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-
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PRESENTED
19 mar;.
VA
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',V -
ATTI
DELLA
SOCIETÀ ITALIANA
DI SCIENZE NATURALI
E DEL
MUSEO CIVICO
DI STORIA NATURALE
IN MILANO
VOLUME LXXV
Fascicolo III- IV
(con due tavole e una cartina fuori testo)
o — QK; — o
C ^
MILANO
Dicembre 1936 (XV)
CONSIGLIO DI I GOTTI V O PEL 1936.
f
- I
Presidente : De Marchi Doti. Gr. Uff. Marco, Via Borgonuovo 23
(1936-37).
Bum ProP. Comm. Ugo, Viale Romagna 33.
(1935 36). |
Mariani ProP. Comm. Ernesto, Via ladi¬
no 4i (1936-37).
Segretario : Moltoni Dotfc. Edgardo, Museo Civico di Storia Na¬
turale (1936-37).
Vice-Segretario : Desio Prof. Cav. Ardito, Via privala Livorno 3
(1935-36).
Archivista'. Mauro log. Gr. Uff. Oh. Francesco, Piazza S. Am¬
brogio 14 (1936-37).
I Airaghi ProP. Cav. Cardo, Via Podgora 7. \
FoÀ Prof. Carlo, Viale Maino , 20
1 Micheli Doti. Lucio, Via Carlo Goldoni , 32.
Consiglieri : ; Parisi Dotfc. Bruno, Museo Civico di Storia
I Naturale.
Pugliese Prof. Angelo, Via Enrico Besaua 18
\ Supino ProP. Cav. Felice, Via Ariosto 20 /
Cassiere: Dott. Ing. Federico Bazzi, Via Borghetto 5 (1936).
Bibliotecario : Dora Setti.
ELENCO DELLE MEMORIE DELLA SOCIETÀ
Voi.
, I.
Fase.
1-10 ;
anno
1865.
11
II.
a
1-10;
ìì
1 865-67.
lì
III.
a
1-5;
ìi
1867-73.
ìì
IV.
a
1-3-5;
anno
1 868-7 1 .
il
V.
a
i;
anno
1895 (Volume
completo).
il
VI.
a
1-3;
a
1897-1910.
ìi
VII.
ìi
i ;
ìi
1910 (Volume
completo).
ìi
Vili.
a
1-3;
ìi
1915-1917.
ìì
IX.
»
1-3;
ii
1918-1927.
ri
X.
ìi
i;
ii
1929.
Vice-Presidenti :
Pavia — Premiala Tipografìa Successori FUSI - Via L. Spallanzani/ 11 — 1936
A. P. Markewitsch
IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832
(COPEPODI PARASSITI)
Il genere Basanistes fu stabilito per la specie Basanistes
huchonis descritta da Schrank' nell’ anno 1786 sotto il nome di
Lernaea liuclionis. Questa specie per lungo tempo, rimase l’unico
rappresentante del genere finché nell’anno 1868 fu descritta una
nuova specie da Kessler sotto il nome di B. Nordmanni.
I sei esemplari di Crostacei che hanno indotto Kessler a
creare una nuova specie, sono stati rinvenuti, secondo i dati del
ricordato Investigatore, presso Arcangelo, sulle branchie di un
esemplare di Stenodus leucichthys nelma (Pallas).
Nell’ anno 1909 venne definitivamente fondata da Neresheimer
la terza specie del genere, B. coregoni. Quest’ ultima è stata
descritta come parassita delle branchie di Coregoni da lago (Bo-
denseerenken). Neresheimer nello stabilire la sua specie l’ha
collocata nel genere Basanistes , sopratutto basandosi sulla forma
del suo apparato di fissazione.
Le specie sopra ricordate figurarono come rappresentanti del
genere Basanistes , fino a questi ultimi tempi affatto recenti. Ciò
nondimeno nell’ anno 1928 Zandt stabilisce 1’ appartenenza della
specie descritta da Neresheimer al genere Achtheres. In pari
tempo anche da lui viene proposta la nuova denominazione speci¬
fica Achtheres pseudobasanistes , poiché la specie descritta molto
tempo prima da Smith (1874), Lernaeopoda coregoni , si è ricono¬
sciuta aneli’ essa come un rappresentante del genere Achtheres.
Sulla base delle, mie proprie ricerche sono venuto alla conclu¬
sione, che anche la specie di Kessler deve essere allontanata dal
genere Basanistes , per trovare il suo posto nel genere Saìmin-
cola , che gli sta molto vicino. La rassomiglianza col genere Ba¬
sanistes consiste propriamente soltanto nella presenza di gobbe o
protuberanze ai lati del corpo. Ma le gibbosità del corpo soltanto
non possono essere -riguardate come un carattere del genere e la
228
A. P. MARRE WITSCH
mancanza di esse nel parassita non deve costituire un impedi¬
mento per 1; ammissione di questa o di quella specie nel genere
Bcisanistes. Una distinzione molto più importante potrebbe dipen¬
dere, in questo caso sopratutto, dalla forma del cefalotorace, dalla
struttura delle estremità come pure dalla forma dell' apparato di
fissazione.
I caratteri generici della femmina.
Il cefalotorace preseirtEi una forma rombica più o meno pro¬
nunziata ed è disposto rispetto al tronco sotto un angolo retto o
ad esso più o meno vicino. Il cefalotorace all’ indietro è prolun¬
gato in una grande escrescenza ottusa, che conferisce a questi
crostacei, visti lateralmente, una forma discretamente bizzarra. Il
cefalotorace è separato dal tronco per mezzo di un collo breve. Il
tronco è rigonfio, di forma ovale-quadrata od ovale ed, eccettuato
quello del B. enoclis , coperto da righe longitudinali di protube¬
ranze o bitorzoli.
Il primo paio di antenne è breve, bi-articolato. Le antenne
del secondo paio sono brevi, spesse e biramose. Le mandibole di
forma consueta, sono allungate e armate di una riga di denticini
a guisa di sega. Le mascelle del primo paio sono piccole, slan¬
ciate e presentano nel loro termine distale tre lobi bene salienti
terminati in lunghe e forti setole. Le mascelle del secondo paio
o le così dette « braccia », sono brevi e la loro lunghezza è
quasi uguale rispetto a quella del cefalotorace. L’organo di fis¬
sazione è lungo, a forma di clava, con due canali interni. I
piedi mascellari sono relativamente corti, spessi e fissati davanti
alle seconde mascelle. Il loro articolo terminale si assottiglia nella
direzione distale e passa gradatamente in un artiglio robusto più
o meno curvato. Alla base dello stesso, dal lato interno, trovasi
una piccola spina a punta. L’articolo mediano nella sua parte in¬
terna, è munito di una protuberanza mammillare (papilla).
Basanistes huchonis (Schrank, 1786).
i
Materiale. Cinque femmine trovate sull’ Huclio luicho
(Linneo), provenienti dal fiume Tscheremosch (27, IV, 1930) e
consegnate all’ autore dal Dr. W. Kulmatycki.
Ospite e postura di fissazione del parassita:
/
Hnclio hucho (Linneo). Sul lato interno dell’opercolo branchiale.
IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832 229
Distribuzione: Sistema del bacino idrico del Donau e
del Prut.
Femmina. Il cefalotorace è breve, fortemente allargato,
e termina indietro con una grande escrescenza, alquanto rigonfia.
È notevolmente appianato in senso dorso ventrale e ba, visto dal
dorso, una forma approssima¬
tivamente rombica. Il cefalo-
torace verso il termine ante¬
riore si assottiglia fortemente
e s‘ incurva dall’alto in basso
a guisa di becco. Il cefaloto¬
race è separato dal tronco per
mezzo di un collo breve ma
distintamente pronunziato. Il
tronco è ampio, alquanto rigon¬
fiato, ovale-quadrato e coperto
da protuberanze. Queste ultime
sono simmetriche, ordinate sui
lati del corpo e sul dorso dei-
fi animale. Su ciascun lato si
trovano tre di tali protube¬
ranze, delle quali quelle del
paio inferiore sono rivolte al¬
quanto all’ innanzi e si distin¬
guono per le loro più grandi
dimensioni. Sulla parte dor¬
sale si trovano anche tre
protuberanze situate, fi una
dopo l’altra, lungo la linea
mediana. Queste protube-
Fig. 1. - Bamnistes huchoms Sehr. ranze sono situate alla me.
desima altezza delle protu¬
beranze laterali e crescono notevolmente di grossezza procedendo
verso il termine posteriore del parassita. Presso i singoli esem¬
plari queste protuberanze mostrano un grado differente di sviluppo.
I segmenti del corpo portanti queste protuberanze sono sensibil¬
mente divisi 1' uno dall' altro.
La menzionata segmentazione si manifesta sopratutto distinta-
mente sulla parte ventrale. I sacchi oviferi sono grandi, protratti
in lunghezza e vanno assottigliandosi più o meno verso il termine
230
A. P. MARKEWITSCH
posteriore. Essi sono lunghi circa una volta e mezzo quanto il
tronco e contengono 8-12 righe longitudinali di uova, fino a 35
pezzi per ciascuna riga.
a Cefalotorace, b Antenna Mei 1° paio, c Antenna del 2° paio,
cl Mandibola, e Mascella del 1° paio, / Piede mascellare.
Le estremità derivanti dal cefalotorace, ad eccezione delle
mascelle del secondo paio, si distinguono per le loro piccole di¬
mensioni.
Le prime antenne sono brevi e consistenti di due articoli.
L’articolo basale è visibilmente ispessito e incomparabilmente più
231
IL GENERE BASÀNISTES NORDMANN, 1832
grande che l'articolo terminale. Quest’ultimo rispetto all’articolo
basale è disposto sotto un angolo, e sulla libera terminazione
porta tre setole a guisa di spine.
Le seconde antenne sono brevi, spesse, biramose. Il ramo
dorsale si assottiglia alquanto verso il suo termine, che è guar¬
nito di spinette molto piccole. In seguito alla presenza di queste
spinette la sua superficie appare scabra. Il ramo ventrale è bi-
articolato ; l’articolo basale mostra sulla sua superficie laterale-
ventrale un rigonfiamento armato di spinette straordinariamente
piccole. L'articolo terminale di questo ramo è distintamente più
sottile che il precedente ed è munito di un grande artiglio non
fortemente curvato. Alla base dello stesso sul lato interno si trova
una lunga spina che finisce in punta. Alquanto al di sotto della
medesima si presenta inoltre anche una piccola protuberanza mu¬
nita di esigue spinette.
Le mandibole hanno una forma usuale, sono relativamente
sottili e sensibilmente uncinate. La parte distale è armata di 6
denticini disposti a guisa di sega, che, per quanto riguarda le loro
dimensioni, appena differiscono l'uno dall’altro.
Le prime mascelle sono divise nel loro termine distale in
tre lobi, ma non si distinguono del resto per nessuna speciale
caratteristica. Il lobo mediano ha le più grandi dimensioni. Cia¬
scuno di questi tre lobi termina con una breve setola protratta in
una punta. Oltre alle tre setole ora ricordate se ne trova ancora
un’altra a lato della mascella, sul margine, presso a poco nel
mezzo della sua lunghezza.
Le seconde mascelle formanti le cosi dette « braccia », sono
brevi, spesse, muscolose. Ugualmente come il cefalotorace sono
disposte rispetto al tronco ad angolo retto. Nel loro termine di¬
stale, saldate tra loro, le braccia sono fortemente allargate e for¬
mano una piastra discoidale con margine distintamente ispessito.
L’ organo d’ attacco è molto grande, a forma di clava, provvisto
di un lungo manico e di due ben visibili canali interni.
I piedi mascellari si distinguono per le loro dimensioni rela¬
tivamente piccole. Essi sono spessi, muscolosi e consistono di tre
articoli, il mediano è più grande che i due restanti. L‘ articolo ba¬
sale è molto breve e spesso. Sul lato interno dell’articolo mediano,
più vicino al suo termine distale, si trova una duplice escrescenza
passabilmente grande presso la quale si osserva, con attento esame,
un piccolo spazio munito di esigue spinette. L'articolo distale si
232
A. P. MARRE WITSCH
assottiglia notevolmente verso il suo termine e passa gradata-
mente in un potente artiglio. Non lontano dalla base del medesimo,
dal lato interno dell' articolo terminale, si trova una spina aguzza
rivolta in avanti.
Dimensioni.
Lunghezza totale
Lunghezza del cefalotorace
Massima larghezza del cefalotorace
Lunghezza del tronco
Massima larghezza del tronco (senza la gibbosità)
Lunghezza delle braccia
Lunghezza dell’ apparato di fissazione
Lunghezza dei sacchi oviferi
3,8 —
4,9
rum.
2,2-
2,6
»
1,7-
2,0
»
3,1 -
4,0
»
2,5 -
2,9
»
1,5 —
2,1
»
1,2 -
1,4
»
5,0 —
6,5
»
Maschio. Sconosciuto.
Osservazioni comparative.
Dal confronto della nostra descrizione con quella di Leigh-
Sharpe (1931) saltano agli occhi differenze nella descrizione delle
seconde antenne, delle mandibole e dei piedi mascellari. Mentre
le deviazioni nella struttura delle antenne e dei piedi mascellari
si lasciano ricondurre a individuali capacità di variazione, sembra
che le differenze nella struttura delle mandibole siano collegate
ad altre cause. Secondo i nostri dati le mandibole hanno per i
rappresentanti della famiglia Lernaeopodidae una forma caratte¬
ristica, invece secondo Leigh-Sharpe queste stesse sono prolungate
distalmente in una lunga punta sopra cui si trovano circa 6 den-
ticini disposti a guisa di sega. Questo fatto ora ricordato ha bi¬
sogno di una più esauriente indagine.
Basanistes woskobojnikovi nov. sp.
Materiale. Sono stati trovati alcuni esemplari femminili
nella raccolta dell’ Isti t. Zool. dell’Accademia delle Scienze di
Leningrado. Questi stessi sono stati raccolti su di un Hnclio
taimen (sinon. Salmo fluviatili s) nel Governatorato di Tomsk, il
6, Vili, 1903. La posizione del parassita non è ricordata.
Femmina. Cefalotorace breve, fornito di una escrescenza
a forma di cono, prolungata verso l’ indietro, sul margine ante-
233
IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832
riore spesso curvato a guisa di becco. Esso forma coll’ asse del
tronco un angolo retto o quasi retto. E separato dal tronco per
mezzo di un collo distintamente pronunziato.
Tronco rigonfiato, ovale, quadrato, bitorzoluto. Un rigonfia¬
mento specialmente forte si fa osservare sul dorso, mentre la
parte ventrale è molto meno
convessa. Da ogni lato si tro¬
vano tre protuberanze. Quelle
del paio posteriore mostrano
le più grandi dimensioni. Esse
sono di forma emisferica e ri¬
piegate alquanto sulla parte
ventrale. In alcuni esemplari
si osserva ancora un altro paio
di bitorzoli. Questi ultimi sono
situati alla base del collo, im¬
mediatamente avanti del pri¬
mo paio di protuberanze, e
mostrano una forma a guisa
di beccg. La parte dorsale è
liscia e priva delle protube¬
ranze che si trovano in B. h io¬
di o ni s.
Dal lato ventrale si fanno
osservare tre solcature o strie
che rappresentano i limiti dei
singoli segmenti. I sacchi ovi-
feri sono cilindrici, alquanto
assottigliati verso il termine
posteriore. La loro lunghezza
varia fortemente. Per lo più
sono uguali alla lunghezza del
tronco. In ciascuno sacco ovifero trovano posto fino a 8 righe
longitudinali di uova e fino a 20-25 pezzi per riga.
Le prime antenne sono bi-articolate. La segmentazione è .
indistintamente pronunziata. L’articolo distale porta al suo termine
4 brevi setole. Le seconde antenne sono brevi, spesse, biramose.
L’endopodite alquanto più grande che 1’ esopodite, di forma emisfe¬
rica e munito al suo termine di piccole spinette. L' esopodite si
assottiglia alquanto in senso distale e termina con un forte arti-
Fig. 3. - Bcisanistes woslwbojnikovi
nov. sp.
234
A. P. MARRE' WITSCH
glio ricurvo. Alquanto più al basso si trova una spina spessa mo¬
strante nella sua parte inferiore concava uno spazio scabro. Tra
Fig. 4. — Basanistes woskobojnikovi nov, sp.
a Cefalotorace, b Antenna del 1° paio, c Antenna del 2° paio,
d Mandibola, e Mascella del 1° paio, f Piede mascellare.
quest’ ultima e l’artiglio si osserva una piccola spinetta fortemente
acuminata, come pure una piccola gibbosità munita di spinette
appena osservabili. Le mandibole sono molto piccole, esili, alquanto
IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832 235
ristrette nel mezzo e armate nel loro termine distale di 6-7 denti-
cini a punta, a guisa di sega. Le prime mascelle sono anche
straordinariamente piccole, sottili, divise nel loro termine distale
in tre lobi. Ciascuno dei tre lobi termina con una setola. Le
seconde mascelle, le cosi dette « braccia », sono spesse, musco¬
lose e vanno gradatamente assottigliandosi in direzione distale.
Rispetto all’asse del corpo le braccia sono disposte sotto un an¬
golo retto e per la loro lunghezza stanno alquanto indietro al
cefalotorace. Le parti distali tra loro saldate delle seconde mascelle
sono allargate a guisa di disco e portano un lungo apparato di
fissazione a forma di clava, la cui lunghezza è di poco inferiore
a quella delle « braccia » e superiore di circa 4-4 1/2 volte alla
sua stessa maggiore larghezza.
I piedi mascellari sono relativamente grandi. L' articolo ter¬
minale si assottiglia notevolmente nella direzione distale e passa
immediatamente in un artiglio acuminato. L’ articolo mediano
porta alla sua superficie ventrale una grande escrescenza, ben
visibile e papilliforme.
Colorazione. (Materiale conservato). Grigio chiaro sino
a giallo-chiaro.
Dimensioni.
Lunghezza
totale
4,5-
5,0
mm.
Lunghezza
del cefalotorace (compresa anche
l’ escrescenza a guisa di cono)
2,5 —
2,7
»
Lunghezza
del tronco
3,0 —
cq_
co
»
Lunghezza
dell’ apparato di fissazione
1,5-
1,7
»
Lunghezza
dei sacchi oviferi
4,0 -
5,5
»
Maschio. Ignoto.
Distribuzione geografica. Altre località di rinve¬
nimento oltre a quella sopra ricordata sono sconosciute. L’ospite
del parassita H ucho taimen (Pallas), abita nel sistema dei bacini
idrici del fiume superiore degli Urali, del Rama e del Wjatka,
nei fiumi siberiani a oriente del Lena, come pure nel sistema dei
bacini del fiume Amur.
Osservazione. Sull’ etichetta non era indicato il fiume
dal quale proveniva il materiale. Tuttavia si può ben ammettere,
sulla base dell’ accenno al territorio « Marinsche » che gli esem¬
plari sopraricordati di B. looshobojnikovi provengano dal sistema
dei bacini del fiume Obj.
236
A. P. MARKEWITSCH
Basanistes briani nov. sp.
Materiale. Due esemplari femminili trovati nella super¬
ficie interna dell’opercolo branchiale dell’ Eracliymystax lenok
(Pallas), N. 18189 della collezione dell’Istituto Zoologico della
Accademia delle Scienze. Il pesce fu catturato il 16 (29), V, 1913
A B
Fig. 5. — Basanistes briani nov. sp.
A. Femmina vista dal lato ventrale ; B. la stessa, vista lateralmente.
/
nel fiume Amur al di sotto del fiume Beschenaja nello stabili¬
mento Zimmermanowka.
Femmina. Cefalotorace breve, largo, terminante con una
escrescenza breve ed ottusa. La forma del cefalotorace si avvicina
alla rombica. La sua parte anteriore è rigonfia a guisa di protu-
237
IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832
beranza e sensibilmente separata dall’ottusa escrescenza poste¬
riore. Il cefalotorace forma coll’asse del tronco un angolo retto
o quasi retto. Tronco rigonfiato, a forma di uovo, con distinti
solchi trasversali sul lato ventrale. Il corpo verso il termine
posteriore si assottiglia distintamente, ma verso il termine ante¬
riore procede in un collo breve e spesso, che lo divide nettamente
dal cefalotorace. Da ogni lato trovansi due bitorzoli (o protube¬
ranze). I bitorzoli del primo paio sono debolmente sviluppati.
Per contro quelli posteriori sono grandi, protratti in lunghezza e
sensibilmente ricurvati sul lato ventrale. La parte dorsale è priva
di gibbosità. Gli ovisacchi sono cilindrici, e vanno assottiglian¬
dosi alquanto verso il termine posteriore. In ogni ovisacco trovansi
10 righe longitudinali di uova. Ogni riga possiede sino a 25 uova.
Le prime antenne sono bi-articolate. L’articolo basale è
spesso, rigonfio, mentre quello distale è notevolmente inferiore
nelle dimensioni. Quest’ultimo è disposto ad angolo rispetto al-
1’ articolo basale ed è armato di tre piccole spinette.
Le seconde antenne sono spesse, brevi, biramose. Il ramo
dorsale è ad un solo articolo ed è munito al suo termine, di un
grande numero di spinette molto piccole. Il ramo ventrale è bi-
articolato. L' articolo basale forma alla sua superficie ventrale uno
spazio rotondo alquanto saliente, munito di spinette. Un altro
spazio uguale, soltanto alquanto protratto in lunghezza, trovasi
sulla superficie laterale in vicinanza del primo. L’articolo termi¬
nale del ramo ventrale è distintamente più piccolo che il prece¬
dente e armato di un robusto artiglio. Alla base di quest’ ultimo
si trova una setola più sottile, scorrente in punta e alquanto più
in basso, sullo stesso lato ventrale, una piccola gibbosità munita
di esigue spinette, che formano una specie di spazio scabro.
Le mandibole sono sottili, allungate, dotate nel loro termine
distale di 4 denticini a guisa di sega, che quasi tutti sono di una
medesima grandezza; in pari tempo breve, come risalta agli occhi,
è la parte delle mandibole armata di denti. Essa sta in rapporto
colla rimanente porzione, come 1 : 4,5.
Le mascelle del primo paio hanno una forma ed armatura
solita. Oltre ai lobi distali è presente ancora una piccola appen¬
dice a guisa di spina, una su ciascuna mascella presso a poco
nel mezzo della loro lunghezza.
Le seconde mascelle sono molto brevi, spesse, sensibilmente
ricurve e rivolte in avanti. Esse stanno fortemente aderenti sulla
A. P. MARKEWITSCH
metà anteriore del cefalotorace. Le terminazioni distali sono fuse
fra loro e alquanto espanse. L’organo d’attacco è molto lungo, a
Fig. 6. — Basanistes briani nov. sp.
a Cefalotorace, b Antenna del 1° paio, c Antenna del 2° paio,
d Mandibola, / Piede mascellare.
239
IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832
forma di clava. Il manubrio si distingue specialmente a causa di
una notevole lunghezza e lungo la sua totale estensione mostra
un’ uguale spessore. Questo carattere differenzia visibilmente la
specie dagli altri rappresentanti del genere Basanistes.
I piedi mascellari sono spessi, muscolosi. Essi consistono di
3 articoli, dei quali il mediano è distintamente più lungo che i
due restanti. L’articolo basale è breve e spesso. L’articolo me¬
diano si assottiglia sensibilmente verso il termine anteriore e
porta sul suo lato interno una escrescenza ottusa, relativamente
grande. L'articolo terminale è breve, si assottiglia verso la ter¬
minazione anteriore e passa immediatamente in un artiglio spesso,
debolmente ricurvato. Non lungi dalla base dell’artiglio, sul lato
interno dell’articolo distale trovasi una spina aguzza, molto pic¬
cola, diretta all’ innanzi.
Dimensioni.
Lunghezza totale
Lunghezza del cefalotorace
Lunghezza del tronco
Massima larghezza
Lunghezza delle « braccia »
Lunghezza dell’apparato d'attacco
Lunghezza dei sacchi oviferi
Maschio. Ignoto.
Basanistes enodis nov. sp.
Ospite e postura di fissazione del parassita.
Stenodus leucìchthys nelma (Pallas). Lamine branchiali.
Materiale. Sei femmine trovate sulle lamine branchiali
del Nelma, provenienti dal fiume Anadyr, 2-XI-28; quattro femmine
provenienti dal medesimo fiume, 28-VI-29; (A. Kaganowsky).
Distribuzione. Fuori del fiume Anadyr questa specie
è stata rinvenuta ancora nel sistema dei bacini idrici del fiume
Obj.
Femmina. Il cefalotorace ha una forma rombica con an¬
goli arrotondati. La sua lunghezza sorpassa circa 1,3/4 volte la
massima larghezza e raggiunge circa 5/6 della lunghezza del
tronco. Il termine anteriore del cefalotorace è alquanto rialzato;
4,3 — 4,8 mm.
2,2 »
2,8 — 3,2 »
2,6 — 2,9 »
1,65 »
1,65 »
5,2 — 5,6 »
240
A. P. MARKEWITSCH
al di dietro passa in una ottusa escrescenza a guisa di cono tronco.
Il cefalotorace è separato dal tronco per mezzo di un breve collo
passabilmente distinto. Il tronco è oviforme, e va restringendosi
verso il termine anteriore. Nel termine posteriore del tronco, vi¬
cino alla sua superfìcie ventrale, si trova 1‘ appendice genitale.
Gli ovisacchi sono cilindrici, as¬
sottigliati alquanto verso il termine
posteriore. Le uova sono ordinate in
6-8 righe longitudinali. Per giunta
ogni riga contiene 12-16 uova.
Le antenne del primo paio sono
molto corte, inarticolate. Ciascuna di
esse è armata al suo termine di 2 pic¬
cole setole e di una spina relativamente
robusta. Le antenne del secondo paio
sono biramose. L'esopodite supera per
le sue dimensioni in modo rilevante,
1‘ endopodite, il quale è rappresentato
da una escrescenza a forma di emisfera,
munita al suo termine di numerose
spinette appena visibili. L’esopodite è
bi-articolato. Il suo articolo terminale
è armato di un grande artiglio ricurvo
e di due piccole spine. Il lato ventrale
dell’ articolo basale è occupato da uno
spazio spinifero. Le mandibole sono di
forma solita. Esse presentano nel mezzo
la maggiore larghezza ma si assotti¬
gliano sensibilmente verso la termina¬
zione anteriore. La loro armatura consi¬
ste di 6-7 denti celli a guisa di sega, Fig. 7. — Basarti stes enodis
che diminuiscono di grossezza verso uov- sp¬
ia base della mandibola.
Le mascelle del primo paio sono relativamente sottili e allun¬
gate. Nel loro termine distale formano tre lobi bene sviluppati.
I due lobi superiori hanno a un di presso uguali dimensioni,
mentre il terzo lobo è distintamente più piccolo.
Le seconde mascelle sono brevi e per la loro lunghezza
all" incirca uguali al cefalotorace. Lungo tutta la loro estensione
esse mostrano una medesima larghezza. Colla loro orientazione
241
IL GENERE BASANISTES NORDMANX, 1832
per lo più formano, rispetto all'asse del tronco un angolo alquanto
piu grande che il retto, e portano all'apice delle loro termina-
a Cefalotorace, b Antenna del 1° paio, c Antenna del 2° paio,
d Mandibola, e Mascella del 1° paio, / Piede mascellare.
242 A. P. MARKEWITSCH - IL GENERE BASANISTES NORDMANN, 1832
zioni, insieme saldate, un apparato a forma di clava. Quest’ultimo
è a un di presso 2-2,5 volte più corto delle « braccia ». La sua
lunghezza sorpassa la larghezza di 3,5-4 volte. Abitualmente
h apparato d’attacco, se anche non è sempre cosi lungo, è orien¬
tato, rispetto alle braccia sotto un certo angolo.
I piedi mascellari consistono di tre articoli allungati, che
verso il termine distale distintamente s’assottigliano. L’ultimo
articolo procede gradatamente in un artiglio robusto, fortemente
ricurvo, alla cui base si trova ancora una piccola spina ricurva.
Presso a poco dal mezzo dell' articolo mediano prende origine
una lunga escrescenza a guisa di spina rivolta in avanti, che si
appoggia su di una base discretamente larga.
Dimensioni.
Lunghezza totale
Lunghezza del cefalotorace
Lunghezza del tronco
Larghezza massima del tronco
Lunghezza delle « braccia »
Lunghezza dell'apparato d’attacco
Lunghezza dei sacchi oviferi
3,9 — 4,9 mm.
2,2 — 2,5 »
2.6 — 3,0 »
1.6 — 1,8 »
1.8 — 2,3 »
0,8 — 1,3 »
2.9 — 3,4 »
Maschio. Sconosciuto.
Osservazioni comparate. Nel confronto, salta tosto
agli occhi, una notevole somiglianza del Basanistes enodis colla
Salmincola thymalli (Kessler).
Questa somiglianza non solo si verifica nell’ aspetto esterno,
ma anche nella struttura delle estremità, ciò che esprime la
stretta parentela di entrambe le specie. Ma dei caratteri differen¬
ziali che subito si presentano alla vista, ci facciamo soltanto a
ricordare la mancanza presso la S. thymalli, dell’escrescenza
posteriore ottusa, che è caratteristica per i rappresentanti del
genere Basanistes.
Novembre, 1935.
Dr. Paola Manfredi
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
DIPLOP ODI
Le presente nota completa lo studio di una piccola collezione
di Miriapodi somali, di proprietà del Museo Civico di Storia Na¬
turale in Milano ; collezione di cui già furono pubblicati i Chi-
lopodi (15).
Come già misi in rilievo nella mia nota precedente, la raccolta,
compiuta da diverse persone, in tempi diversi, è alquanto fram¬
mentaria ed incompleta, e non si può assolutamente credere che
rappresenti la fauna miriapodologica somala : moltissime forme
— specialmente quelle di piccole dimensioni, e perciò meno vi¬
stose — mancano in questa collezione, pur sapendosi che esistono
nella regione, o nelle regioni finitime.
Le specie citate o descritte nella presente nota sono li, di
cui 7 nuove per la Somalia, ed 1 nuova per la scienza ; oltre a 5
specie, rimaste indeterminate, per mancanza di maschi, i quali
soli forniscono caratteri diagnostici sicuri.
Polydesmidae.
Eurydesmus laocus Gerss.. Un grosso individuo fu raccolto
ad Alessandra, nella Somalia merid., dal Ten. Vecchi (VIII-1929).
Secondo Attems (2) questa specie era nota per Mombassa e Tanga,
(Africa orientale) ; è quindi nuova per la Somalia.
Eurydesmus ( Aulodesmus ) Ruspolii Silv.. Un raccolto
da V. T. Zammarano a Balli (Basso Uebi, IV-1922). Credo di
non errare, assegnando questo esemplare alla specie che Silve¬
stri (24) descrisse sotto il nome di Aulodesmus Ruspolii. L’A.
non dà intera la figura dei gonopodi, che generalmente sono ca¬
ratteristici ; tuttavia la descrizione di questi organi risponde per¬
fettamente alla mia fig. 1, in cui è evidente la « pars apicalis
17
244
P. MANFREDI
ad basin processibus tribus arcuati minus longis et attenuatis
armata hastam circundantibus ». La sola differenza riscontrata è
che T esemplare di Balli manca del processo triangolare acuto su
lo sterilite del 15° segmento.
Lungh. inm. 27 ; largk. min. 8.
Il Silvestri dà come località di raccolta Ueb, nel territorio
degli Arussi.
Oxydesmus effulgens Karsch. Era Bender Cassim e Candala
(Somalia sett.) I. Zanetti raccolse 1 cT
ed 1 9 di questa specie nel febbraio 1932.
Riferendomi alla descrizione originale
di Karsch (14) ed a quella alquanto più
estesa di Attems (2) devo notare qualche
lieve differenza di colorazione e di orna¬
mentazione : nei miei due esemplari man¬
cano le macchie rettangolari gialle sui
metazoniti, i quali sono uniformemente
castani, con carene laterali gialle ; le
zampe, brune nel maschio, sono rosse
nella femmina.
Le carene sono alquanto ricurve verso
l’alto, anziché orizzontali; l’ ornamenta¬
zione dei metazoniti è oltremodo lieve ; i
tubercoli appena accennati. Margini late¬
rali delle carene del tutto lisci.
La forma dei gonopodi risponde quasi
perfettamente alla figura di Attems (2,
tav. XIII, fìg. 305) (salvo che il dente ba¬
sale è appuntito anziché cilindrico) ; non però alla figura originale
di Karsch (14, tav. Ili, fìg. 1), nè a quella di Cook (13, tav. Y,
fìg. 1), — che sembra copiata dal lavoro di Karsch — ; le quali
entrambi differiscono considerevolmente dalla figura di Attems ;
benché, a quanto sembra, tale A. abbia avuto in esame i typi
del Berliner Museum.
La fìg. 2 riproduce la vulva sinistra in posto ; la fìg. 3 la
vulva destra, faccia anteriore ; notevole il fortissimo sviluppo della
gorgiera che, se non è più voluminosa della vulva, come in quella
di Oxydesmus g ranulosus P. B., descritta da Brolemann (11), è
tuttavia molto considerevole.
Lunghezza 9 mm. 41, largii, mm. 6 : cf lungh. mm. 36.
Fig. 1. — Eurydesmus
Ruspolii Silv. (J' Go-
nopodio.
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
245
Insieme ai due esemplari sopra descritti ne ebbi un altro, cT>
raccolto nella stessa località, alla medesima data, e tuttavia al¬
quanto diverso.
Fig. 2. — Oxydesmus ejfulgens Karsck 9 • Vulva simistra in situ.
Il colore è giallo-rossiccio, più chiaro sulle carene e sulla
parte centrale dei metazoniti ; i tubercoli dei metazoniti sono
Fig. 3. — Oxydesmus ejfulgens Farseli 9 • Vulva destra, faccia anteriore.
molto evidenti, quelli della serie posteriore assai più che quelli
delle due antistanti. I margini laterali delle carene sono legger¬
mente dentellati.
246
P. MANPREDI
Nei gonopodi il dente basale (b della fig. di Attems citata
sopra) è cilindrico, e perciò la identità con la figura suddetta è
completa.
Lunghezza mm. 20 ; larghezza min. 2,5.
La sola località nota sinora era Maid (Somalia), riportata
senz5 altre indicazioni da Karsch, Cook, ed Attems (lav. citati);
non mi fu possibile reperire questa località sugli atlanti, e perciò
ignoro in quale parte della regione somala si trovi.
Orodesmus forceps Cook. E specie abbastanza frequente e
diffusa. Ne ebbi parecchi esemplari, cfd7' e 9 9 ; raccolti da
Fig. 4. — Ornclesmus forceps Cook 9- Le vulve in situ.
Eieckter al Villaggio Duca degli Abruzzi, dal Dr. Scortecci nella
Pianura di Mansur (Oltregiuba) (YI-1931) ; da Zammarano nella
zona del Basso Uebi ed a Balli (Basso Uebi) (IV-1922) ; dal
Dr. Sommadossi nella Somalia meridionale (gennaio 1928).
La fig. 4 rappresenta le zampe del II paio della 9? con le
invaginazioni vulvari in posto. Come per la specie precedente, è
notevole anche qui il forte sviluppo della gorgiera.
La specie fu descritta da Cook (13) su di un unico esemplare
cf , con la semplice indicazione Africa orientale ; e ritrovata da
Pocock (19) a Leikipia (Monte Nenia, Afr. orient. britannica).
Può dunque considerarsi nuova per la Somalia.
Spirostreptidae.
Lophostreptus bicolor Cari. A Balli (Basso LTebi) V. T.
Zammarano raccolse 1 (f ed 1 9 di questa specie, descritta da
Cari (12) su materiale proveniente dai bananeti di Kireke in
Kissaka (Ruanda sudorientale) e da Njarugenje fino a Niansa
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA 247
(Ruanda centrale). Secondo FA. questa specie predilige i luoghi
coltivati.
Ron mi consta che sia stata descritta nè figurata la vulva
di alcuna specie di questo genere ; perciò riporto, nella figura 5,
le zampe del II paio e la vulva sinistra : si noti la forte dissim¬
metria fra la parte esterna molto sviluppata, e quella interna assai
più piccola ; sicché la fenditura apodematica è spostata verso il
lato interno. Le valve non sono differenziate ; le pareti laterali
Fig. 5. — Lophostreptus bicolor Cari.
Q. zampe del II paio con vulva
sinistra.
della borsa sono rigide, ialine, pieghettate. Il solco apodematico
è breve.
Lophostreptus regularis Att.. Dalla Somalia meridionale
(Dr. Sommadossi 1-1928) e dal Villaggio Duca degli Abruzzi
(Fiechter) provengono 2 9 9 di Spirostreptidi, che credo di poter
ascrivere a questa specie, descritta da Attems (3) su materiale
del Kilimandjaro e di Usambara. In mancanza di cP, però, la
determinazione rimane alquanto incerta.
La vulva sinistra, insieme col II paio di zampe, è raffigurata
248
P. MANFREDI
a fig. 6 ; somiglia notevolmente a quella della specie precedente,
salvo le minori dimensioni. Il canale apodematico sembra netta¬
mente acinoso.
Lophostreptus strongylotropis constrictus Att.. Pianura di
Mansur VI- 1931. Dr, GL Scortecci.
1 9 di 41 somiti.
Fig. 7. — Lophostreptus strongylotropis constrictus Att. Q vulva.
La caratteristica scoltura, minutamente descritta da Attems (6)
permette di riconoscere la specie, anche in mancanza di cf.
La fig. 7 rappresenta la vulva, che differisce da quelle delle
2 specie precedenti per il volume molto maggiore, e per lo scarso
sviluppo del canale apodematico ; mentre somiglia ad esse nella
dissimmetria delle 2 metà della borsa, che. in mancanza di valve
7 7
differenziate, ha le pareti laterali ialine, rigide, pieghettate.
Graphidostreptus gìgcis Pet.. I rappresentanti di questo vi¬
stosissimo genere attraggono naturalmente V attenzione di tutti i
raccoglitori ; ne ebbi perciò numerosi esemplari da Afgoi (Moga¬
discio) (Dr. Scortecci, VII-1931), da Gelib (Scortecci, 30-VI-1931),
dalla zona del Medio Uebi (V. T. Zammarano, 1921), da Bender
Cassini (I. Zanetti, aprile-giugno 1931) ; e da Hafun (Dr. Liberati,
MIRI APODI DELLA SOMALIA ITALIANA
249
X-1932). Fra tanto materiale, jierò, il solo cf — e quindi il solo
esemplare sicuramente classificabile — è quello raccolto da Zam-
marano. Tuttavia, per la concordanza dei caratteri somatici, credo
che anche il materiale delle altre località citate, appartenga alla
stessa specie.
Attems (6) dà come habitat di questo Spirostreptide Tette e
Bios de Sena : Mossambique, Caffi-aria, Zanzibar, Mombassa,
Pemba. Nessun autore ne fa parola per la Somalia, il che mi
sembra alquanto strano, data la sua abbondanza, e le dimensioni
straordinariamente vistose.
La fìg. 8 rappresenta la vulva ; molto simile a quella di Ar-
chispirostreptus tumiiliporiis sudanicus Eroi., studiata da Bro-
lemann e Lichtenstein 10'-. Anche qui le due valve, poco diffe¬
renziate, sono ineguali e la più grande, 1* esterna, si continua con
un lembo chitinoso allungato, che fa parte della invaginazione
vulvare.
Grapidostreptus luguhris mciior Att.. Una sola 9, prove¬
niente da Vittorio di Africa (F.lli Urbinati, 1931 , mi parve do¬
versi assegnare a questa varietà, creata da Attems (6) per mate-
Fig. 9. — Graphidòstreptus luguhris maìor Att. Q, vulva.
riale della Somalia (senza indicazione precisa della località). Questa
determinazione si basa — in mancanza di cf — su l’ ornamenta¬
zione dei metazoniti, che in questa specie sono finemente punteg¬
giati, anziché rugosi come in Gr. gì gas.
Lievi differenze specifiche si rivelano anche all esame delle
vulve. Quella della fìg. 9 è alquanto più alta della vulva di Gr.
gigcis ; la valva interna è meno ridotta : nel complesso V organo
somiglia maggiormente a quello di Gr. tumuliporus sudanicus
Brol. citato più sopra.
250
P. MANFREDI
Odontopygidae.
Odontopyge Scorteceli n. sp. 1 3”, raccolto da G. Scortecci
nella Pianura di Mansur (Oltregiuba) VI-1931.
Colore bruno, pressoché uniforme. Capo, collo, antenne chiari.
Somiti 57 ; larghezza mm. 4.
Fig. 10. — Odontopyge Scorteceli n. sp. rf1, margine anteriore del collo.
L’incavatura labiale è abbastanza profonda; le fossette so¬
pralabiali sono in numero di 6. Solco cervicale molto evidente ;
Fig. 11. — Oclontopyge Scorteceli sp. n. <3*, orlo posteriore dei metazoniti.
solco interoculare debole; l’angolo interno dell’ occhio non sporge
oltre la base delle antenne. Antenne sottili, non molto lunghe.
Scudo cefalico liscio.
Il collo (fig. 10) ha margine anteriore sporgente, arrotondato,
con 3 solchi presso l’orlo ed uno alquanto distanziato.
Prozoniti finemente punteggiati ; i solchi circolari sono visi¬
bili solo nella regione ventrale e laterale ; la stilatura longitudi¬
nale dei metazoniti si estende fino ai pori repugnatori ; la parte
dorsale è finemente rugosa. Fori repugnatori piccoli, situati poco
innanzi della metà del segmento. Il segmento anale è lievemente
carenato ; le valve anali sono munite di spina acuta e robusta ;
la squama triangolare è arrotondata.
Fin su l’ultimo paio di zampe esistono i cuscinetti pediali.
L’ orlo dei metazoniti è formato da punte semplici e regolari
(%. ìi).
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
251
Molto complicati i gonopodi anteriori (fìg. 12), con diverse
appendici laminari accartocciate, e mancanti di spine. Nei gono-
Fig. 12. — Oclontopyge Scorteceli n. sp. Gonopodi anteriori,
faccia anteriore e faccia posteriore.
podi posteriori (fìg. 13) il femore non porta spina ; V appendice
tibiale è lunga, sottile, avvolta a spira ; la spina tibiale è medio¬
cre e diritta ; il tarso si prolunga in una appendice lamellare
stretta ed incurvata, con margine finemente dentato. Esiste una
lunga, robusta spina tarsale.
252
P. MANFREDI
Questa specie somiglia alquanto alla Odontopyge Severinii
Silv., minutamente descritta da Brolemann <8 e 9); ma si rico¬
nosce per i gonopodi anteriori molto più grossi e complessi
e per la lunga, robusta spina tarsale. Questo carattere differenzia
la nuova specie da tutte le altre del gen. Odontopyge , avvicinan¬
dola alquanto al gen. Spinotarsus Att. ; non mi parve opportuno,
tuttavia, di ascriverla a questo secondo genere, dal quale si di¬
scosta assai più che da Odontopyge^ sia per la mancanza della
grossa spina femorale, sia per la forma del tarso, privo di spi¬
ntile marginali ; sia per 1' assenza della lunga spina rivolta ba¬
salmente, all' estremità dei gonopodi anteriori.
Odontopyge sp. I. 19, raccolta fra Gelib e Bidi (Basso
Giuba) da V. T. Zammarano (VI-1921). ISion mi riuscì di iden¬
tificarla con alcuna delle molte sp. note; riporto senz'altro la
descrizione.
Colore giallastro uniforme (forse scolorato dalla lunga per¬
manenza in alcool ?) ; fori repugnatori oscuri ; capo chiaro ; collo
chiaro, con un’ombra triangolare fosca al margine anteriore ; an¬
tenne brune.
Largh. mm. 5,5. Semiti 57.
L’incavatura labiale è profonda; sormontata da 7 fossette.
Solco cervicale evidente ; interoculare debole. L' angolo interno
dell occhio non sporge oltre la base delle antenne; queste sono
Fig. 14 e 15. — Odontopyge sp. I $ - Odontopyge sp. Il Q.
Orlo posteriore dei metazoniti.
sottili e lunghe, raggiungendo la base del VI somite. Scudo ce¬
falico liscio. Collo con margine laterale tronco ; 1 solco margi¬
nale, ed 1 lontano dall’orlo.
Prozoniti finemente rugosi e punteggiati ; metazoniti rugosi ;
la striatura longitudinale non raggiunge i fori repugnatori, che
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
253
sono abbastanza grandi, situati circa al terzo anteriore del meta-
zonite. La carena del segmento anale è alquanto sporgente ; le
spine delle valve sono acute, robuste, un po’ curve ; la squama
anale è triangolare.
L'orlo dei metazoniti è adorno di punte triplici, come dalla
fig. 14.
Odontopyge sp. II. 1 $, proveniente dalla Somalia merid.
(Dr. M. Sommadossi, 1-1928).
Colore giallo pallido, un po' più oscuro su l’orlo posteriore
dei metazoniti ; capo chiaro ; collo chiaro con orlo anteriore e po¬
steriore oscuro ; antenne brune.
I somiti sono in numero di 61. Largii, rum. 4,5.
L’incavatura labiale è mediocre; le fossette sopralabiali sono 6.
Solco cervicale ed interoculare evidenti. L’ angolo interno del¬
l’occhio non sporge oltre la base delle antenne, le quali sono
sottili e di mediocre lunghezza. Scudo cefalico liscio. Margine
laterale del collo tronco, con 1 solco marginale, ed uno molto di¬
stanziato.
I prozoniti sono lisci, con solchi circolari sottili, ben visibili ;
i metazoniti finemente rugosi; la striatura longitudinale si arresta
molto al disotto dei pori repugnatori. Questi sono piccoli, ma
evidenti, e sboccano al terzo anteriore del metazonite. La carena
del segmento anale è ottusa e grinzosa. Le valve mancano di
cercine ed hanno spina breve ed acuta ; la squama anale è ottusa.
L’ orlo dei metazoniti è guarnito di spine a tre e quattro punte
(fig. 15).
Per quanto si può rilevare da questa descrizione, questo
esemplare appartiene, assai probabilmente alla Odonto'pyge su-
beìegans Silv., di cui l’A. (25) dà una descrizione alquanto ge¬
nerica, e che fu raccolta a Brava (Som. merid.). ISTon poca somi¬
glianza presenta anche con la Odo?itopyge Aloysii Sahandiae Silv.
raccolta nella regione del Ruwenzori (Silvestri, 27).
Odontopyge sp. III. Una 9 proveniente dal Villaggio Duca
degli Abruzzi (Piechter).
II colore dei somiti, del capo, collo, antenne è tutto unifor¬
memente giallastro.
Somiti 61. Larghezza mm. 5,5.
Mediocre è l' incavatura labiale, sormontata da 7 fossette;
evidente il solco cervicale, lieve l’ interoculare. L’angolo interno
dell' occhio non sporge oltre la base delle antenne. Le antenne
254
P. MANFREDI
corte e grosse superano appena il II somite. Scudo cefalico liscio ;
lati del collo quasi tronchi, con 1 solco sul margine ed un solco
alquanto lontano dall’orlo.
Prozoniti rugosi, con evidenti solchi circolari ; rugosi pure
i metazoniti. La striatura longitudinale cessa al disotto dei fori
repugnatori, che si aprono poco innanzi della metà del metazonite,
e sono poco evidenti.
Il segmento anale è granuloso, con carena ottusa ; granulose
pure le valve, fortemente marginate ; piccola la spina. La squama
anale è ottusa.
Fig. 16 e 17. — Odontopyge sp. Ili 9 - Odontopyge sp. IV 9*
Orlo posteriore dei metazoniti.
La fig. 16 rappresenta l’orlo dei metazoniti.
Nessuna delle specie note mi sembra possa accogliere questo
esemplare.
Odontopyge spo. IV. 9- Pianura di Mansur (Dr. Scortecci,
VI-1931).
Tutto il corpo è di colore chiarissimo, bianco giallastro ;
F orlo posteriore dei metazoniti reca una macchia lineare bruna
all’altezza dei fianchi. Bruna la fronte, quasi nero il vertice; e
brune le antenne ; la regione sopralabiale ed il collo sono chiari.
Larghezza mm. 4,5. Somiti 63.
Incavatura labiale mediocre ; 7 fossette. Il solco cervicale è
più marcato dell’ interoculare. L’angolo interno dell’occhio non
sporge oltre la base delle antenne : le antenne sono molto lunghe
oltrepassando il IV somite. Lo scudo cefalico è finemente pun¬
teggiato.
I margini laterali del colio sono diritti ; vi si notano 2 solchi
all’orlo, ed uno alquanto distanziato. Prozoniti lisci; metazoniti
finemente rugosi : le striature longitudinali si arrestano alquanto
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
al disotto dei fori repugnatori, piccoli e situati nel terzo anteriore
del metazonite.
