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Full text of "Atti del Reale Istituto veneto di scienze, lettere ed arti"

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MUSEUM   OF  COMPARATIVE  ZOOLOGY. 


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ATTI 


R  E  A  L  E    I  S  T  J  T  U  T  0    VENETO 


SCIENZE,    LETTERE   ED   ARTI 


TOMO  LXiy 

(Sl'IRIE    ()'1'TA^'A    -    TOMO    SKTTTMO) 


ATTI 


DEL 


REALE  ISTITUTO   VENETO 


DI 


SCIENZE,  LETTERE  ED    ARTI 


ANNO  AOOADKMICO   1904-905 


T0]\[0  LXIV 

(se  rie     O  T  T  a  V  a     -     TOMO      SETTIMO 

PARTE  PRIMA 


VENEZIA 


PRESSO    I.A     SKOIÌETEKIA    DEL    REAliE    ISTITTTO 
PALAZZO    LOKKDAN    SANTO    STKFANO 


.A-TTi  DEii  Reale  Istituto  Veneto  di  scienze,  letteri';  ed  arti. 
Anno  accadeuiico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


ELENCO  DEI  MEMBRI  E  SOCI 


DEL 


U.   ISTITUII)   VENETO  DT  SOIENZE.  LETTERE  ET)  ARTI 


A[.  IH  NOVEMBRE  U)04 


presidente 

Antonio  Fogazzaro 
(R.  Decreto  Ti   novembre   1902) 

vicepresidente 

Antonio  Pavaiio 

(R.  Decreto  27  noveuibre  1902) 

SEGRETARIO 

CTuaTiTRT,Mo  Bkrchet 
(R.  Decripto  30  i-eiinaió  1902) 

VI0ESE(4RKTARIO 
rflUSEPPE    OCCIONI-BONAFFONS 

lR.  Decreto  25  luglio  1904) 

amministratore 
Enrico  Filippo  Trois 

(R.   Deei'cfo   15   hm-lin    1000) 


ELENCO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 


M  E  M  B  \{  I     E  F  F  E  T  IM  \    I  (') 


(  (*)  —  6  ottobre  1864  —  2  luglio  1890  ("■)  ) 

Lampertico  Fedele,  dottore  nelle  leggi,  Senatore  del  Regno, 
Cavaliere  dell'  Ordine  del  merito  civile  di  Savoja,  (Ir.  Uff. 
^  ,  0^'  :  membro  dell'Istituto  Storico  Italiano,  socio  nazionale 
della  R.  Accademia  dei  Lincei,  socio  corrispondente  dell'  Ac- 
cademia della  Crusca,  ecc.,  socio  onorario  dell'Istituto  Statistico 
Internazionale,  socio  corrispondente  della  Società  Reale  di  Sta- 
tistica a  Londra,  dottore  nelle  leggi,  honoris  causa,  dell'Uni- 
versità di  Dublino.  -  Vicenza.  (Corso  Principe  Umberto,  2338). 

(22  novembre  1868  —  6  aprile  1872  —  16  dicembre  1883) 

LuzzATTi  Luigi,  Cav.  dell'Ordine  del  merito  civile  di  Savoja, 
Cav.  Gr.  Croce  decorato  del  Gr.  Cordone  -^  ,  °^  ,  Or.  Croce 
decorato  del  Gr.  Cordone  della  Legion  d'Onore  e  Gr.  Uff. 
dell'Ordine  di  Leopoldo  del  Belgio,  Gr.  Croce  dell'Ordine  di 
Francesco  Giuseppe  d'Austria  e  dell'Aquila  Rossa  di  P  classe 
di  ]-*ru8sia,  Grande  Ufficiale  dell'Ordine  della  Concezione  del 
Portogallo,  ecc.,  Consigliere  di  Stato,  Ministro  del  Tesoro,  Mini- 
stro delle  Finanze  e  già  xMinistro  delle  Poste,  deputato  al 
Parlamento,  membro  della  R.  Accademia  dei  Lincei,  membro 
dell'Istituto  di  Francia  (Accademia  delle  scienze  morali  e  ])oli- 
tiche),  membro  dell'Accademia  Reale  delle  scienze  di  Najìoli, 
Presidente  del  Consiglio  di  emigrazione. 


{ì)  Il  segno  ^  ludica  l'Ordine  dei  Ss.  Maurizio  e  Liizziiro  ;  il  se- 
gììo  c§3  1'  Ojdine  della  Corona  d' Italia. 

(2)  Nominato  dilettamente  membro  ettVfttivo. 

(3)  La  prima  diita  si  riferisce  alla  elezione  a  socio  corris))on(l('nti' : 
la  seconda  .ì\  l)<;cr(;to  ili  nomina  a  nnimbio  effettivo;  l;i  terza  a  (inello 
del   (■onreiiiiieiito  dclhi   pensione  accad(!mi('!i. 


DEL    R.    ISTITUTO    VF^NETO  Ó 

(2(i  inai>-tjio  1.S72  —  !;>  (licoiiibfo  1877  —  17  febbraio  18S1) 

LouENZONi  Giuseppe,  ^  ,  Comm.  ogo  ,  socio  nazionale  della  R.  Ac- 
oademia  dei  Lincei,  socio  nazionale  della  Società  italiana  delle 
scienze  detta  dei  Quaranta,  socio  eflettivo  della  R.  Accademia 
di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  corrispondente  della 
R.  Accademia  di  Torino,  socio  corrispondente  della  R.  Acca- 
demia di  scienze  ed  arti  di  Modena,  membro  della  Société 
Imperiale  des  naturalistes  de  Moscou  ecc. ,  prof,  ordinario  di 
astronomia  e  direttore  dell'  Osservatorio  astronomico  nella  R. 
Università  di  Padova.  (Osservatorio  astronomico). 

(12  luglio  1874  —  11  aprile  1878  —  27  agosto  1883) 

Tuois  Enrico  Filippo,  ^  ,  membro  della  Commissione  provinciale 
di  viticoltura  ed  enologia,  Vicepresidente  della  Società  regio- 
nale veneta  per  la  pesca  e  l'acquicoltura,  socio  dell'Accademia 
di  microscopia  del  Belgio  e  dell'Ateneo  Veneto,  conservatore 
e  custode  delle  raccolte  scientifiche  e  della  Esposizione  indu- 
striale di  questo  R.  Istituto.  -  Venezia  (S.  Luca,  Rio  terrà 
degli  Assassini,  3692  A). 

(26  febbraio  1871—7  luglio  1878  —  15  febbraio  1885) 

Bernardi  Enrico,  d^  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di 
scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  prof,  di  macchine  agricole, 
idrauliche  e  termiche  ed  incaricato  dell'  insegnamento  della 
meccanica  applicata  nella  R.  Università  di  Padova.  (Agli  Ere- 
mitani, Via  Porciglia,  14). 

(26  maggio  1878  —  17  f(jl)bra,io  1881  —  15  febbraio  1885) 

Be^^trame  sac.  Giovanni,  ex  missionario  dell'  Africa  centrale, 
Comm.  c§a  ,  membro  d'onore  della  Società  geografica  italiana  ; 
membro  dell'Accademia  d'agricoltura,  arti  e  commercio  di 
Verona,  prof,  emerito  di  storia  e  geografia  nella  lì.  Scuola 
normale  femminile,  prof,  emerito  della  Scuola  normale  ma- 
schile provinciale  pareggiata;  ex  direttore  spirituale  dell'Orfa- 
notrofio femminile  in  Verona  e  Superiore  generale  dell'Istituto 
Mazza.  (Via  Mazza,   16). 


4  l'UilONflO     IH'll     MiailllM     K    H()(!| 

{'.)  f(>l»l)rai(i   \^~'  iiiiif;i;-i()   ISKl   —  HI   iiiìifjrfii<»   I^'"^-")) 

Kavaro  iioh.  ANTONIO;  IHf.  -ì^  ,  Coiiini.  ^.  ,  Oav.  (Uillii  liCf^ioii 
d'onoro,  l'H'.  «Icllii  pultltlica  iHtni/ioiic  di  l'^niiiciu,  I 'IV.  (l(dl'<  )r- 
diiio^  di  Leopoldo  <l('l  liclj^'io, Oomiii.  dell' Ordine  di  lsiil»(dlii 
la  Cattolica  di  Spa<^'iia,  (Jomrn.  dell' Ordine  di  San  Marino  e 
decorato  della  Medaj^-lia  d'  oro  del  nKsrito,  eoe.  Menil)i(»  tdf'et- 
tivo  e.  Prc^sidente  <l(dla  ìi.  l)e|)nta/ione  v(;nota  sopra  «^'li  studi 
di  storia  patria  ed  (dt'ettivo  di  (pudla  |)er  le  |)rovinoie  di  Ivoiini- 
«^•na,  socio  effettivo  d(dla  Iv.  Accadeini.i  di  l'ailova,  onorario  d(d- 
r.Vteneo  di  li(!rf,''anio,  dcdla  Società  Copernicana  di  'IMun'ii  e 
(l(dla  Società  delle  s(;ien/(^  d(d  iVIessico,  socio  stianiero  dcdla 
►Società  Olandese  delle  scienze  di  llarleni,  corriKjiondentc!  di 
parecchie  altre  Accadciiie  italiams  ed  (estere,  Direttore  della 
edizione  nazionale  d(dle  0])(m-(;  di  TJalileo  (ìt^alilei  sotto  gli 
aus[)icii  di  S.  M.  il  \iv.  d'Italia,  prof,  ordinario  di  statica  gra- 
fica, e  Vice- Di  rettore;  della  Scuola  d'Applicazione  |)ei'  ì;Iì  Inge- 
gneri ludla  Ti.  Univ(U'sità  di    Padova-.  (Via  Ospedale  Civili-,  24). 

(1)  l'cbhraio   IHT't         21)  ii)af;^n<»   IHHI         7   IVI.Iii-aio    IH'.L') 

Saooaiìix)  dott.  l'ii'iifANDiii'iA,  UH".  -ìjj'  ,  'jjf'  ,  socio  corris|)ornl(!nte 
d(dla  \l.  Accademia  dei  Lincei,  nnntihrf)  dcdla  K.  Acca- 
demia delle  scienze  di  Torino,  d(dla  \i.  Accadeinia  delUì 
sci(Miz(!  di  Bologna,  della  \i.  Acca.d(Mnia  di  scienz(%  U^ttere  (mI 
arti  di  Padova,  dell'  Accademia,  i-eale  di  agricoltura  in  Torino, 
dell'  Accademia  Pontaniana  di  Napoli,  <ltdla  Società  micologica 
di  Francia,  dcdla  Società  crittogamologica.  italiana,  dell' y\teneo 
Veneto,  dell' AccadcMuia  dei  (Joncordi  di  Kovigo,  dcdl' Ateneo 
di  Tri^viso,  dcdla  Società  del  Museo  in  liovereto,  (1(41' Acca- 
demia, veneto-trentino-istriaiia  in  Padova,  d(dla  Società  bo- 
tanica italiana,  in  Firenze!,  della  Società  Imix'i'iale  dei  natu- 
ralisti di  Mosca,  dcdla  R.  Società  d(dl(!  scienz(^  e  lettere;  di 
(Kiteliorg  (Sv(!zia),  (Udla,  li.  Società  botanica  del  l'xdgio  n^si- 
dente  a  lirux(dles.  dcdla  Soci(;tà  Helga  di  microscopia  in  liru- 
xelles,  dcdla  Socic;tà  botanica  di  Lione;,  d(;lla  Socic4,à  botanica  di 
(lermania  r(;HÌde!nte  a,  l{(;rlino,  dcdla  ìi.  Socicdà  botanica  di  Kati- 
sl>ona.   dcdla    Socjietà  botartic;a    di     l^^'ancia    residcMite    a     Pariui. 


\)\'A.    H.    is'i'irii'i'o    \  i';.Ni'ri(i  o 

della  Società  Slesiana  in  Breslavia;  della  T.  E.  Società  zoolo- 
oico-b'itanica  di  Vienna,  della  Società  delle  scienze  naturali 
di  iìriinn,  dell'Accademia  dello  scienze  naturali  e  matematiche 
di  CMiorhourg,  dell'Accademia  delle  scienze  di  California  in 
S.  Francesco,  della  Società  scientifica  "  Antonio  Alzate  „  di 
Mexico,  dell'Associazione  internazionale  di  Botanica  residente 
in  Leida,  della  Società  degli  studi  naturali  "  Giuseppe  Ragaz- 
zoni „  in  Brescia,  della  Società  italiana  di  scienze  naturali  di 
Milano,  della  Società  entomologica  di  Firenze,  della  Società 
bibliografica  italiana  in  Milano,  della  Commissione  internazio- 
nale per  la  nomenclatura  botanica  residente  in  Parigi  e  della 
Commissione  internazionale  di  Fitopatologia  in  Berlino,  ecc., 
prof,  ordinario  di  botanica  e  direttore  del  R.  Orto  botanico 
presso  la  R.  Università  di  Padova.  (Orto  botanico,   13). 

'')  febbraio  l87i)   -  27  agosto  I8HB  —  18  marzo  1892} 

(ii.uuiA  Am>kka,  Ufi'.  -ì^,  Comm.  c§ì,  socio  eft'ettivo  della  R.  Acca- 
demia di  Padova,  onorario  dell'  Ateneo  di  Bergamo,  corrispon- 
dente di  altri  Atenei,  Accademie,  prof,  ordinario  di  p;ileografia 
nella  R.  Università,  direttore  emerito  del  Museo  civico  di  Pa- 
dova.  (u;c.   fVia  S.  Eufemia,  26). 

I  I  +   Niai;,m<i    issi    —  1.')  l'('bl)raio   Iss.)  —  2'.)  ^iiii;ii..   ISDH) 

Di;  (ìiovA.VNi  prof.  AcniiLLi-;,  Senatore  del  Regno,  Uff.  ^  ,  (fr. 
Uff',  c^  ,  Gr.  Croce  della  liosa  del  Jirasile,  Gr.  Cordone  del 
Megidje,  socio  di  varie  Accademie  nazionali  ed  estere,  prof, 
e  direttore  dell'  Istituto  di  clinica  medica  generale,  della  R. 
Università  di  Padova.  (Via  della  Gatta,  979). 

(2(i  (licjjuibro  ISC)'.)  —  21  maggio  1885  —  4  gennaio  1894) 

O.viHONi  Giovanni,  Comm.  c§i  ,  socio  effettivo  della  Società  geolo- 
gica italiana,  della  Società  Italiana  di  scienze  naturali,  della 
Società  toscana  di  scienze  naturali,  della  Società  antropologica 
italiana,  ecc. ,  socio  corrispondente  dell'  I.  R.  Istituto  geologico 
austriaco,  delle  Accademie  delle  scienze  di  Bologna  e  Palermo, 
della  Società  dei  Naturalisti  di  Mosca,  ecc. ,  prof,  di  geologia 
nella  R.   Università  di  Padova.  (Via  Torresiuo,  i3) . 


6  ELKNCr»     DKI     MI'l.MI'.UI     K  SOCI 

(8  luglio  1880  —  o  (liceml)ic   hSfSf)   —  4  l-h'hhìiÌ"   1«'-)4) 

Beli.ati  conte  dott.  Manfredo,  t^  ,  socio  effettivo  della  Iv.  Ac- 
cademia di  scienze,  lettere  ed  arti  in  Padova,  prof,  di  fisica 
tecnica  e  direttore  della  R.  Scuola  di  applicazione  per  gl'ln- 
o-eo-neri  nella    R.    Università    di   Padova,    (Via  Cesarotti,   14). 

o   o 

(20  maggio  1888  —  18  agosto   1888  —  14  fcl)l)iai()   l.s',17) 

BoNATELLi  Pkancesco,  Cav.  dell' ()rdine  del  merito  civile  di  Savoja, 
Uff.  -^  ,  #  socio  nazionale  della  R.  Accademia  dei  Lincei, 
socio  effettivo  della  Società  R.  di  Napoli,  dell'Accademia  di 
scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  corrispondente  del- 
l'Accademia Reale  delle  scienze  di  Torino,  dell'Ateneo  veneto, 
dell'Ateneo  di  Brescia  e  dell'Accademia  Urbinate,  prof,  di 
filosofia  teoretica  nella  R.  Università  di  Padova.  (Riviera  S. 
Benedetto,  10). 

(10  aprile  1881  —  .5  gennaio  181)0  —  20  niiiggio   18117) 

Spi(!a  Plktuo,  dottore  nelle  scienze  fisico-chimiche  ed  in  chimica 
e  farmacia,  Uff.  #  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di 
scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  membro  della  Società  chi- 
mica di  Berlino  e  della  Società  di  scienze  naturali  ed  econo- 
miche di  Palermo,  Presidente  onorario  dell'  Associazione  far- 
maceutica universitaria  di  Padova  e  della  Federazione  fra  lo 
Associazioni  farmaceutiche  universitarie  italiane,  socio  onora- 
rio delle  Associazioni  farmaceutiche  Friulana,  Padovana,  Um- 
bra e  Pavese,  membro  della  R.  Commissione  per  V  accerta- 
mento dei  reati  di  veneficio,  prof,  ordinario  di  chimica  farma- 
ceutica e  tossicologica  e  docente  di  chimica  analitica  e  broma- 
tologica  nella  R.  Università  di  Padova.  (Yia  Ospitale  Civile  49, 
Istituto  chimico-farmaceutico) . 

(8  Inglio  18,S()  —  2  luglio   1890—  20  maggio  18i)7") 

HiOitcìiKT  fliKiLiELMO,  dottoro  ncllc  leggi,  Connn.  5^  ,  Coiinii.  -^  , 
Cavaliere  del  S.  M.  0.  di  Malta,  Cav.  della  Legion  d"  onore  di 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  7 

Fraiiciii,  Conim.  dell' Ordine  di  Francesco  Giuseppe,  dell'Or- 
dine Imperiale  giapponese  del  Sole  levante  e  del  Leone  e 
Sole  di  Persia,  decorato  della  grande  medaglia  d' oro  di  I"^ 
classe  per  le  scienze  e  lettere  da  S.  M.  l' Imperatore  di  Ger- 
mania, socio  degli  Atenei  di  Venezia,  Milano,  Treviso  e  Bas- 
sano,  delle  Accademie  di  Modena  e  di  Rovigo  e  della  Società 
ligure  di  storia  patria,  membro  dell'Istituto  storico  di  Francia 
e  della  R.  Deputazione  Veneta  di  storia  patria,  ed  onorario 
delle  Società  geografiche  di  Vienna  e  di  Tokio,  membro  ef- 
fettivo del  Consiglio  superiore  degli  Archivi,  corrispondente 
della  Consulta  araldica,  membro  della  Commissione  reale  per 
la  pubblicazione  dei  documenti  finanziari  della  Republica  ve- 
neta, Presidente  dell'Ospizio  Marino  Veneto,  e  Presidente 
della  Commissione  Araldica  per  le  provincie  venete.  -  Vene- 
zia, (S.  Maria  Formosa,  Calle  del  Dose) . 

(17  iiovojiibic  188'.)  —  20  luglio  1891  —  1)  (liceml)r(>  1897) 
(Socio  corrisponi lente  dell'  Isliiuto  Lombardo  (4  febb.  1869)  ) 

Teza  Emilio,  Comm.  ;§;  ,  dottore  honoris  cnusd  dell'Università 
di  Pest,  socio  nazionale  dell'Accademia  dei  Lincei,  socio  effet- 
tivo della  R.  Accademia  di  Padova,  socio  onorario  dol  Parnassos 
di  Atene,  socio  corrispondente  dell'Accademia  della  Crusca, 
della  Società  Geografica  di  Roma,  delF  Ateneo  Veneto,  del- 
l' Accademia  Armena  a  S.  Lazzaro,  dell'  Accademia  Reale  ■  di 
Palermo,  dell'Accademia  Reale  di  Pest,  dell'Accademia  di 
Storia  di  Madrid,  della  Società  Letteraria  di  Finlandia,  della 
Società  Finno-Ugrica  di  Helsingfors,  della  Società  Letteraria 
estone  di  Dorpat,  dell'  Istituto  Reale  dell'  India  Olandese^  delle 
Società  Orientali  d'Italia  e  di  Germania,  delle  Società  di  Storia 
Patria  a  Bologna  e  a  Roma,  prof,  di  sànscrito  e  di  grammatica 
comparata  delle  lingue  classiche  nella  R.  Università  di  Padova 
(Via  Zattere,  639).' 

(22  novembre  1868  —  13  marzo  1892  —  15  febbraio  1900) 

LiOT  nob.  Paolo,  Uff".  -^  ,  Comm. ,  c§3  ,  ex  deputato  al  Parlamento, 
già  membro  del  Consiglio  superiore  dell'istruzione  pubblica, 
già  Presidente  del  Club  Alpino  Italiano  -  Vicenza.  (S.  Mi- 
chele,  1995). 


8  ELENCO    DEI    MEMBKI    E    SOCI 

(•2'6  mai/.o  1884  —  13  marzo  1892  —  8  marzo  1!)C)0) 

Maktini  Tito  o^  ,  membro  fondatore  della  Società  veneto-trentina 
di  scienze  naturali  residente  in  Padova,  socio  corrispondente 
della  R.  Accademia  dei  Georgofili  e  della  Colombaria  di  Fi- 
renze; prof,  ordinario  di  matematiche  nella  R.  Scuola  superiore 
di  commercio  e  prof,  titolare  di  fisica  e  chimica  nel  R.  Liceo 
Marco  Foscarini  di  Venezia.  (S.  Felice,  calle  Pali,  3842). 

(23  marzo   188+  —  31  marzo  185)2  —  8  marzo  19CK)) 

Tamassia  dott.  Ahkigo,  ^  ,  jirof.  ordinario  di  medicina  le<^-ale 
sperimentale  nella  R.  Università  di  Padova.  (Via  S.  Prosdo- 
cimo,   14). 

(23  marzo  1884  —  4  difi-mbic  1892  —  31  maggio  1«,)()0) 

Vekonesk  Giuseppe,  Senatore  del  Regno,  ^  .  Socio  straniero 
della  Accademia  Uno^herese  delle  scienze,  socio  nazionale  del- 
l'Accademia  Reale  dei  Lincei,  membro  della  Società  Italiana 
delle  scienze  (detta  dei  XL),  socio  della  R.  Accademia  delle 
scienze  di  Torino,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di  Pa- 
dova e  dell'Ateneo  veneto,  ex  deputato  al  Parlamento  Na- 
zionale, prof.  ord.  di  geometria  analitica  e  incaricato  di 
geometria  superiore  presso  la  R.  Università  di  Padova.  (Yia 
S.  Sofia,   17). 

(23  marzo  1885  —  H  agosto  1893) 

Papadopoli  conte  Nicolò,  Senatore  del  Regno,  Connii.  ^  ,  (Jr. 
Uff.  c§3  ,  Ufficiale  onorario  di  cavalleria,  presidente  della  Società 
numismatica  italiana,  membro  onorario  della  R.  Società  nu- 
mismatica di  Bruxelles,  Accademico  di  merito  residente  della 
R.  Accademia  di  belle  arti,  socio  residente  dell'  Ateneo  Veneto, 
presidente  del  Consiglio  direttivo  della  Scuola  superiore  di 
Commercio  in  Venezia,  presidente  del  Consiglio  direttivo  della 
Scuola  d'Arte  applicata  alle  industrie  in  Venezia.  (S.  Apolli- 
nare,  1464). 


UiiL    R.    ISTITUTO    VENETO 


(10  aprile  1881  —  8  febbraio  1895) 


Homo  (da)  Almerico,  Presidente  dell'Accademia  Olimpica  di 
Vicenza  e  direttore  dell'  Ufficio  metereologico.  (Corso  Principe 
Umberto,  878). 

(2^1  iiiagg'io  1885  —  8  iii>T»sto   1895) 

Cassani  PiKTJto,  dottore  in  matematica,  ^  ,  socio  dej^-li  Atenei  di 
Venezia  e  Treviso,  dell'Accademia  dei  Concordi  di  Rovigo, 
dell'Accademia  di  Bovolenta,  e  socio  non  residente  del  Circolo 
matematico  di  Palermo,  prof,  di  matematica  nel  R.  Istituto 
'  tecnico  Paolo  Sarpi  in  Venezia.  (S.  Martino,  Campo  della  Tana, 
2160). 

(14  aprile  1889  —  2  febbraio  189(5) 

MoLME-NTi  Pompeo,  Deputato  al  Parlamento  Nazionale.  Venezia. 
(S.  Caterina^  Calle  Zanardiì. 

(22  g-mgno  1890  —  2Ò  febbraio  189B) 

l^ASsiNi  dott.  Edoardo,  Senatore  del  Regno,  Uff.  -i|f,  Comm.  c§  , 
prof,  ordinario  di  clinica  e  medicina  operatoria  nella  li.  Uni- 
versità di  Padova  (Via  S.  Massimo,   10). 

(24  aprile  1892  —  8  api'ile  1897) 

Stefani  Aristide,  c^i  ;  membro  onorario  dell'Accademia  medico- 
chirurgica  di  Ferrara,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di 
scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  corrispondente  della  So- 
cietà medico-chirurgica  di  Bologna  e  delle  xiccademie  Virgiliana 
di  Mantova  e  medica  di  Perugia,  membro  onorario  delF Acca- 
demia Olimpica  di  Vicenza,  socio  corrispondente  della  Reale 
Accademia  di  Medicina  di  Torino,  e  della  Reale  Accademia 
dei  Lincei,  prof,  ordinario  di  fisiologia  presso  la  R.  Università 
di  Padova.  (Via  Gr.  B.  Belzoni,  43). 

(14  aprile  1889  —  8  aprile  1897) 

Fogazzaro  dott.  Antonio,  Senatoi-e  del  Regno,  ^,  Conun.  d|j,  - 
Vicenza.  (Ai  Carmini,   182). 


10  ELEXfO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 

(16  giugno  1H8ÌJ  —  -1-  luglio  181)7) 

Fekkauis  Carlo  Francesco,  Deputato  al  Parlainejito  Nazionalo, 
Oomni.  ?|r,  c^,  Comni.  deir(.)rdiiie  della  Stella  polare  di  Svezia, 
socio  nazionale  della  R.  Accademia  dei  Lincei,  socio  effettivo 
della  R.  Accademia  di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova, 
membro  del  Consiglio  superiore  per  la  pubblica  istruzione, 
del  Consiglio  superiore  di  Statistica  e  del  Consiglio  della  Pre- 
videnza, membro  onorario  della  Società  Svizzera  di  Statistica 
e  della  Reale  Società  Inglese  di  Statistica,  prof,  ordinario 
di  Scienza  dell'Amministrazione  e  Diritto  amministrativo  e 
incaricato  di  Statistica  nella  R.  Università  di  Padova.  (Via 
20  Settembre,  7). 

(24  aprilo  1892  -  4  luglio  1897) 

Dk  Toni  Giovanni  Battista,  dottore  in  scienze  naturali  od  in 
chimica,  laureato  dell'  Istituto  (Accademia  delle  scienze)  di 
Parigi,  prof,  di  Botanica  e  direttore  del  R.  Orto  Botanico 
dell'  Università  di  Modena,  membro  onorario  della  Società  Reale 
di  Microscopia  di  Londra,  della  Società  Botanica  di  Francia 
in  Parigi,  della  Società  Linneana  della  Nuova  Galles  del  Sud 
in  Sydney,  membro  effettivo  della  Società  Imperiale  dei  na- 
turalisti in  Mosca,  socio  perpetuo  effettivo  della  Società  bota- 
nica italiana  in  Firenze,  della  Accademia  veneto -trentina- 
istriana  in  Padova,  della  Società  botanica  tedesca  in  Boriino, 
della  Società  francese  di  botanica  di  Courrensan,  dell"  Accade- 
mia Romana  dei  nuovi  Lincei,  socio  corrispondente  della  R. 
Accademia  di  scienze,  lettere  ed  arti  in  Padova,  delP  Ateneo 
Veneto,  della  Accademia  Reale  delle  scienze  di  Lisbona,  del- 
l' I.  R.  Accademia  degli  Agiati  in  Rovereto,  della  Società  de- 
gli Zelanti  di  Acireale,  della  Società  dei  naturalisti  russi  in 
Iview,  della  Società  danese  di  botanica  in  Copenhagen,  della 
Società  botanica  di  Lione,  della  Società  del  ^luseo  civico  di 
Rovereto,  della  Società  bibliografica  italiana  in  Milano,  della 
Società  spagnuola  di  storia  naturale  in  Madrid,  della  Società 
di  scienze  mediche  e  naturali  in  Giessen,  della  Società  «li 
scienze  mat<'matiche  e  naturali  di  ('?herbourg,  delegato  dal 
Iv.    Ministero   (lolle    [''iiiunze   per   lo   studio   dello  malattie  critto- 


DEI,    li.    ISTITUTO    VENETO  11 

gamiche  dei  tabacchi,  membro  della  Commissione  internazionale 
di  fitopatologia,  libero  insegnante  di  botanica  o-eneralo  presso  la 
E.  Università  di  Padova. 

(24  luaggio  1HH5        ',)  (liccuibro  1897) 

OcGioNi-BoNAPFONS  GIUSEPPE,  dottore  in  filosofia,  -^  ,  Uounn.  o^ , 
socio  onorario  dell'Accademia  di  Udine  e  della  Minerva  di 
Trieste,  socio  residente  e  bibliotecario  dell'Ateneo  veneto, 
membro  effettivo  e  segretario  della  R.  Deputazione  veneta  di 
storia  patria,  socio  corrispondente  dell'Accademia  dei  Concordi 
di  Rovigo  e  della  Colombaria  di  Firenze,  membro  della  Com- 
missione Reale  per  la  pubblicazione  dei  documenti  finanziari 
della  Repubblica  veneta,  condirettore  del  periodico  Nuovo 
Archivio  Veneto^  prof,  liceale  emerito  di  storia  e  geografia. 
Venezia.  (Maddalena,  Corte  Erizzo,  2137). 

(21  mai-zo   hS8()  —  1)  dicembre  1897) 

Galanti  prof.  Fekdinando,  Ufi'.  -^  ,  Comm.  c§3  ,  socio  corrispon- 
dente di  parecchie  Accademie  d'Italia  e  della  Società  di  geo- 
grafia di  Lisbona,  preside  del  R.  Ginnasio  Liceo  Tito  Livio  e 
libero  docente  della  R.  Università  di  Padova.  (Via  del  SantO; 
3905). 

(16  giugno  1881)  —  20  febbi-aio  1898) 

Gkaiìenkìo  conte  dott.  Pietro,  Comm.  i§)  ,  socio  di  varie  Acca- 
demie, prof,  ordinario  di  oftalmojatria  e  di  clinica  oculistica 
presso  la  R.  Università  di  Padova.  (Via  S.  Francesco,  21). 

C2à  aprile  189.^  —  19  maggio  1898) 

Ragnisco  Pieteo,  Comm.  c^  ,  già  prof,  ordinario  di  storia  della 
filosofia  nella  R.  Università  di  Palermo,  socio  effettivo  della  R. 
Accademia  di  Padova,  socio  corrispondente  nazionale  della  R. 
Accademia  di  scienze  morali  e  politiche  di  Napoli,  prof  ordi- 
nario di  etica  nell'Università  di  Roma.  (Via  Arenula,  4). 


12  ELENCO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 

(■14  aprile  1892  —  13  gennaio  1899) 

Ricci  noi).  Geecìoreo,  c^;  ,  socio  oorrispondente  della  R.  Aocadcinia 
dei  Lincei,  prof,  di  algebra  complementare,  incaricato  di  fisica 
matematica,  Preside  della  Facoltà  di  scienze  fisiche,  matemati- 
che e  natnrali  nella  E.  Università  di  Padova.  (Piazza  Vittorio 
Emanuele  li,  29). 

(23  aprile  1893  —  9  aprile   1899) 

Nasini  nob.  E^ffaello,  -^  ,  Comm.  d§:  ,  uno  dei  XL  della  So- 
cietà italiana  delle  scienze,  socio  corrispondente  nazionale  della 
E.  Accademia  dei  Lincei;  socio  corrispondente  della  E.  Acca- 
demia delle  scienze  di  Padova,  e  di  quelle  di  Bologna  e  di 
Modena,  membro  onorario  della  Associazione  Britannica  pel 
progresso  delle  scienze,  membro  onorario  della  Eoyal  Institu- 
tion  della  Gran  Brettagna,  rappresentante  dell'Italia  nel  Con- 
siglio internazionale  e  nel  Comitato  esecutivo  pel  Catalogo  in- 
ternazionale della  Letteratura  scientifica,  dottore  honoris  causa 
della  Università  di  Glasgow  (LL.  D).  prof,  ordinario  di  chi- 
mica generale  e  incaricato  di  chimica  fisica  nella  E.  Univer- 
sità di  Padova.  (Via  S.  Francesco,  Istituto  di  Chimica  generale). 

(29  dicembre  1895  —  15   febbraio   19tX)) 

J*oj>A{;cu  avv.  Vittorio,  r^  ,  Uff",  o^  ,  professore  onorario  del- 
l'Università  di  Camerino,  socio  effettivo  e  Presidente  della 
E.  Accademia  di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  cor- 
rispondente dell'  Accademia  Pcloritana  di  Messina,  membro 
della  ""  Internationale  Vereinigung  fùr  vergleichende  Eechtswis- 
senschaft  und  Volkswirtschaftslehre  „  di  Berlino,  ])rol'.  ordina- 
lio  (li  Diritto  civile  nella  E.  Università  e  incaricato  di  Mate- 
lie  giuridiche  nella  E.  Scuola  di  Applicazione  per  gli  Inge- 
gneri di  Padova.  (Via  S.'**  Lucia,  38). 

(29  dicembre  1895  —  8  aprilo  1900) 

VicKNTiNi  dott.  GiusRPPE,  0^  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia 
di  scienze;  lettere  ed  arti  di  Padova,  prof,  ordinario  di  fisica 
sperinientalc   nella    j{.    Università  di    i*adova.  (istituto   Fisico). 


BEL    R.    ISTITUTO    VENETO  13 

Vbrson  Enrico,  Uff.  ^  ,  socio  corrispondente  della  R.  Acca- 
demia di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  della  Imperiale 
Società  x\.graria  di  Odessa,  della  R.  Accademia  di  agricoltura 
di  Torino,  dell'  L  R.  Società  agraria  di  Gorizia,  della  Società 
agraria  Istriana,  membro  effettivo  della  Imperiale  Società  di 
acclimatazione  della  Russia,  membro  titolare  della  Società  Im- 
periale di  economia  rurale  di  Mosca,  presidente  onorario  del 
Museo  Nazionale  di  sericoltura  di  Torino,  socio  onorario  del-, 
r  Accademia  di  Pesaro,  della  Imperiale  Società  agraria  di  Tiflis, 
della  Società  agraria  di  Rovereto,  del  Comizio  agrario  di  (  Uineo, 
direttore  della  R.  Stazione  bacologica  di  Padova.  (Piazza  Vit- 
torio Emanuele  II). 

(29  diceiJiìire  1895  —  16  agosto  1900) 

Brugi  Biagio,  ^  ,  c§3,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di  scienze, 
lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  effettivo  dell'  Accademia  veneto- 
trentino-istriana,  socio  onorario  dell'Accademia  Grioenia  di 
Catania,  socio  dell'  Accademia  Raffaello  di  Urbino,  prof,  ordi- 
nario di  Istituzioni  di  diritto  romano  e  incaricato  di  Introdu- 
zione alle  scienze  giuridiche  e  Istituzioni  di  diritto  civile  nella 
R.  Università  di  Padova.  (Yia  Beato  Pellegrino,   70''). 

(29  dicembre  1895  —  6  giugno  1901) 

Pascolato  avv.  Alessandro,  ex  deputato  al  Parlamento  Nazionale, 
e  già  Ministro  delle  poste  e  dei  telegrafi,  Comm,  *{?  ,  Grr.  Uff.  §:  , 
Cav.  della  Legion  d'  Onore,  Ufficiale  di  Accademia  e  Ufficiale 
dell'Istruzione  pubblica  di  Francia,  socio  residente  dell'Ateneo 
di  Venezia,  socio  dell'  Accademia  dei  Concordi  di  Rovigo  e 
dell'Accademia  di  Udijije,  direttore  della  R.  Scuola  superiore 
di  commercio  in  Venezia,  presidente  della  Giunta  di  vigilanza 
del  R.  Istituto  tecnico  e  nautico  Paolo  Sarpi  di  Venezia,  presi- 
dente del  Consiglio  provinciale  di  Venezia. 


14 


ELENCO    PEI    MEMBin     K    SOCI 


'  I  membri  effettivi  del  R.  Istituto  Lombardo  di  scienze  e  lettere 
sono  di  diritto  aggregati  all'  Istituto  Veneto,  e  nelle  adunanze  sono 
pareggiati  ai  membri  effettivi  di  questo,  escluso  soltanto  il  diritto 
di  voto.,,  (Art.  i;')*)  del  Regolamento  interno). 


ATTUALI  MEMBRI  EFFETTIVI  DELL'ISTITUTO  LOMBARDO 


Per  la  Classe  di  scienze  matematiche  e  naturali  : 


SCHIAPARELLI    Ing.    GflOVANNI 
M.VNTEGAZZA    pi'of.    PaOLO 

Colombo  prof.  Giuseppe 
Fereini  prof.  Rinaldo 

CeLORIA    prof.    GrIOVANNI 

Maggi  prof.  Leopoldo 
Taramelli  prof.  Torquato 
Koener  prof.  Guglielmo 
Golgi  prof.  Camillo 
Ardissone  prof.   Francesco 


Pavesi  prof.  Pietro 
Bardelli  prof.  Giuseppe 
Gabba  prof.  Luigi 
Jung  prof.  Giuseppe 
Briosi  prof.  Giovanni 
MuEANi  prof.  Oreste 
AscHiERi  prof.  Ferdinando 
Pascal  prof.  Ernesto 
Mangiagalli  prof.  Luigi 
Visconti  dottor  Achille 


l*(!r  lii.  ("Imssc  di   l(itl:(M'(!,  soieii/c  mornii  n  storiche 


(Jeriani  nioiis.  dott.  An'I'onio 
Ascoli  prof.  Ghaziadio 
Htrambio  prof.  Gaktano 
Lattes  prof.  Elia 
Ceruti  ab.  dott.  Antonio 
Cantoni  prof.  Carlo 
Massa RANi  dott.  Tullo 
V'iDAiM   |)rof.  Er(;olk 
V^ioNoi,!    i)r(d'.   'I^to 


Inama  prof.  ViRoiLio 
Del  Giudice  prof.   Pasc^uale 
Gobbi  prof.   UjìISSE 
Ratti  ab.  prof.  Achillk 
Beltrami  prof.  Luca 
Gabba  avv.  Barsano 
Canna  prof.  Giovanni 
Minguzzi   prof.  Livio 
Zuccantk  prof.  Giuseppe 


DEL    H.    ISTITUTO    VENETO  15 


MEMBRI.    ONORARI 

(28  ottobre  1900) 

S.  A.  R.  il  Principe  Luigi  Amedeo  Giuseppe  Ferdinando  Fran- 
cesco di  Savoia- Aosta,  Duca  degli  Abruzzi. 

(20  marzo  1904) 

S.  E.  il  Conte  Costantino  Nigra,  gay.  dell'ordine  supremo  della 
SS.    Annunziata,  Senatore    del  Regno  —   Venezia. 

(juolielmo  Marconi. 


SOCI   CORRISPONDENTI  DELLE  PliOYINCIE  VENETE 

(26  febbraio  187  Ij 

Caccianiga  Antonio,  ^  ,  Comin.  :^  ,  cittadino  onorario  della 
città  di  Torino,  socio  onorario  della  R.  Deputazione  veneta  di 
Storia  patria,  socio  degli  Atenei  di  Venezia  e  Treviso  e  della 
R.  Accademia  di  scienze  e  lettere  in  Padova.  -  Treviso.  (Villa 
Saltore) . 

(12  luglio  1874) 

Poltteo  dott.  Giorgio,  UflF.  ^  ,  professore  emerito  di  filosofia  nel 
R.  Liceo  Marco  Foscarini  in  Venezia.  (SS.  Apostoli,  fondamenta 
dei  Sartori,  4805). 

(22  i-iugno  1890) 

Cipolla  Francesco.  -  (Verona.  Via  Stella,  21). 

(24  aprile  1892) 

NicoLis  Enrico,  ^  ,  Uff.  ^  ,  decorato  delle  medaglie  comni. 
dell'  indipendenza  ed  unità  d'Italia,  membro  dell'  Accademia 
d'  agricoltura  e  scienze,  delle  Commissioni  provinciali  Censua- 
ria,  di  Statistica  e  di  Appello  per  le  imposte  dirette.  Presi- 
dente della  Banca  Mutua  Popolare,  Conservatore  dei  Musei, 
Civico  e  dell'  Accademia,  ecc.  ecc.    di  Verona,  corrispondente 


Ifi  KLENCO    DEI    MEMBKT    E    SOCI 

(Iella  R.  Accademia  di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  del- 
l'Accademia  di  scienze  di  New- York,  dell'I.  R.  Istituto  geo- 
loi^ico  di  Vienna,  dell'I.  R.  Accademia  deg-li  Agiati  e  del 
Museo  Civico  di  Rovereto,  dell'Ateneo  di  scienze  di  Brescia, 
l-*residente  della  Comm.  Munic.  di  Verona  per  la  ricerca  ter- 
mo-idrologica e  lavori  di  Caldiero,  eco.   (Corte  Quaranta). 

(29  dicembre  189.5) 

C.v'i'KLhAxi  Enkico,  -^  ,  ^ ,  membro  dell'Istituto  di  Diritto  interna- 
zionale, socio  dell'  Istituto  Coloniale  Internazionale,  socio  ef- 
fettivo della  R.  Accademia  di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Pa- 
dova, socio  della  Peloritana  di  Messina,  membro  dell'  Asso- 
ciazione per  la  riforma  e  la  codificazione  del  Diritto  delle  genti 
sedente  a  Londra,  prof,  ordinario  di  Diritto  internazionale 
presso  la  li.    Università  di  Padova.  (Via  Spirito  Santo,   1806). 

(29  dicembre  1895) 

Crescini  Vincenzo,  o|-.  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di 
scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  corrispondente  della  R.  De- 
putazione Veneta  di  Storia  patria  e  dell'  Ateneo  Veneto,  mem- 
bro del  Félibrige  latin  (Montpellier),  prof,  ordinario  di  Storia 
comparata  delle  letterature  e  delle  lingue  neo-latine  nella  R.. 
Università  di  Padova.  (Via  Roma  1). 

(29  dicembre  1895) 

Massa IjONgo  dott.  Roberto,  Uff.  cgi  ,  membro  della  Société  ana- 
tomique  di  Parigi,  della  Société  de  thérapeutique  di  Parigi, 
della  Société  médico-psycologique  di  Parigi,  della  Société 
FrauQaise  d'hygiène,  della  Société  zoologique  de  France,  della 
Société  Royale  des  Sciences  médicales  et  naturelles  de  lìru- 
xelles,  dell'  Accademia  de  medicina  y  chirurgia  de  Barcellona, 
della  Société  de  médecine  di  Parigi,  della  Società  dei  nevrologi 
ed  alienisti  tedeschi,  della  Società  Reale  Italiana  d'igiene, 
dell'Accademia  medico-chirurgica  di  Napoli,  membro  onorario 
dell'Accademia  di  medicina  di  Ferrara,  dell'Accademia  medica 
di  Genova,  della  R.  Accademia  medica  di  Roma,  della  Società 
medico-fisica  Fiorentina,   della  R.    Accademia    di    medicina    di 


DEL.    R.    ISTITUTO    VENETO  17 

Torino,  prof,  pareggiato  di  medicina  interna  nella  R.  Univer- 
sità di  Padova,  direttore  e  medico  primario  dell'Ospitale  Mag- 
giore di  Verona. 

(26  gennaio  1896) 

Berchet  Federico,  c^  ,  M.  e.  48-49,  Oav.  di  I*  classe  dell'Or- 
dine Norvegese  di  S.  Olaf,  ingegnere  architetto,  accademico 
emerito  residente  dell'Accademia  di  Belle  Arti  in  Venezia, 
socio  dell'Accademia  ligustica  di  Belle  Arti,  dei  Greorgofili  di 
Firenze,  corrispondente  dell'  Ateneo  Veneto,  della  R.  Deputa- 
zione Veneta  di  storia  patria,  e  dell'Associazione  artistica  e 
d' architettura  di  Roma.  -  Venezia.  (Santa  Marina,  Corte  del 
Doge). 

(25  marzo  1897) 

CiscATO  prof.  Giuseppe,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia 
di  Padova,  professore  di  Geodesia  teoretica  all'Università  di 
Padova. 

(25  marzo  1897) 

BoRDiGA  Giovanni,  libero  docente  di  geometria  proiettiva  e  geo- 
metria descrittiva,  incaricato  dell'  insegnamento  della  Geometria 
descrittiva  nella  R.  Università  di  Padova. 

(25  marzo  1897) 

Landucci  avv.  Landò,  Deputato  al  Parlamento  Nazionale,  ^  , 
Comm.  D^  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di  scienze,  let- 
tere ed  arti  di  Padova,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia 
Petrarca  di  scienze;  lettere  ed  arti  di  Arezzo,  della  R.  Acca- 
demia Raffaello  di  Urbino,  della  R.  Accademia  di  scienze, 
lettere  ed  arti  della  Valtiberina  in  Sansepolcro,  della  R.  Acca- 
demia Valdarnese  del  Poggio  in  Montevarchi  e  della  R.  Acca- 
demia di  scienze  e  lettere  Peloritana  di  Messina,  socio  della 
"  Internationale  Vereinigung  fiir  vergleichende  Rechtswissen- 
schaft  und  A^olkswirthschaftslehre  „  di  Berlino,  membro  ono- 
rario   dell'  Istituto    di    storia     del    diritto    romano    di    Catania, 


18  ELENCO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 

prof,  ordinario  di  Diritto  romano,  ed  incaricato  con  effetti  legali 
della  Storia  del  diritto  romano  nella  R.  Università  di  Padova. 
(Piazza  Vittorio  Emanuele  II,  47). 

(25  marzo  1897) 

Tellini  dott.  Achille,  socio  corrispondente    dell'  Accademia   dei 
Zelanti  di  Acireale  e  dell'Ateneo  di  Brescia.  -  Udine. 

(22  maggio  1897) 

Arri&oni  degli  Oddi  conte  Ettore,  membro  effettivo  della  U- 
nione  ornitologica  inglese,  della  Società  zoologica  di  Francia, 
della  Società  italiana  di  scienze  naturali,  della  Società  Yeneto- 
Trentina  di  scienze  naturali,  della  Società  Ornitologica  Tede- 
sca, socio  corrispondente  dell'Unione  Ornitologica  Americana, 
della  Centrale  Ornitologica  Ungherese,  della  Società  Zoologica 
Italiana,  dell'Unione  Zoologica  Italiana,  dell'Accademia  di  Ve- 
rona, dell'Ateneo  di  Bergamo,  collaboratore  speciale  della  In- 
chiesta ornitologica  italiana,  della  Rivista  italiana  di  scienze 
naturali  e  del  giornale  italiano  V Avicuht.,  socio  onorario  della 
Società  Colombofila  fiorentina,  socio  corrispondente  dell'Acca- 
demia dei  Zelanti  e  PP.  dello  studio  di  Acireale,  membro  del 
Comitato  Ornitologico  Internazionale,  socio  corrispondente  del- 
l'I. R.  Accademia  di  Rovereto,  Vice  Presidente  della  Riunione 
Ornitologica  Internazionale  di  Serajevo  (1899),  socio  del  Co- 
mitato di  Patronato  e  segretario  di  Sezione  al  3"  Congresso 
Ornitologico  Internazionale  di  Parigi  (1900)  ecc.,  insegnante 
libero  di  zoologia  nella  R.  Università  di  Padova.  (Via  Um- 
berto I,  10). 

(22  maggio  1897) 

Si'i(;a-Maì{,(!at.\.ii)  (Jkjvanni,  %  ,  Dottore  in  Chimica  ed  in  Chimica 
','  farmacia,  già  Professore  del  R.  Istituto  Tecnico  di  Catania, 
insegnante  libero  di  Chimica  generale  e  di  Chimica  farmaceu- 
tica nella  R.  Università  di  Padova,  Chimico  principale  di  l^ 
classe  nella  R.  Marina  e  Direttore  del  Laboratorio  Chimico  del 
III  Dipartamento  Marittimo.  -  Venezia  (Sant'Antonino;  3341). 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  19 

(22  maggio  1897) 

Poggi  Tito,  Deputato  al  Parlamento  Nazionale,  ^  ,  Uff.  og: ,  socio 
corrispondente  della  Società  di  agricoltura  di  Reggio  Emilia 
e  della  Società  agraria  di  Bologna^  socio  onorario  dei  Comizi 
Agrari  di  Modena,  Lendinara,  Loreo,  Rovigo.  Bologna,  dell'As- 
sociazione Agraria  dell'  Alto  Veronese,  membro  corrispondente 
nazionale  della  Reale  Accademia  di  Agricoltura  di  Torino, 
membro  effettivo  dell'  Accademia  di  Agricoltura,  scienze,  let- 
tere ed  arti  di  Verona,  Delegato  per  la  ricerca  e  la  sorve- 
glianza della  fillossera  nella  provincia  di  Verona,  Direttore 
del  giornale  "  U Agricoltura  Veneta  „ ,  Direttore  della  Cattedra 
ambulante  di  Agricoltura  di  Verona,  Direttore  onorario  della 
Cattedra  ambulante  di  agricoltura  di  Rovigo,  libero  docente 
di  Economia  rurale  nella  R.  Scuola  d'Applicazione  per  gl'In- 
gegneri di  Padova,  membro  del  Consiglio  di  Agricoltura.  - 
Verona,    (Lungadige    Sanuiicheli,  7). 

(22  maggio  1897) 

BoNOMB  Augusto,  ^  ,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia 
di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  membro  onorario  del- 
l'Associazione medica  Lombarda,  prof,  ordinario  di  anatomia 
patologica  nella  R.  Università  di  Padova.  (Piazza  Vittorio 
Emanuele  II,  21). 

(22  maggio  1897) 

Tamassia  Giovanni  (Nino)  ,  prof,  ordinario  di  storia  del  diritto 
italiano  nella  R.  Università  di  Padova.  (Via  S.  Fermo,  1350). 

(22  maggio  1897) 

Sacerdoti  Adolfo,  4^  ,  membro  effettivo  dell' Institut  de  droit 
International,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di  scienze, 
lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  corrispondente  del  R.  Istituto 
Lombardo  di  scienze  e  lettere,  prof,  ordinario  di  diritto  com- 
merciale  nella  R.  Università  di  Padova.  (Via  Dante,   18). 


20  ELENCO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 

(27  febbraio  1898) 

D'Arcais  Francesco,  -^  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di 
scienze;  lettere  ed  arti  di  Padova,  Accademico  onorario  della 
R.  Accademia  delle  scienze  dell'Istituto  di  Bologna,  prof,  or- 
dinario di  calcolo  infinitesimale,  ed  incaricato  dell'  insegnamento 
dell'analisi  superiore,  direttore  della  Scuola  di  Magistero  an- 
nessa alla  Facoltà  di  scienze  fisiche  matematiche  e  naturali, 
nella  R.  Università  di  Padova.  (Via  Santa  Eufemia,  2). 

(27  febbraio  1898) 

Pennato  Papinio,  Uff.  c^  ,  decorato  della  medaglia  d' argento 
a'  benemeriti  della  salute  pubblica,  docente  libero  di  clinica 
medica  propedeutica  nell' Università  di  Padova,  consigliere  sa- 
nitario provinciale,  membro  effettivo  dell' Accademia  di  Udine, 
medico  primario  direttore  dell'Ospitale  civile,  e  del  Brefotrofio 
di  Udine. 

(27  febbraio  1898) 

Zanon  Giovanni  Antonio,  costruttore  e  professore  di  costruzione 
.  navale,  membro  del  Collegio  decemvirale  degli  italiani  della 
Pontificia  Accademia  Romana  di  S.  Tommaso  d'Aquino,  socio 
onorario  corrispondente  della  Società  di  letture  e  conversazioni 
scientifiche  di  Grenova,  prof,  titolare  di  macchine  a  vapore  nel 
R.  Istituto  nautico  di  Venezia.  (Dorsoduro,  299). 

(27  febbraio  1898) 

Castelnttovo  Enrico,  ^  ,  o^  ,  prof,  d'istituzioni  commerciali  nella 
R.  Scuola  superiore  di  commercio  in  A^enezia.    (S.  Fosca). 

(27  febbraio  1898) 

Predelli  Riccari30,  c§3  ,  membro  effettivo  e  tesoriere  della  K. 
Deputazione  veneta  di  storia  patria,  membro  corrispondente 
dell'I.  R.  Accademia  degli  Agiati  di  Rovereto,  della  Società 
Ligure    di    storia    patria,    socio    residente    dell'Ateneo    veneto. 


DEL    K.    ISTITUTO    VENE'J'O  21 

primo  archivista  e  docente  di  paleografia  ed  archivistica  nel- 
l'Archivio di  Stato  di  Venezia,  membro  della  R.  Commissione 
per  la  pubblicazione  dei  documenti  finanziari  della  Repubblica 
di  Venezia,  condirettore  del  periodico  "  Nuovo  Archivio  veneto  „. 
(SS.  Apostoli,  Palazzo  Da  Mosto).  Venezia. 

(24  aprile  1898) 

BiADEGO  Giuseppe,  c§!  ,  dottore  in  filosofia,  socio  corrispondente 
della  R.  Accademia  delle  scienze  di  Torino,  della  R.  Acca- 
demia di  Lucca  e  della  R.  Accademia  degli  Agiati  di  Ro- 
vereto, membro  effettivo  della  R.  Deputazione  veneta  di  storia 
patria  e  della  Società  Veneto-Trentina  di  Padova,  membro 
effettivo  e  segretario  dell'Accademia  di  agricoltura,  scienze, 
lettere  ed  arti  di  Verona,  membro  governativo  della  Commis- 
sione conservatrice  dei  monumenti,  vicepresidente  della  Giunta 
di  Vigilanza  dell'Istituto  tecnico  e  bibliotecario  della  Comu- 
nale di  Verona. 

(27  novembre  1898) 

Setti  Giovanni,  c§5  ,  socio  corrispondente  delle  RR.  Deputazioni 
di  storia  patria  per  le  provincie  Modenesi  e  per  le  provincie 
di  Romagna,  della  R.  Accademia  Peloritana  di  Messina  e  del- 
l'Ateneo di  Brescia,  e  socio  effettivo  della  R.  Accademia  Pa- 
dovana di  scienze,  lettere  ed  arti  :  prof,  ordinario  di  lettera- 
tura greca  nella  R.  Università  di  Padova.  (Via  dei  da  Carrara,  1). 

(27  novembre  1898) 

Flamini  Francesco,  c§]  ,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di 
scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  socio  corrispondente  della 
Società  Colombaria  di  Firenze,  dell'Ateneo  di  Venezia  e  degli 
Atenei  di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Bergamo  e  di  Brescia, 
socio  onorario  della  Società  scientifico-letteraria  Luigi  Camoens 
di  Napoli,  membro  effettivo  della  Reale  Commissione  per  i 
testi  di  lingua  e  del  Comitato  Centrale  della  Società  Dantesca 
Italiana,  professore  ordinario  di  letteratura  italiana  nella  R. 
Università  di  Padova.  iVia  Vescovado,  25). 


22  ELENCO    DEI    MEMERI    E    SOCI 

(22  aprile  1900) 

Breda  Achille,  o^  ,  membro  onorario  della  Società  di  Dermato- 
logia di  Yienna.  socio  corrispondente  della  Società  di  Dermatologia 
Francese,  socio  effettivo  della  R.  Accademia  di  scienze,  lettere 
ed  arti  di  Padova,  prof,  ordinario  di  Dermopatologia  e  Clinica 
dermosifilopatica  nella  R.  Università  di  Padova. 

(15  luglio  1900) 

Bertelli  Dante,  socio  della  Anatomische  Gesellschaft,  membro 
della  Association  des  anatomistes,  membro  della  Unione  zoo- 
logica italiana,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia  di  scienze, 
lettere  ed  arti  in  Padova,  prof,  ordinario  di  Anatomia  umana 
normale  nella  R.  Università  di  Padova.  (Istituto  Anatomico). 

(15  luglio  1900) 

Ficalbi  Eugenio,  dottore  in  medicina,  dottore  in  scienze  naturali, 
professore  ordinario  di  Zoologia,  e  di  Anatomia  e  Fisiologia 
comparate  nella  R.  Università  di  Padova.  (Istituto  Zoologico 
della  R.  Università  di  Padova). 

(22  giugno  1902) 

Ghirardini  Gherardo,  o§o  ,  membro  ordinario  dell' Instituto  xVr- 
cheologico  Germanico,  effettivo  estero  dell'I.  R.  Istituto  Archeo- 
logico Austriaco,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia  dei  Lin- 
cei, effettivo  della  R.  Accademia  di  scienze  lettere  ed  arti  di  I^a- 
dova,  corrispondente  delle  RR.  Deputazioni  di  Storia  Patria  p(!r  il 
Veneto  e  per  la  Romagna,  della  Società  Colombaria  Fiorentina, 
delle  Accademie  dei  Sepolti  di  Volterra  e  dei  Concordi  di  Rovigo^ 
dell' Accademia  di  Udine,  del  Silloge  Parnassos  d'Atene,  della 
Società  antropologica  di  Vienna,  professore  ordinario  d'ar- 
cheologia nella  R.  Università  di  Padova,  sopraintendentoai  musei 
e  agli  scavi  d'antichità  del  Veneto  e  membro  della  Commis- 
sione conservatrice  dei  monumenti  por  la  provincia  di  Padova. 

(22  giugno   1902) 

Malagola  CakIìO,  dottore  in  Leggi.  Uff.  c§:  ,  ^  ;  cav.  di  (J.  M. 
dell' Ord.  di   Malta,  Gr.  Uff.  dtdrOid.  di    S.    Sava    di    Serbia, 


DEL    K.    ISTITUTO    VENETO  23 

e  del  Merito  Civ.  della  Rep.  di  S.  Marino  ;  Comm.  dell'Ord.  di  Isa- 
bella di  Spagna,  del  Sole  e  Leone  di  Persia,  di  Danilo  I  di  Mon- 
tenegro e  dell'Ord.  della  Casa  Ernestina  di  Sassonia;  Uff.  della  Co- 
rona Reale  di  Prussia  e  dell'Ordine  del  Leone  di  Zaeringen  di  Ba- 
deu,  Cav.  dell'O.  di  Francesco  Griuseppe  d'Austria,  Ufficiale  della 
Pubblica  Istruzione  di  Francia;  prof,  pareggiato  (già Incaricato) 
di  Paleografia  e  Diplomatica  e  Dott.  Collegiate  onoracio  della 
Facoltà  giuridica  della  R.  Università  di  Bologna;  socio  eff.  delle 
RR.  Deputazioni  di  Storia  Patria  per  le  Prov.  Venete,  e  delle  Ro- 
umgne;  membro  della  R.  Commissione  Araldica  Veneta;  della 
R.  Commissione  pei  Documenti  Finanziari  della  Reputazione 
Veneta,  e  dell'Ateneo  Veneto,  socio  d'onore  dell'Accademia  di 
Belle  Arti  di  Ravenna,  socio  corr.  delle  RR.  Accad.  di  SS. 
LL.  ed  AA.  di  Padova  e  di  Palermo  e  della  Società  Coper- 
vnicana  di  Thorn,  Direttore  dell'  Archivio  di  Stato  di  Venezia. 
-    (Venezia,    Rio    Terrà    dei  Frari,  2556). 

(12  luglio  1903) 

Lampektico  Domenico,  ^ ,  Cav.  al  Merito  del  Lavoro,  dottore  in 
giurisprudenza,  agronomo,  Vicenza.  (Corso  P.  Umberto,  2338). 

(12  luglio  1903) 

Rossi  ing.  LuiGri  Vittorio,  già  Direttore  incaricato  dell'  Istituto 
industriale  di  Fermo,  già  Vice-direttore  della  Scuola  indu- 
striale A.  Rossi  di  Vicenza,  socio  corrispondente  della  R. 
Accademia  di  scienze,  lettere  ed  arti  di  Padova,  professore 
ponti  in  ferro  e  legno  nella  R.  Scuola  degli  ingegneri  di 
Padova. 

(12  luglio  1903) 

Levi-Civita  Tullio,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia  di 
Padova,  professore  ordinario  di  Meccanica  razionale  e  incari- 
cato di    Meccanica  superiore  nella  R.  Università  di  Padova. 

(12  luglio  1903) 

Lazzarini  Vittorio,  socio  effettivo  della  Deputazione  veneta  di 
storia  patria,  socio  corrispondente  della  R.  Accademia  di  scienze 


24  ELENCO    l)j;i    MKMBJU    E    SOCI 

lettere  ed  arti  di  Padova  e  dell'Ateneo  di  A'eiiezia,  libero 
docente  nella  li.  Università  di  Padova,  vice  direttore  del 
Museo  civico,  condirettore  del  Nuovo  Archivio  Vcrufo  (Via 
Mentana,  53). 


SOCI  CORRISPONDENTI  NAZIONALI 

(23  gennaio  1870) 

Conti  Augusto,  professore  emerito  di  filosofia  teoretica  e  morale 
del  R.  Istituto  di  studi  superiori  in  Firenze. 

(23  gennaio  1870) 

ViTiLARi  Pasc^uaIìK,  Senatore  del  Regno,  socio  residente  deirAc- 
cademia  della  Crusca,  prof,  di  storia  moderna  e  preside  della 
Sezione  di  filosofia  e  filologia  presso  l'Istituto  di  studi  supe- 
riori di  Firenze. 

(22  dicembre  1872) 

Cannizzaro  Stanislao,  Senatore  del  Reg-no,  prof,  di  chimica  ge- 
nerale e  direttore  dell'  Istituto  chimico  nella  R.  Università 
di  Roma. 

(18  luglio  1875) 

Ai.iuNi  rriiisKi'i'i;,  i)rof.  di  fisiologia  e  direttore  dell' Istituto  fisio- 
logico presso  la  R.  Università  di  Napoli. 

(18  luglio  1875) 

Blaserna  PiK/nto,  Senatore  del  liegno,  prof,  di  fisica  e  direttore 
dell'  Istituto  fisico  nella  R.  Università  di  Roma. 

(18  luglio  1875) 

Tahdt  prof.  Placido,  professore  emerito  dcllii  R.  Università  di 
Genova  -  Firenze. 


DKL    li.    ISTITUTO    VENETO  25 

(25  marzo  1877) 

Cappellini  Giovanni,  Senatore  del  Regno,  prof,  e  direttore  del- 
l' Istituto  geologico  presso  la  li.  Università  di  Bologna. 

(26  maggio  1878) 

Naccaki  Andrea,  prof,  di  fisica  esperimentale  e  direttore  del  re- 
lativo gabinetto  nella  K.  Università  di  Torino 

(9  febbraio  1879) 

Carducci  G-iosuè,  Senatore  del  Regno,  prof,  di  letteratura  ita- 
liana nella  R.  Università  di  Bologna. 

(9  febbraio  1879) 

Tacchini  prof.  Piktko,  direttore  della  Società  degli  spettroscopisti 
italiani  e  della  Società  sismologica  italiana.  -  Spilamberto  di 
Modena. 

(14  maggio  1882) 

Del  Lungo  Isidoro,  socio  residente  della  R.  Accademia  della 
Crusca.  -  Firenze. 

(23  marzo  1884) 

Carutti  di  Cantoono  barone  Domenico,  Senatore  del  Rejrno, 
presidente  della  R.  Deputazione  sovra  gli  studi  di  storia 
patria  per  le  antiche  proviiicie  e  la  Lombardia,  ecc.  -  To- 
rino. 

(28  marzo  1884) 

Comparetti  Domenico,  Senatore  del  Regno,  prof,  emerito  della 
R.  Università  di  Pisa  e  del  Regio  Istituto  superiore  di  Fi- 
renze. 

(23  marzo  1884) 

D'Ancona  Alessandro,  Senatore  del  Regno,  prof,  emerito  di  let- 
teratura italiana  nella  R.   Università  di  Pisa. 


26  ELENCO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 

(23  marzo  1884) 

Manno  barone  D.  Antonio,  segretario  della  R.  Deputazione  sopra 
gli  studi  di  storia  patria  per  le  antiche  provincie  e  la  Lom- 
bardia. -  Torino. 

(23  marzo  1884) 

.Mdssu  (lott.  An(tEJjU,  Senatore  del  Regno,  prof,  di  fisiologia  nella 
R.  Univertità  di  Torino. 

(21  mar/o  18^(i) 

ToMMASiNi  Oreste.  -  Roma. 

(21  iiiai'zo  188(i) 

Bassani  dott.  Francesco,  prof,  ordinario  di  geologia,  incaricato 
di  paleontologia  e  direttore  dell'Istituto  geologico  nella  R.  Uni- 
versità di  Napoli. 

(21  marzo  1886) 

Dalla  Vedova  Giuseppe,  prof,  ordinario  di  geografia  nella  R.  U- 
niversità  di  Roma. 

(21  marzo  188(1) 

GiGLiOLi  Enrico  Hillyer,  prof,  ordinario  e  direttore  del  gabi- 
netto di  /oologia,  e  anatomia  degli  animali  vertebrati  nel 
R.  Istituto  di  studi  superiori,  pratici  e  di  perfezionamento  in 
Firenze. 

(21  marzo  1886) 

RòiTi  Antonio,  professore  di  fisica,  direttore  del  relativo  gabi- 
netto e  del  museo  degli  antichi  strumenti  di  fisica  e  di  astro- 
nomia nel  R.  Istituto  di  studi  superiori,  pratici  e  di  perfe- 
zionamento in  Firenze. 

(21  marzo  1886) 

RuFPiNi  dott.  Ferdinando,  professore  di  meccanica  razionale  jiresso 
la   II.    Università   di   Bologna. 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  27 

(14  aprile  1889) 

RiciHi  Augusto,  professore  ordinario  di  fìsica  nella  R.  Università 
di  Bologna. 

(16  giugno    1889) 

Cii^oLLA  co.  Carlo,  professore  di  storia  moderna  nella  lì.  Uni- 
versità di  Torino. 

(16  giugno  1889) 

Donati  dott.  Cesare.  -  Roma. 

(16  giugno    1889) 

MiLLOSEViCH  prof.  Elia,  direttore  del  R.  Osservatorio  astrono- 
nomico,  ed  annesso  Museo  astronomico  al  Collegio  Romano. 
-  Roma. 

(16  giugno    1889) 

Paterno  di  Sessa  dott.  Emanuel k,  Senatore  del  Regno,  profes- 
sore ordinario  delle  applicazioni  della  chimica  nella  R.  Uni- 
versità di  Roma. 

(16  giugno    1889) 

PiooRiNi  dott.  Luigi,  professore  di  paleoetnologia  presso  la  R. 
Università  di  Roma. 

(16  giugno    1889) 

Salvadori  conte  Tommaso,  professore  di  storia  naturale  del  R. 
Liceo  Cavour  di  Torino  e  vicedirettore  del  Museo  zoologico 
presso  quella  Università. 

(16  giugno   1889) 

ScARABELLi-GoMMi  Flamin.t  GIUSEPPE,  Senatore  del  Regno,  Iv. 
Ispettore  circondariale  degli  scavi  e  monumenti.  -  Imola. 


28  ELENCO    DKT    MEMBRI    E    SOCI 

(l(i  giugno   1889) 

Zambaldi  (lott.  FRANCESCO,  professore  di  letteratura  g-reca  nella 
•R.  Università  di  Pisa. 

(22  giugno   1890) 

Mazzoni  Guido,  professore  ordinario  di  lettere  italiane  presso  il 
R.  Istituto  di  studi  superiori  e  di  perfezionamento  in  Firenze. 

(26  aprile  1893) 

Abetti  Antonio,  professore  ordinario  di  astronomia  nel  R.  Isti- 
tuto di  Studi  superiori  pratici  e  di  perfezionamento  in  Fi- 
renze, direttore  del  R.  Osservatorio  di  Arcetri. 

(28  febbraio  1896) 

B(JiTo  Camillo,  professore  di  architettura  nella  R.  Accademia  di 
belle  arti  e  nel  R.  Istituto  Tenico  superiore  di  Milano. 

(23  febbraio  1896) 

Favero  Giovanni  Battista,  professore  ordinario  di  strade  ferrate 
nella  Scuola  d'applicazione  per  g-li  ingegneri  nella  R.  Uni- 
versità di  Roma. 

(23  febbraio  1896) 

Fekoola  Emanuele,  professore  ordinario  di  astronomia  nella  R. 
Università  di  Napoli,  direttore  del  R.  Osservatorio  astrono- 
mico di  Capodimonte. 

(23  febbraio  1896) 

Mauti-iTìLo  'Vuìaao,  professore  di  economia  ])olitica  e  di  diritto 
finanziario  della  R.  Università  di  Bologna. 

(23  febbraio  1896) 

l*Ai{<)NA  Caulo  Fabrizio,  professore  ordinario  di  geologia  nella 
R.    Università  di   Torino. 


DEL    K.    ISTITUTO    VENETO  29 

(22  maggio  1897) 

ScHiArARELLi  pi'of.  ERNESTO,  direttore  del  R.  Museo  di  antichità. 
-  Torino. 

(22  maggio  1897) 

YivANTE  avv.  Cesare,  professore  ordinario  di  diritto  commerciale 
nella  R.  Università  di  Roma. 

(22  maggio  1897) 

Alfani  prof.  AuftUSTO,  segretario  della  Società  Colombaria.  -  Fi- 
renze. 

(22  maggio  1897) 

Battelli  Angelo,  Deputato  al  Parlamento,  professore  di  fisica  e 
direttore    del  relativo  gabinetto  nella  R.  Università  di  Pisa. 

(22  maggio  1897) 

Camerano  Lorenzo,  Deputato  al  Parlamento,  professore  di  ana- 
tomia comparata  e  di  zoologia  e  Direttore  dei  Musei  relativi 
nella  R.  Università  di  Torino. 

(22  maggio  1897) 

CiAMiciAN  (tiacomO;  professore  ordinario  di  chimica  generale  nella 
R.  Università  di  Bologna. 

(22  maggio  1897) 

Massalongo  Caro,  professore  ordinario  di  botanica  e  direttore 
dell'  Orto  Botanico  della  Università  di  Ferrara. 

(22  maggio  1897) 

Penzig  Ottone,  professore  ordinario  di  botanica  e  direttore  del 
R.  Orto  Botanico  dell'Università  di  Genova. 

(22  maggio  1897) 

Stringher  Bonaldo,  incaricato  dell'insegnamento  della  legisla- 
zione comparata  delle  dogane  nella  Università  di  Roma,  mem- 
bro del  Consiglio  Superiore  di  Statistica,  Direttore  generale 
della  Banca  d'Italia.  -  Roma. 


30  ELENCO    DEI    MEMBRI    E    SOCI 

(22  maggio  1897) 

Tizzoni  Guido,  professore  e  direttore  del  laboratorio  di  patologia 
«generale  nella  R.  Università  di  Bologna. 

(22  aprile  1900) 

Loria  Achille,  professore  nella  Università  Bocconi  di  Milano, 
prof,  di  Economia  politica  nella  K.  Università  di  Torino. 

(30  dicembre  1900) 

Acri  Francesco,  professore  di  filosofia  nella  R.  Università  di 
Bologna. 

(30  dicembre  1900) 
Cagni  Umbebto,  capitano  di  corvetta. 

(30  dicembre  1900) 

MoNTicoLO  (tiovanni,  professore  di  storia  moderna  nella  R.  Uni- 
versità di  Roma. 

(29  iioveuibre  1903) 

Bellio  Vittore,  professore  di  geografia  nella  li.  Università  di 
Pavia. 

D'Ovidio  Francesco,  professore  di  storia  comparata  delle  lette- 
rature neo-latine  nella  R.  Università  di  Napoli. 

Stoppato  Alessandro,  professore  di  diritto  e  procedura  penale 
nella  Regia  Università  di  Bologna. 

Casalini  Alessandro.  -  Rovigo. 

Gian  Vittorio,  professore  di  letteratura  italiana  nella  R.  Uni- 
versità di  Pisa. 

Gradknigo  Giuseppe,  professore  di  otojatria  e  rinolaringoiatria 
nella   R.    Università  di   Torino. 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  31 

SOCI  CORRISPONDENTI  ESTERI 

(29  maggio  1862) 
Alber  de  Glanstatten  Augusto  (Barone).  -  Trieste. 

(19  aprile  1869) 
Berthelot  Marcellino,  prof,  di  chimica  al  Collegio  di  Francia. 


Parigi. 


(20  maggio  1883) 


Forster  Guglielmo,  professore  di  astronomia  all'  Università  di 
Berlino. 

HoRTis  Attilio,  bibliotecario  della  Comunale  di  Trieste. 

Struve  Ottone,  astronomo,  già  Direttore  dell'Osservatoi-io  impe- 
riale di  Pulkova.  -  Carlsruhe. 

(21  marzo  1886) 

Gùnther  Sigismondo,  prof,  di  geografia  (Erdkunde)  alla  R.  Scuola 
tecnica  superiore  in  Monaco. 

(16  giugno   1889) 

BoussiNESQ  Valentino,  prof,  di  fisica  matematica  alla  Sorbonne. 
-  Parigi. 

Carruthebs  Guglielmo,  Direttore  del  Dipartimento  botanico  nel 
Museo  Britannico.  -  Londra. 

Delisle  Leopoldo,  membro  dell'Accademia  delle  Iscrizioni  e  Belle 
Lettere  dell'Istituto  di  Francia  (Amministratore  generale  della 
Biblioteca  Nazionale  di  Parigi).  -  Parigi. 

Fischer  Teobaldo,  prof,  di  geografia  all'  Università  di  Marburg. 

Gaudrt  Alberto,  prof,  di  paleontologia  al  Museo  di  storia  natu- 
rale di  Parigi. 

Kolliker  Alberto,  prof,  di  anatomia  all'Università  di  Wiìrzburg. 

LoRioL  (de)  Percbval,  geologo  e  paleontologo,  -  Fontenex  (presso 
Ginevra). 


82  ELENCO    DEI    MRMBRI    E    SOCI 

MussAFiA  Adolfo,  prof,  di  filologia  romanza  all'  Università  di 
Vienna. 

OppERT  Giulio,  prof,  di  filologia  e  di  archeologia  assira  al  Col- 
legio di  Francia.  -  Parigi. 

Rado  Antonio,  filologo  a  Budapest. 

SiMONSEELD  Eneico,  prof.  di  storia  all'UniTersità  di  Monaco. 

SuESS  Edoardo^  prof,  di  geologia  all'Università  di  Vienna. 

Thomson  Guglielmo,  (Barone  Kelvin),  prof,  di  filosofia  naturale 
all'  Università  di  Glasgow. 

(27  febbraio  1898) 

Brown  Orazio,  Londra  (Venezia). 

Dejob  Carlo,  prof,  di  storia  alla    Soibonne.  -  Parigi. 

Mayr  Giorgio,  prof,  onorario  di  statistica  all'Università  di  Stra- 
sburgo. Monaco  23. 

Newcomb  Simone,  prof,  emerito  di  matematica  e  di  astronomia 
all'Uniyersità  di  Baltimora. 

Poincaré  Giulio  Enrico,  prof,  di  astronomia  matematica  alla  Sor- 
bonne. -  Parigi. 

Wagner  Adolfo,  prof,  di  economia  politica  all'  Università  di 
Berlino. 

(BO  dicembre  1»00) 

Levasseur  Adolfo,  prof,  di  demografia  al  Collegio  di  Francia.  - 
Parigi. 

Rontgen  Guglielmo  Corrado,  prof,  di  fisica  all'  Università  di 
Wiirzburg. 

Klein  Felice,  prof,  di  matematica  all'Università  di  Gottinga. 

Fischer  Emilio,  prof,  di  chimica  all'  Università  di  Berlino, 

Haeckel  Ernesto,  prof,  di  zoologia  all'Università  di  Jena. 

Cantoe  Maurizio,  prof,  di  matematica  all'  Università  di  Hei- 
delberg. 

Darwin  G.  H.,  prof,   di  astronomia  allTniversità  di  Cambridge. 

Helmert  F.  R.,  prof,  di  geodesia  all'Università  di  Berlino,  di- 
rettore deiristituto  geodetico  prussiano  a  Potsdam. 

MtJNTZ  Eugenio,  prof,  air  Fecole  nationalc  dcs  beaux  arts.  -  i'aris. 

Ramsay  Guglielmo,  prof,  di  chimica  all'Università  di  Londra. 


UKL    B.    ISTITUTO    VENETO  38 

Sabatiee  Paolo,  presidente  onorario  della  Società  di  studi  france- 
scani in  Assisi.  -  Parigi. 

Sabatier  P.,  prof,  di  chimica  all'Università  di  Toulose  (Francia). 

Van't  Hoff  J.  H.,  prof,  onorario  di  chimica  generale  all'Uni- 
versità di  Berlino. 

Weismann  Augusto,  prof,  di  zoologia  all'Università  di  Friburgo, 

WiLAMOWiTZ-MoLLENDORFF  (von)  Ulrico,  prof  di  filologia  clas- 
sica all'  Università  di  Berlino. 

(29  novembre  1908) 

LuscHiN  Arnoldo,  prof,  di  storia  del  diritto  all'Università  di  Graz. 

KOHLRAUSCH  FEDERICO,  prof.  e  direttore  dell'Istituto  Tecnico  Fi- 
sico a  Charlottenburg  (presso  Berlino). 

Ludwig  Gustavo,  critico  d'arte.  -  Venezia. 

Langley  P.  Samuele,  segretario  generale  della  Smithsonian  In- 
stitution  di  Washino-ton. 


34  ELENCO    DEI    MEMBKI    E    SOCI 


COMMISSIONI  DEL  R.  ISTITUTO 


Consiglio  per  le  elezioni  (biennale) 

MEMBRI    CHE   LO    COMPONGONO 

Presidente 

C(Ue(joria  delle  scienze  mateiiKdtcJie  e  naturali 

Loreiìzoni  Giuseppe  ] 

Bellati  Manfredo  / 

Lioy   Paolo  )     (ch'tti  nel   re))l)raio   lt)(ì8) 

Veronese  Ginsei)pe 
Stefani  Aristide 

Categoria  delle  scienze  inorali  e  lettere 

Bonatelii  Francesco  \ 

Moinienti  Pompeo  i 

Ferraris  Carlo  Francesco       ;    (••'etti  nel  t'ebi>riuo  1903) 

Occioni-Bonaft'ons  Giuseppe 

Pascolato  Alessandro 


Giunta  biennale  per  la  Biblioteca 

MEMBRI    CHE   LA   COMPONGONO 

Presidente  -  Vicepresidente  -  Segretario 

Vicesegretario  -  Amministratore  e  ('onservatore 
delle  Raccolte 

Lorenzoni  Giuseppe 

Galanti  Ferdinando 

Nasini  Raffaello  )    (el(!tti  nel  inagg-io  IDO:!) 

Polacco  Vittorio 

Verson  Enrico 


DEL    K.     ISTITUTO    VENETO  85 

Giunta  triennale  pel  Pantheon   Veneto 
(eretto   dall'  Istituto   nel    1847) 

MEMHKI  CHE  LA  COMPONGONO 

Presidente 

La  IH  pertico  Fedele  \ 

Gloria  Andrea  / 

Molnienti  Pompeo  ^    U'ietti  jiel  febbraio  1ih)2,) 

Galanti  Ferdinando  \ 

Pascolato  Alessandro 

Revisori  dei  conti  dell'  Istituto 
(annuali) 

Galanti  Ferdinando  ,    .  ,  ^.       ,„   ,,  .      i,,,v,> 

}    (eletti  nelr  ottobre  lUOi) 

Vicentini  Giuseppe 


Consiglio    Miiiich    (biennale) 

MEMBRI  CHE  LO  COMPONGONO 

Presidente  -  Vicepresidente  -  Segretario 

AniniinistratoiM 

delle  Raccolte 


Vicesegretario  -  Amministratore  e  Conservatore 


Spica  Pietro 

1»  1^11  I  }     (eletti  nel  novembre  1*J02) 

Pascolato  Alessandro  '    ^ 


Revisori  dei  conti  dell'  Amministrazione  Minicli 
(biennali) 

Da  Schio  Almerico 
Ricci  Gregorio 


(eletti  nel  febbraio  1903.) 


36 


ELENCO    DEI    MEMI3U1    E    SOCI 


INDICE 


MEMBRI    K    SUGI    OKLLK    PROVINCIE    VKNKTE   E   «001   NAZIONALI 


Abctti  Antonio 

Acri  Francesco 

Albini  Giuseppe 

Alfani  Augusto 

Arrigoni  degli  Oddi  Ettore 

Bassani  Francesco 

Bassini  Edoardo 

Battelli  Angelo 

Bellati  Manfredo 

Bellio  Vittore 

Beltrame  Giovanni 

Berchet  Federico 

Berchet  Guglielmo 

Bernardi  Enrico 

Bertelli  Dante 

Biadego  Giuseppe 

Blaserna  Pietro 

Boito  Camillo 

Bonatelli  Franc(!sco 

Bonomo  Augusto 

Bordiga  Giovanni 

Breda  Achille 

Brugi  Biagio 

Caccianiga  Antonio 

Cagni  Umberto 

Camerano  Lorenzo 

Capellini  Giovanni 

Carducci  Giosuè 

Carutti  di  Cantogno 

Domenico 
Casalini  Alessandro 
Cassani  Pietio 
Castelnuovo  Enrico 
Catellani  Enrico 
Ciamician  Giacomo 
Gian  Vittorio 
Cipolla  Callo 


p.    28 

Cipolla  Francesco 

p.    15 

.     30 

Ciscato  Giuseppe 

„     17 

.,     24 

Comparetti  Domenico 

„    25 

„     29 

Conti  Augusto 

«     24 

.,     18 

Cossa  Alfonso 

22 

..     26 

Crescini  Vincenzo 

..     16 

„       9 

Dalla  Vedova  Giuseppe 

„     26 

„     29 

D'Ancona  Alessandro 

„     25 

„      6 

D'Arcais  Francesco 

„    20 

.,     BO 

De  Giovanni  Achille 

5 

,.       3 

Del  Lungo  Isidoro 

„     25 

^     17 

De  Toni  Giovanni  Battista 

.,     10 

„       6 

Donati  Cesare 

„     27 

„      3 

D'  Ovidio  Francesco 

„     30 

22 

Favaro  Antonio 

„      4 

.     21 

Favero  Giovanni  Battista 

.,     28 

.     24 

Fergola  Emanuele 

„ 

„     28 

Ferraris  Carlo  Francesco 

.     10 

„      6 

Ficalbi  Eugenio 

22 

„     19 

Flainini  Francesco 

\    21 

.    n 

Fogazzaro  Antonio 

.,       9 

22 

Galanti  Ferdinando 

„     Il 

„     13 

Ghirardini  Gherardo 

22 

„     15 

Giglioli  Enrico  Ilillyor 

„    26 

„     30 

Gloria  Andrea 

r,            5 

„     29 

Gradenigo  Giuseppe 

,.     30 

„    25 

Gradenigo  Pietro 

..    Il 

„    25 

Lampertico  Fedele 

2 

Lampertico  Domenico 

„     23 

»             1! 

