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HARVARD UNIVERSITY.
LIBRARY
MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY.
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ATTI
R E A L E I S T J T U T 0 VENETO
SCIENZE, LETTERE ED ARTI
TOMO LXiy
(Sl'IRIE ()'1'TA^'A - TOMO SKTTTMO)
ATTI
DEL
REALE ISTITUTO VENETO
DI
SCIENZE, LETTERE ED ARTI
ANNO AOOADKMICO 1904-905
T0]\[0 LXIV
(se rie O T T a V a - TOMO SETTIMO
PARTE PRIMA
VENEZIA
PRESSO I.A SKOIÌETEKIA DEL REAliE ISTITTTO
PALAZZO LOKKDAN SANTO STKFANO
.A-TTi DEii Reale Istituto Veneto di scienze, letteri'; ed arti.
Anno accadeuiico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
DEL
U. ISTITUII) VENETO DT SOIENZE. LETTERE ET) ARTI
A[. IH NOVEMBRE U)04
presidente
Antonio Fogazzaro
(R. Decreto Ti novembre 1902)
vicepresidente
Antonio Pavaiio
(R. Decreto 27 noveuibre 1902)
SEGRETARIO
CTuaTiTRT,Mo Bkrchet
(R. Decripto 30 i-eiinaió 1902)
VI0ESE(4RKTARIO
rflUSEPPE OCCIONI-BONAFFONS
lR. Decreto 25 luglio 1904)
amministratore
Enrico Filippo Trois
(R. Deei'cfo 15 hm-lin 1000)
ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
M E M B \{ I E F F E T IM \ I (')
( (*) — 6 ottobre 1864 — 2 luglio 1890 ("■) )
Lampertico Fedele, dottore nelle leggi, Senatore del Regno,
Cavaliere dell' Ordine del merito civile di Savoja, (Ir. Uff.
^ , 0^' : membro dell'Istituto Storico Italiano, socio nazionale
della R. Accademia dei Lincei, socio corrispondente dell' Ac-
cademia della Crusca, ecc., socio onorario dell'Istituto Statistico
Internazionale, socio corrispondente della Società Reale di Sta-
tistica a Londra, dottore nelle leggi, honoris causa, dell'Uni-
versità di Dublino. - Vicenza. (Corso Principe Umberto, 2338).
(22 novembre 1868 — 6 aprile 1872 — 16 dicembre 1883)
LuzzATTi Luigi, Cav. dell'Ordine del merito civile di Savoja,
Cav. Gr. Croce decorato del Gr. Cordone -^ , °^ , Or. Croce
decorato del Gr. Cordone della Legion d'Onore e Gr. Uff.
dell'Ordine di Leopoldo del Belgio, Gr. Croce dell'Ordine di
Francesco Giuseppe d'Austria e dell'Aquila Rossa di P classe
di ]-*ru8sia, Grande Ufficiale dell'Ordine della Concezione del
Portogallo, ecc., Consigliere di Stato, Ministro del Tesoro, Mini-
stro delle Finanze e già xMinistro delle Poste, deputato al
Parlamento, membro della R. Accademia dei Lincei, membro
dell'Istituto di Francia (Accademia delle scienze morali e ])oli-
tiche), membro dell'Accademia Reale delle scienze di Najìoli,
Presidente del Consiglio di emigrazione.
{ì) Il segno ^ ludica l'Ordine dei Ss. Maurizio e Liizziiro ; il se-
gììo c§3 1' Ojdine della Corona d' Italia.
(2) Nominato dilettamente membro ettVfttivo.
(3) La prima diita si riferisce alla elezione a socio corris))on(l('nti' :
la seconda .ì\ l)<;cr(;to ili nomina a nnimbio effettivo; l;i terza a (inello
del (■onreiiiiieiito dclhi pensione accad(!mi('!i.
DEL R. ISTITUTO VF^NETO Ó
(2(i inai>-tjio 1.S72 — !;> (licoiiibfo 1877 — 17 febbraio 18S1)
LouENZONi Giuseppe, ^ , Comm. ogo , socio nazionale della R. Ac-
oademia dei Lincei, socio nazionale della Società italiana delle
scienze detta dei Quaranta, socio eflettivo della R. Accademia
di scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della
R. Accademia di Torino, socio corrispondente della R. Acca-
demia di scienze ed arti di Modena, membro della Société
Imperiale des naturalistes de Moscou ecc. , prof, ordinario di
astronomia e direttore dell' Osservatorio astronomico nella R.
Università di Padova. (Osservatorio astronomico).
(12 luglio 1874 — 11 aprile 1878 — 27 agosto 1883)
Tuois Enrico Filippo, ^ , membro della Commissione provinciale
di viticoltura ed enologia, Vicepresidente della Società regio-
nale veneta per la pesca e l'acquicoltura, socio dell'Accademia
di microscopia del Belgio e dell'Ateneo Veneto, conservatore
e custode delle raccolte scientifiche e della Esposizione indu-
striale di questo R. Istituto. - Venezia (S. Luca, Rio terrà
degli Assassini, 3692 A).
(26 febbraio 1871—7 luglio 1878 — 15 febbraio 1885)
Bernardi Enrico, d^ , socio effettivo della R. Accademia di
scienze, lettere ed arti di Padova, prof, di macchine agricole,
idrauliche e termiche ed incaricato dell' insegnamento della
meccanica applicata nella R. Università di Padova. (Agli Ere-
mitani, Via Porciglia, 14).
(26 maggio 1878 — 17 f(jl)bra,io 1881 — 15 febbraio 1885)
Be^^trame sac. Giovanni, ex missionario dell' Africa centrale,
Comm. c§a , membro d'onore della Società geografica italiana ;
membro dell'Accademia d'agricoltura, arti e commercio di
Verona, prof, emerito di storia e geografia nella lì. Scuola
normale femminile, prof, emerito della Scuola normale ma-
schile provinciale pareggiata; ex direttore spirituale dell'Orfa-
notrofio femminile in Verona e Superiore generale dell'Istituto
Mazza. (Via Mazza, 16).
4 l'UilONflO IH'll MiailllM K H()(!|
{'.) f(>l»l)rai(i \^~' iiiiif;i;-i() ISKl — HI iiiìifjrfii<» I^'"^-"))
Kavaro iioh. ANTONIO; IHf. -ì^ , Coiiini. ^. , Oav. (Uillii liCf^ioii
d'onoro, l'H'. «Icllii pultltlica iHtni/ioiic di l'^niiiciu, I 'IV. (l(dl'< )r-
diiio^ di Leopoldo <l('l liclj^'io, Oomiii. dell' Ordine di lsiil»(dlii
la Cattolica di Spa<^'iia, (Jomrn. dell' Ordine di San Marino e
decorato della Medaj^-lia d' oro del nKsrito, eoe. Menil)i(» tdf'et-
tivo e. Prc^sidente <l(dla ìi. l)e|)nta/ione v(;nota sopra «^'li studi
di storia patria ed (dt'ettivo di (pudla |)er le |)rovinoie di Ivoiini-
«^•na, socio effettivo d(dla Iv. Accadeini.i di l'ailova, onorario d(d-
r.Vteneo di li(!rf,''anio, dcdla Società Copernicana di 'IMun'ii e
(l(dla Società delle s(;ien/(^ d(d iVIessico, socio stianiero dcdla
►Società Olandese delle scienze di llarleni, corriKjiondentc! di
parecchie altre Accadciiie italiams ed (estere, Direttore della
edizione nazionale d(dle 0])(m-(; di TJalileo (ìt^alilei sotto gli
aus[)icii di S. M. il \iv. d'Italia, prof, ordinario di statica gra-
fica, e Vice- Di rettore; della Scuola d'Applicazione |)ei' ì;Iì Inge-
gneri ludla Ti. Univ(U'sità di Padova-. (Via Ospedale Civili-, 24).
(1) l'cbhraio IHT't 21) ii)af;^n<» IHHI 7 IVI.Iii-aio IH'.L')
Saooaiìix) dott. l'ii'iifANDiii'iA, UH". -ìjj' , 'jjf' , socio corris|)ornl(!nte
d(dla \l. Accademia dei Lincei, nnntihrf) dcdla K. Acca-
demia delle scienze di Torino, d(dla \i. Accadeinia delUì
sci(Miz(! di Bologna, della \i. Acca.d(Mnia di scienz(% U^ttere (mI
arti di Padova, dell' Accademia, i-eale di agricoltura in Torino,
dell' Accademia Pontaniana di Napoli, <ltdla Società micologica
di Francia, dcdla Società crittogamologica. italiana, dell' y\teneo
Veneto, dell' AccadcMuia dei (Joncordi di Kovigo, dcdl' Ateneo
di Tri^viso, dcdla Società del Museo in liovereto, (1(41' Acca-
demia, veneto-trentino-istriaiia in Padova, d(dla Società bo-
tanica italiana, in Firenze!, della Società Imix'i'iale dei natu-
ralisti di Mosca, dcdla R. Società d(dl(! scienz(^ e lettere; di
(Kiteliorg (Sv(!zia), (Udla, li. Società botanica del l'xdgio n^si-
dente a lirux(dles. dcdla Soci(;tà Helga di microscopia in liru-
xelles, dcdla Socic;tà botanica di Lione;, d(;lla Socic4,à botanica di
(lermania r(;HÌde!nte a, l{(;rlino, dcdla ìi. Socicdà botanica di Kati-
sl>ona. dcdla Socjietà botartic;a di l^^'ancia residcMite a Pariui.
\)\'A. H. is'i'irii'i'o \ i';.Ni'ri(i o
della Società Slesiana in Breslavia; della T. E. Società zoolo-
oico-b'itanica di Vienna, della Società delle scienze naturali
di iìriinn, dell'Accademia dello scienze naturali e matematiche
di CMiorhourg, dell'Accademia delle scienze di California in
S. Francesco, della Società scientifica " Antonio Alzate „ di
Mexico, dell'Associazione internazionale di Botanica residente
in Leida, della Società degli studi naturali " Giuseppe Ragaz-
zoni „ in Brescia, della Società italiana di scienze naturali di
Milano, della Società entomologica di Firenze, della Società
bibliografica italiana in Milano, della Commissione internazio-
nale per la nomenclatura botanica residente in Parigi e della
Commissione internazionale di Fitopatologia in Berlino, ecc.,
prof, ordinario di botanica e direttore del R. Orto botanico
presso la R. Università di Padova. (Orto botanico, 13).
'') febbraio l87i) - 27 agosto I8HB — 18 marzo 1892}
(ii.uuiA Am>kka, Ufi'. -ì^, Comm. c§ì, socio eft'ettivo della R. Acca-
demia di Padova, onorario dell' Ateneo di Bergamo, corrispon-
dente di altri Atenei, Accademie, prof, ordinario di p;ileografia
nella R. Università, direttore emerito del Museo civico di Pa-
dova. (u;c. fVia S. Eufemia, 26).
I I + Niai;,m<i issi — 1.') l'('bl)raio Iss.) — 2'.) ^iiii;ii.. ISDH)
Di; (ìiovA.VNi prof. AcniiLLi-;, Senatore del Regno, Uff. ^ , (fr.
Uff', c^ , Gr. Croce della liosa del Jirasile, Gr. Cordone del
Megidje, socio di varie Accademie nazionali ed estere, prof,
e direttore dell' Istituto di clinica medica generale, della R.
Università di Padova. (Via della Gatta, 979).
(2(i (licjjuibro ISC)'.) — 21 maggio 1885 — 4 gennaio 1894)
O.viHONi Giovanni, Comm. c§i , socio effettivo della Società geolo-
gica italiana, della Società Italiana di scienze naturali, della
Società toscana di scienze naturali, della Società antropologica
italiana, ecc. , socio corrispondente dell' I. R. Istituto geologico
austriaco, delle Accademie delle scienze di Bologna e Palermo,
della Società dei Naturalisti di Mosca, ecc. , prof, di geologia
nella R. Università di Padova. (Via Torresiuo, i3) .
6 ELKNCr» DKI MI'l.MI'.UI K SOCI
(8 luglio 1880 — o (liceml)ic hSfSf) — 4 l-h'hhìiÌ" 1«'-)4)
Beli.ati conte dott. Manfredo, t^ , socio effettivo della Iv. Ac-
cademia di scienze, lettere ed arti in Padova, prof, di fisica
tecnica e direttore della R. Scuola di applicazione per gl'ln-
o-eo-neri nella R. Università di Padova, (Via Cesarotti, 14).
o o
(20 maggio 1888 — 18 agosto 1888 — 14 fcl)l)iai() l.s',17)
BoNATELLi Pkancesco, Cav. dell' ()rdine del merito civile di Savoja,
Uff. -^ , # socio nazionale della R. Accademia dei Lincei,
socio effettivo della Società R. di Napoli, dell'Accademia di
scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente del-
l'Accademia Reale delle scienze di Torino, dell'Ateneo veneto,
dell'Ateneo di Brescia e dell'Accademia Urbinate, prof, di
filosofia teoretica nella R. Università di Padova. (Riviera S.
Benedetto, 10).
(10 aprile 1881 — .5 gennaio 181)0 — 20 niiiggio 18117)
Spi(!a Plktuo, dottore nelle scienze fisico-chimiche ed in chimica
e farmacia, Uff. # , socio effettivo della R. Accademia di
scienze, lettere ed arti di Padova, membro della Società chi-
mica di Berlino e della Società di scienze naturali ed econo-
miche di Palermo, Presidente onorario dell' Associazione far-
maceutica universitaria di Padova e della Federazione fra lo
Associazioni farmaceutiche universitarie italiane, socio onora-
rio delle Associazioni farmaceutiche Friulana, Padovana, Um-
bra e Pavese, membro della R. Commissione per V accerta-
mento dei reati di veneficio, prof, ordinario di chimica farma-
ceutica e tossicologica e docente di chimica analitica e broma-
tologica nella R. Università di Padova. (Yia Ospitale Civile 49,
Istituto chimico-farmaceutico) .
(8 Inglio 18,S() — 2 luglio 1890— 20 maggio 18i)7")
HiOitcìiKT fliKiLiELMO, dottoro ncllc leggi, Connn. 5^ , Coiinii. -^ ,
Cavaliere del S. M. 0. di Malta, Cav. della Legion d" onore di
DEL R. ISTITUTO VENETO 7
Fraiiciii, Conim. dell' Ordine di Francesco Giuseppe, dell'Or-
dine Imperiale giapponese del Sole levante e del Leone e
Sole di Persia, decorato della grande medaglia d' oro di I"^
classe per le scienze e lettere da S. M. l' Imperatore di Ger-
mania, socio degli Atenei di Venezia, Milano, Treviso e Bas-
sano, delle Accademie di Modena e di Rovigo e della Società
ligure di storia patria, membro dell'Istituto storico di Francia
e della R. Deputazione Veneta di storia patria, ed onorario
delle Società geografiche di Vienna e di Tokio, membro ef-
fettivo del Consiglio superiore degli Archivi, corrispondente
della Consulta araldica, membro della Commissione reale per
la pubblicazione dei documenti finanziari della Republica ve-
neta, Presidente dell'Ospizio Marino Veneto, e Presidente
della Commissione Araldica per le provincie venete. - Vene-
zia, (S. Maria Formosa, Calle del Dose) .
(17 iiovojiibic 188'.) — 20 luglio 1891 — 1) (liceml)r(> 1897)
(Socio corrisponi lente dell' Isliiuto Lombardo (4 febb. 1869) )
Teza Emilio, Comm. ;§; , dottore honoris cnusd dell'Università
di Pest, socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, socio effet-
tivo della R. Accademia di Padova, socio onorario dol Parnassos
di Atene, socio corrispondente dell'Accademia della Crusca,
della Società Geografica di Roma, delF Ateneo Veneto, del-
l' Accademia Armena a S. Lazzaro, dell' Accademia Reale ■ di
Palermo, dell'Accademia Reale di Pest, dell'Accademia di
Storia di Madrid, della Società Letteraria di Finlandia, della
Società Finno-Ugrica di Helsingfors, della Società Letteraria
estone di Dorpat, dell' Istituto Reale dell' India Olandese^ delle
Società Orientali d'Italia e di Germania, delle Società di Storia
Patria a Bologna e a Roma, prof, di sànscrito e di grammatica
comparata delle lingue classiche nella R. Università di Padova
(Via Zattere, 639).'
(22 novembre 1868 — 13 marzo 1892 — 15 febbraio 1900)
LiOT nob. Paolo, Uff". -^ , Comm. , c§3 , ex deputato al Parlamento,
già membro del Consiglio superiore dell'istruzione pubblica,
già Presidente del Club Alpino Italiano - Vicenza. (S. Mi-
chele, 1995).
8 ELENCO DEI MEMBKI E SOCI
(•2'6 mai/.o 1884 — 13 marzo 1892 — 8 marzo 1!)C)0)
Maktini Tito o^ , membro fondatore della Società veneto-trentina
di scienze naturali residente in Padova, socio corrispondente
della R. Accademia dei Georgofili e della Colombaria di Fi-
renze; prof, ordinario di matematiche nella R. Scuola superiore
di commercio e prof, titolare di fisica e chimica nel R. Liceo
Marco Foscarini di Venezia. (S. Felice, calle Pali, 3842).
(23 marzo 188+ — 31 marzo 185)2 — 8 marzo 19CK))
Tamassia dott. Ahkigo, ^ , jirof. ordinario di medicina le<^-ale
sperimentale nella R. Università di Padova. (Via S. Prosdo-
cimo, 14).
(23 marzo 1884 — 4 difi-mbic 1892 — 31 maggio 1«,)()0)
Vekonesk Giuseppe, Senatore del Regno, ^ . Socio straniero
della Accademia Uno^herese delle scienze, socio nazionale del-
l'Accademia Reale dei Lincei, membro della Società Italiana
delle scienze (detta dei XL), socio della R. Accademia delle
scienze di Torino, socio effettivo della R. Accademia di Pa-
dova e dell'Ateneo veneto, ex deputato al Parlamento Na-
zionale, prof. ord. di geometria analitica e incaricato di
geometria superiore presso la R. Università di Padova. (Yia
S. Sofia, 17).
(23 marzo 1885 — H agosto 1893)
Papadopoli conte Nicolò, Senatore del Regno, Connii. ^ , (Jr.
Uff. c§3 , Ufficiale onorario di cavalleria, presidente della Società
numismatica italiana, membro onorario della R. Società nu-
mismatica di Bruxelles, Accademico di merito residente della
R. Accademia di belle arti, socio residente dell' Ateneo Veneto,
presidente del Consiglio direttivo della Scuola superiore di
Commercio in Venezia, presidente del Consiglio direttivo della
Scuola d'Arte applicata alle industrie in Venezia. (S. Apolli-
nare, 1464).
UiiL R. ISTITUTO VENETO
(10 aprile 1881 — 8 febbraio 1895)
Homo (da) Almerico, Presidente dell'Accademia Olimpica di
Vicenza e direttore dell' Ufficio metereologico. (Corso Principe
Umberto, 878).
(2^1 iiiagg'io 1885 — 8 iii>T»sto 1895)
Cassani PiKTJto, dottore in matematica, ^ , socio dej^-li Atenei di
Venezia e Treviso, dell'Accademia dei Concordi di Rovigo,
dell'Accademia di Bovolenta, e socio non residente del Circolo
matematico di Palermo, prof, di matematica nel R. Istituto
' tecnico Paolo Sarpi in Venezia. (S. Martino, Campo della Tana,
2160).
(14 aprile 1889 — 2 febbraio 189(5)
MoLME-NTi Pompeo, Deputato al Parlamento Nazionale. Venezia.
(S. Caterina^ Calle Zanardiì.
(22 g-mgno 1890 — 2Ò febbraio 189B)
l^ASsiNi dott. Edoardo, Senatore del Regno, Uff. -i|f, Comm. c§ ,
prof, ordinario di clinica e medicina operatoria nella li. Uni-
versità di Padova (Via S. Massimo, 10).
(24 aprile 1892 — 8 api'ile 1897)
Stefani Aristide, c^i ; membro onorario dell'Accademia medico-
chirurgica di Ferrara, socio effettivo della R. Accademia di
scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della So-
cietà medico-chirurgica di Bologna e delle xiccademie Virgiliana
di Mantova e medica di Perugia, membro onorario delF Acca-
demia Olimpica di Vicenza, socio corrispondente della Reale
Accademia di Medicina di Torino, e della Reale Accademia
dei Lincei, prof, ordinario di fisiologia presso la R. Università
di Padova. (Via Gr. B. Belzoni, 43).
(14 aprile 1889 — 8 aprile 1897)
Fogazzaro dott. Antonio, Senatoi-e del Regno, ^, Conun. d|j, -
Vicenza. (Ai Carmini, 182).
10 ELEXfO DEI MEMBRI E SOCI
(16 giugno 1H8ÌJ — -1- luglio 181)7)
Fekkauis Carlo Francesco, Deputato al Parlainejito Nazionalo,
Oomni. ?|r, c^, Comni. deir(.)rdiiie della Stella polare di Svezia,
socio nazionale della R. Accademia dei Lincei, socio effettivo
della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova,
membro del Consiglio superiore per la pubblica istruzione,
del Consiglio superiore di Statistica e del Consiglio della Pre-
videnza, membro onorario della Società Svizzera di Statistica
e della Reale Società Inglese di Statistica, prof, ordinario
di Scienza dell'Amministrazione e Diritto amministrativo e
incaricato di Statistica nella R. Università di Padova. (Via
20 Settembre, 7).
(24 aprilo 1892 - 4 luglio 1897)
Dk Toni Giovanni Battista, dottore in scienze naturali od in
chimica, laureato dell' Istituto (Accademia delle scienze) di
Parigi, prof, di Botanica e direttore del R. Orto Botanico
dell' Università di Modena, membro onorario della Società Reale
di Microscopia di Londra, della Società Botanica di Francia
in Parigi, della Società Linneana della Nuova Galles del Sud
in Sydney, membro effettivo della Società Imperiale dei na-
turalisti in Mosca, socio perpetuo effettivo della Società bota-
nica italiana in Firenze, della Accademia veneto -trentina-
istriana in Padova, della Società botanica tedesca in Boriino,
della Società francese di botanica di Courrensan, dell" Accade-
mia Romana dei nuovi Lincei, socio corrispondente della R.
Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, delP Ateneo
Veneto, della Accademia Reale delle scienze di Lisbona, del-
l' I. R. Accademia degli Agiati in Rovereto, della Società de-
gli Zelanti di Acireale, della Società dei naturalisti russi in
Iview, della Società danese di botanica in Copenhagen, della
Società botanica di Lione, della Società del ^luseo civico di
Rovereto, della Società bibliografica italiana in Milano, della
Società spagnuola di storia naturale in Madrid, della Società
di scienze mediche e naturali in Giessen, della Società «li
scienze mat<'matiche e naturali di ('?herbourg, delegato dal
Iv. Ministero (lolle [''iiiunze per lo studio dello malattie critto-
DEI, li. ISTITUTO VENETO 11
gamiche dei tabacchi, membro della Commissione internazionale
di fitopatologia, libero insegnante di botanica o-eneralo presso la
E. Università di Padova.
(24 luaggio 1HH5 ',) (liccuibro 1897)
OcGioNi-BoNAPFONS GIUSEPPE, dottore in filosofia, -^ , Uounn. o^ ,
socio onorario dell'Accademia di Udine e della Minerva di
Trieste, socio residente e bibliotecario dell'Ateneo veneto,
membro effettivo e segretario della R. Deputazione veneta di
storia patria, socio corrispondente dell'Accademia dei Concordi
di Rovigo e della Colombaria di Firenze, membro della Com-
missione Reale per la pubblicazione dei documenti finanziari
della Repubblica veneta, condirettore del periodico Nuovo
Archivio Veneto^ prof, liceale emerito di storia e geografia.
Venezia. (Maddalena, Corte Erizzo, 2137).
(21 mai-zo hS8() — 1) dicembre 1897)
Galanti prof. Fekdinando, Ufi'. -^ , Comm. c§3 , socio corrispon-
dente di parecchie Accademie d'Italia e della Società di geo-
grafia di Lisbona, preside del R. Ginnasio Liceo Tito Livio e
libero docente della R. Università di Padova. (Via del SantO;
3905).
(16 giugno 1881) — 20 febbi-aio 1898)
Gkaiìenkìo conte dott. Pietro, Comm. i§) , socio di varie Acca-
demie, prof, ordinario di oftalmojatria e di clinica oculistica
presso la R. Università di Padova. (Via S. Francesco, 21).
C2à aprile 189.^ — 19 maggio 1898)
Ragnisco Pieteo, Comm. c^ , già prof, ordinario di storia della
filosofia nella R. Università di Palermo, socio effettivo della R.
Accademia di Padova, socio corrispondente nazionale della R.
Accademia di scienze morali e politiche di Napoli, prof ordi-
nario di etica nell'Università di Roma. (Via Arenula, 4).
12 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
(■14 aprile 1892 — 13 gennaio 1899)
Ricci noi). Geecìoreo, c^; , socio oorrispondente della R. Aocadcinia
dei Lincei, prof, di algebra complementare, incaricato di fisica
matematica, Preside della Facoltà di scienze fisiche, matemati-
che e natnrali nella E. Università di Padova. (Piazza Vittorio
Emanuele li, 29).
(23 aprile 1893 — 9 aprile 1899)
Nasini nob. E^ffaello, -^ , Comm. d§: , uno dei XL della So-
cietà italiana delle scienze, socio corrispondente nazionale della
E. Accademia dei Lincei; socio corrispondente della E. Acca-
demia delle scienze di Padova, e di quelle di Bologna e di
Modena, membro onorario della Associazione Britannica pel
progresso delle scienze, membro onorario della Eoyal Institu-
tion della Gran Brettagna, rappresentante dell'Italia nel Con-
siglio internazionale e nel Comitato esecutivo pel Catalogo in-
ternazionale della Letteratura scientifica, dottore honoris causa
della Università di Glasgow (LL. D). prof, ordinario di chi-
mica generale e incaricato di chimica fisica nella E. Univer-
sità di Padova. (Via S. Francesco, Istituto di Chimica generale).
(29 dicembre 1895 — 15 febbraio 19tX))
J*oj>A{;cu avv. Vittorio, r^ , Uff", o^ , professore onorario del-
l'Università di Camerino, socio effettivo e Presidente della
E. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, socio cor-
rispondente dell' Accademia Pcloritana di Messina, membro
della "" Internationale Vereinigung fùr vergleichende Eechtswis-
senschaft und Volkswirtschaftslehre „ di Berlino, ])rol'. ordina-
lio (li Diritto civile nella E. Università e incaricato di Mate-
lie giuridiche nella E. Scuola di Applicazione per gli Inge-
gneri di Padova. (Via S.'** Lucia, 38).
(29 dicembre 1895 — 8 aprilo 1900)
VicKNTiNi dott. GiusRPPE, 0^ , socio effettivo della R. Accademia
di scienze; lettere ed arti di Padova, prof, ordinario di fisica
sperinientalc nella j{. Università di i*adova. (istituto Fisico).
BEL R. ISTITUTO VENETO 13
Vbrson Enrico, Uff. ^ , socio corrispondente della R. Acca-
demia di scienze, lettere ed arti di Padova, della Imperiale
Società x\.graria di Odessa, della R. Accademia di agricoltura
di Torino, dell' L R. Società agraria di Gorizia, della Società
agraria Istriana, membro effettivo della Imperiale Società di
acclimatazione della Russia, membro titolare della Società Im-
periale di economia rurale di Mosca, presidente onorario del
Museo Nazionale di sericoltura di Torino, socio onorario del-,
r Accademia di Pesaro, della Imperiale Società agraria di Tiflis,
della Società agraria di Rovereto, del Comizio agrario di ( Uineo,
direttore della R. Stazione bacologica di Padova. (Piazza Vit-
torio Emanuele II).
(29 diceiJiìire 1895 — 16 agosto 1900)
Brugi Biagio, ^ , c§3, socio effettivo della R. Accademia di scienze,
lettere ed arti di Padova, socio effettivo dell' Accademia veneto-
trentino-istriana, socio onorario dell'Accademia Grioenia di
Catania, socio dell' Accademia Raffaello di Urbino, prof, ordi-
nario di Istituzioni di diritto romano e incaricato di Introdu-
zione alle scienze giuridiche e Istituzioni di diritto civile nella
R. Università di Padova. (Yia Beato Pellegrino, 70'').
(29 dicembre 1895 — 6 giugno 1901)
Pascolato avv. Alessandro, ex deputato al Parlamento Nazionale,
e già Ministro delle poste e dei telegrafi, Comm, *{? , Grr. Uff. §: ,
Cav. della Legion d' Onore, Ufficiale di Accademia e Ufficiale
dell'Istruzione pubblica di Francia, socio residente dell'Ateneo
di Venezia, socio dell' Accademia dei Concordi di Rovigo e
dell'Accademia di Udijije, direttore della R. Scuola superiore
di commercio in Venezia, presidente della Giunta di vigilanza
del R. Istituto tecnico e nautico Paolo Sarpi di Venezia, presi-
dente del Consiglio provinciale di Venezia.
14
ELENCO PEI MEMBin K SOCI
' I membri effettivi del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere
sono di diritto aggregati all' Istituto Veneto, e nelle adunanze sono
pareggiati ai membri effettivi di questo, escluso soltanto il diritto
di voto.,, (Art. i;')*) del Regolamento interno).
ATTUALI MEMBRI EFFETTIVI DELL'ISTITUTO LOMBARDO
Per la Classe di scienze matematiche e naturali :
SCHIAPARELLI Ing. GflOVANNI
M.VNTEGAZZA pi'of. PaOLO
Colombo prof. Giuseppe
Fereini prof. Rinaldo
CeLORIA prof. GrIOVANNI
Maggi prof. Leopoldo
Taramelli prof. Torquato
Koener prof. Guglielmo
Golgi prof. Camillo
Ardissone prof. Francesco
Pavesi prof. Pietro
Bardelli prof. Giuseppe
Gabba prof. Luigi
Jung prof. Giuseppe
Briosi prof. Giovanni
MuEANi prof. Oreste
AscHiERi prof. Ferdinando
Pascal prof. Ernesto
Mangiagalli prof. Luigi
Visconti dottor Achille
l*(!r lii. ("Imssc di l(itl:(M'(!, soieii/c mornii n storiche
(Jeriani nioiis. dott. An'I'onio
Ascoli prof. Ghaziadio
Htrambio prof. Gaktano
Lattes prof. Elia
Ceruti ab. dott. Antonio
Cantoni prof. Carlo
Massa RANi dott. Tullo
V'iDAiM |)rof. Er(;olk
V^ioNoi,! i)r(d'. 'I^to
Inama prof. ViRoiLio
Del Giudice prof. Pasc^uale
Gobbi prof. UjìISSE
Ratti ab. prof. Achillk
Beltrami prof. Luca
Gabba avv. Barsano
Canna prof. Giovanni
Minguzzi prof. Livio
Zuccantk prof. Giuseppe
DEL H. ISTITUTO VENETO 15
MEMBRI. ONORARI
(28 ottobre 1900)
S. A. R. il Principe Luigi Amedeo Giuseppe Ferdinando Fran-
cesco di Savoia- Aosta, Duca degli Abruzzi.
(20 marzo 1904)
S. E. il Conte Costantino Nigra, gay. dell'ordine supremo della
SS. Annunziata, Senatore del Regno — Venezia.
(juolielmo Marconi.
SOCI CORRISPONDENTI DELLE PliOYINCIE VENETE
(26 febbraio 187 Ij
Caccianiga Antonio, ^ , Comin. :^ , cittadino onorario della
città di Torino, socio onorario della R. Deputazione veneta di
Storia patria, socio degli Atenei di Venezia e Treviso e della
R. Accademia di scienze e lettere in Padova. - Treviso. (Villa
Saltore) .
(12 luglio 1874)
Poltteo dott. Giorgio, UflF. ^ , professore emerito di filosofia nel
R. Liceo Marco Foscarini in Venezia. (SS. Apostoli, fondamenta
dei Sartori, 4805).
(22 i-iugno 1890)
Cipolla Francesco. - (Verona. Via Stella, 21).
(24 aprile 1892)
NicoLis Enrico, ^ , Uff. ^ , decorato delle medaglie comni.
dell' indipendenza ed unità d'Italia, membro dell' Accademia
d' agricoltura e scienze, delle Commissioni provinciali Censua-
ria, di Statistica e di Appello per le imposte dirette. Presi-
dente della Banca Mutua Popolare, Conservatore dei Musei,
Civico e dell' Accademia, ecc. ecc. di Verona, corrispondente
Ifi KLENCO DEI MEMBKT E SOCI
(Iella R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, del-
l'Accademia di scienze di New- York, dell'I. R. Istituto geo-
loi^ico di Vienna, dell'I. R. Accademia deg-li Agiati e del
Museo Civico di Rovereto, dell'Ateneo di scienze di Brescia,
l-*residente della Comm. Munic. di Verona per la ricerca ter-
mo-idrologica e lavori di Caldiero, eco. (Corte Quaranta).
(29 dicembre 189.5)
C.v'i'KLhAxi Enkico, -^ , ^ , membro dell'Istituto di Diritto interna-
zionale, socio dell' Istituto Coloniale Internazionale, socio ef-
fettivo della R. Accademia di scienze, lettere ed arti di Pa-
dova, socio della Peloritana di Messina, membro dell' Asso-
ciazione per la riforma e la codificazione del Diritto delle genti
sedente a Londra, prof, ordinario di Diritto internazionale
presso la li. Università di Padova. (Via Spirito Santo, 1806).
(29 dicembre 1895)
Crescini Vincenzo, o|-. , socio effettivo della R. Accademia di
scienze, lettere ed arti di Padova, corrispondente della R. De-
putazione Veneta di Storia patria e dell' Ateneo Veneto, mem-
bro del Félibrige latin (Montpellier), prof, ordinario di Storia
comparata delle letterature e delle lingue neo-latine nella R..
Università di Padova. (Via Roma 1).
(29 dicembre 1895)
Massa IjONgo dott. Roberto, Uff. cgi , membro della Société ana-
tomique di Parigi, della Société de thérapeutique di Parigi,
della Société médico-psycologique di Parigi, della Société
FrauQaise d'hygiène, della Société zoologique de France, della
Société Royale des Sciences médicales et naturelles de lìru-
xelles, dell' Accademia de medicina y chirurgia de Barcellona,
della Société de médecine di Parigi, della Società dei nevrologi
ed alienisti tedeschi, della Società Reale Italiana d'igiene,
dell'Accademia medico-chirurgica di Napoli, membro onorario
dell'Accademia di medicina di Ferrara, dell'Accademia medica
di Genova, della R. Accademia medica di Roma, della Società
medico-fisica Fiorentina, della R. Accademia di medicina di
DEL. R. ISTITUTO VENETO 17
Torino, prof, pareggiato di medicina interna nella R. Univer-
sità di Padova, direttore e medico primario dell'Ospitale Mag-
giore di Verona.
(26 gennaio 1896)
Berchet Federico, c^ , M. e. 48-49, Oav. di I* classe dell'Or-
dine Norvegese di S. Olaf, ingegnere architetto, accademico
emerito residente dell'Accademia di Belle Arti in Venezia,
socio dell'Accademia ligustica di Belle Arti, dei Greorgofili di
Firenze, corrispondente dell' Ateneo Veneto, della R. Deputa-
zione Veneta di storia patria, e dell'Associazione artistica e
d' architettura di Roma. - Venezia. (Santa Marina, Corte del
Doge).
(25 marzo 1897)
CiscATO prof. Giuseppe, socio corrispondente della R. Accademia
di Padova, professore di Geodesia teoretica all'Università di
Padova.
(25 marzo 1897)
BoRDiGA Giovanni, libero docente di geometria proiettiva e geo-
metria descrittiva, incaricato dell' insegnamento della Geometria
descrittiva nella R. Università di Padova.
(25 marzo 1897)
Landucci avv. Landò, Deputato al Parlamento Nazionale, ^ ,
Comm. D^ , socio effettivo della R. Accademia di scienze, let-
tere ed arti di Padova, socio corrispondente della R. Accademia
Petrarca di scienze; lettere ed arti di Arezzo, della R. Acca-
demia Raffaello di Urbino, della R. Accademia di scienze,
lettere ed arti della Valtiberina in Sansepolcro, della R. Acca-
demia Valdarnese del Poggio in Montevarchi e della R. Acca-
demia di scienze e lettere Peloritana di Messina, socio della
" Internationale Vereinigung fiir vergleichende Rechtswissen-
schaft und A^olkswirthschaftslehre „ di Berlino, membro ono-
rario dell' Istituto di storia del diritto romano di Catania,
18 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
prof, ordinario di Diritto romano, ed incaricato con effetti legali
della Storia del diritto romano nella R. Università di Padova.
(Piazza Vittorio Emanuele II, 47).
(25 marzo 1897)
Tellini dott. Achille, socio corrispondente dell' Accademia dei
Zelanti di Acireale e dell'Ateneo di Brescia. - Udine.
(22 maggio 1897)
Arri&oni degli Oddi conte Ettore, membro effettivo della U-
nione ornitologica inglese, della Società zoologica di Francia,
della Società italiana di scienze naturali, della Società Yeneto-
Trentina di scienze naturali, della Società Ornitologica Tede-
sca, socio corrispondente dell'Unione Ornitologica Americana,
della Centrale Ornitologica Ungherese, della Società Zoologica
Italiana, dell'Unione Zoologica Italiana, dell'Accademia di Ve-
rona, dell'Ateneo di Bergamo, collaboratore speciale della In-
chiesta ornitologica italiana, della Rivista italiana di scienze
naturali e del giornale italiano V Avicuht., socio onorario della
Società Colombofila fiorentina, socio corrispondente dell'Acca-
demia dei Zelanti e PP. dello studio di Acireale, membro del
Comitato Ornitologico Internazionale, socio corrispondente del-
l'I. R. Accademia di Rovereto, Vice Presidente della Riunione
Ornitologica Internazionale di Serajevo (1899), socio del Co-
mitato di Patronato e segretario di Sezione al 3" Congresso
Ornitologico Internazionale di Parigi (1900) ecc., insegnante
libero di zoologia nella R. Università di Padova. (Via Um-
berto I, 10).
(22 maggio 1897)
Si'i(;a-Maì{,(!at.\.ii) (Jkjvanni, % , Dottore in Chimica ed in Chimica
',' farmacia, già Professore del R. Istituto Tecnico di Catania,
insegnante libero di Chimica generale e di Chimica farmaceu-
tica nella R. Università di Padova, Chimico principale di l^
classe nella R. Marina e Direttore del Laboratorio Chimico del
III Dipartamento Marittimo. - Venezia (Sant'Antonino; 3341).
DEL R. ISTITUTO VENETO 19
(22 maggio 1897)
Poggi Tito, Deputato al Parlamento Nazionale, ^ , Uff. og: , socio
corrispondente della Società di agricoltura di Reggio Emilia
e della Società agraria di Bologna^ socio onorario dei Comizi
Agrari di Modena, Lendinara, Loreo, Rovigo. Bologna, dell'As-
sociazione Agraria dell' Alto Veronese, membro corrispondente
nazionale della Reale Accademia di Agricoltura di Torino,
membro effettivo dell' Accademia di Agricoltura, scienze, let-
tere ed arti di Verona, Delegato per la ricerca e la sorve-
glianza della fillossera nella provincia di Verona, Direttore
del giornale " U Agricoltura Veneta „ , Direttore della Cattedra
ambulante di Agricoltura di Verona, Direttore onorario della
Cattedra ambulante di agricoltura di Rovigo, libero docente
di Economia rurale nella R. Scuola d'Applicazione per gl'In-
gegneri di Padova, membro del Consiglio di Agricoltura. -
Verona, (Lungadige Sanuiicheli, 7).
(22 maggio 1897)
BoNOMB Augusto, ^ , socio corrispondente della R. Accademia
di scienze, lettere ed arti di Padova, membro onorario del-
l'Associazione medica Lombarda, prof, ordinario di anatomia
patologica nella R. Università di Padova. (Piazza Vittorio
Emanuele II, 21).
(22 maggio 1897)
Tamassia Giovanni (Nino) , prof, ordinario di storia del diritto
italiano nella R. Università di Padova. (Via S. Fermo, 1350).
(22 maggio 1897)
Sacerdoti Adolfo, 4^ , membro effettivo dell' Institut de droit
International, socio effettivo della R. Accademia di scienze,
lettere ed arti di Padova, socio corrispondente del R. Istituto
Lombardo di scienze e lettere, prof, ordinario di diritto com-
merciale nella R. Università di Padova. (Via Dante, 18).
20 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
(27 febbraio 1898)
D'Arcais Francesco, -^ , socio effettivo della R. Accademia di
scienze; lettere ed arti di Padova, Accademico onorario della
R. Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna, prof, or-
dinario di calcolo infinitesimale, ed incaricato dell' insegnamento
dell'analisi superiore, direttore della Scuola di Magistero an-
nessa alla Facoltà di scienze fisiche matematiche e naturali,
nella R. Università di Padova. (Via Santa Eufemia, 2).
(27 febbraio 1898)
Pennato Papinio, Uff. c^ , decorato della medaglia d' argento
a' benemeriti della salute pubblica, docente libero di clinica
medica propedeutica nell' Università di Padova, consigliere sa-
nitario provinciale, membro effettivo dell' Accademia di Udine,
medico primario direttore dell'Ospitale civile, e del Brefotrofio
di Udine.
(27 febbraio 1898)
Zanon Giovanni Antonio, costruttore e professore di costruzione
. navale, membro del Collegio decemvirale degli italiani della
Pontificia Accademia Romana di S. Tommaso d'Aquino, socio
onorario corrispondente della Società di letture e conversazioni
scientifiche di Grenova, prof, titolare di macchine a vapore nel
R. Istituto nautico di Venezia. (Dorsoduro, 299).
(27 febbraio 1898)
Castelnttovo Enrico, ^ , o^ , prof, d'istituzioni commerciali nella
R. Scuola superiore di commercio in A^enezia. (S. Fosca).
(27 febbraio 1898)
Predelli Riccari30, c§3 , membro effettivo e tesoriere della K.
Deputazione veneta di storia patria, membro corrispondente
dell'I. R. Accademia degli Agiati di Rovereto, della Società
Ligure di storia patria, socio residente dell'Ateneo veneto.
DEL K. ISTITUTO VENE'J'O 21
primo archivista e docente di paleografia ed archivistica nel-
l'Archivio di Stato di Venezia, membro della R. Commissione
per la pubblicazione dei documenti finanziari della Repubblica
di Venezia, condirettore del periodico " Nuovo Archivio veneto „.
(SS. Apostoli, Palazzo Da Mosto). Venezia.
(24 aprile 1898)
BiADEGO Giuseppe, c§! , dottore in filosofia, socio corrispondente
della R. Accademia delle scienze di Torino, della R. Acca-
demia di Lucca e della R. Accademia degli Agiati di Ro-
vereto, membro effettivo della R. Deputazione veneta di storia
patria e della Società Veneto-Trentina di Padova, membro
effettivo e segretario dell'Accademia di agricoltura, scienze,
lettere ed arti di Verona, membro governativo della Commis-
sione conservatrice dei monumenti, vicepresidente della Giunta
di Vigilanza dell'Istituto tecnico e bibliotecario della Comu-
nale di Verona.
(27 novembre 1898)
Setti Giovanni, c§5 , socio corrispondente delle RR. Deputazioni
di storia patria per le provincie Modenesi e per le provincie
di Romagna, della R. Accademia Peloritana di Messina e del-
l'Ateneo di Brescia, e socio effettivo della R. Accademia Pa-
dovana di scienze, lettere ed arti : prof, ordinario di lettera-
tura greca nella R. Università di Padova. (Via dei da Carrara, 1).
(27 novembre 1898)
Flamini Francesco, c§] , socio effettivo della R. Accademia di
scienze, lettere ed arti di Padova, socio corrispondente della
Società Colombaria di Firenze, dell'Ateneo di Venezia e degli
Atenei di scienze, lettere ed arti di Bergamo e di Brescia,
socio onorario della Società scientifico-letteraria Luigi Camoens
di Napoli, membro effettivo della Reale Commissione per i
testi di lingua e del Comitato Centrale della Società Dantesca
Italiana, professore ordinario di letteratura italiana nella R.
Università di Padova. iVia Vescovado, 25).
22 ELENCO DEI MEMERI E SOCI
(22 aprile 1900)
Breda Achille, o^ , membro onorario della Società di Dermato-
logia di Yienna. socio corrispondente della Società di Dermatologia
Francese, socio effettivo della R. Accademia di scienze, lettere
ed arti di Padova, prof, ordinario di Dermopatologia e Clinica
dermosifilopatica nella R. Università di Padova.
(15 luglio 1900)
Bertelli Dante, socio della Anatomische Gesellschaft, membro
della Association des anatomistes, membro della Unione zoo-
logica italiana, socio corrispondente della R. Accademia di scienze,
lettere ed arti in Padova, prof, ordinario di Anatomia umana
normale nella R. Università di Padova. (Istituto Anatomico).
(15 luglio 1900)
Ficalbi Eugenio, dottore in medicina, dottore in scienze naturali,
professore ordinario di Zoologia, e di Anatomia e Fisiologia
comparate nella R. Università di Padova. (Istituto Zoologico
della R. Università di Padova).
(22 giugno 1902)
Ghirardini Gherardo, o§o , membro ordinario dell' Instituto xVr-
cheologico Germanico, effettivo estero dell'I. R. Istituto Archeo-
logico Austriaco, socio corrispondente della R. Accademia dei Lin-
cei, effettivo della R. Accademia di scienze lettere ed arti di I^a-
dova, corrispondente delle RR. Deputazioni di Storia Patria p(!r il
Veneto e per la Romagna, della Società Colombaria Fiorentina,
delle Accademie dei Sepolti di Volterra e dei Concordi di Rovigo^
dell' Accademia di Udine, del Silloge Parnassos d'Atene, della
Società antropologica di Vienna, professore ordinario d'ar-
cheologia nella R. Università di Padova, sopraintendentoai musei
e agli scavi d'antichità del Veneto e membro della Commis-
sione conservatrice dei monumenti por la provincia di Padova.
(22 giugno 1902)
Malagola CakIìO, dottore in Leggi. Uff. c§: , ^ ; cav. di (J. M.
dell' Ord. di Malta, Gr. Uff. dtdrOid. di S. Sava di Serbia,
DEL K. ISTITUTO VENETO 23
e del Merito Civ. della Rep. di S. Marino ; Comm. dell'Ord. di Isa-
bella di Spagna, del Sole e Leone di Persia, di Danilo I di Mon-
tenegro e dell'Ord. della Casa Ernestina di Sassonia; Uff. della Co-
rona Reale di Prussia e dell'Ordine del Leone di Zaeringen di Ba-
deu, Cav. dell'O. di Francesco Griuseppe d'Austria, Ufficiale della
Pubblica Istruzione di Francia; prof, pareggiato (già Incaricato)
di Paleografia e Diplomatica e Dott. Collegiate onoracio della
Facoltà giuridica della R. Università di Bologna; socio eff. delle
RR. Deputazioni di Storia Patria per le Prov. Venete, e delle Ro-
umgne; membro della R. Commissione Araldica Veneta; della
R. Commissione pei Documenti Finanziari della Reputazione
Veneta, e dell'Ateneo Veneto, socio d'onore dell'Accademia di
Belle Arti di Ravenna, socio corr. delle RR. Accad. di SS.
LL. ed AA. di Padova e di Palermo e della Società Coper-
vnicana di Thorn, Direttore dell' Archivio di Stato di Venezia.
- (Venezia, Rio Terrà dei Frari, 2556).
(12 luglio 1903)
Lampektico Domenico, ^ , Cav. al Merito del Lavoro, dottore in
giurisprudenza, agronomo, Vicenza. (Corso P. Umberto, 2338).
(12 luglio 1903)
Rossi ing. LuiGri Vittorio, già Direttore incaricato dell' Istituto
industriale di Fermo, già Vice-direttore della Scuola indu-
striale A. Rossi di Vicenza, socio corrispondente della R.
Accademia di scienze, lettere ed arti di Padova, professore
ponti in ferro e legno nella R. Scuola degli ingegneri di
Padova.
(12 luglio 1903)
Levi-Civita Tullio, socio corrispondente della R. Accademia di
Padova, professore ordinario di Meccanica razionale e incari-
cato di Meccanica superiore nella R. Università di Padova.
(12 luglio 1903)
Lazzarini Vittorio, socio effettivo della Deputazione veneta di
storia patria, socio corrispondente della R. Accademia di scienze
24 ELENCO l)j;i MKMBJU E SOCI
lettere ed arti di Padova e dell'Ateneo di A'eiiezia, libero
docente nella li. Università di Padova, vice direttore del
Museo civico, condirettore del Nuovo Archivio Vcrufo (Via
Mentana, 53).
SOCI CORRISPONDENTI NAZIONALI
(23 gennaio 1870)
Conti Augusto, professore emerito di filosofia teoretica e morale
del R. Istituto di studi superiori in Firenze.
(23 gennaio 1870)
ViTiLARi Pasc^uaIìK, Senatore del Regno, socio residente deirAc-
cademia della Crusca, prof, di storia moderna e preside della
Sezione di filosofia e filologia presso l'Istituto di studi supe-
riori di Firenze.
(22 dicembre 1872)
Cannizzaro Stanislao, Senatore del Reg-no, prof, di chimica ge-
nerale e direttore dell' Istituto chimico nella R. Università
di Roma.
(18 luglio 1875)
Ai.iuNi rriiisKi'i'i;, i)rof. di fisiologia e direttore dell' Istituto fisio-
logico presso la R. Università di Napoli.
(18 luglio 1875)
Blaserna PiK/nto, Senatore del liegno, prof, di fisica e direttore
dell' Istituto fisico nella R. Università di Roma.
(18 luglio 1875)
Tahdt prof. Placido, professore emerito dcllii R. Università di
Genova - Firenze.
DKL li. ISTITUTO VENETO 25
(25 marzo 1877)
Cappellini Giovanni, Senatore del Regno, prof, e direttore del-
l' Istituto geologico presso la li. Università di Bologna.
(26 maggio 1878)
Naccaki Andrea, prof, di fisica esperimentale e direttore del re-
lativo gabinetto nella K. Università di Torino
(9 febbraio 1879)
Carducci G-iosuè, Senatore del Regno, prof, di letteratura ita-
liana nella R. Università di Bologna.
(9 febbraio 1879)
Tacchini prof. Piktko, direttore della Società degli spettroscopisti
italiani e della Società sismologica italiana. - Spilamberto di
Modena.
(14 maggio 1882)
Del Lungo Isidoro, socio residente della R. Accademia della
Crusca. - Firenze.
(23 marzo 1884)
Carutti di Cantoono barone Domenico, Senatore del Rejrno,
presidente della R. Deputazione sovra gli studi di storia
patria per le antiche proviiicie e la Lombardia, ecc. - To-
rino.
(28 marzo 1884)
Comparetti Domenico, Senatore del Regno, prof, emerito della
R. Università di Pisa e del Regio Istituto superiore di Fi-
renze.
(23 marzo 1884)
D'Ancona Alessandro, Senatore del Regno, prof, emerito di let-
teratura italiana nella R. Università di Pisa.
26 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
(23 marzo 1884)
Manno barone D. Antonio, segretario della R. Deputazione sopra
gli studi di storia patria per le antiche provincie e la Lom-
bardia. - Torino.
(23 marzo 1884)
.Mdssu (lott. An(tEJjU, Senatore del Regno, prof, di fisiologia nella
R. Univertità di Torino.
(21 mar/o 18^(i)
ToMMASiNi Oreste. - Roma.
(21 iiiai'zo 188(i)
Bassani dott. Francesco, prof, ordinario di geologia, incaricato
di paleontologia e direttore dell'Istituto geologico nella R. Uni-
versità di Napoli.
(21 marzo 1886)
Dalla Vedova Giuseppe, prof, ordinario di geografia nella R. U-
niversità di Roma.
(21 marzo 188(1)
GiGLiOLi Enrico Hillyer, prof, ordinario e direttore del gabi-
netto di /oologia, e anatomia degli animali vertebrati nel
R. Istituto di studi superiori, pratici e di perfezionamento in
Firenze.
(21 marzo 1886)
RòiTi Antonio, professore di fisica, direttore del relativo gabi-
netto e del museo degli antichi strumenti di fisica e di astro-
nomia nel R. Istituto di studi superiori, pratici e di perfe-
zionamento in Firenze.
(21 marzo 1886)
RuFPiNi dott. Ferdinando, professore di meccanica razionale jiresso
la II. Università di Bologna.
DEL R. ISTITUTO VENETO 27
(14 aprile 1889)
RiciHi Augusto, professore ordinario di fìsica nella R. Università
di Bologna.
(16 giugno 1889)
Cii^oLLA co. Carlo, professore di storia moderna nella lì. Uni-
versità di Torino.
(16 giugno 1889)
Donati dott. Cesare. - Roma.
(16 giugno 1889)
MiLLOSEViCH prof. Elia, direttore del R. Osservatorio astrono-
nomico, ed annesso Museo astronomico al Collegio Romano.
- Roma.
(16 giugno 1889)
Paterno di Sessa dott. Emanuel k, Senatore del Regno, profes-
sore ordinario delle applicazioni della chimica nella R. Uni-
versità di Roma.
(16 giugno 1889)
PiooRiNi dott. Luigi, professore di paleoetnologia presso la R.
Università di Roma.
(16 giugno 1889)
Salvadori conte Tommaso, professore di storia naturale del R.
Liceo Cavour di Torino e vicedirettore del Museo zoologico
presso quella Università.
(16 giugno 1889)
ScARABELLi-GoMMi Flamin.t GIUSEPPE, Senatore del Regno, Iv.
Ispettore circondariale degli scavi e monumenti. - Imola.
28 ELENCO DKT MEMBRI E SOCI
(l(i giugno 1889)
Zambaldi (lott. FRANCESCO, professore di letteratura g-reca nella
•R. Università di Pisa.
(22 giugno 1890)
Mazzoni Guido, professore ordinario di lettere italiane presso il
R. Istituto di studi superiori e di perfezionamento in Firenze.
(26 aprile 1893)
Abetti Antonio, professore ordinario di astronomia nel R. Isti-
tuto di Studi superiori pratici e di perfezionamento in Fi-
renze, direttore del R. Osservatorio di Arcetri.
(28 febbraio 1896)
B(JiTo Camillo, professore di architettura nella R. Accademia di
belle arti e nel R. Istituto Tenico superiore di Milano.