Appena accennata la carena del segmento anale ; deboli i
cercini delle valve, e lunghette le spine. La squama anale è
ottusa.
L’orlo dei metazoniti, con punte triple, è rappresentato alla
fig. 17.
Plethocrossus lo7igispina Silv.. A Balli (Basso LTebi) Y. T.
Zammarano raccolse cf e $ nell' aprile 1922.
La specie ( Odontopyge longispina Silv.) e tre varietà (0. I.
uebicola , 0. /. gananicola , 0. I. erraticola ) erano state create
da Silvestri (26) per materiali provenienti da Let Marefià, Ueb,
Lugh, e Lago Rodolfo. Giustamente Attems (6) nota che i ca¬
ratteri differenziali di queste tre varietà non sono sufficienti a
riconoscerle, e le riconduce ad una specie unica. La missione di
Bourg de Bozas (1901) raccolse questa specie a Nedak in So¬
malia (Attems 6).
❖
& *
Credo utile riportare qui l’ elenco completo dei Miriapodi noti
sino ad oggi per la Somalia propriamente detta, con l’ indicazione
della precisa località di cattura (quando sia nota), annotando
pure le regioni finitime in cui la specie sia stata ritrovata (x).
Elenco dei Miriapodi della Somalia (2).
15 - 29 Pselliophora annuii g era Verh. Villaggio Duca degli
Abruzzi. Africa or. ted.
17-18 Scutigera rugosa Nwp. Fiume Scebeli. Africa tropic. orient.
15 Trachycormocephalus afer Mein. Villaggio Duca Abruzzi.
Sp. ubiquista ..
20 Trach. mirabilis Por. Monti Goolis. Nilo Bianco, Kordofan.
(0 Nella Somalia non ho compreso gli altipiani Sidama, Baie,
Arussi, Harrar, i quali però — geograficamente — dovrebbero esser
uniti alla predetta regione.
(2) I numeri che precedono i nomi delle specie si riferiscono al-
f elenco bibliografico.
25 G P. MANFREDI
4-15-25 Éthmostignus trigonopodus Leacli. Villaggio Duca
Abruzzi, Alessandra, Gelib Bidi, Vittorio d’ Africa, Brava,
Matagoi, Lugli, Obbia, Dardo. Harar (Etiopia), Lago Abaja
(Etiopia).
15 Arthrorabdus somalus Manfr. Bender Cassini, Candala. Ho-
deida (Arabia- Yemen).
15 Scolopendra morsitans L. Villaggio Duca Abruzzi, Alessandra,
Lugh Dolo, Barderà, Dante (*). Sp. ubiquista.
4-15 Se. valida valida Att. Mogadiscio, Gallacaio, Rocca Littorio
Zeyla. Kamerun, Eritrea ed ubiquista (2).
15 Asanada brevicornis Mein. Gardo, Bender Cassim, Hafun
(Dante). Afr. orient. britann., Himalaya ecc. (3)
9 Rhysida paucidens Poc. Zeyla, Eritrea, Etiopia.
15 Rhysida nuda somala Manfr. Balli, Gelib.
15 Rh. li thob ioide s abessinica Att. Medio Uebi, E1 Bur. Hafun
(Dante). Abissinia.
9-24 Pseudocryptops ioalkeri Poc. Dolo. Adi Ugri (Eritr.), Cke-
nafenà (Eritr.).
9-24-25 Trigonocryptops botte gii Silv. Matagoi, Lug. Adi Ugri
(Eritr.).
15 Mecistocephalus insularis Lue. Balli, Gelib. Sp. ubiquista
secondo Attems.
20 Mecist. punctifrons Newp. Monti Goolis. India, Madras, Tri-
ckinopolis, Rangamati, Bengala,
13-14 Oxydesrnus effulgens Karscli. Maid (Somalia), Bender
Cassim, Candala.
2 Eurydesmus laxus Gerst. Alessandra. Mombassa e Tanga (Afr.
or. ingl. e ted.).
25 Euryd. ( Aulodesmus ) Ruspolii Silv. Balli. Ueb (fra l’Etiopia
e 1’ Ogaden).
13-19 Orodesmus forceps Cook. Vili. Duca Abruzzi, Pianura di
Mansur, Balli. Afr. or. e Afr. or. ingl.
(0 La località Carderò, indicata nel mio precedente lavoro, è errata.
(2) Nella mia nota precedente (15) era citata anche la Scolopendra
canidens cciniclens Newp. ; ma la località di provenienza — da me cre¬
duta erroneamente somala — era invece cirenaica.
(3) Per questa specie, vedasi quanto è detto in una mia nota (16)
su i Ckilopodi della Tripolitania.
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
257
6 Obelostreptus acifer Att. Somalia ?. Abera Djamdjam (Etiopia).
12 Lophostreptus bicolor Cari. Basso Uebi. Ruanda (Afr. or.
ted., regione dei Laghi).
3 Loph. regularis Att. Villaggio Duca Abruzzi e Somalia merid.
Kilimandjaro, Usambara.
6 Loph. strongylotropis constrictus Att. Pianura di Mansur.
Kibwezi, Ukamba, Afr. or.
6 Graphidostreptus ( Spirostreptus ) gigas Pet. Afgoi, Mogadiscio,
Gelib, Medio LTebi, Hafun, Bender Cassini. Mozambico,
Mombassa, Pemba, Tette, Rios de Sena.
6-8-9 Graph. lugubris Brol. Somalia. Eritrea.
6 Grapli. lugubris maior Att. Vittorio d’ Africa, Somalia.
21 Grapli. smit.hii Poc. Somalia.
20 Graph. phillipsì Poc. Monti Goolis.
20 Scapliiostreptus nigricolor Poc. Monti Goolis.
25 Spirostreptus ceccliii Silv. Matagoi, Lugli. .
6 Sp. morì tira gus Karscli. Maid.
24 Sp. discrepans Silv. Brava.
Odontopyge Scorteccii n. sp. Pianura di Mansur.
6 -24-26 Plethocrossus ( Odontopyge ) longispina Silv. Balli
(Basso Uebi), Uedak, Lugli. Let Marefià (Etiopia), Ueb,
Dimè, Lago Rodolfo.
25 Od. bicolor (?) Silv. Matagoi, Lugli.
25 Od. litoranea (?) Silv. Brava.
25 Od. subelegans (?) Silv. Brava.
25 Trigoniulus bravensis Silv. Brava.
Osservando poi la ubicazione delle località di cattura, site
nella parte settentrionale, centrale, o meridionale della regione
somala, ho compilato la seguente tabella, per cercare di dedurne
qualche considerazione, riguardante l’origine delle faune, od al¬
meno i loro rapporti con le faune dei paesi circonvicini.
258
P. MANFREDI
Somalia
c
«
Sh
.
o
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0
<V
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s
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<0
1 J
H—
<
LU
L.
LU
Pselliop/iora annuligera Yerh.
+
4-
Scutigera rugosa Newp.
Trachycormocephahts afer Mein.
+
+
4"
Ubiquista
Truck, mirabilis Por.
4~
Nilo Bian¬
co, Kordo.
Ethmostigmus trigonopodus Leach.
4"
4"
+
+
Arthrorabdus somalus Manfr.
4~
Yemen
Scolopendra morsitans L.
+
+
Ubiquista
Scol. valida valida Att.
+
+
+
Ubiquista
Asanada brevicornis Mein.
4-
4-
-
Rhysida paucidens Poc.
Rii. nuda somala Manfr.
4~
4-
4-
4-
Rk. lithobioides abessinica Att.
+
+
+
4-
Pseudocryptops W alberi Poc.
+
4-
Trigonocryptops bottegiì Silv.
+
4-
Mecistocephalus insularis Lue.
4“
Ubiquista
Mecist. punctifrons Newp.
4-
India ,
Oxydesmus effulgens Karsch.
EurydesnifUs laxus Gerst.
4~
4-
4"
Bengala
Eur. Ruspolii Silv.
+
4-
Orodesmus forceps Look.
Obelostreptus acifer Att.
+
V
y
y
4-
4~
Lophostreptus bicolor Cari.
4~
4-
Loph. regalar ìs Att.
4~
4-
Loph. strongylotropis constrictus Att.
+
4-
Graphidostreptus gigas Pet.
4~
4-
+
tìraph. lugubris Rrol.
Graph. lugubris maior Att.
G rapii, phillipsi Poc.
Graph. smithìi Poc.
y
4-
V
y
y
y
4-
y
4-
Scaphiostreptus ni g ricolor Poc.
Spirostreptus cecchii Silv.
Sp. montivagus Karsch.
+
V
y
+
y
Sp. discrepans Silv.
4“
Odont.opyge Scorteceli Manfr.
4-
Od. bicolor Silv.?
4"
Od. litoranea Silv. ?
+
Od. subelegans Silv. ?
+
Plethocrossus longispina Silv.
4"
4-
4-
Trigoniulus bravensis Silv.
+
1
MI RI A PODI DELLA SOMALIA ITALIANA
259
Dissi già, nel mio lavoro sui Chilopodi, e ripeto ora, che
questa collezione è troppo esigua e frammentaria per prestarsi a
considerazioni generali intorno alla fauna della regione e per di
più, bisogna tener conto che i vari distretti non furono tutti esplo¬
rati con ugual frequenza. Tuttavia V esame della tabella che pre¬
cede mi induce a qualche rilievo.
Era i Chilopodi non sono rare le forme a larga diffusione
— se non addirittura ubiquiste — (come Ethmostigmus trigono-
podus Leach., Scolopendra morsilans L. e Se. valida valida Att.,
Rhysida lilhobioides abessinica Att., M e e is tocepha lu s insulario
Lue.), accanto a specie ad habitat ristretto, quali Pselliophora
annuligera Verh., Scutigera rugosa Newp., Trachycormoce-
phalus mirabilis Por., Arthrorabdus somalus Manfr., Rhysida
nuda somala Manfr. , Asanada brevicornis Mein. (che forse è
meno rara di quanto appaia in queste tabelle), Pseudocryptops
Walheri Poc., Trigonocryptops bottegii Silv. e Mecistocephalus
puntifrons Newp., notevole perchè in comune con la fauna delle
Indie.
Molto più strettamente localizzata si presenta la fauna dei
Diplopodi. Delle 23 specie che, dall’esame bibliografico e dalle
mie osservazioni, risultano presenti nella Somalia, la massima
parte è limitata al distretto meridionale, poche si incontrano nella
parte settentrionale, e nessuna nella zona centrale (*). Una sola
( Graphidostreptus gigas Pet.), di cui riparlerò più innanzi, sembra
comune alla fauna meridionale e settentrionale.
Delle specie della Somalia meridionale, alcune si incontrano
pure nell’Africa orientale ( Eur y desrnus laxus , Orodesmus forceps ,
Lophoslreptus bicolor , L. irregularis , L . slrongylostropis con-
strictus , Pletliocrossus longispina , che si trova anche nella re¬
gione degli Arussi (vallata del Ueb)) ; una, Eurydesmus Ruspolri
era nota pure per la valle dell’ Ueb; ed una, Obelostreptus acifer
Att., è di provenienza indeterminabile, poiché Attems indica —
in modo alquanto enigmatico — Djarndjarn, Abera, Somaliland.
Le altre specie sono fino ad oggi note solamente da località SO¬
CI Conformemente alle vedute esposte da Stefanini (28), come li¬
miti naturali della Somalia media ho considerato il Negai, che la se¬
para dalla Somalia settentrionale, e l’Uebi Scebeli, verso la Somalia
meridionale.
18
260
P. MANFREDI
male : il che non significa affatto che ricerche più accurate non
le facciano ritrovare, almeno in parte, nelle regioni finitime.
Speciale cenno merita Graphidostreplus gigas ; questo enorme
Spirostreptide, che misura 200 e più mm. di lunghezza, per 13
o 19 di diametro, era già noto per varie località dell’ Africa me¬
ridionale ed orientale (Tette, Rios de Sena, Mozambique, Zan¬
zibar, Mombassa, Pemba), e non per la Somalia, donde io ne
ebbi parecchi esemplari, specialmente dalla parte meridionale
(fra questi un rf, di cui la determinazione è sicurissima). Dalla
Somalia settentrionale ebbi alcuni individui da Dante (Hafun) e
da Bendor Cassi m ; tutte femmine, però, sicché la loro classifica¬
zione è probabile, non certa. Ne deriva che questa unica specie,
che sembra comune alla fauna meridionale e settentrionale, è
dunque malcerta. Insieme a questi esemplari, altri se ne trovano
un po’ differenti, di cui non mi fu possibile la classificazione.
A proposito dell’ altra specie congenere Grapli. lugubri s Brol.
noterò che è abbondante in Eritrea ed Etiopia, (8 e 9) ed At-
tems (6) cita pure la Somalia, Io non ne ebbi esemplari in esame.
Della varietà Graph. lug. maior Att., creata da questo A. su
materiale della Somalia (senza più precise indicazioni di località)
ebbi una 9 proveniente dalla regione meridionale. La distribu¬
zione di queste specie meriterebbe di essere meglio studiata, con
maggior copia di materiale.
Pochi i Diplopodi della Somalia settentrionale : un Poly-
desmide, Oxgdesmus effulgens , proveniente da Bender Cassim,
Candala, e già determinato da Karsch per una località di Maid
(Somalia) che non mi fu possibile reperire su nessun atlante ; e
due Spirostreptidi : Grapliidostreptus phillipsi e Scaphiostreptus
nigricolor ,• descritti da Pocock su materiali raccolti nei Monti
Goolis (Somalia inglese), e non ancora ritrovati da altri esplo¬
ratori.
Da queste poche considerazioni si può dunque concludere che,
analogamente a quanto fu osservato già per altri gruppi di ani¬
mali — ed anche per qualche elemento floristico — nella Somalia
propriamente detta si possono distinguere tre distretti : uno me¬
ridionale, a sud-ovest dello LTebi Scebeli, popolato in parte da
forme caratteristiche, ed in parte da specie comuni nell' Africa
tropicale orientale ; uno settentrionale, a nord del Nogal, con
qualche specie ubiquista, o diffusa in tutta la Somalia, con due
o tre forme autoctone (?), una specie in comune con Eritrea -
MIRIAPODI DELLA SOMALIA ITALIANA
261
Etiopia, una con il Kordofan (Nubia), una con l’ Africa orientale,
una con l’ Arabia, ed una con le Indie (Madras, Bengala), (il
che viene a coincidere con le osservazioni di Stefanini (28) in¬
torno alla penetrazione di elementi asiatici nella Somalia setten¬
trionale). Fra questi due distretti, con faune relativamente ben
caratterizzate, sta la zona centrale, in cui la fauna miriapodolo-
gica è rappresentata da pochissimi Chilopodi ubiquisti, comuni
in tutta la Somalia.
Milano, Acquario Civico, maggio 1936.
Riassunto.
Elenco di Diplopodi della Somalia; descrizione di una sp. nuova
Odontopyge Scorteceli ; elenco di tutti i Chilopodi e Diplopodi noti per
la Somalia, e considerazioni intorno alla loro distribuzione geografica.
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(29) A^erhoeff K. 1904 — Ueber die Gattungen der Spinnenasselu.
Stz. Ber. Ges. Naturf. Berlin.
Osservatorio Meteorologico di Oulx del R. Ufficio Idrografico del Po
Dott. C. F. Capello
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE
NELLA CONCA DI OULX NEL 1935
Già dal 1933 avevo iniziate metodiche osservazioni in Oulx
(Alta Valle Dora Riparia) allo scopo di addivenire alla conoscenza
del clima locale, ma solo dal principio del 1935 potei eseguire
ricerche con maggior larghezza di mezzi, valendomi dell’ impianto
di un piccolo osservatorio, affidato alle mie cure, alla cui dota¬
zione provvide il R. Ufficio Idrografico del Po (1). Trascurando
quindi, per la mancanza di omogeneità, i dati relativi al periodo
1933-34 riferirò sui risultati ottenuti dalle osservazioni compiute
nell' anno solare 1935.
Oltre alle ricerche delle quali è argomento questa nota ne
furono pure intraprese altre sulla temperatura del suolo, con spe¬
ciale riguardo all’ irradiamento notturno, e sulle precipitazioni
nevose : ma di esse dirò in altra nota.
I dati furono dedotti dai diagrammi degli apparati registra¬
tori con gli opportuni confronti e le periodiche tarature.
Temperatura
La tabella n. 1 riassume per ciascuna decade i valori delle
temperature diurne medie calcolate con i valori giornalieri mas¬
simi, minimi e delle ore 14 e 19. Inoltre sono pure segnati i
corrispettivi valori delle temperature massime e minime registrate
(per medie decadiche) e quelli delle escursioni diurne. Per ciascun
mese sono inoltre messi in evidenza i valori estremi e medi. (*)
(*) Agli Ingg. M. Visentini, Direttore del R. Ufficio, e S. Alfieri
Direttore della Sezione di Torino, nonché al Prof. U. Mònterin, dei
R.R. Osservatori del M. Rosa, vada la mia riconoscenza perchè interes¬
sandosi ai miei desideri resero possibile 1’ attuazione delle mie ricerche.
Tabella N. 1
TEMPERATURE
Ge.
F.
Mr.
1
Ap.
Mg.
Gi .
L.
A Or
S.
0.
N.
111
0
0
0
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3
2
1
3
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA CONCA DI OULX
L’ andamento della temperatura media mensile è uniforme-
mente oscillante e va da un minimo di — 3" (gennaio) ad un
massimo di oltre 17° nei mesi estivi (giugno, luglio) per poi ridi¬
scendere con maggior lentezza ad un secondo minimo negativo
( — 3°,1) nel mese di dicembre. L’ oscillazione non è però, rispetto
ai massimi valori, simmetrica riscontrandosi nei primi mesi del-
1’ anno una maggior permanenza dei valori minimi. Per due soli
mesi dell’ anno (il primo e 1’ ultimo) si ha una media negativa :
tutti gli altri valori sono positivi. I valori medi estremi giorna¬
lieri osservati sono di 25", 7 (30 - VI) e 10°, 6 (22 - XII) e stanno
ad indicare una escursione massima delle temperature medie —
durante 1’ anno — di 36" circa.
Particolare interesse offre 1’ esame della tabella n. 2 nella
quale sono esposte le frequenze delle temperature medie durante
1' anno. In due soli giorni si ebbero valori assai bassi, al disotto
di — 10°, ed in nove giorni valori elevati oltre 20°. In circa la
metà dei giorni (154) si verificò una temperatura media compresa
tra 0°,1 e 10°, in un minor numero (123) tra 10°, 1 e 20° ed in
una minoranza assoluta (77) tra — 9°, 9 e 0n. In ciascun mese i
giorni sono distribuiti variamente rispetto alla frequenza delle
t. m., ma del tutto tipico fu il mese di agosto nel quale tutti i
valori sono compresi tra 10°, 1 e 20°.
- Il valore più elevato della temperatura massima mensile
(media) raggiunta fu di 24°, 2 in luglio ; il valore estremo assoluto
si verificò invece il 28 giugno con 36°, 4.
Il valore più basso mensile della temperatura' minima si
ebbe in gennaio con — 7°, 6, mentre il minimo estremo raggiunto
nei singoli giorni si ebbe il 22 dicembre con — 15°. Lo scarto
assoluto annuo tra la massima temperatura registrata e la mi¬
nima è quindi di 51°, 4.
L' escursione diurna è assai varia anche fra le decadi di
uno stesso mese. Nel decorso dell’ anno si mantenne con una
media generale di 10" circa. Il valore medio più elevato si ebbe
in giugno con scarto di 13°, 8. Dai singoli valori giornalieri si
deduce che essa subì variazioni comprese tra i valori estremi 1°
(5 - XI) e 22°, 8 (28 - VI). Il campo di oscillazione della escursione
diurna fu dunque di circa 22°.
Se esaminiamo i vari andamenti diurni delle temperature
non troviamo casi degni di particolare nota per quanto riguarda
le anomalie già universalmente note, quali ad esempio più mas-
266
C. F. CAPELLO
Tabella N. 2 FREQUENZA DELLE TEMPERATURE MEDIE
Numero
dei giorni
con t media
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F.
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L.
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da 10°, 1 a 20°
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1
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da 20o,i a 30#
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—
—
—
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Tabella N. 3 PRESSIONE BAROMETRICA
Pressione
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Tabella N. 4 UMIDITÀ RELATIVA
- : -
Umidità
relativa
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64.1
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA CONCA DI OULX 267
simi e minimi diurni ecc. Particolare interesse offre un caso os¬
servato di permanenza della temperatura per molte ore conse¬
cutive. Infatti nel mese di novembre dalle ore 16 del giorno 14 (6°)
sino alle ore 12 del 17 (2°) si ebbe una discesa di temperatura
di soli 4° in 68 ore, senza oscillazioni positive. Più di preciso
dalle ore 18 del 15 alle 4 del 17 la temperatura decrebbe di
meno di 1° in 34 ore.
Pressione barometrica
I valori relativi alla pressione atmosferica sono riportati per
decadi e con le medie mensili nella tabella n. 3 e sono stati
calcolati dalle letture trigiornaliere. Escludendo le prime due de¬
cadi di settembre per le quali mancano i dati, possiamo rilevare
due massimi di pressione corrispondenti ai mesi di marzo (670,2)
e di luglio (670,0) ed un minimo nel mese di dicembre (658,6).
Umidità relativa
Anche per la umidità relativa furono calcolate le medie gior¬
naliere, decadiche e mensili (tabella n. *4). I valori oscillano non
uniformemente da una media minima mensile di 44,3 °/0 al mas¬
simo di 69,7 °/0 (novembre). Nei primi mesi dell’ anno 1’ umidità
fu relativamente bassa (febbraio) ed ebbe un massimo a maggio;
raggiunge invece valori costantemente alti negli ultimi cinque
mesi. Le variazioni giornaliere presentano la massima varietà ed
in parecchi giorni, specie nei mesi estivi, in concomitanza di pre¬
cipitazioni o di venti, si ebbero scarti fortissimi nei valori per¬
centuali, nonché più massimi in uno stesso giorno alternati da
minimi abbastanza demarcati.
Venti
Non a torto Oulx ha fama di essere una località ventosa :
infatti per un terzo dei giorni dell’ anno si ebbe a notare la pre¬
senza di venti sia sotto forma di perturbazioni atmosferiche re¬
gionali sia sotto forma di correnti d’ aria locali. Quivi si sente
l1 influenza delle brezze giornaliere periodiche che risalienti da
Susa verso le 8-9 ore di ogni mattina compiono il cammino in¬
verso dopo le ore 17. Dalla tabella n. 5 ricaviamo che nel 1935
iy
268
C. F. CAPELLO
Tabella N. 5 VENTI
Numero
dei giorni
Ge.
F.
Mr.
Ap.
Mg.
Gì.
L.
Ag.
S.
0.
N.
H
Totali
1
con
/
vento
N
_
1
2
___
_
_
_
2
_
.
___
5
/
i l
N-E
_
2
4
-
_
___
_____
_____
_
_
6
D
N
Ili l
E
—
_
2
1
13
13
7
8
4
_
5
8
61
E
Q
W
—
—
5
4-
—
1
3
—
2
3
—
18
l
N-W
2
16
9
5
2
—
—
—
' —
4
—
—
38
Totali mensili
2
17
20
14
15
14
8
8
7
5
8
128
Calma
29
li
il
16
16
16
21
23
22
24
25
23
237
/ 1
ì
8
8
3
—
3
—
1
3
1
2
O
**
32
<
l 8
ì
3
2
3
4
4
5
8
3
3
3
2
41
N
\ 3
—
1
7
3
2
3
2
2
2
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—
—
22
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1
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_
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1
13
LL
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—
1
3
1
5
2
—
—
—
2
—
3
17
\ 6
—
5
—
—
--
—
—
—
—
—
—
—
3
Tabella N. 6 STATO DEL CIELO E VISIBILITÀ
Numero dei
giorni con
Ge.
F.
Ma.
Ap.
Mg.
Gi ,
L.
Ag.
S.
O.
N.
D.
Totali
Cielo sereno
22
11
11
7
4
8
16
7
12
9
8
4
119
[ V 4 cop.
2
4
10
7
6
6
4
3
3
2
2
4
53
-2 ^ 7-2 »
—
4
2
7
3
5
3
10
9
4
4
4
DO
5 3/4 >
—
3
1
1
5
6
5
1
3
4
2
3
34
\ totale
2
11
13
15
14
17
12
14
15
10
8
11
142
Coperto
7
6
7
8
13
5
3
10
3
12
14
16
104
Prevalenza
m/s
m.
m.
m.
ser.
m.
m.
cop.
cop.
cop.
—
Nebbie
l
2
2
7
19
3
2
io
5
10
13
1
75
3.2. ( nulIa
5
5
9
10
15
7
10
io
13
14
15
16
129
« <= |
S S ® \ media
3
1
—
3
8
11
5
s
3
4
2
6
54
*
E \ totale
23
22
22
17
8
12
16
13
14
13
13
9
182
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA CONCA DI OULX 269
i giorni ventosi furono 128 e 237 quelli di calma. Il mese nel
quale si ebbe la massima calma fu gennaio ; quello nel quale i
venti ebbero la massima frequenza fu marzo (20 giorni). Da feb¬
braio a luglio i venti sono frequenti quasi il doppio di quanto lo
sono negli altri mesi.
La direzione predominante è quella di est (venti locali) se¬
guita subito da quella di nord-ovest (venti primaverili e inver¬
nali'!. Dispetto all’intensità di essi quelli deboli sono più nume¬
rosi e corrispondono ai gradi 1 e 2 della scala internazionale.
Particolare interesse hanno i venti caldi dei mesi di gennaio (15)
e febbraio (dal 2 al 6, dal 14 al 17) che compaiono periodica¬
mente ogni anno per brevi periodi di qualche giorno.
Stato del cielo e visibilità
Anche per lo stato del cielo anziché esporre tutti i dati ri¬
porto per brevità nella tabella n. 6 le frequenze mensili. Predo¬
minano i giorni con cielo misto (142 g.) che sono lievemente
superiori a quelli sereni (119 g.) e coperti (104 g.). Il mese col
maggior numero di giorni sereni fu gennaio (22 g.), gli ultimi
mesi dell' anno ebbero una netta eccedenza di giorni coperti.
Per le nubi non furono fatte osservazioni speciali : solo mi parve
degna di nota in due giorni consecutivi (23-24) del mese di giugno,
la presenza di cirri-strati lenticolari perfetti ed uniformemente
distribuiti, non osservati in nessun altro giorno anche sporadica¬
mente o frammisti ad altre forme di nubi.
Le nebbie si verificarono in 75 giorni con un massimo di fre¬
quenza in maggio 19 g.) e maggiori intensità negli ultimi mesi
dell' anno. Si tratta in generale non di nebbie statiche ma di
formazioni assai mobili spinte dalle correnti d' aria ascendenti da
valle a monte. La loro provenienza è quasi sempre dalla conca
di Susa.
Per la determinazione della visibilità, media diurna si sarebbe
potuto procedere per due vie : o calcolando il limite di visibilità
progressiva o fissando un punto di riferimento, il più distante
possibile, e calcolando di volta in volta con osservazioni trigior¬
naliere la visibilità totale, media o nulla. Si preferì seguire
questo secondo metodo, poiché data la posizione topografica della
conca di Oulx non si ha un libero orizzonte di osservazione e
mentre a causa dei venti locali in una direzione si può avere un
270
C. F. CAPELLO
Tabella N. 7 P R E C IP I T A Z I O.N I
Millimetri
Ge.
F.
Mr.
Ap.
Mg.
Gi.
L.
Ag.
S.
O.
N.
D.
Totali
r I
5
9.5
7.5
24.0
30.0
20
16.5
86 5
16
ilO. 5
•»
<v
II
—
i
4.5
30.5
42.5
5.0
15.5
33
4.5
41
58
48 !
—
fi 1
1
III
2
43
7.5
24.5
—
6.5
73.5
—
15.5
12
93.5
|
Totali mensili
49
14
38
74.5
29
52
126
21 143 86
152
786.5
1
Tot. giorni p.
3
6
8
7
16
6
il
16
5
14
10
18
120
Mass, diurno
2
21.5
4
18
24.5
15.5
12.5
31
11.5
35
32
31
—
Data
31
23
1
11
17
13
1
2
29.
3
5
12
29
i
Tabella N. 8 - FREQUENZA DEI GIORNI PIOVOSI IN RAPPORTO ALL’ ENTITÀ
Numero dei
giorni con
millimetri
Ge.
F.
Mr.
Ap.
Mg-
Gi .
L.
A &
S.
O.
N.
D.
Totali
da 0 a 1
3
1
5
5
5
i
3
5
2
—
1
2
30
» 1,1 » 10
—
3
3
2
8
4
5
6
2
9
6
10
61
»> 10,1 » 20
—
1
—
—
2
1
3
3
1
4
2
5
22
» 20,1 » 30
—
1
—
—
1
—
—
1
—
—
—
—
3
» 30,1 » 40
1
—
1
1
1
4
Tabella N. 9 - PERIODI IO giorni) CON PRECIPITAZIONI NULLE O SCARSE
PERIODO
Numero dei giorni
con precipitazioni
PERIODO
dal
al
nulla
totale
dal
al
^al mm.
1 - I
29 - I
29
30
1 - I
31 - I
19 « III
12 - II
20
15
1 • II
15 - Il
25 - IV
6 - V
10
36
9 - III
13 - IV
17 - VI
30 - VI
13
15
2 - IV
10 - V
18 - X
30 • X
12
16
5 - VI
2 - VII
26
4 . X
1 - XI
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA CONCA DI OULX 271
dato limite di visibilità, in altre questo limite non è più valido,
ed i diversi valori sono tali da non poter essere nè confrontati
nè conguagliati.
Come punto di riferimento fisso si scelse la cima più distante
visibile, il M. Rocciamelone (m. 4538) che dista dall7 Osserva¬
torio km. 27 in linea d' aria. Per 182 giorni si ebbe visibilità
completa, per 179 visibilità nulla, per 54 la cima fu solo parzial¬
mente visibile a causa di nubi che nel corso delle 24 ore la rico-
]3ersero in parte. La visibilità diurna nei mesi freddi è quasi co¬
stante ; per contro nei mesi caldi alle ore 8 e 19 vi è più lim¬
pidezza atmosferica che non alle 14, in dipendenza delle forma¬
zioni delle cosidette « nubi da calore » (cumoli e strato-cumoli)
che nascondono le vette e le creste.
Precipitazioni
La misura delle precipitazioni fu eseguita con un pluviografo
modello R. Ufficio Idrografico e per qualche mese anche con un
pluviometro comune, entrambi similmente disposti. I dati trovati
concordano perfettamente. Per i mesi invernali P apjiarecchio re¬
gistratore presenta 1! inconveniente di essere facilmente bloccato
dal gelo e quindi Y osservazione simultanea con il pluviometro si
rende quanto mai opportuna. La tabella n. 7 comprende i valori
decadici delle precipitazioni in millimetri, i totali mensili, il nu¬
mero dei giorni piovosi ed i valori massimi. Il mese con maggior
precipitazioni fu dicembre (mui. 152), in gennaio si ebbe invece
il minimo (mm. 2) ; gli altri valori oscillano fra questi estremi.
Il massimo diurno si registrò il 5 ottobre con 35 mill.. La
precipitazione totale annua fu di 786,5 mm. Per giorni piovosi si
calcolarono quelli con un minimo di precipitazione pari a mm. 0,5 :
si ebbero così 120 giorni con una massima di 18 giorni nel solo
mese di dicembre.
Nella tabella n. 8 sono state calcolate le frequenze dei giorni
piovosi in rapporto all’ entità. Le precipitazioni più numerose
sono quelle comprese tra mm. 1 e 10 : seguono quelle tra 0 e 1
e tra 10 e 20. Il mese di dicembre già ricordato ebbe un mas¬
simo di una decade con precipitazioni tra mm. 1,1 e 10. Parti¬
colare interesse hanno i periodi con piovosità scarsa o nulla che
ho raccolti nella tabella n. 9. Sono poi degne di rilievo talune
precipitazioni di breve durata e forte entità e altre di lunga du¬
rata, che riporto qui di seguito.
C. F. CAPELLO
272
Precipitazioni di breve durata (<( 5 h.) e notevole intensità
Q> 10 min.).
13 maggio : ore 18 ' 22 durata li. 4, min. 23, intensità me¬
dia oraria inni. 5,9.
3 luglio : ore 9 ‘ 9,15 durata h. 0,15 min. 6,5, intensità me¬
dia oraria inni. 24,00.
Precipitazioni di maggior durata (> 20 ore) :
1
giorno : 23 maggio durata
ore
22
mi llini.
13,5
2
giorni : 23-24 febbraio
»
>25
»
23,5
17-18 aprile
»
20
»
17,5
14-15 ottobre
»
22
»
29
13-14 dicembre
»
p
»
30
23-24
»
?
»
18,5
28-29
»
p
»
37
Le precipitazioni di notevole entità
oraria (> 10 mm.) regi-
strate
al pluviografo furono tre
: la
prima il
13 - V fra
le ore 18
e 19 con mm. 13,5 sotto forma
di
rovescio,
la seconda
il 1 - VI
fra le ore 19,30 e 20,30 con mm. 11,5 (temporale), e la terza il
29 - Vili fra le ore 13 e 14 con mm. 10 (temporale).
Fenomeni diversi
La rugiada, la brina, i giorni di gelo ed i temporali sono
riportati in rapporto alla loro frequenza nella tabella n. 10. La
Tabella N. IO FENOMENI DIVERSI
Numero dei
giorni con
Ge.
F.
Mr.
Ap.
Mg.
Gi.
L.
Ag
S.
O.
N.
D.
Totali
Rugiada
—
—
—
—
—
—
2
19
22
12
12
—
67
Brina
10
3
5
—
—
—
—
—
—
3
4
3
■ 1
28
i
Gelo
30
20
28
12
6
_
—
_
—
4
17
29
146
Ghiaccio per¬
manente
7
5
4
9
25 1
Tempor. (t. 1.)
—
—
— ■
—
1
1
4
—
—
1
—
—
7
» e pioggia
—
—
—
—
—
—
2
—
—
--
—
—
2
» e grand.
— •
—
—
—
1
i
—
—
—
—
—
2
\
LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLA CONCA DI OULX 273
rugiada e la brina si depositarono per molti giorni consecutivi e
per la totale durata di 1/4 dei giorni dell' anno. La galaverna
non si ebbe mai. I giorni con gelo, cioè quelli aventi la tempe¬
ratura uguale o minore di 0°, sono stati 146, quelli con ghiaccio
permanente, cioè con temperatura massima uguale o minore di 0°,
appena 25 : questo secondo numero pur essendo inferiore all’ altro
è già assai notevole e sta a denotare un inverno abbastanza
rigido.
Pochissimi i temporali con tuoni e lampi (7), minimi quelli
accompagnati anche da pioggia (2). La grandine cadde soltanto
due volte il 31 maggio ed il primo giugno, ma in entrambi i
giorni fu accompagnata ed alternata da pioggia.
Febbraio 1936.
Prof. G. Scortecci
MATERIALI ZOOLOGICI
RACCOLTI NELLA ZONA DI ADUA
DAL MAGO. ROBERTO CIMMARUTA
Nel mese di marzo del corrente anno, quando le azioni di
guerra contro le truppe del Negus erano in pieno sviluppo, il
maggiore Roberto Cimmaruta, dietro mia preghiera, raccolse nella
zona di Adua e precisamente nel torrente Gherungurà un notevole
materiale zoologico, che poi volle gentilmente donare al Museo di
Storia Naturale di Milano. Rivolgo perciò i più vivi ringrazia¬
menti al valoroso amico, il quale già facilitò grandemente la
campagna di ricerche che svolsi in Somalia nel 1981 e mi inviò
da quella colonia elementi faunistici di grande interesse, e tengo
ad avvertire che il materiale oggetto della presente nota risulta
essere il primo che dalle nuove terre conquistate giunge ad un
Istituto della madre patria ; quindi ha un valore che oltrepassa
quello puramente scientifico.
Esso materiale consta di numerose larve di Odonati, di
qualche emittero acquatico, di vari pesci, di cui verrà trattato in
altre note, e di un centinaio di anfibi, sia adulti, sia allo stato
larvale.
Gli anfibi risultano appartenere a tre specie Phrynobatrachus
natalensis (Smith) (11 es. ad. e numerose larve), Rana beccavi
Boulenger (1 es.) e Rana aberdariensis Angel.
La prima e la seconda specie erano già note per il territorio
dell'ex Impero etiopico, la terza invece, che fu descritta dal
Prof. Angel basandosi su esemplari raccolti nelle praterie alpine
del monte Kinangop (catena dell7 Aberdare nel Kenia) a 3100
metri di altitudine, non sembrava essere mai stata rinvenuta
all’ infuori che nella colonia del Kenia.
MATERIALI ZOOLOGICI RACCOLTI NELLA ZONA DI ADUA ECC. 275
Di tale specie il maggiore Cimmaruta raccolse 9 es. di sesso
maschile, 3 di sesso femminile e un’ ottantina di larve in vari
stadi di sviluppo.
I maschi misurano da 41 a 47 millimetri dall’ estremità del
muso all’apertura cloacale, le femmine da 52 a 62. Gli uni e le
altre hanno quasi tutti caratteri degli esemplari tipici fanno ecce¬
zione : i sacchi vocali che sono sempre piccolissimi, appena con¬
traddistinti e solo in alcuni individui ai lati della gola da una
lievissima macchia grigia; alcune piccole differenze nelle propor¬
zioni tra le varie parti del corpo e la colorazione ; manca infatti
sempre la linea vertebrale chiara.
Le larve misurano da 54 a 92 millimetri, hanno il tronco
relativamente grosso la parte muscolare della coda fortemente
sviluppata e assai più alta, sino a metà lunghezza della parte
membranosa superiore e inferiore sommate assieme. La bocca si
apre nella parte inferiore del capo e un po’ dietro l’estremità del
muso. Lo spiracolo, rivolto all’ indietro e un po’ verso l’alto è
situato a sinistra ed è più vicino all’ attaccatura degli arti che
non all’ estremità del muso ; la fessura cloacale si apre dalla parte
destra della base della coda. Il tronco misura meno di metà della
coda, la distanza tra le narici è minore di quella tra gli occhi;
la coda termina in una sottile punta, il profilo della membrana
superiore, la quale è un po’ più alta della inferiore è lievemente
convesso. La bocca è contornata da file di papille molto pronun¬
ciate tanto lateralmente quanto inferiormente ; le mascelle cornee
sono assai ben sviluppate e lievemente seghettate ai bordi. Il
labbro anteriore è limitato da una lunga fila di dentini ; a questa
seguono per ciascun lato altre tre serie di dentini decrescenti
in lunghezza. Nel labbro posteriore, cominciando dalla parte
esterna, vi sono due file ininterrotte di cui 1’ estrema è più breve,
seguite da una terza serie suddivisa in due file.
La colorazione (gli esemplari sono conservati in formalina)
è, nella parte superiore del tronco grigia scura con una larga
punteggiatura e con macchie non ben definite; le parti inferiori
sono biancastre. La coda, nella parte muscolare, è giallastra
grigia con una marmoreggiatura spiccatissima di colore grigiastro
scuro; la parte membranosa è provvista di macchiette tondeggianti
od ovali fitte e di varia dimensione.
Avendo inviato al Prof. Angel un disegno della bocca di
tali larve, pregando di confrontarlo con gli esemplari tipici, ebbi
la seguente risposta di cui vivamente lo ringrazio.
276 G. SCORTECCI - MATERIALI ZOOLOGICI RACCOLTI ECC.
« Je vous adresse un croquis des dents labiales montrées per
les tétards de R. aberdariensis . Elles ne me parait pas très dif-
férents de celles qui sont indiquées sur vostre dessin, toutefois
je n’ arri ve pas à discerner sus mes écliantillons la 4me serie
des dents labiales supérieures que vous dessinez.
Pour les autres séries, cornine vous les verrez vous meme
sur mon croquis, il n’y a pas des diffèrences sensibles ».
Tra le larve degli esemplari tipici e quelle degli esemplari
di Adua vi sono dunque alcune differenze, come del resto diffe¬
renze esistono tra gli esemplari adulti; ciò induce a pensare che,
quantunque sia fuori di dubbio l’ appartenenza degli esemplari in
parola alla specie aberdariensis e non alle vicine metti , fuscigula,
delalandi , angolensis , si tratti forse di una forma propria del
Tigrai e forse anche della Colonia Eiitrea.
A questa forma infatti sono prohabilmeate da attribuire i
sessantacinque esemplari di Adi Ugri raccolti dal Capitano Ros-
signoli e dal Dr. Magretti che, nel mio lavoro « Contributo alla
conoscenza degli Anfìbi dell’Eritrea» pubblicato su questo stesso
periodico nel 1929 Voi. LXVIII pagg. 176-177, assegnai alla
specie dedalandi bum e Bibr facendo notare che si trattava di
una assegnazione incerta dato il cattivo stato di conservazione
degli esemplari stessi.
Maggio 1986 - XI 1 r.
ISTITUTO K MUSEO DI ZOOLOGIA DELLA R. UNIVERSITÀ DI TORINO
Direttore: prof. Alceste arcangeli.
Dott. Enrico Tortonese
Assistente
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
Chiunque si sia occupato, anche superficialmente, di Echino-
dermi o abbia dovuto rivolgere ad essi la sua attenzione nel corso
di altre ricerche, ha senza dubbio constatato come lo studio di
questi animali offra spesso difficoltà notevoli e come la determi¬
nazione delle singole specie sia ostacolata non solo dalle compli¬
cate e varie strutture che si riscontrano in questi invertebrati,
ma anche e sopratutto dalla mancanza di mezzi che consentano
di effettuarla in modo rapido e preciso. Nelle collezioni private,
in quelle dei gabinetti di Storia Naturale ed anche dei Musei,
accade raramente di vedere serie di esemplari ben preparati e
identificati con esattezza. Ho infatti più d’ una volta osservato
come certe specie, per quanto comuni, recassero nomi di forme
dotate di caratteri ben diversi e perciò più o meno lontane si¬
stematicamente. Inoltre, nei libri che contengono elementari trat¬
tazioni degli Echinodermi sono frequenti gli errori, che non si
limitano purtroppo alla nomenclatura, ma riguardano talvolta la
distribuzione geografica o diverse particolarità delle singole specie.
Si può leggere, ad esempio, che V Asterias rubens e V Echinus
esculentus sono comuni rappresentanti nel Mediterraneo rispetti-
tivamente degli Asteroidi e degli Echinoidi, mentre la prima fu
accidentalmente trovata a Cette (Francia) — introdotta con tutta
probabilità insieme con ostriche dell' Atlantico — ed il secondo
manca affatto nelle acque mediterranee, essendo proprio dell’ Atlan¬
tico boreale e del mare del Nord. Farò poi notare come questo
echino, ad onta del suo nome specifico, non sia per nulla com¬
mestibile come altri ricci di mare di diversi generi ( Paraceli -
trotus e Sphaer echinus nel Mediterraneo), le cui ovaie sono in
alcune località assai apprezzate come cibo.
278
E. T0RT0NESE
Infine, è opinione assai diffusa che gli Echinodermi dei nostri
mari appartengano ad un numero di specie oltremodo esiguo, tanto
che nelle collezioni e nei libri non compaiono che pochi nomi di¬
venuti, per così dire, tradizionali : tutte le Oloturie sarebbero llo-
lothuria tubulosa o Cucumaria Planai e le Ofiure Ophiura
lacertosa , mentre qualunque asteroide viene indifferentemente
ascritto al gen. Asterias o Astropeclen e qualunque echinoide al
gen. Echinus o al gen. Spatangusì se irregolare. Ho già rilevato
come la causa essenziale di tutto ciò sia oggi la difficoltà di disporre
di mezzi bibliografici indirizzati non agli specialisti, ma a tutti quei
naturalisti che non si sono particolarmente interessati di Echino-
dermi o che non hanno alcuna pratica di animali marini. Del resto,
la stessa cosa si potrebbe ripetere per diversi altri tipi, quali le
Spugne ed i Celenterati, la cui conoscenza è rimasta un po’
troppo confinata ai pochi studiosi che ne fecero oggetto delle loro
ricerche. Chi voglia determinare, o almeno riferire alla- famiglia
ed al genere un rettile, uno scarabeo od una farfalla raccolti nelle
nostre campagne, può trovare manualetti o atlanti, con figure anche
a colori, che gli permettono di orientarsi e di stabilire con mag¬
giore o minore esattezza la posizione sistematica dell' animale in
esame, ma ben diversamente accadrebbe a chi desiderasse iden¬
tificare un granchio, una stella di mare o una medusa rinvenuti
presso le nostre spiagge, anche se si tratta delle forme più volgari.
Non rimane perciò che augurarsi un prossimo estendersi delle
cognizioni faunistiche di dominio comune anche a quei gruppi
zoologici — e sono purtroppo molti ! — che sinora furono più
trascurati, il che non soltanto rimedierebbe agli inconvenienti a
cui ho accennato, ma sarebbe altresì di grande vantaggio per gli
stessi specialisti in quanto un maggior numero di persone si tro¬
verebbe in grado di compiere e riferire osservazioni sulle diverse
specie. Nel caso particolare degli Echinodermi è bene ricordare
che se anche questi caratteristici membri della fauna marina non
hanno per l’uomo che una limitatissima utilità pratica, la loro
conoscenza, anche sommaria, è molto interessante per qualunque
studioso che rivolga le sue indagini all’ affascinante campo della
biologia marina e per tutti coloro che si valgono di questo ottimo
materiale per ricerche embriologiche (Studiando uova e spermi
di Echini e di Asterie 0. Hertwig scoprì nel 1885 come si svolge
il processo intimo della fecondazione), fisiologiche o relative ad
altri rami della biologia.
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
279
Insieme con alcune brevissime notizie sugli Echinodermi che
vivono nei nostri mari, presento alcune chiavi dicotomiche artifi¬
ciali, che conducono nel modo più semplice alla determinazione
di 81 specie. Mi è sembrato inutile tenere in considerazione gli
ordini, le famiglie ed i generi, le cui diagnosi hanno un; impor¬
tanza più ristretta ; inoltre ho tralasciato, salvo poche eccezioni,
le specie più rare e quelle rinvenute solo in acque profonde
(oltre 100 m.) e non ho tenuto conto delle varietà, che d'altra
parte sono poche e non sempre ben definite. E superfluo aggiun¬
gere che queste chiavi, se possono tornar utili per materiale pro¬
veniente da altre zone del Mediterraneo, non hanno alcun valore
per lo studio di Echinodermi esotici. Mi sono fondato quasi esclu¬
sivamente sui caratteri di più facile ed immediato esame, cercando
di rendere possibile l’esatta identificazione sia degli esemplari
freschi, sia di quelli conservati, che per decolorazione e contra¬
zione sono spesso alterati in modo più o meno accentuato e talora
(Oloturie) si presentano con un aspetto ben diverso da quello
dell’animale vivo (*).
Per descrizioni e notizie più dettagliate sugli Echinodermi
italiani è indispensabile ricorrere all’ opera del Koehler (’2) o
alle grandi monografìe, con ricche illustrazioni a colori, che sul
finire del secolo scorso e nel principio di quello attuale furono
pubblicate dalla Stazione Zoologica di Napoli e sono opera del
tedesco H. Ludwig (3) e del danese Th. Mortensen (4).
i1) La preparazione degli Echinodermi non offre difficoltà, bastando
la semplice immersione in alcool (all’ occorrenza, anche denaturato). Si
avrà cura che le Asterie rimangano il più -possibile distese, con le braccia
non contorte, e disposte in uno stesso piano, e che le Ofiure, spesso de¬
licate, non si rompano. Anche per i Crinoidi, occorre cercare che gli
esemplari rimangano intatti. Dopo un giorno o due di immersione in
alcool, le Asterie e le Ofiure si possono far seccare al sole o con altri
mezzi, per essere poi conservate in scatolette o montate su piedestalli
di legno. Anche i ricci di mare si conservano a secco, dopo averli vuo¬
tati internamente attraverso la bocca. Le Oloturie sono facili a contrarsi
ed è necessario anestetizzarle con cloruro di magnesio ed iniettare poi
internamente (dall'apertura anale) una certa quantità di alcool, prima
di immergerle in questo liquido. Per gli Echinodermi è assolutamente
da evitarsi l’uso della formalina, che dissolve il loro scheletro calcareo.
r _
(2) Koehler R. Les Echinodermes des mers d’ Europe. Tome I-II.
Encycl. Scient. G. Doin éd., Paris, 1924-1927.
(3) Ludwig H. Die Echinodermen des Mittelmeeres. Prodromus.
Mitteil. Zool. St. Neapel. Bd. I, 1879, p. 523-580. Id. Die Seesterne
des Mittelmeeres. Fauna und Flora Golf. Xeapel , Monogr. XXIV, 1897.
