NUOVA
GEOGRAFIA DI
ANT. FEDERICO
BUSCHING
CONSIGLIERE DE...
Anton Friedrich Busching,
Gaudioso Jagemann
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> * . V
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A
FI A
S
A NT. FEDERICO BUSCHING
CONSIGLIERE DEL CONCISTORO SUPREMO DEL RE DI PRUSSIA ,
E DIRETTORE DEL COLLEGIO ILLUSTRE DI BERLINO-» *
TRADOTTA IN LINGULA TOSCANA
DALL' AB. GAUDIOSO JAGEMANN.
EDIZIONE PRIMA VENETA
Corretta , illuftrata , accre/ciuta , e d' alcuni Rami adornata •
TOMO VIGESI MOTERZO,
Che comprende
La Continuazione della Marca Trevigiana, il Baflànefe, "
il Feltrino , il Bcllunefe , il Friuli , V Iftria ,
la Dalmazia , ed il Levante .
♦
IN VENEZIA MDCCLXXVIII. *
PRESSO ANTONIO ZATTA
C$n lieenzé de' Superiori, e Privilegio delP Pccellentifimi Senato.
N U O V
GEOGRA
D I
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AGLI AMATOCI
BELLA STORIA,
i
E DELLA
■
GEOGRAFIA.
efecuzione di quanto ho prometto ai Signori Af-
8 fociatt dell'Opera Geografica del BUfcbing , c del
JjL mio Nuovo Atlante che con ogni celerità io pub-
blicando , non ho mancato di raccogliere , fenza riguar-
do a fpefa veruna , tutti i documenti necettarj per for-
mare anche le Carte particolari delle Provincie Anghn
Americane , che di prefente a fe chiamano l'attenzione
e la curiofità di tutta l'Europa . Bifogna però eh' io
confetti d'edere flato favorito in quella mia imprefa ,
non folo da un rifpettabile Suggetto , che mi ha fom-
miniftrate ottime Carte , ma da molti altri Eruditi an-
cora , che mi anticiparono con attenzione non ordina-
ria quelle notizie , e que' lumi eh' io non attendeva sì
predo : argomento indubitato non meno del loro impe-
gno nel favorirmi , che del dcfiderio che hanno di veder
pubblicate Carte tanto intereflanti .
I fondamenti che fervono di bafe a quefte Carte fo-
no autentici difegni topografici levati ìopra luogo , e
dai Governatori delle rifpettive Provincie Anglo-Amerio
cane prima delle prefenti inforgenze inviati a Londra ,
e colà pubblicati. Il Dottor Mitcbell Inglefe nel 1755
compofe una gran Carta in 8 fogli , che fu molto
applaudita dagl'Intendenti ; ed in breve divenne tanto
rara, che coftava lire cinquanta di Francia. MonfRou-
ge prefe cura di ampliarla , e tradurla in Francefe, e
quefta pure divenne rara quanto l'altra. Gònion ottan-
te non ho tralaiciatodi procurarmele, come pure le al-
tre . tutte pubblicate in Londra , ed in Parigi l' anno \
(corfo; quantunque non tutte le trovaffi tali da poter-
a 2 mene
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IV
mene valere. Fra quelle una del Longcbamps , ufeita
da Parigi colla data del 1776 , merce i confron-
ti fatti li rilevò edere una Carta vecchia fatta in tem-
po che i Francelì pofledevano il Canada , cioè molto
prima del 1763.; benché con moderna data del J776
iia Hata fpacciata per nuova. Oltre di che la fola lira-
volta pofizione di Ticonderago baderebbe a renderla di
neflun conto . Lo ftcflb fi può dire di un altra Carta
in 4 fogli di Tobia Corrado Lotter , ftampata in Augii-
ila colla data del 1776, nella quale non trovai le non
il cambiamento della data lìetfa , e perciò di neflun mìo
giovamento.
Sarebbe defiderabile , che così fatti efempj non fode-
ro imitati dagli altri ; e che da ciò fi apprendere a
non pregiare indiflint amente le produzioni oltramonta-
ne , e a non ricopiarle fenza una giudizioliflima fcelta;
come pur troppo fuccede giornalmente nella noftra Italia.
Dal canto mio non ornili nè ometterò mai di
confrontare i migliori Autori, e di ridurre le mie Car-
te ad una maggior perfezione. Per quelle intanto delle
Provincie Anglo - Americane , che ora io pubblico , mi
fon fervito pel confronto di quelle del d' Anville , ben-
ché più antiche , e di quelle del Fry , del Jefferfon , e
di Robert de l'augondy ec. ; ed ebbi motivo di reftarne
pienamente foddisfatto, e di credermi certo della fupe-
riorità delle mie.
De l'Atlante però pubblicato in Livorno ( benché porti
la data recente del 1777.) non ho potuto fare alcun
ufo ; poiché non avendo mancato di provvedermene con
ogni follecitudine , rellai lorprelo allorché conobbi non
contener elfo fe non quelle poche piccole carte geografiche
dell'America, che già lì trovano nel Gazzettiere Ame-
ricano ftampato in Livorno lìelfo Tanno J76*?.
Il giudizio che dà il detto Robert intorno alla Carta del
Mitcbell) che ferve di fondamento principale alle mie,
e T autenticità dei pezzi geografici , c dei documenti di
cui mi fon fervito per aumentarle ed illulìrarle, mi af-
fiorano della pubblica approvazione.
Le Cane ch'ij pubblico di quella gran parte dclCon-
tinen-
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v
tinente d'America Settentrionale, {oltre la Generale , e
quella dell' Itole di Terra-Nuova , e Capo ;Bi eton ) fo-
no ripartite in XII. fogli, comporti in modo che fi pof-
fono anche unire infieme, e formarne una fola Carta ,
rapprefentante unitamente le XI IL Provincie ^ che^ forma-
no il Teatro della guerra preferite, e tutte le altre Co-
lonie Inglelì nel Continente dell* America Settentrionale .
Effe mie Carte- fono arricchite di moltiflime Annotazioni
intèreffanti tratte da quella del Mitchell, e di Monf. Rouge ,
ed accj-efeiute di tutte quelle notizie , di Battagli* confìde-
rabili, e di cambiamenti accaduti dal 1756 fino all' anno
prefente, colla regolazione dei confini (labilità nella pace
del 1763. Sono diftinte colia diverfità de' caratteri , e dei
fegni le Città , i Borghi , le Fortezze , i forti , le Abita"
zioni fortificate , i Villagi Europei ed Indiani , le Strade
principali, e quelle de' mercanti , tutte legnate coi numeri
indicanti le miglia da un luogo all'altro ; e general-
mente tutto ciò che può contribuire, a maggior intelli-
genza degli avvenimenti accaduti , e che poflbno acca-
dere nella prefente guerra d'America.
Quefte Carte fono già ridotte al loro compimento >
reftando però tuttavia lotto diligenti (Timo efame; cofic-
chè non fi pubblicheranno che verfo la fine del prò (Ti-
mo Aprile ; onde que* Signori Aflbciati che defi-
deraflero avere le fuddette Carte tutte ad unWat-
to (invece dì afpettarne due di mefe in mefe giufta il
folito metodo ) potranno parteciparmelo , e le avranno
al folito prezzo riabilito di foldi 25 l'una, oflìa Baioc-
chi 12 e mezzo, miniate all'ufo Francefe.
L' intraprefa pubblicazione di quefte Carte mi fece ri-
folvcre di (lampare anche la STORIA delle PROVIN-
CIE ANGLO- AMERICANE, che formano il Teatro
della prefente guerra tradotta dall* Originai Francefe del
celebre Sig. Abate Guglielmo Tommafo Raynal ( * ) , con
a 3 un'
(•) Di quejlo celebre ed accreditato .Autore mi vado di (ponendo *
Rampare P intiera Storia Filolofica , e Politica degli Stabilimenti
Europei nelle due Indie con note , che abbraccia tutte le Colonie Euro-
pee ft abili te neir <Afìa , nel? -Africa , e nell' America , della quale a
[ho tempo pubblicherò un Manifejìo •
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VI
un* Aggiunti della Serie degli avvenimenti fiorici acca*
duti dal 1773 ovefinifee l'Autore, fino all'anno preden-
te 1778. Grandiflìma correlazione ha queft' Opera colle
l'addette Carte, le quali dalla medefima Storia reftano
confermate , ed illuftrate, come le Carte flette fervono
a maggiore intelligenza della Storia predetta .
tóon per quefto però fono talmente connette , che V
ina fenza l'altre non pofla Ilare, e perciò anche fepa-
ratamente farò pronto a dar quefta Storia.
P. S. Siccome ho ftabilito di dare le fuddette Carte
delle Provincie frigio- Americane anche feparatamente
dal mio Atlante , così fe taluno , che non foffe nel nu-
mero degli Affidati , volefle acquilìarle > mi efibifeo di
dargliele al prezzo però di Soldi 30, ottia Baiocchi 15
per ogni foglio : prezzo molto inferiore all' cforbi tante
che hanno quelle di Londra , e di Parigi *
L' Iftoria fuddetta in forma di 8°, divifa in due To-
mi , fimilmente fi darà anche feparata dalle Carte »
Per aderire poi aldcfiderio di alcuni Suggetti che bra-
mano avere la detta Storia, unitamente alle Carte ad ufo
di Tavolino, per aver fotto l'occhio Tuna e V altre nello
fletto tempo > ne ftamperò 100 efemplari, riducendo la
Storia in forma di foglio; e quella farà premetta alle Car-
te Geografiche, di modo che il tutto unito formerà un
competente Tomo che fi darà legato e coperto di carta
all'ufo Franccfe.
M 20. FeUtro 1778»
• AV.
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VII
A V V ISO
DELLO STAMPATORE
NECESSARIO DA LEGGERSI.
( • *
# •
AD onta della itìe[pltcabile mia diligenza per produrre
al pubblico una Defcrlzione dello Staio Veneto che me-
ritar poteffe V univerfile aggradimento , io ben preveggo che
alcuni più zelanti che [pregiudicati Nazionali prenderanno
occajione dall' imparzialità di chi jcriffe di crede rfi poco [ad-
di sfatti nelle particolari defcrizioni dette ricettive Patrie lo -
yo . Sono però in necejfità di ajficurare il Pubblico , che dal
<anto mio non ho trafiurato qualunque flrada pojfibile per
rendere quell'Opera incenj "ir abile . Sei mille Circolari in
due tempi io l>o [atto [lampare , e [pelite le ho in tutte le
parti dell' Italia , non che dello Stato Veneto . Molte [urono
le iftruzioni <he varie perfine erudite mi [pedirono delle rì[-
pettive loro Patrie, ma come era ben [acile il prevedere in
tanta varietà di talenti e di fitti fui in necejfità di [arie
ridurre ed accomodare al metodo del? Autore . Ciò potrà
[or [e aver di[piaciuto a qualcuno , il quale però e pregato di
riconofiere la ragionevolezza di quefto miofifiema* Molti pe-
ro [urono i luoghi dai quali non ebbi rifiorirò, e parecchi
ancora quelli da cui ricevetti notizie [uoridi proposto , e[a-
gerate , o [alfi . Il tutto [u fittopofio ad un profindo e[ame
di perfine giudiziofi ed illuminate . Si è [cartaio tutto ciò
che alla verità non ira confirme , fi è moderato tutto quello
che [embrava eccedere la proporzione . In quefta gui[a ho
pretefi di a Jfic tirarmi ? approvazione uni ver [ale , e di produrre
al pubblico una defirizione dello Stato Veneto d' una [uperio-
rità decifi [opra quante finora ne contava la Geografia .
La mia diligenza non [arà m'/aore nel [ormare le Carte che
fi II anno preparando . Non è però eh' io mipofla lufingare che
nejfun piccolo sbaglio fia corfi in tutta quella moltiplice e
vafla materia. Il tomo XXIL antecedente mi convince ab-
bajlanza che per quanto un opera fia finita , rivifia , e pafi
fata fitto gli occhi attenti di perfine le più illuminate ,[em-
n 4 pre
\ 1
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Vili
pre vi è luogo a temere che qualche sbaglio vi poffa corre-
re è helF Errata fleffa ove fi corregge pag. 163* Un. 17.
Secolo X. e XI in vece di IX* e À , fu ciò uno sbaglio ac-
cidentale , dovendo quell'errata annui larfi affatto , e leggere
di fatti IX) e X. Similmente per errore del copifla nelf In*
troduzione pag. 34. Un. 20. leggefi un milione di ducati ,
mentre doveva leggerfi un milione di lire . Siccome però
mi preparo a formare un appendice a tutti i Tomi dell'
Jtaha , così fe qualche altro errore di confeguenza , il che
non credo , fcffe corfo in quefii volumi dell' Italia , non
mancherò per onore della verità^ e delle mieftampe di darne
la correzione.
Per quello che riguarda il prefente volume all' articolo
Serravate , fi deve aggiungere Capo del Cenedcfc Supe-
riore : titolo che gli fi conviene come confia da monumenti
i più. autentici e puri , che fi confervano nelV Archivio di
quella Citta. Se vi faranno altre notizie effenziali ed im-
portanti ommeffe dall' autore in quefio tomo , faranno anch'
ejjè pofte nella fopt accennata appendice.
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V o
L A
T A
Delle materie contenute nel Tomo XX111.
CONTINUAZIONE DELLO STATO VENETO.
IL CONEGLI ANESE. IL TERRITORIO DI ODERZO.
Spiegazione del termine ,
e carte geografiche di
quello Governo . Pag. $
Efteniìonc dei mede fimo ,
Territori che lo corn pon-
gono , qualità del terre-
no , prodotti , fiumi e con-
fini. 4
Numero delle Città , Terre
grofle , e Villaggi , popo-
lazione, governo fecoiare
ed ecclefiaftico . ivi.
Storia. 5
IL TERRITORIO PROPRIO
DI CONEGLIANO «
Eftenfione , confini , numero
delle Parrocchie, e popo-
lazione . 7
Antichi confini ed eftenfio-
ne , clima e qualità del
terreno, governo iecolare
ed ecclefiaftico . 8
La Città di Conegliano ,
deferizione geografica , po-
litica , e (lorica della me-
defirna.
0. « /«•
■ - *
Eftenfione, confini, Città,
Terre grofle , Villaggi ,
popolazione , prodotti,
fiato antico , e gover-
no. 1$
La Città di Oderzo , Anti-
ca Eraclea , o Città nuo-
va , ed Equilio. 14
Villaggio e Badia di Bu-
fo. 15
TERRITORIO DI PORTO
BUFFOLfi' .
Confini , numero de Villag-
gi , e governo . 1 5
La Terra grolla di Porto
. Bugole . 16
TERRITORIO DI CENEDA
E TARSO .
Eftenfione, fertilità e pro-
dotti, qualità del terre-
no, acque minerali, fui
antica eftenfione, e con-
fini odierni della Diocefi
Cenedefe . 1 7
Storia dell' origine , pro-
gredì, e decadenza della
giù-
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X
giurifdizione de' JPefeo-,
ti in quello Territo-
rio . 1 8. e feg.
La Città di Ceneda, Tua de-
tenzione geografica , poli-
tica , e dorica . 25
La Terra grotta di Tar-
fo. y 16
TERRITORIO [DI
SERRA VALLE.
Qualità del terreno, pafeo-
li , bofehi , fiumi , laghi ,
traffico , e governo . 27
La Città di Seravalle , de-
tenzione geografica , po-
litica , e (lorica della me-
defima . 28. e feg.
Il Villaggio di S. CaJJiano
del Mefchio. 30
IL CONTADO DI COLLALTO .
»
Origine della famiglia Col-
pito, e Aia privilegiata
giurifdizione. 31
Il Caftello di Collabo , coi
Villaggi di Falzè di Pia-
ve , Batbifano , e Sema»
glia . ji
Il Cartello di S. Salvator*,
coi Villaggi di Sufigana ,
S. Lucia , Calfofco, e Re-
frantolo . l " 3 $
Il Cartello di Rais. ivi.
IL CONTADO DI S. POLO.
Eftenfione , e fondazione del
medefimo . 34
IL BASSANESE. ,
Carte geografiche, e fepa-
razione di quello Terri-
torio . 34
Eftenfione , qualità del pac-
fe , fertilità , prodotti ,
fiumi , e clima. 35
Città , Comuni , Villagi e
Cartelli j numero degli
abitanti , e governo foco-
lare ed ecclelìaftico . ivi.
Storia dal X. lecolo fino
alla fua dedizione alla
Repubblica. 36. e feg.
La Città di Bajfano , lua
detenzione geografica ,
politica , e (lorica. 37.
Luoghi fuburbani di «S*. Fot*
innato, e Lazzeretto » 40
I Comuni di Primolàno ,
coi cartelli della Scala ,
e Lorolo , Cifmone coi
Villaggi di Campo S. Ma-
ria e Riva Ita , C armene*
do, colla Contrada di Mer*
lo -, Solagna coli' antico
luogo di Corrioni o Tor»
rione , Sannazaro , Povs ,
Caffola , Cartigliano Rof
fano , e V (Jniverfità del-
hi Rosa . 41. e feg.
ì l
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IL FELTRINO.
Carte geografiche, e topo-
grafiche . 44
Confini , eftenfione , prodot-
ti , clima , e fiumi » ivi .
Città, numero delle parroc-
chie , e de* Villaggi , go-
verno economico ed ec-
clefiaflico , e popolazio-
ne. 45
Storia . 46. e feg.
L* Città di Feltre , notizie
(loriche, politiche, egeo*
grafiche intorno la aaede-
Cma. 4%'*f<g*
Villaggi fuburbani di Fara,
Mugnai , Ton , e Villa-
ga. 50
Parrocchie di S. Vettor, La-
mon , Fonzafo col Villag-
gio di Arten , S. Giufti-
na, Nemegio^Ces, S.Gre-
gorio , Sofpiroiy Villahru-
na , Arfon , Vigmi , P*-
devena , Serro , Arfié ,
Melarne y Rivai , Rocca,
S. Vito. 51
IL BELLUNESE.
Carte geografiche. 5*
Eftenfione, Confini, qualità
dei terreno , clima, prò*
dotti, laghi fiumi, bofehi,
miniere. J»
Numero delle Terre , Cartel-
li, e Villaggi , della po-
XI
polazione M della milizia
provinciale , 1 e divifione
della Provincia. 53
Storia . 54. e jcg.
TERRITORIO DEL PIANÒ . f
Dififione , numero delle Pie-
vi, e de' Villaggi. 60
La Città di Belluno , fua
deferizione geografica , (lo-
rica, e politica. 61* e feg.
Terra di Longarone , Vii*
laggio di Socber , e Pie-
ve di Alpago. 6$ '
IL CAPITANATO DI
ACORDO. /
Situazione , Villaggi com-
p re fi . 64
La Terra àxAgordo, con la
Parrocchia di Canale . ivi.
IL CAPITANATO DI ZOLDO .
Governo, Miniere , Villag-
gi , e Parrocchie . 65
LA GIURISDIZIONE DI "
HOCCA.
Governo, Umazione e con-
fini , i Villaggi di Savi-
ner , Guda , Sottoguda ,
Sottofedera , Corta , la
Rocca di Pietore. ivi.
\
FL
Digitized
IL CADORINC
*
Carte geografiche . 66
Eftenfione, confini, e fili*
mi . ivi .
Divifione , numero degli abi-
tanti , e governo provin-
ciale. 67
La Pieve di Cadore. 63
LA CARNI A.
Carte geografiche. 68
Eftenfione , confini , prodot-
ti , fiumi e torrenti . 69
Divisone , e numero de'Vil-
laggi e degli abitanti . ivi.
Governo provinciale . 70
Storia . ivi.
IL Q.U ARTIERE DI
TOLMEZZO.
La piccola Città di Tol-
mezzo , ed il luogo di Ca-
neva. 7 1
IL QUARTIERE DI S. PIETRO.
Situazione , monti , gover-
no . ivi .
Terra di Zulio, e Villag-
gio di S. Pietv. 7*
ì QUARTIERI di GROTTO, E
Situazione, fiumi, c Villag-
gi • ivi .
IL FRIULI.
Carte geografiche , 71
Eftenfionc , confini , qualità
del terreno , ftrade, clima *
prodotti , fiumi e tor-
renti, dialetto. 73
Numero delle Città , Terre
grolle, Caftelli maggiori,
Rocche , Torri o Villag-
gi , popolazione , fiftema
del governo provinciale. 75
Storia della Provincia, prin-
cipio dell'autorità e dò-
minio de* Patriarchi d'
Aquileja , fuoi progrefli ,
e decadenza fino al tem-
po della fua foppreiTio-
né. 77. e feg.
Divifione della Provincia 84
REGGIMENTI VENETI.
• ì
IL REGGIMENTO D'UDINE.
Privilegi , fiftema di polizia,
Villaggi {oggetti . 85
La Città di Udine , fua de-,
fcrizione geografica , poli-
tica , e ftorica . 86. e feg.
IL REGGIMENTO DI
PORTOCKUARO .
Numero degli abitanti , ede*
Villaggi , e fuoi confini. 94
La
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La piccola Città di Porto-
gruaroy notizie geografi-
che, boriche, e politiche
intorno la medefima 95
L* antica e diftrutta Città di
Concordia , notizie (lori-
che , e geografiche intor-
no al fuo antico iplendo-
re, ivi.
. . .
Il reggimento di
PORDENONE ,
Numero de* Villaggi, confi-
ni fiumi, prodotti, e go-
verno . 96
La piccola Città di Porde-
none , detenzione geogra-
fica , politica , e (lorica
della medefima. gj.cfeg.
IL REGGIMENTO DI
SAC1LE.
»
Confini , Villaggi foggetti ,
prodotti, e governo. 100
La piccola Città di Sacik,
notizie geografiche, {lori-
che ; e politiche intorno
la ftefla. 101
IL REGGIMENTO DI
CANHVA. -
Situazione , Villaggi , pro-
dotti , confini , e gover-
no . ivi.
La Terra di Caneva , ed
i pochi cafalichc la com-
pongono. 101
XIII
...
IL REGGIMENTO DELLA
CHIUSA.
-
i
Forte della C b'tufa di Ven~
zone , notizie intorno il
medefimo e Pontieba Ve-
neta . ivi.
DISTRETTI FEUDALI •
LE BADIE , E GIURISDIZIONI
ECCLESIASTICHE .
■ i*
La Terra grofla e Badia di
Sello .' 103
La Badia di Rofazzo , o Ro~
facis . 104
La Badia di Moggio, e Su-
maga. 105
Li Cailelli e Giurifdizioni
Ecclefialtiche di Cordo-
vato, e Mednna. ivi.
•
LE CASTELLANA CH'ENTRANO
NEL PARLAMENTO.
Li Cartelli di Porzia e Bm-
gnara, di Prata , Polceni-
go , òpilimòergo , e Val-
va fone . jo6
Feudi de* Savorgnani dello
Scaglione Cartelli di Ofo-
po , Pinzano e Ariis . 107
Le Cartellarne di Tercento ,
Cuccagna Zucco , e Parti-
tagnoy e Codroipo . joS
I Feudi nobili di Arcano ,
Vii-
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XIV
Villalta , Caporiacco , Brua-
zacco, SbrotaVMCca , frati-
na , Torre , Mani ago ,
Salvarolo , A/onf* ,
Zoppola , Pordolone , Pa-
*>£«# , Prampero , yf/r/-
fwrr, Fm, Moruzzo, Cu-
fano , Fontana buona ,
Zoppalo , Varmo di fopra ,
c di fotto , Savorgnanoy
Ragogna , c Soffumbergo,
colle rifpettivc ville an-
nette* 109
• »
UE COMUNITÀ^ FEUDALI CH'
ENTRANO NEL PARLA-
MENTO .
— •
La Terra nobile di Gemo-
ne, defcrizione della mc-
defima , e Tuo Diilretto,
popolazione , e fertilità
dello (tetto. ivi.
Terra e Diftrerto diVenzo-
ne, numero delle ville an-
nette, e popolazione . no
Terra nobile di Fagagna ,
Villaggi l'oggetti, e nu-
mero degli abitanti , con
altre notizie Ilo ri che in-
torno la medefima . ivi .
Il Cartello di Aviano , fi-
liazione , popolazione ,
Villaggi annetti , e Tuo
governo . Ili
Terra , e Diftrctto di Me-
dimi numero degli abi-
tanti, Villaggi annetti, e
governo. ivi*
I FEUP1 SEPARATI.
