  di  Genova). 

Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-VIII-1934  [H.  liagedasli]  (Pa¬ 
trizi  1935). 

Ola  Uager  (Bubasci)  VIII-1934  Patrizi  1935). 


314 


ED.  MOLTONI 


33.  Mignattaio,  Pìegadis  falcinellus  falcinellus  (Linn.) 

Somalia  italiana?  [Ibis  falcinello]  (Oustalet  1882). 

34.  Spatola,  Platalea  leucorodia  leucorodia ,  Linn. 

Coste  Somalia  italiana?  Heuglin  1869-1874). 

Lugli  Ferrandi  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

?  Ciuai  YIII-1934  (Patrizi  1935). 

35.  Spatola  africana,  Platalea  leucorodia  alba ,  Scopoli 
Lugli  Ferrandi  YII-1922  (v.  Someren  1929). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  YI-YIII-1934  \P.  alba]  (Patrizi  1935). 
Ciuai  e  Cudaio,  costa  dell’ Oltregiuba  YIII-1934  [Id.  id.  j  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Phoenicopteridae 

36.  Ferdcottero,  Phoenicopterus  ruber  antiquorum ,  Temm. 

?  Isola  Ciula  YIII-1935  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Anatidae 

37.  Anatra  dorsobianco,  Thalassornis  leuconotus  leuconotus , 

Eyton 

Bua,  Basso  Giuba,  YI-1901  >  Eri  anger  1904-1905-1907). 

38.  Moretta  del  capo,  Nyroca  erythroghthalma  (YYied) 

Belet-Amin  YI-YIII-1934  [ Xyro'ca  brunnea]  (Patrizi  1935). 
Belet-Amin  YI-YIII-1934  (Moltoni  1936). 

39.  Anatra  punteggiata,  Anas  punctata ,  Burcli. 

Stagno  Mombasa,  Basso  Giuba,  YII-A’III-1934  (Patrizi  1935  e  Mol¬ 
toni  1936). 

40.  Anatra  beccorcsso,  Anas  erythrorlnyncha ,  Gmel. 

Belet-Amin  Basso  Giuba)  VI-YII-1934  Patrizi  1935  e  Moltoni 
1936). 

41.  Anatra  arborea  facciabianca,  Dendrocygna  viduata  (Linn.) 
Brava  (Barava)  (Fischer  1885). 

Bua,  Basso  Giuba  YI-1901  (E  ri  anger  1904,1905,1907  e  Hilgert 
1908). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


315 


Afmadù,  Oltre  Giuba,  VI-1926  51  o  1 1  o  n  i  1935 

Is.  eli  Mombasa,  Basso  Giuba,  A'I-1934  .Patrizi  1935  e  M ottoni 
1936). 

42.  Anatra  arborea  fulva,  Lendrocygna  fulva  (Gmel.) 

Basso  Giuba  VII-1934  Patrizi  1935  e  51  ottoni  1936). 

43.  Anatra  aurita,  Nettapus  auritus  (Bodd.) 

Belet-Amin,  Stagno  di  Mombasa  YI-YIII-1934  Patrizi  1935). 

44.  Sarcidiorne  melanoto,  Sarhidiornis  melano tus  (Pennant) 

Belet-Amin,  Basso  Giuba  YI-MtII-1934  Patrizi  1935  e  M  ottoni 
1936). 

45.  Oca  egiziana,  Alopochen  aegyptiacus  (Limi.) 

Brava  [Chenalopex  aegyptiaca ]  Fischer  1885). 

Sinadogò  (Sinnadogho)  [ Chenalopex  aegyptiaca]  Peel  1900). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  III-1926  51  ottoni  1935). 

Basso  Giuba?  in  cova  AM-YII-1934  (Patrizi  1935  . 


Famiglia  Aegypidae 

46.  Falsogrifone  africano,  Pseudogyps  africanus  (Salvadori) 
Afmadù,  Oltre  Giuba,  5  -1926  51  ol toni  1935  . 

47.  Avoltoio  testa  bianca,  Trigonoceps  occipitali s  (Burch.) 
Goriale  IX-1911  \Lop7i ogyps  occ ip ita lis]  (Salvadori  1912  . 

48.  Capovaccaio,  Neophron  percnopterus  percnopterus  (Linn.) 
Coste  Somalia  italiana?  Heuglin  1869-1874. 

49.  Capovaccaio  pileato,  Necrosyrtes  monachus  pileatus  (Burch.) 

Hellesheid,  Giuba  IX-1922  (v.  Som  ere  n  1929). 

Afmadù  5~-1926  ( 51  o  1 1 on  i  1935 ). 

Ola  Lager  (Bubasci)  -5MII-1934  Patrizi  1935. 


316 


ED.  MOLTONI 


Famiglia  Falconidae 

50.  Falcone  siberiano,  Falco  geregrinus  calidus ,  Latli. 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

51.  Falcone  arabico,  Falco  peregrinus  arabicus ,  Eri. 

Golfo  di  Aden  VI-1934  (Moltoni  1936;. 

52.  Falcone  minore,  Falco  peregrinus  minor ,  Scbleg. 

Marrehan  (Begione;  (Peel  1900). 

53.  Falcone  unicolore,  Falco  concolor ,  Temm. 

Damaso,  confine  col  Chenia,  V-1901  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 

54.  Falco  cuculo  orientale,  Falco  amurensis ,  Eadde 
Obbia  1-1931  (Moltoni  1935). 

55.  Falco  semitorquato  abissino,  Poliliierax  semitorquatus  ca- 

stanotus  (Heuglin) 

Cbisimaio  VII-1901  IP.  semitorquatus ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Beira  V-1903  \id.  id.\  (TVitherby  1905). 

Cbisimaio  VII-1901  [P.  s.  homopterus]  (Hilgert  1908). 

Afgoi  II-III-l 911  [P.  s.  deciderli]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  VIII-1922,  Dolo  XII-1923  (v.  Someren  1929). 

Villaggio  Duca  degli  Abruzzi  IV-1929,  Obbia  1930  (Moltoni  1935). 
Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VIII-1934  Moltoni  1936  . 

56.  Nibbio  egiziano,  Milvus  migran s  aegyptins  (Gmel.) 
Cbisimaio  (Erlanger  1904,  1905,  1907;. 

Dolo  10-VII-1911  [il/.  aegyptius\  (Sai v adori  1912  ed  esemplare  del 
Mnseo  di  Genova). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

57.  Nibbio  bianco,  Elanus  caeruleus  caeruleus  (Desf.) 

Somalia  italiana  V  (O  ristai  et  1882:. 

Solole  e  Hanole  VI-1901  (Erlanger  1904-1905-1907  . 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  317 

58.  Macheramfo  di  Andersson,  Machaerhamphus  ander ssoni 

(Gurney) 

Somalia  (0  listai  et  1886). 

59.  Aquila  rapace  abissina,  Aquila  rapax  raptor ,  Brekm 
Somalia  sett.  italiana?  (Ou stale t  1882). 

Dolo  6-V1I-1911  [A.  rapax ]  (Sai  va  do  ri  1912  ed  esemplare  Museo  di 
Genova). 

Lugli  Ferrandi  YII-1923,  Serenli  YI-1922  (v.  Someren  1929). 

Gardo,  Migiurtinia  20-VIII-1931  (  M  o  1 1  o  n  i  1933). 

60.  Aquila  minore  spilogastra,  Hieraaètus  spilogaster  (Bp.) 
Barderà  [H.  fciscicitus  spilogaster ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

61.  Aquila  minore  di  Ayres,  Hieraaètus  ayresi  (Gurney) 

Hanole  YII-1901  [H.  spilogaster]  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 
Hanole  YII-1901  [ H .  lucani j  (  H  i  1  g  e  r  t  1908). 

Hanole  [H.  lucani]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  1-1923  (v.  Someren  1929). 

62.  Aquila  dal  ciuffo,  Lophaètus  occipitalis  (Daud.) 

Caitoi,  Merca,  III-1929  (Molto ni  1935). 

63.  Falco  monogrammico,  Kaupifalco  monogrammicus  mono- 

grammicus  (Temili.) 

Mfùdu  (Umfùdu)  YI-1901.  Hanole,  Giuba,  YI  e  YII-1901  (Eri  anger 
1904,  1905,  1907). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  (v.  Someren  1929). 

64.  Biancone  cenerino,  Circaètus  cinereus ,  Vieill. 

Brava,  Somalia  meridionale  (Shelley  1882). 

65.  Biancone  pettonero,  Circaètus  pectoralis ,  Smith 
Jebeir  (Giabbi?)  III-1923  (v.  Someren  1929). 

66.  Biancone  fasciato,  Circaètus  fasciolatus ,  Gurney 
Hanole  tra  Mfùdu  e  Gobuen  YII-1901  (Erlanger  1904-1905-1907). 


318  ED.  MOLTONI 

67.  Astore  poiana  rufipenne,  Butastur  rufìpennis  (Sund.) 


Damaso,  ai  confini  col  Clienia,  V-1901  (E  rianger  1904-1905-1907  j. 
Afgoi,  Mogadiscio  II-1II-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

68.  Falco  giocoliere,  Terathopius  ecaudatus  (Daud.) 

Marrehan  e  Auia  (Haweea,  Regioni)  [Helotarsus  ecaudatus ]  Peel 

1900). 

Gobnen  e  Cbisimaio  YII-1901  [Helotarsus  ecaudatus ]  (  Er  1  an  g e r  1904,. 
1905,  1907  e  H  i  1  g  e  r  t  1908). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929,  Afgoi  IV-1933  (M ottoni  1935). 

69.  Aquila  gridatrice,  Cuncuma  vocifer  (Daud.) 

Goriale  13-IX-1911  [Haliaetus  vociferi  (Salva dori  1912  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 

Hellesheid  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

Curcumessa,  Oltre  Giuba  1-1926  ;  Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (  M  o  1  - 
toni  1935). 

Belet-Amin  VI-VIII-1934  (Patrizi  1935  e  Moltoni  1936). 

70.  Avoltoio  degli  agnelli  africano,  Gypaètus  barbatus  ossifragusr 

Savigny 

Jubaland  (v.  S  o  m  eren  1932). 

71.  Sparviere  minore  dell’ Africa  orientale,  Accipiter  minullus 

tropicalis ,  Reicliw. 

Mfùdu  (Umfudu)  YI-1901  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 

72.  Astore  sfenuro,  Astur  badius  sphenurus  (Riipp.) 

Dolo  IY-1901  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 

Dolo  IY-1901,  Abrona  tra  Eil  Wack  e  Barderà  V-1901  (Hilgert  1908). 
Afgoi  11-1911  [A.  b.  polyzonoides]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  YIII-1922,  Dolo  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

73.  Astore  abissino,  Astur  tachiro  unduliventer  (Riipp.) 

Solole,  (strada  tra  Barderà  e  Mfùdu)  VI-1901  [A.  tachiro]  (Eri anger 
1904,  1905,  1907). 

Solole  VI-1901  [A.  t.  orienticola ]  (Hilgert  1908). 


319 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 

74.  Astore  cantante  dell’ Africa  orientale,  Melierax  poliopterus , 

Cab. 

Brava,  Somalia  meridionale  (Shelley  1882). 

Hanole,  IV-1901,  Ganale  [il/,  canorus  poliopterus]  (Eri anger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Barderà  1880,  II-III-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Barderà  (Museo  di  Milano). 

Lugli  Ferrandi  X-1922  (v.  Someren  1929). 

Gardo,  Migiurtinia  VIII-1931  (Moltoni  1933). 

Chisimaio,  Oltre  Giuba,  1925  (Moltoni  1935). 

75.  Astore  gabar,  Melierax  gabar  (Daud.) 

Dolo  IV-1901,  Chisimaio  VII-1901  [. Mìcronisus  gabar']  (Erlanger 
1904-1905-1907). 

Afgoi  11-1911  [ lei  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

76.  Sparviero  dei  serpenti,  Gymnogenys  typicus  typicus  (Smith.) 

Hanole,  Giuba  VI-1901  [Polyboroides  typicus]  (Erlanger  1904-1905- 
1907). 

77.  Falco  pescatore,  Pandion  haliaètus  haliaètus  (Limi.) 

Coste  Somalia  italiana?  (Heuglin  1869-1874). 

Famiglia  Turnicidae 

78.  Quaglia  tridattila  dell’Africa,  Turnix  sylvatica  lepurana 

(Smith) 

Fanole  VI-1901,  lolite  VII-1901  (Hilgert  1908). 

Famiglia  Phasianidae 

79.  Francolino  crestato  di  Grant,  Frati colinus  sephaena  gran- 

tii,  Hartl. 

Sidimum,  Barderà  V-1901,  Malka-Gele-Gedid  VI-1901,  Hanole,  Man- 
sundu,  VII-1901  (Erlanger  1904-1905-1907  e  Hilgert  1908). 
Barderà  V-1901  \Fr.  Kir là  x  graniti]  (Hilgert  1908). 

Dolo?*  Goriale  21-VIII-1911  [Fr.  granii]  |(  Sai v adori  1912  ed  esem¬ 
plare  Museo  di  Genova). 


320  ED.  MOLTONI 

80.  Francolino  crestato  del  Giuba,  Francolinus  sephaena  juben- 

sis ,  Zedl. 

Brava  [ Francolinus  granii ]  (Fischer  1885) 

Afgoi  11-1911  (Zecllitz  1913) 

Brava  (Zecllitz  1914,  1915,  1916) 

Serenli  V1I-1922  e  Waregta  YII-1922  [jF.  sephaena ]  (v.  Someren  1929) 
Ginmho  1923  (Museo  di  Genova) 

Mogadiscio  Y-1925,  I-YI-1929  (Moltoni  1935). 

?Bulo-Kero  (Belet-Amin)  Basso  Giuba  YI-1934  (Moltoni  1936). 

81.  Francolino  crestato  ventre  sudicio,  Francolinus  sephaena 

spilogaster ,  Salvadori 

Woreda,  Mfudu,  tra  Barderà  e  Gobuen,  YI-1901 ,  Hanole  YII-1901 
[Fr.  liirki ]  (Erlanger  1904-1905-1907 ). 

82.  Francolino  africano  di  Elienbeck,  Francolinus  africanus 

?  elle?ìbecki,  Eri. 

Dolo  -YI-1923  (v.  Someren  1923). 

83.  Pterniste  somalo,  Pternistis  leucoscepus  muhamed-ben-ab- 
dullah  Eri. 

Coste  Somalia  italiana?  [ Francolinus  leucoscepus]  (Heuglin  1869-1874). 
Eila  Dargulla  (Eil  Wak)  -  Barderà  Y-1901  (Erlanger  1904). 

Matto  -  Galberu  e  Sidimum,  itinerario  Eil  Wak-Bardera,  Y-1901  ((Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Kubo - Gardo,  Migiurtinia,  20-YIII-193 L  (Moltoni  1933  ). 

Golgia,  Oltre  Giuba  IY-1926,  Afmadù,  Oltre  Giuba,  YI-1926,  zona  di 
Mogadiscio  I-YI-1929  (Moltoni  1935). 

Ras  Mtoni  YIII-1934  [ P .  leucoscepus ]  (Patrizi  1935). 

84.  Pterniste  infuscato,  Pternistis  leucoscepus  infuscatus ,  Cab. 

Salagkli  (Salakle)  e  Heleschid,  itinerario  tra  Barderà  e  Mfudu,  YI-1901 
(  Erlanger  1904,  1 905,  1 907  ). 

Afgoi  11-111-1911  (Zecllitz  1914,  1915,  1916). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  IY-1926  (Moltoni  1935). 


85.  Quaglia,  Co  tur  nix  coturnix  coturnix  (Linn.) 
Unsi  1-1923  (v.  Someren  1929). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


321 


86.  Quaglia  arlecchino,  Coturnix  delegorguei ,  Deleg. 

Lowidu  (a  sud  di  Salagkli)  VI-1901  (Hilgert  1908). 

Belet-Amin,  Torda,  Buloboda,  Bieia,  Elvolud,  Basso  Giuba  VI- 1934 
(Patrizi  1935  e  Molto  ni  1936). 

87.  Numida  crestata  del  Chenia,  Gultera  yucherani ,  Hartl. 

Mfudu  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Mfudu,  Fanole  VI-1901  (Hilgert  1908). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  V-1923  (v.  Someren  1929). 

Giuba  [?  subspecies]  (v.  Someren  1932). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Molto ni  1935). 

Somalia  meridionale  1934  (Patrizi,  Moltoni  1936). 

88.  Numida  vulturina,  Acryllium  vulturinum  (Hardw.) 

Brava  X-1879  (Museo  di  Milano) 

Barderà  1881?  (Museo  di  Milano). 

Brava  (Fischer  1885). 

Giuba  1895  (Museo  di  Milano). 

Gallacaio  IV- 1903  (Witkerbv  1905). 

Brava  (Kirk  vedi  Reickenow  1900-1905). 

Damaso,  confine  col  Chenia,  V-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Mogadiscio  11-1909  (Museo  di  Genova). 

Jet  3-X-1911  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1911;  Barderà  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  (v.  Someren  1932). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929,  e  a  Km.  100  a  nord  di  Gallacaio  1931 
(Moltoni  1935). 


Famiglia  Rallidae 

89.  Re  di  quaglie,  Crex  crex  (Linn.) 

Ckisimaio  X-  (v.  Someren  1929). 

90.  Rai  lo  nero,  Limnocnrax  flavivoslra  (Swains.) 

Brava  [ Ortygometra  nigrd]  (Fischer  1 885). 

91.  Pollo  sultano  di  Alien,  Porphyrula  alleni  (Thomson) 
Brava  [ Porphyrio  Alleni]  (Fischer  1885). 

92.  Sciabica  minore,  GaUinula  angulala ,  Sund. 

Uenti  Dima  V-1901  (Hilgert  1908). 


322 


ED.  MOLTONI 


Famiglia  Jacanidae 

93.  Parra  africana,  Actophilornis  africana  (Gmel.) 

Brava  (Barawa)  [Parra  africana ]  (Fischer  1885). 

Bua  e  Heleschid,  VI-VII-1901,  Basso  Giuba  [Actophilus  africanus ]  (Er- 
langer  1904,  1905,  1907). 

Avai  (Uebi  Scebeli)  20-VII-1913  [Parra  africana ],  (Salvadori  1915 
ed  esemplare  Museo  di  Genova). 

Isola  di  Mombasa  (Belet-Amin)  29-X-1922  (Museo  di  Genova). 

Somalia  meridionale  1925-26  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba  VI-VIII-1984  (Moltoni  1936). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-YIII-1934  (Patrizi  1935). 


Famiglia  Otididae 

94.  Otarda  struzziuncoia,  Choriotis  strutliiunculus  (Neum.) 
Giumbo  1922  (Museo  di  Genova). 

Oltre  Giuba  1925  e  Piana  di  Chisimaio  1928  (Moltoni  1935). 

95.  Otarda  di  Heuglin,  Neotis  heaglini  (Hartl.) 

Lugli  Ferrandi  VI-1922  (v.  Someren  1929). 

96.  Otarda  umile,  Heterotetrax  humilis  (Blyth) 

Iet,  5-X-1911  [ Otis  humilis]  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di 
Genova). 

97.  Otarda  canicollo,  Eupodotis  canicollis  canicollis  (Reicliw.) 

Barderà,  Giuba  [ Otis  canicollis]  (Reichenow  1881). 

Barderà  (Museo  di  Milano). 

Brava  (Barawa)  [Otis  canicollis ]  (Fischer  1885). 

Fanole,  tratto  fra  Mfùdu  e  Gobuen  (Godwen),  VI-1901  [Otis  canicollis] 
(Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Barderà  1880,  Afgoi  11-1911  [ Otis  senegalensis  canicollis]  (Zedlitz 
1914,  1915,  1916). 

98.  Otarda  canicollo  minore,  Eupodotis  canicollis  parva ,  Moltoni 
Golgia,  Oltre  Giuba  IV-1926  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


323 


99.  Otarda  gindiana,  Lophotis  gindiana  gindiana  (Oust.) 

Fra  la  Somalia  e  Zanzibar  [ Eupodotis  gindiana ]  (Onstalet  1881). 

Dibit  III-1903  (Witherby  1905). 

Siclimum,  tratto  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901  e  Mansunu,  tratto  tra 
Mfudu  (Umfudu)  e  Gobnen  (Gobwen)  YII-1901  (Eri  anger  1904, 
1905,  1907). 

Barderà  1881,  Afgoi  11-1911  [Otis  ruficrista  gindiana ]  (Zedlitz  1914, 
1915,  1916). 

Giuba  [Afrotis  gindiana ]  (v.  Some  re n  1922). 

Eil  Wak  A-1922  (v.  Som  ere  n  1929). 

Mogadiscio  A  - 1 925  ;  Chisimaio  ArIII-1925  (Moltoni  1935). 

Belet  Manco  e  Kulo  Kero,  Basso  Giuba  YII-1934  (Moltoni  1936). 

100.  Otarda  ventrenero,  Lissotis  melano  gas  tei'  (Raipp.) 

Mfùdu,  Fanole,  Bua,  Basso  Giuba,  YI-1901  [  Otis  melanogaster ]  Eri  an¬ 
ger  1904,  1905,  1907). 

Bua  YI-1901  [ Otis  liartlaubi  maculipennis ]  (Hilgert  1908). 

Basso  Giuba  YI-ATIII-1934  (Patrizi  1935). 

101.  Otarda  di  Hartlaub,  Lissotis  hartlaubii  (Heugl.) 

Somalia  meridionale  1929,  e  dintorni  di  Makaddei  Uen  22-11-1924  (Mol¬ 
toni  1935). 


Famiglia  Charadriidae 

102.  Corriere  grosso,  Charadrius  liiaticula  liiaticula ,  Linn. 
Uenti  Dima,  presso  Eil  AYak  1901  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

103.  Corriere  piccolo,  Charadrius  dubius  curonicus ,  Gmel. 

Afgoi  11-1911,  Mogadiscio  III-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Unsi,  Dolo,  Serenli,  Chisimaio  XII-1922,  I,  II,  III  e  X-1923  (v.  So- 
meren  1929). 

104.  Piviere  marginato  dell’Africa  orientale,  Charadrius  margi- 

natus  tenellxts,  Hartl. 

Obbia  1-1903  [ Aegialitis  marginata ]  (Witherby  1905). 

Chisimaio  A  11-1901  [ Cln .  m.  ma.rginatus ]  (Hilgert  1908). 

Mogadiscio  III- 1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Jubaland  \_C.  marginatus ]  (v.  Someren  1922). 

Chisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 


324  ED.  MOLTONI 

105.  Fratino  di  Neumann,  Charadrius  alexandrinus  pons,  Neum. 


Mogadiscio  III-1911  [(7.  a.  alexandrinus]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Chisimaio  VI1-1901  (Neumann  1929'. 

106.  Piviere  pecuario,  Charadrius  pecuarius  pecuarius.  Temm. 

Obbia  11-1903  [Aegialitis  pecuario]  (Witherby  1905t. 

Chisimaio  VII- 1901  [Ch.  varius]  (E rianger  1901,  1905,  1907). 

Afgoi  11-1911  \id.  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916\ 

Dolo  YI-YII-1922,  1923  [id.  id.]  (v.  Someren  1929). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet  -  Amin  VI-YIII-1934  [Aegialitis  pecuario] 
(Patrizi  1935). 

Belet -Amin,  Basso  Giuba  YIII-1934  (Moltoni  1936). 

107.  Piviere  di  Leschenault,  Charadrius  lesclienaulti,  Lesson 

Chisimaio  YII- 1901  [Charadrius  geoffrogi]  (Erlanger  1904,1905,1907). 
Chisimaio  YIII-1925  (Moltoni  1935). 

108.  Piviere  asiatico,  Charadrius  asiaticus ,  Pallas 
Obbia  I  e  11-1907  (Witherby  1905). 

109.  Piviere  dorato,  Charadrius  apricarius ,  Linn. 

Somalia  sett.  italiana?  (Oustalet  1882). 

110.  Pivieressa,  Squatarola  squatarola  squatarola  (Linn.) 
Chisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

111.  Pavoncella  coronata  somala,  Stephanibyx  coronatus  demis- 

sus ,  Eriedmann 

Brava  [ S.  coronatus]  (Reichenow  1900-1905). 

Dolo  1-1911  [S.  coronatus]  (Salvadori  1912). 

Afgoi  11-1911,  Barri,  Brava  [S.  coronatus]  (Zedlitz  1914,  1915,1916). 
Gallacaio,  regione  di  Obbia,  17-YIII-1931  ;  Gardo,  Migiurtinia,  8-Y1II-1931 
(Moltoni  1933). 

Mogadiscio  Y-1925  e  YI-1929  (Moltoni  1935). 

112.  Piviere  lugubre,  Stephanibyx  lugubris,  Lesson 
Afgoi  Y-1925  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


325 


113.  Pavoncella  spinosa,  Hoplopterus  spinosics  (Limi.) 

Brava  (Barava)  (Fischer  1885). 

Salaghli,  Bua  VI- 1901  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  XII-1922,  Lugli  Ferrandi  VI-1922  (v.  Someren  1929). 

Belet  Amin  YI-YIII-1934  (Patrizi  1935). 

114.  Piviere  testanera  minore,  Sarciophorus  teclus  latifrons , 
Reichw. 

Barderà  (esemplare  Museo  di  Milano). 

Barderà,  Giuba  [$.  latifrons ]  (Reichenow  1881). 

Malca  Eie,  Sidimum,  Malca-Gele-Gedit,  itinerario  tra  Barderà  e  Mfudu 
V-VI-1901  [S.  tectus]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  II-III- 1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Brava  11-1913  [$.  latifrons ]  (Salvadori  1915  ed  esemplare  Museo  di 
Genova). 

Serenli  YIII-1922,  Chisimaio  1923  (v.  Someren  1929). 

Mogadiscio  IY-Y-1925,  YI-1929,  Golgia,  Oltre  Giuba  IY-1926  (Moltoni 
1935). 

Torda,  Basso  Giuba  YIII-1934  (Moltoni  1936). 

115.  Voltapietre,  Arenaria  interpres  ùiterpres  (Linn.) 

Jubaland  (Coste)  (v.  Someren  1922). 

Chisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929) 

116.  Beccaccia  di  mar  e,  Raetnatopus  ostralegus  ostralegusì  Linn. 

Chisimaio  X-1923. 

Ciuai  YIII-1934  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Recurvirostridae 

117.  Cavai ier  d’  Italia,  Himantopus  himantopus  (Linn.) 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  YI-YIII-1934  [H.  ca'ndiclus ]  (Pa¬ 
trizi  1935). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba  YIII-1934  (Moltoni  1936). 

Famiglia  Scolopacidae 

118.  Beccaccino  stenuro,  Capella  stenura,  Bp. 

Giuba  (v.  Someren  1929). 


326 


ED.  MOLTONI 


119.  Beccaccia  dorata,  Rostratula  benghalensis  (Limi.) 

Hanole  VI-YII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-YIII-1934  (Patrizi  1935 1. 

Is.  Mombasa,  Belet-Amin,  Basso  Giuba  VII-1934  (Molto ni  1936). 

120.  Piovaneilo,  Erolia  testacea  (Pallas) 

Cbisimaio  VII- 1901  [E.  alpina  alpina ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Chisimaio  VII-1901  [ Tringa \  subarquata\  (Hilgert  1908). 

Cbisimaio  YII-1901  [Tringa  ferruginea']  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Cbisimaio  YIII-1925  (Moltoni  1935). 

121.  Piovaneilo  tridattilo,  Crocethia  alba  (Pallas) 

Coste  Somalia  italiana?  [CaMdris  arenario,]  (Heuglin  1869-1874). 
Cbisimaio  A'II- 1901  [id.  id.]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Mogadiscio  III-191 1  [id.  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Cbisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

122.  Terechia,  Terekia  cinerea  (Giild.) 

Dolo  XII- 1922,  Cbisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

123.  Piro-piro  piccolo,  Actitis  hypnleucos  (Limi.) 

Dolo  XII - 1922,  Sereni!  11-1923,  Cbisimaio  X-1923  [Tringa  hypoleucos] 
(v.  Someren  1929). 

Carim,  Migiurtinia,  l-IX-1931  (Moltoni  1933). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  YI-VIII-1 934  [Tringa  hypoleucus]  Pa¬ 
trizi  1935). 

124.  Piro-piro  culbianco,  Tringa  ochropus,  Limi. 

Dolo  XI I- 1 922,  Serenli  11-1923,  Cbisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

125.  Albastrello,  Tringa  stagnatilis  (Bechst.) 

Stagno  di  Alombasa,  Belet-Amin  VI-VIII-1 934  [Totanus  stagnatilis] 
(Patrizi  1935). 

126.  Pantana,  Tringa  nebularia  (Grimi.) 

Coste  Somalia  italiana?  [Totanus  littoreus]  (Heuglin  1869-1874). 
Afgoi  111-1911  [id.  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  XII-1922,  Serenli  -11-1922  (v.  Someren  1929). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


327 


127.  Piro-piro  boschereccio,  Tringa  glareola ,  Linn. 

Dolo  XII-1922,  Serenli  11-1923,  Ckisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

128.  Pittima  minore,  Limosa  lapponica  lapponica  (Linn.) 

Spiaggia  della  Somalia  settentrionale  italiana?  (Heuglin  1869-1874). 
Ckisimaio  (v.  Someren  1932). 

129.  Chiurlo  maggiore,  Numenius  arquata  ar guata  (Linn.) 

Ciuai  VIII-1934  (Patrizi  1935). 

130.  Chiurlo  piccolo,  Numenius  phaeopus  phaeopus  (Linn.) 

Ckisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

Ciuai  VIII-1934  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Glareolidae 

131.  Corrione  della  Somalia,  Cursorius  cursor  somaliensis ,  Shell. 

Obbia  1-1903  [C.  gallicus  somaliensis ]  (Witherby  1905). 

Dolo  30- VI- 1 91 1  (S  al  v  ad  ori  1912  ed  esemplare  del  Museo  di  Genova). 
Torda,  Basso  Giuba,  V 1 1-1934  (Moltoni  1936). 

132.  Corrione  del  Giuba,  Cursorius  cursor  liltoralis ,  Eri. 

Ckisimaio  VII-1901  [C.  gallicus  liltoralis']  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 
Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Ckisimaio  VI 1 1- 1 925  (Moltoni  1935). 

133.  Corriere  somalo  dalle  due  fascie,  Rhinoptilus  africanus 

har tingi ,  Sbarpe 

Dibit  1 II- 1 903  [i?.  hartingi ]  (Witherby  1905). 

?  Dolo  VI- 191 1  (Salvadori  1912  ed  esemplare  (pullus)  del  Museo  di 
Genova). 

134.  Corrione  di  Heuglin,  Rhinoptilus  cinctus  cinctus  (Heugl.) 

Abrona,  tratto  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901,  Dogge  tra  Barderà  e 
Mfudu  V 1-1901  [R.  seebohmi J  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 

Unsi  e  Jebeir  (Giabbi  ?)  v.  Someren  1929). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VII- 1934,  Belet-Amin  e  Bulo-Kero,  Basso 
Giuba  VIII-1934  (Moltoni  1936). 


23 


328  ED.  MOLTONI 

135.  Pernice  di  mare  somala,  Glareola  pratincola  erlangeri, 

deum. 

Ckisimaio  VII-1901  [ Glareola  'pratincola  limbata ]  (E rianger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Chisimaio  VII- 1 901  (Neumann  1920). 

136.  Pernice  di  mare  del  Madagascar,  Glareola  ocularis,Ye rreaux 
Giambo  1923  (Museo  di  Genova). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935),  Belet-Amin,  Basso  Giuba 
VI-1934  e  Torda,  Basso  Giuba,  VII- 1934  (Moltoni  1936). 

Famiglia  Dromadidae 

137.  Droma,  Dromas  ardeola ,  Paykull 

Brava  2- VI 1 1-1913  (Salvadori  1915;  esemplare  Museo  di  Genova). 
Chisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

Ciuai  V1II-1934  (Patrizi  1935). 

Famiglia  Burhinidae 

138.  Occhione  del  Capo  affine,  Burhinus  capensis  affìnis  (Raipp.) 
Barderà  (Museo  di  Milano). 

Barderà  (non  Berbera)  [Oedicnemus  capensis ]  (Reichenow  1900,  1905). 
Dibit  1 11-1903  [ Oedicnemus  affinisi  (Witkerby  1905). 

Uenti  Dima,  Korkoru,  V-1901  [ Oedicnemus  capensis ]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  - 1 1-1 1 1-1911,  Barderà.  Brava  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Warborder  (Benadir)  2- V 1 1-1913  [ Oedicnemus  capensis J  (Salvadori 
1915;  esemplare  del  Museo  di  Genova). 

Gallacaio,  regione  di  Obbia,  2 1  -  VI  I- 1 931  (Moltoni  1933). 

139.  Occhione  vermicolato,  Burhinus  vermiculatus  vermicu- 

latus  (Cab.) 

Itinerario  Barderà  Mfudu  (Lowidu)  VI- 1901  [ Oedicnemus  vermiculatus ] 
(Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908. 

Dolo  XII- 1922,  Jebeir  (Giabbi?)  IV- 1923,  Hellesckid  presso  Ionte 
VI- 1922  (v.  Someren  1929). 

Famiglia  Laridae 

140.  Gabbiano  reale,  Larus  argentatus  cachinnans ,  Pallas 
Coste  Somalia  italiana?  [L.  cachinnans]  (Heuglin  1869,  1874). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


329 


141.  Zafferano  meridionale,  Larus  fuscus  affmis ,  Reinh. 

Coste  Somalia  italiana?  [L.  affinisi  (Henglin  1869,  1874). 

142.  Gabbiano  di  Hemprich,  Larus  hernprichii  (Burck) 

Ckisimaio  VII- 1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Brava  2-VII1-1913  (Salvadori  1915;  esemplare  del  Museo  di  Genova). 
Ckisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  1-V1-1929  (Moltoni  1935). 