Landucci  Landò 

«     1* 

„     30 

Lazzarini  Vittorio 

„     23 

»       9 

Levi-Civita  Tullio 

„ 

„     20 

Lioy  Paolo 

1       7 

„     10 

Lorenzoni  Giuseppe 

„       3 

„     29 

Loria  Achille 

„     30 

„     HO 

liuzzatti  Luigi 

2 

.     27 

Malagola  Carlo 

•n       "" 

DEL      K.    ISTITUTO    VENETO 


37 


Manno  Antonio 

p.   26 

Martello  Tullio 

„     28 

Martini  Tito 

.       S 

Massalongo  Caro 

„     29 

Massalongo  Roberto 

„     16 

Mazzoni  Guido 

„     28 

Millosevich  Elia 

..     27 

Mohnenti  Pompeo 

„       9 

Monticolo  Giovanni 

„     30 

Mosso  Angelo 

.     26 

Naccari  Andrea 

„     25 

Nasini  Raffaello 

«     12 

Nicolis  Enrico 

„     15 

Nicolucci  Giustiniano 

,.     24 

Occioni-Bonaffons  Giuseppi» 

„     11 

Omboni  Giovanni 

5 

Papadopoli  Nicolò 

„       8 

Paiona  Carlo  Fabrizio 

.,     28 

Pascolato  Alessandro 

.,     IH 

Paterno  di  Sessa  Emanuele 

.,     27 

Penzig  Ottone 

.,     29 

Pennato  Papinio 

„     20 

Pigorini  Luigi 

.     27 

Poggi  Tito 

„     19 

Polacco  Vittorio 

r        12 

Politeo  Giorgio 

„     15 

Predelli  Riccardo 

„     20 

Ragnisco  Pietro 

„     11 

Ricci  Gregorio 

„     12 

Rigbi  Augusto 

.     27 

Ròiti  Antonio 

„     26 

Rossi  Luigi  Vittorio 
Ruffini  Ferdinando 
Saccardo  Pier  Andrea 
Sacerdoti  Adolfo 
Salvadori  Tommaso 
Scarabelli-Gomuii  Flaminj 

Giuseppe 
Scliiaparelli  Ernesto 
Schio  (da)  Almerico 
Setti  Giovanni 
Spica  Marcatajo  Giovanni 
Spica  Pietro 
Stefani  Aristide 
Stoppato  Alessandro 
Stringher  Bonaldo 
Tacchini  Pietro 
Tamassia  Arrigo 
Tamassia  Giovanni 
Tardy  Placido 
Tellini  Achille 
Teza  Emilio 
Tizzoni  Guidò 
Tommasini  Oreste 
Trois  Enrico  Filippo 
Veronese  Giuseppe 
Verson  Enrico 
Vicentini  Giuseppe 
Villari  Pasquale 
Vivante  Cesare 
Zambaldi  Francesco 
Zanon  Giovanni  Antonio 


p.  23 
26 
4 
19 


29 

9 

21 

18 

6 

9 

30 

29 

25 

8 

19 

24 

18 

7 

30 

26 

3 

8 

18 

11 

24 
29 

11 
20 


MEMBRI    ONORARI 


S.  A.  R.  Il  principe  Luigi  Amedeo  di  Savoia  Duca  degli  Abruzzi 
S.  E.  il  conte  Costantino  Nigra 
Guglielmo  Marconi 


15 


SOCI   CORRISPONDENTI  ESTERI 


Alber  de  Glanstatten 
Berthelot  Marcellino 
Boussinesq  Valentino 
Brow^n  Orazio 
Cantor  Maurizio 


31  Carruthers  Guglielmo  p.  31 
Darwin  G.  H.  „  32 

„         Dejob  Carlo  „  „ 

32  Delisle  Leopoldo  „  31 
De  Loriol  Perceval  „  „ 


38 


ELENCO    DEI    MEMBKI    E    SOCI 


Fischer  Emilio 

p.    82 

Fischer  TeobaUlo 

„     81 

Forster  Guglielmo 

„ 

Gaudry  Alberto 

.,      ^ 

Giinther  Sigismondo 

"        n 

Haeckel  Ernesto 

„     82 

Helmert  F.  R. 

n         V 

Hortis  Attilio 

„     31 

Klein  Felice 

„     82 

Kohlrausch  Fedcirico 

„     88 

Kòlliker  Alberto 

„     81 

Langley  P.  Samuele 

„     88 

Levasseur  Emilio 

„     82 

Ludwig  Gustavo 

„     88 

Mayr  (von)  Giorgio 

„     32 

Miintz  Eugenio 

yi        ?T 

Mussafia  Adolfo 

Newcomb  Simone 
Oppert  Giulio 
Poincaré  Giulio  Eniico 
Rado  Antonio 
Ramsay  Guglielmo 
Rontgen  Guglielmo  Conado 
Sabatier  Paolo 
Simonsfeld  Enrico 
Struve  Ottone 
Suess  Edoardo 
Thomson  Guglielmo 
Van't  Hoff  J.  R. 
Wagner  Adolfo 
Weismann  Augusto 
Wilamowitz-Mollendoitf  Ul- 
rico 


MEMBRI   EFFETTIVI   DELL'  ISTITUTO    LOMBARDO 

Per  la  Classe  di  scienze  ìd  ai  ematiche  e  naturali 


Ardissone  Francesco 
Ascliieri  Ferdinando 
Bardelli  Giuseppe 
Briosi  Giovanni 
Celoria  Giovanni 
Colombo  Giuseppe 
Ferrini  Rinaldo 
Gabba  Luigi 
Golgi  Camillo 
Jung  Giuseppe 


p.    14         Kòrner  Guglielmo 
,,     „         Maggi  Leopoldo 
Mangiagalli  Luigi 
Mantegaz/a  Paolo 
Murani  Oreste 
Pascal  Ernesto 
Pavesi  Pietro 
,,  Schiiiparelli  Giovanni 

Taramelli  Torquato 
Visconti  Achille 


Per  la  Classe  di  lettere,  scienze  morali  e  storiche 


Ascoli  Graziaci  io 
Beltrami  Luca 
Canna  Giovanni 
Cantoni  Carlo 
Ceriani  Antonio 
Ceruti  Antonio 
I)(d  Giudice  Pasquale 
Gabba  Barsano 
Gobbi  Ulisse 


p.  14  Inama  Vigilio 

„  „  Lattes  Elia 

„  „  Massarani  Tulio 

„  „  Minguzzi  Livio 

„  „  Ratti  Achille 

„  „  Vidari  Ercole 

Vignoli  Tito 

,,  „  Zuccante  Giuscìppe 


Commissioni  oki,  R.  Istituto,  p.  84 


Atti  del  Realk  Istituto  Vknkto  di  sciknzk,  lettere  ed  arti. 
Anno  accademico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


A  1)  Il  N  A  N  ZA    ORDINARI  A 
DEL  30  OTTOBRE  1904 


PRKSIDRNZA  DEI.  M.  E.  FOGAZZARO 
presidente 


Presenti  i  membri  effettivi  :  Favaro,  vicepresidente  ;  Occioni-Bo- 
.  NAPFONS,  vicesegretario  ;  Lorenzoni,  Tkois,  P.  Spiga,  Teza, 
Martini,  Da  Schio,  Bassini,  Stefani,  G.  B.  De  Toni,  Ga- 
lanti, Ricci,  Polacco,  Vickntini,  Verson,  Pascolato  ;  ed 
i  soci  corrispondenti  :  Catellani,  Ciscato,  G.  Spiga,  G.  Ta- 
massia,  Predelli,  Setti,  Breua,  Levi-Civita,  Lazzarini. 

Giustificata  l'assenza  del  segretario  G.  Beeghet,  dei  mm.  ee.  : 
Lampertigo,  Saggardo,  Brugi.  —  Il  Presidente  si  fa  in- 
terprete dei  convenuti  mandando  al  Segretario  cordiali  saluti 
con  l'augurio  di  pronta  guarigione. 

Letto  ed  approvato  l'Atto  della  precedente  adunanza,  il  Pre- 
sidente annuncia  la  morte  del  Socio  corrispondente  Enrico  Pan- 
zACGHi  colle  seguenti  parole  : 

"  Compio  il  doloroso  dovere  di  ricordare  al  R.  Istituto  la 
"  morte  del  nostro  socio  nazionale  Enrico  Panzacchi,  avvenuta  nel 
"  sesto  giorno  di  questo  mese. 

"  Poeta  e  novelliere,  oratore  e  critico,  Enrico  Panzacchi  parve 
"  nel  campo  tumultuoso  delle  lettere  italiane  un  amabile  spirito  di 
"  bontà,  che,  pio  alle  tradizioni  antiche  dell'  arte  e  affettuoso  ai 
"  diritti  nuovi,  si  studiasse  di  rispecchiare  nell'opera  propria  questo 
"  sentire  pacifico.  E  se  l'opera  non  gli  è  riuscita  perenne  più  del 
''  bronzo,  ne  vive  tuttavia  un  suono  o^entile  che  non  va  dileo-uan- 
'"  dosi  senza  tristezza  nostra,  senza  particolare  tristezza  di  chi  ri- 
"  corda    la  immagine  onesta  dell'uomo,  il  nobile    cuor   franco,  la 


40  ADUNANZA    OKDINAKIA 

■'  immacolata  probità,  la  moravig'liosa  facondia,  i  servigi  prestati 
''  alla  Patria  nella  Scuola,  nel  Parlamento,  negli  alti  uffici  del 
"  Governo.  Da  questo  seggio  onde  già  fu  rivolto  un  saluto  festoso 
''a  lui  presente,  io  dico  addio  con  affetto  d'amico  e  di  collega 
"  d'arte  alla  cortese  anima  partita  ,, . 

Presenta  poscia  il  catalogo  dei  libri  ed  opuscoli  acquistati  e 
pervenuti  in  dono  dopo  1'  ultima  adunanza. 

Vengono  quindi  presentate  le  seguenti  Memorie  : 

E.  F.  Trois,  m.  e.  :  La  femmina  del  "  Coris  julis  „  .  Secondo 
nuove  ricerche.  —  11  Coris  julis  ed  il  Coris  Giofredi  considerati 
come  specie  distinte,  nui  la  cui  somiglianza  di  caratteri  fissò  l'at- 
tenzione di  molti  ittiologi  moderni,  indusse  l' A.  a  farne  soggetto 
di  uno  studio  accurato. 

In  questa  occasione  ebbe  l'opportunità  di  constatare,  a  con- 
forma di  un  suo  preconcetto,  un  fatto  degno  d'  interesse. 

In  tutti  gli  esemplari  raccolti  per  tre  anni  di  seguito,  la 
forma  C.  julis  era  rappresentata  da  soli  maschi  e  la  C.  Giofredi 
da  sole  femmine. 

Confortato  da  quanto  fu  scoperto  da  tempo  in  altri  iubridi  e 
segnatamente  nel  Lubrus  mixtus  e  carneus,  rappresentanti  i  due 
sessi  di  una  stessa  specie,  estese  le  ricerche  anche  in  numerosi 
esemplari  conservati  nelle  collezioni,  sempre  con  lo  stesso  risul- 
tato. Ritiene  quindi  che  le  due  forme  rappresentino  differenze  ses- 
suali di  un'  unica  specie. 

Non  essendo  giunto  a  sua  conoscenza  che  alcun  A.  abbia 
fatte  ricerche  in  questo  senso  e  sia  venuto  a  questa  conclusione, 
invita  i  zoologi,   posti  nelle  opportune  cojidizioni,  a  controllarle. 

A.  Favaro,  m.  e.  :  Amia,  e  corrispondenti  di  Galileo  (raliloi.  - 
XII.  Vincenzin  Benieri.  —  Le  indagini  istituite  dall' A.  lo  condus- 
sero fortunatamente  a  trovare  nella  celebre  collezione  dei  Mano- 
scritti Galileiani  nella  Biblioteca  Nazionale  di  Firenze  molti  ma- 
teriali, in  parte  inediti  ed  in  parte  anche  completamente  scono- 
sciuti, i  quali  gli  permisero  di  dire  della  vita  e  delle  opere  del 
celebre  Olivetano  con  molto  maggiore  precisione  e  assai  più  am- 
j)iameiito  cho   non  fosse  stato  fatto  finora.   (Questi   materiali  oonsi- 


DKL    30    OTTOBKM     1904  41 

Stono  priiii'ipaliiieiite  in  aUnuic  iioti-  aiitolnof^iufiche  di  g'rande  va- 
loi'c,  nel  carteggio  tenuto  dal  Renieri,  oltre  che  con  Galileo,  con 
cospicui  personag-g'i  e  in  quanto  pervenne  fino  a  noi  di  ciò  che 
egli  aveva  preparato  per  continuare  i  lavori  del  suo  Maestro,  per- 
fezionare la  teoria  dei  Pianeti  Medicei  ed  applicarla  alla  soluzione 
del  gravissimo  problema  della  determinazione  delle  longitudini. 

Nino  Tamassia  s.  e.  :  Libri  di  chiese  e  monasteri  nelV  Italia 
ineridionale  d<dretà  romana  alla  sveva.  —  Per  l'importanza  somma 
che  le  istituzioni  ecclesiastiche  e  monastiche  ebbero  nel  medio 
evo  per  la  cultura  popolare,  1'  Autore,  con  la  scorta  delle  ricche 
collezioni  diplomatiche  dell'  Italia  meridionale,  studia  gli  elenchi 
dei  libri  appartenenti  alle  chiese  ed  ai  monasteri  non  principali. 
Identificate  mercè  i  titoli  tradizionali  o  tecnici  le  opere  degli  elen- 
chi e  degi'  inventari,  e,  dove  ha  potuto,  determinato  il  valore  di 
esse  col  confronto  de!  prezzo  di  altre  cose,  l' Autore  dimostra  la 
povertà  somma  di  quelle  collezioni,  d'  onde  1'  umile  sacerdote  di 
campagna  doveva  o  poteva  trarre  l'alimento  precipuo  per  l'istru- 
zione e  per  1'  educazione  popolare.  Da  queste  ricerche  pare  al- 
l'Autore che  un'  altra  volta  sia  dimostrata  la  superiorità  di  cul- 
tura del  clero  greco  su  quello  latino. 

V.  Lazzarini  s.  e.  :  Una  scuola  calligrafica  veronese  nel  ficc.  IX. 
—  L'arcidiacono  veronese  Pacifico,  vissuto  nella  prima  metà  del 
secolo  IX  è  da  tempo  noto  agli  studiosi  della  coltura  medievale  ; 
e  nella  storia  delle  invenzioni,  secondo  recenti  e  non  molto  fon- 
date congetture,  a  lui  spetterebbe  il  merito  di  aver  per  il  primo 
scoperto  la  bussola.  L'epitaffio  scolpito  sulla  sua  tomba,  che  an- 
cor oggi  si  legge  nella  cattedrale  di  Verona,  ricorda  tra  altre  cose 
compiute,  eh'  egli 

Bis  eentcnos  terquc  senos  codicosquc  fecerat. 

parole  variamente  interpretate,  non  per  il  numero  dei  numoscritti, 
tutti  essendo  d'accordo  che  la  esattezza  fu  sacrificata  alla  preoc- 
cupazione del  ritmo,  ma  per  quanto  si  riferisce  alla  provenienza 
e  fattura  dei  codici  stessi.  Parve  sempre  all' A.  che  quel  fecerat 
si  dovesse  tradurre  fece  fare,  e  leggendo  che  circa  venti  codici  si 
custodiscono  nella  biblioteca  capitolare  di  Yerona  "   S(M'itti  in  un 


42  ADUNANZA    ()KJ)lNAliIA 

carattere  assai  somi,2,'liaiite,  i  più  di  una  stessa  mano,  che  per  al- 
tre note  sono  da  assegnare  al  secolo  IX  „  credette  utile  risol- 
vere la  questione  se  quei  manoscritti  siano  stati  esemplati  in  of- 
ficine scrittorie  forestiere,  e  poi  raccolti  da  Pacifico  o  da  altri  per 
comporre  la  biblioteca  della  cattedrale,  oppure  se  essi  rappresen- 
tino, almeno  in  parte,  il  prodotto  di  una  scuola  locale,  veronese. 
Dato  uno  sguardo  alle  condizioni  della  cultura  veronese  durante 
il  secolo  TX,  ricordate  tutte  le  memorie  che  rimangono  della  scuobv 
dei  chierici  annessa  alla  cattedrale,  l'A.  accenna  ai  manoscritti 
capitolari  dei  quali  si  può  affermare  con  sicurezza  che  sono  di 
oi'igine  veronese  e  di  età  certa,  cioè  del  secolo  IX,  esaminando 
particolarmente  il  codice  CVI  scritta  a  Verona  avanti  l'anno  847. 
Ritrovato  e  fissato  il  tipo  sicuro  della  calligrafia  veronese  nel  se- 
colo IX,  cercò  di  riconoscere  tutti  quegli  altri  codici,  i  quali 
mostrando  un  analogo  processo  di  esecuzione,  sono  da  attribuire 
alla  scuola  della  cattedrale  o  ad  amanuensi  che  di  quella  subi- 
rono 1"  influsso,  ponendo  attenzione  all'aspetto  generale  della  scrit- 
tura, alla  forma  delle  singole  lettere  minuscole,  alle  abbreviature, 
e  sopratutto  all'  ornamentazione.  Oltre  1'  esame  paleografico  dei 
manoscritti  che  si  conservano  nella  biblioteca  capitolare  di  Verona; 
ricercò  TA.,  per  quanto  gli  fu  possibile,  altri  codici  di  provenienza 
veronese  e  del  secolo  IX,  che  ora  si  custodiscono  in  altre  biblio- 
teche, trovandone  alla  Vaticana  e  nella  biblioteca  Antoniana  di 
Padova. 

Il  risultato  del  suo  lavoro  si  è  che  almeno  una  ventina  di 
manoscritti,  tra  quelli  conosciuti,  appartengono  a  una  scuola  scrit- 
toria  veronese  che  fiorì  nel  secolo  TX  e  la  cui  attività  continuò 
naturalmente  anche  nel  successivo,  iniziando  e  conservando  una 
tradizione  propria,  nell'aspetto  e  nella  forma  della  scrittura,  nel- 
r  arte  dell'  ornamentazione. 

Questo  fatto  non  è  senza  importanza  per  la  storia  generale 
della  scrittura,  potendosi  affermare  che,  ad  imitazione  delle  scuole 
di  Francia  e  di  (rermania,  non  a  pena  la  minuscola  carolina  fu 
introdotta  in  Italia,  Verona  diventò  uno  dei  ])riini  e  principali 
centri  della  riforma  calligrafica,  così  strettamente  connessa  a  quella 
restaurazione  delle  lettere  e  delle  arti  che  illuminò  l'epoca  dei  Caro- 
lingi. In  quanto  all'opera  dell'arcidiacono  Pacifico,  pochissimi  sono 
i  codici;  tra  i  rimasti,  che  siano  stati  scritti  alla  sua  età,  mentre 


DEL    30    OTTOBtìB    l!)04  43 

invece  si  conservano  numerosi  quelli  spettanti  alla  seconda  metà 
del  secolo.  Certo,  nel  tempo  ch'egli  diresse  la  scuola  della  catte- 
drale nella  sua  qualità  di  arcidiacono,  avrà  promosso  la  correzione 
degli  antichi  testi  e  l'uso  di  una  bella  scrittura,  incitando  i  gio- 
vani alla  pazienza  e  operosità  dello  scrittoio,  addestrandoli  a  tra- 
scrivere codici;  ad  imitare  le  calligrafiche  eleganze,  a  comporre  e 
colorire  le  iniziali  miniate  :  ma  non  si  potrà  più  dire  che  i  ma- 
noscritti della  capitolare  di  Verona  del  secolo  IX  siano  dei  218 
codici  procurati  alla  biblioteca  da  Pacifico,  rappresentando  in- 
vece il  prodotto  di  una  scuola  locale  durante  tutto  il  secolo. 

C.  Cipolla,  s.  e.  :  Loisio  da  San  Bonifacio  podestà  di  Pia- 
cenza nel  1277.  —  L'A.  discorre  di  Loisio  da  San  Bonifacio  capo 
del  partito  guelfo  in  Yeiona,  il  quale  fu  mandato  definitivamente 
in  esigilo,  poco  dopo  che  su  quella  città  si  era  stabilito  il  domi- 
nio di  Mastino  della  Scala.  La  serie  dei  bandi  pronunciati  contro 
di  lui,  quale  sta  riferita  nelle  Cronache,  lascia  luogo  a  dubbi,  che 
qui  si  cerca  di  chiarire.  Cacciato  adunque  da  A'erona,  Loisio 
vagò  di  città  in  città.  Nel  1277  fu  podestà  di  Piacenza,  e  in  tale 
qualità  giudicò  di  una  causa  fra  quella  città  e  un  IMonastero  di 
Brescia,  come  impariamo  da  documenti  dell'Archivio  del  Comune 
di  Piacenza.  Fu  poi  podestà  a  Parma  ed  a  Keggio  e  quivi  morì 
nel   1283. 

P.  Spica,  m.  e.:  Presentazione,  a  termini  dell'art.  18  del  Re- 
golamento, della  Memoria  del  dott.  Geppino  Gfhirardi:  Sulla  ri- 
cerca tossicolo(jica  dei  nitori  rimedi  "  Eroina,  Dioìiina  e  Peronina.  „ 

Idem  della  Nota  del  dott.  Raffaello  Pajetta:  Osser razioni  xid 
ninnerò  di  iodio  degli  olì. 

E.  Bassini,  m.  e.  :  Idem  della  Memoria  del  dott.  Rodolfo 
Penzo  :  Sulla  influenza  delT  iperemia  jMissioa  nella  rigenerazione 
cellulare  con  particolare  riguardo  alla  guarigione  delle  ferite.  Ri- 
cerche sperimentali  ed  Oi?servazioni  cliniche.  —  L'  A.  già  si  era 
occupato  di  consimili  ricerche;  ed  ora  comunica  i  risultati  delle 
nuove  osservazioni  sull'influenza  dell'iperemia  passiva  nella  rige- 
nerazione cellulare. 


44  ADUNANZA    OEDINAEIA 

Queste  ricerche  sono  dirette  a  completare  le  nostre  cogni- 
zioni intorno  alla  questione  importantissima  di  patologia,  cioè  al- 
l' influenza  che  ha  la  quantità  e  qualità  del  materiale  nutritizio 
sulla  proliferazione  degli  elementi  dei  tessuti.  Le  stesse  ricerche 
riescono  a  dilucidare  in  via  sperimentale  le  nostre  cognizioni  sul- 
l'azione curativa  dell'iperemia  passiva,  recentemente  illustrata  dal 
Bier. 

L'A.  ricordata  la  letteratura,  espone  il  metodo  ingegnoso  col 
(juale  potò  ottenere  e  mantenere  in  uno  degli  orecchi  del  coniglio 
un  determinato  grado  d'  iperemia  passiva,  mentre  1'  altro  era  la- 
sciato in  stato  normale.  1  risultati  sono  dedotti  dal  sicuro  criterio 
che  può  aversi  confrontando  la  frequenza  delle  figure  cariocineti- 
che  neir  epidermide  degli  orecchi  dello  stesso  coniglio.  Le  ri- 
cerche condotte  con  tecnica  rigorosa  sono  distinte  in  due  gruppi, 
a  seconda  del  maggiore  o  minore  grado  di  iperemia  passiva  pro- 
vocato. 

Le  conclusioni  principali  sono  queste  : 

1°  Una  moderata  iperemia  venosa  caratterizzata  da  cia- 
nosi, edema  ed  aumento  di  temperatura  della  parte,  favorisce  i 
processi  fisiologici  di  rigenerazione  cellulare,  T  accrescimento  dei 
tessuti  negli  animali  in  via  di  sviluppo  e  la  guarigione  delle  fe- 
rite. La  stessa  iperemia  non  basta  a  ridestare  da  sola  Y  attività 
rigenerativa  nei  tessuti,  i  di  cui  elementi,  già  fatti  vecchi,  l'hanno 
fisiologicamente  perduta. 

2"  Una  iperemia  venosa  più  intensa,  caratterizzata  cioè  da 
cianosi,  edema  e  rall'reddamento  delia  parte,  conduce  ad  effetti 
opposti. 

Come  apj)endice  al  lavoro,  T  A.  comunica  due  osservazioni 
cliniche  di  flebectasia  congenita  superficiale  e  profoiula  diffusa 
alla  gamba  e  al  piede. 

Questi  casi,  diligentemente  studiati  ed  illustrati  da  figure, 
sono  notevoli  per  la  loro  rarità,  ed  anche  ))erchò  le  alterazioni 
riscontrate  nei  tessuti,  trovano  la  vera  spiegazione  nei  risultati 
ott(Miuti   con    le   snosposte   i'i<*eiT'.be   spo-imentiili. 

Appresso  il  Presidente  fa  dare  lettura  dal  Vic(!scgretario  di 
una  breve  Nota  del  m.   e.   Nasini  : 

Il  prof.  Nasini   comunica,  a    projiosito    delU-   ricerche   da  lui 


DEI;    HO    OTTOBKK    1004  45 

intraprese  su  vasta  scala  insieme  coi  profossori  Anderlini  e  Levi 
sulla  radioattività  dei  prodotti  dei  soffioni  boraciferi  di  Larderello, 
che  avendo  avuto  occasione  di  esaminare  vari  gas  naturali  italiani, 
uno  dei  più  radioattivi  si  è  manifestato  quello  delle  terme  di 
Abano,  nel  quale  già  era  stata  trovata  una  certa  quantità  di  elio. 
Un  campione  di  gas  depurato  dalle  piccole  traccie  di  idrogeno 
solforato  e  contenente  circa  il  20  "  o  di  anidride  carbonica,  intro- 
dotto in  un  elettroscopio  a  campana  di  Elster  e  Geitel  mostrò 
una  perdita  di  potenziale  che  si  può  calcolare  di  circa  85,000 
volt,  per  ora  pel  gas  nel  primo  giorno  della  sua  estrazione.  Pra- 
ticamente nel  gas  raccolto  da  tre  giorni  l'elettroscopio  non  si  ca- 
rica che  con  difficoltà  grandissima  e  si  scarica  poi  così  rapida- 
mente che  le  misure  riescono  quasi  impossibili. 

Uno  dei  gas  più  radioattivi  studiati  è  quello  esaminato  dal 
Gockel  estratto  dalla  sorgente  di  Baden  (Aargau)  pel  quale  si  ha 
una  perdita  di  potenziale  di  6000  volt,  per  ora.  (Physikalisch  Zeit- 
schrift  lo  ottobre  1904).  Altre  ricerche  sui  gas  naturali  furono 
eseguite  recentemente  dai  sigg.  Curie  e  Laborde  :  mancano  però 
sino  ad  oggi  i  dati  necessari  per  fare  i  confronti  sulla  radioattività. 
(Comptes  Rendus  -  138,   1150  -   1904). 

Il  prof.  Nasini  e  i  professori  Anderlini  e  Levi  si  occupano 
di  concentrare  la  radioattività  dei  prodotti  più  attivi. 

Terminate  le  letture,  il  Presidente  fa  dichiarare  ai  presenti 
ili  quale  adunanza  ordinaria  dell"  anno  in  corso  siano  disposti  a 
leggere  al  nostro  Istituto. 

Dopo  di  che  l'Istituto  si  raccoglie  in  adunanza  segreta  nella 
quale  sono  trattati  affari  d'interna  amministrazione  e  nominati  a 
revisori  dei  conti  per  l'Esercizio  finanziario  1904-190">  i  mm.  ee. 
Galanti  e  Vicentini. 


Il  Presidente 
A.  FO(tAZZARO 


//    Vicesec/refaìio 

U.   OCOIONI-BONAFPONS. 


•m 


Atti  del  Riìat.f,  Istituto   Vknkto  ih  sciknzk,  IvKttkrk  ki»   arti. 
Anno  accademico  UJO-i-DOS  -  Tonio  LXIV  -  Parte  prima. 


A  D  U  N  A  N  Z  A    ( )  R  I)  1  N  A  R  1  A 
DEL  27  NOVEMBRE  1904 


"  PRESIDENZA  DEL  M.  E.  FAVARO 

VICEPRESIDENTE 

^^^^sell^i  i  membri  effettivi:  Occioni-Bonafpons,  viceseg-retario  ; 
LouENzoNi,  Tkois,  P.  8pica,  Teza,  Martini,  A.  Tamassia, 
Veronese,  Da  Schio,  Molmenti,  Stefani,  Ferraris,  G. 
B.  De  ToxN'i,  Galanti,  Ricci,  Polacco,  Vicentini,  Verson, 
Bru(tI  ;  ed  i  soci  corrispondenti  :  Ciscato,  Bordiga,  G.  Spica, 
Bonome,  D'Arcais,  Castelnuovo,  Predelli,  Malagola, 
Rossi,  Levi-Civita. 

Giustificata  l'assenza  del  Presidente  Fogazzaro,  del  segretario 
G.  Berchet,  dei  mm.  ee.  :  Lampertico,  Saccardo,  Omboni, 
Bellati,  Gradenigo,  Pascolato  ;  e   del  s.  e.  Poggi. 

Letto  ed  approvato  l'Atto  della  precedente  adunanza,  il  Pre- 
sidente, ricordando  che  nel  mese  scorso  si  compirono  quarant'anni, 
dacché  il  m.  e.  anziano  Senatore  Lampertico  appartiene  al  nostro 
Istituto,  pronunziò  le  seg'uenti  parole  : 

"  Nello  scorso  mese  si  compirono  quarant'anni  dacché  uno  fra 
"  i  più  illustri  e  benemeriti  fra  i  nostri  Colleghi,  il  Senatore  Lam- 
"  pertico,  fu  eletto  Membro  Effettivo  dell'Istituto.  Quarant'anni  di 
"  appartenenza  effettiva  all'Istituto  rappresentano  già  per  loro  soli 
"  un  fatto  così  eccezionale  da  non  potersi  lasciar  passare  inosser- 
"  vato  ;  ma  quando  io  aggiunga  che  questi  otto  lustri  costituiscono 
"  una  serie  ininterrotta  di  altissime  benemerenze  di  ogni  ordine 
"  verso  questo  Reale  Istituto,  sono  certo  di  rendermi  fedele  inter- 
"  prete  del  comune  sentimento  proponendo  che  in  tale  occasione 
"  siano  manifestate  al  Senatore  Lampertico  le  congratulazioni  di 
"  tutto  il  Corpo  Accademico  insieme  con  gli  augurii  più  fervidi 
"  perchè  la  di  lui  preziosa  cooperazione  ci  sia  ancora  per  lunghi 
"  anni  conservata  „. 


48  ADUNANZA    DlilMNARIA 

Tale  proposta  è  uiiaiiiineinente  approvata,  con  apjìlausi,  dal- 
l'intiero consesso  ;  e  il  Presidente  dichiara  che  ne  sarà  data  co- 
nmnicazione,  in  o-iornata,  al  colleg-a  Lampertico. 

La  parola  è  poi  accordata  al  ni.  e.  A.  Taniassia,  il  quale,  con 
vibrate  espressioni,  si  fa  eco  della  indignazione  sollevata  ovunque 
in  Italia  dai  barbari  fatti  di  Innsbruck.  Il  nostro  Istituto,  dice, 
che  estende  la  sua  giui'isdizione  su  tutte  le  provincie  venete,  cWè 
ebbe  ed  ha  nel  suo  seno  taluni  colleglli  che  appartengono  alle 
Provincie  irredente,  non  può  non  alzare  solenne  la  sua  voce  di 
protesta  nel  modo  che  stimerà  più  conveniente. 

Il  Presidente  è  sicuro  che  l'Istituto  si  associerà  a  tale  dimo- 
strazione e  invita  il  preopinante  a  presentare  un  Ordine  del  giorno 
nel  senso  indicato. 

Compilato  l'Ordine  del  giorno,  il  proponente  è  invitato  a  darne 
lettura,  e  dopo  alcune  osservazioni  dei  mni.  ee.  :  Brugi  e  Da  Sch|o 
si  conviene  a  unanimità,  di  deferirne  l'ultima  redazione  alla  Pre- 
sidenza, esprimendo  in  esso  "  il  profondo  dolore  dell'Istituto  per 
"  le  brutalità  commesse  contro  gl'italiani  in  Innsbruck,  e  l'inco- 
"  raggiamento  a  questi  a  perseverare  nella  loro  eroica  lotta  in 
"  difesa  della  idealità  e  della  coltura  italiana,  violate  da  gente 
"  che  tiene  a  vile  perfino  l'umanitario  e  sereno  concetto  dell'uni- 
"  versalità  degli  studi  „. 

Poscia  il  Presidente  fa  circolare  il  catalogo  dei  libri  e  degli 
opuscoli  acquistati  e  pervenuti   in   dono  dopo  l'ultima  adunanza. 

Il  m.  e.  A.  Tamassia  fa  omaggio  di  un  ojjuscolo  dei  dottori 
Greggio  e  Valtoi'ta  "  I)ell<i,  temperatura  postiiiorfaìc  di'l  cadarere 
iitnano  „,  frutto  di  esperienze  fatte  presso  l'Istituto  di  Medicina 
legale  dell' U^niversità  di  Padova. 

Vengono  (juindi  presentate  e  lette  le  seguenti   Memorie  : 

E.  F.  Trois  m.  e.  e  Prof.  F  Truffi:  Saprà  un  r^rs-o  (/'infe- 
zione per  "  MeridiiiH  /acripnans  ,,  e  critica  <li  lui  mezzo  di  difesa 
del  le(/aamr.  —  (rli  autori,  illustrando  un  caso  di  infezione  per 
menili as  lacri/maiis  in  un  fabbricato  comunale  scolastico,  richia- 
mano l'attenzione  dei  costruttori  sui   danni   dtd  temuto  fungo,  che 


DEL    27    NOVEMBRE     1004  49 

va  diffondendosi  in  Italia  ;  e  con  opportnne  esperienze  dimostrano 
Tinsniftcienza  del  clornro  di  calce  in  soluzione  diluita  come  ele- 
mento di  difesa  del  leg-name  e  la  sua  dannosità  come  elemento 
di  conservazione. 

E.  Teza,  m.  e.  :  Di  ii.ii,  iitiopo  lihn>  del  Politi^  tiitlle  tradi- 
zioni popolari  di  Grecia. 

A.  Tamassia,  ni.  e.  :  SiUVaiiectasia.  polnionare  artifi<:i((/e.  — 
L'A.  dà  notizia  di  alcune  sue  nuove  ricerche  circa  la  possibilità 
del  polmone,  che  ha  respirato,  a  ritornare  allo  stato  fetale,  rife- 
rendosi specialmente  ai  lavori  di  Traube  rimessi  in  onore  del  pro- 
fessore Uno-ar  e  da  altri.  Tali  ricerclie  dimostrano  però  come  le 
deduzioni  del  Traube  non  si  possano  strettamente  applicarsi  ai 
casi  forensi. 

Gr.  Vicentini  m.  e.  :  Ulteriore  >^tadio  sa  materiali  radioalliri. 
—  L'autore  comunica  i  risultati  di  ricerche  sui  fang-hi  termali 
della  regione  euganea,  come  seguito  della  Nota  già  presentata 
nella  seduta  del  luglio. 

E.  Verson,  m.  e.  :  Manifestazioni  rigen-eratrici  nella  larca  del 
fìlugello.  —  L'A.  comunica  una  serie  di  180  sperimenti,  dai  quali 
risulta  che  anche  il  filugello  possiede  allo  stato  larvale  in  grado 
eminente  l'attitudine  a  processi  rigenerativi. 

L.  V.  Rossi,  s.  e.  :  Contributo  alVidraiUiao  lagunare.  Metodo 
teorico  per  calcolare  le  portate  e  le  velocità  medie  effettive  attra- 
verso le  foci  portuali.  —  L'A.  premette  alcune  nozioni  sul  moto 
ondoso  di  marea  esterna  e  lagunare  e  ricava  la  profondità  media 
generale  dei  bacini. 

Adotta  come  profilo  dell'onda  quello  sinusoidale  dato  dal  La- 
place e  confermato  dalle  esperienze  mareografiche. 

Determina  quindi  la  quantità  d'acqua  che  si  trova  in  laguna 
in  tempo  qualunque,  ricavando  le  portate  integrali  e  le  velocità 
medie  effettive  attraverso  le  foci  portuali  quando  si  verificano  le 
condizioni  seguenti   di  tre  casi  teorici. 

Pel  I"  caso  :   Ritardo  tra  le  fasi  di  marea  interna  sull'esterna 


50        ADUNANZA  ORDINARIA  DRI,  27  NOVEMBRE  1004 

e  smorzamento  di    ampiezze  d'onda    trascurabili    (Caso  limite    su- 
periore). 

Pel  TI°  caso  :  Ritardo  crescente  con  legge  lineare,  crescendo 
la  superficie  del  bacino  col  procedere  verso  i  margini  e  smorza- 
mento di  ampiezze  d'onda  trascurabili. 

Pel  III"  caso  :  Ritardo  crescente  come  sopra  e  smorzamento 
crescente  con  legge  logaritmica. 

Si  divide  la  superficie  di  ciascun  bacino  lagunare,  procedendo 
dalle  foci  ai  margini,  in  tre  zone,  in  ciascuna  delle  quali  si  ripro- 
ducono prossimamente  le  condizioni  dei  tre  casi  suddetti  e  si  de- 
terminano le  portate  integrali  e  le  velocità  col  metodo  di  compo- 
sizione dei  vettori  j'otanti. 

Seguono  le  conclusioni  dello  studio,  nelle  quali  sono  riassunte 
le  leggi  di  mutua  dipendenza  fra  le  portate  e  gli  elementi,  super- 
ficie del  bacino^  ritardo  nelle  fasi  di  marea ^  smorzamento  nell'am- 
piezze d^onda  e  considerate  brevemente  le  circostanze  eccezionali 
di   moto  ondoso  e  di   maree  di  straordinaria  ampiezza. 

• 

A.  Stefani,  m.  e.  :  Presentazione  a  termini  dell'art.  18  del 
Regolamento  della  Nota  del  dott.  Ferdinando  Soprana  :  Ulteriori 
ricerche  intorno  alla,  azione  del  vago  sulla,  respirazione  interna. 

F.  D'Ai'cais,  s.  e.  :  Idem  della  Nota  del  Prof.  Carlo  Alberto 
Dell' Agnola  :  Analogia  fra  alcune  serie  di  palinomi  e  le  serie  di 
potenze.  Nota  I*'*.  —  In  questo  lavoro  l'autore  dimostra  che  le 
serie  di  polinomi  soddisfacenti  ad  una  certa  condizione  hanno  la 
notevole  proprietà  di  essere  assolutamente  convergenti  nei  punti 
interni  ad  un  campo  connesso  e  di  cessare  di  essere  tali  nei  punti 
esterni  ;  precisamente  come  avviene  per  le  serie  di  potenze  e  coef- 
ficienti costanti. 

Terminate  le  letture,  l'Istituto  si  raccolse  in  adunanza  segreta. 


//    Fircprcsidcnfc 
A.  FA  VA  HO 

//    Viresc(irctario 

(J.    OCCIONI-HONAFFONS. 


My 


Atti   hkt,  Rkaj.k  Istituto  Venkto  j>i  sciknziì,  lettere  eb  arti. 
Anno  accademico   1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Vavte  prima. 


A  1  >  r  N  A  N  /A    ()  1{  1)  1  N  ARIA 
DEL  18  DICEMBRE  1904 


PRF.RIDEXZA  DEL  M.  E.  FOGAZZARO 

l'RKSIDENTE 

l^-os(Miti  i  iiioiiibri  ofFettiri  :  Favaho,  vicepresiflente  ;  G.  Berchet. 
seo-retario  ;  Occioni-Bonaffoxs,  viceseji-retario  ;  Loeenzont, 
Trots,  De  Giovanni,  Bellati,  P.  Spiga,  Teza,  Martini, 
Veronese,  Da  Schio,  Molmenti,  Stefani,  Ferraris,  G. 
B.  De  Toni,  Galanti,  Ricci,  Nasini,  Polacco,  Vicentini, 
Vrrson,  Bru«i,  Pascolato  ;  ed  i  soci  corrispondenti  :  Catel- 
lani,  Ciscato,  BoRBifrA,  G.  Spiga,  Bonome,  G.  Tamassia, 
D'Argais,  Castelnuovo,  PredellI;  Setti,  Flamini,  Breda, 
Malaoola,  Levi-Civita,  Lazzarini. 

Giustificata  l'assenza  del  m.  e.  Lampertigo. 

Letto  ed  approvato  l'Atto  della  precedente  adunanza,  il  Pre- 
sidente anuunzia  con  le  seguenti  parole  la  morte  del  ni.  e.  Pietro 
Gradenigo  avvenuta  in  Padova  il    1"  corrente. 

"    Ho  sperato  invano,  egregi   colleghi,  che    gli    ultimi    giorni 

..  della   mia  Presidenza    non    sarebbero    contristati   da    lutti    del- 

„  r  Istituto.  Sorgo  invece  col   cuore  dolente  a  ricordare  nn   nobile 

„  o  caro  compagno  nostro,  il  ])rofessore   Pietro  Gradenigo,    inan- 

„  cato  ai   vivi  il   primo  giorno  di   questo  mese,  quando  gli  allievi 

„  suoi,  sparsi   ))or  V  Italia,  si  associavano  nel   gentile   pensiero    di 

..  festeggiare  il  prossimo  anniversario  trentesimo  della  sua  prima 

..  lezione.  Altri  dirà  più  largamente  in  quest'  aula  com'egli  a  dicias- 

..  sette  amii  <(uì   prendesse   le   armi    per   la    sua   città    e    per  1'  T- 

„  talia  :  come  più  tardi,    volontario  soldato    della  scienza    e    del- 

„  r  ai'te  salutare,  affrontasse  in   Dalmazia  il  colèra;  come,  venuto 

„  meritamente  in   fama,   dalle  sale  degli    ospitali    ascendesse    alla 


DJ  ADUNANZA    OliDINARtA 

.,  (Jtittodra  e  (nijilc  contributo  di  studi  abbia  dato  alle  scienze  nie- 
„  diche  e  chirui-giche  e  qual  fine  coltura  artistica  possedesse  e 
„  quanto  aureo  ne  fosse  il  carattere,  proba  la  vita,  (giovanilmente 
„  caldo,  pur  ne^-li  anni  suoi  tardi,  il  sentire.  A  me  basti  onarare 
.,  Of^'g-i  la  sua  memoria  nel  modo  che  più  ,<>-li  è  «irato  colà  dove 
,,   fermamente  sperò  rivivere    ,,. 

„  Perveng-a  la  mia  voce  a  colui  che  di  Pietro  Gradenigo  fu 
„  amore,  premio  e  oro-oglio,  al  professore  Giuseppe  Gradenif,^o, 
„  nostro  socio  corrispondente,  e  g-li  dica  che  questi  suoi  colleghi 
„  dell'Istituto  Veneto,  dato  al  padre  suo  il  più  affettuoso  com- 
„   pianto,  salutano,  a  conforto,   discesa  in   lui  la  paterna   virtù.    „ 

Tutti  si  alzano  in  piedi  in  segno  di  omaggio  e  di  consentimento. 

Il  Presidente  agg-iunge  che  TTstituto  si  affretti)  ad  inviare,  per 
telegramma,  sentite  condoglianze  alla  famiglia  e  alla  R.  Università 
di  Padova,  che  risposero  ringraziando.  In  pari  tempo  1"  Istituto  si 
fece  rappresentare  ai  funerali  solenni  dal  Vicepresidente  e  dal 
m.  e.   Stefani. 

]i' annunzio  della  morte  fu  dato  al  3Iinistero  della  istruzione 
pubblica,  e  largamente  diffuso  fra  i  membri,  soci,  autorità  e  istitu- 
zioni scientifiche,  le  quali  in  numero  di  19  risposero  inviando  le 
condoglianze. 

Comunica  inoltre  che  all'indirizzo  inviato  al  membro  effettivo 
anziano  Lam|)ortico  in  occasione  del  suo  quai'antemiio  di  apparte- 
nenza air  Istituto,  egli   rispose  ringraziando. 

Si  fa  circohire  il  Catalogo  delle  pubblicazioni  ac(ptistate  o 
ricevute  in  dono  dopo  V  ultima  adunanza,  segnalando  fra  esse  il 
dono  fatto  dal  m.  e.  lirugi  delTerudito  discorso  inaugurale  tenuto 
dal  prof.  Hmiiid  Costa  all'  Università  di  Hologna  intorno  a  Teo- 
doro  Mommsen. 

A  questo  punto  chiede  e  ottiene  di  pailare  il  m.  e.  Teza  che 
così   si  esprime  : 

"  noiiiaiii  --i  ria])re,  perchè  tutti  ne  possano  tnir  profitto,  la 
„   Muniaiia  ;   dim,    la  nijstra  Marciana.  Se  mag-giori  solennità  sono 


DEL    18    DICEMBRE    1004  53 

liserbate  ad  altri  giorni,  quale  festa  più  bella  nella  casa  dei  liV»ri 
che  r  accostarsi  a  loro  con  affettuosa  riverenza  ^i  Tornano  i  libri, 
sotto  le  ali  del  Leone,  più  accosto  all'antica  sede.  Simbolo  da  non 
far  scomparire  è  anche  il  nome  della  Zecca.  Verghe  d'oro  depone 
la  scienza,  monete  d'  oro  batte  1'  industria  dei  dotti  :  ne  ferree 
sbarre  che  le  assicurino  fanno  più  bisogno,  perchè  sta  là  dentro  il 
regno  della  generosità  :  e  i  giganti,  non  as])ri  o  altieri,  che  ne 
custodiscono  le  porte,  non  mostrano  la  violenza  ma  la  forza  :  o  si 
accenni  agli  studiati  misteri  della  natura,  oppure  a  quelli  degli 
umani  intelletti,  palesandone  la  storia  insieme  e  le  virtù.  Eleganza 
severa  è  nel  nuovo  albergo  :  degnamente  vi  sono  allettati  e  ospi- 
tati quanti  hanno  cari  gli  studi,  e  portano  esempi  nuovi,  o  ser- 
bano questa  bella  tradizione  dei  nostri  vecchi. 

Dubbi  che  potevano  sorgere  nei  timidi,  ed  io  ero  dei  timidi, 
scompaiono  davanti  ali"  opera  compiuta  ;  compiuta  con  maestria, 
con  rapidità,  con  ordine  :  perchè  prevedeva  una  mente,  e  un  co- 
raggio, non  domato  da  ciarle  ne  da  accuse,  provvedeva.  A  Salo- 
mone Morpurgo  dobbiamo  tutti  riconoscenza  :  e  al  nobile  animo 
,,   di  lui  sarà  essa  premio  non  sgradito. 

Con  più  forte  compiacenza,  che  altri  non  debba  sentire, 
„  guardo  io  nella  vecchiaia  a  sì  grande  tesoro  di  antica  e  di  novella 
„  dottrina  :  una  stanza,  sia  pur  umile,  raccoglierà  anche  i  libri  che 
„  mifurono  consiglieri  e  consolatori  nella  vita  ;  e  che,  in  altre  mani 
„   e  davanti  ad  altri  intelletti,  spero  fruttino  di  più.   „ 

Il  discorso  è  accolto  da  applausi:  e  il  Presidente  nota  che 
nessuno  avrebbe  potuto  meglio  del  collega  esprimere  con  altret- 
tanta eloquenza,  proprietà,  densità  di  pensiero  il  proprio  concetto  ; 
(li  che,  associandosi  alle  approvazioni  dei  presenti,  ringrazia  l'oratore. 

Sono  poscia  presentate  e  lette  le  seguenti   Memorie  : 

(}.  P).  De  Toni,  m.  e.  e  prof.  Edmondo  Solmi:  Jnforrio  «1- 
ra  Ufi  (ita  (li  LeoìKirdo  da  ì'inci  hi  Fraiicid.  —  Crii  autori  chiari- 
scono un  punto  importante  della  biografia  del  grande  artista  e 
scienziato,  dimostrando  erronea  l' affermazione  dei  biografi  che 
Leonardo  abbia  varcato  le  Alpi  diretto  in  Francia  poco  dopo  l'in- 
contro di  re  Francesco  1  con  Leone  X  in  Bologna  (dicembre  1515), 
ossia   nell'inverno  del   1516.  Kesta  invece  provato  che  il  A'inci  si 


54  ADUNANZA    ORDINARIA 

trovava  nell'agosto  1516  tuttora  in  Roma  e  vengono  ricercate  le 
cause  (Iella  partenza  di  Leonardo  da  quella  città  :  dalle  ricerche 
fatte  dagli  autori  risulta  che  solo  in  sulla  fine  del  1 T)!!)  l'artista 
può  aver  lasciato  l'Italia,  aumentandosi  in  tal  maniera  di  (|uasi 
un  anno  il  soggiorno  del  Vinci  tra  noi. 

E.  Yerson,  m.  e.  :  Dei  seyni  esterni  atti  a  rioelare  nel  Hom- 
hyx  m.  il  se.sso  della  larm.  —  Passa  in  rassegna  i  segni  esterni 
ritenuti  capaci  di  indicare  il  sesso  della  larva  del  filugello;  mo- 
strando come  sieno  tutti  fallaci,  all'  infuori  di  quelli  recentemente 
segnalati  dal  sig.  IshiM^ata  dell'  Università  di  Tokyo,  che  a  loi'o 
volta  sono  strettamente  collegati  ai  quattro  dischi  imaginali  fem- 
minei, già  descritti  fin   dal  1895  negli  Atti  del  K.  Istituto  Yeneto. 

R,  Massalongo,  s.  e:  Sull'origine  digesti ra  del  reuma lisniu 
articolare  acuto.  —  L'A.,  combatte  l'origine  digestiva  del  reuma- 
tismo articolare  acuto  sostenuta  recentemente  da  Gilhert  e  T^ere- 
boullet.  Ricorda  ancora  come  non  fu  possibile  precisare  la  porta 
d'entrata  dell'agente  infettivo.  Tutto  però  farebbe  ritenere  essere 
le  tonsille  la  via  per  la  quale  penetrano  nell'organismo  i  microbi 
patogeni,  come  lo  dimostrerebbe  1'  eccezionale  frequenza  dell'an- 
gina reumatica  iniziale.  Dalla  sua  ricca  statistica  risulta  infatti 
questa  frequenza  nel  70  "  o  di  tutti  i  casi  di  reumatismo  artico- 
lare acuto. 

Il  non  aver  constatato  nel  40  o  50  "o  dei  casi  questa  angina 
iniziale  indussero  Gilbert  e  Lereboullet  a  cercare  nel  tubo  dige- 
stivo ed  annessi  la  via  d'accesso  dell'infezione  reumatica.  (Jilbert 
e  Lereboullet  basarono  la  loro  teoria  enterogena  del  r.  ;i.  a.  sui 
precedenti  personali  e  famigliari  degli  ammalati  noi  (|uali  avreb- 
bero trovato  sempre  affezioni  biliari,  itterizia,  litiasi,  infezioni  delle 
vie  biliari,  l'ittoro  acolurico,  ecc.  (,)uali  fatti  clinici  aiuMU-a  pigmen- 
tazioni anormali  della  pelle,  urobilinuria,  emorragie,  orticaria, 
eritema,  polimorfo,  ipertrofia  epatica  e  splenica,  bradicardia,  emi- 
cranie, dispepsie,  colite  muco-membranosa,  ecc.  (^)uali  fatti  anato- 
mici un  solo  caso  nel  quale  oltre  le  banali  alterazioni  del  reu- 
matismo viscerale,  trovarono  lesioni  infettive  del  fegato,  del  jìan- 
creas  e  dell'  appendice,  lesioni  che  per  Oilbert  e  Lereboullet 
devono  essere  considerate    come    altrettante    ])orte    d'  entrafa    tbd 


DEL   18  j)ickmbrp:  1904  55 

processo  infettivo  reumatico.  Cercarono  ancora  appog'g-io  alla  loro 
teoria  nclFug-uaglianza  di  alcuni  microrganismi  della  flora  hacte- 
rica  intestinale  con  altri  raramente  trovati  negli  essudati  artico- 
lari. Per  i  due  patologi  parigini  questi  precedenti  intestinali  e 
biliari  non  mancherebbero  mai  e  costituirebbero  quello  eh'  essi 
chiamano  diatesi  d'autoinfezione,  diatesi  che  d'ora  innanzi  dovrà 
sostituire  quella  di  diatesi  artritica.  Il  salicilato  di  soda  per  loro 
ag'irebbe  favorevolmente  nel  r.  a.  a.  appunto  perchè  questo  ri- 
medio è  pure  efficace  nelle  infezioni  biliari.  E  se  tutto  questo 
non  bastasse  a  proposito  di  reumatismo  articolare  arulo^  sosten- 
gono la  medesima  teoria  enterogena  per  la  maggior  parte  dei 
casi  di  reumatismo  articolare  cronico. 

E  qui  r  A.,  pone  subito  alcune  considerazioni  pregiudiziali. 
Quando  esiste  l'iniziale  angina  reumatica,  sono  sempre  assenti  le 
alterazioni  delle  vie  digerenti  ed  annessi  invocate  da  Gilbert  e 
LerebouUet  ? 

E  quando  coesistono  angina  ed  affezione  delle  vie  digestive, 
ciò  che  non  è  improbabile,  allora  per  quale  delle  due  porte  d'en- 
trata farebbero  il  loro  ingresso  i  bacteri  patogeni  ? 

E  quando  non  esiste  1'  angina  iniziale  esiste  sem])re  la  dia- 
tesi d'  auto-infezione  ? 

L'A.,  compulsando  la  sua  statistica  'rovo  sopra  200  fasi  di 
r.  a.  a.  solo  nel  18*V(i  precedenti  gastrici  ed  intestinali,  nel  6"o 
le  emorroidi,  nel  2  f'  „  1'  itterizia  transitoria,  1'  appendicite  nel 
0.5  "  „.  r  orticaria  nel  8  "  „,  la  porpora  nel  4  "  „,  nel  3  °  „  il  tu- 
more di  milza,  mai  la  bradicardia. 

E  quale  controprova  l'A.,  ha  rivolto  le  sue  indagini  ancora 
ad  un  ceito  numero  di  casi  di  nialattie  acute  e  croniche  delle 
vie  digerenti,  del  fegato,  del  pancreas,  dell'appendice  per  vedere 
se  nei  loro  precedenti  o  nelle  loro  successioni  morbose  esistevano 
attacchi  di  r.  a.  a.,  od  almeno  di  qualche  localizzazione  articolare. 
Ma  aiicbe  questa  inchiesta  riuscì  sfavorevole  alla  teoria  eiitero- 
gena  del  r.  a.  a. 

L'  A.,  trova  più  logico  inoltre  di  considerale  le  alterazioni 
del  fegato,  pancreas  ed  appendice  trovate  da  Grilbert  e  Lereboul- 
let  nel  loro  caso,  quali  conseguenze  della  generale  infezione  reu- 
matica e  non  come  altrettante  porte  d'entrata  dell'infezione  stessa. 

L'  A.,   infine  scarta  senza  discussione  1'  ipotesi  che    anche    il 


56  ADUNANZA    ORDINARIA 

reunuitisnio  articolare  cronico  possa  avere  una  orinale  origino  di- 
(>;estiva;  si  riferisce  a  questo  riguardo  alla  sua  classificazione  delle 
artriti  croniche  ed  alla  sua  Relazione  sullo  stesso  argomento  al 
Congresso  di  Napoli  nel  1897. 

Fino  a  prova  in  contrario,  conclude  1'  A.,  egli  è  del  parere 
che  r  angina  reumatica  iniziale  sia  la  porta  aperta  per  la  quale 
penetrano  i  bacteri  dell'  infezione  reumatica. 

Con  questo  egli  non  vuole  negare  che  anche  altre  porte  d'en- 
trata possano  dar  accesso  a  questi  agenti  infettivi,  fra  le  quali 
l'intestino  ed  annessi,  ma  fino  ad  ora  gli  argomenti  invocati  non 
hanno  valore  tale  da  poter  essere  innalzati  a  criteri  logici  per 
costruire  sopra  di  essi  una  nuova  teoria  patogenetica  del  r.  a.  a. 

Questo  è  doveroso  constatare,  finisce  l'A.,  anche  nei  riguardi 
terapeutici,  imperocché  a  nuove  teorie  patogenetiche  potrebbero 
seguire  nuovi  indirizzi  curativi  non   giustificati   e  forse  dannosi. 

A.  Bonome,  s.  e.  —  Presentazione  a  termini  dell'art.  18 
del  Regolamento  delle  Note  :  1"  del  Dott.  Ettore  Ravenna:  S?// 
cosidfffo  cudoteìionìd  nfdlifpxi  <l('ìì((  pleura  e  del  perifoìicd.  —  LA. 
ilhistra  tre  casi  di  tumori  primitivi  del  peritoneo  e  in  l)ase  al 
reperto  dell'  esame  istologico  ne  fa  la  diagnosi  di  cancro,  jìer  la 
forma  epiteliale  degli  elementi,  per  la  disposizione  alveolare  e  per 
la  diffusione  lungo  le  vie  linfatiche.  A  conforto  di  (piesta  dia- 
gnosi sta  pure  il  fatto  che  gli  embriologi  tutti  oggi  ammettono  la 
natura  epiteliale  del  rivestimento    delle  grandi  cavità  sierose. 

Vi  sono  però  caratteri  che  differenziano  questi  dai  comuni 
cancri  dell'epitelio  di  rivestinìento  e  specialmente  la  scarsità  di 
forme  degenerative  nelle  cellule  neoplastiche  e  la  mancanza  di 
aree  più  o  meno  estese  dei  necrosi.  Ciò  è  dovuto  al  modo  di  pre- 
sentarsi, per  lo  più  a  piccoli  nodi,  di  tali  tumori,  alla  disposi- 
zione dell"  (q)itolio  pleuro  peritoneale  e  alla  concomitanza  di  iii- 
t(uiso  e  diffuso  processo  infiannnatorio  della  sierosa. 

A  rendere  più  evidente  che  i  tumori  in  (juestione  sono  di 
natura  epiteliale,  V  A.  li  confronta  con  un  caso  di  angiosarcoma 
primitivo   del   peritoneo. 

I^'i'a  i  tumori  primitivi  della  sierosa  pleuro  peritoneale  deve 
(huKpie  trovai'  posto  il  cancro  e  si   deve  riservare  il  nome  di  eu- 


DEL   18  Dir.KMP.Ki'    1004  57 

(l()t(4ioina  a  quei   tumori   di   cui  si  possa    diniostiare    chiaraineiite 
la  inatrioe  nelF  endotelio  dei   vasi  o  deo^li  spazi   linfatici. 

ir.'"  del  Dott.  (riovanui  Ca<^netto  :  Osservasìoìii  'niofoino-pa- 
to/og/rhfi  sul/'  afro fi(<  dr/hi  i/xifixi.  —  L' A.  prende  in  considera- 
zione un  gruppo  di  ipofisi  umane  atrofiche  scelte  nelle  varie  età 
e  ne  studia  le  modalità  anatomiche  o-rossolane  ed  il  comporta- 
mento istolo<>'ico. 

dispetto  alle  cause  di  orig-ine  va  distinta,  secondo  VX.,  Tatro- 
fia  essenziale,  idiopatica  dell'  ipofisi,  dall'  atrofia  secondaria  :  la 
prima  si  presenta  con  costanza  (se  non  intervengono  particolari 
anomalie)  nella  vecchiaia,  ed  è  V  espressione  di  uno  stato  di  in- 
voluzione fisiologica  dell"  organo  ;  la  seconda  può  determinarsi  in 
(|ualsiasi  epoca  della  vita  e  sta  particolarmente  in  rapporto  con 
uno  stato  di  idrocefalia  che  duri  da  un  certo  tempo,  con  lo  svi- 
luppo di  tumori  nelle  vicinanze  della  sella  turcica,  con  processi 
infiammatori  a  tipo  distruttivo  delle  pareti  del  cavo  ipofisario  e 
del  tessuto  glandolare  stesso,  ecc. 

Mentre  questa  seconda  specie  di  atrofia  può  colpire  indiffe- 
rentemente 0  l'uno  0  l'altro  dei  due  lobi  dell'ipofisi  o  tutti  e  due 
insieme,  Y  atrofia  idiopatica  di  solito  interessa  precipuamente  la 
parte  nobile  e  funzionante  dell'ipofisi,  il  lobo  glandolare:  la  por- 
zione nervosa  partecipa  nuli'  affatto  o  solo  in  modico  grado  al- 
l' impiccolimento  dell'  organo. 

La  rappresentazione  anatomica  più  frequente  dell'atrofia  pri- 
maria dell'ipofisi  è  la  depressione,  la  insellatura  più  o  meno  inar- 
cata della  sua  faccia  superiore:  tale  deformità  si  accompagna  con 
lo  stiramento  in  basso  dell'infundibolo,  con  l'allungamento  e  as- 
sottigliamento del  peduncolo  e  con  la  dilatazione  del  forame  cen- 
trale dell'  opercuìnm  sellae  furcirae,  il  quale  abbandona  il  punto 
d'impianto  dello  stelo  sull'ipofisi  e  si  retrae  eccentricamente,  la- 
sciando scoperta  buona  parte  della  superficie  superiore  della 
glandola.  Questa  retrazione  dell'  opercolo  è  in  rapporto  diretto 
col  grado  di  atrofia  e  può  ritenersi,  anzi,  come  1"  indice  di  tale 
grado.  Neil'  atrofia  parziale  (varietà  peripeduncolare  dell'  atrofia) 
r  opercolo  lascia  scoperto  solo  quel  tratto  di  ipofisi  che  giace  in 
tutta  vicinanza  all'estremo  prossimale  del  peduncolo  ;  nell'  "  atro- 


58 


ADUNANZA    ORDINAKIA 


fia  totale  „  ,  all'opposto,  pur   rimanere  scoperta  quasi  tutta  la  fac- 
cia opercolare  della  g-laiidola. 

Nei  riguardi  istolog-ici  è  de,oiin  di  nota  il  fatto  che  in  quasi 
tutte  le  ipofisi  atrofiche  esaminate  dall'A.  esiste  un'iperplasia  più 
0  meno  pronunciata  del  tessuto  di  sosteo-no  :  se  1'  atrofia   è    par- 
ziale, l'ipei-plasia  dello  stroma  si   limita  alla  porzione  dell'organo 
maggiormente  interessata  dal  processo.  Di  pari   i)asso    procedono 
le  alterazioni   dei  vasi  sanguigni   e    degli    epiteli.   I    vasi,  rappre- 
sentati di  solito  da  capillari  di  vario  calibro,  a  parete  esilissima.  si 
forniscono  di   una  parete  robusta,   che  si  immedesima  col  connet- 
tivo iperplastico  perivasale  :   1'  endotelio,  però,  partecipa   assai    di 
rado  air  ispessimento  della  parete.  Relativamente  agli  epiteli  può 
dirsi,  che  in   corrispondenza  alle  zone  profondamente  atrofiche  (e 
in  tutta  r  ipofisi,  se  V  atroHa  è  totale  e    grave)    essi    perdono    la 
caratteristica  di  epiteli  secernenti  :  si  impiccioliscono,  si  deformano 
e  riducono  il  citoplasma  ad  un   orletto  esilissiino  perinucleare  af- 
fatto  privo  0  fornito  di  scarsissimi    e    minimi    granuli,    il    nucleo 
stesso  partecipa  al  processo  palesando  certe  modificazioni    morfo- 
logiche e  tintoriali,  che  sono  Tespressione  di   una  metamorfosi   re- 
gressiva. Al  contrario,  nelle  zone  prossime  alle  isole  atrofiche  nelle 
atrofìe  parziali,   e  in   tutta  la  gland(da   se  l'atrofia  è  di  grado  mo- 
derato, si  assiste  ad   un  rigoglio  di   attività  funzionale,  che  si  ma- 
nifesta con   la  comparsa  di  jiumerose   e    grandi    cellule    cromofile 
ben   fornite  di   vacuoli  di  secreto  :  gli  epiteli   pallidi    o    cromofobi 
cedono  il   posto  agli  epiteli  funzionanti.  Non  si  tratta  di  vera  iper- 
plasia,   ma  di  semplice  sostituzione  di  elementi. 

Il  fenomeno,  secondo  TA..  può  esser  suscettibile  di  una  dop- 
pia interpretazione  :  o  verso  le  cause  che  i)ortano  l'ipofisi  all'atro- 
fia gli  elementi  cromofìli  oppongono,  fino  ad  un  certo  punto,  una 
resistenza  superiore  a  quella  dei  cromofobi,  destinati  ad  esser  sa- 
crificati per  primi,  oppure,  ipotesi  forse  più  attendibile,  Taumento 
degli  epiteli  cromofili  è  1'  espressione  di  un  fatto  di  compenso 
funzioiuile  atto  a  sopperire  alla  perdita  di  tessuto  secernente  su- 
I)ìta  dall'  organo  parzialmente  atrofico.  Converrebbe  con  ciò  am- 
mettere la  ripresa  funzionale  degli  («leiìienti  di  riserva,  le  cellule 
cromofobe,  le  quali  dalla  fase  di  riposo  passerebbero  allo  stato  di 
funzione  coir  arricchire  il   loro  protoplasma  di  granuli. 

Sia  iieir  un   caso    che    neir  altro,   del    resto,   il    significato    di 


DEL     IS     DICEMBUK     1904  59 

questo  reperto  non  pu»>  af'iio-oire  :  esso  denota,  al  postutto,  l'alto 
valore  funzionale  delF  ipofisi  ed  il  bisogno  che  sente  l'organismo 
del  secreto  di  questa  glandola. 

(ì.  Tamassia.  —  Id.  della  Nota  del  Prof.  Melchiorre  Roberti: 
L<i  liKHjotencnzd  /iiipcrinlr  di  Inììshruck  e  V  Unirersifà  di  Padova  nel 
s^'c.  XVI.  —  L'  A.  presenta  alcuni  documenti,  i  quali  si  riferi- 
scono ad  una  domanda  fatta  dalla  imperiale  luogotenenza  di 
Innsbruck  al  S.  Collegio  giurista  padovano  (cioè  alla  facoltà  giu- 
ridica dell'Università  di  Padova)  nel  1562  di  un  professore  per 
r  Università  di  Friburgo.  Le  parole  cortesi  con  le  quali  la  richie- 
sta è  formulata,  e  la  risposta  benevola  del  S.  Collegio,  il  quale 
designò  V  Olzignano,  uomo  di  Stato  oltre  che  giurista  ben  noto 
ai  suoi  tempi,  mostrano  (guanto  sia  ingiustificato  quel  grido  di 
fuori  i  barl)ari  col  quale  da  Innsbruck  vennero  cacciati  in  questi 
giorni  professori  e  studenti. 

p]ssendo  poi  V  Olzignano  passato  all'Università  di  Dòlo  e 
quindi  eletto  a  Collaterale  in  Bruxelles,  nel  suo  posto  veniva 
eletto  un  altro  giurista  padovano,  il  Discalzo,  intorno  alla  quale 
nouiina  il   Roberti  pubblica  qualche  altro  documento. 

F.  D'  Arcais,  s.  e.  ~  -  Idem  della  Nota  II-''  del  Prof.  Carlo 
Alberto  Dall'Agnola  :  Aiialotjic  tr<(  alcune  serie  di  polinomi  e  le 
serie  di  potenze.  —  Nel  presente  lavoro  1'  A.,  oltre  ad  un  ulte- 
riore sviluppo  delle  teorie  svolte  nella  Nota  precedente,  dà  al- 
cuni notevoli  esempi   della  teoria  stessa. 

T.  Levi-Civita  s.  e.  —  Idem  della  Nota  del  Prof.  Luigi  De 
Marchi  :  La  ìnorf<)lo<//a  liKjìinare  e  il  regime  stazionario  di  marea. 
—  L'  A.  facendo  seguito  ad  una  lettura  fatta  su  analogo  argo- 
mento dal  s.  e.  Rossi  v  dal  Prof,  (liacinto  Turazza  considera  la 
(|uestione  in  modo  da  risalire   dagli  effetti  alle  loro  cause. 

Premesso  uno  studio  analitico  sul  moto  ondoso  stazionario 
entro  una  rete  di  canali,  c^gli  passa  a  discutere  i  caratteri  geo- 
logici, geografici  e  fisici  della  laguna  di  Venezia,  e  ne  illustra 
la  evoluzione,  collegando  con  argomentazioni  suggestive  i  dati 
di  fatto. 

Ne    risulta    che    lo    stato    limite,    verso    cui    spontaneamente 


60  ADUNANZA    ORDINARIA    DEL    18    DICEMBRE    1904 

tende,  uella  sua  evoluzione,  il  sistema  lao-unare,  consiste  appunto 
in  una  rete  ili  canali  a  regime  permanente  di  marea  del  tipo 
considerato  da  principio.  La  laguna  deve  avere  già  compiuta  la 
sua  evoluzione,  e  perciò  le  proprietà  del  detto  regime  devono  po- 
tersi, almeno  approssimativamente,  applicare  ai  singoli  bacini. 

Se  ne  ha  soddisfacente  conferma  in  più  raffronti  cartografici 
e  mareografici,  nonché  in  un  computo  sui  rapporti  d'ampiezza  delle 
bocche  di  porto  in  perfetto  accordo  coi  valori  ottenuti  dai  sunno- 
minati Rossi  e  Turazza. 

L'  A.  passa  quindi  ad  una  seconda  approssimazione,  esami- 
nando anche  le  principali  cause  perturbatrici. 

Eo-li  riesce  cosi  a  dar  ragione  della  durata  minore  del  ri- 
flusso  rispetto  a  quella  del  flusso,  e  degli  interrimenti,  (die  so- 
«•liono  formarsi  nei  canali  di  comunicazione  fra  differenti  sbocchi 
lagunaii. 

Tiirminate  le  letture,  V  Istituto  si  raccolse  in  adunanza  se- 
greta^  nella  ([uale  procedette  alla  nomina  del  Vicepresidente  e 
dell'  Amministratore,  approvò  le  conclusioni  della  Kelazione  della 
Giunta  per  la  Biblioteca  ed  esaurì  altri  aft'ari  (Tiiiterua  ammini- 
strazine. 


//    l'n'siilenlc 
A.    FUCjAZZAKO 


//    \' iccs((/r<'l((ri<i 

(  i .    OOCIUNI-BUXAFI'UNS. 


^Y    ^ 


Atti  del  Reale  Istituto  Veneto  m  scienze,  lettere  ed  arti. 
Anno  accadoinico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parto  prima. 


A  1)  n  N  A  N  Z  A     O  R  D  1  N  A  R  1  A 
DEL  22  GENNAIO  1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  EOGAZZARO 

presidente 

Prosenti  i  membri  effettivi  :  Favaro,  vicepresidente;  Oocioxt-Bo- 
NAFFONS  viceseg^retario  ;  Lampertico,  Lobenzoni,  Trois,  Bal- 
lati, P,  Spiga,  Teza,  Martini,  A.  Tamassia,  Da  Schio,  Mol- 
MENTi,  Stefani,  Ferraris,  Gt.  B.  De  Toni,  Galanti,  Ricci, 
Polacco,  Vicentini;  Verson,  Brugi  ;  ed  i  soci  corrispondenti  : 
Oatellani,  Crescini,  P.  Berchet,  Ciscato,  Landucci,  Ar- 
RiGONi  Degli  Oddi,  G.  Spica,  D'Arcais,  Castelnuovo,  Pre- 

DELLI,    MaLAGOLA,    LeVI-CiVITA. 

(ìiastificata  l'assenza  del  seg-retario  (f.  Berchet,  dei  membri 
effettivi  :  Saccardo,  De  Giovanni,  Pascolato,  dei  ss.  ce.  : 
Poggi,  Zanon,  Biadego. 

Letto  ed  approvato  l'Atto  della  precedente  adunanza,  il  Pre- 
sidente annunzia  con  le  seguenti  parole  la  morte  del  socio  corri- 
spondente estero  Gustavo  Ludwig  avvenuta  in  Venezia  nel  giorno 
16  corrente. 

"  Nel  vigore  degli  anni  e  nel  fervore  dell'opera,  moriva  il  16 
"  di  questo  mese  in  Venezia  il  nostro  socio  corrispondente  estero 
"  Gustavo  Ludwig,  amaramente  pianto  da  quanti  sentono  l'onore 
''  venuto  alla  terra  veneta  e  a  noi  dagli  antichi  maestri  che  il 
"  più  divino  deir  anima  qui  trasfusero  nelle  tele,  da  quanti  segui- 
"  rono  con  gratitudine  riverente  il  cammino  di  questo  nobile,  stra- 
■' niero  votatosi  al  culto  di  un'arte  veneta  che  fu  di  grandi  pit- 
"  tori  nostri  proavi,,   offesi    da    molte    ombre    che    si    ad(h^iisai'ono 


(12  AI)tINAN'/\    oi;l)INAI(l,\ 

"  iiilonio  jmI  (!.ssi  jicr  cnlpu  di  posfcM'i  statisi  fiontcìiti  n  un' iiiiiiiii- 
"  ra/ioiK!  inopiìrosa.  K  Ira  noi  clii  In  rhUc  insi<;ii(i  coinpa^^no  di 
"  lavoro  <!  \nh  di  ine  vale  a  trilnitai  i;li  il  dubito  onore;  e.  vorrà 
"  un  fii'iorno,  se  il  mio  voto  si  compia,  lar<;-ainoiit(!  Farlo  in  (|ue8t'aiiJa; 
"  ma  voi  tulli  io  prci^^o  ii,  sorf^-(!r(;  ora  in  sil(;ii/ioso  so<^'no  solenne 
"  di  un  lutto  clui,  H(;  è  lutto  del  K.  Istituto  lo  è  più  ancora,  di 
"  \'ene/,ia   e   dell'arte  sua   nia<;^iormente  f^Ioriosa,,. 

Tutti   i   convenuti  si   al/ii.no   in   piedi  in  se^-no  di  assentimento. 

il  ni.  e.  .Vlnlmeiili,  chi(;sto  di  parlare;,  aji;<^iuni;'e  a  sua  volta 
nobili  (;s|)r(;ssioni,  sej^'niihindo  nell' (;stÌMto,  che  da  pili  anni  erasi 
l'atto  nostro  concittadino,  non  solo  r(;letta.  intelli<;eii/a,  ma  la  bontà 
sf]UÌ8Ìta  deiraiiimo  M^li  stampò  un'orma  profonda  nella  storia  <l(;l- 
l'arte,  con  le  sue  riccr(die  ori;;inali  e  sicure,  e  l'arto  nostra 
s|)ecialiiieiite   i^'li   dev(;   tutta   la   ri(;oiiosc(;iiza. 

L'Istituto  III  rap|)resentato  ai  f'iinerali  dal  Vices(;<i;r(;tario  o 
dui    m.   e.    Molmenti. 

Si  fa,  circolare;  il  cala.lof;-o  delle  ))iibblica/ioni  acquiatate  e 
])(;rv(;iiuto  in  dono  dopo  l'ultima  adiinan/a;  sof^nabmdo  s])ocial- 
nuiute;  lo  splendido  dono  del  (!o:  Lui^i  Sorniani  Mor(;tti  delTopeM'a: 
"  //'/  l'rnriiic/>i  di  ì'rrDini  „  Mono^'rafia-statÌ8tica-(;(;oiiomica-ammi- 
nistrativa,  d(d  (piale  oma«4<iio  i  conv(;iiuti  prondoiio  vision(^  /Viiclie 
il  ni.  e.  Hrii^'i  fa  ouui<;'^'io,  a  iioiiu;  (l(;l  prof.  Vincen/,o  Lilla,  del 
volume  di  .")(I0  |»aL!,ine  in  S"  <;'r.  che  i  suoi  ammiratori  misero 
iiiHÌ(;m(;  a  ri(!ordo  del  XL  anno  d' inseniuinieiito.  Il  ricsidente 
rinj^'ra/ja  a  nonu;  d(;ir  Istillilo. 

Sono   |)os(;ia   pres(;ntat«;   <;   l(;tt(;    le;   se^nenli    Memorie;: 

1*.  A.  S!i(;cardo,  ni.  e*,  e  doti.  iì.  \t.  'Trii ve>rso  :  La  Floni 
<h'll('  rcllf  di  h'cllrc.  -  Siecome»  <|iie'sta.  re'<;'ioiie  lino  dal  priiie'i- 
pio  del  Ne'c(do  \N  III  III  illiisrrata  daeliie  elistinti  botanici  veneti: 
Antonio  Tila  e'  (Jiaii  («e-rolaino  Zanie;lie'lli  che;  pubblicarono  elue 
e'le;nchi  o<«-o-i  assai  rari  colla  vecchia  nonienclatura  botanica, 
,i;li  A.  A.  <iiudi(;arono  oppoiinno  di  ri|)rodiirli  c(d  l' a  «•'H'i  uni  a  de'i  nio- 
deriii  sinonimi.  (^)uiinto  poi  allo  Zanicdiedli,  an/iche''  ripro(liirre' 
l'e'le'iKio  slampiito.   pre'se'iitano  ([uello  di   un   niiinoscritto    e)ri«;iiiale; 


DEL    22    GENNAIO    1905  63 

donato  dal  cav.  Dian  all'Orto  botanico,  manoscritto  tanto  più  in- 
teressante perchè  descrive  una  gita  alpinistica  di  quei  tempi, 
assai  diversa  e  più  difficile  di  quanto  non  possa  esserlo  oggi. 

Nella  seconda  parte,  redatta  dal  dott.  Traverso,  è  contenuto 
un  cenno  storico  sui  più  recenti  esploratori  floristici  delle  Vette, 
sono  esposte  alcune  notizie  fitogeografiche  sulle  stesse  e  la  re- 
laziono di  un'escursione  fattavi  dal  Traverso  nell'estate  scorsa. 
In  fine  viene  dato  un  catalogo  sistematico,  a  tutt'oggi  completo, 
della  flora  di  questa  regione,  quale  si  incontra  nella  zona  subal- 
pina ed  alpina,  al  di  sopra  dei  1500  metri. 

G.  Vicentini,  m.  e.  e  dott.  R.  Alpago  :  Sulla  radioattività 
(lei  prodotti  delle  aorrjenti  tfnnali  euganee.  Nota  III.  —  La  co- 
municazione che  gli  A.  A.  fanno  all'Istituto  riguarda  una  terza 
serie  di  ricerche  suU'  argomento  indicato  dal  titolo.  p]ssa  è  più 
estesa  delle  due  precedenti  e  rende  conto  di  osservazioni  fatte 
sulla  emanazione  radioattiva,  di  cui  vanno  ricchi  i  gas  che  si 
svolgono  dalle  sororenti  termali. 

Ancora  nel  primo  studio  fu  provata  l'esistenza  di  molta  e- 
manazionc  nell'aria  libera  delle  vicinanze  delle  sorgenti,  ma  in 
esso  non  si  parlò  di  qualche  misurazione  diretta  che  dimostrava 
la  forte  radioattività  dei  gas  di  quelle. 

In  ciò  gli  A.  A.  furono  prevenuti  dal  cenno  preliminare  accolto 
nel  processo  verbale  della  seduta  del  30  Ottobre  u.  s..  fatto  dal 
prof.  Nasini,  il  quale,  coi  suoi  collaboratori  Anderlini  e  Levi,  ha 
pure  osservata  l'alta  radioattività  dei  gas  di  Abano. 

Come  risulta  dalle  numerose  ricerche,  che.  nel  corso  di  vari 
mesi,  furono  fatte  dagli  A.  A.  suirargoinento.  la  intensa  radioattività, 
della  quale  sono  dotati  in  generale  i  gas  delle  sorgenti  euganee, 
è  dovuta  ad  emanazione  di  radio.  Ne  viene  di  conseguenza  che 
sia  col  mezzo  di  tali  gas,  sia  coli'  impiego  della  emanazione 
svolta  dai  fanghi,  si  possono  studiare  le  proprietà  della  emana- 
zione del  radio,  senza  la  necessità  di  avere  a  disposizione  il  raro 
elemento  dal  <iuale  raccoglierla. 

Così  di  fatto  colle  loro  misurazioni  gli  A.  A.  mostrano  per 
esempio  che  la  formula  di  Curie  o  Daune  che  dà  la  legge  della 
diminuzione  della  radioattività  indotta  in  seguito  a  lunghe  espo- 
sizioni di  corpi  diversi    all'  influenza    del    radio,  non  rappresenta 


fì4  ADUNANZA    OÈDINAKIA 

completamente  il  fenomeno,  perchè  essa  non  vale  durante  il  ra- 
pido decremento  che  si  ha  all'  inizio  della  disattivazione,  (^lesto 
fatto,  che  è  pure  risultato  dallo  studio  della  emanazione  dei  fan- 
"•hi  di  Monteffrotto,  non  è  stato  rilevato  daoli  osservatori  che  si 
sono  precedentemente  occupati  dei  fanghi  radioattivi.  Esso  con- 
corda coi  risultati  di  osservazioni  del  Kutherford  sulla  emana- 
zione del  radio. 

(tIì  a.  a.  hanno  inoltre  indagato  altri  particolari  del  compor- 
tamento della  emanazione,  mettendo  ulteriormenije  in  evidenza 
la  importanza  che  assume  dal  punto  di  vista  scientifico  la  ric- 
chezza di  emanazione  radioattiva  che  si  ha  nelle  sorgenti  euganee. 

A  dare  una  idea  dell'ordine  di  grandezza  della  radioatti- 
vità dei  gas  termali,  gli  A.  A.  comunicano  alcuni  dati  che  si  rife- 
riscono ai  gas  di  Abano  che  per  ora  sono  quelli  studiati  più 
estesamente. 

Bastano  300  cm-^  di  gas  mescolati  agli  8  litri  di  aria  con- 
tenuti nella  campana  dell'  apparecchio  di  Elster  e  (teitel  per 
portarvi  una  dispersione  di   7000  volt  per  ora. 

La  attivazione  che  subisce  la  campana  per  avervi  sempli- 
cemente soggiornato  per  due  ore  il  gas  puro  di  Al)ano  è  misu- 
rata da  una  dispersione  di  40.000  volt  per  ora. 

Un  filo  metallico,  lungo  50  cm.,  conservato  per  qualche 
tempo  ad  alto  potenziale  negativo  in  una  trentina  di  litri  di  gas, 
assume  una  radioattività  corrispondente  alla  scarica  di  50.000 
volt  per  ora. 

A  scopo  di  confronto  aggiungono  gli  A.  A.  che  l' impiego  di 
7  grannni  di  uraninite  di  Joachimsthal  produci?  nelT  apparecchio 
di  misura  la  dispersione  di   1400  volt  per  ora. 

H.  Brugi,  m.  e.  :  Per  una  sforia  delle  Unircrì^ità  italiane.  LA. 
incomincia  dall'osservare  come  noi  non  abbiamo  una  storia  della 
scienza  nostra  :  fa  notare  che  in  (lermania  si  è  voluto  con  la 
storia  dare  un  l)lasone  alla  scienza  tedesca  e  come  sia  grandemente 
tenuta  in  pregio  dai  tedeschi  la  storia  delle  scienze  tutte.  Così  in 
Francia  e  in  Inghilterra.  Offre  strano  contrasto  a  ciò  V  Italia 
dove  regna  il  curioso  pregiudizio  che  gli  scienziati  non  debbano 
occuparsi  della  storia  della  loro  scienza.  Mostra  1'  importanza 
della  storia  nelle  scienze  morali  e  nelle  scienze  naturali,  dove  è 


DEL    22    GENNAIO    190")  65 

utile  lii  storia  delle  esperienze  per  il  loro  leg-anie  e  dove  si  vede 
in  opera  il  grande  principio  della  relatività  della  conoscenza,  pas- 
sato poi  nelle  scienze  morali. 