Terre , e Diftretti di Lati-
fana, Trieefimo , Sedeglia-
no , C allei nuovo , Bel-
grado , Colloredo di Pra-
to C avellano , Mellarolo ,
Sois . 1 1 Z
I Villaggi di S. Giovanni
S. Avoca , Villa di Poz-
za i Traforiano , Girone
di SacilettO) Giuriz , Sco-
dovacca^ G i armaci s . uj
I FEUDI ABOLITI .
La Terra grande di S. Da*
niello . ivi •
La Terragrande di S. Vito y
e le Ville di S. Martino
di Codroipo , Rovereto di
Varmo , cMufcoletto. 114
IL CIVIDALESE.
Sua feparazione , confini ,
cftenfione, fiumi, prodot-
ti, e clima. 115
Numero de* Villaggi com-
prefi , popolazione , mi-
niere . ivi.
Storia, e divifione. 116
IL TERRITORIO DEL PIANO .
i
La Città di Cividale , noti-
zie geografiche , politiche,
e (loriche toccanti la me-
defima . 117
Mo-
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XV
Monaftero delia Cella , é
fua giurifdizione di Moti- LÀ DB SENA»
Pina, e Collabo.' Miao
La Terra di Monfalcote , e
IL TERRITORIO DEL MONTE. la Zfocc*, 127
Numero de* Villaggi compre- IL TIRRITORIO.
fi , e G afta Idia di ^n-
tro. 121 Il Catello diftrutto di Fo-
Uanico , T/ò/* Morofini , e
JL GENERALATO DI PALMA. Bdforte . svi.
Origine di quefto Reggi- l'i stria. ,
mento. 122
La Fortezza di Palma. 123 Carte Geografiche. 128
Eftenfione prodotti, qualità
IL reggimento Di del terreno , clima , fiu-
Marano. mi, dialetto, abito degli
abitanti . 129
Coftituzione , e governo , c Numero delle Città compre-
confini . 124 fe , delle Terre groflc , de'
La Fortezza di Marano , e Villaggi , popolazione , di-
luogo dì Maramto . ivi. viiìone Ecclefiaftica , po-
litica , c governo . 130
IL territorio DI Storia. 131. e feg.
M O nfalcone. Ripartizione dall' Autore. 1 32
Carte geografiche. 125 REGGIMENTI SUBOR-
Circonferenza , confini, qua- D1NATI AL CAPO DI
lità del terreno , prodot- PROVINCIA
ti , monti fiumi , e la-
ghi. 126 DISTRETTO DI CAPO
Numero della Terre e Vii- D' ISTRIA .
laggi comprefi , popola-
zione , governo , e divido- Numero de' Villaggi corn-
ac ivi. prefi, popolazione , pro-
dotti, fiumi. 133
La Città di Capo £ Iftria,
faa deferizione geografi-
ca,
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XVI
ca , politica, e {lorica.
134- *
DISTRETTO DI MUGGÌ A.
*
Qualità del terreno , colti-
vazione , prodotti , Villag-
gi comprefi , governo .137
Le Terre di Maggia nuo-
va , C Maggia Vecchia,
ivi'.
DISTRETTO D' ISOLA •
Situazione , coltivazione, pro-
dotti , e governo . 138
La Terra d'Jfola, ed il Vil-
laggio di Corte d' Ifa-
la . ivi .
DISTRETTO DI PIRANO.
Eftenfione , coltivazione , fiu-
mi , prodotti , e gover-
no . ivi .
La Città piccola di Pirano ,
Cajiel Venere , c Punta di
Salvore, 139
IL DISTRETTO DI UMAGO .
La Terra di Umago , coi
Villaggi di Matarada , S.
dovami, e Sipar . J40
DISTRETTO DI CITTA*
NOVA .
Confini, eftenfione della Dio-
cefi, governo, e Villagj
{oggetti . ivi
La Città di Cìttan ova , n<
tizie (loriche , geograf
che, e politiche toccani
la fletta , e Contado c
Dalia , j 4
»
DISTRETTO DI P A RENZO .
Numero, e nome de' Vii
laggi comprefi , popola
zione , Diocefi e ftu
eftenfione, governo feco
lare. ivi
La Città di Parenzo , de-
fcrizione geografica , (lo-
rica e politica della me-
defima . 142
Il Caftello di Or fera. 145
IL DISTRETTO DI S.
LORENZO .
1
Confini, Villaggi comprefi,
e loro nomi, qualità del
terreno , prodotti , e go-
verno . . ivi .
La Terra di S. Lorenzo, e
la Badia di S. Michele di
Lemme. v 144
IL DISTRETTO DI ROVICNO.
Eftenfione , governo fpiritua-
le e Secolare , cave di mar-
mi , e prodotti . J45
La Città di Rovigno , e Aia
deferizione, e Storia , fai.
Vii-
1
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Villa di Rovigno
146"
DISTRETTO DI POLA .
Eftenfionc, qualità del ter-
reno ,coltivnzione , clima ,
Villaggi {oggetti . J46
La Città di Pota , notizie
geografiche, politiche, e
itorichc concernenti il Aio
Irato preferite , ed anti-
co. 1 47. e j'eg.
I Villaggi di Brioni , F afo-
na , Momorano , Porto
Vignole , Porto lungo , e
Bofco di Canran. 152
DISTRETTO DI DIGNANO.
Situazione, Villaggi fogget-
ri , qualità del terreno,
prodotti , popolazione , e
governo . ivi .
La Terra di Dignano . Me-
morie rtoriche , politi-
che, e geografiche intor-
no la medefìma. 153
XVII
Le Terre murate di Albo-
ria , e Fianona . ivi .
-
DISTRETTO DI MONTONA .
Ertenfione , bofehi , e fiu-
mi.
Terra di Montona . ivi.
DISTRETTO DI GRISIGNANA.
-
Cartello di Crifign una % e
Villaggi annerii di VII-
l anova , e Bofco di Ster-
pe • ivi .
DISTRETTO DI PORTOLE*
Situazione , ertenfione , c
governo. ivi. •
La Terra di Porteli. 157
DISTRETTO DI BUGGJJ .
Situazione , ertenfione , c go-
verno . ivi .
Cartello di Buggie . ivi.
DISTRETTO DI VALLE . DISTRETTI FEUDALI .
Governo , e Villaggi di FEUDO Di S. vincenti.
Mone alt 0 i e S. Pietro ,
annetti alla Terra mura- Confini, governo , Cartello
ta di Valle. 154 di S. Fincati , e Villag-
gi annerti di Brizzi , c
DISTRETTO DI ALBONA . Radigofa . ivi.
Situazione, qualità del ter-
reno, e governo. 155
Italia . b felj-
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XVIII
FEUDO DI BARBANA*
Situazione, Villaggi (ogget-
ti , e governo, Terra di
Barcana , e Villaggi di
Cafiel nuovo, e Pont era. 1 58
DISTRETTO DI VISINA' .
Territorio , c Terra di Vh
fina . ivi .
Cafiagna , S. M. di CiW-
pò, Bercenegla , Medolin ,
e Rofara . iw.
FEUDO DI MOMIANO.
Eflenfione, e confini , Ca*
ftello di Momiano, e Vil-
laggio di Ber da . 159
REGGIMENTO DI RASPO*
FEUDO DI PIEMONTI.
Denominazione , eftenfione *
governo,Villaggi comprefi,
fiumi , e confini . ivi .
Monumenti dorici concer- La Terra di Pinguente , Pie-
nenti lo fletto, Terra di
Piemonte , c Villaggi di
tra pelofa , Raziz* , c
T A-
1
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TAVOLA
Pelle materie contenute nel Tomo XXHh
PARTS II.
LO STATO VENETO DA MARE,
INTRODUZIONE.
A
Nalifi del Dominio del*
la Sereniflìma Repulv
blica di Venezia l'opra il
Golfo Adriatico. 163. e feg.
ÌA DALMAZIA.
Storia di quefta Provìncia
**eneta. 167. e feg.
Eftenfione , Territori , Mo-
le, e Contadi che abbrac-
cia- 171
Carte geografiche, ivi. e feg.
Confini , qualità del terre-
no, porti prodotti , e po-
polazione. 172
Numero delle Diocefi, Cit-
tà Arcivejfcovili , eVefco-
vili Reggimenti , e go-
verno fupremo de' mer-
limi. 173. e feg.
Ih REGGIMENTO DI CHERSO
JB OSSERO.
Carte geografiche . 175
Confini, eftenfione, prodot-
ti e commercio. ìjó
Numero delle Città , Terre
grofle , Ifole , e Villaggi ;
governo fpiriruale , e fe-
colare , e popolazione , fai.
Storia . 1 77
L* ISOLA DI CHERSO •
Eftenfione , Clima , e pro-
dotti . ivi.
La Città piccola di Cberfo,
Cartelli di Labenizzs , c
Carfole , Ville d' Ufirine,
S. Giovanni , porto , C
valle di pifehio , Villag-
gi di Far efina , S. Mar fi-
no in Valle , Belle) , Ura-
na , Orlez , e Dragozeti-
chì, I78
L'ISOLA DI OSSERO.
Eftenfione abitami , e pro-
dotti, ivi*
La Città piccola di Ojfero ,
Je Terre di Lojfmo gran
de , e Loffmo piccolo , 1'
Ifola di S. Pietro di Nem-
bo , Sanfego , Onie, Ne-
b 2 re*
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XX
tefine , Cbiunfcbi , e le due
Va*!i di Coffagna, e Val-
dagorfla . 1 79
1 REGGIMENTI DI VEGLIA .
Carte geografiche , confini ,
eltrnfione , prodotti , e
porti. 180
Nume o delle Città, Caftel-
li , Villaggi popolazione ,
governa iecolare td ec-
clcfiaftico . M .
Storia . 181 e feg.
La Città piccola di Veglia ,
Csfiel Mufchio , Dobrigno
Béjca , Dobafnizza , e k-
fonie*.
IL REGGIMENTO DI ARBE.
Carte geografiche, confini ,
eftenfionc, prodotti. 185
Numero delle Mole com-
prefe nel Reggimento ,
delle Città, Villaggi ePa-
rocchic , ed abitanti. 186
[l'isola d'arbe.
Eftenfione , prodotti , e abi-
tanti. *%7
La Città piccola di Arbc .
tvt .
PARTE DELL'/SOLA Di PAGO,
SOGGETTA AL CONTADO
DI ARBE.
I Villaggi di Novaglia Vec-
chi*) e hovaglia haova ,
e li lcogii di Golii , e
Tolta. * 18S
IL REGGIMENTO DI PAGO .
Carte geografiche , ciìenfio-
ne, e prodotti. 189
Popolazione, governo , e
. ftoria. 19°
La Città piccola di Pago >
ed il Villaggio di Za/c a.
191
IL REGGIMENTO DI NONA .
Carte geografiche , eftenfio-
ne, qualità del terreno ,
prodotti , numero degli
abitanti , e de' Villaggi ,
governo ccclcfiafìico , e
iecolare . ivi .
La Città piccola di Nona ,
rifola di Pontadara , i
Villaggi di Privlaca , di
Zaton, Verbe , Poglizz* >
Dracevaz , c Novofelci ,
J9*
REG<
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R É G G I "MENTO DI
NO V1CR ADI.
r
Confini , popolazione , eflen-
fìone* prodotti, governo.
Li Cartelli di Kovigradi , e
di Abroazzo> i Villaggi di
Caflel Venier Poffidaria ,
Cariti , Tribagn , e Novi-
gradi vecchio. 194
IL REGGIMENTO
DI ZARA.
Carte geografiche. 195
Eftenfione qualità del terre-
no , fiumi laghi , e pro-
dotti, ivi*
Popolazione, governo, edi-
vifionei 196
LA TERRAFERMA.
La Città di Zara y la Terra
di Zara vecchia , il Calici-
Io di Zemonico, i Villaggi
di Aurana , e S. Cajfano .
199
LE ISOLE.
Villaggi comprefi in effe, e
ninnerò degli abitanti.
201
L' Ifola Graffa , o lunga , la
Terra di Sale , i Villaggi
di Xnun , Valle di S. Stc-
XXI
fano y Sauro , Èorbigno-^
DragovCy Boti ara ce. ivi.
L* Ifola di Pafman , con le
Ville di Sdrelaz , Bagno ,
Dobropogliana , Nevigiane ,
Mergliane , Panta df/
man , b Tea* . ivi .
V Ifola di Uffa, coi Villaggi
di Uglian , Lucoran , 5,
Eufemia , 0//r* , £W# , Ctff*
glizza , ed il Catello di
S. Michele . 202
Le Ifole Coronata . Vergada^
Silba , , e Melada . ivi*
IL RfiQGI MENTO DI
SEBENICO.
Carte geografiche , confini
prodotti, fiumi, e laghi*
Governo ecclefiaftico , e fe-
cola re . rp/«
Le Città dìSebenico, tScar-
dona . 204
Le ìfole d'i Mor ter 1 coi Vii»
laggi di Bettina , Morter ,
Jeffcrà , e Stretto , di Z/r-
rì , di Carpano , di Pervi-
eh io , e di . 205
IL REGGIMENTO DI KNIN .
Eflenfione, confini, popola-
zione prodotti , c ftoria .
206
Le Fortezze di 2t//a , o di
Ferite a , con la Terra di
Per nife . 207
b 3 REG-
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XXIt
REGGIMENTO DI TXAlf
Carte geografiche * confini,
eftenfione, prodotti , nu-
mero de' Cartelli , e Vii-
laggi , governo ecclcfiafti-
co e fecolare - 9 divifione *
208
La Città di Traà, Caftello
di Sigiti Villaggio di
Btijfolfna , Ifole di Girona,
e di Bua ; 209
REGGIMENTO DI SPALATO .
•
Carte geografiche, confini ,
eftenfione, fiumi , e go-
verno. 211
La Città di Spalato , memo-
rie geografiche, ftoriche,
e politiche concernenti
quefta Città . 212
La Città di Salone e Tifo-
la di Solfa, 3.16
REGGIMENTO DI GLISSA.
Confini , eftenfione , e go-
verno. 217
La Fortezza di CU fa. ivi.
'provincia Idi poglizzà .
Confini , eftenfione , abitan-
ti | divifione , e governo
provinciale ed ecclefiafti*-
co . ivi. t feg*
Prodotti popolazione, e nu-
mero de* Villaggi .
REGGIMENTO DI ALMISSA -
Confini , eftenfione -, e go-
verno. 22 i
La Città piccola di Àlmif-
fa y la Rocca di VisUcb %
ed il Forte Duare. 222
REGGIMENTO D* IMOSCHÌ •
Eftenfione confini , e popo-
lazione, ivi.
La Fortezza d* lmofcbi. 223
REGGIMENTO DI MACARSCA .
1
Eftenfione confini popolazio-
ne . ivi .
La piccola Città di Ma-
eaffea , il Caftello di Ver-
govazy il Forte Apm ^ e
la Città di Narenta . 224
REGGIMENTO DI SCING . REGGIMENTO DELLA BRAZZÀ.
Confini , popolazione , pro-
dotti, governo. 218
Fortezza di Seing. 219
-
Eftenfione , coofini, prodot-
ti. 225
Numero delle Terre , Ca-
ftelli^ e Villaggi , gover-
no , e fiori* . 226
Le
f
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XXIII
Le Terre di Nevefi , e Boi La Città piccola di Curzo-
i Caftelli di S. Pietro e la Terra di Blatta, le
5. Giovanni , i Villaggi cf/ Ville di Lombarda , Or-
Milnà , P<$« , Pucifcbie , , Rapnata , Czar a , e
«S*. Martino, Splifca, Bobo- Smoqnizza. 234. * /<rg.
vifebie , dimazza inferio-
re C fuperiore , Dolfelza , REGGIMENTO DI CATTARQ .
Drazzevizza, Villanova ,c
torip. 227 Introduzione.
REGGIMENTO Di lesina . . Eftenfione, Territori abbrac-
ciati da quello Reggimen-
Confini , eftenfione prodotti , to , Carte geografiche. 236.
c governo. 228
TERRITORIO PROPRIO DI
L'ISOLA DI LESINA. CATTA RO.
Eftenfione , prodotti, clima, Confini, eftenfione , gover-
e abitanti. 129 no, 237
Storia. ivi. La Città di Cattavo , Aia
La Città piccola di Lefina deferizione. 23S
la Città Veccbia, i Viliag- Le Terre di Dobrota , Peta-
li di Vtrbofca , Gel/a , c fio, c Perzagno, i Comu-
S. Giorgio. 230 ni di St olivo \, Lecitane ,
Teodo, Lufiizza , Kerteli ,
l'isola di LJSSA. inferiore , e. fupe-
riore. 240
Eftenfione , prodotti , fro-
da . 231 IL TERRITORIO DI RISANO .
Le Ifole di S. Andrea , e
Torcila. 232 Eftcnfione, confini. 241
La Terra di Rifatto e iv
REGGIMENTO DI CURZOtA . Ville di Morigno , Ledcniz-
ze , Crivjfcie . ivi .
Carte geografiche , cftenfio-
ne prodotti , numero de # ;
Villaggi, popolazione , e
governo . 233
Storia . w.
b 4
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XXIV
REGGIMENTO DI BALIA DI OROS.
C A STELNO VO.
Situazione , numero delle
Confini, cftenfione, prodot- Terre e Villaggi , e po-
ti , froda . 242 polazione . 260
La Città piccola di Cafìel- L'antica Città di Cajfiope ,
novo, Borgo di Zopla , e e la Fortezza Vecchia .
Villa di Cambur . 243 ivi*
KEGGIMENTO DI BUDUA . BALIA DI AGIRU' .
Eflenfione, confini , torren- Situazione, cftenfìone, nu-
ti prodotti, popolazione , mero de' Villaggi, cdcl-
c governo. 245 la popolazione. 261
La Città piccola di Buina , Caftel S. Angelo. ivi *
i Comuni Maini , Pobo-
ri y Braicbi, Seovzzi , po- BALIA DI MEZZO,
polazione de* Pajtrcvicbi ,
Cartelli di S. Stefano , e Efìenfione , numero de' Vii-
Laftra. 246 lagg' 3 e della popolazio-
ne . ivi,
IL levante. La Città di Corfu , fua de-
tenzione , geografica , po-
Cnrte geografiche , Reggi- litica e, ftorica . 162
menti comprefi in quefta L' antica Città di Chrifih
Provincia. 148 poli. 264
Numero degli abitanti, e go-
verno. , 149 BALIA DI ALEFCHIMO.
l'isola di corfu'. Eftenfione , fituazione , e po-
polazione . 265
Cute geografiche, cftenfio- Le Terre di Potami) , e di
ne promontori , fiumi, Gardicbi . ivi*
prodotti , clima . 251
Numero delle Città , de* *
Villaggi, de' Territori, e
governo . ivi.
Sroria. 252. efef,
ISO-
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XXV
ISOLE DIPENDENTI PERT1NENZB DI FRINÌ
DI CORFU\ POLPENA, E CATUNA.
Le Ifole di Paxp , Antipa- I Villaggi di Fritte , Polpe-
xò , F ciliari , S. Dcmc- na , Catuna , Carioti , For-
ino , Scivotta , Merlerà , tezza Vecchia , c la Tor-
Condilonifi , &r/v , e S. retta . 272
V$ do . 266
PERI 1NENZE DI SFACHIOTES
LUOGHI DI TERRAFERMA PIGADI^ANI , E CARIA . ,
SOGGETTI A CORFU' .
I Villaggi di Sfacbiotes , Pi-
La Città antica di J}ntin- grifagni) Caria , e Porto
tro , il Forte di P*r« Ang ius . 273
PERTINENZE DI ALESSANA-
KBGGI MINTO DI S. DRO ,. VAFCH1ERI , E
MAURA. PLATIS TOMA.
Carte Geografiche , eften- I ; Villaggi di AleJJanadro ,
fione , fituazione, quali- Colivata , Sparti, Cbifa-
tà del terreno e del eli- lo , Mamri , Vafcbieri , e
ma, prodotti, abitanti, Platistoma. 274
e traffico. 268
Storia» 269 PERTINENZE DI ENGLOVIS ,
Divifione, e governo Eccle- condriada,ecalamici.
fiaftico, e Secolare. 270
Li Villaggi di Englovir , S.
PERTINENZA DI AMAXICHI. Niccolò, S. Giorgio, Con-
dri ada, e Cai amici. U75
La Città di S. Maura ,
ed il Borgo di Amaxi- PERTINENZE di DRIMONI
chi. 27I DAMIGLI ANI , £
COMILO .
t Villaggi di Primevi , Afc-
finatb , S. Giovanni , S.
Giorgio , S. Niccolò , Citi-
1710-
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XXVI
tnozata, S.T oderò , S.Va- drocori, ed Eulero. 282
JM} 9 Manafi , Agrigides ,
Af/W/' , Paliocbidi , ISOLA DI CEFALONIA .
MA») S.Giovanni y S. Ma*
rina y e Comilio . 276 Carte geografiche. 28 £
Eftenlìoae , qualità del ter-
pertinenze DI DRAGANO, reno, prodotti. 284
e azzani. Numero delle Città, Ter-
re , e Villaggi , popola-
I Villaggi di Dragano , Sef- zione , e governo . 285
fola, Azzani , ed il Capo Storia. 286
Ducato. 277 Città di Cefalonia, Fortezza
di Naffo , o Affo , Terra
PERTINENZE DI S. PIETRO di Argofloli , le antiche
RUPACHiA, E SEL1A . Città di Palis , Samo, e
Cooni. 287
Porto Vafilicbi, il Villaggio La Terra di Liftari , e Tifo,
di 5. Pietro, Rupacbia , e la di Teaccbi . 28 8
. 279
ISOLA DEL ZANTE.
PERTINENZE DI ALAFRO ,
ONOCORI , E catocori . Carte geografiche , eilen-
fione, clima >\ prodotti .
I Villaggi di Alafro , Cnoco- 289
ri, e Catocori. 280 Numero de' Villaggi, e de-
gli abitanti , e governo.
PERTINENZE Di SFTERNO > 290
PORRO vornica. Storia, e divifione. 291
La Città del Zante , le Ter-
I Villaggi di Stfeme , Por- re di Ch'ieri, Volimes^ ti-
ro , Vornica , t fcoglio di tacbia , Scalicado , Pigada-
Megalo Nixi . 281 chi a , Ambelo, Cbilomeno ,
e Agaia. 292
PERTINENZA DI SCIURO ,
CONDARENA, MARANDO-
CORI , ED EULERO *
I Villaggi di Sàuro , fflh
darena , Palio/orno ,
ISO-
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/
XXVlt
ÌSOLA DI CERÌGO*
REGGIMENTI DI PREVESA,
Carte geografiche > cftenfio- e won.izza.
ne prodotti. *93
Storia . *94 La Città piccola diPrevefa,
La piccola Città di Cerigo, e la Fortezza di Woniz-
Paleopoli Ctrigotto , t Te- za. 296
ganujfa . *9$
He-
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tamii
LIBRI, E DOC UMENTI
Consultati dall' Autore , e dall' Editore nella Descrizione
dello Stato Veneto.
Principi di Storia civile della Repubblica di Venezia, di
lettor Sandi Patrizio Veneto.
Marnano Fino . Storia di Crema .
i\ Cekflìno Cappuccino . Storia di Bergamo .
Bartholomxus Farina / Hiftoria Bergomenfis .
Nazario. Brefcia antica.
Ottavio RoJJi . Memorie Brefciane.
Defcrizione generale della Provincia Brefciana fiampata
in Brefcia nel 1764.
dongiovanni Gratarolo . Salò c fua Riviera .
Giulio Pozzo . Lago e Rocca di Garda , e Gardefana .
Fra Gregorio . Trattenimenti facri , e profani de' Popoli
Comuni .
Saray . Origine di Verona .
Le Storie di Verona di Girolamo Corte > eScipion Mafai.
Marzari . Storia di Vicenza .
Z. Battifla Palliarmi . Cronica di Vicenza .
Portenari. Felicità di Padova, e Salomonio Infcrizioni ec.
Silvejlri . Defcrizione delle Paludi Adriane.
Girolamo Bronziero . Condizione ed origine de' Luoghi del
Polefine .
Defcrizione Topografica de) Dogado di Venezia . 1776.
Bonifazio . Defcrizione dcj Contado di Trcvigi .
La Patria del Frinii deferitta ed illuftrata . Predo Gio:
Battifta Albrizzi . 175?.
Gio: Ber ton delli . Storia di Feltrc.
Antonio dal Corno. Memorie Storiche di Fcltre.
Piloni . Storia di Belluno.
Pietro Copo. Sito deli' Iftria .
