BOLLETTINO
DEL
l ORTO BOTANICO DI PALEIÌMO
ivuo^sr^v »e^rie:
Voi. 1. — Fase. 1.
PALERMO
Stab. tipografico Emanuele Priulla
Corso Tukory lOL tel.13-27
1914
BOLLETTINO
DEL,
l ORTO BOTANICO DI PALERMO
Fase. 1.° Nuova Serie. Voi. I.
SOMMARIO
I. — La disseminazione nei Mesembriantemi (F. Rappa) . p. 1
II. — Nuove piante mirmecofìle (E. Mattei) ..... » 39
III. — La natura nionopodiale dell' infiorescenza delle Crocifere
(F. Rappa) » 47
Appendice :
I. Flora Melitensis uova (S. Sommier ed A. Caruana Gatto) (continuazione).-— ''«^^■*'^^ *"
II. Semina anni 1913 quae prò ntutua comniutatione offeruntur.
PALERMO
Stab. tipografico E. PriuUa
Corso Tukory 101
1914
I.
La (Jisseminazìone nei Mesembrìantemì
del
Dott. Francesco Kappa
I Mesembriantemi, piante desertiche o comunque xeroiile,
presentano adattamenti opportuni alla loro natura ed ogni spe-
cie è conforme al grado di xerofilia raggiunto. Cosi , passando
ad esame i varii gruppi della famiglia, ci si offriranno degli
individui a frutici, a suffrutici, acauli col corpo vegetativo com-
pletamente carnoso , simile in ciò a quello delle crassulacee più
perfette; non mancheranno delle specie erbacee, a foglie appiat-
tite, ad ogni modo più o meno spesse, specie che rappresentano
uno dei primi passi dell' adattamento ad ambienti aridi ed asciutti.
Ma più che nel corpo vegetativo il plasmarsi della specie
air ambiente si afferma nell'organo che, per così dire, ne conserva
i destini nel proj^rio interno, cioè la capsula. Vivendo i Mesem-
briantemi in regioni desertiche o almeno in punti contradistinti
dalla loro secchezza, le specie correrebbero gravissimo ed imme-
diato pericolo di estinzione se i semi dovessero abbandonare la
pianta madre appena maturi, come in generale accade presso gli
altri vegetali. Difatti in tal caso appena caduti nel terreno non
sempre vi troverebbero le condizioni convenienti di vita, anzi
quasi sempre vi troverebbero la morte, per il secco assoluto e
per r eccessiva temperatura. È necessario quindi che i semi
restino custoditi nella capsula, anche a maturazione completa,
per essere emessi soltanto allorché si abbiano le condizioni mi-
gliori per il loro germogliamento. I semi dei Mesembriantemi
hanno questa inferiorità rispetto a quelle delle altre specie, che
mentre questi, pervenuti al suolo, vi trovano facili condfzioni
4 F. Rappa,
di germinare o almeno la possibilità di conservarsi allo stato di
vita latente, cosiccliè per essi 1' abbandonare la capsula a qual-
siasi ora non importa nessun pericolo, per i primi, cioè pei semi
dei Mesembriantemi, indifesi come sono per 1' assenza di un
qualsiasi apparecchio protettore, un abbandono intempestivo po-
trebbe costare, e costerebbe quasi sempre, la perdita della vita-
lità. La miglior custodia quindi per loro è la capsula in cui si
formarono e ove stanno rinchiusi, riparati dal secco e dall' ec-
cessiva temperatura, per mezzo dei materiali della cajDsula stessa
e della poca aria contenuta, materiali ed aria pessimi conduttori
del calore.
Ma in un terreno arido ed esposto ad eccessivi calori quando
si verificano le migliori coudizioni per il germogliamento dei
semi ? Senza dubbio allorché la pioggia è caduta a rinfrescare
1' ambiente ed a sciogliere il suolo e le sue sostanze nutritizie.
Dunque il momento opportuno per 1' emissione dei semi i Me-
sembriantemi 1' hanno unicamente allorché avviene la precipita-
zione atmosferica ; la loro capsula perciò deve essere per tal
modo costrutta che soltanto allora debba avvenire la dissemina-
zione : la loro capsula cioè deve essere igroscopica. E tale essa
è in realtà (1). Tuttavia la sola igroscopia della capsula non
basterebbe a salvare il destino delle specie ; di qui altri adat-
tamenti che della capsula dei Mesembriantemi hanno fatto un
complicatissimo e perfettissimo apparato di organi.
In un precedente lavoro (2) noi abbiamo abbozzato la mor-
fologia capsulare dei Mesembriantemi, la quale abbiamo studiato
(1) Ci si potrebbe rimproverare questo metodo aprioristico, che noi
adoperiamo, ma dinanzi a codesto maraviglioso gruppo di piante, che da
solo basterebbe a dare ragione di una teoria dell' evoluzione, anche 1' a-
priorismo, siamo per dire, sarà permesso ! S' intende che le piante deser-
tiche possono ricorrere, e ricorron di fatto, anche a tutt'altri adattamenti;
tuttavia per i Mesembriantemi, data la natura dei loro semi, 1' igroscopia
capsulare è uno dei migliori di tali adattamenti.
(2) L' Evoluzione della Capsula dei Mesembriantemi. In Malpighia.
XXVI -fase. 1-2.
La disseminazione nei Mesembriantemi. 5
nelle sei formazioni principali, cioè gli Anoicteri, gli Umenopro-
steci, gli Schenhììi^ gli Enf raffici, le Valve, le Logge. Ma di queste
stesse entità noi non abbiamo dato che i caratteri morfologici
ed evolutivi, poiché nostro scopo era unicamente di riuscire per
altra via ad una conferma dei risultati ottenuti in nostro altro
lavoro (1) nel (piale, seguendo le grandi linee filogenetiche del
gruppo, davamo una classificazione naturale delle specie appar-
tenentivi. Ci resterebbe di vedere in azione le formazioni in
parola e le altre a cui nel precedente lavoro o non abbiamo ac-
cennato affatto o soltanto di sfuggita, come anche di illustrare
alcuni punti pei quali nel predetto lavoro ci rimettevamo al la-
voro presonlc. Con ciò resta ben definito lo scopo del lavoro
attuale, il ([uale è meno ampio di quello che il titolo farebbe
supporre, in quanto che noi intendiamo studiare la dissemina-
zione soltanto in rapporto agli organi capsulari, tralasciando gli
agenti esterni (animali^ vento etc). Se non che gli organi capsu-
lari, per 1' igroscopia della capsula, non entrano in azione che
appunto dopo 1' opera preliminare di un agente esterno che è
1' accpia cadente in pioggia ; anzi in realtà non è che la pioggia
coi suoi urti , r unico agente che rimuove i semi dalla loro cu-
stodia capsulare ; gli organi capsulari, di cui parleremo, non sono
che i cooperatori ed i regolatori del suddetto agente, la pioggia,
ostacolando o favorendo gli effetti meccanici delle gocce; la
capsula dei Mesembriantemi manca affatto di apparecchi di lancio,
ne essa stessa ha proprietà elastiche che possano, per uno scatto
dell' insieme, cacciar via i semi. Del resto tali apparecchi e tali
proprietà non riuscirebbero che nocivi alla specie, provocando
una emissione di semi superiore al bisogno, o anche totale,
mentre una emissione frazionata, per la natura dei luoghi in cui
vivono i Mesembriantemi, è la più conveniente.
È da escludere che, oltre all' acqua, per 1' azione igrosco-
pica in un primo momento e per 1' azione meccanica delle gocce
pluviali in un secondo momento, vi siano altri agenti dissemi-
(1) Per una classificazione naturale dei Mesembriantemi. In Doli, del
R. Orto Bot. e Giard. Col. di Palermo. Anno XI. 1912. p. 21.
6 F. Rappa,
natori, per es. il vento. Questo intendiamo non solo allorché la
capsula è chiusa per mancanza di pioggia, ma anche quando è
già aperta per la preliminare azione igroscopica dell' acqua. Di-
fatti allora, agglutinati come sono i semi fra loro e coi funicoli
per la capillarità dell' acqua ad essi interposta e per la tensione
delle membrane liquide che così si formano^, difficilmente, anche
quando non siano riparati dagli schenidii o dagli umenoprosteci
o da altri adattamenti capsulari, il vento potrebbe rimuoverli
dalla loro custodia, tanto più che gli assi o rami portanti le
cajDsule sono pieghevoli (1). Il vento dunque da solo non può
essere un agente disseminatore (2) capace cioè di far fuoruscire
i semi dalla capsula ; può soltanto agevolare 1' opera della
pioggia_, rendendo più forti o violenti i colpi delle gocce acquee,
cioè proiettando le gocce acquee contro i semi. Né potrà agire,
per produrre effetti analoghi, con proiettili solidi, cioè con gra-
nelli di polvere, poiché quando il vento è capace di sollevare
simili proiettili , le capsule son chiuse, e quando esse sono aperte,
non ne è più capace perchè è già piovuto e la polvere si è
agglutinata col resto del terreno ! Vedremo tuttavia che eccezio-
nalmente il vento può intervenire anche come agente isolato, e
ciò per speciali adattamenti di qualche rara specie.
È dunque in sostanza un agente esterno, la pioggia, che
opera 1' emissione dei semi nei Mesembriantemi, sia provocando
1' apertura della capsula, sia scacciando meccanicamente i semi
dalla loro custodia ; ma quest' agente sarebbe veramente cieco,
e a nessun vantaggio approderebbe per le specie, senza 1' inter-
1
(1) Per dare un' idea della forza con cui aderiscono i semi bagnati fra
loro, coi funicoli e con ogni punto della capsula, dove eventualmente si
trovano, dirò che soffiando con tutta forza su i semi che comparivano fuori
della loggia (le valve naturalmente erano aperte) essi non si spostavano
affatto, eccetto qualche rarissima volta che un seme, sotto un soffio violen-
tissimo, riusciva a scappare. E dire che la capsula stava immobile, stretta
pel gambo fra il mio pollice e 1' indice !
(2) Insistiamo nel dire che noi non ci intratteniamo nel presente la-
voro che del primo momento della disseminazione, cioè della emissione
dei semi ; quando poi i semi sono già fuorusciti, per il loro più ampio
sparpagliamento potranno intervenire molteplici altri agenti, fra cui il
vento ; ma di ciò noi non ci occupiamo.
AVVERTENZA.
Coll'av venuta trasforma /ione della « Sezione Coloniale »
del R. Orto Botanico di Palermo in Ente autonomo sotto
il nome di « R. Giardino Coloniale » si è i*eso necessario
separare nettamente le funzioni scientifiche ed ammini-
strative dei due istituti e quindi anche il «Bollettino»,
che fnrora ne ra])presentava 1' organo utficiale comune,
viene ora a dividersi in due pubblicazioni distinte, de-
stinate ad accogliere separatamente le manifestazioni dei-
Fattività dei due Istituti.
Col presente fascicolo sMnizia (juindi una Nuova Serie
del Bollettino del R. Orlo Botanico di Palermo^ la quale
rappresenta la continuazione dei primi fascicoli che vanno
dal 1897 al 1900. Essa conterrà tutto ciò che si riferisce
airattività dell'Istituto Botanico universitario di Palermo,
ed accoglierà nel tempo stesso tutti gli scritti, le note e
le memorie di carattere esclusivamente scientifico che
durante il sudetto i)eriodo costituivano la materia "del-
l' altro periodico « Contriljuzioni alla Biologia vegetale »
di nostra edizione.
Il « R. Giardino Coloniale » di Palermo avrà perciò
anch'esso un organo i)roprio sotto il titolo di « Bollettino
•li studi e di informazioni del H. Giardino Coloniale di
Palermo», nel (|uale trovoranno jiosto tutte le notizie
riflettenti studi q ricerche su |)iante coloniali ed esotiche,
d' interesse specialmente pratico , nonché memorie e la-
vori scientifici di Botanica e di Agricoltura coloniale.
Palermo^ Maggio 1914.
La Direzione,
La disseminazione nei Mesembriantemi. 7
vento degli organi cooperatori e regolatori della capsula. In questi
organi dunque risiede, se non unicamente, la importanza maggiore
per 1' opera della disseminazione, ed unicamente del loro funzio-
nare adesso ci intratterremo, bastando di avere accennato a quel-
1' agente igroscopico e meccanico che è la pioggia. Tuttavia bi-
sogna ancora discorrere preliminarmente di una caratteristica
generale dei Mesembriantemi, che riferiscesi alla posizione della
capsula matura. 0 1' intero ramo o almeno 1' ultima sua porzione,
cioè il peduncolo florale o capsulare , che dir si voglia , è di-
sposto verticalmente, cosicché la superfìcie superiore della capsula
giace in un piano orizzontale. Anche nel caso che i Mesembriantemi
siano striscianti ovvero penduli perchè attaccati con le radici in
punti elevati, come accade per esempio per parecchie specie al-
lorché sono coltivate in vaso, la posizione ordinaria della capsula
è 1' anzidetta, perchè i rami, specialmente quando viene a ma-
turazione la capsula , descrivono una curva con la concavità in
alto.
Tale posizione è la più conveniente affinchè le gocce della
pioggia compiano il massimo lavoro utile. Difatti la pioggia può
cadere in un'atmosfera tranquilla ed allora le gocce hanno direzione
verticale. Naturalmente la goccia d' acqua che investe una capsula
in tal direzione, difficilmente sarà senza esito, anzi può dirsi
che tutta la sua energia va spesa nell' espulsione dei semi dei
quali pochi o molli dovranno fuoruscire dalla loro custodia. Che
se la pioggia scende obbliqua per 1' azione del vento, la forza
potrà scindersi in due componenti, delle quali una sarà sempre
verticale con esito analogo a quello della goccia cadente verti-
calmente, tanto più che in questo caso, per 1' energia impressa
dal vento, la componente non sarà minore dell'intera forza della
goccia cadente verticalmente, cioè non rinforzata dal vento. Ma se
invece la capsula ha una posizione obliqua rispetto al piano
orizzontale, comunque cada la pioggia, 1' energia della goccia si
esaurirà in tutto o in parte nel lavoro di piegare il i^amo, anzi
siccome il ramo si piegherà; cioè cederà e non offrirà resistenza,
anche la componente utile, seppure ci sarà, si attenuerà fino
all' annullamento, o quasi , del suo effetto.
Un perfettissimo adattamento di tal genere presenta il M,
linguiforme. Il peduncolo florale, alto appena qualche decimetro
e anche meno, si solleva verticalmente da quella specie di rosetta
8 F. Rappa,
fogliare, conservandosi erbaceo in un primo tempo ; indi si li-
gnifica al lignificarsi del frutto, con una consistenza tale che
bisogna fare un enorme sforzo per poterlo strappare dalla pianta.
È resistentissimo al vento già per la potenza delle sue fibre,
ma è addirittura inflessibile sotto V azione di qualsiasi movimento
dell' atmosfera per la sua forma pressocchè cilindrica e per il
carattere curvilineo della sua capsula. Invero la capsula di M. lin-
guiforme ha un' apparenza discoidale, ma di un disco che finisce
gradatamente nel suo peduncolo. Or la capsula del M. linguiforme
è cosi costrutta, come conosciamo già dal precedente lavoro e
come conosceremo anche nel presente, che soltanto in tale per-
fetta verticalità e consistenza e inflessibilità del suo peduncolo
trova la possibilità di evacuare i suoi semi : in ogni altra posi-
zione e con proprietà fisiche del peduncolo capsulare differenti
dalle dette, la disseminazione nel M. linguiforme sarebbe ad-
dirittura imiDossibile.
*
Ed ora entriamo nell' esame del funzionamento dei varii
organi capsulari e cominciamo da quello che inizia il processo
della disseminazione, cioè dagli Anoicteri.
Secondo la nomenclatura che noi nel precedente lavoro,
stabilendo la morfologia capsulare dei Mesembriantemi, abbiamo
dovuto creare, gli anoicteri sono gli organi igroscopici che, al-
lorché si imbevono di acqua, aprono le valve della capsula. Noi
già nel citato lavoro abbiamo ridotto gli anoicteri a quattro tipi
di cui gli altri tre filogeneticamente derivabili dal piìi primitivo.
Or le disposizioni morfologiche, che danno luogo ai quattro tipi,
hanno un profondo significato di adattamenti biologici. Difatti a
seconda del tipo si otterrà una apertura valvare di vario grado
6 quindi di conseguenze diverse nei rispetti della disseminazione
anche a causa delle correlazioni funzionali degli altri organi.
Il primo tipo od ovoidale è quello in cui le branche di cia-
scuna coppia di anoicteri decorrono lungo la faccia interna della
parete loggiale , ed il margine della porzione basale della
valva. In questo punto ciascuna striscia anoicterica possie-
de un' appendice lamellare la quale, allorché la valva è a-
perta , decorre col suo margine inferiore lungo il restante
La disseminazione nei Mesembriantemi. 9
margine della vaWa stessa. Cotali disposizioni evidentemen-
te, per V indebolimento dell' ultima porzione degli anoicteri
(l'appendice lamellare) permettono soltanto il distendimento orizzon-
tale delle valve : tuttavia, siccome 1' appendice lamellare può assu-
mere abbastanza robustezza , 1' apice delle valve può andare oltre
l'orizzontale, senza alterare ciononostante il carattere generale
orizzontale della superficie valvare. Ne vengono quattro conse-
guenze : 1" la bocca loggiale perfettamente libera dagli organi
ad essa non peculari, 2. lo scoprimento del tetto loggiale costi-
tuito dagli schenidii (il 1° tipo degli anoicteri è accompagnato
anche dalla presenza degli schenidii), 3° V aumento della super-
ficie esposta ai colpi delle gocce pluviali , 4** 1' aumento del
braccio di leva. Infatti ciascuna capsula aperta si può conside-
rare come una leva di primo genere il cui fulcro è il peduncolo
e ciascuna valva un braccio. Se la goccia, cadendo, colpisce una
valva semichiusa, non avrebbe effetto di sorta ; se invece colpisce
una valva aperta, appunto per la maggiore lunghezza del braccio
di leva, ne viene una scossa dell' intera capsula con possibilità
di sommovimento dei semi nell'interno della cavità loggiale e di
caduta dei semi eventualmente impigliati su la capsula esterna-
mente.
Il tipo ovoidale admKjue degli anoicteri è devoluto all' opera
di ima facile disseminazione, ed esso rinviensi appunto in specie
la cui xerofìlia non raggiunge un grado molto avanzato. Trattasi,
difatti di frutici o suffrutici a foglie carnose. Le regioni da essi
abitate devono essere soggette a piogge abbastanza frequenti ne
il suolo sarà di natura tale da perdere immantinente 1' acqua
assorbita. Una piuttosto facile e rapida disseminazione dunque
non recherà danno alle specie ; tuttavia, affinchè la dissemina-
zione non sia assolutamente istantanea, intervengono ulteriori di-
sposizioni regolatrici, come in appresso vedremo.
Il secondo tipo degli anoicteri è quello ad angolo e si ottiene
immaginando soppressa la porzione lamellare negli anoicteri del
primo tipo. Evidentemente permette la distensione soltanto della
regione più basale delle valve lasciando inclinata verso 1' asse
capsulare tutta la restante porzione. Si osservi qui che 1' apertura
delle valve avviene con una rotazione di esse attorno ad un
asse orizzontale e lungo il piano verticale passante per la loro
linea mediana. Cosi accade che le valve, distendendosi, possano
10 F. Rappa,
raggiungere il piano orizzontale ed anche oltrepassarlo se gli
anoicteri sono a ciò conformati. Senoncliè nello svolgersi lungo
il detto piano verticale, finiscono col divaricare fra loro, cosicché
le valve aperte sono più o meno discoste fra loro secondo il
loro grado di svolgimento lungo il piano verticale. Però affinchè
divarichino le parti basali delle valve è safficiente che si svol-
gano anche soltanto queste parti. Egli è per questo che por es. nel
M. perf'oUatum^ sebbene la disposizione degli anoicteri non per-
metta che la distensione soltanto delle parti basali, pure la bocca
di ogni loggia resta perfettamente scoperta per parte delle valve.
Quale significato biologico avrà una tale apertura parziale delle
valve? Certamente quello di aumentare le difficoltà della disse-
minazione. Difatti le conseguenze sono quelle stesse, meno una,
dovute alla completa apertura delle valve, ma perfettamente op-
posto, E invero, come dicevamo, la bocca loggialo resta ancora
libera, ma gli schenidii (anche il secondo e terzo tipo di anoicteri
si accompagnano con la presenza degli schenidii) restano abba-
stanza riparati dalle valve, eccetto la loro linea di contatto, la
superficie di urlo non ainuv-iila, ne aumenta il braccio di leva.
Tutto ciò parrà ancor più evidente ove si pensi che lo forme in
cui si ha il secondo tipo degli anoicteri, e quindi la assai par-
ziale apertura dello valve, e mancano di umenoprosteci e pre-
sentano o r abbozzo o già la difinitiva costituzione di altre di-
sposizioni atte ad impedire una istantanea dispersione dei semi
(enfrattici, appendici^ addossamento degli anoicteri agli enfrattici).
Il terz.0 tipo degli anoicteri è quello ad Y ; le due strisce
anoictoriche, omogenee per tutta la loro lunghezza, cioè man-
canti deir appendice apicale espansa, decorrono;, lungo la linea
mediana, pel tratto interno alla loggia e un po' più innanzi,
accostate e parallele fra loro, indi divaricano dirigendosi verso
il margine della prima porzione delle valve. Con tali disposi-
zioni si otterrà il distendimento della regione basale e del tratto
successivo della valva, mentre il restante, fuori dell' aziono degli
anoicteri, piglia posizione verticale o inclinata verso l' asse ca-
psulare, e con ciò un' apertura tale delle valve da mettere allo sco-
perto la bocca loggiale e gli schenidii, venendo meno non più
tre, ma soltanto due delle conseguenze che si verificano nel primo
tipo : aumento della superficie di urto e aumento del braccio di
leva. Dunque nelle forme a terzo tipo di anoicteri si avrebbe
La disseiuinazione nei Mesembrianteiiii. 11
una maggiore facilità di emissione dei semi che non nel secondo
tipo, tanto più che se è vero che anche in (luesf ultimo tipo
mancano gli umenoprosteci, pure nel terzo le altre disposizioni ,
intese ad ostacolare la disseminazione, sono, benché più perfette
da un punto di vista morfologico, un po' attenuate dal punto di
• visita funzionale, come si riconosce dalla sottigliezza dell' enfrat-
tico nel terzo tipo.
Il quarto tipo degli anoicteri è quello a lamine parallele ,
a lamine cioè che, addossate 1' una all' altra o semplicemente
accostate, percorrono parallelamente fra loro tutta la lunghezza
di ciascuna valva nella sua linea mediana. Il quarto tipo quindi
sia perchè gli anoicteri percorrono la valva in tutta la sua lun-
ghezza sia perchè, essendo paralleli, sommano i loro effetti, per-
mette un' apertura tale delle valve che esse oltrepassano il piano
orizzontalo, divenendo oblique o addirittura verticali al di là
dello stosso piano. Certamente (anche qui può dirsi che gli estremi
si toccano !) per tali disposizioni la superfìcie capsulare di urto
torna a diminuire come nel secondo tipo, ma per ragioni preci-
samento opposte, e la disscminaziene parrebbe ostacolata in certo
grado. Però bisogna pensare che una simile apertura delle valve
diminuisce la probabilità che un seme, pur scappato dalla loggia,
rimanga su la capsula impigliato tra gli umenoprosteci e fra le
lamine valvari ; bisogna pensare che nelle forme del quarto tipo
la bocca loggiale non è difesa non solo dagli. enfrattici, ma nem-
meno dai funicoli a siepe, e che inoltre mancano gli schenidii^
cosicché le logge restano completamente scop^'te anche per il
tetto. Si pensi anche che talora a causa di tale divaricamento
delle valve si ha come una fuoruscita del fondo loggiale, come
allorché si rivolta un dito di guanto, onde nessun seme potrebbe
allora salvarsi, cioè restare dentro la capsula, se non intervenis-
sero altre particolari disposizioni, come avviene, per es. nel M.
cordif'oliuìu e nel M. spletidens, disposizioni che noi abbiamo
studiato nel lavoro precedente anche dal punto di vista fun-
zionale.
È chiaro adunque che il quarto tipo , piuttosto che ostaco-
lare, facilita enormemente la disseminazione, tantoché le forme
nelle quali presentasi, devono ricorrere ad opportuni emenda-
menti, sia per parte degli umenoprosteci, sia per parte delle logge,
sia mettendo a servizio organi che avrebbero tutt' altra funzione
12 F. Rappa,
(calice, petali e stami persistenti), sia attenuando, si poteva pre-
vederlo già a priori, la potenza degli anoicteri. Difatti gli anoi-
cteri del quarto tipo si riducono talora a laminette sottili e de-
licate, incapaci di sprigionare una grande forza ; avviene quindi
che o le valve restino orizzontali o che addirittura restino in-
clinate. Questo notevole fatto della varia inclinazione delle valve,
meglio che per singole specie, deve essere inteso per singole
capsule di una medesima specie, il che fa riconoscere ancor più
il suo importante significato biologico (l). Ne sono esempio molte
specie del primo e del quarto tipo anoicterico presso le quali
non poche capsule restano con le valve più o meno inclinate anche
dopo una pioggia abbondante e lunga. Naturalmente tali oscil-
lazioni non si possono percepire nel secondo e nel terzo tipo,
poiché per lo scarso svolgimento totale delle valve devono veri-
ficarsi dentro limiti ristrettissimi.
*
* *
Gli anoicteri sono organi presenti nella capsula di tutte le
(l) Bisogna pensare che le cose in natura accadranno in un modo al-
quanto diverso da quello che nell' esperimento ; per es. nell' esperimento
è sempre possibile un'imbibizione perfetta della capsula sino al punto
da permettere la completa apertura delle valve ; ciononostante in molte
specie si dà il caso di capsule che conservano le valve più o meno incli-
nate verso l'interno cioè verso l'asse, il che fa riconoscere che 1' incom-
pleto svolgimento delle valve oltre che da incompleta imbibizione dipende
anche da condizioni strutturali. Ma in natura per varie cause (durata e
intensità della pioggia, posizione della capsula, temperatura e stato igro-
scopico dell'ambiente, vento etc.) non sempre è possibile la perfetta imbi-
bizione e quindi molte più capsule che nell' esperimento, e di molte più
specie, resteranno a valve inclinate, anzi per 1' immensa variabilità delle
condizioni concomitanti alla pioggia in natura tutte le specie presente-
ranno il fenomeno della varia inclinazione valvare, con numero più o
meno grande, più o meno piccolo di capsule, quantunque la prepicipitazione
sia stata abbondante. Al proposito ricorderò che una volta, dopo ben quattro
ore di una pioggia abbondante e quasi ininterrotta, numerose capsule di M.
blandum e di 31. curviflorum erano ancora con le valve verticali e qual-
cuna addirittura ai primi atti dello svolgimento. Il M. Thiinbegii e il M.
Lehmanni avevano poche capsule con le valve fortemente incurvate oltre
1' orizzontale ; in tutte le altre capsule le valve erano distese orizzontal-
mente o anche un po' inclinate veróo 1' asse capsulare. Degli altri Mesem-
briantemi coltivati nell' Orto o essi erano stati sterili o il giardiniere ne
avea raccolto le capsule.
La disseminazione nei Mesem bri an temi. 13
specie , perchè avendo tutte in comune la xcrofilia , sebbene in
vario grado, tutte avranno la necessità della capsula igroscopica;
ma gli anoicteri (naturalmente facciamo qui astrazione delle vai
ve, essendo connesse col concetto stesso di capsula) sono l'unico
organo che goda di cotesta prerogativa; i restanti organi invece
sono peculiari a (|uesto o quel gruppo e mancano in altri. Im-
prendendo 1' esame di questi altri organi saltuari , cominceremo
con gli UmeuoproiitecL
Gli umenoprosteci sono quelle appendici ingenerale membra-
nacee (donfle il loro nome) e talvolta semplicemente lamellari,
annesse alle valve e con loro funzionanti. Como già avevamo
detto nel lavoro precedente, gli umenoprosteci hanno una doppia
funzione, quella di ostacolare in un primo momento la dissemi-
nazione , e quella di favorirla o comunque regolarla in un se-
condo momento, cioè quando la capsula è già aperta.
■ La funzione ostacolatrice degli umenoprosteci potrebbe de-
sumersi già a ijrìori con considerazioni di morfologia comparata.
E invero le specie provviste di cotesti organi sono appunto
(juelle che mancano di altre disposizioni ostacolatrici o tutt'alpiù
ne possiedono di poco efficienti; ne difettano invece ([uellc" altre
specie la cui loggia è ben riparata e talvolta ermeticamente
chiusa da particolari formazioni. Tra le prime specie p(n quelle
ancor meno provviste di disposizioni ostacolatrici sono appunto
le specie presso cui gli umenoprosteci assumono dimensioni mag-
giori , e viceversa. Per es. nel M. gloimratnni , nel M. hìamliCm
etc. la disseminazione è m qualche modo impedita dagli sclieni-
dii e dai funicoli facienti siepe dinanzi la bocca loggiale: ebbe-
ne gli umenoprosteci sono abbastanza sviluppati , ma non come
nel M. megaì'hyzum , nel M. Hub'mcanum , nel Al. Lehmanni , etc.
dove o manca la siepe dei funicoli o finatico, insieme ai funicoli,
mancano gli schenidii , per altro semjjre ridottissimi anche se
presenti , e dove gli umenoprosteci hanno dimensioni di molto
maggiori.
Esaminiamo adesso la funzione degli umenoprosteci nel primo
momento. Per comprendere ciò esattamente siamo costretti a dire
in antecedenza la via seguita dai semi nell' uscire dalla loro cu-
stodia. Noi abbiamo parlato di quattro tipi di anoicteri; essi non
solo si differenziano morfologicamente;, ma anche si accompagna-
14 F. Rappa,
no con altri caratteri capsulari; ad es., il primo tipo con la pre-
senza degli iimenoprosteci e degli schenidii, il secondo ed il ter-
zo tipo con l'assenza dei primi e la j)resenza dei secondi, il
quarto tipo al contrario con la presenza dei primi e l'assenza
dei secondi, o anche, come nel M. corcUfoliunì, con l'assenza de-
gli uni e degli altri organi.
Allorché esistono gli schenidii, essi, ricoprendo la loggia dal
di sopra e formandone quindi come il tetto, delimitano insieme
alla porzione dell'orlo capsulare corrispondente alla loggia, un'a-
pertura che noi abbiamo chiamato ripetute volte bocca loggiaìe.
Questa può essere libera, come nel M. heteropetalum , ma in ge-
nerale è occlusa da particolari formazioni. Or in questo caso la
via seguita dai semi nel fuoruscire dalla capsula è doppia : o la
goccia pluviale batte sugli schenidii dalla parte dell'asse capsu-
lare ed i semi, oltreché sfuggire per la direzione opposta a quella
della goccia, scappano anche per la bocca loggiaìe (qualcuno al-
lorché sono presenti le disposizioni occluditrici, in massa nella
loro assenza), ovvero cade in corrispondenza della bocca loggia-
ìe ed allora i semi seguono la via ])recisamente opposta alla pri-
ma, cioè fuoriescono dagli schenidii. Bocca loggiaìe cDn le sue
particolari disposizioni e schenidii sono sistemi perfettamente in-
vertibili !
Ma allorquando mancano gli schenidii o sono ridotti al punto
da non potere funzionare, non si può più parlare di una bocca
loggiaìe, quale noi l'abbiamo intesa; é tutta la loggia superior-
mente allo scoperto, senza riparo alcuno, perchè con l'assenza
degli schenidii venuta meno quella delimitata apertura che ab-
biamo chiamato bocca della loggia, vengono meno anche le par-
ticolari disposizioni connesse con la bocca loggiaìe. Così la goccia
pluviale penetra direttamente nella cavità loggiaìe dall'alto al
basso con completo scompiglio e sparpagliamento dei semi sal-
tanti l'uori in tutte le direzioni.
Ritorniamo adesso al modo di funzionare degli umenopro-
steci ed immaginiamo all'uopo la capsula colpita dalle prime
gocce di pioggia. Or su la capsula disseccata, sia forse perchè
ricoperta dallo strato ceroso che la ricopriva vegetante sia per le
rugosità della superficie, l'acqua non facilmente aderisce a prima
giunta; le prime gocce quindi andranno perdute ovvero agiran-
no su le valve nel senso che possano aderirvi le gocce succes-
La disseminazione nei Mesembriantemi. 15
sive. Nel caso poi che le valve siano collocate come in mia fos-
setta foi'mata dai sepali persistenti, cosicché le gocce della piog-
gia, anche senza aderirvi, non possano sdrucciolare via, ma vi
rimangano al di sopra, vi sono particolari disposizioni per ren-
dere anche in (piesto caso inefficaci le prime gocce, e tali dispo-
sizioni consistono nei petali persistenti formanti una massa idro-
fila sotto la quale le valve stanno sepolte. Questa massa di pe-
tali o stami disseccati è capace di assorbire molte gocce le quali
(|uiiidi non possono riuscire sino alle valve e tanto meno sino
agli anoictcri. Così accade che in un modo o in un altro le pri-
me gocce pluviali rimangano senza efletto, onde se non una
pioggia sufficiente è caduta, ma un semplice accpiazzone, le cap-
sule, sia perchè colpite da poche o verune gocce, sia perchè que-
ste poche gocce non hanno effetto, permangono chiuse e non
viene emesso nemmeno un seme.
Tuttavia queste prime gocce, che riguardo all'effetto ultimo
cioè l'a])ertura della capsula, sembrano andare perdute, non sono
poi veramente senza effetto, giacché compiono l'azione prelimi-
nare dopo della qual(>- le gocce successive hanno la possibilità di
inumidire le valve e di riuscire agli anoicteri. Le primo gocce
di ac([ua sono, ci sia permessa l'immagine, come i soldati di pri-
ma fila che si sacrificano por aprire la via ai compagni che ven-
gono dietro ! Cosicché se la pioggia dura abbastanza affinchè alle
prime gocce senza effetto apparente ne seguano altre ancora a
colpire la capsula, le valve come animandosi, cominceranno a
sommoversi ed a sollevarsi. Ora noi abbiamo già visto come an-
che un piccolo svolgimento delle valve lungo il piano verticale
passante per la loro linea di mezzo, sia sufficiente per mettere
allo scoperto la bocca loggiale e la linea mediana degli scheni-
dii, ove la capsula sia fornita di tali organi. Diviene dunque
possibile, se noi rammentiamo quanto abbiamo detto su la via
seguita dai semi, anche senza una pioggia sufficiente per le ne-
cessità dello specie, ma che dura abbastanza per provocare il
primo sollevamento delle valve, la fuoruscita di qualche seme
il quale andrebbe incontro a morte sicura.
Ma la specie non si dà per vinta e sa difendersi ottima-
mente contro il grave pericolo. Non una, ma molteplici sono le
disposizioni a cui può faro ricorso. Se appartiene al numero del-
le più evolute attua certi mezzi di resistenza che vedremo fun-
IG F. Rappa ,
zionare in seguito: che se è una specie primitiva oppure una di
quelle specie in cui l'evoluzione ha pigliato diversa via da quel-
la delle specie più evolute anzidette, come accade nel quarto
tipo, ricorre ad un mezzo più semplice, non però meno efficace,
quando sopratutto assume nuove particolarità: sono gli ume-
noprosteci. Le membrane che li costituiscono, allorché le valve
cominciano a svolgersi, si svolgono anch'esse e si distendono una
sull'altra dinanzi la bocca loggiale e al di sopra della loggia
stessa. Allora, pur supposto che una goccia d'acqua riesca a ca-
dere su la capsula in corrispondenza di una loggia, non potrà
urtare direttamente né su la bocca loggiale né su gli schenidii:
ed anche in mancanza di questi organi non potrà portare lo
scompiglio nei semi perché o non penetrerà affatto neir interno
della loro custodia, oppure già attenuata dalla resistenza degli
umenoprosteci distesi a guisa di tenda al di sopra della loggia;
e se qualche seme rimbalza all'urto, sbatterà, contro gli umeno-
prosteci che lo costringeranno a restare nella cavità loggiale.
In conformità di tale loro modo di funzionare gli umenopro-
steci non possono essere presso tutte le specie né di identica con-
sistenza né di eguale ampiezza. Nello prime specie infatti, in
quelle cioè provviste di schenidii, la bocca loggiale, raramente
libera, presenta quasi sempre una densa siepe di funicoli che
l'occlude. Ora schenidii e siepe di funicoli, pur essendo organi
regolatori della disseminazione sotto una pioggia abbondante e
lunga, organi quindi destinati a funzionare principalmente ad a-
pertura completa della capsula, tuttavia in un primo tempo co-
operano con gli umenoprosteci, i quali pertanto non hanno né
dimensioni né consistenza speciali. Cosi nel M. hlanditm, nel M.
ììiuricattiì» , nel M. Zeyheri etc. gli umenoprosteci si presentano
sotto apparenza di un'appendice membranacea delicata, assai
stretta in proporzione della capsula, ma nelle stesse specie si
hanno gli schenidii e la bocca loggiale é inoltre riparata per-
manentemente dalla densa siepe dei funicoli anzidetta. Nelle spe-
cie invece presso le quali manca la siepe dei funicoli, nel mentre
anche gli schenidii mancano o sono ridotti talmente da aver
perduto la loro funzione, gli umenoprosteci assumono e consi-
stenza e sviluppo particolari.
Così nel M. ìnegdrhi/ziim, nel M. suhmcanuni, nel 31. Thun
hergii etc. le membranelle degli umenoprosteci sono amplissime-
La disseminazione nei Mesembriantemi. 17
in proporzione della piccolezza della capsula {M. megarhyzum,
M. Kubincanum) o della sua modesta grandezza {M. Thumheryii,
M. LeJimaniì/), e molto più consistenti clie nelle altre specie sum-
mentovate. Oltracciò esse sono saldate con perfetta continuità col
margine inferiore esterno degli anoicteri, cosicché il riparo che
costituiscono, addossati inoltre uno sull'altro al di sopra della
loggia, è perfettamente chiuso. Con tali disposizioni nemmeno un
seme o solamente qualcheduno può sfuggire per tutto il tempo
che la capsula è semiaperta, sebbene manchino e la siepe dei
funicoli e gli schenidii (1). Invece in ilf. hhoidum e nelle altre
specie citate con esso, l'umenoprostece si distacca dall'anoictere
onde, sia per la delicatezza delle membranelle sia per questo di-
stacco, molti semi sotto l'urto della goccia pluviale dovrebbero
scappare via, sebbene presenti gli umenoprosteci, ove non fossero
presenti nello stesso tempo e gli schenidii e la siepe dei fu-
nicoli.
Senza dubbio la funzione immensamente più importante de-
gli umenoprosteci è quella ostacolatrice che essi compiono du-
rante (jnello che abbiamo chiamato il primo momento della loro
attività. A questa funzione ostacolatrice può seguirne una di au-
silio della disseminazione, ovvero semplicemente regolatrice. In
tal caso si ha non solo l'ingrandimento delle membranelle e l'au-
mento della loro consistenza e la maggiore o minore obliquità
rispetto al piano orizzontale della capsula, ma intervengono auT
Cora disposizioni affatto peculiari. Per comprendere bene tutto
ciò bisogna pensare anzitutto al vario grado di apertura delle
valve, consentito dai due tipi di anoicteri, che si rinvengono nelle
specie fornite di umenoprosteci (le specie nelle quali si presenta
il secondo e terzo tipo, quello ad angolo e quello ad Y, man-
cano, come sappiamo, di umenoprosteci). 11 primo tipo permette
un'apertura delle valve orizzontale; gli umenoprosteci, che sono
alle valve connessi, le seguono nel loro svolgersi e si distendono
(1) A pag. 9 del precedente lavoro fo derivare l'ingrandimento e le
modificazioni degli umenoprosteci dal bisogno di sostituirli come organi
regolatori a quegli organi regolatori che sono scomparsi o in via di com-
pleta scomparsa. E ciò è esatto come si vedrà piìi innanzi ; quanto
diciamo adesso sull'influenza che su tale ingrandimento e modificazioni dt-
18 F. Rappa,
anch'essi orizzontalmente. Per tal modo essi concorrono a favo-
rire la disseminazione aumentando la superficie di urto per le
gocce di pioggia: difatti se è vero che gli urti più efficaci son
quelli che cadono direttamente su la loggia, non è men vero
che l'urto sugli umenoprosteci, come su le valve aperte, avrà
l'effetto di scuotere l'intera capsula, onde i semi contenuti nelle
logge potranno, sommovendosi, assumere una posizione eventual-
mente più opportuna per venire espulsi dalle gocce, per es. e-
mergendo un pò dal fondo, e quelli impigliati tra gli umenopro-
steci, le valve ed altre formazioni persistenti potranno cader via,
donde l'importanza anche dell'aumento del braccio di leva, come
più indietro facevamo osservare. Ma ancora in altro modo gli u-
menoprosteci distesi orizzontalmente potranno giovare alla dis-
seminazione, aumentando cioè il raggio della caduta. Difatti, nel
caso che il seme , uscito dalla cavità loggiale , venga a urtare
suU'umenoprostece, questo gli impedirà di cadere perpendico-
larmente e gli farà descrivere iin arco più o meno lungo (lì.
Tuttavia questa funzione di favorire è ben poca cosa in con-
fronto della funzione ostacolatrice del primo momento, e anche
di (fiiella regolatrice del secondo momento (2). Pensiamo difatti
al ciuarto tipo di anoicteri che, sommando gli effetti utili di cia-
scuna coppia anoicterica, dovrebbe operare un'apertura completa
delle valve, anche oltre la orizzontale.
In esso, accompagnato anche, come sappiamo, dall'assenza
degli schenidii, la disseminazione dovrebbe essere compiuta per
gli umenoprosteci esercita la più ampia funzione ostacolatrice ad essi de-
voluta per la mancanza ed estrema riduzione degli schenidii e di ogni ap-
parato boccale, non fa che completare quanto allora dicevamo.
(1) Noi abbiamo detto, che anche nel quarto tipo anoicterico le valve
possono restare orizzontali, ed allora anche per queste vale quanto abbiamo
esposto su la funzione ausiliaria degli umenoprosteci.
(2) Adesso, dopo le nozioni acquistate, siamo in grado di definire che
cosa noi intendiamo per funzione ostacolatrice e che cosa per funzione re-
golatrice. Allorché la pioggia non è ancora caduta, tutti gli organi capsu-
lari concorrono ad impedire la fuoruscita dei semi, e quindi tutti sotto
questo punto di vista sarebbero organi ostaco/atori. Però se si pensa die,
anche nella totale mancanza degli altri organi, soltanto le valve, nel caso
che la pioggia non sia ancora caduta, o soltanto le valve e gli umenopro-
steci insieme, nel caso di una scarsa precipitazione, basterebbero ad impe-
La disseminazione nei Mesembriantemi. 19
intero sotto unica precipitazione. Ma noi già sapj^ianio che ciò
non avviene perchè la specie ovvia al pericolo con numerosi di-
sposizioni, tra le quali alcune si riferiscono o indirettamente o
direttamente agli unienoprosteci. Difatti una di tali disposizioni
è l'indebolimento delle lamine anoicteriche per cui, sebbene a-
genti parallelamente, non sono capaci di svolgere le valve com-
pletamente. Allora anche gli unienoprosteci resteranno obliqui oc-
cludendo lo spazio vuoto compreso tra due valve consecutive.
Così la capsula aperta ha un aspetto di conca, la cui parete è
formata dallo valve e dagli umenoprosteci e dalla ([uale i semi
non potranno fuoruscire che dietro un colpo abbastanza forte
della goccia, il quale li costringa a saltare quell'ostacolo (ij. E'
facile prevedere che in questo caso le membrane costituenti gli
umenoprosteci sono assai ampie e consistenti.
Come disposizioni direttamente relative agli umenoprosteci
noi intendiamo riferirci ai Coilomorfi. Anche in questo gruppo
])nò aversi la parziale apertura delle valve come adattamento
generalo della specie, (per es. 31. granili Ica til e) ovvero come pro-
prietà di singole capsule, fatto a cui noi già abbiamo accenn«*»Q
per entrambi i gruppi contradistinti dal primo e quarto tipo di
anoicteri.
Ma inoltre nei Coilomorfi gli umenoprosteci sono particolar-
mente conformati e disposti. E invero, mentre presso le specie
degli altri gruppi tali organi si presentano sotto forme di lami-
dire la fuuruscita dei semi, questi organi soltanto, cioè valve ed umeno-
prosteci, meritano il nome di organi ostacolatori. La loro funzione in quan-
to che impediscono ima fuoruscita intempestiva dei semi è la funzione o-
stacolatrice che noi intendiamo nel testo. Caduta però la pioggia sufficien-
te ai bisogni della specie, vi sono altri organi che ostacolano ancora l'e-
missione di semi. Evidentemente poiché ormai le condizioni ambientali
sono propizie, la funzione di cotesti organi, sebbene ostacolino, non può
avere più significato di funzione ostacolatrice, sibbene di funzione regola-
trice, in quanto che ostacolando regolano in certa quantità la emissione
dei semi, affinchè altri ne restino per ulteriori precipitazioni, assicurando
cosi nel miglior modo i destini della specie con una disseminazione fra-
zionata.
(1"; Da quanto si è detto si comprenderà che anche nel primo tipo
anoicterico si può rinvenii-e una funzione regolatrice degli umenopro-
steci.
20 F. Rappa,
ne membranacee, disposi e sia orizzontalmente sia obliquamente, ad
ogni modo però sempre divaricanti verso l'esterno e quindi di-
scoste dalle strisce anoicteriche, nei Coilomorfì invece gli ume-
noprosteci divengono delle lamelle 23ergamenacee, solide, addossate
su le valve verso gli anoicteri, lungo i quali quasi si toccano coi
loro margini esterni. Al di sotto delle robuste lamelle cosi ripie-
gate ed addossate su le valve e decorrenti col loro margine
esterno lungo il margine superiore delle strisce anoicteriche , si
nascondono più o meno numerosi semi che con somma difficoltà
possono esserne scacciati.
Difatti i semi dei Coilomorfì^ sempre lateralmente compressi, o
sono molto piccoli ed allora li salva la loro stessa piccolezza, o
anche assai grandi come nel M. splendens , specialmente di una
varietà che coltivasi nel nostro Orto Botanico, ed allora li salva
la loro forma compressa.
Inoltre per la detta varietà del 31. splendens interviene an-
cora e la forma non più semplicemente compressa, ma lamellare
del seme, e l'aletta che circonda il seme stesso, frastagliata in tutto
il suo margine e che coi suoi denti si impiglia negli angoli o
nelle pareti della sottile cavità costituita dall' umenoprostece ad-
dossato alla sua metà di valva e chiusa longitudinalmente dalla
striscia anoicterica.
Prima di chiudere il nostro dire su gli umenoprosteci dob-
biamo ancora accennare ad una usurpazione che della loro fun-
zione fanno gli anoicteri. E invero, quando la capsula ha omes-
so gl'importanti organi regolatori che sono i funicoli facienti
siepe dinanzi la bocca loggiale, senza sostituirli con organi vica-
rii, come fa invece, per es., nei Vaginata, e senza ricorrere ad
uno sviluppo maggiore degli umenoprosteci, a cui pure ricorre in
molte specie (Coilomorfì , M. Lehmanni etc.) , anzi rinunzia a
quegli organi regolatori, accompagnando con la riduzione estrema
degli umenoprosteci, allora si osserva un fatto nuovo importan-
tissimo, la sostituzione cioè degli anoicteri agli antichi organi o-
stacolatori, gli umenoprosteci, incapaci ormai di adempiere ap-
pieno alla loro funzione. Ed anche ciò è un segno dell'inesauri-
bile plasticità di questo meraviglioso gruppo di piante! Esami-
neremo in seguito un esempio dell'usurpazione per parte degli
La disseminazione nei Mesembriantemi. 2L
anoicteri di mia funzione spettante ad un altro organo perfetta-
mente diverso.
Un secondo organo saltuario, cioè proprio di alcune specie
di Mesembriantemi e non di altre, è rappresentato dagli SchenkUl
Gli schenidii, sempre secondo la nomenclatura da noi creata,
sono quelle lamelle membranacee o pergamenacee le qnali, sal-
dandosi con perfetta continuità col margine supcriore dei setti
loggiali e disponendosi rispetto ai setti stessi pressappoco ad
angolo diedro, vengono a costituire il tetto della loggia. Ogni
coppia di schenidii, ricoprente dal di sopra la cavità loggialc,
lascia un'apertura anteriore, che è la bocca della loggia. Or noi
abbiamo fatto una distinzione netta tra funziono ostacolatrice e
funzione l'egolatrice, intendendo per la prima (vuoila a cui adem-
piono gli organi che impediscono la fuoruscita dei semi avanti
della pioggia o sotto una pioggia insufficiente, e ciò per evitare
la certa morte dei semi intempestivamente usciti; e per la se-
conda quella fornita dagli organi che ostacolano la dissemina-
zione anche sotto una pioggia abbondante, non già perchè i semi
fuorusciti non troverebbero sul momento nel suolo e nell'am-
biente le condizioni opportune di vita, ma per attuare una dis-
seminazione frazionata, sempre la più conveniente por assi-
curare il destino della specie in un ambiente dove sempre è pos-
sibile una siccità assoluta anche dopo una ricca precipitazione.
Però se netta è la distinzione teoricamentO;, non lo è più conside-
rata rispetto agli organi capsulari; difatti le valve e gli umeno-
prosteci, organi ostacokitori per eccellenza, possono, come abbia-
mo visto, divenire organi regolatori (1), e del pari gli enfrattici
o il loro equivalente, i funicoli, quando formano siepe dinanzi la
bocca loggiale, organi regolatori per eccellenza, possono divenire
organi ostacolatori, come abbiamo anche visto, almeno per i fn-
nicoli. Con ciò non cessa la giustezza di quella distinzione la
quale non solo corrisponde ad una veduta teorica, ma anche ad
(1~) Anzi le valve nel secondo tipo anoicterico per la fortissima e per-
manente inclinazione verso l'asse capsulare dopo aver funzionato come
organi ostacolatori, entrano immediatamente in funzione come organi re-
golatori; in quanto agli umenoprosteci sappiamo di già che nel secondo
tipo mancano.
22 F. Rappa,
una realtà biologica, sebbene attuata tale realtà da organi non
rigorosamente distinti nei rispetti della loro funzione.
Ebbene anche gli schenidii sono organi a funzione mista,
ma in ragione inversa di quel che lo siano gli umenoprosteci,
cioè che mentre gli ultimi sono di regola ostacolatori e solo se-
condariamente regolatori, gli schenidii invece sono organi prin-
cipalmente regolatori e solo secondariamente ostacolatori. Difatti
allorché le valve sono perfettamente chiuse ed anche tino a che
sono aperte assai parzialmente, cioè fino a che si conservano
molto oblique verso l'asse capsulare, e così gli umenoprosteci,
vai quanto dire quasi per tutto il tempo in cui è vantaggioso
per la specie che nessun seme fuoriesca, gli schenidii ancora non
entrano in funzione: ma quando e valve ed umenoprosteci si so-
no di già abbastanza sollevati e la bocca loggiale resta già in
qualche modo scoperta, allora anche gli schenidii entrano in giuo-
co per impedire por un po' oltre una disseminazione non ancora
vantaggiosa, ma che può divenirlo da un momento all'altro, ove
la pioggia continui con certa abbondanza. La funzione ostacola-
trice dunque degli schenidii si esercita negli ultimi istanti che
preludiano alle condizioni favorevoli per un utile spargimento
di semi.
Tuttavia cotesta preliminare azione ostacolatrice degli sche-
nidii è ben poca cosa in confronto della loro funzione regola-
trice. Per riconoscere la loro eccezionale importanza come orga-
ni regolatori, bisogna pensare che gli schenidii si ritrovano pres-
so specie nelle quali, a capsula aperta, o non intervengono altre
disposizi(Mii regolatrici , oltre alla profondità della loggia , o se
pure si presentano di tali disposizioni, (pieste non hanno valore
che per dato e fatto degli schenidii. Difatti se la siepe dei
fuuiculi o Tcnfrattico , disponendosi dinanzi alla bocca loggiale,
possono adempiere alla loro funzione regolatrice , lo devono a
che gli schenidii completano dal di sopra la chiusura della
loggia. Che se ciò non fosse , una goccia d' acqua cadente
dall'alto nella cavità loggiale, potrebbe effettuare con la massima
facilità e sicurezza 1' espulsione di un certo numero di se-
mi, ad onta dell' enfrattico e ad onta della siepe dei funicoli, i
quali (enfrattico. e funicoli) per la loro stessa posizione sarebbe
come se non ci fossero. Invece pur nell'assenza degli ultimi or-
gani (enfrattico e siepe) gli schenidii possono benissimo regolare
La disseminazione nei Mesembriantemi. 23
la disseminazione in quanto che comunque la goccia cada su la
loggia, ne attenueranno sempre enormemente gli effetti.
Vediamo adesso più particolarmente come funzionano questi
importantissimi organi che sono gli schenidii. All'uopo bisogna
ricordare che gli schenidii sono a coppia per ogni loggia di cui
formano il tetto perchè, saldati per un margine col margine su-
periore del setto loggiale, si distendono proprio sull'apertura
della loggia che essi chiudono superiormente; resta discoperta
soltanto una piccola regione che delimitata anteriormente dalla
parot(» loggiale costituisce la bocca loggiale: però i due schenidii
non si fondono tra loro, ma soltanto si toccano, per il loro lato
mediano, cioè per quel margine pel quale i due schenidii della
copjìia si affacciano. Intanto immaginiamo che gli schenidii man-
chino; la goccia pluviale cadente su la cavità loggiale avrà libe-
ro giuoco con tutto l'effetto meccanico di che è capace. Suppo-
niamo invece che i due schenidii si fondano tra loro pel mar-
gine pel quale si affacciano; ne verrà un tetto loggiale continuo
ed intero e la goccia pluviale non potrà esercitare nessuna azio-
ne meccanica su i semi, dato che essa cada su gli schenidii dal-
la parte dell'asse; che se cadrà in corrispondenza della bocca
loggiale, sarà com)iletamente chiusa ai semi la via attraverso la
fenditura schenidiale, cho allora, come sappiamo, dovrebbero se-
guire.
Nel primo caso (nella mancanza degli schenidii) la goccia
entrerebbe tutta nella loggia e con tutta l'energia di che è for-
nita ; nel secondo caso (fusione degli schenidi pel loro lato
mediano ) resterebbe fuori per intero e i semi non ne ri-
sentirebbero nessuna spinta, completamente riparati come sa-
rebbero dal resistente e continuo tetto della loggia, oppure pur
penetrando rac([ua per la bocca loggiale, i senii resterebbero a
posto urtando contro l'ostacolo chiuso degli schenidii. Invece,
così come sono le cose nella realtà, le due lamine schenidiali ce-
deranno all'urto dt'lla goccia (supponiamo per ora che la goccia
cada su gli schenidii dalla parte dell'asse) si abbasseranno e, nel
loro abbassarsi, i due margini, che prima toccavansi, si discosteranno
aprendo una linea d'ingresso per la goccia la quale, si, entrerà,
ma enormemente attenuata nella sua energia. Inoltre le due la-
mine schenidiali, abbassandosi, continueranno a formare un ri-
24 F. Rappa,
paro per i semi collocati lungo la faccia dei setti e quando essi
spinti dall'urto della pioggia, tenteranno di uscire, s'imbatteran-
no contro la siipcrficie protettrice delle lamine. È facile dunque
a convincersi della funzione regolatrice degli sclionidii e com-
prendere come essi l'adempiano nel caso supposto.
Con ciò purnondimcno non è cessata ogni azione degli sche-
nidii noi riguardi della disseminazicnie. Anzitutto nell'ajjrire la linea
d'ingresso alla goccia pluviale, i loro margini si sono abbassati,
mettendosi, quando la loggia ne è ancora rigurgitante, al di sotto
di qualche seme: questo ([ualche seme nel loro ritorno elastico
alla ordinaria posizione gli sckenidii lanceranno in alto. In se-
condo luogo i semi ad essi sottostanti che verranno espulsi dalla
spinta della goccia, nel passare attraverso la loro linea di con-
tatto, riceveranno una seconda spinta per parte degli schenidii,
come avviene per un corpo liscio che si fa sfuggire fra le due
dita.
Tuttavia la maggior parte dei semi, sempre nel supposto
caso che la goccia della pioggia cada su gli schenidii dalla par-
te dell'asse, fuoriesce dalla bocca loggiale, e quasi per intero
anzi seguirebbero (|uesta via, se non fosse per le formazioni ostacola-
trici che vi si impiantano. Or da questa parte gli schenidii non otfro-
no resistenza alcuna alla disseminazione, che anzi all'uopo presentano
un adattamento speciale, cioè il loro margine anteriore è riboc-
cato allin su, cosicché per parte loro la bocca loggiale resta per-
fettamente libera. Epjiure eccezionalmente gli schenidii possono
concorrere a restringere la bocca della loggia, ove l'assenza del-
le altre disposizioni lo renda necessario! A tal proposito è im-
portante il caso di M. hispidum . caratteristico e notevolissimo
perchè 1' unico di questa sorta , che io sinora abbia riscontrato.
Nella specie sTimmentovata, sebbene appartenente al tipo primi-
tivo ad anoicteri ovoidali, è venuto meno l'adattamento dei fu-
nicoli facienti siepe dinanzi alla bocca loggiale, cosicché questa,
mancando altri adattamenti vicarii, sarebbe completamente priva
di ripari ed i semi liberissimi di scappar via a frotte. La specie
ovvia al grave pericolo col dolce svolgimento delle valve, il che
fa sì che l'orlo della capsula non divarichi troppo e si abbassi
dinanzi la bocca loggiale, restandovi invece abbastanza rialzato;
intanto dalla parte centrale della capsula gli schenidii, invece
che formare un piano più o meno orizzontale od una fossetta piìi
La disseminazione nei Mesembriantemi. 25
o meno evidente, come nelle altre specie, scendono inclinati verso il
margine capsniare, formando per tal guisa una convessità centra-
le; ne viene che la bocca loggiale si riduce ad una stretta fen-
ditura delimitata tra il margine sollevato della capsula e il mar-
gino anteriore degli schenidii inclinati dall'asse all'esterno,- ma
sempre riboccato il loro margine all'in su, sebbene leggerissima-
mente. La riduzione della bocca loggiale a sì stretta fenditura
ben compensa la j)erdita delle altre più comuni disposizioni re-
golatrici.
*
Ho detto precedentemente che la maggior parte dei semi,
nel supposto caso che la goccia pluviale cada su gli schenidii
dalla parte dell' asse, fuoriesce dalla bocca loggiale, che anzi la
(piasi totalità dovrebbe seguire questa via, ove non fossero le
particolari formazioni che vi si impiantano. La natura stessa,
con la varietà e molteplicità di tali formazioni dimostra che il
pericolo maggiore di una disseminazione intempestiva proviene
proprio dalla bocca loggiale. Certamente se così non fosse , la
natura non farebbe tanto lusso di espedienti per occludere
al possibile la bocca della loggia: tanto più ciò parrà meravi-
glioso se si considera la correlazione che esiste tra coteste for-
mazioni, correlazione che ha di mira la più conveniente chiusura
della bocca della loggia. Tre sono coteste formazioni occluditrici:
la siepe dei funicoli, gli enfrattici, le appendici ; vedremo però
che gli espedienti sono più numerosi.
Come abbiamo visto nel lavoro precedente, nelle specie più
primitive, sulla parete anteriore della loggia, dall'interno, sorge
una lamella, produzione placentare, la cui faccia rivolta all'asse
capsulare è ricoperta da numerosi funicoli robusti, frastaglianti-
ne anche l'orlo; or i funicoli nascenti da cotesta lamella si di-
rigono verso 1' alto con un arco a leggiera curvatura , potendo
raggiungere coi loro apici gli schenidii se non fosse che gli api-
ci stessi si ripiegano verso l'interno. Ne trarrebbe origine una
sottile linea aperta tra gli schenidii e l'orlo superiore della siepe
dei funicoli, la quale si costituisce per l'insieme dei funicoli di-
rigentisi in alto; senonchè in corrispondenza di tale orlo e su la
loro faccia interna gli schenidii presentano un ispessimento che
26 F. Rappa,
basta a chiudere quella linea di luce; nel riposo quindi la bocca
loggiale è perfettamente occlusa. Caduta intanto su gli sclienidii
la goccia pluviale dalla parte dell'asse e penetrante nell'interno
della loggia col meccanismo che già conosciamo, urtando su i
semi, li spinge contro la siepe dei funicoli nel mentre essa stessa
respinta dalla reazione dei setti loggiali e principalmente del fon-
do e della costa assile della loggia, si getta su la siepe. Questa
all'urto cederà dando per un istante via ai semi e ritornando
immediatamente alla posizione di prima. Però a lungo andare la
siepe si scompiglia, senza che ciò tuttavia rechi danno alla spe-
cie, poiché la disseminazione, quando la siepe è ridotta a quel
punto, è già quasi compiuta e quello scompiglio non serve che a
rendere possibile la fuoruscita degli ultimi semi i quali, se così
non fosse, resterebbero per sempre imprigionati nella cavità log-
giale e sarebbero perduti per la specie. Ma prima che lo scom-
piglio della siepe, avverrebbe il logorio degli apici dei funicoli
e della faccia degli schenidi: su cui quelli si confricano quando
vengono spinti all' infuori dalla goccia e dai semi e quando per
la loro elasticità, esauritosi l'urto della goccia pluviale, ritornano
alla loro posizione ordinaria. Il notato ispessimento degli sclie-
nidii ovvia a questo pericolo giacche, incurvati come sono all'in-
dentro gli apici dei funicoli e curva essendo la superficie dell'i-
spessimento, lo strofinio avviene contro una superficie abbastanza
resistente (l'ispessimento schenidialc) e tra superficie curve, ren-
dendosi così perfettamente dolco.
Or noi abbiamo detto che la bocca loggiale con le sue for-
mazioni da una parte e schenidii dall' altra sono sistemi perfet-
tamente invertibili ; così nel caso che la goccia pluviale cadrà,
invece che dalla parte dell'asse, dalla parte della bocca loggiale (1),
(1) Quando diciamo che la goccia cade dalla parte della bocca loggiale non
intendiamo soltanto che la goccia cada sulla bocca loggiale, ma senza
urtare sugli sclienidii. Certamente una simile caduta é sempre molto effi-
ciente perchè il pavimento della bocca loggiale, rappresentato dalla porzione
dell' orlo capsulare, corrispondente alla loggia, scende obliquamente verso
1' interno e vi guida la goccia. Trattasi adesso per la goccia di superare
gli ostacoli che le si parano contro (apparato boccale), cosa facile perchè
la siepe dei funicoli e le altre formazioni della bocca sono permeabili per
un liquido, a meno che non trattisi dei Linguiformi per la costruzione
La disseminazione nei Mesembriantemi, 27
i semi verranno espulsi attraverso la fenditura schenidiale, anzi
sitfatta caduta è quella che ottiene il maggiore effetto, come può
dimostrarsi sperimentalmente. Ditalti la siepe dei funicoli come
le altre formazioni della bocca loggiale , anzi queste più della
siepe , offre ai semi, buttatile contro dalla goccia caduta dalla
parte dell'asse, una resistenza ben maggiore che non alla goccia
cadente su la loggia dalla parte della sua bQcca , comechè la
goccia può infiltrarsi pur per le minime fessure ed i minimi in-
terstizii tra i funicoli della siepe ovvero , per esprimerci in ge-
nerale, tra le varie parti dell'apparato boccale (dato anche il ri-
boccamento dell'orlo anteriore degli schenidii) tanto più che trat-
tasi di un urto impresso direttamente dal corpo da cui proviene,
mentre 1' urto dai semi in tali interstizii è un urto trasmesso.
Invece la resistenza offerta dagli schenidii alla goccia dell' ac([ua
cadente su di essi dalla parte dell'asse, è ben maggiore che quella
offerta ai semi scacciati dal basso all' alto dalla goccia caduta
dalla parte della bocca loggiale. Difatti la prima resistenza è
dovuta air intera superficie schenidiale essendoché la goccia, gran-
de abbastanza, la investe nell'insieme della sua estensione e nel
senso in cui essa è più resistente (da sopra in sotto), mentre i
semi, piccoli, 1' investono in suoi punti soltanto (e da basso in
alto , nel qual senso la resistenza schenidiale è molto minore),
anzi molti rinvestiranno in corrispondenza della fenditura degli
schenidii attraverso alla quale sfuggiranno, come del resto anche
buona parte dei primi , dopo avere ricevuto una nuova s])inta
per opera dogli schenidii stessi con quel meccanismo che già co-
nosciamo. In altri termini , in un primo modo di cadere della
del loro onfratticc . Una caduta poro più efficace (efficace anche per i Lin-
guiformi) è quella che avviene sull' estremo orlo anteriore degli schenidii
in corrispondenza dell'apparato boccale". In questo modo la goccia penetrerà
uell' interno della loggia non solo per gì' interstizii dell' apparato, se ci
sono, ma anche per il divaricare degli schenidii, divaricare a cui questi
organi sono conformati col loro orlo riboccato all' esterno. Cosi 1' orlo ri-
boccato degli schenidii ha il significato di lasciare , per sua parte, libera
la bocca loggiale per la fuoruscita dei semi spinti dalla goccia caduta su
gli schenidii dalla parte dell' asse, e 1' altro di rendere il più efficace pos-
sibile la caduta della goccia dalla parte della bocca loggiale.
28 F. Rappa,
goccia pluviale (su gli scheniclii dalla parte dell' asse), questa,
grandemente attenuata nei suoi effetti meccanici, spinge dei semi
contro ostacoli (le formazioni della bocca loggiale) per loro quasi
insuperabili , mentre in un secondo modo (sull' estremo orlo an-
teriore degli schenidii ed in corrispondenza della bocca loggiale)
spinge i semi, conservando gran parte della sua energia, contro
un ostacolo (gli schenidii con la loro fenditura) assai tenue, o
almeno molto più tenue di quello rappresentato dalle formazioni
che si impiantano su la bocca della loggia, specialmente che in
questo caso il movimento dei semi è dal basso all' alto, cioè in
quel senso in cui gli schenidii offrono la minore resistenza. Di-
cevo conservando gran parte della sua energia (e non tutta la sua
energia), perchè ditatti se minore è la resistenza incontrata dalla
goccia pluviale in questo suo secondo modo di cadere su la log-
gia, tuttavia è sempre una resistenza di un certo valore.
Dal detto appar chiaro che cotesti sistemi perfettamente in-
vertibili (schenidii da una parte e bocca loggiale con le sue for-
mazioni dall'altra) operano in doppio modo come organi regola-
tori della disseminazione: in un primo modo attenuando gli sche-
nidii l'effetto meccanico della goccia pluviale ed ostacolando le
formazioni della bocca la fuoruscita dei semi ; in un secondo
modo attenuando le ultime l'effetto meccanico della goccia e o-
stacolando gli schenidii la fuoruscita dei semi ai (]uali del resto
non risparmiano , come sapj^iamo , una spinta per conto loro,
quando quella ricevuta dalla goccia pluviale è siffatta che è gio-
goforza che essi sfuggano via. Apparo anche chiaro però che la
via più aperta e attraverso la (}ualo quindi avviene 1' emissione
maggiore è quella della fenditura schenidiale.
*
Dopo quanto abbiamo detto su la siepe dei funicoli e su la
perfetta invertibilità dei due sistemi anzidetti, potremmo dispen-
sarci dal discorrere più a lungo degli enfrattici e delle appendici
che non sono altro che i sostituti della siepe ; però vi sono an-
cora delle particolarità che meritano speciale menzione. Anzitutto
nel gruppo dei Vaginata gli enfrattici, come sappiamo dal lavoro
precedente, non sono ancora ben costituiti e lasciano uno spazio
tra i loro fianchi e gli schenidii coi setti loggiali. Questo spazio
La disseminazione nei Mesembriantemi. 29
tentano di occludere dall' alto con lo appendici , per il resto con
dei fanicoli che si affacciano verso la bocca della loggia, ed inoltre
cercano di ostacolare la disseminazione con l' arrotondamento e
la grandezza dei semi, il cui diametro è superiore all' interstizio
compreso tra il fianco dell' enfrattico e lo schenidio e setto
loggiale corrispondente. Ne viene che presso i Vaginata , non
ostante la sottigliezza dell' enfrattico, la disseminazione non sarà
per nulla più rapida che presso le specie provviste della siepe
dei funicoli, tanto più se si pensa allo scompiglio che col tempo
si verifica nella siepe.
Alla deficienza poi degli enfrattici presso le specie in cui
presentasi il secondo tipo di anoicteri , su[)plisce oltre alle ap-
pendici^ che possono essere abbastanza piccole, la parziale o par-
zialissima apertura delle valve, come anche gli anoicteri che si
rinserrano tra i fianchi degli enfrattici e i setti loggiali, conseguen-
dosi per tal guisa una chiusura (piasi ermetica. Allorché poi Io
enfrattico, come nei Linguiformi , ottiene il suo totale sviluppo,
la chiusura raggiunge con questo solo mezzo il suo estremo li-
mite, con le conseguenze intorno alla disseminazione che già pos-
siamo, indurre da ([uanto ormai abbiamo appreso antecedente-
mente.
*
Adesso viene la volta delle Lo(j(je. Esse , come abbiamo di-
mostrato nel ])recedente lavoro, non rappresentano presso i Me-
sembriantemi delle semplici concamerazioni dello spazio capsu-
lare, ma dei veri e propri i organi regolatori della disseminazione.
Le logge, profonde, danno l'immagine di fessure a cuneo, ampie
superiormente , ristrette e sottili verso il basso. Le gocce della
pioggia, allorché trattasi di espellere i jjrimi semi, avranno esito
più o meno grande ; ma a misura che la loggia si va vuotando,
i loro colpi riescono sempre meno efficaci. Difatti i semi si rin-
serrano nella angusta fessura del fondo loggiale ne possono es-
serne rimossi tanto facilmente. Cosiffatta conformazione potrebbe
supporsi che abbia assai scarsa importanza per le specie prov-
viste nella regione superiore della loggia di un insieme di quelle
disposizioni già a noi note (schenidii, siepe dei funicoli, etc.) ; ma
vi sono specie (che io sappia, almeno l'intero gruppo in cui j)re-
30 F. Rappa ,
sentasi il quarto tipo degli anoicteri) presso le quali mancano
tutte e singole tali disposizioni cosicché la loggia si apro con
bocca completamente libera. E evidente che presso coteste specie,
nelle cui logge la goccia pluviale entra con tutta ed intera la
sua energia, la profondità delle logge e l'angustia del loro fondo
abbia un significato biologico di prim' ordine.
Le specie però , dove la loggia appare un organo ben costi-
tuito e ben definito, sono quelle appartenenti al gruppo dei Coi-
lomorfi; però dopo quanto ne abbiamo detto nel lavoro j)rece-
dentc, possiamo dispensarci di discorrerne ulteriormente.
In quanto alle Valfe dalle cognizioni, che già abbiamo avuto
modo di acquistare parlando delle altre formazioni, possiamo farci
un concetto della loro funzione e del modo onde tale loro funzione si
compie. Dobbiamo aggiungere che loro funzione è anche di re-
golare il passo dell' acqua agli anoicteri. Di (]ui trae origine quel
varissimo comportarsi reciproco dei margini atfacciantisi di due
valve contigue. Ora i margini sono perfettamente aderenti fra di
loro, ora lasciano una leggiera fessura, ora rimangono allo stesso
livello del restante della valva, ora si sollevano in forma di cresta
restando aderenti fra di loro per tutta l'altezza e lunghezza della
cresta stessa, o divaricando e formando una doccia varia nell'aspetto
e negli effetti, lungo la quale può scorrere la goccia di pioggia; ora i
margini sono abbastanza ravvicinati e stretti dalla parte dell'asse di-
varicando chiaramente soltanto suU' orlo capsulare dove per tal
guisa costituiscono come un foro circolare. !S' intende facilmente
che la sensibilità delle valve ad aprirsi dipende non solo dalla
natura delle strisce anoicteriche , ma anche dalla maggiore o
minore facilità con cui le valve permettono che 1' acqua rag-
giunga le dette strisce attraverso le linee di divisione dei loro mar-
gini, come anche dalla natura delle valve stesse, a seconda che,
per es., sono lignificato o di una struttura spugnosa.
Bisogna notare che le valve non sempre sono allo scoperto;
talvolta infatti trovansi al riparo della massa dei petali e degli
stami disseccati tenuta a posto dal calice persistente. Questa massa
impedisce che le valve si aprano sin dalle prime gocce che colpiscono
la capsula e quando poi le valve sono semiaperte, coopera alla
funzione ostacolatrice delle valve stesse e degli umenoprosteci ,
e quando infine la capsula è completamente aperta^, forma una
bene adatta superfìcie (anche perchè imbevuta di acqua) , dove i
La disseminazione nei Mesembriantemi. 31
semi non fuoruscenti con forza si impigliano e donde possono
tornare ad imprigionarsi nella capsula al chiudersi delle valve
o dove almeno possono allora restare rij)arati fra i petali e stami
secchi e cattivi conduttori del calore.
Per tal modo anche il calice ed i petali e gli stami persi-
stenti ci appariscono funzionanti nei riguardi della dissemina-
zione e si riconosce la giustezza di quanto noi dicevamo nel pre-
cedente lavoro, che cioè con 1' elenco di quello sei formazioni
principali in esso studiate non venivano esaurite tutte le parti-
colarità capsulari. E poiché ci siamo, vogliamo ricordare che presso
i Mesembriantemi gli stessi semi con la loro forma, con il loro in-
grossamento talvolta davvero sproporzionato alle piccole dimen-
sioni della capsula, parimenti con la loro piccolezza assai più
spinta di quanto facesse supporre la grandezza abbastanza con-
siderevole della capsula, col loro numero, col margine frasta-
gliato della loro aletta divengono mezzi regolatori della dissemina-
zione! I funicoli poi abbiamo visto essere divenuti veri e proj)rii
organi ostacolatori e regolatori. Ma finora sui funicoli non
abbiamo detto cosa che ci riempirà di meraviglia. Difatti ])res-
so molte specie ci sorprende lo scarso numero dei semi e f ab-
bondanza dei funicoli. Egli è che grandissimo numero di semi
restano atrofici pur continuando i funicoli nel loro sviluppo. Egli
è così che si forma la siepe dei funicoli dinanzi- la bocca loggiale,
egli è cosi che si forma quella massa di funicoli che nelle me-
desime specie ricopre i semi, come l'cnfrattico dei Linguiformi, col
suo apice ripiegato ad angolo verso l'interno. Ne basta, che vi sono
specie in cui i funicoli non abbandonano il loro seme, cioè ogni seme
resta fortemente attaccato al proprio funicolo da cui non può
venire distaccato tanto facilmente. Tenendo la capsula di una di
queste specie per il gambo e capovolta neiraci[ua di un bicchiere,
anche scuotendo con certa forza la mano, non un seme si separa!
E allorché la pioggia avrà a grande stento cacciato via alcuni semi,
i persistenti funicoli di questi, e ciò può dirsi per tutte le specie,
si aggrovigliano fra loro e si agglutinano coi semi non ancora
fuorusciti, rendendone più difficile 1' espulsione per opera del-
l' acqua ed impossibile per opera del vento, anche nel caso che
32 F. Rappa ,
1' apertura loggiale sia sfornita di c|ualsiasi formazione occhi cli-
trice.
*
Sinora abbiamo considerato i varii organi capsulari dei Me-
sembriantemi, per cosi dire, analiticamente: li considereremo adesso
in sintesi esaminando, mentre funzionano, alcune capsule partico-
lari che sceglieremo fra i tipi principali.
Certamente la capsula di M. lingitifoni/e merita il primo posto.
Per far più presto sommergiamola nell' acqua ed indi, cavatala
fuori, attendiamo qualche minuto, tornando a bagnarla se occorre.
Ecco, le valve, come gli aridi scheletri al vaticinio di Ezechiele,
si animano, si sollevano : fra un quarto d' ora al più esse avran-
no compiuto interamente il loro movimento (1). Mentre il movi-
mento si svolge, gli umenoprosteci, che ridottissimi sembrano
setole delicate e appiattite , si agitano e s' incrociano senza riu-
scire per nulla ad adempire la funzione a cui sono destinati
presso le specie dove hanno normale sviluppo. A movimento
finito, osserviamo la faccia interna delle valve e le logge che
hanno messo allo scoperto; vedremo le forti e scure strisce anoic-
teriche, che hanno adempiuto così bene il loro dovere , e gli
schenidii robustissimi, pergamenacei, debolmente inclinati verso
la linea mediana lungo la quale si. serrano l'un contro l'altro,
mentre nell' apertiira anteriore da ossi delimitata biancheggia l'e-
norme enfrattico che tutta l'occlude, e che col suo apice si ripiega
ad angolo verso 1' asse capsulare, per nascondere e protegge-
re sotto di sé tutta la massa di semi che può. A prima
giunta si crederebbe impossibile che , cosi come sono di-
sposte le cose (chiusura completa), anche un sol seme sia
per isfuggire da quella ermetica custodia. Eppure se tenteremo
di imitare il procedimento di espulsione tenuto dalla natura, ci
convinceremo del contrario (2). Sia che facciamo cadere le gocce
(1 j Anche in una nota precedente abbiamo espresso la nostra opinione che
le cose in natura accadranno abbastanza diversamente che nell' esperimento
perciò crediamo che per la completa apertura delle valve di M. liiigtd-
forme si richiederanno, nel saccedersi naturale dei fenomeni, ben più di
quindici minuti ; lo stesso dicasi delle altre specie.
(2) Berger adoi)erò una spugna imbevuta di acqua ; ix> dapprincipio
adoperai una pera di gomma, dalla quale facevo gocciolare il liijuido ; in
seguito , per avere un getto perfettamente regolabile , ricorsi ad mi rubi-
netto d'acqua corrente.
La disseminazione nei Mesembriantemi. 33
dell'acqua dalla parte dell' asse, sia che dalla parte della bocca
loggiale, i semi fuoriescono (nel secondo caso in numero ben
maggiore) , e un qualche seme impigliato fra gli schenidii e i
fianchi dell'enorme enfrattico ovvero nella fenditura schenidiale,
ci mostra quale è la via seguita dai semi, che scappano, secondo
il punto in cui la goccia cade.
Ed ecco i primissimi movimenti delle valve della capsula
inumidita di M. mtdfiflorum ; esse già divaricano e lasciano di-
scoperte le logge nella linea mediana su la quale non scorgiamo
agitarsi e distendersi gli umenoprosteci con la loro membranacea
trasparenza ; di fatti qui essi mancano. Tuttavia su la bocca log-
giale rosseggia l'enfrattico sottile mentre qualche funicolo fa ca-
polino attraverso la stretta fessura che rimane tra il fianco del-
Tenfrattico ed il se'-to loggiale corrispondente ; esso, l'enfrattico,
con l'ausilio de\Vap2}eiìdice, è il guardiano che rintuzza la violenza
della goccia pluviale e vieta al granello di seme di uscire. Fi-
nalmente le valve hanno compiuto il loro movimento, ma la loro
regione superiore è rimasta verticale ; difatti , osservando bene,
scorgiamo le due branche deìVipsilon degli anoicteri : il M. mul-
tìflorum appartiene al terzo tipo anoicterico. Sul piano capsulare
discoperto, formato dagli schenidii, si scorgono le cinque conves-
sità (conche se guardate dal basso) sotto ciascuna delle quali
rosseggia uno dei semi rotondetti e grossetti. Certamente queste
conche, arrotondati e grossi come sono i semi, costituiscono, l'u-
nico punto attraverso cui possono sfuggire i semi facienti la via
degli schenidii.
Il M. sjnnosum è un rappresentante del secondo tipo anoi-
cterico. La capsula è inumidita , ma invano attenderemo che le
valve si sollevino ! Esse restano ripiegate e divaricano soltanto
quanto basta per mettere allo scoperto la linea mediana della
loggia ; anzi, se ciò avviene convenientemente , è dovuto a che
i margini delle valve, anche a secco , sono fortemente inarcuati
all'esterno. Mancano gli umenoprosteci (secondo tipo anoicterico),
ma, oltre all'estrema inclinazione delle valve, sono un buon com-
penso l'enfrattico, V appendice scendente dagli schenidii, gli stessi
anoicteri che si rinserrano tra i fianchi dell'enfrattico ed i setti
loggiali.
Adesso si apre la capsula del M. hlandum. Gli umenopro-
steci bene sviluppati (primo tipo anoicterico) si agitano , si ad-
34 F. Rappa,
dossano 1". un su l'altro e inclinano le loro lamine su la bocca
loggiale e gli sclienidii. Il riparo degli umenoprosteci non è con-
tinuo, perchè le loro lamine sono distaccate superiormente dagli
anoicteri e parrebbe anche debole; però è sufficiente data la jdo-
tenza degli schenidii e della densa siepe dei funicoli. Gli sche-
nidii orizzontali riboccano il loro margine anteriore all' infuori e
sopratutto all'in su (disposizione del resto comune anche al M.
liììf/uiforme ed a tutte le specie provviste di tali orgaui), come per
dare alla bocca loggiale la conveniente apertura per la fuorusci-
ta dei semi nel caso che la goccia cada dalla parte dell'asse o
la conveniente disposizione per divaricare e dare passaggio alla
goccia se questa cade dalla parte della bocca loggiale. La siepe
dei funicoli fa le veci dell' enfrattico e gl'ispessimenti sclienidiali
completano l'apparato boccale. I semi non sono molto numerosi,
ma abbastanza grossi, come piramidati, con la punta si fanno
passaggio fra la siepe dei funicoli o attraverso la fenditura sche
nidiale, allargandola come cunei.
Il M. heteropftalum nella disposizione orizzontale degli sche-
nidii ha una capsula foggiata come quella del M. hlandum^ m..
la bocca loggiale è ampia e, (juel che è più, manca la siepe dei
funicoli. Nel mentre si svolge il movimento d'apertura, inclinate
su la bocca loggiale e su gli schenidii osserviamo quelle mede-
sime lamine che si scorgono anche nel M. Uandiun: crederemm
siano al solito gli umenoprosteci che riparano bocca loggiale e
sclienidii dai colpi delle gocce. Però quando l'apertura è com
pietà e l'osservazione sarà più comoda, ci accorgeremo che qui
gli umenoprosteci sono assai ridotti ed imj^ari da soli alla loro
funzione; la loro superfìcie è stata aumentata dalle appendici e-
spanse degli anoicteri particolarmente sviluppate, le quali (juindi
hanno assunto anch'esse la funzione ostacolatrice defili umeno-
prosteci, cooperando gli uni e gli altri organi al compimento di
una funzione della quale da soli ne gli uni ne gli altri sarebbe-
ro capaci. Il M. lieteropetalum è dunque, e con esso forse Finte-
rò gruppo compreso dagli Autori sotto il nome di Heteropetala,
un esempio di usurpazione, da parte degli anoicteri, della fun-
zione propria degli umenoprosteci, usurpazione alla quale aveva-
mo accennato precedentemente. Ma ([uesta usurpazione, col ridur-
la membranacea, ha indebolito la porzione espansa dell'anoictere.
e le ha tolto il potere di svolgere la regione supcriore della
La disseminazione nei Mesembriantemi. 35
valva, la (jualc quindi rimane assai spesso inclinata, ciò che por-
ta un certo vantaggio alla specie (1). Tuttavia per la mancanza
di ogni riparo boccale, le gocce pluviali hanno quasi libero giuo-
co, l'unica formazione, gli schenidii, essendo assai poco efficien-
te da sola. Le logge protonde sono ancora un ostacolo ed i semi
numerosissimi, sebbene grossi quanto quelli del M. hlandiim e
tòrse più, sono un compenso della rapida disseminazione.
La superfìcie valvare della capsula di M. Lehmanni sta se-
polta sotto l'idrofila massa dei petali e stami persistenti, mante
nuti a posto con l'aiuto del calice anch'esso persistente (2). Le
prime gocce pluviali riescono inefficaci, ma finalmente le valve
cominciano a sollevarsi e nel contempo i grandi umenoprosteci,
con continuità saldati agli anoicteri, si distendono Tuno sull'altro
per ricoprire lo logge a doppia coperta. Finora non un sol seme
potrà sfuggire e se la pioggia cessa, le valve torneranno ad ab-
bassarsi e tutto sarà rimasto come prima. Ma se la pioggia con-
tinua, le valve si svolgeranno completamente e allora le gocce
acquee avranno del tutto libero giuoco perchè qui mancano an-
che gli schenidii (sono ridotti ad una linea impercettibile, cosic-
ché sembrano mancanti). Al solito la profondità della loggia e i
funicoli dei semi scappati via impediscono una completa disse-
minazione in unica volta. Inoltre i semi sono numerosi, piccoli,
persistentemente attaccati ai loro funicoli; delle capsule poi restano
semiaperte anche sotto una pioggia abbondante, adattamento
del resto quest'ultimo comune a molte specie del primo e del quarto
tipo anoicterico.
Il M. granulicaule, sensibilissimo all'azione dell'acqua, tosto
ferma però le sue valve, le quali quindi restano semiaperte. Gli
(1) Nel 31. inclaudens, specie afflnissima al M. heteropetalum, le valve
restano sempre inclinate.
(2) Coi tecipo però e 'a massa dei petali e stami ed .1 calice persisten-
te vanno aistrutti, anzi l'apertura delle valve o lo scoprimento della supea-
ticie capsulare all'aria lioera dopo che le valve si sono svolte, è legata alla
condizione della parzia-e distruzione della massa dei petali e stami. Difàtti
allorché qviesta è ancora perfettamente intatta o le valve restano chiuse
perchè l'acqua non le raggiunge, oppure, se si svolgono, non sono capaci
di aprire la massa di petali; s'intende che allora la disseminazione è im-
possibile.
36 F. Eappa ,
umenoprosteci grandi, tanto più se si considera la piccolezza
della capsula, non si svolgono airesterno, ma si ripiegano verso
gli anoicteri addossandosi così ciascuno alla semivalva ad esso
corrispondente. Così si delimita uno spazio ben riparato dove si
annidano i semi distaccatisi dalla placenta assile. Gli altri semi
restano del tutto indifesi, essendoché gli sclienidii mancano com-
pletamente, e scappano via ad ogni urto della pioggia. Si ag-
giunga che la parete della valva presto si logora e perfora, ondo
i semi rimangono esposti alla dispersione anche quando gli anoic-
teri non hanno risentito l'azione dell'acqua. Nel M. granii fi cani e
perciò la disseminazione può avvenire anche senza della pioggia
per opera del solo vento, il quale potrà provocare l'uscita dei
semi col semplice scuotere i rami portanti le capsule. Sinora
questo è l'unico esempio di tale forma fli disseminazione. Tutta-
tavia la specie non corre pericolo alcuno sia per i semi di cia-
scuna capsula alquanto numerosi, sia per la straordinaria quan-
tità di capsule prodotte, sia ancora (il fatto più importante) per-
chè la capsula possiede un piano inferiore completamente ripa-
rato, da cui i semi non potranno fuoruscire che con somma diffi-
coltà o soltanto dopo distruzione della capsula. Cosi il M. gra-
nulicaide^ dato l'enorme numero di capsule che produce, conserva
al riparo una quantità di semi forse superiore a quella delle spe-
cie con logge ben custodite dai più complicati apparati boccali.
Se non che un altro vantaggio ne proviene da questa disposi-
zione al 31. gramiUcauIe, ed è quello di un'amplissima dissemi-
nazione. Difatti gli erbacei ed abbastanza esili rami di questa
specie, avvenuta la maturazione, presto disseccano; il vento al-
lora può facilmente strapparli ed in seguito trasportarli anche a
distanze grandissime perchè terminati a pannocchia, con la qua-
le possono rotolare sul suolo o essere sollevati in aria sotto l'a-
zione del vento. I semi contenuti nel piano inferiore della cap
sula, al suo logorarsi, saranno messi in libertà, il che potrà ac-
cadere anche lungo il viaggio.
La medesima struttura della capsula si manifesta nel M. cor-
difolium, senonchè, nel mentre le valve restano imperforate, man-
cano oltre agli sclienidii anche gli umenoprosteci; i semi quindi
scappano via interamente alla prima pioggia; nel piano capsula-
re inferiore si annida in generale un solo seme. Tuttavia da tali
disposizioni non proviene nessun danno alla specie sia per l'ab-
La disseminazione nei Mesembriantemi. 37
bondante fruttificazione sia per la fioritura che continua, si può
dire, tutto l'anno.
Infine osserviamo il M. .splendens. Sensibilissimo all' acqua,
le sue valve mosse, come in tutti i Coilomorfi, da anoicteri pa-
ralleli, divaricano completamente; ci accorgiamo però che in qual-
che cajDsula rimangono inclinate; gli umenoprosteci li vedremo
disporsi come in .1/. granulicaule e sotto di essi scorgeremo na-
scosti i semi lateralmente compressi o addirittura lamellari per
l'aletta frastagliata di cui possono essere provvisti (secondo le
sue due varietà). La disseminazione duntpie è rapida, ma non
completa alla prima pioggia. Anche qui però il piano inferiore
della capsula salva i destini della specie. Il J/. crijsùiìlinum, co-
me sappiamo, ha la capsula perfettamente conformata e quindi
funzionante come quella di AI. splendens.
IL
Nuove piante mirmecoflle
per il
Prof. G. E. Matlei.
Una statistica rlclle pianto mirmecofìle fu compiuta nel 1886
dal Delfino, nella sua classica opera sui nettarli estranuziali (1):
questa statistica faceva già salire il numero delle piante rico-
nosciute formicarie o ritenute tali a quasi 3000 specie: però
per molte famiglie il computo era stabilito su basi affatto insuf-
ficienti. Dal 1886 ad oggi, numerosi altri lavori si sono pubbli-
cati sui rapporti fra piante e formiche, e le nostre conoscenze
relative alla mirmecofilia si sono andate completando: in massi-
ma parte le specie dal Delpimo sospettate mirmecofìle furono ri-
conosciute tali, anzi molte altre furono aggiunte, appartenenti
ancora a famiglie che il Delfino aveva escluso dal suo computo:-
si può quindi asserire che il numero reale delle specie mirmeco-
fìle oltrepassi di assai quello presunto.
Le nostre conoscenze sulle piante formicarie sono oggi assai
complete, ma non si può dire raggiunto l'ultimo limite di inda-
gine in tale campo: ogni giorno sono scoperte e descritte nuove
specie, massime del continente africano, e molte di queste pure
presentano vistosi nettarli estranuziali, qualche volta accompa-
gnati ancora da domicilii atti ad accogliere formiche. Non voglio
qui certamente dare l'elenco di tutte le specie riconosciute mir-
mecofìle dopo la pubblicazione del Delfino: sarebbe troppo lun-
go, e risulterebbe altresì incompleto, non avendo sottomano tutte
le pili recenti pubblicazioni relative a questo argomento. Inten-
(1) Delfino Fed., Funzione mirmecofila nel Regno Vegetale. In Me-
morie della R. Accademia delle Scienze di Bologna. Ser. IV. Tom. VII,
1886, Tom. IX, 1888. Tom. X, 1889.
42 Q-. E. Mattei,
do quindi, in nna serie di brevi note, riassumere e completare
parecchie delle osservazioni che sono andato facendo sopra un
buon numero di piante mirmecofile^ aggiungendo qualche consi-
derazione di indole più generale.
I. Acacie africane a spine mirmecodiate
Specie di Acacia fornite di spine adibite a domicilio di for-
miche furono dapprima segnalate, per l'America centrale, dal
Belt (1) e daj^poi studiate da molti autori, quali Dakwin, Bec-
CARi, Delfino, Huth, Schimper, etc. Era quindi presumibile che
un così mirabile adattamento non rimanesse isolato, nella circo-
scrizione di un genere cosi esteso^ come il genere Acacia. Ed in
realtà anche alcune specie africane di Acacia si debbono consi-
derare come tali. Il primo a rilevare l'esistenza di una Acacia
a spine mirmecodiate, nell'Africa del Sud, fu Federico Smith (2), il
quale riporta qualche osservazione in proposito dovuta a Giovanni
MoNCKHOusE HuTCHiNsoN, residente a Weenen nel Natal. Jj' Acacia
in questione, di cui non è detta la specie, presenta spine lunghe
da 4 a 6 pollici, con un foro circolare che serve di ingresso e
di egresso alle formiche : nell'interno si trova un tessuto sjDugnoso,
nel quale le formiche scavano le loro cellette. La formica che
abita tali domicilii è la Sima natalensis.
L'esistenza di un'altra Acacia africana, a spine enormemente
ingrossate, era già in precedenza stata segnalata dallo Schwein-
FURTH (3), che ne fece una specie a parte, chiamandola Acacia
Fistula. Lo ScHWEiNFURTH però ritenne che queste spine fossero la
dimora di larve di insetti, che le perforassero al momento della
loro uscita, come generalmente avviene nelle galle: egli non ac-
cenna affatto a relazioni con formiche. L'Oliver (4) poi, seguito
dalla pluralità degli autori, riunisce questa pretesa specie 2l\Y Aca-
cia Set/al, aggiungendo : « The stipular spines are very subject
to a moustrous dilatation at the base, awing to insecte puncture ».
(1) Belt T., The naturalist in Nicaragua. 1874. p. 218.
^2) Smith F., Description of new species of Cryptoceridae. In Tran-
saction of the Entomological Society of London. 1876.
(3) ScHwEiNFURTH G., Aufzahlung und Beschreibung der Acacien-Ar-
ten des Nilgebiets. In Linnaea. Voi. XXXV. 1867-68. p. 309.
(4) Oliver D., Flora of Tropical Africa. Tom. II. 1871. p. 351.
Nuove piante mirmecofile. 43
Lo ScHUMANX (1) tuttavia rileva più probabile trattarsi di
un vero adattamento alle formiche, e crede possa ritenersi come
pianta a spine mirmecodiate anche V Acacia horrida. Il Delfino
(2i pure , indipendentemente , esprime una analoga opinione , ri-
portandosi alle osservazioni dello Smith. In seguito anche il
PiROTTA (3) ha segnalato 1' esistenza in Africa di due specie di
Acacia formicarie, cioè V Acacia Robecchii del paese dei Danakil
ed altra indeterminata , affine a\V Acacia Fistuìa^ riscontrata nel-
r Ogadon (Somalia). A lungo poi lo Schinz (4) , in due suoi la-
vori, riferisce di diverse specie di Acacia africane, a spine mir-
mecodiate , e cita come tali V Acacia Robecchii^ V Acacia 8eyal
(var. Fìstula) , 1' Acacia horrida e specialmente 1' Acacia Giraffae
del Sud Africa.
Recentemente poi lo Sjosteut (5), nella spedizione al Kiliman-
djaro, ha segnalato la presenza, nell'Africa orientale, di un'altra
Acacia, pure mirmecofila, precisamente V Acacia zanzibarica. Essa
presenta spine lunghe e sottili, ma fra queste ve ne ha qualcu-
na di enormemente ingrossata, (juasi sferica, con foro di entrata,
e con all'interno un tessuto spugnoso scavato in diverse cellette.
La formica che abita queste spine è il Crematogaster Chiarinii.
Un somigliante caso di Acacia a spine mirmecodiate ho a-
vuto occasione di esaminare, rivedendo il materiale botanico,
raccolto nel Benadir dal Macaluso. Già ne feci un breve cenno
in altra pubblicazione (6). Si tratta di una Acacia raccolta a
Brava, nelle dune, ma impossibile a determinarsi per mancanza
(1) ScHUMANN H., Einige neue Ameisenlianzen. In Pringsheim's Jahr-
bucherri fur irisseiischaftliche Botanik. Bd. XIX. 1888. p. 420.
(2) DEL.PINO Fed., Acacie Africane a spine mirmecodiate. In MaLpi-
ghia. Voi. III. 1889. p. 352.
(3) PiROTTA li., Acacia Robecchii. In Bollettino della Società Botanica
Italiana. 1893. p. 61.
(4) ScHixz H., Ueber myrmekodome Akazien. In Berichte cler Schicei-
zerische Botanische Gesellschaft. B. IV. 1894. p. 49. — Schixz H., Die
Pfianzenwelt Deutsch-Stidwest- Afrikas. In Memoires de V Herbier Boissier .
Genève 1900. p. 1C9.
(5) Sjostedt A., Akaziengallen und Ameisen auf den Ostafrikanischen
Steppen. In Wissensch. Ergehn. d. Schnedeschen Zool. Exp. nach. d. Ki-
limandjaro. 1908.
(6) Mattei Gr. E., Acacie africane a spine mirmecodiate. In Bollettino
del R. Orto Botanico e Giardino Coloniale di Palermo. Yo\. Vili. 1908. p. 131.
44 G. E. Mattei,
di fiori e di frutti. Tuttavia escludo sia la medesima specie stu-
diata dallo Sjostedt, essendo la forma delle spine totalmente di-
versa. La nostra infatti presenta coppie di spine normali, aghifor-
mi, lunghe circa due centimetri, e, ad intervalli, coppie di spine
straordinariamente ingrossate, lunghe 8 a 9 centimetri, con un
diametro massimo di oltre due centimetri. Queste spine sono in
forma di corno , differendo in ciò da quelle descritte dallo
ScHWEiNFURTH, che sono sferiche alla base e bruscamente ristrette
in punta sottile: una sola delle due comunica con l'esterno, per
un piccolo e rotondo foro, ma entrambe comunicano fra loro per una
piccola apertura interna: quella presentante il foro d'entrata pre-
senta una cavità unica, mentre l'altra, per solito (non sempre),
presenta un tramezzo che la suddivide in due colette, le quali
tuttavia comunicano fra loro mediante un piccolo foro praticato
nel tramezzo stesso. Cosi questo domicilio di formiche è suddi-
viso in tre camere bene distinte. In una di queste spine fui for-
tunato di trovare diverse spoglie di formiche, che mi furono de-
terminate, dal Prof. Emery, per Crematogaster Ghiarinii, precisa-
mente la medesima specie segnalata dallo Sjostedt.
Ora sorge una questione. Le cellette interne delle spine sono
certamente scavate dalle formiche, ma dubbia è l'origine dello
straordinario ingrossamento delle spine stesse. Cioè se queste sono
un prodotto normale della pianta, o se piuttosto si debbono a
stimoli praticati dalle formiche o da altri animali. Nelle specie
americane a spine mirmecodiate, queste si presentano costante-
mente assai ingrossate e piene di tessuto leggerissimo, in modo
che le formiche non hanno che a ridurle ad abitazione.
Anche in una specie del Sud Africa, V Acacia horrida, le
spine sono normalmente enormi, lunghe 10 centm. e più, inilate,
ripiene di tessuto midolioso : anzi in queste spine si ha supe-
riormente, verso la base, un'area allungata, meno ispessita, che
forse si presta per costituire il foro di entrata : ciò fa pensare a
possibili adattamenti mirmocofili, del resto per questa specie già
ammessi dallo Schinz.
Ma per le specie del gruppo deW Acacia Seyal, come quella
descritta dallo Schweinfurth, quella descritta dallo Sjosteut e
la presente del Benadir, pare che le cose sieno diverse. Infatti si
hanno, sullo stesso ramo, promiscuamente, spine sottili, aghiformi
e spine mirmecodiate. Ciò fa supporre ad una origine non nor-
Nuove piante mirmecofile 45
male, e questa viene confermata dal fatto che V Acacia Seyal e
le altre specie affini, nelle nostre colture, non presentano mai
spine ingrossate.
A questo proposito giova notare che diversi autori, seguendo
lo ScHWEiNFURTH , liamio ritenuto e ritengono tuttora , che le
spine della pretesa Acacia Fistula sieno vere galle^ alla cui ori-
gine nulla abbia a vedere 1' intervento delle formiche. Ciò fu
dapprima ammesso dall' Asohersox (1) , poi ripetuto dal Roche-
BRUNE (2), dall' HouARD (3), dal Kììster (4) e dal De Stefani (5).
Anzi quest'ultimo ritiene sieno opera di un Cynipide. Però nes-
suno ha veduto e tanto meno studiato l'insetto galligeno che le
avrebbe prodotte. Pare quindi , piìi che una constatazione di
fatto , sia una supposizione , giustificata dallo straordinario svi-
luppo di queste spine.
Recentemente il Negri (5), avendo esaminato in Africa 1'^-
cacia Fistula, ed ancora un'altra specie a spine eventualmente in-
grossate, che ritiene essere l'Acacia Lahai, propende egli pure a
considerarle come opera di insetti, mentre l'accesso delle formiche
sarebbe una eccezione. Egli dice che il rigonfiamento dello spine
compare ([uando queste sono ancora tenere, e non in tutte, e che
in tale stadio sono ripiene di un tessuto midollare lasso e per-
fettamente omogeneo. Con questo la questione è lasciata ancora
insoluta, imperocché se il tessuto interno è omogeneo, non si
comprende per quale stimolo o puntura sia stato provocato Tin-
grossamento, altrimenti all'interno si sarebbe dovuto trovare l'ovo
o la larva relativa. Ciò farebbe supporre piuttosto ad una pro-
duzione normale della pianta, in attesa del concorso delle formiche.
fi) àscHBRSON P., Gallen der Salix conifera und Acacia fistiUosa. In
Verhandlungen der Bofanischer Verein der Provinz Brandenrg. B. XX.
1878. p. 44.
(2) RocHBBRUXE A. T., Toxicologie africaine. In BuUetin de la Società
des Sciences Naturelles d\4.iitun. 1899.
(3) HouARD C, Les Zoocecidies des Plantes d'Europe etc. 1909. p. 575.
— HouARD C. Les Zoocecidies du Nord de l'Afrique. lu Annales de la
Societè Eìitomologiqtie de France. Voi. LXXXI. 191'2.
(4) KiiSTER Ern., Die Gallen der Pflanzeu. Leipzig 1911. p. 363.
(5) De Stefani T., Notizie su alcuni Zoocecidii della Libia. In Bollettino
del R. Orto Botanico e Griardino Coloniale di Palermo. Yol. XI. 1912. p. 151.
(6) Negri G., Appunti di una escursione botanica nell'Etiopia meridio-
nale. In Monografie e Rapporti Coloniali. 1913. n. 4, p. 88.
46 G. E. Mattei,
A questo proposito sembrami non casuale il fatto che nelle
spine di ben due specie diverse di Acacirf, fu trovata come abi-
tatrice la medesima specie di formica. Sono quindi a desiderarsi
ulteriori informazioni sopra questa serio di adattamenti.
Intanto, riassumendo, sono già nove specie africane di uicacia
presentanti spine mirmocodiate, cioè :
Acacia Seyal (var. Fistula). — Regione del Nilo (Schwe[nfljrth).
Acacia Robecchii. — Paese dei Danakili (Pirotta).
Acacia Laliai? — Etiopia (NeCtRt).
Acacia sp. — Somalia (Pirottaj.
Acacia sp. — Benadir (Macaluso).
Acacia zanziharica. — Africa orientale (Sjostedt).
Acacia horrida. — Africa australe (Schinz).
Acacia Giraffae. — Africa australe (Schinzj.
Acacia sp. — Natal (Smith).
III.
La natura monopodìale
dell' inflorpscenza delle Crocifere
del
Dottor Francesco Bappa.
L'assenza della brattea ascellante nei singoli fiori delle Crucifere
ha lasciato in sospeso la questione se 1' infiorescenza di questa
mite famiglia vegetale (nessuna specie ne è velenosa) sia un mono-
podio o non costuisca piuttosto un simpodio. Soltanto il D' Ono-
frio (1), non molti anni fa, ha creduto di ravvisarvi un simpodio,
se non che la sua affermazione si fonda sopra osservazioni insuf-
ficientissime come dimostra 1' errore in cui egli è caduto, che
nelle Crucifere non si incontrano mai fiori singoli bratteati ovvero,
secondo il suo linguaggio, che nelle piante colonie delle Crucifere
non si abbia differenziazione di individui sessuali. Tutti gli altri
suoi argomenti sono infirmati da questo errore fondamentale ed
è quindi inutile discuterli. Intanto sembrandoci che la questione
non si possa risolvere con osservazioni isolate e che la luce possa
essere fatta soltanto col sussidio della morfologia comparata, noi
abbiamo esteso 1' esame al maggior numero di generi (quasi tutti)
e di specie che abbiamo potuto ; all' uopo ci siamo serviti della
ricca raccolta delT erbario del nostro Orto Botanico, venendo a
risultati sui quali non è lecito alcun dubbio e che risolvono de-
finitivamente la questione che stiamo trattando, nel senso che
1' infiorescenza delle Crucifere costituisce un monopodio. In questa
nota preventiva noi ci proponiamo di presentare in succinto i
(1) D' Onofrio A., Composizione morfologica d' alcune Fanerogame :
Infiorescenza delle Crucifere. In Bullettino dell ^Orto Botanico di Napoli,
T. I, Fase. 3. a. 1902.
BO F. Rappa,
risultati più salienti delle nostre osservazioni, riserbandoci nel la-
voro per e.vtensum Y ampia illustrazione dei fatti.
*
Sicuramente la questione sarebbe tosto risolta nel senso che
noi abbiamo dichiarato, cioè nel senso della natura monopodiale
dell'infiorescenza delle Crucifere. se potessimo stabilire con certezza
che la lamina fogliare, o meglio l'intera foglia, in questa famiglia
di piante, soggiace ad un processo di riduzione fino alla sua totale
scomparsa e che evvi omologia completa tra infiorescenza e fiore
singolo, per un analogo processo di riduzione a cui anche l' in-
fiorescenza è sottoposta.
Pertanto si riscontra davvero nelle Crucifere un processo di
riduzione fogliare anche, ove sia il caso, con iscomparsa del-
l' organo ? Rispondiamo che il processo non solo esiste, ma che
esiste come fatto generale nell'intera famiglia. Pigliamo, ad esempio,
la MaUhiola hicornù, che possiede foglie grandi roncinate con
1' apice allungato ed intero o leggermente lobato ; ebbene man
mano che si sale verso 1' apice del germoglio, i grandi lobi della
base della foglia vanno scomparendo e si arriverà al punto che
della foglia non si scorgerà più che l' apice allungato e salendo
ancora lo stesso apice si andrà assottigliando ed accorciando,
quantunque il relativo prodotto ascellare sia bene sviluppato. In
Cranihe fìliformh lo foglie sono anch' esse roncinate e grandi, ma
quelle che ascellano i rami sono assai piccole e a misura che si
sale diminuiscono sempre più fino ad apparire come semplice
unghia. In NadurUutu paluMve poi le brattee superiori si ridu-
cono a semplici setole. Esempii analoghi ai citati potremmo re-
carne innumerevoli.
Consideriamo adesso la Brassica oìeracea (var. coltivata sotto il
nome di AsparayelU) le cui foglie si inseriscono sull' asse per una
lunga linea. Orbene quando non solo si riduce 1' ampiezza della
lamina, ma anche la base d' inserzione, non perciò scompare
r antica linea d' inserzione, anzi osservasi a destra ed a sinistra
della base, con cui la restante lamina si attacca all' asse, come
una cicatrice interrotta nel mezzo dalla porzione ancor persistente
della lamina fogliare, ma che diviene continua allorché la lamina
è scomparsa completamente ; questa cicatrice dunque , lunga
La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 51
quanto la base d' inserzione della foglia, resta a testimoniare della
presenza, in quel punto, di una foglia che non è venuta ad
emersione. Naturalmente è dato osservare tutti i gradi della ri-
duzione.
Si hanno poi delle specie, sebbene non numerose (Crtr6?«m?«e
impatiem, Lepidium mcisum , Bhcutella arvernensis, B. laevigata),
presso le quali qualche ramificazione è sprovvista di brattea a-
scellante, e se ne hanno poi altre non poche {Cardamhie asari-
folta, Coclìlearia Armoracia, C. glastifoUa, Sisyinhrìum ThaUanuni^
Brassica alba, Lepidium latifoUuni, Thlaspi arcense, Peltaria alUacea
Lsatia Bastigos, I. macrocarpa, Matthlola incarni, Nasturtiuni au-
.striacum, Arahis alpina, etc. dove oltre alle infiorescenze bratteate
possono trovarsi delle infiorescenze afille.
E dunque fuor di dubbio che la foglia presso le Crucifere
tende a ridursi e può anche scomparire del tutto.
Andiamo adesso al secondo punto, a quello cioè della riduzione
deirinfiorescenza e della conseguente omologia tra infiorescenza e
fiore singolo. Invero nelle varie specie vi sono infiorescenze più volte
composte, altre composte di secondo ordine, altre ancora semplici,
e queste poi ricchissime di elementi singoli o ridotte a pochi fiori.
La riduzione potrà essere visibilissima nella medesima specie; per
es. allorché tra le ricche infiorescenze secondarie se ne rinven-
gono di altre che presentano un sol fiore bene sviluppato sul cui
peduncolo si trova un piccolo bottoncino ; ovvero quando 1' in-
fiorescenza secondaria è costituita da alcuni bottoncini ascellari •
fra i quali emerge un sol fiore già fruttificato [Lepidium lyrafum,
L. glastìfolium etc). Si riconosce qui che quei bottoncini fanno
1' estremo sforzo per emergere e che sono destinati ad abortire
e scomparire definitivamente : allora tutta 1' infiorescenza sarà
ridotta ad un unico fiore.
Vi è inoltre nella famiglia delle Crucifere un buon numero
di specie adattate ad ambienti poco propizii (o aridi o freddi),
che perciò hanno subito un processo di riduzione in tutto intero
il loro corpo. Ora in queste specie le infiorescenze laterali sono
in generale scomparse e ordinariamente non ci danno in mostra
che soltanto quella terminale e questa stessa, oltre che poveris-
sima di fiori, ne ha un numero oscillante, per es. tra due e sette.
Evidentemente, oltre alla povertà del numero dei fiori, questa
stessa oscillanza è un altro segno della riduzione. Difatti che
52 F. Rappa,
varii il numero dei singoli elementi in infiorescenze ricche po-
trebbe non avere importanza, ma che varii ed oscilli in com-
plessi cosi poveri non può avere altro significato che di tendenza
alla riduzione, tanto più che la specie presenta il fenomeno ri-
duttivo in tutto intero il suo corpo. Ne basta, che già tra le
specie adattate agli ambienti poco propizi! anzidetti , non ne
mancano di quelle il cui esile asse si termina in un fiore unico !
Ne vogliamo tacere che nelle specie ordinarie la riduzione del-
l' infiorescenza può essere spinta sino alla scomparsa del prodotto;
come dimostrano le brattee, che talora s' incontrano, soprastanti
all' ultima infiorescenza e prive di prodotto ascellare.
E dunque certo che nelle Crucifere, oltre alla riduzione fo-
gliare, vi è una riduzione dell' infiorescenza sino alla scomparsa
o sino a mostrarsi sotto forma di un sol fiore, e che quindi vi
è omologia tra infiorescenza e fiori singoli alla stes.sa guisa che
vi è omologia tra infiorescenze composte ed infiorescenze semplici
o tra ramo ed infiorescenza laterale.
Alla stregua di questa omologia si spiegano dei fatti che al-
trimenti sarebbero assolutamente inspiegabili e che quindi val-
gono essi stessi a corroborarla.
Così il primo fiore dell'infiorescenza suole essere distanziato
dal secondo e questo dal terzo e dai restanti che formano poi
un complesso di elementi assai ravvicinati. In altre specie invece
distanziata dal complesso dei fiori dell'infiorescenza suole essere
un'altra infiorescenza, laterale rispetto ad essa, ovvero una suc-
cessione di infiorescenze ; questi rapporti potrebbero aversi anche
nei limiti di una medesima specie, naturalmente in individui, o
soltanto assi, diversi, nel qual caso l'infiorescenza o infiorescenze
laterali occupano lo stesso posto che in un altro asse è occupato
da un fiore singolo. Si riconosce così la corrispondenza di emer-
sione e quindi l'omologia tra infiorescenza e fiore singolo, tanto
più se si pensa che anche il singolo fiore , al pari dell'infiore-
scenza, può essere bratteato.
Si hanno poi specie con fiori singoli afilli nascenti al di
sotto delle ultime infiorescenze bratteate o ad esse interposti.
Evidentemente poiché la naturale successione va da infiorescenza
ad infiorescenza e da queste ai fiori singoli ultimi dell' infiore-
scenza terminale, la rovesciata successione da fiori singoli ad in-
fiorescenze permette di indurre la potenziale identità morfologica
La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 53
del singolo fiore con l'infiorescenza. Anche qui soccorre il fatto che i
fiori singoli sottostanti o frapposti all'infiorescenza possono essere
bratteati. Esempii di fiori afilli che con le infiorescenze stanno
nei rapporti anzidetti di posizione, sono numerosissime specie ap-
partenenti ai generi piìi svariati : Matthiola tricuspidata^ Chelran-
thua seniperfloretis, Aìyssuìii Bertoloni, A. calyc/num, Cochlearin of-
fìcinriUs^ Malcolniia africana^ Sisynibrium nitidum etc. etc. Esem-
pii di singoli fiori bratteati al di sotto di infiorescenze o ad esse
frapposti si riscontrano molto meno frequentemente {Erucastriim
canariense, Senehiera violacea^ Raphamis Landra).
Alla stregua ancora della stessa omologia tra infiorescenza e
fiore singolo e della riduzione fogliare a cui abbiamo già accen-
nato , si spiegano altri rapporti che nelle Crucifere ci si ap-
palesano. Andiamo, per es., a quelle specie presso alle quali ad
una successione di infiorescenze bratteate seguono dei fiori
singoli bratteati , ai quali susseguono fiori singoli afilli (Farsetia
clypeata, Malcolmia Orsimana., Sfsymhrium Aìliarki, Braya pinna-
fi/ida^ Dipìotaxis apula,' Peltaria Aucheri ed innumerevoli altre).
Evidentemente qui si hanno i varii gradi della riduzione. Dap-
principio sono le infiorescenze che passano a fiori singoli, mentre
la brattea ascellante persiste, indi la stessa brattea si riduce e
scompare anch'essa, cosicché dell'intera infiorescenza provvista di
brattea ascellante più non sussiste che un unico fiore senza brattea.
Lo stesso fatto che talvolta è soltanto il primo fiore bratteato
ed il resto dell'infiorescenza è costituito da fiori singoli tutti a-
filli, anzi lo stesso fatto che Funico fiore (il primo) bratteato noìi
sempre si rinviene in tutti gli individui della specie, ma piutto-
sto con assai rara frequenza, ha tutta l'apparenza dell'ostinazione
e dello sforzo della specie a conservare un carattere contro cui
lottano potenti fattori e che- quindi l'afillia dei fiori è un fatto
posteriore.
Ma la natura stessa ha voluto fare, per così dire , anche i
casi di controprova ! Difatti, come abbiamo già detto , vi sono
parecchie specie in cui anche grosse ramificazioni sono afille e
ve ne ha poi non poche altre presso le quali sono afille alquante
infiorescenze. Adunque non solo abbiamo le cicatrici fogliari, che
attestano della presenza in quel punto di una foglia più non e-
sistente, non solo abbiamo una serie di fiori singoli bratteati pre-
cedenti nell'infiorescenza ai fiori singoli afilli e che attestano
54 F. Rappa,
della riduzione di un'iiifìoresceiiza laterale ad un fiore unico, ma
abbiamo anche i rami e le infiorescenze afille die stanno in rap-
porto ai fiori afilli ! Ne possiamo tacere che talvolta , sebbene
rarissimamente, i fiori afilli delle infiorescenze invece che prece-
duti sono seguiti da un certo numero di fiori bratteati, seguiti
alla loro volta dai fiori afilli che si inseriscono sul restante della
rachide. Tutti questi fatti mostrano che il germoglio laterale delle
Orucifere è sottoposto ad un complesso e svariato giuoco di fat-
tori che ne attaccano ora una parte ora un'altra , portando ora
alla riduzione dell'infiorescenza anche ad un singolo fiore o ad-
dirittura alla sua totale scomparsa (brattee senza prodotto ascel-
lare) ora alla riduzione ed all'aborto della brattea ascellante.
La plasmabilità poi del germoglio laterale e la omologia che
corre tra esso ed un fiore singolo, bratteato o no, e la possibile
riduzione fogliare, sono messe in evidenza anche dalle specie spi-
nose {Alyssuìn fipinosum^ A. mao'ocnrpa, Velia spinosa) che si rin-
vengono nell'ambito della famiglia delle Crucifere. In coteste spe-
cie lo spine possono stare all'ascella di lina brattea e portare
esse stesse dei fillomi, possono avere soltanto la brattea ascel-
lante e possono anche mancare di quest'ultima e trovarsi allora
frammiste ai fiori afilli dell'infiorescenza. D'altra parte nelle me-
desime specie le brattee ascellano delle infiorescenze e dei fiori
singoli, oltre alla presenza dei fiori singoli afilli al pari delle spi-
ne afille. Dai fatti dunque come si presentano nelle specie prov-
viste di spine, si scorge, oltre alla possibilità della riduzione fo-
gliare, ancora un'omologia più vasta, tra germoglio laterale cioè
e singole spine (siano afilli o bratteati gli • uni e gii altri prodotti)
e ancora tra germoglio laterale e singolo fiore.
Se poi consideriamo le specie a fiori tutti singolarmente
bratteati [Farsetia cli/peata, F. eriocarpa, Draha ['rigida^ Psijchbie
stilosa, Enarthrocarpus clavatus^ etcì, le cose ci potranno appa-
rire sotto una luce nuova, ma che illumina sempre 1' omologia
tra germoglio laterale o infiorescenza che voglia dirsi e singolo
fiore. Difatti allorché osserviamo delle specie che presentano i
varii gradi o passaggi che portano dall'infiorescenza al fiore sin-
golo afillo, come è stato per le specie prima considerate, non è
dubbio su la natura riduttiva dei fenomeni : ma quando tutti i
fiori sono isolati e tutti a uno a uno provvisti della brattea a-
scellante, non si saprebbe più dire se qui siamo in presenza di
La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 55
germogli laterali che da semplici fiori tendono a svilupparsi in
infiorescenze o rami, ovvero di complessi prodotti ascellari ridotti
ormai alla espressione più semplice di un unico fiore. Ad ogni
modo, (juello che a noi interessa notare, comunque si consideri
il nuovo fatto (e noi vogliamo lasciare impregiudicata la que-
stione) o cioè come il primo passo di un'evoluzione o come l'ul-
timo di un'involuzione, splende ancora nelle ultime specie l'omo-
logia che abbiamo riconosciuta già nelle altre tra il germoglio
laterale ed il singolo fiore, sia questo bratteato sia afillo.
Da tutto (|uanto precede dunque, mostrando 1' esistenza dei
fenomeni di riduzione fogliare e 1' omologia tra infiorescenza e
fiore singolo, scaturisce senz'altro la natura monopodiale dell'in-
fiorescenza delle Crucifere. Essa non è che la condensazione di
numerosi, rami che si raccolgono su la medesima regione dell'asse,
rami ancora riconoscibili nelle infiorescenze composte o ridotti a
singoli fiori, anche afilli, in lineile semplici.
E quel clic é veramente notevole, financo le specie, non nu-
merose del resto, a corpo vegetativo simpodiale presentano, nella
disposizione dei prodotti sessuali, 1 medesimi fatti e rapporti che
abbiamo riscontrati in ([uelle a corpo vegetativo monopodiale, co-
sicché anche nelle specie simpodiali l'infiorescenza si manifesta
per un monopodio ! Ci contenteremo di citare il solo Eaclkliuni
nyriacum nel quale ogni asse prima di esaurirsi produce mono-
podialmente un numero variabile di rami. Al di sotto di ogni ra-.
mificazione nascono uno o due fiori afilli e talvolta qualcuno
bratteato. Anche qualche fiore dell' infiorescenza terminale può
essère bratteato come anche piccole infiorescenze bratteate pos-
sono trovarsi frammiste ai fiori singoli di essa infiorescenza ter-
minale.
*
Se ora vogliamo ricercare le cause sia della riduzione del
prodotto ascellare sia della riduzione o scomparsa del prodotto
ascellante, noi diremo che il primo fenomeno (riduzione del pro-
dotto ascellare) si potrebbe spiegare assai facilmente con ragioni
di spazio e con ragioni di nutrizione, sebbene sia lecito sospet-
tare 1' intervento di altri fattori. Raccogliendosi e condensandosi
le infiorescenze su una breve regione dell'asse, Funa con l'altra
56 F. Rappa,
sì impediscono il normale sviluppo sia per lo spazio che si con-
tendono sia per la linfa nutritizia che parimenti contendonsi.
Ma la riduzione non attacca i rami e le infiorescenze sol-
tanto, la qual cosa non avrebbe potuto dare luogo per se stessa
alla questione che abbiamo discussa della natura monopodiale o
no dell'infiorescenza delle Crucifere, bensì anche le brattee fino
alla completa loro scomparsa, il che veramente ha dato origine
alla questione. Ora le cause di questa scomparsa sono avvolte
nel inistero. Non si può pensare difatti che, raccoltisi i singoli
fiori in un piccolo spazio, non è più necessaria la difesa della
brattea, riparandosi scambievolmente fra di loro, perchè lo stesso
potrebbe dirsi per le infiorescenze, anche piccole e fitte fra loro,
di ordine superiore delle infiorescenze molte volte composte, le
quali in generale sono bratteate e solo eccezionalmente afille, e
solo alcune fra le molte infiorescenze componenti. Soltanto in
alcune specie del genere Isatis il fenomeno si presenta con una
certa regolarità, una regolarità tale però che d^altra parte compli-
ca -ancor più le cose. Per es. in Isatis Bastigos le prime infiore-
scenze secondarie sono provviste di brattea ascellante, le succes-
sive sono afille. Si hanno però infiorescenze di altri ordini ed
allora le infiorescenze terziarie derivanti da infiorescenze secon-
darie afille sono anch'esse afille, ma quelle derivanti da infiore-
scenze secondarie bratteate sono le primo bratteate, le successive
afille. Inoltre non si può ricorrere all'anzidetta spiegazione del man-
cato bisogno della difesa perchè i fiori singoli afilli possono nascere
anche in punti dove restano assolutamente indifesi, come accade
per es. per quei pochi fiori (in generale due o anche ano) che
spuntano sotto le infiorescenze laterali, talora anche grandi, che
precedono i fiori singoli dell'infiorescenza terminale, i primi tra
i quali poi, a farlo apposta, sono invece abbastanza spesso brat-
teati, senza dire che tali prodotti afilli possono aversi qualche
volta anche lungo l'asse a cominciare dalla base. E quel che di-
cesi, in quanto alle ragioni della difesa, dei fiori singoli, vale
anche per le infiorescenze afille.
Non soccorre nemmeno, per renderci ragione dell'oblitera-
zione della brattea, la deficiente nutrizione, perchè 1' afillia dei
fiori singoli è accompagnata in generale da una ricchissima pro-
duzione di fiori, e sarebbe assolutamente inspiegabile che la de-
ficiente nutrizione si rifletta proprio su la brattea, portando alla
La natura monopodiale dell'infiorescenza delle Crocifere. 57
scomparsa di un organo biologicamente così importante , invece
che sui prodotti sessuali la cui riduzione in numero non cagio-
nerebbe nessun danno alla specie, data la loro abbondanza, se
non forse un vantaggio rendendo più vigorosi i rimanenti.
Sono adunque i fattori, che portano alla scomparsa della
brattea, avvolti, come dicevano, nel mistero ; né crediamo che
essi siano collegati col disordine fillotassico dell' infiorescenza :
perchè quest'altro fatto singolare ci presenta l'infiorescenza delle
Crucifere, cioè l'assoluto scompiglio di ogni legge di fillotassi. E
crediamo che manchi cotesto legame, poiché il disordine nella
disposizione dei prodotti laterali non solo si verifica su la rachi-
de deirinfiorescenza, ma anche sul corpo vegetativo, dove non
manca il filloma ascellante, a meno che non trattisi di fiori sin-
goli nati lungo l'asse, i quali allora sono afilli,, o di qualche non
frequente eccezione a cui abbiamo accennato parlando di ramifi-
cazioni senza brattea.
E poiché abbiamo fatto parola del disordine fillotassico che
si riscontra presso le Crucifere, sia nell'infiorescenza sia nel corpo
vegetativo, non possiamo non richiamarvi l'attenzione degli os-
servatori ; e invero tale disordine, affettando una famiglia cosi
vasta, non può stimarsi una eccezione da imputarsi a specialis-
simi fattori, ma mette abbastanza in dubbio le cosidette armonie
matematiche della filotassi.
BOLLETTINO
DEL
R. ORTO BOTANICO 01 PALEIÌMO
J^lJJOXrA. SE^K>II^
Voi. 1. - Fase. 11.
PALERMO
Stab. tipografico Emanuele Priulla
Corso Tukóry 101, tel.15-27
19I5
BOLLETTINO
DEL
R. ORTO BOTANICO DI PALERMO
Fase. 2.° Nuova Serie. Voi. I,
SOMMARIO
V. — Intorno ad una forma tipica di Rannncnlns Ficaria,
in Sicilia (Prof. G. E. Mattei) p. 59
V. — Studi sugli Abutilon dell' Africa Orientale (Prof. G. E.
Mattei) » 69
VI. — Ricerche e note critiche snll' apparato di moto delle
sensitive (Prof. A. Borzì e Dott. G. Catalano) . , » 103
Appendice :
Flora Melitensis nova (S. Sompnier ed A. Caruana Gatto) (continuazione
e fine).
PALERMO
Stab. tipografico E. Priulla
Corso Tùkóry, 101
1915
lY.
Intorno ad una forma tìpica
di Itanunculus Fi cari a, in Sicilia
del
Prof. a. E. Mattcì
LIBRARY
Da molto tempo i fitograii distinsero due forme di Ranun-
culu^ Ficaria, una caulescente, bulbillifera, con foglie a lobi in-
feriori divergenti, e fiori piuttosto piccoli, l'altra quasi acaule, scar-
samente bulbillifera, con foglie a lobi inferiori incombenti, e fiori
grandi : quest'ultima fu descritta con il nome di varietà calthaefolia,
RcHB. o di varietà grandiflora ^ Eoe. Gli autori constatarono pure
che le due forme crescono promiscue, nei coltivati, o costituiscono
piccole colonie attigue, forse ognuna proveniente da unico bulbillo:
constatarono parimenti la quasi completa sterilità di queste piante,
tanto dell'una che dell' altra forma , essendo rarissimo trovarne
semi, mentre la produzione dei bulbilli è grandissima , mercè i
quali la specie si propaga agevolmente e rapidamente. Volendo
indagare la causa di una tale sterilità, il Clos (1) credette at-
tribuirla a mancanza di vitalità negli ovuli^ mentre il Van Tie-
GHEM (2) pensò consistesse nella sterilità delle antere.
Riprendendo questo studio, il Delfino (3), in seguito a nuove
e più accurate investigazioni, eseguite a Genova, a Bologna , a
Napoli, potè stabilire che si tratta di una specie ginodioica, cor-
(1) Clos a., Étude organographique de la Ficaire. In Ann. Se. Nat. Bot.
Ser. 3*. Tom. XVII. 1852. p. 129.
(2) Van Tieghem Ph., Observations sur la Ficaire. In Ann. Se. Nat.
Eoi. Ser. 5^ Tom. V. 1866. p. 88.
; (3) Delfino F., Dimorfismo del Ranunculus Ficaria. In Mem.
l JR. Acc. Seìenz. Ut. Bologna. Ser, V. Tom, III, 1897. p. 685,
62 Gr- E. Mattei
rispondendo la pianta grandiflora alla forma ermafrodita, come del
resto si osserva in altre specie di Banunculus. Tuttavia il Delfino,
consultando materiale di erbario, sospettò che nell'Europa centrale
il Banunculvs Ficaria esistesse con una sola forma, parviflora ma
ermafrodita, e che il ginodioecismo di questa specie fosse pro-
prio della regione mediterranea : ciò fu confermato dal Fritsche,
citato in una nota posteriore dallo stesso Delfino (1), per quanto
riguarda le piante dei dintorni di Dresda : però anche colà la
produzione dei frutti fu trovatg. molto scarsa ed incompleta. Ana-
loghe osservazioni furono eseguite dal Berg (2) , specialmente a
Vienna, e dal Noelli (3), per le piante del Piemonte : invece il
Béguinot (4), per il Padovano, riscontrò 1' esistenza delle due
forme , come nelf Italia meridionale. Da ultimo il Preda (5), a
Spezia, ed il Cobau (6)^ a Milano , rilevarono la prevalenza di
fiori a pochi petalonettarii, mentre il Ponzo (7);, a Trapani, trovò
in prevalenza fiori ad un numero maggiore di petalonettarii.
Venuto in Sicilia, ricercai io pure del lìanunculus Ficaria,
ma nei dintorni di Palermo, massime alla Real Favorita , non
trovai alcunché di anormale, bensì le due solite forme biologiche,
come a Napoli, con grande produzione di bulbilli . ed assoluta
mancanza di frutti, quantunque con prevalenza della forma gran-
diflora.
Però due anni or sono, in una escursione botanica al Monte
Pellegrino, ebbi occasione di notare abbondantissima una forma
(1) Delfino F., Sulla costituzione del Ranunculus Ficaria nei
dintorni di Dresda. Tn Boìì. E. OH. Bot. Napoli. Tom. I. 1899. p. 24.
(2) Berg E., Studien iiber den Dimorphismus von Ranunculus
Ficaria. Ludwigsburg 1899.
(B) NoELLi A., Contribuzione allo studio del dimorfismo del Ranun-
culus Ficaria. In Att. Soc. Ital. Scieììz. Natur. Voi. XXXIX. Mila-
no 1900.
(4) Bèguinot a., Studii e ricerche sulla Flora dei Colli Euganei. Nota
5^ In Boll. Soc. Botan. Ital. 1904. p. 63.
(5) Preda A., Variazione numerica nei fiori di Ranunculus Fi-
caria. In Boll. Soc. Botan. Ital. 1911. p. 297.
((j) Cobau R., Sulla variabilità del numero dei sepali e dei petali di
Ranunculus Ficaria. In Malpighia. Voi. XXVI. 1913, p. 247.
(7) Ponzo A., Sulla variazione numerica nei floridi Ranunculus
Ficaria. In Boll. Soc, Botan. Ital. 1912. p. 48.
Intorno ad una forma tipica di Ranunculus Picarìa 63
di Ranunculus Ficaria, completamente diversa dalle altre : allora
ne raccolsi tròppo scarsi saggi per farne uno studio dettagliato,
e solo quest'anno ho avuto occasione di ritornarvi, nella stagione
opportuna, per prelevarne nuovi esemplari.
Noto anzitutto che al Monto Pellegrino non crescono le altre
due forme, le quali si arrestano alla base del monte stesso, quindi
questa è affatto isolata ed esclusiva : incomincia circa verso i 400
metri di altitudine e continua fino alla cima, crescendo in grande
abbondanza, in luoghi perfettamente naturali, mai sottoposti a
coltura, fra le roccia, ovunque trovi un poco di terreno. Contraria-
mente a quanto avviene delle sue congeneri, nei rari e brevi spazii
in cui il terreno fu smosso o lavorato, non mi fu dato rinvenirla.
Questa forma si presenta sempre con piante relativamente
piccolissime, apparentemente acauli, per estrema riduzione degli
internodii, con mancanza assoluta di bulbilli aerei : infatti in molte
centinaja di individui da me esaminati , non fui capace di tro-
vare neppur un bulbillo : quindi per questa forma è esclusa ,
nel mondo il piìi assoluto, la propagazione per via agamica. Ri-
guardo al sistema radicale è noto che, negli individui adulti delle
forme solite di Ranunctdus Ficaria^ si trovano tre sorta di radici
contemporaneamente, cioè radici normali, fibrose, atte a fissare la
pianta al terreno ed a prenderne il nutrimento : radici lunghe ,
ingrossate, quasi vuote, aggrinzito . che costituivano le riserve
alimentari utilizzate dalla vegetazione in corso : radici accorciate
liscie, turgide, oblunghe, ottuse, che sono veri bulbilli a sviluppo
ipogeo, dapprima fascicolate, poi facilmente disgregabili, di cui
ognuna darà origine Y anno seguente ad una nuova pianta. Or-
bene nella pianta che sto descrivendo, di Monte Pellegrino , si
hanno radici fibrose normali, e radici alquanto ingrossate, molto
lunghe (da 8 a 10 centm. e più), assottigliate all' apice, solidamen-
te fissate al terreno, ma mancano le radici accorciate, turgide ed o-
blunghe , tanto caratteristiche nelle forme arvensi di Fanunculus
Ficaria. La sorpressione di queste ultime l'adioi è in correlazione
alla mancanza di bulbilli aerei, e dipende certamente dal fatto che
la forma in questione vegeta in terreni non mai mossi da lavora-
zioni agrarie, cioè nei piccoli spazii erbosi fra le roccie, ove la
dissociazione dei fascicoli radicali non era possibile. Pare quindi
che^ in questa forma, le radici con materiale di riserva si svi-
64 Gr. E. Mattei
luppino precocemente, persistendo a lungo, allo scopo di meglio
fissare la pianta al terreno.
In questa forma poi le foglie, a rosetta , piuttosto piccole ,
di colore verde oscuro, con qualche chiazza più pallida, biancastra,
ma nessuna macchia nera, e con grosso picciuolo, largamente di-
latato alla base, sono di forma un poco variabile : procedendo
dalle più esterne alle interne, le prime sono rotondate, quasi in-
tere, con lobi basilari incombenti, le successive, più piccole, un
poco lobate, con lobi basilari divergenti, le ultime, ancora più
piccole (appena 1 centim. di diametro^, decisamente lobate. Queste
ultime ricordano nella forma, benché più piccole, le foglie delle
piante femminee comuni ovunque. Un carattere particolare poi è
dato dall'essere sovente i picciuoli, ed anche i peduncoli florali ,
ricoperti da lunghi peli divergenti, mentre il
comune Ramtnculus Ficaria è sempre glaberrimo.
Ciò che più interessa in questa forma sono i tìori , in nu-
mero di cinque a sei o più per pianta , sempre portati da uni-
co scapo (quasi afillo) , piccolissimi : il loro diametro, quando
sono completamente espansi, varia da 14 a 26 millim. , con una
media di 20 millim. Il loro colore è giallo zolfo pallidissimo,
direi quasi biancastro, costante in tutti i saggi da me osservati,
mentre, come è noto, nelle forme solite di Rammculus Ficaria^ il
colore dei fiori è giallo intenso : il dorso dei petalonettarii poi
è rossastro , quasi livido , e non verdastro come nello forme
solite (l).
Il colore pallido dei fiori però può dipendere dall' essere
questi esposti, in luoghi aperti e luminosissimi, all'aziono diretta
dei raggi solari, per cui i cromoleuciti gialli assumono una po-
sizione parallela alla direzione della luce incidente : ciò parebbe
confermato dal fatto che i fiori da me raccolti, tenuti per una gior-
nata in casa, assunsero una colorazione gialla più intensa, forse do-
vuta alla dislocazione dei cromoleuciti verso le pareti esterne delle
cellule. Però nelle solite forme arvensi di Ranunciilus Ficaria^ anche
esposte al sole, non riscontrai mai una colorazione così pallida.
(1) Una variazione parallela trovasi nelle Talipae a fiori gialli : la
Tulipa sylvestris, di luoghi bassi e coltivati, ha il dorso dei petali verda-
stro, mentre la Tulipa Celsiana, di luoghi elevati e pratensi, ha il dorso
dei petali rossastro.
Intorno ad una forma tipica di Ranuncalus Ficaria 65
Il numero dei sepali, in moltissimi fiori esaminati, mi si è
mostrato costantemente di tre. Il numero dei petalonettarii invoca
è più variabile : sopra 124 fiori esaminati ho trovato :
fiori n. 5 con 8 petalonettarii
14
»
9
33
»
10
6tì
»
11
11
»
12
3
»
13
1
»
16
1
»
17
Risulta quindi che il numero di gran lunga prevalente, cioè
circa la metà, è di 11 petalonettarii.
Questi sono molto stretti, obovati, quasi ottusi od ah^uanto
acuti : la loro strettezza forse è in correlazione al numero : por-
tano alla base una Ibveola mellifera molto piccola, occultata da
una squamella intera.
Il numero degli stami è molto variabile : dall' esame di 60
fiori ho trovato ima media di 28 stami. Per i pistilli, dall'esame
di 10 fiori, ho trovato una media di 37.
Tutti i fiori da me esaminati, cioè parecchie ccntinaja. ave-
vano antere deiscenti e ricche di polline . cioè si presentavano
tutti ermafroditi, mancando affatto (jualsiasi fiore femmineo.
Si notava un debole principio di proterandria al primo giorno"
di fioritura, con completo sincronismo al secondo giorno. Quindi,
anche dal numero poco elevato degli stami , dovevasi dedurre
essere possibile in detti fiori l'omogamia : ed a questo si presta
ancora il polline abbondante, mobile, secco, facile a cadere sopra
i sottostanti stimmi. Ma nella forma comune , arvense , ermafro-
dita, del Ranuncalus Ficaria, Y omogamia non può aver luogo ,
perchè è adinamandra, cioè, come dimostrò il Delfino, il polline
di un dato individuo non ha potenza fecondante sugli ovuli
dello stesso individuo , e lo prova lo scarso numero di achene
prodotte. Per questo , se nella forma di Monte Pellegrino deve
aver valore Fomogamia, conviene ammettere che non sia adina-
mandra : e l'osservazione lo conferma.
Infatti, essendo la fioritura verso il termine, tutti gli indi-
vidui da me esaminati portavano costantemente due, tre o più
66 G. E. Mattei
capolini di numerose achene, tutte o quasi tutte già a buon grado
di maturazione, grosse, sferiche, senza rostro, glaberrime, od ap-
pena puberule nelle piante a peduncoli villosi (e non ad achene
pelose od irsute, come nelle forme comuni), perfettamente svi-
luppate, contenenti ognuna un seme affatto normale. I peduncoli
che portano i capolini fruttiferi , avvenuta la fioritura, si in-
grossano e si incsrvano fortemente verso terra, insinuando nel
terreno stesso i capolini di achene, come nella Hyoseris scabra. E
che i semi sieno capaci di germinare^ lo prova il fatto che, at-
torno ad ogni pianta, trovasi costantemente numerose piantine
con una o due foglie, provenienti certamente dai semi maturati
durante gli anni precedenti.
Di pronubi non ne vidi alcuno, salvo pochi stafilinidi in un
sol fiore, insetti che mi parvero poco adatti al trasporto del pol-
line : tuttavia, essendo i fiori aperti e vistosi, non è escluso che
altri insetti jiossano accorrervi, specialmente mosche ed apiarie.
Resta adunque accertata in Sic;ilia . al Monte Pellegrino ,
presso Palermo, la presenza di una forma particolare di Rannn-
culns Ficarìa. ermafrodita, non adinamandra , omogama , abbon-
dantemente fruttificante. Siccome cresce in terreni affatto naturali,
rpai sottoposti a coltura, .--i può ritenere constituisca la vera forma
tipica, primitiva, del Banuncuhis Ficarìa , conservatasi in tale
luogo da epoche remote, perchè non disturbata da lavori agrarii.
nò dair invasione di altra vegetazione : neppure la tanto inva-
dente Oxalis cermia è giunta in tali luoghi, forse ostacolata dal-
l'altitudine in cui trovansi. Da questa forma tipica, primitiva,
sarebbero in seguito derivato le forme arvensi, ginodioiche, così
abì)ondanti nei terreni coltivati : la facilità con cui le radici tu-
berose di queste ultime forme vengono dissociate, mediante le
lavorazioni agrarie, assieme all'abitudine, acquisita posteriormente,
di produrre bulbilli mobili, anche sul caule, ha fatto sì che, in
queste forme, la propagazione agamica abbia preso la prevalenza ,
e conseguentemente, non avendo })iù Insogno la pianta di unioni
omogamiche, si è andata accentuando la proterandria, l'adinaman-
dria, e, come estrema manifestazione, il ginodioecismo, con produ
zione di semi ottenuti solo mediante unioni incrociate, semi ca-
paci in tal modo di dare prole più resistente , piii i-obusta, più
atta a mutare.
Intorno ad una forma tipica di Ranunculus Ficaria 67
Da quanto rilevasi dagli autori sopra citati, massime in rap-
porto alla esistenza di una sola forma, a fiori piccoli, ermafroditi,
si potrebbe ritenere clie la forma di Monte Pellegrino, corrispon-
desse^ o meglio fosse identica, a (quella dell'Europa centrale, già
studiata dal Fritsche e dal Berq : ma, oltre all'esame di mate-
riale d'erbario (1), che dimostra esservi differenze, massime nella
fììrma delle radici tuberose e nella produzione di bulbilli, devesi
considerare che il BammculuH Ficaria dell'Europa centrale è pre-
valentemente sterile, per adinamandria, maturando piccolo numero
di semi, e si propaga per bulbilli, mentre quello ora da me de-
scritto è estremamente fertile, abbonendo quasi tutti i pistilli di
ciascun fiore, né produce liulbilli. Ora la fertilità osservata in
questa forma è sicuro indizio che trovasi nel suo vero e primiti-
vo luogo d'origine, mentre la sterilità prevalente, nelle piante
dell' Europa centrale, può significare, come già ebbe ad osser-
vare il Béguixot, (;he il Ranunculus Ficaria^ di origine mediter-
ranea, deve avere invaso V Europa centrale, dopo il periodo gla-
ciale, dando origine colà a nuovo forme, di recente costituzione
e di tipo neogenetico, le quali, causa il clima non del tutto favore-
vole e le stazioni poco adatte, restano per massima parte sterili.
Se queste congetture sono giuste, si avrebbe nel Ranunculus
Ficaria di Monte Pellegrino, presso Palermo, un discendente di-
retto della forma tipica primitiva, persistito fin, qui non mutato,
perchè sottratto ad ogni influenza di lavorazioni agrarie.
(1) Dall'esame accurato di numerosi esemplari di Ranunculus Ficaria^
conservati nell'erbario dell'Orto Botanico di Palermo, di oltre 40 prove-
nienze diverse, quasi tutti dell'Europa centrale, risulta che la forma colà
esistente non corrisponde affatto a questa da me or presa in considera-
zione : si tratta in massima parte di piante caulescenti , parviflore , assai
somiglianti alla solita nostra forma femminea: nello stato di disseccazione
non è possibile riconoscere se vi è ermafroditismo vero. Pure dello stesso
tipo, benché accorciata per essere pianta alpina, é la var. ficarioides , Ch.
et B. del Taigeto: coincide peiò con questa ora descritta per la glabrizie
delle a-chene. Nell'erbario siculo i numerosi saggi, di diverse provenienze,
appartengono alle solito forme arvensi comuni ovunque , ad eccezione di
alcuni saggi, raccolti a Mirto , regione montana in Provincia di Messina,
che forse sono ascrivibili alla forma del Monte Pellegrino , ma non bene
identiiicabili. stante il loro stato di conservazion*.
Y.
Stufii sugli Abiitilon
del l'Afri ca 0 rie n tale
per
Prof. G. E. Mattei
I. — Caratteri diagnostici.
Il genere Abntifon comprendo circa cento specie, sparse per
le regioni calde del globo, alcune largamente diffuse, altre più o
meno localizzate e formanti endemismi sovente ad area assai ri-
stretta. Parecchie di queste specie sono ben distinte e quasi iso-
late da ogni affine, mentre altre quasi confluiscono fra loro, co--
stituendo piccoli gruppi o stirpi assai naturali : queste ultime sono
difficili a differenziarsi, e sovente furono dagli autori confuse, sì
che ne risultò una complicata sinonimia.
Negli Abiitilon inoltre non è raro il caso che specie filoge-
neticamente assai lontane assumano un aspetto talmente simile ,
quasi da poterle confondere ad uno sguardo superficiale, mentre
specie realmente affinissime possono assumere un aspetto total-
mente diverso, sì che si è tentati ad allontanarle.
Diversi autori si sono accinti allo studio del genere Abutilon
ma nessuno, che a me consti, ha approfondito lo studio dei loro
caratteri massime per quanto riguarda il frutto, ad eccezione del
Gagnepatn (1), che ha esposto un simile parziale tentativo , per
quanto riguarda le specie australiane di questo genere.
Accingendomi io allo studio di parecchie specie di Abutilon
(1) Gagnepain F., Essai d'une classificatioa des Abutilon d'Australasie.
In Lbcompte, Notulae systematicae. Tom. I. 1909 p. 67.
72 G. E. Mattei
dell'Eritrea, dell' Abissinia e della Somalia Italiana, mi sono tro-
vato subito imbarazzato^ per l'insufficienza dei caratteri diagno-
stici dati dagli autori, e per la poca attendibilità del materiale
d'erbario, ed ho dovuto convincermi che, ad uno studio super-
ficiale, stavo commettendo grossolani errori.
Volendo quindi procedere, con maggiore rigore scientifico ,
ho dovuto approfondire lo studio morfologico degli AhutUon. per
rilevare quali sieno i caratteri che hanno maggiore valore dia-
gnostico, ed appunto qui riferisco i risultati delle mie indagini,
come contributo ad uno studio generale del genere AhutUon^
che altri potrà elaborare, , con materiale più abbondante e più
completo.
In questo studio mi sono attenuto solo alle specie dell'Africa
Orientale, ed anche di queste solo a quelle di cui ho esaminato
saggi, avendo necessariamente dovuto trascurare tutte le specie
di altre regioni , ed in particolar modo quelle americane , che
appartengono in massima parte a stirpi lìon aventi rappresentanti
in Africa.
Alcune delle specie di Ahutiloìi più diffuse in Africa, furono
dapprima illustrate (sub genere Sida) dal Cavanilles, poi accolte
dal De Candolle, dallo Sweet, dal Don, e da altri autori ve-
tusti : però le loro descrizioni, più che spettanti ad entità bene
differenziate, si possono ritenere riferibili ad un complesso di forme
ad area ristretta, forse vicarianti fra loro, a quanto pare sufficien-
temente costanti per tenerle distinte. Sempre limitatamente alle
specie africane, poco si può dire riguardo a (juelle nominate dal
FoRSKAL : forse hanno maggior valore una o due distinte dal
Fresenius : molto attendibili sono quelle pubblicate dal Rechard
e dal Webb. A questo riguardo giova notare che lo Schimper,
nelle sue fortunate raccolte , incluse pure un buon numero di
forme di AhutUon^ realmente distinte fra loro : queste furono di-
stribuite con nomi provvisorii dall'HocHSTETTER , e parecchie si
trovano tutt'ora inedite, quantunque altre ne pubblicasse dappoi
lo ScHV^EiNFURTH. Poco giovò a questo riguardo la pubblicazione
del Masters, nella Flora of Tropicaì Africa^ avendo detto autore
ridotto di assai il numero delle specie e passato in sinonimia
parecchie di (juelle precedentemente distinte : egli inoltre crede
di riconoscere, nelle specie dell' Africa orientale , altre descfritte
Abutilon dell'Africa Orientale 73
da GuiLLEMix, Perrotet e Richard per l'Africa occidentale : que-
sto avvicinamento forse non è esatto, non avendo le due flore
comunità di origine e di sviluppo, per cui, salvo qualche specie
assai diffusa, troviamo nelle due regioni specie analoghe ma non
identiche, forse reciprocamente vicarianti fra loro. Poco di nuovo
apporta la revisione del genere Abutilon fatta dal Baker, ed anche
le recenti aggiunte dell' Hochreuti .ver non si riferiscono alle specie
dell' Africa orientale , le sole da me prese in considerazione nel
presente studio.
* *
Considerati nel loro complesso, gli Abutilon dell'Africa Orien-
tale poco differiscono fra loro per quanto riguarda i caratteri ve-
getativi : possono essere erbacei o fruticosi, annui o perenni : an-
che nella medesima stirpe si hanno specie affinissime , alcune
annue altre perenni : sovente una medesima specie, si comporta
dapprima come annua, fiorendo nel primo anno , dappoi peren-
nizza. Nei saggi d'erbario non è facile constatare quale sia la
durata, della pianta^ ne la ramificazione che va assumendo, aven-
dosi per solito sole estremità fiorifere (eccedendo le piante intere
la lunghezza acconsentita dai fogli d'erbario) ne essendosi curati
i raicoglitori di aggiungere notizie in proposito. Constato però
che le specie di Abutilon dell'Eritrea e dell'Abissinia sono preva-
lentemente perenni, mentre quelle della Somalia sono prevalen-
temente annue : questa differenza si ripete anche in altri generi
di piante, influenzati certamente dalle condizioni ambientali di
quelle regioni.
Poca importanza ha l'indumento che riveste tutta la pianta
od almeno il caule degli Abutilon, quantunque sia per solito co-
stante in una medesima specie (anche quando trattasi di varietà
diverse). Generalmente si ha un tomento folto e molle , qualche
volta densamente velutino, altre volte floccoso e quasi rude : può
essere sericeo, albicante e cenerino, od ancora flavescente.
Differenze maggiori si riscontrano nel caule^ che può essere
rivestito da una peluria fittissima e molle al tatto, come pure
da un tomento più irregolare e scabro : in alcune specie si os-
servano sul caule numerosi e densi peli villosi, lunghissimi, pa-
74 G. E. Mattei
tenti, bianchi o gialli, che costituiscono una villosità assai carat-
teristica : in altre specie invece si ha un rivestimento di peli di
due sorta, cioè alcuni lunghi, bianchi, sottili, radi, ed altri brevi,
nereggianti, glandulosi. L'esistenza o mancanza di questi peli può
essere assunta come carattere diagnostico. Le foglie per solito
portano lo stesso indumento del caule, salvo i lunghi peli villosi
che costantemente mancano nella regione del lembo, quantunque
non di rado si trovino sul picciuolo : raramente si hanno foglie
a pagina superiore non tomentosa ma solo scabra.
Anche i caratteri desunti dalla forma delle foglie hanno
valore per solito specifico, potendo essere usati con vantaggio
per distinguere entità affini : la lunghezza del picciuolo è per
solito costante in nna medesima entità, purché si osservino foglie
corrispondenti per posizione e per grado di sviluppo , variando
moltissimo se si paragonano foglie del caule primario, con quelle
di rami di ordini successivi. Cosi andando le foglie gradatamente
decrescendo, si possono avere in saggi d'erbario, rami con fiori
semplicemente ascellari di molto superati dalle foglie , perchè
raccolti in principio di fioritura, e rami con fiori quasi paniculati,
superanti le foglie di cui sono ascellari , perchè raccolti a fiori-
tura molto avanzata. La forma e la grandezza della lamina, pure
entro dati limiti, dipendenti dalla posizione e dall'età, è costante
in una medesima entità, come ancora la dentellatura marginale:
anzi quest'ultima può fornire buoni caratteri diagnostici per di-
stinguere entità assai affini. Le stipole poi hanno poca impor-
tanza , nella sistematica di questi Abutilon : la loro forma e la
loro persistenza (o caducità) può appena essere assunta per dif-
ferenziare qualche specie.
I fiori degli Almtiìon africani sono generalmente solitarii,
all'ascella delle foglie. In alcune stirpi restano costantemente so-
litarii: in altre invece tendono da ultimo a formare infiorescenze:
ciò si ottiene per solito mediante lo sviluppo contemporaiìeo di
rametti ascellari, supplementari, fioriferi , vicino ai fiori primor-
diali, avendosi in pari tempo un accorciamento dei peduncoli e
degli internodii, fino al punto da fare apparire, in alcune specie
i fiori come giomerati: correlativamente le foglie superiori vanno
gradatamente diminuendo di grandezza, ed il loro picciolo si ac-
corcia, fino al punto da divenire piccolissime, bratteiformi, quasi
Abutilon dell'Africa Orientale 75
sessili: qualche volta, giunte ad un punto tale di rimpiccolimento,
cadono precocemente , all' inizio della fioritura , in modo che le
infiorescenze risultano da ultimo quasi nude. Un carattere pure
di qualche importanza, e costante in una medesima specie, è la
distanza dell'articolazione dal fiore.
Il calice è cupuliforme, piuttosto largo, diviso in cinque lobi,
più o meno profondi, di forma triangolare o lanceolata, per so-
lito acuti, sovente mucronati o cuspidati: qualche volta si accresce
alquanto durante la fruttificazione, raramente diviene reflesso.
I caratteri della corolla per solito sono poco utilizzabili stu-
diando saggi d' erbario : il suo colore è prevalentemente giallo,
sovente con macchie basipetale porporine : raramente passa al
rosso: ciò sempre s' intende per le sole specie africane. Ma nei
saggi secchi le colorazioni tendono a diventare uniformi , e da
ultimo non sono più riconoscibili: sarebbe desiderabile che i rac-
coglitori, repertando saggi di Aìmtilon, notassero dal vivo il co-
lore reale dei fiori. La colonna staminale poi può essere glabra
ed irsuta, ma anche questo carattere non è sempre facile con-
statarlo negli erbarii, stante la poca cura con cui furono dissec-
cati i fiori.
Volendosi procedere ad una sistemazione veramente razio-
nale degli Abutilon, si dovrebbe tener calcolo anche dei carat-
teri biologici, staurogamici, dei loro fiori. Questi si dovrebbero
desumere dai caratteri offerti dalla loro grandezza, colore, orien-
tazione (sovente untante o pendula), presenza ed abbondanza dì
miele, disposizioni nettarostegiche, villosità della colonna stami-
nale , ora di apertura e chiusura , eventuale odore , ed altri ca-
ratteri correlativi : tutti questi caratteri sono di grande impor-
tanza, e potrebbero venire assunti per meglio stabilire alcune
stirpi naturali : disgraziatamente alcuni di questi caratteri sono
constatabili solo sul vivo , ed altri sono poco riconoscibili sul
secco: perciò si desiderano descrizioni e disegni dai viaggiatori
che sono in grado di studiare queste piante nei loro luoghi na-
turali. Da quanto ho potuto rilevare, dall'esame dei saggi secchi,
e dalle relative diagnosi , parecchi Abutilon africani avrebbero
fiori crepuscolari, adatti alla visita di sfingi o di falene : alcuni
però debbono restare aperti anche di giorno , e di conseguenza
possono accogliere visite di grosse apiarie : a questo tende ap-
76 G. E. Mattei
punto la villosità della colonna staminale, come organo di ap-
pulso. Altri sono decisamente diurni e mellitofili. Non mi sembra
che nelle specie dell' Africa orientale se ne trovi alcuna di de-
cisamente ornitofìla, come se ne hanno in altre regioni.
Però i migliori caratteri diagnostici, per distinguere e clas-
sificare questi Ahutilon, si desumono dai loro frutti.
Il frutto degli Ahutilon consta di un certo numero di carpi-
dii, inseriti radialmente attorno ad una colonna centrale che rap-
presenta il prolungamento delT asse florale. Il numero di questi
carpidii può variare circa da dieci a trenta e più, però in ogni
specie si presenta costante o quasi, potendo risultare al massimo
di tre o quattro carpidii in più od in meno del numero normale.
Il loro numero è correlativo alla formazione di capsule, e, con-
seguentemente, dal loro numero per solito dipende la loro mag-
giore o minore adesione laterale: quando formano vere capsule,
il loro numero rimane limitato, circa dieci o poco più (in alcune
stirpi non africane, forse prototipiche, è di cinque): quando in-
vece, a maturità, si disgiungono prontamente, il loro numero si
eleva, anche di molto. Diverse entità affini possono essere distinte
dal numero dei carpidii.
Anche il grado di adesione laterale è per solito costante:
quando si ha formazione di capsule , ed il numero dei carpidii
rimane limitato, l'adesione si estende poco al di là della metà del
carpidio, restando libera una larga zona dorsale , per solito ca-
rinata, allo scopo appunto di permettere l' espansione della cor-
rispondente loggia capsulare : quando invece non si ha forma-
zione di capsule, ma i carpidii a maturità si disgiungono più o
meno fra loro , 1' adesione si estende a (juasi tutto il carpidio,
restando libera solo una stretta zona dorsale, per solito piana.
Nel primo caso la parte libera forma con quella di adesione un
angolo ottuso , mentre nel secondo la parte libera forma con
quella di adesione un angolo retto : ne deriva ohe , sezionando
orizzontalmente un frutto quasi maturo, nel primo caso si ottiene
una sezione stellata, nel secondo una sezione circolare. Ciò di-
pende anche dalla maggiore o minore compressione che eserci-
tano i carpidii fra loro, risultando maggiormente compressi quanto
più elevato ne è il loro numero.
Riguardo poi al carattere dei frutti capsulari o no degli
Abutilon dell'Africa Orientale 77
Abuiilon, sì può fare una considerazione curiosa. Gli autori, nelle
classificazioni delle Malvacee , dividono questa famiglia in tre
tribù principali, due, Malveae ed Ureneae, caratterizzate
dai carpidii che a maturità si disarticolano dal ricettacolo, sepa-
randosi fra loro, e cadono isolatamente, ed una, Hibisceae,
in cui i carpidii, a maturità, non abbandonano il ricettacolo, ma
formano veri frutti capsulari : or, se vogliamo applicare alla let-
tera questa classificazione al genere Abutilon, si giungerebbe alla
strana conclusione di doverne collocare alcune specie nelle Mal-
ceae ed altre nelle Hibisceae, mentre tutti gli altri caratteri ri-
velano la intima affinità esistente fra tutte le specie di Abutilon.
Questo esempio è però istruttivo mostrandoci come da vere ca-
psule, si può passare alla disgiunzione dei singoli carpidii , ed.
alla loro individualizzazione in apparecchi separati ed indi-
pendenti.
L'assieme poi dei carpidii, cioè la capsula , nel caso che a
maturità questi non si disgiungano, ed il globo {cephalum) che
questi formano prima della completa maturità , nel caso si di-
sgiungano , può restare quasi totalmente incluso nel calice , un
poco accresciuto, o può sporgerne per buona lunghezza. La con-
sistenza dei carpidii maturi è per solito coriacea o membranacea:
raramente quasi suberosa , ed in tal caso il carpidio assume un
aspetto un poco vescicoloso: il loro colore può essere scuro, ne-
reggiante, pallido, quasi bianco, od anche verdastro. Sovente in
una stessa stirpe è costante.
Importante è la forma dei singoli carpidii, quantunque dif-
ficile a ben definirsi : essendo organi disposti radialmente at-
torno ad un asse centrale, hanno due regioni bene distinte, una,
prospiciente l'interno, originariamente diritta, e Taltra, prospiciente
l'esternO;, necessariamente più o meno curva: in altri termini, il
loro perimetro idealmente deve essere quello di una mezza cir-
conferenza. Però per solito l'inserzione sulla colonna assile de-
termina un incavo, di modo che la forma definitiva del carpidio
risulta quasi a rene, con il lobo basilare rientrante e più stretto,
e quello superiore sporgente e più largo. Il Gagnepain per primo
ha richiamato l'attenzione sui caratteri diagnostici che si possono
desumere dalla forma del seno corrispondente all' inserzione dei
carpidii. Questo seno in alcune specie è quasi nullo , si che la
78 G. E. Mattei
linea ventrale del carjjidio risulta pressoccliè retta , mentre in
altre specie è molto profondo, si che la linea ventrale del car-
pidio assume una forma assai caratteristica , quasi ad S : supe-
riormente poi all'inserzione, e lateralmente verso il lato interno,
il carpidio qualche volta presenta un prolungamento ben distinto
e quasi staccato , a forma di apiculo o meglio di becco , diritto
o più sovente adunco, corrispondente all'incavo apicale della co-
lonna assile , la quale rimane appunto coperta dall' assieme di
questi prolungamenti.
Importanza diagnostica hanno pure i caratteri della regione
dorsale, sempre libera, dei carpidii: questa, come già dissi, può
essere larga o strettissima , più o meno carinata o piana , a se-
conda che si ha formazione -o no di vere capsule : in alcune
specie non solo è piana , ma presenta nel mezzo un leggiero
solco longitudinale, limitato da due linee lievemente prominenti.
Normalmente all'apice il carpidio è arrotondato , però in alcuni
casi presenta un poco lateralmente verso 1' esterno , una promi-
nenza a guisa di rostro, con base più o meno slargata: qualche
volta questo rostro fin dalla base si restringe bruscamente in
una spina più o meno allungata e divergente verso l'esterno, od
un poco uncinata: in altri casi il rostro è sostituito da un breve
mucrone dentiforme. Dall' esistenza o no del rostro , e dal suo
maggiore o minore sviluppo, deriva la forma definitiva che as-
sume il frutto, ossia 1' assieme dei carpidii {cephalum) , verso la
loro maturità: quando non si ha rostro, ne deriva un corpo glo-
boso , più o meno profondamente ombellicato all' apice : quando
si ha rostro, ne deriva un corpo più o meno turbinato, superior-
mante patelliforme o crateriforme , con le appendici spiniformi
sovente raggianti a stella.
I carpidii poi, nella parte con cui aderiscono fra loro, sono
necessariamente glabri, ma nella parte dorsale, libera, presentano
sempre un rivestimento tomentoso , più o meno folto : qualche
volta è sostituito da un vello di fitta e lunga lana , assai carat-
teristico. Normalmente i carpidii contengono parecchi semi, per
solito da tre a quattro : in alcune specie però si riducono a
meno, per aborto , e ne può risultare anche uno solo di bene
sviluppato.
Tutti i carpidii degli Abutilon a maturità deiscono, permei-
Abutilon dell'Africa Orientale 79
tendo più o meno l'uscita dei semi : però la deiscenza avviene
prontamente e completa in quelli formanti vere capsule : è più
tardiva in quelli che a maturità si distaccano dall'asse centrale:
risulta molto incompleta in quelli che contengono un solo seme.
Ciò è anche in rapporto a diversi modi di disseminazione. Nelle
specie con carpidii formanti vere capsule, i semi sono facilmente
spinti fuori ad ogni urto che la capsula riceve (essendo normal-
mente eretta), ed a ciò giova T esistenza di spine sporgenti ra-
dialmente verso r esterno , e la flessibilità dei fusti. Quando i
carpidii si disgiungono fra loro, questi tendono a formare ognuno
un apparato disseminativo autonomo : in molti casi tuttavia , la
loro separazione non è completa, ma ciascuno rimane per qual-
che tempo ancora alla dipendenza della colonna assile, per mezzo
unicamente del suo nervo mediano : in questo modo acquistano
maggiore flessibilità ed elasticità per lanciare fuori i semi al
menomo urto. Si osserva altresì che dei tre o quattro semi con-
tenuti in ogni carpidio , i superiori escono con grande facilità,
mentre l'inferiore ne è più o meno ostacolato, e sovente accom-
pagna il carpidio nella sua caduta , avendosi così una sorta di
eteromericarpia, ossia di" doppia disseminazione. Quando la se-
parazione dei carpidii è completa e rapida, e questi sono mono-
spermi (e correlativamente (juasi indeiscenti), ne risulta, per ogni
carpidio, un apparecchio disseminativo autonomo, quasi vescico-
loso, facilmente rotolato dal vento.
I semi infine degli Abutilon presentano pochi caratteri di
valore diagnostico: sono reniformi, qualche volta angolosi, roton-
dati o con piccolo rostro , di colore scuro , raramente rossastri,
glabri o con breve e rada peluria: quest'ultima , quando si pre-
senta scagiiforme, quasi leprosa, può caratterizzare alcune specie.
II. — Revisione delle specie
In questa revisione comprendo solo le specie dell'Africa
Orientale, di cui ebbi in esame saggi con frutti maturi.
Stirps I — Capsulati.— Carpidiis circa decem, ab axi non sece-
dentibus, capsulas veras efformantibus, dehiscentibus, polyspermis.
80 G. E. Mattei
Substirps 1* — Fruticosi — Carpidiis mucronato-apiculatis.
Carpidiis usque ad (vel ultra) medium coalitis, basi plus mi-
nus angustatis: plantibus sericeis , griseo-albicantibus:
Carpidiis vix longioribus quam latis : follis ovatis , a-
cutis, denticulalis Ab. deuticulatuni
Carpidiis fere duplo longioribus quam latis: foliis lanceo-
latis, subacutis, sinuato -crenatis: Ab. sonialeuse
Carpidiis non usque ad medium coalitis , basi rotundatis:
plantibus tomentoso -floccosis, flavescentibus:
Carpidiis latis: foliis rotundatis, obtusis, late crenatis
Ab. rotuiulifolium
Sp. 1** — Abiitilou (leuticiiltitiiiu (Fresen. in Miis. Senck.
1833. p. 182, sub Sida; Decaisìi. Fior. Sin. in Ann. Se. Nat. Ser.
II. Tom, 4°. 1834, pag. 284); Webb, Fragni, Fior. Aetli. Aegypt.
1854. p. 61; ScHWEiNF. Beitr. Fior. Aetli. 1867. p. 49.
Aegypt. Arab. — Monte Sinai, fi. fr. (Aucher-Eloy, Herb.
Orient. n. 865 , sub Ab. fruticoso, in Herb. Fior.). Regione del
Sinai , nelle montagne porfiriche , Maggio 1849 , li. tr. (Figari,
in Herb. Fior.). Nelle roccie anfiboliche granitoidi presso Guadi
Akmar, Aprile, fi. fr. (Figari, in Herb. Fior.). In fissuris rupium
granitosis prope Gebel Garéb, Thebaidis inferioris, Martio 1844,
fl. (Figari, in Herb. Fior.). Alta Nubia quasi sotto il parallelo
del Tropico , Maggio, 11. fr. (Figari, in Herb. Fior,). In rupibus
regionis Uadi Gurra, Arab. petr. 23 Jun. 1835, fl. fr. (Schimper,
Un. It. 1835, n. 302, in Herb. Fior, et Schimper, PI. Arab. petr.
Ed. II. Hobenacker, 1843 n. 302, in Herb. Fior.).
Aeth.— Schlanke Stande am Rand der Tliàler 3500-4000
Gurrsarfa, 5 Oct. 1851, fl. fr. (Schimper, PI. terr. Agow. n. 2281,
in Herb. Panom.).
Som al. — Selagle, riva inglese, 4 luglio 1913, fl. (G. Paoli,
n. 544, in Herb. Fior.). Presso Barderà , 13 Settembre 1913, fl,
fr. (G. Paoli, n. 826, in Herb. Fior.)
Osserv. — Questa specie viene per solito dagli autori ritenuta
corrispondente all' AhutUon fmticosum , Guillemin , Perrottet et
Richard (1830) ed anzi per priorità dovrebbe portare quest' ul-
timo nome, qualora ne fosse riconosciuta l'identità: ma dalle de-
Abutilon dell'Africa Orientale 81
scrizioni, non avendo visto di quest'ultimo alcuna essiccata, parmi
di rilevare parecchie differenze, per cui provvisoriamente le con-
servo distinte, come già fecero Webb e Schweinfurth, potendosi
forse considerare come due entità, reciprocamente vicarianti, una
a sviluppo afro-orientale e 1' altra a sviluppo afro-occidentale. I
saggi poi della Somalia mi sembrono identici a quelli distribuiti
dallo ScHiMPER e dal Figari, salvo nei carpidii, che sono ancora
più piccoli e più stretti, ma, non essendo in questi saggi com-
pletamente maturi , non se ne può giudicare , osservandosi ap-
punto nelle specie di questa stirpe che i carpidii a maturità com-
pleta acquistano maggiore larghezza. Degno di nota è poi il fatto
che questa specie nel Sinai ed in Arabia fu raccolta fiorita dal
Marzo al Giugno, mentre in Abissinia ed in Somalia dal Luglio
all'Ottobre, forse in rapporto alla distribuzione delle pioggie in
tali regioni,
Sp. 2* — Abutilon sonialense, nov. sp. — Fruticosum, viridi-
cinerascens vel subalbidus , caule ramoso , tereti , in ramis su-
premis sulcato , velutino : foliis parvibus , longc petiolatis , late
lanceolatis, cordatis, sinu amj^lo lobis basilaribus divergentibus,
subacutis vel fere obtusis , irregulariter repando-sinuatis vel si-
nuatis vel sinuato-crenatis, 7-nerviis, utrinque molliter velutinis :
fioribus axillaribus, solitariis, pedunculo petiolum acquante vel
parum superante, ad tertium superiorem articulato, sub flore vix
incrassato: calyce late campanulato , profunde lobato , velutino,"
breviter albo-ciliolato , lobis obtusis , abrupte apiculatis : fructo
calyce duplo et ultra longiore, apice truncato , carpidiis 10 (ra-
rissime 11-12), elongatis, fere tota latitudine coalitis, valvis hya-
linis, diaphanis, glabris, striatulis, apice mucronulatis, subrostratis,
dorso floccoso-tomentosis: seminibus majusculis, fusco-rubentibus,
reniformibus, parce albopilosis.
Somal. — Duna di Mogadiscio, 19 Maggio 1913, fi. (G. Paoli,
n. -48, in Herb. Fior.). Mogadiscio, lungo la strada di Afgai, fra
il 4° ed il 5° km. 26 Maggio 1913, fi. fr. (G. Paoli, n. 113, in
Herb. Fior.).
Osserv. — Specie affine ad Ab. denticulatttni ^ ma facilmente
82 G. E. Mattei
distinguibile per il colore più verdastro di tutta la pianta , per
le foglie meno ovali ed alquanto sinuate al margine , per i car-
pidii più grandi, quasi totalmente coaliti, nonché per i semi pure
più grandi e di colore rossastro. La nervazione fogliare pure ne
differisce alquanto, avendosi in questa specie le nervature secon-
darie prolungate fino al margine , ove sporgono con un piccolo
mucrone, situato fra una lieve smarginatura del dente corrispon-
dente , mentre nell' Ab. denticulatum lo nervature secondarie si
biforcano poco prima di giungere al margine , ne presentano
alcun mucrone sporgente, restando normalmente intero il dente
che vi corrisponde. Nei saggi poi avuti in esame si trova una
teratologia di due fiori concresciuti assieme , in modo da simu-
lare un frutto a molti carpidii.
Sp. 3* — Abutìlon rotuudifolìum , Mattei, in Bull. R. Ort.
Botati, e Giard. Colon, di Palermo. Voi. VII. 1908 p. 182. —
Annuus , basi induratus , caule valde ramoso , ramis teretibus,
flavo-tomentosis , apice sulcatis , pilis longioribus tectis : foliis
longe petiolatis, petiolo sulcato quam lamina longiore, elliptico-
reniformibus, sive omnino rotundatis, late cordatis , obtusis vai
fere truncatis, grosse crenatis, utriusque flavo-tomentosis , parce
floccosis, subtus vix pallidioribus : stipulis filiformibus, tarde ca-
ducis : floribus parviusculis, axillaribus, solitariis, vel demum fere
glomeratis, pedunculo petiolo multo breviori, supra medium ar-
ticulato, apice aliquantulo incrassato: calyce cyathiformi, tomen-
toso, profonde 5-lobo, lobis ovatis, acutis, apiculato - cuspidatis :
corolla intense flavida: fructo dense floccoso-tomentoso, cylindrico,
truncato, parco, umbilicato, carpidiis 10 (rarissime 11-12), latis,
vix longioribus quam latis, obtuso-rotundatis, non usque ad me-
dium coalitis, lateraliter mucronulatis , calyce fere duplo longio-
ribus : seminibus subreniformibus , nigrescentibus , brevissime
scabro-papillosis fere leprosis.
So mal. "Mogadiscio, nelle dune, Giugno 1907, fl. fr. (Maca-
Luso, n. 38, in Herb. Panorm.). Mogadiscio, nelle dune, 28 Maggio
1913, fl. (G. Paoli n. 112, in Herb. Fior.).
Osserv. — Specie assai bene caratterizzata, che distinsi come
Abutilon dell'Africa Orientale 83
nuova nel 1908, fra le raccolte del Macaluso, e che ora ritrovo
perfettamente identica e della medesima località, fra le raccolte
del Paoli, È distintissima da tutte le affini, e tosto si riconosce
per l'indumento flavescente, fioccoso-tomentoso, per la forma delle
foglie, ellittico-rotondata, per i fiori a peduncoli abbreviati, por-
tati da rami ascellari con foglie impiccolite, quindi con tendenza
a costituire da ultimo vere infiorescenze , per i carpidii poco
coaliti e pili arrotondati e per altri caratteri di minore im-
portanza.
Substirps 2* — Cuspidati — Carpidiis retroversum bicu
spidatis.
Sp. 4* — Al)utilou elaeocarpoides , AVebb , Fragm. Fior.
Aetli. Aegypt. 1854. p. 53.
Aeth.— Gageros, 3500, 20 Sept. 1854, fi. (Schimper, n, 158
sub Ab. Raìiwso, in Herb. Panorm.). In valle Fluvii Tacaze , 29
Aug. 1840, fi. (Schimper, sect. Ili, n. 10/9^ sub. Ab ramoso^ in
Herb, Fior, et Panorm.).
Osserv, — Certamente afiìne ad Ab. ramomm e ad Ab.spar-
mannioideSj Guillemin^ Perrottet e Richard (1830) dell'Africa oc-
cidentale, di cui forse rappresenta una entità vicariente a sviluppo
afro-orientale : sotto questo aspetto, non avendo veduto alcun es-
siccata di dette specie, la conservo provvisoriamente distinta.
Stirps II,— Cephalocarpi— Carpidiis plurimis , ab axi plus
minus secedentibus, sed saepe opc nervi liberi ab eo dependenti-
bus, vix capsulas effbrmantibus, ampie deliiscentibus, polyspermis.
Substirps !''»■ — Indici — Carpidiis magnis. plus minus cuspi-
dato - spinescentibus.
Carpidiis apice longe atque retroversum abrupte rostrato-spine-
scentibus, spina subuncinata Ab. loiigipes.
Carpidiis apice abrupte mucronato-cuspidatis, cuspide non unci-
nata Ab. indicum.
84 G. E. Mattei
Sp. 5* — Abiitilou loiigipes , Mattei in Lanza e Mattei
Plant. Erythr. 1810 p. 13.— Annuus vel suffrntescens, ramis her-
baceis , dense cinereo-velutinis , teretibus :^foliis longe petiolatis,
late suborbiculari - ovalibus , basi cordatis , apice longe acumi-
nato - cnspidatis , margine minutissime atque subaequaliter cre-
nulatis, 7-9 nerviis, utrinque melliter velntinis, subtus cinereo-al-
bicantibns : stipulis angustis, aciitis, saepius falcato-recurvis : flo-
ribus sat magnis, axillaribus, solitariis , pedunculis valde longis,
petiolum duplo vel ultra superantibus, infra apicem articulatis :
calyce pallide tomentoso - canescente , lobis lanceolatis , acutis :
corolla lutea : fructo calyce aliquantum longiore , supra abrupte
concavo, patelliformi, stellatim spinescente : carpidiis ad 20 et
ultra, nigrescentibus, dorso parco rufo-villosis, demum subglabre-
scentibus, abrupte spinescentibus, spinis oxtus recurvatis , apice
vix uncinulatis : seminibus subreniformibus , fuscis, punctulatis,
pilis stellatis brevissimis parco conspersis.
Erythr.— Film, 24 Novembre 1900, fl. fr. (L. Senni n. 67,
in Herb. Panorm.).
Osserv. — Specie distintissima, forse da avvicinarsi ad Ab.
zaiìzìbaricum, Bo.t. ex Masters, di cui non ho veduto alcun saggio.
Il Chiovenda (presso Fiori, in Nuovo Giornale Botanico Italiano,
ser. 2"', voi. XX. 1913. p, 352) considera il presente Abutdon
come varietà di Ab. indicum. ma i suoi caratteri , massime per
quanto ne riguarda i carpidii, sono totalmente diversi. Il frutto
poi non resta sempre aderente alla colonna assile, come negli Abu-
tilon a capsule vere, quali quelli della sezione precedente , ma
tardivamente se ne distacca, e può essere asportato in un sol
pezzo od anche in parecchi frammenti, di qualche carpidio ognuno:
le spino divergenti ed alquanto uncinate , debolmente enofile,
possono favorire il distacco e facilitarne il trasporto a qualche
distanza : a questo riguardo si nota che dei tre o quattro semi
racchiusi in ogni carpidio, i superiori escono alla piìi lieve scos.sa
mentre quello situato più in basso rimane strettamente incluso,
per cui può accompagnare li carpidio in tutte le sue peregrina-
zioni, dando così luogo ad una duplice disssemiuazione, in luogo
ed a distanza.
Abutilon dell'Africa Orientale 85
Sp. 6'^ — Abutilon iiulicnm (L. Cent, plant. II. 1759 p. 26
sub Sida) SwEET, Hort. Brit. I, 1827 p. 52.
Osserv.— Contrariamente a quanto dicono gli autori^ il vero
Ab, indicum sembra non frequente in Africa: infatti ne ho veduto
molti saggi indiani, ma nessuno africano ascrivibile alla vera forma
tipica. Non comprendo poi come diversi autori, e principalmente
r HocHREUTiNER (in Ann. Cona. et Jard. Botan. Genév. VI. 1902
p. 19) riuniscano allMft. indicum VAh. asiaticuni^ L. che per me
è specie totalmente diversa, da avvicinarsi piuttosto ad Ah. mu-
ticum , con il quale anzi da alcuni autori viene unita. L'averle
Linneo distinte è già motivo di considerarle diverse: dalle varie
descrizioni, che Linneo ne dà, risulterebbe :
« Ab. asiaticum foliis indivisis , non lobatis , subtus albo-
tomentosis : stipulis lanceolatis, crassis : pcdunculis folio longio-
ribus : capsulis calyce brevioribus, cernuis , valde hirsutis, truu-
catis, mucrone bifido. »
« Ab. indicum foliis angulatis vel obsolete lobatis, non subtus
albo-tomontosis : stipulis subulatis, teneribus : pcdunculis petiolo
longioribus : capsulis calj^ce longioribus, erectis, scabridis, apice
in angulum rectum terminatis. »
Veramente alcuni di questi caratteri male si applicano alle
piante attualmente ritenute por Ab. asiaficum e per Ab indicum,
ma nella loro complessità bene le differenziano , individuandole
come cose totalmente distinte. Senza tener nota di altri autori,
il Masters cosi le differenzia :
« Ab asiaticum — Ripe carpels rounded or reniform at the
top. »
« Ab. indicum — Ripe carpels acute at the top, with erect,
not spreading points. »
Il Gagnepain aggiunge i seguenti caratteri differenziali :
« Ab. a.sioficu7n— Calice de 13 mm. de haut: grainesvelues. »
« Ab. indicum — Calice de 6-8 mm. de haut: graines glabres
méme au sommet. »
Farmi quindi si possano tenere distinte, e di questo parere
86 G. E. Mattei
è certamente I'Ekgler die (in Pflanzenwelt Ost. - Afrikas , 1895
p. 265) le cita entrambe separatamente per l'Africa orientale.
Riassumendo parmi che le due specie, almeno al confronto
dei saggi ad esse attribuiti dagli autori, si possano tener separate
per i seguenti caratteri :
Alndilon asiatìcum — Pianta rude-tomentosa, flavescens, foliis
ovatis , acutis , minute atque regulariter dentatis , superioribus
gradatim minoribus , qua re ilores demum paniculatis : floribus
fructibusque cernuis, pedunculo brevi, calyce maximo : fructibus
calycem vix aequantibus, globosis, umbelicatis , tomentosis : car-
pidiis subrostratis, acutis, non spinescentibus, tarde secedentibus.
Aìnitilon iniUcum — Pianta moUiter sericea, cinerea, foliis ro-
tundatis, cuspidatis , grosse et irregulariter dentato - incisis vel
plus minus lobatis, omnibus conformibus, qua re flores nondum
paniculati: floribus fructibusque erectibus vel angulatim geniculatis:
calyce brevi : fructibus calyce multo longioribus, cyliudricis, trun-
cato-patelliformibus, stellato-spinescentibus, vix liirtulis: carpidiis
abrupte spinescentibus, statini secedentibus.
Per questi caratteri ritengo giustificato il tener distinte le
due specie, anzi le coiisidero classificabili in due stirpi separate.
Sp. O var. — Abutiloii iiKlicum (L.) Sweet , var. niiero-
phylliiiii, HocHE. in Ann. Cons. Jard. Bot. Genov. VII-VIII 1904
p. 20.
Aetli. — Verso il Tigre, fi. fr. (Figari, in Hcrb. Fior.).
Osserv. — Saggio con foglie più grandi e più lunga-
mente picciuolate in confronto alla descrizione dell'HocHREUTiNER.
Fu certamente mandato dal Figari al Webb, quindi non può
essere dubbio, sulla sua provenienza africana : però il foglio su
cui è fissato- non porta alcuna etichetta, ma trovasi puntato con
altro foglio che contiene tre saggi, due ascrivibili ad Ah. Figa-
rkmum ed uno, che descrivo come nuovo {Ah. diihium), forse av-
vicinabile ad Ah. Kotchyl. L' etichetta , che accompagna questi
saggi, porta scritto: «Pianta la quale cresce in abbondanza nei
pascoli, formante grossi cespi, della regione Nubo-Sudanica, non-
ché nella regione abissinica, verso il Tigre, Luglio, Agosto, Figari
Abutilon dell'Africa Orientale 87
Bey ». Può darsi quindi che il saggio del secondo foglio pro-
venga dalla regione del Tigre, tantopiù che ricorda molto, mas-
sime per la forma fogliare, una specie affine dell' Eritrea , 1' Ah.
microcarpum.
Substirps 2* — Graveolenti — Carpidiis magnis , plus
minus mucronatis.
Carpidiis ellypticis, basi late rotundatis Ab. Figarianum
Carpidiis obovato-oblongis, basi plus minus angustatis:
Carpidiis 25-30 ; caule non glanduloso Ab. graveoleus
Carpidiis ad 18: caule valde glanduloso Ab. erythraeum
Sp. 7^ — Abutilon figariauum, Webb, Fragm. Fior. Aeth.
Aegypt. 1854. 54
Aegypt. — In Fazoglide et Cordofano, Nov. Dee. jfl. (Figari.
in Herb. Fior.).
Aeth. — Regione del Tacazè, nelle basse valli e sul pendice
dei monti, fi. fr. (Figari, in Herb. Fior.). Verso il Tigre, nei pa-
scoli, Lugl. Agost. il. fr. (Figari, in Herb. Fior.).
Osserv. — Specie bene distinta, che ricorda per la forma dei
carpidii VAb. mdicuni mentre per le foglie e per l'indumento si
avvicina piuttosto all' ^6. gvaveolens : e caratterizzata dalle foglie
relativamente piccole, con breve picciuolo, rotondato-ovate, lun-
gamente acuminato-cuspidate, doppiamente denticolate ma non
lobate, per i peduncoli florali molto più lunghi della foglia ascel-
lante, e per i carpidii obovati, rotondati alla base.
Sp. 8" — Abutilon graveolens, Wight et Arnott, Prod. FI.
Ind. I. 1841 p. 56.
Osserv. — Includo questa specie per il confronto con la se-
88 G. E. Mattei
guente, e perchè citata dagli autori come africana , quantunque
non mi sia occorso di vederne alcun saggio di questa provenienza:
è probabile che gli autori l'abbiano confusa con la seguente, che
in tal caso risulterebbe essere una vicariante africana della vera
forma tipica indiana. L'Hochreutiner poi (1. e. p. 18) sinonimizza
questa specie con VAb. hirtunv^ Sweet, dicendosi autorizzato ad
una tale riunione dal confronto dei saggi autopti della Sida gra-
veoleììs, RoxB. Può darsi che detti saggi corrispondano j^erfetta-
mente, quantunque in materia di Abutilon riesca facilissimo scam-
biare una forma per 1' altra , se non si hanno saggi assai com-
pleti, specialmente con frutti ben maturi. Noto però che VAh.
hirtum, Don, quale viene descritto dagli autori, e quale trovasi
intercalato negli erbarii, differisce notevolmente daWAb. graveolens,
WiGHT et Arn., secondo i saggi indiani, per cui credo opportuno
conservare queste due specie separate.
Sp. 9* — Abutilou erythraeuin nov. sp. — Ab. maìacobafos,
Webb ined. olim. — Elatum , caule tereti vel obscure angulato,
lanuginoso, pilis radis, elongatis, albidis et glandulis compluribus,
brevibus, atris , viscosis tecto : foliis maximis , longe petiolatis,
late ovatis, cordatis, acuminatis, dentatis, 11-nervosis , supra pi-
loso-scabridis, subtus parce velutino-hirtulis , stipulis elongatis ,
lanceolato-linearibus: floribus axillaribus, solitariis, saepe ad axil-
lam in racemos congestis et pseudo-paniculam paucifloram effor-
mantibus : peduncolo brevi vel modice elongato, petiolum rariter
superante, supra medium articulato: calyce ampio, velutino, lobis
lanceolatis, acuminatis : fructo maxime, globoso, truucato-umbeli-
cato , hispido ; carpidiis magnis , circiter 18 , nigrescentibus,
oblongis, basi rotundatis, apice breviter angulato - apiculatis : se-
minibus reniformibus, piloso-lepidotis.
Aegypt.— Valli del Fazoglide, Sept. Octobr, 11. fr. (Figari,
in Herb. Fior.) ed alta Nubia (Figari, in Herb. Fior.),
Ery thr.— Sino loco speciali (Terracciano, in Herb. Panorm.).
Osserv. — Specie forse dagli autori confusa con Ab. graveo-
hns, ma ben distinta, come risulta dal confronto con saggi in-
Abutilon dell'Africa Orientale 89
diani di quest'ultimo. Tosto riconoscibile per le foglie più grandi,
più rotonde, meno irregolarmente dentate, per i peduncoli florali
molto corti e per i carpidii più grandi , in numero di circa 18,
Il saggio che il Webb ebbe dal Figari nell'Aprile 1844, fu dal
Webb stesso provvisoriamente distinto con il nome nuovo di Ab.
malacohatos, ma questo nome non figura più nei Fragmenta Flo-
rulae Aethiopico-Aegijptiacae , quindi ho creduto io pure di non
ripristinarlo.
Substirps 3* -Microcarpi — Carpidiis minoribus , angu-
lato-^mucronatis vel apiculatis.
Carpidiis latis, 29 - 30:
Carpidiis abrupte-apiculatis : caule vix glanduloso
Ab. hirtuni
Carpidiis subrostrato-mucroiiatis : caule valde glanduloso
Ab. lieterolrichiiiu
Carpidiis angustis, paucioribus:
Carpidiis abrupte-apiculatis:
Carpidiis ad 14 Ab. microcarpuiii
Carpidiis ad 10 Ab. dubiiini
Carpidiis subrostrato-mucronatis Ab. clensevillosiiin
Sp. 10^ — Abutilon hirtiim (Lam. Encycl. I. 1789, p. 7,
sub Sida) Don, gen. Syst. I. 1831, p. 503, non Sweet.
Aeth.— Dschahlscha, 5000, 8 Octobr. 1854, fl. fr. (Schimper
n. 214, in Herb. Panorm.)
Osserv. — Specie dagli autori sovente sinonimizzata con Ah.
graveolens , ma , come ho notato per detta specie , sufficiente-
90 G. E. Mattei
mente distinta, almeno al confronto con saggi indiani di vero
Ah. graceolens: oltre ai carpidii più grandi, più allungati , l)rani
e non pallidi, con mucrone appena prominente, quest' ultimo ha
foglie molto più grandi, quasi rotondate, a denti pochissimo ma-
nifesti si che sembrono pressocchè intere , con lungo é robusto
picciuolo, e caule mancante di peli glandulosi.
Sp. 12* — Abutilou heterotrichuni , Hochst. in Schimper,
Plant. torr. Agow. n. 2306 , sed nondum diagnostico editum.
— Frutex ramis teretibus vel subangulatis , villis albidis radis
atque pilis brevibus, glanduliferis, ferrugineis , obtectibus: «foliis
petiolatis , ovatis , cordatis , acuminatis , grosse et irregulariter
dentatis, utrinque velutinis, subtus pallidioribus , ad nervos fer-
rugineo-tomentosis: stipulis lanceolato-falcatis, acutis, deflexis: flo-
ribus nunc solitariis, nunc in ramos breves axillares, fere aphyllos,
paniculam efformantes, congestis: calyce campanulato, ad medium
lobato, lobis lanceolatis, acuminatis: fructo hemisphaerico, supra
truncato-umbelicato : carpidiis ad 26 , angustis , parce sed non
abrupte rostratis: seminibus reniformibus, atris, opacis.
Aeth. — Dschadscha, 1 Octobr. 1854, fi, fr. (Schimper, Plant.
terr. Agow. n. 2306, in Jlerb. Panorm.)
Osserv. Specie fin qui rimasta inedita, assai affine ad Ah.
hlì'tum, dal quale differisce principalmente per i carpidii alquanto
più piccoli e più stretti.
Sp. 12* — Abiitiloii niicrocarpum ^ nov, sp. — Fruticosum,
ramis divaricatis, teretibus, viridi-rubescentibus, tomentosis, villis
longis , albidis , radis , parce obtectis : foliis parvibus, longe pe-
tiolatis, ovatis, profunde cordatis, acutis, quandoque obscure tri-
lobis, inaequaliter serrato-dentatis, vel subincisis, utrinque velu-
tinis , subtus vix pallidioribus , nervis fere ferrugineo — tomen-
tosis: stipulis anguste lanceolatis, adpressis : floribus axilaribus,
solitariis, longe pedunculatis, pedunculis folio multo longioribus,
ad summum articulatis: calyce hemiphaerico , campanulato , pro-
funde lobato, lobis late ovatis, abrupte cuspidatis: petalis pallide
Havescentibus, in sicco subalbidis: fructo parvo, calicem non su-
^^"^
Abutilon deU*dK'ica Orientale 91
peraute , siibcylindrico , parce patellato-stellato , medio iucavato-
crateriforme: carpidiis ad 14, fusco-nigrescentibiis, valde angustis,
ultra duplo longioribus qiiam latis, siibrostratis , abrupte spine-
scentibiis, spina brevi, submucroniforrai, apicali , erecta , non la-
teraliter deflexa, dorso griseo hirtis: seminibus reniformibus , fu-
scis, subglabrescentibiis.
Erythr.— Adi Ugrì nei Serae , 12 maggio 1913, ti. tr. (L,
Gufino, n. 11, in Herb. Panorm.)
Osserv. — Specie benissimo distinta per la piccolezza dei
carpidii, che di poco superano in grandezza quelli dell' Ah. den-
ticulatum^ cui pure somigliano per la loro strettezza: forse per
la forma delle foglie e per l' indumento si avvicina alla var.
popuìifoUuìn , Sweex dell' Ah. indlcum , ma il frutto ne è total-
mente diverso.
Sp. 13*^— Abutilon (lubinin, nov, sp. — ^?>. À'o^sc^/, Hochst,
ex Webb, Fragm. FI. Aeth. Aegypt. 1854 p. 62, ex parte. — Frutex
albido-flavescens, caule pilis albidis, radis, villoso sed non glan-
duloso: foliis mediocribus, petiolatis, late ovatis, cordatis, acutis,
grosse et argute denticulato-crenatis , junioribus dense villosis,
subtus pallidioribus: floribus axillaribus , longe pedunculatis, fo-
lium aequantibus vel superantibus , pedunculo ad apicem articu-
lato: calyce villoso, fere ad basin partito, laciniis late ovatis, a-
brupte acuminatisi carpidiis ad 10, mediocribus, basi angustatis,
apice apiculatis: seminibus reniformibus, vix tuberculatis.
Aetli.—Verso il Tigre, ti. fr. (Figari, in Herb. Fior.)
Osserv. — Saggio unito ad altri due di Ah. Figarkmuìn, come
I1.0 detto in precedenza (cnfr. Ah. indlcum var. micì'ophijllutu): per
diversi caratteri, specialmente per il numero dei carpidii, si av-
vicina ad Ah. Kofschyl, con il quale pare fu confuso dal Webb,
ed ancora può avvicinarsi ad Ah. tortiiosum , pur rimanendo da
entrambi sufidcientemente distinto.
. Sp. 14** — Abutilou (leusevillosuiu , nov. sp. — Aunuus ,
32 G. E. Mattei
caule a basi ramoso, subtortuoso , villis elongatis , densis , flavi-
cantibus obtecto: foliis louge petiolatis , petiolo pilis flavissimis
obtecto , ovato-rotuudatis , cordatis, breviter acuminatis , grosse
et duplo dentatis , supra valde scabridis, subtus floccoso-tomen-
tosis, sub 9 - nervosis, stipulis late linearibus: floribus axillaribus,
solitariis, pedunculo modice elongato, petiolo saepissime breviori:
calyce dense atque flavide tomentoso-villoso, lobis lanceolatis,
acutis , subcuspidatis : fructo subgloboso, apice crateriformi-um-
belicato, carpidiis ad 18, dorso rostratis, villoso-hirtulis: seminibus
subglobosis, dense leproso-lepidotis.
So mal. — Mogadiscio, zona litoranea e dune, maggio 1908,
11. Ir. (C. Macaluso, n. 39, in Herb. Panorm.).
Osserv. — Trattandosi di saggi poco ben conservati, questa
specie fu da me, nella seconda Centuria (p. 182) inserita come
Ah. hirturn , mentre i lunghi villi del fusto , e la mancanza di
peli glandulosi, ravvicinano piuttosto ad Ab. fortnosum: da que-
st'ultimo però differisce tosto per i peduncoli costantemente uni-
flori e non biflori , per le lacinie del calice coalite fino quasi a
metà, non fogliacee, e per i carpidii circa 18 e non 10.
Substips 4*^ — lilopliaroerti'pi — Carpidiis minoribus , alte
rostratis, dense villosis.
Carpidiis rostro modice elongato, lana subrufa , aliquantulo
crispula, obtecto A. Agiiesae
Carpidiis rostro valde elongato , lana grisea , non crispula,
obtecto Ab. ]»lepharocarpum
Sp. 15»^ -- Abiitiloii Agnesae, BorzI in Bollett. R. Orto Botan.
e Giard. Colon, di Palermo^ Voi. X. 1911, p. 127 e. tab. — Annuus,
herbaceus, caule tereti, erecto, simplici vel parum ramoso, molliter
velutino-tomentoso, canescente : foliis petiolatis , lamina modice
ampia, ovato-subrotundatis, profunde cordatis , apice acuminatis,
non cuspidatis , leviter serrato-dentatis , utrinque dense hirsuto-
tomentosis , pallide virescentibus , praecipue subtus : stipulis su-
Abutilon dell'Africa Orientale 93
bulatis : iloribus satis amplis, axillaribus, solitariis, loiige pedun-
ciilatis, pedunciilis articulatis, petiolo duplo et ultra longioribus :
calyce velutino-tomentoso, lobis ovatis, acutis, apiculatis : corolla
flava, calyce duplo longiora: frncto 20 et ultra carpidiato, medio
umbilicatO;, calyce vix longiore, carpidiis compressis, papyraceis,
nigrescentibus, rotundatis, apice late rostratis, rostro triangulari,
acuto, modice elongato, lana subrufa, aliquantulo crispula, dense
obtecto : seminibus reniformibus, atris, laevigatis, linea ventrali
tantum fulvo-bafbatis.
Som al. — Torda, Goscia, nella piana, 22 Agosto 1907, fl. fr.
(C. Macaluso, n, 117 bis, in Herb. Panorm.). Sino loco speciali
fr. (Mangano, in Herb. Fior.).
Osserv. — Specie ben distinta, ricordante nell'habitus
alcune forme dell'-^?;. Avicennae , ma totalmente diversa per la
forma dei carpidii.
Sp. 16* — Abutilou blepharocarpiini , nov. sp. — Annuus,
herbaceus , caule tercti , erecto , divaricatim-ramoso , velutino ,
viridi : foliis petiolatis, lamina ampia, elliptico - ovatis , cordatis,
acutis, obscure crenulatis, supra vix scabrido-pilosis , subtus ve-
lutiuis, laete viridibus vel subflavescentibus, 9-nervosis : stipulis
falcatis, mucronatis : fiori bus amplis, axillaribus, solitariis, longe
pedunculatis, pedunculis ad apicem articulatis , petiolo multo
longioribus: calyce parce velutino, lobis anguste lanceolatis, longe
acutis : fructo 26 et ultra carpidiato, hemisphaerico, patelliformi-
truncato, radiatim stellato , vix umbilicato , calyce aliquantulo
breviore : carpidiis compressis, papyraceis, nigrescentibus, rotun-
dato-rostratis, rostro valde elongato, subtriangulari, acuto, copiose
lana grisea, non crispula, obtecto : seminibus reniforraibus, atris.
Somal.— Merca nelle dune, 2 Luglio 1907, fl. fr. (0. Maca-
Luso, n. 45 bis, in Herb. Panorm.) ; Sponde dell' Uebi Gof, Ga-
mana, vallata del Giuba, Febbrajo 1912, tì. fr. (G. Scassellaei
132
n. —^ in Herb. Florent.).
lo
Osserv. — Specie afiine alla precedente, da cui tosto si dif-
ferenzia per la eccessiva lunghezza e larghezza del rostro.
94 G. E. Mattei
Siibstirps 6*^ — Mutici — Carpidiis minoribus, siibmuticis.
Carpidiis eloiigatis:
Carpidiis snbrostratis : plàntibus parce tomentosis:
Carpidiis basi angustatis Ab. sinaidiiu
Carpidiis basi rotundatis • Ab. iinpressuni
Carpidiis angulatis : plàntibus dense tomentosis Ab. asisiticiim
e
Carpidiis rotundatis:
Carpidiis vix angulatis : plàntibus jjarce tomentosis:
Carpidiis ad 20 Ab. Webbianiiiu
Carpidiis ad 30 AI), benadireiise
Carpidiis omnino rotundatis: plàntibus dense tomentosis:
Carpidiis ad 20 Ab. paiiiiosiini
Carpidiis ad 30 . Ab. nniticiim
Spec. 17-'^ — Abiitilon sìnaicuin, sp. nov. — SufiPrutcscens, caule
erecto, tereti, voi ad apicem plus minus angulatum, parce ramoso,
dense villoso : foliis longc petiolatis, ell3'ptico - rotundatis , fere
magis latis quam longis, basi cordatis, lobis basalibus incumben-
tibus, apice rotundatis vel brevissime cuspidatis, margine crenato-
dentatis, supra piloso-scabridis, subtus parce-tomentosis, in sicco
ilavescentibus, 9-nerviis: stipulis linearibus tarde caducis : floribus
axillaribus, solitariis , pedunculo apice articulato, petiolo multo
breviori : sepalis late ovatis, acutis, subapiculatis, villosis: fructo
calyce vix longiore , apice crateriformi , depresso , carpidiis ad
25 elongatis^ rostrato-apiculatis, basi angustatis, pallide stramineis:
seminibus reniformibus, apiculatis, piloso-hirtellis.
Abutilon dell'Africa Orientale 95
Aegypt. — Regione montana del Sinai, nei sassosi poriirici,
ove forma grossi cespugli , alla base sublegnosi , Maggio fl. fr.
Figari, in Herb. Fior.).
0 sserv. — Specie ben caratterizzata, per la forma delle foglie
ed in particolar modo per quella dei carpidii, che fanno passaggio
fra il vero Abutilon muticum, ed alcune specie della stirpe pre-
cedente, quali Ab. hirtum e più propriamente Ab. denHevillosum,
cui si avvicina ancora per l'indumento del caule.
Spec. IS'^'— Abutilon inipressiini, Hochst. in Schimper, Plant.
terr. Agow n. 2333, sed nondum diagnostice editum. — Suffrutico-
sum, caule vix ramoso: foliis petiolatis, ovato-lanceolatis, basi cor-
datis, acuminato-cuspidatis, dn|)lo denticulatis, supra scabridis, sub-
tus pallidioribus, tomentosis, subflavescentibus, stipulis lanceolatis,
subfalcatis : lioribus demum racemum parce foliosum eflforman-
tibus : sepalis ovatis , acutis, tomentosis : fructo calyco vix lon-
giore, globoso, centro dej^resso : carpidiis ad 30, pallidis, subro-
stratis, basi rotundatis : seminibus reniformibus, pilosiusculis,
Aeth.— Auf Berg und Tlial 4000 Guersafa, 5 Otobr. 1854
11. fr. (Schimper n. 2333, in. Herb. Panorm,).
O sserv. - L'essiccata abissinica di Schimper non è citata da
alcun autore, quindi paro sia sfuggita o pensatamente trascurata:
nell'etichetta posseduta dall'Orto Botanico di Palermo è aggiunte^
« Ab. asiatico pronimo » ed in realtà si avvicina molto al seguente.
Spec. 19^^— Abutilon asiaticuni (L. Cent, plant. IL 1759 p. 26.
sub Sida) Don, Gen. Sist. 1. 1831 p. 503. Guill, Perr. et Rich.
Fior. Seneg. I. 1830 p. 62, non Sweet.
Aegypt. Arab. — Li deserto prope opp. Dschedda, 14 Nov.
1835 fi. fr. (Schimper. PI. Arab. Ed IL Hohen. n. 794, in Herb.
Fior.) Djeddah (Kruyt, in Herb. Fior.).
0 sserv. — Per questa specie vedasi quanto è detto in pre-
cedenza, sotto Ab. indicum.
96 G. E. Mattei •
Spec. 20* — Abutilou Webbiauuni sp. nov. — Ab. macro-
pltjjlluni Webb ined.--Liguosuin ? caule erecto, ramoso, ramis radis,
elougatis, gracillibus, tcretibus, parce tomentoso-cinereis, pilis radis
longioribus albidis : foliis longe petiolatis , late ovatis, basi cor-
datis, lobis ampie divergentibus, apice acuminatis, margine grosse
dentatis, junioribus dense tomentosis , deinde , praecipue supra,
fere glabratis, stipulis anguste linearibus persistentibus : fioribus
demum fere racemum parce foliosum (foliis diminutis) efforman-
tibus : calyce brevi, sepalis subtriaugularibus, apiculatis : fructo
globoso, calyce multo longiore, centro profunde depresso , car-
pid iis ad 20 nigrescentibus, ovato-oblongis , apice angulatis : se-
minibus reniformibus.
Aegypt. — In Fazoglide, Nov. Dee. il. fr. (Figari, in Herb.
Fior.).
Somal.-Sine loco, fr. (Mangano, in Herb. Fior.).
Osserv. — I saggi che il Webb ebbe dal Figaki nel 1844,
furono posti in Erbario con il nome provvisorio di Ab. macro-
phijlhim., nome che più non figura nei Fragmenta Florulae Aethio-
pico Aegi/ptiacae, e che non credo opportuno ripristinare , tanto
più che esiste già un Ab. ìnacrophyllum., St. H[l. del Brasile. Questa
specie benché affine ad Ab. muticum ne diiferisce a sufficienza.
Ascrivo poi dubitativamente (perchè consta di soli frutti) a questa
specie un saggio raccolto dal Mangano, in Somalia.
Spec. 20* — Abutilou beuadireuse, sp. nov. — Suffrutescens (?)
caule erecto, basi tereto, apice plus minus angulato-sulcato , ve-
lutino : foliis petiolatis, late ovato - cordatis, acuminatis, laeviter
crenatis, supra piloso-scabridis, subtus floccoso-tomentosis, viridibus,
sub 11-nerviis, stipulis anguste lanceolatis, acutis , prompte ca-
ducis : fioribus axillaribus , glomeratis , demum paniculam fere
aphyllam (foliis diminutis) efformantibus: pedicello brevi, crasso:
ad medium articulato: calyce late cupuliforme , dense velutino,
lobis triangularibus, acutis : corolla magna, flava, basi purpureo
notata : fructo calycem non aequante, globoso, apice truncato, ad
medium umbilicato, dense tomentoso-hirsuto, carpidiis usque ad
34, nigricantibus, late rotuudatis , breviter rostratis ; seminibus
subreniformibus, pilosiusculis.
Abutilon dell'Africa Orientale 97
Som al.— Torcia, 22 Agosto 1907, fl. fr. (C. Macaluso, n. 117,
in Herb. Panorm.), Giambo, 16 Giugno 1912, fl. fr. (G. Paoli
n. 244, in Herb. Fior.).
Osserv. — Questa specie, avendo dapprima avuto saggi in-
completi , fu da me inclusa nella centuria di piante somalensi
(p. 102) come Ahidilon angtdatunt, di cui ha realmente 1' habitus
ma se ne allontana per la costituzione dei carpidii. È una specie
benissimo caratterizzata, che si avvicina ad Ab. impresìmm e spe-
cialmente ad Ah. benadirense : però l'indumento è diverso, i fiori
sono più glomerati_, il frutto resta incluso nel calice, i carpidii
sono totalmente coaliti, nereggianti, rotondati.
Spec. 21* — Abutilon paimosuiu (R. Br. in Salt. Abyss.
App. 1828 p. 65) Webb, Fragm. Fior. Aethiop. 1864 p. 51.— Suf-
frutescens, caule eiecto, tereti, tomentoso-hirto, j)ilis radis , lon-
gioribus, albicantibus, apice vix compresso : foliis petiolatis, me-
diocribus , ovatis , late cordatis , acuminatis vel fere cuspidatis,
cronatis, 9-nervibus, utrinque viridi - fioccoso - tomentosis , subtus
pallidioribus : stipulis elongatis, lineari-lanceolatis : floribus soli-
tariis, axillaribus, vel compluribus in eadeni axilla fere glomeratis,
demum, loliis superioribus diminutis, racemum fere aphyllum ef-
formantibus : pedunculis tomentosis modico longis, sed fòlia su-
prema saepissime superantibus, ad medium artictilatis : calyce lato,
tomentoso-velutino, segmentis triangularibus, acutis: corolla fiava: ■
fructo globoso-turbinato, dense tomentoso-villoso , calyce multo
breviori, ad medium modico umbilicato : carpidiis ad 20, rotun-
dato-rostratis, 2-spermis : seminibus reniformi-angulosis , subgla-
brescentibus.
Som al.- Cansuma, vallata del Giuba, 1912, fl. fr. (G. Scas-
SELLATi n. 33, in Herb. Fior.).
0 s s er V.— Ascrivo i saggi somalensi a,\VAb. pamiOHum anzicchè
allM&. nmUcum, specialmente per il colore dei fiori che è giallo
e non rosso, carattere già posto in evidenza dal Webb: quest'au-
tore però non nota la tendenza che hanno i fiori a porsi in in-
fiorescenze, precisamente come neir^/>. impressum. È specie che
98 . G. E. Mattei
fa" quasi passaggio fra Ah. miitlcum ed Ab. henadirenfie., da ristu-
diarsi con saggi a frutti totalmente maturi. .
Spec. 22* — Abutiloii iimtìcuni (Delil. Fior. Egypt. 1813
p; 20 sub Sida) Webb , Fragm. Fior. Aetli. 1854 p. 51. - Ah.
glaucum (Cavan.) Don, Gen, Syst. I. 1831. p. 504, et Auctorum
plurimum, prò parte.
Aegypt.--Sine loco, il. fr. (Raddi, in Herb. Fior.).
Nubi a — Madfouneh ed El-Galabetreh, Januar, et Febr. 1848,
fi. fr. (L. Kralik, sine numero, in Herb. Panorm.).
Osserv. — Anche di questa specie non ho trovato saggi nelle
piante da me avute in esame , cito però i saggi classici del
Kralik, esistenti nell'Erbario dell'Orto Botanico di Palermo, per
il confronto che se ne può fare con la precedente. Gli autori
tendono ad identificare questa specie con 1' Ah. glaucum (Cava-
NiLLES sub Sida) ma quest' ultimo , stando alla descrizione del
Cavanilles stesso , risulta evidentemente diverso , massime per
il numero dei carpidii, che dicesi di 10 (nell' Ab. muticum sono
circa 30 !), per la glaucescenza etc. Sorge il dubbio che la specie
del Cavanilles corrisponda a qualche AbutUon affine al fruticosum
od al denticidatum.
iSp. 23* var. — Abutllou iiiuticiiiii (Delil.) Webb, var. villo-
siim, Weiìb, Fragm. Fior. Aeth. Aegypt. 1854 p. 51.
A egypt. — In fìssuris rupium granitarum secus mare rubri.
Maj. Jun. 1844 (Figari, in Herb. Fior.).
Osserv. -Saggio autopto del Webb., ma troppo gracile e
solo in fiore, che non permette una diagnosi sicura: ricorda assai
V Ab. dubium, ed anche VAb. sbiaicum, cui forse meglio andrebbe
riunito, che non sdV Ab. muticum.
Stirps III. — Mouosperiui — Carpidiis plurimis, ab axi statini
secedentibus , capsulas non efformantibus , fere indehiscentibus,
submonospermis.
Abutilon dell'Africa Orientale 90
Carpidiis modice compressis, sublatis, dorso profunde sulcatis:
Ab. intermedi UHI
Carpidiis valde compressis, dorso vix sulcatis:
Carpidiis obovatis Ab. longiciispe
Carpidiis rotundatis Ab. crassiiierviuni
Spec. 24** — Abutilon intermedi uni, Hochst. ex Schweixf.
Beitr. Fior. Acthiop. 1867 p. 49.
Aeth, — Sine loco speciali, 1852 fi. fr. (Schimper, ed Hohe-
NACKER n. 2031, in Herb. Panorm.) , Schlanke Standeam Rand
dcr Thaler 3600' Gnrrsarfa, 5 Octobr. 1854, fi. fr. (Schimper, PI.
terr. Agow n. 2330, in Herb. Panorm.).
0 s s e r V . — Gli autori per solito sinonimizzano questo Aìmtilon
con VAI), angiilatum, Guill. et Perr. dell'Africa occidentale, anzi
il Masters, che confrontò esemplari autopti di entrambi, non esita
a ritenerli identici. A me tuttavia resta qualche dubbio sulla loro
completa corrispondenza, perchè in fatto di Abutilon non è facile
rilevare subito le differenze, tanto più che il Masters tende troppo
a sinonimizzare cose diverse. Dall'esame dei saggi di Schimper con
la descrizione di Guillemin e Perrottet risulta che Y Abutilon angu-
latum ha foglie « sabintengra, vel vix dentata, pulverulento-to-
mentosa, 10-12-nervia (questi autori indicano sempre i nervi con
numero pari , forse non comprendendovi il mediano) », stipole
« lanceolatae » e frutto di circa 30 carpidii ^ mentre 1' Ab. inìer-
niedium ha foglie « crenata, velutina, 9-nervia » stipole, « subfal-
catae » e frutto di circa 25 carpidii. Perciò parrai si possano
considerare distinte, ritenendole piuttosto come due forme vica-
rianti, una a sviluppo orientale (etiopico) e l'altra a sviluppo oc-
cidentale Catlantico). Anche I'Engler considera VAb. intermedium
come specie propria dell' Africa orientale e del Madagascar (in
Die Pflanzenwelt Ost-Africas, 1895 p. 265). Riguardo però al
Madagascar forse si tratta àeWAb. pi^eudo - angidatum , posterior-
mente descritto come nuovo dall'HocHREUTiNER, di cui vidi saggi
100 G. E. Mattei
raccolti dal Babon e comimicati dal Beccari (in Herb. Fior.): il
vero Ab. angulatum poi, cosi distinto da Ah. interiìiedmm, parmi
assai affine, se non identico, ad Ah. Eetveldeamnn, De AVild. et
DuRAND, pure, dell'Africa occidentale.
Spec. 25'' — Abutiloii loiigieiispe, Hochts. ex A. Rich. Fior.
Abyss. I. 1847, p. 69. Schweinf. Beitr. Fior. Aeth. 1867, p. 50.
Masters in Oliver, Fior. Trop. Afric. I. 1868, p. 184.
Aeth. — Prope Genniam regionis Memsach (4000-7000 ped.
alt.) 26 Jun. et 26 Dee. 1837 fl. fr. (Schimper It. Abyss. fr. pi.
Adoens. n. 258 , in Herb. Fior.). Mont. Scholoda , 1852 fl. fr.
(Schimper , od Hohenack. n. 1511, in Herb. Fior, et Panorm.),
Aman Eski , 6-7000' , 5 nov. 1854 , fl. fr. (Schimper n. 328, in
Herb. Panorm.).
Osserv. - Specie bene distinta dalla precedente tanto per la
forma delle foglie e la loro glabrizic nella pagina superiore,
quanto per quella dei carpidii.
Spec. 25*^ -- Abiitiloii crassinerviuni , Hochst. iu Schimp,
PI. Abyss. ed II. Hohenacker, 1852, n. 169, sed nondum dia-
gnostico editum. — Fruticosum, caule tormentoso, superno ad pa-
niculam hirto: foliis mediocribus , crassis , non longe petiolatis,
petiolo sulcato, tomentoso, rotundato-ovatis, basi cordatis , apice
breviter acuminantis, margine minute serratis, adprcsse volutinis,
non pulverulentis, in sicco subtus pallide flavesccntibus , 11-ner-
viis , stipulis longe linearibus , tarde caducis : floribus ccrnuis,
racemum terminalom, ramosum, paniculatum, fero apliyllum, ef-
formantibus : calyce rufo tomentoso : fructo globoso , tomentoso,
vix hispido, centro aliquantulo depresso: carpidiis ad 24, rotuu-
datis : seminibus glabrescentibus , rotundato-compressis , non an-
gulatis.
Aeth. — Sine loco speciali (Schimper, ed Hohenacker. n. 169,
in Herb. Panorm.).
Osserv. — Specie assai distinta da ogni altra, forse stata
Abutilon detl'Africa Orientale iOl
confusa con 1' Ah. longicuspe, dal quale però se ne allontana tosto:
infatti il vero Ab. longicuspe ha foglie molto più grandi , meno
coriacee , con lungo picciolo irto , non rotondate ma a cuspide
lunghissima, più vellutate, biancastre e non flavescenti, con 7 a
9 nervi (e non 11), stipole lanceolate prontamente caduche, calice
velutino e non rufo-tomentoso, capsula più ispida, di 20 (e non
24) carpidii, con semi angulati. Per questi caratteri ritengo si
possa tenere ben distinto. L'etichetta poi che accompagna i nostri
saggi portava primitivamente il n, 258 ed il nome di Ah. longi-
cuspe, ma tanto il numero che il nome furono cancellati per so-
stituirvi il n. 169 ed il nome Ah. crassifolium. Non ho visto
l'essiccata n. 257 , ma in quella di vero Ah. longicuspe n. 1511
è richiamato anche il n. 257 , quindi pare che debba riferirsi a
tale specie e non a quella in questione, tanto più che anche gli
autori la citano per tale.
SPECIE AGGIUNTA
Aggiungo, come appendice la seguente specie di Ahutilon,
certamente nuova^ che, per non essere dell'Africa orientale, non
ha potuto trovar posto nel precedente elenco.
Sp. 26^ -Abutilon Diirardoì, nov. sp. — Ah. tortuosum Guill.
Perr. et RicH. Fior. Seneg. I. 1830 , p. 63 , prò parte. - An-
nuus, caule simplici, tereti, erecto, molliter villoso , pilis longis,
divaricatis, imoque reflexis: foliis petiolatis, late ovatis, cordatis,
acuminatis, subtus tomentosis, superne scabridis, stipulis lanceo-
latis, statim caducis: floribus axillaribus, magnis , luteis: pedun-
culis modice elongatis;, saepe biiloris : calyce foliaceo , profunde
partito, laciniis late ovalibus, acuminatis, velutinis: fructo calicem
non superante, vertice truncato-crateriformi , villoso-hirto , carpi-
diis ad 10, magnis, late rostratis, vix acuminatis, sub 4 spermis:
seminibus globosis, subreniformibus , fuscis , pilis brevibus oon-
spersis.
Afr. septentr.— Algeria, Alger-Metidja, Juin-Aoùt 1889, il.
fr. (G. L. Durando sub Ab. Avicennae, in Herb. Panorm.).
Osserv. — Benché non dell'Africa Orientale, includo questo
102 G. E. Mattei
Abutiloìi nel presente elenco , trattandosi di forma importante,
forse molto affine ad Ab. tortuosum e che pure ricorda VAb. molle
del Perù, comunemente coltivato nei giardini. Il vero Ab. tor-
tuosum, GuiLL, Perù, et B-ich. è specie propria dell'Africa occi
dentale , forse a torto dagli autori citato per altre regioni d' A-
frica, perchè confuso con Ab. grateolens e con Ab. hirtum. Piut-
tosto ritengo possa collegarsi con Ab. Kotschyi , Hochst. L' Ho-
CHREUTiNER giustamente lo conserva come specie distinta. Questa
forma di Algeria , pure avvicinandosene molto , ne è sufficiente-
mente distinta , e non comprendo come tanti autori che esplo-
rarono 1' Algeria , non ne faccino menzione , quantunque l'es-
siccata di Durando risalga a quasi cinquanta anni fa , e debba
trovarsi in parecchi erbarii. Avevo dapprima dubitato di uno
scambio di etichetta , possibilmente avvenuto nel riordinamento
dell'Erbario dell'Istituto Botanico di Palermo, ma non lo credo
probabile , tanto più che questa specie non conviene con alcun
altra a me nota, mentre in realtà, ad uno sguardo superficiale,
può essere presa per il vero Ab. Avicennae.