143.  Rondine  di  mare  maggiore,  Hydroprogne  caspia  (Pallas) 
Coste  Somalia  italiana?  [Sterna  caspia ]  (Heuglin  1869,  1874). 

144.  Beccapesci,  Sterna  sandvicensis  sandvicensis ,  Latk. 

Hafun,  Migiurtinia  [S.  cantiaca ]  (Ninni  1932). 

145.  Beccapesci  veloce,  Sterna  bergli  velooc,  Cretzsck. 

Coste  Somalia  italiana?  [N.  bergii\  (Heuglin  1869,  1874). 

146.  Fraticello  indiano,  Sterna  albifrons  saundersi,  Hume 

Coste  Somalia  italiana?  [$.  minuta  saundersi]  (Eeickenow  1900,  1905). 
Brava  IV- 19 13  [S.  saundersi]  (Salvadori  1915;  esemplari  del  Museo 
di  Genova). 

Brava  [S.  minuta  saundersi ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

147.  Rondine  di  mare  scura,  Sterna  fuscata ,  Linn. 

Coste  Somalia  italiana?  [Hydrochelidon  in  fuscata]  (Heuglin  1869,  1874). 

148.  Beccapesci  fu  ligula,  Sterna  anaetlietus  fuligula ,  Lickt. 

Coste  Somalia  italiana?  [Hydrochelidon  anaesthetus]  (Heuglin  1869, 

1874). 

Famiglia  Pteroclididae 

149.  Pterocle  somalo,  Pterocles  senegalensis  somalicus  (Hartert) 

Gallacaio  IV- 1903  [ Pteroclurus  exustus]  (Witkerbv  1905). 

Dolo  IV- 1901  [. Pteroclurus  exustus  somalicus ]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

Éugk  Ferrandi  VI- 1922  [P.  s.  ellioti ]  (v.  Someren  1929). 

150.  Pterocle  decorato  di  Ellenbeck,  Eremialector  decoratus 
ellenbccki  (Eri.) 

Sidimum,  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901,  Ckisimaio  VII- 1901  [ Pte¬ 
rocles  cl.  ellenbecki ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 


330  ED.  MOLTONI 

Dolo  1 0 -VII- 1911  [Pt.  decoratus ]  (Salvadori  1912;  esemplari  del  Museo 
di  Genova). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  Vili- 1922  (v.  Someren  1929). 

Mogadiscio  VI- 1929  (Moltoni  1935). 

151.  Pterocle  di  Lichtenstein  abissino  ?  Eremialector  lichten- 

sleini  abessinicus  (Geyr) 

E1  Abred  ?  (Habr  Hesbi,  Marehan)  [Pterocles  lichtensteini]  (Peel  1900  . 

152.  Pterocle  di  Lichtenstein  somalo,  Eremialector  lichtensteini 

hyperythrus ,  (Eri.) 

Dolo  IV- 1901  [ Pterocles  l.  hyperythrus ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Dolo  6-VII-1911  [P.  lichtensteini]  (Salvadori  1912;  esemplare  del 
Museo  di  Genova). 

Dolo  VI-1923  [P.  I.  hyperythrus]  (v.  Someren  1929). 

Famiglia  Columbidae 

153.  Colomba  guinea,  Columba  guinea  guinea,  Linn. 

Uarder  (Wardare)  (Peel  1900J. 

154.  Tortora  semitorquata  minore,  Streptopelia  semitorquala 

minor  (Eri.). 

Fanole,  presso  Bua,  VI- 190 1 ,  Cliisimaio  -VII-1901  [ Turtur  s.  minor] 
(Erlanger  1904,  1905,  1907) 

Fanole,  Bua  VI- 1 901,  Mansundu,  Chisimaio  VII-1901  [Id.  idi]  (Hil- 
gert  1908). 

Korkoru  fra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901  [ Turtur  s.  intermedius]  (Hil- 
gert  1908). 

Chisimaio  XI- 1923  (v.  Someren  1929). 

155.  Tortora  dal  collare  del  Giuba,  Streptopelia  decipiens  ele- 

gans  (Zedlitz) 

Afgoi  11-1911  [Turtur  decipiens  elegans]  (Zedlitz  1913). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1929  (Moltoni  1935). 

156.  Tortora  capicola  somala,  Streptopelia  capicola  somalica 

(Eri.) 

Uenti  Dima,  Busar  (Harro  Bussar)  V-1901,  Mfudu  VI- 1 90 1  [ Turtur 
damarensis  somalicus]  (  Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908) 
Afgoi  11-1911  [ Turtur  c.  somalicus]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


33  i 


157.  Tortora  dr  Reichenow,  Streptopelia  reichenowi  (Eri.) 

"Salaghli  (Salakle),  Giuba,  VI -1901  (Erlanger  1901),  Dolo  IV-1901, 
Salaghli  (Salakle)  VI- 1 901  {Turtur  reichenowi]  (Erlanger  1904,  1905, 

1907) . 

Afgoi  11-1911  [' Turtur  reichenowi ]  (Zedlitz  19J4,  1915,  1916). 

Giuba  XII-1912  (v.  Someren  1922). 

Dolo  Vl-1922,  Serenli  VI1I-1922  (y.  Someren  1929). 

158.  Tortora  senegalense  equatoriale,  Stigmatopelia  senegctlensis 

aequatorìalis  (Eri.) 

Brava  [ Turtur  senegctlensis]  (Fischer  1 885). 

Uarder  (Wardare)  [ Id .  icl.~\  (Peel  1900). 

Zona  di  Dolo  IV- 1901  [  Turtur  senegctlensis  aequatorialis]  (Erlanger 
1904,  1905,  1907). 

Dolo  VI-1901,  Salaghli,  Mfudu  Vi- 1 901 ,  Heleschid,  Ionte,  Chisimaio 
VI  I- 1 901  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  [Turtur  senegctlensis  senegctlensis]  (Zedlitz  1914,  1915, 
1916) 

Dolo  1-1923  (v.  Someren  1929). 

Afrnadu,  Oltre  Giuba  VI-1926  (Moltoni  1935). 

159.  Tortora  del  Capo,  Oena  capertsis  capensis  (Linn.) 

Da  Dolo  fino  a  Chisimaio  1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Malca  Rie  V-1901,  Salaghli  VI-1901,  Chisimaio  VII- 1 901  (Hilgert 

1908) . 

Mogadiscio  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Brava  IV- 1 9 1 3  (Sai  vado  ri  1915  ;  esemplare  del  Museo  di  Genova). 
Serenli  Vili- 1922  (v.  Someren  1929). 

Carim,  Migiurtinia,  3-IX-l 93 1  (Moltoni  1933),  Villaggio  Duca  degli 
Abruzzi  IV- 1929  (Moltoni  1935). 

160.  Colomba  timpanistria  del  Fraser,  Tympanistria  tympani- 

s triti  fraseri,  Bp. 

Hanole  fra  Mfudu  e  Gobuen  VI- VI  1-1901  [ Tympanistria  tympanistria] 
(Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Alessandra,  6-XII-1932,  20-VI-1934  (Toschi  1936). 

161.  Tortora  minore,  Turtur  afer  kilimensis  (Mearns) 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  VI-1926,  Villaggio  Duca  degli  Abruzzi  IV-1929 
(Moltoni  1935), 


332  ed.  moltoni 

162.  Tortora  macchiata  di  smeraldo,  Turlur  chalcospilos  chal¬ 

cospilos  (Wagl.) 

?  coste  Somalia  italiana  [Chalcopelia  afra]  (Heuglin  1869,  1874). 
Salaghli  VI -1901,  anche  tra  Eil  Wak  e  Barderà  fino  a  Gobuen  V-VI-1901 
[■ Chalcopelia  chalcospilos  somalica ]  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 
Busar,  Barderà  V-190J,  Malka  Gele  Gedid,  Salaghli,  Mfudu  VI-1901 
[Id.  id.]  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  [Id.  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Unsi  1-1923  [Id.  id.]  (v.  Someren  1929). 

Makama,  Basso  Giuba  VII- 1934  (Moltoni  1986). 

163.  Colombo  pappagallo,  Vinago  waalia  (Meyer) 

Unsi  1-1923  e  VII- 1923  (v.  Someren  1929). 

Famiglia  Cucuiidae 

164.  Cuculo  canoro  africano,  Cuculus  canorus  gularis ,  Stephens 
Obbia  1930  (Moltoni  1935). 

165.  Cuculo  solitario,  Caculus  solitarius ,  Stephens 
Matto-Galberu  presso  Barderà  verso  Eil  Wak  V - 1 90 1  (Hilgert  1908). 

166.  Cuculo  giacobino,  Clamato r  jacobinus  (Bodd.) 

Fra  Eil  Wak  e  Barderà  (Abrona)  IV- 1901  [Coccystes  jacobinus ]  (Er- 
langer  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Brava  IV- 1913  [Id.  id.]  (Sai  vado  ri  1915). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  Vl-1922  (v.  Someren  1929). 

Afgoi  V- 1925,  Golgia,  Oltre  Giuba,  VII 926,  Mogadiscio  VII- 1 926,  Obbia 
1930  (Moltoni  1935). 

167.  Cuculo  giacobino  dal  gozzo  striato,  Clamator  hypopinarus 

(Cab.  et  Heine) 

Alessandra  18-V-1934,  13-V1I-1934  [CI.  jacobinus  hypopinarus]  (To¬ 
schi  1936). 

168.  Cuculo  crestanera  delTAfrica  orientale,  Clamator  serratus 
albonotatus  (Shelley) 

Jebeir  (Giabbi?)  Ili- 1923  [Coccystes  s.  albonotatus]  (v.  Someren  1929). 

169.  Cuculo  dorato,  Lampromorpha  caprius  (Bodd.) 

Mogadiscio  VI-1929,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  333 

170.  Cuculo  dorato  di  Klaas,  Lampromorpha  klaasi  (Stephens) 

Mansnr,  Salagkli,  Mfùdu,  Giuba,  VI- 1 90 1  [Chrysococcyx  klaasi ]  (Er¬ 
ta  nger  1904,  1905,  1907). 

Serenli  VI II- 1922  \Id.  idi]  (v.  Someren  1929). 

171.  Cuculo  dallo  sperone  supercilioso,  Centropus  superciliosus 

superciliosus ,  Hempr.  et  Elir. 

Tra  Barderà  e  Mfùdu  1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Salagkli,  Solole,  Mfùdu  VI- 1901  (Hilgert  1908). 

Dintorni  di  Giumbo  (906  (Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1911  (  Zedlitz  1914,  1915,  1916) 

Avai  (Uebi  Scebeli)  3 1  -V 111-1913  (Salvadori  1915;  esemplare  del 
Museo  di  Genova). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  II I - 1 923  [C.  s.  intermedius ]  (v.  Someren  1929). 
Giumbo  1923  (Museo  di  Genova). 

Afgoi  V-1925  (Moltoni  1935). 

Osbole  10-V1II-1934  (Toschi  1936). 

172.  Cuculo  bronzato  australe,  Ceuthmochares  aereus  australis , 

Skarpe 

Foresta  di  Mobilen  VI -1934  [C.  aereus J  (Patrizi  1935). 

Foresta  di  Mobilen  (Alessandra),  Giuba,  VI- 1934  (Moltoni  1936). 
Foresta  di  Alessandra  9-11-1935  (Toschi  1936). 

Famiglia  Musophagidae 

173.  Turaco  di  Fischer,  Turacus  fischerì ,  (Reickw.) 

Tra  Barderà  e  Mfùdu,  Woreda  e  Solole,  VI- 1 90 1  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Jebeir  (Giabbi?)  Ili- 1 923  (v.  Someren  1929). 

Foresta  di  Mobilen  (Alessandra),  Giuba,  VI- 1934  (Patrizi  1935  e 
Moltoni  1936). 

Foresta  di  Alessandra  4-II-1934,  2-II-1935,  Foresta  Cobola  22-11-1934 
(Toschi  1936). 

174.  Turaco  dal  ventre  bianco,  Cùrylhaixoides  letico  gas  ter  (Rii  pp.) 
Lugk  Ferrandi  28-XI-1895  (Museo  di  Genova). 

Gallacaio  IV-1903,  Beira  V-1903  [ Schizorhis  leucogaster ]  (Witkerby 
1905). 

Dolo  IV -191 1  [Id.  id.]  (Salvadori  1912). 

Afgoi  111—19 1 1  [ Chizaerhis  leucog astra ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 


334 


ED.  MOLTONI 


Serenli  VII- Vili- 1922  (v.  Someren  1929). 

Golgia  III -1926,  Afmaclù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  zona  di  Mogadiscio 
I- VI- 1 929  (  M  ottoni  1935). 

Alessandra  1 0- Vili- 1 934,  10-VI-1935  (Toschi  1936). 

Famiglia  Psittacidae 

175.  Pappagallo  rufiventre  della  Somalia,  Poicephalus  rificentris 

pallidus ,  van  Someren 

Beira  1903  [Poeocephalus  rufiventris ]  (Witherby  1905). 

Somalia  sett.  e  meridionale  [Id.  id.\  (Erlanger  1904,  J905,  1907). 
Barderà  V- VI- 1901,  Mansur,  Lowidu  VI- 1901,  Chisimaio  VII- 1901  [Id. 
id.\  (Hilgert  1908). 

Dolo  2 1 -III- 1911  e  21-V1I-1911  \Id.id.\  (Salvadori  1912  ed  esemplari 
del  Museo  di  Genova). 

Gannale  20-III- 1911  (Museo  di  Genova). 

Barderà  (non  Berbera)  1881  (Zedlitz,  1914,  J915,  1916). 

Kubo-Gardo,  Migiurtinia,  26 - V 1 1 1- 1 93 1  (Moltoni  1933). 

Chisimaio  Vili- 1925  (Moltoni  1935),  Bulo-Kero,  Belet-Amin,  Basso 
Giuba  VI- 1934  (Moltoni  1936y. 

Alessandra  7-VIII-l 934  (Toschi  1936). 

176.  Pappagallo  petto  color  salmone,  Poicephalus  rufiventris 

simplex ,  Reichw. 

Serenli  Vili- 1922  (v.  Someren  1929). 

Famiglia  Coraciidae 

177.  Ghiandaia  marina,  Coracias.  garrulus  garrulus ,  Linn. 

Coste  della  Somalia  italiana?  (Heuglin  1869,  1874). 

?  Duxi  Kataber,  a  sud  di  Barri  (Salvadori  1894). 

178.  Ghiandaia  marina  gola  garofano,  Coracias  caudatus  lorti, 

Shelley 

Belindula  (non  molto  distante  da  Gallacaio)  IX-1903  (Witherby  1905). 
Da  Barderà  alla  costa,  1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Barderà  V-VI-1901,  Awei,  Anole,  Salaghli,  Woreda  VI- 1 90 1 ,  Hanole, 
Ionte  VII- 1 90 1  (Hilgert  1908). 

Dintorni  di  Giurnbo  1906  (Museo  di  Genova). 

Dolo  3 1  -V 11-191 1  (Salvadori  1912  ed  esemplare  del  Museo  di  Genova). 
Dolo,  Jebeir  (Giabbi  ?),  Serenli  1922  e  1923  (v.  Someren  1929). 
Afmadù,  Oltre  Giuba,  1928,  zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 
Alessandra  10-111-1935  (Toschi  1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  335 

179.  Ghiandaia  marina  nevia,  Coracias  waevias  naevius ,  Dauci. 


Uenti  Dima  V-1901  (Hilgert  1908). 

Dolo  VI- 1923  (v.  Someren  1929). 

Kubo-Gardo,  Migiurtinia,  6-1 V- 193 1  (Molto ni  1933). 

180.  Euristomo  dell’  Africa  orientale,  Euryslomus  afer  suahe- 

licus ,  INTeum. 

Barderà,  Dogge,  VI- 1901  [E.  a.  afer J  (Erlanger  1904,  1905,  1907).  . 
Jebeir  (Giabbi  ?),  Serenli  III- 1923  (v.  Someren  19291. 

Zona  di  Mogadiscio  1-V 1-1929  (Moltoni  1935). 

Makama,  Basso  Giuba,  VII- 1934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  IX- 1934  (Toschi  1936). 

Famiglia  Alcedinidae 

181.  Martin  pescatore  bianco  e  nero,  Ceryle  rudis  nidis  (Limi.) 

Solole,  Giuba,  VI- 1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Serenli  e  Jebier  (Giabbi?)  II  e  IV-1923,  Jebeir  e  Dolo  III- 1923  e  XII- 1922 
(v.  Someren  1929). 

Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin,  VI- VI II- 1934  (Patrizi  1935). 
Alessandra  IV- 1935  (Toschi  1936). 

182.  Martin  pescatore  gigante,  Megaceryìe  maxima  maxima 

(Pali.) 

?  Ola  Uagèr  (Bubasci)  22-V 1 1 1- 1 934  (Patrizi  1935). 

183.  Coritorne  crestato,  Corylhornis  crislala  cristata  (Pali.) 

Hanole,  Giuba,  VI-VI1-1901  \C.  cyanostigma]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

184.  Martin  pescatore  nano  del  Giuba,  Ispidina  pietà  jubaensis , 

van  Someren 

Dolo  IV- 190 1 ,  Salaghli,  Giuba  VI-1901  [I.  p.  pietà]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Dolo  1911  [ Id .  id.]  (Salvadori  1912  ed  esemplare  del  Museo  di  Ge¬ 
nova),  Ganale  15-111-1911  e  17-111-1911  (Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1901  [Id.  id. J  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli,  Dolo  VII  e  XII- 1 922,  II  e  1 1 1- 1 923  [Id.  id.]  (v.  Someren  1929). 
Serenli  VII- 1922  (v.  Someren  1931). 

Golgia,  Oltre  Giuba  III- 1926,  Afgoi  IX-1928  e  VI-1929  (Moltoni  1935). 


336  ED.  MOLTONI 

185.  Martin  pescatore  senegaloide,  Halcyon  senegaloides  sene - 

galoides ,  Smith 

Solole,  Giuba  VI- 1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

186.  Martin  pescatore  senegaloide  ranivoro,  Hcilcgon  senegaloides 

ranivora -,  Meinertzhagen 

Ola  Uagèr  e  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba,  Vili- 1934  (Mei toni  1936). 

187.  Alcione  ventrebianco  del  Giuba,  Halcyon  albiventris  erlan¬ 

ger  i,  Neumann 

Barderà,  Salaghli,  Lowidu,  Solole,  Mfùdu,  VI- 1 90 1  [H.  a.  orientalis \ 
(Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Barderà  VI- 1901  (Neumann  1908»). 

Serenli  e  Jebeir  (Giabbi?)  II  e  IV- 1923  (v.  Someren  1929). 

188.  Alcione  arboreo,  Halcyon  leucocephala  leucocephala  (Muli.) 
Coste  Somalia  italiana?  [Dacelo  semicoerulea ]  (Heuglin  1869,  1874). 

189.  Alcione  arboreo  pettobruno,  ì  Halcyon  leucocephala  cen¬ 

trali  s,  Neum. 

Unsi,  Dolo,  Serenli,  Jebeir  (Giabbi?)  I  e  IV- 1 923,  VI,  VII  e  Vili  1922 
(v.  Someren  1929). 

Alessandra  X-1934  [H.  I.  leucocephala ]  (Toschi  1936). 

190.  Alcione  arboreo  di  Zanzibar,  Halcyon  leucocephala  hyacin- 

thina ,  Reichw. 

Basso  Giuba  (Ionte)  VI I- 1 90 1  [H.  semicoeruleus ]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Dolo  1 7 -III- 1911,  16-1 V- 191 1 ,  6  -  VII  - 1 9 1 1  e  VII-1911  [lei.  id .]  (Salva- 
dori  1912  ed  esemplari  del  Museo  di  Genova). 

Afgoi  V-1925  e  IX- 1928,  zona  di  Mogadiscio  1929  (Moltoni  1935). 
Stagno  di  Mombasa,  Belet-Amin  VI-VII1-1934  [H.  semicaeruleus ]  (Pa¬ 
trizi  1935). 

Bulo-Kero  e  Belet-Amin  (Margherita),  Basso  Giuba,  VI-1934  (Mol¬ 
toni  1936). 

Alessandra  XI 1- 1 934  (Toschi  1936). 

191.  Martin  pescatore  striato,  Halcyon  chelicuti  cheliculi  (Stanley) 

Anole,  Giuba,  VI- 1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Woreda  fra  Barderà  e  Mfùdu,  VI- 1901  (Hilgert  1908). 

Villaggio  Duca  degli  Abruzzi  III  e  IV- 1929  (Moltoni  1935). 
Bulo-Kero,  Belet-Amin  (Margherita),  Basso  Giuba,  VII- 1934  (Moltoni 
1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


337 


Famiglia  Meropidae 

192.  Gruccione  egiziano,  Merops  persicus  persicus ,  Pali. 

Coste  Somalia  italiana?  [M.  superciliosus~]  (Heuglin  1869,  1874). 
Somalia  meridionale  (1929?)  (Moltoni  1935). 

Merca  VI-YIII-1934  (Patrizi  1935). 

Alessandra  li  e  IV-1934  (Toschi  1936). 

193.  Gruccione  severo,  Merops  superciliosus ,  Linn. 

Bar  Madu,  Ganama  Kiver,  11-1895  [M.  s.  donaldsoni ]  (Oberholser 
1904). 

Mfùdu,  Fanole,  Giuba,  VI- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Arai  (Uebi  Scebeli)  30-VII  e  l-VIII-1913  (Salvadori  1915  ed  esem¬ 
plari  Museo  di  Genova). 

Unsi  1-1923  (v.  Someren  1929). 

Mogadiscio  III  e  VI-1929  (Moltoni  1935). 

194.  Gruccione  scarlatto,  Merops  nubicus  nubicus ,  Gmel. 

Dolo,  Ionte,  Gobuen,  Chisimaio  VI-V 11-1901  (Erlanger  1904,  1905, 
1907  e  Hilgert  1908). 

Dintorni  di  Giumbo  1906  (Museo  di  Genova). 

Mogadiscio  20  e  2 1  -  VII- 1 908  (Museo  di  Genova). 

Dolo  20-21,  29-III- 1911  (Salvadori  1912  ed  esemplari  del  Museo  di 
Genova). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo,  Unsi  VI,  Vili  e  XII- 1922  (v.  Someren  1929). 

Chisimaio  VII I- 1 925  (Moltoni  1935).  : 

Foce  del  Giuba  VII  1934  (Patrizi  1935). 

Alessandra  X-1934,  Mansur  XI1-1935  (Toschi  1936). 

195.  Gruccione  collobianco  maggiore,  Aerops  albicollis  major, 

Parrot 

Marilé  V1II-1923  (v.  Someren  1929). 

Alessandra  II-XI-X1I- 1935  (Toschi  1936). 

196.  Gruccione  minore  orientale,  Melittophagus  pusillus  cyano- 

stictus  (Cab.) 

Dolo,  Eil  Wak,  Busar,  Abrona,  Barderà,  Mansur,  Dogge,  Solole,  Hele- 
schid,  Ionte,  Gobuen,  Chisimaio  IV- Vili- 1 90 1  (Erlanger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Dolo  24  III- 19 11  [_M.  cyanostictus]  (Salvadori  1912  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 


338 


ED.  MOLTONI 


Afgoi  111-191 1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Lugli  Ferrancìi,  Dolo,  Serenli  VII,  Vili  e  XII-1922,  II  e  1 II- 1 923  (v.  So- 
meren  1929). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  III-1926,  Afgoi  IX- 1 928,  Mogadiscio  VI- 1929  (Mol- 
toni  1935). 

Torda  (Margherita)  Basso  Giuba  VIII-1934  (Moltoni  1936). 

197.  Gruccione  di  Lafresnay,  Meliltophagus  lafres?iayii  (Guér.) 
Barderà  V- 1 90 1  (Hilgert  1 908). 

198.  Gruccione  somalo,  Melittophagus  revoilii  (Oust.) 

Somalia  italiana?  [Merops  revoilii ]  (Oustalet  1882). 

Dibit  III- 1 903  (Witherby  1905). 

Iet  2-X-1911  (Salva dori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Mogadiscio  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Unsi  1-1923  (v.  Someren  1929). 

Ga-llacaio  Vili- 1 03 1 ,  Garoe  Vili- 1 93 1 ,  Gardo  Vili- 1 93 1 ,  Bui*  Dagner  IX- 1 93 1 
(Moltoni  1933). 

Mogadiscio  VI- 1929  (Moltoni  1935). 

t 

Famiglia  Bucerotidae 

199.  Bucorvo  dalla  cresta,  Byca?iistes  cristalus  (Rùpp.) 

Brava  (v.  d.  Decken  1869,  III,  p.  38). 

200.  Lofocero  nasuto,  Lophoceros  nasutus  -nasutus  (Linn.) 

Lowidu,  tra  Barderà  e  Mfùdu  VI- 1901  (E  ri  anger  1904,  1905,  19071. 
Jebeir  (Giabbi  ?)  IV-1923  (v.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI  e  III- 1929  (Moltoni  1935). 

Alessandra  III- 1935  (Toschi  1936). 

201.  Lofocero  beccorosso,  Lophoceros  erg throrhynchus  erythro- 

rhyn  cium  (Temili.) 

Coste  Somalia  italiana?  [Buceros  erythrorhynclius ]  (Heuglin  1869, 
1874). 

Tutta  la  Somalia  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Uenti  Dima,  Busar  V - 1 90 1 ,  Lowidu  a  sud  di  Salaghli  VI- 1901  (Hil¬ 
gert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Gallacaio  Vili- 193 1  (Moltoni  1933). 

Afrnadù,  Oltre  Giuba,  V  e  VI-1926  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  339 

-202.  Lofocero  beccogiallo,  Lophoceros  flcivirostrìs  flavi ro stris 
(Eùpp.) 

Damaso,  Abrona,  Sidimum  A -1901,  Barderà,  Woreda  VI-1901  (Hil- 
gert  1908). 

Orgoble-Gardo,  Migiuxtinia,  VI  11-1931  (Moltoni  1933). 

Somalia  italiana  1931  (Moltoni  1935). 

203.  Lofocero  di  von  Decken,  Lophoceros  deckeni  (Cab.) 

Tra  Zanzibar  e  la  Somalia  [ TocJc-us  Bocci  gei]  (Oustalet  1881). 

Brava  (Barawa)  [. Rhynchaceros  Deckeni]  (Fischer  1885). 

Dolo'  1V-1901,  Abrona  V-1901,  Lowidn,  Umfndu,  Fanole  VI-1901  Hil¬ 
gert  1908). 

Dolo  31- VI  1-1911  (Sai v adori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Golgia,  Oltre  Giuba,  III-1926  (Moltoni  1935). 

Bulo-Kero,  Belet-Amin  (Margherita)  YI-1931  (Moltoni  1936). 
Alessandra  AT-1934  (Toschi  1936). 

204.  Lofocero  nero  e  bianco,  Lophoceros  melanoleucos  (Licht.) 

Tra  Mfùdu  e  Gobuen  YI-YIl-1901  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 
Salaghli,  Mfùdu,  Bua  YI-1901,  Hanole  Vl-VII-1901  [ L .  m.  suahelicus] 
(Hilgert  1908). 

Alessandra  VI  e  VIII-1934  (Toschi  1936). 

Famiglia  Upupidae 

205.  Upupa,  Upupa  epops  epops,  Linn. 

Dolo  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

206.  Upupa  somala,  Upupa  epops  somaliensis ,  Salvin 
Ualual  (ÙYel  Val)  (Peel  1900). 

Solole,  Giuba,  VI-1901  \U.  clamarensis  somaliensis ]  (Zedlitz  1914, 
1915,  1916). 

Uadi  Orgoble,  Migiurtinia,  22-VIII-1931  (Moltoni  1933). 

Famiglia  Phoeniculidae 

207.  Upupa  arborea  della  Somalia,  Phoeniculus  somaliensis 

somaliensis  (Grant) 

Barderà  A  -VI-1901,  Salaghli,  Solole,  Mfùdu  VI-1901,  Heleschid  presso 
Ionte  VII-1901  (Hilgert  1908). 

Giuba  XI 1-1912  (v.  Someren  1922). 

Dolo,  YI-1922  (v.  Someren  1922). 

Giumbo  1923  (Museo  di  Genova). 

Foresta  Alessandra  XI-1934  (Toschi  1936). 


340  ED.  MOLTONI 

208.  Upupa  arborea  cianomela  di  Schalow,  Rhinopomastus  cya~ 

nomelas  schalow i ,  Neum. 

Barderà  V-1901,  Dogge,  Solole,  Anole  VI-1901,  Anole  YII-1901  (Er- 
1  anger  1904,  1905,  1907). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  IV-1923  (v.  Someren  1929). 

Alessandra  X1I-1933  (Toschi  1936). 

209.  Upupa  arborea  minore,  Rhinopomastus  minor  minor  (Eùpp.) 

Somalia  sett.  italiana?  [Irrisor  minor ]  (Oustalet  1882). 

Beira  -  V-1903  (  W  i  t  h  e  r  b  y  1905). 

Gardo,  Miginrtinia,  Vlll-1931  (Moltoni  1933). 

210.  Upupa  arborea  minore  somala,  Rhinopomastus  minor  so- 

malicus ,  Eri. 

Uenti  Dima  V-1901,  Malka  Gele-Gedid,  Mansur,  Salaghli  Vl-1901  (Er- 
1  anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Goriale  IX- 1911  (Salvadori  1912). 

Barderà  1880,  Afgoi  1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli,  Lugh  Ferrandi  1922,  1923  (v.  Someren  1929). 

211.  Upupa  arborea  minore  del  Nilo  bianco,  Rhinopomastus 

minor  cabanisi  (De  Filippi) 

Brava  (Barawa)  XI- 1881  (Fischer  1885). 

Barderà  (1880?)  (Museo  di  Milano  ex  Gindi). 

Barderà  (Reichenow  1900,  1905). 

Famiglia  Strigidae 

212.  Allocco  dell’Africa  meridionale,  Strix  icoodfordi  nigricantia 

(Sharpe)  ] 

Anole  VI I- 1 90 1  [Syrnium  woodfordi\  (E rianger  1904,  1905,  1907). 
Basso  Giuba  VII- 1 90 1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

213.  Assiolo  del  Capo,  Otus  capensis  capensis  (Smith) 

Barderà  V-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Giuba  [O.  senegalensis  subsp.]  (v.  Someren  1932). 

214.  Assiolo  orecchie  bianche,  Olis  leucotis  leucotis  (Temm.) 

?  Duxi  Katabel,  a  sud  di  Barri  [Scops  leucotis']  (Salvadori  1894). 
Gallacaio  II 1-1903  [Td.  idi]  (Witherby  1905). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECO. 


341 


215.  Civetta  somala,  Carine  noclna  somaliensis  (Reicbw.) 

?  Duxi  Katabel,  a  sud  di  Barri  [C.  spilog  astra]  (Sai  va  dori  1894). 
Gallacaio  1V-1903  [Id.  id.]  (Witkerby  1905). 

216.  Civetta  periata,  Glaucidium  perlalum  (Vieill.)j 

Dolo  XII- 192 2  (v.  Someren  1929). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  II 1-1 926  (Moltoni  1935). 

217.  Gufo  maculoso  cinerescente,  Buio  africanus  cinerascens, 

Guér. 

Sidimum,  itinerario  Eil  Wak-Bardera,  V-1901  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

Goriale  ?  (Salvadori  1912). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

218.  Gufo  latteo,  Bubo  lacteus  (Temm.) 

Barderà  1881?  (Keicbenow;  ex  Gindi,  Museo  di  Milano). 

Galladi  (  P  e  e  1  1 900). 

Dolo  ?  1911  (Salvadori  1912). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  V- 1 926,  zona  di  Mogadiscio  I- V I- 1929)  Moltoni 
1  935). 

219.  Gufo  pescatore  deM’Africa  orientale,  Scolopelia  peli  fìscheri , 

Zedl. 

Jebeir  (Giabbi?)  IX- 1923  (v.  Someren  1929). 

Eamiglia  Caprimulgidae 

220.  Succiacapre,  Caprimulgus  europaeus  europaeus ,  Linneo 
Coste  Somalia  italiana?  (Heuglin  1869,  1874). 

221.  Succiacapre  dell’Asia  centrale,  Caprimulgus  europaeus  un¬ 

to  ini,  Hume 

Belindula  (non  molto  distante  da  Gallacaio)  IX-1903  (Witkerby  1905). 

222.  Succiacapre  guancerosse  del  Kenia,  Caprimulgus  rufigena 

frenatus,  Salvadori 

Sidimum,  presso  Barderà,  V-1901  \C.  frenatus]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 


ED.  MOLTONI 


342 

223.  Succiacapre  di  Donaldson,  Caprimulgus  donaldsoni,  Sharpe 

Abroma,  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901,  Mansnr,  Giuba,  VI- L 90 1  (Er¬ 
ta  nger  1904,  1905,  1907). 

Dolo  5-IV-191 1  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova  ;  la  Q 
da  me  esaminata  deve  a  mio  parere  riferirsi  forse  al  Caprimulgus 
f ossei ?). 

Serenli  11-1923  (v.  Someren  1929), 

Cbisimaio  V 11 1- 1 925  (Moltoni  1935). 

224.  Succiacapre  somalo,  Caprimulgus  nubicus  torridus ,  Phillips 
Dibit  III- 1903  (Witherby  1905). 

Orgoble-Gardo,  Migiurtinia,  22- Vili- 1 93 1  [ Caprimulgus  n.  nubicus ,  Phil¬ 
lips]  (Moltoni  1933). 

225.  Succiacapre  chiaro  di  Mozambico,  Caprimulgus  fossii  cla- 

rus,  Peichw. 

Brava  (Barawa)  [C.  fossii]  (Fischer  1885). 

Woreda  fra  Barderà  e  Mfùdu  VI- 1901  [  C.  fossei  /ossei]  (Hilgert  1908). 
Jebeir  (Giabbi?)  Ili- 1 923,  Serenli  IV-1923  [C.  clarus ]  (v.  Someren  1929). 
Belet-Amin  (Margherita),  Basso  Giuba,  VII-1934  (Moltoni  1936). 