(4) Mortensen Th. Die Echiniden des Mittelmeeres. Mitteil. Zool.
St. Neapel. Bd. XXI, n. 1, 1913.
280
E. TORTOVESE
Crii Echinodermi raccolti fino ad oggi nei nostri mari sono
di regola più o meno diffusi nelle acque mediterranee, o almeno
in quelle del bacino occidentale. Complessivamente, furono ri¬
scontrate nel Mediterraneo poco più di cento specie di questi
invertebrati, alcune delle quali — proprie dell’Atlantico — sono da
considerarsi soltanto accidentali, mentre altre non vennero ancora
rinvenute che una o poche volte, in un ristretto numero di lo¬
calità : sia le une come le altre non sono incluse in questo lavoro,
che mira a far riconoscere essenzialmente le forme littorali co¬
muni lungo le nostre coste e la cui area di distribuzione è di
solito più o meno estesa fuori dei nostri mari ed oltre lo stretto
di Gibilterra. Anche in rapporto agli Echinodermi, la fauna me¬
diterranea ha infatti una fisonomia decisamente atlantica.
I. - Crinoidi (Gigli di mare)
Mentre sono frequentissimi come fossili, sopratutto mesozoici,
in molte regioni d* Europa, questi Echinodermi non contano nel-
1’ attuale fauna mediterranea che tre specie ed una varietà, tutte
appartenenti all’ordine dei Comatulidi o Crinoidi liberi, essendo
prive di peduncolo allo stato adulto. Questi graziosi e delicati
animali sono talora molto numerosi sui fondi a scogli o a coral¬
line, dove per mezzo dei loro cirri (x) si aggrappano a diversi
sostegni, come alghe, coralli, pietre, ecc. Si nutrono di microor¬
ganismi. I Crinoidi hanno tinte svariate ed eleganti, che non
sempre scompaiono nell' alcool. Le Antedon sono rosse, rosee,
aranciate o gialle : VA. mediterranea (che erroneamente fu spesso
denominata A. rosacea ) è la specie più diffusa e più comune nei
mari italiani, mentre VA. maroccana si rinvenne finora solo
presso le isole. La Lettonie tra, riconoscibile per i cirri molto
lunghi e per il colore verde (che viene distrutto dall' alcool) vive
a profondità maggiori (oltre 50 m.).
I Cirri con 18-20 articoli (2) Antedon mediterranea (Lam).
Cirri con 15-17 articoli Antedon maroccana A. H. Clark.
I Cirri con 38-50 articoli Leptometra phaìangmm (J. Muli).
0 II corpo dei Comatulidi (adulti) consta di un piccolo « calice »,
che contiene i visceri e sul quale si aprono la bocca e V apertura anale,
di dieci (nelle specie nostrali) braccia (cinque biforcate alla base) le cui
piccole e numerose appendici, dette « pinnule », contengono le gonadi,
e di molti cirri articolati e mobili, inseriti sulla parte inferiore del
calice.
(2) Si devono esaminare i cirri più sviluppati.
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
281
II. - Asteroidi (Stelle di mare).
Le Asterie sono comuni presso i nostri littorali e in certe
zone abbondano. Esse presentano una notevole varietà di forma,
di colore e di habitat, per cui non è difficile riconoscere a prima
vista le specie più caratteristiche. Legate generalmente a parti¬
colari tipi di fondi, le stelle di mare vivono spesso gregarie, in
gran numero di individui, tanto che in alcune località si possono
in breve tempo raccogliere molti esemplari delle dimensioni più
diverse. Questi Echinodermi sono carnivori e spesso voracissimi ;
si nutrono di ricci di mare e di molluschi ed è noto il danno
che possono arrecare negli allevamenti di ostriche e di mitili.
Alcune specie, durante il periodo giovanile si moltiplicano atti¬
vamente per scissione : tipica a questo riguardo è la Coscinaste-
rias del Mediterraneo, animale comunissimo e di cui è facile
trovare individui con braccia rigenerate e più o meno disuguali.
Dei fondi sabbiosi, melmosi o a ghiaia minuta sono abitatori ti¬
pici gli Astro'pecten , fra cui VA. aurantiacus è il gigante dei
nostri Echinodermi, potendo superare 60 cm. di diametro. Nelle
melme vive il singolare Palmipes , dal rosso corpo sottilissimo,
mentre sono più strettamente littorali altre due Asterie ben rico¬
noscibili, cioè la minuta Asterina , che talora si rinviene in copia
sotto i sassi o fra le posidonie ed è notevole perchè è ermafro¬
dita proterandra, con larva non pelagica, ma strisciante sul fondo
marino, e l’ Echinaster , con una regolare forma stellata ed un
bel colore rosso vivo. Propria delle scogliere è la grande Mar-
thasterias , per lo più verde o brunastra, che insieme alla già ri¬
cordata Coscinasterias, di dimensioni molto più modeste, rappre¬
senta una grande famiglia (Asteriidae) propria dei mari freddi,
alla quale appartiene la ben nota — almeno di nome — Asterias
rubens dell’Atlantico. Alcune stelle di mare, come la Brisin getta ,
che vive solo oltre cento metri di profondità, e la Luidia ciliaris
hanno le braccia fragilissime, le quali si rompono con grande
facilità quando l’animale è estratto dall’acqua, tanto che riesce
difficile ottenere esemplari completi. In linea generale i colori,
spesso vivacissimi, di questi organismi sono distrutti per effetto
dell’ alcool e possono sparire molto rapidamente ; è perciò consi¬
gliabile di prendere nota, quando l’ Asteria è fresca, del suo co¬
lorito, il che può spesso facilitare la determinazione. Si rinven-
282
E. TORTONESE
nero finora nel Mediterraneo circa 25 specie di Asteroidi, buona
parte delle quali potranno essere identificate per mezzo della
chiave seguente.
1 \ Due serie di pedicelli ambulacrali in ogni braccio (x)
i Quattro serie 18
j Corpo pentagonale o con braccia brevi e larghe 3
( Corpo con braccia più o meno lunghe 6
j Piastre marginali (2) grandi Cer amnster placenta (M. Tr.).
) Piastre marginali indistinte 4
i Diametro 15-20 cm. Corpo sottilissimo Palmipes placenta
4 (Perni.).
( Diametro inferiore a 10 cm. 5
Con minuti aculei sul lato ventrale. Colore grigio o ver¬
dastro Asterina gibbosa (Penn.).
Senza aculei ventrali. Colore rosso o giallastro Margi¬
naste)' capreensis (Gasco).
6
7
8
Piastre dorsali passilliformi (3) 7
Piastre dorsali non passilliformi. Colore rosso 15
Braccia cilindriche, molto sottili. Colore giallo o aranciato
Cita età ster longipes (Betz.).
Braccia depresse 8
Con piastre md 9
Piastre md (2) sostituite da passilli 14
O In certi esemplari disseccati, invece dei pedicelli che possono
mancare, si osserveranno i fori da cui essi fuoriescono, fori che in ogni
braccio formano naturalmente due o quattro serie nell’ interno del canale
ambii lucrale.
(2) Le piastre marginali sono quelle che, disposte in una serie sul
lato dorsale (aborale) ed una su quello ventrale (orale), orlano il corpo ;
talora non si distinguono dal complesso delle piastre scheletriche, mentre
in altri casi formano all' animale un bordo ben appariscente. Per brevità
sono indicate con md le margino-dorsali e con mv le margino-v entrali.
(3) Si dicono passilliformi le piastre che si elevano in una promi¬
nenza conica, cilindrica o quadrangolare ( passillo ), alla cui sommità è
inserito, a guisa di mazzo, un gruppo di piccoli aculei più o meno nu¬
merosi.
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
283
10
l
13
i
(
16
/
Piastre md, almeno in parte, con 1-3 aculei, talora piccoli 10
Piastre md prive di aculei 13
Piastre mv con aculei sparsi 11
Piastre mv quasi del tutto nude nella parte centrale 12
Diametro 30-60 cm. Astropecten aurantiacus (L.).
Diametro 6-8 cm. Astropecten spinulosus (Phil.).
Tutte le md con un robusto aculeo Astropecten bispi-
nosus (Otto).
Md con aculeo, se presente, molto breve Astropecten
Jonstoni (D. Ch.).
Diametro 8-15 cm. Colore grigio giallastro Astropecten
ìrregularis var. pentacantlius (D. Ch.).
Diametro 30-45 cm. Colore rosso Tethyaster subinermi s
(Phil.).
7 braccia. Colore rosso Luidia ciliaris (Phil.).
5 braccia. Colore bruno Luidia Sarsi (D. Kor.).
7-11 braccia molto lunghe, sottili e fragili Brisingella
coronata (Sars).
5 braccia, senza tali caratteri 16
Piastre dorsali disposte in reticolo irregolare Echinaster
sepositus (Retz.).
Piastre allineate in serie sulle braccia 17
Braccia cilindriche, con apice arrotondato Opliidiaster
op lì idianus (Lam . ) .
Braccia coniche, con apice ristretto Ha celia attenuata
Gray.
5 braccia. 1 madreporite Marthasterias glacialis (L.).
6-9 braccia, spesso disuguali. 2-3 madreporiti Coscina-
sterias tenuispina (Lam.).
III. - Ofiuroidi (Stelle serpentine)
Comuni quanto le stelle di mare, questi organismi, che in
passato furono con esse riuniti da parecchi autori in una mede¬
sima classe di Echinodermi, se ne distinguono immediatamente
per P aspetto esteriore, a cui si accompagnano molte particolarità
strutturali di grande importanza. Venticinque sono le specie di
284
E. TORTONESE
Ofiure presenti nel Mediterraneo : alcune di esse sono rare e non
furono raccolte che in determinate località, mentre altre sono ab¬
bondantissime e su certi fondi possono rinvenirsi in gran copia.
I caratteri esterni sono negli Ofìuroidi più uniformi che nelle
Asterie, e 1’ identificazione sistematica riesce perciò un po” più
difficile, occorrendo esaminare con cura il rivestimento del disco
e delle braccia per rilevare la forma, il numero e la disposizione
di piastrine ed aculei che hanno grande interesse tassonomico.
Le Ofiure vivono su tutti i tipi di fondi e ad ogni profondità, a
partire da pochi decimetri d’acqua dove, fra i sassi e le alghe,
si trovano diverse specie.
L* Opliiomyxa , rossa o bruna, si distingue per il corpo molle
e deformabile, poiché il dermascheletro è molto ridotto ; la grande
OplìioclermcLi bruna o nera, con un disco che può raggiungere quasi
3 cm. di diametro, è caratteristica dei bassifondi sassosi e delle
scogliere. Altre Ofiure tipicamente littorali sono la variabile Opìiio-
thrix fragilis , che deve il suo nome alla grande fragilità delle brac¬
cia, munite di lunghi aculei ialini e dentellati, e le minutissime
Amphiura ed Amphipholis , che vivono nascoste fra le alghe e le
concrezioni che rivestono i sassi e le rocce, e che hanno le braccia
molto lunghe e delicate. L’ Amphipholis è ermafrodita, vivipara
e fosforescente ; 1’ Ophiactis si riproduce anche agamicamente per
scissione trasversale del disco. Sulle sabbie, le coralline e le
melme è comune 1’ Ophiura texturata , vistosa specie aranciata
o giallo-grigia, mentre solo al disotto di una quarantina di metri
di profondità compare V Ophiacantha, un’ ofiura bruna, che per
la forma ricorda un po’ la volgarissima Ophiothrix del littorale.
A qualche decina di metri, su fondi rocciosi o detritici, si pesca
il grosso Astrospartus , a cui le braccia ramificate un gran nu¬
mero di volte e flessibili in guisa da formare spesso un’ intricato
groviglio conferiscono un aspetto dei più singolari e spiegano il
nome di « basket-fishes » (Pesci canestro) dato dai pescatori a
forme affini di altri mari. Le Ofiure sono carnivore e si spostano
assai rapidamente con movimenti serpentini delle braccia, le quali
di regola non sono mobili che secondo il piano orizzontale su cui
giace l’animale. I pigmenti che colorano questi Echinodermi hanno
una varia stabilità rispetto ai liquidi preservativi : mentre in
alcuni casi si dissolvono rapidamente, in altri persistono più o
meno a lungo.
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI .
285
Braccia ramificate Astrospartus mediterraneus (Risso).
Braccia non ramificate 2
Disco coperto solo da tegumento molle Ophiomyxa
pentagono, (Lam.).
Disco con piastrine, coperte o no da granuli o aculei 3
Aculei brachiali (*) lunghi 4
Aculei brachiali brevi 6
Piastre radiali (2) piccole Ophiacantha setosa M. Tr.
Piastre radiali molto grandi, subtriangolari 5
7 aculei brachiali. Colore verdastro, violetto o bruno
Ophiothrix fragilis (Abild.).
6 aculei brachiali. Colore roseo Ophiothrix quinquema-
culata (D. Ch.).
Diametro del disco superiore a 1 cm. 7
Diametro del disco inferiore a 1 cm. 9
! Piastre del disco nascoste da granuli uniformi Ophio-
derma longicauda (Retz.).
Piastre del disco tutte distintamente visibili 8
, Le prime piastre brachiali ventrali (3) sono separate da pori
Ophiura texturata Lam.
' Senza tale carattere Ophiura albida Forb.
Braccia carenate sul lato dorsale
Braccia non carenate
Ophiura Grubei Hell.
10
Sei braccia
Cinque braccia
Ophiactis virens Sars.
11
O In ciascun articolo delle braccia, gli aculei brachiali formano
due serie verticali, una per lato ; s’ intendono lunghi quando i più svi¬
luppati equivalgono ad almeno due articoli. Nell' indicarne il numero,
ci si riferisce a quelli presenti su ciascuno dei lati dell’ articolo del
braccio.
(2) Sul lato dorsale (aborale) delle Ofìure sono più o meno distinte
cinque coppie di piastre (dette «radiali») di varia forma, più grandi
delle rimanenti e situate presso la periferia del disco, una per parte
alla base di ciascun braccio.
(3) Il lato ventrale delle braccia delle Ofìure è occupato da una
serie di piastrine, dette « brachiali ventrali » ; nell’ 0. texturata quelle
più vicine al disco presentano fra l’una e l’altra una fossetta, visibi¬
lissima negli esemplari disseccati.
286
E. TORTONESE
Disco con piccoli aculei
Disco privo di aculei
Amphiocnida brachiata (Mont.).
12
14
(
Tre aculei brachiali Amphipholis squamata (D. Ch.).
Più di tre aculei brachiali 13
Piastre radiali ovali 14
Piastre radiali lunghe e strette 16
Disco nudo sul lato ventrale Amphiura filiformis (0. P.
Muli.).
Disco coperto di piastrine su ambo i lati 15
15
s
5-6 aculei brachiali
8-10 aculei brachiali
Amphiura Cliiajei Forb.
Amphiura mediterranea Lym.
16
6-7 aculei brachiali
Circa 12 aculei brachiali
Ophiopsila aranea Forb.
Ophiopsila annulosa (Sars)
IV. - Echinoidi (Ricci di mare)
La peculiare fìsonomia di questi Echinodermi è ben nota a
chiunque abbia qualche conoscenza degli animali che popolano il
fondo marino nelle immediate vicinanze del littorale. I ricci di
mare, sopratutto lungo le coste alte o scogliose, sono infatti di
un' abbondanza estrema e rappresentano le sole forme di Echino-
dermi che nei nostri mari abbiano qualche interesse per la pesca
e compaiano sui mercati. Nel Mediterraneo vive una ventina di
specie di Echinoidi, i quali risultano distribuiti in rapporto ai
vari tipi di fondi assai più nettamente di quanto si riscontri nelle
altre classi : col mutare della profondità e dell’ambiente compaiono
specie diverse, alcune delle quali possono considerarsi come mem¬
bri caratteristici della fauna di particolari biotipi.
A profondità spesso molto esigue, fra i sassi e gli scogli
come fra le Posidonie, il notissimo e commestibile Para cent rotus
lividus prospera a centinaia di individui, non di rado annidati in
cavità che V animale stesso si scava nella roccia ; un po’ meno
comuni sono la nera Arbacia , che si può raccogliere quasi a hor
d’ acqua, ed il piccolo e verde Psammechinus. Allontanandoci
dalla riva, troviamo sulla scogliera profonda e sui fondi a coral¬
line e melmosi altre forme molto interessanti e più variamente
colorate, quali i grandi Echinus , sferoidali o subconici, lo Sphae-
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
287
rechinus , ben riconoscibile per il colore violetto intenso, con gli
aculei più o meno tinti di bianco, e due rappresentanti dell’ im¬
portante ordine dei Cidaroidi ( Cidaris e Stylocidaris ), echini che
sia per l’aspetto esterno come per la conformazione anatomica si
staccano notevolmente da quelli ricordati in precedenza (ord. Dia-
dematoidi). Questi due ordini vanno di solito sotto il nome di
«Echini regolari», per avere la bocca e l’apertura anale situate
ai due poli opposti di un corpo rotondeggiante, globoide o più o
meno depresso, mentre i due rimanenti ordini che contano rap¬
presentanti nei mari italiani (Clipeastroidi, con il solo minutis¬
simo Ecliinocyamus — uno dei più piccoli Echinodermi viventi —
e Spantagoidi) sono detti « Echini irregolari » e presentano una
maggior varietà tanto nella forma esteriore quanto nella struttura
e disposizione dei singoli organi. Mentre gli Echini regolari si
trovano in prevalenza su fondi formati da materiali consistenti,
quelli irregolari sono abitatori tipici delle arene e delle melme,
dove alcuni di essi stanno addirittura infossati ; a differenza poi
dei regolari, che si nutrono di alghe oppure di piccoli inverte¬
brati, gli irregolari — mi riferisco essenzialmente agli Spatan-
goidi, privi di apparato masticatore (Lanterna di Aristotele) —
ingeriscono grandi quantità di sabbia da cui traggono sostanze
alimentari. Immediatamente riconoscibili sono lo Spalai gus pur-
pureus ed il Brissus ; V Echinocardium cordatura è forse lo
spatangoide più diffuso. La colorazione, spesso elegante, dei ricci
di mare è dovuta a pigmenti molto stabili e non viene quindi
profodamente alterata per effetto dell’alcool.
Per lo studio di questi Echinodermi gioverà sempre disporre
non solo di esemplari completi, ma anche di dermascheletri pri¬
vati degli aculei, per potervi esaminare importanti caratteri delle
piastre ambulacrali e di quelle che circondano 1’ apertura anale ;
in ogni caso, si può asportare una parte soltanto degli aculei.
, Corpo rotondo, sferoidale o depresso, con bocca ed ano
^ ' opposti 2
I Corpo cuoriforme o ellittico, con bocca ed ano non opposti 11
v
^ Aculei più lunghi del diametro del corpo 3
di \ ^
I Aculei più breyi del diametro del corpo 5
i Aculei numerosi, sottili, fragili Centrostephanus longi-
3 ' spiri us Pet.
I Aculei grossi e robusti, relativamente radi 4
288
E. TORTONESE
Colore grigio o giallastro, aculei di tinta uniforme
Cidaris cidaris (L.).
Colore rosso, aculei con qualche anellatura bruna Sty-
locidaris affmis (Phil.).
Una sola piastra presso l’ano (1). Piccole dimensioni
Genocidaris maculata (A. Ag.).
Varie piastre presso l’ano 6
6
4 piastre triangolari presso l’ano. Col. nero
Molte piastrine presso l’ ano
Arbacia
lixula (L.).
7
\ Aculei di tinta più o meno uniforme
\ Aculei di vari colori
8
10
^ Archi di 3 paia di pori (2). Aculei verdi 9
8 \ Archi di 4-6 paia di pori. Aculei bruni, verdastri o violacei
Paracentrotus lividus (Lam.).
Diametro di cm. 3,5 al massimo Psammechinus mi-
crotuberculatus (Blv.).
Diam. 10 o più cm. Corpo alto e globoide Echinus
melo Lam.
Aculei bianchi, rossi e verdi Echinus acutus Lam.
10 [ Aculei bianchi e violetti, o bianchi Spliaerechinus
f granularis Lam.
11
Corpo ovale, depresso, piccolissimo (1 cm.) Echino-
cyamus pusillus (0. P. Muli.)
Corpo di varia forma, con dimensioni maggiori 12
( Contorno cuoriforme
12
( Contorno ellittico, più o meno allungato
13
19
0) L’apertura anale si apre entro un’area rotondeggiante (periprocto),
che è coperta da un vario numero di piastrine (una sola in Genocidaris ),
irregolari per forma, grandezza e disposizione.
(2) Lungo ciascun lato delle cinque zone ambulacrali decorre una
serie di verticale di paia di pori per cui fuoriescono i pedicelli; questi
pori sono disposti in piccole arcate successive, ben visibili se si osserva
contro luce, dall’ interno, un dermascheletro secco e denudato.
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
‘289
13 \ 2 Pori genitali (')
1 4 pori genitali
^ j Colore violetto
ì Colore grigio
Ora canali fera (Lam.)
14
15
16
15
Lunghi aculei dorsali ialini, inseriti su grossi tubercoli
Spatangus purpureus Leske.
Senza tale carattere Spatangus inermis Mrtns.
Ambulacro anteriore r) depresso
Ambulacro anteriore non depresso
17
18
La depressione dell' ambulacro ant. giunge fino all'ap¬
parato apicale Echinocardium cordatura (Penn.)
La depressione non giunge all'apparato apicale Echi-
nocardium mediterraneum Forb.
Alcuni grossi tubercoli dorsali portano aculei più svi¬
luppati degli altri Echinocardium flavescens >0. F. Muli.)
Senza tale carattere Echinocardium Mortenseni Tbiér.
Colore grigiastro
Colore rosso
Brissus brissus (Leske)
Plagìobrissus Costae (Casco).
V. - Oloturoidi (Cocomeri di mare).
Il profondo distacco che apparentemente separa le Olo¬
turie dagli altri Echinodermi si unisce ad una maggiore unifor-
mità di aspetto e ad una bellezza di forme incomparabilmente
(4) Gli Spatangoidi, invece di possedere cinque pori genitali come
gli Echini regolari, per effetto di una riduzione nel numero delle gonadi
ne hanno soltanto 2, 3 o 4, posti intorno al madreporite, nel centro
della superficie dorsale se il corpo è cuoriforme ( Spatangus , Echinocar-
dium ), o un po' anteriormente, se esso è ellittico Brissus , Plagio¬
brissus).
(2i L; ambulacro anteriore è quello opposto all’ apertura anale (che
si trova sul lato posteriore, subverticale, del corpo) ; in alcuni Spatan¬
goidi è fortemente depresso e simile ad una scanalatura, che può esten¬
dersi o no fino all’ apparato apicale, cioè al complesso del madreporite
e dei pori genitali.
290
E. TORTONESE
inferiore, per cui si spiega come questi animali abbiano avuto
finora una scarsa attrattiva per i raccoglitori e per gli studiosi
estranei alla piccola cerchia degli echinologi. La grande riduzione
dei pezzi scheletrici, rendendo il corpo relativamente molle e fa¬
cile a contrarsi, è causa della spiccata differenza che in molti
casi può apparire tra la conformazione esterna degli animali vivi
e di quelli conservati. Purtroppo non è facile trovare nelle rac¬
colte dei buoni esemplari, non ridotti ad esseri informi e rag¬
grinziti. La difficoltà di determinazione delle Oloturie è causa di
frequentissimi errori e rende indispensabile usare la massima
attenzione, sopratutto se si ha a che fare con materiale in alcool,
nel quale manca di solito un complesso di dati (colore, forma,
ambiente in cui l’animale vive) che raramente sono riportati sui
cartellini, ma che agevolano non poco il lavoro. Qualche nota,
anche succinta, sull’ aspetto originale degli esemplari che si rac¬
colgono per essere conservati, non sarà mai abbastanza racco¬
mandata.
Importanza fondamentale per lo studio degli Oloturoidi hanno
i minuti corpuscoli calcarei (scleriti), di forme svariatissime, che
sono contenuti nel tegumento, sia nelle pareti del corpo, sia nelle
appendici di questo : si esaminano al microscopio, dopo avere
trattato con una soluzione di potassa al 10 °/0 , a caldo, qualche
piccolo frammento di pelle dell’animale. Almeno per quanto ri¬
guarda la nostra fauna, gli scleriti valgono sopratutto per la di¬
stinzione della specie, mentre i generi potranno senza troppa dif¬
ficoltà essere identificati osservando la forma e la disposizione
delle appendici del corpo, cioè dei tentacoli che circondano la
bocca e dei pedicelli e papille (prominenze appuntite, prive di
ventosa terminale) che sono distribuiti sul corpo di molte Olo¬
turie, tanto nelle zone radiali come in quelle interraggiali. Con
questo criterio, si potranno anzi riconoscere immediatamente i
tre ordini di Oloturoidi, cioè le Dendrochirote (tentacoli boccali
ramificati, arborescenti) e le Aspidochirote (tentacoli con sole
brevi appendici terminali disposte a guisa di mazzo o di om¬
brello), in cui esistono pedicelli e papille, e le Apode, che ne
mancano completamente. In quest'ultimo gruppo sono comprese le
Sinapte (gen. Oestergrenia e Leptosynapla ), dal lungo corpo ver¬
miforme e roseo, ermafrodite e viventi nella sabbia o nella melma.
Le Sinapte in cattività si rompono spesso spontaneamente in
pezzetti, che ben presto muoiono ; esse sono poi notevoli per la
GLI ECHINFDERMI DEI MARI ITALIANI
291
particolare aderenza alle dita di chi le maneggia, aderenza do¬
vuta a caratteristici scleriti in forma di ancora, che sporgono dai
tegumenti. Le Oloturie dei nostri mari spettano in gran parte ai
due primi ordini sopra citati e sono organismi comuni ovunque,
sui più svariati tipi di fondi, anche sotto pochi decimetri d' acqua.
Tuttavia, come molto è ancora da fare per lo studio sistematico
e morfologico di questi Echinodermi, così mancano ancora molte
notizie sulla loro distribuzione e sul modo di vita delle singole
specie. Si trovano Oloturie fra i sassi, gli scogli e le alghe presso
le rive, nelle praterie di Posidonie, sui fondi a coralline e mel¬
mosi : tutte strisciano lentamente per mezzo dei pedicelli ed af¬
ferrano con i tentacoli boccali i piccoli organismi di cui si nu¬
trono. La Cucumaria Plancia talora abbondante fra le alghe o
sulla sabbia, può riprodursi agamicamente per divisione trasver¬
sale ; la C. cucumis fu trovata sopratutto nell'Adriatico. I più
grossi fra i nostri Oloturoidi sono V Hololuria tubulosa, II. Polii
ed H. Forskali , che vivono spesso frammiste; la seconda specie
si riconosce per il colore nero, volgente al violetto o al bruno,
con i pedicelli e le papille di colore bianco, mentre la terza è
caratteristica per il corpo molle e flaccido, essendo gli scleriti
ridottissimi di numero e di dimensioni. La caratteristica espulsione
di tutto il canale digerente, attraverso 1* apertura anale, si verifica
essenzialmente nel gen. Holothuria , quando V animale viene af¬
ferrato. I visceri sono emessi con maggiore o minore rapidità
nelle varie specie e possono essere rigenerati. A seconda delle
specie, i pigmenti delle Oloturie rimangono più o meno inalterati
nel materiale in alcool, almeno per un certo tempo.
Ho già accennato alla difficoltà che si incontra nel determi¬
nare le Oloturie, ed ora devo aggiungere che non è possibile, per
questo gruppo di Echinodermi, indicare in una chiave molto sem¬
plice i caratteri che possono condurre ad un sicuro riconoscimento
specifico. Annovero le più importanti fra le 35 specie circa che
finora si raccolsero nel Mediterraneo, e ne prendo in considera¬
zione i soli caratteri esterni. Ho però constatato io stesso più
d’ una volta come l'aspetto esteriore delle Oloturie conservate in
alcool possa trarre in inganno e credo perciò sia preferibile va¬
lersi in ogni caso dubbio del solo nome generico, qualora non
sia possibile analizzare gli scleriti e consultare opere relative agli
Echinodermi, come quella già citata dal Koehler.
292
E. TORTONESE
1
2
9 l
I
10 S
Corpo munito di pedicelli o di papille 2
Corpo privo di pedicelli o di papille 20
Tentacoli ramificati 3
Tentacoli muniti solo di appendici terminali (*) 14
Pedicelli disposti in serie radiali (2) 4
Pedicelli sparsi su tutto il corpo 11
Più di due serie di pedicelli in alcune almeno delle
zone radiali Cucumaria Grubei Mar.
Due serie di pedicelli in ogni zona radiale 5
Parte posteriore assottigliata a guisa di coda Cucu¬
maria elongata D. Kor.
Senza tale carattere 6
Con qualche pedicello nelle zone interraggiali 7
Senza pedicelli nelle zone interraggiali 8
Corpo incurvato a U (3) Cucumaria Kòllikeri Semp.
Corpo non incurvato a U Cucumaria syracusana (Gr.)
Corpo incurvato a U o a mezzaluna 9
Corpo diritto o quasi 10
Pedicelli grandi, rigidi, conici ed appuntiti, relati¬
vamente poco numerosi Cucumaria ; ter g estina Sars.
Pedicelli piccoli e uumerosi Cucumaria cucumis Risso.
Lungh. cm. 10-15, largii, cm. 2-4 Cucumaria Planci (Br.)
Lungh. cm. 2-2,5, largh. cm. 0, 3-0,4 Cucumaria brunnea
(Porb.)
(1) Queste appendici sono per lo più disposte a raggiera, in guisa
da formare una specie di mazzo o di ombrello all' apice del tentacolo.
(-) Lungo il corpo subcilindrico delle Oloturie si alternano, com' è
noto, cinque zone longitudinali radiali e cinque interradiali ; se i pedi¬
celli si trovano soltanto sulle prime, formano di solito su ciascuna di
esse due serie più o meno regolari.
(3) La curvatura del corpo di alcune Cucumarie esiste nell’ animale
vivo ; occorre quindi prescindere dall’ eventuale aspetto che individui di
altre specie possono assumere dopo la loro immersione in alcool.
GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
29 B
10 tentacoli boccali 12
15-20 tentacoli boccali 13
Con scleriti Thyone fusus (0. F. Muli.)
Senza scleriti, fuorché presso l’ ano Thyone inermis Hell.
Esistono solo pedicelli Phyiìophorus urna Gr.
Pedicelli ventrali e papille dorsali Phyiìophorus granuìa-
tus Sars.
Corpo assai depresso, con grandi papille sul margine
Stichopus regalis (Cuv.)
Corpo cilindrico, senza margine laterale distinto 15
Corpo con sole papille, senza pedicelli Hoìothuria impa-
tiens (Eorsk.)
Corpo munito anche di pedicelli 16
Pedicelli allineati in serie radiali. Lungh. 2-5 crn.
Hoìothuria Heììeri Mar.
Pedicelli sparsi irregolarmente 17
Tegumenti molli, con rari e minuti scleriti Hoìothuria For-
skaìi D. Ch.
Tegumenti coriacei, con molti scleriti 18
Con grosse protuberanze dorsali (*) Hoìothuria tubulosa Gm.
Senza grosse protuberanze 19
Grandi papille dorsali ; pedicelli ventrali molto numerosi.
Col. brunastro Hoìothuria Sanctori D. Ch.
Senza tali caratteri. Col. nero, oppure violaceo o
bruno scuro : appendici con estremità bianche
Hoìothuria Poìii D. Ch.
C) Il lato dorsale dell’ Oloturia è opposto a quello con cui f ani¬
male si appoggia sul suolo ; evidentemente, su quest’ ultimo i pedicelli
sono più sviluppati, mentre sul lato dorsale possono essere in tutto od
in parte sostituiti da papille.
294 E. TORTONESE - GLI ECHINODERMI DEI MARI ITALIANI
Corpo breve, posteriormente sottile a guisa di coda
Molpadia musculus (Risso)
Corpo allungato, vermiforme • 21
Tentacoli pinnati, con G lobi per lato Leptosynapta inliae-
rens (0. F. Muli.)
Tentacoli digitati, con 3-4 lobi terminali Oestergrenia di¬
gitata (Mont.) (*).
C) Secondo Heding (Zool. Jalirb. 61, 1931, p. 673) nell' Adriatico
questa specie è sostituita dall’ affine 0. adriaticct Hed.
Prof. Luisa Gianferrari
SU ALCUNI DISCOGNA THUS
E AC COLTI NEL GHERUNGURÀ AD ADUA
DAL MAGGIORE ROBERTO CIMMARUTA
La cattura di materiale scientifico fatta dal maggiore R.
Cimmaruta ad Adua, poco dopo 1’ entrata vittoriosa delle nostre
truppe, ha un significato che va al di là dello stesso valore in¬
trinseco della raccolta.
Si tratta di parecchi esemplari del genere Disco gnathus, ge¬
nere caratterizzato fondamentalmente dalla presenza di un disco
adesivo più o meno sviluppato dietro il labbro posteriore.
E noto agli ittiologi la estesa diffusione geografica dei Di¬
scognathus in Asia ed in Africa: specie diverse del genere sono
già state descritte anche per l’Ahissinia. Il Museo di Milano ha
contribuito con mie ricerche alla conoscenza dei Disco gnathus
abissini e delle regioni limitrofe: descrissi anche nel 1925 una
nuova specie catturata da Jgnesti nei torrenti Kahha ed An-
grab, affluenti del Modetsch (*), e nel 1932 il Discognathus giar-
rabensis dei pozzi di Giarrabà fra il Gaso ed il Setit nella re¬
gione Cunama, su materiale catturato dalla spedizione Corni, Cal¬
ciati, Bracciani (*'3).
Era i Discognathus raccolti dal maggiore Cimmaruta, alcuni
presentano numerosi caratteri che indurrebbero a classificarli quali
Discognathus Blanfordii H. B., la specie più nota per l’Abissinia,
O Gianferrari L. : Su alcuni Discognathus africani. Atti Soc.
It. Soc. Nat. Voi. LXIII (1925).
(2) Gianferrari L. : Un nuovo Discognathus di Giarrabà. Bollettino
di Zoologia 1, 2 (1932).
(3) Gianferrari L. : Pesci raccolti in Eritrea dalla spedizione Corni,
Calciati, Bracciani. Atti Soc. it. Se. Nat. Voi. LXIII (1924).
21
296
L. GIANFERRARI
già descritta per Suru, Chaffè-Dousa, per il torrente Jerrer presso
Harrar, su materiale raccolto dal Blanford, da Jesse, Degen e
dal marchese Dori a: ma i Disco g?iatlius del Gherungurà differi¬
scono dal Disco gnathus Blanfordii H. B., secondo la descrizione
data dal Boulenger nel suo catalogo dei 2Desci d’acqua dolce
africani, e dal materiale di confronto esistente nel Museo di Mi¬
lano, per costanti caratteri delle pinne dorsali ed anale, oltreché
per il rapporto lunghezza-altezza del peduncolo caudale, e massima
altezza dorsale -lunghezza testa.
La formula della dorsale del Disco gnathus Blanfordii H. B.
è III 7, quella della anale II, 5, mentre per i Disco gnathus di
Adua la formula è rispettivamente I 7, e I 5. Gli indici inoltre,
massima altezza dorsale - lunghezza testa e altezza - lunghezza
peduncolo caudale, sono minori per gli esemplari di Adua che
non per il Disco gnathus Blanfordii H. B.
Evidentemente il Disco gnathus del Gherungurà è un variante
della specie Discognathus Blanfordii H. B.: resta da stabilirsi
se si tratta di una mixovariazione, di una mutazione o di una soma-
zione, se quindi i caratteri differenziali riscontrati possano o no auto¬
rizzarci a considerare i Discognathus di Adua come genotipicamente
diversi dai Blanfordii , piccola specie o razza dello stesso. Arduo pro¬
blema questo che sempre si presenta al sistematico, ammonendolo
che la sola considerazione dei caratteri morfologici di animali
conservati in alcool, in formalina o peggio a secco, non può in
molti casi che autorizzarlo a segnalare al biologo la presenza di
variazioni interessanti un numero maggiore o minore di caratteri
di diverso valore nell’ apprezzamento morfologico. E ovvio che
soltanto l’esperimento biologico, l’incrocio quindi e la considera¬
zione dei discendenti allevati in condizioni ambientali diverse,
analoghe a quelle ove vive il tipo di confronto, potrà permetterci
di stabilire la reale esistenza di un nuovo genotipo, esperimento
che, qualora la specie viva spontaneamente in località ed in con¬
dizioni diverse, può essere fatto dalla natura stessa, restando pur
sempre al biologo l’ interpretazione talvolta assai complessa e
difficile dei risultati. Così, la costanza delle formule della dorsale
e dell’anale per i Discognathus Blanfordii catturati in località di¬
verse, potrebbe dare affidamento che il carattere sia genotipico. Ma
nel caso in istudio, i Discognathus con formula D. 1 7 e A. 1 5,
provengono tutti da un' unica località, ciò che rende più difficile
la soluzione del problema : non infrequentemente il sistematico
SU ALCUNI DISCOGNATHUS RACCOLTI NEL GHERUNGURÀ ECC. 297
*
incontra tali difficoltà. E allora necessario l’indagare se le ormai
numerose cognizioni biologiche acquisite nel campo della variabi¬
lità, possano fornirci qualche dato che faciliti la interpretazione
del fatto naturale constatato.
I caratteri che dalla sintesi delle ricerche finora eseguite
possono fondamentalmente distinguere le somazioni dalle muta¬
zioni, sono ben riassunti in quattro punti fondamentali nella
mirabile opera del Piate « Vererbungslehre » (1). Lasciamo incon¬
siderati, perchè nel caso nostro non direttamente utilizzabili nella
diagnosi, i punti I e IV della classificazione del Piate : il I ri¬
guarda infatti la comparsa o no di carattori nei discendenti in
variate condizioni ambientali, il IV, ricerca la causa delle va¬
riazioni in un determinato modo di essere del citoplasma per le
somazioni, dei geni o dei radicali per le mutazioni.
I punti II e III devono essere invece da noi considerati :
essi precisano che la somazione è una variazione debole, forte¬
mente dipendente dalle condizioni ambientali, generalmente quan¬
titativa, mentre la mutazione, di frequente più profonda, si mani¬
festa generalmente in più caratteri quale variazione qualitativa
assai meno sensibile alle condizioni ambientali, e quindi più co¬
stante.
Nel caso nostro dunque, la corrispondenza appare maggiore
nei riguardi dei caratteri distintivi della mutazione, almeno per
il numero dei raggi D. e del A., mentre l'indice altezza D.
lunghezza testa e larghezza-lunghezza peduncolo caudale, carattere
quantitativo, oscilla nel suo valore e non è da escludersi, possa
fondamentalmente riferirsi all'azione dell’ ambiente.
Le scarse conoscenze che noi abbiamo sulla fauna ittica della
regione non ci permettono di considerare il problema in riguardo
alle mixovariazioni.
Le variazioni da noi rilevate nei Disco gnathus di Adua, si
riferiscono a caratteri scheletrici : ora, la considerazione dell'estesa
biografia relativa alle variazioni di tali caratteri negli animali
e nell’ uomo, conduce a concludere che se in realtà notevole può
apparire 1’ azione dei fattori ambientali nella loro determinazione,
nella massima parte dei casi almeno, essi agiscono contempo¬
raneamente a fattori ereditari.
(*) Plate L. — Vererbungslehre. II Aulì. Bd. I, Jena Fischer
1932.
298
L. Gl ANPERR ARI
Particolarmente poi al variare del numero delle appendici
scheletriche, studi su animali e sull’uomo portano a concludere
che esso variare può apparire sia quale fatto di atavismo spontaneo
(caratteri atavici che [appaiono improvvisamente in conseguenza
di stimoli interni ed esterni), o di atavismo ibrido, per presenza
e cooperazione nel genotipo di fattori dapprima disgiunti, o, an¬
cora, per mutazionismo.
L ’ identità della manifestazione dei caratteri della D e della A
m tutti gli esemplari considerati, catturati nel Gherungurà, può
anche permetterci di escludere che si tratti di una malforma¬
zione, sia legata all’ azione dell’ ambiente, che ereditaria.
Dall’ insieme delle considerazioni fatte siamo autorizzati
dunque a concludere che, con probabilità, i Liscognathus d’Adua
presentano nuovi caratteri genotipici allo stato omozigote (numero
raggi D ed A), nell’ambito della specie Discognatlius Blanfordii
H. B., che essi cioè sono da riferirsi ad un particolare biotipo
della stessa specie, che descrivo e dedico al maggiore Cimmaruta.
Discognathus Blanfordii Cimmaruta Gianf.
Tav. IV; fig. 1-2
Corpo debolmente compresso la cui altezza è contenuta da
473 a 5 volte nella lunghezza totale ; testa poco depressa, di lun¬
ghezza D/g volte maggiore della larghezza: lunghezza della testa
contenuta 41/2 volte nella lunghezza totale.
Gianferrari - Su alcuni Discognalhus ecc.
Discognathus Tilanf ordii ammanita G ianf.
SU ALCUNI DISCOGNATHUS RACCOLTI NEL GHERUNGURA ECC. 299
Muso arrotondato: regione infraorbitale appiattita, di larghezza
corrispondente alla metà della lunghezza della testa (fig. 1).
Occhi superolaterali, non visibili considerandosi l’animale
capovolto, situati un po’ in avanti della metà della testa ; loro
diametro contenuto da 5 a 51/*, volte nella lunghezza della testa
(individui adulti) da 2 3/4 a 3 volte nella distanza infraorbitale.
Larghezza della bocca circa metà della lunghezza della testa ;
disco adesivo più largo che lungo ;due barbigli per ciascun lato
egualmente lunghi, 4/. del diametro dell’occhio (fig. 2).
Dorsale I 7 il cui raggio più lungo è notevolmente più breve
della lunghezza della testa, anale I 5. Pettorale lunga quanto la
testa non raggiunge la ventrale, anzi termina a notevole distanza.
Peduncolo caudale tanto largo quanto lungo.
Brunastro superiormente, chiaro inferiormente (esemplari
conservati in formalina).
Individuo di maggiore lunghezza 99 min.
Ringrazio il Prof. Scortecci che mi ha dato in esame il
materiale considerato.
Milano, Museo di Storia Naturale, giugno 1936-XIV.
Cesare Mancini
E MIT TE KI RACCOLTI DAL EROE. G. SCORTECCI
X E L REZZA X
(Missione della R. Società Geografica)
111 un mio precedente lavoro (x) ho illustrato il materiale
raccolto dal Prof. Ed. Zavattari nel Sahara italiano ed ho citato
16 specie da lui raccolte nel Eezzan, regione ancora compieta-
mente sconosciuta per ciò che concerne gli emitteri.
L' egregio Prof. G. Scortecci, che vivamente ringrazio, volle
gentilmente affidarmi lo studio degli emitteri da lui raccolti nel
Eezzan nel 1934: il suo materiale non è molto numeroso, ma,
oltre a due specie nuove per la scienza, esso è veramente interes¬
sante perchè buona parte degli insetti da lui raccolti sono diversi
da quelli trovati dal Prof. Zavattari.
Le sjiecie del Eezzan, colla presente nota, ammontano ora
a 34. Dato l’ esiguo numero di esse non si può ancora trarre delle
conclusioni zoogeograiiche ; però già si può intravedere come in
questa regione si fondano insieme forme eremiche orientali con
altre del Sud Algerino e Tunisino.
Veramente interessanti sono le catture della Schizops aegyp-
tiaca Lefeb., delb Holotrichius laevigatus Reut., del Xabuan-
delus Bergevini Bergr. e della Moysella sinaitica Horv., specie
proprie delh Egitto e che fino ad ora non sono state ancora rac¬
colte nella zona intermedia.
Il materiale del Prof. Scortecci porta pure un nuovo contri¬
buto alla conoscenza degli emitteri della Libia ; gli Heterotteri
da 107 specie salgono a 118 di cui 7 nuove per la scienza e gli
Omotteri da 12 salgono a 13.
Indico con un asterisco le specie nuove per la Libia e con
un piccolo cerchio quelle nuove per il Fezzan.
P) Bollettino della Società Entomologica Italiana, Anno LX\ II
(1935) pag. 77 a 82.
EMITTERI DEL FEZZAN
301
Heteroptera
fam. Cydnidae
1 * o Byrsinus albipennis Costa
Gat estate 1934, 1 esemplare. Specie indicata della Spagna,
dell’ Italia e dell7 Algeria.
2 o Bracliypelta aterrirna Forst.
Scecsciuch 11-1934, 1 esemplare. Specie di larga diffusione
paleotropica e di tutto il bacino del Mediterraneo.
3 o Amaurocoris aspericollis Put.
Serdeles VI -1934 (leg. M. Vascon), 1 esemplare. Specie del
sud dell’Algeria e della Tunisia ; fu trovata pure nell7 Hoggar.
fam. Pentatomidae
4*o Pododus deserticus n. sp.
Corpo ovale allungato, depresso, giallo paglierino, cosparso,
superiormente, di piccoli punti radi, poco profondi, leggermente
più scuri ; inferiormente unicolore giallo paglierino. Capo di circa
1/4 più corto che la sua larghezza tra le orbite, margine ante-
302
C. MANCINI
riore fornito di ciglia scure più fitte in avanti. Antenne legger¬
mente pubescenti e con qualche raro pelo eretto più lungo, spe¬
cialmente sul 2° articolo, secondo articolo di 1/3 più lungo del
terzo. Rostro raggiungente solamente le anche intermedie. Pro¬
noto trapezoidale ristretto in avanti con ai margini laterali una
netta fascia più chiara, dovuta ai punti incolori invece che leg¬
germente scuri ; margine laterale con 12 ciglia scure. Scutello
lungo, triangolare coll’ apice arrotondato. Emielitre coi margini
laterali più chiari come i lati del pronoto e con 10 peli cigliari
scuri ; orlo esterno del corio pochissimo dilatato alla base, angolo
apicale esterno del corio appena più lungo dell7 apice dello scu¬
tello. Membrana più lunga dell’addome, ialina coi nervi incolori.
Connettivo chiaro concolore. Zampe giallo chiare come il corpo ;
femori inferiormente con radi peli cigliari ; tibie con forti spine
scure ; il primo articolo dei tarsi posteriori lungo un poco meno
del doppio dei due seguenti, riuniti insieme. Lung. 5 mill.
Uadi Tanezzuft 11-1934, 1 esemplare. Forma eremica.
Mi sembra molto vicino al P. deserticola Jakow. di Astrakan
che non conosco in natura ; dalla descrizione, differisce special-
mente per il numero minore delle ciglia del pronoto, per la mag¬
giore lunghezza delle elitre in confronto dello scutello, per il ro¬
stro che raggiunge solamente le anche intermedie.
5 o Sciocoris consjmrcatus Klug.
Uadi Tanezzuft 11-1934, 1 esemplare. Specie estesa in tutto
il Nord Africa ; arriva pure alla Spagna.
6 o Chroanta ornatala ■ H. S.
Serdeles VI -1934, 1 esemplare. Specie diffusa specialmente
nel Mediterraneo meridionale.
«
7*o Scliizo'ps aegyptiaca Lefeb.
Serdeles VI -1934 (leg. M. Vascon), 1 esemplare. Specie
propria dell’ Egitto e della Nubia, è stata pure raccolta in Turchia.
Forma etiopica.
fam. Coreidae
8 Liorhyssus hyalinus F.
Gat III - 1934, 1 esemplare. Specie cosmopolita.
EMITTERI DEL FEZZAN
803
fam. Lygaeidae
9 Spilostethus longulus Dall.
Bendbeia III -1934; Uadi Tanezzuft III -1934, alcuni esem¬
plari. Specie comune in tutto il Nord Africa. Donna eremica.
10 Cosmopleuras fulvipes Dall.
Dadi Tanezzuft III -1934; Uadi Jseien III -1934; Serdeles
11-1934, molti esemplari. Specie comunissima in tutta 1’ Africa
del nord. Forma eremica.
11 * o Stenophthalmicus biskrensis Put.
F"adi Tanezzuft III- 1934, 1 esemplare. Specie che si estende
dalla Tunisia all’Egitto. Forma eremica.
12 « o Leptodemus Scorleccii n. sp.
Capo, pronoto, scutello, zampe e parte inferiore scure, elitre
chiare. Capo nero con apice del clipeo chiaro, con puntegggiatura
forte, rugolosa e molto fitta, più fitta di quella del pronoto e con
radi peli eretti. Occhi rossastri. Antenne col 1°, 3° e 4° articolo
concolori scuri, il 2° è giallo col terzo apicale scuro ; il 1” arti¬
colo inspessito, non sorpassa l’apice del capo, il 2° articolo è più
lungo del 3°, ma è un poco più corto del 4° (10 : 8 x/2 : 11).