(23 febbraio 1896)
Favero Giovanni Battista, professore ordinario di strade ferrate
nella Scuola d'applicazione per g-li ingegneri nella R. Uni-
versità di Roma.
(23 febbraio 1896)
Fekoola Emanuele, professore ordinario di astronomia nella R.
Università di Napoli, direttore del R. Osservatorio astrono-
mico di Capodimonte.
(23 febbraio 1896)
Mauti-iTìLo 'Vuìaao, professore di economia ])olitica e di diritto
finanziario della R. Università di Bologna.
(23 febbraio 1896)
l*Ai{<)NA Caulo Fabrizio, professore ordinario di geologia nella
R. Università di Torino.
DEL K. ISTITUTO VENETO 29
(22 maggio 1897)
ScHiArARELLi pi'of. ERNESTO, direttore del R. Museo di antichità.
- Torino.
(22 maggio 1897)
YivANTE avv. Cesare, professore ordinario di diritto commerciale
nella R. Università di Roma.
(22 maggio 1897)
Alfani prof. AuftUSTO, segretario della Società Colombaria. - Fi-
renze.
(22 maggio 1897)
Battelli Angelo, Deputato al Parlamento, professore di fisica e
direttore del relativo gabinetto nella R. Università di Pisa.
(22 maggio 1897)
Camerano Lorenzo, Deputato al Parlamento, professore di ana-
tomia comparata e di zoologia e Direttore dei Musei relativi
nella R. Università di Torino.
(22 maggio 1897)
CiAMiciAN (tiacomO; professore ordinario di chimica generale nella
R. Università di Bologna.
(22 maggio 1897)
Massalongo Caro, professore ordinario di botanica e direttore
dell' Orto Botanico della Università di Ferrara.
(22 maggio 1897)
Penzig Ottone, professore ordinario di botanica e direttore del
R. Orto Botanico dell'Università di Genova.
(22 maggio 1897)
Stringher Bonaldo, incaricato dell'insegnamento della legisla-
zione comparata delle dogane nella Università di Roma, mem-
bro del Consiglio Superiore di Statistica, Direttore generale
della Banca d'Italia. - Roma.
30 ELENCO DEI MEMBRI E SOCI
(22 maggio 1897)
Tizzoni Guido, professore e direttore del laboratorio di patologia
«generale nella R. Università di Bologna.
(22 aprile 1900)
Loria Achille, professore nella Università Bocconi di Milano,
prof, di Economia politica nella K. Università di Torino.
(30 dicembre 1900)
Acri Francesco, professore di filosofia nella R. Università di
Bologna.
(30 dicembre 1900)
Cagni Umbebto, capitano di corvetta.
(30 dicembre 1900)
MoNTicoLO (tiovanni, professore di storia moderna nella R. Uni-
versità di Roma.
(29 iioveuibre 1903)
Bellio Vittore, professore di geografia nella li. Università di
Pavia.
D'Ovidio Francesco, professore di storia comparata delle lette-
rature neo-latine nella R. Università di Napoli.
Stoppato Alessandro, professore di diritto e procedura penale
nella Regia Università di Bologna.
Casalini Alessandro. - Rovigo.
Gian Vittorio, professore di letteratura italiana nella R. Uni-
versità di Pisa.
Gradknigo Giuseppe, professore di otojatria e rinolaringoiatria
nella R. Università di Torino.
DEL R. ISTITUTO VENETO 31
SOCI CORRISPONDENTI ESTERI
(29 maggio 1862)
Alber de Glanstatten Augusto (Barone). - Trieste.
(19 aprile 1869)
Berthelot Marcellino, prof, di chimica al Collegio di Francia.
Parigi.
(20 maggio 1883)
Forster Guglielmo, professore di astronomia all' Università di
Berlino.
HoRTis Attilio, bibliotecario della Comunale di Trieste.
Struve Ottone, astronomo, già Direttore dell'Osservatoi-io impe-
riale di Pulkova. - Carlsruhe.
(21 marzo 1886)
Gùnther Sigismondo, prof, di geografia (Erdkunde) alla R. Scuola
tecnica superiore in Monaco.
(16 giugno 1889)
BoussiNESQ Valentino, prof, di fisica matematica alla Sorbonne.
- Parigi.
Carruthebs Guglielmo, Direttore del Dipartimento botanico nel
Museo Britannico. - Londra.
Delisle Leopoldo, membro dell'Accademia delle Iscrizioni e Belle
Lettere dell'Istituto di Francia (Amministratore generale della
Biblioteca Nazionale di Parigi). - Parigi.
Fischer Teobaldo, prof, di geografia all' Università di Marburg.
Gaudrt Alberto, prof, di paleontologia al Museo di storia natu-
rale di Parigi.
Kolliker Alberto, prof, di anatomia all'Università di Wiìrzburg.
LoRioL (de) Percbval, geologo e paleontologo, - Fontenex (presso
Ginevra).
82 ELENCO DEI MRMBRI E SOCI
MussAFiA Adolfo, prof, di filologia romanza all' Università di
Vienna.
OppERT Giulio, prof, di filologia e di archeologia assira al Col-
legio di Francia. - Parigi.
Rado Antonio, filologo a Budapest.
SiMONSEELD Eneico, prof. di storia all'UniTersità di Monaco.
SuESS Edoardo^ prof, di geologia all'Università di Vienna.
Thomson Guglielmo, (Barone Kelvin), prof, di filosofia naturale
all' Università di Glasgow.
(27 febbraio 1898)
Brown Orazio, Londra (Venezia).
Dejob Carlo, prof, di storia alla Soibonne. - Parigi.
Mayr Giorgio, prof, onorario di statistica all'Università di Stra-
sburgo. Monaco 23.
Newcomb Simone, prof, emerito di matematica e di astronomia
all'Uniyersità di Baltimora.
Poincaré Giulio Enrico, prof, di astronomia matematica alla Sor-
bonne. - Parigi.
Wagner Adolfo, prof, di economia politica all' Università di
Berlino.
(BO dicembre 1»00)
Levasseur Adolfo, prof, di demografia al Collegio di Francia. -
Parigi.
Rontgen Guglielmo Corrado, prof, di fisica all' Università di
Wiirzburg.
Klein Felice, prof, di matematica all'Università di Gottinga.
Fischer Emilio, prof, di chimica all' Università di Berlino,
Haeckel Ernesto, prof, di zoologia all'Università di Jena.
Cantoe Maurizio, prof, di matematica all' Università di Hei-
delberg.
Darwin G. H., prof, di astronomia allTniversità di Cambridge.
Helmert F. R., prof, di geodesia all'Università di Berlino, di-
rettore deiristituto geodetico prussiano a Potsdam.
MtJNTZ Eugenio, prof, air Fecole nationalc dcs beaux arts. - i'aris.
Ramsay Guglielmo, prof, di chimica all'Università di Londra.
UKL B. ISTITUTO VENETO 38
Sabatiee Paolo, presidente onorario della Società di studi france-
scani in Assisi. - Parigi.
Sabatier P., prof, di chimica all'Università di Toulose (Francia).
Van't Hoff J. H., prof, onorario di chimica generale all'Uni-
versità di Berlino.
Weismann Augusto, prof, di zoologia all'Università di Friburgo,
WiLAMOWiTZ-MoLLENDORFF (von) Ulrico, prof di filologia clas-
sica all' Università di Berlino.
(29 novembre 1908)
LuscHiN Arnoldo, prof, di storia del diritto all'Università di Graz.
KOHLRAUSCH FEDERICO, prof. e direttore dell'Istituto Tecnico Fi-
sico a Charlottenburg (presso Berlino).
Ludwig Gustavo, critico d'arte. - Venezia.
Langley P. Samuele, segretario generale della Smithsonian In-
stitution di Washino-ton.
34 ELENCO DEI MEMBKI E SOCI
COMMISSIONI DEL R. ISTITUTO
Consiglio per le elezioni (biennale)
MEMBRI CHE LO COMPONGONO
Presidente
C(Ue(joria delle scienze mateiiKdtcJie e naturali
Loreiìzoni Giuseppe ]
Bellati Manfredo /
Lioy Paolo ) (ch'tti nel re))l)raio lt)(ì8)
Veronese Ginsei)pe
Stefani Aristide
Categoria delle scienze inorali e lettere
Bonatelii Francesco \
Moinienti Pompeo i
Ferraris Carlo Francesco ; (••'etti nel t'ebi>riuo 1903)
Occioni-Bonaft'ons Giuseppe
Pascolato Alessandro
Giunta biennale per la Biblioteca
MEMBRI CHE LA COMPONGONO
Presidente - Vicepresidente - Segretario
Vicesegretario - Amministratore e ('onservatore
delle Raccolte
Lorenzoni Giuseppe
Galanti Ferdinando
Nasini Raffaello ) (el(!tti nel inagg-io IDO:!)
Polacco Vittorio
Verson Enrico
DEL K. ISTITUTO VENETO 85
Giunta triennale pel Pantheon Veneto
(eretto dall' Istituto nel 1847)
MEMHKI CHE LA COMPONGONO
Presidente
La IH pertico Fedele \
Gloria Andrea /
Molnienti Pompeo ^ U'ietti jiel febbraio 1ih)2,)
Galanti Ferdinando \
Pascolato Alessandro
Revisori dei conti dell' Istituto
(annuali)
Galanti Ferdinando , . , ^. ,„ ,, . i,,,v,>
} (eletti nelr ottobre lUOi)
Vicentini Giuseppe
Consiglio Miiiich (biennale)
MEMBRI CHE LO COMPONGONO
Presidente - Vicepresidente - Segretario
AniniinistratoiM
delle Raccolte
Vicesegretario - Amministratore e Conservatore
Spica Pietro
1» 1^11 I } (eletti nel novembre 1*J02)
Pascolato Alessandro ' ^
Revisori dei conti dell' Amministrazione Minicli
(biennali)
Da Schio Almerico
Ricci Gregorio
(eletti nel febbraio 1903.)
36
ELENCO DEI MEMI3U1 E SOCI
INDICE
MEMBRI K SUGI OKLLK PROVINCIE VKNKTE E «001 NAZIONALI
Abctti Antonio
Acri Francesco
Albini Giuseppe
Alfani Augusto
Arrigoni degli Oddi Ettore
Bassani Francesco
Bassini Edoardo
Battelli Angelo
Bellati Manfredo
Bellio Vittore
Beltrame Giovanni
Berchet Federico
Berchet Guglielmo
Bernardi Enrico
Bertelli Dante
Biadego Giuseppe
Blaserna Pietro
Boito Camillo
Bonatelli Franc(!sco
Bonomo Augusto
Bordiga Giovanni
Breda Achille
Brugi Biagio
Caccianiga Antonio
Cagni Umberto
Camerano Lorenzo
Capellini Giovanni
Carducci Giosuè
Carutti di Cantogno
Domenico
Casalini Alessandro
Cassani Pietio
Castelnuovo Enrico
Catellani Enrico
Ciamician Giacomo
Gian Vittorio
Cipolla Callo
p. 28
Cipolla Francesco
p. 15
. 30
Ciscato Giuseppe
„ 17
., 24
Comparetti Domenico
„ 25
„ 29
Conti Augusto
« 24
., 18
Cossa Alfonso
22
.. 26
Crescini Vincenzo
.. 16
„ 9
Dalla Vedova Giuseppe
„ 26
„ 29
D'Ancona Alessandro
„ 25
„ 6
D'Arcais Francesco
„ 20
., BO
De Giovanni Achille
5
,. 3
Del Lungo Isidoro
„ 25
^ 17
De Toni Giovanni Battista
., 10
„ 6
Donati Cesare
„ 27
„ 3
D' Ovidio Francesco
„ 30
22
Favaro Antonio
„ 4
. 21
Favero Giovanni Battista
., 28
. 24
Fergola Emanuele
„
„ 28
Ferraris Carlo Francesco
. 10
„ 6
Ficalbi Eugenio
22
„ 19
Flainini Francesco
\ 21
. n
Fogazzaro Antonio
., 9
22
Galanti Ferdinando
„ Il
„ 13
Ghirardini Gherardo
22
„ 15
Giglioli Enrico Ilillyor
„ 26
„ 30
Gloria Andrea
r, 5
„ 29
Gradenigo Giuseppe
,. 30
„ 25
Gradenigo Pietro
.. Il
„ 25
Lampertico Fedele
2
Lampertico Domenico
„ 23
» 1!
Landucci Landò
« 1*
„ 30
Lazzarini Vittorio
„ 23
» 9
Levi-Civita Tullio
„
„ 20
Lioy Paolo
1 7
„ 10
Lorenzoni Giuseppe
„ 3
„ 29
Loria Achille
„ 30
„ HO
liuzzatti Luigi
2
. 27
Malagola Carlo
•n ""
DEL K. ISTITUTO VENETO
37
Manno Antonio
p. 26
Martello Tullio
„ 28
Martini Tito
. S
Massalongo Caro
„ 29
Massalongo Roberto
„ 16
Mazzoni Guido
„ 28
Millosevich Elia
.. 27
Mohnenti Pompeo
„ 9
Monticolo Giovanni
„ 30
Mosso Angelo
. 26
Naccari Andrea
„ 25
Nasini Raffaello
« 12
Nicolis Enrico
„ 15
Nicolucci Giustiniano
,. 24
Occioni-Bonaffons Giuseppi»
„ 11
Omboni Giovanni
5
Papadopoli Nicolò
„ 8
Paiona Carlo Fabrizio
., 28
Pascolato Alessandro
., IH
Paterno di Sessa Emanuele
., 27
Penzig Ottone
., 29
Pennato Papinio
„ 20
Pigorini Luigi
. 27
Poggi Tito
„ 19
Polacco Vittorio
r 12
Politeo Giorgio
„ 15
Predelli Riccardo
„ 20
Ragnisco Pietro
„ 11
Ricci Gregorio
„ 12
Rigbi Augusto
. 27
Ròiti Antonio
„ 26
Rossi Luigi Vittorio
Ruffini Ferdinando
Saccardo Pier Andrea
Sacerdoti Adolfo
Salvadori Tommaso
Scarabelli-Gomuii Flaminj
Giuseppe
Scliiaparelli Ernesto
Schio (da) Almerico
Setti Giovanni
Spica Marcatajo Giovanni
Spica Pietro
Stefani Aristide
Stoppato Alessandro
Stringher Bonaldo
Tacchini Pietro
Tamassia Arrigo
Tamassia Giovanni
Tardy Placido
Tellini Achille
Teza Emilio
Tizzoni Guidò
Tommasini Oreste
Trois Enrico Filippo
Veronese Giuseppe
Verson Enrico
Vicentini Giuseppe
Villari Pasquale
Vivante Cesare
Zambaldi Francesco
Zanon Giovanni Antonio
p. 23
26
4
19
29
9
21
18
6
9
30
29
25
8
19
24
18
7
30
26
3
8
18
11
24
29
11
20
MEMBRI ONORARI
S. A. R. Il principe Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi
S. E. il conte Costantino Nigra
Guglielmo Marconi
15
SOCI CORRISPONDENTI ESTERI
Alber de Glanstatten
Berthelot Marcellino
Boussinesq Valentino
Brow^n Orazio
Cantor Maurizio
31 Carruthers Guglielmo p. 31
Darwin G. H. „ 32
„ Dejob Carlo „ „
32 Delisle Leopoldo „ 31
De Loriol Perceval „ „
38
ELENCO DEI MEMBKI E SOCI
Fischer Emilio
p. 82
Fischer TeobaUlo
„ 81
Forster Guglielmo
„
Gaudry Alberto
., ^
Giinther Sigismondo
" n
Haeckel Ernesto
„ 82
Helmert F. R.
n V
Hortis Attilio
„ 31
Klein Felice
„ 82
Kohlrausch Fedcirico
„ 88
Kòlliker Alberto
„ 81
Langley P. Samuele
„ 88
Levasseur Emilio
„ 82
Ludwig Gustavo
„ 88
Mayr (von) Giorgio
„ 32
Miintz Eugenio
yi ?T
Mussafia Adolfo
Newcomb Simone
Oppert Giulio
Poincaré Giulio Eniico
Rado Antonio
Ramsay Guglielmo
Rontgen Guglielmo Conado
Sabatier Paolo
Simonsfeld Enrico
Struve Ottone
Suess Edoardo
Thomson Guglielmo
Van't Hoff J. R.
Wagner Adolfo
Weismann Augusto
Wilamowitz-Mollendoitf Ul-
rico
MEMBRI EFFETTIVI DELL' ISTITUTO LOMBARDO
Per la Classe di scienze ìd ai ematiche e naturali
Ardissone Francesco
Ascliieri Ferdinando
Bardelli Giuseppe
Briosi Giovanni
Celoria Giovanni
Colombo Giuseppe
Ferrini Rinaldo
Gabba Luigi
Golgi Camillo
Jung Giuseppe
p. 14 Kòrner Guglielmo
,, „ Maggi Leopoldo
Mangiagalli Luigi
Mantegaz/a Paolo
Murani Oreste
Pascal Ernesto
Pavesi Pietro
,, Schiiiparelli Giovanni
Taramelli Torquato
Visconti Achille
Per la Classe di lettere, scienze morali e storiche
Ascoli Graziaci io
Beltrami Luca
Canna Giovanni
Cantoni Carlo
Ceriani Antonio
Ceruti Antonio
I)(d Giudice Pasquale
Gabba Barsano
Gobbi Ulisse
p. 14 Inama Vigilio
„ „ Lattes Elia
„ „ Massarani Tulio
„ „ Minguzzi Livio
„ „ Ratti Achille
„ „ Vidari Ercole
Vignoli Tito
,, „ Zuccante Giuscìppe
Commissioni oki, R. Istituto, p. 84
Atti del Realk Istituto Vknkto di sciknzk, lettere ed arti.
Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
A 1) Il N A N ZA ORDINARI A
DEL 30 OTTOBRE 1904
PRKSIDRNZA DEI. M. E. FOGAZZARO
presidente
Presenti i membri effettivi : Favaro, vicepresidente ; Occioni-Bo-
. NAPFONS, vicesegretario ; Lorenzoni, Tkois, P. Spiga, Teza,
Martini, Da Schio, Bassini, Stefani, G. B. De Toni, Ga-
lanti, Ricci, Polacco, Vickntini, Verson, Pascolato ; ed
i soci corrispondenti : Catellani, Ciscato, G. Spiga, G. Ta-
massia, Predelli, Setti, Breua, Levi-Civita, Lazzarini.
Giustificata l'assenza del segretario G. Beeghet, dei mm. ee. :
Lampertigo, Saggardo, Brugi. — Il Presidente si fa in-
terprete dei convenuti mandando al Segretario cordiali saluti
con l'augurio di pronta guarigione.
Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre-
sidente annuncia la morte del Socio corrispondente Enrico Pan-
zACGHi colle seguenti parole :
" Compio il doloroso dovere di ricordare al R. Istituto la
" morte del nostro socio nazionale Enrico Panzacchi, avvenuta nel
" sesto giorno di questo mese.
" Poeta e novelliere, oratore e critico, Enrico Panzacchi parve
" nel campo tumultuoso delle lettere italiane un amabile spirito di
" bontà, che, pio alle tradizioni antiche dell' arte e affettuoso ai
" diritti nuovi, si studiasse di rispecchiare nell'opera propria questo
" sentire pacifico. E se l'opera non gli è riuscita perenne più del
'' bronzo, ne vive tuttavia un suono o^entile che non va dileo-uan-
'" dosi senza tristezza nostra, senza particolare tristezza di chi ri-
" corda la immagine onesta dell'uomo, il nobile cuor franco, la
40 ADUNANZA OKDINAKIA
■' immacolata probità, la moravig'liosa facondia, i servigi prestati
'' alla Patria nella Scuola, nel Parlamento, negli alti uffici del
" Governo. Da questo seggio onde già fu rivolto un saluto festoso
''a lui presente, io dico addio con affetto d'amico e di collega
" d'arte alla cortese anima partita ,, .
Presenta poscia il catalogo dei libri ed opuscoli acquistati e
pervenuti in dono dopo 1' ultima adunanza.
Vengono quindi presentate le seguenti Memorie :
E. F. Trois, m. e. : La femmina del " Coris julis „ . Secondo
nuove ricerche. — 11 Coris julis ed il Coris Giofredi considerati
come specie distinte, nui la cui somiglianza di caratteri fissò l'at-
tenzione di molti ittiologi moderni, indusse l' A. a farne soggetto
di uno studio accurato.
In questa occasione ebbe l'opportunità di constatare, a con-
forma di un suo preconcetto, un fatto degno d' interesse.
In tutti gli esemplari raccolti per tre anni di seguito, la
forma C. julis era rappresentata da soli maschi e la C. Giofredi
da sole femmine.
Confortato da quanto fu scoperto da tempo in altri iubridi e
segnatamente nel Lubrus mixtus e carneus, rappresentanti i due
sessi di una stessa specie, estese le ricerche anche in numerosi
esemplari conservati nelle collezioni, sempre con lo stesso risul-
tato. Ritiene quindi che le due forme rappresentino differenze ses-
suali di un' unica specie.
Non essendo giunto a sua conoscenza che alcun A. abbia
fatte ricerche in questo senso e sia venuto a questa conclusione,
invita i zoologi, posti nelle opportune cojidizioni, a controllarle.
A. Favaro, m. e. : Amia, e corrispondenti di Galileo (raliloi. -
XII. Vincenzin Benieri. — Le indagini istituite dall' A. lo condus-
sero fortunatamente a trovare nella celebre collezione dei Mano-
scritti Galileiani nella Biblioteca Nazionale di Firenze molti ma-
teriali, in parte inediti ed in parte anche completamente scono-
sciuti, i quali gli permisero di dire della vita e delle opere del
celebre Olivetano con molto maggiore precisione e assai più am-
j)iameiito cho non fosse stato fatto finora. (Questi materiali oonsi-
DKL 30 OTTOBKM 1904 41
Stono priiii'ipaliiieiite in aUnuic iioti- aiitolnof^iufiche di g'rande va-
loi'c, nel carteggio tenuto dal Renieri, oltre che con Galileo, con
cospicui personag-g'i e in quanto pervenne fino a noi di ciò che
egli aveva preparato per continuare i lavori del suo Maestro, per-
fezionare la teoria dei Pianeti Medicei ed applicarla alla soluzione
del gravissimo problema della determinazione delle longitudini.
Nino Tamassia s. e. : Libri di chiese e monasteri nelV Italia
ineridionale d<dretà romana alla sveva. — Per l'importanza somma
che le istituzioni ecclesiastiche e monastiche ebbero nel medio
evo per la cultura popolare, 1' Autore, con la scorta delle ricche
collezioni diplomatiche dell' Italia meridionale, studia gli elenchi
dei libri appartenenti alle chiese ed ai monasteri non principali.
Identificate mercè i titoli tradizionali o tecnici le opere degli elen-
chi e degi' inventari, e, dove ha potuto, determinato il valore di
esse col confronto de! prezzo di altre cose, l' Autore dimostra la
povertà somma di quelle collezioni, d' onde 1' umile sacerdote di
campagna doveva o poteva trarre l'alimento precipuo per l'istru-
zione e per 1' educazione popolare. Da queste ricerche pare al-
l'Autore che un' altra volta sia dimostrata la superiorità di cul-
tura del clero greco su quello latino.
V. Lazzarini s. e. : Una scuola calligrafica veronese nel ficc. IX.
— L'arcidiacono veronese Pacifico, vissuto nella prima metà del
secolo IX è da tempo noto agli studiosi della coltura medievale ;
e nella storia delle invenzioni, secondo recenti e non molto fon-
date congetture, a lui spetterebbe il merito di aver per il primo
scoperto la bussola. L'epitaffio scolpito sulla sua tomba, che an-
cor oggi si legge nella cattedrale di Verona, ricorda tra altre cose
compiute, eh' egli
Bis eentcnos terquc senos codicosquc fecerat.
parole variamente interpretate, non per il numero dei numoscritti,
tutti essendo d'accordo che la esattezza fu sacrificata alla preoc-
cupazione del ritmo, ma per quanto si riferisce alla provenienza
e fattura dei codici stessi. Parve sempre all' A. che quel fecerat
si dovesse tradurre fece fare, e leggendo che circa venti codici si
custodiscono nella biblioteca capitolare di Yerona " S(M'itti in un
42 ADUNANZA ()KJ)lNAliIA
carattere assai somi,2,'liaiite, i più di una stessa mano, che per al-
tre note sono da assegnare al secolo IX „ credette utile risol-
vere la questione se quei manoscritti siano stati esemplati in of-
ficine scrittorie forestiere, e poi raccolti da Pacifico o da altri per
comporre la biblioteca della cattedrale, oppure se essi rappresen-
tino, almeno in parte, il prodotto di una scuola locale, veronese.
Dato uno sguardo alle condizioni della cultura veronese durante
il secolo TX, ricordate tutte le memorie che rimangono della scuobv
dei chierici annessa alla cattedrale, l'A. accenna ai manoscritti
capitolari dei quali si può affermare con sicurezza che sono di
oi'igine veronese e di età certa, cioè del secolo IX, esaminando
particolarmente il codice CVI scritta a Verona avanti l'anno 847.
Ritrovato e fissato il tipo sicuro della calligrafia veronese nel se-
colo IX, cercò di riconoscere tutti quegli altri codici, i quali
mostrando un analogo processo di esecuzione, sono da attribuire
alla scuola della cattedrale o ad amanuensi che di quella subi-
rono 1" influsso, ponendo attenzione all'aspetto generale della scrit-
tura, alla forma delle singole lettere minuscole, alle abbreviature,
e sopratutto all' ornamentazione. Oltre 1' esame paleografico dei
manoscritti che si conservano nella biblioteca capitolare di Verona;
ricercò TA., per quanto gli fu possibile, altri codici di provenienza
veronese e del secolo IX, che ora si custodiscono in altre biblio-
teche, trovandone alla Vaticana e nella biblioteca Antoniana di
Padova.
Il risultato del suo lavoro si è che almeno una ventina di
manoscritti, tra quelli conosciuti, appartengono a una scuola scrit-
toria veronese che fiorì nel secolo TX e la cui attività continuò
naturalmente anche nel successivo, iniziando e conservando una
tradizione propria, nell'aspetto e nella forma della scrittura, nel-
r arte dell' ornamentazione.
Questo fatto non è senza importanza per la storia generale
della scrittura, potendosi affermare che, ad imitazione delle scuole
di Francia e di (rermania, non a pena la minuscola carolina fu
introdotta in Italia, Verona diventò uno dei ])riini e principali
centri della riforma calligrafica, così strettamente connessa a quella
restaurazione delle lettere e delle arti che illuminò l'epoca dei Caro-
lingi. In quanto all'opera dell'arcidiacono Pacifico, pochissimi sono
i codici; tra i rimasti, che siano stati scritti alla sua età, mentre
DEL 30 OTTOBtìB l!)04 43
invece si conservano numerosi quelli spettanti alla seconda metà
del secolo. Certo, nel tempo ch'egli diresse la scuola della catte-
drale nella sua qualità di arcidiacono, avrà promosso la correzione
degli antichi testi e l'uso di una bella scrittura, incitando i gio-
vani alla pazienza e operosità dello scrittoio, addestrandoli a tra-
scrivere codici; ad imitare le calligrafiche eleganze, a comporre e
colorire le iniziali miniate : ma non si potrà più dire che i ma-
noscritti della capitolare di Verona del secolo IX siano dei 218
codici procurati alla biblioteca da Pacifico, rappresentando in-
vece il prodotto di una scuola locale durante tutto il secolo.
C. Cipolla, s. e. : Loisio da San Bonifacio podestà di Pia-
cenza nel 1277. — L'A. discorre di Loisio da San Bonifacio capo
del partito guelfo in Yeiona, il quale fu mandato definitivamente
in esigilo, poco dopo che su quella città si era stabilito il domi-
nio di Mastino della Scala. La serie dei bandi pronunciati contro
di lui, quale sta riferita nelle Cronache, lascia luogo a dubbi, che
qui si cerca di chiarire. Cacciato adunque da A'erona, Loisio
vagò di città in città. Nel 1277 fu podestà di Piacenza, e in tale
qualità giudicò di una causa fra quella città e un IMonastero di
Brescia, come impariamo da documenti dell'Archivio del Comune
di Piacenza. Fu poi podestà a Parma ed a Keggio e quivi morì
nel 1283.
P. Spica, m. e.: Presentazione, a termini dell'art. 18 del Re-
golamento, della Memoria del dott. Geppino Gfhirardi: Sulla ri-
cerca tossicolo(jica dei nitori rimedi " Eroina, Dioìiina e Peronina. „
Idem della Nota del dott. Raffaello Pajetta: Osser razioni xid
ninnerò di iodio degli olì.
E. Bassini, m. e. : Idem della Memoria del dott. Rodolfo
Penzo : Sulla influenza delT iperemia jMissioa nella rigenerazione
cellulare con particolare riguardo alla guarigione delle ferite. Ri-
cerche sperimentali ed Oi?servazioni cliniche. — L' A. già si era
occupato di consimili ricerche; ed ora comunica i risultati delle
nuove osservazioni sull'influenza dell'iperemia passiva nella rige-
nerazione cellulare.
44 ADUNANZA OEDINAEIA
Queste ricerche sono dirette a completare le nostre cogni-
zioni intorno alla questione importantissima di patologia, cioè al-
l' influenza che ha la quantità e qualità del materiale nutritizio
sulla proliferazione degli elementi dei tessuti. Le stesse ricerche
riescono a dilucidare in via sperimentale le nostre cognizioni sul-
l'azione curativa dell'iperemia passiva, recentemente illustrata dal
Bier.
L'A. ricordata la letteratura, espone il metodo ingegnoso col
(juale potò ottenere e mantenere in uno degli orecchi del coniglio
un determinato grado d' iperemia passiva, mentre 1' altro era la-
sciato in stato normale. 1 risultati sono dedotti dal sicuro criterio
che può aversi confrontando la frequenza delle figure cariocineti-
che neir epidermide degli orecchi dello stesso coniglio. Le ri-
cerche condotte con tecnica rigorosa sono distinte in due gruppi,
a seconda del maggiore o minore grado di iperemia passiva pro-
vocato.
Le conclusioni principali sono queste :
1° Una moderata iperemia venosa caratterizzata da cia-
nosi, edema ed aumento di temperatura della parte, favorisce i
processi fisiologici di rigenerazione cellulare, T accrescimento dei
tessuti negli animali in via di sviluppo e la guarigione delle fe-
rite. La stessa iperemia non basta a ridestare da sola Y attività
rigenerativa nei tessuti, i di cui elementi, già fatti vecchi, l'hanno
fisiologicamente perduta.
2" Una iperemia venosa più intensa, caratterizzata cioè da
cianosi, edema e rall'reddamento delia parte, conduce ad effetti
opposti.
Come apj)endice al lavoro, T A. comunica due osservazioni
cliniche di flebectasia congenita superficiale e profoiula diffusa
alla gamba e al piede.
Questi casi, diligentemente studiati ed illustrati da figure,
sono notevoli per la loro rarità, ed anche ))erchò le alterazioni
riscontrate nei tessuti, trovano la vera spiegazione nei risultati
ott(Miuti con le snosposte i'i<*eiT'.be spo-imentiili.
Appresso il Presidente fa dare lettura dal Vic(!scgretario di
una breve Nota del m. e. Nasini :
Il prof. Nasini comunica, a projiosito delU- ricerche da lui
DEI; HO OTTOBKK 1004 45
intraprese su vasta scala insieme coi profossori Anderlini e Levi
sulla radioattività dei prodotti dei soffioni boraciferi di Larderello,
che avendo avuto occasione di esaminare vari gas naturali italiani,
uno dei più radioattivi si è manifestato quello delle terme di
Abano, nel quale già era stata trovata una certa quantità di elio.
Un campione di gas depurato dalle piccole traccie di idrogeno
solforato e contenente circa il 20 " o di anidride carbonica, intro-
dotto in un elettroscopio a campana di Elster e Geitel mostrò
una perdita di potenziale che si può calcolare di circa 85,000
volt, per ora pel gas nel primo giorno della sua estrazione. Pra-
ticamente nel gas raccolto da tre giorni l'elettroscopio non si ca-
rica che con difficoltà grandissima e si scarica poi così rapida-
mente che le misure riescono quasi impossibili.
Uno dei gas più radioattivi studiati è quello esaminato dal
Gockel estratto dalla sorgente di Baden (Aargau) pel quale si ha
una perdita di potenziale di 6000 volt, per ora. (Physikalisch Zeit-
schrift lo ottobre 1904). Altre ricerche sui gas naturali furono
eseguite recentemente dai sigg. Curie e Laborde : mancano però
sino ad oggi i dati necessari per fare i confronti sulla radioattività.
(Comptes Rendus - 138, 1150 - 1904).
Il prof. Nasini e i professori Anderlini e Levi si occupano
di concentrare la radioattività dei prodotti più attivi.
Terminate le letture, il Presidente fa dichiarare ai presenti
ili quale adunanza ordinaria dell" anno in corso siano disposti a
leggere al nostro Istituto.
Dopo di che l'Istituto si raccoglie in adunanza segreta nella
quale sono trattati affari d'interna amministrazione e nominati a
revisori dei conti per l'Esercizio finanziario 1904-190"> i mm. ee.
Galanti e Vicentini.
Il Presidente
A. FO(tAZZARO
// Vicesec/refaìio
U. OCOIONI-BONAFPONS.
•m
Atti del Riìat.f, Istituto Vknkto ih sciknzk, IvKttkrk ki» arti.
Anno accademico UJO-i-DOS - Tonio LXIV - Parte prima.
A D U N A N Z A ( ) R I) 1 N A R 1 A
DEL 27 NOVEMBRE 1904
" PRESIDENZA DEL M. E. FAVARO
VICEPRESIDENTE
^^^^sell^i i membri effettivi: Occioni-Bonafpons, viceseg-retario ;
LouENzoNi, Tkois, P. 8pica, Teza, Martini, A. Tamassia,
Veronese, Da Schio, Molmenti, Stefani, Ferraris, G.
B. De ToxN'i, Galanti, Ricci, Polacco, Vicentini, Verson,
Bru(tI ; ed i soci corrispondenti : Ciscato, Bordiga, G. Spica,
Bonome, D'Arcais, Castelnuovo, Predelli, Malagola,
Rossi, Levi-Civita.
Giustificata l'assenza del Presidente Fogazzaro, del segretario
G. Berchet, dei mm. ee. : Lampertico, Saccardo, Omboni,
Bellati, Gradenigo, Pascolato ; e del s. e. Poggi.
Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre-
sidente, ricordando che nel mese scorso si compirono quarant'anni,
dacché il m. e. anziano Senatore Lampertico appartiene al nostro
Istituto, pronunziò le seg'uenti parole :
" Nello scorso mese si compirono quarant'anni dacché uno fra
" i più illustri e benemeriti fra i nostri Colleghi, il Senatore Lam-
" pertico, fu eletto Membro Effettivo dell'Istituto. Quarant'anni di
" appartenenza effettiva all'Istituto rappresentano già per loro soli
" un fatto così eccezionale da non potersi lasciar passare inosser-
" vato ; ma quando io aggiunga che questi otto lustri costituiscono
" una serie ininterrotta di altissime benemerenze di ogni ordine
" verso questo Reale Istituto, sono certo di rendermi fedele inter-
" prete del comune sentimento proponendo che in tale occasione
" siano manifestate al Senatore Lampertico le congratulazioni di
" tutto il Corpo Accademico insieme con gli augurii più fervidi
" perchè la di lui preziosa cooperazione ci sia ancora per lunghi
" anni conservata „.
48 ADUNANZA DlilMNARIA
Tale proposta è uiiaiiiineinente approvata, con apjìlausi, dal-
l'intiero consesso ; e il Presidente dichiara che ne sarà data co-
nmnicazione, in o-iornata, al colleg-a Lampertico.
La parola è poi accordata al ni. e. A. Taniassia, il quale, con
vibrate espressioni, si fa eco della indignazione sollevata ovunque
in Italia dai barbari fatti di Innsbruck. Il nostro Istituto, dice,
che estende la sua giui'isdizione su tutte le provincie venete, cWè
ebbe ed ha nel suo seno taluni colleglli che appartengono alle
Provincie irredente, non può non alzare solenne la sua voce di
protesta nel modo che stimerà più conveniente.
Il Presidente è sicuro che l'Istituto si associerà a tale dimo-
strazione e invita il preopinante a presentare un Ordine del giorno
nel senso indicato.
Compilato l'Ordine del giorno, il proponente è invitato a darne
lettura, e dopo alcune osservazioni dei mni. ee. : Brugi e Da Sch|o
si conviene a unanimità, di deferirne l'ultima redazione alla Pre-
sidenza, esprimendo in esso " il profondo dolore dell'Istituto per
" le brutalità commesse contro gl'italiani in Innsbruck, e l'inco-
" raggiamento a questi a perseverare nella loro eroica lotta in
" difesa della idealità e della coltura italiana, violate da gente
" che tiene a vile perfino l'umanitario e sereno concetto dell'uni-
" versalità degli studi „.
Poscia il Presidente fa circolare il catalogo dei libri e degli
opuscoli acquistati e pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza.
Il m. e. A. Tamassia fa omaggio di un ojjuscolo dei dottori
Greggio e Valtoi'ta " I)ell<i, temperatura postiiiorfaìc di'l cadarere
iitnano „, frutto di esperienze fatte presso l'Istituto di Medicina
legale dell' U^niversità di Padova.
Vengono (juindi presentate e lette le seguenti Memorie :
E. F. Trois m. e. e Prof. F Truffi: Saprà un r^rs-o (/'infe-
zione per " MeridiiiH /acripnans ,, e critica <li lui mezzo di difesa
del le(/aamr. — (rli autori, illustrando un caso di infezione per
menili as lacri/maiis in un fabbricato comunale scolastico, richia-
mano l'attenzione dei costruttori sui danni dtd temuto fungo, che
DEL 27 NOVEMBRE 1004 49
va diffondendosi in Italia ; e con opportnne esperienze dimostrano
Tinsniftcienza del clornro di calce in soluzione diluita come ele-
mento di difesa del leg-name e la sua dannosità come elemento
di conservazione.
E. Teza, m. e. : Di ii.ii, iitiopo lihn> del Politi^ tiitlle tradi-
zioni popolari di Grecia.
A. Tamassia, ni. e. : SiUVaiiectasia. polnionare artifi<:i((/e. —
L'A. dà notizia di alcune sue nuove ricerche circa la possibilità
del polmone, che ha respirato, a ritornare allo stato fetale, rife-
rendosi specialmente ai lavori di Traube rimessi in onore del pro-
fessore Uno-ar e da altri. Tali ricerclie dimostrano però come le
deduzioni del Traube non si possano strettamente applicarsi ai
casi forensi.
Gr. Vicentini m. e. : Ulteriore >^tadio sa materiali radioalliri.
— L'autore comunica i risultati di ricerche sui fang-hi termali
della regione euganea, come seguito della Nota già presentata
nella seduta del luglio.
E. Verson, m. e. : Manifestazioni rigen-eratrici nella larca del
fìlugello. — L'A. comunica una serie di 180 sperimenti, dai quali
risulta che anche il filugello possiede allo stato larvale in grado
eminente l'attitudine a processi rigenerativi.
L. V. Rossi, s. e. : Contributo alVidraiUiao lagunare. Metodo
teorico per calcolare le portate e le velocità medie effettive attra-
verso le foci portuali. — L'A. premette alcune nozioni sul moto
ondoso di marea esterna e lagunare e ricava la profondità media
generale dei bacini.
Adotta come profilo dell'onda quello sinusoidale dato dal La-
place e confermato dalle esperienze mareografiche.
Determina quindi la quantità d'acqua che si trova in laguna
in tempo qualunque, ricavando le portate integrali e le velocità
medie effettive attraverso le foci portuali quando si verificano le
condizioni seguenti di tre casi teorici.
Pel I" caso : Ritardo tra le fasi di marea interna sull'esterna
50 ADUNANZA ORDINARIA DRI, 27 NOVEMBRE 1004
e smorzamento di ampiezze d'onda trascurabili (Caso limite su-
periore).
Pel TI° caso : Ritardo crescente con legge lineare, crescendo
la superficie del bacino col procedere verso i margini e smorza-
mento di ampiezze d'onda trascurabili.
Pel III" caso : Ritardo crescente come sopra e smorzamento
crescente con legge logaritmica.
Si divide la superficie di ciascun bacino lagunare, procedendo
dalle foci ai margini, in tre zone, in ciascuna delle quali si ripro-
ducono prossimamente le condizioni dei tre casi suddetti e si de-
terminano le portate integrali e le velocità col metodo di compo-
sizione dei vettori j'otanti.
Seguono le conclusioni dello studio, nelle quali sono riassunte
le leggi di mutua dipendenza fra le portate e gli elementi, super-
ficie del bacino^ ritardo nelle fasi di marea ^ smorzamento nell'am-
piezze d^onda e considerate brevemente le circostanze eccezionali
di moto ondoso e di maree di straordinaria ampiezza.
•
A. Stefani, m. e. : Presentazione a termini dell'art. 18 del
Regolamento della Nota del dott. Ferdinando Soprana : Ulteriori
ricerche intorno alla, azione del vago sulla, respirazione interna.
F. D'Ai'cais, s. e. : Idem della Nota del Prof. Carlo Alberto
Dell' Agnola : Analogia fra alcune serie di palinomi e le serie di
potenze. Nota I*'*. — In questo lavoro l'autore dimostra che le
serie di polinomi soddisfacenti ad una certa condizione hanno la
notevole proprietà di essere assolutamente convergenti nei punti
interni ad un campo connesso e di cessare di essere tali nei punti
esterni ; precisamente come avviene per le serie di potenze e coef-
ficienti costanti.
Terminate le letture, l'Istituto si raccolse in adunanza segreta.
// Fircprcsidcnfc
A. FA VA HO
// Viresc(irctario
(J. OCCIONI-HONAFFONS.
My
Atti hkt, Rkaj.k Istituto Venkto j>i sciknziì, lettere eb arti.
Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Vavte prima.
A 1 > r N A N /A () 1{ 1) 1 N ARIA
DEL 18 DICEMBRE 1904
PRF.RIDEXZA DEL M. E. FOGAZZARO
l'RKSIDENTE
l^-os(Miti i iiioiiibri ofFettiri : Favaho, vicepresiflente ; G. Berchet.
seo-retario ; Occioni-Bonaffoxs, viceseji-retario ; Loeenzont,
Trots, De Giovanni, Bellati, P. Spiga, Teza, Martini,
Veronese, Da Schio, Molmenti, Stefani, Ferraris, G.
B. De Toni, Galanti, Ricci, Nasini, Polacco, Vicentini,
Vrrson, Bru«i, Pascolato ; ed i soci corrispondenti : Catel-
lani, Ciscato, BoRBifrA, G. Spiga, Bonome, G. Tamassia,
D'Argais, Castelnuovo, PredellI; Setti, Flamini, Breda,
Malaoola, Levi-Civita, Lazzarini.
Giustificata l'assenza del m. e. Lampertigo.
Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre-
sidente anuunzia con le seguenti parole la morte del ni. e. Pietro
Gradenigo avvenuta in Padova il 1" corrente.
" Ho sperato invano, egregi colleghi, che gli ultimi giorni
.. della mia Presidenza non sarebbero contristati da lutti del-
„ r Istituto. Sorgo invece col cuore dolente a ricordare nn nobile
„ o caro compagno nostro, il ])rofessore Pietro Gradenigo, inan-
„ cato ai vivi il primo giorno di questo mese, quando gli allievi
„ suoi, sparsi ))or V Italia, si associavano nel gentile pensiero di
.. festeggiare il prossimo anniversario trentesimo della sua prima
.. lezione. Altri dirà più largamente in quest' aula com'egli a dicias-
.. sette amii <(uì prendesse le armi per la sua città e per 1' T-
„ talia : come più tardi, volontario soldato della scienza e del-
„ r ai'te salutare, affrontasse in Dalmazia il colèra; come, venuto
„ meritamente in fama, dalle sale degli ospitali ascendesse alla
DJ ADUNANZA OliDINARtA
., (Jtittodra e (nijilc contributo di studi abbia dato alle scienze nie-
„ diche e chirui-giche e qual fine coltura artistica possedesse e
„ quanto aureo ne fosse il carattere, proba la vita, (giovanilmente
„ caldo, pur ne^-li anni suoi tardi, il sentire. A me basti onarare
., Of^'g-i la sua memoria nel modo che più ,<>-li è «irato colà dove
,, fermamente sperò rivivere ,,.
„ Perveng-a la mia voce a colui che di Pietro Gradenigo fu
„ amore, premio e oro-oglio, al professore Giuseppe Gradenif,^o,
„ nostro socio corrispondente, e g-li dica che questi suoi colleghi
„ dell'Istituto Veneto, dato al padre suo il più affettuoso com-
„ pianto, salutano, a conforto, discesa in lui la paterna virtù. „
Tutti si alzano in piedi in segno di omaggio e di consentimento.
Il Presidente agg-iunge che TTstituto si affretti) ad inviare, per
telegramma, sentite condoglianze alla famiglia e alla R. Università
di Padova, che risposero ringraziando. In pari tempo 1" Istituto si
fece rappresentare ai funerali solenni dal Vicepresidente e dal
m. e. Stefani.
]i' annunzio della morte fu dato al 3Iinistero della istruzione
pubblica, e largamente diffuso fra i membri, soci, autorità e istitu-
zioni scientifiche, le quali in numero di 19 risposero inviando le
condoglianze.
Comunica inoltre che all'indirizzo inviato al membro effettivo
anziano Lam|)ortico in occasione del suo quai'antemiio di apparte-
nenza air Istituto, egli rispose ringraziando.
Si fa circohire il Catalogo delle pubblicazioni ac(ptistate o
ricevute in dono dopo V ultima adunanza, segnalando fra esse il
dono fatto dal m. e. lirugi delTerudito discorso inaugurale tenuto
dal prof. Hmiiid Costa all' Università di Hologna intorno a Teo-
doro Mommsen.
A questo punto chiede e ottiene di pailare il m. e. Teza che
così si esprime :
" noiiiaiii --i ria])re, perchè tutti ne possano tnir profitto, la
„ Muniaiia ; dim, la nijstra Marciana. Se mag-giori solennità sono
DEL 18 DICEMBRE 1004 53
liserbate ad altri giorni, quale festa più bella nella casa dei liV»ri
che r accostarsi a loro con affettuosa riverenza ^i Tornano i libri,
sotto le ali del Leone, più accosto all'antica sede. Simbolo da non
far scomparire è anche il nome della Zecca. Verghe d'oro depone
la scienza, monete d' oro batte 1' industria dei dotti : ne ferree
sbarre che le assicurino fanno più bisogno, perchè sta là dentro il
regno della generosità : e i giganti, non as])ri o altieri, che ne
custodiscono le porte, non mostrano la violenza ma la forza : o si
accenni agli studiati misteri della natura, oppure a quelli degli
umani intelletti, palesandone la storia insieme e le virtù. Eleganza
severa è nel nuovo albergo : degnamente vi sono allettati e ospi-
tati quanti hanno cari gli studi, e portano esempi nuovi, o ser-
bano questa bella tradizione dei nostri vecchi.
Dubbi che potevano sorgere nei timidi, ed io ero dei timidi,
scompaiono davanti ali" opera compiuta ; compiuta con maestria,
con rapidità, con ordine : perchè prevedeva una mente, e un co-
raggio, non domato da ciarle ne da accuse, provvedeva. A Salo-
mone Morpurgo dobbiamo tutti riconoscenza : e al nobile animo
,, di lui sarà essa premio non sgradito.
Con più forte compiacenza, che altri non debba sentire,
„ guardo io nella vecchiaia a sì grande tesoro di antica e di novella
„ dottrina : una stanza, sia pur umile, raccoglierà anche i libri che
„ mifurono consiglieri e consolatori nella vita ; e che, in altre mani
„ e davanti ad altri intelletti, spero fruttino di più. „
Il discorso è accolto da applausi: e il Presidente nota che
nessuno avrebbe potuto meglio del collega esprimere con altret-
tanta eloquenza, proprietà, densità di pensiero il proprio concetto ;
(li che, associandosi alle approvazioni dei presenti, ringrazia l'oratore.
Sono poscia presentate e lette le seguenti Memorie :
(}. P). De Toni, m. e. e prof. Edmondo Solmi: Jnforrio «1-
ra Ufi (ita (li LeoìKirdo da ì'inci hi Fraiicid. — Crii autori chiari-
scono un punto importante della biografia del grande artista e
scienziato, dimostrando erronea l' affermazione dei biografi che
Leonardo abbia varcato le Alpi diretto in Francia poco dopo l'in-
contro di re Francesco 1 con Leone X in Bologna (dicembre 1515),
ossia nell'inverno del 1516. Kesta invece provato che il A'inci si
54 ADUNANZA ORDINARIA
trovava nell'agosto 1516 tuttora in Roma e vengono ricercate le
cause (Iella partenza di Leonardo da quella città : dalle ricerche
fatte dagli autori risulta che solo in sulla fine del 1 T)!!) l'artista
può aver lasciato l'Italia, aumentandosi in tal maniera di (|uasi
un anno il soggiorno del Vinci tra noi.
E. Yerson, m. e. : Dei seyni esterni atti a rioelare nel Hom-
hyx m. il se.sso della larm. — Passa in rassegna i segni esterni
ritenuti capaci di indicare il sesso della larva del filugello; mo-
strando come sieno tutti fallaci, all' infuori di quelli recentemente
segnalati dal sig. IshiM^ata dell' Università di Tokyo, che a loi'o
volta sono strettamente collegati ai quattro dischi imaginali fem-
minei, già descritti fin dal 1895 negli Atti del K. Istituto Yeneto.
R, Massalongo, s. e: Sull'origine digesti ra del reuma lisniu
articolare acuto. — L'A., combatte l'origine digestiva del reuma-
tismo articolare acuto sostenuta recentemente da Gilhert e T^ere-
boullet. Ricorda ancora come non fu possibile precisare la porta
d'entrata dell'agente infettivo. Tutto però farebbe ritenere essere
le tonsille la via per la quale penetrano nell'organismo i microbi
patogeni, come lo dimostrerebbe 1' eccezionale frequenza dell'an-
gina reumatica iniziale. Dalla sua ricca statistica risulta infatti
questa frequenza nel 70 " o di tutti i casi di reumatismo artico-
lare acuto.
Il non aver constatato nel 40 o 50 "o dei casi questa angina
iniziale indussero Gilbert e Lereboullet a cercare nel tubo dige-
stivo ed annessi la via d'accesso dell'infezione reumatica. (Jilbert
e Lereboullet basarono la loro teoria enterogena del r. ;i. a. sui
precedenti personali e famigliari degli ammalati noi (|uali avreb-
bero trovato sempre affezioni biliari, itterizia, litiasi, infezioni delle
vie biliari, l'ittoro acolurico, ecc. (,)uali fatti clinici aiuMU-a pigmen-
tazioni anormali della pelle, urobilinuria, emorragie, orticaria,
eritema, polimorfo, ipertrofia epatica e splenica, bradicardia, emi-
cranie, dispepsie, colite muco-membranosa, ecc. (^)uali fatti anato-
mici un solo caso nel quale oltre le banali alterazioni del reu-
matismo viscerale, trovarono lesioni infettive del fegato, del jìan-
creas e dell' appendice, lesioni che per Oilbert e Lereboullet
devono essere considerate come altrettante ])orte d' entrafa tbd
DEL 18 j)ickmbrp: 1904 55
processo infettivo reumatico. Cercarono ancora appog'g-io alla loro
teoria nclFug-uaglianza di alcuni microrganismi della flora hacte-
rica intestinale con altri raramente trovati negli essudati artico-
lari. Per i due patologi parigini questi precedenti intestinali e
biliari non mancherebbero mai e costituirebbero quello eh' essi
chiamano diatesi d'autoinfezione, diatesi che d'ora innanzi dovrà
sostituire quella di diatesi artritica. Il salicilato di soda per loro
ag'irebbe favorevolmente nel r. a. a. appunto perchè questo ri-
medio è pure efficace nelle infezioni biliari. E se tutto questo
non bastasse a proposito di reumatismo articolare arulo^ sosten-
gono la medesima teoria enterogena per la maggior parte dei
casi di reumatismo articolare cronico.
E qui r A., pone subito alcune considerazioni pregiudiziali.
Quando esiste l'iniziale angina reumatica, sono sempre assenti le
alterazioni delle vie digerenti ed annessi invocate da Gilbert e
LerebouUet ?
E quando coesistono angina ed affezione delle vie digestive,
ciò che non è improbabile, allora per quale delle due porte d'en-
trata farebbero il loro ingresso i bacteri patogeni ?
E quando non esiste 1' angina iniziale esiste sem])re la dia-
tesi d' auto-infezione ?
L'A., compulsando la sua statistica 'rovo sopra 200 fasi di
r. a. a. solo nel 18*V(i precedenti gastrici ed intestinali, nel 6"o
le emorroidi, nel 2 f' „ 1' itterizia transitoria, 1' appendicite nel
0.5 " „. r orticaria nel 8 " „, la porpora nel 4 " „, nel 3 ° „ il tu-
more di milza, mai la bradicardia.
E quale controprova l'A., ha rivolto le sue indagini ancora
ad un ceito numero di casi di nialattie acute e croniche delle
vie digerenti, del fegato, del pancreas, dell'appendice per vedere
se nei loro precedenti o nelle loro successioni morbose esistevano
attacchi di r. a. a., od almeno di qualche localizzazione articolare.
Ma aiicbe questa inchiesta riuscì sfavorevole alla teoria eiitero-
gena del r. a. a.
L' A., trova più logico inoltre di considerale le alterazioni
del fegato, pancreas ed appendice trovate da Grilbert e Lereboul-
let nel loro caso, quali conseguenze della generale infezione reu-
matica e non come altrettante porte d'entrata dell'infezione stessa.
L' A., infine scarta senza discussione 1' ipotesi che anche il
56 ADUNANZA ORDINARIA
reunuitisnio articolare cronico possa avere una orinale origino di-
(>;estiva; si riferisce a questo riguardo alla sua classificazione delle
artriti croniche ed alla sua Relazione sullo stesso argomento al
Congresso di Napoli nel 1897.
Fino a prova in contrario, conclude 1' A., egli è del parere
che r angina reumatica iniziale sia la porta aperta per la quale
penetrano i bacteri dell' infezione reumatica.