Crede  che  la  g-rande  difficoltà  a  far  la  storia  delle  scienze 
in  rtalia  dipenda  dalla  mancanza  di  una  storia  delle  nostre  Uni- 
versità. La  storia  delle  scienze  non  si  può  staccare  da  quella 
delle  scuole.  In  Germania  si  è  compreso  anche  questo  e  il  Mi- 
nistero prussiano  dell'istruzione  pubblica  ha  ordinato  una  biblio- 
grafia delle  Università  tedesche,  il  cui  primo  volume  di  pagine  88t5 
abbraccia  17,868  numeri  di  bibliografia.  Fa  voto  che  anche  presso 
di  noi,  come  dal  Ministero  della  Marina  è  stata  presa  l'iniziativa 
di  una  storia  dei  porti  italiani,  provveda  il  Ministero  della  pubblica 
istruzione  ad  una  bi!)liografia  delle  Università  italiane  che  pre- 
pari i  materiali  per  una  storia  della  scienza  italiana.  Ben  hanno 
ragione  le  Università  italiane  di  entrare,  degnamente  presentate, 
nel  grande  quadro  della  storia  del  sapere. 

G.  A.  Zanon,  s.  e.  :  Portato  d'  viui  hocca  (/'  estuario.  Conti- 
nuazione della  Memoria  :  "  Velocità  ra(j</uagfiata  e  potenza  effoi<- 
soria  delle  maree  in  una.  /)ocra  d'estuario  „.  —  Il  disserente  in 
questa  Nota  continua  la  Memoria  intitolata  .•  "  ì^e/ocità  rag(jnagliata 
e  potenza  eff'ossori<(  delle  maree  di  una  borea  di  estuario  „  inte- 
grando le  e(|uazioni  differenziali  poste  in  questa,  per  determinare 
la  portata  della  bocca  nel  caso  generale  che  la  marea  ricopra  le 
paludi  di  uno  strato  d'  acqua,  e  tenendo  conto  della  variabilità 
dello  specchio  d'acqua  col  supporre  le  paludi  ridotte  a  una  sola 
equivalente  ad  esse,  di  sponda  cilindrica  generata  da  una  parabola. 
Egli  inoltre  generalizza  le  equazioni  della  velocità  ragguagliata 
e  fa  applicazioni  alla  bocca  di  S.  Nicolò  di  Lido  nella  laguna 
di  Venezia  e  al  porto  canale,  ch'egli  pi'opose  in  passato  per  questa 
sola  bocca. 

Fj.  Casteluuovo,  s.  e.  :  ('//  vrilii-o  tiella  demorrasia.  —  In 
(]uesta  Memoria  sono  riassunto  le  conclusioni  d'un  libro  recente 
di  M.  Ostrogorski,  Ln  drinociuìtic,  et  les  pmiis  politiqiies.  Que- 
st'opera, oltre  che  pel  suo  merito  intrinseco,  è  degna  di  particolare 
menzione  in  quanto  che  essa  è  una  critica  acuta  e  severa  della 
democrazia  fatta  da  uno  scrittore  che  della  democrazia  si  professa 


fifì  ADUNANZA    ORDINARIA 

amico  e  considera  morte  senza  speranza  di  risurrezione  tutte  le 
forme  anteriori  di  governo.  Ma,  secondo  1'  Ostrogorski,  la  demo- 
crazia al  merito  di  aver  dato  all'  uomo  la  libertà  materiale  non 
seppe  finora  aggiunger  quello  di  dargli  la  libertà  morale,  pro- 
mosse la  mala  pianta  dei  politicanti  di  professione,  rese  pusilla- 
nimi i  governanti  ed  i  governati.  L'Ostrogorski  crede  che  molti 
di  questi  inconvenienti  dipendano  dalla  erronea  concezione  dei 
partiti  permanenti  i  quali  non  rispondano  più  alla  realtà  delle 
cose  e  non  possono  esser  tenuti  insieme  che  dalle  ambizioni  e 
dagli  interessi.  Egli  vorrebbe  che  ai  partiti  permanenti  si  sosti- 
tuissero gli  aggruppamenti  temporanei  determinati  dalla  comunanza 
di  vedute  in  certe  questioni  ;  vorrebbe  che  un  sistema  di  vota- 
zioni preliminari  sui  candidati  proposti  da  un  dato  numero  di 
elezioni  sottraesse  il  corpo  elettorale  alle  influenze  delle  associazioni 
extralegali  ;  vorrebbe  infine  che  la  responsabilità  individuale  dei 
singoli  ministri  prendesse  il  posto  della  loro  responsabilità  collet- 
tiva, ciò  che  eviterebbe  molte  crisi  e  permetterebbe  di  trattare  le 
questioni  in  sé  stesse  e  non  sotto  l'unico  punto  di  vista  politico, 
in  rapporto  con  le  conseguenze  che  la  loro  soluzione  può  avere 
sulla  vita  0  sulla  caduta  di  un  (Gabinetto.  Checché  si  pensi  circa 
alle  proposte  dell'Ostrogorski  e  circa  alla  loro  attuabilità,  ò  fuor 
di  dubbio  che  l'opera  voluminosa  di  lui  é  un  prezioso  contributo 
alla  letteratura  politica  contemporanea,  sopra  tutto  per  la  gran 
copia  di  osservazioni  e  di  notizie  raccolte  in  Inghilterra  e  in  Ame- 
rica ove  le  associazioni  e  le  camorre  elettorali  sono  più  potenti  e 
più  spudorate. 

(i.  }3iadego,  s.  e.  :  (lincomo  ZaiK'lla  tntdutiore  di  Enrico 
Heine. 

J*.  Spica,  MI.  e.  —  Presentazione  a  termini  deirart.  18  del 
Regolamento,  della  Nota  del  dott.  Umberto  Pazienti  intitolata: 
Ossene  (ZÌO  ìli  aui  processi  di  determindzioìw  della  diirezzt(  delle 
(ic(/ue.  —  L'  A.  fatto  un  cenno  sui  metodi  fino  ad  ora  proposti 
per  la  determinazione  d(dla  durezza  delle  ac(|ue,  mette  in  (^om- 
[)arazione  il  processo  Houtron-Boudet  con  ((uello  aloidrometrico  di 
.VIessandri,  nota  i  difetti  dell'uno  e  dell'altro,  osserva  che  nel 
metodo  francese  manca  assolutamente  il  ffiado  idrolinietrico  coi" 


DEL    22    GENNAIO     1  905  67 

rispondente  al  carbonato  di  magnesio  nelle  acque  comuni.  Il  Pa- 
zienti porta  a  questo  rig^uardo  una  modificazione  e  propone  un 
metodo  d'analisi  volumetrica  per  la  determinazione  totale  dei  sali 
di  calcio  e  dei  sali  di  magnesio. 

A.  Stefani,  m.  e.  :  —  Idem  della  Memoria  del  dott.  G.  A. 
Pari  e  A.  Far  ini.  —  Contributo  alla  conoscenza  dell'  innervazione 
dei  muscoli  antagonisti  dello  scheletro.  —  Registrando  nelle  rane 
le  contrazioni  riflesse  del  gastrocnemio  e  dei  muscoli  anteriori 
della  gamba;  si  dimostra  che  non  esiste  un  rapporto  fisso  tra  ri- 
poso, contrazione  ed  allungamento  di  un  muscolo  dello  scheletro 
e  riposo,  contrazione  od  allungameto  del  suo  antagonista.  Proba- 
bilmente si  possono  verificare,  sotto  questo  riguardo,  tutte  le  com- 
binazioni possibili,  e  per  i  nostri  movimenti  noi  scegliamo,  di 
volta  in  volta,  quella  che  meglio  risponde  allo  scopo  che  si  deve 
ottenere. 

Osservazioni  sulle  oscillazioni  automatiche  dell'eccitabilità  dei 
centri  midollari  e  sulla  fatica  dei  centri  stessi  farebbero  ammet- 
tere una  certa  unità  fisiologica  di  innervazione  dei  muscoli  anta- 
gonisti (gastrocnemio  e  muscoli  anteriori  della  gamba)  ;  mentre 
questa  unità  probabilmente  non  esisterebbe,  o  solo  in  grado  assai 
minore,  per  altri  muscoli  di  uno  stesso  arto  (semimembranoso  e 
gastrocnemio). 

F.  D'Arcais,  s.  e.  :  —  Idem,  della  Nota  del  prof.  Carlo  Beverini  : 
"  Sulla  Serie  di  Fourier  „.  —  Per  una  funzione  reale  finita 
univalente  di  una  variabile  reale  .r  ,  col  periodo  2  re ,  integrabile 
neir  intervallo  ( —  tì  ,  ti),  V  autore  dimostra  che,  in  un  punto  x 
onde  la  f  (k)  non  ha  discontinuità  di  seconda  specie,  la  condizione 

necessaria  e  surhciente  aihnche  la ' — -^ sia 

2 

rappresentabile    mediante  la  serie  di  Fourier,    è    la    convergenza 

di  tale  serie,    giungendo    così  in  modo  semplice  e    diretto    ad  un 

importante  risultato,  ottenuto  in  modo    diverso  dal    Fejp)-   in  una 

Memoria  pubblicata  nei   Mot  li.    Amralen,  dell'anno   1903. 

Terminata  l'adunanza  pubblica,  l'Istituto  si  raccolse  in  adu- 


68  ADUNANZA    ORDINARIA     DKL    22    GENNAIO    1905 

nanza  seg-reta  per  la  trattazione  d'affari  di  interna  amministrazione 
e  procedette  alla  nomina  del  Consiglio  per  le  elezioni  pel  l)iennio 
1905-1907: 

Categoria  delle  scienze^  matematiche  e  naturali  : 

Arrigo  Tamassia 
Edoardo  Bassini 
Giambattista  De  Toni 
Gregorio  Ricci 
Giuseppe  Vicentini. 

Categoria  delle  scienze  morali  e  lettere  : 

Fedele  Lampkrtico 
Antonio  Fogazzaro 
Ferdinando  Galanti 
Vittorio  Polacco 
Biagio  Brugi. 


//  Presidente 
A.  FOGAZZARO 


//  Vicesegretario 

O.    0('('ION-I-BoXAl'l'(t.\f 


II^T 


Atti  del  Reale  Istituto  Veneto  di  scienze,  lettere  ed  arti. 
Anno  accarlemieo  11104-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  piima. 


A  l)  U  N  A  N  /  A     ORDINA  11  1  A 
DEL  26  FEBBRAIO   1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  FA  VARO 

PRESIDENTE 


Presenti  i  membri  effettivi  :  Teza,  vicepresidente  ;  G.  Berchet, 
segretario  ;  Occioni-Bonaffons  vicesegretario  ;  Loeenzoni, 
Trois,  De  Gtiovanni,  Bellati,  P.  Spiga,  Martini,  A.  Ta- 
MASsiA,  Da  Schio,  Molmenti,  Stefani,  G.  B.  De  Toni,  Ga- 
lanti, Ricci,  Nasini,  Polacco,  Vicentini,  Yerson,  Brugi  ; 
ed  i  soci  corrispondenti  :  F.  Berchet,  Bordiga,  G.  Spiga,  Pre- 
DELLT,  Setti,  Bertelli,  Rossi,  Levi-Civita,  Lazzarini. 

Giustificata  l'assenza  dei  mm.  ee.  :  Lampertico,  Saggardo,  Om- 
BONi,  LiOT,  Fogazzaro,  Ferraris,  Pascolato,  dei  ss.  ce.  : 
Poggi,  Castelnuovo,  Biadego. 

Prima  ohe  si  dia  lettura  dell'Atto  della  precedente  adunanza 
il  Presidente  comunica  che  in  data  8  gennaio  pp.  furono  appro- 
vate con  Decreto  Reale  le  due  nomine  che  ebbero  luogo  nella 
seduta  segreta  del  18  dicembre  pp.  e  cioè  del  Vicepresidente  pel 
biennio  190.")- 1906,  dell'Amministratore  pel  quadriennio  1904-1908, 
e  la  conferma  del  passaggio  statutario  dell'attuale  Vicepresidente 
alla  carica  di   Presidente. 

Pertanto,  per  procedere  all'  insediamento  della  nuova  Presi- 
denza, il  Presidente  invita  il  m.  e.  Teza  a  prendere  accanto  a 
se  il  posto  di  Vicepresidente.  Prega  poi  il  Segretario  di  dar  let- 
tura delle  seguenti  parole  inviate  ai  Colleghi  dal  m.  e.  Fogazzaro 
nellatto   di  deporre  l'ufficio  : 


7(.)  ADUNANZA    ORDINARIA 


lj<l)  ('Iji    ('itìlcijìli 

"  Pubblici  doveri  di  carattere  urgente  mi  tengono  lontano 
"  da  voi  nel  momento  in  cui  dovrei  parlarvi  l'ultima  volta  dal 
"  seggio  presidenziale.  Benevolenza  fiduciosa  mi  vi  elevò,  benevo- 
"  lenza  cortese  mi  vi  confortò,  dal  principio  sino  a  quest'  ora, 
"  del  sentirmi  poco  atto  all'alto  ufficio  ;  se  benevolenza  indulgente 
"  mi  segua  nel  mio  ritorno  al  posto  dove  sarebbe  stato  bene  la- 
"  sciarmi,  Voi  mi  avrete  dato  quanto  potei  sperare  salendo  qua, 
"  e  la  mia  gratitudine  sarà  piena.  Permettetemi  ora  di  rivolgere 
"  un  riconoscente  saluto  a  colui  che  mi  succede  e  supplì  quanto 
"  era  possibile  alle  mie  deficienze  con  il  suo  consiglio  ricco  di 
"  ogni  conoscenza  che  nell'ordine  statutario  come  nell'ordine  sto- 
"  rico  più  importi  al  retto  governo  del  Reale  Istituto.  E  eonce- 
"  detemi  pure  un  saluto  augurale  al  nuovo  Vicepresidente  che 
"  già  neir  intimo  suo  aguzza  il  mirabile  i.-igegno  a  sfavillare  so- 
"  pra  noi  dalla  punta  „. 

Neir  assumere  la  carica  di  Presidente,  il  m.  e.  Favaro.  già 
Vicepresidente,  così  si  esprime  : 

"  Allorquando,  tanti  anni  or  sono,  io  entrava  all'  Istituto  col 
"  voto  più  ambito,  quello  dei  miei  Maestri,  e  di  Maestri  quali  un 
"  Bellavitis,  un  Bucchia,  un  Minich,  un  '^Purazza,  uno  Zanella,  che 
"  ricordo  sempre  con  desiderio  riconoscente  e  de'  quali  è  ancor 
"  così  viva  qui  dentro  la  memoria,  si  era  allora  allora  rivelato 
"  un  giovano  poeta,  e  la  generazione  per  la  quale  correva  il 
"  tempo  felice  dell'  idillio,   lo  filava  con   "  Miranda  „   alla  mano. 

"  Per  quanto  in  alto  io  volessi  allora  spingere  lo  sguardo  am- 
"  bizioso,  non  poteva  neppur  apparire  come  un  sogno  lontano  il 
"  sommo  onoro  al  quale  mi  voleste  elevare,  né  tanto  meno  che  io 
"  sarei  un  giorno  chiamato  a  raccogliere  la  grave  successione  di 
"  chi,  nuintenendo  quelle  splendide  promesse,  è  divenuto  l'artista 
"  acclaimitissimo  e  del  quale  la  produzione,  jior  (juaiito  copiosa, 
'*  apparisce  (|uasi  tarda,  tanto  è  bramosamente  attesa  e  sospirata. 

"  Della  mia  pochezza  non  parlo,  perchè  ad  essa  avranno 
"  pensato  quelli  che  mi    onorarono  del  loro    voto  :  dal  canto  mio 


DEL    26    ^'EBBRAIO     1905  71 

"  posso  soltanto  promettere  ohe  mi  studierò  di  farla  apparire  il 
"  meno    possibile. 

"  La  più  scrupolosa,  e  direi  (juasi  severa  osservanza  dei  re- 
"  colamenti,  garanzia  ultima  di  stretta  legalità  per  tutti,  e  l'os- 
"  sequio  pieno  alle  deliberazioni  dell'  Istituto  nel  quale  riconosco 
"  la  suprema  autorità,  informeranno  sempre  e  religiosamente  la 
"  mia  condotta,  col  proposito  di  volgere  vieppiù  al  conseguimento 
"  dei  fini  diretti  dell'  Istituto  quei  larghi  mezzi  dei  quali,  per  una 
■'  volontà  sapientemente  benefica,   esso  può  disporre. 

"  Questo  e  questo  soltanto  voglio  dire  nell'  assumere  il  mio 
"  nuovo  ed  altissimo  ufficio,  perchè  sia  pegno  dei  sentimenti  dai 
■'  quali  sono  compreso  nell'  accingermi  a  disimpegnarlo,  ben  pago 
■^  se  nel  rimetterlo  a  chi  così  degnamente  succederà  ai  miei  pre- 
"  decessori,  voi  giudicherete  che  ai  miei  propositi  sono  rimasto 
''  costantemente  e  scrupolosamente  fedele. 

"■  Così  di  continuo  mi  sorreggano  la  benevolenza  vostra  e  la 
"  vostra  sapiente  cooperazione  per  il  maggior  lustro  di  questo 
"  Istituto  che  è  in  cima  a  tutti  i  nostri  pensieri  „. 

Appresso  il  Presidente  fa  la  seguente  comunicazione  : 
Con  plauso  universale  fu  accolto  in  Italia  e  fuori  1'  annunzio 
della  sapiente  iniziativa  di  Sua  Maestà  il  Ke  per  la  istituzione  di 
una  Camera  internazionale,  la  quale  giova  credere  che  riuscirà  di 
grande  vantaggio  alla  numerosissima  classe  dei  lavoratori  della 
terra  di  tutto  il  mondo. 

Propongo  che  l'Istituto,  legittimo  rappresentante  delle  varie 
branche  della  coltura  veneta,  oggi  per  la  prima  volta  riunito  dopo 
quell'aimunzio,  si  associ  a  quel  plauso  con  un  telegramma  d'omaggio. 

L'  Istituto  aderisce  unanime  alla  proposta  del  suo  Presidente. 

Il  Presidente  invita  poi  il  Vicesegretario  a  dar  lettura  del- 
l' ultimo  Atto  di  adunanza  che   rimane  approvato. 

Si  fa  circolare  il  catalogo  delle  pubblicazioni  acquistate  e 
pervenute  in  dono  dopo  l' ultima  adunanza. 

Poscia  sono  presentate  e  lette  le  seguenti  Memorie  : 

\.    De    (Tiovaimi.    m.    e.:    DclT  intervento  del  sisteina   neieoso 


<2  ADINANZA    ORDINARIA 

///,  determinati  casi  morbosi  a  scopo  terapeutico.  —  Sopra  fatti  rac- 
colti dalla  terapeutica  e  che  si  riferiscono  alla  esperienza  propria 
durante  lunga  serie  di  anni,  e  dietro  le  più  assodate  nozioni,  che 
concernono  la  morfologia  e  la  fisiologia  de!' sistema  nervoso  spi- 
nale, dimostra  la  possibilità  di  influire  sopra  alcuni  fatti  morbosi 
determinando  certe  modificazioni  del  centro  spinale  relative  alla 
reo-ione  che  è  sede  dei  fatti  morbosi  medesimi,  indica  inoltre  i 
modi  coi  quali  si  può  determinare  l'azione  dei  vari  centri  nervosi. 

F.  Galanti,  ni.  e.  :  S.hcria.  —  L'  A.  fa  precedere  questa  li- 
rica dalle  seguenti  parole  : 

"  Leggendo,  or  son  parecchi  anni,  il  libio  di  Giorgio  Kenuau 
—  Siberia  —  provai  a  quelle  Rivelazioni  un  sentimento  così  do- 
loroso, una  così  infinita  pietà  per  gli  esiliati  di  quelle  regioni  di 
condanna,  e  tale  un  senso  di  esecrazione  per  la  barbarie  della  quale 
sono  vittime,  che  n'ebbi  una  improvvisa  inspirazione  per  una  poesia. 

l  fatti  terribili  e  commoventi  che  ora  abitano  tragicamente 
la  Russia  danno  un  carattere,  direi  di  attualità  alla  mia  lirica, 
eh'  io  aveva  dimenticata  fra  le  mie  carte,  nui  non  dimenticata  dal 
mio  cuore. 

La  politica  non  ha  parte  alcuna  in  questi  nuei  versi,  i  quali 
furono  solo  inspirati  da  un  sentimento  di  umanità,  di  quella  uma- 
nità naturale  e  santa  che  Voi  tutti  altamente  intendete,  perchè  essa 
è   pregio  degli  spiriti  elevati. 

Spero  che  nessuno  dirà  che  nei  ritrovi  di  seri  e  gravi  studi 
la  poesia  dovrebbe  essere  bandita.  —  La  poesia  è  l'armonia  delle 
cose  e  delle  anime;  e  l'espressione  più  sincera  ed  alta  del  senti- 
mento; è  l'essenza  più  ideale  did  sa})ere  ;  la  confortatrice  talvolta 
in  un'ora  di  dubbio  e  di  dolore.  Essa  perciò  ha  da  per  tutto  il 
suo  posto  e,  come  amica  bella  e  gentile,  avviva  lo  spirito  anche 
del  più  severo  e  rigido  studioso  e  talora  inavvertita  penetra  nel 
silenzio  della  stanza  ov' egli  medita  e  la  illumina  di  una  luce  soave 
e   vi  spande  calore  e  vita.  „ 

G.  Biadego,  s.  e.  :  Cesare  lìetteloni.  Para/i/ximciii.  —  (Questa 
Memoria  serve  a  completare  lo  studio  intorno  a  Cesare  lietteloni 
pubblicato  due  anni  or  sono  quando  dall'autore  fu  commenuìrato 
il    poeta  veronese.    Parecchi   documenti   venneio  a   conoscenza    più 


DEL    26    FEBBRAIO     1905  73 

tardi  :  e  servono  a  meo-Iio  lumegi^iare  la  nobile  figura  dell'infelice 
autore  del  poemetto  sul  fjago  di  Garda  e  degli  Ulfimi  ocrsi  di 
C((//(}ft/(>  Benacenxe.  Recano  inoltre  un  notevole  contributo  alla 
disamina  della  vita  intelletuale  e  morale  delle  provincie  venete 
fino  alla  vigilia  del  cinquantanove. 

L.  V.  Rossi,  s.  e.  :  Su  alcuni  rilievi  mareor/rafìri  lagunari 
contemporanei.  —  Vennero  messe  a  confronto  le  indicazioni  con- 
temporanee dei  mareografi  di  Chioggia,  Trozze  (presso  le  botti)  e 
Venezia  collegate,  le  prime,  da  un'esatta  livellazione  compiuta 
dal  prof.  Salvotti  e  dall' ing.  G.  Bullo,  in  due  intervalli  di  tempo 
assai  distinti   per  condizioni  astronomiche,   meteoriche  e  di   marea. 

Dall' esame  di  circa  60  flussi  ed  altrettanti  riflussi,  confrontati 
negli  elementi  giornalieri  e  medi  seguenti  :  Ampiezza  di  onda, 
.■^iia  degradazione,  imposta  menti  di  fasi  e  forma  del  profilo,  si  dedu- 
cono leggi  generali  e  particolari  interessanti  lo  studio  del  com- 
plicato moto  mareoso  in   laguna. 

8i  esprime  il  convincimento,  comune  con  altri  studiosi  del 
probleuui  lagunare,  che  moltiplicando  le  ricerche  mareografiche 
contemporanee  si  possano  ritrarre  le  basi  più  sicure  per  la  desi- 
derata soluzione  del  problenui  stesso  che  è  di  supremo  interesse 
per  Venezia  e  le  sue  lagune. 

P.  Hpica,  ni.  e.:  Presentazione  a  termini  dell'art.  18  del  Re- 
golamento della  Comunicazione  del  dott.  Umberto  Pazienti  :  O.v- 
servazioni  sulle  tintuì-e  riportate  dalla  Farmacopea  ufficude  italiaud. 
Nota  preliminare.  —  L'A.  in  questa  Nota,  lamentata  la  ingiusta  esclu- 
sione dei  farnuicisti  dalla  Commissione  incaricata  di  rivedere  la  1" 
edizione  della  Parnuicopea  Ufficiale  italiana,  raccoglie  le  inesattezze 
e  gli  errori  esistenti  nella  2''^  edizione  e  riguardanti  alcune  tin- 
ture sia  dal  lato  fisico  che  chimico.  E  da  ultimo  nota  la  parziale 
numcanza  di  reazioni  caratteristiche,  riservandosi  di  trattare  tale 
argomento  in   una  prossima  sua  Nota. 

B.  Brugi,  m.  e.  :  Idem,  della  Memoria  del  prof.  Enrico 
Pesta:  Un  formulario  notarile  veronese  del  secolo  XII J. —  L'A. 
illustra  il  formulario  notarile  che  ci  fu  tramandato  dal  ms.  XLIV 
ci.  V.  Lat.  della  Marciana  e  dal  ms.  n.  1328  della  Comunale  di 
Verona,   frià  ne  dettero  notizia  il  Valentinelli  e  il  liiadego  ;  ma  le 


74  ADUNANZA    (JRDINAKIA    DEli    2fi     FEBBRAIO     1905 

loro  notizie  non  ebbero  dagli  storici  del  diritto  la  considerazione 
che  meritano.  L'A.  riconduce  opportunamente  il  formulario  nella 
corrente  viva  degli  studi  giuridici  e  ne  mostra  l'importanza  nella 
storia  della  (xiurisprudenza  italiana.  Il  formulario  qui  descritto  è 
infatti  del  tutto  indipendente  dagli  altri  già  noti,  sia  per  l'ordine 
della  materia  che  abbraccia  tutti  gli  atti  da  farsi  in  curia  ed  extra 
(iiriatn,  sia  per  le  istituzioni  che  ricorda.  L'  A.  indubbiamente 
s'ispira  alla  pratica  notarile  veronese,  senza  che  si  possa  esclu- 
dere r  imitazione  di  qualche  più  antico  maestro,  darebbe  stato 
utile  confrontare  questo  formulario  con  quello  che  nel  1228  (un  anno 
dopo  il  principio  dello  Studio  di  Padova)  compose  quivi  i>i(((jister 
CorradinuH  ;  ma  pur  troppo  questo  clnirtalarinm  giace  tutt'ora  ine- 
dito e  inesplorato  nella  biblioteca  dei  benedettini  di  A<lmont  nel- 
l'Alta Stiria. 

T.  Levi-Civita,  s.  e.  :  Idem,  della  Nota  del  prof.  Paolo  Cat- 
taneo :  Alcuni  teoremi  sull'evoluta  armonica.  —  L' A.  dà  le  for- 
mule, che  definiscono  le  coordinate  e  l'elemento  lineare  dell'evo- 
luta armonica  di  una  generica  superficie,  e  ne  ricava  vari  risultati 
interessanti.  Studia  poi  in  particolare  l'evoluta  armonica  delle  su- 
perficie a  curvatura  media  costante,  delle  superlicie  di  rotazione, 
e  delle  sviluppabili. 

Il  m.  e.  M.  Bellati  annunzia  il  titolo  di  una  Memoria  del 
prof.  Ferdinando  Lori  che  sarà  posta  all'  ordine  del  giorno  del- 
l' adunanza  ventura. 

Terminata  l'adunanza  pubblica,  l'Istituto  si  raccolse  in  adu- 
nanza segreta  per  la  trattazione  degli  all'ari  posti  all'  ordine  del 
giorno  ed  elesse  la  nuova  Giunta  triennale  pel  Pantheoji  Veneto 
ed  i  revisori  dei  conti  dell'  Amministrazione  Minich  pel  biennio 
l!)0r)-190(j. 


//   l'rcsiilcHle 
k.    FA  V  A  K  () 

Il   Vice.-<)i/rtt(iri() 

G.    Ol ;i :  1  ( I X I - 1 >l> N A K KUNS 


Atti  ukl  Realk  Istituto  Veneto  m  suienzk,  lettere  ed  arti. 
Anno  accademico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


A  D  []  N  A  iN  Z  A    ORDINARIA 
DEL  26  MARZO  1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  FAVARO 

presidente 

Presenti  i  membri  effettivi  :  Teza,  vicepresidente  ;  G.  Beechet, 
seo-retario  ;  Occioni-Bonaffons  vicesegretario  ;  Lorenzoni, 
Teois,  De  Gtiovanni,  Bellati,  Bonatelli,  P.  Spiga,  Lioy, 
Martini,  A.  Tamassia,  Da  Schio,  Molmenti,  Bassini,  Ste- 
fani, Fogazzaro,  G.  B.  De  Toni,  Galanti,  Ricci,  Nasini, 
Polacco,  Yicentini,  Yerson,  Brugi  ;  ed  i  soci  corrispondenti  : 
Catellani,  Crescini,  F.  Berchet,  G.  Spica,  Bonome,  D'Ar- 
CAis,  Castelnuovo,  Predelli,  Rossi,  Levi-Civita. 

Giustificata  l'assenza  dei  min.  ee.  :  Ferraris  e  Pascolato,  e  del 

S.    e.    ClSCATO. 

Letto  ed  approvato  l'Atto  della  precedente  adunanza,  il  Pre- 
sidente comunica  il  telegramma  spedito  a  Sua  Maestà  il  Re  nel- 
l'adunanza pubblica  del  26  febbraio  pp.,  plaudente  all'iniziativa 
per  la  fondazione  in  Roma  di  un  Istituto  internazionale  d'  agri- 
coltura. 

Esso  è  del  seguente  tenore  : 

Ministro  Casa  Reale 

Roma, 

Reale  Istituto  Veneto  'oggi  per  la  prima  volta  riunito  dopo  annun- 
nunzio  augusta  iniziativa  vi  plaude  unanime  bene  augurandomc;  per  u- 
niversale  prosperità  e  prega  V.E.  a  voler  rassegnare  a  Sua  Maestà  sensi 
di  ossequio  e  devozione. 

Favaro,  l'resùlente. 


76  ADUNANZA    OUDINAKIA 

A  questo  telef^rfiimiia  fu  risposto  dal  Ministro  della  Real  Casa 
nei  seguenti  termini  : 

Presidente  Reale  Istituto  Veneto 

Venezia. 

Esprimo  S.  V.  per  il  Reale  [ttituto  cui  presiede  i  cordiali  ringra- 
ziamenti di  Sua  Maestà  clie  ha  gradito  molto  ed  apprezzato  cortesi  feli- 
citazioni ed  i  voti  inviatigli  per  l'iniziativa  presa. 

Il  Ministro^  E.  Ponzio  Vaglia. 

Il  Presidente  comunica,  con  acconcie  parole  di  rimpianto,  la 
morte  del  socio  nazionale  comm.  prof.  Aug-usto  Conti,  e  annunzia 
che  l'Istituto  incaricò  il  socio  comm.  Isidoro  Del  Lungo  di  por- 
gere le  condoglianze  alla  famiglia  a  nome  dell'Istituto  stesso,  e  di 
rappresentarlo  ai  funerali.  Fu  inviata  pure  una  lettera  di  condo- 
glianza alla  E.  Accademia  della  Crusca  di  cui  il  prof.  Conti  era 
Arciconsolo. 

Ottenutane  licenza  dal  Presidente  il  m.  e.  Donatelli  dà  let- 
tura del  seguente  cenno  necrologico  : 

"  Augusto  Conti,  di  cui  l'Italia  tutta  rimpiange  la  recente 
"  perdita,  apparteneva  a  questo  illustre  sodalizio  fino  dal  gennaio 
"  del  1870.  È  perciò  troppo  giusto  che  anche  in  questa  sede  egli 
"  s'abbia  il  meritato  tributo  d'onore.  Che  se  la  nostra  Presidenza 
"  trascelse  me,  ultimo  tra  voi,  a  esercitare  tale  alto  ufficio,  io  me  le 
"  professo  riconoscente,  sì  per  la  comunanza  degli  studi  e  della  fede 
"  religiosa  e  politica  che  ebbi  sempre  con  V  illustre  defunto,  sì  per 
"  r  amicizia  intima  di  cui  mi  onorava  da  oltre  sette  lustri;  e  l'ul- 
"  tima  lettera  sua,  dettata  non  scritta  di  suo  pugno  per  l' infermità 
"  degli  occhi,  ma  da  lui  firmata,  precedette  di  poche  settimane  la 
"  sua  morte. 

"  Io  mi  restringerò  a  brevi  cenni  ;  ma  questi,  se  non  avranno 
"  il  pregio  dell'  eloquenza  che  si  converrebbe  parlando  di  chi  fu 
"  così  solenne  maestro  di  lingua  e  di  stile,  avranno  certo  quello 
"  di  sgorgare  direttamente  dal  coro. 

"  Che  Augusto  Conti  fosse  nato  il  6  dicembre  1822  in  S.  Pietro 
"  alle  fonti  presso  S.  Miniato  al  Tedesco,  che  abbia  percorso  gli 
"  studi  di  giurisprudenza  e  esercitata  l'avvocatura  prima  di  dodi- 


DEL    26    MARZO    1905  77 

"  carsi  tutto  all'  insegnamento  della  filosofia,  che  nel  48,  patriotta 
"  ardente,  abbia  preso  spontaneamente  le  armi  e  combattuto  da  prode 
"  a  Montanara  nella  famosa  giornata  del  29  maggio,  a  tutti  è  noto. 
"  Insegnò  filosofia  per  ben  sette  anni  nel  Liceo  di  S.  Miniato  e  quindi 
"  in  quello  di  Lucca  ;  nel  60  era  nominato  professore  di  storia  della 
"  filosofia  presso  l'Istituto  di  studi  superiori  di  Firenze.  Due  anni 
"  dopo  passava  alla  medesima  cattedra  nell'  Università  pisana,  donde 
"  nel  67  ritornò  definitivamente  a  Firenze  per  insegnarvi  filosofia 
"  teoretica  e  morale.  Fu  per  due  legislature  deputato  al  Parlamento, 
"  per  tre  anni  membro  del  Consiglio  superiore  della  Pubblica  Istru- 
"  zione.  Accademico  residente  della  Crusca  fino  dal  1869  e  due 
"  volte  arciconsolo,  nella  quale  dignità  rimase  fino  alla  morte.  Dal 
"  1888  apparteneva  anche  come  socio  effettivo  alla  R.  Accademia 
"  dei  Lincei  e  altre  Accademie  ancora  si  ascrissero  a  onore  di  an- 
"  noverarlo  tra  i  loro  corrispondenti.  L' operosità  sua,  veramente 
"  singolare,  manifestò  coli'  opera  assidua  dell'  insegnamento  e  con 
"  molte  e  importanti  pubblicazioni,  le  più  d'argomento  filosofico, 
"  che  resero  caro  e  noto  il  suo  nome  in  tutta  Italia.  Ne'  suoi  libri, 
"  dettati  con  ponderato  e  coerente  pensiero,  anche  quelli  che  dalle 
"  sue  dottrine  dissentivano  dovettero  riconoscere  la  libertà  e  la  di- 
"  rittura  dei  propositi,  l' altezza  del  sentire,  il  calore  dell'  affetto, 
"  lo  splendore  dell'esposizione.  Anima  d'artista,  innamorato  d'ogni 
"  cosa  bella,  era  tenuto  in  gran  conto  anche  per  rispetto  alle  opere 
"  delle  arti  propriamente  dette,  tantoché  il  suo  consiglio  era  ascol- 
"  tato  da'  più  insigni  rappresentanti  di  quelle.  La  religione  sentiva 
"  nel  profondo  del  cuore  e  a  suoi  dettami  conformava  la  vita  ;  la 
"  quale,  pura  d'  ogni  macchia,  come  fu  circondata  dall'  amore  e  dalla 
"  venerazione  della  famiglia,  dei  discepoli,  dei  concittadini,  degli 
"  amici  (tra'  quali  annoverò  alcuni  de'più  insigni  uomini  d'Italia), 
"  così  trascorse  a  guisa  di  maestoso  e  limpido  fiume,  nelle  cui  acque 
"  si  specchia  il  cielo.  E  la  morte  sua  tranquilla,  serena,  santa  corri- 
"  spose  alla  vita.    ,, 

Al  ni.  e.  Bonatelli  si  associa  anche  in  nome  della  antica 
consuetudine  il  m.  e.  Lampertico.  Ricorda  particolarmente  le  be- 
nemerenze del  Conti  come  Presidente  di  una  Associazione  che 
validamente  propugnò  e  contribuì  a  rivendicare  il  Protettorato 
Nazionale  in  Oriente. 


78  ADUNANZA    OKDINARIA 

Il  Presidente  dice  del  grave  lutto  che  vanno  a  risentire  <^li 
studi  per  la  morte,  or  ora  annunziata  dalla  stampa  periodica,  del- 
l'illustre astronomo  prof.  Pietro  Tacchini,  altro  nostro  socio  corri- 
spondente nazionale  e  prega  il  m.  e.  De  Toni  di  rappresentare, 
se  arriva  in  tempo,  il  nostro  Istituto  ai  funerali. 

E  infine  comunica  che  furono  spedite  condoglianze  al  confra- 
tello Istituto  Lombardo  per  la  morte  del  m.  e.  prof.  cav.  -Leopoldo 
Maggi  avvenuta  nel  7  corrente,  seguita,  due  giorni  dapo,  da  quella 
del  m,  e.  segretario  prof.  comm.  Gaetano  Strambio. 

Si  fa  circolare  il  catalogo  dei  libri  ed  opuscoli  acquistati  o 
pervenuti  in  dono  alla  biblioteca  deiristituto  dopo  l'ultima  adunanza. 

Poscia  sono  presentate  e  lette  le  seguenti  Memorie  : 
P.  Bonatelli,  m.  e.:   Studi  di  eimtemoloijid . 

A.  Bonome,  s.  e.  :  Sulle  variazioni  del  contenuto  di  (((/(/Infi- 
ttine e  di  precipitine  nel  sangue  durante  l'infezione  morvosa.  In 
detta  Memoria  sono  riferiti  i  risultati  delle  osservazioni  eseguito  dal- 
l'A.  sul  potere  agglutinante  e  precipitante  del  sangue  di  animali 
di  varia  specie,  d'animali  ammalati  di  morva  manifestamente  od 
affetti  da  morva  latente,  in  confronto  coi  risultati  ottenuti  dalle 
ricerche  sul  potere  agglutinante  e  precipitante  del  sangue  dei 
medesimi  animali  allo  stato  di  perfetta  salute.  Ij'A.  ha  trovato  che 
in  generale  l'aumento  del  potere  agglutinante  e  precipitante  del 
siero  sanguigno  non  è  proporzionale  air  intensità  dell'infezione,  e 
sembra  si  istituisca  piiì  rapidamente  quando  l'inoculazione  del 
baccillo  della  morva  è  avvenuta  attraverso  la  mucosa  Schneide- 
riana  scarificata  che  non  quando  è  avvenuta  attraverso  le  vie 
digerenti  normali,  cioè  per  ingestione  con  boli  chiusi. 

Secondo  le  osservazioni  dell'A.,  durante  la  reazione  malleinica 
il  potere  agglutinante  del  sangue  si  esalta.  Tale  esaltamento,  che 
può  raggiungere  gradi  considerevoli,  è  però  transitorio  e  non  pro- 
porzionale al  grado  di  reazione  determinato  dalla  malleina.  Esso 
si  verifica  però  anche  in  cavalli  che  iianno  cessato  di  dare  la  rea- 
zione termica  alla  malleina  e  che  danno  la  sola  reazione  organica 


DEL   26    MARZO    1905  79 

anche  deboliiiente.  A  questo  esaltamento  del  potere  agglutinante 
in  seguito  alle  iniezioni  di  malleina  in  cavalli  che  hanno  cessato  di 
presentare  la  reazione  termica  si  deve  dare,  secondo  l'A,  un  certo 
valore  per  la  diagnosi  della  morva  latente. 

Anche  la  reazione  agglutinante,  può,  secondo  le  osservazioni 
dell'  A.,  al  pari  della  reazione  termica  malleinica,  affievolirsi. 
Ciò,  secondo  lui,  dipenderebbe  dalla  formazione  di  speciali  anti- 
corpi, accinto  alle  agglutinine,  cioè  dei  così  detti  complementi,  i 
quali,  paralizzando  l'azione  dei  complementi  normali,  impediscono 
od  ostacolano  il  fenomeno  fieli' agglutinazione.  Questo  modo  di  ve- 
dere dell'A.  sarebbe  sostenuto  dal  fatto,  da  lui  stesso  pel  primo  spe- 
rimentalmente dimostrato,  che  un  siero  di  cavallo  morvoso,  il  cui 
potere  agglutinante  sia  diminuito,  si  può  nuovamente'  esaltare  col- 
r  aggiunta  di  complementi  normali,  cioè  con  un  po'  di  siero  di 
cavallo  normale,  o  di  gatto  o  d'uomo  normale.  L'A.  ha  inoltre 
dimostrato  che  esponendo  alla  temperatura  di  58°  —  Q2^  per  la 
durata  di  un'ora  un  siero  dotato  di  forte  potere  agglutinante,  tale 
siero  diviene  inattivo,  e  che  si  può  riattivarlo  con  l'aggiunta  di 
complementi    normali    sia  di  cavallo,  sia  d'uomo,  sia  di  gatto. 

Il  contenuto  di  precipitine  nel  siero  degli  animali  raorvosi  è 
sempre  molto  inferiore  al  contenuto  di  agglutinine. 

L.  V.  Rossi,  s.  e.  e  G.  Tomasatti  :  Sulle  deformazioni  e  sitila 
resistenza  a  rottura  per  distensione  di  provini  in  cemento  con  ar- 
mature metalliche  diverse.  —  Gli  AA.  curarono  personalmente  la 
confezione  di  molte  serie  di  provini  in  cemento,  puro  od  allegato 
a  sabbie,  entro  i  quali  distribuirono  armature  metalliche  formate 
con  fili  di  acciaio,  diritti  od  a  spira,  di  varia  resistenza  ed  allun- 
gabilità  allo  scopo  di  ricacare  criteri  di  massima  sulla  influenza 
di  tali  armature  sulle  proprietà  resistenti  defili  impasti  cementizi 
a  sollecitazioni  distensive. 

Descritte  dapprima  le  modalità  della  confezione  dei  provini  e 
delle  esperienze  sui  medesimi,  vengono  in  seguito  illustrati  con 
fotografie  e  tabelle  numeriche  i  risultati  ottenuti,  dai  quali  si  ha 
nuova  conferma  che  la  elasticità  degli  impasti  cementizi  armati  e 
la  loro  attitudine  a  reagire  a  sforzi  distensivi  vengono  tanto  più 
esaltate  (perdurando  anche  dopo  visibili  screpolature  parziali),  quanto 


80  ADUNANZA    OJJUINARIA 

ò  più  resistente  e  lueg-lio  diffusa  nella  loro  massa  l' armatura  me- 
tallica, 

M.  Bellati,  m.  e.:  Presentazione  a  termini  dell'art.  18  del  Re- 
golamento della  Nota  del  prof.  Ferdinando  Lori  :  Un  frequenzio- 
ììietro  ed  un  fasometro  per  correnti  alternate.  —  Trattasi  dell'appli- 
cazione alla  misura  della  frequenza  e  della  fase  del  noto  fenomeno 
di  risonanza  elettromeccanica  per  cui  un  filo  conduttore,  percorso 
da  una  corrente  alternata,  teso  fra  due  punti  fissi  ed  immerso  in 
tutto  0  in  parte  in  un  campo  magnetico  costante  normale  alla  sua 
direzione,  si  pone  più  facilmente  in  vibrazione  quando  la  frequenza 
della  corrente  che  lo  percorre  coincide  col  numero  delle  vibrazioni 
spontanee  del  filo.  Il  movimento  del  filo  può  essere  comunicato  ad 
un'asticina  che  segna  le  sue  oscillazioni  sopra  una  carta  affumicata. 
Per  misurare  la  frequenza  basta  contare  il  numero  di  queste  osi'il- 
la/:ioni  e  misurare  il  tempo,  durante  il  quale  sono   avvenute. 

L'apparecchio  ha  il  vantaggio  di  una  grande  precisione  e  di 
permettere  la  misura  anche  quando  la  intensità  della  corrente  è 
molto  piccola,  appena  qualche  decimillesimo  di  ampere. 

Il  fasometro  realizza  un  circuito  telefonico  con  due  contatti  in 
serie.  Naturalmente  il  telefono  emette  un  suono  soltanto  se  i  duo 
contatti  avvengono  contemporaneamente.  Di  questi  contatti  uno  è 
ottenuto  facendo  in  modo  che  il  filo  vibrante  (come  nell'apparecchio 
precedente)  tocchi  un  jezzo  metallico  nell'istante  in  cui  passa  per 
una  delio  successive  posizioni  che  va  assumendo  ad  ogni  periodo, 
l'altro  è  ottenuto  facendo  in  modo  che  uno  spazzolino  metaUico 
tocchi  un  piccolo  segmento  metallico  fissato  alla  periferia  di  una 
ruota  che  gira  mossa  da  un  motorino  sincrono.  Spostando  lo  spaz- 
zolino 0  il  pezzo  metallico  del  primo  contatto  si  fa  in  modo  che  i 
due  contatti  avvengano  contemporaneamente.  Così  si  può  per  cia- 
scuna delle  correnti,  di  cui  si  vuole  paragonare  le  fasi,  individuare 
le  posizioni  dello  spazzolino,  in  cui  si  chiude  il  circuito  telefonico 
e  dalla  distanza  delle  successive  posizioni  dello  spazzolino  dedurre 
le  difi'erenze  di  fase. 

L'apparecchio  ha  il  vantaggio  che  consente  una  costante  ap- 
prossimazione (jualunquc  sia  la  difi'erenza  di  fase  che  si  vuol 
misurare. 


DEL    26    MARZO     1905  SI 

P.  Spica,  m.  e.  :  Presentazione  e.  s.  della  Nota  dei  sig-nori 
F.  Zecchini  ed  N.  Monti  :  Contributo  alla  ricerca  di  alcuni  alcaloidi. 
—  Gli  A  A.  riferiscono  su  alcune  esperienze  per  le  quali  vennero  a 
conoscere  Taconitina  in  una  indaghine  chimico-legale.  Dallo  osserva- 
zioni fatte  deducono  che,  a  loro  parere,  osservando  il  modo  d'agire 
d'un  estratto  alcaloideo  sull'occhio  d'un  coniglio,  si  può  almeno 
limitare  il  campo  di  ricerca  al  gruppo  formato  da  aconitina,  del- 
finina  e  veratrina. 

Terminata  l'adunanza  pubblica,  l'Istituto  si  raccolse  in  adu- 
nanza segreta,  nella  quale  fu  eletto  un  membro  effettivo  non  pen- 
sionato nella  categoria  delle  scienze  fisiche  e  naturali,  in  sostitu- 
zione del  defunto  m.  e.  Gradenigo,  e  quattro  soci  corrispondenti 
delle  Provincie  venete,  due  per  categoria. 


Il  Presidente 
A..   FA  VARO 

Il   Vice.'^ef/ reta  l'io 
(r.  Occioxi-Ijoxakfons 


Atti  dk\,  Rkalk  Istituto  Venkto  di  scienze,  j.ettere  ed  akti. 
Anno  accademico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


A  i)  (1  N  A  N  /-  A     ()  H  1)  1  N  A  H  I  A 
DEL  10  APKILE  1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  FA  VARO 

PK  EST  DENTE 


Presenti  i  membri  effettivi:  Teza,  vicepresidente;  CI.  Berchet^, 
sei^retario  ;  Occioni-Bonaffons  vicesegretario  ;  Lorenzont, 
Trois,  Bernardi,  Bellàti,  Bonatelli,  P.  Spiga,  Da  Schio, 
MoLMENTi,  Stefani,  Gt.  B.  De  Toni,  Gr alanti.  Ricci,  Polacco, 
VICENTINI;  Yerson,  Brugi,  Ciscato  ;  ed  i  soci  corrispondenti  : 
Crescini,  F.  Berchet,  Bordiga,  Arrigoni  degli  Oddi, 
G.  Spica,  G.  Tamassia,  Predelli,  Biadego,  Setti,  Ghirar- 
DiNi,  Malagola,  Levi-Civit.a.;  Lazzarini,  De  Marchi. 

Giustificata  l'assenza  dei  mm.  ee.  :  Martini,  Fogazzaro,  Pasco- 
lato, e  dei  ss.  ce.  :  Castelnuovo,  Rossi,  Medin,  Forti. 

TI  Presidente  partecipa  essere  pervenute  all'  Istituto  le  let- 
tere di  ringraziamento,  per  la  loro  nomina,  dei  soci  corrispondenti 
d'elle  Provincie  venete  De  Marchi,  Medin,  Forti  e  Zoppi. 

Li  oltre  il  Presidente  comunica  che  il  m.  e.  G.  B.  De  Toni 
ha  adempiuto  alla  delegazione  avuta  dalla  Presidenza  dell'Istituto 
di  porgere  le  condoglianze  del  Corpo  scientifico  alla  famiglia 
Tacchini  per  la  perdita  da  essa  fatta  con  la  morte  dell'insigne 
astronomo  Pietro  Tacchini,  nostro  socio  nazionale. 

A  questo  punto  il  Presidente  dà  la  parola  al  in.  e.  Loren- 
zoni  il  quale  tiene  un  cenno  commemorativo  del  Tacchini,  corre- 
dandolo di  alcuni  documenti.  Tale  ricordo  si  pubhhVa  subito  doun 
il  presente  Atto,  e  ne  fa  parte  integrante. 


84  ADUNANZA    ORDINARIA 

Il  Presidente  fa  circolare  il  catalo«^o  dei  libri  ed  opuscoli 
acquistati  e  pervenuti  in  dono  dopo  1'  ultima  adunanza,  segnalando 
con  parole  di  elogio  il  1"  volume  dell'opera  postuma,  riccamente 
illustrata,  dal  titolo  Istria  nobi/issima,  di  Giuseppe  Caprin,  dono 
(lolla  vedova  Signora  Caterina  Croatto-Oaprin,  e  facendo  ])ure 
menziono  che  il  Vicesegretario  fece  prevenire  40  suoi  opuscoli  di 
argomento  storico  e  letterario,  a  complemento  di  altre  sue  pub- 
blicazioni  precedentemente  inviate  all'  Istituto. 

Infine  sono  presentate  e  lette  le  seguenti  Memorie  : 

E.  Bernardi,  ni.  e.  :  Soluzione  del  prohlema  (/oìpra/e  del  lo 
sterzo  corretto  con  sole  ((ste  articolate  per  un  sistewa  rotolante  co- 
muncpie  complesso.  —  In  questa  Nota  FA.  dimostra  che  lo  sterzo 
corretto  con  semplici  aste  articolate,  da  lui  immaginato  per  gli 
automobili  e  reso  a  pubblica  conoscenza  in  una  sua  precedente 
Meuìoria,  può  servire  anche  a  combinare  il  meccanismo  per  la 
corretta  direzione  di  un  sistema  rotolante  formato  di  un  unico 
telajo  rigido  con  quanto  ruote  si  vogliano  e  qualsiasi  numero  di 
assi  di  sterzo. 

E.  Teza,  m.  e.:  //  primo  canto  del  "  Baijhnraiura  ,,,  toifala 
versione  in  strofe  di  varia  misura. 

R.  Nasini,  m.  e.  :  Diutunica  chimica.,  statica  chimica  ed  elet- 
trochimica sotto  V azione  della  luce.  —  A  proposito  di  alcuni  recenti 
lavori  del  D.r  M.  Wildermann.  —  L' A.  riassume  ed  illustra  al- 
cuni recenti  lavori  sopra  l'influenza  della  luce  su  fenomeni  di 
equilibrio  chimico  e  su   fenomeni  elettrochimici. 

K  indotto  a  questo  riassunto  dagli  interessantissimi  e  bril- 
lanti risultati  a  (mi  hanno  condotto  in  ([uesti  ultimi  t(Mnpi  geniali 
ed  accurate  ricerche  quantitative  di  M.  Wildermann  so})ra  l'azione 
della  luce  sul  miscuglio  di  cloro  ed  ossido  di  carbonio  e  sopra  la 
formazione  di  elementi  galvanici  per  influenza  della  luce  stessa. 
L'A.  mette  in  evidenza  l'importanza  di  questo  genere  di  ricerche 
e  rim|)or(.anza  dei  risultati  ottenuti  daMVildermann,  dimostrando 
come  essi  portino  un  valido  contributo  ai  capitoli  della  fotochimica 
e  dell' e(jnilibrio  cliimico. 


Del  16  APRILE  1905  85 

G.  Tamassia,  s.  e.  :  La  Falcidia  Ufi  pia  (intirhl  docuìncnti 
(lei  medio  cfo.  Note  sfo)'ìco-(/iundiche.  — Nei  documenti  roinano-fran- 
ehi  e  italiani  è  menzione  frequentissima  della  F<ilridi((  riservata  agli 
eredi,  e  dal  confronto  delle  carte  stesse  con  le  formule  appare  certo 
che  \i\  Fdlcidiii  è  estesa,  come  dchiiti  porfio^  non  ai  soli  legittimari, 
ma  anche  a  tutti  g-li  eredi  legittimi.  L'A.,  movendo  dalla  storia 
della  querela  ii/officioi^i,  dallo  studio  dei  testamenti  romani  classici 
e  dalle  modificazioni  dell'  ultimo  diritto,  dovute  ad  impulso  di 
consuetudini  popolari,  inclina  ad  ammettere  che  1'  estensione  della 
Falcidia,  da  lui  studiata  in  moltissimi  documenti  franco-borgognoni, 
retico-alamanni  e  italiani,  sia  da  ascrivere  appunto  al  diritto  po- 
polare delle  genti  romane. 

E  questo,  senza  escludere  che  i  principii  giuridici  germanici, 
avversi  alla  successione  testamentaria,  o  per  dir  meglio,  ad  una 
certa  latitudine  dei  poteri  del  padrefamiglia,  in  materia  di  libera 
disponibilità  di  beni  famigliari,  abbiano  cooperato  indirettamente 
a  mantenere  e  diffondere  l'istituto  che  si  allontana  dalle  corrette 
norme  del  diritto  classico.  L'A.  non  oltrepassa  con  le  ricerche  il 
secolo  undecime,  perchè  al  di  là  di  questo  termine  il  rinascimento 
romanistico  toglie  all'  uso  della  Falcidia  la  sua  impronta  tradizio- 
nale ed  arcaica.  ^ 

R.  Predelli,  s.  e:  Le  reiiciiiie  deìV  arcìiicia  deìF  Ordine  teu- 
foììico  in  Venezia.  — -  Nelle  diverse  serie  di  documenti  diplomatici 
esistenti  nel  nostro  Archivio  di  Stato  trovavansi  sparse  parecchie 
carte  riguardanti  l' Ordine  teutonico  ;  alcuni  dotti  tedeschi  erano 
venuti  a  prenderne  conoscenza,  e  ne  avevano  data  notizia  per  le 
stampe.  Invogliato  da  tal  precedente,  l'A.  intraprese  un  più  accurato 
esame  di  quei  documenti;  e  da  talune  scritte  esteriori,  tutte  d'una 
mano,  riconobbe  che  avevano  appartenuto  un  dì  ad  uno  stesso 
archivio,  quello  del  detto  Ordine.  Trovatene  poscia  altre,  sfuggite 
air  attenzione  dei  prelodati  eruditi,  egli  pensò,  che  sarebbe  stato 
bene  riunirle  in  sol  corpo;  il  che  fece  coli' adesione  del  compianto 
comm.  F.  Stefani,  allora  suo  capo  di  ufficio,  e  ne  compilò,  come 
parvegli  meritassero,  dei  sunti  o,  come  si  dice  in  linguaggio 
archivistico,   regesti. 

Ne  questo  bastò  all'  A.,  il  quale  volle  ancora  ricercare  come 
quei    documenti    fossero    venuti    negli  archivi  della  nostra  repub- 


8(5  ADl'XANZA    ORDINARIA 

blioa.  L' indaf^inc  fruttò  un  materiale  che  sembrogli  abbastanza 
interessante  per  trarne  uno  studio,  pel  quale,  e  pei  reggesti  rbo 
se<^uono,  chiede  os])italità  nelle  pubblicazioni  dell'Istituto. 

(t.  Lorenzoni,  ni.  e.:  J^resentazione,  a  termini  dell'art.  18 
(lei  iiegolaniento,  della  Nota  del  dott.  Favaro  Giuseppe  Alessan- 
dro :  Jj(i  <//iniftt  (lei hi  insolazione  a  Padora.  —  In  questa  Nota 
i  dati  forniti  a  Padova  dall'  eiiofanoijrafo  Campbell-Stockes  nel- 
rundicennio  1804-1904  veni^ono  discussi  con  lo  scopo  immediato 
(li  dedurre  da  essi  l'andamento  il  più  probabile,  così  annuale 
come  diurnO;  della  durata  assoluta  o  relativa  della  insolazione 
istrumentale  nel  detto  periodo.  Inoltre,  sulla  considerazione  che  i 
numeri  cavati  dagli  autogrammi  eliofanografici  non  hanno  un  va- 
lore assoluto,  ma  soltanto  relativo  alla  forza  della  lente- sfera,  al 
grado  di  combustibilità  dei  cartoncini  e  al  criterio  personale  di 
chi  traduce  in  numeri  gli  autogrammi  stessi,  è  nella  Nota  mede- 
sima ricercato  il  coefficiente  strumentale  non  solo  per  i  dati  elio- 
fanografici dell"  undicennio  prima  indicato,  ottenuti  con  metodo 
speciale  dal  personale  dell'  osservatorio  di  Padova,  ma  anche,  per 
via  indiretta,  quello  per  i  dati  ottenuti  sul  materiale  raccolto  a 
Padova  ;nel  novennio  1887-1894  e  tradotto  in  numeri  dal  perso- 
nale dell'  Ufficio  centrale  di  meteorologia.  Tutto  ciò  al  fine  di 
poter  paragonare  fra  loro  i  risultati  dei  due  periodi  ])er  quanto 
riguarda  l'andamento  annuale  e  fondere  in  una  sola  tabella  di 
elementi  fra  loro  comparabili,  le  durate  della  insolazione  fiu/j/ìKt- 
(jlidia  a  quella  che  presumibilmente  sarebbesi  ottenuta  ove  il 
coefliciente  strumentale  fosse  eguale  aW  unità,  in  ogni  anno  del- 
l'intero diciottennio   1887-1904. 

[n  principio  e  nel  corso  della  Nota  è  stato  trovato  o])portuno 
di  entrare  in  (|ualche  particolare  descrittivo  dello  strumc^nto,  di 
di('lii;nai'<^  il  significato  dei  vari  vocaixdi  usati,  non  chi'  di  addi- 
tare una  inesatta  aft'ermazione  di  autore  lodato,  circa  la  causa  cui 
è  dovuta  la  diversità  di  durata  della  insolazione  teorica  nelle  di- 
verse latitudini.  In  fine  viene  proposta  una  essenziale  modifica- 
zione che  sarebbe  da  introdurre  nello  strumento,  analoga  a  (inolia 
aj)])lieata  già  all'eliografo   fotografico  .lordan. 

Tale  niddifìcazione  consisterebbe  nell'asjìortare  metà  del  su|)- 
porto  dei   cartoncini   così   che  un  solo  elioraiiografo    si    lidurrebbe 


DEL    16    APRILE    1905  87 

atto  a  ricevere  soltanto  gli  autogramiiii  antimeridiani  oppure  po- 
meridiani, secondo  che  venisse  asportata  la  metà  orientale  del 
supporto,  oppure  la  sua  metà  occidentale. 

In  questa  maniera,  por  avere  le  indicazioni  in  tutte  le  ore  del 
<>-iorno,  diventerebbero  necessari  due  eliofanografi  fra  loro  comple- 
mentari ;  ma  si  avrebbe  il  vantaggio  che  la  sfera-lente  sarebbe 
investita  dai  raggi  solari  nello  stesso  modo,  tanto  quando  il  sole 
è  alto  sopra  l'orizzonte,  quanto  allorché  esso  è  appena  levato 
oppure  sta  per  tramontare. 

M.  iellati,  m.  e.:  Idem,  della  Nota  dell' ing.  Ferdinando 
fjori  :  Ti-u.^in/.-o^ione  di  .■<ef/nnli  pr.f  mezzo  di  correnti  aUernatioe.  — 
Questa  Nota  contiene  un'applicazione  pratica  di  un  fenomeno  di 
risonanza  elettromeccanica,  che  l'A.  studia  da  lungo  tempo.  L'ap- 
l)licazione  si   riferisce  ad   un  sistema  di  telegrafia  simultanea. 

Fn  lina  stazione  stanno  più  sorgenti  di  forza  elettromotrice 
alternata  di  frequenza  diversa.  Ciascuna  può  esser  messa  in  azione 
o  essere  esclusa  mediante  un  interruttore. 

Un  unico  filo  di  linea  riceve  1'  azione  delle  varie  forze  elet- 
tromotrici. La  corrente,  che  lo  percorre,  giunge  alla  stazione  ri- 
cevitrice  dove  stanno  speciali  apparecchi,  ciascuno  sensibile  ad 
una  sola  delle  frequenze  disponibili  nella  stazione  trasmettitrice. 
8i  può  così  inviare  nella  linea  contemporaneamente  più  telegrammi, 
adottando  p.  e.  la  convenzione  dell'alfabeto  Morse  e  manovrando 
in  conformità  gli  interruttori  delle  singole  forze  elettromotrici. 

L'A.  ha  già  sperimentato  fino  a  tre  fre((uenze  e  sta  costruendo 
un   apparecchio  per  sette. 

Egli  dà  la  descrizione  particolareggiata  dei  suoi  apparecchi 
ricevitori  e  la  disposizione  dei  circuiti  per  far  funzionare  con  gli 
stessi  apparecchi,  adoperati  come  relais,  le  ordinarie  macchine 
Morse.  _-— "^ 

K.  Nasini,  m.  e.  :  Idem  della  Nota  preliminare  del  dott.  A. 
Bringhenti  :  Azione  dei  meta/li  sulle  soluzioni  saline.  — L'A.  comu- 
nica i  risultati  ottenuti  da  alcune  esperienze  preliminari.  1  me- 
talli impiegati  allo  stato  di  polvere  suddivisa  furono.  Alluminio, 
Zinco,  Ferro,  Stagno,  Cadmio,  Argento.  Venne  studiata  l'azione 
di  questi  metalli  sopra  soluzioni  sature  di  KCl  -  Ka  SCN  -  Na  CI  - 


88  ADUNANZA    ORDINARIA  DEL    16    APRILE    1905 

Na.  so ,  -  Nao  SO,  -  Na,,  S^  0,  -  Na  HCO,  -  Na  (NH4),  -  PO4  -  Na  NO3  - 
NH4  CI  -  NH4  NO3  -  NH4  SCN  -  (NH4),  -  SO4  -  NH4  0  -  (NH4),  CO:,  - 
NH4  (COo)..  -  Mg  SO4  -  Mg  CI.  -  Zu  CI,. 

I  metalli  si  disciolgono,  svolgendo  idrogeno,  e  formando  assai 
probabilmente  sali  doppi.  Fn  alcuni  casi  si  osserva  per  le  solu- 
zioni ammoniche  sviluppo  di  annnoniaca.  I  metalli  più  elettropo- 
sitivi come  lo  zinco,  l' alluminio  ed  il  ferro  sono  quelli  ch(^  si 
disciolgono  con  maggiore  velocità,  i  risultati  ottenuti  non  j)ro- 
mettono  però  di  trarre  ancora  conclusioni  definitive.  L' A.  si  ri- 
serva di  studiare  ulteriormente  la  velocità  di  soluzione  dei  metalli, 
in  quei  casi  dove  la  reazione  si  compie  con  velocità  misurabile, 
determinarne  la  relazione  con  la  concentrazione  delle  soluzioni  e 
la  temperatura  e  col  comportamento  elettromotore.  Con  la  scorta 
di  questi  dati  sperimentali  l' A.  pensa  di  poter  stabilire  la  ragione 
teorica  del  fenomeno  osservato. 

Terminata  l'adunanza  pubblica,  l'Istituto  si  raccolse  in  adu- 
nanza segreta  nella  quale  fu  preso  atto  del  Consuntivo  1904  della 
Fondazione  Balbi-Valier  ;  si  procedette  alla  scelta  del  Bibliotecario 
della  Fondazione  Querini  Stampalia,  e  si  deliberò  il  tema  pel 
concorso  a  premio  della  stessa  Fondazione  per  l'anno  1908. 


//  Presidènte 
A..   FA  VARO 


//    Vicesegretario 

(i.    OcciON  l-P>(<NAFKltNS 


Atti  bel  Realk  Istituto  Tenioto  di  scienze,  lettere  eb  arti. 
Alino  accademico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


J'IETRO  TACCHINI 

.NEI  PRIMORDI  DELLA  SUA  CARRIERA  ASTRONOMICA  A  PADOVA 

raccomandato  da  Giuseppe  BIANCHI  a  Giovanni  SANTINI 


(Comunicazione  db:l  m.  e.  LORENZONI) 


Chiarissimi  Colleghi, 

Il  turbamento  a  cui  era  in  preda  l'animo  mio  allorquando  nel- 
l'ultiina  seduta  ci  venne  dato  l'annunzio  della  mancanza  ai  vivi 
del  nostro  socio  Pietro  Taccliiiii,  non  mi  permise  di  chiedere  la 
parola  per  dirvi  quanto  a  me  particolarmente  riuscisse  dolorosa 
la  perdita  inaspettata  del  collega  al  quale  mi  legavano  trentacin- 
que anni  di  non  interrotta  amicizia.  Oggi  permettete  che,  a  mente 
riposata,  io  renda  onore  alla  cara  memoria  dell'  estinto,  in  quel 
modo  che  a  me  particolarmente  è  consentito,  evocando  il  ricordo 
dei  primi  passi  da  lui  mossi  nella  carriera  astronomica  sotto  la 
guida  di  due  uomini  insigni  che  in  diverso  grado  appartennero 
a  questo  Istituto  onorandolo,  e  che  più  tardi  pure  io  ebbi  a  mae- 
stri, il  Santini  ed  il  Trettenero. 

1  documenti  della  presenza  di  Tacchini  come  allievo  all'Os- 
servatorio di  Padova,  ivi  conservati,  sono  : 

1."  la  osservazione,  rimasta  inedita,  della  occultazione  di 
Regolo  avvenuta  la  sera  del  19  maggio  1858,  alla  quale  osserva- 
zione presero  parte  il  professore  Trettenero,  l'assistente  Legnazzi, 
il  Tacchini  ed  altri  giovani,  fra  i  quali  un  amico  della  famiglia 
Trettenero,  allora  studente  di  leggi  ed  amatore  entusiasta  dell'a- 
stronomia,  il  conte  Almerigo  da  Schio  ; 


90  G-    LOEENZONI 

2."  la  osservazione  fatta  dal  Tacchini  la  sera  del  7  aprile 
1859  in  cornpag-nia  di  Trettenero  e  Leoiuizzi  col  nucroinetro  anulare 
applicato  al  rifrattore  di  Starke  (la  vecchia  macchina  parallattica 
di  Utschneider  era  insufficiente  allo  scopo  e  quella  nuova  di 
Starke  non  era  ancora  montata)  della  cometa  scoperta  da  Tempel 
in  Venezia  la  sera  del  2  aprile  (questa  osservazione  è  pubblicata 
nel  volume  50°  delle  Astronomische  Nachrichten,  pag.    222); 

3.0  alcune  lettere  dell'astronomo  Bianchi,  le  quali,  oltre  a 
contenere  giudizi  sulle  qualità  del  giovine  Tacchini,  e  a  spiegare 
i  motivi  del  suo  invio  all'  osservatorio  di  Padova  piuttosto  che  ad 
altro  pur  grandemente  reputato,  aiutano  a  stabilire  quasi  esattamente 
i  limiti  di  tempo  della  permanenza  di  lui  all'Osservatorio  stesso. 
Di  tali  lettere  stimo  opportuno  pubblicare  quei  passi  che 
servono  a  giustificare  queste  mie  asserzioni  accompagnandoli  con 
qualche  cenno  illustrativo. 

Giuseppe  Bianchi  fondatore  e  direttore  dell'Osservatorio  di 
Modena  (*)  era  stato  verso  il  1814  iniziato  in  Padova  agli  studi 
astronomici  dal  Santini,  e  per  lui  egli  conservava  grande  ed 
affettuosa  considerazione^  convertitasi  poi  in  reverente  amicizia 
in  seguito  alle  non  rare  visite  che,  mentre  egli  come  istitutore 
nelle  scienze  fisico-matematiche  dei  figli  di  Francesco  TV  si  tro- 
vava in  villeggiatura  al  (Jataio,  ebbe  la  opportunità  di  fare  al  San- 
tini  nei   mesi  estivi   dal    1830  al   1839. 

Per  queir  uffizio  da  lui  adempiuto  con  grande  zelo  e  devo- 
zione è  naturale  che  egli  si  fosse  cattivata  quella  benevolenza  del 
suo  Sovrano  e  antico  discepolo  Francesco  V,  alla  quale  allude  la 
lettera  scritta  dal  Bianchi  al  Santini  il  2  gennaio  1858  e  qui  par- 
zialmente riportata  : 

Modena,  2  del  1858. 
Carissimo  innico, 

....  \*vv  (lis£finziii  (li  viiric  combinazioni  e  circostanze  non  essendomi 
liuscifo  Mi:ii  di  tonnare  «' tratfcnoic  nella  mia  Specola  uno  o  due  giovani 


(*)  Nato  in  Modena,  il  l;>  Ol.tol»j(!  171)1,  multo  ivi  il  25  dicembre  180(3. 
V.  Vi(!rtol,)alirsschrift  der  astronouiiscbon  Gesellschaft,  anno  1868,  pag.  161. 


COMMEMORAZIONE    DI    PIRTRO    TACCHINI  91 

aggiunti  che  mi  coadiuvassero,  e  ridotto  a  non  avere  clie  un  mio  Nipote, 
di  buona  volontà  sì  e  diligente,  ma  non  forte  abbastanza  nella  carriera, 
ho  supplicato  al  mio  Sovrano  per  provvedere  alla  continuazione  dello 
Stabilimento,  che  uno  de'  pù  valenti  giovani  usciti  dalle  nostre  scuole 
venga  prescelto  e  spedito  ad  altra  specola  pei-  quivi  disporsi  a  divenir 
astronomo.  S.  A.  R.  benignamente  annuendomi  ha  rimesso  a  me  la  pro- 
posta del  giovine  e  dell'osservatorio  dove  esercitarlo,  ed  io  per  quest'ul- 
timo preferisco  per  molte  buone  ragioni  il  vostro  a  qualunque  altro  d'I- 
talia, poiché  Milano  è  città  di  soverchio  dissipamento  e  pericolo,  (>  la 
Specola  di  Brera  alla  non  lontana  mancanza  di  Carlini  mi  sembra  mi- 
nacciare decadimiMito  (*),  oltre  di  che  l'avuta  esperienza  di  un  Bernardi 
che  non  mi  riuscì,  mi  dissuade  d;il  rinnovarla.  Ma  Padova,  città  studiosa 
e  tranquilla,  eolla  sua  Specola  ben  fornita  e  animata  da  Voi,  da  Tret- 
tenero  e  da  altri,  e  congiunta  com'è  al  vivo  insegnanu;nto  di  una  florida 
Università,  dell'Università  di  Galileo,  mi  semi)ra  il  campo  di  studio  a- 
stronomico  da  preferire,  ed  io  stesso,  benché  minimo,  mi  rammento  di 
essermi  costà  incamminato  a  tale  studio.  Pertanto  che  nv,  dite  voi?  Ac- 
cogliereste e  favorireste  di  vostri  lumi  un  bravo  e  buon  giovine  che  io 
vi  raccomandassi  all'indicato  scopo?  Di  grazia  non  indugiate  a  rispon- 
dermi pi'rchè  dal  mio  giudizio  ne  pendi'  la  Sovrana  risoluzione.... 

Una  così  pressante  richiesta  non  poteva  rimanere  senza  pronta 
risposta,  e  questa  fu  data  il  6  gennaio,  e  favorevole  come  risulta 
dalla  seg-uente  : 


Modena.  .HO  Aprile  1858. 
Amico  e  CoUerja  carissimo, 

Recasi  costà,  latori!  a  voi  della  presente,  il  giovane  Ingegnere  Sig.  Pie- 
tro Tacchini  di  Modena  già  prescelto  e  destinato  per  Sovrana  Disposizione 
del  mio  (loverno  ad  istruirsi  ed  esercitarsi  praticamente  in  codesto  1.  R. 
Osservatorio  Astronomico  e  sotto  l'espertissima  vostra  direzione,  all'uopo 
di  approfittarvi  dei  maggiori  mezzi  di  studio  e  ritornarne  con  più  ampie 
cognizioni  a  questa  R.  e  patria  mia  Specola.  Io  perciò,  superiormente 
onorato  di  raccomandarvelo  a  tale  scopo,  sono  vivamente  a  pregarvi  che 
ottenutogliene  il  grazioso  permesso  dell'  eccelso  I.  vostro  Governo,  vo- 
gliate insieme  assisterlo  di  vostri  lumi,  e  giovarlo  ad  ogni  occorrenza  di 
vostri  amorevoli  consigli  al  modo  stesso  che  praticaste  con  me  al  co- 
mineiamento  della  stessa  mia  carriera  in  codesto  Osservatorio  medesimo. 


(*)   Per  buona  ventura,  ancora  i)rima  della  morte  di  Carlini,  l'Osservatorio  di  Milano  in- 
cominciò a  rifiorire  splendidamente  per  opera  dello  Schlaparelli.  ('Nota  di  Lor.J. 


92  G-    LORENZONI 

Egli  è  giovine  fornito  delle  migliori  doti  per  un'ottima  riuscita  e  lau- 
reato nelle  patrie  scuole  matematiche  con  piena  lode  per  ingegno  distinto 
e  irreprensibile  condotta  morale,  egli  ne  ha  quindi  tutte  le  predisposi- 
zioni al  coltivamento  più  felice  de'  nostri  studi,  benché  sino  ad  ora  egli 
non  abbia  posto  piede  nei  penetrali  e  neppui'  nel  vestibolo  della  sei(Mi/,a 
celeste.  Però  gli  sarà  facile  colla  vostra  scorta  v,  dibittevole  a  un  tempo 
di  elevarsene  alle  cose  più  sublimi  e  interne  .... 

Come  sapete,  ed  io  ve  ne  aveva  prevenuto  colla  mia  ultima  '2  dello 
scorso  gennaio,  il  raccomandatovi  soggetto  avrebbe  dovuto  costì  recarsi 
assai  prima,  ed  io  anzi  vi  sono  gratissimo  di  (luanto  gentilmente  me  ne 
rispondeste  colla  vostra  6  dello  stesso  mese.  Ma  circostanze  iiu)piniite 

Discorreremo  altre  volte  di  altre  cose.  Intanto  io  vi  raccomando  no- 
vellamente il  giovane  dott.  Tacchini  del  quale  son  certo  che  mi  darete  fra 
poco  le  informazioni  sincere  più  favoi'evoli,  e  Voi  accoi"d;ilegli  piisno 
soccorso  a  qualunque  sua  necessità  e  ragionevole;  imdiiesla  in  tutto  come 
fareste  a  me, 

To  so,  per  averlo  appreso  nella  casa  del  Santini,  che  cedendo 
alle  vive  istanze  di  qualcuno  della  famiglia  Tacchini,  forse  del 
padre  che  lo  accompagnava  per  la  prima  volta,  il  professore 
Tretteiiero  condiscese  a  tenere  il  giovine  ingegnere  prc^sso  di  se 
a  dozzina,  così  che  questi  ebbe  il  vantaggio  inestimabile  di  tro- 
varsi quasi  del  continuo  a  contatto  col  suo  maestro,  il  quale  allora 
divideva  la  sua  attività  principalmente  fra  l'insegnamento  univer- 
sitario e  le  osservazioni  al  circolo  meridiano  delle  2G00  stelle 
comprese  nella  zona  di  —  12»  80'  a  -  15",  le  cui  posizioni  me- 
die sono  contenute  nel  IV  Catalogo  Padovano. 

Ne  fosse  poi  causa  il  mutamento  delle  abitudini  di  vita  o 
l'applicazione  allo  studio,  sembra  che  verso  l'epoca  del  l'itorno  in 
famiglia  per  passarvi  le  vacanze  autunnali,  la  salute  di  Tacchini 
lasciasse  a  desiderare.  Ciò  si  arguisce  dalla  seguente  lettera  di 
Bianchi  al  Santini. 


Modena,   10  Novembre   IS.óS 
Amico  carissimo, 

Kitoiiia  costì  rimesso  pienamente  in  salute  dall' ;iria  nativa  e  dal 
goduto  riposo,  il  nostro  bravo  giovane  dott.  Tacchini,  tutto  voglioso  di 
ripigliarti  sotto  I' amorevoh;  vostra  direzione  e  del  cominu?  collega  Trelle- 
ncM'o  gì' interrotti  esercizi  d'Astronomia 

....Ora,  grazie  a   Dio,  nn  sento    discretamente    bene,    se    non    c;he    i 


COMMEIIOHAZIONE    BI    PIKTRO    TACCHINI  93 

primi  freddi  anticipati  mi  avvisano  che  ilebbo  tenermi  in  molto  riguaido 
contro  i  rigori  dell'  inverno  por  la  sovverchia  facilità  del  mio  sangue  ad 
accendersi  e  minacciarmi  pericolosamente  la  vita.  Quindi  non  potrò  nep- 
pnr  applicarmi  di  troppo,  e  di  conseguenza  rendesi  sempre  più  necessario 
nii  valido  e  pronto  aiuto  alle  mie  pubbliche  incombenze  in  questo  R.  Os- 
servatorio. E  questo  senza  dubbio  mi  verrà  dalle  ottime  già  spiegate  di- 
sposizioni del  Tacchini  assistito  e  istruito  con  tanta  e  sì  gentile  prejnura 
da   Voi  e  Trettenero,  ai  <iuali  novellamente  lo  raccomando 

Quando  il  Bianchi  scriveva  in  cosiffatti  termini,  dai  quali 
traspare  una  certa  preoccupazione  per  la  propria  salute  e  una  certa 
aspirazione  al  riposo,  eg'li  era  ben  lontano  certamente  dal  pensare 
che  prossimi  grandiosi  avvenimenti  politici  avrebbero  sconvolto  il 
suo  piano  con  tanto  amore  accarezzato.  Ma  quando  egli  con  la 
seguente  sua  lettera  del  28  aprile  1859  riaccompagnava  per  l'ul- 
tima volta  a  Padova  il  Tacchini  dopo  le  vacanze  pasquali,  Tordine 
delle  sue  idee  doveva  di  necessità  essere  ben  cambiato.  Infatti 
il  giorno  prima  (27  aprile)  il  granduca  Leopoldo  era  partito  da 
Firenze  lasciando  la  Toscana  in  nuino  ad  un  governo  provviso- 
rio, e  per  tutta  Italia  si  era  diffusa  rapida  come  baleno  la  no- 
tizia dello  scoppio  della  guerra  fra  l'Austria  e  il  Piemonte,  e  seb- 
bene il  duca  di  Modena  non  si  trovasse  ancora  nella  condizione  di 
seguire  l'esempio  datogli  dal  granduca,  non  doveva  tuttavia  essere 
lontano  dalle  sue  previsioni  anche  la  possibilità  di  non  poter  re- 
sistere alla  marea  da  ogni  dove  montante. 

Modena,  28  aprile  1859. 
Amico  Pref/idli'-fsiiiio, 

....  Lo  stesso  giovine  che  ritorna  costì  a  compiere  il  ben  avviato 
(;orso  de'  suoi  studi  astronomici  sotto  l'affettuosa  e  dotta  assistenza  di 
voi  e  del  prof.  Trettenero,  ai  quali  perciò  tanto  debbo,  vi  porgerà  in  ri- 
cambio con  queste  poche  linee  le  mie  novelle  che  pur  lode  al  cielo  son 
ottime.  Come  sentirete  da  lui,  egli  deve  rimanere  ad  esercitarsi  presso 
di  voi  almeno  per  tutto  l'anno  corrente  (*),  e  ciò  per  Sovrana  disposi- 
zione; che  l'assicura  di  non  trovarvisi  abbandonato  e  privo  di  soccorso, 
qualunque  sieuo  gli  eventi  che  ora  minaccian  la  qui  te  pubblica  in  Italia. 
0  che  potessero  troncar  le  comunicazioni  fra  noi .  . . .  „ 


(*)  anno  scolastico. 


04  G-.    LOKENZONI 

Ma  da  quel  giorno  in  poi  gii  eventi  precipitano  :  1'  esercito 
austriaco,  entrato  il  80  aprile  in  Piemonte,  dopo  Montebello  e 
Pastreng-o  ripassa  il  confine  ed  il  4  di  g-iugno  a  Magenta  viene 
un'  altra  volta  sconfitto  ;  il  Piemonte  dichiara  la  guerra  al  duca 
di  Modena  e  questi,  chiesto  invano  soccorso  all'Austria,  1' 11  giu- 
gno lascia  lo  Stato  ;  nò  la  pace  di  Villaf'ranca,  avvenuta  il  5  di 
luglio,  secondo  la  quale  il  Granducato  di  Toscana  e  il  Ducato  di 
Modena  avrebbero  dovuto  riprendersi  gli  antichi  Sovrani;  valse  a 
ricondurlo  sul  trono,  benché  egli  con  i  suoi  cinquemila  soldati  si 
accostasse  ai  confini  dello  Stato  minacciando  di  entrarvi  a  mano 
armata.  Ma  a  desistere  dal  suo  proposito  dovette  porsuadorio  Tat- 
teggiamento  delle  popolazioni,  che  alle  sue  minacce  risposero  dan- 
dosi un  dittatore  nella  persona  di  quel  medesimo  I^uigi  Carlo  Fa- 
ri ni,  al  quale,  per  effetto  della  pace  di  Villafranca,  era  stato  tolto 
r  ufficio  di  Commissario  per  il  Re  di  Sardegna  (21  luglio). 

n  Bianchi,  per  le  sue  idee  politiche  e  per  rattaccamento  sin- 
cero di  tutta  la  sua  vita  alla  casa  ducale,  non  potendo  acconciarsi 
al  nuovo  ordine  di  cose,  aveva  il  12  luglio  abbandonato  volonta- 
rianu'.nte  la  specola  ritirandosi  a  vita  privata  (*).  E    il    Tacchini, 


(*)  Da  lettera  del  Bianchi  al  Santini  sotto  la  data  del  17  giMinaio  18fil. 