226.  Succiacapre  di  Mozambico  abissino,  Caprimulgus  fossii 

apatelius ,  Neum. 

Somalia  meridionale,  Dolo  IV- 1901,  Mansur,  Salaghli,  Dogge  VI- 1 90 1 
(Eri anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  II-1II-1 9 1 1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Famiglia  Micropodidae 

227.  Rondone  pallido  somalo,  Micropus  murinus  somalicus 

(Clarke) 

Dolo  (v.  Someren  1932). 

228.  Rondone  abissino,  Micropus  affuiis  abessynicus  (Streubel) 
Mogadiscio  X-1931  (Moltoni  1935). 

229.  Rondone  delle  palme,  Cypsiurus  parvus  parvus  (Licht.) 

?  Shebeli  Vili- 1 894  [Tachornis  parvus]  (Sharpe  1895). 

Dolo  V-1901,  Barderà  VI- 1901  [Id.  id .]  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


34S 


Dolo?  1911  [ Tachornis  laemostigma \  (Salvadori  1912). 

Afgoi  11-191 1  [Tacliornis  parva  laemostigma ]  (Erlanger  1914,  1915, 
1916). 

230.  Rondone  coda  spinosa  stictilemo,  Telacanthura  itssheri 

stictilaema  (Reichw.) 

Ola  Uagèr  (Alto  Bubasci),  Oltre  Giuba,  VIII-1934  (Moltoni  1936). 

231.  Notafrapo  di  Sheppard,  Notafrapus  slieppardi ,  Roberts 
Ola  Uagèr  (Alto  Bubasci),  Oltre  Giuba,  VIII-1934  (Moltoni  1936). 


Famiglia  Coliidae 

232.  Uccello  topo  striato  orientale,  Colius  striatus  affì)iis,  Shelley 

Da  Barderà  fino  alla  costa,  1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Barderà,  Malca  Gele-Gedit,  Mansur,  Solole,  Mfùdu,  Fanole,  Bua  VI-1901 
(Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Avai  (Uebi  Scebeli)  30- VII- 1913  [C.  affinis]  (Salvadori  1915). 

Afgoi  IX-1928,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin  (Margherita),  Basso  Giuba  VII- 1934  (Moltoni  1936). 

233.  Uccello  topo  striato  della  Somalia,  Colius  striatus  liil- 

gerti,  Zedl. 

Dolo  XII- 1922  (v.  Someren  1929). 

Dolo  5-1-191 1  e  2-1  V-l 91 1  [C.  affinis]  (Salvadori  1912  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 

Upper  Juba  Ri  ver  [C.  s.  intermediata  erlangeri  ^  hilgerti]  (v.  Some¬ 
ren  1932). 

234.  Uccello  topo  capogrigio,  Colius  leucocephalus  turneri ,  van 

Someren 

Solole  e  Dogge  VI- 1 90 1 ,  Cliisimaio  VII- 1 901  [C.  leucocephalus ]  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  11-111-1911  [Id.  id .]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Golgia,  Oltre  Giuba  II  1-1926,  Mogadiscio  V-l 929,  Obbia  1930  (Mol¬ 
toni  1935). 


24 


344  ED.  MOLTONI 

235.  Uccello  topo  nucablu,  Colius  macrourus  macrourus  (Linn.) 

Gallacaio  IV-1903  (Witherby  1905). 

Gallacaio,  regione  di  Obbia,  20- Vili- 1 931  (Moltoni  1933). 

Obbia  1930  (Moltoni  1936). 

236.  Uccello  topo  nucablu  dell’  Uganda,  Colius  macrourus  piti¬ 

che/',  Venni. 

Salagkli  (Giuba)  Vl-1901  [ C .  macrourus ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Salagkli,  Dogge  Yl-1901,  Cbisimaio  VII- 1 90 1  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  1923  [C.  m.  nr.  puleher]  (v.  Someren  1929). 

Famiglia  Trogonidae 

237.  Narina  littorale,  Apaloderma  narina  littoralis ,  v.  Someren 

Barderà,  Mfùdu,  Hanole  V-V1I-1901  [A.  narina ]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907  e  Hilgert  1908). 

Jebeir  (Giabbi?)  1 II- 1 923  [Id.  id.]  (v.  Someren  1929). 

Hellesheid  (Giuba)  1 1 1- 1 923  (v.  Someren  1931b  ). 

Giuba  (v.  Someren  1932). 

Foresta  Mobilen,  Alessandra,  ed  a  Ola  Uager  1934  (Patrizi  in  liti .). 
Foresta  Mobilen  II  e  IX- 1934,  Alessandra  IX-1934  (Toschi  1936). 

Famiglia  Capitonidae 

238.  Capitone  alinere  didimo,  Lybius  melanopterus  didymus, 

Grote 

Da  Barderà  a  Mfùdu.  1901  [L.  melanopterus ]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

Mansur,  Solole,  Geile,  Mfùdu  Vl-1901  [Id.  id.~]  (Hilgert  1908). 

Solole  Vl-1901  (Grote  1929). 

Jeber  (Giabbi?)  Ili  e  1V-1923  [ L .  melanopterus ]  (v.  Someren  1929). 
Giumbo  1923  (Museo  di  Genova). 

Zona  di  Mogadiscio  I- VI- 1 929  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin  (Margherita),  Basso  Giuba,  VI -1934  (Moltoni  1936). 
Alessandra  VII- 1934  (Toschi  1936). 

239.  Tricolema  stigmatotorace,  Tricliolaema  melanocephalum 

stigmatothorax,  Cab. 

Malca  Rie,  Sidimum  presso  Barderà,  V-190J,  Chisimaio  Vl-1901  [T. 

stigmatothorax ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  IV- 1926  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


345 


240.  Tricolema  di  Bland,  Tricholaema  melari ocephahcm  blandi , 

Phillips 

Gallacaio  IV- 1903  (Witherby  1905). 

Serenli  11-1923,  VII-VI1I-IX-Ì 922  (v.  Someren  1929). 

241.  Barbatula  affine,  Pogoniulus  pusillus  affinis  (Reichw.) 

Lungo  il  Giuba  fino  alla  costa  1901  [Barbatula  pusilla  affinis ]  (Er- 
langer  1904,  1905,  1907). 

Dolo  IV- 1901,  Salaghli,  Lowidu,  Solole,  Hanole  VI- 1901  [lei.  id.\  (Hil- 
gert  1908). 

Afgoi  III- 1911  [Barbatula  pusilla,  affinis]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

242.  Barbatula  del  Giuba,  Pogoniulus  pusillus  lollesheid ,  van 

Someren 

Dolo  17-1 V- 1911  [Barbatula  minuta]  (Salvadori  1911  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 

Jebeir  (Giabbi  ?),  Serenli  IV,  VI  e  Vili- 1 922  [ Barbatula  p.  nr.  affinis] 
(v.  Someren  1929). 

Serenli  Vili- 1 922  [Barbatula  p.  lollesheid]  (v.  Someren  1931). 

243.  Capitone  testarossa  di  Shelley,  Tradii/ pii omus  erythroce- 

phalus  shelleyi,  Hartl. 

Beira  V-1903  [Tv.  erythrocephalus]  (Witberby  1905). 

244.  Capitone  testarossa  del  Giuba,  Trachyphonus  erythroce¬ 

phalus  jacksoni,  Nemn. 

Dolo  6- VII- 1911  [T.  shelleyi]  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo 
di  Genova). 

Dolo  (v.  Someren  1932). 

Uenti  Dima  V-1901  (Hilgert  1908). 

245.  Capitone  periato  somalo,  Trachyphonus  margarilatus  so- 

malicus,  Zedl. 

Somalia  sett.  italiana?  [ Tr.  margaritatus]  (Oustalet  1882). 

246.  Capitone  testanera  di  d’ Arnaud,  Trachyphonus  darnaudii 

boehmi,  Eiscb.  et  Reichw. 

Brava  (Barawa)  XI- 1881  (Fischer  et  Reichenow  1884). 
Bardera-Mfùdu  1901  [Tr.  botimi]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 


346  ED.  MOLTONI 

Malca  Rie,  Barderà  V- 1 901,  Mansur,  Awei,  Salaghli,  Mfùdu  VI- 1901, 
Ionte  VII- 1 90 1  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  Mogadiscio  VI- )  929,  regione  del  Dafèt 
V I- 1 929,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

Boscaglia  di  Gelib  VII- 1 034  ( Toschi  1936). 

Famiglia  Indicatoridae 

247.  Indicatore  gola  nera,  Indicatoli  indicato)'  (Sparman) 

?  Sbebeli  VI  11-1894  (Sbarpe  1895). 

Woreda,  Mfùdu,  Giuba,  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

248.  Indicatore  del  Giuba,  Indicator  variegatus  jubaensis,  Neum. 

Dogge  VI-1901,  Hanole,  Ionte,  Giuba,  VII- 1901  [/.  v.  variegatus']  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907). 

Ionte  presso  Chisimaio  VII- 1901  (Neumann  19081)). 

Hellesheid,  Giuba,  (v.  Someren  1932). 

Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba,  VUI-1934  (Moltoni  1936). 

249.  Indicatore  minore  di  Erlanger,  Indicator  minor  erlangeriì 

Zedl. 

Mfùdu  VI-1901,  Helescbid,  presso  Ionte,  VII- 1 90 1  [7.  exilis  teitensis]  (Er¬ 
langer  1 904,  1 905,  1 907  ). 

Afgoi  11-1911  [7.  exilis  erlanger i]  (Zedlitz  1913). 

Serenli  11-1923,  LTnsi  1-1923  [ Id .  id.]  (v.  Someren  1929). 

Famiglia  Picidae 

250.  Picchio  nubico  pallido,  Campelhera  nubica  pallida  (Sharpe) 

Brava  (Barawat  [(’.  nubicus]  (Fischer  1885). 

?  Shebeli  Vili- 1894  [C.  nubica]  (Sharpe  1895). 

Beira  V-1903  [C.  nubica]  (Witherby  1905). 

Fra  Eil  Wak  e  Barderà  1901  [Dendromus  nubicus]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Dolo  IV- 1901,  Malca  Rie,  Damaso,  Abrona,  Korkuru,  Barderà  V-1901 
Barderà,  Fanole  presso  Bua  VII 90 1  [Id.  id.]  (Hilgert  1908). 

Dolo  V- VI  1-19  11  [C.  nubica]  (Sai  vado  ri  1912). 

Afgoi  11-1911  [Dendromus  nubicus  pallidus]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Serenli  e  Lugli  Ferrandi  1922  (v.  Someren  1929). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


347 


Giumbo  1923  (Museo  di  Genova). 

Gardo,  Migiurtinia,  1 6- VII  1-1 931  (Moltoni  19331. 

Golgia,  Oltre  Giuba,  I V- 1 926,  Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  Mogadi¬ 
scio  VI- 1929  (Moltoni  1935). 

Alessandra  Vili  - 1 934  (Toschi  1936). 

251.  Picchio  di  Cailliaut,  Campethera  cailliauti  cciilliauti  (Malh.) 

Fanole,  Giuba,  VI-1901  [ Dendromus  malherhei ]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

Mfùdu,  Fanole  YI-1901  [Id.  id.]  (Hilgert  1908). 

Foresta  Alessandra  XII-1934  (Toschi  1936). 

252.  Picchio  codadoro  di  Mombasa,  Campethera  abingoni  mom- 

bassica  (Fischer  et  Reichw.) 

Mfudù,  Giuba,  VI-1901  [ Dendromus  mombcissicus]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Mfùdu  VI-1901,  Hanole  VI-VII-1901  [Id.  id.]  (Hilgert  1908). 

Foresta  Cantande  V-1934  (Toschi  1936). 

253.  Picchio  cardinale  massaico,  Dendropicos  fuscescens  mas- 

saicus ,  Leumann 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

254.  Picchio  cardinale  di  Hemprich,  Dendropicos  fuscescens 

hemprichii  (Ehr.) 

Brava  (Barawa)  [D.  hemprichi]  (Fischer  1885). 

Giuba  1901  / D .  hemprichi  albicans]  (Erlanger  1902). 

Salaghli  VI-1901,  Chisimaio  VII-1901  [D.  guineensis  albicans]  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907). 

Damaso  Y-1901  [D.  guineensis  hemprichi]  (Hilgert  1908). 

Salaghli,  Anole,  Woreda,  Dogge,  Solole  VI-1901,  Chisimaio  VII-1901 
[D.  guineensis  albicans]  (Hilgert  1908). 

Serenli  Vili  e  X-1912  (v.  Someren  1929). 

Gardo,  Orgoble  Gardo,  Migiurtinia,  VIII-1931  (Moltoni  1933). 

255.  Picchio  namaquo  dello  Scioa,  Thripias  namaquns  schoen- 

sis  (Riipp.) 

Dolo,  Mfùdu,  Heleschid,  Ionte  IV- VII-1901  [Mesopicos  n.  sclioensis] 
(Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Foresta  Cantande  V  e  XII-1934,  Foresta  Moliben  IX-1934  (Toschi 
1936). 


348 


ED.  MOLTONI 


Famìglia  Alaudidae. 

256.  Mirafra  marginata,  Mirafra  cantillans  marginata ,  Hawker 

Mfùdu-Gobuen  (Songora  Mafula)  Ionte,  VII- 1 90 1  [M.  cantillans ]  (Er- 
1  anger  1904,  1905,  1907). 

257.  Mirafra  alirosse,  Mirafra  hypermetra  hypermetra  (Reichw.) 

Mfudu,  Fanole,  VI- 1 90 1 ,  Helescbid  presso  Ionte,  Ionte,  Chisimaio, 
VII-1901  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

258.  Mirafra  di  Fischer,  Mirafra  fisoheri  fischeri  (Reichw.) 

Barderà  V-1091,  Mfùdu,  Fanole  presso  Bua,  VI- 1901,  Helescbid  presso 
Ionte  VII-1901  (Erlan  ger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

259.  Mirafra  africanoide  intercedente,  Mirafra  africanoides  in¬ 

tercedei,  Reichw. 

Dolo  IV-1901  [M.  intercedens ]  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907). 

260.  Mirafra  dal  collare,  Mirafra  collaris,  Sharpe 

Damaso,  Daba,  Uenli  Dima  V-1901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907  e 
Hilgert  1908). 

Dibit  III- 1903?  (YVitherby  1905). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

261.  Mirafra  di  Gillet,  Mirafra  gilleti ,  Sharpe 
Beira  V-1903  (Witherby  1905). 

Malca  Rie,  Damaso  e  itinerario  tra  Eil  Wak  e  Barderà  (Uenti  Dima, 
Abrona,  Rote  Serira),  V-1901  (Erlan ger  1904,  1905,  1907  e 
Hilgert  1908). 

Iet  29-IX-1911  (Sai  vado  ri  1912  e  esemplare  Museo  di  Genova). 
Heibogan  (Gardo),  Migiurtinia,  15  V 1 II- 1 93 1  (Moltoni  1983). 

262.  Mirafra  pecilosterna,  Mirafra  poecilosterna  poecilosterna '• 

(Reichw.) 

Matto-Galberu,  Barderà  V-1901,  Anole,  Giuba  VI  - 1 901 ,  Gobuen  e  Chi¬ 
simaio,  VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  II-I1I-1 91 1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  (v.  Someren  1 922). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


349 


Serenli  VII- Vili- 1 922  (v.  Somerea  1929). 

Da  Dolo  a  Chisimaio  (v.  So  mere  n  1932). 

Mogadiscio  V-VI-1929,  Regione  del  Dafet  VI- 1929  (Moltoni  1935 ). 

263.  Lodola  corriera  somala,  Cerlhilauda  somalica ,  With. 

Dibit  III-1903  (Witherby  1903  e  1905). 

264.  Lodola  beccocurvo  di  Hamerton,  Àlaemon  hamertoni  ha- 

mertoni,  Witherby 

Obbia  1-1903  (Witherby  1905). 

Zona  di  Gallacaio,  Migiurtinia  VII- 1 93 1  (Moltoni  1933). 

265.  Lodola  del  deserto  somalo,  Ammomanes  deserti  akeleyi , 

Elliot 

Garoe  VII- 1 93 1 ,  Heibogan  (Gardo)  Vili  1931,  Monti  Uakì  (Carim), 
IX- 1931,  Migiurtinia  (Moltoni  1933). 

266.  Cappellaccia  thekla  somala,  Qalerida  theklae  ellioti ,  Har- 

tert 

Gallacaio,  Migiurtinia,  V II - 1 93 1  (Moltoni  1933). 

Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1936). 

267.  Lodola  codacorta  somala,  Pseudalaemon  fremanllii  freman¬ 

llii  (Phill.). 

Beira  V-1903  (Witherby  1905). 

Gardo,  Migiurtinia  Vili- 1 93 1  (Moltoni  1933). 

268.  Lodola  codacorta  del  Chenia,  Pseudalaemon  fremanllii  de- 

lamerei ,  Sharp  e 

Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

269.  Allodola  passerina  orecchiebianche,  Eremopterix  leueotis 

leucotis  (Stani.) 

Gobuen,  Chisimaio  VII- 1 90 1  \Pyrrhulauda  leucotis']  (E  clanger  1904, 
1905,  1907). 

270.  Allodola  passerina  frontebianca  somala,  Eremopterix  tit- 

grieeps  melanauchen  (Cab.) 

Somalia  sett.  italiana?  [ Coraphites  frontalis ]  (O  u  stai  et  1882), 

Obbia  1-1903  [ Pyrrkulauda  melanauchen]  (Witherby  1905). 

Basso  Giuba  [E.  frontalis  melanauchen]  (v.  Someren  1922). 

Gallacaio,  Migiurtinia  VII-1931  (Moltoni  1938). 


350  ED.  MOLTONI 

271.  Allodola  passerina  testa  castana,  Eremopterix  signata 

(Oust.) 

Malca  Rie  al  confine  col  Chenia,  V-1901,  Chisimaio  VII-1901  \_Pyrrhu - 
lauda  signatd\  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Iet  9  e  ll-X-1911  [ ld .  id.'\  (Sai  vado  ri  1912  ed  esemplari  Museo  di 
Genova). 

Afgoi  11-1911  [ Pyrrhulauda  verticalis  signata ]  (Zedlitz  1914,  1915,. 
1916). 

Somalia  meridionale  III-1929,  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

272.  Spizocoride  di  Obbia,  Spizocorys  obbiensis ,  Witherby 

Obbia,  1-1903  (Witherby  1905). 

Famiglia  Motacillidae. 

273.  Ballerina,  Motacilla  alba  alba ,  Limi. 

Unsi  1-1923,  Dolo  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

274.  Ballerina  vedova,  Motacilla  aguimp  vidiia ,  Surnd. 

Brava  (Barawa)  [ Motacilla  vidua ]  (Fischer  1885). 

?Scebeli  Vili- 1894  [M.  vidua ]  (Sharp  e  1895). 

Lowidu  tra  Barderà  e  Mfùdu  VI- 1 90 1 ,  Hauole  tra  Mfùdu  e  Gobueu, 
VII-1901  [ili.  vidua ]  (E rianger  1904,  1905,  1907). 

Serenli  VII-VIII-1922  (v.  Someren  1929). 

Alessandra  XII-1933  e  1934  (Toschi  1936). 

275.  Ballerina,  gialla,  Motacilla  cinerea  cinerea ,  Tunst. 

Afgoi  IX-1928  (Moltoni  1935). 

276.  Cutrettola  boreale,  Budytes  flavus  thunbergi  (Billberg) 

Brava  (Barawa)  [5.  flavus  (L.)]  (Fischer  1885). 

Dolo  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

277.  Cutrettola  gialla  orientale,  Budytes  flavus  campestris  (Pali.) 
Coste  della  Somalia  italiana?  (Heuglin  1869-1874). 

278.  Calandro,  Anthus  campestris  campestris  (Linn.) 

Unsi  1-1928  (v.  Someren  1929). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  351 

279.  Calandro  sordido  somalo,  Anthus  sordidus  nivesce?is ,  Rei- 

chenow. 

Chisimaio  YI1-1901  [.A.  nivescens J  (Reichenow  1905  b). 

Chisiraaio  Y II- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Basso  Giuba  [A.  nivescens ]  (v.  Someren  1922). 

?  Alessandra  VII- 1 934  [A.  sordidus  subsp.ì]  (Toschi  1936). 

280.  Calandro  maggiore  del  Chenia,  ?  Anthus  richardi  lacuum , 

Meinertzhagen 

Brava  [ Anthus  Racilteni ]  (Fischer  1885). 

Chisiraaio  VII- 1 90 1  [A.  rufulus  cinnamomeus ]  Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

281.  Pispola  di  Malindi,  Anthus  melindae ,  Shelley 

Mfùdu  VI- 1 90 1 ,  Hanole,  Heleschid,  Ionte  VII- 1 90 1  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Afgoi  11-191 1  (Ze d  1  i t  z  1914,  1915,  1916). 

282.  Macronice  tenerello,  Tmetothylacus  tenellus  (Cab.) 

Brava  (Barawa)  [ Macronyx  tenellus']  (Fischer  1885). 

Uenti  Dima,  Abrona,  Matto-Galberu,  Sidinura  Barderà  V - 1 90 1 ,  Barderà 
Mfùdu  (Malca  Gele  Gedit,  Solole,  Mfùdu)  VI- 1 90 1 ,  Mfùdu-Gobuen 
(Hanole),  Ionte,  Chisimaio  VII- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907 
e  Hi  Igei*  t  1908). 

Iet  5-X-1911  (Sai  vado  ri  1911  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 

Afgoi  II-III- 1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  Vili- 1 923  (v.  Someren  1929). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  VI-1926,  Mogadiscio  1928  e  VI-1929  (Moltoni 
1935). 

Torda  presso  Margherita,  Basso  Giuba  VII-1934  (Moltoni  1936). 

Man  sur  IV- 1934  (Toschi  1936). 

283.  Macronice  croceo,  Macronyx  croceus  croceus  (Vieill.) 
Brava  (Barawa)  (Fischer  1885). 

284.  Macronice  gola  aranciata,  Macronyx  aurantiigula ,  Reichw. 

Hanole  tra  Mfùdu  e  Gobuen  VI  - 1 90 1 ,  Ionte  VII- 1 90 1  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Afgoi  II-III. 1911  [M.  flavi  colli  s  aurantiigula]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  e  Regione  del  Dafèt  VI-1929  (Moltoni 
1935). 

Alessandra  11-1934  (Toschi  1936). 


852 


ED.  MOLTONI 


Famiglia  Timaliidae. 

285.  Crateropodo  squamulato,  Tardoides  squamulata  Shell.) 

Dolo  1V-1901,  Salaghli,  Solole,  Bua  YI-1901  [ Crateropus  squamulalus ] 
(E  ria  n  ger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Dolo  1 6-1 V- 1 91 1  [Id,  id.]  (Salvadori  1912  e  esemplare  Museo  di  Ge¬ 
nova). 

Helesheid  YII-1922,  Serenli  II  e  VII-1922  (v.  Some  rea  1929). 

Serenli  YII-1922  [ T .  s.  jubaensis]  (v.  Someren  1931). 

Lugh  Ferraudi  a  Serenli  [ld.  id.]  (v.  Someren  1932). 

286.  Crateropodo  rubiginoso,  Argya  rubiginosa  rubiginosa  (Rlipp.) 

?  Scebeli  YIII-1894  (Sharpe  1895). 

287.  Crateropodo  rubiginoso  di  Heuglin,  Argya  rubiginosa  heu- 

girai  Sharpe 

Dolo  IV- 1 901 ,  Solole  VI- 1 90 1  [Ar.  rubiginoso. Q  (E  r  la  n  ger  1904,  1905, 
1907). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  29-111-1911  [Ar.  rubiginoso. :]  (Salvadori  1912  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 

Dolo  VI  e  XII- 1922  [A.  r.  sharpei ]  (v.  Someren  1929). 

288.  Crateropodo  somalo,  Argya  aylmeri  aylmeri,  Shelley 

Beira  V-1903  (Witherby  1905). 

Abrona  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  11-1911  [Crateropus  a.  aylmeri]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

Famiglia  Pycnonotidae. 

289.  Bulbul  orecchiebianche,  Pycnonotus  dodsoni ,  Sharpe 

Somalia  italiana?  [P.  nigricans]  (Oustalet  1882). 

Daraaso,  Busar,  Abrona,  Sidinum,  Barderà  V-1901,  Malka  Gele-Gedit, 
Anole,  Salaghli,  Geile,  Mfudu,  Fanole  YI-1901,  Heleschid  presso 
Ionte,  Gobuen,  Chisiraaio  VII- 1 901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907 
e  Hilgert  1908). 

Giuba  (v.  Someren  1922). 

Gallacaio  e  Garoe  V 1 1-193 1 ,  Gardo  e  Rubo  V1II-1931,  Carini  IX-1931, 
Migiurtinia  (Moltoni  1933). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  353 

Afmadù,  Oltre  Giuba  V-1926,  Mogadiscio  VI-1929,  Somalia  meridionale 
1929  (Molto  ni  1935). 

Alessandra  XII  1933  e  VI-1934  (Toschi  1936). 

290.  Bulbul  terrestre,  Phyllastrephus  terrestri s  suahelicus, Heìchw. 

Mfùdu  VI- 1 90 1 ,  Hanole  fra  Mfùdu  e  Gobuen  VII- 1901  [P.  capensis 
suahelicus ]  (E  rianger  1904,  1905,  1907). 

291.  Bulbul  strepitante,  Pliyllastrephus  strepitans  (Reicliw.) 

?Shebeli  VI 1 1 - 1 894  [Phylloslrep/ius  pauper ]  (Sharpe  1895). 

Salaghli,  Lowidu  tra  Barderà  e  Mfùdu,  Solole  VI-1901,  Heleschid  presso 
Chisimaio  VII- 1901  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907}. 

Afgoi  II-III- 1911  [P.  s.  sitar  pei ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  (v.  Someren  1922). 

Serenli  II-III- 1 923,  VII-YIII  1922,  Helleschid  V1I-1922,  Jebeir  (Giabbi  ?) 
III-IV-1923,  VII-1922,  Unsi  1-1923,  Dolo  XII- 1922  [Ph.  st.  nr.  pauper ], 
(v.  Someren  1929). 

292.  Bulbul  oliva,  Pliyllastrephus  sucosus  sucosus ,  Reicliw. 

Foresta  (di  Alessandra)  II-1(.  35  (Toschi  1936). 

293.  Bulbul  di  Fischer,  Pliyllastrephus  fìscheri  fìscheri ,  Reicliw. 

Fanole  presso  Bua  VI-1901,  Hanole,  Giuba  VII- 1 90 1  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

294.  Bulbul  ventregiallo  dell’Africa  orientale,  Chlorocichla  flavi- 

ventris  centralis ,  Reicliw. 

Solole,  Hanole  e  Mfùdu  VI-1901  [ Pliyllastrephus  flaviventris  mombasae ] 
(Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Jebeir  (Giabbi?)  IV-1923  [ Ch .  fi.  mombasae]  (v.  Someren  1929). 

Chisimaio  e  Waregta  [Id.  id.]  (v.  Someren  1932). 

Alessandra  XII- 1933  (Toschi  1936). 

295.  Bulbul  insulare  somalo,  Andropadus  insulari s  somaliensis , 

Reicliw. 

Brava  (Barawa)  (Rei  che  no  w  1904). 

Barderà  V-VI-1901,  Salaghli,  Lowidu  tra  Barderà  e  Mfùdu,  Solole  VI- 
1901,  Chisimaio  VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert 
1908), 

Dolo  6- 1 V - 1 9 1 1  [A.  somaliensis]  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo 
Genova). 

Giuba  (v.  Someren  1922). 

Da  Dolo  a  Serenli  (v.  Someren  1932). 


354 


ED.  MOLTONI 


.Famiglia  Muscicapidae. 

296.  Pigliamosche  cenerino  di  Kikuyu,  Alseonax  cinereus  kiku 

yuensis ,  van  Someren 

Solole  e  Fanole,  Giuba  VI- 1 90 1 ,  Songolo  \*I1- 1 90 L  [ Alseonax  caerule- 
scens ]  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba  Vili- 1 934  (Molto  ni  1935). 
Foresta  (di  Alessandra)  11-1933  (Toschi  1936). 

297.  Pigliamosche  grigio  cinereolo,  ì  Alseonax  coerulescens  ci- 

nereola ,  Fisch.-Hartl. 

Jabeir  (Giabbi  ?)  ed  Hellescheid  111-1923  e  V li- 1 923  (v.  Someren  1929). 

298.  Pigliamosche  pallido  subalare?,  Bradornis  pallidus  (sub- 
alari s  ?). 

Sereni i  III-1923,  VII-VIII-1922  (v.  Someren  1929). 

299.  Pigliamosche  grigio,  Bradornis  griseus  griseus ,  Reichw. 

Gallacaio  IV-1903  [ Bradyornis  pumilus ]  (Witherby  1905). 

Goile  presso  Mfùdu  e  Hanole,  iMfùdu  e  Chisimaio  VI-1901  (Erlanger 
1904,  1905,  1907). 

Beira  (Gallacaio)  VI  I- 1 93 1 ,  Gardo  Vili- 1 93 1 ,  Migiurtinia  (Molto  ni  1933). 
?  Obbia  1930  (Moltom  1935). 

300.  Pigliamosche  grigio  della  Somalia  meridionale,  Bradornis 

griseus  erlangeriì  Reichw. 

Hanole,  Giuba  1901  (Reichenow  1900,  1905). 

Barderà,  iMfùdu,  Salaghli,  Solole  VI-1901,  Fanole,  Hanole  VI-1901,  Ha¬ 
nole,  Chisimaio  VII- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert 
1908). 

Malca  Rie,  Damaso,  Matto-Galberu,  V-1901,  Barderà  VI- 1 90 1  [B.  g.  neu- 
manni\  (Hilgert  1908). 

Sereni!  II,  VII,  VIII-1923  (v.  Someren  1923). 

301.  Pigliamosche  nero  tropicale,  Melaenornis  pammellaina  tro- 

picalis  (Cab.) 

Foresta  Mobilen  11-1932  e  III-1934  (Toschi  1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  355 

302.  Pigliamosche  giallo  minore,  Chloropelella  holoehlorus  ho- 

lochlorus  (Eri.) 

Solole  (Salde)  e  Barderà  VI- 1 90 1  [ Erythrocercus  holochlorus ]  (E  ri  an¬ 
ger  1901). 

Solole,  Barderà  VI- 1901,  Songole  VII- 1901  [Id,  id.]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

303.  Pigliamosche  testanera,  Batis  minor  minor ,  Erlanger 

Solole,  Basso  Giuba  VI-1901  e  Chisiinaio  [ B .  orientalis  minor]  (Er¬ 
langer  1901). 

Dogge,  Solole,  Geile,  Songole,  Mfùdu  (Neuraann  1907). 

Malka  Gele-Gedid,  Ande,  Dogge,  Solole,  Geile,  Mfùdu  VI-1901,  Son¬ 
gole  YII-1901  (Hilgert  1908). 

Serenli  III- 1 923  e  VII- Vili- 1 922  (v.  Soraeren  1929). 

Afgoi  Vili- 1 929  (M  o  1 1  o  n  i  1935). 

Piana  Mansur  XII-1933  (Toschi  1936). 

304.  Pigliamosche  capogrigio  somalo,  Batis  orientalis  bella  (El- 
liot) 

Somalia  sett.  italiana?  [ fi .  orientalis ]  (Oustalet  1882). 

Orgoble-Gardo  Vili- J  931,  Migiurtinia  (Molto  ni  1933). 

305.  Pigliamosche  capogrigio  somalo,  Batis  orientalis  perkeo , 

Neumann 

Daba  al  confine  col  Chenia  V-1901  [ fi .  o.  minor]  (Erlanger  1901). 
Daba,  Abrona  1901  [fi.  perkeo]  (Neumann  1907). 

Daba,  Abrona  V-1901  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  [fi.  perkeo]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

306.  Platisteira  scudettata,  Platysleira  pettata  pettata  Sund. 

Barderà,  Mfùdu,  Cliisimaio  VI-VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Dogge,  Solole,  Geile,  Mfùdu,  Fanole,  Bua  VI-1901,  Hanole  VII-1901 
(Hi  1  g  e  r  t  1908). 

Serenli  111-1923  \_Platystira  p.  pettata]  (v.  Someren  1929). 

307.  Platisteira  scudettata  piccola,  Platysleira  pettata  brevipen- 

nis,  Grò  te 

Foresta  (di  Alessandra)  11-1933  (Toschi  1936). 


856  ED.  MOLTONI 

308.  Pigliamosche  crestato  somalo,  Trochocercus  cyanomelas 

somalicus ,  Grò  te 

Mfùdu,  Fanole,  Giuba  VI- 1 90 1 ,  Hanole  VII-1901  [ T .  bivittatus ]  (Er- 
Ianger  1904,  1905,  1907). 

Fanole,  Mfùdu  e  Hanole  1901  (Grò  te  1928). 

Foresta  Mobilen,  Alessandra  VI-1934,  Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre 
Giuba  V1IM9S4  (Moltoni  1936). 

Foresta  (di  Alessandra)  [ T .  bivittatus]  lX-\934:,  11-1935  (Toschi  1936). 

309.  Pigliamosche  bruno  del  paradiso,  Tchitrea  viridis  suahe- 
lica  (Reickw.) 

?  Shebeli  Vili- 1894  [ Terpsipìione  cristata]ì  (Skarpe  1895),  Damaso, 
Korkoru,  Barderà  V-1901,  Gongolo,  Mfùdu  VI-V1I-1 90 1  [T.  viridis] 
(Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Damaso,  Korkoru,  Sidimum,  Matto-Galberu  Barderà  V-1901,  Man  sur, 
Salagkli,  Solole,  Mfùdu,  Geile,  Songole  VI- 1 90 1 ,  Ionte  VII-1901 
(Hilgert  1908). 

Serenli  VI I- VII I- 1 922,  Dolo  X1I-1923,  Jebeir  (Giabbi  ?)  VII-1922  [ T .  v. 
ferreli]  (v.  So  me  re  n  1929). 