Pronoto ristretto in avanti, un poco più corto che largo nel
mezzo, appena più lungo del capo (13 : 12), con lunghi peli ci-
gliari sui margini laterali; orlo posteriore diritto non rivolto al-
l’ indietro presso gli angoli ; lati un poco più convergenti in avanti
nella metà basale che in quella anteriore.
Fig. 2 Fig. 3
Fig. 2 — Pronoto di Leptodemus Scortecci n. sp.
Fig. 3 — Pronoto di Leptodemus minutus Jak.
Scutello bruno, con punti radi, poco profondi, sparsi e con
stri ole transverse; più breve che largo alla base.
304
C. MANCINI
Elitre biancastre, corio con l’apice scuro e una fascia tra¬
sversale oscura, confusa e poco evidente, posta circa alla metà ;
margine esterno del corio più lungo della metà dell’intera emie-
litra ; membrana biancastra, trasparente, leggermente oscurata nel
mezzo, non dilatata. Elitre ai lati appena leggermente arcuate, la
loro maggiore larghezza, prese insieme, è in corrispondenza del
primo terzo ; le nervature della membrana brune, molto evidenti,
molto più scure di quelli del corio, la prima nervatura interna è
parallela alla seconda, la seconda, terza e quarta sono fra loro
leggermente divergenti, esse raggiungono quasi il margine, spe¬
cialmente la terza e la quarta.
Lato inferiore bruno ; femori bruni più chiari all' apice ; tibie
anteriori giallastre, medie e posteriori scure; tarsi coll’ultimo
articolo più scuro ; primo articolo dei tarsi posteriori un poco più
lungo dei due seguenti presi insieme. Lunghezza 3 mill.
Uadi Tanezzuft III -1934, 3 esemplari.
Varietà : uno degli esemplari è di colorito leggermente più
pallido, il pronoto ha la parte posteriore un poco più chiara del-
l’ anteriore, con una linea longitudinale mediana e due macchie
laterali, non ben distinte, giallognole, il margine anteriore è di
colore giallastro.
Questa nuova specie differisce dagli esemplari di L. minutus
Jek dalla Libia, determinati da De Bergerin, per il colorito più
scuro, per la diversa struttura del pronoto e per la sua punteg¬
giatura distintamente più grossolana, per la minore lunghezza del
secondo e terzo articolo delle antenne in rapporto al quarto L. mi¬
nutus Jak (10 x/2 : 7 1/2 : 8 x/2) e per la statura maggiore.
Dovrebbe differire dal L. bicolor Lund. che non conosco de
visu, per il primo articolo delle antenne, più corto, per il colorito
principalmente delle antenne e delle zampe, per l'angolo apicale
del corio scuro, per la lunghezza del primo articolo dei tarsi po¬
steriori rispetto agli altri due, per la larghezza della membrana.
13 * o Proderus amabilis Put.
; _ _ )
Leuat III- 1934, 1 esemplare. Forma dell’Algeria.
fam. Reduviidae
14 * o Holotricliius laevigatus Reut.
Serdeles VI -1934 (leg. M. Vascon), 1 esemplare. Specie
dell’ Egitto. , . 4. . .
EMITTERI DEL FEZZAN 305
15 o ITolotrichius luctuosus Muls. et Mayet var. fuscesce?is Reut.
Murzuch III - 1934, 1 esemplare $ ; Bendbeia III - 1934,
1 larva. Varietà propria dell’Africa settentrionale.
16 Reduvius pallipes King.
Murzuch III -1934; Serdeles VI - 1934 (leg. M. Vascon),
2 esemplari. Specie comune in tutta la regione desertica.
17 o Coranus Kiritschenkoi Bergevin
Tunin III - 1934 ; Uadi Tanezzuft 11- 1934, 2 esemplari.
Specie descritta dell’ Hoggar, si trova certamente in tutta la plaga
desertica del Nord Africa poiché è stata già raccolta nel Sud Al¬
gerino e in Cirenaica.
fam. Cimicidae
18 o Cimex lectularius L.
Murzuch III - 1934, 1 esemplare. Specie cosmopolita.
fam. Hebridae
19 * o Hebrus pusillus Fall.
Gat III -1934, 2 esemplari. Specie comune in tutta Europa,
si trova pure nell’ Algeria e nel Caucaso.
4*
fam. Gerridae
20 * o Gerris diversa Magr.
Serdeles III -1934, 1 esemplare microptero (det. R. Poisson).
Specie sparsa in tutto il continente africano.
21 * o Naboandelus Bergevini Bergr.
Feuat III -1934, varii esemplari. Specie propria dell’Egitto.
fam. Nepidae
22 Laccotrephes Fabricii Stal.
Gat III -1934 larve, estate 1934 adulti; Murzuch III- 1934;
Tunin III -1934, 5 esemplari e 4 larve. Specie intertropicale a
larga diffusione geografica.
306
C. MANCINI - EMITTERI DEL FEZZAN
fam. Notonectidae
23 * o Enitliares Daigrei Poisson.
Feuat III- 1934; Tingeraben 11-1934; Gat III -1934, varii
esemplari. Specie propria dell’ Hoggar descritta recentemente da
R. Poisson in « Mission Scientifìque de 1‘ Omo », 1936 T. Ili
fase. 26, pag. 206.
Homoptera
fam. Jassidae
24 Thamnotettix sp.
Gat III - 1934, 1 esemplare.
fam. Fulgoridae
25 * o Moy sella sinaitica Horv.
Mizda-Gheriat 11-1934, 1 esemplare. Specie descritta del
Sinai.
fam. Cixiidae
26 Oliarus sp.
Gat III -1934, 1 esemplare.
Dott. Edgardo Moltoni
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI
PER LA SOMALIA ITALIANA
In questo studio mi sono proposto di riunire i dati riferen-
tisi agli uccelli citati fino ad oggi (novembre 1986 ) per la So¬
malia italiana. Essi sono sparsi in diversi periodici ed in 57
lavori, che elenco a coronamento e chiusa di questo scritto, i
quali sono gli unici per ora a me noti ed in cui si tratti seria¬
mente degli uccelli rinvenuti nella zona presa in esame.
Scopo principale è quindi quello di far rilevare quali siano
le specie ornitiche riscontrate nella nostra colonia africana più
orientale, ed inoltre portare un mio personale contributo riunendo
in un solo scritto quanto fu in materia stampato nei più svariati
periodici, spesso con nomi ora passati in sinonimia, per far si
che anche questa importante classe di vertebrati possa essere
presa in considerazione dai non ornitologi per lo studio zoologico
complessivo della regione.
Lffia cartina appositamente schizzata, nella quale sono se¬
gnate le località di cattura degli uccelli elencati, sarà utile
per l’ orientamento generale e per far constatare a chiunque come
le regioni settentrionali e centrali siano quelle ornitologicamente
meno note. Lungo la costa poi da Mogadiscio al Capo Guardafili
si può dire che non si sia raccolto, mentre lungo il Giuba è av¬
venuto precisamente il contrario, ma con tutto questo anche detta
ultima zona non è ancora da considerarsi come sufficientemente
conosciuta.
Le specie citate, comprese le sottospecie, ammontano in
questo scritto a 479 ed appartengono a 66 famiglie diverse, numero
di entità certamente molto inferiore a quello che si riscontrerà
quando questa zona del nostro Impero sarà studiata con una
certa assiduità ed in tutte le sue parti.
308
ED. MOLTONI
Per ragioni di utilità ho seguito il Systema Avìum Aethio-
yiccirum dello Sclater, e per ogni forma ho iniziato col nome
italiano, coniandolo di sana pianta quando non esisteva o non mi
era noto, seguito dal nome scientifico, indi ho elencate le località
per le quali la specie è citata, racchiudendo tra parentesi
quadre [ ] gli eventuali sinonimi e tra parentesi tonde ( ) il
nome dell’autore che ne tratta con scritto a fianco la data di
pubblicazione del lavoro, e ciò perchè consultando l'elenco biblio¬
grafico sarà facile rintracciare la fonte d' origine della notizia.
Per molti studi, anche non del tutto recenti, è riuscito fa¬
cile il compito prefissomi, mentre per certi è stato così arduo
che ho dovuto spesso limitarmi a citarli con un punto di dubbio (?),
come ad esempio per gli uccelli della Missione Eevoil, studiati
dall’ Oustalet, per i quali non si può conoscere con precisione la
località di cattura, e cioè se in territorio italiano o no ; essi fu¬
rono da me quindi citati con un ?. Con punto dubitativo furono
pure elencate località riferentisi a uccelli riportati da spedizioni
le quali toccarono solo in parte l' antico territorio italiano, ma
che, non essendo precisata sufficientemente la zona, si suppone
potessero esservi comprese o per lo meno non molto distanti.
Ad ogni modo ho espresso sempre il dubbio con un punto ?
ogni qual volta mi parve non essere sicuro delle località o della
forma considerata sinonima di altra.
Se per qualche paese elencato sotto una determinata specie
non si trova tra parentesi il nome dell’ autore che lo cita, vuol
dire che io sono il primo a darne notizia, ed allora tra pa¬
rentesi vi si troverà il nome del Museo ove è conservato
l’esemplare a cui si riferisce. A proposito mi è grato ringraziare
il Prof. 0. De Beaux, Direttore del Museo civico di Storia dSfa-
turale di Genova, che mi ha gentilmente inviati in esame oltre
140 uccelli Somali. Tra essi figurano quelli già resi noti a suo
tempo dal nostro illustre ornitologo Conte T. Salvadori nei suoi
lavori sugli uccelli della regione, e se presso il nome del Salva-
dori si troverà nell’elenco la dicitura ed esemplare Museo di
Genova significa che essi furono rideterminati da me.
Mi auguro che, senza pretendere di aver evitato dimenti¬
canze od errori, la non indifferente fatica a cui mi sono volen¬
tieri assoggettato sia utile anche agli altri colleghi ornitologi.
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
309
Famiglia Struthionidae
1. Struzzo della Somalia, Struthio camelus molybdophanes ,
Bpichw.
Bicìi Scionde, Basso Giuba, V-YI, 1922; zona di Mogadiscio I-VI-1929;
E1 Bur 12-VII-1930 (Moltoni 1935).
Famiglia Podicipidae
2. Tuffetto del capo, Poliocephalus ruficollis capensis (Salvadori)
Bua, Insel Gosclia, Basso Giuba, YI-1901 [Colymbus fluviatile capensis ]
(Erlanger 1904-1905-1907).
Famiglia Phaèthontidae
3. Uccello del Tropico minore beccorosso, Pliaèthon indicus ,
Hume
Guardafili ( H e u g 1 i n 1869-1874).
Famiglia Sulidae
4. Sula fosca, Sula leucogaster, (Bodd.)
Somalia italiana? [£. fusca] (Oustalet 1882).
5. Sula melanope, Siila dactylatra melanops , Heuglin
Bas Hafun [Sula cyanops\ (Heuglin 1869-1874).
Famiglia Phalacrocoracidae
6. Cormorano lugubre, Phalacrocorax carbo lagiibris , (Biipp.)
Somalia sett. italiana? [Pii. carbo] (Oustalet 1882).
7. Cormorano africano, Phalacrocorax africamis africamis ,
(Gmel.)
Brava (Barawa) [Graculus africamis \ (Fischer 1885).
Bua, Insel Gosc’na, Basso Giuba, YI-1901 (Erlanger 1904, 1905,1907)
Stagno Is. Mombasa (Belet-Amin) YII-1934 (Moltoni 1936).
310
KD. MOLTONI
Famiglia Anhingidae
8. Pioto africano, Anhinga rufa rufa , Lacép. et Daud.
Helescbid presso Ionie VII-1901 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Belet-Amin VI-VIII-1934 \Plotus levaillcinti ] (Patrizi 1935).
Famiglia Pelecanidae
9. Pellicano rossiccio, Pelecanus rufescens , Gmel.
Zona di Mogadiscio I-YI-1929 e Pender Cassim (Molto ni 1935).
? Belet-Amin Vl-VIII-1935 [P. onocrotcìlus roseus ] (Patrizi 1935).
Famiglia Ardeidae
10. Airone cenerino, Ardea cinerea cinerea , Linn.
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-VIII-1934 (Patrizi 1935).
11. Airone testanera, Ardea melano celiala, Vig. et Childr.
Hanole, fra Mfùdu e Gobuen, VI-1901 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Mogadiscio, boscaglia di Garasballi, 1-1909 (Museo di Genova).
Dolo 10-VII-1911 (Sai vado ri 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Golgia, Oltre Giuba III-1926 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-VIII-1934 (Patrizi 1935).
12. Airone gigante, Ardea goliath , Cretzsck.
Uebi Scebeli VI-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Barderà (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Liugk Ferrandi VII-1922 (v. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
Isola Mombasa, Belet-Amin VII-1934, Ciuai VIII-1934 (Patrizi 1935 e
Moltoni 1936).
13. Airone rosso, Pyrrherodia purpurea purpurea , Linn.
Coste della Somalia italiana? \Ardea purpurea^ (Heuglin 1869-1874).
14. Airone bianco africano, Casmerodius albus melanorhynchus
(Wagl.)
Bua, Basso Giuba, VI-1901 [Piero di as alba ] (Eri anger 1904, 1905,
1907).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
311
Somalia meridionale (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-YIII-1934 [Egretta alba'] ( Patrizi
1935).
Belet-Amin VI-YIII-1934, Ciuai YIII-1934 (Moltoni 1936).
15. Egretta africana beccogiallo, Mesophoyx intermedia^ bra-
chyrhynchus (Brelim)
Songole presso Bua VI-1901 [Herodias brachyrhyncha \ (Zedlitz 1914,
1915, 1916).
16. Garzetta, Egretta garzetta garzetta (Linn.)
Marrehan (regione) [ Ardea garzetta] (Peel 1900).
Garoe, Migiurtinia, 5-YIII-1931 ; Carini e Bur Dagner 1931 (Mol¬
toni 1933).
Okisimaio, Oltre Giuba AMII-1925; Somalia meridionale 1929 (Mol¬
toni 1935).
Isola Mombasa (Belet-Amin) VI -YIII-1934 (Patrizi 1935).
17. Airone schistaceo, Demigretta schistacea (Elir.)
Somalia seti, italiana ? [Ardea gularis ] (Oustalet 1882).
18. Airone guardabuoi, Bubulcus ibis (Linn.)
Skebeli -VIII-1894 (Sharp e 1895).
Avai 29-YII-1913 (Sai va dori 1915 ed esemplare Museo di Genova).
-Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
Belet-Amin VI-YIII-1934 [Ardeolci ibis ] (Patrizi 1935).
19. Sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides ralloides (Scop.)
Hanole fra Mfùdu e Gobuen, Giuba, VII-1901 (E ri anger 1904, 1905,
1907).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-YIII-1934 (Patrizi 1935).
20. Butoride schienaverde africano, Butorides striatus atrica-
pillus , Afzelins
Logge, sulla strada tra Barderà e Mfùdu, YI-1901 (E ri anger 1904,
1905, 1907).
Dolo 11-1923, Unsi 1-1923 (v. Someren 1929).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-YIII-1934 (Patrizi 1935).
22
312 ED. MOLTONI
21. Nitticora, Nycticorax nycticorax nycticorax (Linn.)
Somalia italiana? [A7", griseus ] (Oustalet 1882).
Jebeir (Giabbi?) III-1923 (v. Someren 1929).
Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-YIII-1934 (Patrizi 1935).
22. Tarabusino collorosso, Ixobrychus minutus payesìi (Hartl.)
Somalia meridionale 1925-1926 (Moltoni 1935).
Famiglia Scopidae
23. Umbretta di Bannerman, Scopus umbretta bannermani ì
C. Grant.
Avai 30-YII-1913 (Uebi Scebeli) [S. umbretta ] (Salvadori 1915 ed
esemplare Museo di Genova).
Unsi XII-1922 (v. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio I-YI-1929 (Moltoni 1935).
Famiglia Ciconiidae
24. Cicogna, Ciconia ciconia ciconia (Linn.)
Zona di Mogadiscio I-YI-1929? (Moltoni 1935).
25. Cicogna coliolanoso africana, Dissoura episcopus microscelis
(Gray)
Bua, Fanole, Basso Giuba, YII-1901 (E rianger 1904-1905-1907).
Jebeir (Giabbi?) V e VII-1922 (v. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio I-AT-1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin AT-ATII-1934 [ Dissoura leucocephala ]
(Patrizi 1935).
Ola Uager (Bubasci) ATII-1934 (Patrizi 1935).
26. Sfenorinco, Sphenorynchus abdimii (Licht.)
Afgoi IX-1928 (Moltoni 1935).
27. Anastomo d’ Africa, Anastomus lamelligerus lamelligerus ,
Temm.
Lowidu, Solole, Mfùdu, Bua, Basso Giuba AT-1901 (E ri anger 1904,
1905, 1907).
Mogadiscio AT-1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin YI-YIII-1934 (Patrizi 1935 e Mol¬
toni 1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 31 3
28. Mitteria del Senegai, Ephippiorhynchus senegalensis (Shaw.)
Audegle, Uebi Scebeli 1926 (Moltoni 1935).
Belet-Amin VII-VIII-1934 (Moltoni 1936).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-VIII-1935 [Mycteria senegalensis ]
(Patrizi 1935).
29. Marabù, Leptoptilos crumeniferus (Less.)
Jebeir (Giabbi ?) V e VII-1922 (v. Someren 1929).
Belet-Amin (Patrizi 1935).
30. Tantalo, Ibis ibis (Linn.)
Brava [ Tantalus ibis] (Fischer 1885).
Dolo' 7-V-1911 \Tantalus ibis ] (Sai va do ri 1912 ed esemplare Museo
di Genova).
Jebeir (Giabbi?) V e VII-1922 (v. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI- Vili- 1931 [Pseudotantalus ibis ]
(Patrizi 1935).
Cudaio (costa dell’ Oltre Giuba) VIII-1934 [lei. icl.) (Patrizi 1935).
Famiglia Plegadidae
31. Ibis sacro, Threskiornis aethiopicus aethiopicus (Lath.)
Jebeir (Giabbi?) III-1923 (v. Someren 1929).
Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-VII-1934 [Ibis aethiopica] (Pa¬
trizi 1935).
32. Tantalo hagedash dell’ Africa orientale, Hagedasliici hcigedash
erlangeri , Neum.
Dogge, itinerario Barderà Mfùdu, e Mfudu VI-1901 [Theristicus ha¬
gedash] (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Dogge VII-1901 (Neumann 1901).
Serenli VII-1922, III-1923 (v. Someren 1929).
Giumbo 1923 (esemplare Museo di Genova).
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-VIII-1934 [H. liagedasli] (Pa¬
trizi 1935).
Ola Uager (Bubasci) VIII-1934 Patrizi 1935).
314
ED. MOLTONI
33. Mignattaio, Pìegadis falcinellus falcinellus (Linn.)
Somalia italiana? [Ibis falcinello] (Oustalet 1882).
34. Spatola, Platalea leucorodia leucorodia , Linn.
Coste Somalia italiana? Heuglin 1869-1874).
Lugli Ferrandi VII-1922 (v. Someren 1929).
? Ciuai YIII-1934 (Patrizi 1935).
35. Spatola africana, Platalea leucorodia alba , Scopoli
Lugli Ferrandi YII-1922 (v. Someren 1929).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin YI-YIII-1934 \P. alba] (Patrizi 1935).
Ciuai e Cudaio, costa dell’ Oltregiuba YIII-1934 [Id. id. j (Patrizi 1935).
Famiglia Phoenicopteridae
36. Ferdcottero, Phoenicopterus ruber antiquorum , Temm.
? Isola Ciula YIII-1935 (Patrizi 1935).
Famiglia Anatidae
37. Anatra dorsobianco, Thalassornis leuconotus leuconotus ,
Eyton
Bua, Basso Giuba, YI-1901 > Eri anger 1904-1905-1907).
38. Moretta del capo, Nyroca erythroghthalma (YYied)
Belet-Amin YI-YIII-1934 [ Xyro'ca brunnea] (Patrizi 1935).
Belet-Amin YI-YIII-1934 (Moltoni 1936).
39. Anatra punteggiata, Anas punctata , Burcli.
Stagno Mombasa, Basso Giuba, YII-A’III-1934 (Patrizi 1935 e Mol¬
toni 1936).
40. Anatra beccorcsso, Anas erythrorlnyncha , Gmel.
Belet-Amin Basso Giuba) VI-YII-1934 Patrizi 1935 e Moltoni
1936).
41. Anatra arborea facciabianca, Dendrocygna viduata (Linn.)
Brava (Barava) (Fischer 1885).
Bua, Basso Giuba YI-1901 (E ri anger 1904,1905,1907 e Hilgert
1908).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
315
Afmadù, Oltre Giuba, VI-1926 51 o 1 1 o n i 1935
Is. eli Mombasa, Basso Giuba, A'I-1934 .Patrizi 1935 e M ottoni
1936).
42. Anatra arborea fulva, Lendrocygna fulva (Gmel.)
Basso Giuba VII-1934 Patrizi 1935 e 51 ottoni 1936).
43. Anatra aurita, Nettapus auritus (Bodd.)
Belet-Amin, Stagno di Mombasa YI-YIII-1934 Patrizi 1935).
44. Sarcidiorne melanoto, Sarhidiornis melano tus (Pennant)
Belet-Amin, Basso Giuba YI-MtII-1934 Patrizi 1935 e M ottoni
1936).
45. Oca egiziana, Alopochen aegyptiacus (Limi.)
Brava [Chenalopex aegyptiaca ] Fischer 1885).
Sinadogò (Sinnadogho) [ Chenalopex aegyptiaca] Peel 1900).
Golgia, Oltre Giuba, III-1926 51 ottoni 1935).
Basso Giuba? in cova AM-YII-1934 (Patrizi 1935 .
Famiglia Aegypidae
46. Falsogrifone africano, Pseudogyps africanus (Salvadori)
Afmadù, Oltre Giuba, 5 -1926 51 ol toni 1935 .
47. Avoltoio testa bianca, Trigonoceps occipitali s (Burch.)
Goriale IX-1911 \Lop7i ogyps occ ip ita lis] (Salvadori 1912 .
48. Capovaccaio, Neophron percnopterus percnopterus (Linn.)
Coste Somalia italiana? Heuglin 1869-1874.
49. Capovaccaio pileato, Necrosyrtes monachus pileatus (Burch.)
Hellesheid, Giuba IX-1922 (v. Som ere n 1929).
Afmadù 5~-1926 ( 51 o 1 1 on i 1935 ).
Ola Lager (Bubasci) -5MII-1934 Patrizi 1935.
316
ED. MOLTONI
Famiglia Falconidae
50. Falcone siberiano, Falco geregrinus calidus , Latli.
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
51. Falcone arabico, Falco peregrinus arabicus , Eri.
Golfo di Aden VI-1934 (Moltoni 1936;.
52. Falcone minore, Falco peregrinus minor , Scbleg.
Marrehan (Begione; (Peel 1900).
53. Falcone unicolore, Falco concolor , Temm.
Damaso, confine col Chenia, V-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
54. Falco cuculo orientale, Falco amurensis , Eadde
Obbia 1-1931 (Moltoni 1935).
55. Falco semitorquato abissino, Poliliierax semitorquatus ca-
stanotus (Heuglin)
Cbisimaio VII-1901 IP. semitorquatus ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Beira V-1903 \id. id.\ (TVitherby 1905).
Cbisimaio VII-1901 [P. s. homopterus] (Hilgert 1908).
Afgoi II-III-l 911 [P. s. deciderli] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli VIII-1922, Dolo XII-1923 (v. Someren 1929).
Villaggio Duca degli Abruzzi IV-1929, Obbia 1930 (Moltoni 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba, VIII-1934 Moltoni 1936 .
56. Nibbio egiziano, Milvus migran s aegyptins (Gmel.)
Cbisimaio (Erlanger 1904, 1905, 1907;.
Dolo 10-VII-1911 [il/. aegyptius\ (Sai v adori 1912 ed esemplare del
Mnseo di Genova).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
57. Nibbio bianco, Elanus caeruleus caeruleus (Desf.)
Somalia italiana V (O ristai et 1882:.
Solole e Hanole VI-1901 (Erlanger 1904-1905-1907 .
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 317
58. Macheramfo di Andersson, Machaerhamphus ander ssoni
(Gurney)
Somalia (0 listai et 1886).
59. Aquila rapace abissina, Aquila rapax raptor , Brekm
Somalia sett. italiana? (Ou stale t 1882).
Dolo 6-V1I-1911 [A. rapax ] (Sai va do ri 1912 ed esemplare Museo di
Genova).
Lugli Ferrandi YII-1923, Serenli YI-1922 (v. Someren 1929).
Gardo, Migiurtinia 20-VIII-1931 ( M o 1 1 o n i 1933).
60. Aquila minore spilogastra, Hieraaètus spilogaster (Bp.)
Barderà [H. fciscicitus spilogaster ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
61. Aquila minore di Ayres, Hieraaètus ayresi (Gurney)
Hanole YII-1901 [H. spilogaster] (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Hanole YII-1901 [ H . lucani j ( H i 1 g e r t 1908).
Hanole [H. lucani] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli 1-1923 (v. Someren 1929).
62. Aquila dal ciuffo, Lophaètus occipitalis (Daud.)
Caitoi, Merca, III-1929 (Molto ni 1935).
63. Falco monogrammico, Kaupifalco monogrammicus mono-
grammicus (Temili.)
Mfùdu (Umfùdu) YI-1901. Hanole, Giuba, YI e YII-1901 (Eri anger
1904, 1905, 1907).
Jebeir (Giabbi ?) (v. Someren 1929).
64. Biancone cenerino, Circaètus cinereus , Vieill.
Brava, Somalia meridionale (Shelley 1882).
65. Biancone pettonero, Circaètus pectoralis , Smith
Jebeir (Giabbi?) III-1923 (v. Someren 1929).
66. Biancone fasciato, Circaètus fasciolatus , Gurney
Hanole tra Mfùdu e Gobuen YII-1901 (Erlanger 1904-1905-1907).
318 ED. MOLTONI
67. Astore poiana rufipenne, Butastur rufìpennis (Sund.)
Damaso, ai confini col Clienia, V-1901 (E rianger 1904-1905-1907 j.
Afgoi, Mogadiscio II-1II-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
68. Falco giocoliere, Terathopius ecaudatus (Daud.)
Marrehan e Auia (Haweea, Regioni) [Helotarsus ecaudatus ] Peel
1900).
Gobnen e Cbisimaio YII-1901 [Helotarsus ecaudatus ] ( Er 1 an g e r 1904,.
1905, 1907 e H i 1 g e r t 1908).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929, Afgoi IV-1933 (M ottoni 1935).
69. Aquila gridatrice, Cuncuma vocifer (Daud.)
Goriale 13-IX-1911 [Haliaetus vociferi (Salva dori 1912 ed esemplare
Museo di Genova).
Hellesheid VII-1922 (v. Someren 1929).
Curcumessa, Oltre Giuba 1-1926 ; Zona di Mogadiscio I-VI-1929 ( M o 1 -
toni 1935).
Belet-Amin VI-VIII-1934 (Patrizi 1935 e Moltoni 1936).
70. Avoltoio degli agnelli africano, Gypaètus barbatus ossifragusr
Savigny
Jubaland (v. S o m eren 1932).
71. Sparviere minore dell’ Africa orientale, Accipiter minullus
tropicalis , Reicliw.
Mfùdu (Umfudu) YI-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
72. Astore sfenuro, Astur badius sphenurus (Riipp.)
Dolo IY-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Dolo IY-1901, Abrona tra Eil Wack e Barderà V-1901 (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 [A. b. polyzonoides] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli YIII-1922, Dolo XII-1922 (v. Someren 1929).
73. Astore abissino, Astur tachiro unduliventer (Riipp.)
Solole, (strada tra Barderà e Mfùdu) VI-1901 [A. tachiro] (Eri anger
1904, 1905, 1907).
Solole VI-1901 [A. t. orienticola ] (Hilgert 1908).
319
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
74. Astore cantante dell’ Africa orientale, Melierax poliopterus ,
Cab.
Brava, Somalia meridionale (Shelley 1882).
Hanole, IV-1901, Ganale [il/, canorus poliopterus] (Eri anger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Barderà 1880, II-III-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Barderà (Museo di Milano).
Lugli Ferrandi X-1922 (v. Someren 1929).
Gardo, Migiurtinia VIII-1931 (Moltoni 1933).
Chisimaio, Oltre Giuba, 1925 (Moltoni 1935).
75. Astore gabar, Melierax gabar (Daud.)
Dolo IV-1901, Chisimaio VII-1901 [. Mìcronisus gabar'] (Erlanger
1904-1905-1907).
Afgoi 11-1911 [ lei id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo XII-1922 (v. Someren 1929).
76. Sparviero dei serpenti, Gymnogenys typicus typicus (Smith.)
Hanole, Giuba VI-1901 [Polyboroides typicus] (Erlanger 1904-1905-
1907).
77. Falco pescatore, Pandion haliaètus haliaètus (Limi.)
Coste Somalia italiana? (Heuglin 1869-1874).
Famiglia Turnicidae
78. Quaglia tridattila dell’Africa, Turnix sylvatica lepurana
(Smith)
Fanole VI-1901, lolite VII-1901 (Hilgert 1908).
Famiglia Phasianidae
79. Francolino crestato di Grant, Frati colinus sephaena gran-
tii, Hartl.
Sidimum, Barderà V-1901, Malka-Gele-Gedid VI-1901, Hanole, Man-
sundu, VII-1901 (Erlanger 1904-1905-1907 e Hilgert 1908).
Barderà V-1901 \Fr. Kir là x graniti] (Hilgert 1908).
Dolo?* Goriale 21-VIII-1911 [Fr. granii] |( Sai v adori 1912 ed esem¬
plare Museo di Genova).
320 ED. MOLTONI
80. Francolino crestato del Giuba, Francolinus sephaena juben-
sis , Zedl.
Brava [ Francolinus granii ] (Fischer 1885)
Afgoi 11-1911 (Zecllitz 1913)
Brava (Zecllitz 1914, 1915, 1916)
Serenli V1I-1922 e Waregta YII-1922 [jF. sephaena ] (v. Someren 1929)
Ginmho 1923 (Museo di Genova)
Mogadiscio Y-1925, I-YI-1929 (Moltoni 1935).
?Bulo-Kero (Belet-Amin) Basso Giuba YI-1934 (Moltoni 1936).
81. Francolino crestato ventre sudicio, Francolinus sephaena
spilogaster , Salvadori
Woreda, Mfudu, tra Barderà e Gobuen, YI-1901 , Hanole YII-1901
[Fr. liirki ] (Erlanger 1904-1905-1907 ).
82. Francolino africano di Elienbeck, Francolinus africanus
? elle?ìbecki, Eri.
Dolo -YI-1923 (v. Someren 1923).
83. Pterniste somalo, Pternistis leucoscepus muhamed-ben-ab-
dullah Eri.
Coste Somalia italiana? [ Francolinus leucoscepus] (Heuglin 1869-1874).
Eila Dargulla (Eil Wak) - Barderà Y-1901 (Erlanger 1904).
Matto - Galberu e Sidimum, itinerario Eil Wak-Bardera, Y-1901 ((Er¬
langer 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Kubo - Gardo, Migiurtinia, 20-YIII-193 L (Moltoni 1933 ).
Golgia, Oltre Giuba IY-1926, Afmadù, Oltre Giuba, YI-1926, zona di
Mogadiscio I-YI-1929 (Moltoni 1935).
Ras Mtoni YIII-1934 [ P . leucoscepus ] (Patrizi 1935).
84. Pterniste infuscato, Pternistis leucoscepus infuscatus , Cab.
Salagkli (Salakle) e Heleschid, itinerario tra Barderà e Mfudu, YI-1901
( Erlanger 1904, 1 905, 1 907 ).
Afgoi 11-111-1911 (Zecllitz 1914, 1915, 1916).
Golgia, Oltre Giuba, IY-1926 (Moltoni 1935).
85. Quaglia, Co tur nix coturnix coturnix (Linn.)
Unsi 1-1923 (v. Someren 1929).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
321
86. Quaglia arlecchino, Coturnix delegorguei , Deleg.
Lowidu (a sud di Salagkli) VI-1901 (Hilgert 1908).
Belet-Amin, Torda, Buloboda, Bieia, Elvolud, Basso Giuba VI- 1934
(Patrizi 1935 e Molto ni 1936).
87. Numida crestata del Chenia, Gultera yucherani , Hartl.
Mfudu VI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Mfudu, Fanole VI-1901 (Hilgert 1908).
Jebeir (Giabbi ?) V-1923 (v. Someren 1929).
Giuba [? subspecies] (v. Someren 1932).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Molto ni 1935).
Somalia meridionale 1934 (Patrizi, Moltoni 1936).
88. Numida vulturina, Acryllium vulturinum (Hardw.)
Brava X-1879 (Museo di Milano)
Barderà 1881? (Museo di Milano).
Brava (Fischer 1885).
Giuba 1895 (Museo di Milano).
Gallacaio IV- 1903 (Witkerbv 1905).
Brava (Kirk vedi Reickenow 1900-1905).
Damaso, confine col Chenia, V-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Mogadiscio 11-1909 (Museo di Genova).
Jet 3-X-1911 (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Afgoi 11-1911; Barderà (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli (v. Someren 1932).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929, e a Km. 100 a nord di Gallacaio 1931
(Moltoni 1935).
Famiglia Rallidae
89. Re di quaglie, Crex crex (Linn.)
Ckisimaio X- (v. Someren 1929).
90. Rai lo nero, Limnocnrax flavivoslra (Swains.)
Brava [ Ortygometra nigrd] (Fischer 1 885).
91. Pollo sultano di Alien, Porphyrula alleni (Thomson)
Brava [ Porphyrio Alleni] (Fischer 1885).
92. Sciabica minore, GaUinula angulala , Sund.
Uenti Dima V-1901 (Hilgert 1908).
322
ED. MOLTONI
Famiglia Jacanidae
93. Parra africana, Actophilornis africana (Gmel.)
Brava (Barawa) [Parra africana ] (Fischer 1885).
Bua e Heleschid, VI-VII-1901, Basso Giuba [Actophilus africanus ] (Er-
langer 1904, 1905, 1907).
Avai (Uebi Scebeli) 20-VII-1913 [Parra africana ], (Salvadori 1915
ed esemplare Museo di Genova).
Isola di Mombasa (Belet-Amin) 29-X-1922 (Museo di Genova).
Somalia meridionale 1925-26 (Moltoni 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba VI-VIII-1984 (Moltoni 1936).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-YIII-1934 (Patrizi 1935).
Famiglia Otididae
94. Otarda struzziuncoia, Choriotis strutliiunculus (Neum.)
Giumbo 1922 (Museo di Genova).
Oltre Giuba 1925 e Piana di Chisimaio 1928 (Moltoni 1935).
95. Otarda di Heuglin, Neotis heaglini (Hartl.)
Lugli Ferrandi VI-1922 (v. Someren 1929).
96. Otarda umile, Heterotetrax humilis (Blyth)
Iet, 5-X-1911 [ Otis humilis] (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di
Genova).
97. Otarda canicollo, Eupodotis canicollis canicollis (Reicliw.)
Barderà, Giuba [ Otis canicollis] (Reichenow 1881).
Barderà (Museo di Milano).
Brava (Barawa) [Otis canicollis ] (Fischer 1885).
Fanole, tratto fra Mfùdu e Gobuen (Godwen), VI-1901 [Otis canicollis]
(Eri anger 1904, 1905, 1907).
Barderà 1880, Afgoi 11-1911 [ Otis senegalensis canicollis] (Zedlitz
1914, 1915, 1916).
98. Otarda canicollo minore, Eupodotis canicollis parva , Moltoni
Golgia, Oltre Giuba IV-1926 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
323
99. Otarda gindiana, Lophotis gindiana gindiana (Oust.)
Fra la Somalia e Zanzibar [ Eupodotis gindiana ] (Onstalet 1881).
Dibit III-1903 (Witherby 1905).
Siclimum, tratto tra Eil Wak e Barderà, V-1901 e Mansunu, tratto tra
Mfudu (Umfudu) e Gobnen (Gobwen) YII-1901 (Eri anger 1904,
1905, 1907).
Barderà 1881, Afgoi 11-1911 [Otis ruficrista gindiana ] (Zedlitz 1914,
1915, 1916).
Giuba [Afrotis gindiana ] (v. Some re n 1922).
Eil Wak A-1922 (v. Som ere n 1929).
Mogadiscio A - 1 925 ; Chisimaio ArIII-1925 (Moltoni 1935).
Belet Manco e Kulo Kero, Basso Giuba YII-1934 (Moltoni 1936).
100. Otarda ventrenero, Lissotis melano gas tei' (Raipp.)
Mfùdu, Fanole, Bua, Basso Giuba, YI-1901 [ Otis melanogaster ] Eri an¬
ger 1904, 1905, 1907).
Bua YI-1901 [ Otis liartlaubi maculipennis ] (Hilgert 1908).
Basso Giuba YI-ATIII-1934 (Patrizi 1935).
101. Otarda di Hartlaub, Lissotis hartlaubii (Heugl.)
Somalia meridionale 1929, e dintorni di Makaddei Uen 22-11-1924 (Mol¬
toni 1935).
Famiglia Charadriidae
102. Corriere grosso, Charadrius liiaticula liiaticula , Linn.
Uenti Dima, presso Eil AYak 1901 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
103. Corriere piccolo, Charadrius dubius curonicus , Gmel.
Afgoi 11-1911, Mogadiscio III-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Unsi, Dolo, Serenli, Chisimaio XII-1922, I, II, III e X-1923 (v. So-
meren 1929).
104. Piviere marginato dell’Africa orientale, Charadrius margi-
natus tenellxts, Hartl.
Obbia 1-1903 [ Aegialitis marginata ] (Witherby 1905).
Chisimaio A 11-1901 [ Cln . m. ma.rginatus ] (Hilgert 1908).
Mogadiscio III- 1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Jubaland \_C. marginatus ] (v. Someren 1922).
Chisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
324 ED. MOLTONI
105. Fratino di Neumann, Charadrius alexandrinus pons, Neum.
Mogadiscio III-1911 [(7. a. alexandrinus] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Chisimaio VI1-1901 (Neumann 1929'.
106. Piviere pecuario, Charadrius pecuarius pecuarius. Temm.
Obbia 11-1903 [Aegialitis pecuario] (Witherby 1905t.
Chisimaio VII- 1901 [Ch. varius] (E rianger 1901, 1905, 1907).
Afgoi 11-1911 \id. id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916\
Dolo YI-YII-1922, 1923 [id. id.] (v. Someren 1929).
Stagno di Mombasa, Belet - Amin VI-YIII-1934 [Aegialitis pecuario]
(Patrizi 1935).
Belet -Amin, Basso Giuba YIII-1934 (Moltoni 1936).
107. Piviere di Leschenault, Charadrius lesclienaulti, Lesson
Chisimaio YII- 1901 [Charadrius geoffrogi] (Erlanger 1904,1905,1907).
Chisimaio YIII-1925 (Moltoni 1935).
108. Piviere asiatico, Charadrius asiaticus , Pallas
Obbia I e 11-1907 (Witherby 1905).
109. Piviere dorato, Charadrius apricarius , Linn.
Somalia sett. italiana? (Oustalet 1882).
110. Pivieressa, Squatarola squatarola squatarola (Linn.)
Chisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
111. Pavoncella coronata somala, Stephanibyx coronatus demis-
sus , Eriedmann
Brava [ S. coronatus] (Reichenow 1900-1905).
Dolo 1-1911 [S. coronatus] (Salvadori 1912).
Afgoi 11-1911, Barri, Brava [S. coronatus] (Zedlitz 1914, 1915,1916).
Gallacaio, regione di Obbia, 17-YIII-1931 ; Gardo, Migiurtinia, 8-Y1II-1931
(Moltoni 1933).
Mogadiscio Y-1925 e YI-1929 (Moltoni 1935).
112. Piviere lugubre, Stephanibyx lugubris, Lesson
Afgoi Y-1925 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
325
113. Pavoncella spinosa, Hoplopterus spinosics (Limi.)
Brava (Barava) (Fischer 1885).
Salaghli, Bua VI- 1901 (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo XII-1922, Lugli Ferrandi VI-1922 (v. Someren 1929).
Belet Amin YI-YIII-1934 (Patrizi 1935).
114. Piviere testanera minore, Sarciophorus teclus latifrons ,
Reichw.
Barderà (esemplare Museo di Milano).
Barderà, Giuba [$. latifrons ] (Reichenow 1881).
Malca Eie, Sidimum, Malca-Gele-Gedit, itinerario tra Barderà e Mfudu
V-VI-1901 [S. tectus] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Afgoi II-III- 1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Brava 11-1913 [$. latifrons ] (Salvadori 1915 ed esemplare Museo di
Genova).
Serenli YIII-1922, Chisimaio 1923 (v. Someren 1929).
Mogadiscio IY-Y-1925, YI-1929, Golgia, Oltre Giuba IY-1926 (Moltoni
1935).
Torda, Basso Giuba YIII-1934 (Moltoni 1936).
115. Voltapietre, Arenaria interpres ùiterpres (Linn.)
Jubaland (Coste) (v. Someren 1922).
Chisimaio X-1923 (v. Someren 1929)
116. Beccaccia di mar e, Raetnatopus ostralegus ostralegusì Linn.
Chisimaio X-1923.
Ciuai YIII-1934 (Patrizi 1935).
Famiglia Recurvirostridae
117. Cavai ier d’ Italia, Himantopus himantopus (Linn.)
Stagno di Mombasa, Belet-Amin YI-YIII-1934 [H. ca'ndiclus ] (Pa¬
trizi 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba YIII-1934 (Moltoni 1936).
Famiglia Scolopacidae
118. Beccaccino stenuro, Capella stenura, Bp.
Giuba (v. Someren 1929).
326
ED. MOLTONI
119. Beccaccia dorata, Rostratula benghalensis (Limi.)
Hanole VI-YII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-YIII-1934 (Patrizi 1935 1.
Is. Mombasa, Belet-Amin, Basso Giuba VII-1934 (Molto ni 1936).
120. Piovaneilo, Erolia testacea (Pallas)
Cbisimaio VII- 1901 [E. alpina alpina ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Chisimaio VII-1901 [ Tringa \ subarquata\ (Hilgert 1908).
Cbisimaio YII-1901 [Tringa ferruginea'] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Cbisimaio YIII-1925 (Moltoni 1935).
121. Piovaneilo tridattilo, Crocethia alba (Pallas)
Coste Somalia italiana? [CaMdris arenario,] (Heuglin 1869-1874).
Cbisimaio A'II- 1901 [id. id.] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Mogadiscio III-191 1 [id. id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Cbisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
122. Terechia, Terekia cinerea (Giild.)
Dolo XII- 1922, Cbisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
123. Piro-piro piccolo, Actitis hypnleucos (Limi.)
Dolo XII - 1922, Sereni! 11-1923, Cbisimaio X-1923 [Tringa hypoleucos]
(v. Someren 1929).
Carim, Migiurtinia, l-IX-1931 (Moltoni 1933).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin YI-VIII-1 934 [Tringa hypoleucus] Pa¬
trizi 1935).
124. Piro-piro culbianco, Tringa ochropus, Limi.
Dolo XI I- 1 922, Serenli 11-1923, Cbisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
125. Albastrello, Tringa stagnatilis (Bechst.)
Stagno di Alombasa, Belet-Amin VI-VIII-1 934 [Totanus stagnatilis]
(Patrizi 1935).
126. Pantana, Tringa nebularia (Grimi.)
Coste Somalia italiana? [Totanus littoreus] (Heuglin 1869-1874).
Afgoi 111-1911 [id. id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo XII-1922, Serenli -11-1922 (v. Someren 1929).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
327
127. Piro-piro boschereccio, Tringa glareola , Linn.
Dolo XII-1922, Serenli 11-1923, Ckisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
128. Pittima minore, Limosa lapponica lapponica (Linn.)
Spiaggia della Somalia settentrionale italiana? (Heuglin 1869-1874).
Ckisimaio (v. Someren 1932).
129. Chiurlo maggiore, Numenius arquata ar guata (Linn.)
Ciuai VIII-1934 (Patrizi 1935).
130. Chiurlo piccolo, Numenius phaeopus phaeopus (Linn.)
Ckisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
Ciuai VIII-1934 (Patrizi 1935).
Famiglia Glareolidae
131. Corrione della Somalia, Cursorius cursor somaliensis , Shell.
Obbia 1-1903 [C. gallicus somaliensis ] (Witherby 1905).
Dolo 30- VI- 1 91 1 (S al v ad ori 1912 ed esemplare del Museo di Genova).
Torda, Basso Giuba, V 1 1-1934 (Moltoni 1936).
132. Corrione del Giuba, Cursorius cursor liltoralis , Eri.
Ckisimaio VII-1901 [C. gallicus liltoralis'] (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Ckisimaio VI 1 1- 1 925 (Moltoni 1935).
133. Corriere somalo dalle due fascie, Rhinoptilus africanus
har tingi , Sbarpe
Dibit 1 II- 1 903 [i?. hartingi ] (Witherby 1905).
? Dolo VI- 191 1 (Salvadori 1912 ed esemplare (pullus) del Museo di
Genova).
134. Corrione di Heuglin, Rhinoptilus cinctus cinctus (Heugl.)
Abrona, tratto tra Eil Wak e Barderà V-1901, Dogge tra Barderà e
Mfudu V 1-1901 [R. seebohmi J (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Unsi e Jebeir (Giabbi ?) v. Someren 1929).
Belet-Amin, Basso Giuba, VII- 1934, Belet-Amin e Bulo-Kero, Basso
Giuba VIII-1934 (Moltoni 1936).
23
328 ED. MOLTONI
135. Pernice di mare somala, Glareola pratincola erlangeri,
deum.
Ckisimaio VII-1901 [ Glareola 'pratincola limbata ] (E rianger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Chisimaio VII- 1 901 (Neumann 1920).
136. Pernice di mare del Madagascar, Glareola ocularis,Ye rreaux
Giambo 1923 (Museo di Genova).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935), Belet-Amin, Basso Giuba
VI-1934 e Torda, Basso Giuba, VII- 1934 (Moltoni 1936).
Famiglia Dromadidae
137. Droma, Dromas ardeola , Paykull
Brava 2- VI 1 1-1913 (Salvadori 1915; esemplare Museo di Genova).
Chisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
Ciuai V1II-1934 (Patrizi 1935).
Famiglia Burhinidae
138. Occhione del Capo affine, Burhinus capensis affìnis (Raipp.)
Barderà (Museo di Milano).
Barderà (non Berbera) [Oedicnemus capensis ] (Reichenow 1900, 1905).
Dibit 1 11-1903 [ Oedicnemus affinisi (Witkerby 1905).
Uenti Dima, Korkoru, V-1901 [ Oedicnemus capensis ] (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi - 1 1-1 1 1-1911, Barderà. Brava (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Warborder (Benadir) 2- V 1 1-1913 [ Oedicnemus capensis J (Salvadori
1915; esemplare del Museo di Genova).
Gallacaio, regione di Obbia, 2 1 - VI I- 1 931 (Moltoni 1933).
139. Occhione vermicolato, Burhinus vermiculatus vermicu-
latus (Cab.)
Itinerario Barderà Mfudu (Lowidu) VI- 1901 [ Oedicnemus vermiculatus ]
(Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908.
Dolo XII- 1922, Jebeir (Giabbi?) IV- 1923, Hellesckid presso Ionte
VI- 1922 (v. Someren 1929).
Famiglia Laridae
140. Gabbiano reale, Larus argentatus cachinnans , Pallas
Coste Somalia italiana? [L. cachinnans] (Heuglin 1869, 1874).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
329
141. Zafferano meridionale, Larus fuscus affmis , Reinh.
Coste Somalia italiana? [L. affinisi (Henglin 1869, 1874).
142. Gabbiano di Hemprich, Larus hernprichii (Burck)
Ckisimaio VII- 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Brava 2-VII1-1913 (Salvadori 1915; esemplare del Museo di Genova).
Ckisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio 1-V1-1929 (Moltoni 1935).
143. Rondine di mare maggiore, Hydroprogne caspia (Pallas)
Coste Somalia italiana? [Sterna caspia ] (Heuglin 1869, 1874).
144. Beccapesci, Sterna sandvicensis sandvicensis , Latk.
Hafun, Migiurtinia [S. cantiaca ] (Ninni 1932).
145. Beccapesci veloce, Sterna bergli velooc, Cretzsck.
Coste Somalia italiana? [N. bergii\ (Heuglin 1869, 1874).
146. Fraticello indiano, Sterna albifrons saundersi, Hume
Coste Somalia italiana? [$. minuta saundersi] (Eeickenow 1900, 1905).
Brava IV- 19 13 [S. saundersi] (Salvadori 1915; esemplari del Museo
di Genova).
Brava [S. minuta saundersi ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
147. Rondine di mare scura, Sterna fuscata , Linn.
Coste Somalia italiana? [Hydrochelidon in fuscata] (Heuglin 1869, 1874).