. . .  "  Qual  voi  ini  trovaste  nella  breve  permanenza  vostra  dell'ultimo 
settendn-o  in  Modena,  (il  Santini  era  andato  a  Modena  a  trovare  il  nipote 
Girolamo  che  nella  primai-era  del  59  avea  lasciato  la  fainif/lia  per  ar- 
roUirsi  sotto  le  bandiere  d' Italia),  io  proseguo  a  vivere  la  Dio  mercè 
sano  e  tranquillo  fra  le  mura  domesticlio,  ma  quasi  morto  interamente  iil 
mondo  esteino  sì  nelle  relazioni  sociali  che  nell(>  scientifiche.  Però  dopo 
mi  anno  e  più,  dacché  i  passati  miei  pubblici  servigi  sembravano  al 
lutlo  0  disconosciuti  o  dimenticati  dal  nuovo  (xoverno,  d'  improvviso,  v. 
non  so  p(!r  benevolenza  e  raccomandazione  di  chi,  un  Decreto  Reale  da 
Torino  mi  accordò  la  mia  intera  pensione  <li  giul)ilato,  compresevi  le  ar- 
retrate 0  sospese  retribuzioni,  che  mi  vennero  immediatamente  soddisfatte. 
Ben  è  vero  che  io  ne  ho  sofferto  e  ne  soffro  altre,  comecché  minori  |)er- 
dite  pecuniarie,  ma  provveduto  così  bastevolmente  a'  miei  diiitti  e  biso- 
gni, io  ne  godo  poi  a  totale  compensazione  un  pitMio  riposo.  Di  questa 
mia  (inietcì  io  cerco  approfittarmi  per  metter  oidine  e  ehiarezza  di  espo- 
sizione alla  massa  copiosa  delle  mie  osservazioni  da  tanti  anni  raccolte 
nella  specola,  non  ancora  pubblicate  e  dalle  (luali  o  io  o  altri  potrà  un 
giorno  tirare  il  compimento  di  lavori  eh'  io  meii'  era  prefissi  e  giacciono 
imperfetti,  o  sono  appena  incominciati.  Ora  che  sono  presso  al    termine 


COMMEMORAZIONE    DI    l'IKTUO    TACnHINI  95 

che  virtualmente  apparteneva  (^ià  all'Osservatorio,  ritornato  da  Pa- 
dova riceveva  il  29  settembre  1859  la  nomina  di  direttore  sosti- 
tuto deir  Osservatorio  di   Modena.  (*). 


(lolla  mia  carrirra  io  mi  avveggo  di  non  aver  tatto  che  pochissimo  per 
la  sci(Mi/,a.  ina  ciò  spero  non  p(>r  colpa  di  amoie,  zelo  e  diligenza,  bensì 
unicamente  per  la  vastità  e  complicazione  soverchia  delle  ricerche  a  cui 
iiiir;ii,  e  per  aver  tutto  impreso  ad  eseguir  da  ?ne  solo....  „. 

(*)  li  prof.  Ciro  Chistoni,  attuale  Direttore  dell'Osservatorio  di  Mo- 
dena, con  sua  lettera  del  27  Aprile  p.  p.  gentilmente  mi  comunica  che 
lU'H'Archivio  di  Stato  di  quella  città  si  conservano  i  seguenti  documenti 
che  concordano  con  le  riferite  letteri;  del  Bianchi  : 

1.  (30  dicembre  1857:  N.  4424).  Chirografo  di  Francesco  V,  col 
(luale  per  secondare  il  desiderio  del  Prof.  Giuseppe  Bianchi,  stabilisce 
ehe  sarà  mandato  un  giovane  all'  estero  (intendasi  fuori  dei/li  Stati 
Estensi)  per  studiare  Astronomia.  La  scelta  del  giovane  sarà  fatta  die- 
tro proposta  del  Prof.  Bianchi. 

TI.  (16  aprile  1858,  N.  1191).  Chirografo  del  Duca  Francesco  V. 
Decreta  che  sia  inviato  a  Padova  il  Tacchini  presso  (iU(dr  Osservatorio 
Astronomico  come  alunno  per  un  anno  con  l'assegno  nnmsile  di  lire  70 
e  una  indennità  d'alloggio  di  20  lire  mensili  a  datare  dal  1"  mag- 
gio 1858. 

IH.  (12  maggio  1859:  N.  1974).  Con  altro  chirogiafo  Ducale  è  pro- 
rogato al  Tacchini  per  un  anno  1'  assegno  suddetto,  onde  egli  possa  ri- 
manere presso  l'Osservatorio  di  Padova. 

IV.  (17  settembre  1859:  N.  324).  L'ing.  Pietio  Tacchini  manda  una 
supplica  al  Direttore  del  Ministero  della  Pubblica  Istruzione  del  (jo- 
verno  Dittatoriale  per  essere  nominato  Astronomo  all'Osseivatorio  di 
Modena. 

V.  (29  settembre  1859).  Il  Dittatore  Farini  nomina  il  Tacchini  Di- 
lettore  sostituto  dell'Osservatorio  di  Modena  in  luogo  del  Piof.  Bianchi 
Direttore  dimissionario,  portandogli  l'assegno  mensile  di  italiane  lire  70 
da  lui  percepito  come  alunno  di  pratica  astronomica,  a  lire  100  mensili 
decorrenti  dal  prossimo  ottobre. 


Atti  del  Reale  Istituto  Veneto  di  scienze,  lettere  ed  arti. 
Alino  accademico  lS)0-l-y05  -  Tomo  LXiV  -  Parte  prima. 


SUI    LAVORI    PRESENTATI    AL   CONCORSO 
PEL  MKlLIOli  LIBRO  Al)  ISTRUZIONE  DEL  POPOLO 

APERTO    DAI,    MA.(;iSTRA'l'0  CtVHM)  J)I  TRIESTI)    PEL    CONFERIMENTO    DEL    PREMIO 

r>  I    1^  o  IV  13  ^v  2i5  I  <>  IV 13    r>  E  i«  o  «s*  s^  i3  T  ^i^  i 


Relazionr  (Iclhi  Coiihiiìssìo/ìv  >iiiiiiinat(i  dal  R.  Istituto 
letta  nell'ailimanza  scfjrcta  del  2(j  inai'zn    IÌJ05. 


Uhi  stri  Colleglli, 

La  Commissione  alla  quale  vi  piacque  deferire  il  giudizio  sui 
lavori  presentati  al  Concorso  di  Fondazione  Rossetti;  bandito  dal 
Magistrato  Civico  di  Trieste  pel  miglior  opuscolo  (i<i  istruzione  del 
popolo^  nel  rendervi  conto  oggi  del  suo  operato,  stima  opportuno 
d'  indicar,  prima  di  tutto,  le  condizioni  principali  del  detto  Con- 
corso, quali  risultano  dagli  Art.  2,  8,  5  e  6  dell'avviso  11  Mag- 
gio  1908. 

"  L'  opuscolo  non  deve  contenere  meno  di  otto  fogli  al  cal- 
colo di  stampa  in  ottavo  con  caratteri  medi   ,,.  (Art.  2). 

"  L'  opuscolo  dev'essere  scritto  in  lingua  italiana  piana  e  fa- 
cile, così  che  col  solo  uso  del  dialetto  comune  di  Trieste  sia  intel- 
ligibile. Deve  inoltre  essere  adatto  all'indole  del  popolo  di  Trieste, 
alle  sue  occupa/ioni,  alle  sue  attitudini,  così  per  consolidarle  se 
buone,  per  correggerle  se  prave   „.  (Art.   8  . 

"  L'  opuscolo  dovrà  avere  merito  intrinseco,  così  che  il  con- 
fronto per  conoscere  il  migliore  avrà  sempre  per  base  la  bontà 
assoluta  dell'  opuscolo   „.  (Art.  5). 

"  Non  concorrendo  bontà  intrinseca  in  nessuno  degli  opuscoli 
in  concorso,  non  verrà  aggiudicato  il  premio   „.  (Art.  6). 


98  RELAZI0XT5    DELLA    COMMISSIONE 

Ora,  circa  all'  art.  2  che  determina  le  (liiiiensioni  miiiiiiio 
del  lavoro  e  modifica  quindi  il  significato  ordinario  della  ])aiola 
opuscolo,  parve  a  noi  clic  convenisse  usare  d'una  certa  lar<^hezz;a 
d'  interpretazione,  e  non  si  dovesse  escludere  a  priori  nò  un  la- 
voro che  fosse  di  poco  inferiore  alhi  mole  voluta,  nò  uno  che 
alquanto  la  superasse. 

E,  rispetto  all'  art.  "A,  noi  abbiamo  creduto  di  completare  il 
pensiero  di  chi  bandì  il  concorso  ritenendo  che  la  lingua,  oltre 
che  piana  e  facile,  come  dice  l'avviso,  avesse  ad  essere  cori-etta  e 
scevra  di  errori  grossolani,  e  che  al  libriccino  destinato  al  popolo 
si  potesse  richiedere  di  essere,  oltre  che  morale  e  istruttivo,  anche 
interessante  e  piacevole. 

Con  questi  criteri,  abbiamo  Ietto  i  tre  lavori  presentati  al 
concorso,  e  cioè  : 

Triste  vita  (senza  motto  speciale).  -  Racconto  ad  istruzione 
del  popolo,  di  Jolanda,  dedicato  alle  compagne  nell'insegnamento. 
Due  fascicoletti  di  piccolo  formato  in  scrittura  molto  larga,  pag.  283. 

U  Opcì'dio  moderno.  Racconto  col  motto  Ain/cici  P/ato,  ma- 
noscritto in  fornuxto  grande  di  pag.   1(50. 

Grane/lini  di  soh/iia,  ovvero  Riconii  delie  vicende  triestine  nei 
periodo  dal  LH50  al  li)(H)^  col  motto  Pro  Patria  -  570  pagine  di 
formato  grande  in  calligrafia  fitta  e  minuta,  in  colonna;  più  8 
pagine  di  una  lettera  destinata  ad  un  amico. 

Premesso  che  tutti  e  tre  i  lavori  sono  riboccanti  d'afi'etto  per 
Trieste  di  cui  vogliono  difesa  Titalianità  contro  le  insidie  tedesche 
e  slave,  e  che  tutti  e  tre,  com'era  naturale,  sono  improntati  d'una 
severa  moralità,  veniamo  ad  esaminarli  partitamente. 

Triste  vita  è  la  storia  d'una  trovatella,  la  quale,  raccolta  sui 
gradini  d'una  chiesa  da  una  povera  donna,  perde  presto  la  sua 
benefattrice;  è  allevata  in  un  Pio  Istituto:  sposa  un'(t])(«raio  che 
nella  prima  giovinezza  era  un  discolo,  che  poi  era  divcMitato  savio 
ed  onesto  e  che  torna  vizioso  ed  ubbriacone  ;  ha  una  figliuola  che 
per  sfuggire;  un  ignol)ile  matrimonio  imjìostole  dal  padre  jìianta  il 
tetto  domestico  e  se  ne  va  non  si  sa  dove  nò  con  chi  per  ricom- 
parire di  lì  a  parecchi  mesi  nella  sua  casa,  esausta  e  morente. 
.Muore  infatti  pochi  gioini  dopo  arrivata,  e  la  madre  muore  con 
lei.  Il  racconto,  scritto  evidentemente  con  lo  sco|)o  di  combattei'e 
r  alcoolismo,  è   ingenuo  e  puerile    e   tradisco    la    mano    inesperta. 


SUI  LAVORI  PRESENTATI  AL  PONCORSO  ECC.  99 

L'azione  ò  saltuaria  e  mal  coofdiiiata  ;  i  caratteri  sono  accennati 
appena,  senza  nessuno  studio  di  spieo-ar  le  contraddizioni  in  cui 
«cadono  ;  le  dissertazioni  e  le  prediche  sono  troppo  lunghe  e  fre- 
([uenti.  La  l'orma  è  ineguale,  talora  enfatica,  talora  pedestre;  e 
sel)bene  qualche  l)uona  pagina  riveli  attitudini  che  meriterebbero 
d'esser  coltivate,  l'autrice  (tale  abbiamo  ragione  di  crederla)  non 
può  con  questo  componimento  scolastico  aspirare  ad  un   premio. 

ly  ()[)er(ih)  moderilo  e  un  bi'avo  giovinetto  che  s'  innamora 
d'  una  ragazza  per  bene,  cameriera  presso  un'ottima  t'auiiglia  bor- 
ghese. La  ragazza  corrisponde  a  quest'amore,  i  padroni  sono  con- 
tenti, e  tutto  andrebbe  pel  meglio  se,  appunto  in  casa  dei  padroni 
della  fidanzata  non  comparisse  un  nipote  libertino,  un  conte,  il 
quale  getta  gli  occhi  sulla  meschina  come  su  facile  preda  e  vuol 
farla  sua.  Ella  si  rifugia  presso  la  madre,  nel  suo  paesetto  natale 
dell'  Istria,  ma  l'ostinato  seduttore  l'insegne  anche  laggiù,  ed  ella 
è  sola  a  difendersi,  giacché  la  sua  famiglia  che  crede  alle  pro- 
messe del  bellimbusto  si  schiera  conti'o  di  lei.  Senonchè,  un  giorno, 
questo  don  Rodrigo  da  strapazzo  è  ferito  mortalmente  e  i  sospetti 
cadono  sul  fidanzato  che  si  era  recato  appunto  allora  a  visitare 
la  sposa.  Invano  l' onesto  operaio  afi^erma  la  propria  innocenza  ; 
le  apparenze  lo  accusano,  la  voce  pnbbbca  gli  è  sfavorevole;  egli 
è  arrestato  e  sarel)be  condannato  senz'alcun  dubbio,  se,  per  for- 
tuna, prima  di  morire,  il  ferito  non  ricuperasse  i  sensi  e  non  di- 
chiarasse che  l'assassino  era  tutt'altra  persona.  Era  infatti  un  ma- 
cellaio viennese,  padre  d'  uua  fanciulla  sedotta  ed  abbandonata 
dal  conte.  Scoperto  il  vero  colpevole  ogni  cosa  s'  accomoda  ;  i 
promessi  sposi  celebrano  il  loro  matrimonio,  e,  per  un  concorso  fe- 
lice di  circostanze,  il  buon  operaio  diventa  comproprietario  del- 
l'azieiula  ove   lavorava. 

E  innegabile  che  in  (|uesto  racconto  e'  è  più  arte  narrativa 
che  nel  precedente  ;  i  tipi  sono  meglio  delineati,  si  riesce  meglio 
a  tener  desta  l'attenzione  del  lettore.  Ma,  in  primo  luogo,  convien 
notare  che  il  titolo  non  ha  nessuna  giustificazione.  L'  operaio  di 
cui  si  es[)ongono  le  vicende  non  ha  in  so  nulla  di  particolarmente 
moderno  ;  i  suoi  amori,  le  sue  gelosie,  1'  errore  giudiziario  che 
minaccia  trarlo  a  rovina  sono  cose  di  tutti  i  tempi  ;  la  sua  indole, 
la  sua  adattabilità,  la  sua  deferenza  verso  i  padroni  sono  piuttosto 
dell'operaio  del  passato  che  di   quello  del  pri-sonfc  :  Toperaio  mo- 


1  00  RELAZIONE    "DELLA    COMMISSIONE 

(Ionio  avrebbe  dovuto  esser  messo  in  un  ambiente  diverso,  esposto 
ad  altre  tentazioni,  travolto  in  altre  lotte.  Non  si  doveva  limitarsi 
a  trattar  le  questioni  scottanti  del  tempo  nostro  per  mezzo  di 
(jualche  articolo  di  g-iornale  riprodotto  integralmente  (come  per 
esempio  quello  dell'  Illiist  razione  pò  poi  a  re  del  24  Maggio  1908 
sulla  tubercolosi,  pag.  20  e  seg-uenti)  o  d'una  lettera  di  due  me- 
dici triestini  circa  all'opportunità  di  vietar  l'accesso  ai  piroscafi 
alle  persone  in  istato  d'  ubbriachezza  (pag.  8()  e  37)  o  d'una  serie 
di  predicozzi  dell'imprenditore  benevolo  e  dell'artigiano  soddisfatto. 
Bisognava  non  dimenticare  che  nei  racconti  la  moralità  devo  sca- 
turir dall'azione  e  dai  caratteri  ;  non  pesare  sotto  la  t'orma  di  ser- 
moni,  di  digressioni,  di  citazioni. 

Yi  sono  poi  in  quest'  Operaio  moderno  scorrezioni  di  lingua 
e  di  stile  che  non  possono  esser  passate  sotto  silenzio.  8i  notano 
frasi  come  lo  seguenti  :  qnaìrlic  tazza,  di  latte  pret^it  in  seguito 
alle  lafjrime  dei  figli  (pag.  18);  non  glielo  mica  disse  (pag.  24); 
grofisoaità  degeneratioe  (pag.  43)  ;  un  unica  ghirlanda  acquistata 
dagli  operai  alla  qualk  volle  associarsi  anche  il  padrone  (pa(^.  82); 
//  i-uore  m'  insanguina  (pag.  8(5)  ;  /  due  amanti  scamldaransi  in 
iscritto  1  loro  santi  aklmìtti  (pag.  94)  ;  guardara  negli  occhi  lo 
Schorn  VKR  i^coNdiUKAKNK  U'  intenzioni  (pag.  128);  i-redo  che  lei 
Nini  mi  possa  i'koibike  .s'/'o  voglio  donare  a  mia  figlia  (l)ag.  147); 
l'atto  solenne  commosse  tutti,  in  modo  speciale  poi  il  signor  Am- 
brosi CUI  spuntò  una,  lagrima,  (pag.  150).  8ono  pure  l'ro{|uonti  gli 
errori  ortografici.  Mogio  (aggettivo)  ò  scritto  ripetutamente  con 
duo  (/ ;  troviamo  velato  per  velluto;  in,teruppe  per  iuterru/ipe,  pa- 
ralittico  per  paralitico  ecc.  ecc. 

1^]  tacile  concludere  che  non  crediamo  degno  del  premio  nep- 
pur  (piosto  lavoro. 

Ben  altro  valore  lia  la  lunga  monografia,  (ìraucllini  di  salihio, 
v,\\v  riassume  un  mozzo  secolo  di  vita  triestina.  L'autore,  ii  giudi- 
raiiK!  (lairopcra,  dovrobb'ossoiv  un  uomo  maturo,  colto,  assonnato, 
amantissimo  del  suo  paese;  di  cui  vuole  anch'ogli  mantenuta  Tita- 
lianità  e  di  cui  seguo  con  minuto  spirito  di  osservazione  i  pro- 
gressi e  nota  con  soroiia  j)arola  U;  (pialità  vk\  i  difetti.  V,  in  fondo 
un  conservatore  che  scrivo,  ligio  alle  tradizioni,  un  po'  timido,  un 
po'   diflidonto  dclb'   noxità  ;   ma  è  un  conservatore   illuminato,   tol- 


SUI     LAVOlil     l'KKSKNTATI     AL    CONf'OUSO     l'A'C  101 

leranto,  (Miiiiiniiiio.  Corto  a  una  Coiiiiiiissionc  coiiiiìosta  di  non 
triostiiii  inaiica  il  tiiotlo  di  vorifioare  Fesattozza,  di  tutti  i  i'atti  espo- 
sti in  (jiieste  579  pag-ine  ;  ina,  senza  dire  che  pareoohie  aftenua- 
zioni  sono  documentate,  e'  è  nel  lavoro  un'  aria  di  sincerità  che 
non  dovrehhe  incannare.  Per  dare  un"  idea  dell'ampia  trattazione 
del   tema,   riproduciamo   il   titolo  dei   capitoli  : 

Per  le   rirr,  /x/r  Ir   rie,  prr  i  colU. 
Alcuni  ricordi  dei  commerci  e  della   iKieit/asione. 
Qualche  noli  zia  fndle  vicende  poliliche  mmiicipali. 
Reminif.cense  della  ^cìirda  -  pubblica  ÌHlruzione  -  lotle  nazionali. 
Ancora  una  parolina-  su,(jli  slavi  -   teorie  nuove. 
ColHviamo  e  parliamo  il  nostro  dialetto. 
Saggi  di  dialetto  triestino. 
Opere  di  heneficenza. 

Stahilimenti  scientifici,  letterari  ed  istituzioni  affini. 
Risvegli. 

Poche  parole  sui  nostri  giornali. 
Punti  neri  -  aleoolismo  ecc.  ecc. 

Particolari  considerazioni  std  nostro  popolo  -  qualche  altro 
punto  nero. 

Qualche  rimedio,  qualche  consiglio. 

Tntti  i  capitoli  sono  più  o  meno  interessanti  ;  interessantis- 
simi quelli  sulle  trasformazioni  edilizie ,  sulla  scuola,  sul  dialetto 
triestino,  sulle  feste  e  le  usanze,  snlle  opere  di  beneficenza,  sul 
risveglio  dell'italianità,  sull'  aleoolismo,  ecc.  ecc.  Un  po'  deficiente 
forse  quello  sul  commercio  e  la  navigazione.  La  forma,  benché  non 
scevra  di  mende,  è  senza  paragone  superiore  a  quella  dei  due 
lavori  già  esaminati  ;  non  elegante,  ma,  in  complesso,  limpida, 
piana,  scorrevole.  Peccato  che  l'  autore  non  abbia  saputo  evitar 
lo  scoglio  della  prolissità,  dal  qual  vizio  appunto  dipende  che  la 
mole  dell'opera  soverchi  la  misura  richiesta.  Un  altro  dubbio  può 
sorgere  ;  se  il  libro  oh'  è  destinato  al  popolo  di  Trieste  non  si 
diffonda  in  troppi  particolari  che  certo  a  Trieste  son  noti  e  che, 
più  dei  triestini,  interesseranno  i  lettori  d*  altri  paesi. 

A  ogni  modo,  bilanciati  i  pregi  e  i  difetti  di  questo  lavoro 
ampio  e  coscienzioso,  la  vostra  Commissione   pensa   che   sarebbe 


102       ItKliAZIo.Vr.   DKLLA  COMMISSKINE  SUI   LAVORI   PltESEXTATI   KOC. 

(lavvoro  doplorovole  di  non  rlai'  pubblicità  a  tanta  copia  di  notizio 
dilio-entoDioiite  raccolto  e  <;iudiziosamento  coordinato,  od  ossa  pro- 
pone unanime  cho  il  premio  Rossetti  ven<i,-a  conferito  alla  mono- 
o-rafia  Grane! /ini  di  ^n1>ìii(i,  raccomandando  però  all'  autore  di 
renderla  più  svelta  e  più  breve,  sia  col  far  qualche  ta<^'lio  qua  e 
là,  sia  col  relegar  nelle  note  parecchie  citazioni  e  documenti  che 
ingombrano  il  testo,  sia  con  lo  spezzar  alcuni  capitoli  che  per  la 
loro  eccessiva  lunghezza  riescono  faticosi  a  chi  voglia  leggerli 
tutti   d'  un   fiato. 

F.   (taIjAnti 
K.  Predelli 

E.     OaSTELNUUVO.     l-f/o/nrr 


Atti  del  Reale  Istituto  Veneto  di  scienze,  lettere  ed  arti. 
Anno  accculemico  190-4-905  -  Tonio  TjXIV  -  Parto  prima. 


A  D  li  N  A  N  Z  A     0  R  I  )  1  N  A  11  i  A 
DEL  14  MAGGIO    1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  EAVARO 

PRESIDENTE 

Presenti  i  membri  effettivi:   Teza,  vicepresidente;  G.  Berchet,  se- 
gretario; OcciONi-BoNAFFONS  vicescgretario  ;  Lampertico.  Lu- 

RENZONI,    TrOIS,  BERNARDI,    De  GIOVANNI,  BeLLATI,  P.  Si'ICA, 

LiOY,  Martini,  Veronese,  PapadopolI;  Da  Schio,  Mot.mkxti, 
Stefani,  G.  B.  De  Toni,  Galanti,  Ricci,  Nasini,  Polacco, 
VICENTINI;  Verson,  Brugi,  Ciscato  :  od  i  soci  corrispondenti  : 
CaTì'.llani,  Orescini,  F.  Berchet,  Arrigoni  degli  Oddi, 
G.  Spiga,  Castelnuovo,  Predelli,  Biadego,  Flamini,  Ma- 
lagola,  Levi-Civita,  Medin,  Forti,  Zoppi. 
Giustificata  l'assenza  dei  mm.  ee.  :  Fogazzaro;  Kagniscd,  Pa- 
scolato. 

Letto  ed  approvato  TAtto  della  precedente  adunanza,  il  m.  e. 
IjÌov  si  fa  interprete  dei  coUeg-hi  mandando  un  saluto  e  un  augurio 
(li  guarigione  al  m.  e.  G\assani.  Il  Presidente  dichiara  che  sarà 
soddisfatto   il  comune  desiderio. 

Il  ni.  e.  Papadopoli  rivolge  a  nome  di  tutti  la  stessa  dimo- 
strazione al  m.  e.  Pascolato.  11  Presidente  rinnova  la  risposta  pre- 
cedente, aggiungendo  che  T Istituto  non  mancia  di  prendere  spesse 
informazioni  della  salute  delTamato  collega. 

TI  Presidente  fa  circolare  il  catalogo  dei  libri  ed  opuscoli  ac- 
quistati e  pervenuti  in   dono  dopo  l'ultima  adunanza. 


90  ADUNANZA    OEDINAKIA 

Infine  sono  presentate  e  lette  le  seg-uenti   Memorie  : 

E.  F.  Trois  ni.  e.:  Nota  soijra  un  caso  (il  inetdrionìKti.'^nìo 
ìte/r(tiif/)i/(ht.  —  La  breve  Nota  che  l'A.  presenta  iliusti'a  un  caso 
(li  albinismo  parziale  neiranguilla.  L'albinismo  che  nei  pesci  è 
raro  viene  considerato  rarissimo  nell'anguilla  specialmente  se,  come 
nell'esemplare  descritto,  si  aggiunge  per  terzo  colore  il  giallo. 

TI  Pavesi  in  un  caso  analogo  comunicato  nel  1894  in  un'a- 
dunanza del  R.  Istituto  Lombardo  ne  fece  un  interessantissimo 
studio  e  distinse  questa  forma  di  tricromia  col  nome  di  icteropar- 
dalis  che  VX.  addotta  ed  applica  in  questa  occasione. 

A.  Favaro,  m.  e.  :  Amici  e  corrispondenfi  di  Galileo  Galilei  - 
XI JI.  Vincenzio  Galilei.  —  L'A.  presenta  un  nuovo  numero  della 
serie  degli  "  Amici  e  corrispondenti  di  Galileo  Galilei  „  dedicato 
a  Vincenzio  Galilei,  e  dichiara  essere  stato  indotto  ad  occuparsene 
di  proposito  principalmente  per  due  motivi;  l'imo  cioè  della  di- 
fesa che  gli  parve  di  dover  fare  dell'unico  figlio  di  Galileo  contro 
la  o-ravissima  accusa  mossag^li  contro  di  recente  da  tale  che  cre- 
dette  poterlo  imputare  d'avere  spiato  il  vecchio  Padre  per  conto 
della  Inquisizione  ;  l'altro  del  trovarsi  in  grado  di  portare  in  campo 
nuovi  argomenti  per  dimostrare  la  parte  che  al  padre  ed  al  figlio 
insieme  deve  esser  fatta  nella  applicazione  del  pendolo  all'orologio. 

P.  Ragnisco,  m.  e.  :  Pietro  Abelardo  e  S.  Bernardo  di  Cìiia- 
ravalle.  La  Cattedra  ed  il  pidpito,  a-  correzione  di  alcuni  f/iadizi 
su  Ahelardo.1  come  logico^  moralista  e  teologo.  —  Dopo  di  aver 
esposto  i  diversi  caratteri  fisici  e  morali  di  S.  Bernardo  e  di  A- 
belardo,  l'A.  rileva  l'ascendente  che  godeva  presso  il  popolo  il  pri- 
mo nelle  cose  di  fede  per  mezzo  dell'arma  potente  della  predica 
e  l'attrattiva  del  secondo  presso  la  gioventù  studiosa  colla  dialet- 
tica sulla  cattedra.  Indi  esamina  le  opinioni  diverse  sulla  logica 
e  sull'etica  di  Abelardo.  Entra  nella  questione  sul  numero  delle 
proposizioni  incriminate  di  Abelardo,  toccando  anche  ([uclia  sulla 
siiicerità  di  S.  Bernardo  in  questa  lotta.  Rileva  infine  la  jìarte 
istruttiva  e  morale  dell'opera  di  S.  Bernardo  come  mistico  e  di 
Abelardo  come  dialettico  nella  loro  rispettiva  vita. 


DEL    14    MAGGIO    1905  91 

T.  Levi-Civita,  s.  e.  :  Sulla  contrazione  delle  rene  liquide.  — 
Deduzione  rig'orosa  di  una  rorniuhi  _£>enerale,  da  cui  discendono 
iinniediatauiente  le  conseg'uenze  praticlie  ben   note  : 

1.  Nei  casi  ordinari  di  efflusso  da  un   foro,  scolpito  in  pa- 
rete piana  o  convessa,  il  coefficiente  di  contrazione  ò  sempre  nui";- 

1 
giore  di    -—  . 

"ì.  Se  r  orifizio   e  provvisto  di   una    imboccatura   cilindrica 

1 

interna,  il   detto  coefficiente  si  riduce  sensibilmente   ad  -—-  . 

La  stessa  formula    dà  poi  luogo  ad    uiui    terza   conseguenza, 

elle  forse  non  era  stata  prima  avvertita,  ed  è  questa  : 

Applicando  all'orifizio  una  imboccatnra  interna  divergente, 

la  contrazione  della    vena    aumenta  ancora,    risultando  il  relativo 

1 
coefficiente  minore  di   —  . 

Questa  previsione  analitica  potrà  facilmente  essere  controllata 
con  qualche  esperienza. 

A.  De  Griovanni,  m.  e.:  Presentazione,  a  termini  dell'art.  18 
del  Regolamento,  della  Nota  del  Dott.  F.  I).  Siccardi:  Osservazioni 
su  r (nielli lostomiasi.   Uancijclosf orna  aniericirnnìn   Ililes. 

Y.  Orescini,  s.  e:  Idem  della  Memoria  del  prof.  Dante  Olivieri: 
Di  una  faìniglia  di  codici  italiani  de'  viaggi  di  Marco  Polo.  — 
Nello  studiare  il  manoscritto  poliano,  finora  ignoto  o  non  avvertito, 
che  si  trova  nella  Biblioteca  Civica  di  Padova,  l'A.  seguì  una  traccia 
indicatagli  dal  prof.  Crescini  e  venne  a  conclusioni  originali  che 
mutano  affatto  le  figliazioni  architettate  dal  benemerito  colonnello 
Yule.  Egli  in  vero  dimostra  come  dal  testo  francese  (la  dettatura 
di  Marco  Polo  a  Rusticiano  da  Pisa)  derivasse  una  redazione  ita- 
liana, da  cui  altre  due  principali  e  indipendenti  dovettero  uscire,  una 
delle  quali  veneta.  Da  queste  due  famiglie  di  codici  de'  Viaggi  di 
Marco  Polo  ebbe  a  diramarsi  la  varia  discendenza  de' testi  nostrali 
di  essi  Viaggi;  discendenza  la  quale,  mercè  le  cure  dell'A.,  viene 
ad  esser  meglio  investigata  e  chiarita  rispetto  alle  affinità  graduali 
ed  alla  genesi  primitiva. 


) 

92  ADUNANZA    ORDIXAlirA   BEL     14     MAGGIO     1905 

Prima  che  sia  sciolta  1  .ulunaiiza  pabl)lica,  il  ni.  e.  G.  B.  De  Toni 
presenta  i  due  volumi  deiropera  Floi-ii  rn-oitcìis/x,  offerta  in  oma^-g-io 
dal  prof.  Agostino  Goiran,  e  ne  parla  mettendone  in  rilievo  l'im- 
portanza ;  e  il  m.  e.  Brugi  presenta  un  opuscolo  del  prof.  Costa 
dal  titolo  :   Mufid  /poferarii  (jreco-egizii. 

Terminata  l'adunanza  pubblica,  ITstituto  si  raccolse  in  adu- 
nanza segreta  nella  quale  si  convalidarono  le  proposte  delle  sin- 
gole Commissioni  pel  conferimento  del  premio  agli  industriali  am- 
messi al  concorso  indetto  pel  corrente  anno  ;  e  si  nominarono  i 
menil)ri  della  nuova  Giunta  biennale  per  la  Biblioteca. 


//  Presidente 
.\.   F  AVARO 


//   Vicesegretario 

(x.    OcCIONF-BtiXAFFOXS 


Atti  dkl  Rkalk  Istituto  Vknkto  di  sciknzio,  lettkrk  kd  mìim. 
Alino  accademico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Partt^  inimii. 


A  1)  U  N  A  N  Z  A    S  0  L  E  N  N  E 
DEL  21   MAGGIO  1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  ANTONIO  FA  VARO 

presi  nENTK 

Sono  presenti  il  cav.  Quaranta  Consi<>-liere  delegato  pel  R.  Prefetto, 
l'avv.  Donatelli  per  il  Sindaco,  le  principali  Autorità  civili  e 
militari,  con  nunieroso  eletto  uditorio,  fra  cui  parecchie  signore. 

Yi  assistono  i  membri  effettivi  :  G.  Bkhchrt,  segretario  ;  Occioni- 
BoNAFPONS,  vicesegretario  ;  Lampertico,  Tjorenzoni,  Thois, 
De  Giovanni,  Bellati,  Martini,  A.  Tamassia,  Da  Schio, 
MoLMENTi,  Stefani,  Fogazzaro,  G.  B.  De  Toni,  Galanti, 
Ricci,  Polacco,  Vicentini,  Verson,  Brucit,  Ciscato  ;  ed  i 
soci  corrispondenti  :  Catellani,  Bordiga,  Arrigoni  Degli 
Oddi,  G.  Spica,  Castelnuovo,  Flamini,  D.  Lampertico, 
Rossi,  Medin,  ed  il  s.  e.  estero  Brown. 

Sono  giustificati  gli  assenti  mm.  ee.  :  P.  Spica,  Ferraris,  Ra- 
GNisco,  Pascolato  ed  i  ss.  ce.  :  Biadego,  Massalongo,  Zoppi. 

Quest'adunanza  è  tenuta,  come  di  consueto,  alle  oi'e  15  nella 
Sala  dei  Pregadi   del   Palazzo  Ducale. 

Il  Presidente  invita  il  Vicesegretario  a  dar  lettura  della  Re- 
lazione sui  concorsi  scientifici  e  sui   premi   agli  industriali   veneti. 

Ultimata  la  lettura  della  Relazione  del  Segretario,  il  Presidente 
invita  il  in.  e.  Do  Giovanni  a  tenere  il  suo  discorso  dal  titolo  : 
^irfc  (ìiriiui. 

Terminata  l'adunanza  alle  ore  Hi  '  ,  ,  le  Autorità  ed  il  ))uh- 
blico  si  recarono  nel  Palazzo  Loredan  sede  dell'Istituto,  per  visi- 
tare la  mostra  campionaria  delle  industrie  presentate  al  concorso. 

//  Presidente 
A.    F  A  V  A  R  0  II  Vicesegretario 

U.  Occioxi-Bonaffons 


Atti   dki.  Rk.xm:   Istituto  Vknkto  di  soiknzk,  JiKTTKtiK  kd   arti. 
Anno  aec;i.(l('mico   1904-905  -  Tomo  LXIV   -  Pailc  iniiiia. 


RELAZIONE 

SUI  PREMI  SCIENTIFICI  E  INDUSTRIALI 

LETTA  DAL  SEGRETARIO  NELL'ADUNANZA  SOLENNE 
DEL     21      MAGGIO      I905 


I.         PREMI  SCIENTIFICI. 

Andato  deserto  il  concorso  scaduto  il  HI  dicembre  1904  pel 
premio  di  lire  3000  di  Fondazione  Querini  sul  tema  /  Manuzii^ 
V  Istituto  ripropone  il  medesimo  tema,  per  un  nuovo  concorso  a 
;n    dicembre   1908,  così   precisandone  i  limiti  e  gli  intendimenti: 

Si  desidera  un  libro  che  rievochi  la  vita  e  V  opera  di  Aldo 
Manuzio  il  Vecchio,  studiato  nei  suoi  multiformi  aspetti  e  in  at- 
tinenza alle  condizioni  della  cultura  immediatamente  anteriore  e 
contemporanea,  dimostrando  gli  incrementi  da  lui  e  dai  suoi  com- 
pagni  dati  alla  civiltà  del  Rinascimento. 

Il  concorrente  non  dovrà  quindi  curare  soltanto  quelle  ricer- 
che nelle  biblioteche  e  negli  archivi  che  gli  permettano  di  rico- 
struire fedelmente  la  vita  e  l'immagine  del  grande  umanista-tipo- 
grafo, specie  per  il  periodo  giovanile  che  è  il  men  noto,  ma  dovrà 
raccogliere  tutti  quelli  elementi  che  lo  mettano  in  grado  di  illu- 
strare le  relazioni  coi  letterati,  l'indole,  le  ricerche  e  l'opera  della 
sua  Accademia,  la  attività  dell'  umanista  e  dell'  editore.  Si  mo- 
strino le  innovazioni  ardite  e  feconde  nei  vari  campi  della  filolo- 
gia greca  e  romana,  della  letteratura  medievale  e  perfino  della 
moderna  nella  lingua  classica  e  nella  volgare  per  gli  scrittori 
profani  e  per  i  sacri. 

Per  tal  modo  apparirà  l'efficacia  grande  dell'uomo,  cosi  lette- 
laria  come  morale,  a  spingere  e  guidare  gli  studiosi. 


i)(j  RELAZIONE    DEL    SEGRETARIO 

Nella  parte  bibliografica  e  sovratutto  in  (|Iip11ìi  riguardante 
la  rassegna  e  la  descrizione  delle  stampe  aldine,  per  la  quale  il 
lavoro  preparatorio  è  «-ià  copioso  ed  utile,  l'opera  dovrà  avere  un 
carattere  definitivo. 

Delle  lettere  cbe  Aldo  scrisse  o  che  ricevette  si  avrà  a  dare 
un  indice  esatto,  cavandone  quelle  parti  che  giovano  o  per  la  vita 
dell'uomo,  o  per  le  dottrine  o  per  le  relazioni  coi  suoi  contemporanei. 

Questo  libro  nuovo  diventi  dunque  il  miiiliore  e  ju'ù  dure- 
vole monumento  (ihe  Venezia  g-rata  e  orgogliosa,  per  iniziativa 
del  R.  Istituto,  vorrebbe  innalzare  nel  lY  centenario  della  sua  morte 
al  o-rande  figliuolo  adottivo  che  tanto  accrebbe  la  gloria  della  Re- 
pubblica  nel  periodo  piìi  luminoso  della  Rinascita. 

A  conseguir  più  degnamente  l'intento  e  rendere  questo  se- 
gno d'onoranza  più  adeguato  all'indole  e  allo  spirito  dell'immor- 
tale tipografo,  la  stampa  del  lavoro  che  sarà  premiato  verrà  ese- 
guita in  tipi  aldini  con  severa  e  semplice  eleganza.  Sarà  un  sag- 
gio felice,  analitico  e  sintetico,  di  storia,  di  critica  e  di  psicolo- 
gia storica,  inspirato  a  quel  senso  della  bellezza  e  dell'arte,  che 
ebbe  in  Aldo  un  interprete  nobile  ed  alto. 

Oltre  a  questo  nuovo  prenn'o,  riiiume  aperto  il  concorso  ai 
premi  scientifici  pure  di  Fondazione  Querini  Stampalia  già  pro- 
clamati negli  anni  precedenti,  cioè  : 

Origine  dclhi  j/illnra  rcnezidìui. 

PerfezìOìKiìf  in  (j  uà /che-  punto  impari  ani  e  hi  f/ronìcfr/a  projet- 
tifd  lìcllc  snjjrrficie  (i/i/rhrichc  a  (Ino  t/inìrnxioni  drllo  sjkizìo  ad  n 
d/nìcnfiioni. 

Mowxp'iifiii  (/co/mca  e  h/nloc/ica  dpi  /n(/Jii  rrncfi,  iipici  per 
(iltUndine  e  fp'andezsa,  CHciìm)  il  (ìardu. 

I  concorsi  a  questi  tre  premi  di  lire  HOOO  ciascuno  scadono 
rispettivamente   il   :}]    decenibre   lUO.J- 1900- 1907. 

A  tutto  HI  decemljrc  1905  rimaiu»  a|)(Mt()  il  concoi'.so  ad  al- 
tro priMoio  di  lire  SOOO  di  Fondazione  C'avalli,  sul  tema  :  Sr  e 
ciiìnc  le  niKirc  vondiiioni  Iciìiivlif.  rconoinic/ir  e  sm-iitli,  iiincch/nc, 
conrimi,   foo^terazioìUi   /xinihr,   /'(jltc,  crr.   in/lidf^cnno  sulle  rel(i:iitni 


LETTA  nell'adunanza  SOLENNE  DEL  21  MAGGIO  1905     97 

economirlie  e  f/iuridiche  fra  proprietari  e    co/firdtoì'i,  con    speciale 
rif/n((ì'(/o  <illc   Piorììicie    Venete. 

Scadono  nel  dicembre  1906  due  concorsi  a  premi  di  lire  5001) 
cadauno  di  Fondazione  Minich  sui  temi:  Sridippo  (/r/r apparec- 
clììo  respiratorio  nei  vcrtehraii  polmoìiali  ;  e 

Portare  un  contriljufu  oriyinale  alto  studio  di  un  argomento 
di  fisiologia  di  inìportanza  fondamentale. 

Il  premio  finalmente  di  lire  6000  di  Fondazione  Balbi  Yalier, 
per  r Italiano  che  nel  biennio  l'JOI  e  PJOò  arra  fatto  progredire 
le  scienze  medicJie  e  ch/rni'gicJie,  sarà  assegnato  fuori  concorso  nel- 
l'adunanza solenne  dell'anno  venturo. 


IL  —  FREMI  AGLI  INDU8TRTAL[  VENETI 

che  si  presentarono  al  concorso  biennale  1903-1904  con  l'esercizio 
promettente  di  nuove  industrie  o  con  utili  innovazioni  a  quelle  g-ià 
esistenti. 

Diplomi  d'  Onore. 

Società  Anonima,  'fila  Giudecca  in  Venezia,  per  la  fabbrica- 
zione di  calce  e  particolarmente  di  cemento  Fortland,  utilizzando 
il  fondo  della  laguna  veneta.  Questo  stabilimento  di  imova  co- 
struzione è  una  filiale  di  quello  di  Casale  Monferrato,  ma  è  di 
primissimo  ordine  sia  per  l'importanza  della  produzione,  sia  per 
r  utilizzazione  di  materia  prima  locale,  sia  pel  nuovo  e  perfetto 
macchinario,  notandosi  che  i  forni  ruotanti  sono  i  primi  impian- 
tati in  Italia. 

Peron  Giovanni  di  Schio  e  Fontanive.  —  Grandioso  stabili- 
lìienlo  per  la  segatnra  e  lavoratura  del  legno,  animato  da  una 
macchina  a  vapore  di  cento  cavalli  e  da  un  motore    elettrico    di 


98  RELAZIONE    DEL    SEGRETARIO 

ottanta,  con  separata  segheria  che  dispone  di  altri  70  cavalli  idrau- 
lici e  70  a  vapore.  Gii  operai  sono  170  a  Schio  e  90  a  Fonta- 
nive  e  il  loro  benessere  è  particolarmente  curato,  anche  con  op- 
portune e  adatte  abitazioni. 

Antonelli  Achille  e  Comp.  nelT isola  dell'i  Giudccca  a  Venezia. 
Pastificio  di  primo  ordine  per  la  vastità  ed  ottima  costruzione 
e  distribuzione  dei  locali  e  per  la  perfezione  del  copiosissimo  mac- 
chinario. Merita  particolare  menzione  un  sistema  di  asciugamento 
sollecito  delle  paste,  ottenuto  per  mezzo  di  numerosi  ventilatori 
mossi  da  forza  elettrica. 

Medaglie  d'  Oro. 

Ferrari  Carlo,  Venezia.  —  Officina  arti  grafiche  -  Il  sig.  Fer- 
rari, con  molta  costanza  e  con  assiduo  lavoro,  è  giunto  a  porre 
in  Venezia  una  tipografia  di  primo  ordine.  Yi  sono  impiegati 
quasi  cento  operai,  che  appena  bastano  a  dar  compimento  agli 
svariatissimi  lavori  che  vi  si  eseguiscono  con  macchine  perfette. 

Foggiani  Bruto  e  Comp-,  Verona.  —  Estrazione,  lavorazione 
ed  esportazione  del  famoso  marmo  di  Verona,  da  dieciotto  cave 
di  proprietà  della  ditta.  La  segheria  è  mossa  dairelottricità  e  sta 
allacciata  alla  stazione  ferroviaria  di  Verona  mediante  binario  di 
raccordo.  Può  fornire  annualmente  circa  30000  metri  quadrati  di 
lastre. 

Calllgaris  Giuseppe  di  Udine.  —  Officina  per  la  lavorazione 
artistica  del  ferro,  sia  ad  imitazione  delTarte  antica  sia  come  mo- 
dello di  arte  moderna.  Per  ciò  appunto,  nel  conferire  questa  ben 
meritata  onorificenza  al  sig.  Calligaris,  l'Istituto  prese  in  consi- 
derazione non  solo  la  importanza  industriale  dell'officina,  ma  an- 
che il  sentimento  artistico  e  il  buon  gusto  del  proprietario. 

La  Ditta  Norsa  Giuseppe  di  Venezia,  per  l'industria  dei  cuoi 
artistici  veneziani  fu  premiata  dall'  Istituto  nel  1908  con  meda- 
glia d'oro.  Ora  si  ripresentò  al  concorso,  e  Tlstituto  riconoscendo  i 
notevoli  miglioramenti  di  questa  industria  e  il  suo  aumento,  è  lieto 


LETTA    nell'adunanza    SOLENNE    DEL    21    MAGGIO    1905  99 

che  le  sia  stata  già  conferita  la  massima  onorificenza  alla  quale 
uno  stabilimento  di  questo  genere  può  aspirare,  e  di  potergliela 
confermare  in  esito  all'odierno  concorso. 


Medaglie  d'  Argento. 

Società  anonima  agricola  veronese  ///  Lef/iiuf/o.  —  Per  la  fab- 
brica di  concimi  e  prodotti  chimici,  con  sistemi  perfezionati  e  con 
indirizzo  cooperativo  recante  notevoli  vantaggi  nella  regione  dove 
la  fabbrica  ò  posta. 

Società  per  l'industria  elettrica  in  Arzionano.  —  Per  la  at- 
tuata distribuzione  di  energia  elettrica  a  buon  mercato,  allo  scopo 
(li  fornire  e  dare  impulso  alle  industrie. 

Fasoli  Giuseppe  di  Veroiid.  —  Conceria  pellami  -  Per  la  ri- 
levante lavorazione,  per  l'ottimo  indirizzo  impresso  dal  sig.  Fasoli 
coadiuvato  dal  figlio,  per  i  provvedimenti  igienici  a  favore  degli 
operai,  e  per  il  proposito  di  ampliare  la  sua  sfera  d'azione. 

Tonini  Giovanni  e  figlio  di  Udine.  —  Laboratorio  in  pietre  ar- 
tificiali, e  fabbrica  piastrelle  pressate  in  cemento.  Sorto  da  pochi 
anni  in  una  città  dove  1'  industria  dei  cementi  è  pur  molto  svi- 
luppata, la  ditta  Tonini  seppe  acquistargli  il  favore  di  una  buona 
clientela. 

Guadagnini  Ernesto  e  C.  di  Venezia.  —  Fabbrica  di  confetture 
ed  affini,  con  nuovo  e  perfezionato  macchinario  mosso  da  energia 
a  vapore  ed  elettrica. 

Venuti  Luigi  di  Venezia.  —  Tintoria  a  vapore  e  pulitura  a 
secco.  -  Per  notevoli  miglioramenti  introdotti  dopo  la  premiazione 
della  medaglia  di  bronzo  ottenuta  dal  K.   Istituto  nel   1901. 

L'  Istituto  inoltre  conferma  alla  Ditta  Vicarìotto  Vittorio  di 
Vicenza  la  medaglia  d'argento  conferitale  nel  1903  per  la  fabbri- 
cazione di  botti  di  legno,  essendosi  questa  ditta  presentata  al- 
l' odierno  concorso  con  nuove  a]ì])lif'azio]ii  della  medesima  in- 
dustria. 


100  RELAZIONE    DEL    SEGRETARIO 


Medaglie  di  Bronzo. 

IVIenetto  Fortunato  di  Chioggia.  —  Ya  sviluppando  e  miglio- 
rando il  noto  suo  Cantiere  navale  nel  quale  ha  già  potuto  co- 
struire i  vaporini  della  sua  ditta,  che  servono  al  tragitto  fra 
Chioggia  e  Sottomarina.  Recentemente  fu  pure  dotato  il  Cantiere 
di  una  segheria  a  motore  elettrico,  sicché  non  dubitasi  che,  in  un 
prossimo  concorso,  l'Istituto  possa  esser  lieto  di  rimeritarlo  con 
una  maggiore  distinzione. 

Rinaldi  Francesco  e  C.  d/  Baftaglia.  —  Officina  meccanica 
per  macchine  ed  utensili  agricoli.  Presenta  alla  Mostra  una  pressa 
da  foraggio  capace  di  un  .  stipatura  sollecita,  e  con  poca  spesa 
di   lavoro  manuale. 

Tamburlini  A.  e  Carbonaro  R.,  Venezia.  —  Decorazioni  in  ter- 
racotta semplice,  pattinata,  o  ricoperta  di  strati  metallici  col  me- 
todo galvanico.  Promette  prosperoso  avvenire.  Ebbe  recenti  com- 
missioni per  Liegi  e  Berlino. 

Cargnel  Vittore  di  S.  Troi-<iso.  —  Fonderia  a  campano  -  Lo 
stabilimento  è  ancora  modesto,  ma  Tanima  d'artista  e  la  intelli- 
gente operosità  del  sig.  Cargnel,  come  il  buon  esito  dei  concerti 
già  eseguiti  assicurano  a  questa  sua  industria  uno  sviluppo  sem- 
pre maggiore.  L'Istituto  oltre  alla  medaglia  di  bronzo  gli  confe- 
risce un  ben  meritato  premio  di  incoraggiamento  in  denaro. 

Mjnotlo  e  Cercato  di  Mesfi-e.  —  Nuova  officina  meccanica  ; 
particolarmente  per  la  fabbricazione  di  letti  e  mol)ili  in  ferro  a 
modico  prezzo. 

Zampato  Giovanni  di  Venezia.  —  Officina  meccanica,  fonde- 
ria di  ghisa  e  bronzo;  particolarmente  per  la  specialità  di  appa- 
recchi per  gli  stampi  da  Vetrerie. 

Giacobbi  e  Vascellari  di  ('<i/ii/co.  —  Fabbrica  lana  di  legno 
e  casse  da  imballaggio,  infornnita  a  critei'i  moderni  e  mossa  da 
energia  elettrica;  tende  ad  iiiiipiiarsi  e  a  trasferirsi  in  più  adatta 
località. 


LETTA    XKLl/ADrNAX'/A    SOLENNE    DEI,    21     MAOdTO     1005  101 

L'  Istituto  inoltre  fonterma  alla  hifla  Pozzana  Angelo  di  Ve- 
nezìa  la  medaglia  di  bronzo  o-ià  oonseg'iiita  nel  liMj;}  e  ciò  per  la 
produzione  di  letti,  culle,  toilettes   ecc.   in  ottone    ad  uso  inglese. 

Menzioni  Onorevoli. 

Salerni  Umberto  e  fratelli,    Venozìn.   —  Mobilificio. 
Talamini  Giovanni,   ('<i!<fchiii()r(>.  —  Filatura  della  seta. 

Piva  Italico,    J'dine.  —  Fabbrica  zoccoli  di  legno. 

Cojutti   Enrico,   (lodia.  —  Molino  a  cilindri. 

Grilli   e  Frigo,    Venezht.  —  Lavori  in  perle. 

Padovani  A.  e  Comp.,    Venezia.  —  Fabbrica  confetture. 

Calore  Luigi  e  Veronese  Giovanni,  Este.  —  Riproduzione  di 
situle  in   bronzo  e   vasi  in  terra  borchiati  in  bronzo. 

Scarpa  Silvio  e  Feltrin  Egidio,  Poìpef,  Forfogua  e  Maè.  — 
Fornaci  a  fuoco  continuo. 

Larghin  Emanuele,  Vicenza.  —  Impianti  di  apparecchi  di 
riscaldamento  e  cucine  economiche. 

Vasconetto   Marco,    Treeim.  —  Fabbrica  colori  e   vernici. 

Marzuttini  ed  Angeli.  Sanf/uarzo.  —  Fabbrica  di  paste  alimen- 
tari e  segheria  legnami. 

Nesso  Enrico,   Adria.  —  Merletti  di  Cantù  a  fusello. 

Premi  di  Incoragcuamento  in  denaro. 

La  signora  Ernesta  Ruderi  di  Padova,  dirige  con  molta  abi- 
lità una  fabbrica  di  fiori  artificiali,  che,  por  mancanza  di  mezzi 
meccanici  e  segnatamente  di   una  trancia,  non  può  ricevere  quello 


102  KKhAZlONE  DEL  SKGRETAEIO 

sviluppo  (lei  quale  sarebbe  meritevole.  E  l'Istituto  apprezzando  il 
merito  e  la  industria  della  si<^nora  Ruderi  le  assegna  un  ])renìio 
di  incoraggiamento  di  lire  300  necessarie  appunto  perchè  possa 
provvedersi  di  questo  apparecchio. 

Un  altro  premio  di  incoraggiamento  di  lire  200  viene  pure 
assegnato  al  sig.  Vittorio  Cargnel,  fonditore  di  campane  a  Treviso, 
e  oggi  stesso  premiato  con  medaglia  di  bronzo,  pel  suo  inerito 
industriale  ed  artistico. 


Parecchi  altri  concorrenti,  per  non  aver  ottemperato  a  tutte 
le  condizioni  richieste  dall'avviso  di  concorso,  rimangono  esclusi 
dal  premio,  ma  ad  alcuni  di  questi  è  doveroso  tributare  una  pa- 
rola di  encomio  insieme  all'  augurio,  che  in  un  prossimo  con- 
corso, soddisfatte  tutte  le  esigenze  prescritte,  possano  essere  ri- 
meritati colle  migliori  e  più  adeguate  distinzioni. 

Soranzo  Vittorio  di  Mo)if</(/nrina.  —  Salumeria  -  Svariatissimi 
ed  ottimi  prodotti  di  constatata  bontà.  TI  sig.  Soranzo  ha  inten- 
zione di  ampliare  notevolmente  la  sua  industria  con  introduzione 
di  nuove  macchine  e  coli'  adozione  di  procedimenti  meglio  ri- 
spondenti ad  ogni  esigenza,  e  quindi  l'Istituto  si  augura  di  pre- 
miarlo in  un  prossimo  concorso. 

Zancan  Luigi  fli  Padora.  —  Fabbrica  concime  organico  spe- 
ciale, diretto  dal  valente  chimico  dott.  (iiuseppe  Ongaro.  '^Prattasi 
di  un  nuovo  concime  i  cui  eH'etti  non  si  poterono  constatare  nel 
breve  tempo  della  sua  applicazione  ai  terreni. 

Ragagnin  Luigi  di  Pordenone.  —  Fabbrica  panieri  e  mobili 
in  legno,  giunco  e  bambù.  Successe  ora  al  Brusadin  già  ])remiato 
da  questo  Istituto. 

Tono  Caterino  di  h'^le.  —  Forme  e  gambali  ))er  (>alzature. 
Produzione  ril(> vanto.  Si  vale  di  energia  elettrica,  ma  la  fabbrica 
è  di   recentissimo   impianto. 

Vivante   Giacomo   di   Miu;iitn.  Ceramiche   artistiche. 


LETTA    XP,Li/aT)1JNANZA    S(ìriKNNI<]    BEL    21    MAGGIO     1  OOò  108 

Dato  cosi  tei'iuiiio  ti  questa  breve  Relazione  che  riassume  i 
rapporti  delle  singole  commissioni  deputate  alla  visita  degli  stabili- 
menti e  delle  industrie  che  si  presentarono  al  concorso;  il  R.  Isti- 
tuto invita  a  vedere  la  Mostra  campionaria  dei  prodotti,  nel  pa- 
lazzo Loredan  di  sua  residenza  a  S.  Stefano,  in  ogni  giorno  di 
questa  settimana  dalle  ore   11   alle  ore   15. 


Il  m.  e.  segretario 
G.  Bekchet. 


u 


At'1'1   dkl  Rkalk  Istituto  Venkto  di  s(nKNZK,  IìKTTkki:  1:1)  akii. 
Anno  iiecademico  lJK)4-9()r)  -  l'omo  LXIV  -  Piii'lc  |HÌin;i. 


C  0  N  C  O  li  .S  J     A    P  K  E  i\J  1  (  ) 

BEL 

R.  ISTITUTO  VENETO  DI  SCIENZE,  LETTERE  ED  ARTI 

PEOCLAMATI  NELL' ADUNANZA  SOLENNE  DEL  21   MAGGIO   1905 


PREMI  DEL  R.  ISTITUTO 

Arfiroli)   o'^  (h'ììo   Sf{tfiff(i   ((jiprorafn  cn/i   li.   bccrt'to    17  iiuirzo   1S95 

L'Istituto,  (li  tre  in  tre  iinni,  stiin/.ici'à  nel  bilancio  la  somma  di 
L.  ]50(),  per  premi  (l'incoraggiamento  a  coloro  che  giudicherà  Itenenn-i'iti 
delle  scienze  applicate  0  delle  industrie  manilatturiere  ed  agricole,  e  per 
bene  avviate  iniziative  o  per  miglioi'anu'iiti  d'importanza   nei  j)rodotti. 

I  membri  onorari  ed  effettivi  non  possono  concorrere  ai  premi. 

La  prossima  aggiudicazione  si  farà  nel  maggio  1907. 


PREMI  DI  FONDAZIONE  QUERINI  STAMPALIA 

Concorso  per  l'anno  1005 
Tnint  prescelto  neW  adunanza  ordinaria  27  aprile  1902 
Origini  deìla  piiinra  veneziana. 

1  vecchi  storici  dell'arte  non  sono  immuni  da  erroi'i  di  l'atfo  e  di 
giudizio.  11  Vasari,  giudice  sospetto  (juando  paiIa  d(dla  scuola,  toscana, 
non  (^  autoi'cvole  quando  discorre  delle  altre  scuole  italiane.  Ne  fanno 
testimonianza,  per  la  veneta  pittuia,  il  Sansovino,  il  Ridolfi,  il  Boschini. 
lo  Zanetti,  il  Meschini,  il  Lanzi  ed  altri.  Soltanto  recenti  e  pazienti  li- 
cerche  negli  Archivi  hanno  di  nuova  luce  fatte  chiare  alcune  parti  (hdla 
storia  dell'arte  veneziana. 

Così,  intorno  alle  origini  della  grande  arte  veneziana,  parlarono,  per 


102  CONOOUSI    A    PKEMTO 

l'itine  solo  i  i)iii  icconti,  il  Cavalcaseli*!  od  il  Crowo,  o  con  acutoz/a  di 
indatfini  (Jiovamii  Moiclli.  Poi  noi  particolari  si  tVoei'o  più  accurate  ri- 
cerche, traendo  da.  doeunienti  i  nomi  di  molti  pittori  dei  secoli  decimo- 
quarto e  decimotiuinto,  \v.  date  e  il  domicilio;  si  studiarono  da  scrittori 
foresti(M'i  e  nosti'i.  con  ordine  analitico,  le  opere  di  V(!neti  maestri  e  si 
distinsero,  mediante  confronti,  aitefici  di  nomi  simili,  cliiiiicndo  in  tal 
modo  molti  dubiti. 

Ola  tali  studi  e  ricerche  as))ettano  di  essere  coordinati  ad  un  fine. 
di  essere  lumesKÌi^*^'  dalla,  finezza  (h'A  ii;iudizio,  di  ess(!re  i-accolti  in  un 
libro,  che  mostri  in  qual  modo  nacque  (s  si  svolse  nel  trecento  e  (luat- 
trocento  la  pittura,  veneziana..  E  all'appello  del  K.  istituto  è  da  sperare 
rispondano  fili  studiosi  e  si  compia,  un' oj^Ma  utile  e  decorosa  perla  pa- 
tria e  per  l'aite. 

Il  concorso  resta  aperto  a.  tutto  il  lU  dicembre   11)05. 
Il  premio  r  di  lire  3000. 

Concorso  per  l'anno  lOOfi 
Trina  ^^r^.sve/^>  )7el/'  (tdiuKinza  ordinaria  17  mariDÌo   1003 

Perfezionare  in  quaiclic  /unito  iìii/jorhtnfe  la  (/eoniefria  proiei- 
iica  delle  xKjjer/icie  al(/ehi'ic/ir  a  duo  dimensioni  dello  spazio  ad  n 
dimensioni. 

Il  concorso  rimarrà  aperto  fino  al  lU  dicembre  1906. 
Il  premio  è  di  lire  8()t)0. 

Concorso  I'er  l'anno  1907 

7'enìa  prescelto  rieir  adunanza  ordinaria  20  maggin   1900 
e  riproposti)  „  „  22        „        1904 

Monoi/i'ii/iif  (p'ofisini  V  hioloyica  dei  laghi  reiieti^  tipici,  per  al- 
titudine e  (jiacitiirn,  escluso  il  Garda. 

i/autoi'e,  ])r('messii  una  eoiiiplota  l)ibliooratia  <lei  lavori  sulla 
iiiimolo^-ia  veneta  flnoiM  pubblicati,  ed  un'esatta  numerazione  dei 
la;^iii  veneti,  passerà  ad  illustrare,  dal  punto  di  vista  •«eo^rafiico, 
fisico,  zoologico  e  botanico,  quelli  che  sembrano  più  tipici  e  carat- 
teristici, sia  per  la  loro  diversa  altitudine,  sia  per  la  giacitura 
(natura  geolog-ica,  origine  delle  ac(iue,  batimetria.  condizioni  fisiche 
circostanti). 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  103 

La  monografia  sarà  più  apprezzata  ove  sia  corredata  d' illu- 
strazioni  fi,'raHehe. 

Il   (!()ii('oi's()   l'iiiiiiiic  Mpcrto  tino  al   ;!1    (licciiibrc   lUOT. 
Il  premio  è  di  lire  IJOOO. 


Concorso  vv.n  li'  anis'o  11)08 

TciiKt  presc('//(>  ììill'  iidiindnzd  onliiKtfia  ^  1  api-Hc  IffOl 
r//i)'<ij)osl(i  e.  inii(h'lìc(if()         „  „  /'>'         „        l!)Oò 

Aldo   Manuzio  il    Vecchio. 

Si  desidera  un  Hl)ro  che  rievochi  hi  vita  e  V  opera  di  Aldo 
Manuzio  il  Vecchio,  studiato  nei  suoi  nudtifonui  aspiriti  e  in  at- 
tinenza alle  condizioni  (Udla  cultura  ininiediataniente  anteriore  e 
contemporanea,  dimostrando  gli  incrementi  da  lui  e  dai  suoi  com- 
pagni dati  alla  civiltà  del   Rinascimento. 

il  concorrente  non  dovrà  (|uindi  curare  soltanto  quelle  ricer- 
che nelle  biblioteche  e  negli  archivi  che  gli  permettano  di  rico- 
struire fedelmente  la  vita  e  l'immagine  del  grande  umanista-tipo- 
grafo, specie  per  il  periodo  giovanile  che  è  il  men  noto,  ma  dovrà 
raccogliere  tutti  quelli  elementi  che  lo  mettano  in  grado  di  illu- 
strare le  relazioni  coi  letterati,  l'indole,  le  ricerche  e  l'opera  della 
sua  Accademia,  la  attività  dell'  nnuinista  e  dell'  editore.  Si  mo- 
strino le  innovazioni  ardite  e  feconde  nei  vari  campi  della  filolo- 
gia greca  e  romana,  della  letteratura  medievale  e  perfino  della 
moderna  nella  lingua  classica  e  nella  volgare  per  gli  scrittori 
))rofani   e   jìer  i  sacri. 

Per  tal  modo  apparirà  l'elficacia  grande  dell'uomo,  così  lette- 
raria come  morale,  a  spingere  e  guidare  gli  studiosi. 

Nella  i)arte  bibliografica  e  sovratutto  in  quella  riguardante 
la  rassegna  e  la  descrizione  delle  stampe  aldine,  per  la  quale  il 
lavoro  preparatorio  è  già  copioso  ed  utile,  l'opera  dovrà  avere  un 
carattere  definitivo. 

Delle  lettere  che  Aldo  scrisse  o  che  ricevette  si  avrà  a  dare 
un  indice  esatto,  cavandone  quelle  parti  che  giovano  o  per  la  vita 
dell'uomo,  o   \mv  le  dottrine  o  per  le  relazioni  eoi  suoi  contemporanei. 

Questo  libro  nuovo  diventi  dunque  il   migliore    e    più    dure- 


104  CONCORSI    A    PREMIO 

•  ole  monumento  che  Venezia  grata  e  orgogliosa,  per  iniziativa 
lei  K.  Istituto,  vorrebbe  innalzare  nel  lY  centenario  della  sua  morte 
al  irrande  fiirliuolo  adottivo  che  tanto  accrebbe  la  gloria  della  Ke- 
pubblica  nel  periodo  ])iù  luminoso  della  Rinascita. 

A  conseguir  più  degnamente  l'intento  e  rendere  questo  se- 
gno d'onoranza  più  adeguato  all'indole  e  allo  spirito  dell'immor- 
tale tipografo,  la  stampa  del  lavoro  che  sarà  ppemiato  verrà  ese- 
guita in  tipi  aldini  con  severa  e  semplice  eleganza.  Sarà  un  sag- 
gio felice,  analitico  e  sintetico,  di  storia;  di  critica  e  di  psicolo- 
gia storica,  inspirato  a  quel  senso  della  bellezza  e  dell'arte,  che 
ebbe  in   Aldo   un  interprete  nobile  ed  alto. 

Il  ('uncurso  riiiiiine  aperto  iiiiu  ;d  ol  dicembii'  lUOH. 
Il   prt'iiiid  r  (li   live  3000. 


PREMIO  DI  FONDAZIONE  CAVALLI 

Concorso  pel  triiinnio  15)0;]-1!)05 
Tenui  prescelto  uell'  ((iltiminzd  ordiìito-ùi  2V)   aprii  e   1!>()3 

S('.  e  comi'  le  ano  re  condizioni  tecniche,  economiche,  e  sociali, 
inocchine,'  C(nicimi,  cooperazioni,  banche,  leghe,  ecc.  in  fin  ideano  mille 
relazioni  econoiniche  e  i/inridic/ie  fra  proprietari  e  colUrafori,  con 
particolare  rigmirdo  alle   l'rorincie    ì'enefe. 

Il  concorso  resta  aporto  a  tutto  151   dicciiil^i'c   ISK)"). 
Il  premio  è  di  lire  8000. 


PREMIO  DI  FONDAZIONE  BALBI-VALIER 

per  il  proyrestio  delle  scienze  mediche  e  cJrìntrtjiclie 

Sarà  conferito  un  premio  d'  italiane  lire  0000  all'  italiano 
"  che  avrà  fatto  pro<jre(/ire  nel  biennio  1004- liK):')  le  scienze  me- 
„  diche  e  chirurgiche,  siu  colta  invenzione  di  (gualche  istrumento  o 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  105 

„   di  qualche  ritrorato,  che  vrdgct  a  lenire  le  umane  sofferenze^  mi 
,,  pìihhlicavdo  qualche  opera  di  sommo  prec/io.  „ 

Il    prrinio.    l'iioi'i    coiict)rso,    sarà    inoclaiiiato    lu-ll'aduiiuiiza    solenne 
del   11K)(). 

Il  concorso  resta  aporto  a  tutto  il  31   dicembre  1J)05. 


DISCIPLINE    COMUNI   AI   CONCORSI   DI   FONDAZIONE    yUERINI    STAMPALIA 
E    A    QUELLI   DI    FONDAZIONE    CAVALLI   E    BALBI    VALIER 

Nazionali  e  stranieri,  eccettuati  i  membri  effettivi  del  Reale  Istituto 
Veneto,  sono  ammessi  al  (!oncorso.  Le  Memorie  potranno  essere  scritte 
ui'lle  lingue  italiana,  francese,  tedesca  ed  inglese.  Tutte  poi  dovranno  es- 
sere presentate,  franche  di  porto,  alla  Segreteria  dell'Istituto  medesimo. 

Secondo  1'  uso,  esse  port(!ranno  una  epigrafe,  ripetuta  sopra  un  vi- 
glietto  suggellato,  contenente  nome,  cognome  e  domicilio  dell'autore. 
Verrà  aperto  il  solo  viglietto  della  Memoria  premiata  ;  e  tutti  i  mano- 
scritti rimarranno  nell'archivio  del  R.  Istituto  a  guarentigia  dei  proferiti 
giudizi,  con  la  sola  facoltà  agli  autori  di  farne  trarre  copia  autentica 
dalla  Cancelbsria  dell'Istituto,  a  loro  spese.  Il  risultato  dei  concorsi  si 
proclama  nell'annua  pubblica  solenne  adunanza  dell'Istituto. 

La  proprietà  flelle  Memorie  premiate;  resta  agli  autori,  che  sono  ob- 
bligati a  pubblicarle  entro  il  termine  di  un  anno,  sopra  accordo  culla 
Segreteria  dell'Istituto  per  il  formato  ed  i  caratteri  della  stampa,  e  per  la 
successiva  obbligatoria  consegna  di  50  esemplari  delle  medesime.  Nella 
stampa  del  lavoro  premiato,  1'  autoie  ha  l'obbligo  di  premettere  la  intiera 
relazione  della  Giunta  esaminatrice  del  li.  Istituto.  Il  danaro  del  premio 
non  potrà  conseguirsi,  se  non  dopo  aver  soddisfatto  a  queste  prescrizioni. 

Ij'Istituto,  si  mantiene  il  diritto  di  fare  imprimere,  a  proprie  spese,  quel 
numero  qualunque  di  copie,  che  reputasse;  conveniente, 

I  premi  fuori  concorso  di  Fondazione  Balbi  Valier  potranno  essere 
assegnati  anche  ai  ineiidjri  dell'Istituto,  ma  in  tal  caso  non  potranno  con- 
seguirsi da  olii  abbia  preso  parte  della  Commissione  di  esame,  od  abbia 
assistito  alla  conseguente  deliberazione  dell'Istituto  (Art.  10  dello  Statuto 
della  Fondazione  Balbi  Valier). 


lOfi  CONCOKSI    A    PREMIO 

PREMI  DI  FONDAZIONE  ANGELO  ^MINIC'H 

Concorsi  pkl  tkiknxio  1904-1)06 

Tei)ìa  presrcUo  ncìV  adunanza  ordinaria  ^1  aprile     1901 
e  /■i/iroposfi)  „  „  :^:^  maggio   1004 

Sr//i(j>/)(>  (leirapjxiyecchit)  rcsjiira forzo  nei   rciichra/i  pid tnonali . 

In  questi  uitiuii  toiiipi  intorno  all'apparc'cciiio  rcsjìiratoiio  dei  vt^rtcbrati 
muiiili  (li  polmone,  fu  studiato  aecurataiiieiit(!  Io  sviluppo  del  dialVainuui 
e  della  pleura,  e  negli  uccelli  fu  studiato  lo  sviluppo  dei  sacchi  aent'eri, 
lua  venni!  trascurato  lo  studio  dello  SAMluppo  della  laringe,  d(dla  trachea 
e  dei  polmoni.  Perciò  1'  Istituto  desidera  estese  ricerche  embriologiche 
per  queste  parti  dell' appai'occhio  respiratoi'io,  perchè  a  tale  studio  si  con- 
neltono  questioni    importanti  di  embriologia   e   di   morfologia   comparata 

Il  concoi'so  resta  aperto  a,  tutto  il  31  dicembri-   rjOti. 
Il  premio  è  fli   lire  5000. 

Tema  pì-esrelfo  naU'adirnanza  ordinaria   ''0  marzo   J904 

Portare    nn    eonlrih/ifo   ori(//na/c  allo   s/ik/Ìo    di   nn   ai'i/oiiìenlo 
di  /isio/o(/in   di   importanza   foiKÌdìiìcntalc. 

Il  concorso  resta  aperto  a,  lutto  il  i5l   dicembre   IDOG. 
Il  premio  è  ili   lire  5000. 

DISCII'lilXK    KKLATIVK    A    (^ITKSTO    PREMIO 

Al  concoi'so  non  |)olranno  partecijiare  (die  italiani,  e  vi  soim  aninu^ssi 
pure  i  soci  (X)rrispon(leiiti  d(d  K.  Istituto. 

Le  Memorie  dovranno  essei'e  scritte  in   lingua  italiana. 

Le  altre  discii)line  inerenti  alle  modalità  di  (juesto  concorso  sono  co- 
ninni   a  lineile  dei  concorsi  di  Fonda/ione  t^uerini  e  di  h'onda/ione  Cavalli. 


DEL    R.    ISTITUTO    VENETO  lU7 


A  V VERTENZA  (  J  ENERALE 

Ogni  preiiiinto  dovi'à  pjigare,  sotto  foiMìin  di  trattenuta 
sul  premio  ag,'iij,'iuUieat(>gli,  l'importo  della  tassa  governa- 
tiva di  Ricchezza  ]\Iobile  (93,15  pei*  mille). 

Vene~ia,  .^1  ni  a  e/ e/ io  lUOò. 


Il  Presidente 
A.    F  A  V  A  R  0  //  Sef/rrfario 

G.    B  E  R  e  H  E  T 


Atti  del  Reale  Istituto  Veneto  di  scienze,  lettere  ed  arti. 
Anno  accademico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


ARTE  DIVINA 

Discorso  letto  nell'Adunanza  solenne  del  R.  Istituto  Veneto 

DEL   21    MAGfilO    1905 

dal  prof,  achille   DE   GIOVANNI,  m.  e. 

(senatore  del  regno) 


La  Medicina  è  nata  coll'uomo,  perchè  il  suo  istinto  doveva  gui- 
darlo ad  atti  e  pratiche  spontanee,  che  concorrono  a  mantenere  sana 
e  durevole  la  esistenza. 

E  non  fa  meraviglia  se  la  Medicina,  come  istituzione,  cominciò 
ad  essere  sacerdotale,  quando  coll'istinto  della  conservazione,  svi- 
luppandosi nell'uomo  la  riflessione,  la  mente  umana,  nel  dolore  come 
nel  piacere,  assorgeva  ai  primi  concepimenti  intorno  alle  cause 
materiali  e  sopranaturali  dell'uno  e  dell'altro  ed  ai  mezzi  adeguati 
per  assicurare  il  fine  supremo  della  propria  conservazione. 

Sacerdotale  fu  la  Medicina  nell'India,  dove  solo  i  Brahmani  la 
esercitavano  e  di  essi  appena  un  certo  numero  si  dava  esclusiva- 
mente allo  studio  di   questa  scienza. 

La  iniziazione  dello  allievo  si  faceva  con  un  rito  ed  un  cerimo- 
niale imponente  :  durava  quattro  giorni  ed  aveva  luogo  di  primavera. 
Nel  primo  giorno  il  maestro  e  gli  allievi  offrivano  agli  Dei  un  sacri- 
ficio di  miele,  di  burro  e  di  latte  ;  il  secondo  giorno  era  interamente 
consacrato  al  digiuno  ed  alla  preghiera;  nel  terzo  i  giovani  allievi 
ricevevano  l'investitura;  nel  quarto  si  accendeva  il  fuoco,  simbolo 
della  intelligenza  e  della  vita  e  l'allievo  vi  girava  intorno  pronun- 
ciando il  giuramento  solenne  di  vivere  secondo  le  regole  della  Corpo- 
razione, di  non  adoperare  mai  la  scienza  per  compiere  cattive  azioni, 
ma  di  soccorrere  egualmente  i  poveri  come  i  ricchi  e  di  abbandonare 
come  indegno  di  lui  ogni  pensiero  di  lucro  e  di  vendetta.  Dopo 
questo  l'allievo  era  ammesso  allo  studio  della  Scienza.  E  durante 


"fi 

no  A.    DE    «TOVANNI  (2) 

il  liiociiiio  era  obbligato  ad  attenersi  al  più.  severo  regiiiìo  di  vita, 
alla  nettezza,  alla  castità  e  perfino  alla  mendicità,  ciò  valendo  come 
il  digiuno.  In  breve  lo  stud(>nte  doveva,  direi  quasi,  santificarsi 
mentre  apiMcndeva  ad  esercitare  il  suo  nobilissimo  e  severo  sacer- 
dozio. Cosi  imponeva  la  legge  di  3Ianù,  la  quale  inoltre  faceva 
obbligo  all'allievo  di  non  mai  obliare  dopo  gli  studi  il  proprio  Maestro. 

Mosè  dal  Sinai  proclama  la  sua  legge,  nella  quale  padroneggia 
solenne  il  pensiero  della  Medicina,  perchè  solo  gli  uomini  vigorosi 
fanno  un  popolo  forte.  Presso  gli  Ebrei  la  ignoranza  della  Medicina 
reiuleva  indegni  del  Trono  ed  il  Re  Salomone  fu  un  medico  sapiente. 
J  medici  avevano  diritto  al  rispetto  e  alla  considerazione,  benedetti 
da  Jehova.  Onorate  i  medici,  dei  quali  avete  bisogno,  perchì'  Dio 
li  ha  creati,  sta  scritto  nell'Ecclesiastico. 

Ippocrate  voleva  che  il  Medico  fosse  un  santo,  che  colla  co- 
scienza pura  desse  saggi  consigli,  che  amasse  ed  assistesse  i  poveri, 
che,  non  curante  dei  piaceri,  preferisse  la  dimora  più  semplice. 

Narrano  le  storie  che  Esculapio  venisse  posto  dagli  antichi  nella 
schiera  degli  Dei  e  che  emblema  del  Nume  fossero  il  Serpe,  il  Ba- 
stone nodoso  e  l'Alloro  e  ciò  per  esprimere  quanta  vigilanza,  quanta 
prudenza  adoperi  la  Medicina  per  vincere  le  difficoltà  e  le  dure 
prove  dell'Arte,  alla  quale  per  la  eccellenza  e  la  nobiltà  spetta  l'o- 
nore dell'Alloro.  Però  gli  antichi  dissero  diiuna  l'Arte  professata 
dai  Medici;  e  Cicerone  non  ha  potuto  negarle  il  più  grande  elogio, 
chiamandola  Arte  onesta. 


Como  le  vedute  sintetiche  dell'antica  filosofìa  compresero  la 
legge  naturale,  che  tutto  muove  e  trasforma,  così  quei  primi  tempi, 
quasi  divinizzando  la  Medicina,  ne  vaticinarono  l'altissima  missione, 
suo  luminoso  avvenire. 

E  come  attraverso  a  mille  e  niille  meandri,  sposso  fuorviata 
da  (U'roi'i  di  scuola  o  di  interpreti,  la  Scienza  è  venuta  scovrendo 
(mI  (irdinaiulo  i  fatti  suoi  e  componendo  i  suoi  assiomi,  così  la  Me- 
dicina fra  le  scienze  naturali  ha  acquistato  attributi  o  dignità  di 
scienza  altamente  biologica  e,  semprt^  più  cosciente  e  piovvida, 
abbracciava  gli  individui  e  la  società.  Sì,  o  Signori,  la  Medicina 
scruta  assiduamente  la  Jiiologia  dell'Essere  conu^  la  ]*atologia  so- 
ciale, può  infoi-mare  i  costumi   e  le  leggi  e  può  guidare  sulla  via 


(3)  ARTE    DIVINA  111 

(lei  progresso  rUmanità  e,  considerata   nelle   sue  imprese  pietose 
onme  ne'  suoi   iiobilissinii   intenti,   è  pur  sempre  Arte  Dirina. 


Ma  l'entusiasmo  che  mi  ha  trasportato  a  questa  solenne  affer- 
mazione, suggerita  dalla  storia  della  Scienza,  vien  meno  alla  triste 
reminiscenza  di  un'altra  storia,  quella  delle  innumerevoli  peripezie 
che  hanno  attraversato  ed  attraversano  la  carriera  della  Medicina; 
quella  degli  equivoci  in  mezzo  ai  quali  è  continuamente  trascinata; 
la  storia  delle  accuse  e  degli  sfavorevoli  giudizi  che  tutto  dì  la  col- 
piscono; in  fine  la  storia  della  ignoranza  del  pubblico,  in  mezzo  al 
quale  troppe  volte  noi  vediamo  la  Medicina  sconosciuta  e  vilipesa, 
mentre  a  due  mani  essa  va  spargendo  inattesi  e  inestimabili  benefizi. 

Se  dal  giorno  che  Nunia  Pompilio  creava  V  Ordine  dei  Medici 
nella  antica  Roma  avesse  potuto  liberamente  espandersi  la  funzione 
del  pensiero  ippocratico,  integrando  così  mirabilmente  l'istinto  umano 
sulla  via  del  progresso,  noi  avremmo  acquistato  un  titolo  di  civiltà 
superiore,  considerato  tanto  negli  individui  quanto  nelle  masse. 

Ma  dell'antica  sapienza  a  poco  a  poco  si  dispersero  i  precetti. 
Nò  starò  a  dirne  le  ragioni,  che  le  storie  chiaramente  le  ricordano. 
Il  fatto  ò,  che  nel  Medio  Evo  la  Medicina  perde  il  suo  carattere 
nativo,  oblia  i  rapporti  suoi  colla  storia  naturale  dell'Essere,  si  sposa 
alla  Metafisica,  abbandona  il  suo  compito  nell'organismo  sociale  per 
dedicarsi  esclusivamente  all'individuo  sofferente. 

Così  avvenne  che  decadesse  dall'alto  concetto  nel  quale  era 
primamente  tenuta  e  si  misconoscesse  la  competenza  del  suo  con- 
siglio e  dell'opera  sua  nel  continuo  succedersi  delle  riforme  sociali. 
Solo  più  tardi,  dopo  il  Rinascimento,  spuntò  la  novella  aurora  anche 
per  la  Medicina;  e  le  scoperte  scientifiche  e  la  diversa  orientazione 
del  pensiero  sociale  la  trassero  a  poco  a  poco  a  meditare  i  problemi 
che  si  agitano  in  molti  lati  della  organizzazione  del  corpo  sociale. 

Pare  incredibile,  ma  è  vero  ;  concetti  naturalistici  compren- 
sivi e  grandiosi,  che  nei  tempi  più  remoti  della  storia  dominarono 
sovrani  nel  movimento  evolutivo  della  Umanità,  quando  vennero 
moltiplicandosi  gli  organi  del  corpo  sociale  e  quei  concetti  per  ciò 
si  scomposero  in  parti,  parve  che  taluna  perdesse  valore  ed  im- 
portanza e,  se  prima  integrava  il  primitivo  concetto  organizzatore, 
poscia  rimase  negletta,  quasi  a  questo  estranea.  A  riabilitarla  oc- 


112  A.    DE    GIOVANNI  (4) 

corono  scienza  ed  esperienza.  Quella  ci-  fa  vedere  l'errore,  questa 
ci  insegna  a  correggerlo, 

E  a  proposito  della  Medicina,  possiamo  dire  che  finalmente 
la  scienza  progredita  ci  fa  toccare  con  mano  l'errore  di  esserci  per 
tanto  tempo  tenuti  lontani  dalle  inspirazioni  del  genio  ippocratico. 
L'esperienza  ci  dirà  poi  come  meglio  attuarle. 