Con questo egli non vuole negare che anche altre porte d'en-
trata possano dar accesso a questi agenti infettivi, fra le quali
l'intestino ed annessi, ma fino ad ora gli argomenti invocati non
hanno valore tale da poter essere innalzati a criteri logici per
costruire sopra di essi una nuova teoria patogenetica del r. a. a.
Questo è doveroso constatare, finisce l'A., anche nei riguardi
terapeutici, imperocché a nuove teorie patogenetiche potrebbero
seguire nuovi indirizzi curativi non giustificati e forse dannosi.
A. Bonome, s. e. — Presentazione a termini dell'art. 18
del Regolamento delle Note : 1" del Dott. Ettore Ravenna: S?//
cosidfffo cudoteìionìd nfdlifpxi <l('ìì(( pleura e del perifoìicd. — LA.
ilhistra tre casi di tumori primitivi del peritoneo e in l)ase al
reperto dell' esame istologico ne fa la diagnosi di cancro, jìer la
forma epiteliale degli elementi, per la disposizione alveolare e per
la diffusione lungo le vie linfatiche. A conforto di (piesta dia-
gnosi sta pure il fatto che gli embriologi tutti oggi ammettono la
natura epiteliale del rivestimento delle grandi cavità sierose.
Vi sono però caratteri che differenziano questi dai comuni
cancri dell'epitelio di rivestinìento e specialmente la scarsità di
forme degenerative nelle cellule neoplastiche e la mancanza di
aree più o meno estese dei necrosi. Ciò è dovuto al modo di pre-
sentarsi, per lo più a piccoli nodi, di tali tumori, alla disposi-
zione dell" (q)itolio pleuro peritoneale e alla concomitanza di iii-
t(uiso e diffuso processo infiannnatorio della sierosa.
A rendere più evidente che i tumori in (juestione sono di
natura epiteliale, V A. li confronta con un caso di angiosarcoma
primitivo del peritoneo.
I^'i'a i tumori primitivi della sierosa pleuro peritoneale deve
(huKpie trovai' posto il cancro e si deve riservare il nome di eu-
DEL 18 Dir.KMP.Ki' 1004 57
(l()t(4ioina a quei tumori di cui si possa diniostiare chiaraineiite
la inatrioe nelF endotelio dei vasi o deo^li spazi linfatici.
ir.'" del Dott. (riovanui Ca<^netto : Osservasìoìii 'niofoino-pa-
to/og/rhfi sul/' afro fi(< dr/hi i/xifixi. — L' A. prende in considera-
zione un gruppo di ipofisi umane atrofiche scelte nelle varie età
e ne studia le modalità anatomiche o-rossolane ed il comporta-
mento istolo<>'ico.
dispetto alle cause di orig-ine va distinta, secondo VX., Tatro-
fia essenziale, idiopatica dell' ipofisi, dall' atrofia secondaria : la
prima si presenta con costanza (se non intervengono particolari
anomalie) nella vecchiaia, ed è V espressione di uno stato di in-
voluzione fisiologica dell" organo ; la seconda può determinarsi in
(|ualsiasi epoca della vita e sta particolarmente in rapporto con
uno stato di idrocefalia che duri da un certo tempo, con lo svi-
luppo di tumori nelle vicinanze della sella turcica, con processi
infiammatori a tipo distruttivo delle pareti del cavo ipofisario e
del tessuto glandolare stesso, ecc.
Mentre questa seconda specie di atrofia può colpire indiffe-
rentemente 0 l'uno 0 l'altro dei due lobi dell'ipofisi o tutti e due
insieme, Y atrofia idiopatica di solito interessa precipuamente la
parte nobile e funzionante dell'ipofisi, il lobo glandolare: la por-
zione nervosa partecipa nuli' affatto o solo in modico grado al-
l' impiccolimento dell' organo.
La rappresentazione anatomica più frequente dell'atrofia pri-
maria dell'ipofisi è la depressione, la insellatura più o meno inar-
cata della sua faccia superiore: tale deformità si accompagna con
lo stiramento in basso dell'infundibolo, con l'allungamento e as-
sottigliamento del peduncolo e con la dilatazione del forame cen-
trale dell' opercuìnm sellae furcirae, il quale abbandona il punto
d'impianto dello stelo sull'ipofisi e si retrae eccentricamente, la-
sciando scoperta buona parte della superficie superiore della
glandola. Questa retrazione dell' opercolo è in rapporto diretto
col grado di atrofia e può ritenersi, anzi, come 1" indice di tale
grado. Neil' atrofia parziale (varietà peripeduncolare dell' atrofia)
r opercolo lascia scoperto solo quel tratto di ipofisi che giace in
tutta vicinanza all'estremo prossimale del peduncolo ; nell' " atro-
58
ADUNANZA ORDINAKIA
fia totale „ , all'opposto, pur rimanere scoperta quasi tutta la fac-
cia opercolare della g-laiidola.
Nei riguardi istolog-ici è de,oiin di nota il fatto che in quasi
tutte le ipofisi atrofiche esaminate dall'A. esiste un'iperplasia più
0 meno pronunciata del tessuto di sosteo-no : se 1' atrofia è par-
ziale, l'ipei-plasia dello stroma si limita alla porzione dell'organo
maggiormente interessata dal processo. Di pari i)asso procedono
le alterazioni dei vasi sanguigni e degli epiteli. I vasi, rappre-
sentati di solito da capillari di vario calibro, a parete esilissima. si
forniscono di una parete robusta, che si immedesima col connet-
tivo iperplastico perivasale : 1' endotelio, però, partecipa assai di
rado air ispessimento della parete. Relativamente agli epiteli può
dirsi, che in corrispondenza alle zone profondamente atrofiche (e
in tutta r ipofisi, se V atroHa è totale e grave) essi perdono la
caratteristica di epiteli secernenti : si impiccioliscono, si deformano
e riducono il citoplasma ad un orletto esilissiino perinucleare af-
fatto privo 0 fornito di scarsissimi e minimi granuli, il nucleo
stesso partecipa al processo palesando certe modificazioni morfo-
logiche e tintoriali, che sono Tespressione di una metamorfosi re-
gressiva. Al contrario, nelle zone prossime alle isole atrofiche nelle
atrofìe parziali, e in tutta la gland(da se l'atrofia è di grado mo-
derato, si assiste ad un rigoglio di attività funzionale, che si ma-
nifesta con la comparsa di jiumerose e grandi cellule cromofile
ben fornite di vacuoli di secreto : gli epiteli pallidi o cromofobi
cedono il posto agli epiteli funzionanti. Non si tratta di vera iper-
plasia, ma di semplice sostituzione di elementi.
Il fenomeno, secondo TA.. può esser suscettibile di una dop-
pia interpretazione : o verso le cause che i)ortano l'ipofisi all'atro-
fia gli elementi cromofìli oppongono, fino ad un certo punto, una
resistenza superiore a quella dei cromofobi, destinati ad esser sa-
crificati per primi, oppure, ipotesi forse più attendibile, Taumento
degli epiteli cromofili è 1' espressione di un fatto di compenso
funzioiuile atto a sopperire alla perdita di tessuto secernente su-
I)ìta dall' organo parzialmente atrofico. Converrebbe con ciò am-
mettere la ripresa funzionale degli («leiìienti di riserva, le cellule
cromofobe, le quali dalla fase di riposo passerebbero allo stato di
funzione coir arricchire il loro protoplasma di granuli.
Sia iieir un caso che neir altro, del resto, il significato di
DEL IS DICEMBUK 1904 59
questo reperto non pu»> af'iio-oire : esso denota, al postutto, l'alto
valore funzionale delF ipofisi ed il bisogno che sente l'organismo
del secreto di questa glandola.
(ì. Tamassia. — Id. della Nota del Prof. Melchiorre Roberti:
L<i liKHjotencnzd /iiipcrinlr di Inììshruck e V Unirersifà di Padova nel
s^'c. XVI. — L' A. presenta alcuni documenti, i quali si riferi-
scono ad una domanda fatta dalla imperiale luogotenenza di
Innsbruck al S. Collegio giurista padovano (cioè alla facoltà giu-
ridica dell'Università di Padova) nel 1562 di un professore per
r Università di Friburgo. Le parole cortesi con le quali la richie-
sta è formulata, e la risposta benevola del S. Collegio, il quale
designò V Olzignano, uomo di Stato oltre che giurista ben noto
ai suoi tempi, mostrano (guanto sia ingiustificato quel grido di
fuori i barl)ari col quale da Innsbruck vennero cacciati in questi
giorni professori e studenti.
p]ssendo poi V Olzignano passato all'Università di Dòlo e
quindi eletto a Collaterale in Bruxelles, nel suo posto veniva
eletto un altro giurista padovano, il Discalzo, intorno alla quale
nouiina il Roberti pubblica qualche altro documento.
F. D' Arcais, s. e. ~ - Idem della Nota II-'' del Prof. Carlo
Alberto Dall'Agnola : Aiialotjic tr<( alcune serie di polinomi e le
serie di potenze. — Nel presente lavoro 1' A., oltre ad un ulte-
riore sviluppo delle teorie svolte nella Nota precedente, dà al-
cuni notevoli esempi della teoria stessa.
T. Levi-Civita s. e. — Idem della Nota del Prof. Luigi De
Marchi : La ìnorf<)lo<//a liKjìinare e il regime stazionario di marea.
— L' A. facendo seguito ad una lettura fatta su analogo argo-
mento dal s. e. Rossi v dal Prof, (liacinto Turazza considera la
(|uestione in modo da risalire dagli effetti alle loro cause.
Premesso uno studio analitico sul moto ondoso stazionario
entro una rete di canali, c^gli passa a discutere i caratteri geo-
logici, geografici e fisici della laguna di Venezia, e ne illustra
la evoluzione, collegando con argomentazioni suggestive i dati
di fatto.
Ne risulta che lo stato limite, verso cui spontaneamente
60 ADUNANZA ORDINARIA DEL 18 DICEMBRE 1904
tende, uella sua evoluzione, il sistema lao-unare, consiste appunto
in una rete ili canali a regime permanente di marea del tipo
considerato da principio. La laguna deve avere già compiuta la
sua evoluzione, e perciò le proprietà del detto regime devono po-
tersi, almeno approssimativamente, applicare ai singoli bacini.
Se ne ha soddisfacente conferma in più raffronti cartografici
e mareografici, nonché in un computo sui rapporti d'ampiezza delle
bocche di porto in perfetto accordo coi valori ottenuti dai sunno-
minati Rossi e Turazza.
L' A. passa quindi ad una seconda approssimazione, esami-
nando anche le principali cause perturbatrici.
Eo-li riesce cosi a dar ragione della durata minore del ri-
flusso rispetto a quella del flusso, e degli interrimenti, (die so-
«•liono formarsi nei canali di comunicazione fra differenti sbocchi
lagunaii.
Tiirminate le letture, V Istituto si raccolse in adunanza se-
greta^ nella ([uale procedette alla nomina del Vicepresidente e
dell' Amministratore, approvò le conclusioni della Kelazione della
Giunta per la Biblioteca ed esaurì altri aft'ari (Tiiiterua ammini-
strazine.
// l'n'siilenlc
A. FUCjAZZAKO
// \' iccs((/r<'l((ri<i
( i . OOCIUNI-BUXAFI'UNS.
^Y ^
Atti del Reale Istituto Veneto m scienze, lettere ed arti.
Anno accadoinico 1904-905 - Tomo LXIV - Parto prima.
A 1) n N A N Z A O R D 1 N A R 1 A
DEL 22 GENNAIO 1905
PRESIDENZA DEL M. E. EOGAZZARO
presidente
Prosenti i membri effettivi : Favaro, vicepresidente; Oocioxt-Bo-
NAFFONS viceseg^retario ; Lampertico, Lobenzoni, Trois, Bal-
lati, P, Spiga, Teza, Martini, A. Tamassia, Da Schio, Mol-
MENTi, Stefani, Ferraris, Gt. B. De Toni, Galanti, Ricci,
Polacco, Vicentini; Verson, Brugi ; ed i soci corrispondenti :
Oatellani, Crescini, P. Berchet, Ciscato, Landucci, Ar-
RiGONi Degli Oddi, G. Spica, D'Arcais, Castelnuovo, Pre-
DELLI, MaLAGOLA, LeVI-CiVITA.
(ìiastificata l'assenza del seg-retario (f. Berchet, dei membri
effettivi : Saccardo, De Giovanni, Pascolato, dei ss. ce. :
Poggi, Zanon, Biadego.
Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre-
sidente annunzia con le seguenti parole la morte del socio corri-
spondente estero Gustavo Ludwig avvenuta in Venezia nel giorno
16 corrente.
" Nel vigore degli anni e nel fervore dell'opera, moriva il 16
" di questo mese in Venezia il nostro socio corrispondente estero
" Gustavo Ludwig, amaramente pianto da quanti sentono l'onore
'' venuto alla terra veneta e a noi dagli antichi maestri che il
" più divino deir anima qui trasfusero nelle tele, da quanti segui-
" rono con gratitudine riverente il cammino di questo nobile, stra-
■' niero votatosi al culto di un'arte veneta che fu di grandi pit-
" tori nostri proavi,, offesi da molte ombre che si ad(h^iisai'ono
(12 AI)tINAN'/\ oi;l)INAI(l,\
" iiilonio jmI (!.ssi jicr cnlpu di posfcM'i statisi fiontcìiti n un' iiiiiiiii-
" ra/ioiK! inopiìrosa. K Ira noi clii In rhUc insi<;ii(i coinpa^^no di
" lavoro <! \nh di ine vale a trilnitai i;li il dubito onore; e. vorrà
" un fii'iorno, se il mio voto si compia, lar<;-ainoiit(! Farlo in (|ue8t'aiiJa;
" ma voi tulli io prci^^o ii, sorf^-(!r(; ora in sil(;ii/ioso so<^'no solenne
" di un lutto clui, H(; è lutto del K. Istituto lo è più ancora, di
" \'ene/,ia e dell'arte sua nia<;^iormente f^Ioriosa,,.
Tutti i convenuti si al/ii.no in piedi in se^-no di assentimento.
il ni. e. .Vlnlmeiili, chi(;sto di parlare;, aji;<^iuni;'e a sua volta
nobili (;s|)r(;ssioni, sej^'niihindo nell' (;stÌMto, che da pili anni erasi
l'atto nostro concittadino, non solo r(;letta. intelli<;eii/a, ma la bontà
sf]UÌ8Ìta deiraiiimo M^li stampò un'orma profonda nella storia <l(;l-
l'arte, con le sue riccr(die ori;;inali e sicure, e l'arto nostra
s|)ecialiiieiite i^'li dev(; tutta la ri(;oiiosc(;iiza.
L'Istituto III rap|)resentato ai f'iinerali dal Vices(;<i;r(;tario o
dui m. e. Molmenti.
Si fa, circolare; il cala.lof;-o delle ))iibblica/ioni acquiatate e
])(;rv(;iiuto in dono dopo l'ultima adiinan/a; sof^nabmdo s])ocial-
nuiute; lo splendido dono del (!o: Lui^i Sorniani Mor(;tti delTopeM'a:
" //'/ l'rnriiic/>i di ì'rrDini „ Mono^'rafia-statÌ8tica-(;(;oiiomica-ammi-
nistrativa, d(d (piale oma«4<iio i conv(;iiuti prondoiio vision(^ /Viiclie
il ni. e. Hrii^'i fa ouui<;'^'io, a iioiiu; (l(;l prof. Vincen/,o Lilla, del
volume di .")(I0 |»aL!,ine in S" <;'r. che i suoi ammiratori misero
iiiHÌ(;m(; a ri(!ordo del XL anno d' inseniuinieiito. Il ricsidente
rinj^'ra/ja a nonu; d(;ir Istillilo.
Sono |)os(;ia pres(;ntat«; <; l(;tt(; le; se^nenli Memorie;:
1*. A. S!i(;cardo, ni. e*, e doti. iì. \t. 'Trii ve>rso : La Floni
<h'll(' rcllf di h'cllrc. - Siecome» <|iie'sta. re'<;'ioiie lino dal priiie'i-
pio del Ne'c(do \N III III illiisrrata daeliie elistinti botanici veneti:
Antonio Tila e' (Jiaii («e-rolaino Zanie;lie'lli che; pubblicarono elue
e'le;nchi o<«-o-i assai rari colla vecchia nonienclatura botanica,
,i;li A. A. <iiudi(;arono oppoiinno di ri|)rodiirli c(d l' a «•'H'i uni a de'i nio-
deriii sinonimi. (^)uiinto poi allo Zanicdiedli, an/iche'' ripro(liirre'
l'e'le'iKio slampiito. pre'se'iitano ([uello di un niiinoscritto e)ri«;iiiale;
DEL 22 GENNAIO 1905 63
donato dal cav. Dian all'Orto botanico, manoscritto tanto più in-
teressante perchè descrive una gita alpinistica di quei tempi,
assai diversa e più difficile di quanto non possa esserlo oggi.
Nella seconda parte, redatta dal dott. Traverso, è contenuto
un cenno storico sui più recenti esploratori floristici delle Vette,
sono esposte alcune notizie fitogeografiche sulle stesse e la re-
laziono di un'escursione fattavi dal Traverso nell'estate scorsa.
In fine viene dato un catalogo sistematico, a tutt'oggi completo,
della flora di questa regione, quale si incontra nella zona subal-
pina ed alpina, al di sopra dei 1500 metri.
G. Vicentini, m. e. e dott. R. Alpago : Sulla radioattività
(lei prodotti delle aorrjenti tfnnali euganee. Nota III. — La co-
municazione che gli A. A. fanno all'Istituto riguarda una terza
serie di ricerche suU' argomento indicato dal titolo. p]ssa è più
estesa delle due precedenti e rende conto di osservazioni fatte
sulla emanazione radioattiva, di cui vanno ricchi i gas che si
svolgono dalle sororenti termali.
Ancora nel primo studio fu provata l'esistenza di molta e-
manazionc nell'aria libera delle vicinanze delle sorgenti, ma in
esso non si parlò di qualche misurazione diretta che dimostrava
la forte radioattività dei gas di quelle.
In ciò gli A. A. furono prevenuti dal cenno preliminare accolto
nel processo verbale della seduta del 30 Ottobre u. s.. fatto dal
prof. Nasini, il quale, coi suoi collaboratori Anderlini e Levi, ha
pure osservata l'alta radioattività dei gas di Abano.
Come risulta dalle numerose ricerche, che. nel corso di vari
mesi, furono fatte dagli A. A. suirargoinento. la intensa radioattività,
della quale sono dotati in generale i gas delle sorgenti euganee,
è dovuta ad emanazione di radio. Ne viene di conseguenza che
sia col mezzo di tali gas, sia coli' impiego della emanazione
svolta dai fanghi, si possono studiare le proprietà della emana-
zione del radio, senza la necessità di avere a disposizione il raro
elemento dal <iuale raccoglierla.
Così di fatto colle loro misurazioni gli A. A. mostrano per
esempio che la formula di Curie o Daune che dà la legge della
diminuzione della radioattività indotta in seguito a lunghe espo-
sizioni di corpi diversi all' influenza del radio, non rappresenta
fì4 ADUNANZA OÈDINAKIA
completamente il fenomeno, perchè essa non vale durante il ra-
pido decremento che si ha all' inizio della disattivazione, (^lesto
fatto, che è pure risultato dallo studio della emanazione dei fan-
"•hi di Monteffrotto, non è stato rilevato daoli osservatori che si
sono precedentemente occupati dei fanghi radioattivi. Esso con-
corda coi risultati di osservazioni del Kutherford sulla emana-
zione del radio.
(tIì a. a. hanno inoltre indagato altri particolari del compor-
tamento della emanazione, mettendo ulteriormenije in evidenza
la importanza che assume dal punto di vista scientifico la ric-
chezza di emanazione radioattiva che si ha nelle sorgenti euganee.
A dare una idea dell'ordine di grandezza della radioatti-
vità dei gas termali, gli A. A. comunicano alcuni dati che si rife-
riscono ai gas di Abano che per ora sono quelli studiati più
estesamente.
Bastano 300 cm-^ di gas mescolati agli 8 litri di aria con-
tenuti nella campana dell' apparecchio di Elster e (teitel per
portarvi una dispersione di 7000 volt per ora.
La attivazione che subisce la campana per avervi sempli-
cemente soggiornato per due ore il gas puro di Al)ano è misu-
rata da una dispersione di 40.000 volt per ora.
Un filo metallico, lungo 50 cm., conservato per qualche
tempo ad alto potenziale negativo in una trentina di litri di gas,
assume una radioattività corrispondente alla scarica di 50.000
volt per ora.
A scopo di confronto aggiungono gli A. A. che l' impiego di
7 grannni di uraninite di Joachimsthal produci? nelT apparecchio
di misura la dispersione di 1400 volt per ora.
H. Brugi, m. e. : Per una sforia delle Unircrì^ità italiane. LA.
incomincia dall'osservare come noi non abbiamo una storia della
scienza nostra : fa notare che in (lermania si è voluto con la
storia dare un l)lasone alla scienza tedesca e come sia grandemente
tenuta in pregio dai tedeschi la storia delle scienze tutte. Così in
Francia e in Inghilterra. Offre strano contrasto a ciò V Italia
dove regna il curioso pregiudizio che gli scienziati non debbano
occuparsi della storia della loro scienza. Mostra 1' importanza
della storia nelle scienze morali e nelle scienze naturali, dove è
DEL 22 GENNAIO 190") 65
utile lii storia delle esperienze per il loro leg-anie e dove si vede
in opera il grande principio della relatività della conoscenza, pas-
sato poi nelle scienze morali.
Crede che la g-rande difficoltà a far la storia delle scienze
in rtalia dipenda dalla mancanza di una storia delle nostre Uni-
versità. La storia delle scienze non si può staccare da quella
delle scuole. In Germania si è compreso anche questo e il Mi-
nistero prussiano dell'istruzione pubblica ha ordinato una biblio-
grafia delle Università tedesche, il cui primo volume di pagine 88t5
abbraccia 17,868 numeri di bibliografia. Fa voto che anche presso
di noi, come dal Ministero della Marina è stata presa l'iniziativa
di una storia dei porti italiani, provveda il Ministero della pubblica
istruzione ad una bi!)liografia delle Università italiane che pre-
pari i materiali per una storia della scienza italiana. Ben hanno
ragione le Università italiane di entrare, degnamente presentate,
nel grande quadro della storia del sapere.
G. A. Zanon, s. e. : Portato d' viui hocca (/' estuario. Conti-
nuazione della Memoria : " Velocità ra(j</uagfiata e potenza effoi<-
soria delle maree in una. /)ocra d'estuario „. — Il disserente in
questa Nota continua la Memoria intitolata .• " ì^e/ocità rag(jnagliata
e potenza eff'ossori<( delle maree di una borea di estuario „ inte-
grando le e(|uazioni differenziali poste in questa, per determinare
la portata della bocca nel caso generale che la marea ricopra le
paludi di uno strato d' acqua, e tenendo conto della variabilità
dello specchio d'acqua col supporre le paludi ridotte a una sola
equivalente ad esse, di sponda cilindrica generata da una parabola.
Egli inoltre generalizza le equazioni della velocità ragguagliata
e fa applicazioni alla bocca di S. Nicolò di Lido nella laguna
di Venezia e al porto canale, ch'egli pi'opose in passato per questa
sola bocca.
Fj. Casteluuovo, s. e. : ('// vrilii-o tiella demorrasia. — In
(]uesta Memoria sono riassunto le conclusioni d'un libro recente
di M. Ostrogorski, Ln drinociuìtic, et les pmiis politiqiies. Que-
st'opera, oltre che pel suo merito intrinseco, è degna di particolare
menzione in quanto che essa è una critica acuta e severa della
democrazia fatta da uno scrittore che della democrazia si professa
fifì ADUNANZA ORDINARIA
amico e considera morte senza speranza di risurrezione tutte le
forme anteriori di governo. Ma, secondo 1' Ostrogorski, la demo-
crazia al merito di aver dato all' uomo la libertà materiale non
seppe finora aggiunger quello di dargli la libertà morale, pro-
mosse la mala pianta dei politicanti di professione, rese pusilla-
nimi i governanti ed i governati. L'Ostrogorski crede che molti
di questi inconvenienti dipendano dalla erronea concezione dei
partiti permanenti i quali non rispondano più alla realtà delle
cose e non possono esser tenuti insieme che dalle ambizioni e
dagli interessi. Egli vorrebbe che ai partiti permanenti si sosti-
tuissero gli aggruppamenti temporanei determinati dalla comunanza
di vedute in certe questioni ; vorrebbe che un sistema di vota-
zioni preliminari sui candidati proposti da un dato numero di
elezioni sottraesse il corpo elettorale alle influenze delle associazioni
extralegali ; vorrebbe infine che la responsabilità individuale dei
singoli ministri prendesse il posto della loro responsabilità collet-
tiva, ciò che eviterebbe molte crisi e permetterebbe di trattare le
questioni in sé stesse e non sotto l'unico punto di vista politico,
in rapporto con le conseguenze che la loro soluzione può avere
sulla vita 0 sulla caduta di un (Gabinetto. Checché si pensi circa
alle proposte dell'Ostrogorski e circa alla loro attuabilità, ò fuor
di dubbio che l'opera voluminosa di lui é un prezioso contributo
alla letteratura politica contemporanea, sopra tutto per la gran
copia di osservazioni e di notizie raccolte in Inghilterra e in Ame-
rica ove le associazioni e le camorre elettorali sono più potenti e
più spudorate.
(i. }3iadego, s. e. : (lincomo ZaiK'lla tntdutiore di Enrico
Heine.
J*. Spica, MI. e. — Presentazione a termini deirart. 18 del
Regolamento, della Nota del dott. Umberto Pazienti intitolata:
Ossene (ZÌO ìli aui processi di determindzioìw della diirezzt( delle
(ic(/ue. — L' A. fatto un cenno sui metodi fino ad ora proposti
per la determinazione d(dla durezza delle ac(|ue, mette in (^om-
[)arazione il processo Houtron-Boudet con ((uello aloidrometrico di
.VIessandri, nota i difetti dell'uno e dell'altro, osserva che nel
metodo francese manca assolutamente il ffiado idrolinietrico coi"
DEL 22 GENNAIO 1 905 67
rispondente al carbonato di magnesio nelle acque comuni. Il Pa-
zienti porta a questo rig^uardo una modificazione e propone un
metodo d'analisi volumetrica per la determinazione totale dei sali
di calcio e dei sali di magnesio.
A. Stefani, m. e. : — Idem della Memoria del dott. G. A.
Pari e A. Far ini. — Contributo alla conoscenza dell' innervazione
dei muscoli antagonisti dello scheletro. — Registrando nelle rane
le contrazioni riflesse del gastrocnemio e dei muscoli anteriori
della gamba; si dimostra che non esiste un rapporto fisso tra ri-
poso, contrazione ed allungamento di un muscolo dello scheletro
e riposo, contrazione od allungameto del suo antagonista. Proba-
bilmente si possono verificare, sotto questo riguardo, tutte le com-
binazioni possibili, e per i nostri movimenti noi scegliamo, di
volta in volta, quella che meglio risponde allo scopo che si deve
ottenere.
Osservazioni sulle oscillazioni automatiche dell'eccitabilità dei
centri midollari e sulla fatica dei centri stessi farebbero ammet-
tere una certa unità fisiologica di innervazione dei muscoli anta-
gonisti (gastrocnemio e muscoli anteriori della gamba) ; mentre
questa unità probabilmente non esisterebbe, o solo in grado assai
minore, per altri muscoli di uno stesso arto (semimembranoso e
gastrocnemio).
F. D'Arcais, s. e. : — Idem, della Nota del prof. Carlo Beverini :
" Sulla Serie di Fourier „. — Per una funzione reale finita
univalente di una variabile reale .r , col periodo 2 re , integrabile
neir intervallo ( — tì , ti), V autore dimostra che, in un punto x
onde la f (k) non ha discontinuità di seconda specie, la condizione
necessaria e surhciente aihnche la ' — -^ sia
2
rappresentabile mediante la serie di Fourier, è la convergenza
di tale serie, giungendo così in modo semplice e diretto ad un
importante risultato, ottenuto in modo diverso dal Fejp)- in una
Memoria pubblicata nei Mot li. Amralen, dell'anno 1903.
Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse in adu-
68 ADUNANZA ORDINARIA DKL 22 GENNAIO 1905
nanza seg-reta per la trattazione d'affari di interna amministrazione
e procedette alla nomina del Consiglio per le elezioni pel l)iennio
1905-1907:
Categoria delle scienze^ matematiche e naturali :
Arrigo Tamassia
Edoardo Bassini
Giambattista De Toni
Gregorio Ricci
Giuseppe Vicentini.
Categoria delle scienze morali e lettere :
Fedele Lampkrtico
Antonio Fogazzaro
Ferdinando Galanti
Vittorio Polacco
Biagio Brugi.
// Presidente
A. FOGAZZARO
// Vicesegretario
O. 0('('ION-I-BoXAl'l'(t.\f
II^T
Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti.
Anno accarlemieo 11104-905 - Tomo LXIV - Parte piima.
A l) U N A N / A ORDINA 11 1 A
DEL 26 FEBBRAIO 1905
PRESIDENZA DEL M. E. FA VARO
PRESIDENTE
Presenti i membri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Berchet,
segretario ; Occioni-Bonaffons vicesegretario ; Loeenzoni,
Trois, De Gtiovanni, Bellati, P. Spiga, Martini, A. Ta-
MASsiA, Da Schio, Molmenti, Stefani, G. B. De Toni, Ga-
lanti, Ricci, Nasini, Polacco, Vicentini, Yerson, Brugi ;
ed i soci corrispondenti : F. Berchet, Bordiga, G. Spiga, Pre-
DELLT, Setti, Bertelli, Rossi, Levi-Civita, Lazzarini.
Giustificata l'assenza dei mm. ee. : Lampertico, Saggardo, Om-
BONi, LiOT, Fogazzaro, Ferraris, Pascolato, dei ss. ce. :
Poggi, Castelnuovo, Biadego.
Prima ohe si dia lettura dell'Atto della precedente adunanza
il Presidente comunica che in data 8 gennaio pp. furono appro-
vate con Decreto Reale le due nomine che ebbero luogo nella
seduta segreta del 18 dicembre pp. e cioè del Vicepresidente pel
biennio 190.")- 1906, dell'Amministratore pel quadriennio 1904-1908,
e la conferma del passaggio statutario dell'attuale Vicepresidente
alla carica di Presidente.
Pertanto, per procedere all' insediamento della nuova Presi-
denza, il Presidente invita il m. e. Teza a prendere accanto a
se il posto di Vicepresidente. Prega poi il Segretario di dar let-
tura delle seguenti parole inviate ai Colleghi dal m. e. Fogazzaro
nellatto di deporre l'ufficio :
7(.) ADUNANZA ORDINARIA
lj<l) ('Iji ('itìlcijìli
" Pubblici doveri di carattere urgente mi tengono lontano
" da voi nel momento in cui dovrei parlarvi l'ultima volta dal
" seggio presidenziale. Benevolenza fiduciosa mi vi elevò, benevo-
" lenza cortese mi vi confortò, dal principio sino a quest' ora,
" del sentirmi poco atto all'alto ufficio ; se benevolenza indulgente
" mi segua nel mio ritorno al posto dove sarebbe stato bene la-
" sciarmi, Voi mi avrete dato quanto potei sperare salendo qua,
" e la mia gratitudine sarà piena. Permettetemi ora di rivolgere
" un riconoscente saluto a colui che mi succede e supplì quanto
" era possibile alle mie deficienze con il suo consiglio ricco di
" ogni conoscenza che nell'ordine statutario come nell'ordine sto-
" rico più importi al retto governo del Reale Istituto. E eonce-
" detemi pure un saluto augurale al nuovo Vicepresidente che
" già neir intimo suo aguzza il mirabile i.-igegno a sfavillare so-
" pra noi dalla punta „.
Neir assumere la carica di Presidente, il m. e. Favaro. già
Vicepresidente, così si esprime :
" Allorquando, tanti anni or sono, io entrava all' Istituto col
" voto più ambito, quello dei miei Maestri, e di Maestri quali un
" Bellavitis, un Bucchia, un Minich, un '^Purazza, uno Zanella, che
" ricordo sempre con desiderio riconoscente e de' quali è ancor
" così viva qui dentro la memoria, si era allora allora rivelato
" un giovano poeta, e la generazione per la quale correva il
" tempo felice dell' idillio, lo filava con " Miranda „ alla mano.
" Per quanto in alto io volessi allora spingere lo sguardo am-
" bizioso, non poteva neppur apparire come un sogno lontano il
" sommo onoro al quale mi voleste elevare, né tanto meno che io
" sarei un giorno chiamato a raccogliere la grave successione di
" chi, nuintenendo quelle splendide promesse, è divenuto l'artista
" acclaimitissimo e del quale la produzione, jior (juaiito copiosa,
'* apparisce (|uasi tarda, tanto è bramosamente attesa e sospirata.
" Della mia pochezza non parlo, perchè ad essa avranno
" pensato quelli che mi onorarono del loro voto : dal canto mio
DEL 26 ^'EBBRAIO 1905 71
" posso soltanto promettere ohe mi studierò di farla apparire il
" meno possibile.
" La più scrupolosa, e direi (juasi severa osservanza dei re-
" colamenti, garanzia ultima di stretta legalità per tutti, e l'os-
" sequio pieno alle deliberazioni dell' Istituto nel quale riconosco
" la suprema autorità, informeranno sempre e religiosamente la
" mia condotta, col proposito di volgere vieppiù al conseguimento
" dei fini diretti dell' Istituto quei larghi mezzi dei quali, per una
■' volontà sapientemente benefica, esso può disporre.
" Questo e questo soltanto voglio dire nell' assumere il mio
" nuovo ed altissimo ufficio, perchè sia pegno dei sentimenti dai
■' quali sono compreso nell' accingermi a disimpegnarlo, ben pago
■^ se nel rimetterlo a chi così degnamente succederà ai miei pre-
" decessori, voi giudicherete che ai miei propositi sono rimasto
'' costantemente e scrupolosamente fedele.
"■ Così di continuo mi sorreggano la benevolenza vostra e la
" vostra sapiente cooperazione per il maggior lustro di questo
" Istituto che è in cima a tutti i nostri pensieri „.
Appresso il Presidente fa la seguente comunicazione :
Con plauso universale fu accolto in Italia e fuori 1' annunzio
della sapiente iniziativa di Sua Maestà il Ke per la istituzione di
una Camera internazionale, la quale giova credere che riuscirà di
grande vantaggio alla numerosissima classe dei lavoratori della
terra di tutto il mondo.
Propongo che l'Istituto, legittimo rappresentante delle varie
branche della coltura veneta, oggi per la prima volta riunito dopo
quell'aimunzio, si associ a quel plauso con un telegramma d'omaggio.
L' Istituto aderisce unanime alla proposta del suo Presidente.
Il Presidente invita poi il Vicesegretario a dar lettura del-
l' ultimo Atto di adunanza che rimane approvato.
Si fa circolare il catalogo delle pubblicazioni acquistate e
pervenute in dono dopo l' ultima adunanza.
Poscia sono presentate e lette le seguenti Memorie :
\. De (Tiovaimi. m. e.: DclT intervento del sisteina neieoso
<2 ADINANZA ORDINARIA
///, determinati casi morbosi a scopo terapeutico. — Sopra fatti rac-
colti dalla terapeutica e che si riferiscono alla esperienza propria
durante lunga serie di anni, e dietro le più assodate nozioni, che
concernono la morfologia e la fisiologia de!' sistema nervoso spi-
nale, dimostra la possibilità di influire sopra alcuni fatti morbosi
determinando certe modificazioni del centro spinale relative alla
reo-ione che è sede dei fatti morbosi medesimi, indica inoltre i
modi coi quali si può determinare l'azione dei vari centri nervosi.
F. Galanti, ni. e. : S.hcria. — L' A. fa precedere questa li-
rica dalle seguenti parole :
" Leggendo, or son parecchi anni, il libio di Giorgio Kenuau
— Siberia — provai a quelle Rivelazioni un sentimento così do-
loroso, una così infinita pietà per gli esiliati di quelle regioni di
condanna, e tale un senso di esecrazione per la barbarie della quale
sono vittime, che n'ebbi una improvvisa inspirazione per una poesia.
l fatti terribili e commoventi che ora abitano tragicamente
la Russia danno un carattere, direi di attualità alla mia lirica,
eh' io aveva dimenticata fra le mie carte, nui non dimenticata dal
mio cuore.
La politica non ha parte alcuna in questi nuei versi, i quali
furono solo inspirati da un sentimento di umanità, di quella uma-
nità naturale e santa che Voi tutti altamente intendete, perchè essa
è pregio degli spiriti elevati.
Spero che nessuno dirà che nei ritrovi di seri e gravi studi
la poesia dovrebbe essere bandita. — La poesia è l'armonia delle
cose e delle anime; e l'espressione più sincera ed alta del senti-
mento; è l'essenza più ideale did sa})ere ; la confortatrice talvolta
in un'ora di dubbio e di dolore. Essa perciò ha da per tutto il
suo posto e, come amica bella e gentile, avviva lo spirito anche
del più severo e rigido studioso e talora inavvertita penetra nel
silenzio della stanza ov' egli medita e la illumina di una luce soave
e vi spande calore e vita. „
G. Biadego, s. e. : Cesare lìetteloni. Para/i/ximciii. — (Questa
Memoria serve a completare lo studio intorno a Cesare lietteloni
pubblicato due anni or sono quando dall'autore fu commenuìrato
il poeta veronese. Parecchi documenti venneio a conoscenza più
DEL 26 FEBBRAIO 1905 73
tardi : e servono a meo-Iio lumegi^iare la nobile figura dell'infelice
autore del poemetto sul fjago di Garda e degli Ulfimi ocrsi di
C((//(}ft/(> Benacenxe. Recano inoltre un notevole contributo alla
disamina della vita intelletuale e morale delle provincie venete
fino alla vigilia del cinquantanove.
L. V. Rossi, s. e. : Su alcuni rilievi mareor/rafìri lagunari
contemporanei. — Vennero messe a confronto le indicazioni con-
temporanee dei mareografi di Chioggia, Trozze (presso le botti) e
Venezia collegate, le prime, da un'esatta livellazione compiuta
dal prof. Salvotti e dall' ing. G. Bullo, in due intervalli di tempo
assai distinti per condizioni astronomiche, meteoriche e di marea.
Dall' esame di circa 60 flussi ed altrettanti riflussi, confrontati
negli elementi giornalieri e medi seguenti : Ampiezza di onda,
.■^iia degradazione, imposta menti di fasi e forma del profilo, si dedu-
cono leggi generali e particolari interessanti lo studio del com-
plicato moto mareoso in laguna.
8i esprime il convincimento, comune con altri studiosi del
probleuui lagunare, che moltiplicando le ricerche mareografiche
contemporanee si possano ritrarre le basi più sicure per la desi-
derata soluzione del problenui stesso che è di supremo interesse
per Venezia e le sue lagune.
P. Hpica, ni. e.: Presentazione a termini dell'art. 18 del Re-
golamento della Comunicazione del dott. Umberto Pazienti : O.v-
servazioni sulle tintuì-e riportate dalla Farmacopea ufficude italiaud.
Nota preliminare. — L'A. in questa Nota, lamentata la ingiusta esclu-
sione dei farnuicisti dalla Commissione incaricata di rivedere la 1"
edizione della Parnuicopea Ufficiale italiana, raccoglie le inesattezze
e gli errori esistenti nella 2''^ edizione e riguardanti alcune tin-
ture sia dal lato fisico che chimico. E da ultimo nota la parziale
numcanza di reazioni caratteristiche, riservandosi di trattare tale
argomento in una prossima sua Nota.
B. Brugi, m. e. : Idem, della Memoria del prof. Enrico
Pesta: Un formulario notarile veronese del secolo XII J. — L'A.
illustra il formulario notarile che ci fu tramandato dal ms. XLIV
ci. V. Lat. della Marciana e dal ms. n. 1328 della Comunale di
Verona, frià ne dettero notizia il Valentinelli e il liiadego ; ma le
74 ADUNANZA (JRDINAKIA DEli 2fi FEBBRAIO 1905
loro notizie non ebbero dagli storici del diritto la considerazione
che meritano. L'A. riconduce opportunamente il formulario nella
corrente viva degli studi giuridici e ne mostra l'importanza nella
storia della (xiurisprudenza italiana. Il formulario qui descritto è
infatti del tutto indipendente dagli altri già noti, sia per l'ordine
della materia che abbraccia tutti gli atti da farsi in curia ed extra
(iiriatn, sia per le istituzioni che ricorda. L' A. indubbiamente
s'ispira alla pratica notarile veronese, senza che si possa esclu-
dere r imitazione di qualche più antico maestro, darebbe stato
utile confrontare questo formulario con quello che nel 1228 (un anno
dopo il principio dello Studio di Padova) compose quivi i>i(((jister
CorradinuH ; ma pur troppo questo clnirtalarinm giace tutt'ora ine-
dito e inesplorato nella biblioteca dei benedettini di A<lmont nel-
l'Alta Stiria.
T. Levi-Civita, s. e. : Idem, della Nota del prof. Paolo Cat-
taneo : Alcuni teoremi sull'evoluta armonica. — L' A. dà le for-
mule, che definiscono le coordinate e l'elemento lineare dell'evo-
luta armonica di una generica superficie, e ne ricava vari risultati
interessanti. Studia poi in particolare l'evoluta armonica delle su-
perficie a curvatura media costante, delle superlicie di rotazione,
e delle sviluppabili.
Il m. e. M. Bellati annunzia il titolo di una Memoria del
prof. Ferdinando Lori che sarà posta all' ordine del giorno del-
l' adunanza ventura.
Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse in adu-
nanza segreta per la trattazione degli all'ari posti all' ordine del
giorno ed elesse la nuova Giunta triennale pel Pantheoji Veneto
ed i revisori dei conti dell' Amministrazione Minich pel biennio
l!)0r)-190(j.
// l'rcsiilcHle
k. FA V A K ()
Il Vice.-<)i/rtt(iri()
G. Ol ;i : 1 ( I X I - 1 >l> N A K KUNS
Atti ukl Realk Istituto Veneto m suienzk, lettere ed arti.
Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
A D [] N A iN Z A ORDINARIA
DEL 26 MARZO 1905
PRESIDENZA DEL M. E. FAVARO
presidente
Presenti i membri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Beechet,
seo-retario ; Occioni-Bonaffons vicesegretario ; Lorenzoni,
Teois, De Gtiovanni, Bellati, Bonatelli, P. Spiga, Lioy,
Martini, A. Tamassia, Da Schio, Molmenti, Bassini, Ste-
fani, Fogazzaro, G. B. De Toni, Galanti, Ricci, Nasini,
Polacco, Yicentini, Yerson, Brugi ; ed i soci corrispondenti :
Catellani, Crescini, F. Berchet, G. Spica, Bonome, D'Ar-
CAis, Castelnuovo, Predelli, Rossi, Levi-Civita.
Giustificata l'assenza dei min. ee. : Ferraris e Pascolato, e del
S. e. ClSCATO.
Letto ed approvato l'Atto della precedente adunanza, il Pre-
sidente comunica il telegramma spedito a Sua Maestà il Re nel-
l'adunanza pubblica del 26 febbraio pp., plaudente all'iniziativa
per la fondazione in Roma di un Istituto internazionale d' agri-
coltura.
Esso è del seguente tenore :
Ministro Casa Reale
Roma,
Reale Istituto Veneto 'oggi per la prima volta riunito dopo annun-
nunzio augusta iniziativa vi plaude unanime bene augurandomc; per u-
niversale prosperità e prega V.E. a voler rassegnare a Sua Maestà sensi
di ossequio e devozione.
Favaro, l'resùlente.
76 ADUNANZA OUDINAKIA
A questo telef^rfiimiia fu risposto dal Ministro della Real Casa
nei seguenti termini :
Presidente Reale Istituto Veneto
Venezia.
Esprimo S. V. per il Reale [ttituto cui presiede i cordiali ringra-
ziamenti di Sua Maestà clie ha gradito molto ed apprezzato cortesi feli-
citazioni ed i voti inviatigli per l'iniziativa presa.
Il Ministro^ E. Ponzio Vaglia.
Il Presidente comunica, con acconcie parole di rimpianto, la
morte del socio nazionale comm. prof. Aug-usto Conti, e annunzia
che l'Istituto incaricò il socio comm. Isidoro Del Lungo di por-
gere le condoglianze alla famiglia a nome dell'Istituto stesso, e di
rappresentarlo ai funerali. Fu inviata pure una lettera di condo-
glianza alla E. Accademia della Crusca di cui il prof. Conti era
Arciconsolo.
Ottenutane licenza dal Presidente il m. e. Donatelli dà let-
tura del seguente cenno necrologico :
" Augusto Conti, di cui l'Italia tutta rimpiange la recente
" perdita, apparteneva a questo illustre sodalizio fino dal gennaio
" del 1870. È perciò troppo giusto che anche in questa sede egli
" s'abbia il meritato tributo d'onore. Che se la nostra Presidenza
" trascelse me, ultimo tra voi, a esercitare tale alto ufficio, io me le
" professo riconoscente, sì per la comunanza degli studi e della fede
" religiosa e politica che ebbi sempre con V illustre defunto, sì per
" r amicizia intima di cui mi onorava da oltre sette lustri; e l'ul-
" tima lettera sua, dettata non scritta di suo pugno per l' infermità
" degli occhi, ma da lui firmata, precedette di poche settimane la
" sua morte.
" Io mi restringerò a brevi cenni ; ma questi, se non avranno
" il pregio dell' eloquenza che si converrebbe parlando di chi fu
" così solenne maestro di lingua e di stile, avranno certo quello
" di sgorgare direttamente dal coro.
" Che Augusto Conti fosse nato il 6 dicembre 1822 in S. Pietro
" alle fonti presso S. Miniato al Tedesco, che abbia percorso gli
" studi di giurisprudenza e esercitata l'avvocatura prima di dodi-
DEL 26 MARZO 1905 77
" carsi tutto all' insegnamento della filosofia, che nel 48, patriotta
" ardente, abbia preso spontaneamente le armi e combattuto da prode
" a Montanara nella famosa giornata del 29 maggio, a tutti è noto.
" Insegnò filosofia per ben sette anni nel Liceo di S. Miniato e quindi
" in quello di Lucca ; nel 60 era nominato professore di storia della
" filosofia presso l'Istituto di studi superiori di Firenze. Due anni
" dopo passava alla medesima cattedra nell' Università pisana, donde
" nel 67 ritornò definitivamente a Firenze per insegnarvi filosofia
" teoretica e morale. Fu per due legislature deputato al Parlamento,
" per tre anni membro del Consiglio superiore della Pubblica Istru-
" zione. Accademico residente della Crusca fino dal 1869 e due
" volte arciconsolo, nella quale dignità rimase fino alla morte. Dal
" 1888 apparteneva anche come socio effettivo alla R. Accademia
" dei Lincei e altre Accademie ancora si ascrissero a onore di an-
" noverarlo tra i loro corrispondenti. L' operosità sua, veramente
" singolare, manifestò coli' opera assidua dell' insegnamento e con
" molte e importanti pubblicazioni, le più d'argomento filosofico,
" che resero caro e noto il suo nome in tutta Italia. Ne' suoi libri,
" dettati con ponderato e coerente pensiero, anche quelli che dalle
" sue dottrine dissentivano dovettero riconoscere la libertà e la di-
" rittura dei propositi, l' altezza del sentire, il calore dell' affetto,
" lo splendore dell'esposizione. Anima d'artista, innamorato d'ogni
" cosa bella, era tenuto in gran conto anche per rispetto alle opere
" delle arti propriamente dette, tantoché il suo consiglio era ascol-
" tato da' più insigni rappresentanti di quelle. La religione sentiva
" nel profondo del cuore e a suoi dettami conformava la vita ; la
" quale, pura d' ogni macchia, come fu circondata dall' amore e dalla
" venerazione della famiglia, dei discepoli, dei concittadini, degli
" amici (tra' quali annoverò alcuni de'più insigni uomini d'Italia),
" così trascorse a guisa di maestoso e limpido fiume, nelle cui acque
" si specchia il cielo. E la morte sua tranquilla, serena, santa corri-
" spose alla vita. ,,
Al ni. e. Bonatelli si associa anche in nome della antica
consuetudine il m. e. Lampertico. Ricorda particolarmente le be-
nemerenze del Conti come Presidente di una Associazione che
validamente propugnò e contribuì a rivendicare il Protettorato
Nazionale in Oriente.
78 ADUNANZA OKDINARIA
Il Presidente dice del grave lutto che vanno a risentire <^li
studi per la morte, or ora annunziata dalla stampa periodica, del-
l'illustre astronomo prof. Pietro Tacchini, altro nostro socio corri-
spondente nazionale e prega il m. e. De Toni di rappresentare,
se arriva in tempo, il nostro Istituto ai funerali.
E infine comunica che furono spedite condoglianze al confra-
tello Istituto Lombardo per la morte del m. e. prof. cav. -Leopoldo
Maggi avvenuta nel 7 corrente, seguita, due giorni dapo, da quella
del m, e. segretario prof. comm. Gaetano Strambio.
Si fa circolare il catalogo dei libri ed opuscoli acquistati o
pervenuti in dono alla biblioteca deiristituto dopo l'ultima adunanza.
Poscia sono presentate e lette le seguenti Memorie :
P. Bonatelli, m. e.: Studi di eimtemoloijid .
A. Bonome, s. e. : Sulle variazioni del contenuto di (((/(/Infi-
ttine e di precipitine nel sangue durante l'infezione morvosa. In
detta Memoria sono riferiti i risultati delle osservazioni eseguito dal-
l'A. sul potere agglutinante e precipitante del sangue di animali
di varia specie, d'animali ammalati di morva manifestamente od
affetti da morva latente, in confronto coi risultati ottenuti dalle
ricerche sul potere agglutinante e precipitante del sangue dei
medesimi animali allo stato di perfetta salute. Ij'A. ha trovato che
in generale l'aumento del potere agglutinante e precipitante del
siero sanguigno non è proporzionale air intensità dell'infezione, e
sembra si istituisca piiì rapidamente quando l'inoculazione del
baccillo della morva è avvenuta attraverso la mucosa Schneide-
riana scarificata che non quando è avvenuta attraverso le vie
digerenti normali, cioè per ingestione con boli chiusi.
Secondo le osservazioni dell'A., durante la reazione malleinica
il potere agglutinante del sangue si esalta. Tale esaltamento, che
può raggiungere gradi considerevoli, è però transitorio e non pro-
porzionale al grado di reazione determinato dalla malleina. Esso
si verifica però anche in cavalli che iianno cessato di dare la rea-
zione termica alla malleina e che danno la sola reazione organica
DEL 26 MARZO 1905 79
anche deboliiiente. A questo esaltamento del potere agglutinante
in seguito alle iniezioni di malleina in cavalli che hanno cessato di
presentare la reazione termica si deve dare, secondo l'A, un certo
valore per la diagnosi della morva latente.
Anche la reazione agglutinante, può, secondo le osservazioni
dell' A., al pari della reazione termica malleinica, affievolirsi.
Ciò, secondo lui, dipenderebbe dalla formazione di speciali anti-
corpi, accinto alle agglutinine, cioè dei così detti complementi, i
quali, paralizzando l'azione dei complementi normali, impediscono
od ostacolano il fenomeno fieli' agglutinazione. Questo modo di ve-
dere dell'A. sarebbe sostenuto dal fatto, da lui stesso pel primo spe-
rimentalmente dimostrato, che un siero di cavallo morvoso, il cui
potere agglutinante sia diminuito, si può nuovamente' esaltare col-
r aggiunta di complementi normali, cioè con un po' di siero di
cavallo normale, o di gatto o d'uomo normale. L'A. ha inoltre
dimostrato che esponendo alla temperatura di 58° — Q2^ per la
durata di un'ora un siero dotato di forte potere agglutinante, tale
siero diviene inattivo, e che si può riattivarlo con l'aggiunta di
complementi normali sia di cavallo, sia d'uomo, sia di gatto.
Il contenuto di precipitine nel siero degli animali raorvosi è
sempre molto inferiore al contenuto di agglutinine.
L. V. Rossi, s. e. e G. Tomasatti : Sulle deformazioni e sitila
resistenza a rottura per distensione di provini in cemento con ar-
mature metalliche diverse. — Gli AA. curarono personalmente la
confezione di molte serie di provini in cemento, puro od allegato
a sabbie, entro i quali distribuirono armature metalliche formate
con fili di acciaio, diritti od a spira, di varia resistenza ed allun-
gabilità allo scopo di ricacare criteri di massima sulla influenza
di tali armature sulle proprietà resistenti defili impasti cementizi
a sollecitazioni distensive.
Descritte dapprima le modalità della confezione dei provini e
delle esperienze sui medesimi, vengono in seguito illustrati con
fotografie e tabelle numeriche i risultati ottenuti, dai quali si ha
nuova conferma che la elasticità degli impasti cementizi armati e
la loro attitudine a reagire a sforzi distensivi vengono tanto più
esaltate (perdurando anche dopo visibili screpolature parziali), quanto
80 ADUNANZA OJJUINARIA
ò più resistente e lueg-lio diffusa nella loro massa l' armatura me-
tallica,
M. Bellati, m. e.: Presentazione a termini dell'art. 18 del Re-
golamento della Nota del prof. Ferdinando Lori : Un frequenzio-
ììietro ed un fasometro per correnti alternate. — Trattasi dell'appli-
cazione alla misura della frequenza e della fase del noto fenomeno
di risonanza elettromeccanica per cui un filo conduttore, percorso
da una corrente alternata, teso fra due punti fissi ed immerso in
tutto 0 in parte in un campo magnetico costante normale alla sua
direzione, si pone più facilmente in vibrazione quando la frequenza
della corrente che lo percorre coincide col numero delle vibrazioni
spontanee del filo. Il movimento del filo può essere comunicato ad
un'asticina che segna le sue oscillazioni sopra una carta affumicata.
Per misurare la frequenza basta contare il numero di queste osi'il-
la/:ioni e misurare il tempo, durante il quale sono avvenute.
L'apparecchio ha il vantaggio di una grande precisione e di
permettere la misura anche quando la intensità della corrente è
molto piccola, appena qualche decimillesimo di ampere.