148. Beccapesci fu ligula, Sterna anaetlietus fuligula , Lickt.
Coste Somalia italiana? [Hydrochelidon anaesthetus] (Heuglin 1869,
1874).
Famiglia Pteroclididae
149. Pterocle somalo, Pterocles senegalensis somalicus (Hartert)
Gallacaio IV- 1903 [ Pteroclurus exustus] (Witkerbv 1905).
Dolo IV- 1901 [. Pteroclurus exustus somalicus ] (Erlanger 1904, 1905,
1907).
Éugk Ferrandi VI- 1922 [P. s. ellioti ] (v. Someren 1929).
150. Pterocle decorato di Ellenbeck, Eremialector decoratus
ellenbccki (Eri.)
Sidimum, tra Eil Wak e Barderà, V-1901, Ckisimaio VII- 1901 [ Pte¬
rocles cl. ellenbecki ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
330 ED. MOLTONI
Dolo 1 0 -VII- 1911 [Pt. decoratus ] (Salvadori 1912; esemplari del Museo
di Genova).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli Vili- 1922 (v. Someren 1929).
Mogadiscio VI- 1929 (Moltoni 1935).
151. Pterocle di Lichtenstein abissino ? Eremialector lichten-
sleini abessinicus (Geyr)
E1 Abred ? (Habr Hesbi, Marehan) [Pterocles lichtensteini] (Peel 1900 .
152. Pterocle di Lichtenstein somalo, Eremialector lichtensteini
hyperythrus , (Eri.)
Dolo IV- 1901 [ Pterocles l. hyperythrus ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Dolo 6-VII-1911 [P. lichtensteini] (Salvadori 1912; esemplare del
Museo di Genova).
Dolo VI-1923 [P. I. hyperythrus] (v. Someren 1929).
Famiglia Columbidae
153. Colomba guinea, Columba guinea guinea, Linn.
Uarder (Wardare) (Peel 1900J.
154. Tortora semitorquata minore, Streptopelia semitorquala
minor (Eri.).
Fanole, presso Bua, VI- 190 1 , Cliisimaio -VII-1901 [ Turtur s. minor]
(Erlanger 1904, 1905, 1907)
Fanole, Bua VI- 1 901, Mansundu, Chisimaio VII-1901 [Id. idi] (Hil-
gert 1908).
Korkoru fra Eil Wak e Barderà V-1901 [ Turtur s. intermedius] (Hil-
gert 1908).
Chisimaio XI- 1923 (v. Someren 1929).
155. Tortora dal collare del Giuba, Streptopelia decipiens ele-
gans (Zedlitz)
Afgoi 11-1911 [Turtur decipiens elegans] (Zedlitz 1913).
Afmadù, Oltre Giuba, V-1929 (Moltoni 1935).
156. Tortora capicola somala, Streptopelia capicola somalica
(Eri.)
Uenti Dima, Busar (Harro Bussar) V-1901, Mfudu VI- 1 90 1 [ Turtur
damarensis somalicus] ( Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908)
Afgoi 11-1911 [ Turtur c. somalicus] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
33 i
157. Tortora dr Reichenow, Streptopelia reichenowi (Eri.)
"Salaghli (Salakle), Giuba, VI -1901 (Erlanger 1901), Dolo IV-1901,
Salaghli (Salakle) VI- 1 901 {Turtur reichenowi] (Erlanger 1904, 1905,
1907) .
Afgoi 11-1911 [' Turtur reichenowi ] (Zedlitz 19J4, 1915, 1916).
Giuba XII-1912 (v. Someren 1922).
Dolo Vl-1922, Serenli VI1I-1922 (y. Someren 1929).
158. Tortora senegalense equatoriale, Stigmatopelia senegctlensis
aequatorìalis (Eri.)
Brava [ Turtur senegctlensis] (Fischer 1 885).
Uarder (Wardare) [ Id . icl.~\ (Peel 1900).
Zona di Dolo IV- 1901 [ Turtur senegctlensis aequatorialis] (Erlanger
1904, 1905, 1907).
Dolo VI-1901, Salaghli, Mfudu Vi- 1 901 , Heleschid, Ionte, Chisimaio
VI I- 1 901 (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 [Turtur senegctlensis senegctlensis] (Zedlitz 1914, 1915,
1916)
Dolo 1-1923 (v. Someren 1929).
Afrnadu, Oltre Giuba VI-1926 (Moltoni 1935).
159. Tortora del Capo, Oena capertsis capensis (Linn.)
Da Dolo fino a Chisimaio 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Malca Rie V-1901, Salaghli VI-1901, Chisimaio VII- 1 901 (Hilgert
1908) .
Mogadiscio 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Brava IV- 1 9 1 3 (Sai vado ri 1915 ; esemplare del Museo di Genova).
Serenli Vili- 1922 (v. Someren 1929).
Carim, Migiurtinia, 3-IX-l 93 1 (Moltoni 1933), Villaggio Duca degli
Abruzzi IV- 1929 (Moltoni 1935).
160. Colomba timpanistria del Fraser, Tympanistria tympani-
s triti fraseri, Bp.
Hanole fra Mfudu e Gobuen VI- VI 1-1901 [ Tympanistria tympanistria]
(Erlanger 1904, 1905, 1907).
Alessandra, 6-XII-1932, 20-VI-1934 (Toschi 1936).
161. Tortora minore, Turtur afer kilimensis (Mearns)
Afmadù, Oltre Giuba, VI-1926, Villaggio Duca degli Abruzzi IV-1929
(Moltoni 1935),
332 ed. moltoni
162. Tortora macchiata di smeraldo, Turlur chalcospilos chal¬
cospilos (Wagl.)
? coste Somalia italiana [Chalcopelia afra] (Heuglin 1869, 1874).
Salaghli VI -1901, anche tra Eil Wak e Barderà fino a Gobuen V-VI-1901
[■ Chalcopelia chalcospilos somalica ] (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Busar, Barderà V-190J, Malka Gele Gedid, Salaghli, Mfudu VI-1901
[Id. id.] (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 [Id. id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Unsi 1-1923 [Id. id.] (v. Someren 1929).
Makama, Basso Giuba VII- 1934 (Moltoni 1986).
163. Colombo pappagallo, Vinago waalia (Meyer)
Unsi 1-1923 e VII- 1923 (v. Someren 1929).
Famiglia Cucuiidae
164. Cuculo canoro africano, Cuculus canorus gularis , Stephens
Obbia 1930 (Moltoni 1935).
165. Cuculo solitario, Caculus solitarius , Stephens
Matto-Galberu presso Barderà verso Eil Wak V - 1 90 1 (Hilgert 1908).
166. Cuculo giacobino, Clamato r jacobinus (Bodd.)
Fra Eil Wak e Barderà (Abrona) IV- 1901 [Coccystes jacobinus ] (Er-
langer 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Brava IV- 1913 [Id. id.] (Sai vado ri 1915).
Jebeir (Giabbi ?) Vl-1922 (v. Someren 1929).
Afgoi V- 1925, Golgia, Oltre Giuba, VII 926, Mogadiscio VII- 1 926, Obbia
1930 (Moltoni 1935).
167. Cuculo giacobino dal gozzo striato, Clamator hypopinarus
(Cab. et Heine)
Alessandra 18-V-1934, 13-V1I-1934 [CI. jacobinus hypopinarus] (To¬
schi 1936).
168. Cuculo crestanera delTAfrica orientale, Clamator serratus
albonotatus (Shelley)
Jebeir (Giabbi?) Ili- 1923 [Coccystes s. albonotatus] (v. Someren 1929).
169. Cuculo dorato, Lampromorpha caprius (Bodd.)
Mogadiscio VI-1929, Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 333
170. Cuculo dorato di Klaas, Lampromorpha klaasi (Stephens)
Mansnr, Salagkli, Mfùdu, Giuba, VI- 1 90 1 [Chrysococcyx klaasi ] (Er¬
ta nger 1904, 1905, 1907).
Serenli VI II- 1922 \Id. idi] (v. Someren 1929).
171. Cuculo dallo sperone supercilioso, Centropus superciliosus
superciliosus , Hempr. et Elir.
Tra Barderà e Mfùdu 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Salagkli, Solole, Mfùdu VI- 1901 (Hilgert 1908).
Dintorni di Giumbo (906 (Museo di Genova).
Afgoi 11-1911 ( Zedlitz 1914, 1915, 1916)
Avai (Uebi Scebeli) 3 1 -V 111-1913 (Salvadori 1915; esemplare del
Museo di Genova).
Jebeir (Giabbi ?) II I - 1 923 [C. s. intermedius ] (v. Someren 1929).
Giumbo 1923 (Museo di Genova).
Afgoi V-1925 (Moltoni 1935).
Osbole 10-V1II-1934 (Toschi 1936).
172. Cuculo bronzato australe, Ceuthmochares aereus australis ,
Skarpe
Foresta di Mobilen VI -1934 [C. aereus J (Patrizi 1935).
Foresta di Mobilen (Alessandra), Giuba, VI- 1934 (Moltoni 1936).
Foresta di Alessandra 9-11-1935 (Toschi 1936).
Famiglia Musophagidae
173. Turaco di Fischer, Turacus fischerì , (Reickw.)
Tra Barderà e Mfùdu, Woreda e Solole, VI- 1 90 1 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Jebeir (Giabbi?) Ili- 1 923 (v. Someren 1929).
Foresta di Mobilen (Alessandra), Giuba, VI- 1934 (Patrizi 1935 e
Moltoni 1936).
Foresta di Alessandra 4-II-1934, 2-II-1935, Foresta Cobola 22-11-1934
(Toschi 1936).
174. Turaco dal ventre bianco, Cùrylhaixoides letico gas ter (Rii pp.)
Lugk Ferrandi 28-XI-1895 (Museo di Genova).
Gallacaio IV-1903, Beira V-1903 [ Schizorhis leucogaster ] (Witkerby
1905).
Dolo IV -191 1 [Id. id.] (Salvadori 1912).
Afgoi 111—19 1 1 [ Chizaerhis leucog astra ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
334
ED. MOLTONI
Serenli VII- Vili- 1922 (v. Someren 1929).
Golgia III -1926, Afmaclù, Oltre Giuba, V-1926, zona di Mogadiscio
I- VI- 1 929 ( M ottoni 1935).
Alessandra 1 0- Vili- 1 934, 10-VI-1935 (Toschi 1936).
Famiglia Psittacidae
175. Pappagallo rufiventre della Somalia, Poicephalus rificentris
pallidus , van Someren
Beira 1903 [Poeocephalus rufiventris ] (Witherby 1905).
Somalia sett. e meridionale [Id. id.\ (Erlanger 1904, J905, 1907).
Barderà V- VI- 1901, Mansur, Lowidu VI- 1901, Chisimaio VII- 1901 [Id.
id.\ (Hilgert 1908).
Dolo 2 1 -III- 1911 e 21-V1I-1911 \Id.id.\ (Salvadori 1912 ed esemplari
del Museo di Genova).
Gannale 20-III- 1911 (Museo di Genova).
Barderà (non Berbera) 1881 (Zedlitz, 1914, J915, 1916).
Kubo-Gardo, Migiurtinia, 26 - V 1 1 1- 1 93 1 (Moltoni 1933).
Chisimaio Vili- 1925 (Moltoni 1935), Bulo-Kero, Belet-Amin, Basso
Giuba VI- 1934 (Moltoni 1936y.
Alessandra 7-VIII-l 934 (Toschi 1936).
176. Pappagallo petto color salmone, Poicephalus rufiventris
simplex , Reichw.
Serenli Vili- 1922 (v. Someren 1929).
Famiglia Coraciidae
177. Ghiandaia marina, Coracias. garrulus garrulus , Linn.
Coste della Somalia italiana? (Heuglin 1869, 1874).
? Duxi Kataber, a sud di Barri (Salvadori 1894).
178. Ghiandaia marina gola garofano, Coracias caudatus lorti,
Shelley
Belindula (non molto distante da Gallacaio) IX-1903 (Witherby 1905).
Da Barderà alla costa, 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Barderà V-VI-1901, Awei, Anole, Salaghli, Woreda VI- 1 90 1 , Hanole,
Ionte VII- 1 90 1 (Hilgert 1908).
Dintorni di Giurnbo 1906 (Museo di Genova).
Dolo 3 1 -V 11-191 1 (Salvadori 1912 ed esemplare del Museo di Genova).
Dolo, Jebeir (Giabbi ?), Serenli 1922 e 1923 (v. Someren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba, 1928, zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
Alessandra 10-111-1935 (Toschi 1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 335
179. Ghiandaia marina nevia, Coracias waevias naevius , Dauci.
Uenti Dima V-1901 (Hilgert 1908).
Dolo VI- 1923 (v. Someren 1929).
Kubo-Gardo, Migiurtinia, 6-1 V- 193 1 (Molto ni 1933).
180. Euristomo dell’ Africa orientale, Euryslomus afer suahe-
licus , INTeum.
Barderà, Dogge, VI- 1901 [E. a. afer J (Erlanger 1904, 1905, 1907). .
Jebeir (Giabbi ?), Serenli III- 1923 (v. Someren 19291.
Zona di Mogadiscio 1-V 1-1929 (Moltoni 1935).
Makama, Basso Giuba, VII- 1934 (Moltoni 1936).
Alessandra IX- 1934 (Toschi 1936).
Famiglia Alcedinidae
181. Martin pescatore bianco e nero, Ceryle rudis nidis (Limi.)
Solole, Giuba, VI- 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Serenli e Jebier (Giabbi?) II e IV-1923, Jebeir e Dolo III- 1923 e XII- 1922
(v. Someren 1929).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin, VI- VI II- 1934 (Patrizi 1935).
Alessandra IV- 1935 (Toschi 1936).
182. Martin pescatore gigante, Megaceryìe maxima maxima
(Pali.)
? Ola Uagèr (Bubasci) 22-V 1 1 1- 1 934 (Patrizi 1935).
183. Coritorne crestato, Corylhornis crislala cristata (Pali.)
Hanole, Giuba, VI-VI1-1901 \C. cyanostigma] (Erlanger 1904, 1905,
1907).
Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
184. Martin pescatore nano del Giuba, Ispidina pietà jubaensis ,
van Someren
Dolo IV- 190 1 , Salaghli, Giuba VI-1901 [I. p. pietà] (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Dolo 1911 [ Id . id.] (Salvadori 1912 ed esemplare del Museo di Ge¬
nova), Ganale 15-111-1911 e 17-111-1911 (Museo di Genova).
Afgoi 11-1901 [Id. id. J (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli, Dolo VII e XII- 1 922, II e 1 1 1- 1 923 [Id. id.] (v. Someren 1929).
Serenli VII- 1922 (v. Someren 1931).
Golgia, Oltre Giuba III- 1926, Afgoi IX-1928 e VI-1929 (Moltoni 1935).
336 ED. MOLTONI
185. Martin pescatore senegaloide, Halcyon senegaloides sene -
galoides , Smith
Solole, Giuba VI- 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
186. Martin pescatore senegaloide ranivoro, Hcilcgon senegaloides
ranivora -, Meinertzhagen
Ola Uagèr e Alto Bubasci, Oltre Giuba, Vili- 1934 (Mei toni 1936).
187. Alcione ventrebianco del Giuba, Halcyon albiventris erlan¬
ger i, Neumann
Barderà, Salaghli, Lowidu, Solole, Mfùdu, VI- 1 90 1 [H. a. orientalis \
(Erlanger 1904, 1905, 1907).
Barderà VI- 1901 (Neumann 1908»).
Serenli e Jebeir (Giabbi?) II e IV- 1923 (v. Someren 1929).
188. Alcione arboreo, Halcyon leucocephala leucocephala (Muli.)
Coste Somalia italiana? [Dacelo semicoerulea ] (Heuglin 1869, 1874).
189. Alcione arboreo pettobruno, ì Halcyon leucocephala cen¬
trali s, Neum.
Unsi, Dolo, Serenli, Jebeir (Giabbi?) I e IV- 1 923, VI, VII e Vili 1922
(v. Someren 1929).
Alessandra X-1934 [H. I. leucocephala ] (Toschi 1936).
190. Alcione arboreo di Zanzibar, Halcyon leucocephala hyacin-
thina , Reichw.
Basso Giuba (Ionte) VI I- 1 90 1 [H. semicoeruleus ] (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Dolo 1 7 -III- 1911, 16-1 V- 191 1 , 6 - VII - 1 9 1 1 e VII-1911 [lei. id .] (Salva-
dori 1912 ed esemplari del Museo di Genova).
Afgoi V-1925 e IX- 1928, zona di Mogadiscio 1929 (Moltoni 1935).
Stagno di Mombasa, Belet-Amin VI-VII1-1934 [H. semicaeruleus ] (Pa¬
trizi 1935).
Bulo-Kero e Belet-Amin (Margherita), Basso Giuba, VI-1934 (Mol¬
toni 1936).
Alessandra XI 1- 1 934 (Toschi 1936).
191. Martin pescatore striato, Halcyon chelicuti cheliculi (Stanley)
Anole, Giuba, VI- 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Woreda fra Barderà e Mfùdu, VI- 1901 (Hilgert 1908).
Villaggio Duca degli Abruzzi III e IV- 1929 (Moltoni 1935).
Bulo-Kero, Belet-Amin (Margherita), Basso Giuba, VII- 1934 (Moltoni
1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
337
Famiglia Meropidae
192. Gruccione egiziano, Merops persicus persicus , Pali.
Coste Somalia italiana? [M. superciliosus~] (Heuglin 1869, 1874).
Somalia meridionale (1929?) (Moltoni 1935).
Merca VI-YIII-1934 (Patrizi 1935).
Alessandra li e IV-1934 (Toschi 1936).
193. Gruccione severo, Merops superciliosus , Linn.
Bar Madu, Ganama Kiver, 11-1895 [M. s. donaldsoni ] (Oberholser
1904).
Mfùdu, Fanole, Giuba, VI- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Arai (Uebi Scebeli) 30-VII e l-VIII-1913 (Salvadori 1915 ed esem¬
plari Museo di Genova).
Unsi 1-1923 (v. Someren 1929).
Mogadiscio III e VI-1929 (Moltoni 1935).
194. Gruccione scarlatto, Merops nubicus nubicus , Gmel.
Dolo, Ionte, Gobuen, Chisimaio VI-V 11-1901 (Erlanger 1904, 1905,
1907 e Hilgert 1908).
Dintorni di Giumbo 1906 (Museo di Genova).
Mogadiscio 20 e 2 1 - VII- 1 908 (Museo di Genova).
Dolo 20-21, 29-III- 1911 (Salvadori 1912 ed esemplari del Museo di
Genova).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo, Unsi VI, Vili e XII- 1922 (v. Someren 1929).
Chisimaio VII I- 1 925 (Moltoni 1935). :
Foce del Giuba VII 1934 (Patrizi 1935).
Alessandra X-1934, Mansur XI1-1935 (Toschi 1936).
195. Gruccione collobianco maggiore, Aerops albicollis major,
Parrot
Marilé V1II-1923 (v. Someren 1929).
Alessandra II-XI-X1I- 1935 (Toschi 1936).
196. Gruccione minore orientale, Melittophagus pusillus cyano-
stictus (Cab.)
Dolo, Eil Wak, Busar, Abrona, Barderà, Mansur, Dogge, Solole, Hele-
schid, Ionte, Gobuen, Chisimaio IV- Vili- 1 90 1 (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Dolo 24 III- 19 11 [_M. cyanostictus] (Salvadori 1912 ed esemplare
Museo di Genova).
338
ED. MOLTONI
Afgoi 111-191 1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Lugli Ferrancìi, Dolo, Serenli VII, Vili e XII-1922, II e 1 II- 1 923 (v. So-
meren 1929).
Golgia, Oltre Giuba, III-1926, Afgoi IX- 1 928, Mogadiscio VI- 1929 (Mol-
toni 1935).
Torda (Margherita) Basso Giuba VIII-1934 (Moltoni 1936).
197. Gruccione di Lafresnay, Meliltophagus lafres?iayii (Guér.)
Barderà V- 1 90 1 (Hilgert 1 908).
198. Gruccione somalo, Melittophagus revoilii (Oust.)
Somalia italiana? [Merops revoilii ] (Oustalet 1882).
Dibit III- 1 903 (Witherby 1905).
Iet 2-X-1911 (Salva dori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Mogadiscio 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Unsi 1-1923 (v. Someren 1929).
Ga-llacaio Vili- 1 03 1 , Garoe Vili- 1 93 1 , Gardo Vili- 1 93 1 , Bui* Dagner IX- 1 93 1
(Moltoni 1933).
Mogadiscio VI- 1929 (Moltoni 1935).
t
Famiglia Bucerotidae
199. Bucorvo dalla cresta, Byca?iistes cristalus (Rùpp.)
Brava (v. d. Decken 1869, III, p. 38).
200. Lofocero nasuto, Lophoceros nasutus -nasutus (Linn.)
Lowidu, tra Barderà e Mfùdu VI- 1901 (E ri anger 1904, 1905, 19071.
Jebeir (Giabbi ?) IV-1923 (v. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio I-VI e III- 1929 (Moltoni 1935).
Alessandra III- 1935 (Toschi 1936).
201. Lofocero beccorosso, Lophoceros erg throrhynchus erythro-
rhyn cium (Temili.)
Coste Somalia italiana? [Buceros erythrorhynclius ] (Heuglin 1869,
1874).
Tutta la Somalia (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Uenti Dima, Busar V - 1 90 1 , Lowidu a sud di Salaghli VI- 1901 (Hil¬
gert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Gallacaio Vili- 193 1 (Moltoni 1933).
Afrnadù, Oltre Giuba, V e VI-1926 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 339
-202. Lofocero beccogiallo, Lophoceros flcivirostrìs flavi ro stris
(Eùpp.)
Damaso, Abrona, Sidimum A -1901, Barderà, Woreda VI-1901 (Hil-
gert 1908).
Orgoble-Gardo, Migiuxtinia, VI 11-1931 (Moltoni 1933).
Somalia italiana 1931 (Moltoni 1935).
203. Lofocero di von Decken, Lophoceros deckeni (Cab.)
Tra Zanzibar e la Somalia [ TocJc-us Bocci gei] (Oustalet 1881).
Brava (Barawa) [. Rhynchaceros Deckeni] (Fischer 1885).
Dolo' 1V-1901, Abrona V-1901, Lowidn, Umfndu, Fanole VI-1901 Hil¬
gert 1908).
Dolo 31- VI 1-1911 (Sai v adori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Golgia, Oltre Giuba, III-1926 (Moltoni 1935).
Bulo-Kero, Belet-Amin (Margherita) YI-1931 (Moltoni 1936).
Alessandra AT-1934 (Toschi 1936).
204. Lofocero nero e bianco, Lophoceros melanoleucos (Licht.)
Tra Mfùdu e Gobuen YI-YIl-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Salaghli, Mfùdu, Bua YI-1901, Hanole Vl-VII-1901 [ L . m. suahelicus]
(Hilgert 1908).
Alessandra VI e VIII-1934 (Toschi 1936).
Famiglia Upupidae
205. Upupa, Upupa epops epops, Linn.
Dolo XII-1922 (v. Someren 1929).
206. Upupa somala, Upupa epops somaliensis , Salvin
Ualual (ÙYel Val) (Peel 1900).
Solole, Giuba, VI-1901 \U. clamarensis somaliensis ] (Zedlitz 1914,
1915, 1916).
Uadi Orgoble, Migiurtinia, 22-VIII-1931 (Moltoni 1933).
Famiglia Phoeniculidae
207. Upupa arborea della Somalia, Phoeniculus somaliensis
somaliensis (Grant)
Barderà A -VI-1901, Salaghli, Solole, Mfùdu VI-1901, Heleschid presso
Ionte VII-1901 (Hilgert 1908).
Giuba XI 1-1912 (v. Someren 1922).
Dolo, YI-1922 (v. Someren 1922).
Giumbo 1923 (Museo di Genova).
Foresta Alessandra XI-1934 (Toschi 1936).
340 ED. MOLTONI
208. Upupa arborea cianomela di Schalow, Rhinopomastus cya~
nomelas schalow i , Neum.
Barderà V-1901, Dogge, Solole, Anole VI-1901, Anole YII-1901 (Er-
1 anger 1904, 1905, 1907).
Jebeir (Giabbi ?) IV-1923 (v. Someren 1929).
Alessandra X1I-1933 (Toschi 1936).
209. Upupa arborea minore, Rhinopomastus minor minor (Eùpp.)
Somalia sett. italiana? [Irrisor minor ] (Oustalet 1882).
Beira - V-1903 ( W i t h e r b y 1905).
Gardo, Miginrtinia, Vlll-1931 (Moltoni 1933).
210. Upupa arborea minore somala, Rhinopomastus minor so-
malicus , Eri.
Uenti Dima V-1901, Malka Gele-Gedid, Mansur, Salaghli Vl-1901 (Er-
1 anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Goriale IX- 1911 (Salvadori 1912).
Barderà 1880, Afgoi 1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli, Lugh Ferrandi 1922, 1923 (v. Someren 1929).
211. Upupa arborea minore del Nilo bianco, Rhinopomastus
minor cabanisi (De Filippi)
Brava (Barawa) XI- 1881 (Fischer 1885).
Barderà (1880?) (Museo di Milano ex Gindi).
Barderà (Reichenow 1900, 1905).
Famiglia Strigidae
212. Allocco dell’Africa meridionale, Strix icoodfordi nigricantia
(Sharpe) ]
Anole VI I- 1 90 1 [Syrnium woodfordi\ (E rianger 1904, 1905, 1907).
Basso Giuba VII- 1 90 1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
213. Assiolo del Capo, Otus capensis capensis (Smith)
Barderà V-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Giuba [O. senegalensis subsp.] (v. Someren 1932).
214. Assiolo orecchie bianche, Olis leucotis leucotis (Temm.)
? Duxi Katabel, a sud di Barri [Scops leucotis'] (Salvadori 1894).
Gallacaio II 1-1903 [Td. idi] (Witherby 1905).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECO.
341
215. Civetta somala, Carine noclna somaliensis (Reicbw.)
? Duxi Katabel, a sud di Barri [C. spilog astra] (Sai va dori 1894).
Gallacaio 1V-1903 [Id. id.] (Witkerby 1905).
216. Civetta periata, Glaucidium perlalum (Vieill.)j
Dolo XII- 192 2 (v. Someren 1929).
Golgia, Oltre Giuba, II 1-1 926 (Moltoni 1935).
217. Gufo maculoso cinerescente, Buio africanus cinerascens,
Guér.
Sidimum, itinerario Eil Wak-Bardera, V-1901 (Erlanger 1904, 1905,
1907).
Goriale ? (Salvadori 1912).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
218. Gufo latteo, Bubo lacteus (Temm.)
Barderà 1881? (Keicbenow; ex Gindi, Museo di Milano).
Galladi ( P e e 1 1 900).
Dolo ? 1911 (Salvadori 1912).
Golgia, Oltre Giuba, V- 1 926, zona di Mogadiscio I- V I- 1929) Moltoni
1 935).
219. Gufo pescatore deM’Africa orientale, Scolopelia peli fìscheri ,
Zedl.
Jebeir (Giabbi?) IX- 1923 (v. Someren 1929).
Eamiglia Caprimulgidae
220. Succiacapre, Caprimulgus europaeus europaeus , Linneo
Coste Somalia italiana? (Heuglin 1869, 1874).
221. Succiacapre dell’Asia centrale, Caprimulgus europaeus un¬
to ini, Hume
Belindula (non molto distante da Gallacaio) IX-1903 (Witkerby 1905).
222. Succiacapre guancerosse del Kenia, Caprimulgus rufigena
frenatus, Salvadori
Sidimum, presso Barderà, V-1901 \C. frenatus] (Erlanger 1904, 1905,
1907).
ED. MOLTONI
342
223. Succiacapre di Donaldson, Caprimulgus donaldsoni, Sharpe
Abroma, tra Eil Wak e Barderà, V-1901, Mansnr, Giuba, VI- L 90 1 (Er¬
ta nger 1904, 1905, 1907).
Dolo 5-IV-191 1 (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di Genova ; la Q
da me esaminata deve a mio parere riferirsi forse al Caprimulgus
f ossei ?).
Serenli 11-1923 (v. Someren 1929),
Cbisimaio V 11 1- 1 925 (Moltoni 1935).
224. Succiacapre somalo, Caprimulgus nubicus torridus , Phillips
Dibit III- 1903 (Witherby 1905).
Orgoble-Gardo, Migiurtinia, 22- Vili- 1 93 1 [ Caprimulgus n. nubicus , Phil¬
lips] (Moltoni 1933).
225. Succiacapre chiaro di Mozambico, Caprimulgus fossii cla-
rus, Peichw.
Brava (Barawa) [C. fossii] (Fischer 1885).
Woreda fra Barderà e Mfùdu VI- 1901 [ C. fossei /ossei] (Hilgert 1908).
Jebeir (Giabbi?) Ili- 1 923, Serenli IV-1923 [C. clarus ] (v. Someren 1929).
Belet-Amin (Margherita), Basso Giuba, VII-1934 (Moltoni 1936).
226. Succiacapre di Mozambico abissino, Caprimulgus fossii
apatelius , Neum.
Somalia meridionale, Dolo IV- 1901, Mansur, Salaghli, Dogge VI- 1 90 1
(Eri anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi II-1II-1 9 1 1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Famiglia Micropodidae
227. Rondone pallido somalo, Micropus murinus somalicus
(Clarke)
Dolo (v. Someren 1932).
228. Rondone abissino, Micropus affuiis abessynicus (Streubel)
Mogadiscio X-1931 (Moltoni 1935).
229. Rondone delle palme, Cypsiurus parvus parvus (Licht.)
? Shebeli Vili- 1 894 [Tachornis parvus] (Sharpe 1895).
Dolo V-1901, Barderà VI- 1901 [Id. id .] (E ri anger 1904, 1905, 1907).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
34S
Dolo? 1911 [ Tachornis laemostigma \ (Salvadori 1912).
Afgoi 11-191 1 [Tacliornis parva laemostigma ] (Erlanger 1914, 1915,
1916).
230. Rondone coda spinosa stictilemo, Telacanthura itssheri
stictilaema (Reichw.)
Ola Uagèr (Alto Bubasci), Oltre Giuba, VIII-1934 (Moltoni 1936).
231. Notafrapo di Sheppard, Notafrapus slieppardi , Roberts
Ola Uagèr (Alto Bubasci), Oltre Giuba, VIII-1934 (Moltoni 1936).
Famiglia Coliidae
232. Uccello topo striato orientale, Colius striatus affì)iis, Shelley
Da Barderà fino alla costa, 1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Barderà, Malca Gele-Gedit, Mansur, Solole, Mfùdu, Fanole, Bua VI-1901
(Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Avai (Uebi Scebeli) 30- VII- 1913 [C. affinis] (Salvadori 1915).
Afgoi IX-1928, Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
Belet-Amin (Margherita), Basso Giuba VII- 1934 (Moltoni 1936).
233. Uccello topo striato della Somalia, Colius striatus liil-
gerti, Zedl.
Dolo XII- 1922 (v. Someren 1929).
Dolo 5-1-191 1 e 2-1 V-l 91 1 [C. affinis] (Salvadori 1912 ed esemplare
Museo di Genova).
Upper Juba Ri ver [C. s. intermediata erlangeri ^ hilgerti] (v. Some¬
ren 1932).
234. Uccello topo capogrigio, Colius leucocephalus turneri , van
Someren
Solole e Dogge VI- 1 90 1 , Cliisimaio VII- 1 901 [C. leucocephalus ] (Er¬
langer 1904, 1905, 1907).
Afgoi 11-111-1911 [Id. id .] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Golgia, Oltre Giuba II 1-1926, Mogadiscio V-l 929, Obbia 1930 (Mol¬
toni 1935).
24
344 ED. MOLTONI
235. Uccello topo nucablu, Colius macrourus macrourus (Linn.)
Gallacaio IV-1903 (Witherby 1905).
Gallacaio, regione di Obbia, 20- Vili- 1 931 (Moltoni 1933).
Obbia 1930 (Moltoni 1936).
236. Uccello topo nucablu dell’ Uganda, Colius macrourus piti¬
che/', Venni.
Salagkli (Giuba) Vl-1901 [ C . macrourus ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Salagkli, Dogge Yl-1901, Cbisimaio VII- 1 90 1 (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli 1923 [C. m. nr. puleher] (v. Someren 1929).
Famiglia Trogonidae
237. Narina littorale, Apaloderma narina littoralis , v. Someren
Barderà, Mfùdu, Hanole V-V1I-1901 [A. narina ] (Erlanger 1904, 1905,
1907 e Hilgert 1908).
Jebeir (Giabbi?) 1 II- 1 923 [Id. id.] (v. Someren 1929).
Hellesheid (Giuba) 1 1 1- 1 923 (v. Someren 1931b ).
Giuba (v. Someren 1932).
Foresta Mobilen, Alessandra, ed a Ola Uager 1934 (Patrizi in liti .).
Foresta Mobilen II e IX- 1934, Alessandra IX-1934 (Toschi 1936).
Famiglia Capitonidae
238. Capitone alinere didimo, Lybius melanopterus didymus,
Grote
Da Barderà a Mfùdu. 1901 [L. melanopterus ] (Erlanger 1904, 1905,
1907).
Mansur, Solole, Geile, Mfùdu Vl-1901 [Id. id.~] (Hilgert 1908).
Solole Vl-1901 (Grote 1929).
Jeber (Giabbi?) Ili e 1V-1923 [ L . melanopterus ] (v. Someren 1929).
Giumbo 1923 (Museo di Genova).
Zona di Mogadiscio I- VI- 1 929 (Moltoni 1935).
Belet-Amin (Margherita), Basso Giuba, VI -1934 (Moltoni 1936).
Alessandra VII- 1934 (Toschi 1936).
239. Tricolema stigmatotorace, Tricliolaema melanocephalum
stigmatothorax, Cab.
Malca Rie, Sidimum presso Barderà, V-190J, Chisimaio Vl-1901 [T.
stigmatothorax ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Golgia, Oltre Giuba, IV- 1926 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
345
240. Tricolema di Bland, Tricholaema melari ocephahcm blandi ,
Phillips
Gallacaio IV- 1903 (Witherby 1905).
Serenli 11-1923, VII-VI1I-IX-Ì 922 (v. Someren 1929).
241. Barbatula affine, Pogoniulus pusillus affinis (Reichw.)
Lungo il Giuba fino alla costa 1901 [Barbatula pusilla affinis ] (Er-
langer 1904, 1905, 1907).
Dolo IV- 1901, Salaghli, Lowidu, Solole, Hanole VI- 1901 [lei. id.\ (Hil-
gert 1908).
Afgoi III- 1911 [Barbatula pusilla, affinis] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
242. Barbatula del Giuba, Pogoniulus pusillus lollesheid , van
Someren
Dolo 17-1 V- 1911 [Barbatula minuta] (Salvadori 1911 ed esemplare
Museo di Genova).
Jebeir (Giabbi ?), Serenli IV, VI e Vili- 1 922 [ Barbatula p. nr. affinis]
(v. Someren 1929).
Serenli Vili- 1 922 [Barbatula p. lollesheid] (v. Someren 1931).
243. Capitone testarossa di Shelley, Tradii/ pii omus erythroce-
phalus shelleyi, Hartl.
Beira V-1903 [Tv. erythrocephalus] (Witberby 1905).
244. Capitone testarossa del Giuba, Trachyphonus erythroce¬
phalus jacksoni, Nemn.
Dolo 6- VII- 1911 [T. shelleyi] (Salvadori 1912 ed esemplare Museo
di Genova).
Dolo (v. Someren 1932).
Uenti Dima V-1901 (Hilgert 1908).
245. Capitone periato somalo, Trachyphonus margarilatus so-
malicus, Zedl.
Somalia sett. italiana? [ Tr. margaritatus] (Oustalet 1882).
246. Capitone testanera di d’ Arnaud, Trachyphonus darnaudii
boehmi, Eiscb. et Reichw.
Brava (Barawa) XI- 1881 (Fischer et Reichenow 1884).
Bardera-Mfùdu 1901 [Tr. botimi] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
346 ED. MOLTONI
Malca Rie, Barderà V- 1 901, Mansur, Awei, Salaghli, Mfùdu VI- 1901,
Ionte VII- 1 90 1 (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Afmadù, Oltre Giuba, V-1926, Mogadiscio VI- ) 929, regione del Dafèt
V I- 1 929, Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
Boscaglia di Gelib VII- 1 034 ( Toschi 1936).
Famiglia Indicatoridae
247. Indicatore gola nera, Indicatoli indicato)' (Sparman)
? Sbebeli VI 11-1894 (Sbarpe 1895).
Woreda, Mfùdu, Giuba, VI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
248. Indicatore del Giuba, Indicator variegatus jubaensis, Neum.
Dogge VI-1901, Hanole, Ionte, Giuba, VII- 1901 [/. v. variegatus'] (Er¬
langer 1904, 1905, 1907).
Ionte presso Chisimaio VII- 1901 (Neumann 19081)).
Hellesheid, Giuba, (v. Someren 1932).
Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba, VUI-1934 (Moltoni 1936).
249. Indicatore minore di Erlanger, Indicator minor erlangeriì
Zedl.
Mfùdu VI-1901, Helescbid, presso Ionte, VII- 1 90 1 [7. exilis teitensis] (Er¬
langer 1 904, 1 905, 1 907 ).
Afgoi 11-1911 [7. exilis erlanger i] (Zedlitz 1913).
Serenli 11-1923, LTnsi 1-1923 [ Id . id.] (v. Someren 1929).
Famiglia Picidae
250. Picchio nubico pallido, Campelhera nubica pallida (Sharpe)
Brava (Barawat [(’. nubicus] (Fischer 1885).
? Shebeli Vili- 1894 [C. nubica] (Sharpe 1895).
Beira V-1903 [C. nubica] (Witherby 1905).
Fra Eil Wak e Barderà 1901 [Dendromus nubicus] (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Dolo IV- 1901, Malca Rie, Damaso, Abrona, Korkuru, Barderà V-1901
Barderà, Fanole presso Bua VII 90 1 [Id. id.] (Hilgert 1908).
Dolo V- VI 1-19 11 [C. nubica] (Sai vado ri 1912).
Afgoi 11-1911 [Dendromus nubicus pallidus] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli e Lugli Ferrandi 1922 (v. Someren 1929).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
347
Giumbo 1923 (Museo di Genova).
Gardo, Migiurtinia, 1 6- VII 1-1 931 (Moltoni 19331.
Golgia, Oltre Giuba, I V- 1 926, Afmadù, Oltre Giuba, V-1926, Mogadi¬
scio VI- 1929 (Moltoni 1935).
Alessandra Vili - 1 934 (Toschi 1936).
251. Picchio di Cailliaut, Campethera cailliauti cciilliauti (Malh.)
Fanole, Giuba, VI-1901 [ Dendromus malherhei ] (Erlanger 1904, 1905,
1907).
Mfùdu, Fanole YI-1901 [Id. id.] (Hilgert 1908).
Foresta Alessandra XII-1934 (Toschi 1936).
252. Picchio codadoro di Mombasa, Campethera abingoni mom-
bassica (Fischer et Reichw.)
Mfudù, Giuba, VI-1901 [ Dendromus mombcissicus] (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Mfùdu VI-1901, Hanole VI-VII-1901 [Id. id.] (Hilgert 1908).
Foresta Cantande V-1934 (Toschi 1936).
253. Picchio cardinale massaico, Dendropicos fuscescens mas-
saicus , Leumann
Afmadù, Oltre Giuba, V-1926, Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
254. Picchio cardinale di Hemprich, Dendropicos fuscescens
hemprichii (Ehr.)
Brava (Barawa) [D. hemprichi] (Fischer 1885).
Giuba 1901 / D . hemprichi albicans] (Erlanger 1902).
Salaghli VI-1901, Chisimaio VII-1901 [D. guineensis albicans] (Er¬
langer 1904, 1905, 1907).
Damaso Y-1901 [D. guineensis hemprichi] (Hilgert 1908).
Salaghli, Anole, Woreda, Dogge, Solole VI-1901, Chisimaio VII-1901
[D. guineensis albicans] (Hilgert 1908).
Serenli Vili e X-1912 (v. Someren 1929).
Gardo, Orgoble Gardo, Migiurtinia, VIII-1931 (Moltoni 1933).
255. Picchio namaquo dello Scioa, Thripias namaquns schoen-
sis (Riipp.)
Dolo, Mfùdu, Heleschid, Ionte IV- VII-1901 [Mesopicos n. sclioensis]
(Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Foresta Cantande V e XII-1934, Foresta Moliben IX-1934 (Toschi
1936).
348
ED. MOLTONI
Famìglia Alaudidae.
256. Mirafra marginata, Mirafra cantillans marginata , Hawker
Mfùdu-Gobuen (Songora Mafula) Ionte, VII- 1 90 1 [M. cantillans ] (Er-
1 anger 1904, 1905, 1907).
257. Mirafra alirosse, Mirafra hypermetra hypermetra (Reichw.)
Mfudu, Fanole, VI- 1 90 1 , Helescbid presso Ionte, Ionte, Chisimaio,
VII-1901 (E ri anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
258. Mirafra di Fischer, Mirafra fisoheri fischeri (Reichw.)
Barderà V-1091, Mfùdu, Fanole presso Bua, VI- 1901, Helescbid presso
Ionte VII-1901 (Erlan ger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
259. Mirafra africanoide intercedente, Mirafra africanoides in¬
tercedei, Reichw.
Dolo IV-1901 [M. intercedens ] (E ri anger 1904, 1905, 1907).
260. Mirafra dal collare, Mirafra collaris, Sharpe
Damaso, Daba, Uenli Dima V-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907 e
Hilgert 1908).
Dibit III- 1903? (YVitherby 1905).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
261. Mirafra di Gillet, Mirafra gilleti , Sharpe
Beira V-1903 (Witherby 1905).
Malca Rie, Damaso e itinerario tra Eil Wak e Barderà (Uenti Dima,
Abrona, Rote Serira), V-1901 (Erlan ger 1904, 1905, 1907 e
Hilgert 1908).
Iet 29-IX-1911 (Sai vado ri 1912 e esemplare Museo di Genova).
Heibogan (Gardo), Migiurtinia, 15 V 1 II- 1 93 1 (Moltoni 1983).
262. Mirafra pecilosterna, Mirafra poecilosterna poecilosterna '•
(Reichw.)
Matto-Galberu, Barderà V-1901, Anole, Giuba VI - 1 901 , Gobuen e Chi¬
simaio, VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Afgoi II-I1I-1 91 1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba (v. Someren 1 922).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
349
Serenli VII- Vili- 1 922 (v. Somerea 1929).
Da Dolo a Chisimaio (v. So mere n 1932).
Mogadiscio V-VI-1929, Regione del Dafet VI- 1929 (Moltoni 1935 ).
263. Lodola corriera somala, Cerlhilauda somalica , With.
Dibit III-1903 (Witherby 1903 e 1905).
264. Lodola beccocurvo di Hamerton, Àlaemon hamertoni ha-
mertoni, Witherby
Obbia 1-1903 (Witherby 1905).
Zona di Gallacaio, Migiurtinia VII- 1 93 1 (Moltoni 1933).
265. Lodola del deserto somalo, Ammomanes deserti akeleyi ,
Elliot
Garoe VII- 1 93 1 , Heibogan (Gardo) Vili 1931, Monti Uakì (Carim),
IX- 1931, Migiurtinia (Moltoni 1933).
266. Cappellaccia thekla somala, Qalerida theklae ellioti , Har-
tert
Gallacaio, Migiurtinia, V II - 1 93 1 (Moltoni 1933).
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1936).
267. Lodola codacorta somala, Pseudalaemon fremanllii freman¬
llii (Phill.).
Beira V-1903 (Witherby 1905).
Gardo, Migiurtinia Vili- 1 93 1 (Moltoni 1933).
268. Lodola codacorta del Chenia, Pseudalaemon fremanllii de-
lamerei , Sharp e
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
269. Allodola passerina orecchiebianche, Eremopterix leueotis
leucotis (Stani.)
Gobuen, Chisimaio VII- 1 90 1 \Pyrrhulauda leucotis'] (E clanger 1904,
1905, 1907).
270. Allodola passerina frontebianca somala, Eremopterix tit-
grieeps melanauchen (Cab.)
Somalia sett. italiana? [ Coraphites frontalis ] (O u stai et 1882),
Obbia 1-1903 [ Pyrrkulauda melanauchen] (Witherby 1905).
Basso Giuba [E. frontalis melanauchen] (v. Someren 1922).
Gallacaio, Migiurtinia VII-1931 (Moltoni 1938).
350 ED. MOLTONI
271. Allodola passerina testa castana, Eremopterix signata
(Oust.)
Malca Rie al confine col Chenia, V-1901, Chisimaio VII-1901 \_Pyrrhu -
lauda signatd\ (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Iet 9 e ll-X-1911 [ ld . id.'\ (Sai vado ri 1912 ed esemplari Museo di
Genova).
Afgoi 11-1911 [ Pyrrhulauda verticalis signata ] (Zedlitz 1914, 1915,.
1916).
Somalia meridionale III-1929, Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
272. Spizocoride di Obbia, Spizocorys obbiensis , Witherby
Obbia, 1-1903 (Witherby 1905).
Famiglia Motacillidae.
273. Ballerina, Motacilla alba alba , Limi.
Unsi 1-1923, Dolo XII-1922 (v. Someren 1929).
274. Ballerina vedova, Motacilla aguimp vidiia , Surnd.
Brava (Barawa) [ Motacilla vidua ] (Fischer 1885).
?Scebeli Vili- 1894 [M. vidua ] (Sharp e 1895).
Lowidu tra Barderà e Mfùdu VI- 1 90 1 , Hauole tra Mfùdu e Gobueu,
VII-1901 [ili. vidua ] (E rianger 1904, 1905, 1907).
Serenli VII-VIII-1922 (v. Someren 1929).
Alessandra XII-1933 e 1934 (Toschi 1936).
275. Ballerina, gialla, Motacilla cinerea cinerea , Tunst.
Afgoi IX-1928 (Moltoni 1935).
276. Cutrettola boreale, Budytes flavus thunbergi (Billberg)
Brava (Barawa) [5. flavus (L.)] (Fischer 1885).
Dolo XII-1922 (v. Someren 1929).
277. Cutrettola gialla orientale, Budytes flavus campestris (Pali.)
Coste della Somalia italiana? (Heuglin 1869-1874).
278. Calandro, Anthus campestris campestris (Linn.)
Unsi 1-1928 (v. Someren 1929).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 351
279. Calandro sordido somalo, Anthus sordidus nivesce?is , Rei-
chenow.
Chisimaio YI1-1901 [.A. nivescens J (Reichenow 1905 b).
Chisiraaio Y II- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Basso Giuba [A. nivescens ] (v. Someren 1922).
? Alessandra VII- 1 934 [A. sordidus subsp.ì] (Toschi 1936).
280. Calandro maggiore del Chenia, ? Anthus richardi lacuum ,
Meinertzhagen
Brava [ Anthus Racilteni ] (Fischer 1885).
Chisiraaio VII- 1 90 1 [A. rufulus cinnamomeus ] Erlanger 1904, 1905,
1907).
281. Pispola di Malindi, Anthus melindae , Shelley
Mfùdu VI- 1 90 1 , Hanole, Heleschid, Ionte VII- 1 90 1 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Afgoi 11-191 1 (Ze d 1 i t z 1914, 1915, 1916).
282. Macronice tenerello, Tmetothylacus tenellus (Cab.)
Brava (Barawa) [ Macronyx tenellus'] (Fischer 1885).
Uenti Dima, Abrona, Matto-Galberu, Sidinura Barderà V - 1 90 1 , Barderà
Mfùdu (Malca Gele Gedit, Solole, Mfùdu) VI- 1 90 1 , Mfùdu-Gobuen
(Hanole), Ionte, Chisimaio VII- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907
e Hi Igei* t 1908).
Iet 5-X-1911 (Sai vado ri 1911 ed esemplare Museo di Genova).
Afgoi II-III- 1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli Vili- 1 923 (v. Someren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba, VI-1926, Mogadiscio 1928 e VI-1929 (Moltoni
1935).
Torda presso Margherita, Basso Giuba VII-1934 (Moltoni 1936).
Man sur IV- 1934 (Toschi 1936).
283. Macronice croceo, Macronyx croceus croceus (Vieill.)
Brava (Barawa) (Fischer 1885).
284. Macronice gola aranciata, Macronyx aurantiigula , Reichw.
Hanole tra Mfùdu e Gobuen VI - 1 90 1 , Ionte VII- 1 90 1 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Afgoi II-III. 1911 [M. flavi colli s aurantiigula] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 e Regione del Dafèt VI-1929 (Moltoni
1935).
Alessandra 11-1934 (Toschi 1936).