Ed  intanto  lealmente  affermiamo,  che  il  nostro  culto  per  V  Arie 
divina  di  Ippocrate  non  ha  raggiunto  il  fervore  di  cui  è  degna. 

Questo  ò  il  monito  della  esperienza. 

Presso  il  Governo  centrale  l'Ufficio  sanitario  è  poco  più  di  un 
ufficio  di  Amministrazione,  dove  si  modellano  progetti  e  riforme 
secondo  iniziative  ed  esigenze  parlamentari  e  dove  si  macchinano 
combinazioni  ed  editti  giusta  le  pretese  della  sempre  ambigua  di- 
plomazia. Leggi,  decreti,  regolamenti,  circolari  denunciano  il  vero 
stato  di  sofferenza  in  cui  giace  il  Genio  della  Medicina,  quando 
per  ragioni  dello  sfruttato  bilancio,  quando  per  tirannia  di  voti  in- 
competenti, quando  per  ignoranza  dei  veri  utili  umanitari  scopi,  ai 
quali  tende  lo  spirito  della  Medicina. 

Scendiamo  a  considerare  l'Ufficio  sanitario  al  governo  delle 
Provincie.  Il  titolare  deve  rinunciare  ai  comandamenti  della  Igiene, 
per  divenire  un  semplice  burocratico:  diffondere  circolari  non  sem- 
pre interpreti  fedeli  del  pensiero  medico,  spiegare  articoli,  com- 
porre questioni  forzando  ora  la  legge,  ora  le  amministrazioni,  ser- 
vendo assai    di    rado  agli  intenti    supremi  dell'  ^irfc  divina. 

E  non  conosciamo  forse  noi  tutti  che  cosa  sia  l'Ufficiale  sa- 
nitario nell'orbita  di  azione  dei  Municipi?  E  una  sentinella  avan- 
zata; ma  qualche  volta  impegnata  a  non  dare  l'allarme^  sia  per 
non  compromettere  il  bilancio  conmnale,  sia  per  non  sgomentare  le 
masse  e  qualche   volta  per  non  compromettere  se  stesso. 

Il  Medico  provinciale  ed  il  Sanitario  municipale  sono  là  a  con- 
statare i  grandi  bisogni  della  salute  pubblica  e  privata  e  la  impotenza 
a  provvedervi  in  modo  conforme;  sono  là  a  deplorare  duo  cose  -  la 
manchevolezza  e  gli  errori  di  parecchie  istituzioni  ed  anche  il  pro- 
posito di  non  volere  accoglierei  voti  della  savia,  onesta  Medicina. 

La  quale  quasi  sempre  vediamo  ammessa  con  particolare  de- 
gnazione a  fare  da  ancella  alla  beneficenza,  mentre  dovrebbe  il- 
luminarla, dirigerla,  trasformarla,  togliendola  con  sani  criteri  scion- 
tilici  dal  suo  indirizzo  medioevale. 


(5)  ARTE    DIVINA  113 

E  che  cosa  dirò  io  della  Medicina  in  mezzo  al  pubblico  ad 
essa  profano':' 

Ho  d'uopo  della  piena  libertà  di  pensiei'o  per  rispondere  e 
la  invoco  per  an)ore  del  vero, 

Ij^nari  e  illusi,  adulatori  e  schernitori  ad  ogni  passo  secondo 
la  circostanza,  sfruttatori  ingrati,  saccenti  oppositori,  giudici  igno- 
ranti, padroni  che  pagano  e  che  non  pagano  servizi  inestimabili  . . . 
ecco  la  folla  che  tumultua  intorno  alla  Dea.  Alla  (juale  non  rimane 
che  il  conforto  della  contemplazione  dei  propri  ideali  v  (jiiello 
delle  dolci  j)i'omesse  che  a  quando  a  quando  le  vengono  dai  pochi 
eletti,  che  in  mezzo  alla  turba  a  lei  si  rivolgono  colla  fede  sincera 
nella  scienza  e  con  perfetta  devozione  a'   suoi   ])recetti. 

Ohe  cosa  sia  la  Medicina  fra  i  medici  io  non  voglio  dire;  ma 
sento  che  se  tutti  i  suoi  cultori  l'avessero  egualmente,  interamente 
compresa,  se  tutti  ne  avessero  appreso  i  concetti  fondamentali, 
quelli  per  cui  la  Medicina  si  rivela  come  storia  naturale  del  ge- 
nere umano;  se  tutti  i  medici  come  un  solo  uomo  cospirassero  a 
mantenere  alto  ed  illibato  il  decoro  della  scienza  e  tutti  fossero 
egualmente  compresi  della  loro  divina  missione,  avrebbe  fine  il 
cicaleccio  degli  ignari,  sarebbe  umiliata  la  petulanza  dei  saccenti 
e  passerebbero  freddamente  le  umoristiche  tirate  degli  stolti.  I 
quali  —  duole  il  dirlo  —  troppo  soventi  dalTineguale  parere  dei 
Medici  intorno  alla  Mediciua,  traggono  l'argomento,  non  che  la 
ragione,  sebbene  apparente,   per  i  loro  sproloquj. 

E  nemmeno  nei  così  detti  sacrarj  della  scienza  siede  la  Me- 
dicina nel  posto  che  le  spetta.  Qui  si  vede  un  fenomeno  straor- 
dinario: del  suo  bel  corpo  si  vorrebbe  fare  scempio  e  negare  alla 
parte  sua  più  degna  per  fino  l'onore  dell'Aula  accademica.  Ma  che 
resta  del  corpo  umano  se  togli  il  capo  ?  Così  che  cosa  resterebbe 
della  Medicina  se  sopprimeremo  quella  parte  alla  funzione  della 
quale  tutte  le  altre  debitamente  concorrono  ?  Eppure  una  specie  di 
lotta  per  la  esistenza,  tra  le  parti  fondamentali  della  dottrina  ip])o- 
cratica,  attraversa  i  disegni   del  Clenio  riformatore  della   Medicina. 

Così  avvenne  ed  avviene,  che  dalle  più  alte  alle  j)iù  basse 
sfere  sociali  sia  violata  o  negletta,  immiserita  o  tarpata  l'opera 
sua  Itenefica  ed  offuscato  il  suo  splendore. 


114  A.    DE    GIOVANNI  (6) 

Eppure,  0  Signori,  il  Genio  della  Medicina  riavrà  il  suo  seggio 
accanto  alle  altre  scienze  per  dirigere  di  conserva  i  destini  del- 
l'Umanità. 

Non  vi  è  istante  della  vita  dell'uomo,  non  vi  è  momento  della 
vita  sociale  in  cui  non  si  agiti  più  o  meno  grave  questione  bio- 
logica. E  tutte  le  questioni  biologiche  riferibili  all'uomo,  non  pos- 
sono essere  intimamente!  comprese,  ne  largamente  discusse  uè  lo- 
gicamente risolte,  che  dalle  intuizioni  e  dalla  esperienza  della  Me- 
dicina. La  quale  non  solo  conosce  e  leggi  e  rapporti  antropologici, 
ma  ha  appreso  che  si  danno  perturbazioni  nelle  une  e  negli  altri, 
ed  ha  intuito  i!  modo  onde  poterne  sfuggire  od  almeno  scemare 
gli  effetti. 

Una  condizione  si  richiede  perchè  la  Medicina  possa  sicura- 
mente dedicarsi  alla  sua  missione:  è  necessario  che  i  suoi  ministri, 
stretti  ad  un  patto,  con  eguale  indirizzo,  col  medesimo  e  costante 
fervore  spendano  l'opra  loro  intorno  ai  medesimi  argomenti. 

Non  è  qui  luogo  per  enumerarli,  classificarli  secondo  la  im- 
portanza e  la  ragione  di  precedenza  degli  uni  e  degli  altri;  ba- 
sterà che  accenni  a  tutto  quanto  concerne  la  educazione  fisica  e 
mm-ale,  alla  scelta  delle  professioni  e  dei  mestieri,  a  tutte  le  que- 
stioni aventi  attinenza  con  fatti  e  leggi  di  biologia  umana,  che 
entrano  nel  corpo  delle  nostre  leggi 

In  questi  tempi  di  rinnovamento  scientifico  si  assorge,  è  vero, 
a  quando  a  quando  a  concetti  biologici,  a  leggi  naturati  ;  ma  si 
oblia  troppo  facilmente,  che  fatti  e  leggi  biologiche  non  possono 
prendersi  in  senso  assoluto  e  che  non  di  raro  le  leggi  che  ne  di- 
pendono riescono  provvide  e  improvvide  insieme.  8'io  potessi  pas- 
sare in  rivista  gli  istituti  di  educazione,  molti  istituti  di  benefi- 
cenza, le  norme  che  regolano  la  scelta  delle  reclute,  etc.  troverei 
documenti  irrefragabili  per  sostenere  il  mio  asserto. 

Non  è  il  caso  che  un  ministro,  che  il  legislatore,  che  il  di- 
rettore di  un  istituto,  l'estensore  di  un  regolamento,  prendano  a 
prestito  un  assioma,  una  sentenza,  pochi  fatti  di  biologia  generale 
per  soddisfare  i  voti  della  sapienza  ippocratica;  ma  è  necessaria 
una  estesa  e  profomla  interpretazione  dello  spirito  delle  leggi  bio- 
logiche dell'essere  umano,  veduto  in  tutte  le  sue  possibili  contin- 
genze. Però  fra  le  vedute  geniali  dei  savi  antichi  va  ricordato  un 
detto  della  biologia  mussulmana  che  suona:   "  Gloria  a  Dio,  che  a 


(7)  ARTE    DIVINA  115 

"  ciascun  uomo  ha  dato  una  natura  speciale  ,,.  E  ciò  è  in  perfetta 
armonia  colle  constatazioni  della  scienza  moderna,  dalla  quale  ap- 
prendiamo che  la   varietà  è  lcg(je  per  t'essere  amano. 

Di  fronte  a  questi  veri,  io  mi  chiedo  se  tanti  precetti  assoluti, 
se  tante  disposizioni  di  leg'g'e  comprese  in  forinole  quasi  fossilizzate, 
se  tanti  regolamenti  inflessibili,  se  tante  massime  implacabili  si 
conciliano  colla  variabilità  dell'essere  umano,  colle  versatilità  dei 
fatti  biologici,  colla  pieghevolezza  delle  leggi  biologiche  nelle  loro 
attuazioni  fenomenali;  e  se  la  intenzione  di  giovare  all'uomo  ed 
alla  società  possa  essere  coronata  dal  pii!i  felice  successo. 

Io  non  lo  credo,  e  nessuno  può  dimostrarmi  il  contrario.  (Questa 
mia  affermazione,  per  quanto  possa  sembrare  ad  alcuni  non  assolu- 
tamente conforme  al  vero,  è  necessaria  per  apprezzare  debitamente 
quanto  ho  precedentemente  esposto  e  quanto  sono  per  esporre. 


Affinchè  l'istituto  della  Medicina  renda  alla  società  tutti  i  frutti 
di  cui  è  capace  e  salga  alla  dignità  che  le  spetta,  è  indispensabile 
che  vengano  divulgati  e  portati  a  far  parte  della  enciclopedia  po- 
polare tutte  quelle  nozioni  che  da  essa  vengono  a  completare,  a 
perfezionare  nell'uomo  ta  conoscenza  di  sé  stesso.  Bisogna  creare 
nell'uomo  la  esatta  coscienza  di  ciò  ch'egli  è  in  confronto  cogli 
altri  uomini  e  coU'ambiente  nel  quale  \ive  e  del  quale  vive;  bi- 
sogna che  l'uomo,  crescendo,  senta,  per  così  dire,  se  stesso  ed  im- 
pari senza  pregiudizi  a  comprendere,  sia  pure  in  forma  sommaria 
0  sintetica,  il  meccanismo  d'azione  reciproca  che  le  parti,  onde  egli 
risulta  formato,  esercitano  fra  di  loro  e  il  modo  onde  si  stabili- 
scono influenze  inevitabili  fra  il  suo  corpo  e  il  mondo  esterno. 

Questo  insegnamento  positivo,  svolto  debitamente  mano  mano 
cresce  il  fanciullo,  mano  mano  sviluppa  l'adolescente  ed  il  g'iovane, 
renderà  possibile  l'uomo  conscio  di  quanto  a  lui  manca  per  il 
proprio  perfezionamento,  fidente  in  chi  la  nuova  esperienza  gli  ad- 
dita maestro  neìVArte  divina.  E  se  quest'uomo  diventerà  un  edu- 
catore, un  direttore  di  istituto,  un  legislatore,  un  ministro,  avrà  la 
chiave  per  comprendere  i  bisogni  materiali  e  spirituali  degli  allievi, 
uniformerà  i  suoi  regolamenti  alle  leggi  naturali  che  governano  la 
vita  unuma,  infonderà  nelle  sue  leggi  l'anima  della  scienza,  la 
quale  coli' ordine  crea  e  perfeziona. 


116  A.    DE    GIOVANNI  (8) 

La  scienza,  o  Signori,  crea  e  perfeziona  la  conoscenza  di  se 
stessi  nell'Individuo  e  nella  Società;  l'uno  e  l'altra  acquistano  l'i- 
stinto della  propria  conservazione  e  della  propria  evoluzione;  quindi 
abitudini,  caratteri  umani,  costumi,  aspirazioni  personali  e  sociali 
per  quanto  possano  riflettere  ciò  che  è  naturale,  la  varietà  dell'  Es- 
sere, non  saranno  mai  la  espressione  di  anomalie  di  evoluzione, 
sia  neffli  individui  sia  nelle  masse,  effetti  necessari  della  i"-noranza 
delle  leggi  naturali  e  del  precetto  della  più  alta  intuizione  del 
genio  umano  che  dice  da  tanti  secoli:   Conosci  fé  sfesso. 

Devo  dirlo  un'altra  volta:  se  avesse  potuto  mano  mano  libe- 
ramente espandersi  la  funzione  del  pensiero  ippocratico,  integrando 
mirabilmente  l'istinto  umano  sulla  via  del  progresso,  noi  avremmo 
acquistato  un  titolo  di  civiltà  superiore  tanto  negli  individui,  quanto 
nelle  masse. 

Che  voi  condanniate  la  rea  abitudine  di  forzare  o  tarpare 
le  attività  del  fanciullo  secondo  precetti  aprioristici  e  talvolta  ca- 
pricciosi, e  di  influire  il  suo  pensiero  con  pregiudizi  e  paurose 
impressioni  ;  che  voi  troviate  senza  legge  e  senza  misura  (|uel 
simulacro  di  educazione  fisica,  che  finisce  coH'essere  un  trastullo 
per  i  volenti  ed  un  orrore  per  i  deboli  ed  impotenti;  che  deplo- 
riate certe  manifestazioni  letterarie,  espressioni  di  corpi  e  di  pen- 
sieri lasciati  crescere  come  vedemmo  e  ne  constatiate  la  sinistra 
influenza  che  esercitano;  che  vi  affligga  lo  spettacolo  della  incon- 
sapevolezza di  partiti  estremi^  che  non  rappresenteranno  mai  la 
realtà  avvenire  e  che  vi  sgomenti  la  lotta  audace  ed  anche  selvaggia 
onde  si  contendono  ciò  che  veramente  non  appartiene  agli  uni  nò 
agli  altri;  che  vi  nmilì  il  non  essere  ancora  arrivati,  se  non  a  sop- 
primere, a  diminuire  non  poche  brutture  sociali,  malgrado  le  vostre 
leggi;  se  per  tutto  ciò  l'uomo  di  errore  in  errore  cade  nella  colpa 
e  nel  delitto  e  se  la  genesi  di  questo  e  di  quella  è  tanto  differente- 
mente discussa;  se  per  gli  uni  delitto  e  colpa  non  sono  che  fatalità 
organiche  e  per  gli  altri  frutto  di  jìremeditazione,  di  riiidimcnto, 
di  oltraggio  alla  legge  morale  ed  alle  leggi  scritte;  se  per  tutto  ciò 
troppo  spesso  vediamo  da  una  parte  offesa  la  (liustizia,  dall'altra 
l'Umanità,  io  non  ne  dubito,  tutta  questa  somma  di  mali  deriva 
dalla  stessa  cagione  :  1'  Uomo  e  Id  Società  iunt  conoscono  se  sfessi. 
W)v  (juesto,  rijomo  e  la  Società  in  mezzo  ad  etei'ue  incognite  cercano 
ansiosamente,  ma  ciecamente,  il  bene  senza  mai  trovarlo. 


(9)  ARTE    DIVINA  117 

Quando  io  mi  rappresento  la  visione  del  Bene  sociale  a  cui 
miravano  i  Saofgi  dell'antichità,  inspirandosi  ai  g-randi  concetti  della 
Natura,  comprendo  come  ai  ministri  della  Medicina  si  attribuisse 
un  carattere  sacerdotale;  e  comprendo  del  pari  quanto  nol)ili  e  vera- 
mente apostoliche  debbano  essere  la  coscienza  e  l'opera  del  Medico, 
il  quale  e  dalla  natura  de' suoi  studi  e  dalle  classiche  tradizioni  e 
dalla  assidua  osservazione  delle  sofferenze  e  dei  traviamenti  umani 
e  dall'esame  delle  commedie  e  dei  drammi  sociali  ò  tratto  nel  campo 
dell'  azione  umanitaria. 

Ma  ragioni  di  differente  natura  si  oppongono  ancora  al  suo  in- 
tervento. Se  la  Società,  come  dicemmo,  non  è  ancora  largamente, 
esattamente  consapevole  delle  leggi  naturali  alle  quali  deve  unifor- 
marsi, non  può  riconoscere  quegli  che  ad  essa  parla  in  nome  delle 
leggi  ignorate.  E  di  qui  la  ragione  di  innumerevoli  equivoci  aspri 
e  dolorosi  ai  quali  ho  accennato  in  principio  del  mio  dire,  per  cui 
r  Arte  divina  passa  fra  le  genti  o  negletta,  o  miseramente  sfruttata. 


Eppure  i  tempi  sono  maturi.  T  pensieri  che  ho  portato  in  mezzo 
a  Yoi  promuovono  in  Yoi  stessi  una  domanda  che  ne  è  il  corollario 
legittimo.  Perchè,  dunque,  perchè,  domanderete,  tanto  si  tarda  a 
rendere  possibile  il  supremo  beneficio  di  quella  che  voi  dite  Arte 
(Urina  ''! 

Risponderò  colla  Storia  e  mi  atterrò  a  quella  del  nostro  Paese. 
Malgrado  la  Scienza  abbia  sparso  faci  luminose  in  ogni  sfera  dello 
scibile,  malgrado  siano  stati  sorpresi  molti  errori  e  le  deficienze  di 
tutte  le  nostre  istituzioni,  non  venne  ancora  concepito  il  programma 
della  riforma.  E  qui  si  tratta  di  riformare  prima  di  tutto  i  metodi  di 
istruzione  e  di  educazione  ])opolare,  poscia  tutti  gli  istituti,  1  quali, 
per  impulso  del  nuovo  orientamento  naturalistico,  quasi  spontanea- 
mente devono  atteggiarsi  secondo  le  esigenze  del  supremo  fine  della 
civiltà  umana. 

Forse  impedimenti  di  ordine  politico,  forse  ostacoli  finanziari 
hanno  attraversato  i  più  alti  intendimenti  degli  Uomini  illustri  chia- 
mati a  reggere  le  cose  della  Publ)lica  istruzione;  ma  il  fatto  storico 
è  in  ciò:  Nessun  Governo^  da  qualsiasi  parte  sorgesse,  ha  mai  acren- 
nafo  a  matura  preparazione  per  inaugurare  la  riforma  delia  quale 
dicemmo. 


118  A.    DE    GIOVANNI  (10) 

Credo  che  verrei  meno  airuffìoio  assuntomi  in  questa  occasione 
solenne,  se  mi  dispensassi  dalTindicare  francamente  le  cause  che  a 
me  pare  abbiano  trattenuto  e  possano  trattenere  tuttavia  anche  gli 
intelletti  superiori  dal  caldeggiare  la  sospirata  riforma. 

Oltre  le  cause  dianzi  accennate,  penso  che  una  principalissima 
provenga  da  ciò  che  direi  metodo  di  governo.  E  la  medesima  causa  la 
quale  anche  nel  movimento  scientifico  rende  frustranei  molti  studi 
e  tante  teorie.  In  fatti  è  assioma  inespugnabile  questo:  il  punto  più 
fragile  di  ogni  teoria  risiede  là  dove  la  generalizzazione  proviene 
da  un  solo  fatto  dell'analisi.  Cosi,  se  io  medito  le  sempre  mutevoli 
disposizioni  governative  negli  istituti  che  potemmo  comprendere 
nelle  nostre  considerazioni,  devo  dire  che  il  punto  più  fragile  si 
rivela  nell'indirizzo  o  pedagocico,  o  didattico,  o  filosofico,  o  sta- 
tistico, 0  giuridico,  tutti  di  diversa  origine,  che  le  ha  successi- 
vamente determinate.  Il  che  vuol  dire,  che  tutto  l'insieme  del  mec- 
canismo delle  nostre  istituzioni  non  conduce  sul  migliore  indirizzo 
della  evoluzione  sociale,  perchè  tutti  gli  ordinamenti  nostri  e  le  di- 
sposizioni relative  e  le  consuetudini  non  sono  conseguenze  e  corol- 
lari di  premesse  uniformi,  procedenti  dal  medesimo  principio.  E  se 
pensiamo  che  il  pensiero  odierno  ò  la  irradiazione  della  scienza  po- 
sitiva, che  illustra  non  poche  divinazioni  dell'antica  sapienza,  fa- 
cilmente comprenderemo  e  spiegheremo  la  erroneità  di  alcune  delle 
vigenti  istituzioni,  la  incoerenza  di  altre,  la  incompletezza  di 
queste,  la  vanità  di  quelle  e  finiremo  col  dire:  o  lo  Stato  unifonna 
il  metodo  della  sit/i  azione  alle  esigenze  delle  leggi  natura h\  ed  ele- 
verà perfezionandola  la  funzione  degli  individui  e  delle  masse;  o  si 
atterrà  (ti  metodo  fin  qii)  seguito.^  e  perpetuerà  l'attuale  condizione 
di  cosc^  non,  raggiungendo  qaclla  organizzazione  sociale  cos)  omo- 
genea, nelle  parti,  così,  io  direi,  i^piritufflizzala  dal  soffio  delle  leggi 
naturali,  da  assicnrare  il  su.o  progressivo  tnigtioramcnto,  la  sua 
eroi  nziinic. 


Farmi  udire  voci  dalla  mia  discordi  e  sollevare  dilHcoltà  ed  ob- 
biezioni: di  ordine  tecnico  le  une,  di  ragione  filosofica  le  altre; 
ma  la  confutazione  verrà  dalla  fatalità  della  legge  biologica  uni- 
versale, la  quale  tutto  muove  e  trasforma.  Solo  io  dico,  che  lo  studio 
(1«>1I(>   li'ggi  naturali   per  cui  gli   individui   (>  le  masse  sono  e  si  tra- 


(11)  ARTE    BIVINA  119 

sformano,  anticipa  od  aj^evola  il  ras^o-i  uno-i  mento  (lei    Hcne,  al   quale 
affannosamente  tutti  noi  aspiriamo. 

Fate  che  ogni  attitudine,  oo-ni  l'unzione  biolog-ica  dell'individuo 
e  delle  masse  armonizzi  collo  spirito  delle  istituzioni  opportuna- 
meìite  riformate  e   vedrete  l'aurora  del  più  splendido  avvenire. 

Quante  volte  mi  tolsi  dalla  meditazione  sopra  pensamenti  di 
moderni  positivisti,  o  da  ([uella  sopra  i  problemi  sociali  moderni, 
venne  in  me  fortificandosi  la  convinzione,  die  la  oryanlzzazìone  so- 
ciale richiede  anzi  tutto  l'opportuno  adattamento  degli  elementi^  cioè 
degli  individui,  che  devono  comporre  gli  organi  sociali.  Per  quanto 
le  leggi  abbiano  influenza  educativa,  dobbiamo  confessare  che  de- 
vono essere  anche  e  forse  più  di  tutto  coercitive,  perchè  manca,  o 
difetta,  il  lavoro  di  adattamento  delFindividuo  alla  intelligenza  dello 
spirito  della  legge.  Se  poi  questa  contrasta  o  poco  o  tanto  colle 
leggi  generali  della  biologia,  risulta  due  volte  coercitiva;  di  qui  i 
sotterfugi  e  le  ribellioni  alla  legge  scritta  ed  i  disordini  sociali  che 
ne  conseguono. 

E,  portando  su  questi  il  nostro  esame  spregiudicato  affatto  e 
sereno,  noi  potremmo  dire,  che  certi  mancamenti  deiruomo,  stando 
come  sono  le  cose,  sono  da  attribuire  alla  legge,  non  sempre  inter- 
prete delle  esigenze  biologiche. 

]SIon  posso  condurvi  attraverso  i  mille  e  mille  casi  che  raduna 
la  esperienza  giornaliera  e  che  sono  argomento  della  disputa  più 
calorosa;  mi  basta  avere  toccato  un  tema  arduo  e  grave  più  che 
non  sembri,  dal  quale  anche  una  volta  emerge,  se  al  legislatore 
possa  essere  -di  prezioso  ausilio  il  consenso  e  la  cooperazione 
([eW Arte  divina. 

Certi  sofi  con  accento  scettico  vogliono  insinuare  che  in  fin 
de' conti  scienza  ed  ignoranza  si  equivalgono,  perchè  la  scienza 
in  genere,  e  quella  proprio  di  Ippocrate  in  specie,  non  valgono  a 
mutare  menomamente  la  natura  delle  cose. 

Rispondo.  Come  sarebbe  stolto  credere  che  la  scienza  in  g(?- 
iicie  sia  pervenuta  al  massimo  della  sua  perfezione,  così  è  insana 
pretesa  attendere  dalla  scienza  nostra  miracoli,  o  funzione  su))e- 
riore  alle  sue  capacità. 

Per  ammirare  la  Divina.  Arte  e  comprenderne  gli  alti  inten- 
dimenti, fa  mestieri  non  arrestarci  a  considerare  coloro  che  cre- 
dono in  una  idealità   scientifica    oggi,   cui  rinnegano    domani  alle 


12U  A.    DE    GIOVANNI  (12) 

primo  (liffieoltà,  per  appigliarsi  ad  uiTaltra,  cui  rinnegheranno, 
quando  una  niez/a  opportunità  li  consiglia.  Qui  bene  si  vede,  che 
sotto  parvenze  di  idealità  scientifiche  si  nascondono  o  vani  conati 
intellettuali,  o  mire  di  volgare  materialismo.  Per  annnirare  e  com- 
prendere la  Divina  Afte,  dobbiamo  sollevarci  dalla  bassa  marea 
del  volgo  e  fermarci  dove  per  luce  di  scienza  e  per  geniale  intuito 
spiega  la  sua  azione  in  perfetto  accordo  colle  leggi  naturali. 

Ma  anche  le  garrulità  sofistiche  di  oggi  avranno,  come  ebbero 
sempre,  la  condanna  dalla  storia  delle  scienze. 

E  noi  per  auto,  fermi  sempre  nei  nostri  convincimenti,  fac- 
ciamo voti  perchè  si  inizi  dalle  fondamenta  la  riforma,  alla  (|uale 
aspiriamo  per  assioma  di  scienza,  con  amore  umanitario.  Facciamo 
voti  perchè  quelli  che  sono  chiamati  al  sommo  delle  cose  della 
Pubblica  Istruzione  non  sacrifichino  le  elette  intelligenze  in  sempre 
nuovi  decreti,  in  tocchi  e  ritocchi  regolamentari,  mai  rispondenti 
alla  pura  esigenza  scientifica  ;  in  sforzi  burocratici  destinati  a  ve- 
lare 0  pretese  illecite,  o  ambizioni  illegittime,  o  seduzioni  parla- 
mentari ;  ma  pongano  invece  tutta  la  loro  mente  e  l'opera  loro  nel 
rinnovare  (tb  imis  la  letteratura  scolastica,  il  metodo,  il  meccani- 
smo didattico,  per  trasformare  l'enciclopedia  popolare  e  creare  fi- 
nalmente il  pensiero  italiano  moderno  —  il  baluardo  più  formida- 
bile contro  le  invasioni  e  le  insidie  di  ogni  fatta  —  artefice  ge- 
niale di  forza  e  di  ffloria. 


A  questi  pensieri  tornano  nell'animo  mio  gli  entusiasmi  coi 
quali  ho  cominciato  a  parlarvi  e  rivedo  il  simulacro  del  divo 
Esculapio  col  fatidico  emblema,  fatto  segno  agli  onori  de'  nostri 
tempi. 

Superando  innumerevoli  difficoltà  egli  ha  conquistata  la  sa- 
))ienza  necessaria  per  essere  vero  ministro  della  Natura.  Egli  ha 
appreso  a  misurare  le  potenze  degli  istinti,  il  progressivo  mecca- 
nismo del  pensiero  uiìiano,  come  le  vicende  del  respiro  ed  il  ritmo 
del  cuore,  e  fra  le  parvenze  infinite  dei  più  svariati  morbi  ha  rac- 
colto i  documenti  ])er  la  storia  della  Psicologia  unuina.  Egli  dallo 
studio  delle  l'oi-nie  è  assorto  allatlott rina.  delle  funzioni;  comprese 
e  spiegò  la  legge  della  divisione  del  lavoro  nell'individuo  e  nella 
società  e  dettò,  a  caratteri  indelebili,    clic  la  d/i'isionc    del  lacoro 


(13)  AETK    DIVINA  121 

nell'organismo  sociale  non  ha  senso,  quando  non  sia,  ordinata  e  di- 
retta da  un  solo  principio,  in  modo  che  il  prodotto  del  lavoro  delle 
ime  parie  armonizzi^  si  completi^  si  perfezioni  con  quello  delle  altre 
jier  (dtiKive  In  fufte  le  sue  possildl/tà  i  ronceffi  coiifemifl  nel  prin- 
cipio doHìiìKinte,  cos'i  rome  avrieue  neirorcjanismo  amano. 
Gloria  airA.rte  Divina! 


(Licenziate  le  bozze  per  la  stampa  il  giorno  5  maggio  1905) 


Al-I'l     DKK    RkALK     Is'I'l'l'lI'l'U     VlONKTO     DI    SCI  KN/IO,    I-KT'I'I'IKK    Kl)     y\RTI. 

Anno  ìU'CìmIcimìco    l'.)()4-lt(>5  -  Tomo   iiXIV  -   l'iiifc  pi'iin.'i. 


A  1)  ri  N  A  N  Z  A     0  R  1)  I  N  A  i;  1  A 
DELL'I  1    CtTUGNO  1005 


IMIKSIDKNZA  DEL  M.  E.  FAVARO 

PRF-SIDKNTK 


I^roseiiti  i  membri  effettivi  :  Teza,  vicepresidente  ;  G.  Brrchei 
seo-retario  ;  OorniNi-BoNAFFONS  viceseo-retario  ;  Lamperttoo. 
LoRENZONi,  Trois,  De  GIOVANNI,  Bellati,  P.  Spioa,  Ltoy, 
Martini,  A.  Tamassia,  Papadoimdli,  Da  Schio,  Molmrnti, 
Stefani,  Galanti,  Nasini,  Polacco,  Vicentini,  Yerson, 
Brugi,  Ciscato  ;  ed  i  soci  corrispondenti  :  Catellani,  F.  Ber- 
OHET,  BoRDiGA,  Landfcci,  G.  Spica,  Bonomb,  D'Arcais, 
Castrlnuovo,  Setti,  Malaoola,  Lazzarini,  Forti. 

Giustificata  l'assenza    del   m.  e.   G.  B.  Dk  Toni    e  dei  soci  corri- 
spondenti :  Poggi,  Predelli,  Ghirardini,  Medin. 

Letti  ed  approvati  gdi  Atti  delle  precedenti  adunanze  ordi- 
naria del  14  mac^^io  e  solenne  del  21,  il  Presidente  commemora, 
con  le  parole  che  seguono,  le  dolorose  perdite  fatte  dall' Istituto 
dei  mm.  ee.  non  pensionati  gr.  uff.  coiiim.  avv.  Alessandro  Pa 
scolato  e   prof.  cav.  Pietro  Cassani. 

Oìioriiìulì  Colli  gii >, 

''  Nel  breve  tempo  trascorso  dall'ultima  adunanza  un  doppio 
"  lutto  ci  ha  colpiti,  togliendoci  due  compagui  di  lavoro,  sulla  coo- 
''  perazione  dei  quali  ancora  pochi  mesi  or  sono  noi  facevamo  così 
■'  grande  assegnamento.  Ho  appena  bisogno  di  richiamare  alla  me- 
■  moria  vostra  che  in  quella  più  recente  occasione  di  raccoglierci 
•"  qui  dentro,   rispondendo  al  desiderio  che  fossero  chieste  notizie 


124  ADUNANZA    ORDINARIA 

"  (Iella  saluto  di  due  CoUei^-hi  o-raveniente  infermi,  io  non  nascon- 
"  devo  le  sempre  magg'iori  trepidazioni  nelle  quali  eravamo  per 
"  quelle  preziose  esistenze,  così  da  non  lasciare  adito  a  quasi  ve- 
"  runa  speranza  di  rivederli  fra  noi.  Queste,  pur  troppo  facili 
"  previsioni,  si  sono  dis<^raziatamente  avverate  :  l'alba  del  26  mag- 
"  <?io  fu  l'estrema  per  Alessandro  Pascolato,  e  per  Pietro  Cas- 
"  sani  traiìiontò  il  sole  per  l'ultima  volta  cinque  giorni  or  sono. 

"  Di  Alessandro  Pascolato  come  uomo,  come  studioso  e  come 
"•  cittadino  dirà  qui  dentro  a  suo  tempo  chi  per  lunghissima  con- 
"  suetudine,  per  ricambiato  fraterno  affetto,  ne  conobbe,  per  cosi 
"  dire,  non  solo  gli  atti,  ma  fin  anco  i  riposti  pensieri;  ed  io  ac- 
"  cennerò  brevissimamente  a  quello  che  è  già  nel  pensiero  di  voi 
''  tutti,  cioè  che,  venuto  a  sedere  fra  noi  pochi  anni  or  sono,  fin 
"  dai  primi  giorni  egli  prese  posto  fra  i  più  ascoltati  ed  i  più 
''  autorevoli.  Poco  dopo  la  sua  elezione  a  Membro  Effettivo,  voi 
''  lo  chiamaste  a  revisore  dei  conti  Minich,  ed  esaurito  questo  uf- 
"  fìcio,  lo  voleste  immediatamente  a  consigliere  di  quella  gelosis- 
"'  sima  azienda;  poi  ancora  subito  lo  sceglieste  alle  delicatissime 
"  funzioni  che  esercita  il  Consiglio  delle  elezioni,  e  finalmente,  ma- 
"  nifestatasi  la  necessità  di  ritoccare  il  nostro  Statuto,  voleste  che 
"  anche  da  lui  venissero  studiate  le  modificazioni  da  introdurvi: 
■'  ed  io  deploro,  e  con  me  deplorerete  voi  tutti,  che  le  disgraziate 
"  cause  le  quali  ne  ritardarono  la  discussione  ci  abbiano  privato 
■'  del  suo  illuminato  consiglio  al   momento   di  deliberarle. 

''  Della  attività  da  lui  spiegata  nel  partecipare  ai  nostri  lavori 
■*  io  mi  terrò  a  ricordare  soltanto  le  ispirate  parole  con  le  quali, 
''  relatore  della  Commissione  per  il  proposto  contributo  al  monu- 
•'  mento  da  erigersi  ai  fratelli  Lodovico  e  Valentino  l'asini,  straj)- 
"  pava  l'unanime  vostro  applauso,  cosicché,  sebbene  non  lo  con- 
■*  sentissero  le  consuetudini,  voi  decretaste  che  quelle  parole  fossero 
"  date  alle  stampe. 

"  Porgendo  alla  salma  lacrimata  l'estremo  vale  a  nome  vostro, 
■'  io  potei  dire  che  l'annunzio  della  di  lui  dipartita  era  stato  ac- 
"*  colto  come  quello  d'una  delle  maggiori  perdite  che  avesse  po- 
■*  tuto  l'are  T Istituto,  (m1  in  (]uesta  aflerma/ione  sono  ccvU)  d'essere 
"  stato   fedel(>   int(M-|)r(^te   (hd   sentimento   di    voi   tutti. 

"  La  partecipazione  di  Pietro  Cassani  ai   nostri  lavori  era  in- 


dell'I  1   giugno  1905  125 

"  cominciata  trentacinque  anni  or  sono,  e  del  valore  del  suo  contri- 
"  buto  scientifico  sarà  detto,  e  con  piena  competenza,  da  chi, 
"  rendendo  al  perduto  Collega  il  doveroso  omaggio,  ne  tesserà  con- 
"  degna  commemorazione.  Ma  io  non  posso  trattenermi  dal  ricordare 
"  qui  come  ben  di  rado  avvenga  d'incontrare,  anche  fra  i  piìi  grandi 
"  cultori  delle  discipline  alle  quali  egli  s'  era  votato,  un  entusiamo 
■'  così  schietto,  cosi  sincero,  così  disinteressato  per  la  scienza  per 
"  la  quale  può  dirsi  eh'  egli  abbia  esclusivamente  vissuto. 

"  Il  nuovo  indirizzo  dato  agli  studi  geometrici  negli  ultimi  lu- 
"  stri  lo  trovò  fra  gli  antesignani,  e  la  profonda  stima,  1'  affetto 
"  cordiale  e  la  altissima  deferenza  che  ebbe  per  lui  il  più  sim- 
"  patico  ed  il  più  geniale  fra  i  nostri  maggiori  matematici,  Eu- 
"  genio  Beltrami,  sono  la  più  indiscutibile  prova,  quando  pur  ve 
•■  ne  fosse  bisogno,  del  suo  altissimo  valore.  Che  se  mi  si  chie- 
"  desse  perchè  questo  non  abbia  avuto  più  largo  consenso  e  per- 
"  che  una  più  ampia  e  più  elevata  palestra  non  sia  stata  dischiusa 
■■  alla  sua  attività  didattica,  risponderei  che  le  cause  devono  es- 
"  seme  cercate  nella  modestia  eccessiva  per  la  quale  chi  ben  lo 
"•  conobbe  avrebbe  potuto  dubitare  se  i  suoi  sforzi,  anziché  a  met- 
''  tere  in  evidenza  lo  splendore  delle  doti  che  ne  adornavano  la 
"  mente,  non  fossero  piuttosto  diretti  a  nasconderle;  e  fors'anco  gli 
"  nocque  quella  insuperabile  ed  ingenua  bontà  d'  animo  che  lo 
"  privava  quasi  affatto  dell'esercizio  d'una  volontà  sua  propria. 

"  Egli  fu  infatti  un  idealista  nello  stretto  senso  della  parola: 
"  ed  a  completare  il  più  armonico  insieme  di  chi,  dedito  alle  più 
•'  ast)-atte  speculazioni,  passa  nella  vita  senza  quasi  comprenderne 
"  le  necessità,  non  mancò  in  lui  nemmeno  la  nota  poetica,  altis- 
■■  sima  nella  forma,  nel  pensiero,  nel  sentimento.  Sicché,  quando 
■'  un  fitto  velo  scese  su  quella  lucidissima  intelligenza,  ne  fu  largo 
•'  ed  universale  il  rimpianto. 

"  Quale  e  quanto  profonda  diversità  fra  l'ingegno,  e  quanto 
•  diverso  il  corso  della  vita  dei  due  Colleghi  che  piangiamo  per- 
"  duti!  Condotto  meritamente  l'uno  al  più  alto  fastigio  della  vita 
■•  pubblica,  rimasto  l' altro  nella  più  modesta  cerchia,  e  quasi 
"  ignorato  da  se  stesso;  ambedue  tali  da  onorare  l'Istituto  al 
"  quale  appartennero:  procuriamo  di  sostituirli  degnamente,  e  sarà 
•^  il  maggiore  omaggio  che  potremo  rendere  alla  loro  memoria.  „ 


126  ADUNANZA    ORDINARIA 

Il  s.   0.   Castelnuovo  aggiunge  di  suo  quanto  appresso  : 

"  Mentre  mi  associo  con  tutto  il  cuore  a  quello  che  con  tanta 
"  nobiltà  di  pensiero  e  di  forma  disse  il  nostro  Presidente  intorno 
"  ai  due  colleghi  che  abbiamo  perduto,  chiedo  licenza  d'aggiunger 
"  una  parola  circa  a  uno  dei  due,  Alessandro  Pascolato,  del 
"  quale  io,  insieme  col  Senatore  Papadopoli,  sono  qui  il  più  vec- 
"  chio  amico.  Grli  altri  l'hanno  visto  nella  pienezza  dell'età  e  della 
"  fama,  oppure  lo  videro  solo  nel  periodo  in  cui  egli  era  ormai 
"  decaduto  non  nell'intelligenza  ma  neUa  salute;  io  lo  vidi  negli 
"  anni  della  lotta  e  posso  dire  con  quanto  ingegno,  con  quanta 
"  energia,  con  quanta  audacia  egli  lottasse;  ma  anche  con  quanta 
•^  nobiltà  e  quanta  lealtà.  Egli  è  riuscito  nella  vita,  ma  riuscì  per 
"  merito  suo  senza  transigere  sui  suoi  principi,  senza  commettere 
"  tnai  alcun  atto  meno  che  retto.  E  poiché  se  è  bello  il  riuscire, 
"  e  più  bello  il  riuscire  con  mezzi  nobili,  io  che  per  tanti  anni 
"  conobbi  il  Pascolato  desidero  rendere  all'amico  questa  solenne 
"  testimonianza.  „ 

La  Presidenza  dell'  Istituto,  appena  edotta  del  grave  lutto  che 
colpì  il  Corpo  scientifico  si  affrettò  ad  inviare  le  condoglianze  alle 
famiglie  e  rese  partecipi  delle  dolorose  notizie  i  membri  e  soci,  le 
autorità  cittadine  ed  i  principali  Sodalizi  coi  quali  V  Istituto  è  in 
relazione. 

Ai  funerali  degli  illustri  estinti  V  Istituto  fu  l'appresentato  ilal 
Presidente  e  dai  Segretari,  e  prima  che  le  bare  fossero  deposte 
nella  barca  funebre,  il  Presidente,  a  nome  dell'Istituto,  i-ivolse  alle 
amate  salme  un  caldo  saluto. 

Pervennero  all'  Istituto  condoglianze  numerose  da  parte  delle 
principali  Autorità  cittadine  e  da  vari  Corpi  scientifici  del  Regno. 

Le  famiglie  degli  illustri  estinti  diressero  alla  Presidenza  del- 
l' Istituto  i  ringraziamenti   per  la  parte  presa  al  loro   lutto. 

Il  Presidente  aggiunge  che  la  Commemorazione  di  AU^ssandro 
Pascolato,  da  farsi  all'Istituto,  fu  assunta  dal  in.  e.  l*ai)adopoli  ; 
e  che  sono  già  avviate  le  pratiche  per  la  Commemorazione  di 
Pietro  Cassani. 

Il  m.  (\  Lioy  invita  la  Presidenza  a  comunicare  alle  famiglie 
dei  due  colleghi  h;  dimostrazioni  di  compianto  a  cui  V  Istituto 
volle  oggi  associarsi. 


dell' 11   GIUGNO   1905  127 

Dopo  (li  che  il  Presidente,  dichiarandosi  certo  di  interpretare 
il  sentimento  unanime  dei  CoUeg'hi,  porg-e  le  cong-ratnia/,ioiii  del- 
r  Istituto  al  m.  e.  Stelaìii  per  il  premio  reale  che  T  Accademia  dei 
Lincei  ag-g-iudicò  ai  suoi  lavori  di  fisiologia. 

Sono  comunicati  i  ringraziamenti  del  prof.  Ciscato  per  la  sua 
nomina  a  membro  effettivo. 

In  oltre  il  Presidente  fa  sapere  che  il  signor  rxiuseppe  Degai, 
operaio  dello  stabilimento  Carbonaro  e  Tamburlini  in  Venezia, 
regalò  alT  Istituto  uu  piccolo  busto  rap|)resentaiite  il  compianto 
socio  corrispondente  delle  proviucie  venete  prof.  Luigi  Stalio,  che 
sar<à  collocato  sopra  1'  armadio  principale  della  splendida  collezione 
malacologica  da  lui  raccolta  e  classificata,  dono  munifico  dello 
scultore  prof.  comm.   Dal  Zotto  di  Venezia. 

Infine  si  comunica  una  lettera  dei  fratelli  Berchet  i  quali 
donano  alla  Biblioteca  dell'  Istituto  l'esemplare  del  foglio  scien- 
tifico-letterario "  //  condiiatore  „  che  apparteneva  al  loro  zio,  col- 
laboratore col  pseudonimo  di  Grrisostomo.  Il  volume  è  prezioso 
perchè,  oltre  a  tutti  i  numeri  del  giornale  che  videro  la  luce, 
contiene  manoscritti  gli  ultimi  che  furono  sequestrati  dalla  Polizia 
quando  il  giornale  fu  soppresso. 

L'  Istituto  caldamente  ringrazia. 

Il  Presidente  fa  circolare  il  catalogo  delle  opere  ed  opuscoli 
acquistati  e  pervenuti  in  dono  dopo  l'ultima  adunanza,  facendo 
speciale  menzione  del  dono  del  \n.  e.  Saccardo  del  volume  XVII 
della  sua  opera  :  Sl/ìof/e  faiKjonim.  —  A  questo  punto  il  ni.  e. 
Brugi  presenta  in  dono  all'  Istituto  1'  opera,  or  ora  uscita,  del  prof. 
Alessandro  Levi  :  Per  un  programma  di  filosofìd  del.  diriffo,  facen- 
done speciali  elogi,  e  il  m.  e.  Martini  presenta  a  sua  volta  due 
opuscoli   del  Padre  All'ani. 

Infine  sono  presentate  e  lette  le  seguenti  Memorie  : 

A  Tamassia,  m.  e.:  Sul  fa  resistciw<t  dell' episfyof co  al  la  Ins- 
sazlone.  —  L' A.   comunica  una  sua   Nota    concernente    gli    speri- 


128  ADUNANZA    ORDINARIA 

menti  da  lui  compiti  per  indaf^are  fin  dove  i  forti  urti  al  capo 
ed  al  corpo  valgano  a  produrre  la  lussazione  dcdle  due  prime 
vertebre  cervicali  e  dell' occipite.  Riferendosi  ad  altri  suoi  lavori 
su  quest'argomento  e  specialmente  in  rapporto  alla  morte  ])er  so- 
spensione, ed  ai  lavori  di  Wagner,  Htolper,  v.  Royger  e  Ivreiss, 
adduce  nuove  ricerche  che  dimostrano  come,  senza  negarla  asso- 
lutamente, tale  lussazione  completa  debba  ritenersi  estremamente 
rara  ;  ed  in  (\\iei  casi  straordinari  in  cui  essa  venne  descritta, 
forse  intervennero  cause  morbose  locali  predisponenti  ;  e  lo  stu- 
dio del  meccanismo  del  traumi  nonché  quello  della  costituzione 
anatomica  delle  articolazioni  vengono  a  provare  il  perchè  di  que- 
sta somma  resistenza.  La  letalità  poi  di  tali  lesioni  ò  subordinata 
alle  conseguenti  offese  al  sistema  nervoso  centrale.  I  casi  clinici 
seguiti  da  autopsia  dal  Riferente  esaminati  confermano  il  presup- 
posto della  fisiologia. 

A.  Medin,  s.  e.  :  La  visione  Barbariga  di  Ventura  da  Mal- 
grate.  Poemetto  storico-allegorico  della  fine  del  secolo  XV,  — 
Il  poemetto,  ancora  inedito  e  affatto  sconosciuto,  fu  scritto  da  un 
tal  Ventura  di  Malgrate,  castello  della  Lunigiana,  in  lode  del 
doge  Agostino  Harbarigo  ;  ma  in  esso  sono  pure  lodati  Bernardo 
e  Pietro  Bembo,  nonché  il  ferrarese  Aldobrandino  Turchi,  il  (juale 
dovè  essere  un  mecenate  del  Ventura. 

Ohi  fosse  questo  Ventura  non  dicono  gli  storici  della   lettera- 
tura,  né  sanno  gli   eruditi   di  notizie  Lunigianesi. 

L.  A.  illustra  questa  visione  così  dall'aspetto  storico,  come 
da  quello  lettiirario  ;  mettendo  in  rilievo  tutte  le  fonti  cui  Ven- 
tura da  Malgrate  sicuramente  attinse,  e  l'ipoi'tando  alcuni  brani, 
tra  i   (|uali   il   piìi   notevole,   un    vanto   bellissimo   di    Venezia. 

P.  8pica,  m.  e.:  Presentazione  a  termini  doirarticolo  18  del 
Regolamento  della  Xota  11"  del  dott.  Umberto  Pazienti:  (t^srr- 
iHizioni  imllc  liittarc  riporlate  dal/a  Farmacopea  rfficia/c  Ita- 
liana. —  Con  questa  seconda  Nota  l'A.  spiega  perchè  per  le  tinture 
cbiania  ingiustificata  la  mancanza  di  reazioni  caratteristiche.  Citato 
quindi  il  diletto  di  pi'oparazione  della  tintura  di  nuilalo  di  ferro, 
passa  a  parlarci  del  comportamento  della  tintura  di  strofanto,  com- 
portamento che  col  Barbieri  di  Padova  giudica  diverso  da  (|uello 


T)Khr/ll   (iiUfiNo    1905  129 

descritto  (h\\  prof.  Carliiifaiiti  di  Roma.  Chiudo  questa  Nota  dimo- 
strando la  necessità  di  conoscere  le  dosi  percentuali  itiiniiìui  e 
massima  di  alcaloidi  o  "ducosidi  che  costituiscono  il  principio  at- 
tivo (lolla  tintura. 

Idem  della  Nota  del  dott.  (riusoppo  Vcdardi:  Sopro  /a  l'im-cd 
(/r//'ar.i(/o  ìiovicn.  —  L'A.  dimostra  inesatte,  per  la  maf>'<^ior  parte, 
lo  osservazioni  fatto  dal  dott.  Castellana  e  raccolto  in  una  Memoria 
^ojn'd  1(1  ricerrii  di  (ilcani  acidi,  pubblicata  nei  rendiconti  dell'Ac- 
cademia dei  Lincei. 

B.  Brug-i,  m.  e.:  Idem  della  Memoria  del  dott.  Ciuso])pe 
Doi^anello:  //  lavoro  delle  dotme  nell' iiidui^fria.  —  L' A.  osserva 
come  all'astratta  e  verbosa  trattazione  dei  problemi  (chiusi  nella 
grande  questione  che  si  soleva  dire  sociale)  siasi  ormai  venuta  so- 
stituendo la  loro  analisi  scientifica.  La  quale,  partendo  dai  fatti 
ed  esaminandoli  in  tutte  le  loro  relazioni,  consultando  coscien- 
ziosamente la  statistica,  considerando  g-li  effetti  mediati  e  imme- 
diati di  ogni  riforma,  cerca  proporre  utili  rimedi  ai  dolori  sociali. 
TI  dott.  Deganello,  studiando  il  problema  sul  lavoro  della  donna 
nell'industria  anche  alla  luce  della  legislazione  comparativa,  giunge 
alla  conclusione  che  l'A.  può  senza  danno,  anzi  con  vero  van- 
taggio morale,  sociale  ed  economico,  escludere  le  donne  maritate 
dal  lavoro  nell'industria. 

A.  Bonomo,  s.  e  :  Idem  della  Memoria  del  dott.  E.  Ravenna: 
Hill  comportamento  del  virila  morooxo  nel  tuho  f/axtro-enterico.  — 
Dalle  ricerche  istituite  sopra  il  modo  di  com])ortarsi  del  bacillo 
della  morva  nel  tubo  gastro-enterico,  l'A.  conclude  che  l'ingestione 
di  virus  morvoso  in  cavalli  e  in  gatti  non  provoca  lesioni  apprez- 
zabili sulla  mucosa  dello  stomaco  e  dell'  intestino,  poiché  di  loca- 
lizzazioni morvoso  nella  mucosa  stessa  non  si  rinviene  traccia  al- 
cuna, sacrificando  gli  animali  a  distanza  varia  dall'ingestione  (da 
L)  giorni  a  10  mesi)  e  neppure  quando  assai  rilevante  è  stata  la 
quantità  di   bacilli  introdotti. 

Integra  si  presentò  pure  la  mucosa  del  tubo  gastro-enterico 
di  un  gatto,  il  quale  contrasse  la  morva  per  ingestione  di  bacilli, 
con  localizzazioni  in  alcuni  gangli  linfatici  in  corrispondenza  del 
cieco  ed  al   margine  inferiore  del  polmone  sinistro. 


180  VniTNANZA    ORDINAEIA   DELl/1  1     (IIUGXO     1905 

\"oleiido  ricercare  la  rai^ione  per  cui  il  bacillo  della  morva 
non  attecchisce  sulla  mucosa  gastro-intestinale,  si  provò  Fazione  dei 
vari  succhi  digestivi  in  vifro  sul  bacillo  della  morva.  Bile,  emulsione 
di  fegato,  di  pancreas,  di  mucosa  intestinale  e  di  mucosa  gastrica, 
succo  gastrico  di  cavallo  di  cavia  e  di  gatto  tenuti  a  contatto  per 
vario  numero  di  ore  (fino  a  72  ore)  col  bacillo  della  morva,  non  lo 
attenuarono  nella  sua  virulenza.  Non  modifica  le  proprietà  tossi- 
che del  bacillo  morvoso  neppure  la  flora  bacterica  che  normalmente 
trovasi  nel  contenuto  intestinale  del  cavallo. 

Diverso  risultato  diedero  esperimenti  sulla  digestione  naturale, 
perchè  il  contenuto  del  tubo  gastro-enterico  neutralizza  in  viro 
nel  gatto  e  nella  cavia,  e  in  quest'ultima  più  rapidamente,  il  ve- 
leno della  morva. 

Nelle  setticemie  morvose  provocate  nelle  cavie  con  iniezione  di 
virus  sotto  cute  può  il  bacillo  della  morva  essere  trovato  anche 
nel  contenuto  intestinale  e  quivi  mantenere  il  suo  potere  patogeno. 

F.  D' Arcais,  s.  e.  :  Idem  delle  Note  : 

l"  della  dott.  Clementina  Mazzelli  :  Sai  la  continuità  d' una 
serie  doppia.  —  L' A.  nella  presente  Nota,  dà  la  condizione  neces- 
saria e  sufficiente  per  la  continuità  di  una  serie  doppia  di  funzioni, 
estendendo  a  questo  caso  un  teorema  dimostrato  dal  prof.  Arzelà 
per  le  serie  semplici. 

2-'  Del  prof.  Carlo  Severini  :  Sulle  .-ferie  di  funzioni  ana- 
litirhe.  —  L'  A.  estende  ad  un  campo  connesso  (|ualunque  alcuni 
risultati  già  noti  per  campi  semplicemente  connessi,  e  dimostra, 
collo  stesso  inetoflo,   altri   teoremi. 

Terminata  l'adunanza  pubblica,  l'Istituto  si  raccolse  ia  adu- 
nanza segreta,  nella  quale  si  approvò  il  bilancio  preventivo  per 
l'esercizio  finanziario   1 905-1900. 


//   /'resiliente 
À.    1'  A  V  A  li  O 

Il    l'^ice^eiii'etorio 
(  J.    OC('ll)M-l>(»NAl''l'UNS 


^ 


Ài  ri   DKi.  ki<;Ai.K  Isirni'i'o   Vknkto  di  s(uen/,k,  lktikkk  kJ)  Miti. 
Anne»  ace;i(lomic(i   r.(0-t-i)05  -  Tomo  LXIV  -  rarto  piiina. 


A  1  )  Il  N  A  N  Z  A     ORDÌ  iN  A  H  I  A 
DEL  !)  L LOGLIO   1905 


PRESIDENZA  DEL  M.  E.  FA  VARO 

PRESIDENTE 

Presenti  i  lìienibri  effettivi  :  Teza,  vicepresidente  ;  G.  Berchei 
segretario  ;  Occioni-Bonafpons  vicesegretario  ;  Lampertico. 
LoRENzoNi,  Trois,  Saccardo,  De  Giovanni,  Bellati,  P.  Spiga, 
LioY,  Martini,  A.  Tamassia,  Veronese,  Da  Sohio,  Molmenti, 
Bassini,  Stefani,  G.  B.  De  Toni,  Galanti,  Eicci,  Nasini, 
Polacco,  Vicentini^  Yerson,  Brugi,  Ciscato  ;  ed  i  soci  cor- 
rispondenti :  Crescini,  F.  Berchet,  Landucci,  G.  Spica,  Ca- 
stelnuovo,  Predelli,  Flamini,  Bbeda,  Bertelli,  Ghirar- 
DiNi,  Rossi,  Levi-Civita,  De  Marchi,  Forti. 

Giastificata  l'assenza    del  m.  e.   Bonatelli  e  dei  soci  corrispon- 
denti :  Poggi  e  Malagola. 

11  Presidente  annunzia  la  morte  del  socio  corrispondente 
estero  prof.  Adolfo  Mussafia  avvenuta  in  Firenze  nel  7  giugno 
1905.  La  Presidenza  dell'Istituto  inviò  una  lettera  di  condoglianza 
a  nome  del  Corpo  scientifico  alla  famiglia  Mussafia,  e  la  vedova 
diresse  alla  Presidenza  un  biglietto  di  ringraziamento  all'Istituto 
per  la  parte  presa  al  suo  lutto. 

Il  Presidente  così   commemora  il  compianto  collega  : 

Onoranti/  CoUcgiu', 

"  Non  può  il  p.ome  illustre  di  Adolfo  Mussafia  sparire  dall'albo 
■  dei  nostri  Corrispondenti  esteri,  nel  quale  fu  inscritto  per  vo- 
"  lontà    vostra  or  sono    circa  tre    lustri,    senza    che  noi  ci    asso- 


j;{2  AUTNANZA    ORDINAIIIA 

^  clamo  al  lutto  degli  studi  che  hanno  con  lui  perduto  uno  fra  i 
"  più  insigni  e  venerati  cultori.  Perchè  a  buon  diritto  egli  fu 
"  riconosciuto  dovunque  come  uno  fra  i  più  degni  e  valorosi  con- 
■'  tinuatori  di  quella  scienza  delle  lingue  romanze  che  fu  fondata 
"  dal  Diez  ;  e  forse  nessuno  al  par  di  lui  dominò  così  compiu- 
"  tamente  abbracciandola  tutta  intera,  dall'  italiano  al  rumeno, 
■  dal  francese  al  catalano  ed  allo  spagnuolo,  profondo  del  pari 
"  nella  conoscenza  delle  lingue  e  dei  dialetti  come  in  quella  delle 
"  letterature. 

"  Nato  su  quei  lidi  dalmati  che  il  lungo  dominio  di  San 
''  Marco  e  la  costante  devozione  dei  migliori  verso  la  Serenis- 
"  sima  hanno  consacrato  Italiani,  se  anche  l'attività  scientifica  e 
"■  didattica  sua  si  svolse  fuor  dei  nostri  confini  e  ivi  toccò  l'a- 
•'  pice  degli  onori  che  lo  legarono  con  vincoli  di  gratitudine,  è 
"  doveroso  ricordare  come  per  lui  fosse  mantenuto  alto  il  livello 
"  degli  studi  italiani  nel  cuore  del  vicino  Impero  ed  in  uno  dei 
"  maggiori  centri  universitarii  di  tutto  il  mondo  ;  e  lode  pur  gli 
"  si  deve  per  aver  dettato  nella  lingua  nostra,  ch'era  pur  sua, 
"  molte  fra  le  più  importanti  pubblicazioni,  e  per  aver  notevol- 
"  mente  contribuito  con  lavori  suoi  proprii  alle  più  corrette  edi- 
"  zionì  de'  nostri  autori  de'  primi  secoli,  e  per  la  attenzione  da 
"  lui  rivolta  in  particolare  a  studi  concernenti  questa  istessa 
"  nostra  regione,  e  perchè  della  lingua  e  della  civiltà  nostra  egli 
"  propugnò  sempre,  e  in  questi  ultimi  tempi  fin  anco  nei  Consi- 
"  gli  dell'  Impero,  gli  imprescrittibili  diritti. 

"  Prossimo  a  raggiungere  quel  limite  di  attività  oltre  il 
"  quale  non  gli  era  più  consentito  il  ministero  della  cattedra,  volle 
"  appagare  quello  che  era  stato  un  suo  lungo  desiderio  e  si  ri- 
''  dusse  fra  noi,  scegliendo  a  proprio  domicilio  quella  Firenze 
"  della  quale  direi  quasi  che  ogni  buon  italiano  si  sente  cittadino. 
"  E  nella  gentile  città  egli  venne  non  già  per  cercare  meritato 
"  riposo  alle  gloriose  fatiche,  ma  piuttosto  nuova  materia  sulla 
"  (|uale  esercitare  il  suo  ancor  cosi  robusto  pensiero  ;  ed  anzi  va- 
"  gheggiava  perfino  1'  idea  di  risalire  colà  come  libero  docente  la 
"  cattedra,  (]uando  la  morte  troncò  inesorabilmente  ogni  suo 
^  disegno. 

"  OniMiuiiioiic   la   memoria,   come  è   dovere  si  faccia  (|ui   dcn- 


DEL    9    LUGLIO    1905  133 

'  tro  verso  chi  ha  nobihiiente  spesa  la  vita  a  vantaggio  e  decoro 
"  degli  studi   „. 

Poi  accorda  la  parola  al  s.  e.  Crescini  la  cui  coniineniora- 
zione  è  allegata  al  Verbale. 

I  convenuti  danno  segno  di  consenso. 

II  Presidente  comunica  la  lettera  del  Ministro  della  Real  Casa 
Ponzio-Vaglia  colla  quale  esprime  il  compiacimento  di  Sua  Mae- 
stà il  Re  pel  dono  offertogli  dall'  Istituto  del  Voi.  I  p.  1"  della 
Relazione  sull'isola  di  Creta.  Aggiunge  un  elogio  al  m.  e.  Papa- 
dopoli  che,  oltre  una  prima  cospicua  offerta  per  tale  pubblicazione, 
sostenne  la  grossa  spesa  per  la  riproduzione  di  tavole  cromolito- 
grafiche,  le  quali  compariranno  nei  successivi  volumi  dell'opera. 

L'Istituto  applaude  alla  munificenza  del  collega. 

Il  Segretario  Berchet  presenta  all'Istituto,  con  opportune  pa- 
role, il  lavoro  del  conte  Giulio  Da  Schio,  dal  titolo:  Enologia  e 
ritìvoltuxt  ìiolla  proì^hicia  di  Vicenza,  brevemente  esaminandolo, 
rilevandone  i  pregi  e  proponendolo  ad  esempio. 

Ij'  Istituto  ringrazia. 

Il  Presidente  dà  la  parola  al  m.  e.  Da  Schio  che  desidera 
dire  dei  risultati  ottenuti  in  questi  giorni  della  sua  aeronave 
"   Italia  „. 

La  comunicazione  è  riportata  come  allegato  al  presente  Atto 
Verbale. 

Viene  presentato  il  catalogo  dei  libri  ed  opuscoli  acquistati 
p  pervenuti  in  dono  dopo  l'ultima  adunanza,  tacendo  speciale  men- 
zione del  dono  della  famiglia  del  defunto  m.  e.  Gradenigo,  del- 
l' opera  : 

Scritti  oftalin(>/o(/ici  del  conte  Pietro  (irodenigo  roccolti  rlai 
.'</(oi  (ditevi  prof.  dott.  Giuseppe  Ovio  e  dott.  Mario  Bonamico  nella 
ricorrenza  del  30"  an,no  d' insegnamento  {1004). 

La  Presidenza  dell'  Istituto  inviò  una  speciale  lettera  di  rin- 
graziamento alla  famio;Iia  Gradenino. 


184  ADUNANZA    ORDINARIA 

Veng-ono   presentate  e  lette  le  sefruenti   Memorie  : 

F.   Cipolla,  s.  e:   "  Ricorditi  di  me  „.   -  Lettera  Dantesca, 

V.  Crescini,  s.  e.  :  A  proposito  di  Sordeìlo.  —  La  Memoria 
rifi;uarda  in  ispecie  l' antico  ma  non  ancora  risoluto  problema  re- 
lativo alla  figurazione  dantesca  di  bordello.  L'A.  procura  di  mo- 
strare che  tra  il  Bordello  della  realtà  storica,  quale  si  è  venuta 
di  recente  svelando  agli  indagatori  moderni,  e  quello  che  Dante 
plasma  fantasticamente,  non  corre  la  diiferenza  enorme  che  alla  mag-- 
gior  parte  degli  studiosi  anche  moderni  apparisce.  Bisogna  tener 
conto  dell'altezza  sociale,  cui  era  salito  Bordello  in  corte  de' conti 
<li  Provenza  e  dopo  la  conquista  angioina  del  regno  di  Napoli,  e 
dell'  altezza  morale,  che  lampeggia  da'  fieri  canti  del  trovatore. 
Alla  memoria,  cui  fu  serbata  la  forma  originaria  di  lettura  dan- 
tesca, segue  una  serje  di  appunti,  dove  si  discutono  altre  que- 
stioni accessorie  e  si  compiono  le  considerazioni  e  le  vedute  ac- 
cennate  nella  lettura. 

(t.  Ghirardini,  s.  e:  Di  tata  .^iiu/o/iire  lapide  r()inaii((  Ricoperta 
nelle  fondazioni  del  campanile  di  S.  Marco.  —  L'A.  con)unica  il 
testo  dell'  epigrafe  in  essa  scolpita  a  caratteri  nitidissimi  e  per- 
fettissimi dell'età  augustea,  dalla  quale  si  rileva  che  a  L.  Anca- 
rio  della  tribù  Romulia  e  ai  suoi  discendenti  fu  concesso  a  titolo 
d'onore  l'area  della  sepultura  pul)l)licamente,  cioè  per  decreto  del 
corpo  dei  decurioni.  Egli  aveva  occupato  importanti  uffici  militari 
e  municipali:  era  stato  tribuno  dei  militi  e  prefetto  dei  fabbri, 
duumviro  ed  augure. 

La  patria  del  personaggio  è  determinata  con  piena  sicurezza 
dall'  indicazione  della  tribù  ìJomulia,  cui  furono  asci'itti  gli  abi- 
tanti di  Ateste.  Da  Atestc;  adun(|ue  j)roviene  la  lapide  del  cam- 
panile. La  g(Mite  Aucaria,  cui  apparteneva  il  jx'rsonaggio,  era  nota 
nella  region(;  veneta  e  traspadana  per  altre  epigrafi.  Ma  v'ha  di 
più.  Nell'ultimo  rigo  della  lapide  di  Vem^zia  si  riconosce,  sel»bene 
guasto  e  smezzato,  il  nome  di  una  donna:  \'icellia,  la  (|uale  pro- 
babilmente dedicò  ad  Aucario  il  monumento  sepolcrale.  (  )ra,  in 
FiSte  venne  in  luce  l'anno  1882  la  tomba  di  una  Vicellia,  che  fu 
moglie  appunto  di  un  Aucario,  come  risulta  dall'  epigrafe,  mala- 


DEL   9   LUGLIO    1905  135 

mente  interpretata  sin  qui,  incisa  nell'urna  tracliitica,  che  racchiu- 
deva le  ceneri  di  quella  donna. 

Segue  spontanea  la  congettura  dell" A.  che  i  due  personaggi 
nominati  nella  lapide  di  Este  e  quelli  nominati  nella  lapide  di 
Venezia  siano  i  medesimi. 

Vicellia  moglie  di  Aucario  rimase  deposta  infino  allo  scorcio 
del  secolo  XIX  nella  sua  AtestC;  dove  i  suoi  sonni  furono  turbati 
dalla  investigazione  profanatrice  degli  archeologi.  I  Mani  d' Au- 
cario esularono  dopo  nove  secoli  nella  città  delle  lagune  ;  e  il 
marmo,  cui  era  raccomandato  il  suo  nomC;  scomparve  nelle  fon- 
damenta della  torre  famosa,  donde  non  sarebbe  uscito  mai,  se 
non  fosse  stata  la  lagrimevole  catastrofe  del  monumento. 

Intanto  la  lapide,  ragguardevolissima  per  il  suo  contenuto 
intrinseco,  ha  un  particolare  valore  topografico  e  storico,  perchè 
dimostra  come  i  Veneziani  si  giovassero  nelle  costruzioni  dei  loro 
edifici  pubblici  e  sacri  del  materiale  raccolto  per  ogni  dove  ;  non 
solo  nella  vicina  città  di  Aitino,  ad  Aquileia,  a  Fola  e  sul  lito- 
rale della  Dalmazia,  ma  anche  nei  castelli  dell'interno  della  ter- 
raferma. Alla  regiono  dei  Colli  Euganei  si  saranno  principalmente 
rivolti  per  ricercarvi  la  trachite  adoperata  largamente  nello  stesso 
campanile  ;  e  in  quella  occasione  non  avranno  tralasciato  di  rac- 
cogliere alcuni  degli  avanzi  ruinosi  dell'età  romana,  che  potessero 
offrire  buon  materiale  da  costruzione. 

Il  riferente  conchiude  esprimendo  il  voto  che  tutti  i  fram- 
menti inscritti,  laterizi,  di  pietra^  o  marmorei,  che  si  sono  sco- 
perti fra  gli  avanzi  del  campanile,  siano  custoditi  sopra  luogo 
come  contributi  preziosi  alla  storia  della  vecchia  torre. 

A.  Breda,  s.  e:  Delle  ulceri  fagedeìiiclie  dei  paesi  caldi.  — 
I  medici  inglesi  hanno  studiato  il  fagedenismo  specie  nell'In- 
dia; i  francesi  al  Tonkino,  al  Madagascar;  sui  vascelli  che  ricon- 
(lucevano  in  patria  i  soldati  francesi  ed  i  portatori  cabili  dalla 
recente  disastrosa  campagna  malgascia  e  negli  ospitali  algerini  e 
francesi  dove  quei  disgraziati  venivano  internati. 

Non  si  tratta  di  una  malattia  a  se,  ma  di  una  complicazione 
che  sa  cogliere  pretesto  dalle  punture,  eruzioni,  ecc.  più  piccole, 
pili  insignificanti  per  suscitare  distruzioni  in  superfice  e  profon- 
dità che  anzitutto  interessano  la  cute  ed  attraverso  ad  uno  strato 


136  ADUNANZA    ORDINARIA 

piitiilaoinoso  talora  investono  e  spingono  in  sfacelo  le  parti  sot- 
tostanti (fascie,  muscoli,  nervi,  vasi),  scoprono  e  necrosano  le  ossa, 
aprono  articolazioni,  staccano  taltìata  parti  di  nienihra,  provocano 
emorragie  e  setticemie  mortali. 

La  complicazione  si  sovrappone  alla  lesione  primitiva  ed  im- 
pera da  sola  non  altriitienti  della  gangrena  nosocomiale,  di  triste 
memoria,  alla  quale  somiglia,  e  che  la  igiene  e  l'antisepsi  hamio, 
speriamo,  debellate  per  sempre. 

Non  consta  che  in  Italia  si  avessero  ancora  illustrati  casi  di 
ulceri  fagedeniche  di  origine  esotica,  quando  nel  novembre  1904 
entrava  nella  nostra  Clinica  Universitaria  dermopatica  un  signore 
colpito  da  esse,  reduce  dal  Brasile  settentrionale. 

Uomo  originariamente  robusto,  sanissimo,  dal  1888  al  1004, 
salvo  brevi  periodi,  visse  sempre  nel  Sud-America,  tra  disagi,  fati- 
che, ardimenti  continui,  in  condizioni  igieniche  infelici,  attendendo 
per  lo  più  a  lavori  geodetici  per  misurazione  di  terreni. 

Nel  Maggio  1904,  probabilmente  in  seguito  a  punture  d'in- 
setti, lo  colsero  due  focolai  di  distruzione  cutanea  fagedenica  ;  a 
questi  se  ne  aggiunsero  presto  altri  due,  pare  da  auto-innesto.  — 
Il  primo  che  era  all'  alluce  sinistro  ne  mise  allo  scoperto  i  ten- 
dini estensori.  Le  pur  acconce  medicazioni  erano  paralizzate  dalle 
condizioni  igieniche  disadatte. 

In  Clinica  nulla  valsero  il  riposo,  la  più  opportuna  alimentazio- 
ne, la  più  rigorosa  antisepsi  ed  i  comuni  cicatrizzanti.  La  distruzione 
col  termo-cauterio  laddove  non  si  praticò  la  escizione  guarirono  in 
tre  mesi  tre  degli  impiagamenti,  non  completamente  il  quarto. 

Nel  tessuto  esciso  spiccava  più  che  tutto  al  microscopio  la 
enorme  quantità  delle  plasmasellen  che  costituivano  da  sole  quasi 
tutto  l'infiltrato  iniziale. 

Innesti  di  sanie  e  pezzetti  di  t(^ssuto  malato  in  cavie  e  conigli 
non  rij)rodussero  il   morl)0,   presentarono  solo  fatti   di  su})purazione. 

Culture  in  vari  mezzi  di  essudato  generò  solo  jHixjcni  comnni. 

Nell'essudato  molti  cocchi  a  gruppi  ed  allineati,  punto  bacilli 
del  Vincent. 

Lue,  le])re,  tubercolosi  dovevano  essere  esclusi.  Notevole  il 
fatto  che  due  focolai  esistevano  sul  capo  e  che  il  mutamento  di 
aiìibiente,  di  regime  e  la  stagione  fredda  non  hanno  agito  favo- 
revolmente quanto  si  poteva  presumere. 


DEL    9    LUGLIO    1905  137 

Tj.  V.  Rossi,  s.  e.:  SuWaMuale  questione  rie!  Poifndi  Venezia 
-  Soluzione  ronciliatii:i(.  —  L'  A.  premette  alcuno  notizie  sullo 
stato  odierno  della  questione,  quale  risulta  dagli  "  Atti  del  Col- 
legio Veneto  degli  ingegneri  -  Aprile  1905  „,  enumerando  i  pro- 
o-etti  esaminati  dalla  Commissione  nominata  dal  Collegio  stesso  ed 
i  requisiti   a  cui  essi  dovevano  soddisfare. 

Sostiene  che  il  problema  dev'essere  risolto  con  criteri  di  mo- 
dernità assai  larghi  e  senza  pregiudicale  il  futuro,  ed  osserva  che 
non  si  darà  forse  mai  più  occasione  piìi  propizia  alla  città  di  A"e- 
nezia  per  iniziare  quel  piano  di  provvedimenti  idraulici  che  val- 
irano  a  migliorare  le  condizioni  dei  bacini  lao:unari  che  diretta- 
mente  la  vivificano. 

Propone  una  graduale  soluzione  conciliativa  che  corrisponda 
alla  studiata  fusione  dei  due  progetti,  l'uno  suggerito  dalla  Mag- 
gioranza della  Commissione  eletta  dal  Collegio  Yeneto  degli  in- 
gegneri, l'altro  preferito  dalla  Minoranza  della  stessa  Commissione. 
Discute  la  serie  dei  provvedimenti  idraulici  che  a  tal  soluzione 
conciliativa  corrispondono  e  dimostratane  la  assoluta  convenienza 
dal  lato  della  conservazione  lagunare,  da  quello  dell'igiene  della 
Città,  del  suo  sviluppo  commerciale  e  della  sua  alta  missione  na- 
zionale nell'Adriatico,  termina  augurando  pronto  e  completo  l'ac- 
cordo fra  i  tecnici  pel  maggior  bene  della  Regione. 

Luigi  De  Marchi,  s.  e.  :  SìiìI'  idroijrupd  degli  Euganei.  — 
Si  tratta  di  ruscelli  e  torrentelli,  spesso  asciutti  o  che,  solo 
dopo  pioggie  abbondanti,  possono  assumere  importanza  e  pericolo 
di  torrente:  ma  l'ampiezza  e  profondità  delle  valli,  evidentemente 
erosive,  ed  altri  fenomeni  d'erosione  profonda,  dimostrano  che  essi 
lavorano  secondo  le  linee  attuali  da  lunghissimo  tempo.  Essi 
quimli  possono  essere  un  indice,  sicuro  per  la  loro  età  e  delica- 
tissimo per  la  loro  stessa  esiguità,  delle  condizioni  geologiche  e 
morfologiche  e  delle  trasformazioni  subite  dal  rilievo  nelle  ultime 
fasi  della  sua  storia. 

Infatti  lo  studio  dei  profili  verticali  di  tutte  queste  valli  con- 
dusse l'A.  a  conclusioni  che  gli  sembrano  non  prive  d'interesse. 
Le  principali  sarebbero  : 

l'I  I  profili  dei  fiumi  che    attraversano    rocce    di    struttura 


138  ADUNANZA    OEDINARIA 

molto  diversa  proverebbero  che  le  rocce  sedimentari  e  tufacee 
])iù  tenere  si  appog-jfiauo  esternamente  alle  vulcaniche  più  com- 
patte, le  quali  hanno  radice  profonda,  secondo  l'antica  teoria  del 
nostro  Da  Rio  e  contrariamente  alla  rappresentazione  di  Suess  e 
Reyer  che  considerano  i  f^randi  nuclei  vulcanici  come  avanzi  di 
colate  sovrapposte  alla  scag-lia  e  alle  marne. 

2"  Il  confronto  tra  i  profili  di  fiumi  dei  versanti  occidentale 
e  settentrionale  e  i  profili  dei  versanti  orientale  e  meridionale 
prova  che  il  rilievo  Euganco  fu,  e  forse  è,  soggetto  ad  un  movi- 
mento tectonico  verso  SE.  Tale  movimento  ò  confermato  in  modo 
non  dubbio  da  molti  altri  caratteri  morfologici  e  idrografici. 

3"  L'  idrografia  attuale  deriva,  per  semplici  mutamenti,  da 
un'idrografia  precedente  molto  antica,  di  cui  si  possono  determi- 
nare le  linee  direttive  principali.  Lungo  queste  linee  si  ritrovano 
i  residui  lembi  del  mantello  di  marna  che  costituiva  lo  strato  se- 
dimentare superiore  all'epoca  dell'emersione. 

43  Le  linee  fondamentali,  e  in  particolare  l'altezza  massima 
del  rilievo,  non  sono  così  radicalmente  mutate  dopo  l'  emersione, 
come  gli  studi  di  Suess  e  Reyer  portano  a  credere,  riducendosi 
i  mutamenti  intervenuti  a  uno  sprofondamento  dal  lato  orientalo 
e  meridionale  con  relativo  innalzamento  sugli  altri  due  lati  e  al- 
l' approfondimento  delle  valli  dovuto  principalmente  all'  elimina- 
zione della  nuxrna.  Tale  eliminazione  continua  e  ad  essa  è  spe- 
cialmente dovuto  il  decadimento  agricolo  della  zona  più  alta,  di 
cui   si  hanno  anche  prove  storiche. 

Gr.  Omboni,  m.  e.:  Presentazione,  a  termini  dell' articoio  18 
del  Regolamento  interno,  della  Nota  preventiva  del  dott.  Ramiro 
Fabiani  :   Studio  f/co-p(i/eo)ì(ol(>()k'o  dei  Colli  Bevici. 

N.  Papadopoli,  m.  e.:  Idem,  della  Memoria  del  comm.  Ce- 
sare Augusto  Levi:  //  mistero  d'Otello  secondo  c/li  Archi  ri  di 
Htoto,  (^idergi,  Qnerini  e  del  Cinico  Museo  di  Venezio.  —  Dalla 
Memoria  e  dai  documenti  uniti  parrebbe  secondo  il  Levi,  che 
Nicolò  (incrini  di  S.  Francesco  da  Oandia  sia  stato  l'Otello  e 
Palma  Querini  la  Desdemona  :  epoca  dell' avvenimento  l'estate 
del  1542  ;  luogo  S.  Francesco  di  l^etimo  in  Candia.  Nei  lunghi 
anni    trascorsi    dalla    prinui   notizia    datane,  (dall'Aprile   1898  ad 


DEL    9    LUGLIO    1995  139 

og-o^i)  il  Levi  avrebbe  raccolto  nuove  prove  all'  interpretazione 
storica  che  egli  dà  di  quei  due  personag;gi  e  tra  le  altre  un  te- 
stamento dell'umanista  Antonio  Kalergi  cav.  di  8.  Marco,  compro- 
prietario del  Palazzo  Vendramin  Calergi,  da  cui  si  desume  che 
egli  era  intimo  col  Cinzie  dalla  cui  novella  Shakespeare  prese  il 
suo  dramma. 

A.  Stetani,  ni.  e.:  Idem  della  Nota  del  dott.  Ferdinando  So- 
prana:  Degenerazioni  del  /tn/lx),  del  cerrellefto,  dei  midollo  spinale, 
dei  nerci  e  dei  innscoli,  in  un  ndondio  colpito  da  <iffofi<i  miiseolare 
pKK/rcssint   in  sef/uito  alla  shd/iri.nlazione. 

Approfittando  di  un  caso  tipico  di  atrofia  muscolare  progres- 
siva, verificatosi  in  un  colombo  dopo  V  asportazione  bilaterale  dei 
gangli  semicircolari,  si  sottopone  a  metodico  esame  il  sistema  musco- 
lare e  nervoso  di  detto  colombo  allo  scopo  di  chiarire  la  patogenesi 
dell'atrofia  muscolare  progressiva  consecutiva  alla  slabirintazione. 

Air  esame  microscopico  si  trovò  grave  degenerazione  del  si- 
stema nervoso  periferico  e  notevolissima  atrofia  delle  fibre  musco- 
lari dei  muscoli  dello  scheletro. 

Nei  centri  nervosi  oltre  le  degenerazioni  osservate  da  Stefani 
e  Deg-anello  nel  bulbo  e  nel  cervelletto  di  tutti  i  colombi  slabi- 
rintati,  si  trovarono  in  gran  parte  degenerate  le  fibre  delle  radici 
motrici  dei  nervi  spinali  e  craniensi,  ad  eccezione  di  quelle  del- 
l'accessorio, del  vago  e  del  glosso  faringeo.  Si  osservò  inoltre  de- 
generazione, dal  mesencefalo  al  midollo  lombare,  nel  fascio  longi- 
tudinale posteriore  e  nel  fondamentale  del  cordone  anteriore. 

In  base  a  questo  reperto  ed  alle  nozioni  attuali  circa  la  fi- 
siologia del  labirinto  non  acustico  e  la  anatomia  e  la  fisiologia  del 
fascio  longitudinale  posteriore,  si  ammette  che  la  degenerazione 
del  neurone  motore  periferico  sia  trasmessa  dalla  branca  vestibo- 
lare dell'acustico  per  l'intermezzo  dei  neuroni  bulbo-mesencefalici 
e  bulbo-spinali  del  fascio  longitudinale  posteriore.  Perciò  il  caso 
illustrato  è  interessante  perchè  dimostra  1'  intimo  nesso  esistente 
tra  canali  semicircolari  e  muscoli  dello  scheletro,  perchè  dimostra 
la  possibilità  di  un'atrofia  nmscolare  progressiva  d'origine  labirin- 
tica, e  perchè  dimostra  la  possibilità  della  trasmissione  della  de- 
generazione da  un  neurone  centripeto  ad  uno  centrifugo  per  l'in- 
termezzo di  neuroni  centrali. 