Niccolò Manzi. Nuova defcrizione dell' Iftria.
Mannes Lucius. De Regno Dalma ùx .
Joauro Orlino. Regno de' Sciavi.
I < •
Oigitized
Fr. Serafino Razzi . Storia di Ragufi .
Ifolario del P. Coronelli .
Descrizione della Dalmazia dell' Ab. Fort/s.
F. leandro Alberti , Defcrizion dell' Italia .
LIBRI E DOCUMENTI
Confittoti dall' Autore, e dal? Editore per la defcraione
DELLO STATO VENETO
Nella Geografia antica •
Plinio ,
Straberne ,
Tolomeo ,
Tito Livio ed altri Storici antichi .
Per lo Stato delle Provincie Venete ne' Secoli di Mezzo .
Paolo Diacono ,
L'Ugheliio,
Il Sigonio,
Il Muratori , Scriptores Rerum Jtalicarum .
Ojtre di tutto ciò l'Editore ha confultato gli Statuti
Municipali d'ogni Città, e Provincia, ed ha regola-
ta la Descrizione di quefto Stato con moltifllmi do-
cumenti, e moderni, e antichi, fomminiftratigli dai
Letterati d' ogni Provincia , Città , e Terra , ai quali
non ha mancato di fpedire lettere circolari a quefto
oggetto .
■ )
NOI v
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XXXI
NOI RIFORMATORI
Dello Studio di Padova .
m
AVcndo veduto per la Tede diRevifione, ed approvaziont
del P. Fr. Gio: Tommafo Mafcheroni Inquifitor Generale
del Santo Officio di Venezia nel Libro intitolato : Nuo-
va Geografia di sintonia federico Biifching , tradot-
ta dalla lingua Tedefca , te. non v* cflèr cofa al-
cuna contro la Santa Fede Cattolica , e parimente
per Atteftato del Segretario Noftro , niente contro
Principi , e buoni coftumi , concediamo Licenza ad
jintonio Zatta Stampator di Venezia che poflì eflere
flampato , oflfervando gli ordini in materia di Stam-
pe , e prefentando le folite Copie alle Pubbliche Li-
brarie di Venezia, e di Padova.
Data li 8. Decembre 1776.
( Alvifc Vallareffo Riform.
( Andrea Tron Cav. Proc. Rjform.
{Girolamo Afcanio Zuftinian Cav. Riform.
1 «
t
Regiftrato in Libro a Carte 333. al Num. 869.
Davidde Marchefini Segr.
■
Addi 30. Decembre 1775.
%
Regiftrato nel Magiftrato Eccell. contro la Beftemmia.
Gio: sintonie Do i/m Segr.
ER-
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XXXII
Regiflro dei Rami contenuti in quello Tomo»
Il Generale marittimo ordinario della
Sereni (lima Repubblica di Venezia , oflia
il Generale di Levante veftito co' liioi
abiti ed infegné di cerimonia . Pag.
163'
CON-
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CONTINUAZIONE
DELLO
STATO VENETO.
\
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XIII. IL CONEGLIANESE.
Paragrafo L
SOtto il nome di Coneglianefe qui comprenderemo la
maggior parte della Provincia anticamente chiama-
ta Cenedefe , cioè quafi tutti que' Diftretti, che
nello fpirituale dipendono dalla Diocefi Cenedefe anche
al prelente , efclufi foltanto li g Contadi di Ccfana ,
Mei, e Val di Marino, comprefincir antecedente deferi-
tone della prima parte della Marca Trevifana , i quali
forfè anche ragionevolmente fi farebbero potuti unire piutto-
fto a quefta feconda parte della ftefla Marca . Ciò non oftantc
per evitare ogni confusone , fotto il nome di Coneglianefe
abbracceremo que' foli Diftretti di cui è Capiranio il
Rapprefentante di Conegliano, e que* Contadi , che han.
no maggior relazione col fuo Reggimento. Quefta divi-
fione quantunque più conforme alla ragione e al chiaro
metodo da noi feguito nejla deferizione del rimanente
della Terraferma Veneta , pure da neflim altro Geografo,
o foreftiero, o nazionale e fiata feguita prima d'ora .
Perciò di quella parte della Marca Trevi fana feparatamente
non furono delineate mai carte particolari; O onde con-
viene ricorrere alle Carte generali antecedentemente ac-
cennate , nelle quali , fenza però alcuna divifione di con-
fini , o feparazione di Diftretti , trovali delineata anche
quefta parte della Marca Trevifana .
§. 2. In qucfto fenfo il Coneglinnefe abbraccia i di-
ftretti di Oderzo, Porto Buffolc , Serravate, Ceneda, e Tar-
fo 9 i Contadi di Cordignano, e di S. Polo, cui aggiunge-
remo il vicino più grande, e privilegiato di Collabo . Il
terreno parte vi è piano , e parte montuofo ; tutto però
più
(*) A quefla mancanza verrà fupplito nell'Atlante Geografico del Sie.
Antonio Zatta di Venezia , io cui regimando il metodo dell'Autore fi
darà la fua Carta feparata del Coneglianefe con rutta la Marca rra la
Piave, e la Livcnza , a cui eftendeli tutta la Dioceii di Ceneda.
A 2
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4 LO STATO VENETO.
più che mediocremente fruttifero . Nella parte meridio-
nale, che comprende il paefe piano}, la racco! tajdi grano
di un anno vien computata baftevole al mantenimento
de* fuoi abitanti per due. Il frumento, ed il formento-
ne, che da i Nazionali chiamafi vi Igarmcnte Sorgoturco,
vengono in copia , oltre le altre biade ordinarie , che ridicono
di perfetta qualità; e fpezialmente il frumento, che ha
maggior pefo di quello del Trevifano oltre la Piave .
In quefta Provincia i gelfi allignano mirabilmente , e
producono una foglia dilicata, che rende una feta fìntf-
fima , e di qualità didima . Le viti amano affai i Colli
di quefto P«efe, ne* quali fi perfezionano; e i vini rie-
icono a meraviglia , e formavano una volta , e forma-
ilo anco di prefente talora la delizia delle menfe più
nobili della vicina Germania . In molti luoghi vi fo- ,
no dc'bofchi confiderabili , c quafi tutti riicrva ti ad ufo
dell' Arfcnalc di Venezia . V eftenfionc di quefta picco-
la Provincia è di circa 20 miglia Italiane in longitudine ,
e circa altrettante in latitudine , dal Soligo fino al-
la Livenza . I fiumi principali che ' la bagnano fo-
no il Monticano , o Mottegano , ed il Mejcbio , ambidue
confluenti della Livenza . Confina da Seticntrione col
Friuli , e col Bellunelc ; da Ponente col Contado di Val
Marino, e col Territorio di Trcvifo, con cui confina
intieramente anco a mezzodì ; e dal Friuli a Levante è
fcparata per mezzo della Livenza.
$.3. Comprende quefta Provincia 4 Città , 6 Terre
grofle, e circa 100 Villaggi fra grandi, e piccoli. Il nu-
mero de'fuoi abitanti può afeendere a circa 50000 per-
fone . Per quanto (petta al governo fecolare , Capo
di Provincia è il Capitanio di Conciliano, a cui fono
foggette le Cernide di tutti i Diftretti . Nel rimanente
però ogni Diftretto è governato con indipendente, aflblu-
ta , ed illimitata giurifdizione o dai Podeftà Veneziani ,
o dai Vicarj de'riipettivi Feudatari, fenza (ubordinazione
al Rapprefcntante Capo di Provincia. Nello fpirituale è
governata dal proprio Vcfcovo, che rifiede in Ceneda .
§.4. Quefto Paefe ne' tempi de' Romani formava parte
della Provincia nominata Venezia, e dopo la decadenza
dell'
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IL C ONECLI ANESE. 5
dell'Imperio fu inchiufo nella Marca Trevisana; indi
fotto gì' Imperadori Franchi , e Germanici , formò la
maggior parte della Provincictra Cenedefe, dominata pri-
ma dai propri Vefcovi, indi {eparata da varj Diftretti di
Città libere , c governate da proprj Magillrati , o Signo-
ri potenti . Non piacque la feparazione ai Trevifani , che
reggendoli a Repubblica pretendevano di dominare Y in-
tiera loro Marca . Le Città del Cenedefe lì oppofero vi-
rilmente alVefcovo, ed a* Feudatari . Quelli che richiama-
vano i Caminefi, o Signori da Camino , fatti potenti nella
civile difeordia alzarono il penfiero non folo a levarli
dal vaffallaggio dei Prelati Cenedefi, ma di più a ren-
derli padroni anche di Trevifo. Cominciarono perciò a
fignoreggiare la Provincia Cenedefe quali aflolutamente ,
eiercitando da fe quali ogni giurifdizione , e fortificando
le cartella con genti proprie . Poco dopo fi fecero aggre-
gare alla Cittadinanza di Trevifo; e per difporre 1* ani-
mo de* Trevifani in loro favore nel 1165 fecero ftipula-
re un iftrumento di apparente riunione della Provincia
col rimanente della Marca; cofe tutte dirette al fine di
femprc più fottrarli dalla foggezione de' Vefcovi Cenede-
fi, che pretendevano dai Caminefi valTallaggio . Ma que-
lli refillettero colla forza ; ed il contrailo durò per
molti anni ; finché nel J175 , rimette le differenze in
arbitri, feguì una fentenza, che non foddisfece nè una
parte nè l'altra; ed appellateli ambedue a Federico Im-
peradore, egli ne confermò il già feguito giixiicio . In
quefte difeordie fra i Vefcovi, ed i ValTaili le Cittadel-
la Provincia fi riftabilirono in libertà. Nel 11 80 preva-
lendo in Trevifo Ezzelino il Monaco volle, che i Citta-
dini preftaflero giuramento di fedeltà ali* Imperadore ; ma
i Caminefi ricusarono di farlo . Unitili perciò alle Città
della Provincia Cenedefe, ai Caftellani , ed alVefcovo, fi
rinnovò la feparazione, e l'indipendenza della medefima ,
fotto la protezione de' Padovani. Cominciò la guerra, e
finì colla interpofizione di Vicenza , e Verona , ove ri-
dot tifi in concione i Capi della Marca Trevifana fu giu-
dicato che la Provincia folle feparata , e indipendente
dal Trevifano. Ciò non ollante nel 11 84 fi ripofero le
A 3 Città
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6 LO STATO VENETO.
Città fotto la protezione de' Tre v ila ni ; ma fu di nuovo
riconfermata la libertà ad alcune Città, e V indipenden-
za , e feparazione della Provincia, da un congreffo de'Ca-
pi della famofa lega di Lombardia, tenuto in Mantova
l'anno 1193.
In quelto flato durò la Provincia fino all'anno 1233,
in cui i Trevisani che avevano fatta la pace coi vicini,
ed a' quali incrcfceva di non averla foggetta, tentarono di
foggiogarla eon la forza ; inutilmente però, eflèndo la
Provincia di nuovo ricorfa alla protezione de' Padovani ,
che aggregarono i Cittadini della medefima alla Citta-
dinanza Padovana . Nell'anno fleflo Fra Giovanni da
Vicenza, detto anche da Schio, dell'Ordine de* Predica-
tori, uomo cloquentiflimo, e famofo Milionario di que*
tempi, nel quale erano fiate compromefTe le differenze >
alla prefenza di circa 400000 perfone adunate in una
Campagna preflo Verona, dichiarò, fra molte altre co-
fc, la Provincia foggetta a Trev/fo. Le Città, i Feuda-
tari, ed il Vefcovo appellarono ai Papa, ed all'Impera-
tore, non badando alla fentenza; e la Provincia reftò
nello fiato di prima fotto la protezione de* Padovani .
Fatta la pace fra quefti, ed i Trevifani dovette quella
di bei nuovo riporfi fotto a* Trevifani nel 1235 ; ma P
anno feguente fecfo Federico II. in Lombardia fcacciò t
Trevifani dalla Provincia, e pofe le Città in libertà. Lo
fkflò Imperatore, con fuo Diploma degli 8. di Ottobre
1243 in data di Viterbo, fottopofe P intiera Provincia Ce-
nedefe dall'Alpi al Mare, e dalla Piave alla Livenza >
alla giurifdizione della Città di Conegliano, onde non
più Cenedefe , ma Coneglianefe fi deve chiamare . Non
giunfe però Conegliano a conseguirne l'intiero pofTeGo ;
perciocché i Vefcovi, ed i Caminefi ritennero buona par-
te dei Diftretti provinciali; anzi poco dopo i Coneglia-
nefi fi fottojsofero ai Trevifani, al Conte di Gorizia, ed
*gli Scaligeri . Scacciati quelli a furore di popolo , il
Coneglianefe fi pofe fotto la protezione della Repubblica
di Venezia: i Vefcovi di Ccneda Panno fletto rimifero
al Governo Veneziano i Contadi di Valmarino, Serra-
Valle, Cordignano, ed altri piccoli Diftretti , ritenendo
per
•
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IL CONEGLI AN£SB. "f
per fe il folo Concado di Ceneda inferiore; e così la
maggior parte della Provincia ricevette prefidio, e reg-
gimento Veneziano; ma con diverfo afpetto dal fiflema
prefente. Fin d'allora Conegliano fu la fede del Capitan
Generale de* Veneziani di là dalla Piave . Due anni do-
po tutta la Marca Trevifana fi ritrovò veracemente, e
totalmente fuddita della Repubblica . Allora t Trevifani
s'indirizzarono alla medefima, per avere immediatamente
fotto il loro Territorio il Conegliancfe ; ma ficcome
mal appoggiate furono giudicate le loro ragioni; cosi la
tentarono in vano . Nella guerra Genovefe la Repubblica
difperando di poter difendere la Provincia dalle armi de'
Carrarefi > la cedette con tutta la Marca al Duca d'Au-
ftria, che non potè neppur egli difenderla ; onde pochi
anni dopo fu riconqmìtata dalla Repubblica , e governa-
ta fempre con Reggimento indipendente da quello della
Provincia Trevifana . In tempo della Lega di Cambrai fu
la Provincia occupata dagli Auftrtaci, che predo ne fu-
rono {cstcchùy e fatta la pace rellò riconfermata fotto
1' aflòluto Dominio Veneto . Seguendo adunque il propo-
li© metodo patteremo alla deferizionc dei Diftretti già
indicati .
. i. Il Territorio proprio di Conciliari* +
Si (tende circa io miglia Italiane così in lunghezza >
come in larghezza , e confina ad Oriente col Territorio
di Scrravalle; a Mezzo- giorno con quello di Porto Buf-
folè> e di Oderzo, e colle giurildiziont dei Conti diCol-
lalto, colle quali confina anche da Ponente; e da Set-
tentrione coi due Territori di Ceneda, e Serravalle. Ol-
tre la Città comprende j8 Parrocchie,, alcuna delle qua-
li ha foggetti più Comuni , o Ville , con. circa ioooo
abitanti» Era una volta affai più vado,, e una parte di
quello era il Contado di Cordignano , e S. Causano di
Mefco, ove andava un Podeftà Coneglianefe ;. altra parte
ne formava il Contado di S. Polo* e S. Giorgio, come
pure le Ville di Corbanefe, Tarfo, ed Arfanta , ora fog-
gette ai Padella di Ceneda , e di Tarfo; e finalmente
A 4 graa
•
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3 LO STATO VÈNETO.
errn parte di quefto Tcrrirorio forma ora porzione de'
Territori di Scrravalle di Porto Buffolè , di Sacile, e
delle Giur Adizioni de* Conti di Collalto. Secondo le of-
fervazioni Metercologiche che fi fanno da un Accademia
Agraria nazionale, il Territorio è foggetto nella State a
venti verticofi, a gragnuole, ed a frequenti fulmini , c
nell'Autunno, ed Inverno, o a Borea che tiene l'aere
iereno, oppure ad un Garbino ritìeflò, che col mezzo di
un apparente Greco rende l'aere tepido, e cagiona una
quafi continua pioggia. NeH'aprirfi della ftagione comin-
ciano a fpirare i venti di mezzo giorno , che fpeflfo fi
cambiano in Aquilone , o in Greco , ovvero in Greco-
Levante, i quali portano la deflazione ai frutti, e tal-
volta alle fìeflc viti. Con tutto ciò il Diftretto è de' più
fertili della Provincia in grani , vino , e fete , oglio , cac-
ciagioni , e frutta . Viene governato con immediata giu-
rifdizione civile , e criminale da un Patrizio Veneto col
titolo di Podeftà, e Capitanio. Nello fpirituale è fotto-
pofto alla Dioccfi di Ceneda . Si noti :
Conegliano. Città piccola , ma dcliziofa, e bella f
fabbricata parte fopra un colle, parte in un piano, che
largamente fi ftende vedo Mezzogiorno in un' amena
campagna . Nella fommità del colle fi vedon tuttavia gli
avanzi d'un* antica Rocca cinta di doppia muraglia all'
ufo antico, confideratatper allora forte , ove altre volte
risedevano i Rapprefentanti , che ora per maggior co-
modo abitano in altro Palazzo al piano . Sopra il monte
ftcfTo trovali Ja Chiefa maggiore antica Collegiata con un
Arciprete, e Capitolo di Canonici ultimamente fregiati
di Croce radiata ed altre decorofe infegne ; ed è dedicata a
S. Leonardo protettore della Città. Ora per maggior co-
modo e del Capitolo, e della Città, ferve di Collegiata un'
altra Chiefa fìtuata ai piano . Vi fono parimente in Coneglia-
no alcuni Monafterj d'uomini, e di donne, ed altri luoghi
pii. Tutta la Città coi fobborghi c divifa in tre Parrocchie,
ed abitata da circa 3000 perfone . Gli abitanti furono in ogni
tempo de' più colti di Terraferma. Nel fecolo XVI, e
XVII. fioriva in quefta Città il Collegio dcgl' Incammi-
nati, ch'era una Scuola, dove s' infegnavano la Filofo-
fia,
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IL CONSOLI ANESE. p
fìa , laPoefia, le Leggi, la Lingua Tofcana , e Latina, la
Logica e la Rettorica , ed era frequentato da i migliori ta-
lenti nazionali. Nel principio del Secolo XVII. fu ifti-
tuita un* Accademia detta degli Affranti , che ancora
fufl&rte , ultimamente unita all' Agraria nuovamente erettavi
in obbedienza alle infinuazioni del Governo . Produfle que-
fta Città un celebre pittore di nome Giambattifta Cima,
detto il Conegliano che fi diftinfe foprattutto nel dipin-
gere que' bei paefi che fi trovano ne'fuoi quadri. Il com-
mercio della Città fu altre volte maggiore di quello fìa
ai prefente. Le merci della Germania che venivano in
Italia facevano anticamente capo a quella parte . Fu fa-
mofa per molti anni la Fabbrica di panni di lana , fon-
data circa la metà del pafiato Secolo in quella Città ,
le cui manifatture fi i pedi vano direttamente in Levante;
la qual cola portando utilità allo Stato fu la Fabbrica
gratificata dal Governo con accordarle un mezzo Du ca-
tone , cioè un quarto di zecchino per pezza inviata in
Levante , fopra la Cada del Dazio d' Uicita . Dura an-
cora la Fabbrica; ma non coll'efito medefimo. Ivi fu-
rono ancora Fabbriche confiderabili di Cappelli, ed ulti-
mamente fi fono introdotti un Filatoio, ed alcune fab-
briche di cordelle di feta , e di acquavite per la Germa-
nia . Il Podeftà e Capitanio di Conegliano deve ave-
re un Vicario e Giudice al Malefizio , che per lo
più dal Rapprefentante fletto è fatto ancora Vicegercn-
te; oltre un Cancelliere che fi dice Pretorio, e Prefetti-
zio : ed il Reggimento fi chiama di Mezza Corte. Il
Podeftà e Capitanio è Capo della piccola Provincia Ce-
nedeie. Egli dà i pofleffi temporali di autorità delegata
dal Senato a tutti i benefiziati della Diocefi, e ne fa
tener regifiro. Egli comanda ed è Capitano delle Ccn-
ttttie delle Cernide dei Diltretti di Conegliano, Serra-
Valle, Oderzo, e Porto Buftblè, che afeendono a circa
600 uomini; e dalla di lui Carica dipendono quelli che
diconfi Trattori di lete anche di Ceneda, Tarfo, Cordi-
gnano, e S. Galliano di Mefco. La Città fi regola fe-
condo gli antichiflìmi fuoi Statuti, e Leggi Municipali
(rampate con approvazione del Governo . Allorché fra
quefti .
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IO LO STATO VENETO.
quelli non fi trovi Legge fui propoli to , fi ricorre al-
la Legge Veneta, generale a tutto lo Stato.
Concettano ne 1 Tuoi primi tempi fi governava a Repub-
blica « Quattro Confoli creati dal Configlio e tolti Tem-
pre dall' ordine de* Nobili erano alia tetta de' pubbli-
ci affari .
Dopo di quefti vi fu fempre un Collegio, un tempo di
ìt\ ch'era detto Curia Saptcntum , ovvero AntUnorum r
ed ora è di io, fra* quali fono i Proveditori, ed il Pro-
curatore di Comune, o fia Contradittore , e fi chiama
Anzianità . In quello non interviene il Rapprefcntanre ,
perchè ivi non fi fa che confutare le materie per efler
portate o no ai Contìglio Generale . Ha poi la dettai
Anzianità, fenza dipendenza dal Rapprefen tante , altresì
la facoltà di limitare i prezzi delle Vettovaglie • Il
Configlio anticamente era compongo di Plebei , ed ora è
formato di foli Nobili ; e chi vi entra vicn confiderai
capace all'Ordine di Malta. Solamente il Podeftà , eCa-
pitanio, i tre Proveditori, che fono fottentrati in luogo-
de' Confoli, rifpetta al maneggio delle cofe pubbliche ,
il Procurator di Comune , i quattro Confolt fletti , a'
quali non è rimafta che la fola regolazione del Fornico
delle biade, hannodirhto di por parti in Configlio. C'è
un Cancelliere di Comune , eh' è dell'ordine de* Con li-
gi ieri , ed ha voto in Configlio ^ il quale fcrive tutti gli
Atti di quello, come pure dell'Anzianità , e li cufto-
difee .
Avantichè foffe la Città foggetta alla Repubblica, le
materie cosi civili, come criminali, prima da' 4 Con foli
folamente , poi dal Podeftà inficine con elfi venivano de-
cife. Dopo la dedizione i Confoli affiftevano ai Rappre-
fentanti Veneziani nelle materie fokanto civili; e ciò eb-
be luogo fin al XVII. Secolo incamminato, ma ora ciò
più non fuflìfte . C è un Uffizio di Sanità retto da quat-
tro Proveditori, o Deputati creati dal Configlio, e eoa
la prefidenza del Rapprefcntante formano Tribunale ri-
fpetto alle 'materie di Sanità *
Un altro Magiftrato formano 8 Confoli , quattro at-
tuali» e quattro vecchi, i quali foprantendona al Fonti*
co
t
V
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I
• • •
Il conec l i anese. ir
co de' Frumenti , ed a&li acquifti, vendite, ed ammini-
ih azioni degli fteflj .
Avvi una Camera Fi Ica! e , in cui da z Camcrlinghi ,
che di 6 in 6 Me il vengono creati dal Configiio genera-
le del loro ordine , fi riscuotono le gravezze della Colta
Ducale, il Suflìdio ordinano, e l'altre comuni impofi-
zioni , particolarmente il Campatico , ed i Pubblici Da-
zj. V'ha in oltre un Monte di Pietà retto da un Sindi-
co, e 4 Conferva tori eletti dai Configlio di 16 in 16
Mefi , eh* è il periodo de' Reggimenti . V è finalmente
un Collegio di Notai, al quale non fi ammettono che
perfone civili , eh' è antichilfimo , fotto il nome di Sebo-
la Notarior«m y e vanta uno fpeziofb privilegio di Leo-
poldo Duca d'Au Uri a del 1381.
L' origine di Conegliano è incerta, efoltanto per non
improbabile congettura viene aflegnata al Secolo VI,
mentre occupava quefte parti Teodeberto Re de* Franchi .