Il fasometro realizza un circuito telefonico con due contatti in
serie. Naturalmente il telefono emette un suono soltanto se i duo
contatti avvengono contemporaneamente. Di questi contatti uno è
ottenuto facendo in modo che il filo vibrante (come nell'apparecchio
precedente) tocchi un jezzo metallico nell'istante in cui passa per
una delio successive posizioni che va assumendo ad ogni periodo,
l'altro è ottenuto facendo in modo che uno spazzolino metaUico
tocchi un piccolo segmento metallico fissato alla periferia di una
ruota che gira mossa da un motorino sincrono. Spostando lo spaz-
zolino 0 il pezzo metallico del primo contatto si fa in modo che i
due contatti avvengano contemporaneamente. Così si può per cia-
scuna delle correnti, di cui si vuole paragonare le fasi, individuare
le posizioni dello spazzolino, in cui si chiude il circuito telefonico
e dalla distanza delle successive posizioni dello spazzolino dedurre
le difi'erenze di fase.
L'apparecchio ha il vantaggio che consente una costante ap-
prossimazione (jualunquc sia la difi'erenza di fase che si vuol
misurare.
DEL 26 MARZO 1905 SI
P. Spica, m. e. : Presentazione e. s. della Nota dei sig-nori
F. Zecchini ed N. Monti : Contributo alla ricerca di alcuni alcaloidi.
— Gli A A. riferiscono su alcune esperienze per le quali vennero a
conoscere Taconitina in una indaghine chimico-legale. Dallo osserva-
zioni fatte deducono che, a loro parere, osservando il modo d'agire
d'un estratto alcaloideo sull'occhio d'un coniglio, si può almeno
limitare il campo di ricerca al gruppo formato da aconitina, del-
finina e veratrina.
Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse in adu-
nanza segreta, nella quale fu eletto un membro effettivo non pen-
sionato nella categoria delle scienze fisiche e naturali, in sostitu-
zione del defunto m. e. Gradenigo, e quattro soci corrispondenti
delle Provincie venete, due per categoria.
Il Presidente
A.. FA VARO
Il Vice.'^ef/ reta l'io
(r. Occioxi-Ijoxakfons
Atti dk\, Rkalk Istituto Venkto di scienze, j.ettere ed akti.
Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
A i) (1 N A N /- A () H 1) 1 N A H I A
DEL 10 APKILE 1905
PRESIDENZA DEL M. E. FA VARO
PK EST DENTE
Presenti i membri effettivi: Teza, vicepresidente; CI. Berchet^,
sei^retario ; Occioni-Bonaffons vicesegretario ; Lorenzont,
Trois, Bernardi, Bellàti, Bonatelli, P. Spiga, Da Schio,
MoLMENTi, Stefani, Gt. B. De Toni, Gr alanti. Ricci, Polacco,
VICENTINI; Yerson, Brugi, Ciscato ; ed i soci corrispondenti :
Crescini, F. Berchet, Bordiga, Arrigoni degli Oddi,
G. Spica, G. Tamassia, Predelli, Biadego, Setti, Ghirar-
DiNi, Malagola, Levi-Civit.a.; Lazzarini, De Marchi.
Giustificata l'assenza dei mm. ee. : Martini, Fogazzaro, Pasco-
lato, e dei ss. ce. : Castelnuovo, Rossi, Medin, Forti.
TI Presidente partecipa essere pervenute all' Istituto le let-
tere di ringraziamento, per la loro nomina, dei soci corrispondenti
d'elle Provincie venete De Marchi, Medin, Forti e Zoppi.
Li oltre il Presidente comunica che il m. e. G. B. De Toni
ha adempiuto alla delegazione avuta dalla Presidenza dell'Istituto
di porgere le condoglianze del Corpo scientifico alla famiglia
Tacchini per la perdita da essa fatta con la morte dell'insigne
astronomo Pietro Tacchini, nostro socio nazionale.
A questo punto il Presidente dà la parola al in. e. Loren-
zoni il quale tiene un cenno commemorativo del Tacchini, corre-
dandolo di alcuni documenti. Tale ricordo si pubhhVa subito doun
il presente Atto, e ne fa parte integrante.
84 ADUNANZA ORDINARIA
Il Presidente fa circolare il catalo«^o dei libri ed opuscoli
acquistati e pervenuti in dono dopo 1' ultima adunanza, segnalando
con parole di elogio il 1" volume dell'opera postuma, riccamente
illustrata, dal titolo Istria nobi/issima, di Giuseppe Caprin, dono
(lolla vedova Signora Caterina Croatto-Oaprin, e facendo ])ure
menziono che il Vicesegretario fece prevenire 40 suoi opuscoli di
argomento storico e letterario, a complemento di altre sue pub-
blicazioni precedentemente inviate all' Istituto.
Infine sono presentate e lette le seguenti Memorie :
E. Bernardi, ni. e. : Soluzione del prohlema (/oìpra/e del lo
sterzo corretto con sole ((ste articolate per un sistewa rotolante co-
muncpie complesso. — In questa Nota FA. dimostra che lo sterzo
corretto con semplici aste articolate, da lui immaginato per gli
automobili e reso a pubblica conoscenza in una sua precedente
Meuìoria, può servire anche a combinare il meccanismo per la
corretta direzione di un sistema rotolante formato di un unico
telajo rigido con quanto ruote si vogliano e qualsiasi numero di
assi di sterzo.
E. Teza, m. e.: // primo canto del " Baijhnraiura ,,, toifala
versione in strofe di varia misura.
R. Nasini, m. e. : Diutunica chimica., statica chimica ed elet-
trochimica sotto V azione della luce. — A proposito di alcuni recenti
lavori del D.r M. Wildermann. — L' A. riassume ed illustra al-
cuni recenti lavori sopra l'influenza della luce su fenomeni di
equilibrio chimico e su fenomeni elettrochimici.
K indotto a questo riassunto dagli interessantissimi e bril-
lanti risultati a (mi hanno condotto in ([uesti ultimi t(Mnpi geniali
ed accurate ricerche quantitative di M. Wildermann so})ra l'azione
della luce sul miscuglio di cloro ed ossido di carbonio e sopra la
formazione di elementi galvanici per influenza della luce stessa.
L'A. mette in evidenza l'importanza di questo genere di ricerche
e rim|)or(.anza dei risultati ottenuti daMVildermann, dimostrando
come essi portino un valido contributo ai capitoli della fotochimica
e dell' e(jnilibrio cliimico.
Del 16 APRILE 1905 85
G. Tamassia, s. e. : La Falcidia Ufi pia (intirhl docuìncnti
(lei medio cfo. Note sfo)'ìco-(/iundiche. — Nei documenti roinano-fran-
ehi e italiani è menzione frequentissima della F<ilridi(( riservata agli
eredi, e dal confronto delle carte stesse con le formule appare certo
che \i\ Fdlcidiii è estesa, come dchiiti porfio^ non ai soli legittimari,
ma anche a tutti g-li eredi legittimi. L'A., movendo dalla storia
della querela ii/officioi^i, dallo studio dei testamenti romani classici
e dalle modificazioni dell' ultimo diritto, dovute ad impulso di
consuetudini popolari, inclina ad ammettere che 1' estensione della
Falcidia, da lui studiata in moltissimi documenti franco-borgognoni,
retico-alamanni e italiani, sia da ascrivere appunto al diritto po-
polare delle genti romane.
E questo, senza escludere che i principii giuridici germanici,
avversi alla successione testamentaria, o per dir meglio, ad una
certa latitudine dei poteri del padrefamiglia, in materia di libera
disponibilità di beni famigliari, abbiano cooperato indirettamente
a mantenere e diffondere l'istituto che si allontana dalle corrette
norme del diritto classico. L'A. non oltrepassa con le ricerche il
secolo undecime, perchè al di là di questo termine il rinascimento
romanistico toglie all' uso della Falcidia la sua impronta tradizio-
nale ed arcaica. ^
R. Predelli, s. e: Le reiiciiiie deìV arcìiicia deìF Ordine teu-
foììico in Venezia. — - Nelle diverse serie di documenti diplomatici
esistenti nel nostro Archivio di Stato trovavansi sparse parecchie
carte riguardanti l' Ordine teutonico ; alcuni dotti tedeschi erano
venuti a prenderne conoscenza, e ne avevano data notizia per le
stampe. Invogliato da tal precedente, l'A. intraprese un più accurato
esame di quei documenti; e da talune scritte esteriori, tutte d'una
mano, riconobbe che avevano appartenuto un dì ad uno stesso
archivio, quello del detto Ordine. Trovatene poscia altre, sfuggite
air attenzione dei prelodati eruditi, egli pensò, che sarebbe stato
bene riunirle in sol corpo; il che fece coli' adesione del compianto
comm. F. Stefani, allora suo capo di ufficio, e ne compilò, come
parvegli meritassero, dei sunti o, come si dice in linguaggio
archivistico, regesti.
Ne questo bastò all' A., il quale volle ancora ricercare come
quei documenti fossero venuti negli archivi della nostra repub-
8(5 ADl'XANZA ORDINARIA
blioa. L' indaf^inc fruttò un materiale che sembrogli abbastanza
interessante per trarne uno studio, pel quale, e pei reggesti rbo
se<^uono, chiede os])italità nelle pubblicazioni dell'Istituto.
(t. Lorenzoni, ni. e.: J^resentazione, a termini dell'art. 18
(lei iiegolaniento, della Nota del dott. Favaro Giuseppe Alessan-
dro : Jj(i <//iniftt (lei hi insolazione a Padora. — In questa Nota
i dati forniti a Padova dall' eiiofanoijrafo Campbell-Stockes nel-
rundicennio 1804-1904 veni^ono discussi con lo scopo immediato
(li dedurre da essi l'andamento il più probabile, così annuale
come diurnO; della durata assoluta o relativa della insolazione
istrumentale nel detto periodo. Inoltre, sulla considerazione che i
numeri cavati dagli autogrammi eliofanografici non hanno un va-
lore assoluto, ma soltanto relativo alla forza della lente- sfera, al
grado di combustibilità dei cartoncini e al criterio personale di
chi traduce in numeri gli autogrammi stessi, è nella Nota mede-
sima ricercato il coefficiente strumentale non solo per i dati elio-
fanografici dell" undicennio prima indicato, ottenuti con metodo
speciale dal personale dell' osservatorio di Padova, ma anche, per
via indiretta, quello per i dati ottenuti sul materiale raccolto a
Padova ;nel novennio 1887-1894 e tradotto in numeri dal perso-
nale dell' Ufficio centrale di meteorologia. Tutto ciò al fine di
poter paragonare fra loro i risultati dei due periodi ])er quanto
riguarda l'andamento annuale e fondere in una sola tabella di
elementi fra loro comparabili, le durate della insolazione fiu/j/ìKt-
(jlidia a quella che presumibilmente sarebbesi ottenuta ove il
coefliciente strumentale fosse eguale aW unità, in ogni anno del-
l'intero diciottennio 1887-1904.
[n principio e nel corso della Nota è stato trovato o])portuno
di entrare in (|ualche particolare descrittivo dello strumc^nto, di
di('lii;nai'<^ il significato dei vari vocaixdi usati, non chi' di addi-
tare una inesatta aft'ermazione di autore lodato, circa la causa cui
è dovuta la diversità di durata della insolazione teorica nelle di-
verse latitudini. In fine viene proposta una essenziale modifica-
zione che sarebbe da introdurre nello strumento, analoga a (inolia
aj)])lieata già all'eliografo fotografico .lordan.
Tale niddifìcazione consisterebbe nell'asjìortare metà del su|)-
porto dei cartoncini così che un solo elioraiiografo si lidurrebbe
DEL 16 APRILE 1905 87
atto a ricevere soltanto gli autogramiiii antimeridiani oppure po-
meridiani, secondo che venisse asportata la metà orientale del
supporto, oppure la sua metà occidentale.
In questa maniera, por avere le indicazioni in tutte le ore del
<>-iorno, diventerebbero necessari due eliofanografi fra loro comple-
mentari ; ma si avrebbe il vantaggio che la sfera-lente sarebbe
investita dai raggi solari nello stesso modo, tanto quando il sole
è alto sopra l'orizzonte, quanto allorché esso è appena levato
oppure sta per tramontare.
M. iellati, m. e.: Idem, della Nota dell' ing. Ferdinando
fjori : Ti-u.^in/.-o^ione di .■<ef/nnli pr.f mezzo di correnti aUernatioe. —
Questa Nota contiene un'applicazione pratica di un fenomeno di
risonanza elettromeccanica, che l'A. studia da lungo tempo. L'ap-
l)licazione si riferisce ad un sistema di telegrafia simultanea.
Fn lina stazione stanno più sorgenti di forza elettromotrice
alternata di frequenza diversa. Ciascuna può esser messa in azione
o essere esclusa mediante un interruttore.
Un unico filo di linea riceve 1' azione delle varie forze elet-
tromotrici. La corrente, che lo percorre, giunge alla stazione ri-
cevitrice dove stanno speciali apparecchi, ciascuno sensibile ad
una sola delle frequenze disponibili nella stazione trasmettitrice.
8i può così inviare nella linea contemporaneamente più telegrammi,
adottando p. e. la convenzione dell'alfabeto Morse e manovrando
in conformità gli interruttori delle singole forze elettromotrici.
L'A. ha già sperimentato fino a tre fre((uenze e sta costruendo
un apparecchio per sette.
Egli dà la descrizione particolareggiata dei suoi apparecchi
ricevitori e la disposizione dei circuiti per far funzionare con gli
stessi apparecchi, adoperati come relais, le ordinarie macchine
Morse. _-— "^
K. Nasini, m. e. : Idem della Nota preliminare del dott. A.
Bringhenti : Azione dei meta/li sulle soluzioni saline. — L'A. comu-
nica i risultati ottenuti da alcune esperienze preliminari. 1 me-
talli impiegati allo stato di polvere suddivisa furono. Alluminio,
Zinco, Ferro, Stagno, Cadmio, Argento. Venne studiata l'azione
di questi metalli sopra soluzioni sature di KCl - Ka SCN - Na CI -
88 ADUNANZA ORDINARIA DEL 16 APRILE 1905
Na. so , - Nao SO, - Na,, S^ 0, - Na HCO, - Na (NH4), - PO4 - Na NO3 -
NH4 CI - NH4 NO3 - NH4 SCN - (NH4), - SO4 - NH4 0 - (NH4), CO:, -
NH4 (COo).. - Mg SO4 - Mg CI. - Zu CI,.
I metalli si disciolgono, svolgendo idrogeno, e formando assai
probabilmente sali doppi. Fn alcuni casi si osserva per le solu-
zioni ammoniche sviluppo di annnoniaca. I metalli più elettropo-
sitivi come lo zinco, l' alluminio ed il ferro sono quelli ch(^ si
disciolgono con maggiore velocità, i risultati ottenuti non j)ro-
mettono però di trarre ancora conclusioni definitive. L' A. si ri-
serva di studiare ulteriormente la velocità di soluzione dei metalli,
in quei casi dove la reazione si compie con velocità misurabile,
determinarne la relazione con la concentrazione delle soluzioni e
la temperatura e col comportamento elettromotore. Con la scorta
di questi dati sperimentali l' A. pensa di poter stabilire la ragione
teorica del fenomeno osservato.
Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse in adu-
nanza segreta nella quale fu preso atto del Consuntivo 1904 della
Fondazione Balbi-Valier ; si procedette alla scelta del Bibliotecario
della Fondazione Querini Stampalia, e si deliberò il tema pel
concorso a premio della stessa Fondazione per l'anno 1908.
// Presidènte
A.. FA VARO
// Vicesegretario
(i. OcciON l-P>(<NAFKltNS
Atti bel Realk Istituto Tenioto di scienze, lettere eb arti.
Alino accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
J'IETRO TACCHINI
.NEI PRIMORDI DELLA SUA CARRIERA ASTRONOMICA A PADOVA
raccomandato da Giuseppe BIANCHI a Giovanni SANTINI
(Comunicazione db:l m. e. LORENZONI)
Chiarissimi Colleghi,
Il turbamento a cui era in preda l'animo mio allorquando nel-
l'ultiina seduta ci venne dato l'annunzio della mancanza ai vivi
del nostro socio Pietro Taccliiiii, non mi permise di chiedere la
parola per dirvi quanto a me particolarmente riuscisse dolorosa
la perdita inaspettata del collega al quale mi legavano trentacin-
que anni di non interrotta amicizia. Oggi permettete che, a mente
riposata, io renda onore alla cara memoria dell' estinto, in quel
modo che a me particolarmente è consentito, evocando il ricordo
dei primi passi da lui mossi nella carriera astronomica sotto la
guida di due uomini insigni che in diverso grado appartennero
a questo Istituto onorandolo, e che più tardi pure io ebbi a mae-
stri, il Santini ed il Trettenero.
1 documenti della presenza di Tacchini come allievo all'Os-
servatorio di Padova, ivi conservati, sono :
1." la osservazione, rimasta inedita, della occultazione di
Regolo avvenuta la sera del 19 maggio 1858, alla quale osserva-
zione presero parte il professore Trettenero, l'assistente Legnazzi,
il Tacchini ed altri giovani, fra i quali un amico della famiglia
Trettenero, allora studente di leggi ed amatore entusiasta dell'a-
stronomia, il conte Almerigo da Schio ;
90 G- LOEENZONI
2." la osservazione fatta dal Tacchini la sera del 7 aprile
1859 in cornpag-nia di Trettenero e Leoiuizzi col nucroinetro anulare
applicato al rifrattore di Starke (la vecchia macchina parallattica
di Utschneider era insufficiente allo scopo e quella nuova di
Starke non era ancora montata) della cometa scoperta da Tempel
in Venezia la sera del 2 aprile (questa osservazione è pubblicata
nel volume 50° delle Astronomische Nachrichten, pag. 222);
3.0 alcune lettere dell'astronomo Bianchi, le quali, oltre a
contenere giudizi sulle qualità del giovine Tacchini, e a spiegare
i motivi del suo invio all' osservatorio di Padova piuttosto che ad
altro pur grandemente reputato, aiutano a stabilire quasi esattamente
i limiti di tempo della permanenza di lui all'Osservatorio stesso.
Di tali lettere stimo opportuno pubblicare quei passi che
servono a giustificare queste mie asserzioni accompagnandoli con
qualche cenno illustrativo.
Giuseppe Bianchi fondatore e direttore dell'Osservatorio di
Modena (*) era stato verso il 1814 iniziato in Padova agli studi
astronomici dal Santini, e per lui egli conservava grande ed
affettuosa considerazione^ convertitasi poi in reverente amicizia
in seguito alle non rare visite che, mentre egli come istitutore
nelle scienze fisico-matematiche dei figli di Francesco TV si tro-
vava in villeggiatura al (Jataio, ebbe la opportunità di fare al San-
tini nei mesi estivi dal 1830 al 1839.
Per queir uffizio da lui adempiuto con grande zelo e devo-
zione è naturale che egli si fosse cattivata quella benevolenza del
suo Sovrano e antico discepolo Francesco V, alla quale allude la
lettera scritta dal Bianchi al Santini il 2 gennaio 1858 e qui par-
zialmente riportata :
Modena, 2 del 1858.
Carissimo innico,
.... \*vv (lis£finziii (li viiric combinazioni e circostanze non essendomi
liuscifo Mi:ii di tonnare «' tratfcnoic nella mia Specola uno o due giovani
(*) Nato in Modena, il l;> Ol.tol»j(! 171)1, multo ivi il 25 dicembre 180(3.
V. Vi(!rtol,)alirsschrift der astronouiiscbon Gesellschaft, anno 1868, pag. 161.
COMMEMORAZIONE DI PIRTRO TACCHINI 91
aggiunti che mi coadiuvassero, e ridotto a non avere clie un mio Nipote,
di buona volontà sì e diligente, ma non forte abbastanza nella carriera,
ho supplicato al mio Sovrano per provvedere alla continuazione dello
Stabilimento, che uno de' pù valenti giovani usciti dalle nostre scuole
venga prescelto e spedito ad altra specola pei- quivi disporsi a divenir
astronomo. S. A. R. benignamente annuendomi ha rimesso a me la pro-
posta del giovine e dell'osservatorio dove esercitarlo, ed io per quest'ul-
timo preferisco per molte buone ragioni il vostro a qualunque altro d'I-
talia, poiché Milano è città di soverchio dissipamento e pericolo, (> la
Specola di Brera alla non lontana mancanza di Carlini mi sembra mi-
nacciare decadimiMito (*), oltre di che l'avuta esperienza di un Bernardi
che non mi riuscì, mi dissuade d;il rinnovarla. Ma Padova, città studiosa
e tranquilla, eolla sua Specola ben fornita e animata da Voi, da Tret-
tenero e da altri, e congiunta com'è al vivo insegnanu;nto di una florida
Università, dell'Università di Galileo, mi semi)ra il campo di studio a-
stronomico da preferire, ed io stesso, benché minimo, mi rammento di
essermi costà incamminato a tale studio. Pertanto che nv, dite voi? Ac-
cogliereste e favorireste di vostri lumi un bravo e buon giovine che io
vi raccomandassi all'indicato scopo? Di grazia non indugiate a rispon-
dermi pi'rchè dal mio giudizio ne pendi' la Sovrana risoluzione....
Una così pressante richiesta non poteva rimanere senza pronta
risposta, e questa fu data il 6 gennaio, e favorevole come risulta
dalla seg-uente :
Modena. .HO Aprile 1858.
Amico e CoUerja carissimo,
Recasi costà, latori! a voi della presente, il giovane Ingegnere Sig. Pie-
tro Tacchini di Modena già prescelto e destinato per Sovrana Disposizione
del mio (loverno ad istruirsi ed esercitarsi praticamente in codesto 1. R.
Osservatorio Astronomico e sotto l'espertissima vostra direzione, all'uopo
di approfittarvi dei maggiori mezzi di studio e ritornarne con più ampie
cognizioni a questa R. e patria mia Specola. Io perciò, superiormente
onorato di raccomandarvelo a tale scopo, sono vivamente a pregarvi che
ottenutogliene il grazioso permesso dell' eccelso I. vostro Governo, vo-
gliate insieme assisterlo di vostri lumi, e giovarlo ad ogni occorrenza di
vostri amorevoli consigli al modo stesso che praticaste con me al co-
mineiamento della stessa mia carriera in codesto Osservatorio medesimo.
(*) Per buona ventura, ancora i)rima della morte di Carlini, l'Osservatorio di Milano in-
cominciò a rifiorire splendidamente per opera dello Schlaparelli. ('Nota di Lor.J.
92 G- LORENZONI
Egli è giovine fornito delle migliori doti per un'ottima riuscita e lau-
reato nelle patrie scuole matematiche con piena lode per ingegno distinto
e irreprensibile condotta morale, egli ne ha quindi tutte le predisposi-
zioni al coltivamento più felice de' nostri studi, benché sino ad ora egli
non abbia posto piede nei penetrali e neppui' nel vestibolo della sei(Mi/,a
celeste. Però gli sarà facile colla vostra scorta v, dibittevole a un tempo
di elevarsene alle cose più sublimi e interne ....
Come sapete, ed io ve ne aveva prevenuto colla mia ultima '2 dello
scorso gennaio, il raccomandatovi soggetto avrebbe dovuto costì recarsi
assai prima, ed io anzi vi sono gratissimo di (luanto gentilmente me ne
rispondeste colla vostra 6 dello stesso mese. Ma circostanze iiu)piniite
Discorreremo altre volte di altre cose. Intanto io vi raccomando no-
vellamente il giovane dott. Tacchini del quale son certo che mi darete fra
poco le informazioni sincere più favoi'evoli, e Voi accoi"d;ilegli piisno
soccorso a qualunque sua necessità e ragionevole; imdiiesla in tutto come
fareste a me,
To so, per averlo appreso nella casa del Santini, che cedendo
alle vive istanze di qualcuno della famiglia Tacchini, forse del
padre che lo accompagnava per la prima volta, il professore
Tretteiiero condiscese a tenere il giovine ingegnere prc^sso di se
a dozzina, così che questi ebbe il vantaggio inestimabile di tro-
varsi quasi del continuo a contatto col suo maestro, il quale allora
divideva la sua attività principalmente fra l'insegnamento univer-
sitario e le osservazioni al circolo meridiano delle 2G00 stelle
comprese nella zona di — 12» 80' a - 15", le cui posizioni me-
die sono contenute nel IV Catalogo Padovano.
Ne fosse poi causa il mutamento delle abitudini di vita o
l'applicazione allo studio, sembra che verso l'epoca del l'itorno in
famiglia per passarvi le vacanze autunnali, la salute di Tacchini
lasciasse a desiderare. Ciò si arguisce dalla seguente lettera di
Bianchi al Santini.
Modena, 10 Novembre IS.óS
Amico carissimo,
Kitoiiia costì rimesso pienamente in salute dall' ;iria nativa e dal
goduto riposo, il nostro bravo giovane dott. Tacchini, tutto voglioso di
ripigliarti sotto I' amorevoh; vostra direzione e del cominu? collega Trelle-
ncM'o gì' interrotti esercizi d'Astronomia
....Ora, grazie a Dio, nn sento discretamente bene, se non c;he i
COMMEIIOHAZIONE BI PIKTRO TACCHINI 93
primi freddi anticipati mi avvisano che ilebbo tenermi in molto riguaido
contro i rigori dell' inverno por la sovverchia facilità del mio sangue ad
accendersi e minacciarmi pericolosamente la vita. Quindi non potrò nep-
pnr applicarmi di troppo, e di conseguenza rendesi sempre più necessario
nii valido e pronto aiuto alle mie pubbliche incombenze in questo R. Os-
servatorio. E questo senza dubbio mi verrà dalle ottime già spiegate di-
sposizioni del Tacchini assistito e istruito con tanta e sì gentile prejnura
da Voi e Trettenero, ai <iuali novellamente lo raccomando
Quando il Bianchi scriveva in cosiffatti termini, dai quali
traspare una certa preoccupazione per la propria salute e una certa
aspirazione al riposo, eg'li era ben lontano certamente dal pensare
che prossimi grandiosi avvenimenti politici avrebbero sconvolto il
suo piano con tanto amore accarezzato. Ma quando egli con la
seguente sua lettera del 28 aprile 1859 riaccompagnava per l'ul-
tima volta a Padova il Tacchini dopo le vacanze pasquali, Tordine
delle sue idee doveva di necessità essere ben cambiato. Infatti
il giorno prima (27 aprile) il granduca Leopoldo era partito da
Firenze lasciando la Toscana in nuino ad un governo provviso-
rio, e per tutta Italia si era diffusa rapida come baleno la no-
tizia dello scoppio della guerra fra l'Austria e il Piemonte, e seb-
bene il duca di Modena non si trovasse ancora nella condizione di
seguire l'esempio datogli dal granduca, non doveva tuttavia essere
lontano dalle sue previsioni anche la possibilità di non poter re-
sistere alla marea da ogni dove montante.
Modena, 28 aprile 1859.
Amico Pref/idli'-fsiiiio,
.... Lo stesso giovine che ritorna costì a compiere il ben avviato
(;orso de' suoi studi astronomici sotto l'affettuosa e dotta assistenza di
voi e del prof. Trettenero, ai quali perciò tanto debbo, vi porgerà in ri-
cambio con queste poche linee le mie novelle che pur lode al cielo son
ottime. Come sentirete da lui, egli deve rimanere ad esercitarsi presso
di voi almeno per tutto l'anno corrente (*), e ciò per Sovrana disposi-
zione; che l'assicura di non trovarvisi abbandonato e privo di soccorso,
qualunque sieuo gli eventi che ora minaccian la qui te pubblica in Italia.
0 che potessero troncar le comunicazioni fra noi . . . . „
(*) anno scolastico.
04 G-. LOKENZONI
Ma da quel giorno in poi gii eventi precipitano : 1' esercito
austriaco, entrato il 80 aprile in Piemonte, dopo Montebello e
Pastreng-o ripassa il confine ed il 4 di g-iugno a Magenta viene
un' altra volta sconfitto ; il Piemonte dichiara la guerra al duca
di Modena e questi, chiesto invano soccorso all'Austria, 1' 11 giu-
gno lascia lo Stato ; nò la pace di Villaf'ranca, avvenuta il 5 di
luglio, secondo la quale il Granducato di Toscana e il Ducato di
Modena avrebbero dovuto riprendersi gli antichi Sovrani; valse a
ricondurlo sul trono, benché egli con i suoi cinquemila soldati si
accostasse ai confini dello Stato minacciando di entrarvi a mano
armata. Ma a desistere dal suo proposito dovette porsuadorio Tat-
teggiamento delle popolazioni, che alle sue minacce risposero dan-
dosi un dittatore nella persona di quel medesimo I^uigi Carlo Fa-
ri ni, al quale, per effetto della pace di Villafranca, era stato tolto
r ufficio di Commissario per il Re di Sardegna (21 luglio).
n Bianchi, per le sue idee politiche e per rattaccamento sin-
cero di tutta la sua vita alla casa ducale, non potendo acconciarsi
al nuovo ordine di cose, aveva il 12 luglio abbandonato volonta-
rianu'.nte la specola ritirandosi a vita privata (*). E il Tacchini,
(*) Da lettera del Bianchi al Santini sotto la data del 17 giMinaio 18fil.
. . . " Qual voi ini trovaste nella breve permanenza vostra dell'ultimo
settendn-o in Modena, (il Santini era andato a Modena a trovare il nipote
Girolamo che nella primai-era del 59 avea lasciato la fainif/lia per ar-
roUirsi sotto le bandiere d' Italia), io proseguo a vivere la Dio mercè
sano e tranquillo fra le mura domesticlio, ma quasi morto interamente iil
mondo esteino sì nelle relazioni sociali che nell(> scientifiche. Però dopo
mi anno e più, dacché i passati miei pubblici servigi sembravano al
lutlo 0 disconosciuti o dimenticati dal nuovo (xoverno, d' improvviso, v.
non so p(!r benevolenza e raccomandazione di chi, un Decreto Reale da
Torino mi accordò la mia intera pensione <li giul)ilato, compresevi le ar-
retrate 0 sospese retribuzioni, che mi vennero immediatamente soddisfatte.
Ben è vero che io ne ho sofferto e ne soffro altre, comecché minori |)er-
dite pecuniarie, ma provveduto così bastevolmente a' miei diiitti e biso-
gni, io ne godo poi a totale compensazione un pitMio riposo. Di questa
mia (inietcì io cerco approfittarmi per metter oidine e ehiarezza di espo-
sizione alla massa copiosa delle mie osservazioni da tanti anni raccolte
nella specola, non ancora pubblicate e dalle (luali o io o altri potrà un
giorno tirare il compimento di lavori eh' io meii' era prefissi e giacciono
imperfetti, o sono appena incominciati. Ora che sono presso al termine
COMMEMORAZIONE DI l'IKTUO TACnHINI 95
che virtualmente apparteneva (^ià all'Osservatorio, ritornato da Pa-
dova riceveva il 29 settembre 1859 la nomina di direttore sosti-
tuto deir Osservatorio di Modena. (*).
(lolla mia carrirra io mi avveggo di non aver tatto che pochissimo per
la sci(Mi/,a. ina ciò spero non p(>r colpa di amoie, zelo e diligenza, bensì
unicamente per la vastità e complicazione soverchia delle ricerche a cui
iiiir;ii, e per aver tutto impreso ad eseguir da ?ne solo.... „.
(*) li prof. Ciro Chistoni, attuale Direttore dell'Osservatorio di Mo-
dena, con sua lettera del 27 Aprile p. p. gentilmente mi comunica che
lU'H'Archivio di Stato di quella città si conservano i seguenti documenti
che concordano con le riferite letteri; del Bianchi :
1. (30 dicembre 1857: N. 4424). Chirografo di Francesco V, col
(luale per secondare il desiderio del Prof. Giuseppe Bianchi, stabilisce
ehe sarà mandato un giovane all' estero (intendasi fuori dei/li Stati
Estensi) per studiare Astronomia. La scelta del giovane sarà fatta die-
tro proposta del Prof. Bianchi.
TI. (16 aprile 1858, N. 1191). Chirografo del Duca Francesco V.
Decreta che sia inviato a Padova il Tacchini presso (iU(dr Osservatorio
Astronomico come alunno per un anno con l'assegno nnmsile di lire 70
e una indennità d'alloggio di 20 lire mensili a datare dal 1" mag-
gio 1858.
IH. (12 maggio 1859: N. 1974). Con altro chirogiafo Ducale è pro-
rogato al Tacchini per un anno 1' assegno suddetto, onde egli possa ri-
manere presso l'Osservatorio di Padova.
IV. (17 settembre 1859: N. 324). L'ing. Pietio Tacchini manda una
supplica al Direttore del Ministero della Pubblica Istruzione del (jo-
verno Dittatoriale per essere nominato Astronomo all'Osseivatorio di
Modena.
V. (29 settembre 1859). Il Dittatore Farini nomina il Tacchini Di-
lettore sostituto dell'Osservatorio di Modena in luogo del Piof. Bianchi
Direttore dimissionario, portandogli l'assegno mensile di italiane lire 70
da lui percepito come alunno di pratica astronomica, a lire 100 mensili
decorrenti dal prossimo ottobre.
Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti.
Alino accademico lS)0-l-y05 - Tomo LXiV - Parte prima.
SUI LAVORI PRESENTATI AL CONCORSO
PEL MKlLIOli LIBRO Al) ISTRUZIONE DEL POPOLO
APERTO DAI, MA.(;iSTRA'l'0 CtVHM) J)I TRIESTI) PEL CONFERIMENTO DEL PREMIO
r> I 1^ o IV 13 ^v 2i5 I <> IV 13 r> E i« o «s* s^ i3 T ^i^ i
Relazionr (Iclhi Coiihiiìssìo/ìv >iiiiiiinat(i dal R. Istituto
letta nell'ailimanza scfjrcta del 2(j inai'zn IÌJ05.
Uhi stri Colleglli,
La Commissione alla quale vi piacque deferire il giudizio sui
lavori presentati al Concorso di Fondazione Rossetti; bandito dal
Magistrato Civico di Trieste pel miglior opuscolo (i<i istruzione del
popolo^ nel rendervi conto oggi del suo operato, stima opportuno
d' indicar, prima di tutto, le condizioni principali del detto Con-
corso, quali risultano dagli Art. 2, 8, 5 e 6 dell'avviso 11 Mag-
gio 1908.
" L' opuscolo non deve contenere meno di otto fogli al cal-
colo di stampa in ottavo con caratteri medi ,,. (Art. 2).
" L' opuscolo dev'essere scritto in lingua italiana piana e fa-
cile, così che col solo uso del dialetto comune di Trieste sia intel-
ligibile. Deve inoltre essere adatto all'indole del popolo di Trieste,
alle sue occupa/ioni, alle sue attitudini, così per consolidarle se
buone, per correggerle se prave „. (Art. 8 .
" L' opuscolo dovrà avere merito intrinseco, così che il con-
fronto per conoscere il migliore avrà sempre per base la bontà
assoluta dell' opuscolo „. (Art. 5).
" Non concorrendo bontà intrinseca in nessuno degli opuscoli
in concorso, non verrà aggiudicato il premio „. (Art. 6).
98 RELAZI0XT5 DELLA COMMISSIONE
Ora, circa all' art. 2 che determina le (liiiiensioni miiiiiiio
del lavoro e modifica quindi il significato ordinario della ])aiola
opuscolo, parve a noi clic convenisse usare d'una certa lar<^hezz;a
d' interpretazione, e non si dovesse escludere a priori nò un la-
voro che fosse di poco inferiore alhi mole voluta, nò uno che
alquanto la superasse.
E, rispetto all' art. "A, noi abbiamo creduto di completare il
pensiero di chi bandì il concorso ritenendo che la lingua, oltre
che piana e facile, come dice l'avviso, avesse ad essere cori-etta e
scevra di errori grossolani, e che al libriccino destinato al popolo
si potesse richiedere di essere, oltre che morale e istruttivo, anche
interessante e piacevole.
Con questi criteri, abbiamo Ietto i tre lavori presentati al
concorso, e cioè :
Triste vita (senza motto speciale). - Racconto ad istruzione
del popolo, di Jolanda, dedicato alle compagne nell'insegnamento.
Due fascicoletti di piccolo formato in scrittura molto larga, pag. 283.
U Opcì'dio moderno. Racconto col motto Ain/cici P/ato, ma-
noscritto in fornuxto grande di pag. 1(50.
Grane/lini di soh/iia, ovvero Riconii delie vicende triestine nei
periodo dal LH50 al li)(H)^ col motto Pro Patria - 570 pagine di
formato grande in calligrafia fitta e minuta, in colonna; più 8
pagine di una lettera destinata ad un amico.
Premesso che tutti e tre i lavori sono riboccanti d'afi'etto per
Trieste di cui vogliono difesa Titalianità contro le insidie tedesche
e slave, e che tutti e tre, com'era naturale, sono improntati d'una
severa moralità, veniamo ad esaminarli partitamente.
Triste vita è la storia d'una trovatella, la quale, raccolta sui
gradini d'una chiesa da una povera donna, perde presto la sua
benefattrice; è allevata in un Pio Istituto: sposa un'(t])(«raio che
nella prima giovinezza era un discolo, che poi era divcMitato savio
ed onesto e che torna vizioso ed ubbriacone ; ha una figliuola che
per sfuggire; un ignol)ile matrimonio imjìostole dal padre jìianta il
tetto domestico e se ne va non si sa dove nò con chi per ricom-
parire di lì a parecchi mesi nella sua casa, esausta e morente.
.Muore infatti pochi gioini dopo arrivata, e la madre muore con
lei. Il racconto, scritto evidentemente con lo sco|)o di combattei'e
r alcoolismo, è ingenuo e puerile e tradisco la mano inesperta.
SUI LAVORI PRESENTATI AL PONCORSO ECC. 99
L'azione ò saltuaria e mal coofdiiiata ; i caratteri sono accennati
appena, senza nessuno studio di spieo-ar le contraddizioni in cui
«cadono ; le dissertazioni e le prediche sono troppo lunghe e fre-
([uenti. La l'orma è ineguale, talora enfatica, talora pedestre; e
sel)bene qualche l)uona pagina riveli attitudini che meriterebbero
d'esser coltivate, l'autrice (tale abbiamo ragione di crederla) non
può con questo componimento scolastico aspirare ad un premio.
ly ()[)er(ih) moderilo e un bi'avo giovinetto che s' innamora
d' una ragazza per bene, cameriera presso un'ottima t'auiiglia bor-
ghese. La ragazza corrisponde a quest'amore, i padroni sono con-
tenti, e tutto andrebbe pel meglio se, appunto in casa dei padroni
della fidanzata non comparisse un nipote libertino, un conte, il
quale getta gli occhi sulla meschina come su facile preda e vuol
farla sua. Ella si rifugia presso la madre, nel suo paesetto natale
dell' Istria, ma l'ostinato seduttore l'insegne anche laggiù, ed ella
è sola a difendersi, giacché la sua famiglia che crede alle pro-
messe del bellimbusto si schiera conti'o di lei. Senonchè, un giorno,
questo don Rodrigo da strapazzo è ferito mortalmente e i sospetti
cadono sul fidanzato che si era recato appunto allora a visitare
la sposa. Invano l' onesto operaio afi^erma la propria innocenza ;
le apparenze lo accusano, la voce pnbbbca gli è sfavorevole; egli
è arrestato e sarel)be condannato senz'alcun dubbio, se, per for-
tuna, prima di morire, il ferito non ricuperasse i sensi e non di-
chiarasse che l'assassino era tutt'altra persona. Era infatti un ma-
cellaio viennese, padre d' uua fanciulla sedotta ed abbandonata
dal conte. Scoperto il vero colpevole ogni cosa s' accomoda ; i
promessi sposi celebrano il loro matrimonio, e, per un concorso fe-
lice di circostanze, il buon operaio diventa comproprietario del-
l'azieiula ove lavorava.
E innegabile che in (|uesto racconto e' è più arte narrativa
che nel precedente ; i tipi sono meglio delineati, si riesce meglio
a tener desta l'attenzione del lettore. Ma, in primo luogo, convien
notare che il titolo non ha nessuna giustificazione. L' operaio di
cui si es[)ongono le vicende non ha in so nulla di particolarmente
moderno ; i suoi amori, le sue gelosie, 1' errore giudiziario che
minaccia trarlo a rovina sono cose di tutti i tempi ; la sua indole,
la sua adattabilità, la sua deferenza verso i padroni sono piuttosto
dell'operaio del passato che di quello del pri-sonfc : Toperaio mo-
1 00 RELAZIONE "DELLA COMMISSIONE
(Ionio avrebbe dovuto esser messo in un ambiente diverso, esposto
ad altre tentazioni, travolto in altre lotte. Non si doveva limitarsi
a trattar le questioni scottanti del tempo nostro per mezzo di
(jualche articolo di g-iornale riprodotto integralmente (come per
esempio quello dell' Illiist razione pò poi a re del 24 Maggio 1908
sulla tubercolosi, pag. 20 e seg-uenti) o d'una lettera di due me-
dici triestini circa all'opportunità di vietar l'accesso ai piroscafi
alle persone in istato d' ubbriachezza (pag. 8() e 37) o d'una serie
di predicozzi dell'imprenditore benevolo e dell'artigiano soddisfatto.
Bisognava non dimenticare che nei racconti la moralità devo sca-
turir dall'azione e dai caratteri ; non pesare sotto la t'orma di ser-
moni, di digressioni, di citazioni.
Yi sono poi in quest' Operaio moderno scorrezioni di lingua
e di stile che non possono esser passate sotto silenzio. 8i notano
frasi come lo seguenti : qnaìrlic tazza, di latte pret^it in seguito
alle lafjrime dei figli (pag. 18); non glielo mica disse (pag. 24);
grofisoaità degeneratioe (pag. 43) ; un unica ghirlanda acquistata
dagli operai alla qualk volle associarsi anche il padrone (pa(^. 82);
// i-uore m' insanguina (pag. 8(5) ; / due amanti scamldaransi in
iscritto 1 loro santi aklmìtti (pag. 94) ; guardara negli occhi lo
Schorn VKR i^coNdiUKAKNK U' intenzioni (pag. 128); i-redo che lei
Nini mi possa i'koibike .s'/'o voglio donare a mia figlia (l)ag. 147);
l'atto solenne commosse tutti, in modo speciale poi il signor Am-
brosi CUI spuntò una, lagrima, (pag. 150). 8ono pure l'ro{|uonti gli
errori ortografici. Mogio (aggettivo) ò scritto ripetutamente con
duo (/ ; troviamo velato per velluto; in,teruppe per iuterru/ipe, pa-
ralittico per paralitico ecc. ecc.
1^] tacile concludere che non crediamo degno del premio nep-
pur (piosto lavoro.
Ben altro valore lia la lunga monografia, (ìraucllini di salihio,
v,\\v riassume un mozzo secolo di vita triestina. L'autore, ii giudi-
raiiK! (lairopcra, dovrobb'ossoiv un uomo maturo, colto, assonnato,
amantissimo del suo paese; di cui vuole anch'ogli mantenuta Tita-
lianità e di cui seguo con minuto spirito di osservazione i pro-
gressi e nota con soroiia j)arola U; (pialità vk\ i difetti. V, in fondo
un conservatore che scrivo, ligio alle tradizioni, un po' timido, un
po' diflidonto dclb' noxità ; ma è un conservatore illuminato, tol-
SUI LAVOlil l'KKSKNTATI AL CONf'OUSO l'A'C 101
leranto, (Miiiiiniiiio. Corto a una Coiiiiiiissionc coiiiiìosta di non
triostiiii inaiica il tiiotlo di vorifioare Fesattozza, di tutti i i'atti espo-
sti in (jiieste 579 pag-ine ; ina, senza dire che pareoohie aftenua-
zioni sono documentate, e' è nel lavoro un' aria di sincerità che
non dovrehhe incannare. Per dare un" idea dell'ampia trattazione
del tema, riproduciamo il titolo dei capitoli :
Per le rirr, /x/r Ir rie, prr i colU.
Alcuni ricordi dei commerci e della iKieit/asione.
Qualche noli zia fndle vicende poliliche mmiicipali.
Reminif.cense della ^cìirda - pubblica ÌHlruzione - lotle nazionali.
Ancora una parolina- su,(jli slavi - teorie nuove.
ColHviamo e parliamo il nostro dialetto.
Saggi di dialetto triestino.
Opere di heneficenza.
Stahilimenti scientifici, letterari ed istituzioni affini.
Risvegli.
Poche parole sui nostri giornali.
Punti neri - aleoolismo ecc. ecc.
Particolari considerazioni std nostro popolo - qualche altro
punto nero.
Qualche rimedio, qualche consiglio.
Tntti i capitoli sono più o meno interessanti ; interessantis-
simi quelli sulle trasformazioni edilizie , sulla scuola, sul dialetto
triestino, sulle feste e le usanze, snlle opere di beneficenza, sul
risveglio dell'italianità, sull' aleoolismo, ecc. ecc. Un po' deficiente
forse quello sul commercio e la navigazione. La forma, benché non
scevra di mende, è senza paragone superiore a quella dei due
lavori già esaminati ; non elegante, ma, in complesso, limpida,
piana, scorrevole. Peccato che l' autore non abbia saputo evitar
lo scoglio della prolissità, dal qual vizio appunto dipende che la
mole dell'opera soverchi la misura richiesta. Un altro dubbio può
sorgere ; se il libro oh' è destinato al popolo di Trieste non si
diffonda in troppi particolari che certo a Trieste son noti e che,
più dei triestini, interesseranno i lettori d* altri paesi.
A ogni modo, bilanciati i pregi e i difetti di questo lavoro
ampio e coscienzioso, la vostra Commissione pensa che sarebbe
102 ItKliAZIo.Vr. DKLLA COMMISSKINE SUI LAVORI PltESEXTATI KOC.
(lavvoro doplorovole di non rlai' pubblicità a tanta copia di notizio
dilio-entoDioiite raccolto e <;iudiziosamento coordinato, od ossa pro-
pone unanime cho il premio Rossetti ven<i,-a conferito alla mono-
o-rafia Grane! /ini di ^n1>ìii(i, raccomandando però all' autore di
renderla più svelta e più breve, sia col far qualche ta<^'lio qua e
là, sia col relegar nelle note parecchie citazioni e documenti che
ingombrano il testo, sia con lo spezzar alcuni capitoli che per la
loro eccessiva lunghezza riescono faticosi a chi voglia leggerli
tutti d' un fiato.
F. (taIjAnti
K. Predelli
E. OaSTELNUUVO. l-f/o/nrr
Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti.
Anno accculemico 190-4-905 - Tonio TjXIV - Parto prima.
A D li N A N Z A 0 R I ) 1 N A 11 i A
DEL 14 MAGGIO 1905
PRESIDENZA DEL M. E. EAVARO
PRESIDENTE
Presenti i membri effettivi: Teza, vicepresidente; G. Berchet, se-
gretario; OcciONi-BoNAFFONS vicescgretario ; Lampertico. Lu-
RENZONI, TrOIS, BERNARDI, De GIOVANNI, BeLLATI, P. Si'ICA,
LiOY, Martini, Veronese, PapadopolI; Da Schio, Mot.mkxti,
Stefani, G. B. De Toni, Galanti, Ricci, Nasini, Polacco,
VICENTINI; Verson, Brugi, Ciscato : od i soci corrispondenti :
CaTì'.llani, Orescini, F. Berchet, Arrigoni degli Oddi,
G. Spiga, Castelnuovo, Predelli, Biadego, Flamini, Ma-
lagola, Levi-Civita, Medin, Forti, Zoppi.
Giustificata l'assenza dei mm. ee. : Fogazzaro; Kagniscd, Pa-
scolato.
Letto ed approvato TAtto della precedente adunanza, il m. e.
IjÌov si fa interprete dei coUeg-hi mandando un saluto e un augurio
(li guarigione al m. e. G\assani. Il Presidente dichiara che sarà
soddisfatto il comune desiderio.
Il ni. e. Papadopoli rivolge a nome di tutti la stessa dimo-
strazione al m. e. Pascolato. 11 Presidente rinnova la risposta pre-
cedente, aggiungendo che T Istituto non mancia di prendere spesse
informazioni della salute delTamato collega.
TI Presidente fa circolare il catalogo dei libri ed opuscoli ac-
quistati e pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza.
90 ADUNANZA OEDINAKIA
Infine sono presentate e lette le seg-uenti Memorie :
E. F. Trois ni. e.: Nota soijra un caso (il inetdrionìKti.'^nìo
ìte/r(tiif/)i/(ht. — La breve Nota che l'A. presenta iliusti'a un caso
(li albinismo parziale neiranguilla. L'albinismo che nei pesci è
raro viene considerato rarissimo nell'anguilla specialmente se, come
nell'esemplare descritto, si aggiunge per terzo colore il giallo.
TI Pavesi in un caso analogo comunicato nel 1894 in un'a-
dunanza del R. Istituto Lombardo ne fece un interessantissimo
studio e distinse questa forma di tricromia col nome di icteropar-
dalis che VX. addotta ed applica in questa occasione.
A. Favaro, m. e. : Amici e corrispondenfi di Galileo Galilei -
XI JI. Vincenzio Galilei. — L'A. presenta un nuovo numero della
serie degli " Amici e corrispondenti di Galileo Galilei „ dedicato
a Vincenzio Galilei, e dichiara essere stato indotto ad occuparsene
di proposito principalmente per due motivi; l'imo cioè della di-
fesa che gli parve di dover fare dell'unico figlio di Galileo contro
la o-ravissima accusa mossag^li contro di recente da tale che cre-
dette poterlo imputare d'avere spiato il vecchio Padre per conto
della Inquisizione ; l'altro del trovarsi in grado di portare in campo
nuovi argomenti per dimostrare la parte che al padre ed al figlio
insieme deve esser fatta nella applicazione del pendolo all'orologio.
P. Ragnisco, m. e. : Pietro Abelardo e S. Bernardo di Cìiia-
ravalle. La Cattedra ed il pidpito, a- correzione di alcuni f/iadizi
su Ahelardo.1 come logico^ moralista e teologo. — Dopo di aver
esposto i diversi caratteri fisici e morali di S. Bernardo e di A-
belardo, l'A. rileva l'ascendente che godeva presso il popolo il pri-
mo nelle cose di fede per mezzo dell'arma potente della predica
e l'attrattiva del secondo presso la gioventù studiosa colla dialet-
tica sulla cattedra. Indi esamina le opinioni diverse sulla logica
e sull'etica di Abelardo. Entra nella questione sul numero delle
proposizioni incriminate di Abelardo, toccando anche ([uclia sulla
siiicerità di S. Bernardo in questa lotta. Rileva infine la jìarte
istruttiva e morale dell'opera di S. Bernardo come mistico e di
Abelardo come dialettico nella loro rispettiva vita.
DEL 14 MAGGIO 1905 91
T. Levi-Civita, s. e. : Sulla contrazione delle rene liquide. —
Deduzione rig'orosa di una rorniuhi _£>enerale, da cui discendono
iinniediatauiente le conseg'uenze praticlie ben note :
1. Nei casi ordinari di efflusso da un foro, scolpito in pa-
rete piana o convessa, il coefficiente di contrazione ò sempre nui";-
1
giore di -— .
"ì. Se r orifizio e provvisto di una imboccatura cilindrica
1
interna, il detto coefficiente si riduce sensibilmente ad -—- .
La stessa formula dà poi luogo ad uiui terza conseguenza,
elle forse non era stata prima avvertita, ed è questa :
Applicando all'orifizio una imboccatnra interna divergente,
la contrazione della vena aumenta ancora, risultando il relativo
1
coefficiente minore di — .
Questa previsione analitica potrà facilmente essere controllata
con qualche esperienza.
A. De Griovanni, m. e.: Presentazione, a termini dell'art. 18
del Regolamento, della Nota del Dott. F. I). Siccardi: Osservazioni
su r (nielli lostomiasi. Uancijclosf orna aniericirnnìn Ililes.
Y. Orescini, s. e: Idem della Memoria del prof. Dante Olivieri:
Di una faìniglia di codici italiani de' viaggi di Marco Polo. —
Nello studiare il manoscritto poliano, finora ignoto o non avvertito,
che si trova nella Biblioteca Civica di Padova, l'A. seguì una traccia
indicatagli dal prof. Crescini e venne a conclusioni originali che
mutano affatto le figliazioni architettate dal benemerito colonnello
Yule. Egli in vero dimostra come dal testo francese (la dettatura
di Marco Polo a Rusticiano da Pisa) derivasse una redazione ita-
liana, da cui altre due principali e indipendenti dovettero uscire, una
delle quali veneta. Da queste due famiglie di codici de' Viaggi di
Marco Polo ebbe a diramarsi la varia discendenza de' testi nostrali
di essi Viaggi; discendenza la quale, mercè le cure dell'A., viene
ad esser meglio investigata e chiarita rispetto alle affinità graduali
ed alla genesi primitiva.
)
92 ADUNANZA ORDIXAlirA BEL 14 MAGGIO 1905
Prima che sia sciolta 1 .ulunaiiza pabl)lica, il ni. e. G. B. De Toni
presenta i due volumi deiropera Floi-ii rn-oitcìis/x, offerta in oma^-g-io
dal prof. Agostino Goiran, e ne parla mettendone in rilievo l'im-
portanza ; e il m. e. Brugi presenta un opuscolo del prof. Costa
dal titolo : Mufid /poferarii (jreco-egizii.
Terminata l'adunanza pubblica, ITstituto si raccolse in adu-
nanza segreta nella quale si convalidarono le proposte delle sin-
gole Commissioni pel conferimento del premio agli industriali am-
messi al concorso indetto pel corrente anno ; e si nominarono i
menil)ri della nuova Giunta biennale per la Biblioteca.
// Presidente
.\. F AVARO
// Vicesegretario
(x. OcCIONF-BtiXAFFOXS
Atti dkl Rkalk Istituto Vknkto di sciknzio, lettkrk kd mìim.
Alino accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Partt^ inimii.
A 1) U N A N Z A S 0 L E N N E
DEL 21 MAGGIO 1905
PRESIDENZA DEL M. E. ANTONIO FA VARO
presi nENTK
Sono presenti il cav. Quaranta Consi<>-liere delegato pel R. Prefetto,
l'avv. Donatelli per il Sindaco, le principali Autorità civili e
militari, con nunieroso eletto uditorio, fra cui parecchie signore.