140  ADUNANZA    ORDINARIA 

R.  Nasini  ni.  e.:  Idem  della  Nota  I«  del  dott.  A.  Bringhenti: 
('atalisi  e  f'orzn  elettromotrice.  —  L'Autore  nel  fare  alcune  deter- 
minazioni di  f.  e.  m.  con  elettrodi  di  platino  platinato,  ha  potuto 
stabilire  che  il  nero  di  platino,  esercita  sopra  gli  alcoolati  in  so- 
luzione alcoolica  un'  azione  catalitica.  TI  fatto  che  per  catalisi  si 
formano  prodotti  acidi  che  variano  il  titolo  alcalino  del  liquido, 
permette  di  seguire  l'andamento  della  reazione  mediante  titolazione 
con  acido  di  titolo  noto.  L'A.  adopera  soluzioni  negli  alcool  cor- 
lispondenti  ed  a  diversa  diluizione  di  metilato-etilolato  -  n.  pro- 
pilato  sodico,  usando  come  catalizzatori,  platino,  palladio,  argento, 
biossido  (li  manganese,  ossido  di  nickel,  cobalto  e  ferro.  L'azione 
catalitica  esercitata  dagli  ossidi  e  dall'  argento  è  molto  debole, 
mentre  assai  marcata  è  quella  esercitata  dal  platino  e  palladio. 
Alcuni  degli  ossidi  metallici  mostrano  ancora  di  sciogliersi  negli 
alcoolati  dando  colorazioni  caratteristiche.  L'  A.  preparò  ancora 
un  nero  di  platino,  secondo  il  metodo  consigliato  da  O.  Loew  che 
si  mostrò  assai  più  attivo  del  nero  di  platino  preparato  coi  me- 
todi ordinari.  Nella  seconda  parte  del  lavoro  sono  prese  in  consi- 
derazione le  f.  e.  ni.  che  si  possono  determinare,  immergendo  nelle 
soluzioni  alcooliche  degli  alcoolati  due  elettrodi  di  ])latino  a  su- 
perfìcie attiva  molto  diversa  (elettrodo  platinato  e  punta  di  ])la- 
tino  lucido).  Dai  valori  ottenuti  per  queste  f.  e.  m.  che  sono  piut- 
tosto elevati  aggirandosi  per  i  tre  alcool  intorno  a  0.5  V.  e  da 
alcune  considerazioni  di  natura  teorica  dedotte  dalla  teoria  osmo- 
tica della  pila,  si  può  escludere  che  esse  dipendano  da  una  spe- 
cie di  pila  a  concentrazione  dovuta  ai  gas  dell'aria.  Alcune  olla- 
zioni  esistenti  fra  i  dati  sperimentali  di  catalisi  ed  il  valore  di 
dette  forze  elettromotrici  fanno  supporre  piuttosto  1'  esistenza  di 
un  intimo  nesso  fra  i  due  fenomeni  ;  e  poiché  come  è  noto  l'azione 
catalizzatrice  è  tanto  maggiore  quanto  più  grande  è  la  massa  at- 
tiva del  catalizzatore,  così  non  riesce  difficile  ranimettere  che  le 
forze  elettromotrici  lìn'surate  dipendono  da  uno  stesso  processo 
chimico,  in  (piesto  caso  di  ossidazione,  in  diversa  misura  cataliz- 
zato,  dai  due  elettrodi   in  ragione  della  loro  supertìce  attiva. 

L'  A.  che  già  ha  verificato  per  altri  processi  catalitici  1'  esi- 
stenza di  f.  e.  m.  di  (|uesta  natura,  si  ripromette  di  studiarli  piii 
ampiamente  anche  dal   punto  di   vista  teoric(ì. 


DKI,    U     LI  (i[-I(»     l{)()r) 


14] 


Esauriti  gli  arg-oiiu^nti  posti  airordiiio  del  i^ioriio  della  seduta 
pubblica,  r  Istituto  si  raccoglie  in  adunanza  segreta,  nella  quale 
venne  nominato  il  Vicepresidente  e  due  membri  cfl'ettivi  non  pen- 
sionati, uno  nella  categoria  delle  scienze  matematiche  e  naturali 
e  l'altro  in  quella  delle  scienze  morali  e  lettere;  venne  pure  appro- 
vato il  Conto  consuntivo  dell'Esercizio  finanziario  1904-1905  e  si 
approvò  la  seguente  efi'emeride  per  Tanno  accademico    1905-06: 


1 905  Ottobre  .     .     . 

.     29 

1906  Marzo     .     ■      18 

Novembre .     . 

26 

Aprile      .     .      22 

Dicembre   .     . 

.      17 

Maggio    20,  27-s(il('iiiK- 

J906  Gennaio      .     . 

21 

Giugno     .     .      17 

Febbraio     .     . 

.      18 

Luglio  ...       8 

//  Fresidente 
\ .    l'  .\  V  A  R  (  ) 


//    Viceseciretario 

(t.    OCCIONI-BONAPFONS 


Atti  del  Reale  Istituto  Veneto  di  scienze,  lettere  ed  arti. 
Anno  aceadeinico  1904-905  -  Tomo  LXIV  -  Parte  prima. 


COMMEMORAZIONE 

DI 

ADOLFO  MUSSAFIA 

lktta  dal  s.  c.  Vincenzo  Crescixi  nkui/aduxanza  del  '.)  lu(;hi»  190.') 


"  Chiedo  airautorità  del  presidente  ed  alla  cortesia  de'  col- 
■'  leghi  di  potere  aggiungere  intorno  al  Mussafia,  con  la  sempli- 
"  cita  dell'  affetto  e  la  rapidità  de'  ricordi  affollantisi,  quanto  mi 
"  vengano  suggerendo  1'  amore  agli  studi  neolatini  e  Tammira- 
■'  zione  verso  il  maestro,  che  gli  studi  stessi  ha  in  maniera  ben 
''  altrimenti  degna  professati  e  promossi  dalla  cattedra  e  nella 
'^  incessante  e  feconda  sua  alacrità  di  filologo  e  di  scrittore. 
'  Quasi  mi  lascerei  cogliere  dalla  vertigine  della  presunzione  imagi- 
"  nandomi  interprete  de'  compagni  di  lavoro,  quanti  vivono  sparsi 
■'  per  ogni  parte  del  mondo  civile,  nel  ringraziare  il  nostro  presi- 
■'  dente  dell'avere,  in  forma  cosi  sollecita  ed  espressiva,  onorato,  alla 
''  scomparsa  fatale  e  testò  nella  funebre  comunicazione,  il  neolati- 
■'  nista  insigne,  che  la  nostra  famiglia  scientifica  rimpiange  con  in- 
'  ternazionale  consenso.  Ma  tosto  m'avveggo  io  stesso  come  sarebbe 
■^  disuguale  a  tanto  ufficio  il  mio  povero  nome;  perciò  mi  si  conceda 
"'  almen  l' illusione  di  credermi  interpreto  di  quello  stuolo  d'  amici, 
■^  di  colleghi  e  d'allievi,  presso  i  quali  mi  par  che  sia  maggiore  la 
"^  mia  confidenza  per  avere  fra  essi  ottenuta  ospitalità  recente  nella 
■'  miscellanea  giubilare  presentata  al  Mussafia  pochi  mesi  innanzi  la 
■'  morte,  quando  furono  festeggiati  il  settantesimo  suo  natalizio  ed 
•  il  centesimo  semestre  dell'  insegnamento. 

"  Il  Mussafia  aveva  ormai  potuto  appagare  un  lungo  voto 
■^  nostalgico  e  trasferire  la  sua  dimora  sotto  la  meridionale  benignità 
'^  de'  cieli  nostri  :  così  avvenne  che  la  miscellanea  gli  fosse  offerta 
"  a  Firenze,  il  15  febbraio  di  quest'anno,  da  una  eletta  di  studiosi 


144  V.    CEESCINI  (2) 

"  italiani  :  Pasquale  Villari,  Isidoro  Del  Lungo,  Pio  Pajna,  Guido 
"  Mazzoni,  Ernesto  Giaconio  Parodi,  ne  quali  parve  sinibolica- 
"  mente  accogliersi  e  prender  vive  forme,  luminosa  di  gentilezza 
'•  e  di  sapere,  l'Italia  ospite,  come  s'ella  stessa  volesse  porger 
"  grazie  ed  omaggi  allo  storico  delle  sue  favelle  e  delle  sue  let- 
"  tere  ed  a  sé  richiamare  e  stringere  per  sempre  codesto  inclito 
"  fio-lio  della  sua  coltura. 

"  Riuscì  la  miscellanea  poderosa  e  varia  secondo  la  ric- 
"  chezza  multiforme  ch'è  propria  della  filologia  neolatina,  e  giu- 
"  sta  altresì  la  vivace  versatilità  del  Mussafìa  stesso  :  in  guisa 
''  che  ci  venga  fatto  di  percorrere,  leggendo,  1'  ampia  gamma  di 
"  presso  che  tutta  la  disciplina,  traverso  alla  esplorazione  gram- 
"  maticale,  all'indagine  dialettologica,  all'etimologia,  come  al  fu/k- 
"  /ore  ed  alla  storia  letteraria,  per  una  distesa  cronologica,  la 
"  quale  dalla  genesi  remota  de'  linguaggi  romanzi  mette  capo 
"  alle  fasi  novissime  del  loro  svolgimento.  E  studiosi  di  più  na- 
"  zioni  concorsero  a  formare  il  volume,  dove  al  maggior  nucleo 
"  de'  tedeschi  e  degli  italiani  vediamo  essersi  aggiunti  coopera- 
"  tori  così  della  Scandinavia  come  del  Portogallo,  così  della 
"  Francia  come  della  Rumenia  :  e  non  basta,  poiché  volle  asso- 
"  ciarsi  a  quelli  d'Europa,  nella  comunità  del  sentimento  e  della 
"  onoranza,  un  neolatinista  d'America  ('). 

"  Ma  ciò  che  nel  volume  più  attira  il  commemoratore  del 
''  Mussafìa  è  la  bibliografia  della  sua  opera  filologica  e  letteraria, 
"  apprestata,  con  limpidità  e  compi utezza^  dalle  cure  amorevoli 
"  d'  una  gentile,  Elisa  Richter,  e  posta  innanzi  alla  serie  de'  con- 
"  tributi  onorari.  Vi  si  specchiano  lo  svolgimento,  1'  alacrità,  la 
"  varietà  d(>gli  studi,  che  fecero  brillare  il  ^hissafia  tra  i  neola- 
"  tinisti  come  uno  de'  maggiori  discepoli  e  continuatori  del  Diez, 
"  come  uno  de'  più  efficaci  promotoi'i  e  perfezionatori  della  ge- 
"  niatc  disciplina,  che  quel  grande  aveva  instaurata. 

"  Il  Mussafìa  abbandonò  alla  scienza  un    retaggio    cospicuo  : 


(1)  Baicsteini;  :>o-  liDiiKfnisrIicn  l^ltiloloijic,  Fest(f(ibr  fili'  Adolfo 
Mussafìa,  UalU^  a.  <1.  8.,  Niemeyer,  l'-K).').  1/ aiunricaiio  ò  il  Lano  (Ynic 
University,  New  llavon,  Comi.  v.  S.  A.),  lo  studioso  della  liiica  d'arte  poi- 
tof-liest!  nella  età  di  re  Dionigi:  ed  è  saggio  de' suoi  lavori  su  l'argo- 
(nenfo  pui-  t|uesto  conliihiito,  Ohi  j)i>rlaf/uese  i^ui/z/s,  pp.  "27  sgg. 


(3)  COMMEMORAZIONE    DI    ADOLFO    MUSSAFIA  145 

"  sono  336  gli  scritti  che  la  bibliografìa  registra.  Essi  muovono 
"  dal  1855  e  giungono  al  1904,  ossia  dal  ventesimo  al  penul- 
'^  timo  anno  del  nostro  filologo,  senza  interrompersi  mai,  non 
''  ostante  la  malattia  che  ancor  nel  fiore  prese  ad  insidiargli,  a 
"  torturargli  inesorabilmente  la  esistenza.  Di  questi  336  scritti 
"  circa  dugento  riguardano  la  lingua,  i  dialetti,  la  letteratura  del- 
"  r  Italia  :  spaziano  gli  altri  per  il  resto  della  romanità  europea. 
"  E  sempre  V  agilità  s'  accompagna  e  s'armonizza  alla  sodezza  ; 
"  sempre  luce  nuova  da  ogni  parte  s'effonde,  luce  d'acume,  d'eru- 
"  dizione,  d'ordine,  di  metodo,  si  tratti  di  glottologia  o  di  metrica 
"  o  di  storia  letteraria,  si  ricomponga  un  idioma  od  un  testo,  si 
''  persegua  e  s' approfondisca  questo  o  quel  soggetto  per  entro  a 
"  questa  od  a  quella  varietà  neolatina,  nel  portoghese  e  nello 
"  spagnuolo  come  nel  francese,  nel  catalano  e  nel  provenzale 
"  come  neir  italiano  o  nel  rumeno. 

"  Uno  de'  migliori  fra  gli  allievi  del  Mussafia,  collaboratore 
"  del  volume  giubilare,  Matteo  Gfiulio  Bartoli,  nel  chiuder  la  sua 
"  comunicazione  la  offre  con  animo  grato  al  maestro,  e  soggiunge 
"  eh'  esso  desta  un  sentimento  universale  di  riconoscenza  in  tutti 
"  i  cultori  della  filologia  neolatina  per  l'opera  sua  vigile  in  ogni 
"  direzione  di  tempo  e  di  luogo,  quasi  in  ogni  provincia  della 
''  vastissima  disciplina,  ma  più  ancora  ne'  molti,  "  ch'ebbero  la 
•'  fortuna  di  venire  iniziati,  e  guidati  agli  studi  dal  verbo,  lim- 
"  pido  ed  in  una  profondo,   del  suo  magistero  „. 

"  Limpido  e  profondo  :  ecco  una  coppia  di  epiteti  esatti  poi- 
"  che  tale  fu  il  Mussafia  :  né  solo  dalla  cattedra,  ma  pur  negli 
"  scritti.  In  lui  la  dottrina  non  soverchiò  1'  intelletto,  come  spesso 
"  avviene  :  si  equivalsero  invece  quella  e  questo  armonicamente. 
"  Non  fu  egli  vago  dell'  abbandonarsi  a  tutte  le  tentazioni  del 
"  sapere  con  quella  enciclopedica  volubilità,  che,  salvo  qualche 
"  miracolosa  eccezione,  finisce  per  essere  infeconda  :  ebbe  all'  in- 
''  contro  la  volontà  ferma  di  conoscere  profondamente  qualche 
'^  cosa  e  di  essere  qualcuno.  La  dottrina  fu  pertanto  governata 
"  da  consapevolezza  metodica  e  diretta  ad  un  fine  :  fine  pur  sempre 
''  altissimo  ed  arduo,  per  la  nobiltà  e  la  difficoltà  degli  studi,  a' 
"  quali  s'  addisse  il  Mussafia  dagli  anni  giovanili  e  si  serbò  co- 
"  stanteraente  fedele,  sino  alla  morte. 

"  Rammento  com'egli    una    volta,    oramai    vicino  al  termine 


146  V.    CRESCINI  (4) 

"  (lolla  sua  faticosa  giornata,  riguardando  l' insieme  del  suo  la- 
'  voro  si  rammaricasse  di  avere  preferita  la  frammentaria  varietà 
"^  de'  molti  scritti  diversi,  monografie,  contributi,  appunti,  recensioni, 
"  alla  compatta  unità  d'una  o  di  poche  opere  poderose:  e  rammento 
''  com'  io  rispondessi  che,  in  qualunque  modo,  ed  a  tacer  d'  altro, 
"  s'  era  egli  aggirato  entro  l'orbita,  per  quanto  larga,  d'una  sola 
"  scienza  ;  che  quindi  1'  unità  complessiva  dell'  intendimento  ge- 
"  nerale  aveva  conferito  coesione  e  disciplina  alla  varietà  delle 
"  ricerche  particolari.  Fatto  è  che  nella  storia  della  filologia  ro- 
"  manza  il  nome  del  Mussafia  rimarrà  segnato  indelebilmente:  la 
'  qual  cosa  può  essere  asserita  con  la  maggiore  serenità  di  giu- 
"  dizio,  senz'ombra  di  facili  abbandoni  alla  bugia  de'  lirismi  fu- 
"  nebri. 

"  Dicevo  poco  fa  che  de'  336  scritti  del  Mussafia  ben  200 
•'  illustrano  le  favelle  e  la  letteratura  dell'  Italia  :  anche  qui  ò  la 
"  consueta  ampiezza  versatile  della  conoscenza  e  dell'  indagine, 
"  per  cui  s'arriva  da'  volgari  del  Trentino  o  del  Veneto  al  napo- 
"  litano,  al  siciliano.  Anzi  è  da  ripetere  con  l'Ascoli  che  all'  I- 
'"  talia  dialettale  il  Mussafia  dette  il  fiore  delle  sue  forze  (').  Ed 
''  a  noi  veneziani  e  veneti,  nella  maggior  nostra  accademia,  ba- 
■'  sti  ricordare  particolarmente  le  singolari  benemerenze  del  Mus- 
''  safia    rispetto    all'  analisi  di  quel  fenomeno   curioso  che  fu,  per 

■  entro  al  secolo  XTII  ed  al  XTY,  la  epopea  franco  veneta  ;  ri- 
"  spetto  alla  esplorazione  della  letteratura  negli  idiomi  di  Ye- 
'  nezia  e  di  Verona  a  que'  tempi  stessi  ;  la  edizione  della    Pr/.sr 

■  de  Pampe/une  e  del  Macairc,  quella  del  trattato  politico  di  fra 
"  Paolino  minorità,  l'altra  de'  poemi  su  la  infernale  Babilonia  e 
"  su  la  celeste  (rerusalemme  di  fra  Giacomino,  per  non  richia- 
"  mare  alla  mente  di  chi  ascolta  se  non  i  i)iù  noti  fra  i  monu- 
"  menti  dellantico  veronese,  studiati,  carezzati  dal  Mussafia,  al 
''  modo  stesso  d'ogni  altra  cosa,  col  solito  amore  composto,  ele- 
■'  gante,  sagace  della  nitidezza  e  della  perfezione.  E  fu  egli  in 
"  queste  così  come  in  altre  parti  del  dominio  neolatino  un  pre- 
■'  corritore  ed  un  incitatore  :  si  voglia  solamente  rammentare  che 
"^  al  primo  comparire  dell'  Archivio  ascoliano  il  Mussafia  era    già 

(\)  VcdiUisi  lo  parole  coinineinorativf  di'W  X^vohi  nv''  liendlrofiii  i\e\ 
li.  Ist.  Lombanlo,  S.  II,  V,  XXXVllI,  1905. 


(5)  COALMKMOUAZIUNE    DI    ADOLFO    MUSSAFIA  147 

"  insig-ne  per  le  prove  offerte  e  per  l'autorità  acquisita  in  età  o-io- 
''  vanile  ancora. 

"  Pio  Rajna  ebbe  a  scrivere,  nell'  occasione  che  fu  presen- 
"  tata  al  Mussafia  la  miscellanea  giubilare,  che  se  per  gli  uomini 
•'  (li  scienza  egli  era  un  grande  romanista,  per  gl'italiani  era 
"  insieme  altra  cosa.   "  Nativo  „,  proseguiva  il  Rajna,    "  della  Dai- 

"  mazia egli  personifica,  come  meglio  non  si  potrebbe,    ciò 

"  che  costituisce  il  nostro  voto  per  quella  regione  :  che  essa, 
"  pur  divisa  dall'  Italia  nell'ordine  politico.  . . .,  sia  italiana  di  col- 
"  tura  e  quanto  è  possibile  italiana  di  linguaggio.  Al  Mussafia 
"  uè  gli  uffici  esercitati  a  Vienna  e  nella  corte  stessa,  dov'egli 
"  fu  maestro  a  vari  arciduchi,  né  la  dignità  più  che  meritamente 
*'  conferitagli  di  senatore  austriaco,  tolsero  mai  di  dichiarare 
"  apertamente,  senza  con  ciò  venir  meno  ad  alcun  dovere  o  ri- 
"  guardo,  che  italiana  era  la  sua  lingua  e  che  la  civiltà  della 
'^  quale  s'  era  imbevuto  e  alla  quale  intendeva  di  servire  era  la 
"  civiltà  che  porta  nel  suo  vessillo  Dante  e  la  divina  commedia  „  (^). 

"  Qui  torna  in  niente  la  bella,  ordinata  sintesi  della  storia 
"  della  coltura  italiana  in  Dalmazia,  con  la  quale  il  Mussafia 
"  contribuiva  alla  illustrazione  letteraria  ed  artistica  de'  territori 
"  austro-ungarici  ;  sintesi,  la  quale  incomincia  da  queste  parole  : 
"•  come  su  tutta  la  vita  spirituale  degli  abitanti  della  Dalmazia. 
"  COSI  particolarmente  su  la  loro  attività  letteraria  esercitò  sem- 
'^  pre  r  Italia  il  più  durabile  influsso  ,,  ;  e  par  quasi  tramutarsi, 
"  verso  la  fine,  in  un  fervido  inno  al  maggiore  degl'  italo-dalmati, 
"  a  Nicolò  Tommaseo  (3). 

''  Lungi  da  noi  qualsiasi  retorica  vaghezza  di  convertire  il 
"  Mussafia,  nato  e  vissuto  per  la  romita  pace  degli  studi,  in  un 
"  agitatore,  in  un  irredentista:  ma  certissimo  è  questo  che  dell' I- 
"  talia  egli  fu  innamorato,  ch'egli  si  sentiva  intellettualmente,  affet- 
'■  vamente  italiano.  Un  antico  soffno  rideva  alla  sua  fantasia  :  nel 
"  bel  paese  chiuder  gli  occhi  al  sonno  che  non  sa  risvegli  sotto 
"  la  carezza  allegra  del  nostro  sole,  morire  italiano  in  Italia.  Ed 


(2)  V.  //  Marzocco,  X,  S,  19  Febbi-.  1905,  l'^  p.  4''  e. 

(8)  A.  Mussafia,  Italienische  LUeratur  \zur  Literatar  Dahnatiens\, 
nella  grand' opera  Die  Oesterreichiftch-Ungansche  Monarchie  in  Wort 
und  Biìd,  X,  18  (Wien,  1891).  Cfr.  la  bibl.  mussafiana,  n.  289. 


148  V.    CRESCINT  (()) 

''  il  sogno  fu  avverato  da  un  destino  troppo  frettoloso,  pochi  mesi 
"  dopo  che  r  insigne  si  era  condotto  a  dimorare  a  Firenze,  ov'e- 
■*  gli  spirò  la  mattina  del  7  giugno  1905.  Non  lasciamo  la  elet- 
"  tissima  figura  senza  ricordare  l'ultimo  episodio  del  suo  soggiorno 
"  in  Austria  ;  quello  che  l'Ascoli  dice  il  ''  tragico  episodio  col 
"  quale  si  chiuse  la  sua  carriera  „.  "  Lo  aveva  l' imperatore  „,  son 
"  parole  sempre  dell'Ascoli,  "  chiamato  di  recente  a  far  parte  della 
"  Camera  de'  Signori;  e  sfinito  com'egli  pur  era  da  lunghe  soffe- 
"  renze  fisiche  e  ammonito  officiosainente,  coni"  egli  pur  fU;  che 
"  ogni  consenso  gli  sarebbe  mancato,  volle  nondimeno  tentar  di 
"  persuadere  quella  Camera  dell'opportunità  di  stabilire  in  Trie- 
"  ste  un  gruppo  italiano  di  studi  superiori.  Si  preparò  all'  ardua 
"  prova  con  gravissimi  stenti  e  la  compì  ;  uia  finito  eh'  ebbe  di 
"  parlare  si  trovò  così  affranto  da  dover  abbandonare  l'aula  prima 
"^  ohe  vi  risonassero  le  gelide  risposte  che  tutti  sappiamo.  E 
"  stata  una  dolorosa  sconfitta,  ma  è  stato  un  avvenimento  nobi- 
"  lissimo,  uno  di  quelli  che  si  sentono  forieri  di  meno  sfortunate 
"  riscosse.  Onore  sia  intanto  alla  memoria  di  Lui  !  „  ('). 

"  Rendiamo  noi  pure  al  Mussafia  la  giustizia,  ch'è  racchiusa 
"  in  questo  supremo  saluto  dell'Ascoli  ;  e  voli  insieme  da  Yene- 
"  zia  su  l'altra  sponda  dell'antico  suo  mare  un  augurio  pieno  di 
"  fraterne  speranze. 


(1)  Cit.  liemlivonti  del   |{.   Isf.   Loinl). 


Atti  dmi.  Iìkalk   I.stitutu   Vknktu  di  suikn/h,  li;ttkrk  kd  aktj. 
Anno  :(,cCii(leiiiico  r.)()i-'J05  -  Tomo  LXIV  -  Vinte  prima. 


PRIMI  mmMì  wmMmm  "  Italia  „  a  se 

1/  Giugno  -  4  Lugiìo  1S05 

D  I    A  L  M  E  ureo    DA    S  C  li  I  O,    m.    e. 

(A(lt(ni(nza  del  D  luf/llo  1!)()5J 


Dopo  diciassette  anni  di  vicende  dal  17  _<iiugno  1888  ch'ebbi 
l'onore  di  leg-g-ere  al  II.  Istituto  di  un  progetto  di  aeronave, 
credo  ora  soltanto  prezzo  dell'opera  di  coinnnicare  al  medesimo 
i  risidtati  che  da  una  mia  aeronave  si  ottennero  nel  suo  primo 
periodo  di  sperimenti. 

L'aeronave,  battezzata  «Italia»  fu  descritta  più  volte  in 
precedenti  pubblicazioni  che  non  sono  negli  Atti  dell' Istituto.  Ne 
diamo  una  fototipia  come  fu  colta  nel  primo  giorno  di  uscita  dal- 
l'aeroscalo {Junii/ar  dei  francesi)  il  17  Griugno  già  librata  nell'ai'ia. 
Ci  riserviamo  una  descrizione  esatta  di  essa  dopo  il  secondo  periodo, 
(piando  tutti  i  suoi  organi  saranno  stati  fissati  per  dimensioni  e 
per  forma,  e  conosciuti  anche  nella  misura  degli  effetti  ottenuti. 

E  il  pregio  di  questo  tentativo  di  essero  il  primo  in  Italia. 
Può  essere  suo  pregio  il  progresso  al  quale  aspira,  rispetto  al- 
l' ultima  più  perfetta  aeronave  francese  [aéronat]  il  Lebaiulij. 

L'aerostato  della  «  Italia  »  non  contiene  baìlonnet  per  supplire 
con  r  aria  alle  dilatazioni  e  contrazioni  del  gaz  tenendo  teso  l'in- 
volucro a  volume  costante,  bensì  ha  una  carena  clasiica  che  ot- 
tiene l'effetto  a  volume  variabile.  Questa  innovazione  importa  minor 
peso,  soppressione  del  ventilatore  e  della  manica  conduttrice  del- 
l'aria,  liberazione  degli  aeronauti  da  qualunque  preoccupazione 
relativa,  indipendenza  dell'aerostato  dalla  navicella. 

La  <'-  Italia  »  non  avrebbe  bisogno  di  gittare  zavorra  per  sa- 
lire,   0  gaz  per    scendere.    Mediante    due    superficie    rettangolari^ 


150  A.    DA    SCHIO  (2) 

aeìopiani,  applicate  sopra  la  iiavieclla,  f;irevoli  intoino  ad  un  asse 
mediano  orizzontale,  si  provocano  delle  reazioni  verticali,  che  rom- 
pono r  equilibrio  aerostatico  normale  della  aeronave,  dal  sotto  in 
su,  0  dal  disopra  al  disotto,   secondo  il  senso  della  inclinazione. 

Le  esperienze  nell'aria  libera  cominciarono  il  17  di  Giu<i;no 
e  continuarono  il  21,  il  27,  il  28  e  TI,  il  3  e  il  4  di  luglio  in 
una  grande  prateria  a  ridosso  dei  monti,  a  un  chilometro  e  mezzo 
da  Schio. 

Meno  il  primo  giorno  che  V  aeronave  fu  trattenuta  dal  cavo 
moderatore,  tutte  le  alti-e  uscite  dall' aeroscalo,  furono  seguite  da 
])rove  di  dirigibilità  mdla  libera  atmosfera.  Di  nove  volte,  sei 
l'aeronave  ritornò  al  punto  di  pai'tenza,  e  il  lunedì  ^luglio  dopo 
un  percorso  libero  di   50  minuti. 

Potè  essere  dimostrato  : 

1.  11  perfVitto  e(]UÌlibiio  statico  dell'aeronave,  per  cui  con 
lo  spostamento  del  carico,  ed  anche  con  le  trazioni  anormali  del 
cavo,  l'aeronave  non  passò  limiti  pericolosi  di  inclinazione  e  ritornò 
subito  senza  la  menonnx  avaria,  alla  orizzontalità  Jiormale: 

2.  La  perfetta  stabilità  sotto  l'azione  dell'elice,  senza  incli- 
nazione, 0  beccheggio  sensibile. 

8.  Tja  efficacia  perfetta  della  carena  a  sostituire  non  solo 
il  Iialloinirt^  nui  anche  i  diaframmi,  contro  h;  deficienze  e  le  Hut- 
tuazioiii   ilei  g-az. 

4.  La  docilità  dell'aeronave  all'azione  del   timone. 

5.  La  efficacia  degli  aeropiani  nel  provocare  la  salita  e  la 
scesa,  senza  gitto   di   zavoi'i'a  o  di  gaz. 

Nello  stesso  tempo  si  riscontrai'oiio  gli  organi  in  genere  della 
(lirigil)ilità  non  abbastanza  adatti  a  vincere  le  corn-iiti  ordinarie 
più   forti,  nò  a   mantenere  la   lotta. 

Kipoi'tiamo  in  ajìpendice  i  sei  bollettini  doili'  esperienze,  le 
(piali  furono  in  modo  pai"ticolai"e  dirtjttc^  dal  sig.  tenenti"  in  missione 
I^]ttore  Cianetti  del  8"  l^egg.  Genio,  al  (|uale  godo  tiibiitai'  (pii 
lo  grazie  più  vive. 

Il  secondo  periodo  di  sperimenti  seguirà  dopo  compiute  le  mo- 
dificazioni  <'lie   (pieslo   primo    Ila   suggerite. 


(3)  I    l'RIMl    KiJPEKl MENTI    ECC.  151 


LA   PRIMA  USCITA  DELL'  AERONAVE  "  ITALLV  „ 


Schio,   17  Oiuui'no  IIKI") 

(E).  Questa  mattina  alle  ore  ó.-IO,  lisciva  ])c!r  la  piiriia  voi  (a  (iail' ae- 
roscalo r aeronave  If (di'ti.  Si  trattava  di  un  semplice  assaggio  dell'aria 
aitei'ta.  Prograirima,  della  gioi'iiata,  non  aldo  die  alzate  e  discese?  me- 
diante il  freno  did  cavo  moderatore;;  verilica  dedla  (jualità  e;  d(dla  siste- 
mazione del  materiale;  esei'citazioni  per  istiiizioiie  della  ciurma.  Le  ma- 
novre ebbero  luogo  con  piena  soddisfazione  dcd  dirigenti  e  diagli  astanti. 
Dirigevano  e  sopraintendevano  Almeric^o  da  Sedilo,  il  tenente  del  3.  regg. 
Genio  Ciaiietti,  l' ing.  («.  11.  Letter,  il  meccanico  Bottazzi.  l/atmosfera 
accoglieva  con  una  calma  perfetta  i  ])rimi  passi  d<d  nuovo  veicolo  aereo. 
Esso  si  levò  maestosamenle  sino  a,  quasi  un  centinaio  di  metri.  l''uro!io 
constatatela  stabilità  e  la  solidai'ietà  perfetta,  il  piMfetto  raccordo  tia  le 
varie  i)arti. 

—  Ore;  15.  —  Si  ri])eteioiio  h;  esercitazioni  cUdla  mattina,  ditticoltati- 
da  lattiche  di  brezza,  le  (inali  ii(;I  mentre  non  cagionarono  alcun  inci- 
dente S2)iacevole,  giovarone;  molto  a   un   piiino  collaudo. 

BOLLETTINO  II. 

Schio  (aeroscalo)  21  giugno  11)0.3  ore  12,30 

Oggi  per  le  ore;  .5.30  eia  indetta  la  prima  [uova  di  dirigibilità,  con 
aerostato   libero,  dell' ai'ronave  Ifaliu. 

All'ora  fissata  infatti  la  nave  aerea  usciva  dallo  scalo.  La.  prima  ora 
U\  inipii'gata  per  i  preparativi  tra,  cui  una,  prtdiiiiinare  prova  alla  corda. 
Alle  ore  6.25  al  comando  "lasciate,,  l'aei'onave  partiva  libera  in  ilire- 
zioiie  sud  sud-ovt;st. 

L'aeronave  salita  all'altezza  di  circa  400  nieti'i  si  mostrò  obiM'diciite 
alla  mano  del  jiiiota,  e  descrisse  sui  tetti  di  Stdiio  numerose  volute  in 
tutti   i  sensi. 

Dopo  oltre  mezz'ora  di  navigazione  essa  discese  nei  pressi  di  San 
Vito.  Il  pilota  decise  la  discosa  in  seguito  alla  cafluta  accidentale;  della 
vite  di  pressione  dedla  ruota  ebd  timone,  dimodoché  eiuesto  non  poteva 
più  funzionare. 

Di  là,  l'aeM'onave'  a,  brae'cia,  fu  ricondotta  indio  scalo  in  I)ue)ne'  con- 
dizioni. 

L'esperienza  in  comple'sso  si  può  ritenere  riuscita  e>  siamo  in  grado 
di  annunciare  che  a  eiuesta  prima  prova  ne  seguiranno  delle  altre,  nedle; 
eiuali  ai  perfezionamenti  del  macchinario  si  aggiungerà  la  maggior  pra- 
tica e  conoscenza  dei  vari  organi  eia  parte  di  chi  de've  comandarli. 


152  A.    DA    SCHIO  (4) 

\jH  (lirc/.ioiic  (Irllii  .Socit'tà  sente  il  dovere  di  riiigraziiiie  coloio  elle 
voloiiterosaiiieiite  si    jirestiirono  alle  iiianovre  della  presa  di  terra. 

t' tu  Almerico  da  Schio 
BOLLETTINO  III. 

Martelli  27  (iiuyiiu   l'J()5. 

Questa  mattina  l'aeronave  lUiìùt  usciva  dall'aeroscalo  alle  ore  5  112 
con  progianinia  di  prove  di  dirigibilità  navigando  sul  cavo,  sopra  i  prati 
a  cavaliere  dcdla  strada  Scliio-8.  Oiso. 

Alle  0.15  Vlialid  si  levava  e  partiva  lilteiacon  unadire/ione  iniziale 
Kst-Nord-Est.  A  bordo  stavano  il  pilota  tenente  Cianciti,  il  nniccliinista 
Jìottazzi,  Almerico  da  Schio. 

Dopo  una  serie  di  evoluzioni  compiute  con  lotla  fin  ilaiiprima  stal)i- 
lita  e  per  un  pei'corso  di  circa  due  cliilonu'Iri  l'aeionave  picst' terra  le- 
licement(*  nei  ])ressi  dello  scalo. 

In  una  seconda  e  in  una  terza  [trova  salirono  a  bordo  il  lenente 
(!iaiH'tti  e  l'ing.  Letlei'.  Con  Itrevi  e  raiddi'  evolnzioni  liirono  sni)era(i  e 
schivali  ostacoli  tacendo  uso  degli  a,eroi)iani  e  del  limiine;  in  eiitiambe 
(lueste  j)rove  l'aeronave  ili  litonuj  andò  a  [tosaisi  dolcrnirnle  a  teiia  al 
I)unto  esatto  di  i>a,rtenza. 

Alle  or(,'  7  e  mezza  V  lini  io  rienirava  allo  scalo,  dopo  questa  matti- 
nata di  esi)erienze  fortunate  e  lusinghieri;. 

BOLLETTINO  IV. 

Schio,  28  (aei'itscalo)   ore  1) 

(>>nesta  mattina  si  proseguirono  le  espiMÌen/e  di  evoluzioni  nelle  adia- 
cenze dell' aiToscalo.  Jl  programma,  di  oggi  comportava.  Ira  gli  ali  ri,  una 
ascensioni;  a  itinerario  stabilito;  però  l'aerostato,  non  essendo  stalo  ri- 
fornito ed  essendo  |)erciò  deiiciente  di  l'orza  ascensionale,  anche  per  la 
causa  impreveduta  dell' assiMiza.  del  risc;iJdaniento  del  gas  dovuto  all'ir- 
radiazione solare,  non  potè  che  ripetere  e  del  resto  confermale  felice- 
mente  le   esperienze  e   Tesilo   di    ieri. 

In  lina,  prima  ascensione  salgono  a  bordo  :  pilota  Almerico  da  Schio 
e  macchinista  Ijottazzi  :  dopo  alcune  docili  evoluzioni  l'aerostalo  ha  itreso 
terra  presso  allo  scalo. 

In  una  seconda  ascensione  salirono  a  bordo  il  lenente  l'Utore  Cia- 
iii'tli  pilota  e  il  meccanico  del  sig.  l'iccoli,  macchinisla  :  ani-he  ipiesta 
volta,  pure  con  rotta  iniziale  |)erfellanieiile  opposta  alla  lOecedeiite,  fii- 
l'Oiio  eseguite  alcune  evoluzioni  lerminale  con  felice  presa  di  terra  al 
posto  esatto  di   partenza. 

l'inlrambe  le  volte  furono  etlicacemeiile  adulteratigli  aero|)iani  tanto 
Iter  la   salila   elle   per   la    disresa. 


(5)  1   iMMìMi   1':si'I';immI';nti  ecc.  153 

Alle  (Ilio  ascensioni  lìrcccdciftc  un;)  pi-ova  a  forra  di  oitnt rollo  do! 
nnno'ro  doi   o-ji'i   d(dra.ll)('ro  dcdl'olico. 

F.to  A/uiiriro  ila  Si'liin. 

BOLLETTINO  V. 

Sabnto  1   Ln-lio   IDOf) 

OkK'  il"'"  <"■''  1^-1''>  •'"•'  i)roson/a  .q;raziosa  di  S.  M.  la  Ki'i^ina  iMadro 
si  osoi^'ii  irono  os]iorion/,o  di  (lirii;ii)ilità  ad  ain'ostato  libero.  Doiìo  una 
r;i|)idii  niiiiiovr.i  di  parlen/.n,  Vlhiliii  si  librò  ii.d  un' a.Ue//,a  di  oircii  l^r)() 
metri,  e  ('onii)ì  nninerose  evoluzioni,  l'iniaiiondo  (bipprinia  sul  cainix)  d(dlo 
scalo,  (lUJinlnnqiie  la  bi'e/,/.a  sikì-csI^  che  la  spinft'ova  vei'So  i  nionli,  te- 
nesso  s])iega.to  e  svobi/zanti  le  l)andiere;  si  diresse  poi  verso  ì/itnl, 
indi  verso  orcsf,  fino  ali' a,lt(;/,/a,  di  S.  Ma.r(,ino.  Il  motore,  a  causa  dello 
sforzo  l'icliiosto  per  vincere  il  vento,  cominciava  a  liscaldaisi.  i^'u  quindi 
iniziata,  la  i-otta.  di  ritoi-no  che  fu  mantenuta,  borde^S'iando,  i)er  ciica 
metii  400. 

Ma  il  riscii.ldaiiiento  d(d  motore  divenuto  eccessivo,  al  punto  di  bru- 
ciare alcuiu!  guarnizioni,  fu  decisa  la  disc(!sa  che  si  effettuò  l'elicemente 
a  circa  m.  200  dallo  scalo.  \j  Italia  fu  condotta  sollocitainente  e  senza 
inconvenienti  ni  l'aeroscalo,  dov(^  f-iuns'ova  alle  ore   IH.IO. 

—  S.  M.  la  RoiJ-ina  Madre  i!;razios:i.mente  si  dei;'nava  di  scrivere  nel- 
r  albo  dei  visitatori  le  seguenti  p;i,role  :  «  Auguio  ali'aeionave  Italia 
«di  seguitare  sempre  nel  suo  gloi'ioso  cammino  e  di  giungere  ;ill;i  mel;i, 
«  ju-omio  inei'itato  di  tanta  e  sì  ainmii'ovole  ed  intelligt^ite  costanzii  ili 
«  propositi  ».  —   AIarf/Jirrif(/. 

BOLLETTINO  VI. 

Schio,  3  luglio  (aeroscnlo)  oi'o  H 

Questa   mnttina  si  continuarono  sempre  le  esperienze  di  dii'igibilità. 

Alle  Ole  (1.45  si  effettuava  la  partcMiza  sul  cavo,  in  direzione  sud-est 
con  l'intendiuiento  di  eseguire  un  giro  completo  attorno  al  Cimitero 
Nuovo.  Compiuto  il  gii-o  e  constatato  il  perfetto  funzioniunento  dei  vari 
oi-gani,  Vltalia  staccatasi  dal  cavo  si  spinse  fino  sul  Timonchio,  a  valle 
del  ponte  (hdla  ferrovia.  Il  ritorno  si  compì  senza  inconvenienti  di  sortii 
con  l'Otta  costante,  giungendo  al  ]tuiito  i)reciso  di  paitenza  allo  oi'o  7.35. 
In  ([uesta  manovra  che  si  può  litcnere  ([U(dla  di  maggioi'  duratn  fino  fid 
oi;i  e  la  più  completa,  si  ebbe  unii  lusinghiera  confermii  d(d  jierfetto 
fiinzioiiiiiiiento  dell'  aeronave. 

BOLLETTINO  VII  ED  ULTIMO. 

Schio,  (aeroscalo)  4  luglio  1905 
Htnmano  1' aeronave  doveva  ripet(M'o  l'esperienza  di  ieri   con    inten- 
zione di   un   itinerario  di   iuidiitii   e   ritorno  ahiuanto  più  iiinpio. 


154 


A.    DA    Sf'HK") 


(0) 


Quando  Vlfaìia  si  accingeva  alla   partcìi/.a  spirava  hrczzii  ovest. 

Allo  ().:")()  minuti  essa  i)artì  lihoi'a.  in  dirc/iono  sud  vci'so  il  Ciniitn-o 
Nuov(»,  di  cui  coniiìiva  eonic  ieri  il  i^iro.  Si  spinse  poscia  tino  all'altcz/.a 
della  ferroviii.  a,  nord  di  Marano.  I^a,  brezza,  rinforzata  rendeva  dit'Iicile 
la,  nnmovra  di  ritorno.  Il  pilota  si  dirosse  allora  verso  C!ontrà  Tinion- 
cliio,  alle  falde  del  Sunmiano,  por  tjiunf^erc!  a  ripai'o  «lol  vento  ed  ivi 
prese  col  cavo  eontiitto  col  suolo.  Una  corrente  nord-est.  af^evolava,  al- 
leo;!  il  ritorno  allo  scalo,  verso  il  (|ii;ile  iniziò  una  rotta  rapida  e  sicura. 

Maess(Midosi  il  cavo  inii)ii;'li,i,lo,  V Ihilin  si  althiissò  e  toccò  dolcemente 
il  suolo.  Nel  risollevarsi  dojx)  l'urlo  prese  in  pieno  un  filare  di  incisi, 
dove  riniiisc!  coin(!  ancoiata  (;  conti'o  i  ([uali  si  IViiltuiai'ono  lo  intelaia- 
Inre  deii,li  aei'opiani  e  si  lacerò  In,  copei'tura  di  un'iila  dell'elice.  Ciò 
non  di  meno  lil>erat;i,  la  navict'Ila  dai  rami  che  la,  t  rat  teiievnno,  l'aero- 
nave zoppicante  si  avvicinò  pei'  i|u;iiito  era  possibile  allo  senio,  pren- 
dendo terra  n  meno  di  duecento  medi  {\'.i  esso,  e  cioè  ])resso  il  villino 
Saccardo. 

(Jon  In  mnnovi'a  d'oiiM'i,  come  si  era,  fin  da  i)rinin  stnldlilo,  VI1(ili(( 
termina  il  |)rimo  ciclo  di  espei'ienze.  .Si  ritirn  orn  in  cantiei-e  i»er  l'ice- 
vere  (|uelle  iiiod ificnzion i  elle  la,  prima  pratica  ha  sui?i;'erito  ;  ripromet- 
teiiddsi  in  mi  nuovo  periodo  di  approssimarsi  ancoi-a  di  più  alla  soluzione 
d(d   proldema   impostosi. 


Al  un' ri  CD  (la  Sr/iio 


Atti  del  Rralk  Istituto  Vkneto  rn  scienze,  lettere  ed  arti. 
Anno  aceadcinico  linH-ilOf)  -  Tomo  LXIV  -  l'arto  prima. 


"  RICORDITi  DI  ME  „ 

LETTERA 

DI  FRANORSCO  CIFOLI. A,  s.  e. 

al   prof.  Ludovico  Perroni  Grande 

Messina. 

(AihinavKi  liti  !l  h,f/lin   11)05) 


Brevissimo,  e  pure  eommoventissinio  episodio,  e  da  tutti  ri- 
cordato non  meno  che  V  episodio  di  Francesca,  è,  senza  dubbio, 
quello  della  Pia,  negli  ultimi   versi   del  canto  V  del  Purgatoi'io: 

Dell  quando  tu  sarai  tornato  al   mondo, 
E  riposato  della  lnn»a  via. 

Ricorditi  dì   me,  che  son   la   l'ia; 

e  segue  il  compendioso  e  velato  accenno  alla  sua  grande  sventura. 
È  persona  immersa  nel  dolore,  che  si  raccomanda  a  chi  la 
può  aiutare  :  e  si  raccomanda  con  tutta  umiltà,  come  chi  impetra 
una  grazia,  di  cui  non  ardisce  chiamarsi  degna:  e  si  raccomanda 
con  brevissima  parola,  lontana  da  noiosa  insistenza,  ma,  con  ciò 
stesso,  riconoscendo  la  potenza  e  la  benigna  disposizione  della 
persona,  a  cui  la  parola  è  rivolta  ;  mi  basta  che  vi  ricordiate  di 
me  ;  so  che,  se  vi  ricordate,  certamente  sono  esaudita. 

Il  patetico  di  questo  episodio  è  qui  :   «  Ricorditi  di   me.  » 
Dante  aveva  fatta  sua  la  poesia    virgiliana,  e,  nella    Divina 
Commedia  ne  sentiamo  la  eco  in  cento  luoghi.  Lo  stesso  è,  come 
accennai  altra  volta,  delle  Sacre  Scritture,  che  Dante  ebbe  fanii- 
o-liarissime. 


150  1"'.  (•irni,L.v  -  jfi('(»i{i)rn  di  me  (2) 

Or  bone,  nella  Genesi,  cjijx)  XL,  si  riicconta  del  sog'no  fatto, 
in  carcere,  dal  Capo  dei  co|)j)icri  di  Faraone,  e  come  Giuseppe 
o-lielo  interpretò  nel  senso  ciie,  dopo  tre  f;iorni,  sareblx'  stato  li- 
bero, e  rimesso  nel  suo  ufficio,  (Giuseppe  ;  dopo  la  spieg-azione,  a^^- 
^lunge,  con  molta  semplicità,  v.  14:  Taiifuni  mrwoifo  mei,  nnii 
licìie  iiìn  fiifr/f,  ef  fifciaf;  mccum  iii/^rricordidin  ci  siK/i/crat^  J'Iki- 
riKiiii  ut  rdìiciif   me  de  isfo  carcere. 

(^esù  p(Mideva  dalla  croce,  in  mezzo  a  due  malfattori,  croci- 
fissi insieme  con  lui.  Uno  di  questi  gli  diceva  villania.  L'altro  lo 
sgridò  severamente,  richiamandolo  a  retti  pensieri;  e  rivolto  (piindi 
a  Gesù,  gli  disse  (San  Luca,  XXII F,  42):  Domine^  memento  mei, 
cnm  venerici  in  re(/iuim  tuum.  Certo  (|[uesto  memeìifo  è  connnoven- 
tissimo  sopra  ogni  altro,  quando  si  pensa 'ishi  ora  quegli  che  par- 
lava, e  chi  era  Gesù.  Ala  anche  Giuseppe  commuove.  Il  tapino, 
che  domanda  a  chi  è  potente  e  buono  la  limosina  del  ricordo, 
tocca  seiìipre  il  cuore  molto  teneramente.  Dante  lo  sentì  (e  che 
cosa  non  sentiva  egli  ?),  e  scolpì   il  suo  mirabile    llicordU'i   di  me. 


Atti   i)i;I/  Rk.vlf,  JsTJTrTit   V'kn'kth  di  scikn^ii;,  JìKI'tkiìk  kd  aiìti. 

Anno  ;i«'c;i(l(Mniro   liMU-DO")  -  Tonio   LXIV  -  l'.'ii'fc  i)rÌMifi. 

(a.nnkssi) 


CATALOGO  DEI  LIBRI  ED  OPUSCOLI 

PERVENUTI  ALLA  BIBLIOTECA  DELL'ISTITUTO 

dall'I!    luglio   1004  al   10  luglio  1905 


Acuto  Giovanni  -  {Sir  John  Ilairkicood)^  storia  di  un  com/of fiere, 
per  G.  Tempie- Leader  e  G.  Marcoffi.  -  Tedi  Occioni-Bonaf- 
FONS.  -  Recensione. 

Agazzi  Augusto.  -  Discorso  tenuto  il  24  Luglio  19<>4  inau(/n- 
raìidosi  la  bandiera  della  "  Società  delle  arti  edificatorie  di 
Mutuo  Soccorso  „  nella  Scuola  Grande  di  S.  Giovanni  Evan- 
(jelisia  in  Venezia.  —  Venezia,  Garzia,  1904,  8°,  br.,  p.  14,  ili. 

Agnola  (Oell')  Carlo  Alberto.  -    Analogie    fra    alcune    serie    di 
polinomi   e  le  serie  di  potenze.  (Nota  I").  —  Venezia,  Fer- 
rari,   1905,   8°,  br.,  p.   7. 
Idem  (XotalL')-  —  Venezia,   Ferrari.    1905,   8^  br.,  p.   12. 

Agosti  Giuseppe,  Zanniohelli  Gian  Girolamo  e  Martini  Barto- 
lomeo. -  (I  codici  botanici  figurati  e  gli  erbari  di)  esistenti 
nell'Istituto  botanico  di  Padova.  Studio  storico  e  sinonimico. 
P.  A.  Saccardo,  con  un'Appendice  sull'Erbario  di  L.  Pedoni. 
—  Venezia,  Ferrari,   1904,  8"  br.,  p.   122,  con  1  tav. 

Albergati  Francesco.  -  (La  vita,  i  tempi,  gli  amici  di)  comme- 
diografo del  secolo  XVI] I,  di  Ernesto  Masi.  -  Vedi  Occioni- 
BoNAFFONS  G.  -  Recensione. 

Alberico  da  IVIai'cellise.  -  (La  Congratulatio  di)  per  la  nascita 
di  Cane  Francesco  Della  Scala.  -  Vedi  Biadego  G. 

Alffani  Guido.  -  Il  disastro  d'India  segnalato  all'Osservatorio  Xi- 
moiiano.  —  Pavia,  Succ.  Fusi,   1905,  8°,  br.,  p.  7. 
Il  grande  terremoto  d'' India  del  4  Aprile  1905  e  le  registra- 
zioni sismiche  all'  Osservatorio  Ximeniano   di  Firenze.  —  Fi- 
renze, Ricci,  1905,  8",  br.,  p.  6. 


\'^\  CATALOno    DEI    I/IP,i;i    HI)    OlTSCOl.I 

Alimena  Bernardo.  -  L'iniiividio  roloiiftirio  iir/ìc  Iniì^luziiniì  iiio- 
derne.  —  Messina,  D'Angelo,  1904,  M",  br.,  j).  (1  (Nel  Volume 
Onoranze  al   ])rof.  Lilla). 

Allievo  Giuseppe.  -   La  forzn  deU'pdnatzioìic  e  la  l(>fl((  ddln  rifa. 

—  Messina,  D'Angelo,   1904,  8",    br.,    p.    4.    (Nel    volume 
onoranze  al  prof.   Lilla). 

Aliighieri  Dante.  -    ( L'  arfr.  in)  e  nei    Mcdìn     Krn.    -    Wdi  (Io- 
letti  L. 
*Aloi  Alberto.  -  Piante  indastriali .  3"  ediz.  —   Milano,    Bellinza- 
ghi,   1904,   l(r,  tela,  p.  274,  con  64  incis. 

Alpago  R.,  Vicentini  G.  -  Studio  sulla  radioatfirità  dei  prot/otfi 
delle  sorgenti  ter  mali  euganee.  Nota  IH».  —  Venezia,  Fer- 
rari,  1905,  8"  br.,  p.  46,  ili. 

Alpi  Orientali  -   (Carta   delle  pioggie  vrlte)   e  net    Veneto.  -  V(m1ì 
Tellint  a. 
^Amati  A.,  Guarnerio  P.  E.  -  Dizionario  etimologico  di  dodicimila 
vocaboli  italiani  delirati  dal  greco.  —  Milano,   Vallardi,  8°, 
tela,  p.  275. 

Ambrosoli  Soione.  -  Intorno  ad  un  nuovo  esempla  re  della  vìo- 
neta  Camllina  di  Candid.  Lettera  al  sig.  co.  Nicolò  Papa- 
dopoli.  —  Milano,  Cogliati,   1905,  8°,  br.,  p.  3,  ili. 

Amelia  (D')  Leone  Vincenzo.  -  L'exule.  —  Foggia,  Leone,  1 904, 
8°,  br.,  p.  146. 

Annali  hihliografici  e  Catalogo  ragionato  delle  edizioni  di  JJar- 
hh-a,   liiancìii  e  C.  e  di  G.  Barhèra.  -  Vedi  Bakrkra  Gr. 

Annino  Sebastiano.  -  Foche  parole  sulla  (Conferenza  "  l'ro  Jloma 
marittima  „  tenuta  in  Roma  dall'  ing.  l\(olo  Orlando.  — 
Lecce,  Spacciante,  1905,  8°,  br.;  p.   14. 

Archivio  storico  per  Trieste^  l' Istria  ed  il  Trentino  diretto  da 
S.  Morpurgo  ed  A.   Zenatti.  -  A^edi  Occioni  Bonaffons  G. 

—  Recensione. 

Arcidiacono  S.  -   Il  terremoto  di  Niscemi  del    1.')    Luglio    ì'Jth'ì. 

—  Modena,  Soliani,   1904,  8",  br.,  p.  9,  con  1   tav. 
Principali  fenomeni  eruttici  avvenuti  in    Sicilia  e    nelle    isole 

adiacenti   durante   l'anno    1901.   —   Modena,  Soliani,   1904, 
8",  br.,  p.  9. 
Ardigó  Roberto.  -  (/l  diritto  naturale  nella  filosofìa   di).  -  Vedi 

IjEVI    Ai/KSSAN1)K(). 


PKKVKNP'n     ALLA     lìl  lìLloTKCA    DKLl' I  S'ITt'UTO  \H\ 

Apenappìmo  Giuseppe.  -  PI  al, •uni  Icllori  ilcìln  s/m/in  Mr.<x/iir>^e 
uri  are.  XVI.  —  Mossimi,  D'Aiio'olo,  1004,  8".  l)r.,  p.  7. 
(Nel   voi.   Onnraii/c  al   j)rot'.    \A\h\). 

Ateneo  Veneto  (L')  e  Samuele  Romanin.  -   Vedi  OcrioxF    IJo- 

NAFFOXS    ri. 

Atti    del   XII    Congresso    sanitario    interprovinciale.    -     \  (mIì 

Congresso. 
IBaratta  Mario.  -  Ancora  per  hi  cdizioìir  uazioìialr  dei  itXDiosrriffi 

(lì   Leoìiardo  da    ìlari.    Lotterà    a    S.  E.    il    Ministro  (lolla 

Pubblica  Istruzione.  —  Voi^hora;  Riva  e  Zolla,  1904,  16",  br., 

pagine  7. 
Baratta  M.,  Taramelli  T.  -  L'acquedotto  pugliese,  le  frane    ed 

ì   ferreììad/.  —  Voghera,  Riva  e  Zolla,  1905,  8",  br.,  p.  Ki  od 

1   tav. 
Baratta  Mario.  -  U  acquedotto  pugliese  e  i  terremoti.  —  Voghera, 

Riva  e  Zolla,   1905,   8",  br.,   p.   11. 
Barbèra  G.  -    Annali    bibliografici    e    Catalogo    ragionato    delle 

edizioni  di  Barbèra,  Bianchi  e  Comp.  e  di  G.  Barbèra^  con 

elenco  di  libri,  opuscoli  e  periodici  stampati  per  commissione 

1854-1880.  —  Firenze,   Alfani  e  A^enturi,   1894,  4°,  bod.,  p. 

594. 
Bassani  Francesco.  -   La    ittiofauna   delle  argille  marnose   pli- 

stocenirhe  di  Taranto  e  di  Nardo  {Terra  d'Otranto).  —  Napoli, 

Rubertis,  1905,  4^*,  br.,  p.  56;  con  3  tav. 
Battistella  A.  -   Nel  IL  centenario  dalla  morte  di    Fra  Basilio 

Brollo  da  Gemona.  Commemorazione.  —  Udine,  Del  Bianco, 

1904,  8°,  br.  p.  61. 
Béguinot  Augusto.   -   Saggio  snlia  flora  e  sulla  fìtogeografid  dei 

colli  Euganei.  —Roma,  Civelli,   1904,  8°,  br.  p.   192,  con  1 

tavola. 
Herbarium  Camillae  JJoriae    II.    Prodronio    ad  una  fiora  dei 

bacini  Pontino   ed    Ausonio    e    del    versante  meridionale  dei 

monti    limitrofi    [Lepini- Ausoni).    —    Genova,    Sordo-Muti, 

1897,  8°,  br.,   p.    157. 
La   fiora  dei  depositi  alluvionali  del  basso  corso  del  fiume  Te- 
vere. Studio  fitogeografico  —  Firenze,  Pellas,  1901,  8'\  br., 

p.  81. 
U  arcipelago    Ponziano  e  la  sua   fora.    Appunti  di  geografia 


[4j  f;ATALO(;()     DKl     LIIÌIM     l'.l)    OIMTSCOI;! 

storica  0  di  topografia  botanica.  —  Roma,   (divelli,    1902,  8°, 
l)!'.,   j).  !)0,  con    1  carta. 
Béguìnot  Augusto.  -   Intorno  ad  alcnnl  conceifl    filila    (ìisfrihu- 
zione  (feografìca  delle  piante  contenuti  nell'opera  "  P/n/tor/no- 

monlca  ^   di   G.  B.    Porta.  —  Firenze,   1902,  8",  br., 

p.   11. 

Le  Scrofulariacee,  Orohancacee,  Bignoniacee,  Labiate.,  rcrhe- 
nacee,  Lentibulariacee,  Acantacee,  GlohiiJariacee,  Pian  fari- 
nacee, Ruhiacee,  Caprifoglincee^  Valerianacee,  Dipsacacee, 
Cucurbitacee,  Campanulacee,  indigene  o  subspontanee  della 
flora  italiana.  —  Padova,  Seminario,  1902-3,  8°;  br.,  p.  198. 

Contribuzione  alla  briologia  dell'  Arcipelago  Toscano.  Studio 
briogeografico.  —  Firenze,  Cocchi,   1903,  8°;  br.,  p.   150. 

Studio  anatomico  di  due  cecidii  del  genere  Cuscuta.  —  Avel- 
lino, Pergola,   1903,  8",  br.,  p.   14,  con  2  tav. 

Ricerche  intorno  a  Digitalis  Lutea  L.  E.  l).  Mianntha   lìotli 

nella  flora  italiana.  Studio  fitogeografico.  —  Firenze, 

1903,  8°,  br.,  p.  24. 
'  Béguinot  A.,  Traverso  G.  B.  -   Notizie  preliminari  sulle  arbori- 
cole  della    flora  italiana.    —    Firenze, 1904,  8",    br., 

P-   11. 
Béguinot  A.,  Saccardo  P.  A.  -   Giacoìno  Petiver  e    l' inrenzione 

delle  "  plantae  exsiccatae.  „  Nuove  ricerche.  —  Siena, 

1901,  8«,   br.,  p.   8. 
^'Belluomini  Giuseppe.  -    Ricettario  pratico  di  metallurgia.  —  Fi- 
renze, Laudi,  1905,  16°,  tela,  p.  328. 
^Beltrami  Gaudenzio.  -  La  filatura  del  cotone.  Manuale  teorico- 
pratico.   —  Milano,  Bellinzaghi,   1905,   16",  tela,    pag.    537, 
con  196  incisioni  e  42  tabelle. 
Bemporad  A.  -  Tavole  ausiliarie  per  esperien-.e  sulV assorbimento 
atmosferico  fra  r  Osservatorio  astrofisico  di  Catani((  e  V  Os- 
serinitorio  Etneo,  con  appendice.  —  Catania,  Calatola,   1 904. 
4",  br.,  p.   13. 
Berlese  Antonio.  -  Illustrazione  iconografica  degli  acari  mirine- 
co/ili.   —  Firenze,   Ivicci,   1904,  8",  br.,  p.  474,  con   14  tav. 
litoff.  e  10  incis.  nel  tosto. 
Acari  nuovi.  Manij>uhix  IH.  -     Firenze,  Kicci,   1904,  8",  br., 
p,  23,  con  2  tav. 


PERVENUTI    ALLA    HIBLIOTKCA    DELL'iSTITUTO  [f)] 

BeHese  Amedeo.  -  Attività  dette  solmioiii  (itroolicJie  di  ^uf^ti- 
inato  corrosivo  a  titolo  elevato  in  alcune  manifestazioni 
morbose.  Nota  preventiva.  —  Firenze,  Ricci,  1904,  8»,  br., 
p.  16. 
Bernardi  Enrico.  -  Un  pa)-adosso  idrodinamico.  —  Venezia, 
Ferrari,  1904,  8",  br.,  p.  10. 
--'Bernardi  G.  G.  -  Contrappunto.  —  Milano,  Alleg;retti,   1904,  16°, 

tela,  p.  238. 

^"Berthelet  Giovanni.  -   Stirria  e  rivelazioni  sul  Conclave  del  liH)3. 

i:  elezione    di    Pio    X.    —    Roma,    Tribuna,    1904,   8",  br., 

p.  301   (con  i  ritratti  dei   Cardinali  intervenuti  al  Conclave). 

Besta  Enrico.  -    Un  formulario  notarile  veronese  del  secolo  XII J. 

—  Venezia,  Ferrari,   1905,  8^  br.,  p.  18. 
Betteloni  Cesare.  -    Paralipomeni.  -  Vedi  Biadego  G. 
Biadego  Giuseppe.  -  I  prigionieri  toscani  di  Curtatone  a  Verona. 

—  Genova,  Curletti,  1904,  8°,  br.,  p.   11. 

L(f  "  Congratalatio  „  di  Alberico  da  Marcellise  per  la  nascita 
di  Cane  F'rancesco  Della  Scala.  Nota.  —  Venezia,  Ferrari, 
1904,  8',  br.,  p.  6. 

Per  Scipione  Maffei.  —  Verona,  Franchini,  1904,  8°,  br., 
p.  32. 

Una  falsa  iscrizione  intorno  all'  anfif eatro  di    Verona.   Nota. 

—  Torino,  Bona,   1904,  8°,  br.,  p.   10. 

Della  vita  di  Orlando  tlacco  pittore  veronese  e  di  alcune  sue 
opere.  —  Firenze,  Minori  Corrigendi,  di  Ramella,  1905,  8°, 
br.,  p.   18. 
Cesare    Betteloni.    Paridi  pò  meni.   —  Venezia,    Ferrari,    1905, 

8°,  br.,  p.  22. 
Cronacìtetta,  veronese  dei/fi  ultimi  an,ni  della  dominazione  ve- 
neziana. (1772-1792).   —   Verona,  Franchini,   1905,  8^  br., 
p.  50. 
Giacomo  Zanella  traduttore  di  E.  Heine.   Nota.  —  Venezia, 
Ferrari,    1905,   8",  br.,   p.   9. 
Bianchi  e  Comp.  -   Aiiìiali  hibliof/ntfici.  -  Vedi  Bakbèka  G. 
Biblioteca  Nazionale  di  Torino.  -   Inventario  dei  Codici  super- 
stiti (jreci  e  latini  antichi.  —   Torino,  Bona,   1904,   8°,    br., 
p.  204. 
Blaokfford  Eugene  G.  -   Cenno  bio(ji-a/ico.  -  Vedi  Dean  B. 


ff)]  CATALUGO    l)i:i    I.115K1    ED    OPUSCOLI 

Bologna.  -  {Osservatorio  dc/ht  li.    Università  di)  -  Vedi  Kajna  M. 
(Nnom    calcolo    dell'  effemeride  del    sole   e   dei  crepuscoli  per 
l'orizzonte  di)  -  Vedi  Rajna  M. 
Bonamìoo  Mario*  -    Scritti    oftalmoloyici.    -    Vedi    Geadenkio 

Pietro. 
Bonatelli  Francesco.  -    Thia  vecchia  questioìte  iiitorìio  allo  spa- 
zio e  al  tempo.    Nota.  —  Venezia,    Ferrari,    1904,    8",    br., 
p.  7. 
Bonomo  A.  -   Sulle  variazioni  del  contenuto  di   agfjhitinine  e  di 
precipitine   del   sangue   durante  l' infezione  morvosa.   Contri- 
bnto    (dia  siero-diagnosi  della  morva.  Ricerche.  —  Venezia, 
Ferrari,   1905,  8°,  br.,  p.  81. 
Borredon  G.  -   Excelsior,  ovcero  V  astroìwmia  ridotta  alla  saa  />iii 
semplice  espressione.    —    Pozzuoli,    Granito,     1905,    8'\    l)i-., 
p.  40. 
Borsari  Luigi.  -   Ostia  e  il  porto  di  lìoma  ((litica.  —  Roma,  l\i- 

pamonti,   1904,  8",  br.,  p.  81. 
Bortoiuzzi  Pio.  -   Le  versioni  d((   Orazio.  Serie  metrica.  —   Pa- 
dova, Gallina,   1904,   IO",  br.,  p.  88. 
Broda  Achille.  -   C(jntrihuto  allo  studio   dell((    orticaria    pigriieii- 

t<)S((.  —   Venezia,  Ferrari,   1904,  8",  l)r.,  p.   17. 
Brillo  Antonio.  -  Il    Vescovo  di  Padoca  è  conte  di  Fiore  di  .sV/r'-o. 

—  Padova,   Seminario,   1905^  8",   br.,   p.   58,  fig-. 
Bringhenti  A.  -   Alcune  esperienze  di  lezione  sopra  r  idntlisi  dei 

sali.  —  Venezia,  Ferrari,   1904,  8",  br.,  j).  5. 
Bringhenti  A.,  Nasini  R.  -    Sulla  sep((r((ZÌoiie  delle  miscele  /hi/ilc 

per  mezzo  della  f'(>rz((  centrifuga.  —  A'enezia,  Ferrari,  1904, 

8".  br.,  p.  43. 
Brollo  Basilio.  -  (('(>miucin(ir((zi(>nc  dì  Fra)  -Vedi BattistkI;I,a  A. 
Brugi  Biagio.  -    L((    difisi(rne    del    suolo    secondo    le    />i('(    (ditirlie 

lc<j(ji    in.    Svezia.    Nota   —    \'eiic/ia,    Ferrari.    1904,  S".    l>r., 

p.'  "9. 
//  prof  Vincenzo  Lill((  nel  pensiero  scientifico  conlcmpondiro. 

—  Messina,  D'Aii-elo,  1901.  S".  br.  p.  5.  -  (Nel  voi.  Oiio- 
l'anze  al  prof.  Jjilla). 

I\r  una  storia  delle    Vnircrsilà   il((li((uc.    Voli   e   proitostc. 
Venezia,  Ferrari,   1905,   8",   In.,   p.   S, 
Bruno.   ■  {lircie  saggio  critico  sulle  dolhinr  di).  -  \  cili  l,ii,i,s  \. 


PERVENUTI    ALLA    BIBLIOTKCA    DELL'iSTITUTO  |7| 

Bullo  Carlo.  -  lì  Padre  Antonio  TornielU  cappuccino.  Cenni  bio- 
grafici. —  Venezia,  Ferrari,   1905,  8°,  br.,  p.   16. 

Bullo  G.  S.  -  La  Laguna  di  Lesina.  —  Padova,  Prosperini, 
1902,  8",  br.,  p.   156,  ili.,   1   tav. 

Busoemi  Salvatore.  Le    utopie    celebri.  —  Messina,    D'Ang-elo, 

1904,  8",  br.,  p.  5.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Buzzetti  P.  -  Documenti  della  Rezla  Chiaoennasca,    anteriori  al 

XIV  secolo.  -  Vedi  Sangiorg-io  G. 
Cabreira  Antonio.  -   (Quelques    mots  sur    les    mathématlques    en 
Portuyal.  Notices  et  défense  des  travcmx  de)  avec  hlographie 
de    r  auteur   ])ar    A.    Santos  Lucas.  —  Lisbonne,  Minerva, 

1905,  8°,  br..  p.  64. 

{ Biografia  di).  -  Tedi  Lucas  Santos  A. 

Cagnotto  Giovanni.  -  Osseroazlonl  anatoìno-patologiche  sull'atro- 
fia dell'  Ipofisi.  —  Venezia,  Ferrari,  1905,  8'\  br.,  p.  85,  con 
3  fig.  nel  testo. 

Calmo  Giacomo.  -  Memorie  Udinesi  dal  17(H)  al  1767  del  noh. 
Lìirrezlo  Pidladio  degli  Oliti,  edite  da  G.  Occioni-Bonaffons 

—  Udine,  Doretti,   1889,  8",  g-r.,  p.  50. 

Campbell  Arabella  Georgina.  -  Vita  di  Fra  Paolo  Sarpl.  - 
Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione. 

Candia.  -  (Intorno  ad  un  nuovo  esemplare  della  moneta  Caecd- 
lina  di).  -  Vedi  Ambrosoli  S. 

Cannìzzaro  Tommaso.  -  Gloria  nera.  Poesia.  —  Messina, 
D'Angelo,  1904,  8°,  br.,  p.  1.  -  (Nel  voi.  Onoran/.e  al  pro- 
fessore Lilla). 

Cappellari  Luigi.  -  (Elenco  delle  Memorie  scientifiche  del   Doti.) 

—  Vicenza,  Pastorio,    1905,  8°,   br.,  p.   10,  con  ritr. 
Caprin  Giuseppe.  -    U  Istria  aohlllsslnia.  — Trieste,  G.   Caprin, 

1905,  8",  br.,  p.  285,  fig. 
Lagune  di  Grado.  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione 
1  nostri  n,onnl,  pagine  della  vita  triestina  dal  1800  al  1830. 

—  Tempi  andati,  pagine  della   vita  triestina  (1830-1848).  - 
\edi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione. 

Alpi  Giulie.  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione. 
I*lanure  fiiulane.  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione. 
Carlo  V«.  -  {Sulla  storia  di)  di  G.  De  Leva.  -  A^ol.    IIL    IV.  - 
Vedi  Occioni-Bonaffons  G. 


[8|  catalu(tH)  dki    hiBKi    [■:[)  opuscoli 

Carrucoìo  Antonio.  -  Relazione  siiiV  andamento  scientifico,  mo- 
rale ed  economico  durante  il  1904  (Anno  XVIII)  della 
Società  zoologica  italiana.  —  Roma,  Balbi,  1905,  8°,  br., 
p.   17. 

Carutti  Oomenioo.  -  Una  Strofa  storica  di  Orazio.  Nota.  — 
Torino,  lioiia,   1904,  S%  br.,  p.   13. 

Castel  del  Monte.  -  Discorso  storico-alpiniMico.  -  Yedi  OcciONi- 

BONAFFONS    G. 
Castellani  Carlo.  -   Lettere    inedite    del  Sarpi  a   Simone  Conta- 

riiii.  -   \'edi  OcciONi-BoNAFFONS  Gr.  -  Recensione. 
Castelnuovo  Enrico.  -    Un  critico  della  democrazia  fO.^trogorski). 

Meinoria.  —  Venezia,  Ferrari,   1905,  8°,  br.,  p.  9. 
Catalogo  racfionato  delle  edizioni  di  Barbèra,    Bianchi    e  Comp. 

e  di  G.   Barbèra.  -  Vedi  G.  Barbèra. 
Cattaneo  P.  -  Alcuni  teoremi  sidU  evoluta  armonica.  —  Venezia, 

Ferrari,   1905,  8^  br.,  p.   14. 
Cavalieri  Bonaventura    e  la  quadratura  della  spirale.   —  Vedi 

Favaro  a. 
Cesari  Francesco.  -  Discorso  intorno  a    Vincenzo  Lilla    in    oc- 
casione del  4(f  anno  d'  insegnamento.  —  Messina,  D'  An^^elo, 

1904,  8',  br.,  p.  2.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  V.  Lilla). 
Cesi  Federico.  -    Tahulae  phgtosophgcne.  P.   I'^  con  illustrazione 

di  Romualdo  Pirotta.  -  (Pubblicata  dalla  R.  Accademia  dei 

Lincei).  —  Roma,  Unione  Coop.,  1904,  4'\  br.,  p.  XIV  :  8(). 
Charcot  J>  IVI.  -   Lecons  cliniques  sur  l' hgstérie  et  lligpnotisme.  - 

Vedi  PiTiiES  A. 
Cipolla  Carlo.  -  Il  conte  Loisio  di  S.  Bonifacio  Podestà  di  l*ii(- 

cciiza  nel  1277.  —  Venezia,  Ferrari,    1904,    8°,  br.,   p.    IT. 
Cobelli  Ruggero.  -   Contribuzioni  (dia  (Ji.cu(l(di)gia  ilei    IVcnfini». 

NVieii, 1904,  8",  br.,  p.   8. 

Cobelli  R.|  Malfatti  E.  -  Primo  saggio  di  meteorologia  coin/iara/a 

drl   Trentino.    —  Trento,  Zippel,    1904,  8",  br.,   p.   :]5. 
Codice  sc(d(isfir(t  del   Pegno  d'  P(diti  per  gli  arroiutti    Pietro   ('<>- 

gliolo  e   Angelo  }f((jorana.  Firenze,    Uarbèra,   1892,    1(5', 

tela,   p.   980. 
Cofffetti  Giulio.  -    Sul    cosidcl/o    perossido    d' orgcnlo    cicli l'olilico 

ottennio    dal    clorato    iT  argento.    —   A'ciiezia,    h'crrari,    19(11, 

8",   br..    1).    !l. 


PERV^ENUTI    ALLA    BIBLIOTECA    DELl'iSTITCTO  |9J 

Coggìola  G.  -  Diario  dd  Concilio  di  Costanza  di  Andrea  Gatari 
(liHH- 1 Ay>'))   -   Vedi  Sax(^i()r(;io  G. 

Coglìolo  Pietro,  Majorana  Angelo.  -  Codice  Scolastico  del  Re- 
gno d' Ifa'ia.  —  Firenze,  liarbèra,    1892,   16°,  tela,   p.    980. 

Cola-Proto  (De)  Francesco.  -  Un  caso  dubbio  di  retroattirità. 
—  Messina,  D'Angelo,  1904,  8",  br.,  p.  6.  -  (Nel  voi.  Ono- 
ranze al  prof.  Lilla). 

Coietti  Luigi.  -  L'arte  in  Dante  e  nel  Medio  Ero.  Gaia  e  Iliz- 
:ardo  da  Camino.  —  Treviso,  Zoppelli,  1904,  8°,  br.,  p.   107. 

Colloredo.  -  (Salla  famiglia  di)  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  (I. 
''Colombo  Ezio.  -  La  Hej)Hhbli'a  Argentina  nelle  sue  fasi  storiche 
e  nelle  sue  attuali  condizioni  geograficlie,  statistiche  ed  eco- 
nomiche. —  Milano,  Bellinzag-hi,  1904,  16",  tela,  p.  830, 
con   1    tavola,   1   carta  ed  indice  dei  nomi. 

Comitato  -  "  Pro  Roma  Marittima  „.  -  Tedi  Orlando,  P., 
Hors  AHI  L. 

Congresso  (XII)  sanitario  iìiterprorinciale  dell'alta  Jl<dia.  Atti 
redatti  per  cura  del  Doti.  Antonio  Dian.  —  Venezia,  Pel- 
lizzato,   1904,  8",  gr.,  p.  656. 

Conti  Ugo.  -  Contro  il  delitto.  — Messina,  D'Angelo,  1904,  8", 
br.,  p.   6.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 

Contuzzi  Francesco  P.  -  La  capacità  delle  provincie  e  dei  paesi 
stranieri  ad  ac(piistare  per  successione.  —  Messina,  D'  An- 
gelo, 1904,  8^  br.,  p.  11.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  profes- 
sore Lilla). 

Costa  Emilio.  -  Mutui  ipotecari  greco-egizi.  —  Ronia,  Forzani. 
190r).   8",  br..   p.   9. 

Coviello  Leonardo.  -  La  tra.'<crizione  del  precetto  immobiliare 
ed  i  suoi  effetti  in.  sede  di  fallimento.  —  Messina,  D'  An- 
o-olo,    1904,  8^   br.  p.  15.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 

Cremonese  Leonardo.  -  {Xuove  ricerche  sul  matematico)  -  Vedi 

F AVARO    A. 

Crisafulli  Michele.  -  //  deliberainento.  —  Messina.  D'Angelo, 
1904,   S".    br..  p.    18.   -  (Nel   voi.  Onoranze  al  prof    Lilla). 

Crisafulli  Michele,  Fischetti  Lorenzo.  -  Note  biografiche  e  bi- 
bliografiche intorno  al  prof.  Vincenzo  Lilla.  —  Messina, 
D'Angelo,  1904,  8°,  br.,  p.  25.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al 
prof.  Lilla). 


1U|  GATAIiUGO    DEI     LlBJil     ED    OPUSCOLI 

'Xunningham  J.  T,  -  A  treatiae  un  the  common  sole  (Solca  oiil- 
(j(ir/sj,  considered  both  as  un  organism  and  as  commodify.  — 
London,  Harrison,   1890,  4",  tela,  p.   147,   18  tav. 

Dalla  Vedova  CaHo.  -   Vedi  Vedova. 

Dalmazia  (La)  romana-veìieia-modema.  -  Note  e  ricordi  di  viag-- 
gio  di  (J.  Modrich.  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recen- 
sione. 

Da  Pozzo.  -    Vedi  Pozzo. 

^Darmstaedter  L.  nnd  R«  Du  Bois-Reymond.  -  4l)()()  Jalirc  Pio- 
li ier-ai-hcit  in  den  fJx/il-fcn  iri.^si'iisv/Ktffen.  —  Berlin,  Star- 
g-ardt,   1904,  8",  tela,  p.  389. 

Da  SoSiìo  Giulio.  -  Vedi  Schio. 

Da  Varagine  J.  -  Vedi  Vakagixe. 

Da  Zara.  -  Aedi   Levi  Da  Zaea. 

Dean  Bashfopd.  -  In  the  maftcr  of  the  pennian  p^li  Menaspis. 
—  1904,  8",  br.,  p.  5,   1   pi. 

The  Efjg  Cases  of  Chimaeroid  Fishex.  —  Boston-Crinn,  1904, 
8"  g.- ,'  p.  2. 

L'oeaf  de   Chiìnaeì'(f  rollici  ci   l'adaptatioii   de  sa   cajjsKlc.    — 
FariS;  Maretheux,   1904,  8"  br.,  p.  2. 
Gessi])  ahoiit  Lamarclc  —  1904,  8",  g.,  p.  2. 
Iji-oììttion  in  a  determinate  line  as  illnslrated  In/  the   e</(/-ca- 
ses  of  Chimaeroid  fishes.  —   1904,  8",  g-.,  p.  8. 
A  visit  lo  the  Japanese  Zoologicat  station  at  Misah-i.  —  1904, 
8",  br.,  p.   10,   1   tav.  ili. 
hhajnic  a.  Blackford.  —   1905,  8°  g.,  p.  2. 

De  Cola-Ppoto.  -  Vedi  Cola-Pkoto. 

De  Franceschi.  -  A'edi  Fkanceschi. 

Deganelio  Umberto.  -  //  i-apjjor/o  ira  ferro  ed  eiiio(/loliina  in 
dicerse  forme  di  anemia  secondaria.  Conh  ilni/o  alla  /isio- 
patolinfia  dei  sangue.  —  Venezia,  Ferrari,  1904,  8",  br.,  p.  27, 
con  2  tav. 

De  Leva  Giuseppe.  -  A  e  di   Li:vA. 

Della  Snaia  Francesco  conte  di  Valpolicella.   -  ACdi   S(  ala. 

Della  Torre  Valsassina.   -    Vedi   Torre. 

De  Loriol.  —    Xedì   LoRioii. 

Demostene.   -    l'rocrs.^o   della   falsa   aiiihasreria.   -   A'edi   Siati. 

De  Pellegrini  Antonio.  —   \°edi  PeeeiUtRIMi. 


PERVENUTI    ALLA    BIBLIOTECA    DELl'iSTITUTO  |  1  1  | 

Deputazione  (La  R.)  ¥eneta  di  Storia  patria.  —  Vedi  OcciuNi- 
BoNAFFONS  G.  -  Relazioni. 

Nel  primo  irentennio  dalla  sh((    fondazione    1873-18i)2.    in- 
dice tripartito  con  notize   prelitninari.   -    Vedi  Occioni-Bo- 

XAFFONS    G. 

De  Siati.  -  Tedi  Siati. 

De  Vincentiis.  -  Vedi  Vincentiis. 

Dian  Antonio.  —  Vedi  Congresso  XII  sanitario  interprovin- 
ciale dell'  alta  Italia. 

Dian  Girolamo.  —  Cenni  sforici  sidla  Farniacia  Veneta  al  tcnipa 
della  Repubblica.  Parte  (juinta.  —  Venezia,  Orfanotrofio, 
1905,  8°,  br.,  p.  41,  8  tav. 

Di  Marzo.  -  Vedi  Marzo. 

Dizionario  etimologico  di  dodicimila  roc(d/oli  italiani  derirali 
dal  (/reco.   -  A^edi  Amati,   Guarnerio. 