Sotto la protezione degl' Imperatori Germanici che fuc-
cedettero a' Franchi nel dominio di quefte parti, fi go-
vernò libero, e indipendente da ogni altra Città d'Italia
Conegliano fino all'anno 1165, in cut fu quefta Città
pure foggetta alle vicende che derivarono alle altre Cit-
tà di quefte Provincie dalie pretenfioni de* Trevifani , c
de' Padovani, che abbiamo accennate nel $.4; fempre
però e dai Capi della Marca Trevifana, cdeirimperado-
re Federigo II. dichiarata libera. Nel Jjio fu aflediato
Conegliano da G necci Io da Camino per conto di Cane
dalla Scala Signor di Verona , ma fu rifpinto; é allora
fu che conceputa avendo qualche gelofia i Coneglianefi
fi diedero al Conte di Gorizia , che gli ricevette a no-
me dell' Imperadore . Dieci anni dopo furono coftretti a
foggettarfi agli Scaligeri, ma poiché venivano da quefti
tiranneggiati , ^cacciarono con la forza il prefidio Scali-
gero ^ e rimifero valorofamente in libertà la lor Patria .
Quindi per metter freno alle altrui pretenfioni , fi pofe
Conegliano fotto la protezione della Veneta Repubblica,
da cui fu ricevuto, come apparifee dalle Lettere Duca-
li, il giorno 4 di Aprile 1337 j e allora divenne quefta
Città
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i» lo stato veneto .
Città la Sede del Capitan Generale ultr* Plavim; e due
anni dopo fi rendette veracemente fuddita dei Serenifli-
mo Governo.
Nel 1356 Lodovico Re d'Ungheria attediò Coneglia-
no , che fi arrefe , e vi lafciò un Capitano detto Beraldo
d' Jfpramonte , che diede una rotta conliderabiie a ToU
beno da Camino, il quale era venuto per riacquiftare
quella Città. Conchiufa poi la pace l'anno feguente ri-
tornò Conegliano in potere della Repubblica. Nel 1380
per trattato di Francefco da Carrara il Vttcbio^ Signor
di Padova, fu quali prefo a tradimento Conegliano. Era-
no già entrate per una porta del Cartello le Genti Pa-
dovane , quando accortocene il Prefidio , e gli Abitanti le
cacciarono fuori , ed appiccarono ai merli delle mu-
ra due Capitani , e trenta faldati traditori , e ri-
belli .
Nel 1381 i Veneziani donarono Conegliano a Leopol-
do Duca d' Aultria , difperando di poterlo difendere dal
Carrarefe. Fu nel 1387 attediato dalle Truppe del Car-
rarefe , che furono rifpinte . Ciò non ottante nel princi-
pio dell' anno feguente il Duca cedette a patti la Città
per tale riconosciuta del Governo Veneziano fin dall'an-
no 1342. L'anno feguente i Coneglianefi fi fot topofero
nuovamente alla Repubblica. Nel J411 defiderando Sigis-
mondo Re de' Romani prendere la Corona Imperiale a
Roma | domandò armato il patto a' Veneziani , che gliei
negarono: di che offefo mandò Pippo II pano in Italia
con 10000 Cavalli Ungheri, il quale prefe Udine, Fel-
tre , Belluno , e prefentatolì fotto Conegliano fu ributta-
to con tal valore, che i Concglianefi meritarono gli elo-
gi dei Governo, il quale per altri fufleguenti limili glo«
riofi fatti fottopofe al Diftretto di Conegliano il Borgo
di S.P0I0, coIlaVilla di S.Giorgio l'anno 1419, e Cor-
dignano con tutto il Contado l'anno 1446.
Nel 1509 Giorgio Li&enftein Capitano del Generale
della Pallila , che militava a quefta parte per Lodovico
XII. Re di Francia, collegato dell' Imperadore , prefe fra
gli altri luoghi Conegliano ; ma poco dopo partito ,
tornò Ja Città nelle mani della Repubblica , fotto il cui do-
minio
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IL CONEGL 1 ANESH. 13
minio reftò Tempre dappoi , fcnza avere più (offerta alcu-
na interruzione.
f*
i. Il Territorio di Oderzo .
Eftendefi in una bella, e fertiJiffima pianura di circa
16 miglia Italiane in lunghezza, e di 5 in larghezza ,
confinato a Ponente dal Contado di Collalto, e Territo-
11
IH
Provincia Trevifana. Contiene una Città , una Terra grof-
ia, e molti Villaggi con circa 15000 abitanti. Il Terri-
torio è bagnato dal fiume Monticano, che trae la Tua
origine dai monti Cenedefi , e fì perde nella Livenza nel
Diltretto della Motta . Ha molti piccoli Boichi di quer-
ele , che fervono al grand' Arfcnale di Venezia. I (noi
prodotti naturali montano ogn'anno a circa 5000 botti
di Vino, 10000 ftaja di Frumento, 12000 ftaja di For-
mentone, ed altri grani, e 3000 libbre di feta .
Ai tempi della Repubblica , e degl' Imperatori Romani
il Territorio di Oderzo fu aitai più vafto, efTendone ira-
ti da Giulio Cefare dilatati i confini dalla Piave al Ta-
gliamene , e dai monti al Marc. Da Grimoaldo poi Re
de' Longobardi fu partito il Territorio antico Opitergino
tra i Treviiani , i Friulani , ed i Cenedefi .
Al Governo di quefto DHtretto prefiede un Patrizio Ve-
neto col titolo di Podeftà. Si notino:
j. Oderzo in lat. Op 1 tergi um , Città antichiflima , e ce-
lebre Colonia Romana, ora decaduta dalla primiera fua
grandezza ; ma non affatto priva di luftro . Giace in una
bella pianura fui Confluente Monticano , che le pafla per
mezzo ; e fi ftende in lunghezza poco meno di un miglio,
e in larghezza poco più di 200 paffi. La Città non è mal fab-
bricata , ed ha varj bei palazzi , e fabbriche nobili così
pubbliche come private. V'erano due Monafterj di Re-
golari ora foppreftì . Efifte un Ofpizio e Chiefa che ap-
partengono ai Monaci Camaldolefi; un Convento di Mo-
nache, un Ofpedale, un Monte di Pietà, ed una Chiefa
Collegiata, o Duomo che ha un Capitolo di Canonici
colla
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14 LO STATO VENETO.
colla Dignità di Decano. La popolazione della Città
afeende a circa gooo abitanti. Il Rapprcfentantc Veneto
che ivi rifiede ha autorità illimitata nelle caule civili e
criminali , con appellazioni ai io i Tribunali della Domi-
nante . Gli abitanti fono divifi in tre CI affi , cioè Nobili
col loro Configlio, che gode l'abilità al Cavalierato di
Malta; Cittadini col loro Collegio di Notai; e Popolari
con altro loro Confìglio. La Città è rapprefentata da 4
Proveditori della Clafle de' Nobili, preflò de* quali (la V
amminiftrazione del governo economico, e la polizia del-
la Città. Fu Oderzo Patria di Giambattista, Girolamo,
c Cornelio Amaltei, celebri per dignità , e per dottrina , co-
me pure d'Attilio, figlio di Girolamo, Arcivefcovo d'Atene .
L'origine di Oderzo è incerta; è però delle più ami*
che Citta d'Italia, celebrata da molti Poeti, e Scritto-
ri Latini . Era Città ai tempi antichiiìimi , come racco-
glici! da Strabone, non molto difeofta dalle paludi con
porto, come credei! , in qua lche diftanza . Fu df (trutta da-
gli Unni condotti in Italia da Attila , e rifabbricata lot-
to il Regno placido e 1 !* Teodorico Oftrogoto . Fu prefa
di nuovo ed abbruciata da Rotari Re de' Longobardi V
anno 634, ed i fuor Cittadini ricovratifi nelle vicine La-
gune di Venezia col loro Vefcovo vi fondarono due Cit-
tà Eraclea ed Equilh che ora più non fulfiftono .
Eraclea , o Eraclia prima Sede del Governo Veneto
nel Secolo VII. era fituata precifamente ove la Piave
metteva foce nella Laguna, la quale coi Secoli cambia-
tali in Terraferma non fomminiltra alcun ficuro indi-
zio della vera fituazione di quella Città. Dilìrutta Era-
clea nell'VIU. Secolo, o fui principio del TX. fu fatta
rifabbricare dal Doge Angelo Participazio pochi anni dopo,
ma non fo fe nel medefimo luogo di prima: e fu chiama-
ta Città Nuova . Continuò ad avere i fuoi Vefcovi fino al
1440 in cui la Sede fua Epifcopale fu unita a quella di
Grado . Di quella Città fi veggono piccoli veftigj anche al
prefente in un luogo del Dogado di Venezia chiamato
tuttavia il Doflb di Città nova , circondato da canali , e
paludi formate dal fiumicello GralTaga , fra il Diftretto
<ii Torcello, e quello di Caorle.
Eqw-
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IL CO NEGLI A NESE.= 15
Equilio detto anche Jejolo parimente comprefo nel Dcga do
di Venezia , Città anch' cfla eh* ebbe il Tuo proprio Vcfcovo fi-
no al 1466, nel quale fu unita quefta Sede alla Patriarcale di
Venezia ; ora è un piccolo Villaggio , che cambiato il nome
latino in Italiano chiamato* il (avallino , fituato in un
Ifola, o Lido , che porta il iuo nome, e divide le La-
gune dal Mare, e dall'alveo del Sile . Sembra però che
Jefolo fofle diverfo da Equilio , fé quatto non è differen-
te dal moderno Cavallino, perchè gli avanzi di Equilio
più fenfibilmcnte fi trovano in un Villaggio del Doga*
do dittante alcune miglia, e detto Cava Zuccarsna . vici-
no al quale, oltre le mine di Città, e Onde diftrutte
giace tuttavia una palude detta di Drago J e / oh .
Comunque fia, ritornando ad Oderzo la lua Sede Epi-
scopale dopo la diftruzione della Città al tempo di Ro-
tar! fu trasferita in Eraclea , nè mai più rimefla in
Oderzo , pochi anni dopo nuovamente diftrutto da
Grimoaldo . Pafsò poi Oderzo fotto la dominazione do-
gli Ezzellini, e dei Trevifani: Indi fu dominata da' Ca-
minefi, e dagli Scaligeri, e ceduta a i Vefcovi di Bel-
luno dall'Imperatore: Finalmente nel 1335 diedefi ai
Veneziani. Poco dopo da Lodovico Re d'Ungheria fu
diftrutta un'altra volta la Città l'anno 1356. Per ultimo
/ venne ad occuparla Mailimiliano Imperadore nel 151 1 ;
ma nello fieno anno fi rimifero gli abitanti un altra vol-
ta fotto il Dominio Veneto:
2. Bnfcoy Villaggio con ricca Badia di Monaci Bene-
dettini; la quale però in quefti ultimi an»i fu fopprefTa.
5. Il T'erri torio di Porto Buffolè .
Confina col Friuli da Levante , col Diflretto della
Motta da mezzodì, e nel rimanente è circondato dai Ter-
ritori di Oderzo , e Conegliano . Contiene 20 Villaggi ,
ed è governato da un Patrizio Veneto col titolo di Po-
deità. Qiiefto Diftretto non ha Statuto particolare, ma
foiamentc una compilazione di Ordini di qu e' Sindici In-
quifitori, che dal Governo fi fpedifeono alla vifita del
Continente per antico iftituto, e femprc continuato di
poli-
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ló LO STATO VENETO.
polizia ; la qua! Raccolta però non contiene fe non le
Ordinazioni fattevi dopo Tanno 1600, Nel rimanente il
Diftretto è governato fecondo le Leggi Statutarie della
Marca , e le Venete Generali a tutto lo Stato . Sì
noti :
Porto Buffale , o Buffaleto grofla Terra Htuata fulla U-
venza , Capitale del Diftretto , e refidenza del Rappre-
fentante. Avvi una fola Chiefa parrocchiale, c vi fu al-
tre volte un Monaftero di Serviti fopprefli nel Secolo
pattato. Anticamente fu Cartello poffeduto dai Vefcovi
/ di Ceneda , che lo cambiarono col Contado di Tarfo ap-
partenente prima alla Famiglia Caminefe di fitto Ceneda .
Appartenne anche ai Trevisani la Terra , quando quelli
fi reggevano a Repubblica, e dipendeva da efli principal-
mente per le cofe della guerra , e per i Tributi pubblici.
Il Coniglio della Terra non ha alcuna prerogativa di
alta Nobiltà; ballando effer abitanti ed aver l'età d'anni
25 per aver in eflb l'ingreffa*
4. Il Territorio di Ceneda , e Tarfo.
Il Diftretto o Contado di Ceneda odierno gira in cir-
cuito fole 14 miglia Italiane, ed abbraccia oltre la Cit-
tà cinque ioli Villaggi. La campagna piana è fertile di
molto grano, di vino eccellente, e di frutta, tra le qua-
li ù diftinguono i Fichi . La feta pure che fi raccoglie
può contar fi fra le migliori dello Stato. Si ritrovano an-
che nel Cenedefe alcune forgenti d* acque acidule , fui fu-
ree, e falfe delle quali fanno ufo i Medici per guarire
da moiri incomodi gl'infermi. E > circondato da una gran
corona di monti che $' innalzano fopra le colline verfo
Oriente e Mezzodì con vifta, e pouzjone affai amena.
Il Contado di Tarfo, oltre la Rocca di quello nome
contiene 8 Villaggi governati da 8 Configlieri eletti da
tutto il popolo. Anticamente il Cenedefe comprendeva
fecondo l' accennata diftribuzione fatta da Grimoaldo del
Territorio di Oderzo, tutta la Marca pofta fra la Pia-
ve, e la Livenza, cioè tutto I" antichiffimo paefe Opiter*
gino comprefo fra quefti due fiumi .
La Diocefi Cenedefe anche di prefente ritiene 1 fuoi
anti-
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v
IL CONEGLI ANESE. 17
antichi confini, ed ha l'otto la Ina ?,iurifdiz[one fpiritua-
le i Contadi di Val Marino, di Md y di Brinar a , c li
Diftretti di Serravalie , Oderzo, Afolta, e Pc?r/0 .
Le fono altresì lottopofte le Badie di di F/V<?rc ,
della Pollina, ed altri Priorati, e Commende Ecclcfiafli-
chc di quella parte di Marca. Pare che i Vefcovi diCe-
neda abbiano anticamente avuto il dominio anche tem-
porale di tuttala loro Dioceli , il quale poi in quelli ultimi
tempi fi ilendeva al folo territorio prelente. L'iftoria per-
tanto di quella loro dominazione è degna d'eifere qui
brevemente riferita , per dare nella ftcfib tempo un' idea
della prima fondazione della Provincia Cenedefe, che an-
diamo deferivendo fotto il nome di Coneglianelc : nella
qual relazione per altro noi ci alici-remo dall'alTcrire co-
me certi alcuni fatti, che fpettano a' primi rimoti Secoli,
fino ai quali fi fa afeendere da alcuni l'origine della tem-
porale Giurifdizione de' Vefcovi Cencdeil .
Qiiando Alarico Gotofcorfe l' Italia prefe fra le altre Città
prima di tutte Ceneda , Feltre, e Belluno, evilafciò grofiò
prelìdio per avere porta aperta , onde paflare , e riparlare le
Alpi Noriche a fuo talento . Furono però di là fcacciati total-
mente i Goti da Marcello Capitano dell' Imperator Ono-
rio, che in ricompenfa lo inveiti col titolo di Conte del
Cenedefe. Pati il paefe una nuova defolazione dagli Un-
ni condotti da Attila, ufeiti i quali dall'Italia, ritornò
il Cenedefe all'Imperio che terminò inAuguftolo, {con-
fìtto da Odoacre Erulo l'anno 476. Cacciati che furono
gli Eruli dagli Oltrogoti , vennero poi quelli combattuti
dai Capitani di Giuitiniano Magno; ed eflcndoii modi in
foccorlo degli Oflrogoti anche gli Alemanni, trovanti me-
morie , che un certo Lotario Capitano Tedefco pàfla-
to nella Provincia Veneta, occupò il Cenedefe, vi il for-
tificò , e 10 afrlifle eftremamente . Cominciò dopo il Go-
tico il Regno Longobardico in Italia l'anno 567; evuolfi
da alcuni che Agilulfo Re de' Longobardi l'anno 590 ab-
bia fatte ampie donazioni di temporale dominio a Pie-
tro Vcfcovo di Ceneda , per conto delle quali anzi li
crede che fieno flati per la prifoa vòlta detcrminati con-
fini certi alla Provincia Cenedefe. E poiché ri trova fi no
JtalLi . B niina-
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iS LO STATO VENfcTÒ.
minato da Paolo Diacono un certo Orfo Duca Ccnedé-
fe fotro il Regno di Ariberto II ; vogliono quindi che
quefto Duca/Orfo fotte anche Vcicovo di Ccneda; e lo
credono quello fleflò che col nome di Orfino Vejcovo Ce-
nedefe leggefi fottoferitto alla Lettera di Papa Agatone ,
ed al Sinodo in Rema celebrato contro i Monoteliti V
anno 679, la qUale fi ha nell'Azione QuarU del fello
Concilio Ecumenico. 11 fatto però fi è che nè quelFOr-
fo di Paolo Diacono può dirfi che folle Vefcovò di Ce-
neda; giacche noi dice il Diacono; nè può con certezza
affermarfi che il folle neppure quello ficlfo Orfino che
fottoferifle alla Lettera di Agatone, ficcome, confron-
tando la verfiònc Latina di quella lettera col Greco Te-
flo di ella, ofìervò il dottiamo P. de Rubeis* il quale
dubitò in oltre fc a que' tempi folle Ccneda Sede Vedo-
vile f non ritrovandofi di elfa prima d' allora alcuna cer-
ta memoria . Elfcndo poi indubitata cofa che Tanno 667 fu
da Grimoaldo Re de' Longobardi divifo il Territorio Opiter-
Igino , ed una parte ne fu adeguata a Cividal di Friuli , un'al-
tra a Trivigi , e la terza a Cencda , vuoili che i Vcfcovi di
quella Città, fot to T Impero de' Fianchi abbiano ottenuta la
confermazione delle antiche loro fuppolte giurifdiziofti , c
che le abbiano anzi dilatate; allegandoli per prova un
Diploma di Carlo Magno, il quale però dai giulti cono-
feitori di cosi fatte Carte viene creduto del conio mede-
fimo della donazione di Agilulfo.
La prima Epoca pertanto della temporale Giuri fdizione
de' Vefcovi Cenedefi fembra che più giuftamente abbiali
a collocare all'anno 962; nel quale dall' Imperadore Ot-
tone L alVcfcovo Sicardo con un Diploma, che ha tut-
ti i caratteri di verità, venne accordata la Giuriidizione
fopra il Dilìretto di Ceneda 9 e fopra tutto quel tratto
che da: una parte va fino a Tovena , da una fino a San
Floriano, da un'altra lungo il Mefco fino alCampardo,
e finalmente dal Torrente detto il Corvano fino all'ac-
qua che chiamali il Montegano . Quelli confini però al-
quanto angufti ottenne lo licito Sicardo, col mezzo di
Enrico Duca di Baviera , che folfero da Ottone III. af-
fai dilatati; il che fu fatto da quello Imperadore con
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ìt CONECLlANfiSE. 10
altro Diploma in cui ftende la Giurifdizione del Vefcovo
Sicardo, e de* fucceftbri di lui dai monti al mare, e dal-
la Piave fino alla Livenza. Quella Giurifdizione (la qua-
le per altro non fu data a' Vefcovi indipendente affatto
dall' alta fovranità , che dai fatti li prova che reftata era
predo gì' Impcradori ) quella Giurifdizione sì eftefa fu poi,
giufta il coltume di quc' tempi, ridotta nell'utile Domi-
nio a confini più ri (trotti da' Vefcovi mede fimi , per far fi
de' Vangili potenti, che nelle occorrenze li difendettero ;
e tra le famiglie più forti d' allora fu da' Vefcovi didima
la potente Famiglia di Camino , alla quale con una Vefco-
vi!e Investitura furono V anno 1088 dati in Feudo i
Territori di Serrava! le , Valmarino, Fregona, e Cordi-
gnano, con altre Terre, e Ville annette; doride prefero
i Caminefi il titolo di Conti del Cenedefe , che più anti-
camente per limile inveftitura era (lato ufato dalla Fami-
glia Porzia del Friuli > cui in cambio fu dato dai Vefco-
vi l' inveftitura di altri Luoghi della Provincia con l'Avvo-
garia, o Avvocazia del Vefcovado ; anzi, eh' è più, conia
prerogativa di governarlo in Sede Vacante , e giudicare
infieme coi Vefcovi le caufe criminali . Ecco perciò diviib
il Cenedefe tra quelle due Famiglie, nelle quali flette per
)lto tempo, finché con le nuove rivoluzioni d'Italia
mutò faccia anche il Cenedefe . Mancando agl'Imperatori
Tedefchi forze baftevoli a tener in dovere le Provincie
d'Italia, quefte ad ónta dc'Vicarj Imperiali fi rendevano
libere . -Erafi perciò dagl'Imperatori medefimi introdotto
Tufo di tener divifi dalle Città i Luoghi più confiderà-
bili della Provincia , concedendoli in Feudo anche regale
ai Nobili , dai quali così per V obbligo del feudal benefi-
zio fperavano fedeltà . In quefta forma nella Marca Tre-
vifana non vi fu più Colle, che da Torre, o Caftcllo
non fotte munito, a cui foggiacevano li Viraggi vicini ,
ticolari, frequentiflime erano per confini, o per emula-
zione* le controverfie fra' Cafteilani . Si aggiunterò a tut-
to ciò le introdotte Fazioni Imperiale, e Pontificia, da
cut derivarono molte rivoluzioni in Italia . In mezzo a
quelli torbidi molto perdettero i Vefcovi di Ceneda, la
& 2 rui-
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l'o LO STATO VENETO.
ruina de' quali fu appunto procurata dai VaffaJli di effe
Ch iefa .
Circa la metà del Secolo XII. iCaminefi dominavano
già quafi tutto il Cenedeie , onde afpirarono anche al
Dominio del rimanente della Marca Trevisana. Si fece-
ro perciò aferi vere alla Cittadinanza di Trcvifo , e fi
forrraflero così quafi intieramente dalla foggezione de*
Vefcovi : elempio ben pretto imitato anche da' Concilia-
neh* . I Velcovi dunque che di tempo in tempo luccedet*
tcro, fecondochè le circoftanze il comportavano, opera-
rono molto per ricuperare la loro influenza nel governo
della Provincia. Sigifredo ricorfe alla protezione di Fe-
derico I. ma in mal punto, perchè quefti aflbggettò tut-
ta la Provincia ad Ottone Vefcovo di Belluno V anno
il Si. Uniti allora al Vefcovo i Caminefi, e la Città di
Conciliano, incontrato l'Imperatore a Monfelice, Terra
della Provincia Padovana, impetrarono nuovamente la libertà
della Provincia . Matteo Sannefe iucceduto a Sigifredo , mo-
Iettato Tempre dai Velcovi di Belluno diiceie ad un accor-
do coi Trevifani, dando a quetti il diritto di porre Giu-
dici in tutti i Luoghi della Provincia Cenedeie, Gò av^
venne l'anno 1190; ma nel J203 con altro accordo 1'
intiera Provincia Cenedefc fu fottopotta col rimanente di
quella Marca alla Repubblica Trevisana . Si feoffe lo ftef-
lo Vefcovo Matteo interferente del nuovo giogo. Vi fi
meichiarono Padova , Feltre , Belluno , il Patriarca d*
Aquileja, Azzo Marchefe d'Ette, ed il Conte di Gori-
zia , il quale finalmente ne aflunfe la mediazione , che fu
terminata colla dedizione della Provincia fatta debole ai
Trevisani. Cangiamenti così frequenti avevano fatto feor-
dare ai Vaflalii la dipendenza dai Vefcovi ; non fi rinno-
vavano inveftiture; nè più cran tenute in alcun conto le
antiche donazioni Imperiali .