Y.
Ricerche e note critiche
sull'apparato di moto delie Sentitive
pei
Prof. A. Borzì e Dott. G. Catalano
I
Le nuove osservazioni ed esperienze sui fenomeni di senso nelle Mi-
mose , che formano oggetto del preseììte lavoro , sono state già
pubblicate in una recente Memoria della R. Accademia dei
Lincei {Serie V, Voi. XI, fase. Ili) dal titolo : « La dottrina
dei moti delle Sensitive » . Nel riprodurne qui il te.sto ci è pia-
ciuto aggiungere qualche maggior dettaglio su taluni punti di
speciale importanza sperimentale e critica a completamento dei
relativi argomenti. Rimandiamo del resto il lettore alle illu-
strazioni ed alla tavola che corredano la su detta pubblicazione.
Le moderne osservazioni ed esperienze dirette ad investigare
i fondamenti fisiologici per mezzo dei quali si compiono i feno-
meni di senso nel Regno vegetale, tendono, come è noto, ad una
concezione fisico-meccanica del processo sensorio, senza cioè che
al compimento delle sue varie manifestazioni -intervengano azioni
vitali, più o meno oscure e complesse. Così, ad es., nelle Mimose
che rappresentano certamente il più cospicuo esempio della sen-
sibilità vegetale, molte ricerche ed esperienze hanno dimostrato
la possibilità che gii stimoli capaci di provocare le ben note
reazioni motorie delle foglie si trasmettono attraverso regioni del
corpo della piante dove non esistono tessuti vivi o sono stati ar-
tificialmente uccisi. Cosi pure si è potuto ricondurre a un sem-
plice fenomeno fisico , riferibile principalmente^ alle variazioni
dell'equilibrio idrostatico che si verificano in seno ai tessuti, anche
il meccanismo del movimento^, fogliare propriamente détto , che
10(5 A. Borzì e G. Catalano
ha luogo nei tessuti dei cuscinetti. Tutto ciò allontanando vieppiù
la necessità di ammettere, come si è detto, il concorso di azioni
vitali nella spiegazione di siffatti fenomeni , ha servito di base
per una interpretazione fisico-meccanica del fenomeni di movi-
mento delle Sensitive, e di essa, come è noto, abbiamo la migliore
sintesi nel classico lavoro dell' H^berlandt. (10)
L'idea che il fenomeno di trasmissione degli stimoli consista
fondamentalmente, nelle Mimose, in un fenomeno fisico e più pre-
cisamente idrodinamico, trova riscontro nelle ipotesi degli antichi
fisiologi , i quali supposero 1' esistenza , nel corpo vegetante
delle Mimose , di un misterioso fluido liquido - aereo , sprigio-
natesi tutte le volte che la pianta esegue i suoi caratteristici
movimenti. Ricordiamo in proposito gli scritti del Ray , del
Parent, del Lamark (16) e degli italiani Bellardi (1) e Com-
PARETTi. (4) Secondo quest'ultimo, la causa dei moti delle Mimose
risiede nel movimento del contenuto delle trachee, che sarebbe
appunto un liquido « acqueo-aereo», dotato di grande espansibilità
e mobilità. Il modo come Fazione degli stimoli si trasmette a di-
stanza viene spiegato dall' A. ammettendo una rapida e copiosa
emissione di bolle di detto fluido , provocata dalla più leggera
compressione esercitata all'estremità dei fasci vascolari, così che,
secondo l'A-, in conclusione la causa dei moti sarebbe puramente
idrodinamica, esplicantesi secondo le leggi della fisica. Secondo
il Bellardi la causa del ripiegamento dei cuscinetti della Mimosa
è attribuita ad una variazione delle condizioni di equilibrio in
cui trovasi il succo entro l'organo. Riteniamo interessante ripor-
tare testualmente il passo relativo : « Pone interdiu , dum pianta
viget, ac piane ngilat proportionata pediculi , vel succussione , vel
pressione (folla enim et pediculi caute leviter tangi possunt , quin
contracito sequatur ulla) partem aliquam succi copiosiorem adigi
in superioreììi suhstantiae partem, vel partem aliquam succi disjici
ex parte inferiore, vel fieri simul utrumque , contrahetur erectus
pedicidus. At, perspiratione ecccessum succi hmiriente jam a parte
superiore et haustionem succi alterius promovente , iterum erigetur
pediculus... ». In queste parole troviamo riassunta ne più ne
meno che la concezione moderna del meccanismo del movi-
mento dei pulvini motori, e può ben dirsi , quindi, che il Bel-
Ricerche sull'apparato di moto 107
LARDI abbia precorso i moderni fisiologi , i quali ci sembra lo
abbiano superato soltanto nella conoscenza dei dettagli.
Senonchè la dififusione dei fenomeni di senso , dei quali si
può dire ogni giorno si raccolgono sempre prove e documenti in-
discutibili in quasi ogni classe del Regno vegetale , lascia un
campo tutt'ora aperto alla indagine della fisiologia ; e molto an-
cora resta nel dominio dei fenomeni biotici propriamente detti,
la cui natura resta oscura e misteriosa. Sicché quanto, allo stato
attuale, si conosce sui processi fisico-meccanici che intervengono
nel compimento dei fenomeni di senso , è ben piccola cosa di
fronte alla vastità del problema della sensibilità vegetale. Anche
per ciò che raguarda le Mimose in particolare, sebbene, come si
è detto, esse siano state studiate meglio e più di qualunque altro
gruppo di piante sensibili, molti fatti restano tutt'ora inspiegati
od addirittura in contraddizione con le ipotesi fin qui ammesse.
Noi, che da lunghi anni ci siamo occupati di studi ed os-
servazioni sulle sensitive, siamo ben persuasi che le spiegazioni,
fin qui acquisite dalla fisiologia vegetale moderna sull'argomento,
non possono che essere provvisorie, principalmente perchè i fatti
provano l'erroneità del concetto secondo cui codesti importantis-
simi fenomeni si compiono esclusivamente al di fuori di qualsiasi
concorso attivo dei tessuti vivi delle piante.
La presente breve esposizione di tali studi tende appunto
a porgerne la dimostrazione.
Qualunque sia la natura intima del processo sensorio , sia
cioè essa meccanica o biotica, nessuno può disconoscere che in
esso si possono distinguere tre momenti fondamentali , cioè la
ricezione dello stimolo, la trasmissione di esso, e la esecuzione del
movimento che costituisce la reazione. Fosse pure cotesta una
distinzione affatto artificiale, quand'anche, cioè, questi tre momenti,
almeno nel Regno vegetale, fossero in realtà fusi in un processo
fondamentale unico, la loro distinzione è sempre utile , perchè
obbliga a portare la indagine fisiologica separatamente ai pro-
cessi coi quali rispettivamente s' inizia , si elabora e si cmnpie
il fenomeno. Ed è appunto necessario rilevare quali energie ,
meccaniche o biotiche, si sviluppano nell'organismo vegetale du-
108 A. Borzì e G. Catalano
rante le varie fasi attraverso le quali si compie il fenomeno di
senso,
Fecezione dello stimolo. — Non possiamo senza meraviglia rile-
vare il fatto che il più strenuo sostenitore della teoria idrodina-
mica della trasmissione degli stimoli nelle Mimose — 1' Haber-
LANDT — sia stato pure un assertore della funzione protoplasma-
tica per ciò che riguarda la recezione degli stimoli. Infatti,
per non parlare dei numerosi lavori dell'HABEELANDT sugli organi
di senso nei vegetali in rapporto cogli stimoli della luce, con quelli
meccanici ecc., dobbiamo pure a lui la concezione dell'esistenza,
nelle Mimose, (13, 15) di speciali organi di percezione — in senso
largo — per gli stimoli di contatto. Detti organi sarebbero i peli
setolosi che , come è noto , si trovano distribuiti un po' da per
tutto nel corpo della pianta; ma in modo speciale sarebbero adatti
alla detta funzione quelli situati nella metà inferiore del cusci-
netto fogliare. Secondo I'Haberlandt dunque, la prima parte del
fenomeno di senso nelle Mimose si compie in seno a cellule pa-
renchimatiche speciali provviste di protoplasma vivo.
Ma, come è noto , non soltanto gli stimoli meccanici pos-
sono produrre le ben note reazioni motorie ; parecchi altri sti-
moli di differente natura sono idonei al medesimo effetto sulla
pianta, ed ha quindi una particolare importanza lo studio della
maniera di agire di ciascuno di essi e del modo come ven-
gono ricevuti o percepiti. Ad es. si ha sempre una reazione tutte
le volte che si taglia con una forbice un frammento non più
largo di 1 mm. all'estremità apicale di una foglietta, o si fa in
essa una brevissima intaccatura; oppure si brucia con ago rovente
un punto qualunque della foglietta, o vi si accosta semplicemente
l'ago arroventato, o infine vi si concentrano i raggi solari con
una lente.
Nelle reazioni provocate da stimoli di siffatta natura è sempre
possibile rilevare un fatto , non sempre segnalato dagli autori ,
che, cioè, la velocità con la quale i singoli membri della foglia
eccitata rispondono allo stimolo cresce quanto più essi si vanno al-
lontanando dal punto stimolato. Così le foglioline della coppia
successiva a quella alla quale si è applicato lo stimolo, si chiu-
dono solo dopo qualche secondo dalla chiusura della prima ; ma
Ricerche sull'apparecchio di moto 109
la chiusura della terza segue con rapidità sensibilmente maggiore
e tutte le altre dello stesso giogo parimenti si chiudono con ve-
locità vieppiìi crescente.
Se invece si tratta di uno stimolo avente un raggio di azione
più esteso , come nel caso di urti o scosse comunicati con la
mano^ la chiusura avviene quasi contemporaneamente per tutte
le fogliette della stessa rachide ed anche di quelle immediata-
mente vicine. La reazione è poi simultanea in tutte le rachidi
e in tutte le foglie di uno stesso ramo quando questo viene, con
opportune disposizioni, esposto ad uno stimolo di natura diffusa,
come sarebbero i vapori venefici o narcotici di varie sostanze
raccolti entro una campana.
Nel caso di stimoli applicati ai fusti o ai rami o alle radici
in generale occorre che essi abbiano una intensità notevole af-
finchè possano produrre la reazione. Cosi nella Mimosa pudica,
come è stato anche osservato da Meyen (21), Sachs (28), Pfef-
FER (26), ecc. il ripiegamento delle foglie per mezzo di una ec-
citazione praticata nel fusto non si ha se non quando lo stimolo
(ordinariamente una intaccatura praticata con un coltello) arriva
ad una certa profondità del tessuto. I lievi stimoli di contatto
che provocano la reazione quando sono applicati sulle fogliette,
rimangono senza effetto sulle radici, ed occorre invece un'azione
più energica e profonda, come la recisione brusca con le forbici
o l'azione prolungata di qualche energico agente chimico.
Abbiamo già fatto rilevare nel nostro precedente lavoro come
la maggiore intensità o la maggiore durata dell'applicazione degli
stimoli sulle radici, occorrente alla produzione della reazione fo-
gliare, dipende appunto dalla necessità che si oltrepassino i tes-
suti di rivestimento, che nelle radici e nei fusti sono più abbon-
danti e spessi anziché nelle foglie, prima di potere agire sul tes-
suto specialmente sensibile.
La facoltà di ricevere e trasmettere gli stimoli nelle radici delle
Mimose è stata messa in rilievo per il primo dal Dutrochet. (6)
Crediamo opportuno riportare qui le parole con le quali l'illustre
fisiologo francese descrive la sua esperienza ; « Cctte facultè
d'éprouver l'influence des causes excitantes et de la trasmetti'e, appar-
tient méme aux racines chez la sensitive. J" ai arrosé les raciìies de
110 A. Borzi e G. Catalano
cette piante avec de l'acide sulphorique ; sur le champ les fenilles
de la fige se ployerent les unes après les autres ; les plus voicines
des racines se ployerent les primieres et Veoccitation se propagea ainsi
de bas en haut, jusqu' à l'extremité des rameaux. Je n'avait arrosé
d'acide qu'une petite portion des racines de la sensitive ; e la partie
aérienne de la piante n'avait point eu le temps d'en ahsorber ; j'en-
levai toiites les racines offensées ainsi che la terre imprégnée d'acide.
La piante., quelques heures aprés, redressa les pétioles de ses feuilles
mais elle ne déploya ses folioles qiie le lendernain : du reste elle ne
pamt pas soiiffrir sidìséquemment de cette expèrietice » (pag. 274).
Le esperienze da noi appositamente istituite hanno piena-
mente confermato la esattezza dei risultati ottenuti dal Dutrochet.
Le radici sono capaci di ricevere e, di trasmettere le eccitazioni
sempre che^ come si è detto sopra, gli stimoli abbiano intensità
sufficiente, come nel caso di un taglio con forbici, a superare i
tessuti esterni protettori , cioè l'epidermide , la corteccia e gli
astucci legnosi, ne più ne meno come avviene per i fusti, e la rea-
zione delle foglie segue sempre immediatamente appena applica-
to lo stimolo. Nel caso dell' azione dell' acido solforico , ap-
plicato sia alla terra dove vegeta la Mimosa , sia direttamente
sulle radici opportunamente messe a nudo e disposte, la reazione
è più o meno pronta in dipendenza delle circostanze accennate,
che, cioè, l'acido eserciti la sua azione dopo aver superato i tes-
suti esterni dalla radice , e, cioè, a seconda dello sviluppo di
questi, delle qualità chimiche delle loro membrane cellulari, ecc.
ed anche della concentrazione dello stesso reagente.
Comunque sia, resta dimostrato dalle dette esperienze che
anche le radici, come si è detto, posseggono un tessuto capace
di ricevere gii stimoli e di trasmettere le eccitazioni fino agli
organi motori. Vedremo più avanti quale sia questo tessuto che
riceve e trasmette ; intanto ci occorre qui stesso rilevare , per
completare l'argomento, come la detta facoltà di recezione per
parte delle radici, nel modo e nelle condizioni descritte , abbia
realmente una importanza speciale per quel che porta a dedurre
sulla natura del fenomeno di recezione e di senso in generale.
L' Haberlandt, che, come si è detto, è autore di una teoria idro-
meccanica sui fenomeni di movimento delle sensitive , nega la
Ricerche sull'apparato di moto 111
detta facoltà delle radici di ricevere e trasmettere le eccitazioni.
Secondo la sua teoria la trasmissione delle eccitazioni negli or-
gani delle Mimose consiste in uno speciale movimento dei succhi
che si trovano dentro speciali elementi allungati ©triformi (Schlau-
chzeìlen) del libro di dette piante. E siccome siffatti elementi
mancano nelle radici egli non ammette che in questi organi
possa aver luogo un vero e proprio fenomeno di trasmissione.
Ciò è in evidente ed aperto contrasto con quanto aveva già ac-
certato il DuTROCHET sul medesimo argomento , da lui non
ignorato, e che costituiva un punto debole per la sua teoria.
Dove però appare manifesto Tartifizio dell' Haberlandt per la
necessita di conciliare siffatta importante circostanza con il suo
presupposto, si è nel fatto che egli non dimostra il suo asserto
con nuove esperienze sulle radici in contradittorio con quelle del
DuTROCHET, ma riferendo queste stesse e alterandone la dizione.
Scrive infatti 1" Haberlandt: (10) « Dutrochet hegoss einen kleinen
Theil des Wurzelsydems von Mimosa mit Schrefelsàure : nach
einigen Stunden, senkten sich der Reihe nach von unten nach
oben sammtliche Blatter des Sprosses » (pag. 62). L'espressione
« nach einigen Stunden » in contrapposizione all' altra : « sur le
champ » usata dal Dutrochet è tale da capovolgere il senso
vero dell'esperienza e le relative deduzioni. Così che , secondo
I'Haberlaxdt, si tratterebbe unicamente di un semplice fenomeno
di assorbimento dell'acido da parte delle ràdici, e la reazione non
avrebbe luogo se non quando il reagente giunge al colletto
della pianta , dove si spingono appunto i suoi elementi otri-
formi. Anche qui si rileva lo sforzo che I'Haberlandt fa per adat-
tare a qualunque costo i fatti alla sua teoria, giacche egli tiene in
non cale quanto il Dutrochet dice espressamente, dopo l'esposi-
zione della sua esperienza, e cioè che la parte aerea della pianta
non aveva avuto affatto il tempo di assorbire l'acido e che, dopo
tolte le radici offese e la terra impregnata d'acido la pianta se-
guita a vegetare raddrizzando dopo alcune ore le sue foglie, senza
sembrare di soffrire per il trattamento ricevuto. Tutto ciò, che
noi pure abbiamo verificato esattissimo , non avrebbe luogo se
le cose stessero come sostiene I'Haberlaxdt, cioè, se l'acido sol-
112 A. Borzi e G. Catalano
forico avesse il tempo di distruggere nella sua lenta salita tutti
i tessuti incontrati nel suo cammino.
Le esposte osservazioni, per quanto elementarissime, vanno
opportunamente interpretate, giacche portano a conclusioni partico-
larmente importanti. Anzitutto esse dimostrano che vi è un solo e
determinato tessuto capace di ricevere lo stimolo e di trasformarlo in
fenomeno di movimento e che lo stimolo per agire su di esso, deve
sorpassare le barriere frapposte dai rivestimenti esterni della
pianta ; epperò i vari stimoli si comportano diversamente , a se-
conda che interessano direttamente ed immediatamente 1' orga-
nizzazione del corpo vegetante della Mimosa , oppure debbono
estendere la loro azione fino a una determinata profondità degli
organi. Quindi tutti i tessuti superficiali delle Mimose, cioè l'epi-
dermide ed il tessuto assimilatore nelle foglie e il periderma e la
corteccia nei fusti e nelle radici, costituiscono delle barriere che
gli stimoli superano soltanto quando hanno sufficiente intensità
ed attraversano in maniera affatto meccanica. Per tal modo detti
tessuti esercitano, come del resto nella generalità dei casi, un'a-
zione protettiva ; e per le Mimose in particolare un' azione mo-
deratrice della intensità degli stimoli. Vi è quindi un tessuto
interno nel corpo delle Mimose specificamente destinato a ri-
cevere gli stimoli, ed è il solo capace di produrre quella cor-
rente di azione che mette capo infine al movimento dei vari
membri della foglia : è, in altri termini, il tessuto recettore per
eccellenza degli stimoli.
Com'era naturale, abbiamo diretto i nostri sforzi a determi-
nare tale tessuto sotto il triplice aspetto dei caratteri fisiologici,
istologici e topografici. Cosi abbiamo anzitutto voluto indagare
la natura fisiologica con la seguente esperienza :
Abbiamo ucciso una intera lamina fogliare di Mimosa pudica
per mezzo dell'acqua bollente, lasciandola attaccata al resto della
pianta per mezzo del picciuolo primario vivo. Applicati poscia
su questo corpo morto tutti gli stimoli di varia natura e di ogni
possibile intensità che sogliono produrre la reazione, non abbiamo
mai avuto alcun risultato positivo. Ciò dimostra immediatamente
la necessità della presenza integrale delle condizioni fisiologiche
normali nel tessuto recettore, perchè abbia luogo la recezione.
Ricerche sull'apparato di moto 113
In quanto a determinare la condizione istologica necessaria
perchè il tessuto in quistione possa ricevere gli stimoli, abbiamo
istituito quest' altra esperienza :
Abbiamo interrotto con un taglio netto la continuità orga-
nica di una foglia in un punto qualunque del picciuolo, ripristi-
nandone subito dopo la perfetta continuità fisica , accostando a
completo contatto le due superfici di taglio e tenendo il tutto a
posto per mezzo di un adatto tubetto di vetro riempito d'acqua
entro cui vennero adattati, come in una guaina, i due monconi
del picciuolo da una parte e dall' altra. Riavutasi la foglia dal
grave trauma, si riaprirono le fogliette, mantenendosi fresche per
alcuni giorni, perchè alimentate dai succhi attraversanti la parte
tagliata. Allora abbiamo applicato su di essa uno stimolo; si ebbe
la chiusura delle fogliette , ma la reazione non si comunicò al
cuscinetto primario attraverso la parte tagliata. Ciò significa che
la foglia tagliata non è capace, per rispetto al resto della pianta,
di percepire e trasmettere gii stimoli , comportandosi come un
corpo del tutto estraneo dal punto di vista della sensibilità; op-
però si deve concludere che il tessuto recettore degli stimoli
deve essere organicamente, e non solo fisicamente, continuo. In
altri termini siccome noi possiamo giudicare essere avvenuto un
vero fenomeno di ricezione solo quando segue un fenomeno di
trasmissione e di reazione, dobbiamo concludere che la mancanza
di questi due fenomeni esclude la ricezione, la quale non è altro,
che la loro fase iniziale. Ora, se facciamo astrazione, nella detta
esperienza, del fenomeno di reazione localizzato avvenuto nel-
l'ambito dell'organo tagliato, e consideriamo invece la pianta in-
tera come un organismo unitario, l'esperienza stessa ci dimostra
il carattere del tessuto che effettivamente riceve gli stimoli, non-
ché la condizione istologica nella quale deve trovarsi perchè il
fenomeno di senso abbia il suo inizio. Se il tessuto in quistione
è solo fisicamente continuo, esso si dimostra incapace di destare
quelle modificazioni, nel tratto successivo al punto tagliato, che
si traducono nel fenomeno di trasmissione e mettono capo a quello
di reazione. Se ne conclude che il tessuto deve essere anche or-
ganicamente (istologicamente) continuo, diversamente le modifica-
zioni destatesi per opera dello stimolo nel tratto tagliato riman-
114 A. Borzi e G. Catalano
gono come fenomeni del tutto esterni ed indipendenti, dei quali
la pianta non risente effetto veruno. Epperò una pianta che abbia
in qualche organo il suo tessuto recettore non organicamente
(istologicamente) continuo perde la sensibilità di tale organo.
La importanza di questa esperienza dipende dal fatto che
esclude la partecipazione nel fenomeno di recezione di un tessuto
per il quale la sola continuità fìsica sarebbe sufficiente a mante-
nere i legami fisici tra la pianta madre e l'organo tagliato, come
sarebbero ad es. i tessuti legnósi ; e dimostra invece -che nel
detto fenomeno è impegnato un tessuto siffattamente organizzato
da formare una vera unità isto-fisiologica , che non può venire
interrotta, senza conseguirne l'arresto totale della sua attività fun-
zionale. Tali caratteri, che nel Regno animale sono propri dei
tessuti nervosi, nelle piante appartengono per eccellenza ai tes-
suti fatti di cellule dotate di protoplasma vivo, nei quali la pe-
culiare loro funzione si svolge appunto in seno al protoplasma;
e dobbiamo quindi concludere — come abbiamo detto sopra —
che la funzione di recezione degli stimoli delle Mimose appar-
tiene al protoplasma vivo.
La posizione anatomica infine di questo tessuto risulta dallo
studio della trasmissione degli stimoli, come ora si dirà.
Trasmissione degli stimoli. — Le osservazioni e gli esperimenti
cosi degli antichi come dei moderni autori, hanno quasi concor-
demente dimostrato che nelle sensitive gli stimoli si trasmettono
attraverso le vie dei fasci. Quale tessuto quindi, appartenente ai
fasci, può essere adatto a siffatto ufficio ?
DuTROCHET (6) ha attribuito senz'altro alla parte legnosa dei
fasci ed in particolare ai tubi conduttori della linfa ascendente,
l'ufficio della trasmissione degli stimoli ; cosi pure Meyen (21),
Sachs (28) , Hofmeister (23) , Pfeffer (27) , ecc. hanno dato la
medesima indicazione considerando il fenomeno di trasmissione
come dipendente da un movimento del succo circolante negli e-
lementi legnosi.
L'Oliver (24) considera invece il fenomeno di trasmissione
come una funzione delle cellule vive del fascio (del floeraa), che
si compie per mezzo dei plasmodesmi, non escludendo tuttavia la
possibilità di un fenomeno idrostatico.
Ricerche sull'apparecchio di moto 115
L'Haberlamdt, come si è detto , ritiene che il fenomeno di
trasmissione sia un fatto di pura fisica idrostatica indicando come
vie dove avviene lo spostamento delle masse acquee le cellule
otricolari {Schlauchzellen) del libro delle Mimose, omologhe dei
tubi albuminoso tannici di molte altre Leguminose.
Mac Dougal (19, 20) ha potuto però accertare che la tras-
missione può aver luogo in porzioni della pianta dove non si
trovano cellule turgide e nelle quali per conseguenza, non è pos-
sibile una variazione idrostatica; tale variazione quindi non può
costituire un impulso.
FiTTiNG (7-9) ritiene che la trasmissione avvenga nelle cel-
lule vive, pur non considerando verosimile che il protoplasma vi
prenda parte attiva; ritiene poi non dimostrata l'ipotesi dell' Ha-
BERLANDT sopratutto per la comparazione dei fenomeni di trasmis-
sione della Mimosa con quelli di altri organi sensibili sprovvisti
delle speciali cellule dell'HABERLANDT (cirri delle Cucurbitacee, ecc.)
MoNTEMARTiNi, (22) studiando i fenomeni elettrici che si de-
stano negli organi per 1' azione degli stimoli , conclude che la
trasmissione di essi non può avere una base esclusivamente idro-
dinamica, come vuole 1'Haberlandt_, ma sia piuttosto legata alla
struttura e alla disposizione degli elementi vivi.
BuscALioNi e MuscATELLO (3) Confermano che gli stimoli per-
corrono le vie del libro, mentre Linsbauer, (18) in un recentissimo
lavoro ritorna, colla scortadi nuove esperienze, all'ipotesi degli an-
tichi autori, che cioè gli stimoli percorrano le vie dei vasi legnosi.
Anche Ricca è d^avviso, in una comunicazione fatta al Congresso
della Società Italiana per il progresso delle Scienze nell'ottobre
1912, che la trasmissione si fa nel corpo legnoso e che si debba
assolutamente rigettare la teoria dell'HABERLANDT.
Non ci è possibile di riferire e discutere le ingegnose espe-
rienze sulle quali si fondano queste diverse ipotesi. Esse si pos-
sono tuttavia rin con durre a due categorie : esperienze di incisione,
dirette ad escludere questo o quel tessuto dalla possibilità di
partecipare al fenomeno di trasmissione ; ed esperienze di ucci-
sione di una parte degli organi. Noi abbiamo ripetuto ed esteso
le une e le altre^ e possiamo confermare che gli stimoli passano
anche attraverso porzioni di organi destituite di protoplasma o state
116 A. Borzi e G. Catalano
artificialmente uccise, purché conservino^ come s'è detto sopra, la con-
tinuità organica (istologica) ; epperò concludiamo che per il fenomeno
di trasmissione non è necessaria una catena di elementi protopla-
smatici ininterrottamente vivi e attivi lungo il cammino che segue
lo stimolo , e che la trasmissione di esso attraverso la parte non
viva può quindi consistere in un processo del tutto meccanico.
Tuttavia le dette esperienze di trasmissione degli stimoli
attraverso porzioni di organi uccise mettono in rilievo un fatto
di notevole importanza, che è stato già rilevato dallo stesso Ha-
BERLANDT : 6 cioè che la esecuzione della reazione in tali con-
dizioni subisce sempre un certo ritardo, tanto più notevole, quanto
più i mezzi adoperati per uccidere la parte hanno influito ad al-
terarne la organizzazione istologica. Noi siamo riusciti, p. es.,
a trasmettere un impulso al cuscinetto principale di una foglia
il cui picciuolo primario era stato previamente scorticato per un
tratto di circa 72 e™- ^^^ ^^^ punto mediano, ed il tessuto così
messo a nudo era stato trattato per oltre 5 minuti con 1' acqua
bollente, cosicché, dopo l'operazione, l'intera foglia si era ripie-
gata quasi ad angolo retto nella parte operata. La reazione, ossia
il movimento del cuscinetto primario, ha avuto bensì luogo, ma cmi
un ritardo ed una lentezza che non hanno riscontro nei casi normali.
Per questo fatto noi incliniamo a considerare, come gli au-
tori antichi, che le vie dove si compie il fenomeno meccanico della
trasmissione del tratto ucciso siano i vasi legnosi , come gli- ele-
menti che più e meglio di qualunque altro possono conservare
la loro integrità istologica non ostante i più svariati trattamenti
diretti ad escludere il concorso degli altri tessuti. Qualunque sia,
del resto, il meccanismo fisico che si compie in questi vasi du-
rante la trasmissione, non si può negare che nei casi normali,
la presenza integrale degli altri tessuti del fascio, in condizioni
fisiologiche normali, contribuisca per qualche cosa al compimento
del fenomeno di trasmissione, anche semplicemente a renderlo più
pronto e rapido.
Epperò la trasmissione, che nel tratto ucciso si esplica fon-
damentalmente in un fenomeno fisico e più propriamente idro-
statico, di cui sarebbero sede più adatta i vasi legnosi , deve
almeno iniziarsi in una parte dell'organo (ossia del fascio) per-
Ricerche sull'apparecchio di moto 117
fettameiite intatta dal punto di vista istologico o quindi anche-
biologico, come provano le stesse esperienze esposte a proposito
della recezione degli stimoli. Infatti, come ivi è detto, uno sti-
molo applicato sulla parte morta rimane senza effetto. Anche
dunque nella trasmissione ha una parte importantissima la vitalità
dei tessuti, la quale è poi condizione indispensabile perchè detto
fenomeno abbia il suo inizio.
Esecuzione dei movimenti. — Si considera ormai come comple-
tamente dimostrato che il meccanismo del movimento dei pulvini
motori, non solo nelle Mimose, ma in tutte le altre piante che
eseguono movimenti nictitropici, si esplichi nelle sue linee gene-
rali mediante variazioni della tensione dei tessuti di determinate
regioni del parenchima pulvinare, in opposizione a quelle che si
verificano contemporaneamente in altre parti, a causa o col sem-
plice concorso di disposizioni morfologiche esterne , delle diffe-
renze istologiche dei tessuti stessi e delle disposizioni anatomiche
dello intero organo. È certo infatti che le qualità fisico-chimiche
delle membrane cellulari non sono identiche in tutte le regioni
del cuscinetto ; nella metà superiore di questo esse presentano
una più spiccata permeabilità in confronto a quella delle cellule
della metà inferiore, come ne fanno fede le reazioni al ferrocia-
nuro potassico e solfato di ferro eseguite da Buscalioni e Musca-
TELLO. Queste particolarità citologiche sono certamente collegate
con gli speciali processi che intervengono nella esecuzione dei
movimenti, ossia l'uscita dell'acqua dalle cellule della metà su-
periore del cuscinetto e l'afflusso di essa in quella inferiore.
In quanto poi alla forma particolare del movimento , non
occorre insistere pili che tanto sulle disposizioni anatomiche che
la rendono materialmente possibile (quali la forma schiacciata
del plesso vascolare del cuscinetto , che è disposto con 1' asse
maggiore perpendicolare alla direzione del movimento , la pre-
senza di rughe trasversali nella corteccia ecc.) : ai quali caratteri
si aggiunge, naturalmente anche il peso stesso della lamina e dei
picciuoli.
Nondimeno, il fenomeno della esecuzione del movimento resta
sempre in dipendenza dagli altri fattori che provocano le varia-
zioni di tensione interna , e più precisamente dal fenomeno di
118 A. Borzi e G. Catalano
trasmissione degli stimoli; e vanno anche ripetute a questo pro-
posito le stesse conclusioni esposte a proposito di quest' ultimo
fenomeno.
Le esposte osservazioni, mentre confermano che i mezzi stru-
mentali della trasmissione degli stimoli e della esecuzione dei
movimenti riposano su cause fisico-meccaniche, obbligano altresì
ad ammettere il concorso del protoplasma vivente per ciò che
riguarda la trasformazione degli stimoli in corrente di azione
idrostatica, ossia per quel che riguarda la recezione di essi.
Infatti, come abbiamo dimostrato nelle pagine precedenti,
non è possibile provocare lo stato di eccitazione nella Mimosa ,
se questa non è pienamente in possesso delle qualità fisiologiche
normali, se cioè i suoi tessuti^ specialmente destinati alla funzione
di senso, sono in qualunque modo offesi o se è interrotta la con-
tinuità organica tra gli organi che subiscono lo stimolo e la
pianta madre.
Se a ciò aggiungiamo la considerazione che detto stato di
eccitazione può essere provocato, in condizioni normali , da sti-
moli non solamente di natura meccanica , ma anche di natura
chimica, come sarebbe l'azione dei vapori venefici raccolti entro
campana ; che è possibile abolire la percezione degli stimoli me-
diante gli anestesici (Bokzì) (2); che gli stimoli termici, meccanici
o prodotti da lesioni possono essere percepiti e trasmessi da
punti del corpo della pianta, dove non esistono o non arrivano
tessuti di carattere meccanico, ma vi sono soltanto cellule dotate
di protoplasma vivo, dobbiamo concludere che la prima parte
almeno del fenomeno di senso si compia appunto in seno alla
materia viva. La recezione degli stimoli, ossia il passaggio dallo
stato di quiete allo stato di eccitazione è una funzione che ri-
chiede indispensabilmente la presenza integrale di un tessuto do-
tato di protoplasma attivo negli organi dello Mimose, perchè si
possa destare in essi il fenomeno di senso.
Ci resta quindi a vedere quali tessuti l'anatomia del corpo
delle Mimose ci indica rispondente a questi requisiti , dedotti
dall'esperienza fisiologica.
Tale studio, da noi esteso anche ad altre specie di Mimose
Ricerche sull'apparato di moto 119
immobili ed altre Leguminose sensibili , come 1' Aeschynomene
aegyptiaca Steud e la Neptunia oleracea Lour. , conferma quanto
già le esperienze fisiologiche elei numerosissimi autori hanno as-
sodato, che cioè il fenomeno di recezione e di trasmissione non
può essere una funzione di elementi esclusivamente mccanici. E
prima fra tutte l'ipotesi dell'HABEELANDT cade di fronte ai fatti
che ci rivela l'anatomia comparata delle Mimose. Infatti gli ele-
menti otricolari indicati dal I'Haberlandt non si trovano alle estre-
mità delle fogliette, dove tuttavia una brevissima intaccatura può
costituire uno stimolo capace di essere trasmesso. Essi inolte manca-
no nelle radici, che pure ricevono e trasmettono gli stimoli; mancano
nei cotiledoni anch'essi mobili sotto lievissime eccitazioni, e mancano
nella Neptunia e neW Aeschipiomene, per non citare, fra le piante
dotate di movimenti, se non due Leguminose molto affini alle Mi-
mose. Viceversa essi esistono molto ben conformati nella Mimosa
sensitiva, che è una specie pochissimo mobile, e meglio ancora nella
il/, distachija e nella M. Lyndheimerij che sono totalmente destituite
di movimenti. Infine i detti elementi non sono adatti a percepire
una eccitazione, cioè non possono da soli provocare 1' inizio del
fenomeno di senso, massime quando si tratta di stimoli di natura
chimica , applicati per via aerea (vapori venefici o narcotici) ,
perchè ciò non può che essere una funzione di elementi dotati
di protoplasma attivo.
Per le stesse ragioni siamo costretti a rifiutare ogni altra
ipotesi che attribuisce esclusivamente ai vasi legnosi la facoltà di
ricevere e trasmettere gli stimoli.
Ma nel fascio vascolare dello Mimose, accanto ai vasi legnosi
e floematici e alle cellule dell' Habeelandt, esiste altresì un tessuto
vivo, che è il parenchima fascicolare accompagnante libro e legno.
Epperò abbiamo creduto di rivolgere la massima attenzione a
questo tessuto, sembrandoci che, in armonia con i risultati delle
osservazioni fisiologiche , la vitalità di questo tessuto dovesse
avere indiscutibili rapporti col compimento dei fenomeni di senso
in generale. Tale tessuto è stato bensi ricordato dal MEYE^r a
proposito degli elementi trasmettitori degli stimoli, mentre I'Ha-
BERLANDT uon vi dedica che fugacissimi accenni; inoltre Fitting^,
e gli altri autori che hanno considerato il fenomeno di trasmis-
120 A. Borzi e G. Catalano
sione come ima funzione delle cellule parenchimaticlie del fascio,
non hanno dato su di esso alcuna notizia precisa. Eppure la sua
importanza risalta evidentissima, per ciò che riguarda le accen-
nate relazioni coi fenomeni di senso, sopratutto se ne consideriamo
i caratteri istologici e citologici, nonché la distribuzione e i rap-
porti che esso ha col parenchima motore propriamente detto dei
cuscinetti. Si tratta infatti di un, tessuto a cellule strette ed allun-
gate nella direzione dell'asse degli organi, con membrane sotti-
lissime, ricche di protoplasma , caratteristiche sopratutto per la
vistosità dei loro nuchei, che sono anch'essi stretti ed allungati
secondo la maggiore direzione delle cellule (fig. 1). Nei nervi
Fig. 1 - a Sezione longitudinale di una foglietta di Mimosa Spegazzi ni
attraverso il nervo principale, ep. , epidermide ; pc. , guaina cristallifera;
en. elementi attivi nucleati del fascio; se, cellula^ otriforme dell' Haber-
LANDT.
delle fogliette queste cellule costituiscono la massa preponderante
della parte floematica, insieme con gli elementi dell' Haberlandt
che circondano intimamente da tutti i lati (fig. 1). Non esistono
d'altronde in tali organi tubi cribrosi tipicamente costituiti. Tra
la regione floematica ed il legno formano un sorta di cambiò (cel.
Ricerche sull'apparato di moto 121
lule cambiformi) ed infine si trovano sviluppatissime nella stessa
parte legnosa, intercalandosi tra i vasi stessi (fig. 1, 2). Le mede-
sime cellule a grossi nuclei, cogli stessi caratteri, si rinvengono
alle estremità delle nervature, come nelle più sottili ramificazioni
di queste, mentre spiccano distintamente coi loro nuclei nelle se-
zioni trasversali dei picciuoli primari e secondari e costituiscono
infine una fascia unica continua all'esterno del cordone fascicolare
dei cuscinetti, fondendosi per i loro caratteri^ intimamente col col-
Fig. 2^ — Sezione trasvessale di una foglietta di M. Spegazzini attra-
verso il nervo principale. Le lettere come nella fig. prec.
lenchima periferico che cinge tale cordone. Infine, anche i fasci
dei fusti e delle radici sono provvisti abbondantemente di questi
elementi attivi; e nelle esili nervature dei cotiledoni costituiscono,
insieme con poche trachee, l'intero plesso istologico.
In questo tessuto, eminentemente vitale, che si trova dunque
in tutti gli organi capaci di ricevere e di trasmettere gli stimoli
e in quelli che eseguono la reazione , s' inizia , secondo noi , il
processo sensorio, ossia ha luogo quel particolare fenomeno di
trasformazione degli stimoli che in ultimo si traduce in un fe-
nomeno idrodinamico, mettendo capo alle variazioni di tensione
122 A. Borzi e G. Catalano
dei vari ordini di cuscinetti. Esso collega tutti gli organi della
Mimosa fra di loro^ solidalmente con il sistema dei fasci, in modo
che qualunque punto del corpo della pianta, dove esista anche
una sottile ramificazione di questi è capace di ricevere gli stimoli
e trasmetterli alle altre parti. La pianta dunque , provvista di
questa rete di elementi sensibili, può, dovunque venga eccitata,
rispondere coi suoi caratteristici movimenti, ed ogni punto della
sua superficie è un centro di recezione ed una stazione di pas-
saggio delle eccitazioni al tempo stesso. Ciò risponde per i Bio-
logi, ad una finalità difensiva efficacissima, perchè ne risulta la
protezione dell'individuo contro gli attacchi dei nemici esterni,
da qualunque parte vengano diretti, meglio ancora se, come vuole
I'Haberlandt, tali punti ricettori sono specificamente differenziati
per questa funzione di percezione in senso largo (setole sensibili
dei cuscinetti). Durante il percorso di una eccitazione, la corrente
di azione si moltiplica e si insentifica perchè lungo di esso gli
elementi, che sono sede del fenomeno iniziale, aumentano sempre
più di numero ; e ciò spiega la velocità gradatamente crescente
colla quale i singoli membri di una foglia rispondono allo sti-
molo iniziale. In sostanza quindi il fenomeno di senso in generale
può dirsi consista in una successione immediata di particolari
modificazioni fisiologiche che costituiscono lo stato di eccitazione,
da una cellula all' altra. Tale successione o corrente di azione
che dir si voglia, dovrà quindi necessariamente arrestarsi o ral-
lentarsi se in qualche punto del percorso si trova una zona in
cui siffatti elementi 2:)iù non sono in condizione di partecipare
al fenomeno. Allora la corrente di azione può prendere la via
dei vasi legnosi, coi quali le dette cellule vive sono in diretto
contatto. Ma , mentre noi non sappiamo esattamente quali siano
siffatte modificazioni nel protoplasma attivo vivente, si tratti cioè
semplicemente della perdita del turgore, in seguito all'a.zione dello
stimolo (Pfeffer) o se intervengano, come è più probabile, ben
altri processi intimi, la cui natura tutt'ora ci sfugge , possiamo
invece ritenere come accertato che negli elementi legnosi lo stato
di eccitazione consista in un puro fenomeno fisico e probabil-
mente in un particolare movimento dei liquidi contenutivi. Tale
movimento però non può esservi indotto che dallo stato di ecci-
Ricerche sull'apparecchio di moto 123
tazione delle cellule vive, le quali sono, come abbiamo detto, in
intimi e costanti rapporti di contatto coi detti elementi legnosi.
La perturbazione idrostatica in essi così destatasi si trasmette in-
fine nuovamente alle cellule attive, agendo quasi come un nuovo
stimolo. Infatti, nelle esperienze esposte a proposito della recezione
degli stimoli, abbiamo sempre verificato che i monconi dei pic-
ciuoli rimasti attaccati alla pianta sono per se stessi eccitabili e
si abbassano sui loro cuscinetti , sempre che naturalmente ven-
gano eccitati con uno stimolo di' intensità tale che arrivi ad in-
fluire sulle cellule vive del fascio (p. es. toccandoli con un ago
rovente). La perturbazione idrostatica delle cellule vive si tra-
smette infine immediatamente al parenchima del cuscinetto mo-
tore, col quale comunicano attraverso il collenchima ; ma quan-
d'anche siffatta perturbazione idrostatica arrivasse al cuscinetto
per le vie del legno, è necessario , per le rilevate disposizioni
topografiche dei vari tessuti, che essa si trasmetta attraverso il
tessuto dotato di protoplasma che, come s'è detto, separa il cor-
done dei fasci dal parenchima motore.
Possiamo quindi concludere che i famosi esperimenti di uc-
cisione di una parte degli organi, mentre provano la possibilità
di una trasmissione attraverso parti prive di plotoplasti attivi,
non escludono la funzione di quest' ultimi nei fenomeni di tra-
smissione in generale e tanto meno in quelli , più particolari
della recezione degli stimoli ; anzi , per le circostanze rilevate^
confermano che vi hanno una parte attiva importantissima e ri-
mane più approfondito il concetto da uno di noi (BoRZi) ripetu-
tamente espresso che il fenomeno ha fondamento nell' attività
di determinati protoplasti. Epperò il considerare i tessuti vivi dei
fasci come essenzialmente deputati alla esecuzione dei fenomeni
di senso non contrasta con alcuno dei dati di fatto sperimentali
fin qui accertati, riguardanti il meccanismo fisiologico delle varie
fasi onde essi si svolgono, ma spiega invece molti particolari dei
fenomeni stessi sui quali la fisiologia moderna ha dovuto fin' ora
tacere. Tali sono, ad es., le reazioni provocate dagli stimoli chi-
mici, come sostanze eteree o venefiche , Y azione degli stricnici
(BoEzl), gli esperimenti di anestesia, e molti altri fatti di carat-
tere prettamente vitale , ripetutamente verificati nelle Mimose,
124 A. Borzi e G. Catalano
quali V abitudine (D esfont aines, Link), la stanchezza (De Oandolle),
la periodicità dei fenomeni di senso, ecc.
Resta sempre molto oscura e complessa per la Fisiologia
moderna la questione della natura intima dei fenomeni che av-
vengono in seno al protoplasma in tutti questi fatti nei quali
è manifestamente impegnata la sua attività; a differenza di quanto
riguarda invece gli elementi non dotati di protoplasma vivo, nei
quali, come si è detto, si può ritenere sufficiente accertato che
il meccanismo intimo del fenomeno di senso, nella parte che vi
hanno, riposi su un fondamento prettamente fisico.
*
* *
Nel momento di andare in macchina ci den dato di precider
conoscenza di una nota preventiva di U. Ricca {Boll, della So e
Bot. Ital., Firenze, Ottobre 1915) , nella quale sono riferite delle e-
sperienze di recisione di rami di Mimosa, riuniti poscia alla pianta
madre da interposto tubetto di vetro pieno d'acqua. Esperimentando
in tal modo, egli ha potuto accertare che ha luogo una trasmissione
delle eccitazioni in senso basifugo , e quindi che il fenomeno della
irritazione si compirebbe anche passando attraverso l'acqua del tu-
betto, agendo poscia sul ramo tagliato. Le nostre analoghe esperienze
riguardano, come è stato detto a suo luogo , soltanto foglie tagliate
nel picciuolo principale e unite nuovamente a perfetto contatto sulle
super/lei di taglio al moncone rimasto nella pianta madre, mediante
tubetto di vetro riempito d'' acqua ; inoltre abbiamo preso in conside-
razione soltanto la possibilità di una trasmissione in senso basipeto,
che nelle dette circostanze va esclusa. La conclusione che ne abbiamo
tratto mene confermata da quanto scrive lo stesso Autore circa il
passaggio delle eccitazioni da organi appendicolari alle parti lontane '
della pianta; infatti, dice VA., che con l'eccitazione (ustione) della parte
appendicolare va perduta l'azione osmotica delle cellule che fornisce
la forza assorbente per Vacqna e del succo, dalle cellide della parte
scottata, verrà richiamato alle altre parti vive, che ricevono l'acqua
vincendo resistenze , portandovi V eccitazione. Ora se vi è una solu-
zione nella continuità del tessuto impegnato alla trasmissione, quale
è appimto quella creata con la recisione del picciuolo, non può aver
Ricerche sull'apparecchio di moto 125
luogo siffatto richiamo del succo da 'parte dei tessuti vivi situati al
di qua del taglio. Epperò siffatta corrente liquida è di tal natura
da poter passare soltanto attraverso tessuti organicamente continui ,
e non in maniera prettamente materiale per il solo contatto fra i
tessuti.
Dalle sue esperienze VA. conclude che la propagazione delle ec-
citazioni della Mi m OS a dipenda dalla formazione e dalla diffusione,
in seguito all'azione degli stimoli, di particolari sostanze, che, tra-
sportate dalle correnti acquose, giungono ed agiscono std parenchima
ptdvinare provocandone il ripiegamento. Siffatta concezione ha pieno
riscontro con le recenti vedute sulla natura della trasmissione degli
stimoli, principalmente luminosi , espresse da Boysen-Jansen e da
Paàl. Su questa stessa via tendono appunto le moderne ricerche a
trovare la spiegazione dei più importanti fenomeni fisiologici , nelle
piante , fra i quali quelli di senso occupano un posto dominante.
Acquistano infatti ogni giorno più grande importanza nella Fisiolo-
gia vegetale la funzione degli enzimi e delle altre innumerevoli so-
stanze elaborate dal protoplasma vegetale, del quale le nostre presenti
ricerche hanno voluto appunto mettere in luce la parte indispensa-
bile che ha nel compimento dei fenomeni di senso.
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den, 1905 , Jahr. IV , e 1906 Jahr. V ; (9) idem Die Leitung tropistischer
Reize in parallelotropen Pflanzenteilen, Pringslieim's Jahrb. f. w. Botanik,
Bd. XLIV, an. 1907.
(1) In questo elenco vengono segnalati solamente i lavori più impor-
tanti.
x-z8
(10) Haberlandt G., Das Eeizleitende Geioébesysthem der Sinnpflanze,
Leipzig 1890; (11) idem, Physiologische Pflanzenanatomie, hei-pzìg 1896, li
Aufi.; (12) idem, Ueber die Reizbeicegungen uhd die Réizfortpflanzung ne
«Biophytum sensitivutìi» Annales du Jardia Bot. de Buitenzorg, suxipl. II,
pag. 33 , a. 1888 ; (13; id., Sinnesorgane im Pflanzenreich zur perception
mechanischer Reize Leipzig, a. 1901 ; (14ì id., Ueber Réizleitung im Pflan-
zenreich, BioL Centralblatt, Bd. XXI, 1901, pag. 869; (15) id., Ueber die
Fiijilhaare von Mimosa und Biophytum, Flora, Bd. 99, Heft 8, a. 1909.
(16) Lamarck, Dyct. encyclojjedique de botanique, voL I. pag. 17 seg.
(17) Link D. H. F., Grrundlehren der Anatomie und Physiologie der
Pflanzen, Gòttingen, a. 1807.
(18) Linsbauer K., Zur Kenntnis der Réizleitung sbahnen bei Mimosa pu-
dica, Berichte der deutschen Bot. Gesell., Bd. XXXII, Heft, 9, a. 1914.
(19) Mac Dougal, The mechanism of movement and trasmission ofim-
pulses in Mimosa and other sensitive plants, Botanical Gazette, voi. XXII,
n. 4, a. 1896; [20) ìà., Trasmission of impvlses in Biophytum, "Boi. Central-
blatt, Bd. LXXVII, n. 9, a. 1899.
(21) Meyen, Neues System der Pflanzenphysiologie, 1839 pag. 516 e segg.
(22) Montemartini L., Sulla trasmissione degli stimoli nelle foglie e in
modo particolare nelle foglie delle Leguminose, negli Atti dell'Ist. Bot. del-
l'Univ. di Pavia, serie II, voi. XHI, a. 1907.
(23) Hofmeister, Die Lehre von der Pflanzenzelle, Leipzig 1867.
(24) Oliver F. W., Ueber Fortleitung des Reizes bei reizbaren Narben.
Ber. d. deut. bot. Gesellschat't, a. 1887, p. 162.
(25) PfefPpr, Physiologische Untersuchungen, Leipzig 1873; (26) id., Zur
Kenntnis der Contactreize, Untersuchungen aus dem Bot. Inst. zu Tùbi73-
gen, I Bd., pag. 527; (27) id., Ueber Fortpflanzuìig des Reizes bei «Mimosa
pudica » , Pringsheim's Jahrbiicher f. wiss. Botanik, Bd. IX, 1873, p. 308.
(28) Sachs, Experiìuentalphysiologie der Pflanzen, Leipzig 1865.
(29) Schwendener S. , Die Gelenkpolster der Mimosa , Sitzb. d. Beri.
Akademie, a. 1897.
BOLLETTINO DEL R. ORTO BOTANICO DI PALERMO
Nuova serie, voi. I. 1914-1915
APPENDICE
FLORA MELITENSIS NOVA
-♦♦-♦-
^^^'feìla pusilla SotO^-
'/>
La tavola rappresenta a grandezza naturale la Melitella pusilla nata
nell' Orto botanico di Palermo. Nella figura inferiore si vede un estremo
di divisione foliare ^forma laciniata Borg (in esemplari robusti con glo-
meruli pluri-capolinari. Nella figura superiore si vede 1' estremo opposto,
con foglie prevalentemente intere o quasi, con glomeruli composti di un
minor numero di capolini. Queste due forme sono ugualmente discen-
denti dai semi raccolti da noi a Gozo nel 1907, e fra esse si trovano tutti
gli intermediari.
Questa tavola è stata fatta troppo tardi per essere citata alla pag. 197
di questa Flora dove parliamo della Melitella pusilla.
INDICE GENERALE
Prefazione ........... Pag- 1
Nome storia e lingua ......... » 3
Descrizione fisica, Geologia e Flora ...... » 8
Esplorazione botanica delle Isole Maltesi . . r . . » 25
L'Orto botanico e l'Erbario Universitario di Valletta . . » 32
Bibliografia . . . . . . . . . . . » 83
Avvertenze alla Flora .......... > 65
Flora » 67
Aggiunte e Correzioni » 435
Prospetto comparativo. . . » 437
Note al Prospetto .... » 474
Piante di Cominotto ......... » 478
Piante di Filfola » 479
Indice delle specie vascolari ,,,,,,. » 481
S. SOMMIER et A. CARUANA GATTO
FLORA MELITENSIS
NOVA
coir -cjiT-^ t-^tt-oxj-a-
Voi. XI. à-^^'A- APPENDICE (jttj^' 1^12.
BOLLETTINO DEL R. ORTO BOTANICO E GIARDINO COLONIALE
DI PALERMO
S. SOMMIER et A. CARUANA GATTO
FLORA MELITENSIS NOVA
PREFAZIONE.
Dovendo, per il mio studio sulle Isole Pelagie, fare un con-
fronto fra la loro llora e quella delle Isole Maltesi, volli accer-
tarmi se fossero esaurienti le pubblicazioni intorno alla flora
di queste ultime isole e per ciò visitai Malta e Gozo nella pri-
mavera del 1906. In 8 giorni d'erborazione (di cui 4 a Gozo),
dal 10 al 19 Aprile, trovai non poche piante vascolari mancanti
nella « Flora Melitensis » di Grecli Delicata e nei lavori poste-
riori a me noti.
Conobbi in quell'occasione a Valletta il doti Alfredo Caruaiia
Gatto, naturalista che da molti anni si occupa, con amore e
successo, di ricerche floristiche nelle Isole Maltesi. Egli mi fu
guida in varie escursioni e mi permise di esaminare il suo er-
bario Maltese. Da lui seppi che una parte delle specie da me
trovate, che avevo creduto nuove per quelle isole, vi erano da
lui e da altri già state trovate, ed alcune anche pubblicate in
note floristiche sparse qua e là in periodici locali diffìcili a pro-
curarsi.
Divisammo allora, il dott. Caruana Gatto ed io, di pubblicare
in collaborazione una nuova Flora Maltese che riassumesse tutto
quanto è stato fin ora scritto intorno a questa flora, coordinan-
dolo e completandolo con le nostre proprie osservazioni.
Con questo intento tornai a Malta nel 1907,' accompagnato
questa volta da Antonino Riccobono, Giardiniere Botanico del-
l'Orto di Palermo, buon conoscitore della flora Siciliana, ed
S. SOMiriEK et Caruana Gatto. — Flora Meliti ìisis nova. 1
2 PREFAZIONE
assiduo quanto oculato raccoglitore, al quale il Prof. Borzi, Di-
rettore di quell'Orto botanico, aveva a mia richiesta gentilmente
concesso a questo scopo un lungo congedo; e coadiuvato da Ric-
cobono dedicai tutto il mio tempo, dal 18 Aprile al 9 Maggio, ad
erborizzare a Malta, Gozo, Gemino e Cominotto (9 giorni a Gozo,
due mezze giornate a Cornino e una mezz'ora a Cominotto, il
resto a Malta). In questa gita ed in quella dell'anno precedente
raccolsi assai più della metà delle specie vascolari ora conosciute
delle Isole Maltesi. Dal Dott. Caruana Gatto ebbi poi in comu-
nicazione molte piante critiche del suo erbario e non poche del-
l'Erbario Universitario di Valletta, che potei studiare in Firenze
coi mezzi che offrono i ricchi erbari e le biblioteche di questa
città. Nel frattempo ci siamo occupati, il Dott, Caruana Gatto ed
io, di compilare la Bibliografìa botanica Maltese, ed il Caruana
Gatto ha scritto le generalità sulle Isole Maltesi contenute nel
seguente capitolo.
Questa è l'origine del presente lavoro, che è l'indice della
ricchezza floristica dell'Arcipelago Maltese allo stato attuale delle
nostre conoscenze.
Sulle crittogame cellulari Maltesi si avevano fino adesso scarse
notizie. La loro raccolta è dovuta per la massima parte al Dot-
tore Caruana Gatto, che è stato coadiuvato, nella loro determi-
nazione, per i muschi frondosi dal Prof. Marchese Bottini, per
le epatiche dal Prof. Massalongo, per i licheni dal Dott. Jatta,
per le alghe dai Professoi'i Ardissone, Levi Morenos, Mòbius e
Forti, e per i funghi dal Prof. Saccardo.
Mentre ricordiamo con riconoscenza l'opera del compianto
Dott. Jatta, esprimiamo vivi ringraziamenti agli altri nostri
egregi collaboratori, come pure al Prof. Debono che mise a nostra
disposizione per esaminarle le piante dell'Erbario Universitario
di Valletta, al Dott. Borg che ci comunicò buon numero di specie
da lui raccolte, e al Dott. Giovanni Gulia che ci diede una copia
dei quadri analitici di suo Padre con delle annotazioni mano-
scritte dello stesso suo Padre che abbiamo avuto occasione di
citare per la località di alcune piante.
S. SOMMIER.
LE ISOLE MALTESI
NOME, STORIA E LINGUA
Malta, chiamata prima Ogigia, e in seguito Melita, come si
suol ripetere dal latino mei per l'abbondanza e la dolcezza del
suo miele' anche oggi molto apprezzato, o, come è più probabile,
dal fenicio mentali, salvezza o luogo di salvezza, attesa la sua
posizione nel centro del Mediterraneo e della civiltà più antica
di cui abbiamo memoria, è stata sempre l'ambito possesso della
nazione dominatrice del Mediterraneo. -
Il nome di Gozo, Gaulos dei Latini, che si pretende essere
l'isola di Calipso in Omero, si vuole che derivi dal fenicio Gol.
Cornino viene ovviamente dall'ebraico liammon, in Maltese
hemmuna (cumino) e Filfola o Fiifla dall'arabo felfel (gra-
nello di pepe), per la sua piccolezza.
Fino a poco tempo addietro si riteneva che i Fenici fossero
stati i primi abitatori delle Isole Maltesi e ad essi si attribui-
vano i monumenti megalitici di cui si vedono tutt' ora i gran-
diosi ruderi. Ma più i-ecenti studi ^ fanno rimontare tali mo-
numenti ad un epoca di molto anteriore, e cioè almeno al terzo
millennio avanti Cristo, e li attribuiscono a quegli stessi Libii
che furono i primi abitatori della Spagna, delle Baleari, di Creta
e delle Isole Egee. La scoperta e lo studio del meraviglioso
^ « Altera est vicina Siciliae, vulgo Malta dieta a bonitate
mdllis laudata, indeque Melita ut videtur appellata. » P. Cornblius
A Lapide (von dex Steen) Comm. I Act. Apost. Cap. 28 (1684).
* Secondo Albert Mayr invece, Melile e Melila sarebbero le forme
greca e latina del nome dato a Malta dai suoi più antichi abitatori
i Libii.
3 Mayr A., Die Insel Malta ini Altertum. MùncBen 1909. — Peet P.
E., Contrihutions to the study of the prelv'storic period in Malta. Papers
of tbe Britisli School of Rome. Voi. V. N. 3. London 1910.
4 STORIA
ipogeo di Hai Saflieiii e degli oggetti ivi contenuti ha ancora più
avvalorato tale ipotesi, di modo che oggi si può ritenere che
all'epoca neolitica le Isole Maltesi erano abitate. ^
Venendo alle epoche storiche, devesi riconoscere che di una oc-
cupazione Greca non vi sono traccie sicure. Vi sono invece prove
non dubbie di una occupazione da parte dei Cartaginesi, riferita
approssimativamente al sesto secolo A. C. Alla dominazione Carta-
ginese si sostituì, in seguito alle guerre Puniche, quella Romana,
e Malta, prima «civitas foederata», formò parte della provincia di
Sicilia, e dopo la morte di Cesare, acquistò la cittadinanza Romana,
venendo elevata alla dignità di quirinato e di municipio. I Ro-
mani trovarono qui una civiltà già avanzata alla quale sovrap-
posero la propria, introducendo le loro leggi, consuetudini, arti
e industrie, la cui fiorente vitalità ci viene attestata da Lu-
crezio Caro, 2 Silio Italico,'' Diodoro Siculo, ^ Ovidio^ e Cicerone.**
Fu durante la dominazione Romana che venne introdotto il
Cristianesimo a Malta in seguito al naufragio di S. Paolo. La tra-
dizione indica ancora il luogo dove l'apostolo approdò nella Baja di
S. Paolo a mare di faccia all'isolotto di Selmonetto, luogo che
corrisponde al « Dithalassion » di S. Luca.
* Zammit Them.. The Inhabitants of the Maltese Islands. Daily
Malta Chronicle. Each. Congress Number. Aprii 1913.
* De Rerum natura, Lib. IV.
« Scilicet et grandes viridi cum luce smaragdi
Auro includuntur teriturque thalassina vestis
Assidue et Veueris sudorem exercita potat:
Et bene parta fratrum fiunt anademata, mitrae ;
Interdum in pallam ac Melitensia Ceaque vertuut
Eximia veste et victu convivia ludi ».
3 Lib. XIV.
« Romanos Petraea duces, Romana petivit
Foedera Calliopolis, lapidosique Enguiou arvi,
Hadranum, Ergetiumque simul, telaque superba.
Lanigera Melite et littus piscosa Calacte ».
* L. IV. G. C.
» Fast, i 3.
« Fertilis est Melite, sterili vicina Cosyrae
Insula quam Lybici verberat unda freti ».
* Or alio in Ver rem ^ 4, 5.
STORIA O
Colla decadenza dell'Impero Romano i più ritengono che le
Isole Maltesi siano state soggette alle invasioni barbariche, ma
questo periodo è ancora oscuro; certo é che nell'anno 870 gli
Arabi Aglabiti se ne impossessarono e ne rimasero padroni fino al
1090 quando furono debellati dal Conte Ruggero il Normanno.
Nel 1120 le Isole Maltesi furono annesse al Reame della Sicilia.
Alla dominazione Normanna seguirono, dal 1194 fino al 1266,
quella degli Angioini fino al 1283, degli Aragonesi fino al 1410,
dei Castigliani tino al 1530, e da questa data fino al 1798 quella
dell'Ordine Gerosolimitano, al quale le Isole furono date in feudo
insieme con Tripoli, il 24 marzo 1530, da Carlo V.
Sconfitti Mustafà e Dragutto e superato il memorabile asse-
dio del quale avevano stretto le cittadelle di Vittoriosa e Sen -
glea, il Gran Maestro La Vallette, il 28 marzo 1506, pose la prima
pietra della città che dal suo nome fu chiamata Valletta.
Il 9 Giugno 1798 Bonaparte comparve innanzi al porto di
Malta, l'indomani vi sbarcò e, dopo cessione dell'Ordine, se ne
impadroni. Il 2 Settembre scoppiò una insurrezione dei Maltesi,
i quali prima ricorsero per aiuto e protezione a Ferdinando IV
re di Napoli, poi alla Gran Brettagna, e assistiti dalle truppe
Napoletane e Inglesi il 4 Settembre 1800 forzarono i Francesi
a capitolare. Quindi le Isole Maltesi passarono prima sotto la
protezione della Gran Brettagna e poi, col trattato di Parigi
del 1814, sotto la piena sovranità Inglese.
La popolazione di Malta e Gozo, secondo l'ultimo censimento
del 2 Aprile 1911, è di 228,534 persone (211,564 civili, 9,016 di
guarnigione, 7,575 della marina da guerra e 379 di quella mer-
cantile), divisa tra Malta e Gozo nella proporzione di 205,839 in.
Malta e 22,695 in Gozo, e con una densità di 1884 persone per
miglio inglese quadrato (2167 a Malta e 879 a Gozo), cioè una
delle densità maggiori del mondo. Comino, adibito a lazzaretto,
non è abitato attualmente che da 3 a 4 persone. La densità della
popolazione rurale però è molto minore, essendo quella urbana
e suburbana di 124,756 persone, e quella rurale di 86,808.
Nel 1530, alla venuta dell'Ordine, la popolazione era di 15,000
anime secondo Boisgelin (di 29,659 secondo Miege). Nel 1582,
secondo un rapporto dell' Inquisitore a Gregorio XIII, era di
20,000; nel 1667 fu valutata a 53,000 e nel 1828 a 115,945.
L'aumento dal 1901 al 1911 fu del 14,52%.
LINGUA
L'idioma da tutti parlato nelle Isole Maltesi è il Maltese che
può considerarsi come un dialetto derivato e conservatosi dal-
l'Arabo più antico ed è quindi di origine semitica. Come si esprime
il Prof. N. Tagliaferro, ^ esso ha una individualità tutta sua ed
è governato da leggi fonetiche speciali che attestano la sua
grande antichità. Nella sua evoluzione, specialmente presso le
città, esso ha subito una progressiva infiltrazione di parole italo-
sicule. I nomi però delle cose primitive, quali quelli dei feno-
meni naturali, delle parti del corpo umano, dei numeri, dei colori,
della famiglia, degli animali, piante e località, si conservarono
nella loro purezza e si ritrovano identiche nell'Arabo del Nord-
Ovest dell'Africa.
Cosi ad esempio abbiamo Gehla e Gebel = roccia e roccie,
Xgtiara (pron. Sciara) = luogo roccioso incolto, Ùiecl = valle,
GTiain = fonte, Bir = pozzo, Rdam = dirupo, Ras ^= capo,
Ramla = spiaggia arenosa, Marsa =^ porto e luogo dove si
raccoglie acqua piovana.
E tra le piante: Safsaf = sa,lice, Zebbur) = oUro, Rummien
= melagrano, Ballut = quercia, RiTian = mirto, Ùarda = rosa,
Sofsfa = Ervum Ervilia, Halfa = Lygeum Spartuin ecc.
Non tutte le specie hanno un nome maltese e alcuni nomi
sono generici, cosi: Nefel barri vale per tutte le Medicaio,
Xnien pei TrifoUum, Treu pei Melilotus, Tewn per gli Allium,
Hobbeira pei Chenopodium e Y Heliotropium Europaeum.
Alcuni nomi poi corrispondono perfettamente col significato
del loro nome latino e molto probabilmente l'hanno preceduto.
Così : Halib U taìr = Ornithogalum. Zerrighet il brigUet =
Plantago PsijUium, Zerrighet il kamel =■ Delphiniitm Staphy-
sagria, Lsien il chelb = Cijnoglossum.
In varie piante il nome vernacolo é preso dal colore del fiore,
per es. : Calendula = Suffeira, Senecio = Cabrita, Anemone
= KaTiuiela, Dìplotaxis erucoides = Giargir, Clematis cir
rìiosa ■=■ Balda.
^ Tagliafkrro iSr., Tilt Maltese Language. Daily Malta chromcle.
Euc. Gong. Number, Aprii 1913.
LINGUA «
La lingua Latina, fino dall'epoca Romana fu adoperata negli
atti ufficiali, insino a che, dalla sua corruzione in «volgare elo-
quio » non ebbe origine, contemporaneamente in Italia e a Malta,
la lingua Italiana, che dal suo nascere fu qui la lingua scritta
e la colta. ^ Anche oggi, malgrado i reiterati sforzi del Governo
Inglese, essa rimane la lingua dei tribunali, del pergamo e delle
classi colte, alla quale i Maltesi tengono ed hanno sempre tenuto
come a prezioso retaggio storico e a significante espressione na-
zionale e geografica e che si sforzano in ogni modo di conser-
vare. Ma è difficile dire, innanzi alla incalzante pressione go-
vernativa, quanto potrà mantenersi. Essa però è un prodotto
cosi naturale, che se anche si riuscisse a bandirla temporanea-
mente, ritornerebbe un giorno o l'altro ad affermarsi, più radi-
cata e più vigorosa che mai.
11 Maltese è scritto coii lettere latine, ma esistendovi dei
suoni che non si possono esprimere esattamente col nostro al-
fabeto, si deve ricorrere, per rappresentarli, ad alcuni accenti e
segni speciali ed alla pronunzia diversa di alcune lettere. Grech
Delicata nella « Flora Melitensis », adoperò delle lettere speciali,
allora adottate dalla Società Medica Maltese, ma oggi queste
sono andate in disuso.
Nella nostra flora, nel trascrivere i nomi Maltesi di luoghi e
di piante, ci siamo attenuti all'ortografia Maltese generalmente
adoperata oggi.
L'7^ quindi indica un h profondamente aspirata e corrisponde
al ^ Arabo.
La stessa Ti preceduta da g (gh) esprime un suono profon-
damente gutturale e corrispondente al ^ Arabo, cosi ghm^ si
legge aar.
La G, g ad una éì' dolco, come se fosse seguita da una i, cosi
Gneina equivale a Gineina, sigra a sigira ecc.
Il K corrisponde al ^Jà Arabo ed ha anche un suono guttu-
rale, come in Kala che è diverso da Gala.
L' Ù, u è un i(, che precede una vocale ed ha forza di conso-
nante, come Ùarda.
1 Vedasi in proposito : Antonio Cini, Origine e progresso della
Lingua Italiana in Malta, ossia La Lingua Nazionale dei Maltesi.
Catania, 1904.
O DESCRIZIONE FISICA
Infine in Maltese la X ha un suono diverso da quello che ha
in Italiano, e deve pronunziarsi come se avanti i o avanti e, per
esempio in scirocco e in scena, suono che non vi è modo di espri-
mere in Italiano quando invece di precedere una vocale precede
una consonante.
DESCRIZIONE FISICA, GEOLOGIA E FLORA
Le Isole Maltesi sono comprese fra il 35° 48' e il 36° 5' di lati-
tudine N., e il 1° 43' e il 2° 8' di longitudine E. del meridiano di
Roma(M'*' Mario). Nel loro insieme hanno la forma di una ellisse
il cui asse maggiore, lungo 47 chilometri, è in direzione N. 0.-
S. E. La loro area complessiva è di circa 318 chilometri quadrati.
La più grande e la piii meridionale. Malia, è lunga circa
28 chilom., e larga circa 13, con una costa di 127 chilora. ed
una superficie di 247 chilom. quadr. La più settentrionale, Gozo,
ha una superficie di 68 chilom. quadr., con 14 V2 di lunghezza
e 7 di larghezza, e una linea di costa di 40 chilometri.
Quasi nel mezzo del braccio di mare largo circa 4 chilom.
chiamato Fiiegu, che separa queste due isole maggiori, tro-
vasi l'isola di Cornino, lunga circa 2^/2 chilom. e larga 1 V2,
con una costa di circa 10 chilom. ed una superficie di circa
3 chilom. quadrati. Al Sud di Comino sorge, quasi unita ad esso,
risoletta di Cominoilo, che è poco più di uno scoglio, avendo
una superficie di chilom. quadr. 0.12.
Pochi isolotti minori e scogli, quali ffar/ra is Seuda e Hagra
tal General presso Gozo, e GhaUis, Selmonetto 0 Gzejer e Fil-
fola presso Malta, trovansi in vari punti vicini alla costa. Il
maggiore è Filfola che ha una superficie approssimativa di
chilom. quadr. 0.12, ed è distante dal punto più vicino di Malta
circa 6 V2 chilometri.
Dalla Sicilia, la terra più vicina, l'Arcipelago Maltese dista
circa 82 chilometri, da Linosa 120, da Lampedusa 150, dal punto
più vicino della costa Africana, Tripoli, dista 340 chilometri.
La costa S. e 0. di Malta presenta poche insenature ed è
quasi tutta scoscesa. Essa presenta dirupi che non sono acces-
sibili né dal lato di terra né dal mare, alti fino a oltre 120 m.
La costa N. E. si abbassa in generale più gradatamente verso
DESCRIZIONE FISICA y
il mare e presenta molte e profonde insenature, di cui le prin-
cipali sono la Baia di Marsascirocco. il Gran Porto, il Porto
di Marsamuscelto, la Baia di San Paolo a mare e quella della
Melleha. Le coste di Gozo sono per la maggior parte scoscese,
e solo eccezionalmente in pochi punti vanno degradando al mare.
Le spiagge della Mellelia, di Birzebhugia e della Gneina in
Malta e quelle di Ramla il Gbìra e Marsalforno in Gozo sono
arenose. Le coste di Cornino sono anche più dirupate, e di esse
non sono accessibili che la piccola insenatura di Santa Maria,
e la costa di faccia a Cominotto, ed anche queste non sempre,
a causa del mare. Peggio ancora sono gli isolotti di Filfola e
di Hagra tal General, che hanno pareti quasi verticali ed in
parte anche concave, e sono quindi di difficilissimo accesso.
Esaminando la superficie del suolo di Malta, la prima cosa che
colpisce è la differenza tra la parte S. e S. E. che é denudata de-
gli strati superiori e molto più uniformemente piana, e il rima-
nente dell'Isola che forma un altipiano con piccole collinette alla
costituzione delle quali concorrono anche degli strati superiori.
Simile conformazione ha l'isola di Gozo che é accidentata come
quest'ultima parte di Malta o anche più. Ma tanto in Malta che in
Gozo le alture non oltrepassano i 250 metri. Un altro carattere
saliente é la falla che divide Malta da E. N. E. a 0. S. 0., e lungo
la quale corre una linea di trincee chiamate « Victoria Lines »
che dominano le contrade sottostanti. Oltre a questa falla ve ne
sono molte altre più piccole, ed in Maklaìia vi è un avvalla-
mento circolare di circa 60 metri di diametro e 30 di altezza.
Gozo e specialmente IMalta sono poi solcati da numerose valli
chiamate Ùiedien (singolare Viecl) in Maltese, che formano nella
roccia solchi [liù o meno profondi, ora stretti ora larghi, ma
che manifestano una forte erosione dovuta a volumi di acqua
al certo molto maggiori di quanto l'attuale conformazione delle
isole potrebbe produrre. Dopo forti pioggie, in alcune di queste
valli per poche ore le acque formano delle piccole fiumane che
si riversano in mare, ma che subito dopo si restringono in esi-
gui ruscelletti e lasciano delle pozze d' acqua che disseccano
completamente durante i mesi estivi.
Fiumi, torrenti o veri corsi d'acqua perenni non vi sono,
come non vi sono né laghi, né grandi paludi, e in conseguenza
manca quasi tutta la vegetazione speciale di quelle stazioni.
10 DESCRIZIONE FISICA, GEOLOGIA
Fino ai tempi di Grech Delicata, all'estremità del Gran Porto
esisteva una piccola estensione pantanosa detta Marsa, nella
quale si trovavano piante quali Typha, Sparganimn, Lemna,
Scirpus lacustris. Esse però, in seguito ai lavori di bonifica in-
cominciati nel 1861 ed all'estensione del Gran Porto, sono com-
pletamente scomparse da quel luogo, alcune anzi forse da tutta
l'Isola. Ancora più recentemente molta acqua venne presa alle
sue sorgenti e incanalata, cosicché le terre della Marsa sono an-
date sempre più prosciugandosi ed in conseguenza impoverendosi
di specie che sino a pochi anni addietro vi abbondavano. L'inca-
lanamento delle acque ha esercitato la sua influenza anche in al-
cune altre parti dell'Isola, quali Sahhaja, Ùnien il Gbir, Ùied
il Gbir, ecc. ove altre volte l'acqua, da Ottobre ad Aprile, e in
alcune vallate per tutto 1' anno, occupava un letto abbastanza
largo, mentre ora si è ridotta ad un ruscelletto, o non si mani-
festa più che con un certo grado di umidità del suolo, come ad
esempio a GTiariexem, Gomerino, Fidclien ecc. Pur non di meno
in fondo alle valli di GTiain il Gbira, TmtaTileb, San Martin,
Gneina, BaTiria in Malta, X/entìfa e Migiarì^o in Gozo, si trova
sempre, anche in estate, un poco d'acqua o terra acquitrinosa,
con la vegetazione propria dei luoghi umidi.
La presa poi delle sorgenti per cui si è resa possibile la ir-
rigazione di tratti di terra come in Glmin Taffìlìa, Pùales,
San Marlin, Gneina, Ùied Gherzuma, Ghirghenii ecc. ha fatto
nascere o estendere negli appezzamenti a zucche, fragole e or-
taggi delle associazioni di piante di cui sarà parlato altrove.
Si trovano pure delle piccole fosse o vasche sparse qua e là nel
contado che conservano acqua durante tutto l'anno ; e in fondo
alla baia della Melleìia per parecchi mesi dell'anno si forma
uri piccolo pantano (Ghadira) che però in estate è completa-
mente asciutto. La maggior raccolta d' acqua allo scoperto é
quella artificiale che fu ottenuta a Ùied il KleigTia collo sbar-
ramento della valle e che d'inverno presenta un volume d'acqua
abbastanza rilevante per l'Isola, ma diminuisce molto in estate.
Tralasciando Abela (1647). Giaiitar (1772), Scilla (1747), Ze-
rafa (1838) e altri che accennarono più che altro ai fossili e
GEOLOGIA 11
alla storia fisica delle Isole Maltesi, della geologia di Malta si
occuparono pei primi T. Spratt ^ ed E. Forbes, ^ che gettarono
le basi della stratigrafia Maltese.
Ducie nel 1854 tracciò la prima carta geologica di Malta, e
in seguito A. L. Adams, Falconer, Wright, Davidson, Fuchs e
Seguenza illustrarono anche meglio le formazioni delle nostre
isole. Infine .J. Murray^ nel 1890, ha pubblicato il migliore e
più comprensivo lavoro sulla Geologia delle Isole Maltesi, che
potrà venir consultato, insieme ai susseguenti lavori di J. H.
Cooke e di Gregory, e a un recente lavoro riassuntivo del
Dott. Giovanni Gulia, ^ da chiunque volesse avere maggiori in-
formazioni sulla Geologia del Gruppo di Malta. ■'
I Geologi sono d' accordo nel porre le Isole Maltesi fra le
formazioni terziarie. Murray classifica cosi gli strati dall'alto in
basso :
1.0 Calcare corallino superiore
2.° Arena verde
3.0 Creta blu
A." Calcare a globigerina
5.° Calcare corallino inferiore.
Fuchs, seguito da Gregory, riferisce gli ultimi due all'Oligo-
cene (Aquitaniano) e i pi-imi tre al Miocene. Gli altri riferiscono
tutti gli strati al Miocene.
Si trovano poi, entro breccie e caverne, dei resti quaternari
di elefanti, ippopotami, orsi, cervi, cigni ecc., i quali provano
in modo non dubbio che le Isole Maltesi formarono parte un
* Spratt T., On the Geologi/ of the Maltese Islands. Proc. Geol. Soc.
Voi. IV, p. 225, 1843. — Id., On he Geology of Malta and Gozo, 1854.
2 FoRBES E., Note on the Fossils found by Lieut. Spratt in the
severa! beds of the Tertiary Formation of Malta and Gozo, e Beport
on the colleations of Tertiary Fossils from Malta and Gozo, 1843.
' Murray J., The Maltese Islanda ivith special referente to their Geo-
logical StruGture. The Scottish Geographical Magazine. Voi. VI, n. 9.
* GuLiA G., La Geologia ed i Fossili delle Isole Maltesi. Malta 1912.
^ E comparso un importante scritto sulla Geologia Maltese del
Prof. De Stefani quando qiiesto capitolo era già composto, e quindi
non se ne è potuto tener conto. Eccone il titolo :
Db Stefani C, U Arcipelago di Malta. Rendiconti della R. Acca-
demia dei Lincei, Classe di Se. fis. mat. e nat. Voi. XXII serie 5^
1° sem. fase. 1» e fase. 2°.
12 GEOLOGIA
giorno di una terra assai più vasta che poteva albergare tali
animali, e che era verosimilmente unita da una parte all'Africa,
dall'altra alla Sicilia, ciò che é anche avvalorato dalla esistenza
dei bassifondi situati nel mare che le separa da questi paesi.
Il Dott. G. Borg, ia un recente lavoro sui resti della flora
preistorica di Malta, ^ sostiene l'ipotesi che Malta fu divisa dalla
Sicilia nel Pliocene e dall'Africa sul principio del Quaternario,
ed espone i dati sui quali basa questa sua opinione. Ma il rin-
venimento in Sicilia di varie specie di animali dell'epoca qua-
ternaria, i cui resti non sono stati trovati altrove che a Malta,
potrebbe invece indurre a credere che l'epoca della separazione
di Malta dall'Afi'ica, o da una grande terra cui era unita al Sud,
sia stata contemporanea alla separazione dalla Sicilia, se non fu
anteriore. Checché ne sia, la somiglianza, anzi, la quasi identità
delle roccie Maltesi con quelle del versante meridionale della
Sicilia è fuori dubbio, e anche all'occhio più profano, l'aspetto
fisico-botanico delle campagne Maltesi, rammenta vivamente
quello dei dintorni di Siracusa, tanto che tra alcune fotografie
dei vasti tratti rocciosi presso Priolo e altre prese in Malta,
non si può assolutamente trovare differenza alcuna.
Le differenze stratigrafiche nelle Isole Maltesi, producendo
terreni più o meno differenti, determinano una flora alquanto
diversa nelle varie località, a seconda che predomina 1' uno o
l'alti-o strato. Cosi nei terreni all'O. e N. O. di Malta e in Gozo
abbonda spesso la creta, che li rende più umidi d'inverno e più
compatti d'estate, mentre nella parte denudata all'È, e al N. E.
dove il sottosuolo è calcare a globigerina, vi è nel terreno
maggiore quantità di ossido di ferro, ed esso è più sciolto.
Accurati esami microscopici e chimici hanno sfatato la leg-
genda che la terra vegetale delle Isole Maltesi sia stata anche
in parte importata dalla vicina Sicilia. La terra che ricuopre la
superfìcie delle roccie è derivata dalla disgregazione delle stesse,
e non ostante la sua poca profondità, che spesso è di meno di
30 cm. e quasi mai più di un metro, è tanto fertile che vi si
possono far due e talvolta anche tre raccolte all'anno. Tale
fertilità è dovuta al fatto che il terreno va sempre rinnovandosi
^ Q. Borg, Remains of the Prdiistoric Fiora of Malta. Arcliivum
Melitense. Voi. I, n. 2o. Malta 11)11.
GEOLOGIA
13
per il continuo sgregarsi della roccia. In varie località vi con-
tribuisco inoltre la presenza dei piccoli strati intermedi di no-
duli fosfatici.
Lo spessore dei vari strati non è uguale, né si incontrano
tutti e cinque dovunque. In tutta la parte denudata dell' Isola
di Malta mancano i tre superiori e prevale il calcare a globi-
gerina e questo offre la maggiore estensione. Nelle contrade
collinose invece, non è difficile trovarli tutti e cinque sovrap-
posti ; ma lo slittamento della creta blu assai spesso rende mala-
gevole il distinguerli. In buona parte dell'Isola di Malta, verso
il Nord dell'Isola di Gozo ed in tutta l'Isola di Comino la super-
ficie del suolo è formata dal calcare corallino superiore. Lo spes-
sore di questo strato varia da pochi decimetri a 80 metri (ad
esempio a Comino); l'arena verde non eccede i 15 metri e più so-
vente è di pochi decimetri o manca del tutto; la ci'eta non eccede
i 6 metri, mentre il calcare a globigerina giunge fino ai 60 metri
e il calcare corallino inferiore anche a 120 metri, ma è lo strato
che si incontra meno spesso. Caratteristica del calcare corallino
superiore è la durezza accompagnata da friabilità e permeabi-
lità, del calcare a globigerina la porosità, e del calcare corallino
inferiore la compattezza e la durezza.
La giacitura di tutti questi strati è generalmente orizzontale,
ma dove vi sono falle gli strati si vedono anche, sebbene per
non grandi tratti, inclinati.
In quanto alla composizione chimica, l'analisi fatta da Murray
diede per il calcare corallino superiore fino al 91.90 % di car-
bonato di calce in aggiunta ad ossido di ferro e argilla; l'arena
verde contiene in abbondanza grani di glauconite, acido fosfo-
rico e magnesia, e da 28.65 a 89.63 % di carbonato di calce ;
nella creta blu la percentuale di carbonato di calce é molto
minore e sebbene possa arrivare fino al 30 %, la media fu cal-
colata da 2.56 a 5.12 % ; nel calcare a globigerina là percen-
tuale di carbonato di calce varia da 63.20 a 94.73, con traccie di
fosfato di calce e carbonato di magnesia, e nei noduli che si
incontrano in quattro o cinque strati superiori dello stesso cal-
care, il fosfato di calce raggiunge il 30 e anche il 40%; infine
il calcare corallino inferiore diede dal 95.66 al 98.58 %, di car-
bonato di calce e traccie di ossido di ferro e argilla.
14 GEOLOGIA
Nelle Isole Maltesi si sono avuti terremoti di origine proba-
bilmente tettonica, connessi colla Grecia e non colla Sicilia come
si sarebbe potuto attendere. Infatti quelli di qualche entità eb-
bero quasi sempre un epicentro in Grecia o nelle Isole Greche,
ed i moti sismici di questa regione, anche non forti, ebbero di
solito una ripercussione a Malta, mentre il terremoto così disa-
stroso di Messina del 28 Decembre 1908, qui non fu avvertito
affatto, ed ebbe per sola conseguenza una insolita marea a più
risacche che si produsse sulle nostre coste la mattina del 29.
Sebbene la storia registri terremoti che produssero qualche
danno nelle chiese ed in altri fabbricati, quelli che si ricordano
sono stati tutti abbastanza leggieri per non pi-odurre danni sen-
sibili.
Due piccole isole rocciose, senza montagne o alture di qual-
che entità, lontane dal continente, senza fiumi e con una me-
dia pluviometrica molto bassa non lascerebbero supporre la
presenza di acque bastevoli a dissetare la numerosa popolazione
che le abita ed a rendere possibile l'irrigazione dei campi anche
limitata ; ma mercè la posizione e natura degli strati ed i lavori
dispendiosi fatti dai successivi governi, oggi bisogna riconoscere
che l'acqua non difetta, sebbene sia sempre preziosa.
Le acque piovane attraversando il primo strato (calcare co-
rallino superiore) per le innumerevoli fratture e discontinuità
dello stesso, si infiltrano per il secondo strato (arena) quando
vi è, e incontrano la creta impermeabile. Qui, sulle alture di
Bingemma, Boschetto ed altre, formano dei depositi sotterranei
che danno origine a delle soigenli naturali. Da queste, fin dal
1615, per opera del Gran Maestro dell'Ordine Wignacourt, si
provvide di acqua, mediante un acquedotto, l'area sottostante
compresa quella urbana di Valletta, che fin allora non aveva
altro che delle cisterne nelle 'quali si raccoglieva dai tetti
piani delle case l'acqua piovana. Queste cisterne del resto sono
in parte tutt'ora in uso.
A questo primo acquedotto se ne aggiunse poi un altro per
fornire acqua al lato orientale dell' isola. E più tardi ancora
si ottenne una notevole quantità d'acqua di buona qualità fa-
cendo delle gallerie al livello del mare in uno strato di roccia
calcarea molto porosa ed assorbente chiamata « white rock ».
GEOLOGIA, CLIMA 15
Queste gallerie si estendono da Marsa a Zebhiig e Casal Siggieui.
Con tutto ciò non si è ottenuto acqua sufficiente per l' irriga-
zione. Questa, nelle contrade sorgive, seguita ad essere praticata
mediante norie che sono fatte girare da un asino o da un mulo
all'uso orientale. Oggi però, per sollevare l'acqua dai pozzi e per
riversarla nei campi, si è incominciato a adoperare qualche
motore.
Il clima delle Isole Maltesi, ' senza essere subtropicale come
alle volte lo si evoluto chiamare, è abbastanza caldo da Giugno
a Ottobre, ma più per la continuità che dà una temperatura
media di circa 24." Cgr., che per gli estremi calori. È piace-
volmente temperato da Ottobre fino a Maggio, con una media
<li 19» Cgr. in autunno, di 120.6 Cgr. in inverno e di 15.5 Cgr.
in primavera. La temperatura più bassa nell'ultimo decennio
(1902-1911) è stata di 1°.7 Cgr. il 16 Febbraio 1905. La brina
si vede raramente. La neve si può dire che non cade mai; tutto
al più ad intervalli di molti anni, come avvenne in Gennaio e
Febbraio 1905, cade per alcuni minuti un poco di nevischio, che
si discioglie subito.
Il mese più caldo è l'Agosto, sebbene la più alta temperatura
all'ombra (36°.9 Cgr.) sia stata registrata il 25 Luglio 1902, e
al .sole (71° Cgr.) il 3 Luglio 1901.
La media dei giorni in cui durante l'anno cade la pioggia è
di 84. La media poi dei giorni piovosi per ciascun mese, sempre
prendendo l'ultimo decennio (1902-1911), è la seguente:
Gennaio . . 13 Maggio ... 2.7 Settembre. . . 4.2
Febbraio . 12 Giugno ... 1.4 Ottobre .... 8.6
Marzo .... 8.4 Luglio ... 0.5 Novembre. . 13
Aprile. ... 5.7 Agosto ... 08 Decerabre. . 14
Questo specchietto dà una buona idea della distribuzione, du-
rante l'anno, delle pioggie che cominciando generalmente in
^ I dati meteorologici mi sono stati in gran parte forniti dal
Sig. Cyril Leach, direttore dell'Osservatorio meteorologico della
Università, al quale mi è grato esprimere qui i miei ringraziamenti.
16 CLIMA
Settembre vanno aumentando con varia intensità e frequenza
Ano a Decembre, dopo l'Aprile diminuiscono marcatamente, e in
Giugno, Luglio e Agosto cessano quasi del tutto. Il mese in
. cui si ebbero più giorni di pioggia fu Gennaio 1909 con 22 giorni,
e nell'anno 1909 i giorni piovosi giunsero a 105.
La quantità media annuale di pioggia è di circa 47 cm., dei
quali generalmente più di tre quarti cadono nei mesi di Ottobre^
Novembre, Decembre e Gennaio ed è quasi assolutamente nulla
in Luglio e Agosto. La più grande quantità caduta in un mese fu
di 273 mm. in Novembre 1911, e la massima in 24 ore di 138 mm.
il 23 Ottobre 1909, quantità eccezionale perché è raro che in
24 ore si abbia più di 50 mm.
La media più alta di umidità fu di 89.2 in Settembre 1907, e
la più bassa, di 66.7 in Luglio 1908; la rugiada è spesso molto
abbondante.
I venti, alle volte forti, qualche volta molto forti (massima
velocità osservata in Febbraio 1909 quasi 21 chilometri all'ora),
da Decembre a Settembre soffiano prevalentemente da N. 0. e
da 0., e in Settembre, Ottobre e Novembre spesso da S. S. E.
e S. 0. Questi ultimi sono umidi, ed hanno un effetto snervante
e deprimente, non tanto però quanto lo Scirocco in Sicilia e
nel Nord dell'Africa. Da Decembre a Marzo si hanno poi ogni
tanto due o tre giorni di vento N. E. tanto forte da impedire
alle navi, durante il suo massimo infuriare, l'accesso del Gran
Porto.
Le prime pioggie di Settembre e Ottobre sono quasi sempre
accompagnate da temporali con forti scariche elettriche, raffiche
di vento e non di rado da grandine.
Da Gennaio a Settembre si hanno temporali solo occasional-
mente, in specie dopo lunghi periodi di caldo o durante per-
turbazioni atmosferiche che si estendono a tutta questa parte
del Mediterraneo. E infatti quasi sempre le nostre notevoli vi-
cende atmosferiche sono collegate con quelle di Sicilia e di
Tripoli.
La grandine cade da 4 a 10 volte l'anno, ma di regola in
piccola quantità e di piccole dimensioni ; grandinate rovinose
per i prodotti, sono rare; tuttavia se ne sono registrate alcune
assai forti ; ed io stesso ne ricordo una eccezionale, caduta il
19 Ottobre 1898 in cui vi erano dei chicchi della grossezza di
CLIMA, COLTIVAZIONI 17
una piccola arancia, tanto da perforare lastre di zinco corrugato
e da trapassare le pale dei fichi d' India.
*
Di circa 75,000 acri che misurano in tutto le Isole Maltesi,
inclusi i villaggi e le città, 41,865 sono sotto coltivazione, cioè
poco più di ntìetà, il resto è fabbricato o terra incolta, per lo
più rocciosa.
La coltivazione, sebbene primitiva e non sussidiata da mac-
chine agrarie, è molto intensa. Principali oggetti di coltivazione
sono il grano, l'orzo (questi due alle volte mischiati insieme), i
foraggi e le patate. Vengono poi in minore quantità i legumi,
gli ortaggi, il cornino, i cocomeri, il cotone e le cipolle. Il gran-
turco, il sesamo, il cartamo ed i coriandri sono pure coltivati,
ma in piccola quantità.
Fra i foraggi la sulla occupa il primo posto, ed in Marzo e
Aprile, coi suoi bei fiori porporini essa è uno dei più salienti
caratteri del i>aesaggio vegetale. Sono anche coltivati per fo-
raggio lo scorpiuro, tre qualità di vecce, l'orzo verde e il gran-
turco. Nell'alimentazione degli animali hanno una gran parte
le carrube che si raccolgono in Agosto. I prodotti più rimune-
rativi però ed esportati in maggior quantità, sono il cornino, le
patate e in alcuni anni le cipolle. Sono stati tentati, ma senza
successo, la coltura della canna da zucchero e l'allevamento dei
bachi da seta. La coltura del cotone, alcuni decenni indietro,
aveva preso un grande sviluppo, ma ora è diminuita assai. Gli
ulivi sono molto trascurati, di guisa che la quantità d'olio pro-
dotta é quasi nulla. La produzione del vino invece, è in aumento,
ma resta di gran lunga insufUciente al consumo locale.
Da un censimento del 1901 risulta che esistevono allora:
Piante di carrubio
» fico
» ulivo
> peri, peschi, susini .
» nespole del Giappone
» gelso
S. SOMMiER et C'ARUAXA GATTO. — Flora Melitensis nova.
In Malta
In Gozo
29.402 . .
583
63.249 . .
. 19.824
4.072 . .
767
15.245 . .
. 50,453
2.820 . .
37
423 . .
73
18 COLTIVAZIONI, VEGETAZIONE
In Gozo In Malta
Piante di agrumi 30.168 . . . 1.510
» melagrano .... 19.054 . . . 1.410
» vite 580.136 . . . 563.032
» fichi d' India in Malta e Gozo 133.764 divisi quasi
ugualmente fra le due isole.
In questo censimento non sono comprese le piante che si tro-
vano frequentemente nei cortili delle case di campagna, e non
è fatta menzione alcuna dei mandorli di cui si può calcolare
approssimativamente che esistono 10.000 nelle due isole. Le cifre
sopra riportate devono essere assai cambiate dal 1901 in poi,
segnatamente per quanto riguarda le viti che sono notevolmente
aumentate, e gli agrumi che sono diminuiti a causa della Icerya
Purchasi.
Si può calcolare inoltre che vi sono circa 75.000 alberi pian-
tati in giardini pubblici, lungo le vie ecc. {Pinus Halepensis,
Cupressus sempervirens, Ailantus, Melia, Phytolacca dioica,
Schinus iereMnUiaefolius, oleandri, lecci, tamarici ecc.). A
questi vanno aggiunti non meno di 2000 palmizi, fra i quali
circa 500 palme da datteri i cui frutti, sebbene maturino, salvo
poche eccezioni non sono mangiabili.
Nonostante questo, una delle prime cose che colpiscono chi
visita le Isole Maltesi è la scarsezza degli alberi e la prevalenza
del nudo sasso. Boschi, macchie e parchi estesi non vi sono ;
roccia e pietre sembrano predominanti dappertutto, anche più
di quanto lo siano in realtà, perchè essendo tutti i campi e
giardini cinti da muri a secco, ed essendo questi per lo più divisi
e suddivisi in piccole aree, ad una certa distanza, specialmente
dove il terreno è in pendio, e dove quindi i campi sono a ter-
razze, chi è in basso non vede altro che la successione monotona
e uniforme di questi muri.
Della antica vegetazione arborea che va sempre più scompa-
rendo ^ si trovano soltanto rare tracce nel fondo di alcune valli
fresche come quelle di ImlaTileb, Bahria, Gneina, GTiain il
Gbira e Ghirghenli, dove si vedono ancora pochi salci ed alcuni
pioppi, e sulle pendici rocciose di Ta Bqldu e Ballut dove per-
^ Caruana Gatto, Piante indigene Maltesi scomparse o che sconi'
•pariscono. (Vedi bibliografia).
VEGETAZIONE 19
sistono in piccole quantità i lecci. Anche i frutici e suffrutici si
trovano oramai quasi esclusivamente o sulle pareti inaccessibili
delle rupi marittime o sui declivi delle valli, ed anche qui vanno
sempre più diminuendo dinanzi alla voracità delle capre ed alla
stolida distruzione del contadino che li adopra come combustibile.
II paesaggio botanico è molto diverso nei mesi in cui cade la
pioggia ed in quelli durante i quali la pioggia manca quasi del
tutto. Vedendo di Agosto il brullo ed arso aspetto delle polverose
campagne, nessuno potrebbe credere di quanta ridente vegeta-
zione esse sieno capaci dopo la caduta delle pioggie.
Boschi, macchie, estesi giardini e piantagioni di alberi, come
dissi, non vi sono, ma un po' dappertutto in campagna si vede in
ogni stagione il sem pre-verde cupo dei carrubi, coi rami quasi
sempre adagiati sulla terra, il verde glauco delle opunzie ad-
dossate ai casolari o ai muri a secco, cui si aggiunge in estate
il fogliame dei fichi ed in minore quantità dei melagrani e dei
mandorli piantati a ridosso dei muri e delle abitazioni campestri.
Quantunque in estate le nostre isole appaiano riarse ed aride,
non si può dire che manchino del tutto di vegetazione. Cosi
dopo la mietitura, in Maggio e Giugno, mentre si schiudono i
fiori gialli delle opunzie e quelli vermigli dei melagrani, men-
tre lungo le strade il Kenlrophyllum lanatum e le Carlina
mvolucrata e lanata tutte impolverate aprono le loro calatidi,
fino a Settembre, nei campi si vedono il cotone, il sesamo, i
pomidori e nei campi freschi il granturco, i cocomeri, i poponi
e le zucche ; ed in mezzo a queste piante vegetano, variamente
associate secondo le località, buon numero di piante arvensi.
Allora fioriscono, nei luoghi rocciosi: Scilla marilima, Cen-
taurea Nicaeensis, Orsinia campliorata, Capparis rupesirts.
As})erula longi/lora e in fondo alle valli più umide e fresche
qvi3.\\ Imlattleb, Ghirgh enti eco,.: Epilohium Tourneforiii e par-
vi/lorwn, Pidicaria dysenierica, Mentila roiunclifolia, Teu-
criuin scordioides, Fanicum repens e colonum, Samolus Va-
lerandi. Veronica AnagaUis, varie Carex, Arundo Pliniana,
Ritbus Dalmaticus. Nei luoghi salsi marittimi fioriscono : Ery-
ihraea spicata, le Airiplecc, le Salsola e le Suaeda; nelle spiaggie
arenose: Ambrosia maritiyna, Pancratium maritimum, Pmm-
ma arenaria, Euphorbia Paralios e Terracina. Sulle rupi ma-
20 VEGETAZIONE
rittime la Cineraria ìnaritima si ricopre di fiori gialli e Vlnula
crithinoides, il Crithmum raaritimum e le Statice sono in pieno
fiore.
Le prime pioggie di Settembre ' cambiano repentinamente
l'aspetto delle campagne. La terra bagnata e olente di quel-
l'odore che le viene dall'assorbimento dell'acqua al seguito del
soUione, dopo pochi giorni incomincia a coprirsi del tenero verde
delle graminacee, urticacee, composte e di altre piante di facile
germogliamento, e delle nuove foglie di molte specie peren-
nanti. Spuntano nei luoghi rocciosi i fiori del Narcissus se-
rofinus, della Scilla autumnalis, del Triglochin lacci floriim,
si schiudono i capolini della Carlina gummifera, della Beilis
Sì/Weslris, e si cuoprono di fiori la Saiureja Nepeta, V Inula
viscosa e lacomunissima Inula graveolens. Fioriscono ben presto
le Diplotaxis viminea ed erucoides, il Leontodon minimuìn ed
il Mascari parvi fior um.
I muschi che durante l'estate avevano accartocciate le loro
fronde ed assunto un colore bruno scuro, si espandono e ri-
prendono il loro abito verde, mentre sulle roccie e sui mui'i
spiccano più vivaci e nette le tinte dei licheni. Al lichenologo
le Isole Maltesi offrono un campo dei più interessanti. Il pre-
dominio delle roccie calcaree, l'uso delle pietre anzi che dei
mattoni nelle costruzioni d'ogni sorta, il modo stesso di fabbri-
care le case a terrazza, fasiche i licheni saxicoli sono di una
abbondanza del tutto straordinaria. E cosi le rupi di corallino
superiore si vedono coperte di Dirina repanda, Roccella tinc-
toria, Pìiyscia imrielina var. aureola e d'altre specie comuni.
Le roccie, i muri, i bastioni di calcare a globigerina sono ad-
dirittura tappezzati di varie Verruoaria, Lecanora, Opegra-
pha, 'Caloplaca, Diphralora, Toninia, che si cuoprono e si so-
vrappongono, specie dal lato Nord, mentre le piattaforme delle
terrazze sono letteralmente coperte dalle AsiJicilia, Verrucaria,
Physcia e sopratutto dalle Lecanora circinata e galactina,
che per il loro candore spesso somigliano a larghe chiazze di
neve. I tronchi poi dei carrubi sono per lo più coperti di Bi-
rina Ceratoniae, mentre gli agrumi, gli alianti, i pini ecc.,
danno una messe interessantissima di Arthonia, Opegrapha,
Periiisaria, Lecanora ecc., e gli incavi nelle roccie sono spesso
tappezzati di Collema, Leplogium e di altri omeolicheni.
VEGETAZIONE
21
Subentrato rautuimo, col continuare delle pioggie, nelle loca-
lità rocciose sugli altipiani al di là di Notabile, fioriscono il
CrocMS longiflorus, il Colchicum Bertolonii e i fiori del Ra-
nunculus biillaias spandono il loro grato odore in tutte le spia-
nate rocciose e ruderali, fino presso la Valletta. Fioriscono pure
il carrubio, l'ellera, la Spiranthes aidiwmalis, e il Ranunculus
lìullatus che seguita a fiorire fino a Decernbre, e cuopre intere
spianate coi suoi fiori gialli. Alla fine di Ottobre o in Novembre,
a seconda deire[)0ca in cui si ebbero le prime pioggie, la nota do-
minante è data dalla Diplotaxis erucoides che fa biancheggiare
il piano come per una abbondante nevicata. Poco dopo vi si
unisce la Bellis annua, compaiono il giallo della Brassica cam-
pesiris e della Calendula arvensis, il rosa vivace della Silene
sericea, e dovunque sullo roccie s' incominciono e vedere gli
eleganti racemi àeW Asphodelus niicrocarpus.
Alla metà di Gennaio compariscono le prime Anemone coro-
naria e VAdonis microcarpus i cui bei fiori spiccano fra i gio-
vani grani e sul verde cupo delle foglie della sulla. Anche questi
fiori vengono colti dal fiorai e venduti in città. Lo Scorpiurus
Siibmllosus, le Fumaria la Reseda alba e le altre pianto di
fioritura precoce si aggiungono alla Dlplolaxls erucoides e alla
Brassica campeslris, mentre la Silene sericea e la Fedia Cor-
nucopiae formano delle piccole oasi rosee, e dovunque, sui muri,
nei campi, lungo le vie, 1' Oxalis cernua gialleggia in una pro-
fusione che supera quella di tutti gli altri fiori insieme.
Incomincia ora il miglior tempo per raccogliere le varie specie
di muschi e di epatiche. Le Potila, alcune BarUila, Tortula,
Rhlncostegium, Phascum, e Fissidens sono già in frutto, e in
mezzo alle microfite abbondano le Rìccia, Tessellina ecc.
In Aprile è già difficile trovare parecchie di queste specie e
altre sono del tutto finite.
Fin da Decembre comincia a fiorire V Ophrijs fusca che dura
fino ad Aprile e Maggio, e in Gennaio vi si aggiungono VOrchis
saccata, VO. lactea e VOphnjs hombyliftora. E cosi si giunge
alla metà di Mar/o, sempre aumentando il numero delle fiori-
ture che raggiunge il suo massimo fra quest'epoca e la metà di
Maggio, venendo in fiore quasi i nove decimi di tutte le specie.
Allora nei giardini gli agrumi si cuoprono di fiori, e nei campi
predomina il rosso intenso della sulla, mentre in mezzo a que-
22 VEGETAZIONE
sta e fra i cereali fiorisce la legione delle piante arvensi. Nei
luoghi ruderali VUrtica pilulifera ^ì al/.a spesso ben più di un
metro, e il Silij'bum Marianum, la Notobasis Syriaca e VOno-
poì^don SiMhorpianum formano dei gruppi ancora più alti, men-
tre il Cardims marmoratus, seguito più tardi dal C. pycnoce-
pìialìis insieme alla Galactites lomentosa si vedono in gran
copia lungo le strade, sugli argini ed in tutti i luoghi incolti.
Alla line di Maggio e in Giugno le pioggie sono quasi del tutto
cessate, e la maggior parte delle specie hanno compiuto il loro
ciclo vegetativo. Dopo la mietitura che si suol fare fra Maggio
e Giugno, ti-a le stoppie non compariscono che Hypericwn cri-
spum, Heliotropiiim Earopaeuìn, Conyza ambigua, Delplii-
nium ìialteratum, Verbascum sinuatwn, Crozophora tinctoria,
Linarìa sjniria, commutata e Elatine, Chenopodiam oUdum,
Andracìme ielephii folta, Convoloulus arvensis, Euphorbia pi-
nea, Chamaesyce e Aleppica, Cynodon Dactylon e Mentila Pu-
legium.
Come stazioni si possono distinguere, a grandi tratti, l'arvense,
la ruderale, i terreni rocciosi denudati con i piccoli incavi entro
i quali si raccoglie l'acqua piovana d'inverno, il fondo fresco e
umido delle valli e le loro pareti rocciose, le rupi marine, le
spiagge marine, i ruscelli, gli stillicidi, i luoghi [)aludosi.
La stazione arvense con relativa flora più o meno ubiquista
è di gran lunga la più estesa, i terreni coltivati occupando più
di metà della superficie delle Isole Maltesi. Vengono poi i ter-
reni rocciosi, per lo più pianeggianti, battuti dai venti, denu-
dati ed aridi. Essi occupano la maggior parte dell'area che non
è messa in coltura. In Malta essi s'incontrano principalmente dai
Iati O., N. 0. e N., mentre in Gozo ed in Oomino hanno il pre-
dominio assoluto. Le piante più caratteristiche di questa stazione
sono : Thymìis capitatus, Orsinia camphorata, Inula viscosa,
Anthyllis Hermanniae, Cichorium spinosum, Eapìiorbia spi-
nosa, Characias e dendroides, Asphodelus ramosus, Sedum
Nicaeense, gli Helianthemum, i Cistus, e meno comuni Ruta
bracteosa e Periploca levigata. Dove su questi piani rocciosi
si accumula un pò di terra, alta per lo più pochi centimetri,
vegeta abbondante la microflora di piante piccole per loro na-
tura, 0 di dimensioni ridotte per la natura del terreno, quali :
Bellis annua, Cerastium glomeratum, Biscutella didyma, SI-
VEGETAZIONE 23
lene sericea, Alsine tenuifolia, Stellarla inedia, Erodium cicu-
tarium, Tordìjliam Apiihim, Sherardia arvensis, Callipeltis
ìnuralis, Vaillaniia niuralis, Plantago Coronopus e Psyllimn,
Tillaea muscosa, Evax pygmaea, Campanula Erinus, Meli-
lotus sulcaius, Eupìiorljìa peploides e exigua, Anagallis arven-
sis, Rumex bucephalophorus, Linum strictum e Gallicum,
Sideritis Romana, Asterìscus aquaticus, vari TrifoUum, An-
themis Urviileana, Erythraea pulchella. Chiotta perf oliata,
Draba verna, Ecìiium arenarium, Lepturus incurvalus, Scle-
ropoa rigida, Catapodium Siculum, Brachi/podium distachyum,
Poa annua, Trisetum aareum e tante altre che presentano
più o meno marcato il fenomeno del nanismo ; ed insieme ad
esse alcune bulboso o tuberose quali : Ranunculus buUatus,
Colchicmn Bertolonii, Scilla autumnalis, Allium Chamaemoly
e parci/lorum, i Triglochin, le Romulea e Vlris Sisyrinchium
le cui stelle celesti, nelle ore meridiane in Aprile, sono il mag-
giore ornamento <li quei piani brulli. È questa una ben magra
vegetazione, ma pure l'industrioso contadino Maltese trova modo
di trarne qualche profitto portandovi le sue pecore a pascolare»
e contribuendo cosi a rendere quei terreni ancora più brulli.
Molte sono le valli fresche in fondo alle quali scorre un ru-
scello, che costituiscono una stazione molto caratteristica. Le
principali in Malta sono Ùied Babu, Lied Gherzuma, GTiain
il Gbira, Ghirgìienti, Gneina, Imtatileb, Ta Baldu, Ùied In-
cita, San Marlin, ed in Gozo Xlendi, Ùied ir RiTian, Migiarro,
Per già, Migiar Scini.
Nel loro fondo e sulle loro pareti, nei luoghi sottratti alla col-
tura ed alla devastazione delle capre, nell'aria umida e calda,
al riparo dei venti, si sviluppa una vegetazione rigogliosa di cui
non può farsi idea chi ha visto soltanto gli altipiani rocciosi
nudi e i campi circondati da muri a secco fra i quali serpeg-
giano le strade polverose. Là si trovano : Clematis cirrhosa,
Pistacia Lentiscus, Coronilla Valentina, Psoralea bituminosa,
Rubia peregrina, Crataegus oxyacantha e Ruscinonensis, Ro-
smarinus officinalis, Rhamnus oleoides, Lonicera i?nplexa,
Hedera Helix, Erica ynidtìfiora, Convolvulus oleaefolius, Phlo-
ìnis fruticosa, Smilax aspera, Asparagus apliyllus, Prasium
majus, Teiccrium flavum, e fruticans, Polygonum Persicaria
Ficus Carica, Pirus communis, Antirrhinum ?najus e Sicu-
24 VEGETAZIONE
lum, Celsia eretica, Salix alba e iiedicellaia, Populus alba e più
rare: Anagyris foetida, Rosa sempervirens e Gallica, Myrtus
commicnis, Melissa offìcinalis, Colocasia antiquorum, ed altre
piante, alcune dello quali ho citate a proposito delle epoche di
fioritura, tutte specie che in questi luoghi hanno trovato rifugio.
Più speciali delle rupi marine sono : Crucianella rupestris,
Hijpericwn Aegijptiacum, Daitctcs Gingidiitm, S itene sedo ides,
Matihiola incana, Inula crithmoides, Crithmum maritimum,
Cineraria niaritima, Suaeda fruticosa, Centaurea crassifolia,
le Statice e poche altre rupicole amanti dello spruzzo marino.
Ivi, in luoghi inaccessibili, si vedono pure talvolta, nati sponta-
neamente, il fico d'India, il melagrano e il fico.
Le spiaggie marine arenose sono rare e poco estese. A Malta
ne troviamo a Gneina, GTiadira, Marfa, SanTumas, ed in
Gozo a Ramla e a Marsalforno. Li trovansi le piante pretta-
mente psammofile marine quali : Ambrosia maritima, Convol-
vahis Soldanella, Euphorbia Paralios, Echinophot^a spinosa,
Galilea mucronata, Pancratium maritimum, Medicago ma-
rina, Oriana maritima, Triplachne nitens ecc.
Nei ruscelli e sulle loro sponde si vedono Nasturtium offici-
nale, Helosciadiuni nodiflorum, (Enanthe globulosa. Pochi assai
sono gli stillicidi dove crescono Samolus Valerandi, Adiantum
Capillus Veneris, Graìumitis leptophglla, ecc., ed assai ridotti
in oggi i luoghi paludosi salsi, la cui vegetazione di Juncus ma-
ritimus, J. acutus, Salsota, Atriplex ecc. va sempre più scom-
[larendo.
Stazione caratteristica sono poi, qui come a Lampedusa, le
pozze d'acqua che si formano negli incavi della roccia, e che
d'autunno albergano una prima flora di Triglochin laxiflorum,
Scilla autumnalis, Liplotaxis viminea e Ranunculus bullalus,
per empirsi poi d'acqua piovana e rimanere cosi durante l'in-
verno, albergando Ranunculus diversi foli us, Damasonium, Cal-
litriche e Zannichellia. Più tardi, diminuendo l'acqua, insieme ai
Nosloc, Collema e Leptogium, danno origine a una flora ora
di Bulliarda Vaillantii, Juncus bufonius var. pumilio, Elatine
Gussonei ed ora di Sedum coeruleum, Lythriim Grae/feri e
ni/ssopifolla secondo il rispettivo grado di umidità; e infine,
dopo una ultima fioritura di Mentila Pulegium, si disseccano
completamente.
VEGETAZIONE, ESPLORAZIONE BOTANICA 25
Vanno ancora rammentate, come stazioni abbastanza distinte,
i muri a secco sui quali crescono Parleiaria, Uìnhilicus, Aspa-
ragiis aphi/llus, Geranium Roberiianicm ed alcune piante rupe-
stri ; ed i terrazzi delle case sui quali allignano alcune anemo-
core. Sugli estesi bastioni e muri delle fortezze poi, crescono in
quantità le piante arvensi od alcune rupestri come Matlhiola
incana, Senecio Cineraria, Capparis, Orsinia ecc.
A. Cardana Gatto.
Esplorazione botanica delle Isole Maltesi
I botanici* che hanno esplorato le Isole Maltesi ed illustrato da
sé le loro raccolte si trovano citati, con notizie sommarie sul
contenuto dei loro scritti, nella bibliografìa alla quale dedichiamo
più olti-e un capitolo speciale. Essi sono, in ordine cronologico:
Raccolsero piante e scrissero della Flora Maltese :
BoNAMico, Maltese (1670). ^
Boccone, Palermitano (1674-1697).
Cavallini, Maltese (1689).
FoRSKAAL, Svedese (1775). — Le sue piante, per la maggior
parte almeno, trovansi nel Museo botanico di Copenaga.
Giacinto (Hy.\cinthus), Genovese (1806-1825).
Ddmont d'Urville, Francese (1822). — Le sue piante si tro-
vano nell'Istituto botanico di Caen e nel Muséum di Parigi.
Zerafa (Zerapha), Maltese (1827-1831).
Brunner, Svizzero (1828).
Brenner, Svedese (1838).
Nyman, Svedese (1844-1845).
Aquilina, Maltese (1848).
^ Le date ad ogni autore, sono quelle dei loi-o scritti concernenti
la Flora Maltese.
26 ESPLORAZIONE BOTANICA
Grech Delicata, Maltese (1849-1853). — Le sue piante si
conservano ancora in parte nell'Erbario Universitario di Val-
letta. Alcune trovansi pure nell'Erbario Centrale di Firenze.
GrAViNO Golia, Maltese (1855-1888). — Anche di Gavino Gulia
si trovano piante nell'Erbario di Valletta ed in quello Centrale
di Firenze.
Cleghorn, Inglese (1869).
Medlycott, Inglese (1870).
DuTHiE, Inglese (1872-1875). — Molte delle sue piante trovansi
nell'Erbario Centrale e nell'erbario di uno di noi (S. S.) a Firenze;
ma la collezione principale è nell'Erbario di Kew a Londra.
Alcune si conservano pure nell'Erbario Universitario di Valletta.
Daveau, Francese (1876).
Visitor (pseudonimo), Inglese (1880).
Armitage, Inglese (1889). — Le sue piante Maltesi si trovano,
in parte almeno, nell'Erbario Generale di Roma.
Henslow, Inglese (1890-91).
Debono, Maltese (1890).
Cardana Gatto, Maltese (1890-1912). — Le piante da esso rac-
colte trovansi nelsiio erbario privato a Valletta.
GoDFERY, Inglese (1892).
SoMMiER, Fiorentino (1906-1911). — Le piante da esso raccolte
nelle Isole Maltesi si trovano nel suo erbario privato a Firenze.
BoRG, Maltese (1909). Le sue piante trovansi nel suo erbario
privato in Malta. /
Fra questi, fino al tempo nostro più contribuirono alla cono-
scenza della Flora Maltese indigena:
Bonamico che scrisse la prima flora di Malta (pubblicata poi
da Cavallini); — Zerafa al quale si deve la prima flora Maltese
con nomenclatura Linneana; — Grech Delicata che ampliò con-
siderevolmente quella flora, disponendola in ordine naturale,
ne corresse parecchi errori e ne escluse le piante coltivate che
Zerafa aveva menzionate promiscuamente con le indigene; —
Gavino Gulia che pubblicò in quadri analitici una parte delle fa-
miglie fanerogame Maltesi; — infine Duthie che aggiunse un
numero considerevole di fanerogame a quelle sino allora note di
queste isole, e particolarmente di Gozo, Comino e Cominotto.
Ma oltre ai botanici sopra citati che illustrarono le proprie
raccolte, molti sono coloro che, o soggiornando in Malta, o tran-
ESPLORAZIONE BOTANICA 27
sitandovi per andare in parti più meridionali o più orientali, vi
hanno raccolto piante, e le hanno conservate nei propri erbari
o le hanno date in Malta a Zerafa a Delicata o a Gulia, o man-
date a botanici di loro relazione, come per es. a Linneo, Bertoloni,
Gussone, Tenore, Cosson, Parlatore, Todaro. Queste piante in
parte sono state menzionate in lavori generali o monografici di
vari autori, ma in parte giacciono ancora ignorate in erbari pub-
blici o privati.
Diamo qui appresso un elenco di quei raccoglitori di piante
Maltesi che non hanno pubblicato alcunché in proposito, ma di
cui ci fu dato vedere delle piante in qualche erbario, o trovare i
nomi citati in lavori di altri. Non abbiamo, ben inteso, affatto
la pretesa che questo elenco, unito a quello dato alla pagina
precedente, comprenda tutti quelli che hanno raccolto piante
nelle Isole Maltesi. Notiamo anzi che, nel consultare erbari an-
tichi, come ad esempio quello Webb a Firenze, abbiamo incon-
trato delle piante Maltesi di cui non conosciamo il raccoglitore
perchè sulle etichette non trovasi altra indicazione che « Malta ».
Raccolsero piante Maltesi ma non ne scrissero :
Balansa Benoit, Francese, — Fi-a le piante distribuite nelle
sue essiccala intitolate « Plantes d'Orient » se ne trovano al-
cune di Malta.
BicKNELL Clarence, Inglese. — Visitò Malta nel Gennaio 1910
e raccolse piante che in parte ci comunicò.
Cadet de Fontenay, Francese. — Citato per Malta nel Pro-
dromo di De CandoUe e nella Flora Orientalis di Boissier. Di lui
si trovano piante Maltesi nei grandi erbari.
Calcara Pietro, Palermitano. — Trovasi citato nella Flora
Italiana di Parlatore e successori. Le sue piante si conservano
nell'Orto botanico di Palermo e molte si trovano pure nell'Er-
bario Centrale di Firenze. Delicata, nella Flora Melitensis (Pre-
fazione p. xiv), cita Calcara fra i botanici che visitarono Malta
senza scriverne.
D'Albertis Enrico, Genovese. — Raccolse nel 1879 delle al-
ghe marine che furono studiate da Piccone.
Donaldson J., Inglese. — Chirurgo maggiore dell'esercito in-
glese, soggiornò 5 anni in Valletta, dedicando i suoi ozi allo studio
28 ESPLORAZIONE BOTANICA
•della flora Maltese. Fu spesso compagno di gite di Gavino Gulia.
Si trovano alcune sue piante nell'Erbario Universitario di Malta.
Djurberg F. a., ni. — Sappiamo da Wikstrom (op. cit. nella
nostra bibliografia, p. 63 in nota) che questo medico delia regia
marina svedese visitò Malta nel 1823 e ne riportò una collezione
di piante che trovasi nel Museo botanico della R. Accademia
delle Scienze di Stocolma.
(Fauconnet, Svizzero). — Béguinot (Malpighia XXIII p. 261)
menziona delle R,omulee Maltesi dell'Erbario Fauconnet, conser-
vate nell'Erbario Delessert a Ginevra. Sembra però che queste
piante furono raccolte da altri e mandate in cambio al Faucon-
net, probabilmente dallo Schlumberger, poiché, da quanto ci
scrive il conservatore dell'Erbario Delessert, il Fauconnet non
fu mai a Malta.
Feildex H. W., Inglese. — Menzionato da Gavino Gulia come
suo compagno di gite botaniche.
Figari Antonio, Genovese. — Abbiamo visto nell'Erbario Cen-
trale di Firenze qualche pianta di Malta mandata a Parlatore
da Figari Bey nel 1867, raccolta probabilmente durante una sosta
fatta in quest'isola nel recarsi in Egitto.
Grima Michelangelo, medico Maltese. — Verso il 1770 inviò
alla Società Botanica e di Storia Naturale di Cortona, della quale
ei'a Aggregato, un erbario di specie Gaulo-Melitensi. (Secondo
Gavino Gulia, Orazione di laurea).
GussoNE Giovanni, Napoletano. — Bertoloni (\nn. di .storia
nat. tomo I p. 202) .scrive nel 1829 che Gussono, l'anno avanti,
aveva preso a perlustrare Malta, Lampedusa ecc., e (tomo II p. 360)
menziona qualche pianta di Malta che gli fu mandata da Gussone.
Gussone stesso nella Synojìsis FI. Sic. II p. 92 dice di avere
raccolto a Malta il Tìiinnus micropliyllas e (p. 451) di avere
mandato a Y)QCB.\u\o\\Q\di Jaaonia ghUhiosa di quest'isola. Egli
stesso però non illustrò le sue collezioni Maltesi, e Delicata non
lo menziona neppure fra i botanici che erborizzarono a Malta.
Hanson Rev. H. e moglie. Inglesi. — Menzionati da Gavino
Gulia.
Hartman J. F., Svedese — Menzionato da Delicata in Prefa-
zione alla FI. Melitensis.
Janka Victor, Ungherese. — Fu a Malta nel 1874 e vi rac-
colse delle piante che trovansi in vari erbari, con etichette sulle
ESPLORAZIONE BOTANICA 29
quali è stampato « Iter Italo-Melitense » e di cui alcune sono
citate da Gulia. Egli stesso non scrisse nulla di Malta (vedi
bibliografia).
Kerr Lord Walter, Ammiraglio Inglese. — Raccolse piante^
nel 1890-1892.
Kralik Louis, Francese. — Menzionato da Delicata in Pre-
fazione p. XIV fra i botanici che visitarono Malta senza scri-
verne.
Krause (tottlieb Adolf. Tedesco. — Si conservano nell'Er-
bario del Museo botanico di Berlino delle piante raccolte nella
primavera del 1882 dal Krause, noto per le sue erborazioni in
Libia. Sono però poche, come ci conferma il Prof. Ascherson.
Libassi Ignazio, Siciliano. — Questo padre gesuita dimorò lun-
gamente in Malta da dove mandò a Todaro buon numero di piante
che si conservano nell'Erbario Palermitano.
Locano Giorgio, Maltese. — Citato da Delicata (Pref. p. xi)
come compagno di Forskaal nelle sue erborazioni a Malta.
Martens G. M., Tedesco. — Citato da Parlatore « Les Collections
botaniques du Musée de Florence 1874 » p. 36, come botanico di
cui esistono piante di Malta nell'Erbario Webb.
Narducci Murmurc, Maltese. — Citato da Boccone nel 1697,
per avergli mandato piante di Gozo.
Naudi a., Maltese. — Botanico allievo di Giacinto. È da questi
menzionato come suo collaboratore, ma non ci consta che vi
siano scritti suoi sulla flora Maltese.
Parolini Alberto, Veneto. — Deve essersi fermato a Malta
andando in Grecia e nell'Asia Minore. Bertoloni nella Flora Ita-
lica voi. II p. 144 dice di avere ricevuto da lui la Crucianella
ricpeslris di Malta, e voi. Vili p. 312, VHypericum .^gijptiacnm
di Malta e di Cornino.
Perry Wickham, della regia marina inglese. — Citato da Ga-
vino Gulia.
PiCKERiNG J. P., Inglese. — Citato da Delicata (Prefazione
p. xiv).
Portelli V. D., Maltese. — Aquilina (op. cit. in bibliografìa)
diceche il Dott. Portelli fece alla Società Medica d'Incoraggia-
mento di Malta delle letture sulla flora Maltese. Non conosciamo
altrimenti questo Portelli.
Raulin Victor, Francese.— Trovansi nell'Erbario del Mu-
30 ESPLORAZIONE BOTANICA
séum di Parigi dalie piante raccolte a Malta dal Raulin, autore
della « Descriptioii physique de l'Ile de Créte ». È probabile che
egli si sia fermato occasionalmente a Malta andando a Creta.
Reade Oswald, Inglese. — Farmacista. Erborizzò con uno di
noi (C. G.) e Godfery dal 1892 al 1896.
Richard A., Francese. — Si trovano nell'Erbario Centrale di
Firenze alcune piante raccolte a Malta da questo botanico, autore
del « Tentamen Florae Abyssiiiicae ». Egli probabilmente avrà
fatto scalo a Malta andando in Abissinia.
RuHMER GusTAF FERDINAND, Tedesco. — Si conservano nell'Er-
bario del Museo di Berlino delle piante raccolte a Malta nel Di-
cembre 1882 dal Ruhmer, nella fermata di pochi giorni che fece
recandosi a Tripoli. Esse però, come ci informa il Prof. Ascher-
son, non sono numerose.
ScHLDMBERGER DANIEL. — Raccolso a Malta nel 1842 delle
piante di cui alcune si conservano nell'Erbario dell'Orto bota-
nico di Palermo, in quello Delessert a Ginevra, in quello Bur-
nat a Vevey, ed in altri erbari, e che trovansi talvolta citate
in Lojacono Flora Sicula ed in altri lavori.
ScHWEiNFURTH GIORGIO, di Riga. — 1/ illustre botanico sog-
giornò in Malta come egli stesso ci informa,* nell'inverno del
1871-2, e vi raccolse delle piante che trovansi nel suo erbario
privato, depositate nell'Orto botanico di Berlino. Alcune trovansi
citate in qualche monografìa.
SiCKENBERG E., Tedesco. — Raccolse a Malta, nella primavera
del 1876, dei muschi che vennero pubblicati da Baur. Raccolse
allora pure delle fanerogame che trovansi in diversi grandi er-
bari (per esempio in quelli di De CandoUe, di Delessert e di Bois-
sier) e di cui alcune sono citate in lavori monografici.
Spencer James Sig.''* M., Americana. — La Signora Spencer
erborizzò a Malta nei mesi di Marzo e Aprile degli anni 1894
e 1895. Le sue piante sono destinate all'Oberlin College Ohio,
negli Stati Uniti d'America, ma alcune si trovano in erbari pri-
vati ed anche in quello Centrale di Firenze.
Taubert P. H. W., Tedesco. — Questo botanico, recandosi in
Libia per incarico di W. Barbey nel 1887, si fei-mò a Malta
nei mesi di Gennaio e Febbraio, e vi raccolse piante che devono
trovarsi negli Erbari Boissier-Barbey. Qualcuna trovasi anche
nell'Erbario Centralq di Firenze.
ESPLOBAZIONE BOTANICA 31
TiiURET G., Francese. — Si trovano nell'Erbario del Muséum
di Parigi piante di Malta raccolte da Raulin e Thuret.
(ToDARO Agostino, Palermitano). — Trovansi molte piante di
Malta in vari erbari, sulle cui etichette è scritto Calcara Todaro.
Quest'ultimo però non ci consta che sia mai stato a Malta. Egli
non fece altro che distribuire piante Maltesi avute da Calcara e
da Libassi.
ToscANELLi Vittoria, Italiana. — La Signora Toscanelli rac-
colse a Malta, nell'Ottobre del 1878, delle alghe marine che sono
intercalate nel suo erbario algologico da essa legato all'Istituto
botanico di Firenze. Abbiamo fatto lo spoglio dell'Erbario Tosca-
nelli e possiamo quindi citare tutte le specie determinate, da
essa raccolte a Malta.
Wright C, Inglese. — Naturalista che abitò lungamente in
Malta e scrisse varie memorie zoologiche. È citato da Gulia per
avergli fornito alcune piante interessanti. Cleghorn scrisse che
il Wright aveva delle belle collezioni di piante e di animali
delle Isole Maltesi,
Zammit Giuseppe, Maltese. — Fondatore, nel 1675, dell'Orto
botanico di Valletta, è citato da Boccone nel 1697 per avergli
mandato piante da Malta. É citato pure da Cavallini nel Pu-
gillus e da Gulia nell'Orazione di laurea. Mori nel 1740 alla età
di 94 anni.
Vi furono altri botanici di questo nome, poiché, un secolo dopo
la fondazione dell'Orto botanico di Valletta, il De Borch (vedi
bibliografia) in una lettera datata da Malta del 28 Dicembre 1776,
scrive che vi era allora in Malta « un fameux raédecin du pays,
qui joignant des connaissances chimiques aux botaniques, et
l'expérience à la théorie, a opere des prodiges à ce qu'on dit.
Zamit, c'est son noni, ecc. ».
32 l'orto e l'erbario univ. di valletta
L^Orto botanico e l'Erbario Universitario
di Valletta
Nel 1675, fondata l'Università di Malta dal Gran Maestro Ni-
cola Cottoner, venne nominato professore di botanica il Maltese
Giuseppe Zammit, monaco dell'Ordine Gerosolimitano e medico
rinomato. Per cura dello Zammit sorse allora a Valletta, nei fos-
sati del forte di Sant' Elmo, un Orto botanico il quale però venne
abbandonato dopo la morte del suo fondatore avvenuta nel 1740.
L'attuale Orto botanico, situato nel suburbio di Valletta detto
Floriana, venne fondato soltanto nel 1805 dal Genovese Padre
Giacinto (Hyacinthus), chiamato ad occupare la cattedra di bo-
tanica dal primo Governatore inglese Sir Alexander Ball. Al
Giacinto succedettero nella direzione dell'Orto i professori S. Ze-
rafa, Grech Delicata, Gavino Gulia, e finalmente F. Debono, sotto
la cui direzione trovasi tutt' ora.
L'Erbario nel quale furono collocate le piante raccolte e ri-
cevute dai successivi titolari della cattedra di botanica, conser-
vasi nei locali della Università in Valletta. Esso però è in pes-
sime condizioni, e rappresenta evidentemente soltanto un residuo
di quello che fu; ed anche quanto resta è spesso inutilizzabile
per trasposizioni o perdita di etichette, o perché le piante sono
tanto guaste da non essere riconoscibili. È molto deplorevole
che non vi si trovino più in stato determinabile altro che re-
lativamente poche delle piante di Delicata e di Gulia, e pochi.s-
sime di Giacinto e di Zerafa, e che quindi non vi sia modo di
controllare l'esattezza di molti dei nomi che trovansi nei lavori
di questi autoi'i, e si rimanga incerti sulla presenza di non po-
che specie nella nostra flora.
Non v' è dubbio che adesso gli erbari nei quali sono meglio
rappresentate le piante di Malta sono i nostri due erbari per-
sonali, e dopo di essi quello Centrale di Firenze dove trovansi
piante di Grech Delicata, di Gulia, di Duthie e di vari altri
botanici, e quello del Dott. Giovanni Borg di Malta.
BIBLIOGRAFIA
Diamo qui l'elenco dei lavori contenenti informazioni sulla
flora delle Isole Maltesi, tralasciando alcune flore generali, al-
cune monografìe ed altre opere dove trovansi citate piante Mal-
tesi solo occasionalmente.
Abela Commendatore Fra Gio. Francesco. — Descrizione
di Malta con le sue antichità, ed altre notitie. P. Bonacota.
Malta 1647.
A pag. 121 troviamo la prima menzione del Cynomorium coccineum
nelle Isole Maltesi. L'Autore lo chiama « un' herba che tira al ver-
miglio, non dissimile nel di fuori, et in quanto alla foi-ma a i finoc-
chi marini. » Dice che si trova unicamente sullo scoglio chiamato
Hagira tal gernal di faccia a Cala Dueira in Gozo, e che è rimedio
sovrano contro la dissenteria.
Aquilina G. G. — Di alcune piante Maltesi dette volgarmente
selvatiche che possono servire di nutrimento air uomo. Memo-
ria letta alla Società Medica d'Incoraggiamento di Malta. In 8°
di 15 pag. Malta 1848.
L'Autore, medico Maltese, a proposito della carestia del 1847,
enumera molte piante crescenti selvatiche a Malta, che potrebbero,
in caso di bisogno, servire di nutrimento, ma che il contadino
Maltese non conosce. Questo lavoro non contiene alcuna osserva-
zione originale.
Aquilina, Zerafa e Delicata. — Osservazioni Botanico-zoo-
logiche. Atti della Soc. Medica d' Incoraggiamento. Malta 1843.
Sotto questa rubrica si trova indicata la fioritura delle piante Mal-
tesi più comuni per ogni singolo mese.
Ardissone Francesco. — Phycologia Mediterranea. Due vo-
lumi in 8' grande di 516 e 324 pag. Varese 1883 e 1886.
Sono citate alcune specie di alghe marine delle Isole Maltesi.
S. SoMMiER et Caruaxa Gatto. — Mora Melitensis nova. 3
34 BIBLIOGRAFIA
Ardissone Francesco. — Note alla Phycologia mediterranea.
Rendiconti del R. Istituto Lombardo, Serie II, voi. XXVI, fase. XVII.
Estratto di 17 pag. Milano 1893.
Menziona come raccolte a Malta 10 alghe marine.
Ardissone Francesco. — Rici&ta delle alghe mediterranee.
Rendiconti del R. Istituto Lombardo, Serie II, voi. XXXIX, da
p. 156 a p. 176. Milano 1906.
Indica Ectocarpus confervoides Le Jol. come raccolto a Malta.
Armitage E. — Appuntì sulla Flora del V Isola dì Malta. Bull,
della Soc. bot. ital. 1889, da p. 495 a p. 500. Firenze 1889.
In questo scritto l'Autore comunica le osservazioni floristiche fatte
da lui durante un soggiorno di 4 mesi in Malta, nell'inverno 1888-89.
Cita le piante più caratteristiche delle cinque stazioni principali
che egli distingue nelle Isole Maltesi e che sono : 1" Coltivato,
vie ecc.; 2" rupi e vallate sassose; 3" coste precipitose del S. E. ;
4o spìaggie del lato N. E.; 5" depressioni superficiali che si trovano
dapi^ertutto dove il sasso nudo si scopre in strati quasi orizzontali.
Infine dà l'elenco di 33 specie trovate dopo la pubblicazione della
Plora Melitensis di Grech Delicata e che quindi, salvo alcune pub-
blicate da Duthie e da Gulia, erano ancora inedite per la Flora
Maltese.
Il rev. Armitage fu ancora a Malta nel 1891, ed erborizzò di nuovo
con uno di noi (C. G.) ; ma intorno alle sue raccolte in questa se-
conda visita non scrisse nulla.
Badger G. Percy. — Historical Guide to Malta and Gozo.
improved and augmented bij N. Zammit M, D. Sesta edizione,
in 16"° piccolo di 320 pag. Malta 1879. La jprima edizione era
del 1838.
La parte I* è la stox-ia di Malta. La parte 11=^ è intitolata : De-
scrip'ion of Malia togetlier with a brief outline of its productions, cli-
inate, lanr/uage ecc. Questa parte contiene un capitolo intitolato Bo-
tany scritto da P. Brenner, riprodotto nella sesta edizione quale
era nella prima (vedi Brenner).
Il lavoro di Badger è citato da Delicata (Prefaz. XIII) col titolo
di « Description of Malta aud Gozo ».
Barth (II) Gazetta di Medicina e Scienze Natdrali di Ga-
vino Gulia. In 8°. Tipografia del Corriere. Valletta 1871-1877.
Di questa pubblicazione sono comparsi due soli volumi. Il 1° (1871-
74) è diviso in 3 annate (anno l», 2° e 3»), e va da pag. 1 a -p. 544.
Il Ilo (1875-77) è diviso in due annate (anno 4» e 5"). L'anno 4» va
BIBLIOGRAFIA 35
da p. 1 a p. 156. L'anno 5° che ricomincia con p. 1 e va fino a p. 20,
non contiene alcun articolo botanico.
In questa pubblicazione, che è oggi molto difficile a procurarsi,
trovansi molti articoli botanici di Gavino Gulia e uno di Duthie,
che citiamo sotto i nomi dei loro autori.
Baur Wilh. — Beitrcige zur J^aubmoosflora der Insel Malta.
Hedwigia 1891, da p. 217 a p. 219. Dresdeii 1891.
Questa nota è stata riprodotta in Inglese col titolo di A contrihution
to the Moss Flora of Malta in Mediterranean Naturalist, voi. I, N. 10,
da p. 151 a p. 152. Valletta 1892.
Il
E l'elenco di 35 specie di muschi e cinque varietà, raccolte a Malta
nella primavera del 1876 dal prof. E. Sickenbergor, allora residente
al Cairo, e determinate da W. Baur di Karlsruhe e da C. JMùller di
Halle. Per ogni specie sono indicati i luoghi dove fu raccolta. Il
Baur nota la mancanza di rappresentanti dei generi Griminia e Or-
thotrichum.
Béguinot A. — Diagnoses Romulearwn novarum vel minus
cognUaram. Engler's Bot. Jahrb. XXXVIll, p. 327. Leipzig 1907.
Viene descritta la nuova specie Romulea Melittiusis.
Béguinot Augusto. — Revisione delle Romulea deW Erbario
Delessert. Annuaire du Conservatoire et du Jardin botaniques
de Genève, IP et 12<^ année, p. 144-163. Genève 1908.
Sono citate le Romulea di Malta raccolte dallo Schlumberger e
conservate a Ginevra nell'Erbario Delessert.
Béguinot Augusto. — Revisione tnonografica del genere
Romulea Maratti. Malpigbia, voi. XXI-XXIII. Genova 1908-9.
Nella parte II (Enumerazione ed illustrazione sistematica), l'Au-
tore cita tutte le specie di Romulee note delle Isole Maltesi, e dà
una più ampia descrizione della R. Melitensis.
Béguinot A. — Vedi Fiori.
Bertoloni Antonio. — Il rimanente del discorso sojjra la
storia ed i progressi della botanica insulare italiana. Annali
di Storia naturale, tomo I. Bologna 1829.
A p. 261 l'Autore dice poche parole di Boccone, Cavallini e Zerafa,
come illustratori della Flora Maltese, e rammenta che Gussone aveva,
l'anno precedente, « preso a perlustrare e Malta, e Lampedusa ».
Bertoloni Antonio. — Florae Melitensis Thesaurus sive plan-
taìmm enumeratio, quae in Melitae Gaulosque insulis aut in-
36 BIBLIOGRAFIA
digenae, aut vulgatissimae occurrunt ecc. Curante Stephano
Zerapha Med. Doct. Fase. 1°. Annali di St. nat., tomo II. Bo-
logna 1829.
In questa rassegna del primo fascicolo del Thesaurus di Zerafa,
Bertoloni riporta il nome di 62 delle specie indigene, e di 24 specie
esotiche citate in quel fascicolo. A causa del modo promiscuo nel
quale Zerafa eniimera le piante indigene e le esotiche coltivate nei
giardini Maltesi, Bertoloni è caduto in alcuni errori, citando come
indigena qualche specie esotica, ad esempio Anredera vesiculosa e
Asdepias fruticosa.
A p. b59 trovasi la descrizione della Centaurea crassi/olia e sono
esposte le ragioni per le quali Bertoloni sostituisce questo nome a
quello di C. siKithulata dato alla nuova specie da Zerafa.
A p. 360 è data la descrizione di Hypericum Aegyptiacum, ed a
p. 362 quella di Orsinia camphorata, con le ragioni per le quali Ber-
toloni toglie quest'ultima specie dal genere Inula al quale era stata
riferita da Zerafa.
Bertoloni Antonio. — Floi^a Italica, sisiens planias in Italia
et in insulis circumstantibiis spante nascenies. Dieci volumi in 8°.
Bologna 1833-54.
Sono pochissime le specie citate per Malta in questa opera, perchè
Bertoloni menzionava soltanto le piante che egli possedeva nel suo
erbario. Nel voi. XI {Flora Italica cryptogama) non è menzionata
alcuna pianta Maltese.
Boccone Paulus. — Icones et descriptiones rariorum plan-
tarum Siciliae, Melitae, Galliae et Italiae quarum unaquaeque
proprio charactere signata, ab aliis ejusdem classis facile di-
stinguitur. Auctore Paulo Boccone Panormitano Siculo Sere-
nissimi Magni Hetruriae Ducis olim Botanico. In 8° di 96 pa-
gine con tavole. E theatro Sheldoniano, Oxoniae 1674.
In questo lavoro del celebre monaco botanico, si trovano descritte
e figurate quattro piante Maltesi: Jasonia glutinosa, Centaurea Meli-
tensis, Statice reticulafa e Cynomorium coccineum.
Come risulta da quanto scrive egli stesso, Boccone non solo rice-
vette piante da Malta, ma visitò in persona questa isola.
Boccone Don Paulo Gentiluomo di Palermo, Botanico del Sere-
nissimo Gran Duca di Toscana, Collega dell'Accademia Cesareo
Leopoldina Naturae Curiosorum : ed al presente Don Silvio
Boccone Monaco del Sacro Ordine Cistercense della Provincia
di Sicilia. — Museo di piante rare della Sicilia, Malta, Corsica,
BIBLIOGRAFIA 37
Italia, Piemonte e Germania. In 4° di 194 pag. con tavole.
Venetia 1697.
Di Malta sono citate quattro sole piante : Glaux altera palustrta,
reiisns suhrotundo folio (= Peplis Portula L.) ; Taraxacum saxatile
(= Hyoseris radiata L.); Milium peregrinum nodosa radice (= Sorghum
Halepense Pera.) e Asplenium luciduni, undulato Pimpinellae folio, Me-
litensis (^ Asplenium marinum L.).
Della prima specie dice di averla raccolta da sé. Il Milium peregrinum
dice di averlo avuto dal « Capellano Fra Giuseppe Zammit, Medico
di molta riputazione, » e V Asplenium lucidum dal « Signor Narduccio
Murmuro, Speziale il quale è dimorato molti anni nell'Isola del
Gozzo ».
Boccone Don Paulo. — Museo di fisica e di esperienze, va-
riato e decorato di osservazioni naturali, note medicinali, e
Ragionamenti secondo i Principij de' Moderni. In 4° di 319 pag.
con tavole. Venetia 1697.
L'Osservazione duodecima (p. 69) è intitolata « Intorno al Fungus
TypLoides, coccineus, tuberosus Melitensis ». Vi è di nuovo descritto
il Cynomorium coccineum, e ne è data una nuova figura (Tab. 1 p. 56).
E detto come questa pianta, creduta da prima speciale a Malta, fosse
poi stata trovata nell'isola di Favignana, nelle saline di Trapani e
nel vicino isolotto del Ronciglio, a Lampedusa ed a Tunisi, e come
dal 1674 in poi se ne fossero divulgate le proprietà medicinali.
L'A. parla lungamente dslle sue virtìi curative (veniva adoprata
principalmente contro la dissenteria). Dice cbe fu già menzionata
nel 1647 da Fra G. Abela, Commendatore e Vice Cancelliere dell'Or-
dine dei Maltesi nella sua « Descrizione di I\[alta con le sue antichità
ed altre notizie », e che il Dottor Giov. Francesco Buonamico, Fra
Giuseppe Zammit capj)ellano dell'Ordine Gerosolimitano e medico
dello Spedale, ed altri medici e speziali di Malta ne avevano speri-
mentato l'efficacia.
Boccone Paolo. — Storia naturale di Malta. Manoscritto.
Gavino Gulia, nella prefazione al suo Repertorio botanico Maltese,
dice che esiste un lavoro di Boccone con questo titolo, ma che è
rimasto manoscritto. Cleghorn a questa notizia aggiunge che tale
manoscritto conservasi nella Biblioteca pubblica di Malta. Per quante
ricerche ne abbiamo fatte, non ci è riescito trovare traccia di questo
manoscritto di cui del resto non fa menzione alcuna Grech Delicata
il quale cita gli altri lavori di Boccone.
Boisgelin Louis de, Knight of Malta. — Ancient and modem
Malta containing a full and accurate account of the present
state of the islands of Malta and Goza (sic), tlie history of the
38 BIBLIOGRAFIA
Kniglits of S" John of Jerusaleni etc. Due voi. in S'^ grande con
carte ed illustrazioni. London 1805.
Da p. 155 a p. 176 sono dati dei cataloglii di piante Maltesi, che
non portano alcun contributo alla conoscenza della flora di queste
isole, e dai quali si rileva che l'autore non era botanico. Sono ripro-
dotte le descrizioni di Boccone di Conyza 2Ielitensis [Jasonia glutinosa)^
.Iacea Melitensis (Centaurea), Limonhim reficulatum (Statice) e Cynomo-
rium. È poi ripetuto l'elenco delle 326 pianta del Cavallini (Pugillus
Meliteusj. Finalmente è riprodotto l'elenco delle 87 piante Maltesi
pubblicate da Forskaal col nome di Florula Melitensis. Da pag. 71
a 74 parla del (Jìjnomori,um concin-'uin e dà una buona riproduzione
della figura di questa pianta pubblicata da Micheli nel Genera pianta-
rum. Descrive l'isolotto dove cresce in abbondanza (che chiama Ha-
gira Tal Gernal), il modo originale di accedervi, e le precauzioni prese
per assicurare la proprietà di questa pianta medicinale ai gran Maestri
dell'Ordine Maltese. È data una ricca bibliografia di lavori concer-
nenti Malta a vari punti di vista, anche naturalistici.
Bonamicus Joh. Frano. ~ De fuco sjncato coccmeo Melitensi,
pianta singularis et rarissima nitnc primum curiosis evulgata.
Manoscritto di data ignota, ma anteriore al seguente lavoro.
Tratta del Cynomorium coccineum. Di questo manoscritto si conser-
vano, nella Biblioteca pubblica di Valletta, due copie. In una delle
due, anziché « De fuco ecc. », è detto: « De fungo Melitensi dissertatio ».
Bonamicus Joh. Frane. — Brevis notitia plantarum quae in
Melitae et Gaulos insulis observantur. Manoscritto del 1670.
Sono enumerate 243 specie di piante (secondo Delicata Flora Meli-
tensis p. x).
Giovanni Francesco Bonamico, Buonamico, Bonamici o Buona-
mici, ' per quanto sappiamo da Grech Delicata nella prefazione
alla Flora Melitensis p. x, era Maltese, medico e cultore di varie
scienze. Lo rammenta Boccone in « Icones et descr. ecc. » ed in
« Museo di Fisica ecc. » a proposito di piante Maltesi, che Bona-
mico fu primo ad indicargli, e dice di lui che era « Medicus eru-
ditus.... Vir literarum amantissimus » ed altrove scrive « Medico
di lodata ricordanza nella Valletta ». Da quanto Bqccone scrive della
Conyza Melitensis (Jasonia glutinosa) si rileva che il Bonamico lo ac-
compagnò nelle sue erborazioni a Malta nel 1668.
1 Di questo nome vi sono varie lezioni. Boccone, scrivendo in italiano, lo chiama Bao-
namico. Buonamici Gianfrancesco viene chiamato negli " Opuscoli di autori Siciliani „ stam-
pati a Palermo nel 1760, voi. XI, p. lOò (Lettera missiva dell'origine delle glossopietre.
occhi di serpe ecc. che si cavano nelle Isole di Malta e di Gozzo). Allora pare che il Buo-
namici fosse ritenuto siciliano.
BIBLIOGRAFIA 39
La sua dissertazione « De fitco spicato ecc. » è rimasta inedita. Ine-
dita pure è rimasta la sua « Brevis notitia ecc. » ; ma essa ha servito
di base al lavoro del Cavallini intitolato « Pugillus Melitensis ecc. ».
Il manoscritto si trova in due copie nella Biblioteca pubblica di
Malta. Trovasene pure una copia manoscritta nella Biblioteca di
South Kensington di Londra, della quale il Sig. J. Britten dà delle
interessanti notizie in Journ. of Botany N.» 495, voi. XLII p. 87-88.
Quella copia porta il titolo: « Joh. Fran. Bonamici De Plantis quae
in Melita et Gaulo observantur ».
Una nota che accompagna questo manoscritto di Londra dice: « Ce
manuscrit est copie sur l'originai de l'auteur, qui était dans la bi-
bliothèque du Coramandeur de Smitmer (?). Il est à remarquer que
ce petit ouvrage quoiqu' imprimé par Cavallini, et sous son noni,
n'a point été compose par ce médecin mais par Buonamici, comme
le remarque avec raison le pére Allegranza (Vita Joh. Frane. Bo-
namici med.).On sait par une lettre datée de la Vallette à Malte
Kal. Sept. 1670, que Buonamici l'a^ait dédié à Dominique Magri
Chanoine de Viterbo ».
Borch le Comte de. — Lettres sur la Sicile et sur Vile de
Malthe, écrites pour servir de supplémeni au voijage en Sicile
et à Malthe de Monsieur Brijdonne. Due volumi in 8° di 236
e 256 pag. Turili 1782.
Nella lettera XI scritta a Malta il 28 Dicembre 1776 (P voi. a
p. 214-15), l'Autore, evidentemente digiuno di conoscenze botaniche,
cita alla rinfusa una cinquantina di piante spontanee e coltivate,
designandole soltanto coi loro nomi francesi. A p. 113 dice che
l'industrioso ed instancabile contadino Maltese andava a prendere
in Sicilia la terra vegetale di cui il vento e le pioggie avevano
denudato l'isola, e cercava di trattenerla là dove l'aveva portata,
mediante i muri a secco che intersecano la campagna in tutte le
direzioni. TQuesta fiaba dell'apporto di terra vegetale dalla Sicilia
si trova ripetuto da vari autori).
Nella lettera XII, datata dair« Ile de Gozzo » 10 Gennaio 1777 (voi. II
a p. 5), cita alcune piante indigene e coltivate, parla della intro-
duzione dall'Africa della Sulla (Hedysarum coronar ium) e della Gui-
guilina (Sesamo) di cui si aspergeva il pane e colla quale si faceva
olio. A p. 6-7 parla del Fungus Melitensis [Cynomorium Goccineum)ài cui
dà, in due tavole, delle buone figure (sotto il nome di Champignons
Aatringens de Malthe). Sulla tavola è scritto : « Dessiné par l'Auteur » ;
ma la pianta essendo rappresentata in fioi-e l'Autore, che era a Gozo
al principio di Gennaio, non può averla disegnata dal vero. Dice che
il Gran Maestro dell'Ordine di Malta si era riservato il diritto di
distribuire questa pianta, allora celebre per le sue virtù medicinali,
e che a guardia di essa stava un uomo sull'isolotto Rhas el General
40 BIBLIOGBAf'IA
sul quale cresce. A pag. 14 dice che il prodotto principale dell'isola
è il cotone, dopo il quale vengono il frumento, le fave, la canna
da zucchero e l'allevamento del pollame e degli animali da macello.
Borg J. — Gumming. The Daily Malta Chronicle. Malta 6 Aprii
1896.
Il dott. Giovanni Borg, Maltese, attualmente direttore dei Giar-
dini pubblici di Malta, parla in questo scritto dei danni prodotti
negli aranci dal Fusarium [Fusisporium) Limoni.
Borg J. — The Rose-mildew. The daily Malta Chronicle,
Malta 19 December 1898.
L'Autore parla dei danni prodotti nei rosai dalla Sphaerotheca
pannosa.
Borg G. — Il Biedja u il *Mm^d tal agrumi fil Gzejer Ta-
gJiima. In 8° di 110 pag. Valletta 1899.
L'Autore tratta delle varietà degli agrumi, della loro coltivazione
e delle loro malattie dovute a vegetali e ad animali.
Borg G. — Report on the Sant Antonio gardens and sugges-
tions for zmjjrovemenls in the same. In 4° di 19 pag. Malia 1900.
Viene rilevato lo stato dei giardini annessi al jialazzo di S. An-
tonio, e sono dati dei suggerimenti per migliorarli.
Borg G. — Diseases of the Grange tree and their treatment.
In 8" di 38 pag. Valletta 1901.
Parlasi delle malattie delle piante d'arancio e del loro trattamento.
Borg G. — Tìie periodlcal pfienomena of plani life in Malta.
The Daily Malta Chronicle, 14 e 15 Aprii 1908. Valletta 1908.
Sono alcune osservazioni sulla vita vegetativa di varie piante in-
digene in relazione alle stagioni e alle stazioni. Nel primo articolo
si tratta delle fanerogame, nel secondo delle cellulari e di alcuni
alberi.
Borg G. — Nuove stazioni della « Melitella pusilla Somm. »
nelV isola di Malta. — Bullett. della Soc. bot. ital. 1909, p. 102.
Firenze 1909.
L'Autore annunzia di avere trovata abbondante in una località di
Malta questa specie che fino allora era stata segnalata soltanto al
Gozo. Propone il nome di var. laoiniata jDsr la forma a capolini più
grandi, ed a foglie più. profondamente roncinate.
BIBLIOGRAFIA 41
Borg G. — Roses. Notes ori Gardening, p. 42. Valletta 1910.
Si parla di funghi parassiti delle rose.
Borg J. — Remains of the pr^ehistoric Flora of Malta. Archi-
vum Melitense, Bullettino della Società Storico-Scientifica Maltese,
voi. I (1910), p. 39-49. Valletta 1911.
L'Autore rammenta che le Isole Maltesi emersero dal mare durante
l'Oligocene, e che facevano allora parte di estese terre che congiunge-
vano la Sicilia all'Africa. Secondo lui la separazione di Malta dalla Sici-
lia sarebbe avvenuta nel Pliocene, mentre la separazione dall'Africa
risalirebbe soltanto al principio del Quaternario. Da ciò deduce che
laflora delle Isole Maltesi, nell'epoca quaternaria e nei tempi in cui fu-
rono abitate dall'uomo preistorico, doveva essere essenzialmente Afri-
cana, e crede che sarebbe ancora tale, se l'uomo non l'avesse modi-
ficata distruggendo molte specie ed introducendone altre dalla Sicilia
e dal Levante. Cita poi le piante da esso ritenute relitti della flora
quaternaria e preistorica che Malta aveva in comune con l'Africa
settentrionale e con le terre ora sommerse che congiungevano Malta
all'Africa.
Bottini A. — Sulla briologia delle Isole Italiane. Webbia,
raccolta di scritti botanici edita da Ugolino Martelli, voi. II, da
p. 345 a p. 402. Firenze 1907.
Da p. 362 a p. 370 sono elencati tutti i muschi allora conosciuti
delle Isole Maltesi.
Brenner P. — Botany, in Badger, Historical Gmde io Malta
and Gozo. Descriplion of Malia. Sesta edizione. Malta 1879. La
prima edizione é del 1838.
Badger informa, in una nota, che il capitolo intitolato Botany (dap.70
a p. 74 della 6^ edizione) gli venne fornito da Brenner, il quale molto
si occupò della Flora Maltese, talché, dice, sarebbe desiderabile
che si pubblicassero tutte le sue osservazioni. In questo capitolo
(che è rimasto quale era nella prima edizione) Brenner descrive
brevemente l'aspetto floristico di Malta nelle varie stagioni, e cita
alcune delle piante più caratteristiche. Valuta il totale delle fane-
rogame a circa 700. Rileva la scarsità delle piante arenicole, la pre-
ponderanza della famiglia delle papilionacee e la ricchezza dei generi
Trifolium ed Euphorbia.
Briffa John. — On Chrysanthemums. Notes on Gardening
in Malta, p. 59-60. Valletta 1910.
Si parla dei danni prodotti nei Crisantemi da funghi parassiti.
42 BIBLIOGRAFIA
Brìzi Ugo. — Note di briologia italiana. Malpighia, anno IV,
p. 262. Genova 1890-91.
Insieme a muschi d'altra provenienza ne sono citati 6 di Malta,
raccolti da uno di noi (C. G.).
Briickmann (1747). — Vedi Cavallini.
Brunner S. — Slreifzug durch das Óstliche Ligurien, Elba,
die Ostkiisie Siemens und Malta, zundchst in Bezug auf
Pflanzenliunde im Sommer 1826 untermommen. In 8° piccolo
di 336 pag. Winterthur 1828.
Questo racconto di viaggio del medico di Berna Brunner, da p. 256
a p. 326 è dedicato a Malta. Vi sono rammentate molte delle piante
che vi si coltivavano per uso tanto economico quanto ornamentale,
ma della flora indigena è detto ben poco. A p. 311 l'Autore parla
del Cynomorium coGcineum L. A p. 315 della coltura del cotone. Allora
pare che la patata non fosse un articolo di commercio per Malta
come oggi. A p. 313 racconta, come il De Bordi, che viene portata
la terra vegetale a Malta dai bastimenti come zavorra. A p. 319 parla
dei botanici ohe scrissero di Malta: Lagusi, ^ Cavallini, Forslcaal, Boc-
cone, e cita i loro lavori. Parla in molti punti, e specialmente a
p. 30C, del frate Scalzo padre Giaciuto (che designa soltanto col nome
di padre Carlo), allora Professore di botanica alla Università di Val-
letta e Direttore di quel Giardino botanico ; a p. 320 parla anche di
Naudi e di Zerafa.
Da p. 288 a p. 290 sono riportati alcuni dati meteorologici.
Oannarella Pietro. — Saggio di bibliografìa floristica della
Sicilia e delle isole adiacenti. I" Parte. Nuov. Giorn. bot. ital.
(Nuov. Ser.) voi. XV, da p. 93 a p. 178. Firenze 1908. //« Pa7^te.
Ibid. voi. XVII, da p. 529 a 562. Firenze 1910.
Nella Parte 1", da p. 169 a ITI è data la bibliografia botanica fanero-
gamica delle Isole Maltesi. Sono elencati 35 lavori di 25 autori. Errato
è il N°. 764 (p. 170) dove citasi un lavoro di Duthie sulla flora dei
Monte Generoso che è in provincia di Como, e non ha quindi che
vedere con la flora Maltese. — Nella Parte II* (crittogamica) i lavori
che contengono piante di Malta non sono tenuti distinti da quelli
nei quali Malta non è citata.
1 Lagusi, Erbario Ttalo-Sinilo. Palermo 1745. In tutta 1' opera di Lagasi però, Malta
viene rammentata soltanto a proposito di due piante, Anisiim (p. 17) e Ciiminum syl-
vesire (p. 45), di cui dice che si coltivauo in Malta.
BIBLIOGRAFIA 43
Caruana Gatto Alfredo. — Di alcune piante rare indigene;
nuove varietà e località delle medesime. Il Naturalista Maltese,
anno I, p. 7-8. Malta 1890.
Sono ricordate le osservazioni botaniche fatte dall'Autore in com-
pagnia del sig. Henslow in una serie di escursioni nell' inverno e
nella primavera del 1890.
Caruana Gatto Alfredo. — Liliacee Maltesi. — Loro enuìne-
razione. — Osservazioni ed aggiunte. Il Naturalista Maltese,
anno I, p. 16-18. Valletta 1890.
Dopo alcune osservazioni generali sulle Liliacee di Malta, è dato
l'elenco delle piante di questa famiglia (comprendendovi le aspara-
gacee. e le colchicaceae) fino allora conosciute delle Isole Maltesi.
Caruana Gatto Alfredo. — Note botaniche. Il Naturalista
Maltese, anno I 1890, p. 38-39. Malta 1890.
L'Autore rammenta come Armitage, nei suoi appunti sulla Flora
di Malta, abbia espresso l'idea che la grande diffusione di Oxalis cernua
sia stata causa della diminuzione di Linaria Gymhalaria e di Oxalis
corniculata. Mentre consente che la enorme moltiplicazione di Oxalis
cernua abbia dovuto necessariamente cagionare il deperimento e la
diminuzione di molte altre piante indigene nei luoghi invasi da essa,
dimostra come tra queste specie non sieno da annoverare la Linaria
Cymbalaria e la Oxalis corniculata.
Caruana Gatto Alfredo. — Rare occurrence of Ophrys api-
fera in Malta. The Mediterranean Naturai ist, voi. I, p. 52-53.
Malta 1891.
L'A. nota il rinvenimento di questa specie da Armitage in Gneina
e da Lord Kerr in Imtahleb e Boschetto, e da lui stesso con Lord
Kerr in gran numero a Fiddien in Aprile 1891.
Caruana Gatto Alfredo. — The « Fungus Melitensis ». The
Mediterranean Naturalist, voi. I, p. 127-129. Malta 1892.
È data una breve storia del Cynomorium coccineuni ed è parlato
delle sue stazioni in Malta e Gozo.
Caruana Gatto Alfredo. — Albinism and colour varialion in
Maltese wild flowers. — The Mediterranean Naturalist, voi. II,
p. 276-277. Malta 1892.
I casi di albinismo osservati in piante indigene sono riportati e
divisi secondo i colori normali delle specie che li presentano.
44 BIBLIOGRAFIA
Caruana Gatto Alfredo. — Notes for the month. The Mediterr.
Naturalist., voi. II, p. 322-323. Malta, 1893.
Sono alcune osservazioni fenologiche per il mese di Febbraio.
Caruana Gatto Alfredo. — The vegetation of the house ter-
races of Malta. The Mediterranean Naturalist, voi. II, p. 341-
342. Malta, 1893.
Sono menzionate varie specie di fanerogame e crittogame raccolte
sulle terrazze delle case in Malta.
Caruana Gatto Alfredo. — Betlo slato presente delle nostre
cognizioni sulla vegetazione Maltese. — Atti del Congresso bo-
tanico internazionale di Genova del 1892. In 8° grande di 583
pag., da p. 170 a p. 178. Genova 1893.
Sono ricordati i botanici che si occuparono della flora Maltese, ven-
gono citati i loro lavori ed è rilevato che, se lo studio delle fane-
rogame era abbastanza progredito, assolutamente rudimentale era
quello delle crittogame. Sono enumerate le 8 pteridofite raccolte
dall'Autore, e viene accennato ad alcuni dei caratteri più salienti
della flora Maltese.
Caruana Gatto Alfredo. — Di alcune piante indigene scom-
parse 0 non ritrovate più a Malta. — Archivum Melitense,
BuUettino della Soc. Storico-Scientifica Maltese, voi. 1, da p. 203
a p. 208. Malta 1913.
L'Autore cita alcune piante di cui non v' è dubbio che esistessero
in Malta ai tempi di Delicata e di cui è certa la scomparsa per mu-
tate condizioni ecologiche. Cita poi molte specie indicate da Delicata
e da Gulia che non sono state ritrovate dopo di loro, o perchè
indicata erroneamente da questi autori, o perchè molto rare, o infine
perchè veramente scomparse.
Caruana Gatto A. — The Fatina and Flora of the Maltese
Islands. The Daily Malta Chronicle. Special Number, Aprii 1913,
p. 8-9. Malta 1913.
È dato uno sguardo generale alla flora Maltese, alle stazioni ed
alle fioriture, e sono nominate alcune delle piaute più notevoli sotto
uno od altro riguardo. Sono pure citati alcuni dei lavori che trat-
tano della flora Maltese.
Caruel Teodoro. Vedi Parlatore.
Cavallini Frid. Philipp. Melitensis Medicus ac Philosophus.
— PagiilHS Meliteus seu Herbarum oinniicm in insula Melila
BIBLIOGRAFIA
45
ejusque districÀìs enascentium perbrevis enumerano. Romae
1689. Typis J. B. Melo.
Questo scritto, che fa parte del lavoro del Cavallini intitolato J9reuis
Enumeratio planfarum praesenti anno a 'Sapientiae Rom. p. simplicium
professore ostensarum, è riprodotto in una lettera diretta a Linneo da
Brùckmann nel 1747, e pubblicata in una raccolta di lettere col titolo
di Epistola itineraria LXII exhibens Plantas Melitenses, ad Dominum
Carolum Linnaeum ecc. ecc. Rei herbariae hodiernae phosphorum ecc. ecc.
(in 8°, da p. 674 a p. 691). Il Briickmann dice che questo scritto è
rarissimo anche dai librai d'Italia, e per questo ne manda una co-
pia manoscritta a Linneo. È un elenco di 326 specie designate come
usava in quel tempo, e quindi difficili, spesso anzi impossibili a iden-
tificare. Questo elenco trovasi riprodotto nella « Ancient and modem
Malta » di Boisgelin.
Da Grech Delicata (Fior. Melit. p. x) sappiamo che il lavoro del
Cavallini non è altro che la « Brevis Notìtia ecc. » che Bonamico
lasciò inedita, e che Cavallini pubblicò come sua, senza fare men-
zione di Bonamico, allungandone solo la prefazione, ed aggiungen-
dovi ottantatre specie.
Cavallini, allievo di Zammit, era Maltese, medico e frate Geroso-
limitano.
Cleghorn H. — Notes on i/te Botany and AgricuUure of
Malta and Sicily. Transactions and Proceedings of the botanica!
Society, seduta dell' 11 Marzo 1860, p. 106-139. (Di Malta è par
lato da p. 106 a 123). Edinburgh 1869.
L'Autore che soggiornò in Malta i mesi di Dicembre 1867 e Gen-
naio e Febbraio 1868, ne dà una breve descrizione, con piccoli elenchi
di piante, coltivate e indigene, osservate in varie parti dell'Isola.
Fra le indigene non ve ne è alcuna che non si trovasse già citata
nella Flora Melitensis di Delicata. Da p. 112 a p. 114 sono date delle
notizie bibliografiche, quasi per intero tolte dalla stessa Flora Me-
litensis.
Cooke John. J. — Maltese Mosses. The Mediterraneaii Na-
turalist, voi. I, p. 174. Malta, 1892.
L'Autore cita i 6 muschi di Malta indicati da Brizi nella « Malpi-
ghia », in aggiunta a quelli dati da Sickenberger in Baur.
Daveau J. — Eoccursion à Malte et en Cyrenaique. Bulletiii
de la Société Botanique de France, voi. 23. Paris 1876.
L'Autore (oggi conservatore degli erbari dell'Istituto botanico di
Montpellier) che si fermò in Malta alcuni giorni avanti di recarsi in
Cirenaica, nelle pag. 17 e 18 dà delle brevissime notizie sulla vegeta-
46 BIBLIOGRAFIA
zione dell'isola ed un elenco di 57 piante indigene da esso raccolte, che
divide nelle tre categorie seguenti : 1° endroits humides ; 2» murs,
roches, en un mot, les lieux secs et pierreux; 3" champs iacultes
et laissés en jachères.
Nota che il solo foraggio dell'isola è VHedysarum coronarium. Os-
serva che il suolo è in gran parte formato di calcare marnoso, ma
che si trova in alcune parti dell'isola la stessa argilla ferruginosa
che esiste nel Marocco, in Algeria e in Cirenaica.
Le 57 piante di cui dà i nomi erano tutte state citate da altri
in lavori precedenti.
Debono F. — Flora analitica Maltese. Il Naturalista Maltese,
Rivista di Scienze Naturali, anno I, p. 4-7. Malta 1890.
L'Autore, attuale direttore dell'Orto botanico di Valletta, e pro-
fessore di botanica nell'Università, ha pubblicato, sotto questo ti-
tolo il quadro analitico dall'ordine delle Ranunculacee, al quale do-
vevano tener dietro gli altri ordini, ma che non ha avuto seguito.
Delicata. — Vedi Grech e Aquilina.
Dolomieu. — Storia naturale di Malta.
De Borch (I p. 209) e Boisgelin (I p. xxii) parlano di questa Storia na-
turale di Malta che il Dolomieu (o D"01omieux) stava scrivendo. Non
sappiamo però che essa sia mai stata pubblicata ; ne sappiamo se ne
sia stato conservato il manoscritto. Di Dolomieu, distinto geologo e
mineralogo francese, che fece parte per breve tempo dell' Ordine di
Malta, esiste un lavoro su Malta stampato a Parigi ed intitolato :
Sur la temperature du climat de Malte.
Dumont D'Urville J. — Enuyneratio plantarum quas in
insulis Arcipelagi aul littorihus Ponti Eiixini annis 1819 et
1820 collegit atqiie delexit. In 8° picc. di viii e 135 pag. (Estr. da
Mémoires de la Société Linnéenne de Paris, voi. I). Parisiis 1822-
L'Autore, ufficiale della marina francese, dedicò i suoi ozi nei porti,
durante due crociere in Oriente nel 1819 e 1820, allo studio delle
piante, e pubblicò il risultato delle sue ricerche in questo lavoro.
A Malta pare che fosse alla fine di Aprile 1819. Quest'isola è men-
zionata per 43 delle 907 piante vascolari enumerate da D'Urville.
È descritta in questo lavoro per la prima volta la Micromeria mi-
crophylla col nome di Thymus microphyllus.
Duthie J. F. — Notes on the Flora of Malta and Gozo. The
Journal of Botany British and foreign, 1872, p. 206-210. Lon-
don 1872.
Premesse alcune generalità sulla ilora di Malta, l'Autore ('che fu
poi Direttore del Dipartimento botanico dell'India settentrionale)
BIBLIOGRAFIA 47
dà un elenco ragionato delle piante vascolari osservate durante il
suo soggiorno di 5 mesi d'inverno e di ^vimaveTa, 1871-72, nelle
isole di Malta e Gozo. Fra queste, 11 erano nuove per l'Arcipelago
Maltese, 3 nuove per Malta e 4 nuove per Gozo.
Nella nostra Flora indichiamo questo lavoro con Duthie I.
Duthie J. F. — On the bolany ofthe Maltese islands in 1874.
Parte i*. The Journal of Botany British and foreign 1874, p. 321-
326. Parte 2^ Ibid. 1875, p. 36-42. London 1874 e 1875.
Dopo \\n nuovo soggiorno a Malta e Gozo nei mesi di Marzo e
Aprile del 1874, TAutoi-e espone il frutto delle sue ricerche botaniche
nell'Arcipelago Maltese. Nella parte I^ descrive le località da lui più
particolarmente esplorate, ed enumera, per le principali tra esse, le
piante che vi si trovano, A p. 326 dà l'elenco completo delle specie
osservate nell' isoletta di Cominotto in Aprile.
Nella Parte 11^ è dato un elenco di piante raccolte nel 1874. In
questo secondo elenco, 25 specie sono indicate come nuove per l'Ar-
cipelago Maltese e 9 come nuove per Gozo. Aggiungendo queste a
quelle della nota precedente, sono 36 specie nuove per l'Arcipelago,
13 nuove per Gozo, e 4 per Malta trovate dall'Autore, cosicché il
Duthie è, dei botanici stranieri, quello che ha portato il maggior
contributo alla conoscenza della flora Maltese.
Nella nosti-a Flora indichiamo oon Duthie li la parte 1* di questo
lavoro e con Duthie III la parte 2».
Duthie J. F. — Notes on the flora of the Islands of Malta,
Gozo, Cornino and Cominotto and localities for some of the
onore iìiteresting species collected during the ìnonths of March
and Aprii 1874. Barth, voi. I, p. 542-44. Valletta 1875.
Le piante che sono qui citate in ordine alfabetico, si trovano quasi
tutte negli scritti di Duthie stampati nel Journal of Botany. Per
ciò nella nostra Flora citiamo questo lavoro (Duthie in Barth) sol-
tanto per le poche specie che mancano negli altri lavori di Duthie
o vi figurano sotto altro nome, o per qaelle che hanno qualche lo-
calità diversa o qualche osservazione degna di nota.
Fiori Adriano e collaboratori Paoletti e Béguinot. —Flora
analitica d'Italia, 4 volumi in 8" grande (comprendenti un'Ap-
pendice). Padova 1896-1908.
Si trova spesso citata Malta per le specie meno comuni. Nella pre-
fazione, a pag. Lxsii , sono date poche generalità sulla flora del di-
stretto Maltese.
Forskaal Petrus. — Flo7^a JEgyptiaco- Arabica, sive descrip-
tiones plantarum quas per JEgijptwn inferìorem et Arabiam
48 BIBLIOGRAFIA
felicem detexit et illustravìt. — Post ìnortem auctoris edidit
Carsten Niehuhr. In 4" di 32, cxxvl, e 220 pag. Hauniae 1775.
Al principio del suo viaggio, il botanico Svedese Forskaal fece un
breve soggiorno nell'Isola di Malta di cui sono dette poche parole
nella prefazione a p. 7-8. L'elenco delle 87 piante ivi raccolte (spe-
cialmente presso Le Saline), è dato a p. xiil-xiv, col titolo di Flora
Melitensis. Qualcuna però di queste specie è coltivata, e qualcuna
è di dubbia interpretazione. La pubblicazione del lavoro di Forskaal
fu fatta dopo la sua morte, dal suo compagno di viaggio Niebuhr.
L'elenco delle 87 piante di Torskaal è riprodotto nella « Ancient and
Modem Malta » di Boisgelin.
Le piante di Forskaal si conservano nell'Istituto Botanico di Co-
penaga, il cui Direttore, Prof. Ranukiaer, ci ha gentilmente for-
nito alcune informazioni su quelle Maltesi.
Giacinto Padre Carlo, Carmelitano Scalzo. — Saggio di agri-
coltura per le Isole di Malta e del Gozo. Malta 1811 e Messina
presso Giovanni Del Nobolo 1811.
È un trattato di agricoltura come era praticata allora in Malta,
scritto con molta competenza e che rimane fin ad oggi, si può ben
dire, l'unico del suo genere. Qua e là l'Autore menziona qualche
pianta indigena. Cosi dice che il « fungo melitense » Cynoinorium coc-
cineum L. non cresce solamente in Gozo, ma anche in Malta, presso
Casale Dingli. Menziona anche Ambrosia maritima, Reseda undulata,
Pohjgonum aviculare, Arum maculatum, Vyperus longus, lianuneidus Fi-
caria, Teihcrium CJiamaedrys, Hedysarum coronarium, Hypericum per-
foratum, come specie dalle quali si può distinguere la qualità del
terreno. Ma in Vili capitoli e 275 pagine si occupa particolarmente
di agricoltura e orticoltura maltesi.
Giacinto. — Vedi.Hyacinthus.
Godfery M. J. — Boianical Notes. The Meiiiterranean Natu-
ralist, voi. Il, p. 296-97. Malta 1892.
Sono alcune osservazioni fenologiche fatte nei mesi di Ottobre e
Novembre del 1892.
L'Autore, colonnello nell'esercito inglese, risiedette a Malta dal
1891. al 1896 ed erborizzò spesso con uno di noi (C. G.).
Godwin Rev. G. N. — The geologi), botanij and naturai history
of the Maltese islands. In 16° di 80 pag. Malta 1880.
Il capitolo II (da p. 17 a 30) è intitolato « Botanical Notes ». Dopo
brevi notizie sui botanici che si occuparono della flora Maltese, l'Au-
tore parla della flora stessa, copiando in parte quello che ne aveva
scritto Brenner e citando alcune pagine di Gulia, prese dall'Alma-
BIBLIOGRAFIA 49
nacco per il 1872. Sono fedelmente copiati tutti gli errori anche
quelli tipografici, onde resulta evidente che la parte botanica è pu-
ramente un lavoro di compilazione.
Grech Delicata. — Plantae Melitae lectae secundwn sysiema
CancloUeanwn digesiae. Bihang till Wikstròms Bot. Aars. Beràt-
telser om botaniska arbeten och uptàckter fòr Aaren 1843 och
1844 (Rendiconti dell'Accademia delle Scienze di Stocolraa). In
8*" piccolo di 15 pag. Stockholm 1849.
Grech Delicata, Maltese, fu professore di botanica a Valletta e
Direttore dell'Orto botanico dal 1859 al 1880.
Il manoscritto di questo lavoro fu mandato dal suo autore a TN'yman,
e da questo presentato nel 1846 all'Accademia delle Scienze di Sto-
colma, per cura della quale venne pubblicato nel 1849. È un semplice
elenco di 400 specie fanerogame, per lo più senza altra osservazione
che l'epoca di fioritura. Soltanto in fondo al lavoro vi sono alcune
osservazioni intorno a 18 delle specie elencate. Il lavoro di Grech
Delicata è preceduto da txna prefazione di J. E. Wikstrom fvedi
Wikstròm).
Abbiamo citato questo lavoro nella nostra Plora soltanto per
quelle specie che Delicata non ha riportate nella Flora Melitensis,
o ha riportate con altro nome.
Grech Delicata J. 0. — Flora Melitensis, sistens stirpes pha-
nerogamas in Melita insuUsque adjacenlibus hucusque detectas,
secundum sysiema Candolleannm digestas. In 8° di xvi e
49 pag. Melita 1853.
Questo è il lavoro più completo che si avesse fin ora sulla flora
Maltese. Vi sono elencate 716 fanerogame con sommarie indicazioni
di località ed epoche di fioritura, e con molti nomi indigeni. Nella
prefazione si trovano delle notizie bibliografiche sulla flora Maltese.
A p. 43 e 44, trovasi, come aggiunta, la nota seguente :
Grech Delicata J. 0. — Observationes in nonnullas Plantas,
quae Melitae sponte proveniunt, auctore J. Carolo Grech Delicata
J. U. et M. D. extractae ai) opere « Aars- Ber ettelser om Bota-
niska At^beten och Upptdchter fór aren 1843 och 1844. Till
Kongl. Velenshaps-Ahademien afgivna den 31 Mars aaren 1843
och 1844, af Joh. Em. Wikstròm. Stockholm 1849.
E il titolo delle due pagine aggiunte in calce tanto alle Plantae
Melitae lectae quanto alla Flora Melitensis di Grech Delicata, contenenti
alcune osservazioni sopra 18 delle specie menzionate in quei due
lavori.
S. SoMMiER et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 4
50 BIBLIOGRAFIA
Grech Delicata. — Vedi Aquilina.
Gulia Gavino. — Repertorio botanico Maltese contenente i
nomi scientifici colle corrispondenti voci italiane ed inglesi
delle piante, le quali sono in Malta conosciute sotto una popo-
lare denominazione, colla indicazione dei loro usi, delle epoche
delle respettive fasi vegetative, del metodo di perpetuarle, con
alcune altre istruzioni, aggiuntevi la patria loro originaria
e la referenza del sistema Linneano. In 8" di 68 pag., e 10 pag.
di errata corr. e indice. Tip. Laferla. Malta 1855-56.
Gavino Gulia, medico Maltese, fu successore di Grech Delicata
nella cattedra di Botanica e nella direzione dell'Orto.
11 titolo stesso di questo suo lavoro indica sufficientemente quale
ne sia il contenuto. Nella prefazione di 4 pagine è tracciato in suc-
cinto la storia della botanica Maltese. Le piante enumerate, un mi-
gliaio circa, sono disposte nell'ordine alfabetico del loro nome maltese.
Al nome vernacolo seguono quello latino, quello italiano e quello
inglese. Per la conoscenza della flora indigena questo «Repertorio»
poco o nulla aggiunge a quello che era già noto per la Flora di
Grech Delicata.
Di questo lavoro trovasi una recensione nel Bullet. Soc. bot. de
Trance 1857 p. 196.
Gulia Gavino. — Repertorio di Storia Naturale contenente la
nomenclatura scientifica e popolare degli animali e delle piante
che sono conosciuti sotto una denominazione Maltese colla
riferenza ai rispettivi metodi naturali e con varie istruzioni
sulla generale loy^o economìa. In 8°. Valletta 1858-59.
Questa opera non fu terminata. Si ferma alla p. 246. Il frontespizio
porta la data 1858-59, ma gli ultimi fogli, per quanto ci informa il
figlio dell'Autore, sono del 1862. Come lo dice il titolo, è un elenco di
animali e di piante selvatiche e coltivate, con osservazioni di vario
genere. L'ordine seguito è quello alfabetico dei nomi in lingua
Maltese, Le piante e gli animali sono elencati promiscuamente.
Giunge fino alla lettera L.
A p. 208-9 sono indicate in nota come « Dicotyledoneae FI. Mei.
Addit. » sei specie da aggiungere alla flora Maltese.
Gulia Gavino. — Stirps Compositarum florulae Melitensis
(Malte 28 Mai 1869). Bulletin de la Soc. botaniquo de France,
tome XVI, séance du 9 Juillet 1869, p. 253-255. Paris 1869.
E un semplice elenco in due pagine delle specie di composte allora
note delle Isole Maltesi. Per ognuna è indicata la frequenza 'con :
BIBLIOGRAFIA
51
E., rara, RE,, rarissima, C. comune, CC. comunissima. Per le più
rare soltanto sono indicate le località dove furono trovate.
Gulia Gavino. — Maltese Botany. Il Barth, voi. I e II, 1871-77.
Con questo titolo Gulia pubblicava in molte dispense del giornale
scientifico « Il Barth », i quadri analitici di 26 famiglie di fanerogame
Maltesi. Qualora Gulia avesse completato questi quadri analitici,
essi avrebbero costituito una flora Maltese con notevoli aggiunte
a quella di Grech Delicata. Ma l'Autore non ultimò questo lavoro,
e pubblicò soltanto l'elenco di un'altra famiglia, quella delle Compo-
ste, nel Bull, della Soc. Botanica di Francia. Egli stava preparando
il manoscritto di una Flora analitica Maltése quando la morte lo
rapi alla scienza nella immatura età di 54 anni.
Le famiglie pubblicate nel « Barth » sono :
Papaveraceae Voi. I, p. 416. Valerianaceae Voi. I, p. 135.
Cruciferae Voi. I, p. 378-380. Asclepiadaceae Voi. I, p. 135.
Capparidaceae Voi. I, p. 71. Plantaginaceae Voi. 1, p. 19.
Resedaceae Voi. I, p. 71. Labiatae Voi. I, p. 403-404.
Frankeniaceae Voi. I, p. 71. Chenopodiaceae Voi. I, p. 462.
Caryophyllaceae Voi. I,p. 16-18. Callitrichaceae Voi. I, p. 116.
Malvaceae Voi. I, p. 59-60. Euphorbiaceae Voi. II, p. 10-11.
Hypericaceae Voi. I, p. 107. Salicaceae Voi. II, p. 10.
Geraniaceae Voi. I, p. 43-44. Aristolocbiaceae Voi. II, p. 9.
Leguminosaa Voi. II, p. 30-52. Urticaceae Voi. Il, p. 10.
Rosaceae Voi. I, 175-176. Najadaceae Voi. I, p. 239.
Crassulaceae Voi. I, p. 417. Orchidaceae Voi. I, p. 283-284.
Mesembryanthemaceae Voi. 2, Liliaceae Voi. I, p. 417-419.
p. 9-10.
Gulia Gavino. — Florio., e Flora Maltese. 11 Compagno per
tutti durante Tanno 1872 (Almanacco). In 8" piccolo di 193 pag.
Tipografia Anglo-Maltese. Malta 1872.
In questi due capitoli, da p. 64 a p. 72 dell'almanacco Maltese
intitolato « Il Compagno par tutti », Gulia fa un confronto fra la
flora di Gozo. e quella di Malta, citando un certo numero di piante
dell'una e dell'altra isola con indicazione delle località dove si trovano.
Nella nostra flora citiamo solo poche volte questo almanacco,
perchè quasi tutte le specie che vi sì trovano .sono menzionate in
altri lavori dello stesso autore.
Gulia Gavino. — Sopra un caso di avvelenamento per la Da-
tura Metel. Il Barth I, p. 85. Valletta 1872.
Si parla dell'avvelenamento di quattro ragazzi che avevano man-
giato i frutti della Datura Metel,
52 BIBLIOGRAFIA
Gulia Gavino. — Aggiunta di piante Maltesi alle famiglie
già pubblicate. Il Barth I, p. 134. Valletta 1872.
Sono citate come nuove per la flora Maltese Malva hirsuta Presi
e Polycarpon alsinefoUum DC, trovati da Duthie.
Gulia Gavino. — Corrispondenza e Notizie varie. Il Barth I,
p. 152-153. Valletta 1872.
È dato l'estratto di una lettera del Duthie scritta da Firenze, nella
quale sono citati i nomi di alcune piante raccolte dallo stesso Duthie
nelle Isole Maltesi nell'inverno 1871-72, e determinate da Parlatore.
Seguono alcune osservazioni di Gulia sulle piante citate.
Gulia Gavino. — Articolo senza titolo. Il Barth I, p. 421-22.
Valletta 1874.
In questo articolo sono rammentati una parte dei botanici che
raccolsero piante nelle Isole Maltesi e di esse scrissero o inandarono
esemplari a botanici continentali. Più particolarmente si parla di
Duthie, citando alcune delle piante che esso fu il primo a trovare
nelle Isole Maltesi. Si parla poi della visita a Malta di Janka e delle
osservazioni da esso fatte negli erbari ivi conservati.
Gulia Gavino. — Plantae lectae in itinere Gaulitano -mense
Octobris 1874 a H. W. Feilden et Gavino Gulia? Il Barth I,
p. 463. Valletta 1874.
E un elenco di piante i-accolte a Gozo e Coraino, con indicazione
di località. Sono citate anche alcune piante di Malta, e due piante
degli scogli Ghallis.
Gulia Gavino. — Plantae lectae in GTiain Mula et Wied
GTiain RiJìana, mense Maii i875 a J. Donaldson et G. Gulia
med. doctoribus. lì Barth II, p. 9. Valletta 1875.
E l'elenco di 22 piante delle suddette località.
Gulia Gavino. — Notulae botanicae. Il Barth II, pag. 9. Val-
letta 1875.
Sono date la descrizioni di due specie ritenute nuove: Sagina iliè-
litensis e Atriplex Gussoniana.
Gulia Gavino. — On the botamj of the Maltese Islands in 1874
by J. F. Duthie. Pari 2\ Il Barth II, p. 9. Valletta 1875.
È una breve rassegna del lavoro pubblicato dal Duthie nel Journal
of Botany.
BIBLIOGRAFIA 53
Gulia Gavino. — La Carlina gummifera della dai Maltesi
Xeun lai Mescla. Il Barth II, p. 21-25. Valletta 1875.
E lungamente parlato dell'azione tossica di questa pianta, e della
sua storia.
Gulia Gavino. — Enumerano aliquai^um plantarum quas
vere anni 1876 legerunt J. Donaldsonius et Gavino Gulia in
Insulis Melilensibus. II Barth II, p. 112. Valletta 1876.
. Sono citate 29 specie con indicazione di località.
Gulia Gavino. — Il Doti. Donaldson e la Flora Maltese. Il
Barth lì, p. 134. Valletta 1877.
E un elogio del Dott. Donaldson, il quale durante i cinque anni che
soggiornò in Valletta si occupò con amore della flora Maltese.
Viene rammentato come egli fòsse il primo a trovare V Enarthrocarpus
pterocarpus,
Gulia Gavino. — Flora Italiana. Il Barth I, p. 437, e II, p. 136.
Valletta 1877.
È un annunzio della pubblicazione della 1' e 2^ parte del volume V
della Flora Italiana di Parlatore. Viene rammentato come Parlatore
avesse ricevu^to piante di Malta da Todaro, Calcara, Grecli Delicata,
Duthie, e dallo stesso Gulia che fece dono al Museo di Firenze del-
l'Ei-bario esposto alla Esposizione Maltese d'industria del 1874. Sono
dati i nomi delle 15 specie Maltesi citate in questa parte del lavoro
di Parlatore.
Gulia Gavino. — Cenni storici dell' Istruzione superiore
principahnenle della Scuola Medica nei temili delV Ordine.
Orazione di laurea. In 8° di 22 pag. Malta 1886.
Sono citati alcuni dei medici Maltesi che si occuparono di bota-
nica, fra cui il Grima.
Gulia Gavino. — Malta in Colonial fruii. R. Gardens Kew
Bulletin of Miscellaneous Information, n. 22, p. 234-243. Lon-
don 1888.
Premesse alcune considerazioni sulla fertilità del suolo, l'agricol-
tura e l'arboricoltura a Malta, l'Autore enumera i frutti indigeni
eduli, che sono: Rubtts discolor, Ficus Carica^ Crataegus Azarolus,
Crataegus monogyna (mangiato soltanto dai ragazzi e dagli uccelli)
]\ìespilus Germanica, Punica Granatum, Ceratonia Siliqua, Olea Euro-
paea. Parla quindi delle piante da frutto coltivate in Malta.
54 BIBLIOGRAFIA
Gulia A. — Piante uUli Maltesi. Il Naturalista Maltese, anno
L p. 15-16. Malta 1890.
L'Autore, dott. Amabile Gulia, fratello di Gavino, in questa nota
parla delle coltivazioni del Cichorium Intybus, e dice che a Malta
la pianta selvatica viene mangiata in insalata, al pari di Leontodon
minimum {Taraxaoum) e Hyoseris scabra.
Gulia Giovanni. — Prontuario di Storia Naturale, conte-
nente la nomenclatm^a scientifica coi corrispondenti vocaboli
italiani ed inglesi degli Animali e delle Piante che sono cono-
sciuti sotto una denominazione Maltese. Valletta 1889-90.
Come si rileva dal titolo quasi identico, questo lavoro ha lo stesso
scopo del « Repertorio di Storia Naturale » lasciato interrotto da
Gavino Gulia. L'Autore stesso, figlio di Gavino, in cenni bibliografi;;!
sulla Fauna Maltese, avverte che il suo lavoro contiene parecchie im-
perfezioni che egli intende con-eggere in una seconda edizione da
venire.
Gulia Giovanni. — Orchidi Maltesi e loro coltivazione. Il
Naturalista Maltese, anno P, p. 9-10. Valletta 1890.
Sono ricordati dall'Autore alcune delle specie di Orchidee indi-
gene più degne di essere coltivate. E notato il fatto che in alcuni
anni si vedono in abbondanza certe specie di cui in altri anni si
stenta a trovare un esemplare.
Gulia Giovanni. — Intorno ad un nuovo habitat della Meli-
Iella pusilla Somni. — Bull, della Soc. bot. ital. 1909, p. 67. Fi-
renze 1909.
È detto che il Dott. G. Borg ha trovato la Mei itella pusilla a Gozo,
in una località diversa da quella dove fu scoperta.
Gulia Giovanni. — Le Caracee Maltesi. Bull, della Soc. bot.
ital. 1909 p. 68.
Sono citate tre Caracee dell'Arcipelago Maltese.
Gulia Giovanni. — Elenco delle pteridoflte Maltesi. Bull, della
Soc. bot. ital. 1909, p. 220-222.
Sono elencate 14 specie di ptei-idofite, e indicate alcune località.
Henslow G. — Maltese gardeyis. Gardners Chronicle 1890 I,
p. 447-48 e p. 516. London 1890.
Il Rev. Giorgio Henslow, professore di Botanica a Londra, che
fece in Malta due soggiorni di vari mesi, dà, in questo scritto, una
breve descrizione dei giardini di Malta e delle piante più importanti
che vi si trovano.
BIBLIOGRAFIA 55
Henslow G. — Decorative wild ilowers of Malta. Gardners
Chron. 1890 I, p. 611. London 1890.
L'Autore dà il seguente elenco delle piante selvatiche di Malta
che vengono colte e vendute per uso ornamentale nella città di
Valletta: Acanthus mollis, A. spinosus^ Adiantum Capìllus Veneris,
Adonis autumnalis (dovrebbe dire A. Ciipaniana), Amygdnlus communis,
Anemone coronaria, Antirrhinuni majiin, A. iSicuìum, Arundo Donax,
Asphodelus ramosus, Calendula maritima, C. Sicula, Ceratonia /Siliqua,
Ghrysanthemum coronar ium, Crataegus Azarolus, Diplotaxts eracoides.
Erica 2JS(luncuIaris, Fedia Cornucopiae, Ferula coìiìmunis, Gladiolus
segetum, G. communis, lledysarum coronarium, Muscari comosum. Iris
Germanica, Mattinola incana, Narcissus Tazefta, Nigella Damascena,
Ophrys fusoa, 0. hombylifora, Orchis saccata, 0. tridentata, O. pyra-
midalis, 0. undulatifolia, Oxalis cernua, Pancratium maritimum, Plilo-
mis fruticosa. Reseda alba, Rosmarinus officinalis, Salvia officinali!^ ,
Scilla Sicula, Seinpervivum arboreum, Silene sericea, Tordylium Apu-
lum, Tulipa sylvestris^ Urginea Scilla.
Henslow G. — The naturai History of Malta. Abstract of
a lecture delivered before the Society 8'^ November 1890. In 8"
di 4 pagine.
Dopo brevi cenni sulla Geologia e la forma sulle Isole Maltesi,
l'Autore da non meno brevi cenni sulla tlora Maltese.
Henslow G. — On the nortìiern clistribution of Oxalis cernua
Thun'b. Proceedings of the Linnean Soc. of London, Session
1890-91, p. 31-36. London 189L
L'Autore riassume in questo scritto quanto si sa della introdu-
zione e della difFasione di 0. cernua nelF emisfero boreale, e parla
del trimorfismo di questa specie e della sua riproduzione unicamente
agamica nel bacino mediterraneo. Nella sedixta di Aprile 1891 della
Linnean Society (Proceedings p. 9) aveva preannunziato questo suo
sci'itto, presentando alla Società esemplari di Oxalis cernua,
Henslow G. — The Flora of the Maltese Islands. Abstract
of lecture delivered before the Eali ng Nat. Science and Microsc.
Soc. In 8" piccolo di 6 pag. 1894.
L'Autore rileva il carattere siciliano della flora, essendo pochi '
gli elementi prettamente africani. Nota come il numero di generi
sia grande in confronto del numero di specie ('""/ioo secondo lui).
Parla delle famiglie e dei generi rappresentati da maggior numero
di specie, e ne ricerca le cause. Distingue le sei seguenti stazioni
principali : 1» Lungo le vie e terreni incolti ; 2° fondo e fianchi non
coltivati delle vallate (Uied); 3° aree rocciose nude incolte; 4.° rive
56 BIBLIOGRAFIA
rocciose o arenose del mare; 5o campi coltivati e giardini ; 6° acque
e luoghi bagnati. Souo dati piccoli elenchi di piante caratteristiche
di queste sei stazioni.
Hyacinthus Pater F. Carolus Carmelita Excalceatus, Botaui-
cae Professor ecc., adjuvantibus Augustine Naudi, et Stephano
Zerafa. — Plantae insularum Melitae, Gaulos, et Lampedosae.
Sei pagine in 8°. Valletta 1825.
Hyacinthus, in italiano Giacinto, era frate scalzo Genovese, e fu
nominato Professore di Botanica all'Univei-sità di Malta nel 1805 da
Sir A. Bali primo Governatore britannico. Il suo « Plantae insularum
Melitae, Gaulos et Lampedosae », scritto in collaborazione con Ste-
fano Zerafa e Agostino Naudi, fa parte di un lavoro intitolato :
« Mezzo stabile di prosperità per le isole di Malta e Gozo » (da p. 37
a p. 42). E un semplice elenco alfabetico di 854 specie fanerogame
e crittogame, indigene ed esotiche, senza indicazione alcuna di lo-
calità, per cui è impossibile rilevare da esso quali siano le spontanee
e quali le coltivate, o se siano dell'Isole Maltesi o di Lampedusa.
E neppure nel lavoro in cui questo elenco figura come appendice,
è data alcuna informazione in proposito. Solamente da Grech Delicata,
Flora Meliteusis pag. xi, appi-endiamo che tra quelle 854 specie ve
ne sono 357 fanerogame indigene di Malta. Come abbia fatto a sa-
perlo, Delicata non dice.
Dello stesso Autore esiste pure Index plantarutn horti botanici Jl/e-
Ittensù anno ISOO (Melitae ISOG), opera cha non contiene informa-
zioni sulla flora indigena Maltese.
Hyacinthus — Vedi Giacinto.
Janka Victor. — Lettera datata da « La Valletta auf Malta
13 Juli 1874 ». (Esterr. bot. Zeitschrift 1874, p. 254. Vienna 1874.
Janka soggiornò in Malta alcuni giorni nel Luglio del 1874. In
questa lettera il botanico Ungherese dice soltanto di avere erboriz-
zato a Malta in compagnia di Gavino Gulia, e di avere visto fiorita in
vari luoghi la Centaurea crassifoh'a Bert. Saccardo in « La botanica
in Italia » a p. 186 cita Janka fra gli autori che scrissero di Malta. Ma
in nessuno dei lavori citati da Saccardo a p. 91, si parla di Malta. In
quello intitolato Diantlius Gnb'ae (pubblicato prima a Malta nel pe-
riodico Il Barth 1874, e riprodotto poi a Londra in Journal of bo-
tany 1874 p. 338 e a Vienna in (Eesterr. bot. Zeitschr. 1875 p. 84),
Janka dedicò quella nuova specie al botanico Maltese Gulia; ma
la pianta è dell'Italia continentale (dintorni di Eboli in prov. di
Napoli). Gulia in Barth I (anno B») p. 421, parla della visita di Janka
a Malta e di alcune specie nuove per Malta che questo botanico
Ungherese gli aveva fatto conoscere.
BIBLIOGRAFIA 57
Jatta A. — Materiali per un Censimento generale dei Li-
cheni italiani. Nuovo Giorii. bot. ital. voi. XXIV, e Bull, della
Soc. bot. ital. 1892 e 1893.
Sono citati i licheni Maltesi che l'Autore aveva ricevuti fino a
quell'epoca da uno di noi. (C. G.).
Jatta A. — Sylloge Lichenum Italicorum. Un volume in 8°
di 623 0 XXXIX pag. Trani 1900.
Souo citati tutti i licheni allora conosciuti delle Isole Maltesi,
quasi tutti raccolti da uno di noi (C. G.).
Jatta A. — Lichenes. Flora Italica Cryptogama. Un volume
in 8" di 958 pag. Rocca S. Casciano 1909-1911.
Ai licheni citati nel precedente lavoro, sono aggiunti quelli rac-
colti nelle Isole Maltesi da noi dopo la pubblicazione della Sylloge.
Libassi Padre Ignazio. — Catalogo ragionato delle piante
che si coltivano nel pubblico e nel privato giardino di S. An-
tonio in Malta. Valletta 1870.
Questo Padre Gesuita siciliano, che fu professore nel Collegio
massimo di Palermo, soggiornò a Malta da dove spedì a Todaro
molte piante che conservausi nell'Erbario universitario di Palermo.
Lojacono, il quale gli dedica una nuova sj^ecie di Euphorbia di Sicilia,
dice di lui (FI. Sic. II parte 2» p. 330) che pubblicò un catalogo ragio-
nato delle piante del gruppo di Malta ; ma nel lavoro di Libassi si
parla soltanto di piante coltivate.
Lojacono Pojero M. — Flora Sicula o descrizione delle
piante vascolari spontanee o indigenate in Sicilia. In 4°. Palermo.
Voi. I parte V 1888; parte 2a 1891. Voi. II parte 1^ 1902; parte 2^
1904. Voi. III 1909.
Sono citate alcune piante di Malta.
Massalongo C. — Zoocecidii e Fitocecidii rari o nuovi.
Marcellia X (I90I), p. 94-99. Avellino 191 1.
Sono descritte e figurate le deformazioni prodotte in quattro specie
di piante Maltesi mandategli da noi [Beta maritima, Carlina gummi-
/era, Callipeltìs muralis, Sherardia arvensis), da infezione fungina e
da punture di acari.
58 BIBLIOGRAFIA
Massalongo C. — Nuovi raijpr esentanti, nella Flora Italica,
del genere Riccia. Bull, della Soc. boi ital. 1913, p. 50-53. Fi-
renze 1913.
L'Autore che ha studiato le epatiche da noi raccolte nelle Isole
Maltesi, ha trovato fra esse una specie nuova Riccia Melitensis, una
varietà nuova R. Henriquesii Lev. var. Mediterranea, di cui dà le
descrizioni, ed una terza specie R. Lescuriana Aust., nota fin ora
soltanto dell'Europa settentrionale.
Medlycott W. C. — In Seddal Malta pasi and present. Lon-
don 1870.
Nella Appendice X del lavoro di Seddal, dovuta al Medlycott
(come il Seddal informa in prefazione p. vi), vi sono 4 pagine dedicate
alla botanica Maltese (p. 339-343). Sono da prima menzionate poche
alghe marine raccolte dal Medlycott e determinate dalla Signora
Griffitts. Sono queste le prime alghe menzionate per Malta. Vengono
poi citate molte fanerogame a seconda della stagione in cui fioriscono.
Sono però tutte, senza eccezione, piante che si trovano nella Flora
Meliteusis di Delicata, e non è detto che il Medlycott le abbia rac-
colte da se, quindi non aggiungevano nulla alla conoscenza della
Flora Maltese, e per questo nella nostra Flora non citiamo Med-
lycott.
Moebius M. — Enumerano algarum ad insiclam Maltam
collectarum. La Notarisia VII, p. 1436-1449. Venezia 1892.
L'Autore enumera 72 alghe raccolte a Malta nel porto di Marsa-
muscetto da uno di noi (C. G.) e mandate al Dott. Levi-Morenos.
Premette l'elenco di 12 alghe di ]\Ialta già pubblicate da Piccone,
e dice che alcune alghe di Malta trovansi pure menzionate nella
« Phycologia Mediterranea » di Ardissone. Erano queste, secondo lui,
le sole alghe Maltesi fino allora pubblicate (si vede che il Moebius
non conosceva il lavoro di Medlycott in Seddal).
Murray John. — The Maltese Islands, with special reference
io tìieir geological structure. Tlie Scottish Geographical Maga-
zine, voi. VI (1890), p. 444-488. Edinburgh 1890.
Da p. 452 a p. 454, dopo avere parlato del clima, l'Autore (che
visitò le Isole Maltesi a scopo principalmente geologico), nel para-
grafo intitolato « Botany and Zoology », dà alcune notizie somma-
rie sulla flora delle Isole MaltesL Parla poi del terreno e dell'agri-
coltura.
Nel paragrafo 9 (Bibliography referring to Geology and Soil) sono
citati molti lavori di cui alcuni possono interessare il botanico.
BIBLIOGRAFIA 59
Naturalista Maltese (II), Rivista di Scienze Natorall Di-
rettore propr. Dott. Giovanni Gulia. In 8'. Tipografìa Laferla.
Valletta 1890.
In questo periodico di cui furono piibblicate soltanto cinque di-
spense, si trovano alcuni articoli concernenti la flora Maltese. Ci-
tiamo, al nome dei singoli autori, gli articoli che presentano qual-
che interesse.
Naudi. Vedi Hyacinthus.
Naudi, Maltese allievo di Giacinto, è citato da questo, nel « Plantae
insularum Melitae ecc. », come suo collaboratore. Non ci cousta che
esista alcun altro scritto botanico del Naudi.
Nicotra L. — Le Famariacee italiane. In 8° di 78 pagine.
Firenze 1897.
In questa monografìa, chu si può considerare come una continua-
zione della Flora Italiana di Parlatore, sono citate tutte le specie
di Fumaria che erano note delle Isole Maltesi all'epoca in cui scri-
veva l'Autore.
Nyman Card. Feder. — Om Maltas Vaarvegetation. Òfver-
sigt af Kong!. Vetenskaps-Akademiens Fòrhandlingar, 9 Aprii
1845, da p. 99 a p. 104. Stockholm 1846.
L'Autore racconta come il bastimento sul quale dalla Svezia si
recava in Sicilia, stesse all'ancora in Valletta dal 2 al 15 Febbraio 1844,
ed egli potesse scendòre a terra ed erborizzare dal 5 all' 11 di quel
mese. Dopo avei-e dette poche parole dell'aspetto primaverile della
flora Maltese, dà l'elenco di 73 specie da lui raccolte, e fa qualche
osservazione sulle piante coltivate. L' A. annunzia una nuova specie
di Parietarla la cui descrizione, egli dice, è ancora manoscritta (il
che prova che questo lavoro, quantunque porti una data posteriore,
fu scritto avanti che il seguente fosse stampato).
Nyman C. Fr. — Observationes in florani Siculam quas
itinere anno 1844 adnotavit. Linnaea, voi. XVIII, da p. 625 a
p. 663. Halle 1844.
È un catalogo ragionato delle piante raccolte dal Nyman in Sicilia
e a Malta, nel quale si trovano citate per Malta le stesse 73 specie
che sono elencate nella memoria precedento. Di più vi è la descri-
zione della nuova Parietaria populifolia, e sono dati i nomi di 4
muschi raccolti a Malta.
60 BIBLIOGRAFIA
Nyman C. F. — Om Siciliens flora, saerdeles med hànsyn
UH Skandinaviens. Skand. Naturf. mòtau Fòrhandl., 5 (1847,
Kjòbenhavn), da p. 457 a p. 488. Stockholm 1849.
In questo paragone fra la Flora della Sicilia e quella della Scan-
dinavia, sono citate qua e là alcune delle piante dall'Autore osser-
vate a Malta.
Paoletti Giulio. Vedi Fiori.
Parlatore. — Flora Italiana, ossia descrizione delle piatite
che crescono spontanee o vegetano cwne tali in Italia e bielle
isole ad essa adiacenti, disposte secondo il metodo naturale,
voi. I-V, Firenze 1848-1872. — Continnata da Teodoro Carnei,
Tanfani e vari altri collaboratori, voi. VI-X. Firenze 1883-1893.
Sono citata le piante di Malta note, all'epoca della pubblicazione
dei singoli volumi, a Parlatore ed ai vari autori che hanno colla-
borato a questa opera.
Piccone Ant. — Risultati algologici delle crociere del Vio-
lante. Annali del Museo di St. nat. di Genova, XX, p. 106-142,
Genova 1883-4.
A p. Ili sono enumerate 12 alghe marine dragate dal Comandante
Enrico d'Albertis il 1° Settembre 1879 a due miglia ad E. della punta
NE. di Malta, a 80 metri di profondità.
Preda A. — Florideae. Flora Italica Cryptogama, pars 11%
voi. 1°, fase. 2« e 3«. In 8» di 462 pag. Rocca S. Casciano 1908-1909.
Sono riportate le Floridee delle Isole Maltesi che l'Autore ha tro-
vate citate in altri lavori.
Rappa Francesco. — Osservazioni sali" Oxalis cernua Thtcnb.
Boll, del R. Orto bot. di Palermo, anno X, p. 143\. Palermo 1911.
Nelle notizie storiche esaurienti che dà sulla Oxalis cernua, l'Au-
tore riconosce che Malta è il primo luogo dove fu constatata la
naturalizzazione di questa pianta Capense. Fra i luolti lavori citati
dall'Autore non troviamo quello di Henslow.
Saccardo P. A. — La botanica in Italia. Materiali per la
storia di questa scienza. Memorie del R. Istit. Veneto di Scienze
Lettere ed Arti, voi. XXV, N. 4. Un volume in 4" di 233 pag. Ve-
nezia 1895.
A p. 18G sono citati gli Autori che hanno scritto della botanica
di Malta, e a p. 203 si trovano dei cenni storici e bibliografici sull'Orto
Universitario in Valletta di Malta.
BIBLIOGRAFIA 61
Saccardo P. A. — Fimgi ex Incula Melila (Malta), ledi a
Loci. Alfr. Caruana Gatto et Doct. Giov. Borg. BuUett. della
Soc. hot. ital. 1912, p. 314-32G. Firenze 1912.
È l'elenco ragionato di 104 funghi raccolti da uno di noi (C. G.) e
dal D.' Borg, inviati per lo studio al Prof. Saccardo e da questo de-
terminati. Fra essi vi sono le 5 specie descritte nel seguente lavoro.
Saccardo P. A. — Nolae mycologicae. Series XV, in Sydow,
Annales mycologici XI (1913), n. 1. Berlin 1013.
L'Autore dà, in questa nota, insieme ad altre, le diagnosi di cin-
que nuove specie di funghi di Malta inandategli da uno di noi.
Seddal Rev. Henry. — Malta past and present. London 1870.
Questo lavoro contiene una Appendice (da p. 339 a p. 3-43) intito-
lata Butany, dovuta, come l'Autore informa in Prefazione a p. vi,
al Sig. Medl^^cott (vedi Medlycott).
Sommier S. — Scoperta della Callitris qttadrivalvis Rich. a
Malta. — BuUett. della Soc. bot. ital. 1906, p. 115. Firenze 1906.
È annunziata la presenza in Malta di questa specie africana.
Sommier S. — Un gioiello della flora Maltese. Nuovo genere
e nuoca specie di Coìnposte. Nuovo Giorn. bot. ital. (Nuova
Serie), voi. XIV, p. 496-505 e tav. xiv. Firenze 1907.
È l'annunzio della scoperta in Gozo, e la descrizione, di una nuova
specie di Composte, tipo di un genere nuovo, con osservazioni sulla
sua eterocarpia. Il lavoro è corredato di una tavola.
Sommier Stefano. — Le Isole Pelagie, Lampedtcsa, Linosa,
Lampione e la loro flora, con un elenco completo delle piante
di Pantelleria. Firenze 190S. (Comparso in Appendice al Bollet-
tino del R. Orto bot. di Palermo, voi. V, VI, VII).
Nel « Prospetto delle florule di Lampedusa e di Linosa », a p. 275-6,
trovansi alcune notizie bibliografiche, e da p. 277 a 298 evvi una
colonna dedicata alle Isole Maltesi, nella quale sono indicate tutte
le specie di piante vascolari che le Isole Pelagie hanno in comune
con le Isole Maltesi. A p. 310 trovasi un confronto statistico som-
mario fra le flore di questi due gruppi di isole.
Sommier S. — Della identità di Lathyrus amoenus Fenzl.
e L. Gorgoni Pari. Bull, della Soc. bot. ital. 1909, p. 126-28.
Firenze 1909.
E confermata la presenza in Malta di questa specie, già indicata
dubitativamente da Armitage fino dal lb89.
62 BIBLIOGRAFIA
Sommier S. — Linarla pseudolaxi/lora Lojac, L. Corsica e
L. Sardoa. Bull, della Soc. bot. ital. 1910, p. 14-16. Firenze 1910.
Viene annunziato il rinvenimento nell' isola di Gozo della Linaria
pseudolaxiflora Lojac, fin allora conosciuta soltanto dell'isola di
Linosa.
Sommier S. — Due novità per la fiora Maltese e Italiana.
Bull, della Soc. bot. ital. 1911, p. 76. Firenze 1911.
È annunziato il rinvenimento in Gozo del Cornucopiae cucullatum L.
ed in Malta del Convolvulus oleaefolius Desv.
Tanfani E. — Vedi Parlatore,
The Mediterranean Naturalist, a monthly Review of Na-
TURAL Science. Edited by J. H. Cooke. In 8°. Malta. 1891-9S.
Gli articoli concerneuti la flora Maltese contenuti in questo pe-
riodico che ebbe tre anni di vita, si trovano ai nomi dei loro Autori.
Visitor (Pseudonimo). — From Naples to Malta. The Gardners
Chronicle 1880, 1" semestre, p. 557-58. Londra 1880.
L'Autore dice di avere raccolto nel suo soggiorno di 4 giorni a
Malta, al principio di Marzo, più di 100 fanerogame di cui neppure
una che non si trovi anche sul continente Italiano. Di monocotile-
doni ha trovato soltanto 8 specie. Delle specie raccolte sono citate
solo pochissime, tutte menzionate nella Flora Melitensis di Delicata.
Wikstrom J. E. — Prèface in Plantae Melitae leclae di Grech
Delicata. Stockholm 1849.
È una prefazione di 6 pagine, scritta in lingua francese, dall'Au-
tore Svedese, al lavoro che gli era stato mandato da Grech Deli-
cata e che fu pubblicato nelVAais-Berettehe della Accademia delle
Scienze di Stocolma. Vi sono date notizie intorno agli esploratori
della flora Maltese, e sono fatte alcune osservazioni sulla costitu-
zione di quella flora e sulle jjiante trovate da Dumont D'Urville e
da Nyman, mancanti all'elenco di Grech Delicata.
Zerapha Stephanus. — Florae Melitensis Thesaurus, sive
plantarmn enumerano qaae in Melitae Gaulosque insulis aut
indigenae aut vnlgalissiniae. 1° fase, da p. 1 a p. 36, Melitae 1827 ;
20 fase, da p. 'òl a 80, Melitae 1831.
Zerafa(in latino Zerapha) fu medico, già addetto al grande Ospizio
di Ischia, poi succedette a Giacinto (di cui era stato collaboratore),
come Professore di Botanica nell'Università di Malta. Il « Florae
BIBLIOGRAFIA
63
Melitensis Thesaurus » è il primo vero tentativo di una Flora delle
Isole Maltesi. Ha però il grave difetto di non distinguere le piante
indigene da quelle coltivate per uso economico o per ornamento o
per studio nell'Orto botanico, e per di più Grech Delicata fa pag. xii)
dice che contiene ben 89 determinazioni errate. L'avere Zerafa enu-
merato promiscuamente le piante indigene e le coltivate, è stato
causa che alcune specie esotiche sono state erroneamente citate
come indigene di Malta nelle Flore italiane di Parlatore e di Fiori.
Le specie enumerate nella Florae Melitensis Thesaurus sono 644, di
cui 9 crittogame. Delle 635 fanerogame, secondo Delicata (pag. xii),
489 sono indigene di Malta e Gozo, e 146 coltivate. Le piante sono
disposte in ordine alfabetico, e di molte è dato il nome Maltese.
Fu Zerafa che per il primo, nel Thesaurus, descrisse la Centaurea
crassi/olia sotto il nome di C. spathulata, nome che era già stato
dato ad altra Centaurea da Tenore e che quindi venne cambiato da
Bertoloni.
Zerapha. — Vedi Aquilina e Hyacinthus.
Zodda Giuseppe. — Revisione monografica dei BelCinii ita-
liani secondo Hdth, e dei Meliloti italiani secondo 0. E. Schulz.
Malpighia, voi. XV, p. 342-3G2.
Sono citati per Malta alcune specie di quei due generi.
TWv^-'^^ t^i^'^/ òW>,/ ìi'^
AVVERTENZE
ALLA
FLORA MELITENSIS NOVA
Per comodità di confronti abbiamo seguito, nella nostra Flora,
l'ordine medesimo della Flora Melitensis di Grech Delicata che tro-
vasi fra le mani di molti.
Dopo il nome della specie e del suo Autore, citiamo tutti i lavori
(salvo alcuni generali, o senza interesse) nei quali abbiamo trovato
menzionata quella specie delle Isole Maltesi. — Malt. significa nome
Maltese di quella pianta.
Quando non citiamo per intero il titolo di un lavoro, vuol dire
che si trova nella nostra bibliografia.
Per i lavori che citiamo più spesso, abbiamo adottato le seguenti
abbreviazioni :
CG Cakuana Gatto (segue abbreviato il titolo del
lavoro che trovasi per intero nella nostra bi-
bliografia).
Duthie I J. F. DuTHiE, Notes on the Flora of Malta and
Gozo, in Journal of Botany, 1872.
Duthie II Id., Oli the Botany of the Maltese Islancls in 1874,
Part I. Ibid., 1874.
Duthie III. . . . Id., Part IL Ibid., 1875.
Duthie Barth. . . Id., Notes on the Flora of the Islands of Malta, Gozo,
Cornino and Cominotto ecc., in 11 Barth, 1875.
D'Urv DuMONT D' Ulivi LLK, Enumeratio Plantarum ecc.
FI. an Adriano Fioki e collaboratori. Flora analitica
d" Italia.
GD Grech Delicata, Flora Melitensis.
Gulia Barth. . . Cosi citiamo i quadri analitici ed i vari altri ar-
ticoli botanici pubblicati da Gavino Gulia nel
giornale II Barth. L'indicazione che mettiamo
dopo Barth del Volume (I o II) e della pagina,
permette di trovare, nella nostra bibliografia,
il titolo dell'articolo citato.
Gulia Almanacco. Gavino Gulia, Flora e Flora Maltese, nell'alma-
nacco Il Compagno per tutti ecc.
Gulia Bull. . . . Id. Stirps Compositarum Florulae Melitensis, in Bull.
Soc. hot. Fr.
S. SOMMiER et CABTTAifA GATTO. — Mora Melitensis nova, 5
66 • AVVERTENZE ALLA FLORA
Gulia Repert. . . Id. Repertorio botanico Alaltese ecc.
Nyman Obs. . . . C. F. Nyman, Ohservationes in Floram Siculam ecc.