Dizionario  moderno  supplemento  ai  Dizionari  italiani.  -  Parole 
.^cicnlipclie^  tecnicJie^  mediche.,  filosofiche,  etc.  -  Xeolof/isnri  e 
parole  straìiiere  eìitrate  nell'uso.  -  Linf/ua(/(/io  della  /lolifica, 
curiale,  f/iornalistico^  etc.  -  Parole  dello  sport,  della  moda, 
del  teatro,  della  cucina,  etc.  -  Gergo  famigliare  e  dialettale. 
-  Voci  internazionali.  -  Modi  latini  e  greci.  -  Curiositi'i  del 
linguaggio.  -  Folklore.  -  Voci  omesse.  -  N(de  grammaticali. 
■   Storia,  etimologia  e  filosofa  delle  parole.  -  Vedi  Fanzini  A. 

Du  Bois-Reymond  R.  und  L.  Darmstaedter.  —  4(100  Jahre 
I^ionier  Arbeit  in.  den  Exakten  uissenschaften.  —  Berlin, 
Stargardt,   1904,  8°,  tela,  p.  389. 

Esohine.  -   Processo  della  falsa  ambasceria.  -  Vedi   Siati. 

Faooin  Francesco.  -  L'eclisse  solare  del  HO  agosto  1900.  -  Jii- 
SH.Itafi  del  C((lcolo  per  la  città  di  Schio  e  per  le  principali 
città  del  Veneto.  —  Hchio,  Marin,  1905,  8",  br.^  p.  10. 
}\uor<>  planisfero  <(d  uso  della  marina.  —  Pavia,  succ.  Fusi, 
1905,  8",  br.,  p.  7,  fig-. 
'Faè  G.  -  Elettricità  e  materia  del  d<dt.  J.  J.  Thomson.  -  Tra- 
duzione con  ao:"iunte. —  Milano,  AUeo-retti,  1905,  16",  tela, 
p.   199,  con   18  incis. 

Farini  A.}  Pari  G.  A.  —  Contributo  alla  conosceìtza  deWinnerixt- 
zionc  dei  nutscoli  anta(/onisfi  dello  scJieletro.  —  Venezia, 
Ferrari,   1905,  8",  br.,  p.    17,  fig. 


12 1  CATALOGO     DEI    LinHl    ED    OPUSCOLI 

Favaro  Antonio.  —  Una  critica  di  Giovanni  PUaia  ai  iJialoi/hi 
Galileiani  delle  Nuove  Scienze.  Nota.  —  Torino,  Bona,  1904, 
8°,  br.,  p.   11. 

Amici  e  corrii<pondenti  di  Galileo  Galilei.  -  XI.  (Jcsctre  Mar- 
fiili.  —  Bologna,  Zanichelli,   1904,  8",  br.,  p.   12. 

Inforno  alla  opportunità  di  appone  la  data  agli  articoli  nei 
periodici  scientifici.  —  Pavia,  Fu.si,  1904,  S",  br.,  p.  7. 

Amici  e  corrispondenti  di  Galileo  Galilei.  -  XH.  Vincenzio 
Benieri.  —  Venezia,  Ferrari,   1904,  8°,  br.,  p.  85. 

Serie  decimaquinfa  di  scaiapoli  Galileiani.  —  Padova,  Kandi, 
1905,  8°,  br.,  p.  88. 

Nuove  ricerche  sul  matrna/lico  Lcoìatrdo  ('reiixniesc.  —  Leip- 
zig-, Touhner,   1905,  8",  br.,  p.    Ki. 

Paolo  Tannerij.  Nota  comnieiiiorativa.  —  Padova,  Randi. 
1905,  8",  br.,  p.   10. 

Bonaventura  Cavalieri  e    la    (/laidrafuKf  della  spirale.    Nota. 

—  ÌMilaiio,  Kebeschini,    1905,  8",  br..   p.    15,  fio-. 
L'edizione  nazionale  delle   Opere  di   (ùilileo   Galilei.   -  Kouia, 

Giornale  d'Italia,   14  Giugno,   1905,  f\ 

Feltre  (La  flora  delle  Vette  di).  -  Vedi  Saccaudo  P.  A.  e 
(t.  13.  Thaverso. 

Feruglio  Giuseppe.  -  Lo  SpelaeosjtlHier()ìiii(  Julniui.  Nuoro  cro- 
staceo isopode  cavernicolo.  —  Udine,  Del  l^ianco,  1904.  8"", 
br.,   p.   11,  ili. 

Flesso  d'Artico  (Provincia   di    Venezia).   {Ihicnna-nti   retali  ri  a). 

-  Vedi    <  )CC10NI-B0XAFF0NS    G. 

Fischetti  Lorenzo.  —  Iji  riforma  <)indiziai  ia  in  Italia.  —  Mes- 
sina, D'Angolo,  1904,  8"  br..  p.  22.  (Nel  voi.  Onoranze  al 
prof.   Tjilla). 

Fischetti  Lorenzo,  Crisaffulli  Michele.  -  Note  l)i()(/ì'a fiche  e  Id- 
l/li(i(/i-(t/iche  intorno  al  I*rof.  Vincenzo  Lilla.  —  Messina, 
DWngelo,  1904,  8'\  br.,  p.  25.  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof. 
Lilla). 

Fiacco  Orlando  (  ]'ih(   ed  opere  di)   pittore  veronese.  -  A Cdi  1)1  a- 

Dl'lOd    (i. 

Flamini  Francesco.  -  lioherto  Gtaptin  e  l' unnrnesitno  it((liano  (a 
proponilo  d'  una  recente  pubblicazione).  Nota.  —  Venezia, 
Ferrari,    1904,  8",   br.,   j).    12. 


l'KHVRNirj'I    AT>I;A     l'.l  l'.LK  ITI^K  ;a     IHOLi/ IS'ri'J'K'IM  >  [18  | 

Fontanini  Giusto.  -  (Sul  vero  (fii/orc  delia  "  Storia  arcaìia  della 

rifa  dì  Fra   F.   Sarpi  „  altrihuifa    a  mons.).    Nota   o    doo. 

(li  F.  Stefani.  -   Vedi  Occioni-Bonafeons  G.  -  Recensione. 
"Forel  August.  -  Der  ìi/jp/iotlsnìus  imd  die  su(/(/estice   psì/ehofhe- 

rapie.  —   Stuttgart.  Union,   1002,  8",  br.,  p.  256. 
'"Forino  Luigi.  -  //  violoncello,  il  violoncellista  ed  i   violoncellisti. 

—  Milano.  Allegretti,  1905,   16",  tela,  p.  444. 
Forleo  Alfredo.  -  Discorso  intorno  a  Vincenzo  Lilla  iìt  occasione 

del  4(f  anno  cV  insegnamento.  —  Messina,  D'Angelo,  1904, 

8°,  br.,  p.  8.  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Forti  Achille.  -   Appunti  ah/olo(/ici    per    V  Anatolia.  —  Padova, 

Seminario,   1904,  8°,  br.,  p.   14. 
Fossati  Vittorio  E.  -   Patogenesi  dell'nreìnia.  —  Venezia,  Peliz- 

zato,   1904,  8",  br.,  p.  202. 
Fourier.  -  (Sulla  serie  di).  -  Vedi   C.  Severixi. 
Franceschi  (De)  Carlo.    -   L'  [stria.    Note  storiche.   -  Vedi  Oc- 

ciONi-BoNAFFOxs  G.  -  Recensione. 
*Franceschini  Giovanni.  -   Le  malattie  sessuali.  Manuale  ad  uso 

dei  medici  e  degli  studenti  di  medicina.    —    Milano,    Alle- 
gretti,  1905,   16^  tela,  p.  216. 
Francia.  -   (Intorno  all'andata  di  Leonardo  da   linci  in).  -  Vedi 

Toni  (De)  G.  B.  e  Solmi  E. 
■'•Freeman  E.  A.  -   Storia  d'  Europei.    Pldizione    italiana  per   cura 

di    A.  Galante.    —    Milano,    Bellinzaghi,    1905,    16"    tela, 

p.  471. 
Friuli.  -   Testi  inediti  friulani  raccolti  da  Vincenzo  Joppi.  -  Vedi 

OcciONi-BoNAFFONS  G.  -  Rassegna, 
Pianure  FriiUane  di  G.  Caprin.  -  Vedi  Occioni-Bonapfons  G. 
-  Recensione. 
Fulci  Lodovico.  -    Un  caso  di  cimisi  delitto  per  co  inni  istrione.  — 

Messina,  D'Angelo,   1904,  8",  br.,  p.   16.    -  (Nel    voi.  Ono- 
ranze al  prof.  Lilla). 
Fulci  Francesco  P.  -  Le  basi  delV  etica  in.  Locke.  —    Messina, 

D'Angelo,  1904,    8°,  br.,  p.    20.    -    (Nel    voi.  Onoranze    al 

prof.  Lilla). 
Gabba  Carlo  F.  -  Lettela  al  Comitato  promotore  per  le  onoranze 

al  prof.    Vincenzo  Lilla.  -  Messina,  D'Angelo,  1904,  8",  br., 

p.   1.  (Nel  voi.   Onoranze  al  prof.  Lilla). 


[14|  CATALOGO    DKI    lAììììl     KD    ()l'rS('(i[-l 

Gaguin  Roberto  r    /' /(hk/iics/iho   ila/ìiiixi.   -    \'(m1ì    Flamini    Jl. 
''Galante  Andrea.   -  /•.'.  .1.  J-'rccnìan  "  Storia  d' hJnroixt  ^.  Vei'sionc 

italiana.   —  ]\Iilaiio,  BoUinzag-hi,    1005,   10",  tela,  p.  471. 
Galanti  Ferdinando.    -   Silxrin.    —    Venezia,  Ferrari,   190"),  S", 

br.,  p.   (). 
Galilei  Galileo.    -    Una    crifica    di    (rioraìDii   P/ana  ai   Ifiaìoi/lii 
(Galileiani  del  le  Nuove  Scienze.  -  Vedi  Favako  A. 
(Amici    e    corrit^poìidenfi  di)  -    XJ.    Cesare    Marcili.   -  A  edi 
Favako  A. 
(Amici  e  corrispondenti  di).   -  XII.  Vincenzio  Henieri.  -  Vetli 
Favako  A. 
C^imon  Mari  US  aus  Gunzenhausen   und).  -  Vedi  Klug  J. 
(L'edizione  nazionale  delle  Opere  di).  -  Vedi  Favako  A. 
Galluppi  Pasquale.  -  Alcune  osservazioni  sullo  Spinozismo.  Scritto 
medito.  —  Messina,  D'Angelo,   1904,  8",    br.,    p.    2.  -  (Nel 
voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
(J^'n  incoerenza  del).  -  Vedi  Lilla  V. 
^Gasperini  Guido.  -   Storia  della  semiografia  musicale.  —  Milano, 

Bellinzag-hi,   1905,   16",  tela,  p.  317. 
'''Gauss  Cari  Friedrich.  -    Werke.  —  Gottingen,  Kaestner,  1870, 
1903,  4^,  voi.  9  (i  primi  6  legati   1/2  pelle). 
Genova.  -    Le  fenìpesfe  del  i/olf'o   e    le    difese    del    porto.   -  Vedi 
Raineki  S. 
U anonimo  genovese  e   la   sua   Raccolta  di  rime.  -  Vedi  Man- 
NUCCI   F.   L. 

fj((   Cronaca  di  Jacopo  da  Voragine.  -  Vedi  Mannucci  F.  L. 
Gentile  Attilio.  -   "  Chiare,  fresche  e  dolci  acque  „  una  canzone 
del  Petrarca  coìnmentafa.  —  Trieste,  Caprin,   1904,  8°,  br., 
p.  94. 
Ghirardi  Geppino.  -   Sulla  ricerca  tossicologica  dei  nuovi  rimedi  : 
Eroina,  Dionina  e  Peronina. —  Venezia,  Ferrari,  1904,  8",  br., 
pag.   18. 
Giacosa  Piero.  -   Helaèione  dei  lavori  intrapresi  al  Laboratorio 
di  materia  medica  per  il  ricupero  e  ristauro  dei  Codici  ap- 
partenenti alla  Biblioteca  di  Torino.  —  Torino,  Bona,  1904, 
8",  br.,  p.   11. 
Ginori-Riohard.  -  Vedi  SociET.\  Ceramica. 


PKKVENKTr    ALLA    l'.I  lUilOI'KCA    DKLL'  TS'I'riTTO  |15] 

Gioeni  Giuseppe.  -  (Muii^.)  e  la  (■«itedni  di  /''/'ìoso/i"  nmii/lr  iieì- 
V  T^ìiiìierntd  di  Pnlenno.  -  Tedi  Sampolo  L. 

Giorno  G.y  Lazzarini  V.,  Predelli  R.  -  Un  contratto  di  nozze 
det  MDXXXVIf  (per  nozze  Mrdail^^Oceioni-Boiuiffons).  — 
Venezia,  Emiliana,  1905,  8°,  br.,  p.  26. 

Giovanni  (De)  Aoliiiie.  -  De/T  intervento  del  sii-:tema  nerroao  in 
determiìiati  rasi  morbosi  a  scopo  terapeufiro.  —  Venc^zia. 
Ferravi,  1905,  8",  br.,  p.  12. 
''Girardi  Giulio.  -  //  (jarofano  (Di((nthus)  nelle  sue  rarietà.  -  Col- 
tura e  propariazione  di  esso  con  appendice  del  noto  coltiva- 
tore francese  A.  Nonin.  -  Milano,  Alleg-retti,  1905,  16°,  tela, 
p.  179,  con  98  ine.  e  1  tav.  in  tricromia. 

Goiran  A.  -  Flora  Veronensis  (Phanerogamae).  —  Verona,  Fran- 
chini,  1897-1904,   16°,  br.,  2  voi.,  pp.  261-695. 

Goldoni  Carlo.  -  (Lettere  di)  con  proemio  e  note  di  Ernesto  Nasi. 

-  Vedi  OcciONi-BoNAPFONS  (t.  -  Recensione. 

Covone  Giuseppe.  -  (Il  Generale)  Memorie.  -  Vedi  CtOvone 
Uberto. 

Govone  Uberto.  -  Il  Generale  Giuseppe  Gavone.  Frammenti  di 
memorie.  —  Torino,  Bona,   1902,  8°,  br.,  p.  521. 

Grabinski  Giuseppe.  -  Intorno  alla  Sacra  Eloquenza.  —  Mes- 
sina, D'Angelo,  1904.  8°,  br.,  p.  21.  -  (Nel  voi.  Onoranze 
al  prof.  Lilla). 

Gradenigo  Pietro.  -  Scritti  oftalmologici  raccolti  dai  suoi  allievi 
prof.  dott.  (riusepjpe  Ovio  e  doti.  Mario  Bonamico  nella  ri- 
correnza del  30°  anno  d' insegnamento,  1904.  —  Padova, 
Cooperativa,   1904,  8",  g.,  br.,  p.  496  con  ritr. 

Grado.  -  (Lagune  di)  di  (t.  Caprin.  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G. 

-  Recensione. 

Greggio  Ettore}  Valtorta  Francesco.  -  Della  temperatura  post- 
mortale  nel  cadavere  umano.  Ricerche.  —  Milano,  Rancati, 
1904,  8°,  br.,  p.  24,  1  tav. 
'^Guarnerio  P.  E.,  limati  A.  -  Dizionario  etimologi  o  di  dodicimila 
vocaboli  italiani  derivati  dal  greco.  —  Milano,  A^allardi,  8", 
tela,  p.  275. 

Guidi-Toni  Ettore.  -  Nella  vita.  Commedia  sociale  in  2  atti.  — 
Verona,  Civelli,   1905,   16^  br.,  p.  28. 


l()j  CATALOGO    DKI    LIUHI     I-M)    OPUSCOLI 

Hai>p  Bernhard.  -    Die    Si/in/xi///,-    dir    Liiih/I/oii.   -  -   Diix,    WCi- 

oeiid,   in05,   16",  parili.,  p.    151. 
Hawkvood  Sir  John.  -  {Giorimìii  Acuto).   Sfur/(/   di    un    cdikIoI- 

ficrr,  ))Pr  G.  Tempie- Leader  e  G.  Mar  cotti.  -  A'(m1ì  Occmoni- 

BoNAFi'ONS  G.  -  Recensione. 
Hecker  O.  -   Seisniometrische  Beohcichtungenin  FotAduìninder zeit 

rotti   7  (iptil  Im  31  dezeinher  19()2  —  Berlin,  Staiikiewicz', 

1908,  8°,  br.,  p.   16. 
Heger  R.  -  Hdtidhuch  der  Matlietmitik.  -  Vedi  Schloemilchs. 
Heine  E.  -   (Zanella   Giacomo  traduttore  di).  -  Vedi  Biadmco  G. 
HeSlmann  G.  -    Begenkarte    der    Provinzeiì    Jlessen-Na/iaii    atid 

Rheinhmd  sovvie  von  Hohenzollern  und  Oberhesseii.  —  Ber- 
lin. Tvoinier,   1903,  8",  br.,  p.  55,   1  carta. 
Helmert  F.  R.  -    Ueber  die  Genaiiigkeit  der  Kriterieti  dex  Ziif'<ilh 

bei  Bcohachtungureiìien  —  Berlin,    1905,   8",  br.,  p.    19. 
Henke  R.  -    ÌTandhuch  der  Mathomxitih:.   -   Vedi  Sohloemilchs. 
Hertz.  -  La  théorie  de  Maxwell  et  Ir^  oscillations  Hertziennes.  - 

Vedi  Poincaré  H. 
''Herzfeld  Marie.  -   Leonardo   da    Vinci  der  detiker  forsclier   und 

/n)i'l.  —  Leipzig-,  Diederichs,   1904,  8",  br.,  p.  279,  ritr. 
Innsbruck.  -  {La    luogotenenza    itnjieriale  d')    e  l'  Università  di 

Padova  nel  sec.  XVL  -  Vedi  Roberti  M. 
Istria  (L*).  -   Nobilissima.  -   Vedi  Capuin  CI. 

(Archivio  storico  per  Trieste,  V)    ed   il    Trentino    diretto    da 

S.  Morpurgo  ed  A.   Zenatti.  -  Tedi  Occioni-Bonaffons  G. 

-  Recensione. 
Note  storiche  di  Carlo  de  Franceschi.  -  Vedi  Occioni-BoxaI''- 

FONS  G.  -  Recensione. 
{Le  cittì)  e  le  castella  dell')  di  AL   Tatnaro  -  Vedi  Occioxi- 

Bonaffons  G.  -  Recensioni. 
Italia  Meridionale.  -   (Libri    di    monasteri    e    di    chiese    neU')  - 

Vedi  'Pam  ASSI  A  G. 
Joppi  Vincenzo.  -    Testi  inediti  friiilatii.  -  Vedi   Occioni-Bonaf- 

l'oNS   (J.   -   Rassegna. 
Joppi  Vincenzo  e  G.  Ocoìoni-Bonaffffons.  -    Cenni    storici    stilla 

Ijoggia  di   Udine,  con  4R  docmnenti  inediti  --  Udine,   Seitz, 

187  7,  8",  br.,   ]).  99,    1    tav. 
Kalecsinszky    Alexander.  -   Ueber  ilio  al-kamulation  der  sontieìi- 


l'KRVKNlTTI    ALLA    P.l  lìl^K  ìTKOA    DKLL'iSTITUTO  |17| 

irdiiiìo  ili  rc'ì:>c/i/('(ieìi('ii  Fhiss/(//>-r'/feii.  —  I^udapest.   U)04,  X", 
br..   p.   24. 

Klug  Josef.  -  Simon  }J(n-ii(s  (iiis  (iiinzenhaui^on  uìkI  (rdlilco  (ìa- 
lileì  —  MiiiielKML    Knth,   1904,  4",  br.,   p.    140. 

Lamarok   -  ((jo.^xip  (ihoal).  -  A'edi   Dean  B. 

Lampertico  Fedele.  -  Di  idi  Inof/o  chissico  del  (/i</exf()  nella  s^lo- 
ria  <ìeir  Economid  e  del  diritto.  —  4°,  br.,  p.  4.  -  (Dal  Li- 
bro) Festgaben  tur  A.(loIph  Wa^-ner  zur  Siebenzig-steu  Wi- 
slerkehr  seines  Geburtstag-es. 

Lapponi  Giuseppe.  -  In  memoria  del  prof.  movs.  Frafire^^co  lie- 
(piani.  —  Roma,  Gugg-iani,  1905,  4",  br..  p.   18,  ritr. 

Laschi  Rodolfo.  -  Pene  e  carceri  nella  storia  di  Verona.  —  Ve- 
nezia, Ferrari,   1904,  8^  br.,  p.  93. 

Lazzarìni  V.,  Giorno  G.j  Predeiii  R.  -  Un  contratti)  di  nozze 
del  MDXXXVII  (per  nozze  M('dail=Occioni-BonaffonH).  — 
Venezia,  Emiliana,  1905,  8°,  br.,  p.  26. 
'Lehfeldt  R.  A.  -  Electro-ehemistì'i^  F.  I.  Genend  tJieor//  liicln- 
<lin(/  a  vliapter  on  tìte  relation  of  chemical  coitici  itnlion  tu 
condiictiiriti/  by  T.  S.  Moore.  -  London,  Clowes,  1904,  8", 
tela,  p.  268,  fig. 

Lesina.  -  (La  Laguna  di).  -  Vedi  Bullo  G.  S. 

Leva  (De)  Giuseppe.  -   (Sulla  tutoria  di  Carlo   V.  di)  -  Vedi  Oc- 

OIOXI-BONAFFONS    Gt. 

JJegli   eretici   di   Cittadella.  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  - 

Recensione. 
Levi  Alessandro.  -  //  diritto  naturale  nella  filosofia  di  Roherto 

Jrdigò.  —  Padova,  Gallina,   1904,  8°,  br.,  p.  27. 
Levi  Ugo.  -  /   monumenti  del  dialetto  di  Lio  Mazor.  —  Venezia, 

Visentini,   1904,  8^  br.,  p.  80. 
Levi  Da  Zara  M.  e  G.  Vicentini.  -  Studio  sulla  radioattiviti)  dei 

proilofti  delle  sorgenti  termidi  euganee.  —  Venezia;  Ferrari, 

1904,  8°,  br.,  p.   16. 
Liguria.  -  (I  molluschi  dei  terreni  terziarii  della). .,  -  Vedi  Sa(!(;o  F. 
Lilla  Vincenzo.  -  Fer  V  inaugurazione  dell'anno  accademieo  1902- 

lOO.'ì  nella   U.    Università    di    Messina.    Relazione.   —  Mes- 
sina, D'Amico,   1903,  8^  br.,  p.   IL 
Massima   relazione  fra   Dio  e  il  mondo  e  hrere  sai/i/io    l'rilico 


flS]  CATALOfrO    Di:i    LIBRI    KD    OPUSCOLI 

SII  le  ddfl riiic  (I i   Sji/iimd  r  ili   Jiriiiin.  —  Messina,    I  )".Viiii(!0, 

U)0:i   S\   hr..   p.    10. 
Lilla  Vincenzo.  -    IH  ii'nnìizio  cironoo   ncllu  sforiu   ilrlla   /i/ofio/ìn 

crisi iiiìKi.  —  Napoli,   Tessitore,    1904,  8°,  l)r.,   p.   20. 
Un  incoerenzif  del  (tdllK.jipi.  —  Messina,   D'Amico.    U)()4.  8", 

br.,  pagine   14. 
{OìUtninzr  al  prof.)  pel  siu)  XL  ini  in»  d' inseipiiniieiiio.    Seritti 

(li   vari  autori'.  —  Messina,   D'Angelo,  1904,  8",  br.,  p.  49:-). 
(  Xofe    hiofjntficlie     e     Irildiof/rn/irlie    su)    -    Vedi    FlSCPIF/I'l'l    L. 

Ghisa FULLi  M. 

{Diiicorù  intorno  n)  nel  40'  unnirersurio  iT  insei/nai)ienln  - 
Cesnri  Francesco  -  Silvestri  G.  -  Squittì  li.  -  Forleo  A.  lì. 
-  Squicciarini  M.  -  De  Vincentiia  G.  -  Sardiello  (i.  —  Mes- 
sina, D'Angelo,  1904,  8°,  br.,  p.  56.  -  (Nel  voi.  Onoranze 
al   prof.  Lilla). 

Ornlore  -   N'edi  Santoro  I>. 

(Il prof ^)  nel  penderò  scientifico  coìitemporoneo  -  ^>di  Iìrugi  J>. 

{La  moderna  plomfìa  del  diritto  e  l'opera  ilei  prof.)  -  A'edi 

A'.\I)ALÀ    (t. 

Liseil  Epick.  -  {Osser Dazioni  ad  una  Memoria  di)  stili'  influenza 

della  pressione  sulla  resistenza  elettrica    dei  metalli.  -  Vedi 

LrssAXA  S. 
Locke  Giovanni.  -  {Le  basi  delV  etica   in.   -  Vedi  Fltloi    F.    V. 
Lori  Ferdinando.  -    Vn.    frequenziometro    ed    un    fasometro    per 

correliti  alternate.    —  Venezia.   Ferrari,    190"),  S"*,   bi-.,   ]).   7. 
Loriol  (De)  P.  -    Xates  poiir  servir  n   /'  rtude    des    éeliiinidei  ines. 

2-'    serie,  f.    1,  2,   ;{.   —  (Jenéve.    Kiiiidii;-,    1902-4-5   4',   br., 

p.  52  ;  68  ;  ;-}0. 
Lucas  (Santo)  A.  -  IHdiinipliie  ile  Antonio  didneira.        Lisbunnc. 

.Minerva.    I  !)05,   8",   br.,   p.   7,    ritr. 
Lussana  Silvio.  -  L'orologio  portatile  inciso  da  Loremo  Mascìie- 

roni  nel   1771).   Illustrazione 8",  br.,  p.   14.  ili. 

Influenza   dello  pressione  sulla   resistenza  eleltrira  dei  metalti. 

Osseroazioni    ad     una    Me  tuo  ria   di     hh'icl,-    Liselt  sullo   stesso 

argomento.   —  l'isa,   Pieraeeini,   1908,   8",   br.   |).    12. 
l'roprielii     teriiiidie    dei   solidi   e   dei     llipiiili.      lìiccridie    s|)eri- 

nKHitali.     Memoria     II',    l'arte^    I".   —    Tisa,    l'iraccini,    1!MI4, 

8",    br.,    p.   22,   (Mm   1    (av. 


PKKVEXri  I     ALLA     Lìl  liIJoTKCA    DlCljI,"  ISTt'lTTO  |19j 

Maffei  Scipione.  -  ' /V,)  -   V^di   Iìiadiogo   (t. 
^Magrini  Efffren.  -    [jC  ahìtazionl  jxipoldri.  (Ciiììp  <)})oraìej.   —  Mi- 
lano.   Helliiizaohi,   1905,   16",  tela,  p.  309,  con  151   incis. 
Magrini  Giovanni  Piero.  -   /    recenti  progressi    nelle  detcnnina- 
z/oni  re/ a  lire  di  (/ranfà  e  la  loro  importa  u  za  per  la  geofilica. 

-  Firenze,  Kicci,   1904,  8",  br.,  p.  22. 

IjH  spedizione    inglese    nel    Tibet.   —   Roma,   Vog-hera,    1904, 

8°,   br.,   p.   37,  con  2  tav. 
/  recenti  fttiidi  sulle  sesse  e  le  sesse  nei  lagiii  iialiani.  —  Fi- 
renze, Ricci,   1905,  8»,  br.,  p.  29. 
TI  servizio  mareografico  in  Italia.  —  Roma,  Off",  poligr.  ita- 
liana.   1905.  8°.   br.,   p.  23. 
Magrini  Gustavo.  -    Arie    e   tecnica    del   canto.    -    Milano,    AUe- 

ìrretti.  1905.  1  (r,   tela.  p.    IBO.   ili. 
Majorana  Angelo,  Cogiiolo  Pietro.  -   Codice  scolastico    del    Re- 
<inn  d'Haliu.   ~^-    Firenze,   Barbèra,   1892,   16",  tela,   p.   980. 
^Maiagoli  Giuseppe.  -   Ortoepia   e  orlog rafia  italianfi  moderna.  — 

—  Milano,  Alle<^retti,   1904,   16°,  tela,  ]).   193. 

Malfatti  E.y  Cobelli  R.  -  Primo  saggio  di  meteorologia  comparala 
>lrl    Tir,, finn.   —  Trento,   Zippel,   1904,  8°,  br.,  p.  35. 

Manfredi  Manfredo  E.,  Marangoni  Luigi.  —  Le  condiziirni  stà- 
tiche della  Basilica,  di  S.  Marco  in  Venezia.  —  Venezia, 
Ferrari,   1904,  8°  br.,  p.   104,  ili. 

Manfrìn  P.  -    Un  problema    della    vita    italiana.   (Comunicazioni 
acquee  sul  continente  ifaliano).  -  Castelfranco,  Alessi,  1904, 
8\  br..   p.  64. 
*Manicardi  Cesare.  -   Conser razione  dei  prodotti  agrari.  —    Mi- 
lano, Allegretti,   1905,   16",  tela,  p.  217.  con   12  incis. 

Mannucoi  Francesco  Luigi.   -  L'anonimo  genovese  e  la  sua  rac- 

Cidfa  di  rime  (sec.  XIII-XJV).  Con  appendice  di  rime  latine 

inedite  e  tre  facsimili  —  Genova,  Pagano,  1904,  S'',  br.,  p.  271. 

La  cronaca  di  Jacopo  da  Varagive.  —  Genova,  Pagano,  1904, 

8",  br..   p.  85. 

Manzano  (Francesco  di).  -  8  genita  io  1^^1)1  -  R  gennaio  Is'jJ.  - 
Vedi    OCCIONI-BONAFFOXS    G. 

Marangoni  Luigi,  Manfredi  M.'  E.  -  Le  condizioni  staticlie  dplla 
Jìasilica  di  San  Marco  ii/  Venezia.  — Venezia.  Ferrari,  1904, 
8^  br.,  p.   104,  ili. 


|20|  CATAL()(4()    DKI    hll'.IM     KD    OPUSCOLI 

Marchesan  Angelo.  -  //  Cìiiror^iià  ili  Trnriso  uri  .syto//  A/// 
e  XIV  e  cenni  di  storia  civile  e  letteraria  della  città  in  qiad 
tempo.  -  Vedi  Oootoni-Bonaefons  G.  -  Recensiono. 

Marchi  (De)  Luigi.  -  Lii  tuorfologia  layanare  e  il  re;/! ine  i^fazia- 
nurio  di  marea.  Nota.  —  Venezia,  Ferrari,  1905,  8",  hr., 
p.  32,  con  1  tav. 
''' Marcoiongo  Roberto.  -  Mer-'itnica  ricsioìiale  :  1.  Cinematicd.  Sta- 
tica. -  If.  Ditainiica.  I^rinvipii  di  idrodinamica.  -  Palermo, 
Tip.  Matematica,  1905,  IG*^,  tela,  2  voi.,  p.  271,  con  35  incis., 
p.  324,  con  24  incis. 

Marootti  G.  e  Tempie-Leader  G.  -  (Giovanni  Acato  (Sìr  .hdin 
Hawkwood),  storia  di  un  condottiere,  per)  -  Vedi  Occioxi- 
BoxAFFoxs  G.  -  Recensione. 
'^' ilflariani  Emilio.  -  Piccola  en,ciclopedia  ainìninisiratiriL  -  Man  naie 
teorico-pn/tico  per  le  Amministrazioni  Comunali  l'cminraiH 
e  delle  Opere  Pie.  —  Milano,  Bellinzaghi,  1905,  IG",  pelle, 
p.   1337. 

Marinelli  Giovanni.  -  (( 'omnìemorazione  di)-  A'edi  ()rrioxi-I»o- 
NAFFONS    G. 

Marius  Simon  aus  Gunzenhausen  und  G.  Galilei.  -  \  odi  IvLUo  J. 

^Marro  Attilio.  -   Manuale  dclT  iiHjc(jneie  elettricista.   —    Milano, 

Bellinzaghi,   1905,   16",  tela,  p.  089,  con  192  incis.  e  115  tal). 

Marsili  Cesare  umico  e  corrispondente  di  (ialileo  (iati lei.  -  Vocìi 
Favako  a. 

Martello  Tullio.  -  Lit  '"  Zollverein  „  italo-fraìicese  e  (/li  Stali 
T'uniti  d'  l'Utropn. —  Bassano,  Silvostrini,  1904,  8",  In-.,  ]).  72. 

Martini  Bartolomeo,  Giuseppe  Agosti  e  Gian  Girolamo  Zan- 
nichelli.  -  (  I  endici  ha/a  itici  /ii/nra/i  >■  (/li  crhori  di J  esistenti 
nelVìstttnto  hotanico  di  l'adora.  Studio  storico  e  sinonimico 
di  P.  A.  Saceardo.,  con  un\Appcnd ice  sitll' Erlnirio  di  L.  P<(ltaii. 

—  Venezia,  Ferrari,   1904,  8»,  br.,  p.   122,   1  tav. 
Marzo  (Dì)  Salvatore.  -'Note    critiche    a    pro/ìosito  delta    L.    7 

§   ir>   D.  2.   14.  —  Messina,  D'Ancrelo,   1904,  8",  l.r.,  p.    5. 

-  (N(d   voi.   Onoranze  al   prof.  Ijilla). 

Mascari  A.  -  Statistica  delle  nmcchie,  farai  e  e  /n'otalicran:e  solari 
ossemele  nel  l'.IO^l  e  nel  /"  semestre  del  JUOi  nel  lì.  Osser- 
vatorio di  Colonio.   —  ('atuiiiu,  («alatida,  1904.  4",  l»r..  j).  7  ;  1. 


l'KUVKNrTI    Ahi, A    P.I  P.lilOTKCA    DKLli'lSTITlJTO  |211 

Mascheroni  Lorenzo.   -    { L'oro/oi/io   jiortaf/ìe  incido  da)   -  Vedi 

JjUSSAna  8. 
Masi  Ernesto.  -   La   i'ìl<(,  i  fcinpi^  (jll  (imki  di  Francesco  Alber- 
(jati,  commediogì-afo  del  i^ecolo  XVIII.  -  Tedi    Occioni-Bo- 
NAFFONS  0.  -  Recensione. 
(Lettere  di  Carlo  Goldoni  nni,  proemio  e  note  di).  -  Vedi  .(.)c- 
cioNi-BoNAFFONS  G.  -  Kccensione. 
Masini  A.y  Pirazzoli  R.,  Rajna  M.  -   Osservazioni  meteorolo;/ic/ie 
fatte  diiraiite  Panilo  JUO.'i  ueir Osservatorio  della  R.  Univer- 
sità di    lìolo<jn,a.    —    Bologna,   Gamberini    e    l'avmeggiani, 
1904,  40,  br.,  p.  81. 
Massalongo  Roberto.  -   Sierosi    a    pia  celie    fanri<iHare.    Goìitri- 
hitfo  alla  jxitoijcnesi  delle  parapler/ie  spasmodiche  eredo-f'timi- 
f/liari.  —  Firenze,  Fiorentina,   1904,  8",  br.,  p.   11. 
Malattie  evUrdrili.  —  Milano,  Padoan,   1904,  8»,  br.,  p.  23. 
La  lotta  antitubercolare  e  lo  Stato.  —  !\IiIano,  Agnelli,  1904, 

8",  br.,  p.  8. 
Le  cure  delV  uva.  —    Milano,  Rancati,  1903,  8°,  br.,  p.  7. 
Contrihntion  à  rorigine  corticale  des  tremhlements.  —  Paris, 
Plon,   1903,  80,  br.,  p.  7. 
SulVorifiine  dir/estira  del  reutnatisnu)  <(rticolare  acuto.  —  Ve- 
nezia, Ferrari,   1905,  8",  br.,  p.  7. 
Maxwell.  -   (La  tJu'orie  de)  et  les  oscillati<rìis  Hertziennes.  -  Vedi 

l'oiXCAKÉ    H. 

Mazzoleni  Paolo.  -  Dell'  ingegno  e  dell'  animo  di  A/cco/ò  Tom- 
maseo. —  Zara,  Artale,  1904,  8°.  br.,  p.  57. 

Micheli  F.  J.y  Tommasina  Th.,  Sarasin  Ed.  -  Sur  hi  genèse  de 
hi  radioai-firit/'  tcmjioraire.  —  l'aris,  Gauthier-Villars,  1904, 
4°,  br.,  p.  3,  con  1   tav. 

Milesi  Francesco  Maria  patriarca  di  Vetiezia.  -  Nota  biografica. 
-    Vedi    OCCIOXI-BONAFFONS    G. 

Millosevich  Elia.  -  Commemorazione  di  Pietro  Tacclriu'.  -  Roma, 
Salviucci,   1905,  4°  br.,  p.   7. 

Minio  G.  -  Sistemazione  del  porto  commerciale  di  Venezia.  -  Di 
un  progetto  di  massima  presentato  alla  Commissione  di  stu- 
dio nominat((  dal  Collegio  Veneto  degli  Ingegneri.  -  Difesa 
del  progetto  stesso  in  seguito  al  giudizio  jjron  une  iato  da  quella 


122]  (^ATALOCO     DKl    [il  BUE     Kl)    OlTSCuM 

('(>itìnii><i</()it('.   —  Yeuezia,  Ferrari,   1905,  8",  hr.,  p.  24  con 

1    tavola. 
Modrich  Giuseppe.  -  La  Daliii'izid  roindiiii-reiìcta-niodernd.  Note 

e  ricordi  di    viaog-io.  -  Yedi  Occtoni-Bonaffons  G.  -   Ke- 

censione, 
'''Molmenti  Pompeo.  -  La  storia  di   Venezia   nella    cita    privata, 

dulie  or/f/hti  alla  caduta  della  liepuhblica.  -  Quarta  edizione 

interamente  rifatta  con  tav.  col.  e  illustr.  nel  testo.  —  Ber- 
gamo, Istituto  Ital.  Arti  graf.   1905,  4»,  p.,  pag.  464,  P.  I'». 
La  storia  di   Venezia  nella    vita    privata^  dalle    origini    alla 

caduta    della    Bepuhhlica.  -  Yedi  Occioni-Bonaffons    (j.    - 

Kecensione. 
Monfallet  D.  -  Bihliograplde  ahrégée  des  infections.  —  Santiago, 

Goffi,   1908,  8°,  br.,  p.   64. 
"MontaloìnI  Camillo.  -   La  legge  elettorale  politica  nelle  xne  fon  fi 

e    nella    sua    giurisprudenza.   —   Milano,  Bellinzaghi,   1904, 

16".   tela,  p.   496. 
Monti  N.j  Zecchini  F.  -  Contributo  <dla  ricerca  di  alcìini  alcaloidi. 

Nota.  —   Venezia,  Ferrari,   1905,  8°,  hr.,  p.  5. 
Moore  T.  S.  -    FJci-tro-rheniistry.   -  Yedi  Lehfeldt  K.  A. 
'''Morando  Giuseppe.   -    Es(fmc  critico  delle  XL  proposizioni   Ro- 

sniiniane    condannate    dalla   S.  R.    U.  Inquisizione.    -  Studi 

filosofico-teologici  di    un    laico.    —    Milano,    Cogliati.   1905, 

8'»,   hv.,   p.   998. 
Morpurgo  S.  ed  A.  Zenatti.    -    (  L'  Archivio  .^/oricn  per    Trirslc, 

l'Istria   ed  il    Trentino,  diretto  daj   -  Yedi    Occiom-I'ioxai'- 

F()\s  (i.   -    Kecensione. 
Meschini  Alessandro.    -     N" ri(pi :ionc    interna.     Li     opera :i(ini 

folla  draga  a   Cani  nel  la   di    l'ti.   —   \'enezia.   Ferra  l'i,    1901, 

8^',  br.,  p.  9. 
-'Motta  Giacinto.    -    //  Irh'fono.    —Milano,   AUcgrctli.    I9(i^,    Mi", 

tela,   p.    H27,  con   149  incis.   e    I    tav. 
Municìpio  di  Venezia.  -    Cose  popolari.   Relazioni   della    (ìiunta. 

—  Yenezia,  Ferrari,   1905,  8",  br.,  testo,  p.  24   —  8*\  br., 

tavole,   lierganiO;  Arti  Grafiche,   1905. 
Muraro  F.  -   Sulla  determinazione  ipaintitativa  d<l  (fiallo  d'uovo 

nelle  paste  (dinicntari.  —  A'enezia,  Ferrari,  1904,  8",  br.,  ]).  8. 
Musatti  Eugenio.  -   (>u,ida  storica    di    ]'cnc:ia.    Nuova    eilizituie 


PKKVENUTi    ALLA    r.li3lil()'J'KCA    DELL'ISTITUTO  |28| 

iil.  (la  55  ine    od  una  pianta  di  Venezia.  —  Milano,    Tre- 
ves,    1904,   1(J",  tela,  p.  298. 

Naeoari  A.  -  Sulla  dlsper.-iione  della  elellricilù  da  inetalll  duerni. 
Nota.   —  Pisa,  Pieraccini,   1904,  8°,  br.,  p.  4. 

Naiin  Luigi.  -  La  cura  delle  malattie  mediante  V  elettricità.  Il 
naoco  (/ppareccJùo  a  corrvnte  continua  brevettato.  —  Venezia, 
Veneziana,  1904,  8",  br.,  p.  28. 
'Namias  R.  -  Chimica  fotografica.  Prodotti  chimici  usati  in  fjfo- 
y rafia  e  loro  proprietà.  —  Milano,  Alieg-retti,  1904,  16", 
tela,   p.   227. 

Napodano  Gabriele.  -  //  concetto  della  libertà.  —  Messina, 
D"An<>-elo,  1904,  8",  br.,  p.  6.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  pro- 
fessore Lilla). 

Nasini  R.|  Bringhenti  A.  -  Sulla  separazione  delle  miscele  fluide 
per  mezzo  della  forza  centrifuga.  —  Venezia,  Ferrari,  1904, 
8",  br.,  p.  48. 

UBieuwendiep.  -  (Descriplion  da  por t  de).  -  Vedi  Wiebenkixg  (J.  F. 

Ninni  Emilio.  -  Saggio  di  una  collezione  di  molluschi  eduli  del 
mare  e  della  laguna  di  Venezia,  con  un  nuovo  progetto  per 
r  allevamento  delle  ostriche-  ed  una  breve  rassegna  dell'  in- 
dustria e  del  commercio  delle  conchiglie.  —  Venezia,  Pelliz- 
zato,  1904,  8",  br.,  p.  60. 
Sul  disegno  di  legge  sulla  caccia  pjresentato  dal  Ministro  di 
agricoltura.,  industria  e  commercio  (Bava)  di  concerto  col 
Ministro  'delle  finanze  (Majorana)  nella  tornata  del  20  di- 
cembre 1904.  P.  I.  II.  —  Venezia,  Pellizzato,  1905,  4% 
br.,   p.    15  ;   5. 

Nisoemi.  -  (Il  ter  remolo  di)  del  I.'J  luglio  IDOH.  -  Vedi  Akci- 
DL4CUN0    S. 

Nonìn  A.  -   //  gnrofmo  -   Vedi  Girardi.  Gr. 

Ocoioni-Bonafffons  Giuseppe.  -  Gionanni  Acuto  (Sir  John  Haii- 

Lirood).,    storia  di  un.    coudottierc,  per  G.    Tempie-Leader    e 

G.  Marcotti.    Recensione.    —  Firenze,  Cellini,  8",  br.,  p.  8. 

Giuseppe  Morir ich.  La  Dalmazi((  romana- veneta- moderna.  Note 

e  ricordi  di  viaggio.  Recensione  —  8",  br.,  p.  4. 
JJegli    eretici    di    Cittadella.    Memoria    del  prof.  Giuseppe  De 
Leva.  Recensione.  —  Venezia,  Visentini,  1874,  8°,  br.,  p.  8. 


[24]  CATALOGO    DEI     L1J3HI    ED    OPUSCOLI 

Oooioni-Bonaffons  Giuseppe.  -  Giin^eppe  VdlenfineUi.  Ooiiiiiie- 
morazione.  —  Firenze,  Cellini,   1875,  8**,  br.,  p.  fi. 

Hei  fìocumenti  tratti  cld/f  archivio  irricato  del  Conte  Lodovico 
Delia  Torre  Valsassina.  —  Trieste,  Hermannstorfer,  1870, 
8°,  br.,  pagine  25. 

Sulla  famiglia  di  CoUoredo.  Recensione.  —  Udine,  Doretti, 
1876,  8°,  br.,  p.   14. 

Storia  documentata  di  Carlo  T'"  in  correlazione  alV  Italiu. 
del  prof.  Giuseppe  De  Leva.  Yol.  3°  e  4°.  Recensioni.  — 
Firenze,  Cellini,  1876,  1881,  8°,  br.,  p.  23  ;  23. 

Mitologia  e  poesia  come  fonti  storiche.  Saggio.  —  Udine. 
Doretti,  1877,  8°,  br.,  p.  28. 

Commemorazione  di  Vittorio  fJma>nuele  JJ  letta  all'  Accadcmin 
di   Udine.  —  Udine^  Doretti,  1878,  8°,  br.,  p.  23. 

Club  Alpino  Italiano.  La  sezione  di  Tolmezzo  nel  lì'^77. 
Relazione.  —  Udine,  Doretti,  1878,  16°,  br.,  p.  24. 

Ernesto  Masi.  La  vita,  i  tempi,  gli  amici  di  Francesco  Al- 
bergati, commediografo  del  secolo  XVIH.  Recensione.  — 
Venezia,  Yisentini;  1879,  8",  br.,  p.   14. 

Testi  inediti  friulani  raccolti  dal  D.r  Vincenzo  Loppi.  Ras- 
segna. —  Udine,  Doretti,   1880,  8",  br.,  p.   13. 

Lettere  di  Carlo  Goldoni  con  proemio  e  ìiote  di  Ernesto  Ma^i. 
Recensione.  —  Venezia,  Visentini,   1880,  8°,  br.,  p.  9. 

L'Istria.  Note  storiche  di  Carlo  De  Franceschi.    Recensione. 

—  Firenze,  Cellini,   1880,  8",  br.,  p.   14. 

/'.  G.  Molmenti.  La  storia  di  Venezia,  nella  cita  privata  dalle 
()ri(/ini  alla  raduta  della  Repubblica.  Recensione.  —  Firenze, 
Cellini,   1880,  8",  br.,  p.   15. 

Da  Trieste  a  Spalato  e  viceversa.  —  Roma,  Barbèra,  1880, 
8«,  br.,  p.  41. 

Fra  Paolo  Sarpi.  Recensione  sul  libro  di  Arabella  Georg/na 
Campbell.  —  Udine,  Doretti,   1880,  8°,  br.,  p.   16. 

Francesco  M<rria  Milesi  patriarca  di  Venezia.  Nota  biogra- 
fica. —   Udine,  Doretti,   1884,  8",  br.,  p.  21. 

Arcìiivio  storico  per  Trieste,  l' Istria  ed  il  Trentina  ilircUa  ila 
S.    Moi purgo   ed   A.    Z('U<ilti.    \'ol.   1",    il"   e    1 1 1.  lieeensione. 

—  Firenze,  Cellini,   1885,  8",   br.,   p.   7. 


l•l•;K^'K^^:Tl   am.la   iuiìuoi'kca  dell  istitlto  |zo| 

Ocoionì-Bonafffons  Giuseppe.  -  Eoangc'ici  ed   isvaeliti  in    (  'diiir. 

—  L'dinG;    Doretti,   188(),   16^',  br.,  p.  8. 

('('Itili  sforici  ilclìd  città  (li  Ldine,  prece(hili  da  iuki  l<>lilin- 
(p-afia.  —  Udine,  Doretti,   1886,   16»,  br.,  p.  31. 

Cenni  sulle  Accademie  sci  enti  fiche  e  sui  libri  ed  autori  in 
Udine  —  Udine,  Doretti.   1886,   16»,  br.,  p.  6. 

J)eir  nholizione  dei  premi  scohistici.  Breve  studio.  —  ^  ene- 
zia,  Fontana,   1888,  8",   hr.,  p.    19. 

Cffstel  del  Monte.  Discorso  alj)inistico  storico.  —  Udine,  Do- 
retti,  1890,   16",  br.,  p.   14. 

(Jnprin  (rinseppe  :  I  nostri  n<>n/u\  //i/t/ine  del  hi  rifa  fricsHni 
dal  ]fsO(f  (li  Jhi.'iO.  Recensione.  Tempi  nndati,  paijine  delhi 
rito  fric^ifinn  (  1h:U>-1H4>^).  Recensione.  —  Torino,  Bona,  1891, 
8«,   br.,   p.   5. 

Giuseppe  Caprin.  Lui/iinr  di  (irndo.  Recensione.  —  Torino, 
Bona,  1891,  8»,  br.,  p.  4. 

Fnrnrexco  di  Mdnznno.  x  f/ennuio  Js(fJ  ;  ,s  iinin'iio  l^'U.  — 
Trieste,  Caprin,   1891.  8",  br..  p.  6. 

Usi .  .  .  matrimoniali.  Documento  inedito  friulano.  —  Udine, 
Doretti,  1891  8^,  gr.,  p.  4. 

La  B.  Deputazione  Veneta  di  storia  patria  nel  primo  tren- 
tennio dalla  sua  fondazione  W/})-  1U(}2.  Indice  tripartito  con 
notizie  preliminari.  — Venezia,  Emiliana.  1892,  8°,  br.,  p.  78. 

Sìd  monumento  a  Fra  Paolo  Sarpi.    Relazione    al    T'oniitato. 

—  Venezia,  Visentini,  1892,  8»,  g.,  p.  27. 

Sul  cero  autore  della  "  storia  arcana  della  vita  di  Fra  I'. 
Sarpi  y,  attribuita  a  vn>ns.  (riusto  Fontaniiii ,  nota  e  docu- 
menti di  F.  Stefani.  Recensione.  —  Torino,  Bona,  1893, 
8»,  br.,  p.    1. 

Di  una  nuova  edizione  dell'''  Istoria  del  Concilio  Tridentino  „ , 
proposta  di  E.  Teza.  -  Recensione  —  Torino.  T^Tiia,  1893, 
8»,  br.;  pagine  1. 

Giuseppe  Caprin.  Pianure  friul(nie,  se(/uito  ai  libri  Marine 
Istriane  e  Lagiuie  di  Grado.  Recensione.  —  Torino,  liona, 
1893,  8«,  br.,  p.  4. 

Alessandro  Pascolato,  Fra  Paolo  Sarpi.  Fac-similr  rd  apiirn- 
dice  contenente  alcuni  scritti  inediti  del  Sarpi.    Recensione. 

—  Torino,  Bona,   1893,  8°,  br.,  p.  3. 


Oocioni-Bonafffons  Giuseppe.  -  Lettere  inedite  di  Fra  ruolo 
Sarpi  a  Simone  CoiUaritù  (intÌMiHeiutore  veneto  in  Hottni,  KJ i-'), 
pulj/jlicafe  (/(((/fi  (l'titof/rafi  con  prefazione  e  note  di  (-.  (Jasfet- 
lani.  Recensione.  —  TorinO;  Bona,  1893,  8",  br.,  p.  2. 
Am/elo  Murchesaii,.  L' università  di  Treviso  nei  secoli  XIII  e 
XI  V  e  cenni  di  storia  civile  e  letteraria  della  città  in.  quel 
teìnpo.  Kecensione.  —  Venezia;  A'isentini,  1898^  8^,  br.. 
pagine  7. 

Atti  del  Comitato  pel  Monumento  a  Fra  Paolo  Sarpi  in  Te- 
nezia  {20  .settembre  1892).  —  Venezia,  Visentin!,  1892. 
Kecensione.  —  Torino,  Bona,   189;-5,  H'\  br.,   p.    1. 

Marco  Tamnro.  Le  città  e  le  castella  dell'  Istria.  Iveceiisioni. 
—  Torino,  Bocca,   1898-94,  8";   br.,  pp.   8;   (i. 

Alexander  llohertson,  Fra  l'(a)lo  Sarpi,  the  (/realesf  of  the 
Venetians.  Kecensione.  —  Torino,  Bocca,   1894,  8",  br.,  p.  2. 

Giuseppe  Caprin.  Alpi  Giulie ,  seguito  ai  libri  **  iMarinr 
Istriane  „  "  ,  Laf/une  di  Grado  „  ,  "  Pianare  frin'ane  „  . 
Kecensione.  —  Torino,  Bocca  1895,  8*^,  br.,  p.  4. 

IJ  Ateneo  Veneto  e  Samuele  Romani n.  —  Venezia,  Succes- 
sore Fontana,  1896,  8^,  br.,  p.  25. 

Nel  :'>()'  anniversario  della  promu,l(pizioac  dello  Statalo.  — - 
Venezia,  Ferrari,   1898,  8*^,   br.,  p.   11. 

La  li.  Deputazione  Veneta  di  storia  patria.  Relazioni  1897- 
1898;  LS99-1900;  1900-901;  1901-902;  1902-90:ì.  —  Ve- 
nezia, Visentin!,    1898-1908,  8"^  br.,  5  opuscoli. 

Nella  distribuzione  dei  jn'emi  per  la  storia   veneta    1/   (/iai/no 

1900.  —  Venezia,  Visentin!,   1900  8",  br.,  j).   10. 
Commemorifzioììe  di  Giovanni   Mai  incili  —  A'enezia,  Ferrari, 

1901,  8«,  br.,  p.  40. 

Nel   lì  marzo  1901.    Paiole  a(/li  alunni  del  R.    Liceo  Marco 

Polo  in  Venezia.  —  Venezia,  Adriatico,   1901,  8",  l)r.,   p.  10. 
Relazione     della     lì.     Deputazione      Vcìiela     di    storia     patria 

(19():',-Ì90l).   —   Venezia,  A'isentini,   1904,  8^  l)r.,  p.   8. 
Documenti  relativi  a    Flesso  d'Artico     Provincia  di    ì^enezia) 

(]79->-l797).  -    Venezia,  Emiliana.   1905,  8'^,   br.,   p.   42. 
Oocioni-Bonafffons  Giuseppe  e  V.  Joppi.  -    Cenni    storici    sulla 

loi/t/ia  comunale  di  Udine  con  48  d(K-utnenti  inediti.  —  Udine, 

Seitz,    1877,   S^   br.,   p.   99.   ili. 


l'KRVK.NM'ri     AI,1;A    lU  ULloll'ICA     DKLl;  ISTITUTO  \I^\ 

Ongapo  Giuseppe.  -  Le  hnin'jnd/zie  della  riffa  di  P<idoc<i  nei 
i-iynardl  dell' if/ieti,e  e  dell'  arjricolfura.  Fabbricazione  della 
"  caiwirniìM  „  .  Nnow  conrime  organico^  coinple.sso.  —  Padova. 
Peiiada,    1905,  8",  br.,   p.   52,  con  8  tavole. 

Orazio.  -  [Le  versioni  da).  Serie  tnetrica.  -\edì  Bcktoluzzi  l'io. 
f  f^ii't  strofa  sforira  di).  -  Vedi  Carutti  1). 

Orlando  Paolo.    -    lloina    porlo    di    mare.  —  Roma,    Ripanioiiti, 
l!ì()4,  8",  br.,  p.  24,  ili 
Sulla  sua  ronfereuza,  :    "  Pro  Roma  marittima  „  .   -  A^edi   An- 
NINO    S. 

Ostia  e  il  //orto  di  h'oma  antica.   -   Vedi  Boksaki  L. 

Ostrogopskì.  -  [Un  r ritiro  della  democrazia).  -  Vedi  ('astkFì- 
^■^(J^o   Enbico. 

Owio  Giuseppe.  -  Scritli  oflalinn'oijiri.  -  Vedi  Gkadexigo  Pietko. 

Pacifico.  -  (  Ij  Arcidiacono)  di  ì'erona  incenlore  della  bnssola'f 
-  Vedi  Spagnolo  A. 

Padova.  -  7  codici  botanici  fi(jura.H  e  (jli  erbari  di  Gian,  (jrirolamo 
Zannichelli,  Bartolomeo  Martini  e  Giuseppe  Ar/osti,  esistenti 
nel  l'Isti  tufo  botanico  di  Padova.  Studio  storico  e  sinonimico 
di  P.  A.  Saccardo  (con  un'Appendice  sull'Erbario  di  Ij.  Pe- 
doni'. —  Venezia,  Ferrari,  1904,  8°  br.,  p.  122,  1  tav. 
(//  Vescovo  di)  e  ('onte  di  Piove  di  Sacco.  —  Vedi  Brillo  xV. 
(La  luogotenenza  imperiale  d'Innsbruck  e  V  Università  di)  nel 
sec.  XVL  -  Vedi  Roberti  M. 

(Le  immondizie  della  città  di)  nei  riguardi  delUigiene  e  del- 
l' agricoltura.  -  Yedi  Ongaro  Cf. 

Pagani  G.  -  Cenno  storico  dello  Stemma  di  Milano.  —  Milano, 
Reofiiani,   1903.  -  Tedi  Sakgiorgio  G. 

Pagano  Mario.  -   (P  jjensiero  sociale  di).  -  Vedi  Pessina  E. 

Pajetta  Raffaello.  -  Osseroazioni  sul  numero  di  iodio  degli  olii. 
N(>t;i.   —   Venezia,  Ferrari,   1904,  8°,  br.,  p.  5. 

Palladio  degli  Olivi  Lucrezio.  -   (Memorie    Udinesi  dal    P/OO  al 
1767  del  Nobile)  compendiate  dal  conte  Giacomo-Caimo-Dra- 
goni.  Prefazione  di  G.  Occioni-Bonaffons.  —  Udine,  Doretti, 
1889,  8o  g.,  p.  50. 

Palumbo  Pietro.  -  Guelp  e  Ghibellini  in  ferra  d'  Otranto  (se- 
colo XIII).  —  Messina,  D'Ano^elo,  1904,  S'\  br.,  p.  10.  - 
(Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 


|2S|  GATALO(;<)     DKI     MI5ltI    El»    OlTSCOM 

^Fanzini  Alfredo.  -    Dizionavio    iHoi/cnio.   Siipp/eniriifo    ni    Diz/o- 
ìutri  }t(iH(iììì.  -  Milano,  AUef^retti,   1905,  8"  pei'g-,  p-  558. 

Papadopoli  Nicolò.  -   L<t  tariffa    Veìiefa    del    li')4'.t.    —    Milano. 
(Jogliati,   1904,  8",  br.,  p.  8,   1   tav. 
Sebastiano   Venier  e  le  sue  monete  (1577-1578).  —  A^enezia, 
Emiliana,   1905,  8»,  br.,  p.  23,  ili. 
Monete  troiate   nelle    rovine    del    cifin/xn/ilr    di  S.  Marco.   — 
Venezia,  Emiliana,   1905,  8°,  br.,  p.   14  ili. 

Papale.  -  A^edi  A^adalà  Papale. 

Pari  G>  A>)  Farini  A.  -  Contrihato  alla  roiioscrnza  dcir  iinicrra- 
:  ioli  e  dei  III  II  scoli  antitf/onisti  della  scheletro.  —  A'enezia, 
Ecrrari,    1905,  8»,  br.,  p.   17,  fìg-. 

Pascolato  A>  -  Fn)  Paolo  S'ir/ii.  -  A^edi  Ogcioni-Bonaffons  (r. 
-    iveeeiisiono. 

Pasquini  Emilio.  -  Sulla  stilnji/ialiile  ciclificaiite  e  salta  i/ctiera- 
lizzazione  del  /imhlema  relatiro.  Nota.  —  A'enezia,  Ferrari, 
1904,  80,  br.,  p.  9. 

Pazienti  y.  -   Osservazioni  sui  /irocessi    di    dctevniinazidiie   della 
durezza  delle  (u-que.  —  A^cnezia,  Ferrari,  1905,  8",  br.,  p.  20. 
Osservazioni  sulle  tinture  riportate  dalla  farmacojiea  nfjiciidc 
italiana.  Nota  T.  —  A^enezia,  Ferrari,  1905,  8"  br.,  p.  5. 

Pedoni  L.,  Saccardo  Pier  Andrea.  —  1  codici  hotaiiici  fìf/nrati 
e  gli  erbari  di  Gian  Girolaino  Zaiiiiicliclli.  liarfohniico  Mar- 
tini e  Giuseppe  Agosti,  esistenti  nel T Istituto  hotanico  di  Pa- 
dova. Studio  storico  e  sinonimico  (con  nn"  Appendice  sulTEr- 
bario  di  L.  Pedoni).  —  Venezia,  Ferrari,  1904,  8»,  br., 
p.    122,    1    tav. 

Pellegrini  (De)  A.  -    Schiavi  e  nifiiioinissioni.    /Jociui/ciili   dei    se- 
coli XIII  e  Xir.  Dal r Archivio  dei  Conti  di  Vorcia  e  Brn- 
(jnera.   —   Genova,  Papi  ni,   1904,  4°,  br,  p.  40. 
A'oili  l^)i;ciA   DEGM  ÓBizzi  Enea  Savehio. 

Pennacchietti  G.  —  Sopra  ima  classe  di  prohlcmi  di  meccanica 
ridiicil/ili  a  (fia/dratiire.  —  Catania,  (fulatola,  1904,  4",  br., 
pa^'.    Mi. 

Penzo  Rodolfo.   -    Sidhi   iii/laeii:<i   deir iperemia  ptissivn   nello  ri- 
generazione celi  alare,  con  parliadare  rigiiaido  (dia  (/iiari(/ione 
delle  ferite,   jvicercbe  s})erinientali   ed    osservazioni    cliniche. 
N'cnezia.   l'errari,   1905,  8",  br.,   p.   ;{5,  H  tav. 


PERVENUTI    ALT. A    niP.hlOTECA    DELL'iS'I'ITUTO  [29| 

Perosa  Leonardo.  -  ((UnìnììctHorazioiic  dì  Mfiiis.  Prof.)  -  A^edi 
Z.VNIOL    A. 

Pessìna  Enpìco.  -  //  peìisiex)  ^oc/'a/r  di  Franccuro  Mario  Paqnno. 
Messina,   ITAngelo,   1904,  8"  br.,   p.   12.   (Nel   voi.  Ono- 
ranze al  prof.   Lilla). 

Petìver  Giacomo  e  /'  inrenzioiic  delle  "  plmitae  exsiccatae.  „  - 
Tedi  8ac('aiu)()  P.  A.  e  Béguinot  A. 

Petrarca  Francesco.  -  ("  Chiare,  fresclir  e  dolci  acipw  ,,  hik/ 
Canzone  di)  -  Vedi  Gentile  A.  -  Oominento. 
(Nel  Vr  Centenario  dalla  nascita  di)  la  Rappresentanza  Pró- 
mnriale  di  Padova  -  Gratto  in  saecularibus  festis  an.  Ifi74 
a  Doct.  Francisco  Corradini  -  Praefatio  in  epistolam  aato- 
(jraphani  -  Francisci  Petrarchae  ad  Johannem  Dondium  - 
Tabula,  Autof/raphi  -  Exemplar  Autograpld  cum  (ulnot((tione 
(•rific((.  Versione  italiana  con  annotazioni.  Recensione  di  Co- 
dici Petrarcheschi  esistenti  nella  Biblioteca  d(d  Seminario 
di  Padova.  —  Padova,  Seminario,   1904,  f.",  p.   154  br. 

Piaz  (Oal)  Giorgio.  -  Neosqualodon,  nuovo  genere  della  famiglia 
defili  squ<ilodonti.  —  Genève,  Kiindig,  1904,  4*^,  br.,  p.  19, 
con  1  tav. 
Sulh<  fectonica  dei  monti  fra  il  Brenta  e  i  dintorni  del  Uujo 
di  S.  Croce.  Nota  preliminare.  —  Padova,  Prosporini,  1905, 
8",   br.,  p.  8. 

Piemonte.  -  (  f  inolluscìd  dei  terreni  terziarii  del).  -  Vedi  Sacco  F. 

Piove  di  Sacco.  -  (TI  Vescoro  di  Pculova  è  Conte  di).  -  Vedi 
Brillo  A. 

Pirazzoli  R.}  Rajna  M.f  Nasini  A.  -  Ossernizioni  meteorohu/ic/ic 
f'iffe  durante  ranno  l'.K).'!  nrl l'Osservatorio  della  Ti.  Univer- 
sità di  Ptologna.  —  Bolof^na,  Gandjerini  e  Parme<;oiani,  1904, 
4",   br.,   p.   )\\. 

Pirotta  Romualdo.  -   Talndac   jiìujtosopìnjcae.   -  Vedi    Cesi    Fe- 
derico. 
*Pìtres  A.  -   Lerons  cliniques  sur  rji,//st('rie  et    Phijpnotixuie.    Ou- 
vrage  précède  d'une  lettre,  préf'ace  de  J.  M.  Charcot.  —  Pa- 
ris, Gounouilhac,  1891,  8"^  br.,  2  voi. 

Plana  Giovanni.  -  (Una  critica  di)  ai  Dialoghi  (lalilciaui  delle 
Xuove  Scienze.  -  Vedi  Favaro  xV. 

Poggi  Tito.  -   Le  viti  amerieaue  reraur>si  alla  prova   dell((    /illos- 


8()|  CATALooo   i)i"i    libi;]    i:i)   opiscoli 

sei'd.   (Risultali   dei    primi    4    aimi    di   ospcriiiionti).   —  Ye- 

rniia,  Franchini,   1904,  8",   br.,   ]).   :-}T   ili. 
Poincaré  H.  -   Tj(i   f/it'orie  (Ir  Md.nrrll  ci  /ex  o^rilhil/iiiiH  llcrtrìni- 

ii(>i.   —   Chartres,   Durand,   16",  parni.^  p.  80. 
Poroia.  -   ([primi  da   l*r<ifii  r).  -  Vedi    Porcia    dkglt    Oiuz/i 

Enk.'V  SAVEino. 
Popoia  degli  Obìzzi  Enea  Saverio.  -  I  priiiii  da  t'viila  <■  lurc/it. 

-  Saggio  storico  con  noto  di  Antonio  De  Pellegrini.  —  Udine, 

r.ianco,   1904,  8^  br.,  p.  14(). 
Porta  G.  B>  -   flnforiio  ad  (tìcuni  concetti  Kulla  disirihiizionc  ffeo- 

(ir^ijicd  ih'lìc  inantc  confciiufi  ncìl'npcra   "  Phì/fof/ìioìiiouicti  „ 

di).  -  Vedi  Bèguinot  A. 
Pozzo  (Da)  Giowanfranoesco  fi-adiifforc  dei  Sttìnii.  -Vedi  Tkza  E. 
Praia.  -  (7  iiriini  d(tj  e  Ptircia.   -  Vedi    Forgia    degli    Obìzzi 

Enea  Saverio. 
Predeiii  R.j  Giorno  G.|  Lazzarini  V.  -    Vn  conirafio  di  nozze  del 

MÌ)\XXV1Ì  (per  nozze  M('d<iil^()ccioni-]>on(ifJ'on><).   —  A'e- 

nczia,   Emiliana,   1905,  8",  br.,  p.  2G. 
'Provasi  Achille.  -  Filafnni  e  forcifiira   de//"    ^efn.    —     Milano, 

Allegretti.    1905,   10°,  tela,  p.   281,  con   75  incis. 
Pucci  Angiolo.  -   Le  orclii<lee.    —  villano,  Allegretti,   1905,    1(5". 

tela.   p.   H08,  con   95  incis. 
Puglia  Ferdinando.  -   O/j/dellicità   ideologica  ed  ohlrietfivifà    nxf- 

feria/e  nei  rcttfi.         ^[essina,  D'Angelo,    1904,  8",  bi'.,  p.   (ì. 

(N(d    voi.    Onoi-anze   al   prof.   Lilla). 
'Oluajat  E.  -    />ei   /■(izz(di  ji/à  pj'ei/rro/i  die  pi'eparano  i  /epìdott(  ri 

seti  feri.  —  Fadova,  Frosperini,  1904.  4".  lir.,  p.  170,  50  tav., 

140  clicbés. 
Raineri  Salvatore.  -    Le   hn/jtes/e  de/  (/(d/'o  e  /e  di/'(se  de/  porlo. 

Conferenza    tenuta    a/    Co//e(/io  i/eg/i  Incjeipieri  e   Archi  tei  li 

dì  (ienora.     -    Genova,   Seco/o  XIX,   1908,  4",  br.,  ]).  IH  ili. 
Rajna  Michele.  -    X noro   ea/co/o  de//'  effemeride    de/    side    e    dei 

errpiisco/ì  per  /'orizzonte  di   Ho/oi/na.   —    Bologna,  (Janibe- 

riiii   e  Farineggiani,    1904,  4",   br..   p.   40,  con   1   tav. 
Circostanze  de//'  ec/isse  so/are  de/   .'U)  ai/osto  l'.U)')  eidco/ifte  pej- 

I lilla  I lidia  e  rei/ioni  circon ricine.        (,'atania,  Galatoia,  1905, 

4",    l)r.,    p.   5. 


PERVEXITTl    ALLA     P.inHOTECA    URLl'iSTITUTO  |31| 

Rajna  Michele.  -    P/rfro  '/'.'/rr//////.  (  !oiiimemorazioiie.  —  liolog-na, 
Ganiberini,   1905,  8",  br.,  p.  9. 
SiiU'pcliniie  solare  (h'J    '>()  (f(/t)sf()  1U0').      -  l^ioloo-nn.  (raiiilKM'ini. 
1905,  8",  br..   p.   :■{. 

Rajna  Michele,  Pipazzoii  R.,  Masini  A.  -  (Mseroazioni  nieteoro- 
/()(/irlir  fatte  (fìirante  ratiiìo  l'J().'>  nel/'Ox^eriJator/'o  della  Reijia 
Ihiirers/fà  rJi  lìo/oi/iift.  -  Boloo'na,  Gaiiil)en'iii  eParmofjoiani. 
1904,  4",  l)r.,  p.  :il. 
"Ranzoli  Cesare.  -  Dizìonano  di  lic/enze  fr/osofiche.  —  Milano, 
Mclliiizao'hi,   1905,   16^  tela,  p.  683. 

Ravenna  Ettore.  -  Sul  coi<idetti  tumori  eìnloiellall.  Memoria  l.'' 
Intorno  al  tumori  lìrimitivi  maligni  della  pleura  e  del  perito- 
neo. Osservazioni  anatomo-patologiche  e  cliniche.  —  Ve- 
nezia, Ferrari,    1905,  8",  br.,  p.  44^  con    1  tav. 

Ravenna  Oddone.  -   (In   ìnrmoria  di).  Scritti  di  vari.    —  Padova, 
.Gallina,   1904.  S'\  br..  XXTX,  228. 

Regnani  Prof.  Mons.  Francesco^  -  (In  ìneìnoria  di).  -  Vedi 
Lapponi   iì. 

Renieri  Vincenzo.  -  Amici  e  corrhpondenti  di  (ridlleo  (ralllel.  - 
A'edi  F AVARO  A. 

Ricci  Gregorio.  -  Direzioni  e  incarianti  principali  in  una  va- 
rietà r/nahmfjue.  —  Venezia,  Ferrari,   1904,    8'',  br..   p.   7. 

Ricco  A.  -  Snilo  spettro  dei  materiali  incandescenti,  eruttati  dal- 
l'Etna  nel  1892.   ~   Catania,  Galatola,   1904.   S'>.  br,.  ]).   4. 

Richard-Ginori.  -  A'edi  Società  Ceramica. 
*Richer  Paul.  -    Etnde.^  clinlques  sur  la   <i rande    lu/stérie    on.    Iit/- 
sh'ro-r/dlcii^le.  —  liourloton,  Tmpréiinies,  1885,  8°,  br.,  p.  975. 

Righi  Augusto.  -  T)l  alcn.nl  fenomeni  osserviti  nell'aria  ionizzata 
da  cor/d  radloatllrl.  Nota.   —   Roma,   Sai  vi  ucci,  1904,  8'^  g'., 
p.   8,  fig. 
Sìdiff  radioattlcltà  del  metalli  naiadi.  —  ['5nl<iona,  Gamborini, 

1904,  40,  br.,  p.  10  ili. 
hUperlenze  dimostratire  sulla  rad loatti rifa.   -     i'xdogiia,   Gaiii- 
berini,   1904,  8°,  br.,  p.   18. 

Suir  elettrizzazione    prodotta    dai  raytjl  del  radio.  Nota.    — 
Roma,  Acc.  Lincei,   1905,  4",  foglietto  di  p.  4. 

Roberti  A.  -    IjO   lno(/oteneir:(i   itnperiale  d'Inushrial,-  e   rCnlrer- 


[32|  CATAi.odo  j)i;i   hiiìiM   i:i)  oitsccu.i 

.s//,(   ili   l*ii(h)rii  nel  sr<-i)/()  A  17.    —    Venezia,  Ferrari,    1905, 
S\   br.,   p.   14. 
Robertson  Alexander*  -   Fra   Paolo  Stirpi,  t/ic  (/rr/t/rsf  nf   f/ir 

l'fiir/ii/Hs.   -   W'di  OccioNi-BoNAi-'FONS  G.  -  Recensione. 
Roma  porto  di  more.   -    \'e<ìi   Ohlaxdo  P. 

aniìca.   (OMia  e  il  porto  di).  -  Vedi  Borsari  L. 
("  Pro)   DÌO  ritti  m/i  „.   (Joìifcrenza  di  P.    Orlo  lido.    -  Vedi    .Vx- 
XINÓ    S. 
Romanin  Samuele.  {U Ateneo   Veneto  e).  -  A'edi  Occioxi-Ijoxaf- 

KOXS    C\. 

Rosmini  Antonio.  -  Emonie  cri/ico  delle  \  L  jo-apo^izioiìi  Ji'o.^nii- 
niane  condmmate  dallo  S.  IL  P.  Jioiiiisiziirite.  -  ^'edi  Mo- 
rando G. 

Rossi  Luigi  Vittorio.   -   Coiifril/iilo  all' idranlica   hKjtiinire.   -  Me- 
todo  teorico  Iter  coleolore  le  portole  e  le   reloeiti)  inedie  effet- 
tire  attrffrerso  le    foci   jiortioili.  —  A^onezia,  Ferrari,   1905, 
8",  br.,  p.  33,  fi<^-. 
Sii  olcime  indicazioni  inareoijropche  lio/iniori,   ciniteoiporaiiee. 

-  Venezia,  Ferrari,   1905,   S",   bi'.,   p.   30. 

Rossi  Luigi  Vittorio,  Turazza  Giacinto.  -  Intorno  all'  oforifono 
idroiù^ico  "  (jrun  lagnilo  fa  i/raii  porto  „  .  (Studio  prelimi- 
nare teorico  sul  prohlemo  l'o/aiiore).  (  *oinunicazione.  - —  A  e- 
nezia,  Ferrari.    1904,  8",   br.,   p.   35. 

Ruffini  Ferdinando  Paolo.  -  Di  <liie  serie  particolari  di  conic/ie. 
-  ?,olno-ni,   Gaml)erini,    1904,  8",   br.,  p.   12. 

Saooa3*do  P.  A.  -  /  codici  hotanici  /ii/nrali  e  i/li  erbari  di  (riaii 
(lir<danio  /'oiiniclielli,  lìarUdomeo  Martini  e  (Unsejipe  Aipi- 
sh\  esistenti  nell' Istituto  hotanico  di  l'adora.  Studio  storico 
e  sinonimico  (ciai    nn' A/ipeia/ice  snJI'  h'rlxirio  di   L.    Pedini i). 

—  A^cnezia,   Ferrari,   1904,  8",   br.,  p.   122,   1   tav. 
Saooardo  P.  A.,  Béguinot  A.  -  (liocorno   Petirer   e    I'  invenzione 

delle  '■  piantile  c.rsiccatae  .,  .  Nuove  ricerche.  —  Siena,  1901, 
8",  br.,   p.  8. 

Saccardo  P.  A.,  Traverso  G.  B.  -  La  flora  delle  Vile  di  pel- 
li-c.  A^enezia,    Fei'rari,    1905,  8",  l)r.,  p.   711. 

Sacco  Federico.  -  /  niolinsilii  ilei  tecrcni  teriiarii  del  Pieinonic 
e  della  Lif/nria.  Goiisiderazioni  ^enerab'.  Indice  (generale  del- 
l'opera.    -  Torino,  Gerbone;   1904,  4",  br.,     p. XXX VI. 


i'i;i;\i';\'ri'[  alla    iìiiìlkitiica    diiu/isitim  ro  |H8| 

'Sainfsbupy  George.  -    .1    his/nri/  of  n-itii-isin  (iiid  //frnn-f/    fnsfr 
ili  /'Jiiro/w.  —  K(liiihuri;]i,  London,  ISlackwood,  1!M)2,  8*^',  tola, 
v(.l.  n. 
SalvioI  i  J.  -    .SV'  /r  (ile^^xiiic  s/  fruraiio   oltre  dio    nel   siero    (iin-lic 
liei  phisiiui    iiornialc   circo/aiifr   nei     nisi.     Nota.   ■ —   A'oiio/ia, 
Ferrari,   1904,  8»,  br.,  p.   10. 
Oonfrihuto  allo  studio  delle  fra^fusioiii  s'iiujuifjnc  Azione  an- 
ticoiif/ulonte  e  tossica  delle  trasfusioni  sanguigne   eterogenee. 
Nota.  —   Venezia,  Ferrari,   1904,  8",  br..  p.  17,  con  2  tav. 
Sampolo  Luigi.  -    Pel  40'  aiinirersario  d'  insegnainenfo   di    ]^in- 
reiì:o   Lilla.   -   Messina,   D'Aiig-elo,   1904,  8»,  br.,   p.   2.  (Nel 
voi.   Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Mons.   Giuseppe  Gioeni  e  la  cattedra  di  flosofid  morale    nel- 
l'  Unirersifà  di  Palermo.  —  Messina,  D'Angelo,  1904,  8°,  br., 
p.  14.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Sangiopgìo  G.  -   G.    Pagani.   Cenno  storico  dello   Stemma  di  Mi- 
lano. —  Milano,  Reggiani,   1903,  8»,  br.,  p.  8. 
G.  Coggiola.  Diario  del  Concilio  di  Cast  cmza,  di  Andrea  Catari 

(1433-1430J.  —  Basilea,   1908,  8°,  br.,  p.  4. 
P.  Buzzetti.  Docuinenti  della  Rezia  Chiavennasca,  anteriori  al 
XIV  secolo.  —  Como,  Cavalieri,   1903,  8o,  br.,  p.  2. 
Santoro  Beniamino.    -     Mncenzo    Lilla.,    oratore.    —    Messina, 
D'Angelo,   1904,  8",  br.,  pag.   10.  -  (Nel  voi.  Onoranze    al 
prof.  Lilla). 
Sarasin  Ed.|  Tommasina  Th.,   micheli  F.  J.  -  Sur  la  genèse  de 
la  radioactivifé  temporaire.  —  Paris,  Grauthier-Yillars,  1904, 
4",  br.,  p.  3,  con  1  tav. 
-'Sardi  E.  -   Espropriazioni  per  causa  di  pubblica  utilità.  ■ —   Mi- 
lano, Bellinzaghi,   1904,  16",  tela,  p.  208,  5  incis.,  2  tav.  col. 
Sartfìeilo  G.  -  Discorso  inforno   a    Vincenzo    Lilla    in    occasione 
del  4<)'   (inno  d''  insegnainenfo.  —  Messina,  D'Angelo,   1904, 
8»,  br.,  p.  4.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Sarpi  Fra  Paolo.  -   Scritti  inediti  per    cura    di  A.   Pascolato.  - 
Yedi  OcciONi-BoxArFONS  G.  -  Recensione. 
(La  vita  di)  scritta    da  Arabella  Georgina  (■anijibell.   -  Aedi 
OcciONi-BoNAFFONS  G.  -  Recensione. 

The   greatest    of   the   Venefians   per  Alexander  Robertson.   - 
Yedi  OcciONi-BoxAFFONS  G.  -  Recensione. 


[;34|  CATALOGO    DKI     L1I5KI    ED    OPUSCOLI 

Sappi  Fra  Paolo.  —  (Sul  vero  (tutore  drlhi  ^  Stona  un'ina  'Icìla 
vita  di)  attr limita  a  Moìis.  G.  Fontanini.  Nota  e  doc.  di  F. 
Stefani.  -  Yedi  Occioni-Bonafi-'Ons  G.  -  Recensione. 
(Lettere  inedite  di)  a  Simone  Contarini  con  jjrefazione  e  note 
di  C.  CasteU((ni.  -  Vedi  Occioni-Bonafeons  G.  -  Recensione. 
(Sul  monumento  a).  -  Yedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Relazione. 
(Atti    del    Comitato    pel    Monumento    a)  in   Venezia.  -  Vedi 
Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione. 
"Sassi  Luigi.  -  La  foto;/ rafia  aenza,  obiettivo.  —  Milano,  Allegretti, 
1905,   16°,  tela,  p.   135,  con  27  incis.,   12  tav.  fnori  testo  e 
ritratto  dell'  A. 
Scala  (Della)  Federico  Conte  di  Valpolicella.  -  Vedi  Simeoni  L. 
Scala  (Della)  Cane  Francesco.  -   (La   "  Congratulatio  „   di  Al- 
Iwr/ro  da   Marcellise  per  la  naHcita  dij.   -  Vedi  Biadego  G. 
Schiavoni  Guido.  -   Sulla  ricerca  chimico-legale  dell'  aloe  e  della 
sabina  seguendo  il  processo  di  estrazione  di  Dragendorfj'  per 
(/li  alcaloidi.  -  Venezia,  Ferrari,   1904,  S^,  br.,  p.  9. 
Schiavon  Nicola.  -   Silvio  e  Bertrando   Spaventa.  -    Lettera    al- 
Vavv.  Michele  Cfisafulli.  —  Messina,  D'Angelo,  1904,  8",  br., 
p.  4.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Schileo  Adolfo.  -   Bitagli  di  giornale  (Medicina).  —  Conegliauo, 
Arti  Graficbe,   1905,  8°,  br.,  p.   79. 
Morhilit(\  e  niortalit().  Cenni  demografici    ed    alcune   osserva- 
zioni su  di  una  statistica  approssimativa.    Parte  I'"^    —    Co- 
negliano.  Arti  Grafiche,  1905,  8";  br.,  p.  59. 
Emottisi  ed  Ematemesi.   —  Conegliano,  Arti  Grafiche,   1905, 
80,  br.,  p.  28. 
La  blenorragia  e  la  irrigazione  uretrale  con  la  cannula  Maioc- 
chi.  —  Conegliano,  Arti  Grafiche,  1905,  8»,  br.,  p.  48,  ili. 
Schio  (Da)  Almerico.  -   Dell'aeronave  "  Italia  „.  Relazione  (con 
8  tavole)  Ai^rile   1905.  —  Schio,  Marin,  1905,  10",  br.,  p.  84. 
Schio  (Da)  Giulio.  -   Enologia  e    viticoltura    della    Provincia   di 

Vicenza.  —  Vicenza,  Pastorio,   1905,  8",  br.,  p.   110. 
" Schloemilchs.  -    l/andbuclt   der  MatJiematik    /lerausgegeben    von 
li.  Uenke  und  11.  ìleger.  —  Leipzig,  Barth,   1904,  8",  br., 
voi.  8,  fig.  e  tav. 
Schumann  R.  -    Ergebnisse   einei      I 'nt( rsiicjiung    iiler    ì'erdnde- 
run(/en    von    Ifiilienuìi/erscliif deii     aiif    dein     'ì\'le(jra/di(  idiert/e 


PEKVKNL'Tl    ALLA    BIBIJOTKCA    DELL' ISTITUTO  185] 

ìx'i   Pof m/uhi.    —  Berlin,  Stankiewicz,   1904,  8°,  br.,  p.  42, 
con  4  tav. 