Golgia  111- 1 926,  Afmadù  111  e  VI  1926,  Oltre  Giuba  (Moltoni  1935). 

Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba  VIII-1934  (Moltoni  1936). 

Boscaglia  Gelib  VI  li- 1 934,  Foresta  (di  Alessandra)  1-1935  (Toschi  1936). 

Famiglia  Turdidae* 

310.  Tordo  tefronoto,  Turdus  tephronotus.  Cab. 

Brava  (Barawa)  (Fischer  1885). 

Somalia  (ex  Giudi  Reichenow  1900-1905). 

Dolo  IV - 1 90 1 ,  Abrona  e  Korkoru  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901,  Chi- 
simaio  VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Barderà  (1880?)  Afgoi  11-1911,  Barderà  (uova)  1901  (Zedlitz  1914, 
1915,  1916). 

Giuba  (v.  Someren  1922). 

Dolo  XII-1922,  Serenli  Vili— 1922  (v.  Someren  1929). 

Da  Dolo  a  Ohisimaio  (v.  Someren  1932). 

Giumbo  1923  (Esemplare  Museo  di  Genova). 

311.  Codirossone,  Monticola  saooatilis  (Limi.) 

Jebeir  (Giabbi?)  X-1922,  111-1923  (v.  Someren  1929). 

312.  Culbianco,  Oenanthe  oenanthe ,  (Linn.) 

Obbia  1-1903  [ Saocicola  oenanthe]  (Witherby  1903). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


357 


313.  Monachella  somala,  Oenanthe  phillipsi  (Shelley). 

Dibit  III-1903?  [Saxicola  phillipsi]  (Witherby  1905). 

Iet  9-X-19 1 1  [Id.  id.]  (Salvadori  1922  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Gallacaio  e  Garoe  VII  - 1 93 1 ,  Heibogan  Gardo  Vili- 1 931,  Migiurtinia 
(Moltoni  1933). 

314.  Monachella  dorsonero,  Oenanthe  leucomela  leucomela 

(Pallas) 

Brava  (Barawa)  [ Saxicola  morio ]  (Fischer  1885). 

Afgoi  11-1911  [ Oe .  (Saxicola)  pleschanka  pleschanka]  (Zedlitz  1914, 
1915,  1916). 

Jebeir  (Giabbi?)  [ Oe .  vittata ]  (v.  Someren  1929). 

Unsi  1-1923  (v.  Someren  1929). 

Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

Mansur  X1I-1933  (Toschi  1936). 

315.  Monachella  isabellina,  Oenanthe  isabellina  (Temm.) 

Brava  (Barawa)  \Saxicola  isabellina ]  (Fischer  1885). 

Afgoi  11-111-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  111-1923,  Jebeir  (Giabbi?)  I V- 1 923  (v.  Someren  1929). 
Alessandra  XII- 1 933  (Toschi  1936). 

316.  Monachella  pileata  di  Livingston,  Oenanthe  pileata  living- 

stonii  (Tristram) 

Chisimaio  VII- 1 90 1  [Saxicola  pileata']  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

317.  Cercomela  codanera,  Cercomela  melanura  lypura  (Hemp. 

et  Ehr.) 

Somalia  sett.  Italiana,  Ras  Hafun  ?  [Myrmecociclda  melanura]  Ousta- 
1  e  t  1882). 

318.  Cercomela  scotocerca  della  Somalia  settentrionale,  Cerco- 

mela  scotocerca  spectatrix ,  S.  Clarke 

Sugurè,  Carim,  Migiurtinia,  IX- 1 931  (Moltoni  1933). 

319.  Cossifa  di  Euglin,  Cossypha  heuglmi  heuglini ,  Hartl. 
Mfùdu  e  Bua,  Giuba  VI- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

320.  Cossifa  di  Heuglin  di  Mombasa,  Cossypha  heuglini  inter¬ 

media  (Cab.) 

Serenli  II-I1I-1923;  Jebeir  (Giabbi?)  IV-1923  (v.  Someren  1929). 


358  ED.  MOLTONI 

321.  Cossifa  del  Natal,  Cossypha  natalensis ,  Smith 


Solole,  Mfùdu,  Bua,  Giuba  VI- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Jebeir  (Giabbi  ?)  III-1923,  Sereuli  11-1923  (v.  So  me  rea  1929). 

Da  Sereuli  a  Chisiraaio  (v.  Someren  1932). 

Foresta  (di  Alessandra)  11-1933  e  11-1935  (Toschi  1936). 

322.  Cicladusa  guttata,  Ciclaclusa  guttata  guttala  (Heugl.) 

Dolo  IV- 1901,  Korkoru  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901  (Erlanger 
1904,  1905,  1907;. 

Dolo  VII  e  XII  1922,  Marile  VI-1923  \\.  Someren  1929). 

323.  Cicladusa  guttata  rufipenne,  Cicladusa  guttata  rufipeimis , 

Skarpe 

Brava  (Barawa)  [C.  gutttata ]  (Fischer  1885). 

Afgoi  II-III - 1911  [C.  g.  miilleri]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916) 

Brava  IV- 1 913  [C.  guttata ]  (Salvadori  1915  ed  esemplare  Museo  di 
Genova). 

Sereuli  III-1913,  VI-1922  (v.  Someren  1929). 

Da  Dolo  a  Chisiraaio  (v.  Someren  1932). 

Mogadiscio  VI- 1929  (Alo  Doni  1935). 

Mansur  IV-1934,  Alessandra  V 1 1- 1 934  (Toschi  1936). 

324.  Eritropigia  alibianche,  Erythropygia  leucoplera  leucoptera 

(Riipp.) 

Uenti  Dima,  Busar  (Haro-Bussar)  V-1901,  Mfùdu  VI- 1 90 1 ,  Chisiraaio 
VI  1-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hi  Igei*  t  1908). 

Brava  I V - 1 9 1 3  (Salvadori  1915  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Sereuli  li.  VII- V 1 1 1  1922,  Eil  Wak  VI-1922  (v.  Someren  1929). 
Afraadù,  Oltre  Giuba  V-1926,  Mogadiscio  VI- 1929  (Alo  Ito  ni  1935). 

325.  Eritropigia  alibianche  di  Teita,  Erythropygia  leucoptera 

vulpina ,  Reichw. 

Afgoi  11-1911,  Brava  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

326.  Eritropigia  somala,  Erylhropigia  hamerloni ,  Grant 

Beira  V-1903  [Aèdon  galactodes  minor]  (Witherby  1905)  e  (Ogil- 
vie-Grant  1906). 

Giuba  (v.  Someren  1932). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  859 

327.  Eritropigia  barbata  di  Erlanger,  Erythropy gici  barbata  er- 

lanigeri ,  Reichw. 

Giuba  tra  Barderà  e  Mfùdu  YI-VII-1901  (Reichenow  1900*1905). 
Anole,  Salaghli,  Solole,  Mfùdu,  Fanole  (presso  Bua),  Giuba  VI- 1 90 1 , 
Heleschid  tra  Mfùdu  e  Gobuen  VII  - 1 90 1  [E.  quadrivirgata  erlan- 
geri\  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Giuba?  [Id.  id .]  (v.  Someren  1929). 

328.  Codirosso,  Phoenicurus  phoenicurus  phoenicurus  (Linn.) 

-Jebeir  (Giabbi  ?)  IV- 1923  (v.  Someren  1929). 

329.  Rusignolo  maggiore,  Luscinia  luscinia  (Linn.) 

Jebeir  (Giabbi?)  Ili- 1928  (y.  Someren  1929). 

-Serenli  III  (v.  Someren  1932'. 


Famiglia  Sylviidae. 

380.  Bigia  padovana,  Sylvia  uisoria  nisoria  (Bechst.) 

Jebeir  Giabbi?  IV-1924  (v.  Someren  1929). 

331.  Rusignolo  levantino  siriaco,  Agrobates  galaclotes  syriacus 
(Hempr.  et  Ehr.) 

Dolo  XII- 1922  (v,  Someren  1929). 

332.  Rusignolo  levantino,  Agrobates  galactoles  familiari s  (Mé- 

néfcr.) 

Afgoi  II-III- 19 1 1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Gerenli  11*1923,  Jebeir  (Giabbi?)  III- 1 923  (v.  Someren  1929). 

333.  Canapino  languido,  Hippolais  languida  (Hempr.  et  Ehr.) 

Afgoi  11*1911  (Zedlitz  1914,  19L5,  1916). 

334.  Canapino  pallido  dei  Balcani,  Hippolais  pallida  elaeica 

Linderm.) 

Dolo  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

Giuba  XI  e  XII  (v.  Someren  1932). 


860  ED.  MOLTONI 

885.  Cannareccione,  Acrocephalas  arundinaceus  arundinaceus 
(Limi.) 

Jebeir  (Giabbi  ?)  111-1923  (v.  Someren  1929). 

836.  Cannareccione  orientale,  Acrocephalus  arundinaceus  za- 
rudnyi  (^Hart.) 

Giuba  (v.  Someren  1932). 

337.  Cannareccione  di  Basra,  Acrocephalus  griseldis  (Hartl.) 

Chisimaio  (v.  Someren  1929). 

338.  Forapaglie,  Acrocephalus  schoenobaenus  (Lino.) 

Denti  Dima,  presso  Eil  Wak,  V-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

339.  Calamonaste  semplice,  Calamonastes  simplex  simplex  ( Cab.) 

Damaso,  Dabar,  Uenti  Dima  V-1901,  Lowidu,  Dogge  e  Solole,  tra  Bar¬ 
derà  e  Mfùdu,  VI- 1901,  Chisimaio  VII- 1901  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Afgoi  11-1911  [ C.  s.  hilgertt]  (Zedlitz  1912). 

Basso  Giuba  (v.  Someren  1922). 

Serenli  V1I-VIII-1922  (v.  Someren  1929). 

Gallacaio  VII- 1931  e  Kubo-Gardo  Vili- 1931,  Migiurtinia  (Moltoni 
1933). 

Mogadiscio  VI-1929  (?vloltoni  1935). 

340.  Apale  melanocefala,  Apalis  melanocephala  melanocephada> 

(Fiscli.  et  Reicliw.) 

Mfùdu  VI- 1 90 1 ,  Hanole  V 11-190 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

341.  Apale  malense,  Apalis  fiavida  male?isis ,  Neuin, 

Djilandu,  Abrona,  Ali-Dera,  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901  (Erlan¬ 
ger  1904,  1905,  1907  e  Hi  Igei- 1  1908,  anche  le  uova). 

Afgoi  11-1911  [A.  f.  neumanni ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  ( ld .  id .)  (v.  Someren  1922), 

342.  Apale  rufifronte  somala,  Apalis  ruftfrons  smithii  (Sliarpe) 

Somalia  italiana?  [ Prillici  ruftfrons]  (Oustalet  1882). 

Malca  Rie,  Dijlandu  e  Abrona,  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901  [ Apalis 
erlanger i]  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908,  anche 
le  uova). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


361 


Iet  X-1911  [ Dryodromas  smi t hi ]  (Sa  lv  adori  1912). 

Mogadiscio  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

348.  Apale  rufifronte,  Apalis  rufìfrons  riifidorscilis ,  (Sharpe) 

?  Mogadiscio  1929  (Molto ni  1935). 

344.  Silvietta  del  Kenia,  Sylvietta  hrachyura  leucopsis  Reichw.) 

Busar  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901,  Barderà,  Salagkli,  Lowidu,  So- 
lole  VI-1901,  Helescid  tra  Mfudu  e  Gobuen,  Chisiinaio  V 1 1 - 1 90 1 
[5.  leucopsis]  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908,  anche 
le  uova  in  maggio). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

345.  Silvietta  faccia  rossa,  Sylvietta  lohyLii  lohytìi,  Shelley 
Basso  Giuba  [S.  io.  fischeri]  (v.  Someren  1922). 

346.  Silvietta  isabellina,  Sylvietta  isabellina ,  Eli i ot 

Chisiinaio  [G.  erlangeri]  (R  eichenow  1905  a). 

Malca  Rie,  Damaso,  confine  col  Chenia  IV-1901,  Anole  VI-1901,  Chi  si- 
maio  VII- 1901  [S.  erlangeri ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  II-III- 1911  [£.  rufescens  gaikioani]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916  . 
Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

347.  Eremomela  flavicrissa,  Eremomela  griseoflava  flavicrissalis, 

Sharpe 

Garre-Liwin  [E.  erlangeri]  (Reichenow  1900,  1905). 

Malca  Rie,  Daba,  al  confine  col  Chenia,  V-1901  [Id.  id.]  (Erlanger 

1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908,  anche  le  uova). 

Mfùdu  Vf-1901  [E.  flaviventris  griseoflava]  Hilgert  1908). 

Lugh  Ferrandi  VI-1922  (v.  Someren  1929). 

Gallacaio,  20-VII-19B1  (Moltoni  1933). 

348.  Camaroptera  golagrigia,  Camar opterà  brevicaudata  grisei- 

gula ,  Sharpe 

Solole  e  Mfùdu  VI-1901  \C.  qriseoviridis  var.  erlangeri]  (Reichenow 
1900,  1905). 

Dolo  IV-1901,  Solole,  Mfùdu,  Fauole  VI-1901  [Id.  id.] \  E  r  1  a  n  ge r  1904, 

1905,  1907). 

349.  Beccamoschino  cheniano  di  Bodessa,  Cisticola  chiniana 

bodessa ,  Mearns 

Jebeir  (Giabbi  ?)  e  Dolo  (v.  Someren  1929). 


362  ED.  MOLTONI 

350.  Beccamoschino  caposanguigno,  Cisticola  galactotes  haema- 
tocephala ,  Cab. 

Fanole,  Bua  e  Hanole,  fra  Mfùdu  e  Gobuen,  V I- VII- 1 90 1  [C.  lugubris~\ 
(E  ri  anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  11-111-1911  [C.  lugubris  haematocephala ]  (Zedlitz  1914,  1915, 
1916). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  I V-l 923  [Gb  g.  nr.  Jiaematocephala]  (v.  Someren  1 929 1 . 
Bulo-Kero  e  Relet-Amin,  Basso  Giuba  VII- 1 934  (Molto  ni  1935). 
Alessandra  XU-1935)  (Toschi  1936). 

351.  Beccamoschino  argenteo,  Cisticola  natalensis  argentea , 

Reichw. 

Fanole,  Mfùdu  (Umfudu)  (Reichenow  1905  a). 

Mfùdu,  Fanole  VI- 1 90 1  [C.  argentea ]  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907). 

352.  Beccamoschino  rufo,  Cisticola  rufa  (Fraser) 

Mfùdu  (Umfudu)  V I- 1 901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

353.  Beccamoschino  nano,  Cisticola  nana ,  Fisch.  et  Reichw. 
Daba,  confine  col  Chenia,  V-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

354.  Beccamoschino  cinereolo,  Cisticola  cinereola  cinereola , 

Salvadori 

Salaghli,  Mfùdu  VI-1901,  Heleschid  tra  Mfùdu  e  Gobuen,  Gobuen 
VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Gardo,  Migiurtinia,  VIIl-1931  (Moltoni  1933). 

355.  Beccamoschino  cinereolo  del  Chenia,  Cisticola  cinereola 

schillingsi,  Reichw. 

Chisimaio,  Giuba  (v.  Som  ere  u  1922). 

356.  Prima  mistacea  di  Mombasa,  Prinia  mistacea  tenella ,  Cab. 

Mfùdu,  Giuba,  VI-1901  [P.  mistacea\  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Giuba  (v.  Someren  1922). 

357.  Prinia  somala,  Prinia  somatica  somatica  (Eli io t) 

Gallacaio  VII-1931  (Moltoni  1933). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


363 


358.  Prinia  somala  di  Erlanger,  Prinia  somatica  erlangeri , 

Keichw. 

Malca  Rie,  Daraaso,  Daba,  Djilaudu  e  Abrona,  tra  Eil  Wak  e  Barderà, 
V-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  II-I1I-1911,  Mogadiscio  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

Somalia  meridionale  (Toschi  1936). 

Famiglia  Hirundinidae 

359.  Rondine,  Hirundo  rustica  rustica ,  Linn. 

Brava  (Barawa)  (Fischer  1885). 

360.  Rondine  etiopica,  Hirundo  aethiopica,  Blanford 

Uenti  Dima  V-1901  (Hilgert  1908). 

Brava  IV-1913  (Salvadori  1915  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 

Serenli  IV- 1923  (v.  Someren  1929). 

Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

361.  Rondine  di  Smith,  Hirundo  smithii  smithii ,  Leach 

Solole,  Giuba,  VI-1901,  Geile  presso  Mfiidu  V I - 1 90 1  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Uenti  Dima  (uova)  V-1901  (Hilgert  1908). 

Serenli  IY-1923  (v.  Someren  1929). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba,  Vili- 1934  (Moltoni  1936). 

362.  Rondine  abissina,  Hirundo  aby ssinica  abyssinica ,  Guér. 

Brava  (Barawa)  \_H.  piletta]  (Fischer  1885). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926  (M  o  1 1  o  n  i  1935). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VI  e  VI I- 1 934  (Moltoni  1936). 

363.  Topino  minore,  Riparia  paludicola  minor  (Cab.) 

?  Coste  Somalia  italiana  (Heuglin  1869-1874). 

Famiglia  Campephagidae 

364.  Ampelide  nero,  Campephaga  flava,  Vieill.  (C.  nigra  auct.) 

Solole,  Mfudu  V 1-190 1  [Campephaga  phoenicea]  (Erlanger  1904,1905, 
1907). 

Serenli  VII I- 1 922  [ Id .  id.]  (v.  Someren  1929). 


364 


ED.  MOLTONI 


Famiglia  Dicruridae 

365.  Dicruro  divaricato,  Dicrurus  adsimilis  divaricatus  (LicktG 

Somalia  meridionale  fino  a  Cliisimaio  1901  [ Dicrurus  afer~\  (Erlan- 
ger  1904,  1905,  1907). 

Basar,  Abrona,  Sidimum,  Barderà,  Mansur,  Awei,  Salaghli,  Dogge, 
JVJfùdu  V-Vl-1901  [ D .  a.  lugubris]  (Hilgert  1908). 

Goriale  IX- 1 9 1 1  [D,  lugubris ]  (Sai  v  ad  ori  1912). 

Dolo  XII- 1 922,  Serenli  V li- V 1 1 1-1922,  VI-1923  [D.  adsimilis ?  lugubris ] 
(v.  So  mere  n  1929). 

?  Giuba  [D.  a.  jubaensis]  (v.  Someren  1931). 

Gardo,  Kubo-Gardo  VIII-1931  (Moltoni  1933). 

?  Golgia,  Oltre  Giuba,  II I- 1 926  (Moltoni  1935j. 

366.  Dicruro  di  Ludwig,  Dicrurus  ludioigii  ludioigii  (Smith) 

Bardera-Mfùdu,  Gobuen  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Solole,  Geile,  Mfudu,  Fanole  Vl-1901,  Hanole  VII-1901  (Hilgert  1908). 

Ckisimaio  1V-1923,  Jebeir  VII-1923  (v.  Someren  1929). 

Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba,  VIII-1934  (Moltoni  1936). 

Famiglia  Prionopidae 

367.  Prionopide  crestato  alinere,  Prionops  crislata  melanoptera, 

Sharp e 

Uebi  Schebeli  (Sharp  e  1901)? 

Eil  Wak,  Barderà,  Mfùdu,  V-VI-1901  [P.  melanoptera ]  (Erlanger 
1904,  1905,  1907). 

Dolo  I V- 1 901 ,  Abrona,  Korkoru,  Barderà  V-1901,  Salaghli,  Dogge  VI-1901 
(Hilgert  1908). 

Dolo  1 2-IV-19 1 1 ,  6-VII-1911,  Goriale  IX-1911  [ld.  id.  J  (Salvador  i 
1912  ed  esemplari  Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1911  [P.  c.  intermedia ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  XII- 1922,  Serenli  VII- VII  1-1922,  Jebeir  (Giabbi  ?)  III-1923  [P.  me¬ 
lanoptera  vinaceigularis ]  (v.  Someren  1929). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  111  e  IV-1926  (Moltoni  1935). 

Bulo-Kero,  Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VI-1934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  IV-1934  [P.  c.  vinaceigularis']  (Toschi  1936). 

368.  Sigmodo  di  Neumann,  Sigmodus  retzii  neumanni ,  Zedl. 

Fanole,  tra  Mfùdu  e  Gobuen,  VI-1901,  Songoro  Mattila  VII-1901,  Hele- 
sckid  presso  Chisimaio  VII-1901  [S.  r.  graculinus]  (Erlanger 

1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC, 


365 


Fanole  Vl-1901,  Heleschid  VII-1901  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Somalia  meridionale,  S.  Patrizi  1.  (esemplare  Museo  di  Genova). 

Foresta  di  Ola  Uagèr,  Alto  Rubasci,  Oltre  Giuba,  VIII-1934  (Moltoni 
1936). 

369.  Eurocefalo  di  Decken,  Eurocephalus  rueppelli  deckeni,  Zedl. 

Brava  (Barawaì  [E.  Ruppelli ]  (Fischer  1885). 

Tra  Barderà  e  Mfùdu  Vl-1901  [Id.  id .]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Dolo  1V-1901,  Daba  V-1901,  Mansur,  Anole,  Awei,  Geile  Vl-1901  [E. 
angui timens  ruppelli]  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  [E.  auguitimens  deckeni']  (Zedlitz  1913). 

Serenli  VII-VIII-1922,  III-1923,  Dolo  X1I-1922  [E.  napelli]  (v.  Some- 
ren  1929). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  VI-1926,  Regione  del  Dafèt  VI-1929,  Obbia  1930 
(  M  o  1 1  o  n  i  1935). 

Bulo-Kero,  Belet-Amin,  Basso  Giuba  YI-1934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  IV-1934,  11-1935  (  Toschi  1936). 

370.  Nilao  minore,  Nilaics  minor  minor ,  Sharpe 

Beira  V-1903  (Witherby  1905). 

Chisimaio  VI-VI1-1901  [N.  afer  minor]  (Erlanger  1904,1905,  1907). 

Malca  Rie,  Uenti  Dima,  Haro  Rufa  V-1901,  Barderà  Vl-1901  e  Chisi¬ 
maio  VII-1901  [N.  afer  erlanger i]  (Neumann  1907  e  Hilgert 
1908). 

Goriale  5-IX-1911,  Iet  7- X- 1911  [IV.  erlanger i]  (Salvadori  1912  ed 
esemplari  Museo  di  Genova). 

Serenli  III- 1 923,  VII-VIII-1922  [N.  m.  erlangeri ]  (v.  So  mere  n  1929). 


Famiglia  Laniidae 

371.  Averla  cenerina  Lanius  minor ,  Grmel. 

Jebeir  (Giabbi  ?)  III-1923  (v.  Someren  1929). 

Carim,  Migiurtinia,  IX- 193 1  (Moltoni  1933). 

372.  Averla  di  Antinori,  Lanius  anlinorii  antinorii,  Salvadori 

Somalia  sett.  italiana?  [Lanius  dorsalis]  (Oustalet  1882;. 

Dibit  II 1-1903  (Witherby  1905). 

Mogadiscio  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,1916). 

Gallacaio  VII- 1 93 1 ,  Gardo,  Bur-Dagner,  Migiurtinia  VIII— IX- 193 1  Mol¬ 
toni  1933). 


366  ED.  MOLTONI 

373.  Averla  dorsale,  Lanius  dorsalis,  Cab. 

Bardera-Chisimaio  V-VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Damaso,  Uenti  Dima,  Matto-Galberu  V-1901,  Chisimaio  VII-1901  (Hil- 
gert  1908). 

let  7-X-1911  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  VII- VIII-1922  (v.  Someren  1929). 

Chisimaio  (v.  Someren  1932). 

Regione  del  Dafèt  VI-1929  (Moltoni  1935). 

374.  Averla  di  Cabanis,  Lanius  cabanisi ,  Hart. 

Brava  (Barawa)  [ Fiscus  caudatus ]  (Fischer  1885). 

Mfùdu-Gobuen  (Mfudu,  Fanule,  Hua)  Vl-1901  [ Lanius  caudatus ]  (Er¬ 
langer,  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Somalia  meridionale  21-V1I1-1922  (esemplare  Museo  di  Genova). 
Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VI I- 1 934  (Moltoni  1936). 

Mansur  Xll-1933,  Alessandra  1V-1935  (Toschi  1936). 

375.  Averla  piccola,  Lanius  collurio ,  Linn. 

Jebeir  (Giabbi  ?)  IIBIY-1923,  VIII-1922  (v.  Someren  1929). 

376.  Averla  isabellina,  Lanius  cristatus  isabellinus ,  Hempr. 

et  Ehr. 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Obbia  1930  (Moltoni  1935). 

377.  Averla  fenicuroide,  Lanius  cristatus  phoenicitroides  (Schal.) 

Jebeir  (Giabbi?)  Ili- 1 923  (v.  Someren  1929). 

378.  Averla  funebre  della  Somalia  meridionale,  Laniarius  fune - 

bris  degener.  Hilgert 

Abrona,  Korkoru  tra  Ei!  Wak  e  Barderà  V-1901  (Hilgert  1908). 

Dolo  IV-1911  [L.  funebri  s~\  (Salvadori  1911). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  VI-1922,  Serenli  III,  VII  e  VIII-1922  (v.  Someren  1929). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

379.  Averla  di  Erlanger,  Laniarius  erlangeri ,  Reickw. 

Mfudù,  Giuba,  1901,  (Reichenow  1900,  1905). 

Mfùdu,  Giuba,  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


367 


Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Jebeir  (Giabbi?)  Ili  e  VII-1922,  Mfùdu  IV-1923  [L.  nigerrirnus  erlan¬ 
ger  i~\  (v.  Someren  1929). 

380.  Averla  abissina,  Laniarius  ferrugineus  aethiopicus  (Grnel.) 

Dolo?  24- Vili- 1911  \_L.  aethiopicus ]  (Sai  v  ad  ori  1912  ed  esemplare  del 
Museo  di  Genova). 

381.  Averla  del  Giuba.  Laniarius  ferrugineus  somaliensis 

Reicliw. 

Sol  ole,  Giuba,  VI- 1901  [L.  aethiopicus  somaliensis ]  Rei  cileno  w  1900, 
1905,  Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Solole,  Mfùdu,  Fanole,  Hauole  VI- 1 90 1  [Id.  id.\  (Hilgert  1908). 
Jebeir  (Giabbi?)  Ill-IV-1 923  (v.  Someren  1929). 

382.  Averla  ruficipite  nucarossa,  Laniarius  ruficeps  rufinucalis 

(Sliarpe) 

Tra  Eil  Wak  e  Barderà  (Abrona)  V-1901)  [L.  rufinuchalis\  (Erlan¬ 
ger  1904,  1905,1907  e  Hilgert  1908,  anche  le  uova). 

?  Brava  IV-1913  [ Laniarius  sp.]  (Salvadori  1915  ed  esemplare  in 
muta  del  Museo  di  Genova). 

?Waregta  VII- 1923  (v.  Someren  1929). 

383.  Averla  chisimaiense,  Laniarius  ruficeps  kismayensis  (Eri.) 

Chisimaio  VI- VII—  1 90 1  [Dryoscopus  r.  kismayensis ]  (Erlanger  1901, 
Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  II-1I1- 1911  [L.  r.  rufnuchalis\  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  X-1912  (v.  Someren  1922). 

Chisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

Mogadiscio  V  e  VI-1929  (Moltoni  1935). 

384.  Averla  affine,  Dryoscopus  afjinis  (Gray) 

Chisimaio  VI- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Dogge,  Lowidu,  Solole,  Mfùdu,  Hauole  V I - 1 90 1 ,  Hanole  VII- 1901  (Hil¬ 
gert  1908). 

Fra  Dogge  e  Hanole  VI-V1I- 1901  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  VII- 1922,  III  - 1 923  (v.  Someren  1929). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VI  e  VII- 1 934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  X1I-1933  (Toschi  1936). 


368  ED.  MOLTONI 

385.  Averla  di  Pringle,  Dryoscopus  pringlii ,  Jacks. 

Abrona,  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901,  Chisimaio  VII-1901  (Erlan- 
ger  1904,  1905,  1907). 

Uenti  Diina,  Abrona  V-1901,  Chisimaio  VII-1901  (Hilgert  1908). 

Giuba  (v.  Someren  1932). 

386.  Tsciagra  testanera  somala,  Tchagra  senegaia  catholeuca 
(Neum.) 

Barderà  (Berbera  ex  Giudi)  \Poinatorhynchus  senegalus ]  (Reichenow 
1900,  1905). 

Bardera-Mfùdu  (Mansur,  Salaghli,  Anole,  Solole),  Mfùdu,  Bua,  Hanole 
VI- 1901  [lei.  id .]  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908, 
anche  le  uova). 

Mansur,  Salaghli,  Anole,  Solole,  Mfùdu,  Bua,  Hauole  [Telephonus  se - 
negalus  catholeucus ]  (Neumann  1907). 

Barderà  1880  [Harpolestes  s.  catholeucus']  (Zedlitz  1914,  1915, 
1916). 

Serenli,  Jebeir  (Giabbi  ?)  V II- 1 922,  II  e  IV-1923  (v.  Someren  1929). 

Giambo  1923,  S.  Patrizi  1.,  1923  (esemplare  Museo  di  Genova). 

Villaggio  Duca  degli  Abruzzi  IV-1929  (Molto  ni  1935). 

Alessandra  IV  e  VII-1934  (Toschi  1936). 

387.  Tsciagra  capostriato,  Tchagra  j arnesi  j arnesi  (Shelley) 

Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901  [Po matorhynchus  j arnesi]  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907). 

Somalia  meridionale  tra  Eil  Wak  e  Barderà  [Telephonus  jamesi  jamesi] 
(Neumann  1907). 

Heibogan,  Gardo,  Migiurtinia,  Vili-  L  93 1  (Moltoni  1933). 

?  Mogadiscio  V-1929  (Moltoni  1935). 

388.  Tsciagra  capostriato  del  Giuba,  Tchagra  jamesi  kismayen- 

sis  (Neum.) 

Mfùdu  VI-1901,  Chisimaio  VII-1901  [Pomatorhynchus  jamesi]  (Erlan¬ 
ger  1904,  1905,  1907). 

Da  Mfùdu  a  Chisimaio  [Telephonus  jamesi  hismayensis]  (Neumann 
1907). 

Afgoi  II-III- 1911  [Harpolestes  j.  hismayensis]  (Zedlitz  1914,  1915, 
1916). 

Giuba  XII-1912  [Id.  id.]  (v.  Someren  1922). 

Serenli  VII  e  VI1I-4922  [T.  j.  nr.  hismayensis]  (v.  Someren  1929). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  0«GI  NOTIFICATI  ECC.  369 

389.  Averla  pettosulfureo  del  Sud,  ChlorophoJieus  sulfureopectus 

similis  (Smith) 

Solole,  Giuba  VI-1901,  Hanole,  tra  Mfùdu  e  Gobueu  VI- 1 90 i  [C.  s . 

chrysoqaster ]  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907). 

Afmadu,  Oltre  Giuba,  V- 1 926  (Moltoni  1985). 

390.  Averla  pettosolfureo  dell’Africa  orientale,  Chlorophoneus 

sulfureo pectus  suahelicus  (Neumann) 

Alessandra  1-1935  (Toschi  1936). 

391.  Averla  capogrigio  dell’Africa  orientale,  Malaconotus  polio- 

cephalus  approximans  (Cab.) 

Solole  VI-1901,  Chisimaio  YH-1901  (Hilgert  1908). 

Dolo  6-1 V- 1911  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Afgoi  II-III- 1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  XII- 1922,  Jebeir  (Giabbi  ?)  IU-IV-I923,  Serenli  II-III- 1923,  VIII-1922 
(v.  Somereu  1929). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba,  Vili- 1 934  (Moltoni  1936). 

392.  Averla  capogrigio  ipopirra,  Malaconotus  polio  cephalus  liy- 

popyrrlius ,  Hartl. 

Chisimaio  VII- 1 90 1  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Mogadiscio  VI- 1929  (Moltoni  1935). 

393.  Averla  golarossa  di  Hilgert,  Rhodoplioneus  cruentus  hil- 

gerti  (Neum.) 

Beira  V-1903  [ Laniarius  cruentuè  hilgerti ]  (Witherby  1905). 

Anole,  tra  Barderà  e  Mfùdu,  VI- 1901  ?  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Unsi  1923,  Dolo  VI- 1922,  Serenli  VIII-1922  (v.  Somereu  1929). 

Gardo,  Heibogan  Gardo,  Migiurtinia,  VI II- 1 93 1  (Moltoni  1933). 

t. 

Bur  Acaba,  regione  del  centro,  1928,  zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929 
(Moltoni  1935). 

394.  Vincitore  gulare,  Nicator  chloris  gularis ,  Hartl.  et  Finsch. 

Solole,  Barderà,  Mfùdu,  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Jebeir  (Giabbi?)  Ili- 1 923  (v.  Somereu  1929). 

Foresta  (di  Alessandra)  Vili- 1 934  (Toschi  1936). 


370 


ED.  MOLTONI 


Famiglia  Paridae 

395.  Cincia  grigia  somala,  Parus  afer  thrnppi,  Shelley 

Damaso,  Daba,  confine  col  Chenia,  V-1901,  Uenti  Dima  presso  EilWak 
V-1901,  Chisimaio  VII-1901  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907). 

Goriale  l-IX-1911  [ P .  diruppi]  (Sai  va  do  ri  1912  ed  esemplare  del 
Museo  di  Genova). 

396.  Antoscopo  color  sorcio,  Anthoscopus  musculus  (Hartl.) 

Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901,  Anole,  Giuba,  VI-1901  (E  ri  an¬ 
ger  1904,  1905,  1907). 

Famiglia  Oriolidae 

397.  Rigogolo  dell’Africa  meridionale,  Oriolus  ciuratus  notatus, 

Peters 

Jebeir  (Giabbi  ?)  e  Serenli  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

398.  Rigogolo  testanera  somalo,  Oriolus  monadici  reichenowi, 

Zedl. 