Pari. FI. it. . . . F. Parlatore e vari continuatori, Flora Italiana.
Ti. Zbrapha, Florae Melitensis Thesaurus.
Quando di altri Autori citiamo soltanto il nome e la pagina, vuol
dire che di quell'Autore vi è un lavoro solo di cui si trova il titolo
nella nostra bibliografia.
Non citiamo Bonamico e Cavallini perchè è troppo spesso imj)os-
sibile identificare le piante da loro indicate con nomenclatura prelin-
neana. Non citiamo neppure Giacinto, perchè nel suo « Plantae in-
sularum Melitae ecc. » le piante indigene Maltesi sono confuse con
le coltivate e con le piante di Lampedusa.
Per il modo nel quale scriviamo i nomi Maltesi delle piante e
dei luoghi, rimandiamo a quanto uno di noi ha scritto qui a p. 6-7.
Par le piante ovvie non indichiamo località più speciali. Non ci-
tiamo altri come raccoglitori che per le specie meno comuni, e per
le località dove noi stessi non le abbiamo trovate.
Il segno ! dopo una o più località significa che la pianta fu ivi
trovata da uno o l'altro di noi, o da entrambi.
11 segno ! dopo il nome di altri significa che abbiamo veduta la
pianta raccolta da quella persona.
Un * dopo il numero d'ordine di una pianta significa che noi
stessi non l'abbiamo trovata nelle Isole Maltesi.
Dove non abbiamo osservazioni proprie riportiamo le indicazioni
di stazione e fenologiche di Grech Delicata e di Gulia, osservando
però che non ci sembrano sempre esatte.
Diamo numero d'ordine, cioè consideriamo come elementi della
flora Maltese, oltre che alle piante sul cui indigenato non vi è dubbio,
a tutte quelle di cui si conosce l'origine esotica, ma che sembrano
essersi insediate in modo duraturo e possono oramai considerarsi
come inselvatichite o in via di inselvatichire, e le subspontanee
che si ripresentano in modo continuato ed in vari luoghi.
Citiamo, ma escludiamo dalla numerazione invece le subspontanee
effimere che sono da considerarsi come semplici avventizie.'
V^i sono alcune piante che non furono più trovate in tempi re-
centi, e di cui si suppone che sono scomparse dall'Arcipelago Mal-
tese. Quando la loro presenza in passato è certa (come ad esempio
Chamaerops liumilis, Pteranthus echinatus, Lemna minor), continuiamo
a considerarle come elementi della flora e diamo loro un numero
d'ordine, perchè è impossibile affermare che sono realmente del
tutto scomparse.
FLORA MELITENSIS NOVA
DICOTYLEDONEAE.
I. — Hanuuculaceae,
1. — Clematis.
1. — Clematis cirrhosa L.; GD. p. 1; Cleghorn p. 119 et 121 ;
Duthie I p. 207, et II p. 322 et 324; Debotio p. 4; Godfery p. 296.
C. Balearica Z. p. 14. — In Maltese ChiesTia e Bairla.
Sulle rupi e sui vecchi muri, e scandente fra gli arbusti. —
Malta, qua e là, per esempio a Ùied Incita, ImtaTileb, Boschetto,
Faiiara ecc.! Gozo, piuttosto rara, Ùied il Lunziata, Torre
dei Giganti\ —- Fiorisce normalmente da Ottobre a Dicembre,
ma eccezionalmente può trovarsi ancora fiorita in Febbraio.
Le foglie di solito non sono punto coriacee; però nei luoghi
più rocciosi qualche volta si mostrano tali. Le superiori, verso
l'estremità dei rami giovani, sono ternatosette con segmenti
picciolettati, talvolta anche lungamente. Quelle più lontane dalle
cime sono invece indivise o solamente trilobe. Le foglie e le fo-
glioline sono talora più o meno profondamente crenate, fin quasi
acutamente dentate, talora invece intere ai margini. La C. cir-
rhosa delle Isole Maltesi, come quella delle Isole Pelagie, par-
tecipa dunque ai caratteri del tipo ed a quelli della var. Balea-
rica (Rich.).
2. — Anemone.
2. — Anemone coronaria L.; Nyman Obs. p. 641; GD. p. 1;
Gulia Repert. p. 32; Duthie I p. 207; Armitage p. 497; Debono
p. 4; CG. Medit. Nat. p. 277; FI. an. IV Appendice p. 104. A. co-
ronaria et A. pratensis Z. p. 42 et p. 4. Pulsatilla pratensis
Grech Delicata PI. Mei. lect. p. 65; GD. p. XV. — In Maltese
KaTiuiela.
68 RANUNCULACEAE
Nei campi coltiA^ati, e talora nei luoghi incolti. — Malta, co-
mune ! Gozo, verso Casal Caccia ! Cornino ! — Gennaio-Marzo.
Questa specie è in inverno un ornamento dei campi, ed i suoi
fiori vengono colti e venduti dai fiorai di Valletta.
Nelle Isole Maltesi trovasi soltanto la forma a fiori violetti,
con qualche caso di albinismo.
Sembra certo che Zerafa (p. 4), col nome di Anemoìie pra-
tensis abbia designato non 1'^. praiensis L. {= Pulsatilla pra-
iensis Mill.) ma la stessa pianta che poi (p. 42) chiamò A. coro-
naria. Difatti la tavola 33 del voi. V dell' Hortus Romanus
(Bonelli-Sabbati) al quale riferisce la sua A. praiensis, rappre-
senta la A. coronaria. Delicata, nel suo primo lavoro, indotto in
errore da Zerafa, enumerò la Pulsatilla praiensis Mill. fra le
piante indigene; ma nella Flora Melitensis p. XV, riconobbe
che questa non era specie Maltese.
3. — Anemone hortensis L. ; Duthie I p. 207, et II p. 322;
Debono p. 4. A. stellata Gulia Repert. p. 2. — Mali Anemoli.
Sui fianchi delle vallate. — Malta, rara, Ùied Babu, Ùied
Xcora e Ùied GTiomorl — Gennaio- Marzo.
Duthie fu il primo a indicare questa specie per Malta, quan-
tunque egli stesso dica che era già stata citata da Zerafa. Duthie
avrà probabilmente creduto che la A. praiensis di Zerafa do-
vesse riferirsi alla A. hortensis L. Ma a ciò si oppone la frase di
Zerafa che dice « foliis bipinnatis » e la citazione della tav. 33 del
Hortus Romanus, che come ho detto sopra, rappresenta 1'^. coro-
naria, mentre VA. hortensis è figurata a tav. 35.
3. — Adonis
4. — Adonis microcarpus DO. ; CG. Medit Nat. p. 276-77.
A. annua Z. p. 1 ; CG. Nat. Malt. p. 8. A. Cupaniana Gulia Re-
pert. p. 25; GD. p. 1 (a. et b. citrina) ; Duthie II p. 321; Debono
p. 5. A. annims var. microcarpus FI. an. IV Appendice p. 104.
— Malt. Ghallel is serduk, Gìiain is serduk o Henna.
Specialmente fra i grani ed in altri campi coltivati, ma an-
che nei luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune ! Cornino ! —
Gennaio-Maggio.
È, come l'Anemone coronaria, un ornamento dei campi in
inverno, e viene pure raccolto e venduto dai fiorai. La forma
a petali rossi è la più comune, ma trovasi pure con petali sere-
RANDNCULACEAE 69
ziati, ed anche interamente gialli {A. Capanianus b. cUrinus
Guss.). Più rara ancora é una forma a fiori aranciati. I petali
sono generalmente lunghi il doppio dei sepali, ma talvolta non
li superano. I carpelli, quando la spiga è densa, hanno ben mar-
cata una cresta circolare crenulata o denticolata, che é il carat-
tare distintivo della varietà pseadodentatus Lanza (Gli Adonis
di Sicilia e di Sardegna in Malpighia voi. V p. 257 = var. b.
iniermediiis [Webb et B.] Fiori FI. an. I p.;499). Nelle terre
aride di Cornino trovasi di dimensioni ridotte, quasi nano.
4. — Randnculus.
5. — Ranunculus diversifolius Gilibert. R. aquatilis Z. p. 65.
R. aquatilis var. (ritncalus Nyman Obs. p. 611. R. aquatilis
var. peUatus et var. trimcatus GD. p. 1 ; Duthie I p. 207 et 208 ;
FI. an. IV Appendice p. 104. R. Baudotii Duthie II p. 322 et 325,
et III p, 36. R. aquatilis j3 Baudotii FI. an. I p. 501. R. aquatilis,
peltatus, tvichophyllus et Baudotii Debono p. 5. Batrachyum
lieterophyllwn Grech Delicata PI. Mei. lect. p. 66. Batrachyum
aquaticum Armitage p. 498.
Nei ruscelli, nelle acque stagnanti e negli incavi della roccia
dove si raccoglie l'acqua piovana. In quest'ultima stazione spesso
insieme ad Elaline e Balliarda. — Malta e Gozo, in molti luoghi
ed abbondante! — Gennaio-Maggio.
Tutti i Batracliium a foglie eteromorfe che abbiamo osser-
vati a Malta ed a Gozo, come pure quelli raccolti da Duthie e
conservati negli erbari di Firenze, ci sembrano appartenenti ad
una sola specie, che crediamo essere il R. diversifolius Gilib.,
mentre Duthie, seguito da Fiori, lo ha riferito al R. Baudotii
G. G, Del resto chiunque si è occupato dei Ranunculus di
questa sezione sa quanto sia difficile circoscriverne le specie.
Abbiamo sempre visto le foglie nuotanti reniformi o peltate,
«ubtroncate alla base, e quindi ci consta la presenza soltanto
della varietà truncatus Koch, quantunque Delicata indichi anche
la varietà peltatus. Nelle acque più profonde le foglie a divi-
sioni capillari sono più numerose ; invece nelle acque basse,
specialmente nelle pozzette degli incavi delle roccie, le foglie
sono quasi tutte reniformi o flabellate, 3-5 lobe. Varia la gran-
dezza dei fiori (da 8 a 15 mm. in diametro), come quella di tutta
la pianta. Qualche volta nelle pozzette quasi prosciugate, questo
70 RANUNCULACEAE
Ranunculus presenta una forma interamente terrestre, con fo-
glie omomorfe piccolissime, tutte divise in laciniette capillari
corte e rigidette.
6. — Ranunculus trichophyllus Chaix ; Duthie II p. 322 et
325, et III p. 36. R. fluviatilis var. capillaceas GD. p. 1. R. flui-
fans Debono p. 5.
Nei ruscelli e nei fossi. — Malta e Gozo, in molti luoghi e non
meno abbondante del precedente ! — Febbraio-Maggio.
Non avvi dubbio che è questa la specie chiamata da Delicata
R. fluviatilis var. capillaceus, perchè abbonda nella località di
GTiain RiTiana da esso indicata.
7. — Ranunculus Ficaria L. R. Ficaria var. callhaefoliun GD.
p. 1 ; Debono p. 5. Ficaria ranunculoides Z. p. 49; Gulia Repert.
p. 21. — Malt. Fomm il glieliem.
Luoghi erbosi umidi, lungo i ruscelli, nei campi e nelle val-
late. — Malta e Gozo, in vari luoghi ! — Gennaio-Aprile.
8. — Ranunculus bullatus L. ; Z. p. 65; Brenner in Badger;
GD. p. 1 ; Gulia Repert. p. 13 ; Cleghorn p. 1 19 ; Duthie I p. 208;
Armitage p. 497; Debono p. 5; Godfery p. 297; CG. Nat. Malt.
p. 7 et Medit. Nat. p. 277; Fi. an. I p. 507. — Malt. Cifolloh.
Dovunque, specialmente nei luoghi incolti aridi. — Malta^
comunissimo, specialmente abbondante e bello sugli spalti dei
forti ! Gozo, ugualmente comune ! Cornino ! — Ottobre-Feb-
braio.
È questa una delle piante caratteristiche in inverno per la
sua abbondante fioritura e per il suo dolce profumo. La cam-
pagna in certi luoghi ne appare tinta di giallo.
Trovasi tanto con le foglie pelose sulla faccia inferiore o sulle
due faccie, quanto con le foglie soltanto cigliate e del resto gla-
bre. Quest'ultima sarebbe la forma semicalviis Jord.
L'abbiamo trovato qualche volta, ma raramente, con i fiori
stradoppi, per cui somigliavano ad un R. Asiaticus coltivato, in
miniatura. Abbiamo pure notato in esso qualche caso di albinismo.
9. — Ranunculus flabellatus Desf.; GD. p. 1; Duthie II p. 321.
R. chaerophyllus var. vulgaris et var. flabellaliis Debono p. 6.
Nei luoghi aridi rocciosi. — Malta e Gozo, frequente in varie
parti ! — Marzo-Maggio.
Varia assai per la statura e per la maggiore o minore divi-
sione delle foglie.
RANUNCULACEAE
71
10. — Ranunculus ophioglossifolius Vili.; GD. p. 1; Gulia
Barth II p. 9; Debono p. 6; FI. an. IV Appendice p. 105.
Luoghi umidi. — Malta, raro GTiain RìTiana, GTiain Mula !
— Marzo-A[)rile. •
11.*— Ranunculus fontanus Presi; GD. p. 1; Debono p. 6.
R. ophioglossifolUts var. fontanus FI. an. IV Appendice p. 105.
Luoghi paludosi. — Malta, a GTiain Mula (GD.). — Aprile-
Maggio.
L'unico esemplare di Malta che conosciamo trovasi nell'Erba-
rio Universitario di Malta col nome di fontanus scritto sull'eti-
chetta originale da Delicata. Ma è troppo difettoso e incompleto
per decidere se appartenga a R. fontanus 03. R. ophioglossifolius.
12. — Ranunculus macrophyllus Desf. R. Phitonotis GD.
p. 1?; Gulia Barth II p. 0; Debono p. 6.
Nei luoghi freschi lungo i ruscelli. — Malta, abbastanza fre-
quente. L'abbiamo raccolto a Cied Incita, Ghirglienti, Imta-
Tileb, nei quali luoghi è bello ed abbondante! — Aprile-Maggio.
Sono state descritte, coi nomi di R. macrophyllus, Neapoli-
ianus, heucherifolius, pulustris, Corsicus, Panormitanus, delle
forme affini e confluenti fra loro, tanto che per alcuni autori
sono semplici sinonimi 0 varietà. Sotto il nome più antico di
macrophijllus Desf., comprendiamo le varie forme che si trovano
in Malta, e che ora corrispondono (salvo forse una peluria meno
abbondante) al tipo macrophyllns di Desfontaines, ed ora si av-
vicinano all'una o all'altra delle forme sopra enumerate. Tutte
hanno gli achenì sempre perfettamente lisci.
La pianta di Ùied Incita, alta e robusta in tutte le sue parti,
con foglie lunghe 10-11 cm. e larghe altrettanto, e fiori di 4 cm.
di diametro, merita di essere distinta col nome di :
R. ìnacropliyllus forma ìuacranthus Nobis.
Siamo certi, per le località indicate, che questa specie é stata
chiamata R. Phitonotis tanto da Grech Delicata che da Gulia e
da Debono.
13. — Ranunculus Sardous Crantz.
Luoghi erbosi. — Malta, raro a Floriana ! — Aprile.
Come abbiamo detto sopra, crediamo che col nome di R. Phi-
tonotis Grech Delicata, Gulia e Debono abbiano inteso la specie
precedente anziché il R. Sardous Crantz. Cosi la presenza di
72 RANUNCULACEAE
questa specie a Malta ci è attestata soltanto da un esemplare
da noi raccolto a Floriana il 17 Aprile 1906 in fiore.
14. — Ranunculus triiobus Desf. ; GD. p. 1 ; Debono p. 6.
Luoghi umidi, — Malta, raro, Marsa (GD., Gulia!). Gozo,
raro, Ùied il Lunziata ! — Marzo-Aprile.
Le piante che abbiamo raccolte nel Ùied Lunziata, lungo il
ruscello, erano molto sviluppate in tutte le loro parti vegeta-
tive, con fusto fistoloso alto almeno V^ metro, ed appartengono
quindi alla forma Calcara^ (Tineo prò specie) FI. an. I p. 515.
Nell'Erbario dell'Università di Valletta vi è un'esemplare di
Marsa raccolto da Gulia, riferibile esso pure a questa varietà.
15.* — Ranunculus Chius DC. R. iyicrassatus GD. p. 2; De-
bono p. 6, R. parvifiorus var. Chias FI. an. IV Appendice p. 107.
Luoghi erbosi umidi. — Malta, a GTiain Rihana (GD.). —
Marzo-Aprile.
16. — Ranunculus muricatus L. : Z. p. 65; GD. p. 2; Duthie
II p. 322 et 323; Gulia Barth II p. 9; Debono p. 6.
Luoghi umidi nelle parti coltivate e nelle vallate. — Malta
e Gozo, comune e particolarmente rigoglioso nel fondo dei bur-
roni umidi ! — Febbraio-Maggio.
17. — Ranunculus arvensls L. ; Z. p. 65 ; GD. p. 2 ; Debono p . 6.
Più specialmente nei coltivato. — Malta, in vari luoghi ma
non comune! Gozo, verso Nadurl — Aprile-Maggio.
5. — Nigella.
18. — Nigella Damascena L.; Z. p. 56; GD. p. 2; Gulia Repert.
p. 54 ; Duthie II p. 323 ; Debono p. 6. — Malt. Siek il brimba.
Nel coltivato ed anche in luoghi incolti ed aridi. — Malta
e Gozo, in molti luoghi ! Cornino ! — Marzo-Maggio.
Nei piani aridi e rocciosi tanto di Malta quanto di Gozo e di
Gemino, luoghi dove é frequente, si trova in generale di dimen-
sioni molto ridotte, alta talvolta non più di 2 cm. e con fiore
pure rimpiccolito. Sotto questa forma (chiamata Africana da
Brand in Richter et Gùrke Plant. Europ. tom II fase. IH. p. 418)
trovasi pure a Lampedusa.
6. — Delphinidm.
19. — Delphinium halteratum Sibth. et Sm. D. peregrinmnZ.
p. 18; Daveau p. 18; Zodda Revis. monogr. Delphin. ital. in
RANUNCULACEAE, PAPAVERACEAE 73
Malpigli ia XV p. 349. D. longipes Gulia Repert. p. 46 et Alma-
nacco p. 66. D. longipes et Z). emarginatum GD. p. 2 et 43 ; De-
bono p. 7. D. peregìHnum typicum et var. longipes, et D. penta-
gynum var. emarginatam FI. aii. IV Appendice p. 108 et 109.
— Malt. Sieli il Tmmiema.
Campi e luoghi incolti. — Malta, comune! Gozo (Gulia). —
Maggio-Settembre.
Non abbiamo visto a Malta né il D. peregrinum L. tipico, né
il D. longipes Moris, mentre vi è comune assai il D. halleralum S.
et S., onde ci crediamo autoi-izzati a riferire a quest' ultima
specie il D. longipes di Delicata ed il D. peregrinitìn dì Zerafa.
Del resto sono tre specie confluenti. Al D. halleraiwn riferiamo
pure il D. emarginatiim di Delicata, perchè la descrizione che
questo autore ne dà a p. 43 non si attaglia affatto al D. eniar-
ginalum Presi, bensi al D. halleralum ; ed infatti nell'Erbario
di Malta vi è un esemplare di D. halleralum che porta suU'^eti-
chetta il nome di Z). e ma7^ginalum scritto dsLÌÌo stesso Delicata.
Debono e Fiori non hanno fatto altro che copiare Delicata.
20. — Delphinium Staphysagria L.; Z. p. 18; GD. p. 2: Gulia
Repert. p. 68; Debono p. 7; FI. an. IV Appendice p. 109; CG.
Arch. Melit. p. 207. — Malt. ZerrìgTiet il harnel.
Luoghi ruderali e fruticeti ombrosi. — Malta, raro, Ta Baldu,
tlied Babu ! Marsascala, Lied Kirda (GD.). — Maggio.
21. —Delphinium Ajacis L. ; Z. p. 18; Gulia Repert. p. 46;
Debono p. 6. — Malt. Pedidaluet.
Stazioni antropiche. — Malta, spalti dei forti a Florianal Nel
dintorno dei giardini (Debono). — Maggio..
Zerafa indicava questa pianta soltanto negli orti, Gulia la dice
esotica e Delicata non la menziona affatto. Debono la dice sub-
spontanea. È specie che sfugge facilmente dalle colture, ripro-
ducendosi qua e là subspontanea, e per la quale si rimane in
dubbio se convenga o no numerarla fra gli elementi della flora
del paese.
II. — Papaveraceae,
7. — Papaver. ■*
22. - Papaver hybridum L. ; Forskaal N.^ 41 ; Z. p. 59 ; GD.
p. 2 ; Gulia Barth I p. 416. — Malt. Pepprin.
74 PAPAVERACEAE
Nel coltivato ed anche nei luoghi incolti. — Malta e Gozo,
comune ! — Gennaio-Maggio.
Trovasi talvolta nano in tutte le sue parti. Non abbiamo ve-
duto la var. Sicitlum Guss.
23. — Papaver Rhoeas L. ; Z. p. 59 ; GD. p. 2 ; Gulia Repert.
p. 46 et Barth I p. 416^; Duthie I p, 208. — Malt. Pepprin.
Nel coltivato e talvolta anche nei luoghi incolti. — Malta e
Gozo, molto comune ! Cornino ! — Marzo-Maggio.
Nei luoghi sterili trovasi nano. Duthie riferisce a questa
specie, come varietà, il P. strigosum, Bonn., e dice che cresce
insieme al tipo. Gulia cita per Malta la var. integrifoliuin DO.
Noi abbiamo notato nel Papaver Rhoeas a Malta la stessa
grande variabilità che presenta anche altrove. Abbiamo visto
frequenti le piante con peli appressati nelle parti superiori, il
che sarebbe una delle caratteristiche della var. strigosicm.
24. — Papaver dubium L.; Z. p. 59; Nyraan Obs. p. 641 ; Gu-
lia Barth I p. 416 (prò parte). Duthie I p. 208; CG. Medit. Nat.
p. 277. P. dubium et P. oUasifolium GD. p. 2. P. obtusifolium
var. anguslifolmm Lojacono Malpighia XX p. 108. P. R/ioeas
var. obtmifolium FI an. IV" Appendice p. 102. — Malt. Pepprin.
Nel coltivato. — Malta e Gozo, molto comune! — Marzo-
Maggio.
Associandoci all'opinione espressa da Moris (Flora Sardoa I
p. 77), consideriamo il P. oUasifolium Desf. come semplice va-
rietà del P. dubium. Di fatti si trovano, anche nelle Isole Mal-
tesi tutti i passaggi fra l'uno e l'altro. Il P. pinnatifldum Moris
invece ci è sembrato sempre nettamente distinto per le foglie
superiori mai pennatopartite e ancora meno bipennatopartite,
ma semplicemente dentate o inciso-pinnatiflde, con denti o la-
cinie triangolari o ovato-triangolari, e per le capsule molto più
lunghe ed assottigliate alla base. Più difficile riesce talvolta
distinguere il P. dubium dalle forme del P. Rhoeas a peli ap-
pressati, e difatti il P. strigosum è da taluno riunito al P. Rho-
eas e da tal'altro al P. dubium.
Gulia riunisce sotto il nome di P. dubium i P. obtusifolium
Desf., Rubiaei DC, strigosum Bonn, e pinnatifldum Moris.
Lojacono I. e, pubblica sotto il nome di P. obtusifolium var.
angusti folium, la descrizione manoscritta di Tineo di una forma
nana di questa specie, e dice « vidi specimina ex Malta ». Noi
PAPAVERACEAE 75
abbiamo trovato il P. dicbium tanto nano quanto molto alto e
ramificato, ma non ci é sembrato che queste differenze di svi-
luppo giustificassero la creazione di varietà.
Abbiamo osservato alcuni casi di albinismo in questa specie.
25. — Papaver pinnatifidum Moris ; GD. p. '2. P. dubiam
Gulia Barth. I p. 416 (prò parte). P. Rhoeas var. pinnalifidum.
FI. an. IV Appendice p. 102. — Mali. Pepprin.
Specialmente nel coltivato. — Malta e Gozo, comune ! —
Gennaio-Marzo.
Anche questa specie si trova tanto nana ed a fusto semplice,
quanto di grandi dimensioni e ramificata. Negli esemplari più
robusti le capsule giungono ad avere 30 mm. di lunghezza, e
sono sempre molto assottigliate in basso.
26. — Papaver setigerum DC. ; GD. p. 2; Gulia Barth I p. 416;
CG. Medit. Nat. p. 277.
Nel coltivato. — Malta, frequente! Gozo, qua e là, piuttosto
frequente! — Marzo-Maggio.
Trovasi qualche volta con fiori bianchi.
27.— Papaver somniferum L. , Z. p. 59; GD. p. 2; Gulia
Repert. p. 46 et 64, et Barth I p. 416. — Malt. Xahxih.
Nelle parti coltivato. — Malta, qua e là in qualche giardino!
fra le messi (GD., Gulia). — Febbraio-Maggio.
Zerafa e Delicata indicano questa specie per Malta senza os-
servazioni. Gulia dice che ve ne sono due varietà, una con capsula
più grande che trovasi soltanto subspontanea, e l'altra a capsula
di un pollice che sarebbe realmente spontanea. Noi però non
abbiamo trovato questa specie alti'o che subspontanea nei giardini.
Oss. — Papaver capsulis globosis, hispidis Forskaal N.» 42,
Non sappiamo a quale specie riferire questa citazione. Non può
essere il P. hijbridwin poiché Forskaal lo cita col suo nome.
8. — Glaucid-m.
28. — Claucium flavum Crantz ; Gulia Barth I p. 416 et 463.
G. luteitm GD. p. 2; Gulia Repert. p. 64 ; Godfery p. 297. Chelt-
doniiim Glaucium Forskaal N." 39; Z. p. 12. — Malt. XaTixiTi
isfar.
Luoghi rocciosi e arenosi in vicinanza del mare. — Malta,
in molti luoghi ! Gozo, a Cala Dueira ! Ramla (Gulia). Cornino
(Gulia). — Aprile-Giugno, ed eccezionalmente anche in autunno.
76 PAPAVERACEAE, FUMARIACEAE
9. — Chelidonium.
29. — Chelidonium majus L. ; Gulia Repert. p. 12 et Barth
I p. 416.
Vecchi muri. — Malta, raro, Sani' Antonio, Argottil Bo-
schetto (Gulia). Gozo, Chambray (Gulia). — Aprile-Giugno.
Gulia é il solo dei nostri predecessori che citi questa specie
per le Isole Maltesi. Nel Repertorio ne aveva fatto menzione
soltanto come pianta coltivata ; ma nel Barth lo annovera fra
gli elementi della flora Maltese, però soltanto come pianta na-
turalizzata. A noi, nelle località di Sant'Antonio e di Arlotti
dove lo abbiamo raccolto, è sembrato soltanto subspontaneo; ma
il fatto che oramai è stato trovato in vari luoghi ci induce a
numerarlo fra gli elementi della fiora Maltese.
10. — Hypecodm.
30. — Hypecoum procumbens L. ; Z. p. 24; GD. p. 2; Gulia
Report. p. 34; Cleghorn p. 120; Nicotra Le Fumariacee ital.
p. 23. ff. procumbens y macranthum Rouy et Fouc. FI. de
Fraiice I p 169. H. procumbens var. pseudograndifloruni FI.
an. I p. 483. -— Malt. Karn il mogTna.
Luoghi incolti ed anche nel coltivato, ma più specialmante vi-
cino al mare. — Malta, in molti luoghi ! Gozo, in vari luoghi come
ad esempio Cala Dàeira, Marsalforno ecq, ! — Gennaio-Aprile.
Nelle piante che abbiamo raccolte tanto a Malta quanto a Gozo.
i caratteri della varietà macranthum R. et F. == H. pseudogran-
diflorum Petrov. indicata per Malta da Rouy e Foucaud e da Fiori,
non sono molto spiccati. I sepali sono ovati e brevemente mu-
cronati. La grandezza dei fiori è variabile secondo la stazione.
III. — Fuìuariaceae.
11. — Fumaria.
31. — Fumaria agraria Lag. F. agraria typica et var. major
Nicotra p. 58. F. macrocarpa Daveau p. 17. F. capreolata
var. agraria FI. an. I p. 479.
Più specialmente nel coltivato e nei campi in riposo. — Malta,
comune ! Gozo, frequente ! — Dicembre-Maggio.
La forma sotto la quale abbiamo visto questa specie nelle Isole
FUMARIACEAE 77
Maltesi è quella descritta da Badarro col nome di F. major,
ritenuta da Parlatore (Monografìa delle Furaariee p. 73) come
semplice sinonimo di F, agraria, e da Hammar (Monographia
generis Fumariarum p. 294), come sua varietà. Si distingue dal
tipo, come osserva bene Hammar, principalmente per i sepali
più larghi e più manifestamente dentati, e per i fiori un poco
meno grandi. Del resto anche nelle Isole Maltesi presenta delle
variazioni, e trovasi ora eretta ed ora più o meno scandente.
Nicotra indica per Malta tanto la varietà che il tipo. Riferiamo
la F. macrocarpa di Daveau alla F. agraria, supponendo che
non possa essere altro. La F. macrocarpa Pari, è pianta di
Grecia e di Asia Minore.
32.* — Fumaria capreolata L. ; Z. p. 21; GD. p. 2; Cleghorn
p. 119; Duthie I p. 208 et III p. 36; Nicotra p. 45.
Luoghi coltivati. — Malta (GD., Cleghorn, Duthie). — Di-
cembre-Marzo.
Noi non abbiamo mai trovato, nelle Isole Maltesi, né la F. ca-
preolata tipica, né alcuna sua varietà. Non se ne trovano esem-
plari neppure nell'Erbario Universitario di Valletta. Siccome
Grech Delicata l'indica come una pianta comune in Malta, mentre
invece non cita la F. agraria che vi cresce in abbondanza, è
lecito supporre che abbia scambiato l'una per l'altra. Lo stesso
dicasi di Zerafa che indica di Malta soltanto Fumaria capreo-
lata e officinalis, e di Cleghorn che cita la sola F. capreolata.
E in quanto a Duthie, egli dice che s'incontra a Malta sotto
varie forme, il che fa supporre che abbia confuso la F. capreo-
lata, oltre che con la F. bicolor, come diciamo sotto, anche con
altre specie. Nicotra non fa altro che ripetere le indicazioni di
Delicata e di Duthie. Conviene dunque riconoscere che la pre-
senza della F. capreolata nell'Arcipelago Maltese non è accer-
tata. Però è specie cosi diffusa nel bacino Mediterraneo, che
devesi ritenere probabile la sua presenza anche in queste isole.
33.* — Fumaria flabellata Gasparr. ; GD. p. 2; Nicotra p. 60;
FI. an. I p. 479.
Luoghi erbosi. — Malta (GD.) — Febbraio-Marzo.
Neanche questa specie abbiamo potuto trovare, e per questo
dubitiamo che Delicata, il quale dice che trovasi « in herbosis »
senza indicare alcuna località speciale, l'abbia confusa con altra
Fumaria. Non ci crediamo però autorizzati a toglierla dal numero
78 FUMARIACEAE
delle piante Maltesi, essendo tutt'altro che improbabile che si
trovi in queste isole. Nell'Erbario di Malta vi è un esemplare
col nome di flabellata scritto da Delicata, che sembra apparte-
nere a F. agraria ; ma é in uno stato tale che non se ne può
essere certi. Nicotra e Fiori si sono fidati della indicazione di
Delicata.
34-. — Fumaria bicolor Somm. ; Nicotra p. 57 ; Sommier
L'Isola del Giglio e la sua flora p. 8. F. capreolata var. Duthie
I p. 208 et III p. 36. F. capreolata var. dicolor FI. an. I p. 479.
Luoghi aprici, lontano dal coltivato. — Malta, a Ùied Babu
abbondante (Duthie!). Gozo, a Cala Lue ira {T>\xih\Q) ed ivi poi
ritrovata anche da noi ! ~ Febbraio- Apri le.
Già Duthie aveva riconosciuto l'autonomia di questa Fumaria,
e ne aveva dato una breve descrizione come varietà della F. ca-
preolata L., senza però dargli nome. Possiamo citarla di due
sole località: ma è probabile che quando si raccoglieranno con
più cura le Fumarie delle Isole Maltesi si troverà che la F. bi-
color noh è tanto rara.
35. — Fumaria media Lois. ; Nyman Obs. p. 646. F. inedia
et F. Petteri GD. p. 2 et 3. F. muralis j3 seroiina et F. Giis-
sonei Nicotra p. 49 et 54.
Nel coltivato. — Malta, qua e là non comune, per es. presso
Notabile, Ùied Incita, San Paolo a ìnare, Zurrico ! Gozo, piut-
tosto rara, Xlendi\ — Gennaio-Aprile.
Abbiamo trovato di questa specie tanto la varietà Giissoìiei
(Boiss.) quanto la var. confusa (Jord.) (= F. serotina Guss.j,
ed in inverno la bella forma grandiflora vernalis Hausskn.
3B. — Fumaria officinalis L. ; Z. p. 21; GD. p. 3; Parlatore
Monogr. delle Fiimariee p. 58; Nicotra p. QA.
Nelle parti coltivate. — Malta, frequente ! Gozo, piuttosto
rara ! — Dicembre-Luglio.
Di questa specie, a Malta ed a Gozo, si trova tanto il tipo
quanto la var. jiycnantha Lor. et Barr,
37. — Fumaria densifiora DC. F. micrantha Parlatore Mo-
nogr. Fumar, p. 62. F. teucantha GD. p. 3 (saltem prò parte).
F. officinalis var. densifiora FI. an. I p. 480.
Campi in riposo e coltivati. — Malta, in vari luoghi, per es.
Notabile, Birchircara, Hamrun, BaTiria ! — Marzo-Maggio.
Questa specie che Parlatore, 1. e. aveva già menzionata per
FUMARIACEAE, CRUCIFERAE 79
Malta nel 1844, fu omessa da Grech Delicata. Un esemplare di
F. deyisiflora conservato neU'Ei'bario di Malta, porta il nome di
F. leucantha scritto da Delicata stesso. Nell'Erbario Centrale di
Firenze trovansi invece, sotto il nome di F. leucantha, degli
esemplari di F. parviflora raccolti da Duthie, ed altri pure di
F. parvifìora mandati da Todaro e Calcara.
38. — Fumaria parviflora Lam. ; Nyman Obs. p. G47 ; G. De-
licata PI. Mei. lect. p. 66; Nicotra p. 71. F.VaillantiiGT).\).'à\
Nicotra p. 68. F. ofjìcinalis var. VaUlantii, FI. an. IV Appendice
p. 102.
Campi in riposo e luoghi coltivati. — Malta, in molti luoghi;
talora invade campi interi! Gozo, non comune; trovata presso
Zebìjug e nella valle di XlendiX — Gennaio-Maggio.
Non consideriamo la F. VaUlantii Lois. che come una varietà
della F. parviflora Lam., varietà che del resto non abbiamo
vista delle Isole Maltesi, mentre abbiamo raccolto molte volte
la F. parviflora, ora eretta, ed ora diffusa. Anche Nicotra, 1. e,
menziona la F. VaUlantii per Malta soltanto sulla autorità di
Grech Delicata, avendo egli stesso visto di Malta solo la F. par-
viflora tipica.
Oss. — Le Fumarie in genere sono chiamate dai Maltesi Fu-
maria o DoMianet Vart.
IV. — Cruciferae.
12. — Matthiola.
39. — Matthiola incana (L.) R. Br. ; GD. p. 3; Cleghorn p. 120;
Gulia Repert. p. 24 et Barth I p. 379; CG. Nat. Malt. p. 8 et
Medit. Nat. p. 277; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 796; Duthie
Barth p. 544. Cheiranthus incanus Z. p. 12.
Vecchi muri e rupi specialmente marine. — Malta, in vari
luoghi, per es, a Coitonera e sui muri dei forti della Valletta !
Gozo, dove l'abbiamo raccolta al castello di Rahato e al Tele-
grafo a Zurriehl Migiarro (Gulia). — Febbraio-Maggio.
Qui come altrove varia la tinta dei fiori (talora paonazzi ri-
gati di bianco o anche interamente bianchi) e la lunghezza e
grossezza dei pedicelli. I fiori del violacciocca selvaggio vengono
venduti in città.
40. * — Mattliiola rupestris DC. ; Gulia Barth I p. 379.
80 CRUCIFERAE
Sulle rupi. — Gozo, a Ta Cene, dove Gulia dice di averne
trovato due soli esemplari. — Gennaio-Aprile.
41. — Matthiola trlcuspidata (L.) R. Br. ; GD. p. 3 ; Gulia
Barth I p. 379 ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 803. Clieiranthm
iricuspiclaius Z. p. 12; Brenner in Badger.
Nelle arene marine e nei luoghi incolti. — Malta, nella re-
gione orientale in vari luoghi, per es. Delùnara, Cala Frana,
San Luciano ! Marsascirocco (Brenner). — Marzo-Maggio.
42.* — Matthiola sinuata (L.) R. Br.; GD. p. 3; Gulia Barth
I p. 379; Duthie II p. 325; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 799.
Cheiranihus sinuatus Brenner in Badger.
Nelle arene marine. — Gozo, rara, Cala Dùeira (Duthie), Ha-
gra tal General (Brenner, GD.). — Aprile-Maggio.
Oss. — Le Matthiola in genere sono chiamate dai Maltesi Gisi.
13. — Cardamine.
43. — Cardamine liirsuta L. ; Z. p. 10; GD. p. 3; Cleghorn
p. 119; Gulia Barth I p. 380. C. sylmtica Duthie I p. 208 et 210.
Luoghi erbosi, giardini. — Malta, frequente! Gozo, Xlendi
(Duthie). — Gennaio-Aprile.
Duthie per Gozo indica la C. sylvaiica Link, la quale non è
altro che una forma della C. hirsuta L.
44. * — Cardamine Graeca L. ; CG. Arch. Melit. p. 205. Plero-
neuruìn Graecum Gulia Barth I p. 380.
Luoghi umidi. — Gozo, Rdum il Pergla (Gulia). — P'ebbraio-
Aprile.
Gulia, l'unico che indichi questa specie dell'Arcipelago Mal-
tese, dice di averla trovata in quella sola località.
14. — Nasturtium.
45. — Nasturtium officinale R. Br. ; Z. p. 55 ; GD. p. 3; Gulia
Repert. p. 54 et Barth I p. 379; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 899. —
Malt. Crescioni o Sia.
Neil' acqua corrente. — Malta e Gozo, comune, riempiendo
spesso quasi da solo il letto dei ruscelli ! — Gennaio-Giugno.
15. — Alyssum.
46. — Alyssum maritimum (L ) Lam. ; Z. p. 3 ; Nyman Obs.
p. 646; Gulia Repert. p. 8. Lohularia maritima GD. p. ,3. Koniga
CRUCIFERAE 81
maritima Gulia Barth I p. 378; Armitage p. 497; Caruel in Pari.
FI. it. IX p. 755. — Malt. Bottuniey^a.
Luoghi aridi sassosi, rupi e muri vecchi. — Malta, Gozo e
Cornino, ed anche nell'isolotto di Filfola, comune dovunque ! —
Fiorisce tutto l'anno, ma meno abbondantem.ente in estate.
Oss. — Aìysswn alyssoides Forskaal N.^ 53. — Non sap-
piamo a quale specie riferire questa citazione, VA. calycinum L.
(= A. alyssoides L.) non essendo stato trovato da altri in Malta,
mentre Forskaal scrivendo « ad vias », mostra di intendere una
pianta comune in quest'isola.
16. — Thlaspi.
47. — Thlaspi perfoliatum L. ; Z. p. 73 ; GD. p. 3; Gulia Barth
I p. 378 ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 697 ; FI. an. IV Appen-
dice p. 101.
Luoghi erbosi arenosi. — Malta, raro, Ùiecl Kfrdal Ùied
GTiomor (GD.), Ùied il Barimi, Gneina (Gulia). Gozo, raro,
Ùied il Lunziaia, Pergla (Gulia). — Febbraio-Maggio.
17. — BlSCUTELLA.
48. — Biscutella didyma L. ; Armitage p. 497 ; FI. an. I
p. 476 et IV Appendice p. 101. B. Columnae D'Urv. p. 80 ; GD.
p. XI. B. Apula Z. p. 8 ; Nyman Obs. p. 645 ; Gulia Repert.
p. 65. B. Apula var. integrifolia et B. lijraia GD. p. 3. B. laevi-
gaia, B. didyma et B. lyrata Gulia Barth p. 379. B. Apula a et
S lyrata Caruel in Pari. FI. it. IX p. 650. — Malt. XeTit il forom.
Nei luoghi coltivati ed incolti. — Malta, molto comune ! Gozo,
comune! — Dicembre-Aprile.
Nei numerosi esemplari che abbiamo raccolti, le foglie radi-
cali sono più 0 meno profondamente dentate, ma mai lirate ne
pennatofesse, ed ancora meno pennatopartite. Non abbiamo dun-
que visto la varietà lyrata (L.) che tuttavia é indicata da Delicata
e da Gulia. Le piante da noi raccolte hanno sempre le siliquette
mature larghe almeno 5 mm., e cigliate sui margini, ma gene-
ralmente glabre sul disco, e sono dunque da riferirsi alla B. di-
dyma typica (Fiori FI. an.). Non esitiamo a riferire a questa
specie non solo le B. didyma e lyrata di Gulia, ma anche la
sua B. laevigata, perchè Malta non è stazione confacente a
8. SoJUiiER et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 6
82 CRUCIFERAE
questa specie, ed inoltre perché, se fosse comune come dice
Gulia, non sarebbe sfuggita agli altri raccoglitori.
Nyman nota esso pure che le foglie sono generalmente più
0 meno profondamente dentate, ma che talora sono invece intere.
Delicata in Prefazione p. XI cita la B. Columnae Ten. fra le piante
raccolte da d'Urville, e da lui non ritrovate. Noi consideriamo
la Bisculella Columnae come semplice forma della B. clidyma.
Questa specie fornisce un elemento alla microflora invernale,
trovandosene in Gennaio abbondanti esemplari nani, con pochi
fiori ed alti pochi centimetri, quantunque già fruttiferi.
18. — Draba.
49.— Draba verna L. ; Duthie I p. 208 et 210; Gulia Barth
1 p. 378; Carnei 'in Pari. FI. it. IX p. 778. Erophila vulgaris
Armitage p. 499.
Luoghi erbosi incolti. — Malta, non comune, Il Hauli, Im-
ghieret, Ùied Babu, Hagiar Kim ! tlied Dalam, Ùied Babu
(Duthie!). Gozo (Gulia, senza località). — Dicembre-Marzo.
Duthie aveva indicato dubitativamente di Cominotto una Ero-
phila verna var. Kroclieri. Supponiamo che sia la pianta che
esso distribuì poi col nome di Draba sp. e che abbiamo ricono-
sciuto essere HiUchinsia procumbens.
19. — Teesdalia.
50.* _ Teesdalia regularis Smith. T. Lepidium Gulia Barth
I p. 378.
Gozo, rara, a Ùardia ed a Ta Cene (Gulia).
20. — Carile.
51. — Cakile maritima Scop.; Z. p. 45; GD. p. 3; Gulia Barth
I p. 378; CG. Medit. Nat p. 277; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 1044.
C. jEgyptiacwn Brenner in Badger.
Arene marine. — Malta, nelle cale e nei golfi arenosi, per es.
MelleTia e San Paolo a mare \ Gozo, per es. Xlendi, Ramla,
Marsalforno ! Cornino nella baia di Santa Maria ! — Dicem-
bre-Agosto.
Trovasi tanto la forma a foglie quasi intere (C. ^Egijptiaca
Gàrtn.), quanto quella a foglie pennatiHde. Talvolta trovasi anche
con fiori bianchi.
CRUCIFERAE
21. — Malcolmia.
83
62.* — Malcolmia maritima (L.) R. Br.; Z. p. 52; GD. p. 3 ;
Cleghorn p. 120; Gulia Repert. p. 22 et Barth I p. 379; Caruel
in Pari. FI. it. IX p. 949; FI. an. I p. 423; CG. Arch. Melit.
p. 204. — Malt. Gazun.
Arene marine. — Malta, Cala Frana (GD.), vicino alla torre
di San Luciano (Gulia). — Marzo-Aprile.
Cleghorn l'indica fra le piante comuni delle sponde del mare.
Zerafa invece ne parlava solo come di pianta coltivata negli
orti. A noi non è riuscito trovarla, benché l'abbiamo cercata
in epoca opportuna nei luoghi indicati. Ad ogni modo non è fra
le piante comuni delle sponde del mare come dice Cleghorn.
Viene comunemente coltivata nei giardini.
22. — Cheiranthus.
53.— Cheiranthus Cheiri L. ; Z. p. 12; Gulia Barth I p. 379.
Vecchi muri e bastioni. — Malta, in pochi luoghi, per es.
Zarrico ! bastioni di Valletta (Borg.) — Febbraio-Aprile.
Questa pianta deve forse considerarsi come subspontanea in
Malta, trovandosi soltanto in vicinanza dei luoghi dove fu colti-
vata. Delicata non la citava.
23. — SlSYMBRIDM.
54. — Sisymbrium officinale (L.) Scop. ; GD. p. 3; Gulia
Repert. p. 7; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 930. S. officinarum
Gulia Barth I p. 380. Erijsimam o/fi'jinale Z. p. 20. — Malt.
Esima.
Luoghi coltivati, lungo le vie e margini dei campi. — Malta
e Gozo, comune ! — Febbraio-Maggio.
Secondo Gulia trovasi tanto la forma a silique pelose quanto
quella a silique glabre. Noi però non abbiamo veduto la seconda.
55.*— Sisymbrium polyceratium L. ; Z. p. 71; GD. p. 3;
Gulia Barth I p. 380; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 933.
Luoghi ruderali. — Malta, (Z., GD., Gulia). — Marzo-Maggio.
Noi non abbiamo trovato questa specie che Delicata indica
genericamente « in ruderatis, ad vias », e che Gulia dice comune.
Zerafa l'indicava della regione di Musia, dunque come pianta
indigena.
84: CRUCIFERAE
56. — Sisymbrium Irio L.; GD. p. 3; Gulia Barth I p. 380;
Caruel in Pari. FI. it. IX p. 925; FI. an. IV Appendice p. 91.
Campi incolti e luoghi ruderali. — Malta e Gozo, qua e lai
— Febbraio-Marzo.
57.* — Sisymbrium Sophia L.; Gulia Barth I p. 380 et Al-
manacco p. 72; CG. Arch. Melit. p. 204.
Malta, a Santa Venere, dove fu ti'ovato una sola volta dal
Padre Libassi (Gulia). 11 Col. Godfery ne trovò, presso Valletta^
a poca distanza da un deposito di foraggio, un solo esemplare
che giudicò importato ed avventizio. Vi è dunque ragione di
dubitare dell'indigenato di questa pianta.
Oss. — Chamaelina saliva (L.) Crantz ; CG. Arch. Melit.
p. 204.
Questa specie che è stata trovata una sola volta a Malta dal
Godfery, è da ritenersi come avventizia.
24. — Neslia.
58. — Neslia paniculata (L.) Desv.; Z. p. 56; GD. p. 3; Gulia
Barth I p. 379; CG. Nat. Malt. p. 8: Caruel in Pari. FI. it, IX
p. 1033.
Nei campi. — Malta, qua e là, non rara! Gozo, Pergla e Mi-
giarro (Gulia). — Febbraio-Aprile.
25. — Lepidium.
59. — Lepidium Iberis L.; Z. p. 51; Nyman Obs. p. 645; Ca-
ruel in Pari. FI. it. IX p. 662. L. gramìnifoUum GD. p. 3; Gulia
Barth I p. 378.
Lungo le vie e luoghi ruderali. — Malta, non comune, Marsa,
cimitero di Florianal Cottonera (Gulia), spalti dei forti di Val-
Iella (GD.). — Dicembre-Maggio,
60. — Lepidium Draba L. ; Gulia Barth I p. 378. Cay^daria
Braba Caruel in Pari. FI. it. .IX p. 659.
Luoghi erbosi lungo le vie e sui cigli dei campi. — Malta,
piuttosto raro, fra Birchircara e Musla, fra Curmi e Zebbug,
spalti dei forti a Floriana ! Marsa (Gulia). Gozo, sotto Rabato
lungo la via di Marsalforno\ — Aprile-Maggio.
Oss. — Lepidium salivum L.; Forskaal N.° 52; Z. p. 27; Gulia
Reperì, p. 28; Pari. FI. it. IX p. 666; FI. an. I p. 467. — Malt.
Jlabiroca.
CRUCIFERAE 85
Questa specie non si trova spontanea a Malta, come potrebbe
credersi per le citazioni di Parlatore e di Fiori. Questi l'hanno
indicata sulla fede di Zerafa, il quale però enumera alla rinfusa
specie spontanee e coltivate. Forskaal dice espressamente « in
hortis », e Gulia la dice esotica. Noi non l'abbiamo vista nep-
pure avventizia, quantunque si coltivi in qualche orto.
26. — HUTCHINSIA.
GÌ.* — Hutchinsia procumbens (L.) Desv. H. pciraea GxxWdi,
Barth I p. 378. H. procumbens var. Revelieri forma Soimnieri
Pampanini Nuov. Giorn. bot. it. 1909 p. 36-37. Eroghila sp. Du-
thie II p. 320 et Barth p. 543. E. vnlgaris var. Krockeri Duthie
III p. 37.
Luoghi incolti aridi e rupi marine. — Gozo, rara, colli di
Ta Harrax (Gulia). Cornino (Uuthie!). — Marzo-Aprile.
"Non esitiamo a riferire la //. petraea di Gulia alla //. pro-
cumbens Desv., perché Gulia in una sua nota manoscritta, ri-
ferisce alla H. petraea le piante raccolte da Duthie a Gemino,
e queste, che abbiamo viste tanto nell'Erbario Centrale di Fi-
renze quanto in quello di uno di noi (distribuita col nome di
Erophila o Draba sp.), non appartengono alla H. petraea (L.)
R. Br., ma alla H. procumbens. Sono quegli stessi esemplari
di Duthie sui quali il D.'' Pampanini ha stabilito una nuova
forma che egli chiama H. procumbens (L.) Desv. var. Reve-
lieri Jord. f. Sommieri. In Duthie III p. 37 la Erophila vul-
garis var. Krockeri è indicata di Cominotto. Ma tanto negli
elenchi speciali (Duthie II p. 320) quanto sulle etichette delle
piante distribuite da Duthie, la pianta che egli aveva ritenuta
essere Erophila vulgaris var. Krockeri o Draba sp. e che è in-
vece la Hutchinsia procumbes, è indicata di Comino e non di
Cominotto.
27. — Capsella.
62.— Capsella Bursa-pastoris (L.) Moench ; Z. p. 45; GD.
p. 4; Gulia Repert. p. 24 et Barth I p. 378; Cleghorn p. 119. —
Malt. Giargir il gemei.
Luoghi coltivati, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, molto
comune ! — Novembre-Giugno.
86 CRUCIFERAE
28. — SlNAPIS.
63. — Sinapis alba L. ; Duthie III p. 37; Gulia Barth I p. 380;
Caruel in Pari. FI. it. IX p. 976; FI. an. IV Appendice p. 96.
Lungo le vie e terreni incolti. — Malta, GTiain DùieliX lungo
un corso d'acqua all'Ovest di MelleTm (Duthie). Gozo, Marsal-
forno e Ta Cene (Gulia). — Febbraio-Aprile.
Noi abbiamo trovato la Sinapis alba una sola volta presso
GTiain Dùieli su di un mucchio di pozzolana di provenienza
estera, dove non l'abbiamo più ritrovata negli anni successivi^
cosicché ivi ci era sembrata pianta avventizia; ma Duthie e Gu-
lia sembrano averla trovata indubbiamente spontanea.
29. — Brassica.
B4. — Brassica Sinapistrum Boiss. Sinapis arvensis Z. p. 70;
GD. p. 4 ; Gulia Repert. p. 43 et Barth I p. 380 ; Cleghorn p. 119
et 121. — Malt. Mastarda salvaggia.
Tanto nei luoghi coltivati quanto negli incolti. — Malta e
Gozo, frequente ! Cornino ! — Gennaio-Maggio.
Trovasi tanto con lo silique glabre che irte per peli retrorsi.
BS. — Brassica nigra (L.) Koch. Sinapis nigra Z. p. 71; Gulia
Repert. p. 43 et Barth I p.380. Brassica sinapioides Caruel in
Pari. FI. it. IX p. 998. — Malt. Mmtaì^da.
Nei campi. — Malta, piuttosto rara, Marsa ! fra Zahbar e
Marsascala (Gulia). Gozo (Duthie ex Caruel 1. e). — Marzo-
Aprile.
Zorafa la indicava soltanto come pianta coltivata, cosi pure
Gulia nel Repertorio.
66. — Brassica adpressa (Moench) Boiss. ; Caruel in Pari.
FI. it. IX p. 1008. Sinapis incana Z. p. 70 ; Gulia Repert. p. 43
et Barth I p. 380 ; Duthie II p. 323. Erucaslrum incanum GD.
p. 4. — Malt. Musiarda salvaggia.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, comunissima ed abbon-
dante ! Gozo, piuttosto comune! Cornino! — Febbraio-Maggio.
67. — Brassica campestris L. ; Gulia Repert. p. 38; CG. Medit.
Nat. p. 277. B. campestris, B. oleracea et B. Napus Z. p. 8 et 44.
B. Napus Nyman Obs. p. 646. B. campestris et B. incana GD.
p. 4; Gulia Barth I p. 380. B. incana Duthie II p. 321. B. oleracea
var. incana FI. an. IV Appendice p. 96. — Malt. Liftia o Caulicelli^
CRUCIFERAE 87
Luoghi coltivati e talora anche nei luoghi incolti. — Malta
e Gozo, molto comune, cuoprendo talvolta campi interi ! — No-
vembre-Maggio.
Crediamo, come Carnei (in Pari. FI. it. IX p. 985), miglior consi-
glio riunire sotto questo nome le B. campestris, Napus e Rapa
degli autori, essendo difficile sapere quale forma essi abbiano in-
teso sotto l'uno o l'altro di quei nomi. In quanto alla B. incana di
Grech Delicata e di Gulia, Caruel 1. e. avverte esplicitamente che
non è la specie di Tenore, ma la B. campestris L. (il che è sfug-
gito a Fiori quando nella Appendice alla FI. an., sulla fede di
Delicata, cita per Malta la B. incana Ten.). In quanto poi alla
B. oleracea di Zerafa, supponiamo che debba pure riferirsi alla
B. campestris sensu lato, o che si tratti soltanto di pianta col-
tivata.
Trovasi talvolta con fiori bianchi.
68. * — Brassica Tournefortii Gouan ; Duthie III p. 37 et
Barth p. 543; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 990; FI. an. I p. 447.
Gozo, vicino a Babaio, lungo la via di tfiecl il Lunziata, molto
rara (Duthie). ~ Marzo-Aprile.
G9.*— Brassica fruticulosa Cyr. ; GD. p. 4; Gulia Repert.
p. 38 et Barth I p. 380 (?) ; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 995 ; FI.
an. IV Appendice p. 96.
Nei campi. — Malta, Ùied GTiomor, Marsa (GD.). — Feb-
braio-Maggio.
Noi non abbiamo mai trovato questa specie. Gulia che la dice
« molto comune nei campi da Dicembre a Maggio », deve essere
caduto in qualche equivoco. Ed infatti, uno di noi ha in erbario
un esemplare di Rapistrum rugosum mandatogli da Malta da Du-
thie col nome di Brassica fruticulosa e che al Duthie era stato
probabilmente indicato per tale da Gulia. Ammettiamo dunque
questa specie nella flora Maltese soltanto nella fede di Delicata.
30. — DlPLOTAXIS.
70. — Diplotaxis erucoides (L.) DC. ; Z. p. 47 ; Nyman Obs.
p. 646; GD. p. 4 ; Cleghorn p. 120 ; Gulia Repert. p. 23 et Barth
I p. 379; Armitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7; Caruel in Pari.
FI. it. IX p. 970; FI. an. IV Appendice p. 97. — Malt. Giargir.
Campi e luoghi incolti. — Malta e Gozo, comunissima! — Ot-
tobre-Giugno.
88 CRUCIFERAE
È una delle piante più cospicue in inverno, e cuopre di bianco
tutta la campagna da Novembre a Gennaio. Fiorisce normal-
mente da Ottobre fino a Giugno; ma, quando piove in Luglio,
cosa che avviene di rado, essa fa una fioritura eccezionale due o
tre settimane dopo la pioggia. Se ne vendono i fiori recisi nelle
strade di Valletta.
71. — Diplotaxis vimìnea (L.) DC. ; GD. p. 4; Gulia Repert.
p. 2 et Almanacco p. 67; CG. Arch. Melit. p. 203. D. scaposa
Gulla Barth I p. 152 ; Duthie I p. 208 et 210, et II p. 323 ; FI.
an. I p. 448 et IV Appendice p. 97. D. scaposa et 7), 'Oiminea
var. integrifoUa Duthie III p. 37. D. viminea et D. scaposa
Gulia Barth I p. 380; Carnei in Pari. FI. it. IX p. 967 et 969.
D. viminea typica et forma integrifoUa FI. an. IV Appendice
p. 97. — Malt. Aruca salvangia.
Lungo le vie, sui muri e nei campi in riposo. Preferisce i
terreni aridi. —Malta, comune! Gozo, in molti luoghi ma non
abbondante! — Ottobre-Giugno.
Come ce lo hanno dimostrato gli esemplari dell'erbario di
uno di noi e dell'Erbario Centrale di Firenze, la pianta distri-
buita da Duthie col nome di Diplotaxis scaposa non é altro
che D. viminea. Va dunque tolta la D. scaposa dal novero delle
piante Maltesi. Della Diplotaxis viminea trovata a Gozo alla
Madonna della Kala, Duthie (seguito da Fiori Appendice p. 97)
dice che apparteneva alla var. integrifoUa Guss. Noi abbiamo
raccolto, tanto a Malta che a Gozo, delle forme con foglie sem-
plicemente crenato-dentate, ed altre con foglie pennatofesse ed
anche pennatopartite. Abbiamo trovato pure, frequente in luoghi
rocciosi e fiorente in autunno dopo le prime pioggie, la var. hie-
malls Somm.
La grande fioritura di questa specie é dal principio di Ottobre
fino a Gennaio. Però vi sono delle piante più sviluppate, con ra-
dici più forti, che in certi luoghi privilegiati non solo seguitano
a fiorire fino a Giugno, ma possono per fino protrarre la loro
vita e produrre fiori fino all'anno seguente, mostrando cosi che
questa specie, in condizioni favorevoli può diventare perennante.
72.— Diplotaxis tenuifolia (L.) DO.; Gulia Barth I p. 380.
Sui muri e nei luoghi incolti. — Malta, qua e là, per es. a
Marsa, vicino aW Addolorata eQ.Q,.\ Coitonera (Gulia). Gozo,
rara ! — Gennaio-Aprile.
CRUCIFERAE 89
Gulia, il solo che avesse indicato questa specie di Malta, dice che
riunisce sotto un solo nome le B. muralis DC. e tenuifolia DC. le
quali trovaasi entrambi a Malta. Noi pure troviamo difficile tenere
distinte queste due specie. Gli esemplari che abbiamo raccolti
potrebbero forse considerarsi come una forma biennante della
D. muralis piuttosto che come D. tenuifolia, ma non abbiamo
materiale sufficiente per emettere un giudizio sicuro in proposito.
Oss. — Diplotaxis friUiculosa Todaro; Carnei in Pari. FI. it.
IX p. 962; FI. an. I 449 et IV Appendice p. 212.
Malta (Calcara).
Questa specie è fondata sopra un unico esemplare in frutto,
difettoso ed incompleto, dell'Erbario Centrale di Firenze. Sul-
l'etichetta laconica è scritto, di pugno di Parlatore, « Diplotaxis
fruliculosa Malta » senz'altro, e sotto è aggiunto, da mano d'ama-
nuense, che la pianta fu ricevuta da Todaro e Calcara in Lu-
glio 1840. Sembra quindi che il nome di fruticulosa fosse dato
provvisoriamente da Parlatore. La descrizione ne fu fatta da
Carnei, nel Voi. IX della Flora italiana, non ostante che ivi
stesso Carnei dia come autore della specie Todaro, il quale pare
non facesse altro che mandare a Parlature, senza nome, una
pianta raccolta da Calcara o da Libassi (Todaro stesso non ci
consta che sia stato mai a Malta), Neil' Erbario di Palermo
non ne esiste traccia. È con molta ragione che Fiori (Appen-
dice p. 212) la dice specie incerta. L'esemplare su cui è fondata
potrebbe non essere altro che un ramo anomalo di D. viminea
o tenuifolia, con peduncoli e silique raccorciati. Per questo la
escludiamo dalla numerazione.
31. — MORICANDIA.
73.* — Moricandia arvensis (L.) DC. ; Gulia Barth I p. 379;
CG. Arch. Melit. p. 205.
Sui colli, — Gozo (Gulia, senza indicazione più speciale di lo-
calità). — Marzo-Giugno.
Gulia, che é il solo ad indicare questa specie delle Isole Mal-
tesi, osserva soltanto di non averla mai trovata coi fiori bianchi.
32. — Eruca.
74. — Eruca sativa Mill. ; Gulia Repert. p. 2 et Barth I p. 379 1
Armitage p. 499 ; Caruel in Pari. FI. it, IX p. 972; FI. an. I
90 ORUCIFERAE
p. 442. Brassica Eruca et Eruca hispida Z. p. 8 et 48. Eruca
liUpida Gulia Barth I p. 379. — Malt. Aruca salvaggia.
Nei campi, nei luoghi incolti e lungo le vie. — Malta, qua e là
non comune, per es. Ùied Babu, Corradino, NoiaMlel — Feb-
braio-Maggio.
Zerafa la dice spontanea negli orti. Gulia, il quale nel Reper-
torio la indicava come esotica, nel Barth dice che trovasi anche
spontanea, ma probabilmente sfuggita dalle colture. Armitage
la cita senza commenti. Noi la consideriamo come elemento della
flora Maltese perchè l'abbiamo spesso incontrata lontano dal
coltivato. Coltivasi per insalata negli orti in estate, ma in quella
stagione non si trova spontanea.
Trovasi con silique glabre, e più raramente con silique hispide.
Abbiamo buone ragioni per credere, contrariamente a Caruel l.c,
che è questa forma con silique ispide che da Zerafa e da Gulia
fu chiamata Eruca hispida, nome dato da De CandoUe e da Presi
invece alla Diplolaxis erucoides (cfr. Caruel in Pari. IX p. 969).
33. — Enarthrocarpus.
75. — Enarthrocarpus pterocarpus (Pers.) DC. ; Gulia Barth
II p. 134; Armitage p. 499; CG. Medit. Nat. p. 277; FI. an. IV Ap-
pendice p. 98; Borg Arch. Melit. I p. 45; Sommier Schedae ad FI.
ital. exsicc. N.» 1045 (Nuov. Giorn. bot. it. Nuova ser. XVI p. 472).
Luoghi erbosi incolti. — Malta, sugli spalti delle fortificazioni
di Valleiia, a. Floriana e al Forte Manuel \ — Febbraio-Aprile.
Malta è l'unica località Europea per questa specie, propria
della Nubia, dell'Egitto e della Libia. Fu descritta per la prima
volta da Persoon nel 1807, col nome di liaphanus plerocarpus. Fu
poi riferita al genere Enartlirocarpus da A. P. de CandoUe nel
1821. Delessert ne pubblicò una buona figura (Icones sei. Voi. II
tab. 93) che corrisponde perfettamente alla pianta di Malta salvo
che le silique, nella figura, presentano una cigliatura molto più
lunga. Essa venne osservata per la prima volta in Malta da
Donaldson nel 1877, come riferisce Gulia. Introdotta non v'é
dubbio accidentalmente, la vediamo tuttora mantenersi e ripro-
dursi in discreta quantità sugli spalti delle fortificazioni di Val-
letta, in due punti diversi, per cui può dirsi che oramai fa parte
della flora Maltese. Forma dei grossi cespi, tali che con uno
solo si possono fare un centinaio di esemplari d'erbario.
CRUCIFERAE 91
'34. — Rapistrdm.
76. — Rapistrum rugosum (L.) Berg. ; GD, p. 4; Gulia Barth
I p. 378. Brassica fruticulosa Duthie II p. 321 (ut ex speci-
minibus in Herbariis patet).
Lungo le vie, nei campi ed anche nei luoghi incolti. — Malta,
frequente, per es. a Cala Frana dove abbonda ! Gozo, meno fre-
quente che a Malfa, ma pure incontrasi qua e là! — Febbraio-
Aprile.
Trovasi tanto con frutti glabri {Myagrmn venosum Pers.),
che con frutti irti (Rapisirum scabruìn Host.).
35. — Raphanus.
77. — Raphanus Raphanistrum L. ; Z. p. 65; GD. p. 4; Gulia
Repert. p. 49 et Barth I p. 379. — Malt. Ravanell Salvagt).
Campi e luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune ! — Dicembre-
Maggio.
L'abbiamo visto sempre con fiori bianchi o appena lilacini con
vene scure.
78. — Rhaphanus Landra Moretti ; Gulia Barth I p. 379.
R. Landra et R. fugax Gulia Almanacco p. 65.
Dove il precedente. — Malta e Gozo, qua e là! — Marzo-
Giugno.
E specie assai male distinta dalla precedente. L'abbiamo tro-
vata di solito con petali biancastri come il precedente. A Gozo
però, l'abbiamo vista anche con fiori gialli.
Oss. — Raphanus sativus L. ; Z, p. 66 ; Gulia Repert. p. 20
et 49. — Malt. Figel.
Zerafa l'indica « nei campi ». Gli autori susseguenti non lo
menzionano come pianta indigena, e Gulia lo dice pianta esotica.
Noi l'abbiamo incontrato varie volte, ma sempre evidentemente
sfuggito dalle colture, per cui non lo annoveriamo fra gli ele-
menti della flora Maltese.
36. — BuNiAS.
79.*— Bunias Erucago L. ; Gulia Repertorio di Stor. Nat.
p. 208 et Barth I p. 152 et 379; Duthie I p. 208.
Nei campi. — Malta, raro, San Clemente, Coronerà (Gulia).
Gozo, Ùied il Lunziata (Duthie). — Febbraio-Aprile.
92 CRUCIFERAE, CAPPARIDACEAE, RESEDACEAE
37. — CORONOPUS. '
80. — Coronopus procumbens Gilib. ; Caruel in Pari. FI. it.
IX p. 657, C. RiielU et Senebiera Coronopus Z. p. 15 et 69. Sene-
biera Coronopus GD. p. 4 ; Gulia Barth I p. 378.
Luoghi umidi. — Malta, in vari luoghi, per es. tjied il Klei-
gTia, Marsa, Saline ! Gozo, molti luoghi ! — Febbraio-Giugno.
Trovasi perfettamente acaule come pure con cauli allungati,
ramificati e prostrati.
81. — Coronopus didymus (L.) Smith ; FI. an. I p. 465. Sene-
biera didìjma Gulia Barth I p. 378. S. pinnaiifida Caruel in Pari.
Fi. it. IX p. 656.
Nei giardini. — Malta, raro, Sani' Antonio, spalti dei forti di
Floriana, ArgoUil Marsascala (Gulia). — Marzo-Maggio.
«
V. — Cappetridaccac.
38. — Capparis.
82. — Capparis spinosa L. ; Forskaal N." 40; Cleghorn p. 120;
Daveau p. 17. C. ì^upestris Nyman Obs. p. 641 ; CG. Arch. Melit.
p. 204. C. spinosa et C. rupesiris Z. p. 10 et 45; GD. p. 4; Gulia
Repert. p. 11 et Barth I p. 71. C. spinosa typica et var. inermis
Caruel in Pari. Fi. it. IX p. 1055. C. saliva Brenner in Badger.
— Malt, Cappar.
Rupi, bastioni, muri. — Malta, Gozo, Comino e Filfola, co-
mune nelle quattro isole! — Aprile-Settembre.
Noi non abbiamo mai visto nelle Isole Maltesi il tipo di questa
specie con le stipole spinose persistenti, mentre abbiamo trovato
comune la varietà inerme, cioè la C. rupesiris Sibth. et Sm.
VI. — Mcsedaceae.
39. — Reseda.
83. — Reseda alba L.; D'Urv. p. 52; R. alba et R. undala For-
skaal N.o 35 et N.°^36. R. fruliculosa Z. p. 66; Gulia Repert. p. 15-
R. sutfruliculosa et R. alba Nyman Obs. p. 638. R. alba et R. fru-
liculosa Cleghorn p. 119. R. alba et R. fruliculosa a. et b. glau-
cescens GD. p. 4. R. sii/fruliculosa Gulia Barth I p. 71. R. alba
var. Hooheri et var. undala forma Tenorii Terracciano in Pari
RESEDACEAE, POLYGALACEAE, FRANKENIACEAE 93
FI. it. X p. 18:3. R. alba var. Ilooheri FI. aii. I p. 410. — Malt.
Demb il Tiaruf.
Sui muri, liiof,^hi ruderali, campi abbandonati ecc. — Malta,
Gozo e Cornino, molto comune ! — Dicembre-Ma!?g-io.
Specie variabile anche nelle Isole Maltesi, e nella quale è dif-
ficile segnare i limiti fra le varie forme distinte dagli autori.
Gulia dice che è pascolo principale delle capre da Gennaio a
Giugno. Se ne vendono i fiori nelle strade di Valletta.
84-. -- Reseda lutea L. ; Gulia Barth I p. 71 ; Terracciano in
Pari. FI. it. X p. 178. A*, miocronulaia Gulia Repertorio di Stor.
Nat. p. 208.
Campi e luoghi ruderali. — Malta, comune, ma molto meno
della precedente, e per lo più dal lato N. N. 0. dell'isola ! Gozo,
in diversi luoghi (Gulia). Cornino!— Aprile-Maggio.
VII. — Polygalaceae,
40. — POLYGALA.
85. — Polygala Monspeliaca L. ; Z. p. C3 ; GD. p. 4 ; Duthie
II p. 322 et 324, et III p. 37; CG. Nat. Malt. p. 8; Caruel in Pari.
FI. it. IX p. 118; FI. an. II p. 232.
Luoghi aprici e pascoli aridi. — Malta e Gozo, frequente! —
Marzo-Maggio.
Vili. — Frankeniaceae.
41. — Frankenia.
86. — Frankenia intermedia DC. ; Nyman Obs. p. 636 ; GD.
p. 4 ; Gulia Barth I p. 71 ; Duthie II p. 326 et III p. 37.. F. laevis
Gulia Barth I p. 421. F. liirsiUa Armitage p. 498; CG. Medit.
Nat. p. 277. F. laevis var. cinerascens Caruel in Pari. FI. it.
IX p. 238.
Rupi e luoghi arenosi scoperti vicino al mare. — Malta, Gozo e
Cornino, molto comune! Cominotto (Duthie). Filfola ! — Marzo-
Maggio.
Abbiamo sempre visto la forma con rami e fusti pubescenti
per peluria corta e fitta (i rami vecchi spesso calvescenti), cor-
rispondente alla F. laevis var. cinerascens Car. in Pari. = F. le-
vis var. hirsuta forma intermedia Fiori FI. an. I p. 381. I calici
94 FBANKENIACEAEj VIOLACEAE, CISTACEAE
del resto sono variabilissimi per la loro peluria, trovandosi ora
quasi glabri, ed ora densamente coperti di lunghi peli bianchi
Le foglie sono più o meno rovesciate al margine, e quindi più
o meno strettamente lineari, secondo l'età ed il luogo più o meno
arido dove le piante sono cresciute. "Varia pure la colorazione di
tutta la pianta che è decisamente rossa nelle piante dei luoghi
più aridi. In quanto ai fiori che sono normalmente rosei, si tro-
vano talvolta anche bianchi.
87. — Frankenia pulverulenta L. ; Forskaal N." 31; D'Urv.
p. 40; Z. p. 21; GD. p. 5; Duthie II p. 326 et III p. 37; Gulia
Barth I p. 71 : CG. Medit. Nat. p. 277 ; Carnei in Parl.Fl.it. IX
p. 235.
Dove la precedente. — Malta, Gozo e Cornino, comune quasi
quanto lai^. iniermedial Cominotto (Duthie). Filfola! — Marzo-
Maggio.
S'incontra, come la precedente, anche con fiori bianchi,
IX. — ^lolaceae.
42. — Viola.
88. — Viola odorata L. ; Z. p. 78 ; GD. p. 5 ; Gulia Repert.
p. 63; Duthie I p. 208. — Malt. Violi.
Luoghi ombrosi fra i frutici. — Malta, molto rara, Imtatdeb,
Gneinal Ghain il Gbira (GD.). Gozo, rara, nella valle di Mi-
giarro (Duthie). — Febbraio-Aprile.
In alcuni vecchi giardini si trova talvolta subspontanea una
varietà a fiori bianchi.
89.* — Viola parvula Tineo; Duthie II p. 221 et III p. 37;
CG. Arch. Melit. p. 205. V. tricolor vQ.v. parvula FI. an. IV Ap-
pendice p. 86.
Malta, di dove è indicata soltanto da Duthie, il quale ne trovò
un solo esemplare sulla collina di Corradino.
X. — Cistaceae.
43. — CiSTUS.
90. — Cistus incanus L. C. Crelicus GD. p. 5. C. incanus
var. Creticus. FI. an. IV Appendice p. 83.
Colli aprici. — Malta, non comune, Uied Gherzuma, Ta Daldu,
CISTACEAE 95
San Paolo a mare ! Pàales (GD.). Gozo, Gnien Imric ! —
Marzo -Maggio.
Ci conformiamo all'opinione di Parlatore (FI. it. V p. 574) il
quale crede che non si possa tenere separato specificamente
il Cistiis CretiCHS L. dal C. incanus L. Certo però si possono
distinguere come varietà. A Malta si trova tanto il tipo incanus
con pubescenza più fitta e più bianca, quanto la var. Crelicus,
più verde e più vischiosa e con sepali prolungati in una punta
un poco più lunga. In alcuni luoghi, come sui colli di San Paolo
a mare, si vedono crescere le due forme accanto l'una all'altra,
mantenendosi distinte, mentre in altri luoghi si vedono tutti i
passaggi fra l'una e l'altra.
91. — Cistus Monspeliensis L.
Pendici apriche, aride, rocciose. — Gozo, nella regione di Na-
dur fra Lied ir Rihan e Ùied Bingemma raro, e nel Ùied ir
RiTian stesso, sulla pendice volta ad Kst, dove trovasi abbon-
dante, ma in area ristretta ! — Raccolto in fiore in Aprile.
44. — Hklianthemum.
92. — Helianthemum Arabicum (L.) Pers. ; Pari. FI. it. V
p. 640 ; FI. an. I p. 192. H. ericoides var. pubescens GD. p. 5 ;
Duthie II p. 323 et III p. 37; CG. Nat. xMalt. p. 8. H. Fumana
Brenner in Badger.
Luoghi aprici, aridi. — Malta, non comune, Ùied Gherzuma,
San Paolo a mare, Melleha, Mar fa, San GiorgioX Gozo, fra
Uiedir RiTian e tiedBingemm,a, ivi non raro ! — Marzo-Maggio.
Abbiamo veduto, nell'Erbario Centrale di Firenze, la pianta
mandata da Duthie coi nome di //. ericoides, ed abbiamo veri-
ficato che era H. Arabicum. Le località indicate da Grech De-
licata non lasciano dubbio che il suo H. ericoides sia ugualmente
H. Arabicum.
93. - Helianthemum glutinosum (L.) Pers. ; Pari. FI. it. y
p. 649. H. viride GD. p. 5; CG. Nat. Malt. p. 8. H. Barrelieri
Duthie III p. 37.
Luoghi aprici aridi. — - Malta, qua e là, per es. Boschetto,
Pàales, San Paolo a mare, Imtatdehl Gozo, Ta Cene verso Mi-
giar Scini e fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemma dove è piut-
tosto abbondante! verso Kala e Ramla (Duthie!). — Marzo-
Maggio,
96 CISTACEAE, SILEXACEAE
Tutte le piante che abbiamo vedute, tanto a Gozo che a Malta,
sono di un verde chiaro, ed hanno le parti superiori densamente
glandoloso-pubescenti, mentre le parti inferiori sono glabrescenti .
Esse appartengono dunque alla varietà chiamata da Tenore
H. viride.
XI. — Silennceae,
45. — SlLENE.
94. — Silene nocturna L. ; GD. p. 5 ; Gulia Barth I p. 17 ;
Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 365.
Tanto nei luoghi incolti che nel coltivato. — Malta e Gozo,
molto comune ! — Febbraio-Maggio.
95. * — Silene Gallica L. ; Gulia Barth I p. 17.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, molto rara, (Gulia) Gozo,
non rara (Gulia). — Aprile-Giugno.
Gulia é il solo che indichi delle Isole Maltesi, senza citare al-
cuna località, questa specie che noi non vi abbiamo mai veduta.
Non esiste nell'Erbario dell'Università.
96. — Silene vespertina Retz. ; Nyman Obs. p. 637 ; Tanfani
in Pari. FI. it. IX p. 353. S. Impicla GD. p. 5; Gulia Barth I p. 17.
Luoghi col ti vati. — Malta, Ùied Ghar Hanzir\ Ùied Ballata {ì)
(GD. e Gulia). Gozo (?) (Gulia). — Febbraio-Maggio.
Gulia dice che questa specie è comune a Malta ed ancora più
a Gozo. Ciò non può essere, poiché a Malta l'abbiamo incontrata
una volta sola, ed a Gozo mai. L' unico esemplare che porta
questo nome nell'Erbario di Malta, con l'indicazione di Ùied
Ballata, scritta da Delicata, appartiene a Silene noclarna. Per
queste ragioni riportiamo dubitativamente le indicazioni di De-
licata e di Gulia.
97. — Silene sericea Ali. ; Gulia Repert. p. 39 et Barth I p. 17 ;
Duthie II p. 323; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 371. S. bipartita
D'Urv. p. 48; Daveau p. 18; CG. Medit. Nat. p. 277. S. bipartita
et S. ciliata Z. p. 70; Brenner in Badger. S. vespertina GD. p. 5;
Duthie I p. 207 (non Retz.). S. colorata Visitor p. 558; Armitage
p. 497. — Malt. Lsien il gTìasfar.
Dovunque nei luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo
e Cornino, comunissima! — Novembre-Giugno.
È uno dei tratti caratteristici del paesaggio ed uno dei suoi
SILENACEAE "97
ornamenti tanto in Gozo quanto in Malta, quando nelle ore me-
ridiane schiude le sue corolle rosee al sole. Gli spalti dei forti
di Valletla ad esempio, in alcuni luoghi ne sono letteralmente
coperti, e vi sono dei campi nei quali non si vede altro. I fiori
ne vengono colti e venduti in città.
Delicata, il quale dice che la Silene vespertina cresce dovun^-
que a Malta, e non fa menzione della S. sericea, mostra di avere
scambiato queste due specie. Ciò è provato pure dal fatto che il
nome Maltese da lui assegnato alla sua S. vespertina, è quello
con cui i Maltesi conoscono la S. sericea.
Duthie dice di avere osservato, nelle arene dei golfi di MelleTia
e di Marfa, una forma più pelosa ed a foglie più carnose, che
noi pure abbiamo trovata negli stessi luoghi. Abbiamo raccolto
a Malta una pianta con tutti i fiori doppi, ed a Gozo, verso
Rarnla, una forma mostruosa. ^ S'incontra pure eccezionalmente
con fiori bianchi.
98.* — Silene pendula L.; Z. p. 70; GD. p. 5; Gulia Barth I
p. 16; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 368: FI. an. I p. 366.
Luoghi sassosi. — Malta, rara, deci Dalluta (GD.), Calcara
(Reade!). — Marzo-Aprile.
Gulia dice di questa specie « campi vicini al mare » senza in-
dicare località più precisa. Noi abbiamo visto soltanto gli esem-
plari raccolti da Reade.
99. — Silene infiala Smith; Gulia Repert. p. 34 et Barth 1
p. 16. S. inflata var. angustifolia GD. p. 5 ; Duthie I p. 208.
S. Cucubahis Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 345. Caciibalus
Behen Z. p. 16. — Malt. Kasliaisa.
Luoghi rocciosi, campi sassosi e vecchi muri. — Malta, fre-
quente! Gozo, più rara! Comino, frequente! — Marzo-Giugno.
^ Il Prof. C. Massaloxgo ci scrive di questa mostruosità che gli
abbiamo mandata in esame : « Mostmosità fiorale (non di natura
parassitaria) caratterizzata da dialesi del calice, che viene rappre-
sentato da 5 fillomi verticillati; dall'asse del fiore anormalmente più
o meno allungato e portante in ordine spirale (apostasi) altri fillomi
(verdi o rossastri) simili ai precedenti, e derivanti almeno in parte
da metamorfosi regi'essiva dei petali e stami. L'asse dei fiori cosi
deformati si termina col pistillo. In un solo fiore riscontrai dialesi
carpellare incompleta del pistillo, coll'ovario cioè diviso fino quasi
alla base in 4 lobi dei quali 3 portavano un solo stilo, due invece
il quarto. »
8. SoiiMiER et Caruaxa Gatto. — Flora MelUensis nova. 7
98 SILENACEAE
Duthie nota di averne trovato a Gozo, nella valle di Xlendi,
una pianta con fiori lilacini. Noi pure l'abbiamo trovata varie
volte con fiori di quel colore.
100. — Sileno Behen L.; Duthie li p. 323 et III p. 37; Gulia
Barth I p. 421; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 408; FI. an. I
p. 363.
Nel coltivato. — Malta, dove Duthie l'ha trovata in piccola
quantità in un campo sopra MeUeTia{\), e noi una sola pianta
a Ta Baldu presso Notabile, nel seminato ! — Marzo-Aprile.
101. — Sileno fruticosa L. ; Duthie I p. 208 et II p. 324;
Gulia Barth I p. 16 et Almanacco p. 65 ; Tanfani in Pari. FI. it.
IX p. 429; FI. an. I p. 368.
Sulle rupi scoscese. — Gozo, dove Duthie l'ha trovata rara
nella valle di Xlendi, e noi ugualmente rara nello stesso luogo,
e nel fondo della valle di Migiar SciniX — Aprile-Giugno.
102. Sileno sedoides Poir. ; Z. p. 70 ; GD. p. 5 ; Duthie II
p. 325 et 326, et III p. .37 ; Gulia I p. 16 ; Tanfani in Pari. FI. it.
IX p. 401 ; Fi. an. I p. .364.
Luoghi specialmente rocciosi, ma anche arenosi, in vicinanza
immediata del mare. — Malta, Gozo, Comino e Cominotto, fre-
quente sulle coste ! — Aprile-Maggio.
46. — Agrostemma.
103. — Agrostemma Cithago L.
Nel seminato. — Malta, rara, fra Zebbiuj e IJied Incita ! Ca-
sale Attard (Borg). — Api-ile-Maggio.
Oss. — Dianthus Caryophyllus L.; Z. p. 18; Tanfani in Pari.
FI. it. IX p. 286.
Non ammettiamo questa specie nella fiora Maltese perchè
Tanfani la riporta soltanto sulla fede di Zerafa, e questi la ci-
tava certamente come specie coltivata.
— Lyctinis divaricata Keichb.; Tanfani in Pari. FI. it. IX
p. 451. L. dioica Z. p. 52. L. alba var. divaricata FI. an. I p. 357.
Escludiamo questa pianta dalla flora Maltese per le medesime
ragioni per cui abbiamo escluso la precedente. Tanfani la cita
di Malta soltanto sull'autorità di Zerafa, e Fiori FI. an. sull'auto-
rità di Tanfani. Zerafa col nome di L. dioica forse designava
una pianta coltivata, della quale inoltre non è provato che fosse
la L. divaricata, come arbitrariamente suppone Tanfani. Fatto
SILENACEAE, ALSINACEAE 99
sta che nessun' altro ha trovato alcuna Lychnis spontanea nelle
Isole Maltesi.
— Saponaria Vaccaria L.
Tra le messi. — Malta, nel campo sperimentale presso San-
t" Antonio, e in qualche campo vicino ! — Maggio.
Non crediamo che questa specie di cui abbiamo veduto soltanto
pochi esemplari isolati, e che è stata evidentemente introdotta
di recente, abbia ancora acquistato il diritto di cittadinanza.
XII. — •Mlsinaceae.
47. — Cerastium.
104.— Cerastium glomeratum Thuill. ; GD. p. 5. C. milga-
tu?n Z. p. 11; Gulia Barth I p. 18; Tanfani in Pari. Fi. it. IX
p. 476.
Luoghi incolti e coltivati, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo,
comune ! — Dicembre-Aprile.
Abbiamo raccolto la varietà corollinum Fenzl con petali lunghi
quasi il doppio dei sepali, in forme con infiorescenza tanto com-
patta (f. confertum Rouy FI. de Fr. Ili p. 213) quanto lassa
(f. elongatum Rouy ibid.). Abbiamo trovato pure la forma ape-
ialum (Dum.) senza petali.
105,— Cerastium brachypetalum Desp. ; GD. p. 5 ; Gulia
Barth I p. 18 ; FI. an. IV Appendice p. 71.
Nei luoghi erbosi. — Malta, qua e là, molto meno frequente
del precedente ! — Marzo-Aprile.
106.* — Cerastium campanulatum Viv. ; Z. p. 12; GD. p. 5;
Gulia Barth I p. 18; FI. an. IV Appendice p. 72.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, indicato di diversi luo-
ghi da Delicata. Ne abbiamo visto, nell'Erbario Universitario,
esemplari raccolti da Gulia (!) senza indicazione di luogo. Noi
stessi non lo abbiamo mai trovato. — Gennaio-Marzo.
48. — Malachium.
107.*— Malachium aquaticum (L.) Fries; GD. p. 5; Tan-
fani in Pari. FI. it. IX p. 468; FI. an. I p. 350; CG. Arch. Me-
lit. p. 205. Cerastium aquaticum Gulia Barth I p. 18.
Lungo i fossi. — Malta, GUargTmr e Ùied Balluta (GD.). —
Marzo-Aprile.
100 ALSINACEAE
Non abbiamo mai trovato questa specie. L' unico framménto
che porta quel nome nell'Erbario di Malta è cosi incompleto che
non si può dire se sia Malachium o Stellarla media var. maxima.
Notiamo che il Malachium non fu mai trovato in Sicilia.
49. — Stellaria.
108. — Stellaria media (L.) Cyr. ; GD. p. 6 ; Gulia Repert.
p. 28 et Barth I p. 18; Tanfani in Pari. FI. it IX p. 525; Bé-
guinot Intorno al polimorfismo della Stellaria media, in Nuov-.
Criorn. bot. it. 1910 p. 3(38, 370, 374 et 377. Alsine media Z. p. 3;
Nyman Obs. p. 638. Stellaria grandiflora Duthie II p. 323 et 325,
et III p. 37. S. m.edia var. grandiflora CG. Nat. Malt. p. 8; FI.
an. IV Appendice p. 71. — Malt. Harira balda.
Luoghi ruderali, nei giardini, lungo le vie ecc., ma anche lon-
tano dalle colture. — Malta e Goso, comune ! — Dicembre-
Maggio.
Anche nelle Isole Maltesi questa specie polimorfa varia per
la pubescenza, per l'ampiezza delle foglie, per la grandezza dei
fiori, per il numero degli stami e per la presenza o l'assenza
dei petali.
Il Dott Béguinot al quale abbiamo mandato per la sua mono-
grafia le Stellaria da noi raccolte a Malta e Gozo in varie loca-
lità nel 1906 e 1907, ha distinto fra esse la S. neglerJa Weihe
var. Cupaniana (Nym.), la S. pallida (Dumort.) Pire var. ho-
motricha Bég. e la S. apetala Ucria. Béguinot indica inoltre per
Malta la S. neglecta Weihe var. grandiflora (Ten.) Bég. come
raccolta da Schlumberger.
Abbiamo inoltre più tardi raccolto degli esemplari grandissimi,
alti quasi un metro, con foglie medie larghe 3 \ , e lunghe
5 Vo cm., con pedicelli lunghi fino a 4 cm., calici ispidi lunghi
8 mm. e petali cii*ca metà più corti del calice. Questi esemplari,
somigliantissimi per il portamemto al Malachium, possono ri-
ferirsi alla var. 'maxima Gùrke.
Facile riesce il dividere le numerose forme di S. inedia Maltesi
in due gruppi ben distinti fra loro; quello comprendente le
forme apetale e paucistaminee (pallida e apetala) che sono
molto comuni e fioriscono da Dicembre a Maggio, e quello com-
prendente le forme più robuste, a corolla bene sviluppata ed a
stami in numero maggiore (Cupaniana, grandiflora e maxima),
ALSIXACEAE 101
che sono assai m9iio comuni, preferiscono i luoghi freschi ed
ombrosi, e fioriscono da Gennaio ad Aprile. Meno evidenti rie-
scono le ulteriori suddivisioni.
50. — Spergularia.
109. — Spergularia rubra (L.) Pers. ; Gulia Barth I p. 18;
CG. Medit. Nat. p. 277; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 617. Are-
naria rubra Z. p. 6. Lepigonuin ruhnim GD. p. 6.
Luoghi coltivati ed incolti, ma specialmente nei luoghi rude-
rali calpestati, lungo le vie ecc., tanto vicino al mare quanto
lontano da esso. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Feb-
braio-Giugno.
Varia molto secondo la stazione, trovandosi più robusta e car-
nosa vicino al mare, e somigliante un poco per aspetto alla
Spergularia media. In generale ha i fiori rosa, ma l'abbiamo
vista anche con fiori bianchi.
110.— Spergularia diandra (Guss.) Boiss. S. rubìYi var.
diandra Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 617. S. Bocconei Foucaud
in schedula. Arenaria diandra Duthie III p. 37. Alsine dian-
dra Duthie Barth p. 542.
Luoghi incolti e ruderali. — Malta, non comune, Floriana,
Corradinol Gozo, Xlendil presso i?a&a^o e nella vaile di Mar-
salforno (Duthie !). — Marzo-Maggio.
Vi sono tra questa specie e la S. rubra dei passaggi per cui
spesso la determinazione rimane dubbia. Ve ne é un esemplare
di Malta nell' Erbario Centrale di Firenze, mandato da Todaro
e Calcara, sulla cui etichetta Parlatore ha scritto ^/sme rubra,
e che Foucaud, nella sua revisione del genere, ha chiamato
Spergularia Bocconei.
ni. — Spergularia media (L.) Pers. Lepigonum marinum,
L. saliìium et L. heterospermum GD. p. 6. Spergularia media
et S. salina Gulia Barth I p. 18. Spergularia salina Tanfani in
Pari. FI. it. IX p. 621. Alsine heterosper ma Duthie Barth p. 542.
Luoghi salini. — Malta, qua e là, per es. Morsa ecc. ! Gozo,
Cala Dueira (Duthie !). — Febbraio-Aprile.
Può darsi che i sinonimi di Lepigonum, salinum GD. e Sper-
gularia salina Gulia, anzi che alla S. media Pers. andassero
riferiti alle forme marine della Spergularia rubra. Difatti Gulia
la mette fra le Spergularie aptere.
102 ALSUSTACEAE
Le piante da noi esaminate avevano press'a poco in ugual
numero i semi alati e gli apteri.
51. — Alsine.
112. Alsine tenuifolia (L.) Crantz; GD. p. 6; Tanfani in Pari.
FI. it. IX p. 585. Arrenarla tenuifolia Z. p. 6; Gulia Barth I
p. 17. A. tenuifolia var. visciclala Duthie II p. 321 et III p. 37 ;
Gulia Barth I p. 421.
Luoghi incolti. — Malta, piuttosto rara, Hagiar Kim, Zurrico,
Marsal Corradino (Duthie!). Gozo (Gulia, senza località). —
Marzo-Maggio.
Tutti gli esemplari che abbiamo visti sono fortemente glan-
dolosi nell'infiorescenza, ed hanno i fiori brevemente pedicel-
lati e ravvicinati in fascetti. Appartengono dunque alla varietà
arvaiica (Guss.) forma conferia (Jord.) Fiori FI. an. I p. 342
(chiamata da Duthie var. viscidula).
113.— Alsine procumbens (Vahl) Fenzl ; GD. p. 6; Duthie
li p. 325 et III p. 37; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 608. A. ge-
niculala FI. an. IV Appendice p. 70. Arenaria procitìnbens Galia
Barth I p. 17. A. peploides Forskaal N.° 33.
Luoghi aprici aridi, in vicinanza del mare. — Malta, rara,
penisola di MarfaX Pellegr in (GD.). Gozo, in molti punti della
costa e talvolta abbondante, ad esempio a Cala Dàeira, Ramla,
Marsalforno, Ta Cene ecc. ! — Aprile-Maggio.
52. — Arenaria.
114.— Arenaria serpyllifolla L.
Tra le microfite. — Malta, molto rara, Bubacra presso Zur-
ricol — Marzo-Maggio.
Gli esemplari che abbiamo raccolti appartengono alla forma
ienuior Koch.
53. — Sagina.
115.— Sagina maritima Don.; GD. p. 6; Tanfani in Pari.
FI. it. IX p. 568. 5. procumbens D'Urv. p. 18 ; Z. p. 67 (ex De-
licata) ; Gulia Barth I p. 17.
Terreni incolti, nei luoghi calpestati, lungo le vie, sulle
piazze ecc., tanto lontano dal. mare quanto vicino ad esso. —
Malta, Gozo e Cornino, molto comune ! — Febbraio-Aprile.
ALSINACEAE- PARONYCHIACEAE 103
Nei luoghi asciutti e calpestati è piccola e prostrata, mentre
nei luoghi umidi e protetti, allunga i suoi cauli fino oltre a 12 cm.
e si solleva dal suolo. L'abbiamo sempre vista con i petali man-
canti del tutto, qualunque del resto (ossela forma della pianta.
116.— Sagina apetala L. ; Duthie III p. 38; Gulia Barth
I p. 17; Armitage p. 499; Taiifani in Pari., FI. it. IX p. 570.
S. Metitensis Gulia Barth II p. 9 ; Duthie II p. 321 et III p. 37-38;
CG. Atti Congr. Genova p. 274.
Lungo le vie, luoghi incolti ecc. — Malta, qua e là, per es.
Ùied Incita, spalti dei forti di Florianal Corradino (Duthie \),
CoUonera (Gulia!). Gozo, qua e là, per es. Xlendi e Uied il
Lunziata\ bastioni di Rubato, Nasciar iJiuihXeV). — Febbraio-
Aprile.
La Sagina apetala, come la S. mariliina, ha un portamento
diverso secondo i luoghi dove cresce. Varia per la pubescenza
e per la cigliatura delle foglie. In generale 1* abbiamo trovata,
tanto a Gozo quanto a Malta, sotto la forma corrispondente alla
var. ciliata (Fries) .|3 minor Rouy et Fouc, con sepali pube-
scenti-glandolosi applicati alla capsula, i due esterni mucronu-
lati, pedicelli allungati, e foglie appena cigliate alla base. Ma
l'abbiamo trovata pure sotto forme più tarchiate, con pedicelli
molto più corti e con altre piccole difìferenze.
Tanto Rouy e Foucaud nella Flore de France III p. 288, quanto
Tanfani 1. cit. p. 569, danno 5. Melitensis DxxVaìa come semplice
sinonimo di S. apetala var. ciliata (Fries). La descrizione di Gulia
in Barth IV p. 9 non rivela difatti alcuna differenza di valore,
e gli esemplari autoptici che abbiamo visti, tanto di Duthie
quanto di Gulia, nell'Erbario Centrale di Firenze, ci hanno con-
fermato l'esattezza di questa sinonimizzazione. .
XIII. — Paronychìaceae.
54. — Herniaria.
117. * — Herniaria glabra L.; Z. p. 23; GD. p. 6; Gulia Repert.
p. 14; FI. an. IV Appendice p. 67.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, apparentemente molto rara,
Ùied Baì)u (GD.). — Aprile-Agosto.
118. — Herniaria cinerea DC. ; D'Urv. p. 28; GD. p. 6; Du-
thie III p. 38. H. hirsuta Z. p. 23; G. Delicata PI. Mei. lect.
104 PAEONYCHIACEAE
p. 70. H. Cinerea vai-, strigosissima Lojacono FI. Sic. II pars 2''
p. 263. H. glabra var. hirsuta forma emerga FI. aii. IV Appen-
dice p. 67. — Malt. Coscsua.
Campi in riposo e luoghi incolti. — Malta e Gozo, qua e là,
piuttosto frequente ! — Marzo-Giugno.
Trovasi in generale grigio-cenerina per essere densamente ri-
coperta di peli; ma s'incontra pure molto meno densamente pe-
losa, quindi quasi verde, ed avvicìnantesi alla H. hirsuta, dalla
quale, a dire il vero, la H. cinerea ci sembra specificamente assai
male distinta. Lojacono 1. cit. descrive una varietà strigosissima
che trovasi in Sicilia e che egli dice di avere vista anche di Malta.
55. — Paronychia.
119.* — Paronychia nivea DC. ; FI. an. I p. 334 (b. macro-
sepala).
Malta. Abbiamo visto di questa specie due soli esemplari
Maltesi, conservati l'uiio nell'Erbario Webb, l'altro nell'Erbario
Centrale di Firenze. 11 primo porta soltanto sull'etichetta:
« Malta, ex Herb. ci. Martius ». L'etichetta del secondo porta :
« Illecebrum Paronychia, Malta, da Todaro e Calcara ». Il nome
errato di Illecehrum Paronychia (sinonimo di P. argentea e
non di P. nivea) pare scritto da Todaro.
Non sappiamo da dove Fioi-i abbia preso la citazione della va-
rietà macrosepala (Boiss.) per Malta.
120.* — Paronychia argentea Lam.; D'Urv. p. 26. P. Hispa-
nica GD. p. 6. Illecebr^um Paronychia Z. p. 24.
Luoghi arenosi vicino al mare, ed anche in luoghi aridi
lontani dalla costa. — Malta, rara, Ùied HOrr presso Crendi
(Borg!), Marsa, Sliema ecc. (GD.) — Febbraio-Giugno.
Delicata in Prefazione p. XI cita la P. argentea fra le piante
di D'Urville che egli non aveva potuto trovare, il che fa supporre
che anche Delicata facesse confusione, e con P. argentea inten-
desse la P. nivea, e chiamasse P. Hispanica la P. argentea. Del
resto anche la P. argentea deve esser molto rara, poiché dopo
Delicata è stata trovata soltanto dal D.' Borg.
56. — POLYCAKPON.
121. — Polycarpon tetraphyllum L. ; Forskaal N." 8 ; Z. p. 63 ;
GD. p. 6 ; Gulia Barth I p. 17 ; Tanfani in Pari. FI. it. IX p. 625.
PARONYCHIACEAE, PORTULACACEAE, ELATINACEAE 105
P. elisine foHum Duthie I p. 208 et 210, II p. 323, 325 et 326,
et III p. 38; Gulia Barth I p. 134 et 421.
Luoghi incolti e coltivati, lungo le vie, in riva al mare ecc. ! —
Malta, Gozo e Cornino, frequente ! — Marzo-Giugno.
Tanto il tipo quanto la varietà alsìnefoliiun (DO.) trovansi a
Malta, a Gozo e a Cornino. La varietà ben caratterizzata incon-
trasi più particolarmente noi luoghi arenosi vicini al mare, come
ad esempio a Mar fa in Malta, ed a Ramla in Gozo.
57. — Pteranthus.
122. * — Pteranthus dichotomus Forsk. ; FI. an, I p. 332.
P. echinatas GD. p. XV et 33 ; CG. Arch. Melit. p. 205.
Luoghi arenosi e argillosi. — Malta, a Marsa ecc. (GD.),
Marsascala (Gulia Mss.). Gozo," Chambray (Gulia Mss.), —
Marzo-Giugno.
Non è più stato trovato dal tempo di Gulia in poi.
XIV. — Portulacaceae.
58. — Portulaca.
123. — Portulaca oleracea L.; Z p. 63; GD. p. 6; Gulia
Repert. p. 39. — Malt. BwrclUeìia.
Nel coltivato. -— Malta e Gozo, molto comune! — Maggio-
Ottobre.
Si raccoglie per darla ai canarini.
XV. — Elatinaceae.
59. — Elatine.
124. — Elatine Hydropiper L. Elatine sp. Nyman Obs. p. 637.
E. macropoda GD. p. 6; Duthie II p. 322; Armitage p. 498 J
Pari. FI. it, IX p. 227. E. Hijdropiper var. macropoda FI. an.
I p. 384.
Nei piccoli incavi delle roccie dove si raccoglie e si mantiene
più a lungo r acqua piovana. — Malta, abbondante in varie
località, come Ùied Incita, Ùied Ballata, Minsia, Ùied il Ghasel !
Gozo, Xlendi, Ta Cene ecc.! — Febbraio-Aprile.
La forma sotto cui VE. Hydropiper si presenta nelle Isole Mal-
tesi è identica a quella di Lampedusa descritta da uno di noi in
106 ELATIKACEAE, MALVACEAE
« Le Isole Pelagie e la loro flora » p. 76 col nome di var. Gusso-
nei. Differisce dalla E. macropoda Guss. per i semi fortemente
curvati ad uncino o a ferro di cavallo, e per i petali rosei, lunghi
quanto il calice. Trovasi nella stessa stazione che a Lampedusa,
ed ugualmente associata di solito alla BitlUarda Vaillantii. Nelle
pozzanghere dove l'acqua è più profonda, allunga maggiormente
i cauli ed i peduncoli. Quando cresce più sulla mota che nel-
l'acqua, ha i fusti raccorciati e radicanti ai nodi.
XVL — Jflalvaceae,
60. — Malope.
125. — Malope malacoides L. ; GD. p. 7; Gulia Barth I p. 60
(il/pica et var. sinuata). M. malacoides var. stipulacea Pari.
FI. it. V p. 34; FI. an. Il p. 261.
Campi e valli umide e argillose. — Malta, piuttosto rara, per es.
a Gneina, GTiain RiUana ! Iintahleb, GTiain Taffiha (Gulia).
Gozo, a Ùìed il Limziata, Pergla ecc. (Gulia). — Aprile-Giugno.
Gulia dice che oltre al tipo si trova, ma molto rara, la varietà
sinuaia che noi non conosciamo. Parlatore indica per Malta la
var. stipulacea (Malva stipulacea Cav.) ed evvi difatti nell'Er-
bario Centrale di Firenze un esemplare di questa varietà rice-
vuto da Gulia « ex Gneina », dove noi pure l'abbiamo raccolta.
Questa varietà però merita appena di essere distinta dal tipo.
6L — Lav.\tera.
126. — Lavatera trimestris L.; Z. p. 51 ; GD. p. 7; Gulia Barth
I p. 60; Pari. FI. it. V p. 64 ; FI. an. II p. 263.
Campi e valli fresche. — Malta, non comune, Imtahleb, Ùied
Klrda, Gneina, Boschetto, Pàales, Ghirghentil Notabile (Ze-
rafa), GTiain il Gbira (GD.). Gozo, Zebbug, Xlendi, Pergla
(Gulia). — Aprile-Luglio.
127. — Lavatera eretica L. ; Duthie III p. 38 ; Gulia Barth
I p. 60.
Luoghi ruderali, lungo le vie, margine dei campi ecc. ed anche
nelle arene marine. — Malta, molto frequente! Gozo, in vari
luoghi, ma meno frequente che a Malta! — Febbraio-Maggio.
Varia la sua pubescenza, per cui talora è verde e talora ce-
nerina. Generalmetite eretta o ascendente, nelle arene marine
MALVA CE AE 107
di San Paolo V abbiamo trovata affatto prostrata. Varia pure
la lunghezza dei petali. I carpidi sono ora glabri ed ora pube-
scenti.
128. — Lavatera arborea L.; Z. p. 26; Gulia Repert. p. 31
et Barth I p. 60.
Subspontanea in orti e giardini, ed anche in luoghi incolti, ma
vicini all'abitato. — Malta, non rara, Zurrico, Floriana, Ùied
Incita, Pembroìie Cam}), Noiabiie ecc. ! Gozo, Migiarro, Casal
Caccia ! — Marzo-Giugno.
Zerafa non dice se menziona questa specie come indigena o
come coltivata. Delicata non la cita affatto, e Gulia non la ri-
tiene indigena. Noi l'abbiamo vista soltanto vicino a luoghi abi-
tati, ma sempre nata da se, per cui, se anche non può dirsi
indigena, deve certo considerarsi come naturalizzata.
62. — Althaea.
129. — Althaea hirsuta L. ; GD. p. 7; Gulia Barth I p. 59;
Duthie II p. 326 et Barth p. 542 ; Pari. FI. it. V p. 98 ; CG. Nat.
Malt. p. 8.
Luoghi aprici aridi. — Malta, non comune, Ùied Incita,'
Gneina ! Gozo, fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemìna ! Pergla
(Gulia), Kala (Duthie). Cornino, dove è molto frequente ! Co-
minotto (Duthie). — Aprile-Maggio.
Nei terreni aridi, segnatamente a Gemino, si trova ridotta a
piccolissime dimensioni.
130.*-^ Althaea officinalis L. ; Gulia Barth I p. 59.
Gozo. Gulia dice di averne trovato .solo pochi esemplari nella
valle di Xlendi dove molti hanno erborizzato dopo di lui senza
ritrovarla. — Maggio.
Oss. — Althaea Ludivigii L.; Gulia Barth I p. 59; CG. Arch.
Melit. p. 205.
Gulia indica questa .specie di Gozo « nei campi a Marsalforno»,
e le da come epoca di fioritura Aprile-Luglio.
Parlatore (FI. it. V p. 101), non cstante l'autorità di Linneo,
di Cavanilles e di Presi, mette in dubbio l'esistenza in Sicilia di
que.sta specie non indicata d'altre parti d'Europa. Crediamo per
ciò che la indicazione di Gulia, che non fu confermata da al-
cuno, si debba riferire a pianta coltivata, o sia dovuta ad errore
di determinazione.
108 MALVACEAE
63. — HlBISCUS.
• 131.* — Hibiscus Trionum L. ; Giilia Barth I p. 59; CG. Arch.
Melit, p. 205.
Campi. — Malta, MelleTia, Ghain il Ghira (Gulia). Gozo, Per-
già, Ùied il Lunziata (Gulia). — Luglio-Settembre.
Anche questa malvacea è stata trovata soltanto tla Gulia.
Venne ricercata da altri nei luoghi indicati, ma invano, forse
a causa della sua fioritura in epoca avanzata. Non se ne tro-
vano esemplari nell'Erbario dell'Università.
04. — Abutilon.
132. — Abutilon Avicennae Gaertn.
Luoghi umidi, — Malta, campi presso Casale Attavd e fossati
di Vallella (Borg). — Luglio-Agosto.
. Questa pianta fu trovata vari anni di seguito negli stessi luo-
ghi dove tutt'ora si mantiene. Riteniamo quindi che vada nu-
merata fra gli elementi della flora Maltese.
05. — Malva.
133. — Malva eretica Cav. ; GD. p. 7; Pari. FI. it. V p. 39 ;
Duthie II p. 323, 324, 325 et 326 ; Armitage p. 498. M. eretica
var. albi/lora Duthie III p. 38. M. aìthaeoifies Gulia Barth I p. 00.
Campi e luoghi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, frequente
dovunque! Cominotto (Duthie).— Marzo-Giugno.
Si trova spesso nana nei terreni più sterili, come Y Althaea
h irsuta.
134. — Malva sylvestris L.; Forskaal N.» 54 ; Z. p. 28; Gulia
Barth I p, 60; CG. Medit. Nat. p. 277. M. sylvestris, M. am-
bigua et M. polymorpha GD. p. 7. M. liirsLita Duthie I p. 208
et 210, et II p. 324; Gulia Barth I p. 134. M. sylvestris var.
jjoly niorpha Pari. FI. it. V p. 50. M. sylvestris var. ambigua
forma polyraorpha FI. an. IV Appendice p. 159.
Lungo le vie, nei campi ecc. — Malta e Gozo, comunissima;
tingendo colle sue grandi corolle, al momento della fioritura,
delle intere pendici ed anche alcuni bastioni della Valletta ! —
Febbraio-Maggio.
Talvolta, ma di rado, trovasi con fiori bianchi. Le foglie ne
vengono cora.unemente raccolte dal popolo per uso medicinale.
MALVACEAE 109
Parlatore (1. cit. p. 52) con molta ragione osserva che i ca-
ratteri sui quali si sono basati Gussone, Presi ed altri per di-
stinguere varie specie nell'ambito della M. sylvestris, si associano
in tanti modi diversi, che infinito sarebbe il numero di specie
che si dovrebbero creare se si volessero distinguere tutte le
combinazioni presentate da questi caratteri. Nelle piante Maltesi
varia la peluria ora più ed ora meno lunga ed abbondante, e
composta di peli semplici o stellati; variano il numero e la lun-
ghezza dei peduncoli, e varia anche la forma delle foglioline
del calicelo; i carpidi si trovano pei'fettamente glabri, oppure
densamente pelosi. Vi si possono dunque distinguere, seguendo
Parlatore FI. it, il tipo e le varietà y canescens Cambess. e
S polymorpha (Guss.), ossia, prendendo la nomenclatura di
Fiori nella FI. analitica, la forma a typìca e le varielà 7 erecta
(Gilib.) e 5 amhig aa (Guss.). Non abbiamo visto le forme glabre
0 glabrescenti corrispondenti alla varietà ^ glahriuscula Pari.
FI. it., ossia Mauritanica (L.).
135. — Malva microcarpa Desf. ; Pari. FI. it. V p. 60. M. par-
viflora Z. p. 52; Gulia Barth I p. 60; CG. Medit. Nat. p. 277.
M. parviflora et M. flexuosa GD. p. 7.
Campi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino, comunis-
sima dovunque ! — Marzo-Giugno.
La Malva microcarpa delle Isole Maltesi è identica a quella
di Lampedusa, e quindi vale per essa quanto uno di noi ne ha
scritto in « Le Isole Pelagie e la loro flora » p. 79. Rammentiamo
che Parlatore, il quale conosceva questa pianta di Malta, dichiara
di non avere mai visto la M. parviflora L. d'Italia, e che tutto
quanto fu così chiamato da vari autori di flore italiane doveva
riferirsi alla M. microcarpa. Cosi pure, secondo Parlatore, la
M. flexìiosa Guss. (e quindi GD.) è puro sinonimo di M. micro-
carpa. S'incontra eccezionalmente a fiori bianchi.
136. — Malva Nicaeensis 411. ; GD. p.7 ; Gulia Barth I p. 60;
Duthie II p. 322 et 323 ; Pari. FI. it. V p. 54 ; CG. Medit. Nat.
p. 277. M. rotundifolia Z. p. 28 (ex Delicata).
Luoghi ruderali, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, ugual-
mente comune nelle due isole ! — Marzo-Luglio.
Trovasi più o meno pubescente, con stipole e calicetti più 0
meno sviluppati, e con carpidi glabri o più 0 meno pubescenti.
Varia a fiori bianchi.
110 MALVACEAE HYPERICACEAE
La Malva Nicaeensis viene raccolta per uso medicinale come
la M. sylcesiris.
Oss. — In Maltese le Malvacee in generale sono chiamate
Jlobbeiza.
XVir. — Uypericaceae.
66. — Hypericdm.
137. — Hypericum ^gyptiacum L. ; Bertoloni Annali St. nat.
II p. 360-61 et FI. it. Vili p. 312 ; Brenner in Badger; GD. p. XV
et p. 7; Gulia Barth I p. 107 et 463; Duthie I p. 208, II p.322
et 324, et III p. 38; Armitage p. 498; CG. Nat. Mait. p. 8: FI.
an. I p. 385; Borg Arch. Melit. p. 45. H. cegiptium Z. p. 24.
H. heterostyUmi Pari. FI. it. V p. 551. H. Webbn Nyman Syl-
loge FI. eur. p. 222. Triadenia uEgyptiaca subsp. Webbii Nyman
Conspectus FI. eur. p. 134.
Sulle rupi, più particolarmente vicino al mare. — Malta,
comune nel lato Sud e Sud Ovest, mentre manca interamente
nel resto dell'isola ! Gozo e Gommo, ugualmente comune nelle
due isole ! — Gennaio-Giugno.
Sul suolo roccioso degli altipiani aridi trovasi in cespuglietti
pulvinari molto bassi, per effetto della brucatura delle capre e
delle pecore, mentre sulle rupi verticali, nei luoghi meno acces-
sibili, allunga i suoi rami che s:ono talvolta anche pendenti, e
belli a vedere quando sono coperti di fiori.
138.* — Hypericum tetrapterum Fries. H. Neapolitanum
Gulia Barth I p. 107 ; CG. Arch. Melit. p. 205.
Luoghi umidi. — Gozo, Pergla e Ùied il Lunziaia (Gulia). —
Maggio-Agosto.
Gulia è il solo che indichi questa specie della quale non esi-
stono esemplari nell'Erbario Universitaifio.
139.* — Hypericum perforatum L.; Z. p. 24; GD. p. 7 (var.
elaium) ; Pari. FI. it. V p. 513 ; Gulia Repert. p. 58 et Barth I
p. 107; CG. Arch. Melit. p. 205.
Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD.) (Gulia, senza loca-
lità). — Aprile-Giugno.
Non abbiamo trovato questa specie nelle Isole Maltesi, e non
se ne trovano esemplari né nell'Erbario Universitario di Malta,
né negli Erbari di Firenze, quantunque Parlatore FI. it. la citi
HYPERICACEAE, GERANIACEAE 111
di Malta col segno ! dal quale si dovrebbe arguire che ne aveva
veduto esemplari di Malta.
140. — Hypericum crispum L. ; Z. p. 50; GD. p. 7; Gulia
Repert. p. 58 et Barth I p. 107 ; Duthie II p. 321 ; Daveau p. 18;
Pari. FI. it. V p. 520; FI. an. I p. 387. — Mali Fexfiex.
Nei campi, nei luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta e
Gozo, molto comune! — Marzo-Ottobre.
Abbonda nei campi dopo le messi, e tra il cotone, i cocomeri,
il sesamo ecc., insieme alla Crozophora linctoria.
!4I. — Hypericum tomentosum L. ; D'Urv. p. 58; Z. p. 50;
GD. p. 7; Daveau p. 18; Gulia Barth I p. 107; Pari. FI. it. V
p. 529 ; FI. an. I p. 390.
Preferisce i luoghi umidi, ma trovasi anche in luoghi roc-
ciosi aridi e lungo le vie. — Malta, comune ! Gozo, in vari
luoghi come ad esempio Xlendi e Ta Cene ! — Aprile-Giugno.
142.* — Hypericum liumifusum L. ; GD. p. 7 ; Gulia Barth 1
p. 107; FI. an. IV Appendice p. 80.
Nei campi. — Malta, Harli Hamiem (GD.) (Gulia, senza lo-
calità). Gozo (Gulia, senza località). — Agosto-Novembre.
Ci sembra dubbia la presenza nelle Isole Maltesi di questa spe-
cie estranea alla zona bassa dei paesi meridionali. Parlatore pure
deve averne dubitato, poiché non la cita per Malta, quantunque
conoscesse la Flora Melitense di Delicata.
XVII I. — Oeraniaceae.
67. — Geranium.
143. — Geranium dissectum L.; Z. p. 49; GD. p. 7; Gulia
Barth I p. 44 ; Pari. FI. it V p. 188.
Luoghi coltivati e valli ombrose. — Malta e Gozo, assai fre-
quente ! — Febbraio-Aprile.
144. — Geranium rotundifolium L. ; GD. p. 8; Gulia Barth I p. 43.
Luoghi incolti e coltivati. — Malta, qua e là ! Gozo in molti
luoghi, e talora abbondante! — Febbraio-Aprile.
145. — Geranium molle L. ; Z. p. 21 ; Nyman Obs. p. 646 :
GD. p. 8; Gulia Barth I p. 44; Pari. FI. it. V p. 183; CG. Me-
dit. Nat. p. 277 ; FI. an. IV Appendice p. 157.
Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo,
comunissimo ! Cornino ! — Febbraio-Aprile.
112 GERANIACEAE
Se ne trovano talvolta individui con (lori bianchi, ma sono
assai rari.
Oss. — Gerani'um pusillmn Gulia Barth I p. 44 ; CG. Arch.
Melit. p. 205.
Non ammettiamo la presenza del Geranium pusillum L. nella
flora Maltese, supponendo errata la determinazione di Gulia. Di-
fatti se questa specie si trovasse nelle due isole come dice quel-
l'autore, sarebbe stata trovata anche da altri ; e del resto non
è pianta di quella regione. Non sappiamo però con quale specie
Gulia l'avesse confusa, e per questo non possiamo citarla in sino-
nimia. Non esiste alcun esemplare con quel nome nell'Erbario
dell'Università.
I4G. — Geranium Robertianum L. ; Z. p. 49; GD. p. 8; Duthie
I p. 208 ; Gulia Barth I p. 43 ; Pari. FI. it. V p. 201 ; CG. Medit.
Nat. p. 277; FI. an. IV Appendice p. 157.
Luoghi ombrosi, roccie e muri. — Malta, frequente! Gozo,
vari luoghi ; particolarmente rigoglioso nel fondo della valle di
Migiar Sclni ! — Febbraio-Maggio.
Duthie dice che il G. Rohertianum nelle Isole Maltesi si pre-
senta sotto una forma somigliante al G. purpnreumWW. E di-
fatti anche noi abbiamo osservato qualche differenza col G. Ro-
hertianum tipico, segnatamente nel fiore che ha i petali più
corti, non uguaglianti il doppio del calice. Varia la peluria di
tutta la pianta ; abbiamo però sempre veduto i carpelli glabri.
Trovasi eccezionalmente con fiori bianchi.
147.* — Geranium lucidum L.; Gulia Barth I p. 43.
Vecchi muri, luoghi ruderali e prati. — Malta e Gozo (Gulia,
senza località). — Febbraio-Maggio.
Ci sembra molto dubbia la presenza di questa specie nelle
Isole Maltesi dove non è stata trovata da altri che da Gulia, il
quale non indicando alcuna località mostra di ritenerla comune.
Non ne esiste esemplare nell'Erbario della Università.
68. — ER0DIU.M.
148. — Erodium cicutarium (L.) L'Hérit. ; Z. p. 48 ; Nyman
Obs. p. C40 ; GD. p. 8; Cleghorn p. 119; Gulia Barth I p. 44 ;
Pari. FI. it. V p. 212; CG. Medit. Nat. p. 277.
Luoghi erbosi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e
Cornino, molto comune nelle tre isole ! — Novembre-Maggio.
GERANIACEAE 113
Questa specie, è stata divisa e suddivisa iu tante sottospecie,
varietà e forme, intese da vari autori in modo diverso, che è
molto difficile indicare a quale di esse un dato esemplare ap-
partenga. Seguendo la nomenclatura compendiosa di Fiori nella
Flora analitica, si può dire delle forme che si trovano nelle
Isole Maltesi, che stanno fra i' ^ typicum (= pimpinellifolium.
Sibth.) e il T Chaerophylluìn DC. (= dissectum Rouy), ciò che
corrisponde a quanto scrisse Gulia, che indicava le varietà
Chaerophyllam e pimpinellifolmm. È poi frequente in prfma-
vera tra le microflte, sui terreni aridi, specialmente a Gozo. una
forma nana acaule, corrispondente alla varietà praecox (Willd.)
DC. Trovasi talvolta con fiori bianchi.
149.* — Erodium Romanum (Willd.) L'Hérit.; Pari. FI. it. V
p. 215. E. cicalarium var. Roìnanwn FI. an. II p. 245.
Parlatore ha indicato questa specie di Malta per averla ve-
duta nell'Erbario Webb. Ci siamo accertati che effettivamente ve
ne era un esempiai-e in quell'erbario. Sul cartellino sta scritto
sol'tanto « Malta », senza il nome del raccoglitore né alcuna altra
indicazione, né di località, né di data.
150. — Erodium inoschatum (Burm.) L'Hérit.; Z. p. 19; GD.
p. 8 ; Gulia Repert. p. 30 et Barth I p. 44 ; Pari. FI. it. V p. 218 ;
CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Haxixet il mise.
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino,
molto comune! — Dicembre-Maggio.
Varia a fiori bianchi come VE. cicularium.
151.* — Erodium Ciconium (L.) Willd.; Z. p. 48; GD. p. 8;
Gulia Barth I p. 44 ; Pari. FI. it. V p. 224.
Luoghi erbosi. — Malta, Ùied Balluta, Corradino (GD.). —
Marzo-Aprile.
Non esiste alcun esemplare di questa specie nell'Erbario Uni-
versitario. Noi l'abbiamo cercata invano nei luoghi indicati da
Delicata. Sembra che neppure Gulia l'abbia trovata, perché ri-
porta la indicazione di Delicata senza citare alcuna località.
152. * — Erodium Botrys (Cav.) Bert. ; Gulia Barth I p. 44.
Gozo, dove Gulia dice di averne trovato due soli esemplari
sulla collina di Ta Harrax nell'Aprile del 1859.
153. — Erodium laciniatum (Cav.) Willd. ; Duthie II p. 325
et III p. 38. E. laciniatum var. hispidam Gulia Barth I p. 421.
E. Chium var. laciniatum FI. an. IV Appendice p. 158.
S. SOMMiER et Caruana Gatto. — Mora Melitensis nova. 8
114 GERANIACEAE, LINACEAE
Nelle arene marine. — Malta, in aree limitate, nelle cale deJla
penisola di Marfa, dove in alcuni punti è abbondante, GTmdira !
MelleTia (Duthie). Gozo, Xlendil Ramla (Duthie!). — Aprile-
Giugno.
Questa specie variabilissima, specialmente per l'incisione delle
foglie, anche a Malta e Gozo presenta notevoli differenze. Gli
esemplari di Duthie di Ramla, che abbiamo sott'occhio, hanno
le foglie (salvo poche delle inferiori) profondamente incise, da
potersi dire quasi bi pennatosette, mentre le nostre di Xlendi
e di Marfa sono molto meno divise. Hanno il rostro del frutto
che giunge fino a 6 cm., e tutte sono più o meno ispide per
peli riflessi (E. hispidìun Presi).
154.*— Erodium Chium (Burm.) Willd. ; GD. p. 8; Gulia
Barth 1 p. 41 : Pari. FI. it. V p. 210; Duthie li p. 323; FI. an. II
p. 242.
Luoghi erbosi e lungo le vie. — Malta, Ùied GTiomor ('GD.),
Iinlahleb, Ùied Incita (Gulia manoscritto), golfo di MelleTia in
suolo arenoso (Duthie). — Febbraio-Maggio.
Non abbiamo trovato esemplari Maltesi di questa specie, ne
nell'Erbario Universitario di Malta, nò nel Centrale di Firenze.
!55. — Erodium malacoides (L.) Willd.; Z. p. 19; Nyman
Obs. p. 046; GD. p. 8; Gulia Repert. p. 31 et Barth I p. 44;
Duthie II p. 326; Pari. FI. it. V p. 243.
Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo,
Cornino e Cominotto, comunissimo ! — Gennaio-Aprile.
Questa è la specie di Erodium di gran lunga la più comune
nelle Isole Maltesi, trovandosi dovunque in abbondanza, anche
sul piccolo isolotto di Cominotto. Nei luoghi più fertili cresce
alto e rigoglioso, con foglie larghe e poco divise. Nei luoghi
aridi trovasi ridotto in tutte le sue parti, con foglie assai pic-
cole e molto più profondamente incise {E. subirilohum Jord.).
XIX. — Ljinaceae.
69. — LlNUM.
I5G. — Unum strictum L. ; Z. p. 27 ; GD. p. 8 ; Duthie II p. 326 ;
Pari. Fi. it. V p. 292. L. strictam var. spicafam Daveau p. 17.
Luoghi incolti, aprici, aridi. — Malta, Gozo e Cornino, molto
frequente ! Cominotto (Duthie !). — Marzo-Maggio.
LINACEAE, OXALIDACEAE llO
Mentre in generale nella regione mediterranea si trovano in-
sieme le var. spicatuni (Lam.) e cymoswn Gr. et Godr., nelle
Isole Maltesi non abbiamo visto altro che la var. spicatwn
(= axillare Gr. et Godr.) ben caratterizzata, senza tendenza al-
cuna verso la var. cymosum; semmai piuttosto verso lavar, ca-
pitahtm Guss.
157. — Linum Callicum L. ; Z. p. 51 ; GD. p. 8 ; Duthie II
p. 326 ; FI. it. V p. 289 ; Daveau p. 17.
Negli stessi luoghi del precedente. — Malta, Gozo e Comino,
molto frequente ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Nei luoghi più aridi trovasi spesso nano.
158. — Linum angustifolium Huds. : Duthie I p. 208 et 210,
II p. 323, et III p. 38. — Malt. ChitUen salvafiO.
Luoghi arenosi marini e campi incolti. — Malta, raro, nella
seconda baia della penisola di Marfal ed in un campo vicino
alla torre di Selmiin (Duthie!). — Aprile-Maggio.
159. — Linum decumbens Desf.
Campi arenosi. — Malta, trovato soltanto presso MelleTia a
Ghatn Zeitmia, dove però non ò scarso ! — Aprile-Maggio.
Venne raccolto la prima volta da uno di noi in compagnia del
Colonnello Godfery, in fiore il 20 Aprile 1896. Lo abbiamo ri-
trovato nello stesso luogo negli anni successivi. Si distingue
anche da lontano dalla specie precedente per i suoi fiori rosei.
Le piante di Malta hanno i sepali meno acuminati di quelle di
Sicilia e della costa Africana.
XX. — O.validaceae.
70. — OXALIS.
160. — Oxalis corniculata L. ; Forskaal N.» 34 ; Z. p. 58 ;
GD. p. 8 ; Pari. FI. it. V p. 271 ; Armitage p. 496 ; CG. Nat. Malt.
p. 38.
Luoghi coltivati, giardini, lungo i muri e le vie. — Malta,
frequente ! — Marzo-Novembre.
Incontrasi talvolta la var. purpurea Pari, con le foglie e gli
steli colorati.
161. — Oxalis cernua Thunb. ; Z. p. 58 ; Nyman Obs. p. 638;
GD. p. 8; Gulia Repert. p. 29 ; Cleghorn p. 119; Duthie I p. 208-9 ;
Pari. FI. it. V p. 264; Armitage p. 496; CG. Atti Congr. Genova
116 ■ OXALIDACEAE
p. 174; Henslow On the northern distribution of Oxalis cernua
Thunb. ; Rappa Osserv. sull'Oxalis cernua; FI. an. II p. 246. —
Malt. Karsa, o Haxixa ta /' Inglisì.
Nelle stazioni più variate, ma specialmente nelle parti colti-
vate. — Malta, Gozo, Cornino, comunissima dovunque ! — No-
vembre-Maggio.
■ La Oxalis cernua è pianta comune al Capo di Buona Speranza.
La sua presenza a Malta fu menzionata per la prima volta nel
1806 dal Padre Giacinto (P. F. Carolus Hyacinthus) nel suo
«Index plantarum Horti botanici Melitensis ». La tradizione ri-
portata da Henslow vuole che la prima pianta ne fosse stata
portata dal Capo da una signora inglese, e regalata al Padre
Giacinto. Sappiamo però che si coltivava molto avanti in vari
Orti botanici (a Kew fino dal 1757, a Palermo per lo meno fino
dal 1796J. Delicata dice che si naturalizzò in Malta fin dal 1811.
Quando questi scriveva la sua Flora Melitensis, trovavasi già
« ubique ». Che venisse introdotta dopo l'occupazione inglese,
lo prova il suo nome Maltese che suona « erba degli Inglesi ».
Henslow, nella sua nota sopra citata, adduce le ragioni per
le quali è da ritenersi che la difìusione di questa Oxalis, ora
tanto sparsa nel bacino mediterraneo, abbia avuto origine dalle
piante coltivate dal Padre Giacinto nell'Orto botanico di Malta;
e della stessa opinione è Rappa che ha fatto diligenti ricerche
storiche in proposito. Adesso si può dire che V Oxalis cernita
è la pianta più comune delle Isole Maltesi, incontrandosi do-
vunque, fin nelle strade e nei crepacci dei muri, ed è una vera
peste delle colture, obbligando il contadino ad un assiduo lavoro
per liberarne i suoi campi. Da Dicembre a Marzo i suoi bei fiori
gialli sono una delle principali caratteristiche del paesaggio
botanico. I fiori ne vengono colti dai contadini e venduti nella
città di Valletta. I ragazzi ne mangiano gli steli aciduli.
A Malta come in tutte le parti dell' emisfero boreale dove
r 0. cernua si è naturalizzata, si trova soltanto una delle tre
forme sotto cui presentasi al Capo questa pianta trimorfa, e
precisamente la forma microstila. Ciò avvalora l'opinione che le
piante le quali ora hanno invaso buona parte del bacino mediter-
raneo e sono giunte fino a Madera e nelle Canarie, abbiano una
unica origine, e provengano tutte da Malta dove V Oxalis cernua
fu per la prima volta osservata spontanea, e di lisi siano estese
OXALIDACEAE, ZYGOPHYLLACEAE 117
prima sulla costa opposta dell'Africa settentrionale dove furono
trovate già nel 1817 dal Della Cella (Visiani Fior. L^Taicae Spec),
e conquistassero poi gradatamente gran parte delle coste medi->
terranee.
Era generalmente ritenuto fino a questi ultimi tempi, che
nel nostro emisfero la O. cernua fosse sempre sterile e che
avesse acquistato la sua immensa diffusione unicamente per via
agamica, e ciò perchè era stata introdotta ed erasi naturalizzata
soltanto la forma microstila. Noi stessi non l'abbiamo mai vista
portare capsule. Ma in questi ultimi tempi osservatori diversi,
a Sassari, a Napoli ed a Palermo, hanno trovato capsule con
semi maturi, ed anche in considerevole quantità, ciò che fa sup-
porre al Rappa che dopo un lungo isolamento, questa forma
microstila abbia acquistato la facoltà della autofecondazione che
inizialmente le mancava.
Nelle Isole Maltesi è molto abbondante una forma a fiore
doppio, forma che trovasi pure abbondante in Lampedusa, ma
altrove sembra meno frequente.
La fioritura della 0. cernua é invernale a Malta come al Capo,
verificandosi nella sua patria d'origine in Giugno e Luglio, ed a
Malta da Novembre ad Aprile.
XXI. — Xygoithyllaceae,
71. — Tribulus.
162. — Tribulus terrestris L. ; Z. p. 74; GD. p. 8; Gulia
Repert. p. 26 et Barth I p. 463; Pari. FI. it. V p. 334. — Malt.
GhaWa,
Luoghi arenosi e ruderali. — Malta, piuttosto raro, per es.
presso V Addolorata, Marsa, lungo la ferrovia presso Casale At-
tardi spalti dei forti di Valletta (GD.). Gozo, Ramlal — Giu-
gno-Novembie.
o
72. — Fagonia.
163. — Fagonia eretica L. ; Z. p. 20 ; GD. p. 8 ; Pari. FI. it.
V p. 337; Duthie II p. 323; Armitage p. 498; CG. Nat. Malt.
p. 8 ; FI. an. II p. 252.
Muri di campagna e roccie. — Malta, rara, Gneina sul lato
sinistro della valle ! Fomìn ir Riti (GD.). — Marzo-Maggio.
118 RUTACEAE, SIMARUBACEAE, TEREBINTHACEAE
XXII. ~ Mutaceae.
73. — Ruta.
1B4. — Ruta bracteosa DC. ; Z. p. 67 ; GD. p. 8 ; Gulia Repert.
p. 19; Duthie II p. 322, 324 et 326; Pari. FI. it. V p. 356; Ar-
mitage p. 497; CGr. Nat. Malt. p. 8. R. Chalepensis Gulia Barth I
p. 463. — Malt. Feigel.
Luoghi rocciosi e aridi. — Malta, Gozo, Cornino e Oominotto,
abbastanza frequente nelle quattro isole ! — Marzo-Maggio.
Di questa pianta Gulia scrive elio per il suo odore ributtante
« il volgo crede che vi abiti il diavolo ». Le sue foglie pestate
vengono adoprate per medicare ferite e contusioni. In Cornino
evvi una località che deriva il suo nome Hodba tal Feigel (colle
delle rute) da questa pianta.
XXIII. — Siniarubaceae,
74. — AlLANTUS.
165. — Ailantus glandulosa Desf. ; Gulia Repert p. 56. —
Malt. Sumac falz.
Questa specie trovasi qua e là, oramai inselvatichita a Malta,
a Gozo e a Cornino ! Cresce sui bastioni dei forti, sui muri di
campagna, ed intorno ai casolari.
XXIV. — Terehinthaceae,
75. — PlSTACIA.
166. — Pistacia Lentiscus L. ; Z. p. 61 ; GD. p. 9 ; Gulia Repert.
p. 15; Pari. FI. it. V p. 379; CG. Nat. Malt. p. 8. — Malt. Deru.
Luoghi rocciosi e valli. — Malta, vari luoghi, ad es. Ta Balda,
JJied Baìnt, Boschetto ecc., ma non molto frequente ! Gozo, nei
luoghi ombrosi rocciosi della valle di Migiar Scini, dove è ab-
bastanza frequente ! — Gennaio-Aprile.
Le foglie della Pistacia Lentiscus si trovano spesso anche a
Malta con galle prodotte dalla puntura della Anopeura Lentisci.
76. — Rhus.
167. — Rhus Coriaria L. ; Gulia Repert. p. 56. — Malt. Su-
mac tal conza.
TEREBINTHACEAE, PAPILIONACEAE 119
Luoghi rocciosi e margine dei campi. — Malta, raro, Ùìed
Znuber ! — Maggio-Giugno.
Abbiamo trovato delle piante di sommacco in discreta quan-
tità nella valle sopra citata. Visto la natura selvaggia del luogo
dove cresce, non crediamo che si tratti di avanzi di antica col-
tivazione di cui non rimarrebbe ricordo, ma piuttosto di su-
perstiti di una schiera più numerosa di piante indigene che i
contadini vanno distruggendo per fare legna da ardere.
XXV. — JPapilionaceae,
77. — Anagyris.
168. — Anagyris foetida L. ; Tanfani in Pari. FI. it. X p. 106.
Luoghi rocciosi. — Malta, rara, Ùied il GTiasel, Ùied il Ma-
dliena, InitaTileb, Boschetto \ Ùied Kirda (Godfery !), tJied il
Luk (Borg!).— Dicembre-Marzo.
Armitage fu il primo a trovare questa pianta selvatica a Malta,
ma non la citò nel suo lavoro. Parlatore nella Flora italiana,
l'aveva indicata di Malta sulla fede di un esemplare conservato
nell'Erbario Webb. Sembra però, secondo il cartellino, che quel-
l'esemplare provenisse dall'Orto botanico di Malta, e quindi da
pianta coltivata.
78. — Spartium.
169. — Spartium junceum L. ; Borg Arch. Melit. p. 46.
Luoghi roccciosi. — Malta, rara, a GTiain il Gljira presso il
palazzo dell'Inquisitore (Borg). Gozo, in una pendice marina nel
basso della valle di Migiar Scini, abbondante, ma in area ri-
stretta ! — Aprile.
79. — Anthyllis,
170. — Anthyllis Hermanniae L. ; Z. p. 5; Brenner in Badger ;
GD. p. 9 ; Duthie II p. 323 et 326, et III p. 38 ; Guha Barth II
p. 30 et 112. — Malt. Hadba isseuda.
Luoghi aridi rocciosi. — Malta, Gozo e Cornino, frequente !
Cominotto (Duthie). — Marzo-Giugno.
171. — Anthyllis Vulneraria L. ; Z. p. 5 ; Gulia Barth II p. 30.
Vulneraria hetet^ophylla var. rubri/lora GD. p. 9 ; CG. Medit. Nat.
p. 277. A. Vulneraria et A. heterophylla Gulia Almanacco p. 67.
120 PAPILIONACEAE
Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, assai comune
e bella ! — Marzo-Maggio.
Trovasi nelle Isole Maltesi unicamente la varietà rubra L.
(= A. DUlenii Schult.).
172. — Anthyllis tetraphylla L. ; Duthie III p. 38; Gulia Bartli
II p. 30, Vulneraria letrapliylla GD. p. 9.
Nei luoghi argillosi aridi.— Malta, non comune, penisola di
Marfa, San Paolo a mare, Lied Gherzuma ! Lied ìxTiOìnor
(GD. !), Ùied Molihel (Gulia). Gozo, fra IJied ir R/'Tian e Ùied
Bingemma\ sulla costa S. E. (Duthie). Cornino, dove non è
rara ! — Marzo-Maggio.
80. — Cnonis.
173. — Ononìs mitissima L.; GD. p. 9; Gulia Barth II p. 9
et 30; FI. an. II p. 26.
Luoghi arenosi e argillosi. — Malta, non comune, per es.
Gneina, verso San Paolo a mare, MelleTia, Mistra ! Ùied il Car-
cara (GD.), Birzebbugia (Gulia), Boschetlo (Borg !), Gozo, verso
Marsalforno, Xlendi ! Cornino, dove non é rara ! — Aprile-
Luglio.
174. — Ononis oIygophylla,Ten.
Luoghi erbosi. — Gozo, piuttosto rara, verso la Torre dei Gi-
ganti, fra Rabato e Nadur, sulla strada fra Rabato e Marsal-
forno ! — Maggio-Giugno.
175. — Ononis reclinata L. ; Z. p. 56. 0. mollis GD. p. 9 ;
Duthie II p. 325 et 326, et III p. 38; Gulia Barth II p. 30.
Luoghi incolti, sassosi, aridi. — Malta e Gozo, frequente!
Cornino ! Cominotto (Duthie !). — Aprile-Maggio.
Le forme di questa specie che si trovano nelle Isole Maltesi
oscillano fra il tipo (a genuina Gr. Godr.) e la varietà ìnollis
(Savi) {= var. minor Moris). Come variano per la grandezza
del fiore e la larghezza delle lacinie calicine, cosi variano anche
per la pubescenza ora più lunga e abbondante, dando alla pianta
un aspetto biancastro, ora più breve e glandulosa, per cui la
pianta appare di un verde scuro. È impossibile stabilire dei limiti
fra queste varie forme.
176. — Ononìs ornitliopodioides L. ; Duthie II p. 326 et III
p. 38; Gulia Barth II p. 30 et 112.
Luoghi sassosi aridi. — Malta, rara, Ùied il GTiasell Hark
PAPILIONACEAE 121
Hamiem (Donaldson l) Madliena (Reade), Boschetto (Borg'.j.
Gozo, Ras il Kala e Marsalforno (Duthie), Xlendi (Giilia).
Cornino, non rara ! — Marzo-Maggio.
177. — Ononis Sieberi Besser; GD. p. 9 ; FI. an. II p. 29. 0. po-
lymorpha Gulia Bartli II p. 30. 0. arvensis Z. p. 56 ?
Luoghi erbosi aprici incolti e campi. — Malta, Gozo e Cornino,
molto frequente! — Marzo-Giugno.
Delicata e Gulia riferiscono a questa specie la 0. arvensis
di Zerafa, non so però con quanta ragione, poiché Zerafa dice
della sua pianta « ramulis demum spinescentibus », il che non
conviene adatto alia 0. Sieberi.
178. — Ononis variegata L. ; Gulia Almanacco p. 72 et Barth
li p. 30 ; Duthie II p. 325 et III p. 38.
Nelle arene marine. — Malta, rara, Marsascala (Medlycott
ex Gulia). Gozo, Ramla dove è abbondante, ma in area ristretta !
e dove prima di noi l'aveva raccolta Duthie. — Aprile-Maggio.
179. — Ononis biflora Desf. ; GD. p. 9; Gulia Barth II p. 30
et 112; FI. an. II p. 30.
Campi e luoghi erbosi. ~ Malta, piuttosto rara, Corradino,
Ghirghenti\ Ùied il Carcara (GD. !), convento di Santa Libe-
rata, Gneina, Marsascala, Ramla ta Maroc dove abbonda (Gu-
lia). Gozo, fra Xenchia e Migiar Scinil — Marzo-Maggio.
180. — Ononis Natrix L. ; Armitage p. 499 ; FI. an. II p. 28.
0. ramosissima Z. p. 56; GD. p. 9; Gulia Repert. p. 7 et Barth I
p. 463 et II p. 30; Duthie II p. 323, 325 et 326, et III p. 38. —
Malt. Broxca.
Luoghi rocciosi e arenosi, generalmente presso il mare. —
Malta, in alcuni luoghi frequente, come alla MelleTia e nella
penisola di Marfa, mentre altrove è più rara! Gozo, in molti
luoghi abbondante! Cornino, abbondante! — Marzo-Ottobre.
Armitage e Fiori FI. an. sono i soli che indicano per le Isole
Maltesi V 0. Natrix tipica; gli altri autori indicano la O.ramo-
sissima Desf. che a noi sembra una mera varietà della 0. Na-
trix, non sempre facile a distinguere dal tipo.
Oss. — Ononis Schouwii Gulia Barth II p. 30.
Non ammettiamo la 0. Scìiouwii DC. nella flora Maltese per-
chè gli esemplari di Marsascala e di ImtaTileb raccolti da Do-
naldson che si conservano nell'Erbario Maltese, e sono i soli
citati da Gulia, appartengono a 0. reclinata e 0. Sieberi.
122 papilionaceae
81. — Hymenocarpds.
(81. — Hymenocarpus circinnatus (L.) Savi; Gulia Barth II
p. 32 ; Armitage p. 499. Medicago cìrcinnata Z. p. 52 ; Duthie
in p. 38.
Nei luoghi erbosi e lungo le vie. — Gozo, abbondante lungo
la via fra Rabato e Marsalforno l Ta Harrax (Gulia), Ras il
Kala e Rdiim il Gbìr presso la Baia di Remila (Duthie). —
Marzo-Aprile.
82. — Medicago.
182. — Medicago lupulina L. M. lupuUna et M. Cupaniana
GD. p. 9. M. Cupaniana Duthie III p. 39. M. lupulina iypica
et var. Cupaniana Gulia Barth II p. 32.
Luoghi incolti e coltivati, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo,
comune ! — Marzo-Maggio.
La var. Cupaniana si trova qua e là col tipo, per es. a Bal-
lut, Ùled Incita ecc. ! Boschetto (Borg).
183.* — Medicago scutellata (L.) Mill.; Gulia Barth II p. 50;
CG. Arch. Melit. p. 205.
Malta, a MelleTm (Gulia). Cornino (Gulia senza località più
precisa). — Marzo-Maggio.
Specie indicata da Gulia solo, e di cui non si trovano esem-
plari nell'Erbario Universitario.
184. — Medicago orbicularis (L.) Ali. ; Z. p. 52 ; Duthie II
p. 324. M. orbicularis var. marginata GD. p. 9. M. orbicularis
tìjpica et var, Biancae Gulia Barth II p. 50.
Luoghi incolti e coltivati, specialmente nei campi di sulla. —
Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Marzo-Maggio.
Trovasi con legumi ad ala larga e con pochi giri di spira
(3-4), che raggiungono fino a 18 mm. di diametro e sono quasi
piani sulle due faccio (var. marginata [Willd.]) ; e trovasi pure
con legumi di un diametro molto minore, ad ala stretta ed ap-
pressata al giro sottostante, e con un numero maggiore di spire
(5-7), di modo che il legume è molto più manifestamente bicon-
vesso. Questa seconda forma è probabilmente quella che fu chia-
mata var. Biancae da Gulia.
185. — Medicago Arabica (L.) Ali. ; Duthie li p. 323; Armi-
tage p. 500.
PAPILIONACEAE 123
Nei luoghi freschi delle valli. — Malta, GTiain il Gtìra !
golfo di Melléha (Duthie). Gozo, nella valle di Xlencli dove non
è rara ! — Febbraio-Maggio.
186. — Medicago denticulata Willd. ; Nyman Obs. p. 650; Cleg-
horn p. 119. M. Terehellum Z. p. 52. M. denticulata, M. lap-
pacea, M. Hystrix et M. Terebellum GD. p. 9 et 10. M. hispida
Gulia Barth II p. 50. M. lappacea Duthie II p. 324 et 325. M. hi-
spida var. Terebellum FI. ari. II p. 41.
Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo
e Comino, comunissima dovunque! — Gennaio-Luglio.
Potrà sembrare eccessiva la riunione che facciamo delle varie
forme indicate dagli autori coi nomi di denticulata, lappacea,
Hìjstrix, e TerebeU.wìn ; ma ci è sembrato impossibile tenerle se-
parate perchè, come già notò Moris nella Flora Sardoa e nella
Fiorala Caprariae, troppi sono i passaggi insensibili per i quali
si passa dall'una all'altra.
Abbiamo visto nelle Isole Maltesi soltanto due forme che si
possono dire ben distinte l'una dall'altra. La prima molto meno
CQmune. ha spine brevissime o nulle, e corrisponde secondo la
nomenclatura di Moris e De Notaris FI. Capr. alla var. apiculata
(Willd.) (M. Terebellum di Delicata) (var. apiculata e var. Te-
rebellum di Fiori FI. an.}. La seconda che è comunissima, ha
spine ben sviluppate, ed uncinate, ed oscilla fra le varietà lap-
pacea (Desr.) e macrocarpa Moris e De Not. Essa comprende
le M. denticulata, M. lappacea e M. By stria; di Delicata.
187.* — Medicago Tenoreana Ser. in DC. ; GD. p. 10; Gulia
Barth II p. 50 ; FI. an. II p. 39.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, GTiargTiar, Corradino (GD.),
Cottonera (Gulia). — Marzo-Aprile.
188. — Medicago minima Gruf in L. ; Gulia Barth II p. 50.
M. recta GD. p. 9 ; Duthie II p. 324 et 326, et III p. 39.
Luoghi incolti aprisi. — Malta, Gozo e Comino, frequente
nelle tre isole ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Maggio.
Tutte le piante che abbiamo viste hanno le spine più lunghe
del diametro dei giri ; appartengono quindi alla varietà recta
(Willd.) = var. longiseta DC. ; ed essendo grigio-tomentose, sono
da riferirsi alla forma 7nollissima (Roth) Fiori FI. an. II p. 39.
189. — Medicago Eciiinus DC. M. intertexta Z. p. 52 (prò parte) ?
Margine dei campi e luoghi erbosi. — Malta, piuttosto rara,
124 PAPILIONACEAE
Imlalileh, San Paolo a mare, GTiain Mala, Ballut, Gmina,
Lied Gher zumai Gozo ! — Marzo-Maggio.
190. — Medicago ciliaris (L.) Krock; GD. p. 9; Gulia Barth II
p. 50 et 112; Duthie II p. 325 et III p. 39 ; Armitage p. 498; FI.
aii. II p. 42. M. interlexta Z. p. 52 (prò parte) ?
Margini dei campi e luoghi erbosi. — Malta, spesso associata
alla precedente, e piuttosto più frequente di essa! Gozo, in molti
luoghi ed abbondante ! — Marzo-Maggio.
Delicata e Gulia riferiscono a questa specie la M. intertexta
di Zerafa. Potrebbe darsi però che sotto questo nome Zerafa
comprendesse anche la M. Ecliinus.
191. — Medicago turbinata (L.) Willd. M. turbinata (var. iner-
mis et aouleata) et M. olivaefoì^mis Gulia Barth II p. 50.
Luoghi erbosi e margini dei campi. — Malta, non comune,
San Paolo a may^e, Marsascala\ Coilonera (Gulia). Gozo,
Ramla dove l'abbiamo trovata abbondante e lussureggiante in
un pendio marino erboso ! — Marzo-Maggio.
Questa specie a Malta e a Gozo si trova sotto forme che oscil-
lano fra la var. olivaeformis (Guss.) e la var. aculcaia (Gaertn.),
avendo spine ora molto brevi ed ora lunghe tino a 2-3 mm. ed
uncinate.
È molto probabile che Gulia abbia confuso la M. iruncaiula
Gaertn. con la M. turbinata, poiché di questa dice che è comune
nei terreni incolti, mentre non menziona affatto ne la M. trun-
catula, né la sua var. Irihuloicles che sono molto comuni ed
abbondanti.
192.— Medicago sphaerocarpa Bert. ; Z. p. 52; GD. p. 10.
M. Murex Gulia Barth II p. 50.
Nel coltivato, margine dei campi. — Malta, qua. e là, Ùied
Incita, Ta Balda, ImiaTileb, Ùied Babà ecc. ! — Marzo-Maggio.
Trovasi con le spine del legume più o meno sviluppate.
193. — Medicago tuberculata Willd.; Z. p. 53; Gulia Barth II
p. 50 et p. 112. M. tuberculata et M. reticulaia GD. p. 10.
M. hispida var. reticulata FI. an. II p. 41 (quoad plantam Me-
litensem).
Luoghi erbosi e campi. — Malta, non in molti luoghi. San
Paolo a onare dove é abbondante, Ùied Gherzuma, Ghain
Rilìana, Gneina, Pùales. Ùied ir Rum ecc. ! Gozo ! — Mar-zo-
Maggio.
PAPILIONACEAÉ 125
Abbiamo visto soltanto la forma con spine ridotte a tubercoli
(a vulgaris Moris).
Riferiamo a questa specie come sinonimo M. reliculata GD., e
quindi la citazione di Malta per M. hispida var. reliculata Fiori
FI. an., perché ci siamo accertati che l'esemplare di Gneina di
Delicata nell'Erbario di Malta che portava il nome di M. reli-
culata Benth. non era altro che M. tuherculala a vulgaris.
194. — Medicago rugosa Desr. ; Gulia Barth II p. 50; FI. an.
IV Appendice p. 137. M. elegans Duthie I p. 210 et III p. 39;
Armitage p. 500.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, frequente ! Gozo, ancora
più fi*equente che a Malta ! — Marzo-Maggio.
195. * — Medicago obscura Retz.; Gulia Barth II p. 50. M.mu-
ricata Z. p. 52; GD. p. 10 (ex Gulia).
Nei campi. — Malta, Corradino (GD.), Ùied Gherzuma
(Gulia). Gozo, tlied il Lunziata (Gulia). — Marzo-Aprile.
Ammettiamo questa specie nella flora Maltese soltanto sulla
fede degli autori sopra citati, notando però che sono evidenti
alcune confusioni nelle determinazioni da essi fatte nel genere
Medicago, e che l'Erbario Universitario non contiene alcun
esemplare di M. obscura.
196. — Medicago marina L.; GD. p. 10 et 43; Gulia Barth II
p. 50; Duthie II p. 323 et 326.
Nelle arene marine. — Malta, in alcuni luoghi dove non è
rara, per es. golfo di Mellelia, penisola di Mar fa, Gneina !
San Giorgio in Marsascirocco (GD.), Ramla la San Tumas
(Gulia). Oomino (Duthie). — Marzo-Maggio.
197. — Medicago truncatula Gaertn. M. tribuloides Duthie II
p. 325.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Oomino, comune
dovunque ! — Marzo-Maggio.
Trovasi tanto con spine corte e coniche, che a maturità sono
completamente applicate al frutto, in modo che questo diventa
un cilindro perfetto lungo fino ad un centimetro (M. tentacidata
Willd.), quanto con spine più lunghe ed uncinate, reflesse
ma non completamente applicate, e con frutto meno allungato
(3/. tribuloides Desr.). Sono tanti però i passaggi fra queste due
forme, che quantunque constatiamo la presenza dei loro estremi
ben caratterizzati, non possiamo tenerle distinte specificamente.
126 PAPILIONACEAE
Questa specie tanto comune nelle Isole Maltesi deve essere
stata confusa con altre da chi ha scritto di questa flora, poiché
nessuno la menziona, né col nome di truncatula né con quello
di trihuloides, meno Duthie il quale la cita soltanto di Ramla
(Gozo).
198. — Medicago litoralis Rohde ; Armitage p. 498. M. lilo-
ralis var. breviseta et M. striata GD. p. 10. M. striata ? Duthie
n p. 325 et 326. M. cylindracea Duthie III p. 39. M. litoralis
a. inermis, b. breviseta. et e. longiseta Gulia Barth II p. 50. M. li-
toralis var. tricycla et var. cylindracea FI. an. II p. 37 et IV
Appendice p. 137. Medicago intermediate between M. striata
and litoralis Duthie Barth I p. 544.
Nel coltivato come nei luoghi incolti. — Malta, Gozo e Cornino,
dovunque comunissima ! Commetto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Questa specie e la M. denttculata, come sono le due Medi-
cago più comuni nelie Isole Maltesi, cosi sono anche le più
polimorfe. Ciò spiega perchè siano state indicate con tanti nomi
diversi.
Nei numerosi esemplari Maltesi di M. litoralis che abbiamo
sott'occhio, il legume è talora più largo che lungo, ma in gene-
rale è più lungo che largo; varia in lunghezza da 3 a 8 mm.
ed in diametro da 4 a 6 mm., ed ha da 3 a 6 giri di spira, ora
destrorsi ed ora sinistrorsi, e più o meno ingrossati ai margini.
Variabilissime sono pure le spine, ora lunghe fino a 4 mm., di-
ritte 0 arcuate, sottili o grossette, patenti o reflesso-applicate, ora
ridotte a semplici tubercoli o nulle. Questi caratteri del solo
frutto, associandosi in modo diverso, ])roducono un numero in-
finito di combinazioni che sfidano una esatta classificazione. Una
tale variabilità della M. litoralis, del resto, non è speciale a
Malta, ma riscontrasi in generale nei luoglii dove questa specie
è comune.
Oss. — Le Medicago in genere sono chiamate dai Maltesi
Nefel barri.
83. — Lotus.
199.— Lotus ornithopodioìdes L. ; Z. p. 28; Nyman Obs.
p. 650; GD. p. 10; Daveau p. 18; Gulia Barth II p. 31.
Specialmente nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino, dovunque
comunissimo ! — Febbraio-Maggio.
PAPILIONACEAE 127
200. — Lotus pusillus Medie; Gulia Barth II p. 31; Duthie II
p. 325 et 326.
Nei luoghi aridi e nelle arene. — Malta, penisola di Marfa,
MelleTia ! Gozo, a Ramla nelle arene marine (Duthie !). Cornino,
dove pure lo aveva trovato Duthie, e dove lo abbiamo raccolto
abbondante verso il centro dell'isola ! — Marzo-Aprile.
201.— Lotus decumbens Poir. ; GD. p. 10; Gulia Barth II
p. 9 et 31 ; Rouy et Fouc. FI. Fr. V p. 149. L. corniculatusZ.
p. 28; G. Delicata PI. Me), lect. p. G9; Gulia Repert. p. 25; Armi-
tage p. 499. — Malt. GTiantcux.
Luoghi erbosi umidi, lungo i ruscelli. — Malta, piuttosto fre-
quente, per es. San Paolo a ?nare, Fidclien, Initaìileb ! IJled
BalliUa (GD.). — Marzo-Giugno.
Gulia dice che nei luoghi umidi come a Fiddien, si trova la
varietà glaher « folio florali ab umbella non remoto ».
202.— Lotus Creticus L.; Armitage p. 498. L. cytisoidesZ.
p. 51. L. coronillaefolius Nyman Obs. p. 650. L. coronillaefo-
lius, L. cyUsoides et L. Creticus GD. p. 10. L. Creticus et L. cyti-
soides Galla Barth II p. 31. L. Creticus (?) Duthie II p. 321, 322,
323, 324 et 326.
Rupi marittime. — Malta, Gozo e Comino, comune e abbon-
dante ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Giugno.
Non teniamo separati i L. cylisoides L. e Creticus L., e tanto
meno il L. coronillaefolius Guss., perché i caratteri indicati per
distinguerli sono cosi fallaci, e cosi raramente si trovano uniti
nella stessa pianta, che per lo più quando si esamina un esem-
plare si rimane incerti a quale di queste supposte specie appar-
tenga. Tale impossibilità di distinguere nettamente queste forme
del L. Creticus (sensu lato) del resto non è speciale a Malta.
203. — Lotus edulis L.; Z. p. 51 ; GD. p. 10; Gulia Repert.
p. 35 et Barth li p. 31. — Malt. KrempuO.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Comino e Filfola,
comunissimo ! — Marzo-Maggio.
Qui come altrove i ragazzi ne mangiano i legumi.
84. — Tetragonolobus.
204. — Tetragonolobus purpureus Moench; GD. p. 10 (typus
et var. b. Guss.) ; Gulia Repert. p. 20. Lotus Tetragonolobus
et Tetragonolobus siliquosus'? Z. p. 28 et 73; Fi. an. II p. 74.
128 PAPILIONACEAE
L. Tetragonolohus D'Urv. p. 96; Nyman Obs. p. 650. L. Tetra-
gonolohus et L. Bivoneus Gulia Barth II p. 31. — Malt. Fig--
gleila Uamra.
Luoghi coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Feb-
braio-Maggio.
Delicata dice che trovasi pure la varietà h.floribus liiieisGuss.
che Gussone stesso (Syn. II p. 349) propone di elevare al rango
di specie col nome di Lotus Bivoneus. Con questo nome la cita
Gulia ed é probabilmente questa varietà che Zerafa chiama Te-
iragonolobus sUiquosus, se pure non intendeva con tal nome
una delle specie seguenti. Noi non abbiamo mai Incontrato que-
sta varietà gialla, né alcuna delle due altre seguenti specie di
Tetragonolobus.
I legumi di questa specie si mangiano come quelli del Lotus
cdulis.
205.* — Tetragonolobus conjugatus (L.) Link; Z. p. 72; GD.
p. 10; Gulia Repert. p. 20. Lotus conjugatus Gulia Barth II p. 31.
L. conjugatus a GussoneiFl. an. II p. 74. — Malt. Figgeila safra.
Campi. — Malta, Corradino, Uied Kirda, Marsa (Gulia). —
Marzo-Maggio.
È strano che questa specie cui Delicata dà un nome indigeno
e della quale dice « in arvis et Inter segetes », e per la quale
Gulia cita tre località, non sia stata trovata da altri. Non ne
esiste esemplare nell'Erbario dell'Università.
206.* — Tetragonolobus biflorus (Desr. in Lam.) Ser. in DC;
Z. p. 72 ; GD. p. 10 ; Gulia Repert. p. 20. Lotus biflorus Gulia
Barth II p. 31 ; FI. an. II p. 75. — Malt. Figgeila hamra.
Campi. — Malta, MagTilah, Contadino (Gulia). Gozo, IJied il
Lunziata (Gulia). — Marzo-Maggio.
Anche di questa specie Delicata dà il nome indigeno e scrive
« in arvis et Inter segetes » e Gulia cita tre località. Ma non
é stata trovata da alcun altro per quanto sappiamo, né se ne
trova esemplare nell'Erbario Universitario. Non si può quindi
fare a meno di dubitare di qualche errore di determinazione.
85. — Trigonella.
207. — Trigonella Monspeliaca L.; GD. p. 10; Gulia Barth II
p. 32 ; Duthie II p. 321, 322 et 326.
Luoghi aridi e sassosi. — Malta, qua e là, non rara, Marfa,
PAPILIONACEAE 129
Corradino, Penibroke Camp, Atirax ecc. ! Gozo, iu molti luo-
ghi; rigogliosa ed abbondante nell'interno del castello di Ra-
hato ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
208. * — Trigonella maritima Del.; GD. p. 10; Gulia Barth II
p. 32 ; FI. an. II p. 46.
Luoghi aprici vicini al mare. — Malta, Bieb il Ghzira (GD. !),
Sliema (Gulia). ~ Febbraio-Aprile.
209.*— Trigonella cornlculata L.; GD. p. 10; Gulia Barth
II p. 32; FI. an. II p. 46; CG. Arch. Melit. p. 205.
Luoghi erbosi e campi. — Malta, Ùied Babu (GD.), Marsa-
scala (Gulia). — Marzo-Maggio.
Riferiamo le indicazioni di Delicata e di Gulia, notando però
che il solo esemplare che nell'Erbario di Malta porta il nome di
T. corniculata scritto dallo stesso Delicata, è invece T. ìnaritima.
86. — Melilotds.
210.* — Melllotus Italicus (L.) Lam.; Z. p. 53; GD. p. 11 ;
Gulia Repert. p. 60 et Barth II p. 31 ; FI. an. II p. 43 ; Zodda
Revisione monografica dei Melilotus, Malpighia XV p. 356.
Campi e luoghi erbosi. — Malta (GD.). — Febbraio-Aprile.
Non abbiamo trovato questa specie, quantunque Delicata e
Gulia la dicano comune. Dubitiamo quindi cbe si tratti di erro-
nea determinazione, tanto più che Gulia nel Repertorio dice che
ha fiori bianchi.
211. — Melilotus Indicus (L.) Ali. M. parviflora GD. p. 11;
Gulia Barth II p. 31.
Campi e luoghi erbosi, tanto umidi che asciutti. — Malta, qua
e là, per es. ImiaTileb, Ta Baldu, Marsa ! Cornino ! — Marzo-
Maggio.
Tanto Delicata quanto Gulia dicono di questa specie che è
molto comune dovunque. Non possiamo confermare tale asser-
zione che bene si applica invece alle due specie seguenti.
Le piante che abbiamo raccolte a ImtaUleb in luoghi umidi,
sono rigogliose e robuste, ed hanno i racemi multiflori e com-
patti, in generale più brevi delle foglie. Si avvicinano dunque
alla var. densiflorus Somra. (Bull. Soc. bot. it. 1898 p. 122).
A Comino invece abbiamo raccolto due forme diverse da quella,
e diverse fra loro. Entrambi hanno racemi allungati, oltrepas-
santi molto le foglie. Ma una di esse ha un numero di fiori mi-
8. SoiiMiER et Caruaxa Gatto. — Flora Melitensis nova. 9
130 PAPILIONACEAE
nore, e legumi maturi lunghi 3 mm., cioè quasi il doppio del-
l'altra, e si avvicina per questi caratteri alla var. permixta
(Jord.) mentre l'altra può ascriversi al tipo (sec. Fiori FI. an. II
p. 44).
212. — Meiilotus sulcatus Desf. ; GD. p. 11 ; Armitage p. 497.
M. MaurUanìca Gulia Barth II p. 32. M. sulcatus var. Ascher-
sonìi Schulz Monogr. der Gatt. Meiilotus ; Zodda Revis. monogr.
Malpighia XV p. 358. M. silicata a typica forma Ascheì^sonii
FI. an. Appendice p. 137.
Campi e luoghi erbosi asciutti. — Malta, comune! Gozo, co-
munissimo ! Cornino, comune ! — Gennaio-Maggio.
Secondo il monografo del genere Schulz (seguito da Zodda Revis.
e da Fiori FI. an.), a Malta cresce la varietà Aschersonii, di cui
lo Schulz ha veduto a Berlino esemplari raccolti da Schwein-
furth. Noi non abbiamo trovato diflerenza fra le piante Maltesi
e le forme comuni in Sicilia e sul continente Italiano.
213. ~ Meiilotus segetalis (Brot.) Ser. in DO. ; Zodda Revis.
monogr. Malpighia XV p. 359. M. silicata var. segetalis FI. an. II
p. 42. M. compacta GD. p. II; Gulia Barth II p. 32; Duthie II
p. 323 et 326.
Campi e luoghi erbosi, specialmente umidi. — Malta, Gozo,
Cornino e Filfola, molto comune ! Cominotto (Duthie). — Marzo-
Maggio.
Nei luoghi erbosi vicino al mare trovasi prostrato, con racemi
raccorciati e pauciflori, e con foglie più consistenti. Nei luoghi
asciutti ha il fusto eretto e sottile. Nei luoghi umidi ha cauli
fistolosi, alti fin più di un metro, con foglioline che giungono ad
avere 35 mm. di lunghezza e 20 di larghezza, e legumi di ol-
tre 4 mm., e corrispondono alla varietà fislulosus (M. sulcatus
var. fistulosus Somm. Bull. Soc. bot. it. 1898 p. 123).
Questa specie e la precedente, benché nei loro estremi siano
assai diverse, presentano delle forme di transizione.
214. — Meiilotus infestus Guss. ; GD. p. 11 ; Gulia Barth II
p. 31; Duthie II p. 323; Zodda Revis. monogr. Malpighia XV
p. 358. M. silicata var. infesta FI. an. II p. 43. •
Campi e luoghi umidi o freschi. — Malta, in molti luoghi,
per es. Ghirghenti, Ta Baldu, San Paolo a mare, MelleTia,
IintaTrleb ecc. ! Gozo, meno frequente che a Malta ! — Febbraio-
Aprile.
PAPILIONACEAE 131
215.— Melilotus Messanensis (L.) Ali.; D'Urv. p. 93; Z.
p. 53 ; GD. p. 11 ; Duthie li p. 323, 324 et 325, et III p. 39 ; Gulia
Barth II p. 31; Armitage p. 498; FI. aii. II p. 42; Zodda Revis.
monogr. Malpighia XV p. 359.
Luoghi erbosi umidi. — Malta e Gozo, in molti luoghi e ab-
bondante ! Cornino ! — Febbraio-Maggio.
Oss. — I Maltesi chiamano i Melilotus in genere Treu.
87. — Trifolium.
2!6. * — Trifolium pratense L. ; Z. p. 75; GD. p. 11; Gulia
Barth II p. 51 ; CG. Arch. Melit. p. 205.
Luoghi erbosi. — Malta, Ùiecl BalliUa (GD.), Marsa, Marsa-
scala (Gulia). — Aprile-Maggio.
Per quanto sappiamo, questa specie non è stata trovata da
altri che da Delicata e Gulia, poiché le citazioni di Zerafa non
si sa se si applichino a pianta spontanea, e deve quindi essere
molto rara.
217. — Trifolium echinatum Marsch. Bieb.
Luoghi erbosi. — Malta, raro, nel campo sperimentale presso
Casale Attardi Sani'Anlonio (Borg!). — Maggio.
Non sappiamo dire di questa specie se sia subspontanea, o se
sia un antico elemento delia flora Maltese. Probabilmente é una
nuova introduzione che nei luoghi dove l'abbiamo trovata si è
già discretamente diffusa.
218. — Trifolium maritimum Huds.
Luoghi erbosi. — Malta, raro, Floriana sugli spalti dei forti ;
fra Notabile e ImtaTileh, lungo il ruscello che segue la via ! —
Aprile-Maggio.
219. - Trifolium stellatum L. ; Forskaal N.o 56; Z. p. 76;
GD. p. 11 ; Gulia Barth II p. 51 et 112; Duthie II p. 321, 324
et 326 ; Gibelli e Belli Rivista crit. del gen. Trifolium Sez. La-
gopus p. 54.
Valli e luoghi erbosi aprici e aridi. — Malta, Gozo e Comino,
comunissimo dovunque ! Cominotto ^Duthie). — Marzo-Maggio.
220. — Trifolium intermedium Guss. ; GD. p. 11 ; Gulia Barth
II p. 51 ; Somm. Schedae FI. it. exsic. N.» 1072 (N. (?! bot. it. 1909
p. 482). T. angustifolium var. intermedium FI. an. II p. 53.
Luoghi erbosi asciutti. — Malta, qua e là, per es. Corradino
dove abbonda, Imtatilel), Uied Incita ecc ! — Aprile-Maggio.
132 PAPILIONACEAE
221. — Trifolium angustifolium L. ; Z. p. 75 ; GD. p. 11 ; Gulia
Barth II p. 51.
Luoghi erbosi aridi. -- Malta, qua e là, per es. San Paolo
a mare. Boschetto, Ùied GTwmor, liied Hanzir ecc. ! Gozo,
Ta Cene, Migiar Scini ! — Aprile-Giugno,
222. — Trifolium lappaceum L. ; Z. p. 75; GD. p. 11 ; Gulia
Barth li p. 51.
Luoghi erbosi, margini dei campi. — Malta, piuttosto raro,
San Paolo a mare, Ta Baldu, Ùied Gherzwna ! MeUetia (Rea-
de!), Ùied il GTmsel (Borg). — Aprile-Giugno.
223.* — Trifolium Cherleri L. ; Z. p. 74; GD. p. 11; Gulia
Barth II p. 51.
Nei campi. — Malta, Vied Babà (GD.), Marsascala (Gulia).
Gozo, Ùied il Liiìiziata (Gulia). — Marzo-Maggio.
Certo raro, poiché non trovato da noi né da quelli che hanno
erborato a Malta ai tempi nostri.
224.*— Trifolium arvense L. ; Z. p. 75; GD. p. 11; Gulia
Barth II p. 51.
Nei campi. — Malta, Corradino (GD.), Gneina, MelleTia (Gu-
lia). — Marzo-Maggio.
Da noi mai trovato, né, che sappiamo, da altri che da Delicata
e da Gulia.
225. * — Trifolium Lucanicum Gasparr. T. Dalmaticum GD.
p. 11; Gulia Barth li p. 51.
Luoghi aprici. — Malta, Ùied GTiomor (GD.), Sliema (Gulia).
Gozo, Ta Cene (Gulia). — Marzo-Maggio.
226. — Trifolium scabrum L. ; Z. p. 75; GD. p. 11; Gulia
Barth li p. 51 ; Duthie II p. 324 et 326.
Luoghi erbosi aprici, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Co-
rnino, comune dovunque ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
227. * — Trifolium subterraneum L. ; Brenner in Badger ;
GD. p. 11 ; Duthie Barth I p. 544; Gulia Barth li p. 50. T. sub-
terraneum var. longipes Gibelli e Belli Rivista crit. Trif. Sez.
Calycomorphum p. 36; FI. an. II p. 48.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, piuttosto raro, sulla strada
delle saline (Armitage !), spalti dei forti di Valletta (GD.), Ta
Xbiex (Gulia). Gozo, sulla costa di Kala (Duthie). — Marzo-
Maggio.
Gli esemplari che abbiamo visti raccolti da Armitage appar-
PAPILIONACEAE 133
tengono alla varietà longipes Gay, come quelli raccolti da Duthie
e studiati da Gibelli e Belli.
228.* — Trifolium spumosum L.; Z. p. 74; GD. p. 11; Gulia
Bai'th II p. 50 ; FI. an. Il p. 58.
Luoghi aprici. — Malta, tlied Ballula (GD.). — Marzo-Maggio.
Gulia scrive che questa specie é molto comune nei terreni
incolti. Deve essere un equivoco, poiché noi non l'abbiamo mai
trovata, né sappiamo che sia stata veduta da altri dopo il tempo
di Gulia.
229. — Trifolium fragiferum L. ; Z. p. 75; GD p. 11 ; Gulia
Barth II p. 51.
Lungo i fossi in terreno umido, e lungo le vie. — Malta, qua
e là, per es. fuori di Porta Bombe, ImtaTìleh, Ghirghenti, Ca-
sale Attardi Ùied Incita, tlied Hallia (GD). Gozo, Xlendi, fra
Zebbug e Marsalforno ! Ùied il Lunziata (Gulia). — Maggio-
Settembre.
A Ghirghenti abbiamo trovato in terreno roccioso asciutto,
una forma di aspetto assai caratteristico che ci sembra corri-
spondere alla \3iY. pulchellmn Lange (in Willk. et Lg. FI. Hisp.
Ili p. 360). Ha il fusto legnoso e tanto raccorciato che i rami, essi
pure cortissimi, sembrano partire tutti quasi da un medesimo
punto, cosicché la pianta acquista un aspetto pulvinare. I pedun-
coli sono lunghi tutt'al più 1 cm. I capolini a maturità sono sfe-
rici, ed hanno un diametro di meno di un cm. I piccioli misu-
rano pochi millimetri, e le foglioline sono lunghe 2-A mm. Dalla
var. halicola Gibelli e Belli (Rivista crit. Trifol. ital. Sez. Galea-
ria p. 22) che quegli autori suppongono possa essere uguale alla
var. inilchelliim Lange, le nostre piante differiscono per avere
la pagina inferiore delle foglioline percorse da nervi molto ri-
levati e non particolarmente glauche né coperte di pulviscolo.
230. — Trifolium resupinatum L. ; Z. p. 75 ; Gulia Barth II
p. 51 ; Duthie II p. 321, 324 et 326 ; CG. Medit. Nat. p. 277. T. re-
sicpinatimi, T. suaveolens et ejus var. flore albo GD. p. 11.
T. abbreviaticm Gulia Almanacco p. 67 (monente ipso Gulia Barth
II p. 51).
Luoghi erbosi tanto asciutti che umidi, lungo le strade e lungo
i ruscelli. — Malta, Gozo, comunissimo ! Cornino ! — Aprile-
Giugno.
Il Trifolium suaveolens degli autori italiani non è che una
134 PAPILIONACEAE
forma stazionale più robusta del T. resupinaium. Questa specie,
anche nelle Isole Maltesi, in luoghi umidi e fertili ha il caule
fistoloso e striato, ed acquista dimensioni notevoli. A Cornino,
in un luogo umido vicino al mare, lo abbiamo trovato, fra piante
idrofile, straordinariamente sviluppato, con peduncoli lunghi
fino 6 cm., corolle di 9 mm. e calici fruttiferi larghi fino 5 mm.
e lunghi 9 (senza i denti che misurano fin 4 mm.). Queste forme
ubertose, viste isolate, potrebbero sembrare una specie diversa.
Abbiamo trovato il T.resi(,pinatum(\Vidi\c\iQ volta anche con fiori
bianchi, ma raramente; sarà questo il T. snaveolens var. flore
albo di Delicata.
231. — Trìfolium tomentosum L. ; Z. p. 7G; GD. p. 11; Gulia
Barth II p. 51 ; Gibelli e Belli Rivista crit. Trif. Sez. Galearia p. 21.
Luoghi aprici asciutti. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! —
Aprile-Maggio.
232.* — Trìfolium congestum Guss. ; GD. p. 12; Gulia Barth
II p. 51; FI. an. II p. 51.
Campi. — Malta, Ùied GTiomor (GD.), Cotlonera (Gulia). —
Aprile-Maggio.
Specie da noi non trovata e di cui non esistono esemplari nel-
l'Erbario Universitario.
233. — Trìfolium suffocatum L.; Brenner in Badger; Z. p. 76 ;
GD. p. 12; Daveau p. 18; Gulia Barth II p. 51.
Luoghi erbosi asciutti, lungo le vie ecc. — Malta, comune !
Gozo, comunissimo ! — Marzo-Maggio.
234.* — Trifolium repens L. ; Z. p. 75; GD. p. 12; Gulia
Barth II p. 51.
Luoghi erbosi, lungo le vie. — Malta, Ùied Kirda (GD.), Marsa
(Gulia). — Marzo-Maggio.
235. — Trìfolium nìgrescens Viv.; GD. p. 12; Gulia Barth II
p. 51; Gibelli e Belli Rivista crit. Trif. Sez. Amoria p. 663. T. hy-
bridum Z. p. 75; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 69 (monente ipso
Delicata).
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino»
comunissimo! — Marzo-Aprile.
Dove il suolo è più ricco cresce rigoglioso, con stendardo
largo 4 V2 e lungo 12 mm. (compresa 1' unghia). In Marzo e
Aprile si vedono interi tratti di terreno biancheggiare per la
sua abbondante fioritura.
PAPILIONACEAE 135
Oss. — Trìfoliuni speciosum GD. p. 12; Gulia Barth II p. 51 ;
FI. an. K p. 65; CG. Arch. Melit. p. 205.
Non ammettiamo la presenza del T. speciosum Willd. nella
flora Maltese, dubitando che si tratti di una erronea determina-
zione, perchè il T. speciosmn è pianta di regione montana o sub-
montana, e perché l'esemplare che trovasi con quel nome alPEr-
bario Universitario appartiene a tutt'altra specie. Ed infatti gli
esploratori della flora Maltese dopo i tempi di Delicata e di Gu-
lia, l'hanno ricercato invano nei luoghi indicati da quegli autori
(Malta, Ùiecl Dalluta e BaTiria ; Gozo, Ta Cene).
236. — Trifolìum agrarium (L. pr. p.) Poli. ; Z. p. 74; Gulia
Repert. p, G6. T. agrarium et T. jjrocumbens G. Delicata PI.
Mei. lect. p. 68 et 69; Gulia Barth II p. 51. T. agrarium et
T. campestre GD. p. 12.
Nei luoghi incolti come nel coltivato. — Malta, Gozo e Co-
mino, molto comune dovunque ! — Marzo-Maggio.
Noi non abbiamo visto, nelle Isole Maltesi, altro TrHfolium della
sezione Chronosemium che il T. agrarium Poli. (=: T. campe-
stre Schreb. ; Fiori FI. an.), comunissimo dovunque.
Oss. — I Trifolìum in genere sono detti dai Maltesi Xnien.
88. — PSORALEA.
237. — Psoralea bituminosa L. ; Z. p. 64; Nyman Obs. p. 649;
GD. p. 12; Gulia Repert. p. 55 et Barth II p. 32; Duthie II
p. 324 ; Armitage p. 497. ~ Malt. Siila salvaggia.
Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima
dovunque ! — Febbraio-Maggio.
A Malta in vari luoghi, ed in Gozo a Migiar Scini ne abbiamo
trovato esemplari isolati con fiori perfettamente bianchi.
89. ~ ASTRAGALUS.
238. — Astragalus sesameus L. ; GD. p. 12 ; Gulia Barth II
p. 31; Duthie II p. 322, 325 et 326; FI. an. II p. 77.
Luoghi erbosi, specialmente aprici ed aridi. — Malta, abba-
stanza frequente, Floriana, Corradino, Pembroke Camp, Forte
Ricasoli, Ta Baldu ecc.! Gozo, in molti luoghi; particolarmente
rigoglioso nell'interno del castello di Rabato ! Cominotto (Du-
thie). — Marzo-Aprile.
Nei luoghi aridi trovasi nano.
136 PAPILIONACEAE
239. — Astragalus Baeticus L. ; Z. p. 43 ; GD. p. 12 ; Du-
thie III p. 39; Gulia Barth II p. 31. — Malt. Caffè tal Messicu.
Luoghi erbosi arenosi incolti. — Malta, qua e là, Marfa, Flo-
rianal Ùied Babu (GD.), Gneina ecc. (Gulia). Gozo, a Rarala !
Cornino ! — Marzo-Maggio.
Quando cresce nei luoghi umidi acquista grandi proporzioni,
mentre nei luoghi aridi rimane nano. Viene adoperato talvolta
dal popolo come succedaneo del caffé.
240. — Astragalus hamosus L. ; Z. p. 43; GD. p. 12; Gulia
Barth II p. 30 ; Duthie li p. 322, 325 et 326.
Campi e luoghi incolti erbosi. — Malta e Gozo, comune !
Cominotto (Duthie). — Febbraio-Maggio.
90. — Coronilla.
241. — Coronilla Emerus L.; Z. p. 15; GD. p. 12; Gulia Barth
II p. 52; FI. an. II p. 93 ; CG. Arch. Melit. p. 205.
Luoghi rupestri. — Malta, rara, Lied Babul colline di tlardia
(GD. e Gulia). — Febbraio-Aprile.
242. — Coronilla Valentina L. ; Z. p. 15; GD. p. 12; Gulia Al-
manacco p. 69. C. stipularis Duthie II p. 321. C. glauca Duthie II
p. 322 et III p. 39 ; Armitage p. 497 et 500; CG. Nat. Malt. p. 8.
C. Valentina ^ glauca FI. an. II p. 92. C. Valentina et C. glauca
Gulia Barth p. 52.
Luoghi rocciosi. — Malta, piuttosto rara, Ùied Babul Ùardia
(GD.), Majesa presso Ghain TuffìTia (Borg !), Ùied Kirda (Gu-
lia ! e Duthie), Zurrico (Duthie). Gozo, Marsalfomo (Duthie!).
— Febbraio-Aprile.
Abbiamo potuto accertarci che le piante di Ùied Kirda man-
date air Erbario Centrale di Firenze col nome di C. Valen-
tina L. e quelle di Marsalfomo mandate da Duthie col nome di
C. glauca L. non differivano le une dalle altre, ne da quelle da
noi raccolte nei luoghi indicati per C. Valentina e C. glauca.
Da ciò si deduce che una sola entità (sia specie o sia varietà)
fu indicata con due nomi diversi. Però non sappiamo se all'en-
tità Maltese convenga il nome di Valentina o di glauca, perchè,
quantunque per tutto l'abito, per i legumi con fino a 5-6 arti-
coli ed altri caratteri si dovesse chiamar Valentina, non ab-
biamo mai trovato in essa le grandi stipole che della Valentina
sono il distintivo principale. Bisogna notare però che non ab-
PAPILIONACEAE 137
biamo visto esemplari giovani, e che la C. Valentina tipica in-
vecchiando perde le grandi stipole, e si trova talvolta soltanto
con le ultime stipole in alto che sono strette, quasi lineari. Per
ora ci atteniamo al nome C. Valentina L. di cui per alcuni la
C. glauca L. non è altro che una varietà.
243. — Coronilla scorpioides (L.) Koch ; Duthie II p. 326.
AsiroloMum scorpioides Z. p. 43, Ornithopus scorpioides GD.
p. 12. ArthroloMum scorpioides Gulia Repert. p. 42 et Barth II
p. 52. — Malt. XeTii fijnTiabba o Morra.
Nel coltivato, ed anche nei luoghi incolti aridi. — Malta, Gozo,
Cornino e Cominotto, frequente dovunque! — Marzo-Maggio.
Oss. — Donaveria Securidaca (L.) Desv.
Abbiamo trovato in Aprile 1893 un esemplare di questa spe-
cie in fiore in Malta alla Marsa presso Imghieret sul margine
di un campo. Ma avendola ricercata invano dopo d'allora, sup-
poniamo che fosse pianta avventizia, la cui comparsa fu effimera.
91. — SCORPIURUS.
244. — Scorpìurus subvillosus L.; Z. 69 ; Nyman Obs. p. 649.
GD. p. 12; Gulia Repert. p. 62 et Barth II p. 52 ; Duthie II p. 326 ;
Armitage p. 497. — Malt. tìidna.
Nel coltivato, ed anche nei luoghi incolti. — Malta, Gozo e Co-
rnino, comune dovunque ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Questa pianta viene coltivata per foraggio, specialmente nei
cattivi terreni, e se ne vedono campi interi.
245.* — Scorpiurus vertniculatus L.; GD. p. 12; Gulia Barth
II p. 52 ; FI. an. II p. 89 ; CG. Arch. Melit. p. 205.
Campi e luoghi erbosi. — Malta, Uied Balluta (GD.), Cotto-
nera (Gulia). — Marzo-Aprile.
Noi ed altri l'abbiamo cercato invano nei luoghi indicati. Os-
serviamo che anche in Sicilia, dove fu indicato soltanto da Ucria,
non fu trovato da altri, tanto che ivi ora non se ne ammette l'esi-
stenza.
Oss. — Ornitìwpus compressus h.\ Z. p. 58; GD. p. 12; Gulia
Barth II p. 52 ; CG. Arch. Melit. p. 205.
Sopprimiamo questa specie perché Delicata e Gulia che la
dicono comunisssima nei campi, devono averla certo scambiata
con altra pianta, non avendola alcun altro mai trovata sponta-
nea nelle Isole Maltesi. Un esemplare solo di 0. compressus L.
138 PAPILIONACEAE
venne raccolto nel 1896 dal Godfery a GTiain Duieli, su di un
mucchio di pozzolana importata, insieme ad altre piante avven-
tizie. Negli anni successivi non ricomparve in quel luogo.
92. — HippocREPis.
246. — Hippocrepis unisiliquosa L. ; Z. p. 50 ; GD. p. 12 ;
Daveau p, 18 ; Gulia Barth II p. 52.
Campi e luoghi erbosi aprici. — Malta, Gozo, Cornino e Co-
minotto, molto comune dovunque ! — Marzo-Maggio.
247. — Hippocrepis multisiliquosa L. ; Z. p. 23; GD. p. 12;
Gulia Barth II p. 52 ; Armitage p. 497 ; FI. an. II p. 93.
Luoghi erbosi, margini dei campi ecc. — Malta, Gozo e Co-
rnino, comune ! — Marzo-Maggio.
Nei luoghi fertili cresce rigogliosa, e nana nei luoghi aridi.
248. — Hippocrepis ciliata Willd. ; Duthie II p. 326 et III
p. 39; Gulia Barth II p. 52; CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi aprici. — Malta, rara. San Paolo a mare ! MeUeTia
e tJied il GTiasel (Gulia), Boschetto (Borg !). Gozo, piuttosto rara,
fra Ùied Bingemina e Ùied ir RìTìan ! sopra Ramla (Duthie !).
Cornino, meno rara ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
93. — Hedysarum.
249. — Hedysarum capitatum Desf. ; Gulia Barth I p. 152 et
II p. 52 ; Duthie I p. 209, II p. 323 et 325, et III p. 39 ; Armitage
p. 498 et 499; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277. H. spi-
nosissimum var. capitaturn FI. an. IV Appendice p. 143. — Malt.
Siila salvaggia.
Luoghi aprici aridi, e luoghi argillosi vicino al mare. — Malta,
molto localizzata, penisola di Mar fa, Marsascirocco, Belimat^a,
Gneina ! MelleTia (Duthie !) — Gozo, Xlendi vicino al mare
(Duthie!). — Marzo-Maggio.
250. ~ Hedysarum paliens (Moris) Halaczy.
Luoghi aprici aridi. — Cornino, dove in alcuni luoghi è molto
abbondante ! — Marzo-Maggio.
Questa specie fu descritta e figurata per la prima volta da
Sibthorp e Smith (FI. Graeca Vili p. 16, tav. 721), però riferita
al H. spinosissimum di Linneo. Nyman (Consp. FI. Eur. p. 197)
nel 1878, riconoscendo che la pianta Greca descritta da Sibt-
horp e Smith non era H. spinosissimum L., pianta esclusiva-
PAPILIONACEAE 139
mente Spagnola, le diede il nome di Heclysarmn SiMhorpH. An-
teriormente a Nyman però e posteriormente a Sibthorp e Smith,
Moris nel 1837 (Flora Sardoa I p. 548 e tav. 68) descriveva e
figurava quella stessa entità col nome di H. capìtatum var.
pallens. Dopo Nyman, Rouy (in Rouy et Fouc. FI. Fr. V p. 291)
seguito da Fiori (FI. an. II p. 95) lo riteneva, al pari del H. ca-
pìtatum Desf., come varietà del H. spinosissimum L. A noi,
nell'Arcipelago Maltese, le due entità, capìtatum e pallens si sono
presentate cosi diverse e con caratteri cosi costanti, che siamo
indotti a considerarle come specie distinte. Per legge di prio-
rità deve conservarsi per la specie che Nyman ha chiamata
SWtliorpiì, il nome pallens di Moris, come ha fatto Halaczy nel
Conspectus Florae Graecae.
V H. pallens si riconosce a prima vista dal H. capitatimi per
le corolle pallide, quasi di metà più piccole,
251. — Hedysarum coronarium L. ; Z. p. 22 ; Cleghorn p. 119;
Gulia Repert. p. 55 et Barth I p. 463, et II p. 52; Armitage
p. 498; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277; Godfery p. 297.
— Malt. Siila.
In vicinanza dei campi coltivati. — Malta e Gozo, qua e là
inselvatichito! — Marzo-Maggio. Fiorisce ancora talvolta ec-
cezionalmente in autunno.
Questa bella pianta che fornisce un eccellente foraggio, e
viene anche qualche volta esportata, si adopera su larga scala
nella rotazione dei prodotti agrari, in modo che, in Aprile e
Maggio è una caratteristica del paesaggio, buona parte del ter-
reno essendo da essa colorata in rosso. Trovasi pure non di rado
perfettamente inselvatichita, ad esempio sui colli presso Ùneina,
ImtaTileì), NotaWe. Delicata non la citava fra le piante indigene
di Malta, ed infatti la sua introduzione come foraggio, e quindi
la sua naturalizzazione non rimonta ad epoca molto lontana.
Tanto a Malta quanto a Gozo, ne abbiamo trovato isolatamente
delle piante con fiori perfettamente bianchi.
Oss. — Forskaal, al N." 57, indica Hedysarum Onobrxjchis
{= Onohrychis viciaefolia Scop.). Però V Onobrychis viciaefo-
lia non fu mai indicata da altri per Malta come pianta indigena,
e neppure vi si coltiva, in oggi almeno; per cui riteniamo che
l'indicazione di Forskaal debba riferirsi ad altra pianta, forse
air H. coronarium L.
140 PAPILIONACEAE
94. — PiSUM.
252. — Pisum arvense L.; Armitage p. 499. — Malt. Piselli
salva f)f).
Nel coltivato. — Malta, qua e là non comune, per es. a Ba-
Tiria e verso Ta Baldu ! Gozo, verso Sannail — Aprile-Maggio.
Questa pianta che coltivasi per foraggio e per darne i semi
secchi alle bestie, trovasi qua e là subspontanea. Nessuno l'aveva
citata, salvo Armitage il quale parla della invasione della Oro-
banche pruinosa sulle sue radici, ma probabilmente intendeva
parlare della pianta coltivata. Noi la consideriamo come insel-
vatichita e naturalizzata.
95. — ViciA.
253. — Vicia saliva L. ; Z. 78 ; Gulia Repert. p. 24 ; CG.
Medit. Nat. p. 277. V. cnneata GD. p. 12 ; Duthie II p. 322 et 324.
V. saliva et V. cuneata Gulia II p. 52. V. saliva var. maculata
et var. cuneala FI. an. II p. 112. — Malt. Gilbiena seiida.
Luoghi incolti, ma più specialmente nel coltivato. — Malta
e Gozo, comunissima ! — Marzo-Maggio.
Varia molto per la statura a seconda del terreno in cui cresce,
e per la grandezza dei fiori e la forma delle foglioline. Abbiamo
visto abbastanza caratterizzate le varietà cuneala Guss., macu-
lata (Presi.) e heteroplujlla (Presi.). Trovasi qua e là anche con
fiori bianchi.
254. — Vicia peregrina L. ; Armitage p. 500.
Nei campi. — Malta, in pochi luoghi, valle ùqW Addolorata
dietro il camposanto dove non è rara, Boschetto ! — Febbraio-
Aprile.
255.* — Vicia pseudocracca Beri; GD. p. 13; Gulia Barth II
p. 52; CG. Arch. Melit. p. 206.
Nei campi. — Malta, Marsa (GD.), Ùied GTiomor (Gulia). —
Febbraio-Maggio.
Non abbiamo trovato questa specie, e notiamo che l'esemplare
unico dell'Erbario Universitario che porta sull'etichetta V. pseu-
docracca scritto di mano di Delicata, appartiene ad altra specie.
256. * — Vicia Narbonensis L.
Luoghi erbosi fi-eschi. — Malta, rara, nella cava di pietra
sulla salita di Casal Luca (Armitage!). — Aprile.
PAPILIONACEAE 141
Trovata soltanto dal sig. Armitage che non la cita nella sua
nota, ma ce ne mostrò un esemplare.
Oss. — La Vida villosa Rotti fu trovata dal D/ Borg a San-
t'Antonio e presso Casale Attard in Malta, Non l'ammettiamo
però fra le piante Maltesi, perché trovata due sole volte ed in
campi sperimentali dove venne probabilmente introdotta con
semi forestieri.
96. — Ervdm.
•
257. — Ervum leucanthum (Biv. [1813] sub Vida)- Vida
leucantha GD. p. 13; Gulia Barth II p. 52; Duthie II p. 321,
322 et 324; FI. an. II p. 120.
Luoghi erbosi. — Malta, non comune, Ta Balchi, ImtaUlehl
tlied Balluta, Ùied Babit, Mahlaba (G-D.), tJied Zembak, Ùied
il GTiasfaria (Gulia). Gozo, Xlendi\~ Marzo-Aprile.
Secondo le leggi di priorità, questa pianta deve portare il
nome specifico di leucanthum, perchè Bivona pubblicò la Vida
leucantha nel 1813, mentre Gussone descrisse la stessa pianta
col nome di Ervum Agrigenlinum soltanto nel 1826.
258. — Ervum gracile (Lois.) DC. E. tetraspermum Z. p. 48;
Gulia Barth II p. 52. Vida Biebersteinii GD. p. 13. Vida gra-
cilis Armitage p. 500.
Luoghi erbosi freschi. — Malta e Gozo, in vari luoghi come
Uncina, Ghirghenti, Ùied Kirda, ImtaTdeb, ma non comune ! —
Marzo-Maggio.
Nei terreni più fertili trovasi rigoglioso, con foglioline larga-
mente lineari, con peduncoli di 7-8 cm., tri- quadri- ed anche
quinqueflori, più lunghi assai del doppio della foglia, con fiori
lunghi 8 mm. e frutti con 6-7 semi. Nei luoghi più sterili le fo-
glioline sono strettamente lineari, i peduncoli sono in parte
uniflori e poco più lunghi della foglia. Questi esemplari somi-
gliano al E. tetraspermum dal quale però un esame più attento
permette facilmente di distinguerli.
Non avendo trovato nelle Isole Maltesi 1'^. Biebersteinii Guss.
(= E.pubescens Link), né l'^". tetraspermum tipico, supponiamo
che questi nomi siano stati dati da Delicata e da Gulia alVErvuìn
gracile.
259. — Ervum Ervilia L. ; Z. p. 19; Duthie III p. 39. Vida
Eì'cilia Gulia Repert. p. 68 et Barth II p. 52. — Malt. Sofsfa.
142 PAPILIONACEAE
Luoghi erbosi e margini dei campi. — Malta e Gozo, qua
e là ! — Marzo-Maggio.
Questa specie, che coltivasi per darla agli animali come erba
0 come seme, trovasi non di rado inselvatichita, o per lo meno
subspontanea.
97, — Lathyrds.
260. — Lathyrus Aphaca L. ; Z. p. 26 ; GD. p. 13 ; Gulia
Repert p. 48 et Barth II p. 52. — Malt. Porvlina.
Speciahnente in luoghi coltivati. — Malta e Gozo, assai fre-
quente ! — Marzo-Maggio.
2B1. — Lathyrus Ochrus (L.) DC. ; GD. p. 13 ; Daveau p. 18 ;
Gulia Barth II p. 52. — Malt. Gilbtena haida.
Nei campi, fra le messi. — Malta e Gozo, qua e là ! — Marzo-
Maggio.
Questa specie che allo stato selvatico non è comune, viene
coltivata per darne i semi agli animali.
262. — Lathyrus articulatus L.; Gulia Barth II p. 52. L. ar-
iiculatiis et L. Clijmenu7n Z. p. 26 et 51. L. tenuifolius GD.
p. 13; Duthie II p. 322 et 324.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, fre-
quente ! — Marzo-Maggio,
Questa specie, anche nelle Isole Maltesi varia per la larghezza
delle foglioline, per la grandezza e colorazione dei fiori, per i
peduncoli unifiori o biflori. Lo stilo è ottuso, con o senza una
breve punta reflessa. A noi sembra che non si possano tenere
separate dal L. articitlatiis L., neanche come varietà, il L. Cly-
■menum L. ed il L. tenuifolius Desf.
263. — Lathyrus Cicera L.; Armitage p. 496 et p, 500; CG.
Arch. Melit. p. 203-4. L. sylvesiris Z. p. 26; GD. p. 13; Gulia
Barth II p. 34.
Nel coltivato, ed anche in luoghi incolti. — Malta e Gozo,
frequente ! — Marzo-Aprile.
Supponiamo che Zerafa, Delicata e Gulia, per L. sylvesiris
abbiano inteso questa specie, poiché lo indicano di molti luoghi
dove di L. sylvesiris L. non abbiamo trovato traccia, mentre
vi si trova in abbondanza il L. Cicera, e della presenza di questo
nelle Isole Maltesi non parlano.
PAPILIONACEAE 143
2B4. — Lathyrus sativus L. ; Z. p. 51 ; Gulia Repert. p. 12. —
Malt. Favelle o Cicciaì-da.
Fra le messi. — Gozo, Ta Harrax, Nadur fra Uied Bingemma
e Ùied ir Riti ani — Aprile.
Questa specie che viene coltivata per darne i semi agli ani-
mali, si trova qua e là subspontanea a Gozo. in Malta non fu
per ora osservata. Tanto Gulia nel Repertorio, quanto Zerafa
nel Thesaurus la citano soltanto come pianta coltivata.
265. * — Lathyrus annuus L.
Luof^hi erbosi. — Malta, raro, Casale Attard, GTmin il Gbira
(Borg !). — Aprile.
266.— Lathyrus Gorgoni Pari. (1838); Armitage p. 500;
Sommier Bull. Soc. hot. it. 1909 p. 12G.
Nei campi. — Malta, Addolorata^ Boschello ! — Febbraio-
Aprile.
Questa è la stessa pianta che fu descritta dalla Siria da Fenzl
nel 1842, dunque posteriormente a Parlatore, col nome di La-
thyrus amoenus. Il suo rinvenimento in Malta ne rende meno
strana la presenza in Sicilia e in Sardegna. Nella valle del-
V Addolorata, dove fu raccolta per la prima volta dall'Armitage
nel 1891, trovasi in vari campi, ed in discreta quantità. La sola
altra località dove l'abbiamo vista è al Boschello, dove però
è rara.
267. * — Lathyrus setifolius L. ; CG. Arch. Melit. p, 206.
Campi. — Malta, molto raro, presso le cave di Casal Luca
(Armitage !). — Aprile.
Armitage trovò nel 1891, nella località sopra indicata, alcuni
esemplari di questa specie che fece vedere ad uno di noi (CG.).
Per quante ricerche ne abbiamo fatte negli anni successivi, non
abbiamo potuto ritrovarla.
268.— Lathyrus sphaerìcus Retz.; Armitage p. 500.
Luoghi erbosi. — Malta, in pochi luoghi, Imghieret, Boschetto
nel giardino riservato, Marsa, Gneina ! — Marzo-Maggio.
269. "^ — Lathyrus inconspicuus L.
Luoghi erbosi. — Malta, trovato soltanto al Boschetto dove è
molto raro (Borg !). — Aprile.
Oss. — Lathyrus odoratas L, ; Gulia Repert. p. 47. — Malt.
Piselli helua.
Gulia nel Repertorio indica questa specie come indigena, e
144 PAPILIONACEAE, ROSACEAE
dice di averla trovata spontanea (una forma con fiori di un
porporino intenso) nelle vicinanze di tlied Ghamniieh. Però non
fu mai trovata da altri, e lo stesso Gulia nel Barth non ne fa
più menzione, per cui la escludiamo dalla numerazione.
98. — Ceratonia.
270.— Ceratonia Siliqua L.; Forskaal N.»84; Z. p. 12; GD.
p. 13; Gleghorn p. 119; Duthie I p. 209; Gulia Repert. p. 28,
Barth II p. 30 et Kew Gardens Bullet. p. 235; Armitage p. 498;
Pari. FI. it. X p. 102. — Malt. Harruha.
Nelle valli, specialmente sulle roccie scoscese. — Malta e
Gozo, frequente ! Cornino ! — Ottobre-Novembre.
Duthie dice con ragione che il carrubio, col suo fogliame
scuro che spicca sulla bianca roccia, costituisce uno dei tratti
salienti del paesaggio Maltese. Oltre alle piante di carrubio che
nascono da se nei luoghi inaccessibili, molte se ne vedono in
luoghi meno scoscesi che sembrano esse pure spontanee, ma che
invece sono ivi state piantate. I contadini sogliono porre nei
luoghi rocciosi le piantine giovani in vaso, e le radici crescendo
rompono il vaso e penetrano nel terreno. Fra le piante coltivate
si distinguono due varietà, la Harritba d'Avla, e la Harruha
ga2zia. Come gli Arabi fanno colle palme da datteri, cosi i con-
tadini Maltesi sogliono aiutare la fecondazione dei carrubi ta-
gliando dei rami con fiori maschi (detti nuar tal baghal) e tra-
sportandoli sulle piante fruttifere (dette ghamìnieli). Le carrube
sono nutrimento costante dei cavalli Maltesi. Le foglie di car-
rubo si spargono insieme a fiori, sul pavimento delle chiese in
occasione delle feste.
XXVI. — liosaceae.
99. — Prunus.
271. — Prunus spinosa L. ; Z. p. 64; Gulia Repert. p. 48 et
Barth I p. 176. — Malt. Prain.
Campi e giardini. — Malta, Boschetto, Ghvrgheniì, Zur-
rico ecc. ! Gozo, Perugia (Gulia). — Febbraio-Aprile.
Questa specie non pare che sia indigena, ma é abbastanza
naturalizzata perchè si debba registrare fra gli elementi della
flora Maltese. Vi si' innestano sopra peschi e susini. Gulia nel
ROSACEAE 145
Repertorio la dice esotica, ma nel Barth la cita fra le piante
Maltesi.
Oss. — Amygdalus coinmunis L.; Z. p. 3; Gulia Repert. p. 38
et Kew Gardena Bullet. p. 239. — Malt. Lenza.
Trovasi qua e là qualche pianta di mandorlo nata da se ; non
crediamo però di dovere includere questa specie nel novero delle
piante Maltesi. I suoi fiori recisi vengono venduti in città dai
fiorai. — Fiorisce in Febbraio,
Abbiamo trovato a Gozo, verso Casal Caccia, le foglie del
mandorlo affette dall' Exoascus defornians Fuck. var. Amyg-
dali communio.
100. — POTENTILLA.
272. * — Potentina hirta L.; Z. p. 63; Pari. FI. it. X p. 78. P. ve-
dala GD. p. 13; Gulia Barth II p. 176. CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi aridi. — Malta, Ùied Incita (GD.), Ississien (Gulia). —
Aprile-Maggio.
Non indicata da altri che da Delicata e Gulia.
273. — Potentina reptans L. ; Z. p. 63 ; GD. p. 13 ; Gulia
Repert. p. 21 et Barth I p. 176 ; Pari. FI. it. X p. 95. — Malt.
Frauli salvaggia.
Lungo i fossi ed i ruscelli. — Malta e Gozo, frequente! —
Marzo-Giugno.
Oss. — Fragaria vesca L. ; Z. p. 21 ; Gulia Repert. p. 21 e
Barth I p. 176. — Malt. Frauli comuni.
Gulia nel Barth dice che la fravola si trova inselvatichita a
ImtaTileb in luoghi dove prima si coltivava. Dubitiamo però che
vi si sia mantenuta.
101. — RUBUS.
274. — Rubus ulmifolius Schott. R. Dalmaticus GD. p. 13 ;
Gulia Barth I p. 176. R. friUicosus Z. p. 66 ; CG. Medit. Nat.
p. 277. R. fruticosus dalmaticus Gulia Repert. p. 26. R. discolor
Gulia Kew Gardens Bullet. p. 235. — Malt. GTiollieh.
Luoghi incolti e rupestri. — Malta, frequente, San Martino,
ImiaTileb, Ghirghenti ecc. ! Gozo, qua e là, Xlendi ecc. ! —
Aprile-Ottobre.
Noi abbiamo visto il R. ulmifolius tipico e non la varietà
Dalmaticus. Incontrasi talvolta con fiori bianchi.
8. SOMMiER et Caeuana Gatto. — Mora Melitensis nova. 10
146 ROSACEAE
275. — Rubus caesius L. ; Gulia Barth. I p. 176; CG. Arch.
Melit. p. 206. — Malt. GTiollieh.
Luoghi rocciosi. — Malta, JJay^dia (Gulia). Gozo, in vari luo-
ghi, Xlendi, tlied ir Rifian ecc. ! Ùied il Lunziata (Gulia). —
Aprile-Giugno.
Noi ne abbiamo raccolto in Malta a Ùied Babu, ed in Gozo in
vari luoghi, degli esemplari che supponiamo appartenere a que-
sta specie, ma che sono troppo giovani perchè possiamo essere
sicuri della determinazione.
102. — Rosa.
276. — Rosa Gallica L. ; Z. p. 66 ; Gulia Repert. p. 62 et
Barth 1 p. 176; Pari. FI. it. X p. 20 ; FI. an. I p. 588. R. pu-
mila GD. p. 13; Gulia Repert. p. 61. — Malt. tarda.
Luoghi erbosi freschi. — Malta, in pochi luoghi ed in piccolo
numero di esemplari, Ghirghenii, Katlara, presso Ta Baldu,
Gomerino ! Gozo, Uied il Lunziata (Gulia). — Aprile-Maggio.
Gulia nel Repertorio citava R. Gallica e R. pumila come due
specie diverse, ma si corregge nel Barth.
277. — Rosa sempervirens L. ; Duthie I p. 209 et 210; Gulia
Barth I p. 176.
Luoghi rocciosi freschi. — Malta, rara, Boschetto, Ùied In-
cita ! Ùied Balaìn presso il villaggio di GTiaxah (Duthie). Gozo,
Migiarro (Gulia). — Marzo-Maggio,
Il Dott. Borg ci dice di avere raccolto, nel Ùied Incita, la
var. floribunda Guss.
278.* — Rosa dumetorum Thuill.; Gulia Barth 1 p. 175; CG.
Arch. Melit. p. 206.
Gozo, Ta Cene, molto rara (Gulia). — Aprile-Giugno.
103. — POTERIUM.
279. — Poterium Sanguisorba L. P. hybridum Z. p. 64. P. ìiy-
bridmn et P. polygamum GD. p. 13. P. polygamum typ. etejus
var. glaucescens et P. agrimonifoliwn Gulia Barth I p. 175. —
Malt. Torsin il gTnil.
Luoghi erbosi asciutti e valli. — Malta, Gozo e Cornino, fre-
quente ! — Marzo-Aprile.
Abbiamo visto soltanto la varietà ìnuricatum (Spach) di que-
sta specie.
ROSACEAE - 147
104. — Crataegus.
280. — Crataegus Oxyacantha L. ; Gulia Barth. I p. 176. C. mo-
nogyna Z. p. 46; Gulia Kew Gardens Bullet. p. 235. C. orientalis
G. Delicata PI. Mei. lect. p. 69. C. polyacantha et C. laciniata
GD, p. 14. MespilHs monogyyia Gulia Repert. p. 67. C. Oxya-
cantha B pultescens Boniiet Catal. rais. Plaiites Tunisie p. 152. —
Malt. ZagTìarun o GTianzalor salvagg.
Valli e luoghi rocciosi freschi. ~ Malta, non comune, per es.
Ta Balda, Ùied GTiomor, tfied Kirda, Gliirghenti ! Ùied Babu,
Ùied Balluia (GD.). Gozo, Xlendi ! — Marzo-Aprile.
Di questa specie abbiamo raccolto soltanto la var. monogijna.
281. — Crataegus Ruscinonensis Gren. et Blaiic. C. Aza-
rolus Z. p. 46; GD. p. 14; Gulia Repert. p. 25, Barth I p. 176 et
Kew Gardens Bullet. p. 235. Duthie III p. 39; FI. an. I ii. 595. —
Malt. GTianzalor.
Nel fondo delle valli fresche, non comune. — Malta, Ùied Kirda,
Ùied Bahu, Ta Baldu ecc.! Gozo, nel fondo della valle di Migiar
Scini dove é assai bello ! — Marzo-Aprile.
Le piante che abbiamo viste selvatiche nel fondo delle valli a
Malta ed a Gozo, sono certo C. Ruscinonensis che può consi-
derarsi come sotto-specie del Crataegus Azarolus L.
105. — PiRus.
282. — Plrus Sorbus Gaertn.; Z. p. 05; Gulia Repert. p. 68,
Kew Gardens Bullet. p. 235 et Almanacco p. 69. — Malt. Zorba.
Luoghi rocciosi nel fondo delle valli. — Malta, raro, Ùied
ZnuberX Ùied Babu (Gulia).
11 sorbo che viene coltivato in piccola quantità, nasce insel-
vatichito nel fondo di qualche valle anche lontano dai luoghi
dove se ne trovano piante coltivate. Non abbiamo visto fiorite
le piante selvatiche.
283. — Pirus communis L. ; Z. p. 64 ; Gulia Repert. p. 36,
Barth I p. 176, Kew Gardens Bullet. p. 239 et Almanacco p. 69. —
Malt. Langias ^aloagg.
Nel fondo delle valli fresche. — Malta, qua e là, per es. San
Martino presso Puale^, Gtiain il Gbira, Ùied Incita ! Ùied
Babu, Ùied Xcora, Ùied Balani (Gulia). — Marzo-Aprile.
Gulia nel Repertorio e in Kew Bullet, menziona il poro sol-
148 ROSACEAE, MYRTACEAE
tanto come pianta esotica, mentre nel Barth lo cita fra le in-
digene, e dice anzi che al principio delia valle di Dalam è molto
abbondante. Noi abbiamo trovato in fondo a varie valli fresche,
tanto ìa forma tipica quanto la var. amygdaliformis (Vili.).
106. — Mespilus.
284.* — Mespilus Germanica L.; Z, p. 54 ; Gulia Repert. p. 21
et 43, Barth I p. 176 et Kew Gardens Bullet. p. 235. — Malt.
Forum, il lipp o Nespli tedeschi.
I-uoghi freschi. — Malta, raro, Boschetto (Gulia). Gozo, ab-
bondante nel fondo di una valle fra la Cala e Nadur (Reade!),
Per già (Guiia). — Marzo-Maggio.
Nel Repertorio Gulia citava questa specie fra la esotiche, ma
nel Barth dice espressamente che è veramente indigena. Nel
Kew Bullet. dice che in passato era molto più abbondante, ma
che è stata in gran parte distrutta. I frutti della pianta salva-
tica non sono eduli.
Oss. — Cydonia vulgaris Pers. ; Gulia Kew Gardens Bullet.
p. 239. — Malt. Sfar gel.
Gulia nell'Almanacco p, 67 dice che il melo cotogno nasce
spontaneo in Malta a Lied Bahu, ed è comune in Gozo a Pergla,
in luogo « quasi boschereccio ». Noi l'abbiamo visto soltanto ri-
nascere in apparenza subspontaneo, ma in realtà dalle ceppale
di vecchie piante coltivate.
XXVII. — •Jìlyrtaceae,
107. — Punica.
285. — Punica Cranatum L. ; Forskaal N.° 37 ; Z. p. 64; GD.
p. 14; Gulia Repert. p. 8 et 49, et Kew Gardens Bullet p. 235.
Melo granato salvalico Gulia Almanacco p. 67. — Malt. Rum-
mien o Bullar.
Salvatico sui fianchi rocciosi delle valli, e subspontaneo negli
orti. — Malta, raro su di alcune rupi al Sud dell'Isola! Ùied
Balluta (GD.). Gozo, a Pergla (Gulia). — Maggio-Giugno.
Di questa specie si coltivano diverse varietà eduli, oltre quella
a fiori doppi. Le varietà a frutto acido e non edule, che sono
quelle che trovansi spontanee, sono chiamate dai Maltesi Ballar,
e Rummien le coltivate.
MYRTACEAE, TAMARICACEAE, LYTHRACEAE 149
108. — Myrtds.
286. — Myrtus communis L.; Z. p. 55; GD. p. 14; Gulia Repert.
p. 49 ; Duthie II p. 324 et III p. 39. — Malt. RìTian.
Luoghi rocciosi freschi. — Malta, raro, Ùied Gherzuma,
Ùardia, Addolorata ! San Martin (GD.), MelleTia (Duthie). —
Giugno-Luglio.
Questa pianta che oggi è rara, doveva in passato essere fre-
quente nelle Isole Maltesi. Ne abbiamo la prova nel fatto che
vi sono due valli, una in Gozo chiamata Ùied ir RìTian ed una
in Malta delta GTiain RìTiana, le quali derivano i loro nomi dal
mirto che in Maltese chiamasi RiTian.
XXVIII. — Taniarìcaceae,
109. — Tamarix.
287. — Tamarix Africana Poir.; Duthie II p. 325 et III p. 39;
Gulia Barth I p. 421 et 463, et Almanacco p. 66; Pari. Fl.it. V
p. 561. — Malt. Bruca.
In vicinanza al mare. — Malta, Ùied ti Barimi in Marsa-
scala (Gulia). Gozo, fra JJied ir RiTian e Ùied Bingemma, e
a Ramla ! Ùied Kasab, DaTilet Karrot, San Blas (Gulia). —
Marzo-Aprile.
Questa pianta forma nei due luoghi dove 1' abbiamo vista a
Gozo, dei veri boschetti nei quali vi sono esemplari vecchi e
grossi, con tronchi di due metri di circonferenza. A Malta ne
abbiamo visto in passato nelle arene del Forte Manuel presso
Valletta, una sola pianta ed anche quella ora è stata distrutta.
Oss. — Trovasi qua e là la Tamarix Gallica L. piantata,
ma non l'abbiamo mai vista subspontanea.
XXIX. — L,ythraceae.
110. — Lythrum.
288. — Lythrum Craefferl Ten. ; GD. p. 14 ; FI. an. II p. 129.
L. Presiti GD. p. 14; Gulia Barth II p. 9; FI. an. II p. 129.
Lungo i ruscelli. — Malta, qua e là, per es. hntatìleb. San Paolo
a mare, fra Birchircara e San Paolo, Gneina, Gherzuma, Fid-
dien, GTiain RiTianal Gozo, Ùied il Lunziatal — Aprile-Maggio
150 LYTHRACEAE, ONAGRACEÀE
Abbiamo riferito il L. Preslii di Delicata al L. Grdefferi perchè,
per quante ricerche ne abbiamo fatte nei luoghi indicati da Deli-
cata, non abbiamo trovato mai il L. Preslii Guss., ma invece il
L. Graefferi, e perchè all'Erbario Universitario l'unico esem-
plare che porta l'etichetta di L. Preslii è di L. Graefferi Ten.
289. — Lythrum Hyssopifolia L.; GD. p. 14; Duthie III p. 39.
L. hiissopifoliam Z. p. 28.
Nei luoghi dove più a lungo si conserva l'umidità, spesso
associato a Bulliarda ed a Elatine. — Malta e Gozo, assai fre-
quente ! — Aprile-Maggio.
Oss. — Abbiamo trovato in luoghi umidi a Malta (San Paolo a
mare) e Gozo (Ta Cene) delle piantine giovani apparentemente
di Lythrum che per le foglie assottigliate in picciolo sembrano
L. iribracteatwn Salzrn. Tale determinazione però è troppo in-
certa per ammettere senz'altro questa specie nella flora Maltese.
— Peplis Portula L. Glaux altera pahistris, repens subro-
tunclo folio. Boccone Museo di piante rare ecc. p. 107 e tav. 84
in alto a sinistra.
Boccone scrive della sua Glaux altera (che è la Peplis Por-
tula L.) « in Malta l'ho osservata nelle forti fi cationi dei PP. Cap-
pucini, in sito ove sia acqua stagnante». Non crediamo di dovere
ammettere questa specie nella flora Maltese, non essendo stata
trovata da altri.
XX K. — Onagraceae.
111. — Epjlobium.
290. — EpilobiumTournefortii ]\Iichal. E. tetragonum J3 Tour-
nefortii FI. aii. Appendice p. 147. E. tetragonum CG. Medit. Nat.
p. 277. E. virgatum Z. p. 18 ; GD. p. 14.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, qua e là, per es, hntaTdeb,
Gliiì^ghenti, Fiddien, Gnien il Gbir, Boschetto, Uied il Kleigha,
San Martini — Giugno-Ottobre.
Anche il monografo del genere, Haussknecht, cita questa specie
per Malta. Trovasene eccezionalmente qualche pianta con fiori
bianchi.
291. — Epilobium parviflorum Schreb.
In luogo erboso umido. — Malta, Imlaìdéb nel fondo della
valle! — Aprile-Ottobre.
ONAGRACEAE, CRASSULACEAE 151
Abbiamo trovato soltanto pochi esemplari di questa specie.
Essi dififeriscono dàWE. parvifloricm tipico per la forma delle
foglie che sono ovate, leggermente cordate alla base e misurano
2 per 4 cm. ; e per questo ci sembra che vadano riferiti alla
var. cordatum Fiori FI, an. {== E. cordalum Biv. -— E. pude-
scens b. latifolimn Guss. Sj-n,).
xxxr. — Crassulaceae.
112. — Sedum.
292. — Sedum stellatum L.; Gulia Barth I p. 417 (var. b.
florihus carneis) ; CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi rocciosi. — Malta, raro, Zenlia (ramo del Ùied il
GTiasel)\ Ùied Haìisaptan (Gulia). — Alarzo-Giugno.
293. — Sedum heptapetalum Poir. ; DUrv. p. 51 ; Caruel in
Pari. Fi. it. IX p. 86; FI. an. I p. 552. S. coeruleum GD. p. 14;
Cleghorn p. 119; Gulia Repert. p. 6 et Barth I p. 417; Duthie II
p. 321 et 322; Armitage p. 498. — Malt. Bezzullei il bahra.