Yi assistono i membri effettivi : G. Bkhchrt, segretario ; Occioni-
BoNAFPONS, vicesegretario ; Lampertico, Tjorenzoni, Thois,
De Giovanni, Bellati, Martini, A. Tamassia, Da Schio,
MoLMENTi, Stefani, Fogazzaro, G. B. De Toni, Galanti,
Ricci, Polacco, Vicentini, Verson, Brucit, Ciscato ; ed i
soci corrispondenti : Catellani, Bordiga, Arrigoni Degli
Oddi, G. Spica, Castelnuovo, Flamini, D. Lampertico,
Rossi, Medin, ed il s. e. estero Brown.
Sono giustificati gli assenti mm. ee. : P. Spica, Ferraris, Ra-
GNisco, Pascolato ed i ss. ce. : Biadego, Massalongo, Zoppi.
Quest'adunanza è tenuta, come di consueto, alle oi'e 15 nella
Sala dei Pregadi del Palazzo Ducale.
Il Presidente invita il Vicesegretario a dar lettura della Re-
lazione sui concorsi scientifici e sui premi agli industriali veneti.
Ultimata la lettura della Relazione del Segretario, il Presidente
invita il in. e. Do Giovanni a tenere il suo discorso dal titolo :
^irfc (ìiriiui.
Terminata l'adunanza alle ore Hi ' , , le Autorità ed il ))uh-
blico si recarono nel Palazzo Loredan sede dell'Istituto, per visi-
tare la mostra campionaria delle industrie presentate al concorso.
// Presidente
A. F A V A R 0 II Vicesegretario
U. Occioxi-Bonaffons
Atti dki. Rk.xm: Istituto Vknkto di soiknzk, JiKTTKtiK kd arti.
Anno aec;i.(l('mico 1904-905 - Tomo LXIV - Pailc iniiiia.
RELAZIONE
SUI PREMI SCIENTIFICI E INDUSTRIALI
LETTA DAL SEGRETARIO NELL'ADUNANZA SOLENNE
DEL 21 MAGGIO I905
I. PREMI SCIENTIFICI.
Andato deserto il concorso scaduto il HI dicembre 1904 pel
premio di lire 3000 di Fondazione Querini sul tema / Manuzii^
V Istituto ripropone il medesimo tema, per un nuovo concorso a
;n dicembre 1908, così precisandone i limiti e gli intendimenti:
Si desidera un libro che rievochi la vita e V opera di Aldo
Manuzio il Vecchio, studiato nei suoi multiformi aspetti e in at-
tinenza alle condizioni della cultura immediatamente anteriore e
contemporanea, dimostrando gli incrementi da lui e dai suoi com-
pagni dati alla civiltà del Rinascimento.
Il concorrente non dovrà quindi curare soltanto quelle ricer-
che nelle biblioteche e negli archivi che gli permettano di rico-
struire fedelmente la vita e l'immagine del grande umanista-tipo-
grafo, specie per il periodo giovanile che è il men noto, ma dovrà
raccogliere tutti quelli elementi che lo mettano in grado di illu-
strare le relazioni coi letterati, l'indole, le ricerche e l'opera della
sua Accademia, la attività dell' umanista e dell' editore. Si mo-
strino le innovazioni ardite e feconde nei vari campi della filolo-
gia greca e romana, della letteratura medievale e perfino della
moderna nella lingua classica e nella volgare per gli scrittori
profani e per i sacri.
Per tal modo apparirà l'efficacia grande dell'uomo, cosi lette-
laria come morale, a spingere e guidare gli studiosi.
i)(j RELAZIONE DEL SEGRETARIO
Nella parte bibliografica e sovratutto in (|Iip11ìi riguardante
la rassegna e la descrizione delle stampe aldine, per la quale il
lavoro preparatorio è «-ià copioso ed utile, l'opera dovrà avere un
carattere definitivo.
Delle lettere cbe Aldo scrisse o che ricevette si avrà a dare
un indice esatto, cavandone quelle parti che giovano o per la vita
dell'uomo, o per le dottrine o per le relazioni coi suoi contemporanei.
Questo libro nuovo diventi dunque il miiiliore e ju'ù dure-
vole monumento (ihe Venezia g-rata e orgogliosa, per iniziativa
del R. Istituto, vorrebbe innalzare nel lY centenario della sua morte
al o-rande figliuolo adottivo che tanto accrebbe la gloria della Re-
pubblica nel periodo piìi luminoso della Rinascita.
A conseguir più degnamente l'intento e rendere questo se-
gno d'onoranza più adeguato all'indole e allo spirito dell'immor-
tale tipografo, la stampa del lavoro che sarà premiato verrà ese-
guita in tipi aldini con severa e semplice eleganza. Sarà un sag-
gio felice, analitico e sintetico, di storia, di critica e di psicolo-
gia storica, inspirato a quel senso della bellezza e dell'arte, che
ebbe in Aldo un interprete nobile ed alto.
Oltre a questo nuovo prenn'o, riiiume aperto il concorso ai
premi scientifici pure di Fondazione Querini Stampalia già pro-
clamati negli anni precedenti, cioè :
Origine dclhi j/illnra rcnezidìui.
PerfezìOìKiìf in (j uà /che- punto impari ani e hi f/ronìcfr/a projet-
tifd lìcllc snjjrrficie (i/i/rhrichc a (Ino t/inìrnxioni drllo sjkizìo ad n
d/nìcnfiioni.
Mowxp'iifiii (/co/mca e h/nloc/ica dpi /n(/Jii rrncfi, iipici per
(iltUndine e fp'andezsa, CHciìm) il (ìardu.
I concorsi a questi tre premi di lire HOOO ciascuno scadono
rispettivamente il :}] decenibre lUO.J- 1900- 1907.
A tutto HI decemljrc 1905 rimaiu» a|)(Mt() il concoi'.so ad al-
tro priMoio di lire SOOO di Fondazione C'avalli, sul tema : Sr e
ciiìnc le niKirc vondiiioni Iciìiivlif. rconoinic/ir e sm-iitli, iiincch/nc,
conrimi, foo^terazioìUi /xinihr, /'(jltc, crr. in/lidf^cnno sulle rel(i:iitni
LETTA nell'adunanza SOLENNE DEL 21 MAGGIO 1905 97
economirlie e f/iuridiche fra proprietari e co/firdtoì'i, con speciale
rif/n((ì'(/o <illc Piorììicie Venete.
Scadono nel dicembre 1906 due concorsi a premi di lire 5001)
cadauno di Fondazione Minich sui temi: Sridippo (/r/r apparec-
clììo respiratorio nei vcrtehraii polmoìiali ; e
Portare un contriljufu oriyinale alto studio di un argomento
di fisiologia di inìportanza fondamentale.
Il premio finalmente di lire 6000 di Fondazione Balbi Yalier,
per r Italiano che nel biennio l'JOI e PJOò arra fatto progredire
le scienze medicJie e ch/rni'gicJie, sarà assegnato fuori concorso nel-
l'adunanza solenne dell'anno venturo.
IL — FREMI AGLI INDU8TRTAL[ VENETI
che si presentarono al concorso biennale 1903-1904 con l'esercizio
promettente di nuove industrie o con utili innovazioni a quelle g-ià
esistenti.
Diplomi d' Onore.
Società Anonima, 'fila Giudecca in Venezia, per la fabbrica-
zione di calce e particolarmente di cemento Fortland, utilizzando
il fondo della laguna veneta. Questo stabilimento di imova co-
struzione è una filiale di quello di Casale Monferrato, ma è di
primissimo ordine sia per l'importanza della produzione, sia per
r utilizzazione di materia prima locale, sia pel nuovo e perfetto
macchinario, notandosi che i forni ruotanti sono i primi impian-
tati in Italia.
Peron Giovanni di Schio e Fontanive. — Grandioso stabili-
lìienlo per la segatnra e lavoratura del legno, animato da una
macchina a vapore di cento cavalli e da un motore elettrico di
98 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
ottanta, con separata segheria che dispone di altri 70 cavalli idrau-
lici e 70 a vapore. Gii operai sono 170 a Schio e 90 a Fonta-
nive e il loro benessere è particolarmente curato, anche con op-
portune e adatte abitazioni.
Antonelli Achille e Comp. nelT isola dell'i Giudccca a Venezia.
Pastificio di primo ordine per la vastità ed ottima costruzione
e distribuzione dei locali e per la perfezione del copiosissimo mac-
chinario. Merita particolare menzione un sistema di asciugamento
sollecito delle paste, ottenuto per mezzo di numerosi ventilatori
mossi da forza elettrica.
Medaglie d' Oro.
Ferrari Carlo, Venezia. — Officina arti grafiche - Il sig. Fer-
rari, con molta costanza e con assiduo lavoro, è giunto a porre
in Venezia una tipografia di primo ordine. Yi sono impiegati
quasi cento operai, che appena bastano a dar compimento agli
svariatissimi lavori che vi si eseguiscono con macchine perfette.
Foggiani Bruto e Comp-, Verona. — Estrazione, lavorazione
ed esportazione del famoso marmo di Verona, da dieciotto cave
di proprietà della ditta. La segheria è mossa dairelottricità e sta
allacciata alla stazione ferroviaria di Verona mediante binario di
raccordo. Può fornire annualmente circa 30000 metri quadrati di
lastre.
Calllgaris Giuseppe di Udine. — Officina per la lavorazione
artistica del ferro, sia ad imitazione delTarte antica sia come mo-
dello di arte moderna. Per ciò appunto, nel conferire questa ben
meritata onorificenza al sig. Calligaris, l'Istituto prese in consi-
derazione non solo la importanza industriale dell'officina, ma an-
che il sentimento artistico e il buon gusto del proprietario.
La Ditta Norsa Giuseppe di Venezia, per l'industria dei cuoi
artistici veneziani fu premiata dall' Istituto nel 1908 con meda-
glia d'oro. Ora si ripresentò al concorso, e Tlstituto riconoscendo i
notevoli miglioramenti di questa industria e il suo aumento, è lieto
LETTA nell'adunanza SOLENNE DEL 21 MAGGIO 1905 99
che le sia stata già conferita la massima onorificenza alla quale
uno stabilimento di questo genere può aspirare, e di potergliela
confermare in esito all'odierno concorso.
Medaglie d' Argento.
Società anonima agricola veronese /// Lef/iiuf/o. — Per la fab-
brica di concimi e prodotti chimici, con sistemi perfezionati e con
indirizzo cooperativo recante notevoli vantaggi nella regione dove
la fabbrica ò posta.
Società per l'industria elettrica in Arzionano. — Per la at-
tuata distribuzione di energia elettrica a buon mercato, allo scopo
(li fornire e dare impulso alle industrie.
Fasoli Giuseppe di Veroiid. — Conceria pellami - Per la ri-
levante lavorazione, per l'ottimo indirizzo impresso dal sig. Fasoli
coadiuvato dal figlio, per i provvedimenti igienici a favore degli
operai, e per il proposito di ampliare la sua sfera d'azione.
Tonini Giovanni e figlio di Udine. — Laboratorio in pietre ar-
tificiali, e fabbrica piastrelle pressate in cemento. Sorto da pochi
anni in una città dove 1' industria dei cementi è pur molto svi-
luppata, la ditta Tonini seppe acquistargli il favore di una buona
clientela.
Guadagnini Ernesto e C. di Venezia. — Fabbrica di confetture
ed affini, con nuovo e perfezionato macchinario mosso da energia
a vapore ed elettrica.
Venuti Luigi di Venezia. — Tintoria a vapore e pulitura a
secco. - Per notevoli miglioramenti introdotti dopo la premiazione
della medaglia di bronzo ottenuta dal K. Istituto nel 1901.
L' Istituto inoltre conferma alla Ditta Vicarìotto Vittorio di
Vicenza la medaglia d'argento conferitale nel 1903 per la fabbri-
cazione di botti di legno, essendosi questa ditta presentata al-
l' odierno concorso con nuove a]ì])lif'azio]ii della medesima in-
dustria.
100 RELAZIONE DEL SEGRETARIO
Medaglie di Bronzo.
IVIenetto Fortunato di Chioggia. — Ya sviluppando e miglio-
rando il noto suo Cantiere navale nel quale ha già potuto co-
struire i vaporini della sua ditta, che servono al tragitto fra
Chioggia e Sottomarina. Recentemente fu pure dotato il Cantiere
di una segheria a motore elettrico, sicché non dubitasi che, in un
prossimo concorso, l'Istituto possa esser lieto di rimeritarlo con
una maggiore distinzione.
Rinaldi Francesco e C. d/ Baftaglia. — Officina meccanica
per macchine ed utensili agricoli. Presenta alla Mostra una pressa
da foraggio capace di un . stipatura sollecita, e con poca spesa
di lavoro manuale.
Tamburlini A. e Carbonaro R., Venezia. — Decorazioni in ter-
racotta semplice, pattinata, o ricoperta di strati metallici col me-
todo galvanico. Promette prosperoso avvenire. Ebbe recenti com-
missioni per Liegi e Berlino.
Cargnel Vittore di S. Troi-<iso. — Fonderia a campano - Lo
stabilimento è ancora modesto, ma Tanima d'artista e la intelli-
gente operosità del sig. Cargnel, come il buon esito dei concerti
già eseguiti assicurano a questa sua industria uno sviluppo sem-
pre maggiore. L'Istituto oltre alla medaglia di bronzo gli confe-
risce un ben meritato premio di incoraggiamento in denaro.
Mjnotlo e Cercato di Mesfi-e. — Nuova officina meccanica ;
particolarmente per la fabbricazione di letti e mol)ili in ferro a
modico prezzo.
Zampato Giovanni di Venezia. — Officina meccanica, fonde-
ria di ghisa e bronzo; particolarmente per la specialità di appa-
recchi per gli stampi da Vetrerie.
Giacobbi e Vascellari di ('<i/ii/co. — Fabbrica lana di legno
e casse da imballaggio, infornnita a critei'i moderni e mossa da
energia elettrica; tende ad iiiiipiiarsi e a trasferirsi in più adatta
località.
LETTA XKLl/ADrNAX'/A SOLENNE DEI, 21 MAOdTO 1005 101
L' Istituto inoltre fonterma alla hifla Pozzana Angelo di Ve-
nezìa la medaglia di bronzo o-ià oonseg'iiita nel liMj;} e ciò per la
produzione di letti, culle, toilettes ecc. in ottone ad uso inglese.
Menzioni Onorevoli.
Salerni Umberto e fratelli, Venozìn. — Mobilificio.
Talamini Giovanni, ('<i!<fchiii()r(>. — Filatura della seta.
Piva Italico, J'dine. — Fabbrica zoccoli di legno.
Cojutti Enrico, (lodia. — Molino a cilindri.
Grilli e Frigo, Venezht. — Lavori in perle.
Padovani A. e Comp., Venezia. — Fabbrica confetture.
Calore Luigi e Veronese Giovanni, Este. — Riproduzione di
situle in bronzo e vasi in terra borchiati in bronzo.
Scarpa Silvio e Feltrin Egidio, Poìpef, Forfogua e Maè. —
Fornaci a fuoco continuo.
Larghin Emanuele, Vicenza. — Impianti di apparecchi di
riscaldamento e cucine economiche.
Vasconetto Marco, Treeim. — Fabbrica colori e vernici.
Marzuttini ed Angeli. Sanf/uarzo. — Fabbrica di paste alimen-
tari e segheria legnami.
Nesso Enrico, Adria. — Merletti di Cantù a fusello.
Premi di Incoragcuamento in denaro.
La signora Ernesta Ruderi di Padova, dirige con molta abi-
lità una fabbrica di fiori artificiali, che, por mancanza di mezzi
meccanici e segnatamente di una trancia, non può ricevere quello
102 KKhAZlONE DEL SKGRETAEIO
sviluppo (lei quale sarebbe meritevole. E l'Istituto apprezzando il
merito e la industria della si<^nora Ruderi le assegna un ])renìio
di incoraggiamento di lire 300 necessarie appunto perchè possa
provvedersi di questo apparecchio.
Un altro premio di incoraggiamento di lire 200 viene pure
assegnato al sig. Vittorio Cargnel, fonditore di campane a Treviso,
e oggi stesso premiato con medaglia di bronzo, pel suo inerito
industriale ed artistico.
Parecchi altri concorrenti, per non aver ottemperato a tutte
le condizioni richieste dall'avviso di concorso, rimangono esclusi
dal premio, ma ad alcuni di questi è doveroso tributare una pa-
rola di encomio insieme all' augurio, che in un prossimo con-
corso, soddisfatte tutte le esigenze prescritte, possano essere ri-
meritati colle migliori e più adeguate distinzioni.
Soranzo Vittorio di Mo)if</(/nrina. — Salumeria - Svariatissimi
ed ottimi prodotti di constatata bontà. TI sig. Soranzo ha inten-
zione di ampliare notevolmente la sua industria con introduzione
di nuove macchine e coli' adozione di procedimenti meglio ri-
spondenti ad ogni esigenza, e quindi l'Istituto si augura di pre-
miarlo in un prossimo concorso.
Zancan Luigi fli Padora. — Fabbrica concime organico spe-
ciale, diretto dal valente chimico dott. (iiuseppe Ongaro. '^Prattasi
di un nuovo concime i cui eH'etti non si poterono constatare nel
breve tempo della sua applicazione ai terreni.
Ragagnin Luigi di Pordenone. — Fabbrica panieri e mobili
in legno, giunco e bambù. Successe ora al Brusadin già ])remiato
da questo Istituto.
Tono Caterino di h'^le. — Forme e gambali ))er (>alzature.
Produzione ril(> vanto. Si vale di energia elettrica, ma la fabbrica
è di recentissimo impianto.
Vivante Giacomo di Miu;iitn. Ceramiche artistiche.
LETTA XP,Li/aT)1JNANZA S(ìriKNNI<] BEL 21 MAGGIO 1 OOò 108
Dato cosi tei'iuiiio ti questa breve Relazione che riassume i
rapporti delle singole commissioni deputate alla visita degli stabili-
menti e delle industrie che si presentarono al concorso; il R. Isti-
tuto invita a vedere la Mostra campionaria dei prodotti, nel pa-
lazzo Loredan di sua residenza a S. Stefano, in ogni giorno di
questa settimana dalle ore 11 alle ore 15.
Il m. e. segretario
G. Bekchet.
u
At'1'1 dkl Rkalk Istituto Venkto di s(nKNZK, IìKTTkki: 1:1) akii.
Anno iiecademico lJK)4-9()r) - l'omo LXIV - Piii'lc |HÌin;i.
C 0 N C O li .S J A P K E i\J 1 ( )
BEL
R. ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI
PEOCLAMATI NELL' ADUNANZA SOLENNE DEL 21 MAGGIO 1905
PREMI DEL R. ISTITUTO
Arfiroli) o'^ (h'ììo Sf{tfiff(i ((jiprorafn cn/i li. bccrt'to 17 iiuirzo 1S95
L'Istituto, (li tre in tre iinni, stiin/.ici'à nel bilancio la somma di
L. ]50(), per premi (l'incoraggiamento a coloro che giudicherà Itenenn-i'iti
delle scienze applicate 0 delle industrie manilatturiere ed agricole, e per
bene avviate iniziative o per miglioi'anu'iiti d'importanza nei j)rodotti.
I membri onorari ed effettivi non possono concorrere ai premi.
La prossima aggiudicazione si farà nel maggio 1907.
PREMI DI FONDAZIONE QUERINI STAMPALIA
Concorso per l'anno 1005
Tnint prescelto neW adunanza ordinaria 27 aprile 1902
Origini deìla piiinra veneziana.
1 vecchi storici dell'arte non sono immuni da erroi'i di l'atfo e di
giudizio. 11 Vasari, giudice sospetto (juando paiIa d(dla scuola, toscana,
non (^ autoi'cvole quando discorre delle altre scuole italiane. Ne fanno
testimonianza, per la veneta pittuia, il Sansovino, il Ridolfi, il Boschini.
lo Zanetti, il Meschini, il Lanzi ed altri. Soltanto recenti e pazienti li-
cerche negli Archivi hanno di nuova luce fatte chiare alcune parti (hdla
storia dell'arte veneziana.
Così, intorno alle origini della grande arte veneziana, parlarono, per
102 CONOOUSI A PKEMTO
l'itine solo i i)iii icconti, il Cavalcaseli*! od il Crowo, o con acutoz/a di
indatfini (Jiovamii Moiclli. Poi noi particolari si tVoei'o più accurate ri-
cerche, traendo da. doeunienti i nomi di molti pittori dei secoli decimo-
quarto e decimotiuinto, \v. date e il domicilio; si studiarono da scrittori
foresti(M'i e nosti'i. con ordine analitico, le opere di V(!neti maestri e si
distinsero, mediante confronti, aitefici di nomi simili, cliiiiicndo in tal
modo molti dubiti.
Ola tali studi e ricerche as))ettano di essere coordinati ad un fine.
di essere lumesKÌi^*^' dalla, finezza (h'A ii;iudizio, di ess(!re i-accolti in un
libro, che mostri in qual modo nacque (s si svolse nel trecento e (luat-
trocento la pittura, veneziana.. E all'appello del K. istituto è da sperare
rispondano fili studiosi e si compia, un' oj^Ma utile e decorosa perla pa-
tria e per l'aite.
Il concorso resta aperto a. tutto il lU dicembre 11)05.
Il premio r di lire 3000.
Concorso per l'anno lOOfi
Trina ^^r^.sve/^> )7el/' (tdiuKinza ordinaria 17 mariDÌo 1003
Perfezionare in quaiclic /unito iìii/jorhtnfe la (/eoniefria proiei-
iica delle xKjjer/icie al(/ehi'ic/ir a duo dimensioni dello spazio ad n
dimensioni.
Il concorso rimarrà aperto fino al lU dicembre 1906.
Il premio è di lire 8()t)0.
Concorso I'er l'anno 1907
7'enìa prescelto rieir adunanza ordinaria 20 maggin 1900
e riproposti) „ „ 22 „ 1904
Monoi/i'ii/iif (p'ofisini V hioloyica dei laghi reiieti^ tipici, per al-
titudine e (jiacitiirn, escluso il Garda.
i/autoi'e, ])r('messii una eoiiiplota l)ibliooratia <lei lavori sulla
iiiimolo^-ia veneta flnoiM pubblicati, ed un'esatta numerazione dei
la;^iii veneti, passerà ad illustrare, dal punto di vista •«eo^rafiico,
fisico, zoologico e botanico, quelli che sembrano più tipici e carat-
teristici, sia per la loro diversa altitudine, sia per la giacitura
(natura geolog-ica, origine delle ac(iue, batimetria. condizioni fisiche
circostanti).
DEL R. ISTITUTO VENETO 103
La monografia sarà più apprezzata ove sia corredata d' illu-
strazioni fi,'raHehe.
Il (!()ii('oi's() l'iiiiiiiic Mpcrto tino al ;!1 (licciiibrc lUOT.
Il premio è di lire IJOOO.
Concorso vv.n li' anis'o 11)08
TciiKt presc('//(> ììill' iidiindnzd onliiKtfia ^ 1 api-Hc IffOl
r//i)'<ij)osl(i e. inii(h'lìc(if() „ „ /'>' „ l!)Oò
Aldo Manuzio il Vecchio.
Si desidera un Hl)ro che rievochi hi vita e V opera di Aldo
Manuzio il Vecchio, studiato nei suoi nudtifonui aspiriti e in at-
tinenza alle condizioni (Udla cultura ininiediataniente anteriore e
contemporanea, dimostrando gli incrementi da lui e dai suoi com-
pagni dati alla civiltà del Rinascimento.
il concorrente non dovrà (|uindi curare soltanto quelle ricer-
che nelle biblioteche e negli archivi che gli permettano di rico-
struire fedelmente la vita e l'immagine del grande umanista-tipo-
grafo, specie per il periodo giovanile che è il men noto, ma dovrà
raccogliere tutti quelli elementi che lo mettano in grado di illu-
strare le relazioni coi letterati, l'indole, le ricerche e l'opera della
sua Accademia, la attività dell' nnuinista e dell' editore. Si mo-
strino le innovazioni ardite e feconde nei vari campi della filolo-
gia greca e romana, della letteratura medievale e perfino della
moderna nella lingua classica e nella volgare per gli scrittori
))rofani e jìer i sacri.
Per tal modo apparirà l'elficacia grande dell'uomo, così lette-
raria come morale, a spingere e guidare gli studiosi.
Nella i)arte bibliografica e sovratutto in quella riguardante
la rassegna e la descrizione delle stampe aldine, per la quale il
lavoro preparatorio è già copioso ed utile, l'opera dovrà avere un
carattere definitivo.
Delle lettere che Aldo scrisse o che ricevette si avrà a dare
un indice esatto, cavandone quelle parti che giovano o per la vita
dell'uomo, o \mv le dottrine o per le relazioni eoi suoi contemporanei.
Questo libro nuovo diventi dunque il migliore e più dure-
104 CONCORSI A PREMIO
• ole monumento che Venezia grata e orgogliosa, per iniziativa
lei K. Istituto, vorrebbe innalzare nel lY centenario della sua morte
al irrande fiirliuolo adottivo che tanto accrebbe la gloria della Ke-
pubblica nel periodo ])iù luminoso della Rinascita.
A conseguir più degnamente l'intento e rendere questo se-
gno d'onoranza più adeguato all'indole e allo spirito dell'immor-
tale tipografo, la stampa del lavoro che sarà ppemiato verrà ese-
guita in tipi aldini con severa e semplice eleganza. Sarà un sag-
gio felice, analitico e sintetico, di storia; di critica e di psicolo-
gia storica, inspirato a quel senso della bellezza e dell'arte, che
ebbe in Aldo un interprete nobile ed alto.
Il ('uncurso riiiiiine aperto iiiiu ;d ol dicembii' lUOH.
Il prt'iiiid r (li live 3000.
PREMIO DI FONDAZIONE CAVALLI
Concorso pel triiinnio 15)0;]-1!)05
Tenui prescelto uell' ((iltiminzd ordiìito-ùi 2V) aprii e 1!>()3
S('. e comi' le ano re condizioni tecniche, economiche, e sociali,
inocchine,' C(nicimi, cooperazioni, banche, leghe, ecc. in fin ideano mille
relazioni econoiniche e i/inridic/ie fra proprietari e colUrafori, con
particolare rigmirdo alle l'rorincie ì'enefe.
Il concorso resta aporto a tutto 151 dicciiil^i'c ISK)").
Il premio è di lire 8000.
PREMIO DI FONDAZIONE BALBI-VALIER
per il proyrestio delle scienze mediche e cJrìntrtjiclie
Sarà conferito un premio d' italiane lire 0000 all' italiano
" che avrà fatto pro<jre(/ire nel biennio 1004- liK):') le scienze me-
„ diche e chirurgiche, siu colta invenzione di (gualche istrumento o
DEL R. ISTITUTO VENETO 105
„ di qualche ritrorato, che vrdgct a lenire le umane sofferenze^ mi
,, pìihhlicavdo qualche opera di sommo prec/io. „
Il prrinio. l'iioi'i coiict)rso, sarà inoclaiiiato lu-ll'aduiiuiiza solenne
del 11K)().
Il concorso resta aporto a tutto il 31 dicembre 1J)05.
DISCIPLINE COMUNI AI CONCORSI DI FONDAZIONE yUERINI STAMPALIA
E A QUELLI DI FONDAZIONE CAVALLI E BALBI VALIER
Nazionali e stranieri, eccettuati i membri effettivi del Reale Istituto
Veneto, sono ammessi al (!oncorso. Le Memorie potranno essere scritte
ui'lle lingue italiana, francese, tedesca ed inglese. Tutte poi dovranno es-
sere presentate, franche di porto, alla Segreteria dell'Istituto medesimo.
Secondo 1' uso, esse port(!ranno una epigrafe, ripetuta sopra un vi-
glietto suggellato, contenente nome, cognome e domicilio dell'autore.
Verrà aperto il solo viglietto della Memoria premiata ; e tutti i mano-
scritti rimarranno nell'archivio del R. Istituto a guarentigia dei proferiti
giudizi, con la sola facoltà agli autori di farne trarre copia autentica
dalla Cancelbsria dell'Istituto, a loro spese. Il risultato dei concorsi si
proclama nell'annua pubblica solenne adunanza dell'Istituto.
La proprietà flelle Memorie premiate; resta agli autori, che sono ob-
bligati a pubblicarle entro il termine di un anno, sopra accordo culla
Segreteria dell'Istituto per il formato ed i caratteri della stampa, e per la
successiva obbligatoria consegna di 50 esemplari delle medesime. Nella
stampa del lavoro premiato, 1' autoie ha l'obbligo di premettere la intiera
relazione della Giunta esaminatrice del li. Istituto. Il danaro del premio
non potrà conseguirsi, se non dopo aver soddisfatto a queste prescrizioni.
Ij'Istituto, si mantiene il diritto di fare imprimere, a proprie spese, quel
numero qualunque di copie, che reputasse; conveniente,
I premi fuori concorso di Fondazione Balbi Valier potranno essere
assegnati anche ai ineiidjri dell'Istituto, ma in tal caso non potranno con-
seguirsi da olii abbia preso parte della Commissione di esame, od abbia
assistito alla conseguente deliberazione dell'Istituto (Art. 10 dello Statuto
della Fondazione Balbi Valier).
lOfi CONCOKSI A PREMIO
PREMI DI FONDAZIONE ANGELO ^MINIC'H
Concorsi pkl tkiknxio 1904-1)06
Tei)ìa presrcUo ncìV adunanza ordinaria ^1 aprile 1901
e /■i/iroposfi) „ „ :^:^ maggio 1004
Sr//i(j>/)(> (leirapjxiyecchit) rcsjiira forzo nei rciichra/i pid tnonali .
In questi uitiuii toiiipi intorno all'apparc'cciiio rcsjìiratoiio dei vt^rtcbrati
muiiili (li polmone, fu studiato aecurataiiieiit(! Io sviluppo del dialVainuui
e della pleura, e negli uccelli fu studiato lo sviluppo dei sacchi aent'eri,
lua venni! trascurato lo studio dello SAMluppo della laringe, d(dla trachea
e dei polmoni. Perciò 1' Istituto desidera estese ricerche embriologiche
per queste parti dell' appai'occhio respiratoi'io, perchè a tale studio si con-
neltono questioni importanti di embriologia e di morfologia comparata
Il concoi'so resta aperto a, tutto il 31 dicembri- rjOti.
Il premio è fli lire 5000.
Tema pì-esrelfo naU'adirnanza ordinaria ''0 marzo J904
Portare nn eonlrih/ifo ori(//na/c allo s/ik/Ìo di nn ai'i/oiiìenlo
di /isio/o(/in di importanza foiKÌdìiìcntalc.
Il concorso resta aperto a, lutto il i5l dicembre IDOG.
Il premio è ili lire 5000.
DISCII'lilXK KKLATIVK A (^ITKSTO PREMIO
Al concoi'so non |)olranno partecijiare (die italiani, e vi soim aninu^ssi
pure i soci (X)rrispon(leiiti d(d K. Istituto.
Le Memorie dovranno essei'e scritte in lingua italiana.
Le altre discii)line inerenti alle modalità di (juesto concorso sono co-
ninni a lineile dei concorsi di Fonda/ione t^uerini e di h'onda/ione Cavalli.
DEL R. ISTITUTO VENETO lU7
A V VERTENZA ( J ENERALE
Ogni preiiiinto dovi'à pjigare, sotto foiMìin di trattenuta
sul premio ag,'iij,'iuUieat(>gli, l'importo della tassa governa-
tiva di Ricchezza ]\Iobile (93,15 pei* mille).
Vene~ia, .^1 ni a e/ e/ io lUOò.
Il Presidente
A. F A V A R 0 // Sef/rrfario
G. B E R e H E T
Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti.
Anno accademico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
ARTE DIVINA
Discorso letto nell'Adunanza solenne del R. Istituto Veneto
DEL 21 MAGfilO 1905
dal prof, achille DE GIOVANNI, m. e.
(senatore del regno)
La Medicina è nata coll'uomo, perchè il suo istinto doveva gui-
darlo ad atti e pratiche spontanee, che concorrono a mantenere sana
e durevole la esistenza.
E non fa meraviglia se la Medicina, come istituzione, cominciò
ad essere sacerdotale, quando coll'istinto della conservazione, svi-
luppandosi nell'uomo la riflessione, la mente umana, nel dolore come
nel piacere, assorgeva ai primi concepimenti intorno alle cause
materiali e sopranaturali dell'uno e dell'altro ed ai mezzi adeguati
per assicurare il fine supremo della propria conservazione.
Sacerdotale fu la Medicina nell'India, dove solo i Brahmani la
esercitavano e di essi appena un certo numero si dava esclusiva-
mente allo studio di questa scienza.
La iniziazione dello allievo si faceva con un rito ed un cerimo-
niale imponente : durava quattro giorni ed aveva luogo di primavera.
Nel primo giorno il maestro e gli allievi offrivano agli Dei un sacri-
ficio di miele, di burro e di latte ; il secondo giorno era interamente
consacrato al digiuno ed alla preghiera; nel terzo i giovani allievi
ricevevano l'investitura; nel quarto si accendeva il fuoco, simbolo
della intelligenza e della vita e l'allievo vi girava intorno pronun-
ciando il giuramento solenne di vivere secondo le regole della Corpo-
razione, di non adoperare mai la scienza per compiere cattive azioni,
ma di soccorrere egualmente i poveri come i ricchi e di abbandonare
come indegno di lui ogni pensiero di lucro e di vendetta. Dopo
questo l'allievo era ammesso allo studio della Scienza. E durante
"fi
no A. DE «TOVANNI (2)
il liiociiiio era obbligato ad attenersi al più. severo regiiiìo di vita,
alla nettezza, alla castità e perfino alla mendicità, ciò valendo come
il digiuno. In breve lo stud(>nte doveva, direi quasi, santificarsi
mentre apiMcndeva ad esercitare il suo nobilissimo e severo sacer-
dozio. Cosi imponeva la legge di 3Ianù, la quale inoltre faceva
obbligo all'allievo di non mai obliare dopo gli studi il proprio Maestro.
Mosè dal Sinai proclama la sua legge, nella quale padroneggia
solenne il pensiero della Medicina, perchè solo gli uomini vigorosi
fanno un popolo forte. Presso gli Ebrei la ignoranza della Medicina
reiuleva indegni del Trono ed il Re Salomone fu un medico sapiente.
J medici avevano diritto al rispetto e alla considerazione, benedetti
da Jehova. Onorate i medici, dei quali avete bisogno, perchì' Dio
li ha creati, sta scritto nell'Ecclesiastico.
Ippocrate voleva che il Medico fosse un santo, che colla co-
scienza pura desse saggi consigli, che amasse ed assistesse i poveri,
che, non curante dei piaceri, preferisse la dimora più semplice.
Narrano le storie che Esculapio venisse posto dagli antichi nella
schiera degli Dei e che emblema del Nume fossero il Serpe, il Ba-
stone nodoso e l'Alloro e ciò per esprimere quanta vigilanza, quanta
prudenza adoperi la Medicina per vincere le difficoltà e le dure
prove dell'Arte, alla quale per la eccellenza e la nobiltà spetta l'o-
nore dell'Alloro. Però gli antichi dissero diiuna l'Arte professata
dai Medici; e Cicerone non ha potuto negarle il più grande elogio,
chiamandola Arte onesta.
Como le vedute sintetiche dell'antica filosofìa compresero la
legge naturale, che tutto muove e trasforma, così quei primi tempi,
quasi divinizzando la Medicina, ne vaticinarono l'altissima missione,
suo luminoso avvenire.
E come attraverso a mille e niille meandri, sposso fuorviata
da (U'roi'i di scuola o di interpreti, la Scienza è venuta scovrendo
(mI (irdinaiulo i fatti suoi e componendo i suoi assiomi, così la Me-
dicina fra le scienze naturali ha acquistato attributi o dignità di
scienza altamente biologica e, semprt^ più cosciente e piovvida,
abbracciava gli individui e la società. Sì, o Signori, la Medicina
scruta assiduamente la Jiiologia dell'Essere conu^ la ]*atologia so-
ciale, può infoi-mare i costumi e le leggi e può guidare sulla via
(3) ARTE DIVINA 111
(lei progresso rUmanità e, considerata nelle sue imprese pietose
onme ne' suoi iiobilissinii intenti, è pur sempre Arte Dirina.
Ma l'entusiasmo che mi ha trasportato a questa solenne affer-
mazione, suggerita dalla storia della Scienza, vien meno alla triste
reminiscenza di un'altra storia, quella delle innumerevoli peripezie
che hanno attraversato ed attraversano la carriera della Medicina;
quella degli equivoci in mezzo ai quali è continuamente trascinata;
la storia delle accuse e degli sfavorevoli giudizi che tutto dì la col-
piscono; in fine la storia della ignoranza del pubblico, in mezzo al
quale troppe volte noi vediamo la Medicina sconosciuta e vilipesa,
mentre a due mani essa va spargendo inattesi e inestimabili benefizi.
Se dal giorno che Nunia Pompilio creava V Ordine dei Medici
nella antica Roma avesse potuto liberamente espandersi la funzione
del pensiero ippocratico, integrando così mirabilmente l'istinto umano
sulla via del progresso, noi avremmo acquistato un titolo di civiltà
superiore, considerato tanto negli individui quanto nelle masse.
Ma dell'antica sapienza a poco a poco si dispersero i precetti.
Nò starò a dirne le ragioni, che le storie chiaramente le ricordano.
Il fatto ò, che nel Medio Evo la Medicina perde il suo carattere
nativo, oblia i rapporti suoi colla storia naturale dell'Essere, si sposa
alla Metafisica, abbandona il suo compito nell'organismo sociale per
dedicarsi esclusivamente all'individuo sofferente.
Così avvenne che decadesse dall'alto concetto nel quale era
primamente tenuta e si misconoscesse la competenza del suo con-
siglio e dell'opera sua nel continuo succedersi delle riforme sociali.
Solo più tardi, dopo il Rinascimento, spuntò la novella aurora anche
per la Medicina; e le scoperte scientifiche e la diversa orientazione
del pensiero sociale la trassero a poco a poco a meditare i problemi
che si agitano in molti lati della organizzazione del corpo sociale.
Pare incredibile, ma è vero ; concetti naturalistici compren-
sivi e grandiosi, che nei tempi più remoti della storia dominarono
sovrani nel movimento evolutivo della Umanità, quando vennero
moltiplicandosi gli organi del corpo sociale e quei concetti per ciò
si scomposero in parti, parve che taluna perdesse valore ed im-
portanza e, se prima integrava il primitivo concetto organizzatore,
poscia rimase negletta, quasi a questo estranea. A riabilitarla oc-
112 A. DE GIOVANNI (4)
corono scienza ed esperienza. Quella ci- fa vedere l'errore, questa
ci insegna a correggerlo,
E a proposito della Medicina, possiamo dire che finalmente
la scienza progredita ci fa toccare con mano l'errore di esserci per
tanto tempo tenuti lontani dalle inspirazioni del genio ippocratico.
L'esperienza ci dirà poi come meglio attuarle.
Ed intanto lealmente affermiamo, che il nostro culto per V Arie
divina di Ippocrate non ha raggiunto il fervore di cui è degna.
Questo ò il monito della esperienza.
Presso il Governo centrale l'Ufficio sanitario è poco più di un
ufficio di Amministrazione, dove si modellano progetti e riforme
secondo iniziative ed esigenze parlamentari e dove si macchinano
combinazioni ed editti giusta le pretese della sempre ambigua di-
plomazia. Leggi, decreti, regolamenti, circolari denunciano il vero
stato di sofferenza in cui giace il Genio della Medicina, quando
per ragioni dello sfruttato bilancio, quando per tirannia di voti in-
competenti, quando per ignoranza dei veri utili umanitari scopi, ai
quali tende lo spirito della Medicina.
Scendiamo a considerare l'Ufficio sanitario al governo delle
Provincie. Il titolare deve rinunciare ai comandamenti della Igiene,
per divenire un semplice burocratico: diffondere circolari non sem-
pre interpreti fedeli del pensiero medico, spiegare articoli, com-
porre questioni forzando ora la legge, ora le amministrazioni, ser-
vendo assai di rado agli intenti supremi dell' ^irfc divina.
E non conosciamo forse noi tutti che cosa sia l'Ufficiale sa-
nitario nell'orbita di azione dei Municipi? E una sentinella avan-
zata; ma qualche volta impegnata a non dare l'allarme^ sia per
non compromettere il bilancio conmnale, sia per non sgomentare le
masse e qualche volta per non compromettere se stesso.
Il Medico provinciale ed il Sanitario municipale sono là a con-
statare i grandi bisogni della salute pubblica e privata e la impotenza
a provvedervi in modo conforme; sono là a deplorare duo cose - la
manchevolezza e gli errori di parecchie istituzioni ed anche il pro-
posito di non volere accoglierei voti della savia, onesta Medicina.
La quale quasi sempre vediamo ammessa con particolare de-
gnazione a fare da ancella alla beneficenza, mentre dovrebbe il-
luminarla, dirigerla, trasformarla, togliendola con sani criteri scion-
tilici dal suo indirizzo medioevale.
(5) ARTE DIVINA 113
E che cosa dirò io della Medicina in mezzo al pubblico ad
essa profano':'
Ho d'uopo della piena libertà di pensiei'o per rispondere e
la invoco per an)ore del vero,
Ij^nari e illusi, adulatori e schernitori ad ogni passo secondo
la circostanza, sfruttatori ingrati, saccenti oppositori, giudici igno-
ranti, padroni che pagano e che non pagano servizi inestimabili . . .
ecco la folla che tumultua intorno alla Dea. Alla (juale non rimane
che il conforto della contemplazione dei propri ideali v (jiiello
delle dolci j)i'omesse che a quando a quando le vengono dai pochi
eletti, che in mezzo alla turba a lei si rivolgono colla fede sincera
nella scienza e con perfetta devozione a' suoi ])recetti.
Ohe cosa sia la Medicina fra i medici io non voglio dire; ma
sento che se tutti i suoi cultori l'avessero egualmente, interamente
compresa, se tutti ne avessero appreso i concetti fondamentali,
quelli per cui la Medicina si rivela come storia naturale del ge-
nere umano; se tutti i medici come un solo uomo cospirassero a
mantenere alto ed illibato il decoro della scienza e tutti fossero
egualmente compresi della loro divina missione, avrebbe fine il
cicaleccio degli ignari, sarebbe umiliata la petulanza dei saccenti
e passerebbero freddamente le umoristiche tirate degli stolti. I
quali — duole il dirlo — troppo soventi dalTineguale parere dei
Medici intorno alla Mediciua, traggono l'argomento, non che la
ragione, sebbene apparente, per i loro sproloquj.
E nemmeno nei così detti sacrarj della scienza siede la Me-
dicina nel posto che le spetta. Qui si vede un fenomeno straor-
dinario: del suo bel corpo si vorrebbe fare scempio e negare alla
parte sua più degna per fino l'onore dell'Aula accademica. Ma che
resta del corpo umano se togli il capo ? Così che cosa resterebbe
della Medicina se sopprimeremo quella parte alla funzione della
quale tutte le altre debitamente concorrono ? Eppure una specie di
lotta per la esistenza, tra le parti fondamentali della dottrina ip])o-
cratica, attraversa i disegni del Clenio riformatore della Medicina.
Così avvenne ed avviene, che dalle più alte alle j)iù basse
sfere sociali sia violata o negletta, immiserita o tarpata l'opera
sua Itenefica ed offuscato il suo splendore.
114 A. DE GIOVANNI (6)
Eppure, 0 Signori, il Genio della Medicina riavrà il suo seggio
accanto alle altre scienze per dirigere di conserva i destini del-
l'Umanità.
Non vi è istante della vita dell'uomo, non vi è momento della
vita sociale in cui non si agiti più o meno grave questione bio-
logica. E tutte le questioni biologiche riferibili all'uomo, non pos-
sono essere intimamente! comprese, ne largamente discusse uè lo-
gicamente risolte, che dalle intuizioni e dalla esperienza della Me-
dicina. La quale non solo conosce e leggi e rapporti antropologici,
ma ha appreso che si danno perturbazioni nelle une e negli altri,
ed ha intuito i! modo onde poterne sfuggire od almeno scemare
gli effetti.
Una condizione si richiede perchè la Medicina possa sicura-
mente dedicarsi alla sua missione: è necessario che i suoi ministri,
stretti ad un patto, con eguale indirizzo, col medesimo e costante
fervore spendano l'opra loro intorno ai medesimi argomenti.
Non è qui luogo per enumerarli, classificarli secondo la im-
portanza e la ragione di precedenza degli uni e degli altri; ba-
sterà che accenni a tutto quanto concerne la educazione fisica e
mm-ale, alla scelta delle professioni e dei mestieri, a tutte le que-
stioni aventi attinenza con fatti e leggi di biologia umana, che
entrano nel corpo delle nostre leggi
In questi tempi di rinnovamento scientifico si assorge, è vero,
a quando a quando a concetti biologici, a leggi naturati ; ma si
oblia troppo facilmente, che fatti e leggi biologiche non possono
prendersi in senso assoluto e che non di raro le leggi che ne di-
pendono riescono provvide e improvvide insieme. 8'io potessi pas-
sare in rivista gli istituti di educazione, molti istituti di benefi-
cenza, le norme che regolano la scelta delle reclute, etc. troverei
documenti irrefragabili per sostenere il mio asserto.
Non è il caso che un ministro, che il legislatore, che il di-
rettore di un istituto, l'estensore di un regolamento, prendano a
prestito un assioma, una sentenza, pochi fatti di biologia generale
per soddisfare i voti della sapienza ippocratica; ma è necessaria
una estesa e profomla interpretazione dello spirito delle leggi bio-
logiche dell'essere umano, veduto in tutte le sue possibili contin-
genze. Però fra le vedute geniali dei savi antichi va ricordato un
detto della biologia mussulmana che suona: " Gloria a Dio, che a
(7) ARTE DIVINA 115
" ciascun uomo ha dato una natura speciale ,,. E ciò è in perfetta
armonia colle constatazioni della scienza moderna, dalla quale ap-
prendiamo che la varietà è lcg(je per t'essere amano.
Di fronte a questi veri, io mi chiedo se tanti precetti assoluti,
se tante disposizioni di leg'g'e comprese in forinole quasi fossilizzate,
se tanti regolamenti inflessibili, se tante massime implacabili si
conciliano colla variabilità dell'essere umano, colle versatilità dei
fatti biologici, colla pieghevolezza delle leggi biologiche nelle loro
attuazioni fenomenali; e se la intenzione di giovare all'uomo ed
alla società possa essere coronata dal pii!i felice successo.
Io non lo credo, e nessuno può dimostrarmi il contrario. (Questa
mia affermazione, per quanto possa sembrare ad alcuni non assolu-
tamente conforme al vero, è necessaria per apprezzare debitamente
quanto ho precedentemente esposto e quanto sono per esporre.
Affinchè l'istituto della Medicina renda alla società tutti i frutti
di cui è capace e salga alla dignità che le spetta, è indispensabile
che vengano divulgati e portati a far parte della enciclopedia po-
polare tutte quelle nozioni che da essa vengono a completare, a
perfezionare nell'uomo ta conoscenza di sé stesso. Bisogna creare
nell'uomo la esatta coscienza di ciò ch'egli è in confronto cogli
altri uomini e coU'ambiente nel quale \ive e del quale vive; bi-
sogna che l'uomo, crescendo, senta, per così dire, se stesso ed im-
pari senza pregiudizi a comprendere, sia pure in forma sommaria
0 sintetica, il meccanismo d'azione reciproca che le parti, onde egli
risulta formato, esercitano fra di loro e il modo onde si stabili-
scono influenze inevitabili fra il suo corpo e il mondo esterno.
Questo insegnamento positivo, svolto debitamente mano mano
cresce il fanciullo, mano mano sviluppa l'adolescente ed il g'iovane,
renderà possibile l'uomo conscio di quanto a lui manca per il
proprio perfezionamento, fidente in chi la nuova esperienza gli ad-
dita maestro neìVArte divina. E se quest'uomo diventerà un edu-
catore, un direttore di istituto, un legislatore, un ministro, avrà la
chiave per comprendere i bisogni materiali e spirituali degli allievi,
uniformerà i suoi regolamenti alle leggi naturali che governano la
vita unuma, infonderà nelle sue leggi l'anima della scienza, la
quale coli' ordine crea e perfeziona.
116 A. DE GIOVANNI (8)
La scienza, o Signori, crea e perfeziona la conoscenza di se
stessi nell'Individuo e nella Società; l'uno e l'altra acquistano l'i-
stinto della propria conservazione e della propria evoluzione; quindi
abitudini, caratteri umani, costumi, aspirazioni personali e sociali
per quanto possano riflettere ciò che è naturale, la varietà dell' Es-
sere, non saranno mai la espressione di anomalie di evoluzione,
sia neffli individui sia nelle masse, effetti necessari della i"-noranza
delle leggi naturali e del precetto della più alta intuizione del
genio umano che dice da tanti secoli: Conosci fé sfesso.
Devo dirlo un'altra volta: se avesse potuto mano mano libe-
ramente espandersi la funzione del pensiero ippocratico, integrando
mirabilmente l'istinto umano sulla via del progresso, noi avremmo
acquistato un titolo di civiltà superiore tanto negli individui, quanto
nelle masse.
Che voi condanniate la rea abitudine di forzare o tarpare
le attività del fanciullo secondo precetti aprioristici e talvolta ca-
pricciosi, e di influire il suo pensiero con pregiudizi e paurose
impressioni ; che voi troviate senza legge e senza misura (|uel
simulacro di educazione fisica, che finisce coH'essere un trastullo
per i volenti ed un orrore per i deboli ed impotenti; che deplo-
riate certe manifestazioni letterarie, espressioni di corpi e di pen-
sieri lasciati crescere come vedemmo e ne constatiate la sinistra
influenza che esercitano; che vi affligga lo spettacolo della incon-
sapevolezza di partiti estremi^ che non rappresenteranno mai la
realtà avvenire e che vi sgomenti la lotta audace ed anche selvaggia
onde si contendono ciò che veramente non appartiene agli uni nò
agli altri; che vi nmilì il non essere ancora arrivati, se non a sop-
primere, a diminuire non poche brutture sociali, malgrado le vostre
leggi; se per tutto ciò l'uomo di errore in errore cade nella colpa
e nel delitto e se la genesi di questo e di quella è tanto differente-
mente discussa; se per gli uni delitto e colpa non sono che fatalità
organiche e per gli altri frutto di jìremeditazione, di riiidimcnto,
di oltraggio alla legge morale ed alle leggi scritte; se per tutto ciò
troppo spesso vediamo da una parte offesa la (liustizia, dall'altra
l'Umanità, io non ne dubito, tutta questa somma di mali deriva
dalla stessa cagione : 1' Uomo e Id Società iunt conoscono se sfessi.
W)v (juesto, rijomo e la Società in mezzo ad etei'ue incognite cercano
ansiosamente, ma ciecamente, il bene senza mai trovarlo.
(9) ARTE DIVINA 117
Quando io mi rappresento la visione del Bene sociale a cui
miravano i Saofgi dell'antichità, inspirandosi ai g-randi concetti della
Natura, comprendo come ai ministri della Medicina si attribuisse
un carattere sacerdotale; e comprendo del pari quanto nol)ili e vera-
mente apostoliche debbano essere la coscienza e l'opera del Medico,
il quale e dalla natura de' suoi studi e dalle classiche tradizioni e
dalla assidua osservazione delle sofferenze e dei traviamenti umani
e dall'esame delle commedie e dei drammi sociali ò tratto nel campo
dell' azione umanitaria.
Ma ragioni di differente natura si oppongono ancora al suo in-
tervento. Se la Società, come dicemmo, non è ancora largamente,
esattamente consapevole delle leggi naturali alle quali deve unifor-
marsi, non può riconoscere quegli che ad essa parla in nome delle
leggi ignorate. E di qui la ragione di innumerevoli equivoci aspri
e dolorosi ai quali ho accennato in principio del mio dire, per cui
r Arte divina passa fra le genti o negletta, o miseramente sfruttata.
Eppure i tempi sono maturi. T pensieri che ho portato in mezzo
a Yoi promuovono in Yoi stessi una domanda che ne è il corollario
legittimo. Perchè, dunque, perchè, domanderete, tanto si tarda a
rendere possibile il supremo beneficio di quella che voi dite Arte
(Urina ''!
Risponderò colla Storia e mi atterrò a quella del nostro Paese.
Malgrado la Scienza abbia sparso faci luminose in ogni sfera dello
scibile, malgrado siano stati sorpresi molti errori e le deficienze di
tutte le nostre istituzioni, non venne ancora concepito il programma
della riforma. E qui si tratta di riformare prima di tutto i metodi di
istruzione e di educazione ])opolare, poscia tutti gli istituti, 1 quali,
per impulso del nuovo orientamento naturalistico, quasi spontanea-
mente devono atteggiarsi secondo le esigenze del supremo fine della
civiltà umana.
Forse impedimenti di ordine politico, forse ostacoli finanziari
hanno attraversato i più alti intendimenti degli Uomini illustri chia-
mati a reggere le cose della Publ)lica istruzione; ma il fatto storico
è in ciò: Nessun Governo^ da qualsiasi parte sorgesse, ha mai acren-
nafo a matura preparazione per inaugurare la riforma delia quale
dicemmo.
118 A. DE GIOVANNI (10)
Credo che verrei meno airuffìoio assuntomi in questa occasione
solenne, se mi dispensassi dalTindicare francamente le cause che a
me pare abbiano trattenuto e possano trattenere tuttavia anche gli
intelletti superiori dal caldeggiare la sospirata riforma.
Oltre le cause dianzi accennate, penso che una principalissima
provenga da ciò che direi metodo di governo. E la medesima causa la
quale anche nel movimento scientifico rende frustranei molti studi
e tante teorie. In fatti è assioma inespugnabile questo: il punto più
fragile di ogni teoria risiede là dove la generalizzazione proviene
da un solo fatto dell'analisi. Cosi, se io medito le sempre mutevoli
disposizioni governative negli istituti che potemmo comprendere
nelle nostre considerazioni, devo dire che il punto più fragile si
rivela nell'indirizzo o pedagocico, o didattico, o filosofico, o sta-
tistico, 0 giuridico, tutti di diversa origine, che le ha successi-
vamente determinate. Il che vuol dire, che tutto l'insieme del mec-
canismo delle nostre istituzioni non conduce sul migliore indirizzo
della evoluzione sociale, perchè tutti gli ordinamenti nostri e le di-
sposizioni relative e le consuetudini non sono conseguenze e corol-
lari di premesse uniformi, procedenti dal medesimo principio. E se
pensiamo che il pensiero odierno ò la irradiazione della scienza po-
sitiva, che illustra non poche divinazioni dell'antica sapienza, fa-
cilmente comprenderemo e spiegheremo la erroneità di alcune delle
vigenti istituzioni, la incoerenza di altre, la incompletezza di
queste, la vanità di quelle e finiremo col dire: o lo Stato unifonna
il metodo della sit/i azione alle esigenze delle leggi natura h\ ed ele-
verà perfezionandola la funzione degli individui e delle masse; o si
atterrà (ti metodo fin qii) seguito.^ e perpetuerà l'attuale condizione
di cosc^ non, raggiungendo qaclla organizzazione sociale cos) omo-
genea, nelle parti, così, io direi, i^piritufflizzala dal soffio delle leggi
naturali, da assicnrare il su.o progressivo tnigtioramcnto, la sua
eroi nziinic.