! 

Tra  Eil  Wak  e  Barderà  (Korkoru),  Barderà  V-1901,  Salaghli  e  Woreda, 
tra  Barderà  e  Mfùdu  (Woreda)  VI-1901,  Hanole,  tra  Mfùdu  e  Go- 
buen,  e  Chisimaio  VII-1901  [O.  larvatus  rolleti ]  (Erlanger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Benadir  1909  (esemplare  Museo  di  Genova). 

Dolo  29-III  e  7-IV-1911  (O.  rolleti]  (Salvadori  1912  ed  esemplari 
Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1911  [O.  I.  reichenowi]  (Zedlidtz  1914,  1915,  1916). 

Dolo  VI-1922,  Serenli  VII-VIII-1922,  Hellesheid  VII-1922  (v.  Some¬ 
ren  1929). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  III-1926.  Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926  (Moltoni 
1935). 

Alessandra  VII-1934  (Toschi  1936). 

Famiglia  Corvidae 

399.  Corvo  collo  bruno,  Corvus  corax  rufìcollis ,  Less. 

?  Brava  (Barawa)  [Corvus  umbrinus]  (Fischer  1885). 

400.  Corvo  somalo,  Corvus  corax  edilhae ,  Phillips 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


371 


401.  Corvo  dallo  scapolare,  Corvas  albus,  Muli. 

Isola  di  Coiama  VIII-1934  (Patrizi  1935). 

402.  Rinocorvo  ripiduro,  Rhinocoracc  rhipidurus  (Piarti.) 

?  Coste  Somalia  italiana  [ Corvus  affiniti]  (Heuglin  1869,  1874). 


Famiglia  Sturnidae 

403.  Storno  caruncolato,  Creatophora  caranculata  (Grnel.) 

Dolo  IV-1901  [Per issorriis  carunculatus]  (E rianger  1904,  1905,  1907). 

Giumbo  1923,  S.  Patrizi  1.  (esemplare  Museo  di  Genova). 

404.  Storno  bicolore,  Speculipastor  bicolor ,  Reichw. 

Beira  V-1903  [Pholidauges  bicolor ]  (Witherby  1935). 

Malca-Pie  V-1901,  anche  le  uova,  Cbisimaio  VII-1901  (Erlanger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Obbia  1930  (Molto ni  1935). 

405.  Storno  splendente  color  d’ acciaio,  Lamprocolius  chalybeus 

chalybeus  (Hempr.  et  Ehr.) 

Dolo  XII-1922  (v.  So  mere n  1929). 

406.  Storno  splendente  pettonero  di  Lamu,  Lamprocolius  corru- 

scus  mandamts ,  van  Someren 

Solole,  Hanole,  Fanole  VI-1901,  Mfùdu  YI-YII-1901,  Songoro  Mafula, 
Cbisimaio  YII-1901  \L.  melano gaster]  (Erlanger  1904,  1905,  1907 
e  Hilgert  1908). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  YII-1922,  IV- 1923,  Serenli  VII-1922  (v.  Someren 
1929). 

Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba,  YIII-1934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  II,  Y,  IX-1934  (Toschi  1936). 

407.  Storno  splendente  alipurpuree,  Lamprolornis  purpiirop- 

terus  parpitropterus ,  Riipp. 

Barderà,  Solole,  Lowidu,  Mansur,  Awei,  Dogge,  Mfùdu  YI-1901  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Avai  (Uebi  Scebeli)  30-VII-1913  (Salvadori  1915  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 


372 


ED.  MOLTO  NI 


Jebeir  (Giabbi?)  III-1923,  Serenli  ATI-1923  (y.  Someren  1929). 

Zona  di  Mogadiscio  I-VI-1929  (Moltoni  1935). 

Piana  Mansnr  XII-1933,  Alessandra  IV,  VII,  IX-1934  (Toschi  19361. 

408.  Storno  splendente  pettoaurato,  Cosmopsarus  regius  regius , 

Reichw. 

Gallacaio  IV-1903  (AYitherby  1905). 

Malca-Rie  V-1901  (  H  i  1  g  e  r  t  1908). 

Goriale  l-IX-1911  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Barderà  1881  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  VII- VIII-1922,  III-1923,  Jebeir  (Giabbi?)  III-1923  (v.  Someren 
1929). 

Gallacaio  AMI- 1931  (Moltoni  1933). 

Baidoa  VIII-1928,  zona  di  Mogadiscio  I-YI-1929  (Moltoni  1935). 
Boscaglia  di  Alessandra  ATII-1934  (Toschi  1936). 

409.  Onicognato  di  Blyth,  Otiychognathus  blythii  (Hartl.) 

Somalia  seti,  italiana?  [Amydrus  Blythii ]  (Oustalet  1882). 

Carini,  Migiurtinia,  IX-1931  (Moltoni  1933). 

410.  Storno  dall’  elmo  alirosse,  Galeospar  salvadorii,  Sharpe 
Fanwek  sul  Giuba  (v.  Someren  1932). 

411.  Storno  magnifico  di  Fischer,  Spreo  fischeri  (Reichw.) 

Dolo  IV-1901,  Barderà  V-VI-1901,  Salaghli  YI-190Ì  (Erlanger  1904, 
1905,  1907  e  Hilgert  1908  a  Dolo  in  IA7  e  a  Malca  Rie  in  Y 
anche  le  uova). 

Dolo  19-FV-1911  (Salvadori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 
Afgoi  II-III-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  AI,  ATI,  ATII-1922,  III-1923  (v.  Someren  1929). 

Da  Dolo  a  Chisimaio  (v.  Someren  1932). 

Golgia,  Oltre  Giuba,  111-1926  (Moltoni  1935). 

412.  Storno  magnifico  capobianco,  Spì'eo  albicapillus ,  Blyth 
Gallacaio  IA7-1903  (AYitherby  1905). 

Gallacaio  VII-1931,  Gardo  ATII-1931,  Migiurtinia,  (Moltoni  1933). 

413.  Storno  magnifico,  Spreo  superbus  (Riipp.) 

Brava  (Barawa)  [Notauges  superbus']  (Fischer  1885). 

Gallacaio  IV-1903  (  Wi  t  h  e  r  b  y  1905). 

Eil  AYak-Chisimaio  IA7,  ATI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Dolo  IV-1901,  Busar  A -1901 ,  Chisimaio  AT1-1901  (Hilgert  1908). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


373 


Afgoi  II,  III-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Avai  (Uebi  Scebeli)  l-VIII-1913  (Salvaci ori  1915  ed  esemplare  Museo 
di  Genova). 

Dolo  XI-1922  (v.  Someren  1929). 

Garclo,  Migiurtinia,  VIII-1931  (Moltoni  1933). 

Somalia  meridion.  III-1929,  zona  di  Mogadiscio  III-1929  (Moltoni  1935). 
Alessandra  VII-1934,  Osbole  VIII-1934  (Toschi  1936). 

414.  Bufaga  beccorosso,  Buphagus  evy throrynchus  erythroryn- 

chus  (Stanley) 

Dolo  26-III-1911  (Sa  Iva  dori  1912  ed  esemplare  Museo  di  Gevova). 
Golgia,  Oltre  Giuba,  III-1926,  Afmadù,  Oltre  Giuba,  V-1926,  Mogadi¬ 
scio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

Famiglia  Zosteropidae 

415.  Zosteropide  senegalense  del  Giuba,  Zosterops  senegalensis 

jubaensis ,  Eri. 

Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901  [Z.  jubaensis]  (Erlanger  1901). 
Damaso,  Djilandu- Abrona -  Korkuru,  tra  Eil  Wak  e  Barderà,  V-1901, 
Chisimaio  VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Giuba  (v.  Someren  1932). 

Famiglia  Nectariniidae 

416.  N ettari nia  pettorosso  del  Giuba,  Nectarinia  erythroceria 

erlangeri ,  Reichw. 

Dolo  IV-1901  [N.  erlangeri ]  (Reichenow  1900,  1905). 

Dolo  IV-1901,  Lowidu  tra  Barderà  e  Mfùdu  VI-1901  (Erlanger  1904, 
1905,  1907). 

Dolo  IV-1901,  un  uovo  (Hilgert  1908). 

Goriale  IX-1911  [N.  erlangeri]  (Sa  Iva  do  ri  1912). 

Da  Dolo  a  Serenli  (v.  Someren  1932). 

?  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

417.  Nettarinia  nettarinoide  di  v.  Someren,  Nectarinia  {melano- 

g astra)  nectarinoid.es  beveni,  v.  Someren 

Dolo  VI  e  XII-1922  (v.  Someren  1929). 

418.  Nettarinia  metallica,  Hedydipna  metallica  (Licht.) 

Somalia  sett.  italiana,  Bas  Hafun  ?,  [ Nectarinia  metallica]  (Oustalet 
1882). 

Orgoble-Gardo,  Migiurtinia,  VIII-1931  (Moltoni  1933). 


374  ED.  MOLTONI 

419.  Nettarinia  abissina,  Cinnyris  habessinicus  habessinicus 

(Hempr.  et  Ehr.) 

Coste  Somalia  italiana?  [Nectarinia  habessinica\  (Heuglin  1869,1874). 
Somalia  seti,  italiana?  [Id.  id .]  (Oustalet  1882). 

Dolo  IY-1901  (Erlanger  e  Hilgert  1908). 

Unsi  1-1923,  Lugli  Ferrancli  AH-1922  [IV.  h.  turìcanae ]  (v.  Someren 
1929). 

Gardo,  Orgoble-  Gardo,  VIII-1931,  Carim  IX-1931,  Migiurtinia  (Mol- 
toni  1933). 

420.  Nettarinia  pettoporpora  dal  becco  piccolo,  Cinnyris  bifa- 

sciatus  microvhynchus ,  Shelley 

Dolo  IY-1901,  Giuba  (Ganale)  lino  a  Mfùdu  (Abrona,  Korkoru,  Barderà, 
Malca  Gele-Gedid,  Lowidu,  Woreda,  Mfùdu)  Y-YI-1901  [C.  mari- 
quensis  microrliynclius\  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert 
1908). 

Afgoi  11-1911  [Id.  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Piana  di  Mansur  XII- 1933  (Toschi  1936). 

421.  Nettarinia  pettoporpora  dell’  Ukamba,  Cinnyris  bi  fascia  tus 

tsavoen  sis,  van  Someren 

Serenli  YII-VIII-1922  (v.  Someren  1929J. 

422.  Nettarinia  pettoporpora  del  Giuba,  Cinnyris  bifasciatus  chal- 

comelas ,  Reichw. 

Chisimaio  YII-1901  [C.  chalcomelcis ]  (Reichenow  1900,  1905). 

Mfùdu,  Giuba,  YI-1901,  Ionte,  Gobuen,  Chisimaio  VII-1901  (Erlanger 
1904,  1905,  1907). 

Afgoi  II-III-1911  [Id.  id.]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Afgoi  IX-1928,  Mogadiscio  V 1-1929  (Moltoni  1935). 

Alessandra  IV-1934  (Toschi  1936). 

423.  Nettarinia  ventrebianco,  Cinnyris  albiventris  (Strickl.) 

Ras  Hafun  [Nectarinia  albiventris]  (Strickland  1852',. 

Giuba  (Ganale)  fino  a  Chisimaio  (Dolo,  Uenti  Dima,  Busar,  Abrona, 
Barderà,  Lowidu,  Solole,  Korkuru,  Chisimaio)  Y,  YI-1901  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Brava  I Y- 1913  (Salvadori  1915  ed  esemplari  Museo  di  Genova). 
Serenli  YII-1922  (v.  Someren  1929). 

Beira  (Gallacaio)  VII- 1931  (Moltoni  1933). 

Mogadiscio  VII- 1928  e  VI-1929  (Moltoni  1935). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  375 

424.  Nettarinia  ametistina  dello  Zambesi,  Chalcomitra  amethy- 

s lina  kirkii  (Shelley) 

Serenli  YII-1923,  lebeir  (GiabbiPJ  III-1923  [ Cinnyris  Idrici]  (v.  So- 
meren  1929). 

Da  Serenli  a  Dolo  [Ch.  amethistina  subsp.]  (v.  So  mere n  1932). 

425.  Nettarinia  ametistina  di  Mombasa,  Chalcomitra  amethystina 

kalckreuthi ,  Cab. 

Belet-Amin,  Basso  Giuba,  YII-1934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  XII-1932  (  Toschi  1936'. 

426.  Nettarinia  somala  pettoscarlatto,  Chalcomitra  hunteri (Shelley) 

Brava  (Barava)?  [ Cinnyris  gutturalis  (L.)]  (Fischer  1885). 

Beira  (Bera)  Y-1903  (Witherby  1905). 

Malca  Eie,  Daba,  Uenti  Dima  e  tra  Eil  Wak-Bardera  (Busar,  Abrona, 
Sidimum  Y-1901,  Bardera-Mfùdu  i  Malka  Gele-Gedid,  Anole,  Sala- 
ghli)  YI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 
Boriale  26-27-YIII,  5-IX-1911,  Iet  8-X-1911  (Sa lv adori  1911  . 

Afgoi  11-1911  [ Cinnyris  hunteri ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  [lei.  icl.]  (v.  Someren  1922). 

Serenli  YII-YIII-1922,  III-1923,  Lugh  Ferrandi  YI-1922,  Dolo  XII-1922, 
Waregta  YII-1923  (v.  Someren  1929'. 

Mogadiscio  YI-1929  e  Obbia  1930  (Moltoni  1935). 

427.  Nettarinia  olivacea  di  Mombasa,  Cyanomitra  olivacea  chan- 

gamicensis  (Mearns) 

Bardera-Mfùdu  (Woreda,  Splole)  YI-1901  [Chalcomitra  ohscura  ragazzii ] 
Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Giuba  [Cinnyris  ohscura,  changamwensis ]  (v.  Someren  1922J. 

?  Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba,  YIII-1934  (Moltoni  1936). 

428.  Nettarinia  dal  collare  del  Giuba,  Anthreptes  collaris  juba- 

ensis,  van  Someren 

Bardera-Mfùdu  (Barderà,  Malka  Gele-Gedid,  Salaghli,  Anole,  Lowidu, 
Dogge,  Woreda,  Solole,  Mfùdu)  YI-1901,  Fanole  presso  Bua  YI-1901 
[A.  c.  hypodilus]  (Erlanger  1904,  1905,  1907  ed  Hilgert  1908). 
Dolo  2  e  4-IY-1911  [Anthocliaeta  zambesiana ]  (Sai v adori  1912  ed 
esemplari  Museo  di  Genova). 

Hellesheid,  Giuba,  YII-1922  (v.  Someren  1981  a). 


376  ED.  MOLTONI 

429.  Nettarinia  orientale  dorsoviola,  Anthreples  longuemarei 

orientalis ,  Hartl. 

Brava  (Barawa)  [ Anthrothreptes  orientalis ]  (Fisclier  3885). 

Dibit  [A.  orientalis']  III-1903  (Witherby  1905). 

Giuba  (Ganale)  fino  a  Cbisimaio  (Abrona,  Siclimum,  Barderà,  Salaghli, 
Solole,  Mfùdu,  Cbisimaio)  [A.  longuemarei]  (Erlanger  1904,  1905, 
1907  e  Hilgert  1908). 

Goriale  19-VIII-1911  [A.  orientalis]  fSalvadori  1912  ed  esemplare 
Museo  di  Genova). 

Afgoi  11-1911  [A.  longuemarei  neumanni]  (Zedlitz  1934,  1915,  1916). 
Giuba  [ A .  orientalis  neumanni]  (v.  Someren  1922). 

Serenli  e  Lugh  Ferrandi  VI,  VII,  VIII-1922  [lei,  ùl.]  (v.  Someren  1929). 
Mogadiscio  VI-1929  e  Obbia  1930  (Moltoni  1935). 

Famiglia  Ploceidae. 

430.  Tessitore  beccobianco  intermedio,  Bubalornis  albirostris 

intermedius  (Cab.) 

Beira  V-1903  [ Textor  intermedius]  (Witherby  1905). 

Kote-Serira  V-1901,  Ionte,  Gobuen  e  Cbisimaio  VII-1901  \Textor  albi- 
rostris  intermedius]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916), 

Lugli  Ferrandi  VI-1922,  Murile  VI-1923  (v.  Someren  1929). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  V  e  VI-1926  (Moltoni  1935). 

Alessandra  VII-1934  (Toschi  1936). 

431.  Tessitore  di  Dinemell,  Dinemellia  dinemelli  dinemelli 

(Bùipp.) 

Brava  (Barawa)  [ Textor  dinemelli]  (Fischer  1885). 

Dibit  II 1-1903  (Witherby  1905). 

Somalia  it.  meridionale  (Abrona,  Sidimum,  Barderà,  Mfùdu)  IV-VI-1901, 
Cbisimaio  VII-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 
Benadir  1909  (esemplare  Museo  di  Genova). 

Afgoi  III-19I1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Brava  IV-1913  e  Avai  31-VII-1913  (Salvadori  1915  ed  esemplari  Mu¬ 
seo  di  Genova). 

Serenli  VII-1922  (v.  Someren  1929). 

Gallacaio  VII- 1931,  Voragine  del  Mullah,  Gallacaio  VII-1931,  Gardo 
VIII-1931,  Migiurtinia  (Moltoni  1933). 

Golgia  III-1926  e  Afmadù  VI-1926,  Oltre  Giuba,  Uarmahan,  Mogadiscio 
VI-1929,  Mogadiscio  I- VI-1929  (Moltoni  1935). 

Basso  Giuba  VI-VIII-1934  (Patrizi  1935). 

Osbole  e  Alessandra  VII-1934  (Toschi  1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  377 

432.  Ploceopassero  propinquato,  Plocepasser  mainali  propin- 

qualas j  Shelley 

Somali  (Barderà  1881)  [P.  propinquatus ]  (Shelley  1887). 

Chisimaio  VII-1901  [P.  melamorhynclius  erlcingeri ]  (Eri anger  1904, 
1905,  1907). 

Afgoi  II-III-1911  [P.  m.  erlangeri ]  (Zecllitz  1914,  1915,  1916). 
Barderà  1881  [P.  propinquatus]  (Zedlitz  1914.  1915,  1916). 

Brava  IV-1913  [Id.  id.\  (Sai  v  ad  ori  1915  ed  esemplari  Museo  di  Ge¬ 
nova). 

Waregta  VII-1922,  Chisimaio  X-1923  [P.  pectoralis  propinquatus]  (v. 
Someren  1929). 

Mogadiscio  VI-1929  (Molto  ni  1935). 

433.  Pseudonigrita  di  Cabanis,  Pseuclonigrita  cabanisi  (Fisch. 

et  Reichw.) 

Tra  Eil  Wak  e  la  costa,  lungo  il  Giuba  1901  (Erlanger  1904,  1905, 
1907). 

Damaso,  Uenti  Dima  V-1901  (Hilgert  1908). 

Eil  Wak  V-1922  (v.  Someren  1929). 

434.  Passero  alicastagne,  Passer  castanopterus,  Blyth 

Beira  V-1903  (Witherby  1905). 

?  Gallacaio  VII-1931  (Molto ni  1933). 

435.  Passero  dal  becco  di  pappagallo,  Passer  gongonensis  (Oust.) 

Salaghli  VI-1901,  Gobuen  e  Chisimaio  VII-1901  (Erlanger  1904,1905, 

1907) . 

Afgoi  11-1911  [P.  griseus  gongonensis]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Brava  IV-1913  (Sai  vado  ri  1915  ed  esemplari  Museo  di  Genova). 

?  Unsi  1-1923  [P.  griseus  swainsonii]  (v.  Someren  1929). 

Alessandra  VII-1934  (Toschi  1936). 

436.  Passero  castagno,  Sorella  eminibey  eminibey ,  Hartl. 
Somalia  meridionale  1929  (Molto  ni  1935). 

437.  Gimnori  pirgita  di  Reichenow,  Gymnoris  pyrgita  reiche - 

nomi ,  Zedl. 

?Shebeli  VIII-1894  [ Petronia  pyrgita ]  (Sharpe  1895). 

Damaso,  Uenti  Dima  presso  Eil  Wak,  Abrona  V-1901,  Chisimaio  VII- 
1901  [Petronia  pyrgita]  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert 

1908) . 


378 


ED.  MOLTONI 


Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  \Petronia  p.  massaica]  (v.  Someren  1922). 

Serenli  III-1923,  YII-YIII-1922,  Eil  Wak  Y-1922  [Id.  id .]  (v.  Some¬ 
ren  1929). 

Gallacaio  YII-1931,  Gardo  YIII-1931,  Carim  IX-1931,  Migiurtinia  (Mol¬ 
toni  1933). 

438.  Ploceo  bicolore  dell’Africa  orientale,  Ploceus  bicolor  ker- 

steni  (Finsch.  et  Hartl.) 

Barderà,  Mfùdu,  (Dogge,  Lowidu,  Solole)  YI-1901,  Mfùdu  YI-1901  (Er- 
langer  1904,  1905,  1907). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  III-1923  [Symplestes  kersteni ]  (v.  Someren  1929). 
Serenli  [Id.  Id.]  (v.  Someren  1932). 

Ola  Uagèr,  Alto  Bubasci,  Oltre  Giuba  YIII-1934  (Moltoni  1936). 
Foresta  (di  Alessandra)  11-1934,  11-1935  (Toschi  1936). 

439.  Tessitore  intermedio,  Ploceus  intermedins  intermedius, 

Rlipp. 

Chisimaio  VII-1901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Lugh  Ferrandi  YI-1922,  Serenli  YIII-1922  [Hy pliant  orni  s  i.  intermedius ] 
(v.  Someren  1929). 

440.  Ploceo  teniottero,  Ploceus  taeniopterus  taeniopterus ,  Reichb. 
Mfùdu  e  Fanole  YI-1901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

441.  Tessitore  vitellino  del  Kenia,  Ploceus  vitellinus  uluensis, 

(Neuni.) 

Heleschid  presso  Ionte  YII-1901  (Hilgert  1908). 

Dolo  YI-1922,  Serenli  11-1923  e  YIII-1922  [Hyphantornis  vitellinus ] 
(v.  Someren  1929). 

Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

442.  Tessitore  testanera,  Ploceus  nigriceps  nigriceps  (Layard) 

Brava  (Barawa)  [Hyphantornis  nigriceps]  (Fischer  1885). 

Barderà,  Mfùdu  (Anole,  Geile)  YI-1901,  Mfùdu  VI- 1901,  Fanole  (Bua), 
Mfùdu,  Gobuen  (Idanole)  YI-1901,  Heleschid  YII-1901  (E  ri  anger 
1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  II-III-1911  [P.  cucullatus  nigriceps]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 
Somalia  meridionale  1926  ?,  Afgoi  IX-1928  e  VI-1929,  zona  di  Moga¬ 
discio  I-YI-1929  (M  o  1 1  o  n  i  1935). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba  VI-1934  (Moltoni  1936). 

Alessandra  1V-1934  (Toschi  1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  379 

443.  Tessitore  castagno,  Ploceus  rubiginosus  mbiginosus ,  Riipp. 

Barderà,  Giuba  [Hyphantornis  castanosoma ]  R  eiclienow  1881'. 

Brava  (Barawa)  [. Hyphantornis  rubiginosus ]  (Fischer  1885). 

Afgoi  11-111-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

444.  Tessitore  nigricollo  nero  e  giallo,  Ploceus  nigricollis  mela- 

noxanthus ,  (Cab.) 

Mfùdu  VI-1901,  Chisimaio  VII-1901  [P.  melanoxanthus~\  Erlanger 

1904,  1905,  1907). 

Afgoi  II-III-1911  (Zedlitz  1914,  1915.  1916). 

Mogadiscio  VI-1929  (Moltoni  1935). 

445.  Tessitore  dorato  di  Bojer,  Ploceus  aureo flavus  bojeri  (Cab.) 

Brava  (Barawa)  [Hyphantornis  Bojeri ]  (Fischer  1885). 

Solole,  Mfùdu,  Fanole,  Hanole  VI-1901,  Songoro  Mafula,  Mansundu, 
Heleschid  presso  Ionie,  Ionie  VII-1901  [P.  bojer i\  (Erlanger  1904, 

1905,  1907  e  Hilgert  1908,  anche  le  uova). 

Afgoi  11-1911  [Id.  id.\  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Mogadiscio  [P.  aureoflavus]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Avai  (Uebi  Scebeli)  30-VII-1913  [Hyphantornis  bojeri ]  (Salvadori 
1915  ed  esemplare  Museo  di  Genova). 

Jebeir  (Giabbi  ?)  III-IV  e  VII  1923  [. Xanthophillus  bojeri  bojeri ]  ( v . 
Someren  1929). 

Afgoi  IX-1928,  Mogadiscio  (VI?)  1929  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba  VII-1934  (Moltoni  1936). 

446.  Tessitore  dorato  testa  castagna,  Ploceus  dicrocephalus  (Sal¬ 

va  do  ri). 

?  Duma-Duma  1-1901  [P.  orphnocephalus]  (Erlanger  1903). 
Duma-Duma  presso  Malca  Rie  V-1901,  Barderà,  Mfùdu  Lowidu,  IVo- 
reda'i  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Dolo  16  e  20-III-1911  [ Sitagra  dichrocephala\  (Sai v adori  1912  ed 
esemplari  Museo  di  Genova). 

Dolo,  Serenli,  Hellesheid  VII-XII-1922  e  III-1923  [Hyphantornis  dicro¬ 
cephalus ]  (v.  Someren  1929). 

Alessandra  VIII-1934  (Toschi  1936). 

447.  Tessitore  giallo,  Ploceus  galbula,  Rùpp. 

Somalia  sett.  italiana?  [Hypantornis  galbula )  (Ou  stai  et  1882). 

Giuba,  Unterlauf  des  Ganale  (Solole  VI-1901  (Erlanger  1904,  1905, 
1907  e  Hilgert  1908). 

Gallacaio  VII-1931  (Moltoni  1933). 


380  ED.  MOLTONI 

448.  Vedova  pirrulina  unicolore,  Amblyospiza  albifrons  unicolor 

(Fisch.  et  Reichw.) 

Hanole  fra  Mfùdu  e  Gobiien  VI-1901  [A.  a.  aethiopica-\  (Eri anger 

1904,  1905,  1907). 

Belet-Anim,  Basso  Giuba  VII-1934  (Moltoni  1936). 

449.  Anaplecte  del  Giuba,  Anaplectes  jubaensis ,  v.  Som. 

Giuba  XII-1912  (v.  Someren  1920). 

Mansur  IV-1934  (Toschi  1936). 

450.  Quelea  etiopica,  Quelea  quelea  aethiopica  (Sund.) 

Brava  (Barawa)  [ Hyphantica  sanguinirostris ]  (Fischer  1885). 

Brava  [ Hyphantica  sanguinirostris  intermedia ]  (Reichenow  1886). 

?  Shebeli  River  VIII-1894  (Sharpe  1895). 

Somalia  italiana  meridionale  (Malca  Gele-Gedid,  Salaghli,  Lowidu,  Mfùdu 
VI-1901,  Heleschid  presso  Ionte  VII-1901)  [Q.  sanguinirostris  ae¬ 
thiopica ;]  (Erlanger  1904,  1905,  1 907  e  Hilgert  1908). 

Afgoi  II-III-191 1  [Id.  id .]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Belet-Amin  X-1922,  Giurnbo  1923  (esemplari  Museo  di  Genova). 
Chisimaio  X-1923  (v.  Someren  1929). 

Afgoi  IX-1928  (Moltoni  1935). 

Alessandra  IV-1934,  11-1935  (Toschi  1936). 

451.  Tessitore  flammicipite  delle  coste  orientali,  Euplectes  hor- 

deacea  changamivensis  (Mearns) 

Heleschid  non  lontano  da  Ionte  VII-1901  [Pyromelana  flammiceps ] 
(Erlanger  1904,  1905,  1907). 

452.  Tessitore  fiammante  abissino,  Euplectes  franciscana  pu¬ 

silla  (Hart.). 

Mfùdu,  Giuba  VI-1901  [ Pyromelana ;  franciscana ]  (Erlanger  1904, 

1905,  1907). 

Dolo  IV-1911  [Id.  id.\  (Salvadori  1912). 

453.  Tessitore  fiammante  diademato,  Euplectes  diademata,  Fisch. 

et  Reichw. 


Belet-Amin,  Basso  Giuba,  VI-1934,  Giurnbo  VII-1934  (Moltoni  1936). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


381 


454.  Vedova  zanzibarica,  Urobrachya  axillaris  zanzibarica , 

Shelley 

Zona  di  Mogadiscio  I-YI  1929  (Moltoni  1935). 

Belet-Amin,  Basso  Giuba  YI-1934  (Moltoni  1936). 

Osbole  Alessandra  IY-1934,  Mansur  YI-1934  (Toschi  1936). 

455.  Spermeste  bronzato  abissino,  Spermesles  cuculiatili  scu- 

tatus,  Heugl. 

Mfùdu,  Gobuen,  Giuba  YI-1901  [$p.  scutatus ]  (Eri anger  1904,  1905, 
1907). 

456.  Spermeste  capinero  minore,  Spermestes  nigrìceps  minot', 

Eri. 

Fanole  YI-1901  (Erlanger  1903). 

Eanole  tra  Mfùdu  e  Gobuen  YI-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

457.  Becco  d’argento  capogrigio,  Odcmlospiza  caniceps ,  (Reichw.) 

Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

458.  Amadina  fasciata  abissina,  Amadina  fasciala  alexanderi , 

Neum. 

Chisimaio  YII-1901  [4.  fasciata ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 

Lugh  Ferrandi  YI-1922,  Serenli  YIII-1922  (v.  Someren  1929). 

Afmadu,  Oltre  Giuba  YI-1926,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni 
1935). 

459.  Pitelia  melba  del  Giuba,  Pytilia  melba  jubaensis ,  von  So¬ 

meren 

Damaso  V-1901,  Eil  Wak,  Barderà  (Abrona)  Y-1901,  Barderà,  Mfùdu 
(Mansur,  Solole)  YI-1901,  Chisimaio  VII-1901  [P.  melba ]  (Erlan¬ 
ger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908  in  V  e  YI  anche  le  uova). 
Afgoi  II-III-1911  [P.  m.  affinisi]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Serenli  III  e  VII-1922,  Jebeir  (Giabbi  ?)  Ili  e  VII-1922,  Dolo  YI-1922 
[Pytelia  nr.  kirki ]  (v.  Someren  1929). 

Dolo,  Serenli  e  Mfùdu  (v.  Someren  1932). 

Afmadù,  Oltre  Giuba  Y-1926,  Mogadiscio  VI-1929,  Somalia  meridionale 
1929  (Moltoni  1935). 


382  ED.  MOLTONI 

460.  Fringuello  sanguigno  somalo,  Lagonoslicta  senegaia  soma • 

liensis ,  Salvadori 

Barderà  V-V 1-1901,  Mfùdu,  Gobuen  Vl-1901  (Eri  anger  1904,  1905, 1907). 
Barderà  V-1901,  Salaghli  e  Fanole  presso  Bua  Vl-1901  [L.  brunneiceps 
somali  ensis]  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  (v.  Someren  1922). 

Afmudù,  Oltre  Giuba,  Y-1926,  Villaggio  Duca  degli  Abruzzi  IV-1929, 
Somalia  meridionale  1926  (Moltoni  1935). 

461.  Astrilda  minore,  Estrilda  astrild  minor  (Cab.) 

Mfùdu,  Gobuen  (Fanole)  VI-1901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907  e  Hil¬ 
gert  1908). 

Somalia  meridionale  (Toschi  1936). 

462.  Astrilda  groppone  rosso,  Estrilda  rhodopyga  rhodopyga , 

Sund. 

Webbe  Sbebeli  VI  11-1894  (Sharp e  1895). 

463.  Astrilda  carmosina,  Estrilda  charmosyna  charmosyna , 

(Reichw.) 

Barderà,  Giuba  [ Habropyga  charmosyna ]  (Rei cileno w  1881). 

Barderà,  Damaso  1901  [E.  erythronota  charmosyna']  (Zedlitz  1912). 
Damaso  V-1901  (Hilgert  1908). 

Serenli  VI  li -1922  (v.  Someren  1929). 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  VI-1926,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni 
1935). 

464.  Gordon  blu  guancerosse  della  costa  orientale,  Uraeginthus 

bengalus  ugogoensis,  Reichw. 

Malca  Rie  e  Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901  [U.  bengalus]  (Er- 
1  anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908,  anche  le  uova). 

465.  Cordon  blu  testablu,  Uraeginthus  cyanocephalus  (Richm.) 

Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901  (Eri anger  1904,  1905,  1907). 
Damaso  V-1901,  uova  (Hilgert  1908). 

Afgoi  11-1911  [ U .  c.  mulleri]  (Zedlitz  1912). 

Afgoi  11-111-1911  [ld.  id. ]  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  883 

466.  Granatina  porpora  somala,  Granatina  ianthinogastev  haiv- 

keri ,  Phillips 

Brava  (Barawa)  [ Uraeginthus  ianthinogastev ]  (Fischer  1885). 

Barri  (Bari)  [ Granatina  kavokeri ]  (Phillips  1898). 

Damaso  V-1901,  anche  le  uova,  Chisimaio  Yll-1901  [ Uraeginthus  ianthi- 
nogaster ]  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908;. 
Mogadiscio  e  Afgoi  I I-1II-1 91 1  [Uraeginthus  i.  havokeri]  (Zedlitz  1914, 
1915,  1916). 

Serenli  Vili  e  Xl-1922  [Gr.  i.  ianthinogastev ]  (v.  Someren  1929). 
Mogadiscio  VI- 1929,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935), 

467.  Ipochera  ultramarina,  Hypochera  ultramarina  (Grael.). 

Abrona  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907). 
Afgoi  II-III-l 91 1  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

468.  Vedova  del  paradiso  macrura,  Vidua  macrura ,  (Pallas) 

Hanole  e  lonte  VII-1901  [V.  serena]  ^Erlanger  1904,  1905,  1907  e 
Hilgert  1908). 