Nelle depressioni della roccia dove d' inverno si raccoglie
r acqua piovana. — Malta, Gozo e Cornino, in molti luoghi, e
talora molto abbondante ! — Marzo-Maggio.
Questa graziosa pianticella, con le sue foglie di un rosso san-
guigno, ed i suoi fiori di un celeste chiaro, spicca sulla roccia
bianca di cui è un ornamento.
294. — Sedum dasyphyllum L. S. glandaliferum Gulia Barth I
p. 417,
Sulla roccia. — Malta, piuttosto raro, Ùied Bahu, Fakhania,
Rdum il MacUienaX San Giorg tal Fauara (Gulia). — Aprile-
Maggio.
Le piante che abbiamo viste di Malta appartengono alla va-
rietà glandiUifermn (Guss.) che non crediamo si debba consi-
derare come specie autonoma.
295. — Sedum rubens L. Sedum sp. Duthie Barth p. 544. Cras-
sula rubens Z. p. 46; GD. p. 14; Duthie III p. 39; Gulia Barth I
p. 417. Crassula sp. (?) Duthie II p. 326.
Luoghi aridi e rocciosi. — Malta, Gozo e Cornino, frequente!
Cominotto (Duthie !). — Marzo-Maggio.
Abbiamo visto nell'Erbario Universitario di Malta questa
specie raccolta da Duthie a Cominotto, con etichetta portante
il nome di Sedum eriocarpum Sibth.
152 CRASSULACEAE
296. — Sedutn caespitpsum (Cav.) DO. 5. stellatum CG-. Nat.
Malt. p. 8.
Luoghi aridi sassosi dove però d'inverno si raccoglie un pò
d'acqua piovana. — Malta, Ùied GTiomor, Boschetto, Ùied Babu,
Uied Incitai Gozo, Ta Cene, Xlendi, in questi luoghi tutt'altro
che raro ! — Marzo-Aprile.
Questa specie non era ancora stata citata per le Isole Maltesi,
probabilmente perchè fu confusa con la precedente. È probabile
che si trovi in molti luoghi oltre a quelli sopra citati.
297. — Sedum litoreum Guss. ; Duthie II p. 326 et III p. 39 ;
Gulia Barth I p. 417; Carnei in Pari. FI. it. IX p.80; FI. an. I p. 551.
Luoghi rocciosi vicino al mare.- — Gozo, Ras ilKata (Duthie!).
Cornino, frequente ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Questa specie poco vistosa è da ricercarsi anche nell'Isola
di Malta dove non può mancare.
298. — Sedutn Nicaeense AH. S. amplexicaule Gulia Barth I
p. 417; Duthie II p. 322; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 45. Sem-
permvum. tenuifolmm GD. p. 14 ; FI. an. I p. 548.
Luoghi rupestri. — Malta, frequente, Ùied Babu, Ùied Znu-
ber, Ùied Mokbel ecc. Gozo, Migiar Scini, Xlendi, Ùied Bin-
getuma ecc.! — Giugno-Luglio.
Per le località indicate da Delicata, Gulia e Duthie e per il
fatto che questi autori non menzionano il Sedum Nicaeense,
riesce evidente che essi confusero questa specie col S. amplexi-
caule DC. (:= Sempermvum tenuifolium Sibth. et Sm.). Ciò del
resto ci fu confermato dall'esame dell'Erbario Maltese dove tro-
vasi un esemplare di S. Nicaeense che porta il nome di Semper-
vivum tenuifolium scritto da Delicata.
, Oss. — Non sappiamo cosa possa essere il Sedum conjmbo-
swn di cui Armitage dice che cresce talvolta insieme a 5. eoe-
ruleum.
113. — Sempervivum.
299. — Setnpervivum arboreum L. ; Z. p. 69 ; Gulia Repert.
p. 62; Caruel in Pari. FI. it. IX p. 17; FI. an. I p. 545. — Malt.
TJidnet il calli.
Muri a secco. — Malta, Ùied is Seuda a Casal Curmi, Flo-
riana, Gudia, Notabile ! — Dicembre-Marzo.
Questa specie che secondo Henslow « Maltese Gardens » (1890)
CRASSULACEAE, MESEMBRYANTHEMACEAE 153
era stata introdotta da circa 60 anni, oramai ci sembra defini-
tivamente insediata in vari luoghi dove da molti anni vediamo
che si mantiene e fiorisce.
114. — TiLLAEA.
300. — Tillaea muscosa L. ; GD. p. 14 ; Gulia Barth I p. 417 ;
Armitage p. 498 ; Carnei in Pari. FI. It. IX p. 92.
Luoghi aprici fra i muschi. — Malta, qua e là, per es. Im-
ghieret, Ùied Incita, Bingemma ! Ùied Balluta (GD.), Ùied
Xcora (Gulia). — Gennaio-Marzo.
115. — Bdlliakda.
301.— Bulliarda Vaillantii (Willd.) DC. ; GD. p. 14; Gulia
Barth I p. 417 ; Duthie II p. 322 ; Armitage p. 498 ; Carnei in
Pari. FI. it. IX p. 91 ; FI. an. I p. 153.
Nelle piccole depressioni della roccia dove più a lungo si man-
tiene l'acqua piovana. — Malta, in vari luoghi, peres. Ùied Bal-
luta, Ùied GTiomor, Ùied Incita, Corradino ! Ùied Kirda, San
Giuliano, GUargTiar (GD.), Coltonera (Gulia). Gozo, frequente,
Xlendi, Ta Ceyic, fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemma ecc. ! —
Febbraio-Aprile.
116. — Umbiliccs.
302. — Umbìiicus pendulinus DC. ; GD. p. 15; Colijledon Um-
bilicus Z. p. 16 ; Gulia Repert. p. 68 et Barth I p. 417. Cotyledon
Umbiliciis-Veneris Ga.r\ieì in Pari. FI. it. IX p. 15. — Malt. Zo-
cret l'gTiagiusa.
Sulle rupi e sui muri. — Malta, qua e là. Notabile, Ùied Bal-
luta ecc. ! Pietà, SUema (GD.), Ùied Znuber (Gulia). — Aprile-
Maggio.
303. — Umbilicus horizontalis(Guss.) DC; GD.p. 15. Cotyledon
horizontalis Gulia Repert. p. 68 et Barth I p. 417; Carnei in
Pari. FI. it. IX p. 16. — Malt. Zocret l'gTwgiusa.
Rupi e muri. — Malta e Gozo, frequente ! — Aprile-Maggio.
XXXII. — Jìleseìnbrt/anthemaceete,
117. — Mesembryanthemum.
304. — Mesembryanthemum crystallinum L. ; GD. p. 15 et XV ;
Oulia Repert. p. 14 et Barth II p. 10; CG. Arch. Melit. p. 207. —
Malt. Ct^istallina.
154 MESEMBRYANTHEMACEAE, CACTACEAE
Campi arenosi vicino al mare. — Malta, raro, Cala di San
Tommaso presso Marsascala, Forte Manuel ! seconda baia di
San Giuliano (Borg), giardino Ponsomhy (Gulia), Bieb il
Ghzira (GD.). — Marzo-Maggio.
In alcuni dei luoghi dove fu trovato non esiste più ; ma in
altri si mantiene.
305. — Mesembryanthemum nodiflorum L.; Forskaal N.» 38;
Z. p. 54; GD. p. 15 et XV; Cleghorn p. 120; Gulia Barth li p. 10.
M. cynjstallinum Duthie 11 p. 326, III p. 39 et Barth p. 544. ^
Luoghi arenosi e rocciosi in vicinanza del mare. — Malta e
Gozo, comune! Cominotto (Duthie). Filfola ! — Aprile-Giugno.
306. — Mesembryanthemum acinaciforme L.
Declivi marini e roccie. — Malta, in pochi luoghi, per es. a
BalhU e presso l'ospedale militare di Bighil — Marzo-Aprile.
Questa specie Capense sembra oramai veramente naturalizzata
in Malta.
Oss. — Mesenibryantìiemum delloicleum L.; Cleghorn p. 119.
Cleghorn scriveva nel 1865 che questa specie cresceva in
grande abbondanza sui bastioni di Valletta dove era stata pian-
tata pochi anni avanti. Noi però non ne abbiamo trovato traccia.
— Mesembryanlhemum covdifoUum L.; Gulia Barth li p. 9.
Di questa specie del Capo di Buona Speranza, trovasi occasio-
nalmente qualche pianta nata da sé sui vecchi muri di alcuni
giardini di Malta. — Febbraio-Agosto.
— Tetragonia expansa Murr.
Abbiamo trovato questa specie Australiana, apparentemente
inselvatichita, in Malta a Sliema sulle roccie vicino al mare.
Però, aveudola trovata in un solo luogo non lontano da giardini,
ed essendo pianta anima, non crediamo di poterla ancora con-
siderare come appartenente alla flora Maltese.
xxxiil. — Cactaceae.
118. — Opuntia.
307. — Opuntia Ficus Indica .Mill.; Gulia Reperì, p. 3 et Kew
Gardens Bullet. p. 242. 0. vulgaris Cleghorn p. 119. Cactus
' Il Sig. Duthie stesso ci ha avvertiti che il suo M. crystalliiium
andava corretto in 31. noclifìorum.
OACTACEAE, CUCURBITACEAE, RHAMNACEAE 155
Opuniia Z. p. 9. — Ma!t. Bailar tal India o Ta Ghindia o Ta
Xeiic.
Coltivato su larga scala per i suoi frutti e per far siepi, il fico
d'India si trova affatto inselvatichito in qualche punto della costa
S. e S. E. di Malta, come a GTiar Basan presso Zarrico, a Sig-
ffieiti ed a Casal Dingli, sopra rupi inaccessibili dove certo non
potè essere piantato dall'uomo ! Trovasi ugualmente al Gozo ! —
Fiorisce in Maggio. I frutti maturano da Luglio a Novembre.
Secondo Gulia (Repertorio) si coltivano quattro varietà del
Fico d'India, che sono designate dai Maltesi coi nomi di Taddem,
Francis, Ta bla ZerrigTia e Isfar.
Obs. — A Gozo, presso Nadur, abbiamo visto inselvatichita
vicino alle abitazioni un'altra specie di Opuniia che ci è sem-
brata 0. Dillenii Haw.
XXXIV. — Cucurbitaceaco
119. — ECBALLION.
308. — Ecballion Elaterium Rich. ; GD. p. 15 ; Gulia Repert.
p. 18 et Barth I p. 463; Duthie II p. 325; Armitage p. 499. Mo-
mordica Elaterium Z. p. 54; Nyman Obs. p. 659. — Malt. Fah-
Uus il Timir.
Luoghi ruderali e in vicinanza del mare. — Malta e Gozo,
frequente ! Filf ola ! — Fiorisce quasi tutto l'anno.
I frutti di questa pianta venivano esportati in Inghilterra per
uso medicinale, e per questo VEcballion veniva anche coltivato
a Malta, ma su piccola scala.
XXXV. — Rhaninaceae.
120. — ZlZYPHDS.
309. — Zizyphus sativa Gaertn. Z. vulgaris Z. p. 78; Gulia
Repert. p. .67 et Kew Gardens Bullet. p. 238. — Malt. Zinzel.
Luoghi rocciosi. — Malta, in diversi punti, per es. Ta Baldu
e Ghirglienti \ — Giugno.
Questa pianta che coltivasi in piccola quantità in Malta, tio-
vasi qua e là subspontanea e in apparenza naturalizzata, co-
sicché crediamo doverla includere fra gli elementi della flora
Maltese. Gulia riferisce la strana usanza dei contadini Maltesi
156 EHAMNACEAE, UMBELLIFERAE
di sospendere delle grosse pietre nei rami del giuggiolo fiorito
per favorirne la fruttificazione. Abbiamo visto tale pratica an-
cora in uso al giorno d'oggi.
121. — Rhamnus.
310. — Rhamnus oleoides L. ; Z. p. 66 ; GD. p. 15 ; Pari.
Fi. it. V p. 460; Gulia Repert. p. 68; Duthie II p. 321 et 323;
FI. an. II p. 213; Borg Arch. Melit. p. 46. — Malt. Ziu.
Luoghi rupestri. — Malta e Gozo, molto frequente ! — Feb-
braio-Aprile.
311.— Rhamnus Alaternus L.
Luoghi ruderali. — Malta, raro, valle deW Addolorata \ Bo-
schetto, Sant' Antonio (Borg). — Febbraio-Marzo.
E assai probabile che il Rhainnus Alaternus fosse un ele-
mento della antica flora Maltese. Ma nei luoghi dove noi e il
Dott. Borg lo abbiamo trovato, sembrava piuttosto pianta sub-
spontanea.
Oss. — Paliurus aculeatus Lam.
Abbiamo trovato questa specie a Gozo nel fondo della valle
di Xìendil (sole foglie in Aprile), in luogo selvatico roccioso,
dove sembrava affatto spontanea. Ma avendone visto un solo
esemplare, non ci crediamo autorizzati a considerarla come
pianta Maltese.
XXXVI. — VmhelUferae,
122. — Eryngium.
312. — Eryngium maritimum L; Z. p. 19; Brenner in Badger;
GD. p. 15; Gulia Repert. p. 65 et Barth. 1 p. 463 ; Carnei in Pari.
FI. it. Vili p. 203. — Malt. Xeuc il ramel.
Nelle arene marine. — Malta, in vari luoghi come nel golfo
di MelleTia, nella penisola di Marfa, a Gneina, BaTiar il chakl
■San Paolo a mare (Gulia). Gozo, Ramlal Cornino, baia di
Santa Marial — Giugno-Ottobre.
Secondo Gulia, le grosse radici carnose di questa pianta si
sogliono raccogliere per uso culinare.
Oss. — Erìjngium albo-villosmn Forskaal N.° 22.
Non sappiamo a quale specie riferire questo nome di Forskaal.
L'Index Kewensis lo cita soltanto come nomen nudum.
UMBELLIFERAE 167
123. — BUPLEURUM.
313. — Bupleurum subovatum Link ; Caruel in Pari. F\. it.
Vili p. 391. B. rotundifoliimi var. ùUer medium D'Urv. p. 29-30.
B. rotundifolium Z. p. 9. B.protraclum GD. p. 15 et 43; Gulia
Repert. p. 62. — Malt. Uidnet il fenech.
Nel coltivato, ma anche, più raramente, in luoghi incolti e
sterili. — Malta, non raro, ed in alcuni luoghi abbondante!
Gozo, verso Nadur, Ta Cene ! Cornino ! — Marzo-Maggio.
Nei luoghi sterili come per es. a Cornino, trovasi nano, alto
appena 3-4 cm.
314. — Bupleurum glaucum Rob. et Cast.
Luoghi aridi. — Malta, raro, presso Casal Curmil — k^rWe.
Vi sono anche nell'Erbario dell'Università di Malta degli esem-
plari di questa pianta in frutto ; ma l'etichetta non porta altra
indicazione di luogo che « Melita » e non si sa da chi fu raccolta.
124. — Apium.
315. — Apium graveolens L. ; Z. p. 6; GD. p. 15; Gulia
Repert. p. 11; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 443; FI. an. II p. 161.
— Malt. Carfus.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, qua e là, per es. ImtaTileb, Fid-
dien, Ta Baldu, Gneinal Gozo, Xlendil — Maggio-Settembre.
125. — Ammi.
318.* — Ammi Visnaga (L.) Lam. ; Z. p. 42; GD. p. 15 (var. b.
lejospermum) ; Gulia Repert. p. 17 ; FI. an. II p. 159 ; CG. Arch.
Melit. p, 206. Apium Visnaga Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 443. —
Malt. Dundliena.
Campi coltivati ed incolti. — Malta (GD. e Gulia). — Maggio-
Ottobre.
Tanto Delicata quanto Gulia dicono che questa specie é co-
mune. Noi però non l'abbiamo mai incontrata.
317.— Ammi majus L. ; Z. p. 3 ; GD. p. 15; Gulia Repert.
p. 14. — Malt. Dacra.
Campi coltivati ed incolti e luoghi ruderali. — Malta e Gozo,
molto frequente ! — Aprile-Giugno.
Trovasi tanto la forma a genuinuM Gren. et Godr. quanto la
forma J3 iniermedium (DC. prò sp.).
158 UMBELLIFERAE
Gulia dice che é pratica dei contadini Maltesi di spargere le
piante fiorite di questa specie sul melagrano, colla credenza di
ottenere cosi da questo maggior copia di frutti.
126. — Ptychotis.
318. — Ptychotis ammoides(L.) Koch. P. verticillata GD. p.l5;
Daveau p. 18. Ax)ium Ammios Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 436.
Campi e luoghi aprici aridi. — Malta, molto frequente! Gozo,
più raro ! — Marzo-Giugno.
127. — RlDOLFIA.
319. — Ridolfia segetum (L.) Moris; GD. p. 15 ; Gulia Repert.
p. 66; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 421; FI. an. II p. 156. Ane-
ihum graveolens Z. p. 4; G, Delicata PI. Mei. lect. p. 70 (mo-
nente ipso GD. Fior. Mei.); Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 295;
FI. an. II p. 178. — Malt. XebL
Nei campi. — Malta, dove in alcuni luoghi è abbondante,
per es. Saìi Paolo a mare, MelleTia, Bingemma ! Gozo, verso
Nadur\ — Marzo-Maggio.
Né Caruel in Pari. FI. it., né Fiori FI. an. hanno osservato che
Delicata aveva rilevato come dia Anelhum graveolens ài ZfìY^idi
dovesse sostituirsi Ridolfia segetum, ed hanno quindi fatto figu-
rare questa specie per Malta sotto due nomi diversi.
128. — Helosciadium.
320. — Helosciadium nodiflorum (L.) Koch. Siwn nodiflorum
Z. p. 71. S. stolonifericm et S. mietvnedium GD. p. 15 et 16; Gulia
Barth 1 p. 463. S. stoloniferwn Duthie II p. 323 et 325. Apium
nodiflorum Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 446; FI. an. II p. 161.
Nei corsi d'acqua, che talvolta empie interamente, con A^a-
sturtimn officinale ecc. — Malta, molti luoghi, per es. Imtaìileì),
Fiddìen, Gneìna, Ghirghenii, San Martini Gozo, Xlendi e verso
Nadurl Cala Lneira (Duthie), Ùied Kasab (Gulia).— Aprile-
Giugno.
Abbiamo visto soltanto la forma a peduncoli ascellari.
129. — Pimpinella.
321.— Pimpinella peVegrina L. ; GD. p. 16; Gulia Repert.
p. 53 ; Daveau p. 17 ; FI. an. II p. 164. Tragiicm peregrinimi
UMBELLIFERAE
169
Z. p. 74. Apium peregrinum Caruel in Pari, FI. it. Vili p. 462.
— Malt. Sensiela.
Margini dei campi e luoghi incolti. — Malta, frequente, per es.
ImiaTileh, Zebbug, Kirda ecc.! Gozo, vari luoghi, Xlendi, Casal
Caccia ecc.! — Maggio-Giugno.
Oss. — Pimpinella Anisum L. ; Gulia Repert. p. 2 ; FI. an. II
p. 165. Tragium Anisum Z. p. 74. Apium Anisum Caruel in
Pari. FI. it. VIII p. 463. — Malt. Hleua o Anisi.
Caruel FI. it. e Fiori Fi. an. indicano erroneamente questa
specie per Malta, perché trovasi nel Thesaurus di Zerafa. Si
coltiva in piccola quantità nelle Isole Maltesi, ed accidentalmente
trovasene presso alle colture qualche pianta subspontanea che
però non si mantiene. Gulia, come Zerafa, la cita soltanto come
pianta coltivata. La coltivazione degli anaci a Malta è rammen-
tata da Lagusi nel 1766.
*o"
130. — Crithmum.
322. — Crithmum maritimum L. ; Forskaal N.° 24; Z. p. 16;
Brenner in Badger ; GD. p. 16; Gulia Repert. p. 5; Cleghorn
p. 120; Godfery p. 297; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 241. —
Malt. Besbies il baTiar.
Rupi e arene marittime. — Malta e Gozo, abbastanza fre-
quente ! — Maggio-Novembre.
Se ne mangione le foglie sotf aceto.
131. — CEnanthe.
323. — (Enanthe globulosa L. ; Gulia Barth II p. 9; FI. an.
II p. 207. OE. globosa GD. p. 16. Globocarpus cenantlìoides Caruel
in Pari. FI. it. VIII p. 240.
Luoghi umidi e nei fossi e corsi d'acqua. — Malta, frequente,
per es. San Paolo a mare, Gneina, Fiddien, ImtaTileb, Ùied
Kirda ! Gozo, Ramla ! — Aprile-Maggio.
132. — FOENICULDM.
324. — Foeniculum vulgare Mill. F. vulgare et F. piperitum
Gì), p. 16. F. dulce et F. ijiperatum Gulia Repert. p. 5. F. capil-
laceum Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 310. Anethum Foeniculum
Z. p. 4. — Malt. Besbies.
160 UMBELLIFERAE
Luoghi erbosi lungo le vie e nei campi abbandonati. — Malta,
Gozo e Cornino, abbastanza frequente ! — Maggio-Ottobre.
Trovansi, più o meno distinte, le due forme capillaceum e
piperitum, quest'ultima meno frequente della prima.
133. — KUNDMANNIA.
325. — Kundmannìa Sicula (L.) DO. ; Gulia Almanacco p. 65;
Duthie in p. 39; Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 307 ; Siam Siculum
Z. p. 71, Brignolia pastinacaefolia GD, p. 16.
Luoghi erbosi aprici. — Malta e Gozo, frequente specialmente
in Gozo ! — Aprile-Maggio.
134. — Ferula.
326. — Ferula communis L. ; Z. p. 21 ; GD. p. 16 ; Caruel in
Pari. FI. it. Vili p. 299. F. nodiflora Gulia Barth. I p. 463. —
Malt. Feria.
Luoghi rupestri aridi ed aprici. — Malta e Gozo, frequente!
Cornino, comune ! — Marzo-Maggio.
Non abbiamo osservazioni sufficienti per decidere a quale delle
molte varietà o forme della Ferula coiiiìnunis appartengono
le piante di Malta, o se di queste forme vi siano più d'una. Gli
esemplai'i che abbiamo sott' occhio hanno l'ombrella centrale
oltrepassata dalle laterali, e per questo ed altri caratteri appar-
terrebbero alla var. nodiflora (L.). Ma i frutti maturi che ab-
biamo raccolti a Gemino il 7 Maggio non corrispondono a questa
varietà, essendo più larghi e meno lunghi (10-11 per 7-8 rara.).
Gussone Syn. FI. Sic. dice di avere raccolto in Lampedusa una
Ferula nodiflora con frutti orbicolari. La pianta di Cornino si
avvicinerebbe dunque a quella di Lampedusa per la forma del
frutto. Ma le lacinie foliari nella pianta di Lampedusa sono dette
molto corte, mentre non lo sono nelle piante Maltesi. Del resto
sulla variabilità della F. communis non abbiamo bisogno di in-
sistere, e rimandiamo a quanto ne dice Caruel nella Flora italiana.
Questa pianta in vari luoghi è una caratteristica del paesaggio
ed un ornamento delle rupi. Viene colta dai contadini e venduta
come pianta ornaraenfalé a Valletta.
327. * — Ferula nodosa (L.) Jacks ; FI. an. Il p. 176. F. Feru-
lago Z. p. 49 (ex GD.). F. genicalata Caruel in Pari. FI. it. Vili
p. 303. Ferulago geniculala GD. p. 16. — Malt. Feria.
UMBELLIFERAE 161
Sui colli. — Malta, Gfiain il Gbira (GD.). — Marzo-Giugno.
Non ci è stato dato vedere questa specie trovata da Delicata
soltanto, e che certo deve essere molto rara.
135. — Petroselinum.
328. — Petroselinum hortense Hoffm.; FI. an. II p. 160. P. sa-
tivum GD. p. 16; Gulia Repert. p. 60. Apiuni Petroselinum Z.
p. 6; Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 438. — Malt. Torsin.
Lungo i corsi d'acqua e luoghi umidi. — Malta, qua e là, per es.
Gneina, Ghirghenti dove é difficile dire se sia indigeno o in-
selvatichito! Trovasi inoltre, evidentemente in.selvatichito, in
molti orti. — Aprile-Ottobre.
136. — TORDYLIUM.
329. — Tordylium Apulum L. ; Z. p. 74 ; Nyman Obs. p. 635;
GD, p. 16; Gulia Repert. p. 30; Daveau p. 18; Armitage p. 497;
Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 246. T. huìnile D'Urv. p. 32. —
Malt. Haxixet il Trierah.
Campi e luoghi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto co-
mune ! — Febbraio-Aprile.
Viene colto dalla gente di campagna e venduto in città. Nei
luoghi aridi trovasi nano fra le raicrofite.
137. — Daucds.
330. — Daucus Carota L.; Forskaal N.° 28; Z. p. 18; GD. p. 16;
Gulia Repert. p. 54. D. Caro/a (a et j3 raaximus) Caruel in Pari.
FI. it. Vili p. 544. — Malt. Sfonnaria o Zunneria salvaggia.
Campi e luoghi incolti. — Malta e Gozo, comune! — Aprile-
Maggio.
Caruel 1. e. indica di Malta anche la varietà maximus (Desf.),
supponendo che sia questa la pianta indicata da Zerafa col nome
di D. lacirius. Secondo Delicata però, col nome di JD. lucìdus Ze-
rafa aveva inteso il D. rupestris Guss. {■= D. Gingidium fi bre-
maculeatits Car. in Pari. FI. it.).
331. — Daucus Gingidium L.; Caruel in Pari. FI. it Vili p. 549.
D. gwnmifer Brenner in Badger ; GD. p. 16. D. Carota var. gum-
mifer FI. an. II p. 187.
Luoghi aridi e rocciosi vicino al mare. — Malta, Gozo, Co-
rnino e Filfola, frequente nel la zona littoranea! — Aprile-Maggio.
S. SOMMiER et Cabuaxa Gatto. — J^'lora Melilensis nova. 11
162 UMBELLIFERAE
In alcuni luoghi, come ad esempio nel basso della valle d'Ini-
taTileb, abbonda ed è un ornamento delle rupi scoscese. In Fil-
fola è la pianta dominante.
332.* — Daucus rupestris Guss. ; GD. p. 16; Duthie II p. 322,
325 et 326, et III p. 39. D. ausiralis ? Gulia Almanacco p. 66.
D. Carota var rtipesler FI. an. II p. 167. D. lucidas Z. p. 47
(ex GD.). D. Gingidmm ^ breviaciUeatas GdiV\iQ\ in Pari. Fl.it.
VIII p. 549.
Rupi marine. — Malta, Ùied Bahu (Duthie), Ùied Mohbel (GD.)
Gozo, Xlendi, Cala Bùeira (Duthie). Cominotto (Duthie). —
Marzo-Maggio.
333. — Daucus Lopadusanus Tin.; GD. p. 16; Caruel in Pari.
FI. it. VIII p. 550 ; Lojacono Malpighia XX p. 209. D. Carota
var. Lopadusanus FI. an. II p. 137.
Luoghi sterili sassosi, ed arene marine. — Malta, non comune.
San Paolo a mare, MelleUa, penisola di Marfa dove abbonda !
Cornino ! — Marzo-Maggio.
334.* — Daucus bicolor Sibth. et Sm. ; Caruel in Pari. FI. it.
VIII p. 541; FI; an. II p. 188.
Questa pianta è indicata di Malta dal Caruel nella Flora ita-
liana sulla fede di un esemplai-e mandalo a Parlatore dall'Orto
botanico di Palermo. L'esemplare esiste difatti nell'Erbario Cen-
trale Fiorentino e non porta altra indicazione che « Malta,
Maggio 1848 - da Todaro e Calcara ». Il nome originario di
Daucus Carota é stato corretto di mano di Caruel in D. setu-
losus Guss. (sinonimo di I). bicolor Sibth. et vSm.).
Tutti sanno quale sia il polimorfismo dei Daucus del littorale
Mediterraneo. Quelli delle Isole Maltesi andrebbero studiati con
materiale più ricco di quello che é a nostra disposizione per
meglio distinguere le varie forme che, a seconda dei criteri ado-
prati, potrebbero venire più suddivise, o invece ridotte ad un
numero ancora minore di specie.
' 138. — Orlaya.
335. — Orlaya maritima (Gouan) Koch ; GD. p. 16; Duthie li
p. 325 et III p. 39. Caucalis maritima Duthie Barth p. 543,
Daucus pumilus Caruel in Pari. FI. it. VIII p. 535.
Nelle arene marine. — Malta, non comune, golfo di MelleTia,
penisola di Marfa ! Gozo, Randa \ — Aprile-Maggio.
UMBELLTFERAE 163
Alla Marsa dove l'indicava Delicata, in seguito ai lavori ivi
eseguiti non esiste più.
Oss. — Citminum Cyininum L.; Z. p. 17; Gulia Repert. p. 12;
Armitage p. 499. — Malt. Kemmitn.
Questa pianta é coltivata a Malta su larga scala, ed il cornino
di Malta, che é molto stimato, è un importante articolo di espor-
tazione. Se ne vedono qua e là delle piante subspontanee sui mar-
gini dei campi e nei campi in riposo dove l'anno avanti era stato
coltivato; ma non si mantiene negli anni successivi, e non va
quindi considerato come pianta Maltese. La coltivazione del co-
rnino a Malta viene rammentata fino dal 1766 da Libassi. Alcuni
hanno detto che dal cornino è derivato il nome delTIsola di Co-
rnino. — Fiorisce in Maggio-Giugno.
139. — ToRiLis.
336. — Torilis nodosa (L.) Gaertn.; GD. p. 16; Gulia Alma-
nacco p. 67. Caucalis nodosa Z. p. 11 ; Carnei in Pari. FI. it.
Vili p. 563.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, comune! —
Marzo-Maggio.
337. — Torilis purpurea (Ten.) Guss.; GD. p. 16; T.arvensis
var. i^urpurm FI. an. II p. 194. Caucalis purpmxa var. hetero-
phijlla Carnei in Pari. FI. it. VIII p. 561.
Luoghi rocciosi freschi. — Malta, rara, Mistra ! Gneina
(Godfery !) Ùied QTiomor, GTiargTìa'r (GD.). — Aprile-Maggio.
Abbiamo veduto tanto il tipo quanto la var. helerophylla (Guss.).
140. — SCANDIX.
338. — Scandix Pecten-Venerìs L.; Z. p. 68; GD. p. 16; Gu-
lia Repert. p. 42; Carnei in Pari. FI. it. VIII p. 377. — Malt.
Maxxita.
Luoghi coltivati e campi incolti. — Malta, comune! Gozo, fre-
quente ! — Marzo- Apri le.
Oss. — Anthriscus CerefoUum (L.) Hoffm. ; Carnei in Pari.
FI. it. VII! p. 387; Fi. an. II p. 197. CJiaerophyllum sativum Z.
p. 12.
Zerafa dice che nasce spontaneo negli orti, Carnei e Fiori lo
riportano come pianta Maltese sulla fede di Zerafa, ma noi non
l'abbiamo mai visto neppure subspontaneo.
164 umbelliferae
141. — Smyrnium.
339. — Smyrnium Olusatrum L.; Z. p. 71; GD. p. 16; Gulia
Repert. p. 11 ; Garuel in Pari. FI. it. VITI p. 479. - Mali Carfas
il %mir.
Nei luoghi freschi ed ombrosi, sotto i carrubi e nel fondo delle
valli. — Malta e Gozo, frequente ! -- Febbraio-Marzo.
Oss. — Coriandrum saiivum L.; Z. p. 15; Gulia Repert. p. 13;
Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 566 ; FI. an. II p. 204. — Malt.
Coshor.
Si coltiva a Malta in piccola quantità e di rado se ne incontra
qualche esemplare subspontaneo vicino ai luoghi dove fu semi-
nato. Gulia lo cita soltanto come pianta coltivata. Carnei FI. it.
e Fiori FI. an. sono stati indotti in errore da Zerafa., ~ Maggio-
Giugno.
'G'
142. — Bifora.
340. — Bifora testiculata (L.) DC. B. flof^culosa GD. p. 17;
Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 490. Coriamiram testiculatum Z.
p. 15. — Malt. Bumneihr o Cosbor saloai/g.
Fra le messi. — Malta, (jua e là, Gneinn, Uied Oherzutna,
San Pàolo a mare, ZebbiTi l Ùied Balluia, Sliema (GD.). —
Marzo-Maggio.
34'!.*— Bifora radians Marsch. Bieb.; Gulia Repert. p, 8;
Caruel in Pari. FI. it. Vili p. 488; FI. an. Il p. 204.
Vi è un esemplare di questa specie nell'Erbario Centrale di
Firenze, mandato da Gulia, senza altra indicazione di luogo che
Malta. È questa la sola prova che abbiamo della esistenza della
B. radians a Malta.
Oss. ~ Comuni maculahmi L.; Z. p. 15; G. Delicata PI. Mei.
lect. p. 70; GD. p. XV: Gulia Repert. p. 13; Caruel in Pari. FI.
it. Vili p. 476; CG. Atti Congr. Genova p. 175. — Malt. Cicuta.
Stando all'etichetta di un esemplare conservato nell'Erbario
Universitario di Malta pare che il Coniutn ^naculatum si tro-
vasse subspontaneo nei fossati delle fortificazioni di Valletta. Ora
però non vi si trova più. Gulia nel Repertorio lo cita soltanto
come pianta esotica e Delicata Flora Melitensis dice espressa-
mente che lo aveva citato per errore nel suo primo lavoro, e
che andava cancellato dalla flora Maltese.
UMBELLIFERAE, ARALIACEAE, RUBIACEAE 165
143. — ECHINOPHORA.
342. — Echinophora spinosa L.
Arene marine. — Malta, rara, penisola di Marfa nell'ultima
cala a N, E. ! Gozo, Ramla (Godfery !). — Agosto.
XXXVII. — ^Iraliaceae.
144. — Mederà.
343. — Hedera Helix L.; Forskaal N.° 29; Z. p. 22; Nyman
Obs. p. 634; GD. p. 17; Gulia Repert. p. 39. — Malt. Liedna.
Rupi e muri. — Malta, in vari luoghi, ad es. Gneina, Ohir-
ghenti, Boschetto ! Gozo, qua e là, non rara ! — Settembre-
Novembre.
XXXVIII. — Uuhiaceae,
145. — Potoria.
344. — ' Putoria Calabrica (L. fìl.) DG. ; Brenner in Badger;
Wikstròm Préface ecc. p. 63; GD. [). 17; Duthie II p. 322; Tan-
fani in Pari. FI. it. VII p. 102; FI. an. III p. 103.
Sulle i-upi. — Malta, molto rara, tliecl il Ghasell (luogo
stesso dove l'indicava Brenner). Da Wikstròm sappiamo che fu
raccolta a Malta da Djurberg fin dal 1823. E pianta molto loca-
lizzata, ma non distrutta come supponeva Wikstròm. — Maggio-
Giugno.
146. — Sherardia.
345. — Sherardia arvensis L.; Z. p. 70; Nyman Obs. p. 631;
GD. p. 17 ; Gulia Repert. p. 29 ; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 72;
Massalongo Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 97. — Malt,
Ilarxaia.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola,
dovunque comunissima! — Febbraio-Maggio.
Abbiamo trovato a Gozo, nella Cala Bùeira, questa specie de-
formata dalla puntura di un acaro. Questo cecidio è stato figu-
rato da Massalongo op. cit.
Oss. — Non sappiamo cosa possa essere la pianta che Forskaal
chiama Slierardiaì (N.° 19) e della quale quell'autore non é
neppure certo a qual genere appartenga; nei)pure sappiamo
166 RUBIACEAE
cosa intendesse per Valantia fruclu globoso lacunoso (N.° 85).
Probabilmente Una Valerianella.
147. — Vaillantia.
346. — Vaillantia muralis L. ; Z. p. 77; Nyman Obs. p. 660;
GD. p. 17; Daveau p. 18; Duthie II p. 326 (var. hirsuta). Galium
vexans Tanfani in Fari. FI. it. VII p. 66.
Rupi e luoghi erbosi sassosi incolti. — Malta, Gozo e Cornino,
coinunissima! Cominotto (Duthie).— Febbraio-Maggio.
Pianta molto variabile a seconda dei luoghi dove cresce; pro-
strata ed a internodì allungati nei luoghi ombrosi, nei luoghi
aprici invece è eretta, con verticilli ravvicinati in modo da simu-
lare una densa spiga.
347.* _ Vaillantia hispida L.; Duthie II p. 325 et 326, et III
p. 39; Armitage p. 500; FI. an. III p. 117. Galium hfspidiim
Tanfani in Pari. Fi. it. VII p. 64.
Rupi e muri. — Gozo, intorno alla baia di Ramla (Duthie!).
Cominotto dove è rara ^Duthie). — Aprile.
148. — Callipeltis.
348. — Callipeltis muralis (L.) Moris; Tanfani in Pari. FI. it.
VII p. 71; Màssalongò Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 95.
Galium murale GD. p. 17: Duthie II p. 321. G. murale var. b.
Guss. Duthie II p. 325 et III p. 40.
Rupi e luoghi erbosi, sassosi incolti. — Malta, Gozo e Cornino,
comune!— Marzo-Aprile.
Duthie dice di avere trovato nella baia di Ramla a Gozo un
esemplare della var. b. Gussone (caule foliisque subcanescenti-
hispidis). Abbiamo notato una grande variabilità nella lunghezza
degli internodi, nel portamento ora eretto ed ora prostrato, nelle
dimensioni delle foglie e di tutta la pianta; ma non l'abbiamo mai
vista con foglie e fusti densamente rivestiti di peli. A Gozo l'ab-
biamo trovata deformata dalla puntura di un acaro. Il Prof. Màs-
salongò (1. e.) ha descritto e figurato questo nuovo cecidio.
149. — Galium.
349. — Galium saccharatum Ali. ; Nyman Obs. p. 631 ; GD.
p, 17; Duthie II p. 321; Armitage p. 497. G. Vaillantia Tanfani
in Pari. FI. it. VII p. 61; FI. an. Ili p. 116.
RUBIACEAE 167
Luoghi coltivati ed erbosi incolti. — Malta e Gozo, comunis-
simo ! — Gennaio-Maggio.
350. — Galium tricorne With.; GD. p. 17; Duthie Barth p. 543;
Armitage p. 497 ; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 60. — Malt.
Harxaia.
Nel coltivato. — Malta e Gozo comune, ma assai meno del
precedente! — Marzo-Aprile.
Armitage scrive che a Gozo sostituisce il G. saccharatum ;
ma ciò non è esatto, il G. saccharatum essendo comunissimo a
Gozo come a Malta.
351. — Galium Aparine L.; Forskaal N.° 18; Z. p. 21 ; GD. p. 17;
Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 58. — Malt. Harxaia.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, frequente ! —
Marzo-Maggio.
Oss. — Galiicm verticiUatum GD. p. 17; Gulia Barth II p. 9 ;
Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 50; FI. an. Ili p. 116.
F-scludiamo dalla Flora Maltese il Galium verticillatani Danth.
in Lam. che sarebbe stato trovato soltanto da Delicata, dubitando
di una erronea determinazione perchè nessun altro l'ha trovato
nel luogo indicato, perchè non ne esiste esemplare nell'Erbario
Universitario, e finalmente perchè il G. verticiUatum è pianta
della zona montana o submontana.
150. — RUBIA.
352. — Rubia peregrina L. ; Z. p. 66; Tanfani in Pari. FI.
it. VII p. 17; Duthie II p. 324 et III p. 40. R. peregrina et R. an-
gustifolia GD. p. 17.
Sulle rupi e tra i frutici. — Malta e Gozo, qua e là ma non
comune! — Aprile-Giugno.
E impossibile tenere separata la Rubia angustifolia dalla
R. pey^egrina. Oltre alle forme con foglie strette bislunghe, lan-
ceolate 0 lineari-Ianceolate, se ne trova in Malta anche una
con foglie ovate, lucenti e coriacee, corrispondente alla varietà
lucida (L.).
151. — ASPERULA.
353. — Asperula iongiflora W. et Kit; Z. p. 43; GD. p. 17;
Gulia Barth I p. 463: Armitage p. 497; CG. Medit. Nat. II p. 277.
A. cynanchica var. Iongiflora Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 89.
168 RUBIACEAE, CAPRIFOLIACEAE
Luoghi rocciosi ed aridi. — Malta e Gozo, frequente ! — Gen-
naio-Novembre.
Incontrasi. anche con fiori bianchi.
152. — Crucianella.
354. — Crucianella rupestris Guss.: Bertoloni FI. it. II p. 144
et IX p. 649; Gulia Barth I p. 463; Tanfani in Pari. FI. it. VII
p. 99: Fi. an. Ili p. 123; Lojacono FI. Sic. II pars 2» p. 28; Borg
Arch. Melit. p. 45. C. marUima Forskaal N.» 15: Brenner in
Badgei^: Nyman Obs. p. G31; Gì), p. 17; Cleghorn p. 120; Gulia
Almanacco p. 67. Crucianella sp. (?) Duthie II p. 326.
Nelle fessure delle rupi sugli altipiani rocciosi ed anche in
terreni arenosi vicini al mare. — Malta, in molti luoghi e spesso
molto abbondante, per es. lungo tutta la costa da San Giorgio a
MelleTia, Lntaìileb ! Gozo, Cala Dàeira, Marsalforno, Ta Cene !
Commetto? (Duthie).— Aprile-Giugno.
La sera dopo il tramonto del sole questa pianta tramanda un
odore grato, come già aveva notato il Brenner.
Non si può osservare alcuna differenza fra le piante cresciute
sugli altipiani rocciosi e quelle dei luoghi arenosi vicini al mare.
355.* — Crucianella latifolia L.; Gì), p. 17; Tanfani in Pari.
FI. it. VII p. 96; FI. an. Ili p. 122; CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi aridi vicino al mare. — Malta, a Sliema (GD.). —
Marzo-Aprile.
Dobbiamo attenerci alle indicazioni di Delicata, la C. latifolia
non essendo stata trovata da altri. È da notare che la località
Sliema da lui indicata, è ora tutta coperta di fabbricati, per cui
non vi ò più speranza di trovarvi quella Crucianella.
XXXIX. — Capri foliaceae,
153. — Sambucds.
356. — Sambucus Ebulus L. ; Z. p. 08 ; GD, p. 17 ; Gulia Repert.
p. 52; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 107. — Malt. Seììuha sal-
vaggia.
Luoghi umidi o freschi. — Malta, raro, Gnien il Gbir, Gnien
Fieres, Gomerino ! Gozo, Xlendi, Ùied il Limziata ! — Aprile-
Maggio.
Oss. — Sambucus nigra L. ; Z. p. QS; Gulia Repert. p. 52;
CAPRIFOLIACEAE, VALERIANACEAE 169
Tanfaiii in Pari. FI. it. VII p. 109; CG. Atti Coiigr. Genova p, 175.
— Malt. Sehaka.
Specie erroneamente considerata da Tanfani nella Flora ita-
liana come inquilina di Malta perchè trovata nel Thesaurus
di Zerafa. Gulia la dice espiessamente pianta esotica.
154. — LONICERA.
357.— Lonicera implexa Ait.; GD. p. 17 at 43; Duthie II
p. 322; Gulia Almanacco p. 69; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 123.
L. Caprifoliam Z. p. 28.
Luoghi rocciosi e tra i frutici. — Malta, in vari luoglii ma non
comune, per es. InitaTileì), Ùied Babà, Ballut, Ta Baldu, Ma-
hluba, TJied GherzamaX Gozo, Mic/iar Scinì, Ùied Karrot ecc.!
— Aprile-Maggio.
XL. — \*alerianac€ae,
155. — Valerianella.
358. — Valerianella eriocarpa Desv.; GD. p. 18; Gulia Barth I
p. 135; Duthie II p. 325; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 176.
Più specialmente nei luoghi coltivati. — Malta e Gozo, molto
frequente ! — Marzo-Aprile.
Trovasi talvolta anche con frutti interamente glabri (var. le-
30carpa Koch).
359. — Valerianella truncata Betcke ; FI. an. Ili p. 139.
F. eriocarpa var. truncala Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 177.
Dove la precedente. — Malta e Gozo, qua e là molto meno
comune della V. eriocarpa, per es. Ùied Ghirghenti, Cala Frana,
ZebbìTh ! Gozo, Xlendi, regione di Nadur ! — Aprile-Maggio.
360. — Valerianella puberula (Bert. in Guss.) DC. V. micro-
carpa Tanfani in Pari FI. it. VII p. 181 ?
Luoghi incolti. — Malta, rara, penisola di Marfa in terreno
arenoso vicino al mare! — In frutto in Maggio.
Tanfani che considera la V. puberula come s'wxoxnmo Ai V. mi-
crocarpa, riferisce a questa specie la V. 'ìniocta di Grech Deli-
cata; ma è una semplice supposizione, poiché non ve ne sono
esemplari negli erbari di Firenze, e nella Flora Melitensis di
Delicata non vi sono descrizioni. La presenza della V. puberula
a Malta però è stata accertata da noi.
170 VALERIANACEAE
Oss. — Delicata e Gulia citano per Malta Valerianella mixta
Dufr. (« GTiain RiTiana in herbidis ad vias » GD. p. 18) (« co-
mune nei luoghi incolti e lungo le vie » Gulia Barth I p. 135).
Ma né da qoi né da altri è stata trovata la V. mixta Dufr. =
V. dentata Pollich = V. Morisonii DC, onde bisogna concludere
che Delicata e Giilia l'abbiano confusa con un altra specie. Come
abbiamo detto sopra, Tanfani in Pari, riferisce la V. mixta di
Delicata alla V- ìnicrocarpa Lois. ; ma questo riferimento ci
sembra molto dubbio. La descrizione della V. mfxta di Gulia in
Barth è insufficiente per decidere a quale specie si riferisca;
ma il fatto che la dice comune farebbe ritenere che con quel
nome intendesse piuttosto la V. trnncata Betcke.
361.* — Valerianella coronata (L.) DC; Gulia Repertorio di
Stor. Nat. p. 208 et Barth I p. 135.
Malta, molto rara, Corradino (Gulia). Gozo, Migiarro, Ta
Cene (Gulia). — Marzo-Giugno.
362.* — Valerianella carinata Lois.; Gulia Barth «I p. 135.
Gozo, a Migiarro (Gulia). — Aprile-Giugno.
Per queste due ultime Valerianella di cui non abbiamo visto
esemplari Maltesi non possiamo fare altro che riportare le in-
dicazioni di Gulia.
156. — Centranthus.
363. — Centranthus Calcitrapa fL.) Dufr.; Gulia Barth I p. 135;
Duthie li p. 322 et HI p. 40; Armitage p. 500; Tanfani in Pari.
FI. it. vn p. 159; GG. Medit. Nat. II p. 277.
Luoghi rocciosi erbosi e nelle vallate. — Malta, in vari luoghi,
peres. Ùied Incita, Floriana, Ùied Babà, ÙicdKirda, Ta Baldìi,
Uncina ! Gozo, più frequente che a Malta, per es. Migiar Scini,
Ùied Karrot, Ùied ir RiTian, Migiarro ! — Marzo-Maggio.
Duthio osserva che alcuni esemplari da esso raccolti in Malta
a Ùied il GTiasel, avevano le foglie inferiori orbicolari e piccio-
late come la varietà oy^hiodatus (= Valeriana orhiciUata Sibth.
etSm.). Questa forma delle foglie radicali e inferiori che abbiamo
|iui-e osservata a Malta, riscontrasi però anche nel C. Calcitrapa
del continente e non ci pare che valga a caratterizzare nep-
pure una varietà. Abbiamo osservato alcuni casi di albinismo.
Oss. — Centrantiiiis riiher (L.) DC. Valeriana rubra Gulia
Repert. p. 60. — Malt. Toppa tal regina.
VALERIANACEAK, DIPSACEAE 171
Trovasi subspoiitaiieo, ma soltanto sui muri di alcuni giardini
di Malta, ad esempio in quelli di SanV Antonio, di Sa Maison
e di Victoria gate.
157. — Fedi A.
364.— Fedia Cornucopiae Gaertn.; D'Urv. p. 5; Z. p. 48;
Nyman Obs. p. 627; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 48 et Barth I
p. 135; Duthie II p. 321; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 161;
CG. Medit. Nat. II p. 277; Godfery Medlt. Nat. II p. 297. — Malt.
Siek 0 Lsien il Tiaìniema.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto
comune! — Gennaio-Maggio; eccezionalmente Cui dal Novembre.
Trovasi talvolta anche con fiori bianchi.
XLI. — Ifipsnceae,
158. — DiPSACUS.
365.* — Dipsacus sylvestris Huds. ; GD. p. 18; Gulia Repert.
p. 11; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 189; CG. Arch. Melit. p. 20G.
— Malt. Cardun Salcagg.
Luoghi argillosi umidi. — Malta, Ùied Gherzuma (GD.). —
Giugno-Luglio.
Riportiamo le indicazioni di Delicata, questa pianta non es-
sendo stata trovata da altri a quanto pare. L'esemplare di De-
licata, riconoscibile quantunque in cattivo stato, esiste ancora
nell'Erbario dell'Università di Malta.
159. — SCABIOSA.
366.— Scabiosa atropurpurea L. ; Forskaal N.» 14 ; Gulia
Barth 1 p. 152; Tanfani in Pari. FI. it. VII p. 238 et 240 (a atro-
purpurea ei ^macina): FI. an. III p. 152 (a typica). S. atro-
purpurea et S. grandiflora Z. p. 08. 5. grandiflora GD. p. 18.
S. maritirmi Daveau p. 18; CG. Medit. Nat. II p. 277. S. longi-
flora Gulia Almanacco p. 67.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, comune! —
Maggio-Novembre.
Non abbiamo trovato nelle Isole Maltesi altro che la var. ma-
cina a fiori chiari, talvolta anche interamente bianchi.
Oss. — Pycnocomon rutaefolium (Vahl) Hoffg. et Lk. ; Tan-
fani in Pari. FI. it. VII p. 254; FI, an. Ili p. 150.
172 DIPSACEAE, COMPOSITAE
Questa specie è citata di xMalta da Tanfaiii sulla fede di un
esemplare conservato nell'Erbario Webb col nome di Scabtosa
urceolata. Sull'etichetta é scritto « Fleurit à Malte Mai-Juin
en toute terre ». Pei'ó nessuno dei due esemplari accompagnati
da quell'etichetta appartiene alla Scabiosa urceolata Desf. =
Pycnocomon rutaefoliam. Béguinot nella Flora analitica non
ha fatto altro che copiare Tanfani. Crediamo dunque di dovere
escludere questa specie dalla flora Maltese.
XLII. — Compositae.
160. — Bellis.
367. — Bellìs sylvestris Cirillo; Z. p. 8; Brenner in Badger;
Nyman Obs. p. G53; GD. p. 18; Clej^horn p. 119; Gulia Bull.
Soc. bot. Fi-. 1869 p. 255 ; CG. Nat. Malt. p. 7; Godfery II p. 297 ;
FI. an. Ili p. 226. — ÌNlalt. Margarita salvaggia.
Luoghi erbosi aprici. — Malta e Gozo, comune! — Settembre-
Marzo.
Godfery .segnala un caso di virescenza osservato nella valle
di Zebbug.
Oss. — Bellis 2)ereìinis Z. p. 44; Gulia Repert. p. 41 et Bull.
Soc. bot. Fr. p. 255.
— Bellis hybrida GD. p. 18. B. perennis y hybrida FI. an. Ili
p. 225.
Come uno di noi ha osservato (in Nat. xMalt. p. 8), pare che
la B. perennis L. e la B. hybrida Ten. siano state citate a torto
per Malta, poiché noi non ve le abbiamo mai trovate, né sap-
piamo di alti'i che le abbiano vedute, mentre chi le cita le dice
comuni. Già Delicata aveva riconosciuto che la B. ijerennis di
Zerafa non era la B. perennis L.
3B8. — Bellis annua L.: D'Urv. p. 112; Z. p. 8; Brenner in
Badger; Nyman Obs. p. 653; GD. p. 18; Gulia Repert. p. 4 et
Bull. Soc. bot. Fr. p. 255; Armitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7.
— Malt. Bebuna.
Dovunque nei luoghi erbosi. — Malta, Gozo e Comìno, co-
munissima! — Dicembre-Aprile.
D'inverno in molti luoghi cuopre il terreno di un bianco
manto. Queste piante invernali gregarie sono generalmente nane
in tutte le loro parti ed acauli, il peduncolo nascendo dalla piccola
COMPOSITA E 173
rosetta di foglie radicali. Ma in stagione più inoltrata gli esem-
plari cresciuti isolati ed in (erra pingue assumono delle dimen-
sioni affatto insolite, di modo che potrebbero indurre in errore.
ISe abbbiarao raccolte, a mezzo Aprile, delle piante ampiamente
ramificate, con varie centinaia di capolini in un solo esemplare,
con I-ami prostrato-ascendenti lunghi 20 e fino 25 cm. Non ci
sombra improbabile che queste forme elate, ramose e molto fo-
gliose siano state scambiate per Bellis jìerennis e B. hyhrida.
Oss. — Erigeron Canadensis Z. p. 19; GD. p. 18; CG. Arch.
Melit. p. 206.
La citazione di Erigeron Canadem^is L. è evidentemente do-
vuta ad errata determinazione. Difatti, dicendo semplicemente
« in aridis » senza località precisa, Delicata mostra di ritenerla
specie comune, mentre non fu mai trovata da altri, né é citata
da Gulia nel suo « Stirps Compositarum Florae Melitensis ». Sic-
come Delicata non cita la Coni/za ambigua che è tanto comune,
supponiamo che l'abbia scambiata con questa. Per ciò esclu-
diamo E. Canadensis L. dalla Flora Maltese.
161. — CONYZA.
369. — Conyza ambigua DC; Nyman Obs. p. 653; GD. p. 18;
Gulia Repert. p. 67 et Bull. Fr. p. 255; Godfery p. 296. — Malt.
Zaghazigha salvaggia.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, molto comune! — Fio-
risce quasi tutto l'anno.
162. — Phagnalon.
370. — Phagnalon Tenorii Presi. P. rupestre Daveaii p. 18.
P. rupestre a. Tenorii FI. an. Ili p. 284. Conyza Tenorii GD.
p. 18; Duthie II p. 322, 324 et 326. Conyza rupestris Gulia Bull.
Fr. p. 254.
Rupi, muri e luoghi sassosi aridi. — Malta, Gozo e Cornino,
piuttosto frequente! Cominotto (Duthie).— Aprile-Maggio.
371. — Phagnalon Craecura Boiss. FI. Or. Ili p. 221. P. ru-
pesiì^e fi Graecum FI. an. Ili p. 284. P. saxaiile Gulia Repert.
p. 39. Conyza saxatilis Z. p. 46; GD. p. 18; Gulia Bull. Fr.
p. 255. — Malt. Lixca o Haxiexa tal lixca.
Luoghi sassosi aridi, rupi e muri. — Malta, frequente! Gozo,
Xlendi, Ùied Bingeinmal — Aprile-Maggio.
174 COMPOSITAE
Riferiamo la Conyza saxatilis di Zerafa, Delicata e Gulia al
Phagnalon Graecum Boiss. (= Conyza Tenorli var. b. Guss.
Syii. FI. Sic), perchè non abbiamo mai ti-ovato il Phagnalon sa-
xatile nelle Isole Maltesi dove è frequente il P. Graecum. Anche
Boissier nella Flora Or. dice di avere visto il suo P. Graecum
raccolto a Malta da Cadet de Foatenay.
I contadini Maltesi raccolgono questa pianta che, seccata e
trattata con nitro serve loro di esca, d'onde il nome Maltese
di lixca.
163. — EvAX.
372. — Euax pygmaea (L.) Pers.; Z. p. 20; Brennerin Badger;
GD. p. 18; Gulia Bull. Fi-, p.254; Duthie II pag. 326; Daveau p. 18.
Luoghi aridi. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima! Comi-
notto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Assai variabile per le dimensioni e per essere il caule ora
semplice ed ora molto i-amifìcato.
164. — Inul.\.
373. — Inula graveolens (L.) Desf.; GD. p. 18; Gulia Repert.
p. 67 et Barlh I p. 463; Godfery p. 296. Erigeron graveolens Z.
p. 19 ; Brenner in Badger. Cnpiilaria graveolens Gulia Bull. Fr.
j). 255. — Malt. ZagTìZigTia.
Campi, luoghi ruderali, più raramente nell'incolto. — Malta,
Gozo e Cornino, molto comune! — Settembre-Ottobre.
374. — Inula crithmoides L. ; Z. p. 25; Brenner in Badger;
GD. p. 18 ; Gulia Repert. p. 66, Bull. Fr. p. 255 et Barlh 1 p. 463 ;
Duthie II p. 326; Armitage p. 498. — Malt. Xorbelt o Xerhett.
Luoghi salati umidi vicino al mare, ma anche distante dalla
costa sui vecchi muri e sulle roccie. — Malta, Gozo, Cornino,
Cominotto, Filfola e scoglio di Ghallis, comune! — Giugno-
Novembre; eccezionalmente trovasi fiorita anche in Gennaio.
Le foglie se ne mangione sott'aceto o mescolate coli' insalata.
375. — Inula viscosa (L.) Ait. ; Z. p. 25; Brenner in Badger;
GD. p. 18; Gulia Repert. p. 59 et Barlh I p. 463; Cleghorn p. 121 ;
Godfery p. 296. Cupularia viscosa Gulia Bull. Fr. p. 255. — Malt.
ToìUera o Tilliera.
Campi incolti e luoghi ruderali, lungo le vie ecc. — Malta,
Gozo e Cornino, comune ! — Agosto-Novembre.
COMPOSITA E 175
I campagnoli usano metterne le foglie sulle ferite per arre-
stare il sangue.
165. — PULICARIA.
376, — Pulicaria odora (L.) Rchb. ; Gulia Bull. Fr. p. 255.
Nei luoghi ombrosi e freschi. — Malta, qua e là, per es. Uied
Kirda, Boschetto, Ghirghenti ecc. ! — Giugno-Ottobre.
377. — Pulicaria dysenterica (L.) FI. Wett.; Gulia Bull. Fr.
p. 255; Godfery p. 290.
Luoghi umidi. — Malta, rara, Boschettol Marsa (Gulia). —
Giugno-Ottobre.
"■o
166. — Jasonia.
378. — Jasonia glutinosa (L ) DC. ; Gussone Synops. FI. Sic.
II p. 451 ; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 71 ; Gulia Repert. p. 59;
FI. an. p. 291 ; Borg Arch. Melit. p. 46. Conyza Melitensis re-
iusis foliis Boccone Icones et descr. p. 26-27 et tab. 13 (1074).
Inula foetida Z. p. 25; Brenner in Badger. /. saxatilis kvc?a\-
geli Comp. FI. it. p. 371; Godfery p. 296. Orsinia camphorata
Bertoloni Annali di St. Nat. II p. 362-64 et FI. it. IX p. 100; GD.
p. 19; Duthie II p. 321, 323 et 324; Gulia Barth I p. 463; Loja-
cono FI. Sic. II pars 1.^ p. 100. Chrysocoma camphorata Gulia
Bull. F]'. p. 254. — Malt. TolUera salvarpjia.
Luoghi sassosi aridi delie vallate, fortificazioni e muri. —
Malta, frequente, per es. Ùied Incita, Uied Bàbu, Hagiar Kim,
San Paolo a mare ! Gozo, Xlendi, Ta Cene ecc. ! — Giugno-
Ottobre.
Di questa pianta, descritta per primo da Boccone, questi scri-
veva : « Gignitur inter difficultates, et acclives ascensus saxorum
et cautium Melitae Insulae sub Patrum Capucinorum coenobio,
ubi Dominus Bonamicus medicus eruditus anno 1668 nobis primo
monstravit, atque ejusdem natales indicavit ».
167. — ASTERISGUS.
379. — Asteriscus aquaticus (L.) I,ess. A. maritimus Gulia
Bull. Fr. p. 255 et Almanacco p. 67; Fi. an. Ili p. 296. Buph-
ihalmum Melitense Forskaal N." 73. B. marUimum Z. p. 44 ;
GD. p. 19; Gulia Repert. p. 25. — Malt. GTiain il bahra.
Luoghi aridi. — Malta, in vari luoghi, gregario, per es. San
176 COMPOSITAE
Paolo a mare, penisola di Marfal Cornino dove abbonda! Co-
minotto! — Aprile-Maggio.
Alla fine di Aprile e nel principio di Maggio è questa la pianta
che appare più di tutte comune in Cornino. A Gozo invece non
l'abbiamo osservata. Nei luoghi più sterili trovasi monocefala
e nana.
Non esitiamo a riferire come sinonimo di A. aquaiicus Less. il
Buphihalmum marilùnum degli autori Maltesi, perché mentre
abbiamo veduto abbondante e raccolto in molti luoghi VA. aqua-
ticus, non abbiamo mai trovato 1'^. maritimus (L.) Less. ; e
del resto trovasi nell'Erbario dell'Università un esemplare di
A. aquaiicus determinato per B. inarilimum. Fiori nella Flora
analitica ha preso la sua indicazione dagli autori Maltesi.
L'Index Kewensis riporta il Biiphthalmum MeUlense¥ov&]^.
come « nomen nudum », e Gulia (Almanacco p. 67) dice che è
Buplilhalmum marilimum. Siccome Forskaal cita due soli Buph-
ihalmum di Malta, il B. spinnmm e il B. Melitense, e che i
soli due Buphlhalmuìn di cui abbiamo constatato la presenza in
Malta sono B. spinosìim. e B. aquaiicum, ci sembra certo che
il B. Melitense si debba ritenere come sinonimo di B. (Asle-
riscus) aquaiicum.
380.— Asterìscus spinosus (L.) Gren. et Godr.; Gulia Bull.
Fr. p. 255. Buphihalmum spinosum Forskaal N.» 72; Z. p. 9;
GD. p. 19; Gulia Repert. p. 25; Duthie II p. 326. — Màlt. Ghain
il bahra.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comune!
Cominotto (Duthie). — Marzo-Giugno.
La forma a fiori di un giallo carico è assai rara. L'abbiamo
vista soltanto sulle rupi marine scoscese a S. 0. di Malta, dietro
Casal Dingli. La forma pallens Cicioni invece, a fiori zolfini pal-
lidi è comunissima dappertutto.
Oss. — Achillea Millefolium L. ; Gulia Repert. p. 30 et Bull.
Fr. p. 254.
Questa specie è indicata solo da Gulia, il quale la dice spon-
tanea, ma soltanto nei giardini, per cui non la annoveriamo fra
le piante Maltesi.
— Non sappiamo a quale specie riferire Achillea odorata che
Forskaal (N." 71) dice di avere trovata «ad salinas », essendo
impossibile che si tratti della Achillea odorata L.
compositae 177
168. — Matrigaria.
381.— Ddatricaria Chamomilla L. ; Z. p. 29; Gulia Repert.
p. 10 et Bull. Fr. p. 254. — .Malt. CamwniUa.
Luoghi ruderali e coltivati. — Malta e Gozo, qua e là ! —
Aprile-Maggio.
Gulia nel Repertorio la citava come pianta esotica coltivata
in Malta; ma nel quadro delle composte la mette fra le piante
indigene.
382. — Matricaria aurea (L.) Boiss.; FI. an. Ili p. 236 et IV
Appendice p. 182. Colala auvea Duthie III p. 40.
Luoghi erbosi. — Malta, rara, sugli spalti delle fortificazioni
fuori Porta Bombe in Floriana ! Gozo, parimente rara, sui
vecchi bastioni di Rabalo !
Oss. — Anacyclus radialus Lois.
Questa specie, insieme Si\VAndr(/ala 5mt«a.^a e ad altre poche
piante, era stata introdotta in Malta a GTiaìn Diueli presso Ta
Beibel colla pozzolana che suoleva ivi importarsi in quantità.
Queste specie erano andate diffondendosi lungo le vie e nei
campi, dove per primo le aveva osservate il Col. Godfery nel
Maggio del 1895. Durante 5 o 6 anni ne abbiamo osservato le
colonie che non erano né piccole né poche, cosicché il loro in-
sediamento in Malta pareva assicurato. Negli anni successivi
però, essendo molto diminuita la quantità di pozzolana, abbiamo
notato pure una grande diminuzione di quelle piante avventizie,
finché nel 1907, in seguito ai lavori fatti alla strada lungo la
quale crescevano, scomparvero del tutto. Fattane di nuovo ri-
cerca in questi ultimi anni, abbiamo dovuto convincerci che non
vi esistevono più né V Anacyclus radiatus né Y Andryala sinuata.
169. — Anthemis.
383.* — Anthemis Cotula L.; Z. p. 5; Gulia Bull. Fr. p. 254;
FI. an. Ili p. 253. Manda Colula GD. p. 19.
Nei campi. — Malta, Marsa, Sliema ecc. (GD.). — Marzo-
Maggio.
Riportiamo le indicazioni di Delicata, osservando che noi non
abbiamo mai trovato questa specie, e che un esemplare d'er-
bario determinato da Delicata per Manda Cotula da noi esami-
nato, apparteneva ad Anthemis fuscata Brot.
8. SoiiMiEE et C'ARUAXA GATTO. — Flora Melitensis nova. 12
178 COMPOSITAE
384. — Anthemis arvensis L.; D'Urv. p. 114; Gulia Bull. Fr.
p. 254. A. arvensis et A. incrassata GD. p. 19.
Campi e luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo,
comune ! — Marzo-Maggio. ,
Fra le forme sotto cui si presentala A. arvensis, è frequente
quella a peduncoli più o meno rigonfi sotto i capolini, corri-
spondente alla var. incrassata (Lois.).
385. * — Anthemis mixta L. ; Gulia Bull. Fr. p. 254.
Specie per noi dubbia, perché Gulia la dice comune senza in-
dicare luoghi, mentre nessun altro la trovò mai ; e neppure ne
esiste esemplare nell'Erbario dell'Università.
386. — Anthemis fuscata Brot. ; Armitage p. 500.
Luoghi umidi. — Malta, abbondante nel fosso fuori Porta
Bombel — Marzo-Giugno.
Era già stata trovata a Malta da Armitage ii quale la cita
senza indicare località.
387. * — Anthemis peregrina L. ; GD. p. 19 ; Gulia Bull. Fr.
p. 254 ; FI. an. Ili p. 254.
Delicata dice che si trova in Malta nelle arene marine a
Sliema (Aprile-Maggio) e Gulia la dice addirittura comune.
Nessun altro però ha trovato questa specie a Malta.
Oss. — Anthemis marìtima Z. p. 42; GD. p. 19; Gulia Bull.
Fr. p. 254; FI. an. Ili p. 258.
Non ammettiamo la presenza di Anthemis maritìma L. a
Malta perchè ci sembra certo che Delicata e Gulia l'hanno con-
fusa con A . arvensis 0 zow A. Urvilleana. Saj^piamo difatti dal
Prodromo di De CandoUe che D'Urville chiamava A. inaritima
VA. Urvilleana.
388. — Anthemis Urvilleana (DC). A. marìtima D'Urv. p. 114.
A. secitndirainea GD. p. 19; Bertoloni FI. ita!. TX p. 366; Gulia
Bull. Fr. p. 254 ; Duthie II p. 323 ; Nyman Conspectus FI. Eur.
p. 362; Ai-mitage p. 498. A. secundiramea var. Urvilleana De
Candolle Prodr. VI p. 102; FI. an. Ili p. 255; Lojacono FI. Sic. II
pars la p. 86.
Su quel poco di terra che si accumula nelle depressioni della
roccia dove d'inverno soggiorna l'acqua, più specialmente in vi-
cinanza del mare. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! — Aprile-
Maggio.
In vari luoghi, sugli altipiani rocciosi e sulle rupi vicino al
COMPOSITAE
179
mare, in Aprile cuopre il terreno di un manto bianco abba-
gliante. Nei luoghi dove vi è poca terra e questa prosciuga più
presto, rimane nana (appena 1 cm.), ridotta talvolta ad un solo
capolino acaule circondato da poche foglie, ed altre volte ad un
capolino sessile in mezzo a due brevi rami portanti un capolino
ognuno. Nei luoghi meno sterili è ampiamente ramificata, ed i
rami, distesi in circolo sul suolo, raggiungono fino 20 cm. di
lunghezza.
De Candolle nel Prodromo (1837), dice di avere ricevuto da
D'Urville, col nome di Antheniis inarilima, una Anihemis di
Malta « frequens ad litora maris », alia quale dà il nome di A. se-
cundiramea var. Urvilleana. A noi sembra che la pianta di
Malta sìa abbastanza diversa dalla A. secundiramea di Sicilia per
essere considerata come specie autonoma. Uguale ad essa o per
Io meno molto rassomigliante, é la pianta di Pantelleria che Gus-
sone Synopsis p. 489 (anno 1843) ha chiamata A. secundiramea
var. Cosi/}-ensis, ^ come ce lo ha dimostrato l'esame di esem-
plali di Pantelleria determinati da Gussone; ed anche Gussone
scriveva di essa « forsan species propria ». Nella pianta Malte.se,
come in quella di Pantelleria, i fiori ligolati sono generalmente
pochi; spesso 5 soli e quindi discosti gli uni dagli altri, il che
da alla pianta un aspetto tutto pai'ticolare. Le ligoie sono lar-
ghe e corte. L'involucro ed i peduncoli sono in generale glabri,
ma talvolta leggermente pubescenti. L'orlo scarioso delle squame
involucrali è ora bruno ed ora decolorato. I peduncoli talvolta
pili 0 meno lungamente nudi, sono spesso invece foliosi fino sotto
i capolini dove sono appena ingrossati. Tutta la pianta, appena
toccata, tramanda un odore somigliante a quello della camomilla,
ma più forte.
Se anche la identità della pianta di Malta con quella di Pan-
telleria fosse confermata, gli si dovrebbe conservare, come spe-
cie o come varietà, il nome di Urvilleana anteriore a quello di
Cosyrensis.
Oss. — Le Anthemis in genere, come la Bellis annua, sono
chiamate dai Maltesi Bebuna.
* Gussone in questo caso scrive Cossyrensis, mentre nel voi. I
pag. 372 scrive Statice Cosyrensis. Adottiamo l'ortografia di Cosyra
(Pantelleria) con una s sola, quale trovasi nei classici.
180 compositae
170. — Chrysanthemdm.
389. — Chrysanthemum segetum L. ; Forskaal N.o 70 ; GD.
p. 19; Gulia Repert. p. 38; CG. Nat. Malt. p. 8. Pyr-etìirum My-
Gonis Z. p. 64 (?). Xanthophtalmum segetum Gulia Bull. Fr.
p. 254. — Malt. Lellux o Zigland.
Nei campi. — Malta, qua e là, non comune, tJied Incita, Marsa-
scala. Notabile, Corì'adino, Boschetto ! Gozo, Xlendi, Ramla ! —
Marzo-Aprile.
171. — PlNARDIA.
390. — Pinardia coronaria (L.) Less.; Armitage p. 497; Gulia
Bull. Fr. p. 254. Chrysanthemum coronariitm, D'Urv. p. 112;
Z. p. 13; GD. p. 19; CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Lellax o
Zigland.
Luòghi ruderali e coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, comu-
nissima ! — Febbraio-Giugno. Qualche volta trovasi liorita anche
di Gennaio.
Questa specie, generalmente gregaria, cuopre spesso dei campi
interi ed è una delle piante vistose anche in inverno. Si trova
qua e là, insieme al tipo, la varietà discolor D'Urville (= hicolor
Micheletti) con la base delle linguette gialla come il disco, ed
il resto bianco. Questa varietà è piuttosto rara, il che spiega
come mai D' Urville potesse scrivere che la varietà discolor
(radio albo discoque luteo) comune nell'Arcipelago, mancava a
Malta dove si trovava solo il tipo concolor. Henslow (Decora-
tive wild fiowers of Malta) dice di questa varietà che il bianco
delle ligole verso l'estremità passa ad un rosa pallido.
Oss. — Artemisia Pontica Z. p. 6.
Zerafa dicendo « passim », e indicando un nome Maltese (Erba-
bianca) sembra intendere una specie indigena o naturalizzata.
Ma non ci risulta che esista nelle Isole Maltesi alcuna Artemisia,
né spontanea né subspontanea.
- 172. — Senecio.
391. — Senecio vulgaris L. ; Forskaal N.» 67; Z. p. 69; GD.
p. 19 ; Gulia Repert. p. 30 et Bull. Fr. p. 254. S. foeniculaceus
Dnthie III p. 40. S. lividiis b. foeniculaceus FI. an. IV Appen-
dice p. 181. — Malt. Ciibrita o Haxixa tal canali.
COMPOSITAE 181
Campi, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, molto comune! —
Gennaio-Aprile.
Abbiamo visto nell'Erbario Centrale di Firenze la pianta della
Cala Dueira (Gozo) chiamata da Diithie Senecio foeniculaceus.
Essa non é altro che una forma ubertosa del S. vulgaris. L'indi-
cazione di Fiori FI. an. è basata soltanto sopra a quella di Duthie.
392. — Senecio pygmaeus DC. ; Duthie II p. 325 et 326, et
III p. 40; Sommier Le Isole Pelagie e la loro flora p. 103, et
Schedae ad FI. ita), exsicc. N.o 1148 (Nuovo Giorn.bot. it. 1910
p. 80). S. leucanthemifolius var. pygmaeus FI. an. p. 212.
Rupi e muri nei luoghi ombrosi vicino al mare. — Gozo, dove
é abbastanza frequente, Cala Dàeira, Marsatfoì^no, Ùied Korrot,
Ramla, Migiarro, Ùied ir RiTian ! San Dimitri, Rdu?n il Gbir,
Kala, Migiar Scini, e lontano dal mare nel colle di Giurdan
(Duthie!). Cornino! Cominotto (Duthie). Filfola!— Febbraio-
Aprile.
Fin ora non é stato indicato di Malta, ma non dubitiamo che
vi si debba trovare.
Quando Duthie scuopri questa specie a Gozo, era conosciuta
di un solo luogo della Sicilia. Di poi fu trovata da uno di noi
nell'Isola di Lampedusa. Le descrizioni che ne danno De Can-
dolle nel Prodromo e Gussone nella Synopsis sono fatte sopra
esem'plari nani. Duthie dà una buona descrizione della pianta
Maltese che, se trovasi talvolta nana, può però raggiungere fino
a 30 cm. d'altezza. Uno di noi (che ha distribuito questa specie
di Gozo nella « Flora italica exsiccata ») ha già detto, nella
Flora delle Pelagie, che a suo parere non poteva unirsi come
varietà al S. leucanthemifolius come ha fatto Fiori nella Flora
analitica.
393. — Senecio leucantliemifolius Poir. S. crassifolius et
S. verntis Gulia Bull. Fr. p. 254 et Barth I p. 152; Duthie I
p. 209 et 210, li p. 325 et 326, et III p. 40. S. leucanthemifolius
var. vernus FI. an. III p. 211.
Luoghi rocciosi, generalmente vicino al mare. — Malta,
piuttosto raro, Forte Manuel \ Hagra tal General, GTiar Basan
(Gulia). Gozo, Cala Dueira, Ta Cenci Xlendi, Capo San Di-
mitri (Duthie). Cornino (Duthie).— Marzo-Aprile.
Non crediamo di poter teiìere separati sj^ecificamente S. cras-
sifolius Willd. e S. vernus Biv. Il S. leucanthemifolius, sotto i
182 COMPOSITAE
quale nome comprendiamo quelle due forme, quale l'abbiamo
visto nelle Isole Maltesi, oscilla fra le varietà crassifoUus e
Reichenhachii (Fiori FI. an.). Ha un odore muschiato, ma molto
meno forte del S. leucanf.hemifolius di Lampedusa, talvolta
quasi nullo.
394.* - Senecio Callicus Willd.; Gulia Bull. Fr. p. 254.
Gozo, a Cfiambray, raro (Gulia)
11 Senecio GaUicus è indicato per la flora Maltese soltanto da
Gulia. Può darsi che egli abbia applicato questo nome a qualche
forma della specie precedente.
395. — Senecio Cineraria DC; Daveau p. 18; FI. an. Ili p. 215.
Othonna Cinerayna Forskaal N." 80. Cineraria maritima Z.
p. 14; Brenner in Badger; Nyman Obs. p. 652 ; GD. p. 19; Gulia
Repert. p. 14 et Bull. Fr. p. 254; Dulhie II p. 326. — Malt. Cromi)
,il baTiar.
Sulle rupi, sui bastioni e sui vecchi muri, di preferenza vicino
al mare. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola, comune! Cominotto
(Duthie). — Maggio-Luglio.
Oss. — Non sappiamo con certezza a quali specie riferire i
Senecio Jacobaea (N." 68) e S. incanus (N.° 69) di Forskaal,
« ad Salinas » il primo, « ad muros et in rupibus » il secondo.
Probabilmente con quei nomi intendeva S. leacanthemifoliits e
S. Cineraria.
173. — FlLAGO.
396. — Filago spathuiata Presi. F. pyramidaia GD. p. 19.
F. Germanica (saltem prò parte) Gulia Bull. Fr. p. 254.
Luoghi aridi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, comune! —
Aprile-Maggio.
Non abbiamo visto di questa specie altro che la forma decum-
bens Gib. e Pir. (in Fiori FI. an.), con fusti diffuso-prostrati.
397. — Filago prostrata Pari.; GD. p. 19; Duthie Barth p. 543;
CG. Nat. Malt. p. 8; Lojacono FI. Sic. II pars 1* Append. p. 239.
Filago Germanica va-v. jjrostrata FI. An. HI p. 274.
Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, qua e là ! —
Aprile-Maggio.
398.— Filago Cussonei Lojacono FI. Sic. II pars 1" p. 110.
F. Germanica var. G uss enei Fi. amAY Appendice i>. 185. F. Ger-
manica var. Dulhie Barth p. 543.
COMPOSITAE 183
Con la precedente. — Malta, Gozo e Cornino, comune più della
precedente!— Aprile-Maggio.
Siamo stati molto incerti se non dovevamo riunire queste tre
Filago sotto il nome complessivo di F. Germanica, poiché fra
l'una e l'altra si trovano dei passaggi infiniti, e si rimane spesso
incerti, specialmente fra F. prostrata e F. Gussonei. Ci siamo
decisi a tenerle separate perché nonostante la grande variabi-
lità della forma delle foglie, delle dimensioni, della ramificazione
e della peluria, gli estremi sono tanto diversi che vedendoli
isolatamente non si esiterebbe a dichiararli specie diverse. Sup-
poniamo che alla F. Gussonei debba riferirsi la varietà della
F. Germanica che Duthie dice assomigliante a Evax exigiia.
Oss. — Micropus erecius D'Urv. p. 109; GD. p. XI.
Dumont D'Urville scrive che il Micropus erectus L. trovasi a
Malta « ad margines viarum ». Delicata lo cita (per errore di
stampa scritto Micropus creticus) fra le specie indicate da D'Ur-
ville che esso non aveva potuto ritrovare. Il fatto che nessun
altro lo trovò, mentre D'Urville dicendo semplicemente che cre-
sce lungo le vie si riferisce ad una pianta comune, ci induce
a ritenere che vi sia stato uno sbaglio nella determinazione, o
nell'indicazione di Malta come luogo della raccolta.
'o'
174. — Helichrysdm.
399. * — Helichrysum rupestre DC. ; GD. p. 19 ; Duthie li p. 325
et 111 p. 40. H. inodorimi var. ìnipestre FI. an. Ili p. 281. Gnapha-
lium Orientate Z. p. 22; G. Delicata PI, Mei. lect. p. 71. G. ambi-
guum Brenner in Badger. G. ympestre Gulia Bull. Fr. p. 254. —
Malt. Sempreviva saloaggia.
Sulle rupi presso il mare. — Malta, molto raro, LJied Babu
(GD.). Gozo, parimente raro, Cala Dùeira (Duthie ! Godfery!),
isolotto di Hagra tal General (Brenner). — Maggio-Giugno.
175. — Calendola.
400. — Calendula fulgida Raf. C. stellata Z. p. 45. C. Sicula
Duthie I p. 209 et II p. 322, 324 et 325. C. fulgida et C. Stenla
GD. p. 20 ; Gulia Bull. Fr. p. 255. C. offlcinalis var. fulgida et
var. Sicula FI. an. Ili p. 298.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo, frequente in al-
cuni luoghi mentre manca affatto in altri, come ad esempio in
tutti i dintorni di Valletta ! — Gennaio-Giugno.
184 COMPOSITAE
Non abbiamo creduto poter tenere distinta la C. Sicilia Cyrillo
dalla C. fulgida Raf. perchè troppo spesso siamo rimasti incerti
a quale delle due si dovevano riferire i nostri esemplari Maltesi.
Volendo mantenere distinte le due entità nella fiora Maltese,
bisognerebbe istituirne una terza, frequente come le altre, che
potrebbe chiamarsi e diagnosticarsi cosi:
Var. MelUensis. Perenne, legnosa alla base, con gli achenì
marginali stretti, prolungati in un lungo rostro come nella ful-
gida, ma come nella Sicula semplicemente tubercolato-scabri e
non muniti di forti creste sul dorso, ed inoltre pubescenti-scabri
come nella maritima.
A questa forma appartengono anche gli esemplari di Xlendi
distribuiti da Dulhie col nome di C. Sicula. Questi caratteri però
non sono costanti, e si trovano diversamente repai-titi anche in
una medesima pianta.
I fiori di questa e di altre specie di Calendula vengono colti
dai campagnoli e venduti in città.
401.* — Calendula maritlmaOuss.; GD. p. 20; Gulia Bull. Fr.
p. 255; Cleghorn p. 120. C. offìcinalis var. maritima FI. an. Ili
p. 298.
Ghiaie e arene marine. — Malta, San Giuliano, San Paolo
a mare (GD., Cleghorn), Marsascala, rara (Gulia). — Ottobre-
Luglio.
Non abbiamo trovato, nelle località sopra indicate, alti'o che
piante riferibili secondo noi, alla specie precedente.
402. — Calendula arvensis L.; Z. p. 9; Nyman Obs. p. 653;
GD. p. 19; Gulia Repert. p. 56 et Bull. Fr. p. 255; Cleghorn p. 121.
Lungo le vie e nei campi coltivati e incolti. — Malta e Gozo,
molto comune ! — Ottobre-Maggio.
Abbiamo trovato che in tutte le piante Maltesi il colore dei
fiori variava dal giallo zolfino al giallo più o meno ranciato, e
che le linguette erano ora lunghe quasi il doppio dell'involucro,
altre volte appena lo oltrepassavano. In quest' ultimo caso sa-
rebbero da riferirsi alla C. micrantha Tin. che, a quanto cre-
diamo, merita di essere distinta dalla C. arvensis appena come
varietà. In tutte queste forme abbiamo sempre trovato i fiori
del disco dello stesso colore delle linguette,
4D3. — Calendula ^gyptiaca Desf. C. ^^/co^or Gulia Bull. Fr.
p. 255; Dulhie II p. 323.
COMPOSITAE 185
Nelle stesse stazioni della precedente. — Malta e Gozo, fre-
quente, ma molto meno della precedente! — Gennaio-Maggio.
Quantunque non abbiamo potuto vedere gli esemplari di Gulia
e di Duthie, non esitiamo a riferire la loro C. bicolor alla
C. Mgyptiaca, perché essi la dicono comune, il che, fra le Calen-
dula a fiori discolori, si può applicare soltanto alla C. ^gyptiaca.
Abbiamo osservato nelle piante di Malta, come in quelle delle
Isole Pelagie, che le linguette le quali sul fresco sono di un bel
colore croceo, invecchiando in erbario sbiadiscono e dopo uno
0 due anni diventano di un giallo chiaro.
404. — Calendula parviflora Raf. C. macroytera Rouy FI. Fr.
Vili p. 355.
Nei campi. — Malta, a Initaìileì), dove l'abbiamo osservata in
discreta quantità! — Fiori e frutti al principio di Maggio.
Questa specie che probabilmente trovasi anche in altri punti
delle Isole Maltesi, ma sarà stata confusa con la C. arvenais, da
questa si distingue egregiamente per la larga ala dentata espansa
che cinge alcuni degli acheni periferici. Abbiamo trovato, in-
sieme al tipo, la var. discolor (C. macroplera var. discolor Rouy).
Le calendule Maltesi, come quelle di Sicilia, sfuggono ad una
esatta nomenclatura, perchè i vari caratteri adoprati per distin-
guerne le specie (lunghezza e colore delle linguette, colore dei
fiori del disco, forma degli acheni) si associano nei modi più
diversi. Ne risulta che si potrebbe moltiplicare il numero delle
specie, come si potrebbero raggruppare in un numero minore.
Oss. — I Alaltesi chiamano le Calendula in genere Salfeira.
176. — EcHiNOPS.
405.* — Echinops Siculus Strobl. E. sphaerocephalus Z. p. 47.
E. Ruthenicus GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 255; CG. Arch. Melit.
p. 206. E. Ritiro var. Siculus FI. an. III. p. 307.
Luoghi sassosi aridi. — Malta, raro, Corradino (GD.). Gozo
(Gulia). — Maggio-IiUglio.
Gulia scrive che questa specie é molto comune a Gozo, certa-
mente per sbaglio, poiché nessun altro ve 1' ha trovata.
177. ~ Carlina.
406. — Carlina gummifera (L ) Less.; GD. p. 20: Gulia Repert.
p. 65 et Barth I p. 463 et II p. 21 ; Godfery p. 296 ; FI. an. III
186 COMPOSITAE
p. 309; Massalongo Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 95.
Acarna gwìmnifera Z. p. 41. Atractylis gummifera Gulia Bull.
Fr. p. 254. — Malt. Xeuc. il Miscl.a,
Luoghi aridi e rocciosi. ~ Malta, Gozo e Cornino, molto co-
mune! — Settembre-Novembre, eccezionalmente fino in Gennaio.
In Settembre, quando quasi tutta la vegetazione è seccata, i
capolini porporini di questa Carlina che vedonsi in quantità
sulle spianate aride e brulle, danno al paesaggio una fisionomia
speciale. Se ne vedono spesso le foglie alterate (densamente co-
perte di peli e più frastagliate ed increspate) per la puntura
di un acaro {Eryophyes CarUnaé). Le foglie cosi deformate sono
state figurate da Massalongo op. cit.
La radice della Carlina gummifera, che spesso raggiunge
notevoli dimensioni, è molto velenosa, e più volte ha cagionato
la morte di ragazzi che allettati dal suo sapore dolcigno, l'ave-
vano mangiata. Tuttavia la gomma-l'esina contenuta nel succo
che trasuda dall'involucro, e dal colletto della radice, pare che
sia innocuo, e venga anche spesso masticato.
407.* - Carlina Sicula Ten.; GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 254;
FI. an. IH p. 312. — Malt. Sebket V gUomìna.
Nei campi e lungo le vie. — Malta, Ùied hai Lia (GD). —
Maggio-Agosto.
Non abbiamo veduto questa specie, quantunque Gulia la dica
molto comune.
408. — Carlina lanata L. ; Z. p. 45; Brenner in Badger; GD.
p. 20; Gulia Repert. p. 52 et Bull. Fr. p. 254. — Malt. SelìUet
rgTiotmna.
Campi incolti, luoghi aridi, lungo le strade ecc. — Malta e
Gozo, comune!— Giugno-Luglio.
409. -- Carlina involucrata Poir. ; GD. p. 20 ; Gulia Bull. Fr.
p. 254, Repert. p. 51 et Barth I p. 463. C. corijmbosa Z. p. 45;
G. Delicata PI. Mei. lect. p. 71 (monente ipso GD. FI. Melit.).
C. corymbosa var. involacraia et var. globosa FI. an. Ili p. 312
et 313. — Malt. Saitun. ,
Luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino,
comunissima! - Luglio-Settembre.
Questa specie é assai variabile per' la maggiore o minore ra-
mificazione, per le foglie più o meno numerose e per la lunghezza
maggiore o minore delle brattee esterne. Queste però sono sempre
COMPOSITAE 187
validamente spinose, e molto più lunghe dei capolini. Non abbiamo
visto esemplaci che si avvicinino alla C. corymbosa tipica, e
ancora meno alla var. globosa Are. indicata per Malta dal Fiori
(il quale però dice di non averla vista di quella provenienza).
Però andrebbe studiata ancora sopra materiale più abbondante
raccolto in stagione avanzata, quando a Malta è stato poco er-
borizzato.
Questa Carlina e la C. lanala, al pari di altre carduacee, quando
sono secche vengono adoperate per scaldare i forni.
178. — Atractylis.
410. — Atractylis cancellata L. ; Gulia Barth I p. 422 et II
p. 112 ; Ca. Nat. Malt. p. 8.
Luoghi aridi. — Malta, piuttosto rara, Forte Manuel, San
Paolo a mare, IintaUleb, Corradino, Ùled Incita, Gneina !
Lied Mokbel, tJied Znaber, Saline (Gulia!). — Aprile-Maggio.
Come rilevasi dell'Erbario dell'Università, e dagli articoli nel
Barth, Gulia l'aveva raccolta in vari luoghi, quantunque non la
citi nel suo quadro delle composte.
179. — Onopordon.
411. — Onopordon Sibthorpianum Boiss. et Heldr. ; FI. an. Ili
p. 382 et IV Appendice p. 191 ; Lojacono FI. Sic. II pars 1» p. 163.
0. Tauricum GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 254. 0. Tauricum
var. horridwn FI. an. III p. 382.
In luoghi aridi, ed anche lungo le vie e presso le abitazioni. —
Malta, qua e là, per es. presso Notabile, Musla, San Paolo a
mare, LntaTileb, MelleUa, Misida ! Gozo, qua e là, Sannat, vei'so
Ta Cene, Migiar Scinil Cornino, presso lo spedale ! — Maggio-
Giugno.
Fiori da prima nella Flora analitica non sapendo come inter-
petrare VO Tauricaìn di Delicata, lo riferi all'O. horriduin Viv.
e dubitativamente anche all'O. Sibthorpianum. Nell'Appendice
confermò la presenza di quest'ultima specie per Malta, senza
pensare a dire che andava soppresso il O. horriduin. Noi, tanto
a Malta quanto a Gozo, abbiamo visto una specie sola, la quale
per essere ragnateloso-biancastra fino sull'involucro, e mai glan-
doloso-viscida, come per i suoi altri caratteri, va indubbiamente
riferita all'O. Sibthorpianum (=- 0. macracanlhitm FJ. Graeca
188 COMPOSITA E
non Schousb.). Abbiamo potuto confrontare la pianta Maltese
con tipi autoptici di Heldreich, e constatarne la identità.
180. — Garddus.
412. — Carduus pycnocephalus L.; Gulia Bull. Fr. p. 254 et
Almanacco p. 68 ; CG. Medit. Nat. p. 277. C. 'pycnocephalus et
C. tenuiflorus Z. p. 10; GD. p. 20. C. /em<?"^or?<5 Gulia Repert.
p. 31. C. pijcnor.ephalus var. tenuiflorus FI. an. Ili p. 360 (?).
Principalmente lungo le vie ed in luoghi ruderali. — Malta,
Gozo e Cornino, comunissimo! — Marzo-Giugno.
Trovasi con peduncoli più o meno allungati e nudi, ma più
spesso con fusti alato-spinosi tino sotto ai capolini che sono quasi
involucrati dalle ultime foglie. S'incontra eccezionalmente anche
con fiori bianchi.
413. — Carduus martnoratus Boiss, et Heldr. ; Borg. Arch.
Melit. p. 47. C. Arabicus D'Urv. p. 106 ; GD. p. 20; Gulia Repert.
p. 65. C. marmoratus et C. pycnocephalus v. brevisquamus FI.
an. Ili p. 360 et 359.
Lungo le vie e luoghi ruderali col precedente. — Malta, Gozo
e Cornino, comunissimo, anche più del precedente! — Marzo-
Giugno. Fiorisce un poco più pi-esto del precedente.
Questo Carduus varia molto per la lunghezza e la robustezza
delle sue spine. In alcuni esemplari le foglie invoiucranti sono
terminate da spine robustissime, lunghe fino a 5 e 6 cm., mentre
in altri i capolini appaiono appena involucrati. Questi ultimi, che
si distinguono dal C. pycnocephalus tipico per le squame più
larghe e bruscamente terminate in una punta più breve, si av-
vicinano molto a ciò che Fiori ha chiamato C. pycnocephalus
var. brevisquamus.
Ci sembra probabile che vi siano degli ibridi fra i C. pycno-
cephalus e C. ìnarmoratwi.
Oss. — In Maltese i Carduus in genere vengono, chiamati
Horfox.
181. — Cynara.
414. — Cynara Cardunculus L. ; Brenner in Badger; FI. an.
III p. 380. C. horrida GD. p. 20; Gulia Repert. p. 32, Bull. Fr.
p. 254 et Barth 1 p. 463; Cleghorn p. 121. Carduus cyanoides
Forskaal N." 66. — Malt. Kahocc tax xeuc.
COMPOSITAE 189
Principalmente sugli altipiani aridi e nudi. — Malta, Gozo e
Cornino, comune ! — Maggio-Giugno.
I ragazzi mangione crudi i girelli del carciofo selvatico. Ma
questi non vengono portati sul mercato come in Sicilia.
182. — ClRSIOM.
415.*— Cirsium arvense (L.) Scop. Cnicus arvensis Gulia
Bull. Fr. p. 254.
Gulia è il solo che cita questa specie di Malta, senza altra
indicazione che « comune ». Ma se realmente vi esiste deve essere
invece molto raro, non essendo stato trovato da alcun altro.
Oss. — Forskaal N.° 64 cita Cardaus lanceolatus {Cirsium
lanceolaiuin Scop.). Ma dietro a questa semplice indicazione non
ci crediamo autorizzati ad ammettere nella flora Maltese una
pianta che non è stata menzionata da altri.
183. — NOTOBASIS.
416. — Notobasis Syriaca (L.) Cass. Cardims Syriacus For-
skaal N.oGS. Cnicus Syriacus Z. p. 14; Gì), p. 20; Gulia Repert.
p, 65 et Bull. Fr. p. 254. Cirsium Syriacum FI. an. Ili p. 364. —
Malt. Xeac tax Xitan o GTialUs.
Lungo le vie e luoghi incolti. — Malta, comune ! Gozo, meno
frequente che a Malta, per es. a Sannal e a Ùied il Lunziata ! —
Aprile-Maggio.
184. — Centaurea.
417. — Centaurea crassifolia Bertoloni Annali di Stor. nat. II
p. 359-60 (1829) et FI. it. IX p. 429; GD. p. XII, XV et 20; Gulia
Repert. p. 38; Duthie I p. 209, II p. 322 et III p. 40; CG. Atti
Congr. Genova p. 174 ; Borg Arch. Melit. p. 45 ; FI. an. III p. 344
et (forma serratifolià) IV Appendice p. 188. C. spathiilata Z. p. 1 1 :
Brenner in Badger; Gulia Bull. Fr. p. 255 et Almanacco p. 70-71 ;
Duthie Barth p. 543.
Sulle rupi marine scoscese e spesso inaccessibili. — Malta,
piuttosto rara, tjied Babu, Fomm il RìTil Mokbel (GD.), Ùied il
Zorrik (Duthie). Gozo, Rdtcm ras Mahhrase, fra Xlendi e Ta
Cene (Duthie). — Maggio-Settembre. Eccezionalmente se ne
trova qualche pianta fiorita anche in inverno.
Questa pianta, che per quanto si sa adesso è localizzata nelle
Isole Maltesi, a Gozo presenta una forma alquanto diversa da
190 COMPOSITAE
quella di Malta per avere le foglie manifestamente seghettate
come dice Duthie. A questa forma che noi non abbiamo vista,
Fiori ha dato il nóme di serratifolia.
Primo a descrivere (luesta specie fu Zerafa; ma il nome di
spathulata che le diede essendo già stato dato ad altra Centau-
rea da Tenore, Bertoloni, ridescrivendo la specie le conferi il
nome di crassifolìa.
418.* — Centaurea splendens L. ; GD. p. 20; Gulia Bull. Fr.
p. 255.
Campi sassosi.— Malta, tjied Ghomor (GD.). — Aprile- Maggio.
Citiamo questa specie soltanto sulla fede di Delicata e di Gulia.
NeU'Iìlrbario dell'Università vi è un cartellino di Delicata che
porta: « Centaurea splendens DC. Aprile 1847, Ùied il Riebu »,
ma la pianta annessa è utia Crìtpina.
419.— Centaurea Melitensis L. ; Forskaal N.° 76; Z. p. 11;
Brenner in Badger; GD. p. 20; Gulia Repert. p. 65 et Bull. Fr.
p. 255: Armitage p. 497. Iacea Melitensis capitiilis conglohatis
Boccone Icones et Descr. [). 65, tab. 35 (1674). — Malt. Xeuc il
gTiotha.
Luoghi ai-idi. — Malta o Gozo, qua e là! Cornino, dove non
è rara ! — Aprile-Liiglio.
Il nome di Melitensis potrebbe far credere che questa Cen-
taurea fosse un tratto caratteristico della flora Maltese, mentre
invece vi è meno comune che in altri settori dell'Italia isieri-
dionale ed anche media. Essa deve il suo nome specifico a Boc-
cone, il quale, quando la trovò a Malta e la descrisse, non la
conosceva di altrove. Egli scrive: « Melitae inveni in via qnae
Casalnovum ducit».
420.* — Centaurea solstitlalis L. ; Forskaal N.o77; Z. p. 11;
GD. p. 20; Gulia Bull. Fr. p. 255; FI. an. Ili p. 345.
Luoghi aridi. — Malta, rara, Ùied Znuber (Reade !), Corra-
dino, ImlaJìleb (GD). — Giugno-Ottobre.
421. — Centaurea Nicaeensis Ali.; Gulia Bull. Fr. p. 255 et
Barth II p. 112; FI. an. Ili p. 340. C. Stenla D'Urv. p. 117 (ex
GD.); Bertoloni Annali di St. nat. II p. 358. C. fuscata GD. p. 21.
Luoghi aridi rocciosi, ed anche nei campi. — Malta e Gozo,
comune ! — Aprile-Luglio.
Tutto quanto abbiamo veduto appai'tiene alla forma fuscata
(Desf.) con le squame brune alla base delle spine.
COMPOSITAE 191
422. — Centaurea Calcitrapa L. ; Forskaal N.° 75.
Luoghi aprici aridi. — Malta, rara, San Paolo a mare in
fondo alla baia! Gozo, Ta Cene (Gulia!). — Maggio.
Questa specie non era più stata citata da Forskaal in poi,
quantunque Gulia l'avesse trovata, come lo prova un esemplare
conservato nell'Erbario dell'Università, sul cui cartellino sta
scritto: « Legi Ta Cenc-Gaulo, 1858».
I nostri esemplari di San Paolo a mare con la spina termi-
nale delle squame dell'involucro munite di 3-4 paia di spinule
alla base, e con gli achenì perfettamente calvi, appartengono
indubbiamente alla C. Calcitrapa L. L'unico esemplare di Gulia
invece potrebbe appartenere alla C. Iberica Trev, Ma è in uno
stato di conservazione cosi cattivo che non si può determinare
con certezza.
Oss. — Centaurea hyalolepis Boiss.
In Malta, in fondo al Gran Porlo di Valletta, su di un cumulo
di terra arenosa, abbiamo osservato per vari anni di seguito,
dal 1892 al 1899, una colonia di questa specie orientale eviden-
temente importata, ma che sembrava avervi preso stabile dimora
ed accennava a diffondersi. Ora però sopra quel terreno sono
stati fabbricati degli edilìzi, e la C. hyalolepis è scomparsa. Que-
sta specie è stata osservata avventizia varie volte in Italia. —
Fioriva in Malta da Marzo a Maggio.
185. — Crupina.
423. — Crupina Crupinastrum (Moris) Vis. C. vulgaris GD.
p. 21. Centaurea Crupina Gulia Bull. Fr. p. 255.
Luoghi aridi. — Malta, qua e là, per es. tJied il Gbir, San
Paolo a marel Corradino (GD). — Marzo-Aprile.
Siccome noi non abbiamo mai trovatola Crupina vulgaris Gsiss.
a Malta, mentre abbiamo raccolto in vari luoghi la C. Crupi-
nastrum Vis. (= C. Moristi Bor.), supponiamo che a questa
specie debbano riferirsi i nomi di C. vulgaris e Centaurea Cru-
pina di Delicata e di Gulia.
186. — Garthamus.
424. — Carthamus lanatus L. ; Z. p. 11 ; Godfery p. 296. Ken-
tropìiyUum lanaluin GD. p. 21 ; Gulia Repert. p. 65 et Bull. Fr.
p. 254 ; Daveau p. 18. — Malt. Xeuc il far.
192 COMPOSITAE
Lungo le vie, luoghi sterili e campi incolti. — Malta e Gozo,
comunissimo ! — Maggio-Luglio.
Nei luoghi più sterili trovasi nano.
425. — Carthamus coeruleus L.; Brenner in Badger; Fl.an.III
p. 351 (a typicus et j3 Tingitanus). Carduncellus coeruleus et
C. Tingitanus GD. p. 21. C. coeruleus Gulia Bull. Fr. p. 254.
Luoghi argillosi, valli e colli aprici. — Malta, piuttosto raro.
San Paolo a raare, presso Notabile, ImtaTileì), Boschetto ! Ta
l'Isquirvil (GD.). — Maggio-Giugno.
I passaggi che abbiamo veduti nelle piante Maltesi fra il C. coe-
ruleus tipico e il C. Tingitanus sono cosi insensibili, ed occorre
tanto spesso di trovare sulla stessa pianta foglie semplicemente
dentate ed altre profondamente pennatifide, che, a nostro parere
il secondo può appena considerarsi come varietà del primo.
Oss. — Carthamus tinctorius L. ; Z. p. 11 ; Gulia Repert. p. 26.
— Malt. GTwsfor.
Coltivasi a Malta, e spesso si alterna nei campi col sesamo.
Trovasi, ma raramente, subspoiitaneo nei campi dove era stato
coltivato. — Fiorisce in Giugno.
187. — Carduncellus.
426.*— Carduncellus pinnatus (Desf.) DC. ; Gulia Bull. Fr.
p. 254.
Riportiamo questa specie sulla fede di Gulia, il solo che la
citi senza alcuna speciale indicazione. Non si trova nell'Erbario
deirUniversità.
188. — SiLYBUM.
427. - Silybum Marianum (L.) Gaertn. ; GD. p. 21; Gulia
Repert. p. 65 et Bull. Fr. p. 254. Carduus Marianus Z. p. 10. —
Malt. Xeuc bagTili.
Luoghi ruderali e lungo le strade. — Malta e Gozo, assai
frequente! — Aprile-Maggio.
189. — GALACTrrES.
428. — Calactites tomentosa Moench; D'Urv. p. 118; Z. p. 49;
GD. [). 21 ; Gulia Bull. Fr. p. 255 ; Armitage p. 497. Ceniaurea
Galactites Forskaal N.° 74. — Malt. Xeuc abiad.
Dovunque lungo le vie, nei luoghi incolti e coltivati. — Malta,
COMPOSITAE 193
Gozo e Cornino, comuuissima ! — Marzo-Giugno, eccezional-
mente anche in inverno.
Questa, che è una delle piante più comuni nelle Isole Maltesi,
e delle più vistose in Aprile e Maggio, vi si presenta quasi sempre
con fiori bianchi o quasi bianchi (var. albiflora Terracc). Raris-
simamente ne abbiamo visto qualche pianta con fiori violetti.
Nei luoghi più sterili si trova nana (alta pochi centimetri e con
un solo capolino).
190. SCOLYMDS.
429. — Scolymus Hispanicus L. ; GD. p. 21 ; Gulia Bull. Fr.
p. 254. — Malt. Xeuc isfar.
Lungo le vie e luoghi incolti presso il mare. — Malta, Gozo
e Cornino, qua e là, più frequente nei luoghi marittimi ! —
Maggio-Luglio.
430. — Scolymus grandiflorus Desf.; GD. p. 21 ; Gulia Bull.
Fr. p. 254; Cleghorn p. 120; FI. an. Ili p. 384.
Stesse stazioni del precedente. — Malta, Gozo e Cornino,
qua e là ! — Maggio-Ottobre.
431. — Scolymus maculatus L.
Lungo le vie. — Malta, qua e là, per es. fra Notabile e Sig-
gieui, e andando a San Paolo a raare ! Gozo, fra la Torre dei
Giganti e Ranila ! — Giugno-Agosto.
191. — Catananche.
432. — Catananche lutea L.
Luoghi aprici aridi. — Malta, qua e là, piuttosto rara, Pem-
broke Camp, San Paolo a mare dove trovasi in discreta quantità,
MeUeTia, tJied GTiomor, Uied il Gbir I — Marzo-Maggio.
102. — Hypochaeris.
433. * — Hypochaeris Neapolitana DO. ; GD. p. 21; H. radi-
cata Z. p, 24; Gulia Bull, Fr. p. 254. H. radicata var. Neapo-
litana FI. an. Ili p. 392.
Nei pascoli e lungo le vie. — Malta (GD. e Gulia). — Marzo-
Giugno.
Non abbiamo visto questa specie, benché Delicata e Gulia la
dicano comune, e non indichino per essa alcuna località.
8. SoMMiB-R et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 13
194 compositae
193. — Seriola.
434. — Seriola ^tnensls L. ; Z. p. 70 ; GD. p. 21 ; Giilia Bull.
Fr. p. 254 ; Duthie II p. 324 et 326, et III p. 40. — Malt. Zig land.
Luiij^o le vie e nei campi, come pure nei luoghi incolti. —
Malta, Gozo e Cornino, comunissima dovunque ! Cominotto
(Duthie). — Aprile-Maggio.
435. — Seriola Cretensis L. ; GD. p. 21 ; Gulia Bull. Fr. p. 254.
Hypochaeris urens Forskaal N.° 62 ? II. Cretensis var. hispida
FI. an. Ili p. 393. Seriola urens D'Urv. p. 103? (sec. ipsum
D'Urville).
Luoghi erbosi rocciosi.— Malta (D'Urv., GD., Gulia), alle
Saline (Forskaal). Gozo, Xlendi ! — Aprile-Giugno.
D'Urville stesso dà Seriola Cretensis L. come sinonimo di
S. urens. Tuttavia è soltanto con dubbio che riferiamo tanto
la S. urens di D'Urville quanto la Hypochaeris urens di For-
skaal alla S. Cretensis L., perché dicendo il primo «ad vias»,
ed il secondo «ad Salinas»; sembrano indicare una pianta co-
mune, ciò che si applicherebbe benissimo alla 5. ^Einensis ma
non alla *S'. Cretensis. Del resto sembrerebbe che anche Delicata
avesse fatto confusione, perchè esso pure dice della S. Cretensis
«in herbosis et viis» senza citare località, mostrando cosi di
considerarla come pianta molto comune. Noi l'abbiamo trovata
una volta sola a Gozo, in boccio alla fine di Aprile, e troppo gio-
vane per poter precisare a quale varietà o forma della S. Cre-
tensis appartenga.
194. — Rhagadiolds.
436. — Rhagadlolus stellatus (L.) Gaertn.
Luoghi erbosi. — Malta, non comune, Gneina, Imtahleì),
Ùied GherzumaX Gozo, raro, fra tlied Dingemma e Ùied ir
Ritian ! —Marzo-Aprile.
195. — Hyoseris.
437.— Hyoseris scabra L.; D'Urv. p. 100; Z. p. 50; GD.
p. 21 ; Gulia Bull. Fr. p. 254 ; Duthie II p. 321 et 326; FI. an. Ili
p. 389.
Tanto nei luoghi incolti quanto nel coltivato. — Malta, Gozo
e Cornino, comunissima! Cominotto (Duthie). — Marzo-Aprile.
COMPOSITAE 195
438. — Hyoseris lucida L. : Z. p. 50; GD. p. 21 ; Diithie p. 324
et 325, et Barth p. 543. //. radiala (prò parte) Gulia Bull. Fr.
p. 254. H. radiala var. Baelica FI. an. Ili p. 388.
Rupi marine o non molto discoste dal mare. — Malta, non co-
mune, Ùied GTìomor. GTiargTiar {GD.}. Gozo, molto più frequente
che a Malta, peres. Cala JDùeira, Ta Cene, Xlendi, Migiar Scini,
tfied il GTìasri ecc. ! — Febbraio-Maggio.
Boissier (Flora Orientale) dice che la Hyoseris lucida L. si
trova soltanto sulla costa settentrionale d'Africa, e che la H. lu-
cida Guss. non è altro che una varietà della H. radiala L. 11 con-
fronto con esemplari di H. lucida d'Africa ci ha dimostrato la
loro identità con quelli di Malta. Questo, e il fatto che nelle
Isole Maltesi H. lucida e H. radiala sono sempre ben distinte
per caratteri costanti, ci ha indotti a mantenerle come specie
diverse, quantunque, come ne conviene lo stesso Boissier, i ca-
ratteri dilferenziali siano di valore secondario, e quantunque
uno di noi in un altro lavoro le abbia riunite. ^ Nella //. lucida
le foglie sono carnosette, ed i segmenti brevi e regolari sono
quasi tutti perfettamente inleri e arrotondati all'apice. Oltre
alla forma con sviluppo normale se ne trova una ridotta in tutte
le sue parti, a foglie ancora più carnose e con segmenti inibricati,
che si potrebbe riferire a H. lucida var. imbricala Guss. (=H. ra-
diala var. Baelica Fiori). Anche Duthie osserva (in Barth) che
abbonda a Gozo una varietà della Hyoseris lucida che si di-
stingue per le sue foglie carnose.
439. — Hyoseris radiata L. ; Z. p. 24 ; GD. p. 21 ; H. radiala
(prò parte) Gulia Bull. Fr. p. 254. Taraxacum saxalile Boccone
Museo di piante rare ecc. p. 147 tab. 107.
Luoghi erbosi, margini dei campi e lungo le vie. — Malta e
Gozo, molto comune ! — Febbraio-Maggio.
Oss. — I Maltesi chiamano le Hyoseris in genere, come alcune
altre cicoriacee, Cicùeira salvaggia o Zigland.
196. — Hedypnois.
440. — Hedypnois polymorpha DO. H. Monspeliensis, H. rlia-
gadioloides et H. eretica Z, p. 22 et 49. H. luMeformis, H. ere-
tica et H. Maurilanica GD. p. 21 ; Duthie II p. 321, 323, 324,
^ S. SuMMiKK, Le Isole Pelagie e la loro flora, p. 113.
196 COMPOSITAE
325 et 326. H. Cretica Gulia Bull. Fr. p. 254. Hijoseris eretica
Forskaal N.° 61. ffyoseris Hedupnois D'Urv. p. 100.
Dovunque, nel coltivato come nei luoghi incolti. — Malta, Gozo
e, Cornino, comunissima ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Le forme estreme di questa specie polimorfa sono tanto dif-
ferenti che mal volentieri si riuniscono sotto uno stesso nome,
mentre d'altra parte i caratteri che dovrebbero servire a di-
stinguere le diverse specie si combinano in tanti modi che nes-
suna divisione riesce sodisfacente.
Ci contentiamo di notare che si trova abbondante e molto
caratteristica la var. iubaeforinis, con peduncoli che hanno fino
a 7-8 mm. di diametro sotto il capolino, ora perfettamente glabra
con le sole foglie ciliate, ed ora completamente setoloso-scabra;
e cho. ancora più abbondanti sono le forme a peduncoli poco
rigonfi, variabili anch'esse per l'indumento, forme alle quali si
potrebbero dare i nomi di v^hagadioloides, di Mauritmiica e di
Monspeliensis. Tanto la varietà tuhaeformis quanto le altre
forme poi, variano molto per la statura, essendo ora alte fino
oltre 35 cm. ed ampiamente ramificate, ed ora nane (alte 1-2 cm.)
e ridotte ad un solo capolino. La var. tubaeformis è la prima
a fiorii'e.
197. — Melitell.4.
Somm. Nuov. Giorn. bot. it. Nuov. Ser. XIV p. 496.
Capitula multiflora plerumque plura glomerata et arcte ag-
gregata capitulum unicum intra rosulam foliorum radicalium
sessile siraulantia. Involucri phylla exteriora pauca herbaceo-
raembranacea maturitate immutata, interiora multo majora dorso
prominenter gibbosa intus concava demum praeter apicem folia-
ceum incrassata et indurata achenia marginalia foventia. Flores
omnes conformes ligulati hermaphroditi, styli rami fìliformes
rectiuscnli pilosi. Antherae basi breviter sagittatae. Achenia lon-
gitudinaliter striata in rostrum brevissimum attenuata biformia,
disci oblonga compressiuscula basi attenuata, marginalia involucri
phyllis cincia crassiora subtriquetra vix rostrata basi non atte-
nuata cum receptaculo et phyllorum basi i)lus minus conci-eta,
omnia papposa, pappo niveo setoso brevi parco non deciduo, setis
inaequilongis liberis simplicibus basi non dilatatis sub vitro den-
ticulato-scabris. Receptaculum planum alveolatum nudum.
COMPOSITA E
197
Species unica nota heiba annua pumila oinnino acaulis; flores
hyalini parvi; styli rami nigerrimi.
Genus distinctissimurn et incertae sedis in subtribubus Cicho-
riacearum ab auctoribus institutis. Propius accedere videtur ge-
neri ZacinUia, sed praeter liabitum ob capitula in glomerulura
acaulem stipata omnino diversuin, ab eo differt acheniis com-
pressi usculis apice attenuatis, pappo non deciduo et colore florum
et stylorum (in Zacintha stylorum rami ut ligulae lutei sunt).
44I. - Melitella pusilla Somm. Nuov. Giorn. bot. it. Nuov.
Ser. XIV p. 4V)7 cum tabula, et Fiora ital. exsicc. ibid. XV
p. 529; Gulia fìl. Bull. Soc. bot. it. 1909 p. 67; Borg ibid. p. 102
et Ardi. Melit. p. 45; FI. an. I Prefazione p. LXXII.
Acaulis pumila, radice annua napiformi ramosa verticaliter
descendente prò i-atione plantae valida, foliis rosulatis terrae
adpressis glabris vel vix puberulis linearibus basin versus sensim
attenuatis integris runcinatis vel runcinato-pinnatifìdis apice ro-
tundatis vel acutiusculis cito emarcidis basi membranacea sub-
dilatata capitulorum glomerulum cingente, capitulis 2-8 in
quoque glomerulo (rarius solitariis) parum in terra demissis
ideoque semi-hypogaeis, involucri phyllis exterioribus 2-4 an-
guste linearibus tenuibus longitudine interiorum partem indu-
ratara subaequantibus, interioribus siiboctonis dorso valde gib-
bosis maturitate praeter apicem foliaceum coriaceis albis nitidis
arcte imbricatis conniventibus gibbei-e pilosis, floribus 25-45 in
capitulo, corollis glabris hyalinis basi vix flavescentibus apice
truncatis 5-crenulatis, styli ramis pilis nigris dense tectis, ache-
niis badiis 12-18 striatis plus rainus curvatis vel distortis su-
perne et rostro scabridulis, marginalibus aliis eis disci subsi-
milibus aliis heteromorphis olivaceis striis numerosioribus et
minus evidentibus percursis. Caetera generis. Herba gustu ama-
rissiraa. ®.
Foliorum rosulae majores 6-8 cm., capitulorum glomeruli raa-
jores fructiferi 15 mm. in diametro, sed plerumque rosulae et
capitula multo minores. Longitudo florum 3-4 mm., acheniorùm
cum rosti-o 2 ^j-z mm., rostri V^ mm,. pappi 1-1 V^ mm.
Luoghi aprici aridi in terreno calcareo-argilloso, e luoghi
calpestati lungo i viottoli. — Malta, presso GTiar Bitlia fra
Bingli e Bosclietto ! Gozo, fra Ùied Bingemma e Lied ir RiTianl
nella valle di Marsalforno (Borg!) — Marzo-Aprile.
198 COMPOSITA E
Questa specie, unico rappresentante di un genere nuovo di
cicoriacee, venne scoperta in flore da uno di noi sull'altipiano
situato fra le valli di Ir RiTian e di Bingemma in Gozo il 15 Aprile
del 1906, e raccolta in frutto l'anno seguente nello stesso luogo
alla fine d'Aprile. Veniva poi ritrovata nel 1909 in abbondanza
a Malta, nel luogo sopra citato, dal Dott. Borg.
Nei luoghi dove il terreno è meno sterile, come pure quando
viene coltivata in vaso, questa pianticella, pure mantenendosi
perfettamente acaule, acquista dimensioni un poco maggiori.
Per la forma a foglie più spesso e più profondamente ronci-
nate, il Dott. Borg ba proposto il nome di var. laciniata. Col-
tivandola in vaso si vedono nascere promiscuamente piante con
foglie profondamente roncinate ed altre con foglie intere o quasi.
Le piante coltivate in vaso perdono il loro gusto amaro.
Questa specie, come prevedevamo, non è localizzata in Malta.
In quest'anno (1912) il Prof. Borzi l'ha trovata in Cirenaica
sugli altipiani di Derna (vedi Bull. Soc. bot. it. 1912 p. 313).
198. — ClCHORlUM.
442. — Cichorium spinosum I..; Forskaal N.» 63; Z. p. 14;
GD. p. 21; Guiia Repert. p. 33, Bull. Fr. p. 254 et Barth I p. 463;
Daveau p. 17 ; FI. an. Ili p. 385. Lactaca spinosa Duthie li
p. 326. — Malt. Kanfuda.
Luoghi sassosi aridi. — Malta, Gozo e Oomino, molto co-
mune ! Cominotto (Duthie). — Maggio-Ottobre.
Forskaal scriveva nel 1775 che si adoprava per ripulire e levi-
gare gli scafi del naviglio. Non ci consta che abbia mai servito a
'quell'uso per il quale si adopi'ava una volta 1' Ononis Matrix.
Le foglie giovani del Cichorium spinosum si mangiano in
insalata come il radicchio,
443. — Cichorium pumilum Jacq. ; Gulia Bull. Fr, p, 254. C. di-
varicatum GD. p. 21. C. Intijbiis var. pumilum FI. an. Ili p. 386.
Campi e luoghi erbosi incolti, — Malta, qua e là, per es. Ha-
giar Kim ! Dakar il Hmar (GD.). Gozo, Cala Dùeira ! — Mag-
gio-Ottobre.
444. — Cicliorium Intybus L.; Z. p, 13; GD. p. 22; Gulia Re-
pert. p. 12 et Bull. Fr. p. 254. — Malt. Cicùeira.
Campi e luoghi incoiti. — Malta e Gozo, qua e là ! — Mag-
gio-Ottobre.
COMPOSITAE 199
199. — PODOSPERMUM.
445. — Podospermum laciniatum (L.) DO.; Duthie III p. 41;
Armitage p. 500. Scorzonera octangularis Gulia Bull. Fr. p. 453
et Almanacco p. 71; Duthie II p. 325 et Barth p. 544. S. laci-
niata var. intermedia et var. deoumbens FI. an. III p. 410.
Campi incolti. — Malta, piuttosto raro, Gneina, San Mar-
tin\ Sehnun (Duthie), Ùardia (Wright sec. Gulia), Bingemnia
(Reade). Gozo, Ramla, Marsalforno ! presso Ramato sulla co-
sta Est (Duthie!). — Marzo-Aprile.
Trovasi tanto con fusti eretti e rami allungati, quanto con
fusti più 0 meno decómbenti, e con lacinie foliari più o meno
strette, senza che si possa segnare limiti fra le varie forme.
• 200. — Tragopogon.
446.* — Tragopogon porrifolius L.; Z. p. 74; GD. p. 22; Gulia
Repert. p. 38 et Bull. Fr. p. 253; FI. an. III p. 408. — Malt. Le-
Tiiet il bolboL
Luoghi aprici. — Malta (GD., Gulia). — Marzo-Aprile.
Riportiamo questa specie sulla autorità di Delicata e di Gulia,
non avendola noi mai trovata, né saputo di altri che l'abbiano
vista spontanea nelle Isole Maltesi. Delicata, e Gulia la dicono
comune, e non indicano località. In quanto a Zerafa, non si può
sapere se la sua citazione si applica a pianta spontanea.
447.* — Tragopogon Cupani Guss.; GD. p. 22; Gulia Bull. Fr.
p. 253. T. pratensis Z. p. 74 (ex GD.). T. porrifolius var. Cu-
pani FI. an. Ili p. 408.
Luoghi aprici. — Malta, Puales (Zerafa e GD.). — Marzo-
Maggio.
Neppure questo Tragopogon abbiamo trovato, né sappiamo
che sia stato raccolto da altri. Certo non é comune come dice
Gulia. Possiamo essere certi che la citazione di Zerafa, in questo
caso, si riferisce a pianta indigena, poiché cita una località.
201. — Helminthia.
448. — Helminthia echioides (L.) Gaertn.; Z. p. 23; GD. p. 22;
Gulia Bull. Fr. p. 254. Picris echioides Forskaal N.» 79.
Nei campi marnacei. — Malta, Gozo e Cornino, frequente ! —
Marzo-Ottobre.
200 COMPOSITA E
Trovaiisi le tre varietà tubercidata (Moench), pratensis Chev.
e humifusa Trevir.
202. — Taraxacum.
449. — Taraxacum megalorrhizon (Forsk.) Handel-Mazzetti
Monographie der Gattung Taraxacum Wien 1907 p. 35. Leon-
todon Taraxacum Z. p. 27 ; Duthie I p. 209. L. ìninimum GD.
p. 22; Gulia Repert. p. 13. L. Apenninus Gulia Bull. Fr. p. 254.
Taraxacum officinale var. minimum FI. aii. Ili p. 415. — Malt.
Cicueira salvaggia.
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comune ! —
Settembre-Gennaio.
Secondo il Sig. Handel-Mazzetti, autore della monografia dei
Taraxacum, la pianta di Malta che gli abbiamo comunicata è
il Leontodon megalorrhizon Forskaal FI. .^g. Arab. = L. mi-
nimum Briganti, il quale, sempi-e secondo lui, è una sottospecie
del T. Bitìiynicum DC.
E una delle prime piante che fioriscono insieme al Ranun-
culus biiUaius, subito dopo le prime pioggie autunnali.
203. — Thrincia.
450. — Thrincia tuberosa (L.) DC; Nyman Obs. p. 651; GD.
p. 22; Cleghorn p. 119 et 120. Apargia tuberosa Gulia Bull. Fr.
p. 254. — Malt. Zigland.
Luoghi aridi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino,
molto comune dovunque! — Ottobre-Aprile.
204. — PiCRis.
451.* — Picris spinulosa Bert. ; GD. p. 22. P. hieracioides Z.
p. 61; Gulia Bull. Fr. p. 254. /■•. hieracioides var. spinulosa FI.
an. Ili p. 403.
Luoghi aridi. — Malta (GD., Gulia) — Maggio-Luglio.
Non abbiamo trovato questa specie, né l'abbiamo vista rac-
colta da altri. Né Delicata né Gulia indicano località.
205. — Urospermdm.
452. — Urospermum picroides (L.) F. \N. Schmidt; GD. p. 22;
Gulia Bull. Fr. p. 253. Tragopogon picroides Forskaal N.° 58.
Arnopogon picroides Z. p. 6.
COMPOSITAE 201
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola,
comune ! — Gennaio-Giugno.
453.* — Urospermum Dalechampii (L.) F. W. Schraidt; GD.
p. 22; Gulia Bull. Fr. p. 253.
Campi aprici. -- Malta, Uied Balluta e Ta XMex (GD.). —
Marzo-Giugno.
, Nò trovato da noi, né visto raccolto da altri, quantunque Gu-
lia lo dica molto comune.
206. — Geropogon.
454. — Geropogon glaber L.; Z. p. 22; GD. p. 22; Gulia Bull.
Fr. p, 253; FI. an. IH p. 407.
Luoghi erbosi e fra i grani. — Malta, qua e là non comune, Fid-
die.n, GTiain RiTiana ! MelleTia (Reade), Gneina, Mistra (GD.). —
Aprile-Maggio.
207. — Lactuca.
455. — Lactuca virosa L.; Z. p. 26; GD. p. 22; Gulia Repert.
p. 29 et Bull. Fr. p. 254; FI. an. Ili p. 423. — Malt. Hass salmgg.
Campi e luoghi incolti. — Malta, qua e là, Hamrun, Zabbar,
GhirgìienU, Matusa ecc. ! — Maggio-Agosto.
456.— Lactuca saligna L. ; Gulia Repertorio di Stor. nat.
p. 208 et Bull. Fr. p. 254.
Campi e luoghi erbosi. — Malta, qua e là non comune, Gnien
il Gbir, BoschetioX Colloyiera e Corradino (Gulia). — Giugno-
Agosto.
208. — Ohondrilla.
457. — Chondrilla Juncea L.
Luoghi aridi. — Malta, rara, GTiadira nella baia di MelleTia !
dove prima di noi l'aveva trovata Godfery. — Maggio-Giugno.
209. — SoNCHUs.
458. — Sonchus levis Bartal. S. oleraceus Forskaal N.° 60; Z.
p. 72; Nyman Obs. p. 651 ; GD. p. 22 (prò parte); Gulia Repert.
p. 58 et Bull. Fr. p. 254; Duthie II p. 326; Cleghorn p. 119 et 121.
Nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino, molto comune, spe-
cialmente nei campi di sulla! Cominotto (Duthie). — Fiorisce
tutto l'anno, ma meno abbondantemente in estate.
Pianta molto variabile per la divisione delle foglie e per le
202 COMPOSITAE
dimensioni delle orecchiette. Nyman osserva che s'incontra a
Malta con i capolini ispidi,
Zerafa e Delicata, che non menzionano né Sonchus asper né
;S^. levis né S. tenerrimns, comprendevano probabilmente que-
ste tre specie della flora Maltese sotto il nome di S. oleraceus.
459. — Sonchus asper Hill.; Gulia Repert. p. 58, Repertorio
di Stor. nat. p. 209 et Bull. Fr. p. 'J54; Armitage p. 500. S. ole-
raceus prò parte? Z. p. 72; GD. p. 22.
Campi e luoghi aridi. — Malta, Gozo e Cornino, meno co-
mune del precedente! — Fiorisce tutto l'anno.
4-60. — Sonchus tenerrimus L.; Gulia Bull. Fr. p. 254; Ar-
mitage p. 496 et 500. S. tenerrimus var. Duthie II p. 322 et
324, et III p. 41. S. oleraceus prò parte? Z. p. 72; GD. p. 22.
Muri, rupi e campi. — Malta, Gozo e Cornino, comune ! —
Gennaio-Maggio, ed eccezionalmente in estate.
Anche questa specie è molto variabile per la frastagliatura
delle foglie. Duthie descrive come varietà alla quale non dà
nome, una forma da esso trovata a Gozo con fusto in alto e pe-
duncoli densamente peloso-glandolosi e foglie a lacinie strette
Anche noi, a Cornino abbiamo trovato degli esemplari di S. te-
nerrimus nei quali, sullo stesso corimbo, alcuni dei peduncoli
erano densamente ricoperti di peli glandolosi fulvi, mentre gì
altri erano perfettamente glabri. Ma la presenza occasionale d
peli glandolosi sulle cime del S. tenerrimus, come su quelle di
S. asper e leois, non é cosa rara, ed è stata generalmente no-
tata dagli autori. Sulla penisola di Marfa, in vicinanza del mare»
l'abbiamo trovato con foglie decisamente carnose.
Oss. — I Maltesi chiamano i Sonchus in genere Tfief.
210. — Laijnaea.
4BI.* — Launaea resedifolia (L.) 0. Kuntze. Sonchus chon-
drilloides Gulia Bull. Fr. p. 253.
Questa specie {Sonchus chondriUoicles Desf. = Zollihoferia
chondrilloides DC.) é citata soltanto da Gulia e solo per Gozo,
senza altra indicazione che « rara ».
211. — PlCRIDIOM.
462. — Picridium vulgare Desf.; Z. p. 61; GD. p. 22. Scorzo-
nera picroides Forskaal N.» 59. Sonchus picì^oides Nyman Obs
COMPOSITAE 203
p. 651 : Gulia Repert. p. 33 et Bull. Fr. p. 254. Reicharclia pi-
crokles var. infermedia FI. an. Ili p. 425. — Malt. Zigland o
Kanclita. •
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Comi-
notto, dovunque molto comune ! — Fiorisce quasi tutto Tanno.
Non sappiamo con qua! fondamento Fiori indichi per Malta la
var. intermediiun (C. H. Schultz). Noi abbiamo os.^ervato molte
forme del Picridium vnlgare, ma tutte perenni.
212. — Crepis.
4.63. — Crepis bulbosa (L.) Froel.; Armitage p. 500. Prenan-
tes ììuWosa Gulia Bull. Fr. p. 254; Duthie I p. 209 et 210. .^-
theorhiza bulbosa Duthie II p. 325 et 326, et III p. 41.
Arene marine e terreni sciolti e raarnacei, anche lontano dal
mare. — Malta, qua e là e, dove si trova, spesso abbondante,
per es. presso Notabile, San Paolo a mare, Gneina, IintaTileb !
Marsascala (Gulia). Gozo, Ramla, tjied Biugemma, Uied Kor-
roi, Xlendi, Ta HarraxX San Dìmitri (Duthie !). Cornino ! Co-
minotto (Duthie). — Marzo-Aprile.
213. — HlERACIUM.
464.* — Hieracium macranthum Gulia Bull. Fr. p. 254.
Specie indicata soltanto da Gulia per Gozo, senza altra indi-
cazione che « rarissima ». Conserviamo il nome dato da Gulia
perché non sappiamo a quale Hieracium debba applicarsi, ma
notiamo che il H. ìnacranthum Ten. (= H. Hoppeaniim Schuit.)
è specie di altra zona, e che quindi la determinazione di Gulia è
certo errata.
Oss. — Andryala sinuata L.
Pianta avventizia trovata da noi in Malta insieme sAV Ana-
cyclas radiatus a GTiain DùAeli, dove formava delle piccole co-
lonie che per un certo tempo accennavano ad estendersi, ma di
cui poi è scomparsa ogni traccia.
214. — Ambrosia.
465. — Ambrosia maritìma L.; Z. p. 2; Brenner in Badger ;
GD. p. 22; Gulia Repert. p. 42 et Barth I p. 463 et II p. 9; Cleg-
horn p. 120; FI. an. III p. 304. — Malt. Mentna.
Nelle arene marine. — Malta, San Paolo a mar^e, Kalet Ma-
204 COMPOSITAE, CAMPANULACEAE
ì-ac, penisola di Mcirfa, MelleTìci, Saline\ iViarsa (GD.), Ùied il
GTiain (Gulia). Gozo, Ramla ! — Giugno-Novembre.
215. — Xanthium.
466. — Xanthium spinosum L.; Gulia Repertorio di Stor. nat.
p. 209 et Barth I p. 421.
Luoghi ruderali. — Malta, a Marsa ! Gozo, Marsalforno
(Borg !). — Settembre-Novembre.
Gulia in Barth cita per la prima volta questa specie come ve-
duta da Janka nel suo erbario Maltese. Nel Repertorio di Storia
naturale scrive: « Da alcuni anni ha invaso tutto l'acquedotto
della Marsa dove si è naturalizzato ».
Una ventina di anni fa era comune in Marsa; ma dacché
quella località è prosciugata ed è diventata la palestra dei mi-
litari, ha molto diminuito, ma non è scomparso del tutto.
XLIII. — Canipanulaceae,
216. — Campanula.
467.— Campanula Erinus L.; Z. p. 10; GD. p. 22; Gulia Al-
manacco p. 67; Tanfani in Pari. FI. it. Vili p. 112.
Luoghi incolti e campi, rupi e muri vecchi. — Malta, Gozo
e Cornino, comune ! — Marzo-Maggio.
217. — Trachelium.
488. — Trachelium coeruleum L.
Sui muri intorno ai giardini. — Malta, a Sani' Antonio e al
Boschetto ! — Maggio-Settembre.
Questa specie, introdotta colla coltura, può ora considerarsi
come naturalizzata a Malta.
218. — Specularia.
469. — Specularia hybrida (L.) DO. ; Duthie III p. 41 et Barth
p. 544; Tanfani in Pari. FI. it. Vili p. 141.
Nei campi coltivati. — Malta, non rara, ZeìMTì, Zurrìco !
Hai Farrug (Gulia in Kerb. Fior. !). Gozo, Madonna della Kala
(Duthie). — Aprile-Maggio.
Abbiamo veduto questa specie soltanto a Zurrico e a Zebbifi.
Gli esem[)lari che vi abbiamo raccolti, come pure un esemplare
CAMPANULACEAE, ERICACEAE 205
di Hai Farrug mandatu da Gulia all'Erbario Fiorentino, si di-
stinguono dal tipo usuale per la grandezza delle foglie (fino a
30 X 15 mm.) e delle lacinie calicine (lunghe fino a 15-17 mm.).
Sono ramosi fino dalla base ed assai pubescenti. Se queste ca-
ratteristiche si mostrassero costanti, la pianta Maltese merite-
rebbe di essere distinta col nome di var. foUosa.
XLIV. ~ Ericaceae.
219. — Erica.
470. — Erica multiflora L. ; Z. p. 19; Armitage p. 497; Ca-
ruel in Pari. FI. il Vili p. 702; CG. Medit. Nat. p. 277; FI. an. II
p. 301. Gypsocallis multiflora Gulia Almanacco p. 69. E. pedun-
cularis GD. p. 22; Gulia Reperì, p. 52 et Barth II p. 112; Godwin
p. 21; Cleghorn p. 119 et 121; Duthie II p. 321, 322 et 323. —
Malt. Savina.
Luoghi rupestri. — Malta, frequente, specialmente sulle pa-
reti l'iocciose delle valli incolte, per es. Ùied Incita, Ùied Kirda,
Ùied Babà, Ta Baldu ecc. ! Gozo, in vari luoghi, per es. Migiar
Scini, Vied Bingemma, Ta Cene, Xlendi ! — Dicembre-Maggio.
Mentre in alcune valli é un ornamento delle rupi scoscese ed
inaccessibili, nei luoghi pianeggianti visitati dalle mandre di pe-
core e di capre, per effetto della brucatura di questi animali,
trovasi ridotta a dei pulvinuli erinacei.
La forma a fiori lattei incontrasi qua e là, ma é assai rara.
220. — Pentapera.
471.=== — Pentapera Sicula (Guss.) Kiotzsch; Nyman Conspect.
Fior. Eur. p. 488; FI. an. II p. 302. Erica Sicitla Duthie II p. 321 ;
Carnei in Pari. FI. it. Vili p. 696.
Nyman e Duthie hanno segnalato la presenza di questa spe-
cie a Malta sulla fede di Gulia. Caruel FI. it. e Fiori FI. an. non
hanno fatto altro che ripetere questa indicazione. Però non ci
risulta che Gulia abbia pubblicato questo suo ritrovamento, non
esiste esemplare di Pentapera nell'Erbario dell'Università né in
quelli di Firenze, e nessun altro 1' ha mai trovata, per cui si
deve ritenere molto dubbia la sua presenza in Malta.
Oss. — Ad uno di noi Gulia diceva di avere trovato, presso
Ùied Gherzuma, la Erica carnea L.; ma neanche questa spe
206 ERICACEAE, OLEACEAE
eie 'fu potuta ritrovare, noi> ostante le ricerche fatte nel luogo
indicato.
— Calluna vulgaris Grech Dejicata Plantae Melitae lectae p. 72.
Delicata Flora Melitensis p. XV avverte che la Calluna vul-
garis Salisb. fu da esso citata erroneamente nel suo primo la-
voro, e va cancellata dalla flora Maltese. '
XLV. — Oleaceae.
221. — Olea.
472. — Olea Europaea L.; Gulia Repert. p. 67 et Kew Gar-
dens Bull. p. 240; Tanfani in Pai'l. FI. it. Vili p. 156. 0. Euro-
jìaea var. OleoMer GD. p. 22. Olea saliva Z. p. 56. — Malt. Zeb-
ì)ug salvagg.
Luoghi rupestri e sassosi. — Malta e Gozo, qua e là, ma non
comune ! — Maggio.
L'oleastro trovasi di .solito ridotto ad umili frutici che poco
si alzano dal suolo, ed hanno più legno che foglie.
L'ulivo si coltiva tanto a Gozo che a Malta, e i nomi di di-
verse località derivano dal nome Maltese di quest'albero « Zeli-
bug ». In oggi però la coltura dell'ulivo è molto trascurata
nelle due isole. Anche qui la mosca olearia ne danneggia assai
i frutti.
Oss. — Fraxinus excelsior L.; Z. p. 21; Tanfani in Pari. FI.
it. Vili p. 170; Gulia Repert. p. 21 et Almanacco p. 69. F. excel-
sior var. oxicarpa FI. an. II p. 341. — Malt. Fraxnu.
Zerafa cita il Fraxinus excelsior certamente solo come pianta
coltivata, rammentando la bellezza di un esemplare situato da-
vanti alla cappella della Beata Vergine a Tal Hlas. Ne esistono
alcuni altri esemplari in Malta, ma sono tutti piantati. Gulia lo
dice esotico, quantunque secondo lui tempo addietro fosse co-
mune in Malta. Nell'Almanacco del 1872 rammenta un vecchio
ed eccelso frassino nell'alto della valle di Kirda. Tanfani, indotto
in errore dalla citazione di Zerafa, annovera il Fraxinus excel-
sior come pianta indigena di Malta, riferendolo dubitativamente
alla var. oxìjphiiUa MB.; ed è seguito da Fiori che lo chiama
var. oxycarpa W. Pertanto questa specie va cancellata dal no-
vero delle piante Maltesi, non essendo mai esistita a Malta al-
trimenti che coltivata.
ASCLEPIADACEAE 207
Jasminaceae.
Oss. — Jasmmum officinale Tanfani in Pari. PI. it. Vili p. 151 ;
CG. Atti Congr. Genova p. 175; FI. an. II p. 337.
Zerafa (p. 24) menziona Jasrninum grancUflorum e /. Sainbac.
Molto arbitrariamente, Tanfani ne ha dedotto che a Malta si tro-
vava spontaneo il J. ofjì^cinale L. Errore doppio, poiché le specie
indicate da Zerafa sono coltivate, e non sono V officinale L. Fiori
alla sua volta é stato tratto in errore da Tanfani. Il Jasminum
officinale L. che, benché sia coltivato frequentemente nei giar-
dini, non si trova mai inselvatichito, va dunque cancellato dalla
flora Maltese.
Apocynaceae.
Oss. — Vinca major L.; Z. p. 78. Pervinca wajor Carnei in
Pari. FI. it. VI p. 711; CG. Atti Congr. Genova p. 175.
Anche questa specie è stata introdotta erroneamente nella
flora Maltese da Carnei, perchè trovata nel Thesaurus FI. Melit.
di Zerafa. La Vinca major non esiste spontanea nelle Isole
Maltesi.
XLVI. — •Msclepiadaceae.
222. — Periploca.
473. ~ Periploca levigata Ait. ; CG. Nat. Malt. p. 8. P. an-
gustifolia Gulia Barth I p. 135; Duthie I p. 210 et li p. 322. —
Malt. Sigra tal Tiarir.
Dirupi e luoghi rocciosi. — Malta, piuttosto rara, Ùied Babu,
Ùied Incita, Ùied il GTiasel, Dingli ! Gozo, rara, presso il fa-
nale ! Ta Cene (Gulia), Migiarro (Wright sec. Guliaj. — Fio-
risce tutto l'anno.
Questa è una delle piante della macchia che probabilmente
in tempi passati, avanti che le colture fossero tanto estese, era
comune nelle Isole Maltesi come lo é tutt'ora a Lampedusa,
Linosa e Pantelleria, ma che oramai vi è diventata rara.
223. — Cynanchum.
474.*— Cynanchum acutum L. ; Gulia Barth I p. 135; CG.
Arch. Melit. p. 206.
208 ASCLEPIADACEAEj PLANTAGINACEAE
Luoghi salati. — Malta, molto raro, Marsascala (Gulia).
Questa specie, ripetutamente cercata nel luogo indicato da Gu-
lia, non vi è più stata trovata.
Oss. — Asclepias friUicosa L, ; Z. p. 7. Gomphocarpus fru-
iicosus Gulia Repert. p. 52 et Barth I p. 135. — Malt. Sìgret
il Tiarir.
Questa pianta, che viene frequentemente coltivata, é indicata
da Gulia solo dubitativamente come spontanea nei giardini, in
Malta al Boschetto, ed in Gozo a Pergla ed a // Lunziata. Noi
l'abbiamo raccolta subspontanea a Gliirghenti ed a ImtaTUeb, ma
sempre in giardini, per cui non crediamo di doverla considerare
come naturalizzata. Bertoloni nella sua rassegna dell'opera di
Zerafa (Annali di Stor. nat. II p. 358) la cita come pianta indi-
gena di Malta, quantunque Zerafa dica « in hortis ». — Fiori-
sce in Giusrno.
•ci ■
XLVII. — Plantaginaceae,
224. — Plantago.
475. ~ Plantago major L.; Z. p. 61; GD. p. 23; Gulia Repert.
p. 5 et Barth 1 p. 19. — xMalt. Besbula.
Luoghi erbosi umidi, specialmente nel fondo delle valli. —
Malta, non rara, Ùied Gherzuma,ImtaTileb, Ghtrghenti, Gneina,
Boschetto ecc. ! Gozo, più rara, per es. Xlendi e II Lunziata ! —
Marzo-Novembre.
476.— Plantago lanceolata L.; Z. p. 61; GD. p. 23; Gulia
Repert. p. 5 et Barth I p. 10. — Malt. Besììula salvaggia.
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, non comune, peres.
Imtatileb, Fiddien, Boschetto, Gneina ! — Marzo-Maggio.
477. — Plantago Lagopus L.; Z. p. 61; GD. p. 23; Gulia
Barth I p. 19.
Ne! coltivato e nell'incolto. — Malta, Gozo e Cornino, comu-
nissima ! — Febbraio-Maggio.
Nei terreni più ricchi trovasi ubertosa, alta fino a 40 cm., con
foglie larghe Ano a 4 V^ cm , con spighe lunghe 2 Va cm. ; nei'
terreni più sterili invece è nana, con un solo scapo alto 3-4 cm.,
e spighe sferiche di pochi fiori.
478. — Plantago albicans L.; Duthie III p. 41 et Barth p. 544;
FI. an. IV Appendice p. 175.
PLANTAGINACEAE 209
Sugli sterrati lungo la via e sui bastioni. — Malta, San Paolo
a mare lungo la via che conduce a MelleTia ! Gozo, sui bastioni
di Babaio (Duthie !). — Aprile-Maggio.
Conosciuta fin ora soltanto di queste due località.
Le pianta da noi trovate a Malta hanno scapi alti fino a 30cni.,
con spighe lasse, lunghe fino a 6 cm., e foglie larghe fino più
di 1 cm. (var. latifolia Willk. et Lange). Gli esemplari di Gozo
raccolti da Duthie invece, hanno scapi alti meno di 10 cm., spighe
abbreviate e foglie conduplicate, larghe appena 4 mm. (var. an-
gusti folta Guss.).
479. — Plantago Bellardi Ali.; Sommier Nuov. Giorn. bot. it.
1907 p. 499.
Per lo più in terreno arido. — Malta, Pembrohc Camp, San
Paolo a mare, penisola di Marfa dove abbonda nelle arene ma-
rine ! Gozo, sull'altipiano fra Ùied ir RiTian e Ùied Bingemma,
e a. Ta Cene, in quei luoghi non rara! — Marzo-Maggio.
Nelle arene marine della Marfa l'abbiamo trovata assai svi-
luppata, mentre sugli altipiani aridi di Gozo é spesso ridotta ai
m.inimi termini (alta 1 cm. con pochi fiori). Armitage fu il primo
a trovare questa specie in Malta ed a mostrarcene esemplari ;
però non l'aveva citata nel suo articolo sulla flora di quest'isola.
480. — Plantago Coronopus L.; Forskaal N.° 17; Z. p. 61;
Gulia Repert. p. 51 et Barth I p. 19: Cleghorn p. 120. P. com-
mulala Duthie li p. 326. P. Coronopus et P. co^nmulala GD.
p. 23. — Malt. Salit) l'art.
Tanto nei luoghi erbosi quanto in quelli arenosi e sassosi ste-
rili. — Malta, Gozo e Cornino, comunissima ! Cominotto (Du-
thie). — Marzo-Ottobre.
Al contrario di quanto scrive Delicata, la Plantago Corono-
pus tipica è rara nelle Isole Maltesi, se pure vi esiste, poiché noi
non l'abbiamo mai trovata. E comunissima invece la var. com-
mutata (Guss.). Essa presenta forme molto diverse per la sta-
tura e per la divisione delle foglie, spesso profondamente pen-
natifide negli esemplari grandi, e lineari intere nei nani. Ma si
distingue sempre abbastanza nettamente dalla P. Coronopus ti-
pica per non avere le brattee terminate in lunga punta oltre-
passante i fiori. Gli esemplari nani (var. Weì.clenii Rchb.j hanno
in generale una spiga più o meno allungata, ma talvolta anche
ridotta ad un piccolo capolino ovato o sferico di uno o pochi
S. Sommier et Caruajna Gatto. — Flora MelUensis nova. 14
210 PLANTAGINACEAE
fìoi'i, riproducendo perfettamente la forma descritta col nome
di var. microcep fiala Somm. Talvolta hanno la spiga quasi ses-
sile, ed allora si avvicinano alla P. Decaisnei.
Gulia Barth I p. 19 cita P. commtUaia Guss. e P. 7nacrorfiiza
Vahl. (= crithmoides Desf.) come varietà della P. Go7''onopus.
4-81. — Plantago ceratophylla Link. P. macrorìiiza Duthie II
p. 325 et III p. 41 ; Daveau p. 18. P. Coronopus prò parte Gulia
Barth I p. 19. P. Coronopus var. macrorìiiza FI. an. Ili p. 98.
Luoghi aridi e arene vicino al mare. — Malta, rara, San Paolo
a mare, penisola di Mar^fa ! Gozo, non comune, Xlendi, Cala
Lueìra, Ras Baiada (Diithie l). — Aprile-Giugno.
Le piante di Duthie che abbiamo in erbario, come quelle rac-
colte da noi stessi, sono da riferirsi piuttosto alla P. cet^atophylla
che alla P. macrorhiza, per avere le foglie pelose, e la radice
poco ingrossata.
482. — Plantago bombycina (Decaisne). P. Decaisnei Bógui-
not 11 nanismo nel genere Plantago e le sue cause N. Giorn.
bot. it. 1908 p. 249.
Nei luoghi più sterili. — Comino, dove é abbondante! —
Aprile-Maggio.
Questa Plantago, che appartiene al gran ciclo della P. Co-
ronopìis, è stata difatti descritta due volte come varietà di que-
sta, prima da Decaisne (in De Candolle Prodr. Xlll p. 732) come
var. bomlìycina, poi daCosson e Daveau (Bull. Soc. bot.Fr. XXXVI
[1889] p. 106) come var. crassipes. Boissier FI. Or. IV p. 888
l'elevò al rango di specie, dandogli il nome di P. crypsoides.
Béguinot (che ha veduto tutti i nostri esemplari di Comino),
opinando che Boissier col nome di crypwides avesse confuso
due entità diverse, le separò, dando alla prima, quella cui appar-
tiene la pianta di Comino, il nome di Decaisnei, all'altra il nome
di Boissieri. Béguinot però ci informa che dopo avere esami-
nato degli esemplari di Libia, aveva riconosciuto l'identità della
sua P. Decaisnei con la P. Coronopus var. crassipes Coss. e Dav.
Però, tanto Béguinot 1. e. quanto Durand et Barratte (Fior. Li-
bycae Prodr. [1910J p. 199) credono che la var. crassipes non
si possa unire alla P. crypsoides e alla var. bombycina. A noi
sembra invece che, se non sono identiche, queste due o tre en-
tità aventi in comune dei caratteri che le distinguono dal capo
stipite Coronopus, costituiscono un gruppo molto naturale; ed
PLANTAGINACEAE 211
a (questo gruppo, a), quale si deve riconoscere un valore non
inferiore di quello di P. ceralophnlla e di P. Serrarla, crediamo
debba conservarsi il nome di boìnbycina di Decaisne il quale fu
il primo a distinguerlo ed a descriverlo. La P. hombyctna si
distingue dalla P. Coronopus principalmente per gli scapi molto
più brevi delle foglie, ingrossati, rigidi e duri, rovesciati in basso
in modo da portare le spighe in contatto col suolo, per cui De-
caisne scriveva: « pedunculis recurvis, spicis subhypogaeis ».
La forma della spiga, invocata come carattere differenziale, si
mostra variabilissima nelle piante di Comino. Abbiamo raccolto
esemplari nani nei quali il diametro della rosetta di foglie di-
stese a terra non oltrepassa 1 cm., con piccole spighe ovali sub-
sessili, ed altri nei quali il diametro della rosetta di foglie rag-
giunge 12 cm., gli scapi numerosissimi misurano fino a 2 cm., e
le spighe cilindriche giungono ad avere oltre 3 cm. di lunghezza
e 5-6 mm. di diametro. Le foglie, piuttosto consistenti, hanno
pochi lobi interi, stretti e discosti gli uni dagli altri; raramente
sono intere o quasi.
L'area geografica della P. bombi/cina così intesa, comprende
l'Egitto, la Cirenaica, la Tripolitania e l'Arcipelago Maltese.
483. — Plantago Serrarla L.; Forskaal N.° 16; D'Urv. p. 18 ;
GD. p. 23; Guìia Barth I p. 19; FI. an. Ili p. 99. — Malt. Sa-
IW Vari.
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Comino,
comune ! — Marzo-Giugno.
Si mangia, bollita, in insalata. Il nome Maltese significa « Croce
della terra ».
484. — Plantago Psyllium L.; Z. p. 62; Nyman Obs. p. 631;
GD. p. 23; Gulia Reperto p. 67 et Barth 1 p. 19; Armitage p. 497. —
M alt. ZerrigTiet il brigtiet.
Luoghi arenosi incolti e ruderali. — Malta e Gozo, molto
comune ! — Gennaio-Maggio.
La P. Psijllium trovasi nelle Isole Maltesi, come nelle Pelagie
ed in molti altri luoghi, tanto alta e ben sviluppata in tutte le
sue parti, quanto nana, a fusto esile e semplice, talvolta unifloro
e alto pochi centimetri.
11 nome Maltese ZerrigTiet il brigtiet significa erba da pulci,
come la P. PsijUiwn viene chiamata in varie lingue.
485. * — Plantago strida Schousb.
212 PLANTAGIXACEAE, PLUMBAGINACEAE
Nel coltivato. — Malta, Casale Aitarci presso la Madonna
dei Miracoli nei campi di cornino dove è abbondante, ma non
vista altrove (Borg !). — Giugno.
Gli esemplari che abbiamo visti corrispondono alle descrizioni
di Schousboe lagttagelser ecc. (1800) e di Boissier FI. Or., e sono
perfettamente simili a quelli dell'Egitto coi quali li abbiamo po-
tuto confrontare. È specie affine alla P. Psyllium, dalla quale
si distingue per la minore pubescenza, per le foglie condupli-
cate, perfettamente filiformi, sempre intere, contorte verso la
loro estremità (« subrecurvata » dice Schousboe), per i fusti ed
1 piccioli più esili, e specialmente per le brattee tutte più lun-
ghe, le inferiori oltrepassanti lungamente i fiori, terminate in
punta filiforme come le foglie. Boissier FI. Or,, oltre alle stazioni
Africane e Asiatiche, indica per la P. strida anche la Croazia,
non sappiamo però su quale autorità, poiché non l'abbiamo tro-
vata citata per l' Europa in alcun altro lavoro, A noi sembra,
dalla descrizione nel Prodr. FI. Hisp , che sia molto affine, se
non identica, alla Plantago Psyllium var. bracteosa Willk. et
Lange che trovasi in Spagna.
I molti esemplari della P. Psyllium da noi raccolti in varie
località di Malta e Oozo non mostrano alcun passaggio alla
P. striata, ciò che ci induce a considerare questa come specie
autonoma anziché come varietà della Psullimn.
XLVlll. — Plunibaginaceae.
225. — Statice.
486. * — Statice psiloclada Boiss. S. heUidifolia GD. p. 23 ;
Godfery p. 297. S. psiloclada var. gracilis FI. an. II p. 330.
Luoghi rocciosi marini, — Malta, Fomm ir Riti (GD.). —
Maggio-Novembre.
487. — Statice virgata Willd.; Mori in Pari. FI. it. Vili p. 582,
S. Sm.it]Lii GD. p. 23.
Rupi e spiaggia marine. - Malta, Gozo e Gommo, assai co-
mune ! — Maggio-Novembre.
488. — Statice Cosyrensis Guss.
Rupi vicino al mare. — Malta, Hai Far ! — Agosto.
Ci duole di non avere potuto vedere esemplari autentici della
S. Cosyrensis di Gussone. La pianta di Hai Far che abbiamo
PLUMBAGINACEAE 213
sott'occhio, per le sue spighette remotiuscule diritte ed uniflore,
per i suoi rami eretti formanti angolo molto acuto fra loro e co-
gli scapi, gli inferiori sterili, ed i superiori fioriferi in meno del
quarto superiore della pianta, ci sembra corrispondere, meglio
che ad altre, alla S. Cosyrensis quale è descritta in Gussone Syn.
FI. Sic. I p. 372, ed in Boissier FI. Or. IV p. 863. Crediamo però
che meriti, per 1 caratteri che indichiamo fjui sotto, di esserne
distinta come varietà che chiamiamo
S. Cosyrensis Guss. var. Melitensis
Rhizomate lignoso crasso dense caespitoso, scapis numerosis-
simis confertis elatis (40 cm. et ultra) tenuibus fragilibus, folio-
rum cito exsiccatorum lamina obovato-cuneata in petiolum fere
filiformem ea multoties longiorem abeunte (folia cum petiolo
6 cm. usque longa, lamina sub apice 6 mm. lata).
Per il suo grosso rizoma, per i suoi scapi e rami ravvicinati
fra loro in gran numero (nell'esemplare che abbiamo sott'oc-
chio gli scapi che partono da un cespite di 5 cm. di diametro
non sono meno di 30) questa pianta ha un aspetto assai pecu-
liare. La S. Cosyrensis tipica é detta da Gussone pianta umile,
alta al più 6 pollici. Boissier che unisce la S. cordata Guss.
(non L.) con la .S. Cosyrensis Guss., cita per questa specie la
tavola 1145 di Reichenbach le. FI. Germ,, e la dice ottima. Da
quella figura la nostra pianta Maltese differisce per la statura,
per la sottigliezza degli scapi e dei rami, e per le foglie ristrette
in lungo picciolo filiforme, caratteri che costituiscono per lo
meno una varietà.
489. * — Statice dubia Andr. ex Guss.; GD. p. 23. S. minuta
var. duUa FI. an. II p. 331. S. dichotoina Z. p. 72; GD. p. 23.
S. dictyoclada Godfery p. 297. S. minuta var. dictyoclada (?) FI.
an. II p. 332.
Luoghi arenosi e argillosi vicino al mare. — Malta, Sliema ecc.
(GD.). — Aprile-Ottobre.
490. — Statice reticulata L.; Z. p. 72; GD. p. XV et 23; Lo-
jacono Bull. Hort. bot. Panorm. anno V p. 101-2 et FI. Sic. II
pars 2^ p. 29. -S. cancellata Gulia Repert. p. 38. Statice sp. Du-
thie II p. 326. S. minuta var. reticulata FI. an. II p. .331. Li-
monium reticulatum siipinum Boccone Icones et Descr. p. 82,
83 et tab. 44 (1674).
214 PLUMBAGINACEAE, PRIMULACEAE
Rupi marine. — Malta, Gozo, Cornino e Oominotto, comune
lungo le coste! — Maggio-Ottobre.
Boccone che fu il primo a descrivere questa specie dice di
essa: « Hujus Limonii satis ferax Melita est ».
Varia molto per la statura. Ne abbiamo trovato esemplari con
scapi molto diffusi, lunghi più di 45 cm., mentre altre volte è
assai umile.
Secondo alcuni autori, fra cui recentissimo Lojacono, la S. re-
iiculata L. sarebbe specie propria delle Isole Maltesi. Altri in-
vece, a nostro parere con ragione, ritengono che la stessa specie
si trovi in altre parti dell'Italia media e meridionale.
Oss. — Le opinioni sulla classificazione delle Staiìce sono molto
discordi. Le specie delle Isole Maltesi andrebbero studiate sopra
ampio materiale raccolto nella stagione estiva, materiale cbe a
noi manca. Per questo riportiamo senza critica le indicazioni
degli autori, notando come il numero delle specie andrebbe forse
ancora ridotto. Quelle da noi distinte con certezza sono tre sole,
che riferiamo a S. virgata, S. Cosyrensis e S. reticulata.
— I Maltesi chiamano le Slatice in genere LeTiiel ix xiTi.
226. — Plumbago.
491. — Plumbago Europaea L.; Z. p. 62; GD. p. 23; Cleghorn
p. 121 ; Mori in Pari. FI. it. Vili p. 601.
Luoghi ruderali, lungo le vie e margini dei campi. — Malta,
non rara, ma soltanto nel lato S. dell'isola, per es. iVfarsa, Ca-
sal Luca, Crendi, Micabbiba ! — Giugno-Novembre.
XLIX. — Prhnulaceae.
227. — Samolds.
492. — Samolus Valerandi L.; Forskaal N.» 20; Z. p. 68; GD.
p. 23; Duthie li p. 325; Gulia Barth II p. 9.
Rupi umide, stillicidi e lungo i ruscelli. — Malta e Gozo,
frequente ! Cornino ! Filfola ! — Marzo-Agosto.
228. — Anagallis.
493. — Anagallis arvensis L. A. aruensis et A. coerulea Z.
p. 4; GD. p. 23; Duthie I p. 209 et II p. 326. A. arvensis flore
puniceo et coeruleo Gulia Repert. p. 28. A. coerulea Nyman Obs.
p. 633; CG. Medit. Nat. p. 277. — Malt. Harira Tiamra o halila.
PRIMULACEAE, OENTIANACEAE 215
Tanto nei luoghi coltivati die negli incolti. — Malta, Gozo,
Cornino e Cominotto, dovunque comune ! — Febbraio-Luglio.
Sono ugualmente frequenti e spesso crescono insieme, la forma
a fiore rosso e quella a fiore azzurro. Abbiamo veduto pure qual-
che esemplare con fiori bianchi, e di un rosa chiaro.
h. — Gentianaceae.
229. — Chlora.
494.— Chlora perfoliata L.; Z. p. 13; G. Delicata PI. Mei.
lect. p. 72; Duthie II p. 326; Gulia Barth II p. 9; Daveau p. 17;
Caruel in Pari. FI. it. VI p. 733. C. intermedia GD. p. 24.
Luoghi erbosi incolti, aprici. — Malta, Gozo e Cornino, piut-
tosto frequente! Cominotto (Duthie). — Aprile-Giugno.
Qui come altrove questa specie è assai variabile per la forma
delle foglie, per la larghezza delle divisioni del calice e per il
colore più o meno intenso dei fiori.
230. — Erythraea.
495. — Erythraea spicata (L.) Pers.
Luoghi aprici arenosi, specialmente vicino al mare. — Malta,
non ]*ara, San Paolo a mare, MelleTia, Pembrohe Camp, Mar-
sa ecc. ! — Maggio-Agosto.
496. — Erythraea Centaurium (L.) Pers. E. iJulchella var. ra-
mosissima G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72. E. ramosissima GD.
p. 24 ; Gulia Repert. p. 12 et Barth I p. 463. Chironia Centau-
rium Z. p. 13. — Malt. Centauria.
Luoghi erbosi asciutti. — Malta, non rara, San Paolo a onare,
Pembrohe Camp, tlied Incita, Ballai, Imtalileb, presso Nota-
bile ecc.! Gozo, altipiani fra IJied Bingemma, tjied ir Rihan
e Ùied Korrot ! Cornino, dove è frequente ! — Aprile-Giugno.
Tutte le E. Centaurium che abbiamo viste delle Isole Maltesi
appartengono alla var. grandiflora {Erythraea grandiflora Biv.),
generalmente ben caratterizzata, con fiori molto più grandi che
nel tipo, e con divisioni della corolla largamente ovate ed ot-
tuse. Dagli esemplari d'erbario risulta che è questa specie che
Delicata e Gulia avevano chiamata E. ramosissiìna.
497.— Erythraea pulchella (Sw.) Horn.; Duthie II p. 326;
Gulia Barth II p. 9 ; Daveau p. 17. E. lenui/lora GD. p. 24. E. ra-
ìnosissima Caruel in Pari. FI. it. VI p. 736.
216 GENTIANACEAE, CONVOLVULACEAE
Luoghi aprici, specialmente marittimi. — Malta, Gozo e Co-
rnino, molto comune! Cominotto (Duthie). — Aprile-Luglio.
Varia molto per la dimensione dei fiori ora grandetti, ed ora
assai piccoli ed a tubo filiforme {teniùfiora H. et Lk.) come per
la divisione del fusto che ora é ramoso fin dalla base, ora sol-
tanto in alto, ed ora ancora quasi semplice {siibsimplex Moyìs^) .
Se ne trovano esemplari nani, uniflori, ed altri alti fino oltre
30 cm. ed ampiamente ramificati, con foglie lunghe 4 Va e lar-
ghe 2 cm. È impossibile segnare limiti fra queste varie forme.
LL — Convolvulaceae.
23L — Cuscuta.
498.— Cuscuta Epithymum (L) Murr.; GD. p. 24;Cleghorn
p. 121; Carnei in Pari. Fi. it. VI p. 823. C. Eim)paea Z. p. 17;
G. Delicata PI. Mei. lect. p. 72 (raonente ipso GD.).
Sopra varie piante, ma con predilezione ^wW Asphodelus ra-
mosus. — Malta e Gozo, frequente ! — Marzo-Aprile.
Oltre alla forma tipica abbiamo raccolto la var. suhulata (Tineo).
499. — Cuscuta alba Presi. C. minor Gulia Repert. p. 47 ?
C. Trifola Duthie Barth p. 543.
Sopra piante diversissime come Iris Sisyrinchium, Eicphor-
Ma spinosa, Avena, Planiago, Scandix, Thymus capilatus ecc.,
ma specialmente sopra varie specie di leguminose. — Malta,
Gozo e Cornino, molto comune ! — Marzo-Maggio.
Abbiamo potuto verificare che la Cuscuta mandata da Duthie al-
l' Erbario Centrale di Firenze col nome di C. Trifola era la C. alba.
Oss. — Cuscuta Palaesiinaì Armitage p. 500.
Non ammettiamo la C. PalaesUna Boiss. nella Flora Maltese
perchè indicata soltanto da Armitage e da questi solo dubitati-
vamente.
— Le Cuscuta in Maltese sono chiamate Pittma.
232. — Cressa.
500. — Cressa eretica L. ; Forskaal N.» 27 ; Z. p. 16 ; GD.
p. 24; Gulia Barth I p. 463; Armitage p. 498; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 819; FI. an. II p. 389.
Luoghi argillosi salati ed umidi. — Malta, non comune, alle
Saline, BaTw.r il Ciak, MelleTia, San Paolo a mare, Isolotto di
CON-VOLVULACEAE 217
Gtiallisl (Da Marsa, Sliema e Sem Gmliano dove la indicava
Delicata é ora scomparsa). Gozo, Marsalforno (Gu]ia). — Mag-
gio-Luglio.
233. — CONVOLVULUS.
501.— Convolvulus arvensisL.; Forskaal N." 21; Z. p. 15;
GD. p. 24 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 813.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Oomino, comu-
nissimo! — Aprile-Agosto.
502. — Convolvulus althaeoides L.; Z. p. 15; GD. p. 24; Ca-
ruel in Pari. FI. it. VI p. 817. C. aUhaeoides et C. Italicus Du-
thie II p. 311, 324 et 326. C. tenuissimus Gulia Bartli I p. 422;
Daveau p. 17. C. althaeoides et C. ienuissmins Armitage p. 497.
Luoghi coltivati ed incolti, — Malta, Gozo e Comino, molto
comune! Cominotto fDuthie). — Marzo-Giugno.
Trovansi ben caratterizzate tanto la varietà ieniiiss nnus (Sihih.
et Sm.) (^ C. eleganiisstnius Mill.), con foglie medie e supe-
riori divise in lacinie strette e bianco-sericee, quanto la var. Ita-
licus (Ròm. et Sch.), irsuta per peli patenti e con foglie verdi
e molto meno divise. La prima è più comune della seconda. A
Comino però, abbiamo trovato soltanto la seconda.
503. — Convolvulus Siculus L. ; Z. p. 46; GD. p. 24; Duthie II
p. 324; Daveau p. 17; Armitage p. 498; CG. Nat. Mali p. 8;
Caruel in Pari. FI. it. VI p. 808; FI. an. II p. 38.5.
Luoghi coltivati ed incolti aprici. — Malta e Gozo, piuttosto
frequente! — Marzo-Giugno.
504. — Convolvulus pentapetaloides L.; GD. p. 24; Duthie II
p. 321, 323 et 324 ; Armitage p. 498 ; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 810; FI. an. II p. 386.
. Nelle stesse stazioni del precedente. — Malta, Gozo e Comino,
frequento più del precedente ! — Marzo-Giugno,
505. — Convolvulus lineatus L.; GD. p. 24; Gulia Almanacco
p. 68; Duthie II p. 321 et Barth p. 543; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 804; FI. an. II p. 385.
Luoghi aprici aridi e sterili. — Malta, abbastanza frequente
dal lato di N. E., per es. a MelleTia e ImtaTilebX Gozo, dove è
abbondante in molti luoghi ! Comino ! — Marzo-Giugno.
506. — Convolvulus oleaefolius Desr. Encycl. Ili p. 552; Som-
mier Bull. Soc. bot. it. 1911 p. 76, C. Cneorum GD. p. 24; Ca-
218 CONVOLVULACEAE
mei in Pari. FI. it. VI p. 803; Duthie II p- 326 et III p. 41;
Armitage p. 498; FI. an. II p. 384.
Luoghi rupestri ed aprici aridi. — Malta, piuttosto raro, Irn-
taUleb, San Paolo a inatte, Gneina, Mistra, MelleTii, tlied Gher-
ZMìnaX Gozo, frequente fra Kala e Marsalforno (Borg). Oo-
minotto (Duthie). — Marzo, fino in Ottobre.
Le piante che abbiamo raccolte a ImtaTileb (luogo indicato da
Delicata per il C. Cneorwn) come quelle da noi raccolte in altre
località, hanno i fiori di un bel color rosa e corrispondono per-
fettamente al C. oleaefoUus di Grecia. A questa specie appar-
tiene pure un esemplare raccolto da Gulia « in valle GTiomor
prope Gneina » e da esso mandato all'Erbario Centrale di Fi-
renze col nome di C. Cneorum. Non abbiamo visto la pianta di
Duthie, ma sappiamo che esso si fidava delle determinazioni di
Gulia. Questo, e il fatto che il C. oleaefolms somiglia effettiva-
mente al C. Cneorum L. col quale è stato spesso confuso anche
altrove (confr. Carnei 1. cit. e Boissier FI. Or. IV p. 93), ci induce
a credere che l'indicazione per le Isole Maltesi del C. Cneorwn
è derivato da un errore di determinazione, non ostante la dif-
ferenza di colore dei fiori (bianchi nel Cneorum e di un rosa
vivo wqW OleaefoUus) che avrebbe dovuto mettere in guardia.
Oltre che per il colore dei fiori il C o/eae/b/m.s differisce dal
Cneorum per essere meno legnoso, per avere i rami giovani
erbacei mollo allungati, le foglie più strette, l'infiorescenza più
lassa, e specialmente per la forma dei .sepali che sono lanceolati,
mentre nel C. Cneorum sono oblunghi e bruscamente ristretti
in un bi'eve mucrone.
Il Convolvulus oleaefoUus fin ora era stato indicato soltanto
di distretti orientali e non figura in alcuna Flora Italiana.
507.* — Convolvulus Cantabrica L. ; GD. p. 24; Carnei in
Pari. FI. it. VI p. 805; Brenner in Badger; CG. Nat. Malt. p. 8.
Sui colli. — Malta, ImàiTileb (GD. !). — Aprile-Giugno.
Conosciamo questa pianta di Malta soltanto per l'esemplare
di Delicata che se ne conserva nell'Erbario Universitario di
Malta. Quando uno di noi scrisse (Bull. Soc. bot. it. 1911 p. 76)
che probabilmente il C. Cantabrica era stato confuso con il
C. OleaefoUus, non aveva ancora visto l'esemplare di Delicata che
appartiene realmente a C. Cantabrica L., e proviene da ImtaTileb,
località dove abbiamo raccolto pure C. oleaefoUus e C. Uneatus.
CONVOLVULACEAE, SOLANACEAE 219
508. — Convolvulus tricolor L.
Luoghi coltivati. — Malta, raro, Ballut, fra Casal Tarxen e
Zeitun, Marsa, San Paolo a mare ! — Aprile-Maggio.
Abbiamo trovato questa specie soltanto in esemplari isolati,
ma in luoghi tanto lontani gli uni dagli altri e da giardini dove
potrebbe essere coltivata, che dobbiamo escludere trattarsi di
pianta sfuggita alle colture.
509. — Convolvulus Soldanella L.
Arene marine. — Malta, raro, trovato soltanto sulla penisola
di Marfa in una cala fra Torri VAbiad e Torri VArmier ! —
Aprile-Maggio.
510. — Convolvulus sylvestrls Waldst. et Kit.
Nelle siepi. — Malta, raro, trovato soltanto a Gnien il Gbir l
e al Boschetto (Borg). — Maggio.
Oss. — In Maltese i Convolvulus in genere sono chiamati
Leblieb.
LIL — Solanaceae.
234. — Hyosciamus.
511. — Hyosciamus albus L.; Z. p. 24; Nymaii Obs. p. 634;
GD. p. 24; Gulia Reperì, p. 41; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 670.
E. aureus Forskaal N.» 26. H. albus var. b. Guss. Duthie Barth
p. 543. — Malt. Mammazeiza.
Luoghi ruderali, muri e rupi. — Malta, Gozo e Cornino, fre-
quente! — Fiorisce tutto l'anno.
Trovasi tanto con la gola concolore, quanto atroviolacea.
235. — SOLANUM.
512. — Solanum nigrum L. ; Gulia Barth I p. 463. S. nigrum
et S. miniatum Z. p. 71. S. nigrum, S. nioschatum, S. miniatuin
et S. villosum GD. p. 24. S. nioschatum Duthie II p. 323. S. ni-
grum var. ìniniaiuin Gulia Barth II p. 9. — Malt. GTieaeb id dib.
Luoghi ruderali, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino,
frequente! — Fiorisce quasi tutto l'anno.
Trovasi tanto con bacche giallastre che rosse e nere ; varia
pure la peluria, la dentatura delle foglie e la disposizione più o
meno a ombrello della infiorescenza; e dalla varia combinazione
di questi caratteri risultano le diverse forme citate dagli autori.
220 SOLANACEAE
513. '^— Solanum Sodomaeum L.
Luoghi incolti. — Malta, salita di San Giuseppe andando a
San Paolo a mare presso le Victoria lines (Borg). — Giugno.
L'unico esemplare trovato in Giugno 1913 appartiene, secondo
il dott. Borg, alla var. Hermanniae Dun.
Oss. — Mandragora vernalis Beri. ; GD. p. 24; Carnei in
Pari. FI. it. VI p. 698; CG. Atti Congr. Genova p. 175 et Arch.
Meiit. p. 204; FI. an. II p. 405.
Delicata scriveva ne! 1853 che questa specie si era inselva-
tichita a Malta nel 1833 e trovavasi lungo le vie presso il cimi-
tero degli Inglesi. Ora però non si trova più nel luogo indicato,
onde dobbiamo ritenere che, dopo una breve permanenza come
pianta subspontanea, è scomparsa, e quindi non va registrata
fra gli elementi della flora Maltese. — Fioriva, secondo Deli-
cata, da Ottobre a Novembre,
236. — LyciUxM.
514. — Lycium Europaeum L. ; Z. p. 28; GD. p. 25; Carnei in
Pari. FI. it. VI p. 702. L. Mediterraneam Gulia Repert. p. 26. —
Malt. GTiauseg.
Margine dei campi, fra i frutici. — Malta, raro, tfardia, Gome-
rino ! Gozo, parimenti raro, Ùied il GTiasri ! — Aprile-Maggio.
Oss. — Lycium Chinense Mill.
Trovasi subspontaneo qua e là nei dintorni di Valletta, evi-
dentemente sfuggito dai giardini vicini dove si coltiva.
237. — NlCOTIANA.
515. — Nicotiana glauca Grah.; Gulia Repert. p. 57; CG. Nat.
Malt. p. 8.
Luoghi ruderali, muri e bastioni. — Malta, abbastanza fre-
quente ! Gozo, Xletidi (Borg). — Fiorisce (juasi tutto l'anno.
Questa specie, che non viene coltivata a Malta, ha, nei luoghi
dove cresce, tutto l'aspetto di pianta spontanea.
238. — Physalis.
516. — Physalis pubescens L. P. esculenta Z. p. 61. P. Pe-
ruviana Gulia Repert. p. 59. P. edulis Duthie Barth p. 544;
CG. Nat. Malt. p. 8. — Malt. Tadam tal fosdha.
Terreni freschi ed ombrosi. — Malta, in vari luoghi, per es.
SOLANACEAE^ BORAGINACEAE 221
Gnelna, Ballai, Ta Balda, San Martin presso Puales, San-
V Antonio ecc. ! — Maggio-Giugno.
Questa specie si può oramai considerare come quasi natura-
lizzata in Malta.
Oss. — Datura Metel L.; Gulia Repert. p. 53 et Barth I p. 85. —
Malt. Sigret ir rizzi.
Trovasi subspontanea in qualche giardino di Malta, per es. a
Notabile e a SanC Antonio !
— Nicandra phijsaloides (L.) Gaertn.
Nasce subspontanea in qualche giardino dove fu coltivata, ad
esempio a SanC Antonio (Borg !).
LUI. — Horagitiaceae.
239. — Heliotropidm.
517. — Heliotropium Europaeum L.; Z. p. 23; GD. p. 25;
Gulia Barth I p. 463; Daveau p. 18; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 832. — Malt. Hohbeira.
Nei campi e luoghi coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, molto
comune ! — Aprile-Ottobre.
518. — Heliotropium supinum L.
In terreno arenoso. — Gozo, raro a Cala Bùeira \ Questo è
l'unico punto delle Isole Maltesi dove (ìn'ora è stato raccolto. —
Maggio-Giugno.
240. — Cehinthe.
519.— Cerinthe aspera Roth; Z. p. 12; Nyman Obs. p. 632;
GD. p. 25; Cleghorn p. 121; Duthie II p. 321; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 946.
Nel coltivato, nei luoghi freschi in fondo alle valli e sotto i
carrubi. — Malta, qua e là, non rara! — Dicembre-Maggio,
Le antere sono ora incluse nella corolla ed ora brevemente
sporgenti. Oltre al tipo trovasi la var. concolor Ces. Pass, e Gib.
= var. b. floribus pallidis Guss.
241. — Cynoglossdm.
520. — Cynoglossum Creticum Mill. ; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 853. C. pictum Z. p. 47; GD. p. 25; Gulia Repert. p. 39; Duthie
Barth p. 543; CG. Nat. Malt. p, 8. — Malt. Lsien it chelb.
222 BORAGINACEAE
Luoghi erbosi freschi. — Malta, non raro, per es. Ùied Kir-
da, tfied Babii, ImiaTileb, Ùied Incita, Gneina, San Paolo a
mare ecc. ! Gozo, Migiar Sciai, Ta Cene, Xlendi ! Kduin il Gbir
(Duthie). — Febbraio-Maggio.
Oss. — Cynoglossum officinale Z. p. 17; G. Delicata PI. Mei.
lect. p. 72.
Grech Delicata, nella prefazione alla Florula Melitensis p. XV,
(lice che esclude il Cynoglossium officinale L., indicato da Ze-
rafa e da lui stesso nel suo primo lavoro, perchè non indigeno.
E difatti non è pianta dei luoghi bassi e caldi. Zerafa, il quale
dice che cresce « secus vias », aveva probabilmente preso per
esso il C. Creticum che cita soltanto più tardi nel 2° fascicolo
del suo Thesaurus.
242. — Myosotis.
521.* — Myosotis hispida Schlecht. ; GD. p. 25; Gulia Repert.
p. 63-. CG. Arch. Melit. p. 206. M. arvensis Z. p. 55; G. Delicata
PI. Mei. lect. p 72; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 874. — Malt.
Uidnet it gordien.
Luoghi aridi. — Malta, indicato soltanto da Delicata di S. Giu-
liano. — Marzo-Maggio.
243. — BoRAGO.
522. — Borago officinalis L.; Z. p. 8; GD. p. 25; Gulia Repert.
p. 20; Caruel in Pari. FI. it VI p. 883; CG. Medit. Nat. p. 277. —
Malt. Fidlohhom.
Luoghi coltivati e ruderali, ma anche in luoghi incolti. —
Malta, Gozo e Cornino, comune! — Gennaio-Maggio.
L'abbiamo trovata talvolta con fiori rosei ed anche perfetta-
mente bianchi, tanto a Malta quanto a Gozo.
244. — Symphytum.
523. * — Symphytum officinale L. ; Z. p. 72; GD. p. 25; Gulia
Repert. p. G2; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 878; FI. an. II p. 377;
CG. Arch. Melit. p. 206. — Malt. Uidnet il gTiomor.
Luoghi ombrosi umidi. — Malta, Ùied Babii (GD.). — Aprile-
Maggio.
Questa specie, indicata soltanto da Delicata e da Gulia, non è
più stata ritrovata, nonostante le ricerche fatte a Ùied Babu.
boraginaceae 223
245. — Anchusa.
524. — Anchusa Italica Retz. ; Z. p. 4; GD. p. 25; Gulia Re-
perì, p. 39; Duthie II p. 323; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat.
p. 277; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 893. — Malt. Lsien il far t.
Campi e luoghi argillosi. — Malta, frequente rial lato di Po-
nente ! Gozo, rara ! — Marzo-Luglio.
Incontrasi qualche volta con fiori bianchi.
246, — LiTHOSPERMUM.
525. — Lithospermuni arvense L.; Z. p. 51; GD. p. 25; Ca-
ruel in Pari. FI. it. VI p. 922.
Generalmente nel coltivato. — Malta e Gozo, frequente ! —
Gennaio-Maggio,
526. — Lìthospermum Apulum (L.) Vahl,
Luoghi aprici aridi. — Malta, abbastanza raro, Pernbrol^e
Camp, IintaTileh, San Paolo a mare, Corradino ! Cornino, dove
l'abbiamo trovato frequente e rigoglioso ! — Marzo-Aprile.
Oss. — Lithospermuw. officinale Z. p. 27; GD. p. 25; Caruel in
Pari. FI. it. VI p. 919; FI. aii. II p. 368; CG. Arch. Melit. p, 206.
Non ammettiamo il LìlJiospermum officinale h., perché Deli-
cata dice di esso « in aggeribus » senza indicare località, come
fa per le piante più comuni, mentre invece non fu trovato né
da noi né da altri. In Erbario non esiste. Crediamo quindi che
si tratta di un errore. Caruel e Fiori non fanno altro che rife-
rire l'indicazione di Delicata.
247. — Echi DM.
527. — Echium Italicum L.; Z. p. 47; GD. p. 25; Cleghorn
p. 121; Gulia Barth II p. 9; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 926.
Lungo le vie e nei campi. — Malta, qua e là, Saìi Paolo a
mare, ImtaTileb, Gneina, Ghirgìtenli ecc. ! Gozo, Migiar Scini,
Marsalforno, ecc. ! — Aprile-Maggio.
528. — Echium parviflorutn Moench ; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 937. E. calycinum D'Urv. p. 23; Duthie II p. 322 et 324; Ar-
mitage p. 497; CG. Medit. Nat. p. 277. E. Creticum Z. p. 18;
Nyman Obs. p. 633. E. calycinum et E. Crelicum GD. p. 25.
Lungo le vie, sui muri e nei luoghi incolti. — Malta, Gozo,
Cornino e Filfola, molto comune! — Gennaio-Giugno.
224 BORAaiNACEAE
Trovasi talvolta con fiori rosei, ed anche bianchi.
Ci sembra certo che Zerafa e Delicata per E. Creticmn in-
tendessero E. parviflorum (come Sibthorp e Smith nella Flora
Grraeca). Di fatti Delicata dice del suo E. Cretìcum ad vias ubi-
que, il che non si potrebbe applicare che ad E. parviflormn o
E. arenarium.
529.— Echium arenarium Guss.: GD: p. 25; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 935; Fi. an. Il p. 366. Echium sp. Duthie II p. 326.
Luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino,
molto comune ! Cominotto (Duthie !). — Febbraio-Giugno.
Pianta assai variabile per la lunghezza e la larghezza delle
divisioni del calice, e per i peli più o meno robusti e più o meno
gialli. Trovasi qualche volta con fiori rosei. Le sue radici tin-
gono la carta in violetto.
530. — Echium plantagineum L.; GD. p. 25; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 933.
Campi incolti e lungo le vie. — Malta, piuttosto raro, IJied
Incita, verso Notabile, Migiary^o ! — Marzo-Maggio.
531.* — Ecliium pustulatum Sibth. et Sm. E. pustulatum et
E. tubercuiatiiin GD. p. 25.
Indicato sotto due nomi di Malta a Ùied Tncita dal solo De-
licata. L'unico esemplare di Delicata conservato nell'Erbario
Universitario col nome di E. pustulatum però appartiene ad
E. plantagineum L. l,' E. pustulatum S. et S. é dunque specie
dubbia per Malta. — Delicata dice che fiorisce da Marzo ad
Aprile.
532. * — Ecliium confusum De Coincy ; FI. an. II p. 366. E. ma-
rititnum GD. p. 25; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 936.
Anche questa specie, indicata soltanto da Delicata di Gneina
a Malta, ci sembra dubbia. L'esemplare unico di Delicata che
se ne conserva nell'Erbario Universitario appartiene ad E. are-
narium. — Secondo Delicata fiorisce in Aprile-Maggio.
Oss. — Echium vulgare Z. p. 18; G. Delicata PI. Mei. lect.
p. 72; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 928.
Secondo Delicata (FI. Melit. p. 25) questa indicazione di Zerafa
e di Delicata stesso nel suo primo lavoro, si riferisce alla pianta
che Delicata nella Flora Melitensis chiama E. iuberculatum, e
quindi forse in realtà all' E. plantagineum L. Caruel ha preso
la sua indicazione da Zerafa.
BORAGINACEAE, LABIATAE 225
Osserviamo però che nell'Erbario Universitario vi è una pianta
etichettata di pugno del Padre Giacinto « Echmm vulgare », che
è E. parvijlorum Moench. Ad ogni modo VE. vulgare h. sem-
bra doversi escludere dalla flora Maltese.
LIV. — Labintae.
248. — Mentha.
533.— Mentha Pulegium L.; Z. p. 29; Brenner in Badger;
G. Delicata PI. Me!, lect. p. 73; Gulia Repert. p. 47 et Barth I
p. 404 et 463; Daveau p. 17; CG, Medit. Nat. p. 277. M. Pule-
gium et M. exigua Forskaal N.' 47 et 48. Pulegium vulgare
GD. p. 26. — Malt. Pleiu.
Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc., là dove sog-
giorna l'acqua d'inverno. — Malta, Gozo e Comino, molto co-
mune ! — Aprile-Agosto.
La corolla, normalmente d'un violetto chiaro, è talvolta bianca.
Forskaal nel 1775 scriveva che questa specie veniva coltivata
a Malta, ed in paese si chiamava Poleg. A noi non consta che
sia mai stata coltivata.
534. — Mentha rotundifolia (L.) Huds. — Malt. NagTmieTi
salDagg.
Luoghi freschi, fondo delle valli, sotto gli alberi. — Malta,
rara, Gnien il Gbir, Boschcllo ! Sani" Antonio (Borg !). — Mag-
gio-Ottobre.
li'esemplare raccolto a Sant'Antonio dal Dott. Borg non ap-
partiene alla forma tipica, avendo foglie meno larghe per rap-
porto alla loro lunghezza, con denti acutiusculi, e si avvicina,
per questi caratteri, alla M. sijlvestris.
Oss. — Mentha sylve&tris Carael in Pari. FI. it. VI p. 81. il/, vi-
ridis Z. p. 53 (ex Caruel in Pari.); Gulia Repert. p. 43.
Caruel crede di dovere interpretare la M. viridìs di Zerafa
per M. sylvesiris L. ; ma oltre che questa interpretazione é in-
certa, è probabile che Zerafa citasse quella Mentila come pianta
coltivata, per cui non vi è alcuna ragione per ammettere M. syl-
vesiris L. nella flora Maltese. Noi non abbiamo mai trovato né
la M. sylvesiris tipica, né la var. viridis, e Gulia dice espres.
samen te « esotica ».
535,* — Mentha aquatica L.; Z. p. 53; GD. p. 26; Gulia Re-
S. SoMiiiEE et Caruaxa Gatto. — Flora Àlelitensis nova. l''»
226 LABIATAE
pert. p. 43. M. hirsuia Gulia Bartli I p. 404; CG. Ardi. Melit.
p. 206. — Malt. NagTinieTi salvagg.
Luoghi umidi o paludosi. — Malta, molto rara, Boschetto
(Borg!), Marsa (GD. !). — Giugno-Novembre.
Tanto Delicata quanto Gulia indicano questa specie come co-
mune, ma tale indicazione è certo errata. Noi non abbiamo vi-
sto che un esemplare raccolto dal Dott. Borg al Boschetto, ed
uno conservato nell'Erbario Universitario di Malta sul cui car-
tellino Delicata aveva scritto « in humentibus Marsa ». Da que-
sta ultima località, ora in parte prosciugata e coperta di fabbri-
cati, è forse scomparsa, ed altrove è certo rarissima.
Oss. — Forskaal N.** 46 cita anche Mentha arvensis ; ma que-
sta specie non essendo stata indicata da altri, non crediamo di
doverne ammettere la presenza in Malta.
249. — Origanum.
53B, ='= — Origanum Dictamnus L.; Gulia Repert. p. 51. — Malt.
Saghatar ta Pranza.
Sulle rupi. — Malta, molto raro, Gnien il Gbir (Borg !).
Quantunque questa specie sia stata trovata una sola volta,
visto che cresceva sulle pareti rocciose di una valle lontano
dall'abitato, riteniamo che sia specie indigena. È pianta molto
comune nell'isola di Creta, e quindi il suo indigenato in Malta
non ha nulla di molto strano. Gulia la cita soltanto come pianta
coltivata.
Oss. — Origanmn Majorana L.; Gulia Repert. p. 42. 0. Majo-
ranoides Z. p. 57. — Malt. Merthux e Rignu.
Trovasi talvolta subspontaneo in vicinanza dei luoghi dove si
coltiva, per es. in Malta a Gomerino !.
250. — Salvia.
537. — Salvia clandestina L.; Nyman Obs. p. 627; GD. p. 26;
CG. Medit. Nat. p. 277. S. muitifida Z. p. 68. S. verbenaca Gulia
Barth I p. 403 (prò parte). S. verbenaca j3 australis Caruel in
Pari. FI. it. VI p. 257. — Malt. Habah, Macuba tal Madonna
e anche Haxiocet il fàiet.
Luoghi aprici coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino,
comune ! — Ottobre-Maggio.
S'incontra non di rado con fiori bianchi.
LABIATAE ' 227
538.* — Salvia verbenaca L.; Forskaal N.» 2; GD. p. 20;
Gulia Barth I p. 403 (prò parte); GG. Arch. Melit. p. 206; S. ver-
benaca a Carnei in Pari. FI. it. VI p. 257.
Stessi luoghi della precedente. — Malta (GD.) — Febbraio-
Maggio.
Non abbiamo visto nelle Isole Maltesi la Salvia verbenaca ti-
pica, bensì degli esemplari di S. clandestina molto sviluppati,
che un poco ad essa somigliavano.
Gulia riunisce le duo specie notando che aveva trovato tutti i
passaggi fra l'una e l'altra. Da ciò si potrebbe dedurre che nep-
pure egli avesse trovato la S. verbenaca tipica, la quale forse
non esiste affatto a Malta.
539. — Salvia officinalis L. ; Z. p. 68; Gulia Repert. p. 51;
Armitage p. 500. — Malt. Salvia.
Luoghi rocciosi aprici. — Malta, qua e là, ImtaTileb, Gnien
il Gbir, Boschetto ! — Aprile-Giugno.
Questa pianta viene comunemente coltivata. Si trova però an-
che manifestamente spontanea, abbondante e vegeta in luoghi
distanti dall'abitato. Ivi, anziché di pianta inselvatichita ha l'ap-
pareir/a di pianta in via di distruzione, perchè i contadini vanno
in quei luoghi a raccoglierla per trapiantarla presso alle loro
case. Gulia però la citava come pianta esotica.
251. — ROSMAKINUS.
540. — Rosmarinus officinalis L. ; Forskaal N.° 3 ; Z. p. 66 ;
Nyman Obs. p. 627; GD. p. 26; Gulia Repert. p. 12 et Barth I
p. 403; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277; Carnei in Pari.
FI. it. VI p. 281. — Malt. Clin.
Luoghi rocciosi aridi. — Malta, piuttosto raro, per es. Ùied
Babu, tlied Kirda, Bingemma ! Gozo, dove é più raro, fra tjied
Bingemma e Ir RiTian ! — Fiorisce tutto l'anno.
S'incontra eccezionalmente con fiori bianchi. Nei luoghi pro-
tetti cresce eretto ed alto fino a due piedi. Ma nei luoghi esposti
al vento e dove vanno a pascolare le pecore, è ridotto a cespu-
glietti prostrati ed erinacei.
252. — Satureja.
541. — Satureja microphylla (D'Urville) Guss. Prodr.; Guss.
Synops. FI. Sic. II p. 91; Gulia Barth I p. 404; Carnei in Pari.
228 LABIATAE
FI. it. VI p. 124; FI. an. Ili p. 58. S. Graeca Nyraaa Obs. p. 643.
Tliìjmus Melitensis D'Urv. (ex ejus herbario); GD. p. XI; Cleg-
horn p. 113. T. microphy llus D'JJry. p. 71. Micromeria micro-
phylla GD. p. XI et 20; Duthie II p. 321, 324 et 326; Daveau
p. 18; Armitage p. 499.
Luoghi rocciosi e terreni incolti aridi. — Malta, Gozo e Co-
rnino, molto comune ! Cominotto (Duthie). — Gennaio-Luglio.
Si presenta nelle Isole Maltesi sotto la stessa forma che a Lam-
pedusa (forma b. Guss. Syn.).
Citiamo come sinonimo Satureja Graeca Nyman Obs., perché
dalla descrizione che ne dà, risulta evidente che la specie che Ny-
man chiamò dubitativamente S. Graeca era la S. ìnicrophylla.
Da Gussone Synopsis FI, Sic. II p. 91 sappiamo che D'Urville
aveva dato a questa pianta, nel suo erbario, il nome di Thy-
mus Melitensis, che poi cambiò, nella sua Enumeratio pi. in Or.
lect., in Thymus 'ìnicrophyUas. Delicata p. XI, Gulia in Barth I
p. 404 e Cleghorn p. 113, rammentano il nome di Thymus Me-
litensis D'Urville senza avvertire che si tratta soltanto di un
nome dato provvisoriamente sul cartellino d'erbario, e che non
fu pubblicato da D'Urville.
542.* — Satureja Graeca L.; Gulia Barth I p. 404. S. Graeca
et S. tenuifolia Caruel in Pari. FI. it. 71 p. 115 et 117. Micro-
meria Graeca typica et var. e. densiflora GD. p. 26; CG. Arch.
Melit. p. 206.
Rupi e luoghi sassosi. — Malta, Ùied Balluta e GTiain il Gbira
(GD.). — Marzo-Luglio.
Delicata indica la S. Graeca di queste due località dove noi
non abbiamo trovato altro che la specie precedente. Gulia la dice
molto comune, certamente per errore. Caruel indica per Malta
la 5. tenuifolia Ten., interpretando cosi la Micromeria Graeca
var. clensiflora di Delicata. Riteniamo molto dubbia la presenza
di questa specie a Malta.
543. — Satureja Nepeta (L.) Scheele. Melissa eretica Z. p. 29.
Melissa Cinetica et Thymus Nepeta G. Delicata PI. Mei. lect. p. 73
et 74. Calaminiha Nepeta GD. p. 26; Gulia Repert. p. 32. Thy-
mus Nepeta Gulia Barth 1 p. 404. Nepeta Calamintha Godwin
p. 20; Godfery p. 296. — Malt. Kammilta.
Luoghi ruderali, lungo le vie e luoghi incolti. — Malta e Gozo,
frequente ! — Maggio-Novembre.
LABIATAE 229
Oss. — Satareja horiensis L.; Forskacal N.° 49; Gulia Repert.
p. 51. — Malt. Sarietta.
Questa specie non è stata indicata da altri a Malta. Sembra
certo che la citazione di Forskaal, come quella di Gulia, debba
riferirsi a pianta coltivata.
— Satureja Thymhra Daveau p. 18.
Certamente per errore Daveau cita la Satareja Tymbra L.
fra le piante dei luoghi aridi e rupestri di Malta. È probabile
che intendesse parlare della specie seguente.
253. — Thymus.
544. — Thymus capitatus (L.) Hoffm. et Link.; Z. p. 74; GD.
p. 26; Gulia Repert. p. 50; Cleghorn p. 119 et 121; Carnei in
Pari. Fi. it. VI p. 100; Fi. an. Ili p. 65. Satureja capitata Gulia
Barth I p. 404. Tìiijmbra hirsuta Brenner in Badger p. 72. —
Malt. SagTitar.
Luoghi rocciosi e aridi. — Malta, Gozo e Cornino, assai co-
mune ! — Maggio-Agosto, ed eccezionalmente anche in altri
mesi. L'abbiamo trovato fiorito anche in Gennaio.
Questa specie, tempo fa, era ancora più comune di adesso.
Della sua diminuzione, dovuta al grande uso che se ne fa per
scaldare i forni, si risente l'apicoltura, poiché da questo timo
le api ritraevano il loro principale alimento, specialmente nella
regione di MelleTia. Già Brenner, nel 1838, diceva che questa
specie veniva raccolta in grandi fascinoti e portata in città per
bruciare.
Oss. — Forskaal cita Thymus Serpyllmn N.» 44 e Thymus
Zygis N.° 45, che non sappiamo identificare con piante Maltesi.
254. — Melissa.
545. — Melissa officinalis L.; Z. p. 29; Gulia Repert. p. 42
et 43; Almanacco p. 65 et Barth I p. 404; Godwin p. 20; Carnei in
Pari. FI, it. VI p. 147. Melissa marifolia Brenner in Badger. —
Malt. Melissa o NagTinieTi il naTial.
Tra i frutici nel fondo delle valli. — Malta, rara, per es. a
San Martin e presso Pùales ! — Gozo, rara, Xlendi ! e tlied il
Pergla (Gulia). — Maggio-Luglio.
Gulia nel Repertorio la diceva esotica ; nel Barth invece e
nell'Almanacco, la dice molto comune nel fondo di tutte le valli
230 LABIATAE
di Gozo, ove, a dir vero noi l'abbiamo trovata una sola volta,
per cui certo non si può dir comune.
Riferiamo come sinonimo Melissa marifolia Brenner, non
sapendo a quale altra pianta Maltese potesse essere stato dato
quel nome.
255. — Lamiu.m.
546. ~ Lamium amplexicaule L. ; Z, p. 26; Nyman Obs. p. 642;
GD. p. 26; Gulia Repert. p. 11 et Barth I p. 404; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 213; CG. Nat. Malt. p. 8 et Medit. Nat. p. 277. —
Malt. Capjiilliera.
Campi e luoghi incolti. — Malta, comune ! Gozo, raro, Ùied
Korroll —- Dicembre-Aprile.
Trovasi con lìori casmogami e cleistogami, questi specialmente
in Dicembre-Gennaio. Talvolta s'incontra con corolle bianche.
256. — Stachys.
547. - Stachys hirta L.; GD. p. 26; Gulia Barth I p. 404;
Caruel in Pari. FI. it. VI p. 186; FI. an. Ili p. 45.
Luoghi aprici e nelle valli. — Malta, non comune, per es. Im-
taììleb, Gnehia, Boschetto, Corradiìio, Uied Incita, Ùied il GTia-
sel ! Gozo, rara, // Pergla (Gulia). — Marzo-Maggio.
257. — SiDERrns.
548. — Sideritis Romana L.; D'Urv. p. 66; Z. p. 70; GD. p. 26;
Daveau p. 18; Gulia Barth I p. 404; Duthie II p. 323; Caruel in
Pari. FI. it. VI p. 65.
Campi e luoghi incolti aridi. — Malta, Gozo e Cornino, molto
frequente! — Marzo-Giugno.
Qui come nelle Isole Pelagio si trovano piante con verticilli
multiflori che cominciano fino dalla base del caule {S. appro-
ximata Gasparr. in Guss.). Generalmente è prostrata, e nei luo-
ghi più sterili nana.
258. — Marrubium.
549.— Nlarrubium vulgare L.; Z. p. 29; GD. p. 26; Gulia
Repert. p. 41 et Barth I p. 404; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 70. —
Malt. MarruMa haida.
Luoghi ruderali. ~ Malta, raro, Notabile, BaTiria ! Hai GTiar-
LABIATAE 231
gtiur, Selmuìi (GD.), Ùied il Lunziaia, tJardia (Gulia). — Aprile-
Giufriio.
*^o'
259. — Ballota.
550. — Ballota nigra L.; Z. p. 7; GD. p. 26; Gulia Repert.
p. 42 et Barth I p. 404; Caruel in Pari. FI. it. YI p. 198. —
Malt. ^larrnibia seuda.
Luoghi rocciosi e ruderali. — Malta, rara, Casal Dingli, Go-
raerino ! Salmim (GD.), San Paolo a tnare, Ississien (Gulia).
Gozo, rara, a Monsciar e ai Cappuccini ! — Apiile-Novembre.
Oss. — Ballota pseudodictamnus (Ij.) Benth.; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 195; FI. an. Ili p. 40. MarruMum Pseudo-diciam-
nus Z. p. 29; Bertoloni Annali di St. nat. II p. 359.
Pianta citata erroneamente per Malta da Bertoloni, da Caruel
FI. it. e da Béguinot FI. an., sulla fede di Zerafa che certamente
la menzionava solo come specie coltivata.
260. — Phlomis.
55J. — Phlomis fruticosa L.; Z. p. 60; GD. p. 26; Gulia Re-
pert. p. 51 et Barth I p. 404; Duthie II p. 322; CG. Nat. Malt.
p. 8; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 226; FI. an. Ili p. 29. — Malt.
Salviimi.
Luoghi rocciosi. — Malta, non comune, Ùied Incita, Ùied il
GTiasel, MelleTia ! — Marzo-Giugno,
I contadini la colgono e la portano in città ai fiorai.
261. — Prasidm.
552.— Prasium majus L.; D'Urv. p. 72; Z. p. 64; Nyman
Obs. p. 043; GD. p. 26 et 43; Daveau p. 18; Gulia Repert. p. 57
et Barth I p. 404; Armitage p. 497; Caruel in Pari. Fi. it. VI
p. 229. — Malt. Tè shalli.
Luoghi rocciosi e muri. — Malta e Gozo, comune ! — Gen-
naio-Giugno.
262. — Tedcridm.
553.* — Teucrium spinosum L.; Z. p. 73; GD. p. 26; Gulia
Barth I p. 403; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 287; Fi. an. Ili p. 10;
CG. Arch. Melit. p. 206.
232 LABIATAE
Sui colìi. — Malta, GTialia (GD.). Gozo, Ta Cene, Ta Har-
rax (Giilia). — Maggio-Luglio.
Questa specie deve essere oramai assai rara, poiché non fu da
noi mai trovata. Zerafa, nel 1827, non sembrava considerarla
come tale, poiché dice di essa semplicemente « in collibus ».
SS*.— Teucrium scordioides Schreb. ; Brenner in Badger;
GD. p. 20. T. Scordimn Z. p. 73; Gulia Barth I p. 403; Caruel
in Pari. FI. it. VI p. 294; FI. an. Ili p. 11. T. Scoì^dium et T. scor-
dioides G. Delicata FI. Mei. lect. p. 74 (monente ipso Delicata).
Lungo i ruscelli, nei luoghi umidi. — Malta, non comune, Im-
tafileìj, Fiddien, Lied il KleigUa ! Gherzama (Brenner), BaTiria
(Borg). Gozo, raro, Il Lrcnziaia (Gulia). — Aprile-Agosto.
555. * — Teucrium Chamaedrys L.; Z. p. 73; GD. p. 26; Gulia
Repert. p. 6 et Barth 1 p. 403; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 291;
FI. an. Ili p. 12; CG. Arch. Melit. p. 206. — xMalt. BorgTiom.
Luoghi aridi, rocciosi. — Malta, raro, Ùied Baìluta (GD.).
Gozo, raro, Xlendì (Gulia). — Aprile-Luglio.
Noi non l'abbiamo mai trovato.
556. — Teucrium flavum L. ; Z. p. 73; Nyman Obs. p. 642;
GD. p. 27 ; Daveau p. 18; Gulia Barth I p. 403; Duthie II p. 322;
Caruel in Pari. FI. it. VI p. 288. — Malt. BorgTiom.
Luoghi rocciosi e sassosi. — Malta e Gozo, molto frequente! —
Maggio-Luglio.
557. — Teucrium fruticans L. ; D'Urv. p. 67 ; Z. p. 73 ; GD.
p. 27; Daveau p. 18; Gulia Repert. p. 67 et Barth I p. 403; Du-
thie II p. 324 et 320 ; Armitage p. 497 ; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 299. — Malt. Zehhugia.
Luoghi rocciosi e vecchi muri. — Malta, Gozo e Cornino,
molto comune ! Cominotto (Duthie). — Gennaio-Giugno.
L'abbiamo trovato una volta con fiori perfettamente bianchi.
203. — Ajdga.
558. * — Ajuga reptans L. ; GD. p. 27; Gulia Barth 1 p. 403 ;
Caruel in Pari. FI. it. VI p. 309; FI. an. Ili p. 7.
Luoghi aprici e valloni. — Malta, Ùied Ballata (GD), Sant'An-
tonio (Borg). Gozo, Xlendi (Gulia). — Gennaio-Marzo.
Spontanea deve essere molto rara, poiché non fu trovata
altro che nei luoghi indicati. Coltivasi come bordura nei giardini
dove incontrasi talvolta subspontanea.
LABIATAE 233
559. * — Ajuga Chamaepitys (L.) Schreb.; Z. p. 1 ; Gulia Re-
pert. p. 64 et Barth I p. 403. Ajuga ChamaepUys et A. Ghia GD.
p. 27 (ex Gulia). A. Chamaepitus a et J3 grandiflora Carnei in
Pari. FI. it. VI p. 315.
Luoghi aridi. — Malta, Ùied Balluta e TJied Babu{GD.). —
Marzo-Aprile.
Delicata indica la Ajuga Chaìnaepiùjs a Ùied Balluta, e la
A. Ghia a Ùied Babu. Questa seconda indicazione però, al dire
di Gulia, si riferisce alla var. gymndiflora Vis. della A. Ghamae-
pitys. Ed infatti la vera A. Ghia (Poir.) Schreb. non trovasi
fuori del dominio della Flora Orientale (cfr. Boissier FI. Or. e
Caruel FI. It).
Noi invero non abbiamo mai trovato né VA. Ghamaepilijs tipica
né la sua var. grandiflora nelle Isole Maltesi, ed osserviamo che
l'esemplare che conservasi nell'Erbario dell'Università col nome
di Ghamaepitgs appartiene ad A. Iva, per cui la A. Cliamaepitys,
se pure si trova nelle Isole Maltesi, non vi è comune come scrive
nel Repertorio Gulia, il quale forse avrà preso per essa la va-
rietà a fiori gialli di A. Iva.
560. — Ajuga Iva (L.) Schreb.; GD. p. 27; Gulia Barth I p. 403
et 463; Daveau p. 17; Godfery p. 296; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 313. — Malt. Xantcura.
Luoghi incolti aridi e luoghi ruderali. — Malta, Gozo e Co-
rnino, frequente ! — Aprile-Maggio, e Settembre-Novembre.
Trovasi tanto con fiori porporini e foglie poco e anche punto
rovesciate ai margini, quanto con fiori gialli e foglie convolute
e canescenti-villose {A. Pseudo-Iva Rob. et Cast, in DC). La
varietà é più comune del tipo che trovasi soltanto nei luoghi
rocciosi. 1 fiori cleistogami sono molto più frequenti dei cas-
mogami.
Oss. — Lavandaia Spica L.; Z. p. 26; Gulia Repert. p. 55.
L. ofTtcinalis Caruel in Pari. FI. it. VI p. 57; CG. Atti Congr.
Genova p. 175. — Malt. Lavanda, Sombor e Spica tal camla.
— Lavandula dentata L. ; Z. p. 27; Gulia Repert. p. 55; Ca-
ruel in Pari. FI. it. VI p. 56; CG. Atti Congr. Genova p. 175; FI.
an. Ili p. 18. — Malt. Spìca comuni.
Queste due specie di Lavandaia, citate da Zerafa soltanto
come piante coltivate, sono state erroneamente ammesse da
Caruel FI. it. nella flora Maltese. Anche Gulia Repert. le dice
234 LABIATAE, VERBENAGEAE, ACANTHACEAE
esotiche. Trovansi coltivate molto spesso presso ai casolari, ma
non le abbiamo mai viste subspontanee.
— Glechoma hedet^acea L. ; Z. p. 22; Gulia Repert. p. 18.
Nepeta Glechoma Oaruel in Pari. FI it. VI p. 277. — Malt. Edera
terrestri.
Trovasi raramente subspontanea, e soltanto in qualche giar-
dino, per cui non si può ammettere fra le piante Maltesi. Anche
Gulia la dice esotica. Caruel fu, come al solito, indotto in errore
da Zerafa.
— Scutellaria peregrina Gulia Almanacco p. 66.
Gulia dice che la S. peregrina si trova nella valle di Xlendi
in Gozo. Ma si tratta certo di un equivoco, poiché lo stesso Gu-
lia nel quadro analitico delle labiate stampato nel 1874, cioè due
anni dopo l'Almanacco, non menziona più alcuna Scutellaria.
LV. — \*erhenac€ae.
264. — Verbena.
56r.— Verbena officinalis L. ; Z. p. 77; GD. p. 27; Gulia
Repert. p, 7; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 333. — Malt. Butiexrem.
Luoghi ruderali e lungo le vie. — Malta e Gozo, abbastanza
frequente ! — Aprile-Dicembre.
265. — ViTEX.
562. — Vitex Agnus-Castus L. ; Z. p. 78 ; GD. p. 27 ; Gulia
Repert. p. 53 et Barth- I p. 463; CG. Medit. Nat. p. 277 ; Caruel
in Pari. FI. it. VI p. 336. — Malt. Sigret il virghi.
Nel fondo delle valli, al loro sbocco nel mare. — Malta, raro,
Ùied il Baruni in Marsascalal Gozo, in vari luoghi come
Ramla, Ùied Bingeìnma, Dalilet Kot^rot ecc. ! Boscttetto (GD.).
Cornino ! — Maggio-Agosto.
A Malta è quasi distrutto. A Gozo forma ancora in alcuni luo-
ghi dei piccoli boschetti. Varia a fiori bianchi.
LVI. — ^flcanthaceae,
206. — ACANTHUS.
563. — Acanthus molHs L. ; Z. p. 1; Gì), p. 27 et 43; Gulia
Repert. p. 28; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 341. — Malt. Han-
neàia o Brancorsina.
ACANTHACEAE, MYOPORACEAE, SCROFULARIACEAE 235
Luoghi ombrosi rocciosi, fra i frutici. — Malta e Gozo, fre-
quente ! — Aprile-Giugno.
Viene colto e portato ai fiorai di Valletta.
564. * — Acanthus spinosus L. ; Z. p. 1 ; GD. p. 27 ; Gulia
Repert. p. 6; CG. Arch. Melit. p. 206; Carnei in Pari. Fi. it.
VI p. 342. A. spinosus a splnulosus FI. an. Ili p. 86. — Mait.
Brancorsina xeuechla.
Luoghi sassosi. — Malta, a Bicbahra (GD.). — Aprile-Giugno.
Zerafa dice di questa specie « in vallibus ». Delicata indica
come sola località Bithalira, e Gulia non fa altro che ripetere
l'indicazione di Delicata. Noi l'abbiamo cercata ripetutamente a
Bubahra, ma né li né altrove abbiamo potuto trovarla.
LVII. — •^lyoporaceae,
267. — Myoporum.
565. — Myoporum serratum R. Br.
Luoghi ruderali e bastioni. — Malta, valle dell'Addolorala,
bastioni della Valletla e fuori Porta Bombe ! — Aprile-Maggio.
Riteniamo che qnesta specie Australiana, oramai naturalizzata
in Sicilia, sia in via di inselvatichirsi anche a Malta, e meriti
già di figurare fra le specie della flora Maltese.
LVIII. — Scrofulariaceae,
268. — Antirrhinum.
566. — Antirrhinum majus L.; Forskaal N.° 50; Z. p. 5; Gulia
Repert, p. 49; Armitage p. 497; CG. Medit. Nat. p. 277. A. majus
et A. tortuosum GD. p. 27 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 659.
A. angusti folìum D'Urv. p. 74; Daveau p..l7. A. majus var. tor-
tuosum FI. an. II p. 426. — Malt. Papocci homor, o Ras il
bakra.
Rupi e vecchi muri. — Malta, nel S. e S. O. dell'Isola, Gneina,
GTiain il Gbira, Boschetto, Uied Ghirghenti, Imtatileb, Bin-
gemmal Gozo, più raro. Tempio dei Giganti l — Gennaio-
Ottobre.
Non abbiamo trovato VAntirrhimwi tortuosum Pers. ben ca-
ratterizzato nelle Isole Maltesi, e supponiamo che Delicata abbia
chiamato cosi gli esemplari di A. majus perfettamente glabri.
236 SCROFULARIACEAE
quali li abbiamo trovati talvolta. La forma delle divisioni cali-
cine in questi esemplari è la stessa che negli altri. Le foglie
negli uni come negli altri sono strettamente lanceolate e anche
lineari (var. angusti folium).
Di questa e delle specie seguenti i contadini portano i rami
recisi ai fiorai. Varia raramente a fiori bianchi.
567. — Antirrhinum Siculum Ucria ; Z. p. 4.3 ; GD. p. 27 ùjp.
et var. fi. luteo lo ; Gulia Repert. p. 49; Duthie II p. S24 ; Armi-
tage p. 497 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 656 ; FI. an. II p. 427. —
Malt. Papocci boiod o Ras il meut.
Muri e rupi. — Malta, comune, per. es. Valletta, Floriana, tlied
Incita, ImiaTìlel), Ghirgìienti ecc. ! Notabile (Bicknell !) Gozo,
Xlendi (Duthie). — Febbraio-Giugno.
5B8. — Antirrhinum Orontium L. ; Forskaal N.° 51 ; Z. p. 6;
GD. p. 27; Gulia Barth II p. 9; Daveau p. 18; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 655.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, comune! Gozo, piuttosto
raro ! — Marzo-Giugno.
269. — LlNARIA.
5B9. — Linaria Cymbalaria (L.) Mill. ; GD. p. 27 ; Caruel in
Pari. FI. it. VI p. 620. Antirrhinum Cymbalaria Z, p. 5.
Muri e rupi. — Malta, Ùied Babu, Fauara, San Giuliano
(GD.) — Febbraio-Aprile.
Citiamo questa specie fra le indigene sulla autorità di Delicata,
notando espressamente che noi l'abbiamo trovata soltanto sub-
spontanea, e molto raramente, sui muri di qualche giardino.
570. — Linaria commutata Bernh. in Rchb. ; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 611. L. Graeca et L. Elatine G. Delicata PI. Mei.
lect. p. 73 (monente ipso GD.). L. Graeca GD. p. 28. — Malt.
Xatbet Vart.
Nei campi. — Malta, abbastanza frequente. Casale Attard, No-
tabile ecc. I — Giugno-Agosto.
Riportiamo la L. Elatine del primo lavoro di Delicata come
sinonimo di L. commutata sull'autorità di Delicata stesso nella
Flora Melitensis. Non crediamo però di doverle riferire come
sinonimo anche ^ Antirrhinum Elatine di Zerafa come fa Deli-
cata nella Fiora Mei., poiché trovasi effettivamente in Malta
anche una forma della Linaria Elatine.
SCROFULARIACEAE 237
571. — Linaria Elatine (r..) xAIiil.; Caruel in Pari. FI. it. VI
p. 008. Antìrrhinum Elatine Z. p. 5. — Malt. Xaibet Vari.
Nei campi. — Malta, frequente, Ta Bria, Muda ecc. ! — Giu-
gno-Settembre.
La L. Elatine si presenta a Malta sotto la forma che Reichen-
bach chiamò L. Sieberi, la quale si distingue dal tipo special-
mente per la peluria molto più fìtta e per i pedicelli più corti e
pelosi. Gli esemplari autentici di L. Sieberi Rchb. di Grecia cor-
rispondono perfettamente alla pianta di Malta. Boissier FI. Or.
chiama questa forma L. Elatine var. mollissima. Molto affini
sono L. Preslandreae Tin., L. lasiopoda (Vis.) Freyn, L. cri-
nita Mabille, L. Biancae Lojac, forme che è ben difficile tenere
distinte a causa dei molti passaggi fra le une e le altre, e che,
crediamo, converrebbe riunire tutte sotto il nome più antico
di L. Elaiinc var. Sieberi (Rchb. prò specie). Volendo entro
questa varietà distinguere ancora delle forme, converrebbe,
alla pianta Maltese, dare il nome di L. Elatine L. var. Siebieri
(Rchb.) f. Biancae (Lojac), forma distinta, secondo Béguinot FI.
an. II p. 419-20, per i suoi rami allungati con molti rametti ri-
gidamente divaricati, per la sua fitta peluria e per i suoi fiori
più piccoli.
572. — Linaria spuria (L.) Mill.; GD. p. 28; Gulia Barth I
p. 463; Caruel in Pari. Fi. it. VI p. 605; FI. an. II p. 420. An-
tirrìiinum spirrium Z. p. 5. — Xatbet Vari.
Nei campi. — Malta e Gozo, più frequente delle due prece-
denti ! — Maggio-Settembre.
573. — Linaria trjpliylla (L.) Mill.; Nyraan Obs. p. 643; GD.
p. 28 {typ. et var. e. flava) ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 626 ;
FI. an. II p. 423. Antirrhinum triphylluin Z. p. 5.
Nei campi coltivati. — Malta e Gozo, qua e là ; alcuni campi
ne sono invasi! — Febbraio -Aprile.
574. — Linaria pseudolaxiflora Lojac. ; Sommier Bull. Soc.
bot. it. 1910 p. 14. L. reflexa GD. p. 28 (a et b) ; Duthie II p. 322,
323, 324 et 326; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 624 ; FI. an. H p. 422.
L. deflexa (per errore tipogr.) Armitage p. 408.
« Annua glabra, caulibus gracilibus subflexuosis decumbenti-
bus simplicibus vel raro parce ramosis pluribus ex eadem radice,
foliis carnosulis ovatis vel ovato-lanceolatis acutiusculis brevis-
sime petiolatis, surculorum sterilium et caulinis inferioribus me-
238 SCROFULARIACEAE
diisque ternatis vel oppositis, superioribus majoribus sparsis,
floribus 2-3 reraotis vel saepius in apice caulium et ramorum
solitariis, pedicellis etiam in fructu ascendentibus parum incras-
satis brevibus calycem non aequantibus, bracteis lineari-lanceo-
latis pedicello longioribus, calvcis laciniis parum inaequalibus
oblongo-linearibus obtusiusculis, corollae labii superioris bifidi
laciniis lineari-oblongis erectis obtusis sursum reflexis coerule-
scentibus, labio inferiore velutino albo-flavescente lineis duabus
saturatioribus percurso et fauce barbata intense flavo, calcare
gracili descendente rectiusculo corollam reliqnam subaequante
albo vel vix coerulesceiite, capsula globosa calycem in fructu
auctum acquante valvulis dentiformibus ab apice dehiscente, se-
minibus minutis fusco-nigrescentibus oblongis vel subangulato-
triquetris profunde rugosis reticulato-foveolatis ».