Sohupfer  Francesco.  -  La  sfanfia  Lauf/oÌMorhi.  —  Messina, 
D'Angelo,  1904,  S'\  br..  pag-.  11.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al 
prof.  Lilla). 

Scuola  Grande  Arriconfrafeniita  di  San  Bocca  in  Venezia.  Ke- 
soconto  morale  1903.  —  Venezia,  Pellizzato,  1905,  8^,  br., 
pag.  26. 

Segrè  Gino.  -  L(f  ri  petizione  delle  cose  mobili  secondo  gli  articoli 
?(>/\  709  e  2146  del  Cod.  ciò.  italiano.  —  Messina,  D'An- 
gelo.  1914,  8°,  br.,  p.  23.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 

Segrè  Samuele.  -  Primo  trentennio  della  Società  ceramica  Ri- 
cliard-Giìiori.  Commemorazione,  23  febbraio  1873-1903.  — 
Milano,  Bonetti,  1904,  4^',  bod.,  p.  95,  tav.  e  fìg.  e  pro- 
spetti. 
'Seguenza  Luigi  fu  G.  -  //  geologo  in  campagna  e  nel  laborato- 
rio. —  Milano.  Allegretti.  1905,  Ur,  tela,  p.  305  con  123 
incisioni. 

Severini  Carlo.  -  Sulla  serie  di  funzioni  analiticJic.  Nota.  — 
Venezia,  Ferrari,  1904,  8°,  br.,  p.   15. 

Sulla  serie    di    Fonrier.    Nota.    —  Venezia,    Ferrari,   1905, 
8",  br.,  p.  13. 

Siati  (De)  Francesco.  -  Processo  della  falsa  ambasceria.  Demo- 
stene ed  Esckiìie.  —  Messina,  D'Angelo,  1904,  8»,  br.,  p.  25. 
-  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 

Siberia.  -  Vedi  Galanti  F. 

Sicilia.  -  (Principali  fenomeni  eruttici  ai)mnuti  in)  durante 
l'anno  1901.  -  Vedi  Arcidiacono  S. 

Silvestri  G.  -  Discorso  intorno  a  Vincenzo  Lilla  in  occasione  del 
40"  anno  d'iìisegnumento.  -  Messina,  D'Angelo,  1904,  8°,  br., 
p.    I .  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 

Simeonì  Luigi.  -  Federico  Della  Scala  Conte  di  Valpolicella.  — 
Venezia,  Ferrari,    1904,  8°,  br.,   p.    15. 

Società  delle  Arti  edipcatorie  nella   Scuola  (.irandc    di    S.   (ìio- 
ranni  Evangelista  in    Venezia.  -  Vedi  A&azzi  A. 
geografica  italiana  (La)  e  l'opera  sua  nel  secolo  XIX.  -  Vedi 
Vedova  (Dalla)  G. 
ceramica  Pichard-(frinori.  {f  l'imo  liciitennio  della)  2-1  febbraio 


[36|  CATALOGO    DEI    LIllHI    VA)    OPUSCOLI 

11^73-1908.  Cominemorazione  per  l'avv.  Samuele  Segrè.  — 

Milano,  Bonetti,   1904,  4»,  bod.,  p.  95  tav.  e  fig.  e  prospetti. 
Zoohijicd  Italiana.    AiKlameiito    srienfifico,  monde  ed    ecoao- 

Dìiro  durante  p/   1904.  -  Vedi  Carruccio  A. 
Solmi  EdmonilOy  De  Toni  G.  B.  -  Lìtonio  ai /'andata  dì  Leonardo 

da    Vi  nei  in   Francia.  Nota.   —  Venezia,  Ferrari^   1905,  8^', 

br.,  p.  9. 
Soprana  Ferdinando.  -    Ulteriori  ricerche  intorno  all'azione  del 

vago  sulla  respirazione  interna.  —  Venezia,  Ferrari,    1905, 

So,  br.,  p.   10. 
Sorniani  Moretti  Luigi.  -   La  Frorincia  di   Veronf/.    Monografia 

statistica- economica- amministrativa.  —  Verona,  Franchini, 

1S98-1904,  f.o  ^'-2  tela,  p.  650. 
Spagnolo  Antonio.  -   L'arcidiacono   Pacifico  di  Verona  inrentore 

della  hassola':'  —  Venezia,  Visentini,  1904,  8",  br.,  p.    HO, 

1   tav. 
La    Bihlioteca    Vaticamf  e  la  Capitolare  di  Venina.  —  Verona, 

Marchiori,  1904,   16",  br.,  p.   16. 
Le  Scuole  Accontali  in  Verona.  —  Verona,  Franchini,  1905, 

8'\  br.,.p.  234. 
Spalato.  -   (Da    Frieste  a)   e  eicerersa.  -   Vedi    Occioni-Bonaf- 

FONS    G. 
Spaventa  Silvio  e  Bertrando.  -    \  odi   Schlwom  N. 
Spinoza.  -   Alcune    osserrazioni    sullo   Spinozisino.    -    \'odi  G.xii- 

liUl'l'l    P. 
(Brere  s(a/(/i(>  crilico  s/r  le  (hillriiic  di).   -   \  odi    Lilla   V. 
Squicoiarini  Michele.  -    Fisiorso    in  torno    a     V'uieuzo    Lillo   in 

occasione  del    l<>"  anno  d'  inxei/ninnenfo.   —    ^[cssiiia,    D'An- 
gelo, 1901,  8",  br.,  j).  24.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Squitti  Baidassare.  -    IUscorso   inforno  a    Vincenzo    Lilla   in  oc- 

(■(/sione  (hi  40"  anno  d'insef/uainento.  —  Messina,  D'Angolo, 

1(|04^   S".   br..  ]).   2.   -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.   Lilla). 
Stefani  Federico.  -  {Sid  cero  autore  della   "  Storia  arcaiai  dell" 

rifa    di    Fra    F.    Sar/n'  „    aftrilaiifa  a  iiuais.  (iiiisfo  Foufanini, 

nota   e  docniucnfi  di).   -    Vedi   0('Ci()M-r)()NAi''i''()XS   (J.   -  Ive- 

consione. 
Sundbarg  Gustav.  -    Stredcu   /7s  iirople  aud    ifs    Indusfr//.   -    ///- 

siorical   and   sfatisfii-ol   haiatliooh,   i>iilil/f<lied    In/   inder    oj    f/ie 


1'i;kvI';\i:i'i    ai-la    i!ii'.i,i()TI';(;.\    DKLii'isTiri'ro  |8T| 

Governcìtìcìif.    —  Stockliohii,  Norstedt,  1904.  8",  lir.,  p.  1141. 
ili.  e  tav. 
Svezia.  -    (  !jU   diriì^ionc   del  s/^o/o  srroin/o  le  [lin  (ini /clic  /i'(/</i  in). 

—  A'edi  Bkugi  B. 

Sweden  its  pco/iJe  and  ifs  indiisfri/.  -  Vedi   Sundbakg   G. 
Tacchini  Pietro.  -  (('niiDiieinornsionc  di).  -  Vedi  Milloskvich  Vi. 

[('ininnninifuzione  di).  -  Vedi  Rajna  M. 
'Tajani  Filippo.  -   Le  strade  ferrate  in  ftaUa.  Ref/ime  lec/alc,  eco- 
nomico   ed    (iiiiministratìco.    —    Milano,    Belliiizaghi,    1905, 
\iV\  tela,   p.  2(18,  con  2  incis. 
Tamaro  Marco.  -  Le  ciiiìi  e  le  castella  dell'hfria.   -  Vedi    Oc- 

cioxi-BoxAFFOxs  G.  -  Recensione. 
Tamassia  Arrigo.  -   S////'  anectasia  polmonare  arlifìciale.    Nota. 

—  Venezia.   Ferrari,  1905,  8",  br.,  p.   10. 

Tamassia  Giovanni.  -  Libri  di  monasteri  e  di  chiese  nelVltalìa 
meridionale.  -  Venezia,  Ferrari,   1904,  8»,  br.,   p.   14. 

Tannery  Paolo.  -   (  Xof'i  commemorafira  di).   -  Vedi  Favako  A. 

Tarameli!  T.,  Baratta  Wl.  -  L'acqnedotto  pìuiliese.  le  frane  ed  i 
terremoti.  —  Voghera,  Riva  e  Zolla,  1905,  8°,  br..  p.  IB, 
ed    1   tav. 

Tardy  Placido.  -  SuHe  serie  arifmcficlic  di  numeri  inferi.  Nota  2." 

—  Torino,  Bona,  1904,  8°,  br.,  p.  4. 

Tellini  Achille.  -   Carta  delle  jriof/gie  nelle  Alpi  Orientali  e    nel 

Veneto.  —  Venezia.  Ferrari,  1905,  8<',  br.,  p.  202,  1  tabella, 

1   carta. 
Tempie-Leader  G.  e  G.  Marcott?.  -  {(rio ranni  Acuto  {Sir  John 

Ifaickirood),  storia  di  nn   ciaidotticre,  [ter).  -  Vedi  Occioxi- 

BoN'Ai'FONS  (t.  -  Recensione. 
Tera  Emilio.  -   Gioranfrancesco   Da   l'ozzo  traduttore  dei   Salmi 

{1536).  Nota.  —  Venezia,  Ferrari,   1904,   16°,  br.,  p.   12. 
Intorno  alla  rocc  "  i/hetto  „.  Dnhhi  da  toijliere  e  ila  risrei/lifirc. 

—  Venezia,  Ferrari,   1904,  8°,  br.,  p.  14. 

Note  di  erudizione  piccina.  -  Padova,  Randi,  1905,  8°,  br.,  p.  20. 
(Di  una  nuora  edizione  deir  "  Istoria  del  Concilio  Tridentino  „  , 

profiosfa  di).  -  Vedi  Occioni-Bonaffons  G.  -  Recensione. 
Thomsen  Julius.  -    Systematisk  gennemforte    Termokeìniske    Vn- 

dersogelsers  numeriske  oij  teoretiskel  resultater.  —  Kobenharn, 

Lunos,   1905,  8^  tela,  p.  472, 


[38J  CATALOGO    DEI    LI  BUI    ED    OPUSCOLI 

Thomson  J.  J.  -  Elettricità  e  incteria.  Traduzione  con  aggiunte 
di  G.  Faè.  —  Milano,  Allegretti,  1905,  IO»,  tela,  p.  199, 
con   IS  incis. 

Tommaseo  Niccolò.  -  (J)e//'ÌH<jr(jii(i  e  (leìl^aiiinio  dij.  -  Vedi  Maz- 

ZOLENI    P. 

Tommasina  Th.  -  Constcttation  (rune  radioactivité  induite  sin 
fou^  Ics  corps  pai-  Venianation  des  fils  métallii/ues  iiicdiidc- 
scentsr  —  Paris,  Gauthier-Yillars,  1904,  4",  br.,  p.  3. 
ì^ur  le  doHdf/e  de  /(/  ri/dioacf/mté  temporaire  pour  san  nti/isa- 
tion  thè l'd penti fp,ie.  —  Paris,  Grauthier-Villars,  1904,  4",  hr., 
pag.  4. 

Tommasina  Tb.y  Sarasin  £d.,  Micheli  F.  J>  -  S/ir  in  (/eiihe  de 
la  radioactirité  teiiipoìaire.  —  Paris,  (jauthier-Yillars,  1904, 
4",   hr  ,   p.   8,  con   1   tav. 

Toni  (De)  G.  B.,  Solmi , Edmondo.  -  Iiitot'uo  all'  andata  di  J.to- 
nardo  da  ì'inei  in  Francia.  Nota.  —  Venezia, Ferrari,  1905, 
8",  br.,  p.  9. 

Tornielli  Padre  Antonio.  -    /ii(i(/ra/ia.   -  A' odi  Bl'llo  (J. 

Torre  (Della)  Valsassina  Lodovico.  -  (Sei  dacnnietiti  tratti 
dair archirio  pricato   del   Co.)   -  Vedi  OCCIONI-BONAEEONS  Cr. 

Traverso  G.  B.,  Béguinot  A.  -  Xotizie  preì'minari  snìle  arhori- 
nde  delta  flora  italiana.   —  Firenze,   1904,  8°,  l)r.,   p.    11. 

Traverso  G.  B./ Saccardo  P.  A.  -  La  flora  delle  Vette  di  Fel- 
ice Saggio.    —  Venezia,  Ferrari,   1905,  8^,  br.,  p.   7(). 

Trentino.  -    (Primo  ^a(pji<>  di  meteorologia  comparata  del).  -  Vedi 
(J0J3ELLI  R.,  Malfatti  E. 
(Archivio  .storico  per  Trieste,  V Istria  ed  il)  diretto  da  S.  Mar- 
pur(/o  ed  .J.   Zenatti.  —  Vedi  Occioni-Bonaeeons  G.  -  Re- 
censione. 

Treviso.  -  (/>'  Università  di)  nei  .eccoli  XIII  e  AV  T  e  cenni  di 
sttrria  civile  e  letteraria  della  città  in  (/nel  tempo.  -  N'edi 
(  )cci()Ni-BoNAFFONS   («.  -    liccensionc. 

Trieste.    -     {l'rojct   d'un   jxirt  de    iner    devant).   -    \'edi    Wli'li?!';- 
jviKd  e.  F. 
(i.    Caprili.    I   nostri   nonni.     I'a(/ine    detta     vitn     triest-iia     dal 
Isoo  (/l    ls:U).   -    Tempi  andati,  /nii/ine    dello     rila     triestina 
[  fs.'H)-  Is-l.s).  -    Vedi   ()('cioM-l'n)\Aii'(t.Ns   (i.   -    liecensione. 
(I)o)    a    Spitlalo    e    vicereisa.    -    N'edi    (  >ri|(iM- l'iON  A  ll'oNS    (f. 


PERVENUTI    AlJi.V     l'.l  BliloTKCA    DELI/ ISTITUTO  l^!)] 

Trieste.  -  (L'  Ar<-liiri()  xtorivo  /tei)  ì'ìstr/a  e  il  l'i-aitiiiv,  diretto 
da  S.  Murpinujo  ed  A.  Zotaffi.  -  Vedi  Occioxi-Boxakfons  (J. 

—  Txeceiisioue.  » 

Tringali  E.  -  //  minimo  d(d  periodo  undecennale  delle  nxicchie 
molari  acvenufo  nel  1901  secoude)  i  ìistdiaii  delle  osserrazioni 
eset/ifile  nel  U>():>  e  ne(/li  antii  preredenti  airo^sernitorio  del 
Cidlet/io   liomano.   —   Roma,   1904,  4",  br.,   p.   5. 

Trois  E<  F.  -  La  femmina  del  (Jorin  julis  secondo  nitore  ricerche. 

—  Venezia,  Ferrari,   1904,  8",  br.,  p.  2. 

Trois  E.  F.  e  F.  Truffi.  -  Sopiy/  nn  cdso  d'infezione  per  Merii- 
lins  lacrijnKdi^  e  critica   di   un   mezzo  di  difesa  del  le(/ìiame. 

—  A^euezia,  Ferrari,   1905.  8«,  br.,  p.   15,    1    tav. 
Turazza  Giacinto,  Rossi  Luigi  Vittorio:.  -  Jntorno  alL'af)ri>^ma 

id raniico   "  (iran   lat/ana  fa  (jran  porto  „  .  {^Stndio  jjreliinindre 
teorico  sai  jirohlema  lagunare).  Comunicazione.   —  Venezia, 
Ferrari,  1904,  8^.  br.,  p.  ;]5. 
Truffi  F.  e  Trois  E.  F.  -    Sopi-n    mi   ca^o  r/'  infezione  per    Mern- 
lins  lacrijinans  e  critica  di   nn   mezzo  di  difesa  del  le(/n(nne. 

—  Venezia,  Ferrari,   1905,  8",  br.,  p.   15,   ]    tav. 

Udine.  -  {Cenni  stoiici  della  città   di).    -    Vedi    Occioxi-I^onae- 
FOìsS    U. 
{EoanyeUci  ed  israeliti  in).  -   Vedi  Occioni-Bonaeeuns  G. 
{Cenni  sulle  Accademie  scientifiche  e  sai  libri  ed  autori  in).  - 
Vedi  (3cciONi-BoNAiTONS  G. 
Memorie    Udinesi  dal  1700  al  Ivli?  del  Noò.  Lucrezio  l'alla- 
dio  dee/li  Olivi,  compendiate  da  G.  Caimo-Dragoni.    -   Vedi 
Caimo. 
{(Jenni  stoiici  sulla   Lo(j</ia  comunale  di).  -  Aedi  Occiom-IIo- 
NAFFONS  G.  e  Vincenzo  Joppi. 
Ugo  Giovanni  B.  -   Sulle  consuetudini  nel  diritto  ecclesiastico  ci- 
vile. —  Messina,  D^ingelo,   1904,  8»,  br.,  p.  29.  -  (Nel  voi. 
Onoranze  al  prof.  V.   Lilia). 
Unione  Tipografioa-Editrice  Torinese.  -   (Mezzo  secolo  di    vita 
della)  {già  Ditta  Fomha  e  C.)  ls.')ò-l[)04.  —    Torino,  Unione 
Tip.  Edit.,   1905,  8",  br.,  p.  LXXIV-39H. 
Vadala  Papale  Giuseppe.    -     fji   moderna  filosofia  del  diritto  e 
l'opera  del  prof.  Vincenzo  Lilla.  —  Messina,  D'Angelo,  1904, 
8»,  br.,  p.  9.   -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 


|4()|  CATAiiOdi)   i)i'',i    1;1i;ki    i;ii  (MM'scui,i 

Valentìnelli  Giuseppe.  -   (('oiiìiiicìiiorozioìie  di).   -   \ Cdi  OccioNi- 

liONATTONS    (i. 

Valtorta  Francesco,  Greggio  Ettore.  -   /)r//</  I  oh  pera  funi  /tnsl- 

iHorfale  nel  cdiìaceiu-   iiinaiuì.  Kicerche.  —  Milano,  Kancati, 

1904.  8";   br..  p.  24,   1   tav. 
Varagine  (Da)  Jacopo.  -  {Jjfi  f'ìxntdni  (li).  -  Vedi  Mannucci  F.  L. 
Vedova  (Dalla)  Carlo.  -   SVr//c^   rifoì  inti  del  ddzlo  di  roìixiinio.  — 

Padova.  Penada.    1905,  <So.   )»,•.,   p.   10. 
Vedova  (Dalla)  Giuseppe.    -    Jj(/     Soc/rfà    f/ciK/raficu     ildliinm    e 

ropcj-d  sKU  it,el  secoli)  \/X.  —  Homa,  Salviueoi,  10<)4.  S",  l»i-.. 

p.  90,  con   12  tav. 
Veneto.  -   {CarUi   delle  /dof/ijie   nelle    Aliti   Orieiildli  e  nel).  -  A'cdi 

TllLLIM     A. 

Venezia.   -  (Gnida  xtorieif,  di).  A'edi   Musat'I'i   E. 

{  fjd  sloi-id  di)  neìld  ritii  /irirdfi/.  -  (Quarta  ediz.  ili.  -  A(mIì 
MoLMExri   V. 

{  I jd    sfniilf    di)    iielld    rild   juiidld.     dalle     or/f/iiii     dlld     Cddilhi 

delld    Nejidhidicd   di   P.  (i.  Molinenfi.  -  \"edi  OccioM-T^ONAt'- 

roNS  G.  -  Recensione. 
Alexejnder  lioherfi^ejn,   Fra  Paolo   Sdrjii,   llie    (jredfesl    of  l/ie 

Veneticms.  -  Vedi  0(K!iO]sri-BuNAFFO.\s  (1.  -  Recensione. 
Sul  momimento  et.  Fra  Paolo  Sarpi.  -  Vedi   Occioni-Bonaf- 

roNS  G.  -   Relazione. 

La  farift'a    Veneta  del  lò4.'}.  -  Vedi  Rai'adopoli  N. 
{Sisfeìnazione  del  porlo  cominereiale  di).  -  Vedi  Minio  G. 
Monete  trovate  nelle  rorine  del  ean/panile  di  H.  Marco.  -  Vedi 

PAl'ADOl'Ol/r    N. 

Selxtsfiaiio  ì'eiiier  e  le  sue  moiiele  {1r>'77-/X).  -  \'cdi  I'aI'A- 
DOPOLI    N. 

Società  delle  Arti  edijìcaforie  itelld  Sci/ol((  (iroìidedi  S.  (ì io- 
ni imi   FraiiiieUMd.  -   Vedi  Agazzi   A. 

Mollliscili    eduli.      ^Ulerail/eilto     delle     oslrivhe.     llldi(.<lrid    delle 

conchi(/Ue.  -  A^edi  Ninni  E. 
{Le  conili 'ioni  statiche  della    l>dsilicd   di  S.  Marco  in).  -  N'cdi 

Mam'Ukih   M.  e.  e  Mauaniìdm    \,. 
I   nioniinienii  del  dialetto  di  Jjio   Md:or.   -    Vedi    1jK\i    Uuo. 
Scindd  (il linde    Arcicoiifiatei nita    di    Sdn    Hocco.    Resoconto 

iiiomle    19();{.  N'eiiezia,   ]*ellizzato,    1905,  8<',  br.,   p.   2(1. 


Pl';RVE^lUTI    ALLA    HIBLIOTKCA    DELL'   ISTITUTO  |411 

Venezia.  -  (^tse  openue.  -  Vedi   Municipio  di  Venezia. 
Venezìan  Giacomo.    -   Le;/<ifo  di  (ninnai Uà  successive.  Mes- 

sina. D'Aiigel   ,   1904,   8".  br.,   p.   20.  -  (Nel  voi.  Onoranze  al 
prof.  V.  Lilla*. 
Venier  Sebastiano  e  le  sue  monete  [1077  78).  -  Vedi  Pai'ADo- 

l'(»LI    N. 
Verona.  -  (/  prigionieri  toscani  di  Ciirtatone  a).  -  Aedi  Jjiadkgo  (i. 
{Pene  e  carceri  nella  storia  di).  -  Vedi  Laschi  K. 
{Una  falsa  iscrizione  intorno  (tìV  anfiteatro  di).  -  A^edi    Bia- 

DEGO    G. 

{La  Proriììcia  di).  Monografìa.  -  A'edi  Sormani  Moretti  Ij. 

{Le  Scuole  Accol itali  in).  -  A'edi  Spagnolo  A. 

Cronachetfa  veronese  de(/li  ultimi  anni  della  doìninazione  re- 

neziana  {1772-1792).  -  A^cdi  Biadego  Ct. 
{Flora    Veronensis).  -  A'edi  Goiran  A. 

Cu  fonnulario    notarile    veronese    del    secolo    XIII.    -    A'cdi 
Best  A  E. 
Veronese  Giuseppe.  -   Senato  del  Jiee/no.  Interiiellanza  al  Mini- 
stro della  pnlthlica   istruzione  sntla   recente  rifomni   dei  pro- 
gr((mmi  nelle  scuole  classiche  del  Pegno.  Tornata  del  4  marzo 
IdOó.  —  Roma,  Forzani,   1905,  8',  br.,  p.  32. 
La  geoìnetria    non  Archimedea.     Una    questione    di   priorità. 
Nota.     -   Roma,  Salviucci,   1905,  8'\  g-.  br.,  p.   7. 
Verson  Enrico.  -    Dei  segni  esterni  alti  a  ricelare  nel  hotnligx  M. 
il  sesso  della  la  rea.  —  A'enezia,  Ferrari,  1905,  8°,  br.,  p.  5,  ili. 
Manifestazioni  rigenrratire  nelle  zampe  torarali  del   />'.  Mori. 
\'eiie/,ia.  Ferrari,   liK)5,  S'\  br.,  p.  39. 
Vincentiis  (De)  G*  -  L)iscorso  inforru)  a   Vincenzo  Lilla  in  occa- 
sione del  40"  anno  d' insegnamento.  —  Alessina,    D'Angelo. 

1904,  8'\   br.,   p.    11.   -  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 
Vicentini  Giuseppe.   -    Sisìnoscopio    registratore.    Nota.    —    A^e- 

nezia,  Ferrari,   1904,  8",  br.,  p.  li. 
Ulterio)-e  studio  sa  materiali  radioattivi.  —  Venezia,  Ferrari, 

1905.  8'\  br..   p.    13  fig. 

Vicentini  G.y  Aipago  R>  -  Studio  sulla  nal/oattività  dei  prodotti 
delle  sorgenti  ternnili  eaganee.  Nota  III''.  —  A^enezia,  Fer- 
rari.   1905,   8«,   br.,  p.   4(1,   ili. 

Vicentini  G.j  Lewi  Oa  Zara  Wl.  -   Stadio  snJla   radioattività    dei 


|42|  CATALOGO    DEI    LIBRI    Ei)    OflTSGOLI 

lirodofti  delle  .Horyenti  termali  eìufanee.  —  Venezia,  Ferrari, 

1904,  8f',  br.,  p.   Hi. 

Vicenza.    -  [Eitolof/ia  e  viiicolfani  della    l'roviiiria  di).    -    Yedi 

ScHKt  (Da)  G. 
Vinci  (Da)  Leonardo.    -    l)er  dej/kei-  forsc/ier  iiiid  poef.  -  Vedi 

Hekzj'eld  M. 
{Intorno  all'andata  di)  in  Fr<(ncia.  -  Tedi  Toni  (De)  (t.  B. 

e  Solmi  E. 
Vitali  Vittore.  -    (^ondizi(»ii  j>rr  la  jtrei'alenz<i  del  senso  lelicralc 

nella  interpretazione  dei  testimoni.    (Nota  di  dottrina    e    di 

giurispruden/a).  —  Messina,  D'Angelo,   1904,  8",  br.,  p.  10. 

-  (Nel  voi.  Onoranze  al  prof.  Lilla). 

Vittorio  Emanuele  li.  -  {('onnnemorazione  di).  -  Vedi  Oocioni- 
ì>o,\ai'fo:ns  (J. 
'''Webster  Arthur  Gordon.  -    Tìa'  Dijiiamics  of  Fartides,  of  i  /(/id, 
elaslic.,  (rial  fluid   Bodies    heiwj    jA'ctares    on    Afathemafind 
fln/^ir,.   —  Dresden,   Tenbner,   1904,  8",  tela,  p.  588. 

Wiebeking  Charles  Fréderio.  -  Mémoires  concernant  les  amélio- 
rations  des  ports  de  Jeniso^  la  conservation  des  Ues,  nom- 
mées  Lidi,  l'umélioration  da  cours  de  la  Brenta,  du  Baccìii- 
glione  et  des  canatix  de  desséchement  et  de  latrif/ation  entre 
Venise,  Padane  et  l'Adige;  aree  le  projet  d'un  port  de  mer 
devant  Trieste,  et  la  descrijdìon  dn  port  de  NicHirendiep  en 
Hollaìale.   —  \[nnich,  Ziingel,  1810,  4",  br.,  p.  (58,  con  4  tav. 

Wisniewski  Feliks.  -    ÌVgprostouanie  okrega  i  Kiradratura  kola. 

—  AVarszawa,  Bessera,   1904,  8",  br.,  p.   1(5  ili. 
Zanella  Giacomo   traduttore  di   K.    Heine.  -   Yedi  Biai)K(;o  (J. 
Zaniol  Angelo.  -    (Jommemorazione  di  Mons.   Leonardo  prof.  /V- 

ro^'i.      ^  Yeiiozia,  Oallegari,   1905,  8",  In-.,  ]).  40. 

Zannìchelli  Gian  Giroiaino,  Martini  Bartolomeo  e  Agosti  Giù- 

seppe.  -   (/   radici   hofaiiici  /inarati   e  gli  erhari  di)  esistenti 

ncTIsf  luto  holaniro  di  l'ttdooa.  Studio  storico  o  sinonimico. 

P.  A.  Saccardo  (con  un'A))pcndtce  sull'Mi'bario  di  L.  Pedoni). 

-    Venezia,    Ferrari,   1904,  8",  l)r.,   p.   122,    l    tav. 

Zanon  G.  A.  -  l'ort'da  di  una,  bocca  d'  eslnaria.  Continuazione 
della  Memoria:  ì'^elorità  raggHagliat(t  e  potenza  effossoria 
delle  maree  in   una  l/occa  d'  estuario.    —     N'euezia,    Ferrari, 

1905,  8'*,  br.,  p.    17. 


PERVENUTI    ALLA    BIBLIOTECA    DELL'tSTITUTO  [4S] 

Zara  (Da)  Levi  M.  -  Vedi  Levi   Da  Zaba. 

Zecchini  F.,  iVSonti  N.  -  Confri/mfo  alla  ricerca  di  alcuni  alca- 
loidi.  Nota.   —   Venezia,  Ferrari,   1905,  8",  br.,  p.   5. 

Zenatti  A.,  Morpurgo  S.  -  {Arcliicio  storico  per  Trieste,  l'Istria 
ed  il  Treìdiìio^  diretto  da).  -  Vedi  Occioni-Bonafeoxs  Ct. 
-  Recensione. 


LM)ICE  (ìEXEUALE  DEL  TOMO  LXR 


DELLA  PARTE  VnìMX 


PER   AUTORI,    PER   NOMI   E   PEPx.   xMATERIE 


A'I'Tl    DKI.    KkALK    Isi'il'l^TO     VkNK'IM)    III    SriKN/K,    M'/I'TKKK    Kl)    AK'I'I. 

AniKì  acciiflemico  l',KM-0()5  -  Tonio  LXIV  -  l'arto  prima. 


1  NDICK    GKN  KRALK 
VVAi    AIJTOK'L    PEK    NOMI     F.    VVAi    MiVVVAlW'] 


INDU'K    ])VAA.\    PAKTK   J»KIMA 

l'Eli    AUTOlil    J<:    l'KH    NOM[ 


A  i'.i:i,Ai{i)0  Pietro  o  S.  Jìkknahix» 
IH  ("HiAKAVAnLK.  La  cattedra 
ed  il  pulpito.  ì'isaitio  di  alcuni 
giudizi  su  Aixdardo,  come  logico, 
moralista  e  teolojj^o.  -  1*.  Ragni- 
sco,  (reìitio),  p.  90. 

AoNOIiA    (DeIìI/)    (!akI.O    AmìKR'I'Ó.  - 

Analogie  fra  alcune  serie  di  po- 
linomi e  le  serie  di  potenze,  No- 
ta I.  (cenno),  p.  ")0.  -  Nota  li. 
('cenno),  p.  59, 

ALL'AGO  R.  e  Vkjkntini  (i.  -  Studio 
sulla  radioattività  dfdle  sorgenti 
termali  eugaiKU', /'.s70?/o^,p.  t)8-(i4. 

.\\i)i:ui,iNi,  liKVi  (!  Nasini  Rak- 
iai;m,i>.  -  Sullii  ijulioattività  dcd 
pi(j(lotti  dei  sotHoiii  l)oracif('ii  di 
Ijiirdcrello,  (conni),   |).  44-45. 

r>i;i;iii  KT  (  i  n;i,i  i:[,\iit.  -  Iveliizioiic 
sui  premi  sciciit  itici  <'  iiidiisl  riali. 
p.  '.).")-!();!. 

l>i;i;.\AKiii  Mnhiiki.  -  Solu/.ioiic  del 
pi'ol)l((jna  generale  dello  st(!rzo 
corretto  con  sole  aste  articolate 
|)er  un  sistema,  rotolante  comun- 
que complesso,  (cenno),  p.  H4. 

Bi;srA  Enrico.  -  Un  t'orni  uhi  rio  no- 
tarile vei'olKìse  dtd  secolo  deci- 
moteizo.  (ctnnoj,  p.  To-T4. 


P>KTTEr.ONi  Cksare.  -  Paralipom(!ni. 
—  (t.  Biadego,  (cenno),  p.  72-H, 

J)iAi)K(iO  (JriTSKi'PE. -Cesare  Hettcdo- 
ni.  Paralipomeni,  f^rew^if;),  p. 72-73. 

PiANOHi  GiusEi'i'E.  -  (Tacchini  Pie- 
tro nei  primordi  della  sua  car- 
riera astronomica  a  Padova,  rac- 
comandato da)  a  Giovanni  Santi- 
ni. Comuni  cazione.-d.  Loienzoni, 
p.  89-95. 

Ijonatelli  Franuesccj.  -  ('cimo  ne- 
crolog"ico  su  Augusto  Conti,  p.  7()- 
77. 

PoNOME  Augusto. -Sulle  variazioni 
del  contimuto  di  agglutinine  e  di 
precipitine  del  sangue  durniifc 
r  iiil'czioiK^  iiioi'vosa.  ( 'oiitiihiilo 
alla  siero-diagnosi  india,  morva. 
|{ic.er(die,  Imuiii),  p.  7JS-79. 

l)i;i;iiA  Alili  1,1, i:.  -  (  'ontiihiito  allo 
^tlldio  d(dl;i  iilccia  f';igedcnica. 
dei   paesi   ciildi,  (cenno},  p.  ì'óó-ìk 

pRiNOHENTi  A. -Azione  dei  metalli 
sopra  le  soluzioni  saline,  (cenno), 
p.  87-88.  —  Catalisi  <>  t'orza  eh't- 
tromotrice,  (cenno),  p.   140. 

Hriigi  Biagio.  -  l'er  una  storia  ihdle 
università  italiane.  N'oli  (;  pio[)o- 
ste,  (cenno),  p.  64-*jò. 


INDICE    GENERALE 


Ca(4Xj;'i'T()  (iioVANNi.  -  Ossorviiziinii 
aiiatonio-patologiclie  sull'  atrofia 
(Iella  ipofisi,  (sunto),  p.  57-59 

Cassani  Pietro.  -  (Favole  nell' an- 
nunziare la  morte  del  membro 
effettivo).  —  A.  Favaro,  p.  124-5. 

Castei-nuovo  PiNRico.  -  Parole  in 
commemorazione  di  A.  Pascolato, 
p.  126.  —  [In  critico  della  de- 
mocrazia, {cenno),  p.  65-(j(). 

Castelnuovo  e.,  Galanti  F.  e  Pke- 
DKLLi  R.  -  Sui  lavori  presentati 
al  concorso  pel  miglior  libro  ad 
istruzione  del  popolo,  aperto  dai 
Magistrato  Civico  di  Trieste  pel 
conferimento  del  premio  di  Fon- 
dazione De  Rossetti.  (lielaziono 
della  Commissione  nominata  dal 
R.  Istituto  letta  nell'adun.  segreta 
del  26  marzo  1905),  p.  97-102. 

Cattaneo  P.  -  Alcuni  teoremi  sul- 
l'evoluta armonica,  (^re/mo^,  p.  7  !. 

Cii'oi.LA  Carlo.  -  11  Conte  Loisio 
di  S.  Bonifacio  podestà  di  Pia- 
cenza nel  1277,  {cenno),  p.  -fi). 

Conti  Avcìusto.  -  (Cenno  necrolo- 
gico su).  F.  Bonatelli,  p.  76-77. 

Cri;s(!1Ni  ViNCEN/o.  -  A  proposito 
di  Soi'(l(dlo,  (cennv),  p.  l;j4.  — 
Comimunorazione  di  Adolfo  JMus- 
safia,    p.    143-8. 

Da   St:iiii».  -  Vedi   Sciim. 

Da  Zara  (Lf;vi)   Vedi   1ji;\i. 

Dk(ìanelIìO  CiusEi'i'i;.  -  Il  hndid 
delle  donne  nell'  industria,  (-t//- 

noj,  P.   P-^i>- 

l)i;i>i/A(iNoiiA.  -   Vedi  A(i>M)i,A. 

Di-;  Maiu'hi  Liku.  -   Vedi  Makcih. 

Dk  RossHT'ri.  -  \'('(li  UosM-riri  (  Di:) 
Fondazione. 

Dk  Toni  C.   15.  -  NCdi    Toni. 

Kafìini  a.  e  I'aki  (  i.  A.  -  Coni  li  liuto 
alla  conosccu/.a  <lcir  iiiiicrv  a/io- 
ne dei  muscoli  aiilagoiiisti  dello 
s(di('li't  ro.   (ccinit)).  |>.  67. 


Fa\au(>  Antonio.  -  Amici  e  corri- 
speiidenti  di  Galileo  Galilei.  — 
XIl.  Vincenzio  Renieri,  (cenno), 
p.  40-41.  —  Amici  e  cori'ispon- 
denti  di  Galileo  Galilei.  XIII 
Vincenzio  Galilei,  {cenno)^  p.  90. 

—  Parole   nell'  atto  di  assumere 
la    carica    di   Presidente    dell'  l- 

stituto,  p.  70-71.  —  Commemo- 
razione del  socio  corrispondente 
estero  Adolfo  Mussafìa  p.  131-8. 

—  Parole  ncdl'  annunziare  la 
morte  dei  membri  efì'ettivi  A. 
Pascolato  e  P.  Cassani,  p.  124-5 

Favaro  Giuseppe  Alessandro.  - 
La  durata  della  insolazione  a 
Padova,  (cennoj,  p.  8(5-87. 

Fogazzaro  Antonio.  -  Cenno  com- 
memorativo del  socio  corrispon- 
dente nazionale  Enrico  Panzac- 
clii,  p.  Ì59-40.  —  Parole  in  licoido 
del  40.°  anno  di  appai'tenenza  al- 
l'Istituto  del  memliro  efi'ettivo 
anziano  Senatore  Fedele  Faiii- 
l)ertico,  p.  48.  —  Cenno  comnie- 
iiioi'ativo  del  membro  effettivo 
Pietro  (iradenigo,  [k  51-52.  — 
Parole  nell'  annunziare  la  morte 
del  socio  corrispondente  estero 
Gustavo  Ludwig,  p.  61-62.  —  Pa- 
l'ole  indi' atto  di  deporre  1"  ufficio 
di  l'i'esidente  ibdl' Istituto,  p.  70. 

ForuiEK.  -  (Sidla  sei'ie  di).  --  C. 
Sevel'illi,   Icciino),   p.   ()7. 

ti  ALAN  li  Fi;i;iiiNAMm.  -  Siberia. 
(  l'dfolc  ili  jtn;si-)i/(t:i(inc).  p.  72. 

(I ALANTI  F.,  Pi!i:i)i;i.i.i  K.  e  Castkì<- 
Nlovo  1'].  -  Sui  lavori  [ireseiltali 
al  ('((iicorso  pel  miglior  lilii'o  ad 
istruzione  did  |)o|iolo,  aperto  dal 
•Magistrato  Civico  di  Trieste,  |)(d 
conferimento  did  Premio  di  l'\)n- 
dazione  De  llossetti.  (Ivtdazione 
d(dla  (<oiiimi->sioiie  nominata  dal 
K.    Istituto    Iella    ludi' atliiiian/.a. 


BELLA    PAirrT';     PIUMA 


segreta  del  "io  inar/.o  l'.H).")),  p.  1)7- 
102. 

(ÌALILEI   GrALILKO,  -  (.lllliei    l'    eoiTÌ- 

spoiidonti  (li)  —  \ll.  \  iiioenzio 
iieiiieii,  -  A.  Favaio,  (ren)io), 
p.  40-41. 

(tAlilei  ViyoKNZio.  -  Aiiiiei  e  coi'- 
rispondenti  di  Galileo  (lalilei.  — 
XIII.  Vincenzio  Galilei.  -  A.  Fa- 
varo,  (cenno),  p.  90. 

Ghirardini  Gher.\rdo  -  Di  una 
singolare  lapide  romana  scoperta 
nelle  fondazioni  del  campanile 
8.  Marco,  (cenno),  p.  184-5. 

Giovanni  (De)  Achille.-  Dell'in- 
tervento del  sistema  nervoso  in 
determinati  casi  morbosi  a  scopo 
terapeutico,  (cenno),  p.  71-72.  — 
Arte  divina.  (Discorso  letto  nel- 
l' adunanza  solenne  del  R.  Isti- 
tuto Veneto,  del  21  maggio  1905), 
p.  109-21. 

Gradenigo  Pietro.  -  (Cenno  com- 
memorativo del  membro  effet- 
tivo) —  A.  Fogazzaro,  p.   51-52. 

Lamplrtico  Fedele.  -  (Parole  in 
ricordo  del  40.'^  anno  di  appar- 
tenenza all'Istituto  del  membro 
effettivo  anziano)  —  A.  Fogaz- 
zaro, p.  48. 

Lazzarini  Vittorio.  -  Una  scuola 
calligrafica  veronese  nel  sec  IX, 
(sunto),  p.  41-43. 

Levi,  Anderlini  e  Nasini  Raffael- 
lo. -  Sulla  radioattività  dei  pro- 
dotti dei  soffioni  boraciferi  di 
Larderello,  (cemio),  p.  44-45. 

Levi  Cesare  Augusto.  -  Il  mistero 
d'  Otello  secondo  gli  Archivi  di 
Stato,  Calergi,  Querini  e  del  Ci- 
vico Museo  di  Venezia,  (cenno), 
p.  138-9. 

Levi-Civita  Tullkj.  -  Sulla  con- 
trazione delle  vene  liquide,  (cen- 
no), p.  91. 


Loisru  DI  S.  lioxiKAGio  (  11  conrc). - 
potlestà  di  Piacenza  mi  1277.  - 
C.  C'ipolla,  (cenno),  p.  43. 

liOREXZONi  Giuseppe.  -  Pietro  Tac- 
chini nei  primordi  della  sua  car- 
rii'ra  astronomica  a  Padova,  rac- 
comandato da  Giuseppe  Bianchi 
a  Giovanni  Santini,  p.  89-95. 

Lori  Ferdinando.  -  Trasmissione  di 
segnali  per  mezzo  di  correnti 
alternative,  (cenno),  p.  87.  —  Un 
freciuenziometro  ed  un  fasometro 
per  correnti  alternate,  (cenno), 
p.  80. 

Ludwig  Gustavo.  -  (Parole  nell'an- 
nunziare  la  morte  del  socio  cor- 
rispondente estero)  —  A.  Fogaz- 
zaro,p.  61-(i2. 

Marchi  De  Luigi.  -  La  morfologia 
lagunare  e  il  regime  stazionario 
di  marea  (cenno),  p.  59-()0.  — 
Suir  idrografia  degli  Euganei, 
(cenno),  p.  137-8. 

Massalongo  Roberto.  -  SuU'  oi'igi- 
ne  digestiva  del  reumatismo  ar- 
ticolare acuto,  (sunto),  p.  54-5(5. 

Mazzblli  Clementina.  -  Sulla  con- 
tinuità di  una  serie  doppia  di 
funzioni,  (cenno),  p.  130. 

Medin  Antonio.  -  La  visione  Bar- 
bariga  di  Ventura  da  Malgrate. 
Poemetto  storico-allegorico  della 
fine  del  secolo  XV,  p.  128. 

Monti  N.  e  Zecchini  F.  -  Contributo 
alla  ricerca  di  alcuni  alcaloidi, 
(cenno),  p.  81. 

MussAFiA  Adolfo.  -  (Commemora- 
zione del  socio  corrispondente 
estero).  -  A.  Favaro,  p.  131-3.  — 
(Commemorazione  dij.  -  V.  Cie- 
scini,  p.   143-8. 

Xasini  Raffaello.  -  Dinamica  chi- 
mica, statica  chimica  ed  elettro- 
chimica sotto  V  azione  della  luce. 
A  proposito  di  alcuni  recenti  la- 


INDICE   (ìknkkatj-: 


voli  del  D.r  .M.  Wildcniiiiiiii,  {i-i^ii- 
)io),  p.  84. 

Nasini  Rafi-akli.o,  Axj)1':rlini, 
Levi.  -  Sulla  radioattività  dei 
prodotti  dei  sotHoni  boraciferi  di 
di  Larderello,  (renna )^  p.  'i-l:-45. 

Oi.iviERi  Dante.  -  Di  una  famiglia 
di  codici  italiani  dei  viaa,'^i  di 
Marco  Polo,  (cenno),  p.  91. 

Otello  (Il  mistero  d')  secondo  gli 
Archivi  di  Stato,  Calergi,  Que- 
rini  e  del  Civico  Museo  di  Ve- 
nezia-C. A.  Lfìvi,(re;«?o),  p.  ISS-iJ 

Pa.nzac(;iu  Enrico,  socio  corrispon- 
dente nazionale  del  R.  Istituto 
Veneto.  (Cenno  commemorativo 
di)  -  A.  Fogazzaro,  p.  89-40. 

Faki  (jì.  a.  e  Fakini  A.  -  Contiibiito 
alla  conoscenza  dell'innervazio- 
ne dei  muscoli  antagonisti  dello 
scheletro,   {cenno),  p.  (57. 

Pascolato  Alessandro  -  (Paro- 
le neir  annunziare  la  inorte  del 
membro  effettivo).  -  A.  Favaro, 
p,  124.  —  (Parole  commemorative 
su)  E.  Castel  nuovo,  p.  126. 

Pazienti  UjAhjekto  -  Osservazioni 
sui  procossi  di  determinazione 
della  durezza  delle  acque,  {cenno), 
p.  ()()-()7.  —  Osservazioni  sulh; 
tinture  riportate  dalla  FarinsLCo- 
pea  utticiivle  italiana.  Nota  1. 
[cenno),  p.  Tiì.  —  Notn  W.  {cenno), 
p.  128-!). 

Pknzo  Rodolfo  -  Sulla  intlueiiza 
dell'iperemia  passiva  nella  rige- 
nerazione cellulare,  con  partico- 
lare riguardo  alla  guarigione 
delle  ferite.  RiccM'clie  sperimen- 
tali ed  osservazioni  cliniche,  (sun- 
to), p.   48-44. 

Polo  Maroo  -  (Di  uini  faniiglia  di 
codici  italiani  dei  viaggi  di).  -  D. 
Olivieri,  (cenno)  ji.  91. 

1'i!i:ìii;i,m     Kiccawiio   -    Li'    rcli(|ui(' 


dell'ordine  teutonico  in  Vciic/.ia. 
(cenno),  p.  85-8(1. 

PreDKLLI   R.,  ('ASTELNIOVO  Fi.,    Ga- 

T-ANTi  F.  -  Sui  lavori  presentati 
al  concorso  pel  miglior  liliro  ad 
istiuzione  del  popolo,  aperto  dal 
Magistrato  Civico  di  Trieste,  pel 
cont'eriniento  d(d  premio  di  Fon- 
da/ione De  Rossetti.  (Relazione 
della  Commissione  nominata  dal 
R.  Istituto  letta  nell'  adunanza 
segreta  del  2(i  ìiuarzo  1905),  p.  97- 
102. 

Racvisco  PiKTiìO  -  Pietro  Abelardo 
e  S.  Bernardo  di  Chiaravalle.  La 
cattedra  ed  il  pulpito.  Esame  di 
alcuni  giudizi  su  Abelardo,  come 
logico,  moralista  e  teologo,  (cni- 
no),  p.  90. 

Ravenna  Ettore  -  Sui  cosidetti 
tumori  endoteliali.  -  Memoria 
prima.  Intorno  ai  tumori  primi- 
tivi maligni  della  pleura  e  del 
peritoneo.  Osservazioni  anatomo- 
patologiehe  e  critiche,  i^c.enno), 
p.  .5(ì-57.  -  Sul  comportamento 
del  virus  inorvoso  entro  il  tubo 
gastro-enterico,  (cenno),  p.  129-80. 

Renieri  Vincenzio  -  Amici  e  cor- 
rispondenti di  (ralileo  (ralilei.  — 
Xn.  Vincenzio  Renieri.  -  A.  Fa- 
varo,    {cen.no),  p.  40-41. 

RoiìEliTl    Ml'lLCHlORRE  -  La    luogote- 

tenenza  imperiale  d'  Innsbruck  e 
r  Università  di  Padova  nel  se- 
colo XVI,  (cenno),  p.  59. 
Ros.sETTi  (De)  (Fondazione)  -  (Sui 
lavori  presentati  al  concorso  pel 
miglior  libro  ad  istruzione  del 
[)opolo,  aperto  dal  Magistrato  Ci- 
vico di  'J'rieste,  pel  conferimento 
del  premio  di).  Relazione  della 
Commissione  nominata  dal  R. 
Istituto,  letta  nell'adunanza  se- 
giela  del  'Jt>  iiiai/.o    190.").  -  V.  (Ja- 


i)i;i.i,A    l'Airri':   I'kkma 


Ialiti,  II.  l'rcdclli.  K.  Cnstelmiov'o. 
p.  97-102. 
llossT  Luigi  Vittorio-  (Contributo 
all' idraulien  laguuiire.  Mf^todo 
tcjcuico  per  calcolare  le  portate 
e  le  velocità  medie  effettive  at- 
traverso le  foci  portuali,  {cenno). 
|).  4:9-50.  —  Su  alenile  iiulicazioni 
luareografiche  lagunari,  contem- 
poranee, (cenno).,  p.  78. —  Sul!'  at- 
tuale questione  del  Porto  di  Ve- 
nezia. Soluzione  conciliativa, 
icennii),  p.  l;)7. 

Iiussr    !..  V.  e  'ro.MASATTl    ( r.    -  Sulle 

deformazioni  e  sulla  l'esistenza 
a  rottura  p.M'  distensione  di  pro- 
vini in  cenuinto  con  armatuic 
metalliche  diviM-se,  (cenno),  p.  70- 
SO. 
Saccardo  P.  a.  e  Traverso  G.  B. 

-  La  flora  delle  Vette  di  Feltre. 
Saggio,   (cenni)),  p.  62-63. 

San  Bernardo  ih  Chiaravallk.  - 
Vedi  Abelardo  Pietro. 

Santini  Giovanni  -  (Tacchini  Pie- 
tro nei  primordi  della  sua  car- 
riera astronomica  a  Padova,  rac- 
comandato (la  Giuseppe  Bianchi 
a).  Comunicazione  -  G.  Lorenzoni, 
p.  89-95. 

ScFTio  (Da)  AL.AfRRK'O  -  1  primi  spe- 
rimenti dell'aeronave  "  Italia  ., 
a  Schio,  17  giugno  -  4  luglio  1905, 
p.    149-15t;. 

Shvkrini  Carlo  -  Sulla  serie  di 
Fourier,  (cenno),  p.  67.  —  Sulle 
serie  di  funzioni  analitiche,  (cen- 
no), p.  130. 

Sol, MI    Edmondo  e  Di;  Toni  G.  B. 

-  Intorno  all'andata  di  Leonardo 
da  Vinci  in  Francia,  (cenno), 
p.  53-54. 

Soprana  Ferdinando  -  Esame  mi- 
croscopico del  sistema  nervoso  e 
muscolare    di    un    colombo     nel 


quale  all' asporta/ioiic  dei  canali 
semicircolari  v.và  succeduta  gra- 
vissima atrofia  muscolare,  (re?mo) 
p.   139. 

SOKDHLLO     -     (A     |)lt»pOsÌ(o    (li).   -  V. 

Cresciiii,  (cenno),  p.  134. 
Tacchini  Pietro  nei  primordi  del- 
la sua  carriera  astronomica  a  Pa- 
dova, l'accomandato  da  Giuseppe^ 
Bianchi  a  Giovanni  Santini.  Co- 
municazione. -  (J.  Lor(mzoni,  p. 
89-95. 

Taai ASSIA  Ai{iìi(;(i  -  Siiir  ajiectasia 
pidmoiiare  artificiale,  (ctnno)., 
|).  49.  —  Sulla  resistenza  del- 
l' epistrofeo  alla  lussazione.  Nuo- 
ve ricerche,  p.  127-8. 

Taaiassia  Nino  -  Libri  di  monasteri 
e  di  chiese  iiell'  Italia,  meridio- 
nale, (cenno),  p.  41.  —  La  Falci- 
dia nei  più  antichi  documenti 
del  medio  evo,  (cenno),  p.  85. 

Teza  Emilio  -  Discorso  in  occasio- 
ne dell'apertura  della  nuova  sede 
della  Biblioteca  Nazionale  di  Ve- 
nezia nel  palazzo  dell'ex  Zecca, 
p.  52-53. 

Tomasatti  G.  e  Rossi  L.  V.  -  Sulle 
deformazioni  e  sulla  resistenza 
a  rottura  per  distensione  di  pro- 
vini in  cemento  con  armature  me- 
talliche diverse,  (cenno),  p.  79-80. 

TiìNi  (De)  G.  B.  e  Solmi  Edmondo 
-  Intorno  alP  andata  di  Leonar- 
do da  Vinci  in  Francia,  (cenno), 
p.  53-54. 

Traverso  G.  B.  e  Saccardo  P.  A.  - 
La  flora  delle  Vette  di  Feltre. 
Saggio,   (cenno),  p.  62-63. 

Trois  Enrico  Filippo  -  La  femmi- 
na del  Covisi  julis,  secondo  nuo- 
ve ricerche,  (cenno),  p.  40.  — 
Nota  sopra  un  caso  di  metacro- 
inatisrao  nell' a,nguilln.  {cenno)., 
p.  90. 


INDKK    (IKiNKIIAf/K 


Trois  Vj.  \'\  e  TitLn-'Ki  F.  -  Sopra 
un  caso  d' infezione  per  Meruiius 
/(/'.•r//iii'nis  0  critica  di  un  mezzo 
(li  dilVsa  del  legname,  (mino) 
p.  48-4',). 

TiMi'i'i  V.  e  Trois  e.  F.  -  Sopra 
un  caso  d' infezione  perMendiux 
hirrìfiiKinx  e  critica  di  un  mezzo 
di  difesa  d(d  legname,  [renun), 
p.  48-49. 

Vioi.AHBi  OiusKPPE  -  Sopra  la  ri- 
ricerca d(dr  acido  borico,  {remìo), 
p.  129. 

Vi;.\'Ti;h\  Da  ^rALop.A'n:  -  (La  vi- 
sione Harbariga  di).  Poemetto 
storico-allegorico  della  fine  d(d 
secolo  XV.  -  A.   Medin,  p.  128. 

Vi-.HSON  Fi>'Ri(io  -  Manifestazioni  ri- 
generative nelle  z  impe  toraeali 
del  Bombyx  M.,  {cenno),  p.  49. 
—  Dei  segni  esterni  atti  a  rive- 
lare nel  Bombyx  M.,  il  sesso  del- 
la larva,  (cenno),  p.  54. 

Vicentini  Giuski-pI';  -  Ulteriore  stu- 
dio su  materiali  radioattivi,  iri'ii- 
no),  p.  49. 


VicKNriNi  (}.  e  Al. i'A(t(p  lì.  -  Studio 
sulla  radioattività  dei  prodotti 
delle  sorgenti  termali  euganee, 
(sìinfo),  p.   ()3-<)4. 

Vinci  (Da)  Leonardo  -  (Intorno  al- 
l'andata  in  Francia  di).  -  G.  B. 
De  Toni  e  Edmondo  Solini,  iren- 
)>n).  p.  53-54. 

WiLDERMANS  M.  -  (Dinamica  cliinii- 
ca,  statica  chimica  ed  elettrochi- 
mica sotto  l'azione  della  luce. - 
A  proposito  di  alcuni  recenti 
lavori  del  dott.).  -  R.  Nasini,  fr^»- 
//o),  p.  84. 

Zanon  Giovanni  -  Portata  di  una 
bocca  d'  estuario,  ('ontinuazione 
della  Memoria  :  Velocità  raggua- 
gliata e  potenza  effossoria  delle 
maree  in  una  bocca  d'  estuario, 
[cenno),  p.  65. 

Zara  (Da)  (Levi)  -  Vedi  LEvr. 

Zecchini  F.  e  Monti  N.  -  Contri- 
buto alla  licerca  di  alcuni  alca- 
loidi, [cenno),  p.  81. 


PER     M  AT E  E  I  E 


AdiiiKUi:/'.  -  Atti 


ordinaria 

30 

ottobre 

1904, 

!>• 

1-45 

„ 

27 

novembre 

^, 

„ 

47-50 

11 

18 

dicembre 

» 

„ 

51 -(io 

„ 

22 

g(!nnaio 

1905, 

11 

()l-()8 

n 

2() 

febbraio 

„ 

,, 

()9-74 

» 

2() 

marzo 

11 

11 

75-81 

» 

1() 

aprile 

„ 

11 

83-88 

» 

14 

maggio 

t» 

)i 

89-92 

solenne 

21 

11 

„ 

„ 

93 

ordinaria 

11 

9 

giugno 
luglio 

" 

" 

123-30 
131-41 

ìdnnanzc.  -  Tabella  dei  giorni  nei 
(juali  si  terranno  le  adunanze 
nell'anno  aci-adeniico  1905-190(1. 
p.   141. 


ìcri'ondKticd.  -  I  primi  esperimenti 
dell' areonave  "  Dalia,,  a  Schio, 
17  giugno -4  luglio  1905. -A.  Da 
Schio,  p.    149-5(). 


DELIiA    PARTE    PRIMA 


Aniiìisi  superiore.  -  An.'ilogic  fra 
alcune  serie  di  polinoiiii  e  le  se- 
rie (li  potenze.  -  Agnola  (deir) 
C  A.  -  _Nota  J.,  { renna),  p.  50.  — 
Idem.  Xota  IL,  (cenno),  p.  ò\i.  — 
Sidla  serie  di  Fourier.  -  C.  Se- 
verini,  (cenno),  p.  67.  —  Sulle 
seiie  di  funzioni  analitiche.  -  C. 
Soverini,  (cenno),  p.  130.  —  Sulla 
continuità  di  una  serie  doppia  di 
funzioni  -  C  Mazzelli,  (cenno), 
p.  130. 

Anatomia.  -  Sui  cosidetti  tumori  en- 
doteliali.  —  Memoria  prima.  In- 
torno ai  tumori  primitivi  maligni 
d(dla  pleura  e  del  peritoneo.  Os- 
s(n-vazioni  an  atomo-patologiche 
e  ci'itiche.  -  E.  Ravenna  (cenno), 
p.  .5()-.57.  —  Ossei'vazioni  anato- 
mo-patologiehe  sull'  atrofia  del- 
l' ipofisi.  -  (t.  (Jagnetto,  (sunto) 
p.  57-5',). 

Arc/ieolo(/i(f.  -  Di  una  singolare  la- 
pide romana  scoperta  nelle  fon- 
dazioni del  canii»anile  di  S.  Mar- 
co. -  (A.  (Ihirardini,  (cenno)  p. 
134-5. 

Arte.  -  Una  scuola  calligrafica  ve- 
ronese nel  secolo  IX.  -  V.  J^az- 
zarini,   (sunlo),  p.  -11-43. 

Aslron,Oìuia.  -  La  durata  delhi  in- 
solazione a  Padova.  -  (iiuseppe 
Alessandi'O  Favai'o,  (cenno),  p. 
8(3-87. 

l!(tcotof/i(f.  -  .Manifestazioni  rigene- 
rative nidle  zampe  toiacali  del 
l)onil)\  X  M.  -  Vj.  Verson.  (ccni/o). 
\).  41).  —  Dei  segni  estei'iii  atti 
a  rivelare  nel  Boniyx  M.  il  sesso 
della  lai'va.  -  L.  Verson,  (ce/ino). 
p.  54. 

Bafteriolof/ia.  -  Sulle  variazioni  del 
contenuto  di  agglutiniiu'  e  ili 
precipitine  del  sangue  dui-ante 
r  infezioni^  morvosa.   ContrilMiio 


alla,  siero-diagnosi  nella  morva. 
Ricerche.  -  A.  Bononu;  (cenno), 
p.  78-71).  —  Sul  comportamento 
del  virus  morvoso  entro  il  tubo 
gastro-enterico.  -  E.  Ravenuii. 
(cenno),  p.  129-80. 
Bihltolof/fa.  -  Libri  di  monasteri  e 
di  chiese  nell'  Italia  meridionale. 

-  Tamassia  Nino,  (cenno),  p.  41. 

-  Un  formulario  notarile  vero- 
nese del  secolo  decimoterzo  -  E. 
Besta,  (cenno),  p.  73-74.  —  La 
visione  Barbariga  di  Ventura 
da  Malgrate.  Poemetto  storico- 
allegorico  della  fine  del  secolo 
XV.  -  A.  Medin,  p.  128.  —  Di  una 
famiglia  di  codici  italiani  dei 
Viaggi  di  Marco  Polo.  -  D.  Oli- 
vieri, (cenno),  p.  1)1. 

Bildiiiteca  dell' Istituto  ì^o/.'to.  -  (Ca- 
talogo dei  libri  ed  opuscoli  per- 
venuti alla)  dall'  1 1  luglio  1904  al 
10  luglio  1905,  (annessi),  p.  1-48. 

l'>il>h'otec<t  Nazionale  di  Ve>tezìa.  - 
(Discorso  in  occasione  dell' aper- 
tui'a  della  nuova  sede  della)  nel 
Palazzo  dell'  ex  Zecca.  -  l'L  T(!za, 
]).  52-53. 

botanica.  -  La  flora  d(dle  Vette  di 
Feltro.  Saggio.  -  Ti'averso  G.  B. 
e  Saccardo  P.  A.,  (cenna),  p.  ()2-(i3. 

Calligrafia.  -  Una  scuola  calligr;i- 
fic;i  veronese  nel  secolo  IX.  -  V. 
Lazzarini,  (sunto),  p.  41-43. 

(Itioiica.  -  Osservazioni  sui  processi 
di  determinazione  della  durez- 
za d(dle  ac(|Ue.  -  U.  l'azienti 
(cenno),  p.  ()()-(')7.  —  Azione  dei 
metalli  sopi'a.  le  soluzioni   salini'. 

-  Bringlienti  A.,  (cenno),  p.  87- 
88.  —  Diurimica,  chimica,  statica, 
chimica  ed  eletlrochimica,  sotto 
1'  azione  della  luce.  —  A  pi'opo- 
sito  di  alcuni  recenti  lavori  del 
dott.   \[.   Wililenriann.  -  R.    Na- 


INDICE    GENERALE 


siili,  {reiDìo),  p.  Si.  —  Contributo 
alla    ricerca  di  alcuni    alcaloidi. 

-  Zecchini  F.  e  >[onti  N.  (cenno), 
p.  81.  —  Catalisi  e  forza  elettro- 
motrice, -  A.  Bringhenti,  {renno\ 
p,  140.  —  Sopra  la  ricerca  dell'  a- 
eido  borico.  -  G.  Velardi,  icenm)), 
p.  129. —  Osservazioni  sulle  tin- 
ture riportate  dalla  Farmacopea 
ufficiale    italiana.    -    U.  Pazienti 

-  Nota  I.  [cenno),  p.  715.  -  No- 
ta II.  [cenno),  p.  128-9. 

Commemorazioni.  -  Cenno  comme- 
morativo del  s.  e.  naz.  Enrico 
Panzacclii.  -  A.  Fogazzaro,  p. 
39-40.  —  Cenno  commemorativo 
del  m.  e.  Pietro  Gradenigo.  -  A. 
Fogazzaro,  p.  51-52.  —  Parole 
neir  annunziare  la  morte  del  so- 
cio corrispondente  estero  Gusta- 
vo Ludwig.  -  A.  Fogazzaro  p.  61- 
62.  —  Pietro  Tacchini  nei  pri- 
jnordi  della  sua  carriera  astro- 
nomica a  Padova,  raccomandato 
da  Giuseppe  Bianchi  a  Giovanni 
Santini.  Comunicazione.  -  G. 
Lorenzoni,  p.  89-95.  —  Cen- 
no necrologico  del  socio  nazion. 
Augusto  Conti.  -  F.  lìonatelli, 
p,  76-77.  —  Parole  in  cornm(;ino- 
razione  di  Alessandro  Pascolato. - 
I'].  Castelnuovo.  p.  126.  —  Adolfo 
Mussafia.  -  V.  Crescini,  p.  141Ì-8. 

—  Commemorazione  del  socio 
corrispoiidiMite  estero  Adolto 
•Nfussatia.  -  A.   l'avaiH).    p.   lol-;!. 

—  Piirolc  iicir  aniiunziart;  la 
morie  dei  mcinlìii  cH'ettivi  A. 
Pascolato  e  P.  C;is.sani.  -  A.  Fa- 
varo,    p.  124-5. 

Commissioni  ilei  li.  IstiUifo  Venetn 
iti  sriii)i,:('.  IcUeie  ed  urli.  -  (Klcn- 
(H)  di 'Ile)  p.  ;)4-;55. 

Conror.'ii  Sii i',n tifici  eil  imlitstriitti 
del  R.  lati  tutu   Veneto  (Relazione 


sui).  -  G.  Berchet,  p.  95-lu;j.  - 
Concorsi  scientifici  a  jjremi  del 
R.  Istituto  Veneto  proclamati 
nelV  adunanza  del  9  Maf/fjio 
1905.  (Temi),  p.  101-7.  —  Con- 
corsi scientifici  e  letterari,  (vedi 
Fondazione  De  Rossetti). 

Critica.  -  Cesare  Betteloni.  Parali- 
pomeni. -  (t.  Biadego,  [cenno). 
p.  72-73.  —  A  proposito  di  Sor- 
delio.  -  V.  Crescini  (cenno),  p.  134. 
—  Il  mistero  d'  Otello  secondo 
gli  Archivi  di  Stato,  Calergi, 
Querini  e  del  Civico  Museo  di 
Venezia.  -  C.  A.  Levi,  (cenno). 
p.  138-9.  —  Pietro  Abelardo  e 
S.  Bernardo  di  Chiaravalle.  La 
cattedra  ed  il  pulpito.  Esame  di 
alcuni  giudizi  su  Abelardo,  come 
logico,  moralista  e  teologo.  -  P. 
Ragnisro,  [cenno).,  p.  90.  —  Di 
una  famiglia  di  codici  italiani  dei 
Viaggi  di  Marco  Polo.  -  D.  Oli- 
vieri, (cenno),  p.  91.  —  Critica 
(vedi  democrazia). 

Dantoloffia.  -  A  proposito  di  Sor- 
delio.  -  V.  Crescini,  {cenno).,  p.  134 

Defanti.  -  Vedi  Membri  effettivi  e 
Soci  corrispondenti  dell'  Istituto 
Veneto.  -  Vedi  Membri  effettivi 
del  R.  Istituto  Lombardo  di 
scienze  e  lettere. 

Democrazia.  -  Un  critico  della  ile- 
mocrazia.  -  E.  Castelnuovo,  (ceci- 
no), ]).  ()5-66. 

I)i/i/(iiiiii/iri(.  -  liC  reli(|uie  delTordi- 
iie  leiitonieo  in  Veniv.ia.  -  K. 
I'red(;lli,  [cenno),  p.  .s5-8(). 

Kiiihriofjenia.  -  Manifestazioni  rige- 
nerative nelle  zain|)(^  toracali  del 
l>onil>.\  \  M.  -  Vi.  Verson,  (cenno), 
(I.  49.  —  Dei  segni  esterni  atti 
a  rivelare  nel  Uombyx  -M.  il  sesso 
ilella  larva.  -  M  Verson,  (r< nnn), 
V.  51. 


DELLA    l'AR'l'H    PRIMA 


Etii'a.  -  Y.  Crif  ioii.  -  Pietro  Abelaido. 

Euganei.  -  V.  Idroi^i-afia. 

Farmacputica.  -  V.  Chimica. 

Feltre.  -  La  flora,  delle  Vette  di 
Feltro.  Saggio.  -  Saccardo  P.  A. 
e  Traverso  G.  R.,  (cenno),  p.  62-():^. 

i^^s'^cf^  -  Sulla  radioattività  dei  pro- 
dotti dei  soffioni  boraciferi  di 
Larderello.  -  R.  Nasini,  Ander- 
lini, Levi,  (cenno),  p.  -t-t-tó.  — 
Ulteriore  studio  su  materiali  ra- 
dioattivi. -  Ct.  Vicentini,  (cen- 
no), p.  49.  —  Studio  sulla  ra- 
dioattivitcà  dei  prodotti  delle  sor- 
genti termali  euganee.  Vicentini 
G.  e  Alpago  R.,  {sunto),  p.  ti3-ti4. 

-  Un  frequenziometro  ed  un  fa- 
sometro per  (!orrenti  alternate. 
F.  Lori,  {cenno),  p.  80,  —  Trasmis- 
sione di  segnali  per  mezzo  di 
correnti  alternative.  -  F.  Lori, 
{cenno),  p.  87. 

Fisiolofjia.  -  Dell'  intervento  del 
sistema  nervoso  in  determinati 
casi  morbosi  a  scopo  terapeu- 
tico. -  A.  De  Giovanni,  (cenno), 
p.  71-72.  —  Nota  sopra  un  caso 
di  metacromatismo  nell'anguilla. 

-  E.  F.  Trois.,  (cenno),  p.  90.  — 
Esame  microscopico  del  sistema 
nervoso  muscolare  di  un  colom- 
bo nel  quale  all'  asportazione  dei 
canali  semicircolari  era  succedu- 
ta gravissima  atrofia  muscolare. 

-  F.  Soprana,  {cenno),  p.  139. 
Fondazione  De  Rossetti.  -  (Sui  la- 
vori presentati  al  concorso  pel 
miglior  libro  ad  istruzione  del 
popolo,  aperto  dal  Magistrato  Ci- 
vico di  Trieste,  pel  conferimento 
del  premio  di).  Relazione  della 
Commissione  nominata  dal  R. 
Istituto,  letta  nell'  adunanza  se- 
greta   del    2fi    marzo    190.5.  -   F. 


(i alanti;  li.  Predelli  ;  E.  Castel- 
nuovo,  p.  97-102. 

Geometria.  -  Alcuni  teoremi  sull'e- 
voluta armonica.  Nota.  -  Catta- 
neo P.,  (cenno),  p.  74. 

Ginrisprudenza.  -  Un  formulario 
notarile  veronese  del  secolo  de- 
cimoterzo. -  E.  Besta,  (cenno), 
p.  73-74.  —  La  Falcidia  nei 
più  antichi  documenti  del  medio 
evo.  -  N.  Taraassia,  (cenno),  p.  85. 

[draidica.  -  Contributo  alF  idraulica 
lagunare.  Metodo  teorico  per  cal- 
colare le  portate  e  le  velocità 
medie  effettive  attraverso  le  foci 
portuali  -  L.  V.  Rossi,  {cenno), 
p.  49-50.  — Su  alcune^  indicazioni 
mareografiche  lagunari,  contem- 
poranee. - L.  V. Rossi  {cenno),i). 73. 

—  Portata  di  una  bocca  d' estua- 
rio. Continuazione  della  Memoria  : 
Velocità  ragguagliata  e  potenza 
effossoria  delle  maree  in  una 
bocca  d'estuario.  -  (ì.  Zanon, 
(cenno)  p.  B5.  —  La  morfologia 
lagunare  e  il  regime  stazionario 

di  marea.  -  L.  De  Marchi  {cen- 
no),i).  59-60.  —  Sidl' attuale  que- 
stione del  Porto  di  Venezia.  So- 
luzione conciliativa.  -  L.  V.  Rossi. 
(cenno),  p.  137. 

Idrografia  degli  Euganei  (SulV).  - 
L.  De  Marchi,  {cenno),  p.  137-38. 

Industria.  -  (Il  lavoro  delle  donne 
nell').  -  G.  Deganello,  (cenno), 
p.  129. 

Industria.  -  Vedi   Concorsi. 

Ingegneria.  -  Sulle  deformazioni  e 
sulla  resistenza  a  rottura  per  di- 
stensione di  provini  in  cemento 
con  armature  metalliche  diverse. 

-  Rossi  L.  V.  e  Tomasatti  G., 
(cernia),  p.  79-80. 

Italia.  -  Per  una    stoiia    delle  uni- 


DKIiia     l'AI.-TK    l'IMMA 

v<'r-ii(i"i   ihiliii'ic.  Voli   I'  |)i<)|MiNh!.  (  Mli'iHMt  (lei  )  111  I,")  niivciiiliic  l'.ini. 

-  I».  I»rii;;i,  (rciiiii)],  |).  ()4-(i.").  |i.  1-:;:;. 

Ihdid  iiii'.riilii>n.(il('..  -  (IjÌI)I'Ì   ili   iik»-  M'inhri  c/fi'U/n'  ilrl  II.    IsIÌIiiId   l'r- 

Miistcri    e    (li    cliicsc    ncH').  -  iV.  ftfito    ili    sricn:»'.    Ictlm',    al  (irli, 

'r;miiissiii,  (l'riuKi),   I».  \\.  defilili i  : 

lllii)i()</i<i.  -   \.:\   rciiimiiia   del   ('uria  l'iclro  (i  rii(l(!iii!;i»          |).   "ìI-.VJ. 

Jiilis.  S(!C<)ii(lo  nuovo  l'icrsrclic.  -  Alcssiindro   l*iis(!oliit()  p.   \'2\. 

\<).  F.  Troi.-;,  (cenno),  p.  40.  J'iotro  Cassjuii               p.  124. 

LdrilcrcMo.  -  (Sulla  viulioattivitù  dei  Mrmhri  ejj'citin  del  li.  Isl/iinfo  Ijoih- 

prodot.li    d(M    soffii»rii     horacilVri  Ixirdo  di srirme  e  letleri',  ilnfiui- 

di).  -  K.    Nasini,    Levi,   Anderlini,  //.•    Leopoldo   Maffgi,   p.   7H. 

((•ennf>),  p.  44-4;").  M iridnifid.  -  So|)rii,  un  caso  d'  inl'e- 

/jei/isli/:titnc.  -  \\  lavoro  delle  doline  /ione   per   McriiHiix  Idcri/iiiinis  e 

neir  iinlnstiiii.    -    (J.    I  )('^iinello,  critica  di  nn  nie/,/o  di   dil'es;)   (!<•! 

( i-ciiiiiì },  p.   121).  Icj^nanu;.  - 'l'rois  K.  I''.  e 'l'niUi  I"'., 

Iji'tliu'dliird.  -  U(.'Siir(!   ilcttcdoni.   i*a-  (cenno),  p.  4H-41). 

ralipoMieni.  -  (jÌ.  liia(lof?<j,^'v,';/,//,^>>.  Monde.  -   Vedi  San   Bernardo, 

p.  12-1'.').  —  Ija  visione.  Ilarhari^a  Morfolni/id.    -    DcW  int(M'V(nilo    ilei 

dì     Ventura    da    Malffrate.    l'oc-  HÌst(Mria    nervoso    in   dijtcrniinati 

Micfto  stori(!0-allet?orico  della  tìn(!  casi  inorhosi  a  scopo  UM'apcutico. 

(I('l  secolo  XV.  -A.  Medin,  p,  12H.  -  \.  De  («iovanni,  (cenno),  |>.  Tl- 

Lof/icd.  -   Vedi     Critica..     Pietro   A-  72. 

lMda,i(lo.  Onoranze  di'rddeiirii'hr.  -   Purole    in 

iV/rcfr/jt/Vv/.  -  Solii/ione  del  prol)lenia  ricordo  del    40.°    iinno  di   app;ii- 

{^(Micrale     dello     slcr/.o    corretto  tenenza  all' Istil.nto   del    nienihro 

con   sole   ii.ste    ai'ticolate    pi'r    un  elle!  ti  vo  an/.iaiio  senatore  l''edele 

sisl;enia  rotolante  c,oniuniiu(!  coni-  Liunpertico.  -  .\.  l<\)f^a//,aro,  p.  4s. 

plesso.    -    K.     Uernardi,    (cenno),  l'ddovii.  -  (Ija  durata    della    iiisola- 

p.  S4.  ziorK!  a)  -  (i.  .\.   Kavaro,  (cenno), 

Meccanicd  riizidiiiile.  -  )>n\\\\.  contra-  p.  S('.-K7. 

zinne    didle    vene     li(|iiide.    -    '\\  l'iihitiiriilid.  -  Un  scuola  calli}.i'riitic;i 

Levi-Civita,  (cenno),  p.  IM.  venniese  nel   s(!c.   IX.  -   V.   I,iiz- 

Medicind.  -  Arte    divina,.     Discorso  zarini,  (sunto),  p.  41-4:5. 

letto    nell'adunanza  sohnine  did  l'dloloi/id.   -  Osservazioni  anatonio- 

\i.    Isliliilo    Veneto  del    21    rn;i;;-  lìatolo^liclHì     sull'  atrolia.     dell'  i- 

•••io    Ilio,")    diil    ni.    e.    A.    De   (iio-  potisi.     -     (3,     (  !a.f;'iH't  lo,     (siiiiId), 

vanni,  p    I01»-2I.  p.  07-51). —  Sui  cosidetti  tumori 

Midicind     Icf/dle.    -    Sull'  anectasia  <'ndot(diali.   —    M(Mnoria    prinni. 

polinoinui^    artJHciale.  —  A.  Ta-  intorno  ai  tumori  primitivi    nni- 

massia,   {cenno),    p.  45).    —  Sulla  lif,nii    della,    pleura  e  del    ixtìIo- 

resiston/ai  d'il'opistrofoo  alla  lus-  neo.  Osservazioni  anatonio-piilo- 

sazione.    Nuove    riccjrclie.    -     A.  lo^iidn-  e  critiche.  -  10.  ilaveiina. 

Tainassia,   (cenno),  p.   127-S  (cnniu),    p.     'ì(\-'h.    —     Sull'  ori- 

Meinhri  e    soci    del   li.   Istillilo    I''-  ^;in(>    diKestiva    del     reumatismo 

nelo    di  scienze,    lettere    ed    orli  articolare  a,cuto.  -  li.    Massalon- 


INDICE    (MINERALE 


SO,  (s/fiì/ii),  p.  04-56.  —  Sulla 
iiiHu(Mi/a  dell'  ip(>i'(Miiia  passiva 
nella  rigenerazione  edlulare,  con 
particolare  riguardo  alla  guai'i- 
giono  dello  ferite.  Rieerehe  spe- 
rimentali ed  osservazioni  clini- 
che. -  R.  Penzo,  (sunto),  p.  4:i- 
44.  —  Contributo  allo  studio 
della  ulcera  fagedenica  dei  paesi 
caldi.  -  A.  Breda,  (cenno),  p.  135- 
13G. 

Patologia.  -  Vedi    Anchilostoniiasi. 

Piacenza.  -  (Il  conte  Loisio  di  S. 
Bonifacio  podestà  di)  nel  1277.  - 
C._  Cipolla,-  (cerni,')),  p.  43. 

Poesia.  -  Siberia.  -  F.  (xalanti,  (pa- 
role di  presentazione),    p.  72. 

Politica.  -  Vedi'  Denioci'azia. 

Relazioni.  -  Vedi  Concorsi  scientifiei 
ed  industriali. 

Scienze.  -  Amici  e  corrispondenti  di 
Galileo  fiali  lei.  —  XII  Vincen- 
zio Renieri.  -  A.  Favaro,  {cenno'), 
p.  40-41.  —  Amici  e  (M)rrispon- 
denti  di  Galileo  Galilei.  -  XIII. 
Vincenzio  Galilei.  -  A.  Favaro, 
(cenno),  p.  90.  —  Intorno  all'an- 
data di  Leonardo  Da  Vinci  in 
Francia.  -  De  Toni  G.  B.  e  Solmi 
E.,  (cenno),  p.  .53-54.  -  Scienze.  - 
Vedi  Università. 

Soci  corrispondenti  del  li.  Istituto 
Veneto  di  scienze,  lettere  ed  rtrfi, 
defunti  : 
Fnrico  Panzacclii,  p.  40-41. 
Gustavo  Ludwig,    p.  (!l-()2. 
Augusto  Conti,        p.  7()-77. 
Pietro  Tacchini,      p.        7H. 
Adolfo  Mussatìa,      p.  1.3 I-i!. 

Storia.  -  Libri  di  monasteri  e  di 
cliiese  nell'Italia  meridionale.  - 
X.  Tamassia,  (cenno),  p.  41.  — 
Tia  luogotencMiza  imperiale  d'Inn- 
sbruck  e  V  Un ivei-sità  di  Padova 
nel     secolo    XVI.    -   M.    Roberti, 


(cenno),  p.  5i>.  —  Le  indiciuie  del- 
l'ordine  teutonico  in  Venezia. - 
R.  Predelli,  (cenno),  p.  85-8().  — 
La  Falcidia  nei  più  antichi  do- 
cumenti del  medio  (>vo.  -  N.  Ta- 
massia, (cenno),  p.  85.  —  A  pro- 
posito di  Sordello.  -  V.  Creseini, 
[cenno),  p.  131-.  —  Il  mistei'o  di 
Otello  secondo  gli  Archivi  di 
Stato,  Calergi,  Querini  e  dcd  Ci- 
vico Museo  di  Venezia,.  -  C.  A. 
Levi,  (cenno),  p.  138-9.  —  Di  una 
famiglia  di  codici  italiani  dei 
viaggi  di  Marco  Polo.  -  1).  Oli- 
vieri,  (cenno),  p.  91. 

Storia  dalle  scienze.  -  Vedi  Scienze. 

Tecnologia.  -  Sopra  un  caso  d' in- 
fezione pei'  Menilias  lacri/inuns 
e  ci'itica  di  un  mezzo  di  difesa 
d(d  legname.  L.  F.  Trois  e  F. 
Truffi,  (cenno),  p.  48-49. 

Tcrapei/tira.  -  Dell'  intervento  del 
sistema  nervoso  in  determinati 
casi  morbosi  a  scopo  terapeutico. 

-  A.  De  Giovanni,  (cenno),  p.  71- 
72. 

Teratologia.  -  Xota  sopra  un  caso 
di  metacromatismo  nell'anguilla. 

-  I'].  F.  Trois,  (cenno),  p.  90. 
Tossicologia.  -  Vedi  Chimica. 
Università.  -  Vedi  Italia. 
Venezia.  -   (Discorso    in    occasione 

dell'apertura  didhi  nuova  sede 
della  Biblioteca  Nazionale  di) 
nel  Palazzo  dell' e.v  Zecca,.  -  F. 
Teza,  p.  52-53.  —  Li;  reli(iuie 
dell'  ordine  teutonico  in  Venezia. 

-  R.    Predelli    (cenno),    p.  85-86. 

-  (Suir  attuale  questione  del 
Porto  di).  Soluzione  conciliati- 
va. -  L.  V.  Rossi,  p.  137.  —  Di 
una  singolare  lapide  romana  sco- 
perta nelle  fondazioni  del  cam- 
panile di  S.  Marco.  -  C.  (Jhirar- 
dini,  (cenno),  p.  134-5. 


INDICE    GENEKALE    BELLA    PARTE    PKIMA 

Venezia.  -  Vedi  Idraulica.  famiglia  di  codici  italiani  dei).  - 

Verona.   -   Una    scuola    calligrafica  I).  Olivieri,  (cenno),  p.  i)l. 

veronese  nel  secolo  IX. -V.  La/.-  Zoolofjia.  -  Nota    sopra  un  caso  di 

zarini,  {sunlo),  p.  41-48.  metacromatisMio   nell'anguilla.  - 

Viaggi   di  Marco    Polo.  -  (Di    una,  E.  F.  Trois,  (cenno),  p.  90. 


AGGIUNTA  PER  AUTORI  E  PER  MATERIE 


Cipolla  Francksco  -  "Ricorditi  di     DcDitoìogia  -  "Ricorditi  di  me  „.  F. 

me  „.  Lettera,  p.  155.  Cipolla,  p.  105. 

Critica  -  ''  Ricorditi  di    ine  „.    Let-     Padova  -    Sull'idrografia  degli    Fu- 

tera.  -  F.  Cipolla,  p.  155.  ganei.  -    L.  De    Marchi,  (ceìuto). 

p.  137-8. 


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