Serenli  VI  11-1922  (v.  Someren  1929). 

Jack  Sciumo,  Giuba  11-IX-1923  (Museo  di  Genova). 

Alessandra  V-1934  (Toschi  1936). 

469.  Vedova  del  paradiso  ipocherina,  Vidua  hypocherina ,  Yerr. 

Uenti  Dima  V-1901  (Hilgert  1908 >. 

Serenli  V 1 1 1-1922  (v.  Someren  1929). 

Afmadù,  Oltre  Giuba  VI-1926  (Moltoni  1935). 

470.  Vedova  del  paradiso  di  Fischer,  Vidua  fischeri  (Beichw.) 

Damaso  e  Uenti  Dima  V-1901,  Gobuen  VII-1901  [ Linura  fischeri]  (Er¬ 
langer  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

Vadda,  Somalia  Italiana  24-IX-1922  (Museo  di  Genova). 

Somalia  meridionale  111-1929,  Mogadiscio  Vl-1929,  Afgoi  VIII-1929  (Mol¬ 
toni  1935). 

471.  Vedova  del  paradiso,  Steganura  paradisea  paradisea , 

(Linn.) 

Brava  (Barawa)  [ St .  Verreauxi]  (Fischer  1885). 

Barderà,  Mfùdu  (Anole  e  Salaghli)  VI-1901,  Chisimaio  e  Gobuen  VII- 
1901  (Erlanger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908;. 

Afmadù,  Oltre  Giuba,  Y-1926,  Buio  Mererta  (Anole)  1928,  Afgoi  IX- 
1929,  zona  di  Mogadiscio  I-V 1-1929,  Somalia  meridionale  1929  (Mol¬ 
toni  1935). 


384 


ED.  MOLTONI 


Famiglia  Fringillidae 

472.  Canarino  frontegialla,  Serinus  mozambicus  mozambicus , 

(Muli.) 

Giuba  meridionale  [5.  icterus  madaraszi]  (v.  Someren  1922). 

473.  Canarino  dorsostriato  della  Somalia,  Serinus  dorsostriatus 

maculicollis ,  Sbarj^e 

Uenti  Dima  V-1901,  Chisimaio  VII-1901  [5.  maculi  collisi  (Eri  anger 
1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908). 

474.  Canarino  dorsostriato  della  Somalia  meridionale,  Serinus 
dorsostriatus  harterti ,  Zedl. 

Afgoi  II-III  1901  (Zedlitz  1914,  1915,  1916). 

Giuba  (v.  Someren  1932). 

Mogadiscio  V 1-1929,  Somalia  meridionale  1929  (Moltoni  1935). 

475.  Canarino  beccomassiccio,  Serinus  donaldsoni  donaldsoni , 

Sbarpe 

Gallacaio  1Y-.L903  (Witherby  1905). 

Chisimaio  VII-1901  (Eri  anger  1904,  1905,  1907). 

Mogadiscio  VI- 1929  (Moltoni  1935). 

476.  Poliospiza  angolense  di  Reichenow,  Poliospiza  angolensis 

reichenowi  (Salvadori) 

Mfùdu  VI-1901,  Mfùdu,  Gobuen  VI- VI  1-190 1  [P.  reichenowi ]  (Eri anger 
1904,  1905,  1907).’ 

Salaghli,  Mfùdu,  Fanole  VI-1901,  Hanole,  Songoro  Mafula  VII-1901 
(Hilgert  1908). 

477.  Poliospiza  angolense  del  Giuba,  Poliospiza  angolensis  hil- 

gerti ,  (Zedlitz) 

Afgoi  11-1911  [■ Serinus  angolensis  hilgerti ]  (Zedlitz  1912)* 

Giuba  (v.  Someren  1 932). 

Bulo-Kero,  Belet-Amin  VI  1-1934  (Moltoni  1936). 

478.  Poliospiza  beccomassiccio,  Poliospiza  pachyrhyncha,  Eeichw. 

Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901  (Reichenow  1905  c). 

Damaso  al  confine  col  Chenia  V-1901  (E  ri  anger  1904,  1905,  1907). 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC. 


885 


Famiglia  Emberizidae 

479.  Zigolo  pettodorato  somalo,  Emberiza  poliopleura  (Salvadori) 

Brava  (Barawa)  [. Poly mitra  flavigastra ]  (Fischer  1885). 

Scebeli  (Sharpe  1895). 

Beira  V-1903  (Witherby  1905). 

Uenti-Dima,  Basar  tra  Eil  Wak  e  Barderà  V-1901,  Chisimaio  VII- 1901 
(E  ri  anger  1904,  1905,  1907  e  Hilgert  1908  a  Malca  Rie  in  V 
anche  le  nova). 

Eil  Wak  V-1922,  Serenli  V 1 1 1- 1 922  (v.  Someren  1929). 

Da  Dolo  a  Chisimaio  (v.  Someren  1932). 

Mogadiscio  V-VI-1929,  Somalia  meridionale  1929,  Obbia  1930  (Moltoni 
~  1935). 

Milano,  Museo  Civico  di  Storia  Naturale,  novembre  1936. 


Bibliografia  Ornitologica  della  Somalia  Italiana. 

1)  1852  Strickland  H.  E.,  On  a  New  Species  of  Neetarinia. 

Contr.  Orn.,  p.  48,  pi.  86. 

2)  1856,  ?  Blyth  Edw.,  Report  on  a  Zoological  Collection 

from  Somali  Country. 

Jonrn.  As.  Soc.  Beng.,  XXIV,  p.  301. 

3)  1869  v.  der  Decken  C.  0.,  Reisen  in  Ost-Afrika  (Voi.  IV, 

Finsch  e  Hartlaub). 

Leipzig  nnd  Heidelberg. 

4)  1869-1874  Heuglin  M.  Tk.,  Ornithologie  Nordost  Afrika’s, 

der  Nilquellen  und  Kusten-Gebiete  des  Rotlien  Meeres 
und  Somal-Landes. 

Cassel,  Fischer. 

5)  1881  Reichenow  A.,  ( Neue  Vògel  aus  Ost-Afrika). 

Orn.  Centralb.,  pp.  78-79  ;  Jonrn.  Ornith.,  pp.  333-334. 

6)  1881  Oustalet  E.,  Oiseaux  nouveaux  de  VAfrique  Orien¬ 

tale. 

Bull.  Soc.  Philom.  de  Paris  (7)  VII,  pp.  161-163. 

7)  1832  Oustalet  E.,  Note  sur  les  Oiseaux  recueillis  dans  le 

pays  Qomalis  par  M.  G.  Révoil  :  Missioni  G.  Rèvoil  aux 
pays  Qomalis. 

Faune  et  Flore.  Paris. 


386  ED.  MOLTONI 

8)  1882  Shelley  G.  E.,  A  secondi  List  of  Birds  recently  col- 

lected  by  Sir  John  Kirh  in  Eastern  Africa. 

Proc.  Zool.  Soc.  pp.  304-310. 

9)  1884  Fischer  G.  A.  et  Reichenow  A.,  Neue  Vogelarten 

aus  dem  Massailand  [Inner es  Ost-Afrikd). 

Journ.  Ornith.,  pp.  179-180. 

10)  1885  Fischer  G.  A.,  Uebersicht  der  in  Os taf riha  gesem- 

melten  Vogerlaten)  mit  Angabe  der  verscliiedenen  Fun- 
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Journ.  Ornith.,  pp.  113-142. 

11)  1886  Reichenow  A.,  Hypliantica  sanguinirostris. 

Journ.  Ornith.,  pp.  393-394. 

12)  1886  Oustalet  E.  (*),  Catalogne  des  Oiseaux  rapportès  par 

M.  G.  Révoil  de  son  deuxieme  Voyage  aux  pays  des 
QomaAis  ( Afrique  Orientale). 

Bibl.  école  haut.  Etud.  XXXI,  art.  10,  pp.  1-14. 

13)  1887  Shelley  G.  E.,  A  Review  of  thè  Species  of  thè  Fa¬ 

mily  Ploceidae  of  thè  Ethiopian  Region. 

Ibis,  p.  6. 

14)  1894  Salvadori  T.,  Uccelli  del  Somali  raccolti  da  D. 

Eugenio  dei  Principi  Ruspoli. 

Meni.  Acc.  Torino  (2)  XLIV,  pp.  547-564. 

15)  1895  Sharp  e  R.  B.,  On  a  Collection  of  Bircls  made  by 

Dr.  A.  Donaldson  Smith  during  liis  recent  Expedition 
in  Western  Somaliland. 

Proc.  Zool.  Soc.,  pp.  457-520. 

16)  1898  Phillips  E.,  ( Tioo  neio  species  of  Birds  from  So¬ 

maliland). 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  Vili,  p.  XXIII. 

17)  1900  Peel  C.  V.  A.,  Somaliland.  pp.  305-333. 

London,  Robinson  et  Co. 

18)  1900-1905  Reichenow  A.,  Die  Vógel  Afrihas. 

Neudamm,  Neumann. 

19)  1901  Erlanger  C.  Fr.,  Einige  neue  Arten  aus  Nordost- 

afrika. 

Orn.  Monastb.,  IX,  pp.  181-183. 


( 1 )  Questo  lavoro  benché  elencato  non  fu  consultato. 


'BUR  CAVO 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  387 

20)  1902  Erlanger  C.  Fr.,  ( Beischreibung  eines  neuen  Spe- 

chtes). 

Journ.  Ornith.,  p.  258. 

21)  1903  Erlanger  C.  Er.,  Einige  neue  Arten  aus  dem  tro- 

pischen  Afriha. 

Orn.  Monatsb.,  XI  pp.  22-23. 

22)  1903  Witherby  H.  E.,  (A  apparently  undescribed  species 

of  Barbi). 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  XIV,  p.  29  (si  vegga  anche  p.  28). 

23)  1904  Erlanger  C.  Er.,  Neue  afrihanische  Arten. 

Orn.  Monatsb.,  XII,  p.  97. 

24)  1904  Oberholser  0.,  Description  of  tico  neio  Birds  from 

Somali  Land. 

Eroe.  U.  S.  Xat.  Mus.,  XXVII,  pp.  737-739. 

25)  1904  Beichenow  A.,  Neue  Vogelarten. 

Jonrn.  Ornith.,  p.  133. 

26)  1904-1905-1907  Erlanger  C.  Er.,  Beitrd.ge  zur  Vogelfauna 

Nordostafrikas. 

Journ.  Ornith.  (1904)  pp.  137-244,  (1905)  pp.  42-158,  433- 
499,  670-756,  (1907)  pp.  1-58. 

27)  1905a  Beichenow  A.,  Neue  afrihanische  Arten. 

Orn.  Monatsb.,  XIII,  pp.  24-25. 

28)  1905b  Beichenow  A.,  Beischreibung  neuer  Arten. 

Orn.  Monatsb.,  XIII,  p.  179. 

29)  1905 c  Beichenow  A.,  Lrei  neue  Girlitz arten  aus  Nordost- 

Afrika. 

Orn.  Monatsb.,  XIII,  p.  146. 

30)  1905  Witherby  E.,  On  a  Collection  of  Birds  from  Soma¬ 

li!  and. 

Ibis,  pp.  509-524. 

31)  1906  0.  Grant  B.,  (A  neio  species  of  CJiat-Trush  from 

Somaliland). 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  XIX,  p.  24. 

32)  1907  Leumann  0.,  Revisionen  afrihanischer  Vogelgruppen. 

Journ.  Ornith.,  pp.  343-379. 

33)  1908 a  Xeumann  0.,  ( Neio  African  birds). 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  XXI,  p.  71. 

34)  1908b  Xeumann  0.,  ( Neio  Indicator). 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  XXI,  p.  97. 


388  ED.  MOLTONI 

85)  1908  Hilgert  C.,  Katalog  der  Collection  von  Erlanger . 
Friedlànder  et  Sohn,  Berlin. 

36)  1909  Neumann  0.,  Die  Geographischen  Formen  des  Ha- 

gedasch-Ibis. 

Ornis,  pp.  191-196. 

37)  1912  Salvadori  T.,  Missione  'per  la  frontiera  Italo-Etio- 

pica  sotto  il  comando  del  Capitano  C.  Citerni  {Uccelli). 
Ann.  Mus.  Civ.  Genova,  45,  pp.  304-327. 

38)  1912  Zedlitz  0.,  Beitrag  zur  Systematik  afrikanisclier 

Vogelformen. 

Orn.  Monatsb.,  XX,  pp.  74-79. 

39)  1913  Zedlitz  0.,  Neue  afrikanische  Vogelformen. 

Orn.  Monatsb.,  XXI,  pp.  58-60. 

40)  1914-1915-1916  Zedlitz  0.,  Das  Sud-Somaliland  als  zoo¬ 

geo graphisclies  Gebiet. 

Journ.  Ornith.,  pp.  608-679  (1914),  pp.  1-69  (1915),  pp.  1- 
120  (1916). 

41)  1915  Salvadori  T.,  Intorno  ad  una  piccola  collezione  di 

Uccelli  del  Benadir. 

Ann.  Mus.  Civ.  di  Genova,  pp.  72-74. 

42)  1920  Neumann  0.,  ( Neue  Gattungenund  Unterarten  afri- 

kanischer  Vògel). 

Journ.  Ornith.,  p.  78. 

43)  1920  Yan  Som  ere  n  Y.  G.  L.,  Anaplectes  jubaensis. 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  XL,  p.  94. 

44)  1922  Yan  Someren  Y.  G.  L.,  Notes  o?i  thè  Birds  of  East 

Africa. 

Nov.  Zool.,  XXIX,  pp.  1-246. 

45)  1928  Grote  H.,  Trococercus  cyanomelas  somalicus. 

Orn.  Monatsb.,  36,  pp.  153-154. 

46)  1929  Neumann  0.,  Ueber  den  Formenkreis  des  Charadrius 

alexandrinus. 

Xov.  Zool.,  35,  p.  212. 

47)  1929  Grote  H.,  Neue  tropisch- afrikanische  Formen. 

Orn.  Monatsb.,  XXXYI,  pp.  75-76. 

48)  1929  Yan  Someren  V.  G.  L.,  Notes  on  tlie  Birds  of  Ju- 

baland  and  thè  Northern  Frontier. 

Journ.  East  Afr.  and  Uganda  Nat.  Hist.  Soc.,  N.  35,  pp. 
25-70. 


GLI  UCCELLI  FINO  AD  OGGI  NOTIFICATI  ECC.  389 

49)  1931a  Yan  Someren  Y.  G.  L.,  New  Races  of  Birds  forra 

Eastern  Africa. 

Journ.  East  Afr.  and  Uganda  Nat.  Hist.  Soc.  N.  37,  pp. 
252-380. 

50)  1931 b  Yan  Someren  Y.  G.  L.,  Bescription  of  a  new  sub- 

species  of  thè  Narina  Trogon  (. Apaloderma  narina  na- 
rina )  from  Kenya  Colony. 

Bull.  Brit.  Orn.  Cl.,  LI,  pp.  80-81. 

51)  1932  Yan  Someren  Y.  G.  L.,  Birds  of  Kenya  and  Uganda , 

being  addenda  and  corrigenda  to  my  previous  paper 
in  Nov.  Zoologicae  XXIX ,  1922. 

Nov.  Zool.,  XXXYII,  pp.  252-380. 

52)  1932  Ninni  E.,  Note  ornitologiche. 

Biv.  Italiana  di  Ornitologia,  pp.  33-34. 

53)  1933  Moltoni  Ed.,  Elenco  degli  uccelli  raccolti  dal  Prof. 

G.  Scortecci  nella  Somalia  centrale  e  settentrionale. 
Atti  Soc.  It.  Se.  Nat.,  voi.  LXXII,  pp.  245-267. 

54)  1935  Moltoni  Ed.,  Contributo  alla  conoscenza  degli  Uc¬ 

celli  della  Somalia  Italiana. 

Atti  Soc.  It.  Se.  Nat.,  voi.  LXXIY,  pp.  333-371. 

55)  1935  Patrizi  S.,  Spedizione  zoologica  del  Marchese  Sa¬ 

verio  Patrizi  nel  Basso  Giuba  e  nell  Oltre  giuba,  1934 
( Parte  Narrativa). 

Ann.  Mus.  Civ.  Genova,  LYIII,  pp.  1-26. 

56)  1936  Moltoni  Ed.,  Spedizione  zoologica  del  Marchese  Sa¬ 

verio  Patrizi  nel  Basso  Giuba  e  nell’  Oltre  giuba,  1934 
{Uccelli). 

Ann.  Mus.  Civ.  Genova,  LYIII,  pp.  85-101. 

57)  1936  Toschi  A.,  Uccelli  del  Giuba. 

Biv.  Italiana  di  Ornitologia,  pp.  173-200. 


Cav.  di  Gr.  Croce  Conte  Emilio  Turati 


NOVITÀ  DI  LEPIDOTTEROLOGIA  IN  CIRENAICA 


La  famiglia  dei  Cossidi ,  come  giustamente  osserva  il  Seitz 
(Grossckmetterlinge  der  Erde  -  Paleartici  -  Voi.  II,  p.  417  e  se¬ 
guenti,  1982)  e  più  specialmente  il  genere  Holcocerus ,  nella  mag¬ 
gioranza  delle  sue  specie  e  forme,  è  quasi  del  tutto  appartenente 
all’Asia  centrale. 

«  Quasi  ogni  anno  vengono  descritte  ancora  delle  nuove  Cos- 
«  sidi:  cosicché  certamente  il  numero  delle  sue  specie  crescerà, 
«  ed  anche  nel  territorio  paleartico  possiamo  considerare  non  an- 
«  cora  chiusa  la  lista.  Molte  specie  sono  rare,  realmente  comuni 
«  sono  soltanto  le  Zeuzera ,  come  la  Zeuzera  pyrina ,  che  in 
«  America  ed  in  Africa  spesso  frulla  intorno  alle  lampade  ». 

«  L’estensione  generale  delle  forme  finora  conosciute  si  può 
«  calcolare  sia  da  50  a  60  specie  per  i  territori  paleartici  ed 
«  americani.  Quelli  indo-australi  ne  hanno  un  po’  di  più  :  negli 
«  africani  se  ne  conoscono  finora  un  po’  di  meno,  il  che  dovrebbe 
«  variare  coll’  allargarsi  delle  raccolte  degli  Eteroceri,  che  si 
«  vanno  facendo  nell’interno  dell’Africa  ». 

Ed  io  sono  sicuro  d’aver  contribuito  al  verificarsi  di  questi 
presagi,  fatti  fino  dal  1912,  con  la  pubblicazione  di  varie  nuove 
specie,  particolarmente  della  parte  Nord  dell’Africa  e  più  spe¬ 
cialmente  della  Cirenaica,  '  fra  le  quali  vanno  notate  l’ Holcocerus 
mussolina  di  Giarabub,  la  Paropla  turatii  di  Bir-el-Hachim, 
l’ Isoceras  kruegeri ,  la  Dy spessa  cy  vendica ,  la  Dy spessa  turbi- 
nans ,  ed  ora  ancora  il  nuovo  Holcocerus  desioi  e  la  Dyspessa 
deirei ,  delie  quali  due  specie  distinte  faccio  seguire  qui  la  de¬ 
scrizione. 

La  scoperta  di  un  nuovo  Holcocerus  in  piena  Cirenaica,  ad 
Agedabia,  come  pure  della  Dyspessia  deirei ,  viene  a  confermare 


NOVITÀ  DI  LEPIDOTTEROLOGIA  IN  CIRENAICA  391 

anche  il  fatto  che  la  fauna  libica,  come  già  ebbi  varie  volte  da 
osservare,  presenta  più  nella  sua  parte  orientale  e  fino  alla  grande 
insenatura  della  Sirte,  i  caratteri  della  fauna  asiatica,  mentre  nella 
parte  occidentale  si  annoda  alla  fauna  mauretanica.  Questo  fatto 
potrebbe  fornire,  attraverso  ai  zoogeografi,  ai  geologi  una  prova 
della  separazione  dei  continenti  e  dei  mari  in  date  epoche  del 
mondo.  Segnalo  dunque  anche  queste  nuove  apparizioni  come  re¬ 
litti,  in  Cirenaica,  agli  interessati  specialisti. 

Holcocerus  desioi  è  una  delle  più  interessanti  scoperte  fatte 
dal  Ca-v.  Geo.  C.  Krùger,  cosi  benemerito  della  Lepidotteriologia 
«coloniale  nordafricana,  come  lo  è  in  generale  della  Entomologia 
nella  Libia  orientale. 

Prima  di  lasciare  Bengasi  per  assumere  il  nuovo  incarico 
•del  Governo  coloniale  di  Tripoli,  presso  il  nuove  Museo  Libico 
di  Storia  Naturale,  istituito  da  S.  E.  il  Governatore  Maresciallo 
Balbo  coll’ assumere  il  posto  di  custode  della  «  Sezione  zoologica  », 
egli  riuscì  a  catturare  ad  Agedabia  questa  nuova  specie  di  Cossid.e 
che  è  senza  dubbio  qualche  cosa  di  assolutamente  diverso  dalle 
altre  già  conosciute  e  che  deve  collocarsi  nel  gruppo  fra  holose- 
riceus  e  laudabili s  Tanto  lui,  quanto  io  desideriamo  dedicarlo 
all’ illustre  geologo  dell’Università  di  Milano  prof.  Ardito  Desio, 
che  ha  promosso  il  detto  Museo. 

In  questa  occasione  mi  è  gradito  far  conoscere  tre  altre  no¬ 
vità,  che  lo  stesso  Cav.  Krùger  fu  così  fortunato  di  scoprire  re¬ 
centemente  in  località  che  già  gli  hanno  fornito  parecchie  specie 
di  lepidotteri  nuovi  per  la  scienza. 

Ma  eccomi  prima  al  bellissimo  Holcocerus. 

Holcocerus  desioi  n.  sp.  (fig.  1  e  2). 

Alis  omnibus  albo-lacteis  nitentibus,  sicut  capite,  thorace, 
atque  abdomine.  Punctis  duobus  superpositis  brunneis  in  termine 
cellulae.  Alteris  duobus,  fere  aequi  distantibus  apud  basin.  et  in 
area  media  ad  venam  cubitalem.  Minoribus  alteris  in  area  praed- 
stali,  ut  in  semicirculo  dispositis  :  pluribus  fere  aequidistantibus 
in  costa. 

Subtus  totis  albis,  tantum  punctibus  in  costa  transparentibus. 
Oculis  parvis  nigris  rotundatis.  Antennis,  ad  basin  albidis,  brun- 
nescentibus,  paullulum  torulosis.  Pronte  aliquantum  villoso.  Pe- 
dibus  lanosis  albidis,  tarsis  nigrocingulatis. 


392 


E.  TURATI 


Espansione  delle  ali  da  apice  ad  apice  :  min.  41  e  44  ; 

9  inni.  58. 

Fondo  delle  ali  bianco  latteo,  lustro,  completamente  unito  ed 
eguale  tanto  nelle  anteriori  quanto  nelle  posteriori.  In  mezzo  alla 
cellula  discoidale  delle  anteriori,  a  cavalcioni  della  vena  che  la 
interseca,  una  coppia  di  punti  nerastri  un  po'  allungati,  uno  al 
disopra  dell’altro,  più  grossi  proporzionalmente  nella  9?  che  non 
nel  371 . 

Due  altri  punti  oscuri  isolati  sulla  A2  stanno  ad  eguale  di¬ 
stanza  rispettivamente  tanto  dalla  base,  quanto  dal  torno. 

Un  altro  punto  nerastro  si  nota  nello  spazio  fra  M2  ed  M3 
nell’area  distale;  e  due  più  piccoli  (quasi  obliterati  nella  9)  sono 
disposti  nell’area  distale  stessa,  quasi  a  indicare  una  linea  semi- 
circolare  predistale  insieme  con  un  punto  sulla  costa  verso  l'apice. 

Sulla  costa  stessa  dalla  base  all’apice  si  notano  dei  punti 
oscuri  press’ a  poco  eguali  di  grandezza. 

Le  ali  posteriori  non  hanno  alcun  segno  nè  disegno. 

Frangie  unite  bianche  lustre  in  tutte  e  quattro  le  ali. 

Il  disotto  è  tutto  bianco  madreperlaceo,  come  il  disopra,  con 
tutte  le  nervature  salienti  in  bianco.  Gli  unici  segni  sono  i  punti 
scuri  nelle  ali  anteriori  sulla  costa,  come  nel  disopra.  Frangie 
bianche. 

Testa,  patagia,  torace,  addome  (senza  punti  nè  segni)  bianchi, 
concolori  col  fondo  delle  ali.  Ogni  segmento  dell' addome  porta 
un  minimo  triangoletto  di  pochi  villi  oscuri,  disposti  in  modo 
da  formare  come  una  linea  dorsale  centrale,  appena  accennata. 

Penicillo  anale  bianchissimo  di  vari  villi,  ovopositore  chiti- 
noso  leggermente  fuoruscente, 

Testa  e  fronte  con  due  leggeri  ciuffi  di  villi  bianchi  nucali. 
Palpi  porretti,  lanosi,  biancastri,  con  l’ultimo  elemento  corto  chi- 
tinoso,  leggermente  deflesso.  Occhi  piccoli,  rotondi,  neri.  Antenne 
a  flagello  tondo  leggermente  toruloso,  rastremate  fino  all'estremità, 
bianche  alla  base,  brune  nel  resto,  a  differenza  del  genere  Cossus 
che  le  ha  pettinate. 

Zampe  bianche  ricoperte  di  villi  piuttosto  ruvidi  con  tarsi 
fortemente  cingulati  di  nero  ;  bene  unguiculate  le  medie,  e  con 
doppio  paio  di  sproni  nelle  tibie  le  posteriori. 

3  esemplari,  due  maschi  ed  una  femmina  raccolti  ad  Agedabia 
(Cirenaica)  il  18  giugno  1936. 


NOVITÀ  DI  LEPIDOTTEKOLOGI A  IN  CIRENAICA  393 

Differisce  sensibilmente  dall'#,  laudabili s  anzitutto  per  la 
statura,  poi  per  i  punti,  che  sono  più  larghi  e  brunnei  nel  lau- 
dabilis ,  con  una  alquanto  diversa  disposizione  lungo  la  costa, 
all’apice  e  nel  disco. 

Dyspessa  deirei  n.  sp.  (fig.  3) 

Statura  :  min.  26. 

Pondo  delle  ali  di  color  crema,  leggermente  spolverato  di 
bruniccio,  simile  a  quello  della  aculeala  Trti  di  Sicilia.  In  con¬ 
fronto  di  questa  ha  soltanto  la  riga  mediana  di  punti  brunicci 
spaziati  fra  di  loro,  e  come  anche  in  aemilia  Stgr.  e  salicicola 
Ev.  è  senza  riga  predistale.  Alla  base  una  spolveratura  bruniccia 
meno  intensa  che  in  aculeata  Trti.  Linea  distale  formata  come 
in  aculeata  Trti  da  punti  brunicci,  più  grossi  al  torno  e  picco¬ 
lissimi  all"  apice,  che  si  estendono  anche  sulle  frangie. 

Ali  posteriori  biancastre,  spolverati  di  bruniccio.  Frangie  a 
scacchi  appena  segnati. 

ISTel  disotto,  biancastro,  offuscato  da  spolveratura  bruniccia, 
traspaiono  appena  dal  disopra  due  macchiette,  l’una  in  chiusura 
di  cellula,  l'altra  verso  l'apice,  e  le  estremità  delle  vene  entro 
le  frangie  nelle  quattro  ali. 

Testa,  torace,  addome  grigiastri  :  patagia  con  sottile  orlo  più 
oscuro.  Antenne  pettinate  a  lamelle  doppie  cortissime  bruniccie, 
biancastre  alla  base.  Occhi  grigiastri  rotondi.  Palpi  corti  grigiastri. 

Zampe  anteriori  oscure  (grigiastre  nei  tarsi)  di  colore  uni¬ 
forme  con  le  zampe  medie  e  posteriori.  Le  medie  hanno  un  paio 
di  sproni  sulle  tibie. 

Un  esemplare  raccolto  ad  Ain  Mara  il  7  luglio  1936. 

Orgyia  dubia  intermedia  f.  n.  (fig.  4) 

Tra  le  19  forme  indicate  da  Strand  e  da  Gaede  nel  Seitz 
(II  voi.  dei  Paleartici  e  supplemento)  per  questa  specie  di  Orgyia 
dieci  sono  dell’Africa  settentrionale,  tre  di  Spagna  ed  una  di 
Sicilia.  Ce  ne  potrebbe  stare  una  ventesima,  che  è  stata  allevata 
ex  larva  il  20  maggio  1936  dal  Cav.  Giorgio  Kruger  da  bruchi 
raccolti  a  Coefìa  in  Cirenaica,  e  che  io  chiamarei  intermedia  f.  n. 


394 


E 


TURATI 


Infatti  a  mio  modesto  parere  essa  rappresenta  un  passaggio  per¬ 
fetto  tra  la  forma  nimotipica  di  Tauscher  dell’Asia  centrale  (fig.  5) 
e  la  forma  Algerina  josephina  (fig.  6),  descritta  da  Austaut. 

Essa  ha  il  colore  giallo  chiaro  delle  ali  anteriori  della  dubia 
Tausch.,  e  l’ocraceo  delle  posteriori  della  josephina  Aust.  Come 


1-2  Holcocerus  desioi  sp.  n. 

3  Dyspessa  deirei  sp.  n. 

4  Orgyia  dubia  intermedia  f.  n. 

5  Orgyia  dubia  Tausch. 


6  Orgyia  dubia  josephina  Aust. 
7-8  Phyllometra  proutiana  sp.  n. 
9  Phyllometra  gracilaria  Bsd. 
10-11  Constantia  robustalis  n.  sp. 


quest’ ultima  è  priva  della  fascetta  gialla  predistale,  e  tutto  lo 
spazio  mediano  è  occupato  da  una  fascia  gialla  omogenea  dalla 
costa  al  margine  interno.  Il  giallo  riappare  in  un  grosso  punto 
preapicale.  La  base  è  gialla  con  un  punto  in  mezzo,  come  in  jo¬ 
sephina  Aust.  bruno,  ma  più  marcato. 


NOVITÀ.  DI  LEPIDOTTERO  LOGIA  IN  CIRENAICA  395 

Ali  posteriori  con  la  fascia  marginale  bruna  un  po’  meno 
larga  cbe  nelle  due  forme  indicate. 

Disotto  giallo  d’ocra  intenso,  con  le  fascie  nere  delle  quattro 
ali  meno  diffuse  che  in  josephina  Aust.,  più  larghe  e  più  diffuse 
tuttavia  che  in  dubia  Tausch.,  e  con  i  quattro  punti  cellulari 
oscuri  un  po’  più  allungati. 

Il  resto  è  tipico  della  specie. 

Phyllometra  (Egea)  proutiana  n.  sp.  (fig.  7  e  8) 

Prout  l'illustre  specialista  per  le  Geometre  che  ha  redatto 
il  IY  volume  dei  «  Paleartici  del  Seitz,  ed  ora  sta  completandolo 
nel  supplemento  »,  riporta  al  nome  di  Phyllometra  Bd.  il  nome 
di  questo  genere,  come  più  antico  di  Egea ,  datogli  da  Duponchel. 
Ed  io  mi  attengo  qui  alla  sua  autorità. 

Anche  nel  citare  le  varie  specie  di  questo  genere  conosciute, 
egli  adotta  per  la  medesima  ragione  nel  «  supplemento  »  il  nome  di 
graeilaria  Bd.  (fig.  9)  invece  di  quello  di  cacuminaria ,  e  fornisce 
la  figura  di  planaria  Chr.  (Tav.  1  b),  mentre  accenna  ad  argen¬ 
tarla  B.  Haas  che  egli  non  conosce  de  visu ,  ritenendola  dalla 
descrizione  una  forma  poco  colorita  di  planaria  Chr. 

Queste  due  forme,  entrambe  dell’Algeria  meridionale  e  della 
Tunisia  potrebbero,  secondo  lui,  appartenere  alla  graeilaria  Bd. 
( cacuminaria  Bmb.)  ed  allora  egli  stabilirebbe  così  la  sinonimia: 
g radiarla,  argentarla  =  planaria. 

Ora  io  mi  trovo  davanti  a  due  bellissimi  esemplari  della  Ci¬ 
renaica  cf  e  Q  di  una  specie  di  questo  genere,  che  pur  avendo 
i  caratteri  generici  di  una  Pliyllometra ,  è  completamente  diversa 
da  graeilaria ,  della  quale  possiedo  pel  confronto  in  collezione 
6  esemplari  dell"  Aragonia  (di  Cuenca  ed  Albarracin)  raccolti  ri¬ 
spettivamente  da  Korb  e  da  Schwingenschuss.  Essi  non  si  adat¬ 
tano  neppure  alla  figura  di  planaria  fornita  dal  supplemento, 
(che  io  devo  ritenere  buona,  perchè  in  una  tavola  felicissima  fra 
altre  specie  molto  ben  riuscite)  e  nemmeno  con  la  descrizione 
data  da  Prout  su  quella  di  Bang  Haas  alla  pag.  2  del  supple¬ 
mento  al  Yol.  IY  del  Seitz. 

Facendo  il  confronto  con  le  mie  graeilaria  e  con  la  figura 
di  planaria ,  ritenuta  esatta,  la  mia  nuova  specie,  leggermente 
più  grande  di  graeilaria ,  ha  un  taglio  delle  ali  un  po’  più  ampio 
e  più  arrotondato  :  il  colore  del  fondo  non  così  chiaro,  ma  piut- 


396  E.  TURATI  -  NOVITÀ  DI  LEPIDOTTKROLOGTA  IN  CIRENAICA 

tosto  bruniccio  negli  spazi  lasciati  vuoti  dai  disegni  e  dai  punti. 
Le  ali  posteriori  non  hanno  alcun  segno  nè  ombreggiatura. 