« Caules ad summum 20 cm. longi ; folia inferiora 3-5 mm. longa
2-4 lata, superiora majora usque ad 10X4 mm. ; pedicelli sae-
pius non ultra 2 mm., corolla cum calcare 15-17 mm. longa ».
Vecchi muri e luoghi aridi rocciosi. — Malta, piuttosto
rara, B ingemma, spalti della Valletta, Delimara, MinsiaX Xari
tal Ùardia (GD.), Zarrico, MellcTia, Selmim (Duthie !), presso
Crendi (Borg !). Gozo, a Zarriek sui ruderi <lel vecchio tele-
grafo, nell'interno del castello di Rahato, Torre dei Gigatitil
Cornino ! Cominotto (Duthie). — Marzo-Maggio.
Questa specie è diversissima dalla L. i^eflexa con la quale
venne confusa da Delicata e da altri esploratori della flora Mal-
tese, come resulta dai saggi conservati negli erbari. Non ci consta
che la L. reflexa Desf. sia stata mai trovata nelle Isole Maltesi.
La Linaria pseudolaxitlora è nota fin ora soltanto delle Isole
Maltesi e di Linosa da dove la descrisse Lojacono. Abbiamo cre-
duto utile riferire qui sopra la descrizione di questa rara specie
quale uno di noi l'ha pubblicata nel Bullettino della Soc. bot. ita-
liana, e che fu redatta sul vivo e sopra gran numero di esem-
plari tanto di Linosa che delle Isole Maltesi.
575. — Linaria Chalepensis (L.) Mill. ; GD. p. 28; Duthie
Barth I p. 543; Carnei in Pari. Fl.it. VI p. 634. Aniirrhinum
Chalepense Z. p, 42.
Nei campi, tra le messi. — Malta, piuttosto rara, Birchircara,
Delimara, MelleTia, Ùied il GTiasel, Ballala ! Ùied GTiomor, Pùa-
les (GD.). — Marzo-Maggio.
SCROFULARIACEAE
239
Oss. — Linaria minor (L.) Desf.; Caruel in Pari.. FI. it. VI
p. 601 ; FI. an. II p. 425. Antirrhinmn minus Z. p. 4.3.
— Linaria arvensis (L.) Desf. ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 643 ;
FI. an. II p. 421. Aniirrhinwn arvense Z. p. 43.
Nelle sopra citate Flore italiane queste due Linaria sono
state erroneamente indicate per Malta, come al solito sulla fede
di Zerafa.
270. — Celsia.
576. — Celsia Cretica L. fli. ; Z. p. 11 ; GD. p. 28; Gulia Repert.
p. 64 et Almanacco p. 07; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 570; FI.
an. II p. 417. — Xaibet l'andar.
Luoghi erbosi freschi nel fondo delle valli. ~ Malta, rara,
Ghirghentil Gozo, pure rara, Gnieìi Imricl Perg la (Gu\m). —
Aprile-Giugno.
271. — Verbascum.
577. _ Verbascum sinuatum L. ; Z. p. 77; GD. p. 28; Gulia
Repert. p. 04 ; Daveau p. 18 ; Caruel in Pari. FI. it. VT p. 586.
V. undulatum Brenner in Badger.
Lungo le vie, luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e
Cornino, frequente ! — INIaggio-Agosto.
578.*— Verbascum Thapsus L.; Z. p. 77; Gulia Repert.
p. 64 et Barth I p. 463 ; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 572. F. Schra-
deri GD. p. 28.
Terreni sterili. — Malta, Sant'Antonio (Borg !), tied Balluia,
Corradino (GD.). Gozo, Marsalforno (Gulia). — Maggio-Agosto.
Riportiamo le indicazioni di Delicata e di Gulia, notando come
questa specie vistosa non sia più stata trovata da altri che dal
Dott. Borg, il quale ci dice che l'esemplare da lui rinvenuto nei
giardini di Sant'Antonio e che ci ha comunicato, era soltanto
subspontaneo.
Oss. — I Verbascum in Maltese sono chiamati Xaibet l'andar,
come la Celsia.
272. — Scrofularia.
579. — Scrofularia peregrina L.; GD. p. 28 et 43; Gulia Repert.
p. 20; Duthie II p. 324; Caruel in Pari. FI. it. VI p. 554. — Malt.
Fisuet il chelb.
240 SCROFULARIACEAE
Nei luoghi freschi, giardini ed orti. — Malta, Gozo e Cornino,
comune ! — Marzo-Maggio.
L'abbiamo trovata anche con fiori interamente bianchi a
Ùiecl Incita.
580. — Scrofularia aquatica L. ; CG. Arch. Melit. p. 207.
Lungo l'acqua. — Malta, molto rara, in fondo alla valle di
Ùnien il Ghir ! — Aprile-Maggio.
273. — Veronica.
581. — Veronica Anagallis L. ; GD. p. 28 ; Gulia Barth II p. 9.
F. Anagallis-aquatlca Caruel in Pari. FI. it. VI p. 501.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta e Gozo, abbondante nei ru-
scelli, generalmente con Nasturtium officinale ed Helosciadiwn
nodiflorum ! — Marzo-Ottobre.
582. * — Veronica Beccabunga L. ; Z. p. 78; GD. p. 28; Caruel
in Pari. FI. it. VI p. 500 ; FI. an. II p. 434 ; CG. Arch. Melit. p. 206.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, GTiain il GMra (GD.). —
Marzo-Agosto.
Citiamo questa specie soltanto sulla fede di Delicata, notando
come non sia mai stata trovata né da noi né da altri.
583. — Veronica arvensis L. ; Z. p. 77 ; GD. p. 28.
Luoghi erbosi e ruderali, e nei giardini. — Malta, non rara;
abbondante a Sant'Antonio ! — Febbraio-Aprile.
584. — Veronica Cymbalaria Bod.; GD. p. 28; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 529.
Rupi, muri e luoghi ruderali. — Malta e Gozo, abbastanza
frequente ! — Dicembre-Maggio.
Trovasi tanto il tipo quanto la varietà Panormitana con le
capsule glabre.
585. — Veronica hederaefolia L. ; Z, p. 78; GD. p. 28 ; Caruel
in Pari. FI. it. VI p. 528.
Rupi e muri. — Malta, con la precedente, ma molto più rara,
Ùied il GTiasel, Notabile l Pietà, Ùied Kirda (GD.). — Dicem-
bre-Marzo.
586. — Veronica agrestis L. ; Z. p. 77 ; GD. p. 28 : Caruel in
Pari. Fi. it. VI p. 527. F. agrestis a typica FI. an. II p. 442.
Luoghi erbosi, nel coltivato e nei giardini. — Malta, piuttosto
frequente ! — Gennaio-Aprile.
587. — Veronica didyma Ton.
SCROFULARIACEAE 241
Stesse stazioni della precedente. — Malta, Ta Baldit ! —
Marzo-Aprile.
Questa specie, unita da Linneo con la precedente, si distingue
dalla V. agrestis tipica (= V. pulchella Bast.) per vari caratteri
(nervatura del calice, pubescenza e forma della capsula) che a
Malta come altrove ci sono sembrati costanti. Per questo, non
ostante il parere contrario di Caruel FI. It. e di molti altri, la
teniamo distinta come specie autonoma. Supponiamo che sia stata
confusa con la precedente e che anche nelle Isole Maltesi sia
in realtà meno rara di quanto appare.
274. Bartsia.
588. — Bartsia Trixago L. ; Duthie II p. 326 ; Daveau p. 18.
B. versicolor D'Urv. p. 73. E. Trixago var. versicolor Gulia
Almanacco p. 68; Duthie III p. 41 ; Fl.an. II p. 454. Eitphrasia
officinalis Z. p. 20 (ex GD.). Trixago Apula GD. p. 28. Bellardia
Trixago Caruel in Pari. FI. it. VI p. 477.
Luoghi aprici incolti.— Malta e Gozo, piuttosto frequente !
Cornino, comune! — Aprile-Maggio.
Nell'Isola di Cornino, dove questa specie abbonda, trovasi in-
sieme al tipo, come già notò Duthie, la varietà versicolor (Pers.).
A Corradino in Malta l'abbiamo trovata con fiori perfettamente
bianchi.
Oss. — Caruel in Pari. FI. it. VI p. 470 rammenta come Ze-
rafa, certo per errore, avesse citato per Malta Eui)hrasia offi-
cinalis. Era evidentemente sfuggito a Caruel che già Delicata
aveva scritto che la E. officinalis di Zerafa era Trixago Apula.
Del resto Zerafa poteva anche intendere parlare di pianta col-
tivata nel suo Orto botanico.
589. — Bartsia viscosa L. ; Gulia Barth I p. 421 ; CG. Nat.
Malt. p. 8. Eufragia viscosa Daveau p. 17.
Luoghi erbosi incolti delle valli e dei colli. — Malta, qua e
là, Ùied Incita, tfied Babu, Corradino, Ta Baldu ecc. ! Gozo
(Gulia). — Marzo-Maggio.
Oss. — Calceolat'ia pinnata L.
Questa specie nasce subspontanea in vari giardini, anche là
dove da lungo tempo non si coltiva più, tanto che si potrebbe
quasi considerare come naturalizzata.
8. SOiiMiER et Caruaxa gatto. — Flora Melitensis nova. 16
242 SCROFULARIACEAE, OROBANCHACEAE
— Sesamum Indlcum L.; Gulia Repert. p. 24. S. Orientale Z.
p, 70. — Malt. Gulglien o Gol/ilien.
Il sesamo si coltiva frequentemente a Malta dove se ne ve-
dono campi interi. Non lo abbiamo però mai visto nascere sub-
spontaneo. Si usa per aspargerne il pane e per fare il dolce
Nougat. — Fiorisce in Giugno e si raccoglie in Agosto.
LIX. — Oroìmnchaceae. ^
275. — Orobanche.
590. — Orobanche cernua Loefl.
Pianta ospite non notata. — Malta, rara, alla Mai' fa, nei di-
rupi dal lato di Ponente ! Gozo, rara, verso Marsalforno ! —
Aprile-Maggio.
Questa specie dalla spiga densa e corta, dalle corolle azzurre
e fortemente curvate in modo che la fauce è rivolta in basso,
in Italia era stata fin ora osservata soltanto in Corsica, in Si-
cilia e nelle isolette adiacenti (0. Cumana Gussone non Wall-
roth = 0. Incolor Bertoloni non C. A. Meyer). Gli esemplari da
noi raccolti appartengono alla forma typica Beck.
591.* — Orobanche caryophyllacea Sm.; Carnei in Pari. FI.
it. VI p. 372; FI. an. II p. 477. 0. major Z. p. 58 (ex GD.). 0. Go-
lii GD. p. 29.
Sopra radici di leguminose. — Malta (GD.) senza località più
precisa. — Aprile-Maggio.
592. — Orobanche crenata Forskaal; G. Beck Monogr. p. 228;
FI. an. II p. 480. 0. pruinosa GD. p. 29; Armitage p. 499. 0. spe-
ciosa Carnei in Pari. FI. it. VI p. 371.
Sulle radici di varie leguminose, e specialmente dannosa alle
fave ed ai piselli di cui talvolta rovina interi campi. — Malta
^ Abbiamo mandato al Prof. GIìntheu BeCic di Praga, autore della
« Monographie der Gattung Orobanche » (Bibl. bot. n. 19, Cassel 1S90)
tutte le orobancacee raccolte da uno di noi nell'Arcipelago Maltese
negli anni 1906 e 1907, con gli appunti presi sul vivo, e le elen-
chiamo qui quali furono da esso determinate. Riportiamo inoltre le
specie che vennero citate per Malta da altri autori, avvertendo però
che qualcuna di queste dovrebbe forse passare in sinonimia, e clie
ad ogni modo le orobancacee Maltesi andrebbero ulteriormente stu-
diate sopra più ampio matei'iale accompagnato da note prese sul vivo.
OROBANCHACEÀE 243
e Gozo, comune! — Marzo-Maggio. Armitage scrive di averla
veduta ia pieno fiore anche in Gennaio.
593. — Orobanche Picridis Schultz.
Sulle radici di Vida, di Galactites e d'altre piante. — Malta,
non rara, per es. a San Paolo a mare, Marfa, tiied Kirda !
Cornino, dove è molto frequente ! — Aprile-Maggio.
Béguinot, nella Flora analitica, considera la 0. Picridis come
varietà della 0. loricata Reichenb., mentre per il Monografo
Beck é specie autonoma.
Tutti gli esemplari che abbiamo mandati al Dott. Beck appar-
tengono, secondo questo autore, alla var. Carotae (Des Mou-
lins) Beck.
594. — Orobanche minor Sutt. ; GD. p. 29; Caruel in Pari.
FI. it. VI p. 386.
Sulle radici di varie piante, ma di preferenza sulla Galacliles
tomentosa. — Malta, qua e là! Gozo, frequente, per es. Xlendi,
Ta Cene ecc.! — Marzo-Aprile.
595. — Orobanche versicolor Schultz; G. Beck Monogr. p. 239;
Fi. an. II p. 484.
Sulla Oxalis cernita (?) e sopra altre piante. — Malta, qua e
là, Ùied Kirda, San Paolo a mare, Ta Balda, Uied Babu ! Gozo,
Migiar Scinti Cornino! — Aprile-Maggio.
Ne abbiamo raccolto esemplari alti quasi V^ metro.
596. — Orobanche densiflora Salzm.
Sulle radici di Lotus pusillus, nelle arene marine. — Malta,
2)eyiisoladi Marfa dove l'abbiamo raccolta la prima volta in fiore
il 31 Marzo 1895, e ritrovata in discreta abbondanza, ancora fio-
rita, il 4 Maggio 1907 ! — Marzo-Maggio.
Secondo il Dott. G. Beck, gli esemplari Maltesi che gli abbiamo
mandati appartengono ad una forma nuova che egli, in literis,
chiama e caratterizza cosi :
« Orobanche densiflora Salzm. forma Melitensis »
« Biffert a typo dentibus calycis partium alte connatis, corolla
subcopiose glandulosa, glabrescens ».
I fiori, come tutta la pianta, erano di un giallo paglierino
molto chiaro.
La Orobanche densiflora, nella Monografia del Dott. Beck è
indicata come speciale alla Spagna meridionale ed alla Maurita- .
244 OROBANCHACEAE
nia, ed anche li rara. Lojacono « Sulle Orobanche ecc. » l'aveva
indicata di una località della Sicilia (confr. Just Bot. Jahresber.
1880 II p. 624), ma nel suo lavoro posteriore « Criteri sui ca-
ratteri delle Orobancacee ecc. » 1883 p. 62 e 64 sembra ricono-
scere che aveva sbagliato nella determinazione, e difatti nella
Flora Sicula, nel 1904, non la cita aflfatto.
597. — Orobanche Clausonis Pomel.
Pianta ospite non notata. — Malta, San Paolo a mare ! —
Aprile-Maggio.
Questa specie, nella Monografìa del Dott. Beck era indicata
soltanto di Algeria e di una località di Spagna presso Granata.
I nostri esemplari, secondo il Dott. Beck, appartengono ad una
forma che egli chiama pay^viflora.
598.* — Orobanche canescens Presi; Gì), p. 28; FI. an. II
p. 485. 0. minoì^ var. canescens Caruel iti Pari. FI. it. VI p. 386.
Sulle radici di Pinardia coronaria. — Malta, al Cimitero
degli Inglesi (GD.). — Marzo-Maggio.
Riportiamo le indicazioni di Delicata, non avendo noi trovato
questa specie.
Oss. — Dutbie II p. 326 indica una Oro&anc7«e sp. per l' iso-
lotto di Cominotto (sulle radici di Baiicus).
276. — KopsiA.
599. — Kopsia Wluteli (F. Schultz) Béguinot. Orodanche ra-
mosa Z. p. 58; GD. p. 29.
In luoghi aridi, nelle valli, sulle radici di varie leguminose,
deWAsteriscus aqicaiicus e probabilmente di altre piante. —
Malta, Gozo e Gemino, molto frequente! — Aprile-Maggio.
Il Dott. G. Beck ha riconosciuto fra le nostre piante la Kopsia
MiUeli ± tipica (Corradino), la K. Muteli v. angusti flora Beck
{^w\V Asteriscus aquaticus a Cornino) e delle forme di transizione
alla K. nana Noe (Cornino); ed inoltre una varietà nuova cui dà
il nome di v. Melitensis e che, in literis, descrive nei seguenti
termini :
« Orohanche Muteli Schultz var. Melitensis »
« Tota alba vel cerea. Caulis gracilis, usque ad 16 cm. altus,
simplex vel parce ramosus, cereus vel citrinus. Spica ± densi-
flora, in apice rotundata. Calycis dentes acuminati, tubo calycino
OROBANCHACEAE 245
lorigiores. CoroUse alba3 vel citrinae (tubo pallide lutescente) ra-
rius dilutissime coerulescentis, 13-16 mm. longae, pronus cur-
vatae, laciniis latis rotundatis. Stygma album.
« Habitu 0. nanae Noe similis, sed corollae colore et laciniis
rotundatis distinguitur ;
« ab 0. Mateli forma Panormiiana (Lojac.) differt habitu et
floribus multo miuoribus ;
*
« ab U. ramosa L. spica densiflora, dentibus calycis longio-
ribus, corollis magis coiistrictis ;
« ab 0. Scluueinfiirthii Beck calycis dentibus non subulatis,
corollae laciniis latioribus (non ellipticis) distinguitur.
« Formae quaedam laciniis corollae ellipticis subacutis ad 0. na-
nani, alterae laciniis magnis, corollis majoribus ad 0. Mulelity-
picaìn transiunt ».
Questa varietà Melitensis è di gran lunga la più frequente,
tanto a Malta quanto a Gozo e Cornino. L'abbiamo raccolta in —
Malta a Ùied Incita, Ùled Kirda, Floriana, Hagiar Kim ! a
Gozo a Migiar Scini, Xlendi, fra Ùied Bingemma e Ir RiTian !
e a Cornino! — Aprile-Maggio.
Fra i numerosi esemplari di Kopsia da noi raccolti in molte
diverse località, non si trova alcuna K. ramosa tipica, per ciò
riferiamo la Orobanche ramosa di Delicata alla vicina A'. Muteli.
600. — Kopsia lavandulacea (Reichenb.) Carnei in Pari. FI.
it. VI p. 357. Orobanche lavandulacea GD. p. 29.
Sulle radici di Psoralea bituminosa ! e di Acanthus (GD.). —
Malta, qua e là, San Paolo a mare ecc. ! Ùied Babu (GD.).
Gozo, qua e là, Xlendi, Migiar Scini \ — Aprile-Maggio.
601.* — Kopsia Schuitzii (Mutel) Bég. (?). Orobanche caesia
GD. p. 29.
Sulle radici di Inula viscosa e di Vieta Faba. — Malta, Ùied
Ballata (GD.). — Marzo-Maggio.
La Orobanche caesia Guss. (non Reichb.) di Sicilia viene rife-
rita dal Dott. Beck, nella sua Monografia, alla Orobanche (Kop-
sia) Schuitzii var. Giissoneana (Lojacono). Supponiamo quindi
elle la 0. caesia di Delicata debba riferirsi alla Kopsia Schuitzii
var. Gussotieana (Lojac); ma è una semplice supposizione.
Oss. — I Maltesi chiamano le Orobanche e le Kopsia in genere
Budebbus.
246 POLYGONACEAE
LX. — Polygonaceiie,
277. — Rdmex.
602. — Rumex conglomeratus Murr. ; GD. p. 29. Rumex sp.
Duthie II p. 326.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta e Gozo, comune ! Cornino? ! —
Aprile-Giugno.
Le piante che abbiamo raccolte a Cornino erano troppo giovani
perchè possiamo essere sicuri della loro determinazione. Lo
stesso è del Ramex notato da Duthie per questa isoletta.
603. — Rumex pulcher L.; Gulia Barth II p, 112. R. diva-
ricaius Z. p. 67. R. pulcher et R. divaricatiti GD. p. 29.
Luoghi coltivati, lungo le vie ecc. — Malta, qua e \\, InitaTileb,
Ùied il KleigTia, GTiain RiTiana, (Jneina ecc. ! Gozo ? ! — Aprile-
Giugno.
Non siamo sicuri della determinazione delle piante di Gozo
perchè erano troppo giovani.
604-. — Rumex bucephalophorus L. ; Z. p. 66; Nyman Obs.
p. 637; GD. p. 29; Gulia Repert. p. 34; Daveau p. 18. — Mali
Karsaia.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto
comune dovunque ! — Dicembre-Maggio.
Le foglie ne vengono mangiate in insalata dai contadini.
Oss. — Non sappiamo a quale specie riferire il Rumex acutus
che Gulia nel Barth li p. 112 cita di Xlendi in Gozo.
278. — Emex.
605. — Emex spinosa (L.) Campd.; Z. p. 48; GD. p. 29; Gulia
Repert. p. 53; Duthie II p. 323; FI. an. IV Appendice p. 63, —
Malt. Selh xeuiechi.
Luoghi aprici coltivati ed incolti. — Malta, frequente! Gozo,
più raro! Cornino! — Gennaio-Maggio.
La popolazione povera ne mangia le foglie bollite in insalata.
279. — - POLYGONUM.
606. — Polygonum Persicaria L.;iZ. p. 63; G. Delicata PI. Mei.
lect. p. 74. P. fenui/loruìn GD. p. 20.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, raro, Gnien il Gbir, Im-
POLYGONACEAE
247
iafilel), Fiddien, Baliria, Rdam il Kaui presso Melleha ! — Mag-
gio-Settembre.
Non abbiamo veduto questa specie con spighe diradate e quasi
fliiformi corrispondenti alla forma tenuiflorum (Presi) alla quale
Delicata riferisce il P. Persicoj^ia di Malta.
607. — Polygonum serrulatum Lagasca; GD. p. 29. P. mi-
nus fi serrulatum FI. aii. I p. 294.
Luoghi umidi e lungo i ruscelli. — Malta, raro, Gnien il GMr,
InilaTìWt ! — Maggio-Ottobre.
608. — Polygonum aviculare L.: Z. p. 63; OD. p. 29; Gulia
Repert. p. 38. — Malt. Lenza iar roba.
Luoghi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo,
qua e là ! — Aprile-Novembre.
Si presenta sotto forme assai diverse, eretto o prostrato, con
internodi più o meno allungati, fiori più o meno numerosi al-
l'ascella delle foglie, e con guaine argentee più o meno sviluppate.
Più comuni sono le forme prostrate. Ne abbiamo viste che si
avvicinano al P. Roinaniim.
609.*-- Polygonum Bellardi Ali.; GD. p. 29.
Nei campi, fra le messi. — Malta, Marsa (GD.). — Marzo-
Maggio.
Riportiamo le indicazioni di Delicata, notando che non abbiamo
mai visto il P. Bellardi, bensì delle forme erette di P. avicu-
lare che si potrebbero scambiare con esso.
6(0.— Polygonum maritimum L. ; Z. p. 63; Brenner in
Badger; GD. p. 29; Cleghorn p. 120.
Nelle arene marine. — Malta, raro, Óneiìia, San Giorgio !
Marsa (GD.). Gozo, raro, Ramlal Comino, caladi Santa Maria
(Borg). — Aprile-Maggio.
Oss. — Polijgonum eciuiseti forme Sibth. et Sm.; FI. an. I p. 297.
Non sappiamo da dove Fiori abbia ricavato l' indicazione di
Malta per questa specie che non troviamo citata da alcun altro
autore. Non se ne trovano esemplari Maltesi né nell'Erbario Uni-
versitario di Malta né in quelli di Firenze. Per questo l'esclu-
diamo dalla Flora Maltese.
611. — Polygonum Convolvulus L.
Campi, ed orti. — Malta, in diversi luoghi ma non comune,
per es. Ha/nrun, Casal Attard e Balzan ! — Maggio-Agosto.
248 CHENOPODI ACEAE
Lxr. — Chenopodiaceae.
280. — Obione.
612. — Obione portulacoides Moq. Tand. Halimus portiila-
coides GD. p. 29; Duthie II p. 325 et III p. 41. Atriplex portu-
lacoides Gulia Barth I p. 462.
Rupi e arene marine. — Malta, raro, ImtaUìeb, sotto Casal
Dmgli\ Gozo, pure raro, Cala Dùeiraì Hagra tal General
(GD.). — Settembre-Dicembre.
281. — Atriplex.
613. — Atriplex hastatum L. ; Gulia Barth I p. 462 ; God-
fery.p. 297. Atriplex patitla Z. p. 7. A. latifolia var. salina GD.
p. 30. — Malt. Sem il haTiar.
Lungo le vie e luoghi incolti vicino al mare. — Malta, non
raro, per es. Ta Xbiex, San Giorgio a mare, Marsa, Marsa-
scalal Gozo, nel basso deWUied Xlendil — Giugno-Novembre.
Si presenta sotto forme assai diverse, tanto con foglie trian-
golari, quanto con foglie quasi lineari-astate.
6J4. — Atriplex roseum L. A. Bocconei Gulia Barth I p. 462?
Sulle spiaggie marine. — Malta, raro, San Paolo a mare,
Ta Xbiex ! Marsascala (Gulia). — Giugno-Novembre.
Non avendo veduto la pianta di Marsascala da Gulia chiamata
A. Bocconei Guss., supponiamo che sia quella che noi chiamiamo
A. roseum L.
615. — Atriplex Halimus L. A. Gussoneana Gulia Barth I
p. 462 et II p. 9; CG. Atti Congr. Genova p. 174.
Non lungi dal mare. — Malta, raro, sui bastioni e nei fossati
di Valletta, Birzebbugia, Marsascala ! Bieb il Ghzira (Borg).
Gozo, nel basso AoiVÙied Xlendil — Agosto-Novembre.
Secondo Gulia (Barth II p. 9) V Atriplex Haliìnus si presenta
a Malta sotto la medesima forma che a Lampedusa e a Lampione,
forma che Gussone Syn. FI. Sic. II p. 587, dice caratterizzata da
foglie larghe, bianco-argentate, e da fiori disposti in glomeruli
densi e piccoli, formanti spighe brevi. Gulia ritiene che questa
forma é abbastanza distinta per costituire una specie che chiama
A. Gussoneana.
Non possiamo esprimere una opinione propria, avendola ve-
duta, tanto qui che a Lampedusa, soltanto in foglie; ma la
CHENOPODIACEAE 249
descrizione che Gulia ne dà non ci sembra rivelare caratteri spe-
cifici proprii, per cui ci atteniamo alla opinione di Gussone che
nella pianta di Lampedusa e di Lampione vedeva soltanto una
varietà della A. Halimus. Questa varietà, che va chiamata
var. Gussoneamun (Gulia prò sp.), per avere le brattee frutti-
fere triangolari e tubercolato-verrucose alla base, come scrive
Gulia, si avvicinerebbe alla var. bb. verruculosa di Gussone.
616.* — Atriplex molle Desf.; Moq. Tand. in DO. Prodr. XIII
p. 99; Nyman Conspect. FI. Eur. p. 627; Bonnet Catal. rais, des
pi. de la Tunisie p. 364; FI. an I p. 307 ; Borg Arch, Melit. p. 45.
L'indicazione di questa specie per Malta é di Moquin Tandon
il quale nel Prodromo scrive di avella vista nell'Erbario Hooker,
senza dire però chi l'avesse raccolta. Nyman, Fiori e Bonnet
l'indicano sulla fede di Moquin Tandon. Recentemente Borg
scrive di averla vista in Malta a San Paolo a mare. Noi però
non ne abbiamo visto esemplari, nò il Borg ha potuto ritrovarla
per mostrarcela.
Le specie di questo genere, che fioriscono e fruttificano in
una stagione in cui non si suole erborizzare, e che quindi sono
state raramente raccolte in fiore e in frutto, meritano di essere
più accuratamente studiate.
282. — Beta,
617. — Beta maritima L.; D'Urv. p. 29; Z. p. 8; Gì), p. 30;
Gulia Barth I p. 462 ; Cleghorn p. 120. B. vulgaris Forskaal
N.o 30. B. vulgaris var. maritima Gulia Repert. p. 53; Massa-
longo Zoocecidii e fitocecidii rari o nuovi p. 94. — Malt. Selh
salvagr/.
Luoghi ruderali e incolti, specialmente presso il mare. — Malta,
Gozo e Cornino, comune ! — Marzo-Luglio.
A Marsa abbiamo trovato questa specie con deformazioni do-
vute ad una infezione fungina (Physoderma leproides Tul. e Sacc.
var. maritima Massai.) che sono state descritte e figurate da
Massalongo op. cit.
283. — Chenopodium.
618.* — Chenopodium urbicum L.; Z. p. 46; G. Delicata PI.
Mei. lect. p. 74; Gulia Barth I p. 462; FI. an. IV Appendice p. 64.
C. melanospermum GD. p. 30. — Malt. HoWeira o GTwWeira.
250 CHENOPODIACEAE
Luoghi ruderali e concimaie. — Malta, Uied Babu (GD.). —
Giugno-Novembre.
Noi non abbiamo incontrato questa specie in Malta, e neppure
ne abbiamo A-eduto esemplari in erbario, per cui ci limitiamo a
ripetere le indicazioni di Delicata.
619. — Chenopodium murale L. ; Nyman Obs. p. 635; GD.
p. 30; Gulia Barth I p. 462. C. mur^'ale var. pruiìiosum Loja-
cono FI. Sic. ir pars 2=^ p. 287. — Malt. Hohheira o GTinhheira.
Luoghi ruderali e lungo le vie. — Malta, Gozo e Cornino,
comune ! — Marzo-Novembre.
E comune qui la forma pruinosum Guss.
Oss. — Chenopodium rubrum Z. p. 13; Gulia Barth I p. 462.
Secondo Delicata il C. rubrum di Zerafa sarebbe C. mutuale L.
Questa rettificazione di Delicata pare che sfuggisse a Gulia, il
quale ammise il C. rubrum L. fra le piante Maltesi, sulla fede
di Zerafa. Non essendo questa specie stata indicata da altri, la
escludiamo dalla flora Maltese.
620.— Chenopodium opulifolium Schrad. ; GD. p, 30; Gulia
Barth 1 p. 462. — Malt. Ilobbeira o GTìObbcira.
Nel coltivato. — Malta, comune ! — Maggio-Settembre.
621.* — Chenopodium album L.; Gulia Barth I p. 462. C. vi-
ride Z. [). 13; GD. p. 30. C. album et C. viride Gulia Repert.
p. 26. — Malt. GTiobbc.iì^a liadra.
Nel coltivato. — Malta o Gozo, molto comune (secondo GD. e
Gulia). — Giugno-Ottobre.
622. — Chenopodium ambrosioides L.: Z. p. 13; GD. p. 30;
Gulia Repert. p. 57, Barth 1 p. 462 et Barth II p. 112;Godfery
p. 296; FI. an. IV Appendice p. 05. — Malt. Ghobbeira te falz.
Luoghi incolti, lungo le vie. — Malta, raro, Marsa ! Gozo,
raro, Xlemlil — Maggio-Novembre.
623. — Chenopodium olidum Curt. C. Vulvaria Z. p. 13; GD.
p. 30; Gulia Repert. p. 44 et Barili 1 p. 402. — Malt. GTiobbeira,
Hobbeìra o Niltiena.
Luoghi ruderali, campi, lungo le vie ecc. — Malta, comune! --
Aprile-Novembre.
284. — Saucornia.
624. — Salicornia herbacea L.; Z. p. 67; Nyman Obs. p. 626;
GD. p. 30; Gulia Repert. p. 1 et Barth I p. 402; Cleghorn p. 120;
CHENOPODIACEAE 251
FI. an. IV Appen'lice p. 65. S. Europaea prò parte Forskaal
N.o 1. — .Malt. Almeridia.
Luoghi inondati salati. — Malta, non comune, per es. Mar-
sascirocco. Mar saccaia, MelleTia ! Sliema (GD.), San Paolo a
mare (Cleghorn). Filfola (Gulia). — Giugno-Novembre.
625. — Salicornia fruticosa L. S. fruticulosa Z. p. 67. iS. ra-
clicans et S. fruticosa GD. p. 30. S. Europaea prò parte For-
skaal N.° 1. Arthrocnemura fì'ulicosurn var. raclicans Gulia
Barth I p. 462. — Malt. Almeridia.
Luoghi inondati salati e rupi marine. — Malta, piuttosto rara,
Marsa, JMarsascala, Marsascirocco ! San Giuliano, Sliema
(GD.). — Agosto-Novembre.
285. — AllTHROCNEMUM.
626. — Arthrocnemum glaucum i Delile) Ung. A. friUicosum
var. macrostachyum Gulia Barth I p. 462. Salicornia 'macro-
stachya GD. p. 30. — Malt. Almeridia.
Luoghi salati inondati e rupi marine. — Malta, non comune,
Saline, Marsascala, Marsasciì'occo ! Sliema, San Giuliano ecc.
(GD.), Vied Mohhel, scoglio di GTiallis ecc. (Gulia). Gozo, Cala
Dùeira ! Cornino ! — Luglio-Novembre.
286. — H.4L0CNEMUM.
627. * — Halocnemum strobìlaceum (Pali.) M. Bieb.; FI. an. IV
Appendice p. 65. H. strobilacewn var. cruciatura Gulia Barth I
p. 462. Salicornia cruciata GD. p. 30.
Luoghi salati. — Malta, San Giuliano ecc. (GD.), Marsascala
(Gulia). — Ottobre-Novembre.
287. — Salsola.
628. — Salsola Soda L.; Z. p. 68; GD. p. 30; Gulia Repert.
p. 30 et Barth I p. 462 et 463. — Malt. Haxixa tal irmied.
Arene marine. — Malta e Gozo, frequente ! — Luglio-Ottobre.
629. — Salsola Tragus L.; Z. p, 68; GD. p. XV et 30; Gulia
Repert. p. 30 et Barth I p. 462 et 463. — Malt. Haxixa tal irmied.
Arene marine. — Malta e Gozo, frequente ancora più della
precedente ! — Luglio-Ottobre.
630. — Salsola vermiculata L.
Rupi marine. — Malta, rara, Marsascirocco e sotto Casal
BingliX — Agosto-Settembre.
252 CHENOPODIACEAE
288. — SUAEDA.
631. — Suaeda fruticosa (L.) Forsk.; Gulia Barth I p. 462.
Chenopodium fruticosum Forskaal N.° 25. Scìioberia fruti-
cosa GD. p. 30.
Rupi marine, ma anche sopra vecchi muri distanti dal mare. —
Malta, frequente, Initahleb, Marsascirocco, Mar sa ! Gozo, Cala
Dùeira, Uied Blngemma, Xlendi, fra Rabato e Marsalforno ! —
Giugno-Ottobre.
Oss. — Secondo quanto ci scrive il Prof. Raunkiaer, Direttore
del Museo botanico di Copenaga, l'esemplare raccolto a Malta da
Forskaal e chiamato da esso Chenopodium friUicosuìn (N.° 25),
sarebbe da riferirsi a Suaeda vera. Forsk. Non osiamo però am-
mettere questa specie nella flora Maltese dietro a questa sola
indicazione, essendo facile che siano avvenute delle confusioni
di etichetta fra le piante raccolte da Forskaal nello stesso viag-
gio a Malta e sulla cesia Africana.
B32. — Suaeda maritima (L.) Dum. ; Gulia Barth I p. 462;
Godfery p. 297. Chenopodium marilimum Z. p. 13. Schoberia
7naritima GD. p. 31. Chenopodina maritima Gulia Repert.
p. 26. — Malt. Hobbeira tal irmied.
Luoghi salati presso al mare. — Malta, non comune, Mar-
sascirocco, Marsascala, Ta Xbiex ! Marsa ecc. (GD.). — Giu-
gno-Ottobre.
633. * — Suaeda Jacquini (Ten.) Nyman. S. maritima var. Ja-
cquini FI. an. IV Appendice p. 66. Schoberia salsa GD. p. 31.
Luoghi inondati dall'acqua salata. — Malta, Marsascala ecc.
(GD.). — Maggio-Agosto.
Noi non abbiamo visto questa specie che è indicata di Malta
soltanto da Delicata, la citazione della Flora analitica essendo
desunta dalla Florula Melitensis.
Oss. — Anredera scandens Moq. Tand.; Gulia Repert. p. 19.
A. vesiculosa Z. p. 4; Bertoloni Annali St. nat. II p. 358. —
Malt. Fatata.
Zerafa dice di questa specie « ubique communis », e Bertoloni
la riporta fra le piante indigene di Malta. Questa chenopodiacea,
originaria delle Antille, è spesso coltivata nei giardini e nei cor-
tili per cuoprire i muri, ma non si trova mai subspontanea. —
Fiorisce in Ottobre.
AMARANTACEAE, CALLITRICHACEAE 253
LXII. — mimar antaceae.
289. — Amarantus.
634.=^— Amarantus deflexus L.
Nel coltivato. — Malta. Sembra raro, poiché fu raccolto sol-
tanto liei giardini di Sant'Antonio (Borg !). — Maggio-Giugno.
Questa specie non era ancora stata indicata per Malta, poiché
Delicata col nome di A. ijy^ostratus , e Zerafa col nome di A. Bli-
tum intendevano la specie seguente,
635. — Amarantus Craecizans L. A. BlitumZ. p. 3. A.jiro-
siratus GD. p. 31.
Nel coltivato, e lungo le viottole dei giardini. — Malta, comune,
per es. ImiaTileb, Sant Antonio, Bubakra ! — Giugno-Ottobre.
Riferiamo VA. prostratus di Delicata a.\VA. Graecizans an-
ziché air^. deflexus L., perchè Delicata lo dice comune, mentre
del Graecizans non fa menzione. L'yl. Blitum di Zerafa, se-
condo Delicata, era sinonimo del suo prostraius, e quindi deve
riferirsi all'ai. Graecizans L.
Gli esemplari da noi raccolti che abbiamo sott' occhio, piut-
tosto che al tipo, appartengono alia varietà sylvesier (Desf.).
636. — Amarantus retroflexus L.; Z. p. 42; GD. p. 31.
Nei campi irrigui. — Malta, qua e là, per es. Gnien il Gbir,
Pàales, Ùied Glierzuma ! — Aprile-Novembie.
Questa specie si trova a Malta sotto varie forme.
LXIIL — Callitì'ichacsae,
290. — Callitriche.
637.*— Callitriche stagnalis Scop. ; Guiia Barth. I p. 116.
Malta (Gulia).
La sola indicazione data da Gulia nel Barth è « comune »,
parola che egli aveva cancellata in penna nella copia che pos-
sediamo.
638.* — Callitriche verna L.; Gulia Barth I p. 116.
Gozo (Gulia).
L'unica indicazione di Gulia è « comune a Gozo », ed anche
qui il «comune» è stato da lui stesso cancellato in penna.
639.*— Callitriche pedunculata DO. ; Gulia Barth I p. 116.
Gozo, Ta Cene, molto rara (Gulia).
254 CALLITR., PHYTOLACC, SANTAL., EUPHORB.
640. — Callitrìche autumnalis L.; Gulia Baitli I p. 116. C. trun-
cata Duthie I p. 209 et II p. 322; Armitage p. 498 et 500.
Piccole pozzanghere nei luoghi rocciosi, con Batrachijum,
Zannichellia ecc. — Malta, frequente, per es. Ùied Incita ! Ùled
il GTiasel (Duthie!). — Marzo-Aprile.
Questa é la sola Calliiriche che abbiamo vista a Malta. Tanto
gli esemplari raccolti da noi, quanto quelli che abbiamo visti
di Duthie, hanno i frutti tutti sessili o quasi, ed appartengono
dunque al tipo ( = C. imlastris var. ì)ifida [L.] Fiori FI. an. Il
p. 294), e non alla varietà truncata (Guss.).
Oss. — Duthie II p. 323 e 325 indica di Malta a Gneina, e di
Gozo a CoAa Dàeira una Calliiriche sp. che non sappiamo a
quale specie riferire.
LXIV. — Pkytolaccaceae.
291. — PlIYTOLACCA.
641. — Phytolacca decandra L.; Z. p. 01; GD. p. 31; Gulia
Repert. p. 50; CG. Arch. Melit. p. 207. — Malt. Riissetl.
Luoghi ruderali e giardini. — Malta, piuttosto rara, Sani" An-
tonio, fortificazioni e fossi di Vallellal — Giugno-Dicembre.
Questa specie, originaria dell'America, può considerarsi come
inselvatichita a Malta. Le sue bacche venivano usate per colo-
rire i dolci.
LXV. — Santalaceae,
292. — Thesium.
642. — Thesium humile Vahl; GD. p. 31; Duthie II p. 325
et III p. 41; Fi. an. IV Appendice p. 62.
Campi e luoghi incolti aridi. — Malta, piuttosto raro, Peìn-
ì)rolie Camp, Deliniara, Ùied Incita ! Corradino (GD.). Gozo,
Xlendi, Madonna della Kala (Duthie!). — Marzo-Aprile.
LXVI. — Euphorbiaceae.
293. — EUPHORBIA.
643. — Euphorbia Chamaesyce L.; Z. p. 20; GD. p. 31; Gu-
lia Repert. p. 22 et Barth II p. 11; Pari FI. it. IV p. 448. —
Malt. GemmugTìa.
Nei campi. — Malta, frequente ! — Maggio-Ottobre.
EUPHORBIACEAE
255
644. "^^ — Euphorbia maculata L.
Nei campi e nei viottoli dei giardini. — Malta, rara, presso
Casale Aitard e a SanV Antonio (Borg!). — Maggio.
Questa specie, clie é stata raccolta per la prima volta que-
st'anno (1913), deve essere di recente introduzione.
645. — Euphorbia Peplis L.; Z. p. 20; Brenner in Badger;
OD. p. 31; Pari. FI. it. IV p. 44G; Gulia Barth I p. 4G3 et II
p. 11; CG. Nat. Malt. p. 8.
Arene marine e campi arenosi vicino al mare. — Malta,
rara, Ramla ta San Tumas ! Mat^sascirocco (GD.). Gozo, pure
rara, Ramla ! — Aprile-Novembre.
646. — Euphorbia helioscopia L.; Z. p. 20; Pari. FI. it. IV
p. 491; Gulia Bartli II p. II; CG. Nat. Malt. p. 8. E. heliosco-
ina var. pilosa Nyman Obs p. 639; GD. p. 31; Duthie I p. 209.
Luoghi ruderali e campi coltivati ed incolti. — Malta e Gozo,
molto comune! — Novembre-Maggio.
Trovasi più o meno rivestita di lunghi peli. Nei campi di sulla
raggiunge notevoli dimensioni, mentre rimane nana nei luoghi
aridi e rocciosi.
647. — Euphorbia pubescens Vahl; Z. p. 48; GD. p. 31; Gulia
Barth II p. 11; Duthie II p. 322; CG. Arch. Melit. p. 207.
Luoghi umidi. — Malta, molto rara, Gnienil Gbw\ Marsa
(GD.)- Gozo, ugualm.ente rara, AVem/^ (Gulia). — Giugno-Agosto.
Questa pianta sembra che vada scomparendo. A Marsa, là dove
era ai tempi di Delicata ora non si trova più; ed in questi ultimi
anni non l'abbiamo più vista neppure a Ùnten il Gbir, proba-
bilmente in causa della incanalazicne dell'acqua.
648. — Euphorbia spinosa L. E. Melitensis Pari. FI. it. IV
p. 479; Duthie I p. 209, II p. 322, 323 et 326, et ITI p. 41 ; Gulia
Barth II p. 11; Armitage p. 498; CG. Nat. Malt. p. 8 et Atti
Congr. Genova p. 174. E. spinosa subspecies Melitensis Nyman
Conspect. FI. Eur. p. G48. E. verìnicosa GD. p. 31 (ex Parlatore
et Gulia). E. Bivonae var. Melitensis FI. an. II p. 277.
Rupi e luoghi aridi rocciosi. — Malta, fr-equente in tutta la
costa S. e 0., per es. Ùied Babu, San Paolo a mare, Marfa, Mel-
leTia ecc. l Casal Bingli (Spencer!). Gozo, abbondante fra tfied
ir RiTian e Ùied Bingemma ! Cornino, dove è abbondante ! —
Novembre-Giugno.
Citiamo la E. Melitensis di Parlatore come semplice sinonimo
256 EUPHORBIACEAE
della E. spinosa perché non ci è riescito trovare, nella pianta di
^]alta, alcun carattere che non si osservi nelle varie forme di
E. spinosa di altre provenienze. Nelle Isole Maltesi come al-
trove, quando cresce nei luoghi rocciosi aridi e nudi, prende la
forma di cespuglietti erinacei, alti 1-2 decimetri, con abbondanza
di rami morti e induriti, mentre quando cresce in luoghi più
fertili e riparati, acquista proporzioni maggiori (fino a 3 e 4 de-
cimetri), e scarseggiano i rami morti.
Fiori (Fior, an.) ha ritenuto che la E. Meliiensis di Parlatore
fosse una varietà della E. Bioonae, probabilmente indotto in
errore dalla somiglianza che v'è fra la forma Maltese della
E. Bivonae e la E. spinosa.
G49. — Euphorbia Bivonae Steud.; Gulia Barth II p. 11;
Borg. Arch. Melit. p. 47. E. fruticosa GD. p. 31. E. Bìvonae
var. papillaris Boiss. in De Cand. Prodr. XV p. 131; Nymau
Conspect FI. Eur. p. 648; FI. An. Il p. 276.. E. spinosa Gulia
(sec. ipsum Gulia Barth II p. 11),
Luoghi rocciosi, — Malta, con la precedente, ma più rara,
per es. Ta Baldii, Ùied Bahu, ImtaUleb, Casal Dingli ! Ùied
Molibei (Gulia). — Novembre-Giugno.
A Malta trovasi, della E. Bioonae, soltanto la varietà jMp27to-
ri5 (Jan.) Boiss., pianta meno alta, a rami più corti ed a foglie
meno lunghe e meno acute. Questa varietà, specialmente come
si presenta in Malta, si avvicina assai alla E. spinosa. Boissier,
che per il primo riferi la pianta di Malta alla E. Bivonae v.pa-
X)illaris, ne aveva veduto gli esemplari raccolti in quest'isola
da Cadet de Fontenay.
650. — Euphorbia Characìas L. ; GD. p. 31; Gulia Barth I
p. 463; Armitage p. 498. E. melapeiala Duthie I p. 209 et 210,
II p. 324 et 325, et III p. 41; CG. Nat. Malt. p. 8. E. Characìas
et E. melapeiala Gulia Barth II p. II. E. Characìas var. me-
lapeiala FI. an. IV Appendice p. 161.
Rupi e luoghi rocciosi. — Malta, qua e là, per es, tlied Incita,
Uied il GTiasel, Bingemma, Boschello ! Gozo, qua e là, Ramla,
Xlendi, Cala Bùeira, Ta Cenci Ùied Kasab (Gulia), San Di-
inilri, Migiar Scinì (Duthie !). — Gennaio-Aprile.
Gli esemplari di Duthie da' noi visti che portavano il nome
di E. melapeiala, erano E. Characias, e questa specie sola ab-
biamo trovata nelle località indicate per E. melapeiala.
EUPHORBIACEAE 257
651. — Euphorbia dendroides L.; GD. p. 31; Gulia Alma-
nacco p. 68 et Barth II p. 11; Duthie II p. 322, 323 et 324;
Armitage p. 498; Parlatore FI. it. IV p. 553; CG. Nat. Malt. p. 8.
Luoghi rocciosi. — Malta, frequente, per es. llied il GTiasel,
Gneina, Bingemma ecc. ! Gozo, Xlendi, Migiarro, ÙLed Bin-
gemma ! Ta Cene (Gulia). Comino ! ~ Dicembre-Maggio.
652. — Euphorbia Terracina L. ; Brenner in Badger ; GD.
p. 31 ; Gulia Barth II p. 11 ; Duthie II p. 323 et 325.
Luoghi arenosi vicino al mare. — Malta, penisola di Marfa
e golfo di MelleTia, ivi abbastanza abbondante, ma non vista al-
trove ! Gozo, Ramlal— Aprile-Settembre.
653. — Euphorbia ParaSios L. ; Brenner in Badger ; GD.
p. 31 ; Pari. FI. it. IV p. 526; Gulia Barth II p. 11; Duthie II
p. 325.
Nelle arene marine. — Malta, vari luoghi, Gneina, Ramla ta
San Tumas, penisola di Marfa ! Saline (GD.). Gozo, Ramla !
Cornino ! — Aprile-Settembre.
654. — Euphorbia pinea L. ; Nyman Obs. p. 639 ; GD. p. 31 ;
Pari. FI. it. IV p. 521; Duthie II p. 324 et 326. E . pinea typica
et var. e. Guss. ; Gulia Barth II p. 11. E. segelalis Z. p. 20 (ex
Delicata); Daveau p. 17?
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Filfola,
comunissima! Cominotto (Duthie). — Fiorisce tutto l'anno.
Pianta variabilissima per il portamento, la forma e la colo-
razione delle foglie.
655. * — Euphorbia biumbellata Poir.; GD. p. 32; Gulia Barth
lì p. 11 ; CG. Arch. Melit. p. 206. E. Cgparissias Z. p. 20; G. De-
licata PI. Mei. lectao p. 75 (monente ipso Delicata). E. nicaeen-
sis Gulia (monente ipso Gulia Barth II p. 11).
Luoghi erbosi e campi. — Malta, Ùied Bahu (GD.), Marsa
(Gulia). — Marzo-Maggio.
Riportiamo per questa specie che non abbiamo mai trovata,
le indicazioni di Delicata e di Gulia.
656. — Euphorbia Aleppica L.; Daveau p. 17; FI. an. IV Ap-
pendice p. 160; CG. Arch. Melit. p. 204. E. dipani GVi. p. 31;
Gulia Barth II p. 11.
Campi coltivati. — Malta, frequente, Corradino, Addolorata,
Marsa, Zarrico, Casal Luca, Notalnle ! — Maggio-Settembre.
Dagli esemplari conservati nell' Erbario Universitario, come
SoJiiiiER et Caruaxa Gatto. — Flora Meliiensis nova. 17
258 EUPHORBIACEAE
dalle località indicate, abbiamo rilevato che è questa là specie
chiamata E. Cupani da Delicata e da Gulia.
657. — Euphorbia Peplus L. ; Z. p. 20; Cleghorii p. 119. E.pe-
ploides Duthie II p. 321 et 326 ; CG. Nat. Malt. p. 8. E. Peplus
et E. peploides Nyman Obs. p. 638 et 639 ; GD. p. 32 ; Pari. FI. it.
IV p. 498 et 500; Gulia Barth II p. 11.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto
comune! Cominotto (Duthie). — Novembre-Aprile.
11 tipo è piuttosto raro, mentre é molto comune invece la va-
rietà peploides (Gouan), specialmente sugli altipiani più sterili,
fra le microfite.
658. — Euphorbia exigua L. ; Z. p. 48; Pari. FI. it. IV p. 504;
Gulia Barth li p. 11 ; Duthie II p. 326. E. exigua tijptca et var. re-
tusa GD. p. 32; Duthie I p. 209.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comune!
Cominotto (Duthie). — Gennaio-Maggio.
11 tipo che trovasi nei luoghi meno aridi, è molto meno co-
mune della var. relusa (Cav.) che abbonda specialmente sugli
altipiani nudi fra le mici'oflte. Non mancano passaggi fra il tipo
e la varietà. Questa trovasi con foglie più o meno numerose e
ravvicinate, spesso colorate in rosso. Una forma, con foglie molto
corte e densamente imbricate e con fusti flessuosi, diflùsi e pro-
strati, meriterebbe di essere distinta col nome di;
E. exigua L. var. r elusa (Cav.) forma imliricala.
La stessa variabilità osservasi anche nella Euphorbia exigua
di Lampedusa.
Oss. — Le Euphorbia in genere sono chiamate dai Maltesi
Tengìiud,
294. — Merctjrialis.
659.— Mercurialis annua L. ; Z. p. 29; Nyman Obs. p. 600;
M. annua et M. ambigua GD. p. 32; Gulia Repert. p. 8; Pari.
FI. it. IV p. 587; Duthie I p. 200 etili p. 41. M. annua lij pica
et var. ambigua Gulia Barth II p. 10. — Malt. Buricba.
Nel coltivato, luoghi ruderali e lungo le vie. — Malta, Gozo
e Cornino, comunissima ! — Ottobre-Aprile.
Trovasi qua e là, tanto a Gozo che a Malta, la var. ambigua,
ma è piuttosto rara.
EUPHORBIACEAE, CYNOCRAMBEAE 259
295. — RiciNUS.
660. — Ricinus communis L.; Gulia Repert. p. 49; Nat. Malt.
p. 8. — Malt. Riccinua.
Luoghi ruderali. — Malta, nei fossi intorno alle fortificazioni
di Valletta, dove rinasce spontaneamente in abbondanza, e a Peìn-
broke Camp\ — Fiorisce per tutto l'anno.
Come nota Gulia, a Malta il Ricino é perennante.
Oss. — Ricinus Zanzibarensis Hort.
A Malta, nel fondo della valle di Zenhia (ramo del Ùied il
GTiasel), abbiamo trovato vari individui di R. Zanzibarensis
rigogliosi, in luogo fresco e ombroso, lontano dalle colture, che
avevano l'aspetto di piante perfettamente inselvatichite. Però,
avendo trovato questa specie una volta sola, non la numeriamo.
296. — Crozophora.
661. — Crozophora tinctorla (L.) A. Jussieu ; GD. p. 32; Gulia
Repert. p. 60 et Barth I p. 463 et II p. 11 ; Pari. FI. it. IV p. 594;
Daveau p. 18. Cì^oton tinctoriiim Z. p. 16. — Malt. Tiirnasol.
Nei campi coltivati, specialmente dopo la raccolta. — Malta
e Gozo, comune ! — Maggio-Ottobre.
Era specialmente comune nei campi di cotone, come nota il
Daveau, all'epoca in cui hi coltivazione di questa pianta aveva
preso una grande estensione.
297. — Andrachne.
662. — Andrachne telephioides L. ; Z. p. 4; GD. p. 32; Pari.
FI. it. IV p. 599; Gulia Barth II p. 9 et 11 ; Godfery p. 297; FI.
an. II p. 290.
Campi e luoghi sassosi e aridi. — Malta, qua e là, per es. Zm^-
rico, Marsa, Ùied Kirda, Ùnrdia, Casale Atlard ecc. ! — Marzo-
Agosto.
'o^
LXVII. — Cynocramheae.
298. — Theligonum.
663.— Theligonum Cynocrambe L. ; Z. p. 73; Nyman Obs.
p. 658; GD. p. 32; Gulia Repert. p. 27 et Barth II p. 10; Pari. FI.
260 CYNOCRAMBEAE, BALANOPHORACEAE
it. IV p. 310; Cleghorn p. 121 ; Daveau p. 18; Armitage p. 497. —
Malt. Habak il hniezer.
Muri, rcccie e luoghi sassosi. — Malta, Gozo e Cornino, co-
munissimo! — Dicembre-Maggio.
LXVIII. — Bfilanophoraceae.
299. — Cynojiorium.
BB*. — Cynomorium coccineum L. Amoenitates Academicae
voi. IV Dissert. 65 (cum icone); Z. p. 160; Brenner in Badger;
GD. p. 33; Gulia Repert. p. 26; Pari. FI. it. IV p. 383-4; Cleg-
horn p. 114-5; Duthie II p. 325 ; CG. Medit. Nat. I p. 127; FI.
an. I p. 288; Boi-g Arch. Melit. p. 47. Fucus spicalus coccineus
Melitensis, ìjlanta singitlaris et rarissima nunc prìmum cu-
riosis evulgata Bonamicus Mss. Fungus Typhoides coccineus
Melitensis Boccone Icones et Descr. etc. p. 80-82 (cum icone,
tab. 43). Fungus Tijplioides coccineus titberosus Melitensis
Boccone Museo di Fisica etc. p. 69-71 (cum icone p. 56, tab. 1).
Fungus Tijphoides Liburnensis Micheli in Tilli Catalog. plant.
Horti Pisani p. 04. Cynomorion coccineum officinarum Mi-
cheli Nova piantar, genera p. 17. Fungus Melitensis Istit. scient.
Bonon. Comment. tom. I p. 158; Boisgelin Ancient and mod.
Malta I p. 72 (cum icone) et p. 157; De Borch Lettres etc. II
p. 6-7 (cum duabus tabulis). Fungo di Malta Targioni-Tozzetti
Diz. bot. II p. 87. — Malt. Gherh il general, o GTierìi signur.
In vicinanza del mare, parassita sulle radici di Inula crith-
moides e di Obione portulacoides. — Malta, presso Casal Dingli l
Gozo, GeMa tal Aitar e Hagra tal General {GD. ecc.). — Fio-
risce in Aprile.
Questa pianta, che aveva colpito la fantasia dei medici e sem-
plicisti per la sua strana apparenza, si trova già menzionata
nel 1647 dal Commendatore dell' Ordine di Malta Abela nella
sua « Descrizione di Malta ecc. ». Primo a descriverla fu il
Bonamico in una dissertazione scritta verso il 1670 ma rimasta
inedita. Boccone che ebbe la pianta dal Bonamico, la chiamò
Fungus Typhoides, per la sua somiglianza colla infiorescenza
delle Typiia. Per molto tempo, grazie alle virtù medicinali che
gli attribuivano (specialmente contro la dissenteria e le emor-
ragie), fu un articolo di esportazione per Malta, e molte delle
BALANOPHORACEAE
261
narrazioni di viaggio ed altri scritti concernenti Malta ne par-
lano. Il Cavaliere Maltese Boisgelin, nella sua Opera « Ancient
and modem Malta » scritta nel 1805, dice che i Gran Maestri
dell'Ordine si erano riservato il diritto esclusivo di fare racco-
gliere qutìsfa pianta, e che nel 1744 avevano reso inaccessibile
lo scoglio Hagra tal Gernal (sic) (del quale dà una figura), per
assicurarsi quella privativa. Ma avanti che fosse reso inacces-
sibile, lo scoglio era stato collegato con la vicina costa di Gozo
mediante una solida corda sulla quale scorreva, sospeso a delle
rotelle, un vagoncino capace di portare uno o due uomini. Me-
diante questo vagoncino, i guardiani potevano accedere allo
scoglio e andare a raccogliere il Cìjnomormm. I Gian Maestri
distribuivano il prezioso medicinale agli spedali dell'Ordine, ai
Cavalieri ed agli abitanti dell'isola che ne abbisognavano, e ne
mandavano anche in altri paesi.
L'isolotto detto Hagra tal General è situato vicino al Gozo,
nella Cala Bueira, ed è oggi inaccessibile, non essendovi più la
corda vettrice. Da Boccone (Museo di Fisica ecc.) sappiamo come
il Cynomoriaìn, che abbondava su quello scoglio, fosse stato poi
trovato anche in un altro punto del Gozo, in luogo detto secondo
Boccone Melica tal Charrucci (?). Di poi è stato trovato anche
nell'Isola di Malta. In Europa trovasi ancora in Sicilia, a Lam-
pedusa e nella Spagna meridionale. Ai tempi di Micheli esisteva
anche a Livorno, ma pare che di là sia scomparso. È frequente
nell'Africa Settentrionale.
Fino dal tempo di Bonamico e di Boccone il Cijnomorium ve-
niva chiamato dai Maltesi Heeritz, ovvero Heerch tal general,
che suona lo stesso che radice del generale, dal nome dello
scoglio sul quale si trova in abbondanza. Per molto tempo fu
chiamato Fango Maltese. Primo a riconoscere in esso una fa-
nerogama parassita, a disegnarne i fiori maschili e femminili
e dargli il nome generico di Cynomorion fu P. A. Micheli nel
Nova plantarum genera (1729).
Linneo, che intorno a questa pianta scrisse una dissertazione,
conservando il nome generico di Micheli gli diede quello spe-
cifico di coccùieimi. Le figure di Linneo e di Boisgelin non
sono altro che la riproduzione di quella di Micheli.
I medici lianno oramai cessato di prescrivere il Cynoìnoriwn,
ma alcuni popolani Maltesi ne fanno ancora uso.
262 URTICACEAE
LXIX. — TJrticaceae.
00. — Urtica.
6B5. — Urtica urens L. ; Z. p. 77 ; GD. p. 32 ; Pari. FI, it. IV
p. 316; Gulia Barth li p. IO; CG. Nat. Malt. p. 8; FI. an. IV Ap-
pendice p. 61.
Luoghi ruderali, vicino all'abitato, lungo le strade ecc. —
Malta e Gozo, assai meno comune della seguente ! — Dicembre-
Aprile.
666. — Urtica membranacea Poir. ; JN'yman Obs. p. 658; Pari.
FI. it. IV p. 319 {ti/pits et var. neglecla); Gulia Barth II p. 10.
U. membranacea et U. neglecia GD. p. 32.
Stessi luoghi della precedente, e particolarmente abbondante
nei giardini e nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino, comu-
nissima ! — Novembre-Maggio.
La varietà neglecla (Guss.) trovasi qua e là col tipo.
Oss. — Urtica dioica Z. p. 77 ; GD. p. 32 ; Cleghorn p. 120 ;
Pari. FI. it. IV p. 325; Gulia Barth 11 p. 10; CG. Nat. Malt.
p. 8 et Arch. Melit. p. 204.
L'indicazione di Delicata il quale scrisse che questa specie era
comune, indicazione ripetuta poi da altri autori, ci consta che
è dovuta ad un errore di determinazione. La Urtica dioica L.
finora, per quanto sappiamo, non è stata trovata a Malta.
687. — Urtica pilulifera L. ; Forskaal N.° 82 ; Z. p. 77; Pari.
FI. it. IV p. 331; Daveau p. 17; Gulia Barth li p. JO. U.Balea-
rica GD. p. 32.
Luoghi ruderali. — Malta, comune ! Gozo, dove pare più
rara!— Febbraio -Maggio.
Oss. — Le ortiche in Maltese sono dette Jlorrik.
301. — Parietaria.
668. — Parietaria officinalis L. ; Pari. FI. it. IV p. 335; Gulia
Barili II p. 10. P. olflcinalis et P. Jmlaica Z. p. 59. P.populi-
folia Nyman Obs. p. 661. P. popalifolia et P. diffusa GD. p. XV,
32 et 33. P. dilfma Gulia Repert. p. 65. P. diffusa var. popa-
lifolia CG. Atti Congr. Genova p. 174. P. ojficinalis var. populi-
folia FI. an. I p. 278. P. officinalis typica et varietates /wcfazca
et popidifolia Borg Arch. Melit. p. 48. — Malt. Xeìit il riti.
URTICACEAE ' 263
Luoghi tanto coltivati che incolti, ma specialmente sulle rupi
e sui muri. — Malta, Cozo e Cornino, molto comune dovun-
que ! — Fiorisce tutto l'anno.
Qui come altrove la P. officinalis si presenta sotto forme
assai diverse a seconda della stazione dove cresce. Trovasi eretta
con foglie grandi [var. erecla (Mert. et K.)] come diffusa e pro-
strata, con foglie più piccole [var. Juclaica (L.)]. La forma chia-
mata da Nyman P. populifoUa, eretta e con foglie assai grandi,
non è per niente speciale a Malta, m.a è frequente anche sul
continente italiano.
669. — Parietarìa Lusitanica L.
Luoghi ombrosi, sulle rupi. — Gozo, piuttosto rara, Xlendi
fra Babaio e Marsal forno ! — Aprile-Maggio.
Oss. — Cannabis saliva L. ; Z. p. 10. C. indica Gulia Repert.
p. 33 et Barth II p. IO. — Malt. Kanneb.
La canapa che si coltiva soltanto in alcuni orti per darne i
semi agli uccelli, si trova qua e là subspontanea sugli scarichi
e nei luoghi ruderali (per esempio a Ùied Kirda !), ma non ci
sembra che meriti di essere enumerata fra gli elementi della
flora Maltese.
302. — Ficus.
670. — Ficus Carica L. ; Z. p. 21 ; Pari. FI. it. IV p. 368;
Gulia Kew Gard. Bull. p. 235. F. Carica typus et var. Capriflcus
GD. p. 33; Gulia Barth II p. 10. F. Carica Caprificus, bifera et
unifera Gulia Repert. p. 17, 3, 9. — Malt. Tin e Duccar.
Rupi e vecchi muri. — Malta e Gozo, qua e là ! — Maggio-
Giugno.
Il fico é, dopo il carrubio, l'albero che si coltiva in maggior
quantità nelle Isole Maltesi. I frutti del caprifico selvatico non
sono mangerecci.
In lingua Maltese la pianta di fico domestico si chiama Baitar
0 Tin, e il caprifico Duccar. I fichi San Pieri si chiamano Baiiar
la San Giuan ed i fichi d' autunno Tin baiiri, Tin Parsoti,
Farliizaan e Bzengul.
Oss. — Morus ìiigra L. ; Z. p. 55 ; Gulia Repert. p. 60, Kew
Gard. Bull. p. 241 et Barth II p. 10. — Malt. Tut.
Nel Repertorio e nel Kew Bull., Gulia menziona il gelso nero
come specie esotica. Nel Barth però dice che lo crede indigeno
264 URTICACEAE, ARISTOLOCHIACEAE, CUPULIFERAE
e che in passato era molto abbondante a Malta in Uied il Ba-
runi ; ma essendo stato distrutto in quella località, ritiene che
non si debba più annoverare fra le specie Maltesi.
— Morus alba L. ; Gulia Reperì, p. 12 et 60, et Kew Gard.
Bull. p. 241. — Malt. Tal abial o Censi.
Per l'addietro, al tempo in cui si era cercato di favorire la
produzione della seta in Malta, vennero piantati molti gelsi.
Da diverso tempo però l'allevamento dei bachi da seta è ab-
bandonato, e con esso la coltivazione del gelso.
303. — Ulmus.
671. — Ulmus campestris L.
Luoghi rocciosi selvatici. — Malta, nel fondo della valle di
GTiain il Gbira, dove trovasi in discreta quantità ! — Febbraio.
Lauraceae.
Oss. — Laurus nobilis L.: Z. p. 27; Bertoloni Ann. St. nat. II
p. 359; Gulia Repert, p. 48 et Almanacco p. 69. ~ Malt. Rand.
Bertoloni 1. e. commentando il Thesaurus di Zerafa, cita l'alloro
fra le piante indigene di Malta. Zerafa però probabilmente in-
tendeva citarlo soltanto come pianta coltivata. Gulia nell'Alma-
nacco lo dice spontaneo nel Vied Kirda, ma nel Repertorio lo
dice esotico,
Noi l'abbiamo visto qua e là, ad esempio nel Uied Kirda, in
apparenza inselvatichito, ma in realtà quelle piante erano avanzi
di antiche colture.
LXX. — ^Iristolochiaceae.
304. — Aristolochia.
672. — Aristolochia longa L. ; Gulia Barth I p. 421 et II p. 9.
Luoghi rocciosi. — Malta, molto rara, Ùied Babu\ Uied Gho-
mor (Reade), Ùied Hreief{Aspha.r, sec. Gulia). — Aprile-Giugno.
LXXI. — Cupuliferae.
305. — QuERCUs.
■673. — Quercus Ilex L, ; Z. p. 65; Gulia Repert. p. 4. — Malt.
BaUid.
CUPULIFERAE, SALICACEAE 265
Valli rocciose. — Malta, raro, Ta Balda dove forma un pic-
colo bosco, vallo di Bosclietto ! Ballut presso San Paolo a mare
(Borg!). — Aprile-Maggio.
Benché il leccio non venga citato da alcuno coìine pianta Mal-
tese (Gulia Repert, lo dice esotico), non esitiamo a ritenere che
le non poche piante che se ne trovano in diversi luogi sono
l'avanzo di macchie e boschi antichi i quali, se ce.ssasse l'azione
distruggitrice dell'uomo, tornerebbero a guadagnare terreno, e
che questa specie abbia quindi ogni diritto alla cittadinanza nella
Flora Maltese. Della maggiore estensione in antico delle leccete
fanno fede vari nomi di luoghi, come II Balliot, Ùìed Balluia,
Gìiain Ballata ecc. derivati dal nome Maltese del leccio (Bal-
lai). Tali nomi provano che questa pianta una volta eia co-
mune in Malta. Nel luogo detto Ballai ne abbiamo visto, insieme
a piante giovani, alcune di grandi dimensioni, e certo vecchissime.
Oss. — Corylas Avdlana L.; Z. p. 15; Gulia Repert, p. 22;
Pari. FI. it. IV p. 158; CG. Atti Congr. Genova p. 175. — Malt.
Gelleusa.
Specie ammessa erroneamente per Malta da Parlatore nella
flora italiana sulla fede di Zerafa il quale la citava come pianta
coltivata. Gulia nel Repertorio scrisse alla voce nocciuolo « in-
digeno », evidentemente per errore.
LXXII. — Salicaccae.
306. — Salix.
674. — Salix pedicellata Desf. ; GD. p. 32; Pari. FI it. IV
p. 248; Gulia Repert. p, 66 et Barth II p. 10; CG. Nat. :\Ialt.
p. 8. S. aurita var. loedicellata FI. an. I p. 259. S. Caprea Z.
p. 67 ; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 75. — Malt. Safsaf.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, raro, ImtaTileb, Gneina !
Mar sa (GD.), Gìiain il Ghlra (Gulia). — Gennaio-Febbraio.
Questa pianta si fa sempre più rara. Dai luoghi indicati da
Delicata e da Gulia sembra oramai scomparsa.
675. — Salix alba L. S. fragilis GD. p. 32 ; Pari. FI. it. IV
p. 221 ; Gulia Barth II p. 10 ; FI. an. I p. 256. — Malt. Safsar.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, raro, Ghirghenti, Gnien il
GMrl Bosclietto (Gulia). — Marzo-Aprile.
Non avendo trovato altro che Salix alba L. nella località di
266 SALTCACEAE, TYFHACEAE
Gnien il Gbir indicata da Delicata e da Gulia per S.fragilìs L.,
supponiamo che l'indicazione di questa specie sia dovuta ad er-
ronea determinazione. Parlatore la cita soltanto sulla autorità
di Delicata.
307. — POPULUS.
676. — Populus alba L.; Z. p. 63; Gulia Repert. p. 39, Barili I
p. 421 et 463, et II p. 10, et Almanacco p. 66. — Malt. LuU.
Lungo i corsi d'acqua e luoghi umidi. — Malta, abbastanza
frequente, Ghirghenti, Boschetto, Ùied ir Rum, Bingemma,
BciTiria ecc. ! Ùied il Barimi (Gulia). Gozo, Migiarro I Xlendi,
Ùied il Kasab (Gulia). — Febbraio-Marzo.
Gulia nel Repertorio indicava questa specie come esotica; ma
nel Barth la annovera fra gli elementi della flora Maltese.
MONOCOTYLEDONEAE.
LXXIII. — Tf/phaceae.
308. — Typha.
677. - Typha angustifolia L.; CG. Nat. Malt. p. 8. — Malt.
Buda.
Nelle acque dal corso lento. — Malta, rara, Gneina ! — Aprile-
Giugno.
678. — Typha latìfolia L.; Z. p. 76; GD. p. 33; Pari. FI. it. II
p. 264 ; Gulia Repert. p. 7. — Malt. Bada.
Nei corsi d'acqua, colla precedente. — Malta, rara, Gneina,
Fiddien ! Marsa (GD.). — Aprile-Giugno.
Dalla Marsa, dove era indicata da Delicata, in seguito ai
lavori fatti è oramai scomparsa.
309. — Sparganium.
679. — Sparganium ramosum Huds.; Z. p. 72; GD. p. 33;
Pari. FI. it. II p. 268.
Nelle acque dal corso lento. — Malta, rara, Ghirghenti ì
Marsa (GD.). — Maggio-Luglio.
Anche questa specie oggi è scomparsa dalla Marsa.
ARACEAE, LEMNACEAE 267
LXXiv. — *Mraceae.
310. — COLOCASIA.
680. — Colocasia antiquorum Schott; GD. p. 33; Gulia Re-
pert. p. 26; Pari. FI. it. II p. 255; FI. an. I p. 148. Aì'um Colo-
casia Forskaal N.° 81 ; Z. p. 6. — Malt. GtiorgTias.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, raro, ImlaTileì), San Martin,
BaTiria ! — Marzo-Maggio.
311. — Arum.
681. — Arum Italicum Mill.; GD. p. 33 et 44; Gulia Repert.
p. 22 et Barth II p. 112. A. maculatimi Z. p. G. A. Italicum
et A. maculatwn G. Delicata PI. Mei. lect. p. 75 (inoliente ipso
GD.). — Malt. Gami.
Luoghi erbosi, lungo le vie. — Malta, Gozo e Cornino, molto
frequente! — Marzo-Aprile.
Trovasi tanto con foglie uniformemente verdi quanto con foglie
venate e macchiate.
312.— Dracunculus.
682.* — Dracunculus vulgaris Schott; Pari. FI. it. II p> 251;
FI. an. I p. 148. Aìvim Dracunculus Z. p. 7; GD. p. 33; Gulia Re-
pert. p. 22; CG. Ardi. Melit. p. 205. — Malt. Garyii liexret il serp.
Luoghi ombrosi. — Malta, Zurrico (GD.). — Marzo-Maggio.
313. — Arisardm.
683. — Arisarum vulgare Targ.-Tozz. ; GD. p. 34 ; Pari. FI.
it. II p. 236; Gulia Repert. p. 22; Cleghorn p. 121. Arum Ari-
sarum Z. p. 7; Nyman Obs. p. 658. — xMalt. Gami tal pipi.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo, Cornino e Co-
minotto, comune ! — Dicembre-Marzo.
Trovasi talvolta con foglie macchiate per l'azione dell'alga
parassita Pliyllosipìion Arisari.
LXXV. — Ltemnaceae,
314. — Lemna.
684. * — Lemna minor L. ; Z. p. 27 ; GD. p. 34 ; CG. Arch,
Melit. p. 205.
268 LEMNACEAE, NAJADACEAE
Sulle acque stagnanti. — Malta, Marsa (GD.). — Maggio-
Giugno.
Specie indicata soltanto da Delicata. Può darsi clie sia scom-
parsa ora che la Marsa è stata in parte prosciugata.
LXXYL — J\^ajadaceae.
315. — POSIDONIA.
685. — Posidonia Oceanica (L.) Delile. P. Caulini G\ì\\2ì Barth
I p. 239. CauUnia Oceanica Gulia Repert. p. 1. Zostera marina
GD. p. 34; Medljxott p. 340. — Malt. Alca tal batiar.
Cresce nei bassi fondi marini e viene rigettata in copia sulla
costa. — Malta Gozo, Cnmino ! — Maggio-Giugno.
Medlycott in Seddal (v. bibliografia) dice che la Zostera ma-
rina forma densi tappeti nelle insenature melmose, che viene
adoperata per concimare i campi, e che le sue fibre rotolate
dal mare formano delle piccole palle. Da tutto ciò si vede che
per Zostera marina Medlycott intendeva la Posidonia Oceanica.
Dobbiamo ritenere che anche Delicata chiamasse Zostera ma-
rina la Posidonia, jìoichè di questa pianta, tanto comune su
tutte le coste Maltesi, non fa menzione.
316. ~ ZOSTKR.V.
G86.* - Zostera marina L.; GD. p. 34; Gulia Barth I p. 239;
FI. an. Appendice p. 40.
Nel mare, in fondo melmoso. — Malta, comune lungo la costa
(secondo Gulia).
Gulia dice che la Zostera onarina é comune nelle insenature
melmose, e le attribuisce il nome Maltese Alca, nome che viene
comunemente dato alla Posidonia. Tuttavia siccome Gulia cita
anche la Posidonia, non [)ossiaino esser certi che facesse la stessa
confusione di Delicata e di Meldycott, e per ciò non possiamo
sopprimere questa specie, che certo però non è comune.
G87. * — Zostera nana Roth ; Gulia Barth I p. 239.
Nel mare, in fondo melmoso. — Malta, San Paolo a mare,
Marsascala, Birzebbugia (Gulia). — Agosto-Settembre.
317. — Cymodocea.
588. * — Cymodocea nodosa (Ucria) Aschers. Phucagrostis
major Gulia Barth I p. 239.
NAJADACEAE 269
Nelle insenature melmose della costa. — Malta, Marsa, Car-
cara, Misida ecc. (Gulia). — Agosto-Settembre.
318. — Zannichellia.
689. — Zannichellia palustris L.; Z. p. 78; Nymau Obs. p. Go7;
GD. p. 34 ; Gulia Repert. p. 28; Armitage p. 498; Godfery p. 296.
Z. palm^tris et Z. dentata Gulia Barth I p. 239; Duttile II p. 322,
323 et 325. — Malt. Harira ta Vilma.
Nelle acque stagnanti o dal corso lento. — Malta, Gozo e Co-
rnino, frequente ! — Novembre-Maggio.
Ci contentiamo d'indicare la Z.palastris intesa nel senso Lin-
neano, le varie specie o varietà in cui è stata scissa essendo
assai controverse. Gli esemplari che abbiamo sott' occhio, di
Malta e di Gozo, ci sembrano riferibili alla ysìv. pedicellata (Fries),
mentre quelli di Gemino appartengono a forma diversa, con frutti
più corti e con foglie più filiformi.
319. — RuppiA.
690. — Ruppia maritima L. ; Gulia Barth I p. 239. Zannichellia
floribus umbellatis Forskaal N." 8.3.
Pescherie e paludi salse. — Malta, Marsascirocco ! Marsa,
Marsascala, San Paolo a mare (Gulia). — Aprile-Giugno.
Come ci informa il Prof. Raunkiaer, Direttore del Museo bo-
tanico di Copenaga, la pianta di Malta dell'Erbario di Forskaal
conservata in quel Museo e chiamata da quel botanico Zanni-
chellia floribus itmbellatis, è la Ruppia maritima L. var, ro-
sleUata Koch.
320. — POTAMOGETON.
691.* — Potamogeton natans L. ; Gulia Barth I p. 239.
Nei fossi. — Malta, San Paul tal Targia, Lied il GTiasel
(Gulia). — Febbraio-Marzo.
Insieme al tipo, secondo Gulia, trovasi anche la varietà flai-
ians (Roth).
692. * — Potamogeton crispus L.; Gulia Barth I p. 239; CG.
Arch. Melit. p. 206.
Nei fossi. — Malta, a MelleTia (Gulia). — Febbraio-Marzo.
693.* — Potamogeton pectinatus L. ; Gulia Barth I p. 239;
CG. Arch. Melit. p. 206.
270 NAJADACEAE, JUNCAGINACEAE, ALISMACEAE
Nei fossi. — Malta, San Paul tal Targia (Gulia). — Feb-
braio-Marzo.
Dobbiamo osservare che, per quanto ne abbiamo fatto ricerca,
non abbiamo trovato alcun Potamogeton a Malta, onde se ne
deve dedurre che sono molto rari e localizzati. Inquanto al
P. natans, forse Gulia scambiò per esso le forme semisommerse
del Damasoniwn, come aveva fatto da principio Dutliie. Ab-
biamo difatti in erbario delle foglie di i)«m«5onmm distribuite
da Duthie col nome di Potamogeton fluUans provenienti da Ùied
il GTiasel, località che Gulia cita per quel Potamogeto'ri.
LXXVIL — J^uncaginaceac.
321. — Triglochin.
694. — TrigloGhin Barrelieri Lois., Z. p 76; GD. p. 34; Pari.
Fi. it. Ili p. 016.
Luoghi umidi marittimi. — Malta, frequente, Ùied GTìomor,
Pembroke Camp, Marsa ecc. ! — Marzo-Aprile.
695. — Triglochin laxiflorum Guss. T. Barrelieri Godfery
p. 296.
Luoghi erbosi umidi. — Malta, a MelleTia, a Mensia e a Marsa-
scirocco ; in quei luoghi abbastanza frequente! Vied Incita
(Godfery). — Settembre-Novembre.
La pianta indicata da Godfery col nome di T. Barrelieri evu
certo T. laxiflovmn, perchè egli dice di averla trovata fiorita
in Ottobre.
LXXVIII. - .§lismaceae.
322. — Alisma.
696. — Alisma Plantago L.; GD. p. 34; Gulia Repert. p. 5;
Pari. FI. it. IH p. 594 ; CG. Nat. Malt. p. 8. - Malt. Besbula
ta Vilma.
Nelle acque dal corso lento. — Malta, non comune, Im/aTileb,
Fiddien, Gneina, Gnien il Gbir ! — Maggio-Luglio.
323. — Dam.asonidm.
697. — Damasonium Alisma Mill.; FI. an. I p. 161. D. stellatiim
Armitage p. 498 et 500. Alisma Damasoniam Duthie III p. 41.
ALISMACEAE, OKCHIDACEAE 271
Actinocarpns Damasoniwn Gulia Barth II p. 112. Potamogeion
fluitans Duthie Barth. p. 544.
Nell'acqua piovana che si raccoglie negli incavi della roccia,
dove crescono Batrachium, Bulliarda, Lytìirum ecc. — Malta,
piuttosto raro, San Paul tal Targia, t'ied Incita \ Ùied il GTiasel
(Duthie), Harìi Hamiem (Gulia). Gozo, Xlendil Sannat, Migiar
Scini (Duthie). — Aprile-Maggio.
Come osserva giustamente Duthie (III p. 41), nelle pozze dove
l'acqua è più profonda, le foglie di cui i piccioli si allungano a
dismisura e rimangono flaccidi, e la lamina è natante e meno
sviluppata, rassomigliano a quelle di un Potamogeion. E difatti
Duthie (Barth p. 544) chiamò da prima Potamogeion flaitans
questa forma trovata a Migiar Scini e a Ùied il GTiasel, e con
quel nome la distribuì a vari erbari.
Tutti gli esemplari che abbiamo raccolti appartengono alla
var. Bourgaei (Coss.), caratterizzata da pedicelli più corti e da
carpelli più brevi e con nervi più prominenti. Ma non abbiamo
visto altro che esemplari piccoli e crediamo che cresciuti in
circostanze diverse avrebbero potuto avvicinarsi di più al tipo.
LXXIX. — Orchidaceae.
324. — Orchis.
698. — Orchis longicruris Link; Pari. FI. it. Ili p. 480; Gulia
Barth I p. 283; CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10;
FI. an. I p. 243. 0. tephrosanthos Z. p. 57. 0. undulaiìfolia GD.
p. 34; Duthie II p. 322.
Luoghi erbosi sassosi. — Malta, rara, Lied Bahu dove, tempo
fa, trovavasi in discreta quantità ! Zurrico (Duthie). Gozo, rara,
presso Gnien Imric ! — Marzo-Maggio.
699. — Orchis coriophora L.; Z. p. 57; Gulia Barth I p. 283;
Gulia fll. Nat. Malt. p. 10; FI. an. IV Appendice p. 54. 0./"m-
graa?, GD. p. 34 ; Duthie II p. 321 et 326; Armitage p. 497. 0. co-
riophora et 0. fragrane G. Delicata PI. Mei. lect. p. 76.
Pascoli aprici rupestri. — Malta, Gozo e Cornino, molto fre-
quente ! — Aprile-Maggio.
La forma ciinicina (Crantz) è di gran lunga la più frequente,
ma trovasi, rara, anche la forma fragrans (Poli.). Gulia men-
ziona una forma con brattee più corte dell'ovario e col lobo
272 ORCHIDACEAE
mediano del labello denticolato. Non conosciamo questa forma
che potrebbe essere un ibrido.
700. — Orchis lactea Poir. ; Pari. FI. it. Ili p. 474; Gulia
Barth I p. 283; CG. Medit. Nat. p. 277. 0. variegata Z. p. 57;
G. Delicata PI. Alel. lect. p. 76 (ex Delicata FI. Melit. et Gulia).
0. Tenoreana GD. p. 34 ; Armitage p. 497. 0. laclea et 0, Te-
noreana Duthie II p. 322. 0. tridentata CG. Nat. Malt. p. 7.
Luoghi erbosi rocciosi nelle valli. — Malta, frequente, IJied
lìabu, Ùiecl Incita, Ùied GTiasel, Bingeìnrna, Corradino ecc. !
Gozo, pure frequente, Ta Cene, Ùied Bingemma, Ir liilian,
Xtendi, Migiarro ecc. ! — Gennaio-Marzo.
Trovasi a fiori bianchi o più o meno colorati. Non abbiamo
visto però alcuna forma che potesse considerarsi come un pas-
saggio alla specie seguente. Vendesi dai fiorai.
701. * — Orchis tridentata Scop. ; Gulia Barth I p. 283. 0. com-
mutata GD. p. 34 ; CG. Ai'ch. IMelit. p. 206. 0. mililaris Z. p. 57;
G. Delicata PI. Mei. lect. p. 76 (ex Delicata FI. Melit. et Gulia).
Luoghi erbosi aprici. — Malta, Ùied Babic (GD.), Ùied Znuber,
Ilassapian (Gulia). Gozo, B Lunz tata (Gul'm). — Febbraio-Marzo.
Non abbiamo mai trovato questa specie. Quella che uno di
noi aveva chiamata cosi per l'indicazione avuta da Gulia, era
invece 0. lactea.
702. — Orchis saccata Ten.; GD. p. 34; Pari. FI. it. Ili p. 490;
Gulia Barth I p. 283 ; Duthie II p. 321 et 325; Armitage p. 497;
CG. Nat. Malt. p. 7 et Medit. Nat. p. 277; Gulia fìl. Nat. Malt.
p. 10 ; FI. an. I p. 244.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, non rara, Bingeinma, Bo-
schetto, Corradino, Ila.iili, Imgliieret, Ùied Incita, Casal Lu-
ca ecc. ! — Gennaio-Marzo.
Trovasi eccezionalmente con fiori bianchi.
703. * — Orchis longicornu Poir.; Z. p. 57; GD. p. 34; Duthie
II p. 322 ; FI. an. IV Appendice p. 54 ; CG. Arch. Melit. p. 206.
0. longico7''nis Gulia Barth I p. 283.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, Ùied Babu (Gì).), Mokbel,
Marsascala (Gulia), Zarrico (Duthie). Gozo, Pergla (Gulia). —
Febbraio-Aprile.
Questa specie non è stata trovata né da noi, nò da altri che
dai sopra citati autori di cui riportiamo le indicazioni, notando
che certo non è comune come scrive Gulia.
ORCHIDACEAE 273
704. * — Orchis Morio L. ; Gulia Barth I p. 283 ; CG. Arch.
Mei. p. 206.
Sui colli. — Malta, Ùardia, Bingemma, Il Gf^a/^a (Gulia!).
Gozo, Migiarro (Gulia). — Febbraio-Aprile.
Abbiamo visto soltanto un esemplare raccolto da Gulia a Gìia-
Ha e conservato nell'Erbario Maltese. Gulia dice di avere tro-
vato questa specie anche col labello senza macchie.
325. — ANACAMPTIS.
705. — Anacamptis pyramidalis (L.) Ridi.; GD. p. 34; Pari.
FI. it. Ili p. 452; Gulia Barth I p. 283; Duthie Barth p. 542;
CG. Medit. x\at. p. 276 et 277 ; Gulia 111. Nat. Malt. p. 9. Orclm
pyramidalis D'Urv. p. 119; Z. p. 57; CG. Nat. Malt. p. 8.
Luoghi aprici erbosi. — Malta, Gozo, Comino o Cominotto,
molto frequente ! — Aprile-Giugno.
Vendesi dai fiorai.
Questa specie, nell'Arcipelago Maltese, non presenta la grande
variabilità che si osserva altrove. Ha l'infiorescenza, al prin-
cipio dell'antesi, sempre conico-allungata, ha i fiori di un rosa
scuro, ed ha le brattee cuspidate sempre più lunghe dell'ovario
ed oltrepassanti assai i bocci, in modo che l'infiorescenza gio-
vane appare molto manifestamente cornata, per cui meriterebbe
di essere distinta col nome di forma cornala.
706. — Anacamptis Urvilleana Nobis. A. pyramidalis var,
CG. Medit. Nat. p. 276 et 277. Orchis condensata D'Urv. p. 119.
Ab A. pyramidali (L.) Rich. diflfert: floribus minoribus pallide
roseis, nonnunquam lacteis, perigonii phyllis interioribus et su-
periore obtusiusculis, bracteis brevioribus ovarium non vel vix
aequantibus, inflorescentia densa breviter ovata deinde oblonga
vel ovato-oblonga nunquam conico-pyramidata, nunquam co-
rnata, tota pianta saepius humiliore et graciliore, anthesi pre-
cociore.
Luoghi aprici. — Malta, qua e là, meno frequente della pre-
cedente, tfied Babu, Ùied Incita, Ùied GTiomor, Ta Baldu, San
Paolo a mare ecc. ! Gozo, Xlendi ecc. ! — Febbraio-Maggio.
Nell'Arcipelago Maltese esistono due Anacamptis ben distinte
l'una dall'altra, che non presentano mai passaggi fra loro ben-
ché spesso crescano insieme, e di cui una è in pieno fiore quando
appena sbocciano i primi fiori dell'altra.
S. SoMJiiEE et Caeuana Gatto. — J^lora Melitensis nova. 18
^74 ORCHIDACEAE
La prima di queste si può considerare come una forma cornata
della A. pyramAdalis, poco diversa da forme diesi trovano co-
muni nell'area di questa variabilissima specie.
La seconda si distingue anche da lontano per la statura minore,
nonché per il colore e la forma dell'infiorescenza. I caratteri
differenziali che abbiamo dati sopra non sono di gran momento;
ma la loro perfetta costanza, la mancanza assoluta in Malta di
forme di passaggio, la grande diversità nell'abito e la differenza
nell'epoca di fioritura ci inducono a considerare le due Anacam-
plìs di Malta come specificamente diverse. Di fatti si deve rite-
nere che qui si sono oramai differenziate e fissate al punto di
rimanere a contatto l'una con l'altra senza incrociarsi.
Dumont d'Urville aveva egli pure riconosciuto la presenza
in Malta di due specie di Anacamptis che chiamò Orchis pyra-
midalis L. e' 0. condensata Desf. Sembra quindi certo che la
0. condensata di D'Urville sia la nostra Anacamptis Urvilleana.
Non possiamo conservare il nome specifico di condensata perchè
crediamo che D'Urville sia caduto in errore ritenendo che la
pianta Maltese fosse la stessa di quella Algerina chiamata 0. con-
densata da Desfontaines. Questi difatti (FI. Atl. II p. 316-17)
dice della sua 0. condensata che differisce assai poco dalla pj/ra-
midalis, che ha come essa una spiga conica, e non menziona
altre caratteristiche che combinino con quelle della A. Ur-
villeana salvo la piccolezza dei fiori e la densità della spiga;
e del resto la 0. condensata Desf. é generalmente considerata
come forma, o anche come semplice sinonimo di Anacamptis
jpyramidalis.
Nella « Enumcratio plant. Arcip. ecc. » in cui cita le Orchis
pyramidalis e condensata di Malta, D'Urville istituisce una
nuova specie, Orchis brachystachys, da lui trovata nell'Isola
greca di Milo (Melos), nella quale qualcuno ha creduto di rico-
noscere la Anacamptis di Malta che noi chiamiamo Urvilleana.
La descrizione di D'Urville però è evidentemente inquinata da
errori tipografici come riconosce lo stesso Reichenbach, e quindi
inservibile. Tuttavia Reichenbach credette di riconoscere in
questa spece di D'Urville una varietà della Anacamptis ivjra-
'ìnidalis a lui nota della Grecia, della Bitinia e di Lesina in
Dalmazia, e quindi descrisse e figurò questa varietà col nome
di Aceì^as pyramidalis var. brachystachys, dandogli per sino-
ORCHIDACEAE 275
nimo Orchis brachf/siacJiijs D'Urv. (Icones FI. Germ. et Helv.
voi. XIII p. 7 e tav. 361 fig. 2). Non sappiamo quanto sia giu-
stificata questa interpretazione della 0. ììì^achystachys D'Urv.,
interpretazione accettata da Boissier (FI. Or. V p. 57), da Ny-
man (Consp. FI. Eur. Suppl. p. 292), da Ascherson e Graebner
(Syn. Mitteleurop. FI. Ili p. 780) e da Halacsy (Consp. FI. Grae-
cae III p. 162), ma notiamo che se la figura e la troppo breve
descrizione di Reichenbach possono forse attagliarsi alla nostra
A. Uroilleaìia, siamo però certi che questa non è la pianta alla
quale D'Urville ha dato il nome di ììrachystacliys, poiché D'Ur-
ville, nella stessa opera nella quale descrive la sua nuova specie
di Milo, per Malta cita, come abbiamo detto sopra, due Ana-
catnplis e non fa menzione della G. brachijslacìiys.
326. — TiNEA.
/
707. * — Tinea intacta (LinK) Boiss. Tinea cylindracea Gulia
Barth I p. 283; CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi umidi e ombrosi. ~ Gozo, Ta Cene (Gulia). — Marzo-
Aprile.
Riportiamo le indicazioni di Gulia, questi essendo il solo che
dica di avere trovato la Tinea.
327. — Opiirys.
708. — Ophrys aranifera Huds. ; GD. p. 34 ; Pari. FI. it. III
p. 531 ; Armitage p. 497. 0. limulaia Duthie I p. 209 et 210,
et II p. 322. 0. aranifera et 0. Umiliata Gulia Barth I p. 284 ;
CG. Nat. Malt. p. 8 ; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, non comune, Ùied Babu,
Boschetto, Ùied Mokbel, Ùied GTwmor, Ùied Incita ! Pùales{G:T>.),
Ùied il Gtiasfaria (Gulia), Ùied Zarrico (Duthie). Gozo, fra
Ùied Bingeimna e Ùied Korroil — Marzo-Aprile.
Consideriamo la 0. lunulata Pari, come una semplice varietà
della 0. aranifera perchè le differenze fra l'una e l'altra sono
di piccolo momento, e nelle Isole Maltesi abbiamo visto tutti i
passaggi fra l'una e l'altra forma.
709. — Ophrys bombylìflora Link; GD. p. 35; Pari. FI. it. III
p. 541; Gulia Barth I p. 284 ; Duthie I p. 210 et II p. 322 et 324;
Armitage p. 497 ; CG. Nat. Malt. p. 8.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, qua e là, non rara, per es.
276 ORCHIDACEAE
Forte Manuel, Uied GTiomor, tJied Babu, Ùiecl Incita, Gneina,
tlied Gherzuìna, Corradino ecc. ! MelleTia (Duthie !). Gozo, fre-
quente, per es. Xlendi, Cala Dùeira, Migiar Scini, Ta Cene ecc. !
Cornino ! — Marzo-Aprile.
Vendesi qualche volta in città dai fiorai.
710. — Ophrys apifera Huds. ; Gulia Barth I p. 284 et II p. 112;
Armitage p. 497 et 500; Gulia fil. Nat. Malt. p. 10.
Luoghi erbosi e fondo delle valli. — Malta, rara, ImtaTileb,
Fiddien, Uied ir Rumi\ Cottonera, GTiasfuria, Gherzuma (Gu-
lia). — Aprile-Maggio.
711.*— Ophrys Bertolonii Moretti: Gulia Barth I p. 284;
Gulia fil. Nat. Malt. p. 10.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, molto rara, Marsascala (Gu-
lia), Saline (Perr^- sec. Gulia) Uied il GTiasel a MisraTi GTio-
nok (Borg!). — Marzo-Aprile.
712. * — Ophrys tenthredinifera Willd.; Z. p. 56; GD. p. 34;
Par). FI. it. IH p. .551 ; Gulia Barth I p. 284 ? ; Duthie II p. 322?;
FI. an. I p. 236.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, Uied Babu (GD. !) — Gennaio-
Marzo.
Gulia indica questa specie anche di Hagiar Kim, e Duthie
di Zarrico. Ci resulta però che Gulia chiamava pure tentìiredi-
nifera la 0. fasca, il che ha indotto in errore anche uno di noi.
Noi non abbiamo mai trovato questa specie, ma abbiamo visto
nell'Erbario Universitario di Malta un esemplare raccolto da
Delicata a Ùied Babu che è effettivamente di 0. tenthredinifera.
Questa specie esiste dunque a Malta, ma molto rara.
713. — Ophrys lutea Cav. ; Duthie 1 p. 210, lì p. 325 et III
p. 41; Gulia Barth I p. 284; CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia fil. Nat.
Malt. p. 10; Fi. an. IV Appendice p. 53.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, piuttosto rara e sporadica.
Boschetto, MelleTia, Ùied GTiomor, Hauti dove in alcuni anni
è eccezionalmente abbondante! Margarita hìll (Duthie!), Sa-
line, Pàales (Wright sec. Gulia), Il Gzira (Medlycott sec. Gulia),
fra Casal Dingli e Boschetto (Gulia). Gozo, Migiar Scini (Du-
thie). — Marzo-Aprile.
Pare che in alcuni anni si trovi più abbondante che in altri.
714.— Ophrys fusca Link ; GD. p.35; Pari. FI. it. III p. 560;
Duthie I p. 210 et li p. 322 et 324 ; Gulia Barlh I p. 284; Ar-
ORCHIDACEAE 277
mitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7 et 8. 0. myorJes Z. p. 57.
0. tenthredinifera CG. Nat. Malt. p. 8.
Luoghi aprici erbosi e sassosi. — Malta, Gozo e Cornino,
molto frequente ! — Dicembre-Maggio.
È questa l 'Orchidea più comune nelle Isole Maltesi. Varia
molto per la statura che raggiunge fino a 60 cm. di altezza, e
per l'ampiezza del labello. Non abbiamo però visto la varietà
funerea Viv. Viene portata in città e venduta dai fiorai.
715.*— Ophrys pallida Raf. ; Gulia Barth I p. 284.
Malta, Zonkor, San Tumas ia Marsascata (Gulia). — Marzo.
Specie molto affine alla precedente e che noi non abbiamo
vista. Gulia la dice rara.
716. — Ophrys Specuium Link ; Duthie I p. 209 et 210, et II
p. 324 et 325; Gulia Barth I p. 284; Armitage p. 497 et 500;
Gulia fil. Nat. Malt, p. 10 ; FI. an. I p. 237.
Luoghi aprici erbosi e sassosi aridi. — Malta, molto rara, Uled
Babu (Gulia) e baia di San Giuliano (Duthie). Gozo, dove invece
è, con la 0. fasca, VOpìirys la più comune, trovandosi in abbon-
danza per es. a Xlendi, a Ta Cene sopra Cala Dùeira, fra Ùied
Bingemma e Ùied ir Ritian ! Madonna della Kala (Duthie !).
Duthie, che nel 1872 ne aveva trovato solo pochi esemplari a
Gozo, nel 1874 invece la trovò molto comune lungo tutta la co-
sta di quest'isola. — Marzo-Aprile.
328. — Serapias.
717.*— Serapias cordlgera L.; Z. p. 69; GD. p. 35; Pari.
FI. it. Ili p. 428 ; Gulia Barth I p. 284 ; CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi erbosi aridi. — Malta, Ùied Incita (GD.), Ùied Kirda
(Gulia). Gozo, Ùied Lunziala (Gulia). — Marzo-Aprile.
Riportiamo le indicazioni di Delicata e di Gulia per questa
specie che noi non abbiamo mai trovata, e che certo non è co-
mune come scrive Gulia.
718. — Serapias occultata Ga.y ; FI. an. I p. 238. S. parvi-
tlora GD. p. 35; Pari. FI. it. III p. 420; Gulia Barth I p. 284;
Duthie Barth p. 544 ; Armitage p. 497.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, molto fre-
quente, ma generalmente sporadica ! — Marzo-Aprile.
719.*— Serapias Lingua L.; Z. p. 70; GD. p. 35; Pari. FI.
it. III p. 423; Gulia Barth I p. 284; CG. Nat. Malt. p. 8.
278 ORCHIDACEAE, IRmACEAE
Luoghi erbosi aprici. — Malta, molto rara, t'ied il GTiasel a
MìsraTi GTionok (Borg!), Lied India, C'ied il Barimi (GD. !). —
Marzo-Maggio.
720.*— Serapias longipetala (Teii.) Pollini; Gulia Bartli I
p. 284.
Medesime stazioni della precedente. — Malta, GTiain Mula
(Borg !), Bocchello, Uied GTiar Dalam (Guliaj. Gozo, Peì-gla, Ta
Harì^ax (Gulia !). — Marzo-Aprile.
Non abbiamo trovato noi stessi questa specie, ma, oltre agli
esemplari raccolti dal Borg, ne abbiamo visto nell'Erbario Uni-
versitario uno raccolto da Gulia sul colle di Ta Harrax.
329. — Spiranthes.
721. — Spiranthes autumnalis (Pers.) Ridi. ; GD. j). 35; Pari.
FI. it. Ili p. 375; Gulia Barth I p. 283; Godferj^ p. 296. Seoilia
spiraìis Z. p. 55.
Luoghi erbosi e rocciosi ombrosi. — Malta, qua e là, per es.
tied lucila, Saline, Hauti l generalmente sporadica, meno che
al Boschetto dove è abbondante sotto i pini del giardino ! Ùied
Baì)u (GD.), baia di Madliena (Donaldson sec. Gulia). Gozo, Il
Lunziata (Gulia). — Ottobre-Novembre.
Oss. — Le orchidee in generale sono chiamate in lingua
Maltese Meuta u Tiaia.
LXXX. — Iridacene.
330. — Crocus.
722. — Crocus longìflorus Raf. ; GD. p. 35 et 44; Gulia Repert.
p. 67; Pari. FI. it. Ili p. 235; Godfery p. 290; FI. an. I p. 221 ;
Borg Ardi. Melit. p. 48. C. longiflorus var. Melilensis FI. an.
IV Appendice p. 50. C. odorus Z. p. 46. — Malt. Zagliafran
salva {/!/.
Luoghi rocciosi, tanto aprici che ombrosi. — Malta, Casal
Bingli, LnlalHeì), Boscheilo ! GTialia (GD.). In quei luoghi non
è raro, ma sembra mancare altrove. — Da Ottobre fino ai primi
di Dicembre.
Nel Botanical Register 1844 è descritta e figurata (tabula 3)
da W, Herbert una varietà di questa specie, col nome di C. odorus
var. Melitensis del Monte Verdala (cosi chiamasi la collina del
IRIDACEAE 279
BoscheUo a Malta), con il perig-onio violaceo-porporino all'esterno
• e giallognolo all'interno in corrispondenza della fauce. Ma Par-
latore (1. e. p. 237) osserva giustamente che le sfumature di
colore nei fiori di questa specie sono cosi variabili che su di
esse non si possono fondare delle varietà. Delicata p. 44, dà
una descrizione della pianta di Malta. Noi osserviamo che i
Crocus del colle di Verdala non dilferiscono per nulla da quelli
delle altre località Maltesi.
Oss. — Crocus sativus L. ; Z. p. IG ; Gì), p. XV; Gulia Repert.
p. 66. — Malt. ZagTiafran.
Zerafa, dicendo di questa specie che cresce a Malta « in ste-
rilrbus », mostrava di ritenerla indigena. Ma Delicata con ra-
gione la esclude dalla flora Maltese, poiché non soltanto non
cresce spontanea, ma neppure si coltiva a Malta. Anche Gulia
cita lo zafferano soltanto come pianta esotica.
331. — Gl.-idiolds.
723. - Cladiolus segetum Ker-Gawl. ; Pari. FI. it. Ili p. 264 ;
Armitage p. 497 ; CG. Nat. Malt. p. 17 et Med. Nat. p. 277 ; FI. an.
I p. 228. G. segelitm et G. infeslas GD.p. 35. G. communis Z.
p. 22; Brenner in Badger.
Nei campi coltivati, fra le messi. — Malta, Gozo e Cornino,
molto comune ! — Aprile-Maggio.
Incontrasi eccezionalmente con fiori bianchi.
724.. — Cladiolus dublus Gass.; GD. p. 35. G. communis
FI. an. IV Appendice p. 52.
Luoghi incolti. — Malta, qua e là. Notabile, Fakhania ! Ùied
Balluta, Ùied Ghomor ecc. (GD ).Gozo, Xlendil— Aprile-Maggio.
725. — Cladiolus Byzantinus Mill.
Nei campi. — Malta, qua e là, per es. Faìihania, dirupi sotto
Casal Dingli ! Gozo, Xlendi in fondo alla valle ! — Aprile-Maggio.
Oss. — I Gladiolus delle Isole Maltesi vanno ristudiati con
materiale più abbondante in fiore e in frutto.
I fiori dei gladioli selvatici colti in campagna vengono ven-
duti dai fiorai. Il loro nome Maltese è Hahì) il Kamti.
— Antholiza Aethioinca L.
II Dott. Borg ci dice che questa specie cresce subspontanea
in Malta al Boschetto e in molti vecchi giardini, ciò che noi
abbiamo potuto constatare. — Fiorisce in Gennaio-Marzo.
280 iridaceae
332. — Romulea.
726. — Romulea Melitensis Bég. Diag-n. Romu). nov. vel minus
cogli, in Eiiglor's Bot. Jahrb. XXXVIII p. 327 (1907), Revis.
delle Romulee dell'Erb. Delessert in Annuaire du Jard. bot. de
Genève 1908 p. 156 et Revis. monogr. geii. Romulea in Malpi-
ghia XXIII p. 270 (1909). R. BnWocodium GaWsi Barth II p. 112?
Trichomma Bulbocodium GD. p. 35 (prò parte).
In terreno umido arenoso. — Malta, San Paolo a mare !
presso il forte F/Q-^^t? (Sickenberger sec. Béguinot), (Sclilumber-
ger senza indicazione di luogo sec. Béguinot). Gozo, lungo un
ruscello sopra Cala Dùeìra dove è abbondante, luoghi umidi
presso il mare a Ùiecl Bingemnia e luoghi arenosi vicino al
mare a Ramla ! Cornino ! ? — Marzo-Aprile.
Questa graziosa specie dalle lacinie perigoniali di un violetto
intenso come la R. Linaresn, somiglia del resto molto, come
osserva Béguinot, alla R. t^amifiora, dalla quale si distingue
principalmente per il colore e per le dimensioni maggiori del
fiore. Sombra però molto variabile tanto per le dimensioni del
fiore che per quelle di tutta la pianta. In circostanze favore-
voli, alcuni anni, acquista uno sviluppo maggiore di quello indi-
cato da Béguinot. Nel 1907, nella Cala Dùeìra, cioè nello stesso
luogo dove l'avevamo raccolta per la prima volta l'anno avanti,
l'abbiamo ritrovata più vigorosa, con scapi robusti alti fin 10-
12 cm., portanti fino a 7 fiori, con capsule lunghe fino a 15 mm.
con foglie lunghe, robuste e molto contorte.
Sulla frequenza di questa specie nelle Isole Maltesi non pos-
siamo dare indicazioni precise, poiché fu certo confusa con altre
specie, da Delicata sotto il nome di Trichonema Bulboc.odimn,
da Gulia sotto il nome di Romulea Bulbocodium, e da altri forse
sotto quello di R. ramifiora. Noi stessi non possiamo decidere,
di molti esemplari raccolti in frutto, se appartengano alla R. Me-
litensis 0 alla R. ramifiora. Per questo, di Comino l'indichiamo
soltanto dubitativamente.
Questa è, nelle Isole Maltesi, 1* ultima Romulea a fiorire.
Di fatti, in Gozo ne abbiamo trovato varie piante ancora in fiore
nella seconda metà di Aprile, mentre delle altre specie non si
vedevano più che piante secche con capsule mature.
Crediamo opportuno riportare qui la descrizione di Béguinot:
IRIDACEAE 281
« R. tuberculo mediocri, tuiiicis debilibus tecto : scapo debili
l-2floro, 3-5 cm. loiig-o maxima parte vaginis foliorum tecto, post
anthesim parum elongato: foliis cylindrico-compressis, erecto-
patentibus vel solo recurvis plus mJiius contortis, nervis validis
in sicco percursis et ideo rigidiusculis, scapum parum superaii-
tibus; spatliis subaequivalvibus, ovato-lanceolatis, 10 mm. ciré,
longis, foliolo inferiore angustissime marginato vel toto herbaceo,
superiore anguste hyalino-membranaceo; perigonio mediocri,
spathis duplo longiore, 15-22 mm. longo, tubo angusto Vs circa
perigonii dealbato et striis violaceis percurso, laciniis linearibus
1-1 V^ rnm. latis, obtusiusculis, intense violaceis et tribus lineis
intensioribus notatis, rarius pallide violaceis et tribus exterio-
ribus extus vii'idi notatis; staminibus perigonii dimidiam partem
aequantibus, filamento prope basim piloso antheris longiore;
stylo albido rarius in regione stigmatica violaceo, antheras non
superante; capsula obloiigo-obtusa, spathis parum breviore ».
727. — Romulea ramiilora Ten. ; Gulia Barth I p. 152 ;Du-
thie II p. 322; Armitage 497 et 500; CO. Medit. Nat. p. 277;
Béguinot Revis. Romul. Erb. Delessert p. 154 {typicà) et Revis.
monogr. Malpigliia XXIII p. 261 (var. contoì'ta). R. Colamnae
var. ramiilora FI. an. 1 p. 222.
Luoghi erbosi aprici umidi e nelle pozze d'acqua quasi pro-
sciugate. — Malta, San Paul tal Targia presso Ùied il GTiasell
tJled Kirda (Duthie), Ùicd Babu (Perry sec. Gulia). Gozo ! —
Febbraio-Marzo.
La maggior parte delle Romulee da noi raccolte essendo in
frutto, non siamo sicuri della determinazione, e quindi non pos-
siamo dare indicazioni precise sulla loro diffusione. Ne abbiamo
raccolto esemplari grandi e robusti, con foglie punto contorte,
lunghe fino a 45 cm., intorno ai quali non vi è dubbio che siano
di R. raraifiora. Ma abbiamo in erbario d'altra parte degli esem-
plari di Duthie raccolti a Selmim « in argillosis maritimis » e
da Béguinot chiamati ramìtlora var. contorta, che a noi sem-
brano essere invece una forma robusta della R. Melìtensis.
728. — Romulea Columnae Seb. et Maur.; Gulia Barth I p. 152;
Duthie II p. 323; Armitage p. 497; Béguinot Revis. Romul. Erb.
Delessert p. 157 et Revis. monogr. Malpighia XXIII p. 281
(var. occidentalis). Romulea sp. Duthie II p. 326 (?).
■ Luoghi erbosi aprici e pascoli degli altipiani aridi. — Malta,
282 IRIDACEAE
Gozo e Cornino, molto comune! Cominotto ? (Diithie). — Feb-
braio-Marzo.
Essendo questa la Romulea più comune nelle Isole Maltesi,
supponiamo che possa essere dessa che Duthie trovò a Cominotto
e non potè determinare perché sprovvista di fiori.
729.*— Romulea Bulboccdium (L.) Seb. et Maur. ; Gulia
Repert. p. 32; Béguinot Revis. Romul. Erb. Delessert p. 146
et Ri vis. monogr. p. 201. Ixia BuWocodium Z. p. 20. Tricìio-
nema BiUbocodmm GD. p. 35 (prò parte); CG. Arch. Melit. p. 206.
Luoghi aprici. — Malta. — Febbraio-Marzo.
Non abbiamo raccolto questa specie nelle Isole Maltesi. De-
licata, indicando una sola specie di Trichonema e citando molte
località (Sliema, San Giuliano, San Giorgio, tjarclia, Selmun,
Mat^sascala, San Tommaso ecc ), mostra di avere confuso le
varie specie. Il solo esemplare di Delicata conservato nell* Er-
bario Universitai'io che porta quel nome non pare essei'e di
R. Balbocodiurn, e per la forma delle lacinie perigoniali (il colore
non si vede più) rammenta la R. Requienii Pari. Béguinot che
scrive di avere veduto la R. Bulbocodiiim raccolta in Malta da
Schlumberger e da Armitage (Revis. monogr. p. 201) nota come
presenti una forma che si allontana dal tipo e merita di essere
ulteriormente studiata. Dal canto suo Lojacono (FI. Sicula III
p. 65) riferisce quella stessa Romulea raccolta a Malta da Sclum-
berger e conservata nell'Erbario Palermitano, alla i?. ;j?*^c/<eZ^a
Jord. et Fourr.
Ognuno che si é occupato di questo genere sa quanto sia diffì-
cile segnare limiti fra una specie di Romulea e l'altra. Quando
poi mancano i fiori, come è il caso per la maggior parte degli
esemplari che abbiamo raccolti in Aprile e in Maggio, riesce
assolutamente impossibile giungere ad una determinazione si-
cura. Perciò speriamo che qualche botanico abbia agio di studiare
questo genere in Malta nell'epoca delle fioriture.
333. — Iris.
730. * — Iris Pseudo-Achorus L. ; Z. p. 35; GD. p. 35; FI. an.
IV Appendice p. 51 ; CG. Arch. Melit. p. 205. Xiphion Pseudo-
Achorus Pari. FI. it. Ili p. 296.
Malta. — Questa Iris che Delicata indicava ancora nei fossi a
Sahlia.ja, ora che quei fossi non esistono più, è forse del tutto
IRIDACEAE
283
scomparsa da Malta. Non potendosi però ciò affermare con cer-
tezza, seguitiamo, come Delicata, a considerarla come pianta
Maltese. — Marzo-Aprile.
731. — Iris foetidisslma L. /. foeiida Z. p. 50; GD. p. 35.
Luoghi ombrosi. — Malta, molto rara. Noi ne abbiamo trovato
un solo esemplare a Ùiecl Incita, in luogo ombroso ! Delicata l'in-
dicava di Sakhoja in luoghi umidi, e Zerafa diceva « secus fossas »
senza indicare località. — Aprile-Maggio.
732. — Iris Sisyrinchium L.; D'Urv. p. 6; Brenner in Badger;
Gulia Reperì, p. 20; FI. an. I p. 226. /. Sisyrinchinni -v-àv.fagax
et /. .Egupiiaca GD. p. XV et 35; Duthie II ìk 321. Moraea
Sisyrinchium Z. p. 54 ; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 76 ; GD. p. 44
(var. fiigax). Gijnandrirìs Sisijynnchium Pari. Fi. it. Ili p. 310;
Armitage p. 497. — Malt. FiurdiUis salcagg.
Luoghi aprici aridi. — Malta, Gozo e Cornino, dovunque
molto comune ! — x\prile-Maggio.
Questa pianta, coi suoi graziosi e delicatissimi fiori celesti che
si aprono nelle ore più calde del giorno e dopo poco appassi-
scono, rallegra i luoghi più aridi dove abbonda.
U Iris JSgyptia Dolile (Fragm. Arab. p. 6) è generalmente
considerata come semplice sinonimo di /. Sisijrinchiwn. È pro-
babile che Delicata, il quale le indica come specie diverse, in-
tendesse per ^Egìjpiiaca una forma con scapo più alto e foglie
più lunghe che trovasi più rara in Malta, ma non differisce
altrimenti dal tipo.
733. — Iris Sicula Todaro.
Rupi. ~ Malta, rara, alla MahluM ! MisraTi GTionoh a Ùied
il Ghasel (Borg). Gozo, trovata soltanto nel basso della valle di
Xlendil — Aprile-Maggio.
La pianta Maltese corrisponde perfettamente alla diffusa de-
scrizione che Parlatore (FI. it. HI p. 278-80) dà della I. Sicala Tod.
I fiori magnifici sono più grandi di quelli delle /. Germanica
e pallida, più chiari dei primi, e più scuri dei secondi, con
venature brune verso la base delle lacinie perigoniali. Le foglie
sono più larghe e molto meno lungamente assottigliate in alto
che in quelle due specie. Sarebbe una bellissima pianta orna-
mentale. Il fiore misura, dalla base dell'ovario all'estremità delle
lacinie perigoniali esteriori 15 cm. ; le lacinie esteriori sono
larghe 5 cm.
284 IRIDACEAE, AMARYLLIDACEAE
734. — Iris Germanica L. ; Gulia Repert. \). 20 ; Henslow de-
corative wild flowers of Malta. I. violacea Z. p. 25? — Malt.
Fiurdulis Wial.
Coltivata nei giardini, trovasi qualche volta subspontanea qua
e là in luoghi rocciosi, anche lontani dalle abitazioni. — Malta,
Ùied il GTiasel, GTiain il Gbira, ecc. ! — Aprile-Maggio.
Si vendono in città i fiori recisi delle piante coltivate.
Oss. — Iris tuberosa Gulia Almanacco p. 72.
Secondo Gulia il Padre Libassi lo avrebbe informato di aver
trovato l'Iris tuberosa L. (Rermodactylus Mill.) nei campi a
Santa Venera, insieme al Sisì/ìubrium SopUia. Tale indicazione
non ci sembra sufficiente per ammettere questa specie fra gli
elementi della flora Maltese, potendo darsi che si trattasse di
qualche esemplare accidentalmente sfuggito alle colture. Negli
erbari dell' Orto botanico di Palermo al quale il Padre Libassi
soleva mandare piante da Malta, non si trova VHermodaclf/lus
iuberosus Mill. di quella provenienza.
LXXXL — •ÈìnarylUdaccae.
334. — Pancratium. ^
735. — Pancratium maritimum L. ; Z. p. 58 ; GD. p. 35 ; Gulia
Repert. p. 48 et Barth I p. 463; Pari. Fi. it. Ili p. 101; Cleg-
horn p. 120. Pancratium sp. Duthie 11 p. 325. — Malt. Rangis
il ballar o Pancraziu saloaf/f).
Nelle arene marine. — Malta, penisola di Mar fa abbondante,
Melleha, San Paolo a mare \ Saline, Ahrax{QT).). Gozo, Ramla
abbondante ! Cornino (GD.). — Luglio-Ottobre.
I fiori, secondo Henslow, si vendono in città.
Oss. — PancratiiiTn Illyricum Brenner in Badger; GD. p. 35;
Godwin p. 20 ; FI. an. 1 p. 218. IIalm\ira stellaris Pari. FI. it.
Ili p. 104.
Escludiamo il Pancratium Illijricum L., persuasi che Brenner
e Delicata (seguiti da Godwin, da Parlatore e da Fiori Fi. an.),
sono caduti in errore. Difatti Brenner lo cita soltanto delle
arene marine di MelleTia dove abbonda il P. mariti?num, e Deli-
cata e Godwin lo citano soltanto di Ramla in Gozo, dove ab-
biamo visto in quantità il P. maritimum che Delicata non cita
alTatto di Gozo. Inoltre Delicata indica come epoca di fioritura
AMABYLLIDACEAE 285
i mesi di Agosto e Settembre, mentre il P. Illìjrìcum fiorisce
in Maggio. Anche Duthie notò in primavera un Pancratium
non fiorito a Ramici nelle arene marine, stazione che conviene
al P. marilimuin e non al P. Klyricum.
Oss. — h" Agave Americana L. che viene coltivata qua e là,
pare che non si trovi mai inselvatichita nelle Isole Maltesi,
335. — Narcissds.
736. — Narcissus Tazzetta Lois.; Z. p. 55; Brenner in Badger;
Nyman Obs. p. G35 ; GD. p. 3r3 et 44 ; Gulia Repert. p. 48 ; Pari.
FI. it. Ili p. 140; Cleghorn p. 119; Duthie II p. 321 ; Armitage
p. 497; CG. Nat. Malt. p. 7 ; Godfery Medit. Nat. p. 296. — Malt.
Rangis.
Luoghi erbosi e campi. — Malta, Gozo e Cornino, comund ! —
Ottobre-Marzo.
Varia per la robustezza, per l'altezza che raggiunge anche
più di un metro e per il numero più o meno grande dei fiori.
Varia anche per la striatura più o meno marcata dello scapo.
Nyman 1. e, dà una descrizione della pianta di Malta.
Se ne vendono in copia in città i fiori colti in campagna.
737. — Narcissus serotinus L. ; Z. p. 55 ; Gulia Repert.
p. 49; Pari. FI. it. III p. 158; Godfery p, 296. iV. Cupanianus
GD. p. 30 ; Duthie II p. 321. — Malt. Rangis muaTiTiar.
Luoghi aprici erbosi e rocciosi. — Malta, abbastanza frequente,
Ùied India, Marsascirocco, Saline, San Paolo a mare, Bo-
scheUo, ecc. ! Corradino (Duthie), Ùiecl Gherzuma (Borg !). —
Settembre-Novembre, dopo le prime pioggie.
Delicata aveva corretto Zerafa, sostituendo N. Cupanianus
Guss, (= N. elegans Spach = N. autmnnalis Link) al A^. se-
roiinus. Ma Parlatore che ricevette la pianta da Delicata, cor-
regge alla sua volta la determinazione di Delicata e conferma
quella di Zerafa, come risulta dalla Flora italiana, nonché dal-
l'esemplare di Delicata conservato nell'Erbario Centrale di Fi-
renze. Noi difatti non abbiamo trovato altro che A^. serolinus
tipico. Esso presenta normalmente foglie isteranti. In alcuni
esemplari però abbiamo visto le foglie nascere avanti che il fiore
fosse appassito; ma per gli altri caratteri anche questi esemplari
appartenevano al N. serolinus L. tipico.
286 LILIACEAE
LXXXII. ~ ZiiUaccae.
336. — Aloe.
738.— Aloe vera L.; FI. aii. I p. 200; Borg Ardi. Melit.
p. 47. A. valgaris Z. p. 2; GD. p. 36; Pari. FI. it. II p. 620;
Cleghorn p. 119; Gulia Reperì, p. 50 et Barth I p. 417; CG.
Nat. Malt. p. 17. — Malt. SaWara.
Sulle pendici rocciose aride. — Malta, Ta Baldnl Pimles
(Z. e GD.), Marfa (Reade !). Gozo, nel basso della valle di Mi-
giar Scini salendo a Ta Cene, dove cuopre l'intera pendice di
lina valle! Presso Ùied Xlendi (Schweinfarth sec. Gulia). Co-
rnino (Borg). — Maggio-Giugno.
Questa specie, ritenuta indigena nell'Asia occidentale e nel-
l'Africa orientale e boi'eale, ha, anche nelle Isole Maltesi, tutta
l'apparenza di pianta indigena. Cresce nei luoghi più selvaggi,
lontano dalle abitazioni, e non vi è ricordo che sia stata coltivata.
Vi sono alcune località e contrade che ne portano il nome Maltese
(Sabbar'n), il che accennerebbe ad una estensione in antico mag-
giore di adesso. Se però si può escludere una introduzione re-
cente, non è necessario fare rimontare la sua presenza nel-
l'Arcipelago Maltese ad un'epoca in cui queste isole sarebbero
state congiunte con l'Africa. Anche astrazion fatta dall'apporto
fortuito dei suoi semi che può essere avvenuto per opera degli
uccelli o dell'uomo, VAloe vera essendo pianta celebre fino dai
tempi di Plinio, è assai probabile la sua introduzione volontaria
all'epoca romana. E quanto facilmente si propaghi dopo intro-
dotta, lo prova la sua grande diffusione in America ed in Spagna.
In America si è acclimata così bene e cosi presto, che circa un
secolo dopo la scoperta del Nuovo Mondo, trasportandola come
pianta da stufa dalle Antille in Inghilterra, si credette di intro-
durre nel vecchio continente una nuova pianta Americana; e come
indigena dell'America venne poi descritta dal Miller col nome di
Aloe Barhadensis, e come tale trovasi spesso citala anche oggi.
337. — Bellevalia.
739. — Bellevalia Romana (L.) Reichenb. ; Pari. FI. it. Il
p. 487; GD. p. 36; CG. Nat. Malt., p. 18. Hyacinthus Roìnanus
Brenner in Badger; FI. an. I p. 191.
LILIACEAE 287
Nel coHivato. — Malta, qua e là, non comune, ImlaTiled, Noia-
bile, Boschetto ! Masia, Fauara (Brenner e GD.)- — Marzo-Aprile.
338. — Mdscari.
740. — Muscarì comosum (L.) Mill.; Gulia Repert. p. 4 et
Barth I p. 419; Amnitage p. 497; CG. Nat. Malt. p. 17 et 18.
Hyacinthus comosus Z. p. 24; Brenner in Badger. Leopoldia
carnosa Pari. FI. ìt. II p. 496. Bellevalia comosa GD. p. 36. —
Malt, Basai il Tiniezer.
Luoghi coltivati, e più raramente nei luoghi incolti. — Malta,
Gozo e Cornino, molto comune! — Marzo-Maggio.
Se ne trovano presso i fiorai i fiori colti in campagna.
741.— Muscari parvìflorum Desf. ; Gulia Barth I p. 419;
CG. Nat. Malt. p. 18; Godfery p. 296; FI. an. 1 \^. 193. Botryan-
thus parvi/lorus GD. p. 36; Pari. FI. it. II p. 505.
Luoghi incolti e campi in riposo. — Malta, qua e là, abbastanza
frequente, Ùi ed Incita, Ùied GTiomor, Marsascirocco, Ùied GTiar
Dalam, Minsia, Boschetto, ImtaTileì), tJied il Gtiasel ecc. ! —
Settembre-Ottobre, dopo le prime pioggie.
742. — Muscari neglectum Guss. in Ten ; Gulia Barth. I
p. 419; CG. Nat. Malt. p. 18. M. racemosum var. neglectum
FI. an. I p, 193. M. racemosum Armitage p. 497. Botryanthus
neglectus Pari. FI. it. II p. 503 ; GD. p. 36.
Campi sassosi e luoghi incolti. — Malta, non comune, quan-
tunque in alcuni luoghi sia copiosa, per es. Ùied Filip presso
Ùied il GTiasel, Naxaro, San Paul tat Targia ! Ùied GTiomor,
Ùied San Gilian (GD.). — Marzo-Aprile.
Come ahbiamo potuto accertarcene, la pianta citata da Armi-
tage col nome di M. racemosum è M. negleciimi.
339. — Allium.
743. — AlIium roseum L. ; Z. p. 42; Pari. FI. it. II p. 524;
GD. p. 36 (var. a. et Tj. Guss.) ; Duthie III p. 41 ; Gulia Barth I
p. 418; CG. Nat. Malt. p. 18 (cum var. bulbilli ferum). — Malt.
Teum Tiamrani.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, frequente, Ta Baldu, Im-
tatìleb. San Paolo a mare, Ùied Incita, Marfa, Ùied Kirda ecc.
Gozo, meno frequente che a Malta, Xlendì, Ùied Korrotl —
Marzo-Aprile. '
288 LILIAOEAE
Trovasi tanto la forma bulbillifera quanto quella unicamente
capsulifera. Varia per le dimensioni, essendo alto ora 50 cm-
con tepali lung'hi 11-12 mm., ed ora alto 10-20 cm. con tepali
lunghi 6-7 mm. (var. Iiiimile Somm.).
74*. * — Allium permixtum Guss. ; Gulia Bardi I p. 418; CG.
Nat. Malt. p. 18.
Luoghi rupestri. — Gozo, Ta Cene (H. Hanson sec. Gulia).
Noi non abbiamo visto questa specie, e Gulia dice di averne
ricevuto un solo esemplare raccolto da altri.
745. — Allium nigrum L. ; D' Urv. p. 37 ; GD. p. 36 ; Pari.
FI. it. n 514; Gulia Repert. p. 13 et Barth I p. 418; CG. Nat.
Malt. p. 18. A. magicum Z. p. 2. — Malt. Cìoplais.
Fra i grani. — Malta, comune, specialmente dal lato Sud e
Ovest dell'isola ! Gozo, frequente ! — Aprile-Maggio.
746. * — Allium Neapolitanum Cyr. ; GD. p. 36; Pari. FI. it.
II p. 521 ; Gulia Repert. p. 58 et Barth I p. 418 ; CG. Nat. Malt.
p. 18 et Arch. Melit. p. 207. A. album Z. p. 2. — Malt. Team
abiai.
Nel coltivato e margini dei campi. — Malta, Lied Balluta
(GD.), Marsascala, Ùied Hassaptan, Ùied Blanditn, CoUonera,
Bahria (Gulia). Gozo, Xlendi, Pergla (Gulia). — Marzo-Aprile.
Riportiamo le indicazioni di Zerafa, Delicata e Gulia, notando
come né da noi, né da altri per quanto sappiamo, sia stata tro-
vata questa specie nelle Isole Maltesi, il che male si accorda col
numero di località indicate da Gulia, e fa dubitare di un equivoco.
747. — Allium subhirsutum L; D'Urv. p. 37 ; Z. p. 2; Pari. FI.
it. Il p. 527 ; GD. p. 36 et 44 ; Duthie li p. 324 et III p. 41 ; Gulia
Repert. p. 58 et Barth I p. 418; CG. Nat. Malt. p. 18. — Malt.
Teum mosuaf.
Campi e luoghi erbosi e rocciosi incolti. — Malta e Gozo,
molto comune ! — Marzo-Maggio.
Delicata p. 44, dice « Antherae luteae », mentre nella forma
tipica sono rosse. Noi non vi abbiamo posto attenzione sul vivo.
Sul secco le antere sono bruno-rossiccie.
748. — Allium trifoliatum C\'r. ; GD. p. 36 ; Pari. FI. it. II
p. 528; Duthie III p. 41 ; Gulia Barth I p. 418: CG. Nat. Malt. p. 18.
Medesime stazioni del precedente. — Malta e Gozo, molto
frequente, ma meno dell'ai, siibhirsiiiuml Cornino (Gulia). —
Marzo-Aprile.
LILIACEAE 289
In generale questa specie è ben distinta dalla precedente per
i tepali più lunghi, più acuti, e sfumati di rosa, e per gli stami
più corti. Inoltre la sua fioritura è un poco più precoce. Sembra
tuttavia che vi siano forme di passaggio.
749. =■= — Alliuiti vernale Tin. ; Gulia Barth I p. 418 ; CG. Nat.
Malt. p. 18.
Gozo, colle di Ta Harrax (Gulia). — Marzo-Aprile.
Specie molto affine all'^. subhirsutmn e che noi non abbiamo
vista nell'Arcipelago Maltese.
750. — Allium Chamaemoly L. ; Z. p. 2; GD. p. 36; Pari. FI.
it. II p. 531 ; Gulia Repert. p. 58 et Barth I p. 418 ; Armitage
p. 497; CG. Nat. Malt. p. 18. — Malt. Teiim kerkni.
Luoghi incolti aridi. — Malta, frequente, spalti dei forti di
Floriana, Forte Manuel, CorracUno, Bing emina ecc. ! Gozo,
altipiano fra Ùied Bingemma e TJied ir RiTian ! — Dicembre-
Gennaio.
751 . — Allium Ampeloprasum L. ; Z. p. 2 ; Pari. FI. it. II p. 577 ;
GD. p. 36; Gulia Repert. p. 14 et Barth I p. 418; CG. Nat. Malt.
p. 18. — Malt. Curvai salvagg.
Luoghi rocciosi, specialmente vicino al mare. — Malta, Gozo
e Commetto, frequente ! Filfola, di cui é una caratteristica per
la sua abbondanza ! — Aprile-Maggio.
Abbiamo trovato al Boschetto pochi esemplari di un Allimn
che non possiamo riferire ad altra specie che a.\V Ainpeloijrasum,
ma che ne costituiscono una varietà ben distinta per gracilità
e piccolezza di tutta la pianta (gli esemplari maggiori non ar-
rivano a 25 cm.), foglie più strette, ombrella emisferica (i pe-
duncoli inferiori essendo orizzontali) di 30 mm. di diametro al
massimo, con numero di fiori molto minore; filamento degli stami
tricuspidali lanceolati o quasi lineari anziché largamente ovati,
cuspide anterifera molto più corta. Questa varietà, che si avvi-
cina alla var. ìiertiisphaericum Somm. Fior. Lampedusa, ed al-
VA. Preslianmn Schult. fil. {= A. rubellum Presi non M. B.),
merita di essere ulteriormente studiata sopra un numero di in-
dividui maggiore di quello che abbiamo raccolto. Proponiamo
provvisoriamente per essa il nome di var. Melitense.
Oss. — Allium satimtm L. ; Z. p. 1 ; Gulia Repert. p. 58 et
Barth I p. 418. — Malt. Teum ta zriTi. ,
L'aglio trovasi qua e là subspontaneo nei luoghi dove era
SOMMIER et Cabcana Gatto. — Flora Melitensis nova. 19
290 LILIA CE AE
stato coltivato gli anni precedenti, ma nqn si può considerare
come naturalizzato,
— Allmm Porrum L. ; Z. p. 2; Bertoloni Annali di Stor.
Nat, II p. 358; Gulia Repert. p. 14. — Malt. Currat.
Rammentiamo questa pianta soltanto perché Bertoloni, com-
mentando il Thesaurus di Zerafa, la cita erroneamente fra le
specie indigene Maltesi, mentre Zerafa, come Gulia, intendeva
parlare soltanto di pianta coltivata.
752. — Allium parciilorum Viv. ; Gulia Barth I p. 418, A.^iau-
cifloram CG. Nat. Malt, p. 18.
Luoghi erbosi rocciosi. — Malta, abbastanza raro, Boschetto,
PemdroJie Camp, Marfa ! Gozo, JJardia vicino alla stazione
telegrafica (Janka sec. Gulia et in Herb. Melitensi !). Cornino
(Borg). — Giugno-Luglio.
Specie conosciuta soltanto di Corsica e di Sardegna.
753. — Allium descendens L. ; Pari. FI. it. II p. 568 ; GD.
p. 36 et 44; Gulia Repert. p. 58 et Barth I p. 418 et II p. 9; CG.
Nat. Malt. p. 18. A. sphaeroceplialimi var. descendens FI. an. I
p. 196. — Malt. Teum caTdanì.
Luoghi aridi. — Malta, piuttosto raro, Ùied Znuber, tlied
Hanzirl Bengliisa{GT).), Corradino, Balìvia, Ùardia {GwYm). —
Maggio-Giugno.
754. — Allium paniculatum L. A. pallens Z. p, 42 ; GD, p. 36;
Gulia Barth I p. 418; CG. Nat. Malt. p. 18. A. Coppoleri ì Duthie
Barth p. 542. — Malt. Teum sa frani.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, qua e là non raro, per es.
Boschetto, Gliirghenti, ImtaTileb ! Ùied Babu (GD.), Ùied Gher-
zuma, Gneina ecc. (Gulia). Gozo, a Rdiim ras Mahhrase (Du-
thie il quale però non è certo della determinazione). — Mag-
gio-Giugno.
Non crediamo di dover tenere distinto VA. pallens L. dal-
l'^, paniculatum L., ed osserviamo che anche a Malta si tro-
vano le due forme.
755. * — Allium tenuiflorum Ten. ; Daveau p. 17; Gulia Barth
I p. 418 ; CG. Nat. Malt. p. 18.
Malta (Daveau senza luogo), a BaTiria (Janka sec. Gulia).
Non abbiamo visto questa specie, ed osserviamo che l'esem-
plare che si conserva con quel nomo (scritto da Gulia) nell'Er-
bario di Malia, appartiene ad altra specie.
LILIACEAE 291
756. =^ — Allium triquetrum L. ; Gulia Barth I p. 418 ; CG. Nat
Malt. p. 18.
Luoghi umidi ombrosi. — Malta, molto raro, Boschetto (Lord
Walter Kerr !), Gherzwna, Ùied il Barunì (Gulia). Gozo, XlencU,
Migiarro (Gulia). — Dicembre-Aprile.
340. — NOTHOSCORDIDM.
757. — Nothoscordium fragrans (Vent.) Kuuth. Alliuin odo-
rum CG, Nat. Malt. p. 18.
Nasce molto frequentemente spontaneo nei giardini, e l'ab-
biamo trovato naturalizzato anche distante da questi, per es. a
Malta sulle roccie del Forte Manuetl e a Gozo, nella vallata del
Forte Cìiamlirau !
Si moltiplica tanto per semi quanto per bulbi. Fiorisce due
volte l'anno, in Aprile-Maggio e in Ottobre-Novembre.
Oss. — Forskaal N." 32 cita un Alliuin sp. « ad margines
agrorum » che non si può identificare.
— I Maltesi chiamano gli AUìuììi in genere Teum.
341. — Ornithogalum.
758. — Ornithogalum divergens Boreau. 0. exscapum CG.
Nat. Malt. p. 17-18.
Luoghi erbosi e campi. — Malta, non comune, Uied Kirda,
Boschetto dove ve ne é assai ! Ùied Incita (Borg). — Marzo-
Aprile.
759.— Ornithogalum Narbonense L. ; Z. p. 58; Brenner in
Badger ; Pari. FI. it. II p. 448 ; CG. Nat. Malt. p. 18. 0. stachijoides
GD. p. 36 et 44. 0. Pìjrenaicum Gulia Barth I p. 419.
Campi coltivati e luoghi incolti. — Malta e Gozo, abbastanza
frequente! — Marzo-Maggio.
342. — Caruelia.
760. — Caruelia Arabica (L.) Pari.; Pari. FI. it. II p. 452. Or-
niihogalum Aralncum D'Urv. p. 39; Z. p. 58 ; Brenner in Badger;
GD. p. 37 et 44; Gulia Repert. p. 28 et Barth I p. 419; CG. Nat.
Malt. p. 17 et 18 et Arch. Melit. p. 207. — Malt. Jlalib it tair.
Campi e luoghi erbosi incolti. — Malta, qua e là, Ghirglienti,
MelleTia, Ùied Bahu, Ùied Incita, Ùied il Gtiasel ecc. ! Gozo,
Xlendil Cornino!— Aprile-Maggio.
292 LILIACEAE
Questa pianta va rapidamente diminuendo perchè i ragazzi
che la colgono in quantità per portarla ai fiorai in città spesso
nel prendere i fiori svellono i bulbi che sono di solito molto
superficiali.
343. — Urginea.
7GI. — Urginea maritima (L.) Baker. U. Scilla GD. p. 37;
Pari. FI. it. II p. 455; Gulia Repert. p. 25; Cleghorn p. 120;
Duthie II p. 326; CG. Arch. Melit. p. 207; Nyman Consp. FI.
Europ. p. 729. Scilla mariliina Z. p. 69; Brenner in Badger;
Nyman Obs. p. 636; Gulia Barth I p. 419 et 463 (var. &.) ; CG.
Nat. Malt. p. 17-18. iS(7^«7/a P<:mcra/«on Steinheil Ann. Se. Nat.
2^ ser. VI p. 279. Scilla Pancration Nyman Syll. Fior. Europ.
p. 369. Urginea matHtima b. Pancration FI. an. IV Appendice
p. 47. — Malt. Ghansal.
Luoghi aridi rocciosi, specialmente vicino al mare. — Malta,
Gozo, Cornino e Cominotto, molto comune ! — Agosto-Settembre.
I bulbi vengono raccolti ed esportati per uso medicinale, ed
i fiori sono portati in città ai fiorai.
Adolfo Steinheil (Quelques observations relatives aux generes
Scilla et Urginea. Deux genres à établir dans la famille des
Liliacées et description d'une espèce nouvelle) dice di avere ri-
cevuto da Malta dei bulbi di una Scilla che ritiene diversa dalla
S. maritima, e che chiama Squilla Pancration, distinta per
«foliis minoribus, subacutis, bracteis pedunculisque paulo bre-
vioribus, alabastris obtusatis, floribus albis linea dorsali rosea
notatis, antheris coeruleo-virescentibus, ovario viridi, bulbo di-
midio minore. Variat bulbo rufo et bulbo pallido». L'autore
stesso confessa che le differenze sono piccole e che ha veduto
troppo pochi esemplari, e per di più di piante fiorite a Parigi,
Egli dice di aver visto altri esemplari corrispondenti alla sua
S. Pancration soltanto di Cadice. In quanto a noi, troviamo che
r Urginea che abbiamo vista nell'Arcipelago Maltese non dif-
ferisce per nulla dalla U. maritima d'altre parti d'Italia.
344. — Scilla.
762. — Scilla Sicula Tin. ; GD. p. 37 ; Gulia Repert. p. 25 ;
Armitage p. 497 ; CG. Medit. Nat. p. 276 et 277. S. Peruviana Z.
p. 69. S. Sicula, S. Peruviana et S. candida G. Delicata PI.
LILIACEAE 293
Mei. lect. p. 76. S. Sicula et S. Clusii b. flore albo Pari. FI. it. II
p. 462. S. Sicula et S. candida GD. p. 37. S. jìvaebracteala Gulia
Barth I p, 419. S. Sicula et S. Clusii v. candida CG. Nat. Malt.
p. 17 et 18. S. Peruviana var. Sicula FI. an. I p. 180. — Malt.
GTiansal iWial.
Luoghi erbosi rocciosi. — Malta, qua e là, Hagiar Kim, Ùied
Kirda, golfo di MelleTia, Puales, Ùied Incita, Bingemma ecc. !
Gozo, nel fondo della valle di Migiar Scini ! — Marzo-Aprile.
Siamo come Fiori FI. an. e Gulia Barth, di parere che la
S. Clusii e la S. candida non si possano considerare come specie
distinte dalla S. Sicula.
Le foglie nelle piante Maltesi, larghe da 1 a 4 cm., sono bre-
vissimamente ciliate, le brattee sono glabre. L'infiorescenza è
per lo più conico-emisferica, i peduncoli essendo tutti inseriti
vicini gli uni agli altri, e gli inferiori eretto-patenti giungendo
ad avere 7-8, e fin 9 mm. mentre i superiori sono molto più
corti. Ma negli esemplari ubertosi, a fioritura avanzata l'asse
dell'infiorescenza si allunga ed i peduncoli inferiori rimangono
scostati gli uni dagli altri. I fiori sono più spesso cenerino-lila-
cini. Talvolta però, come per es. a Ùied il GTtasel, sono di un
violetto carico. Molto raramente poi sono interamente bianchi
(var. candida [Guss.]).
763.*— Scilla hyacinthoides L.; GD. p. 37 et 44; Gulia
Barth 1 p. 419; CG. Nat. Malt. p. 18 et Arch. Melit. p. 207;
FI. an. IV Appendice p. 47.— Malt. GTiansal salvagg.
Luoghi aprici incolti ed anche sui margini dei campi. — Malta,
MelleTia (GD.), San Paolo a tnare, Ùardia (Gulia). Gozo, Ta Cene
(Gulia). — Marzo-Giugno.
Non possiamo fare altro che riportare quanto scrivono Deli-
cata e Gulia, non avendo noi stessi mai trovato questa specie.
7G4. — Scilla autumnalis L. ; Z. p. 69 ; GD. p. 37 ; Pari. FI.
it. II p. 468; Gulia Barth I p. 419; CG. Nat. Malt. p. 18; God-
fery p. 296.
Nei pascoli aridi e luoghi rocciosi. — Malta e Gozo, molto
comune ! — Settembre-Ottobre.
345. — AspiroDELUS.
765. — Asphodelus ramosus L. ; Z. p 7; Brenner in Badger;
Nyman Obs. p. 636 ; GD. p. 37 et 44 ; Cleghorn p. 115, 120 et 121;
294 LILIACEAE
Gulia Repert. p. 5 et Barth I p. 417 et 463; Armitage p. 497;
CG. Nat. Malt. p. 17. .1. microcarpus Pari. FI. it. II p. 599. —
Mali BeriUeh.
Luoghi aridi rocciosi, coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e
Cornino, comune, ed in alcuni luoghi abbondantissimo ! — Di-
cembre-Aprile.
I fiori ne vengono portati alla Valletta.
766.— Asphodelus fìstulosus L. ; Gulia Barth I p. 417;
CG. Nat. Malt. p. 18. Asparagns (per errore tipografico) fìstu-
losus Gulia Almanacco p. 72.
Luoghi aridi, rocciosi. — Malta, Ballili presso San Paolo a
inarel dietro il cantiere navale sotto le scogliere di Corra-
dino, MisraU Suffara presso Casal Dingli, Ùied il GMr presso
Pemhvohe camp (Borg!). — Febbraio-Maggio.
346. — TuLiPA.
767. — Tulipa sylvestris L. ; Z. p. 76 ; GD. p. 37; Gulia Repert.
p. 60 et Barth I p. 418; Armitage p. 497 ; CG. Nat. Malt. p. 8,
17 et 18, et Arch. Melit. p. 207. — Malt. TiUipan salcagg.
Nei campi coltivati — Malta, localizzata a Ùled Kirda e Ùied
Incitai — Marzo-Aprile.
Zerafa e Gulia dicono che questa specie fu osservata a Malta
per la prima volta da Naudi e propriamente a Ùied Kirda.
Se la sua introduzione rimonta a quell'epoca (prima metà del
secolo passato), bisogna dire che non ha esteso molto la sua
area, trovandosi ancora oggi soltanto in due campi. Ma in quel-
l'area si è molto moltiplicata, tanto che anni addietro, all'epoca
della fioritura non mancava mai dai fiorai ai quali la portavano
i ragazzi che 1' andavano a cogliere in quei campi. Ora però,
tanta se n'è i-accolta, che è molto diminuita ; anzi a Ùied Incita
è quasi scomparsa.
Oss. — LillLim candidimi L. ; Z. p. 27; Bertoloni Annali di
Stor. Nat. II p. 359 ; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 76 ; GD. p. XV ;
Gulia Repert. p. 24 et Barth I p. 418 ; CG. Nat. Malt. p. 17. —
Malt. Giliu abiat.
Delicata dice che esclude questa pianta dalla flora Maltese
perchè non indigena. Gulia il quale nel Repertorio la diceva
esotica, nel Barth invece scrive che esisteva effettivamente in-
digena in Malta e trovavasi precisamente nel Ùied Zenibak, dove
LILIACEAE, DIOSCOREACEAE, ASPARAGACEaE 295
perù venne distrutta dai dorai che ne asportarono tutti 1 bulbi.
È un fatto che adesso non si trova più neppure subspontaneo
né a Ùied Zembak né altrove e la testimonianza di Gulia es-
sendo contraddetta da Delicata, non abbiamo neppure la cer-
tezza che il Lilìum candidiim sia mai esistito indigeno in Malta.
LXXXIII. — Ifioscoreaceae.
347.— Tamnus.
768. — Tamnus communis L. ; Duthie I p. 210 ; Gulia Barth I
p. 421.
Scandente fra gli arbusti. — Malta, raro, Misira, Ùneina !
Gozo, Migiar Scini nel fondo della valle ! — Aprile-Maggio.
LXXXIV. — m^lspariigaceae.
348, — ASPARAGUS.
769.— Asparagus aphyllus L. A. acuUfolius Z. p. 7; GD.
p. 37; Gulia Repert. p. 55; Pari. FI. it. Ili p. 22; Cleghorn p. 121 '
Duthie II p. 326 ; CG. Nat Malt. p. 17 ; Godfery p. 296-7. —
Malt. SpraO salvagg.
Tra i frutici e nei luoghi rocciosi. — Malta, Gozo, Cornino
e Cominotto, comune ! — Agosto-Ottobre.
Qui come a Lampedusa, questa specie è variabilissima per il
numero, la lunghezza e la robustezza dei cladodi, tanto che ve-
dendone soltanto delle forme estreme si stenta a credere che
possano appartenere alla stessa specie. Nessuna però di queste
forme può considerarsi come appartenente all'ai, acutifolius.
Tra le forme che abbiamo osservate nelle Isole Maltesi, una
che proponiamo di chiamare
var. alibreviatus
presenta la massima riduzione in lunghezza dei cladodi che
misurano da 4 a 5 mm., pur mantenendosi robusti e rigidi.
Un'altra, che proponiamo di chiamare
var. elongatus
presenta invece cladodi sottili, flessibili e lunghi fino a 20 e
anche 25 mm.
296 ASPARAGACEAE, COLCHICACEAE
Tra queste due forme poi si trovano tutti gli intermediari,
notandosi delle differenze sensibili anche in varie parti dello
stesso individuo.
I germogli di questa specie vengono raccolti e mangiati lessi.
Oss. — Ruscus Hìjpophyllum L. ; Z. p. 67 ; Gulia Repert. p. 4 ;
CG. Nat. Malt. p. 17. — Malt. Belladonna.
Trovasi subspontaneo in Malta soltanto al Boschetto, in luoghi
umidi e ombrosi. — Fiorisce in Dicembre.
349. — Smilax.
770. — Smilax aspera L. ; Z. p. 71 ; Njman Obs. p. 660 ; GD.
p. 37 (var. a. et b.); Gulia Repert. p. 51; Pari. FI. it. Hip. 56;
Godfery p. 297. S. Mauritanica CG. Nat. Malt. p. 8. 5. aspera
V. anguslifoUa Duthie II p. 324 et III p. 41. iS. aspera et ejus
var. Mauritanica CG. Nat. Malt. p. J7. S. aspera et S. Mauri-
tanica Gulia Almanacco p. 67. — Malt. Salsa jjaisana.
Luoghi rupestri, fra i frutici e sui muri a si^cco. — Malta
e Gozo, abbastanza frequente ! — Settembre-Novembre.
Si trova tanto la forma con foglie strettissime validamente
aculeate, quanto la var. Mauritanica, e tutte le forme intermedie.
Viene adoperata dal popolo in decotto come sudorifico,
LXXXV. — Colchicaceae.
350. — COLCHICUM.
771. — Colchicum Bertolonii Stev. ; CG. Medit. Nat. p. 277.
C. Bertolonii var. Capani Pari. FI. it. Ili p. 191; Godfery p. 296.
C Cupani GD, p. 37 et 44 ; Gulia Repert. p. 8 ; Cleghorn p. 120.
C. montanimi Z. p. 15. C. ìnontamtin var. pusillum et var. Cu-
pani ¥\. an. I p. 177. — Malt. Busieli.
Luoghi aprici aridi. — Malta, nelle parti N. e N.O., Gozo e
Cornino, molto frequente ! — Ottobre-Novembre.
Abbiamo osservato questa specie generalmente con foglie per-
fettamente glabre ai margini, corrispondente quindi alla var. (7t<-
pan? (Guss.). Ne abbiamo raccolto pure degli esemplari con foglie
munite ai margini di brevissime ciglia aculeiformi retrorso; ma
non l'abbiamo mai visto con foglie che si potessero dire real-
mente cigliate. Al momento della fioritura le foglie lineari sono
PALMAE, JUNCACEAE 297
della stessa lunghezza circa del fiore. Le foglie nelle piante in
frutto sono conduplicate e variano in larghezza da 5 a 12 mm.
Incontrasi non di rado con fiori interamente bianchi.
Lxxxvr. — ralmiie.
351. — Chamaerops.
772. =^ — Chamaerops humilis L.; Z. p. 12; Bertoloni Annali
di Stor. nat. Il p. 358 ; GD. p. XV ; Gulia Reperì, p. 24. — Malt.
Giummar.
Delicata, nel 1854, scriveva che questa specie andava cancel-
lata dalla flora di Malta, perché non vi cresceva spontanea.
Noi non siamo di questo parere. È probabile che in antico vi
fosse assai comune, come lo è in terreni analoghi in Sicilia.
Che ancora al tempo di Zerafa vi fosse é certo, poiché nel The-
saurus é detto che cresceva a May^fa. Ma ancora recentemente,
come ci informa il Dott. Borg, un suo giardiniere ne ha trovato
due esemplari perfettamente selvatici sui dirupi della valle di
MisraTi GTionak, esemplari che furono da lui trapiantati nei
giardini pubblici di SanVAnto7iio. Riteniamo possibile, anzi pro-
babile, che ne esistano ancora altri esemplari nelle scogliere
marine e nei dirupi inaccessibili che abbondano nelle Isole Mal-
tesi, come se ne vedono ancora oggi nei punti più scoscesi delle
coste Toscane dove sono sfuggiti alla rapacità dei giardinieri
che l'hanno estirpata in tutti i luoghi accessibili.
Per questo non escludiamo, come Delicata, la Chamaerops
dalla flora Maltese.
LXXXVII. — •luncaceae.
352. — Jdncus.
773, — Juncus maritimus Lam. ; Z. p. 51 ; Pari. FI. it. II
p. 317; GD. p. 37; Cleghorn p. 120; Gulia Barth I p. 463.
Luoghi umidi vicino al mare. — Malta, raro, peschiere di
MarsasGirocco ! Mar sa (GD.). Gozo, Ramla, dove forma dei
piccoli giuncheti ! Cornino (Gulia). — Giugno.
Lojacono FI. Sic. voi. Ili p. 153 cita per Malta il Juncus ri-
gidus Desf. considerato da Parlatore FI. it. come varietà del
298 JUNCACEAE
J. Tìiaritimus. Non sappiamo quale fondamento abbia la citazione
di questa varietà per Malta.
774.— Juncus acutus L. ; Z. p. 50; GD. p. 37; Duthie II
p. 323. — Malt. Simar.
Luoghi umidi vicino al mare. — Malta, qua e là non raro,
San Paolo a mare, ImlaTtleb, Fiddien, Saline, Gneina ecc. !
Gozo, qua e là, per es. Cala Dàeira, Migiar Sciai ! Cornino ! —
Marzo-Maggio.
775. * — Juncus conglomeratus L.: Z. p. 25 ; GD. 37. — Malt.
Simar.
Luoghi umidi. — Malta, Marsa (GD.). — Aprile-Giugno.
Non abbiamo visto questa specie, ed osserviamo che la regione
paludosa di Marsa, di dove la indica Delicata, è in gran parte
prosciugata, e quindi ne é a.ssai mutata la flora, per cui, anche
se il ./. congloìneralus vi è esistito, può essere scomparso.
776. * — Juncus effusus L. ; Z. p. 50 ; GD. p. 37.
Luoghi umidi. — Malta, Marsa (GD.). — Aprile-Maggio.
Possiamo ripetere per questa specie quello che abbiamo detto
per la precedente. Notiamo poi che Zerafa e Delicata non citano
affatto il Jimcus laniprocarpas che trovasi in tanti luoghi a
Malta, per cui è lecito sospettare che ad esso abbiano dato i
nomi di /. conglomeratus ed effusus.
777.* — Juncus capitatus Weig. ; Z. p. 50; GD. p. 37.
Luoghi umidi. — Malta, raro, Gfiain Mula (GD. !). — Marzo-
Aprile.
Abbiamo visto nell' Erbario Universitario di Malta un esem-
plare di questa specie raccolto da Delicata a Ghain Mula. Duthie
ha distribuito di .Malta col nome di J. capiiatus var. il /. ìmfonìus
var. pumilio Griseb.
778. — Juncus bufonius L. /. bufonius var. hybridus Pari.
FI. it. II p. 354. /. bufonius var. fasciculatus Armitage p. 498.
/. bufonius et /. hybridus GD. p. 38. /. hybridus Duthie Barth
p, 543. /. capiiatus var. Duthie in schedulis. /. bufonius var. pu-
rnilio FI. aii. IV Appendice p. 43. /. insulanus (?) Lojac. FI. Sic.
Ili p. 103.
In terreno umido almeno parte dell'anno. — Malta, Gozo e
Cornino, comune ! — Marzo-Maggio.
Il /. bufonius tipico con i fiori isolati e l'antela molto lassa
è assai rai'o {Ùied Kirda GD. !). È comune invece la var. hy-
JUXCACEAE, CYPERACEAE 299
ì)rid(ts (Brot), coi fiori a fascetti o per lo meno a due a due.
Trovasi pure, ma meno frequente, la var. Sorrentini (Pari.)
coi fiori in capolini, e la va.r. pumilio Grisebach, molto comune,
perfettamente acaule, coi fiori tutti agglomerati in un fascio
sessili 0 quasi in mezzo alle foglie radicali, esse pure molto ri-
dotte. Questa varietà era già stata descritta 1. e. da Duthie, il
quale però non le aveva dato nome. Variabilissima pure è la
lunghezza dei fiori che raggiungono fino a 8 mm., mentre altre
volte non oltrepassano 4 mm. La var. pitmilio é speciale agli
altipiani argillosi dove il terreno rimane umido per poco tempo
in inverno, e poi diventa presto arido.
779. — Juncus lamprocarpus Ehrh. ./. striatas Gulia Barth II
p. 112.
Lungo i corsi d'acqua e nei fossi lungo le vie. — Malta, qua
e là piuttosto fi'equente, fra Notabile e Imlalileb, ivo. Blrcìiir-
cara e San Paolo a mare, Fiddien, Ùied Gherzitma, Gneina ecc. !
ÙiedW Ghas f ar ia (GuUa.). Gozo, Ramla\ — Marzo- Maggio,
Tutti gli esemplari che abbiamo visti corrispondono al /. lam-
procarpus tipico più che alla var. striatics Schousb.
LXXXVIII. — Cypei'ficeae.
353. — Cyperus.
780.— Cyperus badius Desf. ; Z. p. 47; GD. p, 38; Gulia
Repert. p. 6 et Barth I p. 403 et II p. 112; Duthie Barth p. 543.
C. Presta Pari. FI. it. II p. 40. — Malt. Bordi.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, qua e là, Ta Baldu, tjied
il KieigTia, Fiddien, GTiain il Gbiral Marsa, Gneina (GD,).
Gozo, Ramla (Duthie), Xlendi, San Blas (Gulia). — Aprile-
Settembre.
781. — Cyperus longus L. ; Z. p. 17; GD. p. 38 ; Gulia Repert.
p. 6 et 55 ; Godfery p. 297. — Malt. Bordi.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, qua e là, Ghirgenti, ImtaTUeb,
Gneina, Fiddien ! Gozo, Xlendi, Vied il Lunziata ! San Blas
(Gulia !). — Maggio-Settembre.
Trovasi talvolta di dimensioni molto grandi, con spighette
lunghe fino quasi 4 cm. e con 41 fiori.
782. — Cyperus fuscus L.
300 CYPERACEAE
Luoghi umidi. — Malta, ImtaTìleb dove ne abbiamo trovato
un solo esemplare!— Settembre.
L' esemplare raccolto in flore in Settembre appartiene alla
varietà virescens (Hoffm.).
783. — Cyperus distachyus AH. C. juncifonnis Duthie II
p. 325 et III p. 41. C. mucronatus Gulia Barth I p. 152 et II
p. 112 ; Duthie Barth p. 543. C. mncronatas var. ater Duthie in
schedulis. C. levigalas var. distachyus FI. an. IV Appendice p. 33.
Terreno umido. — Malta, piuttosto raro, Saline, GTiain Mula,
Mavsascala, Marsa lungo la via del camposanto dove è abba-
stanza frequente ! Gozo, Ramla ! Xlendi (Gulia), presso Cala
Bueira (Duthie!). — Aprile-Novembre.
Oss. — Cyperus esculentas L. ; Z. p. 18: Bertoloiii Annali di
Stor. nat. II p. 359; Gulia Repert. j). 27. — Malt. Habì) gTiaziz.
Bertoloni commentando il Thesaurus di Zerafa novera questa
specie fra le indigene Maltesi, mentre Zerafa intendeva citarla
soltanto come coltivata.
— Cyperus Papyrus L. ; GD. p. 38; FI. an. I p. 116; CG.
Arch. Melit. p. 204. Papyrus antiquorum Z. p. 59. — Malt. Bordi.
Questa specie che Zerafa indicava ancora come indigena a
Malta « in paludibus » e che Delicata citava per la Gneina, è ora
certamente del tutto scompai'sa come pianta selvatica. Gli ultimi
esemplari della Gneina furono trasportati, al tempo di Delicata,
nell'Orto botanico. Dobbiamo dunque escluderla dalla attuale
flora Maltese.
354. — Galilea.
784. — Galilea mucronata (L.) Pari. Schoenus mucronatus
Duthie I p. 210, II p. 325 et III p. 41.
Nelle arene marine. — Malta, qua e là piuttosto rara, peni-
sola di Marfa, Gneina, golfo di Melleha ! Gozo, Ramla ! —
Marzo-Maggio.
355. — SCHOENDS.
785. — Schoenus nigricans L. ; Z. p. 69 ; GD. p. 38 ; Gulia
Barth II p. 112.
Luoghi umidi di preferenza in vicinanza del mare. — Malta,
qua e là piuttosto raro, penisola di Marfa, Fiddien, Ùied Gher-
zuma ! Marsa. Gneina (GD.). Ùied il Ghasfuria (Gulia). —
Aprile-Giugno.
cyperaceae 301
356. — Heleocharis.
786. — Heleocharis palustris (L.) Rob. Br. Eleocharis pa-
lustris Z, p. 47; Gulia Barth II p. 9 (a. et var. b. minor).
Scirpus palustris GD. p. 38.
Luoghi inondati e lungo i corsi d'acqua. — Malta, frequente,
ImfaTtleb, Fiddien, Ùied Gherzuma, GTiain Mula, GVain Ri-
Tmna ecc. ! Gozo, abbondante in una grande pozza d'acqua fra
San Paolo e il telegrafo di Zarrieh\ — Aprile-Giugno.
Insieme al tipo abbiamo trovato anche la forma major Sonder.
357. — SciRPDS.
787. — Scirpus Savii Seb. et Maur. ; Gulia Barth II p. 9.
Isolepis Saviana GD. |). 38.
Luoghi umidi e lungo i ruscelli. — Malta, qua e là, spesso
abbondante, ImiaTileb, fra Birchircara e San Paolo a mare,
Fiddien, Ùied Gherzuma, GTiain RiTiana ecc. ! — Marzo-Giugno.
788. — Scirpus Holosclioenus L. Isolepis Holoschoenus Z.
p. 50. Holoschoenus globi ferus et H. vulgaris GD. p. 38. Scirpus
globi ferus Duthie II p. 323 et 324 ; Gulia Barth II p. 112. S. Holo-
schoenus var. globifer FI. an. IV Appendice p. 34.
Luoghi umidi. — Malta, abbastanza comune, Ghirghenti,
San Paolo a jnare, Liilaì/leb, Fiddien, Ùied il KleigTia, unci-
na ecc. ! Gozo, Vied il GTiasri, Cala DOeira ecc. ! — Maggio-
Luglio.
Abbiamo visto soltanto la var. globifer (L. (il.) coli' antela
grande, decomposta e superante l'involucro.
789.*— Scirpus lacustris L. ; Z. p. 69; GD. p. 38; Gulia
Repert. p. 28. — xMalt. Halfa.
Negli stagni. — Malta, Marsa (GD.). — Marzo-Giugno.
Notiamo che questa specie, che noi non abbiamo mai trovata,
è forse scomparsa da Malta per le grandi trasformazioni subite
dalla Marsa in seguito alla estensione del porto.
790.— Scirpus maritimus L. ; GD. p. 38 ; Cleghorn p. 120;
Duthie II p. 323.
Lungo le acque. — Malta, raro, Marsa (GD.), Uncina (Du-
thie). Gozo, Ùied Bingemma ! San Blas (Gulia !). — Aprile-
Luglio.
302 cyperaceae
358. — Carex.
791. — Carex divisa Huds. ; Pari. Fi. it. II p. 133; GD. p. 38;
Duthie II p. 325 et 326; Gulia Barth II p. 112.
Lungo i corsi d'acqua e luoghi umidi. — Malta, Gozo e
Comino, comune ! — Febbraio-Maggio.
792. — Carex vulpina L. ; Z. p. 45; GD. p. 38; Gulia Repert.
p. 55; FI. an. IV" Appendice p. 35. — Malt. SogTtda.
Lungo le acque e luoghi erbosi umidi. — Malta, frequente,
Gìiirghenti, Imtahleb, Ta Balda, Fkidien, Boschetto ecc. !
Gozo, Xlendi, Migiarro ecc. ! — Aprile-Giugno.
A Ta Balda abbiamo trovato la forma a spiga lineare stretta,
con brattee munite di appendice setacea più lunghe delle spi-
ghette, e con squame meno colorate, quasi verdi. È la forma
detta long Ibracteata da Beck Ann. Hofmus. (Ascherson und
Graebner Syn. der Mitteleur. FI. Il 2° p. 36).
793. — Carex divulsa Good.
Luoghi ombrosi freschi. — Malta, qua e là, Ohirghenif, Ùied
Incita, Gneìna, Ùied GTiomof% Fiddien ecc. ! Gozo, Migiar
Scinil — Aprile-Maggio.
794. — Carex Halieriana Asso. C. ggnobasts Duthie I p. 210
et II [). 322. C. Linhii Gulia Barth 1 p. 421 (lìde Jankae).
Luoghi selvatici. — Malta, piuttosto rara, Ùied Babul Lied
ZatvHco,\a.\\e presso GTmxaìi (Duthie!).— Aprile-Maggio.
Tanto le piante raccolte da noi, (|uanto quelle di Duthie dif-
feriscono dal tipo per avere la si)ighet(a maschile più stretta
e più allungata, e la spighetta sottostante androgina (femmi-
nile alla base e maschile in alto), mentre nel tipo é interamente
femminile. Questa forma merita di essere ulteriormente studiata.
Abbiamo potuto constatare che 1' esemplare conservato nel-
l'Erbario di Malta, sul quale Janka aveva scritto Carex Linkiiì
e che Gulia aveva pubblicato per tale, apparteneva a C. Halie-
riana tipica.
795. — Carex hisplda W. in Schk.
Lungo le acque. — Malta, molto rara, ImtaTtleb ! — Aprile-
Maggio.
Questa pianta si mantiene ancora in discreta quantità ad
Imtalìleb dove la trovarono i)er la prima volta Reade e Godfery
nel 1896. Non é stata trovata altrove in Malta.
CYPERACEAE 303
796. — Carex serrulata Biv.; Duthie II p. 324 et III p. 41;
Gulia Barth II p. 9.
Più pai'ticolarinenle nei luoghi erbosi umidi, ma anche in
luoghi asciutti. — Malta e Gozo, comune! — Marzo-Luglio.
La Carex serrulata, vicariante della C. recuriia alla quale
è molto affine, è come questa estremamente variabile per la
statura, a seconda che cresce in luoghi aridi o fertili, per la
lunghezza delle brattee, per la forma delle squame femminee,
ora semplicemente mucronate ed ora ristrette in una punta
verde che oltrepassa lungamente gli otricelli, per la forma delle
spighette femminee ora allungate, lineari-cilindriche, ora rac-
corciate, quasi ovate.
La C. serrulata si distingue dalla C. recurva per le spighette
femminee sempre erette, sempre brevemente peduncolate o ses-
sili, e per gli otricelli sempre glabri.
Come anomalie abbiamo notato un esemplare nel quale la
brattea inferiore aveva una guaina chiusa, lunga 2 Var cm., ed
un altro ginobasico, cioè con una spighetta femminea portata
da un lungo e sottile peduncolo inserito alla base del fusto, come
nella C. Halleinana.
Idi. * — Carex extensa Good. ; Pari. FI. it. II p. 207.
Questa specie è citata di Malta soltanto da Parlatore, sulla
fede di un esemplare in frutto che trovasi nell'Erbario Cen-
trale di Firenze, e che porta sull'etichetta: « Carex convoluta,
Malta, Maggio 1848 da Todaro-Calcara », e che é effettivamente
C. extensa Good.
798. — Carex distans L. ; GD. p. 38 ; Duthie II p. 323.
Luoghi umidi. — Malta, qua e là non ra,va., Imtahleb, San Paolo
a mare, Ta Baldu, Ùiecl Incita ecc. ! Mellelìa, Gneina (Duthie !).
Gozo, Ramla, Uied ir RlTìan ! — Aprile-Maggio.
Ne abbiamo trovato degli esemplari alti oltre 70 cm.
799. * — Carex punctata Gaud.; GD. p. 38; FI. an. IV Ap-
pendice p. 38.
Luoghi umidi. — Malta, Gneina, Marsa (GD.). — Aprile-
Maggio.
Non abbiamo trovato questa specie, molto affine alla prece-
dente, e notiamo che l'esemplare dell'Erbario Universitario che
porta quel nome è di C. distans, per cui la presenza di C. punctata
in Malta è assai dubbia.
SOi GRAMINACEAE
LXXXIX. — Graniinaceac.^
359. — Andropogon.
800. — Andropogon distachyus L. ; GD. p. 38; Duthie II p. 321 .
Daveau p. 17; Armitage p. 498; FI, aii. IV Appendice p. 13. Polli-
nia distachya Z. p. G2; Pari. FI. it. I p. 145.
Luoghi aridi o erbosi asciutti. — Malta, frequente, San Paolo
a mare, Ùied Incita, Ùied Babà, Ùied Kirda ecc ! Gozo, Ta
Cenci — Marzo-Ottobre.
801. ~ Andropogon hirtus L. ; Z. p. 4; Pari. FI. it. I p. 142;
GD. p. 38 ; Duthie II p. 321 ; Gulia Barth I p. 463; Daveau p. 17;
Armitage p. 498.
Luoghi erbosi asciutti, e luoghi rocciosi. — Malta e Gozo, co-
mune ! — Maizo-Novembre.
802. — Andropogon pubescens Vis. ; GD. p. 39.
Medesime stazioni del precedente. — Malta e Gozo, non meno
comune deir.4. ìiirius, specialmente a Gozo! — Marzo-Novembre.
Teniamo distinto A. pubescens da A. ìiirtiis come ha fatto De-
licata, ma dobbiamo riconoscere che una specie passa insensi-
bilmente all'altra, e che la maggiore lunghezza delle reste non
va sempre unita ad una minore pubescenza.
360. — SORGHUM.
803. — Sorghum Halepense (L.) Pers. Milium peregrinicm
nodosa radice Boccone Museo di piante rare ecc. p. 127 tav. 87.
Luoghi coltivati ed incolti erbosi. — Malta, qua e là, non
comune, Initahleb, Oneina, San Martino, presso Pàales ! —
Luglio-Ottobre.
È strano che questa specie di cui Boccone scriveva nel 1697
« Ho avuta questa pianta in Malta dal Fi'a Capellano Fra Giu-
seppe Zammit Medico di molta riputazione », non fosse poi ci-
tata né da Zerafa nò da Delicata, né da alcun altro scrittore
posteriore.
' Abbiamo sottoposto al valente specialista prof. E. Hackel al-
cune Graminacee critiche sulle quali egli ci ha dato il suo auto-
revole parere.
gramixaceae 305
361. — Lygeum.
804.— Lygeum Spartum L. ; Z. p. 28; Brenner in Badger;
Pari. FI. it. I p. 107; GD. p. 39; Gulia Repert. p. 28 ; Cleghorii
p. 120; Duthie II p. 325 et III p. 42; Armitage p. 498. — Malt
Halfa.
Luoghi sassosi aridi, specialmente non lontano dal mare. —
Malta, ImtaTileb, Gneina, San Paolo a mare, Batiar il Ciak,
Saline, Fanara ecc. ! Gozo, Ùied il Gtiasri ! Xlendi (Duthie). —
Marzo-Giugno.
Oss. — Coix Lacrijma L. ; Z. p. 15 ; Gulia Repert. p. 28. —
Malt. — Hara ta ciaul.
Gulia scrive che questa specie, coltivata da gran tempo in
Malta, vi si trova spontanea lungo alcuni ruscelli. Noi però non
l'abbiamo mai vista altro che coltivata.
I contadini se ne servono per fare corone da rosario.
302. — CORNUCOPIAE.
805. — Cornucopiae cucullatum L. ; Somm. Bull. Soc. bot. it.
1911 p. 76.
Gozo, lungo un fosso poco sotto Rabalo, sulla strada di Zébhug,
molto raro ! — Raccolto in fiore il 26 Aprile !
Questa specie che abbiamo trovata nel 1907, non era stata
mai ancora riconosciuta con certezza come inquilina dell'Europa.
Nyman difatti, nel Conspectus FI. Eur., e Boissier nella Flora
Orientale, la citavano soltanto di Patmos in Grecia, ed anche
di lì dubitativamente. Il « Plantae Europeae » di Richter, ed il
più recente « Conspectus FI. Graecae » di Halacsy non la men-
zionano affatto. Malta è dunque la sola località Europea accer-
tata per questa specie orientale.
363. — Crypsis.
806. * — Crypsis aculeata (L.) Ait. ; GD. p. 39 ; FI. an. IV
Appendice p. 15.
Luoghi argilloso-arenosi inondati, vicino al mare. — Malta,
RugTiaiem (GD.). — Luglio-Ottobre.
Riportiamo le indicazioni di Delicata, non avendo noi trovato
questa specie.
8. SoJiJiiER et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 20
306 graminaceae
364. — Alopecdrus.
807. * — Alopecurus pratensis L. ; Z. p. 2; GD. p. 39; Gulia
Repert. p. 15. — MaU. Demh il giordien.
Luoghi erbosi umidi. — Malta, Marsa lungo l' acquedotto
(GD. !). — Aprile-Maggio.
Abbiamo veduto di questa specie soltanto un esemplare rac-
colto da Delicata e conservato nell'Erbario di Malta. Noi l'ab-
biamo cercata invano nel luogo indicato.
V Alopecurus pralensis non era stato ancora indicato di parti
cosi basse e calde.
365. — Phleum.
808. * — Phleum tenue (Host) Schrad.; GD.p.39; Gulia Repert.
p. 43; FI. an. IV Appendice p. 15. — Malt. Mustacc il kailus.
Fra le messi. — Malta, Ùied GTiomor (GD.). — Marzo-Aprile.
Facciamo molte riserve alle indicazioni di Delicata, il solo che
avrebbe trovato questa specie, notando che la stazione indicata
da Delicata « inter segetes », non conviene adatto al Phleum
tenue.
809. * - Phleum pratense L. , Z. p. 60; GD. p. 39.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, Ùied Balluta (GD.). — Aprile-
Maggio.
Abbiamo cercato invano anche questa specie, al pari delle tre
precedenti, e quindi dobbiamo contentarci di ripetere le indica-
zioni di Delicata.
366. — Phalaris.
810. — Phalaris minor Retz. ; GD. p. 39; Armitage p. 497.
P. minor var. gracilis Pari. FI. it. I p. 70; FI. an. I p. 53.
Campi e luoghi incolti. — Malta, Gozo e Cornino, molto co-
mune ! — Marzo-Giugno.
Trovasi tanto alta e bene sviluppata, quanto, nei luoghi aridi,
più gracile, meno alta, con pannocchia accorciata, e con guaina
superiore terminata da lamina molto breve. Questa seconda forma
sarebbe la var. gracilis Pari.
Oss. — Phalaris Canariensis L.; Forskaal N.° 4; Z. p. 60;
Gulia Repert. p. 52. — Malt. Scalora tal canali.
Questa specie esotica si coltiva raramente e non 1* abbiamo
GRAMINACEAE 307
mai trovata subspontanea. Zerafa scrisse « iiiter segetes »; ma,
non avendo egli citato la Ph. ìninor, è probabile che avesse
scambiato una specie con l'altra. In quanto a Forskaal, o egli
è incorso nel medesimo errore, o intendeva citare una pianta
coltivata. Gulia menziona la Ph. Canariensis soltanto come
pianta coltivata.
811. — Phalaris coerulescens Desf. ; GD. p. 39. P. bulbosa Z.
p. 00 (ex. GD.j.
Luoghi umidi. — Malta, qua e là, non comune, ImiaTdeb,
Ùiecl ir Rumi, Ghirgìienti, San Paolo a mai^e ! Ùied Ballata
(GD.). — Marzo-Giugno.
812. — Phalaris paradoxa L. ; Z. p. 00 ; GD. p. 39. P. yrae-
morsa Duthie II p. 32r).
Nei luoghi coltivati, fra le messi, ed anche nei luoghi incolti. —
Malta e Gozo, comune ! — Aprile-Giugno.
A Raìnla in Gozo, abbiamo trovato la varietà praeniorsa Lam.
più o meno accentuata, cioè con le spighette neutre deformate
(piccole, troncate e mucronate) in un numero più o meno grande
di rami.
813. — Phalaris tuberosa L.
Luoghi erbosi. — Malta, non comune, penisola di Marfa,
ImtaTileb, tfied ir Rmni, GhirghentiX— Marzo-Giugno.
814. * — Phalaris truncata Guss. ; GD. p. 39. P. aquatica Z.
p. 00 (GD.).
Luoghi umidi. — Malta, Uied Babu (GD.). — Aprile-Giugno.
Riportiamo quanto dice Delicata di questa specie che noi non
abbiamo trovata.
307. — Anthoxanthum.
815.*— Anthoxanthum odoratum L. ; Z. p. 5; GD. p. 39;
CG. Arch. Melit. p. 207.
Pascoli erbosi. — Malta, Marsa (GD. !). — Aprile-Maggio.
Riportiamo le indicazioni di Delicata per questa pianta che
non abbiamo trovata noi stessi, ma di cui abbiamo visto gli
esemplari raccolti da Delicata e conservati nell'Erbario Uni-
versitario di Malta.
816. — Anthoxanthum gracile Biv. ; GD. p. 39 ; Duthie II
p. 322 et III p. 42 ; Armitage p. 498 ; FI. an. IV Appendice p. 14.
Luoghi erbosi rocciosi. — Malta, sparso nella maggior parte
O'
08 GRAMINACEAE
delle valli! Gozo, pure frequente, Xlendi, Ùled Korrol, Migiar
Scini, Ramla ecc.! — Aprile-Magg-io.
368. — Panicum.
817. — Panicum colonum L.
Luoghi coltivati, specialmente nei campi di zucche e di coco-
meri, con le Belarla. — Malta, non raro, Imiaìileb dove è ab-
bondante, óneina, Gnien il Gbiì\ San Martin presso Pàales !
Selmun (Reade !). — Luglio-Ottobre.
818. — Panicum Crus-Calii L. Echinochloa Crus-Gallì Galla
Barth I p. 403.
Luoghi coltivati. — Malta, raro, ImtaTileb in fondo alla valle !
Gozo, San Dlas (Guliai. — Agosto-Settembre.
819.— Panicum repens L. ; Gulia Barth I p. 463.
Luoghi coltivati umidi. — Malta, frequente, Ghirghenti,
Fiddien, Imtahleb, Doscìietlo, Gnien il Gbir, San Martin presso
Pàales ecc. ! Gozo, qua e là, Mtgiarro ! Ùied Kasab, San Blas
(Gulia). — Giuguo-Novembre.
Oss. — Panicum plicatum Lam.
Trovato subspontaneo nei giardini di Sani' Antonio in Malta
dal Dott. Borg (!).
369. — DiarrARiA.
820. — Digitarla sanguinalis (L.) Scop.
Luoghi umidi coltivati ed incolti. — Malta, qua e là, Casale
Attard, San Martin presso Pàales, ImtaTileb, Zurrico ecc. !
Gozo, qua e là ! — Agosto-Novembre.
Oss. — Pennisetam s\).
Abbiamo ricevuto dal Dott. Borg una spiga ed una foglia di
un Pennisetmn da lui raccolto nel Lied is Seuda, che sembra
riferibile, per quanto lo stato incompleto dell'esemplare permette
di giudicare, al P. compressimi o ad una specie affine. Secondo
ogni probabilità trattasi di pianta avventizia.
370. — Set ARI A.
821.— Setaria verticillata (L.) Pai. de Beauv. ; Z. p. 70;
GD. p. 39; Gulia Repert. p. 06 et Barth I p. 463. — Malt. Xrica.
Luoghi coltivati. — Malta e Gozo, molto comune dovunque ! —
Maggio-Novembre.
GRAMINACEAE 309
822. — Setaria virìdis (L.) Pai. de Beauv.
Luoghi coltivati. — Malta, in molti luoglii, ma molto meno
frequente della precedente, Gnien il Gbir, Sant'Antonio, Ghir-
ghenti, ImtaTileì), Ùiecl GTierzuma, Gneina ecc. ! — Luglio-
Ottobre.
823. — Setaria glauca (L.) Pai. de Beauv. Panicum glaucum
Forskaal N." 7.
Nel coltivato. — Malta, rara, Casal Balzan ! — Luglio-
Agosto.
Questa specie, dal tempo di Forskaal in poi non era più stata
citata per le Isole Maltesi.
.371. — MlLIUM.
824. — Milium multiflorum Cav. ; Pari. FI. it. I p. 160 ; GD.
p. 39; Gulia Repert. p. 4. Agrostis miliacea Z. p. 41. P/pta-
therum multiflorum Daveau p. 18. — Malt. Barrum.
Luoghi rocciosi incolti e lungo i muri. — Malta e Gozo,
comune I — Maggio-Agosto.
825. ==■ — Milium effusum L. ; Z. p. 54 ; GD. p. 39; FI. an. IV
Appendice p. 14.
Luoghi aridi. — Malta, Corraclino (GD.). — Marzo-Giugno.
Non abbiamo trovato questa specie che non fu veduta nep-
pure da altri dopo Delicata, e dobbiamo quindi limitarci a ripro-
durre quanto ne dice questo Autore.
826. * — Milium Montianum Pari. M. confertum GD. p. 39.
M. vernale var. Montianum Fi. an. IV Appendice p. 14.
Luoghi erbosi umidi. — Malta, Ùiecl Incita (GD.). — Maggio-
Giugno.
Specie a noi ignota di Malta, come la precedente. Riportiamo
le indicazioni di Delicata, notando come altrove questa specie
sia stata trovata soltanto in zone più elevate.
372. — Stipa.
827. — Stipa tortilis Desf.; D'Urv. p. 10; Brenner in Badger;
Pari. FI. it. 1 p. 169 ; GD. p. 39. S. tenacissima Cleghorn p. 120 ;
Duthie II p. 326.
Luoghi erbosi aprici asciutti. — Malta, Gozo e Cornino, co-
munissima! — Aprile-Maggio.
Questa specie da Marzo a Maggio cuopre quasi da sola estesi
310 GRAMINACEAE
tratti di terreno. Mentre nei terreni migliori cresce alta e vegeta
nei luoghi sterili si presenta nana.
828.* — Stipa pennata L. ; Z. p. 72; Brenner in Badger ;
GD. p. 39; Godwin p. 20; FI. an. IV Appendice p. 14 ; CG. Arch.
Melit. p. 207.
Luoghi aridi. — Malta, Ùied Incita (GD.). — Aprile-Maggio.
Godwin, evidentemente equivocando, dice che la Stipa pennata
e la S. tortilis sono entrambi comunissime dovunque. Nessun
altro, dopo Delicata, ha indicato questa specie di Malta, e noi
l'abbiamo cercata invano. Secondo Brenner la .S'. pennata di
Zerafa non sarebbe stato altro che la S. tortilis. Se dunque, come
è possibile, Delicata avesse indicato la S. pennata soltanto sulla
fede di Zerafa, questa specie andrebbe cancellata dalla flora
Maltese.
373. — Gastridium.
829. — Gastridium lendigerum (L.) Gaud., Pari. 11. it. I p. 176;
GD. p. 39; Gulia Bdrth I p. 103. G. aiistì^ale Daveau p. 18.
Miliimi lendigeìmm Z. p. 54. — Malt. Musiacc il hattìts.
Campi e luoghi erbosi aprici. — Malta, abbastanza frequente!
Gozo, più raro! Cornino (Gulia). — Marzo-Maggio.
Oltre al tipo trovasi, biMi distinta da questo, la varietà scabrum
(Presi.). Essa é meno comune del tipo; l'abbiamo veduta in Malta
a Ùied Znuher, Faàara e Ùied Gherzuma !
374. — Triplachne.
830. — Triplachne nitens (Guss.) Link.
Luoghi arenosi erbosi vicino al mare. — Malta, penisola di
Marfa nell' insenatura di Ramlet tal Kortin, dove l'abbiamo
trovata in fiore il 4 Maggio 1907 !
375 — Sporobolus.
831. — Sporobolus pungens (Schreb.) Kunth.
Arene marine. — Malta, Marfa, baia di MelleTia ! Gozo,
Ramla ! — Agosto-Settembre.
376. — Agrostis.
832. — Agrostis verticillata Vili. ; GD. p. 40. A. stoloniferaZ.
p. 41 ; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 77.
GRAMINACEAE 311
Lungo i corsi d'acqua e luoghi acquitrinosi. — Malta, abba-
stanza frequente, ImiaTileb, Fiddien, Gneina, Ùnien il Ghir,
Ùied Gherzuma, Ghirghenii ecc. ! Gozo, tlied ir RiTian,
Xlendi ecc.! — Aprile-Ottobre.
833. * — Agrostis alba L. ; Z. p. 41 ; GD. p. 40.
Luoghi arenosi umidi. — Malta, Marsa (GD. !). — Aprile-
Luglio.
Abbiamo visto nell'Erbario Maltese un esemplare raccolto da
Delicata di questa specie che noi stessi non abbiamo mai trovata.
Oss. — Agrostis Spica venti Z. p. 41. Apeva Spica venti G.
Delicata PI. Mei. lect. p. 77 ; GD. p. XV.
— Agrostis dulcis Z. p. 41 ; GD. p. XV.
Delicata nella prefazione della FI. Melitensis p. XV dice che
sono da cancellarsi dalla flora Maltese tanto la Agrostis Spica
venti L. quanto la Agrostis dulGi'< L., perchè citate erroneamente.
— Forskaal cita, N." 12, una Agrostis sp. che non sappiamo
a quale specie l'iferire.
377. — POLYPOGON.
834. — Polypogon Monspeliensis (L.) Desf. ; Pari. FI. it. I
p. 199; GD. p. 40; Gulia Reperì p. 15 et Barth li p. 112; Armi-
tage p. 498. CynosHrus paniceus Forskaal N.° 13. — Malt. Demb
il liebru.
Luoghi erbosi. — Malta, frequente, Floriana, Hamrun, San
Paolo a mare, Ghirghenii, ImtaTiieì) ecc. ! Gozo, Xlendi (Gulia). —
Marzo-Maggio.
835. — Polypogon maritimus Willd. ; Pari. FI. it. I p. 201 ;
GD. p. 40 (var. a. et b. aciUijlorus) ; Duthie II p. 325.
Luoghi che furono inondati d'inverno. — Malta, Gozo, e Co-
rnino, comune ! — Marzo- Maggio.
Delicata indica tanto il tipo quanto la var. acutiflorus Guss.
Noi, nei moltissimi esemplari raccolti, non abbiamo veduto altro
che la forma con glume acute e poco dilatate, col-rispondente alla
var. acutiflorus. L'abbiamo trovato del resto variabile assai per
statura, ora nano, ed ora superante 35 cm., per il colore della
pannocchia che passa dal verde al violetto carico, e per il ri-
gonfiamento più 0 meno marcato della guaina superiore, che al
momento dell'antesi in generale avvolge la base della pannocchia,
ma poi se ne allontana coU'allungarsi del culmo.
312 GRAMINACEAE
378. — Arundò.
83B. — Arundo Donax L. ; Z. p. 7 ; GD. p. 40 ; Gulia Repert.
p. 34 et Barth I p. 463; Cleghorn p. 119 et 120. — Malt. Kasah.
Luoghi umidi nel fondo delle valli. — Malta, qua e là, Marsa-
soala, Gneina, ImiaTìleb ecc. ! Gozo, // Lunziata, Ramla ecc. !
Ijied Kasab (Gulia). Cornino ! — Agosto-Settembre.
Questa specie, che viene coltivata iu molti luoghi, deve forse
considerarsi più come subspontanea che come indigena. Le pan-
nocchie recise se ne vendono in città.
837. — Arundo Plìniana Turra. — Malt. Kalium o GTialuim..
Nel fondo delle valli umide. — Malta, qua e là, ma dove
trovasi è abbondante, per es. Boschetto, Ghirghenli, GTiain il
GMra ! — Luglio-Novembre.
379. — Phragmites.
838. — Phragmites communis Trin. : Gulia Barth I p. 463
(var. a. et b. lutmìlis). Arancio epigelos GD. p. 40; Gulia Repert.
p. 32. — Malt. Kasbiel ir riti.
Luoghi umidi nel fondo delle valli, letto dei torrenti, acque
salmastre presso il mare e arene marine. — Malta, qua e là,
Marsascirocco, MarsascalaX Ghain il GMra {Gì).), San Paolo
a mare (Gulia). Gozo, Migiar Scini, Marsal forno. Cala DùieraX
Cornino ! — Luglio-Settembre.
Non esitiamo a riferire a questa specie la Arimelo epigeios
di Delicata, perchè questi non cita la Phragmites, e perché le
Isole Maltesi sono stazione poco confacente alla Calamagì^ostis
{Arundo) epigeios che del resto non vi è stala indicata da altri.
Gulia nel Repertorio esprime soltanto il dubbio che il nome in-
digeno di Kalium possa applicarsi alla Arundo epigeios L.; e
più tardi, nel Barth dice che con quel nome i Maltesi designano
la Pliragniites (che egli confondeva con Arundo Pliniana).
Gulia nel Barth dice di avere trovato il tipo e la var. &. humilis
{apicibus convohUo-pungeniibus), e molte forme di transizione
fra questa varietà e il tipo. Anche noi abbiamo trovato a Marsa-
scirocco la Phragmiles communis sotto la forma che De Notaris
(1840) chiamò Phragmites humilis, Gussone (1842) Arundo
Phragmites b. humilis, e Parlatore (1848) Phragmites com-
munis b. humilis. Questa varietà che cresce nei luoghi asciutti
GRAMINACEAE 313
è molto afflile, se non identica, a quella di Spagna che Willkomin
(PI. haloph. p. 157 anno 1852) chiamò Phragmites pwnila ed a
quella Orientale che Boissier (FI. Or. V p. 563 anno 1884) chiamò
var. stenopìiìjlla.
380. — PSAMM.\.
839. — Psamma arenaria (L.) Roem. et Sch.
Nelle arene marine. — Malta, golfo di MelleUa dove è comune!
San Paolo a mare (Reade!). Non trovata altrove. — Aprile-
Maggio.
"oo ■
381. — Ampelodesmos.
840. — Ampelodesmos tenax (Vahl) Link : Gulia Barth I
p. 421 ; Armitage p. 500.
Luoghi rocciosi. — Malta, raro, in fondo alla valle di Ghev-
zuma ! — Aprile-Maggio.
382. — Cynodon.
841. — Cynodon Dactylon (L.) Pers. ; GD. p. 40; Gulia Repert
p. 44 ; Daveau p. 17. Panicum DacUilon Forskaal N." 6. Digi-
tarla stolonifera Z. p. 47. — Malt. Nigem.
Campi e luoghi incolti, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo,
comunissimo e dannoso ai campi che infesta colle sue radici! —
Maggio-Novembre.
*oo"
383. — Lagurus.
842. — Lagurus ovatus L. ; Forskaal N." 9; Z. p. 26; Pari. Fi-
it. I p. 205 ; GD. p. 40 ; Gulia Repert. p. 15; Duthie II p. 324 et
326 ; Armitage p. 497. — Malt. Denib il fenech.
Luoghi aprici, lungo le vie ecc. — Malta, Gozo e Cornino,
comunissimo! Oominotto (Duthie). — Marzo-Giugno.
Trovasi frequente anche nano fra le microfite.
384. — Trisetdm.
843. — Trisetum aureum Ten. ; Pari. FI. it. I p. 267 ; Armi-
tage p. 497. T. piimilum GD. p. XI. T. Melitense Stead.Synops.
plant. gram. p- 225 ; Nyman Consp. FI. Eur. p. 813 ; Gandoger
Flora Europae XXV p. 152. Avena pwnila D'Urv. p. 11. A. con-
densata GD. p. 40 ; Duthie III p. 42.
314 GRAMINACEAE
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo, comunis-
simo ! — Marzo-Maggio.
Questa specie, molto comune a Malta, lo è ancora più a Gozo
dove è la graminacea preponderante.
Non vediamo alcuna differenza fra il T. aureiim di Malta e
quello di altre provenienze, che giustifichi la creazione del
T. Melitense Steudel, neppure ridotto a varietà come ha fatto
Lojacono FI. Sic. voi. Ili p. 309.
Grech Delicata in prefazione p. XI, fra le piante di D'Urville
da esso non i-itrovate, cita Trisetam immilam Kunth. Si vede
che era sfuggito a Delicata che il Trisetiim o Avena pumila
di D'Urville, era sinonimo di Avena condensala Link e di Tri-
selwn aureum Ten.
385. — Avena.
844. — Avena barbata Brot. ,1. hirsuta GD. p. 40.
Campi e luoghi incolti, erbosi, aridi. — Malta, Gozo e Cornino,
dovunque comunissima! — Marzo-Giugno.
845. — Avena sterilis L. -1. faliu.i Forskaal N.*» 10; Z. p. 43;
GD. p. 40.
Nei luoghi coltivati. — Malta, comune! Gozo, qua e là, meno
frequente che a Malta! — Aprile-Maggio.
Oss. — Avena saliva L. ; Z. p. 7; G. Delicata PI. Mei. lect. p. 78.
Nel suo primo lavoro Delicata citava V Avena saliva fra le
piante indigeno di Malta. Nella Fiora Melitensis non ne fa più
menzione, quantunque dimentichi in prefazione a p. XV di men-
zionarla fra le piante erroneamente citate per Malta e quindi
da escludere dalla Flora Maltese.
Questa specie non viene coltivata, e quindi non si trova nep-
pure subspontanea in Malta.
Le avene in genere sono dette in lingua ìMaltese Hafar.
386. — AiRA.
846. * — Aira caryophyilea L. Avena cartjophyUea GD. p. 40.
Luoghi aridi. — Malta, Cied Babà (GD.). — Aprile-Maggio.
Trascriviamo le indicazioni di Delicata, osservando che questa
specie non è stata da alcun altro trovata. Delicata stesso dice
che la Aira canjophyliea di Zerafa deve riferirsi alla specie
seguente.
GRAMINACEAE 315
847. — Aira Cupaniana Guss. ; GD. p. 40. A. caryopMjllea Z.
p. 42 (ex GD.).
Luoghi aprici aridi. — Malta e Gozo, molto frequente! —
Marzo-Maggio.
Questa specie nelle Isole Maltesi trovasi di solito ben carat-
terizzata, cioè con le spighette ravvicinate alle estremità dei
rami; ma non mancano dei passaggi alla A. capillaris Host, con
pedicelli allungati e spighette distanti.
Trovasi ben sviluppata, come pure nana fra le microfite.
387. — EcniNARiA.
848. — Echinarìa capitata (L.) Desf.
Luoghi aridi. — Gozo, rara, Ùied ir^ Rihan fra i Cisliis Mon-
speliensis dove l'abbiamo trovata in flore e frutto il 28 Aprile 1907 !
388. — Chrysurus.
849. — Chrysurus echinatus (L.) Pai. de Beauv. Cynosurus
echinalMS Pari. Fi. it. I p. 337 : GD. p. 40.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, qua e là non raro, verso
Bircliircara, San Paolo a mare, Ùied GTiomor, MelleTia, Ini-
taTileb ecc. ! Gozo, Ùied Korrot, Migiar Scinil — Aprile-Maggio.
Insieme al tipo trovasi la forma purpurascens Ten,
389. — Cynosurus.
850.* — Cynosurus cristatus L. ; Z. p. 17; GD. p. 40; Gulia
Repert. p. 15 et Barth II p. 112; CG. Arch. Melit. p. 207. —
Malt. Demi) il chelb.
Nei pascoli. — Malta, Ùied Babu (GD.), Ramla tal Mar^oc
(Gulia). — Aprile-Giugno.
Trascriviamo le indicazioni di Zerafa, di Delicata e di Gulia,
notando che né da noi, né da altri al tempo nostro è stata trovata
questa specie a Malta.
390. — Lamarckia.
851. — Lamarckia aurea (L.) Moench ; GD. p. 40; Armitage
p. 497.
Luoghi ruderali, erbosi aridi. — Malta, qua e là, non comune,
Floriana, Ùied il GTiasel, San Paolo a mare. Migiarro ! Ùied
GTiomor (GD.)- — Marzo-Maggio.
316 graminaceae
391. — Serrafalcds.
852. — Serrafalcus mollis (L.) Pari. ; Pari. FI. it. I p. 396.
Bromus mollis Z. p. 44; GD. p. 40; Gulia Repert. p. 31. —
Malt. Horlan.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comu-
nissimo! — Marzo-Maggio.
Oltre al tipo comunissimo, trovasi qua e là la var. mollifor^mis
{Bromus molUformis Lloyd).
853. * — Serrafalcus neglectus Pari. Bromus secalinus Z.
p. 44; G. Delicata Pi. Mei. lect. p. 78. B. racemosus et B. velu-
tinus GD. p. 40; CG. Arch. Melit. p. 207. B. secalinus var. -ye-
lutinus FI. an. IV Appendice p. .30.
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Ùied Ghomor(CrD.l). —
Marzo-Maggio.
L'esemplare che si conserva all'Erbario di Malta e che porta
sul cartellino scritto da Delicata « Bromus racemosus L., Ùied
GTìomor », appartiene al Serrafalcus neglectus Pari. Per ciò ri-
feriamo a questa specie il B. racemosus della Flora Melitensis,
essendo questo indicato della sola località di Ùied GTiomor.
Al Serrafatcìts neglectus riferiamo pure il Bromus villosus
di Delicata, indicato esso pure soltanto di Ùied GTìomor, perchè
secondo Parlatore (FI. it. I p. 389 e 392) le piante meridionali
indicate con quel nome da Gussone e da altri appartengono al
suo Serrafalcus neglectus. E in quanto a Bromus secalinus di
Zerafa e di Delicata Plantae Melitae lectae, è lo stesso Delicata
che, Fior. Mei., dice doversi riferire al suo B. racemosus, e
quindi spetta al Ser)'afalciis neglectus Pari.
854. * — Serrafalcus scoparius (L.) Pari. Bromus scoparius
GD. p. 41 ; Fi. an. IV Appendice p 30.
Pascoli aridi e fra le messi. — Malta, Ùied Bahu (GD.). —
Aprile-Maggio.
Trascriviamo quanto Delicata scrive di questa specie non vista,
a quanto pare, da altri che da lui.
392. — Bromus.
855. — Bromus Madritensis L. ; Pari. FI. it. I p. 406; GD. p. 41;
Armitage p. 497. B. diandrus Z. p. 9. Schedonorus Madritensis
G. Delicata PI. Mei. lect. p. 78.
GRAMINACEAE
317
Luoghi coltivati ed incolti. — Malta, Gozo e Cornino, comu-
nissimo! — Geiinaio-Magg'io.
Oltre al tipo trovasi nelle Isole Maltesi, ma rara, la var. Belilei
Boiss. Fior. Or., che secondo Hackel molto si avvicina al B. ru-
hens L. Incontrasi molto spesso deformato dalla Vstilago bro-
mivora Fisch. de Waldh.
856. — Bromus maximus Desf. ; Armitage p. 497 ; Pari. FI.
it. I p. 407 (var. Gussoneì). B. sterilis Z. p. 44 (exGD.). B. Gus-
sonei GD. p. 41.
Luoghi coltivati ed incolti, ed anche nelle arene marine. —
Malta, Gozo e Cornino, comune! — Gennaio-Maggio.
La var. Giissonei (Pari.), coi rami della pannocchia allungati
e divaricati, è molto più comune del tipo. Questo lo abbiamo
trovato ben caratterizzato, coi rami della pannocchia brevi, ri-
gidi ed eretti, in luoghi arenosi vicino al mare nella penisola di
Marfa. Era deturpato dalla Usiilago bromivora come il B. Ma-
dritensis. ì^on mancano le forme di passaggio fra il tipo e la
varietà Gussoneì.
857. * — Bromus rubens L. ; Z. p. 44 ; GD. p. 41.
Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD.).
Come dicemmo a proposito del B. Madritensis. abbiamo tro-
vato delle forme di quella specie a spiga condensata (v. Delilei),
le quali molto si avvicinano al B. rubens. Tali forme abbiamo
di Malta, Gozo e Comino. Potrebbe darsi che a queste forme
Delicata avesse dato il nome di B. rubens.
858. — Bromus fasciculatus Presi.
Nei luoghi più aridi e sterili. — Malta, frequente. San Paolo
a mare, Hagiar Kim, Ùled Babu, Corradino, tlardia ecc. !
Gozo, molto frequente, Ùied Bìngeimna, Ta Cene. tJied Korrot,
Xlendì ecc. ! Comino, comune ! — Marzo-Aprile.
Trovasi spesso nano fra le microfite.
Oss. — Bromus tectorum L. ; Z. p. 44; GD. p. 41. Schedo-
norus tectorwn G. Delicata PI. Mei. lect. p. 78.
La pianta così chiamata da Delicata non è certo il Bromus
tectorum L., poiché Delicata scrive di essa « in aridis ubique
communis », mentre né da noi né da altri è stato mai trovato
il B. tectorum L. Non possiamo però mettere la specie di Zerafa
e di Delicata in sinonimia, non sapendo con quale altro Bromus
l'abbiano confusa.
318 graminaceae
393. — Brachypodidm.
859.— Brachypodium ramosum (L.) Roem. et Sch. ; Pari.
FI. it. I p. 491. B. Plakenetii Gì), p. 41 ; Duthie II p. 321 et 326.
Luoghi rupestri aridi. — Malta, frequente, Corr^adino, Ta
Balda, tfied Babu, Hagiar Kim ecc. ! Gozo, frequente, Ramla,
Ta Cene ecc.! Cornino, comune ! Cominotto (Duthie). — Aprile-
Maggio.
860. * — Brachypodium pinnatum (L.) Pai. de Beauv. ; Pari.
F!. it. I p. 489. B. phoemcoides GT>. p. 41.
Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD.). — Aprile-Maggio.
Non abbiamo trovato esemplari di questa specie né nell'Erbario
Universitario di Malta né in quelli di Firenze che servirono di
base alla Flora italiana di Parlatore, e notiamo che né Delicata né
Parlatore citano la specie seguente.
861. — Brachypodium sylvaticum (Huds.) Pai. de Beauv.
Luoghi ombrosi. — Malta, qua e là, Ghirg henti ecc.X Gozo
dove è frequente, Xlendi, tlied Korrot, tfied Bingemma, Migiar
Scini ecc. ! — Aprile-Maggio.
862. — Brachypodium distachyum (L.j Pai. de Beauv.; Pari.
FI. it. I p. 492; GD. [>. 41 {lypus et var. jìentasiachìjoìi); Duthie II
p. 321 et 323. Bromus dislachyos Daveau p. 18.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, Gozo e Cornino, molto co-
mune ! — Aprile-Giugno.
Variabilissimo per la statura, come per il numero delle spi-
ghette. Nei luoghi più aridi abbonda la forma nana, acaule o
alta 1 a 2 cent., con una sola spighetta di pochi fiori (var. mono-
stacliymn Guss.) ; ed in luoghi più fertili trovasi robusto e bene
sviluppato, con i culmi ingrossati sotto l'inserzione della spi-
ghetta, con 4, 5 e fino a 6 spighette e fin IO fiori per spighetta
(var. pentasiachyurn (Tin) Guss.
Fra queste forme estreme si trovano tutti gli intermediari,
ed è chiaro che si tratta soltanto di maggiore o minore svi-
luppo a seconda della natura del terreno. Lojacono FI. Sic. III
p, 376 ha voluto dare nomi speciali al massimo di riduzione ed
al massimo di sviluppo, chiamando il primo var. subìile ed il
secondo var. elongatam. A noi sembra che bastano due varietà,
estendendo la var. tnonostackyiim fino alle forme più piccole
ed acauli, e la var. x>eniastacliywn fino alle forme massime;
GEAMINACEAE 319
altrimenti bisognerebbe fare una varietà per ogni aumento di
una spighetta e di un centimetro di altezza.
394. — AVELLINIA.
863. — Avellìnìa Michelii (Savi) Pari.
Luoghi erbosi asciutti. — Malta, a (ìhirglientì \ — Aprile.
Abbiamo raccolto una sola volta questa specie che non è stata
indicata da alcun altro. Supponiamo però che non sia tanto rara
quanto sembrerebbe, essendo facile che sfugga o che venga
scambiata con la Koeleria phleoides.
395. — Festuca.
86*. * — Festuca pratensis Huds. ; Z. p. 21 ; GD. p. 41.
Luoghi erbosi aridi. — Malta, Ùiecl Babu GD. — Aprile-Maggio.
Specie affine alla seguente e forse scambiata con essa da De-
licata e da Zerafa, i soli che la menzionino.
865. — Festuca arundinacea Schreb. ; Z. p. 49. F. elatior GD.
p. 41; Gulia Barth II p. 112.
Luoghi umidi, in fondo alle valli e lungo i corsi d'acqua. —
Malta e Gozo, comune ! — Marzo-Giugno.
Gli esemplari che abbiamo mandati al Sig. Hackel chiedendo
il suo parere, api)artongo!io, secondo lui, alla var. Meclilerranea
Hackel.
866.*— Festuca duriuscula L.; GD. p. 41; Gulia Repert.
p. GS. F. ovina Z. p. 49 (ex GD.). — Malt. Zùien.
Luoghi aridi. — Malta, Corradino (GD. !). — Aprile-Maggio.
Noi non abbiamo trovato questa specie, ma ne abbiamo visto
nell'Erbario Universitario un esemplare raccolto da Delicata.
396. — VuLPiA.
867. — Vulpia Myurus (L.) Gmel. Festuca hromoidcs Z. p. 49;
GD. p. 41.
Luoghi erbosi aprici aridi. ~ Malta, qua e là, Hagiar Kùn,
Uied Babu, G hirg heni i ecc ! Gozo, Xlendil — Marzo-Maggio.
Di questa specie abbiamo trovato in Malta soltanto la var. bro-
tnoides (L.) = Festuca sciuroides Roth.
868. — Vulpia ciliata (Pers.) Link ; Pari. Fi. it. 1 p. 422 ;
GD. p. 41. Bromus barbatus Z. p. 9.
Luoghi erbosi, aprici, aridi. — Malta Gozo e Cornino, molto
comune ! — Marzo-Maggio.
320 GRAMINACEAE
Non dubitiamo che a questa specie debba riferirsi il Bromus
barbatus di Zerafa, quantunque la specie cui Savi diede questo
nome sia la Viilpia Alopecurus, la quale non ci consta che esista
a Malta.
869. — Vulpia uniglumis (Sol.) Rchb.
In suolo arenoso, più particolarmente presso il mare. — Malta,
qua e là non comune, Corraclino, penisola di Marfa ! Gozo,
Ta Cenci Cornino, dove è abbondante ! — Aprile-Maggio.
397. — Catapodium.
870. — Catapodium loliaceum (Huds.) Link ; Pari. FI. it. I
p. 479; GD. p. 41.
Luoghi erbosi aridi. — Malta, Gozo e Gemino, assai fre-
quente! — Aprile-Maggio.
Questa specie talvolta mostra dei passaggi alla seguente, che
potrebbero forse essere degli ibridi.
871. — Catapodium Siculum (Jacq.) Link ; Pari. Fi. it. I p. 478 ;
GD. p. 41 ; Duthie II p. 325 et 326 et IH p. 42; Gulia Barth II
p. 112; FI. an. I p. 96; Sommier Schedae ad FI. ital. exsicc.
N.° 738 (Nuov. Giorn. bot. it. Nuova serie XV p. 325).
Altipiani nudi rocciosi e luoghi arenosi vicino al mare. —
Malta, qua e là, nella penisola di MarfaX Marsascala (Gulia).
Gozo, abbondante in molti luoghi, per es. Cala Dùeira, Ta Cene,
tliecl Bingemma, Marsalforno ! Ramla, Ras il Kala (Duthie!).
Cornino ! Cominotto (Duthie). — Aprile-Maggio.
398. — Glyceria.
872. — Glyceria distans (L.) Wahlenb. G. distans et G. per-
miocta Gì), p. 41. G. distans var. permixla FI. an. I p. 89.
G. Borreri Nyman Conspectus FI. Eur. p. 831. G. distans subsp.
Borreri var. par\:ltlora Béguinot Revis. d. Glyceria in Bull. Soc-
bot. it. 1908 p. 56. Poa distans Z. p. 62. Puccinellia peì^mixta
Pari. FI. it. I p. 371; Lojac. FI. Sic. Hip. 314 (var. concolor).
Luoghi umidi o inondati. — Malta, qua e là, Marsa, Im-
taTileb, Ghlrghenti, Gnievi il Gbir, Ùied Gherzuma ! — Aprile-
Giugno.
Noi non abbiamo trovato altro che la sottospecie permixla
Guss. (1827) = G. Borreri Bab. (1837), mentre Delicata indica
tanto questa quanto il tipo.
GRAMINACEAE 321
873. — Clyceria plicata Fries.
Lungo i corsi d'acqua. — Malta, GTiain Mula, ImtaTileb dove
cresce con Carex hispida ! — Aprile-Maggio.
399. — Catabrosa.
874. * — Catabrosa aquatica (L.) Pai. de Beauv. Poa aquatica
Z. p. G2. Glijceria aquallca GD. p. 41; Gulia Barth II p. 9; FI.
an. IV Appendice p. 24.
Lungo i corsi d'ac(iua. — Malta, (jneina (GD. !). — Maggio.
Noi non abbiamo trovato questa specie, ma abbiamo veduto
nell'Erbario di Malta l'esemplare raccolto a Gtieina da Delicata
e da esso chiamato Glycer'ia aquatica Wahlenb., ed abbiamo
potuto cosi accertarci che era la Catabrosa aquatica P. de B.
{=^ Glyceria aquatica Presi, non Wahl.). L'esensplare Maltese
appartiene al tipo della specie, e non alla var. ocliroleuca (Du-
mort.), il che è strano, poiché in Sicilia é molto comune questa
varietà, mentre pare che vi manchi il tipo. Del resto le diffe-
renze fra il tipo e la varietà, quantunque da alcuni considerate
come speciSche, sono di ben piccolo valore.
Gulia 1. e. fra le piante raccolto a GTiain Mtdae GTiain RiTiana.
cita la Glijceria aquatica che supponiamo essere, come quella
di Delicata, Catabrosa aquatica. Non sajìpiamo però a quale
delle due località riferirla.
400. — SCLEROPOA.
875. — Scleropoa rigida (L.) Griseb. ; Pari. FI. it. I p. 474.
Poa rigida Z. p. 62; Duthie II p. 326. Sclerochloa rigida GD.
p. 41 (var. muratis). Sclerochloa hemipoa Duthie Barth p. 544.
Luoghi coltivati ed incolti, muri ecc. — Malta, Gozo e Co-
rnino, comunissima dovunque! Cominotto (Duthie). — Marzo-
Maggio.
Specie molto variabile, qui come altrove.
876. — Scleropoa maritima (L.) Pari. Sclerochloa onaritima
Gulia Barth I p. 152.
Nelle arene marine. — Malta, Golfo di MelletiaX Gozo, spiaggia
di Ramlal — Aprile-Maggio.
Pare che fosse già stata raccolta a Malta o a Gozo da Duthie,
per quanto ne scrive Gulia. Duthie stesso perù non la cita.
S. SoMMiER et Caruaxa Gatto. — Flora Melitensis nova. 21
322 GRAMINACEAE
401. — KOELERIA.
877. — Koeleria phieoides (Vili.) Pers.,- Z, p. 51; Pari. FI. it. I
p. 331 ; GD. p. 41 ; Duthie II p. 326.
Luoghi coltivati ed incolti. ~ Malta, Gozo e Cornino, comu-
nissima ! Cominotto (Duthie). — Febbraio-Maggio.
402. — Dactylis.
878. — Dactylis glomerata L. ; Z. p. 47 ; Pari. FI. it. I p. 459;
GD. p. 42; Gulia Repert. p. 15. -^ Malt. Deccuca.
Luoghi erbosi, più particolarmente in suolo arido. — Malta
e Gozo, frequente ! — Aprile-Giugno.
La forma tipica, alta ed a pannocchia diffusa, é rara e poco
caratterizzata. Frequente è invece la forma Ilispanica Roth,
stentata ed a pannocchia condensata, più propria dei luoghi
sterili e delle vicinanze del mare.
403. — Sphenopus.
879. — Sphenopus divaricatus (Gouan) Reichb.; Pari. FI. it. I
p. 377: GD. p. 42. Poa dlcaricata D'Urv. p. 9.
Luoghi inondati d'inverno, specialmente non lungi dal mare. —
Malta, qua e là, Ta Balda, Marsa, San Paolo a mare, Hamrun,
Floriana, Corradino, Ghirglienti ecc. ! Gozo, dove è più raro,
Ramla ! — Marzo-Mafririo.
*DO'
404. — SCHISMUS.
880. * — Schismus Arabìcus Nees.
Malta, trovato soltanto in un campo presso Santa Venera in
Hamrun, fiorito in Marzo 1889, da Armitage il quale ce ne ha
dato gli esemplari che possediamo.
405. — Eragrostis.
881. — Eragrostis megastachya Link. Megastacliya Era-
grostis Z. p. 53.
Nei viottoli e nei vasi da fiiori. — Malta, rara. Trovasi qua
e là in qualche giardino p.M- es. a Mastal introdotta forse con
semi di altre [ìiante e quindi da considerarsi soltanto come sub-
spontanea. — Aprile-Giugno.
GRAMINACEAE 323
406. — POA.
882. — Poa annua L. ; Z. p. 62; Pari. FI. it. I p. 349; GD.
p. 42; Gulia Repert. p. 12. — Mali Melliey.
Luoghi erbosi coltivati ed incolti, lungo le vie ecc. — Malta
e Gozo, comunissima! — Dicembre-Giugno.
883. — Poa bulbosa L. ; Duthie III p. 42; Gulia Barth I p. 421.
Luoghi aridi rocciosi, sui muri e lungo le vie. — Malta, qua
e là, Boschetto, Ùied Bnlnt, Hagiar Kim, Ta Balda, Ghir-
glienti, Gneina ecc. ! Gozo, Ta Cene, Ùied il Lunziala, Marsal-
forno, Rabato ecc. ! — Aprile-Giugno.
884. — Poa trivialis L. ; Z. p. 62 ; GD. p. 42.
Luoghi erbosi più freschi. — Malta, qua e là, Gliirghenti, Im-
taTileb, San Martin ecc. ! Gozo, Ùied Korrot ! — Marzo-Maggio.
Oss. — Non sappiamo cosa possa essere la Poa Jiticino. indi-
cata da Forskaal N.** 5.
407. — Briza.
885. - Briza maxima L. ; Z. [). 44 ; Pari, FI. it. I p. 386 ;
GD. p. 42. — Malt. Bezzullet il kaftusa.
Luoghi incolti e coltivati. — Malta, Gozo e Cornino, fre-
quente ! — Aprile-Maggio.
886. — Briza minor L. ; Z. p. 44; GD. p. 42 ; CG. Arch. Melit.
p. 207.
Liioghi erbosi. — Malta, molto rara; noi l'abbiamo vista una
sola volta nella valle di Ùied GTmnorl Ùied Babu (GD.). —
Aprile-Maggio.
Oss. — Briza media Z. p. 8; GD. p. 42; FI. an. IV Appen-
dice p. 22; CG. Arch. Melit. p. 207.
Non esitiamo ad escludere dalla flora Maltese la Briza media L.
indicata da Zerafa « in pascuis » e da Delicata, « Ùied Zurrico »,
non solo perchè è stata invano cercata da altri, ma soprattutto
perchè non è pianta di regione bassa sotto queste latitudini, e non
fu mai osservata in alcuna isola italiana. Col nome di B. media
Zerafa e Delicata intendevano dunque un' altra specie, ma non
sappiamo quale.
408. — Melica.
887. — Melica ciliata L. ; Z. p. 53; Pari. FI. it. I p. 299;
GD. p. 42.
324 GRAMINACEAE
Luoghi rocciosi, — Malta, ({ua e là, non comune, Ùied Babu^
Ùlecl GTiomov, Ùied Incita ! Goza ! — Aprile-Maggio.
Gli esemplari che abbiamo visti appartengono alia varietà
MagnoUi (Gren. et Godi'.) più o meno caratterizzata.
888. — Melica minuta L. ; Pari. FI. it. I p. 305 ; Dnthie II
p. 322 et 324. M. puì^ainidalis Z. p. 53. M. minuta et M. pijra-
midalis GD. p. 42.
Luoghi rocciosi. — Malta e Gozo, frequente! — Marzo-Maggio.
Più frequente è il tipo a foglie convolute; ma incontrasi anche
la var. iatifoiia Cosson con foglie piane alla base e con guaine
molto ruvide.
Oss. — Zerafa, p. 53, menziona anche la Melica nutans, ma
certamente per errata determinazione o come pianta coltivata
nell'Orto botanico, la M. nutans L. essendo pianta di clima più
fresco.
409. — LOLIDM.
889. - Lolium perenne L. ; Z. p. 27; Pari FI. it. I p. 530;
GD. p. 42.
Luoghi erbosi, lungo le vie ecc. — Malta e Gozo ! — Marzo-
Maggio.
È difficile indicare la diffusione di questa specie nelle Isole
Maltesi, dove fu confusa con il L. rigidum Gaud.