852
ED. MOLTONI
Famiglia Timaliidae.
285. Crateropodo squamulato, Tardoides squamulata Shell.)
Dolo 1V-1901, Salaghli, Solole, Bua YI-1901 [ Crateropus squamulalus ]
(E ria n ger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Dolo 1 6-1 V- 1 91 1 [Id, id.] (Salvadori 1912 e esemplare Museo di Ge¬
nova).
Helesheid YII-1922, Serenli II e VII-1922 (v. Some rea 1929).
Serenli YII-1922 [ T . s. jubaensis] (v. Someren 1931).
Lugh Ferraudi a Serenli [ld. id.] (v. Someren 1932).
286. Crateropodo rubiginoso, Argya rubiginosa rubiginosa (Rlipp.)
? Scebeli YIII-1894 (Sharpe 1895).
287. Crateropodo rubiginoso di Heuglin, Argya rubiginosa heu-
girai Sharpe
Dolo IV- 1 901 , Solole VI- 1 90 1 [Ar. rubiginoso. Q (E r la n ger 1904, 1905,
1907).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo 29-111-1911 [Ar. rubiginoso. :] (Salvadori 1912 ed esemplare
Museo di Genova).
Dolo VI e XII- 1922 [A. r. sharpei ] (v. Someren 1929).
288. Crateropodo somalo, Argya aylmeri aylmeri, Shelley
Beira V-1903 (Witherby 1905).
Abrona tra Eil Wak e Barderà V-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Afgoi 11-1911 [Crateropus a. aylmeri] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Afmadù, Oltre Giuba, V-1926, Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
Famiglia Pycnonotidae.
289. Bulbul orecchiebianche, Pycnonotus dodsoni , Sharpe
Somalia italiana? [P. nigricans] (Oustalet 1882).
Daraaso, Busar, Abrona, Sidinum, Barderà V-1901, Malka Gele-Gedit,
Anole, Salaghli, Geile, Mfudu, Fanole YI-1901, Heleschid presso
Ionte, Gobuen, Chisiraaio VII- 1 901 (Eri anger 1904, 1905, 1907
e Hilgert 1908).
Giuba (v. Someren 1922).
Gallacaio e Garoe V 1 1-193 1 , Gardo e Rubo V1II-1931, Carini IX-1931,
Migiurtinia (Moltoni 1933).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 353
Afmadù, Oltre Giuba V-1926, Mogadiscio VI-1929, Somalia meridionale
1929 (Molto ni 1935).
Alessandra XII 1933 e VI-1934 (Toschi 1936).
290. Bulbul terrestre, Phyllastrephus terrestri s suahelicus, Heìchw.
Mfùdu VI- 1 90 1 , Hanole fra Mfùdu e Gobuen VII- 1901 [P. capensis
suahelicus ] (E rianger 1904, 1905, 1907).
291. Bulbul strepitante, Pliyllastrephus strepitans (Reicliw.)
?Shebeli VI 1 1 - 1 894 [Phylloslrep/ius pauper ] (Sharpe 1895).
Salaghli, Lowidu tra Barderà e Mfùdu, Solole VI-1901, Heleschid presso
Chisimaio VII- 1901 (E ri anger 1904, 1905, 1907}.
Afgoi II-III- 1911 [P. s. sitar pei ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba (v. Someren 1922).
Serenli II-III- 1 923, VII-YIII 1922, Helleschid V1I-1922, Jebeir (Giabbi ?)
III-IV-1923, VII-1922, Unsi 1-1923, Dolo XII- 1922 [Ph. st. nr. pauper ],
(v. Someren 1929).
292. Bulbul oliva, Pliyllastrephus sucosus sucosus , Reicliw.
Foresta (di Alessandra) II-1(. 35 (Toschi 1936).
293. Bulbul di Fischer, Pliyllastrephus fìscheri fìscheri , Reicliw.
Fanole presso Bua VI-1901, Hanole, Giuba VII- 1 90 1 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
294. Bulbul ventregiallo dell’Africa orientale, Chlorocichla flavi-
ventris centralis , Reicliw.
Solole, Hanole e Mfùdu VI-1901 [ Pliyllastrephus flaviventris mombasae ]
(Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Jebeir (Giabbi?) IV-1923 [ Ch . fi. mombasae] (v. Someren 1929).
Chisimaio e Waregta [Id. id.] (v. Someren 1932).
Alessandra XII- 1933 (Toschi 1936).
295. Bulbul insulare somalo, Andropadus insulari s somaliensis ,
Reicliw.
Brava (Barawa) (Rei che no w 1904).
Barderà V-VI-1901, Salaghli, Lowidu tra Barderà e Mfùdu, Solole VI-
1901, Chisimaio VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert
1908),
Dolo 6- 1 V - 1 9 1 1 [A. somaliensis] (Salvadori 1912 ed esemplare Museo
Genova).
Giuba (v. Someren 1922).
Da Dolo a Serenli (v. Someren 1932).
354
ED. MOLTONI
.Famiglia Muscicapidae.
296. Pigliamosche cenerino di Kikuyu, Alseonax cinereus kiku
yuensis , van Someren
Solole e Fanole, Giuba VI- 1 90 1 , Songolo \*I1- 1 90 L [ Alseonax caerule-
scens ] (E ri anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba Vili- 1 934 (Molto ni 1935).
Foresta (di Alessandra) 11-1933 (Toschi 1936).
297. Pigliamosche grigio cinereolo, ì Alseonax coerulescens ci-
nereola , Fisch.-Hartl.
Jabeir (Giabbi ?) ed Hellescheid 111-1923 e V li- 1 923 (v. Someren 1929).
298. Pigliamosche pallido subalare?, Bradornis pallidus (sub-
alari s ?).
Sereni i III-1923, VII-VIII-1922 (v. Someren 1929).
299. Pigliamosche grigio, Bradornis griseus griseus , Reichw.
Gallacaio IV-1903 [ Bradyornis pumilus ] (Witherby 1905).
Goile presso Mfùdu e Hanole, iMfùdu e Chisimaio VI-1901 (Erlanger
1904, 1905, 1907).
Beira (Gallacaio) VI I- 1 93 1 , Gardo Vili- 1 93 1 , Migiurtinia (Molto ni 1933).
? Obbia 1930 (Moltom 1935).
300. Pigliamosche grigio della Somalia meridionale, Bradornis
griseus erlangeriì Reichw.
Hanole, Giuba 1901 (Reichenow 1900, 1905).
Barderà, iMfùdu, Salaghli, Solole VI-1901, Fanole, Hanole VI-1901, Ha¬
nole, Chisimaio VII- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert
1908).
Malca Rie, Damaso, Matto-Galberu, V-1901, Barderà VI- 1 90 1 [B. g. neu-
manni\ (Hilgert 1908).
Sereni! II, VII, VIII-1923 (v. Someren 1923).
301. Pigliamosche nero tropicale, Melaenornis pammellaina tro-
picalis (Cab.)
Foresta Mobilen 11-1932 e III-1934 (Toschi 1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 355
302. Pigliamosche giallo minore, Chloropelella holoehlorus ho-
lochlorus (Eri.)
Solole (Salde) e Barderà VI- 1 90 1 [ Erythrocercus holochlorus ] (E ri an¬
ger 1901).
Solole, Barderà VI- 1901, Songole VII- 1901 [Id, id.] (Erlanger 1904,
1905, 1907).
303. Pigliamosche testanera, Batis minor minor , Erlanger
Solole, Basso Giuba VI-1901 e Chisiinaio [ B . orientalis minor] (Er¬
langer 1901).
Dogge, Solole, Geile, Songole, Mfùdu (Neuraann 1907).
Malka Gele-Gedid, Ande, Dogge, Solole, Geile, Mfùdu VI-1901, Son¬
gole YII-1901 (Hilgert 1908).
Serenli III- 1 923 e VII- Vili- 1 922 (v. Soraeren 1929).
Afgoi Vili- 1 929 (M o 1 1 o n i 1935).
Piana Mansur XII-1933 (Toschi 1936).
304. Pigliamosche capogrigio somalo, Batis orientalis bella (El-
liot)
Somalia sett. italiana? [ fi . orientalis ] (Oustalet 1882).
Orgoble-Gardo Vili- J 931, Migiurtinia (Molto ni 1933).
305. Pigliamosche capogrigio somalo, Batis orientalis perkeo ,
Neumann
Daba al confine col Chenia V-1901 [ fi . o. minor] (Erlanger 1901).
Daba, Abrona 1901 [fi. perkeo] (Neumann 1907).
Daba, Abrona V-1901 (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 [fi. perkeo] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
306. Platisteira scudettata, Platysleira pettata pettata Sund.
Barderà, Mfùdu, Cliisimaio VI-VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Dogge, Solole, Geile, Mfùdu, Fanole, Bua VI-1901, Hanole VII-1901
(Hi 1 g e r t 1908).
Serenli 111-1923 \_Platystira p. pettata] (v. Someren 1929).
307. Platisteira scudettata piccola, Platysleira pettata brevipen-
nis, Grò te
Foresta (di Alessandra) 11-1933 (Toschi 1936).
856 ED. MOLTONI
308. Pigliamosche crestato somalo, Trochocercus cyanomelas
somalicus , Grò te
Mfùdu, Fanole, Giuba VI- 1 90 1 , Hanole VII-1901 [ T . bivittatus ] (Er-
Ianger 1904, 1905, 1907).
Fanole, Mfùdu e Hanole 1901 (Grò te 1928).
Foresta Mobilen, Alessandra VI-1934, Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre
Giuba V1IM9S4 (Moltoni 1936).
Foresta (di Alessandra) [ T . bivittatus] lX-\934:, 11-1935 (Toschi 1936).
309. Pigliamosche bruno del paradiso, Tchitrea viridis suahe-
lica (Reickw.)
? Shebeli Vili- 1894 [ Terpsipìione cristata]ì (Skarpe 1895), Damaso,
Korkoru, Barderà V-1901, Gongolo, Mfùdu VI-V1I-1 90 1 [T. viridis]
(Eri anger 1904, 1905, 1907).
Damaso, Korkoru, Sidimum, Matto-Galberu Barderà V-1901, Man sur,
Salagkli, Solole, Mfùdu, Geile, Songole VI- 1 90 1 , Ionte VII-1901
(Hilgert 1908).
Serenli VI I- VII I- 1 922, Dolo X1I-1923, Jebeir (Giabbi ?) VII-1922 [ T . v.
ferreli] (v. So me re n 1929).
Golgia 111- 1 926, Afmadù 111 e VI 1926, Oltre Giuba (Moltoni 1935).
Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba VIII-1934 (Moltoni 1936).
Boscaglia Gelib VI li- 1 934, Foresta (di Alessandra) 1-1935 (Toschi 1936).
Famiglia Turdidae*
310. Tordo tefronoto, Turdus tephronotus. Cab.
Brava (Barawa) (Fischer 1885).
Somalia (ex Giudi Reichenow 1900-1905).
Dolo IV - 1 90 1 , Abrona e Korkoru tra Eil Wak e Barderà V-1901, Chi-
simaio VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Barderà (1880?) Afgoi 11-1911, Barderà (uova) 1901 (Zedlitz 1914,
1915, 1916).
Giuba (v. Someren 1922).
Dolo XII-1922, Serenli Vili— 1922 (v. Someren 1929).
Da Dolo a Ohisimaio (v. Someren 1932).
Giumbo 1923 (Esemplare Museo di Genova).
311. Codirossone, Monticola saooatilis (Limi.)
Jebeir (Giabbi?) X-1922, 111-1923 (v. Someren 1929).
312. Culbianco, Oenanthe oenanthe , (Linn.)
Obbia 1-1903 [ Saocicola oenanthe] (Witherby 1903).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
357
313. Monachella somala, Oenanthe phillipsi (Shelley).
Dibit III-1903? [Saxicola phillipsi] (Witherby 1905).
Iet 9-X-19 1 1 [Id. id.] (Salvadori 1922 ed esemplare Museo di Genova).
Gallacaio e Garoe VII - 1 93 1 , Heibogan Gardo Vili- 1 931, Migiurtinia
(Moltoni 1933).
314. Monachella dorsonero, Oenanthe leucomela leucomela
(Pallas)
Brava (Barawa) [ Saxicola morio ] (Fischer 1885).
Afgoi 11-1911 [ Oe . (Saxicola) pleschanka pleschanka] (Zedlitz 1914,
1915, 1916).
Jebeir (Giabbi?) [ Oe . vittata ] (v. Someren 1929).
Unsi 1-1923 (v. Someren 1929).
Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
Mansur X1I-1933 (Toschi 1936).
315. Monachella isabellina, Oenanthe isabellina (Temm.)
Brava (Barawa) \Saxicola isabellina ] (Fischer 1885).
Afgoi 11-111-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli 111-1923, Jebeir (Giabbi?) I V- 1 923 (v. Someren 1929).
Alessandra XII- 1 933 (Toschi 1936).
316. Monachella pileata di Livingston, Oenanthe pileata living-
stonii (Tristram)
Chisimaio VII- 1 90 1 [Saxicola pileata'] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
317. Cercomela codanera, Cercomela melanura lypura (Hemp.
et Ehr.)
Somalia sett. Italiana, Ras Hafun ? [Myrmecociclda melanura] Ousta-
1 e t 1882).
318. Cercomela scotocerca della Somalia settentrionale, Cerco-
mela scotocerca spectatrix , S. Clarke
Sugurè, Carim, Migiurtinia, IX- 1 931 (Moltoni 1933).
319. Cossifa di Euglin, Cossypha heuglmi heuglini , Hartl.
Mfùdu e Bua, Giuba VI- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
320. Cossifa di Heuglin di Mombasa, Cossypha heuglini inter¬
media (Cab.)
Serenli II-I1I-1923; Jebeir (Giabbi?) IV-1923 (v. Someren 1929).
358 ED. MOLTONI
321. Cossifa del Natal, Cossypha natalensis , Smith
Solole, Mfùdu, Bua, Giuba VI- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Jebeir (Giabbi ?) III-1923, Sereuli 11-1923 (v. So me rea 1929).
Da Sereuli a Chisiraaio (v. Someren 1932).
Foresta (di Alessandra) 11-1933 e 11-1935 (Toschi 1936).
322. Cicladusa guttata, Ciclaclusa guttata guttala (Heugl.)
Dolo IV- 1901, Korkoru tra Eil Wak e Barderà V-1901 (Erlanger
1904, 1905, 1907;.
Dolo VII e XII 1922, Marile VI-1923 \\. Someren 1929).
323. Cicladusa guttata rufipenne, Cicladusa guttata rufipeimis ,
Skarpe
Brava (Barawa) [C. gutttata ] (Fischer 1885).
Afgoi II-III - 1911 [C. g. miilleri] (Zedlitz 1914, 1915, 1916)
Brava IV- 1 913 [C. guttata ] (Salvadori 1915 ed esemplare Museo di
Genova).
Sereuli III-1913, VI-1922 (v. Someren 1929).
Da Dolo a Chisiraaio (v. Someren 1932).
Mogadiscio VI- 1929 (Alo Doni 1935).
Mansur IV-1934, Alessandra V 1 1- 1 934 (Toschi 1936).
324. Eritropigia alibianche, Erythropygia leucoplera leucoptera
(Riipp.)
Uenti Dima, Busar (Haro-Bussar) V-1901, Mfùdu VI- 1 90 1 , Chisiraaio
VI 1-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hi Igei* t 1908).
Brava I V - 1 9 1 3 (Salvadori 1915 ed esemplare Museo di Genova).
Sereuli li. VII- V 1 1 1 1922, Eil Wak VI-1922 (v. Someren 1929).
Afraadù, Oltre Giuba V-1926, Mogadiscio VI- 1929 (Alo Ito ni 1935).
325. Eritropigia alibianche di Teita, Erythropygia leucoptera
vulpina , Reichw.
Afgoi 11-1911, Brava (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
326. Eritropigia somala, Erylhropigia hamerloni , Grant
Beira V-1903 [Aèdon galactodes minor] (Witherby 1905) e (Ogil-
vie-Grant 1906).
Giuba (v. Someren 1932).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 859
327. Eritropigia barbata di Erlanger, Erythropy gici barbata er-
lanigeri , Reichw.
Giuba tra Barderà e Mfùdu YI-VII-1901 (Reichenow 1900*1905).
Anole, Salaghli, Solole, Mfùdu, Fanole (presso Bua), Giuba VI- 1 90 1 ,
Heleschid tra Mfùdu e Gobuen VII - 1 90 1 [E. quadrivirgata erlan-
geri\ (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Giuba? [Id. id .] (v. Someren 1929).
328. Codirosso, Phoenicurus phoenicurus phoenicurus (Linn.)
-Jebeir (Giabbi ?) IV- 1923 (v. Someren 1929).
329. Rusignolo maggiore, Luscinia luscinia (Linn.)
Jebeir (Giabbi?) Ili- 1928 (y. Someren 1929).
-Serenli III (v. Someren 1932'.
Famiglia Sylviidae.
380. Bigia padovana, Sylvia uisoria nisoria (Bechst.)
Jebeir Giabbi? IV-1924 (v. Someren 1929).
331. Rusignolo levantino siriaco, Agrobates galaclotes syriacus
(Hempr. et Ehr.)
Dolo XII- 1922 (v, Someren 1929).
332. Rusignolo levantino, Agrobates galactoles familiari s (Mé-
néfcr.)
Afgoi II-III- 19 1 1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Gerenli 11*1923, Jebeir (Giabbi?) III- 1 923 (v. Someren 1929).
333. Canapino languido, Hippolais languida (Hempr. et Ehr.)
Afgoi 11*1911 (Zedlitz 1914, 19L5, 1916).
334. Canapino pallido dei Balcani, Hippolais pallida elaeica
Linderm.)
Dolo XII-1922 (v. Someren 1929).
Giuba XI e XII (v. Someren 1932).
860 ED. MOLTONI
885. Cannareccione, Acrocephalas arundinaceus arundinaceus
(Limi.)
Jebeir (Giabbi ?) 111-1923 (v. Someren 1929).
836. Cannareccione orientale, Acrocephalus arundinaceus za-
rudnyi (^Hart.)
Giuba (v. Someren 1932).
337. Cannareccione di Basra, Acrocephalus griseldis (Hartl.)
Chisimaio (v. Someren 1929).
338. Forapaglie, Acrocephalus schoenobaenus (Lino.)
Denti Dima, presso Eil Wak, V-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
339. Calamonaste semplice, Calamonastes simplex simplex ( Cab.)
Damaso, Dabar, Uenti Dima V-1901, Lowidu, Dogge e Solole, tra Bar¬
derà e Mfùdu, VI- 1901, Chisimaio VII- 1901 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Afgoi 11-1911 [ C. s. hilgertt] (Zedlitz 1912).
Basso Giuba (v. Someren 1922).
Serenli V1I-VIII-1922 (v. Someren 1929).
Gallacaio VII- 1931 e Kubo-Gardo Vili- 1931, Migiurtinia (Moltoni
1933).
Mogadiscio VI-1929 (?vloltoni 1935).
340. Apale melanocefala, Apalis melanocephala melanocephada>
(Fiscli. et Reicliw.)
Mfùdu VI- 1 90 1 , Hanole V 11-190 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
341. Apale malense, Apalis fiavida male?isis , Neuin,
Djilandu, Abrona, Ali-Dera, tra Eil Wak e Barderà, V-1901 (Erlan¬
ger 1904, 1905, 1907 e Hi Igei- 1 1908, anche le uova).
Afgoi 11-1911 [A. f. neumanni ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba ( ld . id .) (v. Someren 1922),
342. Apale rufifronte somala, Apalis ruftfrons smithii (Sliarpe)
Somalia italiana? [ Prillici ruftfrons] (Oustalet 1882).
Malca Rie, Dijlandu e Abrona, tra Eil Wak e Barderà, V-1901 [ Apalis
erlanger i] (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908, anche
le uova).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
361
Iet X-1911 [ Dryodromas smi t hi ] (Sa lv adori 1912).
Mogadiscio 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
348. Apale rufifronte, Apalis rufìfrons riifidorscilis , (Sharpe)
? Mogadiscio 1929 (Molto ni 1935).
344. Silvietta del Kenia, Sylvietta hrachyura leucopsis Reichw.)
Busar tra Eil Wak e Barderà, V-1901, Barderà, Salagkli, Lowidu, So-
lole VI-1901, Helescid tra Mfudu e Gobuen, Chisiinaio V 1 1 - 1 90 1
[5. leucopsis] (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908, anche
le uova in maggio).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
345. Silvietta faccia rossa, Sylvietta lohyLii lohytìi, Shelley
Basso Giuba [S. io. fischeri] (v. Someren 1922).
346. Silvietta isabellina, Sylvietta isabellina , Eli i ot
Chisiinaio [G. erlangeri] (R eichenow 1905 a).
Malca Rie, Damaso, confine col Chenia IV-1901, Anole VI-1901, Chi si-
maio VII- 1901 [S. erlangeri ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Afgoi II-III- 1911 [£. rufescens gaikioani] (Zedlitz 1914, 1915, 1916 .
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
347. Eremomela flavicrissa, Eremomela griseoflava flavicrissalis,
Sharpe
Garre-Liwin [E. erlangeri] (Reichenow 1900, 1905).
Malca Rie, Daba, al confine col Chenia, V-1901 [Id. id.] (Erlanger
1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908, anche le uova).
Mfùdu Vf-1901 [E. flaviventris griseoflava] Hilgert 1908).
Lugh Ferrandi VI-1922 (v. Someren 1929).
Gallacaio, 20-VII-19B1 (Moltoni 1933).
348. Camaroptera golagrigia, Camar opterà brevicaudata grisei-
gula , Sharpe
Solole e Mfùdu VI-1901 \C. qriseoviridis var. erlangeri] (Reichenow
1900, 1905).
Dolo IV-1901, Solole, Mfùdu, Fauole VI-1901 [Id. id.] \ E r 1 a n ge r 1904,
1905, 1907).
349. Beccamoschino cheniano di Bodessa, Cisticola chiniana
bodessa , Mearns
Jebeir (Giabbi ?) e Dolo (v. Someren 1929).
362 ED. MOLTONI
350. Beccamoschino caposanguigno, Cisticola galactotes haema-
tocephala , Cab.
Fanole, Bua e Hanole, fra Mfùdu e Gobuen, V I- VII- 1 90 1 [C. lugubris~\
(E ri anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi 11-111-1911 [C. lugubris haematocephala ] (Zedlitz 1914, 1915,
1916).
Jebeir (Giabbi ?) I V-l 923 [Gb g. nr. Jiaematocephala] (v. Someren 1 929 1 .
Bulo-Kero e Relet-Amin, Basso Giuba VII- 1 934 (Molto ni 1935).
Alessandra XU-1935) (Toschi 1936).
351. Beccamoschino argenteo, Cisticola natalensis argentea ,
Reichw.
Fanole, Mfùdu (Umfudu) (Reichenow 1905 a).
Mfùdu, Fanole VI- 1 90 1 [C. argentea ] (E ri anger 1904, 1905, 1907).
352. Beccamoschino rufo, Cisticola rufa (Fraser)
Mfùdu (Umfudu) V I- 1 901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
353. Beccamoschino nano, Cisticola nana , Fisch. et Reichw.
Daba, confine col Chenia, V-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
354. Beccamoschino cinereolo, Cisticola cinereola cinereola ,
Salvadori
Salaghli, Mfùdu VI-1901, Heleschid tra Mfùdu e Gobuen, Gobuen
VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Gardo, Migiurtinia, VIIl-1931 (Moltoni 1933).
355. Beccamoschino cinereolo del Chenia, Cisticola cinereola
schillingsi, Reichw.
Chisimaio, Giuba (v. Som ere u 1922).
356. Prima mistacea di Mombasa, Prinia mistacea tenella , Cab.
Mfùdu, Giuba, VI-1901 [P. mistacea\ (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Giuba (v. Someren 1922).
357. Prinia somala, Prinia somatica somatica (Eli io t)
Gallacaio VII-1931 (Moltoni 1933).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
363
358. Prinia somala di Erlanger, Prinia somatica erlangeri ,
Keichw.
Malca Rie, Daraaso, Daba, Djilaudu e Abrona, tra Eil Wak e Barderà,
V-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Afgoi II-I1I-1911, Mogadiscio 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
Somalia meridionale (Toschi 1936).
Famiglia Hirundinidae
359. Rondine, Hirundo rustica rustica , Linn.
Brava (Barawa) (Fischer 1885).
360. Rondine etiopica, Hirundo aethiopica, Blanford
Uenti Dima V-1901 (Hilgert 1908).
Brava IV-1913 (Salvadori 1915 ed esemplare Museo di Genova).
Serenli IV- 1923 (v. Someren 1929).
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
361. Rondine di Smith, Hirundo smithii smithii , Leach
Solole, Giuba, VI-1901, Geile presso Mfiidu V I - 1 90 1 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Uenti Dima (uova) V-1901 (Hilgert 1908).
Serenli IY-1923 (v. Someren 1929).
Belet-Amin, Basso Giuba, Vili- 1934 (Moltoni 1936).
362. Rondine abissina, Hirundo aby ssinica abyssinica , Guér.
Brava (Barawa) \_H. piletta] (Fischer 1885).
Afmadù, Oltre Giuba, V-1926 (M o 1 1 o n i 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba, VI e VI I- 1 934 (Moltoni 1936).
363. Topino minore, Riparia paludicola minor (Cab.)
? Coste Somalia italiana (Heuglin 1869-1874).
Famiglia Campephagidae
364. Ampelide nero, Campephaga flava, Vieill. (C. nigra auct.)
Solole, Mfudu V 1-190 1 [Campephaga phoenicea] (Erlanger 1904,1905,
1907).
Serenli VII I- 1 922 [ Id . id.] (v. Someren 1929).
364
ED. MOLTONI
Famiglia Dicruridae
365. Dicruro divaricato, Dicrurus adsimilis divaricatus (LicktG
Somalia meridionale fino a Cliisimaio 1901 [ Dicrurus afer~\ (Erlan-
ger 1904, 1905, 1907).
Basar, Abrona, Sidimum, Barderà, Mansur, Awei, Salaghli, Dogge,
JVJfùdu V-Vl-1901 [ D . a. lugubris] (Hilgert 1908).
Goriale IX- 1 9 1 1 [D, lugubris ] (Sai v ad ori 1912).
Dolo XII- 1 922, Serenli V li- V 1 1 1-1922, VI-1923 [D. adsimilis ? lugubris ]
(v. So mere n 1929).
? Giuba [D. a. jubaensis] (v. Someren 1931).
Gardo, Kubo-Gardo VIII-1931 (Moltoni 1933).
? Golgia, Oltre Giuba, II I- 1 926 (Moltoni 1935j.
366. Dicruro di Ludwig, Dicrurus ludioigii ludioigii (Smith)
Bardera-Mfùdu, Gobuen VI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Solole, Geile, Mfudu, Fanole Vl-1901, Hanole VII-1901 (Hilgert 1908).
Ckisimaio 1V-1923, Jebeir VII-1923 (v. Someren 1929).
Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba, VIII-1934 (Moltoni 1936).
Famiglia Prionopidae
367. Prionopide crestato alinere, Prionops crislata melanoptera,
Sharp e
Uebi Schebeli (Sharp e 1901)?
Eil Wak, Barderà, Mfùdu, V-VI-1901 [P. melanoptera ] (Erlanger
1904, 1905, 1907).
Dolo I V- 1 901 , Abrona, Korkoru, Barderà V-1901, Salaghli, Dogge VI-1901
(Hilgert 1908).
Dolo 1 2-IV-19 1 1 , 6-VII-1911, Goriale IX-1911 [ld. id. J (Salvador i
1912 ed esemplari Museo di Genova).
Afgoi 11-1911 [P. c. intermedia ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo XII- 1922, Serenli VII- VII 1-1922, Jebeir (Giabbi ?) III-1923 [P. me¬
lanoptera vinaceigularis ] (v. Someren 1929).
Golgia, Oltre Giuba, 111 e IV-1926 (Moltoni 1935).
Bulo-Kero, Belet-Amin, Basso Giuba, VI-1934 (Moltoni 1936).
Alessandra IV-1934 [P. c. vinaceigularis'] (Toschi 1936).
368. Sigmodo di Neumann, Sigmodus retzii neumanni , Zedl.
Fanole, tra Mfùdu e Gobuen, VI-1901, Songoro Mattila VII-1901, Hele-
sckid presso Chisimaio VII-1901 [S. r. graculinus] (Erlanger
1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC,
365
Fanole Vl-1901, Heleschid VII-1901 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Somalia meridionale, S. Patrizi 1. (esemplare Museo di Genova).
Foresta di Ola Uagèr, Alto Rubasci, Oltre Giuba, VIII-1934 (Moltoni
1936).
369. Eurocefalo di Decken, Eurocephalus rueppelli deckeni, Zedl.
Brava (Barawaì [E. Ruppelli ] (Fischer 1885).
Tra Barderà e Mfùdu Vl-1901 [Id. id .] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Dolo 1V-1901, Daba V-1901, Mansur, Anole, Awei, Geile Vl-1901 [E.
angui timens ruppelli] (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 [E. auguitimens deckeni'] (Zedlitz 1913).
Serenli VII-VIII-1922, III-1923, Dolo X1I-1922 [E. napelli] (v. Some-
ren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba, VI-1926, Regione del Dafèt VI-1929, Obbia 1930
( M o 1 1 o n i 1935).
Bulo-Kero, Belet-Amin, Basso Giuba YI-1934 (Moltoni 1936).
Alessandra IV-1934, 11-1935 ( Toschi 1936).
370. Nilao minore, Nilaics minor minor , Sharpe
Beira V-1903 (Witherby 1905).
Chisimaio VI-VI1-1901 [N. afer minor] (Erlanger 1904,1905, 1907).
Malca Rie, Uenti Dima, Haro Rufa V-1901, Barderà Vl-1901 e Chisi¬
maio VII-1901 [N. afer erlanger i] (Neumann 1907 e Hilgert
1908).
Goriale 5-IX-1911, Iet 7- X- 1911 [IV. erlanger i] (Salvadori 1912 ed
esemplari Museo di Genova).
Serenli III- 1 923, VII-VIII-1922 [N. m. erlangeri ] (v. So mere n 1929).
Famiglia Laniidae
371. Averla cenerina Lanius minor , Grmel.
Jebeir (Giabbi ?) III-1923 (v. Someren 1929).
Carim, Migiurtinia, IX- 193 1 (Moltoni 1933).
372. Averla di Antinori, Lanius anlinorii antinorii, Salvadori
Somalia sett. italiana? [Lanius dorsalis] (Oustalet 1882;.
Dibit II 1-1903 (Witherby 1905).
Mogadiscio 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915,1916).
Gallacaio VII- 1 93 1 , Gardo, Bur-Dagner, Migiurtinia VIII— IX- 193 1 Mol¬
toni 1933).
366 ED. MOLTONI
373. Averla dorsale, Lanius dorsalis, Cab.
Bardera-Chisimaio V-VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Damaso, Uenti Dima, Matto-Galberu V-1901, Chisimaio VII-1901 (Hil-
gert 1908).
let 7-X-1911 (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli VII- VIII-1922 (v. Someren 1929).
Chisimaio (v. Someren 1932).
Regione del Dafèt VI-1929 (Moltoni 1935).
374. Averla di Cabanis, Lanius cabanisi , Hart.
Brava (Barawa) [ Fiscus caudatus ] (Fischer 1885).
Mfùdu-Gobuen (Mfudu, Fanule, Hua) Vl-1901 [ Lanius caudatus ] (Er¬
langer, 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Somalia meridionale 21-V1I1-1922 (esemplare Museo di Genova).
Belet-Amin, Basso Giuba, VI I- 1 934 (Moltoni 1936).
Mansur Xll-1933, Alessandra 1V-1935 (Toschi 1936).
375. Averla piccola, Lanius collurio , Linn.
Jebeir (Giabbi ?) IIBIY-1923, VIII-1922 (v. Someren 1929).
376. Averla isabellina, Lanius cristatus isabellinus , Hempr.
et Ehr.
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Obbia 1930 (Moltoni 1935).
377. Averla fenicuroide, Lanius cristatus phoenicitroides (Schal.)
Jebeir (Giabbi?) Ili- 1 923 (v. Someren 1929).
378. Averla funebre della Somalia meridionale, Laniarius fune -
bris degener. Hilgert
Abrona, Korkoru tra Ei! Wak e Barderà V-1901 (Hilgert 1908).
Dolo IV-1911 [L. funebri s~\ (Salvadori 1911).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo VI-1922, Serenli III, VII e VIII-1922 (v. Someren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba, V-1926, Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
379. Averla di Erlanger, Laniarius erlangeri , Reickw.
Mfudù, Giuba, 1901, (Reichenow 1900, 1905).
Mfùdu, Giuba, VI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
367
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Jebeir (Giabbi?) Ili e VII-1922, Mfùdu IV-1923 [L. nigerrirnus erlan¬
ger i~\ (v. Someren 1929).
380. Averla abissina, Laniarius ferrugineus aethiopicus (Grnel.)
Dolo? 24- Vili- 1911 \_L. aethiopicus ] (Sai v ad ori 1912 ed esemplare del
Museo di Genova).
381. Averla del Giuba. Laniarius ferrugineus somaliensis
Reicliw.
Sol ole, Giuba, VI- 1901 [L. aethiopicus somaliensis ] Rei cileno w 1900,
1905, Erlanger 1904, 1905, 1907).
Solole, Mfùdu, Fanole, Hauole VI- 1 90 1 [Id. id.\ (Hilgert 1908).
Jebeir (Giabbi?) Ill-IV-1 923 (v. Someren 1929).
382. Averla ruficipite nucarossa, Laniarius ruficeps rufinucalis
(Sliarpe)
Tra Eil Wak e Barderà (Abrona) V-1901) [L. rufinuchalis\ (Erlan¬
ger 1904, 1905,1907 e Hilgert 1908, anche le uova).
? Brava IV-1913 [ Laniarius sp.] (Salvadori 1915 ed esemplare in
muta del Museo di Genova).
?Waregta VII- 1923 (v. Someren 1929).
383. Averla chisimaiense, Laniarius ruficeps kismayensis (Eri.)
Chisimaio VI- VII— 1 90 1 [Dryoscopus r. kismayensis ] (Erlanger 1901,
Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi II-1I1- 1911 [L. r. rufnuchalis\ (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba X-1912 (v. Someren 1922).
Chisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
Mogadiscio V e VI-1929 (Moltoni 1935).
384. Averla affine, Dryoscopus afjinis (Gray)
Chisimaio VI- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Dogge, Lowidu, Solole, Mfùdu, Hauole V I - 1 90 1 , Hanole VII- 1901 (Hil¬
gert 1908).
Fra Dogge e Hanole VI-V1I- 1901 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli VII- 1922, III - 1 923 (v. Someren 1929).
Belet-Amin, Basso Giuba, VI e VII- 1 934 (Moltoni 1936).
Alessandra X1I-1933 (Toschi 1936).
368 ED. MOLTONI
385. Averla di Pringle, Dryoscopus pringlii , Jacks.
Abrona, tra Eil Wak e Barderà V-1901, Chisimaio VII-1901 (Erlan-
ger 1904, 1905, 1907).
Uenti Diina, Abrona V-1901, Chisimaio VII-1901 (Hilgert 1908).
Giuba (v. Someren 1932).
386. Tsciagra testanera somala, Tchagra senegaia catholeuca
(Neum.)
Barderà (Berbera ex Giudi) \Poinatorhynchus senegalus ] (Reichenow
1900, 1905).
Bardera-Mfùdu (Mansur, Salaghli, Anole, Solole), Mfùdu, Bua, Hanole
VI- 1901 [lei. id .] (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908,
anche le uova).
Mansur, Salaghli, Anole, Solole, Mfùdu, Bua, Hauole [Telephonus se -
negalus catholeucus ] (Neumann 1907).
Barderà 1880 [Harpolestes s. catholeucus'] (Zedlitz 1914, 1915,
1916).
Serenli, Jebeir (Giabbi ?) V II- 1 922, II e IV-1923 (v. Someren 1929).
Giambo 1923, S. Patrizi 1., 1923 (esemplare Museo di Genova).
Villaggio Duca degli Abruzzi IV-1929 (Molto ni 1935).
Alessandra IV e VII-1934 (Toschi 1936).
387. Tsciagra capostriato, Tchagra j arnesi j arnesi (Shelley)
Damaso al confine col Chenia V-1901 [Po matorhynchus j arnesi] (Er¬
langer 1904, 1905, 1907).
Somalia meridionale tra Eil Wak e Barderà [Telephonus jamesi jamesi]
(Neumann 1907).
Heibogan, Gardo, Migiurtinia, Vili- L 93 1 (Moltoni 1933).
? Mogadiscio V-1929 (Moltoni 1935).
388. Tsciagra capostriato del Giuba, Tchagra jamesi kismayen-
sis (Neum.)
Mfùdu VI-1901, Chisimaio VII-1901 [Pomatorhynchus jamesi] (Erlan¬
ger 1904, 1905, 1907).
Da Mfùdu a Chisimaio [Telephonus jamesi hismayensis] (Neumann
1907).
Afgoi II-III- 1911 [Harpolestes j. hismayensis] (Zedlitz 1914, 1915,
1916).
Giuba XII-1912 [Id. id.] (v. Someren 1922).
Serenli VII e VI1I-4922 [T. j. nr. hismayensis] (v. Someren 1929).
GLI UCCELLI FINO AD 0«GI NOTIFICATI ECC. 369
389. Averla pettosulfureo del Sud, ChlorophoJieus sulfureopectus
similis (Smith)
Solole, Giuba VI-1901, Hanole, tra Mfùdu e Gobueu VI- 1 90 i [C. s .
chrysoqaster ] (E ri anger 1904, 1905, 1907).
Afmadu, Oltre Giuba, V- 1 926 (Moltoni 1985).
390. Averla pettosolfureo dell’Africa orientale, Chlorophoneus
sulfureo pectus suahelicus (Neumann)
Alessandra 1-1935 (Toschi 1936).
391. Averla capogrigio dell’Africa orientale, Malaconotus polio-
cephalus approximans (Cab.)
Solole VI-1901, Chisimaio YH-1901 (Hilgert 1908).
Dolo 6-1 V- 1911 (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Afgoi II-III- 1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Dolo XII- 1922, Jebeir (Giabbi ?) IU-IV-I923, Serenli II-III- 1923, VIII-1922
(v. Somereu 1929).
Belet-Amin, Basso Giuba, Vili- 1 934 (Moltoni 1936).
392. Averla capogrigio ipopirra, Malaconotus polio cephalus liy-
popyrrlius , Hartl.
Chisimaio VII- 1 90 1 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Mogadiscio VI- 1929 (Moltoni 1935).
393. Averla golarossa di Hilgert, Rhodoplioneus cruentus hil-
gerti (Neum.)
Beira V-1903 [ Laniarius cruentuè hilgerti ] (Witherby 1905).
Anole, tra Barderà e Mfùdu, VI- 1901 ? (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Unsi 1923, Dolo VI- 1922, Serenli VIII-1922 (v. Somereu 1929).
Gardo, Heibogan Gardo, Migiurtinia, VI II- 1 93 1 (Moltoni 1933).
t.
Bur Acaba, regione del centro, 1928, zona di Mogadiscio I-VI-1929
(Moltoni 1935).
394. Vincitore gulare, Nicator chloris gularis , Hartl. et Finsch.
Solole, Barderà, Mfùdu, VI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Jebeir (Giabbi?) Ili- 1 923 (v. Somereu 1929).
Foresta (di Alessandra) Vili- 1 934 (Toschi 1936).
370
ED. MOLTONI
Famiglia Paridae
395. Cincia grigia somala, Parus afer thrnppi, Shelley
Damaso, Daba, confine col Chenia, V-1901, Uenti Dima presso EilWak
V-1901, Chisimaio VII-1901 (E ri anger 1904, 1905, 1907).
Goriale l-IX-1911 [ P . diruppi] (Sai va do ri 1912 ed esemplare del
Museo di Genova).
396. Antoscopo color sorcio, Anthoscopus musculus (Hartl.)
Damaso al confine col Chenia V-1901, Anole, Giuba, VI-1901 (E ri an¬
ger 1904, 1905, 1907).
Famiglia Oriolidae
397. Rigogolo dell’Africa meridionale, Oriolus ciuratus notatus,
Peters
Jebeir (Giabbi ?) e Serenli VII-1922 (v. Someren 1929).
398. Rigogolo testanera somalo, Oriolus monadici reichenowi,
Zedl.
!
Tra Eil Wak e Barderà (Korkoru), Barderà V-1901, Salaghli e Woreda,
tra Barderà e Mfùdu (Woreda) VI-1901, Hanole, tra Mfùdu e Go-
buen, e Chisimaio VII-1901 [O. larvatus rolleti ] (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Benadir 1909 (esemplare Museo di Genova).
Dolo 29-III e 7-IV-1911 (O. rolleti] (Salvadori 1912 ed esemplari
Museo di Genova).
Afgoi 11-1911 [O. I. reichenowi] (Zedlidtz 1914, 1915, 1916).
Dolo VI-1922, Serenli VII-VIII-1922, Hellesheid VII-1922 (v. Some¬
ren 1929).
Golgia, Oltre Giuba, III-1926. Afmadù, Oltre Giuba, V-1926 (Moltoni
1935).
Alessandra VII-1934 (Toschi 1936).
Famiglia Corvidae
399. Corvo collo bruno, Corvus corax rufìcollis , Less.
? Brava (Barawa) [Corvus umbrinus] (Fischer 1885).
400. Corvo somalo, Corvus corax edilhae , Phillips
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
371
401. Corvo dallo scapolare, Corvas albus, Muli.
Isola di Coiama VIII-1934 (Patrizi 1935).
402. Rinocorvo ripiduro, Rhinocoracc rhipidurus (Piarti.)
? Coste Somalia italiana [ Corvus affiniti] (Heuglin 1869, 1874).
Famiglia Sturnidae
403. Storno caruncolato, Creatophora caranculata (Grnel.)
Dolo IV-1901 [Per issorriis carunculatus] (E rianger 1904, 1905, 1907).
Giumbo 1923, S. Patrizi 1. (esemplare Museo di Genova).
404. Storno bicolore, Speculipastor bicolor , Reichw.
Beira V-1903 [Pholidauges bicolor ] (Witherby 1935).
Malca-Pie V-1901, anche le uova, Cbisimaio VII-1901 (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908).
Obbia 1930 (Molto ni 1935).
405. Storno splendente color d’ acciaio, Lamprocolius chalybeus
chalybeus (Hempr. et Ehr.)
Dolo XII-1922 (v. So mere n 1929).
406. Storno splendente pettonero di Lamu, Lamprocolius corru-
scus mandamts , van Someren
Solole, Hanole, Fanole VI-1901, Mfùdu YI-YII-1901, Songoro Mafula,
Cbisimaio YII-1901 \L. melano gaster] (Erlanger 1904, 1905, 1907
e Hilgert 1908).
Jebeir (Giabbi ?) YII-1922, IV- 1923, Serenli VII-1922 (v. Someren
1929).
Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba, YIII-1934 (Moltoni 1936).
Alessandra II, Y, IX-1934 (Toschi 1936).
407. Storno splendente alipurpuree, Lamprolornis purpiirop-
terus parpitropterus , Riipp.
Barderà, Solole, Lowidu, Mansur, Awei, Dogge, Mfùdu YI-1901 (Er¬
langer 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Avai (Uebi Scebeli) 30-VII-1913 (Salvadori 1915 ed esemplare
Museo di Genova).
372
ED. MOLTO NI
Jebeir (Giabbi?) III-1923, Serenli ATI-1923 (y. Someren 1929).
Zona di Mogadiscio I-VI-1929 (Moltoni 1935).
Piana Mansnr XII-1933, Alessandra IV, VII, IX-1934 (Toschi 19361.
408. Storno splendente pettoaurato, Cosmopsarus regius regius ,
Reichw.
Gallacaio IV-1903 (AYitherby 1905).
Malca-Rie V-1901 ( H i 1 g e r t 1908).
Goriale l-IX-1911 (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Barderà 1881 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli VII- VIII-1922, III-1923, Jebeir (Giabbi?) III-1923 (v. Someren
1929).
Gallacaio AMI- 1931 (Moltoni 1933).
Baidoa VIII-1928, zona di Mogadiscio I-YI-1929 (Moltoni 1935).
Boscaglia di Alessandra ATII-1934 (Toschi 1936).
409. Onicognato di Blyth, Otiychognathus blythii (Hartl.)
Somalia seti, italiana? [Amydrus Blythii ] (Oustalet 1882).
Carini, Migiurtinia, IX-1931 (Moltoni 1933).
410. Storno dall’ elmo alirosse, Galeospar salvadorii, Sharpe
Fanwek sul Giuba (v. Someren 1932).
411. Storno magnifico di Fischer, Spreo fischeri (Reichw.)
Dolo IV-1901, Barderà V-VI-1901, Salaghli YI-190Ì (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908 a Dolo in IA7 e a Malca Rie in Y
anche le uova).
Dolo 19-FV-1911 (Salvadori 1912 ed esemplare Museo di Genova).
Afgoi II-III-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli AI, ATI, ATII-1922, III-1923 (v. Someren 1929).
Da Dolo a Chisimaio (v. Someren 1932).
Golgia, Oltre Giuba, 111-1926 (Moltoni 1935).
412. Storno magnifico capobianco, Spì'eo albicapillus , Blyth
Gallacaio IA7-1903 (AYitherby 1905).
Gallacaio VII-1931, Gardo ATII-1931, Migiurtinia, (Moltoni 1933).
413. Storno magnifico, Spreo superbus (Riipp.)
Brava (Barawa) [Notauges superbus'] (Fischer 1885).
Gallacaio IV-1903 ( Wi t h e r b y 1905).
Eil AYak-Chisimaio IA7, ATI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Dolo IV-1901, Busar A -1901 , Chisimaio AT1-1901 (Hilgert 1908).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
373
Afgoi II, III-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Avai (Uebi Scebeli) l-VIII-1913 (Salvaci ori 1915 ed esemplare Museo
di Genova).
Dolo XI-1922 (v. Someren 1929).
Garclo, Migiurtinia, VIII-1931 (Moltoni 1933).
Somalia meridion. III-1929, zona di Mogadiscio III-1929 (Moltoni 1935).
Alessandra VII-1934, Osbole VIII-1934 (Toschi 1936).
414. Bufaga beccorosso, Buphagus evy throrynchus erythroryn-
chus (Stanley)
Dolo 26-III-1911 (Sa Iva dori 1912 ed esemplare Museo di Gevova).
Golgia, Oltre Giuba, III-1926, Afmadù, Oltre Giuba, V-1926, Mogadi¬
scio VI-1929 (Moltoni 1935).
Famiglia Zosteropidae
415. Zosteropide senegalense del Giuba, Zosterops senegalensis
jubaensis , Eri.
Damaso al confine col Chenia V-1901 [Z. jubaensis] (Erlanger 1901).
Damaso, Djilandu- Abrona - Korkuru, tra Eil Wak e Barderà, V-1901,
Chisimaio VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Giuba (v. Someren 1932).
Famiglia Nectariniidae
416. N ettari nia pettorosso del Giuba, Nectarinia erythroceria
erlangeri , Reichw.
Dolo IV-1901 [N. erlangeri ] (Reichenow 1900, 1905).
Dolo IV-1901, Lowidu tra Barderà e Mfùdu VI-1901 (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Dolo IV-1901, un uovo (Hilgert 1908).
Goriale IX-1911 [N. erlangeri] (Sa Iva do ri 1912).
Da Dolo a Serenli (v. Someren 1932).
? Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
417. Nettarinia nettarinoide di v. Someren, Nectarinia {melano-
g astra) nectarinoid.es beveni, v. Someren
Dolo VI e XII-1922 (v. Someren 1929).
418. Nettarinia metallica, Hedydipna metallica (Licht.)
Somalia sett. italiana, Bas Hafun ?, [ Nectarinia metallica] (Oustalet
1882).
Orgoble-Gardo, Migiurtinia, VIII-1931 (Moltoni 1933).
374 ED. MOLTONI
419. Nettarinia abissina, Cinnyris habessinicus habessinicus
(Hempr. et Ehr.)
Coste Somalia italiana? [Nectarinia habessinica\ (Heuglin 1869,1874).
Somalia seti, italiana? [Id. id .] (Oustalet 1882).
Dolo IY-1901 (Erlanger e Hilgert 1908).
Unsi 1-1923, Lugli Ferrancli AH-1922 [IV. h. turìcanae ] (v. Someren
1929).
Gardo, Orgoble- Gardo, VIII-1931, Carim IX-1931, Migiurtinia (Mol-
toni 1933).