Farmi udire voci dalla mia discordi e sollevare dilHcoltà ed ob-
biezioni: di ordine tecnico le une, di ragione filosofica le altre;
ma la confutazione verrà dalla fatalità della legge biologica uni-
versale, la quale tutto muove e trasforma. Solo io dico, che lo studio
(1«>1I(> li'ggi naturali per cui gli individui (> le masse sono e si tra-
(11) ARTE BIVINA 119
sformano, anticipa od aj^evola il ras^o-i uno-i mento (lei Hcne, al quale
affannosamente tutti noi aspiriamo.
Fate che ogni attitudine, oo-ni l'unzione biolog-ica dell'individuo
e delle masse armonizzi collo spirito delle istituzioni opportuna-
meìite riformate e vedrete l'aurora del più splendido avvenire.
Quante volte mi tolsi dalla meditazione sopra pensamenti di
moderni positivisti, o da ([uella sopra i problemi sociali moderni,
venne in me fortificandosi la convinzione, die la oryanlzzazìone so-
ciale richiede anzi tutto l'opportuno adattamento degli elementi^ cioè
degli individui, che devono comporre gli organi sociali. Per quanto
le leggi abbiano influenza educativa, dobbiamo confessare che de-
vono essere anche e forse più di tutto coercitive, perchè manca, o
difetta, il lavoro di adattamento delFindividuo alla intelligenza dello
spirito della legge. Se poi questa contrasta o poco o tanto colle
leggi generali della biologia, risulta due volte coercitiva; di qui i
sotterfugi e le ribellioni alla legge scritta ed i disordini sociali che
ne conseguono.
E, portando su questi il nostro esame spregiudicato affatto e
sereno, noi potremmo dire, che certi mancamenti deiruomo, stando
come sono le cose, sono da attribuire alla legge, non sempre inter-
prete delle esigenze biologiche.
]SIon posso condurvi attraverso i mille e mille casi che raduna
la esperienza giornaliera e che sono argomento della disputa più
calorosa; mi basta avere toccato un tema arduo e grave più che
non sembri, dal quale anche una volta emerge, se al legislatore
possa essere -di prezioso ausilio il consenso e la cooperazione
([eW Arte divina.
Certi sofi con accento scettico vogliono insinuare che in fin
de' conti scienza ed ignoranza si equivalgono, perchè la scienza
in genere, e quella proprio di Ippocrate in specie, non valgono a
mutare menomamente la natura delle cose.
Rispondo. Come sarebbe stolto credere che la scienza in g(?-
iicie sia pervenuta al massimo della sua perfezione, così è insana
pretesa attendere dalla scienza nostra miracoli, o funzione su))e-
riore alle sue capacità.
Per ammirare la Divina. Arte e comprenderne gli alti inten-
dimenti, fa mestieri non arrestarci a considerare coloro che cre-
dono in una idealità scientifica oggi, cui rinnegano domani alle
12U A. DE GIOVANNI (12)
primo (liffieoltà, per appigliarsi ad uiTaltra, cui rinnegheranno,
quando una niez/a opportunità li consiglia. Qui bene si vede, che
sotto parvenze di idealità scientifiche si nascondono o vani conati
intellettuali, o mire di volgare materialismo. Per annnirare e com-
prendere la Divina Afte, dobbiamo sollevarci dalla bassa marea
del volgo e fermarci dove per luce di scienza e per geniale intuito
spiega la sua azione in perfetto accordo colle leggi naturali.
Ma anche le garrulità sofistiche di oggi avranno, come ebbero
sempre, la condanna dalla storia delle scienze.
E noi per auto, fermi sempre nei nostri convincimenti, fac-
ciamo voti perchè si inizi dalle fondamenta la riforma, alla (|uale
aspiriamo per assioma di scienza, con amore umanitario. Facciamo
voti perchè quelli che sono chiamati al sommo delle cose della
Pubblica Istruzione non sacrifichino le elette intelligenze in sempre
nuovi decreti, in tocchi e ritocchi regolamentari, mai rispondenti
alla pura esigenza scientifica ; in sforzi burocratici destinati a ve-
lare 0 pretese illecite, o ambizioni illegittime, o seduzioni parla-
mentari ; ma pongano invece tutta la loro mente e l'opera loro nel
rinnovare (tb imis la letteratura scolastica, il metodo, il meccani-
smo didattico, per trasformare l'enciclopedia popolare e creare fi-
nalmente il pensiero italiano moderno — il baluardo più formida-
bile contro le invasioni e le insidie di ogni fatta — artefice ge-
niale di forza e di ffloria.
A questi pensieri tornano nell'animo mio gli entusiasmi coi
quali ho cominciato a parlarvi e rivedo il simulacro del divo
Esculapio col fatidico emblema, fatto segno agli onori de' nostri
tempi.
Superando innumerevoli difficoltà egli ha conquistata la sa-
))ienza necessaria per essere vero ministro della Natura. Egli ha
appreso a misurare le potenze degli istinti, il progressivo mecca-
nismo del pensiero uiìiano, come le vicende del respiro ed il ritmo
del cuore, e fra le parvenze infinite dei più svariati morbi ha rac-
colto i documenti ])er la storia della Psicologia unuina. Egli dallo
studio delle l'oi-nie è assorto allatlott rina. delle funzioni; comprese
e spiegò la legge della divisione del lavoro nell'individuo e nella
società e dettò, a caratteri indelebili, clic la d/i'isionc del lacoro
(13) AETK DIVINA 121
nell'organismo sociale non ha senso, quando non sia, ordinata e di-
retta da un solo principio, in modo che il prodotto del lavoro delle
ime parie armonizzi^ si completi^ si perfezioni con quello delle altre
jier (dtiKive In fufte le sue possildl/tà i ronceffi coiifemifl nel prin-
cipio doHìiìKinte, cos'i rome avrieue neirorcjanismo amano.
Gloria airA.rte Divina!
(Licenziate le bozze per la stampa il giorno 5 maggio 1905)
Al-I'l DKK RkALK Is'I'l'l'lI'l'U VlONKTO DI SCI KN/IO, I-KT'I'I'IKK Kl) y\RTI.
Anno ìU'CìmIcimìco l'.)()4-lt(>5 - Tomo iiXIV - l'iiifc pi'iin.'i.
A 1) ri N A N Z A 0 R 1) I N A i; 1 A
DELL'I 1 CtTUGNO 1005
IMIKSIDKNZA DEL M. E. FAVARO
PRF-SIDKNTK
I^roseiiti i membri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Brrchei
seo-retario ; OorniNi-BoNAFFONS viceseo-retario ; Lamperttoo.
LoRENZONi, Trois, De GIOVANNI, Bellati, P. Spioa, Ltoy,
Martini, A. Tamassia, Papadoimdli, Da Schio, Molmrnti,
Stefani, Galanti, Nasini, Polacco, Vicentini, Yerson,
Brugi, Ciscato ; ed i soci corrispondenti : Catellani, F. Ber-
OHET, BoRDiGA, Landfcci, G. Spica, Bonomb, D'Arcais,
Castrlnuovo, Setti, Malaoola, Lazzarini, Forti.
Giustificata l'assenza del m. e. G. B. Dk Toni e dei soci corri-
spondenti : Poggi, Predelli, Ghirardini, Medin.
Letti ed approvati gdi Atti delle precedenti adunanze ordi-
naria del 14 mac^^io e solenne del 21, il Presidente commemora,
con le parole che seguono, le dolorose perdite fatte dall' Istituto
dei mm. ee. non pensionati gr. uff. coiiim. avv. Alessandro Pa
scolato e prof. cav. Pietro Cassani.
Oìioriiìulì Colli gii >,
'' Nel breve tempo trascorso dall'ultima adunanza un doppio
" lutto ci ha colpiti, togliendoci due compagui di lavoro, sulla coo-
'' perazione dei quali ancora pochi mesi or sono noi facevamo così
■' grande assegnamento. Ho appena bisogno di richiamare alla me-
■ moria vostra che in quella più recente occasione di raccoglierci
•" qui dentro, rispondendo al desiderio che fossero chieste notizie
124 ADUNANZA ORDINARIA
" (Iella saluto di due CoUei^-hi o-raveniente infermi, io non nascon-
" devo le sempre magg'iori trepidazioni nelle quali eravamo per
" quelle preziose esistenze, così da non lasciare adito a quasi ve-
" runa speranza di rivederli fra noi. Queste, pur troppo facili
" previsioni, si sono dis<^raziatamente avverate : l'alba del 26 mag-
" <?io fu l'estrema per Alessandro Pascolato, e per Pietro Cas-
" sani traiìiontò il sole per l'ultima volta cinque giorni or sono.
" Di Alessandro Pascolato come uomo, come studioso e come
"• cittadino dirà qui dentro a suo tempo chi per lunghissima con-
" suetudine, per ricambiato fraterno affetto, ne conobbe, per cosi
" dire, non solo gli atti, ma fin anco i riposti pensieri; ed io ac-
" cennerò brevissimamente a quello che è già nel pensiero di voi
'' tutti, cioè che, venuto a sedere fra noi pochi anni or sono, fin
" dai primi giorni egli prese posto fra i più ascoltati ed i più
'' autorevoli. Poco dopo la sua elezione a Membro Effettivo, voi
'' lo chiamaste a revisore dei conti Minich, ed esaurito questo uf-
" fìcio, lo voleste immediatamente a consigliere di quella gelosis-
"' sima azienda; poi ancora subito lo sceglieste alle delicatissime
" funzioni che esercita il Consiglio delle elezioni, e finalmente, ma-
" nifestatasi la necessità di ritoccare il nostro Statuto, voleste che
" anche da lui venissero studiate le modificazioni da introdurvi:
■' ed io deploro, e con me deplorerete voi tutti, che le disgraziate
" cause le quali ne ritardarono la discussione ci abbiano privato
■' del suo illuminato consiglio al momento di deliberarle.
'' Della attività da lui spiegata nel partecipare ai nostri lavori
■* io mi terrò a ricordare soltanto le ispirate parole con le quali,
'' relatore della Commissione per il proposto contributo al monu-
•' mento da erigersi ai fratelli Lodovico e Valentino l'asini, straj)-
" pava l'unanime vostro applauso, cosicché, sebbene non lo con-
■* sentissero le consuetudini, voi decretaste che quelle parole fossero
" date alle stampe.
" Porgendo alla salma lacrimata l'estremo vale a nome vostro,
■' io potei dire che l'annunzio della di lui dipartita era stato ac-
"* colto come quello d'una delle maggiori perdite che avesse po-
■* tuto l'are T Istituto, (m1 in (]uesta aflerma/ione sono ccvU) d'essere
" stato fedel(> int(M-|)r(^te (hd sentimento di voi tutti.
" La partecipazione di Pietro Cassani ai nostri lavori era in-
dell'I 1 giugno 1905 125
" cominciata trentacinque anni or sono, e del valore del suo contri-
" buto scientifico sarà detto, e con piena competenza, da chi,
" rendendo al perduto Collega il doveroso omaggio, ne tesserà con-
" degna commemorazione. Ma io non posso trattenermi dal ricordare
" qui come ben di rado avvenga d'incontrare, anche fra i piìi grandi
" cultori delle discipline alle quali egli s' era votato, un entusiamo
■' così schietto, cosi sincero, così disinteressato per la scienza per
" la quale può dirsi eh' egli abbia esclusivamente vissuto.
" Il nuovo indirizzo dato agli studi geometrici negli ultimi lu-
" stri lo trovò fra gli antesignani, e la profonda stima, 1' affetto
" cordiale e la altissima deferenza che ebbe per lui il più sim-
" patico ed il più geniale fra i nostri maggiori matematici, Eu-
" genio Beltrami, sono la più indiscutibile prova, quando pur ve
•■ ne fosse bisogno, del suo altissimo valore. Che se mi si chie-
" desse perchè questo non abbia avuto più largo consenso e per-
" che una più ampia e più elevata palestra non sia stata dischiusa
■■ alla sua attività didattica, risponderei che le cause devono es-
" seme cercate nella modestia eccessiva per la quale chi ben lo
"• conobbe avrebbe potuto dubitare se i suoi sforzi, anziché a met-
'' tere in evidenza lo splendore delle doti che ne adornavano la
" mente, non fossero piuttosto diretti a nasconderle; e fors'anco gli
" nocque quella insuperabile ed ingenua bontà d' animo che lo
" privava quasi affatto dell'esercizio d'una volontà sua propria.
" Egli fu infatti un idealista nello stretto senso della parola:
" ed a completare il più armonico insieme di chi, dedito alle più
•' ast)-atte speculazioni, passa nella vita senza quasi comprenderne
" le necessità, non mancò in lui nemmeno la nota poetica, altis-
■■ sima nella forma, nel pensiero, nel sentimento. Sicché, quando
■' un fitto velo scese su quella lucidissima intelligenza, ne fu largo
•' ed universale il rimpianto.
" Quale e quanto profonda diversità fra l'ingegno, e quanto
• diverso il corso della vita dei due Colleghi che piangiamo per-
" duti! Condotto meritamente l'uno al più alto fastigio della vita
■• pubblica, rimasto l' altro nella più modesta cerchia, e quasi
" ignorato da se stesso; ambedue tali da onorare l'Istituto al
" quale appartennero: procuriamo di sostituirli degnamente, e sarà
•^ il maggiore omaggio che potremo rendere alla loro memoria. „
126 ADUNANZA ORDINARIA
Il s. 0. Castelnuovo aggiunge di suo quanto appresso :
" Mentre mi associo con tutto il cuore a quello che con tanta
" nobiltà di pensiero e di forma disse il nostro Presidente intorno
" ai due colleghi che abbiamo perduto, chiedo licenza d'aggiunger
" una parola circa a uno dei due, Alessandro Pascolato, del
" quale io, insieme col Senatore Papadopoli, sono qui il più vec-
" chio amico. Grli altri l'hanno visto nella pienezza dell'età e della
" fama, oppure lo videro solo nel periodo in cui egli era ormai
" decaduto non nell'intelligenza ma neUa salute; io lo vidi negli
" anni della lotta e posso dire con quanto ingegno, con quanta
" energia, con quanta audacia egli lottasse; ma anche con quanta
•^ nobiltà e quanta lealtà. Egli è riuscito nella vita, ma riuscì per
" merito suo senza transigere sui suoi principi, senza commettere
" tnai alcun atto meno che retto. E poiché se è bello il riuscire,
" e più bello il riuscire con mezzi nobili, io che per tanti anni
" conobbi il Pascolato desidero rendere all'amico questa solenne
" testimonianza. „
La Presidenza dell' Istituto, appena edotta del grave lutto che
colpì il Corpo scientifico si affrettò ad inviare le condoglianze alle
famiglie e rese partecipi delle dolorose notizie i membri e soci, le
autorità cittadine ed i principali Sodalizi coi quali V Istituto è in
relazione.
Ai funerali degli illustri estinti V Istituto fu l'appresentato ilal
Presidente e dai Segretari, e prima che le bare fossero deposte
nella barca funebre, il Presidente, a nome dell'Istituto, i-ivolse alle
amate salme un caldo saluto.
Pervennero all' Istituto condoglianze numerose da parte delle
principali Autorità cittadine e da vari Corpi scientifici del Regno.
Le famiglie degli illustri estinti diressero alla Presidenza del-
l' Istituto i ringraziamenti per la parte presa al loro lutto.
Il Presidente aggiunge che la Commemorazione di AU^ssandro
Pascolato, da farsi all'Istituto, fu assunta dal in. e. l*ai)adopoli ;
e che sono già avviate le pratiche per la Commemorazione di
Pietro Cassani.
Il m. (\ Lioy invita la Presidenza a comunicare alle famiglie
dei due colleghi h; dimostrazioni di compianto a cui V Istituto
volle oggi associarsi.
dell' 11 GIUGNO 1905 127
Dopo (li che il Presidente, dichiarandosi certo di interpretare
il sentimento unanime dei CoUeg'hi, porg-e le cong-ratnia/,ioiii del-
r Istituto al m. e. Stelaìii per il premio reale che T Accademia dei
Lincei ag-g-iudicò ai suoi lavori di fisiologia.
Sono comunicati i ringraziamenti del prof. Ciscato per la sua
nomina a membro effettivo.
In oltre il Presidente fa sapere che il signor rxiuseppe Degai,
operaio dello stabilimento Carbonaro e Tamburlini in Venezia,
regalò alT Istituto uu piccolo busto rap|)resentaiite il compianto
socio corrispondente delle proviucie venete prof. Luigi Stalio, che
sar<à collocato sopra 1' armadio principale della splendida collezione
malacologica da lui raccolta e classificata, dono munifico dello
scultore prof. comm. Dal Zotto di Venezia.
Infine si comunica una lettera dei fratelli Berchet i quali
donano alla Biblioteca dell' Istituto l'esemplare del foglio scien-
tifico-letterario " // condiiatore „ che apparteneva al loro zio, col-
laboratore col pseudonimo di Grrisostomo. Il volume è prezioso
perchè, oltre a tutti i numeri del giornale che videro la luce,
contiene manoscritti gli ultimi che furono sequestrati dalla Polizia
quando il giornale fu soppresso.
L' Istituto caldamente ringrazia.
Il Presidente fa circolare il catalogo delle opere ed opuscoli
acquistati e pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza, facendo
speciale menzione del dono del \n. e. Saccardo del volume XVII
della sua opera : Sl/ìof/e faiKjonim. — A questo punto il ni. e.
Brugi presenta in dono all' Istituto 1' opera, or ora uscita, del prof.
Alessandro Levi : Per un programma di filosofìd del. diriffo, facen-
done speciali elogi, e il m. e. Martini presenta a sua volta due
opuscoli del Padre All'ani.
Infine sono presentate e lette le seguenti Memorie :
A Tamassia, m. e.: Sul fa resistciw<t dell' episfyof co al la Ins-
sazlone. — L' A. comunica una sua Nota concernente gli speri-
128 ADUNANZA ORDINARIA
menti da lui compiti per indaf^are fin dove i forti urti al capo
ed al corpo valgano a produrre la lussazione dcdle due prime
vertebre cervicali e dell' occipite. Riferendosi ad altri suoi lavori
su quest'argomento e specialmente in rapporto alla morte ])er so-
spensione, ed ai lavori di Wagner, Htolper, v. Royger e Ivreiss,
adduce nuove ricerche che dimostrano come, senza negarla asso-
lutamente, tale lussazione completa debba ritenersi estremamente
rara ; ed in (\\iei casi straordinari in cui essa venne descritta,
forse intervennero cause morbose locali predisponenti ; e lo stu-
dio del meccanismo del traumi nonché quello della costituzione
anatomica delle articolazioni vengono a provare il perchè di que-
sta somma resistenza. La letalità poi di tali lesioni ò subordinata
alle conseguenti offese al sistema nervoso centrale. I casi clinici
seguiti da autopsia dal Riferente esaminati confermano il presup-
posto della fisiologia.
A. Medin, s. e. : La visione Barbariga di Ventura da Mal-
grate. Poemetto storico-allegorico della fine del secolo XV, —
Il poemetto, ancora inedito e affatto sconosciuto, fu scritto da un
tal Ventura di Malgrate, castello della Lunigiana, in lode del
doge Agostino Harbarigo ; ma in esso sono pure lodati Bernardo
e Pietro Bembo, nonché il ferrarese Aldobrandino Turchi, il (juale
dovè essere un mecenate del Ventura.
Ohi fosse questo Ventura non dicono gli storici della lettera-
tura, né sanno gli eruditi di notizie Lunigianesi.
L. A. illustra questa visione così dall'aspetto storico, come
da quello lettiirario ; mettendo in rilievo tutte le fonti cui Ven-
tura da Malgrate sicuramente attinse, e l'ipoi'tando alcuni brani,
tra i (|uali il piìi notevole, un vanto bellissimo di Venezia.
P. 8pica, m. e.: Presentazione a termini doirarticolo 18 del
Regolamento della Xota 11" del dott. Umberto Pazienti: (t^srr-
iHizioni imllc liittarc riporlate dal/a Farmacopea rfficia/c Ita-
liana. — Con questa seconda Nota l'A. spiega perchè per le tinture
cbiania ingiustificata la mancanza di reazioni caratteristiche. Citato
quindi il diletto di pi'oparazione della tintura di nuilalo di ferro,
passa a parlarci del comportamento della tintura di strofanto, com-
portamento che col Barbieri di Padova giudica diverso da (|uello
T)Khr/ll (iiUfiNo 1905 129
descritto (h\\ prof. Carliiifaiiti di Roma. Chiudo questa Nota dimo-
strando la necessità di conoscere le dosi percentuali itiiniiìui e
massima di alcaloidi o "ducosidi che costituiscono il principio at-
tivo (lolla tintura.
Idem della Nota del dott. (riusoppo Vcdardi: Sopro /a l'im-cd
(/r//'ar.i(/o ìiovicn. — L'A. dimostra inesatte, per la maf>'<^ior parte,
lo osservazioni fatto dal dott. Castellana e raccolto in una Memoria
^ojn'd 1(1 ricerrii di (ilcani acidi, pubblicata nei rendiconti dell'Ac-
cademia dei Lincei.
B. Brug-i, m. e.: Idem della Memoria del dott. Ciuso])pe
Doi^anello: // lavoro delle dotme nell' iiidui^fria. — L' A. osserva
come all'astratta e verbosa trattazione dei problemi (chiusi nella
grande questione che si soleva dire sociale) siasi ormai venuta so-
stituendo la loro analisi scientifica. La quale, partendo dai fatti
ed esaminandoli in tutte le loro relazioni, consultando coscien-
ziosamente la statistica, considerando g-li effetti mediati e imme-
diati di ogni riforma, cerca proporre utili rimedi ai dolori sociali.
TI dott. Deganello, studiando il problema sul lavoro della donna
nell'industria anche alla luce della legislazione comparativa, giunge
alla conclusione che l'A. può senza danno, anzi con vero van-
taggio morale, sociale ed economico, escludere le donne maritate
dal lavoro nell'industria.
A. Bonomo, s. e : Idem della Memoria del dott. E. Ravenna:
Hill comportamento del virila morooxo nel tuho f/axtro-enterico. —
Dalle ricerche istituite sopra il modo di com])ortarsi del bacillo
della morva nel tubo gastro-enterico, l'A. conclude che l'ingestione
di virus morvoso in cavalli e in gatti non provoca lesioni apprez-
zabili sulla mucosa dello stomaco e dell' intestino, poiché di loca-
lizzazioni morvoso nella mucosa stessa non si rinviene traccia al-
cuna, sacrificando gli animali a distanza varia dall'ingestione (da
L) giorni a 10 mesi) e neppure quando assai rilevante è stata la
quantità di bacilli introdotti.
Integra si presentò pure la mucosa del tubo gastro-enterico
di un gatto, il quale contrasse la morva per ingestione di bacilli,
con localizzazioni in alcuni gangli linfatici in corrispondenza del
cieco ed al margine inferiore del polmone sinistro.
180 VniTNANZA ORDINAEIA DELl/1 1 (IIUGXO 1905
\"oleiido ricercare la rai^ione per cui il bacillo della morva
non attecchisce sulla mucosa gastro-intestinale, si provò Fazione dei
vari succhi digestivi in vifro sul bacillo della morva. Bile, emulsione
di fegato, di pancreas, di mucosa intestinale e di mucosa gastrica,
succo gastrico di cavallo di cavia e di gatto tenuti a contatto per
vario numero di ore (fino a 72 ore) col bacillo della morva, non lo
attenuarono nella sua virulenza. Non modifica le proprietà tossi-
che del bacillo morvoso neppure la flora bacterica che normalmente
trovasi nel contenuto intestinale del cavallo.
Diverso risultato diedero esperimenti sulla digestione naturale,
perchè il contenuto del tubo gastro-enterico neutralizza in viro
nel gatto e nella cavia, e in quest'ultima più rapidamente, il ve-
leno della morva.
Nelle setticemie morvose provocate nelle cavie con iniezione di
virus sotto cute può il bacillo della morva essere trovato anche
nel contenuto intestinale e quivi mantenere il suo potere patogeno.
F. D' Arcais, s. e. : Idem delle Note :
l" della dott. Clementina Mazzelli : Sai la continuità d' una
serie doppia. — L' A. nella presente Nota, dà la condizione neces-
saria e sufficiente per la continuità di una serie doppia di funzioni,
estendendo a questo caso un teorema dimostrato dal prof. Arzelà
per le serie semplici.
2-' Del prof. Carlo Severini : Sulle .-ferie di funzioni ana-
litirhe. — L' A. estende ad un campo connesso (|ualunque alcuni
risultati già noti per campi semplicemente connessi, e dimostra,
collo stesso inetoflo, altri teoremi.
Terminata l'adunanza pubblica, l'Istituto si raccolse ia adu-
nanza segreta, nella quale si approvò il bilancio preventivo per
l'esercizio finanziario 1 905-1900.
// /'resiliente
À. 1' A V A li O
Il l'^ice^eiii'etorio
( J. OC('ll)M-l>(»NAl''l'UNS
^
Ài ri DKi. ki<;Ai.K Isirni'i'o Vknkto di s(uen/,k, lktikkk kJ) Miti.
Anne» ace;i(lomic(i r.(0-t-i)05 - Tomo LXIV - rarto piiina.
A 1 ) Il N A N Z A ORDÌ iN A H I A
DEL !) L LOGLIO 1905
PRESIDENZA DEL M. E. FA VARO
PRESIDENTE
Presenti i lìienibri effettivi : Teza, vicepresidente ; G. Berchei
segretario ; Occioni-Bonafpons vicesegretario ; Lampertico.
LoRENzoNi, Trois, Saccardo, De Giovanni, Bellati, P. Spiga,
LioY, Martini, A. Tamassia, Veronese, Da Sohio, Molmenti,
Bassini, Stefani, G. B. De Toni, Galanti, Eicci, Nasini,
Polacco, Vicentini^ Yerson, Brugi, Ciscato ; ed i soci cor-
rispondenti : Crescini, F. Berchet, Landucci, G. Spica, Ca-
stelnuovo, Predelli, Flamini, Bbeda, Bertelli, Ghirar-
DiNi, Rossi, Levi-Civita, De Marchi, Forti.
Giastificata l'assenza del m. e. Bonatelli e dei soci corrispon-
denti : Poggi e Malagola.
11 Presidente annunzia la morte del socio corrispondente
estero prof. Adolfo Mussafia avvenuta in Firenze nel 7 giugno
1905. La Presidenza dell'Istituto inviò una lettera di condoglianza
a nome del Corpo scientifico alla famiglia Mussafia, e la vedova
diresse alla Presidenza un biglietto di ringraziamento all'Istituto
per la parte presa al suo lutto.
Il Presidente così commemora il compianto collega :
Onoranti/ CoUcgiu',
" Non può il p.ome illustre di Adolfo Mussafia sparire dall'albo
■ dei nostri Corrispondenti esteri, nel quale fu inscritto per vo-
" lontà vostra or sono circa tre lustri, senza che noi ci asso-
j;{2 AUTNANZA ORDINAIIIA
^ clamo al lutto degli studi che hanno con lui perduto uno fra i
" più insigni e venerati cultori. Perchè a buon diritto egli fu
" riconosciuto dovunque come uno fra i più degni e valorosi con-
■' tinuatori di quella scienza delle lingue romanze che fu fondata
" dal Diez ; e forse nessuno al par di lui dominò così compiu-
" tamente abbracciandola tutta intera, dall' italiano al rumeno,
■ dal francese al catalano ed allo spagnuolo, profondo del pari
" nella conoscenza delle lingue e dei dialetti come in quella delle
" letterature.
" Nato su quei lidi dalmati che il lungo dominio di San
'' Marco e la costante devozione dei migliori verso la Serenis-
" sima hanno consacrato Italiani, se anche l'attività scientifica e
"■ didattica sua si svolse fuor dei nostri confini e ivi toccò l'a-
•' pice degli onori che lo legarono con vincoli di gratitudine, è
" doveroso ricordare come per lui fosse mantenuto alto il livello
" degli studi italiani nel cuore del vicino Impero ed in uno dei
" maggiori centri universitarii di tutto il mondo ; e lode pur gli
" si deve per aver dettato nella lingua nostra, ch'era pur sua,
" molte fra le più importanti pubblicazioni, e per aver notevol-
" mente contribuito con lavori suoi proprii alle più corrette edi-
" zionì de' nostri autori de' primi secoli, e per la attenzione da
" lui rivolta in particolare a studi concernenti questa istessa
" nostra regione, e perchè della lingua e della civiltà nostra egli
" propugnò sempre, e in questi ultimi tempi fin anco nei Consi-
" gli dell' Impero, gli imprescrittibili diritti.
" Prossimo a raggiungere quel limite di attività oltre il
" quale non gli era più consentito il ministero della cattedra, volle
" appagare quello che era stato un suo lungo desiderio e si ri-
'' dusse fra noi, scegliendo a proprio domicilio quella Firenze
" della quale direi quasi che ogni buon italiano si sente cittadino.
" E nella gentile città egli venne non già per cercare meritato
" riposo alle gloriose fatiche, ma piuttosto nuova materia sulla
" (|uale esercitare il suo ancor cosi robusto pensiero ; ed anzi va-
" gheggiava perfino 1' idea di risalire colà come libero docente la
" cattedra, (]uando la morte troncò inesorabilmente ogni suo
^ disegno.
" OniMiuiiioiic la memoria, come è dovere si faccia (|ui dcn-
DEL 9 LUGLIO 1905 133
' tro verso chi ha nobihiiente spesa la vita a vantaggio e decoro
" degli studi „.
Poi accorda la parola al s. e. Crescini la cui coniineniora-
zione è allegata al Verbale.
I convenuti danno segno di consenso.
II Presidente comunica la lettera del Ministro della Real Casa
Ponzio-Vaglia colla quale esprime il compiacimento di Sua Mae-
stà il Re pel dono offertogli dall' Istituto del Voi. I p. 1" della
Relazione sull'isola di Creta. Aggiunge un elogio al m. e. Papa-
dopoli che, oltre una prima cospicua offerta per tale pubblicazione,
sostenne la grossa spesa per la riproduzione di tavole cromolito-
grafiche, le quali compariranno nei successivi volumi dell'opera.
L'Istituto applaude alla munificenza del collega.
Il Segretario Berchet presenta all'Istituto, con opportune pa-
role, il lavoro del conte Giulio Da Schio, dal titolo: Enologia e
ritìvoltuxt ìiolla proì^hicia di Vicenza, brevemente esaminandolo,
rilevandone i pregi e proponendolo ad esempio.
Ij' Istituto ringrazia.
Il Presidente dà la parola al m. e. Da Schio che desidera
dire dei risultati ottenuti in questi giorni della sua aeronave
" Italia „.
La comunicazione è riportata come allegato al presente Atto
Verbale.
Viene presentato il catalogo dei libri ed opuscoli acquistati
p pervenuti in dono dopo l'ultima adunanza, tacendo speciale men-
zione del dono della famiglia del defunto m. e. Gradenigo, del-
l' opera :
Scritti oftalin(>/o(/ici del conte Pietro (irodenigo roccolti rlai
.'</(oi (ditevi prof. dott. Giuseppe Ovio e dott. Mario Bonamico nella
ricorrenza del 30" an,no d' insegnamento {1004).
La Presidenza dell' Istituto inviò una speciale lettera di rin-
graziamento alla famio;Iia Gradenino.
184 ADUNANZA ORDINARIA
Veng-ono presentate e lette le sefruenti Memorie :
F. Cipolla, s. e: " Ricorditi di me „. - Lettera Dantesca,
V. Crescini, s. e. : A proposito di Sordeìlo. — La Memoria
rifi;uarda in ispecie l' antico ma non ancora risoluto problema re-
lativo alla figurazione dantesca di bordello. L'A. procura di mo-
strare che tra il Bordello della realtà storica, quale si è venuta
di recente svelando agli indagatori moderni, e quello che Dante
plasma fantasticamente, non corre la diiferenza enorme che alla mag--
gior parte degli studiosi anche moderni apparisce. Bisogna tener
conto dell'altezza sociale, cui era salito Bordello in corte de' conti
<li Provenza e dopo la conquista angioina del regno di Napoli, e
dell' altezza morale, che lampeggia da' fieri canti del trovatore.
Alla memoria, cui fu serbata la forma originaria di lettura dan-
tesca, segue una serje di appunti, dove si discutono altre que-
stioni accessorie e si compiono le considerazioni e le vedute ac-
cennate nella lettura.
(t. Ghirardini, s. e: Di tata .^iiu/o/iire lapide r()inaii(( Ricoperta
nelle fondazioni del campanile di S. Marco. — L'A. con)unica il
testo dell' epigrafe in essa scolpita a caratteri nitidissimi e per-
fettissimi dell'età augustea, dalla quale si rileva che a L. Anca-
rio della tribù Romulia e ai suoi discendenti fu concesso a titolo
d'onore l'area della sepultura pul)l)licamente, cioè per decreto del
corpo dei decurioni. Egli aveva occupato importanti uffici militari
e municipali: era stato tribuno dei militi e prefetto dei fabbri,
duumviro ed augure.
La patria del personaggio è determinata con piena sicurezza
dall' indicazione della tribù ìJomulia, cui furono asci'itti gli abi-
tanti di Ateste. Da Atestc; adun(|ue j)roviene la lapide del cam-
panile. La g(Mite Aucaria, cui apparteneva il jx'rsonaggio, era nota
nella region(; veneta e traspadana per altre epigrafi. Ma v'ha di
più. Nell'ultimo rigo della lapide di Vem^zia si riconosce, sel»bene
guasto e smezzato, il nome di una donna: \'icellia, la (|uale pro-
babilmente dedicò ad Aucario il monumento sepolcrale. ( )ra, in
FiSte venne in luce l'anno 1882 la tomba di una Vicellia, che fu
moglie appunto di un Aucario, come risulta dall' epigrafe, mala-
DEL 9 LUGLIO 1905 135
mente interpretata sin qui, incisa nell'urna tracliitica, che racchiu-
deva le ceneri di quella donna.
Segue spontanea la congettura dell" A. che i due personaggi
nominati nella lapide di Este e quelli nominati nella lapide di
Venezia siano i medesimi.
Vicellia moglie di Aucario rimase deposta infino allo scorcio
del secolo XIX nella sua AtestC; dove i suoi sonni furono turbati
dalla investigazione profanatrice degli archeologi. I Mani d' Au-
cario esularono dopo nove secoli nella città delle lagune ; e il
marmo, cui era raccomandato il suo nomC; scomparve nelle fon-
damenta della torre famosa, donde non sarebbe uscito mai, se
non fosse stata la lagrimevole catastrofe del monumento.
Intanto la lapide, ragguardevolissima per il suo contenuto
intrinseco, ha un particolare valore topografico e storico, perchè
dimostra come i Veneziani si giovassero nelle costruzioni dei loro
edifici pubblici e sacri del materiale raccolto per ogni dove ; non
solo nella vicina città di Aitino, ad Aquileia, a Fola e sul lito-
rale della Dalmazia, ma anche nei castelli dell'interno della ter-
raferma. Alla regiono dei Colli Euganei si saranno principalmente
rivolti per ricercarvi la trachite adoperata largamente nello stesso
campanile ; e in quella occasione non avranno tralasciato di rac-
cogliere alcuni degli avanzi ruinosi dell'età romana, che potessero
offrire buon materiale da costruzione.
Il riferente conchiude esprimendo il voto che tutti i fram-
menti inscritti, laterizi, di pietra^ o marmorei, che si sono sco-
perti fra gli avanzi del campanile, siano custoditi sopra luogo
come contributi preziosi alla storia della vecchia torre.
A. Breda, s. e: Delle ulceri fagedeìiiclie dei paesi caldi. —
I medici inglesi hanno studiato il fagedenismo specie nell'In-
dia; i francesi al Tonkino, al Madagascar; sui vascelli che ricon-
(lucevano in patria i soldati francesi ed i portatori cabili dalla
recente disastrosa campagna malgascia e negli ospitali algerini e
francesi dove quei disgraziati venivano internati.
Non si tratta di una malattia a se, ma di una complicazione
che sa cogliere pretesto dalle punture, eruzioni, ecc. più piccole,
pili insignificanti per suscitare distruzioni in superfice e profon-
dità che anzitutto interessano la cute ed attraverso ad uno strato
136 ADUNANZA ORDINARIA
piitiilaoinoso talora investono e spingono in sfacelo le parti sot-
tostanti (fascie, muscoli, nervi, vasi), scoprono e necrosano le ossa,
aprono articolazioni, staccano taltìata parti di nienihra, provocano
emorragie e setticemie mortali.
La complicazione si sovrappone alla lesione primitiva ed im-
pera da sola non altriitienti della gangrena nosocomiale, di triste
memoria, alla quale somiglia, e che la igiene e l'antisepsi hamio,
speriamo, debellate per sempre.
Non consta che in Italia si avessero ancora illustrati casi di
ulceri fagedeniche di origine esotica, quando nel novembre 1904
entrava nella nostra Clinica Universitaria dermopatica un signore
colpito da esse, reduce dal Brasile settentrionale.
Uomo originariamente robusto, sanissimo, dal 1888 al 1004,
salvo brevi periodi, visse sempre nel Sud-America, tra disagi, fati-
che, ardimenti continui, in condizioni igieniche infelici, attendendo
per lo più a lavori geodetici per misurazione di terreni.
Nel Maggio 1904, probabilmente in seguito a punture d'in-
setti, lo colsero due focolai di distruzione cutanea fagedenica ; a
questi se ne aggiunsero presto altri due, pare da auto-innesto. —
Il primo che era all' alluce sinistro ne mise allo scoperto i ten-
dini estensori. Le pur acconce medicazioni erano paralizzate dalle
condizioni igieniche disadatte.
In Clinica nulla valsero il riposo, la più opportuna alimentazio-
ne, la più rigorosa antisepsi ed i comuni cicatrizzanti. La distruzione
col termo-cauterio laddove non si praticò la escizione guarirono in
tre mesi tre degli impiagamenti, non completamente il quarto.
Nel tessuto esciso spiccava più che tutto al microscopio la
enorme quantità delle plasmasellen che costituivano da sole quasi
tutto l'infiltrato iniziale.
Innesti di sanie e pezzetti di t(^ssuto malato in cavie e conigli
non rij)rodussero il morl)0, presentarono solo fatti di su})purazione.
Culture in vari mezzi di essudato generò solo jHixjcni comnni.
Nell'essudato molti cocchi a gruppi ed allineati, punto bacilli
del Vincent.
Lue, le])re, tubercolosi dovevano essere esclusi. Notevole il
fatto che due focolai esistevano sul capo e che il mutamento di
aiìibiente, di regime e la stagione fredda non hanno agito favo-
revolmente quanto si poteva presumere.
DEL 9 LUGLIO 1905 137
Tj. V. Rossi, s. e.: SuWaMuale questione rie! Poifndi Venezia
- Soluzione ronciliatii:i(. — L' A. premette alcuno notizie sullo
stato odierno della questione, quale risulta dagli " Atti del Col-
legio Veneto degli ingegneri - Aprile 1905 „, enumerando i pro-
o-etti esaminati dalla Commissione nominata dal Collegio stesso ed
i requisiti a cui essi dovevano soddisfare.
Sostiene che il problema dev'essere risolto con criteri di mo-
dernità assai larghi e senza pregiudicale il futuro, ed osserva che
non si darà forse mai più occasione piìi propizia alla città di A"e-
nezia per iniziare quel piano di provvedimenti idraulici che val-
irano a migliorare le condizioni dei bacini lao:unari che diretta-
mente la vivificano.
Propone una graduale soluzione conciliativa che corrisponda
alla studiata fusione dei due progetti, l'uno suggerito dalla Mag-
gioranza della Commissione eletta dal Collegio Yeneto degli in-
gegneri, l'altro preferito dalla Minoranza della stessa Commissione.
Discute la serie dei provvedimenti idraulici che a tal soluzione
conciliativa corrispondono e dimostratane la assoluta convenienza
dal lato della conservazione lagunare, da quello dell'igiene della
Città, del suo sviluppo commerciale e della sua alta missione na-
zionale nell'Adriatico, termina augurando pronto e completo l'ac-
cordo fra i tecnici pel maggior bene della Regione.
Luigi De Marchi, s. e. : SìiìI' idroijrupd degli Euganei. —
Si tratta di ruscelli e torrentelli, spesso asciutti o che, solo
dopo pioggie abbondanti, possono assumere importanza e pericolo
di torrente: ma l'ampiezza e profondità delle valli, evidentemente
erosive, ed altri fenomeni d'erosione profonda, dimostrano che essi
lavorano secondo le linee attuali da lunghissimo tempo. Essi
quimli possono essere un indice, sicuro per la loro età e delica-
tissimo per la loro stessa esiguità, delle condizioni geologiche e
morfologiche e delle trasformazioni subite dal rilievo nelle ultime
fasi della sua storia.
Infatti lo studio dei profili verticali di tutte queste valli con-
dusse l'A. a conclusioni che gli sembrano non prive d'interesse.
Le principali sarebbero :
l'I I profili dei fiumi che attraversano rocce di struttura
138 ADUNANZA OEDINARIA
molto diversa proverebbero che le rocce sedimentari e tufacee
])iù tenere si appog-jfiauo esternamente alle vulcaniche più com-
patte, le quali hanno radice profonda, secondo l'antica teoria del
nostro Da Rio e contrariamente alla rappresentazione di Suess e
Reyer che considerano i f^randi nuclei vulcanici come avanzi di
colate sovrapposte alla scag-lia e alle marne.
2" Il confronto tra i profili di fiumi dei versanti occidentale
e settentrionale e i profili dei versanti orientale e meridionale
prova che il rilievo Euganco fu, e forse è, soggetto ad un movi-
mento tectonico verso SE. Tale movimento ò confermato in modo
non dubbio da molti altri caratteri morfologici e idrografici.
3" L' idrografia attuale deriva, per semplici mutamenti, da
un'idrografia precedente molto antica, di cui si possono determi-
nare le linee direttive principali. Lungo queste linee si ritrovano
i residui lembi del mantello di marna che costituiva lo strato se-
dimentare superiore all'epoca dell'emersione.
43 Le linee fondamentali, e in particolare l'altezza massima
del rilievo, non sono così radicalmente mutate dopo l' emersione,
come gli studi di Suess e Reyer portano a credere, riducendosi
i mutamenti intervenuti a uno sprofondamento dal lato orientalo
e meridionale con relativo innalzamento sugli altri due lati e al-
l' approfondimento delle valli dovuto principalmente all' elimina-
zione della nuxrna. Tale eliminazione continua e ad essa è spe-
cialmente dovuto il decadimento agricolo della zona più alta, di
cui si hanno anche prove storiche.
Gr. Omboni, m. e.: Presentazione, a termini dell' articoio 18
del Regolamento interno, della Nota preventiva del dott. Ramiro
Fabiani : Studio f/co-p(i/eo)ì(ol(>()k'o dei Colli Bevici.
N. Papadopoli, m. e.: Idem, della Memoria del comm. Ce-
sare Augusto Levi: // mistero d'Otello secondo c/li Archi ri di
Htoto, (^idergi, Qnerini e del Cinico Museo di Venezio. — Dalla
Memoria e dai documenti uniti parrebbe secondo il Levi, che
Nicolò (incrini di S. Francesco da Oandia sia stato l'Otello e
Palma Querini la Desdemona : epoca dell' avvenimento l'estate
del 1542 ; luogo S. Francesco di l^etimo in Candia. Nei lunghi
anni trascorsi dalla prinui notizia datane, (dall'Aprile 1898 ad
DEL 9 LUGLIO 1995 139
og-o^i) il Levi avrebbe raccolto nuove prove all' interpretazione
storica che egli dà di quei due personag;gi e tra le altre un te-
stamento dell'umanista Antonio Kalergi cav. di 8. Marco, compro-
prietario del Palazzo Vendramin Calergi, da cui si desume che
egli era intimo col Cinzie dalla cui novella Shakespeare prese il
suo dramma.
A. Stetani, ni. e.: Idem della Nota del dott. Ferdinando So-
prana: Degenerazioni del /tn/lx), del cerrellefto, dei midollo spinale,
dei nerci e dei innscoli, in un ndondio colpito da <iffofi<i miiseolare
pKK/rcssint in sef/uito alla shd/iri.nlazione.
Approfittando di un caso tipico di atrofia muscolare progres-
siva, verificatosi in un colombo dopo V asportazione bilaterale dei
gangli semicircolari, si sottopone a metodico esame il sistema musco-
lare e nervoso di detto colombo allo scopo di chiarire la patogenesi
dell'atrofia muscolare progressiva consecutiva alla slabirintazione.
Air esame microscopico si trovò grave degenerazione del si-
stema nervoso periferico e notevolissima atrofia delle fibre musco-
lari dei muscoli dello scheletro.
Nei centri nervosi oltre le degenerazioni osservate da Stefani
e Deg-anello nel bulbo e nel cervelletto di tutti i colombi slabi-
rintati, si trovarono in gran parte degenerate le fibre delle radici
motrici dei nervi spinali e craniensi, ad eccezione di quelle del-
l'accessorio, del vago e del glosso faringeo. Si osservò inoltre de-
generazione, dal mesencefalo al midollo lombare, nel fascio longi-
tudinale posteriore e nel fondamentale del cordone anteriore.
In base a questo reperto ed alle nozioni attuali circa la fi-
siologia del labirinto non acustico e la anatomia e la fisiologia del
fascio longitudinale posteriore, si ammette che la degenerazione
del neurone motore periferico sia trasmessa dalla branca vestibo-
lare dell'acustico per l'intermezzo dei neuroni bulbo-mesencefalici
e bulbo-spinali del fascio longitudinale posteriore. Perciò il caso
illustrato è interessante perchè dimostra 1' intimo nesso esistente
tra canali semicircolari e muscoli dello scheletro, perchè dimostra
la possibilità di un'atrofia nmscolare progressiva d'origine labirin-
tica, e perchè dimostra la possibilità della trasmissione della de-
generazione da un neurone centripeto ad uno centrifugo per l'in-
termezzo di neuroni centrali.
140 ADUNANZA ORDINARIA
R. Nasini ni. e.: Idem della Nota I« del dott. A. Bringhenti:
('atalisi e f'orzn elettromotrice. — L'Autore nel fare alcune deter-
minazioni di f. e. m. con elettrodi di platino platinato, ha potuto
stabilire che il nero di platino, esercita sopra gli alcoolati in so-
luzione alcoolica un' azione catalitica. TI fatto che per catalisi si
formano prodotti acidi che variano il titolo alcalino del liquido,
permette di seguire l'andamento della reazione mediante titolazione
con acido di titolo noto. L'A. adopera soluzioni negli alcool cor-
lispondenti ed a diversa diluizione di metilato-etilolato - n. pro-
pilato sodico, usando come catalizzatori, platino, palladio, argento,
biossido (li manganese, ossido di nickel, cobalto e ferro. L'azione
catalitica esercitata dagli ossidi e dall' argento è molto debole,
mentre assai marcata è quella esercitata dal platino e palladio.
Alcuni degli ossidi metallici mostrano ancora di sciogliersi negli
alcoolati dando colorazioni caratteristiche. L' A. preparò ancora
un nero di platino, secondo il metodo consigliato da O. Loew che
si mostrò assai più attivo del nero di platino preparato coi me-
todi ordinari. Nella seconda parte del lavoro sono prese in consi-
derazione le f. e. ni. che si possono determinare, immergendo nelle
soluzioni alcooliche degli alcoolati due elettrodi di ])latino a su-
perfìcie attiva molto diversa (elettrodo platinato e punta di ])la-
tino lucido). Dai valori ottenuti per queste f. e. m. che sono piut-
tosto elevati aggirandosi per i tre alcool intorno a 0.5 V. e da
alcune considerazioni di natura teorica dedotte dalla teoria osmo-
tica della pila, si può escludere che esse dipendano da una spe-
cie di pila a concentrazione dovuta ai gas dell'aria. Alcune olla-
zioni esistenti fra i dati sperimentali di catalisi ed il valore di
dette forze elettromotrici fanno supporre piuttosto 1' esistenza di
un intimo nesso fra i due fenomeni ; e poiché come è noto l'azione
catalizzatrice è tanto maggiore quanto più grande è la massa at-
tiva del catalizzatore, così non riesce difficile ranimettere che le
forze elettromotrici lìn'surate dipendono da uno stesso processo
chimico, in (piesto caso di ossidazione, in diversa misura cataliz-
zato, dai due elettrodi in ragione della loro supertìce attiva.
L' A. che già ha verificato per altri processi catalitici 1' esi-
stenza di f. e. m. di (|uesta natura, si ripromette di studiarli piii
ampiamente anche dal punto di vista teoric(ì.
DKI, U LI (i[-I(» l{)()r)
14]
Esauriti gli arg-oiiu^nti posti airordiiio del i^ioriio della seduta
pubblica, r Istituto si raccoglie in adunanza segreta, nella quale
venne nominato il Vicepresidente e due membri cfl'ettivi non pen-
sionati, uno nella categoria delle scienze matematiche e naturali
e l'altro in quella delle scienze morali e lettere; venne pure appro-
vato il Conto consuntivo dell'Esercizio finanziario 1904-1905 e si
approvò la seguente efi'emeride per Tanno accademico 1905-06:
1 905 Ottobre . . .
. 29
1906 Marzo . ■ 18
Novembre . .
26
Aprile . . 22
Dicembre . .
. 17
Maggio 20, 27-s(il('iiiK-
J906 Gennaio . .
21
Giugno . . 17
Febbraio . .
. 18
Luglio ... 8
// Fresidente
\ . l' .\ V A R ( )
// Viceseciretario
(t. OCCIONI-BONAPFONS
Atti del Reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti.
Anno aceadeinico 1904-905 - Tomo LXIV - Parte prima.
COMMEMORAZIONE
DI
ADOLFO MUSSAFIA
lktta dal s. c. Vincenzo Crescixi nkui/aduxanza del '.) lu(;hi» 190.')
" Chiedo airautorità del presidente ed alla cortesia de' col-
■' leghi di potere aggiungere intorno al Mussafia, con la sempli-
" cita dell' affetto e la rapidità de' ricordi affollantisi, quanto mi
" vengano suggerendo 1' amore agli studi neolatini e Tammira-
■' zione verso il maestro, che gli studi stessi ha in maniera ben
'' altrimenti degna professati e promossi dalla cattedra e nella
'^ incessante e feconda sua alacrità di filologo e di scrittore.
' Quasi mi lascerei cogliere dalla vertigine della presunzione imagi-
" nandomi interprete de' compagni di lavoro, quanti vivono sparsi
■' per ogni parte del mondo civile, nel ringraziare il nostro presi-
■' dente dell'avere, in forma cosi sollecita ed espressiva, onorato, alla
'' scomparsa fatale e testò nella funebre comunicazione, il neolati-
■' nista insigne, che la nostra famiglia scientifica rimpiange con in-
' ternazionale consenso. Ma tosto m'avveggo io stesso come sarebbe
■^ disuguale a tanto ufficio il mio povero nome; perciò mi si conceda
"' almen l' illusione di credermi interpreto di quello stuolo d' amici,
■^ di colleghi e d'allievi, presso i quali mi par che sia maggiore la
"^ mia confidenza per avere fra essi ottenuta ospitalità recente nella
■' miscellanea giubilare presentata al Mussafia pochi mesi innanzi la
■' morte, quando furono festeggiati il settantesimo suo natalizio ed
• il centesimo semestre dell' insegnamento.
" Il Mussafia aveva ormai potuto appagare un lungo voto
■^ nostalgico e trasferire la sua dimora sotto la meridionale benignità
'^ de' cieli nostri : così avvenne che la miscellanea gli fosse offerta
" a Firenze, il 15 febbraio di quest'anno, da una eletta di studiosi
144 V. CEESCINI (2)
" italiani : Pasquale Villari, Isidoro Del Lungo, Pio Pajna, Guido
" Mazzoni, Ernesto Giaconio Parodi, ne quali parve sinibolica-
" mente accogliersi e prender vive forme, luminosa di gentilezza
'• e di sapere, l'Italia ospite, come s'ella stessa volesse porger
" grazie ed omaggi allo storico delle sue favelle e delle sue let-
" tere ed a sé richiamare e stringere per sempre codesto inclito
" fio-lio della sua coltura.
" Riuscì la miscellanea poderosa e varia secondo la ric-
" chezza multiforme ch'è propria della filologia neolatina, e giu-
" sta altresì la vivace versatilità del Mussafìa stesso : in guisa
'' che ci venga fatto di percorrere, leggendo, 1' ampia gamma di
" presso che tutta la disciplina, traverso alla esplorazione gram-
" maticale, all'indagine dialettologica, all'etimologia, come al fu/k-
" /ore ed alla storia letteraria, per una distesa cronologica, la
" quale dalla genesi remota de' linguaggi romanzi mette capo
" alle fasi novissime del loro svolgimento. E studiosi di più na-
" zioni concorsero a formare il volume, dove al maggior nucleo
" de' tedeschi e degli italiani vediamo essersi aggiunti coopera-
" tori così della Scandinavia come del Portogallo, così della
" Francia come della Rumenia : e non basta, poiché volle asso-
" ciarsi a quelli d'Europa, nella comunità del sentimento e della
" onoranza, un neolatinista d'America (').
" Ma ciò che nel volume più attira il commemoratore del
'' Mussafìa è la bibliografia della sua opera filologica e letteraria,
" apprestata, con limpidità e compi utezza^ dalle cure amorevoli
" d' una gentile, Elisa Richter, e posta innanzi alla serie de' con-
" tributi onorari. Vi si specchiano lo svolgimento, 1' alacrità, la
" varietà d(>gli studi, che fecero brillare il ^hissafia tra i neola-
" tinisti come uno de' maggiori discepoli e continuatori del Diez,
" come uno de' più efficaci promotoi'i e perfezionatori della ge-
" niatc disciplina, che quel grande aveva instaurata.