Abbiamo trovato a Malta anche la var. ì^amosarn con infio-
rescenza ramosa composta di lino 12 spighe.
890. — Lolium rigidum Gaud. L. arvense Gulia Barili I p. 421.
Più specialmente nel coltivato. — Malta, Gozo e Cornino,
molto comune dovunque! — Afìrile-Maggio.
Il L. rigidum = L. strictani Presi., secondo il prof. Hackel,
fors'e non è altro che una forma meridionale annua del Loliam
perenne L. È molto polimorfa, e le sue forme sono difficili a
circoscrivere. Fra i molti esemplari che ne abbiamo mandati
al prof. Hackel, questi ha trovato forme molto diverse fra loro,
una delle quali si avvicina al L. Siculum Pari.; ma la sola forma
ben caratterizzata ei"a la var. roitboellioidcs Heldr. in Boiss. FI,
Or. = L. subalatum Vis. (Gozo, a Ùied Bingenima e Xlendi !).
Abbiamo potuto constatare coll'esame dell'esemplare di Gulia
conservato nell'Erbario di Malta, che a questa specie appartiene
il Lolium arvense di Gulia.
GRAMINACEAE
325
891. — Lolium Caudini Pari. L. muUi/loriiìU GD.
Nel coltivato. — Malta, qua e là ! — Aprile-Maggio.
Abbiamo velluto di questa specie, oltre al tipo coi fiori tutti
aristati, anche le var. muticum Pari, e ram.ùswn Guss.
892. — Lolium temulentum L. ; Z. p. 27; Pari. FI. it. I p. 535;
GD. p. 42; Gulia Repert. p. 54. — Malt. Socrana.
Fra le messi. — Malta e Gozo, frequente! — Aprile-Maggio.
Oltre al tipo trovasi frequente la var. speciosum (Stev. in
Marscb. Bieb.).
410. — HORDEUM.
893.— Hordeum murinum L. ; Forskaal N." li; Z. p. 2.3;
G. Delicata PI. Mei. lect. p. 78; Pari. FI. it. 1 p. 520. H. lepo-
rinum GD. p. 42; Gulia Repert. p. 44. — Malt. Bunexxief.
Lungo le vie, nei luoghi erbosi e nel coltivato. — Malta,
Gozo e Cornino, molto comune! — Aprile-Giugno.
11 tipo con gluma interna delle spighette laterali ciliata da un
solo lato è raro, mentre abbonda la forma leporinum (Link) con
quella gluma ciliata ai due lati.
894-. — Hordeum maritimum With.; GD. p. 42; Gulia Barth I
p. 463.
Luoghi erbosi. — Malta, qua e là, San Paolo a mare, Ln-
taTileì), Marsa ecc. ! Gozo, Ramla, tjleclU Lunziala ecc. ! DaTilet
Korroi (Gulia). — Aprile-Maggio.
411. — .Egilops.
895. — VEgilops ovata L. ; Z. p. 1 ; Pari. FI. it. 1 p. 510; GD.
p. 42; Daveau p. 18; Gulia Barth II p. 112.
Luoghi erbosi aprici. — Malta, qua e là non raro, Corradino,
Ghirglienli ecc ! Gozo, Ramla, Migiar Scini ecc. ! Ras Ùardia
(Duthie). Cornino ! — Marzo-Giugno.
412. — Leptdrus.
896. — Lepturus incurvatus (L.) Trin.; Pari. FI. it. 1 p. 537;
GD. p. 42 ; Duthie II p. 326. Ophiarus incurvaiiis Z. p. 56.
Luoghi aridi tanto arenosi che rocciosi, segnatamente vicino
al mare. — Malta, Gozo e Cornino, assai comune! Cominotto
(Duthie) — Apri le- Gì ugno.
897. * — Lepturus fìliformis Trin.; Pari. Fi. it. I p. 538; GD.
p. 42. L. inciiwalas var. fdiformis Fi. an. IV Appendice p. 31.
326 GBAMINACEAE, CONIFERAE
Luoghi umidi presso il mare. — Malta, Marsa (GD.). — Marzo-
Maggio.
Abbiamo trovato delle forme di L. incurvatus che si avvici-
nano al L. filiformis, mai però questa specie ben caratteriz-
zata, per cui dobbiamo limitarci a trascrivere le indicazioni di
Delicata.
898. — Lepturus cylìndricus (Willd.) Trin.; Pari. FI. it. I
p. 539. L. sudulaius GD. p. 42.
Luoghi aridi, principalmente vicino al mare. ~ Malta, qua e là,
Uied India, penisola di Marfa ecc. ! Gozo, Uled Bingemma ! —
Aprile-Maggio.
41.3. — Agropyrum.
899. — Agropyrum junceum (L.) Pai. de Beauv. Trilicum
junceum Z. p. 76 ; GD. p. 42.
Nelle arene marine. — Malta, piuttosto raro, BaTiar il. Ciak,
MeUelìa ! Marsa (Gì).). — Maggio-Giugno.
Oss. — Zerafa p. 76 cita Trilicam lolìoides. La descrizione
che ne da esclude uno scambio con Trilicum (Catapodium.)
loUacemn Lk., e sembra attagliarsi veramente a Triticum lo-
lioides Pers. = Naì-'dnrus Poa Boiss. =• Nardarus Halleri Fiori.
Non ne teniamo però conto, essendo sempre incerto se Zerafa in-
tenda parlare di pianta indigena, e il Nardurm Halleri non
essendo d'altronde stato trovato da altri in Malta.
GYMNOSPEEMAE.
xc. — Coniferae.
414. — PlNUS.
900. — Pinus Halepensis Mill. — Malt. Znuber.
Diamo un numero a questa specie quantunque oggi non si
trovi realmente spontanea nelle Isole ^Maltesi, perchè rinasce
subspontanea là dove si coltiva, ad esempio a Malta nel giar-
dino privato di Boschetlol Essa fu, secondo ogni piobabilità, un
elemento della flora antica distrutta dall'uomo, poiché vi è una
valle {IJied Zniiber) che appunto dai pini deriva il suo nome.
coniferae, gnetaceae 327
415. — Callitris.
901. — Callitris quadrivaivis Vent. ; Soram. Bull. Soc. bot.
ital. 1906 p. 115; Borg Arch. Melit. p. 44; CG. Ardi. Melit.
p. 206. Jmiìperus Phoenicea GD. p. 33? — Malt. GUargTiar.
Sui dirupi. — Malta, in piccola quantità sulle roccie inacces-
sibili della Malilitba presso Ùied Babai Uied Filep presso Musta,
e GTiain RiTiana (Borg).
Questa è una delle piante più interessanti di Malta, poiché si
può considerare come l'avanzo di una flora antica scomparsa non
solo per l'azione dell'uomo, ma anche per mutate condizioni di
clima. Difatti è l'unico rappresentante in Italia del genere Callitris
che nell'epoca terziaria trovavasi anche nell'Italia settentrionale.
Ora la Callitris qur.ulricalvis esiste soltanto sulla costa mediter-
ranea ed atlantica dell'Africa settentrionale, ed in una unica loca-
lità della Spagna meridionale. Nei giardini di Sani" Antonio e del
Maglio a Malta se ne vedono oggi alcuni belli esemplari coltivati.
Vi è una località in Malta chiamata GTiargTìar- che è appunto
il nome che i Maltesi danno a questa pianta. Ciò farebbe sup-
porre, come dice il Borg loc. cit., cbe in un tempo forse non
remoto la Callitris fosse abbondante in quel luogo.
Oss. — Juniperus Phoenicea Z. p. 26 ; GD. p. 33; Gulia Repert.
p. 15.
Escludiamo dalla flora Maltese il Janiperus Phoenicea L.,
poiché sembra certo che Delicata, -il quale lo indica di Maliluba
sulle rupi, dove non cresce altro che la Callitris, l'avesse scam-
biato per questa pianta. Bertoloni (Annali di St. nat. II p. 359)
cita Juniperus Phoenicea fi-a le piante indigene di Malta, ma
soltanto sulla fede di Zerafa. Questi e Gulia però, lo citano come
esotico, quantunque Giilia dica che « cresce senza coltivazione
in alcuni nostri luoghi ».
'O'
XCI. — Gaetaceae.
416. — Ephedra.
902.===— Ephedra fragilis Desf. ; GD. p. 33; FI. an. IV Ap-
pendice p. 13: CG. Arch. Melit. p. 206.
Sulle rupi. — Malta, Ùarclia (GD.). — Marzo-Aprile.
Riportiamo le indicazioni di Delicata, questa pianta non es-
sendo più stata trovata da altri.
328 ISOETACEAE, LYCOPODIACEAE, EQUISETACEAE
PTERIDOPHYTAE.
XCII. — Isoetaceae.
417. — ISOETES.
903. * — Isoetes Hystrix Durieu ; Armitage p. 498 et 500 ;
CG. Atti Coagr. Genova p. 176 ; FI. an. IV Apppendice p. 10 ;
Gulia fll. Elenco Pteridof. Malt. Bull. Soc. bot. it. 1909 p. 222
(var. subinermis).
Nelle piccole depressioni della roccia dove si accumula l'acqua
d'inverno. — Malta, dove fu trovata dall'Armitage nella prima-
vera del 1889, in luoghi non particolarmente designati. Gli esem-
plari che si conservano nell'Erbario Universitario di Roma,
secondo quanto ci scrive il prof. Chiovenda, appartengono effet-
tivamente alla var. subinet^tnis Dur.
xeni. — l,ycopodiaccii€.
418. — Selaginella.
904. - Selaginella denticulata (L.) Spring. ; CG. Atti Congr.
p. 176; Gulia fil. 1. e. p. 222. Lycopodium dentìculatum Duthie II
p. 321 et 323, et III i). 42.
Sulla terra e sulla roccia, fra i muschi, nei declivi ombrosi
delle valli. — Malta, Lied GhomorX Ùied Kirda, valli presso
Melleìia (Duthie). Gozo !
XCIV. — Equiseteiceae.
419. — Equisetu.m.
905. — Equisetum ramosissimum Desf. ; CG. Atti Congr.
p. 176; Gulia fil. Le. p. 221. E. flumaUle Z. p. 19; GD. p.XIII;
Gulia Reperì, p. 15 et Repert. di St. nat. p. 106; CG. Nat. Malt.
p. 8 ; Gulia fil. 1. e. p. 221. E. arderne CG. Nat. Malt. p. 8; Gulia
fìl.l.c. p. 221. — Malt. Demi) il ziemel.
Luoghi umidi, nei campi e luoghi incolti. — Malta, frequente,
Ta Balda, ImalTileb, Glìirghenii, Saline, Gneiaa ecc. ! Gozo,
non raro, flied Bingemma, Marsalforno, Ùied il Lanziata !
EQUISETACEAE, FILICES 329
Oss. — Tanto V Equisetuìn flumalile L. (= E. limosum L.)
quanto 1' E. aroense L. vanno cancellati dalia flora Maltese,
poiché ci siamo potuto accertare che erano state scambiate per
essi delle forme i\e\\' E. ramosissimuìn.
XCV. — Tilices,
420. — Adiantum.
906. — Adiantum Capillus-Veneris L. ; Forskaal N.° 86 ; Z. p. 1 ;
Nyman Obs. p. 661 : GD. p. XIII : Gulia Repert. p. 60; Duthie II
p. 323 et 324: Daveau p. 17 ; CG. Atti Congr. p. 176; Gnlia fll.
1. e. p. 221. — Malt. Tarsììi il hir.
Bocche dei pozzi e delle grotte, stillicidi e rupi bagnate. —
Malta e Gozo, molto frequente!
421. — Pteris.
907. — Pteris aquilina L. ; Gulia Barth I p. 463 ; CG. Atti
Congr. p. 176; Gulia fll. 1. e. p. 221. — Malt. Filicina o Felicita.
Campi argillosi e fruticeti. — Gozo, rara, Rdum il Gbir,
San Blas !
I contadini cercano di distruggere questa pianta pei- impedire
che si vada sulle loro terre a coglierla.
422. — SCOLOPENDRIUM.
908. * — Scolopendrium vulgare Symons; Gulia fil. 1 e. p. 221.
S. officinale Gulia Almanacco [). 72.
Rupi umide. — Malta, Ùied Babà, Ùied GTiomor (Asphar se-
condo Gulia).
Specie menzionata dal solo Gulia, e che potrebbe essere stata
scambiata con la seguente.
909. — Scolopendrium Hemionitis Swartz ; Gulia Barth I
p. 152: Duthie I p. 210, Il p. 324 et III p. 42; CG. Atti Congr.
p. 176; Gulia fll. 1. e. p. 221; FI. an. IV Appendice p. 7.
Grotte e rupi ombro.se. — Malta, raro, nelle valli presso
Melleìm ! Gozo, meno raro, Rdum il Gbir ! Xlendi, scogliere
marine sotto Nadur (Duthie), Cala Dàeìra, Ras il Kala (Gulia).
Duthie scrive di avere raccolto, nella valle di Xlendi, degli
esemplari di questa specie biforcati ed anche triforcati all'apice.
Forme simili abbiamo visto anche noi in Malta.
330 FILICES
423. — ASPLENIUM.
910. * — Asplenium Trìchomanes L.; Gulia Almanacco p. 72;
Duthie III p. 42 ; Gulia fil. 1. e. p. 222.
Sulle rupi. — Malta, raro, tlied Babu (Sig/" Hanson sec.
Gulia), GTiam RiTicma (Borg). Gozo, Migiar Scini (Duthie).
911.— Asplenium marinum L ; Duthie III p. 42; CG. Atti
Congr. p. 176; Gulia fil. 1. e. p. 222; FI. au. IV Appendice p. 7.
Asplentuìu lucidmn, undulaio Phìipinellae folio, Meliiensis
Boccone Museo di piante rare ecc. p. 127-28 et tab. 87.
In luoghi umidi ed ombrosi, nel fondo di alcune valli. — Malta,
Ùied il GTiasel e Ùied iz Zarrih (Carmelo Penza!). Gozo, raro,
Xlendi, Rdiim il Ghiri Migiar Scini (Duthie), Cala Dùeira
(secondo Gulia tìl.).
Boccone di questa pianta scriveva: «Questa é pianta delle
più rare di questo genere Nasce in Malta nell'Isola del
Gozo. Riconosco questo dono dal Signor Nard uccio Murmuro,
Speziale, il quale è dimorato molti anni nell'Isola del Gozo».
424. — Gymnogr.\mme.
912. - Cymnogramme leptophylia (L.) Desv.; CG. Nat. Malt.
p. 8; Gulia lil. 1. e. p. 221. Grammitis leptophylia CG. Atti
Congr. p. 176.
Bocche dei pozzi, luoghi ombrosi, sulle roccie, sui muri e
sulla terra umida. — Malta, qua e là, non rara, Ta Baldn, Ùied
Baine, Ùied India, Boschelto, giardino di SanVAntonio dove
abbonda lungo i muri, (hieina ecc.! Gozo, Xlendi, Ta Cene ecc. !
425. — Ceter.'vgh.
913. — Ceterach officinarum Willd. ; Gulia fil. 1. e. p. 221.
Fessure delle rupi.— Malta, raro, Ùied GTiar Dalam, Ùied
il GTiaselX Ùied GTwniov (sec. Gulia fil.). Gozo (sec. Gulia fil.).
Marsiliaceae.
Oss. — Salvinia naians (L.) Ali. ; Gulia fil. 1. e. p. 222.
Gulia figlio dice di non avere mai visto questa specie, ma che
la sua esistenza in Gozo, nel Ùied il Lunziala,, risulta da una
nota inedita di Gulia padre. Questa testimonianza non ci sembra
suflìciente per ammettere la presenza nell' Arcipelago Maltese
MUSCI
331
di questa Marsiliacea per la quale non esistono stazioni confa-
centi in Gozo, e che non fu mai trovata in alcuna isola del
Mediterraneo (l'indicazione di Ucria per la Sicilia essendo inat-
tendibile).
BRYOPHYTAE.
Musei. ^
A e ]{ 0 e A R P I .
1.*— Acaulon muticum (Sclireb.) C. Muli.; Bottini p. 363.
Sphaerangiam muiicum Baur p. 217.
Malta, Vallelta (Sickenberger).
2.* — Acaulon triquetrum (Spruce) C. MiiU. ; Bottini p. 363.
SphaerangiAiììi triquetruìn Baur p. 217.
Malta, Vallelta (Sickenb.).
3. * — Phascum cuspidatum Schreb. ; Baur p. 217; Bott. p. 363.
Malta, Vallelia (Sickenb.).
4. * — Phascum curvicollum Ehrli.; Baur p. 217; Bott. p. 363.
Malta, Casal Canni (Sickenb.).
5. — Phascum rectum With. ; Baur p. 218; Bott. p. 363.
Malta, Gneina, Ùied Incita con Pottia muiica, fuori Porta
Bombe insieme a Pottia commutata ! Valletta, Asciali, Marsa-
scirocco, Casal Carmi (Sickenb.) — Fr. Febbraio-Marzo.
6.*— Hymenostomum tortile (Schwaegr.) Br. Eur. ; Bott.
p. 363. Gì/mnostommn tortile Baur p. 218.
^ Al Marchese Prof. Bottini dobbiamo la determinazione di tutti
i nostri Muschi frondosi.
Per ogui specie inenzioniamo gli autori che hanno citato quella
specie dell'Arcipelago Maltese, e cioè: Bott. = Bottini, che (in Web-
bia 1907) pubblicò tutti i muschi allora noti delle Isole Maltesi; —
Nyman, che (in Observ. in FI. Sic.) fece conoscere i primi 4 mu-
schi di Malta da lui raccolti nel 1814 (riportati da GD. Fior. Melit.
p. xiii-xiv, e da CG. Atti Congr. Genova, p. 176); — Baur che (in
Hedwigia) eniimerò 35 specie e 5 varietà di muschi raccolti a Malta
da Sickenberger nel 1876 (enumerazione riprodotta in Medit. Natu-
ralist) ; — finalmente Brizi che (in Malpighia) pubblicò 6 specie Mal-
tesi inviategli da uno di noi. Per quei vari lavori vedasi la nostra
bibliografia.
332
Musei
Malta, Ùied Kirda, Siggieui, C/iircop (Sickenb.).
7.— Cymnostomum calcareum Br. Germ. ; Baur p. 218;
Bott. p. 363 et 369.
Luoghi umidi. — Malta, comune, per es. Notabile, Ta Baldu,
Vied Kirda, Ghirghenti, tJied Incita, Gneina, Forte Manuel,
cimitero (\ìì\V Addolorata, Hauti ecc. ! Ùied Ballata, Siggieui,
Marsa (Sickenb.). Gozo, Ta Cene, Xlendi, Migiarro ! — Fr.
Febbraio-Marzo.
8. — Cyroweisia reflexa (Brid.) Schimp. ; Bott. p, 364.
Luoghi umidi. — Malta, rara, Ùied il Kleigha kingo un ri-
gagnolo ! — Fr. Marzo.
9. — Weisia viridula (L.) Hedw.; Bott. p. 364 et 369.
Da per tutto. — Malta, Notabile, Ta Baldu, Ùied Incita !
Gozo, rupi mai'irie nel basso del Ùied Korrotl — Fr. Aprile.
10. — Weisia Wimeriana (Sendt.) Br. Eur. var. muralis
(Spruce) Breidl. ; Bott. p. 364.
Roccia e muri. — Malta, rara, alla Minsia presso San Giu-
liano ! — Fr. Marzo.
11.— Eucladium verticillatum (L.) Br. Eur.: Baur p. 218;
Bott. p. 364 et 369.
Luoghi umidi e ombreggiati vicino all'acqua. — Malta, Ghir-
ghenti, Ùied Babà, Ballut, Gneina, Ta Baldul nella grotta detta
Ghar Hassan (Sicker.b.). Gozo, Cala Dueiral — Fi*. Marzo.
Var. crispatulum Roll in Hedwigia anno 1897 p. 37; Bott.
p. 364.
Malta, Glìirghenti, Argoiti nella gran serra! — Raccolto ste-
rile in Maggio.
Var. angustifolium .Jur.
Malta, ImtalilebX — Sterile in Gennaio.
12. — Dicranelia varia (Hedw.) Schimp. ; Baur p. 218; Bott.
p. 364 et 369.
Sulla terra umida. — Malta, comune, per es. Notabile, Addo-
lorata, Ùied Incita, verso Zebbug ecc. ! Marsascala (Sickenb.).
Gozo, Ta Cenci— Fr. Febbraio-Marzo.
13.— Fissìdens incurvus Starke; Bott. p. 364.
Malta, raro, (hicina ! — Fr. Marzo.
14. — Fissidens tamarindifolius (Don, Turn.) Brid. ; Bott,
p. 364 et 369.
Luoghi umidi e ombreggiati. — Malta, molto comune, per es.
Musci 333
fossati di Valletta, Ta Balda, Hagiar Kim, Ùied Bahu, tjied In-
cita ecc. ! Gozo, assai frequente, Xlendi ecc. ! — Fr. Gennaio-
Marzo.
15. * _ Fissidens Cyprius Jur.; Baur p. 218; Levier Bull.
Soc. bot. it. 1900 p. 8; Bott. p. 304.
Luoghi umidi e freschi. — Malta, vallone di Mlsida e Ùied
Ballata in una grotta dell'alta valle di Marsa con Entoslliodon
curvtselas (Sickenb.).
16. — Fissidens pusillus Wils. ^ ; Bott. p. 304 et 309.
Luoghi umidi. — Malta, Gìiirgìmiti, giardino di Sani' Anto-
nio \ Gozo, Xlendi l — Fr. Febbraio-Marzo.
17.*— Pottia minutala (Schleich.) Br. Eur. ; Baur p. 218;
Bott. p. 304.
Malta, Casal Canni, Corradino, Slicma, Asciali, Marsascala,
Ùied Ballata (Sickenb.).
Var. * conica (Schleich.) Br. Eur.; Baur p. 218; Bott.
p. 304.
Malta, Valletta (Sickenb.).
18. * — Pottia truncatula (L.) Lindb. ; Bott. p. 304. P. trun-
cala Baur p. 218.
Malta, Corradino (Sickenb.).
19. — Pottia intermedia (Turii.) Fiimr.; Bott. p. 304. P.trun-
cata var. major Baur. p. 218.
Sulla terra. — Malta, fossi di Valletta, Marsascirocco, Im-
gìneret ! Senglea, baia di San Paolo (Sickenb.). — Fr. Febbraio-
Marzo.
20. — Pottia venusta Jur. ; Baur. p. 218 ; Bott. p. 304.
Sulla terra nuda. — Malta, non comune, Valletta fuori Porta
Bombel Corradino, Marsascala (Sickenb.).— Fr. Febbraio.
21. — Pottia Stariceana (Hedw.) C. Muli. ; Baur p. 218 ; Bott.
p. 304.
Sulla terra in luoghi aprici asciutti. — Malta, molto comune,
per es. Ùied Babu, Notabile, Senglea, Mlsida, Ùied Ballnia,
Asciali ecc. ! — Fr. Gcnnaio-Mar/.o.
22. — Pottia mutica Vent. ; Bott. p. 304. Pottia StarUeana
var. brachyodus Baur p. 218.
Sulla terra in luoghi aprici. — Malta, con la precedente ma
meno comune, Valletta fuori Porta Bombe, Ùied Incita, Im-
ghieret ecc. ! Marsascala (Sickenb.) — Fr. Febbraio.
334
MUSCI
23. — Pottia commutata Limpr. ; Boti p. 364.
Malta, comune, Vaìlelta fuori Porta Bombe, Ta Baldu, Gliir-
glienti ! — Fr. Febbraio-Marzo.
24. — Didymodon luridus Hornsch. ; Bott. p. 305.
Sulla teri-a, quasi sempre iu mezzo a Brijumatropurimreum
e a Trichostomum miUaMe e T. CìHspuluìn. — Malta, fre-
quente, Ùied Incita, cimitero à&W Addolorata, Ballai, Ta Balda,
GhirohentiX — Raccolto sempre sterile.
25. — Didymodon tophaceus (Brid.) Jur. ; Bott. p. 365.
Sulie roccie e sulla terra umida, generalmente associato a
Entosthodon curviselns e a ToyHula marginata. — Malta, Ini-
talìleb, Fiddienl ~ 9 Aprile.
Forma elatus Boula.v : Bott. p. .365.
Sulla terra umida. — Malta, Ghirghenti associato a Eucla-
dium verticillatuml ~ Sterile in Aprile.
26. — Didymodon rigidulus Hedw. var. densus Br. Eur. ;
Bott. p. 365.
Malta, Uied Incitai— Sterile in Febbraio.
27. — Trichostomum crispulum Biuch; Boti. p. 365 et 369.
Roccie, muri e declivi erbosi. — Malta, abbondante, per es.
Notabile, Ghirghenti, Ballat, Ùied Incita, Ta Baldu, Minsia !
Gozo, Xlendil— Fr. Marzo-Aprile.
Var. elatum Schimp. ; Bott. p. 365.
Stessa stazione del tipo. — Malta, Ùied Babu, Ballut, Ta
Balda, Minsia presso San Gialiano ecc. ! — Fr. Marzo-Aprile.
28. — Trichostomum mutabile Bruch; Nymaii Obs. p. 662;
GD. p. XIII ; CG. Atti Congr. Genova p 170 ; Baur p. 218; Bott.
p. 365.
Malta, Hagiar Kim., Ùied Babà, Marsascirocco, Ùied Incita !
Ùied Ballata (Sickenb.). — Vi\ Marzo.
29. — Trichostomum nltidum (Lindb.) Schimp. var. obtusum
Boulay; Bott. [). 365 et .360.
Muri e roccie. — Malta, comune, Ta Balda, Ùied GTiomor,
Marsascirocco, Minsia presso San Giìcliatiol Gozo, Xlendi in-
sieme slW Entosthodon carvisetas ! — Raccolto sempre sterile.
30.— Trichostomum inflexum Bruch; Baur p. 218; Bott.
p. 365.
Muri e roccie. — Malta, comune, per es. Addolorata, Hagiar
Kim, Ùied Boba, Marsascirocco, Ta Baldu, Gneina, Zurrico
Musci 335
dove è abbondante! Makluba, Ùied Balluta (Sickeiib.) — Fr.
Marzo-Aprile.
31. — Trichostomum Ehrenbergii Lorentz ; Bott. p. 365.
In luogo umido. — Malta, lintaTileì) ! — Sterile al principio
di Maggio.
32. — Trichostomum fiavovirens Bruch ; Bott. p. 369.
Teri-a e roccie. — Gozo, fra Marsalfoì^no e Zehhiu), Xlendi
verso Monsciar\ — Fr. Ai)i-ile.
33.— Timmiella Barbuta (Schwaegr.) Limpr. ; Bott. p. 36b.
Trichosloinum Barbula Baur p. 218.
Luoghi freschi ed umidi nel fondo delle valli. — Malta, co-
mune, peres. Mnrsa, Forte Manuel, Boschelto, Ùied Incita, Ad-
dolorala ecc.! Ùied Kirda (Sickenb.). — Fr. Marzo,
34. — Leptobarbula Borica (De Not.) Schimp. ; Bott. p. 366.
Luoghi freschi scoperti. — Malta, abbondante, per es. Ùied
Incita, Casale Attard, giardino di Sant" Anionio , Imghieret, Ad-
dolorata ! — Fr. Febbraio-Marzo.
35. — Tortetla squarrosa (Brid.) Limpr.; Bott. p. 366. Plen-
rochaete squarrosa Brizi p. 279.
Malta, presso Valletial — Sterile in Aprile
36. — Barbula unguiculata (Huds.) Hedw. var. apiculata
(Hedw.) Br. Eur.; Bott. p. 366 et 370.
Sulle roccie. sui muri e sulla terra. — Malta, Ta Baldiil
Cornino ! — Fr. Maggio.
37. — Barbula vinealis Brid,; Baur p. 218; Bott. p. 366.
Sui muri e sulla terra umida. — Malta, Minsia presso San
Giuliano, Casale Attard lungo la strada, giardino di Sanf An-
ionio ! Valletta (Sickenb.). — Fr. Marzo.
38. — Barbula revoluta (Schrad.) Brid. ; Bott. p. 366.
Sulla terra umida. — Malta, Addolorata, Fiddien, Imghieret,
Marsascirocco, Zeitun ecc. ! — Fr. Marzo.
39. — Barbula Hornschuchiana Schultz ; Bott. p. 366 et 369.
Sulle roccie, alla base dei muri e sulla terra umida. — Malta,
ImtaTdel), Fiddien, Notabile, Goìnerino \ Gozo, Xlendi ! — Fr.
Aprile.
40. — Barbula gracilis (Schleich.) Schwaegr. ; Bott. p. 366.
Sulla terra in luoghi non troppo umidi. — Malta, comune, Ad-
dolorata, Minsia, Fiddien, ImtaTìleb, Zurrico ecc. ! — Fr. Marzo.
Yar. viridis Br. Eur. ; Bott. p. 366.
33G Musei
Stessa stazione del tipo. — Malta, cimitero di Ta Braxia,
Ùied il KleigTra, Ùied Babnl— Fv. Aprile.
41.— Aloina ambigua (Br. Eur.) Limpr. ; Bott. p. 366. ^«r-
bula anibigtia Baui' p. 218.
Sulla terra in luoghi freschi scoperti. — Malta, comune, per es.
San Paolo a mare, Hagiar Kim, Casale AUard, Addolorala,
Floriana, JJied India, Ùied Boba, ecc. ! Casal Carmi, Valletta
(Sickenb,). — Fr. Febbraio-Marzo.
42.*— Aloina aloides (Koch) Kindb.; Bott. p. 366. Barhula
aloides Baur p. 218.
Malta, Valletta (Sickenb.).
43. * — Crossidium cliloronotos (Brid. ex p. Bruch) Limpr.;
Bott. p. 366. Tortala chloronotos Nyman Obs. p. 662; GD. p. XIV.
Barhula chloronotos Baur p. 218; CG. Atti Congr. Genova p. 176.
Malta, Valletta, sui terrapieni di Floriana (Sickenb.), senza
indicazione di luogo (Nyman).
44. - Tortula muralis (1..) TIedw. ; Nyman Obs. p. 602; GD.
p. XIV; Bott. p. ;366et36y. Barbuta mwra^es Baur p, 218; CG.
Atti Congr. Genova p. 176 et Medit. Nat. p. 342.
Roccie, muri e terrazzi delle case, di preferenza in luoghi
asciutti. — Malta, molto comune dovunque! Gozo, pure comune,
Xlendi, Ùied Kot^rot ecc.l — Fr. Gennaio-Marzo.
Var. incana Br. Eur. ; Bott. p. 366 et 369. Barbuta mu-
ralis var. incana CG. Medit. Nat. p. 342.
Dove il tipo. — Malta, Ùied. Incita, Marsascirocco, Valletta,
GtiirgJienti ! Gozo, Xlendi verso Monsciar ! — Fr. Aprile.
45. — Tortula aestiva (Brid.) Pai. de Beauv. ; Bott. p. 366.
T. muralis var. aeslica Brizi p. 277. Barbula ìnuralis var. ae-
stim CG. Medit. Nat. p. 342.
Malta, l'd'esso Valletta !
46. — Tortula marginata (Br. Eur.) Spruce; Bott. p. 366 et 369.
Barbala marginata Baur. p. 218.
Sulla terra umida in luoghi scoperti, sui bastioni, sulle pietre
e sulle roccie. — Malta e Gozo, molto comune dovunque! —
Fr. Marzo-Aprile.
47. — Tortula Soimsii (Schimp.) Vent. et Bott. ; Bott. p. 366.
Sulla terra e sui muri. — Malta, Notabile presso la sta-
zione ! — Fr. Aprile.
48. — Orthotrichum diaphanum (Gmel.) Schrad.; Bott. p. 366.
Musci 337
Sui tronchi. — Malta, giardino di SanV Antonio sugli aranci,
Boschetto \ — Fr. Marzo-Aprile.
49. * - Entosthodon fascicularis (Dicks.) G. Muli. ; Baur
p. 218; Bott. p. 366.
Malta, Bìrchircara (Sickenb.).
50. — Entosthodon pallescens Jur. ; Bott. p. 369.
Terra e rupi. — Gozo, Xlendi ! — Fr. Aprile.
51.— Entosthodon curvisetus (Schwaegr.) 0. Miill.: Baur
I). 218 ; Bott. p. 366 et 300.
Luoghi umidi e freschi, spesso associato a Funaria conveoca e
F. Mediterranea. — Malta, Cled Incita, ImtaTileb, Notabile, Fid-
dien ! Marsascala, Carmi, Siggieui (Sickenb.). Gozo, XlendiX —
Fr. Marzo-Aprile.
52. — Funaria hygrometrica (L.) Sibth. ; Bott. p. 367 et 369.
.Sulla terra umida e fresca, specialmente dove è stata smossa
di recente. — Malta, frequente, per es. spalti dei forti a Flo-
riana, Hamrun, Casale Al.tard, Imghieret, Masta, tlied In-
cita, stazione di Notabile ecc. ! Gozo, Migiarro ! — Fr. Feb-
braio-Aprile.
Var. calvescens (Schwaegr.) Br. Eur. ; Baur p. 218; Bott.
p. 367.
Sulla terra mariiacea. — Malta, Casal Zurrico a Biibahra !
Zebbìig (Sickenb.). — Fr. A|)rile.
53.— Funaria lUIediterranea Lindb. ; Bott. p. 367. F. calca-
rea Baur p. 218.
Sulla terra umida. — Malta, Ghirghenti, Gneina, Ta Baldu,
San Martini Marsascala con Pottia venusta (Sickenb.). — Fr.
Febbraio-Marzo.
Var. patula Br. Eur. ; Bott. p. 367.
Dove il tipo. — Malta, San Martini — Fr. Marzo.
Var. flaccida (Br. eur.) Limpr. F. calcarea var. flaccida
Baur p. 218.
Malta, vallone di Misida (Sickenb.).
54. — Funaria convexa Spruce ; Bott. p. 367.
Sulla terra umida. — Malta, Marsascirocco, Ùied Incita,
Fiddien ! Gozo, il Lunziaia ! — Fr. ]\Iarzo.
55.— Webera carnea (L.) Schimp. ; Bott. p. 367 et 369.
Luoghi umidi e sponde marnacee delle acque correnti, spesso
associata a Dicranella varia. — Malta, qua e là, per es. Im-
8. SoMMiER et Caruana Gatto. — Flora Melitensia nova. 22
338 Musci
tahleb, Fiddien, GneinaX Gozo, Ùied B ingemma, Ùiedir Ri%an,
Tu Cene \ — Fr. Marzo-A.prile.
56. * — Bryutn bimum Schreb. ; Baiir p. 218 ; Bott. p. 367.
Malta, tlied BalliUa (Sickenb.).
57. — Bryum torquescens Br. Eur. , Bott. p. 367.
Sulle roccie e sulla terra in luoghi scoperti asciutti, spesso as-
sociato a varie specie di Trichostomum e Barbuta. — Malta,
stazione di Notabile, Ta Baldu, Ùied il Kleigìia, Ùied Incita,
Addolorata ecc. ! — Fr. Marzo.
58. — Bryum intermedium (Ludw.) Brid. var. subcylindricum
Limpr. ; Bott. p. 367.
Medesima stazione del precedente. — Malta, raro, Ùied il
KleigTia ! — Fr. Marzo.
59. — Bryum capillare L. ; Bott. p. 367.
Sulla terra umida. — Malta, comune, per es. Sant'Antonio,
Addoloì^ata, Ta Bria, Forte Manuel, Ghirghenti, Fiddienl
Gozo, pure comune, Migiarro, Xlendi ecc. ! — Fr. Febbraio-
Aprile.
Var. meridionale Schimp. ; Bott. p. 367.
Sulla terra umida e sulle pietre. — Malta, Ùneina, Birzeb-
bugia ! — Fr. Marzo.
Var. flaccidum Br. Eur. ; Bott. p. 367.
Sulla terra, sotto le piante di carrubio. — Malta, Zurrico
nei g-iardini ! — Sterile in Marzo.
60.— Bryum Donianum Grew. ; Baur p. 218; Bott. p. 367.
B. Bonii Brizi p. 273.
Roccie e muri. — Malta, frequente, Cave di Casal Luca, Ha-
giar Kim, Ùied Babà, Valletta, Imgliieret, Ùied il GTiasel, Ta
Baldu, Ùied Incita ecc. ! Ùied Ballata (Sickenb.) — Fr. Marzo-
Aprile.
61. — Bryum obconlcum Hornsch. ; Bott. p. 367.
Sulle pietre. — Malta, raro, Gneina presso un serbatoio
d'acqua I — Fr. Marzo.
62. — Bryum caespiticium L. ; Bott. p. 367 et 369.
Sulle roccie e sulla terra umida. — Malta, frequente, per. es.
Ùied Incita, Ta Baldu, Ghirghenti, Boschetto, Zurrico, Gneina,
Addolorata ecc. ! Gozo, Ùied Korrot sulle rupi della regione
costiera ! — Fr. Aprile.
63. — Bryum Mildeanum Tur. ; Bott, p. 367.
Musei
339
Sulle roccie e sulla terra scoperta umida. — Malta, raro, Ùied
GTiomor ! — Sterile in Marzo.
64. * — Bryum erythrocarpumSchwaegr.; Baurp. 218; Bott.
p. 367.
Malta, Zeitun, Mar sa (Sickenb.).
* Var. minor Baur (iiomen nudum in Baur p. 218).
Malta, Marsascala (Sickenb.).
65. — Bryum murale Wils.; Bott. p. 368 et 370.
Sulla terra in luoghi incolti asciutti, lungo le strade e nei
giardini. — Malta, frequente, Ghirghenii, Casal GPaxak, Ad-
dolorata, cimitero di Ta Braxia ecc. ! Gozo, Ùied il Lunziata,
San Blas ! — Fr. Marzo.
66. — Bryum atropurpureum (non Wahl.) Br. Eur. ; Baur
p. 218 ; Bott. p. 368 et 370.
Sui tegoli dei tetti, sulla terra umida e sulle roccie. — Malta
e Gozo, molto comune nelle due isole! — Fr. Gennaio-Marzo.
Var. dolioloides Solms Laubacli ; Bott. p. 368.
Sulla terra umida. — Malta, raro, MinsìaX — Fr. Marzo.
67. — Bryum argenteum L. var. hìrtellum De Not. ; Brizi
p. 274 : Bott. p. .368.
Malta, presso Valletta ! — Sterile in Marzo.
Pledrocarpi.
68. — Scleropodìum lUecebrum (Vaili., Schwaegr.) Br. Eur^;
Baur p. 219 ; Bott. p. 368.
Sulla terra, nelle valli umide. — Malta, frequente, Ùied In-
cita, Ghirghenti, Ùied il KleigTia, Ùied GTiomor, Ùied GTia-
sei ezc.X Ùied Kirda (Sickenb.). Gozo, Migiarro, Xlendzl —
Fr. Aprile.
69. — Brachythecium rutabulum (L.) Br. Eur.; Bott. p. 370.
Sulla terra in luogo ombreggiato. — Gozo, Xlendil — Ste-
rile in Aprile.
70. — Eurhynchium cìrcinatum (Brid.) Br. Eur.; Brizi p. 266;
Bott. p. 268 et 270.
Sulle roccie, alla base dei tronchi e sulla terra umida. — Malta
e Gozo, molto comune in tutte le valli ! — Fr. Marzo-Aprile.
Forma attenuatum Boulay; Bott. p. 368.
Malta, ùied Incita ! — Sterile in Aprile.
340 Musci
Var, myosuroideuni (Bott. in Webbia 1907) Bott. emend.
in Atti Soc. Toscana Mein. (1913) p. 194 forma normalis Bott.
in Atti 1. cit.
Sui tronchi. — Malta, tjied Babicl — Sterile in Febbraio.
71. * — Eurhynchium striatulum (Sprucej Br. Eur. : Baur
p. 219 ; Bott. p. 368.
Malta, Casal Carmi, Ùled Kirda^ Ùied Ballata, associato a
Trichosloiuìiin inflexara (Sickenb.).
72. — Eurhynchium Swartzii iTurn.) Curii.; Bott. p. 368.
Sulle pietre e sulla terra umida. — Malta, piuttosto raro,
Floriana ad Argotti nella gran serra, IriiiaVleb ! — Sterile in
Gennaio e in Febbraio.
73. — Eurhynchium Schleicheri (Hedw. fìl.j Lorentz; Bott.
p. 368.
Negli stillicidi. — Malta, piuttosto raro, Gneina, GTiain Taf-
fìha. Ballati — Sterile in Mai'zo.
74. — Rhynchostegium curvisetum(Brid.) Lindb.; Bott. p.3G8.
Sulle pietre negli stillicidi. — Malta, Gneinaì — Sterile in
Marzo.
75.— Rhynchostegium teneilum (Dicks.) Br. Eur.; Baur
p. 219; Bott. p. 308 et 370. R. Algirianum Brizi p. 265. Hyp-
nam tenellam Nyman Obs. p. 662; GD. p. XIII; CG. Atti Congr.
Genova p. 176.
Sulle roccie e sulla terra umida. — Malta e Gozo, comune
in tutte le valli ! — Fr. Gennaio-Aprile.
76. — Rhynchostegium Megapolitanum (Bland.) Br. Eur.
var. Meridionale Scliimp. ; Bott. p. 369.
Sulle roccie bagnate e sulla terra umida. — Malta, qua e là,
per es. Marsascirocco, Zarrico, San Martin, Imghieret, GTiain
Ta/fiTìal Gozo, San Blas, Xlendil — Fr. Marzo-Aprile.
77. — Thamnium Cosyrense Bott. var. Melitense Bott. in
Webbia II (1907) p. 368.
« Caulis secundarius brevis, imperfecte pinnato-ramosus, foliis
omnibus paulo majoribus ». Bottini 1. e.
Malta, andando da Notabile a Ta Balda ! — Sterile in Aprile.
78. — Hypnum cuspidatum L. ; Bott. p. 370.
Gozo, andando da Marsalforno a Zebhug ! — Sterile in Aprile.
Oss. — Gulia nel Repertorio di Storia Naturale p. 214, cita per
Malta Grimmla inclinata, Fanarìa hygroìneirica e Tortala sp.
HEPATICAE . 341
Hepaticae. ^
1. — Southbya nigrella (De Not.) Spruce.
Sulla terra umida. — non rara Malta, cimitero deW'Addolo-
raia, Ùied GTiomor, Ta BaMn, HauU, ImtaTileb, Boschetto ì
2. — Jungermannia turbinata Raddi.
Sulla terra umida fra i muschi. — Malta, non rara, alla sta-
zione di Notabile, Ùied Bàbu, Gneina, Ghirghenti, serra di Ar-
gotti ! Gozo, Cala Dùcira !
Oss. — rrulia, nel Repertorio di Storia Naturale p. 214, cita
Jangeìvnannia iomentella.
3. — Fossombronia caespitiformis De Not.; Barsali Epatiche
di Sicilia, Isole Kolie e Pelagie in Boll. Naturalisti Siena, anno 28
n.o 2 p. 14.
Luoghi umidi, fra le erbe e i muschi. — Malta, molto co-
mune ! Gozo, comune, Migiar Scini, Ta Cene, Cala Dùeira ecc.!
Cornino, frequente ! — Fr. Febbraio-Aprile.
Var. Husnoti Corb.
Medesima stazione della specie. — Malta, cimitero àoW Addo-
lorata, fossi di Valletta ! — Fr. Febhraio-Marzo.
4. — Petalophyllutn Ralfsii Gottsche.
Sulla terra umida. — Malta, raro, cimitero (\é\V Addolorata ! —
Fr. 26 Febbraio.
5. — Pellia Fabroniana Raddi.
Lungo i condotti d'acqua e negli stillicidi. — Malta, non raro,
per es. ImtaTileh, Ballut, Gneina, Ghirghenti !
Var. furcigera Hooker.
Insieme al tipo. — Malta, a ImtaTileb e nella serra di ArgottiX
6. — Sphaerocarpus Michelii Bell.
Sulla terra in luoghi scoperti, come pure nei campi fra il se-
minato. — Malta, molto comune !
7. — Lunularia cruciata Du Mort.
Luoghi ombrosi sulla terra umida. — Malta, comune, San-
V Antonio, Argotti, cimiteri deW Addolorata e di Ta Braccia,
IiniaTileb, Ghirghenti, Boschetto ecc. !
* Tutte le Epatiche che abbiamo raccolte nell'Arcipelago Maltese
soao state determinate dal Prof. Caro MASSALONao.
342 HEPATICAE
8. — Targionia hypophylla L.
Sulla terra muscosa, — Malta, qua e là non comune, per es.
Hauli, Ùied Kirda, Boschello, tJled Incita, Iintatileb, Ballul !
Gozo, Migiarro !
9. — Tessellina pyramidata Du Mort.
Sulla terra in luoghi scoperti. — Malta, abbondante in parec-
chi luoghi, per es. Ta Balda, Ùied Incita, Ùied Babu, Notabile,
Bingemma, Ùied il GTiasel, Boschetto, Ta Balda, Corradiìio \
Comparisce tardi, quando molte Riccie sono disseccate.
10. — Riccia crystallina L.
Sulla terra umida, nei campi, nei giardini e luoghi ombreg-
giati. — Malta, comune, Notabile alla stazione, spalti dei forti
di Floriana, fossati di Valletta, Musta, cimiteri di Ta Braxia
e éeW Addolorata, Boschetto acci Gozo, Ùied il Lanziatal
11. — Riccia insularis Levier.
Sulla terra in luoghi ombrosi. — Malta, frequente, per es.
Imtalileb, fossi e spalti dei forti di Valletta e di Floriana, Ùied
Incita, Crendi tal Mentna, Ùied Ghomor !
12. — Riccia Henriquesii Levier var. Mediterranea Mas-
salongo Nuovi rappr. nella FI. It. del gQW. Riccia. Bull. Soc.
boi it. 1913 p. 50.
Sulla terra umida. — Malta, Porta Bombe !
13. — Riccia Crozalsii Levier; Massalongo Le Ricciaceae
della Flora Italica in Atti R. Istit. Veneto di So. Lett. ed Arti
tomo 71 parte 2" p. 868 (1912).
Sulla terra. — Malta, Ùied Incita, Ùied Babà I
Forma major Massalongo manoscr.
Sulla terra. -- Malta, col tipo a Ùied Incita !
I*. — Riccia Lescuriana Austin var. glaucescens (Caringt.)
K. Milli. ; Massalongo Nuovi rappr. Fi. It. gen. Riccia p. 52.
Sulla terra umida. — Malta, viottoli dei giardini di Floriana !
15. — Riccia Melitensis Massalongo Nuovi rappr. FI. It. gen.
Riccia p. 52. ^
Sulla terra umida. — Gozo, nella valle di XlendiX
^ Il Prof. Massalongo ci avverte che l'esame di esemplari prove-
nienti dalla Tripolitania gli hanno fatto nascere il dubbio che la
sua R. Melitensis non sia altro che una forma della polimorfa R. la-
mellosa Raddi.
HEPATICAE, LICHEXES 343
16. — Riccia glauca L.
Sulla terra umida. — Malta, frequente, per es, Mahliiba, Ùied
Babu, fossi di Valletta, Ùied Incita !
17. — Riccia lamellosa Raddi.
Sulla terra umida. — Malta, qua e là, per es. Mahhiha, Ùied
GTiomor, fossi di Valletta !
18. — Anthoceros dichotomus Raddi.
Sulla terra umida in luoghi scoperti. — Malta, frequente,
Ùied Incita, Ùied Kirda, Ùied Xcora, fossi di Valletta e di Fto-
ìHana, ImtaTìleb, Notahile, Boschetto, Ghirghenti ecc. ! Gozo,
Ta Cene, valle di Xlendi verso Monsciar !
LICHENES.i
HOMEOLICHENES.
1. — Placyntiiium corallinoides (HoiFm.) Krb.
Sulle roccie. — Malta, raro, Hauti, Corradino, Forte Manuel !
2. — Placyntilium caesium ( Diif.) Mass.
Sulla pietra. — Malta, sui bastioni di Valletta ! Gozo, sulle
roccie nella valle di Xlendi !
3. — Psorotichia murorum Mass. ; Jatta Mat. Lich. It. N.° 73
et Syll. p. 33; CG. Veget. house terr.
Sui muri, tetti, bastioni e roccie, e sulla terra umida. — Malta
e Gozo, comunissima!
4. — Psoroticliia riparia Arnd. ; Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 910.
Sui muri, bastioni e roccie presso il mare, assai meno comune
della precedente. — Malta, Floriana, Forte Manuel, San Paolo
a /ilare ecc. !
^ I Licheni raccolti quasi tutti da uno di noi (CG.), sono stati
determinati dal comiaianto Dott. A. Jatta, ed uua parte di essi si
trova citata sia in « Materiali per un censimento generale dei Li-
cheni Italiani » sia nella « Sylloge Lichenum Italicorum », sia nella
« Flora Italica Cryptogama Pars III (Lichenes) » dello stesso Jatta.
Abbiamo seguito la nomenclatura e l'ordine adottati da Jatta nella
Flora Italica Cryptogama, ed abbiamo citato i .suddetti lavori per
le specie delle quali vi è detto che si trovano nelle Isolo Maltesi.
344 LICHENES
5. — Enchylium Rubbianum Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 910.
Malta, in località non notata!
6. — Collema pulposum Ach.
Sul terreno roccioso umido. — Malta e Gozo, comune!
Var. granulQsum (Ach.) Kib.
Malta, col tipo ma meno comune, per es. Cala Frana, cimi-
tero ^q\V Addolorata, Gomerino !
Var. compactutn Ach.
Malta, raro, Ghlrghenti !
7.— Collema cheileum (Ach) Njl.; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 910.
Sui terrazzi delle case e sul terreno roccioso umido. — Malta,
frequente, Minsia, Fiddìen, spalti fuori Porta Bombe ecc. !
8. — Coiiema limosum (Ach.) Nyl.; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 910.
Sul terreno umido. — Malta, non comune, fuori Porta BonibeX
9. — Collema tenax (S\v.) Ach.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 910.
Sulla terra umida. — Malta, qua e là, Minsia, fuori Porta
Bombe, Corradino, Notabile ecc. !
10. — Collema palmatum (non I)C.) Schaer. ; Jatta Syll. p. 23
et FI. It. Crypt. p. 95.
Sulla terra e sulle roccie umide. — Malta, comune, per es.
Ùied Babu, Inighieret, Minsia, Bosclietto ecc. !
II.— Collema Meliteum .Jatta Nuovo Giorn. Bot. It. 1894
p. 241; Jatta Syll. p. 24 et FI. It. Crypt p. 95.
Sul terreno e sulle roccie umide. — Malta, qua e là, Gome-
rino, Ùied Babu, Hauli ecc. !
Var. conglomeratum Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 910.
Sulla terra. — Malta, in luogo non notato!
Il tipo, oltre che a Malta è stato trovato anche in Sardegna.
La varietà è nota soltanto di Malta.
12. — Collema granosum Wlf in Jacq. ; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 910.
Sulla terra rocciosa. — Malta, raro, GTiain Tuffiha !
13. — Synechoblastus flaccldus Krb.
Var. hydrelus (F\v.) Krb.
Sui muri e sulle roccie. — Malta e Gozo, comune !
LICHENES 3^5
14. — Collemodium subplicatile Nyl, ; latta F!. It. Crypt. Ad-
denda p. 910.
Sulla terra umida. — Malta, Boscheilo !
15. — Collemodium turgidum (Schaer.) Nyl.; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 910.
Sulla roccia. — Malta, non comune, HaiUi, Gomerino, Flo-
riana, San Paolo a ìnare presso il mare !
16. — Leptogium lacerum (Ach.) Nyl.
Sulla terra muscosa. — Malta, non comune, Addolorata !
17.— Leptogium Schraderi Nyl.; latta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 910.
Malta, col precedente !
18. — Leptogium tenuissimum (Dcks.) Krb.
Sulla terra e sulle roccie umide. — Malta, Minsia !
19. — Leptogium subtile (Sra.) Nyl. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 910.
Sulla terra e sulle roccie umide. — Malta, Minsia, Boschetto !
Heterolichenes.
20. — Ramalina Duriaei (De Not.) Bagl. ; Jatta Syll. p. 67 et
FI. It. Crypt. p. 171.
Sopra alberi da frutto, come aranci, melagrani, nespoli ecc., spe-
cialmente sulle piante vecchie. — Malta, frequente, per es. Bo-
schetto, Ghirghenii, Gnien il Gbir, tied Incita, IintaTdeì) ecc. !
21. — Xanthorìa parietina (L.) Th.
Sopra roccie, muri, terrazzi e tronchi d'albero. — Malta, Gozo,
Cornino e Filfola, comunissima!
Var. aureola (Ach.) Fr.
Malta, Gozo, Cornino e Filfola, col tipo, specialmente sul
duro calcare !
Var. livida De Not. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 226.
Sui tronchi degli aranci, carrubi, melagrani ecc. — Malta e
Gozo, comune !
Var. subgranulosa Nyl. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 227.
Sulle roccie e sui terrazzi delle case. — Malta e Gozo, meno
comune del tipo, per es. Zurrico, Forte Manuel, Cala Frana ecc. !
Var. ectanea Ach.
Sulle roccie. — Gozo, Xlendi ! Cornino !
346 LICHENES
22. — Physcia tenella (Se.) Nyl.
Sui tronchi di Zizyphus saliva. — Malta, rara, Ta Baldu !
23. — Physcia obscura Fr.
Sui tronchi degli aranci. — Malta, frequente, Casal Balzan,
SanV Antonio, Gudia, Boschetlo ecc. !
Var. virella (Ach.) Th.
Malta, col tipo !
24. — Lecanora crassa (Hds.) Ach.; . latta Mat.Lich.It.N.° 252.
Sulla terra rocciosa. — Malta, abbastanza comune, peres. Corra-
dino, Ùied India, ImtaTìleb ecc. ! Gozo e Cornino, pure comune !
Var. caespitosa (Vili.) Schaer.
Col tipo. — Malta, San Paolo a more ecc. ! Gozo, regione
di Nadur ecc. !
25. — Lecanora gypsacea (Sm.) Ach.; Jatta Mat. Lich. It.
N.° 254.
Sulla terra rocciosa, sulle pietre e sui muri. — Malta, Gozo
e Cornino, abbastanza comune !
2G. — Lecanora lentigera (Web.) Ach,
Sulla terra umida rocciosa. — Malta, non comune, Boschetto,
Balliit !
27. — Lecanora sublentigera Jatta FI. It.Crypt. Addenda p. 911.
« Thallus squamulosus rosulato-orbicularis in centro candido-
glaucescens, squamulis parvulis adscendentibus imbricatis vel pli-
cato-intestiniformibus, punctis fusco-nigricantibus picnidia non
continentibus adspersis, ambitu radiato-lobatus, lobis amplis con-
cavis pallide lutescentibus caesio-pruinosis, marginibus crenatis.
Sterilis. »
Trovato un unico esemplare sul terrazzo di una casa. — Malta,
a Casal Balzan !
Specie fino ad ora conosciuta soltanto di Malta.
28. — Lecanora saxicola (Poli.) Jatta Mat. Lich. It. N.» 305.
Sulla roccia calcarea dura. — Malta, non comune, Makluba,
Ghirghenti, lied il GTiasel !
29. — Lecanora fulgens (Sm.) Ach.
Sui bastioni. — Malta, non comune, Valletta, Floriana !
30. — Lecanora pruinifera Nyl.
Malta, colla precedente !
3t. — Lecanora circinata (Pers.) Ach. L. radiosa Jatta Mat.
Lich. It. N.° 299. Placodium circinatum CG. Veget. house terr.
LICHENES 347
Sopra muri, terrazzi, bastioni e roccie. — Malta, Gozo e Co-
rnino, comunissima da per tutto, specialmente sui terrazzi delle
case esposti al Nord !
32. — Lecanora galactina Ach.
Muri, terrazzi, bastioni e roccie. — Malta, Gozo, Cornino,
comune da per tutto !
Var. muralis Mass.
Col tipo !
33. — Lecanora subfusca Ach. var. aliophana Ach.
Sugli aitanti e sui mui-i. — Malta, comune, Valletta, Floriana,
Marsa, Casal Balzan ecc. ! Gozo, Cala Dàety^i, Rabato !
Var. chiarona Ach.
Sui tronchi dei fichi domestici. — Malta, meno comune, Ta
Baldu, Bo'icheUo ecc. \
Var. argentata Ach. forma giabrata Schaer.
Sugli alberi di lieo, di ailanto ecc. — Malta, comune, per es.
Ta Balda, Ghirghenti , Floriana ecc. !
Forma boeomycioides Mass.; Jatta FI. It. Grypt. Addenda
p. 912.
Sui nespoli, sulle roccie e sui muri. — Malta, non comune, Im-
iahleb, GTiain TufJìTia !
34. — Lecanora Hageni Ach.
Sugli alianti, gli ulivi ed i fichi. — Malta, non comune, Flo-
riana, Pietà, Ta Balda, Ballati
Var. coerulescens (Schaer.) Jatta.
Sui carrubi. — Malta, ImlaTileb !
35. — Lecanora sulphurea (Hfìfm.) Ach.; Jatta Mat. Lich,It.
N.o 315; CG. Negei. house terr.
Sulle pietre e sulla malta dei terrazzi. ~ Malta, frequente,
Valletta ecc. !
36. — Lecanora calcarea (L.) Snarf. Aspicilia calcarea CG.
Veget. house terr.
Sopra pietre, roccie, muri e malta dei terrazzi. — Malta e
Gozo, comunissima da per tutto!
Var. concreta Schaer. cum forma farinosa (Pili.) Schaer.
Col tipo. — Malta e Gozo, comune tanto la varietà che la
sua forma !
Var. contorta (Flk.) Jatta forma cinereo-virens Mass.
Col tipo, pure comune !
348 LICHENES
Var. viridescens (Mass.) Krb.
Gol tipo e con le altre varietà, comune !
37. — Lecanora lithofraga (Mass.) Jatta.
Sulle roccie, pietre e muri. — Malta e Gozo, comunissima da
per tutto !
38. — Lecanora hiascens (Mass.) Jatta.
Sulle roccie. — Malta e Gozo, meno comune della precedente !
39. — Acarospora glaucocarpa (Walil.) Krb.
Mui'i e roccie umide. — Malta, non comune, qua e là, Pnales,
Gìiirghenti, Mislra, Melleììci ecc. !
40. — Caloplaca aurea (Schaer.) Jatta.
Sulla terra umida e tra i muschi. — Malta, qua e là, Pùales,
Ùied Incita, BoscheUo, MelleJia, GTiallis ecc. !
41. — Calopiaca murorum (HfFm.) Th.
Sulla roccia calcarea dura. — Malta, frequente, i)er es. HauU,
Ùied Kirda, Forte Manuel, Musta ecc, ! Gozo, ugualmente fre-
quente, Migiarro, Ùied il GTiasri, Xlendi ecc. !
42. — Calopiaca pusilla Mass. var. umbratica Jatta; latta
FI. It. Cryi)t. Addenda \). 913.
Sui bastioni. — Malta, non comune, Valletta !
43. — Caloplaca callopisma (Ach.) Th. Amphiloma Callopi-
snia CG. Veget. house terr.
Roccie, pietre, terrazzi e bastioni. — Malta e Gozo, comunis-
sima da per tutto !
Var. centroleuca Mass.; Jatta SylI. p. 239 et FI. It. Crypt.
p. 303.
Col ti[)o, e comune quanto esso !
44. — Caloplaca luteo-alba (Turn.) Th. ; Jatta Mat. Lich. It.
N.o 420 et FI. It. Ci-ypt. Addenda p. 913. Callopisma luteo-alba
CG. Veget. house terr.
Sopra roccie, pietre ed alberi. — Malta, frequente, per es.
Floriana, Ta Baldu, Ghzira ecc. l Gozo, pure ù-equente, Xlendi,
Cala Dueira ecc. !
45. — Caloplaca ochracea (Schaer.) Mass.; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 913.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, comune, per es. Corradino,
tfied Incita, luiiah/eb ecc. ! Gozo, Xlendi, Migiarro ecc. !
48. — Caloplaca erythrocarpa (Pers.) Th.
Sulla dura roccia calcarea. — Gozo, Cala Dùeira !
LICHENES 349
47. — Caloplaca Melitensis Jatta FI. li. Crypt. Addenda p. 914.
« Tliallus tartareus crassiusculus plumbeo- vel dilute cinereus
areolato-rimulosus, areolis minutis 0,5-8 mm. lalis planiusculis
in plagas ambiti! areolis amplioribus duo lobatis crassioribus
determinatas dispositus. Aphothecia croceo-ferruginea in areolis
solitaria parvula primum immersa, dein adnata ac demura con-
vexa immarginata rotuiida areolas aequantia vel majora opaca.
Sporae minutae in ascis cylindrico-clavatis octonae, blastodiis
parvulis polaribus : 10-11 * 3-3,5 jj. ».
Sui bastioni. — Malta, rara, Floriana !
Questa specie è prossima alla Caloplaca Spalaiensis Zalilbr.,
alia quale era stata da Jatta riferita, prima che avesse ricono-
sciuto in essa una entità specifica.
Specie conosciuta soltanto di Malta.
48. — Caloplaca aurantiaca (Lgthf.) Th.
Sulle roccie e sulle pietre. — Malta, comune, per. es. tJied
Incita, Hauli, TJied Kirda, Forte Manuel ecc. ! Gozo, comune,
Cala Bueira, TJied il GTiasri ecc. !
Var. Velana Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 914.
Sulla roccia. — Gozo, Xlendil
Var. diffracta Mass.
Sulla roccia. — Gozo, Cala Dùeira !
Var. leucotis Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 914.
Sulla roccia. — Malta, non rara, Forte Manuel, Cardia ! Gozo,
Xlendi !
Var. placidia Mass.
Sulle roccie. — Malta, Ùied Incita, Hauli !
Var. Oasis Mass.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 914.
Sui bastioni. — Malta, frequente, Valletta e Floriana !
Var. erythrella (Ach.) Jatta.
Sui sassi. — Gozo, frequente in Cala Dùeira !
49. — Caloplaca corina (Ehrh.) Th. var. cyanolepra Krb.
Sui cipressi e sugli aitanti. — Malta, frequente, cimitero di
Ta Braxia, Floriana ecc. !
50. — Caloplaca pyracea (Ach.) Th.
Sulle roccie e sulle pietre. — Malta, comune, per es. Ùied
Incita, ImtaTileb, Ùied Babu ecc. ! Gozo, pure comune, Cala
Ihìeira, Xlendi ecc. !
Var. confluens Mass.
350 LICHENES
Sui fichi, sugli ulivi e sugli ailanti. — Malta, frequente, Ta
Baldu, Ballai, Floriana ecc. !
Var, lactea Mass. forma macrocarpa .latta FI. It. Crypt.
Addenda p. 914.
« Apothecia emersa majora cephaloidea livido-croceo-fusce-
scentia habitu saepe biatoriuo. Sporae speciei ».
Sulla roccia. — Gozo, XlencU !
Forma fin ora nota soltanto di Gozo.
Var. pyrithroma (Ach.) Nyl. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 914.
Sui sassi. — Gozo, XleyicliX
51. — Caloplaca marmorata Bagl. ; Jatta Mat. Lich. It N." 421 ,
Syli. p. 251 et FI. It. Crypt. p. 387.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, comune, per es. Forte
Manuel, Corradino, Ùied Incita, (lied il GTiasel, Melletia ecc. !
Gozo, comune, Nadur, Xlendi ecc. !
Jatta aveva distinto, in litteris, una varietà da noi raccolta in
Malta a Ghirghenti che aveva chiamata cephaloidea, ma che
esso non ha pubblicata.
52. — Caloplaca fulva (Anzi) .latta FI. It. Crypt. Addenda p. 914.
Sulla roccia. — Malta, soltanto a Forate Manuel !
53. — Diphratora Cesati Mass.; Jatta Mat. Lich. It. N." 444,
Syll. p. 263 et Fi. It. Ci'ypt. p. 394. Ricasolia Cesati CG. \Qgei.
house terr.
Sulle roccie, sui terrazzi e sui bastioni, e specialmente alla
base dei muri lungo le strade di campagna. — Malta e Gozo,
comune da per tutto !
Var. grisea Bagl.
Col tipo !
Vai-, olivacea Bagl.
Col tipo ma un poco meno comune !
54. — Diphratora spadicea (Fw.) Jatta var. Gennari Bagl.
Mat. Lich. It. N." 446, Syll. p. 264 et FI. It. Crypt. p. 395. Ri-
casolia Gennari CG. Veget. house terr.
Colla precedente, — Malta e Gozo, comunissima da per tutto!
55. — Diphratora olivacea Dui. ; .latta Mat. Lich. It. N." 445,
Syll. p. 264 et FI. It. Crypt. p. 395.
Colle precedenti. — Malta e Gozo, comune, specialmente sui
terrazzi delle case e sui muri che li cingono !
LICHENES 351
56. — Lecaniella pseudocyrtella Anzi ; Jatta FI. It. Grypt.
Addenda p. 915.
Sui mandorli e sui fichi. — Malta, non rara, Ballai, Marsa-
scirocco, Zurrico, Ùied Babu !
Per una forma da noi trovata sui pini al Boschetto in Malta,
Jatta si proponeva di istituire una varietà distinta che intendeva
chiamare var. Melitensis, della quale però non ha lasciato la
descrizione.
57. — Lecaniella Turicensis Mass. ; .Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 915.
Sopra roccie e muri. — Malta, Forte Manuel, FidcHenl
58. — Lecaniella proteiformis Mass. var. lecideina Mass. ;
Jatta FI. It. Crypt. Ad(len<la p. 915.
Sui bastioni. — Malta, Valletta e Floriana !
Var compacta Mass.
Colla precedente!
59. — Lecaniella alocyza Mass. ; Jatta Fi. It. Crypt. Addenda
p. 915.
Sulle roccie. — Gozo, Cala Dùeira l
Var. flavidula Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 915.
« Thallus amylaceo-farinosus e cinereo-albescente flavidulus.
Apothecia tantummodo majora. Sporae majores : 9-12* 4-5 /a ».
Sulle roccie. — Malta, Forte Manuell Gozo, Cala Dàeiral
Varietà fin ora nota soltanto di Malta.
60. — Lecaniella dimorpha Mass.; Jatta FI. It. Cryi)t. p. 401.
Sulla roccia. — Malta, non rara, lmghieret\ Gozo, Cala
Bùeira !
61. — Lecaniella polycycla Anzi.
Sui terrazzi delle case. — Malta, Valletta !
62. — Lecania athroocarpa Dub. ; .Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 915.
Sugli ulivi. — Malta, Ta Baldul
63. — Lecania Koerberiana (Lhm.) Ivrb. ; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 915.
Sui carrubi. — Malta, San Martin !
64. — Haematomma cismonicum Beltr. ; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 915.
Sul tronco di una Datura. —■ Malta, solamente a Musta in
un giardino !
352 LICHENES
65. — Rinodina metabolica (Ach.) Krb. var. maculiformis
(Hepp.) Krb.; Jatta FI. it. Crypt. p. 418.
Sugli alberi da frutto. — Malta, Ghain Zniiber\
86. — Rinodina albana Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 915.
Sui tronchi degli agrumi. — Malta, frequente, per es. Sant'An-
tonio, Casal Balzan, Musta ecc. !
67. — Pertusaria dealbata Ach. : Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 915.
Sugli alberi di carrubio e di fico. — Malta, nelle cave presso
Intriderei !
68. — Pertusaria communis Dc.
Sui fichi, carrubi, peri, mandorli ecc. — Malta, comune, per es.
Uied GTìornor, TJied Incita, fjied Babu, ImtaTileb ecc. ! Gozo,
pure comune, per es. Naditr, Xlendi, Migiarro ecc. !
Questa specie è spesso invasa dalla Lecidea pertusariicola Jatta.
69. — Pertusaria lejoplaca Ach.
Sugli alberi di fico. — Malta, non comune, a Ùied Babu e a
GTiain Znuber \
70. — Pertusaria leucostoma Mass.
Sui carrubi. — Malta, frequente, Ùied GTiomor, Ùied Babu
e a GTìain Znuber ecc. !
71. — Urceolaria scruposa Acli.
Sulle Cladonia muricata e endiviaefolia e sulla Lecanora
crassa. — Malta, qua e là, in alcuni luoghi abbondante, Uied
Incita, Ùied Babà, Boschetto, GTiallis ecc. !
vai-, gypsacea Smrf.
Sulla terra umida. — Malta, Ùied Incita, abbondante al Hauli !
var. bryophila Schaer.
Sui muschi. — Malta, non comune. Ballati
72. — Urceolaria actinostoma Pers.
Sulla roccia arida. — Malta e Gozo, qua e là, per es. Corra-
dino, Hauli, Forte Manuel, Ùied Gherzuma ecc. ! Gozo, Xlendi l
Var. tectorum Mass.
Col tipo!
73. — Cladonia pungens Flk.
Sulla terra rocciosa fresca. — Malta, abbastanza comune, per
es. Hauli, Haglar Klm, Ùied Incita, Boschetto, Ùied GTio-
mor ecc. !
LICHENES 353
74. — Cladonia muricata Del.; Jatta Mat. Lich. It. N.° 71,
Syll. p. 93 et FI. It. Crypt. p. 491.
Sulle l'occie e sul suolo roccioso. — Malta, comune, per es.
Lied Incita, tJied GTiomor, Mellelìa !
75. — Cladonia pyxidata (L.) Fr.
Sulla terra e sulle roccie. — Malta, molto comune, per es.
Contadino, Ùied India, Addolorata, Ùied GTioìnor ecc.l Gozo,
ugualmente comune, Xlendì, Migiarro ecc. \ Cornino!
Var. neglecta (Flk.) Krb.
Qua e là col tipo !
Var. Pocillum (Ach.) Flk.
Col tipo. — Malta e Gozo, frequente!
76. — Cladonia fimbriata (L.) Fr.
Sulla terra rocciosa o muscosa. — Malta, comune, Corradino,
Ùied Incita, Ùied GTiomor, Ùied K ir da, Ùied Babu ecc.! Gozo,
comune, Xlendi, San Blas, Migiarro ecc. !
77. — Cladonia endiviaefolia (Dcks.) Fr.
Sulla teira rocciosa. — Malta, m^olto comune, per es. Corra-
dino, Hauli, Ùied Incita, Ùied Kirda ecc. ! Gozo, ugualmente
comune, Migiar Scini, Xlendi ecc. !
78. — Biatora declpiens (Ach.) Fr.; Jatta Mat. Lich. It. N.'^SST.
Sul suolo e sulle roccie umide. — Malta, comune, per es. Cor-
radino, ImtaTìleb, Boschetto, Ùied Incita, Ùied Kirda ecc. \ Gozo,
ugualmente comune, Saìi Blas, Migiarro ecc. !
Var. dealbata Mass. ; Jatta Syll. p. 308 et FI. It. Crypt.
p. 520.
Sulle roccie. — Malta, solamente al Hauli !
79. — Biatora coroniformis Krplh. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 918.
Sulle roccie e sulla terra. — Malta, San Paolo a mare, Ha-
glar Kim, Imghieret ! Gozo, Migiar Scini !
80. — Biatora fusco-nigrescens Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 918.
« Thallus cartilagineo-continuus determinatus maculas pal-
lido-flavidulas efformans. Apothecia sparsa minuta nigra, mar-
gine elevato, paraphisibus capillaribus ramosis. Sporae in ascis
cylindraceis octonae simplices minutae: 9-10'!' 3 /x ».
Sui carrubi. — Malta, rara, Ùied Babu !
Specie nota soltanto di Malta.
8. SOJIMIER et C'ARUA2fA GATTO. — Flora Melitcìisis nova. 23
354 LICHENES
81. — Biatora chondrodes Mass. ; Jatta FI. It. Ciypt. Addenda
p. 918.
Sopra roccie e pietre. — Malta, (lua e là, CorraóAno, Gneina,
GTiain il Gbira, San Paolo a mare !
82,— Biatora cyclisca Mass.; Jatta Mai Li eh. It. N.° 613,
Syll. p. 330 et FI. II. Crypt. p. 543.
Roccie, bastioni, pietre, lastricati. — Malta, comune, per es.
Valletta, Floriana, Ùied il GTiasel, Corradino eccA Gozo, ugual-
mente comune, Xlendi, San Blas ecc. !
83.— Biatorina sylvestris Arnd.; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 918.
Sulle roccie e sulle pietre dei muri a secco. — Malta, non
rara, Ùied Babu, Forte Manuel, Ùied Incita ecc. ! Gozo, non
rara, Xlendi, San Blas ecc. !
84. — Biatorina lenticularis (Adi.) Krb. ; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 918.
Sopra roccie, pietre e terrazzi. - Malta, qua e là, Valletta,
Fiddien !
Var. ecrustacea (Krb.) Arnd.; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 918.
Sui bastioni — Malta, Vallettal
85. — Bacidia atrogrisea (Hepp.) Krb.; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 919.
Sui pini e sui cipressi.— Malta, Sant'Antonio, Boschettol
86. — Bacidia rosolia (Pers.) De Not, ; Jatta FI. It. Crypt.
Addenda p. 919.
Sugli ulivi e sui salici. — Malta, Ta Balda, Gnien il Ghiri
87. — Lecidea auriculata Th. var. calcicola Jatta FI. It.
Crypt. Addenda p. 919.
Sulla roccia. — Malta, Boschetto !
Varietà nota solo di Malta.
88. — Lecidea viridans F\v.; Jatta FI. It, Crypt. Addenda p. 919.
Sui muri dei terrazzi. — Malta, a Marsascirocco !
89. — Lecidea enteroleuca Ach,
Sui fichi e sui carrubi. — Malta, fi-equente, Ùied Babu, Ghain
Znaber. GTìain il Gbira, Ta Balda ecc. ! Gozo, Xlendi, Migiarrol
90. — Lecidea olivacea Mass.
Sui tronchi dei fichi. — Malta, non comune, Ùied Incita, Ùied
Babu, GTiain Zìiuber !
LICHENES 355
91. — Lecidea glabra Kiplh. var. viridula Arnd.
Sulle roccie presso il mare. — Malta, San Paolo a marel
92. — Lecidea pertusariicola Jatta N. Giorn. Bot. It. 1894
p. 246, Mat. Lich. U. N.° 773'"% Syll. p. 353 et FI. It. Crypt. p. 023.
« Thallus propi'ius nullus. Apothecia aterrima prirnitus punc-
tiformia dein appianata suburceolata, margine tenui persistente.
Sporae miiiutae lineari-oblongae : 12-13*2-3 /x ».
Sulle Periasaria, sui carrubi, sui fichi e sui Crataegn^. —
Malta, non rara, Ùied Babu, Boschetto, Ta Balda ecc. ! Gozo,
Xlendi !
Specie endemica.
93. — Thalloedema tabacinum (DC.) Mass.
Sulla terra. — Malta, ImiaTilebl
94-. — Thalioadema paradoxum Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p 920.
« Thallus crassus rugoso-plicatus squamulosus, squamulis pri-
mum bulkitiscaesio-pruinosis dein amplis sinuato-lobatis lurido-
tabacinis oris albo-pulverulentis crenatis. Apothecia mediocra
e squamis oriunda primum plana pruinosa, margine densius prui-
noso-pulverulento, dein convexa tota glauco-pruinosa. Sporae
fusiformi-aciculares rectae uniseptatae: 16-18 « 2 /x ».
Sulla terra. — Malta, raro, Minsia !
Specie endemica.
95. — Thalloedema vesiculare (Hffm.) Mass. Biatorina ve-
sicularis Jatta Mat. Lich. It. N.° 707.
Sulla terra sotto un muro. — Malta, Ùied Incita !
Var. teretocarpum Mass.; .Jatt. FI. It. Crypt. Addenda
p. 920.
Sulla terra umida. — Malta, raro, camposanto deW Addoloratal
96. — Thalloedema mammillare (Fr.j Mass. vai. pulchel-
lum Jatta FI. It. Crypt. Addenda p. 920.
« Thallus candidus bullato-squamulosus, squamulis minoribus
usque ad 0.5-8 mm. latis saepe planiusculis adpressis fere cru-
stam rimoso-areolatam formantibus, Apothecia mediocra squa-
mulis saepe majora plana atra nuda, paraphysibus discretis apici-
bus fuscis. Sporae breviores elii[)ticae vel cuneafae uniseptatae:
9-10 «2-3 u ».
Sulla terra umida rocciosa.— Malta, raro, GneinaX
Varietà non conosciuta altro che di Malta.
356 LICHEN ES
97.— Toninia acervulata Nyl.; Jatta FI. It. Crypt. Addenda
p. 920.
Sulle pietre e sui muri dei terrazzi. — Malta, Casal Balzan,
Forte Manuel !
98. — Toninia aromatica (Sm.) Mass.
Sulla terra umida e rocciosa e sui muri. — Malta, non rara,
Minsia, Uied Incita, ImiaTìleb !
99. — Toninia squalida (A.ch.) Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. Ad-
denda p. 920.
Sulla terra rocciosa, sai muri e sui terrazzi delle case. —
Malta, frequente, Minsia, Marsascirocco, Casal Balzan ecc.l
Gozo, Xlendi, Uied il GTiasri !
100. — Artlirosporum accline Krb. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 656,
Sulla Poinsettia pulcherìHma. — Malta, giardino di Sant" An-
tonio !
101. — ScoIiciosporumDoriae Bagl. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 660.
Sopra pini, aranci carrubi e altri alberi. — Malta, frequente,
Ùied Incita, Gneina. Boschetto, Ta Baldu !
Var. decussatum Jatta FI. It. Crypt, Addenda p. 920.
« Thallus cartilagineus pallescente-albidus protothallo atro li-
mitatus vel decussatus. Apothecia sparsa parvula subpedicellata
aterrima plana, margine persistente. Sporae cylindraceo-acicu-
lares ut in specie ».
Su di un albero di fico. — Malta, solamente a Ta Baldu !
Varietà conosciuta soltanto di Malfa.
102. — Buellia canescens (Dcks.) De Not. ; Jatta Mat, Lich.
It. N.° 831 et FI. It. Crypt. p. 663.
Sui carrubi, fichi, gelsi ecc. — Malta, comune per es. Makluba,
Uied Incita, Uied OTtomor, Uied Kirda, Imiaìileì) ecc. I Gozo,
comune, Xlendi, Migiarro ecc. !
103. — Buellia parasema (Ach.) Krb. var. rugulosa (Adi.) Krb.
Sui mar.dorli e sui carrubi. — Malta, Boschetto, Zurrico \
104. — Buellia punctata (Flk.) Krb.
Sui carrubi. — Malta, Boschetto !
105. — Diplotomina albo-atrum (Hffm.) Krb.; Jatta Mat. Lich.
It. N.° 891.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, frequente, Corradino, Forte
Manuel, MelleTm ecc. ! Gozo, Xlendi, Migiarro !
Var. epilobium (Ach.) Schaer. et var. venustum Krb.
LICHENES 357
Col tipo. — Malta e Gozo !
Var. corticola Schaer.
Sui gelsi. — Malta, Pàales, San Martini
106. — Roccella tinctoria DO.; Zerapha p. 66; GD. p. XIII, Gu-
lia Repert. bot. p. 30 et Repert. di St. Nat. p. 214; CG. Nat.
Malt. p. 8; .latta Mat. Lich. It. N." 46, Syll. p. TI et FI. II. Crypt.
p. 698. — Malt. Hazis ia zebgha.
Sulle roccia. — Malta, frequente ed in alcuni luoghi abbon-
dante, per es. Faìcara, Madliena, Gneina, Ghzira, ImlaTi/eb ecc.!
Gozo, comune, Xlendi, Cala Dàeira, San Blas ecc. !
107. — Roccella phycopsis Ach.; Jatta Syll. p. 71 et FI. It.
Crypt. p. 698.
Sugli aranci e sui carrubi ed allri alberi vecchi. ~ Malta,
comune, LntaTiìeh, Ghìrghenti, Gneina ecc. ! Gozo, Xlendi, Mi-
giar Scini !
108. — Lecanactis lyncea (Sin.) Eschw.; Jatta FI. It. Crypt.
p. 720. Opegrapha lyncea Jatta Mat. Lich. It. N.'^ 1037 et Syll.
p. 439.
Sui tronchi degli agrumi, dei carrubi, dei mandorli ecc. —
Malta, comune, per es. Sani" Antonio, Ùiei Babu, Ghirglienti ,
ImtaTilel) ecc. !
109. — Lecanactis Dilleniana (Ach.) Krb. ; .Jatta FI. It. Crypt
p. 720. Opegrapha Dilleniana Jatta Mat, Lich. It. N." 1026 et
Syll. [). 440.
Sulla roccia. — Malta, in localiià non notata!
110. — Lecanactis granulosa (Duf.) Fr. ; .Jatta FI. It. Crypt.
p. 721. Opegrapha grumiUosa Jatta Mat. Lich. It. N." 1029.
0. granulosa Jatta Syll. p. 440.
Sulle pititre, sui muri e sugli ulivi. — Malta, frequente, Hanli,
Ùied GTìornor, Imtatileì), tjied GTiasel ecc. ! Gozo, pure fre-
quente, Ùied il GTiasri, Xlendi ecc.!
111. — Craphis dendritica Ach.; var. medusula Nyl.; .Jatta
Fi. It. Cry|)t. p. 723.
Sugli alianti. — Malta, San Paolo a marel
112. — Craphis scripta (L.) Ach. var. recta (Hmb.) Krb.
Sui susini. — Malta, Gneina, BalliU, Ta Balda, LniaTileb
Var. serpentina (Ach."» Schaer.
Sui tronchi dei fichi. — Malta, Boschetto, ImtaTileh, GTiain
il Gbira !
358 LICHENES
113. — Craphina sophistica Nyl. ; .latta FI. it. Crypt. p. 725.
Sugli alberi di fico. — Malta, Ballati
Jatta aveva distinto la pianta di BalliU da noi mandatagli,
come var. Melitensis, dandone in lilteris la seguente descrizione:
« Spore ellittiche incolori quasi murali divise in tre loculi
trasversali sud(Jivisi alla loro volta in 10-12 biastidi ; lunghe
30-48 /x, larghe 10-12 ju »,
114. ~ Opegrapha Duriaei Mtg. et Brck. ; Jatta Mat. Lidi. It.
N.» 1028, Syll |). 441 ot Fi. It. Crypt. p. 7:7.
Sulle pietre dei muri e sulle roccia. — Malta, Gozo e Co-
rnino, comunissima da jier tutto !
115. — Opegrapha celtidicola Jatta; Jatta FI. It. Crypt. p. 727.
Sui tronchi degli agrumi e degli ulivi. — Malta, frequente,
Sani" Antonio, Casal Balzan, Ta Balda, ImiaTilei) ecc. !
116. — Opegrapha varia Pars.; Jatta Mat. Lich. It. N." 1050.
Sugli alberi. — Malta, frequente, Uied Babà, Boschetto,
Gneina ecc. !
Var. notha (Adi.) Jatta.
Su di un mandorlo. — Malta, trovato una sola volta a Zurricol
Var. rimalìs (Pers.) Adi.
Sulle piante di Opuniia. — Malta, ImlaTilehl
Var. vioiatra (Mass.) Jada.
Sul tronco di un albero. — Malta, Ghirghenlil
117. — Opegrapha rupestris Fr.
Sui muri. — Malta, l're(iueiite, llied India, Ùied Kirda, Im-
iaTileh, Fiddien ecc. !
Var. dolomitica Anid.; Jatta Syll. p. 444 et FI. It. Crypt.
p. 730.
Sulle roccie. — Malta, Uied Babai
118.— Opegrapha herpetica Adi.
Sui tronchi degli agrumi, dei carrubi ecc. — Malta, non rara,
Makluba, Marsascirocco, Imtahleb, Casal Balzan ecc. !
Var fuscata Schaer.
Sui carrubi. — Malta, Marsascirocco, Zarrico !
1 19. — Opegrapha rubecula Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 731.
Sui tronchi di Laurus nobilis. — Malta, non comune, Ta
Balda, GTiain il Gbira, Gneina !
120. — Opegrapha lilacina .Mass.; Jatta FI. It. Crypt. p. 732.
Sui tronchi dei melagrani. —Malta, [)iuttosto rara, Ballati
LICHEXES 359
121. — Opegrapha atra (Peisj Fr.
Sui tronchi dei carrubi, fichi, ulivi ecc. — Malta, comune,
per es. Ha ali, Ùied Incita, TJied Kirda,InitaTìleb, Boschello, Gìiir-
ghenti %Q.Q..\ Gozo, comune, Xi.endi, Migiay'ro, San Blas ecc.!
122. — Opegrapha lithyrga (Ach.) Krb. : Jatta Mat. Lich. It.
N." 103(3 et FI. It. Crypt. p. 736.
Sulle pietre dei muri e sulle roccie. — Malta, Gozo e Cornino,
comunissima da per tutto!
123. — Opegrapha siderella Ach.
Sugli ulivi, fichi e melagrani. — Malta, non comune, Zurrico,
Marsascirocco, Ta Baldn !
124. — Opegrapha saxatilis DO.; Jatta Mat. Lich. N." 10-47,
Svil. p. 440 et FI. It. Crypt. p. 738.
Sulle pietre dei muri e sulle roccie. — Malta, Gozo e Cornino,
comunissimu da per tutto !
125. — Opegrapha MougeothìI Mass.; Jatta Mat. Lich. It.
N " 1040.
Sulle pietre dei muri e sulle roccie. — Malta, Gozo e Cornino,
conninissima da per tutto!
Var. Pisana Bagl.; Jatta Syll. p. 447 et FI. It. Crypt. p. 739.
Col tipo. — Malta, Gozo e Cornino, comune quanto il tipo!
126. — Arthonia caesio-pruinosa Schaer. ; Jatta Syll. p. 459
et FI. It. Crypt. p. 750. Arthonia cinereo-pritinosa Jatta Mat.
Lich. It. N.° 1072.
Sui tronchi dei melagrani.— Malta, Ghirghentil
127. — Arthonia galactites (DC ) Nvl.
Sui cipressi. — Malta, presso il camposanto (\q\Y Addolorata !
128. — Arthonia apotheciorum (Mass.) Almg. ; Jatta Mat.
Lich. It. N.« 1067.
Sulla Lecanoy^a galactina. — Malta, qua e là, per es. Casal
Balzan, Floriana ecc. !
129. — Arthonia dispersa (Schrad.) Mass.; Jatta Syll. p. 464
et Fi. It. Crypt. p. 753. Arthonia epipasta .Jatta Mat. Lich. It.
N.° 1077.
Sui peri e sugli ulivi. — Malta, San Ma>'tinl
130. — Arthonia aspersa Lgth.; .Jatta Syll. p. 467 et FI. It.
Crypt. [). 755
Sui tronchi di Qaercus Ilex. — Malta, camposanto àeW Ad-
dolorata, Boschetto !
360 LICHENES
131. — Arthonia coniangioides Bagi.; Jatta FI. It. Ciypt.
p. 756. Arthonia melanoi^lithalma Jatta .Mat. Lidi. It. N." 1088.
Sui carrubi, fieli i, mandorli ecc. — Malta, abbastanza comune.
Vied Incita, Imiatìleh, San Martin, Ghirghenti, Addolorata ecc.l
132. — Arthonia punctiformis Acli. ; Jatta Mat. Lich. It.
N.° 1094, Syll. 468 et FI. It. Crypt. p. 756.
Sui tronchi dei salci. — Malta, frequente, Ùneina, ImtaTilebl
133. — Arthonia epipastoìdes Nyl.; Jatta FI. It. Crypt. p. 757.
Sugli ulivi, pruni, fichi e specialmente sui melagrani. — Malta,
frequente, Boschetto, Ta Baldu, San Martin, Gnien il Gbir,
Gneina !
Var. galactitelia Nyl.; Jatta FI. It Crypt. p. 758.
Col tipo !
134. — Arthonia mediella Nyl. ; .Jatta FI. It. Crypt. p. 758.
Sui salici. — Malta, Gnien il Gbir !
135. — Arthonia ectropoma Mass. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 759.
Sul tronco di un fico. — Malta, (hieina !
136. — Arthonia didyma Krb. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 762.
Sugli ulivi. — Malta, Ballutl
137. — Arthothelium Ruanum Mass.
Sugli alianti. — Malta, ^'alletta, Floriana !
138.— Arthothelium Beltraminianum Mass.; Jatta P'I. It.
Crypt. p. 771.
Sugli alianti. — Malta, Pietà, Florianal
139. — Dirina Ceratoniae (.\ch.) De Not. ; Jatta Syll. p. 284
et FI. It. Crypt. p. 773.
Sui tronchi degli agrumi e di altri alberi, specialmente dei
carrubi che ne sono ordinariamente ricoperti. — Malta, Gozo
e Cornino, comunissima da per tutto!
140. — Dirina repanda (Fr.) Nyl.; Jatta Syll. p. 284 et FI. It.
Crypt. 1». 773.
Sulle l'occie calcaree dure e sulle rupi. — Malta, frequente,
Mahhiba, (lied Baìm, San Paul tat Targia, Ghzira, Musta ecc. !
Gozo, frequente, Xlendi, San Bla.s, Cala Bueira ecc.l
141. — Endopyrenium rufescens (Adi.) Krb.
Sulla terra rocciosa umida. — Malta, frequente, Minsia ! Gozo,
tJied il Ghasri !
142. — Endopyrenium hepaticum (Ach.) Krb.; latta Mat.
Lich. It. N.° 1182, Syll. p. 500 et FI. It. Crypt. p. 789.
LICHENES 361
Sulla terra. — Malta, comune, per es. Imgliieret, Forte Ma-
nuel, Uied Incita ecc. !
143. — Endopyrenium dedalaeum (Ki pili.) Krb. ; latta Mat.
Lich. It. N.o 1181, Syll. p. 501 et FI. It. Crypt. p. 790.
Sulla terra umida. — Malta, frequente, tlied Incita, HauliX
(44. — Endopyrenium Adriaticum Zahlbr.
Sui bastioni. ~ Malta, Valletta !
145. — Catopyrenium Custnani Mass.; Jatta FI. It. Crypt.
p. 795.
Sulla terra umida. — Malta, Ùied Incita !
146. — Catopyrenium circinatum Bagl. ; Jatta FI. It. Crypt.
p. 795.
Sulla terra umida. — Malta, Ùied Incita !
147. — Dermatocarpon giomeruliferum Mass. PolyUastiaglo-
merlili fera Jatta Mat. Lidi. It. N.'' 1365.
Sulla terra umida. — Malta, raro, Initatilel), Forte Manuel l
148.— Verrucaria lecideoides Hepp. ; .latta Mat. Lich. It.
N.° 1220, Syll. p. 510 et FI. It. Crypt. p. 806.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, non comune, Forte Manuel,
Corradino, San Martin ecc. !
Var. minuta Mass.
Col tipo.— Malta, anche meno comune, San Martini
149. — \rerrucaria hydrela Ach.
Sulla malta e sui muri dei terrazzi delle case. — Malta, fre-
quente, Valletta !
150. — Verrucaria ruderum DC. ; Jatta Mat. Lidi. It. N.° 12.39,
Syll. p. 515 et FI. It. Crypt. p. SII.
Sui bastioni. — Malta, frequente, Valletta e Floriana !
151. — Verrucaria papillosa Ach. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 812.
Sui bastioni e sui terrazzi delle case. — Malta, Valletta e
Floriana !
152.— Verrucaria rupestris Schrad.; Jatta Mat. Lich. It.
N.-' 1240.
Roccie, muri, terrazzi e bastioni. — Malta Gozo e Cornino,
comunissima da per tutto !
Var. caiciseda Schaer. et var. crassa Mass.
Entrambi queste varietà trovansi col tipo e ugualmente co-
muni !
Var. caesia Arnd. ; Jatta Syll. p. 519 et FI. It. Crypt. p. 814
362 LICHENES
Col tipo, ma un jìoco meno comune !
Var. orbicularis Garov.
Qua e là col tipo !
153. — Verrucaria purpurascens Hflm. ; Jatta Mat. Lich. It.
N." 1238.
Sulla roccia calcarea dura. — Gozo, Xlendi !
154. — Verrucaria muralis (Acli.) Mass.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, non raia. Carni Aliarci,
Mar finse ir occo, Snn Paolo n rnarel
155. - Verrucaria anceps Krplh. ; .Ja'ta FI. IL Crypt. p. 817.
Sulle roccie, sui muri, sui bastioni e sui teriazzi delle case. —
Malta, comune, per es. Valletta , Floriana, Iingìiieret ecc.!
156.— Verrucaria myriocarpa Hepp. : Jatta Mat. Lidi. It.
N.» 1230, S\ll. [). 520 et FI. It. Crypt. p. 818.
Roccie, muri, bastioni e terrazzi. — Malta, Gozo e Cornino,
comunissima da per tutto!
157. — Verrucaria Baldensis Mass. var. spilomatica Mass.;
Jatta Syll. p. 517 et FI. It. Crypt. p. 819.
Sulla roccia calcai-ea dura. — Malta, rara, Ùarclia !
158. — Verrucaria Veronensis Mass.; Jatta FI. It. Crypt. p. 819.
Muri e bastioni. — Malta, qua e là, Vnìlella, Floriana, Sa
Maison !
159.— Verrucaria dolomitica Mass.; Jatta Mat. Lidi. It.
N.» 1206, Syll. p. 517 et FI. It. Ci-ypt. p. 820.
Sulle roccit^ umido. — Malta, rara, San Martini
160. — Verrucaria foveolata (Flk.) Mass.; .latta Syll. p. 518
et FI. It. Crypt. p. 820.
Sulle roccie umide. — Malta, rara, S'in Martin, Boschetto !
161. — Verrucaria macrostoma (I)uf.) DC.
Sui muri e sui terrazr.i. — Malta, comune. Casal Balzan,
Notabile, Valletta ecc. !
162. — Verrucaria tabacina Mass. : .latta FI. It. Crypt. p. 822.
Sui bastioni e sui terrazzi. — Malta, l'alletta e Floriana l
163. — Verrucaria acroteiloides Mass.; .latta FI. It. Grypt.
p. 823.
Roccie, muri, bastioni e terrazzi. — Malta, fre(|uente, Val-
letta, Floriana, Sa Maison, Initahleh, (ììiirghenti !
164. — Verrucaria apathela (Mass.) Jatta; Jatta Syll. p. 506
et FI. It. Crypt. p. 823. T. apatela Jatta Mat. Lich. It. N.» 1196.
LICHKNES 363
Sui muri e sulle roccie. — Malta, non comune, Imtahleb,
San Martin !
165. — Verrucaria fuscoatra (Walh\) Krb.
Roccie, muri, bastioni e terrazzi. — Malta, Gozo e Cornino,
comunissima da per tutto !
Var. controversa Mass. Verrucaria controversa CG, Ve-
get. house lerr.
Malta, col tipo, ma meno comune!
Var. collematodes Garov.
Sulle roccie e sui muri umidi. — Malta <' Gozo, col tipo, ma
meno comune !
166. — Verrucaria vlridula .\cli. ; .latta Mat. Lich. It. N.° 1246,
Syll. p. 510 et FI. It. Orypt. p. 8i!5.
Sulle roccie, sui terrazzi e sui bastioni. — Malta, qua e là,
Valletta, Gìiirghenti !
167. — Verrucarja Beltraminiana Mass.; Jatta FI. It. Crypt.
p. 820.
Sulle roccie, sui muri e .sui terrazzi. — Malta, qua e là, Forte
Manuel, Carni lialzan !
168. — Verrucaria fuscella Ttirii. ; Jatta Maf. Lich. It. N.° 1211,
Syll. 1). 508 et FI. it. Crypt. p. 820.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, San Martini
Var. cinereo-glauca Garov. ; Jatta 1. e.
Malta, a San Martin col tipo !
169. — Verrucaria glaucina (Ach.) Hepp.
Sui bastioni. — Malta, Valletta !
170. _ Verrucaria tristis Krplh. cum var. depauperata Mass. ;
Jatta FI. It. Crypt. p. 828.
Sullo roccie. — Malta, in località non notata !
171. — Thelidium galbanum (Krplh.) Krb. var. acrustaceum
Ariid. ; Jatta FI. It. Crypt. p. 830.
Sulle roccie e sui muri. — Malta, Fiddienl
Jatta da principio aveva ritenuto che la pianta Maltese fosse
una specie non descritta che aveva chiamata (in litteris) G. gal-
tanuluìu n. sp.
172. — Thelidium crassum Mass.; Jatta Mat. Lich. It. N.° 1302,
Syll. p. 540 et FI. It. Crypt. p. 831.
Sulle roccie marittime quasi bagnate dal mare. — Malta, solo
a San Paolo a mare !
364 LICHENES
173. — Thelidium minutulum Krb.; Jatta FI. It. Crypt. p. 832.
Sulle roccie marittime. — Malta, Foi^te Manuell
174. — TheJidium epipolaeum (Ach.) Krb.
Sulla roccia. — Gozo, Xlendil
175.— Polyblastia clandestina Aiiid.; .Jatta Mat. Lich. It.
N.» 1379, Syll. p. 568 et FI. It. Crypt. p. 862.
Sulla roccia. — Malta, IJied Kirda !
176.— Acrocordia conoidea Krb. var. dimorpha Krb. ; Jatta
Mat. r.ich. It. N.^' 1251 et Syll. p. 524.
Sulle roccie e sui muri umidi. — Malta, non comune, Ghir-
ghenti, Ùied Kirda, ImiaJileb !
177. — Arthopyrenia analepta Ach. ; .latta FI. It. Crypt. p. 869.
Sugli ulivi. — Malta, Ta Baldal
178. — Arthopyrenia cinereo-pruinosa Schaer. ; Jatla .Mat.
Lich. It. N." 1276
Sui tronchi dei melagrani. — Malta, non rara, GhìrgJientì,
ImtaTìieh, Zurrico !
179.— Artliopyrenta punctiformis Vv.: .lalta .Mat. Lich. It.
N." 128^».
Sulle scorze iTalbero. — Malta, camposanto del r.lrf<:to/orato !
180. — Sagedia oleriana Mass.: .latta FI. It. Crypt. p. 888.
Sulla i-occia <'alcaii\i dura. — Gozo, Xlendil
181. — Pyrenula nitida (Schrad.j .Ach. var. nitidella (Flk.)
Schaer.; Jatta Mat. Lidi. It. N.° 1322 et Syll. p. 559.
Sui rami giovani dei carrubi. — Malta, Boschetto, San Martini
182. — Cyrtidula crataegina Mnks. ; Jatta Mat. Lich. It.
N." 1172, Syll. p. 496 et FI. It. Crypt. p. 906.
Sul Cì'ataetjHs oxiiacnnUia. — Malta, Ùied Baine, Addolorata !
183. — Cyrtidula occulta Mnks.; Jatta FI. It. Crypt. p. 907.
Sui rami di Riiamnus oleoides. — Malta, Gneina !
Oss. — Nel Repertorio di Storia Naturale a pagg. 213-214
Gulia cita alcuni licheni Maltesi che non abbiamo citati nel no-
stro elenco perchè ce ne sembra troppo incerta la determina-
zione. Ecco i nomi dati da Gulia: CoHema plicalile; C. cris23um;
Lecanora flavescens ; L.salHnibricat'i: L.canescens; L. crassa;
S'jtjnoph 0 r iis pyxidatas.
Inoltre è descritto come specie nuova un Endocarpon jJCin-
duraeforme.
ALGAE 365
A LG A E. 1
Myxopliyceae.
E U M Y X 0 P H Y e E A E .
1. — Chroococcus turgidus (Ag.) Naeg. — Malta, Marsasci-
rocco !
2. — Chroococcus minor (Kuetz.) Naeg-. — Malta, stillici-
dio sul bastione sotto Valletta !
1 Le Alghe da noi raccolte (per la grande maggioranza da Caruana
Gatto) sono state studiate: 72 dal Dott. M. Moebius che ne pubblicò
un catalogo ragionato (v. nostra bibliografia p. 58), alcune altre dal
Prof. Ardissone che ne ha citato una parte nei lavori da noi riportati
in bibliografia (p. 33 e 34) e tutto il resto dal Dott. Achille Forti.
Le Alghe raccolte a Malta dalla Signora Toscanelli non furono
pubblicate. Ne riportiamo i nomi quali trovansi nel suo erbario che
si conserva nel Museo botanico di Firenze (e dove ve ne sono an-
cora diverse di Malta non determinate).
Nella nostra bibliografia trovansi citati : a p. 60 il lavoro di Pic-
cone nel quale sono enumerate le Alghe raccolte a Malta da En-
rico D'Albertis, a p. 5S quello di Medlycott che pubblicò le poche
specie da lui raccolte a Malta, a p. 62 e 50 quelli di Zerafa e di
Gulia i quali citano pochissime Alghe note di Malta al tempo loro,
e a p. 60 la « Flora Italica Cryptogama » nella quale Preda riporta
alcune Floridee da altri menzionate per Malta. Nel i:>resente elenco
vengono inoltre citati altri due lavori, il primo di Derbès e Solier
i quali nella memoria intitolata Sur les organes reproducleurs des Al'
gues (in Ann. des Sciences Nat. T. XIV, n. 5, p. 4) rammentano
una Alga di Malta raccolta da Cadet de Fontenay ; il secondo di
Tempere e Peragallo i quali nelle loro pubblicazioni-didascalie com-
parse insieme con le due edizioni di prepai-ati microscopici note
sotto il titolo di « Diatomées du Monde entier », * citano molte Dia-
tomee trovate sojsra Alghe marine raccolte a Malta, non abbiamo
potuto sajDere da chi. Questi due ultimi lavori non figurano nella
nostra bibliografia perchè non ci erano noti avanti che il Dott. Forti
richiamasse su di essi la nostra attenzione. Del resto, la redazione
finale di tutta questa parte del nostro lavoro concernente le Alghe
è dovuta allo stesso Dott. Forti cui siamo lieti di esprimere di
nuovo la nostra riconoscenza.
* .7. Teìiipcre et If. PeragaHo : Texte et Tables de la collection des Diatomées du Monde
entier publiée par M. M. J. Tempere et H. Peragallo. Chez J. Tempere Micrographe, 168
Elie St. Antoine à Paris, 18S9-90. pa?. 224, X. 461 ! — ./. Tempere et ^ Peragallo, Dia-
tomées du Monde entier, 27me fase. Collection Tempere et Peragallo (2« édition). Chez J. Tem-
pere à Grez sur Loing (Seine et Marne) 1907-1914. p. 422, N. 875!
366 ALGAE
3. — Cloeocapsa ambìgua Naog. var. fuscolutea Naeg. —
Malta, Ghirghenti, su l'occie umide ! — .Marzo.
4. — Comphosphaeria aponina Kuetz. — Malta, Marsasci-
rocco nelle peschiere, fi-a le Chaetomorpha ! — Luglio.
5. — Placoma vesiculosa Schousboe. - Malta, Farle Ma-
nuel !
6. — Oncobyrsa adriatica Hauck; Moebius N.° 69. — Malta,
in vari luoghi, sulla Plerocladia (Gelidium) capillaceal
7. — Pleurocapsa amethystea Kolder. Rosenv. — Malta, a
Marsascirocco nelle peschiere, sopra filamenti di Chaelomor,
2Jha ! — Luglio.
Specie nuova per il Mediterraneo.
8. — Spsrulina subsaisa Oerst. — Malta, a Marsascirocco
nellti pe.sclii(M'e, sui lilameiiti di Chaelomorphal — Luglio.
9. — Oscillatoria brevls (Kuetz.) Goni. var. neapoiitana
(Kuetz.) Gom. Oscularla neapolUana Moebius N.*» 67. — Malta
sulle fronde di Slijpocanlon scopirium !
10. — Phormidium autumnale (Ag.) Gom. — Malta, sul ter-
reno umido !
11. — Lyngbya confervoìdes .Vg. — Malta, Marsamuscello,
Sliema !
12. — Lyngbya semipiena (Ag.) J. Ag. Li/ngbya Schowiana
Moebius N.o 66. - Malta, sulle Polijsiplionia\
13. — Wlicrocoleus paludosus (Kuetz.) Gom. — Malta, Forte
Manuel !
14. — Schìzothrix vaginata (Naeg.) Gom. — Malta, Gìiir-
ghenti sulle roccie umide!
15. — Nostoc commune Vauch. ; Gulia Reperì. Stor. Nat.
p. 213. — Malta, comune in pozze d'acqua prosciugate a For/e
Manuel, a TJied Incita in pozzo umide e sulle roccie e al-
trove; infestato da Chlorochylrium Lemnae Cohn (nuova ma-
trice) !
16. — Nostoc microscopicum Carmich. — Malta, Ghirghenli
sulle roccie umide !
17. — Scytonema ocellatum Lyngb. var. cinereum (Menegh.)
B. et FI. — Malta, cimitero àaW Addolorala , abbondante sotto
i pini e i cipressi, Marsascirocco sui carrubi!
18. — Calothrix aeruginea (Kuetz.) Thuret; Moebius N.° 65. —
Malta, sui CeramiiimX
ALGAE 3G7
19. — Dichothrix Orsiniana (Kiietz.) B. et FI. — Malta, Gìiir-
ghenii sulle roccie umide!
20. — Sacconema rupestre Borzi. — Malta, roccie umide
ombrose a Fatale Manuel !
G L A U e 0 P H Y e E A E .
21. — Porphyridium cruentum (Ag.) Naeg. — Malta, terra
umida e pietre bagnate !
22. — Asterocytis ramosa (Thw.) Gobi. — Malta, a Marsa,
comune sulle Chaetoìnorpìtu !
23. — Coniotrichum elegans (Chauv.) Zanard. Gonioirichum
dichotomum Aloebius N.° 33. — Malta, sulla Chaetoinorpha gra-
cìlis più specialmente la forma ramificata che, a dire del Moe-
bius, corrisponde alla specie dello Zanardini; sul Cermniuìn
slricfMm la forma a tallo clavato o forcuto che, secondo lo stesso
Moebius, risponde alla specie del Kuetzing !
Eupliyceae.
Bangi A CE A E.
24. — Erythrotrichia investiens (Zanard.) Born. — Malta,
San Paolo a marel
25. — Erythropeltis discigera (Berth.) Schmitz. Erythroi-ri-
chia discigera Moebius N.o 32. — Malta, sulla Derbesia La-
mourouxii !
26. — Porphyra atropurpuréa (Olivi) De Toni. — Malta,
abbondante sulle roccie a fior d'acqua e sulla Gigarlina acicu-
larìs, a Tigne, Marsamuscelto ecc., tanto bruno-verdastra che
violetta ! ~ Gennaio.
27.* — Porphyra laciniata (Lightf.) Ag.; Medlycott p. 339. —
Malta, senza località più precisa (Medlycott).
Flokideae.
28. — Wrangelia penicillata Ag. ; Moebius N.o 13. — Malta,
tetrasporifera, abbondante sulle roccie fra Sliema e San Giu-
liano ! — Ao^osto.
368 ALGAE
29. — Caulacanthus ustulatus (Mert.) Kuetz. — Malta, qua
e là rigettato dai marosi, Marsamuscetto, Mat^sascala ! — Gen-
naio-Marzo.
30. — Pterocladia capillacea (Gm.) Boni, et Thur. Gelidium
capillacewn Moebius N.° 69. — Malta, comunissiraa dappertutto,
talvolta associata a Oncoì)yrsa adriatica !
31. — Celidium latifolium Born. Gelidium corneum var. pec-
linatmn Moebius N.° 12. -- Malta, un esemplare sterile in lo-
calità non notata !
Oss. — Nella collezione Toscanelli trovansi degli esemplari
chiamati Gelidium corneum che supponiamo appartenenti alla
specie precedente.
32.* — Celidium crinale (Tourn.) Lamx. — Malta, senza lo-
calità precisa (Toscanelli).
33. — Cigartina acicularis (Wulf.) Lamx. — Malta, cisto-
carpi fera a Tigne, a Marsamuscetto presso San Rocco ecc. ! In
località non precisata (Toscanelli). — Gennaio-Marzo.
34. — Phyllophora nervosa Grev. — Malta, abbastanza co-
mune a Marsascala, rigettata dai marosi! — Gennaio-Marzo.
35. — Hypnea musciformìs (Wulf.) Laisìx.; Moebius N." 11. —
Malta, comune sulle Cìjstoseira ed altre alghe, Marsamuscetto,
Tigne, RenellaX In località non precisata (Toscanelli). — Gen-
naio-Agosto.
36. — Gracllaria confervoides (L.) Grev.; Moebius N." 10. —
Malta, abbastanza comune nella seconda zona e spesso portata
con gli ordigni da pesca, Corradino, Marsamuscetto ecc. l
37. * — Sphaerococcus coronopifolius (G. et W.) Ag. — Malta,
senza località precisa (Toscanelli).
38. — Castroclonìum kaliforme (G. et W.) Ardiss. typicum
Ardiss. ; Moebius N." 14. — Malta, frequente sulle Cgstoseira
e sulle roccie, Marsamuscetto, Tigne, San Giuliano, Marsa-
scala ecc., tetrasporifero e cistocarpifero ! — Gennaio-Aprile.
Var. squarrosum Ardiss.; Moebius N.' 14. — Malta, te-
trasporifero, con il tipo !
Var. monìiiferum Ardiss. — Malta, con il tipo!
Specie fluorescente.
39. — Castroclonium clavatum Ardiss.; Ardissone Note alla
Phycol. Medit. N.» 23 p. 11. — Malta, abbastanza frequente sulle
roccie e sulle alghe fra Sliema e San GiulianoX
A LG A E 309
40. — Rhodymenia corallìcola Ardiss.; Preda FI. It. Crypt
Florideae p. 289. Rhodymenia Palmella Moebius N." 7. — Malta,
alcuni individui sterili gettati dai marosi a M«r5ami«5ce/^o ! —
Aprile.
41. — Hypoglossum Woodwardii Kuetz. — Gozo, Xlendi alla
marina, un frammento di fronda!
42. — Plocamium coccineum Lyngb.; Moebius N."> 8. — Malta,
sulle rocce e sulle alghe, non comune, a Marsamuscetto presso
5. Roccol — Gennaio-Marzo.
43. — Nitophyllum uncinatum (Turn).J. Ag. — Malta, Mar-
sascala !
44. — Nitophyllum punctatum Harv. - Malta, San Gialiano !
45. — Laurencia obtusa (Huds.) Lamx.; Medl3'cott p. 340;
Moebius N." 15. — Malta, Marsascala, Marsamuscello, Gran
Porto ecc. ! — Marzo-Agosto.
Var. gracilis Ardiss. Note alla Phycol. Mediterr. N.» 24
p. 11. — Malta, Sati Paolo a -mare, San Giuliano, Tigne l —
Gennaio-Agosto.
46. — Laurencia papillosa Grev. ; Moebius N." 16. —Malta,
comunissima dappertutto sulle roccie a fior d'acqua ! — Durante
tutto l'anno.
47. — Laurencia pinnatifida Lamx. — Malta, frequente a
Marsascala e a Tigne, non comune fra Stiema e San Giu-
liano ! — Gennaio-Marzo.
Var. Osmunda J. Ag. — Malta, a Marsascala non co-
mune ! — Gennaio.
48. — Chondria Boryana (De Not.) De Toni Syll. Alg. IV p. 833;
Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 249. Chondriopsis Boryana Ar-
dissone Note alla Phycol. Medit. N.» 29 p. 11. — Malta, sulle roc-
cie tra San Giuliano e Sliema, un solo individuo ! — Marzo.
49. — Chondria tenuissima (G. et W.) J. Ag. — Malta San
Giuliano, lliorri !
50. — Alsidium corallinum Ag. ; Moebius N.° 17. — Malta,
un esemplare sterile in luogo non notato !
51.* — Alsidium Helminthochorton (Latour) Kuetz. Plocaria
Hebninihochorton Gulia Repert. bot. p. 68. — Malta (secondo
Gulia abbonda nelle roccie marine).
52. — Pterosiphonia pennata (Roth) Fallienb. — Malta, Mar-
sascala su altre alghe, San Giuliano, lliorri l
S. SOMMiER et Caruaxa Gatto. — Flora Melitensis nova. 24
370 ALGAE
53.* — Polysiphonia subulifera (Ag.) Harv.: Piccone Risult.
Algol. Croc. Violante p. 135 e p. 141. — Malta, dragata alla pro-
fondità di ni. 80, due miglia ad E. della punta N. E. di Malta
(D'Albertis). — Settembre.
54. — Polysiphonia subcontinua (Ag.) J. Ag.; Moebius N.0 22;
Preda FJ. It. Crypt. Florideae p. 220. — Malta, non comune, tal-
volta anteridifera, Tigne, San Giuliano ! — Agosto.
55. — Polysiphonia spinosa (Ag.) J. Ag. — Malta, S. Giu-
liano, San Paolo a mare !
56. — Polysiphonia sertularioides J. Ag. ; Moebius N.° 21. —
Malta, a fior d'acqua, su roccie quasi a secco, comunissiraa con
tetraspore e cistocar[)i, Marsaninscelto, San Paolo a mare ecc. !
57. — Polysiphonia sanguinea (Ag.) Zanard. — Gozo, Xlendi
alla marina !
58. — Polysiphonia opaca (Ag.) Zanard.; Moebius N.° 19. —
Malta, anteridifera e tetrasporifera, comunissima sulle roccie e
sopra altre alghe, Marsascalal — Gennaio.
59. — Polysiphonia fruticulosa (Wulf.) Spreng. ; Moebius
N.° 20. — Malta, comune sulla Cystoseira concatenata, tetra-
sporifera, a Marsascala, Marsaniuscetlo, Tigne, Forte Manuel,
San Giitlianol — Marzo.
60.* — Polysiphonia elongata (Huds.) Harv. ; Piccone Risult.
Algol. Croc. Violante p. 134 e p. 141. — Malta, dragata a 80 m. di
profondità, a due miglia ad E. della punta N. E. di Malta (D'Al-
bertis). — Settembre.
61. — Polysiphonia variegata (Ag.) Zanard. forma divergens
(J. Ag.) De Toni; Preda FI. It. Crypt. Florideae p. 219. Polysipho-
nia divergens Ai dissone Note alla Phycol. Medit. N.° 31 p. 12. —
Malta, abbondante a Marsamusceltol — Ottobre-Gennaio.
62. — Polysiphonia Castelliana De Not. ; Ardissone Note alla
Phycol. Medit. N.» 33 p. 12. — Malta, Marsascala, frequente! —
Gennaio.
63. — Lophoslphonia subadunca (Kuetz.) Falk. var. cristata
(Falk.) De Toni. — Malta, San Paolo a marel
64. — Herposiphonia secunda (Ag.) Naeg. — Malta, non co-
mune sulle alghe, Renella, Marsascala sulla spiaggia! — Agosto.
65. — Herposiphonia tenella (Ag.) Schmitz; Preda FI. It.
Crypt. Florideae p. 196. Polysiphonia tenella Moebius N." 18. —
Malta, un esemplare con le tetraspore, in luogo non notato !
ALGA E 371
66. — Rytiphloea tinctoria Ag-.; Piccone Risult. Algol. Croc.
Violante p. 138 e p. 141. — Malta, Marsascala, alcuni indi-
vidui rigettati dai marosi ! Due miglia ad E» della punta N. E.
di Malta a m. 80 di profondità (D'Albertis), — Aprile e Set-
tembre.
67. — Vidalia volubìlis J. Ag.; Piccone Risult. Algol. Croc.
Violante N.° 113 p. 137 e p. 141. — Malta, gettata a spiaggia
dai marosi a Marsamuscetto, Sliema, Marsascala, ecc. ! Due
miglia ad E. della punta N. E. di Malta a 80 ra. di profondità
(D'Albertis). — Gennaio-Febbraio e Settembre.
68.* — Dasyopsis plana (Ag.) Zanard.; Preda FI. It. Crypt.
Florideae p. 184. Lasija plana Piccone Risult. Algol. Croc. Vio-
lante p. 138 e p. 141. — Malta, due miglia ad E. della punta N.
E. di Malta a 80 m. di piofondità (D'Albertis). — Settembre.
69. — Dasya Arbuscula (Dilhv.) Ag.; Moebius N.° 24; Preda
FI. It. Crypt. Florideae p. 182. — Malta, piccoli esemplari attri-
buiti da Moebius alla 3 villosa Hauck, sulla Cijsioseira conca-
tenata a Marsascala !
70. — Dasya rigidula (Kuetz.) Ardiss.; Ardissone Note alla
Phycol. Medit. N.o 36 p. 12. — Malta, Marsamuscetto, Matusa-
scala, San Paolo a mare !
71. — Dasya punicea Menegh. — Malta, comune a Marsa-
scala, sopra alghe e roccie. e gettata dai marosi ! — Gennaio-
Aprile.
72. — Heterosiphonia Wurdemanni '^Bail.) Falkenb. Dasya
Wiirdetnanni Moebius N." 23. — Malta, un esemplare piccolo
e sterile, in località non notata !
73. — Criffithsia furcellata J. Ag.; Moebins N.° 1. — Malta,
sulle roccie, e rigettata dai marosi qua e là, Marsamuscetto, Re-
nella ecc.! — Gennaio-Agosto.
A detta del Moebius gli esemplari Maltesi rammentano la
Griffdhsia Ardissonei Zanard. raccolta ad Alessandria d'Egitto.
74. — Callithamnion granulatum Harv. — Malta, abbastanza
comune sulle roccie a fior d'acqua, Tigne ecc. ! — Gennaio.
75. — Callithamnion Borreri Harv. — Malta, qua e là, Ma7'-
saìnuscelto ecc. sulle roccie e sopra altre alghe rejette dai ma-
rosi ! — Gennaio.
76. — Spyridia filamentosa Harv.; Moebius N." 6. ~ Malta,
abbastanza comune a GTmr-id-clud \ — Giugno-Agosto.
372 ALQAE
77. — Ceramium cìliatum (Eli.) Duci.; Moebius N.» 4. —
Malta, Marsascala sulla spiaggia, comunissimo a Forte Manuel,
Tigne ecc. ! — Gennaio-Agosto.
Var. echinatum Hauck ; Moebius N.° 4. — Malta, sulle
roccie a fior d'acqua, comune a San Paolo a mare, tetraspo-
rangifero ! — Marzo.
78. — Ceramium clavulatum Ag. Centroceras clavulatum
Moebius N." 5. — Malta, abbastanza comune, Tigne ecc. ! In
luogo non precisato (Toscanelli). — Agosto.
79. — Ceramium circinnatum (Kuetz.) J. Ag.; Preda FI. It.
.Crypf. Florideae p, 104. C. circinìiaiuìn var. confluens Moebius
N.° 3. — Malta, comune, Cor radino, Marsascala, San Paolo
a ìnare ecc. \ — Marzo-Aprile.
80. — Ceramium gracillimum Grev. et Harv. — Malta, Mar-
saìnuscetto, alcuni individui sopra altre alghe! — Febbraio.
81. — Ceramium elegans Ducluz. — Malta, alcuni individui
a Marsascala ! — Gennaio.
82.* — Ceramium Derbesii Solici-; Ardiss. Phyc. Medit. I
p. 116; Preda FI. It. Crypt, Florideae p. 101. — Malta, senza
località precisa (Toscanelli).
83. — Ceramium strictum Grev. et Harv.; Moebius N.° 2. —
Malta, qua e là, per es. a Marsascala sulla spiaggia e al Forte
Manuel l — Aprile.
84. — Grateloupia dicliotoma J. Ag. forma nana Ardissone
Note alla Phycol. Medit. N.» 5 p. 4. — Malta, un solo individuo
in località non notata !
85. — Neurocaulon reniforme (P. et R.) Zanard. — Malta,
non comune, alcuni esemplari rigettati dai marosi sulle Cysto-
seira a San Giuliano ! — Gennaio.
86. — Peyssonelia rubra (Grev.). J. Ag.; Moebius N.» 9; Preda
FI. It. Crypt. Florideae p. 18. — Malta, un individuo con tetra-
sporangi su di una Cystoseira a San Giuliano ! — Gennaio.
87. — Choreonema Tiiuretii (Born.) Schmitz. Endosiphonia
Tìmretii Moebius N." 27. — Malta, parassita sulla Corallina
rubens L., ipertrofizzandone i cistocarpii !
88. — Contarlniay pessoneliaeformis Zanard. — Gozo, Xtendi
alla marina !
89. — Melobesia pustulata Lamx, forma genuina Moebius
N.° 26. — Malta, sulle Cystoseira, sui Savgassum, sulla Goral-
ALGAE
373
lina raheìis L. e sulla Laiirencia oMicsa, a S. Paolo a mare,
a Marsascala ecc. !
Forma crinita Moebius N.» 26 (nuova forma di cui Moe-
bius dà una particolareggiata descrizione). — Malta, sulla Cy-
stoseira Hoppii !
90. — Melobesia farinosa Lamx.; Moebius N.° 25. — Malta,
^MWAlsicWiin corallinum, sulla Padina Pavonia e sul Sargas-
sum linifoUum in vari luoghi; comune sulla Parfma a Marsa-
musceito !
91. — Litiiothamnion membranaceum (Esp.) Fosl. — Malta,
Marsascala sulle foglie di PosMonia !
92. — Lithothamnion polymorphum (L.) Aresch. — Malta,
comune sulle conchiglie!
93. — Amphiiroa rigida Lamx.; Moebius N.° 28. — Malta,
Marsamuscetto, sulle roccie !
94. — Ampliiroa cryptartJirodia Zanard. Amphiroa cnjptar-
throclia var. verruculosa Moebius N.° 29. — Malta, in località
non notata!
95. — Ampliiroa Beauvoisii Lamx. A. exilis Ardissone Note
alla PhycoL Medit. N.° 37 p. 12. — Malta, qua e là sulle roccie,
a Marsarmisceito ! — Gennaio-Agosto.
96. — Corallina officinalis L.; Moebius N.° 31. — Malta, co-
munissima dappertutto! In luogo non precisato (Toscanelli). —
Durante tutto l'anno.
Var. spathuiifera Kuetz. — Malta, col tipo!
97. — Corallina rubens L. Jania rubens Moebius N.° 30. —
Malta, comunissima a Marsascala sulla spiaggia, e su altre al-
ghe a Marsamuscello, Tigne ecc. ! In luogo non precisato (To-
scanelli). — Gennaio-Agosto.
Phaeophyceae.
98. — Ectocarpus siliculosus (Dillw.) Lyngb. — Malta, Mar-
samusceiio !
99. — Ectocarpus confervoides (Roth) Le Jolis ; Ardissone
Riv. delle Alghe Medit. p. 160. Ectocarpus spec. Moebius N." 43. —
Malta, San Giuliano, Marsascala e Marsamuscetto su altre
alghe ! — Gennaio.
100. — Stypocaulon scoparium (L.) Kuetz, Sphacelaria sco-
374 ALGAE
payHa Moebius N." 44. — Malta, comune sulle roccie a San Paolo
a ìnare, Gneina ecc.l Gozo, Xlendi alla marina! — Gennaio-
Agosto.
L'esemplare di Malta veduto da Moebius corrisponde secondo
lui alla forma aestìvale dello Hauck.
101. — Sphacelaria cirrhosa (Roth) Ag. var. cervicornìs
Ardiss.; Moebius N.° 45. — Malta, un esemplare sulla Cystoscira
concatenata a S. Paolo a mare !
102. — Coipomenia sinuosa (Roth) Derb. et Sol. Hydrocla-
thru^ sinuosus Moebius N.° 48. — Malta, un esemplare fertile
di circa 25 mm., in luogo non notato !
103. — Phyilitis Fascia (FI. Dan.) Kuetz. forma caespitosa
Ardiss.; Moebius N.° 47. — Malta, un esemplare fertile, in luogo
non notato !
104. — Scytosiphon Lomentaria (Lyngb.) Endl.; Moebius
N.° 46. — Malta, comune a Marsamiiscetto, sporangifera! —
Gennaio-Aprile.
105. — Punctaria latifolia Grev. ~ Malta, comune sulle
roccie a Marsai.inscetto ! — Gennaio.
106.* — Stilophora rhizodes (Ehr.) J. Ag. var. adriatica J.
Ag.; Piccone Risult. Algol. Croc. Violante p. 118 e p. 141. —
Malta, in luogo non indicato (Toscanelli), a due miglia ad E.
della punta N. E. di Malta, a m. 80 di profondità (D'Albertis). —
Settembre.
107. — nilesogloja mediterranea J. Ag. — Malta, comune a
San Paolo a ìnare e Mistra a fior d'acqua !
108.* — Sporochnus pedunculatus (Huds.) Ag. ; Piccone Ri-
sult. Algol. Croc. Violante p. 120 e p. 141. — Malta, a due miglia
ad E. della punta N. E. dell'isola, a m. 80 di profondità (D'Al-
bertis). — Settembre.
109. — Dictyota Fasciola (Roth) Lamx. ; Piccone Risult. Algol.
Croc. Violante p. 118 e p. 141. — Malta, San Giuliano presso
IttorriX Due miglia ad E. della punta N. E. di Malta, alia pro-
fondità di m. 80 (D'Albertis). Gozo, A7en^/ alla marina! - Marzo
e Settembre.
110. — Dictyota dicliotoma Lamx.; iSloebius N." 34. — Malta,
comune, Marsaìnuscello, Marsascala, Gran Porlo ecc.l — Gen-
naio-Agosto.
Fronde piccole tetrasporangifere ed altre sterili, queste, se-
condo Moebius, talvolta ricordano l'aspetto di B. lati fotta Kuetz.
ALGAE 375
1 11. — Dictyota linearls (Ag.) Grev. ; Moebius N." 35. — Malta,
frequente nella prima zona a San Paolo a mare ! — Gennaio-
Febbraio.
112. — Halyseris polypodioides (Desf.) Ag.; Medlycott p. 340;
Moebius N.o 37. — Malta, comune, spesso in grandi cespuglietti.
Renella, Tigne, Marsamuscetlo ecc. ! In luogo non precisato
(Toscanelli). — Gennaio-Agosto.
113. — Taonia atomaria (G. et W.) J. Ag. — Gozo, Xlendi,
alla marina !
114. — Padina Pavonia Lamx.. Medlycott p. 339; Moebius
N.o 36. — Malta, comunissima ovunque, a fior d'acqua e nella
prima zona! — Dinante tutto l'anno.
115. — Cystoseira Hoppìi Ag. ; Moebius N.° 40. — Malta,
gettata dai marosi sulle spiaggie, San Giuliano, San Paolo a
)nare ecc. \ In luogo non [)recisato (Toscanelli).
Moebius, fra gli esemplari che gli abbiamo mandati ha distinto
due forme. La prima fertile, quasi senza vesicole, collima bene
con la figura e la diagnosi data dal Kuetzing per C. barbatula;
l'altra, pure fertile con vesicole grandi e numerose, collima col
tipo di C. Hoppìi dello stesso Autore.
116. — Cystoseira concatenata Ag.; Moebius N." 41. — Malta,
comune nella seconda zona a San Paolo a mare,.Gneina, Mar-
sascala ecc., raccolta tanto allo stato fertile quanto allo stato
sterile, priva di vesicole! — Tutto l'anno.
117. — Cystoseira abrotanifolia Ag. Cysloseira fimbriata
Moebius N.'^ 39. — Malta, gettata dai marosi sulla spiaggia a
San Giuliatw, San Paolo a mare ecc. ! In località non preci-
sata (Toscanelli).
1 18. — Cystoseira mediterranea Sauv. — Gozo, Xlendi alla
marina !
119.* — Cystoseira Abies-marina (Gmel.) Ag. Cystoseiì^a
{Pìujllacantha) Montagnei Piccone Risult. Algol. Croc. Violante
p. 141. — Malta, due miglia ad E. della punta N. E. di Malta,
a m. 80 di profondità (D'Albertis). — Settembre.
120. — Cystoseira amentacea Bory. ; Moebius N.° 42. — Malta,
comune, Forte Manuel, San Giuliano ecc. ! — Gennaio-Agosto.
121. — Sargassum linifolium (Turn.) Ag.; Moebius N.^ 38. —
Malta, frequente sulle spiaggie in particolare d'inverno dopo
mar grosso, Marsamuscetlo, Tigne, BaTiar-il-ciali ecc. !
376 ALGAE
Var. salicìfolium J. Ag. — Malta, col tipo!
122. * — Sargassum Hornschuchii Ag. ; Piccone Risult. Algol.
Croc. Violante p. 122 o p, 141. — Malta, due miglia ad E. della
punta N. E. di Malta alla profondità di ra. 80 (D'Albertis). —
Settembre.
Oss. — Sargassum bacciferum (Tum.) Ag, ; Medlycott p. 340;
CG. Atti Congr. Genova p. 177.
Medlycott dice che questa ben nota alga del Gulf-stream viene
sospinta dai venti e dalle correnti dell'Atlantico fin sulle coste di
Malta dove si trova di frequente rigettata dal mare nel fondo
delle baie. Crediamo però che l'indicazione di Medlycott debba
riferirsi al Sargassum linìfolium, che è specie Mediterranea
diffusissima e che, in talune varietà può, di prima impressione,
simulare il S. bacciferum. Questo non venne mai osservato con
sicurezza nel Mediterraneo.
Fuous serratus è citato da Gulia Repert. bot. p. 27 e ripor-
tato da CG. Atti Congr. Genova p. 177 come trovato sulle coste
di Malta, e secondo Gulia sarebbe chiamato in Maltese Habah il
boTiar. Il Fncus serrahish. però essendo un'alga prettamente
oceanica, riteniamo che si tratti di errata determinazione.
Characeae.*
123. — Chara fragilis Desv.; CG. Nat. Malt. p. 8 et Atti Congr.
Genova p. 177; Gulia fil. Bull. Soc. bot. it. 1909 p. 68. — Malta,
Gneina, nelle acque stagnanti !
124.* — Chara vulgarlsL.; Gulia fìl. loc. cit. — Malta e
Gozo, comune nelle acque stagnanti (sec. Gulia fil.).
125. — Chara foetjda Al. 6r. forma subinermis j3 longebrac-
teata Al. Br. (Formiggini determinavit). — Nelle acque sta-
gnanti 0 dal corso lento, Malta, Ghirghenti ! Gozo, Cala Dileira !
126. — Chara gymnophylla Al. Br. (Formiggini determ.). —
Nelle acque dal corso lento, Malta, San Paolo a mare, Imia-
Tileb ! Gozo, Cala Dileira, Ramla !
1 Alcune Caracee i-accolte da noi, e una raccolta da Duthie, sono
state studiate dal sig. Formiggini. Chava fraffUis, C. vu'garis e Ni-
iella flexilis di cui non abbiamo esemplari, furono determinate da
Gulia padre, e trovansi riportate in Gulia figlio in « Lo Caracee
Maltesi ».
ALGAE 377
127. — Nitella flexilis Ag. ; Ca. Atti Congr. Genova p. 177;
Gulia fil. loc. cit. — Malta, nelle acque delle valli, qua e là!
Gozo, il Lunziata (sec. Gulia fil.).
128. — Tolypella nidifica (MiiUer) v. Leonh. a condensata
Al. Br. (Formiggini detenn.). — Malta, nelle acque stagnanti
presso Nasciar (Duthie). Gozo, Cala DùelraX
Chlorophyceae.
129. — Vaucheria terrestris Dilhv. — Malta, fossi a Valletta,
e sulla terra umida a Casal Attardi — Febbraio.
130. — Vauclieria repens Hass. — Malta, ImtaTileh, Marsa,
sulla terra umida salmastra, formando cuscinetti di un verde
scuro ! — Gennaio.
131. — Vaucheria sessilis (Vauch.) DG. — Malta, comune
nelle acque dolci mosse !
132. — Caulerpa prolifera (Forsk.) Lamx. ; Derbès et Solier
p. 4; Ardissone Phycolog. Mediterr. II p. 167 et Note alla Phycol.
Medit. N.° 56 p. 14; Moebius N° 52. — Malta, comunissima nella
seconda zona, Marsamuscetto, Gro.n Porto ! In luogo non pre-
cisato (Cadet de Fontenay sec. Derbès e Solier). — Tutto l'anno.
133. — Derbesia Lamourouxii Solier ; Moebius N.» 50. —
Malta, comunissima a fior d'acqua, Marsamuscetto\ In luogo
non precisato (Toscanelli). — Aprile.
134.* — Bryopsis duplex De Not. — Malta, in luogo non no-
tato (Toscanelli).
135. — Bryopsis cupressoides Lamx. ; Moebius N.« 49. —
Malta, comune a fior d'acqua e nella prima zona, Marsamu-
scetto, Marsascala, Gran Porto ! — Gennaio-Aprile.
136. — Bryopsis muscosa Lamx. — Malta, San Paolo a
mare !
137. — Bryopsis piumosa Ag. — Malta, comune in pozze
d'acqua marina e a fior d'acqua, Marsamuscetto ! — Gennaio.
138. — Codium Bursa (Cabr.) Ag. — Malta, frequente sulla
spiaggia rigettato dai marosi, Marsascala, Marsamuscetto l —
Gennaio-Marzo.
139. — Codium tomentosum Stackh.; Medlycott p. 339; Moe-
bius N.° 53. — Malta, frequente rigettato dai marosi, Marsa-
tnuscetto, Gran Porto ecc. ! — Gennnaio-Marzo.
378 ALGAE
140. — Phyllosiphon Arisari Kuhn. — Malta, sulle foglie di
Arisariim vìUgare !
141. — Halimeda Tuna Lamx. : Piccone Risult. Algol. Croc.
Violante p. 114 et p. 141. — Malta, qna. e \k di Marsanmscelto
e a San Paolo a mare\ Un frammento di inusitata grandezza
fu raccolto presso Malta, durante le crociere del Violante (D'Al-
bertis). — Luglio-Settembre.
142. -- Udotea Desfontainii Decne. ; Piccone Risult. Algol.
Croc. Violante p. 115 et p. 141. — Malta, frequente e spesso
in grandi esemplari nella prima zona, Marsascala, San Paolo
a mare, Marsaìnusceito ! Un esemplare dragato a 80 m. di
profondità presso Malta (D'Albertis) ! — Gennaio-Aprile e Set-
tembre.
143. — Anadyomene stellata Ag.; Moebius N.** 54; Ardissone
Note alla Phycol. Medit. N." 57 p. 14. — Malta, sulle Cystoseira
rigettate dai marosi a San Giulianol — Gennaio.
144. -- Slphonocladus Psyttaliensis Schmitz; a) et &) Moe-
bius N.° 51. — Malta, in località non notata!
Moebius distingue tra gli esemplari Maltesi due forme diverse,
entrambi sterili.
145. — Cladophora glomerata (L.) Kuetz. — Malta, tlied il
Kleigìia in acqua dolce lentamente corrente !
Forma flavescens (Ag.) Rab. — Malta, in acqua salsa
sulle roccie, a Marsascala e Marsamuscelto !
146. — Cladophora crystallina Kuotz.; Moebius N.° 61. —
Malta, in località non notata !
147. — Cladophora heterocladia Kuetz. — Malta, GTiain Ra-
sul. San Paolo a mare in acqua dolce, comune. Filamenti ar-
ricciati ! — Maggio.
148. — Cladophora crlspata (Rotti) Kuetz. — Malta, Fiddien
in acqua lentamente corrente ! — Maggio.
149. — Cladophora fracta (Dillw.) Kuetz. — Malta, ImtaTileì),
con la forma seguente a Notabile ! — Aprile.
Forma gossypina (Drap.) Rab. — Malta, GTiain TuffìTia,
ImtaTrlel) ! — Febbraio-Aprile.
150. — Cladophora insignis (Ag ) Kuetz. — Malta, Boschetto
in una vasca ! — Febbraio.
151. — Cladophora catenata (Ag.) Ardiss. — Malta, San
Paolo a mare !
AI.GAE 379
152. — Cladophora Bertolonii Kuetz. — Malta, comune sulle
roccie sott'acqua, Forte Maniiell — Aprile.
Var. hamosa (Kuetz.) Ardiss. — Gozo, Xlenclì alla ma-
rina !
153. — Cladophora nitida Kuetz. — Malta, in località non
notata !
154. — Cladophora Neesiorum Kuetz.; Moebius N." 62. —
Malta, in luogo non notato, un cespitulo di circa 2 Va cm. assai
simile, secondo Moebius, al disegno delle Tabulae Fbycologicae !
155. — Cladophora penicillata Kuetz. — Malta, comune presso
il molo di Pietà e a Sa Maisonl — Gennaio-Febbraio.
156. — Cladophora prolifera Kuetz. — Malta, qua eia, Re-
nella, MarsaìnHScelto\ — Gennaio-Agosto.
157. — Cladophora utriculosa Kuetz. — Malta, comune, Mar-
samuscetto, Ittorri, San Giuliano, Forte ManuelX — Aprile-
Agosto.
158. — Rhizoclonium hieroglyphicum (Ag.) Kuetz. emend.
Stockm. — Malta, Ùied GTiomor in pozze d'acqua piovana, Ar-
gotti nella serra, Boschetto in una vaschetta!
159. — Rhizoclonium riparium (Roth) Harv. — Gozo, Xlendi
alla marina !
160. — Chaetomorpha gracilis Kuetz.; Moebius N.** 59. —
Malta, in luogo non notato !
Questa specie, a dire dello Hauck, non era stata raccolta finora
se non nell'Adriatico.
161. — Chaetomorpha tortuosa Kuetz.; Moebius N.^ 58. —
Malta, non comune, Renella, Forte Manuel \ — Aprile.
162. — Chaetomorpha aerea Kuetz. — Malta, frequente a
fior d'acqua sulle roccie, San Paolo a mare ! — Gennaio-Marzo.
163. — Chaetomorpha Unum (Mueller) Kuetz.; Moebius
N.o 60. ~ Malta, frequente in begli esemplari nelle peschiere a
Mar sa scirocco, Marsa e San Paolo a mare; trovata anche sul
Sargassum linifolium !
Moebius distingue fra gli esemplari da noi mandatigli sul Sar-
gassum linifoliam due forme, corrispondenti Tuna alla Cìi. Li-
num di Hauck, l'altra alla Ch. chloroiica dello stesso Hauck,
che Ardissone riunisce alla Ch. Linum.
164. — Coleochaete orbicularis Pringsh. — Malta, Marsa
e «San Paolo a mare, comune!
380 ALGA E
165. - Coleochaete scutata Bréb. — Malta, trovata col Rhi-
zoclonium una sola volta nella g7^an serra dì Argotti in una
vaschetta !
166. — Entocladia virldis Reinke; Moebius N." 63. — Malta,
sopra Cerammin slrictam, Griffilhsia furceUata ed Heiero^i-
lihonia Wurdemanìii !
167. — Phaeophila floridearum Hauck ; Moebius N.° 64. —
Malta, sui rami più grossi di Ceramium sp. e di Polysiphonia
opaca !
168. — Ulva Lactuca (L.) Le Jol.; Zerapha p. 77; GD, p. XIII;
Gulia Repert. bot. p, 29 et Repert. St. Nat. p. 209; forma lapa-
thifolia Hauck. Ulva Lactuca var. e. Lactuca Moebius N.° 55.
Ulva latissima Gulia Repert. bot. p. 29. — Malta, comunissima
tutto l'anno dappertutto nella prima zona ! (Indicata anche dallo
Zerafa e dalla Toscanelli). Gozo, Xlendi sulle Cijstoseiraì
Forma rigida Ardiss. Ulva Lactuca var. a. rigida Moebius
N." 55 {■= U. Lactuca forma genuina Hauck). — Malta, col
tipo, ma meno comune!
169. — Enteromorpha intestinaiis (L.) Link. Ulva intestina-
lis Zerapha p. 77; GD. p. XIII; Gulia Reprt. bot. p. 29. — Malta,
comune, Foìie ManuelX — Gennaio.
Forma cylindracea J. Ag. — Malta, Marsa, abbondante
sul terreno umido e inondato salmastro! — Gennaio-Marzo.
170. — Enteromorpiia Linza (L.) J. Ag. Ulva Enteromorpha
var. lanceolata Moebius N.« 56. U. lAnza Gulia Repert. bot.
p. 29. — Malta, qua e là, Marsamuscetlo, Forte Mamcelì In
località non precisata (Toscanelli). — Aprile-Agosto.
171. — Enteromorplia compressa (L.) Grev. Ulva Entero-
Tnor^pha var. compressa Moebius N.° 56. — Malta, comunissima,
Marsamuscetfo, Gran Porto ecc ! — Gennaio-Agosto.
172. — Enteromorpha clatlirata (Roth) .J. Ag. Ulva clathrata
Moebius N.° 57. — Malta, a Marsamuscetto e a San Paolo a
marel — Gennaio-Marzo.
173. — Enteromorptia salina Kuetz. — Malta, San Paolo
a m,are !
Oss. — Le Ulve e le Enteromorfe in genere sono dette dai
Maltesi Ilass il baTiar.
174. — Microspora fontinalis (Berk.) De Toni. — Malta, Pùa-
les in un serbatoio d'acijua! — Settembre.
ALGAE 381
175. — Protococcus viridis Ag. ; CG. The vegetation of the
house ferraces of Malta p. 342. — Malta, sui terrazzi delle case I
176. — Pleurococcus tectorum Trevis. ; CG. The veget. house
terraces p. 342. — Malta, sui terrazzi delle case!
177. — Pleurococcus vulgaris Menegh.; CG. The veget. house
terraces p. 342. — Malta, sui terrazzi delie case !
178. — Protosiphon botryoides (Kuetz.) Klebs. — Malta, fre-
quente sulla terra umida nei campi e giardini !
179. — Chlorochytrlum Lemnae Cohn. — Malta, pozze umide
sulle roccie, Ùiecl Incita sul Nostoc commune Vauch. (nuova
matrice) !
180. — Chlamydomonas Pertyl Gorosch. — Malta, in una
vasca ad ArgoUi !
Zygophyceae.
A. Desmidieae.
181. — Cosmarium Meneghini! Bréb. — Malta, fra altre alghe
in uno stillicidio sul bastione sotto VallettaX
B. Zygnemaceae.
182. — Zygnema pectinatum (Vauch.) Ag. — Malta, Ified il
GTiasel, dove ricuopre le piante nelle pozze d'acqua piovana ! —
Con spore in Marzo.
183. — Spirogyra varians (Hass.) Kuetz. — Malta, tJiecl-il-
KleigTia, nelle acque lentamente correnti !
C. Diatoìnaceae.
184. * — Hyalodiscus stelliger Ball, ; Tempere et Peragallo
Diatomées du Monde entier, 1* édiz. p. 224 N.° 461 ; 2^ édiz. p. 422
N.° 875. — Malta, sulle alghe marine (secondo Tempere e Pe-
ragallo).
185. * — Podosira ambigua Grun. ; Terap. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
186.* — Podosira hormoides Montagne; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
187. * — Pyxidicula mediterranea Grun.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
382 ALGAE
188.* — Coscinodiscus radiatus Ehr. ; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
189.* — Coscinodiscus excentricus Ehr.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
190.* — Coscinodiscus nitidus Gì eg. ; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
191.* — Coscinodiscus concavus Greg. ; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
192. * — Actinoptychus splendens Ralfs; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
193. * — Actinoptychus undulatus (Ball.) Ralfs; Temp. et Per.
loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
194.* — Actinocyclus Etirenbergii Ralfs; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
195. — Biddulpliia pulchella Gray. ; Moebius N.^ 70; Temp. et
Per. loc. cit. — Malta, sulla Basya Arbuscula e su altre alghe
mai-ine (sec. T. e P.). Gozo, Xleyidil
196.* — Cerataulus Smithii Ralfs; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
197.* — Triceratium antediluvianum Ehr.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
198.* — Triceratium Shadboldtianum Grev. — Malta, sulle
alghe marine (sec. T. e P.).
199. * — Crammatopliora macilenta Ehr.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe mai'ine (sec, T. e P.).
200. — Crammatopliora oceanica Ehr. forma vulgaris Grun.
— Malta, sulle alghe marine a San Paolo a mare !
Var. nodulosa Grun. — Gozo, Xlendil
Var. minuscula Perag. — Gozo, Xlendi !
201. — Crammatopliora marina Lyngb.; Moebius N.» 71 ; Temp.
et Per. loc. cit. — Malta, sulla Dasija Arbuscula ! e su altre
alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendil
202. — Grammatophora gibberula Kuetz. — Gozo, Xlendi !
203. — Grammatophora serpentina Ehr. ; Temp. et Per.
loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo,
Xlendi !
204. — Rhabdonema adriaticum Kuetz.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xleìidil
205. — Striatelia delicatuia Kuetz.; Temp. e* Per. loc. cit. —
ALGAE 383
MbIìq,, Marsaììiusceitol (Indicata anche sulle alghe marine da
T. e F.)-
208. — Licmophora flabellata Ag. — Gozo, A7en(^i! alla marina!
207. — Licmophora dalmatica Kuetz. — Malta, Marsamu-
scetlo !
Var. tenella Kuetz. — Malta, MarsamusceltoX
208. * — Licmophora gracilis Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
209. — Licmophora communis (Heib.) Grun. — Malta, San
Paolo a marel
210. — Licmophora Lyngbyei (Kuetz.) Grun. var. elongata
Gran. — Gozo, Xlencli alla marina!
Var. minor Grun. — Gozo, Xlendi alla marina!
211. — Climacosphaenia elongata Bail. — Malta, Mat^samu-
scelto, San Paolo a mare !
212. — Fragilaria brevistriata Grun. var. pusilla Grun. —
Malta, Pùales !
213. — Synedra affinis Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta,
sulle alghe di mare, a San Paolo a marel (Indicata anche da
T. e P.).
Var. graciiìs Grun. — Gozo, Xlendi alla mai-ina !
214.* — Synedra Baculus Greg.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P,).
215. — Synedra crystallina (Ag.) Grun. — Gozo, Xlendi alla
marina!
216.* — Synedra formosa Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit, —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
217.* — Synedra fulgens W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
218. — Synedra robusta Ralfs ; Temp. et Per. loc. cit. — Malta,
sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendil
219.* — Synedra undulata Greg.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
220. * — Epithemia Musculus Kuetz. ; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
221.* — Homoeocladia Vidovichii Grun.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
222.* — Homoeocladia sigmoidea W. Sm.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
384 ALGAE
223.* — Nitzschia panduriformis Greg.; Terap. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
224.* — Nitzschia Sygtna W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
225. — Nitzschia Denticula Grun. — Malta, Pi'tales !
226.* — Nitzschia spathuiifera Grun.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
227.* — Nitzschia (Bacillaria) paradoxa Gmel. — Malta,
sulle alghe marine (sec. T. e P.).
228. — Hantzschia Amphioxys (Ehr.) Grun. — Malta, Ghir-
ghenti sulle roccie umide! Gozo, Xlendil — Marzo-Aprile.
229. — Podocystis adriatica Kuetz.; Moebius N.°72; Temp.
et Per. loc, cit. — Malta, sulla Lasya Arbusculal e sopra altre
alghe marine (sec. T. e P.).
230. — Surirella fastuosa Lhr.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendil
231.* — Surirella Gemma Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
232. — Surirella ovalis Bréb. — Malta, stillicidio sul bastione
sotto Valletta con altre alghe!
233. * — Campylodiscus decorus Bréb. ; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
234.* — Campylodiscus Ralfsii W. Sm.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
235.* — Campylodiscus samoensis Grun.; Temp. et Per. loc
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
236.* — Campylodiscus Thuretii Bréb.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
237.* — Achnanthes longipes Ag. ; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
238. — Achnanthes subsessilis Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit.
— Malta, Pnales in un serbatoio d'acqua ! — Settembre.
239. — Cocconeis pellucida Hantzsch. — Gozo, Xlendi alla
marina !
240. * — Cocconeis pseudomarginata Greg.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
241. — Cocconeis Scutellum Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, San Paolo a mareX (indicata pure da T. e P.). Gozo,
Xlendi !
ALGA E 385
242. — Cocconels molesta Kuetz. — Malta, sulle Chaelomor-
pha a San Paolo a inaile, nelle peschiere a Marsascirocco e
sopra Polysiphonia opaca sulla spiaggia di Marsascala ! —
Luglio
Var. crucifera Grun. — Malta, sulla Polysiphonia opaca !
243. — Cocconeis Pediculus Ehr. — Malta, sulla Cladophora
heterociadia Kuetz. a GTiain Rasul e a San Paolo a mare ! —
Maggio.
244.* — Cocconeis dirupta Greg.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
Var. flexeila Greg.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle
alghe marine (sec. T. e P.).
245. * — Cocconeis Crevillei W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
246. * — Orthoneis binotata Rop. ; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
247. — Ortlionels splendida Grun.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi alla ma-
rina !
248. * — Mastogloja apiculata Grun. ; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
249.* — Mastogloja bisulcata Grun. var. corsicana Grun.;
Temp. et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
250.* — Mastogloja ovata Grun.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
251.* — Mastogloja quinquecostata Grun.; Temp. et Per.
loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
252. * ~ Scoliopleura tumida Bréb.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
253.* — Amphiprora lepidoptera Greg,; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
254. — Amphora Proteus Greg. — Gozo, Xlendi sulle alghe
marine !
255. — Amphora veneta Kuetz. — Gozo, Xlendi sulle alghe
marine !
256.* — Amphora crassa Greg.; Temp. et Per. loc, cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P,),
257.* — Amphora granulata Greg,; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.),
S. SOiiiiiEK et Caruana Gatto. — Flora Melitensis nova. 25
386 ALGAE
258.* — Amphora lineata Gveg.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
259,* — Amphora marina W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
260.* — Ampliora obtusa W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
261.* — Ampliora arenaria Donk.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
262. — Amphora costata W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi alla marina !
263. — Berlieleya micans (Lyngb.) Grunow. - Malta, Mar-
sainuscetio ! ■
264.* — Rhoicosigma oceanicum H. Perag.; Temp. et Per.
loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
265.* — Pleurosigma balticum W. Sm.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
266.* — Pleurosigma decorum W. Sm.; Temp, et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
267.* — Pleurosigma rigidum W. Sm.; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
268. — Trachyneis aspera (Ehr.) deve; Temp. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi \
269. — Rhoicosphaenia curvata Grun. — Malta, sulla Cla-
dophora helerocladia a GTiain Rasai, a San Paolo a mare !
270. — Comphonema angustum Kuetz. — Gozo, Xlendi sulle
alghe marine !
271. — Comphonema oiivaceum Ehr. var. vulgare Gran. —
Malta, Pnales ! Gozo, Xlendi sulle Cijsioseiva !
Forma typica. — Gozo, con la precedente!
272. — Comphonema subramosum Kuetz. — - Gozo, Xlendi
sulle alghe marine !
273. — Cymbella affinis Kuetz. — Malta, San Paolo a mare
sulle alghe marine!
274.* — Navicula Apis Donkin; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
275.* — Navicula aspera Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
276.* — Navicula Bombus Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
ALGAE
387
277. * — Navicala Crabro Ehr.; Terap. et Per. loc.cit. — Malta,
sulle alghe marine (sec. T. e P.).
278.* — Navicula didyma Kuetz.; Temp. et Per. loc.cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
279.* — Navicula formosa Greg.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
280.* — Navicula fusca W. Sm.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
281.* — Navicula gemina Kuetz.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
282. * — Navicula gemmatula Grun.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
283.* — Navicula kamorthensis Grun.; Terap. et Per. loc.
cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
284. — Navicula Liber W. Sm.; var. tenuistrlata Perag. —
Gozo, Xlendi alla marina!
285.* — Navicula lineata Donk.; Temp. e Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
286.* — Navicula littoralis Donk.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle, alghe marine (sec. T. e P.).
287. * — Navicula Lyra Ehr.; Temp. et Per. loc. cit. — Malta,
sulle alghe marine (sec. T. e P.).
288. — Navicula mutica Kuetz. Far. productaGrun. — Malta,
fra altre alghe in uno stillicidio sul bastione sotto Valletta !
289.* — Navicula nitescens Greg. var. stricta Perag.; Temp.
et Per. loc. cit. — Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
290.* — Navicula notabilis Giev. var. expleta Perag.; Temp.
et Per. loc. cit. —- Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
291.* — Navicula Pandura Bréb.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
292.* — Navicula Pupula A. S.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
293. — Navicula Smithii Bréb.; Terap. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. et P.). Gozo, Xlendi alla
raarina !
294.* — Navicula splendida Greg.; Terap et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.).
295.* — Navicula vetula A. S. var.; Temp. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe raarine (sec. T. e P.).
388 ALGAE, FUNGI
296. — Stauroneis acuta W. Sm.; Tenip. et Per. loc. cit. —
Malta, sulle alghe marine (sec. T. e P.). Gozo, Xlendi, alla
marina I ^
FUNGI. 2
Teleomycetae.
Hymeniales.
Agaricaceae.
I, — Lepiota clypeolaria (Bull.) Quél.; Sacc. II, 1. — Malta,
sulla terra umida, nella gran serra a S. Antonio ! — Aprile.
— Armillaria Citri (Inzenga) Sacc. Agaricus Cibn Borg
Il Biedja etc. p. 66. — La presenza a Malta di questa specie tro-
vata una sola volta in Sicilia, merita conferma, e quindi non la
numeriamo.
1 Nella I* ediz. a pag. 35 N.° 84 delle Diatomées du Monde entier
di Tempere o Peragallo si riporta l'analisi di un giacimento diato-
mifero fossile d'acqua dolce proveniente da Malta. Non è per altro
indicata la località precisa di quel giacimento, né da chi fu trovato.
Per sola ragione di esattezza bibliografica si riferisce qui sotto
l'elenco dello forme :
Anìpliora Pedieulus Grun., Cocconeis Placentula Kuetz., Cymhella ci-
stilla Hempr., C. cuspidata Kuetz., C. helvetica Kuetz. var., C. lanceo-
lata E., C. turgidula Grun., Encyonema caespitosum Sm. var., Epithe-
mia turgida Kuetz., E. Sorex Kuetz., E. Zebra K., Fragilaria construens
YRV, puniilaGrìin., F. mutabili^ Gmn., Gomphoìiema angustatuniGrnn.,
G. Brebissonii Kuetz., G, capitatum Ehr. forma curia, G. clavatum
Ehr., G. montanum'EiliY., Melosira crenulata (Ehr.) Kuetz. var. ienuis
Kuetz., M. granulata (Ehr.) Ralfs var. proaera Grun., Navicula Ba-
cilluvi Ehr., N. elliptica Kuetz., N. exigua Greg., N. Gastrum Ehr.,
N. Placentula Ehr., N. Pupilla Kuetz., N. veneta Kuetz., Stephano-
disGus Astraea Grun. et var. minutula (Kuetz.) Grun., Synedra Ulna
(Nitzsch) Ehr. et var. longissÌ7na {W. Sax.) Grun., Tabellariaflocculosa.
(Roth) Kuetz.
^ I funghi raccolti per la più gran parte da uno di noi (CG.) e
dal Dottor Giovanni Borg nelle Isole Maltesi sono stati, meno po-
chissime eccezioni, determinati dal chiaro Prof. P. A. Saccardo, il
quale diede contezza degli stessi in una pubblicazione divisa in
FUNGI 389
2. — Lepiota nympharum (Kalchbr.) Karst. — Malta, un
esemplare nel giardino del Prof. T. Zammit in Sliema ! — Feb-
braio.
3. — Armillaria mellea (Vahl) Quél. — Malta, circa 60 indi-
vidui gregari su di un vecchio tronco di Eriobotrija Japonica al
Boschetto ! Altri 25 individui su di un vecchio tronco di Stepha-
noiis florWunda a S. Antonio (Borg !). — Novembre-Dicembre.
4. — Tricholoma terreum (Schaff.) Quél.; Sacc. Ili, 1. —
Malta, frequente sotto i pini. Boschetto ! — Novembre-Gennaio.
5. — Tricholoma resplendens (Fr.) Karst.; Sacc. Ili, 2. —
Malta, alcuni individui sulla terra umida in Argottil Sotto i
pini al Boschetto (Borg!). — Gennaio.
6. — Collybia nigrescens Quél.; Sacc. I, 3. — Malta, su terra
umida in luogo non notato! — Luglio.
7. — Omphalia pseudo-androsacea (Bull.) Gill.; Sacc. III, 3.
— Malta, qua e là, su terra fresca erbosa e umida, spalti di
Floriana, Ùied Incita, Addolorata, Bingemma ! — Dicembre-
Gennaio.
8. — Pleurotus nebrodensis (Ing.) Sacc. Clitocyhe geotropa
Sacc. I, I (confer Sacc. II p. 110 in nota). — Malta, sulla terra! —
Luglio.
tre Serie fP. A. Saccardo, Fungi ex Insula Melila (Malta) leoti a
Doct. Alf. Caruana Gatto et Doct. Giov. Borg, Series I in Bull. Soc.
bot. ital. 1912 p. 314-326; Series II in Nuovo Giorn. bot. ital. (Nuova
Serie) Voi. XXI p. 110-126 (estr. 1913); Series III Ibid., Voi. XXII
p. 24-76 (estr, 1914)]. Nel presente elenco, per brevità, citiamo queste
tre Serie coi numeri romani I, lì e ITI. Il- numero arabo cbe segue
quello romano indica il numero d'ordine che la specie porta nella
relativa Serie.
Sebbene, come osservava lo stesso Prof. Saccardo, il numero to-
tale dei funghi maltesi finora conosciuti sia già notevole avuto
riguardo alla natura speciale delle Isole, pure questo numero sarà
indubbiamente accresciuto non poco da ulteriori ricerche, che non
mancheranno di aumentare anche le specie nuove.
Gli Imenomiceti sono in Maltese chiamati Fakkieh o Umbrellel, le
Uredinee Sadid o Noglira, le Ustilaginee Faham, Tahacc o Harfusa,
le Fumago e le Limacinie Gmiet, L^Oidium erysiphoides, specialmente
sViW Hedysarum coronarium o Sulla, si chiama Beiti il hmir, e in ge-
nere tutte le specie parassitarie Mess.
Sono precedute dal segno ^ le specie e varietà nuove per la scienza,
descritte dal Prof. Saccardo sopra esemplari Maltesi da noi mandatigli.
390 FUNGI
^ Forma minor Sacc. Ili, 4. — Malta, alcuni esemplari al
Boschetto (Borg!). — Gennaio 1914.
Var. Ferulae (Lanzi) Sacc; Sacc. I, 2. — Malta, qua e
là sulle radici della Ferula commums, in luoghi erbosi a Casal
Bingli, Notabile \ Gozo (Giov. Gulia!). — Dicembre-Gennaio.
Questa varietà del Pleurotas nebrodensis è uno dei pochi fun-
ghi che (raramente) si vedono al mercato esposti come eduli.
9. — Hygrophorus conicus (Scop.) Fr. ; Sacc. I, 4. — Malta,
alcuni individui sulla terra sotto i cipressi q\V Addolorata, e sul
suolo erboso e roccioso a poca distanza dal mare a San Tumas
di Marsascala ! — Dicembre-Gennaio.
10. — Hygrophorus miniatus Fr. ; Sacc. Ili, 5. — Malta, un
esemplare sulla terra umida a Ùied il gTiasel (Borg !). — Di-
cembre.
11. — Marasmius olivetorum (Mont.) Sacc; Sacc. Il, 2. —
Malta, su foglie cadute di ulivi a S. Antonio (Borg !). — Maggio.
12. — Lenzites abietina (Bull.) Fr.; Sacc. I, 8. — Malta, sul
legno putrescente di abete, in località non notata (Borg!).
13. — Lenzites saepiaria Fr. ; Sacc. Ili, 8. — Malta, sul le-
gno putrescente di larice, un solo esemplare a S. Antonio
(Borg !). — Gennaio.
14. — Volvaria glojocephala (Fr.) Gill. ; Sacc III, 10. — Malta,
un esemplare su terra umida a S. Antonio (Borg!). — Marzo.
15. — Plioliota praecox (Pers.) Quél.; Sacc. III, 6. — Malta,
alcuni individui sulla terra sotto i pini al Boschetto (Borg 1). —
Gennaio.
16. — Inocybe scabra (Miill.) Gill.; Sacc. I, 5. — Malta, fre-
quente sulla terra umida sotto gli alberi, cimitero ùeW Addolo-
rata ! — Novembre-Gennaio.
17. — Naucoria vervacti (Fi.) Quél.; Sacc I, 0. — Malta,
un individuo su terra erbosa a Hagiar Kiml — Aprile.
— Nolan?a Hesperidiim (Brig.) Sacc. Agaricus Hesperi-
dum Borg II Biedja etc p. 66. — La presenza a Malta di questa
specie, che fu trovata una sola volta nel Napoletano, merita con-
ferma, e per ciò non la numeriamo.
18. — Agaricus campester L.; Z. p. 1 ; GD. p. xiii; Sacc. I, 7.
Psalliota campestris Gulia Repert. St. nat. p. 135. — Malt. Fah-
hieTi. — Malta, frequente sul terreno umido in giardini e campi,
Musta, Ta Braxia, Zurrico ecc. I — Ottobre-Aprile.
PUNGI 391
Questa specie si vende talvolta in mercato, ma in piccolissima
quantità.
19. — Psathyrella disseminata (Peis.) Quéi.; Sacc. Ili, 7. —
Malta, frequente sulla terra umida sotto gli alberi d'arancio e
di limone e sui loro tronchi, gregaria in gran numero d'indi-
vidui, Casal Attard, Boschetto, Casal Balzan, S. Antonio ! —
Novembre-Gennaio.
20. — Coprinus ovatus (Schàff.) Fr. ; Sacc. Ili, 9. — Malta,
alcuni individui sulla terra umida, Imgliieretl — Dicembre.
21. — Coprinus micaceus (Bull.) Fr. — Malta, un gruppo
di circa 50 individui al piede di un vecchio tronco d'arancio a
S. Antonioì — Dicembre.
22. — Coprinus ephemerus Fr. ; Agaricus ephemeriis Z.
p. 41 ; GD. p. XIII. — Malta (Parnis secondo Zerafa). — Autunno.
Polyporaceae.
23. — Boletus bovinus L.; Sacc. I, 9. — Malta, frequente
sotto gli alberi sulla terra umida, Addolorata, Boschetto 1 —
Novembre-Gennaio.
Specie edule, ma che non abbiamo mai vista usata come cibo
in Malta.
24. — Polyporus biennis (Bull.) Fr. ; Sacc. I, 10. — Malta, un
gruppo di circa 20 individui sovrapposti su di un vecchio tronco
di olivo vivo a Tal MaTiruk presso Notabile ! — Dicembre.
25. — Polyporus Ceratoniae Risso; Sacc. I, 11. — Malta,
alcuni individui su di un tronco di carrubio, GTiain il gbira
(Borg!). — Settembre.
26. — Polyporus rheades Pers.; Sacc. I, 12. — Malta, un
individuo su di un tronco di pino, Addoloratal — Novembre.
27. — Polyporus adustus (Willd.) Fr.; Sacc. I, 13. — Malta,
su di un tronco slW Addoloratal — Aprile.
28. — Polyporus hispidus (Bull.) Fr.; Sacc. II, 3. — Malta,
sul tronco di un gelso, Boschetto (Borg!). — Gennaio.
29. — Polyporus fumosus (Pers.) Fr. ; Borg Diseases etc.
p. 13. — Malta, sui tronchi degli agrumi (Borg).
30. — Polystictus versicolor (L.) Fr. ; Sacc. I, 14. - Malta,
sul legno marcescente, S. Antonio (Borgl).
31. — Fomes igniarius (L.) Gillet. Boletus ignarius Z. p.44;
392 FUNGI
GD. p. xiir. Polyporus ignarms Gulia Repert. St. nat. p. 135.
— Malta, sui tronchi dei Carrubi (Zerafa).
32. — Fomes fulvus (Fr. p. p.) Gii!. ; Sacc. I, 15. - Malta, non
raro, sul tronco di vecchi susini, peschi e albicocchi, GTiain
il gMra, Gudia, Addolorata ecc. ! Non sul Tamarix come fu
scritto per errore da uno di noi nelle indicazioni date al prof. Sac-
cardo loc. cit. — Ottobre-Maggio.
33. — Fomes obliquus (Pers.) Cooke; Sacc. I, 16. Polyporus
obliquus Borg II Biedjaetc. p. 67 et Diseases etc. p. 12. — Malta,
qua e là sul tronco degli aranci, Ta Balda, Casale Aitard ecc.l
— Dicembre-Marzo.
34. — Fomes Ribis (Sch.) Gill. ^ forma Tamaricis Sacc. Ili,
12. — Malta, non raro sui tronchi dei Tamarix, M'Addolo-
rata ed a Ta Braxia ! — Novembre-Gennaio 1913 e 1914.
35. — Fomes robustus Karst. ^ forma Punicae Sacc. Ili, 13.
— Malta, alcuni individui su vecchi tronchi di melagrani a No-
tabilel — Novembre 1913.
^ Forma Amygdali Sacc. Ili, 13. — Malta, alcuni indivi-
dui su vecchi tronchi di mandorlo, Rabaio, Notabile (Borg!). —
Gennaio 1914.
36. — Ganoderma lucidum (Leys.) Karst. ; Sacc. II, h. Poly-
porus lucidus Gulia Repert. St. nat. p. 135. — Malta, alcuni in-
dividui su di un tronco di carrubio, Ùied Incita (Borg !), (Gu-
lia, senza località). — Marzo.
37. — Trametes hispida Baglietto; Sacc. II, 4 et III, 11. —
Malta. Un gran numero di individui che cresceva collo Stereum
hirsìUiim sulle traverse di quercia sotto le rotaie alla stazione
ferroviaria di Notabile ci fu mandato dall' Ing. sig. N. Buha-
giar (!). S. Antonio (Borgl). — Dicembre-Febbraio.
>Ih Forma resupìnata Sacc. Ili, 11. — Malta, su di un
tronco secco di arancio, S. Antonio (Borg !). — Marzo 1914.
38. — Dedalaea unicolor (Bull.) Fi'.; Gulia Repert. St. nat.
p. 135. — Malta (Gulia senza località).
Hyclnaceae.
39. — Irpex canescens Fr. ; Sacc. Ili, 14. — Malta, alcuni
individui su di un vecchio tronco secco di Cercis Siliquastrum,
al Boschetto (Borg!). — Febbraio.
FUNGI 393
Thelephoraceae.
40. — Thelephora palmata (Scop.) Fr.; Sacc. I, 17. — Malta,
qua e là sotto gli alberi, sulla terra umida, Addoloratal — Di-
cembre-Gennaio.
41. — Stereum hirsutum (Willd.) Fr.; Sacc. II, 6. — Malta,
abbondante sulle traverse di quercia sotto le rotaie, alla sta-
zione ferroviaria di Notabile insieme con Tt^ameles hispida (Bu-
hagiar!). — Dicembre-Hennaio.
42. — Cyphella villosa (Pers.) Karsi; Sacc. Ili, 15. — Malta,
su rami secchi marcescenti di varie piante, Addoloratal —
Gennaio.
Clavariaceae.
43. — Clavaria fragilis Holms; Sacc. I, 18. — Malta, sulla
terra umida sotto gli alberi, rara, Addoloratal — Dicembre-
Gennaio.
Gasterales.
44. — Tylostoma volvulatum Borszcz.; Sacc. I, 19. — Malta,
raro, sulla terra sabbiosa umida, dopo le pioggie, Saline l —
Ottobre-Dicembre.
45. — Scleroderma verrucosum (Bull.) Pers. ; Sacc. Ili, 16.
— Malta, sui detriti di foglie di Quercus Robur, raro, iS. An-
toniol — Febbraio-Ottobre.
Phalloidales.
46. — Ithyphallus impudicus (L.) Fr. Phallus iinpudicus Z.
p. 60; GD. p. XIII ; Gulia Repert. bot. p. 18 et Repert. St. nat.
p. 123 et 135. — In Maltese Falixia. — Malta, raro, alcuni in-
dividui sul terreno coltivato, Ta Braxial — Ottobre-Dicembre.
47. — Colus hirudinosus Cav, et Sich. ^ì< forma minor GG. —
Malta, molto raro, un solo individuo su terra erbosa tra le rocce
a II Kaliet presso S. Giuliano l — Novembre 1914.
Uredinales.
48. — Uromyces Behenis (DO.) Ung. ; Sacc. Ili, 17. — Malta,
frequente sulle foglie di Silene infiala nei campi a S. Giorgio
a mare insieme alla Puccinia Silenesl — Maggio.
394 FUNGI
49. — Uromyces Salsolae Reichardt ; Sacc. Ili, 18. — Malta,
sulle foglie e sui rami di Salsola Soda, frequente, S. Giorgio a
mare. Forte Manuel, Ta Xìnex, Marsascalal — Settembre-No-
vembre.
50. — Uromyces giganteus Speg. — Malta, non raro sui
cauli di Stiaeda mariiima e S. fynUicosa nelle quali cagiona
dei rigonfiamenti notevoli, Marsascala, Salinel — Settembre-
Novembre.
51. — Uromyces Suaedae Jacz. ; Sacc. Ili, 19. — Malta, sulle
foglie di Suaeda fruiicom, qua e là, per es. alle SalineX —
Settembre-Novembre. •
52. — Uromyces Polygoni (Pers.) Fuck. — Malta, sulle fo-
glie e sui cauli di Polijgonnm avioilare, Valìetla qua e là fuori
Porta Reale, Floriana ecc.! — Settembre-Ottobre.
53. — Uromyces Betae (Pers.) Lèv,; Sacc. IH, 20. — Malta,
sulle foglie di Beta milgaris subspontanea in un giardino a
Casale Attard (Borg!). — Giugno.
54. — Uromyces Rumicis (Sch.) Winter; Sacc. II, 7; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 46-3. — Malta, sulle foglie di Ru-
mex pulcher, a GTiain Rihanal — Maggio.
55. — Uromyces Limoni! (DC.) Lèv.; Sacc. Ili, 21. — Malta,
abbondante, insieme colla Cercospora inudana, sullo foglie e
sui cauli di Slatice sinuata coltivata, Ta Braxia, AddolorataX —
Giugno-Settembre.
66. — Uromyces proeminens (DC.) Lev.; Sacc. I, 26; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 456. — Malta, abbondante sulle
foglie e sui cauli di Etqyhorbia Chamaesyce a Ta Braxia e
a Casale Attard I — Agosto-Settembre.
57. - Uromyces Terebinthi (DC.) Winter; Sacc. II, 15; Trot-
ter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 458. — Malta, abbondante sulle
foglie dì Pistacia vera, a 5. Antoniol — Maggio-Novembre.
58. — Uromyces appendiculatus (Pers.) Lk.; Sacc. I, 24;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 458. — Malta e Gozo,
frequente sulle foglie di fagioli coltivati ai quali é nocivo! —
Marzo-Giugno.
59. — Uromyces Fabae (Pers.) De Bary; Sacc. I, 25 et II, 12;
Trotter FI. It/ Crypt. Ured. Suppl. p. 459. — Malta e Gozo,
comune sulle fave nei campi, e ad esse nocivo! — Febbraio-
Maggio.
FUNGI 395
y^ Forma Ervi-Erviliae Sacc. I, 25; Trotter FI. It. Crypt.
Ured. Sappi, p. 459. — Malta, nei campi, sulle foglie dell' £'r-
tnim Ervilia (Borg!). — Aprile-Maggio 1912.
>ì< Forma Viciae sativae Sacc. I, 25; Trotter FI. It. Crypt.
Ured. Suppl. p. 459. — Malta, nei campi, sulla Vida saliva
coltivata! — Marzo-Maggio.
60. — Uromyces Ciceris-arietini (Grogn.) Boyer. ; Sacc. I,
23; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 459. — Malta, fre-
quente sulle foglie di Cicer arielinum nei campi ! — Marzo-
Maggio.
61. — Uromyces Pisi (Pers.) De Bary. — Malta, qua e là
sui piselli coltivati! — Marzo-Maggio.
62. — Uromyces Anthyllidis (Grev.) Sdir.; Sacc. I, 20, II, 8
et III, 24; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 460. — Malta,
sulle foglie di AnUiyllis Vulneraria, in vari luoghi come Ùiecl
Incita, Ballut ecc. ! Cornino, ^mW Anthyllis tetraphylla (Borg !).
— Marzo-Maggio.
Var. Curlceanus (P. Heun.) Sacc; Sacc. I, 20 et II, 8;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 460. — Malta e Gozo,
frequente sui Lotus eclulis e ornUhopodioidesl — Marzo-Maggio.
63. — Uromyces striatus Schròt. ; Sacc. II, IO; Trotter FI.
It. Crypt. Ured. Suppl. p. 460. - Malta, sulle foglie di Medi-
cago orMcularis, a Ballati — Maggio.
^ Subspecies insulanus Sacc. Ili, 22. — Malta, sulle foglie
di Medicago arborea coltivata oW AddolorataX — Giugno 1914.
Nuova .sottospecie nota finora solamente di Malta e Napoli.
64. — Uromyces Baeumlerianus Bub. ; Sacc. I, 21, II, 13 et
III, 23; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 461. - Malta,
sulle foglie di Melilotiis infestus, e M. sulcatus, a ZebbiTi e a
BalliUX Boschelto (Borg!). — Aprile-Maggio.
65. — Uromyces Trifolii (Hedw.) Lèv.; Sacc. II, 9; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 461. — Malta, frequente sul Tri-
folium nigrescens insieme col Polythrincium TìnfoliiX — Marzo-
Maggio.
66. — Uromyces Trifolii-repentis Liro; Sacc. I, 22; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 461. - Malta, sul Trifoliurn repens
insieme coW'Aecidium Trifolii-repentis, a Marsa \ — Febbràio.
67. — Uromyces Cenistae-tinctoriae (Pers.) Fuck. ; Sacc.
II, 11. Uromyces Laburni (DO.) Fuck.; Trotter FI. It. Crypt.
396 FUNGI
Ured. Suppl. p. 462. — Malta, sulle foglie di Cylisus Lahurnum
coltivato a S. Antonio (Borg!). — Maggio,
68. — Uromyces Scillarum (Grev.) Winter. — Malta, sulle
foglie di Scilla autmnnalis e di Muscari jJarvifiorum, in molti
luoghi, Ùied India, S. Antonio, spalti fuori di Valletta, Ini-
ghieret ecc. ! — Ottobre-Dicembre.
69. — Uromyces Poae Rabeiih.; Sacc. II, 14; Trotter FI. It.
Crypt. Ured. Suppl. p. 465. — Malta, sopra foglie languide di
Poa bulbosa, Ùied Incita, Hauli ecc. I a GTiain il gbira (Borg !).
— Aprile,
70. — Puccinia Silenes Schròt.; Sacc. Ili, 25. — Malta, sulle
foglie di Silene Behen rara al Ballut e frequente sulla Silene in-
fiata a S. GiOì^gio a tnare insieme coW Uromyces Befienis l —
Maggio.
71. — Puccinia IVIalvacearum Mont.; Sacc, I, 27 et III, 26;
Trotter FI. It, Crypt. Ured. Suppl. p. 474. — Malta, coraunis-
sima da per tutto in luoghi coltivati e incolti sulle Malve, La-
vatore e Altee ! Gozo, sulla Malva sylvestris, nella valle di
Xlendil — Gennaio-Giugno.
72. — Puccinia Pruni-spinosae Pers. ; Sacc. I, 28 etili, 27;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 474, colle forme Pruni-
domesticae, Amydali-Persicae, Amygdali-communis. — Malta
e Gozo, molto comune sulle foglie di susini, albicocchi, peschi
e mandorli, cui è assai dannosa I — Marzo-Novembre.
73. — Puccinia Crucianellae Desm. — Malta, sulla Crucia-
nella rupestris, rara a BaTiar il Ciakl — Giugno.
74. — Puccinia Convolvuli (Pers.) Castagne. — Malta, sul
Convolvulus sylvestris, rara a Gnien il gbir\ — Settembre.
75. — Puccinia Pimpinellae (Strauss) Mari; Sacc. 111,29. —
Malta, sulle foglie di Pimpinella peregrina, non comune, a
S. Giorgio a mare ! — Marzo-Maggio.
76. — Puccinia Kundmanniae Lindroth; Trotter FI. It. Crypt,
Ured. p. 193 et Suppl. p. 473. — Gozo, sulle foglie di Kund-
mannia Sicula a Migiar Scini (Schweinfurth).
77. — Puccinia Bupleuri Rud.; Sacc. II, 16 et III, 28; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 472. — Malta, sulle foglie di Bu-
pleurum proti^actum, a Ùied il gbirl Gozo, a Ùied Bingemma !
—- Aprile-Maggio.
78. — Puccinia Apil Desm. — Malta, sulle foglie di Apiwn
FUNGI 397
graveolens coltivato, cui è dannosa, Ghaìn KajetX — Ottobre-
Novembre.
79. — Puccinia Smyrnii-OIusatri (DC.) Liro; Sacc. I, 29;.
Ti-otter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 474. — Malta, frequente
insieme oW Aeciclium Smyrnii sulle foglie di Smyrniutn Olu-
satrum, a Misida, Ùied Incita. Musta ecc.! — Gennaio-Aprile.
80. — Puccinia Epilobii-tetragoni (DC.) Winter — Malta,
non comune sulle foglie di Epilobium Tournefortii, a Gneina
ed a ImiaTdebl — Settembre-Ottobre.
81. — Puccinia Dflentliae Pers.; Sacc. I, 30 et III, 30; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 472. — Malta, qua e là sulle fo-
glie di Mentila viridis coltivata, a Casal Balzan e a GTiain il
gbi7'al a S. Antonio (Borg!); suW Oì^iganum Majorana colti-
vato a Ta Braxia ! ed a 5. Antonio (Borg !); sulla Calamintha
Nepeta a Marsa, Hauli, Madliena ! — Tutto l'anno.
82. — Puccinia Teucrii Bivona-Bern.; Sacc. 1, 31; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 472. — Malta, frequente sul Teu-
crium fruticans a Ùied Incita, Ùied il gTiasel ecc. ! Gozo,
Xlendi\ — Ottobre-Giugno,
83. — Puccinia Cardui-pycnocepliali Syd.; Sacc. I, 34; Trot-
ter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 466. — Malta, qua e là sul
CarduHS pycnocephalus, a GTiain RiTiana, Casate Attard, Pem-
broke ecc. \ — Aprile-Maggio.
^J< 84. — Puccinia IVIariana Sacc. Ili, 36. — Malta, trovata una
sola volta su foglie languide di Silybwn Marianum a BaTiar il
Ciahl — Giugno 1914.
85. — Puccinia gaiatica Syd.; Sacc. Anna]. Mycol. 1914, p. 282;
Sacc. Ili, 34. — Gozo, sulle foglie di Carduus marmoratus, a
Cala Bùeira ! — Aprile.
86. — Puccinia Carthami (Hutz.) Corda; Sacc. Ili, 38. —
Malta, abbondante sulle foglie di Carthamus tinctorius colti-
vato a Ghirgìienti, Pilales, Ta Braocia ! — Aprile-Giugno.
^Vl. - Puccinia Sommieriana Sacc. II. 20 et III, 35; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 466. — Malta, sulle foglie del
Kentrophyllwn lanatani, a Corradino ed a Imghieret, abbon-
dante poi in Marsa presso Ùied il gbir ! — Aprile, Giugno e
Dicembre 1913 e 1914 !
88. — Puccinia Centaureae Martius; Sacc. IL 10; Trotter
FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 467. — Malta, sulle foglie di Cen-
398 FUNGI
laurea Nicaeensis, a Ùied Incita e a Marsa ! — Marzo-Di-
cembre.
89. — Puccìnia Hyoseridis-radiatae R. Maire; Sacc. I, 33;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 469. — Malta, noti rara
sulle foglie di Hijoseris lucida a Ghirghenti, ImiaTìleb, Bo-
schetto ecc. ! — Marzo-Maofgio.
90. — Puccinia Cichorii DC. (Bell.); Sacc. I, 32. - Malta,
sui Cichoriuìn Intybus e spinosum, frequente, Boschetto, S. Lu-
ciano, JJied il gfiasel ecc. ! — Dicembre-Giugno.
91. — Puccinia Endiviae Pass.; Sacc. II, 17. — Malta, ab-
bondante e dannosa sul Cichorium Endivia e sulla Lactiica
ScayHola coltivati, Casale Attardi — Dicembre-Maggio.
92. — Puccinia Helianthi Schw. ; Sacc. I, 35 ; Trotter FI. It.
Ci-ypt. Ured. Suppl. p. 468. — Malta, su foglie di Helianthus
annuus, non comune (Borg !).
93. — Puccinia Absintliii DC; Sacc. Ili, 33. — Malta, non
rara suìV Aì^temisia camphorata a GTiain il gì)ira e a. Giulia l
Casal Lia (Borg !), e suW Artemisia arborescens a Ta Braxia !
— Giugno-Dicembre.
94. — Puccinia Chrysanttiemi Roze; Sacc. HI, 38. P. Hieracii
Briffa Notes on gardening p. 59. — Malta, frequente sulle fo-
glie di CìirìjsanUiemam Sinense cui è assai dannosa, S. An-
tonio, Marsascirocco ecc.! — Novembre-Dicembre.
95. — Puccinia Picridis Hazsl.; Sacc. II, 18 et III, 32; Trot-
ter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 470. — Malta, suW Bedypnois
polìjnwrplia, frequente. Casal Balzan, Ùied Incita ecc. ! — Feb-
braio-Maggio.
96. — Puccinia Leontodontis Jackj; Sacc. Ili, 31. — Malta,
qua e là sulle foglie di Tìirincia tuberosa SiìV Addolorala, Gìiiv-
ghenti ecc. ! — Gennaio-Marzo.
97. — Puccinia Sonchi Rob. et Desm.; Sacc. I, 36. — Malta,
frequente sulle foglie di Sonchus levis a Casal Balzan, Mie-
sta ecc. ! — Tutto l'anno.
98. — Puccinia Porri (S\v.) Winter; Sacci, 38; Trotter FI.
It. Crypt. Ured. Suppl, p. 476. — Malta, frequente e dannosa sulle
foglie di cipollefcoltivate insorti e campi ! — Dicembre-Aprile.
SmW Allium Ampeloprasuni a Ùied il KleigTia ! — Maggio.
99. — Puccinia Allii (DC.) Rod.; Sacc. I, 37; Trotter FI. It.
Crypt. Ured. Suppl. p. 476. — Malta, frequente sulle foglie di
FUNGI 399
Allium sativum coltivato in campi e orti, Musia, Mellefia ecc.!
— Marzo-Giugno.
100. — Puccinia Gladioli Cast.; Sacc. II, 23; Trotter FI. It.
Crypt. Ured. Suppl. p. 476. — Malta e Gozo, frequente sul Gla-
diolus segetwn '\\\ campi e luoghi incolti, Ùied Incita, Ballut,
Notabile ecc.! — Aprile-Giugno. '
101. — Puccinia Romagnoiiana Sacc. et Maire; Sacc, III, 39.
— Malta, qua e là sui Cyperits, a Fiddien, ImtaTileb ecc. ! —
Settembre- Novembre.
102. — Puccinia Magnusiana Koni.; Sacc. Ili, 40. — Malta,
frequente sulle foglie di Pìiragmiles coinmimis, a Saline ! Co-
rnino (Borg!). — Settembre-Gennaio.
103. — Puccinia Cesatii Schrot.; Sacc. II, 25; Trotter FI. It.
Crypt. Ured. Suppl. p. 478. — Malta, nille foglie dì Andropogon
pubescens, frequente, a Ùied Incita, Ùied il gTiasel ecc. ! — Tutto
l'anno.
104. — Puccinia Cynodontis Desm. ; Sacc. 1,42; Trotter FI.
It. Crypt. Ured. Suppl. p. 478. — Malta, sulle foglie di Cgnodon
Baciijlon, comune, Naxaro, Addolorata, FmtaTileb ecc. ! — Tutto
l'anno.
105. — Puccinia Sorgili Scliw. — Malta, qua e là sulle fo-
glie di gva.nturco, Marsa, Notabile ecc. l — Settembre-Ottobre.
106. — Puccinia purpurea Cooke; Sacc. Annal. Mycol. 1914,
p. 282; Sacc. Ili, 42. — Malta, sulle foglie di Sotyfmni Hale-
pense, frequente, ImlaTi/eb, Bosclietto ! — Settembre-Novembre.
107. — Puccinia rubigo-vera (DC.) Winter; Sacc. I, 39; Puc-
cinia gliiinaruìn (Schmidt) Erikss. et Henii.; Trotter FI. It.
Crypt. Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie di Brachypo-
diuni, frequente. Casal Balzan, Ùied Incita, Micsta ecc. ! — Feb-
braio-Aprile.
>x^ Forma bromicola Sacc. II, 24; Trotter FI. It. Crypt.
Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie di Bromus maximus,
frequente, Canale Altard, Boschetto ecc. ! — Gennaio-Maggio.
^ Forma loliicola Sacc. II, 24; Trotter FI. It. Crypt. Ured.
Suppl. p. 477; — Malta, sulle foglie di Loliam rigiduin, qua
e là, Casale Attard, GTriin Mula ecc.! — Marzo-Maggio.
>ì< Forma Koeleriana Sacc. II, 24, Trotter FI. It. Crypt.
Ured. Supp. p. 477. — Malta, da per tutto sulle foglie di Koele-
ria phleoides ! — Gennaio-Maggio.
400 FUNGI
108. — Puccinìa graminis Pers,; Borg The periodical phe-
nomena etc; Sacc. I, 41; Trotter FI. It. Crypt, Ured. Suppl.
p. 477. — Malta, sulle foglie e guaine di Dactylis glomerata
e di Setaria verticillata, qua e là, Casal Balzan, Ghirghenti,
Addolorata ecc. ! — Marzo-Novembre.
109. — Puccinia simplex (Kòrn.) Erikss. et Henn.; Sacc. I, 40;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 478. — Malta e Gozo,
comunissitna e dannosa sulle foglie di Hordeiim vulgare colti-
vato ! — Gennaio-Maggio.
110. ~ Puccinia triticina Erikss.; Sacc. Ili, 41. — Malta, sulle
foglie di Aegilops ovata, frequente, GTiain Mula, IJardia ecc. !
Ùied il gbir (Borg !). — Marzo-Maggio.
111. — Puccinia coronata Corda; Sacc. I, 43; TrotterFl.lt.
Crypt. Ured. Suppl. p. 477. — Malta, sulle foglie di Avena sie-
rìlis, qua e là a Ùied Incita ! — Gennaio-Maggio.
112. — Puccinia (Cutomyces) Asphodeli Moug. ; Sacc. II,
21. — Malta, sulle foglie e sui cauli di Asphodeliis microcar-
ì)us, frequente, Ùied il gbir. San Martin, Ùied Incita ecc. ! —
Maggio.
113. — Puccinia Barbeyi Magnus; Sacc. II, 22. — Malta, nei
cauli di Aspìiodelus fistulosHS, a Ballut ! — Maggio.
114. — Phragmidium Sanguisorbae (DO.) Schrot. ; Sacc. II,
26; Trotter FI. It. Cryi)t. Ured. Suppl. p. 479. — Malta, fre-
quente sulle foglie di Poteriam Sanguisorba, a Ùied Incita, Bo-
schetto ecc. ! — Marzo-Giugno.
115. — Phragmidium subcorticium (Schr.) Winter; Sacc. 1,44;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. p. 348-9. Coleosporium pitigue
Borg Report etc. p. IO. Uredo Rosae Borg The Rose-mildew.
— Malta e Gozo, comunissimo e dannoso alle rose coltivate !
— Tutto l'anno.
116. — Phragmidium violaceum (Sch.) Winter. — Malta, qua
e là sulle foglie di Ritbus iilmifoUus, a Iintahleb, Bosc/ietlo ecc. I
— Settembre-Novembre.
117. — Phragmidium Rubi (Pers.) Winter. — Malta, qua e
là sulle foglie di Rubus ulmifolius, a Gnien il gbir, Gneina,
ImtaTìleb ecc. ! — Settembre-Novembre.
1 18. — Melampsora Helioscopiae (Pers.) Cast. ; Sacc. II, 27 et
III, 43; Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 480. — Malta, sulle
foglie e brattee di Eaphorbia helioscopia, peploides é spinosa.
FUNGI 401
frequente, Casale Aitard, BaTiria, GTiain TuffiTia, Marsa ecc. I —
Dicembre-Mag'gio.
119. — Melampsora Lini (Pers.) Cast.; Sacc. Ili, 44. — Malta,
raccolto solamente una volta sul Linuìn stricLum ?i\V Addolo-
rata ! — Giugno.
120. — Melampsora Hypericorum (DC) Schròt; Sacc. II, 28;
Trotter FI. It. Ci'ypt. Ured. Suppl. [). 480. — Malta, una sola volta
sulle foglie di Hypericwn crl^pnin a CorradinoX — Aprile.
121. — Coleosporium Carpesii Sacc. ^ var. Asterisci-aqua-
tici Sacc. Ili, 46. — Malta, abbondante snW Asterisciis aqimti-
cits a BaTiar il Gialli — Giugno 1914.
122. — Coleosporium Inulae (Kze.) Ed. Fisch.; Sacc. Ili, 45.
— Malta, sulle foglie e sui cauli di Inula viscosa e /. gra-
veolens, frequente, Fiddien, TJied Incita, Boschetto, Addolo-
rata ecc. ! — Aprile-Dicembre.
^ 123. — Coleosporium Saccardianum Car. Gatto in Sacc.
Ili, 47. — Malta, sulle foglie e sui cauli di Jasonia glutinosa,
non raro, Ghzira, Makliiba, Falikania ecc. ! — Settembre-No-
vembre 1914.
124. — Coleosporium Senecionis (Pers.) Fr. ; Sacc. II, 29;
Trotter FI. It. Crypt. Ured. Suppl. p. 480. - Malta, sulle foglie
di Senecio viclgaris nei campi a Casale Attardi — Gennaio-
Aprile.
125. — Aecidium Ranunculacearum DC; Sacc. III, 49. —
Malta, sulle foglie di Ramcnculus bicllatus, non comune, Ùied
Incita ! — Novembre.
126. — Aecidium Valerianellae Biv. Bern. ; Sacc. I, 48, II, 30
et III, 48; Trotter FI. It. Crypt. Ured. p. 433. - Malta, sulle
foglie di Fedia CornucojJiae non raro, Addolorata, Marsa; sulle
Valerianellae, frequente a GTiain Mula, tJied il KleigTia ecc. !
— Marzo-Aprile.
127. — Aecidium punctatum Pers.; Sacc. II, 31. — Malta,
frequente sulle foglie di Anemone coronaria, a GTiain Mula,
ZeìjbiTi, ImtaTìleb ecc. \ — Febbraio-Maggio.
128. — Aecidium Smyrnii Bagnis; Sacc. I, 49. — Malta, in-
sieme alla Puccìnia Smymii-Olusatri sullo Smyrnium Olusa-
trum, frequente, Misida, tJied Incita, Corradino ecc. ! — Gen-
naio-Marzo.
129. — Aecidium Trifolii-repentis Cast.; Sacc. I, 50. — Malta,
8. SOMMiER et CARUA^rA Gatto. — Flora Melitensis nova. 26
402 FUNGI
sulle foglie e picciuoli di TrifoLmm rejjens, insieme alla C/Vo-
fnyces Trifolii-repentis a Marsa ! — Febbraio 1912.
^ 130. — Aecidìum Bellidis-sylvestris Sacc. Ili, 50. — Malta,
sulle foglie di Bellis sylcestris a Fiddienl — Novembre 1913.
131. — Aecidìum Euphorbiae Gm.; Sacc. I, 47. — Malta, ab-
bondante sulle foglie e cauli di Enphorbia Cfia?naesyce insieme
B.\VUromyces proeminens a Ta Braxia e a Casale Attardi —
Agosto-Settembre.
^ 132. — Caeoma bullosum Sacc. Ili, 53. — Malta, sulle
foglie di Ranunculus chaerophylliis a Ùied il KleigUa ! —
Marzo 1914.
133. — Caeoma pulcherrimum Bubalv; Sacc. II, p. 3 in nota;
Trotter FI. It. Crypt. p. 447. C. Mercarialis Auct. p. p.; Sacc. I,
45. — Malta, sulle foglie e sul caule di Mercarialis annua a
Casal Balzan e a GTìain il gbira ! — Febbraio.
134. — Uredo Rìcini Biv. Bern.; Sacc. III, 51. — Malta, sulle
foglie di Ricinus coìnmunis, una sola volta a S. Antonio (Borg!).
— G-iugno.
135. — Uredo Pici Cast.; Sacc. I, 46 et III, 52; Trotter FI.
It Crypt. Ured. p. 451. — Malta e Gozo, comunissimo e dan-
noso, sulle foglie di Ficus Carica da pei- tutto ! Sulle foglie di
Ficus Pseudo-carica, giardini Depiro a Casal Lia (Borg!). —
Settembre-Dicembre.
DUBIAE SEDIS.
136. — Craphiola Phoenicis (Moug.) Poit.; Borg Report etc.
p. 10; Sacc. I, 51 et III, 54. — Malta e Gozo, comune sulle foglie
di Phoenix dactylifera, Clianiaerops huìnilis, Latania Borbo-
nica e altre palme coltivate ! — Durante tutto l'anno.
USTILAGINALES.
137. — Ustilago Sorgili (Lk.). Pass.; Sacc. I, 52. — Malta,
non comune negli ovarii di Sorglimn valgare coltivato (Borg !).
H38. — Ustilago sorghicola Speg. ; Sacc. I, 53. — Malta, ne-
gli ovarii di Sorghum vulgare, trovata una sola volta (Borg I).
139. — Ustilago IVIaydis (DC.) Corda. — Malta, qua e là sul
granturco, Marsa, Gnien il gbir ecc. ! — Agosto-Settembre.
FUNGI 403
140. — Ustilago nuda (Jens.) Kell.; Sacc. I, 54. — Malta e
Gozo, frequente nelle spighe d'orzo ! — Marzo-Maggio.
141. — Ustilago Tritici CPers.) Jens.; Sacc. I, 55. — Malta
e Gozo, frequente nelle spighe di frumento! — Aprile-Giugno.
142. — Ustilago Cynodontis (Pass.) P. Henn.; Sacc. I, 56. —
Malta, nelle spighe di Cynodon Dactijlon, qua e là, Casal Bai-
zan, Saline ecc. ! — Mar/.o-Noverabre.
143. — Ustilago bromivora Fisch. de Wald. ; Sacc. 11,32 et
111,55. — Malta, negli ovarii di Bì^omus Madritensis, frequente,
GUain Mula, ImtaTileb ecc. ! Gozo, Ùied Bingemrna e Marsal-
forno ! — Marzo-Aprile.
144. — Ustilago Ischaemi Fuck.; Sacc. II, 33. — Malta, nelle
spighe di Andropogon pubesceniì, non comune, Ùied India,
Gneina ! — Marzo-Maggio.
145. — Ustilago Hordei (Pers.) Kell. et S\v.; Borg The pe-
riod. phenom. etc. -- Malta CBorg).
146. — Ustilago Ornithogali Kuhn.; Sacc. II, 34. — Malta,
sulle foglie di OrniUiogalnm Narbonense, qua e là, Ùied Incita,
Ùied il GTiasel l — Marzo-Aprile.
147. — Entyloma fuscum Schròt.; Sacc. I, 57. — Malta, sulle
foglie di Glaucittm flavum a BaTiar il Ciak ! — Maggio.
148. — Entyloma Fumariae Schròt.; Sacc. I, 58. — Malta,
sulle foglie di varie fumarie, qua e là in campi e giardini, Casal
Balzan, Ùied India ecc.l — Gennaio-Aprile.
^ 149. — Entyloma Erodianum Sacc. Ili, 59. — Malta, sulle
foglie di Erodiuìn inoscìiatwn, dietro il cimitero AeW Addolo-
ì^ala \ — Marzo 1914.
^ 150. — Entyloma Debonianum Sacc. II, 35. — Malta, sui
cauli di Oenanthe globulosa, a GTiain Mula ! — Aprile 1913.
>B 151. — Entyloma Aristolochiae Sacc. III, 58. — Malta, sulle
foglie di Arislolochia elegans coltivata nei giardini di *S'. Anto-
nio (Borg!). — Dicembre 1913.
152. — Entyloma crastophilum Sacc; Sacc. I, 59. — Gozo,
sulle foglie di Poa o di altra graminacea, valle di Xlendil —
Aprile.
153. — Urocystis Violae (Sow.) Fisch.; Borg Report. etc.
p. 10. — Malta (Borg).
154. — Urocystis Anemones (Pers.) Schròt.; Sacc. Ili, 57. —
Malta, sulle foglie e picciuoli di Anemone coronaria, qua e là,
40-4 FUNGI
Imghieret, Ùied il KleigTia, ZebbiTi ecc. ~ Febbraio-Marzo, più
raramente sulle foglie e picciuoli di Ranunculus bullalus a Im-
ghieret ! — Febbraio.
155. — Urocystis Colchici (Schl.) Rab.; Sacc. Ili, 56. —
Malta, sulle foglie e sugli scapi di AUium nigrum, qua e là,
Fiddien, Ùied il KleigTia ! — Marzo- Apri le.
Protomycales.
I5B. — Protomyces macrosporus Unger.; Sacc. I, 67 et II, 36.
— Malta, sulle foglie di Torilis nodosa a Casal Balzan, sul
caule e sulle foglie di Kmidmannia Sicula a XJardAa ! — Aprile-
Maggio.
Zygomycales.
157. — Mucor Mucedo L.: Gulia Repert. bot. p. 44. In Maltese
miar. — Malta (Gulia).
OOMYCALES.
158. — Peronospora affinìs Rossm.; Sacc. Ili, 65. — Malta,
sulle fumarie, frequente nei campi a Casale Attard e Casal
Balzan ! — Dicembre-Febbraio.
159. _ Peronospora Alsinearum Gasp.; Sacc. Ili, 64. — Malta,
sulla Slellaria media, frequente a Casale Attard, Casal Bal-
zan ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
160. — Peronospora Viclae (Berk.) DeBary; Sacc. I, 60. —
Malta, sulle foglie di Latlujrus odoratus coltivato a S. Anto-
nio ! — Marzo-Maggio.
161. — Peronospora Euphorbiae Fuck. ; Sacc. Ili, 63. —
Malta, sulle foglie e brattee di Eiiphorbia peploides, frequente,
Valletta, Ta Braxia, Casale Attard ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
162. — Peronospora Schleideni Ung.; Borg The period. phe-
nom. etc. ; Sacc. Ili, Q2. — Malta, comune sulle foglie di cipolle
coltivate cui è molto dannosa, Casale Attard, Notabile ecc. —
Dicembre-Marzo.
— Peronospora sparsa Berk.; Borg Report etc. p. 10.
Specie rosicela finora indicata d'Inghilterra, Germania e Ame-
rica settentrionale, la cui presenza in Malta merita conferma.
FUNGI
405
163. — Plasmopara nivea Schr.; Borg The period. phenom. etc.
— Malta, sulle foglie delle ombellifere (Borg).
164. — Plasmopara viticola (Berk. et Curt.) Beri, e De Toni.
Peronospora viticola Borg The period. phenom. etc. — Malta
e Gozo, sulla vite alla quale in certi anni è dannosissima !
— Plasmopara Viburni Peck ; Borg Report etc. p. 11. —
Specie osservata fin'ora solo nell'America settentrionale, e la
cui presenza in Malta merita conferma.
165. — Phytophtora infestans De Bary; Borg The period.
phenom. etc. — Malta, sulle piante di patate che talvolta di-
strugge del tutto, e sui pomidori !
166. — Bremia Lactucae Regel; Sacc. I, 61 et III, 61. —
Malta e Gozo, assai comune sulle foglie di Sonclius levis da
per tutto e su quelle di lattughe coltivate cui è alle volte dan-
nosa ! — Durante tutto l'anno.
167. — Cystopus candidus (Pers.) Lèv.; Sacc. I, 62 et III, 60.
— Malta, frequente sulle Diplotaxis tenuifolia, erucoides e
viminea, sui Sis7jm.brinm, Eruca e Coronopus ! — Durante
tutto l'anno.
168. - Cystopus Capparidìs De Bary; Sacc. I, 63. — Malta,
sulle foglie di Capparis rapestris, qua e là, Marsascala, Im-
iatiléb ecc ! — Aprile-Ottobre.
169. — Cystopus Portulacae (DO.) Lèv.; Sacc. I, 64. — Malta,
comune sulla Portulaca oleracea, in campi, orti e giardini, Ca-
sal Balzan, ImtaTileb ecc. ! — Settembre-Novembre.
170. — Cystopus Ipomoeae-panduratae (Schw.j Stev. et Sw. ;
Sacc. II, 37. — Malta, non comune, sulle foglie e sui cauli di
Convolvulus Siculus, alla Zenka presso tJied il GTmsel, al Hauli
ed a Ùied Incita ! — Marzo-Aprile.
171. — Cystopus Bliti Biv. ; Sacc. I, 65. — Malta, comune
suW Ainarantus graecizans, in campi e giardini ! — Luglio-
Ottobre.
172. — Synchytrium plantagineum Sacc. et Spegazz. ; Sacc.
I, 66. — Malta, sulle foglie di Plantago Lagopus, Valletta fuori
Porta Reale \ — Febbraio-Marzo.
173. — Olpidium Brassicae Woron. ; Borg The period. phe-
nom. etc. — Malta, sulle giovani piante di Brassica, che assai
danneggia !
174. — Pythium De Baryanum Hesse; Borg The period. phe-
406 FUNGI
nom. etc. — Malta, sulle giovani piante di leguminose e cro-
cifere, che assai danneggia !
Pykeniales.
175. — Daldinia concentrica (Bolt.) Ces. et De Not. ; Borg
Il Biedja etc. p. 70. — Malta (Borg).
176. — Xylaria arbuscula Sacc; Sacc. I, 68. — Malta, sulla
terra umida alla base dei tronchi d'ulivo e sui loro noccioli
caduti, S. Antonio ! — Novembre-Dicembre.
177. — Cryptovalsa ampelina (Nits.) Fuck. ; Sacc. Ili, 93. —
Malta, sui sarmenti secchi di vite, Ghzira\ — Novembre.
178. ~ Eutypa sycina (Mont.) Sacc; Sacc. Ili, 92. — Malta,
su di un ramo decorticato e putrescente a Gneinal — Gennaio.
179. — Diaporthe vepris (De Lacr.) Fuck. et Nits.; Sacc.
Ili, 94. — Malta, su rami secchi di Rubas ulmifolias a tjied
Incita ! — Febbraio.
180. — Thyridium lividum (Pers.) Sacc; Sacc. II, 47 et III, 95.
— Malta, frequente su rami induriti e radici legnose emerse di
Prasiwn mojus, Crucianella rupestris, Te^icriam flavum, e co-
stantemente sul Tlìijmus capitatas, a ImtaTileh, BaTiar il Ciak,
Ùied il ghir ecc. ed a Gozo, Xlendi, Ùied Bingemma ecc. ! —
Durante tutto l'anno.
181. — Physalospora Euganea Sacc; Sacc. Ili, 71. — Malta,
sui rami secchi di Broussonelia papyìifera aW Addolorata, e
di Pitlo^porum Tohirae a Ta Braxia ! — Settembre-Marzo.
^I-< Var. viridarii Sacc. Ili, 71. — Malta, sugli scapi secchi
di AnUiolyza Aethijopica coltivata al Boschetto, e sulle nerva-
ture di foglie secche di Monstera deliciosa a Casale Attardi —
Gennaio-Febbraio 1914.
^ 182. - Physalospora Borgiana Sacc. II, 40. — Malta, £u
rami secchi di Jasììiinum helerophyllam coltivato a S. Anto-
nio (Borg !).
183. — Anthostomella appendiculosa (B. et Br.) Sacc; Sacc
III, 72. — Malta, sui rami secchi di Elibus ulmifolius, a Ma-
Jiliiba ed al BoscheUo ! — Dicembre-Gennaio.
184. — Sphaerella maculiformis (Pers.) Auersw.; Sacc. III,
76. — Malta, su foglie secche di Qaercus Robur coltivata al
BoschettoX S.Antonio (Borg!). — Dicembre-Gennaio.
FUNGI 407
185. — Sphaerella rosigena EU. et Ev.; Sacc. I, 71 et III, 75.
— Malta, su toglie di rose coltivate, Addolorata ! <S'. Antonio
(Borg!). — Tutto l'anno.
186. — Sphaerella Implexae Pass.; Sacc. I, 70. Traverso FI.
It. Crypt. Pyren. p. 602. — Malta, su foglie di Lonicera im-
plexa, frequente, Ùied Babu, Ùied Gherzuma, ImtaTdeb ecc. ! —
Tutto l'anno.
^ Var. implexicola Sacc. III, 74. — Malta, su foglie di
Lonicera iinplexa, a Ta Baldu, Ghirgheniì ecc. ! — Febbraio-
Aprile 1914.
187. — Sphaerella mediterranea Sacc; Sacc. I, 72. — Malta,
frequente sulle foglie di Neriiim Oleander coltivato, e alle volte
dannosa allo stesso facendogli cadere le foglie, Addolorata, S. An-
tonio ecc. ! — Tutto l'anno.
188. — Sphaerella collina Sacc. et Speg. var. caulicola Beri,
et Sacc; Sacc III, 77. — Malta, sui rami vivi di Lonicera im-
plexa, a Ùied Babu ed a Ballut \ — Aprile-Maggio.
189. — Sphaerella polygramma Fr. (Niessl.) Sacc; >ì< var. Ca-
ruanae Sacc. Ili, 73. — Malta, sull'estremità secca di rami di
Teucrium flavina a Iraghieret ! — Giugno 1914.
190. — Sphaerella Fragariae (Tul.) Sacc;' Borg The period.
phenom. etc. — Malta (Borg).
È lo stato ascoforo di Ramularia Talasnei Sacc, che è assai
più frequente (vedi a questa specie N.*» 449).
>x< 191. — Venturia Borgiana Sacc III, 78. — Malta, sulle
foglie di Pandanus atilis coltivato a S. Antonio (Borg !). —
Gennaio 1914.
192. — Coleroa circinans Wint. ; Sacc. II, 41. — Malta, tro-
vata una sola volta su foglie vive di Geranium molle alla Zenha
presso Ùied il GTiasel ! — Marzo-Aprile.
^ 193. — Didymosphaeria insularls Sacc. Ili, 82. — Malta,
in abbondanza sugli scapi secchi di Asphodelus ramosus a Bin-
gemma, Ùied Licita ecc. ! — Novembre-Febbraio 1913-1914.
^ 194. - Didymosphaeria Borgii CG. et Sacc. in Sacc. Ili,
81. — Malta, su rami secchi di Rosa sempervirens al Boschetto
(Borg!). — Marzo 1914.
>ì< Var. Meliae Sacc. Ibid. — Malta, su rametti fruttiferi
secchi di Melia Azedarach, 3\V Addolorata ! — Dicembre 1913.
^ 195. — Didymosphaeria spilogena Sacc. Ili, 79. ~ Malta,
408 FUXGT
sulle foglie vive di Quercus Ilex, nei fossi di Valletta e. dàV Ad-
dolorata ! — Dicembre-Gennaio 1914.
^ 196. — Didymosphaeria eucalyptina Sacc. Ili, 80. — Malta,
sulle foglie secche cadute di Eucalyptiis gummifera o GIoTju-
lus, coltivati dAV Addolorata ! — Giugno-Novembre 1914.
197. — Didymosphaeria opulenta (De Not.) Sacc; Sacc, I, 69.
— Malta, sui cladodi di Opanlia Ficus-indica coltivata, a Mar-
sascirocco ! — Settembre.
^^ 198. — Metasphaeria Bonamicana Sacc. II, 43. — Malta,
su foglie languide di Monstera deliciosa coltivata, a Casale At-
iard, nel giardino del Dottor Borg ! — Giugno 1913.
Specie dedicata al botanico Maltese Bonamico al quale dob-
biamo le prime conoscenze sulla flora Maltese.
yh 199. — Metasphaeria Bocconeana Sacc. II, 42. — Malta,
-6u rametti secchi di Rhamnus Alate7-nus coltivato, Boschetto
(Borg!). — Maggio 1913.
Specie dedicata a Paolo Boccone, il secondo botanico che men-
ziona piante di Malta.
>ì^ 200. — Metasphaeria Melitensis Sacc. III, 85. — Malta,
su rami secchi di Quercus Ilex aW AddolorataX — Novembre-
Gennaio 1914.
>^ 201. — Metasphaeria asparagina Sacc. Ili, 84. — Malta,
su rami secchi di Asparagus aphi/llus, a Casal Balzati, Ma-
kluba, linghieret ecc. ! — Tutto l'anno 1913-1914.
>ì< Var. smilacina Sacc. Ibid. — Malta, sui rami secchi
di Smilax aspera a Ùied Babu, MalUuba, ZebbiTi ! — Novem-
bre-Gennaio 1914.
^ 202. — Metasphaeria piricola Sacc. Ili, 83. — Malta, so-
pra rami secchi di pero salvatico, a Ùied Incita ! — Marzo 1914.
>h Var. Periplocae Sacc. Ibid. — Malta, su rami secchi
di Periploca levigata, a Ùied Babai — Api'ile 1914.
^ Var. Jasmini Sacc. Ibid. — Malta, su rami secchi di
Jasminum Azoricum coltivato a S. Antonio (Borg !). — Novem-
bre 1913.
203. — Leptosphaeria Rusci (Wallr.) Sacc; Sacc. II, 44. —
Malta, frequente sui cladodi di Ruscus Hypopliyllum, a Ta
Braxia, Addolorata, Gudia (Villa Bettina) ecc. ! Boschetto
(Borg!). — Tutto l'anno.
^ 204. — Leptosphaeria pachytheca Sacc. III, 88. — Malta,
FUNGI 409
sui rami secchi di Amygdalus coìnonmiis al Bosclietto ! —
Aprile 1914.
^ 205. — Leptosphaerìa insulana Sacc. Ili, 87. — Malta, sui
rami secchi di Antirrhinum Siculum dXV Addolorata ! — Feb-
braio 1914.
206. — Leptosphaerìa Caliorum Sacc. ^ subsp. Antirrhini
Sacc. Ili, 86. — Malta, su rami secchi di Antirrhinum Sicu-
lum 3i\\' Addolorata] — Febbraio 1914.
207. ~ Pleospora herbarum (Pers.) Rabenh. ; Sacc. II, 45 et
III, 89. — Malta, specie assai comune in tutte le stagioni del-
l'anno, in forme più o meno distinguibili fra loro, e sopra mol-
teplici matrici. Noi l'abbiamo raccolta sulle seguenti ;
a) Cauli erbacei secchi di : Petroselinum sativum, Foeni-
culicm officinale, Antirrhinum Siculum, Verbascum sinualwn,
Wigandia arborea, Mirabilia J alalia, Capsicimi annuum,, Sola-
nuìn esculentwm, Brassica campestris, Ferula communis, Ri-
cinus communis, Inufa viscosa, Sili/bum Marianum, Plantago
major, Phijsalis pubescens, Notobasis Syriaca, Tagetes creda,
Dahlia sp., Biplolaxis erucoides, Solanum nigrum, Plantago
Coronopus, Centaurea crassifolia, Ecballion Elaierium., Sene-
ciò Cineraria, Verbena ofjìcinalis, Lathyrus Cicera, Nicotiana
glauca, Raphanus sativus, Hedysarum, coronarium, Bellis syl-
vestris, Cassia ftoribunda, Stephanotis floribunda, Psoralea
bituminosa, infiorescenze di Solanum Wendlandi, calatidi di
Carihaìnus tinctorius.
b) Rami legnosi secchi di : Vitis vinifera, Lonicera im-
plexa, Nerium Oleander, Ricinus communis, Hibiscus Rosa-
sinensis, Myoporum serratum-
e) Steli secchi di monocotiledoni: Lilium candidum, Al-
lium Cepa, Asparagus officinalis, Gladiolus segetum, Iris foe-
tidissima, graminacee indeterminate.
d) Foglie di piante erbacee : Carlina involucrata. Iris Ger-
manica, Crinwn giganteum. Passiflora quadrangularis, San-
chezia sp., Bambusa arundinacea, cavoli.
e) Foglie di alberi: luglans regia. Ficus rubiginosa e Ca-
rica, Populus angulata, Phytolacca dioica, Ulmus Americana,
Salix alba, Prunus Arìneniaca, Plumeria alba, Eriobotrya
Japonica, Buccus sempervirens, Laurus nobilis, Citrus auran-
tium, Sterculia sp.
410 FUNGI
f) Frutti di piante erbacee: capsule secche di Aniirrhinum
Sicahiìn e majus, Freesia refracta, Delphinimn Slaphysagria,
baccelli di Cassia floribunda, grappoietti secchi di Achyran-
thes sj).
g) Frutti di alberi: frutti secchi di Araucaria excelsa e à\
Ailanlus glandulosa.
208. — Pleospora media Niessl.; Sacc. IH, 90. — Malta, sulle
foglie secche di Brassica oleracea coltivata, Casale Aitard ! —
Marzo.
209. — Pleospora vulgaris Niessl.; Sacc. Ili, 91. — Malta,
sopra foglie secche cadute di Platanus Orientalis diWAddolo-
rata ! — Gennaio.
210. — Pleospora gallica Brun.; Sacc. II, 46. — Malta, sulle
foglie secche cadute di Eriobolrga Japonica a S. Antonio e al
Boschefiol — Aprile.
211. — Phyllachora graminis (Pers.) Fuck.; Sacc. Ili, 96. —
Malta, su foglie di Panicam repens, qua e là, ImfaTdeb, Fid-
dienl — Settembre-Gennaio. *
212. — Phyllachora Cynodontis (Sacc.) iSiessl.; Sacc. I, 74.
— Malta e Gozo, sulle foglie di Cynodon Daclijlon assai co-
mune da per tutto! — Tutto l'anno.
213. - Phyllachora Trifolii (Pers.) Fuck.; Sacc. I, 73 et III,
97. — Malta, sulle foglie di Trifolium siellalum, frequente,
Ùied Incita, Boschetto ecc.! Gozo, XtendiX — Marzo-Aprile.
214. — Scirrhia rimosa (Alb. et Schw.) Fuck.; Sacc. I, 75. —
Malta, sulle foglie di Phragmiies communis e della sua varietà
humilis, a Marsascirocco ! — Settembre-Ottobre.
215. — Charonectria Psoromatis (.Mass.?) Sacc; Sacc. Ili, 98.
— Malta, sul tallo di Squamarla crassa 2i Ùied GTiomorX —
Gennaio.
216. — Lophiostoma pseudomacrostomum Sacc; Sacc. Ili,
100. — Malta, sopra un ramo secco di Senecio Cineraria a
Ponhroke Camp ! - Gennaio.
217. — Platystomum compressum (Pers.) Trev. ; Sacc. Ili,
101. — Malta, sui rami secchi di Panica Granaiam coltivata
a Gneina e a Mak/uba ! — Dicembre-Gennaio.
>5< 218. — Gloniella Caruaniana Sacc. HI, 102. — Malta, sulle
estremità secche dei rami di Rosmarinus ofTicinalis, al Bo-
schetto ! — Aprile 1914.
FUNGI 41 1
219. — Hysterium vulgare De Not.; Sacc. I, 83. — Malta,
sui tronchi vivi di carrubi e di ulivi, tJied Babu, Ùied Hoxl,
S. Martini — Tutto l'anno.
^ 220. — Triblydiella Assiminae CG. et Sacc. in Sacc III,
105. — Malta, sui rami secchi di Tamarix Gallica, non l'ara
aàV Addolorata ! — Novembre-Gennaio 1913.
^ 221. — Triblydiella olivetorum Sacc. Ili, 106. — Malta, sui
rami secchi di ulivi àW Addolorata \ — Ottobre-Gennaio 1913.
222. — Mytilldon tortile (Schw.) Sacc; Sacc. III, 104. - Malta,
sui rami secchi decorticati di Cupressics sempervirens a Casale
Altard (Borg!). — Gennaio.
223. — Lophodermium Pinastri ^Schrad.) Chev. ; Sacc. Ili, 103.
— Malta, sulle foglie languide o secche cadute di Pinus Ha-
lepensis comune. Argotti, Addolorata, Boschetto, S. Aìitonio,
Ta Braxia ecc. ! — Tutto 1' anno.
224. — Mlcrothyrlum microscopicum Desm.; Sacc. Ili, 99.
— Malta, sulle foglie secche cadute di Buxus sempervirens,
frequente. Addolorala, Ta Braxia, S. Antonio ecc. ! — Set-
tembre-Febbraio.