420. Nettarinia pettoporpora dal becco piccolo, Cinnyris bifa-
sciatus microvhynchus , Shelley
Dolo IY-1901, Giuba (Ganale) lino a Mfùdu (Abrona, Korkoru, Barderà,
Malca Gele-Gedid, Lowidu, Woreda, Mfùdu) Y-YI-1901 [C. mari-
quensis microrliynclius\ (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert
1908).
Afgoi 11-1911 [Id. id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Piana di Mansur XII- 1933 (Toschi 1936).
421. Nettarinia pettoporpora dell’ Ukamba, Cinnyris bi fascia tus
tsavoen sis, van Someren
Serenli YII-VIII-1922 (v. Someren 1929J.
422. Nettarinia pettoporpora del Giuba, Cinnyris bifasciatus chal-
comelas , Reichw.
Chisimaio YII-1901 [C. chalcomelcis ] (Reichenow 1900, 1905).
Mfùdu, Giuba, YI-1901, Ionte, Gobuen, Chisimaio VII-1901 (Erlanger
1904, 1905, 1907).
Afgoi II-III-1911 [Id. id.] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Afgoi IX-1928, Mogadiscio V 1-1929 (Moltoni 1935).
Alessandra IV-1934 (Toschi 1936).
423. Nettarinia ventrebianco, Cinnyris albiventris (Strickl.)
Ras Hafun [Nectarinia albiventris] (Strickland 1852',.
Giuba (Ganale) fino a Chisimaio (Dolo, Uenti Dima, Busar, Abrona,
Barderà, Lowidu, Solole, Korkuru, Chisimaio) Y, YI-1901 (Er¬
langer 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Brava I Y- 1913 (Salvadori 1915 ed esemplari Museo di Genova).
Serenli YII-1922 (v. Someren 1929).
Beira (Gallacaio) VII- 1931 (Moltoni 1933).
Mogadiscio VII- 1928 e VI-1929 (Moltoni 1935).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 375
424. Nettarinia ametistina dello Zambesi, Chalcomitra amethy-
s lina kirkii (Shelley)
Serenli YII-1923, lebeir (GiabbiPJ III-1923 [ Cinnyris Idrici] (v. So-
meren 1929).
Da Serenli a Dolo [Ch. amethistina subsp.] (v. So mere n 1932).
425. Nettarinia ametistina di Mombasa, Chalcomitra amethystina
kalckreuthi , Cab.
Belet-Amin, Basso Giuba, YII-1934 (Moltoni 1936).
Alessandra XII-1932 ( Toschi 1936'.
426. Nettarinia somala pettoscarlatto, Chalcomitra hunteri (Shelley)
Brava (Barava)? [ Cinnyris gutturalis (L.)] (Fischer 1885).
Beira (Bera) Y-1903 (Witherby 1905).
Malca Eie, Daba, Uenti Dima e tra Eil Wak-Bardera (Busar, Abrona,
Sidimum Y-1901, Bardera-Mfùdu i Malka Gele-Gedid, Anole, Sala-
ghli) YI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Boriale 26-27-YIII, 5-IX-1911, Iet 8-X-1911 (Sa lv adori 1911 .
Afgoi 11-1911 [ Cinnyris hunteri ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba [lei. icl.] (v. Someren 1922).
Serenli YII-YIII-1922, III-1923, Lugh Ferrandi YI-1922, Dolo XII-1922,
Waregta YII-1923 (v. Someren 1929'.
Mogadiscio YI-1929 e Obbia 1930 (Moltoni 1935).
427. Nettarinia olivacea di Mombasa, Cyanomitra olivacea chan-
gamicensis (Mearns)
Bardera-Mfùdu (Woreda, Splole) YI-1901 [Chalcomitra ohscura ragazzii ]
Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Giuba [Cinnyris ohscura, changamwensis ] (v. Someren 1922J.
? Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba, YIII-1934 (Moltoni 1936).
428. Nettarinia dal collare del Giuba, Anthreptes collaris juba-
ensis, van Someren
Bardera-Mfùdu (Barderà, Malka Gele-Gedid, Salaghli, Anole, Lowidu,
Dogge, Woreda, Solole, Mfùdu) YI-1901, Fanole presso Bua YI-1901
[A. c. hypodilus] (Erlanger 1904, 1905, 1907 ed Hilgert 1908).
Dolo 2 e 4-IY-1911 [Anthocliaeta zambesiana ] (Sai v adori 1912 ed
esemplari Museo di Genova).
Hellesheid, Giuba, YII-1922 (v. Someren 1981 a).
376 ED. MOLTONI
429. Nettarinia orientale dorsoviola, Anthreples longuemarei
orientalis , Hartl.
Brava (Barawa) [ Anthrothreptes orientalis ] (Fisclier 3885).
Dibit [A. orientalis'] III-1903 (Witherby 1905).
Giuba (Ganale) fino a Cbisimaio (Abrona, Siclimum, Barderà, Salaghli,
Solole, Mfùdu, Cbisimaio) [A. longuemarei] (Erlanger 1904, 1905,
1907 e Hilgert 1908).
Goriale 19-VIII-1911 [A. orientalis] fSalvadori 1912 ed esemplare
Museo di Genova).
Afgoi 11-1911 [A. longuemarei neumanni] (Zedlitz 1934, 1915, 1916).
Giuba [ A . orientalis neumanni] (v. Someren 1922).
Serenli e Lugh Ferrandi VI, VII, VIII-1922 [lei, ùl.] (v. Someren 1929).
Mogadiscio VI-1929 e Obbia 1930 (Moltoni 1935).
Famiglia Ploceidae.
430. Tessitore beccobianco intermedio, Bubalornis albirostris
intermedius (Cab.)
Beira V-1903 [ Textor intermedius] (Witherby 1905).
Kote-Serira V-1901, Ionte, Gobuen e Cbisimaio VII-1901 \Textor albi-
rostris intermedius] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916),
Lugli Ferrandi VI-1922, Murile VI-1923 (v. Someren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba, V e VI-1926 (Moltoni 1935).
Alessandra VII-1934 (Toschi 1936).
431. Tessitore di Dinemell, Dinemellia dinemelli dinemelli
(Bùipp.)
Brava (Barawa) [ Textor dinemelli] (Fischer 1885).
Dibit II 1-1903 (Witherby 1905).
Somalia it. meridionale (Abrona, Sidimum, Barderà, Mfùdu) IV-VI-1901,
Cbisimaio VII-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Benadir 1909 (esemplare Museo di Genova).
Afgoi III-19I1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Brava IV-1913 e Avai 31-VII-1913 (Salvadori 1915 ed esemplari Mu¬
seo di Genova).
Serenli VII-1922 (v. Someren 1929).
Gallacaio VII- 1931, Voragine del Mullah, Gallacaio VII-1931, Gardo
VIII-1931, Migiurtinia (Moltoni 1933).
Golgia III-1926 e Afmadù VI-1926, Oltre Giuba, Uarmahan, Mogadiscio
VI-1929, Mogadiscio I- VI-1929 (Moltoni 1935).
Basso Giuba VI-VIII-1934 (Patrizi 1935).
Osbole e Alessandra VII-1934 (Toschi 1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 377
432. Ploceopassero propinquato, Plocepasser mainali propin-
qualas j Shelley
Somali (Barderà 1881) [P. propinquatus ] (Shelley 1887).
Chisimaio VII-1901 [P. melamorhynclius erlcingeri ] (Eri anger 1904,
1905, 1907).
Afgoi II-III-1911 [P. m. erlangeri ] (Zecllitz 1914, 1915, 1916).
Barderà 1881 [P. propinquatus] (Zedlitz 1914. 1915, 1916).
Brava IV-1913 [Id. id.\ (Sai v ad ori 1915 ed esemplari Museo di Ge¬
nova).
Waregta VII-1922, Chisimaio X-1923 [P. pectoralis propinquatus] (v.
Someren 1929).
Mogadiscio VI-1929 (Molto ni 1935).
433. Pseudonigrita di Cabanis, Pseuclonigrita cabanisi (Fisch.
et Reichw.)
Tra Eil Wak e la costa, lungo il Giuba 1901 (Erlanger 1904, 1905,
1907).
Damaso, Uenti Dima V-1901 (Hilgert 1908).
Eil Wak V-1922 (v. Someren 1929).
434. Passero alicastagne, Passer castanopterus, Blyth
Beira V-1903 (Witherby 1905).
? Gallacaio VII-1931 (Molto ni 1933).
435. Passero dal becco di pappagallo, Passer gongonensis (Oust.)
Salaghli VI-1901, Gobuen e Chisimaio VII-1901 (Erlanger 1904,1905,
1907) .
Afgoi 11-1911 [P. griseus gongonensis] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Brava IV-1913 (Sai vado ri 1915 ed esemplari Museo di Genova).
? Unsi 1-1923 [P. griseus swainsonii] (v. Someren 1929).
Alessandra VII-1934 (Toschi 1936).
436. Passero castagno, Sorella eminibey eminibey , Hartl.
Somalia meridionale 1929 (Molto ni 1935).
437. Gimnori pirgita di Reichenow, Gymnoris pyrgita reiche -
nomi , Zedl.
?Shebeli VIII-1894 [ Petronia pyrgita ] (Sharpe 1895).
Damaso, Uenti Dima presso Eil Wak, Abrona V-1901, Chisimaio VII-
1901 [Petronia pyrgita] (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert
1908) .
378
ED. MOLTONI
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba \Petronia p. massaica] (v. Someren 1922).
Serenli III-1923, YII-YIII-1922, Eil Wak Y-1922 [Id. id .] (v. Some¬
ren 1929).
Gallacaio YII-1931, Gardo YIII-1931, Carim IX-1931, Migiurtinia (Mol¬
toni 1933).
438. Ploceo bicolore dell’Africa orientale, Ploceus bicolor ker-
steni (Finsch. et Hartl.)
Barderà, Mfùdu, (Dogge, Lowidu, Solole) YI-1901, Mfùdu YI-1901 (Er-
langer 1904, 1905, 1907).
Jebeir (Giabbi ?) III-1923 [Symplestes kersteni ] (v. Someren 1929).
Serenli [Id. Id.] (v. Someren 1932).
Ola Uagèr, Alto Bubasci, Oltre Giuba YIII-1934 (Moltoni 1936).
Foresta (di Alessandra) 11-1934, 11-1935 (Toschi 1936).
439. Tessitore intermedio, Ploceus intermedins intermedius,
Rlipp.
Chisimaio VII-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Lugh Ferrandi YI-1922, Serenli YIII-1922 [Hy pliant orni s i. intermedius ]
(v. Someren 1929).
440. Ploceo teniottero, Ploceus taeniopterus taeniopterus , Reichb.
Mfùdu e Fanole YI-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
441. Tessitore vitellino del Kenia, Ploceus vitellinus uluensis,
(Neuni.)
Heleschid presso Ionte YII-1901 (Hilgert 1908).
Dolo YI-1922, Serenli 11-1923 e YIII-1922 [Hyphantornis vitellinus ]
(v. Someren 1929).
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
442. Tessitore testanera, Ploceus nigriceps nigriceps (Layard)
Brava (Barawa) [Hyphantornis nigriceps] (Fischer 1885).
Barderà, Mfùdu (Anole, Geile) YI-1901, Mfùdu VI- 1901, Fanole (Bua),
Mfùdu, Gobuen (Idanole) YI-1901, Heleschid YII-1901 (E ri anger
1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Afgoi II-III-1911 [P. cucullatus nigriceps] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Somalia meridionale 1926 ?, Afgoi IX-1928 e VI-1929, zona di Moga¬
discio I-YI-1929 (M o 1 1 o n i 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba VI-1934 (Moltoni 1936).
Alessandra 1V-1934 (Toschi 1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 379
443. Tessitore castagno, Ploceus rubiginosus mbiginosus , Riipp.
Barderà, Giuba [Hyphantornis castanosoma ] R eiclienow 1881'.
Brava (Barawa) [. Hyphantornis rubiginosus ] (Fischer 1885).
Afgoi 11-111-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
444. Tessitore nigricollo nero e giallo, Ploceus nigricollis mela-
noxanthus , (Cab.)
Mfùdu VI-1901, Chisimaio VII-1901 [P. melanoxanthus~\ Erlanger
1904, 1905, 1907).
Afgoi II-III-1911 (Zedlitz 1914, 1915. 1916).
Mogadiscio VI-1929 (Moltoni 1935).
445. Tessitore dorato di Bojer, Ploceus aureo flavus bojeri (Cab.)
Brava (Barawa) [Hyphantornis Bojeri ] (Fischer 1885).
Solole, Mfùdu, Fanole, Hanole VI-1901, Songoro Mafula, Mansundu,
Heleschid presso Ionie, Ionie VII-1901 [P. bojer i\ (Erlanger 1904,
1905, 1907 e Hilgert 1908, anche le uova).
Afgoi 11-1911 [Id. id.\ (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Mogadiscio [P. aureoflavus] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Avai (Uebi Scebeli) 30-VII-1913 [Hyphantornis bojeri ] (Salvadori
1915 ed esemplare Museo di Genova).
Jebeir (Giabbi ?) III-IV e VII 1923 [. Xanthophillus bojeri bojeri ] ( v .
Someren 1929).
Afgoi IX-1928, Mogadiscio (VI?) 1929 (Moltoni 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba VII-1934 (Moltoni 1936).
446. Tessitore dorato testa castagna, Ploceus dicrocephalus (Sal¬
va do ri).
? Duma-Duma 1-1901 [P. orphnocephalus] (Erlanger 1903).
Duma-Duma presso Malca Rie V-1901, Barderà, Mfùdu Lowidu, IVo-
reda'i VI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Dolo 16 e 20-III-1911 [ Sitagra dichrocephala\ (Sai v adori 1912 ed
esemplari Museo di Genova).
Dolo, Serenli, Hellesheid VII-XII-1922 e III-1923 [Hyphantornis dicro¬
cephalus ] (v. Someren 1929).
Alessandra VIII-1934 (Toschi 1936).
447. Tessitore giallo, Ploceus galbula, Rùpp.
Somalia sett. italiana? [Hypantornis galbula ) (Ou stai et 1882).
Giuba, Unterlauf des Ganale (Solole VI-1901 (Erlanger 1904, 1905,
1907 e Hilgert 1908).
Gallacaio VII-1931 (Moltoni 1933).
380 ED. MOLTONI
448. Vedova pirrulina unicolore, Amblyospiza albifrons unicolor
(Fisch. et Reichw.)
Hanole fra Mfùdu e Gobiien VI-1901 [A. a. aethiopica-\ (Eri anger
1904, 1905, 1907).
Belet-Anim, Basso Giuba VII-1934 (Moltoni 1936).
449. Anaplecte del Giuba, Anaplectes jubaensis , v. Som.
Giuba XII-1912 (v. Someren 1920).
Mansur IV-1934 (Toschi 1936).
450. Quelea etiopica, Quelea quelea aethiopica (Sund.)
Brava (Barawa) [ Hyphantica sanguinirostris ] (Fischer 1885).
Brava [ Hyphantica sanguinirostris intermedia ] (Reichenow 1886).
? Shebeli River VIII-1894 (Sharpe 1895).
Somalia italiana meridionale (Malca Gele-Gedid, Salaghli, Lowidu, Mfùdu
VI-1901, Heleschid presso Ionte VII-1901) [Q. sanguinirostris ae¬
thiopica ;] (Erlanger 1904, 1905, 1 907 e Hilgert 1908).
Afgoi II-III-191 1 [Id. id .] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Belet-Amin X-1922, Giurnbo 1923 (esemplari Museo di Genova).
Chisimaio X-1923 (v. Someren 1929).
Afgoi IX-1928 (Moltoni 1935).
Alessandra IV-1934, 11-1935 (Toschi 1936).
451. Tessitore flammicipite delle coste orientali, Euplectes hor-
deacea changamivensis (Mearns)
Heleschid non lontano da Ionte VII-1901 [Pyromelana flammiceps ]
(Erlanger 1904, 1905, 1907).
452. Tessitore fiammante abissino, Euplectes franciscana pu¬
silla (Hart.).
Mfùdu, Giuba VI-1901 [ Pyromelana ; franciscana ] (Erlanger 1904,
1905, 1907).
Dolo IV-1911 [Id. id.\ (Salvadori 1912).
453. Tessitore fiammante diademato, Euplectes diademata, Fisch.
et Reichw.
Belet-Amin, Basso Giuba, VI-1934, Giurnbo VII-1934 (Moltoni 1936).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
381
454. Vedova zanzibarica, Urobrachya axillaris zanzibarica ,
Shelley
Zona di Mogadiscio I-YI 1929 (Moltoni 1935).
Belet-Amin, Basso Giuba YI-1934 (Moltoni 1936).
Osbole Alessandra IY-1934, Mansur YI-1934 (Toschi 1936).
455. Spermeste bronzato abissino, Spermesles cuculiatili scu-
tatus, Heugl.
Mfùdu, Gobuen, Giuba YI-1901 [$p. scutatus ] (Eri anger 1904, 1905,
1907).
456. Spermeste capinero minore, Spermestes nigrìceps minot',
Eri.
Fanole YI-1901 (Erlanger 1903).
Eanole tra Mfùdu e Gobuen YI-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
457. Becco d’argento capogrigio, Odcmlospiza caniceps , (Reichw.)
Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
458. Amadina fasciata abissina, Amadina fasciala alexanderi ,
Neum.
Chisimaio YII-1901 [4. fasciata ] (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Lugh Ferrandi YI-1922, Serenli YIII-1922 (v. Someren 1929).
Afmadu, Oltre Giuba YI-1926, Somalia meridionale 1929 (Moltoni
1935).
459. Pitelia melba del Giuba, Pytilia melba jubaensis , von So¬
meren
Damaso V-1901, Eil Wak, Barderà (Abrona) Y-1901, Barderà, Mfùdu
(Mansur, Solole) YI-1901, Chisimaio VII-1901 [P. melba ] (Erlan¬
ger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908 in V e YI anche le uova).
Afgoi II-III-1911 [P. m. affinisi] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Serenli III e VII-1922, Jebeir (Giabbi ?) Ili e VII-1922, Dolo YI-1922
[Pytelia nr. kirki ] (v. Someren 1929).
Dolo, Serenli e Mfùdu (v. Someren 1932).
Afmadù, Oltre Giuba Y-1926, Mogadiscio VI-1929, Somalia meridionale
1929 (Moltoni 1935).
382 ED. MOLTONI
460. Fringuello sanguigno somalo, Lagonoslicta senegaia soma •
liensis , Salvadori
Barderà V-V 1-1901, Mfùdu, Gobuen Vl-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Barderà V-1901, Salaghli e Fanole presso Bua Vl-1901 [L. brunneiceps
somali ensis] (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba (v. Someren 1922).
Afmudù, Oltre Giuba, Y-1926, Villaggio Duca degli Abruzzi IV-1929,
Somalia meridionale 1926 (Moltoni 1935).
461. Astrilda minore, Estrilda astrild minor (Cab.)
Mfùdu, Gobuen (Fanole) VI-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907 e Hil¬
gert 1908).
Somalia meridionale (Toschi 1936).
462. Astrilda groppone rosso, Estrilda rhodopyga rhodopyga ,
Sund.
Webbe Sbebeli VI 11-1894 (Sharp e 1895).
463. Astrilda carmosina, Estrilda charmosyna charmosyna ,
(Reichw.)
Barderà, Giuba [ Habropyga charmosyna ] (Rei cileno w 1881).
Barderà, Damaso 1901 [E. erythronota charmosyna'] (Zedlitz 1912).
Damaso V-1901 (Hilgert 1908).
Serenli VI li -1922 (v. Someren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba, VI-1926, Somalia meridionale 1929 (Moltoni
1935).
464. Gordon blu guancerosse della costa orientale, Uraeginthus
bengalus ugogoensis, Reichw.
Malca Rie e Damaso al confine col Chenia V-1901 [U. bengalus] (Er-
1 anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908, anche le uova).
465. Cordon blu testablu, Uraeginthus cyanocephalus (Richm.)
Damaso al confine col Chenia V-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Damaso V-1901, uova (Hilgert 1908).
Afgoi 11-1911 [ U . c. mulleri] (Zedlitz 1912).
Afgoi 11-111-1911 [ld. id. ] (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 883
466. Granatina porpora somala, Granatina ianthinogastev haiv-
keri , Phillips
Brava (Barawa) [ Uraeginthus ianthinogastev ] (Fischer 1885).
Barri (Bari) [ Granatina kavokeri ] (Phillips 1898).
Damaso V-1901, anche le uova, Chisimaio Yll-1901 [ Uraeginthus ianthi-
nogaster ] (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908;.
Mogadiscio e Afgoi I I-1II-1 91 1 [Uraeginthus i. havokeri] (Zedlitz 1914,
1915, 1916).
Serenli Vili e Xl-1922 [Gr. i. ianthinogastev ] (v. Someren 1929).
Mogadiscio VI- 1929, Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935),
467. Ipochera ultramarina, Hypochera ultramarina (Grael.).
Abrona tra Eil Wak e Barderà V-1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907).
Afgoi II-III-l 91 1 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
468. Vedova del paradiso macrura, Vidua macrura , (Pallas)
Hanole e lonte VII-1901 [V. serena] ^Erlanger 1904, 1905, 1907 e
Hilgert 1908).
Serenli VI 11-1922 (v. Someren 1929).
Jack Sciumo, Giuba 11-IX-1923 (Museo di Genova).
Alessandra V-1934 (Toschi 1936).
469. Vedova del paradiso ipocherina, Vidua hypocherina , Yerr.
Uenti Dima V-1901 (Hilgert 1908 >.
Serenli V 1 1 1-1922 (v. Someren 1929).
Afmadù, Oltre Giuba VI-1926 (Moltoni 1935).
470. Vedova del paradiso di Fischer, Vidua fischeri (Beichw.)
Damaso e Uenti Dima V-1901, Gobuen VII-1901 [ Linura fischeri] (Er¬
langer 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
Vadda, Somalia Italiana 24-IX-1922 (Museo di Genova).
Somalia meridionale 111-1929, Mogadiscio Vl-1929, Afgoi VIII-1929 (Mol¬
toni 1935).
471. Vedova del paradiso, Steganura paradisea paradisea ,
(Linn.)
Brava (Barawa) [ St . Verreauxi] (Fischer 1885).
Barderà, Mfùdu (Anole e Salaghli) VI-1901, Chisimaio e Gobuen VII-
1901 (Erlanger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908;.
Afmadù, Oltre Giuba, Y-1926, Buio Mererta (Anole) 1928, Afgoi IX-
1929, zona di Mogadiscio I-V 1-1929, Somalia meridionale 1929 (Mol¬
toni 1935).
384
ED. MOLTONI
Famiglia Fringillidae
472. Canarino frontegialla, Serinus mozambicus mozambicus ,
(Muli.)
Giuba meridionale [5. icterus madaraszi] (v. Someren 1922).
473. Canarino dorsostriato della Somalia, Serinus dorsostriatus
maculicollis , Sbarj^e
Uenti Dima V-1901, Chisimaio VII-1901 [5. maculi collisi (Eri anger
1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908).
474. Canarino dorsostriato della Somalia meridionale, Serinus
dorsostriatus harterti , Zedl.
Afgoi II-III 1901 (Zedlitz 1914, 1915, 1916).
Giuba (v. Someren 1932).
Mogadiscio V 1-1929, Somalia meridionale 1929 (Moltoni 1935).
475. Canarino beccomassiccio, Serinus donaldsoni donaldsoni ,
Sbarpe
Gallacaio 1Y-.L903 (Witherby 1905).
Chisimaio VII-1901 (Eri anger 1904, 1905, 1907).
Mogadiscio VI- 1929 (Moltoni 1935).
476. Poliospiza angolense di Reichenow, Poliospiza angolensis
reichenowi (Salvadori)
Mfùdu VI-1901, Mfùdu, Gobuen VI- VI 1-190 1 [P. reichenowi ] (Eri anger
1904, 1905, 1907).’
Salaghli, Mfùdu, Fanole VI-1901, Hanole, Songoro Mafula VII-1901
(Hilgert 1908).
477. Poliospiza angolense del Giuba, Poliospiza angolensis hil-
gerti , (Zedlitz)
Afgoi 11-1911 [■ Serinus angolensis hilgerti ] (Zedlitz 1912)*
Giuba (v. Someren 1 932).
Bulo-Kero, Belet-Amin VI 1-1934 (Moltoni 1936).
478. Poliospiza beccomassiccio, Poliospiza pachyrhyncha, Eeichw.
Damaso al confine col Chenia V-1901 (Reichenow 1905 c).
Damaso al confine col Chenia V-1901 (E ri anger 1904, 1905, 1907).
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC.
885
Famiglia Emberizidae
479. Zigolo pettodorato somalo, Emberiza poliopleura (Salvadori)
Brava (Barawa) [. Poly mitra flavigastra ] (Fischer 1885).
Scebeli (Sharpe 1895).
Beira V-1903 (Witherby 1905).
Uenti-Dima, Basar tra Eil Wak e Barderà V-1901, Chisimaio VII- 1901
(E ri anger 1904, 1905, 1907 e Hilgert 1908 a Malca Rie in V
anche le nova).
Eil Wak V-1922, Serenli V 1 1 1- 1 922 (v. Someren 1929).
Da Dolo a Chisimaio (v. Someren 1932).
Mogadiscio V-VI-1929, Somalia meridionale 1929, Obbia 1930 (Moltoni
~ 1935).
Milano, Museo Civico di Storia Naturale, novembre 1936.
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4) 1869-1874 Heuglin M. Tk., Ornithologie Nordost Afrika’s,
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Cassel, Fischer.
5) 1881 Reichenow A., ( Neue Vògel aus Ost-Afrika).
Orn. Centralb., pp. 78-79 ; Jonrn. Ornith., pp. 333-334.
6) 1881 Oustalet E., Oiseaux nouveaux de VAfrique Orien¬
tale.
Bull. Soc. Philom. de Paris (7) VII, pp. 161-163.
7) 1832 Oustalet E., Note sur les Oiseaux recueillis dans le
pays Qomalis par M. G. Révoil : Missioni G. Rèvoil aux
pays Qomalis.
Faune et Flore. Paris.
386 ED. MOLTONI
8) 1882 Shelley G. E., A secondi List of Birds recently col-
lected by Sir John Kirh in Eastern Africa.
Proc. Zool. Soc. pp. 304-310.
9) 1884 Fischer G. A. et Reichenow A., Neue Vogelarten
aus dem Massailand [Inner es Ost-Afrikd).
Journ. Ornith., pp. 179-180.
10) 1885 Fischer G. A., Uebersicht der in Os taf riha gesem-
melten Vogerlaten) mit Angabe der verscliiedenen Fun-
dorte.
Journ. Ornith., pp. 113-142.
11) 1886 Reichenow A., Hypliantica sanguinirostris.
Journ. Ornith., pp. 393-394.
12) 1886 Oustalet E. (*), Catalogne des Oiseaux rapportès par
M. G. Révoil de son deuxieme Voyage aux pays des
QomaAis ( Afrique Orientale).
Bibl. école haut. Etud. XXXI, art. 10, pp. 1-14.
13) 1887 Shelley G. E., A Review of thè Species of thè Fa¬
mily Ploceidae of thè Ethiopian Region.
Ibis, p. 6.
14) 1894 Salvadori T., Uccelli del Somali raccolti da D.
Eugenio dei Principi Ruspoli.
Meni. Acc. Torino (2) XLIV, pp. 547-564.
15) 1895 Sharp e R. B., On a Collection of Bircls made by
Dr. A. Donaldson Smith during liis recent Expedition
in Western Somaliland.
Proc. Zool. Soc., pp. 457-520.
16) 1898 Phillips E., ( Tioo neio species of Birds from So¬
maliland).
Bull. Brit. Orn. Cl., Vili, p. XXIII.
17) 1900 Peel C. V. A., Somaliland. pp. 305-333.
London, Robinson et Co.
18) 1900-1905 Reichenow A., Die Vógel Afrihas.
Neudamm, Neumann.
19) 1901 Erlanger C. Fr., Einige neue Arten aus Nordost-
afrika.
Orn. Monastb., IX, pp. 181-183.
( 1 ) Questo lavoro benché elencato non fu consultato.
'BUR CAVO
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 387
20) 1902 Erlanger C. Fr., ( Beischreibung eines neuen Spe-
chtes).
Journ. Ornith., p. 258.
21) 1903 Erlanger C. Er., Einige neue Arten aus dem tro-
pischen Afriha.
Orn. Monatsb., XI pp. 22-23.
22) 1903 Witherby H. E., (A apparently undescribed species
of Barbi).
Bull. Brit. Orn. Cl., XIV, p. 29 (si vegga anche p. 28).
23) 1904 Erlanger C. Er., Neue afrihanische Arten.
Orn. Monatsb., XII, p. 97.
24) 1904 Oberholser 0., Description of tico neio Birds from
Somali Land.
Eroe. U. S. Xat. Mus., XXVII, pp. 737-739.
25) 1904 Beichenow A., Neue Vogelarten.
Jonrn. Ornith., p. 133.
26) 1904-1905-1907 Erlanger C. Er., Beitrd.ge zur Vogelfauna
Nordostafrikas.
Journ. Ornith. (1904) pp. 137-244, (1905) pp. 42-158, 433-
499, 670-756, (1907) pp. 1-58.
27) 1905a Beichenow A., Neue afrihanische Arten.
Orn. Monatsb., XIII, pp. 24-25.
28) 1905b Beichenow A., Beischreibung neuer Arten.
Orn. Monatsb., XIII, p. 179.
29) 1905 c Beichenow A., Lrei neue Girlitz arten aus Nordost-
Afrika.
Orn. Monatsb., XIII, p. 146.
30) 1905 Witherby E., On a Collection of Birds from Soma¬
li! and.
Ibis, pp. 509-524.
31) 1906 0. Grant B., (A neio species of CJiat-Trush from
Somaliland).
Bull. Brit. Orn. Cl., XIX, p. 24.
32) 1907 Leumann 0., Revisionen afrihanischer Vogelgruppen.
Journ. Ornith., pp. 343-379.
33) 1908 a Xeumann 0., ( Neio African birds).
Bull. Brit. Orn. Cl., XXI, p. 71.
34) 1908b Xeumann 0., ( Neio Indicator).
Bull. Brit. Orn. Cl., XXI, p. 97.
388 ED. MOLTONI
85) 1908 Hilgert C., Katalog der Collection von Erlanger .
Friedlànder et Sohn, Berlin.
36) 1909 Neumann 0., Die Geographischen Formen des Ha-
gedasch-Ibis.
Ornis, pp. 191-196.
37) 1912 Salvadori T., Missione 'per la frontiera Italo-Etio-
pica sotto il comando del Capitano C. Citerni {Uccelli).
Ann. Mus. Civ. Genova, 45, pp. 304-327.
38) 1912 Zedlitz 0., Beitrag zur Systematik afrikanisclier
Vogelformen.
Orn. Monatsb., XX, pp. 74-79.
39) 1913 Zedlitz 0., Neue afrikanische Vogelformen.
Orn. Monatsb., XXI, pp. 58-60.
40) 1914-1915-1916 Zedlitz 0., Das Sud-Somaliland als zoo¬
geo graphisclies Gebiet.
Journ. Ornith., pp. 608-679 (1914), pp. 1-69 (1915), pp. 1-
120 (1916).
41) 1915 Salvadori T., Intorno ad una piccola collezione di
Uccelli del Benadir.
Ann. Mus. Civ. di Genova, pp. 72-74.
42) 1920 Neumann 0., ( Neue Gattungenund Unterarten afri-
kanischer Vògel).
Journ. Ornith., p. 78.
43) 1920 Yan Som ere n Y. G. L., Anaplectes jubaensis.
Bull. Brit. Orn. Cl., XL, p. 94.
44) 1922 Yan Someren Y. G. L., Notes o?i thè Birds of East
Africa.
Nov. Zool., XXIX, pp. 1-246.
45) 1928 Grote H., Trococercus cyanomelas somalicus.
Orn. Monatsb., 36, pp. 153-154.
46) 1929 Neumann 0., Ueber den Formenkreis des Charadrius
alexandrinus.
Xov. Zool., 35, p. 212.
47) 1929 Grote H., Neue tropisch- afrikanische Formen.
Orn. Monatsb., XXXYI, pp. 75-76.
48) 1929 Yan Someren V. G. L., Notes on tlie Birds of Ju-
baland and thè Northern Frontier.
Journ. East Afr. and Uganda Nat. Hist. Soc., N. 35, pp.
25-70.
GLI UCCELLI FINO AD OGGI NOTIFICATI ECC. 389
49) 1931a Yan Someren Y. G. L., New Races of Birds forra
Eastern Africa.
Journ. East Afr. and Uganda Nat. Hist. Soc. N. 37, pp.
252-380.
50) 1931 b Yan Someren Y. G. L., Bescription of a new sub-
species of thè Narina Trogon (. Apaloderma narina na-
rina ) from Kenya Colony.
Bull. Brit. Orn. Cl., LI, pp. 80-81.
51) 1932 Yan Someren Y. G. L., Birds of Kenya and Uganda ,
being addenda and corrigenda to my previous paper
in Nov. Zoologicae XXIX , 1922.
Nov. Zool., XXXYII, pp. 252-380.
52) 1932 Ninni E., Note ornitologiche.
Biv. Italiana di Ornitologia, pp. 33-34.
53) 1933 Moltoni Ed., Elenco degli uccelli raccolti dal Prof.
G. Scortecci nella Somalia centrale e settentrionale.
Atti Soc. It. Se. Nat., voi. LXXII, pp. 245-267.
54) 1935 Moltoni Ed., Contributo alla conoscenza degli Uc¬
celli della Somalia Italiana.
Atti Soc. It. Se. Nat., voi. LXXIY, pp. 333-371.
55) 1935 Patrizi S., Spedizione zoologica del Marchese Sa¬
verio Patrizi nel Basso Giuba e nell Oltre giuba, 1934
( Parte Narrativa).
Ann. Mus. Civ. Genova, LYIII, pp. 1-26.
56) 1936 Moltoni Ed., Spedizione zoologica del Marchese Sa¬
verio Patrizi nel Basso Giuba e nell’ Oltre giuba, 1934
{Uccelli).
Ann. Mus. Civ. Genova, LYIII, pp. 85-101.
57) 1936 Toschi A., Uccelli del Giuba.
Biv. Italiana di Ornitologia, pp. 173-200.
Cav. di Gr. Croce Conte Emilio Turati
NOVITÀ DI LEPIDOTTEROLOGIA IN CIRENAICA
La famiglia dei Cossidi , come giustamente osserva il Seitz
(Grossckmetterlinge der Erde - Paleartici - Voi. II, p. 417 e se¬
guenti, 1982) e più specialmente il genere Holcocerus , nella mag¬
gioranza delle sue specie e forme, è quasi del tutto appartenente
all’Asia centrale.
« Quasi ogni anno vengono descritte ancora delle nuove Cos-
« sidi: cosicché certamente il numero delle sue specie crescerà,
« ed anche nel territorio paleartico possiamo considerare non an-
« cora chiusa la lista. Molte specie sono rare, realmente comuni
« sono soltanto le Zeuzera , come la Zeuzera pyrina , che in
« America ed in Africa spesso frulla intorno alle lampade ».
« L’estensione generale delle forme finora conosciute si può
« calcolare sia da 50 a 60 specie per i territori paleartici ed
« americani. Quelli indo-australi ne hanno un po’ di più : negli
« africani se ne conoscono finora un po’ di meno, il che dovrebbe
« variare coll’ allargarsi delle raccolte degli Eteroceri, che si
« vanno facendo nell’interno dell’Africa ».
Ed io sono sicuro d’aver contribuito al verificarsi di questi
presagi, fatti fino dal 1912, con la pubblicazione di varie nuove
specie, particolarmente della parte Nord dell’Africa e più spe¬
cialmente della Cirenaica, ' fra le quali vanno notate l’ Holcocerus
mussolina di Giarabub, la Paropla turatii di Bir-el-Hachim,
l’ Isoceras kruegeri , la Dy spessa cy vendica , la Dy spessa turbi-
nans , ed ora ancora il nuovo Holcocerus desioi e la Dyspessa
deirei , delie quali due specie distinte faccio seguire qui la de¬
scrizione.
La scoperta di un nuovo Holcocerus in piena Cirenaica, ad
Agedabia, come pure della Dyspessia deirei , viene a confermare
NOVITÀ DI LEPIDOTTEROLOGIA IN CIRENAICA 391
anche il fatto che la fauna libica, come già ebbi varie volte da
osservare, presenta più nella sua parte orientale e fino alla grande
insenatura della Sirte, i caratteri della fauna asiatica, mentre nella
parte occidentale si annoda alla fauna mauretanica. Questo fatto
potrebbe fornire, attraverso ai zoogeografi, ai geologi una prova
della separazione dei continenti e dei mari in date epoche del
mondo. Segnalo dunque anche queste nuove apparizioni come re¬
litti, in Cirenaica, agli interessati specialisti.
Holcocerus desioi è una delle più interessanti scoperte fatte
dal Ca-v. Geo. C. Krùger, cosi benemerito della Lepidotteriologia
«coloniale nordafricana, come lo è in generale della Entomologia
nella Libia orientale.
Prima di lasciare Bengasi per assumere il nuovo incarico
•del Governo coloniale di Tripoli, presso il nuove Museo Libico
di Storia Naturale, istituito da S. E. il Governatore Maresciallo
Balbo coll’ assumere il posto di custode della « Sezione zoologica »,
egli riuscì a catturare ad Agedabia questa nuova specie di Cossid.e
che è senza dubbio qualche cosa di assolutamente diverso dalle
altre già conosciute e che deve collocarsi nel gruppo fra holose-
riceus e laudabili s Tanto lui, quanto io desideriamo dedicarlo
all’ illustre geologo dell’Università di Milano prof. Ardito Desio,
che ha promosso il detto Museo.
In questa occasione mi è gradito far conoscere tre altre no¬
vità, che lo stesso Cav. Krùger fu così fortunato di scoprire re¬
centemente in località che già gli hanno fornito parecchie specie
di lepidotteri nuovi per la scienza.
Ma eccomi prima al bellissimo Holcocerus.
Holcocerus desioi n. sp. (fig. 1 e 2).
Alis omnibus albo-lacteis nitentibus, sicut capite, thorace,
atque abdomine. Punctis duobus superpositis brunneis in termine
cellulae. Alteris duobus, fere aequi distantibus apud basin. et in
area media ad venam cubitalem. Minoribus alteris in area praed-
stali, ut in semicirculo dispositis : pluribus fere aequidistantibus
in costa.
Subtus totis albis, tantum punctibus in costa transparentibus.
Oculis parvis nigris rotundatis. Antennis, ad basin albidis, brun-
nescentibus, paullulum torulosis. Pronte aliquantum villoso. Pe-
dibus lanosis albidis, tarsis nigrocingulatis.
392
E. TURATI
Espansione delle ali da apice ad apice : min. 41 e 44 ;
9 inni. 58.
Fondo delle ali bianco latteo, lustro, completamente unito ed
eguale tanto nelle anteriori quanto nelle posteriori. In mezzo alla
cellula discoidale delle anteriori, a cavalcioni della vena che la
interseca, una coppia di punti nerastri un po' allungati, uno al
disopra dell’altro, più grossi proporzionalmente nella 9? che non
nel 371 .
Due altri punti oscuri isolati sulla A2 stanno ad eguale di¬
stanza rispettivamente tanto dalla base, quanto dal torno.
Un altro punto nerastro si nota nello spazio fra M2 ed M3
nell’area distale; e due più piccoli (quasi obliterati nella 9) sono
disposti nell’area distale stessa, quasi a indicare una linea semi-
circolare predistale insieme con un punto sulla costa verso l'apice.
Sulla costa stessa dalla base all’apice si notano dei punti
oscuri press’ a poco eguali di grandezza.
Le ali posteriori non hanno alcun segno nè disegno.
Frangie unite bianche lustre in tutte e quattro le ali.
Il disotto è tutto bianco madreperlaceo, come il disopra, con
tutte le nervature salienti in bianco. Gli unici segni sono i punti
scuri nelle ali anteriori sulla costa, come nel disopra. Frangie
bianche.
Testa, patagia, torace, addome (senza punti nè segni) bianchi,
concolori col fondo delle ali. Ogni segmento dell' addome porta
un minimo triangoletto di pochi villi oscuri, disposti in modo
da formare come una linea dorsale centrale, appena accennata.
Penicillo anale bianchissimo di vari villi, ovopositore chiti-
noso leggermente fuoruscente,
Testa e fronte con due leggeri ciuffi di villi bianchi nucali.
Palpi porretti, lanosi, biancastri, con l’ultimo elemento corto chi-
tinoso, leggermente deflesso. Occhi piccoli, rotondi, neri. Antenne
a flagello tondo leggermente toruloso, rastremate fino all'estremità,
bianche alla base, brune nel resto, a differenza del genere Cossus
che le ha pettinate.
Zampe bianche ricoperte di villi piuttosto ruvidi con tarsi
fortemente cingulati di nero ; bene unguiculate le medie, e con
doppio paio di sproni nelle tibie le posteriori.
3 esemplari, due maschi ed una femmina raccolti ad Agedabia
(Cirenaica) il 18 giugno 1936.
NOVITÀ DI LEPIDOTTEKOLOGI A IN CIRENAICA 393
Differisce sensibilmente dall'#, laudabili s anzitutto per la
statura, poi per i punti, che sono più larghi e brunnei nel lau-
dabilis , con una alquanto diversa disposizione lungo la costa,
all’apice e nel disco.
Dyspessa deirei n. sp. (fig. 3)
Statura : min. 26.
Pondo delle ali di color crema, leggermente spolverato di
bruniccio, simile a quello della aculeala Trti di Sicilia. In con¬
fronto di questa ha soltanto la riga mediana di punti brunicci
spaziati fra di loro, e come anche in aemilia Stgr. e salicicola
Ev. è senza riga predistale. Alla base una spolveratura bruniccia
meno intensa che in aculeata Trti. Linea distale formata come
in aculeata Trti da punti brunicci, più grossi al torno e picco¬
lissimi all" apice, che si estendono anche sulle frangie.
Ali posteriori biancastre, spolverati di bruniccio. Frangie a
scacchi appena segnati.
ISTel disotto, biancastro, offuscato da spolveratura bruniccia,
traspaiono appena dal disopra due macchiette, l’una in chiusura
di cellula, l'altra verso l'apice, e le estremità delle vene entro
le frangie nelle quattro ali.
Testa, torace, addome grigiastri : patagia con sottile orlo più
oscuro. Antenne pettinate a lamelle doppie cortissime bruniccie,
biancastre alla base. Occhi grigiastri rotondi. Palpi corti grigiastri.
Zampe anteriori oscure (grigiastre nei tarsi) di colore uni¬
forme con le zampe medie e posteriori. Le medie hanno un paio
di sproni sulle tibie.
Un esemplare raccolto ad Ain Mara il 7 luglio 1936.
Orgyia dubia intermedia f. n. (fig. 4)
Tra le 19 forme indicate da Strand e da Gaede nel Seitz
(II voi. dei Paleartici e supplemento) per questa specie di Orgyia
dieci sono dell’Africa settentrionale, tre di Spagna ed una di
Sicilia. Ce ne potrebbe stare una ventesima, che è stata allevata
ex larva il 20 maggio 1936 dal Cav. Giorgio Kruger da bruchi
raccolti a Coefìa in Cirenaica, e che io chiamarei intermedia f. n.
394
E
TURATI
Infatti a mio modesto parere essa rappresenta un passaggio per¬
fetto tra la forma nimotipica di Tauscher dell’Asia centrale (fig. 5)
e la forma Algerina josephina (fig. 6), descritta da Austaut.
Essa ha il colore giallo chiaro delle ali anteriori della dubia
Tausch., e l’ocraceo delle posteriori della josephina Aust. Come
1-2 Holcocerus desioi sp. n.
3 Dyspessa deirei sp. n.
4 Orgyia dubia intermedia f. n.
5 Orgyia dubia Tausch.
6 Orgyia dubia josephina Aust.
7-8 Phyllometra proutiana sp. n.
9 Phyllometra gracilaria Bsd.
10-11 Constantia robustalis n. sp.
quest’ ultima è priva della fascetta gialla predistale, e tutto lo
spazio mediano è occupato da una fascia gialla omogenea dalla
costa al margine interno. Il giallo riappare in un grosso punto
preapicale. La base è gialla con un punto in mezzo, come in jo¬
sephina Aust. bruno, ma più marcato.
NOVITÀ. DI LEPIDOTTERO LOGIA IN CIRENAICA 395
Ali posteriori con la fascia marginale bruna un po’ meno
larga cbe nelle due forme indicate.
Disotto giallo d’ocra intenso, con le fascie nere delle quattro
ali meno diffuse che in josephina Aust., più larghe e più diffuse
tuttavia che in dubia Tausch., e con i quattro punti cellulari
oscuri un po’ più allungati.
Il resto è tipico della specie.
Phyllometra (Egea) proutiana n. sp. (fig. 7 e 8)
Prout l'illustre specialista per le Geometre che ha redatto
il IY volume dei « Paleartici del Seitz, ed ora sta completandolo
nel supplemento », riporta al nome di Phyllometra Bd. il nome
di questo genere, come più antico di Egea , datogli da Duponchel.
Ed io mi attengo qui alla sua autorità.
Anche nel citare le varie specie di questo genere conosciute,
egli adotta per la medesima ragione nel « supplemento » il nome di
graeilaria Bd. (fig. 9) invece di quello di cacuminaria , e fornisce
la figura di planaria Chr. (Tav. 1 b), mentre accenna ad argen¬
tarla B. Haas che egli non conosce de visu , ritenendola dalla
descrizione una forma poco colorita di planaria Chr.
Queste due forme, entrambe dell’Algeria meridionale e della
Tunisia potrebbero, secondo lui, appartenere alla graeilaria Bd.
( cacuminaria Bmb.) ed allora egli stabilirebbe così la sinonimia:
g radiarla, argentarla = planaria.
Ora io mi trovo davanti a due bellissimi esemplari della Ci¬
renaica cf e Q di una specie di questo genere, che pur avendo
i caratteri generici di una Pliyllometra , è completamente diversa
da graeilaria , della quale possiedo pel confronto in collezione
6 esemplari dell" Aragonia (di Cuenca ed Albarracin) raccolti ri¬
spettivamente da Korb e da Schwingenschuss. Essi non si adat¬
tano neppure alla figura di planaria fornita dal supplemento,
(che io devo ritenere buona, perchè in una tavola felicissima fra
altre specie molto ben riuscite) e nemmeno con la descrizione
data da Prout su quella di Bang Haas alla pag. 2 del supple¬
mento al Yol. IY del Seitz.
Facendo il confronto con le mie graeilaria e con la figura
di planaria , ritenuta esatta, la mia nuova specie, leggermente
più grande di graeilaria , ha un taglio delle ali un po’ più ampio
e più arrotondato : il colore del fondo non così chiaro, ma piut-
396 E. TURATI - NOVITÀ DI LEPIDOTTKROLOGTA IN CIRENAICA
tosto bruniccio negli spazi lasciati vuoti dai disegni e dai punti.
Le ali posteriori non hanno alcun segno nè ombreggiatura.
Le loro frangie, come nelle anteriori, sono precedute da un
margine distale di sottili tratti neri. La fascia predistale trasversa
ha un andamento un po’ convesso verso la metà dell’ala, ma non
concavo o rettilineo. La riga postmediana è composta di sottili
punti netti, e di lineette disposti a sega fino al margine interno.
Nessun punto discale, nè vicino al margine interno. Il campo ba¬
sale è limitato da righe più oscure, ma indeterminate. L’area
predistale tra cui traspare il fondo dell’ala, non è bianca, ma
alquanto spolverata da atomi brunicci. In essa sono accentuati,
come nelle altre specie, i termini bruni delle vene, nei di cui
spazi distali sono accennati i trattini neri marginali. Frangie
unite, bruniccie.
Il disotto è di color bruniccio uniforme in tutte e quattro le
ali ; vi traspare leggermente la fascia predistale.
Testa, torace, patagia, addome brnnicci. Antenne a doppia pet¬
tinatura con lamelle rastremate in punta nel <3*, filiformi nella $.
Zampe concolori col disotto delle ali. La 9 non diversifica dal
cf che per la statura minore e per le antenne.
Non esito a dedicarla a L. B. Prout.
Gostantia robustalis n. sp. (fig. 10 e 11)
Espansione delle ali : mm. 25, 9 min. 30.
Ha colla polisparsalis grande somiglianza di disegni, ma le
sue ali sono più arrotondate e larghe. Il colore delle anteriori
è più bruno carico : quello delle posteriori più grigio oscuro. La
riga predistale un po più sottile.
Disotto come la polisparsalis , ma colla posteriore a riga cen¬
trale distinta.
Le antenne del ^ sono pettinate a lamelle doppie più robuste,
quelle della 9 filiformi. Testa, torace, addome grigio scuri e non
chiari.