" Il Mussafìa abbandonò alla scienza un retaggio cospicuo :
(1) Baicsteini; :>o- liDiiKfnisrIicn l^ltiloloijic, Fest(f(ibr fili' Adolfo
Mussafìa, UalU^ a. <1. 8., Niemeyer, l'-K).'). 1/ aiunricaiio ò il Lano (Ynic
University, New llavon, Comi. v. S. A.), lo studioso della liiica d'arte poi-
tof-liest! nella età di re Dionigi: ed è saggio de' suoi lavori su l'argo-
(nenfo pui- t|uesto conliihiito, Ohi j)i>rlaf/uese i^ui/z/s, pp. "27 sgg.
(3) COMMEMORAZIONE DI ADOLFO MUSSAFIA 145
" sono 336 gli scritti che la bibliografìa registra. Essi muovono
" dal 1855 e giungono al 1904, ossia dal ventesimo al penul-
'^ timo anno del nostro filologo, senza interrompersi mai, non
'' ostante la malattia che ancor nel fiore prese ad insidiargli, a
" torturargli inesorabilmente la esistenza. Di questi 336 scritti
" circa dugento riguardano la lingua, i dialetti, la letteratura del-
" r Italia : spaziano gli altri per il resto della romanità europea.
" E sempre V agilità s' accompagna e s'armonizza alla sodezza ;
" sempre luce nuova da ogni parte s'effonde, luce d'acume, d'eru-
" dizione, d'ordine, di metodo, si tratti di glottologia o di metrica
" o di storia letteraria, si ricomponga un idioma od un testo, si
'' persegua e s' approfondisca questo o quel soggetto per entro a
" questa od a quella varietà neolatina, nel portoghese e nello
" spagnuolo come nel francese, nel catalano e nel provenzale
" come neir italiano o nel rumeno.
" Uno de' migliori fra gli allievi del Mussafia, collaboratore
" del volume giubilare, Matteo Gfiulio Bartoli, nel chiuder la sua
" comunicazione la offre con animo grato al maestro, e soggiunge
" eh' esso desta un sentimento universale di riconoscenza in tutti
" i cultori della filologia neolatina per l'opera sua vigile in ogni
" direzione di tempo e di luogo, quasi in ogni provincia della
'' vastissima disciplina, ma più ancora ne' molti, " ch'ebbero la
•' fortuna di venire iniziati, e guidati agli studi dal verbo, lim-
" pido ed in una profondo, del suo magistero „.
" Limpido e profondo : ecco una coppia di epiteti esatti poi-
" che tale fu il Mussafia : né solo dalla cattedra, ma pur negli
" scritti. In lui la dottrina non soverchiò 1' intelletto, come spesso
" avviene : si equivalsero invece quella e questo armonicamente.
" Non fu egli vago dell' abbandonarsi a tutte le tentazioni del
" sapere con quella enciclopedica volubilità, che, salvo qualche
" miracolosa eccezione, finisce per essere infeconda : ebbe all' in-
'' contro la volontà ferma di conoscere profondamente qualche
'^ cosa e di essere qualcuno. La dottrina fu pertanto governata
" da consapevolezza metodica e diretta ad un fine : fine pur sempre
'' altissimo ed arduo, per la nobiltà e la difficoltà degli studi, a'
" quali s' addisse il Mussafia dagli anni giovanili e si serbò co-
" stanteraente fedele, sino alla morte.
" Rammento com'egli una volta, oramai vicino al termine
146 V. CRESCINI (4)
" (lolla sua faticosa giornata, riguardando l' insieme del suo la-
' voro si rammaricasse di avere preferita la frammentaria varietà
"^ de' molti scritti diversi, monografie, contributi, appunti, recensioni,
" alla compatta unità d'una o di poche opere poderose: e rammento
'' com' io rispondessi che, in qualunque modo, ed a tacer d' altro,
" s' era egli aggirato entro l'orbita, per quanto larga, d'una sola
" scienza ; che quindi 1' unità complessiva dell' intendimento ge-
" nerale aveva conferito coesione e disciplina alla varietà delle
" ricerche particolari. Fatto è che nella storia della filologia ro-
" manza il nome del Mussafia rimarrà segnato indelebilmente: la
' qual cosa può essere asserita con la maggiore serenità di giu-
" dizio, senz'ombra di facili abbandoni alla bugia de' lirismi fu-
" nebri.
" Dicevo poco fa che de' 336 scritti del Mussafia ben 200
•' illustrano le favelle e la letteratura dell' Italia : anche qui ò la
" consueta ampiezza versatile della conoscenza e dell' indagine,
" per cui s'arriva da' volgari del Trentino o del Veneto al napo-
" litano, al siciliano. Anzi è da ripetere con l'Ascoli che all' I-
'" talia dialettale il Mussafia dette il fiore delle sue forze ('). Ed
'' a noi veneziani e veneti, nella maggior nostra accademia, ba-
■' sti ricordare particolarmente le singolari benemerenze del Mus-
'' safia rispetto all' analisi di quel fenomeno curioso che fu, per
■ entro al secolo XTII ed al XTY, la epopea franco veneta ; ri-
" spetto alla esplorazione della letteratura negli idiomi di Ye-
' nezia e di Verona a que' tempi stessi ; la edizione della Pr/.sr
■ de Pampe/une e del Macairc, quella del trattato politico di fra
" Paolino minorità, l'altra de' poemi su la infernale Babilonia e
" su la celeste (rerusalemme di fra Giacomino, per non richia-
" mare alla mente di chi ascolta se non i i)iù noti fra i monu-
" menti dellantico veronese, studiati, carezzati dal Mussafia, al
'' modo stesso d'ogni altra cosa, col solito amore composto, ele-
■' gante, sagace della nitidezza e della perfezione. E fu egli in
" queste così come in altre parti del dominio neolatino un pre-
■' corritore ed un incitatore : si voglia solamente rammentare che
"^ al primo comparire dell' Archivio ascoliano il Mussafia era già
(\) VcdiUisi lo parole coinineinorativf di'W X^vohi nv'' liendlrofiii i\e\
li. Ist. Lombanlo, S. II, V, XXXVllI, 1905.
(5) COALMKMOUAZIUNE DI ADOLFO MUSSAFIA 147
" insig-ne per le prove offerte e per l'autorità acquisita in età o-io-
'' vanile ancora.
" Pio Rajna ebbe a scrivere, nell' occasione che fu presen-
" tata al Mussafia la miscellanea giubilare, che se per gli uomini
•' (li scienza egli era un grande romanista, per gl'italiani era
" insieme altra cosa. " Nativo „, proseguiva il Rajna, " della Dai-
" mazia egli personifica, come meglio non si potrebbe, ciò
" che costituisce il nostro voto per quella regione : che essa,
" pur divisa dall' Italia nell'ordine politico. . . ., sia italiana di col-
" tura e quanto è possibile italiana di linguaggio. Al Mussafia
" uè gli uffici esercitati a Vienna e nella corte stessa, dov'egli
" fu maestro a vari arciduchi, né la dignità più che meritamente
*' conferitagli di senatore austriaco, tolsero mai di dichiarare
" apertamente, senza con ciò venir meno ad alcun dovere o ri-
" guardo, che italiana era la sua lingua e che la civiltà della
'^ quale s' era imbevuto e alla quale intendeva di servire era la
" civiltà che porta nel suo vessillo Dante e la divina commedia „ (^).
" Qui torna in niente la bella, ordinata sintesi della storia
" della coltura italiana in Dalmazia, con la quale il Mussafia
" contribuiva alla illustrazione letteraria ed artistica de' territori
" austro-ungarici ; sintesi, la quale incomincia da queste parole :
"• come su tutta la vita spirituale degli abitanti della Dalmazia.
" COSI particolarmente su la loro attività letteraria esercitò sem-
'^ pre r Italia il più durabile influsso ,, ; e par quasi tramutarsi,
" verso la fine, in un fervido inno al maggiore degl' italo-dalmati,
" a Nicolò Tommaseo (3).
'' Lungi da noi qualsiasi retorica vaghezza di convertire il
" Mussafia, nato e vissuto per la romita pace degli studi, in un
" agitatore, in un irredentista: ma certissimo è questo che dell' I-
" talia egli fu innamorato, ch'egli si sentiva intellettualmente, affet-
'■ vamente italiano. Un antico soffno rideva alla sua fantasia : nel
" bel paese chiuder gli occhi al sonno che non sa risvegli sotto
" la carezza allegra del nostro sole, morire italiano in Italia. Ed
(2) V. // Marzocco, X, S, 19 Febbi-. 1905, l'^ p. 4'' e.
(8) A. Mussafia, Italienische LUeratur \zur Literatar Dahnatiens\,
nella grand' opera Die Oesterreichiftch-Ungansche Monarchie in Wort
und Biìd, X, 18 (Wien, 1891). Cfr. la bibl. mussafiana, n. 289.
148 V. CRESCINT (())
'' il sogno fu avverato da un destino troppo frettoloso, pochi mesi
" dopo che r insigne si era condotto a dimorare a Firenze, ov'e-
■* gli spirò la mattina del 7 giugno 1905. Non lasciamo la elet-
" tissima figura senza ricordare l'ultimo episodio del suo soggiorno
" in Austria ; quello che l'Ascoli dice il '' tragico episodio col
" quale si chiuse la sua carriera „. " Lo aveva l' imperatore „, son
" parole sempre dell'Ascoli, " chiamato di recente a far parte della
" Camera de' Signori; e sfinito com'egli pur era da lunghe soffe-
" renze fisiche e ammonito officiosainente, coni" egli pur fU; che
" ogni consenso gli sarebbe mancato, volle nondimeno tentar di
" persuadere quella Camera dell'opportunità di stabilire in Trie-
" ste un gruppo italiano di studi superiori. Si preparò all' ardua
" prova con gravissimi stenti e la compì ; uia finito eh' ebbe di
" parlare si trovò così affranto da dover abbandonare l'aula prima
"^ ohe vi risonassero le gelide risposte che tutti sappiamo. E
" stata una dolorosa sconfitta, ma è stato un avvenimento nobi-
" lissimo, uno di quelli che si sentono forieri di meno sfortunate
" riscosse. Onore sia intanto alla memoria di Lui ! „ (').
" Rendiamo noi pure al Mussafia la giustizia, ch'è racchiusa
" in questo supremo saluto dell'Ascoli ; e voli insieme da Yene-
" zia su l'altra sponda dell'antico suo mare un augurio pieno di
" fraterne speranze.
(1) Cit. liemlivonti del |{. Isf. Loinl).
Atti dmi. Iìkalk I.stitutu Vknktu di suikn/h, li;ttkrk kd aktj.
Anno :(,cCii(leiiiico r.)()i-'J05 - Tomo LXIV - Vinte prima.
PRIMI mmMì wmMmm " Italia „ a se
1/ Giugno - 4 Lugiìo 1S05
D I A L M E ureo DA S C li I O, m. e.
(A(lt(ni(nza del D luf/llo 1!)()5J
Dopo diciassette anni di vicende dal 17 _<iiugno 1888 ch'ebbi
l'onore di leg-g-ere al II. Istituto di un progetto di aeronave,
credo ora soltanto prezzo dell'opera di coinnnicare al medesimo
i risidtati che da una mia aeronave si ottennero nel suo primo
periodo di sperimenti.
L'aeronave, battezzata «Italia» fu descritta più volte in
precedenti pubblicazioni che non sono negli Atti dell' Istituto. Ne
diamo una fototipia come fu colta nel primo giorno di uscita dal-
l'aeroscalo {Junii/ar dei francesi) il 17 Griugno già librata nell'ai'ia.
Ci riserviamo una descrizione esatta di essa dopo il secondo periodo,
(piando tutti i suoi organi saranno stati fissati per dimensioni e
per forma, e conosciuti anche nella misura degli effetti ottenuti.
E il pregio di questo tentativo di essero il primo in Italia.
Può essere suo pregio il progresso al quale aspira, rispetto al-
l' ultima più perfetta aeronave francese [aéronat] il Lebaiulij.
L'aerostato della « Italia » non contiene baìlonnet per supplire
con r aria alle dilatazioni e contrazioni del gaz tenendo teso l'in-
volucro a volume costante, bensì ha una carena clasiica che ot-
tiene l'effetto a volume variabile. Questa innovazione importa minor
peso, soppressione del ventilatore e della manica conduttrice del-
l'aria, liberazione degli aeronauti da qualunque preoccupazione
relativa, indipendenza dell'aerostato dalla navicella.
La <'- Italia » non avrebbe bisogno di gittare zavorra per sa-
lire, 0 gaz per scendere. Mediante due superficie rettangolari^
150 A. DA SCHIO (2)
aeìopiani, applicate sopra la iiavieclla, f;irevoli intoino ad un asse
mediano orizzontale, si provocano delle reazioni verticali, che rom-
pono r equilibrio aerostatico normale della aeronave, dal sotto in
su, 0 dal disopra al disotto, secondo il senso della inclinazione.
Le esperienze nell'aria libera cominciarono il 17 di Giu<i;no
e continuarono il 21, il 27, il 28 e TI, il 3 e il 4 di luglio in
una grande prateria a ridosso dei monti, a un chilometro e mezzo
da Schio.
Meno il primo giorno che V aeronave fu trattenuta dal cavo
moderatore, tutte le alti-e uscite dall' aeroscalo, furono seguite da
])rove di dirigibilità mdla libera atmosfera. Di nove volte, sei
l'aeronave ritornò al punto di pai'tenza, e il lunedì ^luglio dopo
un percorso libero di 50 minuti.
Potè essere dimostrato :
1. 11 perfVitto e(]UÌlibiio statico dell'aeronave, per cui con
lo spostamento del carico, ed anche con le trazioni anormali del
cavo, l'aeronave non passò limiti pericolosi di inclinazione e ritornò
subito senza la menonnx avaria, alla orizzontalità Jiormale:
2. La perfetta stabilità sotto l'azione dell'elice, senza incli-
nazione, 0 beccheggio sensibile.
8. Tja efficacia perfetta della carena a sostituire non solo
il Iialloinirt^ nui anche i diaframmi, contro h; deficienze e le Hut-
tuazioiii ilei g-az.
4. La docilità dell'aeronave all'azione del timone.
5. La efficacia degli aeropiani nel provocare la salita e la
scesa, senza gitto di zavoi'i'a o di gaz.
Nello stesso tempo si riscontrai'oiio gli organi in genere della
(lirigil)ilità non abbastanza adatti a vincere le corn-iiti ordinarie
più forti, nò a mantenere la lotta.
Kipoi'tiamo in ajìpendice i sei bollettini doili' esperienze, le
(piali furono in modo pai"ticolai"e dirtjttc^ dal sig. tenenti" in missione
I^]ttore Cianetti del 8" l^egg. Genio, al (|uale godo tiibiitai' (pii
lo grazie più vive.
Il secondo periodo di sperimenti seguirà dopo compiute le mo-
dificazioni <'lie (pieslo primo Ila suggerite.
(3) I l'RIMl KiJPEKl MENTI ECC. 151
LA PRIMA USCITA DELL' AERONAVE " ITALLV „
Schio, 17 Oiuui'no IIKI")
(E). Questa mattina alle ore ó.-IO, lisciva ])c!r la piiriia voi (a (iail' ae-
roscalo r aeronave If (di'ti. Si trattava di un semplice assaggio dell'aria
aitei'ta. Prograirima, della gioi'iiata, non aldo die alzate e discese? me-
diante il freno did cavo moderatore;; verilica dedla (jualità e; d(dla siste-
mazione del materiale; esei'citazioni per istiiizioiie della ciurma. Le ma-
novre ebbero luogo con piena soddisfazione dcd dirigenti e diagli astanti.
Dirigevano e sopraintendevano Almeric^o da Sedilo, il tenente del 3. regg.
Genio Ciaiietti, l' ing. («. 11. Letter, il meccanico Bottazzi. l/atmosfera
accoglieva con una calma perfetta i ])rimi passi d<d nuovo veicolo aereo.
Esso si levò maestosamenle sino a, quasi un centinaio di metri. l''uro!io
constatatela stabilità e la solidai'ietà perfetta, il piMfetto raccordo tia le
varie i)arti.
— Ore; 15. — Si ri])eteioiio h; esercitazioni cUdla mattina, ditticoltati-
da lattiche di brezza, le (inali ii(;I mentre non cagionarono alcun inci-
dente S2)iacevole, giovarone; molto a un piiino collaudo.
BOLLETTINO II.
Schio (aeroscalo) 21 giugno 11)0.3 ore 12,30
Oggi per le ore; .5.30 eia indetta la prima [uova di dirigibilità, con
aerostato libero, dell' ai'ronave Ifaliu.
All'ora fissata infatti la nave aerea usciva dallo scalo. La. prima ora
U\ inipii'gata per i preparativi tra, cui una, prtdiiiiinare prova alla corda.
Alle ore 6.25 al comando "lasciate,, l'aei'onave partiva libera in ilire-
zioiie sud sud-ovt;st.
L'aeronave salita all'altezza di circa 400 nieti'i si mostrò obiM'diciite
alla mano del jiiiota, e descrisse sui tetti di Stdiio numerose volute in
tutti i sensi.
Dopo oltre mezz'ora di navigazione essa discese nei pressi di San
Vito. Il pilota decise la discosa in seguito alla cafluta accidentale; della
vite di pressione dedla ruota ebd timone, dimodoché eiuesto non poteva
più funzionare.
Di là, l'aeM'onave' a, brae'cia, fu ricondotta indio scalo in I)ue)ne' con-
dizioni.
L'esperienza in comple'sso si può ritenere riuscita e> siamo in grado
di annunciare che a eiuesta prima prova ne seguiranno delle altre, nedle;
eiuali ai perfezionamenti del macchinario si aggiungerà la maggior pra-
tica e conoscenza dei vari organi eia parte di chi de've comandarli.
152 A. DA SCHIO (4)
\jH (lirc/.ioiic (Irllii .Socit'tà sente il dovere di riiigraziiiie coloio elle
voloiiterosaiiieiite si jirestiirono alle iiianovre della presa di terra.
t' tu Almerico da Schio
BOLLETTINO III.
Martelli 27 (iiuyiiu l'J()5.
Questa mattina l'aeronave lUiìùt usciva dall'aeroscalo alle ore 5 112
con progianinia di prove di dirigibilità navigando sul cavo, sopra i prati
a cavaliere dcdla strada Scliio-8. Oiso.
Alle 0.15 Vlialid si levava e partiva lilteiacon unadire/ione iniziale
Kst-Nord-Est. A bordo stavano il pilota tenente Cianciti, il nniccliinista
Jìottazzi, Almerico da Schio.
Dopo una serie di evoluzioni compiute con lotla fin ilaiiprima stal)i-
lita e per un pei'corso di circa due cliilonu'Iri l'aeionave picst' terra le-
licement(* nei ])ressi dello scalo.
In una seconda e in una terza [trova salirono a bordo il lenente
(!iaiH'tti e l'ing. Letlei'. Con Itrevi e raiddi' evolnzioni liirono sni)era(i e
schivali ostacoli tacendo uso degli a,eroi)iani e del limiine; in eiitiambe
(lueste j)rove l'aeronave ili litonuj andò a [tosaisi dolcrnirnle a teiia al
I)unto esatto di i>a,rtenza.
Alle or(,' 7 e mezza V lini io rienirava allo scalo, dopo questa matti-
nata di esi)erienze fortunate e lusinghieri;.
BOLLETTINO IV.
Schio, 28 (aei'itscalo) ore 1)
(>>nesta mattina si proseguirono le espiMÌen/e di evoluzioni nelle adia-
cenze dell' aiToscalo. Jl programma, di oggi comportava. Ira gli ali ri, una
ascensioni; a itinerario stabilito; però l'aerostato, non essendo stalo ri-
fornito ed essendo |)erciò deiiciente di l'orza ascensionale, anche per la
causa impreveduta dell' assiMiza. del risc;iJdaniento del gas dovuto all'ir-
radiazione solare, non potè che ripetere e del resto confermale felice-
mente le esperienze e Tesilo di ieri.
In lina, prima ascensione salgono a bordo : pilota Almerico da Schio
e macchinista Ijottazzi : dopo alcune docili evoluzioni l'aerostalo ha itreso
terra presso allo scalo.
In una seconda ascensione salirono a bordo il lenente l'Utore Cia-
iii'tli pilota e il meccanico del sig. l'iccoli, macchinisla : ani-he ipiesta
volta, pure con rotta iniziale |)erfellanieiile opposta alla lOecedeiite, fii-
l'Oiio eseguite alcune evoluzioni lerminale con felice presa di terra al
posto esatto di partenza.
l'inlrambe le volte furono etlicacemeiile adulteratigli aero|)iani tanto
Iter la salila elle per la disresa.
(5) 1 iMMìMi 1':si'I';immI';nti ecc. 153
Alle (Ilio ascensioni lìrcccdciftc un;) pi-ova a forra di oitnt rollo do!
nnno'ro doi o-ji'i d(dra.ll)('ro dcdl'olico.
F.to A/uiiriro ila Si'liin.
BOLLETTINO V.
Sabnto 1 Ln-lio IDOf)
OkK' il"'" <"■'' 1^-1''> •'"•' i)roson/a .q;raziosa di S. M. la Ki'i^ina iMadro
si osoi^'ii irono os]iorion/,o di (lirii;ii)ilità ad ain'ostato libero. Doiìo una
r;i|)idii niiiiiovr.i di parlen/.n, Vlhiliii si librò ii.d un' a.Ue//,a di oircii l^r)()
metri, e ('onii)ì nninerose evoluzioni, l'iniaiiondo (bipprinia sul cainix) d(dlo
scalo, (lUJinlnnqiie la bi'e/,/.a sikì-csI^ che la spinft'ova vei'So i nionli, te-
nesso s])iega.to e svobi/zanti le l)andiere; si diresse poi verso ì/itnl,
indi verso orcsf, fino ali' a,lt(;/,/a, di S. Ma.r(,ino. Il motore, a causa dello
sforzo l'icliiosto per vincere il vento, cominciava a liscaldaisi. i^'u quindi
iniziata, la i-otta. di ritoi-no che fu mantenuta, borde^S'iando, i)er ciica
metii 400.
Ma il riscii.ldaiiiento d(d motore divenuto eccessivo, al punto di bru-
ciare alcuiu! guarnizioni, fu decisa la disc(!sa che si effettuò l'elicemente
a circa m. 200 dallo scalo. \j Italia fu condotta sollocitainente e senza
inconvenienti ni l'aeroscalo, dov(^ f-iuns'ova alle ore IH.IO.
— S. M. la RoiJ-ina Madre i!;razios:i.mente si dei;'nava di scrivere nel-
r albo dei visitatori le seguenti p;i,role : « Auguio ali'aeionave Italia
«di seguitare sempre nel suo gloi'ioso cammino e di giungere ;ill;i mel;i,
« ju-omio inei'itato di tanta e sì ainmii'ovole ed intelligt^ite costanzii ili
« propositi ». — AIarf/Jirrif(/.
BOLLETTINO VI.
Schio, 3 luglio (aeroscnlo) oi'o H
Questa mnttina si continuarono sempre le esperienze di dii'igibilità.
Alle Ole (1.45 si effettuava la partcMiza sul cavo, in direzione sud-est
con l'intendiuiento di eseguire un giro completo attorno al Cimitero
Nuovo. Compiuto il gii-o e constatato il perfetto funzioniunento dei vari
oi-gani, Vltalia staccatasi dal cavo si spinse fino sul Timonchio, a valle
del ponte (hdla ferrovia. Il ritorno si compì senza inconvenienti di sortii
con l'Otta costante, giungendo al ]tuiito i)reciso di paitenza allo oi'o 7.35.
In ([uesta manovra che si può litcnere ([U(dla di maggioi' duratn fino fid
oi;i e la più completa, si ebbe unii lusinghiera confermii d(d jierfetto
fiinzioiiiiiiiento dell' aeronave.
BOLLETTINO VII ED ULTIMO.
Schio, (aeroscalo) 4 luglio 1905
Htnmano 1' aeronave doveva ripet(M'o l'esperienza di ieri con inten-
zione di un itinerario di iuidiitii e ritorno ahiuanto più iiinpio.
154
A. DA Sf'HK")
(0)
Quando Vlfaìia si accingeva alla partcìi/.a spirava hrczzii ovest.
Allo ().:")() minuti essa i)artì lihoi'a. in dirc/iono sud vci'so il Ciniitn-o
Nuov(», di cui coniiìiva eonic ieri il i^iro. Si spinse poscia tino all'altcz/.a
della ferroviii. a, nord di Marano. I^a, brezza, rinforzata rendeva dit'Iicile
la, nnmovra di ritorno. Il pilota si dirosse allora verso C!ontrà Tinion-
cliio, alle falde del Sunmiano, por tjiunf^erc! a ripai'o «lol vento ed ivi
prese col cavo eontiitto col suolo. Una corrente nord-est. af^evolava, al-
leo;! il ritorno allo scalo, verso il (|ii;ile iniziò una rotta rapida e sicura.
Maess(Midosi il cavo inii)ii;'li,i,lo, V Ihilin si althiissò e toccò dolcemente
il suolo. Nel risollevarsi dojx) l'urlo prese in pieno un filare di incisi,
dove riniiisc! coin(! ancoiata (; conti'o i ([uali si IViiltuiai'ono lo intelaia-
Inre deii,li aei'opiani e si lacerò In, copei'tura di un'iila dell'elice. Ciò
non di meno lil>erat;i, la navict'Ila dai rami che la, t rat teiievnno, l'aero-
nave zoppicante si avvicinò pei' i|u;iiito era possibile allo senio, pren-
dendo terra n meno di duecento medi {\'.i esso, e cioè ])resso il villino
Saccardo.
(Jon In mnnovi'a d'oiiM'i, come si era, fin da i)rinin stnldlilo, VI1(ili((
termina il |)rimo ciclo di espei'ienze. .Si ritirn orn in cantiei-e i»er l'ice-
vere (|uelle iiiod ificnzion i elle la, prima pratica ha sui?i;'erito ; ripromet-
teiiddsi in mi nuovo periodo di approssimarsi ancoi-a di più alla soluzione
d(d proldema impostosi.
Al un' ri CD (la Sr/iio
Atti del Rralk Istituto Vkneto rn scienze, lettere ed arti.
Anno aceadcinico linH-ilOf) - Tomo LXIV - l'arto prima.
" RICORDITi DI ME „
LETTERA
DI FRANORSCO CIFOLI. A, s. e.
al prof. Ludovico Perroni Grande
Messina.
(AihinavKi liti !l h,f/lin 11)05)
Brevissimo, e pure eommoventissinio episodio, e da tutti ri-
cordato non meno che V episodio di Francesca, è, senza dubbio,
quello della Pia, negli ultimi versi del canto V del Purgatoi'io:
Dell quando tu sarai tornato al mondo,
E riposato della lnn»a via.
Ricorditi dì me, che son la l'ia;
e segue il compendioso e velato accenno alla sua grande sventura.
È persona immersa nel dolore, che si raccomanda a chi la
può aiutare : e si raccomanda con tutta umiltà, come chi impetra
una grazia, di cui non ardisce chiamarsi degna: e si raccomanda
con brevissima parola, lontana da noiosa insistenza, ma, con ciò
stesso, riconoscendo la potenza e la benigna disposizione della
persona, a cui la parola è rivolta ; mi basta che vi ricordiate di
me ; so che, se vi ricordate, certamente sono esaudita.
Il patetico di questo episodio è qui : « Ricorditi di me. »
Dante aveva fatta sua la poesia virgiliana, e, nella Divina
Commedia ne sentiamo la eco in cento luoghi. Lo stesso è, come
accennai altra volta, delle Sacre Scritture, che Dante ebbe fanii-
o-liarissime.
150 1"'. (•irni,L.v - jfi('(»i{i)rn di me (2)
Or bone, nella Genesi, cjijx) XL, si riicconta del sog'no fatto,
in carcere, dal Capo dei co|)j)icri di Faraone, e come Giuseppe
o-lielo interpretò nel senso ciie, dopo tre f;iorni, sareblx' stato li-
bero, e rimesso nel suo ufficio, (Giuseppe ; dopo la spieg-azione, a^^-
^lunge, con molta semplicità, v. 14: Taiifuni mrwoifo mei, nnii
licìie iiìn fiifr/f, ef fifciaf; mccum iii/^rricordidin ci siK/i/crat^ J'Iki-
riKiiii ut rdìiciif me de isfo carcere.
(^esù p(Mideva dalla croce, in mezzo a due malfattori, croci-
fissi insieme con lui. Uno di questi gli diceva villania. L'altro lo
sgridò severamente, richiamandolo a retti pensieri; e rivolto (piindi
a Gesù, gli disse (San Luca, XXII F, 42): Domine^ memento mei,
cnm venerici in re(/iuim tuum. Certo (|[uesto memeìifo è connnoven-
tissimo sopra ogni altro, quando si pensa 'ishi ora quegli che par-
lava, e chi era Gesù. Ala anche Giuseppe commuove. Il tapino,
che domanda a chi è potente e buono la limosina del ricordo,
tocca seiìipre il cuore molto teneramente. Dante lo sentì (e che
cosa non sentiva egli ?), e scolpì il suo mirabile llicordU'i di me.
Atti i)i;I/ Rk.vlf, JsTJTrTit V'kn'kth di scikn^ii;, JìKI'tkiìk kd aiìti.
Anno ;i«'c;i(l(Mniro liMU-DO") - Tonio LXIV - l'.'ii'fc i)rÌMifi.
(a.nnkssi)
CATALOGO DEI LIBRI ED OPUSCOLI
PERVENUTI ALLA BIBLIOTECA DELL'ISTITUTO
dall'I! luglio 1004 al 10 luglio 1905
Acuto Giovanni - {Sir John Ilairkicood)^ storia di un com/of fiere,
per G. Tempie- Leader e G. Marcoffi. - Tedi Occioni-Bonaf-
FONS. - Recensione.
Agazzi Augusto. - Discorso tenuto il 24 Luglio 19<>4 inau(/n-
raìidosi la bandiera della " Società delle arti edificatorie di
Mutuo Soccorso „ nella Scuola Grande di S. Giovanni Evan-
(jelisia in Venezia. — Venezia, Garzia, 1904, 8°, br., p. 14, ili.
Agnola (Oell') Carlo Alberto. - Analogie fra alcune serie di
polinomi e le serie di potenze. (Nota I"). — Venezia, Fer-
rari, 1905, 8°, br., p. 7.
Idem (XotalL')- — Venezia, Ferrari. 1905, 8^ br., p. 12.
Agosti Giuseppe, Zanniohelli Gian Girolamo e Martini Barto-
lomeo. - (I codici botanici figurati e gli erbari di) esistenti
nell'Istituto botanico di Padova. Studio storico e sinonimico.
P. A. Saccardo, con un'Appendice sull'Erbario di L. Pedoni.
— Venezia, Ferrari, 1904, 8" br., p. 122, con 1 tav.
Albergati Francesco. - (La vita, i tempi, gli amici di) comme-
diografo del secolo XVI] I, di Ernesto Masi. - Vedi Occioni-
BoNAFFONS G. - Recensione.
Alberico da IVIai'cellise. - (La Congratulatio di) per la nascita
di Cane Francesco Della Scala. - Vedi Biadego G.
Alffani Guido. - Il disastro d'India segnalato all'Osservatorio Xi-
moiiano. — Pavia, Succ. Fusi, 1905, 8°, br., p. 7.
Il grande terremoto d'' India del 4 Aprile 1905 e le registra-
zioni sismiche all' Osservatorio Ximeniano di Firenze. — Fi-
renze, Ricci, 1905, 8", br., p. 6.
\'^\ CATALOno DEI I/IP,i;i HI) OlTSCOl.I
Alimena Bernardo. - L'iniiividio roloiiftirio iir/ìc Iniì^luziiniì iiio-
derne. — Messina, D'Angelo, 1904, M", br., j). (1 (Nel Volume
Onoranze al ])rof. Lilla).
Allievo Giuseppe. - La forzn deU'pdnatzioìic e la l(>fl(( ddln rifa.
— Messina, D'Angelo, 1904, 8", br., p. 4. (Nel volume
onoranze al prof. Lilla).
Aliighieri Dante. - ( L' arfr. in) e nei Mcdìn Krn. - Wdi (Io-
letti L.
*Aloi Alberto. - Piante indastriali . 3" ediz. — Milano, Bellinza-
ghi, 1904, l(r, tela, p. 274, con 64 incis.
Alpago R., Vicentini G. - Studio sulla radioatfirità dei prot/otfi
delle sorgenti ter mali euganee. Nota IH». — Venezia, Fer-
rari, 1905, 8" br., p. 46, ili.
Alpi Orientali - (Carta delle pioggie vrlte) e net Veneto. - V(m1ì
Tellint a.
^Amati A., Guarnerio P. E. - Dizionario etimologico di dodicimila
vocaboli italiani delirati dal greco. — Milano, Vallardi, 8°,
tela, p. 275.
Ambrosoli Soione. - Intorno ad un nuovo esempla re della vìo-
neta Camllina di Candid. Lettera al sig. co. Nicolò Papa-
dopoli. — Milano, Cogliati, 1905, 8°, br., p. 3, ili.
Amelia (D') Leone Vincenzo. - L'exule. — Foggia, Leone, 1 904,
8°, br., p. 146.
Annali hihliografici e Catalogo ragionato delle edizioni di JJar-
hh-a, liiancìii e C. e di G. Barhèra. - Vedi Bakrkra Gr.
Annino Sebastiano. - Foche parole sulla (Conferenza " l'ro Jloma
marittima „ tenuta in Roma dall' ing. l\(olo Orlando. —
Lecce, Spacciante, 1905, 8°, br.; p. 14.
Archivio storico per Trieste^ l' Istria ed il Trentino diretto da
S. Morpurgo ed A. Zenatti. - A^edi Occioni Bonaffons G.
— Recensione.
Arcidiacono S. - Il terremoto di Niscemi del 1.') Luglio ì'Jth'ì.
— Modena, Soliani, 1904, 8", br., p. 9, con 1 tav.
Principali fenomeni eruttici avvenuti in Sicilia e nelle isole
adiacenti durante l'anno 1901. — Modena, Soliani, 1904,
8", br., p. 9.
Ardigó Roberto. - (/l diritto naturale nella filosofìa di). - Vedi
IjEVI Ai/KSSAN1)K().
PKKVKNP'n ALLA lìl lìLloTKCA DKLl' I S'ITt'UTO \H\
Apenappìmo Giuseppe. - PI al, •uni Icllori ilcìln s/m/in Mr.<x/iir>^e
uri are. XVI. — Mossimi, D'Aiio'olo, 1004, 8". l)r., p. 7.
(Nel voi. Onnraii/c al j)rot'. \A\h\).
Ateneo Veneto (L') e Samuele Romanin. - Vedi OcrioxF IJo-
NAFFOXS ri.
Atti del XII Congresso sanitario interprovinciale. - \ (mIì
Congresso.
IBaratta Mario. - Ancora per hi cdizioìir uazioìialr dei itXDiosrriffi
(lì Leoìiardo da ìlari. Lotterà a S. E. il Ministro (lolla
Pubblica Istruzione. — Voi^hora; Riva e Zolla, 1904, 16", br.,
pagine 7.
Baratta M., Taramelli T. - L'acquedotto pugliese, le frane ed
ì ferreììad/. — Voghera, Riva e Zolla, 1905, 8", br., p. Ki od
1 tav.
Baratta Mario. - U acquedotto pugliese e i terremoti. — Voghera,
Riva e Zolla, 1905, 8", br., p. 11.
Barbèra G. - Annali bibliografici e Catalogo ragionato delle
edizioni di Barbèra, Bianchi e Comp. e di G. Barbèra^ con
elenco di libri, opuscoli e periodici stampati per commissione
1854-1880. — Firenze, Alfani e A^enturi, 1894, 4°, bod., p.
594.
Bassani Francesco. - La ittiofauna delle argille marnose pli-
stocenirhe di Taranto e di Nardo {Terra d'Otranto). — Napoli,
Rubertis, 1905, 4^*, br., p. 56; con 3 tav.
Battistella A. - Nel IL centenario dalla morte di Fra Basilio
Brollo da Gemona. Commemorazione. — Udine, Del Bianco,
1904, 8°, br. p. 61.
Béguinot Augusto. - Saggio snlia flora e sulla fìtogeografid dei
colli Euganei. —Roma, Civelli, 1904, 8°, br. p. 192, con 1
tavola.
Herbarium Camillae JJoriae II. Prodronio ad una fiora dei
bacini Pontino ed Ausonio e del versante meridionale dei
monti limitrofi [Lepini- Ausoni). — Genova, Sordo-Muti,
1897, 8°, br., p. 157.
La fiora dei depositi alluvionali del basso corso del fiume Te-
vere. Studio fitogeografico — Firenze, Pellas, 1901, 8'\ br.,
p. 81.
U arcipelago Ponziano e la sua fora. Appunti di geografia
[4j f;ATALO(;() DKl LIIÌIM l'.l) OIMTSCOI;!
storica 0 di topografia botanica. — Roma, (divelli, 1902, 8°,
l)!'., j). !)0, con 1 carta.
Béguìnot Augusto. - Intorno ad alcnnl conceifl filila (ìisfrihu-
zione (feografìca delle piante contenuti nell'opera " P/n/tor/no-
monlca ^ di G. B. Porta. — Firenze, 1902, 8", br.,
p. 11.
Le Scrofulariacee, Orohancacee, Bignoniacee, Labiate., rcrhe-
nacee, Lentibulariacee, Acantacee, GlohiiJariacee, Pian fari-
nacee, Ruhiacee, Caprifoglincee^ Valerianacee, Dipsacacee,
Cucurbitacee, Campanulacee, indigene o subspontanee della
flora italiana. — Padova, Seminario, 1902-3, 8°; br., p. 198.
Contribuzione alla briologia dell' Arcipelago Toscano. Studio
briogeografico. — Firenze, Cocchi, 1903, 8°; br., p. 150.
Studio anatomico di due cecidii del genere Cuscuta. — Avel-
lino, Pergola, 1903, 8", br., p. 14, con 2 tav.
Ricerche intorno a Digitalis Lutea L. E. l). Mianntha lìotli
nella flora italiana. Studio fitogeografico. — Firenze,
1903, 8°, br., p. 24.
' Béguinot A., Traverso G. B. - Notizie preliminari sulle arbori-
cole della flora italiana. — Firenze, 1904, 8", br.,
P- 11.
Béguinot A., Saccardo P. A. - Giacoìno Petiver e l' inrenzione
delle " plantae exsiccatae. „ Nuove ricerche. — Siena,
1901, 8«, br., p. 8.
^'Belluomini Giuseppe. - Ricettario pratico di metallurgia. — Fi-
renze, Laudi, 1905, 16°, tela, p. 328.
^Beltrami Gaudenzio. - La filatura del cotone. Manuale teorico-
pratico. — Milano, Bellinzaghi, 1905, 16", tela, pag. 537,
con 196 incisioni e 42 tabelle.
Bemporad A. - Tavole ausiliarie per esperien-.e sulV assorbimento
atmosferico fra r Osservatorio astrofisico di Catani(( e V Os-
serinitorio Etneo, con appendice. — Catania, Calatola, 1 904.
4", br., p. 13.
Berlese Antonio. - Illustrazione iconografica degli acari mirine-
co/ili. — Firenze, Ivicci, 1904, 8", br., p. 474, con 14 tav.
litoff. e 10 incis. nel tosto.
Acari nuovi. Manij>uhix IH. - Firenze, Kicci, 1904, 8", br.,
p, 23, con 2 tav.
PERVENUTI ALLA HIBLIOTKCA DELL'iSTITUTO [f)]
BeHese Amedeo. - Attività dette solmioiii (itroolicJie di ^uf^ti-
inato corrosivo a titolo elevato in alcune manifestazioni
morbose. Nota preventiva. — Firenze, Ricci, 1904, 8», br.,
p. 16.
Bernardi Enrico. - Un pa)-adosso idrodinamico. — Venezia,
Ferrari, 1904, 8", br., p. 10.
--'Bernardi G. G. - Contrappunto. — Milano, Alleg;retti, 1904, 16°,
tela, p. 238.
^"Berthelet Giovanni. - Stirria e rivelazioni sul Conclave del liH)3.
i: elezione di Pio X. — Roma, Tribuna, 1904, 8", br.,
p. 301 (con i ritratti dei Cardinali intervenuti al Conclave).
Besta Enrico. - Un formulario notarile veronese del secolo XII J.
— Venezia, Ferrari, 1905, 8^ br., p. 18.
Betteloni Cesare. - Paralipomeni. - Vedi Biadego G.
Biadego Giuseppe. - I prigionieri toscani di Curtatone a Verona.
— Genova, Curletti, 1904, 8°, br., p. 11.
L(f " Congratalatio „ di Alberico da Marcellise per la nascita
di Cane F'rancesco Della Scala. Nota. — Venezia, Ferrari,
1904, 8', br., p. 6.
Per Scipione Maffei. — Verona, Franchini, 1904, 8°, br.,
p. 32.
Una falsa iscrizione intorno all' anfif eatro di Verona. Nota.
— Torino, Bona, 1904, 8°, br., p. 10.
Della vita di Orlando tlacco pittore veronese e di alcune sue
opere. — Firenze, Minori Corrigendi, di Ramella, 1905, 8°,
br., p. 18.
Cesare Betteloni. Paridi pò meni. — Venezia, Ferrari, 1905,
8°, br., p. 22.
Cronacìtetta, veronese dei/fi ultimi an,ni della dominazione ve-
neziana. (1772-1792). — Verona, Franchini, 1905, 8^ br.,
p. 50.
Giacomo Zanella traduttore di E. Heine. Nota. — Venezia,
Ferrari, 1905, 8", br., p. 9.
Bianchi e Comp. - Aiiìiali hibliof/ntfici. - Vedi Bakbèka G.
Biblioteca Nazionale di Torino. - Inventario dei Codici super-
stiti (jreci e latini antichi. — Torino, Bona, 1904, 8°, br.,
p. 204.
Blaokfford Eugene G. - Cenno bio(ji-a/ico. - Vedi Dean B.
ff)] CATALUGO l)i:i I.115K1 ED OPUSCOLI
Bologna. - {Osservatorio dc/ht li. Università di) - Vedi Kajna M.
(Nnom calcolo dell' effemeride del sole e dei crepuscoli per
l'orizzonte di) - Vedi Rajna M.
Bonamìoo Mario* - Scritti oftalmoloyici. - Vedi Geadenkio
Pietro.
Bonatelli Francesco. - Thia vecchia questioìte iiitorìio allo spa-
zio e al tempo. Nota. — Venezia, Ferrari, 1904, 8", br.,
p. 7.
Bonomo A. - Sulle variazioni del contenuto di agfjhitinine e di
precipitine del sangue durante l' infezione morvosa. Contri-
bnto (dia siero-diagnosi della morva. Ricerche. — Venezia,
Ferrari, 1905, 8°, br., p. 81.
Borredon G. - Excelsior, ovcero V astroìwmia ridotta alla saa />iii
semplice espressione. — Pozzuoli, Granito, 1905, 8'\ l)i-.,
p. 40.
Borsari Luigi. - Ostia e il porto di lìoma ((litica. — Roma, l\i-
pamonti, 1904, 8", br., p. 81.
Bortoiuzzi Pio. - Le versioni d(( Orazio. Serie metrica. — Pa-
dova, Gallina, 1904, IO", br., p. 88.
Broda Achille. - C(jntrihuto allo studio dell(( orticaria pigriieii-
t<)S((. — Venezia, Ferrari, 1904, 8", l)r., p. 17.
Brillo Antonio. - Il Vescovo di Padoca è conte di Fiore di .sV/r'-o.
— Padova, Seminario, 1905^ 8", br., p. 58, fig-.
Bringhenti A. - Alcune esperienze di lezione sopra r idntlisi dei
sali. — Venezia, Ferrari, 1904, 8", br., j). 5.
Bringhenti A., Nasini R. - Sulla sep((r((ZÌoiie delle miscele /hi/ilc
per mezzo della f'(>rz(( centrifuga. — A'enezia, Ferrari, 1904,
8". br., p. 43.
Brollo Basilio. - (('(>miucin(ir((zi(>nc dì Fra) -Vedi BattistkI;I,a A.
Brugi Biagio. - L(( difisi(rne del suolo secondo le />i('( (ditirlie
lc<j(ji in. Svezia. Nota — \'eiic/ia, Ferrari. 1904, S". l>r.,
p.' "9.
// prof Vincenzo Lill(( nel pensiero scientifico conlcmpondiro.
— Messina, D'Aii-elo, 1901. S". br. p. 5. - (Nel voi. Oiio-
l'anze al prof. Jjilla).
I\r una storia delle Vnircrsilà il((li((uc. Voli e proitostc.
Venezia, Ferrari, 1905, 8", In., p. S,
Bruno. ■ {lircie saggio critico sulle dolhinr di). - \ cili l,ii,i,s \.
PERVENUTI ALLA BIBLIOTKCA DELL'iSTITUTO |7|
Bullo Carlo. - lì Padre Antonio TornielU cappuccino. Cenni bio-
grafici. — Venezia, Ferrari, 1905, 8°, br., p. 16.
Bullo G. S. - La Laguna di Lesina. — Padova, Prosperini,
1902, 8", br., p. 156, ili., 1 tav.
Busoemi Salvatore. Le utopie celebri. — Messina, D'Ang-elo,
1904, 8", br., p. 5. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Buzzetti P. - Documenti della Rezla Chiaoennasca, anteriori al
XIV secolo. - Vedi Sangiorg-io G.
Cabreira Antonio. - (Quelques mots sur les mathématlques en
Portuyal. Notices et défense des travcmx de) avec hlographie
de r auteur ])ar A. Santos Lucas. — Lisbonne, Minerva,
1905, 8°, br.. p. 64.
{ Biografia di). - Tedi Lucas Santos A.
Cagnotto Giovanni. - Osseroazlonl anatoìno-patologiche sull'atro-
fia dell' Ipofisi. — Venezia, Ferrari, 1905, 8'\ br., p. 85, con
3 fig. nel testo.
Calmo Giacomo. - Memorie Udinesi dal 17(H) al 1767 del noh.
Lìirrezlo Pidladio degli Oliti, edite da G. Occioni-Bonaffons
— Udine, Doretti, 1889, 8", g-r., p. 50.
Campbell Arabella Georgina. - Vita di Fra Paolo Sarpl. -
Vedi Occioni-Bonaffons G. - Recensione.
Candia. - (Intorno ad un nuovo esemplare della moneta Caecd-
lina di). - Vedi Ambrosoli S.
Cannìzzaro Tommaso. - Gloria nera. Poesia. — Messina,
D'Angelo, 1904, 8°, br., p. 1. - (Nel voi. Onoran/.e al pro-
fessore Lilla).
Cappellari Luigi. - (Elenco delle Memorie scientifiche del Doti.)
— Vicenza, Pastorio, 1905, 8°, br., p. 10, con ritr.
Caprin Giuseppe. - U Istria aohlllsslnia. — Trieste, G. Caprin,
1905, 8", br., p. 285, fig.
Lagune di Grado. - Vedi Occioni-Bonaffons G. - Recensione
1 nostri n,onnl, pagine della vita triestina dal 1800 al 1830.
— Tempi andati, pagine della vita triestina (1830-1848). -
\edi Occioni-Bonaffons G. - Recensione.
Alpi Giulie. - Vedi Occioni-Bonaffons G. - Recensione.
I*lanure fiiulane. - Vedi Occioni-Bonaffons G. - Recensione.
Carlo V«. - {Sulla storia di) di G. De Leva. - A^ol. IIL IV. -
Vedi Occioni-Bonaffons G.
[8| catalu(tH) dki hiBKi [■:[) opuscoli
Carrucoìo Antonio. - Relazione siiiV andamento scientifico, mo-
rale ed economico durante il 1904 (Anno XVIII) della
Società zoologica italiana. — Roma, Balbi, 1905, 8°, br.,
p. 17.
Carutti Oomenioo. - Una Strofa storica di Orazio. Nota. —
Torino, lioiia, 1904, S% br., p. 13.
Castel del Monte. - Discorso storico-alpiniMico. - Yedi OcciONi-
BONAFFONS G.
Castellani Carlo. - Lettere inedite del Sarpi a Simone Conta-
riiii. - \'edi OcciONi-BoNAFFONS Gr. - Recensione.
Castelnuovo Enrico. - Un critico della democrazia fO.^trogorski).
Meinoria. — Venezia, Ferrari, 1905, 8°, br., p. 9.
Catalogo racfionato delle edizioni di Barbèra, Bianchi e Comp.
e di G. Barbèra. - Vedi G. Barbèra.
Cattaneo P. - Alcuni teoremi sidU evoluta armonica. — Venezia,
Ferrari, 1905, 8^ br., p. 14.
Cavalieri Bonaventura e la quadratura della spirale. — Vedi
Favaro a.
Cesari Francesco. - Discorso intorno a Vincenzo Lilla in oc-
casione del 4(f anno d' insegnamento. — Messina, D' An^^elo,
1904, 8', br., p. 2. - (Nel voi. Onoranze al prof. V. Lilla).
Cesi Federico. - Tahulae phgtosophgcne. P. I'^ con illustrazione
di Romualdo Pirotta. - (Pubblicata dalla R. Accademia dei
Lincei). — Roma, Unione Coop., 1904, 4'\ br., p. XIV : 8().
Charcot J> IVI. - Lecons cliniques sur l' hgstérie et lligpnotisme. -
Vedi PiTiiES A.
Cipolla Carlo. - Il conte Loisio di S. Bonifacio Podestà di l*ii(-
cciiza nel 1277. — Venezia, Ferrari, 1904, 8°, br., p. IT.
Cobelli Ruggero. - Contribuzioni (dia (Ji.cu(l(di)gia ilei IVcnfini».
NVieii, 1904, 8", br., p. 8.
Cobelli R.| Malfatti E. - Primo saggio di meteorologia coin/iara/a
drl Trentino. — Trento, Zippel, 1904, 8", br., p. :]5.
Codice sc(d(isfir(t del Pegno d' P(diti per gli arroiutti Pietro ('<>-
gliolo e Angelo }f((jorana. Firenze, Uarbèra, 1892, 1(5',
tela, p. 980.
Cofffetti Giulio. - Sul cosidcl/o perossido d' orgcnlo cicli l'olilico
ottennio dal clorato iT argento. — A'ciiezia, h'crrari, 19(11,
8", br.. 1). !l.
PERV^ENUTI ALLA BIBLIOTECA DELl'iSTITCTO |9J
Coggìola G. - Diario dd Concilio di Costanza di Andrea Gatari
(liHH- 1 Ay>')) - Vedi Sax(^i()r(;io G.
Coglìolo Pietro, Majorana Angelo. - Codice Scolastico del Re-
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dal (/reco. - A^edi Amati, Guarnerio.
Dizionario moderno supplemento ai Dizionari italiani. - Parole
.^cicnlipclie^ tecnicJie^ mediche., filosofiche, etc. - Xeolof/isnri e
parole straìiiere eìitrate nell'uso. - Linf/ua(/(/io della /lolifica,
curiale, f/iornalistico^ etc. - Parole dello sport, della moda,
del teatro, della cucina, etc. - Gergo famigliare e dialettale.
- Voci internazionali. - Modi latini e greci. - Curiositi'i del
linguaggio. - Folklore. - Voci omesse. - N(de grammaticali.
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(Amici e corrit^poìidenfi di) - XJ. Cesare Marcili. - A edi
Favako A.
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Gentile Attilio. - " Chiare, fresche e dolci acque „ una canzone
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Ghirardi Geppino. - Sulla ricerca tossicologica dei nuovi rimedi :
Eroina, Dionina e Peronina. — Venezia, Ferrari, 1904, 8", br.,
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Giacosa Piero. - Helaèione dei lavori intrapresi al Laboratorio
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Ginori-Riohard. - Vedi SociET.\ Ceramica.
PKKVENKTr ALLA l'.I lUilOI'KCA DKLL' TS'I'riTTO |15]
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Ornlore - N'edi Santoro I>.
(Il prof ^) nel penderò scientifico coìitemporoneo - ^>di Iìrugi J>.
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— Venezia, Visentini, 1892, 8», g., p. 27.
Sul cero autore della " storia arcana della vita di Fra I'.
Sarpi y, attribuita a vn>ns. (riusto Fontaniiii , nota e docu-
menti di F. Stefani. Recensione. — Torino, Bona, 1893,
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Di una nuova edizione dell''' Istoria del Concilio Tridentino „ ,
proposta di E. Teza. - Recensione — Torino. T^Tiia, 1893,
8», br.; pagine 1.
Giuseppe Caprin. Pianure friul(nie, se(/uito ai libri Marine
Istriane e Lagiuie di Grado. Recensione. — Torino, liona,
1893, 8«, br., p. 4.
Alessandro Pascolato, Fra Paolo Sarpi. Fac-similr rd apiirn-
dice contenente alcuni scritti inediti del Sarpi. Recensione.
— Torino, Bona, 1893, 8°, br., p. 3.
Oocioni-Bonafffons Giuseppe. - Lettere inedite di Fra ruolo
Sarpi a Simone CoiUaritù (intÌMiHeiutore veneto in Hottni, KJ i-'),
pulj/jlicafe (/(((/fi (l'titof/rafi con prefazione e note di (-. (Jasfet-
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Am/elo Murchesaii,. L' università di Treviso nei secoli XIII e
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|2S| GATALO(;<) DKI MI5ltI El» OlTSCOM
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Mons. Giuseppe Gioeni e la cattedra di flosofid morale nel-
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Sartfìeilo G. - Discorso inforno a Vincenzo Lilla in occasione
del 4<)' (inno d'' insegnainenfo. — Messina, D'Angelo, 1904,
8», br., p. 4. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Sarpi Fra Paolo. - Scritti inediti per cura di A. Pascolato. -
Yedi OcciONi-BoxArFONS G. - Recensione.
(La vita di) scritta da Arabella Georgina (■anijibell. - Aedi
OcciONi-BoNAFFONS G. - Recensione.
The greatest of the Venefians per Alexander Robertson. -
Yedi OcciONi-BoxAFFONS G. - Recensione.
[;34| CATALOGO DKI L1I5KI ED OPUSCOLI
Sappi Fra Paolo. — (Sul vero (tutore drlhi ^ Stona un'ina 'Icìla
vita di) attr limita a Moìis. G. Fontanini. Nota e doc. di F.