225. - Erysiphe communis (Wallr.j Fi-.; Sacc. I, 79, 11,38
et n, 66. — Malta, comune sopra varie matrici, per es. sulle
foglie di Planiago Lag opus a Pembrohe, di Galium Aparine,
di Delphiniwn Ajacis, di Urospermuìn picroides a. Casal Bal-
zan, di Torilis nodosa a Zarrico ! — Gennaio-Giugno.
226. — Erysiphe taurica Lèv.; Sacc. I, 80 et III, 67. — Malta,
sulle foglie di Ci/nara Scolymus a Casal Balzan, di Phioìnis
fruticosa a tJied Incita, di Carlina lanata a Gneina ! — Dicem-
bre-Maggio.
227. — Erysiplie graminis DC; Sacc. I, 81 et II, 39. — Malta,
frequente sulle foglie di Koeleria phleoides, Bronms Madri-
iensis, e Scleropoa rigida ! — Marzo-Maggio.
228. — Podosphaeria tridactyla (Wallr.) De Bary ; Sacc. Ili,
68. — Malta, abbondante sulle foglie languide e cadute di Pru-
nus Armeniaca, a 5. Antonio ! — Dicembre-Gennaio.
229. — Sphaerotlieca Castagnei Lèv. ; Sacc I, 77. — Malta,
qua e là sulle foglie di Erodiwn inoschaium e malachoides,
a Casale Attard, Pembroke ecc.! — Febbraio-Aprile.
230. — Sphaerotheca pannosa (Wallr.) Lèv.; Borg Report etc.
p. 10, The rose mildew etc. et The period. Phenom. etc. ; Sacc. I.
412 FUNGI
78. — Malta, molto comune (per lo più nello stato conidioforo)
sulle rose coltivate, cui è dannosa! — Durante tutto l'anno.
231. — Phyllactinia suffulta (Reb.) Sacc. ; Sacc. 1, 76. — Malta,
sulle foglie di Mercurialis annua a Casal Balzan ! — Marzo.
232. — Emerìcella erythrospora (Borzi) Sacc. et Peyr.; Sacc.
Ili, 69. — Malta, sulle foglie secche cadute di Buxus semper-
virens a Ta Braxia, Oudia (Villa Bettina), Addolorata ! — No-
vembre-Gennaio.
233. — Eurotium herbariorum (Wigg.) Link; Sacc. I, 84. —
Malta, frequente sopra pianto malamente disseccate !
234. — Capnodium elongatum Berk. et Desm.; Sacc. I, 82.
— Malta, sulle foglie languide e cadute di Populus alba a
GTiain il ghira e al Boschetto; sulle foglie di Arundo Donax
a ImtaTìleb ! — Settembre-Gennaio.
235. — Limacinia Citri (Briosi et Pass.) Sacc; Sacc. 111,70.
Meliola airi Borg Biedja etc. p. 68 et Diseases etc. p. 12. ~
Malta, molto comune sugli alberi d'arancio, da per tutto ! —
Tutto l'anno.
23B. — Limacinia PenzigI Sacc; Borg Biedja etc. p. 68, Re-
portetc. p. 10, Diseases etc p. 11 et Roses p. 42. — Malta (Borg).
237. — IVIicroxyphium Footii Harw. forma minor Sacc. II, 76.
— Malta, sulle fronde di Neplìrodium coltivato nella serra a
S. Antonio ! — Aprile 1913.
^ Var. ciliolatum Sacc. II, 70. — Malta, sulle foglie vive
di Phillìjrea lati folta coltivata, S. Antonio ! — Marzo-Mag-
gio 1913.
DlSCALES.
238. — Acetabula Calyx Sacc; Sacc. Ili, 107. — Malta, fre-
quente sulla terra umida 2i\\' Addolorata ! — Novembre-Marzo.
239. — Peziza vesiculosa L. — Malta, sul concime esposto
nei campi a Buhalvra ! — Marzo-Aprile.
240. ~ Lachnea scutellata (L.) Gill.; Sacc III, 108. — Malta,
sulla tei'ra di castagno umida a S. Antonio (Borg !). — Di-
cembre.
241. — Sphaerospora trechispora (B. et Br.) Sacc; Sacc. III,
109. ~ Malta, sulla terra umida erbosa a Ùied il KleigTia I —
Gennaio.
FUNGI 413
242. — Ciboria echinophila (Bull.) Sacc; Sacc. Il, 48. — Malta,
sul detrito dei ricci di castagno a S. Antonio ! — Aprile.
243. — Stamnaria Equiseti (Pers.) Rehm.; Sacc. I, 85 et III,
110. — Malta, ?.\\\V Equisetiun ramosissimum a SalineX e al
Boschetto (Borg'I). — Novembre-Gennaio.
244. — Pseudopeziza repanda (Fr.) Karst; Sacc. Ili, 111. —
Malta, sulle foglie languide di Sherardia arvensis a Ùied il
KleigTia ! — Marzo.
245. — Pseudopeziza Cerastiorum (Wallr.) Schroet; Sacc.
lll^ 112. — Malta, sulle toglie languide di Cerastium glomera-
ium a Ùied il GTiasel ! — Marzo.
246. — Pseudopeziza Ranunculi (Wallr.) Fuck. ; Sacc. Ili,
113. — Malta, sulle foglie languide di Ranunculas chaerophìjl-
lus a Ùied il Kleighal — Marzo.
247. — Pseudopeziza Trifolii (Biv. Bern.) Fuck.; Sacc. I, 86. —
Malta, frequente sulle foglie languide di Trifolium a Marsa,
Ùied Incita ecc. ! — Marzo-Maggio.
248. — Pseudopeziza Medicaginis (Lib.) Sacc. ; Sacc. Ili,
114. — Malta, sulle foglie languide di Medicago denticulata
a Ùied Incita ecc. ! — Gennaio-Marzo. Gozo, Marsalforno ! —
Aprile.
249. — Trociiila craterium (DO.) Fr.; Sacc. Ili, 115. — Malta,
frequente sulle foglie languide e cadute di Hedey^a Helix a S. An-
tonio, Ta Braxia, Addolorata ecc. ! — Ottobre-Gennaio.
250. — Lecanidium atratum (Hedw.) Rabenh.; Sacc. Ili, 116. —
Malta, su di un ramo secco putrescente in Gneina ! — Gennaio.
251. — Artlionia dispersa (Schrad.) Rehm.; Sacc. II, 49. —
Malta, sui rami secchi di R/iamnus Alatej^nus al Boschetto
(Borg !). — Maggio.
Deuleroniycetae.
Sphaeropsidales.
^ 252. — Pliyllosticta brassicina Sacc. Annal. Mycol. 1913
p. 16; Sacc. I, 87. — Malta, frequente e dannosa sulle foglie
languide di Brassica oleracea coltivata in orti e campi. Campo
sperimentale a Casale Attardi — Estate-autunno 1913.
Trovata per primo dal Dott. G. Borg.
414
FUNGI
253. — Phyllosticta Ceratonlae Berk.; Sacc. Ili, 121. — Malta,
frequente e dannosa sulle foglie verdi di carrubio, tjied Babu,
Boschetto ecc. \ — Tutto l'anno.
254. - Phyllosticta pirina Sacc. ; Sacc. Ili, 118. — Malta, fre-
quente e dannosa sulle foglie dei peri e dei meli, ZurtHco, No-
tabile ecc. ! Casale Aitavi (Borg !;. — Marzo-Novembre.
255. — Phyllosticta variegata Eli. et Ev.; Sacc. Ili, 119. —
Malta, sulle foglie languide di Fraxinus excelsior al Boschetto !
— Settembre-Novembre.
256. — Phyllosticta hedericola Dur. et Mont.; Sacc. Ili, 120.
— Malta, sulle foglie verdi di Mederà lielix, frequente, Addo-
lorata, Ghirghent), Boschetto ecc. ! — Tutto l'anno.
257. — Phyllosticta Capparìdis Sacc. et Speg. ; Sacc. Ili, 122.
— Malta, sulle foglie languide di Capparis spmosa var. iner-
mis, frequente, Addolorata, Boschetto, Valletta ecc. ! — Settem-
bre-No vembi'e.
258. - Phyllosticta Teucrii Sacc. et Speg.; Sacc. IH, 123. -
Gozo, .sulle foglie languide di Teucrium fruticans, valle di
Xlendil — Aprile.
^ 259. — Phyllosticta citricola Sacc. Ili, 117. - Malta, sulle
foglie languide di alberi d'arancio, frequente, S. Antonio, Casal
Balzan, Imtahleb ecc. ! — Tutto l'anno 1914.
>h 260. — Phyllosticta Armitageana Sacc. Il, 50. — Malta,
sui cauli verdi di Russelia juncea, frequente, Casale Attard,
Casal Balzan, S. Antonio, Notabile ecc.! — Tutto l'anno 1913.
Specie dedicata al botanico ingle.se Armitage che scrisse della
flora di Malta (v. in bibliografia).
261. — Phyllosticta Urticae Sacc; Sacc. Ili, J24. — Malta,
sulle foglie verdi di Lrtica piluli/et^a a Uied Babu l — Feb-
braio.
262. — Phyllosticta morifolia Pass.; Sacc. Ili, 125. — Malta,
su foglie languide e secche di Moms nigra al Bosc/iettol —
Novembre.
^ 263. — Phyllosticta Araucariae Sacc. ili, 126. — Malta,
sulle foglie languide ùeìVAraacaria Bidicillii, nei giardini di
S. Antonio e di Argotti, (\q\V Araacaria Smithii dAV Addolo-
rata e deWAraucaria excelsa a Gudia, a Ta Braxia ecc. ! —
Tutto l'anno 1914.
>i< 264. — Phyllosticta ruscigsna Sacc. Ili, 127. — Malta, sui
FUNGI
415
cladodi di Rascics Hijpopliyllum e di R. aculeatus, non raro, Ad-
dolorata, Ta Braxia, Gudiaecc.l — Tutto l'anno 1914.
►ì< 265. — Phyilosticta striolata Sacc. Ili, 128. — Malta, sulle
foglie languidti di BrachypodMm distachijuin a Fiddienl —
Aprile 1914.
26B. — Phoma oleracea Sacc; Sacc. Ili, 129. — Malta, sui
legumi secchi di Medicago arborea, frequente ^\Y Addolorala !
— Settembre-Novembre.
^ 267. — Phoma anonicola Sacc. Ili, 130. — Malta, sui rami
secchi di Anona Cìterimolia a Casale Atlard (Borg !). — No-
vembre 1913.
>h 268. — Phoma Ceratoniae Sacc. Ili, 131. — Malta, sui
rami secchi di carrubio, frequente, Ùied Bahii, Ùied Incita, Bal-
hd ecc.l — Tutto l'anno 1014.
269. — Phoma spartììcola P. Brunaud; Sacc. Ili, 132. — Malta,
sui rami secchi di Spartiam juncewn al Boschetto, slW Addo-
lorata ecc.l — Tutto l'anno.
^ 270. — Phoma Urvìlleana Sacc. Il, 54. — Malta, sui rami
secchi di Cilharexylon quadrangulare a S. Antonio ! — Tutto
l'anno 1913.
Specie dedicata al celebre viaggiatore e botanico Dumont D'Ur-
ville il quale diede alcune notizie della fiora Maltese.
271. — Phoma lirella Desm.; Sacc. II, 55. — Malta, sui rami
morti di Carlina involucìYita a Ùied il gbir, Ùied Incita ecc.
e di Ipomoea coltivata a Casal Balzan ecc. l — Tutto l'anno.
^ 272. — Phoma Cavalliniana Sacc. II, 56. — Malta, sui rami
secchi di Jiiglans regia a Gneinal e al Boschetto (Borg!). —
Tutto l'anno 1913.
Specie dedicata al Maltese Cavallini, autore del « Pugillus Me-
liteus ecc. » (v. in bibliografia).
273. — Phoma lirellif ormis Sacc. ; Sacc. II, 57. — Malta, sui
rami secchi di Jochroma lubitlosam a S. Antonio ! e al Boschetto
(Borg!). — Tutto l'anno.
274. — Phoma herbarum West.; Sacc. II, 58. — Malta, sai
rami secchi di Plumbago Capensis coltivata, Casal Balzan ! —
Tutto l'anno.
275. — Phoma samararum Desm,; Sacc. Ili, 133, — Malta,
sulle samare secche di Fraxinus excelsior al Boschdto ! — No-
vembre-Gennaio.
416 FUNGI
276. — Phoma gallicola Trott. ^ var. Melitensis Sacc; Ann.
Mycul. 1914, p. 283. Sacc. Ili, 134. — Gozo, nelle rigonfiature dei
rami secchi di Euphorbia siJìnósa f. Melitensis a Migiarro ! —
Aprile 1906.
^ 277. — Phoma tenella Sacc. Ili, 135. — Malta, sulle squame
fogliari secche di Cupressus elegans (non sempervirens) aW Ad-
doloragli — Tutto l'anno 1914.
^ 278. — Phoma epimelaena Sacc. Ili, p. 137. — Malta, sui
piccioli secchi di Chamaerops excelsa a S. Antonio (Borg!). —
Marzo 1914.
279. — Phoma strìaeformìs Dur. et .Mont. ; Sacelli, 136. —
Malta, sui cauli morti di Asparagits aculifolius e di Narcissus
Tazzetta a (lied Incita. Una forma su di una Euphorbia all'^cf-
doloratal — Gennaio-Febbraio.
280. — Phomopsis Citri Sacc. ; Sacc. 1, 88. — Malta, frequente
sui rami secchi degli aranci, Casal Balzan, S. Antonio ecc. ! —
Tutto l'anno.
Var. foliicola Scalia; Sacc. Ili, 147. — Malta, sulle foglie
secche degli aranci, Casal Balzan, S. Antonio ecc. ! — Tutto
l'anno.
281. — Phomopsis Phaseoli (Desm.) Sacc: Sacc. HI, 138. —
Malta, sui cauli secchi di Phaseolus Caracalla al Boschetto
(Borg !). — Gennaio.
282. — Phomopsis Sophorae (Sacc.) Trav.; Sacc. Ili, 139. —
Malta, frequente sui rami secchi di Sophora Japonica e della
sua varietà penduta a Musta (Giardino Gollcher), Ta Braxia,
S. Antonio ì — Tutto l'anno.
>x< 283. — Phomopsis Dalbergiae Sacc. Ili, 140. — Malta, sui
rami secchi di Dalbergia Sissno a S. Antonio ! — Tutto l'anno 1914.
284. — Phomopsis mendax (Sacc.) Trav.; Sacc. Ili, 141. —
Malta, sui rami secchi di Albizzia Jidibrissin a S. Antonio
(Borg !). — Gennaio.
>x< 285. — Phomopsis mediterranea Sacc. Ann. Mycol 1913
p. 17; Sacc. I, 89 et III, 142. — Malta, sui rami secchi di Me-
dicago arborea SiW Addolorata ! e al Boschetto (Borg !). — Tutto
l'anno 1913.
>ì< 286. — Phomopsis Pircuniae Sacc. III, 143. — Malta, sui
rami secchi di Phijtolacca (Pircimia) dioica, fossi e dintorni di
Valletta, Addolorata ecc. ! — Novembre-Gennaio 1914.
FUNGI 417
y^ 287. — Phomopsis Abutilonis Sacc. Ili, 144. — Malta, sui
rami secchi di AbuUlon hijhridwn coltivato a S. Antonio (Borg !).
— Gennaio 1914.
288. — Phomopsis Lavaterae (West.) Sacc: Sacc. Ili, 145. —
Malta, sui rami secchi di Lavatera arborea aAV Addolorata ! —
Settembre-Gennaio.
289. — Phomopsis ambigua (Sacc.) Trav.; Sacc. 111,146.—
Malta, sui rami secchi di Piriis communis coltivato a Casale
Attard (Bors^!). — Febbraio.
290. — Phomopsis Cacti (Berk.) Sacc; Sacc. Ili, 148. —
Malta, sui rami secchi di Plujìlocactus sp. coltivato a S. An-
tonio (Bor<?!). — Mai'zo.
^I< 291. — Phomopsis dianthina Sacc. Ili, 149. — Malta, fre-
quente sui cauli secchi di Diantìms CaryophyUas a S. Antonio,
Casal Balzaìi ecc.l — Tutto l'anno 1914.
yj< 292. — Phomopsis dianthicola Sacc. Ili, 150. — Malta,
sulle foglie languide e secche di Diantìms CaryoiJliyllas 3. S. An-
tonio (Borg!). — Gennaio 1914.
293. — Phomopsis abdita (Sacc.) Trav.; Sacc. Ili, 151. —
Malta, comune sui rami e sui piccioli secchi di Melia Azeda-
rach a Valletta, Ta Braxia, A'idolorata, S. Antonio ecc. ! —
Novembre-Gennaio.
294. — Phomopsis Sapindi Patouill.; Sacc. Ili, 152. — Malta,
sulle foglie secche di Sapindus Saponaria a S. Antonio ! — Ot-
tobre-Gennaio.
295. — Phomopsis pulla (Sacc.) Trav.; Sacc. Ili, 153. — Malta,
sui rami secchi di Hedera Helix a Ta Braccia e a,\V Addolo-
ralal — Novembre-Gennaio.
296. — Phomopsis Euphorbiae Sacc; Sacc. Ili, 154. — Malta,
sui cauli secchi di E/cpIiorbia pinea a LntaTilebl — Novembre.
^ 297. - Phomopsis Corynocarpi Sacc. Ili, 155. — Malta,
sopra foglie languide di Corynocarpus levigatus a S. Antonio !
— Dicembre-Gennaio 1914.
298. — Phomopsis Jasmini (Cooke) Sacc; Sacc. IH, 156. —
Malta, sui rami secchi di Jasminum Orientale nel cortile del
palazzo Testaferrata in Valletta ! — Novembre.
299. — Phomopsis sambucina Sacc; Sacc. III, 157. — Malta,
sui rami secchi di Sambucus nigra coltivato, Boschetto \ — Set-
tembre-Novembre 1914.
8. SOMitiER et Caruaxa Gatto. — Mora Metiiensis nova. 27
418 \ FUNGI
>B 300. — Phomopsis Elaeagni Sacc. Ili, 158. — Malta, sui
rami secchi di Elaeagìins anguslifolia a S. Antonio ! — Gen-
naio-Marzo 1914.
>ì< 301. — Phomopsis Coccolobae Sacc. Ili, 159. — Malta, al-
l'estremità dei cladodi languidi di Coccoloba platyclada a Ta
Braxia\ e a S. Antonio (Borg !). — Novembre-Marzo 1913-14.
302. — Phomopsis moricola Sacc. : Sacc. III, 160. — Malta,
sui rami secchi di Morus nigra al Boschetto, ImtaTileb ecc! —
Tutto l'anno.
>^ 303. — Phomopsis ficina Sacc. Ili, 161. — Malta, sulle
foglie languide o secche di Ficus ruMginosa a Casal Balzan e
a Ta BraxiaX — Novembre-Febbraio 1913-14.
304. — Phomopsis cinerescens Sacc; Sacc. II, 51 et III,
162. — Malta, sui rami secchi di Ficus Carica a IintaTiìeb, Bo-
scfietto ecc. ! — Tutto l'anno.
305. — Phomopsis juglandina (Fuck.) Sacc; Sacc. II, 52. —
Malta, sui rami secchi di Juglans regia coltivata, Boschetto,
Uncinai — Novembre-Maggio.
306. — Phomopsis subvelata Sacc. ; Sacc II. 53. — Malta,
sulla scorza secca dei frutti di Lagenaria vulgaris coltivata,
ImtaTileb, San Paolo a mare, Casale Attat^d ecc. ! — Novem-
bre-Dicembre.
307. — Phomopsis phoenicicola Trav. et Spessa; Sacc. Ili,
163. — Malta, .sui peduncuii fruttiferi secchi di Phoenix dacty-
lifera coltivata, Ta BraxiaX — Giugno.
308. — Phomopsis Liliacearum (West.); Sacc. III, 104. —
Malta, sugli scapi morti di Lilitun candidum coltivato, Casale
Attard (Borg!). — Gennaio.
^P 309. — Phomopsis extorris Sacc. Ili, 165. — Malta, sul-
l'estremità delle foglie languide di Dasulirion acì^otrichum a
S. Antonio (Borg !). — Gennaio 1914.
^ 310. — Phomopsis Casteriae Sacc III. 166. — Malta, alla
base degli scapi secchi di Gasteria nigro-maculata coltivata, Ta
Braxia\ — Dicembre-Gennaio 1913-14.
^ 311. — Phomopsis phormicola Sacc. Ili, 167. — Malta,
sopra foglie secche e languide di Phormium ienax, ad Argotti
ed a Masla (Giardino GoUcher) ! — Dicembre-Gennaio 1913-14.
>x< 312. — Aposphaeria punicina Sacc III, 168. — Malta, sui
rami secchi dei melagrani al Boschetto (-Borg !). — Novembre 1913.
FUNGI 419
>x< 313. — Macrophoma aucubana Sacc. Ili, 169. — Malta,
sulle foglie languide di Aucuha Japonica a S. Antojiio (Borg !).
— Gennaio 1914,
y^ 314. — Macrophoma Alaterni Sacc. Ili, 170. — Malta, sulle
foglie languide o secche di Rìiamnus Alaternits coltivato, Ad-
dolorataX — Ottobre-Dicembre 1913-14.
315. — PJIacrophoma Cìtri Celotti; Sacc. Ili, 171. — Malta,
sulle foglie secche degli aranci, LnlaTilebl — Dicembi'e-Gennaio.
3IB. — Macrophoma Mantegazziana Penz. ; Sacc. 1, 90. —
Malta, sui rami degli aranci, negli agrumeti di Oisal Balzati,
S. Antonio ecc. ! — Settembre-Gennaio.
317. — Macrophoma Eriobotryae Pegl.; Sacc. Ili, 172. — Malta,
sui rami secchi di l^rioliotrya Japonica a BalliU\ — Maggio.
>ì< 318. — Macrophoma aromatica Sacc. HI, 173. — Malta,
sulle foglie languide e secche di Persea grati!<sima a S. An-
tonio ! — Settembre-Febbraio 1913-14.
319. — Macrophoma Oleae (DC.) Beri, et Vogl.; Sacc. III,
174. — Malta, sulle foglie secche cadute degli ulivi, frequente,
S. Antonio, Ta Balda, Gudia ecc. ! — Ottobre-Febbraio.
320. - Macrophoma cylindrospora (Desm ) Beri, et Vogl.;
Sacc. III. 175. — Malta; sulle foglie secche di Rhamnus oleoi-
des a TJied Incita, di carrubio a ZehbiTi ed a ImtaTiìeb, di Hedera
Helix aW Addolorata , Ta Braxia ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
^ 321. — Macrophoma scandens Sacc. Ili, 170. — Malta,
sulle foglie languide e secche di Hoya carnosa, a Musta (Giar-
dino Gollcher), Gudia (Villa Bettina) \ S. Antonio, Casale At-
iard (Borg!). — Ottobre-Febbraio 1913-14.
322. — Macrophoma Stephanotidis Tassi; Sacc. Il, 59. —
Malta, sui cauli languidi e secchi di Stephanotis fìoribunda
a Marsascirocco, Ta Braccia ecc. l Casale Attard (Bov^ l). —
Ottobre-Maggio.
^ 323. — Macrophoma viridariì Sacc. Ili, 177. — Malta, sulle
foglie languide e secche di Stephanotis /lorihunda a Ta Braxia,
S. Antonio, Casal Balzan i',cc.\ — Ottobre-Maggio 1913-14.
>ì< 324. — Macrophoma Zeraphiana Sacc. li, 60. — Malta,
sui rami secchi di Poinciana Gillesi a S. Antonio (Borg!). —
Maggio 1913.
Specie dedicata a Stefano Zerafa benemerito della flora Mal-
tese (v. in bibliografia).
420 FUNGI
^ 325. — Macrophoma insulana Sacc. Ili, 178. — Malta, sui
rami tanto vivi che secchi di Euphorhia spinosa f. Melitensis
a GTiain TaffiMX — Aprile 1914.
326. — Macrophoma Ricini (Cooke) Beri, et Vogl.; Sacc. Ili,
179. — Malta, sui i-ami secchi di Ricinus comimmis nei fossi
di Vallellal — Noreinbre-Geunaio.
>ì< 327. — Macroplioma salicina Sacc. Ili, 180. — Malta, sui
rami secchi di Salfpr pedicellata a Gneinaì — Gennaio 1014.
^ 328. — Macrophoma juglandarìa Sacc. Ili, 181. — Malta,
sui I-ami secchi di Juglans regia coltivata a GneinaX — (reii-
naio 1914.
>^ 329. — Macrophoma glandaria Sacc. Ili, 182. — Malta,
sulle <i;hiande cadute di Qnercus llex coltivata, Addolorala, Bo-
scheUo ! — Novembre-Febbraio 1913-14.
330. — Macrophoma Cibelliana Scalia; Sacc. Ili, 183. —
Malta, sulle foglie languide di Cha'maedorea efatior a. Argoltil
e a S. Antonio (Borg!). — Ottobre-Dicembre.
^ 331. — Macrophoma Monsterae Sacc. Ili, 184. — Malta,
sulle foglie languide e secche di Monslera deliciosa coltivata,
Marsascirocco, Casale Atlardl — Ottobre-Gennaio 1913-14.
332. — Macrophoma rhabdosporioides Lamb.et Fautr. ; Sacc.
Ili, 185. — Malta, sulle foglie languide ed in parte secche di
Iris foetidisslnia coltivata. Casal Balzan, Ta Braccia, Bo-
schello ! — Ottobre-Dicembre.
>b 333. — Macrophoma yuccocarpa Sacc. Ili, 186. — Malta,
sulla scorza secca dei frutti di Yucca gloriosa a Ta Br^accia ! —
Dicembre 1913.
^ 334. — Macrophoma phormiana Sacc. Ili, 187. — Malta,
sulle foglie languide e secche di Pliormium tenax a .S. Anto-
nio (Borg!). — Febbraio 1914.
335. — Dendrophoma pruinosa (Fr.) Sacc; Sacc. Ili, 191. —
Malta, sui rametti secchi di Fraxinus eoccelsior slÌ Boschetto ! —
Gennaio.
336. — Asteroma incomptum Rob. et Desm.; Sacc. Ili, 189. —
Malta, sulle foglio languide di Fraxinus excelsior al Boscìietto 1
— Febbraio.
337. — Asteroma Medusula Dnr. et Mont.; Sacc. III, 190. —
Malta, sui cauli secchi di Daucus Carota spontaneo, Imta-
Tlleì) ! — Gennaio.
FUNGI 421
338. - Asteroma reticulatum Chev.; Sacc. Ili, 188. ~ Malta,
sulle foglie di Allium srtNììrsutum a Migiar Scimi — Aprile.
339. — Vermicularia trichella Fi .; Sacc. Ili, 194. — Malta,
sulle foglie languide di Hedera Helix a Ghirghenti, Addolo-
rala, Bocchello ecc. ! — Noveinbre-Ger.naio.
340. — Vermicularia Dematium (Pers.) Fr. vai', macrospora
Sacc; Sacc. Ili, 193. — Malta, sui rami secchi di Hedera Helix a
Ta Braxia ! — Dicembro.
341. — Vermicularia relicina Fr.; Sacc. Ili, 192. - Malta,
sopra foglie putrescenti diverse a S. Antonio \ — (jennaio.
342. — Placosphaeria Onobrychidis (DC.) Sacc. vai. Hedy-
sari Scalia; Sacc. 1, 92. — Malta, molto comune e dannosa sulle
foglie di Hedìjsarum coronariuin coltivato nei campi, da per
tutto ! — Febbraio-Maggio.
^ 343, — Plenodomus Borgianus Sacc. Ann. Mycol. 1913 p. 17;
Sacc, l, 93. — Malta, rara, sulla scorza secca di una zucca a
S.MartinoX — Ottobre 1911.
Specie dedicata al Dott. G. Borg che molto ha contribuito alla
conoscenza dei funghi maltesi.
"^ 344. — Rabenhorstia pachyderma Sacc. et Peyr. in Sacc.
Ili, 197. — Malta, sulle foglie languide e secche, di Araii,caria
eoocelsa aXV Addolorala, a Ta. Braooia ! e a 5. Antonio (Borg !). —
Novembre-Gennaio 1913-14.
>b 345. — Dothiorella ailantina Sacc. Ili, 195. — Malta, sui
tronchi secchi di piante giovani di Ailantus glandidosa al Bo-
schetfoì — Ottobre-Aprile 1913-14.
348. — Fusicoccum quercinum Sacc; Sacc III, 196. — Malta,
sui rami secchi di Quercus Robur a S. Antonio (Borg !). —
Gennaio.
347. — Cytospora punica Sacc; Sacc. II, 61. — Malta, sui
rami secchi di Punica Granalum coltivata, Casal Balzan, bn-
taUleb ecc. ! — Aprile-Maggio.
348. — Cytospora germanica Sacc; Sacc. III, 198. — Malta,
sui rami secchi di Salix Babijlonica a S. Antonio (Borg!). —
Gennaio.
349. — Chaetomella atra Fuck.; Sacc III, 199. — Malta, Qua
e là sulle foglie secche di Ficus rubiginosa e di altre piante,
brattee secche di carciofi, rami secchi di varie piante a Casal
Balzan, Valletta ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
422 EUNGI
350. — Haplòsporella donacina (Mont.) Sacc; Sacc. Ili, 200. —
Malta, sui culmi e sulle guaine putrescenti di Aricndo Donax,
qua e là, S. Antonio, BntaTilel) ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
351. — Darluca filum (Biv. Bern.) Cast.; Sacc. II, 63. — Malta,
Nei sori di Puccinia Ruhigo-vera sulle foglie di Lolium, rigi-
duni, e in quelli di Puccinia Cesata sulle foglie di Andropogon
pubescens a Ùied Incita e Ùied il GTiasell — Marzo-Aprile.
^ 352. — Microdiplodia nigrificans Sacc. Ili, 202. — Malta,
sulle foglie secche di Evonymus Japonicua a Ta Braxia, Ar-
gotli\ e a S. Antonio (Borg!). — Dicembre-Gennaio 1913-14.
^ 353. — Microdiplodia foedans Sacc. Ili, 201. — Malta,
sui rami secchi di Eiicalìjptiis sp. nW Addolorata ! — Ottobre-
Gennaio 1913-14.
>-< 354. — Microdiplodia oleaginea Sacc. Ili, 203. — Malta,
sui rami secchi degli ulivi. Addolorata, S. Antoniol — Novem-
bre-Dicembre 1913-14.
^ 355. — Microdiplodia Agni-casti Sacc. Ili, 204. — Comino,
sui rami secchi di Vitcx Agnics-castus (Borg !). — Gennaio 1914.
^ 356. — Microdiplodia lliceti Sacc. 111. 205. — Malta, sui
rami secchi di lecci coltivati. Addolorata ! — Settembre-Gen-
naio 1913-14.
>^ 357. — Microdiplodia callitrina Sacc. Ili, 206. — Malta,
sui rametti secchi di Callitris qitadrioalvis coltivata, rara, S. An-
tonio ! — Gennaio-Febbraio 1914.
358. — Microdiplodia Passeriniana (Thùm.) Ali., >x< var. rJia-
chidis Sacc. III. 207. — Malta, sui peduncoli fruttiferi di Phoe-
nix dactylifera coltivata, Ta BraxiaX — Giugno 1914.
yb 359. — Microdiplodia bambusina Sacc. Ili, 208. — Malta,
sui culmi secchi di Bamlxisa arundinacea a S. Antonio e a
Musta (Giardino Gollcher) ! — Dicembre-Gennaio 1913.
360. — Diplodia Pseudodiplodia Fuck.; Sacc. II, 64. — Malta,
sui rami secchi di Piras comnumis coltivato. Casale Attard
(Borg !). — Maggio.
361. — Diplodia ruticola Thimi.; Sacc. Ili, 209. — Malta, sui
rametti secchi di Ruta bracteosa a Gebel ATimar, Notabile ecc. !
— Novembre-Dicembre.
362. — Diplodia Aurantii Catt.; Sacc. Ili, 210. — Malta, sui
rametti secchi degli aranci. Casal Balzani — Gennaio.
363. — Diplodia Pistaciae Beri, et Bres.; Sacc. Ili, 211. —
FUNGI 423
Malta, sui rami secchi di Pistacia Terehinthus a S. Antonio \
— Gennaio-Aprile.
364. — Diplcdia clandestina Dur. et Mont. ; Sacc. Ili, 212. —
Malta, sui rami secchi di Rhatnnus Alaterrms a S. Antonio
(Borg !). — Novembre.
Var. foliorum Sacc; Sacc. Ili, 213. — Malta, sulle fo-
glie languide di Rhatnnus Alaternus slÌV Addolorata, Boschetto,
S. Antonio (Borg !). — Novembre-Dicembre.
365. — Diplodia Crataegì West; Sacc. Ili, 213. - Malta, sui
rami secchi di Crataegus Ruscinonensis a Ùied Babu ! — Feb-
braio.
366. — Diplodia Cydoniae Sacc; Sacc. Ili, 214. - Malta, sui
l'ami secchi di Cydonìa vulgaris coltivata, Casale Attard (Borg !).
— Febbraio.
>x< 367. — Diplodia Kaki Sacc III, 215. — Malta, sui rami e
sui calici secchi di Dioxpyriis Kaki a S. Antonio, Musta (Giar-
dino Gollcher) ! — Dicembre-Gennaio 1913-14.
368. — Diplodia Hederae Fuck.; Sacc. Ili, 216. — Malta, sui
rami secchi di Eedera Helix a.\V Addolorata l — Novembre-
Gennaio.
369. ^ Diplodia Euphorbiae Brunaud; Sacc. Ili, 217. — Malta,
sui rami secchi di Eiipliorbia Characias a, Madlienal e al Bo-
schetto (Borg!). — Marzo-Novembre.
370. — Diplodia inquinans West; Sacc III, 218. — Malta,
sui rami secchi di Fraxinus excelsior al Boschetto (Borg !). —
Marzo.
371. — Diplodia sapinea (Fr.) Fuck.; Sacc. Ili, 219. — Malta,
sui rami secchi di Pinas Halepensis, frequente, Addolorata,
BoscheltoX — Tutto l'anno.
372. — Diplodia Yuccae West. ; Sacc III, 220. — Malta, sulle
foglie ^secche di Yacca gloriosa a Boschetto, Gudia (Villa Bet-
tina), Addolorata ecc. \ — Tutto l'anno.
>h 373. — Lasiodiplodia Ricini Sacc. Ili, 221. — Malta, rara,
su di un tronco putrescente di Ricinus communis, fossi di Val-
lettal — Dicembre 1913.
374. — Ascochyta Boltshsauseri Sacc; Sacc 111, 222. — Malta,
sui legumi secchi di Phaseolas lanatus a Casale Attard (Borg !).
— Febbraio.
375. — Ascochyta cycadina Scalia; Sacc. Ili, 223. — Malta,
424 FUNGI
sulle foglie languide di Cycas revoluta a Ta Braxia, S. An-
tonio, Musia, Gw.iia (Villa Bettina) \ — Tutto l'anno.
^ 376. — Ascochyta diplodìnoides Sacc. Ili, 224. — Malta,
rara, trovata solamente sulle foglie di Tillandsia sp. nel giar-
dino di uno di noi (CG.) ! — Gennaio 1914.
377. — Ascochyta graminicola Sacc; Sacc. II, 62. — Malta,
sulle foglie secche di Leplwus incurvatus a BaTiria ! — Aprile.
378. — Actinonema Rosae (Lib.) Fr.; Sacc. Ili, 225. — Malta,
sulle foglie vegete, poi aride e decidue di rose coltivate a Ca-
sal Balzan, S. Antonio ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
>x< 379. — Hendersonia Meiitensis Sacc. Ili, 226. — Malta,
sulle foglie languide e secche di Bracliypodium pinnatum a
Ballull — Maggio 1914.
380. — Hendersonia Desmazieri Mont.; Sacc. II. 65. — Malta,
sui rami secchi di Ptatanus Orientalis a S. Antonio (Borg !). —
Maggio.
>x< 381. — Hendersonia Hyacinthiana Sacc. II, 66. — Malta,
sulle foglie di Arundo Pliniaìia a GTìain il gbira (Borg!). —
Maggio 1913 e Novembre 1914.
Specie dedicata a Carlo Giacinto (in latino Hyacinthus) frate
Genovese che al principio del secolo passato fu professore di
botanica all'Università di Malta e fondatore dell'attuale Orto
botanico.
382. — Septoria ficaricola Sacc; Sacc III, 227. — Malta,
sulle foglie languide di Ranunculus bullatiis a Ùied Incita e Ùied
Babìi ! — Febbraio.
383. — Septoria nitidula Dur. et Moni; Sacc. III, 228. —
Malta, sulle foglie verdi e languide di Rhamnus Alaternus,
a.\V Addolorata ! — Ottobre-Dicembre.
384. — Septoria Rubi West.; Sacc III, 229. — Malta, sulle
foglie languide di Rabits almifolius, frequente, Boschetto, Ùied
Incita, Gliirghenti ecc. ! — Ottobre-Maggio.
385. — Septoria Petroselini Desm.; Sacc. II, 75 et III, 230. —
Malta, frequente ^uWApiwn graveolens coltivato a Casale At-
tard, BaTiria, Notabile ecc. ì — Tutto l'anno.
Var. Apii Br. et Cav. fm. emaculata Sacc; Sacc III, 230.
— Malta, colla precedente a Ca.^ate Attard ! — Gennaio.
386. — Septoria Carrubi Pas.s.; Sacc. III. 231. - Malta, sulle
foglie languide di carrubio a Ùied Kirda ! — Maggio.
FUNGI
425
^ 387. — Septoria ambigua Sacc. Ili, 232. — Malta, sulle
foglie languide cadute di melagrani a Makluba, LntaTileb ecc. ! —
Dicembre-Gennaio 191.3-14.
388. — Septoria Antirrhinl Desm., Sacc III, 233. — Malta,
sulle foglie languide di Antirrhinwn majus a. Ghirglienti, Bo-
schetto ecc. ! — Dicembre-Febbraio.
>ì< Var. minor Sacc. Ibid. — Malta, sulle foglie languide
di Antirrhinum Siculum r\V Addolorala l — Dicembre-Gen-
naio 1913-14.
389. — Septoria scabiosicola Desm.; Sacc. III, 234. — Malta,
sulle foglie di Scaìnosa atro purpurea, qua e là, Fiddien, Ma-
dlienal — Ottobre-Aprile.
390. - Septoria Acantiii Thùm.; Sacc. III, 235. — Malta,
sulle foglie verdi di Acanlhus mollis a, Zenka, Ùied il Ghasell
Boschetto (Borg !). — A[irile-Giugno.
391. — Septoria clirysanthemella Sacc. S. Chrt/sanlhemi
Brififa Notes on gardening p. 59. — Malta, sulle foglie di Chì^y-
santhemum Sinense cui è dannosa, a S. Antonio, Musta ecc. ! —
Ottobre-Novembre.
392. -- Septoria Elaeagni (Chev.) Desm.; Sacc. Ili, 236. —
Malta, sulle foglie verdi e languide di Elaeagnus avgustifolia,
cui è dannosa facendone cadere le foglie, Zarrico, Floriana,
Marsascirocco ! — Ottobre-Dicembre.
>ìi 393. — Septoria Thelygoni Sacc. Ili, 237. — Malta, sulle
foglie languide di Thefygonum Cynocrambe a Zebbi.Ti, Fid-
dien ecc. ! — Marzo-Aprile 1914.
394. — Septoria Urticae Desm. et Rob.; Sacc. Il, 67. — Malta,
sulle foglie languide di Urtica membranacea a Casale Aitar d\
— Marzo-Maggio.
>5< 395. - Septoria Forskahleana Sacc. li, 68. — Malta, sulle
foglie verdi di Urtica membranacea a Zenlia e a tjied il GTia-
sel\ - Marzo 1913.
Specie dedicata al botanico Svedese P. Forskaal, al quale dob-
biamo uno dei più antichi elenchi di piante raccolte a Malta
(v, in bibliografia).
39B. — Septoria Convolvuli Desm.; Sacc. II, 69. — Malta,
frequente sulle foglie languide di Convolvulus arvensis, da per
tutto! — Tutto l'anno.
>ì< 397. — Septoria Henslowiana Sacc. II, 72. — Malta, sulle
426 FUNGI
foglie languide di Stellarla inedia a Casal Balzati e a Casale
Ailarcll — Febbraio-Marzo 1913.
Specie dedicata al botanico inglese G. Henslow che si occupò
della flora Maltese (v. in bibliografia).
398. — Septoria ìnconspicua B. et C. ; Sacc, II, 73. — Malta,
sulle foglie vive di Planlago Psyllium a Ùiecl Incita ! — Marzo.
399. — Septoria Atriplicis (West.) Fuck.; Sacc. II, 74. —
Malta, sulle foglie vive di Chenopodium murale a tJied In-
cita ! — Marzo.
400. — Septoria Ordiidearum West. ; Sacc. III, 238. — Malta,
sulle foglie languide di Orchis coriophora al Boschetto ! —
Aprile.
>x< 401. — Septoria Caruaniana Sacc. II, 70. — Malta, sulle
foglie languide di Lagitrìis ovatns a Ùardial — Maggio 1913.
^ 402. — Septoria Nymaniana Sacc. II, 71. — Malta, sulle
foglie languide del grano cui è dannosa, a GTiaiti Mutai —
Aprile 1913.
Specie dedicata al botanico svedese 0. Nymaii che visitò Malta
e scrisse della flora Maltese (v. in bibliografìa).
403. — Septoria Bromi Sacc; Sacc. Ili, 239. — Malta, sulle
foglie languide di Bronius sp. nel campo sperimentale a Casale
Attardi — Aprile.
^P Var. brevispora Sacc. Ibid. — Malta, sulle foglie verdi
di Brachypodium sp. al Boschetto e a, Ta Baldu ! — Aprile-
Ottobre 1914.
404. — Septoria oxyspora Penz. et Sacc. ; Sacc. IH, 240. —
Malta, sulle foglie languide o .secche di Arundo Donax al Bo-
schetto, Ta Baldu, Saline ecc. ! — Tutto l'anno. .
405. — Plilyctaena pliomatella Sacc. ; Sacc. Ili, 245. — Malta,
sui rami secchi di Ficus rabiginosa a Casal Balzan, nel giar-
dino di uno di noi ! — Dicembre-Gennaio.
406. — Leptotliyriuin quercinum (Lasch.) Sacc; Sacc. Ili,
242. — Malta, sulle foglie secche cadute di Qiierciis Ilex col-
tivata, aW AddolortdaX — Dicembre-Febbraio.
407. — Leptothyrium ìlicinutn Sacc; Sacc. Ili, 243. — Malta,
sulle foglie secche cadute di Quercus Ilex indigena a Ta Balda !
— Marzo.
408. — Discosta Artocreas (Tod.) Fr. ; Sacc III, 244. — Malta,
sulla pagina superiore di foglie secche di Salix pedicellata a
PUNGI 427
Gneina, e sulle foglie secche di Crataegus Rnscinonensis a
ÙieU Babic e a ùied GTiomor ! — Novembre-Gennaio.
409. — Entomosporium Mespili (DC.) Sacc; Sacc. Ili, 241. —
Malta, sulle foglie vive o languide di MespUus Germamca col-
tivato, S. Antonio ! — Novembre-Dicembre.
Melanconiales
>x^ 410. — Cloeosporium BorgianumSacc. II, 77. — Malta, sui
rami secchi di Cereus sp. a S. Antonio ! — Marzo-Maggio 1913.
Specie dedicala al Dott. G. Borg botanico Maltese che molto
ha contribuito alla raccolta di funghi Maltesi.
411. — Cloeosporium Mollerlanum Thùm.; Sacc. II, 78 et III,
249. — Malta, sui cauli secchi di Passiflora coerulea a Casal
Balzan, e di Bahlia a Ta Braxia ! — Giugno.
412. — Cloeosporium lagenarium (Pass.) Sacc. et Roum.;
Sacc. II, 79. — Malta, sulla scorza secca di Lagenaria vulga-
ris a ImtaUleb, S. Paolo a marp, Casale AtLard ecc. ! — No-
vembre-Dicembre.
413. — Cloeosporium Lindemuthlanum Sacc. et Magn.; Sacc.
II, 80. — Malta, sui cauli secchi di Dolichos sp. coltivato, Ca-
sal Balzani — Giugno.
414. — Cloeosporium Hesperidearum Catt. ; Sacc. Ili, 248. —
Malta, sulle foglie secche cadute di aranci, frequente negli agru-
meti a Casal Balzan, Casale Aitar d, Musla, S. Antonio ecc. ! —
Ottobre-Febbraio.
415. — Cloeosporium intermedium Sacc; Sacc. Ili, 247. —
Malta, sulle foglie secche cadute di aratici, fi*eqaente negli agru-
meti a Casal Balzan, Casale Attard, Musta, S. Antonio ecc. !
— Ottobre-Febbraio.
^ 416. — Cloeosporium Cocculi Sacc. Ili, 246. — Malta, sulle
foglie languide di Cocculus lauri folta a S. Antonio, Ar gotti e
Sa Maisonl — Novembre-Febbraio 1913-14.
. >ì< Var. ramicola Sacc. Ibid. — Malta, sui rami secchi
di Cocculus laurifolia a S. Antonio (Borg!). — Febbraio 1914.
'^ 417. — Cloeosporium Duthieanum Sacc. II, 81. — Malta,
sulla pagina superiore delle foglie di Ficus rubiginosa nel giar-
dino di uno di noi a Casal Balzan ! — Marzo-Giugno 1913.
Specie dedicata al botanico inglese J. F. Duthie che molto ha
contribuito alla conoscenza della flora Maltese (v. in bibliografia).
428 FUNGI
^ 418. — Cloeosporium rhodobolum Sacc. Ili, 250. — Malta,
sulle foglie languide o secche cadute di Ficus elastica a Ta
Braxia, Musta, S. Antonio ecc. ; — Ottobre-Gennaio 1913-14.
^ 419. — Cloeosporium Phormii Sacc III, 251. — Malta,
sulle foglie languide di Pìioruiiani ienax a ^'. Antonio e a Mu-
sta {Oiardino Gollcher) ! — Diceiubn^-Febbraio 1913-14.
>5< 420. — Colletotrichum extorre Sacc. Ili, 252. — Malta,
sulle foglie verdi o languide di Sciadophylluìn digitatiun a Ta
Braxia, S. Antonio ecc. ! — Novembi'e-Febbraio 1913-14.
421. — Colletotrichium gloeosporioides Penz.: Borg II Bie-
dja p 70 et Diseases [>. 12. — Malta, sulle foglie di aranci (Borg).
422. — Pestalozzia funerea Desin.; Sacc. 111. 253. — Malta,
sulle foglie languide u\ Pislacia Lentiscns a Uied Babu e al
Boschetto, e di Pistacia Terehinthus nei fossi di Valletta ! —
Novembre-Febbraio.
^ 423. — Pestalozzia lìnearis Sacc. Ili, 254. — Malta, sui
calami secchi di Scirpiis Holosc/ioenus a Ùied II Kleigìia ! —
Novembre 1913.
^ 424. — Cylindrosporium melitense Sacc. Annal. Micol.
1914, p. 284; Sacc. III. 257. — Gozo, sulle foglie florali secche
di Linuni st7^ictuml — Aprile 1907.
425. Cylindrosporium Myosotidis Sacc; Sacc. Ili, 255. —
Malta, sulle foglie di Ancìiusa Italica ! — Aprile.
>ì< 426. Cylindrosporium torquens Sacc. Ili, 258. — Malta,
sulle foglie languide, che si contoicouo, di Cisias Creticus a Ta
Baldìi e a BnlliUl — Aprile-Maggio 1914.
^ 427. — Cylindrosporium Typhae Sacc. Ili, 256. — Malta,
sulle foglie languide di Tìjplia latifolia a Fiddien ! — Aprile 1914.
428. - Phleospora moricola (Pass.) Sàcc; Sacc. I, 94. —
Malta, sulle ibglie di Moras alba e nigra, frequente e dan-
nosa, Giidia, ImtaTìleb ecc. ! — Agosto-Novembi'e.
Hyphalks.
MucediìKiceae.
429. — Oidium Evonymi-Japonici (Arcang.) Sacc. ; Sacc. Ili,
260. — Malta, sulle foglie vive di Eooni/mus Japonicus, giar-
dini a Valletta e a FlorianaX — Tutto l'anno.
EUNGI 429
430. — Oidium erysiphoides Fr. ; Sacc. I, 95. II, 83 et III, 259;
Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 909. — Malta, co-
mune su varie specie di piante e molto diffuso, spesso dannoso
alla Brassica oleracea coltivata, dàV Hedys arimi coronarium,
ai poponi e alle zucche. Noi l'abbiamo raccolto sulle piante
seguenti: Sonchus sp. a Casal Balzan ecc., Novembre-Aprile;
Convolvulus arvensis, tutto l'anno e da per tutto; Mentita Pu-
legiuni a Ghirghenti in estate; Lamium ampleocicaule da, per
tutto, Dicembre-Febbraio; Coni/za amhigua da per tutto e tutto
l'anno; Zinnia violacea nei giardini, estate ed autunno; Fledy-
sarum coronarium da per tutto, Gennaio-Aprile (chiamato dai
contadini Beul il ffinir); Cucurbita Pepo ed altre cucurbitacee
da per tutto e molto dannoso; Salvia officinalis a S.Antonio
(Borg !), Maggio; Astragalus haniosus a Ùied il GTiasel e aXV Ad-
dolorata, Novembre-Aprile; Ridai fia segetum ^ Ballut, Maggio;
Beta ìnaritima a Casale Attard, Maggio ; Brassica oley^acea a
Casale Attard ecc., Gennaio-Aprile; Primula Sinensis a S. An-
tonio, Aprile; Inula viscosa a Gzira ed a GTiain RiTiana, No-
vembre; Inula critlunoides a GTiain RiTiana, Notabile ecc., Ot-
tobre-Novembre.
431. — Oidium quercinum Thùm.; Sacc. II, 82. — Malta,
sulle foglie di Quercus Robur a\V Addolorata ed a Ta fìraxia !
S.Antonio (Borg!). — Gennaio-Maggio.
432. — Oidium Ceratoniae Comes; Sacc. Ili, 261. — Malta,
sulle foglie giovani languide dei carrubi a Bingemma, Crendi,
Zurrico ecc. ! — Novembre-Gennaio.
433. — Oidium Ciirysantliemi Rabenli.; Briffa Notes on gar-
dening p. 59. — Malta, sulle foglie di Chrysanthemum Sinense
(Briffa).
434. — Oidium monilioides Link; Sacc. Ili, 262. — Malta,
sulle foglie vei'di di grano cui è dannoso, Ùied Babul — Feb-
braio.
435. — Oidium Tuckeri Berk. ; Gulia Repert. bot. p. 16. —
Malta e Gozo, sulle viti cui é dannoso, diffuso per tutte due le
isole ! — Estate.
436. — Botrytis vulgaris Fr.; Sacc. Ili, 263. — Malta, sui
frutti secchi caduti di Ficus rubiginosa, giardino di uno di noi
a Casal Balzan ! — Dicembre-Gennaio.
437. — Botrytis parasitica Cav. ; Sacc. Ili, 264. — Malta, sulle
430 FUNGI
foglie vive di Orchis e di Opìirys cui è dannosa, Ùiecl Incita,
Ùied GTiasel, Boschetto, ImtaTileb ecie. ! — Maizo.
438. — Penicillium candidum Link. — Malta, qua e là sulle
foglie e sui frutti marcescenti! — Tutto l'anno.
439. — Penicillium crustaceum (L.) Fries. — Malta, qua e
là sopra molte sostanze putrescenti ! — Tutto l'anno.
440. — Aspergillus glaucus Link. — Malta, frequente sopra
varie sostanze organiclie putrescenti ! — Tutto l'anno.
^ 441. — Aspergillus melitensis Sacc. et Peyr. ; Sacc. IH,
265. — Malta, sopra esemplari male seccati di Tricholoma
terreum ! — 1914.
442. — Verticillium Buxì (Link) Auersw.; Sacc. Ili, 69 ex
parte. — Malta, sulle foglie secche cadute dì B iioous senipervi-
rens a Ta Braxia, Addolorala, Guciia ! — Novembre-Gennaio.
443. — Acrostalagmus cinnabarinus Corda; Sacc. Ili, 266. —
Malta, su di un ramo putrescente a Ta Braxia\ — Gennaio.
444. — Trichothecium roseum (Pers.) Link ; Sacc. Ili, 267. —
Malta, su l'ami putrescenti, (jua e là, Addolorata, S. Anto-
ìlio ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
445. — Trichothecium candidum Wallr. ; Sacc. Ili, 268. —
Malta, soi)ra rami putrescenti diversi, Addolorata\ — Dicem-
bre-Gennaio.
>s< 446. — Ramularia brevipes Sacc. Ili, 209. — Malta, rara
sulle foglie vive o languide di Delphiniuni Stapliijsagria a Ta
Balditl — Aprile 1914.
447. — Ramularia arvensls Sacc. ; II, 85. — Malta, sulle fo-
glie vive di Potentina replans, frequente, BnTiria, Fiddien, Bo-
schetto ecc.l — Ottobre-Aprile.
^ 448. — Ramularia Caruaniana Sacc. Il, 86. — Malta, sulle
foglie vive di Veronica Anagallis a GTiain Rihana e Si Ghain
MulaX — Aprile-Maggio 1913.
449. — Ramularia Tulasnei Sacc. ; Sacc. I, 96. — Malta, fre-
quente e dannosa sulle foglie vive di Fragaria vesca coltivata,
S. Antonio, Pàales, Mastci ecQ..\
450. — Ramularia Parietariae Pass.; Sacc. I, 97; Ferraris
FI. It. Ciypt. Hyphaies, Addenda p. 921. — Malta, sulle foglie
vive di Parielaria offlcinalis, frequente a Casal Balzan, Ballid,
Ghain Rilìana ecc. ! — Aprile-Novembre.
451. Cercosporella pantoleuca Sacc; Sacc. III, 271. —
FUNGI 431
Malta, sulle foglie vive o languide di Plantago majo?" a Im-
iaTileb ! — Ottobi-e-Gennaio.
y^ 452. — Titaea submutica Sacc. II, 84, III, 270. - Malta,
sui piciiidii di Septoria ForskaJileana sulle foglie di Urtica
niembraìiacea a Ùied il GTiasel, e sulla Septoria ficaricola sulle
foglie di Rmiunculus hullatus a Ùied Babu e a Ùied India ! —
Marzo 1913 e Febbraio 1915.
453, — Coniosporium Arundinis (Corda) Sacc; Sacc. III, 272.
— Malta, sui culmi secchi putrescenti di Armido Donax e di
altre graminacee, Gneina ! — Gennaio.
454. — Torula herbarum Link; Sacc. III, 274. — Malta, sui
cauli putrescenti di Opmilla Ficas-IndiGa, di Dalilia, di Tage-
tes ecc., *S'. Antonio ! — Gennaio.
^ 455. — Torula Peyronelii Sacc. Ili, 273. — Malta, sulle
foglie secche di Agave Americana dAV Addolorata \ — Dicem-
bre 1913.
^ 456. — Dicoccum apiosporum Sacc. Ili, 275. — Malta, ab-
bondante sulle squame degli strobili secchi caduti di Pinus Ha-
lepensis coltivato aW Addolorata \ — Tutto l'anno 1914.
457. — Scolecatrichum compressum Allescher; Sacc. Ili,
276. — Malta, sulle foglie languide di Poa annua nel campo
sperimentale a Casale Attard ! — Aprile.
458. — Fusicladium dendrìtlcum (Wallr.) Fuck. var. orbi-
culatum (Desm.); Sacc. III. 277. — Malta, sulle foglie secche di
mandorlo, Casale Attard ! — Dicembre-Gennaio.
y^ 459. — Fusicladium Caruanianum Sacc. Annal. Mycol.
1913, p. 20; Sacc. 1, 98; Ferraris FI. It. Crypt. H.vpbales, Ad-
denda p, 880. — Malta, sulla pagina inferiore delle foglie vive
di Magnolia grandiflora nel giardino dell' Ing. Sacco a Casal
Balzan e a /S. Antonio\ — Tutto l'anno 1913.
^ 4B0. — Cladosporium venturioides Sacc. Ili, 278. — Malta,
sui cauli languidi o secchi di Amarantas caudatus a ZebbiTi
nella villa Stricklandl — Gennaio 1914.
^ Var. citricola Sacc. Ibid. — Malta, sulle foglie secche
cadute di aranci a ImtaTileb e a Casal Balzan ! — Gennaio 1914.
^ 461. ~ Cladosporium Grecli-Delicatae Sacc. Il, 87. —
Malta, sulle foglie e cauli vivi di Ranunculas diversifolìus a
Ùied Incita \ e a Ùied Bufala (Borg!). — Gennaio-Aprile 1913.
Specie dedicata all'Autore della Flora Melitensis.
432 FUNGI
^ 4G2. — Cladosporium minusculum Sacc. Aimal. Mycol.
1913, p. 20; Sacc. I, 99; Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda
p. 886. — Malta, sulla pagina inferiore delle foglie languide di
Salix alba a GTiaìn il gbira ! — Ottobre-Dicembre 1913.
463. — Cladosporium epiphyllum (Pers.) Mart.; Sacc. Ili, 280.
— Malta, sulle foglie secche marcescenti di Capparis spinosa
var. inermis, Salio-) pedicellata, Hedera Helix, frequente, Forte
Manuel, InitaTìleb, fossi di Valletta ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
464. — Cladosporium herbarum (Pers.) Link; Sacc, III, 279.
— Malta, sopra rami, foglie e culmi secchi putrescenti, fre-
quente a S. Antonio, Casale Aitarci ecc. ! — Dicembre-Gennaio.
465. — Heterosporium echinulatum (Berk.) Cooke; Sacc. Ili,
281. — Malta, sulle foglie languide di Iris Germanica al Bo-
schetto e Si S. Antonio ! — Dicembre-Febbraio.
466. — Helminthosporìum teres Sacc. ; Sacc. Ili, 282. — Malta,
sulle foglie languide di varie graminacee nel campo sperimen-
tale a Casale Attarrll — Gennaio.
467. — Polythrincium Trifolii Kze. et Schm.; Sacc. II, 88. —
Malta, molto frequente sulle foglie vive di Trifoliiim resupi-
natnrn e nir/rescens, da per lutto! — Marzo-Maggio.
468. Macrosporium commune Rabenh.; Sacc. 111,283. —
Malta, sulle foglie languide di Poa sp. al Boschetto e di Cercis
Siìiqitastrum nei fossi di Vallettal — Aprile e Gennaio.
469. — Macrosporium Citri Me Alp.; Sacc. Ili, 284. — Malta,
sulle foglie secche marcescenti di aranci a S. Antonio (Borglj.
— Febbraio.
470. — Macrosporium parasitìcum Thiim ; Sacc. Ili, 285. —
Malta, sugli scapi secchi di Alliuin Cepa coltivato nei campi a
Casale Allarmi e a Casal Balzani — Giugno.
>ì( 471. — Macrosporium Schini Sacc. Ili, 28tj. — Malta, sulle
foglie vive o languide di Schinas Molle, fossi di Valletta, Ar-
gotti, S. Antonio ! — Novembre-Fc^bbraio 1913-14.
>b 472. — Macrosporium eugonatum Sacc. Ili, 287. — Malta,
sulle foglie languide di Phijtolacca dioica slW Addolorata \ —
Novembre-Dicembre 1913.
473. — Macrosporium sarcinula Berk.; Sacc. II, 89. —
Malta, abbondante sulle foglie verdi del grano a BaTiria ! —
Marzo.
>^ 474. — Macrosporium Cleghornianum Sacc. II, 90. — Malta,
FUNGI
433
sulle foglie languide di Ferula communio a tjardia ! — Aprile-
Maggio 1913.
Specie dedicata ad U. Cleghorn, che pubblicò un opuscolo sulla
botanica e agricoltura di Malta (v. in bibliografia).
475. — Fumago vagans Pers.; Sacc. I, 103 et 11,91; Ferra-
ris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 886. — Malta, comune
sopra varie piante per es. Neriwn Oleande?^ Schinus Molle,
Crataegus Ruscinonensis, Cassine maurocenia, da per tutto !
— Tutto l'anno.
476. — Alternarla Brassicae (Berk.) Sacc; Sacc. Ili, 288. —
Malta, sulle foglie marcescenti dei broccoli a Casale Attardi —
Marzo.
^ 477. — Stigmella perexigua Sacc. Annal. Mycol. 1914, p. 284 ;
Sacc. Ili, 289. — Gozo, sulle foglie fiorali secche di Linimi stric-
tum, insieme al Ci/lindrosporiitm melitenseì — Aprile 1907.
^ 478. — Cercospora Culìana Sacc. II, 92. — Malta, ab-
bondante sulle foglie vive di mandorlo a Casal Balzan, Casale
Attard ecc. ! — Ottobre-Giugno 1913.
Specie dedicata a Gavino Gulia autore di molti scritti sulla
fiora Maltese (v. in bibliografìa).
479. - Cercospora rubicola Thùm.; Sacc. I, 100; Ferraris FI.
It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 892. — Malta, sulle foglie vive
di Rubus ulmifolius, frequente, Ghirghenti, Boschetto ecc. ! —
Ottobre-Dicembre.
480. — Cercospora Petroselini Sacc; Sacc. I, 101 et III, 293;
Ferraris FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 894. — Malta, fre-
quente e dannosa sulle foglie verdi di Petroselinwn sativum
coltivato, Casal Balzan, Casale Attard, Notabile, Marsasci-
rocco ecc. l — Tutto l'anno.
481. — Cercosiiora smilacina Sacc; Sacc. I, 102; Ferraris
FI. It. Crypt. Hyphales, Addenda p. 890. — Malta, sulle foglie
verdi di Smilao) aspera, qua e là, tjied Gherzuma, ImtaTileb,
Gneina ecc. ì — Tutto l'anno.
482. — Cercospora Armoraciae Sacc. ; Sacc III, 297. — Malta,
sulle foglie languide di Cochlearia Armoracia coltivata, nell'orto
privato del Governatore a S. Antonio ! — Dicembre-Gennaio.
)ìi 483. — Cercospora Ceratoniae Sacc. Ili, 298. — Malta,
frequente sulle foglie vive e languide di Ceratonia Siliqua, sulle
8. SoMMiER et Cardana Gatto. — Flora Melitensis nova. 28
434 FUNGI
giovani pianticelle nel vivaio dei fossi di Valletta, sugli alberi
al BoschettQ, Ghirghenti ecc. \ — Tutto l'anno 1914.
484. — Cercospora Myrti Erikss.; Sacc. IH, 29(3. — Malta,
sulle foglie vive di Myrtus communis coltivato, Boschetto, Gu-
dia (Villa Bettina), S. Antonio ! e sulla var. Romana a S. An-
tonio (Borg!). — Dicembre-Maggio.
485. — Cercospora Vìolae Sacc; Sacc. HI, 295. — Malta, sulle
foglie vive di Viola odorata coltivata, in tutti i giardini, Val-
letta, Addolorata, Ta Braxia, S. Antonio ecc. I — Tutto l'anno.
486. — Cercospora rosicola Sacc; Sacc ITI, 294. — Malta,
sulle foglie languide di Rosa Gallica a. GhirghentiX — Maggio.
y^ 487. — Cercospora insulana Sacc. Ili, 292. — Malta, sulle
foglie vive o languide di Statice sinuata coltivata, Ta Braxia,
Addolorata ! — Giugno-Ottobre 1914.
488. — Cercospora Mercurialis Pass.; Sacc. Ili, 291. — Malta,
sulle foglie vive o languide di Mercurialis annua, qua e là,
Casal Balzan, Marsa, tJied Incita ecc. ! — Novembre-Marzo.
^ 489. — Cercospora spinacicola Sacc. Ili, 290. — Malta,
sulle foglie vive di Spinacia satina, cui è dannosa, campo spe-
rimentale a Casale Attardi — Novembre-^Jarzo 1913-14.
490. — Cercospora Bolleana Speg.; Borg The period. phe-
nom. — Malta, sulle foglie languide di Ficus Carica cui sarebbe
danno.sa (Borg).
491. — Fusarium roseuniLink; Sacc. Ili, 299. — Malta, sui
cauli morti di Dianthus Carijophìjllas a Casal Balzan, Casale
Attard ecc.l — Tutto l'anno.
492. — Fusarium sarcochroum (Desm.) Sacc; Sacc III, 300.
— Malta, su di un tronco decorticato putrescente di Datura
arborea ^ S.Antonio (Borg!). — Marzo.
493. — Fusarium Limonis Briosi ; Borg Gumming. — Malta,
sugli alberi di limone (Borg).
^ 494. — Exosporium rosicola Sacc. Ili, 297. — Malta, sulle
foglie vive di Rosa Gallica, raro, GhirghentiX — Gennaio 1914.
APPENDICE.
495. — Ectostroma Lauri (Schleich.) Fr. ; Sacc I, 104. —
Malta, sulle foglie verdi e languide di Laurus nobilis a .S. An-
tonio, Addolorata, ImlaTileb ecc. ! — Tutto l'anno.
FUNGI AGGIUNTE E CORREZIONI
435
49G. — Ozonium auricomum Link; Borg II Biecija eie. p. 71.
Malta, (Borg).
497. — Dematium strigosum Pers. ; Borg II Bietlja etc. p. 71.
— Malta, (Borg).
498. — Himantia fulva Spr. ; Borg II Biedja etc. p. 71. — Malta,
(Borg).
499. — Bacillus gummìs (Comes) Trev.; Sacc. Ili, 302. —
Malta, sulla corteccia di aranci e di limoni affetti da gommosi,
giardini di Casale Attard (Borg!).
A(^GIUNTE E CORREZIONI.
A pag. 27, fra i botanici clie raccolsero piante a Malta, ma non ne
fecero oggetto di scritti speciali, si aggiunga E. Boissier. Glie abbia
erborizzato a Malta si rileva dall'avere egli scritto nella Flora Orien-
talis di qualche pianta, come Carlina corymbosa v. invohicrata: « in
insula Melita legi ». Le piante di Boissier trovansi neir Erbario che
porta il suo nome a Chambésy presso Ginevra.
A pag. 18, nel primo rigo sopra le colonne di cifre, in luogo di « in
Gozo » si legga « in Malta » ; ed in luogo di « in Malta » si legga « in
Gozo ».
A pag. 44, nella bibliografia, si aggiunga :
Caruana Gatto A, — Maltese Flora, in « Malta and Gibraltar il-
lusti-ated, compiled and edited by AUister Macmillan ». London W.
H.^& Collingridge 191.5.
È uno sguardo generale alla vegetazione delle Isole Maltesi, nel
quale sono menzionate le piante più interessanti che vi si trovano.
A pag. 47 si aggiunga :
Ferraris T. — Hìipliales Flora Italica Cryptogama, pais I^, Fungi.
Tip. Cappelli, Rocca San Casciano 1910-1912.
Sono citate le Isole Maltesi per alcune specie.
A pag. 60 si aggiunga:
Both E. — Additamenta ad Conspectum Florae Europaeae edituni
a ci C. F. Nyman. Berlin 1886.
In questo Supplemento al Conspectus di Nyman, l'A. osserva che
Nyman aveva spesso trascurato di citare Malta, e vuole colmare que-
sta, come altre lacune del Conspectus. Per Malta sono citate soltanto
38 specie, che tutte trovansi nella nostra Flora.
A pag. 61 si aggiunga :
Saccardo P. A. — Notae mycologicae. Series XVIII, in Sydow, An-
nales mycologici Xn (1914) p. 282.
Sono pubblicate, insieme a funghi d'altra provenienza, alcune specie
Maltesi da noi mandate in esame al Prof. Saccardo. Due specie ed una
varietà nuove sono accompagnate da diagnosi.
436 AGGIUNTE E CORREZIONI
Saccardo P. A. — Fungi ex Insula Melila (Malta) ledi a Doct.
A. Caruana Gatto et Doct. G. Borg, antio 1913. Series II. Nuovo
Giorn. bot. it. 1914 p. 110-126.
Sono elencate 92 specie Maltesi, fra cui 21 nuove con diagnosi.
Saccardo P. A. — Fungi ex Insula Melila (Malta) lecti a Doct.
A. Caruana Gatto et Doct. G. Borg, annis 19/3 et 1914. Series III.
Nuovo Giorn. bot. it. 1915 p. 24-55.
Terzo elenco di 302 funghi Maltesi, di cui 88 nuovi con diagnosi.
Saccardo P. A. — Hymeniales, Flora Italica Cryptogama, pars I",
JFungi 1915. Sono citate le Isole Maltesi per alcune specie.
A pag. 62 si aggiunga:
Traverso G. B. — Pyreniales, Flora Italica Cryptogama, pars I^,
Fungi. 1905-1913.
Sono citate le Isole Maltesi per alcune specie.
Trotter Alex. — Uredinales, Flora Italica Cryptogama, pars I",
Fungi. 1908-14.
Sono citate le Isole Maltesi i>er alcune specie di Uredinee.
A pag. 108, il numero 132, Abutilon Avicennae, si faccia seguire
dal segno *.
A pag. 119 primo e secondo rigo, invece di « Uied Znuher » si legga
« Hai Far »; e nel quarto rigo a « valle » si sostituisca « località ».
A pag. 136, alle località dove fu trovata Coronilla Emerus si ag-
giunga : Grozo sul colle di Ta Harra.r (Borg !).
A pag. 140, dopo il N.° 255 si aggiunga :
255 bis. — Vicia Bithynica L. ' — Malta, Ghain il ghira ! — Marzo-
Aprile.
A pag. 203, dopo il N." 463 si aggiunga :
463 bis. * — Crepis parviflora Desf . -
Luoglii erbosi. — Malta, rara. Addolorata ! — Maggio-Giugno.
A pag. 253, dopo le Amarantaceae si aggiunga :
Oss. — Mirabilis Jalapa L. Coltivata nei giardini, vi si riproduce
spontaneamente dai semi per molti anni di seguito,, ancbe dopo cbe se
ne è cessata la coltivazione. Fiorisce da Giugno a Ottobre.
A pag. 276, dopo il N." 712 si aggiunga :
712 bis. * — Ophrys arachnites Lam. ^
Luoghi rocciosi erbosi. — Malta, Boschetto (Mac Kean I Borg !).
A pag. 247, all'epoca di fioritura di Polygonuni maritimuni « Aprile-
Maggio » si sostituisca « Aprile-Settembre ».
A pag. 305, a Coix Lacryma, invece di « Noi però non l'abbiamo
mai vista altro che coltivata », si legga : Trovata anche da noi sub-
spontanea a Gneina ! — Settembre.
1, 2 e 3 Queste tre piante sono state trovate soltanto nel 1914, dopo che erano già stampati
i relativi fogli della nostra Flora; però hanno potato essere incluse nel Prospetto che segue.
PROSPETTO
DELLE
PIANTE VASCOLARI MALTESI
nel quale è indicato se si trovano
in Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Sicilia
Africa boreale e Oriente
AVVERTENZE.
Nel seguente prospetto sono riportate tutte le specie note
dell'Arcipelago Maltese, col numero d'ordine che portano nella
nostra Flora. ^ Le tre prime colonne mostrano la distribuzione
di ogni specie nelle isole di Malta, Gozo e Cornino. ^ Nelle co-
lonne seguenti viene indicato se quella specie si trovi o no a
Lampedusa, a Linosa, a Pantelleria, in Sicilia, nell'Africa bo-
reale e in Oriente. Il segno — indica la presenza della specie
nel paese segnato in alto della relativa colonna.
Per segnare le specie nelle colonne di Lampedusa, Linosa e
Pantelleria, ci siamo serviti di S. Sommier, Le Isole Pelagie e
la loro Flora.
Per la Sicilia abbiamo consultato, oltre ad alcune monografìe,
GussoNE Synopsis Florae Sìculae, Parlatore Flora Italiana,
Fiori e Paoletti Fiora analìtica d'Italia, Lojacono Flora
Sicula.
^ Per conservare alle specie nel Prospetto gli stessi numeri progres-
sivi clie hanno nella Flora, abbiamo indicato con un numero bis le
tre specie trovate dopo stampata la Flora, Vida Bitliynica, Crepis
parviflora e Ophrys arachnites (vedi Aggiunte e Correzioni p. 436).
Da ciò deriva una piccola sconcordanza fra la numerazione e il numero
effettivo delle specie.
^ A Cornino sono assegnate varie siDCcie non indicate da noi per
questa isoletta, perchè trovate in erborazioni posteriori alla stampa
della Flora.
438 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA PLORA MALTESE
Per l'Africa boreale abbiamo consultato: per la Tunisia Bon-
NET et Barratte Plantes vasculaires de la Tunisie; per la
Tunisia e l'Algeria Battandier et Trabut Flore de V Algerie
e Flore analylique et syyioptique de r Algerie et de la Tunisie;
per la Tripolitania Durano et Barratte Florae Liìjijcae Pro-
dromus, Pampanini Plantae Tripolitanae nel quale lavoro sono
riportate tutte le piante note della Tripolitania all'epoca della
sua pubblicazione, ^ e Trotter Nuovi Materiali per la flora
della Tripolitania ^ che contiene le ultime aggiunte alla flora
Tripolitana; per la Cirenaica Bèguinot e Vaccari Contributo
alla Flora della Lihia,^ Secondo, * Terzo e Quarto contributo
alla Flora della Libia, ^ Specie nuove o rare per la Flora
della Libia, *"' Pampanini Un manipolo di piante della Cire-
naica, ^ BoRzi e Mattei Aggiunte alla Floì^a Libica, ^ Chio-
venda Tina piccola collezione di piante fatta in Libia da uffi-
ciali combattenti nel R. Esercito e Secondo pugillo di pianta
Libiche, ^ Massalongo Piante dei dintot^ni di Berna in Cire-
naica. ^^
Finalmente per l'Egitto abbiamo consultato Musciiler A ma-
nual Flora of Egypt ^^ e per il Marocco .1. Ball Spicilegium
Florae Maroccanae. ^^
^ I vari scritti recenti sulla flora Tripolitana consultati dal Pampa-
nini si trovano citati nel suo lavoro a p. XI-XIII.
^ « Nuovo Giorn. bot. ital. 1915 ».
^ Ministero degli Affari Esteri : « Monografie e Rapporti coloniali,
N. 16 ». Roma 1912.
* Ministero delle Colonie : « Monografìe e Rapporti coloniali N. 7 ».
Roma 1913.
5 « Annali di Botanica, voi. XII, p. 87-150 'e voi. XIII, p. 9-34 ».
Roma 1913 e 1914.
^ Tipografia del Seminario. Padova 1912.
' « Bullettino della Soc. bot. it. 1912, p. 115 ». Firenze 1912.
8 « Bollettino del R. Orto bot. e Giard. colon. Anno XI, p. 234-242 ».
Palermo 1912. (Riprodotto in « Bull. Soc. bot. it. 1913, p. 134 ». Fi-
renze 1913).
9 « Annali di Botanica. Voi. XI, p. 183 e p. 401 ». Roma 1913.
'^ « Atti dell'Acc. delle Scienze med. e nat. di Ferrara. Anno 1913-14 ».
Ferrara 1914.
" Friedlander & Sohn. Berlin 1912.
12 « Journal of the Linnean Soc. Voi. XVI, p. 280-742 ». London 1878.
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE 439
Nella penultima colonna abbiamo indicato coi segni seguenti
la presenza delle specie nei vari settori dell'Africa boreale:
+ Tunisia, Tripolitania e Cirenaica.
— . Tunisia, mancante tanto in Tripolitania die in Cirenaica.
I Tripolitania e Cirenaica, mancante in Tunisia.
JL Tunisia e Tripolitania, mancante in Cirenaica.
C Tunisia e Cirenaica, mancante in Tripolitania.
... Algeria, mancante in Tunisia e in tutta la Libia.
•|- Tripolitania, Cirenaica e Algeria, mancante in Tunisia.
T. Tripolitania e Algeria, mancante in Tunisia e in Cirenaica.
•C. Cirenaica e Algeria, mancante in Tunisia e in Tripolitania.
1' Tripolitania mancante nel resto dell'Africa boreale.
c Cirenaica » » » . »
. . Egitto » » » »
. . Marocco » » » »
•T Tripoli ed Egitto » » » »
■C Cirenaica ed Egitto . . » » » »
T. Tripolitania e Marocco » » » »
C. Cirenaica e Marocco . . » » » »
Nella Cirenaica comprendiamo la Marmarica Italiana, e nella
Tripolitania comprendiamo la Sirtica, come fanno tanto Durand
e Barratte quanto Pampanini. Le piante Maltesi fin ora trovate
nella Mar.marica e non nella Cirenaica propria, del resto, sono
nove sole, ^ e tre sole furono trovate nella Sirtica e non nella
Tripolitania. ^
L'ultima colonna è dedicata all'Oriente inteso nel senso che
gli dà Boissier nella « Flora Orientalis », escludendone però
l'Egitto che comprendiamo nella colonna dedicata all'Africa bo-
reale. In questa colonna dedicata all'Oriente, indichiamo col
segno — che la pianta corrispondente trovasi nell'Oriente più
prossimo, nel quale comprendiamo la Grecia, quella parte della
antica Turchia d'Europa che è limitata a Nord dalla catena dei
Balcani, e tutte le isole del Mare Egeo compreso Creta. Col se-
gno ... in quella colonna indichiamo che la specie corrispon-
dente non trovasi nell'Oriente più prossimo, bensì in altre parti
^ Esse sono : Paronychia nivea, Inula critlimoides, Carlina involu-
crata, Satureja microphylla, Obione portulacoides, A.lliutn Ampelo-
prasum, Asparagus aphyllus^ Sporobolus pungens, Gymnogramme
leptopliylla.
^ Reseda alba, Inula crithmoides e Triplachne nitens.
440 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
del dominio Orientale inteso come abbiamo detto sopra. Per
questa colonna abbiamo consultato Boissier Flora Orientalis,
Nyman Conspectus Florae Europaeae, Halàcsy Conspectus Flo-
rae Graecae, Ascherson und Graebner Synopsis der Mitteleu-
ropaeischen Flora.
Neir indicare la presenza delle specie nelle varie colonne del
Prospetto, non abbiamo tenuto distinte le varietà, e ci siamo at-
tenuti, per lo più, al senso largo della specie, onde evitare, per
quanto fosse possibile, errori derivanti da interpretazioni di-
verse. Abbiamo tenuto conto in tutte le colonne delle specie
subspontanee, come abbiamo fatto nella Flora.
PROSPETTO
DIGOTYLEDONEAE
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I. Ranunculaceae.
1. Clematis cirrhosa Z. 5
2. Anemone coronaria L. 2^
3. A. hortensis L. 2f,
4. Adonis tnicrocarpus DC. 0. . . . .
5. Ranunculus diversifolius Gilib. 2^.
6. R. trichophyllus Chaia; 2/1
7. R. Ficaria L. 2f.
8. R. bullatus L. 2^
9. R. flabellatus Besf. 2/1
10. R. ophioglossifolius Vili. 0
11. R. fontanus Presi 0 (o 2^). . . .
12. R. macrophyllus Besf. 2/1
13. R. Sardous Cranlz G)
14. R. trilobus Desf. 0
—
15. R. Chius DC ^ C^
16. R. muricatus L. Q
17. R. arvensis L. Q
18. Nif^ella Damascena L. (J)
19. Delphinium halteratum S. et 5'.2 0
20 D. Stanhvsas-ria L. G)
—
21. D. Ajacis Z. 0
—
Ranunculac. 21. 15,8 2^, 12 0.
21
13
4
7 1
7
20
18
20
1 Le note si trovano in fondo al Prospetto.
442
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
II. Papaveraceae.
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22. Papaver hybridum L. Q
23. P. Rhoeas X. 0
24. P. dubium L. Q
25. P. pinnatifidum Moris (£)
26. P. setigerum DC. 0
—
—
—
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+
+
—
27, P. somniferum L. 0
28. Glaucium flavum Cranlz (2) . . . .
29. Chelidonium raajus L. 1^
30. Hypecoum procumbens L. Q). . . .
Papaveraceae 9. 1 2^, 8 0 e (2).
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1
5
9
9
9
III. Fdmariaceae.
31. Fumaria agraria Lag. 0
32. F. capreolata L.Q . . .
33. F. flabellata Gasp. 0 . .
34. F. bicolor Soìnm. 0 , .
35. F. media Lois. ^(J). . . .
36. F. offlcinalis L. 0
37. F. deiisiflora i)C. 0 . . . .
38. F. parviflora Lam. 0. . .
• • •
—
—
—
—
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+
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Fumariaceae 8. 8 0.
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5
2
5
3
5
7
7
6
IV. Cruciferae.
39. Matthiola lucana R. Br.l^ ....
40. M. rupestris BC. 2^
41. M. tricuspidata R. Br.Q\ . . , . . .
42. M. sinuata R. Br. (2)
—
—
—
—
—
—
■ • •
e
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T
+
—
43. Cardamine hirsuta X. 0
44. C. Graeca L. 0
45. Nasturtium officinale R. 1
46. Alyssum maritimum Lam
Al. Thiaspi perfoliatum L. 0
48. Biscutella didyma Z. ■• 0 .
ir. 2/:
...
...
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
443
Draba verna L. Q
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50.
Teesdalia regularis Smith 0 . . .
—
...
51.
Cakile maritima Scop. 0
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—
—
—
+
52.
Malcolmia maritima R. Br. 0 . .
—
53.
Cheiranthus Cheiri L. %
—
—
54.
Sisymbrium officinale Scop. 0 . .
—
—
—
—
—
—
—
55.
S. polyceratium />. 0
—
—
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—
56.
S. Irio Z. 0
—
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—
+
—
57.
S. Sophia i. 0
—
—
• • •
—
58.
Neslia paniculata Desi'. 0
—
—
—
+
—
59
Lenidiuni Iberis L. 2i
60.
L. Draba L. 2^
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+
61.
Hutchinsia procumbens Besxi. 0 .
—
—
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—
62.
Capsella Bursa-pastoris MoencTi 0
—
—
—
—
—
+
—
63.
Sinapis alba L. 0
—
—
+
—
64.
Brassica Sinapistrum Boias. 0 . .
—
—
—
+
—
65.
B. nigi-a Koch 0
—
—
—
—
—
66.
B. ad pressa Boiss. 0
—
—
—
—
—
—
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—
67.
B. cainpestris L. Q
—
—
—
—
68.
B. Tonrnefortii Gouan 0
—
—
—
+
—
69.
B. fruticulosa Cip\ 2/1
—
—
—
—
.T.
—
70.
Diplotaxis erucoides DC 0 . . . .
—
—
—
—
C
71.
D. viminea DC. 0
—
—
—
...
—
72.
D. tenuifolia DC. 2^
—
—
—
73.
Moricandia arvensis DC. (2) . . . .
—
T
—
74.
Eruca sativa Mill. 0
—
—
+
75.
Enarthrocarpus pterocarpus DC. 0
—
•
76.
Rapistrum rugosum Berg. 0 . . .
—
—
—
—
+
—
77.
Raphanus Raphanistrum Z. 0 . .
—
—
—
—
—
+
—
78.
R. Landra Moretti 0
—
—
—
—
79.
Bunias Erucago i. 0
—
—
—
—
—
—
80.
Coronopus procumbens Gilih. 0 . .
—
—
—
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—
81.
C. didymus Stnith 0
—
—
—
Cruci ferae 43. 9 2^, 34 0 e ©.
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33
10
13
9
12
42
41
39
444 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA
FLORA
MALTESE
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V, Capparidaceae.
82. Capparis spinosa L.^l^
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—
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—
VI. Resedaceae.
83. Reseda alba L. « 2^ (o 0) . . . .
84. R. lutea Z. 0
—
—
—
—
VII. Polygalaceae.
85. Polygala Monspeliaca L. 0. . . .
_
Vili. Frankeniaceae.
86. Frankenia intermedia DC. 2^. . .
87. F. pulverulenta L. 0
—
—
—
—
+
+
—
IX. Violaceae.
88. Viola odorata L. 2^
89. V. parvula Tineo 0
—
—
—
X. Cistaceae.
90. Oistus incanus L. 5
91. C. Monspeliensis L. 5
92. Helianthemum Arabicum Pers. 5
93. H. glutinosum Pers. 5
—
—
—
—
—
C
+
+
—
XI. SlLENACEAE.
94. Silene nocturna L. Q
95. S. Gallica /.. 0
96. S. vespertina Relz. 0
97. S. sericea Ali. 0 . . . . •.
98. S. pendula L. Q
99. S. inflata Smith 2^
100. S. Behen L. Q
101. S. fruticosa L. 2/Ì
102. S. sedoides Poir. 0
103. Agrostemma Githago L. (J). . . .
—
—
—
—
—
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—
Silenaceae 10. 2 2/1, 8 0.
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10
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
445
XII. Alsinaceae.
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104. Cerastium glomeratum Tlmill. 0
105. C. brachypetalum Desp. 0 . . . .
106. C. campanulatum Viv. 0
107. Malachium aquaticum Fries 2f .
108. Stellarla media Cyr. 0
109. Spergularia rubra Pers. 0. . . .
110. S. diandra Boiss. 0
111. S. media Pers. (2) (o 2^)
112. Alsine tenuifolia Crantz 0 ...
113. A. procumbens Fenzl 2f
114. Arenaria serpyllifolia L. 0. . . .
115. Sagina mariti ma Don 0
116. S. apetala Z. 0
—
—
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Alsinaceae 13. 2 2^, 11 0 e d).
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3
7
8
8
12
11
13
XIII. Paronyghiaceae.
117. Herniaria glabra L. 2f
118. H. cinerea DC. 2f,
119. Paronychia nivea DC. 2^
120. P. argentea Lam. 2^
121. Polycarpon tetraphyllum L. 0. .
122. Pteranthus dichotomus Forsk. 0
—
—
—
—
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+
+
+
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• • •
Paronychiaceae 6. 4 2/1, 2 0.
6
3
1
2
2
3
5
6
6
XIV. PORTDLACACEAE.
123. Portulaca oleracea L. Q
+
^^
XV. Elatinaceae,
124. Elatine Hydropiper L. Q,
—
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— .
XVI. Malvaceae.
125. Malope malacoides L. %
126. Lavatera trimestris i^. 0 ....
127. L. eretica L. ®
128. L. arborea L. 5
—
—
—
—
—
T
—
446 PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA
MALTESE
1
1
129. Althaea liirsuta L. 0
130. A. offlcinalis Z. 2^
131. Hibiscus Trionum Z. 0
132. Abutilon Avicennae Gaerin. ' 0 .
133. Malva eretica Cav. 0
134. M. sylvestris L. 2f
135. M. microcarpa D'esf. 0
136. M. Nicaeensis Ali. Q
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Maìvaceae 12. 15,32^,80e(D.
11
11
3
5
4
5
11
12 i2
XVn. Hypericaceae.
137. Hypericum ^gyptiacum L. ^ 5 •
138. H. tetrapterum Ft^ies 2^
139. H. perforatum L. If
140. H. crispum L. 2f,
141. H. tomentosum L. 2f
142. H. humifusum L. 2^
—
—
e.
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Hypericaceae 6. 15,52^.
5
5
1
1
1
4
5 4
XVIII. Geranlvceae.
143. Geranium dissectum L. Q . . . .
144. G. rotundifolium X. 0
145. G. molle Z. 0
( 146. G. Robertianum L. Q)
147. G lucidum L. 0
—
—
—
—
—
—
T
C
+
C
+
1
-r
+
+
—
148. Erodium cicutarium L' Hèrit.Q.
149. E. Romanum U Hérit. 2^
150. E. moschatum U Hèril. 0 . . . .
151. E. ciconium Wiild. 0
152. E. Botrys Beri. 0 . . .
153. E. laciniatum Willd. 0
154. E. Chium Willd. 0. . .
155. E. malacoides Willd. 0
Geraniaceae 13. 12/1, 12 0.
12
10
4
7
6
11
13
13
13
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
447
XIX. LlNACEAE.
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112
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B
9
156. Linum strictum i. 0
157. L. Gallicum L. Q
158. L. an gusti foli um Huds. 2/1 ... .
159. L. decumbens Desf. 0
—
—
—
—
+
C
+
+
XX. OXALIDACEAE.
160. Oxalis corniculata L. Q
161. 0. cernua Thunh. 7f
—
—
T
T
XXI. Zygophyllaceae.
162. Tribuliis terrestris i. 0
163. Fagonia Cretica L. 2^ (o 0). . .
—
—
—
+
XXII. RUTACEAE.
164. Ruta bracteosa DC. 2^
^
—
+
XXIII. SlMARDBACEAE.
165. Ailantus glandulosa Desf. 5 • • •
—
XXIV. Terebinthaceae.
166. Pistacia Lentiscus L. 5
167. Rhus Coriaria Z. 5
—
—
—
—
—
—
+
XXV. Papilionaceae.
168. Anagyris foetida L. t)
—
—
—
1
C
+
+
T
T
+
• • .
169. Spartiura junceum Z.. 5
170. Anthyllis Hermanniae L. 5 • • •
171. A. Vulneraria L. 2f,
172. A. tetraphylla L. Q
173. Ononìs mitissima L. Q
174. 0. olygophylla Ten. 0
175. 0. reclinata L. Q
176. 0. ornithopodioides L. Q
177. 0. Sieberi Bess. 0
178. 0. variegata L. Q
179. 0. biflora Desf. G)
180. 0. Natrix L. 2^
448
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
181.
182.
183.
184.
185.
186.
187.
188.
189.
190.
191.
192.
193.
194.
195.
196.
197.
198.
199.
200.
201.
202.
203.
204.
205.
206.
207.
208.
209.
210.
211.
212.
213.
214.
215.
Hymeiiocarpus circinatus Savi 0
Medicago lupulina L. 0 (o 2^)
M. scutellata Mill. 0 . . .
M. orbicularis Ali. 0 . .
M. Arabica Ali. 0 .... ,
M. denticulata Willd. 0, .
M. Tenoreana Ser. in DC. 0
M. minima Gruf. 0. . . .
M. Echiiius BC. 0
M. ciliaris Krock. 0 . .
M. turbinata Willd. 0. . .
M. sphaerocarpa Beri. 0
M. tuberculata Willd. 0 ,
M. rugosa Desr. 0 .... ,
M. obscura Retz. 0
e
M. marina L. 7(. . . .
M. truncatula Gaertn
M. litoralis Rhode 0
Lotus ornithopodioides L. 0
r>. pusiilus Medie. 0
L. decumbens Poir. 2(,
L. Creticus L. 2^ . . .
L. edulis L. Q ....
Tetragonolobus purp. Moench
T. conjugatus Link 0 . . .
T. biflorus Ser. in DC. 0 .
Trigonella Monspeliaca L. 0
T. mariti ma Del. 0 .
T. corniculata L. 0 .
Meliiotus Italicus Lam
M. Indicus Ali. 0 . .
M. sulcatus Desf. 0 .
0
M. segetalis Ser. in DC.
0
M. infestus Gìcss
M. Messanensis Ali. 0
0
O
e
1 1
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
449
216. Trifolium pratense L. 2^
217. T. echinatum M. B. ^ ©
218. T. maritimum Hiids. 0
219. T. stellatum L. 0 . . .
220. T. intermedium Guss. 0
221. T. angustifolium L. 0
222. T. lappaceum L. 0 .
223. T. Cherleri L. Q . . .
224. T. arvense L. Q) . . .
225. T, Lucanicum Gasparr. 0
226. T. scabrum L. 0. . .
227. T. subteiTaneum L. 0
228. T. spumosuin L. 0 .
229. T. fragi rerum L. 2^ .
230. T. resupinatum L. 0
231. T. tomentosum L. 0
232. T. conorestum Guss. ^o 0
233. T. suffocatum L. 0 .
234. T. repens L. 2^ . . . .
235. T. nigrescens Viv. 0
236 T. agrari um Poli. 0
237. Psoralea bituminosa L. 2^
238. Astragain.s sesameus L. 0
239. A. Baeticus L. 0. . .
240. A. hamosus L. 0 . .
241. Coronilla Kmeru.s L. ^^ 5
242. C. Valentina L. ^^ 5
243. C. scoi'pioides Koch 0 .
244. Scorpiurus subviHosus L
245. S. vermiculatus L. ^^ 0 .
246. Hippocrepis unisiliquosa L. 0
247. H. multisiliquosa L. 0 .
248. H. ciliata Willd. 0. . . .
249. Hedysarum capi tatù m Besf. 0
250. H. pallens Halacsy 0
8. 80MMIER et Cardana Gatto. — Flora Melitensis nova.
e
+
+
+
+
+
+
+
+
+
+
T
C_
-f-
29
450
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
251. Hedysarum coron. L. ^^ 0
*^52, Pisum arvense L. 0 .
253. Vicia sativa Z. 0 . .
254. V. peregrina Z. 0. .
255. V. pseudocracca Bert. 0
255^'^ Vicia Bithyuica L. ^^ 0
256. V. Narbonensis L. 0
257. Ervum leucanthum {Biv.)
258. E. gracile DC. 0 . ,
259. E. Ervilia L. 0 .
260. Lathyrus Aphaca L. 0
261. L. Ochrus DC. Q) .
202. L. articulatus L. 0
263. L. Cicera L. 0 . . .
264. L. sativus L. 0 . .
265. L. aniiuus Z. 0 . .
266. L. Gorgoni Par/. 0
267. L. seti foli US L. 0 .
268. L. sphaericus i?e^2. 0
269. L. inconspicuus //. 0
270. Ceratonia Silifjua L. 5
(0 2^)
0
Papilionaceae 104. 6 5, 9 2^, 89 0
E
e
100 73
41 41 30 37 ì 99 96 96
XXVI. ROSACEAK.
271. Prunus spinosa L. o • • •
272. Potentina hirta L. 2^ . . .
273. P. reptans L. If
274. Rubus ulmifolins Schoit 5
275. R. caesius L. 5
276. Rosa Gallica L. f,
277. R. sempervirens i. 5 . . .
278. R. dumetorum Thuiìl. 5 .
279. Poteriura Sanguisorba L 2f.
280. Crataegus Oxyacantha L. 5
281. C. Ruscinonensis Gren. et Bl. ^^ 5
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
451
2
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282. Pirus Sorbus Gaertn. 5
283. P. commuiiis L 5
284. Mespilus Germanica L. 5 ....
—
* 1 *
Rosace.ae 14. 115,3 2^.
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1
2
1
3
13
11
13
XXVri. Myrtaci^ae.
285. Punica Granatum L. 5
—
—
—
286. Myrtus coinmuni.s L. 5
XXVIII. Tamaricaceae.
287. Tamarix Africana Poir. 5 • • ■ •
—
—
—
XXIX. Lythraceae.
288. Lythiura Graefferi Ten. 2f, . . . .
289. L. Hyssopifolia L. 0
—
T
+
XXX. Onagraceae.
290. Epilobium Tournef. Mic?i. 2f, . . .
291. E. parviflorum Sdirei). 2^ . . . .
—
• ■ •
XXXI. Crassul.'VCeae.
292. Sedum stellatuin L. © ....
293. S. heptapetalum Poir. 0 . . .
294. S. dasvnhvlium L. IL
—
+
.C.
1
295. S. rubeiis L. C^i
—
296. S. cae.spitosum Z)C. 0
297 S litoreum Gnss C^
298. S. Nicaeense Ali. 2^
299. Sempervivuin arboreum L. iy
.300. Tillaea muscosa L. Q
301. Biilliarda Vaillantii DC. Q . .
302. Umbilicus penduliiius DC. 2f .
303 U. horizontalis DC. IL ....
Crassulaceae 12. 1 5, 4 2^, 7 0.
11
7
3
9 7
6
12
11
11
452
■PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
XXXII. Mesembryanthemaceae.
304. Meseinbryanthem. crystall. L. 0.
305. M. nodiflorum L. 0
306. M. acinaciforme L. Tf.
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—
XXXIII. Cactaceae.
307. Opuiitia Ficus Indica Mill. 5 • •
1
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XXXIV. CUCURBITACEAE.
308. Ecballion Elaterium Rich. 2^. . .
,
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XXXV. Rhamnaceae.
309. Zizyphus sativa Gaertn. 5 . . .
310. Rhamnus oleoides L. 5
311. R. Alaternus L. 5
—
+
—
XXXVI Umbelliferae.
312. Eryngium tnaritimum L. 2f, . . .
313. Bupleuriim subovatum Link 0 .
314 B. glaucum Rob et Cast. 0 . . .
315. Apium o-i-aveolens L. ®
316. Ammi Visnaga Lani. 0
317. A. maius L C^ ...
—
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+
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C
C
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—
318. Ptychotis ammoides Koch 0. . .
319. Ridolfìa segetum Moris 0 . . . .
320. Helosciadium nodiflorum Koch 2^
321. Pimpinella peregrina L. (D . . . .
322. Crithmum maritimum L. 2/1 . . .
323. (Enanfhe globulosa L. 2^
324. Foeniculum vulgare Mill. 2(, . . .
325. Kundmannia Sicula BC. 2^ . . . .
326. Ferula communis L. 2f,
327. F. nodosa Jachs. 2^
328. Petroselinum hortense Hoffm. (2)
329. Tordylium Apulura L. Q
330. Daucus Carota Z/. @
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
453
331. Daucus Gingidium L. ®
332. D. rupestris Guss. (2)
333. D. Lopadusanus Tin. @
334. D. bicolor Sibth. et Sm. ^^ Q . . .
335. Orlaya maritima Koch 0
336 Torilis nodosa Gaertn. 0 . . . .
337. T. purpurea Guss. 0
338. Scandix Pecten-Veneris L. 0 . .
339. Smyrnium Olusatrum Z. (2) . . .
340. Bifora testiculata DC. Q
341. B. radians Marsch. Bieb. 0 . . .
342. Echinophora spinosa L. 2f, . . . .
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—
Umbelìiferae 31. 9 2^, 22 0 (o ©).
31
22
11
14
7
15 27
26
28
XXXVII. Araliaceae.
343. Hedera Helix i. 5
—
e
XXXVIII. RUBIACEAE.
344. Putoria Calabrica DC. f,
345. Sherardia arvensis L. Q)
346. Vaillantia muralis L. 0
347. V. hispida Z. 0
348. Callipeltis muralis Moris 0 . . .
349. Galium saccharatum Ali. (J) . . .
350. G. tricorne With. 0
351. G. Aparine L. 0
352. Rubia peregrina L. 2/1
353. Asperula longi flora W. et Kit. 2f,
354. Crucianella rupestris Guss. 2^ . .
355. C. latifolia L. 0
—
—
—
—
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4-
T
+
+
T
•1
—
Rubiaceae 12. I 5 , 3 2^, 8 0.
11
10
5
7
6
6
10
12
11
XXXIX. Caprifoliaceae.
356. Sambucus Ebulus Z. 2^ ..... .
357. Lonicera implexa Ait. 5
—
—
—
—
—
454
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
1
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1
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XL. Valerianaceae.
358. Valerianella eriocarpa Desv. 0 .
359. V. truncata Betche 0
360. V. puberula DC. Q)
361. V. coronata DC. Q)
362. V. cannata Lois. 0
363. Centranthus Calci trapa Dufr. 0
364. Fedia Cornucopiae Gaertn. 0 . .
—
—
—
—
—
+
T
C
—
Valerianaceae 7. 7 0.
6
6
1 2
2
3
7
7
7
XLI. Dipsaceae.
365. Dipsacus sylvestris Huds. 0 . . .
366. Scabiosa atropurpurea L. 0 . . .
•^
—
+
• ■ •
XLII. COMPOSITAE.
367. Bellis sylvestris Cyr. 2f, . . .
368. B. annua L. 0
369. Conyza ambigua DC. Q . . . .
370. Phagnalon Tenorii Presi 2^ .
371. P. Graecinn Boiss. 2f.
372. Evax pygmaea Pers. 0 . . . .
373. Inula graveolens Desf. 0 . . .
374. I. crithraoides L. 2^
375. I. viscosa Ait. 2f,
376. Pulicaria odora Reichh. 2f,. . .
377. P. dy senterica FI. Wetl. 2^ . .
378. Jasonia glutinosa DC. 2^ . . .
379. Asteriscus aquaticus Less. 0 .
380. A. spinosus Gr. et Godr. 2f, .
381. Matricaria Chaniomilla L. 0
382. M, aurea Boiss. ^^ Q
383. Anthemis Cotula L. 0
384. A. arvensis L. (£)
385. A. mixta L. 0
386. A. fuscata Brot. 0
—
—
—
—
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•1-
C
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+
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PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
465
0
21
387. Anthemis peregrina L. 0 .
388. A. Urvilleaiia (DC.) ^'^ 0 . .
389. Chrysaiithemum senfetum L.
390. Piiiardia coronaria Less. 0
391. Senecio vulgaris L. 0 .
392. S. pygmaeus DC. 0 . . .
393. S. leucanthemifolius Poir.
394. S. Gallicus Willd. ^^ 0. .
395. S. Cineraria DC. 5 . . .
396. Filago spafhulata Presi 0 .
397. F. prostrata Pari. 0 . .
398. F. Gussonei Lojac. 0 . .
399. HelichrysLim rupestre DC
400. Calendula fulgida Rnf. 0
401. C. maritima Guss. 2^ . .
402. C. arvensis L. 0
403. C. .^gyptiaca Desf. 0. .
404. C. parviflora Raf. 0. . .
405. Echinops Siculus Strobl 2f .
406. Carlina gummifera Less. 2^
407. C. Sicula Ten. 22 2^
408. C. lanata L. 0
409. C. involucrata Poir. 2^ . . .
410. Atractylis cancellata L. 0 .
411. Onopordon Sibthorpian. 5. e^ ^
412. Carduus pycnoceplialus L. 0
413. G. marmoratus Boiss. et Heldr
414. Cynara Cardunculus L. 2f .
415. Cirsium arvense Scop. 2f . .
410. Notobasis Syriaca Cass. 0 .
417. Centaurea crassifolia Be7't. 2^
418. C. splendens L. (2) (0 2^)
419. C. Melitensis L. Q . . . .
420. C. solstitialis L. 0 . . . .
421. G. Nicaeensis Ali. 0 . .
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• •
—
T
—
—
—
456
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
422.
423.
424.
425.
426.
427.
428.
429.
430.
431.
432.
433.
434.
435.
436.
437.
438.
439.
440.
441.
442.
443.
444.
445.
446.
447.
448.
449.
450.
451.
452.
453.
454
455.
456.
^
Centaurea Calcitrapa L. 0. .
Urupina Crupinastrum Vis. 0
Carthamus lanatus L. 0
C. coeruleus L. 2^ . . . .
Cai'duncellus pirinatus BC
Silybum Marianum Gaertn. (2)
Galactites tomentosa Moench (1
Scolymus Hispanicus /.. (5) .
S. grandiflorus Besf. 2f, . . .
S. maculatus L. (J)
Catananche lutea L. 0 . . .
Hypochaeris Neapolitana DC.
Seriola ^Etnensis L. 0 . . .
S. Cretensis //. 2^
Rhagadiolus stellatus Gaertn
Hyoseris scabra L. Q . . . .
H. lucida L. 2f,
H. radiata L. 2^
Hedypnois polymorpha BC. 0
Melitella pusilla Soniin. 0
Cichoriuin spinosum L. 2^
C. puinilum Jacq. 0 . . , .
C. Intybus L. 2^
Podospermum laciniatnm BC.
Tragopogon porrifolius L. (f)
T. Cu pani Guss.^^ 0 . . . .
Helminthia echioides Gaerln
Taraxac. megalorrhiz. //. M.
Thrincia tubei-osa BC. 2^ .
Picris spinulosa Beri. @ . .
Urospermum picroid. F. W. S
U. Dalechami)ii F. W. Schm. ^'
Geropogon glaber L. 0
Lactuca vi rosa L. (2) .
(D . . . .
L. saligna L
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+
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PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
457
457. Choiidrilla juncea L. ®
458. Sonchus levis Bartal. 0
459. S. asper B'il. 0
460. S. tenerrimus L. 2^
461. Launaea resedifolia 0. Knntze Tf
462. Picridium vulgare Besf. 2^ . . . .
463. Crepis bulbosa Froel. %
463 ^i^ C. parviflora Desf. ^^ 0
464. Hieracium macranth. Ten.2^^ 2(,
465. Ambrosia maritima L. 0
466. Xanthium spinosum L. Q . . . .
•a
Gozo
Cornino
Lampedusa
Linosa
Pantelleria
5
Si
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—
—
_|_
—
Compos. 101. 1 5 , 35 2^, 65 0 (0 (D)
97
72 '44
!
54
24
36
90
85
80
XLIII. Campandlaceae.
467. Campanula Erinus L. Q
468. Trachelium coeruleum L. 2^. . .
469. Specularia hybrida A. DC. 0 . .
—
—
—
—
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XLIV. Ericaceae.
470. Erica multiflora L. 5
471. Penta pera Sicula Klotzsch 5 . . .
—
—
—
—
c
XLV. Oleaceae.
472. Olea Europaea L. 5
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+
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XLVI. ASCLEPIADACEAE.
473. Periploca levigata Ait. 5
474. Cynanchum acutum Z. 2^ ....
—
—
—
—
—
+
...
XLVII. Plantaginaceae.
475. Plantago major L. 7^
476. P. lanceolata L. 2^
477. P. Lagopus L. If.
478. P. albicans L. 2^
479. P. Bellardi Ali. 0
480. P. Coronopus L. Q
—
—
—
+
+
+
+
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29'
458
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
1
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B.
B
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B
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481. Plantago ceratophylla Link (D
482. P. bombycjna (Decaisne) 0
483. P. Serrarla L. 2(,. :
484. P. Psyllium L. Q
485. P. stricta Schousb. ^^ 0 . . . .
—
—
—
—
~*~~
■ • •
Plantaginac. 11. 5 2^, 6 0, (o ©).
10
8
4' 4
1
3
4
9
11
9
XLVIII. Plumbaginaceae.
486. Statica psiloclada BoUs. 2(, .
487. S. virgata Willd. 2f,
488. S. Cosvrensis Gicss. 7L. . . .
—
—
—
—
—
—
489. S. dubia Andr.-^ 2^
490. S. reticulata L. 2^
491. Plumbago Europaea L. 2/1 .
Plumbaginaceae 6. 6 2^.
6
2
o
3
1
4
5
3
3
XLIX. Primulaceae.
492. Samolus Valerandi L. Tf,
493. Aiiagallis arvensis L. 0
—
—
—
—
—
L. Gentianaceae.
494. Ghiera perfoliata L. Q
495. Erytliraea s[)icata Pers. 0 . . .
496. E. Centaurium Pers. 0
407 F. nnlf'lifkllfl Hnrvi C^
—
—
—
—
+
+
—
LI. CONVOLVDLACEAR.
498. Cuscuta Epithymum Murr. (
499. C. alba Presi 0
500. Cressa eretica L. If.
501. Convolvulus arvensis L. 2f .
502. C. althaeoides L. 2f.
503. C. Siculus L. (£)
504. C. pentapetaloides L. 0 . . .
505. C. lineatus L. If,
D
—
—
+
+
T
—
PKOSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
469
506. Convoivulus oleaefolius Desr. 2^.
507. C. Cantabrica L. l^,
508. C. tricolor L. ^9 0
509. C. Soldanella L. 7^
510. C. sylvestris Waldst. et Kit. 2^ . .
e
0
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1
E
B
2
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5
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0
•1
T
T
—
Convolvulaceae 13. 8 2^, 5 0.
13
1
9
5
6
3
5
12
11
13
LII. SOLANACEAE.
511. Hyosciamus albus L. (2)
512. Solanum nigrum L. Q
513. S. Sodoraaeum L. 5
514. Lycium Europaeuni i. 5
515. Nicotiana glauca Grafi. 5 . . . .
516. Physalis pubescens L. 0
—
—
—
—
—
—
+
T
+
—
Solanaceae 6. 3 5, 3 0 (0 (2) ).
6
4
2
4
4
3
6
6
4
LUI. BORAGINACEAE.
517. Heliotropium Europaeum L. 0 . .
518. H. suDÌnum L C»)
—
—
—
—
—
—
—
e
T
C
c
+
T
T
C
T
+
—
519. Cerinthe aspera Roth 0
520. Cynoglo.ssum Cretic. MUl. 0 (0(2))
521. Myosotis hispida Schlecht. 0. . .
522. Borago offlcinalis X. 0
523. Symphyturn officinale L. 1^ ...
524. Anchusa Italica Retz. (2)
525. Lithospermum arvense L.Q. . .
526. L. Apulum Vahl 0
527. Echium Italicum L. Q
528. E. parviflorum Moench 0 . . . .
529. E. arenarium Giiss. (2)
530. E. plantagineum X. 0
531. E. pustulatum S. et S. ^o 0 (0 (2)).
532. E. confusum Le Coincy (2) . . . .
Borapinac. 16. 12^, 15 0 (0 (2)).
15
9 6
6
4
7
16
15
15
460
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
533.
534.
535.
536.
537.
538.
539.
540.
541.
542.
543.
544.
545.
546.
547.
548.
549.
550.
551.
552.
553.
554.
555.
556.
557.
558.
559.
560.
LIV- Labiatae.
Mentha Pulegium L. 2^ . .
M. rotundifolia Hwls. 2(, .
M. aquatica L. If,
Origanum Dictarnnus L. Tf,
Salvia clandestina L- 2(,. .
S. verbenaca L. 2f
S. offlcinalis X. 5
Rosmarinus offlcinalis L. 5
Satureia microphylla Guss. 2f>
S. Graeca L. 5
S. Nepeta Scheele 2f,
Thymus capitatus HofCm. et L
Melissa offlcinalis L. Tf . . .
Lamium amplexicaule L. 0
Stachys hirta L. 0
Sideritis Romana L. 0 . . .
Marrubio m vulgare L. 2^ .
Ballota nigra L. 2^
Phiomis fruticosa Z,, 5 • • •
Prasium majus L. 5
Teucrium spinosuni L. 0 .
T. scord ioides Schreb. 2f, . .
T. Chamaedrys L. 2^ ....
T. flavum L. 5
T. fruticans Z/. 5
Ajuga reptans L. 2^
A. Chamaepitys Schreh. 0 .
A. Iva Schreb. 2f
f)
Labiatae 28.
8 5 , 15 2^, 5 0.
+
+
—
+
—
+
—
e.
—
T
—
—
—
+
—
C
--
—
T
+
4-
T
' +
28 19
10 II
6 '13 26
25 27
I
LV. Verbenaceae.
561. Verbena offlcinalis L. 0
562. Vitex Agnus castus L. 5
+
—
—
—
—
T
Prospetto comparativo della flora maltese
461
LVI. Acanthaceae.
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563. Acanthus mollis L.^^ 7(.
—
564. A. spinosus L. 2^
—
—
LVII. Myoporaceae.
565. Myoporum serratura R. Br. 5 . .
—
LVIII. Scrofdlariaceae.
566. Antirrhinum majus L. 2^
—
—
—
—
567. A. Siculum Ucria 2^ ....... .
—
—
—
568. A. Orontiiim L. Q
—
—
—
—
—
-|-
—
569. Linaria Cymbalaria Mill. 2f> . . .
—
—
—
570. L. commutata Bernh. 0
—
—
—
—
571. L. Elatine Mill. 0
_
— _
^^
572. L. spuria Mill. 0
—
—
—
573. L. triphylla Mill. 0
—
—
1
—
574. L. pseudolaxi flora Lojac. 0 . . .
—
—
—
575. L. Chalepensis Mill. 0
—
—
—
576. Celsia Cretica L.^^ ®
—
—
577. Verbascum sinuatum L. (§)... .
—
—
—
T
—
578. V. Thapsus L. @
—
—
—
579. Scrofularia peregrina Z. 0 ...
—
—
-
—
'- —
—
580. S. aquatica Z. 2^
—
—
—
—
581. Veronica Anagallis Z. 2^
—
—
—
582. V. Beccabunga L. 2^
—
—
—
583. V. arvensis L. 0
—
—
—
—
—
584. V. Cymbalaria Bod. 0
—
—
—
—
—
585. V. hederaefolia L. Q
—
—
T
—
586. V. agrestis L. Q
—
—
T
—
587. V. didyma Ten. 0
—
—
.T.
—
588. Bartsia Trixago Z. 0
—
—
—
—
589. B, viscosa L. (J)
—
—
—
Scrofulariac. 24. 6 2^, 18 0 (o ©).
24
14
5
4
3
7
23
21
22
462 PROSPETTO COMPARATIVO
DELLA
FLORA
MALTESE
S
0
e
0
0
E
e
0
Lampedusa
Linosa
Pantelleria
1
W9
e
e
'u
0
* LIX. Orobanchaceae.
590. Orobanche cernua Loefl. 0 .
591. 0. caryophyllacea Sm. 2^ . .
592. 0. crenata Forsk. 0
59^. 0. Picridis SchuUz 2f,
594. 0. minor Stili. 0
595. 0. versicolor Schultz ^^ 2^ . .
596. 0. densiflora Salzìu. 2^ . . . .
597. 0. Clausonis Poìnel 2^
598. 0. canescens Presi 0
59^. Kopsia Muteli Bèg. 0
600. K. lavandulacea Car. 0 . . . .
601. K. Schultzii Bèg. 0
. .
—
—
c
• 1
1
—
Orobanchaceae 12. 5 2^, 7
0-
12
6
3
2 1
4
10
10 10
LX. POLYGONACEAE.
602. Rumex conglomeratus Murr. 2^
603. R. pulcher L. 2^ (o (D)
604. R. bucephalophorus L. 0
605. Emex spinosa Campd. 0
606. Polygonum Persicaria L. 0 . . .
607. P. serrulatum Lag. 2^
608. P. aviculare Z. 0
609. P. Bellai-di Ali. 0
610. P. maritjmum Z. 2/^
611. P. Convolvulus Z. 0
—
—
—
—
+
+
+
+
+
T
Polygonaceae 10. 4 2^, 6 0.
10
6
5
5
4
?■
10
10
10
LXI. Chenopodiaceae.
612. Obione portulacoides Moq. o . . .
613. Atriplex hastatum L. 0
614. A. roseum X. 0
615. A. Halimus L. 5
—
-_
~
—
e
+
—
616. A. molle Desf. 5
• /
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
463
617. Beta maritiraa L. 1^
618 Chenopodium urbicum Z,. 0 . . .
619. C. murale X. 0
620. 0. opulifolium Sdir ad. 0
621. C. album Z,. 0
622. C. ambrosioides L. Q)
623. C. olidum Curt. 0
624. Salicornia herbacea Z,. 0
625. S. fruticosa L. 5
C3
e
o
o
Cornino
Lampedusa
1
1
B
a.
s
1
B
i
—
—
—
T
T
T
626. Arthrocnemum glauc. Ung. Si. t)
627. Halocnemum strobilac. M. B. o ■ ■
628. Salsola Soda Z. 0
629. S. Tragus L. Q
630. S. vermiculata Z. 5
631. Suaeda fruticosa For.sk. 5 • . . .
632. S. maritiraa Bum. 0
633. S. Jacquini Nyman 0
Chenopodiaceae 22. 8 5,12^, 13 0.
12
11
6 1
10
6
6
21
21
21
LXII. Am.\rantaceae.
634. A^marantus deflexus L. 2^ . . . .
635. A. Graecizans X. 0
636. A. retroflexus Z. 0
—
—
+
+
LXIII. Callitrichaceae.
637. Callitriche stagnalis Scop. 2^. . .
638. C. verna L. 7(.
639. C. pedunculata DC. 2f,
640. C. autumnalis L. 2f,
—
—
—
—
...
LXIV. Phytolaccaceae.
641. Phytolacca decandra Z. 0 . . . .
LXV. Santalaceae.
642. Thesium humile Vahl 0
—
—
—
+
464
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
LXVI. EUPHORBIACEAE.
643. Euphorbia Charaaesyce L. 0
644. E. maculata L. 0 .
645. E. Peplis L. 0 . . .
646. E. helioscopia L. 0
647. E. pubescens Vahl 2f
648. E. spinosa L.^^ o .
649. E. Bivonae Steud. 5
050. E. Gharacias L. 2^
651. E. dendroides L. ó
652. E. Terracina L. 2^
653. E. Parali OS L. 2^ .
654. E. pinea L. 2^ . .
655. E. biumbellata Pofr. 2f,
656. E. Aleppica X. 0.
057. E. Peplus L. 0 . .
658. E. exigua L. 0 . .
659. Mercurialis annua L. 0
660. Ricinus communis L. 5 ■
661. Crozophora tinctoria A. Jnss. 0
662. Andrachne telephioides L. 2f .
E
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2 g
+
+
T
+
C.
+
4-
+
+
+
+
+
Euphorbiaceae 20. 4 5, 7 2^, 9 0 201 13 8 lOj 8 8 17
19 16
LXVII. Cynocrambaceae.
663. Theligonum Cynocrambe L. 0 .
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LXVIIl. Balanophorageae.
664. Cynoraorium cocci neum L. 2f, . .
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1
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—
—
—
T
—
LXIX. Urticaceae.
665. Urtica urens L. (•)
666. U. membranacea Poir. 0
667. U. pilulifera L. 0
668. Parietaria ofHcinalis L. 2f,
669. P. Lusitanica L. Q . . . .
1
—
—
+
T
+
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA JFLORA MALTESE
465
670. Ficus Carica L. 5
671. Ulmus campestris Z/. 5
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Urticaceae 1. 2 5, 1 2^, 4 0.
6
6
3
6
5
4
7
7! 7
1
LXX. Aristolochiaceae.
672. Aristolochia longa Z. 2^
__
__
LXXI. CUPULIFERAE.
673. Quercus Ilex L. 5
_^
^_
e
^_^
LXXII. Salicaceae.
674. Salix pedicellata Desf. 5
675. S. alba L. 5
—
—
—
• • •
676. Populus alba L. o
MONOCO TYLEDONEAE
—
T
•
LXXIII. Typhaceae.
677. Typha aiigustifolia L. 2^
678. T. latifolia Z. 2^
679. Sparganium ramosum Hiids. 2(, .
LXXIV. Araceae.
680. Colocasia antiquorum Schott 2^. .
681. Arum Italicum Mill. 2^
682. Dracuiiculus vulgaris Schott 2^. .
683. Arisarum vulgare Targ.-Tozz. 2/1
—
—
—
—
~
C
+
LXXV. Lemnaceae.
684. Lemna minor Z. 0
,
,
-
LXXVI. NAJAD.A.CEAE.
686. Zostera marina L. Tf.
687. Z. nana Roth %
—
—
—
—
—
—
—
+
8. SOMMiER et Cardana Gatto. — Flora Melitensia nova.
30
466
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
688. Cymodocea nodosa Aschers. Tf,. .
689. Zannichellia palustris L. 2f, . . .
690. Ruppia raaritima L. 2f,
691. Potamogeton natans L. 2f . . . .
692. P. crispus L. 2^
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—
+
—
693. P. pectinatus L. 2^
Najadaceae 9. 9 2^.
9
2
2
2
1
1
9
9
9
LXXVII. JUNC.AGINACEAE.
694. Triglochin Barrelieri Lois. 2^ . .
695. T. laxiflorum Guss. 2^
—
—
—
+
—
LXXVIII. Alismaceae.
696. Alisma Plantago L. 2^
697. Damasonium Alisma MilL 2f, . . .
—
-
T
—
LXXIX. Orchidaceae.
698. Orchis longicruris Link 2^ . . . .
699. 0. coriophora L. 2^,
700. 0. lactea Poiì\ 2f
701. 0. tridentata ScoiJ. 2f.
70S. 0. saccata Ten. 2/1
—
—
—
C
T
•1-
T
C
+
—
703 0. longicornu Poir. ^^2^
704. 0. Morio L. 2f
705. Anacamptis pyramidalis Bich. 2^
706. A. Urvilleana Somm. el Car. 2f, .
707. Tinca iutacta Boiss. 2^
708. Ophrys arauifera Huds. 2^ . . . .
709. 0. bombyli flora Link 2^
710. 0. apifera Huds. 2^
711. ^ T^'-rtolouii Morelli 2^
712. 0. tenthredinifera Wtlld. 2f. . . .
712'^'*. 0. arachnites Lam. ^'^ 2^. . . .
713. 0. lutea Cav. 2^
714. 0. fusca Link 2^
—
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
467
715. Ophrys pallida Raf. 2^
716. 0. Speculum Link 2f
717. Serapias cordigera L. 2f. . . . .
718. S. occultata Gaij 2^
719. S. Lingua L. 2f,
720. S. longipetala PolL^"' 2f,
721. Spiraiithes autumnaiis Ridi. 2f,
Orchidaceae 25.
25 2^.
E
e
+
24,18 6
24 19 22
722.
723.
724.
725.
726.
727.
728.
729.
730.
731.
732.
733.
734.
LXXX. IRIDACEAE.
Crocus longiflorus Raf. 2/^ .
Gladiolus segetum Ker-Gawl
G. dubius Guar,. 2^
G. Byzantiims Mill. 2^. . . .
Romulea Melitensis Bèg. 2^
R. ramitlora Ten. 2^
R. Columnae Sei), et Maiir. 2^
R. Bulbocodlum Seb. et Maur
Iris Pseudo-Achorus L. 2^
I. foetidissima L. ^^ 2^
I. Sisyriiicliium L. 2p
I. Sicula Tocl. 2f . . .
I. Germanica L. 2f, . .
^
^
Iridaceae 13.
13 2^
+
T
+
+
13
9
12
9
9
LXXXI. Amaryllidaceae.
735. Pancratium maritimum L. 2/1.
736. Narcissus Tazzetta Lois. 2^. .
737. N. serotinus L. 2/1
+
T
LXXXII. Liliageae.
738. Aloe vera Z. 2/1
739. Bellevalia Romana Reich. 2/1
740. Muscari comosum MilL 2/1. .
741. M. parvi florum Lesf. %. . .
+
.
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1
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—
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468
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
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5
B.
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B
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742. Muscari neglectum Guss. 2^
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743. Allium roseum Z. 2^
—
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744. A, permixtum Guss. 2^ . . .
745. A. nigrum L. 2^
—
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746. A. Neapolitanum Cyr. 2f, . .
__
-^
, ,
__
747. A. subhirsutum L. ^^ 2^ . . .
_
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—
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748. A. trifoliatum Cy)\ 2f, . . . .
,.
749. A. vernale Tin. 2f
^^
_
—
+
750. A Chamaemoly L. 2^
—
—
—
—
751. A. Arapeloprasum L. 2^ . . . .
—
—
e
—
752. A. parciflorurn Via. 2^
753. A. descendens L. 2^
^^
—
754. A. paniculatum L. 2f,
_^
—
e
—
755. A. tenuiflorum Ten. *^ 2^ . . .
T
—
756. A. triquetrum L. 2^
— .
—
757. Nothoscordium fragrans /um^/i 2^
— —
758. Ornithogalum diverg. Boreali 2^
—
+
—
759. 0. Narbonense L. 2/1
—
—
T
—
760. Caruelia Arabica Pari. 2^
—
—
T
—
761. Urginea mariti ma Baker 2f, . . .
^—
—
—
—
—
■' 762. Scilla Sicula Ten. 2/1
^_^
+
763, S. hyacinthoides L. 2^,
—
—
—
764. S. autumnalis L. 2^
—
—
—
—
—
—
765. Asphodelus ramosus L. 2^
—
—
—
+
—
766. A. fistulosus L. 2^
—
—
+
—
767. Tulipa sylvestris L. 2^
—
T
—
Liìiaceae 30. 30 ^.
28
21
9
11
5
10
28
26 '24
1
i
LXXXIII. DiOSCOREACEAE.
768. Tamnus communis L. 2^
—
—
—
—
e
—
LXXXIV. ASPARAQACEAE.
769. Asparagus aphyllus L. 2^
—
—
• —
—
—
4-
—
770. Smilax aspera L. 5
—
—
—
—
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—
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
469
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4*
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LXXXV. COLCHICACEAE.
771. Colchicum Bertolonii Stev. 2f. . .
—
—
—
LXXXVI. Palmae.
772. Chamaerops humilis L.*^ 5 ...
—
—
T
LXXXVII. JUNCACEAE.
773. Juiicus mariti mus Lam. 2^ . . . .
774. J. acutus L. 2f,
775. J. conglomeratus L. 2f
776. J. effusus L. Tf,
777. J. capitatus Weig. 0
778. J. bufonius L. Q
779. J. lamprocarpus Eh7'h. 2^
—
—
—
4-
-f-
—
Jimcaceae 7. 5 2^, 2 0.
7
4
3
1
2
7
7
/
LXXXVm. Cyperackae.
780. Cyperus badius Desf. Tf,
—
—
—
—
, ,
—
+
T
C
T
4-
T
T
+
781. C. lono-us L. 2L
782. C. fuscus i. 0
783. C. distachvus AU. IL
784. Galilea mucronata Pari. 2f,. . . .
785. Schoenus nigricans L. 2^
786. Heleocharis palustris R. Br. 2^ .
787. Scirpus Savii Sei), et Maur. 0 .
788. S. Holoschoenus L. 1^
789 S. lacustris L. %
790. S. maritimus X. 2^ ... .
791. Carex divisa Huds. 2^. .
792. C. vulpina Z. 2^
793. G. divulsa Good. 2f. . . .
794. C. Halleriana Asso IL . .
795. C. hispida Wìlld. 2L. . . .
796. C. serrulata Bìv. 2^ . . .
470
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
797. Carex exteiisa Good.
798. C. distans L. 2f,. . . .
799. C. puiictata Gaud. 2^
2A
Cyperaceae 20.
18 2^, 2 0,
B
e
C
20 12
2 20
20 20
LXXXIX. Graminaceae
800. Andropogou distachyiis L
801. A. hirtus L. 2^
802. A. pubescens F«.<?. 2^ . . .
803. Sorghuin Halepeiise Pe7''s.
804. Lygeum Spartii m L. 2f, .
805. Cornucopiae cucuUatum L
80G. Crypsi.s aculeata Ait. 0 .
807. Alopecurus pratensis L. *^
808. Phleum tenue Schrad. 0
809. P. pratense L. 2f,
810. Phalaris minor Retz . 0.
811. P. coerulescens Desf. 2^.
812. P. paradoxa L. 0 . . . .
813. P. tuberosa Z. 2^
814. P. truncata Guss. 2f. . .
815. Anthoxanthum odoratum
816. A. gracile Biv. 0
817. Panicum colonum L. Q .
818. P. Crus-Galii L. 0. . . .
819. P. repens L. 2(,
820. Digitarla sanguinalis Scop
821. Setaria verticillata P. de
822. S. viridis P. de B. Q) . .
823. S. glauca P. de B. Q) . .
824. Milium multiflorum Cav.
825. M. effusuin /.. 2/1
826. M. Montiaiium Pari. 0 .
827. Stipa tortilis Desf. 0 . .
2A
^
42
2/:
2/^
0
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0
0
+
+
+
T
+
C
+
+
.T.
+
+
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
471
828. Stipa pennata Z,. 2^
829. Gastridium lendigerum Gaud. 0
830. Triplachne nitens Link 0 . .
831. Sporobolus pungens Kunth 2^
832. Agrostis verticillata Vili. 2^ .
833. A. alba /.. 2^
834. Polypogon Monspeliensis Desf. 0
835. P. maritimus TFeV/tìf. 0
836. Arundo Donax L. 2{.
837. A. Pliniana Turra 2^
838. Phragmites cominunis Trin. 2^
839. Psamma arenaria Roem. et Sch. 2^
840. Ampelodesmos tenax Link 2^
841. Cynodon Dactylon Pers. 2^
842. Lagurus ovatus L. 0 ,
843. Trisetum aureum Ten. 0
844. Avena barbata Brot. 0
845. A. sterilis Z. 0
846. Aira caryopliillea L. 0
847. A. Cupaniana Guss. 0.
848. Echinaria capitata Desf. 0
849. Chrysurus echinatus P. de B
850. Cynosurus ci'istatiis L. 2^
851. Lamarckia aurea Moench 0
852. Serrafalcus mollis Pari. 0
853. S. neglectus Pari. 0. . . .
854. S. scoparius Pari. 0 . . . .
855. Bromus Madritensis L. 0.
856. B. maximus Desf. 0. . . .
857. B. rubens L. Q
858. B. fasciculatus Presi 0 . .
859. Brachypodium ramosumi?. e^
860. B. pinnatum P. de B. 1^ .
861. B. sylvaticum P. de B. 2^
862. B. distachyum P. de B. 0
44
0
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+
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T
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4-
T
+
4-
+
+
-4-
472
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
863.
864.
865.
866.
867.
808.
869.
870.
871.
872.
873.
874.
875.
876.
877.
878
879.
880.
881.
882.
883.
884.
885.
886.
887.
888.
889.
890.
891.
892.
893.
894.
895.
896.
897.
Avellinia Michelii Pari. 0 .
Festuca prateiisis Huds. 2^ .
F. arundinacea Schreh. 2^ .
F. duriuscula L. 2f
Vulpia inyuru.s Gmel. 0 . .
V. ci Mata Link 0
V. uniglumis Reichh. 0 . . .
Catapodium loliaceum Liìik 0
C. Siculum Link 0 ,
0* ^ T?
§ 1
Glyceria distans Wahlenh. 2^
G. plicata Fries 2^
Catabrosa aquatica P. de B.
Scleropoa rigida Griseb. 0
S. maritima Par/. 0
Koeleria phleoides Pers. 0.
Dact3'lis gloinerata L. 7^. . .
Sphenopus divaricatus Reichb
Schismus Arabicus Nees 0.
Eragrostis rnegastachya Link
Poa annua L. 0 . .
P. bulbosa L. 2^. . .
P. trivialis L. 2f, . .
Briza maxima L. 0
B. minor L. 0 . . .
Melica ciliata L. 2^.
M. minuta L. 2^ . .
Lolium perenne L. 2f>
L. rigidum Gaud. 0
L. Gaudini PatH. 0
L. temulentunr L. 0
Hordeum murinum L
H. mariti mum With. 0
Aegilops ovata Z. 0. .
Lepturus incurvatus Trin. 0
L. filiformis Trin. 0
2A
0
0
0
+
+
+
+
.e.
+
+
4-
+
T
+
4-i-
+
T
4-
PROSPETTO COMPARATIVO DELLA FLORA MALTESE
473
898. Lepturus cylindricus TìHn. 0. .
899. Agropyrum junceura P. de B. 2f, .
ea
i
e
e
«9
s
1
Vi
3
n.
E
n
Linosa
a.
33
o
4»
O
.
^-
+
, ,
Graminaceae 100. 41 2/1, 59 0.
98
62
28
42
32
46
98
95
98
GYMNOSPEBMAE
—
—
e
e
XC. CONIFERAE
900. Pinus Halepensis MiU. .5
901. Callitris quadrivalvis Veni, o . .
XCI. Gnetaceae.
902. Ephedra fragilis Desf. %
—
.*_
e
.^~.
PTERIBOPTYTAE
XCII. ISOETACEAE.
903. Isoetes Hystrix Burieu 2^ . . . .
xeni. Lycopodiaceae.
904. Selaginella denticulata Spring. 2^
, ,
XCIV. Equisetaceae.
905. Equisetum ramosissim. Desf. 2^ .
+
XCV. Filices.
906. Adiantum Capillus Veneris L. 2/1
907. Pteris Aquilina L. "s 2^ . . . . , .
908. Scolopendr. vulgare Simons^^' 2/1.
909. S. Hemionitis Swartz 2^
910. Asplenium Trichoraanes L. % . .
911. A. marinum L. 7f^
—
—
—
—
T
—
912. Gymnogr. leptophylla Desv. 0. .
913. Geterach offlcinarum Willd. 2^ .
Filices 8. 7 2^, 1 0.
6
7
1
2
7
7
8
7
NOTE AL PROSPETTO.
* 15. Il Ranunciilus Chius DC. non è indicato ne di Tunisia, ne
di Algeria. Notiamo però che vi si trova il R. parviflorus L. ad esso
assai aifine.
^ 19. Il Deljììmuni halteratiim S. et S. è segnato nella colonna di
Lampedusa perchè non considerato come specificamente distinto dal
D. loìigipes Moris.
^ .35. Consideriamo come appartenenti alla Fuìì tarla media Lois.
sensu lato le F. miiralis e F. Bastardi indicate di Tunisia, Algeria e
Tripolitania.
* 48. Uniamo alla Biscutella didijina L. sensu lato la B. Ji/rata in-
dicata di Lampedusa e di Linosa, e la B. Ajnda indicata della Libia.
^ 82. Nella Cajyparis spinosa includiamo la C. rupestris indicata di
Linosa, di Pantelleria e della Libia.
^ 83. La Reseda alba L., nota della Tunisia e .della Cirenaica, non
è atata trovata nella Tripolitania, bensì nella Sirtica, che ad esempia
di Durand e Barratte e di Pampanini uniamo alla Tripolitania, e per
'questo segniamo una -\- nella penultima colonna.
^ 132. Non ammettiamo VAbutilon Avicennae Gaertn. per la Sicilia,
l'indicazione di Presi, che è la sola, essendo molto dubbia.
® 137. L" Hìjpericiim ^FgypHacuin, non ostante il suo nome, pare che
non sia stato mai trovato in Egitto. Nell'Africa boreale è citato soltanto
della Cirenaica (Dur. et Barr.) e del Marocco (Boiss. FI. Or. SuppL).
^ 217. Non assegniamo il Trifoliiim ecliinatuin alla Sicilia, perchè
troppo dubbia sembra l'indicazione di Gibelli e Belli (Rivista crit. e
descr. dei Trifolium Italiani Sez. Lagopus p. 137-38) basata sopra un
unico esemplare che sarebbe stato raccolto da Bivona nei dintorni dì
Palermo.
^^ 232. Il Trifolium congestuni Guss. è stato indicato in Oriente del
Peloponnaso, ma a quanto pare erroneamente. Non viene più citato di
Grecia né da Halàcsy né da Ascherson e Graebner.
" 241. Intendiamo Coronilla Einerus L. nel senso più largo, inclu-
dendovi la C. emeroides Boiss. et Spr., che sola è indicata di Oriente
e di Tunisia. Notiamo però che la pianta di Malta e di Gozo appar-
tiene al tipo Enierus. — Non è indicata per Gozo nella nostra Flora
perchè ivi trovata soltanto di recente dal Dott. Borg.
'^ 242. Ammettiamo la presenza di Coronilla Valentina L. in Oriente,
comprendendo sotto questo nome anche la C. glauca L.
^' 245. Non ammettiamo lo Scorpiurus vermiculatus L. per la Sici-
lia, la sola indicazione che abbiamo di Ucria essendo assai dubbia.
^^ L" Hedijsaruni coronarium viene generalmente ritenuto pianta pe-
renne, e come tale si comporta in Toscana. Nelle Isole Maltesi però,
esso è annuo, morendo in estate per effetto del caldo e dell'alidore. Si
NOTE AL PROSPETTO 475
semina in Agosto, germoglia dopo le prime pioggie e si taglia in Aprile.
Succede però che qualche pianta spontanea in località ombreggiata e
fresca resista ai calori estivi e quindi sia perennante anche a Malta.
15 225 ^i*. La Vida Bithyìiica, come abbiamo detto a p. 436 e 437,
è stata trovata da noi a Malta dopo stampato il foglio corrispondente
della Flora.
^® 281. 11 Crataecjus Ruscinonensis Gren. et Blanc è citato per l'Alge-
ria da Rouy FI. Fr. Non lo segniamo nelle colonne della Sicilia e del-
l'Oriente, dove non fu per anco indicato, ma notiamo che è molto affine
al C. Azarolus che trovasi in Sicilia e in Oriente ( Creta, Siria ecc.).
" 334. Indichiamo il Daucus bicolor S. et S. della Cirenaica e del-
l'Egitto, ammettendo che sia sinonimo di D. guttatus S. et S.
'^ 382. La Mafricaria aurea Boiss. che nelle Flore Italiane non
figura per la Sicilia, vi è stata trovata di recente da uno di noi (vedi
Bull. Soc. hot. it. 1913 p. 93).
^^ 388. Segniamo V Anthe inis Urvilleana nella colonna di Pantelleria,
persuasi che sia questa specie che Gussone ha chiamato A. secundira-
tnea var. Cosyrensis. Aggiungiamo ai caratteri che distinguono 1'^. Ur-
villeana dalla aecundiramea il ricettacolo più depresso, ovato o sub-
emisferico, e le pagliette del ricettacolo più larghe, più corte e ottuse,
che non si distaccano altro che difficilmente dal ricettacolo, anche a
maturità.
^'^ 394. Abbiamo conservato alla pianta di Gozo da noi non vista, il
nome di Senecio Gallicus datole da Gulia, ma supponiamo che (se pure
non è una forma del «S*. leucant/ie/iiifoliiis), debba essere la entità che
in Sicilia fu chiamata da Gussone S. Gallicus b. laxiflorus (Viv.) DC.
che trovasi in Tripolitania e in Cirenaica, e che, secondo Durand e
Barratte (FI. Libycae Prodr. add. et corr. p. 318), è da riferirsi al
»S'. coronopi folius, anziché al S. Gallicus. E in questa supposizione
che indichiamo la presenza del N." 394 in Libia, in Tunisia e in Oriente.
^^ 399. Helichri/sum rupestre DC. (= H. Fontanesii Cambess.) non
è indicato di Libia né di Oriente. In Libia però sono comuni H. con-
(jlobatum Viv. e H. Siculum (Spreng.) Boiss., quest'ultimo anche in
Grecia, due specie molto affini, e facili a confondersi con esso.
-- 407. Non ammettiamo la presenza della Carlina Sicula Ten. in
Oriente, perchè non la troviamo indicata altro che nel « Conspectus »
di Nyman, e solo dubitativamente per Creta.
^^ 447. Non ammettiamo Tragopogon Cupani Guss. per l'Oriente,
perchè lo troviamo indicato soltanto da Halàcsy « FI. Graeca, » e da
Nyman « Conspectus » per Zante, ed anche di li dubitativamente.
'* 453. Non segniamo 1" Urosperniuni Dalechatnjjii F. W. Schmidt
nella colonna dell'Oriente, perchè tanto Halàcsy che Boissier dicono
che le indicazioni antiche di Sibthorp e di Forskaal non sono state
confermate dagli esploratori recenti.
^5 463 ^i*. La Crepis parviflora Desf., come abbiamo detto a p. 436
e 437, è stata da noi trovata a Malta dopo stampate le Composte della
nostra fiora. E specie nuova per la Flora Italiana.
476 NOTE AL PROSPETTO
*® 464. Come abbiamo detto a p. 203, non sappiamo a quale specie
riferire il Hieracium niacrantìium di Gulia e quindi non sappiamo se
la specie di Malta debba indicarsi in qualcuna delle altre colonne.
Notianio pertanto che in Lampedusa, in Linosa e in Tunisia non è
stato trovato alcun Hieraciimi e che in Algeria non ne è indicato al-
cuno della zona bassa.
^' 485. La Plantago stricta Schousboe nell'Africa boreale, oltre che
in Egitto trovasi anche nel Marocco (Ball).
^** 489. La Statice rlnhia Andr. fu da me indicata per l'Africa bo-
reale nella « Flora dell'Isole Pelagie >, ma credo per errore, poiché non
la trovo citata per l'Africa boreale in alcun altro lavoro (S. S.).
^^ 508. Il Convolvulus tricolor L. è indicato in Oriente della sola
isola di Zante.
'" 531. John Ball (Spicil. FI. Marocc.) indica 1* Ecliium tubercula-
fum Link et Hoffg. del Marocco, ma ritiene che sia specie diversa
à&ÌV E. pushdatum S. et S. il quale, secondo lui. non troverebbesi al
Marocco. Per questo lo segniamo in Africa della sola Tripolitania.
^' 563. UAcanthus mollis L. è indicato nella « Flora Orientalis » di
Tracia e di Macedonia, ma solo dubitativamente, per cui non lo se-
gniamo nella nostra ultima colonna.
^2 576. La Celsia Cretica L. in Oriente è stata indicata soltanto di
Creta, ma dubitativamente. La escludiamo quindi dalla nostra ultima
colonna.
'^ La Orohanchc versi co/or non è stata ancora indicata di Pantel-
leria. Ma uno di noi (SS.) ve la ha raccolta nel 1906, e la ha determi-
nata solo dopo la pubblicazione della sua Flora delle Pelagic.
^* 648. Il Prof. Pampanini, in uno studio sulla Etiphorbia Bivo-
nae Steud. (Bull. Soc. hot. it. 1914 p. 44-47) riferisce, come aveva fatto
Fiori nella Flora analitica, a questa specie quale varietà, la E. Meli-
tensis Pari, che noi abbiamo riferita invece alla E. spinosa L. Noi per-
sistiamo a credere che la E. Melilensis si scosti meno dalla E. sjntiosa
tipica che dalla E. Bivonae tipica. Ma quello che qui ci interessa, è che
il Prof. Pampanini (Plantae Tripojitanae p. 180), ha trovato la E. Me-
litensis Pari. ())er noi E. spinosa) in Tripolitania, e che quindi dob-
biamo segnare questa specie nella nostra penultima colonna dedicata
all'Africa boreale. L'indichiamo soltanto per Tripoli, ma crediamo pro-
babile che trovisi anche in Cirenaica e vi sia stata indicata col nome
di E. Bivonae var. papillaris Boiss., varietà, come abbiamo detto a
p. 256, molto affine alla E. spinosa.
^* 703. Non ammettiamo la presenza di Orchis longicornu Poir. in
Oriente, la unica indicazione di Sibthorp per Messena essendo assai
dubbia secondo Halàcsy.
^712^'"'. U Ophrijs arachnites Lam., come abbiamo osservato a
p. 436 e 437, è stata trovata a Malta dopo stampata la famiglia delle Or-
chidee nella nostra Flora. Nell'Africa boreale non è indicata altro che
di Cirenaica, ma in Tunisia e in Algeria trovasi l'affine O. Scolopax,
la quale si trova anche a Pantelleria.
NOTE AL PROSPETTO 477
^' 720. In Tripolitania è stata indicata una Serapias Lingua X lon-
gipetdla (Spigai in Pampanini PI. Tripolit. p. 61). Ciò presupporrebbe
la presenza in Tripolitania della *S'. longipetala, ma 1' indicazione dello
Spigai ci sembra troppo poco sicura per tenerne conto.
^^ 731. Non segniamo I?'is foetidissima L. nella nostra ultima co-
lonna, perchè tanto Boissier quanto Ascherson e Graebner, la citano
solo molto dubitativamente per l'Oriente.
3® 747. Secondo Bonnet e secondo Battandier e Trabut, in Tunisia
ed in Algeria trovasi soltanto, àéW'Alliuìn subJiirsutum L., la var. tri-
foliatiun che noi consideriamo come specie distinta ; ed anche Durand
et Barratte indicano VAllium suhiiirsutiini della sola Cirenaica nel-
l'Africa boreale. Ball però (Spicil. FI. Marocc.) indica VAllium sub-
hirsutum tipico per il Marocco.
*" 755. Segniamo VAllium tenui florum Ten. nell'ultima colonna sol-
tanto sulla autorità di Nyman (Conspect. FI. Eur.) il quale lo indica
di una sola località in Grecia. Non è citato né da Boissier FI. Or.,
ne da Halàcsy FI. Graeca, ma è specie assai affine all'^. panicula-
tum L. comune in Oriente.
*^ 772. Non indichiamo la Chamaerops humilis L. per l' Oriente
perchè Halàcsy nella Flora Graeca la dice soltanto coltivata, e Boissier
nella Flora Orientale dichiara che benché vi sia stata indicata, è molto
dubbio il suo indigenato nel dominio della Flora Orientalis.
*^ 805. Ammettiamo la presenza uell' Oriente prossimo di Cornuco-
piae cucullatum perchè Sibthorp 1" ha indicato di una delle Sporadi,
l'isola di Patmo, ma notiamo che Njanan (Consp. FI. Eur.) mette in
dubbio l'esattezza di questa citazione. Trovasi ad ogni modo in molti
punti del vicino continente Asiatico.
*^ 807. In Oriente Alopecurus pratensis è stato indicato soltanto di
due luoghi in Grecia, dove però secondo Halàcsy non è stato più ritro-
vato. Boissier FI. Or. non lo cita affatto. Per questo non lo segniamo
nella ultima colonna.
** 849. Ammettiamo Chrysurus echinafus P. de B., in Tripolitania
e in Cirenaica, perchè consideriamo il C. coloratus (Lehm.) come sua
varietà.
*^ 907. Segniamo Pteris Aquilina nella colonna di Linosa quantun-
que non figuri nella Flora di quest" isola, perchè ivi rinvenuta dopo la
pubblicazione della Flora delle Pelagie.
^ 908. Non segniamo lo Scolopendrium, vulgare nella colonna di
Lampedusa quantunque si trovi indicato per quest' isola nella Flora Si-
cula di Lojacono, perchè questo autore non vi appone li segno ! e quindi
lo cita sulla autorità di altri. Ma noi non conosciamo alcun lavoro che
faccia menzione di Lampedusa per lo S. vulgate^ e crediamo quindi
che sia una svista di Lojacono.
Elenco delle piante osservate neir isolotto dì Cominotto
Riuniamo in due specchietti separati le piante di Cominotto
e di Filfola citate nella nostra Flora Meliten'iis, perchè si possa
dare uno sguardo d'insieme alia flora di questi due isolotti.
Le piante di Cominotto furono raccolte da uno di noi (SS.) in
una visita di mezz'ora l'S Maggio 1907, e da Duthie nell'Aprile
del 1874. Indichiamo con (D.) quelle citate da Duthie che non
abbiamo vedute, e con (D. !) quelle raccolte dal botanico inglese
di cui abbiamo visto esemplari in ei'bario.
FraììTxenid interni. DC. (Duthie).
F. jjulverulenta L. (D.).
Silene sedoides Poir. 1
Althaea hirsuta L. (D.).
Malva eretica Cav. (D.).
Erodium malacoides Willd. !
Linuni strictiun L. (D. I)
L. Gallicum L. (D.\
Ruta bractcosa DC- 1
Anlhìjllis Hernianniae L. (D.).
Ononis reclinata L. iD. !).
Medicago niininia (iruf. (D.).
il/, litoralis Rhode (D.j.
Lotus Creticus L. (D.).
Trigonella Monsiìeliaca L. (D.\
MclilotuH segetdlis Ser. (D.).
Trifoliuni slellutuni L. (D.).
T. scabrutn L. (D.).
Astragalus sesameus L. (D.).
A. hamosus L. (D.).
Coronilla scorjìioides Koch.I
iScorpiitrus subvillosiis L. (D.).
Hijìpocrejns unisiliquosa L. 1
H. ciliata Willd. (D.).
Seduni riihens L. (D. I).
S. litoreum Guss. fD.).
Mesenihryant. nodiflornmij. (D.).
Daucus riipestris Guss. (D.).
Vaillantia muralis L. (D.).
V. hispida L. (D.).
Crncianella rupestris Guss. (D.).
Phagnaton Tenorii Presi (D.).
Evax pggniaea Pers. (D.).
Inula crithrnoides L. 1
Astori scìis aquaticus Less. I
A. spinosus G. G. (D.).
Senecio pugniaens DC. (D.).
*S'. Cineraria DC. (D.).
Seriola Aetnensis L. (D.).
Hgoseris scabra L. (D.).
Hedìipnois polgnìorpha DC. (D.).
Cichoriuni spinosurn L. (D.).
Sonchus levis Bartal. (D.).
Picridium vulgate Desf. I
Crepis bulbosa Proel. (D.).
Plantago Coronopns L. (D.).
Statice reticulata L. I
Anagallis arvensis L. I
CJilora ])erf oliata L. (D.).
Erytliruea pidchella Horn. (D.).
Convolvulits altliaeoides L. (D.).
C. oleaefolius Desr. (D.).
Echiuni arenarium Guss. (D. I).
Satureja microphylla Guss.» (D.).
Tencriuvi fruticans L. (D.).
Linaria pseudolaxifl. Lojac. (D.).
Orobanche sp. sui Daucus (D,).
Enphorbia pinea L. (D.).
E. Peplus L. (D.\
E. e.rigua L. (D.).
PIANTE OSSERV. NELL ISOLOTTO DI COMINOTTO E FILFOLA
479
Arisariim vulgare Targ. Tozz. !
Anacamjìtis pyramiclalis Rich. I
Romulea Columnae S. etM.? (D.).
Alliurn Ampeloprasum L. !
Urginea marithna Baker !
Asparayus aphi/llus L. !
Lagurus ovatus L. (D.).
Brachgjìodium ramos. R . et S. (D.).
Catapodium Siculum Link (D.).
Scleropoa rigida Griseb. (D.).
Koeleria phleoides Pers. (D.).
Lepturus incurvatus Trin. (D.)-
Le fanero<rame note di Cominotto sono dunque 72.
Elenco delle piante osservate nell'isolotto di Filfola
Le piante di Filfola furono osservate da uno di noi (CGr.). tutte
salvo una citata da Gulia. Per 5 di esse fu dimenticato di ci-
tare Filfola nella nostra Flora.
Alyssum maritiìnum Lam. !
Gapparis spinosa L. !
Frankenia intermedia DC. !
F. jjulverulenta L. !
Lotus edulis L. !
Melilotus segetalis Ser. in DC. !
Mesembryanth. nodiflorum L. !
Echalìion Elaterium Eich. !
Daucus Gingidium L. !
Sherardia arvensis L. !
Inula crithmoides L. !
Inula viscosa Ait. !
Senecio pygmaeus DC. !
*S'. Gineraria DC. !
Cynara Gardunculus L. !
Urosperm. picroides F. W. Sch.
Samolus Valerandi L. !
Ecliium parviflorum Moench !
Rumex hiicephalopliorus L. !
Salicornia herbacea L. (Gulia).
Salicornia fruticosa L. !
Suaeda fruticosa Forsk. !
Eupliorhia pinea L. !
Allium Amjìeloprasuni L. !
Sono dunque state osservate in Filfola 24 fanerogame.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI MENZIONATE
Le specie ammesse sono in carattere nero e sono precedute
dal numero progressivo che hanno nella Flov^a (p. 67-330) e
nel Prospetto (p. 441-473). Per esse è citata una pagina soltanto
quando ne viene fatta menzione altrove che al loro posto siste-
matico. I sinonimi e i nomi delle specie non ammesse come fa-
centi parte della Flora Maltese, o citate solo incidentalmente,
sono in corsivo, ed i numeri che le seguono indicano le pagine
in cui sono menzionate.
132 Abutilou Àyiceiiiiae Gaertn.
436, 474.
563 Acautlms nioUis L. 55, 476.
564 — spiuosns L. 55.
Acarna gummifera 186.
Aceras pyramidalis 274.
Achillea Millefolium 176.
— odorata 176.
Actinocarjjus Damason. 271.
906 Adiantum Capillus-Veuerìs L,
24, 55.
Adonis annua 68.
— autuninalis 55.
— Cupaniana 55, 68.
4 — mìcrocarpus DC. 21.
895.Aegilops orata L.
AetheorJiisa bulbosa 203.
Agave Americana 285.
899 Agropyriiiu jnnceiiiu P. de B.
103 Agrostemuia trithago L.
833 Agrostìs alba L.
— dulcis 311.
— miliacea 309.
— Spica venti 311.
— stolonifera 310.
8. SoMMiEB et Caeuana Gatto. —
832 Agrostis yertìciUata Vili.
— sp. 311.
165 Ailantus glandiilosa Desf. 18.
Aira capillaris 315.
846 — caryoplìjllea L. 315.
847 — Cupauiana Guss.
559 Ajiiga Chamaepitys Schreb.
— Ghia 233.
560 — Ira Schreb.
— Pseudo-Iva 233.
558 — reptans L.
Alisma Damasonium 270.
Allinm album 288.
751 — Ampeloprasum L. 439, 479.
750 — Chamaemoly L. 23.
— Goppoleri 290.
— descendeus L.
— m.agicum 288.
— Neapolitaniim Cyr.
— uigrum L.
— odorum 291.
— pallens 290.
— paniculatiim L. 477.
— parciflorum Viv. 23.
— pauciflorum 290.
Mora Melitensis nova. 3X
753
746
745
754
752
482
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
744 Allium permixtum Guss.
— Porrum 290.
— Preslianiwi 289.
743 — roseiim L.
— rubellum 289.
— sativuni 289.
— sphaerocephalum 290.
747 — subhirsutnm L. 477.
755 — tenniflorum Ten. 477.
748 — trìfolìatiiin Cyr. 477.
756 — trùinetrum L.
749 — Temale Tin.
Aloe Barbadensis 286.
738 — Tera L.
— vulgaris 286.
807 Alopeciiriis pratensis L. 477.
Alsine diandra 101.
— geniculata 102.
— heterosperma 101.
— inedia, 100.
113 — prociimbens Fenzl.
— rubra 101.
112 — teiiiiifolia Crautz 18.
129 Althaea liirsiita L. 108, 479.
— Ludwigii 107.
130 — offloiiialis L.
Alyssniu ahjssoides 81.
— cahjciìium 81.
46 — maritimiiiii Lam. 479.
Amarantns Blitum 253.
634 — (leflexns L. 253.
636 — (irraecizans L.
— prostratine 253.
636 — retroflexiis L.
465 Ambrosia marìt. L. 19, 24, 48.
317 Auiiui majiis L.
316 — Yisiia^ffa Lam.
840 Ampelodesiuos teuax Link.
Amijgdalus comniun. 55, 145.
705 Auacamplis pyraiuidalis Rich.
274, 479.
706 - Urvilloaiia Somm. et CG.
274, 275.
Anacylus radiatiis Yil, 203.
493 Anagallis arvensis L. 23,478.
— coerulea 214.
168 Auagyiis foetida L. 24
524 Aiicbnsa Italica Retz.
662 Audraclme telephioides L. 22.
800 Aiidropogou distachyus L.
801 — hirtas L. 304.
802 — piibescens Vis.
Andryala sinuata 177, 203.
2 Aneuioue coronaria L. 21, 55.
3 — liorteusis L.
— pratensis 67, 68.
— stellata 68.
Anethuni Foeniculum 159.
— graveolens 158.
Anredera scandens 252.
— vesieulosa 36, 252.
384 Aiitlieiuis aryensis L,
— Cosìjrensis 179.
383 — Cottila L.
386 - fiiscata Brot. 177.
— incrassata 178.
— maritinia 178.
385 — iiiixta L.
387 — perejrriiia L.
— secundiramea 178,179,475.
388 — UrriUeana Somm. et CG.
23, 179, 475.
Antlioliza Aethiopica 279.
816 Anthoxauthiiin arracile Biv.
815 — odorai Hill L.
Atithriscus cerefolium 163.
Aiitbyllis Dillenii 120.
170 — Heriuanniae L. 22, 478.
— heteroplììjUa 119.
172 - tetraphylla L.
171 ~ Vulneraria L.
Autirrhiniiin angustifol. 235.
— arvensis 239.
— Clialepensis 238.
— Cymbalaria 236.
— Elatine 236.
566 — majiis L. 23, 55.
— minus 239.
568 — Orontiiim L.
567 — Siculiiiu Ucria 23, 65.
— spiirium 237.
— tortuosum 236.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
483
Aiitìriiiiinim triplnjllum 237.
Ajmrgla tuberosa ::00.
Ajjera SjJica venti 311.
Apiiim Ammios 158.
— Anisum 159.
315 — graveolens L.
— nodiflorum 158.
— peregrinum, 159.
— Petroselinum 161.
— Visnaga 157.
Arenaria diandra 101.
— peploides 102.
— procumbens 102.
— rubra 101.
114 - serpyllifolia L.
— tenuifolia 102.
683 Arisaram viilarare Taig. T. 479.
672 Aristolocliìa long:a L.
Arnopogon picroides 200.
Artemisia pontica 180.
Artlirocuemiim fruticos. 251.
266 — glant'iim Ung.
Arthrolobium scorpioid. 137.
Ariim Arisarum 267.
— Colocasia 267.
— Dracunculus 267.
681 — Italicum Mill.
— maculafuni 48, 267.
836 Arando Donax L. 55.
— epigeios 312.
837 — Pliniana Turra 19.
Asclepias fruticosa 36, 208.
Asparagns acuti foUus 295.
769 - aphyUus L. 23, 25, 439, 479.
Asperula cynancMca 167.
353 - longìflora W. K. 19.
766 Asphodelus flstnlosus L.
— microcarpus 21.
765 — ramosus L. 22, 55, 216.
Asplenium lucidum etc. 37,330.
911 — marìnum L. 37.
910 — Trieliomanes L.
379 Asterìscus aquatìcus Less. 23,
244, 478.
— maritinius 175.
380 — spinosus Gren.etGodr. 478.
239 Astragalns Baeticns L.
240 — hamosns L. 478.
238 — sesamens L. 478.
Astrolobium scorpioides 137.
410 Atractjlis cancellata L.
— guminifera 186.
Atriplex JBocconei 248.
— Gussoneana 52, 248.
615 - Haliiuns L. 249.
613 — liastatiim L.
— latifoUa 248.
616 — molle Desf.
— pattila 248.
— portulacoides 248.
614 — rosenui L.
863 Arellinia 3Iiclielii Pari.
844 Avena barbata Biot.
— cargophyllea 314.
— condensata, 313, 314.
— fatua 314.
— hirsuta 314.
— pumila 313, 314.
— sativa 314.
845 — sterìlis L.
550 Ballota nìgra L.
— piseudodictamnus 231.
588 Bartsìa Trìxago L.
— versicolor 241.
589 — viscosa L.
Batrachium aquaticutn 69.
— heterophyllum 69.
Bellardia Trixago 241.
Bellevalia comosa 287.
739 — Romana Reiclib.
368 Bellis annua L. 21, 22, 179.
— hybrida 172.
— perennis 172.
367 — sylvestris Cyr. 20.
617 Beta maritima L. 57.
— vulgaris 249.
Bifora flosculosa 164.
341 — radìans M. Bieb.
340 — testicnlata DC.
Biscutella Apula 81, 474.
— Columnae 81.
484
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
48 BisculeUa didyma L. 22, 474.
— levigata 81.
— lijrata 81, 474.
Bonavcria Securidaca 137.
522 Borago olAcuialis L.
Botryanthus neglectus 287.
— parviflorus 287.
862 Braclij p. distacli. P. de B. 23.
— 2)hoenicoi(Ies 318.
860 — piuuatiim P, de B.
— Plukenetii 318.
859 — ramosum E,, et Scli. 479.
861 — sylvaticiim P. de B.
66 Brassica art|)ressa Boiss.
67 — camiK'stris L. 21, 87.
— Eruca 90
69 — fniticiilosa Cyr. 91.
— incana 87.
— Napus 86, 87.
65 — iiigra Kocli.
— oleracea 86.
— Rapa 87.
— sinapioides 86.
64 — Sinapistnim Boiss.
68 — Touruofortii Gouan.
Brignolia pasti nacaefol. 160.
885 Briza maxima L.
— media .323.
886 — iniiior L.
Brumus barbalus 319.
— diandrus 316.
— distachyos 318-
858 — fasoìciilatiis Presi.
— Gusssonei 317.
855 — Madritensis L. 317.
856 — maximiis Desf-
— ììiolli formis 316.
— mollis 316.
— racemosìis 316.
857 — riibeiis L. 317.
— scopariiis 316.
— secalinus 316.
— sterilis 317.
— tectorum 317.
— velutinus 316.
301 BulUarda YaiU. DC. 24,69,106.
79 Baiiias Eriicago L. '
BujìhtJialmuni aquatic. 176.
— maritimiun 175.
— Meìitense 175, 176.
— spinosum 175, 176.
314 Bnpleiirum glaiicum Rob. et.
Cast. 157.
— protractiim 157.
— rofìiiìdifnliinn 157.
313 — suboyatiim Link.
Cakile ^Egijptiacum 82.
51 — maritìma Scop.
Calamagrostis epigeios 312.
Calamintha Nepcta 228.
Calceolaria pinnata 241.
403 ("alendiila .F.gjptìacaDesf.lBS.
402 — arvensis L. 21, 184, 185.
— hicoìor 184, 185.
400 — fulgida Rai'. 184.
— macroptera 185.
401 — maritìma Guss. 55, 184.
— inicrantha 184.
— offici nalis 183, 184.
404 — paryìflora Raf.
— Sicilia 55, 183, 184.
— stellata 183.
348 Callipcltis muralis M. 23, 57.
640 Callitrii'lie aiitiimiialis L.
— j}alushis 254.
639 — peduuciilata DC.
637 — stagnalis Scop.
— tr ancata 254.
638 — Terna L.
901 CaUitris quadrivakis Vent. 61.
Calluna vulgaris 206.
467 Campanula Erinus L. 23.
Caìinabis Indica 263.
— saliva 263.
Capparis rupestris 19, 92, 474.
— saliva 92.
82 — spinosa L. 474, 479.
62 Capsella Bursa-past. Moencli.
44 Cardaminc (^raeca L.
43 — hirsuta L.
— sylvatica 80.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
485
Cardarla Draba 84.
Carrtuiicelliis coeruìcus 192.
426 — pìiiiiatiis DC.
— Tingitanus 192.
Cardiius Arahicus 188.
— ci/atìoides 188.
— lanceolatus 189.
— Marianiis 192.
413 — marmoratiis B. et H. 22.
412 — p) ciuK'ephalus L. 22,188.
— Syriacus 189.
— tenuiflorus 188.
Carex convoluta 303.
798 — (listans L.
791 — divisa Huds.
793 - (livulsa Good.
797 — exteusa Good.
— gyriobasis 302.
794 — Halleriaua Asso.
795 — hispida W. in S. 321.
— Lìnlcii 302.
799 — piiuctata Gaud.
— re curva 303.
796 — serrnlata Biv.
792 — Tiilpiua L.
CarUua corymh. 186, 187, 435.
406 — giimmifera Less. 20, 53, 57.
409 — iiiToluerata Poir. 19, 439.
408 — lanata L. 19.
407 - Sicilia Ten. 475.
425 Cartliainus coenileus L.
424 — lanatiis L.
— tinctorius 192.
760 Caruelia Arabica Pari.
874 Catabrosa aquatica P. de B.
432 Catauanclie lutea L.
870 Catapodìum loUac. Link 326.
871 — Siculum Link 23, 479.
Caucalis maritima 162.
— nodosa 163.
Cauli )ì la Oceanica 268.
576 Celsia Cretìca L. 24, 239, 476.
422 Ceutaurea Calcitrapa L.
417 — crassifolia Bert. 24, 36, 56,
63, 190.
— Crupina 191.
Ceutaurea fuscata 190.
— galactiies 192.
— hyalolejìis 191.
— Iberica 191.
419 — Meliteiisis L. 36, 38.
421 — Nicaeensis Ali. 19.
— Sicula 190.
420 — solstitialis L.
— spatliulata 36, 63, 189.
418 — spleudens L.
363 Centrauthus Calcitrapa Dufr.
— riiber 170.
Cerastiuui aquaticum 99
105 — brachypetalnm Desp.
106 — campauulatum Viv.
104 — glomeratum Thuill. 22.
— vulgatum 99.
270 Ceratonia Siliqua L. 53, 55.
519 Cerinthe aspera Rotli.
913 Ceterach officiiiarum Willd.
Chaeropliyllum sativum 163.
Chaniaelina saliva 84.
772 Chamaerops humiUs L. 66. 477.
53 Cheirauthus Cheiri L.
— incaniis .79.
— sinuatus 80.
— tricuspidatus 80.
Chelidouium Glaucium Ib.
29 — majus L.
Ghenopodina maritima 252.
621 Chenopodium album L.
622 — ambrosioides L.
— fruticosum 252.
— niaritimum, 252.
— melanosperìnum 249.
619 — murale L.
623 — olidum Curt. 22.
620 — opulifolium Schrad.
— rubruni 250.
618 — urbicum L.
— viride 250.
— Vulvaria 250.
Chironia Centaurium 215.
Clilora intermedia 215.
494 — perf oliata L. 23, 478.
457 Cliondrilla juucea L.
486
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
Chrysaiitliemiiin coronarium
66. 180.
389 — segetiim L.
Chrysocoma campliorata 175.
Ohrysnriis coloratus Ali.
849 — echinatiis P. de B. 477.
Cìclioriiiin (Uvaricatum 198.
444 — I ut} bus L. 54.
443 — piiiuiliiiu Jacq.
442 - spìnosiim L. 22, 478.
Cineraria marit. 20, 24, 182.
415 Cirsiuiu arveuse Scop.
— lanceolatuin 189.
— Syriacuni 189.
Cistus Creticus 94, 95.
90 — iiioaniis L. 95.
91 — Moiispeliensis L. 315.
Clematis Balearica 67.
1 — eirrliosa L. 6, 23.
Cnicus arvensis 189.
— Syriacus 189.
Coix Lacryma 305, 436.
771 Colchic. BertolouiiStev.21,23.
— Cupani 296.
— montanum 296.
680 Coloeasìa autiqiior. Schott 24.
Coniuìii maculafinn 164.
502 Coiivolviiliis althaeoides L. 478.
501 — arvensis L. 22.
507 — Cantabrica L.
— Cneoruni 217.
— elegantissimus 217.
— Italicus 217.
505 — lineatus L. 218.
506 — oleacfoliiisDesr. 23, 62,218,
478.
504 — pentapetaloides L.
603 — Siculus L.
509 — Soldanella L. 24.
510 — sylvestris Waldst. et Kit.
— tenuissimus 217.
508 — trieolor L. 476.
369 Cony/a ambigua DC. 22.
— Melitensis 38, 176.
— rupestris 173.
— saxatilis 173, 174.
Conyza Tenorii 173, 174.
Coriandrum sativum 164.
— testiciilatum 164.
805 Còruiicopiae cuciiUatiiiu L. 62,
477.
Coronilla emeroides 474.
241 — Emerus L. 136, 474.
— glauca 136, 137, 474.
243 — seorpioìdes Kocli 478.
— stipula/ris 136.
242 — Yalentiua L. 23, 474.
81 Conniopus didyiuus Smith.
80 — proeuiubeus Gilib.
— Riieìli 92.
Corylus Avellana 265.
Cottila aurea 111.
Cofyledon horizontalis 163.
— Uiìihilicus 153.
— U/nhilicus-Veneris 15B.
Crassula rubens 151.
Crataegus Azarolus 53, 55, 147,
475.
— laciniata 147.
— monogyna 53, 147.
— orientalis 147.
280 — Oxyaeantha L. 23.
— polyacantlia 147.
281 — Rusoinonensis Gr. et Bi. 23.
463 Crepis luilbosa Froel. 478.
463bis_parvillora Desf. 436, 487,
475.
500 Cressa Cretiea L.
322 Crithiuuin iuaritiiuuiuL.20,24.
722 Croens longittoriis Raf. 21.
— odor US 278.
— sativus 279.
Croton tinctorium 269.
661 Crozopliora tinctoria A. Juss.
22, 111.
355 Crueianella latifolia L.
— maritinia 168.
354 — rupestris Guss. 24, 29, 478.
423 Criipina Cnipiuastrum Vis.
— Morisii 191.
— vulgaris 191.
806 Crypsis aenleata Ait.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
487
Cucubaliis Behen 97.
Cuminuni Cyminum 163.
— sylvestre 42.
Cupressus semperviretis 18.
Cupularia graveolens 174.
— viscosa 174.
499 Cuscuta alba Presi.
498 — Epìthymiim Murr.
— Europaea 216.
— minor 216.
— Palaestina 216.
— Trifolii 216.
Cydonia vidgaris 148.
688 Cymodocea nodosa Ascheis.
474 Cyiianchniii aciitum L.
414 Cynara Cardiincnliis L. 479.
— liorrida 188.
841 Cyiiodon Dactylou Pers. 22.
520 Cyuoglossiiiu (!reticuiu Mill.
— officinale 222.
— pictum 221.
664 Cynomoriiiiu cocciiieuiu L. 33,
36, 37, 38, 39, 42, 43, 48.
850 Cynostiriis crìstatns L.
— echinatus 315.
— paniceus 311.
780 Cyperus badìus Desf.
783 — distacliyiis Ali.
— esculentus 300.
782 — fiiscus L.
— junciformis 300.
— levigatus 300.
781 — loiigus L. 48.
— mucronatus .300.
— Papyrus 300.
— Presivi 299.
878 Dactylis g-lomerata L.
697 Damasouìiiiu Alisma Mill.
— stellatuni 270.
Datura Metel 51, 221.
Danciis australis 162.
334 — bicolor S. et S. 475.
330 — Carota L.
331 — (iJìugidinm L. 24, 162, 479.
— gummifer 161.
Dancus guttatus 475.
333 — Lopadusaiius Tin.
— lucidus 161, 162.
— pumilus 162.
332 — rnpestrìs Guss. 161, 478.
— setulosus 162.
21 DelpliiuÌHiu Ajacis L.
— emarginatum 73.
19 — halteratum S. et S. 22, 474.
— longipes 73, 474.
— peregrinum 72, 73.
20 — Staphysagrìa L. 6.
Dianthus Caryophyllus 98.
— Guliae 56.
820 Digitarla saiigiiiiialis Scop.
— stolonifera 313.
70 Diplotavis erucoides DC. 6, 21,
55, 90.
— fruticulosa 89.
— muralis 89.
— scaposa 88.
72 — teiiiiifolia DC.
71 — viiuiuea DC. 20, 24, 89.
365 Dipsacns sylvcstris Huds.
49 Draba verna L. 23.
— sp. 82.
682 Dracuuciilns viilgaris Schott.
308 Ecbamou Elaterinm Ridi. 479.
848 Echinaria capitata Desf.
Echinocliloa Crus-galli 308.
342 Echìuophora spinosa L. 24.
Ecliinops Riiro 185.
— Ruthenicus 185.
405 — Siculiis Strobl.
— spUaerocephalus 185.
529 Echiiiui arenar. Guss. 23, 478.
— calycinum 223.
532 — confiisiim De Coincy.
— Creticuìn 223.
527 — Italicnm L.
— maritimum 224.
528 — parviflornni Moencli 479.
530 — plantagineuni L.
531 — pustiilatum S. et S. 476.
— tuberculatum 224, 476.
488
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
Echium vidgare 224.
Elatine Gussonei 24.
124 — Hydropiper L. 69.
— macropoda 105.
— sp. 105.
Eleocharis palustris 301.
605 Emex spinosa Campd.
75 Enartlirocarpns pterocarpns
DC. 53.
902 Ephedra fragilis Desf.
£pilo1)iiim cordatum 151.
291 — parviflonim Sclueb. 19, 151.
— jnibescens 151.
— tetrncionum 150.
290 — Toiirnefortii Mieli. 19.
— virgatum 150.
Eqiiisotnin arvense 328.
— flaviatile 328.
— limosum 329.
905 — ramosissiiuuiu Desf.
881 Eragrostis mepistaohya Link.
470 Erica miiltillora L. 23.
— pediinc/i/aris 55, 205.
— Sicilia 205.
Erigeron Canadensis 173.
— graveolens 174.
Eli frogia viscosa 241.
152 Erodiiini Botrys Bert.
— ClKwropInjilam 113.
154 - Chiiim WiUd.
151 — citMMiiiini Willd.
148 - cieiitariiim L'Hérit.23, 118.
— Iiispidum 114.
153 — laciiiiatiini Willd.
155 — malacoides Willd. 479.
150 — moscliatiim L'Hérit.
— pimpinellifoliiini 113.
149 — Romaniim L'Ht-rit.
— suhtrilobiun 114.
Erophila vulgaris 82, 85.
— sp 85.
Eruca h ispida 90.
74 — saliva Mill.
Erucastruìn incanmn 86.
Ervuin Agrigentinum 141.
259 - ErvUia L.
258 Erriim g:racile DC.
257 — lencanthnm Somm. et CG.
— jnibescens 141.
— tetraspermu?7i 141.
Erynginin albo-villosum 156.
312 — inaritimuiu L.
Erysiniiwi officinale 83.
496 Erytliraea Ceutaurium Pers.
— grandiflora 215.
497 — piilchella Horn. 23, 478.
— ramosissima 215.
495 — spioala Pers. 19.
— subsimplex 216.
— temiiflora 215, 216.
656 Eiii>liorbia Aleppica L. 22.
655 — l)i umbellata Poir.
649 — Itivonae Steud. 255, 476.
643 — (liajuaesyce L. 22.
650 — Characias L. 22.
— Cupani 257, 258.
— Cgparissias 257.
651 — dendroides L. 22.
658 — exiy:ua L. 23, 478.
— fruticosa 256.
646 — lielioscopia L.
644 — maculata L.
— melupctala 256.
— Melitensis 255, 256, 476.
— Nicaeensis 257.
653 — Paralios L. 19, 24.
645 — Peplis L.
— pejìloides 23, 258.
657 — Pepi US L. 478.
654 — |)inea L. 22, 478, 479.
647 — pubescens Valil.
— segetalis 257.
648 — spinosa L. 22, 216, 256, 476.
652 — Terracina L. 19.
— verrucosa 255.
Euphrasia officinalis 241.
Hyax exigua 183.
372 — pygmaea Pers. 23, 478.
163 Eaijoiiia Cretiea L.
364 Fedia Cornucop. Gaertn.21,55.
826 Ferula commuuis L. 55.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
489
Ferula Ferulago 160.
— geniculata 160.
— nodiflora 160.
327 — nodosa Jacks.
865 Festuca aruiidìnacea Schreb.
— bromoides 319.
866 — durìuscula L.
— elatior 319.
— ovina 819.
864 — prateiisis Huds.
— sciuroides 319.
Ficaria ranunculoides 70.
670 Ficus Carica L. 23, 53.
Filago Germanica 182, 183.
398 — Gussonei Lojac. 183.
397 — prostrata Pari. 183.
— pyramidata 182.
396 — spathulata Presi.
Foeniculum capillaceum 159.
— dulce 159.
— piperitum 159.
324 — vulgare Mill.
Fragaria vesca 145.
Frankenia hirsuta 93.
86 — intermedia DC. 478, 479.
— levis 93.
87 — pnlyerulenta L. 479.
Fraxinus excelsior 206.
Fucus spicatus coccineus Me-
litensis 260.
31 Fumaria ag:raria Lag. 77, 78.
— Bastardi 474.
34 — bicolor Somm. 77.
32 — capreolata L. 76, 78.
37 — densiflora DC. 79.
33 — flabellata Gasparr.
— Gussonei 78.
— leucantha 78, 79.
— macrocarpa 76, 77.
— major 77.
35 — media Lois. 474.
— micrantha 78.
— muralis 78, 474.
36 — offlcìnaUs L. 77, 79.
38 — parviflora Lam. 79.
— Petteri 78.
Fumaria serotina 78.
— Vaillantii 79.
Fuìigus Melitensis 39,48,260.
— tìjphoides coccineus... 260.
428 Gralactites tomentosa Moench.
22, 243.
784 Galilea mucronata Pari. 24.
351 Galium Aparine L.
— hispidum 166.
— murale 166.
349 — saccharatum AH. 167.
350 — tricorne With.
— Vaillantia 166.
— verticillatuni 167.
— vexans 166.
Gastridium australe 310.
829 — lendigerum Gaud.
143 Geranium dìssectum L.
147 — lucidnm L.
145 — molle L.
— purpureum 112.
— pusilluni 112.
146 — Robertianum L. 25.
144 — rotundifolinm L.
454 Geropogon glaber L.
725 Gladiolus Byzantìnus Mill.
— communis 55, 279.
724 — dubìus Guss.
— infestus 279.
723 — segetum Ker-Gawl. 56.
28 Glaucium flayum Crantz.
— luteum 75.
Glaux altera ... 37, 150.
Glecìioma Jiederacea 234.
Globocaipus oenantJioides 159.
Glycerìa aquatica 321.
— Borreri 320.
872 — distans Wahlenb.
— permixta 320.
873 — plicata Fries.
Gnaphalium ambiguutn 183.
— Orientale 183.
— rupestre 183.
GomjjJiocarjJus fruticosus 208.
Grammitis leptopTiyl. 24, 330-
31'
490
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
912 Gymnogramme leptopliylla
Desv. 439.
Gynandriris Sisyrinch. 283.
Gypsocallis multiflora 205.
Halimus portulacoides 248
Halmyra stellaris 284.
627 Halocnemnm strobilaceum M.
Bieb.
343 Hedera Helix L. 23.
Hedypuois Cretica 195.
— Maiiritanica 195.
— Monspeliensis 195.
440 — polymorpha DC. 478.
— rhagadioloides 195.
249 Hedysariiiu capitatuin Desf.
139.
251 — coroiiarìiim L. 39, 46, 48,
55, 474.
— Onobrychis 1.39.
260 — pallens Halàcsy 139.
— Sibthorpii 139.
— sjiinosissiniiwi 1.38, 139.
786 Heleooharìs pallisi ris R. Br.
92 Heliantheiuiiui ArabicumPers.
— Barrelieri 95.
— ericoides 95.
— Fumana 95.
93 — g:liitiiu)siiiu Pers.
— viride 95.
Holiclii") siim conglohatus 475.
— Fontanesi 475.
— inodoriun 183.
399 — rupestre DC. 475.
— Siculum 475.
517 Helìotropium Eiiropaeuiu L.
6, 22.
518 — snpìmim L.
448 Helmìuthia echioides Gaertu.
320 Heloscìadiiim iiodiflorum
Koch. 24.
Hermodactyhis tuherosus 284.
118 Heriiiaria cinerea DC. 104.
117 — glabra L. 104.
— hirsuta 103, 104.
131 HibiscHS Trionum L.
Hìeraciam Hoppeanum 203.
464 — inacrantlmm ? 476.
248 Hìppocrepis ciliata Willd. 478.
247 — multisìliqnosa L.
246 — unisilìquosa L. 478.
Holosclioeniis globiferus 301.
— vulgaris 301.
Hordenm leporinum 325.
894 maritiiuum With.
893 — uiiiriunm L.
Hntchiusia petraea 85.
61 — prociimbens Desv. 82.
Hyaciìitlms coniosus 287.
— Romanus 286.
181 Hyuieiiocarpiis circiiiuatiis
Savi.
511 Hyosciamus albns L.
— aureus 219.
Hyoseris Cretica 196.
— Hedypnois 196.
438 — lucida L.
439 — radiata L. 87.
437 — scabra L. 54, 478.
30 Hypecoiiiii prociiuibeiis L.
— pseudograndifJoruin 76.
137 Hypericiiiii .Kgyptiaeiiui L. 24,
29, 36, 110, 474.
140 — crispum L. 22.
— heterostylum HO.
142 — liiiiuifiisiiiii L.
— N eapolitanum 110.
139 — perforatiim L. 48.
138 — tetrapteriim Fries.
141 — tomeutosiiui L.
— Wehbii HO.
433 Hypocbaeris »ap(>litaiia DC.
— radicata 193.
— urens 194.
Illecebruni Paronychia 104.
374 Inula critliuioìdes L. 20, 24,
478, 479.
— foetida 175.
373 — grareolens Desf. 20.
— saxatilis 175.
376 — viscosa Alt. 20, 22, 479.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
491
Iris ^gyptia 283.
— ^gyptiaca 283.
— foetida 283.
731 — foetidissìma L. 477.
734 — Germanica L. 55, 285.
— pallida 283.
730 — Psendo-Achorus L.
733 — Sicilia Todaro.
732 — Sisyriiicliiiim L. 23, 21G.
— tuberosa 284.
— violacea 284.
903 Isoetes Hystrix Durieu.
Isolepis HoloscJioenus 301.
— Saviana 301.
Ixia Bulbocodium 282.
Jacea Melitensis 38, 190.
Jasminum grandiflorum 207.
— officinale 207.
— Sanibac 207.
378 Jasonia glutinosa DC. 28, 36, 38.
774 Juncus acutus L. 24.
778 — bufonius L. 24.
777 — capitatns Weig.
775 — conglonieratus L.
776 — effnsus L.
— hybridus 298.
— insulanus 298.
779 — laniprocarpiis Ehili.
773 — maritimns Lam. 24.
— rigidiis 297.
— Sorrentini 299.
— striatus 299.
Juniperus Phoenicea 326, 327.
Kentropìiylliim lanatum 19,
191.
877 Koeleria plileoìdes Pers. 319,
479.
Koniga maritima 81.
600 Kopsia laraudulacea Caruel.
599 — Mateli Bég. 245.
— nana 244, 245.
— ramosa 245,
601 — Sclmltzii Bég.
325 Kuudmanuìa Sicula DC.
456 Lactnca saligna L.
— spinosa 198.
455 — virosa L.
842 Lagiiras OTatns L. 479.
851 Lamarckia aurea Moencli.
546 Lamiuin amplexìcaule L.
Lathyrus amoenus 61, 143.
265 — annuus L.
260 — Àphaca L.
262 — articulatus L.
263 — Cicera L.
— Clymenum 142.
266 — Gorgoni Pari. 61.
269 — inconspicuus L.
261 — Ochrus DC.
— odoratus 142.
264 — satiTUS L.
267 — setifolius L.
268 — sphaericus Retz.
— sylvestris 142.
— tenuifolius 142.
461 Lauuaea resedifolia 0. Kuntze.
Laurus nobilis 264.
Lavandula dentata 233.
— offìcinalis 233.
— Spica 233.
128 Lavatera arborea L
127 — eretica L.
126 — trimestris L.
684 Lenina minor L. 66.
Leontodon Aptenninus 200.
— ìnegalorrhison 200.
— minimum 20, 64, 200.
— Taraxacum 200.
Leopoldia comosa 287.
60 Lepidium Draba L.
— graminifolium 84.
59 — Iberis L.
— sativum 84.
Lepigonum heterosperm. 101.
— marinum 101.
— rubrum 101.
— salinum 101.
898 Lepturus cyliudricus Trin.
897 — flliformis Trin.
896 — incurvatus Trin. 23, 479.
492
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
Leptunis suhulatus 326.
Lilium candlduni 294.
Limonium reticulatiim supi-
niim 38, 213.
Lìnaria arvensis 239.
— Siancae 237.
575 — Chalepeusis MiU. 238.
570 — cominntata Bernh. 22.
— Corsica 62.
— crinita 237.
569 — Cymbalaria Mill'. 43.
571 — Elatiue Mill. 22, 236.
— Graeca 236.
— lasiojjoda 237.
— minor 239.
— Preslandreae 237.
574 — pseudolaxiflura Lojac. 62,
238, 478.
— reflex a 237.
— Sardoa 62.
— Sieberi 287.
572 — spuria Mill. 22.
573 — triphjlla Mill.
158 Liuiiiu augustifoliiim Huds.
159 — (leoumbens Desf.
157 — OaUiciim L. 23, 479.
156 — strìctum L. 23, 479.
526 Lìthospermum Apiiliim Valil.
525 — arveust' L.
— officinale 223-
Lobularia maritima 80.
Loliiim arvense 324.
891 — Oaudiui Pari.
— multiflorum 325.
889 — perenne L.
890 — rigidum Gaud.
— Siculum 324.
— strictiiìn 324.
— subulatum 324.
892 — temnlentiun L.
Lonìcera CaprifoUum 169.
357 — implexa Ait. 23.
Lotus biflorus 128.
— Bivoneus 128.
— conjugatus 128.
— corniculatus 127.
Lotus coronillaefolius 127.
202 — Cretìcus L. 478.
— cytisoides 127.
201 — decnmbens Poir.
203 — eduUs L. 128. 479.
199 — ornìthopodioides L.
200 — pusiUus Medie. 243.
— Tetragonolobus 127, 128.
Lyclinis alba 98.
— dioica 98.
— divaricata 98.
Lj-cium Chinense 220.
514 — Europaeum L.
— Mediterraneiim 220.
Lycopodiuni denticulat. 328.
804 Lygenm Spartum L. 6.
288 Lythrum Graefferi Ten. 24.
289 — Hyssopifolia L. 24.
— Fresia 149, 150.
— tribracteatum 150.
107 Malacliium aqnaticum Fries.
52 Malcolniia luaritinia R. Br.
125 Malope malaeuides L.
Malva althaeoides 108.
— aìubigua 108.
133 — eretica Cav. 479.
— flexuosa 109.
— hirsuta 52, 108.
— Maiiritanica 109.
135 — microcarpa Desf.
136 — Nicaeensìs Ali.
— parvi fior a 109.
— pohjmorplia 108.
— rotundifolia 109.
— stipulacea 106.
134 — sjivestris L.
Mandragora vernalis 220.
Marrabium Pseudo-dictam-
nus 231.
549 — Taiga re L.
Maruta Cotula 111.
382 Matricaria aurea Boiss. 475.
381 — Cliamomilla L.
39 Matthiola incana R. Br. 24,
26, 66.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
493
40 Mattinola riipestris DC.
42 — sinuata E. Br.
41 — tricuspìdata R. Br.
185 Medicaio Arabica Ali.
190 — ciliaris Krock.
— circinnata 122.
— Cujianiana 122.
— cylindracea 126.
186 — rteuticiilata Willd. 126.
189 — Echinus DC, 124.
— elegans 125.
— hispida 123, 124, 125.
— Hystrix 123.
— intertexta 123, 124.
— lappacea 123.
198 — litoralis Eolide 477.
182 — liipnliiia L.
196 — marina L. 24.
188 — minima Gruf. 478.
— muricata 125.
195 — obscura Retz.
— olivaeformis 124.
184 — orbicularis AH.
— recta 123.
— reticulata 124, 125.
194 — rugosa Desi-.
183 — scutellata Mill.
192 — sphaerocarpa Bert.
— striata 126.
187 — Tenoreana Ser.
— tentaculata 125.
— Terebellum 123.
— tribuloides 125, 126.
197 — traucatula Gaertn. 124.
193 — tuberculiìta W.
191 — turbinata W.
Megnstachya Eragrostis 322.
887 Melica ciliata L.
888 — minuta L.
— nutans 324.
— pyraniidalis 324.
Melilotus compacta 130.
2 LI — Indicns Ali.
214 — infestns Guss.
210 — Italicus Lam.
— Mauritanica 130.
215 Melilotus Messanensis Ali.
— parrÀflora 129.
213 - segetalis Ser. 478, 479.
212 — sulcatus Desf. 23.
MeUssa Cretica 228.
— marifoUa 229, 230.
545 — officinalis L. 24.
441 Melitella pusilla Somm. vii,
vili, 40, 54, 61.
535 Mentha aquatica L.
— arvensis 226.
— exigiia 225.
— hirsuta 226.
533 — Pnlegium L. 22, 24.
534 — rotundifolia Huds. 19.
— sylvestris 225.
— viridia 225.
Mercurialis ambigua 258.
659 — annua L.
306 Mesembryantliemum acinaci-
forme L.
— cordifoUuTn 154.
304 — crystallinum L. 154.
— deltoideum 154.
305 — nodiflorum L. 154, 478, 479.
284 Mespilus Germanica L. 53.
— monogyna 147.
Micromeria Graeca 228.
— microphylla 46, 228.
Micropus erectus 183.
Milium confertum 309.
825 — effusum L.
— lendigerum 310.
826 — Montiauum Pari.
824 — multiflorum Cav.
— peregriniini nodosa radice
37, 304.
— vernale 309.
Mirabilis Jalapa 436.
Momordica Elaterium 155.
Moraea Sisyrinchium 283.
73 Moricandia arvensis DC.
Morus alba 264.
— nigra 263.
740 Muscarì comosum Mill. 55.
742 — neglectum Guss.
494
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
741 Museali parTÌfloram Desf . 20.
— raceniosum 287.
AI y agnini venosum 91.
565 Myoporam serratuin R. Br.
Myosotis arvensis 222.
521 — Iiispida Schleclit.
286 Myrtiis comuiiiuis L. 24.
Narcissiis autumnalis 285.
— Cupanianus 285.
— elegans 285.
737 — serotiniis L. 20.
736 — Tazzetta Lois. 55.
Nardurus Halleri 326.
— Poa 326.
45 Nasturtium ufliciiiale R. Br.
24, 158.
Neottia spiralis 278.
Nepeta Calami ntha 228.
— Glechoma 234.
58 Neslia pank-ulata Desv.
Nicandra physaloides 221.
515 Nìcotìana glauca Grah.
18 Mgella Damascena L. 55.
757 Xothoscordium fragr. Kunth.
416 >'otobasis Syriaca Cass. 22.
612 Obioiie portulacoides Moq.
Tand. 260, 439.
Oenanthe globosa 159.
323 — globulosa L. 24.
472 Olea Europaea L. 53.
— saliva 206.
Onobrychis viciaefolia 139.
Onoiiis arvensis 121.
179 — biflora Desf.
173 — mìtissima L.
— mollis 120.
180 — Natrix L. 198.
174 — olygophyUa Ten.
176 — oruithopodioides L.
— polymorpha 121.
— raììiosissima 121.
175 — reclinata L, 121, 478.
— Schouwii 121.
177 — Sieberi Bess.
178 Ononis variegata L.
Onopordon horridum 187.
— macracanthuni 187.
411 — Sibthorpìanum B. et H. 22.
— Tauricum 187.
Ophiurus incurvatus 325.
710 Ophrys apifera Huds. 43.
712 bis _ arachnites Lam. 436, 437,
476.
708 — aranifera Huds.
711 — Bertoloniì Moretti.
709 — bombyliflora Link 21, 55.
714 — fiisca Link 21, 55.
— lunulata 275.
713 — lutea Cav.
— myodes 277.
715 — pallida Raf.
— Scolopax 476.
716 — Speculiiiu Link.
712 — tenthredìnifera WiJld. 277.
Opuntia Dillenii 155.
307 — Ficus Indica Mill.
— vulgaris 154.
Orchis brachystachys 274.
— commutata 272.
— condensata 273.
699 — coriopliora L.
— fragrans 271.
700 — lactea Poir. 21.
— longicornis 272.
703 — longicoruu Poir. 476.
698 — longicruris Link.
— ?nilitaris 272.
704 — Morio L.
— pyramidalis 55, 273, 274.
702 — saccata Ten. 21, 55.
— Tenoreana 272.
— tephrosanthos 271.
701 — tridentata Scop. 55.
— undulatifolia 55, 271.
— variegata 272.
536 Origannm Dictamuns L.
— Majorana 226.
— Majoranoides 226.
535 Orlaya maritiuia Koch 24.
Ornithogalnm Arabicum 291.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
495
758 Omithogalum dirergens Bo-
reau.
— exscapum 291.
759 — Narbonense L.
— pyrenaicum 291.
— stachyoides 291.
Ornithopiis compressus 137.
— scorpioides 137.
Orobanche hicolor 242.
— caesia 245.
598 — canesceus Presi.
591 — caryophyllacea Sm.
590 — ceruua Loefi.
597 — Clausonis Pomel.
592 — crenata Forskaal.
— Cumana 242. .
596 — (leusiflora Salzm.
— Gain 242.
— lavandulacea 245.
— loricata 243.
— major 242.
594 — minor Sutt.
593 — Picrìdis Scliultz.
— pruinosa 140, 242.
— ramosa 244, 245.
— Schweinfurthii 245.
— Schultsii 245.
— speciosa 242.
595 — yersicolor Schultz 476.
— sp. 478.
Orsinia cam,p1iorata 19, 22,
36, 175.
Othonna Cineraria 182.
161 Oxalis cernna Thunb. 21, 43,
55, 60, 243.
160 — cornicnlata L. 43.
Paliurus aculeatus 156.
Pancratìuni Illyricum 284.
735 — maritinmm L. 19, 24, 55.
817 Panicum colounm L. 19.
818 — Crns-GaUi L.
— Dactylon 313.
— glauciim 309.
— plicatum 308.
819 — repens L. 19.
Paparer capsulis globosis . . .
Bocc. 75.
24 — dnbium L. 75.
22 — hybridnm L. 75.
— obtusifoliuni 74.
25 — pinnatifldnm Moris 74.
23 — Rhoeas L.
— Ruhiaei 74.
26 — setigeriim DC.
27 — somniferum L.
— strygosum, 74.
Papyrus antiquorum, 300.
Parìetaria diffusa 262.
— Judaica 262.
669 — Lnsìtanica L.
668 — offlcinalìs L.
— populifolia 59, 262, 263.
120 Paronyehìa argentea Lam.
— Hispanica 104.
119 — nirea DC. 439.
Pennisetum compressuni 308.
— sp. 308.
471 Pentapera Sicnla Klotzsch.
Peplis Portula 37, 150.
Periploca angustifolia 207.
473 — leyigata Ait. 22.
Pervinca m,ajor 207.
328 Petroseliuum bortense Hoffm.
— sativum 161.
371 Phagnalon Graecum Boiss.
— rupestre 173.
— saxatile 173, 174.
370 — Tenorii Presi. 478.
Pbalaris aquatica 307.
— bulbosa 307.
— Canariensis 306.
811 — coernlescens Desf.
810 — minor Retz.
812 — paradoxa L.
— praemorsa 307.
814 — trancata Guss.
813 — tuberosa L.
809 Pbleum pratense L.
808 — tenne Schrad.
551 Phlomis fruticosa L. 23, 55.
838 Pbragmites commuuis Trin.
496
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
Phragmites humilis 312.
— pumila 313.
Phucagrostis major 268.
Physalis edulis 220.
— esculenta 220.
— Peruviana 220.
516 — piibescens L,
641 Phytolacoa decandra L.
— dioica 18.
462 Picridìuiu Tiilgare Desf. 478.
Picris echioides 199.
— hieracioides 200.
451 — spiiiiilosa Bert.
Piiiipinella Anisum 159.
321 — peregrina L.
390 Piiiardia coronaria Less. 244.
900 Pinus Halepensis Mill. 18
Piptatli eruni muli iflo ni m
309.
283 Pirus coniniiinis L. 23.
282 — Sorbns Gaertn.
166 Plstacia Lentìscns L. 23.
252 Pisnin arvense L.
478 Piantalo albieans L.
479 — Bellardi AH.
— Boissieri 210.
482 — bonibyeina 211.
481 — ceratopliylla Link.
— commutata 209, 210.
480 — Coronopus L. 23, 210,211,
478.
— crypsoides 210,
— Decaisnci 210.
477 — Lagopus L.
476 — lanceolata L.
— macrorliiza 210.
475 — major L.
484 — Psyllinni L. 6, 23, 212.
483 — Serrarla L.
485 — strìda Schousb. 476.
491 Plunibago Enropaea L.
882 Poa annua L. 23.
— aquatica 321.
883 — bulbosa L.
— distans 320.
— divaricata 322.
Poa filicina 323.
— rigida 321.
884 — tririaUs L.
445 Podospermum laciniatum DC.
Pollinia distachya 304.
Polyearpon alsinefolium 52,
105.
121 — tetraphyllum L.
85 Polygala Monspeliaca L.
608 Polygounm avicnlare L. 48.
609 — BeUardi Ali.
611 — CoutoItuIus L.
— equi seti forme 247.
610 — maritimuni L. 436.
— niinus 247.
606 — Persiearia L. 23, 247.
— Romanum 247.
607 — serrulatuin Lagasca.
— tenui ftoruììi 246, 247.
835 Polypogou inaritinius Will.
834 — 3Ionspeliensis Desf.
676 Popnlus alba L. 24.
123 Portulaca oleracea L.
Posidouìa Caldini 268.
685 — Oceanica Belile.
692 Potainogeton crispus L.
— fluitans 270, 271.
691 — natans L. 270.
693 — pectiuatus L.
272 Potentina liirta L.
— pedata 145.
273 — rei)tans L.
Vttiv^r'inm agrimonifoliunilA&.
— hghridnm 146.
— polggamuni 146.
279 — Sangnisorba L.
552 Prasiuui niajns L. 23.
Preiiaìithes Ijul/josa 203.
271 Pranus spinosa L.
839 Psamnia arenaria R. Sch. 19.
237 Psoralea 1)itununosa L. 23, 245.
122 Pteranthns dicliotomns Forsk.
— ecliinatus 66, 105.
907 Pteris AqniUna L. 477.
Pteroneurum Graecum 80.
318 Ptychotis aniiu<»ides Koch.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
497
Ptychotis verticillata 158.
Puccinellia permixta 320.
Pulegiuìn vulgare 225.
377 Pnlicarìa dyseiiterica Gaertn.
19.
.376 — odora Rclib.
Pulsatilla pratensis 67, 68.
285 Pnuica Grauatnm L. 53.
344 Piitoria^Calabrìca DO.
Pycnocomonrutaefolium 171.
Pyrethrwm Myconis 180.
673 Quercus Ilex L.
Rannucnlns aquatieus 69.
17 — aryeusis L.
— asiaticus 70.
— Bauclotii 69.
8 — bullatus L. 21, 23, 24, 200.
— chaerophyllus 70.
15 — Chiiis DC. 474.
— Corsicus 71.
5 — diyersifolins Gilibert. 24.
7 — Picarìa L. 48.
9 — flabeUatns Desf.
— fluitans 70.
— fluviatilis 70.
11 — foutanas Presi.
— heucherifolius 71.
— incrassatus 72.
12 — inacropliyllns Desf. 71.
16 — miiricatus L.
— Neapolitanus 71.
10 — opMo^lossifoliiis Vili. 71.
— palustris 71.
— Panormitanus 71.
— parviflorus 72, 474.
— peltatus 69.
— Philonotis 71.
13 — Sardoas Crantz.
6 — trichophyllns Cliaix 69.
14 — trilobus Desf.
Kaphauus fugax 91.
78 — Landra Moretti.
— pterocarpiis 90.
77 — Raphaiiistriim L.
8. SoMMiER et Caruana Gatto.
Raphauns sativus 91.
76 Rapistriim rii^osnm Berg. 87.
— scabrum 91.
83 Reseda alba L. 21, 55, 439, 474.
— fruticulosa 92.
84 — Intea L.
— mucronulata 93.
— suffruticulosa 92.
— undata 48, 92.
Reichardia picroides 203.
436 Rbagadìolns stellatns Gaertn.
311 Rhamnns Alaternns L.
310 — oleoides L. 23.
167 Rhiis Coriaria L.
660 Riciims comniunis L.
— Zanzibar ensis 259.
319 Ridolfla segetiim Moris.
729 Romulea Bulbocodiiim Seb. et
Maur. 280.
728 — ColnmnaeSeb.etMaur.479.
— Linaresii 280.
726 — MeUtensis Bég. 281.
— pulchella 282.
727 — ramiflora Ten.
— Reqiiienii 282.
278 Rosa dnmetornm Thuill.
276 — Gallica L. 24.
— pumila 146.
277 — semperrirens L. 24.
540 Rosmarinns offìcinalis L. 23, 55.
Rnbia angustifolia 167.
352 — peregrina L. 23.
275 Rnbns caesins L.
— Dalmaticus 19, 145.
— discolor 53, 145.
— fruticosus 145.
274 — nlmifolins Scbott.
Rnmex acutus 246.
604 — bnceplialophorns L. 23, 479.
602 — conglomeratns Murr.
— divaricatus 246.
603 — pnlclier L.
690 Rnppia maritima L.
Ruscus Hyiwphylluìn 296.
164 Ruta bracteosa Ì)C. 22, 478.
— Chalepensis 118.
Mora Ifelitensis nova-
32
498
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
116 Sagina apetala L.
115 — maritìma Don. 103.
— Melitensis 52, 103.
— procumbens 102.
Salicornia cruciata 251.
— Europaea 251.
625 — fruticosa L. 479.
— fruticulosa 251.
624 — herbacea L. 479.
— macrostachya 251.
— radicans 251.
275 Salix alba L. 24.
— aurita 265.
— Caprea 265.
— fragilis 265.
674 — pedicellata Desf. 24.
628 Salsola Soda L.
629 — Tragns L.
680 — Termiculata L.
587 Salria clandestma L. 227.
— muUifida 226.
588 — Verbeiiaca L.
639 — offlcìiialis L.
Salvinia natans 330.
856 Sambnciis Ebiiliis L.
— nigra 168.
492 Samolus Yaleraudi L. 19, 24,
479.
Saponaria Vaccaria 99.
Satnreja capitata 229.
542 — Graeca L. 228.
— hortensis 229.
541 — microphylla Guss. 439, 478.
543 — Nepeta Scheele 20.
— tenuifolia 228.
— Thymhra 229.
366 Scabiosa atropiirimrea L.
— grandiflora 171.
— longiflora 171.
— maritima 171.
— urceolata 172.
838 Scaudix Pecten-Veneris L.
Schedonorus Madritens. 316.
— tectorum 817.
Schinus terebinthaefolius 18.
880 Schìsiuiis Arabicus Nees.
Schoberia fruticosa 252.
— maritima 252.
— Salsa 252.
Sclioenns mucronatus 801.
785 — nigricaiis L.
764 Scilla antumnalis L. 20, 23, 24.
— candida 292.
— Clusii 292.
763 — liyacinthoides L.
— maritima 19, 292.
— Pancratioìi 292.
— Peruviana 292.
— jyraebracteata 293.
762 — Sicnla Tin. 55.
Scirpus globiferus 801.
788 — Holoschoeuus L.
789 — laciistris L. 10.
790 — luaritimns L.
— jìalustris 301.
787 — Sayii Seb. et Maur.
Sclerochloa maritima 321.
— rigida 821.
Scleropoa hemipoa 321.
876 — maritìma Pari.
875 — rigida Griseb. 23, 479.
909 Scolopeudriiim Heniionitis
Swartz.
— officinale 329.
908 — Tulgare Symons 477.
480 Scolymus graiidiiloriis Desf.
429 — Hispaiiiciis L.
431 — maciilatiis L.
244 Scorpiuriis subvillosus L. 21,
478.
245 — Termiciilatns L. 474.
Scorzonera laciniata 199.
— octangularis 199.
— jncroides 202.
580 Scrofularia aquatica L.
579 — peregrina L.
Scutellaria peregrina 234.
Sednm amplexicaule 152.
296 — caespitosum DC.
— coeruleum 24, 161, 152.
— corgmbosiim 162.
294 — dasyphyllum L.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
499
Sediim eriocarpum 151.
— glanduliferum 151.
293 — heptapetaliim Poir.
297 — litoreiim Guss. 478.
298 — Nìcaeiise Ali. 22, 152.
295 — rnbens L. 478.
292 — steUatnm L. 152.
904 Selaginella (lentie iilata Spring.
299 Semperviyniu arboreiim L. 55.
— tenuifolium 152.
Senebiera Coronopus 92.
— didyma 92.
— pinnatifida 92.
395 Senecio Cineraria DC. 25, 182,
478, 479.
— coronopifoUus 475.
— crassifolius 181.
— foeniculaceus 180, 181.
394 — Gallicus W. 475.
— incanus 182.
— Jacohaea 182.
398 — leucautlieniifolius Poir. 181,
182, 475.
— lividus 180.
392 — pyginaeus DC. 478, 479.
— vernus 181.
391 — TUlgaris L. 181.
717 Serapias cordigera L.
719 — Lingua L.
— Lingua X longipetala 477.
720 — longipetala Pollini 477.
718 — occultata Gay.
— parviflora 211.
434 Seriola Jltnensis L. 478.
435 — Cretensis L.
— urens 194.
852 Serrafalcus mollis Pari.
853 — neglectus Pari.
854 — scoparius Pari.
Sesanium Indicum 242.
— Orientale 242.
823 Setaria glauca P. de B.
821 — Terticillata P. de B.
822 — Tiridis P. de B.
345 SUerardia arvensis L. 23, 57,
479.
Sideritis approximata 230.
548 — Romana L. 23.
100 Sileno Belieu L.
— bipartita 96.
— ciliata 96.
— colorata 96.
— Cucubalus 97.
101 — fruticosa L.
95 — Gallica L.
— hispida 96.
99 — inflata Smith.
94 — nocturna L.
98 — pendala L.
102 — sedoides Poir. 24, 479.
97 — sericea Ali. 21, 27, 55.
96 — Tospertiua Retz. 97.
427 Silybum Marianuni Gaertn. 22.
63 Sinapis alba L.
— arvensis 86.
— incana 86.
— nigra 86,
56 Sisymbriuni Irio L.
54 — officinale Scop.
— officinarum 83.
55 — polyceratium L.
57 — Sophia L. 284.
Sium intermedium 158.
— nodifloruni 168.
— Siculuni 160.
770 Smilax aspera L. 23.
— Mauritanica 296.
339 Smyrnium Olusatrum L.
Solanuni miniatum 219.
— moschatum 219.
512 — nigrum L.
513 — Sodomaeum L.
— villosum 219.
459 Souclius asper Hill.
— cliondrilloides 202.
458 — leTis Bartal. 202, 478.
— oleraceus 201, 202.
— picroides 202,
460 — tenerrimus L.
803 Sorgliuni Halepense Pers. 37.
679 Sparganium ramosum Huds.
169 Spartium juncenm L.
500
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
469 Specnlarìa liybrida A. DC.
Spergiilaria Bocconei 101.
110 — diandra Boiss.
Ili — media Pers.
109 — rubra Pers.
— salina 101.
879 Splienopus divaricatiisEeichb.
721 Spirantlu's aiitiiinnal.liicli.21.
831 Sporoboliis pnngeus Kuntli
439.
Squilla Pancration 292.
547 Stachys hirta L.
Statìce belli di folla 212.
— cancellata 213.
— cordata 213.
488 — Cosyreiisis Guss. 179, 213,
214.
— dichotonia 213.
— dictyoclada 213.
489 — diibia Andr. 476.
— minuta 213.
486 — psiloclada Boiss.
490 — reticnlataL. 36, 38, 214,478.
— Smithii 212.
487 — Tir^ata Willd. 214.
Stellaria apetala 100.
— grandiflora 100.
108 — media Cyr. 23.
— neglecta 100.
— lìallida 100.
828 Stipa pennata L.
— tetiacissima 309.
827 — tortilis Desf.
631 Siiaeda fruticosa Forsk. 24, 479.
633 — Jacquini N3'man.
632 — maritima Dum.
— vera 2B2.
623 Sympliytum oHìciuale L.
287 Taniarìx Africana Poir.
— Gallica 149.
768 Tamnus comuiunis L.
Taraxacum Bithijnicum 200.
449 — megalorhizon Handel-
Mazz.
— minimutn 64.
Taraxìicum officinale 200.
— saxatile 37, 196.
Teesdalia Lepidum 82.
50 — rearnlaris Smith.
Tetragonia e.rpansa 154.
206 Tetragonolobns biUorns Ser.
205 — conjugatus Link.
204 — piirpureus Moench.
— siliquosus 127, 128.
555 Teucrium Chamaedrys L. 48.
556 — flavum L. 23, 232.
557 — fruticans L. 23, 232, 478.
554 — scordioides Schreb. 19.
— Scordiuni 232.
553 — spinosiim L.
663 TlH>Iig:oniiin Cjuocranibe L.
642 Thesiuin bumile Valil.
47 Tblaspì perfoliatuiu L.
450 Tbrincia tiiljerosa DC.
Tlìi/nihra hirstita 229.
544 Thynius capitatns Hoffm. 22,
210.
— Melitensis 228.
— microphyllus 28, 46, 228.
— Nepeta 228.
— Serpyllum 229.
— Zìjgis 229.
300 TìUaea muscosa L. 23.
Tinea cylindracea 275.
707 — intacta Boiss.
329 Tordylium Apulnm L. 23, 55.
— liumile 161.
Torilis arvensis 163.
336 — nodosa Gaertn.
337 — jMirpurea Guss.
468 Tracbelium coeruleum L.
Tragiuni Anisiini 159.
— peregrinum 158.
447 Trag:opog:on Cupani Guss. 475.
— picroides 200.
446 — porrifolius L. 199.
— pratense 199.
Triadeìiia yEgyptiaca 110.
162 Tribulns terrestris L.
Trichonema Bulbocodium
280, 282.
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
501
Trifoliiim abbreviatum 133.
23G — agrarium Poli.
221 — angustifolium L.
224 — arrense L.
— campestre 135.
223 — Cherleri L.
232 — coiigestnm Guss. 474.
— Dalniaticum 132.
217 — echinatum Marsch. B. 474.
229 — fragiferiim L.
— hi/bridum 134.
220 — iuteriuediuin Guss.
222 — lappaceiim L.
225 — Liicauiciiiu Gasparr.
218 — maritimum Huds.
235 — nigresceus Viv.
216 — pratense L.
— procumbens 135.
234 — repeiis L.
230 — resupiiiatum L.
226 — scabruiu L. 478.
— speciosum 135. ■
228 — spiimosum L.
219 — steUatum L. 478.
— suaveolens 133, 134.
227 — sublerranenm L.
233 — suflfocatum L.
231 — tomentosiim L.
694 Triglochiu Barrelìeri Lois.
695 — laxifloram Guss. 20, 24.
209 Trigonella eornìculata L.
208 — maritima Del. •
207 — Monspelìaca L. 478.
830 Triplaohue nìteus Link 24,439.
843 Triselum anrenm Ten. 23.
— Melitense 313, 314.
— pumilum 313.
Triticum junceuni 826.
— loliaceum 326.
— lolioides 326.
Trixago Apula 241.
767 Tnlipa sylvestris L. 55.
677 Typha augiistifoUa L.
678 — latifolìa L.
671 Ulmus campestris L.
303 Umbillcns liorizoiitjiUs DC.
302 — penduliiins DC.
761 Urgiiiea maritima Baker 479.
— Scilla 55, 292.
453 Urospermum Dalechampii F.
W. Schmidt 475.
452 — picroides F. W. Schmidt
479.
Urtiea Balearica 262.
— dioica 262.
666 — membranacea Poir.
— neglecta 262.
667 — piliilifera L. 22.
665 — urens L.
347 VaiUantia hìspida L. 478.
346 — miiralis L. 23, 478.
Valeriana orbiculata 170.
— rubra 170.
362 Valeriauella cariuata Lois.
361 — coronata DC.
— dentata 170.
358 — eriocarpa Desv.
— micr acarpa 169, 170.
— mixta 169, 170.
— Morisonii 170.
360 — puberala DC.
359 — truncata Betcke.
Yerbascum ScUraderi 239.
577 — sinuatnm L. 22.
578 — Tbapsus L.
— undulatum 239.
561 Verbena offlcinalis L. 234.
586 Veronica agrestis L. 241.
581 — Anagallis L. 19.
— Anagallis-aquatica 240.
583 — aryensis L.
582 — Beccabunga L.
584 — Cymbalaria Bod.
587 — didyma Ten.
585 — hederefolia L.
— pulcliella 241.
Vicia Biebersteinii 141.
255 ^is _ Bithjmica L. 436, 437, 475.
— cuneata 140.
— Ervilia 141.
502
INDICE DELLE SPECIE VASCOLARI
Vida gracilis 141.
— leucantha 141.
256 — Narbonensis L.
254 — peregrina L.
255 — pseudocracca Bert.
253 — satira L.
— villosa 141.
Vinca major 207.
88 Viola odorata L.
89 — paryula Tineo.
— tricolor 94.
562 Vitex Agiius-Castus L.
Vulneraria heterophylla 119.
— tetraphylla 120.
Vulpia Alopecurus 320.
868 — ciUata Link.
867 Vulpia Myuriis Gmel.
869 — nnigliiinis Rclib.
466 Xantliiaiu spinosnm L.
X.anthophtalm. segefum 180.
Xiphion Pseudo-Achor. 282.
Zaiinicliellia dentata 269.
— floribus umbellatis 269.
689 — pahistris L.
309 Zizjphns satira Gaertn.
— vulgaris 155.
ZolUko feria chondrilloid. 202.
686 Zostera marina L.
687 — nana Roth.
Melitella pusilla Somm.
Alti l'otdineccaiiiche - Firenze
fUy\„crvzi(^ J-t/v«.-C VW» / X-CuO-ty, I
APPENDICE II.
SEMINA ANNI MGMXIII
QUAE
PRO MUTUA COMMUTATIONE OFFERUNTUR
B,
E
DI PALERMO
SEMINA ANNI MOMXIII
QUA E
PRO MUTUA COMMUTATIONE OFFERINTUR
(1)
Cryptogamae.
EqUisetaceee.
1 Equisetum * ramosissimum
D e s f . Europa omnis.
Filicaceae.
2 Adiantum aethiopicnra L i n n.
Africa, America.
3 — var. glanduliferum
K u z e.
4 amabile H o r t.
5 Adiantum * capillus - Veneris
L i n n. Eur. omn., Asia,
Africa, America.
6 caudatum L i n n. var. cilia-
tum (B 1.) Java.
. 7 chilense C h a u 1 f . Chili.
8 'concinnum H. B. et K. Ame-
rica trop.
9 crispulum H o r t.
10 cuneatum L. et F. Brasilia.
11 —var. deflexum H o r t.
12 — var. elegantissimumH o r t.
13 — var. variegatum H o r t.
14 decorum H o r t.H ali. Brasi-
lia.
15 devonianum H o r t.
16 diaphanum Bl. Java.
17 dolabriforme Hook. Brasi-
lia.
18 excisum K n z e. Chili.
19 —var. multifidum H o r t.
(1) Plantae siculae sub hoc aiguo * indicantur.
2 —
20 Adiantum falcatum S w.Mexic.
21 fragrantissimum M o o r e,
(hybr. ex hort. Hender-
soni.
22 — var. laciniatum Hort.
23 gracili imum Hort.
24 grandipes Hort.
25 hispidulum S w. Asia, Austr.
Africa trop. merid.
27 lapsonianum Hort.
28 Legrandi Hort.
29 lueddemannianum Hort.
30 macrophyllum S w. Mexico
et India occ.
31 Moori Hort.
32 mundulum ( = A. cuneatum
y A. Pacotti, ex Gard.
Chr. 1883. H. p. 388).
33 nigrum S 1 o a n e, India.
34 Pacotti Hort.
35 pedatum Linn. America,
Asia.
Sfi peruviannm K 1 t z. PeruTin.
37 poly ph vi 1 n m W i 1 1 d . Col u m -
bia, Peruvia.
38 pubescens R a d d. Brasilia.
39 pulverulentum Linn. India.
40 setulosum J. Sm. Asia, Au-
stralia.
41 tenerum S w. Mexico, India
occ, Peruvia.
42 trapeziforme Linn. Mexico,
India occ, Amer. centr.
43 venustum D o n. Afghanista-
nia, Himalaja.
44 Wilesianum Hook. Mexico,
Jaraaica.
45 Alsophila australis B r. Austr.
46 excelsa M a r t. Brasil.
47 Aspidium * aculeatum S w.
var. hastulatum (T e n.)
Italia.
48 augescens Linn. Jamaica.
49 caespitosum Hort.
50 falcatum S w. Asia cent., Na-
tal., Japonia.
51 Aspidium * Filix-foemina
B e r n h. Europa.
52 Fortunei Hort.
53 grandifolium Mett. Nepal.
54 immersum Hook. India, Java
55 princeps Hort.
56 rigidum Desv. var. palli-
dum Hook. Reg.medit.,
Asia min.
57 Asplenium ^Adiantum-nigrum
Linn. Europa omn.,
Asia, Africa.
58 australe B r a e k. Australia.
59 *Ceterach Linn. Europa,
usque ad Himalayas.
60 diversifolium B 1 u m. Java.
61 fabianum H u m b. Austral.
62 Nidus Linn. var. australa-
sicum (Hook) Austra-
lia.
63 obtusatum F o r s t. var. obli-
quuiu Hook. Nova Ze-
landa, etc
64 *Tricomanes Linn. Europa
omn., etc.
65 unebrosum J. S m. Madeira.
66 virescens Mett. Japonia.
67 viviparum P r e s 1. Mauritius
ot Bourbon.
68 Blechnum brasiliense Desv.
Brasilia.
69 cartilagineum S w. Australia.
70 occidentale S w. Amer. centr.
et merid.
71 Cheilanthes *fragrans W e b b.
et B e r t. Reg. medit.,
Asia.
72 Cyathea dealbata S w. Nov.
Zelanda.
73 medullaris S w. Sumatra et
Java.
74 Goniopteris fraxinifolia S w z.
Ani. trop.
75 Gymnogramme argentea
Mett. Peruvia.
76 calomelanos K a n 1 f. var.
chrN-sophylla K a u 1 f.
77 Mattbewsii H o o k. Peruvia.
- 3 —
78 Gymnogramme schizophylla
H o rt.
79 sulphurea D e s v. India occ.
80 Hypolepis tenuifolia B e r n h.
Australia.
84 Nephrodium furcatum Hook.
America trop.
85 — var. bipinnatifidumH o r t.
86 Nephrolepis cordifolia Presi.
Mexico, Peruvia.
87 exaitata S e h o t t. Japonia.
88 patens H o r t.
89 philippinensis H o r t.
90 tuberosa P z. Cosmop. trop.