2 esemplari di Agedabia del 18 giugno 1936.
»
COMMEMORAZIONE
DEL
Doti. MARCO DE MARCHI
tenuta nell'adunanza del 15 novembre 1936
della Società Italiana di Scienze Naturali
dal Dott. BRUNO PARISI
Con animo profondamente addolorato compio il mesto
dovere di ricordare in questa adunanza il Dott . Marco
De Marchi , spentosi il 15 luglio scorso nella sua villa del
Monastero a Varenna.
Ero legato a lui da vincoli di affettuosa e sincera ami¬
cizia che durava da ventisei anni . Ci eravamo conosciuti qui
in Museo nel 1910 ed i nostri primi incontri' rilevarono subito
in noi una comunanza di sentimenti e di aspirazioni che ori¬
ginarono una vicendevole affettuosa simpatia , trasformatasi
poi in duratura amicizia.
Il Dott. De Marchi era figlio delV industriale Demetrio
e nacque a Milano nel dicembre del 1872. Compiute le scuole
medie, dopo qualche anno di soggiorno alV estero ritornò in
Italia e si iscrisse all1 Università di Pisa e indi a quella di
Pavia , ove si laureò in Scienze naturali nel dicembre 1901.
In quello studio a Pavia ebbe a maestro il Prof. Pietro Pa¬
vesi, alla cui influenza si deve la sua simpatia e il suo in¬
teressamento per gli studi planctonici ed ornitologici e per le
ricerche riguardanti la biologia degli animali delle nostre
acque dolci, ed in modo particolare dei laghi lombardi.
Il suo primo lavoro scientifico fu di soggetto ornitologico
e fu da lui presentato al Congresso dei Naturalisti Italiani
che per iniziativa della nostra Società si tenne a Milano nel
1906. Il De Marchi, il cui padre aveva a Buenos Aires una
398
B. PARISI
importante e fiorente industria chimica , per ragioni di famiglia
e d’ affari si recò varie volte in Argentina , fermandosi per
alcuni mesi nel 1890 e nel 1893 , e poi per quattro anni e
mezzo consecutivi dal 1894 al 1899. Appassionato naturalista ,
si interessò naturalmente della fauna e della flora di quelle
regioni , fece abbondanti raccolte e numerose osservazioni.
Un gruppo di uccelli attrasse particolarmente la sua atten¬
zione: quello dei Trochilidi. Le conoscenze che si avevano allora
su questi minuscoli e graziosissimi uccelli , tanto apprezzati già
dagli Indios precolombiani , erano scarse e difettose non solo per
quanto riguardava la loro biologia , ma perfino la loro siste¬
matica. Il De Marchi ne raccolse molti esemplari , ne studiò la
vita allo stato libero e riuscì perfino in tre riprese e per
primo a portare in Europa alcuni esemplari vivi apparte¬
nenti a tre specie diverse , una delle quali, un Clorostilbo 7
campò a Milano due mesi. Questo risultato , che si poteva dire
portentoso , fu ottenuto dal De Marchi perchè egli , ed anche
qui per primo , aveva osservato e sperimentato che la nutri¬
zione dei Trochilidi non è esclusivamente zuccherina , come ri¬
tenevano gli indigeni e gli ornitologi , ma prevalentemente a
base di insetti. Con questo lavoro , col quale la fauna dei co¬
librì argentini viene arricchita anche di cinque specie , il De
Marchi porta un contributo veramente importante alV ornito¬
logia americana sia per V accurata trattazione sistematica e
corologica che per le numerose ed originali osservazioni ri¬
guardanti la vita di questi piccoli esseri,
Terminato questo lavoro ornitologico , egli rivolse le sue
ricerche nel campo limnologico , per il quale aveva una par¬
ticolare inclinazione. Sistemato un piccolo laboratorio nella
sua villa di Pallanza , iniziò nel 1908 una serie di raccolte
planctoniche nel bacino non ancora esplorato delle Isole Bor-
romee e proseguì attivamente tali ricerche anche nell’ anno
successivo , estendendole a varie altre zone del lago.
Con numerose pescate planctoniche orizzontali e verticali
e con raccolte di campioni di fondo, tutte fatte con metodo
strettamente scientifico , radunò un abbondante materiale che
si proponeva di esaminare accuratamente ed il cui studio
COMMEMORAZIONE DEL DOTT. MARCO DE MARCHI
399
avrebbe richiesto qualche anno di lavoro. Il suo scopo era
quello di portare dei seri e notevoli contributi alla conoscenza
del Lago Maggiore , che permettessero in seguito a lui, o
ad altri , di compilare una vera e propria monografia. Per
far ciò incominciò con lo stabilire un punto di partenza pub¬
blicando nel 1910 un lavoro sintetico (*), nel quale fece la
storia degli studi e risultati ottenuti dai suoi predecessori
sulla fauna verbana, diede un elenco completo delle specie
di invertebrati ivi conosciute, tabelle comparative fra la fauna
del Lemano, illustrata magistralmente dal Forel, e quella
assai poco conosciuta del Verbano ed un accurato elenco bi¬
bliografico. In fine al lavoro comunicò i primi risultati con¬
creti delle sue ricerche personali, con le quali arriccili la fauna
del lago di parecchie specie prima non mai osservate ed ap¬
partanti a disparati gruppi zoologici, quali i Copepodi, gli
Entomostraci , gli Isopodi , le Idromeduse ed i Briozoi.
Proseguendo in tali metodiche ricerche, che andava poi
estendendo alV intero ciclo annuale della fauna pelagica, riuscì
a trovare numerose altre specie nuove per il Lago Maggiore
ed un Cladocero nuovo anche per V Italia, specie tutte che ri¬
cordò in una nota preventiva pubblicata nel 1912 (2).
E anno appresso, trovandosi in villeggiatura a S. Martino
di Castrozza, volle fare delle pescate planctoniche anche nei
laghetti di CoTbricon, situati a quasi 2000 m. d’altezza, e fra
il materiale raccolto scoperse un raro ed interessante Clado¬
cero nuovo per la fauna italiana, che descrisse ed illustrò
nei nostri Atti (3).
Questi studi limnologici così bene avviati e proseguiti con
sempre maggiore entusiasmo e competenza , vennero purtroppo
(1) M. De Marchi, Introduzione allo studio biologico del Verbano.
Rendiconti R. Istituto Lombardo, Ser. II, Voi. 43, 1910.
(2) M. De Marchi, Appunti limnologici sul Verbano. Rendiconti
R. Istituto Lombardo, Ser. II, Voi 45, 1912.
(3) M. De Marchi, Streblocerus serricaudatus nel Trentino. Atti
Soc. Ital. Scienze Naturali, v. 51, 1913.
400
B. PARISI
a subire una sosta ed un’ interruzione che durò parecchi anni .
Il tempo libero che poteva dedicare a codeste ricerche , neces¬
sariamente lunghe , lente e minuziose, diveniva sempre più ri¬
stretto. 1 molteplici affari personali e le numerose cariche in
diverse Istituzioni, cariche molte volte pesanti e che spesso gli
diedero noie e grattacapi non lievi1 lo assorbirono quasi com¬
pletamente e non gli permisero di continuare i suoi studi pre¬
diletti con quella serena tranquillità di spirito che essi richie¬
dono per essere prof cui. Continuò però sempre acl interessarsi
di studi naturalistici ; ne seguiva il progresso e lo sviluppo
ed aiutava concretamente e nel modo meno appariscente pos¬
sibile tanto privati che enti pubblici che coltivassero tali di¬
scipline.
Il 4 Doti. De Marchi si occupava con passione anche
dei problemi della pesca. Vedeva in quest’ industria la fonte
di guadagno e di vita per centinaia e centinaia di pescatori
sparsi lungo le rive dei nostri numerosi laghi prealpini ed un
mezzo per ridurre le importazioni e quindi la nostra dipen¬
denza dall’estero. S’ era interessato del problema dal lato pra¬
tico ^ scientifico e legale ed aveva acquistato in materia una
competenza speciale , tanto che il Governo gli affidò incarichi
particolari in commissioni pescherecce. Nell 1 intento di contri¬
buire all’incremento ittico delle nostre acque dolci fondò a
Fiumelatte un incubatorio , che poi donò al Consorzio di Como
per la tutela della pesca , dal quale passò in seguito al De¬
manio.
Benché prevalentemente zoologo , il De Marchi aveva anche
grande simpatia per la botanica e la dimostrò in modo tan¬
gibile aiutando finanziariamente una associazione sorta anni
fa per la diffusione della coltura delle piante medicinali , sov¬
venzionando la pubblicazione dell1 Iconografia Micologica del -
V Abate Bresadola e contribuendo recentemente all1 acquisto di
una collezione di legni ( Siloteca Cornilo ) per la creazione
a Milano di una Siloteca civica . Nel campo botanico la sua
iniziativa più bella fu però quella della sistemazione definitiva
del Giardino Alpino Chanousia del Piccolo San Bernardo a
COMMEMORAZIONE DEL DOTT. MARCO DE MARCHI
401
2200 m. d'altezza e la fondazione dell’ annesso Laboratorio
di botanica alpina. Questo piccolo giardino botanico sorse nel
1897 per iniziativa dell’ Abate Chanoux col concorso del Club
Alpino e di qualche benemerito privato. Al Doti. De Marchi non
i sfuggì la cosa1 gli piacque V idea e già nel 1905 incominciò
a fornire qualche sussidio , che versava direttamente nelle mani
dell ' Abate.
Alla sua morte, avvenuta nel 1909 , V Abate Chanoux
lasciò il giardino alla città di Torino , che non accettò il legato.
Allora , per iniziativa del Prof. Lino Vacca ri, vecchio colla¬
boratore dell ’ Abate ed appassionato studioso si iniziarono
trattative con V Ordine Mauriziano, il quale stabilì di pren¬
derlo sotto la propria protezione e di provvedere ai suoi
bisogni entro a dei limiti piuttosto modesti. LI giardino con¬
tinuò a vivere e ad accrescere la sua flora, ma dibattendosi
fra non lievi difficoltà finanziarie . Nel 1918 il Dott. De
Marchi , in compagnia della sua gentile Signora , salì al
Piccolo San Bernardo , visitò il giardino , ascoltò attenta¬
mente la relazione fattagli dal Prof. Vaccari e discusse sul
possibile futuro sviluppo. Frutto della visita fu la messa a
disposizione del rilevante importo necessario per la sistema¬
zione definitiva e per la costruzione ed arredamento di un
edificio a scopo di laboratorio scientifico con alloggio relativo.
Il tutto fu donato dal De Marchi all ' Ordine Mauriziano ed
inaugurato nel 1922.
Il ricordare dettagliatamente in questa adunanza i rap¬
porti che il Doti. De Marchi ebbe con la Società Italiana, di
Scienze Naturali mi pare superfluo, perchè tutti noi V abbiamo
conosciuto personalmente , abbiamo seguito e collaborato al suo
lavoro , ammirato la sua costante e fervida attività , apprezzate
le sue benemerenze ed abbinino avuto il piacere di testimo¬
niargli la nostra stima e la nostra riconoscenza col riconfer¬
marlo per tanti anni nell'alta carica presidenziale. Ricordo
solo che la sua ammissione a socio data dal 1909, che fu
Vice Presidente pel biennio 1910-1911 e Presidente dal 1912 ,
quindi per ben ventiquattro anni consecutivi.
402
B. PARISI
Durante questo lungo periodo la nostra Società conservò
inalterate le sue vecchie e nobili tradizioni , andò sempre au¬
mentando la propria importanza scientifica ed accrebbe note¬
volmente gli scambi di periodici con gli Istituti affini , contri¬
buendo così potentemente alla diffusione all’ Estero della pro¬
duzione naturalistica italiana , cosa alla quale il nostro com¬
pianto Presidente teneva moltissimo. Ed è anche merito suo
se nel difficile periodo della guerra e dell immediato dopo
guerra potemmo pubblicare con puntualità le nostre riviste.
Egli colmava regolarmente il deficit del bilancio , che purtroppo
era sempre di varie migliaia di lire. E molti dei presenti ri¬
cordano le simpatiche sedute del Consiglio Direttivo tenute
alla fine dell’anno per V approvazione del bilancio , sedute
amichevoli presiedute dal De Marchi con la sua innata e si¬
gnorile affabilità e nelle quali cercava di non far risaltare
il suo contributo finanziario ; e quando qualcuno richiamava
scherzosamente l’attenzione su quella voce , si faceva serio, ci
spiegava come i costi di stampa fossero elevati , le spese po¬
stali rilevanti ma inevitabili e cercava di giustificare e quasi
di scusare la propria generosità , esprimendo la fiducia che
nell’ anno successivo le cose sarebbero andate meglio.
Caro e buon De Marchi! Lo ricorderemo sempre con
affetto e ci parrà sempre di rivederlo qui , seduto al tavolo t
presiedere con cordialità le nostre sedute , ringraziare con sim¬
patico sorriso il lettore d’ una comunicazione scientifica , dirigere
con tatto le discussioni e ricordare con appropriate ed af¬
fettuose espressioni gli inevitabili lutti che colpivano la nostra
famiglia.
La sua memoria resterà scolpita nei nostri cuori ed in
questo momento di tristezza nostalgica il nostro pensiero si ri¬
volge anche alla sua gentile Signora , che gli fu affettuosa e
fida compagna e con la quale divise per lunghi anni le gioie
e le amarezze della vita.
Alla distinta Signora Rosa Curioni in De Marchi vadano
le nostre profonde condoglianze e V espressione della nostra
gratitudine e riconoscenza per V attaccamento dimostrato alla
COMMEMORAZIONE DEL DOTT. MARCO DE MARCHI
403
nostra istituzione anche con la recente e munifica elargizione ,
con la quale , secondo il desiderio del suo Marco , ha assicu-
curato alla Società Italiana di Scienze Naturali lunghi anni
di prospera esistenza .
L'istituto scientifico cd quale il Doti. De Marchi si sen¬
tiva maggiormente legato e pel cui prospero avvenire pure ge¬
nerosissimamente dispose , era senza dubbio il nostro Museo
di Storia Naturale. Aveva incominciato a frequentarlo , si può
dire , ancora da ragazzo, più assiduamente durante gli anni
universitari e qui , poco dopo la laurea , con V aiuto del Prof.
Martorelli compì il suo primo lavoro scientifico , quello sui
Trochilidi dell' Argentina. Era divenuto amico di tutti i Pro¬
fessori del Museo e non si lasciava sfuggire occasione per es¬
sere utile direttamente od indirettamente.
Fra i doni fatti al Museo ricordo quello di una splendida
tigre del Bengala , di un ottimo esemplare di Lar iosauro, pre¬
zioso ed interessante rettile fossile e di una bella Ocapia im¬
balsamata e relativo scheletro completo, mammifero che coni1 è
noto costituisce tuttora una delle maggiori rarità zoologiche
dell' Africa equatoriale. Consegnò pure al Museo , sotto forma
di deposito, una ricca biblioteca ornitologica da lui acquistata
a Milano per impedire che fosse venduta all' Estero, biblioteca
importante ed interessante per la rarità e bellezza di molte
vecchie opere in essa contenute.
Quando nel 1928 morì a Torino l'illustre entomologo
Prof. Bezzi, pensai subito all’opportunità di assicurare al
nostro Museo la sua ricchissima collezione ditterologica con
relativa biblioteca di oltre 12.000 numeri. Dato il prezzo ri¬
levante chiesto dagli eredi , forti dell' offerta d' un Museo in¬
glese , e V impossibilità d'acquisto con la nostra modesta do¬
tazione, mi consigliai col Doti. De Marchi, il quale mi in¬
coraggiò nelV impresa ed offrì venti cinquemila lire, conscio
che sarebbe stato un peccato lasciare uscire dalV Italia un pa¬
trimonio scientifico di tale importanza. Grazie alla sua intel¬
ligente liberalità, ad un contributo straordinario accordato dal
Municipio ed al buon esito di una sottoscrizione privata, tutte
quelle raccolte entrarono in Museo.
404
B. PARISI
Ricordo in fine come nel 1931. deciso V invio di un Con¬
servatore in Migiurtinia per raccolte zoologiche , ed essendo il
Museo in quell' epoca un po' scarso di fondi , mi rivolsi per
aiuto al Dott. De Marchi , il quale fu hen lieto di poter con¬
tribuire finanziariamente alla spedizione, che fu compiuta dal
%
Prof. Scortecci con ottimi risultati scientifici.
Istituito nel 1929 dal Municipio il Consiglio di Vigilanza
del Museo Civico di Storia Naturale , il Dott. De Marchi , ben
noto per le sue benemerenze verso il Museo e per il suo inte¬
ressamento per le Scienze Naturali , fu nominato Presidente
in rappresentanza del Podestà , posto che tenne fino alla sua
morte. In tale carica , resa in certi periodi delicata e difficile
per vari contrastanti interessi, il Dott. De Marchi , pur non
decampando dai principi fondamentali, seppe dimostrare una
finezza di tatto ed una equanimità veramente ammirevoli. Era
sua ferma opinione che i Musei di Storia Naturale, per poter
esplicare efficacemente la loro funzione , dovessero essere il più
possibile autonomi e nettamente separati da altri Enti scien¬
tifici. Pare che tale concetto abbia in questi ultimi tempi gua¬
dagnato molto terreno , del che ci si deve profondamente ral¬
legrare. In tal modo , come auspicava il Dott. De Marchi , si
potranno ristabilire fra il nostro Museo e gli altri Istituti
scientifici milanesi quei rapporti di amichevole collaborazione
e di simpatico affiatamento che solo possono sussistere fra Isti¬
tuzioni pari e vicendevolmente indipendenti.
Il De Marchi si interessò pure della nostra Università ,
al cui Consiglio d’ Amministrazione apparteneva come Membro
e fece ad essa delle elargizioni veramente cospicue. A lui si
deve il contributo principale alla fondazione dell' Istituto di
Terapia Sperimentale , délV Istituto Cardiologico, dell Ospedale
Principessa Jolanda e della Scuola Infermiere della Croce
Rossa Italiana.
Il Dott. De Marchi, apprezzato e stimato per la rettitu¬
dine morale, la vasta coltura e la competenza negli affari ,
ebbe numerose cariche pubbliche. Era Presidente e benefattore
dell' Opera Pia Pro Orfani Infanti , Vice Presidente del Co-
COMMEMORAZIONE DEL DOTT. MARCO DE MARCHI
405
mitato di Milano della Dante Alighieri, associazione 'patriottica
a lui carissima , Regio Commissario per la Convenzione Italo -
Elvetica per la pesca e Consigliere del Touring Club Italiano
dal 1932. Era anche Presidente della Commissione Ammini¬
strativa del Villaggio Alpino del Touring , al quale fu sempre
largo anche di aiuti materiali ed al quale donò la prima vil¬
letta ed il bellissimo Giardino Alpino « Rosa De Marchi Cu -
rioni ». Il De Marchi , alpinista appassionato , era pure un
vecchio ed affezionato socio del Club Alpino Italiano, al quale
in cuor suo augurava non venisse mai a mancare anche quel
carattere scientifico nettamente impressovi dai fondatori. Col-
laborò all’ ottimo volume pubblicato nel 1923 dalla Sezione di
Milano per celebrare il cinquantesimo anniversario della sua
fondazione (*) e vi rievocò in appropriate pagine biografiche
le belle e nobili figure dei vari Presidenti. Ed al Club Alpino
il Dott. De Alar chi volle dimostrare la sua stima e la sua
simpatia anche col donare alla Sezione di Sondrio il bel ri¬
fugio « Marco e Rosa » alla Forcola di Cresta Giizza nel
gruppo del Bernina.
Il Dott. De Marchi era iscritto in molte altre Società di
carattere patriottico , colturale e benefico e dal 1911 era Socio
Corrispondente del Reale Istituto Lombardo. Le sue beneme¬
renze gli valsero anche onorificenze civili , culminate con la
nomina a Grande Ufficiale della Corona d’Italia.
Il De Marchi, che non ebbe la sorte di avere figliuoli,
amava di profondo e tenerissimo affetto la sua gentile Consorte ,
da lui lasciata erede universale dei suoi beni , ed era tenace¬
mente affezionato agli amici. La sua vita privata era impron¬
tata ad estrema semplicità e tutta la sua attività pubblica era
guidata da un alto senso di purissimo patriottismo.
In quest ’ aula, ove aleggia ancora il suo spirito , mi sento
onorato di poter portare, sia pur con disadorne parole, un
ultimo tributo di ricordanza e di affetto al caro ed illustre
amico irreparabilmente perduto.
(A) Club Alpino Italiano. Cinquantanni di vita della Sezione
di Milano. 1813-1923. Milano 1923.
CONSIGLIO DIRETTIVO per il 1936
Presidente : De Marchi Dott. Gr. Uff. Marco, Via Borgonuovo 23
(1986-37).
Brizi Prof. Comm. Ugo, Viale Romagna 33.
Vice-Presidenti: ) (1935-36).
* I Mariani Prof. Comm. Ernesto, Via ladi-
\ no 41 (1936-37).
Segretario: Moltoni Dott. Edgardo, Museo Civico di Storia Na¬
turale (1936-37).
Vice-Segretario : Desio Prof. Cav. Ardito, Via privata Livorno 3
(1935-36).
Archivista: Mauro Ing. Gr. Uff. On. Francesco, Piazza S. Am¬
brogio 14 (1936-37).
Consiglieri : '
Airaghi Prof. Cav. Carlo, Via Podgora 7.
FoÀ Prof. Carlo, Viale Maino , 20
Micheli Dott. Lucio, Via Carlo Goldoni , 32.
Parisi Dott. Bruno, Museo Civico di Storia
Naturale.
Pugliese Prof. Angelo, Via Enrico Besana 18
Supino Prof. Cav. Felice, Via Ariosto 20
Cassiere: Dott. Ing. Federico Bazzi, Via Borghetto 5 (1936).
Bibliotecario : Dora Setti.
(1936-37)
ADUNANZE SOCIALI
Seduta del 22 dicembre 1935 - XIV
Presiede il Presidente Dott. Marco De Marchi
Letto ed approvato il verbale della precedente adunanza il
Dott. Ed. Moltoni illustra un suo studio sugli Uccelli fino ad
oggi \ notificati per la Somalia italiana , sul quale prende la pa¬
rola il Prof. Scortecci che fa rilevare l’ importanza di detto studio
in modo particolare per quanto riguarda la Zoogeografia della So¬
malia, poco nota anche per la classe degli uccelli.
Il Prof. Scortecci già che ha la parola espone i risultati
dei suoi studi sugli Anfibi della Tripolitania e fa rilevare an¬
cora che le nostre colonie non sono per nulla sufficientemente
studiate dal lato zoologico e perciò occorrono ulteriori spedizioni
per la raccolta di dati e materiale di studio.
Il Dott. L. Micheli illustra le sue Note biologiche e mor¬
fologiche sugli Imenotteri (Serie VI).
La Prof. T. Stolz Picchio ci intrattiene su la Leptodora
del Lago di Varese ( Cladoceri ).
Il Prof. P. Gambigliani Zoccoli illustra secondo un nuovo
modo di vedere La formazione delle immagini nell occhio e la
visione diritta degli oggetti.
Finite le letture, dopo regolare votazione, risultano eletti a
Revisori del Bilancio Consuntivo 1935 il Prof. L. Nangeroni ed
il Dott. C. Barigozzi.
Il Presidente comunica pure che il Socio effettivo Prof. Giu¬
seppe Marietti ha chiesto il passaggio a Socio perpetuo.
In seguito a votazione sono eletti Soci effettivi i seguenti si¬
gnori : Dott. Celestino Maritano (Torino), proposto da M. De
Marchi ed A. Corti ; Dott. Romilda Faraggiana (Torino), pro-
28
408
ADUNANZE SOCIALI DELL’ANNO 1936
posta da M. De Marchi ed A. Corti ; Dott. Ludovico Sicardi
(Milano), proposto da M. De Marchi e Ed. Moltoni.
Presentate le pubblicazioni giunte in omaggio la seduta è
dichiarata chiusa.
Il Segretario : Dott. Ed. Moltoni
Seduta del 2 febbraio 1936 - XIV
Presiede il Presidente Dott. Marco De Marchi
Letto ed approvato il verbale della precedente adunanza,
viene data la parola al Prof. Scortecci che presenta la memoria
del Prof. Di Caporiacco su Gli aracnidi del Fezzan da lui me¬
desimo raccolti durante la missione nel Fezzan.
Il Dott. Moltoni presenta per incarico del Dott. Maritano
una memoria riguardante le Ricerche comparative sull ’ orecchio
esterno di Mammiferi.
Il sig. F. P omini espone alcune Considerazioni di carattere
zoogeografico sulle specie italiane di Platycarabus ( Carabus )
Mor..
Il Prof. F. Gambigliani Zoccoli parla sui Periodi della
zoologia.
Passati agli affari il Presidente illustra il Bilancio Consun¬
tivo del 1935 e dà notizia che in adempimento del patriottico
dovere di rispondere all’ invito del Governo Nazionale si è pro¬
ceduto alla conversione del Redimibile 3 e mezzo per cento nel
nuovo prestito Rendita italiana 5 per cento. Il Bilancio messo in
votazione è approvato dall’Assemblea che plaude all' operato del
Consiglio direttivo ed esprime un voto di speciale plauso al
Dott. Marco De Marchi che ha reso possibile la totale conver¬
sione con P oblazione di quanto era necessario ad integrarla.
La votazione per la nomina del Presidente, di un Vice Pre¬
sidente, del Segretario, dell’Archivista, dei Consiglieri e del Cas¬
siere è indi indetta. Risultano eletti i seguenti consoci :
Dott. Marco De Marchi . . Presidente
Prof. E. Mariani . Vice l Residente
Dott. Ed. Moltoni .... Segretario
Ing. F. Mauro . Archivista
ADUNANZE SOCIALI DELI,’ ANNO 1936
409
Prof. C. Airaghi, Prof. C. Poà,
Dott. L. Micheli, Prof. A. Pu¬
gliese, Prof. P. Supino . . . Consiglieri
Ing. P. Bazzi . Cassiere
Riesce nominato, in seguito a votazione, Socio effettivo il
sig. Carlo Ma viglia (Milano) proposto da M. De Marchi e Ed.
Moltoni.
La seduta è dichiarata chiusa dopo la presentazione delle
Pubblicazioni giunte in omaggio.
Il Segretario : Dott. Ed. Moltoni
Seduta del 15 marzo 1936 - XIV
Presiede il Consigliere Doti. Bruno Parisi
Dichiarata aperta la Seduta il Presidente scusa P assenza
del Dott. Marco De Marchi leggermente indisposto e dei Vice
Presidenti Prof. E. Mariani e Prof. U. Brizi, assenti da Milano,
indi prega il Segretario di leggere il verbale della precedente
adunanza, che viene letto ed approvato.
Passati alle letture il Prof. Scortecci presenta, in mancanza
dell’A., la lettura del Prof. E. Silvestri dal titolo : Termiti e
Tisanuri raccolti nel Fezzan dal Prof. G. Scortecci.
Il Presidente presenta la memoria del sig. A. P. Markewitsch
sul genere Basanistes (Copepopi) ed il Segretario quelle del
Dott. E. Tortonese e del Dott. C. P. Capello dai rispettivi ti¬
toli : Gli Echinodermi dei mari italiani , Le condizioni meteo¬
rologiche nella conca di Oulx nel 1935.
La lettura della Sigma P. Durante, inscritta all* ordine del
giorno è rimandata alla prossima seduta.
Passati agli affari il Presidente illustra il Bilancio Preventivo
del 1936 indi lo mette in votazione.
E approvato ad unanimità.
In seguito a votazione sono nominati Soci effettivi il Dott.
Sergio Venzo (Milano), proposto da B. Parisi e Ed. Moltoni, ed
il Dott. Cesare- Xielsen (Bologna), proposto da Ed. Moltoni e
G. Scortecci.
Presentate le Pubblicazioni giunte in omaggio la seduta è
chiusa.
Il Segretario : Dott. Ed. Moltoni
410
ADUNANZE SOCIALI DELL’ANNO 1936
Seduta del 10 maggio 1936 - XIV
Presiede il Vice Presidente Prof. U. Brizi
Il Presidente scusata l’ assenza del Dott. M. De Marchi,
prima di passare alle letture pronuncia il seguente discorso :
Camerati,
La nostra Soc. Ital. di Scienze Naturali, pur avendo funzioni
di pacifico studio, non può restare indifferente e non partecipare
con vivo senso di letizia e di compiacimento ai grandi avveni¬
menti che si sono svolti in questi giorni. La conquista di tutta
l’ Etiopia; è un fatto compiuto. Essa è diventata l’ Impero Colo¬
niale Italiano. Per questo mirabile storico evento rivolgiamo
un senso di rispettosa riverenza, ossequio e ringraziamento al
nostro Re, nuovo Imperatore d7 Etiopia, un omaggio di gratitu¬
dine e riconoscenza infinita al nostro Duce che meditò, volle e
seppe condurre a termine la grande impresa, al Maresciallo Ba¬
doglio che seppe far stupire il mondo per la perizia e la rapidità
con cui riuscì nell7 intento, a tutti gli altri capi che lo coadiu¬
varono, ai soldati e camicie nere che fecero rifulgere il loro va¬
lore romano, e alle fedeli truppe indigene. In questo solenne
momento noi, naturalisti, non possiamo non rivolgere un pensiero
reverente e un ricordo a tutti i grandi pionieri ed esploratori in
gran parte naturalisti che prepararono la via all7 impresa africana
e sopratutto con le esplorazioni e le ricerche scientifiche, aprirono
la via alla conquista e molti, e troppi, senza fare qui alcun nome,
vi lasciarono tragicamente la vita. L7 Etiopia sarà ora civilizzata
romanamente e come onorerà coloro che caddero sul campo della
gloria ricorderà e richiamerà alla mente degli italiani la vita, le
opere e i sacrifici di questi eroici pionieri.
Saluto al Re, saluto al Duce.
Indi, commemorato il socio Celestino Maritano, defunto, viene
letto ed approvato il verbale della precedente seduta.
Passati alle letture, la memoria della Prof. Gianferrari in
collaborazione col Dott. G. Cantoni dal titolo « Sull' epoca di ori¬
gine di idiovariazioni », viene, per desiderio degli autori, riman¬
data alla prossima seduta.
La Prof. L. Gianferrari commemora il Prof. C. Heider.
ADUNANZE SOCIALI DELL’ANNO 1936 411
La Dott. P. Manfredi illustra un suo studio sui Miriapodi
della Somalia italiana.
La Dott. G. Pagliani ci intrattiene su La fluorite del gra¬
nito di Bareno.
Il Prof. G. Scortecci presenta nno studio sugli anfibi raccolti
dal Maggiore Roberto Cimmaruta nel territorio di Adua e quelli
dei signori E. Gridelli e C. Mancini dai titoli Coleotteri ed
Emitteri raccolti dal Prof. G. Scortecci nel Fezzan.
Il sig. L. Ceresa descrive una nuova specie di Eumerus
della Cirenaica.
La sigma P. Durante illustra i fossili ladinici di una falda
tettonica di Val Taleggio.
Finite le letture il Prof. Traverso, avuta la parola, fa pre¬
sente che la Sezione Lombarda della Società Botanica ha indetto
per il 21 corrente una gita naturalistica sul Lago di Garda, e
chiede Y intervento e 1’ adesione della nostra Società. Il Presi¬
dente, coir adesione dei presenti, si associa all' idea, riservandosi
di farne cenno al Dott. De Marchi.
Riesce eletto Socio effettivo la Dott. Maria Arata (Milano),
proposta da G. Luzzatto e Ed. Moltoni.
Presentate le pubblicazioni giunte in omaggio la seduta è
chiusa.
Il Segretario : Dott. Ed. Moltoni
Seduta del 28 giugno 1936 - XIV
Presiede il Vice Presidente Prof. E. Manani
Letto ed approvato il verbale della passata seduta il Segre¬
tario dà notizia della gita svoltasi il 21 Maggio a Fasano sul
Lago di Garda in unione alla Società Botanica Italiana Sezione
Lombarda.
La Prof. L. Gianferrari, avuta la parola, illustra il mate¬
riale ittico raccolto recentemente nel Gherungurà (Adua) dal
Maggiore Roberto Cimmaruta.
Il Segretario, in mancanza dell’Autore, legge un sunto del
lavoro del Socio Dott. L. Facciola dal titolo : « I cocchi capsulati
esistenti nel sangue dei malarici ».
Presentate le pubblicazioni giunte in omaggio il presente ver¬
bale viene letto ed approvato seduta stante.
R Segretario : Dott. Ed. Moltoni
412
ADUNANZE SOCIALI DELI,’ ANNO 1936
Seduta del 15 novembre 1936 XV
Presiede il Vice Presidente Prof. E. Mariani
Aperta le seduta il Prof. Mariani pronuncia le seguenti
parole.
Egregi Consoci,
Si è con dolore vivissimo che ricordo la morte del nostro
amato Presidente, il Dr. Marco de Marchi, avvenuta nello scorso
mese di luglio.
E noto a noi tutti 1’ amore che lo legava alla nostra Società,
alla quale apparteneva fin dal 1899. Del suo attaccamento ad
%
essa Egli dava per la prima volta una tangibile prova allorquando
la nostra Società, per festeggiare il 50° anno della sua fondazione,
teneva nel 1906 a Milano un congresso fra i naturalisti italiani.
Egli in quella memorabile occasione volle naturalmente contribuire
a che tale convegno potesse svolgersi con signorile larghezza.
Ricordo pure come allorquando la nostra Società ritenne che,
per poter contribuire a maggiormente diffondere l’amore degli
studi naturalistici, si dovesse pubblicare una « Rivista » nella
quale si pubblicasse quanto poteva interessare anche un modesto
cultore delle scienze naturali, il nostro De Marchi aderiva con
entusiasmo a tale proposta, fornendo larghi mezzi a che tale
« Rivista », che veniva fondata nel 1909 (« Natura »), potesse
svolgere il suo programma.
Il Dr. De Marchi fu sempre il benefico ed efficace sostenitore
di questa nostra Società. Noi sappiamo con quanta cura seguisse
la vita di essa, ed i generosi e vari contributi da Lui dati nei
periodi nei quali le poco floride condizioni finanziarie ne minavano
l’esistenza. La cospicua donazione che la nobile Consorte del
compianto nostro Presidente, assecondando il desiderio da Lui
espresso nelle sue ultime disposizioni, ha fatta alla nostra Società,
è una nuova prova del suo vivo affetto vdrso di essa.
Diverse altre istituzioni di cultura, come pure non poche di
beneficenza, ebbero nel De Marchi un valido sostenitore, avendo
sempre cura che tutti i suoi atti benefici non fossero resi noti al
pubblico.
E qui fra le altre sue benemerenze voglio ricordare il note¬
vole contributo da Lui dato per sostenere le spese di prepara-
adunanza sociali dell’anno 1936 413
zione della 38a riunione della Società geologica italiana, che si
inaugurava a Milano il 6 Settembre 1925, e che si svolse bril¬
lantemente nella regione lombarda. Ricordo l’impianto del Labo¬
ratorio di botanica alpina sul Piccolo San Bernardo, come infine
i vari e notevoli contributi alla R. Università di Milano, e quelli
per l’acquisto di collezioni e di rari esemplari di animali e di
fossili pel nostro Museo di storia naturale. Ma delle sue beneme¬
renze verso questo civico istituto di cultura, come pure dell’ opera
scientifica del nostro caro scomparso, parlerà ora il Soprainten-
dente del Museo.
Noi ricorderemo sempre con sincero affetto la squisita bontà
e la gentilezza di questo nostro amato Consocio, che per molti anni
tenne la presidenza della Società : ricorderemo il suo carattere
semplice, mite e cortese, che lo rendeva simpatico e caro a
quanti lo conobbero, e che hanno potuto apprezzare le sue elette
doti di mente e di cuore.
Alla memoria di Lui, che pure fu un integro cittadino ed
una fedele Camicia Nera, vada il grato e commosso ricordo di
questa nostra gloriosa Società.
Terminata la lettura, il Prof. Mariani da la parola al Dr.
Parisi, che pronuncia la sua commemorazione del compianto
Presidente, Dr. Marco De Marchi. Tale commemorazione verrà
pubblicata negli « Atti ».
Dopo i ringraziamenti che il Prof. Mariani ha rivolto ai
parenti e agli amici della Famiglia De Marchi che hanno voluto
assistere a questa solenne seduta, e dopo averli pregati di espri¬
mere alla Sig.ra De Marchi i sensi del vivo rimpianto, e quelli
della riconoscenza della Società per la prova di affetto data ad
essa colla cospicua somma donata alla Società in onore della
memoria del suo caro Consorte, il Prof. Mariani comunica come
la somma donata dalla Sig.ra De Marchi è di L. 200.000.
Il Prof. Mariani comunica come egli aveva pregato il Pro¬
curatore legale della Sig.ra De Marchi di chiedere alla Signora
se fosse stata disposta a ricevere la Presidenza della Società, la
quale aveva il vivo desiderio di esprimerLe a voce i sensi di
vivo cordoglio per la morte dell’ amato suo Presidente, ed i rin¬
graziamenti per la cospicua donazione fatta alla Società. Poiché
ciò, con nostro rammarico, non si è potuto ottenere, il Prof. Ma¬
riani informa come manderà in scritto alla Sig.ra De Marchi a
414 ADUNANZE SOCIALI DELL’ANNO 1936
nome della Società le più vive condoglianze e sentiti ringra¬
ziamenti per quanto ha voluto fare a vantaggio della nostra
Società.
Il Prof. Mariani ricorda in seguito la morte di un Socio
Perpetuo avvenuta ai primi del corrente mese, il Prof. Ambrogio
Bertarelli che apparteneva alla Società dal 1896. Il Prof. Ma¬
riani ricorda come questo Socio faceva parte di un forte gruppo
di insegnanti delle Scuole Superiori di Milano che, dietro proposta
del Prof. Sen. Celoria in quell’ epoca Presidente della nostra
Società, entrò a far parte di essa. Di questi Soci rimangono
tuttora il Prof. Sen. Angelo Menozzi e il Prof. Luigi Zuninj, ai
quali il Prof. Mariani manda vivi auguri.
Il Prof. Mariani comunica come il Prof. Mauro, non po¬
tendo intervenire alla seduta ha mandato un telegramma nel
quale si associa alle onoranze del compianto nostro Presidente.
Prima di passare alle votazione per la nomina del Presidente,
il Prof. Mariani fa la seguente dichiarazione. Egli ringrazia
dapprima quei Soci che, come è venuto a sapere, gli vorrebbero
dare il voto di Presidente, ma li prega di votare per altra persona,
poiché, data la sua purtroppo notevole anzianità, non ritiene di
potere attendere con assiduità alla vita di questa nostra vecchia
e gloriosa Società. Ritenendo inoltre che ad essa si dovrebbe
dare un maggiore impulso nel campo scientifico, il Prof. Mariani
è del parere che solo giovani energie possono raggiungere tale
intento.
Nominati scrutatori i Protf. Airaghi e Nangeroni, si passa
alla votazione per la nomina del Presidente.
In seguito ai risultati della votazione il Prof. Mariani pro¬
clama a Presidente della Società fino al termine del 1937 il Prof.
Ugo Brizi il quale su 54 votanti, ha avuto 46 voti favorevoli.
Esaurito bordine del giorno, la seduta viene chiusa.
Pel Segretario : Dott. L. Micheli
ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI
RICEVUTE IN DONO DALLA SOCIETÀ
Casassa G. : Critica — Milano 1934.
Coppa Patrini à. : Costruzioni edilizie di terra battuta nel ter¬
ritorio della Frascheta — Alessandria 1935.
Gnifetti G. : Nozioni topografiche del Monte Rosa — Mortara
1932.
Luzzatto G. : La distinzione sistematica e la distribuzione geo¬
grafica del Dianthus Balbisii Ser. e D. libernicus Bartl.
— Parma 1935.
Novarese V. : Filoni auriferi della zona Valsesia — Faenza
1935.
Manfredi P. : Miriapodi della Venezia Tridentina — Trento
1935.
Monterin U. : Attraverso il deserto libico fino al Tibesti — Fi¬
renze 1935.
— Cufra e la via più diretta e più economica tra l’ Europa e
l'Africa equatoriale — Firenze 1935.
Lorenzola F. : Minerali e rocce utili della provincia di Vercelli
— Vercelli 1936.
Monastero S. : Resistenza al digiuno e diminuzione di peso in
un nemertino — Palermo 1935.
— Sulla probabile utilizzazione dell' Opius Siculus Mon. nella •
lotta contro la mosca delle olive — Pavia 1935.
— Studio sulla posizione dell’ Opius Siculus Mon. endofago
della mosca delle olive — Palermo 1934.
Traina S. : L’azione della Parlatoria Zizyplii Lucas sulle arance
sanguigne — Palermo 1934.
Raffaele F. : L'individuo e la specie — Milano.
Schròter (von) E. : Uebersicht iiber die Modifìkation der Fichte
— Bern 1934.
416 ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI
Amministrazione Provinciale di Vercelli: L' approvigionamento
idrico nella provincia di Vercelli — 1935.
Moltoni E. : Le garzaie in Italia — Milano 1936.
Fenaroli L. : L'indice di continualità igrica come mezzo di rap¬
presentazione delle caratteristiche climatologiche di stazione
e la carta isepirica della montagna lombarda — Firenze
1935.
— Il larice nelle Alpi orientali italiane — Firenze 1936.
Traina S. : Un nuovo parassita del pistacchio Pistacm vero, L. ;
il « Sinoxylon dioico g raphum » Panz. (« S. sexdento,-
tum » Oliv.) — Pavia 1934.
INDICE
Capello C. F., Le condizioni meteorologiche nella conca
di Oulx nel 1935 ....... pag.
Di Caporiacco L., Aracnidi Fezzanesi raccolti dal
prof. G. Scortecci nel 1934 -XII (Missione della
R. Società Geografica) .......
Gianferrari L., Su gli effetti demografici della con¬
sanguineità in valle Venosta e nelle valli laterali »
— Su alcuni Discognathus raccolti nel Gherungurà ad
Adua dal Maggiore Roberto Cimmaruta (Tav. IV) »
Mancini C., Emitteri raccolti dal Prof. G. Scortecci
nel Fezzan (Missione della R. Società Geografica) »
Manfredi P., Miriapodi della Somalia italiana, Diplo-
podi ..........
Maritano C., Ricerche comparative sull’orecchio esterno
dei Mammiferi ........
Markewitsch A, P., Il genere Basanistes Xordmann,
1832 (Copepodi parassiti) ......
Micheli L., Note biologiche e morfologiche sugli Ime¬
notteri (VI Serie) .......
Moltoni Ed., Gli uccelli fino ad oggi notificati per la
Somalia italiana (con cartina fuori testo) . . »
Parisi B., Commemorazione del Dott. Marco De Marchi »
Pi rocchi L., Influenza su Macrosiphum rosae L. di
raggi gamma filtrati attraverso piombo . . »
Pomini F., Alcune considerazioni di carattere zoogeo¬
grafico sulle specie italiane di Platycarabus (Cà-
rabus) Mor. .........
Scortecci G., Gli Anfibi della Tripolitania (Tav. I-III) »
— Materiali zoologici raccolti nella zona di Adua dal
Magg. Roberto Cimmaruta ......
Stolz-Picchio T., La Leptodora del lago di Varese . »
263
67
33
295
300
243
95
227
5
307
397
23
64
129
274
44
418 INDICE
Tamini E.? De l’azione del solfato e tartrato di ma¬
gnesio sopra alcuni crostacei d’ acqua dolce . . pag. 17
Tortonese E., Gli Echinodermi dei mari italiani . » 277
Turati E., Novità di lepidotterologia in Cirenaica . » 390
Cronaca Sociale
Consiglio Direttivo per il 1936 ..... » 406
Verbali delle sedute ........ 407
Elenco delle .pubblicazioni ricevute in dono . . » 415
PRESENTE©
.1 9nAAR1937
SUNTO DEL REGOLAMENTO DELLA SOCIETÀ
(Data di fondazione : 15 Gennaio 1856)
Scopo della Società è di promuovere in Italia il progresso
degli studi relativi alle scienze naturali.
I Soci possono essere in numero illimitato: effettivi, 'perpetui ,
benemeriti e onorari.
I Soci effettivi pagano L. 40 all’ anno, in una sola volta ,
nel primo bimestre dell' anno, e sono vincolati per un triennio.
Son invitati particolarmente alle sedute (almeno quelli dimoranti
nel Regno d’ Italia) vi presentano le loro Memorie e Comunica¬
zioni, e ricevono gratuitamente gli Atti e le Memorie della So¬
cietà e la Rivista Natura.
Chi versa Lire 400 una volta tanto viene dichiarato Socio
perpetuo.
Si dichiarano Soci benemeriti coloro che mediante cospicue
elargizioni hanno contribuito alla costituzione del capitale sociale.
À Soci onorari possono eleggersi eminenti scienziati che
contribuiscano coi loro lavori all’ incremento della Scienza.
La proposta per V ammissione d ’ un nuovo Socio effettivo
o perpetuo deve essere fatta e firmata da due soci mediante let¬
tera diretta al Consiglio Direttivo (secondo l’ Art. 20 del Rego¬
lamento).
Le rinuncie dei Soci effettivi debbono essere notificate per
iscritto al Consiglio Direttivo almeno tre mesi prima della fine
del 3° anno di obbligo o di ogni altro successivo.
La cura delle pubblicazioni spetta alla Presidenza.
Tutti i Soci possono approfittare dei libri della biblioteca
sociale, purché li domandino a qualcuno dei membri del Consi¬
glio Direttivo o al Bibliotecario, rilasciandone regolare ricevuta
e colle cautele d’ uso volute dal Regolamento.
Gli Autori che ne fanno domanda ricevono gratuitamente
cinquanta copie a parte, con copertina stampata , dei lavori pub¬
blicati negli Atti e nelle Memorie, e di quelli stampati nella
Rivista Natura.
Per la tiratura degli estratti, oltre le dette 50 copie gli
Autori dovranno rivolgersi ab a Tipografia sia per 1’ ordinazione
che per il pagamento. La spedizione degli estratti si farà in
assegno.
INDICHI DKL FASCICOLO III-IV
A. P. Markewitsch, Il genere Basanistes Nord-
mann, 1832 (Copopodi parassiti) .... pag. 227
P. Manfredi, Miriapodi della Somalia italiana, Di-
plopodi » 243
C. P. Capello, Le condizioni meteorologiche nella
conca di Onlx nel 1935 . . . » 263
G. Scortecci, Materiali zoologici raccolti nella zona di
Adua dal Magg. Roberto Cimmaruta . . » 274
E. Tortonese, Gli Echinodermi dei mari italiani . » 277
L. Gianferrari, Su alcuni Discognathus raccolti nel
Gherungurà ad Adua dal Maggiore Roberto Cim¬
maruta (Tav. IV) . . . . . » 295
C. Mancini*, Emitteri raccolti dal Prof. G. Scortecci nel
Eezzan (Missione della R. Società Geografica) . » 300
Ed. Moltoni, Gli uccelli fino ad oggi notificati per la
Somalia italiana (con cartina fuori testo) . . » 307
E. Turati, Novità di lepidotterologia in Cirenaica . » 390
B. Parisi, Commemorazione del Dott. Marco De Marchi » 397
Consiglio Direttivo pel 1936 . . . » 406
Verbali delle sedute . » 407
Elenco delle pubblicazioni ricevute in dono . . » 415
Nel licenziare le bozze i Signori Autori sono pregati di notifi¬
care alla Tipografia il numero degli estratti che deside¬
rano, oltre le 50 copie concesse gratuitamente dalla Società.
Il listino dei prezzi per gli estratti degli Atti da-pubblicarsi
nel 1936 è il seguente :
COPIE
25
50
75
IOO
Pag. 4
L, 6.—
L. 10.—
L. 13.—
L. 15.—
a 8
» 10.—
» 15.—
»» 20.—
?» 25.—
a 12
a 12.—
?» 20. — -
» 25.—
?» 30.—
a 16
». 15.-
» 25. —
?» 31. —
?» 40.-
NB. - La coperta stampata viene considerata come un 1 / 4 di foglio.
Per delib er azione del Consiglio Direttivo, le pagine concesse
gratis a ciascun Socio sono ridotte a 12 per ogni volume degli
Atti ed a 8 per ogni volume di Natura, che vengono portate a
10 se il lavoro ha delle figure.
Nel caso che il lavoro da stampare richiedesse un maggior
numero di pagine, queste saranno a carico dell* Autore fL. 25
per ogni pagina degli « Atti » e di « Natura »). La spesa
delle illustrazioni è a carico degli Autori.
I vaglia iti pagamento di Natura, e delle quote sociali devono es¬
sere diretti esclusivamente al Dott. Edgardo Moltoni, Museo Civico
di Storia Naturale , Corso Venezia, Milano (1131.