Il Vefcovo Alberto penfando di riparare a quefti difor T
dini affittito dall' Imperatore Federico II. convocò in
pena di devoluzione de* Feudi la unione della Dieta de*
VafTalli 'della Provincia ; ed unitofi colla Città di Co-
n aliano già ttabilita in libertà, tentò di fcacciare i Trc-
vuani . Seguirono tatti d' arme , tinche il mentovato F
Gì 0-
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IL CONEGL I ANESE. tt
Giovanni da Vicenza Domenicano con predicazioni i ed
esortazioni continue fece ftipulare una tregua ; e fattofi
poi eleggere arbitro da ambe le parti dichiarò eflcre la
Provincia ragionevolmente devoluta ai Trevifani : il che
rendette più che inutile la fu a mediazione . Se ne dolfe-
ro i Vefcovi , i Caminefi , e la Città di Conegliano , e
feguitarono a foftenere la loro indipendenza. Nel feco-
10 XIII. la Provincia era divKa in 5 Territori , o Giu-
rifdizioni principali cioè in quelle de' Caminefi di fo-
pra Ceneda , de' Caminefi di fottoCeneda , de' Vefcovi di
Ceneda fteflfa , della Città di Conegliano , e dei Trevi-
fani che ritenevano tuttavia alcuni Diftretti . L' anno
1308 il Veicovo di Ceneda polfedeva foltanto in pro-
prietà di Dominio il Diflretto d'intorno a Ceneda, con
quello di Porto BurTolè , che diede in cambio , per quel-
lo di Tarfo, a Tolberto de' Caminefi di lòtto Ceneda;
11 dominio maggiore nella Provincia era quello de' Ca-
minefi di fopra Ceneda , i quali affiditi dai Conti di
Gorizia fpogliarono i Vefcovi d' ogni giurifdizione *
Quefti poi furono fcacciati dal Goriziano llelfo fatto Vi-
cario Imperiale nella Marca tutta dall'Imperatore Fede-
rico III. Nel mezzo di quefte rivoluzioni i Vefcovi ebbe-
ro a ritirarli in Venezia, ove ottennero da Papa Giovane
ni XXII. un monitorio con cenfura Ecclefialìica contro
de' Caminefi, e del Conte di Gorizia . Cane Scaligero
Signor di Verona fi mofll* prontamente alla preda, fcac-
ciò dal Cencdefc il Conte di Gorizia , e s' impadronì di
tutta la Provincia; ma intimò al Veicovo di non inge-
rirli in altro che nelle cofe Ecclefiaffciche , e pofe Go-
vernatori in tutte le Città, e Cartelli della Provincia. I
Caminefi allora ricorfero alia protezione della Repubblica
di Venezia , e furono accolti prontamente ; poiché la po-
tenza fmifurata degli Scaligeri, che meditavano farli Re
d' Italia , aveva ingelofito il Governo .
Quella fu la prima cagione per cui in breve tutta la
Marca di là dalla Piave venne in potere de' Veneziani.
Etlintafi la linea de' Caminefi di fopra Ceneda, l'altra
di fotto Ceneda pretendeva fuccedere nella giurifdizione
de' fuoi feudi . Ma il Vefeovo Francefcg Ramponi che
B $ l'an-
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21 l O STATO VENETO \
Tanno 1337. dimorava in Venezia appoggiò fe ftcflb e
la fua Chiefa alla protezione della Repubblica , e le ce-
dette i Territori del Contado di fopra-Ceneda , cioè Ser.
ravalle, Val marino Forminica Roganzuol Cordignano,
Cavolan , Fregona , Solighetto , ed altri Luoghi , pofle-
duti da' Camincfi a condizione che tutte 1* entrate io-
li u- pagarfi alla Camera di Serra valle fi dividcflèro egual-
mente tra il Vefcovo, e la Repubblica ; e che la Città
di Ceneda , ed il fuo proffimo Territorio, col Contado
di Tarlo rimaneffe col mero , e mifto Imperio al Ve-
scovo , e Succeflbri ; e quello è il Contado di Ceneda ,
c Tarfo di cui parliamo prefen temente .
Molte altre regolazioni , torbidi e cambiamenti fucce-
dettero a quello primo accordo fra i Vefcovi e la Re-
pubblica. L* anno 141 8. col Vefcovo Cornaro fu- {labili-
tà una permanente norma delle giurifdizioni , e del go-
verno temporale di quelli due Contadi . Furono detcrmi-
nati i confini , e V ellenfione della Diocefi Cenedefe , e
fu divifa in 10 Vicarie, oltre le 2 Parrocchie di Serra-
valle, e le Collegiate di Conciliano, e di Oderzo; eia
Repubblica , già fatta pienamente padrona di tutti i Di-
stretti della Provincia per l'ellinzionc della Famiglia Ca-
minefe nel 1422, fi rifervò anche il diritto di governa-
re Ceneda , e Tarfo in tempo di Sede Vacante , non
che il diritto di dare il pofleiTo temporale ai Vefcovi
fucceflbri . La Famiglia Porzia dei Friuli cui anticamen-
te competevano quelli diritti fece ricorfo alla Repubbli-
ca , che giudicò bene cfcluderla per fempre da qualutr-
que ingerenza neir amminiftrazione di quelli DiHretri,
commettendo al fuo Rapprefen tante di Serra valle di reg-
gere Ceneda e Tarfo, fino alla nuova elezione del Ve-
dovo . Ne' fulTeguenti anni tentarono alcuni Vefcovi di
rcnderfi affatto aflòluti padroni , ponendoli fotto la pro-
tezione della S. Sede , il che loro non riufeì felicemen-
te. Giunto Tanno 1509 della Lega di Gambrai , Maf-
fimiliano Imperatore occupò anche quelli due Contadi,
i quali corfi appena tre giorni dacché fu riacquilìata Pa-
dova ritornarono di nuovo fotto l'ubbidienza delia Re-
pubblica , -e furono governati dai Vefcovi Cenedefi , co-
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il conegLi anese. 23
me prima ; nè alcun cambiamento più fuccedette nel go-
verno di eflì fino all'anno 1546. Pveggcva allora la Se-
de Vefcovile di Ceneda , col (olito dominio anche tem-
porale de' due Contadi , il Cardinale Marino Grimani ,
già Patriarca d f Aquilcja, il quale avea ceduto il Patriar-
cato a Giovanni fuo fratello , rifcrbandofi il diritto di
regreflò , ficcome avea fatto prima con lo fteffo del Vcfco-
vado di Ceneda . Nato era qualche tempo innanzi uno '
fcandalofo dillìdio fra i Ccnedefi , ed il Cardinale Ve-
scovo , per cui fu il Governo in neceffità di fpedire a
Ceneda Avvogadori per formar cognizione della caufa, e
procedo contro i rei . Sedato quefto tumulto , c rimetta
in quiete la Città, abbifognò la Repubblica di legni per
la fabbrica di alcune navi ; ed avendo fecondo il consu-
me fpedito un Inquifirore alla vilìta dei Bofchi della
Terraferma, furono da quefto vifuati anco i Bofchi del
Cenedefe. Ma aggravatofi di ciò il Cardinale Vefcovo,
fece arrecare due Serravallefi che accompagnavano T In-
quisitore . Adoperò pulci a altri modi aitai dinotici , pub-
blicando editti da Principe aflbluto, i quali ferivano di-
rettamente l'alta Sovranità della Repubblica : al che il
aggiunfero le giufte doglianze de' Ccnedefi al Governo,
i quali con infolito rigore in varie maniere venivano cru-
delmente trattati dal Vefcovo, ed erano quafi ridotti all'
ultima difperazione . Per le quali cofe tutte confiderando
il Governo che finalmente i Contadi di Ceneda, e Tar-
fo acquiftati dai Carrarcli nella guerra Genovefe , furo-
no col rimanente della Marca Trevifana con graviifirni
difpendj ricuperati , e nella Lega col Duca di Milano
aftretti alia dedizione Tanno 13SS: che dappoi nel 141 S
ad in Ilari za del Vefcovo Antonio Cornaro era fi ai Ve-
feovi accordato il temporale dominio finché venule di-
verfamente dalla Repubblica deliberato .* che il Governo
aveva fempre impofte ai due Contadi di tempo in tem-
po le gravezze neceflarie al bifogno dello Srato; ufcì un
decreto del Senato nel 1546 con cui fu ftabilito di fpe-
dire al governo de' medefimi un Patrizio col titolo di
Podeflà di Ceneda c Tarfo, e fu dal Maggior Configlio
eletto Jacopo Soriano . Il Vefcovo Cardinale paftò im-
13 4 me-
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14 J.O STATO VEKLTO
mediatamente a Roma , ed accele un gran fticcò preffo
il Pontefice; inutilmente però , eflèndo appunto in Ro-
ma Tanno medefìmo pattato di quella vita il Grimani .
Inttando frattanto il Papa con modi aliai pervadenti
pretto r Ambalciadorc di Venezia Niccolò da Ponte, af-
finchè al nuovo Vefcovo ch'era per darfi a Ceneda ve-
nifle , come folevafi prima, accordata la temporale giù*
rifdizione ; finalmente a Michele della Torre, dato per
fucccttòre al Grimani , fu conceduta dal Senato T ammi-
nittrazione fecolare del Cenedcfe , e richiamato il Pode-
stà . Al nuovo Vefcovo però , pochi anni dopo , merce
un fegreto maneggio colla Corte di Roma, riufei di ot-
tenere un Breve con cui dichiarava!! il Vefcovo folo Si-
gnore, e Conte temporale^ di Ceneda, fotto l'immedia-
ta Sovranità del Pontificato. II Breve fu carpito Tanno
J550, ma non manifeftato che nel 1 561 nell'incontro
di certe controverse nate fra il Configlio Cenedefe, ed
il Vicario del Vefcovo , che allora flava in Trento al
Concilio. Inforfero per quello nuove turbolenze, e dii-
ordini , che ora colle mediazioni , ora colT autorità lo-
vrana furono troncate * Finalmente in quello fecolo per
oggetti effenziali di, buon governo la Repubblica ha nuo-
vamente riabilito di fpedire al governo di quelti due Ter-
ritori un fuo Patrizio col titolo di Podclìà di Ceneda ,
e Tarfo, deludendo il Vefcovo da quella fecolare giu-
rifdizione , che con varia autorità efercitò per molto
tempo.
Quell'autorità però Vcfcovile non fu in venni tempo
alToluta, e totalmente indipendente; nè iVefcovi furono
mai Principi Sovrani del Cenedefe . Fu prima fubordina-
to come s è detto, agli Imperadori, indi per la lonta-
nanza di quelli dall'Italia , ficcome molte Città fi ren-
dettero libere, ed anche Trevifo, così i Vefcovi di Ce-
neda riconobbero talvolta loro Superiore il Governo Tre-
visano, talvolta il Padovano, e talvolta quello di Conc-
gliano. Negli acquifti fatti dalla Repubblica nella Terra-
ferma per le dedizioni de* Popoli tiranneggiati da picco-
li Principi , i Vefcovi di Ceneda per affìcurarc le cofe
loro, cttinta la linea de' Caminefi di fopra, diedero il
Con-
1
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I
IL CONF.GLIÀNESÉ» 2J
Contado alli Procuratori di S. Marco che giurarono <fi
difendere il Vefcovq ed il Vefcovado . Così il Vefcovo
Oliviero Tanno 1374 dimandò, ed ottenne T affeafo del.
la Repubblica per il temporale Governo. Fatta che fi fu
potente la Famiglia Carrarefe, Francefcoil Seniore, e
Novello Tuo Figlio s' impadronirono di Ceneda T anno 1 382 ;
le armi Venete collegate col Duca di Milano li taccia-
rono nel 1388, ed allora per mezzo di Legati i Cene-
defi giurarono fedeltà alla Repubblica. L'anno 1410 il
Cenedefe fu occupato dagli Ungheri, e fuggì a Venezi*
il Vefcovo , a cui mancando le rendite Velcoviii provi-
de la Repubblica di foftentamento . Quando poi il Go-
verno ricuperò il Diftretto l'anno J418 lo diede nuova-
mente al Vefcovo acciocché lo govcrnalTe finche fofTc
diverfamente difpofìo . Sul principio del fecoio XVI. fu
occupato dai Tedefchi , e lo riebbero i Veneziani Tan-
no 15 10, riconfermatoli con la pace 3529 egualmente
che le altre Provincie di Terraferma , alla qual pace fi
fottofer^fle anche il Pontefice ; coficchè la Sovranità del-
la Repubblica dopo quel tempo rcftò nel Aio pieno vi-
gore. E bensì vero che il Vefcovo Marcantonio Moce-
nigo verfo la fine del fecoio XVI. alzò penfieri nuovi ,
affumendo il titolo efpieffo di Principe, non mai ufatoda
fuoi precefTori, che fempre ufarono quello di Conte; ma
finalmente dovette anch' egli ridurli a più moderata con*
dotta .
Efpofta quefta non inutile Storia pamamo alla deferì-
zione del Territorio, in cui fono da notarfi.
j. Ceneda in lat. Ceneta , e più anticamente Acedon>
Città piccola Vefcovile, e capitale del fuo Territorio,
non che di tutta la Diocefi . E' fabbricata lungo le ra-
dici dei monti , tra Serravalie , che le (la fopra un mi-
glio lontano, e Concgliano che le (la fotto in diftanza
di 6 miglia. E' bagnata dal fiume Mefchio in lat. Mx~
ftilus , noto per la limpidezza delie fue acque , e per la
qualità della tempera eh? da effe riceve il ferro. Ha fei
Cartiere, in una delle quali fi lavora perfetta carta all'
ufo d'Olanda , e vi fono alcune fabbriche di panni , e
d' altre manifatture di Lana , le quali un tempo erano
in
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l6 LO STATO VENETO
in molta riputazione , ma ora fono alquanto decadute, .
La Città è aperta , e contiene molte belle Fabbriche,
febbene alquanto difgiunte. Fra quefte la Cattedrale re-
centemente rifabbricata è riguardevole. Vi fi conferva
«tra le altre infigni reliquie il corpo di S. Tiziano Ve-
feovo Opitergino . Vi fi trovano pure varie Chiefe , Mo-
«afterj , e Luoghi pii con un buon Seminario di Chieri-
ci . Dalla parte di Levante fopra un colle trova fi un
Cartello detto di S. Martino che fovrafla alla Città,
preflò cui fi veggono le ruine della vecchia fua Rocca .
La Città è in Umazione molto amena , e l'aria vi è
molto falubre, e leggera . Vi rifiede il Podeftà ed il Ve-
scovo , il quale ha il fuo Palazzo nel fuddetto caftello
fabbricato fopra un' amena collina . E' fuffraganeo dell'
Arcivefcovo d' Udine . Il governo civile della Città è ap-
preso il fuo Conlìglio, comporto di tre Clafli di perfo-
ne , il quale elegge li Magiftrati inferiori , e diftribuifee
le Cariche , e gli Uffizi . I Cenedefi fono colti , e aman-
ti delle belle lettere , e fi diftinfero fra loro in ogni tem-
po molti perfonaggi ragguardevoli; tra' quali il Co: Gi-
rolamo Lioni Canonico di quella Cattedrale noto già
alla Repubblica Letteraria, Giorgio Graziani, Antonio,
e Vincenzo Piccoli,
2. Tarfo grotta Terra, o Borgo capitale del fuo Con-
tado , è oggidì foggetto alla giurifdizione del Rapprefen-
tante Veneto di Ceneda che s'intitola anche Podeftà di
Tarfo. Anticamente veniva governato da un Vifconte a
nome del Vefcovo che lo eleggeva , ed aveva il proprio
Statuto quando era governato dai Vefcovi .
j. Il Territorio di Serrava/le.
Occupa la parte più alta e montuofa della Provincia ,
ma comprende anche buona parte di paefe piano affai
fruttifero, e colline deliziofe, ed abbondanti di uve, uli-
vi | e frutta. I Pafcoli fono molto graffi tanto nelle pia-
nure quanto ne' monti . Vi fi trovano de' bofehi , e del
felvaggiume , ed alcuni laghi che fomminiftrano ottimi
pefei , come pure ne fomminiftra il limpido fìumicello
Me-
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IL CONEGLIANESE. ^^^
Mefchio . Efercita buon traffico di vini , fete , e lane coi
luciditi Auftriaci vicini. Viene governato da un Patrizio
Veneto col titolo di Podefià; ma il Territorio nel mili-
tare è fubordinato al Rapprcfentante di Conegliano co-
me Capo di Provincia. Si noti
i. Serravalle, Città piccola ma bella, amena, ric-
ca , e popolata da circa 5000 abitanti . E' cinta di mu-
ra e di Torri fcnza fortificazioni moderne , e gira in
circuito due miglia e mezzo . E 1 fituata fra due monticel-
li , detti di S. Augufta , e di S. Antonio da due Chiefe
dedicate ad etti Santi , nella prima delle quali eh' è af-
fai decentemente fabbricata , ed alla quale s' afeende per
una comoda e nobile lunghiflìma fcalinata di marmo,
fi confervano, oltre molte altre preziofe Reliquie, le Of-
fa di S. Augufta Cittadina di Serravalle, che ivi fori ri
il martirio circa l'anno di G. C. 410. Dalla parte fini-
ftra di efla fpira continuamente un vento che rende V
aria ferena, e falubre : a tal che non v'è memoria che
fia fiata mai quefta Città moleftata nè da pefte nè da
contagio . Per mezzo di e(Ta feorre il Mefchio . La par-
te montuofa della Città non ha molte fabbriche , ficco-
me ne abbonda la parte più confiderabilc che fta nel
piano. In mezzo a quefta fopra un largo fcoglio di vi-
vo faffo fi vedono le veltigia d'un Caftello fortiffimo,
in cui v'era un Teatro, ed il poco fa rovinato Palazzo
Refidenziale de* fuoi Reggenti . In capo alla Piazza è
fituato il Palazzo pubblico, di antica architettura, det-
to il Palazzo del Configlio, col Collegio de' Notai, che
ha i fuoi particolari antichi Statuti, e colle Cancellerie,
Archivi, ed altri Uffizj. Vi è anco il Monte di Pietà,
ed il Pubblico Fornico . In fondo alla medefima forge il
Duomo, che per la rovinofa fua antichità fi va ora ri-
fabbricando; ed in elfo oltre molte altre intigni Pitture
fi ammira una Palla eccellente del celebre Tiziano .
Due fole fono le Parrocchie di Serravalle , i cui Pa-
rochi hanno il titolo d'Arciprete , e molti pur fono i
Benefiziati, ficcome il Clero è furììcien temente numero-
fo. Per altro vi fono in Serravalle venti Chiefe almeno,
comprefo quelle de' Sobborghi , ed alcune di effe con cu-
ra
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ì% LO STATO VENETO
ra d'anime ; due Monallerj di Monache, e due Con-
venti di Regolari . Il Monillero di S. Giuftina fu eret-
to , e riccamente dorato da Gabriele da Camino nei
j ?. 6 ; e Sobrana da Camino figlia di Bianchino ne fu
la prima BadciTa . Nella bella Cbiefa di quelle Mona-
che , le quali fono CanonicheiTe Latcranefi vedefi una
Regale Tomba di Porfido , in cui fla fi?polto Ricciardo
da Camino ultimo Signore della Città , con una lunga
ifcrizione , e varj fiorici Emblemi , e figure . Dirimpetto
a queflo Maufoleo c'è quello del celebre Cavaliere Gui^
do Cafoni , fopra il quale è ripoflo il di lui Buflo ec-
cellentemente fcolpito con onorevole Infcrizione ; Vi è
un Collegio di Barnabiti, a* quali fono affidate le Pub-
bliche Scuole, e preflò di quelli k infliruita l'Accademia
degli Ardenti. Molte pur fono, e ricche le Confraterni-
te, e vi è un Ofpitale pe' Poveri.
Per antica providenza non fi feppellifcono i Cadaveri
nella Città, ma fuori di eiTa nella Chiefa , e Cimiterio
della vafla Pieve di S. Andrea. QuefV antichiflìma Chie-
fa fu quali da' fondamenti rinnovata circa il 1300 lot-
to il Dominio di Gerardo da Camino , e nel J303 fu
confecrata da Egidio Patriarca di Grado, coir intervento
c prefenza d' Antonio Arcivcfcovo di Durazzo , e di al-
tri quattro Vcfcovi.
Nello fpirituale è governata quella Città col fuo Ter-
ritorio dal Vefcovo di Ccneda ; e nelle Civili e crimina-
li cofe dal già detto Veneto Patrizio che viene manda-
to dal Sereniamo Dominio col carattere di Podcflà . Il
Governo interno così Economico , come Politico viene
amminiflrato da trentacinque Cittadini, che formano il
Configlio della Città, comporlo di Nobiltà capace delle
prove ai Cavalierato di Malta . Ha Leggi fue proprie
antichiflìme , che le furono confermate dalla Repubblica
nel 1360.
E' quefta Città molto Mercantile, c contiene diverfe
Fabbriche di Panni, e di varj altri lavori di lana, e di
feta. Si fa pure gran Commerciò di vini, di grani, e
di miele col Belhincfe , col Cadorino, ed anche colla
Germania .
IIIu-
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IL CONECM ANESE. 20
Illuftrarono quella Città diverfi Cavalieri, ed Uomini
infigni neir Armi , nelle dignità , e nelle Lettere . , Furo-
no chiariflimi lumi dalla Repubblica Letteraria i due Fla-
mini, Giannantonio, e Marcantonio, ed Aleflandro Ci-
tolino . Celebri pur furono Y Arcivefcovo Andrea Minuc-
ci peritiilimo delle Lingue Greca , e Latina, e 1'akro
Arcivefcovo Minuccio Minucci illuftre per le molte Le-
gazioni foftenute, e per varj confiderabili maneggi pref-
ib le Corti. Il mentovato Cavaliere Guido Cafoni cele-
bre Poeta fu riftoratore , infieme con Niccolò Sanfìorc
dell' Accademia degl' Incogniti . Nella Famiglia dei Con-
ci Minucci oltre i due fopra mentovati Arcivefcovi fidi-
ftinfcro neh" Ecclefiaitico nel Civile, e nel Militare varj
perfonaggi, e fi diftingue di prefente Monfignor Andrea
Vefcovo di Feltre ( * ) che ftefe , e pubblicò le Memorie
di S. Augufta , e della fua Patria.
Poco al di fopra diSerravalle fi trovano alcuni deli-
ziofi Laghetti abbondanti di Trote , Lucci , Tinche , ed
altri Pelei ; e nella Primavera danno que' faporiti Pc-
fei , che il Flaminio celebrò ne* fuoi verfi . Poco anco-
ra più fopra trovafi l'origine delMefchio, che colle fue
deliziofe cadute richiama V ammirazione de' Foreftieri ;
e fotto Fadalto feorgefi il Lago Maggiore, detto il La-
go Morto .
Nel dicadimento dell' Impero ha fofferto moltiflìmo
quella Città dalle irruzioni de' Goti , degli Unni , e di
tutti quegli altri Popoli che affliflèro tanto T Italia . Eftin-
to anche il Regno de' Longobardi , ebbe nella qua fi tota-
le Anarchia la fua libertà , finché occupata dai Signori
da Camino pafsò quali due fecoli da eflfi dominata . Fi-
nalmente nel 1334. e ^ e * a f° r t una ài confacrarfi con
ifpontanea dedizione alla Repubblica di Venezia. Fu però
anche dopo quel tempo alcune volte forprefa dagli Sca-
ligeri, da' Carrarefi , e dai Duca di Carintia ; enei 1411
con crudele faccheggio fu quafi diftrutta dagli Ungheri.
Anche l'anno 1509. fu ad e(fa fatale per un nuovo fac-
cheggio datole dai ioldati di Celare.
2* S* ■
( * ) Qucfto illutire Soggetto è flato di recente traslatato dal Regnan-
te Sommo Pontefice al Ve trovalo di Rimini .
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JO LO STATO VENETO
2. S. Cajfidno del Mefchio , grotto Villaggio fituatO iti
poca (Manza dal fiume Mefchio , ove riceve un altro pic-
ciolo fiumiccllo. Efercita il traffico di feta , ed ivi riile-
de il Governatore del Contado * poftovi dalla Famiglia
Mocenigo*
*
7. Il contado di Coi la ho.
E v un nobiliffimo Feudo della chiaridìma Famiglia
Collalto una delle più illuftri , e più antiche d' Europa ,
la quale il chiamava de' Canti, pofeia de* Conti di Trevi-
fo y e finalmente dc'Conti di Collalto . Quella nobiliffima, ed
antichiflìma Famiglia difeende indubitatamente dai primi
Principi dalla Nazione Longobarda , che regnò In Italia,
i quali nell'anno 570 nella Corte di quei Re fiorirono i
e in guerra e in face . Efìfa è pure per Lato femminile
diramata dal Regio Sangue de' Longobardi Monarchi, co-
me per memorie -ricavate da veridici documenti fondata-
mente aflerifee Gio: Giacomo i' Ifcbix, e lo confermano li
dottiffimi Padri Gambetti , e Giannettafio della fu Compa-
gnia di Gesù, il Padre Andrea Cbeno Premonftratcnfe , ed
altri valenti Scrittori, Rambaldo fratello di Gosberto , che
fu capitando dei Re Guadiberto, poi Tenente-Generale del
Re Grimoaldo , neir< efpugnazionc di Oderzo , dopo là mor-
te di Grimoaldo, fposò Adelperga Regina vedova dello ftef-
fo Re . Quella Famiglia fu potentiflima , e nel compar-
to delle conquifìe che fece la ftelTa guerriera Nazione a'
fuoi Capitani , le toccò in parte la Marca TrivigÌ2na ,
nella quale ftabilito il Dominio ne ottenne anche da'
Cefari il pofleflò: il che continuò per più fecoli . Solo
verfo il fine del Secolo XII. fi chiamarono li Collal-
io Conti di Trevifo : col qual titolo j e cognome
proferirono a denominarli fino verfo V anno 1480 ;
tempo in cui era già in pacifico pofleflo la Repubbli-
ca di Venezia della Provincia Trivigiana , paflata in fuo
Dominio nella forma, e modi altrove efpofti, e con l'ope-
ra anche delia Famiglia Collalto , che in ogni tempo fi
è dimoftrata fempre bene affetta } e attaccata agi' intereflì
della detta SerennTinu Repubblica ; eflèndo perciò ftata
da ,
I
J
I
IL CONÉGLl ANISI. }l
<Ìa effa onorar» per merito della Veneta Patrizi* Nobiltà,
con cfpreflìoni fingolari, e diftinte, come ne'fuoi Diplo-
mi , e Ducali fi vede .