91 Osmuada regalis L i n n. Eur.
92 Plat^'cerium Alcicorne D e s v.
Australia.
93 Polypodium aureum L i n n.
Mexico.
94 blechnoides Hook. Poly-
nesia.
95 fraxinifolium J a e q. Brasil.
9(5 grandifolium S w. Australia.
97 glaucum K n z e, Ins. Philip-
pinae.
98 iriodes L a m. N. India et
Australia, Africa occ.
99 pustulatum F o r s t. Au-
stralia.
100 *vulgare L i n n. Europa etc.
101 Pteris aquilina L i n n. Eur.
102 *cretica L i n n. Asia, Africa,
America centr. merid.,
Europa.
— var.fol.albo-lineatisH or t.
— var. cristata H o r t.
105 decipiens Hook. Ins. San-
dwich.
longifolia L i n n. Eui-opa
rarior, Asia, Africa, Ind.
occ.
pedata L i n n. Am. trop.
103
104
106
107
108 Pteris quadriauritaR e t z.var.
argyrea (M o o r e) Au-
stralia.
109 serrulata Linn. China,
Japonia, etc.
110 tremula B r. Nov. Holland.
IH Venzetti H o r t.
112 Scolopendrium * ofiS.cinarum
S w. Europa, Japonia, A-
merica N.
113 Strutiopteris germanica
W i 1 1 d. Europa, Asia,
America.
Lrycopocliaceae.
114 Selaginella emmeliana V a n.
G e e r t. Mexico, Equat.
115 Martensii S p r. Brasilia.
116 — var. fol. variegatis.
117 uncinata S p r. Am. trop.
118 — var. arborescens H o r t.
Am. trop.
fparsiliaceae.
119 Marsilia Drummondi A. B r.
Austr. occ.
120 hirsuta Linn. Asia, Ame-
rica.
SalYir^iaceae.
121 Azolla caroliniana W il 1 d.Ex
America bor. et centr.
apud nos indigenata.
— 4
122 Salvinia auriculata A u b 1.
Guiana, Cuba.
G-ymnospermae.
Coj^lfetae.
123 Cephalotaxus drupaceus
S i e b. et Z u e e. Japo-
nia.
124 follicularis H o r t.
125 Fortune! Hook. China bor.
126 Cupressus Benthainii E n d 1.
Mexico.
fragilis H o r t. Mexico.
funebris E n d 1. China.
glauca L a m . Ind.
— var. pendula (Herit),
Ind. or. penins.
macrocarpa H a r t w. Cali-
fornia.
sempervirens L i n n. Europa
(nat).
— var. globulifera Pari.
Asia, Creta.
— t'. expansa H o r t.
— var. p3i-amidalis T a r g.
Smithii H o r t.
torulosa D o n. Himalaya.
138Frenela rhomboidea E n d 1.
Nova Hollanda.
139 Juniperus virginiana L i n n.
America bor.
140 Pinus brutia T e n. Europa
austr.
canariensis S m. Ins. Canar.
*halepensis M i 1 1. Reg. me-
dit.
— var. paroliniana H o r t.
— var. prolifera H o r t.
*Laricio P o i r.Europ. austr.
et or., Asia occ.
127
128
129
130
131
132
133
134
135
136
137
141
142
143
144
145
146 Pinus Pinea L i n n . Reg.
Medit.
147 - var. fragilis Pari.
148 pyrenaica L a p e y r. Europa
austr. et or.
149 Salzmanni D u n . Europa
austr.
150 Sequoja sempervirens E n d 1.
California.
151 Taxodium mucronatum T e n.
Mexico.
152 Taxus baccata L i n n. Europa
et Asia sept.
153 —var. elegantissima H o r t.
154Thuja gigantea N u 1 1. Amer.
bor. occ.
155 occidentalis L i n n. Am.
bor., Sibiria.
156 orientalis L i n n. China,
Japon.
157 —var. aurea H o r t.
158 var. intermedia H o r t.
159 —var. pendula H o r t.
160 — var. pyramidalis T e n.
Goetaceae.
161 Ephedra altissima D e s f . Eu-
rop. mer., Afr bor.
Monocotileae.
fllisfnaceae.
162 Alisma parnassifoliumB a s si.
Europa
163 *Plantago L i n n . Europa,
Asia, Am. et Ocean. bor
et austr.
— 5 -
164 Alisma parnassifolium vav.
arcuatum M i e h.
165 — var. lanceolatum S e h.
166 ranunculoidesLinn. Europa.
167 Sagittaria lancifolia L i n n.
America.
168 sagittifolia Linn. Europa,
Amer. bor.
flrnafylllclaceae.
169 Agave caespitosa T o d .
Mexico.
ITO horrida Lem. Mexico,
171 longisepala T o d. Hab ?
17'2 marmorata R o e z 1. Mexico.
173 mici-acantha S. D y e k. Me-
xico.
174 Rovelliana T o d. H. Pan.
175 serrulata K a r w. Mexico.
176 sisalana P e r r . Yucat.
(bulb.).
177 Alstroemeria haemantha
E. u i t z. et P a V. Chili.
178 Peregrina Linn. Perù via,
Chili.
179 Amaryllis Belladonna Linn.
Prom. b. Spei.
180 Clivia nobilis Lindi. Afr.
austr.
181 Cooperia Drummondi H e r b,
Texas.
]8"i Crinum asiaticum L i n n. As.
trop.
183 Fourcraea gigantea V e n t.
Am. trop.
184 Haemanthus coccineusL i n n.
Afr. austr.
185 Hippeastrum Gravinae M e -
1 a z z. Hybrid.
186 vittatura H e r b. Peruvia.
187 Hypoxis erecta Linn. Ara.
sept.
188 villosa Linn. Afr. austr.
189 Leucojum autumnale Linn.
Reg. medit.
190 Narcissus serotinus Linn.
Europa.
191 Pancratium illyricum Linn.
Europa austr.
192 *maritimum Linn, Reg.
medit., America bor.
193 Polyanthes tuberosa Linn.
Mexico.
194 Zephyranthes candida He r b.
Reg. Argentina.
195 coccinea H o r t.
196 lilacinus Liebm. Texas.
197 robusta H o r t.
198 sulphurea H o r t.
199 texana H e r b. Texas.
200 verecunda H e r b. Mexico.
fifaceae.
201 Acorus gramineus A i t. Ja-
pon.
202 Ambrosinia * Bassii Linn:
Europa.
203 Anthurium magniflcum L i n-
d e n, Columbia.
204Arisarum*vulgare Ta r g.Reg.
medit.
205 Arum *italicum M i 1 1. Eur.,
Reg. medit.
206 Dieifenbachia pietà S e li o t.
Brasil.
207 Richardia africana K t h .
Prom. b. Spei.
Bt-orrjellacaae.
208 Acantliostachys strobilacea
Link. Brasilia.
209 Aechmaea coelestis E. M o r r.
America trop.
210 bromeliaefolia Bak. Amer.
trop.
211 Billbergia ambiguaHort.Hab?
212 fasciata H o r t. Hab ?
213 modesta H o r t. Brasilia.
214 speciosa T h n b g. Brasilia.
215 zebrina Lindi. Brasilia.
216Dyckia brevifolia Bak. Bra-
silia.
217 frigida Hook. Brasilia.
218 rariflora Schltz. fil. Bra-
silia.
219 — var. remotiflora Otto
D i e t r. Uruguay.
220 sulphurea C. K o e h. Reg.
Argentina.
221 Pitcairnia Kawinskiana
S a h u t. Mexico.
222 recurvata C. Koch. Brasi-
lia.
223 undulata S e h i e w. Brasi-
lia.
224 xanthocalyx M a r t . Brasi-
lia.
Conr7fT)elli7aceae.
225 Aneilema Forskalei Kth. A-
byssinia.
226 Commelina bengalensisL i nn.
Africa trop.
227 coelestis W i 1 1 d. Mexico.
228 comraunis L i n n. China.
229 graminifolia H.B.K. Mexico,
230 nudiflora L i n n . Reg.
trop.
231 scabra B t li. Mexico.
232 tuberosa L i n n. Mexico.
233 Rhaeo discolor H a n e . Me-
xico.
234 'I-inantia fugax S e li i e d w.
America trop.
235 Tradescantia nudicaulis
H 0 r t.
236 pilosa Linn. America bor,
237 virginiana Linn. America
bor.
Cypet-aceac.
238 Carex*divisa H u d s. Reg. bor.
temp.
239 *extensa G o o d. Europa,
Prom. b. Spei.
240 *hispida G a u d. Helvet.
241 japonica T h b g. Japon.
242 -muricata Linn. Europa
centr. sept., Kurdistan,
Novo Mexico.
243 nigricans K i t. Europa.
244 "pendula H u d s. Eurojm
merid. et Reg. medit.
245 remota Linn. Europa.
246 sylvatica H u d s. Europa.
247 Cladium *germanicum S e h r.
Reg. temp. et subtrop.,
Japonia, Nova Hollanda,
Ind. occ, Bras., Prom.
b. Spei, Europa.
248 Cyperas alternifolius L i n u.
Ins. Borbonia.
249 distachyus Ali. Cosmop.
trop.
250 esculentus Linn. Cosmop.
trop.
251 tiabelliformis R o t t b. A-
byssinia.
252 gloineratus Linn. Europa,
Asia temp.
253 laevigatus Linn. Cosm.
calid.
254 longus Linn. Europa, 0-
riens.
255 maritirous P o i r. Afr, or.
256 nataleusis H o e h s t. Africa
austr.
257 Cyperus * Papyrus L i n n .
Sicilia, Africa or. et
occid.
258 planifolius Ri eh. Ind. occ.
259 Preslii Pari. Reg. medit,
260 vegetus W i 1 1 d. Chili bor.,
Mexico.
261 Eleocharis ovata R. B r. Reg.
temp. et trop.
262 Isolepis filamentosa Roem.
et S e h u 1 t. Afric. trop.
263 Schoenus *nigricans L i n n.
Europ. omn., Africa extra
trop., Amer. (Florida et
Pensylv.).
264 Scirpus Holoschoenus L i n n.
Europa omnis, Asia or.
265 - var. Parlatoris (B i v.).
Sicilia.
26G *lacustris L i n n. Europa
centr., Asia bor. et Ja-
ponia, Australia, Amer.
sept. et centr.
267 - var. zebrinus H o r t.
268 nodosus Rottb. Prom. b.
Spei, Chili, Nova Zelan.
269 prolifer Rottb. Prom. b.
Spei, Nov. HoUanda.
©loscofcaceac.
270 Dioscorea alata L i n n. Asia
trop.
271 bonariensis T e n. Reg. Ar-
gentina.
272 bulbifera L i n n. Ind. or..
Nova Hollanda.
273 decaisneana C a r r. China.
274 divaricata Bianco, Ins.
Phylipp.
275 japonica T h b g. Japonia.
276 oppositifolia Griseb. Bra-
silia.
277 peutaphylla L i n n . Asia
trop.
278 Dioscorea rupicolaK u n t h. A-
frica austr.
279 sinuata Veli. Brasilia.
280 villosa L i n n. Am. bor.
281 Tamaus communis L i n n.
Europa, Asia, Africa me-
dit.
Grairjlrjaceae.
282 Aegopon pusillus B e a u v.
America trop.
283Agropyrum *junceum Beau v.
Europa medit. et merid.,
Caucasus, Africa bor.
284 obtusiflorum R. et S. Ba-
tav.
285 villosum T h o r. Europa.
286 Agrostis alba L i n n. Europa,
Asia.
287 elegans T h o r. Europa.
288 Mustaphae Sten d.Afr. bor.
289 nebulosa B o i s s. Hispania.
290 olivetorum G r e n. G o d r.
Gallia.
291 *verticillata Vili. Europa.
292 Aii'a caryophyllea L i n n.Eur.
med. et aust., Africa bor.,
Abyss., Prom. b. Spei,
Amer. (n.).
293 — *var. Cupaniana (Guss'.
Gallia, Italia.
294 intermedia G u s s. Europa.
295 Airopsis agrostidea DO. Eu-
ropa austr.
296 Alopecurus brachystachys
B i e b. Sibiria.
297 castellanus B o i s s. et
R e u t. Hispan.
298 Ampelopesmos * tenax L k.
lìeg. med. occ. Africa
bor.
299 Ammophila * arundinacea
H o s t. Europa, Am. bor.
8 —
300Andropogon*distachyonL inn.
Reg. medit.
301 Ischaenum L i n n. Geront.
302 *panormitanus Pari. Si-
cilia.
30B strictus R o x b. Asia trop.
304 Toi-reyaniis Sten d.Am.bor.
305 Anthistiria gigantea C av .
Ins. Louzon.
306 Anthoxanthum gracile B i v.
Reg. medit.
307 *odoratuin L i n n. Europa,
Asia, Africa trop.
308 *ovatum Lag. Sicilia, Lu-
sit., Hisp.
309 Puelli Lee. et Lamot. Eu-
ropa.
310 Apera Spica-venti B e a u v.
Europa, Oriens.
811 Arrhenantherum bulbosum
Presi. Europ.
312 Arundinaria Simoni R i v.
China.
3l3Arundinella nepalensis T r i n.
India or.
314 Arundo *Donax L i n n. Reg.
medit.
315 — var. fol. variegatis H o r t.
3iG *Pliniana Tur r. var. mau-
ritanica (Desf.l Sicilia,
Baetica, Africa ber.
317 Asperella Hystrix H u m b.
Oriens.
318 Avena barbata B r o t. Reg.
medit., Asia min., Arabia.
3:^0 brevis Roth. Europa.
321 *fatua L i n n. Europa med.
et australis, Africa bor ,
Abyss. et Proni, b. Spei,
America (n.).
322 montana V i 1 1. Mont. Pyr.
323 nuda L i n n. Europa austr.
324 orientalis S e h r e b. Europa
austr.
325 plaiiiculmis S e li r a d. Eur.,
Asia bor.
326 pubescens H u d s. Europ.,
As. bor.
327 Avena sativa L i n n. (Cult.).
328 *sterilis L i n n. Reg. medit.
329 Boissiera pumilio S t a p f .
Persia.
330 Boutelona bromoides Lag.
Mexico.
331 Brachypodium * distachyum
R. et S. Europa merid.
et medit,, Abyssinia, Aff-
ghanistan.
332 *pinnatum B e a u v. Reg.
medit.
333 ramosum R. et S. var.
Boissierii (N y m.). Hi-
spania.
334 *sylvaticum B e a u v. Eur.,
Oriens.
335 Briza geniculata T h u n b.
Africa austr.
336 gracilis Ho r t. Kew. (Bull.
1892j.
337 *maxima L i n n . Europa
merid.. Africa, Asia occ,
Australia.
338 —var. rufa S t e u d.
339 media L i n n. Europa med.
et merid., Asia med. et
Sibiria.
340 *minor L i n n . Orbis ve-
tus.
3U adoensis H o e h s t. Abj's-
sinia.
342 Bromus arvensis Linn. Eu-
ropa, Asia occ.
348 brachystachys H o r n . O-
riens, Egypt.
344 condensatus Hack. Europa.
345 *macrostachys D e s f . Euro-
pa merid.
346 *"madritensis Linn. Reg.
medit.
347 *maximus D e s f . Europa
merid. var. (ìussonii
(Pari.). Reg. medit. or.
348 *mollis L inn. Europa
omn., Asia occ. Africa
bor.
349 purgans L i n n. Amer. bor.
— 9 —
350 Bromus racemosus L i n n.
Californ.
351 *rubens L i n n. Reg. medit.
352 *scoparius L i n n. Europa
austr.
353 secalinus L i n n. Reg. me-
dit., Asia bor.
354 squarrosus L i n n. Europa
austr., Asia ecc., Africa-
bor.
355 *tectorum L i n n. Europa,
Oriens, Asia bor.
356Chaeturus fasciculatus L i n n.
Hispan.
857 Cenchrus tribuloides L in n.
America bor.
358 Chi ori s Gayana K u n t h. A-
frica trop.
359 disticophylla Lag. Am.
austr.
360 meccana H o e h s t. Arabia.
5()1 petraea S w . Reg. trop.
362 polystacliya S. W. Am. austr.
363 radiata S. W. Amer. austr.
364 submutica H. B. K. Mexico.
365 Chloridopsis Blanchardiana
H o r t. Tabor.
366 Coix arundinacea N e e s. Am.
austr.
367 ■" Lacryrna L i n n . Sicil.
Ind.
368 Cornucopia cucullatumL i nn.
Asia min.
369 Corynephorus canescens
B e a u V. Europ. austr.
370 Crypsis aculeata A i t. Geront.
trop.
371 schoenoides L a m. Europa
merid.
372 Cynodon Dactylon P e r s. Co-
smop.
373 Dactylis Aschersoniana
S e h r a d. Oriens.
374 *glomerata L i n n. Europa
omn.
375 Danthonia airoides N e e s.
Africa austr.
376 Deraazeria *lol iacea N y m.
Insul. Balear.
377 *sicula D u m. Europa.
378 Deschampsia caespitosa X) e-
a u V. Europa, Asia, Ta-
smania, America.
379 juncea B e a u v. Europa,
America bor.
380 Deyeuxia viridis P h i 1. Me-
xico, Chili.
381 Diarrhena mexicana H o r t.
382 japonica H o r t.
383 Digitaria sanguinalis W i g g.
Europa.
384 *Echinaria capitata D e s f .
Reg. medit.
385 Eleusine coracana G a e r t n.
Aegypt., Ind. or., Am.
386 Figarei H o r t.
387 incana H o r t.
388 indica Gaertn. Cosmop.
trop. et subtrop.
389 uligostachyaL i n k. Brasilia.
390 rigida S p r e n g. Hab. ?
391 Tocussa F r e s. Abyssinia.
392 tristachya S e h r a n k. Reg.
Argent.
393 Eragrostis abyssinica Link.
Abyssin.
394 amabilis W i g h t . India
or.
395 Barrelieri D e s f . Europa
merid.
396 caroliniana S e r i b n.Amer.
bor.
397 megastachya Link. Reg.
medit. cosmop.
398 poeoides B e a u v. Reg.
medit.
399 peruviana J a e q. Pecuv.
400 senegalensis N e e s. Africa
trop.
401 Erianthus*RavennaeB e a u v.
Reg. medit., Asia occ.
Africa bor., Jamaica.
402 — var. Maddeni H o r t.
403 — var. violacea H o r t.
10
404Festuca ampia H a e k.Hispan.
405 andicola H a ck. Am. merid.
406 *ciliata P e r s. Europa, O-
riens.
407 dertoniensisA s e he rs.Reg.
medit.
■408 elatior L i n n. Europa, Asia
bor.
409 gigantea V i 1 1. Europa, Asia
410 laxa H o r t. Alpes austr.
or.
411 ligustica B e r t. Italia.
412 ovina L i n n. Reg. temp.
et arct.
413 *rigida K u n t li. Europa
austr., Afr. bor.
414 spadicea L i n n. Europa
austr., Reg. Himal.
41 5 spectabilis Jan. Italia sept. ,
Tyrolia, Austr. or.
415 tenuiflora S e h r a d. Reg.
niedit.
416 uniglumis D u m. Europa.
417 vivipara S m. Reg. med.
418Gynerium argenteum N. ab
E. Brasilia.
419 Heteropogon *hirtus P e r s.
Europa omnis, Afr. bor.
trop. et austr., As. or.,
America.
420Holcus *lanatus Ìj i n n.IIisp.,
Lusit.
421 mollis L i n n. Europa.
422 Hordeum distichon L i n n.
iCult.").
423 bulbosum L inn. Reg. me-
dit., Oriens.
424 ''maritimum W i t li. Europa,
Africa bor., Oriens.
425 *murinum L i n n. Europa
bor. temp.
420 nodosum Linn. Reg. bor.
temp.
427 vulgare L i n n. \Culta).
428 — var. nigrum W i 1 1 d.
429 —var. pallidum A u e t.
430 — var. Todari B o rz i.
431 — var. trifurcatum J a e q.
432 Hordeum Zeocriton L i n n.
(Cult.i.
433 Koeleria phleoides W i 1 1 d.
Syria.
434Lagurus*ovatus L i n n.Eui-op.
austr.. Africa bor.
435 Lamarkia *aurea M n e h. Eu-
ropa austr., Abyss.. Ca-
lifornia.
436 Leersia oryzoides S w. Am-
phig.
437 Lepturus *incurvatus T r i n.
Reg. bor. austr.
438 Lolium canadensis M i e h x.
Am. bor.
439 multiflorum L a m. Gallia.
440 *pereune Linn. Europa,
Asia, America.
441 temuletuin Linn. Europa,
Asia, America, Mova Hol-
landa.
442 Lygeum Spartum L o e f f 1.
Reg. medit. occ.
443 Melica altissima Linn. Eu-
ropa austr., Asia bor.
444 *ciliata Linn. Europa, Asia
extratr. occ, Afr. bor.
445 minuta Linn. Europ. au-
str.
446 Michelaria bromoides D u m,
Gallia.
447Miscanthus sinen.sisA n d e r s.
China, Japonia, etc.
448 —var. fol. variegatis.
449 - var. fol. zebrinis.
450 Monerma cilindrica Ca s s.
Gallia.
451 Muhlebergia alpestris T ri n.
Sibiria.
452 gymnost^'la N e e s. ex h.
Vratisl.
453 Nassella trichotoma H o r t.
454 Oryza sativa Linn. Italia
(eulta), Asia, America, A-
frica.
— 11 —
455 On'zopsis *miliacea L i n n.
var. Thomasii (D u b y).
Corsica, Sicilia, Italia,
Graecia.
456 paradoxa N u t t. Europa.
457 Paniciim bulbosum H. B. K.
Mexico.
558 coloratum L i n n. Africa
bor., Austr., America
sept.
459 *compressuin B i v. Sicilia.
460 maximum J a e q. Geront,
trop.
46L plicatum L a m. Ind. or , Ins.
Mascar.
462 repens L i n n . Reg. Calid.
463 Paspalum dilatatum P o i r.
Brasilia.
464 Pennisetum compressum R.
B r. Ind. or., N. Holl.,
Pr. b. Spei.
465 latifolium S p r. Reg. Arg.
466 longistylumll o e h s t.Ab^'s-
sinia.
467 macrurum T r i n. Prom. b.
Spei.
468 spicatum R o e m . Reg.
trop.
46iJ Phalaris *caerule:*censD e s f .
Reg. medit.
470 minor R e t z. Graecia, O-
riens.
471 *tuberosa L i n n. Reg. me-
dit.
472 Phleum asperum J a e q. Eu-
ropa, Oriens.
47i?Phragmites communis L i n n.
Europa, Asia, America,
Nova Holl.
374 Poa abyssinica J a e q. Abys-
sinia.
475 *annua L i n n. Cosmop.
476 Chaixi Vili. Europa, Cauc.
477 Polypogon monspeliensis
D e s f . Europa austr.,
Afr. bor. austr.. Chili.
478Rottboellia*fasciculata H e k 1.
Reg. medit., Africa or. et
capensis, America trop.
et subtr.
479 Secale cereale L i n n. Oriens.
480 Setaria frumentacea H o r t.
481 gracllis H. B. K. Nov. Gra-
nat.
482 japonica P y n a e r t. Ja-
pon.
483 italica B e a u v. Reg. trop.
et subtrop. (Culta).
484 longiseta B e a u v. Africa
trop.
485 macrostachyaH.B.K. Austr.
trop.
4!56 purpurascens H. B. K. Co-
smop.
487 *verticillata B e a u v. Co-
smop.
488 Sorghum halepense P e r s.
Reg. calid.
489 vulgare P e r s. Reg. trop.
et subtrop (cult.pl var.).
490 —var. cernuum W i 1 1. ex
Massaua.
491 Sporobolus indicus R. B r o w.
Austral.
492Stenotaphrum glabrumT r i n.
Littor. Trop.
493 Stipa Calamagrostis W h 1 b g.
Europa austr.
494 gigantea Link. Lusitania.
495 papposa N. ab E. Montevi-
deo.
496 pennata L i n n. Europa.
497 *tortilis D e s f . Europa.
austr., Afr, bor., Prom.b.
Spei.
498 Tricholaena rosea N e e s. A-
frica austr.
499 Triodia pulchella H. B. K.
Mexico.
500Tripsacum dactjdoidesL i n n.
Am. sept.
501 Trisetum pratense P e r s. Eu-
ropa.
««>
— 12 —
502 Triticum abyssinicumS t e u d.
Abyssinia.
503 Aucheri Pari. Italia.
504 bicorne F o r s k. Aegypt.,
Syria.
505 *cylindricum Ces. Pass, et
G i b. Europa.
506 dicoccum S e h r a n k. Eu-
ropa.
507 macrachaetus Rie ht.Gallia
merid.
508 monococcum L i n n. Taur.
Cauc.
5()9 *ovatum R a s p. Reg. medit.
510 polonicum L i n n, (Cult).
511 Spelta L i nn. (Cult.).
512 speltoides H o r t.
513 triticoides H o r t.
514 *ventricosum Ces. Pass.
et G i b. Europa.
515 *villosum B e a u V. Europa
austr., Asia or., etc.
51G vulgare Vili. (Cult.).
517 var. compactum iH o s t.).
518 - var. durum (Desf. ).
519 — var. turgidum (L i n n.).
520 Urachne parv'rio.'a T r i n.
Europa austr., Sibiria.
521 Zea Ma^^s L i n n. Paraguay.
ubicumque eulta.
522 —var. cryptosperma
( R o n a f . ) .
523 — var. foveolata (H o r t.).
524 —var, oryzoides (Hort.).
525 — var. rubra (H o r t.).
526 — var. saccharata i^Hort.ì.
527 — var. translucens (H o r t.j.
Maerpocloraceae.
528 Liriope Jaburan L o d d. Ja-
ponia.
5j9 spicata L o u r. China, Co-
chinchina.
530 Liriope spicata var. fol. aureo-
marginatis.
53lOphiopogon intermediumDon.
Nepal.
532 japonicus K e r . Japonia,
China, Himalaya.
533Sanseviera guineensisAV i 1 1 d.
Guinea, Abyssinia,
Yemen.
534 zeylanica W i 1 1 d . Zeylan.
Iridaceae.
535 Antholyza aethiopica Lin n.
Prom. b. Spei.
536 —var. pi-aealta (Del. in Re-
do u t è).
537 *bicolor Gas par. Prom. b.
Spei, sed nunc apud nos
indigenata.
538 Babiana angustifolia Sweet.
Africa austr.
539 punctata K 1 a t t. Prom. b.
Spei.
540 rubro-cyanea K e r-G a w 1.
Prom. b. Spei.
541 stricta Ker-Gawl. Prom.
b. Spei.
542 — var. albifiora Hort.
543 — var. purpurea Hort.
544 Crocus sativus L i n n. Prom.
b. Spei.
545 vitellinus W a h 1 e m b.
Syria.
546Freesia refracta K 1 a t t.Prom.
b. Spei.
547 — var. albifiora Hort.
548 —var. odorata E e k 1.
549 Gladiolus b3"zanthinus M i 1 1.
Reg. medit.
550 Colvilli S w e e t. Hab ?
551 gandavensis V. H o u t t.
Hybr.
552 ramosus P a x t. Hybr.
13 —
553 Gladiolus *segetum K e r -
G a w ]. Reg. medit.
554 tristis Linn. Prom. b. Spei.
555 Homeria collina Ve nt. Prom.
b. Spei.
55G — var. ochroleuca S a 1 i s b.
557 Iris *a]ata P o i r. Europa
austr., Afr. ber.
558 caucasica Hoffm. Reg.
Oaucas.
559 dichotoma Pali. Dahuria.
560 foetidissima L i n n. Europa
centr. et merid., As. occ,
Ins. Fortunatae.
561 neglecta Pari. Hab ?
562 pallida Lam. Europa me-
rid., Oriens.
56;ì pseudo-Acorus Linn. Eu-
ropa tota, Syria, Africa
bor.
564 pumila L i n n. Europa,
Asia bor.
565 *sicula T o d. (Moraea sicula
T o d.) Sicilia.
566 sisyrinchium Ker. Sicilia.
567 virginica L i n n. America
bor.
568 *Xipbium L i n n. Algeria,
Hisp., Sicilia, Italia.
569 Ixia maculata Linn. Prom.
b. Spei.
570 paniculata D e 1 a r . Pi-om.
b. Spei.
571 scariosa T h u n b. Africa
austr.
572 — var. atropurpurea H o r t.
573 Lapeirousea cruenta L n d 1.
Prom. b. Spei.
574 juncea P o u r. Prom. b.
Spei.
575 Libertia formosa R. G r a h.
Chili.
576 Melasphaerula gramineaK e r.
Prom. b. Spei.
577 Moraea irioides Linn. Afr.
austr.
578 Romulea *Bulbocodium S. et
M. Reg. medit., Gallia
occ, Asia min., Algeria.
579 candida T e n . Prom. b.
Spei.
580 Columnae S e b. et M a u r.
Reg. medit.
581 cruciata E e k I. Prom. b.
Spei.
ligustica Pari. Italia.
*Linaresii Pari. Ital.,
Graecia.
longifolia B a k Africa au-
str.
purpurascens T e n.Reg. me-
dit.
ramiflora T e n . Reg. med.
582
583
584
585
586
587 rosea Eckl. Prom.b. Spei.
588 Sisyrinchium californicum
D r y a n d California.
589 Sparaxis bulbifera Ker. (pi.
var.). Prom. b. Spei.
grandiflora Ker. (pi. var.).
Prom. b. Spei.
tricolor K e r. (pl. var.).
Prom. b. Spei.
592 Tritonia croca ta Ker. (pl.
var.). Prom. b. Spei.
deusta Ker-Gawl. Prom."
b. Spei.
fenestrata Ker-Gawl.
Prom. b. Spei.
JU.t7caceae.
595 Juncus *acutus Linn. Eu-
ropa, Africa bor.
596 *Fontanesii G a y. Gallia
merid., Barbarla, Italia
(Sard., Sicilia).
597 glaucus E h r h. Europa.
598 lamprocarpus E h r h. Reg.
bor. et ti'op.
590
591
593
594
— 14 -
599 Juncus sabulosus F o r s k.
Reg. medit.
GOO supinus M o e n e h . Eu-
ropa.
601 Luzula nivea D C . Europa
media.
602Prionium PalmitaM e y.Prom.
b. Spei.
J(ir)caàif7aceae.
603 Triglochin *laxiflorum G u s s.
Sicilia, Corsica.
Liliaceae.
604 Agrospyra asphodeloides
W e 1 w. Prom. b. Spei.
605 Agapanthus umbellatus
L'H e r i t. Prora. ì). Spei.
606 — var. albitiorus H o r t.
607 Albuca altissima J acq Prom.
b. Spei.
608 —var. cornuta (D.C ).
609 aurea Jacc]. Prora, b. Spei.
610 lastigiata Dry and. Proni.
b. Spei.
611 tenuifolia B a k. Afr. austr.
612 Alliura ArapeloprasumL i h n.
Europa austr., Africa
bor., Oriens.
613 arvense G u s s. Ital. me-
rid.
614 canadeuse Linn. Ara. bor.
615 carinatura L i n n. Europa.
616 Cepa Linn.
617 cliamaemoly Linn. Heg.
medit.
618 cilicicum B o i s s. Asia min.
Allium fistulosum L i n n. Si
biria.
globosum Bieb. Eur. au-
str., Reg. Cauc, Sil)ir.
neapolitanum C y r. Reg.
medit.
nigrum Linn. Reg. raedit.
oleraceum Linn. Eui'opa.
Pallasii M u r r. Sibiria.
roseum "L i n n. Reg. medit.
rotundum Linn. Asia min.
Europa.
*subhirsutum Linn. Eur.
austr. Africa bor.
triquetrura Linn. Europa
et Africa bor.
*vernaleT i n. Europa austr, ,
Asia min.
Aloe abyssinica L a m. Abys-
synia.
arborescens M i 1 1. Prom.
b. Spei.
Bauraiei E n g 1. Prom. b.
Spei.
bamangwatensis S e h o e n 1 .
Prom. b. Spei.
Borziana A. T e r r. Abys-
sinia.
brevifolia H a w. Prom. b.
Spei.
caesia S a 1 - D y e k. Prora.
b. Spei.
cyauea H o r t.
echinata W i 1 1 d. Prora, b.
Spei.
elegans T o d. Hab ?
ferox Mill. Piom. b. Spei.
frutescens S a 1 m - D y e k.
Prom. b. Spei.
Greenii B a k. Prora, b. Spei.
heteracantha B a k. Prom.
b. Spei.
644 humilis H a w . Prom. b.
Spei.
645 incurva H a w . Prom. b.
Spei.
646 latifolia H a w. Prom. b.
Spei.
619
620
621
622
623
624
625
626
627
628
629
630
631
632
633
634
635
636
637
63-J
6:J9
640
641
642
643
15 -
647 Aloe macrocarpa T o d. H.
Pan.
648 obscura M i 1 1 . Prom. b.
Spei.
649 var. intermedia H o r t.
650 — var. maculata D e s f.
651 —var. pietà T h n b g.
652 Piixii T e r r. fi 1. Hort. Pan.
653 percrassa Tod. Hort. Pan.
654 Saponaria Haw. Prom. b.
Spei.
655 Schimperi Tod. Abyssin.
656 soccatrina D.O. Prom. b.
Spei.
657 striata Haw. Prom. b.
Spei.
658 sulcataS al m. Prom. b. Spei.
659 supralaevis H a w. Prom. b.
Spei.
660 Todari B orzi. Hort. Pan.
661 Ucriae T e r r. f. H. Pan.
662 umbellata D. C. Prom. b.
Spei.
663 variegata L i n n. Prom. b.
Spei.
664 Varvari B o r z i, Hort. Pan-
665 virens Haw. Prom. b.
Spei.
666 Aprica concinnaH o r t.Prom.
b. Spei.
667 spiralis Baker. Prom. b.
Spei.
668 Arthropodiura paniculatum
R. B r. Australia.
669 Asparagus *acutifoliusL i n n.
Reg. medit.
670 *albus L i n n. Reg. medit.
occ.
671 falcatus L i n u . Prom. b.
Spei.
672 medeoloides T li n b g.Prom.
b. Spei.
073 *officinalis L i n n. Europa
merid. et media, Asia,
Africa bor.
674 palmatus Hort.
675 Sprengeri R e g e 1 . Hort.
Damm.
676 Asphodeline *lntea R e h b.
Reg. medit. or., Algeria.
677 Asphodelus *fistulosusL i n n.
Reg. medit.
678 *microcarpus V i v. Reg. me-
dit., Ins. Canariae.
679 — var. ramosus Linn. Eu-
ropa austr.
680 Bloomeria gracilis B o r z i,
Hort. Pan.
681 Brodiaea congesta S. Wa t s.
America bor. occ.
682 capitellata Hort.
683 laxa S. W a t s. America
bor. occ.
684 peduncularis S. Wat s. Ca-
lifornia.
685 pizynthina S. W a t s. Ca-
lifornia.
686 Bulbine annua W i 11 d. A-
frica austr.
687 aloides W i li d. Prom. b.
Spei.
688Bulbinopsis semibarbata B o r-
z 1, Nova Holl.
689 Calliproa albida B o r z i, N.
Holl.
690 Camassia Fraseri T o r r. A-
merica bor. oc.
691Chloropliytum nepalenseB ak.
Reg. Himal.
692 - var. fol. variegatis.H o r t.
693 Markayanum Hort. Hab ?
694 Steraergianum S t e u d. A-
frica austr.
695 Colchicum*autumnale Linn.
Europa.
69(5 *Bertoloni S t e v. Europa.
697 Convallaria majalis Linn.
Europa, Asia, Am. bor.
698 Cordyline dracaenoides K u n-
t li. Brasil.
699 Cooperi Hort.
700 stricta E n d 1. Australia.
701 terminalis K tli. Asia trop.,
A u strai .
— 16
702 Danae Laurus Medie. Grae-
cia, As. min., Persia, etc.
703 Dasylirion glaucophyllum
Hook. Messico.
704 Dianella coerulea S i m. var.
graminifolia (K t h.) Ta-
smania.
705 Dianella laevis Hook Au-
stralia.
706 nemorata L a m. Asia et Au-
stralia trop.
707 Dracaena Draco L i n n . Ind.
or., Ins. Canar.
708 —var. spectabilis H o r t.
P an.
709 Dipcadi Erythraeum W e b
Arabia, Egypt.
710Drimia elata J a e q. Prom.
b. Spai.
711 Ecbeandia eleuterandra C.
K o e h. Mexico.
712 Eucomis punctata Alt. Prom.
b. Spei.
713 Eustrephus latifolius R. B r.
Nov. Hollanda.
714 Gasteria acinacifolia H a w.
Prom. b. Spei.
715 —var. dexstrorsa H o r t.
716 var. venusta H a w.
717 brachiphylla H a w. Prom.
b. Spei.
718 carinata D u va 1. Prom. b.
Spei.
719 decipiens H a w. Prom. b.
Spei.
720 intermedia H a w. Pi'om. b.
Spei.
721 multipunctata Hort Hab?
722 obtusifolia Haw. Prom. b.
Spei.
723 scaberrima H a w. Prom. b.
Spei.
724 subnigricans Haw. Prom.
b. Spei.
725 ti'igona Haw. Prom. b.
Spei.
726 verrucosa D u v a 1. Pi-om. b.
Spei.
727Gasteria vittata Salm.-Dyck.
Prom. b. Spei.
728 Geitonoplesium cymosum A.
G u n n . Australia, Ins.
Pacif.
729 Hawortbia attenuata H a w.
Prom. b. Spei.
730 —var. clariperla (H a w.ì.
731 coarctata Haw. Prom. b.
Spei.
732 cymbiformis D u va 1. Prom.
b. Spei.
733 fasciata Haw. Prom. b.
Spei.
734 foliosa H a w. Pi-om. b. Spei.
735 hj^brida Haw. Prom. b.
Spei.
736 Krausei Baker. Prom. b.
Spei.
737 margaritifera H a w Prom.
b. Spei.
738 —var. granata (Haw.).
739 — var. semimargaritifera
(H a w.).
740 parva H a w. Prom. b. Spei.
741 Radula Haw. Prom. b.
Spei.
742 Reinwardtii Haw. Prom. b.
Spei.
743 rigida H a w. Prom. b. Spei.
744 rugosa B a k. Prom. b. Spei.
745 subfasciata Baker. Prom.
b. Spei.
746 subulata H a w . Prom. b.
Spei.
747 tessellata Haw. Prom. b.
Spei.
748 Hemerocallis Dumortìeri
M 0 r r. Japon.
749 hybrida Hort. v. auran-
tiaca Hort. Lorenz.
750 Hyacinthus amethystinus
L i n n. Hisp., Gallia me-
rid., Croatia, Bosnia.
751 —var. albitìorus Hort.
752 *dubius G u s s. Italia, Si-
cilia, Daini., (Jraecia,
Creta, Africa bor.
— 17
753 Hyacinthus operculatus L a-
p e y r. Reg. med., Cy-
pros.
754 orientalis L i n n. Reg. me-
dit.
755 *romaniis L i n n. Reg. me-
dit., Cypros.
756 spicatus S i e b. et S m i t.
Graecia.
757 Webbianus N y m. Italia.
758 Kniphotìa aloides M n e b .
Prom. b. Spei.
759 Lachenalia Camini L e i e h 1 1.
Hab?
760 contaminata A i t. Prom. b.
Spei.
761 hyacinthoides J a e q. Prom.
b. Spei.
762 isopetala J a e q. Prom. b.
Spei.
763 orchioides A i t . Prom. b.
Spei.
764 pendula S o 1 a n d. Prom. b.
Spei.
765 regeliana S p r e n g. Hybr.
766 tricolor J a e q. Prom. b.
Spei.
767 — var. fol. immaculatis
H o r t.
768 Lilium longittorum E n b g .
Japon, China.
769 chalcedoniciim L i n n. Kar-
miol.
770 Massonia angustifolia L i n n.
fil. Prom. b. Spei.
771 Metonica Flaniii L o u d .
Prom. b. Spei.
772 Milla unifiora R. G r a h. Reg.
Argentina.
773 — var. conspicua B a k e r.
774 — var. violacea K u n t h.
775 Mascari albovirens (Botryan-
thus albovirens T o d .
N. gen. 72). H. Pan.
776 Argaei H o r t. Gì aecia V
777 botryoides M i 1 1. Europa,
Oriens.
778 Mascari breviscapum T o d.
H. Pan.
779 comosum M i 1 1 . Europa
merid., Africa borealis,
Asia occ.
780 dilutum B ak. Hab?
781 graecum B o i s s . Graecia.
782 neglectum G u s s. Europa
merid., Africa bor., Asia
min.
783 pallens F i s e h. Reg. Cauc.
784 racemosum M i 1 1 . Byzan-
tium, Asia min.
785 — var. commutatum H o r t.
786 Szowitzianum K a k e r. Per-
sia, Reg. Cauc. -
787 vulvaris H o r t.
788 Nolina recurvata H e m s 1.
Mexico, Gallia merid.,
America, Africa.
789 Nothoscordum fragrans B t h.
America, Africa.
790 Ornithogalum caudatum
J a e q. Prom. b. Spei.
791 comosum L i n n. Europa
m.edit. or.
792 —var. contortum (Ten.).
Neap.
79 i graminifolium T h b g.Prom .
b. Spei.
794 longibracteatum J a e q.
Prom. b. Spei.
795 montanum T e n. Europa
austr., Oriens.
796 nanum S i b t h. Graecia,
Asia min.
797 narbonensis L i n n . Reg.
medit.
798 neglectum Pari. Europa.
799 orthophyllum T e n. Italia.
800 paterfamilias G o d r. Gallia
merid.
801 scilloides Jacq. Prom. b.
Spei.
802 *tenuifolium (j u s s. Gallia
merid., Italia, Sicilia,
Graecia.
18
803 Orni thogalum thyrsoides
Jacq. Prora, b. Spei.
804 umbellatum L in n. Europa
et Reg. medit., Africa
bor., America ber.
805 Phormium tenax F o r s t. IN .
Zeland.
806 Polygonatum officinale A 1 1.
Europa, Caucas., Aitai.
807 Rohdea japonica R o t h. Ja-
ponia.
808 — var. fol. variegatis.
809 Ruscus * aculeatus L i n n.
Africa bor., Asia occ.
Europa medit, et austr.
8 10 hypoglossum L i n n. Reg.
medit., Bithynia.
811 hypophyllum L i n n. Reg.
medit., Africa bor., Asia
occ. Madeira.
812 Scilla autumnalis L in n. Eu-
ropa. Africa bnr.. Asia
occ.
813 algeriensis II o r t.
814 bifolia L i n n. Europa. Asia
min.
815 Bruni T o d. Europa, Asia
occ.
816 *Cupani G u s s. Sicilia.
817 festalis S a 1 i s b. Europa
occ. et merid.
818 —a. albiflora H o r t.
819 — b. nutans S m.
820 Filangeri (T i n.).
821 hispanica M i 1 1 . Europa
austr., Ijusit., Hisp., Ita-
lia, Gallia.
822 intermedia G u s s Sardinia,
Africa trop.
823 italica L i n n. Italia, Gal-
lia merid., Helvetia, Ba-
dena.
824 lusitanica L i n n. Lusitan.
825 '^'peruviana L i n n. Sardinia,
Corsica, Sicilia, Italia,
Africa bor.
826 — *var. candida (G u s s.).
Sicilia.
827Scilla peruviana L i n n. *var.
Clusii .' P a r 1). Sicilia^
828 — *var. elongata (P a r 1.1.
Sicilia.
829 -*var. Hanghii ^T i n).
Ins. Maretimo (Sicilia).
830 -var. sicula (T i n.),
8:^1 Semele androgyna K u n t h.
Ins. Canar.
832 Smilax aspera L i n n. Eur.,
Oriens.
833 Tricyrtis hirta Hook. China
et Ind. or.
834 Tulipa sylvestris H e r b. Eu-
ropa.
835 Tupistra macrostygma
Baker, Reg. Hiraal.
836 Urginea haemorrlioidalis
S t h e i n h . Prom. b.
Spei.
837 Scilla S t e i n h. Prom. b.
Spei.
838 Veltheimia viridifolia Jacq.
Prom. b. Spei.
839 — *var. undulata M o e n e li.
840 Yucca aloifolia L i n u. (pi.
var.) India occ, Mexico
ad Carol. bor.
Orcliiolaceae.
841 Aceras *ant]iropopliora R. B r.
Europa.
842 Habenaria intacta B t h. Eu-
ropa, Africa austr.
843 Limodorum *abortivum S \v.
Europa med. et merid.,
Algeria, Asia minor.
844 Urchis *longibracteata
B i V o n. Europa austr.
845 longicruris L k. Reg. med.,
Algeria occ.
19 —
846 0rchis ^tridentata Scop. var.
lactea (Lam.t. Europa
merid., Africa bor.
847 Serapias ^lingua L i n n. Eu-
ropa austr.
848 — var. albitlora.
rnUsaceae.
84'J Canna flaccida Rose. Ame-
rica bor.
850 indica L i n n . Cosmop.
trop.
851 iridiflora R u i z. et P a v.
Peruvia.
852 macrophj'lla H o r t. Amer.
trop.
853 Musa Ensete Li n n. Abys-
sinia.
Palrnae.
854 Archontlioplioenix Cunnin-
ghamii H. W e n d 1.
Australia.
855 Brahea calcarea L i e b m ,
Mexico.
856 Chamaedorea oblongata
M a r t. Brasilia.
857 Chamaerops *humilis L i n n.
(p 1. va..) Hisp., Italia,
Africa bor.
858 Cocos flexuosa M a r t .
Brasilia.
859 Jubaea spectabilis H. B. et K.
Chili.
860 Howea Belmoreana B e e e.
Ins. Lord Howe. .
861 Howea forsteriana B e e e. Ins.
Lord Howe.
862 Livistona australis M a r t .
Australia.
863 chinensis R. B r. China et
Japonia.
864 Phoenix canariensis (Hort.)
Becc. Ins. Canariae.
865 dactylifera Linn. (pi. var.)
Africa bor., Arabia, Per-
sia, occ.
866 reclinata J a e q. Afr. or. et
occ.
867 Sabal Adansonif'G u e r n s.
Carolina merid., Georgia,
Florida.
868 blackburniana G 1 a z . Ind.
occ.
869 Palmetto L o o d . Amer.
bor.
870 princeps Hort.
871 umbraculifera M a r t. Ind.
occ, Mexico.
872 Trachycarpus excelsus G a y.
Japonia.
873 Fortunei Gay. China.
874 Washingtonia filifera H.
W e n d 1. America bor.
et occ.
875 robusta H. W e n d 1. Ame-
rica bor. et occ.
876 sonora Watson. Calif.
Por) tede f iacea e.
877 Pontederia loureiriana S e h.
Cochinchina.
— 20 —
fìestlaceae.
878 Elegia deusta K t h . Prora,
b. Spei.
Scltafplrjaceae.
879 Alpinia calcarata Rose. India
orient.
880 Globba Schomburghi Hook.
Siam.
881 Hedychium coronarium
K o e n. Ind. or.
882 coccineum B o e h. H a m.
Nepal.
883 gardnerianum Griff. Ind.
or.
S84 Roxburghii B 1 u m. Java.
885 villosum W a 1 1. Ind. or.
88BThalia dealbata Fras. Ame-
rica sept.
Typl7aceae.
887 Typha latifolia Li n n. Europa,
Asia, Africa bor.. Ame-
rica bor. et media.
888 stenophylla F. et M. Rossia,
Italia bor., Asia.
889 Shuttleworthii K o e li . et
S o nd. Europa centr. et
Reg. Danubialis.
Dicotylaceae.
flcaptliaceae.
890 Acanthus longitblius P o i r.
Europa merid.
891 niollis L i n n . Europa au-
str.
892 Anisacanthus virgularis N.
ab E. Nova Hispania,
Mexico, Ins. Canariae,
etc.
893 Barleria ventricosa H o e h s t.
Ab3'ssinia.
894 Dianthera nodosa B e n t h.
et Hook. Ind. or.
895 Fittonia argentea H o r t.
896 Hypoester paniculata
H 0 e h s t. Abyssinia.
897 Justicia furcata J a e q. Me-
xico.
8u8 hyssopi folla L i n n . Ins.
Canarie.
899 Mackaya bella H a r v . Bra-
silia.
900 Ruellia amoena N e e s. Au-
stralia.
901 geminiilora H. B. K. Amer.
trop.
902 lactea 0 a v. Mexico.
903 rosea H e m s 1. Mexico.
904 squarrosa F e n z 1. America
trop.
905 strepens L i n n. Am. bor.,
India or.
906 Tbunbergia elegans B o r z i,
Hort. Pan.
907 erecta (B e n t h.). Wall.
Afr. trop. occ.
908 — var. albitìora II o r t.
909 reticulata li o e h s t. Abys-
sinia.
— 21 —
9lf»
'JU
912
913
914
915
916
917
918
919
920
dn
922
923
924
925
926
927
928
929
930
931
firnafafjtaceac.
Achyranthes ^argentea L a m.
var. virgata M oq. Tand.
Abyssinia, Nabla, Arabia,
Sicilia, Sardinia, Gibalt.,
Aegypt., Porto Rico, Ja-
va, etc.
longifolia H o r t. Tockio.
Acnida cannabina L i n n.Ain.
bor.
Amarantus atropurpureus
R o X b. Ind. or.
Blitum L i n n. Reg. ternp.
et trop.
brasiliensis M o q. Bras.
caudatus L i n n . Oriens,
Africa trop.. India o-
rient.
defiexus L i n n . Europa.
dusii H 0 r t. Saigon.
emarginatns S a 1 z m. Reo-,
trop.
frumentaceus B u e h. Am.
bor.
gangeticiis L i n n . Reg.
trop.
- var. tricolor (L i n n.).
hypochondriacus L i n n. A-
merica bor.
lividutì L i n n. Am. bor
melancholicus L i n n. Chi-
na, Japonia, Brasilia,
etc.
paniculatus (L i n n.) M o q.
Tand. India or.. China,
America bor.
patulns B e r t. Am. bor. in
Europ. alien.
retroflexus L i n n . Am.
bor.
salicifolius H o r t. Ins. Phi-
lipp.
tenuifolius W i 1 1 d . Ind.
or.
viridis L i n n. Reg. trop.
932 Amblogyne polygonoides
R a f i n. Am. bor.
933 An3xhia dichotoma M i e h n.
Am. bor.
931 Ceiosia argentea L i n n. Co-
smop. trop,
935 cristata L i n n. India or.,
Bombay, Japonia.
936 piumosa H o r t. Hab ?
937 trigyna L i n n. Ani trop.
938 Deeringia celosioides R. B r.
As. et Austr. ti'op.
939 Froelichia floridana M o e q.
Am. bor., Ind. occ.
940 gracilis M o q. America bor.
941 Gomphrena decumbens
Jacq. Mexico, Bolivia,
etc.
942 globosa L i n n . qjI. var.).
India or., China, Japonia
Brasilia.
943 Haageana K 1 o t a se h. Me-
xico.
944 rosea G r i s e b. Reg. Ar-
gent.
945 Pupalia atropurpurea M o e q.
Asia merid., Afr. or. et
austr., Guinea, Hispa- •
nia.
946 Telanthera brasiliana M o e q.
Brasilia, Mexico, Java.
947 polygonoides M o q . Am.
trop.
flrnpclidaccae.
948 Ampelopsis hetei'ophylla
S i e b. et Zucc. China,
Mong., Japonia.
949 Cissus antarctica V e n t. Au-
stralia extratrop. or.
950 quadrangularis L i n n . As.
et Afr. trop.
22 -
951 Parthenocissus quinquefolia
(L i n n.) P 1 a n e li. A-
merica sept. et centr.
extratrop.
952 Vitis vinifera Lina. Oriens,
India bor. occ.
953 Henryana Wall. India o-
rient.
flqacatdleiCzeiz.
954 Corynocarpus laevigatus
F o r s t. Nov. Zel.
955 Pistacia lentiscus L i n n .
Reg. medit. omn., Insili.
Canarie.
95(j *Terebinthus L i n n. Eiirop.
raerid., Reg. medit.
praes. or. et Ins.
957 Plejogynium Solandri E n g 1.
Australia.
958 Rhiis *coriaria L i n n. Reg.
medit., Persia.
959 dioica B r o u s s. Reg. med.,
Africa trop.
960 laevigata L i n n. Proni, b.
Spei.
961 Incida L i n n . Africa an-
str.
962 pentapbyllus D e s f . Reg.
med.
963 sylvestris S i e b. et Z u e e.
Japon.
9()4 Toxicodendron L i n n. Ja-
ponia e Nippon, America
bor.
965 nndulata J a e q. Prom. 6.
Spei.
966 Scliiniis dependens O r t. Bra-
silia.
967 molle Linn. Peruvia, Bra-
silia, Uruguay, etc.
968 spinosus E n g 1. Brasilia.
969 Schinus terebinthifoliiis
R a d d i, Brasil.
firjorjQceac.
970 Anona Cherimolia M i 1 1
Peruvia, Nova Granata.
flpocyt7aceae.
Acokantliera venenata Don.
Prom. b. Spei.
Apocinum cannabinum
Linn. America bor.
Mandevillea suaveolens
Lindi. Reg. Argentina.
Nerium odorum A i t. India
bor. *
Oleander Linn. Reg. me-
dit. Asia minor, occ,
Arabia, Africa or.
Ochrosia elliptica L a b i 1 1.
N. Caled.
macrocarpa H o r t. Hab ?
Plumeria acutifolia P o i r.
Amer. austr.
bicolor R. et P. Amer.
austr.
Vallesia cymbaofolia H o r t .
Nova Hispania.
Vinca rosea Linn. Java,
India or. et Philipp.,
Brasilia, Mexico, Guya-
ua, etc.
982 — var. albiHora H o r t.
983 — var. immaculata H o r t.
971
972
973
974
975
976
977
97b
979
980
981
— 23 —
flraliaceae.
984 Aciuthopanax aculeatum
S e e m. Asia trop.
985 Aralia dactylifolia H o r t .
986 spinosa L i n n. Amer. bor.
987 Cussonia triptera Colla.
Africa austr.
988 Dendropanax pedunculatum
B e n t h. America me-
rid.
989 Fatsia japonica D e n e. et
P 1 a n e h. Japoiiia.
990 — var. fol. variegatis
991 Gilibertia cuneata Mar eh.
Brasilia.
992 Hedera *Helix L i n n . Eu-
ropa, Ins. Can., India
bor., etc.
993Heptapleurum rigidumS e e m.
Java.
994 stelzerianum H o r t.
• 995 venulosum S e e m . Ind.
or.
996 Paratropia rotundifolia T e n.
ex H 0 r t. neapol. 1845.
flrlstolocblaceae.
y97 Aristolocliia brasiliensis
M a r t. Brasilia.
99S Bodamae D i n gl.Thracia.
999 elegans M a s t. Brasilia.
1000 Kaempferi W i 1 1 d. Japon.
1001 Pistolochia L i n n. Reg.
medit. occ.
flscleplaelaceae.
1002 Araujia sericifera B r o t.
Peruvia.
1003 megapotamia Don. Bras.
1004 Asclepias angustifolia
S e h V e i g. Mexico.
1005 curassavica L i n n. ex An-
tiljis subsp. in hort.
regione trop.
1Ù06 mexicana Cav. Calif., Me-
xico.
1007 Gonolobus niger R. B r.
Syria.
4008 Gomphocarpus *fruticosus
R. B r. ex Arabia cult.
et subsp. in hortis.
10090xypetalum solanoidesHook.
Reg. Argentina.
1010 Periploca *graeca L i u n. Bi-
thynia, Iberia, Syria, Ita-
lia austr.
1011 laevigata A i t. Reg. Medit.,
Ins. Canar.
l012Stapelia atrata T o d. Prom.
b. Spei.
1013 bicolor Hort.
1014 bufonia J a e q. Prom. b.
Spei.
1015 ciliolata T o d . Prom. b.
Spei.
1016 clypeata Hort.
1017 conspurcata W i 1 1 d.Prom.
b. Spei.
1018 divergens Hort.
1019 Hamburyana Hort.
1020 hy brida Hort.
1021 maculata Jacq. Prom. b.
Spei.
1022 marmoi-ata Jacq. Prom.
b. Spei.
1023 mirabilis Hort.
1024 mixta Mass. Prom. b.
Spei.
1055 mutabilis Jacq. Prom. b.
Spei.
— 24
1026 Stapelia parvipunctata T o d.
Prom. ìj. Spei.
1027 pietà D o n n . Prom. b.
Spei.
1028 planifolia Jacq. Proni, b.
Spei.
1020 rectiflora H o r t.
1030 rugosa Jacq. Prom, b.
Spei.
1031 scntellata T o d. Prom. b.
Spei.
1032 variegata Li n ii. Prom. b.
Spei.
1033 verrucosa Mass. Prom. b.
Spei.
10J4 Vincetoxicuin officinale
M o e n e li. Europa, Reg.
Caucas.
1035 i)uri)urascens C. AI o r r.
Japonia.
Be^orjiaceae.
10:i() Begonia nelumbitbliaC ham.
et S e h 1 e e li t. Mexico.
1037 ricinifolia A. D i e t r. Bra-
silia.
1088 rubro-setulosa A. D C. Bra-
silia.
1039 Sandersii H o r t. Hab '?
1040 Schmidtiana R e g e 1. Bra-
silia.
1041 semperHorens Lk. et Ott.
Brasilia med. et austr.
1042 — var. albiliora H o r t.
1043 — var. erfordiana H o r t.
1044 undulata S e b o t . Brasi-
lia.
Bcrtocfidaceae.
1045 Berberis africana H e b e n -
s t r. Africa austr.
104() amarensis R u p r . Mau-
cbur.
1047 aquifolia P u r s h Amer.
bor.
1048 aristata D.C. India orient.
1049 asiatica R o x b. Reg. Hi-
mal.
1050 buxifulia L a m. Reg. ma-
geli.
1051 japonica R. B r. Japonia.
1052 latifolia R u i z. et P a v.
Peruvia.
1053 nervosa P u r s b. Am. bor.
occ.
1054 sinensis D e s f . Cbina.
1055 spicata H o r t.
105G tenuifolia Lindi. Me-
xico.
1057 vulgaris L i n n. Europa,
Asia.
1058Nandina domestica T b u n b.
Japon. China.
Bigr7or)iaceae.
1059 Bignonia tweediana L n d 1.
Brasilia.
10()0 Catalpa bignonioides \V a 1 t.
America bor.
lOGl Bungei C. A. Mey: China.
1062 Kaempteri Sieb. etZucc.
Japonia.
1063Jacaranda mimosaefoliaD o n.
Brasilia, Am. austr.
1064 Jncarvillea sinensis L a m k.
China.
25
1065 Pithecoctenium muricatum
M o e. Brasilia, Am. trop.
1066 cordifolium M a r t. Bras.
1067 Tecoma radicans J u s s. A-
merica sept.
1068 serratifolia G. Don. Ins.
Carib.
1069 stans J u s s. Mexico, A-
merica.
1070 — var. velutina D C.
filxaceae.
1071 Hovenia dulcis T h b g.
China, Japon.
1072 Kigellaria africana L i ii n.
Prom. b. Spei.
13orfa^lt7aceae.
1073 Alkanna lutPa D C. Europa.
1074 tinctoria T a u s s eli. O-
rions.
1075 Anchusa capensis T h ii b.
Africa austr.
1076 italica R e t z. Reg. Me-
dit.
1077 officinalis Linn. Europ.
1078 Asperugo procumbens Linn.
Europ., Oriens.
1079 Borrago *officinalis Linn.
Europa austr., Afr. bor.
1080 Cerinthe major Linn. Eu-
ropa, Asia min.
1081 Cordia Francisci G r a e f .
Hort. Casert.
1082 Cynoglossum *Columnae
B i V. Ital. merid., Si-
cilia, Graecia, Reg. da-
nub.
1083 Cynoglossum clandestinum
D e s f . Reg. TVIedit.
1084 Heynei Don. Ind. Or.
1085 *pictum A i t. Europa au-
str. medit. or.
1086 Wallichii Don. Reg. Hi-
mal.
1087 Echium calicinum V i v.
Reg. medit.
1088 *italicum Linn. Europa,
Reg. medit.
1089 *niaritimum W i 1 1 d.Hisp.
mer., Italia ins., Africa
bor.
1090 *plantagineumL i n n.Reg.
medit.. Europa centr. et
Angl. mer. occ.
1091 Ehretia laevis R o x b. Asia
et Australia trop.
1092 tinifolia Linn. India
occ.
1093 Erythrichium barbigerum
A. G r a y. Indie.
1O04 strictum P h i 1 . China.
1095 Echinospermura heteracan-
thum L e d e b. Reg.
Caucas.
1096 Heliophytum indicumLinn.
Reg. Argentina.
1097 Heliotropium *europaeum
Linn. Europa austr.
et Reg. medit.
1098 Bocconi G u s s.Sic, Graec.
1099 curassavicum Linn. Co-
smop. trop.
1100 peruvianum Linn. Pe-
ruvia.
IIUI Krynitzkia barbigera A .
Gray. Am. bor. occ.
1102 Lithospermum arvense
Linn. Europ., Oriens.
1103 purpureo-caeruleumL i n n.
Europ., Oriens.
1104 Myosotis caespitosa
S e h u 1 t z. Reg. bor.
1105 intermedia Link, ex
S e h u 1 1 z, Eu ;op., As.
bor., Oriens.
— 26
llOG Myosotis sylvatica H o ff m.
V. alpestris (Schura.) Eu-
ropa.
11('7 Nonnea alba D. C. Europ.,
Oi'iens.
1108 decumbens Moencli.
Reg. medit. occ.
1109 flavescens Fisch. Eiirop.
Oriens.
Ilio rosea Link. Reg. Cauc.
1111 Omphalodes linifolia
M o e n e h. Liisit., Hisp.
Gali., Ital.
1112 Symphvtiim asperrimum
Don. Reg. Oancas.
llilj oCficinale Linn. Europa,
Sibiria, Bithynia.
1114 — viir. bohemicum F. AV.
S e li m i d t.
1115 tanaicense S t e v. Ross.
llKi ToLirnefortia fruticosa Or-
to -■. M,.x: o
1117 hirsiitissima Linu. A-
inerica bor.
1118 Messerschmidia S w e e t.
Ins. Canar.
1 1 Ut Trachystemon orientale D .
Don. Asia min.
CacLaceae.
1120 Cereus acutangulus H o r t.
B er. ex Pfeiff. Me-
xic.
1121 alacriportanus II o r t. M o-
n a e. ex P f e i t' f. Bras.
1122 Bomplandi Parm. ex
Pfeiff. Brasilia.
1123 decaisneana D C. . Echi-
nopsis) Mexico.
1124 Droegeanus H i 1 d m. Ilab?
1125 Duvaìli Ilortli. Hab ?
(Ef^hinopsis .
1126 Cereus Eryesii H o r t .
B e r o 1 Reg. Argent.
1127 Forbesii H or t. Berol.
ex F o e r s t. Hab ?
1128 GuelichiiHort.iEcbinops.l.
1129 Hermentianus Monv. ex
Le m. Hab?
]ì() Houlletii Lem. Brasil.
UBI Jamacaru D. (). Brasilia.
llo2 — var. C3'aneus H o r t.
1183 imbricatus Haw. Mexico.
1134 labouretianus Cons.Mexic.
1135 Lagemanni D i e t r. Hab ?
(Eohiaops.).
1136 macrogonus H o r t. Ber.
ex Sai m. D y a n. Hab?
1137 Martini Lab. Argent.
1 13H monacanthus H o r t. Hab?
1139 nmltiplex H o r t. B eroi-
ex P fé iff. Bras.
UlU nigerrimus Link. (Echi-
nopsis; Chili.
1111 oxyganus Atto ^Echi-
nops) Bras.
1 142 peruvianus M i 1 1. Am.
austr.
1 143 tortuosus F o r b e s. Reg.
Argent.
11 14 triangularis M i 1 1. Hab ?
1145 validus Haw. Ann. austr.
1146 Zuccaiini Pfeiff. (^Echi-
nop.) Mexico.
1147 Echinocactus aulacogouus
Le m. cult in liortis, ex
Mexico.
1148 electracantluis Lem. Me-
xico.
1149 Ottonis Link, et Otto
Mexic.
1 150 Epiphjdlum truncatum
H a w. Brasilia.
1151 Mammillaria bocasana
P o s e 1 g. Texas.
1152 Bockii F o r s t. Mexico.
1153 centricirrha Lem. Mexic.
1151 coronaria Haw. Mexico.
1155 crocidata Lem. Mexic.
1156 crucigera M a r t. Mexic.
— 27
1157 Mammillaria elongata
H e ni s 1. Mexico.
1158 Foersteri M u e h 1 e n p f.
Mexico.
1159 glauca D i e t r. Mexico.
IKìO longimanna D C. Mexico.
1161 — var. globosa H o v t.
1 162 raegacantha S a 1 m -
D y e k. Mexico.
1163 minima R e i e li b . Me-
xico.
1164 inicroceros Lem. Mexic.
1165 multiceps S. D. Culta in
hortis.
1166 — var. major H o r t.
1167 mutabilis S e h e i d w.
Mexico.
1168 Neumanniana Lem. Me-
xico.
1169 pentacantha Pfeiff. Me-
xic.
1170 pusilla S w e e t. Amer.
1)71 rhodacantha S a 1 m-Dy e k.
Hab?
1172 rhodantba Link, et O t t.
Mexico.
1173 Seitziana M a r t. Mexico.
1174 stella aurata M a r t. Me-
xico.
1175 uberiformis Z u e e. Mexic.
1176 viridis S a 1 m-D y e k. Me-
xico
1177 Webbiana Lem. Mexic.
117H Zuccariniana M a r t. Me-
xic.
1 179 Opuntia am3'clea T e n o r.
Mexic.
1180 anacantha S p r e n g .
Hab ?
1 181 balearica H o r t.
1182 Chaquensis H o r t.
1 183 Cymachila H o r t.
1184 decumbens S a 1-D y e k.
Mexic.
1185 Dilleni Haw. America
australis.
1186 elongata Haw. America
australia.
1187 Opuntia *Ficus-indica M i 1 1.
(pi. var.), Am. austr.,
Italia raerid. indigenata.
1 188 glaucophylla W e n d 1.
Mexico.
1 189 haematocarpa H o r t .
1190 Labouretiana H o,r t .
1191 Lemaireana C o n s o 1.
Hab ?
1192 leucotricha DO. Mexico.
1193 maculacantha C. F. F o e r-
s t. Rep. Arg.
11"j4 monacantha Haw. Amer.
austr.
1195 — var. prolifera H o r t.
America austr.
1196 uigricans Haw. Amer.
austr,
1197 polyantha Haw. Am.
austr.
1198 pseudo-TunaS a 1 m-Dyck.
Mexico.
1199 robusta Wendl. Mexic.
1200 stricta H a w. America
austr.
1201 tomentosa S a 1 m-D y e k.
Am. austr.
1202 Tuua Hill. Amer. austr.
1203 vulgaris Mi 11. America
bor.
1204 Rhipsalis fasciculata Haw.
Ind. occ.
1205 Forbesii H o r t.
CalyCantliaceae.
1206 Calycauthus occidentalis
H o o k. et A r n. Califor.
1207 Chimonanthus fragrans
L i n d 1. Japonia, China.
— 28
Carnpaf)Cilaceae.
1208 Adenophora Laniarcki
F i s eh. Sibiria.
1209 marsupiifolia F i s eh.
Dahur.
1210 trachelioides M ax i m.
China.
1211 Campanula elegans E, o e m.
et S eh u 1 t. Sibiria.
1212 Erinus L i n n. Reg. me-
dit.
1213 medium L i n n. Europa
austr.
1214 punetata Lara. Sibir., Ja-
pon.
1215 Rapunculus L i n n. Euro-
pa, Oriens, Afr. et Asia
bor.
1216 versicolor S i b t h. et S m.
Italia, Graecia.
1217 Codonopsis ovata B t h.
Reg. Hi mal.
1218 Tracheli um *eaeruleum
Linn. Italia cont. et
Ins., Afr. bor.
1219 Wahlenbergia nutabundaA.
D. C. Ital.
Cal^iiabinaceae.
1220 Cannabis *sativa Linn.
Persia, Italia (eulta).
Capparldaccae.
1221 Capparis rupestris S i b t.
et S m. Italia, Crraecia,
Hisp. merid., Dalm.
1222 Cleome arborea H. B. K.
Venezuela.
1223 gigantea Linn. Amer,
austr.
1224 gr iveolens R a f . Amer.
bor.
1225 juneea Sparm. Hab ?
1226 muricata Edgew. India
or.
1227 serrata J a e q. Ind. oc-
cid.
1228 speciosa Raf. America
bor.
1229 speciosissima D e p p e. Me-
xico.
1230 spinosa Jaeq. Am. austr.
1231 viscosa Linn. Geront.
trop.
1232 Gynandropsis pentaphylla
Cosmop. trop.
Caprifoliaceae.
1238Lonieera *caneseens S eh u-
s b. Sicilia, Maroceus.
1234 chrysantha T u r e z . Sibi-
ria.
1235 gibbosa Will. Mexico.
1236 grata A i t. Amer. bor.
1237 *implexa A i t. Reg me-
dit.
1238 involucrata Banks. A-
meriea bor.
1239 japonica T h b g. Reg. Hi-
mal.
1240 orientalis Lam. Himal.
1241 Rupreetxii Regel. Ame-
rica.
1242 tatarica Linn. Sibiria.
1243 Sambucus Ebulus Linn.
Europa, Caucasus.
1244 nigra Linn. Europa, A-
sia bor.
29 -
1245 Symphoricarpus microphyl-
lus H. B. et K. Mexico
1246 racemosus Michx. Ame-
rica bor.
1247 Viburnum Hardweggi Btb.
Mex., Guaterò.
1218 lautanoides Michx. A-
mer. bor.
1249 odjratissimumK e r-G a \vl.
Keg. Hiinal., China.
1250 Opulus Lina. Europ. As.
et Am. bor.
1251 pruuifoliutn L i n n. Am.
bor.
1252 tauricum H o r t.
1253 *Tinus Lina. Europa au-
str. occ, Africa bor.
Caryopl7yllaceae.
1254 Arenaria grarainifolia S e fa-
rà d. Hung., Traassylv.,
Ross, austr., Sibiria.
1255 leptoclados (G u s s. ) Eu-
ropa, Afr. bor., Asia
miaor.
1250 *procumbeas Vahl. Hisp.
et Ital. austr., Afr. bor.,
Ins. Canariae.
1257 serpjdlifolia L i n n. Euro-
pa, Asia min.
1258 Cerastium arvease fj i o a.
Reg. temp. bor.
1259 brachypetalum D e s f . Eu-
ropa, Reg. medit.
1260 chloraefolium F i s e h. et
M e y. As. mia.
1261 glomeratum T h u i 11.
Reg. temp. et subtro-
pical.
1262 oblongifolius H o r t.
1263 perfoliatum Linn. Reg.
Medit., As. min.
1264 Cerastium purpurasceas
A d a m s. As. Min. Reg.
Caucas.
1265 Dianthus atrorubens Ali.
Europ. austr.
1266 barbatus Linn. Europa.
1267 banaticus He uff. ex
G r i s e b. Baaatus.
1268 Caryophyllus Linn. Eu-
ropa, Asia min.
1269 Carthusiauum Linn. Eu-
rop., As. min.
1270 chinensis Linn. Europ.,
As. temp.
1271 deltoides Linn. Europ.
Tibet.
1272 Hedwigii Borb. Europ.
1273 Lequini H o r t.
1274 plumarius Lina. Europa
med. praes. or.
1275 polyraorphus B i e b. Rag.
Caucas.
1276 rupicolus B i v. Sicilia, I-
talia merid.
1277 superbus L i n n. Europ.
As. bor.
1278 Gypsophila altissima Linn.
Sibiria.
1279 elegans B i e b . Asia min.
1280 paaiculata Li a a. Europ.
As bor.
1281 Lychnis Buageaaa F i se h.
China,
coelirosa D e s r . Reg.
med.
Corsica Laisel. Corsie,
Pyrea.
1284 dioica L i a a. Europa.
1285 divaricata R e i e hi). Sici-
lia, Hisp.
Flos-Jovis D e s r. Helv.
merid., Ital. bor., By-
zanth.
Fortuaei H o r t.
fulgeos Fisch. Sibiria.
1289 Githago Scop. Europa,
Sibiria, Graecia, Aoat.,
Pers. e te.
1282
1283
1286
1287
1288
— 30
1290Lychuis lapponica H o i* t.
H a ra b.
1291 macrocarpa B o i s s. Reg.
medit.
1292 rubrum H o r t.
1293 vespertina Sibth. Reg.
medit.
1294 Viscaria Linn. Europa.
Asia bor.
1295 Polycarpaea Teneri ffaeL a m.
Ins. Teneriffa.
1296 Polycarpon *tetraphyllum
Linn. Reg. medit. et
Europa omnis. fere cosm.
1297 Sagina maritima D. Don.
Europa.
1298 Saponaria officinalis L i n ri.
Europa, Asia occ.
1299 ocymoides Linn. Europ.
austr.
1300 persica B o i s s. Persia.
1301 Vaccaria Linn. Europa,
Asia minor., Sibiria.
1302 Silene {-.egyptiaca Linn.
Afr. l)or., Syria.
1303 Armeria Ijinn. Europa
austr.
1301 apetala W i 1 1 d. Europa
austr.
1305 caucasica B o i s s. Reg.
Caucas.
1306 colorata P o i r. Reg. me-
dit.
1307 crassipes Fenzl. Siria.
1308 eretica Linn. Europ.
austr.
1309 Cucubalus W i b e 1. Euro-
pa, Afr. bor.
1310 cyathula H o r t.
1311 distica W i 1 1 d. Reg. med.
occ.
1312 Drummondi Hook. Am.
bor. occ.
13 13 '^fruticosa Linn. Graecia,
Sicilia.
1314 'gallica Linn. Europa,
Africa bor.
1315 Silene longiflora Ehrh.
Eur. or., Oriens.
1316 lydia B o i s s. Asia min.
1317 macrodonta B o i s s. Grae-
cia.
1318 muscipula L i n n. Reg.
medit.
1319 nocturna Linn. Res:.
medit , Africa bor., Asia
occ.
1320 odontopetala Fenzl. As.
min., Syria.
1321 orientalis Mill. Oriens.
1322 pendulaLinn. Lusit.,
Hisp., Italia , Creta et
Sm^'^rne.
1323 quinquevulnera L i n n.
Europa.
1324 Roemeri F r i v a 1 d . Ba-
nat.
1325 rubella Linn. Reg. Me-
dit, Mesopot.
1326 Sartorii B o i s s. Insul.
Cyclad.
1327 sax i fraga Linn. Europa.
1328 Schweirfurti R o h r b. Nu-
bi a.
1329 sicula H o r t.
1330 tridentata D e s f . Reg.
Medit. occ.
1331 vesiculifera I. Gay. Ci-
licia.
1332 vespertina R e t z. Reg.
Medit., Afr. bor.
1333 viscosa P e r s. Eui'opa, A-
sia bor.
1334 Stellaria *media L i n n. Or-
bis, terr. fere omnis.
1335 — var. apetala (Ucria)
B o i s s. Cum specie.
1336 Sjiergularia rubra Presi.
Europa.
1337 pentagona IT o r t.
1338 Tunica prolifera S e o p.
Europa, Reg. Caucas.
1339 rhodopea H o r t .
— 31 —
Castiatlf)aceae.
1B40 Casuarina stricta A i t . An-
stral.
1341 torulosa A i t. Austral.
Celastfaceae.
1342 Celastrus scandens L i n n.
America sept.
1343 Elaeodendron australe Ve nt.
Nova Hollanda.
1:^44 capense Eckl. et Ze}-!!-
Prom. 1). Spei.
1345 orientale J ac q. Ins. Mau-
rit., Madag.
1346 Euonymiis americanus L i n.
Am. sept.
1347 europaeus L i n n. Europa.
1348 fimbriatus AVall. Reg.
Hi mal.
1340 japonicus L i n n. fi 1. Ja-
ponia.
1350 — var. tbl. varieoatis.
Ctierjopodlaccac.
1351 Atriplex colotheca Fries.
Siiecia
1352 confertitìoi'a S. "Wats.
Am. bor. occ.
1.-53 bortensis Linn. Cosmop.
I:ìó4 nitens S e b k. Europ., O-
riens.
1355 semibaccata R. B r. Au-
stral.
135G sibirica L i n n. Sibiria.
1357 Atriplex spongiosa F.
M u e 1 1. Austral.
1358Basella rubra Linn. Asia
et Africa trop.
1359 Beta vulgaris L i n n. Euro-
pa, Afr. bor., Oriens.
1360 maritima Linn. Rea.
medit.
1361 Chenopodium album Linn.
Omnis terr. orbis.
1362 ambrosioides Linn. Am.
bor. et trop.. Europa au-
str., Afr. bor. et austr..
India or.
1363 Bonus-Henricus Linn.
Europa.
1364 foetidum S e h r a d. Reg,
trop.
1365 murale Linn. Orbis terr.
fere omnis.
1366 opolifolium S eh rad.
Reg. bor.
1367 Quinoa Willd. Am. au-
str.
1.368 vulvaria Linn. Europa,
Asia bor.
1369 Corispermum hyssopifolium
L i n n. Europa, Am.
bor.
1370 Hablitzia tamuuides B i e b.
Reg. Caucas.
1371 Kochia arenaria Ro th.
Austr., Asia occ.
1372 scoparla S e h r a d. Europa,
Asia bor.
1373 Monolepis trifida S eh rad.
Sibiria.
1374 Salsola Kali Linn. Reg.
bor. et austr. temp.
1375 rosacea Linn. As. med.,
Sibir.
1376 Spinacia oleracea Linn.
Ubique cult.
1377 Teloxis aristata Moq. Ara.
bor.
— 32
Clstsceae.
1378 Cistus cyprius La in. Ins.
Cyprus.
1379 ladaniferus L i n n. Reg.
medit. oc,c.
1380 monspeliensis L i n n. Reg.
medit. occ.
1381 parviflorus Lam. Reg.
medit occ.
1382 polymorphus W i 1 k. Reg.
medit.
1883 populifolins L i n ii Reg.
medit. occ.
1384 purpureus Lam. Oriens.
1385 *salrifoliiis L i n n. Europa,
Afr. l)or , Reg. medit.,
Persia.
1386 vaginatiis A i t. Tenerifif.
1387 Helianthemum canum
B o i s s. As. min.
1388 Fumana Mill. Reg. med.
1389 guttatum Mill. Europa
medit. et austr., Africa
ber., Syria.
l?>90 haliraifoliiim Pers. Reg.
medit.
1391 leditbliiim Mill. Europa
austr.
139"2 niloticum Moench. Eu-
ropa et Africa bor., Reg.
medit., Caucasus, Persia,
Armenia.
1393 variabile Spach. Reg.
medit.
Cofpposltac.
1394 Achillea ageratum L i n n.
Europa.
1395 aegyptiaca H o r t.
1396 Achillea lanata S p r. Po-
dolia.
1397 magna L i n n. Europa.
1398 millefolium Ledeb Eu-
ropa, Asia min.
1399 odorata Linn. Europ.,
Oriens.
1400 Ptarmica Linn. Reg.
bor. temp.
1401 rosea Wal ds t. Hungar.
140-3 sulphurea B o i s s. Syria.
1403 Actinomeris squarrosa
N u 1 1. America bor.
occ.
1404 tetraptera D C. Mexico.
1405 Actinella linearifolia T o r r.
et G r a y. Texas.
1406 Ageratum raexicanumSim s.
Meri e.
1407 Ambrosia artemisioides
M e 3' e n. Peruv.
1408 bidentata M i e h x.Am bor.
1409 maritima L i n n. Europa,
Oriens.
141(1 trifida Linn. Amer. bor.
1411 Amellus annuus W i 1 1 d.
Africa austr.
1412 AmiMobium alatura R. Br.
Nova Hollanda.
1413 Anacyclus P\u-etrum D C.
Africa bor., Oriens.
1414 Andryala varia L o w e, Ins.
Maaer.
1415 Anthemis arvensis L in n.
Europa.
1416 aetnensis S e h o uw. Mont.
Aetna.
1417 austriaca Jacq. Ital.
bor., Reg. danub. , Cau-
casus.
1418 Biebersteiniana L. Ivo eh.
Oriens.
14L9 Chamomilla Willd. Eu-
ropa austr.
1420 Corsica H o r t.
1421 Cotula L i n n. Europa,
Afr. bor., Oriens.
1422 granatensis B o i ss.Hispan.
33
1423 Anthemis palaestina R e u t.
As. min., Syria.
1424 peregrina Linn. Italia,
Graecia, Asia min.
1425 tinctoria Linn. Europa,
Oriens.
1426 Aplopappus rubiginosus
T o r r. et G r a y. Amer.
bor.
1427 ArctiumLappa L i n n.Europ.
1428 Arctotheca repens W e n d 1.
Africa austr.
1429 Arctotis stoechadifolia
B e r g. Africa austr.
1430 Arnica longifolia Eaton.
Am. bor. occ.
1431 Artemisia annua Linn.
Asia bor., Oriens.
1432 Absinthium Linn. Eu-
rop.
1433 *arborescens Linn. Italia,
Oriens, Reg. medit.
1434 camphorata Vili. Europa
austr.
1435 Dracunculus Linn.
Europa, Oriens.
1436 fragrans H o r t.
1437 pontica Linn. Europa,
Reg Cauc, Song.
1438 Stelleriana B e s s. Am.
bor., Kamtschakha.
1489 variabilis T e n. Ital., Hisp.
1440 vulgaris Linn. Europa,
Asia, Afr., Amer.
1441 Aster azureus Lindi. Am.
sept.
1442 diplostephioides B e n t h.et
Hook. Reg. Himal.
1443 filifolius V e n t. Afr. austr.
1444 formosissimus H o r t. ex
Heynh. Hab ?
1445 junceus A i t. Am. bor.
1446 laevis Linn. Am. sept.
1447 Novi Belgii L i n n. Am.
sept.
1448 scaberrinus L e s s. Me-
xico.
1449 Aster sericeus V e n t.
America sept.
1450 sibiricus Linn. Sibiria,
Am. bor. occ.
1451 Baccharis halimifolia Linn.
Am. bor.
1452 pigmaea D C. Chili.
1453 rosmarinifoliaH o o k. Chili.
1454Bellis *annua Linn. Reg.
medit.
1455 perennis Linn. (fi. pieno)
Europa, Asia.
1456 Bellium bellidioides Linn.
Reg. medit.
1457 Berkheya Adlami Hook.
Afr. austr.
1458 Berlandiera texana D C. Am.
bor.
1459Bidens bipinnata Linn.
Reg. trop.
1460 cernua Linn. Reg. bor.
temp.
1461 connata MnhI. Am. bor.
1462 Nova-Caledoniae E o r s t,
N. Hebrid.
1463 pilosa Linn. Am. austr.,
Ind. occ.
1464 quadrìseta H o e h s t. Afr.
trop., Sibir.
1465 tripartita L i n n. Europ.
1466 Borricchia frutescens D C.
Am. bor.
1467 Brichellia grandiflora N u 1 1.
Am. bor. occ.
1469 Buphthalmum salicifolium
L i n n. Europa.
1470 Calendula *arvensis Linn.
Europa, Ins. Can., Oriens.
1471 aegyptiaca D e s f . Reg.
medit.
1472 algeriensis B o i s s. et
R e u t. Algeria
1473 bicolor R a f . Europa, O-
riens.
1474 cristagallis V i v. Reg.med,
1475 fulgida Raf. Sicilia.
1476 lusitanica H o r t.
1477 maritima G a s s. Sicilia.
— 34 -
1478 Calendula olgai'biensis
Hort.
1479 officinalis L i n n. (fi. pieno)
Europa austr.
1480 palaestina Bo i s s.Palestin.
Mesopot.
1481 sancta Hort.
1482 *stellata C a v. Sicilia, A-
fr. bor.
1484 Callistei^lius hortensisC o s s.
China, Sibiria.
1485Carduus* corymbosus Ten.
Italia infer.
148G lampedusanus Lojac.
Insul. Lopadusa.
1487 p\'chnocephalu.s L i n n.
Europa, Reg. medit.,
Oriens.
1488Carthamus flavescens
AVilld. Asia min., Sy-
ria.
1489 glaucus B i e b. Asia, Per-
sia.
1490 lanatus Linn. Europ.
austr., Asia min.
1491 leucanthus Hort.
1492 leucocaulus S. et S m. Ar-
chip.
1493 tinctorius Linn. India
or., Aegypt.
1494 Catananche coerulea Linn.
Reg. medit.
1495 lutea Linn. Reg. medit.
1496 Genia turbinata P e r s. Afr.
austr.
1498 Centaurea atropurpurea
W a 1 d s t. et K i t. Han-
gar.
1499 Calcitrapa Linn. Europa,
Afr. bor.
1500 cerinthifolia S i b t h. et
S m. Graecia.
1501 *Cineraria L i n n. Europa,
Afr. bor.
1502 Crocod^lium Linn. Sy-
ria.
1503 Centaurea Cyanus Linn.
Europa, Reg. Caucas.
1504 dealbata W i 1 1 d. Asia
Persia.
1506 eriophora Linn. Gallia,
Lusit.
1507 eriospata Linn. Gallia,
Lusit.
1508 jacea L i n n. Europa med.
1509 melitensis Linn. Europa
austr.
1510 nigra Linn. Europ.
1511 pulclierrima W i 1 1 d.
Caucas.
1512 romana Linn. Italia.
1513 scabiosa Linn. Europa.
1514 sempervirens Linn. Ita-
lia, Lusit.
1515 sicula Linn. Sicilia.
1516 *sphaerocephala Linn.
Europa medit.
1517 splendens Linn, Hisp ,Ital.
1519 sulphurea W i 1 1 d. Sicil.
1520 tauromeritana G u s s. Si-
cilia.
1521 verbascifolia Vahl. Ara-
bia.
152-2 Cephalophora ai-omatica
S eh rad. Chili.
1523 Chardinia xeranthemoides
D e s f . Asia min.. Per-
sia.
1524 Charieis heterophylla C a s s.
Africa austr.
1525 Chrj'santhemum carinatum
Se h o u s b. Afr. bor.
1526 caucasicum Pars. Reg.
Gauc.
1527 cinerariaefolium V i s. Dal-
matia.
1.528 cocci neum W i 1 i d. Reg.
Cane, Persia.
1529 *coronarium Linn. Eu-
ropa austr.
1530 corymbosum L i n n. Eu-
ropa, Afr. bor. , Caucas.
- 35 —
1531 Chrysantliemum decaisnea-
nnm P e r s. Hab ?
1532 clisciforme C. A. M e y.
Reg. med.
153B fasciculatum Hort.
1534 fruticosura Veli. Brasil.
1535 indicum Li n n. China,
Japouia.
1537 marginatnm Hort.
1538 paludosum P o i r. Afr. bor.
1539 Parthenium B e r n h . Eu-
ropa.
1510 persicum Bolsa. Persia,
1541 prealLuni V e n t. Asia
min., Persia.
1542 segetum L i n n. Europa,
Afr. bor., Asia ooc.
1543 viscosum D e s f. Reg.
medit.
1544 Cichorium Endivia L i n n.
Europa, Orieus.
1545 Intybus L i n n. Europa,
Oriens.
1546 Cladanthus proliferus D C.
Afr. bor.
1547 Cnicus aracnoideus B i e b.
Reg. Cauc.
1548 benedictus Hort.
1549 gnapholoides W i 1 1 d. Ita-
lia.
1550 niveus C. Presi. Europa.
1551 scabrum Hort.
1552 syriacus R o t h. Italia,
Oriens.
1553 Valenowskyi Hort.
1554 Wallichi Hook. Reg.
Hi mal.
1555Conyza ambigua D.C. Co-
smop.
1556 ivaefolia L e s s. Afr. au-
stralis.
1557 Coreopsis Atkisoniana
Hort.
1.558 aurantiaca Hort. Hab?
1559 auriculata L i n n. Amer.
bor.
1560 bicolor B o s s e. Hab ?
1561 Coreopsis coronata Hook.
Texas.
1562 Drummondi T o r r. et
G r a y, Texas.
1563 grandiriora N u 1 1. Amer.
bor.
1564 lanceolata L i n u. America
bor.
1565 tinctoria N u 1 1. America
bor.
1566 Triptei-is L i n n. America
bor.
1567 Cosmidium filifolium N u 1 1.
Cosmop.
1568 Cosmos bipinnatus C a v.
Am. bor., Mexico.
1569 sulphureus C a v. Mexico.
1570 Cotula corouopifolia L i n n.
Europa, Africa.
1571 Crepis alpina L i n n. Asia.
1572 buxifolia Linn. Sicilia.
1.573 foetida Linn. Europ., As.
or.
1574 hyemalis B i v. Afr. bor.
1575 rubra Linn. Ital., Graec.
1576 Crupina *vulgaris C a s s,
Reg. medit.
1577 Criptostemma calendula-
ceum R. B r. Prom. b. .
Spei.
1578Cynara Cardunculus Linn.
Reg. medit.
1579 Dalilia variabilis D e s f .
Mexico.
1580 Dimorphotheca aurantiaca
D. C. Afr. austr.
1581 pluvialis M o e n e h. Prom.
b. Spei.
1582 Echinacea purpurea M o e n-
c h. Amer. bor.
1583Echinops cornigerus D C.
India or.
1584 dabui'icus F i so h. Daliur.,
Mongol.
1585 exaltatus S e h r a d. Hun-
garia.
1586 persicus S t e v. Reg. Cauc.
- 36 -
1587 Emilia sonchifolia D C. Asia
trop.
1588Encelia calva A. G r a y.
Am. bor.
1589Eupatorium album L i n n.
Amer. bor.
1590 aromaticum L i n n. Am.
bor.
1591 atrorubens (L e m.) H. Pan.
Mexico.
1592 calaminthaefolium H. B.
et K. Mexico.
1593 cannabinum Li n n. Eur.,
Asia bor.
1594 coelestinum L i n n. Amer.
bor., Ind. occ.
1595 Haageanum Regel. HabV
1596 janthinum H e m s 1. Me-
xico.
1597 lucidum Orteg. Mexico.
1598 macrophyllum L i n n. Am.
trop.
1599 inegalophyllum K 1 a t t.
Mexico.
1600 petiolare M o e q. et S e s s.
Mexico.
1601 violaceum R a f . Hab ?
1602 Evax umbellata Gaertn.
Reg. medit.
1603 Felicia angustifolia N e e s.
Africa austr.
1604 fragilis C a s s. Africa
austr.
1605 Filago gallica L i n u. Eu-
ropa, Asia bor. , Oriens.
1606 ^germanica L i n n. Europa,
Oriens.
1607 Flaveria Contrayerva P e r s.
Am. trop.
1608 repanda Lag. Texas, Mex.
1609 Gaillardia lanceolata M i -
e h X. Amer. bor.
1610 pulchella F o u g e r. Amer.
sept.
1611 — var. pietà (Sweet).
1612 Galactites *tomentosa
M o e n e h. Reg. medit.
1613 Galinsoga parviflora C a v.
Am. austr.
1614 Gazania pinnata L e s s.
Pi'om. b. Spei.
1615 Geropogon glabrum L i n n.
Europa.
1616 Gnaphalium undulatum
L i n n. Africa austr.
1617 Grindelia glutinosa D u n.
Amer. bor. occ.
1618 humilis Hook. Calif.
1619 integrifolia D C. Am. bor.
occ.
1620 robusta Nutt, California.
1621 squarrosa Dunal. Am.
bor. occ.
1622 Guizotia abyssinìca C a s s.
Africa trop.
1620Gynura aurantiaca D C.
Java.
1624 Helenium microcephalum
D C. Mexico.
1625Helianthus annuus L i n n.
Am. sept.
1626 cucumerifolius T o r r. A-
mer. bor.
1627 divaricatus L i n n. Am.
bor.
1628 micranthus S p r e n g.
Mexico.
1629 orgyalis D C. Amer. bor.
occ.
1630 tracheliifolius T o r r. Am.
bor.
1631 Helicbrj^sum angustifolium
D C. Reg. medit., Oriens.
1632 bracteatum Willd. Au-
stralia.
1633 decurrens, M u e 1 1. Austr.
1634 diosmaefolium S w e e t.
Austral.
1635 foetidum M o e u e li. Afr.
trop. et austr.
1636 lanatum D C. Asia min.
1637 orientale Gaertn. Ar-
chip., Asia minor.
1638 *rupestre D C. Reg. medit.
1639 *saxatile M 0 r i s. Sardinia.
37 —
1640 Helipterum roseum B t h.
Australia.
1641 Helmintia ecliioides G a e r-
t n. Europa.
1642 Hieracium crinitum S i b t h.
et S m. Sic, As. min.
1643 Humea elegans S m. Austr.
1644Hyoseris radiata L i n n.
Reg. medit.
1645 Hypochaeris *aetnensis
Bth. et Hook. Sicilia.
1646 laevigata Bth. Hook.
Afr. bor., Sic.
1647 Hysterionica linearifolia
B a k. Bi'asilia.
1648 latibellia purpurea D C.
Mexico.
1649 Inula crithmoides L i n n.
Reg. medit.
1650 *graveolens D e s f. Reg.
medit.
1651 montana L i n n. Europa
austr.
1652 obtusifolia K e r n. Reg.
Himal.
1653 viscosa Ai t. Reg. medit.
1654 Iva xantbifolia N u 1 1. Am.
bor.
1655 Jurinea alata C a s s. Reg.
Caucas.
1656 Koelpinia linearis Pali.
Asia occ. et bor.
]657Lactuca oleifera H o r t.
1658 quercina L i n n. Eui'opa,
Reg. Cauc.
1659 saligna L i n n. Europa,
Africa bor. occ.
1660 sativa L i n n. Culta.
1661 Scariola L i n n. Europ.,
Oriens.
1662 viminea Presi, Reg.
Medit.
1663 virosa L i n n. Europa , A-
sia bor.
1664 Lapsaua communis L i n n.
Europa, Oriens, Asia
min.
1665 Lasthenia glabrata Lindi.
Calif.
1666 obtusifolia Cass. Chili.
1667 Layia Douglasii Hook, et
Arn. Am. bor. occ.
1668 gaillardioides Hook, et
A r n. Amer. bor. occ.
1669 platyglossa A. G r ay. Calif.
1670 Leontodon Saizmanni Ball.
Reg. medit.
1671 Lindheimera texana A.
G r a y. Texas.
1672 Lonas inodora G a er t n.
Reg. medit.
1673 Madia elegans D. Don.
Am. bor. occ.
1674 sativa Mol in. Am. bor.
occ.
1675 Matricaria africana B e r g.
Africa austr.
1676 confusa Fisch. M e 3^ et
Avè-Lall. Hab?
1677 corymbifera D C. Asia,
Persia.
1678 maritima L i n n. Europa.
1679 nigellaefolia D C. Africa
austr.
1680 oreades Boiss. Syria.
1681 suaveolens H o r t.
1682 Militella pusillaS o m m i e r.
Ins. Malta.
1683 Microseris leucocai'pa H o r t.
1684 pygmaea D. D o n. Chili.
1685 Micropus bombicinus Lag.
Reg. medit.
1686 erectus L i n n. Europ.
1687 Mikania scandens W i 1 1 d.
Amer. calid.
1688 Montanoa bipinnatifida C.
Ko eh. Mexico.
1689 Mulgedium fioridum H o r t.
1690 Obeliscaria pulcherrima DC.
Am. bor. occ.
1691 Odontospermum maritimum
S e h. Reg. medit.
1692 Onopordon macranthum
S e h o u b. Reg. medit.
— 38 -
1693 Palatbxia texana D C
Texas.
1694 Pallenis *spinosa C a s s.
Reg. med., Oriens.
1695 Picridium vulgare Desi".
Reg. medit.
1696 Picris pauciflora W i 1 1 d.
Europ. austr., Oi-iens.
1697 Plucliea Dioscoridis D C. A-
frica trop.
1698 odorata Ca.ss. Ainer. au-
stralis.
1699 Podacheuium paniculatum
B e n t h. Mexico.
1700 Psiadia glutinosa J a e q.
Ins. Maurit.
1701 Pulicai'ia disenterica G a-
e r t a. Europa.
1702Rliagadiolus Hedypnoides
Ali. Reg. medit.
1703 stellatus Gaertn. Reg.
medit.
1701 Rodigia comm utataS p r e n g .
Graecia.
1705 Rudbeckia amplexicaulis
Valli. Amer., Mexico.
1706 americana H o r t. Hab ?
1707 fulgida A i t. Ani. bor.
1708 laciniata L i n n. America
bor.
1709 lanceolata B e r t. Amer.
bor.
1710 maximiliaua Ho r t. •
1711 purpurea L i n n. America
bor.
1712 speciosa W e n d e r. Amer.
bor.
1713 subtomentosa P u r s h.
Amer. bor.
1714 Santolina rosmarinifolia
L i n n. Europa austr.
1715 Sanvitalia procumbensL a m.
Mexico .
1716 Schkuhria Schkuliwides
Ho rt.
1717 Scorzonera angustifolia
L i n n. Europa austr.
1718 Scorzonera calci trapaefolia
Va hi. Europ.
1719 laciniata L i n n. Reg. me-
dit , Caucas.
1720 Scolymus liispanicus L i n n.
Reg. medit.
1721 Senecio aetnensis Jan. Ita-
lia.
1722 aegyptiacus Linn. Ae-
gypt.
1723 Anteupliorbium S e h. A-
frica austr.
1724 bicolor T o d. Italia, Grae-
cia.
1725 *candidus D C. Sicilia.
1726 Cineraria D C. Reg. medit.
1727 cruentus D C. Insulae
Canar.
1728 *delphinitblius V a h l.Reg.
medit.
1729 Boria L i n n. Europ.
austr., Oriens.
1730 elegans Linn. Africa
austr.
.1731 grandifolius L e s s. Me-
xico.
1732 liadiensis F o r s k. Arabia.
1733 japonicus S e li . Japonia.
1734 Kacmpferi D C. Japonia.
1735 Kleinia L e s s. Ins. Canar.
1736 kleinioides (ì 1 i v. Africa
trop.
1737 *Mandraliscae i^Tin.) Ins.
Vulcanus.
1738 maritimus Lina. Afr.
austr.
1739 odorus S e li. Arabia.
1740 Petasites D C. America
austr.
1741 scandens W i 1 1 d. Reg.
Himal.
1742 speciosus W i 1 1 d. Afr.
austr.
1743 subscandens' H o cb s t.
Abj'^ss.
1744 *vulgaris Linn. Europa,
(cosmop. inquii.)
— 39 -
1745 Siegesbeckia flosculosa
L' H è r i t. Peruvia.
1746 ox'ientalis Linn. Cosmop.
trop.
1747 Silphium integritbliuin
M e h X. Am. bor.
1748 trifoliatum Linn. Amer.
bor.
1749 Silybum raarianumG a ertn.
Europa.
1750 Solidago ellyptica A i t. A.
merica bor.
1751 macrophjflla H e r b. Am.
bor.
1752 sempervirens Linn. Am.
sept.
1753 serotina A i t. Amer. sept.
1751 sparsifiora A. G r a y. A-
mer. bor. occid.
1755 Sonchus fruticosus Linn.
Ins. Madeira.
175G maritimus Linn. Europa,
Reg. medit.
1757 *oleraceus L i n n. Cosmo-
poi.
1758 ^tenerrimus Linn. Reg.
medit.
1759 Spilantbes Acmella M u r r.
Cosm. trop. et subtrop.
17G0 Stevia nepetaefolia H B. et
K. Am. austr.
17G1 Tagetes erecta Linn. Me-
xico.
17G-2 multiflora H. B. K. Ecua-
dor, trop.
1763 patula L i n n. Mexico.
1764 signata Bar ti. Mexico.
1765 Tanacetum vulgare L i n n.
Europa, Asia bor.
1766 Taraxacum officinale W i g g.
Reg. bor. et austr. temp.
1767 serotinum P o i r. Europa
or.
1768 Tarcbonanthus camphoratus
L i n n. Afr. or. et austj.
1769 Thelesperma filifolium A.
G r a y. Am. bor. occ.
1770 Tithonia tagetiflora D e s f .
Mexico,
1771 diversifolia D C. America.
1772 Toljjis coronopifoIiaB i v o n.
Europ., Ins. Canar.
1773 Tragopogon pratense Linn.
Europa, Sicilia.
1774 cupani G u s s, Sicilia.
1775 hybridus L i n n. Italia.
1776 Trincia tuberosa D C. Reg.
medit.
1777 Troximon laevigatus H o r t.
1778 Urosperinum *Dalecbampi
F. W. S e h m i d t. Eu-
ropa austr.
1779 picroides F. W.S e h m i d t.
Europa austr.
1780 Verbesina alata Linn. Am.
trop.
1781 crocata L e s s. Mexico.
1782 encelioidesB t h. et H o o k.
America bor. occ.
1783 occidentalis Walt. Am.
bor.
1784 virginica L i n n. America
sept.
1785 Vernonia altissima N u t t.
Am. trop.
1786 angustifolia M i e h x.
America bor.
1787 anthelmintica W i 1 1 d.
Himal.
1788 baccharioides H. B. et K.
Nova Granata.
1789 eminens B i s e b. Africa
bor.
1790 fasciculata M i e h x. Am.
sept.
1791 profuga D e N o t. America.
1792 Volutarella Lippii C a s s
Amer. austr., Ins. Cana-
riae.
1793Xanthium spinosum L i n n.
Cosmopol.
1794Xanthocepbalum gymno-
spermoides Benth. et
Hook. Mexic.
40
1795 Zacintha verrucosaG a e rtn.
Europa autr.
1796 Zinnia elegans Jacq. Me-
xico.
1797 Haageana Rgl. America
trop.
1798 parviilora L i n n. America.
1799 verticillata A n d r. Mexic.
CofjYolYùlaceae.
1800 Argyreia splendens S \v e e t.
India occ.
18"1 Convolvulus altheoides
L i n n. Reg. medit.
1802 -arvensis L i n n.Gerontog.
Reg. teinp.
1803 Cantabrica L i n n. Europa,
Oriens.
1804 clongatus \V i 11 d. Ins.
Canar.
1805 farinosus L i n n. Africa
trop.
180(5 hastatus T h n b g. Africa
austr.
18(»7 Scammonia L i n n. Asia
min.
1808 sabatius Vis. Ins. Cana-
rie.
1809 siculus L i u n. Reg. me-
dit.
1810 "tricolor L i n n. Europa
medit.
1811 Cuscuta*Epithymum M u r r.
Europa, Asia bor.
1812 Dichondra repens F o r s t.
Reg. trop, et subtr.
1813 Evolvulus alsinoides L i n n.
Reg. trop. et subtr.
1814 Ipomoea Aitoni Lindi.
Africa austr.
1815 atropurpurea H o r t.
181() blopbarosepala H o e h s t.
Abyssinia.
1817 Ipomoea coccinea L i n n.
America, calid.
1818 cordigera M a r t. Hab ?
1819 curassavica B a 1 b. Hab ?
1820 elegans M e i s s n. Bras.
1821 glaucifolia Linn. Amer.
trop.
1822 hederacea J a e q. Amphig.
trop.
1823 — var. imperialis (Ho r t.).
1824 bederifolia Linn. Ind.
occid.
1825 hybrida Hort.
1826 kormesina Hort.
1827 lacunosa Linn. Amer.
bor.
1828 Leari P a x t. Am, trop.
1829 leucantba J a e q. Am.
austral.
1830 montana Morie. Hab?
1831 muricata J a e q. Reg. Hi-
mal., Japon.
1832 obscura Hassk. Java.
1833 palmata F o r s k. Aegyp-
tus.
1834 polymorpha R i e d e 1.
Bras.
1835 reniformis C h o i s y. As.
et Afr. trop.
18;M) Roxburghi Hort.
1837 rubro-caerulea Hook. Me-
xico.
1838 sibirica P e r s. Reg. Hi-
mal., Asia min.
1839 superba S e h r a n k A-
merica.
1840 tricolor C a v. Hab ?
1841 violacea Linn. Ins. St.
Crucis.
1842 Nolana paradoxa Lindi.
Chili.
1843 prostrata Linn. Perù via.
1844 Quamoclit coccinea M u e h.
Mexico.
— 41 —
Coff^aceae.
1845Cornus candidissima M i 1 1.
Amer. bor.
1846 capitata W a 1 1. Himalaya.
184? fastigiata Michx. Amer.
boi-.
1848 sanguinea Linn. Europa,
As. bor.
1849 stricta L a m. America bor.
CrassCilaceae.
1850 Cotyledon agavoides B a k.
Mexico.
1851 apolina H o r t.
1852 californica B a e k e r, Am.
bor. occ.
1853 farinosa Baker. Calif.
1854 fruticosa H o r t.
1855 fulgens B a k. Mexico.
1856 glauca Baker. Mexico.
1857 Grusoni H o r t.
1858 imbricata D e 1 e u i 1. Me-
xico.
1859 macrophjlla H o r t.
1860 magnifica H o r t.
1861 minor Pali. Sibiria.
1862 mirabilis H o r t.
1863 mucronata L a m. Afr.
austr.
1864 mutabilis U o r t.
1865 pachyphy ton B a e k e r,
Mexico.
1866 Pringlei H o r t.
1867 pubescens Baker, Me-
xico.
1868 pulvinata H o r t.
1869 quitensis Bak. Ecuador.
1870 retusa Baker, Mexico.
1871 roseata Baker, Mexico.
1872 Cotyledon Scheidekeri Hort.
S eh m t. Mexico.
1873 secunda B a e k e r. Mexic.
1874 Uhinchi Hort.
1875 Umbilicus L i n n. Europa,
Asia min.
1876 vulgaris C o n s, Hab ?
1877 Crassula canescens R o e m.
et S eh u 1 1. Prom. b.
Spei.
1878 falcata W e n d 1. Prom.
b. Spei.
1879 lactea A i t. Afr. austr.
1880 rubicunda E. M e y. Afri-
ca austr.
1881 tetragona L in n. Afr. au-
str.
1882 Kalanchoe cassiopega Hort.
1883 coccinea W e 1 w. Africa
trop.
1884 crenata H a w. Africa trop.
1885 glaucescens B r i 1 1. Africa
trop.
1886 integerrima L a n g. Prom.
b. Spei.
1887 kewensis Hort. Hab?
1888 marmorata S e h w. Abys-
sinia.
1889 rotundifolia H a w. Prom.
b. Spei.
1890 Welwitschii B r i t t e n,
Afr. trop.
1891 Rochea coccinea D C. Prom.
b. Spei.
1892 Sedum altissimum P o i r.
Europ.
189c5 coeruleum W a h. Reg.
medit.
1894 nicaense Ali. Reg. medit.
1895 spectabile Bor. Japon.
1896 Selskiauum R e g e 1. Reg.
Amurens.
1897 Stalli Hort.
1898 *stellatum Linn. Europa
austr.
1899 Sempervivum canariense
Linn. Insul. Canariae.
— 42
1900 Sempervivum ciliatum
W i 1 1 d. Insili. Canar.
1901 decorum H o r t.
1924
1902 frntescens H a w. Insili.
1925
Canari ae.
1926
1903 giganteum Haw. Insul.
Canariae.
1927
1904 glutinosnm A i t. Ins.
1928
Madeir.
1929
1905Tillaea muscosa Linn.
Europa, Africa bor.
1930
1931
1932
Ctùclfetac.
1933
1934
I9OG Alyssum Ehrenbergii H 0 r t.
1935
1907 incanum Linn. Europa,
Sibiria.
1936
1908 maritimum L a m. Europa.
1909 minimum W i 11 d. Europu,
Oriens.
1937
1910 mutabile Veni. Italia.
1911 rupesti'e T e n 0 r. Europ.
1938
1912 pinnatum Linn. Europ.,
As. minor.
1939
1913 Anastatica bierocuntica
Linn. Oriens.
1940
1914Arabis albida Stev. Reg.
med.
1941
1915 blepbarophylla H ook. Ca-
lifornia.
1916 pendula L i n n. America
1942
bor.
1917 Aubrietia antilibani B 0 i s s.
1943
Oriens.
1918 deltoidea D C. Italia,
1944
Graecia, As. min.
1919 Barbarea arcuata R e i e b b.
1945
Europa, Asia min.
1946
1920 vulgaris R. B r. Europa.
"
temp.
1947
1921 Biscutella ciliata D C. Hi-
span.
1948
1922 *didyma L i n n. Reg.
medit., Persia.
1923
Brassica alba B o i s s. Eu-
ropa, Oriens (Culta).
cernua H o r t. Hab ?
dissecta B o i s s. Hispania.
fruticulosa C y r. Italia,
Reg. medit.
insularis Mori s, Sardinia,
juncea C o s s. Asia,
nigra K o e h. Orb. vet.
(Cosmop. eulta),
cjuadrivalvis H o r t.
Robertiana J. Gay. Eu-
ropa,
rupestris Rafin. Sicilia,
tabulatia B ro t. Lusit.,
Afr. bor.
Braya supina Kocb. Eu-
ropa bor.
Bunias Erucago L i n n. Eu-
ropa austr.
Cakile maritima S e o p. Eu-
ropa, Africa bor., Amer.
bor.
Calepina irregulare II o r t.
Hab?
Camelina sativa Crantz.
Europa, Asia temp.
Capsella Bursa - pastoris
Medio. Reg. temp.
procumbens F r i e s. Reg.
temp.
Cardamine hirsuta Linn.
Cosmop., Reg. temp. et
subtr.
Carponenia filiformis E e b 1.
et Zeyh. Afr. austr.
Carriptera Vellae D C. Hi-
spania.
Cheirantus alpinus Linn.
Scardinav.
Cheiri Linn, Europa,
scoparius B r o u ss. Insul.
Canariae.
semperflorens S e h o u s b.
Marocc.
Cborispora tenella D C. Reg.
Caucas.et Himal., Persia,
Afghanist.
43 —
1949 Clypeola Jonthlaspi L i n n.
Reg. med.
1950 Cochlearia acaulis D e s f .
Lusit., Afr. bor.
1951 anglica L i n n. Reg. bor.
et arct.
1952 glastifolia L i n n. Europa.
1953 Coluteocarpus reticulatus
B 0 i s s. Asia min.
1954 Crarabe abyssinicaH o e h s t.
Africa trop.
1955 filiforme J a e q. Patag.,
Chil.
1956 Diplotaxis erucoides D C.
Reg. medit.
1957 muralis D C. Europa.
1958 Prolongi B o i s s. Hispan.
1959 siifolia K u n z. Hispan.,
Marocc.
1960 tenuifolia D C. Reg. me-
dit.
1961 viminea D C. Reg. medit.
1962 virgata D C. Hispania, A-
fr. bor.
1963 Brucarla aleppica G a e r t n.
Graecia, Oriens.
1964 Erucastrum arabicum
S e h 1 m p. Reg. medit.
1965Erysimum cuspidatum D C.
Graecia, Asia minor.,
Persia.
1966 ochroleucum D C. Hispania.
1967 Euclidium syriacum R. B r.
Reg. Caspie.
1968 Farsetia clypeata R. B r.
Europ. austr., Oriens.
1969 eriocarpa D. 0. As. min.,
Syria.
1970 Golbachia laevigata D C. A-
sia min , Persia, India.
1971 Heliophila amplexicaulis
L i n n. Afr. austr.
1972 Hymenophysa pubescens
C. A. Mey. Sibiria.
1973 Iberis amara L i n n. Europa.
1974 hesperidifolia H o r t. Hab?
1975 pinnata L 1 n n. Europa
austr.
1976 Iberis *semperflorens L 1 n n.
Europa austr.
1977 Isatis alpina A 1 1. Italia.
1978 japonica M i q. Japonia.
1979 latisiliqua S t e v. Asia,
Persia.
1980 praecox K i t. Europa.
1981 tinctoria L i n n. Europ.,
Oriens.
1982 Koniga Libica R. B r. Afri-
ca bor.
1983 Lepidium Draba L i n n. Eu-
ropa, Oriens.
1984 reticulatum H o r t.
1985 ruderale L i n n. Europa,
Oriens.
1986 sativum L i n n. Oriens.
1987 virginicum L i n n. Ame-
rica bor.
1988 Lunaria annua L i n n, var.
biennis (M o e n e h). Eu-
ropa.
1989 Malcomia mongolica M a-
X i m. Mongolia.
1990 maritima R. B r. Reg.
medit.
1991 Matthiola *incana R. B r.
(pi. var.) Reg. medit.
1992 torulosa D C. Africa austr.
1993 tricuspidata R. B r. Reg.
medit.
1994 Moi'icandia arvensis D C.
Europa, Reg. medit,
1995 Myagrum perfoliatuniLi n n.
Europa, Oriens.
16^6 Ochtodium aegyptiacumD C.
Syria, Aegyp.
1997 Raphanus Rafanistrum
L i n n. Europa.
1998 sativus Linn. Europa.
1999 Rapistrum Linnaeanum
B 0 i s s. Europ. austr.
2000 Senebiera multifida L i n n.
Cosmop.
2001 Sinapis abyssinicaH o e h s t.
Africa trop.
2002 turgida D e 1 i 1. Aegypt.
44 —
2003 Sisymbriiim *Alliaria Scop.
Europa, Oriens, Reg.
Himal.
austriacum J a e q. Europ.
med.
*officinalìs Scop. Afr.
bor., Europa.
pinnatifidum D 0. Europa.
*polyceratiui]a L i n n. Eu-
ropa austr., As. minor.
runcinatum H o r t.
Sophia L i n n. Reg. temp.
*thalianum Gay. Reg.
temp.
2011 Succowia balearica Medie.
Reg. medit.
2012 Streptanthus petiolare A.
G r ay. Amer. bor.
2013 Thlaspi ceratocarpa M u r r.
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
As. min., Lib.
2014
Szowitzianum B o i s s.
Afghan.
2015 Vesicaria utriculata D C.
Europa.
CUcU.t'bitaceae.
2016 Benincasa cerifera Savi,
Asia et Africa trop.
2017 Citrullus Colocynthis S e h-
r a d. Africa calid.
2018 Coccinia palmata C o g n. A-
frica austr.
2019 Cucumis Anguria L i n n.
Cosmop.
2020 dipsaceus Eh r e n b. Ara-
bia, Africa trop.
2021 Dudaiu L i n n. Africa trop.
2022 sativus L i n n. India or.
2023 Cucurbita moschata D u-
c h e s n e. As. trop.
2024 Pepo Linn. (pi. var.)
Afr. trop., Oriens.
2025 Cyclantera explodens
N a u d. N. Granata.
2026 pedata S e h r a d. Mexico.
2027 —var. edulis (H o r t.).
2028 Ecballium Elaterium A. R i-
c h . Reg. Medit.
2029 Lagenaria vulgaris S e r.
(pi. var.) Reg. trop. et
subtrop.
2030 LufiPa acutangula B o x b,
Reg. trop.
2031 aegyptiaca M i 1 1. Geront.
trop.
2032 striata S e h r a d. Afr. trop.
2033 Melothria scabra N a u d.
Mexico.
2034 Momordica Charantia Linn.
India or.
2035 Sycios angulata L i n n. Ara.
bor.
2036 Tricosanthes Anguina
Linn. As. trop.
Capailfetae.
2037 Quercus Cerris Linn. Eu-
ropa, Oriens.
2038 Ilex L i n n. Reg. medit.,
Oriens.
2039 — var. Fordii (Carr.).
2040 — var. macrocarpa (G u s s.)
2041 — var. parviflora H o r t.
2042 — var. pja-amidalis H o r t.
2043 incana R o x b. Reg. Himal.
2044 lanuginosa L a m. (non
Don). Reg. medit.
2045 pedunculata W i 1 1 d. Reg.
medit. et austr., Europa,
Oriens.
2046 —var. brutia (Ten.).
2047 polymorpha C h m s s. et
S e h 1 e e h t. Mexic.
2048 pseudo-Suber Santi, Reg.
medit.. Europa, Oriens.
— 45 —
2049 Quercus sessilifloraB lume.
Japon.
2050 sicula B o r z 1, Hort. Pan.
2051 Sabei- L i n n. Reg. medit.
et Oriens.
2052 Toza B o s e. Europa austr.
2053 virginiana M i 1 1. America
bor.
]9ipsacaceae.
2054 Cephalaria alpina S e h r a ci.
Europa.
2055 corniculata R. e t S. Ba-
natus.
2056 leucantha S e h r a d. Hi-
spania.
2057 ustulata E, a e m. Hispania.
2058 Dipsacus fullonum L i n n.
Europa, Reg. Cauc.
2059 laciniatus Hort.
2060 sylvestris M i 1 1. Europa,
Oriens.
2061 Scabiosa brachyata Sibtli.
et S m. Eurona austr.,
Asia.
2062 eretica L i n n. Ins. Creta,
Sicilia.
2063 integrifolia L i n n. Graec,
As. min.
2064 limonifolia Vahl. Sicilia.
2065 magnifica Hort.
2066 maritima L i n n. Reg. me-
dit., Ins. Canariae.
2067 prolifera L i n n. Syria,
Ins. Cypras.
2068 stellata Linn. Reg. me-
dit. occ.
]£bet7aceae.
2069 Diospyros Ebenum M o e n.
India or., Himal.
2070 Royena pallens T h u n b.
Afr. austr.
Elaea^fjaceae .
2071 Elaeagnus angustifolia
Linn. Europa, As. bor.
2072 multiflora T h b g. Japonia.
Eticaceae.
2073 Arbutus *Unedo L i n n.
Reg. medit , Hiberu.
2074 Erica peduncularis S a 1 i s b.
Prom. b. Spei.
2075 stricta Don. Prom. b.
Spei.
EUpl70ttolaccae.
2076 Adelia acidonton L i n n. Ja-
maica.
2077 Breynia patens Hort.
2078 Buxus balearica L a m. Ins.
Bai., Sard.
2079 Fortunei C a r r. China.
2080 sempervirens Linn. Eu-
ropa., Oriens., As. temp.
2081 — var. fol arg. variegatis.
2082 —var. fol. aureo-variegati s
— 46 -
2083 Euphoi-bia altissima B o i s s.
Asia min., Syi'ia.
2084 biglandulosa D e s f . Grae-
cia, Asia min.
2085 *Bivonae S t e u d. Africa
bor., Sicilia.
2086 canariensis L i n n. Ins.
Canar.
2087 ceratocarpa T e n. Sicilia.
2088 Characias L i n n. Reg.
med. occ.
2089 coralloides L i n n. Italia.
2090 dendroides L i n n. Reg.
medit.
2091 helioscopia Lina. Europa
et Asia bor.
2092 heterophylla L i n n. Am.
bor.
2093 Ipecacuana L i n n. Am.
bor.
2094 Krugei H o r t.
2095 Lagascae S p r e n g. Sar-
dinia.
2096 Lathyris L i n n. Europa
austr.
2097 maculata L i n n. America
bor.
2098 marginata P u r s li. Amer.
bor.
2099 mauritanica L i n n. Africa
austr.
2100 melitensis Pari. Melita
occ, Reg. medit.
2101 peploides G o u a n. Europa
medit.. Africa bor.
2102 Peplus L i n n. Europa, A-
sia min.
2103 pilulifera L i n n. Amphig.
trop.
2104 pinea L i n n. Reg. medit.
2105 piscatoria A i t. Insul. Ma-
der.
2106 platipbylla L i n n. Europa.
2107 prostrata A i t. America
borealis.
2108 tinctoria B o i s s. Persia.
2109 Wulfonii H o p p e, Dalma-
tia.
2110 Homalanthus Leschenaultii
B 1 u m. Ins. Malaja.
2111 Mallotus japonicus M u e 1 1.
Japon.
2112 Mercurialis *annua L i u n.
Europa, Afr. bor.
2113 Phyllanthus angustifolius
S w. Ind. occ.
2114 — var. elongatus(S t e u d.).
2115 grandifolius L i n n. Amer.
austr.
2116 Ricinus *communis L i n n.
Reg. trop. et subtrop.,
apud nos indigenatus.
2117 —var. africanus (M i 1 1.).
2118 — var. arboreus (Hort.).
2119 — var. sanguineus(H o r t.).
2120 —var. tunicensis (D e s f.).
2121 zanzibarensis Hort.
2122 Sauopus albicans B 1 u m.
Ind. or., Malaya.
2123 Securinega ramiHora
M u e 1 1. Asia or.
Ficoidaceae.
2124 Mesembryanthemum blan-
dum H a w. Prom. b.
Spei.
2125 —var. flor. roseis.
2126 congestum Salm-Dyck.
Prom. b. Spei.
2127 crystallinum L i n n. Sici-
lia, Graecia etc.
2128 cultratum Sai m.-Dy e k.
Prom. b. Spei.
2129 curviflorum II a \v. Prom.
b. Spei.
2130 depressum H a w. Prom.
b. Spei.
2131 diflForme L i n n. Prom. b.
Spei.
21C2 germinatum li a w. Prom.
b. Spei.
— 47 —
2133 Mesembryanthemum glome-
ratum L i n n. Prom. b.
Spei.
2134 heteropetalumH a w.Prom.
b. Spei.
2135 inclauden.s H a w. Prom.
b. Spei.
2130 linguiforme Linn. Prom.
b. Spei.
2137 — var. latiim H o r t.
2138 pinnatifidum Linn. Prom.
b. Spei.
2139 polyantum H a w. Prom.
b. Spei.
2140 pomeridianum L i n n.
Prom. b. Spei.
2141 rad iatu m H a \v . Prom . b .
Spei.
2142 subincanum H a w. Pi-om.
b. Spei.
2143 tricolor Sten d. Prom. b.
Spei.
2144 lineatura Linn. Prom. b.
Spei.
2145 Sesuvium Portulacastrum
L i n n. Reg. trop.
214G Tetragonia crystallina
L' H è r i t. Peruvia.
2147 echinata A i t. Africa au-
stral.
2148 expansa Murr. Australia.
Get7tìai7aceae.
2149 Erjrthraea marìtima P e r s.
Reg. medit.
2150 pulchella P e r s. Europa,
Asia temp.
2151 Limnanthemum nymphaeoi-
des H o f f m g. et L i n k.
Europa, Asia bor.
2152 Villarsia ovata V e n t. Afr.
austr.
Gerai7laceae.
2153 Erodium alsiniflorum D e-
1 i 1 e Hab V
2154 cicutarium L' H é r i t.
Reg. medit., Asia med.
2155 gruinum Sol a nd, Euro-
pa austr., Oriens.
2150 moschatum Linn. Rea-,
medit.
sebaceum Del. Gallia.
semenovii R e g e 1. Asia
centr.
Geranium abortivum D e
N o t. Reg. medit.
batrachioides C a v. Europa,
bohemicum Linn. Bohem,
carulinianum Linn. A-
mer. bor.
cinereum D C. Mont. Pyr.
*molle Linn. Europa,
Afr. bor., Asia centr.
pratense Linn. Europa,
Asia bor.
sanguineum L i n n. Eur.,
Oriens.
striatum Linn. Europa
austr.
tuberosum L i n n. Reg.
med.
Impatiens BalsaminaL i n n.
Asia trop.
glandulifera Arn. Ze^'lan.
parviliora D. C. Turkest.,
Sibir.
Roylei W a 1 p. Reg. Ri-
mai.
Limnanthes Douglasii R.
B r. Am. bor. occ.
Oxalis asinina J a e q. (bulbi.
Prom. b. Spei.
acetosella Linn. Reg.
bor. temp.
Bowei L i n d. Prom, b.
Spei.
carnosa M o 1 i n. Chili.
21.57
2458
2159
21G0
21(il
21G2
2163
2164
2165
216G
2167
2168
2169
2170
2171
2172
2173
2174
2175
2176
2177
48 —
2178 Oxalis ^cernua T hb g.
(bulb). Prona, b. Spei ;
nunc apud nos indigena-
ta et late diffusa.
2179 compressa Linn. (bulb).
Prona, b. Spei.
2180 Consolei T o d. (bulb). Afr.
austr.
2181 Coppoleri Tocl. (bulb).
Afr. austr.
2182 corniculata L i n n. Reg.
trop.
2183 — var. tropaeoloides(Hort.)
Reg. trop.
2184 coryrabosa D C. Tns. Ma-
scar.
2185 t'abaefolia J a e q. (bulb).
Afr. austr.
218G floribunda Lehm. Brasi-
lia.
2187 —var. albitlora (H o r t.)
2188 — var. rosea ^^Hort.)
2189 hirta Linn. (bulbi. Afr.
austral.
2190 incarnata L i n n. Proni, b.
Spei.
2191 Majoranae T o d. (bulb).
Hort. Pan.
2192 micrantha Ber t. CbiJì.
2193 purpurea Linn. (bulb).
Prora, b. Spoi.
2194 Regnellii M i q. Brasilia.
2195 tetraphylla C a v. (bulb).
Mexico.
219G variabilis Jacq. (bulb).
Prora, b. Spei.
2197 Pelai'goniura acerifolium
L' H è r i t. Prora, b.
Spei.
2198 adulterinum L' H è r i t
Prora, b. Spei.
2199 araplissiraura W e n d 1.
Prora, b. Spei.
.22fX) australe .lacq. Reg.
austr.
2201 capitatum A i t. Prora, b.
Spei.
2202 Pelargoni um crenatura
Link. Prora, b. Spei.
2203 decipiens Hort.
2204 denticulatum J a e q. Prora.
b. Spei.
2205 ficifolium H o f f m g g.
Prora, b. Spei.
220G formosissimura P e r s.
Prora, b. Spei.
2207 gibbosum L' H è r i t.
Prora, b. Spei.
2208 graveolens L' H è r i t.
Prom. b. Spei.
2209 jatrophaefolium D C.
Prora, b. Spei.
2210 malvaefoliura J a q. Prom,
b. Spei.
221 1 raultibracteatura H o e h st.
Abj'ss.
2212 papilionaceum A i t. Prom.
1). Spei.
2213 peltatum A i t. Prom. b.
Spei.
2214 quercifoliura L' H è r i t.
Promb. b. Spei.
2215 quinatum S i m s. Prora.
b. Spei.
2216 Radula L' H è r i t. Prom.
b. Spei.
2217 —var. roseum (Willd.)
2218 scandens E li r b. Prora, b.
Spei.
2219 scutatum S w e e t. Prom.
b. Spei.
2220 stenopetalum Ehrli.
Prora, b. Spei.
2221 ternatum Jacq. Prom. b.
Spei.
2222 tomentosura J a q. Prora.
b. Spei.
2223 vitifoliura L' H è r i t.
Prom. b. Spei.
2224 zonale L' H è r i t. (pi. var).
Prom, b. Spei.
2225 Tropaeol uni niajus Linn.
Peruvia.
2226 lobbianum Hort. V e i t-
c h. Nova Granata.
— 49 —
2227 Tropaeolum peregrinum
L i n n. N. Granat.
GloloUlatiaceae.
2228 Globularia salicina L i n n.
Ins. Madeira.
Maloraceae.
2229 Gunnera bracteosa S t e u d.
Chili.
Mydfophyllaceae.
2230 Nemophila atomaria F isch.
Am. bor. occ.
2231 maculata B e n t h. Califor-
nia.
2232 phacelioides B a r t o n.
Ani. bor. occ.
2233 Phacelia bipinnatifida
M i e h X. Am. bor.
2284 circinnata J a e q. Am. bor.
occ. Chili.
2235 congesta Hook. Texas.
2236 hastaefolia H o r t.
22;-i7 malvaefolia Cham. Ame-
rica bor. occ.
2238 Menziesii T o r r. Amer.
bor. occ.
2239 viscida T o r r. California.
2240 Whitlavia A. Gray. Ca-
lifornia.
2241 Wigandia caracassana H. B.
e t K. Venezuela, Me-
xico.
Mypcticaceae.
2242
2243
2244
2245
2246
2247
Hypericum canescens
T r e V. Lusitauia.
Desetangsii L a m o 1 1.
Hab?
elatum A i t. Am. bor.
hircinum Linn. Europa,
Asia bor.
perforatum Linn. Euro-
pa, As. et Am. bor.
quadrangulatum Linn.
Eui'opa.
Ilicinaceae.
2248 Ilex Aquifolium Linn. Eu-
ropa, Asia occ.
Illecebraceae.
2249 Herniaria hirsuta M i 1 1.
Africa austr.
2250 Paronychia *argentea Lam.
Reg. medit.
2251 arabica D C. Syr. , Arab.,
Aegypt.
2252 bonariensis D C. Reg. Arg.
2253 capitata L a m. Europ.
austr., Oriens.
2254 echinata Lam. Reg. me-
dit.
50 —
2255 Sclerantlius animus L i n n.
Europa, As. temp.
Jli^lat7daceae.
225G Carya olivaeformis N u 1 1.
Am. bor.
2257 Juglans nigra L i n n. Am.
bor.
2258 regia L i n n. Asia occ. ,
Himal.
2259 Pterocarj'a strobilacea
H o r t.
L,abìaLae.
22G0Ajuga *Iva S e h r e b. Reg.
medit.
2261 *reptans Linii. Europa.
220)2 Ballota acetabulosa B e n t h.
Graecia, Asia min.
22G3 hirsuta B t h. Hisp., Afri-
ca bor.
22G4 hispanica Benth. Euro-
pa austr.
22G5 saxatilis S i e b e r. Syria,
Asia minor.
22GG Bj^stropogon origanifolium
L'H è r i t Ins. Canar.
22G7 Blephilia ciliata R a f i n.
Am. bor.
22G8 hirsuta B th. America bor,
22G9 Calamintha nepeta Savi,
Europa, Air. bor., 0-
riens.
2270 Coleus chinensis II o r t.
Hab V
2271 lanuginosus II o e li s t.
Abyssinia.
2272 Coleus Persooni B t h. Mada-
gascar.
2273 spicatus Bth. India or.
2274 Verschaffeltii Lem. Java.
2275 Dracocephalum Moldavica
L i n n. Europ., Asia bor.
227G roseum H o r t.
2277 Elscholtia cristata W i 1 1 d
Europ., Am. bor.
2278 Galeopsis ochroleuca L a m.
Europ.
2279 pyrenaica B ar 1 1. Europa
austr.
2280 Tetrahit Li n n. Europa,
Asia bor.
2281 Hedeodoma hispida P u r s h.
America bor.
2282 Hyptis pectinata P o i t. Co-
smop. trop.
228B Hyssopus ofticinalis L i n n.
Europa, As. temp.
2284 Lallemantia pel tata F i s e h.
et M e y. Reg. Caucas.,
Persia.
2285Lamium * amplexicaule
L i n n. Europa. Asia
bor.
228GLavandula multifida Ij i n u.
Reg. medit. occ.
2287 Spica C a v. Reg. medit.
2288 Stoechas L i n n. Reg. me-
dit.
2289Leonotis Leonurus R. B r.
Proni, b. Spei.
2290 Leonurus Cardiaca Li n n.
Reg. bor. temp.
2291 sibiricus L i n n. Sibiria,
China.
2292 tataricus L i n n. Asia
med.
2293 Leucas indica R. B r. India
orient.
2294 martinicensis R. B r. Am-
pliig. trop.
2295 Lophanthus anisatus Bth.
Amer. bor. occ.
229G rugosus Fisch. et M e y.
China.
— 51 —
2297 Lophanthus sinensis H o r t.
Hab V
2298 Lycopus ^eurupaeus L i u u.
Europa, Asia bor.
2299 Marrubium supinum L i n n.
Europa austr.
230'i propinquus F i s e h. et
M e y. Reg. Cauc, Persia.
2Ì3U1 vulgare L i n u. Europa,
Asia, Africa bor.
2302 Melissa officinalis L i n n.
Reg. medit., Orieas.
2303 Meatha Mirennae M a 1 1 e i.
lasul. Teaus.
2304 *Palegium L i n n. Europa,
Africa et Asia bor.
2305 rotundifolia H u ci s. Euro-
pa, Asia, Afr. bor.
2306 — var. macrostachya
(Tea.).
2307 *sylvestris L i ii n. Reg.
bor. temp.
2308 viridis L i n n. Euroj)a,
Asia, Africa bor.
2309 Micromeria approximata
R e h b. Europa medit.
2310 *graeca Benth. Ital. me-
rid., Sicilia, Oriens.
2311 Molucella spinosa L i n n.
Europa austr., Syria.
2312 Monarda Bradburiana B e ck.
Am. bor.
2313 russeliana N u 1 1. Am. bor.
occ.
2314 Mosla japonica Maxi m.
Japon.
2315 ocimoides B u c-H a m.
China.
2316 Nepeta Cataria L i n n. Eu-
ropa, Oriens, Himal.
2317 campliorata B o i s s. Grae-
cia.
2318 nuda Li un. Europa au-
str., Oriens.
2319 ucranica Linn. Europa
occ, Asia bor.
2320 Ocimum Basilicum Linn.
Asia occ. trop.
2321 Ocimum —var. bullatum
H o r t.
2322 — var. caninum H o r t.
2323 — var. melissaefolium
Hort.
2324 —var. microphyllumH o rt.
2.325 — var. rubrum H o r t.
232G campechianum M i 1 1.
Amer. centr.
2327 carnosum Link, et O 1 1.
America trop.
2328 gratissimum L i n n. Ind.
or.
2329 micranthum W i 11 d. Am.
bor. et austr.
2330 sanctum L i n n. Geront.
reg. trop.
2331 viride AV i 1 1 d. Afr. trop.
2332 Origaaum DictamnusL i n n.-
Creta.
2333 Majorana Linn. Europa.
2334 vulgare Linn. Europa,
Asia. bor.
2335 Ortosiphon tomentosus B t h.
India orient.
2336 Perilla arguta B t h. China.
2337 ocymoides Linn. India
or.
2338 Pezeria multifìda Linn. .
China.
2339 Phlomis armeniaca W i 1 1 d.
Asia min.
2340 americana Hort.
2341 chrysophylla B o i s s. Sy-
ria.
2342 ferruginea Ten. Italia,
Graecia.
2343 purpurea Linn. Hisp.,
Lusit.
2344 tuberosa Linn. Europa
austr., Asia or. et bor.
2345 viscosa P o i r. Syria.
2346 Physostegia parvifiora
N u 1 1. Am. bor.
2347 virginiana B e n t h. Am.
bor.
2348 Plectranthus hadiense
S e h w. Abyss.
— 52
2349 Plectrantus glaucocalyx
M a X i in . Reg. Ainur.
2350 Prasium *majus L i n n.
Reg. medit. temp.
2351 Prunella laciniata L i n n.
Europa, Africa bor., 0-
riens.
2352 *vulgaris L i a n. Reg.
temp.
2353 Rosmarinus *officinalis
L i n n. Reg. medit.
2354 Salvia amarissima 0 r t e g.
Mexico.
2355 canariensis L i n n. Ins.
Canariae.
2356 ceratophylloides L i n n.
Sicilia, Aegypt.
2357 cleistogama D e B o r y et
Paul. Afric. austr.
2358 clandestina L i n n. Reg.
medit.
2359 coccinea J u s s. Am. bor.
trop.
2360 controversa T e n. Reg.
medit.
2361 farinacea B t h. Texas, Me-
xico.
2362 filamentosa T a u s e h. A-
mer. bor.
2363 glutinosa L i n n. Europa
austr., Oriens, Reg. Hi-
mal.
2364 Grahanii B e u t h. Mexic.
2365 Horminum L i ii ii. Reg.
medit.
2366 — var. bract. albis H o r t.
2367 — var. bract. roseis H o rt.
2368 —var. bract. violaceisH o rt.
2369 interrupta S e h o u s b.
Marocc.
2370 japonica T h u n b. Japon.
2371 lyrata L i n u. America
bor.
2372 nilotica M u r r. Aegypt.
2373 officinalis L i n n. Reg.
medit.
2374 polystachya 0 r t e g. Me-
xico.
2375 Salvia pratensis L i n n. Eu-
ropa.
2376 regeliana T r a u t v. Cau-
casus.
2377 rigens Si btb. et S m.
Graecia.
2378 roemeriana S e h e e 1. Te-
xas, Mexico.
2379 Sclarea L i n n. Reg. me-
dit., Oriens.
2380 splendens K e r. et G a w 1.
Brasilia.
2381 tiliaefolia WaUl. Mexic.
2382 triloba L i n n. Europa, 0-
riens.
2383 — var. verbenacoides
(Bro t).
2384 viscosa J ac q. Italia.
2385 Satureja horteasis L i n n.
Reg. med., Oriens.
2386 juliana Linn. Reg. med.
2387 Scutellaria albida Linn.
Europa or., Oriens.
2388 baicalensis Georg. Sibi-
ria, Asia or.
2389
2390
2391
2392
2393
galericulata Linn. Reg.
bor. temp.
lateriflora L i n n. America
bor.
orientalis Linn. Europa
austr., Oriens.
*peregrina Linn. Euro-
pa austr. Oriens.
Touruefortii B t h. Persia,
Reg. Cauc.
2394 Sideritis montana Linn.
Reg. medit.
2395 romana Linn. Reg. me-
dit.
2396 Sphacele Liudleyi Ben t h.
Chili.
2397 subhastata B t b. Chili.
2398 Stachys annua Linn. Eu-
rop., Reg. Caucas.
2399 Bethonica Bth. Europa,
Asia min.
2400 Mialliesii Noè. Algeria.
2401 sylvatica L i u n. Europa.
— 53 —
2402 Teucrium Chainaedrys
L i n n. Europa, Asia
bor.
2403 flavum L i ii n. Reg. me-
dit.
2404 *fruticans Li un. Reg.
medit, occ.
2405 Scorodonia L i n n. Europa.
2406Th3'mu.s vulgaris L i n n,
Ji^uropa austr.
LaCifaceae.
2407 Cinnamonium Camphora
T. N ees. et E b e r u.
China, Japon.
2408Laurus nobilis L i n n. Reg.
medit.
2409 itheophylla Borzi. Hort.
Pan.
2410 Lindera lucida B 1 u m e.
Java.
2411 Persea indica S p r. Ins. Ca-
nariae.
L,e^lifnlf)osae.
2412 Acacia BaileyanaF. M u e 1 1.
Australia.
2413 Cavenia B e r t. Ind. or.
2414 Cebil Grise b. Reg. Ar-
gent.
2415 cyanophylla Lindi. Au-
str.
2416 — var. latifolia Hort.
2417 cj'clops A. C u n n. Au-
stralia.
2418 falcata W i 1 1 d. Australia.
2419 farnesiana W i 1 1 d. Reg.
trop.
2420
2421
2422
2423
2424
2425
2426
2427
2428
2429
2430
2431
2432
2433
2434
2435
2436
2437
2438
2439
2440
2441
2442
2443
2444
2445
2446
Acacia horrida W i 1 1 d.
Prom. b. Spei.
linifolia Willd
lia.
longifolia AV i 1 1 d,
Austra-
Au-
stralia.
neriifolia C u n n. Austra-
lia.
— var. angustifolia Hort.
— var. retinoides S e h 1 e-
cht.
notabilis F. M u e 1 1. Au-
stralia.
pycnantha B e n t li. Au-
stralia.
rigens A. C u ni. Austra-
lia.
rostellifera B t h. Austra-
lia.
salicifolia Hort.
saligna V e u d 1. Australia.
stenophylla A. C u n ii.
Australia.
verticillata Willd. Au-
sti'alia.
Adenanthera pavonina
L i n n. Asia trop.
Adenocarpus intermedius
D C. Europa, Oriens.
foliolosus D C. Insul. Ca-
li ariae.
Aeschynomene indica Li n n.
Ind. Or.
Albizzia Julibrissin D u -
razz. Asia, Afr. trop.
— var. speciosa (Hort.).
procera B t h. Asia trop.
stipula B o i V. Ind. Or.
Alhagi camelorum P i s e h.
Oriens, Asia centr.
Amorpha canescens N u 1 1.
Am. sept.
calitbrnica N u 1 1. Califor-
nia.
elata B o u e h è, Hab ?
fruticosa L i n n. Amerio,
sept.
— 54 —
2447 Amorpha herbacea W alt.
America sept.
2448 Amphicarpea monoica Eli.
Ani. bor.
2449 Anagyris *foetida L i n n.
Reg. medit., Oriens.
2450 Anthyllis"tetrapliyllaL i n n.
Reg. inedit.
2451 Vulneraria L i n n. Europa,
Oriens, Abyss.
2452 Arachys hypogaea L i n u.
Reg. trop. cult.
2453 Astragalus alopecuroides
L i n n. Sibiria, Hel-
vetia.
2454 baeticus L i n n. Reg. me-
dit.
2455 clorostachys Lindi. Reg.
Himal.
2456 exscapus L i n n. Europa.
2457 falcatus L a m. Reg. Cauc,
Sibiria.
2458 frigidus A. Gray. Ame-
rica bor.
2459 galegitbrniis L i n n. Reg.
Caucas.
24i)0 hamosus L i n n. Reg. me-
dit., India Orieut., Trans-
cauc.
2401 sesameus L i n n. Reg.
medit.
2402 Bauhinia montana II o r t.
2463 porrecta S w. India occ.
2404 Biserrula Pelecinus L i n n.
Reg. medit.
2405 Caesalpinia tinctoriaD o m b.
Nova Granata.
2460 Cajanus indicus S p r e n g 1.
India or.
2407 Calliandra portiana II o r t.
2408 ('alycotome ^'infesta G u s s.
Sicilia, Dalm.
2409 Caragana Chambagu Lam.
China.
2470 micropliylla Lam. Sibiria
alt.
2471 Redowskii D C. Sibiria.
2472 Caragana soforaefolia T a u-
s e h. Hab ?
2473 tragacantboides P o i r. Si-
biria.
2474 Cassia australis S i m. Au-
stralia.
2475 bicapsularis L i n n. Ame-
rica trop.
2470 Chamaecrista L i n n. Reg.
bor. et austr.
2477 Clausseni B t h. Brasilia.
2478 finterà H o r t.
2479 glauca Lam. As. trop.,
Austr., Polynes.
2180 laevigata W i 1 1 d. Cosmop.
trop.
2481 marginata R o x b g. ludia
or.
2482 mexicana J a e q. Amer.
trop.
2483 morylaudica L i n n. Amor.
trop.
2484 nictitans L i n n. America
bor.
2485 Reimwardtii H a s sk.Java.
2480 Sophorae L i n n. Geront.
trop.
2187 stipulacea A i t. Chili.
2488 Ceratonia *siliqua L i n n.
Eui'opa austr., Oriens.
2489 Cercis Siliquastrum L i u n.
Europa, Oriens.
2190 — var. fol. variegati s.
2491 Cicer arietinum L i n n. Eu-
rop. , Oriens , lud. or.
2192 Clitoria glomerata G r i s eb.
Cuba.
2493 Ternatea L i n n. Reg.
trop.
2494 Coronilla eretica L i n n.
Eur. or., Asia min.
2495 Emerus L i n u. Europa
austr.
2190 montanaS co p. Reg. Cauc.
2497 orientale M i 1 1. As. min.
2498 scorpioides Koch. Reg.
medit.. Persia.
— 55 —
2499 Coronilla * Valentina Linn.
Europa austr.
2500 Crotalaria incana L in n.
Am. trop.
2501 Cytisus canadensis H o r t.
2502 candicans Lam. Reg.med.
occ.
250B ?coparius Link. Enrop.
2504 Dalbei'gia Sissoo R o x b g.
India occ.
2505 Ualea alopecuroides "\V i 1 Id.
America Ijor.
250(1 Desmanthus brachylobns
B t h. Amer. bor.
2507 glandulosus H o r t.
2508 virgatus Willd. Amer.
bor., India occ.
2509 Desmodium canadense D C.
America bor.
2510 cephalothes Wall. Asia
trop.
2511 elatum D.C. Mexico.
2512 floribundum G. Don. Rog.
Himal.
2513 morvlandicum B o a t t.
Amer. bor,
2514 paniculatum D. C. Am.
bor.
25l5Dolichos albus Ma t tei.
Somalia.
251G Lablab Linn. Reg. trop.
2517 — var. albiflorus S e r i n g.
2518 sesquipedalis Linn. Am.
austr.
2519 Dorycnium rectum S e r.
Reg. medit.
2520 Eriosema granditlorum G.
Don, Mexic.
2521 Erythrina Ci'ista-galliL i n n.
Brasilia.
2522 — var. laurifolia H. Pan.
2523 insignis T o d. Hort. Pan.
2524 viarum T o d. Hort. Pan.
2525 Galega officinalis Lin n.
Europa, Asia occ.
252G Genista aetnensis D C. Aet-
na.
2527 attleyana Hort. Hab. ?
2528 Genista ephedroides D C.
Insul. Sardinia, Sicilia.
2529 florida Linn. Reg. med.
occ.
2530 stilosa G. D o n. Lusitania.
25.')1 Gleditschia caspica D e s f.
Reg. caspica.
2532 Glycine Soja S i e b. et
Z u e e. Asia trop.
2533 Goodia pubescens S i m s.
Austral.
2534 Halimodendron argenteum
Fisch. Reg. cane.
Persia, As. bor.
2535 Ilardenbergia comptoniana
B t h. Australia.
2536 Hedysarum *coronarium
L i n n. Italia.
2537 sibiricum P o i r. Sibir.
2538 tauricum Pali. Tauria.
2539 Hippocrepis unisiliquosa
Linn. Reg. medit.
2540 Hosackia Pursiana B h t.
America bor.
2541 Hymenocarpus *circinnatus
Savi. Sicilia, Ital.
conti, H i s p., etc.
2542 Indigofera Gerardiana R.
Graham. Reg. Himal.
2543 pulchella R o x b.Reg. Hi-
mal.
2544 Laburnum anagyroides M e-
d i e. Europa.
2545 Lathyrus abyssinicumPI o rt.
2546 ampliicarpos Hort.
2547 Aphaca Linn. Europa,
Oriens.
2548 articulatus L i n n. Reg.
Medit.
2549 Clymenum L i n n. Reg.
medit.
2550 Gorgoni Pari. Sicilia.
2551 latifolius Linn. Europa.
2552 magellanicus L a m. Reg.
Medit.
2553 mexicanus W e n d e r.
Mexico.
2554 Nissolia Linn. Oriens.
56
2555Lathyrus odoratns L i n n.
Italia.
2556 setifolius L i n n. Kuropa
austr.
2557 s3'lvestris L i n n. Europa.
2558 Lens esculenta M o e ii e h.
Oriens.
2559 Leucaena glauca Ben tli.
Reg. trop.
2560Lotu.s angustifolius L i n n.
Europa, Oriens.
2501 arabicus Linn. Africa
l)or., Arabia.
25G2 coninbricensis B r o t. Reg.
metl.
2563 corniculatusL i n n.Geront.
tn)p.
25G4 'otlulis Linn. Reg. me-
dit.
2565 fìlicaulis D u r. Alger.
2566 Jacobaeus Linn. Ins.
Gap. Virid.
2567 *ornithopodioidi3S L in n.
Reg. medit.
2568 parvi Horus D e s f . Reg.
med.
2569 purpureus \V e b b. Ins.
Gap. Virid..
257<l Rei^uieni M a u r i, Italia.
2571 tenuifolius Presi. Sicilia.
2572 Tetragonolobus L i n n.
Reg. medit.
2573 Lourea VespertilionisD e s v.
Reg, trop.
'J574 Lupinus arboreus S i m s.
Galif.
2575 digitatus Forsk. iL. Co-
sentini G u s s.ì, Sicilia.
2576 hirsutus Linn. Reg. me-
dit.
2577 insignis Lem. Hybr. hort.
2578 Lysiloma latisiliqua Btli.
Amer. bor., India occ.
2579 Medicago *arborea Linn.
Italia, Graecia.
2580 Aschersoniana U r b a n.
Africa bor.
2581 Blancheana B o i s s. Syria.
2582 Medicago denticulata Wil-
1 d. Geront. reg. temp.
et bor.
2583 -Helix AV i 1 1 d. Reg. me-
dit.
2584 h ispida G a e r t n. Europa
austr.
2585 lappacea D e s r. Reg. me-
dit,
2586 littorale Rhod. Reg.
Medit.
2.587 maculata W i 1 1 d. Europ.
2588 olivaeformis G u s s. Reg.
medit.
2589 ''orblcularis Ali. Reg.
medit., Aliyssinia.
2590 sativa L i ii n. Europa, 0-
riens.
2591 spliaerocarpa B e r t. Reg.
medit.
2592 tornata M i 1 1. Europa au-
stralis.
2593 — \'ar. minor Hort,
2594 'trnncatula Gaertn.
Europa.
2595 — var. murex AV i 11 d.
2596 —var. tribuloides D e s r.
2597 Melilotus alba D e r s. Euro-
pa, Asia.
2.598 dentata P e r s. Eui-op.,
As. bor.
2.599 elegans Salm. Reg. med.
26<i<) indica Ali. Europa, Asia
bor.
2601 italica Lag. Reg, medit.
2602 leucantha K o e h, Europ,
2603 messanensis Ali. Reg.
Medit.
2601 ofticinalis L a m. Europ.,
As, bor.
2605 sulcata D e s f . Reg, me-
dit.
260(J Mimosa distachya G a v. Me-
xico.
2<i07 glumorata Forsk. Arab.
2608 pudica Linn. Brasilia.
2609 Spegazzinii P i r o 1 1. Ar-
gentina.
57 -
2G10Mucuna gigantea D. C. Tnd.
Or., Malaya,
2611 Neptunia oleraceae L o u r.
Reg. trop.
2012 Onobrychis Caput Galli
La m. Reg. med., Cauc.
2G1;Ì sativa L a m. Europa, Asia
or. et bor.
2614 Ononis breviflora D C. Reg.
medit.
2615 porrigens S a 1 z m. Marocc.
2616 praecox B i a n e h. Sicilia.
2617 Schowi Ser. Reg. Medi-
terr.
2618 Ornithopus * compressns
L i n n. Reg. medit.
2619 Parkinsonia aculeata L i n n.
Am. trop.
2620 Petteria ramentacea P r es 1.
Dalmatia.
2621 Phaseolu.s Caracalla L i n n.
Reg. trop.
2622 gonospermus Savi, Reg.
trop.
2623 lunatus L i n n. Reg. trop.
(Cult.).
2624 multiflorus Willd. Me-
xico.
2625 — var. albus.
2626 - var. coccineus.
2627 — var. lividus. *
2628 — var. niger.
2629 Mungo L i n n. Reg. trop.
2630 oryzoides H o r t.
2631 Ricciardianus Ten. Hab?
2632 vulgaris L i n n. (pi. var.).
Cultus.
2633 Wigthianus R. Grah.
Reg. trop.
26.34 zebra Hort.
2635 Pisum elatius B i e b. Reg.
med., Orieus.
2636 Jomardi S e h r a n k. Ae-
gyptus.
2637 sativum L i ii u. Europ.
As. bor.
2638 Pithecolobium albicans
B e n t h. Mexico.
2639 brevifolium B e a t h. Am.
bor. occid.
2640 polycephalum B e n t h.
Am. trop.
2641 pruinosum B e n t h. Au-
stralia.
2642 Pocokia eretica S e r i n g.
Creta.
2643 Poiaciana regia B o j.Madag.
2644 Prosopi-s juliflora D C. Am.
trop.
2645 Nondubey L o r e n t z.Reg.
Argent.
2646 Psoralea bituminosa L i n n.
Reg. med., Arabia.
2647 acaulis S t e v. Reg. Cauc.
2648 macrostachy D C. Califor-
nia.
2649 Rhynchosia lineata B e n t h.
Brasilia.
2650 minima D C. Cosmop.
trop. et subtrop.
2651 phaseoloides D. C. America
bor.
2652 Robinia Pseudacacia L i u n.
(pi. var.) Am. bor.
2653 raacrophylla S p r e n g.
Brasilia.
2654 Schotia latitblia J a e q.
Prom. b. Spei.
2655 Scorpiurus muricata Lina.
Reg. medit.
2656 subvillosa L i n n. Reg.
medit.
2657 vermiculata Linn. Reg.
medit.
2658 Securinega Coronilla D C.
Europa austr.
2659 Sesbania grandiflora P o i r.
Ind. or., Malaya, Au-
stralia.
2660 Sophora japonica Linn.
Japonia, China.
2662 flavescens A i t. Sibir.
2663 secunditiora Lag. Mexico.
— 58 —
2664 Sophora tomentosa L i n n.
Reg. calid.
ÌI665 Spartium *juiiceum L i n n.
Geront. Reg. temp.
2666 Sutherlandia frutescens R.
B r. Air. austr.
2667 Swainsonia atrococcinea
Hort. Hab?
2668 coronillaefolia S a 1 i s b.
Austral.
2669 Templetonia retusa R. B r.
Austral.
2670 Trifolium *agrarium L i n n.
Europa, Afr. ber.
2671 ^angustifolium L i n n.Reg.
rnedit., Oriens.
2672 *arvense Limi. Europa,
Asia et Africa bor., O-
riens.
2673 cernuum B r o t. Lusitania.
2674 -Cherleri L i n n. Reg.
medit.
2675 filiforme Lina. Europa,
Reg. Cauc.
2676 *glomeratum L i n n. Rog.
medit., Afr. bor.
2677 lappaceum Li un. Reg.
medit.
2678 leucanthum Bieb. Europ.
austr., As. min.
2679 Miclielianum Savi, Eu-
ropa australis.
2680 Mirennae Mattei, Ins.
Tenus.
2681 nigrescens V i v. Europa
merid.
2682 Perreymondi Gren.
G o d r. Hispania.
2683 ^pratense Linn. Asia
temp.
2684 purpureum Loisel. Eu-
ropa, Oriens, Asia bor.
2685 repens Linn. Geront.
bor. temp.
2686 '^resupinatum L i n n. Eu-
ropa occ, Reg. medit.
2687 "scabrura Li n n. Reg.
medit.
2688 Trifolium "^stellatumL i n n.
Reg. medit., Oriens.
2689 *subterraneum L i n n.
Reg. medit., Oriens.
2690 "tomentosum L i n n. Reg.
medit.
2691 Trigonella coerulea S e r.
Europa or., Reg. Caucas.
2692 calliceras F i s e h. Reg.
Caucas.
2693 eretica B o i s s. Asia mi-
nor.
2694 ensifera T r a u t v. Hab ?
2()95 Foenum-graecum L i n n.
Europa, Oriens.
2696 Policerata Linn. Reg.
med., Oriens.
2697 Uraria Lagopus D C. Reg.
Himal.
2698Vicia abyssinica Hort.
2699 amphicarpa Hort.
27'^X' atropurpurea D e s f . Al-
geria.
2701 bicolor W i 1 1 d. Hab ?
2702 Bivonae R a f i n. Sicil.
2703 cornigera C b a u b. Gallia.
2704 Faba L ina. Hab ?
2705 — var. pliniana Trab.
Alg.
2706 filiformis Hort.
.*2707 fulgens B a 1 1. Africa bor.
2708 grandiflora S e o p. Europa,
Oriens.
2709 laeta C e s. Graec, Sicil.
2710 lactea Linn. Reg. medit.
2711 macrantha Hort. Hab?
2712 narbonensis Linn. Reg.
medit.
2713 — var. serratifolia ,1 a e q.
2714 Orobus Linn. Reg. me-
dit.
2715 peregrina Linn. Reg.
med., Oriens.
2716 Pseudocracca B e r t o 1. I-
talia.
2717 saliva L i n n. Europa,
Afr. bor., Oriens.
— 59
2719 Vicia unijuga A. B r. Sibir.
2720 tricolor S e b. et M a u r.
Europ. austr.
2721 Vigna Catiang W a 1 p. Co-
srnop. trop,
2722 glabra Savi, Cosinop.
trop.
2723 rubra II o r t.
Lrli7aceae.
2724 Linuiii atricanum L i n n.
Africa austr.
2725 angustifolium H u d s.
Europa, Afr. ber.
2726 arboreum L i n n. Creta.
2727 corymbiferum D e s f . Afr.
bor.
2728 decumbens D e s f . Tuni-
sia.
2729 — var. grandiflorum.
2730 fiavum Linn. Europ. au-
str., Reg. Caucas.
2731 humile H o r t.
2732 Lewisii P u r s h. Amer.
bor.
2733 nervosum Wall d t. et
Kit. Europa austr., 0-
riens.
2734 pallescens B u n g. Sibir.
Altaic.
2735 perenne Linn. Reg. bor.
temp.
2736 regale H o r t.
2737 strictum L i n n. Reg.med.,
Oriens.
2738 tenue D e s f . Hispan.,
Afr. bor.
2739 usitatissimum L i n n.Eur.,
Oriens.
I<obellaceae.
2740 Lobelia Cliffortiana Linn.
America ti'op.
2741 Erinus Linn. Proni, b.
Spei.
2742 inflataLinn. Am. bor.
2743 laxiflora G. B. et K. Me-
xico.
2744 sessilifolia L a m. Asia bor.
2745 triquetra Linn. Africa
austr.
Lr0^at7ÌaGeae.
2746 Buddleja paniculata Walt.
Himal., Burma.
2747 polystachya F r e s e n. A-
byssinia.
2748 Chilianthus oleaceusB u rch.
Africa austr.
I*ytt7tariaccae.
2749 Cuphea lanceolata A i t.
Mexico.
2750 —var. Zimapani E. M o r r.
2751 Llavea Lindi. Mexic.
2752 petiolata P o b 1. Brasil.
2753 strigulosa H. B. K. Ame-
rica austr.
2754 viscosissima J a e q. Amer.
bor.
2755 Lawsonia alba L a m. Oriens.
2756 Lythrum hyssopifolium
Linn. Cosmop. trop.
2757 *Salicaria Linn. Reg.
trop. temp., Austral.
— 60 —
2758 Nesaea myrtifolia D e s f .
Brasilia.
2759 salicifolia H. B. K. Ame-
rica.
2760 syphilitica S t e u d. Mexic.
2761 Olynia cymosa T h u n b g.
Africa austr.
2762 Sonneratia acida Linn,
India or., Malaya.
il)a^t70liaceae.
2763 Liriodendron tulipifera
Linn. Am. bor., China.
2764 Magnolia grandiflora Linn.
(pi. var.) Am. bor.
lylalpi^hiaceae.
2765 Hiraea macroptera D C. Me-
xico.
2766 Hiptage MadablotaG a o r tn.
Asia trop.
^alvaceae.
2767 Abutilon hirtum D o n. Reg.
trop.
2768 indicum S w e e t. Reg.
trop.
2769 molle S w e e t. Peruvia.
2770 mollissimum S w e e t. Pe-
ruvia.
2771 permeile S w e e t. Cuba,
Florid.
2772 semicrenatum H o r t.
2773 Abutilon Sonneratianum
S w e e t. Africa austr.
2771 Althaea abyssinica H o r t.
2775 Hokenackeri B o i s s. et
H u e t. Oriens.
2776 narbonensis P o u r r. Eu-
ropa.
2777 rosea C a v. Oriens .
2778 sulphurea B o i s s. Persia,
Affgh.
2779 Anoda bastata C a v. Mexi-
co, India occ.
2780 lavateroides Medie. Me-
xico.
2781 Wrigbtii A. G r a y. N.
Mexico.
2782 Callirhoe digitata N u t t.
Amer. bor. occ.
2783 pedata A. G r a y. Am. bor.
occ.
2784 Gossj'pium hirsutum Linn.
Asia trop.
2785 microcarpum T o d. Mexic.
2786 obtusifolium R o x b. Asia
trop.
2787 HibiscusAbelmoschusL i nn.
Gerout. trop.
2788 cannabinus Linn. Geront.
trop.
2789 Douglasii H o r t.
2790 esculentus L i n n. Cosmop.
trop.
2791 gossypinus Baili. Madag.
2792 heterophyllus Veli. Bra-
silia.
2793 immutabilis Dehn. Hab ?
2794 Manihot L i n n. Geront.
trop.
2795 mutabilis Linn. China.
2796 —var. albiflorus H o r t.
2797 —var. H. pieno H o r l.
2798 —var. tricolor H o r t.
2799 syriacus Linn. (pi. var.).
Geront. calid.
2800 Trionum Linn. Geront.
trop.
2801 vitifolius Linn. Geront.
trop.
— 61 -
2802 Kosteletzkj^a hastataP resi.
Mexico.
2803 Kitaibelia vitifolia W i 1 1 d.
Slavon.
2804 Lagunaria Patex'soni Con.
Australia.
2805 Lavatera arborea L i n n.
Europa occ, Africa.
2806 Olbia L i u u. Reg. medit.
2807 mauritaiiica D u e h. Afr.
bor.
2808 phoenicea V e n t. Insul.
Madera.
2809 Sieberi H o r t." Hab ?
2810 trimestris L i n n. Reg.
medit.
2811 Malope grandiflora H o r t.
1-812 trifida C a v. Hisp., Afr.
bor.
2813 Malva abyssinica A. B r.
Abyssin.
2814 aegyptiaca Li n n. Reg.
Mediterr., Oriens.
2815 Alcea L i n n. Europ.
2816 parviflora L i n n. Europa.
2817 silvestris L i n n. Europa,
As. temp.
2818 Malvastrum capenseG a r ck.
Afr. austr.
2819 glossularioides G a r e k.
Africa austr.
2820 limeuse Ball. Peruvia.
2821 Malvaviscum mollis D C.
Mexico.
2822 Modiola multifida M o e n e h.
Am. bor.
2823 Pachii'a aquatica A u b 1.
Am. trop.
2824 Palava malvaefolia C a v.
Burna.
2825 Pavonia cleistocalyx Hort.
2826 bastata C a v. Brasilia.
2827 praemorsa Cav. Afr. au-
str.
2828 Schimperiana H o e h s t.
Abyssinia.
2829 speciosa H. B. K. Vene-
zuel.
2830 Pavonia spiuifex Cav. A-
mer. austr.
2831 Sida corchorifolia T e n.
Hab?
2832 Elliotti T o r r. et G r a y.
Am. bor.
2833 intricata F. MueU. Au-
stralia.
2834 rhqmbifoliaL i n n.Amphig.
trop.
2835 triloba Cav. Africa au-
stralis.
2836 virgata Hook. Australia.
2837 Sphaeralcea umbellata G.
Don. Mexico.
fnef^isperrnaccae.
2838Cocculus Thunbergii D. C.
Japon.
lyleliaceae.
2839 Melia arguta D C. Molucc.
2840 Azadirachta L i u n. Ind.
or.
2841 Azederach L i n n. Reg.
Himal.
2842 — var. sempervirens
(S w e e t.).
2843 floribunda C a r r. Hab ?
rrjyopoi'l fiacca e.
2844 Myoporum punctulatum
Scblecht. Australia.
— 62 -
2845 Myoporum montanum R.
B r. Australia.
2846 serratuin R. B r. Austral.
fnyt-slfjaceac.
2847 Ardisia colorata Rox b. In-
dia or.
l^flyftaceae.
2848 Cali istemon coccineus F.
M u e 1 1. Austral.
2849 fulgens H o r t.
2850 lanceolatus S w e e t. Au-
stral.
2851 linearis D C. Australia.
2852 salignus S w e e t. Austral.
2853 Eucalyptus Globulus La-
bill. Australia.
2854 occidentalis E n d 1. Austr.
2855 Eugenia littoralis P 1 a n e h.
Nova Caledonia.
2856 supraxillaris S p r e u g.
Brasilia.
2857 Leptospermum laevigatum
F. Muell. Australia.
2858 Melaleuca acuminata F.
M u e 1 1. Australia.
2859 armillaris S m. Australia.
2860 thymit'olia S m. Australia.
2861 Myrtus communis L i n n.
Europa austr., Oriens.
2862 — var. baetica (Mi 11^.
286B — var. t'ructibus albis.
2864 —var. lusitanica (W i 1 1 d).
2865 — var. romana (H f f m s g).
2866 —var. tarantina {Mi 1 1).
2867Psidium cuueiiblium T e n.
HabV
2868Psidium pyriferum L i n n.
America trop.
r^ycta^lrjaccae.
2869 Mirabilis ambigua H o r t.
2870 dicliotoma L i n n. Mexico.
2871 divaricata L o m e, Insul.
Madera.
2872 Jalapa L i n n. (pi. var.)
Amer. trop.
2873 longiflora L i n n. Mexico.
2874 multillora A. Gray. Am.
bur. occ.
2875 Oxybaphus violaceus
C h o i s. Peruvia.
I^yfnpt7aeaceae.
2876 Nelubium luteum W i 1 1 d.
Am. bor., Ind. occ.
2877 Nuphar luteum S t b t h. et
S m. Reg. bor. tomp.
2878 Nymphaea stellata W i 1 1 d.
Asia, Africa trop.
Olacirjcac.
2879 Villarosia citrifolia B o r z ì,
llort. Pan.
63 —
Oleaceae.
2880 Fontanesia * phillyraeoides
Labili. Sicilia, Asia
min., Syria.
2881 — var. Fortunei C a r r.
2882 Fraxinus angustifolius
V a h 1. Tauria.
2883 excelsior Li n n. Europa,
Asia bor., Oriens.
2884 *Ornus L i n n. Reg. me-
dit., Oriens.
2885 Jasminum azoricum Li un.
Ins. Fortun.
288() capense T h b g. Prom. b.
Spei.
2887 fruticans L i n n. Reg. me-
dit., Oriens.
2888 nudiflorum L i n n. China.
2889 simplicifolium Forst.
Austr., Ins. Pacif.
2890 trinerve Wall. Java.
2891 variegatum H o r t.
2892 Lignstrum coriaceiim H o r t.
2893 corapactum II u m b o 1 d.
et B o m p 1 a n d. Amer.
trop.
2894 foliosum H o r t.
2895 grandiflorum Hort HabV
2896 Massalongianum Vis. Eu-
ropa.
2897 ovalifolium H s e k. Japo-
nia.
2898 -var. Sieboldi Hort.
2899 Quihoui C a r r. China.
2900 robustum B 1 u m. India
or.
2901 sinensis L o u r. China.
2902 vulgare L i n n. Europa.
2903 Notelaea excelsa W e b b. et
B e r t. Ins. Canariae.
2904 Olea chrysophjdla L a m.
Ins. Mascar., Africa trop.
2905 capensis L i n n. Africa
austr.
2906 Olea europaea L i n n. Reg.
med., Oriens.
2907 tìoribunda Bth. Insul.
Salom.
2908 speciosa Hort.
2909 Phillyraea angustifolia
L i n n. Reg. medit.
2910 latifolia L i n n. Reg. me-
dit.
2911 *media L i n n. Reg. me-
dit.
29l2S3^ringa vulgaris L i n n.
Transsylv.
Ofja^fai'laceae.
2913 Clarkia elegans D o u g 1.
Am. bor. occ.
2914 pulchella P u r s h. Amer.
bor. occ.
2915 Epilobiura latifolinm L i n n.
Reg. bor. arct.
2916 tetragonum Linn. Euro-
pa.
2917 Eucharidium concinnum
F i s e h. et M e y. Cali-
fornia.
2918 grandiflorum F i s e h. et
M e }'. California.
2919 Gaura biennis L i n n. Ame-
rica bor.
2920 Liudheimeri E n g e 1 m.
Texas.
2921 mutabilis C a v. Mexico.
2922 parviflora D o u g 1. Amer.
bor. occ.
2923 tripetala C a v. Mexico.
2924 Lopezia coronata A n d r.
Mexico.
9925 racemosa C a v. Mexico.
2926 Oenothera amoena Lehm.
Am. bor.
2927 acaulis C a v. Chili.
2928 alsinifolia Hort.
G4 —
2929 Oenotliera ammophila Hort.
2955
2930
argentea Hort.
2931
biennis L i n n. America
bor.
2950
2932
cruciata N ntt. America
2957
bor.
2958
2933
densiflora Lindi. Cali-
fornia.
2059
2934
Drummondi Hook. Ame-
rica bor. occ.
2900
2935
gigas De Yries, Hort. Amst.
2930
glauca M i .s e li a u x. Am.
2901
bor.
2062
2937
laevifolia S e r. Amer. bor.
2938
Lamarckiana S e r. Amer.
bor.
2003
2939
missaurensis S i m s. Ame-
rica bor. occ.
2004
2940
odorata Jacq. Chili.
2005
2941
purpurea C u r t. Amer.
bor.
2900
2942
rhyzocarpa S p r e n g. A-
mer. bor. occ.
2007
2943
Remanzowii L e d e b. A-
merica bor.
2908
2944
rosea Alt. Am. sept., Pe-
ruvia.
2909
2945
rubrinervis De V r i e s,
Hort. Amst.
2970
2940
sim.siana S e r. Mexico.
2071
2947
sinuata Linn. Am. bor.
2948
striata Lede b. Ilab ?
2949
taraxitblia Ho r t.
2072
295(1
tetraptera C a v. Mexico.
2951
viminea D o u g 1. Calif.
2973
Pape ve fa ce eie.
2952 Argemone mexicana L i n n.
Am. bor., Mexic.
2953 platyceros Link, et () t t.
Mexico.
2954 Bocconia cordata \V i 1 1 d.
China, Japonia.
Bocconia frutescens Linn.
Mexico, Peruvia.
Chelidonium Franchetti
Hort.
laciniatus Mi 11. Europa,
majus Linn. Europa, As,
min.
Cor3dalis glauca P u r s li.
Amer. bor.
Esclischolzia californica
C h a m. California,
crocea B t h. California.
Fumaria capreolata Linn.
Europa, Africa bor.
nfficinalis L i n n. Geront.
tomp.
parvitiora L a m. Geront.
trop.
Glaucium tlavum C r a n t z.
Reg. med.
lejocarpum B o i s s. As.
min., Persia,
hiteum C r a n t z. Europa,
Reg. medit.
rubrum S i b t b. et S m.
Europa, Reg. medit.
Serpieri H e 1 d r. Graecia.
squamigerum K a r. et
K i t. Asia centr.
Hypecoum grandiflorum
Benth. Reg. medit. et
Caucas.
procumbens L i n n. Reg.
medit., Arabia.
Hunnemannia fumariaefolia
S\v e e t. Mexico.
2074 Meconopsis cambrica V i g.
Europa.
2075 Papaver Argemone L i n n.
Europ., Oriens.
2!)70 atlanticum B o i s s. Afr.
bor.
2977 dul)ium L i n n. Europa.
2078 Heldreichii B o i s s. Asia
min.
2979 hj'bridum Linn. Europa,
Syria, etc.
2980 monstruosum Hort.
— 65 —
2981 Papaver nudicaule L i n n.
Reg. alp. et arct,
2982 pavoninum M e y. Afghan. ,
Turkestan.
2988 pinnatifidnm Mori s,Ital.,
Sard.
2984 *Rhoeas L i n n. Europa,
Oriens. Afr. bor.
2985 somniferum Linn.
Graecia, Oriens.
298n Roemeria hybrida D. C. 0-
riens.
2987 refracta D. C. Tauria.
Passlfloraccae.
2988 Passiflora edulis S i m s.
Brasilia.
2989 gracilis Jacq. Brasil.
2990 suberosa Linn. Amer.
trop.
Peelalit7aceae.
2991 Martynia annua Linn. A-
merica bor.
2992 proboscidea G 1 o x. Am.
bor.
2993 S esamum indicum Linn.
Ind. or.
Pt7ytolaccaceae.
2994 Phytolacca octandra Linn.
Japon.
2995 violacea H o r t.
2996 Rivina aurantiaca W a r s z.
Am. austr. ?
2997 humilis Linn. America
trop.
2998 — var. brasiliensisN o e e a.
2999 —var. laevis Linn.
3000 — var. purpurascens
S e h r a d.
3001 octandra Linn. Amer.
trop,
3'J(>2 tiuctoria H a w. Venezuela.
Pìperaceae.
CWJB Houttinia cordata T h n b.
Reg. Himal., China, Ja-
pon.
3004 Peperomia blanda H. B. K.
Venezuela.
3005 maculosa Hook. Ins. S.
Doming.
30()6 urocarpa F i s e h. et M e y.
Brasilia.
3007 Piper articulatum A. R i e h.
Cuba.
3008 celtidifolium H a m. Ind.
occ.
3009 geniculatum S w e e t.
Ind, or.
8010 Saururus cernuus Linn.
America bor.
Pittosporaceae.
8011 Pittosporum eriocarpum
R o 3' 1 e. Reg. Himal.
3012 neegherrense W i g h t.
et A r n. India or.
3013 undulatum Ven t. Austra-
lia.
G6
Plarjtaàirjaccae.
3014 Plantago amplexicaulis
(^av. Reg. medit., O-
riens.
;30]5 arachnoides S e h r e n k.
Asia aiistr.
'i]()l(') arenaria W a 1 d s t. et
K i t. Europa, Asia min.
3017 Coronopus L i n n. Europa
Afr. bor., Australia.
3018 Cj'nops Linn. Europa.
Sibiria.
30UI graeca B o i s s. Oriens.
3020 Lagopus Linn. Reg. me-
dit., Oriens.
3021 lanceolata Linn. Europa,
Asia bor.
3022 major L i n n. Europa, Am.
bor., Asia.
3023 Mvosurus Lam. Rog. Ar-
geut.
3024 patagonica J a e q. Amor.
bor. et austr.
3025 Psyllium Linn. Reg. me-
dit., Orien.s, Ind. occ.
bor.
3020 serraria Linn. Reg. me-
dit.
3027 virginica L i n n. Amer.
bor.
Piata r>accae.
3028 Platanus occidentalisL i n n.
Amer. bor.
3020 orientalis Linn. Europa
austr., Oriens.
PlUfnba^inaccae.
3030 Armeria canescens B o i s s.
Dalmatia.
3031 splendens Boiss. Hispa-
nia.
3'>32Ceratostigniaplumbaginoides
B u n g. China.
30.33 Più mbago capensis Th 1) g.
Proni, b. Spei.
3i)34 europaea Lin n. Europa
austr., Caucas.
3035 micrantba L e d e b. Sibiria
altaic.
303(> scandens Lin n. America
trop.
3037 zeylanica L i n n. Geront.
trop.
30P)8 Statico cordata Li n n. Reg.
medit.
3O30 ebata Fise h. Sibiria.
3010 Gmelini Wi 1 Id . Res.
Cane.
ì)041 latitblia Sm. Bulgaria,
Ross., Reg. Cauc.
Ì5042 Limonium L i n n. Europa,
Am. bor.
3013 longifolia T h u m b. Afr.
austr.
3044 macropbylla B r o u s s.
Insul. Canar.
3045 pectinata A i t. Insul. Ca-
nar.
3040 suffruticosa L i n n. Reg.
Cauc, Asia med.
3017 Suworowii Re gel. Asia
contr.
3048 tatarica L i n n. Eur.austr.,
Reg. Cauc.
3040 tomentella Boiss. Rossia
austr.
— 67 -
Polernot7laceae.
y050Cobaea scandens C a v. Me-
xico.
B051 Gilia androsacea S t e u d.
California.
3052 capitata S i m s. Amer.
bor.
3053 densiflora B e n t h. Calif.
3054 grandiflora A. G r a y. Ca-
lif.
3055 laciniata R. et Pav. Peni-
via, Chili.
3056 Liebmanni G. Don. Cali-
fornia.
3057 millefoliata F i s e h. et
Mey, Calif.
3058 Navarettia Steud. Chili.
305'J nivalis H o r t.
3060 parviHora S p r e n g. Ainer.
bor. occ.
3061 tricolor B t h. California.
3062 virgata Sten d. Califor-
nia.
3063 Loeselia coccinea G. Don.
Mexic.
3064 Phlox Drummondi Hook.
Texas.
Poly^alaceae.
3065 Polygala dalmatica H o r t.
3066 myrtifolia L i n n. Proni.
b. Spei.
3067 — var. grandiflora.
306S virgata T h u n b. Africa
austr.
Poly^opaceae.
3069 Coccoloba laurifolia J a e q.
Am. trop.
3070 Emex '^spinosa C a m p d.
Europa, Africa bor.
307 1 Fagopyrum esculentum M o-
e n e h. Europa, Asia
min.
3072 tataricum G a e r t. Eur.,
Asia bor.
3073 Muehlenbeckia complexa
M e i s s n. Nova Zelanda.
3074 platyclados Meissn. In-
sul. Salam.
3075 Polygonum Convolvulus
L i n n. Reg. bor. temp.
3076 japonicum Meissn. .Ja-
pon.
3077 —var. fol. varieg.
3078 perfoliatus L i n n. India
or., Malaya.
3070 Sanguinaria R e m y. Chili.
3080 tomentosus W i 1 1 d. Ge-
ront. trop.
3081 Ptet'ostegia drimarioides
F i s e h. et Me y. Calif.
3082 Rumex abyssinicus J a cq.
Abyss.
3083 ^Acetosa Linn. Europa,
Asia bor.
3084 alismaefolius Frees. Afr,
austr.
3085 australis H o r t.
3086 Brownii C a m p d. Austral.
3087 bucephalophorus L i n n.
Reg. medit.
3088 conglomeratus M u r r.
Europa merid., Asia occ.
308'J cordifolius Hornem.
Europ , As. bor.
3090 crispus Linn. Europa,
As. bor.
3091 cuneifolius Campd. Am.
austr.
— 68 -
3092 Rum ex divaricatus L i n n.
Reg. medit.
3093 orientai is B e r u h. Grae-
cia, Asia min., S3'ria.
3094 — var. graecus (Boi ss.).
3095 Patientia L i n n. Europa
austr., Oriens.
3096 pomatus H o r t.
3097 pulcher L i n n. Europa,
Oriens.
3088 purpurea Link. Ilab V
3099 scutatus L i n n. Europa,
Oriens.
3100 vesicarius L i n n. Grascia,
Africa or.
Pot-tlilacaceae.
3101 Calandrinia grandiflora
Lindi. Chili.
3102 Menziesii Torr.etGray.
Am. bor. uccid.
3103 Portulaca grandifiorall o o k.
Brasilia.
3104 marginata IL B. K. Vene-
zuela.
3105 mucronata li o r t. Brasi-
lia.
31(»6 oleracea L i n n. Reg. ca-
lid.
3107 pilosa L i u n. Am. bor. et
austr.
3108 retusa E n g e 1 m. America
bor. occ.
3109 rostellata Brign. Vene-
zuela.
31l0Talinum patens \V i 11 d.
Am. trop.
3111 crassi t'oli uni W i 1 1 d. Am.
trop.
3112 purpureum F i s e h. Hab ?
3113 triangulare Willd. Am,
trop.
Pfltrjtiiaceac.
3114 Anagallis arvensis L i n n.
Europa, Asia temp.
3115 —var. caerulea L a m.
3116 — var. phoenicea Linn.
3117 — var. latitblia Linn.
3118 — var. monelli B i e b.
3119 repens P o m e 1, Alger.
3120 Androsace maxima Linn.
Europ., Oriens, As. et
At'r. bor.
3121 septentrionalis Linn. Eu-
rop., Caucas., As. et
Am. bor.
3122 Cyclamen hederaefolium
A i t 0 n. Europa.
3123 vernum R e i e h. Reg.
medit.
3124 Lysimachia vulgaris Linn.
Europa, Asia bor.
3125 Primula elatior Hill. Eu-
ropa.
312G malacoides H o r t.
3127 sinensis S a b. China.
Pfoteaccac.
312y Grevillea robusta A. C u n n.
Australia.
3129 Guevina Avellana.
PUnicaceae.
3130 Punica Granatum Linn.
Europa austr., Ins. Mau-
rit.
69
^at7Ut7c(ilaceae.
3131 Adonis *aestivalis L i n n.
Europ., Oriens.
olB'2 Hamniea J a e q. Europ.,
Oriens.
3133 verualis L i ii n. Europ.,
As. bor.
3134 Anemone ^coronaria L i n u.
Reg. medit., Oriens.
3135 hortensis Li n u. Europa
etc.
3136 virginiana L i n n. America
bor.
3137 Aquilegia formosa Fi s e h.
Kamtsch.
3138 lutea L a m. Hab ?
3139 vulgaris L i n u. Europa,
Oriens.
31 40 — var. fior. pi.
3141 Clematis recta L i n u. Eur.
austr.
3142 Vitalba L i n n. Europa.,
At'r. bor., Caucasus.
3143 Delpliinium Aiacis L i n n.
(pi. var.) Europa austr.
3144 candelabrum H o r t.
3145 Consolida L i n n. Europa,
Asia bui'.
3146 cardiopetalum D C. Reg.
med.
3147 dyctiocarpum D C. Sibiria.
3148 peregrinum L i n n. Euro-
pa austr., Oriens.
3149 Staphisagria L i n n. Reg.
medit.
3150 triste Fisch. Davuria,
Siber.
3151 Eranthis hyemalis S a 1 i s b.
Europa.
3152 Helleborus viridis Linn.
Italia merid.
3153 -var. Bocconi Ten. Sici-
lia.
3154 Kmowltonia vescicatoria
S i m s. Afr. austr.
3155 Isopyrum fumarioidesL i n n.
Europa, Asia bor.
3156 Myosurus minimus L i n n.
Amer. bor.
3157 Nigella arvensis L i n n.
Reg. med., Oriens.
3158 coarctata G m e 1. Europa.
3159 cornisulata D C. Oriens.
3160 damascena L i n n. Reg.
med.
3161 diversitblia F r a n e h. Tur-
kest.
3162 Garidella S p e n n. Europa.
3163 bispanica L i n n.Hispania,
Africa bor.
3164 orientalis Li n n. As. min.,
Syria, Reg. Caucas.
3165 sativa Linn. Reg medit.
3166 Paeonia *coralliaa R e t z.
var. Russi B i v. Euro]ia
merid., Asia occ.
3167 Ranunculus aaiaticusL i n n.
(pi. var.) Oriens.
3168 arvensis Linn. Europ.,
As. bor.
3169 bullatus L i n n. Europa,
Persia.
317U castellanus B o i s s. et
R e u t. liispania.
3171 Chius DO. Eur. austr.,
As. min.
3172 cornutus DO. Syria.
3173 falcatus Linn. Europa,
Reg. Hinial.
3174 illyricus Linn. Europa
austr., Reg. Oaucas.
3175 incrassatus G u s s. Ital,
merid., Sicil.
3176 lanuginosum L i n n. Eu-
ropa, Reg. Caucas.
3177 lomatocarpus Fisch. et
M e y. Oriens.
3178 millefoliatus Vahl. Reg.
medit.
3179 *muricatus Linn. Europa,
Oriens.
3180 parvifiorus L i n n. Reg.
medit.
— TO-
SISI Ranunculus polyanthemus
L i n n. Reg. Cauc, Eu-
ropa, As. min.
3182 repens L i ii u. Reg. bor.
temp.
318B sardous Gran t z. Europa,
Asia, Africa bor.
3184 trachycarpus Fisch. et
M e y. Oriens.
3185 umbrosLis Ten. Ital. me-
rid.
3186 Thalictrura arnbiguuin
Turcz. Sibiria baie.
3187 aiigustifolium Lina. Eu-
rop., As. min.
3188 asplenifolium H o r t.
3181) baicalense Turcz. Sibiria.
3190 carolinianum H o r t.
3101 coramutatum M e y. Oriens.
31'J2 Cornuti L i n n. America
bor.
31U3 dioicum L i ii n. America
bor.
3191 Havum L i ii n. Europa,
Asia bor.
3195 fot'tidum L i n n. Europa,
Sibiria.
319tì majus Dura. Hab ?
3197 minus L i n n. Europa, As.
et AtV. bor.
3198 nigricans Rchb Europa.
3199 Schweiggori S j) r e n g.
Europa.
^{eseclaceae.
3'2<H.) Reseda abyssiuica Eros o u.
Abyss.
3201 *alba L i u n. Europa, O-
riens.
3202 canescens A. S. H i 1. A-
rabia.
3203 Reseda crystallina W e b b.
et B e r t h. Ins. Canar.
3204 odorata L i n n. Africa bor,
flìTfarqqaczaz.
3205 Pali urus aculeatus Lam.
Europa austr., Asia occ.
3206 Pomaderris apetala Labili.
Australia.
3207 sul)repanda F. M u e 1 1.
Australia.
3208Rhamnus Alateruus L i a u.
Reg. med.
3209 dahurica Pali. Ind. or.,
Asia bor.
3210 Frangala L i n n. Europa,
Asia et Afr. bor.
3211 saxatilis Jacq. Europa
austr.
3212 spatliulaefolia F. et M.
('aucasus.
3213 tinctoria V a 1 d s t.et K i t.
Europa or., As. min.
321iZizyphus Jujuba Lam. Ind.
or., Malaya.
3215 Lotus D e s f . Reg. medit.,
Arabia, Afr. bor.
3216 mucronata W i 1 1 d Africa
trop. et Amer.
3217 sativa Cx a e r t n. Reg.
modit., Asia temp.
Rosaceae.
3218 Acaena miryophylla Lindi.
Reg. Argent.
3219 Agrimonia Eupatoria L i n n.
Reg. bor. temp.
3120 leucantha K z e. Hab ?
71 —
3221 Agrimonia odorata M i 1 1.
Europa.
3222 Cotoneaster bacillarisWa 1 p.
Reg. Hjmal.
'522P) liorizontalis D e n e. China.
'.'>22[ j)anii(>sa H o r t.
;)22o Crataegus Azarolus L i n n.
Asia min., Persia.
r?22('i frus-galli L i n n. America
bor.
B22T melanocarpaB i o b. (>riens.
3228 monogyna Jacq. Reg.
medit.
P.22ÌI nigra W. et K. Hung.
;52ì30 Oxyacantha L i n n. (pi.
var.) Europa, Asia temp.
32BI Pyracantha Medi e. Eu-
ropa.
32.S2 trilol)a P o i r. Reg. medit.
;}2.33 Eriobothrya japonica Lindi.
Japon., China.
32.S4 Exochorda grand iiiora
Li n d 1. China.
323.5 Geum album F. G m e 1.
Am. bor.
323<i coccineum S i b t h. et S m.
Graec, Asia min.
3237 crini tum PTor t.
3298 macrophyllum W i 1 1 d.
Am. bor. occ.
3239 rivale L i n n. Reg. bor.
temp.
3240 pyrenaicum Mi 11. Mont.
Pyren.
3241 strictuni A i t. Reg. temp.
bor.
3242 *urbanum Li n n. Reg.
temp. bor., Austr., Nova
Zelanda.
3243Neillia opulifolia B t h. et
Hook. America bor.
3244 Torreyi S. W a t s. Am.
bor. occ.
3245 Potentina Buccoana C 1 e m.
Bith3'nia.
324G Dombeyi Nestl. Chili.
3247 glandulosa Lindi. Am.
bor. occ.
3248 Potentina Hippiana L e h m.
Am. bor. occ.
3249 Hookeriana Lehm. Am.
bor.
3250 Kurdica B o i s s. et
H o h e n. Kurdist.
3251 nepalensis Hook. Reg.
Himal.
3252 norvegia L i n n. Reg. bor.
temp. et art.
3253 Poterium polygamum VV. et
K. Europa, Oriens.
3254 spinosum L i n n. Syria.
3255 Prunus arraeniaca L i n n.
Reg. Cauc.
3250 avium Linn. Europa.
3257 Cerasus L in n. P^uropa,
Oriens.
3258 Charaaecerasus Jacq. Eu-
ropa austr., Asia min.
3259 domestica Linn. Europa,
Reg. Cauc.
3200 lusitanica L i n n. Europa
austr.
32G1 persica S t o k. As. temp.
3202 spinosa Linn. Europa,
Africa bor., Oriens.
3203 Raphiolepis indica Lindi.
China.
3204 — var. rubra (Lindi.).
3205 japonica S i e b. et Z u e e.
Japon.
3200Rhodotypus kerrioidesS i e b.
et Z u e e. .Japon ia.
3207 Ro,sa arvensis H u d s. Eu-
ropa.
3208 canina L i n n. Eui-opa, As.
temp.
32()9 damascena M i 1 1. Oriens.
3270 ferox B i e b. Asia min.,
Persia.
3271 gallica Linn. Europa,
Reg. Caucas.
3272 indica Linn. (pi. var.)
Ind. or., China.
3273 mollissima W i 1 1 d. Euro-
pa.
— 72
3274 Rosa multiflora T n b g.
Japon., China.
3275 moschata H e r m. Oriens.
3276 sempervirens L i n n. Eur.,
Oriens, Ind. or.
3277 silverhielmli S e h r e n k.
Rossia.
3278 Rubus fruticosus L i n n.
Europa.
3270 Spiraea Douglasii II o o k.
America bor.
3280 media F. Schm. Asia
bor.
8281 mollis C. K r e h. et B o u-
c h è, Sibiria.
3282 multiflora Za bel. IlabV
3283 Vanhouttei Za bel. Ily-
brid hort.
3284 Stranvae.sia glaucescens
Lindi. Reg. Ilimal.
l^Ubtaceac.
3285 A. s perù la azovica H o r t.
3306
3286
orientalis B o i s s. As.
min., Reg. Caucas.
3307
3287 Callipeltis Cuculiarla S t e v.
3308
Oriens. Reg. Medit.
3309
3288 Crucianella aogyptiaca
L i n n. Europa, Asia
3310
min.
3311
3289
maritima L i n n. Reg. me-
dit.
3312
3290 Crusea rubra B a r 1 1. Reg.
331;ì
medit.
3314
3291 Galium *cinereum Ali.
3315
Europa austr.
3316
3292
■'•murale A 1 1. Reg. medit.
3317
3293
nebulosum B o i s s. Grae-
3318
cia, Asia min.
3319
3294
orientalis B o i s s. Graecia,
3320
Asia min.
3321
3295
tricorne S t o k e a, Europa,
Oriens.
3322
3296 Galium umbrosumS o 1 a a d,
N. Zeland.
3297 Hamelia patens Jacq. Am.
trop,
3298 Pavetta indica L i n n. Asia,
Australia trop.
3299 Paederia foetida L i n n.
India or., Malaya.
330r) Psichotria emetica L i n n.
N. Granat.
3301 Rondeletia anioena H e m s 1.
Mexico.
3302 Rubia ^peregrina L i n n.
Europa, Reg. medit.
5303 tinctoria Linn. Europa
austr., Oriens.
3304 Sherardia arvensis Linn.
Europa.
3305 Spermacoce tenuior Linn.
America trop.
I9utaceae.
Citrus Aurantium Linn.
As. trop.
— var. caoaliculata S a v.
— var, dulcis S a v.
— var. liraettaeformis R.
et P a V.
— var. nicaensis R. et P.
— var. pyritbrmis R. et P.
Bigaradia L o i s e 1. Eur.
austr.
— var. Console! R i e e o b.
— var. crispitolia R. et P.
—var. dulcis R. et P,
— var. itheoi)h3'lla R. et P.
— var. listata R i e e o b.
— var. fasciata R et P.
— var. foetifera R. et P.
— var. salicifolia R. et P.
Decumana Lo i sei. Asia
trop.
— var. Borzii R i e e o b.
- 73 -
3323 Citrus Decumana— var. Cha-
tlock R i e e 0 b.
3324 —var. Pompelmos R. et P.
3325 —var. Todari R i e e o b.
3326 deliciosa Ten. China?
3327 Limetta Risso, var. Me-
lai'osa R i s so.
3328 Limonum Risso, As.
trop.
3321) —var. abyssinica R i e e ob.
3330 —var. aurantiaca S a v.
3331 —var. Cajetana R i s so.
3332 — var. canaliculata R i s so.
3333 var. dulcis Presi.
3334 —var. ellj^ptica R i e e o b.
3335 —var. striata Risso.
3336 —var. sempertloreus R i c-
c o b.
3337 — var. Terraccianoi R i c-
c o b.
3338 —var. vulgaris R. et P.
3339 Medica Linn. var. fio-
rentina Risso. Asia
merid.
3340 tritbliata Linn. Asia
trop.
3341 Clausena excavata B u r m.
Ind. or., Malaya.
3342 Glycosmis trifoliata S p r.
Java.
3343Murra3'a exotica Linn.
Asia, Austr. trop.
3344 Ptelea trifoliata Linn.
Ani. bor.
3345 Ruta bracteosa D (^ Europa
austr.
3346 cbalepensis Linn. Reg.
raed.
3347 Tribulus terrestris Linn.
Amphig. trop.
3348 Zanthoxylon alatumSteud.
Prom. b. Spei.
3349 americanum M i 1 1. Am.
sept.
3350 Bungei P 1 a n e h. China.
3351 pterota H. B. et K. India
occ.
3352 Zieria Smithii A n d r. Au-
stral.
Sallcaceae.
3353Populus alba Linn. Euro-
pa, As. bor.
3354 Salix *pedicellata D e s f.
Reg. bor. occ.
Sapit7daceae.
3355 Acer campestre Linn. O-
riens,
3356 creticum Linn. Oriens.
3357 — var. obtusifolium (S i b-
th. et Sm).
3358 italura L a u t h. var. nea-
politanum Ten. Italia
merid.
3359 monspessulanum Linn.
Europa austr.
3360 oblongum Wall. Himal.
3361 pseudo-Platanus Linn.
Europa, Oriens.
8362 — var. purpureum H o r t.
3363 trifidum H o o k. et H a r n.
China.
3364 villosum Wal 1. Himal.
3365 Aesculus glabra W i 1 1. Am.
bor.
2366 Hippocastanum Linn.
Ture.
3367 Cardiospermum Halicacabum
Linn. Reg. trop.
3368 hirsutum W i 11 d. Afric.
occ.
3369 Dodonaea Thumbergiana
E e k 1. et Zeyh. Afr. au-
str.
74 —
3370 Dodonaea triquetra VVendl.
Australia.
8371 viscosa J a e q. Cosmop.
trop.
3372 Koelreuteria paniculata L a-
X m. China.
3373 Negundo aceroides M n e h.
Amer. bor.
3374 — var. fol. variegatis Hort.
3375 californicura T o r r. et
G r a y, America bor. occ.
3376 Sapindus manatensis S h n t-
1 1 e \v. Am. bor.
3377 Mukorossi G a e r t n. Asia
trop.
3378 —var. cai-inatum R a d 1-
kof.
3379 Staphylea trito] ia Linn.
Am. bor.
Sapolaceae.
3380 Bnmelia lycioides AV i 1 1 d.
Am. bor.
3381 teuax W i 11 d. Madagasc.
Saxlfra^aceae.
3382 Dell tzia californica II o r t.
3383 scabra T li b g. .laponia.
3384 Heuchera bispida P u r s b.
America bor.
3385 pilosissima Fise h. et
Mey. Calif.
3380 sanguinea E n gì n. N.
Mexico.
3387 villosa Michx. America
bor.
3388 Hydrangea platanifolia
Hort.
3.389 Philadelj^bus coronari us
Linn. Europa austr.
3390 —a. naniis M i 1 1.
3391 — b. speciosus Hort.
3392 —e. Zeyeri S e h r a d.
3393 dianthitìorus Hort.
3394 gordonianus Lindi. Ca-
lifornia.
3395 — var. cordifolius L a n g e.
3396 grandiflorus W i 1 1 d. Am.
bor.
3397 hiH-sutus N u 1 1. Am. bor.
3398 pubescens Hort.
3399 speciosissimus Hort.
34fX) thyrsiflorus Hort.
5401 verrucosus Schrad. Eur.
austr.
3402 Ribes aureum P u r s h.
Am. bor. occ.
3403 fasciculatum S i e b. et
Z u e e. China, Japon.
3404 — var. cliinense Hort.
3405 floribundum Hort. Hab ?
34nG Saxifraga crassifolia Linn.
Sibiria.
3407 sarmentosa Linn. China,
Ja])onÌT,.
Scfopliùlatiaccae.
3408 Alonsoa caulialata R. et
P a V. Peruvia.
3409 warszewiczii Regel. Pe-
ruvia.
3410 Antirrhinum *maJHS L i n n.
Reg. niedit.
3411 *Orontiuin L i n n. Euro-
pa, As. min., AtV. bor.
3412 rupestre B o i s s. Hispania.
3413 *siculum M i 1 1. Sicilia.
34I4Bartsia *Trixago Linn.
Europa, Afr. bor.
3415 ^viscosa Linn. Europa.
— 75
3416 Calceolaria scabiosaetblia
3442
S i m s. Perù via.
8417
chelidoniaefolia H. B. K.
Ecuador.
3443
3418 Celsia -eretica L i n n. Reg.
3444
medit.
3419
betonicaefolia D e s f. A-
frica trop.
3445
3420 Chelone Lyonii P u r s h.
3446
Amer. bor.
3447
3421 CoUinsia bartiaefolia B t li.
California.
3448
3422
Digitalis ambigua M u r r.
Europa, Asia occ.
3449
3423
purpurea L i n n. Europa.
3424 Gratiola officiualis L i n n.
3450
Europa.
3425 Halleria lucida L i n n. Afr.
3451
trop. et austr.
3452
3426 Linaria albifroiis S p r e n g.
Africa bor., Oriens.
3453
3427
alsinaefolia S p r e n g.
Sard., Cors.
3454
3428
bipartita W i 1 1 d. Africa
bor. occ.
3455
3429
capraria M o r. et D e N o t.
Insul. Caprarie,
3456
343(J
Cymbalaria M i 1 1. Europa.
3431
dalmatica Mi 11. Dalmat.,
Oriens.
34.57
3432
genistifolia M i 1 1. Europa,
Asia occ.
3458
3433
heterophylla D e s f . Reg.
medit.
3459
8434
macedonica G r i s e b. Ma-
ced.
3460
3435
maroccanaH o o k. Marocco.
3461
3436
purpurea M i 1 1. Europa
austr.
3462
3437
*reflexa D e s f . Reg. me-
dit.
3438
repens Mil 1. Europa.
3463
3439
reticulata D e s f . Afr. bor.,
Lusit.
3464
3440
sibthorpiana B o i s s.
Graecia.
3465
3441
tristis M i 1 1. Hispania.
3466
Linaria versicolor M o e n-
c h. Gali, austr.
viscida M 0 e n e li. Europa,
Africa bor.
vulgaris M i 1 1. Reg. me-
dit., Caucas.
Maurandia anthirrhinitìora
H u m b. Texas,
scandens Don. Mexico.
Mimulus pilosiusculus H.
B. et K. Peruv.
'< Nemesia versicolor E. M e y.
Africa austr.
'Paulownia imperialis S. et
Z. Japonia.
Penstemon Cobaea N u t t.
America bor. occ.
maliayanus H o r t.
secundiflorus B e n t h.
Am. bor. occ.
Scrophularia acquatica
L i n n. Europa, Caucas.
conica L i n n. Europa,
Afr. bor.
nodosa L i 11 n. Reg. bor.
temp.
^peregrina L i u n. Reg.
medit.
Teedia lucida Rudolph.
Afr. austr.
Verbascum macrurum T e n.
Ital. mer.
phlomoides Li n u. Europa,
Asia min.
^sinuatum L i u n. Reg.
medit., Oriens.
Thapsus L i n n. Europa,
Oriens.
Veronica arvensis Li n n.
Europa, Asia et Africa
bor.
agrestis L i n n. Europa.
Anagallis L i n n. Reg. bor.
temp.
Beccabunga L i n n. Reg.
bor. temp.
Cymbalaria B o d a r d.Reg.
medit., Asia min.
— 76 -
3467 V^eroaica *didyma T e n. Eu-
ropa, Africa.
3468 *hederaefolia L i n u. Eu-
rojia, Oriens, Africa bor.
3469 *panormitana T i n. Sicilia.
3470 spuria Lina. Europa.
3471 Zaluzianskya capensis W a 1-
p r s. Prona, b. Spei.
Sela^itiaceae.
3472 Hebenstreitia arenariaH ort.
3473 coinosa H o e s t. Africa
austr.
3474 dentata L i n u. Africa bor.
et austr.
Slrpafùbaceae.
3475 Ailanthus glandulosa D e s f .
China.
3476 Cneorum tricoccuiu Lina.
Jvug. medit.
Solar^aceae.
3477 Atropa ^Belladonna L i n n.
Europa, Oriens, Ind. or.
3478 Browallia Czerwinskiana
H o r t.
3479 demissa L i n n. Am. austr.
3480 granditlora B. (ir a li. Pe-
rù v.
3481 viscosa II. B. et K. Am.
austr.
3482 — var. grandiflora H o r t.
3483 Brunfelsia uniflora D. Don.
Hab?
3484 Oapsicum abyssinicum A.
R i e h. Abyssiuica.
3485 annuum Lina. Reg. trop.
3486 couicuiu H o r t.
3187 cerasiforme Link. Hab ?
3488 Chili Ho est. Afr. trop.
3489 grossum L i n n. Reg. trop.
3490 longum D C. Reg. trop.
3491 Cestrum aurantiacum
Lindi. Guatiui.
349J Abelii H o r t.
3493 elegans S e h 1 e e h t. Me-
xico.
3494 Endlicheri Miers. Perù-
via.
3495 fasciculatuni Medie. Me-
xico.
3496 foetiduni Medie. Reg.
raedit.
3497 Ilugelii H o r t.
3498 Regeli i PI a n e h. Guatiin.
3499 Schotti S e n d t. Brasilia.
350(j Warszewiczii K 1 o t z s e h.
America trop.
3501 Cyphomandra betacea S e n-
d t. America austr.
3502 Datura alba N e e s. var. a-
fricana Ma 1 1. Africa
trop.
3503 Bertoloni Pari. Reg. me-
dit.
35<ll dubia B i a n e. Sicil.
3505 ferox L i n n. China.
3506 inermis J a e (|. Abyss.
3507 Leichkarditii F. M u e 1 1.
Austi'alia.
35U8 Metel L i n n. America
trop.
3509 quercifolia H. B. K. Me-
xico.
3510 Stramonium L i n n. Co-
smop. trojt.
3511 buaveroleas H u m b. et
B o n p 1. Mexic.
3512 Tatù la L i a n. Cosmop.
trop.
- 77 -
i3513 Datura versicolor L a g e r h.
Equatore.
15514 Wrigtii H o r t. Amer. bor.
occ.
3515 Dunalia inermis B o r z i,
Hort. Pan.
:)-")16 Hyosciaraus al bus Li un.
Europa, Oriens.
3517 Jochroma coccinea S e h e id.
Mexic.
3518 Lycium afrum L i n n. Reg.
medit.
351i> Ilequieiii D u a. Ilab ?
3520 ruthenicuiu Murr.Orieas.
3521 Lycopersicum pyritbrme
D u n. Amer. austr.
3522 Mandragora autuninalis
B e r t. Reg. medit.
3523 Nicandra physaloides
G a e r t n. Peruvia.
3524 Nicotiana affinis Hort.
Bi'asilia.
3525 aui'iculata B e r t. Sardin.
3526 chinensis F i s e h. China.
3527 glauca R. G r a h. Reg.
Arg.
3528 grandiflora Hort.
352U longiflora C a V. Chili.
3530 petiolaris S e h 1 e e t. Hab?
3531 quadrivalvis P u r s h. Am.
bor, occ.
3532 rustica L i n n. Mexico.
3533 suaveolens L e h ni.Austral.
3534 silvestris S p e g. et C o m.
Reg. Argent.
3535 solanitblia W a 1 p. Chili.
353t) Tabacum L i ii n. America
austr.
3537 — var. grandiflora (H o r t).
3538 Nierenbergia frutescensD u r.
Chili.
3531) Petunia hybrida Hort.
3540 nyctaginiflora J u s s. Reg.
Argent.
3541 Physalis angulata L i n n.
Reg. Cauc.
3542 curassavica Linn. Vene-
zuela.
3543 Physalis Franchetti M o s t.
Japon.
3544 lamifolia Hort.
3545 nodosa Hort.
354G phyladelphica L a m. Amer.
bor.
3547 Salpichroa rhomboidea M i e-
rs. Reg. Argent.
3548 Schizanthus pinnatus R u i-
tz. et Pav. Chili.
3549 Solanum auriculatum A i t.
Asia tropic.
3550 Balbisii Hort.
3551 capsicastrum Link. Bras.
3552 diphyllum Linn. America
trop.
3553 Dombeyi D u n. Peruvia.
3554 Dulcamara Linn. Europa,
Africa bor.
3555 Gilo R a d d. Hab V
3556 glutinosum D u n. Mexico.
3557 Heudersonii Hort,
3558 jasrainoides P a x t. Bras.
3559 Lobelii T e n. Asia et A-
frica.
3560 macrophylluni Hort. Me-
xico.
3561 Melongena L i n u.Cosmop. ■
trop.
3562 nigrum Linn. Cosmopol.
3563 — var. miniatum B e r n h.
3564 platense S p e g. Reg. Ar-
gent.
3565 pseudo-Capsicum L i n n.
Amphig.
3566 pyracauthum Jacq. Afr.
trop.
3567 robustum H. W e a d 1.
Brasilia.
3568 *sodomaeum Linn.
Geront. calid.
3569 ternatum El u i z. et P a v.
Peruvia.
3570 tuberosum L i n n. Am.
austr.
3571 Warszewiczii Hort. Halj ?
3572 zuccagnianum D u n. Hab?
— 78 —
3573 Withauia somuifera D u u.
Reg. meclit., Oriens.
3574 — var. Monsoni D u n.
SLercUllaceae.
3575 Brachychitoii aceritbliiis F.
M u e 1 1. Australia.
357lj ili versi t'oli US Don. var.
pupulneus (R. B r.) Au-
stralia.
3.577 Buettneria cDiJata La in.
Peruv.
3578nermannia caudicaus A i t.
Africa austr.
3571) conglomerata E e k 1 et
Z ey 1. Atr, austr.
3580 micans S e h r a d. Africa
austr.
3581 venosa T li u n b. Afric.
austr.
3582 Melliania luacrophylia V i s.
Ilab?
3583 Melochia corchorifoliaL i u n.
Cosili, tmp.
3581 Sterculia iiubilis .S ui i t li.
lud. or.
Styfacaceae.
3585 Styrax officinale L i n n.
Europa austr., Asia min.
Tarna ricacca e.
3586 Tamarix africana P o i i-.
Reg. medit.
3587 chinensis L o u r. China.
3588 gallica L i n n. Europa,
As., Afr.
Ter nstfoerplaceac.
358'J Visnea Mocanera L i n n.
Ins. Cauariae.
Thy rpclcaccae.
35'J<l DaphneGiiidiuni L i n n.Rog.
niodit.
Tlliaceae.
351)1 Aristotel la Macqui L'Hè-
ri t. Chili.
351)2 Corchorus capsularis L i n n.
Cosmop. trop.
35!)3 cronatus Hort. Ilab?
3594 olitorius L i n n. Cosmop.
trop.
3595 textilis Hort.
359G trilocularis Li un. Gerout.
trop.
3597 Entelea arborescens R. B r.
N. Zeland.
3598 Grew'a asiatica L ina. Ind.
or.
79 -
B509
36f)0
3601
nm-2
300 i
3<i04
3Gri5
300(1
3007
30O8
3000
Grewia flava D C. Prom. b,
Spei.
malococca Linn. Insul.
Amicor.
nitida J u s s. China,
occidentalis Linn. Africa,
oppositifolia Bue. H a m.
Himal., Africa or.
populifolia Walil. Abys-
sinia.
Sparmannia africana Li n n.
Prom. b. Spei.
palmata E. M e y. Africa
austr.
Tilia platypliylla S e o p.
Europa,
tomentosa M a e li. var. ar-
gentea (D C.) Europa,
vulgaris H e y n e. Eiii'opa.
Ufr)toellìfcrac.
3010Apium graveolens Li n n.
Europa, Oriens, Ind. bor.
ecc.
3611 nodiflornm R e i e h. Euro-
pa.
3012 Athamanta '■■' sicnla L i n n.
Ital.
3013 Bifora Biebersteinii H o r t.
3014 radians B i e b. Europa
austr., Oriens.
3015 testiculata Roth. Reg.
medit.
3010 Bowlesia tenera S p r e n g.
Brasilia.
3017 Bupleurum Gerard! J a e q.
Europ. austr., Oriens.
3018 Odontites Linn. Reg.
medit.
3019 protractum Hoffm. et
L k. Reg. medit. occ.
3620 semicompositum Linn.
Europa austr.
3021 Capnophyllum dichotomum
Lag. Reg. Medit.
3622 Carum Petroselinum B. et
G. Geront. cult.
3623 Caucalis nodosa S e o p. Eu-
ropa.
3621 Conium *maculatum L i n n.
Europa.
3625 Coi-iandrum*sativum Linn.
Europa.
3020 raelphitensis Ten. et
G u s s. Italia.
3027 Crithmum*maritimumL inn.
Europa.
3628Cuminum cyminum Linn.
Reg. medit.
3029 Daucus australis P o e p.
Chili.
3030 Carota L i n n. Europa,
Oriens.
3031 Gingidium Linn. Europ.,
Afr. bor.
3032 maximus D e s f . Reg. me-
dit., Oriens.
3033 Eryngium amethystinum
Linn. Europa.
3034 ^campestre Linn. Europa.
8035 ebraoteatum Lam. Binasi -
lia.
3630 "^maritimum Linn. Eur.,"
Asia min.
3037 ochroleucum H ò r t.
3038 sanguisorba C li. et S e h.
Brasilia.
3039 serra Cham. et Schle-
c h t. Brasilia.
3040 Ferula *communis L i n n.
Reg. medit.
2041 gigantea H o r t. Hab ?
3642 *glauca Linn. Europa
austr.
3043 neapolitana Ten. Ital.
merid,
3644 Foeniculum vulgare M i 1 1.
Europa.
3045 Heracleum Mantegazzianum
Somm. et Lev. Reg.
Caucas.
— 80
3G4G Heteromorpha arborescens
Cham. et S e h 1 e e h t.
Proni, b. Spei.
3647 Kundmannia sicula D C.
Reg. medit.
3048 Lagoecia cnminoides L i n n.
Hisp., Oriens.
3G49 Myrrhis odorata S e o p.
Reg. Cauc.
3G50 Oenanthe globulosa L i n n.
Europa austr., Afr. bor.
3G51 Poucedanuiii hisj)aniciim
E n d 1. Ilispania.
3G52 Pimpinella Anisum Linn.
Graecia.
3G53 Gussonii B e r t. Italia.
3G54 Ptycotis verticillata K o e li,.
Europa med.
3G55 Scandix Balansao R e u t.
Sicilia.
3Gr)G Pecten-Veneri.s L i n n.
Europa, Oriens.
3G57 Seseli "Bucconi G u s s. Si-
cilia.
8(i58 Smyrnium OlusatrumL i nn.
Europa, Reg. medit.
3G59 Tliajisia * garganioa L i n n.
Reg. medit.
36G(t Tordyliuni apulum Li n n.
Reg. medit.
3GG1 cordatum P o i r. Tns.( Hpr.,
Mesopiìt.
3GG'2 syriacum II o r t.
3GG3 Trachymene australis
B e n t li. Austral.
Ut-Licaceae.
3GG4 Boebmeria macrophylla D.
D o n. Reg. Ilimal.,
Burma.
3G65 nivea C a n d. Asia trop.
3GGG Celtis australi-s Linn. Eu-
ropa. Asia temp., Ind. or.
3667 aculeata S \v. Am. trop,
3GG8 latitblia Blanch. N.
Guinea.
3GG9 occidentalis L i n n. Amer.
bor.
3670 spinosa S p r e n g. Brasilia.
3(571 Dorstenia Contrayerva
Linn. Amer. trop.
3072 maculata Lem. Mexico.
3673 Ficus altissima B 1 u m.
Reg. Ilimal.
3674 bengalensis L i n n.
India or.
3()75 benjamina L i n n. Asia
bor.. Mala va.
3676 capensis T li n b g. Africa
austr.
3<j77 citrifolia H o r t. Mexico.
3678 erecta T h u b g. Reg. Hi-
mal., China.
3679 glabella Blu m. Reg. Hi-
mal.
368<> hispida L i n n. As. et
Austr. trop.
2681 leucantatoma P u i r. I\Ia-
laya.
3(j82 magnolioides B o r z ì,
Hort. Pan.
3(i83 populitblia Valli. Arabia.
3684 quercifolia R o x b g. Bur-
ma, Malay.
3685 religiosa L i n n. India o-
rient.
3686 retusa Linn. As. trop.,
Malaya.
3687 rubiginosa Des f. Austra-
lia.
3688 Rum pini Hort.
3689 Sycomorus Linn. Asia
bor.
3690 Forskchlea angustifolia
R e t z. Ins. Teneriff.
3691 Horidana Hort.
3692 tenacissima L i n n.Geront.
trop.
81 —
3G93
3G94
3695
Ì3696
3697
3698
3699
37U0
3701
3702
3703
3704
Humulus japonicus S i e b.
et Zac e, Japonia.
Morus alba L i n n. Asia
temp.
nigra L i n u. Asia temp.
Parietaria officinalis L i n n.
Europa austr., Orieus.
Ulmus campestris L i n n.
Europa, Oriens.
parvifolia J a e q. Asia
temp.
Urtica atrovireiis Req. Eu-
ropa.
— var. grand identata {M o-
r i s).
dioica L i n n. Reg. temp.
bor.
membranacea P o i r. lieg.
medit.
*pilulifera L i n u. var. ba-
learica L i n n. Ins. Ba-
lear., Sicilia.
urens L i n n. Geront.
temp.
Valeflaiiaceae.
3705 Centranthus nervosus M o-
r i s. Cors., Sard.
3706 ruber D C. Europa.
3707 Fedia CornucopiaeG a e r t n.
Reg. medit.
3708 Valeriana officinalis L i n n.
Europa, As. bor.
3709 Valerianella auriculata D C.
Hispania.
3710 coronata D C. Europa.
3711 discoidea Loisel. Graec,
As. min.
3712 eriocarpa D e s v. Europa,
Africa bor,
3713 hamata D C. Reg. medit.
3714 truncata B e t e k e, Euro-
pa austr., Oriens.
3715 Valerianella vesicaria
M o e n e h. Reg. medit.,
Persia.
Yeftoerjaceae.
37 IG Callicarpa americana L i n n.
Am. bor.
3717 arborea R o x b. As. trop.
3718 cana L i n n. As. trop.,
Austr.
3719 japonica T h b g. Japonia.
3720 Reewesii Wall. China.
3721 Citharexylon roticulatum H.
B. K. Peruv.
3722 Clerodendron splendens
Don. Africa trop.
3723 Thomsonae B a 1 t. Afr.
trop.
3724 tricotomum T h u n b. Ja-
ponia.
3725 Duranta brachypoda T o d.
H o r t. Pan.
372G integrifolia T o d. Hort.
Pan.
3727 Mutisii L i n n. America
trop.
3728 stenostachya T o d. Hort.
Pan.
3729 turbinata To d. Hort. Pan.
3730Lantana alba Mil 1. Amer.
austr.
3731 corymbosa L i n n. India
occ.
3732 crocea J a e q. India occ.
3733 delicatissima P o i t. Hab ?
3734 flavicoma Hort.
3735 glutinosa P o e p. Brasil.
3736 Kisi A. R i e h. Abyssinia.
3737 leucantha Hort. Asia.
3738 lutea Hort.
3739 mixta Hort.
3740 multicolor Lem. Mexic.
3741 nivea V a n t. Am. trop.
— 82 -
3742 Lantaiia polycepliala R. B r.
Abyss.
3743 pulcherrima Ho r t,
3744 purpurea Horn. Amer.
austr.
3745 Radula S w e e t. India
occ.
3746 rosea R a f . Hab ?
3747 «peciosa H o r t.
3748 salvifolia J a e q. Africa
austr.
374U scabra Wall. India or.
3750 Sellowiana Link, et
Otto. Am. austr.
3751 trifolia L i u n. America
trop.
3752 uudulata L i n n. America
trop.
3753Lippia asperitolia Ridi.
Ani. austr.
3754 chamaedrifolia S te u d.
Brasilia.
3755 Shuthelwortia pulcbella
M e i s s. Mexic.
3750 Stachjdtarpheta mutabilis
W a h 1. Venezuela.
3757 Verbena Aubletia J a e q.
Am. bor.
3758 bonariensis L i n n. Reg.
trop.
3759 erinoides L a m. Peruvia.
3760 bastata L i n n. Am. bor.
3761 hybridaHort. Hybridum
hortense.
3762 officinalls Lina Anipbig.
temp.
3763 tenera S p r e n g. Reg.
Argent.
3764 tricolor V e n t. Amor. bor.
3765 Vitex *Agnus-castus L i n n.
Europa merid., Oriens.
3766 littoralis C u n n. Nov. Zel.
Yiolaceae.
3767 Viola odorata L i n n. Euro-
pa, Afr., As. bor.
3768 sylvestris L a m. Europa,
Asia temp.
3769 tricolor Lina. Europa,
As., America bor.
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