Le  loro  frangie,  come  nelle  anteriori,  sono  precedute  da  un 
margine  distale  di  sottili  tratti  neri.  La  fascia  predistale  trasversa 
ha  un  andamento  un  po’  convesso  verso  la  metà  dell’ala,  ma  non 
concavo  o  rettilineo.  La  riga  postmediana  è  composta  di  sottili 
punti  netti,  e  di  lineette  disposti  a  sega  fino  al  margine  interno. 
Nessun  punto  discale,  nè  vicino  al  margine  interno.  Il  campo  ba¬ 
sale  è  limitato  da  righe  più  oscure,  ma  indeterminate.  L’area 
predistale  tra  cui  traspare  il  fondo  dell’ala,  non  è  bianca,  ma 
alquanto  spolverata  da  atomi  brunicci.  In  essa  sono  accentuati, 
come  nelle  altre  specie,  i  termini  bruni  delle  vene,  nei  di  cui 
spazi  distali  sono  accennati  i  trattini  neri  marginali.  Frangie 
unite,  bruniccie. 

Il  disotto  è  di  color  bruniccio  uniforme  in  tutte  e  quattro  le 
ali  ;  vi  traspare  leggermente  la  fascia  predistale. 

Testa,  torace,  patagia,  addome  brnnicci.  Antenne  a  doppia  pet¬ 
tinatura  con  lamelle  rastremate  in  punta  nel  <3*,  filiformi  nella  $. 
Zampe  concolori  col  disotto  delle  ali.  La  9  non  diversifica  dal 
cf  che  per  la  statura  minore  e  per  le  antenne. 

Non  esito  a  dedicarla  a  L.  B.  Prout. 

Gostantia  robustalis  n.  sp.  (fig.  10  e  11) 

Espansione  delle  ali  :  mm.  25,  9  min.  30. 

Ha  colla  polisparsalis  grande  somiglianza  di  disegni,  ma  le 
sue  ali  sono  più  arrotondate  e  larghe.  Il  colore  delle  anteriori 
è  più  bruno  carico  :  quello  delle  posteriori  più  grigio  oscuro.  La 
riga  predistale  un  po  più  sottile. 

Disotto  come  la  polisparsalis ,  ma  colla  posteriore  a  riga  cen¬ 
trale  distinta. 

Le  antenne  del  ^  sono  pettinate  a  lamelle  doppie  più  robuste, 
quelle  della  9  filiformi.  Testa,  torace,  addome  grigio  scuri  e  non 
chiari. 

2  esemplari  di  Agedabia  del  18  giugno  1936. 


» 


COMMEMORAZIONE 


DEL 

Doti.  MARCO  DE  MARCHI 


tenuta  nell'adunanza  del  15  novembre  1936 
della  Società  Italiana  di  Scienze  Naturali 

dal  Dott.  BRUNO  PARISI 


Con  animo  profondamente  addolorato  compio  il  mesto 
dovere  di  ricordare  in  questa  adunanza  il  Dott .  Marco 
De  Marchi ,  spentosi  il  15  luglio  scorso  nella  sua  villa  del 
Monastero  a  Varenna. 

Ero  legato  a  lui  da  vincoli  di  affettuosa  e  sincera  ami¬ 
cizia  che  durava  da  ventisei  anni .  Ci  eravamo  conosciuti  qui 
in  Museo  nel  1910  ed  i  nostri  primi  incontri' rilevarono  subito 
in  noi  una  comunanza  di  sentimenti  e  di  aspirazioni  che  ori¬ 
ginarono  una  vicendevole  affettuosa  simpatia ,  trasformatasi 
poi  in  duratura  amicizia. 

Il  Dott.  De  Marchi  era  figlio  delV  industriale  Demetrio 
e  nacque  a  Milano  nel  dicembre  del  1872.  Compiute  le  scuole 
medie,  dopo  qualche  anno  di  soggiorno  alV estero  ritornò  in 
Italia  e  si  iscrisse  all1  Università  di  Pisa  e  indi  a  quella  di 
Pavia ,  ove  si  laureò  in  Scienze  naturali  nel  dicembre  1901. 
In  quello  studio  a  Pavia  ebbe  a  maestro  il  Prof.  Pietro  Pa¬ 
vesi,  alla  cui  influenza  si  deve  la  sua  simpatia  e  il  suo  in¬ 
teressamento  per  gli  studi  planctonici  ed  ornitologici  e  per  le 
ricerche  riguardanti  la  biologia  degli  animali  delle  nostre 
acque  dolci,  ed  in  modo  particolare  dei  laghi  lombardi. 

Il  suo  primo  lavoro  scientifico  fu  di  soggetto  ornitologico 
e  fu  da  lui  presentato  al  Congresso  dei  Naturalisti  Italiani 
che  per  iniziativa  della  nostra  Società  si  tenne  a  Milano  nel 
1906.  Il  De  Marchi,  il  cui  padre  aveva  a  Buenos  Aires  una 


398 


B.  PARISI 


importante  e  fiorente  industria  chimica ,  per  ragioni  di  famiglia 
e  d’ affari  si  recò  varie  volte  in  Argentina ,  fermandosi  per 
alcuni  mesi  nel  1890  e  nel  1893 ,  e  poi  per  quattro  anni  e 
mezzo  consecutivi  dal  1894  al  1899.  Appassionato  naturalista , 
si  interessò  naturalmente  della  fauna  e  della  flora  di  quelle 
regioni ,  fece  abbondanti  raccolte  e  numerose  osservazioni. 

Un  gruppo  di  uccelli  attrasse  particolarmente  la  sua  atten¬ 
zione:  quello  dei  Trochilidi.  Le  conoscenze  che  si  avevano  allora 
su  questi  minuscoli  e  graziosissimi  uccelli ,  tanto  apprezzati  già 
dagli  Indios  precolombiani ,  erano  scarse  e  difettose  non  solo  per 
quanto  riguardava  la  loro  biologia ,  ma  perfino  la  loro  siste¬ 
matica.  Il  De  Marchi  ne  raccolse  molti  esemplari ,  ne  studiò  la 
vita  allo  stato  libero  e  riuscì  perfino  in  tre  riprese  e  per 
primo  a  portare  in  Europa  alcuni  esemplari  vivi  apparte¬ 
nenti  a  tre  specie  diverse ,  una  delle  quali,  un  Clorostilbo 7 
campò  a  Milano  due  mesi.  Questo  risultato ,  che  si  poteva  dire 
portentoso ,  fu  ottenuto  dal  De  Marchi  perchè  egli ,  ed  anche 
qui  per  primo ,  aveva  osservato  e  sperimentato  che  la  nutri¬ 
zione  dei  Trochilidi  non  è  esclusivamente  zuccherina ,  come  ri¬ 
tenevano  gli  indigeni  e  gli  ornitologi ,  ma  prevalentemente  a 
base  di  insetti.  Con  questo  lavoro ,  col  quale  la  fauna  dei  co¬ 
librì  argentini  viene  arricchita  anche  di  cinque  specie ,  il  De 
Marchi  porta  un  contributo  veramente  importante  alV  ornito¬ 
logia  americana  sia  per  V  accurata  trattazione  sistematica  e 
corologica  che  per  le  numerose  ed  originali  osservazioni  ri¬ 
guardanti  la  vita  di  questi  piccoli  esseri, 

Terminato  questo  lavoro  ornitologico ,  egli  rivolse  le  sue 
ricerche  nel  campo  limnologico ,  per  il  quale  aveva  una  par¬ 
ticolare  inclinazione.  Sistemato  un  piccolo  laboratorio  nella 
sua  villa  di  Pallanza ,  iniziò  nel  1908  una  serie  di  raccolte 
planctoniche  nel  bacino  non  ancora  esplorato  delle  Isole  Bor- 
romee  e  proseguì  attivamente  tali  ricerche  anche  nell’ anno 
successivo ,  estendendole  a  varie  altre  zone  del  lago. 

Con  numerose  pescate  planctoniche  orizzontali  e  verticali 
e  con  raccolte  di  campioni  di  fondo,  tutte  fatte  con  metodo 
strettamente  scientifico ,  radunò  un  abbondante  materiale  che 
si  proponeva  di  esaminare  accuratamente  ed  il  cui  studio 


COMMEMORAZIONE  DEL  DOTT.  MARCO  DE  MARCHI 


399 


avrebbe  richiesto  qualche  anno  di  lavoro.  Il  suo  scopo  era 
quello  di  portare  dei  seri  e  notevoli  contributi  alla  conoscenza 
del  Lago  Maggiore ,  che  permettessero  in  seguito  a  lui,  o 
ad  altri ,  di  compilare  una  vera  e  propria  monografia.  Per 
far  ciò  incominciò  con  lo  stabilire  un  punto  di  partenza  pub¬ 
blicando  nel  1910  un  lavoro  sintetico  (*),  nel  quale  fece  la 
storia  degli  studi  e  risultati  ottenuti  dai  suoi  predecessori 
sulla  fauna  verbana,  diede  un  elenco  completo  delle  specie 
di  invertebrati  ivi  conosciute,  tabelle  comparative  fra  la  fauna 
del  Lemano,  illustrata  magistralmente  dal  Forel,  e  quella 
assai  poco  conosciuta  del  Verbano  ed  un  accurato  elenco  bi¬ 
bliografico.  In  fine  al  lavoro  comunicò  i  primi  risultati  con¬ 
creti  delle  sue  ricerche  personali,  con  le  quali  arriccili  la  fauna 
del  lago  di  parecchie  specie  prima  non  mai  osservate  ed  ap¬ 
partanti  a  disparati  gruppi  zoologici,  quali  i  Copepodi,  gli 
Entomostraci ,  gli  Isopodi ,  le  Idromeduse  ed  i  Briozoi. 

Proseguendo  in  tali  metodiche  ricerche,  che  andava  poi 
estendendo  alV intero  ciclo  annuale  della  fauna  pelagica,  riuscì 
a  trovare  numerose  altre  specie  nuove  per  il  Lago  Maggiore 
ed  un  Cladocero  nuovo  anche  per  V  Italia,  specie  tutte  che  ri¬ 
cordò  in  una  nota  preventiva  pubblicata  nel  1912  (2). 

E  anno  appresso,  trovandosi  in  villeggiatura  a  S.  Martino 
di  Castrozza,  volle  fare  delle  pescate  planctoniche  anche  nei 
laghetti  di  CoTbricon,  situati  a  quasi  2000  m.  d’altezza,  e  fra 
il  materiale  raccolto  scoperse  un  raro  ed  interessante  Clado¬ 
cero  nuovo  per  la  fauna  italiana,  che  descrisse  ed  illustrò 
nei  nostri  Atti  (3). 

Questi  studi  limnologici  così  bene  avviati  e  proseguiti  con 
sempre  maggiore  entusiasmo  e  competenza ,  vennero  purtroppo 


(1)  M.  De  Marchi,  Introduzione  allo  studio  biologico  del  Verbano. 
Rendiconti  R.  Istituto  Lombardo,  Ser.  II,  Voi.  43,  1910. 

(2)  M.  De  Marchi,  Appunti  limnologici  sul  Verbano.  Rendiconti 
R.  Istituto  Lombardo,  Ser.  II,  Voi  45,  1912. 

(3)  M.  De  Marchi,  Streblocerus  serricaudatus  nel  Trentino.  Atti 
Soc.  Ital.  Scienze  Naturali,  v.  51,  1913. 


400 


B.  PARISI 


a  subire  una  sosta  ed  un’ interruzione  che  durò  parecchi  anni . 
Il  tempo  libero  che  poteva  dedicare  a  codeste  ricerche ,  neces¬ 
sariamente  lunghe ,  lente  e  minuziose,  diveniva  sempre  più  ri¬ 
stretto.  1  molteplici  affari  personali  e  le  numerose  cariche  in 
diverse  Istituzioni,  cariche  molte  volte  pesanti  e  che  spesso  gli 
diedero  noie  e  grattacapi  non  lievi1  lo  assorbirono  quasi  com¬ 
pletamente  e  non  gli  permisero  di  continuare  i  suoi  studi  pre¬ 
diletti  con  quella  serena  tranquillità  di  spirito  che  essi  richie¬ 
dono  per  essere  prof  cui.  Continuò  però  sempre  acl  interessarsi 
di  studi  naturalistici  ;  ne  seguiva  il  progresso  e  lo  sviluppo 
ed  aiutava  concretamente  e  nel  modo  meno  appariscente  pos¬ 
sibile  tanto  privati  che  enti  pubblici  che  coltivassero  tali  di¬ 
scipline. 

Il  4  Doti.  De  Marchi  si  occupava  con  passione  anche 
dei  problemi  della  pesca.  Vedeva  in  quest’ industria  la  fonte 
di  guadagno  e  di  vita  per  centinaia  e  centinaia  di  pescatori 
sparsi  lungo  le  rive  dei  nostri  numerosi  laghi  prealpini  ed  un 
mezzo  per  ridurre  le  importazioni  e  quindi  la  nostra  dipen¬ 
denza  dall’estero.  S’ era  interessato  del  problema  dal  lato  pra¬ 
tico  ^  scientifico  e  legale  ed  aveva  acquistato  in  materia  una 
competenza  speciale ,  tanto  che  il  Governo  gli  affidò  incarichi 
particolari  in  commissioni  pescherecce.  Nell 1  intento  di  contri¬ 
buire  all’incremento  ittico  delle  nostre  acque  dolci  fondò  a 
Fiumelatte  un  incubatorio ,  che  poi  donò  al  Consorzio  di  Como 
per  la  tutela  della  pesca ,  dal  quale  passò  in  seguito  al  De¬ 
manio. 

Benché  prevalentemente  zoologo ,  il  De  Marchi  aveva  anche 
grande  simpatia  per  la  botanica  e  la  dimostrò  in  modo  tan¬ 
gibile  aiutando  finanziariamente  una  associazione  sorta  anni 
fa  per  la  diffusione  della  coltura  delle  piante  medicinali ,  sov¬ 
venzionando  la  pubblicazione  dell1  Iconografia  Micologica  del - 
V  Abate  Bresadola  e  contribuendo  recentemente  all1  acquisto  di 
una  collezione  di  legni  ( Siloteca  Cornilo )  per  la  creazione 
a  Milano  di  una  Siloteca  civica .  Nel  campo  botanico  la  sua 
iniziativa  più  bella  fu  però  quella  della  sistemazione  definitiva 
del  Giardino  Alpino  Chanousia  del  Piccolo  San  Bernardo  a 


COMMEMORAZIONE  DEL  DOTT.  MARCO  DE  MARCHI 


401 


2200  m.  d'altezza  e  la  fondazione  dell’ annesso  Laboratorio 
di  botanica  alpina.  Questo  piccolo  giardino  botanico  sorse  nel 
1897  per  iniziativa  dell’  Abate  Chanoux  col  concorso  del  Club 
Alpino  e  di  qualche  benemerito  privato.  Al  Doti.  De  Marchi  non 
i sfuggì  la  cosa1  gli  piacque  V  idea  e  già  nel  1905  incominciò 
a  fornire  qualche  sussidio ,  che  versava  direttamente  nelle  mani 
dell '  Abate. 

Alla  sua  morte,  avvenuta  nel  1909 ,  V Abate  Chanoux 
lasciò  il  giardino  alla  città  di  Torino ,  che  non  accettò  il  legato. 
Allora ,  per  iniziativa  del  Prof.  Lino  Vacca  ri,  vecchio  colla¬ 
boratore  dell ’  Abate  ed  appassionato  studioso  si  iniziarono 
trattative  con  V  Ordine  Mauriziano,  il  quale  stabilì  di  pren¬ 
derlo  sotto  la  propria  protezione  e  di  provvedere  ai  suoi 
bisogni  entro  a  dei  limiti  piuttosto  modesti.  LI  giardino  con¬ 
tinuò  a  vivere  e  ad  accrescere  la  sua  flora,  ma  dibattendosi 
fra  non  lievi  difficoltà  finanziarie .  Nel  1918  il  Dott.  De 
Marchi ,  in  compagnia  della  sua  gentile  Signora ,  salì  al 
Piccolo  San  Bernardo ,  visitò  il  giardino ,  ascoltò  attenta¬ 
mente  la  relazione  fattagli  dal  Prof.  Vaccari  e  discusse  sul 
possibile  futuro  sviluppo.  Frutto  della  visita  fu  la  messa  a 
disposizione  del  rilevante  importo  necessario  per  la  sistema¬ 
zione  definitiva  e  per  la  costruzione  ed  arredamento  di  un 
edificio  a  scopo  di  laboratorio  scientifico  con  alloggio  relativo. 
Il  tutto  fu  donato  dal  De  Marchi  all '  Ordine  Mauriziano  ed 
inaugurato  nel  1922. 

Il  ricordare  dettagliatamente  in  questa  adunanza  i  rap¬ 
porti  che  il  Doti.  De  Marchi  ebbe  con  la  Società  Italiana,  di 
Scienze  Naturali  mi  pare  superfluo,  perchè  tutti  noi  V  abbiamo 
conosciuto  personalmente ,  abbiamo  seguito  e  collaborato  al  suo 
lavoro ,  ammirato  la  sua  costante  e  fervida  attività ,  apprezzate 
le  sue  benemerenze  ed  abbinino  avuto  il  piacere  di  testimo¬ 
niargli  la  nostra  stima  e  la  nostra  riconoscenza  col  riconfer¬ 
marlo  per  tanti  anni  nell'alta  carica  presidenziale.  Ricordo 
solo  che  la  sua  ammissione  a  socio  data  dal  1909,  che  fu 
Vice  Presidente  pel  biennio  1910-1911  e  Presidente  dal  1912 , 
quindi  per  ben  ventiquattro  anni  consecutivi. 


402 


B.  PARISI 


Durante  questo  lungo  periodo  la  nostra  Società  conservò 
inalterate  le  sue  vecchie  e  nobili  tradizioni ,  andò  sempre  au¬ 
mentando  la  propria  importanza  scientifica  ed  accrebbe  note¬ 
volmente  gli  scambi  di  periodici  con  gli  Istituti  affini ,  contri¬ 
buendo  così  potentemente  alla  diffusione  all’  Estero  della  pro¬ 
duzione  naturalistica  italiana ,  cosa  alla  quale  il  nostro  com¬ 
pianto  Presidente  teneva  moltissimo.  Ed  è  anche  merito  suo 
se  nel  difficile  periodo  della  guerra  e  dell  immediato  dopo 
guerra  potemmo  pubblicare  con  puntualità  le  nostre  riviste. 
Egli  colmava  regolarmente  il  deficit  del  bilancio ,  che  purtroppo 
era  sempre  di  varie  migliaia  di  lire.  E  molti  dei  presenti  ri¬ 
cordano  le  simpatiche  sedute  del  Consiglio  Direttivo  tenute 
alla  fine  dell’anno  per  V  approvazione  del  bilancio ,  sedute 
amichevoli  presiedute  dal  De  Marchi  con  la  sua  innata  e  si¬ 
gnorile  affabilità  e  nelle  quali  cercava  di  non  far  risaltare 
il  suo  contributo  finanziario  ;  e  quando  qualcuno  richiamava 
scherzosamente  l’attenzione  su  quella  voce ,  si  faceva  serio,  ci 
spiegava  come  i  costi  di  stampa  fossero  elevati ,  le  spese  po¬ 
stali  rilevanti  ma  inevitabili  e  cercava  di  giustificare  e  quasi 
di  scusare  la  propria  generosità ,  esprimendo  la  fiducia  che 
nell’  anno  successivo  le  cose  sarebbero  andate  meglio. 

Caro  e  buon  De  Marchi!  Lo  ricorderemo  sempre  con 
affetto  e  ci  parrà  sempre  di  rivederlo  qui ,  seduto  al  tavolo t 
presiedere  con  cordialità  le  nostre  sedute ,  ringraziare  con  sim¬ 
patico  sorriso  il  lettore  d’ una  comunicazione  scientifica ,  dirigere 
con  tatto  le  discussioni  e  ricordare  con  appropriate  ed  af¬ 
fettuose  espressioni  gli  inevitabili  lutti  che  colpivano  la  nostra 
famiglia. 

La  sua  memoria  resterà  scolpita  nei  nostri  cuori  ed  in 
questo  momento  di  tristezza  nostalgica  il  nostro  pensiero  si  ri¬ 
volge  anche  alla  sua  gentile  Signora ,  che  gli  fu  affettuosa  e 
fida  compagna  e  con  la  quale  divise  per  lunghi  anni  le  gioie 
e  le  amarezze  della  vita. 

Alla  distinta  Signora  Rosa  Curioni  in  De  Marchi  vadano 
le  nostre  profonde  condoglianze  e  V  espressione  della  nostra 
gratitudine  e  riconoscenza  per  V  attaccamento  dimostrato  alla 


COMMEMORAZIONE  DEL  DOTT.  MARCO  DE  MARCHI 


403 


nostra  istituzione  anche  con  la  recente  e  munifica  elargizione , 
con  la  quale ,  secondo  il  desiderio  del  suo  Marco ,  ha  assicu- 
curato  alla  Società  Italiana  di  Scienze  Naturali  lunghi  anni 
di  prospera  esistenza . 

L'istituto  scientifico  cd  quale  il  Doti.  De  Marchi  si  sen¬ 
tiva  maggiormente  legato  e  pel  cui  prospero  avvenire  pure  ge¬ 
nerosissimamente  dispose ,  era  senza  dubbio  il  nostro  Museo 
di  Storia  Naturale.  Aveva  incominciato  a  frequentarlo ,  si  può 
dire ,  ancora  da  ragazzo,  più  assiduamente  durante  gli  anni 
universitari  e  qui ,  poco  dopo  la  laurea ,  con  V  aiuto  del  Prof. 
Martorelli  compì  il  suo  primo  lavoro  scientifico ,  quello  sui 
Trochilidi  dell'  Argentina.  Era  divenuto  amico  di  tutti  i  Pro¬ 
fessori  del  Museo  e  non  si  lasciava  sfuggire  occasione  per  es¬ 
sere  utile  direttamente  od  indirettamente. 

Fra  i  doni  fatti  al  Museo  ricordo  quello  di  una  splendida 
tigre  del  Bengala ,  di  un  ottimo  esemplare  di  Lar iosauro,  pre¬ 
zioso  ed  interessante  rettile  fossile  e  di  una  bella  Ocapia  im¬ 
balsamata  e  relativo  scheletro  completo,  mammifero  che  coni1  è 
noto  costituisce  tuttora  una  delle  maggiori  rarità  zoologiche 
dell'  Africa  equatoriale.  Consegnò  pure  al  Museo ,  sotto  forma 
di  deposito,  una  ricca  biblioteca  ornitologica  da  lui  acquistata 
a  Milano  per  impedire  che  fosse  venduta  all'  Estero,  biblioteca 
importante  ed  interessante  per  la  rarità  e  bellezza  di  molte 
vecchie  opere  in  essa  contenute. 

Quando  nel  1928  morì  a  Torino  l'illustre  entomologo 
Prof.  Bezzi,  pensai  subito  all’opportunità  di  assicurare  al 
nostro  Museo  la  sua  ricchissima  collezione  ditterologica  con 
relativa  biblioteca  di  oltre  12.000  numeri.  Dato  il  prezzo  ri¬ 
levante  chiesto  dagli  eredi ,  forti  dell'  offerta  d' un  Museo  in¬ 
glese ,  e  V impossibilità  d'acquisto  con  la  nostra  modesta  do¬ 
tazione,  mi  consigliai  col  Doti.  De  Marchi,  il  quale  mi  in¬ 
coraggiò  nelV  impresa  ed  offrì  venti cinquemila  lire,  conscio 
che  sarebbe  stato  un  peccato  lasciare  uscire  dalV  Italia  un  pa¬ 
trimonio  scientifico  di  tale  importanza.  Grazie  alla  sua  intel¬ 
ligente  liberalità,  ad  un  contributo  straordinario  accordato  dal 
Municipio  ed  al  buon  esito  di  una  sottoscrizione  privata,  tutte 
quelle  raccolte  entrarono  in  Museo. 


404 


B.  PARISI 


Ricordo  in  fine  come  nel  1931.  deciso  V  invio  di  un  Con¬ 
servatore  in  Migiurtinia  per  raccolte  zoologiche ,  ed  essendo  il 
Museo  in  quell'  epoca  un  po'  scarso  di  fondi ,  mi  rivolsi  per 
aiuto  al  Dott.  De  Marchi ,  il  quale  fu  hen  lieto  di  poter  con¬ 
tribuire  finanziariamente  alla  spedizione,  che  fu  compiuta  dal 
% 

Prof.  Scortecci  con  ottimi  risultati  scientifici. 

Istituito  nel  1929  dal  Municipio  il  Consiglio  di  Vigilanza 
del  Museo  Civico  di  Storia  Naturale ,  il  Dott.  De  Marchi ,  ben 
noto  per  le  sue  benemerenze  verso  il  Museo  e  per  il  suo  inte¬ 
ressamento  per  le  Scienze  Naturali ,  fu  nominato  Presidente 
in  rappresentanza  del  Podestà ,  posto  che  tenne  fino  alla  sua 
morte.  In  tale  carica ,  resa  in  certi  periodi  delicata  e  difficile 
per  vari  contrastanti  interessi,  il  Dott.  De  Marchi ,  pur  non 
decampando  dai  principi  fondamentali,  seppe  dimostrare  una 
finezza  di  tatto  ed  una  equanimità  veramente  ammirevoli.  Era 
sua  ferma  opinione  che  i  Musei  di  Storia  Naturale,  per  poter 
esplicare  efficacemente  la  loro  funzione ,  dovessero  essere  il  più 
possibile  autonomi  e  nettamente  separati  da  altri  Enti  scien¬ 
tifici.  Pare  che  tale  concetto  abbia  in  questi  ultimi  tempi  gua¬ 
dagnato  molto  terreno ,  del  che  ci  si  deve  profondamente  ral¬ 
legrare.  In  tal  modo ,  come  auspicava  il  Dott.  De  Marchi ,  si 
potranno  ristabilire  fra  il  nostro  Museo  e  gli  altri  Istituti 
scientifici  milanesi  quei  rapporti  di  amichevole  collaborazione 
e  di  simpatico  affiatamento  che  solo  possono  sussistere  fra  Isti¬ 
tuzioni  pari  e  vicendevolmente  indipendenti. 

Il  De  Marchi  si  interessò  pure  della  nostra  Università , 
al  cui  Consiglio  d’ Amministrazione  apparteneva  come  Membro 
e  fece  ad  essa  delle  elargizioni  veramente  cospicue.  A  lui  si 
deve  il  contributo  principale  alla  fondazione  dell'  Istituto  di 
Terapia  Sperimentale ,  délV  Istituto  Cardiologico,  dell  Ospedale 
Principessa  Jolanda  e  della  Scuola  Infermiere  della  Croce 
Rossa  Italiana. 

Il  Dott.  De  Marchi,  apprezzato  e  stimato  per  la  rettitu¬ 
dine  morale,  la  vasta  coltura  e  la  competenza  negli  affari , 
ebbe  numerose  cariche  pubbliche.  Era  Presidente  e  benefattore 
dell'  Opera  Pia  Pro  Orfani  Infanti ,  Vice  Presidente  del  Co- 


COMMEMORAZIONE  DEL  DOTT.  MARCO  DE  MARCHI 


405 


mitato  di  Milano  della  Dante  Alighieri,  associazione  'patriottica 
a  lui  carissima ,  Regio  Commissario  per  la  Convenzione  Italo  - 
Elvetica  per  la  pesca  e  Consigliere  del  Touring  Club  Italiano 
dal  1932.  Era  anche  Presidente  della  Commissione  Ammini¬ 
strativa  del  Villaggio  Alpino  del  Touring ,  al  quale  fu  sempre 
largo  anche  di  aiuti  materiali  ed  al  quale  donò  la  prima  vil¬ 
letta  ed  il  bellissimo  Giardino  Alpino  «  Rosa  De  Marchi  Cu - 
rioni  ».  Il  De  Marchi ,  alpinista  appassionato ,  era  pure  un 
vecchio  ed  affezionato  socio  del  Club  Alpino  Italiano,  al  quale 
in  cuor  suo  augurava  non  venisse  mai  a  mancare  anche  quel 
carattere  scientifico  nettamente  impressovi  dai  fondatori.  Col- 
laborò  all’ ottimo  volume  pubblicato  nel  1923  dalla  Sezione  di 
Milano  per  celebrare  il  cinquantesimo  anniversario  della  sua 
fondazione  (*)  e  vi  rievocò  in  appropriate  pagine  biografiche 
le  belle  e  nobili  figure  dei  vari  Presidenti.  Ed  al  Club  Alpino 
il  Dott.  De  Alar  chi  volle  dimostrare  la  sua  stima  e  la  sua 
simpatia  anche  col  donare  alla  Sezione  di  Sondrio  il  bel  ri¬ 
fugio  «  Marco  e  Rosa  »  alla  Forcola  di  Cresta  Giizza  nel 
gruppo  del  Bernina. 

Il  Dott.  De  Marchi  era  iscritto  in  molte  altre  Società  di 
carattere  patriottico ,  colturale  e  benefico  e  dal  1911  era  Socio 
Corrispondente  del  Reale  Istituto  Lombardo.  Le  sue  beneme¬ 
renze  gli  valsero  anche  onorificenze  civili ,  culminate  con  la 
nomina  a  Grande  Ufficiale  della  Corona  d’Italia. 

Il  De  Marchi,  che  non  ebbe  la  sorte  di  avere  figliuoli, 
amava  di  profondo  e  tenerissimo  affetto  la  sua  gentile  Consorte , 
da  lui  lasciata  erede  universale  dei  suoi  beni ,  ed  era  tenace¬ 
mente  affezionato  agli  amici.  La  sua  vita  privata  era  impron¬ 
tata  ad  estrema  semplicità  e  tutta  la  sua  attività  pubblica  era 
guidata  da  un  alto  senso  di  purissimo  patriottismo. 

In  quest ’  aula,  ove  aleggia  ancora  il  suo  spirito ,  mi  sento 
onorato  di  poter  portare,  sia  pur  con  disadorne  parole,  un 
ultimo  tributo  di  ricordanza  e  di  affetto  al  caro  ed  illustre 
amico  irreparabilmente  perduto. 


(A)  Club  Alpino  Italiano.  Cinquantanni  di  vita  della  Sezione 
di  Milano.  1813-1923.  Milano  1923. 


CONSIGLIO  DIRETTIVO  per  il  1936 


Presidente :  De  Marchi  Dott.  Gr.  Uff.  Marco,  Via  Borgonuovo  23 
(1986-37). 

Brizi  Prof.  Comm.  Ugo,  Viale  Romagna  33. 

Vice-Presidenti:  )  (1935-36). 

*  I  Mariani  Prof.  Comm.  Ernesto,  Via  ladi- 

\  no  41  (1936-37). 

Segretario:  Moltoni  Dott.  Edgardo,  Museo  Civico  di  Storia  Na¬ 
turale  (1936-37). 

Vice-Segretario  :  Desio  Prof.  Cav.  Ardito,  Via  privata  Livorno  3 
(1935-36). 

Archivista:  Mauro  Ing.  Gr.  Uff.  On.  Francesco,  Piazza  S.  Am¬ 
brogio  14  (1936-37). 


Consiglieri  :  ' 


Airaghi  Prof.  Cav.  Carlo,  Via  Podgora  7. 
FoÀ  Prof.  Carlo,  Viale  Maino ,  20 
Micheli  Dott.  Lucio,  Via  Carlo  Goldoni ,  32. 

Parisi  Dott.  Bruno,  Museo  Civico  di  Storia 
Naturale. 

Pugliese  Prof.  Angelo,  Via  Enrico  Besana  18 
Supino  Prof.  Cav.  Felice,  Via  Ariosto  20 


Cassiere:  Dott.  Ing.  Federico  Bazzi,  Via  Borghetto  5  (1936). 
Bibliotecario  :  Dora  Setti. 


(1936-37) 


ADUNANZE  SOCIALI 


Seduta  del  22  dicembre  1935  -  XIV 

Presiede  il  Presidente  Dott.  Marco  De  Marchi 

Letto  ed  approvato  il  verbale  della  precedente  adunanza  il 
Dott.  Ed.  Moltoni  illustra  un  suo  studio  sugli  Uccelli  fino  ad 
oggi  \ notificati  per  la  Somalia  italiana ,  sul  quale  prende  la  pa¬ 
rola  il  Prof.  Scortecci  che  fa  rilevare  l’ importanza  di  detto  studio 
in  modo  particolare  per  quanto  riguarda  la  Zoogeografia  della  So¬ 
malia,  poco  nota  anche  per  la  classe  degli  uccelli. 

Il  Prof.  Scortecci  già  che  ha  la  parola  espone  i  risultati 
dei  suoi  studi  sugli  Anfibi  della  Tripolitania  e  fa  rilevare  an¬ 
cora  che  le  nostre  colonie  non  sono  per  nulla  sufficientemente 
studiate  dal  lato  zoologico  e  perciò  occorrono  ulteriori  spedizioni 
per  la  raccolta  di  dati  e  materiale  di  studio. 

Il  Dott.  L.  Micheli  illustra  le  sue  Note  biologiche  e  mor¬ 
fologiche  sugli  Imenotteri  (Serie  VI). 

La  Prof.  T.  Stolz  Picchio  ci  intrattiene  su  la  Leptodora 
del  Lago  di  Varese  ( Cladoceri ). 

Il  Prof.  P.  Gambigliani  Zoccoli  illustra  secondo  un  nuovo 
modo  di  vedere  La  formazione  delle  immagini  nell  occhio  e  la 
visione  diritta  degli  oggetti. 

Finite  le  letture,  dopo  regolare  votazione,  risultano  eletti  a 
Revisori  del  Bilancio  Consuntivo  1935  il  Prof.  L.  Nangeroni  ed 
il  Dott.  C.  Barigozzi. 

Il  Presidente  comunica  pure  che  il  Socio  effettivo  Prof.  Giu¬ 
seppe  Marietti  ha  chiesto  il  passaggio  a  Socio  perpetuo. 