Ricordano gli Storici un Privilegio dato aquefta Cafa
circa Tanno ottocento dall' Imperadorc Carlo Magno, in
cui dichiarando la nobiltà , i meriti , e le giurifdizioni
della medehma Famiglia le confermò i titoli, e gli fla-
ti ch'ella allora poflodeva, augnandole nuove , ed infi-
gnt prerogative. Efìftono anche oggidì vifibili gli amplirTi-
mi Diplomi di Berengario II, ed Adelberto Re d'Italia;
degl' Imperadori Ottone II, e III, di Corrado I , di Fe-
derico I. del quarto, quinto, fcfto, e fettimo Arrigo, di
Carlo IV, di Sigifmondo, di Roberto Re delle due Si-
cilie , di Lodovico Re di Ungheria , di Arrigo IV Re
di Francia, t dei Cefari della Cafa d'Auftria; dai quali
chiaramente apparifee , che molti degli Antenati di qua-
tto illuftre Lignaggio furono Conti di Trcvifo, ed invertiti
del Contado Trivigiano, e che colle loro fegnalate azio-
ni fi hanno meritato le prime Cariche, infigni diritti , c
prerogative, e mattimi onori; e che in ricompenfa dei lo-
ro meriti , ebbero in dono da que' Sovrani un gran tratta
di paefe nell'Italia, e nella Germania.
Trovanfi parimente in gran numero Lettere Ducali del-
la Sereniffima Repubblica Veneta ripiene d' infigni efpref-
fioni , che fanno il più alto elogio di quella benemerita
Cafa , concedendole in ricompenfa de' legnatati fcrvigj prec-
itati al Governo, la Veneta Nobiltà fin dall' anno 1294 >
e più ampiamente nel 1306. A tutti quefti fregi fi può
aggiungere che Rambaldo Vili, di Collalto fa crealo
Marchefc d'Ancona da Benedetto IX. Sommo Pontefice •
Le dichiarazioni recenti del Veneto Senato confermano,
che la Cafa di Collalto abbia avute le inveftiture de'fuoi
Feudi in maniera molto differente da quella con la qua-
le fi fon date agli altri nello Stato della Repubblica , e
che la ftefìa Famiglia goda diftinti privilegi, fpeciali tito-
li , e fcparata giurifdizione, non foggetta a verun Reggi-
mento della Terraferma, nè a verun Capo di Provincia -
E* offervabile che il Senato ha deputato per femore f
Eccelfo Configlio di X. per confervatore , o manutento-
re
1
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3» LO STATO VENETO.
re de' privilegi dati, e riconfermati alla Famiglia decori-
ti di Collalto, e difenfore delle giurildizioni , e Feudi lo-
ro . In vigore di quelli privilegi , ed inveftiture efercitano
quelli Conti la giurildizione civile, e criminale con mero
e mirto imperio, e plenaria autorità in tutti i Feudi a
loro foggetti , non folo in prima Manza , ma anco in fe-
conda , e terza in appellazione ; e con quefti tre giudici
finifeono tutte le caule fenza appellarli altrove , tanto in
materia civile, quanto in mifta , e criminale; e nell'anno
1637. fu anche difciuTanel Magistrato l'opra Feudi quella
materia, e fu riconfermata quella infgnc prerogativa alla
predetta Famiglia . Elfi eleggono i loro Vicarj , e Giu-
dici di maleficio; e tutti li Curiali ed altre necelfa rie ca-
riche. Hanno il loro Statuto per i loro Feudi , ed in
forza delle loro Venete in velli ture hanno pure il diritto di
fare le leggi pe' detti loro Feudi.
Confinano quelli col Territorio di Trevifo a Mezzodì ,
a Ponente col Coneglianefe , a Levante, ed a Setten-
trione col Contado di Val di Mareno. La loro giurif-
dizionc lì ellende fopra li feguenti Cartelli .
v j. IlCaftellodiColUUoaMÌcWii\'\mo e nobile Cartello fab-
bricato l'opra un deliziofo colle, a Levante del quale feorre
il fiumicello Soligo , che poco di fono fi perde nel torrente
Piave. La notizia precifa della fua fondazione è fepolta nel
piùofcuro dell'antichità. Alprefente è in buon ordine, e
ben confervato , ed ha i fuoi ponti levatoi . Nella Roc-
ca di quello Cartello vi era anticamente la Chiefa dedi-
cata a S. Profdocimo ; ma oggidì di quello Santuario non
apparifee alcun fegno antico. Ertile anco al prefen-
te una Chiefa dedicata a quello Santo, ma è fabbrica
del decimoquarto Secolo. Ertile altresì un bel Convento
de'PP. di S. Francesco della più ftretta oflervanza, fitua-
to fuori delle mura ; come pure varj Benefici femplici
Ecclcrtallici, e con Gura: e il diritto della elezione eprCfen-
tazione di quefti appartiene a' predetti Conti Feudatari .
I Villaggi foggetti a quello Cartello fono : Fahtx di
Piave , Barbi/ano , e Sernaglia .
2. S. Salvadore altro Cartello eretto fopra un alto col-
le, che forge fopra la pianura in fnuazionc di aria per-
fet-
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IL CONBGII ANESE. Jj
fetta, e bene fabbricato* tongroffe antiche muraglie mer-
late che lo circondano , ed una bella torre co' fuoì
ponti levatoi. Rambaldo di Collalto Conte Vili, di que-
fio nome lo fece innalzare verfo la fine del Secolo XIII.
E' porto in urtatale umazione che d' ogn' intorno fi fcuopre
gran tratto del circonvicino paeie . Nel Cartello di S. Sai-
vadore, vi è un' antichiflìma Cappella detta di S. Sal-
vatore, dove vi fono delle inftgnt pitture. Nella Rocca
avvi pure un' altra Chiefa , eh' è una Cappella domenica
decorni medeumi, di architettura del celebre Sanlovino .
In quello Cartello rifiedono i detti Conti Fcudatarj co'
loro Vicarj , e Curiali > e ne* loio Palazzi, tutti podi
nella Rocca, efiftono delie infigni pitture del Pordenone,
di Andrea Schiavone, e d'altri; come pure nelle Chiefedel
detto luogo. Vi li veggono anche degli orti penfili con
grande fpefa architettati, e molto bene confervati . Fra
i Villaggi foggetti al Contado di S. Salvatore fono oflèis
vabili 5
Sufigana , groffa Villa, e ben popolata, nella cui Chie-
fa all'aitar maggiore evvi un infigne palla di Tiziano.
S. Lucia , graffo Villaggio con molte decorolè fabbri*
che . Gli altri Villaggi lòno , Calfofco , e Refrantolo .
3. R*y y antico Cartello, di cui non rimangono che le
vclHgia, con una torre, e mediocre popolazione. Fu que-
llo Cartello l'anno 1413 dà Pippo Jfpane Generai Impera-
xiale dirtrutto. Ivi eììlte un Convento ben fabbricato ,
ora foppreflò, ed a quella Famiglia rertituito con Ieren-
cire annelfe de' PP. Carmelitani della riforma di Man-
tova, come pure efifteva altro fimilc Convento ,oraeftin-
to , e redimito alli predetti Conti , fuori del Cartello di
S. Salvadore .
Varie altre fono le giurifdizioni che godono i Conti
di Collalto, di pefeagione fui Sile, e 1 lilla Piave, ed al-
tre prerogative che lungo farebbe V enumerarle . Oflcr-
verò foltanto che uno de' Conti di quella Cafa gode
fempre del titolo, e delie rendite dell'Abbazia ài Sant*
' Eurtachio di Narvefa , copiofamente dotata dalia Fa-
miglia rtefla*
Italia C
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34 LO STATO VENETO.
8. // Contado di S. Polo.
Il Contado di S. Polo , o S. Paolo c limito fra la
Piave, ed il Monticano, fra il Territorio di Oderzo , c
di Conegliano. Fu inftituito la prima volta l'anno 1452.
in grazia di Crijìoforo Tolentino , Gondoliere delle Truppe
Veneziane. Pafsò indi con approvazione del Governo in
due Famiglie Patrizie Pafqnaligo , e Gabrieli , per mezzo
di due figlie del fuddetto Tolentino , maritate nelle me-
defimc. Ora è riunita tutta la giurifdizione nella fola Fa-
miglia Patrizia Gabrieli. Si noti.
S. Polo, Villaggio contiguo al Territorio di Oderzo in
poca dhtanza dal fiume Monticano,
XIV. IL BASSANESE.
Paragrafo I.
NON trovafi carta veruna particolare di queflo Ter-
ritorio nè buona , nè cattiva , nè antica , nè mo-
derna. Il primo , anzi l'unico Autore che la delineò co'
proprj confini fu il Clarici, che nella fua Diocefi di Pado-
va feparò quefto Territorio, com'era dovere, dalle tre
Provincie Padovana, Vicentina , e Trevifana . Tutti gli
altri Geografi trafeurarono queft'efattezza , e comprefero
il Baflanefe a lor capriccio in una delle fuddette Provin-
cie contro ogni ragione. Il Signor Giambattifta Verci pub-
blicò in una fua erudita recente Diflcrtazione l'autentico
Privilegio di Galeazzo Vifconti Duca di Milano , in cui
confermando a Battano la Giurifdizione del mero e mifto
Impero, dichiara che il fuo Territorio debba effere fepa*
rato da qualunque Provincia.
$. 1. Stendefi il Baflanefe fra il Trivigiano, ed il Vi-
centino , lungo la fponda orientale del fiume Brenta , dai
confini del Padovano, fino a quelli del Feltrino , e dei
Tirolo, per la lunghezza di circa 25. miglia; ma la fua
maggiore larghezza non oltrepafla miglia fette Italiane .
Comprende un tratto di paefe parte piano , e parte motuuofo
La parte momuofa contiene una lunga valle che antica-
racn-
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IL BASSA NESF. J5
niente chiamava fi Val ài Solagna , ed ora comunemente
dicefi Canal di Brenta. Quefta conduce a dirittura nclTi-
rolo, e per effa s' introducono nello itato Veneto le merci
tutte che vengono dalla Germania, e dagli Svizzeri. Eflk
è piena di popolazione , e di abitanti * 1 villaggi che in
effa fi comprendono fon così popolati, che a gran ragio-
ne fi potrebbero chiamare piccole Terre * Il terreno è af-
fai fcarfo di biade * perchè tutto pieno di altiffimi mon-
ti, ne' quali fi alimentano però in grande quantità ani-
mali bovini , pecorini , e caprini . Le dette montagne fo-
no formate di groffi Arati di pietra calcarea , i quali me-
riterebbero delle oflervazioni , che molto utili farebbero
alla ftoria Naturale. Si ritrovano pure in quefte monta-
gne varj Semplici particolari, come facilmente fi può ri*
levare dalle Tavole Botaniche del Ponnidera . Gli abi^
tanti fono così dominati dallo fpirito d'induftria , e di
commercio , che nella Iterilità de' loro terreni abbondano
d'ogni cofa,' e molti fono gli edifizj che s' incontrano da
feta, da legname, e da ferro.
La parte piana inferiore è molto più fruttifera , t po-
polata . I prodotti di quefto Terrirorio confiftono ingra^
ni d'ogni genere, vino aliai dilicato, ed ulivi. Sommini-
ftra elfo gran copia d* uccellame , e di (èlvaggiume , la-
ne, e feta finilfima in quantità . Le carni riefeono fqui-
fìte. Il fiume maggiore che bagna il Territorio è la Bren-
ta , che dà ottimi pefei in abbondanza . L' aria è falubre,
pura, e fottile, e non meno coatribuifee alta fanità de'
corpi che alla fecondità de* talenti *
$. 3. Il Baffancfe comprende una Città, e dodici Co-
muni che fi dividono in trenta villaggi , fra grandi e pic-
coli > con alcuni Cartelli antichi . Il numero degli abi-
tanti fra la Città, ed il Territorio afeende a circa $0000
La maggior parte dei Baffanefe nello fpirituale è foggetta
alla Diocefi Vicentina, ed il rimanente fpetta parte alla
Fcltrioa , e parte alla Padovana « Nel temporale poi vien
governato da un Patrizio Veneto col titolo di Podeftà,c
Capitanio, fenza dipendenza da verun 1 altra Provincia , e
forma unodiqueUeggimenti che chiamanfi di mezza Corte.
C * $.4-
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16 LO STATO VENETO.
§. 4. Non abbiamo nefluna idea qual forte la cofti tu-
rione del Territorio Baflanefe prima del decimo fecole :
Una donazione di Berengario Imperadorc al Vefcovo di
Padova del 917. ci da qualche cognizione ticllo (lato di
quello paefe, de'fuoi abitanti, delle fue dipendenze. Che
molto prima però fofle abitato, ed abitato anche da qualche
Signor di riguardoso conghiettura ben giuftameme il fuddetto
Signor Vcrci da alcuni pezzi di pavimento ultimamente
feoperti preffo la Brenta all'imboccatura della Valle , i
quali fono un indizio certo di qualche grandiofa fabbri-
ca , probabilmente de' tempi Romani ; e dalle molte an-
tiche monete Romane , che di frequente vengono ritro-
vate in quel medefimo fito. Ma le fatali incurfioni de»
gli Ungheri nel decimo fecolo , i quali atterrarono Ca-
rtelli , abbruciarono villaggi , e devaftarono ogni cofa, ci
hanno lalciato in una totale incertezza di tutto ciò che
fpetta agli antichi abitanti di quello dirti etto . Allora can-
narono afpetto le cole, fi alterarono i confini , i popo-
li mutaron padroni . La potenza de'Vefcovi era nel iuo
maggiore accrefeimenro, e gì' Imperadori concorrevano a
renderli più grandi . La valle di Solagna, o fia il cana-
le di Brenta fu donata allora dall' Imperadore Berenga-
rio al Vefcovo di Padova; e a quel di Vicenza fu data
il reftante del Terriiorio Baflanefe, con quella dipenden-
za però dall'alta Sovranità, che gl'Iraperadori medefimi
a fe fleflì riferbavano. Certo è intanto che nel dodicen-
nio fecolo t Vefcovi di Vicenza ritenendofi la giurifdizio-
rte fpirituaie , ne concedettero la temporale in Feudo al-
la Famiglia degli Eccelini , che quivi fondò la fua pò-
tenza, e vi fi ftabilì , come in proprio patrimonio; e pe-
rò noi folamente chiamavafi 'allora quefta famig ta da
Onara, e da Romano, ma da Battano ancora : U che
fi ha chiaramente da una Carta del 1159- riferita da
Carlo Meichelbeck nella ftoria Frifingenfe.
§. 5. I Vicentini mentre reggevanfi a Repubblica ten-
ta rono più volte di unire il Baflanefe al loro Territorio,
c vi riufeirono ancora di tratto in tratto; ma il valore
deg li Eccelini fu fcmprc pronto a facciameli : c perciò
° le
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IL BASSA N Kit. \ 37
k guerre , 1 Taccheggi , gl' incendi, le ftragi a cui fog-
giacque il BalTanefc furono innumerabili . Morto l'ultimo
EcccIinoT anno 1 250. il Batta nefe fciolto dal giogo li pofe
in liberti fotto la protezione de' Padovani. Si riordinarono
allora gli antichi Statuti, lì riformò il Configlio , e fi
fecero degli utili provvedimenti. Cofpicua è la Rubrica
che leggefi in quelli Statuti, cheanche al prefente fi con-
fervano intieri in un Volume in cartapecora, ornato di
rare miniature di quel fecolo, in cui fi parla detratta-
tieni bus bahendi Domintw , ove fi fulmina il fìfeo de* beni ,
e il taglio della tetta a colui che trattale d' aflfoggettar
Badano a qualche particolar Signore* Pafsò quindi fotte
il dominio di varj Signori , cioè de' Padovani, degli Scali-
geri, de'Carrarefi, de* Vifcoati; e lotto di quelli Princìpi fi
riformarono gli antichi Statuti. Imperciocché avendo
formato i primi le loro Leggi fopra un libero dominio,
quibifognava regolarli in guifa che accordar fi potettero
co' diritti d' un'aliena Potenza. Qiiefti fon quegli Statu-
ti confermati anche dalla Serenillìma Repubblica , al-
lorché Badano venne fotto il di lei foaviffimo Do-
minio ; e che furono pofcia colle ftampe pubblicati >.
i. Bassano , in lat. Btxanttm , o BaflanumjV&ga ed
amena Città Capitale del Territorio , giace fulia fponda
orientale del Fiume Brenta. L'amenità del fito non la
cede a qualunque più deliziofo d' Italia. Le alpi vicine,
quel non fo qua! grato orrore del Canale , onde maefto-
famente deriva la Brenta, le fpefle collinette piantate di
viti, e d'ulivi, e i frequenti villaggi fparfi d'ogn' intor-
no per la Campagna, formano a'riguardanti vedute pia-
cevoli e ferprendenti. Dalla parte d'Occidente e Tra*
montana è pofta fopra una collina , la quale verfo l'Orien-
te, e il Mezzo giorno va quafi infenfibilmeme deciman-
do in una ben vafta e fertile pianura. Il circuito fuo è
poco più d' un miglio j mai borghi che fono immediata-
mente congiunti colla Città fonoampj, fpaziofi , e po-
polati. Il numero degli abitantifafeende a circa diecimi-
la perfone. Avvi una piazza di recente con molta fpefa
Jaftricata, grande, e bella; ed altre più piccole, LeCon-
C 3 tra-
4
38 LO STAT O VENETO.
inde fon belle ed allegre. Ha fei porte, una delle qua-
li è architettura del celebre Palladio . Tra Chiefe grandi
e piccole fe ne annoverano trenta. Si ritrovano in ef-
fe molti beliiflimi quadri foprat tutto de' celebri Baffoni,
nativi di quefta Città . Si contano quattro Conventi
di Monache, un Luogo pio per le donzelle pericolan-
ti, un Confervatorio di Terziarie , due Conventi di
Regolari . Di quelli fe ne contavano fei , ma quattro
furono fopprelfi. Vi fono tre Ofpitali; due per i pel-
legrini e viandanti, e il terzo per gì* infermi , ora ma*
gnificamente rifabbricato in uno de* Conventi fopprefTu
Vi è inoltre un Monte di Pietà , ed è fra t più rag-
guardevoli , Vi è il fuo Collegio di Nodari ridotto
£on fovrani Decreti al numero di 24. con facokà di
eleggere i proprj indivìdui in cafo di mancanza d ai-
amo. Ve una Collegiata di Canonici, di cui fi tro-
va memoria fin dall'anno 1105. nelle pergamene dell'
Archivio Vefcovile di Viccnaa. Il Ponte che attraver-
fa la Brenta , e che unifee la Città col Borgo che
chiamafi Vicentino, è un'opera delle più fingolari e
mirabili , Fu quefto eretto da Andrea Palladio nella
forma , che or fi vede , c rifatto poi tutto di nuovo
per opera del famofo ingegnere Bartolommco Ferraci-
ni BafTanefe. E N degna di offervaziono ancora la Tor-
re polla in mezzo alla Città fabbricata da Eccelino
per maggiore fua ficurezza . Vi fono due Caflclli, che
fi chiamano il fuperiore e l'inferiore * Tra le al-
tre molte fabbriche di manifatture iforeilìeri ammira-
no in Baflfano la celebre Stamperia Remondiniana, in
cui vi lavorano continuamente da cinquanta torchi
parte nella Tipografia, e parte nella Calcografia, cor-
redata di valenti incifori in rame, oltre le Carte do-
rate, miniate, francefi, indiane, &c. con tre fiorenti
Cartiere annette « Le quali cofe tutte a parere de* più
intendenti viaggiatori, e fpezialmente del rinomato Sig.
de la Lande ne' fuoi Viaggi d* Italia , formano uno
de* più floridi e più eftefi negozj in quefto genere che
UpviQ neir Europa . Le fabhrichc delle pannine fono
mol.
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IL BASSA NLSE. 5p
molte c confidcrabili . V'erano alcune fabbriche di ma-
ioliche, ma quefte furono trafportate da un beneme-
rito Concitadino alle Nove. La Città è affai mercan-
tile in ogni genere di merci, e fpeciaJmente di pan-
ni, di tele, di pergamene, di cuoi, di foatti >
c di ogni Corta di pelli . Ma l'opra ogni cofa
Imprendente è il commercio della feta , che di gior-
no in giorno diviene fempre più confiderabile . Incre-
dibili fono le fpedizioni che da quefta Città fi fanno
per l'Inghilterra , per la Germania , per la Francia >
c per l'Olanda &c. d' Orgoncìni , e Trame. Quello che
fi chiama 1 pi rito di commercio è qui atti vidimo ed
ingegnofo in ogni genere di perfone , ed agguaglia
quello delle Città d' Europa più impegnate nella ne-
goziazione: il che rende la Città abbondante in ogni
genere di cofe per comodo della vita, e del luflb. Gli
artefici foreftteri concorrono a render le arti più flo-
ride ed utili , ed aumentano la popolazione. Per L'e-
ducazione della gioventù nazionale ha Ballano un buon
Collegio a fpefe della Città regolato da Preti fecola-
ri. Quefta Città ha prodotto uomini intigni nelle Scien-
ze , e nelle Arti, e nelle Meccaniche, e fpczialmente
nella Pittura. Il benemerito Sig. Verci ha già pubbli-
cato una erudita raccolta di Notizie incorno alle Vite,
ed alle Opere degli Scrittori Baflanefi y che rendono-
di ciò indubitata teftimonianza •
Il Rapprefcntante Veneto, che rtfiedein quefta Cit-
tà efercita giurifdizione illimitata fenza dipendenza da
verun altro Reggimento . Come Capitario ha fotto di
fe una grotta Compagnia di Bombardieri , e cinquecen-
to e più foldati delle Ceroide . Governa eziandio le
Ceroide di buona parte del Territorio Afolano; edivi
ogn' anno in formalità fi porta a farne la raflegna .
Il Governo economico interno,, e la Polizia fon regola-
ti da un Configlio chiufo di feflanta Nobili uno per
famiglia , dal quale fe ne eftraggono ogni anno dieci,
e fe ne foftituifeono altri dieci del corpo fteffo . Le
Magiftraturc o fieno le Prenderne vengono tutte elette
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4© LO STATO VENETO.
dal Con figlio medefimo . Le più ordinarie fono alte
ftrade , alla pace, alle vi ttuarie, al fontlco , al ponte ,
ai danni dati, a' pegni &c. Badano fu confermata e
dichiarata Città dalla Repubblica, e dotato ilfuoCon-
figlio di tutte le prerogative degli altri Configli No-
bili delle Città di Terra Ferma . Due volte alla fet-
timana fi fa un pubblico mercato , il giovedì che è
franco , e il fabbato ; e in ciafeun anno una Fiera
franca, che principia il giorno 14. Agofto , e dura
otto giorni. Il Configlio llcllo ha il privilegio di eleg-
gere un Giudice con giurikiizione anche nel crimina-
le . I due Giudici alla Ragione hanno l'autorità di
giudicare nelle Caufe civili di qualunque fomma ; i
due Prefidenti al Monte giudicano tutte le caufe in
prima iftanza che dipendono dal loro offizio .
La prima origine di Ballano è involta neh" ofeurità.
Gli Eccelini quando vi fi ftabilirono prefero tolto ad
illuflrarla , aumentarla , e darle nome e fplendore .