Stefani. - Yedi Occioni-Bonafi-'Ons G. - Recensione.
(Lettere inedite di) a Simone Contarini con jjrefazione e note
di C. CasteU((ni. - Vedi Occioni-Bonafeons G. - Recensione.
(Sul monumento a). - Yedi Occioni-Bonaffons G. - Relazione.
(Atti del Comitato pel Monumento a) in Venezia. - Vedi
Occioni-Bonaffons G. - Recensione.
"Sassi Luigi. - La foto;/ rafia aenza, obiettivo. — Milano, Allegretti,
1905, 16°, tela, p. 135, con 27 incis., 12 tav. fnori testo e
ritratto dell' A.
Scala (Della) Federico Conte di Valpolicella. - Vedi Simeoni L.
Scala (Della) Cane Francesco. - (La " Congratulatio „ di Al-
Iwr/ro da Marcellise per la naHcita dij. - Vedi Biadego G.
Schiavoni Guido. - Sulla ricerca chimico-legale dell' aloe e della
sabina seguendo il processo di estrazione di Dragendorfj' per
(/li alcaloidi. - Venezia, Ferrari, 1904, S^, br., p. 9.
Schiavon Nicola. - Silvio e Bertrando Spaventa. - Lettera al-
Vavv. Michele Cfisafulli. — Messina, D'Angelo, 1904, 8", br.,
p. 4. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Schileo Adolfo. - Bitagli di giornale (Medicina). — Conegliauo,
Arti Graficbe, 1905, 8°, br., p. 79.
Morhilit(\ e niortalit(). Cenni demografici ed alcune osserva-
zioni su di una statistica approssimativa. Parte I'"^ — Co-
negliano. Arti Grafiche, 1905, 8"; br., p. 59.
Emottisi ed Ematemesi. — Conegliano, Arti Grafiche, 1905,
80, br., p. 28.
La blenorragia e la irrigazione uretrale con la cannula Maioc-
chi. — Conegliano, Arti Grafiche, 1905, 8», br., p. 48, ili.
Schio (Da) Almerico. - Dell'aeronave " Italia „. Relazione (con
8 tavole) Ai^rile 1905. — Schio, Marin, 1905, 10", br., p. 84.
Schio (Da) Giulio. - Enologia e viticoltura della Provincia di
Vicenza. — Vicenza, Pastorio, 1905, 8", br., p. 110.
" Schloemilchs. - l/andbuclt der MatJiematik /lerausgegeben von
li. Uenke und 11. ìleger. — Leipzig, Barth, 1904, 8", br.,
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Schumann R. - Ergebnisse einei I 'nt( rsiicjiung iiler ì'erdnde-
run(/en von Ifiilienuìi/erscliif deii aiif dein 'ì\'le(jra/di( idiert/e
PEKVKNL'Tl ALLA BIBIJOTKCA DELL' ISTITUTO 185]
ìx'i Pof m/uhi. — Berlin, Stankiewicz, 1904, 8°, br., p. 42,
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Sohupfer Francesco. - La sfanfia Lauf/oÌMorhi. — Messina,
D'Angelo, 1904, S'\ br.. pag-. 11. - (Nel voi. Onoranze al
prof. Lilla).
Scuola Grande Arriconfrafeniita di San Bocca in Venezia. Ke-
soconto morale 1903. — Venezia, Pellizzato, 1905, 8^, br.,
pag. 26.
Segrè Gino. - L(f ri petizione delle cose mobili secondo gli articoli
?(>/\ 709 e 2146 del Cod. ciò. italiano. — Messina, D'An-
gelo. 1914, 8°, br., p. 23. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Segrè Samuele. - Primo trentennio della Società ceramica Ri-
cliard-Giìiori. Commemorazione, 23 febbraio 1873-1903. —
Milano, Bonetti, 1904, 4^', bod., p. 95, tav. e fìg. e pro-
spetti.
'Seguenza Luigi fu G. - // geologo in campagna e nel laborato-
rio. — Milano. Allegretti. 1905, Ur, tela, p. 305 con 123
incisioni.
Severini Carlo. - Sulla serie di funzioni analiticJic. Nota. —
Venezia, Ferrari, 1904, 8°, br., p. 15.
Sulla serie di Fonrier. Nota. — Venezia, Ferrari, 1905,
8", br., p. 13.
Siati (De) Francesco. - Processo della falsa ambasceria. Demo-
stene ed Esckiìie. — Messina, D'Angelo, 1904, 8», br., p. 25.
- (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Siberia. - Vedi Galanti F.
Sicilia. - (Principali fenomeni eruttici ai)mnuti in) durante
l'anno 1901. - Vedi Arcidiacono S.
Silvestri G. - Discorso intorno a Vincenzo Lilla in occasione del
40" anno d'iìisegnumento. - Messina, D'Angelo, 1904, 8°, br.,
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Simeonì Luigi. - Federico Della Scala Conte di Valpolicella. —
Venezia, Ferrari, 1904, 8°, br., p. 15.
Società delle Arti edipcatorie nella Scuola (.irandc di S. (ìio-
ranni Evangelista in Venezia. - Vedi A&azzi A.
geografica italiana (La) e l'opera sua nel secolo XIX. - Vedi
Vedova (Dalla) G.
ceramica Pichard-(frinori. {f l'imo liciitennio della) 2-1 febbraio
[36| CATALOGO DEI LIllHI VA) OPUSCOLI
11^73-1908. Cominemorazione per l'avv. Samuele Segrè. —
Milano, Bonetti, 1904, 4», bod., p. 95 tav. e fig. e prospetti.
Zoohijicd Italiana. AiKlameiito srienfifico, monde ed ecoao-
Dìiro durante p/ 1904. - Vedi Carruccio A.
Solmi EdmonilOy De Toni G. B. - Lìtonio ai /'andata dì Leonardo
da Vi nei in Francia. Nota. — Venezia, Ferrari^ 1905, 8^',
br., p. 9.
Soprana Ferdinando. - Ulteriori ricerche intorno all'azione del
vago sulla respirazione interna. — Venezia, Ferrari, 1905,
So, br., p. 10.
Sorniani Moretti Luigi. - La Frorincia di Veronf/. Monografia
statistica- economica- amministrativa. — Verona, Franchini,
1S98-1904, f.o ^'-2 tela, p. 650.
Spagnolo Antonio. - L'arcidiacono Pacifico di Verona inrentore
della hassola':' — Venezia, Visentini, 1904, 8", br., p. HO,
1 tav.
La Bihlioteca Vaticamf e la Capitolare di Venina. — Verona,
Marchiori, 1904, 16", br., p. 16.
Le Scuole Accontali in Verona. — Verona, Franchini, 1905,
8'\ br.,.p. 234.
Spalato. - (Da Frieste a) e eicerersa. - Vedi Occioni-Bonaf-
FONS G.
Spaventa Silvio e Bertrando. - \ odi Schlwom N.
Spinoza. - Alcune osserrazioni sullo Spinozisino. - \'odi G.xii-
liUl'l'l P.
(Brere s(a/(/i(> crilico s/r le (hillriiic di). - \ odi Lilla V.
Squicoiarini Michele. - Fisiorso in torno a V'uieuzo Lillo in
occasione del l<>" anno d' inxei/ninnenfo. — ^[cssiiia, D'An-
gelo, 1901, 8", br., j). 24. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Squitti Baidassare. - IUscorso inforno a Vincenzo Lilla in oc-
(■(/sione (hi 40" anno d'insef/uainento. — Messina, D'Angolo,
1(|04^ S". br.. ]). 2. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Stefani Federico. - {Sid cero autore della " Storia arcaiai dell"
rifa di Fra F. Sar/n' „ aftrilaiifa a iiuais. (iiiisfo Foufanini,
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Cronachetfa veronese de(/li ultimi anni della doìninazione re-
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Cu fonnulario notarile veronese del secolo XIII. - A'cdi
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Veronese Giuseppe. - Senato del Jiee/no. Interiiellanza al Mini-
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gr((mmi nelle scuole classiche del Pegno. Tornata del 4 marzo
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La geoìnetria non Archimedea. Una questione di priorità.
Nota. - Roma, Salviucci, 1905, 8'\ g-. br., p. 7.
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il sesso della la rea. — A'enezia, Ferrari, 1905, 8°, br., p. 5, ili.
Manifestazioni rigenrratire nelle zampe torarali del />'. Mori.
\'eiie/,ia. Ferrari, liK)5, S'\ br., p. 39.
Vincentiis (De) G* - L)iscorso inforru) a Vincenzo Lilla in occa-
sione del 40" anno d' insegnamento. — Alessina, D'Angelo.
1904, 8'\ br., p. 11. - (Nel voi. Onoranze al prof. Lilla).
Vicentini Giuseppe. - Sisìnoscopio registratore. Nota. — A^e-
nezia, Ferrari, 1904, 8", br., p. li.
Ulterio)-e studio sa materiali radioattivi. — Venezia, Ferrari,
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Vicentini G.y Aipago R> - Studio sulla nal/oattività dei prodotti
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Vicentini G.j Lewi Oa Zara Wl. - Stadio snJla radioattività dei
|42| CATALOGO DEI LIBRI Ei) OflTSGOLI
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Vicenza. - [Eitolof/ia e viiicolfani della l'roviiiria di). - Yedi
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Vinci (Da) Leonardo. - l)er dej/kei- forsc/ier iiiid poef. - Vedi
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fln/^ir,. — Dresden, Tenbner, 1904, 8", tela, p. 588.
Wiebeking Charles Fréderio. - Mémoires concernant les amélio-
rations des ports de Jeniso^ la conservation des Ues, nom-
mées Lidi, l'umélioration da cours de la Brenta, du Baccìii-
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Venise, Padane et l'Adige; aree le projet d'un port de mer
devant Trieste, et la descrijdìon dn port de NicHirendiep en
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Zannìchelli Gian Giroiaino, Martini Bartolomeo e Agosti Giù-
seppe. - (/ radici hofaiiici /inarati e gli erhari di) esistenti
ncTIsf luto holaniro di l'ttdooa. Studio storico o sinonimico.
P. A. Saccardo (con un'A))pcndtce sull'Mi'bario di L. Pedoni).
- Venezia, Ferrari, 1904, 8", l)r., p. 122, l tav.
Zanon G. A. - l'ort'da di una, bocca d' eslnaria. Continuazione
della Memoria: ì'^elorità raggHagliat(t e potenza effossoria
delle maree in una l/occa d' estuario. — N'euezia, Ferrari,
1905, 8'*, br., p. 17.
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Zara (Da) Levi M. - Vedi Levi Da Zaba.
Zecchini F., iVSonti N. - Confri/mfo alla ricerca di alcuni alca-
loidi. Nota. — Venezia, Ferrari, 1905, 8", br., p. 5.
Zenatti A., Morpurgo S. - {Arcliicio storico per Trieste, l'Istria
ed il Treìdiìio^ diretto da). - Vedi Occioni-Bonafeoxs Ct.
- Recensione.
LM)ICE (ìEXEUALE DEL TOMO LXR
DELLA PARTE VnìMX
PER AUTORI, PER NOMI E PEPx. xMATERIE
A'I'Tl DKI. KkALK Isi'il'l^TO VkNK'IM) III SriKN/K, M'/I'TKKK Kl) AK'I'I.
AniKì acciiflemico l',KM-0()5 - Tonio LXIV - l'arto prima.
1 NDICK GKN KRALK
VVAi AIJTOK'L PEK NOMI F. VVAi MiVVVAlW']
INDU'K ])VAA.\ PAKTK J»KIMA
l'Eli AUTOlil J<: l'KH NOM[
A i'.i:i,Ai{i)0 Pietro o S. Jìkknahix»
IH ("HiAKAVAnLK. La cattedra
ed il pulpito. ì'isaitio di alcuni
giudizi su Aixdardo, come logico,
moralista e teolojj^o. - 1*. Ragni-
sco, (reìitio), p. 90.
AoNOIiA (DeIìI/) (!akI.O AmìKR'I'Ó. -
Analogie fra alcune serie di po-
linomi e le serie di potenze, No-
ta I. (cenno), p. ")0. - Nota li.
('cenno), p. 59,
ALL'AGO R. e Vkjkntini (i. - Studio
sulla radioattività dfdle sorgenti
termali eugaiKU', /'.s70?/o^,p. t)8-(i4.
.\\i)i:ui,iNi, liKVi (! Nasini Rak-
iai;m,i>. - Sullii ijulioattività dcd
pi(j(lotti dei sotHoiii l)oracif('ii di
Ijiirdcrello, (conni), |). 44-45.
r>i;i;iii KT ( i n;i,i i:[,\iit. - Iveliizioiic
sui premi sciciit itici <' iiidiisl riali.
p. '.).")-!();!.
l>i;i;.\AKiii Mnhiiki. - Solu/.ioiic del
pi'ol)l((jna generale dello st(!rzo
corretto con sole aste articolate
|)er un sistema, rotolante comun-
que complesso, (cenno), p. H4.
Bi;srA Enrico. - Un t'orni uhi rio no-
tarile vei'olKìse dtd secolo deci-
moteizo. (ctnnoj, p. To-T4.
P>KTTEr.ONi Cksare. - Paralipom(!ni.
— (t. Biadego, (cenno), p. 72-H,
J)iAi)K(iO (JriTSKi'PE. -Cesare Hettcdo-
ni. Paralipomeni, f^rew^if;), p. 72-73.
PiANOHi GiusEi'i'E. - (Tacchini Pie-
tro nei primordi della sua car-
riera astronomica a Padova, rac-
comandato da) a Giovanni Santi-
ni. Comuni cazione.-d. Loienzoni,
p. 89-95.
Ijonatelli Franuesccj. - ('cimo ne-
crolog"ico su Augusto Conti, p. 7()-
77.
PoNOME Augusto. -Sulle variazioni
del contimuto di agglutinine e di
precipitine del sangue durniifc
r iiil'czioiK^ iiioi'vosa. ( 'oiitiihiilo
alla siero-diagnosi india, morva.
|{ic.er(die, Imuiii), p. 7JS-79.
l)i;i;iiA Alili 1,1, i:. - ( 'ontiihiito allo
^tlldio d(dl;i iilccia f';igedcnica.
dei paesi ciildi, (cenno}, p. ì'óó-ìk
pRiNOHENTi A. -Azione dei metalli
sopra le soluzioni saline, (cenno),
p. 87-88. — Catalisi <> t'orza eh't-
tromotrice, (cenno), p. 140.
Hriigi Biagio. - l'er una storia ihdle
università italiane. N'oli (; pio[)o-
ste, (cenno), p. 64-*jò.
INDICE GENERALE
Ca(4Xj;'i'T() (iioVANNi. - Ossorviiziinii
aiiatonio-patologiclie sull' atrofia
(Iella ipofisi, (sunto), p. 57-59
Cassani Pietro. - (Favole nell' an-
nunziare la morte del membro
effettivo). — A. Favaro, p. 124-5.
Castei-nuovo PiNRico. - Parole in
commemorazione di A. Pascolato,
p. 126. — [In critico della de-
mocrazia, {cenno), p. 65-(j().
Castelnuovo e., Galanti F. e Pke-
DKLLi R. - Sui lavori presentati
al concorso pel miglior libro ad
istruzione del popolo, aperto dai
Magistrato Civico di Trieste pel
conferimento del premio di Fon-
dazione De Rossetti. (lielaziono
della Commissione nominata dal
R. Istituto letta nell'adun. segreta
del 26 marzo 1905), p. 97-102.
Cattaneo P. - Alcuni teoremi sul-
l'evoluta armonica, (^re/mo^, p. 7 !.
Cii'oi.LA Carlo. - 11 Conte Loisio
di S. Bonifacio podestà di Pia-
cenza nel 1277, {cenno), p. -fi).
Conti Avcìusto. - (Cenno necrolo-
gico su). F. Bonatelli, p. 76-77.
Cri;s(!1Ni ViNCEN/o. - A proposito
di Soi'(l(dlo, (cennv), p. l;j4. —
Comimunorazione di Adolfo JMus-
safia, p. 143-8.
Da St:iiii». - Vedi Sciim.
Da Zara (Lf;vi) Vedi 1ji;\i.
Dk(ìanelIìO CiusEi'i'i;. - Il hndid
delle donne nell' industria, (-t//-
noj, P. P-^i>-
l)i;i>i/A(iNoiiA. - Vedi A(i>M)i,A.
Di-; Maiu'hi Liku. - Vedi Makcih.
Dk RossHT'ri. - \'('(li UosM-riri ( Di:)
Fondazione.
Dk Toni C. 15. - NCdi Toni.
Kafìini a. e I'aki ( i. A. - Coni li liuto
alla conosccu/.a <lcir iiiiicrv a/io-
ne dei muscoli aiilagoiiisti dello
s(di('li't ro. (ccinit)). |>. 67.
Fa\au(> Antonio. - Amici e corri-
speiidenti di Galileo Galilei. —
XIl. Vincenzio Renieri, (cenno),
p. 40-41. — Amici e cori'ispon-
denti di Galileo Galilei. XIII
Vincenzio Galilei, {cenno)^ p. 90.
— Parole nell' atto di assumere
la carica di Presidente dell' l-
stituto, p. 70-71. — Commemo-
razione del socio corrispondente
estero Adolfo Mussafìa p. 131-8.
— Parole ncdl' annunziare la
morte dei membri efì'ettivi A.
Pascolato e P. Cassani, p. 124-5
Favaro Giuseppe Alessandro. -
La durata della insolazione a
Padova, (cennoj, p. 8(5-87.
Fogazzaro Antonio. - Cenno com-
memorativo del socio corrispon-
dente nazionale Enrico Panzac-
clii, p. Ì59-40. — Parole in licoido
del 40.° anno di appai'tenenza al-
l'Istituto del memliro efi'ettivo
anziano Senatore Fedele Faiii-
l)ertico, p. 48. — Cenno comnie-
iiioi'ativo del membro effettivo
Pietro (iradenigo, [k 51-52. —
Parole nell' annunziare la morte
del socio corrispondente estero
Gustavo Ludwig, p. 61-62. — Pa-
l'ole indi' atto di deporre 1" ufficio
di l'i'esidente ibdl' Istituto, p. 70.
ForuiEK. - (Sidla sei'ie di). -- C.
Sevel'illi, Icciino), p. ()7.
ti ALAN li Fi;i;iiiNAMm. - Siberia.
( l'dfolc ili jtn;si-)i/(t:i(inc). p. 72.
(I ALANTI F., Pi!i:i)i;i.i.i K. e Castkì<-
Nlovo 1']. - Sui lavori [ireseiltali
al ('((iicorso pel miglior lilii'o ad
istruzione did |)o|iolo, aperto dal
•Magistrato Civico di Trieste, |)(d
conferimento did Premio di l'\)n-
dazione De llossetti. (Ivtdazione
d(dla (<oiiimi->sioiie nominata dal
K. Istituto Iella ludi' atliiiian/.a.
BELLA PAirrT'; PIUMA
segreta del "io inar/.o l'.H).")), p. 1)7-
102.
(ÌALILEI GrALILKO, - (.lllliei l' eoiTÌ-
spoiidonti (li) — \ll. \ iiioenzio
iieiiieii, - A. Favaio, (ren)io),
p. 40-41.
(tAlilei ViyoKNZio. - Aiiiiei e coi'-
rispondenti di Galileo (lalilei. —
XIII. Vincenzio Galilei. - A. Fa-
varo, (cenno), p. 90.
Ghirardini Gher.\rdo - Di una
singolare lapide romana scoperta
nelle fondazioni del campanile
8. Marco, (cenno), p. 184-5.
Giovanni (De) Achille.- Dell'in-
tervento del sistema nervoso in
determinati casi morbosi a scopo
terapeutico, (cenno), p. 71-72. —
Arte divina. (Discorso letto nel-
l' adunanza solenne del R. Isti-
tuto Veneto, del 21 maggio 1905),
p. 109-21.
Gradenigo Pietro. - (Cenno com-
memorativo del membro effet-
tivo) — A. Fogazzaro, p. 51-52.
Lamplrtico Fedele. - (Parole in
ricordo del 40.'^ anno di appar-
tenenza all'Istituto del membro
effettivo anziano) — A. Fogaz-
zaro, p. 48.
Lazzarini Vittorio. - Una scuola
calligrafica veronese nel sec IX,
(sunto), p. 41-43.
Levi, Anderlini e Nasini Raffael-
lo. - Sulla radioattività dei pro-
dotti dei soffioni boraciferi di
Larderello, (cemio), p. 44-45.
Levi Cesare Augusto. - Il mistero
d' Otello secondo gli Archivi di
Stato, Calergi, Querini e del Ci-
vico Museo di Venezia, (cenno),
p. 138-9.
Levi-Civita Tullkj. - Sulla con-
trazione delle vene liquide, (cen-
no), p. 91.
Loisru DI S. lioxiKAGio ( 11 conrc). -
potlestà di Piacenza mi 1277. -
C. C'ipolla, (cenno), p. 43.
liOREXZONi Giuseppe. - Pietro Tac-
chini nei primordi della sua car-
rii'ra astronomica a Padova, rac-
comandato da Giuseppe Bianchi
a Giovanni Santini, p. 89-95.
Lori Ferdinando. - Trasmissione di
segnali per mezzo di correnti
alternative, (cenno), p. 87. — Un
freciuenziometro ed un fasometro
per correnti alternate, (cenno),
p. 80.
Ludwig Gustavo. - (Parole nell'an-
nunziare la morte del socio cor-
rispondente estero) — A. Fogaz-
zaro,p. 61-(i2.
Marchi De Luigi. - La morfologia
lagunare e il regime stazionario
di marea (cenno), p. 59-()0. —
Suir idrografia degli Euganei,
(cenno), p. 137-8.
Massalongo Roberto. - SuU' oi'igi-
ne digestiva del reumatismo ar-
ticolare acuto, (sunto), p. 54-5(5.
Mazzblli Clementina. - Sulla con-
tinuità di una serie doppia di
funzioni, (cenno), p. 130.
Medin Antonio. - La visione Bar-
bariga di Ventura da Malgrate.
Poemetto storico-allegorico della
fine del secolo XV, p. 128.
Monti N. e Zecchini F. - Contributo
alla ricerca di alcuni alcaloidi,
(cenno), p. 81.
MussAFiA Adolfo. - (Commemora-
zione del socio corrispondente
estero). - A. Favaro, p. 131-3. —
(Commemorazione dij. - V. Cie-
scini, p. 143-8.
Xasini Raffaello. - Dinamica chi-
mica, statica chimica ed elettro-
chimica sotto V azione della luce.
A proposito di alcuni recenti la-
INDICE (ìknkkatj-:
voli del D.r .M. Wildcniiiiiiii, {i-i^ii-
)io), p. 84.
Nasini Rafi-akli.o, Axj)1':rlini,
Levi. - Sulla radioattività dei
prodotti dei sotHoni boraciferi di
di Larderello, (renna )^ p. 'i-l:-45.
Oi.iviERi Dante. - Di una famiglia
di codici italiani dei viaa,'^i di
Marco Polo, (cenno), p. 91.
Otello (Il mistero d') secondo gli
Archivi di Stato, Calergi, Que-
rini e del Civico Museo di Ve-
nezia-C. A. Lfìvi,(re;«?o), p. ISS-iJ
Pa.nzac(;iu Enrico, socio corrispon-
dente nazionale del R. Istituto
Veneto. (Cenno commemorativo
di) - A. Fogazzaro, p. 89-40.
Faki (jì. a. e Fakini A. - Contiibiito
alla conoscenza dell'innervazio-
ne dei muscoli antagonisti dello
scheletro, {cenno), p. (57.
Pascolato Alessandro - (Paro-
le neir annunziare la inorte del
membro effettivo). - A. Favaro,
p, 124. — (Parole commemorative
su) E. Castel nuovo, p. 126.
Pazienti UjAhjekto - Osservazioni
sui procossi di determinazione
della durezza delle acque, {cenno),
p. ()()-()7. — Osservazioni sulh;
tinture riportate dalla FarinsLCo-
pea utticiivle italiana. Nota 1.
[cenno), p. Tiì. — Notn W. {cenno),
p. 128-!).
Pknzo Rodolfo - Sulla intlueiiza
dell'iperemia passiva nella rige-
nerazione cellulare, con partico-
lare riguardo alla guarigione
delle ferite. RiccM'clie sperimen-
tali ed osservazioni cliniche, (sun-
to), p. 48-44.
Polo Maroo - (Di uini faniiglia di
codici italiani dei viaggi di). - D.
Olivieri, (cenno) ji. 91.
1'i!i:ìii;i,m Kiccawiio - Li' rcli(|ui('
dell'ordine teutonico in Vciic/.ia.
(cenno), p. 85-8(1.
PreDKLLI R., ('ASTELNIOVO Fi., Ga-
T-ANTi F. - Sui lavori presentati
al concorso pel miglior liliro ad
istiuzione del popolo, aperto dal
Magistrato Civico di Trieste, pel
cont'eriniento d(d premio di Fon-
da/ione De Rossetti. (Relazione
della Commissione nominata dal
R. Istituto letta nell' adunanza
segreta del 2(i ìiuarzo 1905), p. 97-
102.
Racvisco PiKTiìO - Pietro Abelardo
e S. Bernardo di Chiaravalle. La
cattedra ed il pulpito. Esame di
alcuni giudizi su Abelardo, come
logico, moralista e teologo, (cni-
no), p. 90.
Ravenna Ettore - Sui cosidetti
tumori endoteliali. - Memoria
prima. Intorno ai tumori primi-
tivi maligni della pleura e del
peritoneo. Osservazioni anatomo-
patologiehe e critiche, i^c.enno),
p. .5(ì-57. - Sul comportamento
del virus inorvoso entro il tubo
gastro-enterico, (cenno), p. 129-80.
Renieri Vincenzio - Amici e cor-
rispondenti di (ralileo (ralilei. —
Xn. Vincenzio Renieri. - A. Fa-
varo, {cen.no), p. 40-41.
RoiìEliTl Ml'lLCHlORRE - La luogote-
tenenza imperiale d' Innsbruck e
r Università di Padova nel se-
colo XVI, (cenno), p. 59.
Ros.sETTi (De) (Fondazione) - (Sui
lavori presentati al concorso pel
miglior libro ad istruzione del
[)opolo, aperto dal Magistrato Ci-
vico di 'J'rieste, pel conferimento
del premio di). Relazione della
Commissione nominata dal R.
Istituto, letta nell'adunanza se-
giela del 'Jt> iiiai/.o 190."). - V. (Ja-
i)i;i.i,A l'Airri': I'kkma
Ialiti, II. l'rcdclli. K. Cnstelmiov'o.
p. 97-102.
llossT Luigi Vittorio- (Contributo
all' idraulien laguuiire. Mf^todo
tcjcuico per calcolare le portate
e le velocità medie effettive at-
traverso le foci portuali, {cenno).
|). 4:9-50. — Su alenile iiulicazioni
luareografiche lagunari, contem-
poranee, (cenno)., p. 78. — Sul!' at-
tuale questione del Porto di Ve-
nezia. Soluzione conciliativa,
icennii), p. l;)7.
Iiussr !.. V. e 'ro.MASATTl ( r. - Sulle
deformazioni e sulla l'esistenza
a rottura p.M' distensione di pro-
vini in cenuinto con armatuic
metalliche diviM-se, (cenno), p. 70-
SO.
Saccardo P. a. e Traverso G. B.
- La flora delle Vette di Feltre.
Saggio, (cenni)), p. 62-63.
San Bernardo ih Chiaravallk. -
Vedi Abelardo Pietro.
Santini Giovanni - (Tacchini Pie-
tro nei primordi della sua car-
riera astronomica a Padova, rac-
comandato (la Giuseppe Bianchi
a). Comunicazione - G. Lorenzoni,
p. 89-95.
ScFTio (Da) AL.AfRRK'O - 1 primi spe-
rimenti dell'aeronave " Italia .,
a Schio, 17 giugno - 4 luglio 1905,
p. 149-15t;.
Shvkrini Carlo - Sulla serie di
Fourier, (cenno), p. 67. — Sulle
serie di funzioni analitiche, (cen-
no), p. 130.
Sol, MI Edmondo e Di; Toni G. B.
- Intorno all'andata di Leonardo
da Vinci in Francia, (cenno),
p. 53-54.
Soprana Ferdinando - Esame mi-
croscopico del sistema nervoso e
muscolare di un colombo nel
quale all' asporta/ioiic dei canali
semicircolari v.và succeduta gra-
vissima atrofia muscolare, (re?mo)
p. 139.
SOKDHLLO - (A |)lt»pOsÌ(o (li). - V.
Cresciiii, (cenno), p. 134.
Tacchini Pietro nei primordi del-
la sua carriera astronomica a Pa-
dova, l'accomandato da Giuseppe^
Bianchi a Giovanni Santini. Co-
municazione. - (J. Lor(mzoni, p.
89-95.
Taai ASSIA Ai{iìi(;(i - Siiir ajiectasia
pidmoiiare artificiale, (ctnno).,
|). 49. — Sulla resistenza del-
l' epistrofeo alla lussazione. Nuo-
ve ricerche, p. 127-8.
Taaiassia Nino - Libri di monasteri
e di chiese iiell' Italia, meridio-
nale, (cenno), p. 41. — La Falci-
dia nei più antichi documenti
del medio evo, (cenno), p. 85.
Teza Emilio - Discorso in occasio-
ne dell'apertura della nuova sede
della Biblioteca Nazionale di Ve-
nezia nel palazzo dell'ex Zecca,
p. 52-53.
Tomasatti G. e Rossi L. V. - Sulle
deformazioni e sulla resistenza
a rottura per distensione di pro-
vini in cemento con armature me-
talliche diverse, (cenno), p. 79-80.
TiìNi (De) G. B. e Solmi Edmondo
- Intorno alP andata di Leonar-
do da Vinci in Francia, (cenno),
p. 53-54.
Traverso G. B. e Saccardo P. A. -
La flora delle Vette di Feltre.
Saggio, (cenno), p. 62-63.
Trois Enrico Filippo - La femmi-
na del Covisi julis, secondo nuo-
ve ricerche, (cenno), p. 40. —
Nota sopra un caso di metacro-
inatisrao nell' a,nguilln. {cenno).,
p. 90.
INDKK (IKiNKIIAf/K
Trois Vj. \'\ e TitLn-'Ki F. - Sopra
un caso d' infezione per Meruiius
/(/'.•r//iii'nis 0 critica di un mezzo
(li dilVsa del legname, (mino)
p. 48-4',).
TiMi'i'i V. e Trois e. F. - Sopra
un caso d' infezione perMendiux
hirrìfiiKinx e critica di un mezzo
di difesa d(d legname, [renun),
p. 48-49.
Vioi.AHBi OiusKPPE - Sopra la ri-
ricerca d(dr acido borico, {remìo),
p. 129.
Vi;.\'Ti;h\ Da ^rALop.A'n: - (La vi-
sione Harbariga di). Poemetto
storico-allegorico della fine d(d
secolo XV. - A. Medin, p. 128.
Vi-.HSON Fi>'Ri(io - Manifestazioni ri-
generative nelle z impe toraeali
del Bombyx M., {cenno), p. 49.
— Dei segni esterni atti a rive-
lare nel Bombyx M., il sesso del-
la larva, (cenno), p. 54.
Vicentini Giuski-pI'; - Ulteriore stu-
dio su materiali radioattivi, iri'ii-
no), p. 49.
VicKNriNi (}. e Al. i'A(t(p lì. - Studio
sulla radioattività dei prodotti
delle sorgenti termali euganee,
(sìinfo), p. ()3-<)4.
Vinci (Da) Leonardo - (Intorno al-
l'andata in Francia di). - G. B.
De Toni e Edmondo Solini, iren-
)>n). p. 53-54.
WiLDERMANS M. - (Dinamica cliinii-
ca, statica chimica ed elettrochi-
mica sotto l'azione della luce. -
A proposito di alcuni recenti
lavori del dott.). - R. Nasini, fr^»-
//o), p. 84.
Zanon Giovanni - Portata di una
bocca d' estuario, ('ontinuazione
della Memoria : Velocità raggua-
gliata e potenza effossoria delle
maree in una bocca d' estuario,
[cenno), p. 65.
Zara (Da) (Levi) - Vedi LEvr.
Zecchini F. e Monti N. - Contri-
buto alla licerca di alcuni alca-
loidi, [cenno), p. 81.
PER M AT E E I E
AdiiiKUi:/'. - Atti
ordinaria
30
ottobre
1904,
!>•
1-45
„
27
novembre
^,
„
47-50
11
18
dicembre
»
„
51 -(io
„
22
g(!nnaio
1905,
11
()l-()8
n
2()
febbraio
„
,,
()9-74
»
2()
marzo
11
11
75-81
»
1()
aprile
„
11
83-88
»
14
maggio
t»
)i
89-92
solenne
21
11
„
„
93
ordinaria
11
9
giugno
luglio
"
"
123-30
131-41
ìdnnanzc. - Tabella dei giorni nei
(juali si terranno le adunanze
nell'anno aci-adeniico 1905-190(1.
p. 141.
ìcri'ondKticd. - I primi esperimenti
dell' areonave " Dalia,, a Schio,
17 giugno -4 luglio 1905. -A. Da
Schio, p. 149-5().
DELIiA PARTE PRIMA
Aniiìisi superiore. - An.'ilogic fra
alcune serie di polinoiiii e le se-
rie (li potenze. - Agnola (deir)
C A. - _Nota J., { renna), p. 50. —
Idem. Xota IL, (cenno), p. ò\i. —
Sidla serie di Fourier. - C. Se-
verini, (cenno), p. 67. — Sulle
seiie di funzioni analitiche. - C.
Soverini, (cenno), p. 130. — Sulla
continuità di una serie doppia di
funzioni - C Mazzelli, (cenno),
p. 130.
Anatomia. - Sui cosidetti tumori en-
doteliali. — Memoria prima. In-
torno ai tumori primitivi maligni
d(dla pleura e del peritoneo. Os-
s(n-vazioni an atomo-patologiche
e ci'itiche. - E. Ravenna (cenno),
p. .5()-.57. — Ossei'vazioni anato-
mo-patologiehe sull' atrofia del-
l' ipofisi. - (t. (Jagnetto, (sunto)
p. 57-5',).
Arc/ieolo(/i(f. - Di una singolare la-
pide romana scoperta nelle fon-
dazioni del canii»anile di S. Mar-
co. - (A. (Ihirardini, (cenno) p.
134-5.
Arte. - Una scuola calligrafica ve-
ronese nel secolo IX. - V. J^az-
zarini, (sunlo), p. -11-43.
Aslron,Oìuia. - La durata delhi in-
solazione a Padova. - (iiuseppe
Alessandi'O Favai'o, (cenno), p.
8(3-87.
l!(tcotof/i(f. - .Manifestazioni rigene-
rative nidle zampe toiacali del
l)onil)\ X M. - Vj. Verson. (ccni/o).
\). 41). — Dei segni estei'iii atti
a rivelare nel Boniyx M. il sesso
della lai'va. - L. Verson, (ce/ino).
p. 54.
Bafteriolof/ia. - Sulle variazioni del
contenuto di agglutiniiu' e ili
precipitine del sangue dui-ante
r infezioni^ morvosa. ContrilMiio
alla, siero-diagnosi nella morva.
Ricerche. - A. Bononu; (cenno),
p. 78-71). — Sul comportamento
del virus morvoso entro il tubo
gastro-enterico. - E. Ravenuii.
(cenno), p. 129-80.
Bihltolof/fa. - Libri di monasteri e
di chiese nell' Italia meridionale.
- Tamassia Nino, (cenno), p. 41.
- Un formulario notarile vero-
nese del secolo decimoterzo - E.
Besta, (cenno), p. 73-74. — La
visione Barbariga di Ventura
da Malgrate. Poemetto storico-
allegorico della fine del secolo
XV. - A. Medin, p. 128. — Di una
famiglia di codici italiani dei
Viaggi di Marco Polo. - D. Oli-
vieri, (cenno), p. 1)1.
Bildiiiteca dell' Istituto ì^o/.'to. - (Ca-
talogo dei libri ed opuscoli per-
venuti alla) dall' 1 1 luglio 1904 al
10 luglio 1905, (annessi), p. 1-48.
l'>il>h'otec<t Nazionale di Ve>tezìa. -
(Discorso in occasione dell' aper-
tui'a della nuova sede della) nel
Palazzo dell' ex Zecca. - l'L T(!za,
]). 52-53.
botanica. - La flora d(dle Vette di
Feltro. Saggio. - Ti'averso G. B.
e Saccardo P. A., (cenna), p. ()2-(i3.
Calligrafia. - Una scuola calligr;i-
fic;i veronese nel secolo IX. - V.
Lazzarini, (sunto), p. 41-43.
(Itioiica. - Osservazioni sui processi
di determinazione della durez-
za d(dle ac(|Ue. - U. l'azienti
(cenno), p. ()()-(')7. — Azione dei
metalli sopi'a. le soluzioni salini'.
- Bringlienti A., (cenno), p. 87-
88. — Diurimica, chimica, statica,
chimica ed eletlrochimica, sotto
1' azione della luce. — A pi'opo-
sito di alcuni recenti lavori del
dott. \[. Wililenriann. - R. Na-
INDICE GENERALE
siili, {reiDìo), p. Si. — Contributo
alla ricerca di alcuni alcaloidi.
- Zecchini F. e >[onti N. (cenno),
p. 81. — Catalisi e forza elettro-
motrice, - A. Bringhenti, {renno\
p, 140. — Sopra la ricerca dell' a-
eido borico. - G. Velardi, icenm)),
p. 129. — Osservazioni sulle tin-
ture riportate dalla Farmacopea
ufficiale italiana. - U. Pazienti
- Nota I. [cenno), p. 715. - No-
ta II. [cenno), p. 128-9.
Commemorazioni. - Cenno comme-
morativo del s. e. naz. Enrico
Panzacclii. - A. Fogazzaro, p.
39-40. — Cenno commemorativo
del m. e. Pietro Gradenigo. - A.
Fogazzaro, p. 51-52. — Parole
neir annunziare la morte del so-
cio corrispondente estero Gusta-
vo Ludwig. - A. Fogazzaro p. 61-
62. — Pietro Tacchini nei pri-
jnordi della sua carriera astro-
nomica a Padova, raccomandato
da Giuseppe Bianchi a Giovanni
Santini. Comunicazione. - G.
Lorenzoni, p. 89-95. — Cen-
no necrologico del socio nazion.
Augusto Conti. - F. lìonatelli,
p, 76-77. — Parole in cornm(;ino-
razione di Alessandro Pascolato. -
I']. Castelnuovo. p. 126. — Adolfo
Mussafia. - V. Crescini, p. 141Ì-8.
— Commemorazione del socio
corrispoiidiMite estero Adolto
•Nfussatia. - A. l'avaiH). p. lol-;!.
— Piirolc iicir aniiunziart; la
morie dei mcinlìii cH'ettivi A.
Pascolato e P. C;is.sani. - A. Fa-
varo, p. 124-5.
Commissioni ilei li. IstiUifo Venetn
iti sriii)i,:('. IcUeie ed urli. - (Klcn-
(H) di 'Ile) p. ;)4-;55.
Conror.'ii Sii i',n tifici eil imlitstriitti
del R. lati tutu Veneto (Relazione
sui). - G. Berchet, p. 95-lu;j. -
Concorsi scientifici a jjremi del
R. Istituto Veneto proclamati
nelV adunanza del 9 Maf/fjio
1905. (Temi), p. 101-7. — Con-
corsi scientifici e letterari, (vedi
Fondazione De Rossetti).
Critica. - Cesare Betteloni. Parali-
pomeni. - (t. Biadego, [cenno).
p. 72-73. — A proposito di Sor-
delio. - V. Crescini (cenno), p. 134.
— Il mistero d' Otello secondo
gli Archivi di Stato, Calergi,
Querini e del Civico Museo di
Venezia. - C. A. Levi, (cenno).
p. 138-9. — Pietro Abelardo e
S. Bernardo di Chiaravalle. La
cattedra ed il pulpito. Esame di
alcuni giudizi su Abelardo, come
logico, moralista e teologo. - P.
Ragnisro, [cenno)., p. 90. — Di
una famiglia di codici italiani dei
Viaggi di Marco Polo. - D. Oli-
vieri, (cenno), p. 91. — Critica
(vedi democrazia).
Dantoloffia. - A proposito di Sor-
delio. - V. Crescini, {cenno)., p. 134
Defanti. - Vedi Membri effettivi e
Soci corrispondenti dell' Istituto
Veneto. - Vedi Membri effettivi
del R. Istituto Lombardo di
scienze e lettere.
Democrazia. - Un critico della ile-
mocrazia. - E. Castelnuovo, (ceci-
no), ]). ()5-66.
I)i/i/(iiiiii/iri(. - liC reli(|uie delTordi-
iie leiitonieo in Veniv.ia. - K.
I'red(;lli, [cenno), p. .s5-8().
Kiiihriofjenia. - Manifestazioni rige-
nerative nelle zain|)(^ toracali del
l>onil>.\ \ M. - Vi. Verson, (cenno),
(I. 49. — Dei segni esterni atti
a rivelare nel Uombyx -M. il sesso
ilella larva. - M Verson, (r< nnn),
V. 51.
DELLA l'AR'l'H PRIMA
Etii'a. - Y. Crif ioii. - Pietro Abelaido.
Euganei. - V. Idroi^i-afia.
Farmacputica. - V. Chimica.
Feltre. - La flora, delle Vette di
Feltro. Saggio. - Saccardo P. A.
e Traverso G. R., (cenno), p. 62-():^.
i^^s'^cf^ - Sulla radioattività dei pro-
dotti dei soffioni boraciferi di
Larderello. - R. Nasini, Ander-
lini, Levi, (cenno), p. -t-t-tó. —
Ulteriore studio su materiali ra-
dioattivi. - Ct. Vicentini, (cen-
no), p. 49. — Studio sulla ra-
dioattivitcà dei prodotti delle sor-
genti termali euganee. Vicentini
G. e Alpago R., {sunto), p. ti3-ti4.
- Un frequenziometro ed un fa-
sometro per (!orrenti alternate.
F. Lori, {cenno), p. 80, — Trasmis-
sione di segnali per mezzo di
correnti alternative. - F. Lori,
{cenno), p. 87.
Fisiolofjia. - Dell' intervento del
sistema nervoso in determinati
casi morbosi a scopo terapeu-
tico. - A. De Giovanni, (cenno),
p. 71-72. — Nota sopra un caso
di metacromatismo nell'anguilla.
- E. F. Trois., (cenno), p. 90. —
Esame microscopico del sistema
nervoso muscolare di un colom-
bo nel quale all' asportazione dei
canali semicircolari era succedu-
ta gravissima atrofia muscolare.
- F. Soprana, {cenno), p. 139.
Fondazione De Rossetti. - (Sui la-
vori presentati al concorso pel
miglior libro ad istruzione del
popolo, aperto dal Magistrato Ci-
vico di Trieste, pel conferimento
del premio di). Relazione della
Commissione nominata dal R.
Istituto, letta nell' adunanza se-
greta del 2fi marzo 190.5. - F.
(i alanti; li. Predelli ; E. Castel-
nuovo, p. 97-102.
Geometria. - Alcuni teoremi sull'e-
voluta armonica. Nota. - Catta-
neo P., (cenno), p. 74.
Ginrisprudenza. - Un formulario
notarile veronese del secolo de-
cimoterzo. - E. Besta, (cenno),
p. 73-74. — La Falcidia nei
più antichi documenti del medio
evo. - N. Taraassia, (cenno), p. 85.
[draidica. - Contributo alF idraulica
lagunare. Metodo teorico per cal-
colare le portate e le velocità
medie effettive attraverso le foci
portuali - L. V. Rossi, {cenno),
p. 49-50. — Su alcune^ indicazioni
mareografiche lagunari, contem-
poranee. - L. V. Rossi {cenno),i). 73.
— Portata di una bocca d' estua-
rio. Continuazione della Memoria :
Velocità ragguagliata e potenza
effossoria delle maree in una
bocca d'estuario. - (ì. Zanon,
(cenno) p. B5. — La morfologia
lagunare e il regime stazionario
di marea. - L. De Marchi {cen-
no),i). 59-60. — Sidl' attuale que-
stione del Porto di Venezia. So-
luzione conciliativa. - L. V. Rossi.
(cenno), p. 137.
Idrografia degli Euganei (SulV). -
L. De Marchi, {cenno), p. 137-38.
Industria. - (Il lavoro delle donne
nell'). - G. Deganello, (cenno),
p. 129.
Industria. - Vedi Concorsi.
Ingegneria. - Sulle deformazioni e
sulla resistenza a rottura per di-
stensione di provini in cemento
con armature metalliche diverse.
- Rossi L. V. e Tomasatti G.,
(cernia), p. 79-80.
Italia. - Per una stoiia delle uni-
DKIiia l'AI.-TK l'IMMA
v<'r-ii(i"i ihiliii'ic. Voli I' |)i<)|MiNh!. ( Mli'iHMt (lei ) 111 I,") niivciiiliic l'.ini.
- I». I»rii;;i, (rciiiii)], |). ()4-(i."). |i. 1-:;:;.
Ihdid iiii'.riilii>n.(il('.. - (IjÌI)I'Ì ili iik»- M'inhri c/fi'U/n' ilrl II. IsIÌIiiId l'r-
Miistcri e (li cliicsc ncH'). - iV. ftfito ili sricn:»'. Ictlm', al (irli,
'r;miiissiii, (l'riuKi), I». \\. defilili i :
lllii)i()</i<i. - \.:\ rciiimiiia del ('uria l'iclro (i rii(l(!iii!;i» |). "ìI-.VJ.
Jiilis. S(!C<)ii(lo nuovo l'icrsrclic. - Alcssiindro l*iis(!oliit() p. \'2\.
\<). F. Troi.-;, (cenno), p. 40. J'iotro Cassjuii p. 124.
LdrilcrcMo. - (Sulla viulioattivitù dei Mrmhri ejj'citin del li. Isl/iinfo Ijoih-
prodot.li d(M soffii»rii horacilVri Ixirdo di srirme e letleri', ilnfiui-
di). - K. Nasini, Levi, Anderlini, //.• Leopoldo Maffgi, p. 7H.
((•ennf>), p. 44-4;"). M iridnifid. - So|)rii, un caso d' inl'e-
/jei/isli/:titnc. - \\ lavoro delle doline /ione per McriiHiix Idcri/iiiinis e
neir iinlnstiiii. - (J. I )('^iinello, critica di nn nie/,/o di dil'es;) (!<•!
( i-ciiiiiì }, p. 121). Icj^nanu;. - 'l'rois K. I''. e 'l'niUi I"'.,
Iji'tliu'dliird. - U(.'Siir(! ilcttcdoni. i*a- (cenno), p. 4H-41).
ralipoMieni. - (jÌ. liia(lof?<j,^'v,';/,//,^>>. Monde. - Vedi San Bernardo,
p. 12-1'.'). — Ija visione. Ilarhari^a Morfolni/id. - DcW int(M'V(nilo ilei
dì Ventura da Malffrate. l'oc- HÌst(Mria nervoso in dijtcrniinati
Micfto stori(!0-allet?orico della tìn(! casi inorhosi a scopo UM'apcutico.
(I('l secolo XV. -A. Medin, p, 12H. - \. De («iovanni, (cenno), |>. Tl-
Lof/icd. - Vedi Critica.. Pietro A- 72.
lMda,i(lo. Onoranze di'rddeiirii'hr. - Purole in
iV/rcfr/jt/Vv/. - Solii/ione del prol)lenia ricordo del 40.° iinno di app;ii-
{^(Micrale dello slcr/.o corretto tenenza all' Istil.nto del nienihro
con sole ii.ste ai'ticolate pi'r un elle! ti vo an/.iaiio senatore l''edele
sisl;enia rotolante c,oniuniiu(! coni- Liunpertico. - .\. l<\)f^a//,aro, p. 4s.
plesso. - K. Uernardi, (cenno), l'ddovii. - (Ija durata della iiisola-
p. S4. ziorK! a) - (i. .\. Kavaro, (cenno),
Meccanicd riizidiiiile. - )>n\\\\. contra- p. S('.-K7.
zinne didle vene li(|iiide. - '\\ l'iihitiiriilid. - Un scuola calli}.i'riitic;i
Levi-Civita, (cenno), p. IM. venniese nel s(!c. IX. - V. I,iiz-
Medicind. - Arte divina,. Discorso zarini, (sunto), p. 41-4:5.
letto nell'adunanza sohnine did l'dloloi/id. - Osservazioni anatonio-
\i. Isliliilo Veneto del 21 rn;i;;- lìatolo^liclHì sull' atrolia. dell' i-
•••io Ilio,") diil ni. e. A. De (iio- potisi. - (3, ( !a.f;'iH't lo, (siiiiId),
vanni, p I01»-2I. p. 07-51). — Sui cosidetti tumori
Midicind Icf/dle. - Sull' anectasia <'ndot(diali. — M(Mnoria prinni.
polinoinui^ artJHciale. — A. Ta- intorno ai tumori primitivi nni-
massia, {cenno), p. 45). — Sulla lif,nii della, pleura e del ixtìIo-
resiston/ai d'il'opistrofoo alla lus- neo. Osservazioni anatonio-piilo-
sazione. Nuove riccjrclie. - A. lo^iidn- e critiche. - 10. ilaveiina.
Tainassia, (cenno), p. 127-S (cnniu), p. 'ì(\-'h. — Sull' ori-
Meinhri e soci del li. Istillilo I''- ^;in(> diKestiva del reumatismo
nelo di scienze, lettere ed orli articolare a,cuto. - li. Massalon-
INDICE (MINERALE
SO, (s/fiì/ii), p. 04-56. — Sulla
iiiHu(Mi/a dell' ip(>i'(Miiia passiva
nella rigenerazione edlulare, con
particolare riguardo alla guai'i-
giono dello ferite. Rieerehe spe-
rimentali ed osservazioni clini-
che. - R. Penzo, (sunto), p. 4:i-
44. — Contributo allo studio
della ulcera fagedenica dei paesi
caldi. - A. Breda, (cenno), p. 135-
13G.
Patologia. - Vedi Anchilostoniiasi.
Piacenza. - (Il conte Loisio di S.
Bonifacio podestà di) nel 1277. -
C._ Cipolla,- (cerni,')), p. 43.
Poesia. - Siberia. - F. (xalanti, (pa-
role di presentazione), p. 72.
Politica. - Vedi' Denioci'azia.
Relazioni. - Vedi Concorsi scientifiei
ed industriali.
Scienze. - Amici e corrispondenti di
Galileo fiali lei. — XII Vincen-
zio Renieri. - A. Favaro, {cenno'),
p. 40-41. — Amici e (M)rrispon-
denti di Galileo Galilei. - XIII.
Vincenzio Galilei. - A. Favaro,
(cenno), p. 90. — Intorno all'an-
data di Leonardo Da Vinci in
Francia. - De Toni G. B. e Solmi
E., (cenno), p. .53-54. - Scienze. -
Vedi Università.
Soci corrispondenti del li. Istituto
Veneto di scienze, lettere ed rtrfi,
defunti :
Fnrico Panzacclii, p. 40-41.
Gustavo Ludwig, p. (!l-()2.
Augusto Conti, p. 7()-77.
Pietro Tacchini, p. 7H.
Adolfo Mussatìa, p. 1.3 I-i!.
Storia. - Libri di monasteri e di
cliiese nell'Italia meridionale. -
X. Tamassia, (cenno), p. 41. —
Tia luogotencMiza imperiale d'Inn-
sbruck e V Un ivei-sità di Padova
nel secolo XVI. - M. Roberti,
(cenno), p. 5i>. — Le indiciuie del-
l'ordine teutonico in Venezia. -
R. Predelli, (cenno), p. 85-8(). —
La Falcidia nei più antichi do-
cumenti del medio (>vo. - N. Ta-
massia, (cenno), p. 85. — A pro-
posito di Sordello. - V. Creseini,
[cenno), p. 131-. — Il mistei'o di
Otello secondo gli Archivi di
Stato, Calergi, Querini e dcd Ci-
vico Museo di Venezia,. - C. A.
Levi, (cenno), p. 138-9. — Di una
famiglia di codici italiani dei
viaggi di Marco Polo. - 1). Oli-
vieri, (cenno), p. 91.
Storia dalle scienze. - Vedi Scienze.
Tecnologia. - Sopra un caso d' in-
fezione pei' Menilias lacri/inuns
e ci'itica di un mezzo di difesa
d(d legname. L. F. Trois e F.
Truffi, (cenno), p. 48-49.
Tcrapei/tira. - Dell' intervento del
sistema nervoso in determinati
casi morbosi a scopo terapeutico.
- A. De Giovanni, (cenno), p. 71-
72.
Teratologia. - Xota sopra un caso
di metacromatismo nell'anguilla.
- I']. F. Trois, (cenno), p. 90.
Tossicologia. - Vedi Chimica.
Università. - Vedi Italia.
Venezia. - (Discorso in occasione
dell'apertura didhi nuova sede
della Biblioteca Nazionale di)
nel Palazzo dell' e.v Zecca,. - F.
Teza, p. 52-53. — Li; reli(iuie
dell' ordine teutonico in Venezia.
- R. Predelli (cenno), p. 85-86.
- (Suir attuale questione del
Porto di). Soluzione conciliati-
va. - L. V. Rossi, p. 137. — Di
una singolare lapide romana sco-
perta nelle fondazioni del cam-
panile di S. Marco. - C. (Jhirar-
dini, (cenno), p. 134-5.
INDICE GENEKALE BELLA PARTE PKIMA
Venezia. - Vedi Idraulica. famiglia di codici italiani dei). -
Verona. - Una scuola calligrafica I). Olivieri, (cenno), p. i)l.
veronese nel secolo IX. -V. La/.- Zoolofjia. - Nota sopra un caso di
zarini, {sunlo), p. 41-48. metacromatisMio nell'anguilla. -
Viaggi di Marco Polo. - (Di una, E. F. Trois, (cenno), p. 90.
AGGIUNTA PER AUTORI E PER MATERIE
Cipolla Francksco - "Ricorditi di DcDitoìogia - "Ricorditi di me „. F.
me „. Lettera, p. 155. Cipolla, p. 105.
Critica - '' Ricorditi di ine „. Let- Padova - Sull'idrografia degli Fu-
tera. - F. Cipolla, p. 155. ganei. - L. De Marchi, (ceìuto).
p. 137-8.
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