In  seguito  a  votazione  sono  eletti  Soci  effettivi  i  seguenti  si¬ 
gnori  :  Dott.  Celestino  Maritano  (Torino),  proposto  da  M.  De 
Marchi  ed  A.  Corti  ;  Dott.  Romilda  Faraggiana  (Torino),  pro- 


28 


408 


ADUNANZE  SOCIALI  DELL’ANNO  1936 


posta  da  M.  De  Marchi  ed  A.  Corti  ;  Dott.  Ludovico  Sicardi 
(Milano),  proposto  da  M.  De  Marchi  e  Ed.  Moltoni. 

Presentate  le  pubblicazioni  giunte  in  omaggio  la  seduta  è 
dichiarata  chiusa. 

Il  Segretario  :  Dott.  Ed.  Moltoni 


Seduta  del  2  febbraio  1936  -  XIV 

Presiede  il  Presidente  Dott.  Marco  De  Marchi 

Letto  ed  approvato  il  verbale  della  precedente  adunanza, 
viene  data  la  parola  al  Prof.  Scortecci  che  presenta  la  memoria 
del  Prof.  Di  Caporiacco  su  Gli  aracnidi  del  Fezzan  da  lui  me¬ 
desimo  raccolti  durante  la  missione  nel  Fezzan. 

Il  Dott.  Moltoni  presenta  per  incarico  del  Dott.  Maritano 
una  memoria  riguardante  le  Ricerche  comparative  sull ’  orecchio 
esterno  di  Mammiferi. 

Il  sig.  F.  P omini  espone  alcune  Considerazioni  di  carattere 
zoogeografico  sulle  specie  italiane  di  Platycarabus  ( Carabus ) 

Mor.. 

Il  Prof.  F.  Gambigliani  Zoccoli  parla  sui  Periodi  della 
zoologia. 

Passati  agli  affari  il  Presidente  illustra  il  Bilancio  Consun¬ 
tivo  del  1935  e  dà  notizia  che  in  adempimento  del  patriottico 
dovere  di  rispondere  all’  invito  del  Governo  Nazionale  si  è  pro¬ 
ceduto  alla  conversione  del  Redimibile  3  e  mezzo  per  cento  nel 
nuovo  prestito  Rendita  italiana  5  per  cento.  Il  Bilancio  messo  in 
votazione  è  approvato  dall’Assemblea  che  plaude  all'  operato  del 
Consiglio  direttivo  ed  esprime  un  voto  di  speciale  plauso  al 
Dott.  Marco  De  Marchi  che  ha  reso  possibile  la  totale  conver¬ 
sione  con  P  oblazione  di  quanto  era  necessario  ad  integrarla. 

La  votazione  per  la  nomina  del  Presidente,  di  un  Vice  Pre¬ 
sidente,  del  Segretario,  dell’Archivista,  dei  Consiglieri  e  del  Cas¬ 
siere  è  indi  indetta.  Risultano  eletti  i  seguenti  consoci  : 

Dott.  Marco  De  Marchi  .  .  Presidente 

Prof.  E.  Mariani . Vice  l Residente 

Dott.  Ed.  Moltoni  ....  Segretario 
Ing.  F.  Mauro . Archivista 


ADUNANZE  SOCIALI  DELI,’ ANNO  1936 


409 


Prof.  C.  Airaghi,  Prof.  C.  Poà, 

Dott.  L.  Micheli,  Prof.  A.  Pu¬ 
gliese,  Prof.  P.  Supino  .  .  .  Consiglieri 

Ing.  P.  Bazzi . Cassiere 

Riesce  nominato,  in  seguito  a  votazione,  Socio  effettivo  il 
sig.  Carlo  Ma  viglia  (Milano)  proposto  da  M.  De  Marchi  e  Ed. 
Moltoni. 

La  seduta  è  dichiarata  chiusa  dopo  la  presentazione  delle 
Pubblicazioni  giunte  in  omaggio. 

Il  Segretario  :  Dott.  Ed.  Moltoni 


Seduta  del  15  marzo  1936  -  XIV 
Presiede  il  Consigliere  Doti.  Bruno  Parisi 

Dichiarata  aperta  la  Seduta  il  Presidente  scusa  P  assenza 
del  Dott.  Marco  De  Marchi  leggermente  indisposto  e  dei  Vice 
Presidenti  Prof.  E.  Mariani  e  Prof.  U.  Brizi,  assenti  da  Milano, 
indi  prega  il  Segretario  di  leggere  il  verbale  della  precedente 
adunanza,  che  viene  letto  ed  approvato. 

Passati  alle  letture  il  Prof.  Scortecci  presenta,  in  mancanza 
dell’A.,  la  lettura  del  Prof.  E.  Silvestri  dal  titolo  :  Termiti  e 
Tisanuri  raccolti  nel  Fezzan  dal  Prof.  G.  Scortecci. 

Il  Presidente  presenta  la  memoria  del  sig.  A.  P.  Markewitsch 
sul  genere  Basanistes  (Copepopi)  ed  il  Segretario  quelle  del 
Dott.  E.  Tortonese  e  del  Dott.  C.  P.  Capello  dai  rispettivi  ti¬ 
toli  :  Gli  Echinodermi  dei  mari  italiani ,  Le  condizioni  meteo¬ 
rologiche  nella  conca  di  Oulx  nel  1935. 

La  lettura  della  Sigma  P.  Durante,  inscritta  all*  ordine  del 
giorno  è  rimandata  alla  prossima  seduta. 

Passati  agli  affari  il  Presidente  illustra  il  Bilancio  Preventivo 
del  1936  indi  lo  mette  in  votazione. 

E  approvato  ad  unanimità. 

In  seguito  a  votazione  sono  nominati  Soci  effettivi  il  Dott. 
Sergio  Venzo  (Milano),  proposto  da  B.  Parisi  e  Ed.  Moltoni,  ed 
il  Dott.  Cesare-  Xielsen  (Bologna),  proposto  da  Ed.  Moltoni  e 
G.  Scortecci. 

Presentate  le  Pubblicazioni  giunte  in  omaggio  la  seduta  è 
chiusa. 


Il  Segretario  :  Dott.  Ed.  Moltoni 


410 


ADUNANZE  SOCIALI  DELL’ANNO  1936 


Seduta  del  10  maggio  1936  -  XIV 
Presiede  il  Vice  Presidente  Prof.  U.  Brizi 

Il  Presidente  scusata  l’ assenza  del  Dott.  M.  De  Marchi, 
prima  di  passare  alle  letture  pronuncia  il  seguente  discorso  : 

Camerati, 

La  nostra  Soc.  Ital.  di  Scienze  Naturali,  pur  avendo  funzioni 
di  pacifico  studio,  non  può  restare  indifferente  e  non  partecipare 
con  vivo  senso  di  letizia  e  di  compiacimento  ai  grandi  avveni¬ 
menti  che  si  sono  svolti  in  questi  giorni.  La  conquista  di  tutta 
l’ Etiopia;  è  un  fatto  compiuto.  Essa  è  diventata  l’ Impero  Colo¬ 
niale  Italiano.  Per  questo  mirabile  storico  evento  rivolgiamo 
un  senso  di  rispettosa  riverenza,  ossequio  e  ringraziamento  al 
nostro  Re,  nuovo  Imperatore  d7  Etiopia,  un  omaggio  di  gratitu¬ 
dine  e  riconoscenza  infinita  al  nostro  Duce  che  meditò,  volle  e 
seppe  condurre  a  termine  la  grande  impresa,  al  Maresciallo  Ba¬ 
doglio  che  seppe  far  stupire  il  mondo  per  la  perizia  e  la  rapidità 
con  cui  riuscì  nell7  intento,  a  tutti  gli  altri  capi  che  lo  coadiu¬ 
varono,  ai  soldati  e  camicie  nere  che  fecero  rifulgere  il  loro  va¬ 
lore  romano,  e  alle  fedeli  truppe  indigene.  In  questo  solenne 
momento  noi,  naturalisti,  non  possiamo  non  rivolgere  un  pensiero 
reverente  e  un  ricordo  a  tutti  i  grandi  pionieri  ed  esploratori  in 
gran  parte  naturalisti  che  prepararono  la  via  all7  impresa  africana 
e  sopratutto  con  le  esplorazioni  e  le  ricerche  scientifiche,  aprirono 
la  via  alla  conquista  e  molti,  e  troppi,  senza  fare  qui  alcun  nome, 
vi  lasciarono  tragicamente  la  vita.  L7  Etiopia  sarà  ora  civilizzata 
romanamente  e  come  onorerà  coloro  che  caddero  sul  campo  della 
gloria  ricorderà  e  richiamerà  alla  mente  degli  italiani  la  vita,  le 
opere  e  i  sacrifici  di  questi  eroici  pionieri. 

Saluto  al  Re,  saluto  al  Duce. 

Indi,  commemorato  il  socio  Celestino  Maritano,  defunto,  viene 
letto  ed  approvato  il  verbale  della  precedente  seduta. 

Passati  alle  letture,  la  memoria  della  Prof.  Gianferrari  in 
collaborazione  col  Dott.  G.  Cantoni  dal  titolo  «  Sull'  epoca  di  ori¬ 
gine  di  idiovariazioni  »,  viene,  per  desiderio  degli  autori,  riman¬ 
data  alla  prossima  seduta. 

La  Prof.  L.  Gianferrari  commemora  il  Prof.  C.  Heider. 


ADUNANZE  SOCIALI  DELL’ANNO  1936  411 

La  Dott.  P.  Manfredi  illustra  un  suo  studio  sui  Miriapodi 
della  Somalia  italiana. 

La  Dott.  G.  Pagliani  ci  intrattiene  su  La  fluorite  del  gra¬ 
nito  di  Bareno. 

Il  Prof.  G.  Scortecci  presenta  nno  studio  sugli  anfibi  raccolti 
dal  Maggiore  Roberto  Cimmaruta  nel  territorio  di  Adua  e  quelli 
dei  signori  E.  Gridelli  e  C.  Mancini  dai  titoli  Coleotteri  ed 
Emitteri  raccolti  dal  Prof.  G.  Scortecci  nel  Fezzan. 

Il  sig.  L.  Ceresa  descrive  una  nuova  specie  di  Eumerus 
della  Cirenaica. 

La  sigma  P.  Durante  illustra  i  fossili  ladinici  di  una  falda 
tettonica  di  Val  Taleggio. 

Finite  le  letture  il  Prof.  Traverso,  avuta  la  parola,  fa  pre¬ 
sente  che  la  Sezione  Lombarda  della  Società  Botanica  ha  indetto 
per  il  21  corrente  una  gita  naturalistica  sul  Lago  di  Garda,  e 
chiede  Y  intervento  e  1’  adesione  della  nostra  Società.  Il  Presi¬ 
dente,  coir  adesione  dei  presenti,  si  associa  all'  idea,  riservandosi 
di  farne  cenno  al  Dott.  De  Marchi. 

Riesce  eletto  Socio  effettivo  la  Dott.  Maria  Arata  (Milano), 
proposta  da  G.  Luzzatto  e  Ed.  Moltoni. 

Presentate  le  pubblicazioni  giunte  in  omaggio  la  seduta  è 
chiusa. 

Il  Segretario  :  Dott.  Ed.  Moltoni 

Seduta  del  28  giugno  1936  -  XIV 
Presiede  il  Vice  Presidente  Prof.  E.  Manani 

Letto  ed  approvato  il  verbale  della  passata  seduta  il  Segre¬ 
tario  dà  notizia  della  gita  svoltasi  il  21  Maggio  a  Fasano  sul 
Lago  di  Garda  in  unione  alla  Società  Botanica  Italiana  Sezione 
Lombarda. 

La  Prof.  L.  Gianferrari,  avuta  la  parola,  illustra  il  mate¬ 
riale  ittico  raccolto  recentemente  nel  Gherungurà  (Adua)  dal 
Maggiore  Roberto  Cimmaruta. 

Il  Segretario,  in  mancanza  dell’Autore,  legge  un  sunto  del 
lavoro  del  Socio  Dott.  L.  Facciola  dal  titolo  :  «  I  cocchi  capsulati 
esistenti  nel  sangue  dei  malarici  ». 

Presentate  le  pubblicazioni  giunte  in  omaggio  il  presente  ver¬ 
bale  viene  letto  ed  approvato  seduta  stante. 

R  Segretario  :  Dott.  Ed.  Moltoni 


412 


ADUNANZE  SOCIALI  DELI,’  ANNO  1936 


Seduta  del  15  novembre  1936  XV 

Presiede  il  Vice  Presidente  Prof.  E.  Mariani 

Aperta  le  seduta  il  Prof.  Mariani  pronuncia  le  seguenti 
parole. 

Egregi  Consoci, 

Si  è  con  dolore  vivissimo  che  ricordo  la  morte  del  nostro 
amato  Presidente,  il  Dr.  Marco  de  Marchi,  avvenuta  nello  scorso 
mese  di  luglio. 

E  noto  a  noi  tutti  1’  amore  che  lo  legava  alla  nostra  Società, 

alla  quale  apparteneva  fin  dal  1899.  Del  suo  attaccamento  ad 
% 

essa  Egli  dava  per  la  prima  volta  una  tangibile  prova  allorquando 
la  nostra  Società,  per  festeggiare  il  50°  anno  della  sua  fondazione, 
teneva  nel  1906  a  Milano  un  congresso  fra  i  naturalisti  italiani. 
Egli  in  quella  memorabile  occasione  volle  naturalmente  contribuire 
a  che  tale  convegno  potesse  svolgersi  con  signorile  larghezza. 

Ricordo  pure  come  allorquando  la  nostra  Società  ritenne  che, 
per  poter  contribuire  a  maggiormente  diffondere  l’amore  degli 
studi  naturalistici,  si  dovesse  pubblicare  una  «  Rivista  »  nella 
quale  si  pubblicasse  quanto  poteva  interessare  anche  un  modesto 
cultore  delle  scienze  naturali,  il  nostro  De  Marchi  aderiva  con 
entusiasmo  a  tale  proposta,  fornendo  larghi  mezzi  a  che  tale 
«  Rivista  »,  che  veniva  fondata  nel  1909  («  Natura  »),  potesse 
svolgere  il  suo  programma. 

Il  Dr.  De  Marchi  fu  sempre  il  benefico  ed  efficace  sostenitore 
di  questa  nostra  Società.  Noi  sappiamo  con  quanta  cura  seguisse 
la  vita  di  essa,  ed  i  generosi  e  vari  contributi  da  Lui  dati  nei 
periodi  nei  quali  le  poco  floride  condizioni  finanziarie  ne  minavano 
l’esistenza.  La  cospicua  donazione  che  la  nobile  Consorte  del 
compianto  nostro  Presidente,  assecondando  il  desiderio  da  Lui 
espresso  nelle  sue  ultime  disposizioni,  ha  fatta  alla  nostra  Società, 
è  una  nuova  prova  del  suo  vivo  affetto  vdrso  di  essa. 

Diverse  altre  istituzioni  di  cultura,  come  pure  non  poche  di 
beneficenza,  ebbero  nel  De  Marchi  un  valido  sostenitore,  avendo 
sempre  cura  che  tutti  i  suoi  atti  benefici  non  fossero  resi  noti  al 
pubblico. 

E  qui  fra  le  altre  sue  benemerenze  voglio  ricordare  il  note¬ 
vole  contributo  da  Lui  dato  per  sostenere  le  spese  di  prepara- 


adunanza  sociali  dell’anno  1936  413 

zione  della  38a  riunione  della  Società  geologica  italiana,  che  si 
inaugurava  a  Milano  il  6  Settembre  1925,  e  che  si  svolse  bril¬ 
lantemente  nella  regione  lombarda.  Ricordo  l’impianto  del  Labo¬ 
ratorio  di  botanica  alpina  sul  Piccolo  San  Bernardo,  come  infine 
i  vari  e  notevoli  contributi  alla  R.  Università  di  Milano,  e  quelli 
per  l’acquisto  di  collezioni  e  di  rari  esemplari  di  animali  e  di 
fossili  pel  nostro  Museo  di  storia  naturale.  Ma  delle  sue  beneme¬ 
renze  verso  questo  civico  istituto  di  cultura,  come  pure  dell’  opera 
scientifica  del  nostro  caro  scomparso,  parlerà  ora  il  Soprainten- 
dente  del  Museo. 

Noi  ricorderemo  sempre  con  sincero  affetto  la  squisita  bontà 
e  la  gentilezza  di  questo  nostro  amato  Consocio,  che  per  molti  anni 
tenne  la  presidenza  della  Società  :  ricorderemo  il  suo  carattere 
semplice,  mite  e  cortese,  che  lo  rendeva  simpatico  e  caro  a 
quanti  lo  conobbero,  e  che  hanno  potuto  apprezzare  le  sue  elette 
doti  di  mente  e  di  cuore. 

Alla  memoria  di  Lui,  che  pure  fu  un  integro  cittadino  ed 
una  fedele  Camicia  Nera,  vada  il  grato  e  commosso  ricordo  di 
questa  nostra  gloriosa  Società. 

Terminata  la  lettura,  il  Prof.  Mariani  da  la  parola  al  Dr. 
Parisi,  che  pronuncia  la  sua  commemorazione  del  compianto 
Presidente,  Dr.  Marco  De  Marchi.  Tale  commemorazione  verrà 
pubblicata  negli  «  Atti  ». 

Dopo  i  ringraziamenti  che  il  Prof.  Mariani  ha  rivolto  ai 
parenti  e  agli  amici  della  Famiglia  De  Marchi  che  hanno  voluto 
assistere  a  questa  solenne  seduta,  e  dopo  averli  pregati  di  espri¬ 
mere  alla  Sig.ra  De  Marchi  i  sensi  del  vivo  rimpianto,  e  quelli 
della  riconoscenza  della  Società  per  la  prova  di  affetto  data  ad 
essa  colla  cospicua  somma  donata  alla  Società  in  onore  della 
memoria  del  suo  caro  Consorte,  il  Prof.  Mariani  comunica  come 
la  somma  donata  dalla  Sig.ra  De  Marchi  è  di  L.  200.000. 

Il  Prof.  Mariani  comunica  come  egli  aveva  pregato  il  Pro¬ 
curatore  legale  della  Sig.ra  De  Marchi  di  chiedere  alla  Signora 
se  fosse  stata  disposta  a  ricevere  la  Presidenza  della  Società,  la 
quale  aveva  il  vivo  desiderio  di  esprimerLe  a  voce  i  sensi  di 
vivo  cordoglio  per  la  morte  dell’  amato  suo  Presidente,  ed  i  rin¬ 
graziamenti  per  la  cospicua  donazione  fatta  alla  Società.  Poiché 
ciò,  con  nostro  rammarico,  non  si  è  potuto  ottenere,  il  Prof.  Ma¬ 
riani  informa  come  manderà  in  scritto  alla  Sig.ra  De  Marchi  a 


414  ADUNANZE  SOCIALI  DELL’ANNO  1936 

nome  della  Società  le  più  vive  condoglianze  e  sentiti  ringra¬ 
ziamenti  per  quanto  ha  voluto  fare  a  vantaggio  della  nostra 
Società. 

Il  Prof.  Mariani  ricorda  in  seguito  la  morte  di  un  Socio 
Perpetuo  avvenuta  ai  primi  del  corrente  mese,  il  Prof.  Ambrogio 
Bertarelli  che  apparteneva  alla  Società  dal  1896.  Il  Prof.  Ma¬ 
riani  ricorda  come  questo  Socio  faceva  parte  di  un  forte  gruppo 
di  insegnanti  delle  Scuole  Superiori  di  Milano  che,  dietro  proposta 
del  Prof.  Sen.  Celoria  in  quell’  epoca  Presidente  della  nostra 
Società,  entrò  a  far  parte  di  essa.  Di  questi  Soci  rimangono 
tuttora  il  Prof.  Sen.  Angelo  Menozzi  e  il  Prof.  Luigi  Zuninj,  ai 
quali  il  Prof.  Mariani  manda  vivi  auguri. 

Il  Prof.  Mariani  comunica  come  il  Prof.  Mauro,  non  po¬ 
tendo  intervenire  alla  seduta  ha  mandato  un  telegramma  nel 
quale  si  associa  alle  onoranze  del  compianto  nostro  Presidente. 

Prima  di  passare  alle  votazione  per  la  nomina  del  Presidente, 
il  Prof.  Mariani  fa  la  seguente  dichiarazione.  Egli  ringrazia 
dapprima  quei  Soci  che,  come  è  venuto  a  sapere,  gli  vorrebbero 
dare  il  voto  di  Presidente,  ma  li  prega  di  votare  per  altra  persona, 
poiché,  data  la  sua  purtroppo  notevole  anzianità,  non  ritiene  di 
potere  attendere  con  assiduità  alla  vita  di  questa  nostra  vecchia 
e  gloriosa  Società.  Ritenendo  inoltre  che  ad  essa  si  dovrebbe 
dare  un  maggiore  impulso  nel  campo  scientifico,  il  Prof.  Mariani 
è  del  parere  che  solo  giovani  energie  possono  raggiungere  tale 
intento. 

Nominati  scrutatori  i  Protf.  Airaghi  e  Nangeroni,  si  passa 
alla  votazione  per  la  nomina  del  Presidente. 

In  seguito  ai  risultati  della  votazione  il  Prof.  Mariani  pro¬ 
clama  a  Presidente  della  Società  fino  al  termine  del  1937  il  Prof. 
Ugo  Brizi  il  quale  su  54  votanti,  ha  avuto  46  voti  favorevoli. 

Esaurito  bordine  del  giorno,  la  seduta  viene  chiusa. 


Pel  Segretario  :  Dott.  L.  Micheli 


ELENCO  DELLE  PUBBLICAZIONI 


RICEVUTE  IN  DONO  DALLA  SOCIETÀ 


Casassa  G.  :  Critica  —  Milano  1934. 

Coppa  Patrini  à.  :  Costruzioni  edilizie  di  terra  battuta  nel  ter¬ 
ritorio  della  Frascheta  —  Alessandria  1935. 

Gnifetti  G.  :  Nozioni  topografiche  del  Monte  Rosa  —  Mortara 

1932. 

Luzzatto  G.  :  La  distinzione  sistematica  e  la  distribuzione  geo¬ 
grafica  del  Dianthus  Balbisii  Ser.  e  D.  libernicus  Bartl. 
—  Parma  1935. 

Novarese  V.  :  Filoni  auriferi  della  zona  Valsesia  —  Faenza 
1935. 

Manfredi  P.  :  Miriapodi  della  Venezia  Tridentina  —  Trento 
1935. 

Monterin  U.  :  Attraverso  il  deserto  libico  fino  al  Tibesti  —  Fi¬ 
renze  1935. 

—  Cufra  e  la  via  più  diretta  e  più  economica  tra  l’ Europa  e 
l'Africa  equatoriale  —  Firenze  1935. 

Lorenzola  F.  :  Minerali  e  rocce  utili  della  provincia  di  Vercelli 
—  Vercelli  1936. 

Monastero  S.  :  Resistenza  al  digiuno  e  diminuzione  di  peso  in 
un  nemertino  —  Palermo  1935. 

—  Sulla  probabile  utilizzazione  dell'  Opius  Siculus  Mon.  nella  • 
lotta  contro  la  mosca  delle  olive  —  Pavia  1935. 

—  Studio  sulla  posizione  dell’  Opius  Siculus  Mon.  endofago 
della  mosca  delle  olive  —  Palermo  1934. 

Traina  S.  :  L’azione  della  Parlatoria  Zizyplii  Lucas  sulle  arance 
sanguigne  —  Palermo  1934. 

Raffaele  F.  :  L'individuo  e  la  specie  —  Milano. 

Schròter  (von)  E.  :  Uebersicht  iiber  die  Modifìkation  der  Fichte 
—  Bern  1934. 


416  ELENCO  DELLE  PUBBLICAZIONI 

Amministrazione  Provinciale  di  Vercelli:  L' approvigionamento 
idrico  nella  provincia  di  Vercelli —  1935. 

Moltoni  E.  :  Le  garzaie  in  Italia  —  Milano  1936. 

Fenaroli  L.  :  L'indice  di  continualità  igrica  come  mezzo  di  rap¬ 
presentazione  delle  caratteristiche  climatologiche  di  stazione 
e  la  carta  isepirica  della  montagna  lombarda  —  Firenze 

1935. 

—  Il  larice  nelle  Alpi  orientali  italiane  —  Firenze  1936. 
Traina  S.  :  Un  nuovo  parassita  del  pistacchio  Pistacm  vero,  L.  ; 
il  «  Sinoxylon  dioico g raphum  »  Panz.  («  S.  sexdento,- 
tum  »  Oliv.)  —  Pavia  1934. 


INDICE 


Capello  C.  F.,  Le  condizioni  meteorologiche  nella  conca 

di  Oulx  nel  1935  .......  pag. 

Di  Caporiacco  L.,  Aracnidi  Fezzanesi  raccolti  dal 
prof.  G.  Scortecci  nel  1934 -XII  (Missione  della 
R.  Società  Geografica)  ....... 

Gianferrari  L.,  Su  gli  effetti  demografici  della  con¬ 
sanguineità  in  valle  Venosta  e  nelle  valli  laterali  » 

—  Su  alcuni  Discognathus  raccolti  nel  Gherungurà  ad 

Adua  dal  Maggiore  Roberto  Cimmaruta  (Tav.  IV)  » 
Mancini  C.,  Emitteri  raccolti  dal  Prof.  G.  Scortecci 

nel  Fezzan  (Missione  della  R.  Società  Geografica)  » 
Manfredi  P.,  Miriapodi  della  Somalia  italiana,  Diplo- 

podi  .......... 

Maritano  C.,  Ricerche  comparative  sull’orecchio  esterno 

dei  Mammiferi  ........ 

Markewitsch  A,  P.,  Il  genere  Basanistes  Xordmann, 

1832  (Copepodi  parassiti)  ...... 

Micheli  L.,  Note  biologiche  e  morfologiche  sugli  Ime¬ 
notteri  (VI  Serie)  ....... 

Moltoni  Ed.,  Gli  uccelli  fino  ad  oggi  notificati  per  la 

Somalia  italiana  (con  cartina  fuori  testo)  .  .  » 

Parisi  B.,  Commemorazione  del  Dott.  Marco  De  Marchi  » 
Pi  rocchi  L.,  Influenza  su  Macrosiphum  rosae  L.  di 

raggi  gamma  filtrati  attraverso  piombo  .  .  » 

Pomini  F.,  Alcune  considerazioni  di  carattere  zoogeo¬ 
grafico  sulle  specie  italiane  di  Platycarabus  (Cà- 
rabus)  Mor.  ......... 

Scortecci  G.,  Gli  Anfibi  della  Tripolitania  (Tav.  I-III)  » 

—  Materiali  zoologici  raccolti  nella  zona  di  Adua  dal 

Magg.  Roberto  Cimmaruta  ...... 

Stolz-Picchio  T.,  La  Leptodora  del  lago  di  Varese  .  » 


263 

67 

33 

295 

300 

243 

95 

227 

5 

307 

397 

23 


64 

129 

274 

44 


418  INDICE 

Tamini  E.?  De  l’azione  del  solfato  e  tartrato  di  ma¬ 
gnesio  sopra  alcuni  crostacei  d’  acqua  dolce  .  .  pag.  17 

Tortonese  E.,  Gli  Echinodermi  dei  mari  italiani  .  »  277 

Turati  E.,  Novità  di  lepidotterologia  in  Cirenaica  .  »  390 

Cronaca  Sociale 

Consiglio  Direttivo  per  il  1936  .....  »  406 

Verbali  delle  sedute  ........  407 

Elenco  delle  .pubblicazioni  ricevute  in  dono  .  .  »  415 


PRESENTE© 

.1 9nAAR1937 


SUNTO  DEL  REGOLAMENTO  DELLA  SOCIETÀ 

(Data  di  fondazione  :  15  Gennaio  1856) 


Scopo  della  Società  è  di  promuovere  in  Italia  il  progresso 
degli  studi  relativi  alle  scienze  naturali. 

I  Soci  possono  essere  in  numero  illimitato:  effettivi,  'perpetui , 
benemeriti  e  onorari. 

I  Soci  effettivi  pagano  L.  40  all’  anno,  in  una  sola  volta , 
nel  primo  bimestre  dell' anno,  e  sono  vincolati  per  un  triennio. 
Son  invitati  particolarmente  alle  sedute  (almeno  quelli  dimoranti 
nel  Regno  d’ Italia)  vi  presentano  le  loro  Memorie  e  Comunica¬ 
zioni,  e  ricevono  gratuitamente  gli  Atti  e  le  Memorie  della  So¬ 
cietà  e  la  Rivista  Natura. 

Chi  versa  Lire  400  una  volta  tanto  viene  dichiarato  Socio 
perpetuo. 

Si  dichiarano  Soci  benemeriti  coloro  che  mediante  cospicue 
elargizioni  hanno  contribuito  alla  costituzione  del  capitale  sociale. 

À  Soci  onorari  possono  eleggersi  eminenti  scienziati  che 
contribuiscano  coi  loro  lavori  all’  incremento  della  Scienza. 

La  proposta  per  V  ammissione  d ’  un  nuovo  Socio  effettivo 
o  perpetuo  deve  essere  fatta  e  firmata  da  due  soci  mediante  let¬ 
tera  diretta  al  Consiglio  Direttivo  (secondo  l’ Art.  20  del  Rego¬ 
lamento). 

Le  rinuncie  dei  Soci  effettivi  debbono  essere  notificate  per 
iscritto  al  Consiglio  Direttivo  almeno  tre  mesi  prima  della  fine 
del  3°  anno  di  obbligo  o  di  ogni  altro  successivo. 

La  cura  delle  pubblicazioni  spetta  alla  Presidenza. 

Tutti  i  Soci  possono  approfittare  dei  libri  della  biblioteca 
sociale,  purché  li  domandino  a  qualcuno  dei  membri  del  Consi¬ 
glio  Direttivo  o  al  Bibliotecario,  rilasciandone  regolare  ricevuta 
e  colle  cautele  d’  uso  volute  dal  Regolamento. 

Gli  Autori  che  ne  fanno  domanda  ricevono  gratuitamente 
cinquanta  copie  a  parte,  con  copertina  stampata ,  dei  lavori  pub¬ 
blicati  negli  Atti  e  nelle  Memorie,  e  di  quelli  stampati  nella 
Rivista  Natura. 

Per  la  tiratura  degli  estratti,  oltre  le  dette  50  copie  gli 
Autori  dovranno  rivolgersi  ab  a  Tipografia  sia  per  1’  ordinazione 
che  per  il  pagamento.  La  spedizione  degli  estratti  si  farà  in 
assegno. 


INDICHI  DKL  FASCICOLO  III-IV 


A.  P.  Markewitsch,  Il  genere  Basanistes  Nord- 

mann,  1832  (Copopodi  parassiti)  ....  pag.  227 
P.  Manfredi,  Miriapodi  della  Somalia  italiana,  Di- 

plopodi  »  243 

C.  P.  Capello,  Le  condizioni  meteorologiche  nella 

conca  di  Onlx  nel  1935  .  .  .  »  263 

G.  Scortecci,  Materiali  zoologici  raccolti  nella  zona  di 

Adua  dal  Magg.  Roberto  Cimmaruta  .  .  »  274 

E.  Tortonese,  Gli  Echinodermi  dei  mari  italiani  .  »  277 

L.  Gianferrari,  Su  alcuni  Discognathus  raccolti  nel 
Gherungurà  ad  Adua  dal  Maggiore  Roberto  Cim¬ 
maruta  (Tav.  IV)  .  .  .  .  .  »  295 

C.  Mancini*,  Emitteri  raccolti  dal  Prof.  G.  Scortecci  nel 

Eezzan  (Missione  della  R.  Società  Geografica)  .  »  300 

Ed.  Moltoni,  Gli  uccelli  fino  ad  oggi  notificati  per  la 

Somalia  italiana  (con  cartina  fuori  testo)  .  .  »  307 

E.  Turati,  Novità  di  lepidotterologia  in  Cirenaica  .  »  390 

B.  Parisi,  Commemorazione  del  Dott.  Marco  De  Marchi  »  397 

Consiglio  Direttivo  pel  1936  .  .  .  »  406 

Verbali  delle  sedute  .  »  407 

Elenco  delle  pubblicazioni  ricevute  in  dono  .  .  »  415 


Nel  licenziare  le  bozze  i  Signori  Autori  sono  pregati  di  notifi¬ 
care  alla  Tipografia  il  numero  degli  estratti  che  deside¬ 
rano,  oltre  le  50  copie  concesse  gratuitamente  dalla  Società. 

Il  listino  dei  prezzi  per  gli  estratti  degli  Atti  da-pubblicarsi 
nel  1936  è  il  seguente  : 


COPIE 

25 

50 

75 

IOO 

Pag.  4 

L,  6.— 

L.  10.— 

L.  13.— 

L.  15.— 

a  8 

»  10.— 

»  15.— 

»»  20.— 

?»  25.— 

a  12 

a  12.— 

?»  20. — - 

»  25.— 

?»  30.— 

a  16 

».  15.- 

»  25. — 

?»  31. — 

?»  40.- 

NB.  -  La  coperta  stampata  viene  considerata  come  un  1  / 4  di  foglio. 


Per  delib er azione  del  Consiglio  Direttivo,  le  pagine  concesse 
gratis  a  ciascun  Socio  sono  ridotte  a  12  per  ogni  volume  degli 
Atti  ed  a  8  per  ogni  volume  di  Natura,  che  vengono  portate  a 
10  se  il  lavoro  ha  delle  figure. 

Nel  caso  che  il  lavoro  da  stampare  richiedesse  un  maggior 
numero  di  pagine,  queste  saranno  a  carico  dell*  Autore  fL.  25 
per  ogni  pagina  degli  «  Atti  »  e  di  «  Natura  »).  La  spesa 
delle  illustrazioni  è  a  carico  degli  Autori. 

I  vaglia  iti  pagamento  di  Natura,  e  delle  quote  sociali  devono  es¬ 
sere  diretti  esclusivamente  al  Dott.  Edgardo  Moltoni,  Museo  Civico 
di  Storia  Naturale ,  Corso  Venezia,  Milano  (1131.