Sotto il dominio di Francefco I. da Carrara, eh* era
folito a far quivi lunga dimora, la Città fu ornata di
eùifizj , e furono fortificate le fue mura , anzi con
doppio giro quelle del Cartello fuperiore . Sotto i Vif-
conti ricevette Badano nuovi ornamenti , c fu cinto
con più forte circuito di mura merlate . Nella guerra
de* Collegati di Cambrai BalTano fu prefa e riprefa
più volte ora da* Veneziani , ora da'Tedefchi , i quali
atta fine la faccheggiarono miferamente . Dopo queiV
Epoca non foffrì più la Città infortunio confidera-
bile.
Fra i luoghi fuburbani a Battano fi annovera S. For-
tunato , dove fi vede un Moniflero di Monaci Bene-
dettini, il cui Abbate intervenne al Concilio di Tren-
to . Vi è anche il Lazzeretto , luogo in cui avvi un
recinto di cafe fabbricate per Ofpitale degli appellati.
Tra i Villaggi fi difh'nguono nella parte monmefa :
, 2. Primolano . Quello è il primo Comune clic fi
trova entrando per quefta parte dal Tirolo nel Ter-
ritorio di Badano, Chi viaggia per cambiatura trova
a Pri-
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IL BASSAN£SB. 41
a Pri molano la Polla . In quello Comune è fituato il
famofo Caftello delh Scala , cuftodito da un Capitanio
con foldati . fu (crino che Alberto dalla Scala per
unire il Feltrino colla Vallugana Io fece fabbricare ,
e gli diede il ilio nome * Ogni Rapprefentantc tuoi
vifitare quello Coltello col feguito della Tua Corre ,
de' Nobili del Configlio di Ballano, e degli Offiziali :
t quella confue'todinc fi oflerva puntualmente . E po-
ilo il Caftello della Scala a Levante della Brenta ne*
confini del Territorio fopra una eminenza che fovralìa
„ a Primolano . Non poco lungi da quella Villa fui con-
fine dello Stato Auftriaco è fituatoil Lazzeretto ; luo-
go cladodi to da un Governatore , e da guardie , per
ufo delle contumacie , e degli Dazj . Da Primolano
difeendendo a Cifmone trovafi alla metà della ftrada
un altro Caftello che chiama fi del Covalo , rinomato
aitai nelle antiche Carte .
3. Cifmone. Trovafi di quello Comune memoria fin
dall'anno 11 $9. in una Carta , in cui la tua Chiefa
parrocchiale è nominata la Piovcga, e il Dazio; e da
un' altra del 1192. tappiamo ch'eravi un Ofpedale .
Eccelino pofledeva in quella villa molti beni, come fi
ha da una Carta del 1223; e due altre Carte del 1275 ,
e J 276. ci dimoftratio che v'era una Rocca . Pafla per
*juefta villa un fiume che sbocca nella Brema , e che
dà il nome a quello Villaggio . Si palfa quello fiume
fopra un lungo ponte di Legno; e allefponde di elfo
radunati gran quantirà di legnami da mercanzia , che
per la Brenta vengono trafportati a Ballano, a Pado-
va, ed a Venezia. Quello villaggio è ziTài più popo-
lato di quello che comporti la lìtuazione del luogo .
Poco lungi da Cifmone vi è la Villa di Campo S.Ma-
rin> dalla quale fi difecnde all'altra piccola villa det-
ta Rivalta.
4. Carpenedo è dirimpetto a Valllagna , colla quale
fi unifee con un ponte di legno . Vi fi veggono degli
cdiflzi da Orfoi che fi chiamano, Orgoncini , ed altri
edìfizj da ferro } e da legnami . Più abbaflb vi è il
Mer-
1
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4* LO STATO VENETO.
Merlo , contrada annetta con altri fomigtianti edi-
dzj .
5. Solag*a> antico, e rinomatiflimo Cartello . Tro-
vali quello nominato in una Carta del 1 1 89 ; e da
un'altra del 1223. fi véde che Solagna era GaftaJdia,
c Curia di Eccclino. Andrea de' Redufi da Quero nel-
la fila Cronaca di Treviio all' anno 1372. nomina una
Fortezza porta (opra Solagna da elio chi amata Cornoni y
ed il Torrione fituato al di fotto preflò la Brenta ,
che ferrava il palTo alla ilrada . Se ne vedono ancora
le grandiofe veftigia . Il celebre Bartolommeo Ferraci-
ni morto in quefti giorni, uni venalmente compianto*
c celebrato, nacque in quello Viraggio.
6. Sannazaro , e pure un grolto comune popo-
lato.
7. PovtyVÌlh a pie del Monte, è I* ultima che for-
ma il Canale di Brenta . Trovali nominata in una
Carta del J189; ed in quella lì nomina il Recinto dì
S. Pietro : il che indica che vi folle una Fortezza .
Fu polTeduta come gli altri Villaggi ancora dagli Ec-
celini. Nelle Montagne di quella villa fi trovano al-
cune Cave di fuperbillimi marmi di varj colori , Cine-
rizio, Rollo carico, Rollò chiaro, e Bianco . Queflo
ultimo fingolarmente per la fua bianchezza fìngolare,
e per la fua lucidezza viene affai (limato dagli Arte-
fici . E 1 denominato Biancandi Pove , ed aflbmiglia mol-
tiflimo al marmo di Carrara . Tra i Comuni della
pianura fono olTervabili:
8. Caffbla. Trovali nominata in una Carta del 1085 y
ed apparteneva agli Eccelini , come li ha da un altra
Carta del 1223. « terreno di quello Villaggio, e de-
gli altri confinanti è aridiflìmo , fabbiofo , porofo ,
comporto di parti terreflri poco unite > ed abbondante
di falnitro , e di zolfo f i quali due mezzi minerali
non pare che arrivino a molta profondità . Molte vol-
te, e in quefti ultimi tempi ancora nel 1754. fi vide-
ro in quelli contorni que' famoli fuochi erranti , che
ardendo irreparabilmente le cafe villereccie coperte di
paglia
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IL BASSANES1. 43
paglia , impreffero non ordinario terrore nel volgo , e
maraviglia non ordinaria ne' Filofofì : tra* quali il ce-
lebre Marchefe MarTei , il Signor Franccfco Seguier ,
il Signor Pietro Silva, ed altri quivi trasferir fi voi*
lero perfonalmente per fare le Filolofiche loro fpeco-
lazioni ; e intorno ad eflì pubblicarono alcune dotte
oflervazioni il Valliinieri , il Silva , Lodovico Riva , ed
il Signor Dottor Giovanni Larber . Contuttociò il ter-
reno è fertile, c rendefi via più abbondante di raccol-
te negli anni umidi e piovofi.
9. C artigliano. Era Feudo degli Eccelini , come fi
ha da autentiche Carte; e con una Ducale del 1468,
fu ordinato , che da Battano fino alla Friola non ab-
bia ad eflervi alcun altro paflaggio per la Brenta, che
in Cartigliano. E* un grotto Comune fulla riva finiftra
della Brenta , popolato , e ricco . Gli Orfoi lavorati
in quella Villa fono (limati a (lai (lìmo tra i Negozian-
ti , e confervano anche oltremonti il nome d' Orfoi di
Cartigliano; eiTendo flato in quella Villa piantato il
primo edifizio alia Bolognefe nello Stato Veneto, fic-
come atte lì a anche il Zanon nelle lue Lettere •
10. Roffano y groffo Comune popolato e ricco in mo-
do che fi potrebbe chiamare a ragione piccola Terra .
Diede il nome ad una illulìre Famiglia Trivigiana .
Eravi un fortiflimo Cartello , del quale fi vedono an-
cora le veftigia; e n'erano padroni gli Eccelini . Vi
iono degli edifizj da Orfoio , da ferro , e da legna-
me; ed una Cartiera. Sono vicine a quello due al-
tre Ville Mot tinello, e Molla rola .
II« L'Univerfità della Rosa è fituata nel mezzo del-
la pianura Baffanefe. Quella viene formata da dodici
Villaggi , i quali formano infieme una perfetta Comu-
nanza. I Villaggi fono d'un fertiliflìmo terreno a ca-
gione delle moltiplici acque che gì' irrigano per ogni
verfo . Palla per eflì una grandiffima porzione della
Brenta col mezzo d'un canale , che fu fatto fcavare
da Francefco IL da Carrara. Viene perciò quell'acqua
deno*
V «
/
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44 LO STATO VfcNfcTO.
denominata Rofta Carrarefe , ed in alcune Carte vien
detta anche Acqua Koi ara .
XV. IL FELTRINO.
Paragrafo I. ,
UNa delle prime Carte di quefta Provincia , anzf l 1
unica che la contenga le paratamente) è quella
che trovafi inferita nclT Italia del Magini » Alcuni al-
tri Autori fui modello di quella la delinearono , uni-
tamente però ad altre fimilmente piccole Provincie vi-
cine. L'anno 1748. una Carta Topografica del Fel-
trino in due fogli Imperiali fu incifa in Venezia da
Marco Pitteri , attribuita alla cura e diligenza di un
erudito Nazionale. Quefta oramai è fuor di modo ra-
ra, non già per l'efito fattone, ma perla poca quan-
tità degli efemplari , che ne furono tratti . Vera-
mente quefta è la miglior Carta del Feltrino che ab-
biamo finora, benché da' Nazionali fcrupolofi fia fta-
ta troppo poco apprezzata
§. 2. Il Feltrino confina col Trentino e Bellunefe
. a Settentrione ed a Ponente ; col Baflanefe , e Trevi-
sano a Mezzodì , e colla Diocefi Cenedefe a Levan-
te . E Provincia piccola , che non iftendefi più di 28.
miglia in lunghezza, e 10. in larghezza, ed è affatto
raontuofa, bagnata da piccoli, ma impetuofiffimi tor-
renti, e dalla Piave. Ciò non oftante non fi può dire
fterile, anzi è paefe piuttofto fertile , e in molti luo-
ghi deliziofo , d' un clima molto falubre , e d' aria for-
tiliffima. Produce baftantemente grano , vino , feta, e
lana fina , abbonda di cacciagioni di uccellami , e lei -
vaggiumi. I pifelli, le lenticchie, e le noci di Feitre
fono prodotti affai ricercati . Vi fono altresì buoni
pai coli, ove fi nodrifeono in copia animali bovini che
formano il miglior provento della Provincia . Il Cli-
ma del Feltrino è de* più freddi di tutto il Dominio
Veneto; ed è celebre a quefto propofito il verfo di
quel
*
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IL' FELTRINO* 45
quel dittico attributo a Giulio Celare:
feltria perpetuo nìvium damnata rigori.
§. 3. Il Feltrino comprende una Città, e 20. Parroc-
chie, con 120. ville dalle medefìme dipendenti . Il
Corpo della Provincia oltre la Città, viene rapprefen-
tato da un Coniglio di 36. Deputati delle 120. Vil-
le che compongono il Feltrino. Da quelli 36. votan-
ti fono eletti 4. Sindici che fi chiamano Colmtllarj ,
che governano ne'l' ccconomico il Corpo de* Villaggi
iklìì ; e Capo di quelli è uno chiamato Sindico del
Territorio . La Diocefi Feltrina non eftendeiì a tutta
r intiera Provincia; ma d'altra parte comprende altre
Parrocchie ne* vicini itaci Aultriaci , e nel Principato
di Trento.
Prima della guerra di Cambrai formavano parte del
Feltrino anche li Diliretti di Valfugana , e Primiero
ora fmembrati dal Dominio Veneto .
La popolazione prefente di quella Provincia fi computa
afeendere a circa 30000. abitanti.
§. 4. Il Feltrino al tempo della Repubblica Roma-
na e degl' Imperadori di quella Nazione formava par-
te de ih Regione della Venezia. I fuoi primi abitatori
fecondo l'opinione de' più antichi Geografi, e Storici
furono gli Euganei, popoli antichiflimi e forie i primi
abitatori di quella parte d'Italia, quantunque da al-
cuni venga loro allignata una favolofa origine . I
Galli che allediarono Roma prima invafero, con le cir-
convicine, anche quella Provincia , che pafsò poi per
opera di Claudio Marcello fotto il Dominio della Re-
pubblica Romana , la quale foleva tenerla fempre pre-
fidiata con alcune Legioni , come una delle porte d*
Italia . Tutto ciò per altro potrebbe metterfi in dub-
bio , e pare che altro di certo non abbiamo intorno a
quella Provincia * fuorché ciò che leggiamo in Plinio
che chiama Feltrini li popoli che T abitavano .
Al principio del fccoìo V. molto ebbe a fpffrire il
Feltrino neli'invafione de' Goti condotti da Alarico ,
e poco dopo dagli Unni , indi dagli Alani , o piutto-
fto
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4^ LO STATO VENETO)
fio dagli Alemanni calati in Italia per le Alpi Trentine cir-
ca I" anno 477. Sotto il Regno degli Oftrogoti la Pro-
vincia fu pacifica , finché venuto in Italia Belifario
per riconquiftarla all'impero d* Oriente deftò quelle
rivoluzioni che chiamarono in quefti paefi i Longo-
bardi , calati i quali dalla Germania per le Alpi vici-
ne, il Feltrino fu una delle prime Provincie invafeda
quella nazione . Ai Longobardi la tolfero i Franchi 5
c già non più parte; della Venezia fu confiderato il
Feltrino , ma bensì della Marca che da Trivigi prefe
il nome .
Nel tempo delle rivoluzioni , e dell 1 Anarchia d*
Italia i Vefcovi dominarono nella Provincia con aflò-
luta autorità . L' Imperatore Enrico III. 1' anno
J047 la rimife fotto la propria ubbidienza ; ma tornò
a prevalere il governo, e la potenza Epifcopale dieci
anni appreflò. Fatti deboli gl'Imperatori Tedefchi, e
poco potendo più penfare al dominio d' Italia , in cui
femore più fi andava aumentando lo fpirito di gover-
narli a Repubblica traile Città Italiane, crefeiute in
potenza, quella di Trivigi, come Capitale della Mar-
ca, pretendeva di dominare anche il Feltrino .'Molte
furono le guerre che nacquero da qusfta loro alta
pretenfione , ma finalmente la vinfero i Trivigiani neli'
anno 1200 , in cui fatta una irruzione fui Feltrino ,
e ftretta d' a (Tedio la Capitale, ebbero per accordo in
fovranità tutta la Provincia. Ritennero ciò non oltana-
te i Vefcovi di Feltre qualche porzione di dominio ;
anzi nell'anno 1208 nel Concilio Lateranenfe ebbero
modo di ottennere Y unione del Vefcovado di Belluno al
Feltrino; unione che durò fino al 1460 quando a Bel-
luno fu reftituita la fua Caìtedra Vefcovile feparata .
Nel Secolo fieno XIII. il Feltrino venne in potere
della Famiglia Eccelina , che la dominò come fuo pa-
trimonio fino al fuo tragico fine avvenuto l'anno 1 160*
Allora il Vefcovo Adalgerio pofe* la Provincia fotto
la protezione di Ricciardo da Camino , a condizione
che non folo i Cittadini di Feltra fi governaflero fe-
con-
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»
IL FELTRINO. 47
condo le loro consuetudini in libertà; ma che il loro
Configlio mandane fuoi Capitani alla reggenza de'
Luoghi principali della Provincia , che allora com-
prendeva anche la Chiuia , il Cartello della Scala , Co-
volo , Primiero, il Borgo di Valfugana, Cilmone, c
Rocchetta, detta poi S. Vettore. Gli Scaligeri Signo-
ri di Verona s'impadronirono pofeia del Feltrino pri-
ma nel 1297, indi nuovamente nel 1321, ma per
breve tempo ne ritennero il portello; perciocché col-
legati molti Principi d'Italia contro gli Scaligeri re-
do il poter loro molto diminuito; ed il Feltrino fu
occupato in queir incontro dal Duca di Carintia uno
de' Collegati . Poco dopo i Vefcovi di Feltre, che già
ni j vano della facoltà di conferire 1' inverti tura della
Provincia a chi prevaleva, ficcome ne avevano inverti-
to il Duca , così ne invertirono poi Carlo e Giovanni ,
figli di altro Giovanni Re di Boemia , circa la metà del
Secolo XIV. Sotto i' Imperio di Carlo IV. i Vefcovi
di Feltre non foto ebbero il titolo di Principi ; ma fu
dormo alla loro Menfa Vefcovile l'anno 1358 anche
il Contado di Cefana già deferitto da noi nel Trivi-
giano.
Dall' Imperio pafsò la Provincia fotto il Dominio
de'Carrarefi Signori di Padova, che per danaro la con-
cedettero ai Duchi d' Aurtria , dai quali colla rertitu-
zione di 40000 Ducati infieme col Bellunefe la ri*
ebbero l'anno 1386, ma non intiera, poiché la Val-
fugana fu incorporata d'allora in poi nel Contado
del Tirolo . Nata poi guerra tra il Carrarefe, e Io
Scaligero , c avendovi prefa parte anche il Vifcontc
di Milano, querti (cacciò dal Dominio il Carrarefe ,
e fra le altre fue Provincie s'impadronì anche del
Feltrino .
L'anno 1402 morì Galeazzo Vifconte dichiarato
Duca di Milano, lafciando la vedova moglie Cateri-
na tutrice de' fuoi figli. Le turbolenze da erta incon-
trate dopo la morte del marito la modero a lignifi-
care anche ai Fcltrini che eli lafciava in libertà.
la
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4$ LO STATO VlNETCK
Iti tale fiato porta la Provincia , fianca di avere
con tante calamità cambiato padrone, volle aflbggct-
tarfi alla Repubblica Veneziana, li cui fuddiri vedeva
con f/nta equità, c pace governati . Segui la dedizione
il giorno 16 di Giugno dell'anno 1404. Fecclì que-
lla, in mano di un Patrizio Veneto fpedito nella Pro-
vincia dal Governo, a cui tanto dall'ordine Nobile ,
quanto dal Popolare, già renduti liberi, fi cedette il
mero e mirto Imperio col folo patto che forteto lor
confervati gli Statuti Provinciali , o Municipali, quan-
do non offendertero le ragioni del Principato . Allora
la Città con tutta la Provincia pafsò fotto ri Veneto
Dominio, dal quale febbene ftacc/.ta nella Lega dì
Cambrai, fu poi nuovamente riacquiftata, e pofleduta
fino al prefen te fenza verun* altra innovazione.
I luoghi più ortcrvabili di querta Provincia fono
I. feltrh in lat. Feltria , Città antichiflima , di
mediocre grandezza , cinta di mura fenza fortificazio-
ni , e ben fabbricata . E limata in diftanza di qual-
che miglio a Ponente delia Piave vicino ai piccoli
torrenti Sonna , e Cormeda. Dalla parte di mezzo è
fiancheggiata da un altiflimo monte detto il Tomade-
go , qua fi tempre ricoperto di neve , il che rende T
aria della Città molto ùtddz . E' fabbricata l'opra una
piccola collina, e il fuo circuito non è molto ertelo.
Le me rtradc fono larghe, e ben fclciate, ed i fuoi
buri hi che rertano in pianura fono comodi efpaziofi.
In Feltre fi veggono alcune Fabbriche ortcrv abili . Fra
quelle il Palazzo della Ragione è molto magnifico .
La piazza maggiore è bella, c vaghe tono le fontane
che l'adornano . La Chiefa Cattedrale di moderna ar-
chitettura è formata a tre navi con buo»a fimmetria .
La rendita del Vefcovado è di circa 4000 Ducati
Veneziani . Il Capitolo è riguardevole comporto di 1 1
Canonici , e due dignità di Decano , ed Arciprete* , i
quali un tempo ebbero la facoltà di eleggere ilVefco-
vo , avanti il Pontificato di Giovanni XXII.
Avvi in oltre un Monte di Pietà ivi iftituito dal
B. Ber-
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IL FELTRINO. 49
B. Bernardino Tomirano Cittadino di Feltre , e primo
autore di fimili pie iftituzioni nell'Italia. Sonovi in-
oltre alcune belle Gliele e nobili abitazioni fparie nel-
la Città e ne' Sobborghi vicini. La popolazione afccn-
de a circa 4000 abitanti .
Al governo della Città non meno che della Pro-
vincia tutta viene fpedito dalla Repubblica un fuo Pa-
trizio col titolo di Podeftà e Capitanio . Ha quello
Rapprefentante, fecondo il filìema del governo Veneto,
l' autorità civile , e criminale illimitata , con fola ap-
pellazione ai Tribunali della Dominante , dovendoli
però conformare agli Statuti municipali in ciò che
provveggono. Ha la podeltà di far arre/tare gli ereti-
ci che vicntraifero, e i loro ricettatori; ma il litod:-
rittogiudiciale non fieltende a caufe matrimoniali , o al-
tre fpirituali fpertanti al Giudice EeclefiaHico . Non
può partirli dal Reggimento fino all' arrivo del fuc-
ceffore, onde non rimanga fenza Prefide la Città .
l^eve aver feco un Vicario , ed un Cancelliere ,
un Milite o birro efecutore , i quali devono giurare i
doveri del miniftero. Otto giorni prima del termine
del Reggimento ilPodeftà non può giudicare nò civil-
mente, nè criminalmente: legge di polizia Veneziana
universale a tutti li Rettori Patrizi dello Stato.
■ Il governo interiore Subalterno lafciato alla Città è
formato da dueCorpi/Configlio, ed Univeriìtà della Città,
il Configiio c compofto di 70; numero per Decreto
del Principato inalterabile , e tratto, dal folo ordine
de' Nobili, capaci dell'Ordine Maltefe . I Magiftrati
lubalterni civili fono 8 Deputati chiamati Savj , che
lì cambiano ogni quadrimelìre, 4 Proveditori alla Sa-
nità , 2 Sindici della Comunità delegati alle liti della
medefima attive, e paflivc: uffizio autorevole, poiché
congiunti quelli a' Deputati hanno la fubalterna dire-
zione del politico, ed economico della Città. E x of-
fervabile anche maggiormente la prerogativa degli 8
Deputati , per cui in tutte le fpedizioni criminali , che
debbono farfi dai Podeftà con la loro Corte, fieno et .
Italia . D fe
50 LO STATO VENE'fÒ.
fe delegate dal Governo, o rimette al Reggimento >
è neceflario l' intervento almeno di cinque di loro ,
quando diverfamente il Governo con fua commifiìonc
non preferiva. L'Univerfità del Comune è compofta
dall' intervento de* Deputati , e de* Sindici. E* quella
una Confulta in cut fi maturano, e fi (labilifcono le
proporzioni da farfi al Confiplio, che fi convoca or*
diariamente cinque volte all'anno.
L'origine della Città non è certa. Alcuni l'attri-
buirono agli Euganei. Altri la fecero Città della Re-
zia. Molti de'fuoi Cittadini fi trovano aferitti alla
Tribù Menenia. Fu demolita dai Goti l'anno 400'
fotto r Imperio di Onorio , iridi nuovamente nel 477.
Fu riftaurata fotto il Regno di Teodorico, e fu iog-
getta alla variazione di dominio al pari delle altre
Città d'Italia. Anch' e(Ta fu comprefa nella farhofa
Lega Lombarda contro l' Imperadore Federico I. , e
cosi nella pace che fu (labilità in Coftanza Tanna
1183. Fu dominata da'Vefcovi, da i Caminefi, dagli
Scaligeri, da'Carrarefi, dai Vifconti , dai Tedefchi ,
e finalmente dai Veneziani, a cui fi diede volonta-
riamente come abbiamo veduto ■
La Sede Vefcovile di Feltre è delle più antiche ,•
effendovi collante tradizione , che San Profdocimo
Difccpolo di S.Pietro nt fia (lato il Fondatore « I
Vefcovi che un tempo fignoreggiarono la Città han-
no ancfie di prefente il diritto di conferire molti Feu-
di nella Provincia ^
Non mancarono a quella Città uomini illuftri n^lla
Letteratura ; ed ultimamente fu'pubblicata la Vita dei
celebre Vittorino da Feltre, fciitta nel XVI. Srcolo dai
Prendi f acqua , ed illudi ara ora con nuove erudite anno-
tazioni dal Sig. Abate Morelli.
D'intorno alla Città fi trovano 4 Villaggi fuburbani,
i quali fi chiamarlo /^rti, Mugnai , Ton , e Villaga*
2. S. lettor, ove anticamente eravi un Monaftero
di Monaci della Conyrcgazionf F/efoIana , poi un pic-
colo Convento diSòmmafcht, fopprefli in quelli ultimi
tem-
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il FELTRINO* 51 .
tèmpi. E 1 una grotta Parrocchia con altri 4 Villaggi
foggctti , fituata poco dittante dalla Città vcrfo Mez-
zodì. .
J. Lamon; Parrocchia affai popolata , fituata fui fiu-
me Cifmone> per dove pattano tutti i legnami ché
vanno a Fonzafo. Ivi però ne retta qualche quanti-
tà , che vi viene lavorata . Ha molti villaggi pic-
coli ;
4; Fonzafo grotto Villaggio , e Parrocchia che ha
lottò di fe anche quello di Arieti > ed è molto abita-
to. Vi fi fa gran traffico di legname; che per mezzd
dei prottìmo fiume rapido Cifmone fi fa pattate nella
Brema .
j. S.Giufìina altra grotta Parrocchia cui fono fog-
getti 17 altri Villaggi ; li luogo di S. Giuftina è il
inaggiore ; t vi fi fà buon commerzio di legname *
the per le acque del Fiume Cordevolé feende nel-
la Piave, e vien trasportato alle Lagune.
6. Neinegio , Ces ; S. Gregorio; Sofpiroi; Villabruna^
Arfou ; Vigmi ± Pedevena , Serro ; Arjiè , Mela-
mei Rivai; Rócca; S. Vito , fono tutte le altre Par-
ròcchie della Provincia Fel trina, ognuna delle quali
ha fotto di fé un buoa numero di Villaggi:
XVL IL BELLUNESE,
• *
Paràgrafo I.
T L Maghi nella fua Italia pubblicò una Carta di
1 quella Provincia , ché fervi di modello al Bleau
per delinearla unitamente ad altre dei Dominio Ve-
neto pubblicate dà qucfto Autore. Di Carte Topogra-
fiche nazionali finora non fé ri ' è veduta alcuna ;
Ìuantunqué neh" Archiviò delia Otta capitale della
Voviricia éfiftanò i dtfegni di tutto il fco Territorio
a pezzo per pezzo .
$. 2. Stéridefi il Belluriefe in lunghezza circa jo.
miglia Italiane , ed in larghezza 22 , e confina a
D i Lcvaa-
1
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LO STATO VENETO.
Levante col Friuli , a Mezzodì colla Diocefì di Cene-
da, o fia colla Provincia Coneglianele , a Ponente
col Feltrino , ed a Settentrione col Contado del Ti*
rolo, c coLCadorino, La Provincia è tutta montilo-
fa, e gode un aria purifiima, e falubrc . Abbonda di
cacciagioni, ed il terreno è baftevolmentc fecondo di
biade, di vino, c di ogni altra forte di frutta. I fuoi
Pafcoli fono eccellenti , e vi fi nutre gran quantità di
armenti , e mandre di pecore ; onde il paelè abbonda
di latticini , cacio , e burro * Il maggior commercio
però , ed il fonte più confiderabile delle ricchezze del*
la Provincia, è il legname da fabbrica, che fi trafpor-
ta per mezzo della Piave, fiume rapidifiimo, nella
Marca inferiore , c nelle Lagune di Venezia . Molti
fono i boichi , di cui fono coperti quafi tutti i mon*
ti del Belluncfe ; ma il più oflèrvabiledi tutti è quel-
lo che dicefi del Canfxglio il quale nel circondario di
90. e più miglia c tutto folto la giurifdizionc del
Reggimento Bellunefe , fino agli ultimi fuoi confini,
che fono a Voktnigo , e a Bsrze nel Friuli . E* pari-
mente confiderabile, quantunque non tanto eliclo ,
altro Bofco di quella Provincia , detto di Cajada ,
dal quale 1' Arknale di Venezia trae annualmente^
alberi da Nave , e da Galera al pari dell' altro del
CanfegUo. • \ \
Si trovano in quefta Provincia alcune miniere di ra«
me , di piombo , di vitriolo , e di ferro, una volta
molto più proficue, e abbondanti di quello che fieno
oggidì. Vi fono parimente altre vene di metalli , e
minerali comuni, non però pofte in efercizio. I fiumi ,
o piuuofto torrenti che bagnano il Bollimele fona il
Cordevole , \* Ardii , la L'imam , la Turifia il Mac ^ il
Bioisy tutti cootìuen ti deJla Pi*vt> eh' è il fiume mag^
giore della Provincia . Vi fono inoltre due Laghi ,
cioè quello di 1$. Croce conofeimo - da' Geografi fotte*
il nome di Lago lapicino , alle radici del rinomate?
bofeo del Canicglio . L* altro Lago è quello di Àlle'-
tgbe nato da up /ingoiar fenomcne Tanno 1771, Una
: x . inon-
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IL éÉLLlj^ESE, 5$
Montagna detta Spitz del Comune di S. Toaimafodl
Alleghc , falle falde della quale erano le Ville di
Ariti* , di Sonimariva , di Mariti , del Perron , ed altre
al numero di 7, crollò improvvifamente nel fuo in-
ferno , e cadde con rovina di quelle Ville , e morte
di mohiflìmi abitanti . Le rovine cadute nell'alveo
del Cordevole, fermarono il corfo dell'acque, le qua-
li dilatandoli recarono nuovo danno alla Villa di Ai-
leghe, éd altre vicine che fi fommerfero, e formaro-
no un Lago di i miglia Italiane in lunghezza , c mez*
zo di larghezza ( * ) .
§. 3. Il Beliunefe comprende una Città , e zòo fra
Terre , Gattelli > t Villaggi . La popolazione di tutta
la Provincia fi computa afeendere a circa 45000 abi-
tanti . Al governo della Provincia fpédifee la Repub-
blica un fuo Patrizio col titolo di Podeftà , e Capi-
talo; t nello fpirituale è governata dal proprio Ve-
feovo . Il numero della milizia nazionale, o Ila là
Cernide di tutta la Provincia t afeendono a circa Soo
perfone , oltre doo altre che chiamano* di rifpetto , e
500 Bombardieri . La Provincia è divifa in 4 Di-
ftretti, cioè il Territorio del Piano , o Territorio pro-
prio della Città ; il Capitanato di Agorto , quello di
Zoldo, e la giurifdizionc della Rocca di Pietore . Divi-
defi in altra forma la Provincia in Sindacane , e irt
Pievi \ ma noi feguiremo la propofta prima divifione>
dome più conforme al noftro fi (rema .
§. 4. In qual Regione d* Italia fofifc comprefa la
Provincia Bellunefe anticamente , non fi può con ficu-
rezza affermare. Alcuni Geografi antichi 1* adeguaro-
no alla Regione della Venezia , altri al Norico , o alla
Rezia i altri alla Gamia i e taluno per fino alla
Dal-
•3 1 ! 1 issate • ■ ti *
(') Nel corro degli anni fuflegusnti fino al preferite , qu?fto tagò
ha perduro circa i » piedi di profondità , di * 7 che ne aveva prima ;
onie con fondamento li può credere che dentro lò fpazio di jo anni
il pia, intieramente fi perderà i
t> i
%
\
54 LO STATO VENETO
Dalmazia. Checché Ila de* primi popoli , che fi fer-
marono in quefto paefe , fpflero Euganei, Reti, Car-
ni , o Veneti , Tempra quafi incontraftabile che in qual-
che tempo fia flato anche il Bellunefe una porzione
della Regione Veneta. Egli è certo che i poffeflòridi
querte Contrade , de' quali fi conferva qualche memo-
ria , furono gli Etrufchi, ed i Greci, dopo de* quali
gli antichi Veneti , ed i Troiani , pofcja i Galli , final-
mente i Romani » egualmente che di tutta l'Italia.
Gli Etrufchi ed i Galli fabbricarono le Città tutte
piò antiche, le quali efiftono nella Veneta Regione;
ma i Romani vi fondarono le colonie, e vi dettarono
le leggi. Il primo pofitivo indizio del firtema della po-
lizia particolare di quella Provincia V abbiamo fotto il
Regno Gotico, Reggevano allora il Bellunefe , oltre
alcuni Magiftrati , due Conti , uno di Nazione Goto ,
e l'altro Bellunefe . Il Goto della nazion dominante
aveva la direzione del governo politico della Provin-
cia , ed a lui erano fubordinati molti altri Ufficiali,
p Governatori di tutti i Luoghi forti della Provincia,
e dei molti cartelli che fin da quel tempo erano già
alzati nel Bellunefe; i quali poi tutti fi rendettero a
Narfete allora quando venne in Italia per ultimarne,
la conquida. Alla dominazione dell'Imperio d'Orien-
te fuccedette quella de' Longobardi , fotto de' quali
la Provincia ebbe il fuo Duca particolare. Sulla fine
del fecolo VI. trovafi un Rachifio Duca Longobarda
nel Bellunefe . Il Re Rotari per duTenfione con que'
Duchi rovinò la Capitale della Provincia , e vi abolì
il Ducato . Così giacque il Bellunefe fino ai tempi di
Carlo Magno, nel quale intervallo di tempo fi popo-
arono fempre più i Villaggi , e le Rocche delia Pro-
vincia , mentre i Cittadini più qualificati fi ritira-
rono, e lanciarono la Città abbandonata; onde cadu-
ta di fplendore acquiftò il nome di Cividale di Bellu-
no. Sotto l'Impero de' Franchi il Bellunefe divenne
una Contea fubordinata al Marchefe della Marca Tre-
vigiana, ed i Vcicovi n'ebbero da quei Re l' inverti-
tura .
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IL BELLUNESE. $5
tura . Dai Franchi pafsò fotto la Sovranità degli Aleman*
ni. Ottone Magno partito dall'Italia Tanno 973. Ia-
fciò la maggior parte delle Città nella loro libertà >
con ricognizione di qualche cenfo , e beneficò le Fa-
miglie nobili che più s'erano diftinte nel di lui par-
rito contro Berengario . In Belluno fi efaltarono 4
Famiglie nelle quali fu riporto tutto il governo della
Provincia , conia diftribuzionc degli Ufftzj, e delle
Magiftrature . Si rinnovò anche il Confolato che dura-
va per un anno ed era comporto di 4. Cittadini , e
il maggiore d'età fofteneva il titolo di Conte, o Go-
vernatore della Provincia . Sotto Ottone II. i Vefcovi
ne ottennero con V autorità il governo . Giovanni fu
il primo Vefcovo che aflimfc il titolo di Conte del
Bellunefe. Sotto quefto Prelato furono eretti altri Ca-
rtelli , e Rocche nella Provincia , fu fortificata la Cit-
tà , e cinta di mura , e furono dilatati i confini coir
aojuifto di alcune Terre del Friuli e del Feltrino; con-
qmfte confermategli dal medefimo Ottone II. in Vero-
na l'anno 083. Quefto Vefcovo armigero, che ufava
oltre le Vefcovili infegue anche le Ducali , alzò le
fue pretenfioni fopra tutto l'antico Noricofino al Mar
Adriatico , ed ebbe più d'una briga coi Veneziani.
Seguitarono i Vefcovi fucceifori a dominare nella Pro-
vincia, finche i Cittadini Bellunefi crefeiuti di nume-
ro, e di forze a t tratterò a fe medefimi un altra vol-
ta il governo . Formato allora un Configlio di 48
Famiglie fi rinnovò l'elezione de' 4 Confoli, a' qua-
li fi commife intieramente la reggenza della Città , e
fi fpedirono dal Corpo del Configlio ftetfo Capitani,
e Vicari al governo de' Cartelli, e delle Rocche forti
della Provincia .
Federico L Imperatore volle riftrignerc tanta auto-
rità, pretendendo di riftabilire anche nel Bellunefe le
Regalie Imperiali . Dopo aver debellati 1 Milanefi 1'
anno 1158, tenuta una Dieta in Roncaglia cortrinfe
colle altre Provincie anche la Bellunefe a riconofeere
nuovamente l'autorità Imperiale . Nel nói avendo
D 4 vin-
J5 LO STATO VENETO
ivnto i Milanefi per la feconda volta colla dcfolazfo*
ne di Milano, atterrì tutta la Lombardia, e {labili fa-
cilmente alcuni Podeftà Imperiali in tutte le Provine
eie di quella Regione, e per ciò anche nel Bellunese <
Appena però partito l'Imperadorc dall'Italia fi for-
mò una nuova Lega delle Città a fuoi danni , nella
quale entrò anche la BcIIunefe , che fi mantenne li-
bera , finche finalmente i Vefcovi rientrarono di nuo-
vo nel dominio della Provincia. Circa la fine dei le-
colo XII. gravi, e lunghe furono Jc contefe de' Bel-
lunefi co' Trcvifani per Cartelli , e Feudi occupati*
Vi s' intereflarono altre Città della Marca , ed i Pa- •
triarchi d'Aquileja ; ma la queftione fu decifa coli'
armi , alla tefta delle quali videfi co' fuoi Bellunefi il
Vefcovo Gerardo * che in battaglia perdè la vita *
Neil' orinazione di quefta guerra coi Trivigiani co-
minciò l'unione delli due Vcfcovadi Feltrino , e BcI-
Iunefe ; ed ebbe la fua forgente dal bifogno* di rende-
re più validamente ai Trivigiani . Avvenne ciò l'an-
no 1204 : non già che una Provincia nel temporali
fotte (oggetti all'altra, o una Diocefi incorporati
coli' altra ; ma rimanendo (labili le due Diocefi, un
folo Vefcovo era Prelato di due Provincie. Fu ftabi-
lito che reftando vacante una delle due Sedi, \\ Pre-
lato, che fopravviveva dovette fuccedervi , e reggerà
le 2 Diocefi unite . Toccò a morire ad Anfelmo di
Belluno Tanno fuddetto 1204, onde vi fuccedette
Torrefino di Corte Vefcovo di Feltre ; donde ebbe
principio la unione che durò per 156 anni .
A quefti tempi fuccedettero que' degli Eccelini pof-
/enti per ricchezze, e poi per Cgnoria nella Lombar-
dia, e Marca Trivigiana . Erano quefti anche Avo-
gari della Chiefa Bcllunéfe 1 L' Avvocarla delle Chie-
fe, fu inftituita da Papa Gregorio l'anno 612. Af-
finchè le ragioni delle Chiefe, ed Moro diritti, e be-
ni non fodero da altri ufurpati , s' introduce che irt
ogni Diocefi fofTe dal Vefcovo e da' Canonici fcelto
qualche potente Nobile per difenfore delle ragioni del-
la
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IL B è'L L 0 N B S E. 57
la Chrcfa ; e fu chiamato Avògtro ; il che pafsò poi
in Ufficio detto Avvocaria, e per animare quelli che il
{ottenevano , fi diedero loro pelerà alcune Terre in Feu*
do : Come il Vcfcovado di Triv^gi aveva in tal Cari-
ca la Famiglia Tcmpefta , il Vicentino la BùTari i
quel M Trcrito il Conte del Tirolo , il Papa fletto il
Re dei Romani , e la Chiefa l'Imperadore, così il
Beltunefe ebbe in tal Uffizio i Conti di Polcenigo , e
dopo di quelli i Caminefì $ ai quali fuccedette la Fa-
miglia di Onara , cioè gli Eccelint. Quella fattafi po-
tente (limolò i Trivigiani ad occupare il Beliuncfecon
pro-netta dell'appoggio Imperiale ; ma dovettero etti
iritirarfi da quelle loro pretentìoni vane fopra una Provin-
eia non mai da lor potteduta , perchè trovarono la
oppofizione della Repubblica Padovana, e del Marche-»
fc Azzo d'Ette l'anno 1229. Profeguì ciò nonoftante
le ottilità Eccelino fempre avido di dominazione ; on-
de la Provincia Bellunefe, e la Feltrina infieme chia-
marono li Signori da Camino , e loro concedettero
alcuni diritti di fuperiorità civile. Con tutto ciò si T
una come l' altra Provincia fu foggiogata per forza da
Eccelino con tanta defolazione * che fi dovettero da*
re i terreni in enfiteufi ai Villani , onde non andaffe-
ro incolti . Dopo la morte di quello Tiranno il go-
verno della Provincia ritornò in mano del Vefcovo;
e giunto l'anno 1275, ncI <l uale ** u affunto all'Im-
perio Rodolfo di Ausbourg, che abbandonò ogni pen-
derò dell' Italia , continuarono tanto più i Bellunesi
a mantenerfi in afpetto di libertà col folito loro go-
verno , e con la fuperiorità dei Vefcovi , i quali da-
vano ai Pretori , e loro Vicarj nell'aflumere la reg-
genza , T autorità temporale : eoncettlone che davafi
con inftrumento pubblico notariale.
Sui principio del Secolo XIV. reggevano nuovamen-
te il Bellunefe , come Capitani i Caminefì ; indi co-
me Vicarj Imperiali ; dignità conferita loro dall' Im-
peradore Enrico l'anno 1308. Caduti poi quefti in
lòfpetto d' intelligenza colla Famiglia Scaligera di Ve-
ro-
I
5$ LO STATO VENETO
rona, furono (cacciati dalla Provincia , non meno che
dal Feltrino , c Trivigiano ; e quindi un altra volta
il Bellunefc eleffe per fuo Capo il Vefcovo . Ma j
Caminefi pochi anni^opo coH'ajuto de* Conti di Go-
rizia ebbero modo, non folo di rientrare nel Capita-
nato , ma di renderli ancora padroni attoniti delia
Provincia , facendo affannare il Vefcovo Manfredo
Collalto. Frattanto gli Scaligeri andavano occupando
alcuni Cartelli montani delia Provincia , che tutta
finalmente venne in loro potere l'anno 1329. Ne fu-
rono però fcacciati dal Duca di Carintia fratello del
Re di Boemia , collegato coi Veneziani, e Fiorenti
ni. Il Veicovo allora invertì eflò Duca del Capitana-
to del Bellunefc, e del Feltrino, ritenendo per sèfol-
tanto alcuni Vicariati , e rendite in multi luoghi del-
le due Provincie , con altri diritti civili , c crimi-
■wli .
I Figli del Re Boemo Carlo, che eletto Imperado»
re fu Carlo IV, peniarono lubito a fortificarti, e
presidiare la Provincia. Vi pofero un Governatore col
titolo di Vicario, lafciato quello di Capitanio, come
folitodarfi daiVefcovi, il quale però rifiedeva in Feltre.
Ma nell'anno 1 361 , paisò il Beiiunele in fuvranità
del Carrarefe Signore di Padova , che allora guerreg-
giando con poco felice evento contro de' Veneziani ,
efibì loro la Provincia per patto della pace : obla-
zione che la Repubblica rifiutò per non offendere il
Duca d*Auftria , genero dell'Imperatore Carlo IV.
che pretendeva di aver ragione fopra di quefta Pro-
vincia . Proieguì pertanto la guerra ; ed il Carrarefe
fece alleanza coi Duchi d'Auftria , concedendo loro
il Bcllunefe, ed il Feltrino in. pegno per 70000 duca-
ti l'anno 1373. Ma fatta la pace fra Ja Repubblica
ed eflb Signor di Padova, fi ftipulò che ritornando a
lui il Bellunefc e Feltrino, dovette confegnarli ad efl~a
con Ja Chiufa diQuero. Poco dopo inforta la guerra
Genovefe , in cui i . Veneziani evacuarono affatto la
Terraferma , cedettero V unica loro Provincia Tri-
vi-
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IL BHLUNtH, 5^
vigiana al Duca d' Auftria , con patto che la di-
fendere dal Carrarcfe . Inutilmente però; poiché V
Auftriaco non folo non la potè difendere a tenore
ilei patto; ma di più colla reftituzlone dell* furriferi-
ra fomma di danaro rimife col Feltrino anche la Pro-
vincia Bcllunefc ai Signori di Padova con molto dis-
piacere della Repubblica, che collegata con ?ltri Prin-
cipi .Italiani profcguì la guerra contro del Carrare-
fe ; la quale terminò con dure condizioni, e
fra le altre col patto > che le due Provincie Bellu^
nefe, e Fcjtrina fi deflèro al Duca di Milano , uno
de* Principi collegati . Morrò il Duca Gio: Galeazzo ,
e paflfato il Ducato ne ? figli fotto la tutela della Ve*
dova madre , nell' impotenza in che ritrovoffi quella
di confervare gli Stati , efibì a' Veneziani anche il
Pellunefe l'anno 1392, ma non fu allora accolto.
L' anno finalmente 1 404. in cui fi fece apertamen-
te nimico ai Duchi di Milano il Carrarefe , e che fi
pofe perciò a travagliare la Provincia Bellunefe atte-
diandone la Capitale, fi deftò in effa partito si forte
C numerofo a favore della Repubblica , che aftrinfe il
Configlio a fcegliere 4. Deputati con facoltà di rafle-
gnare la Città, e la Provincia ai Veneziani , quando
dalli Vifconti non fo(Te foccorfa . Spedì allora il Go-
verno Veneto nella Provincia un efercito baftevole a
Scacciarne il Padovano, e confeguen rem ente venne in-
contrato il Proweditor Veneto òolla Croce dal Cle-
ro, e Popolo di Belluno, e fu da quel Configlio fo
lenemente confegnato il Dominio della Città e Pro*
vincia, con feettro, chiavi, ed altre infegne, fattqfcne
pubblico inftrumento dal Cancelliere del Comune ; e
fi predò da ogni ordine il giuramento di fot tomeffio-
ne alla Repubblica col patto di alcune capitolazioni di
confervare gli Statuti Provinciali, l'efercizia de' Confo*
lati, e Capitanati, ed altri Uffici , non meno che V
ordine del fuo Configlio. Il giuramento fi volle però
rinnovato da' Legati in Venezia in 'mano .del Doge ,
come Principe della Repubblica, da cui fi donò aiBel-
lunefi
6ó LO ST ATO VE N ETÒ.
hmefi* 1* Cittadinanza Veneziana detta de intuì . Po-
chi anni dopo che il Bellunele fu ridotto in Provin-
cia Veneta lo invafero le Truppe di Sigismondo Im-
peradorc, ma fu riconquiftato nel J420. Finalmente
nel 1509. nelle vicende della guerra di Cambra! fu la
Provincia nuovamente invafa dagl'Imperiali ; ma ripre*.
fa da Veneti poco dopo, reftò poi tempre incorporata
ai Dominio Veneto , fenza forTrire alcun* altra muta*,
zione di governo.
Sieguc la Detenzione dei Diftretti della Provincia 1
t. Il Tetti torio dui Piano,
E la parte maggiore della Provincia , che fórma
quello che propriamente [chiamafi Territorio di Bel'
limo , e comprende la parte meno montnofa di efla *
Dividefi quello Diftretto in Pievi ; non già rifpetro
allo Spirituale, ma al temporale i perchè vi è qualche
Pieve foggetta a due , e tre Parochi ; taluno de' quali
ha la fuaCura dimezzata, parte in una Pieve * e par^
te nell'altra. Le Pievi propriamente dette fono 10 ,
cioè quelle di Cajlion , di Limano, , di S, felice , di
Mier , di S edico, di Pedemonte, di 01 tr ardo di Frufceda
di Lavazzo di Alpago * Ognuna di quelle Pievi abbrac-
cia molti piccoli Villaggi al numero in tutto di J34;
Si notino.
1. Belluno, o Cividal dì Belluno in lat. Btllumm
antica Città murata fenza fortificazioni, è fabbricatali!
una Valle deliziofa c d'aria falubre fopra una collina vi-
cino alla Piave, con un borgo aflfai vafto ed ameno in
Una pianura detta il Campedello. Gira in circuito tremi-
glia Italiane, è adorna di belle fabbriche, e Fontane
di marmo, d' un'acqua limpidi (lima , la quale difeofta
quafi un miglio, per un arco grandifllmo , coitrutto
fopra una Valle viene condotta in Città per vantag-
gio degli abitanti. Comprende J4 Chiefe fra le quali
è degna d'ammirazione la Cattedrale eretta iòpra il
difegno del grand' Architetto Palladio . Avvi un Ca-
pi to-
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IL B ELLUNF.SE. 6i
pìtolo di Canonici , Dottori , c Sacerdoti che V uffi-
ziano colla pufidenza del Prelato e di altre Digni-
tà Ecciefiaftiche < Vi fi contano due Monaiterj
ài uomini, z di donne, un Monte di pietà, ed. alcuni
Ofpedali con un Seminario di Chierici. Il Palazzo del
Rappreientante è uno de' più belli che nello Stato fia
abitato dai Podefta Veneziani * Vi fono parimente aU
tre belle fabbriche fparfe per la Città, la cui popola-
zione ai cernie a circa 6000 abitanti .
Oltre il Reggimento Veneziano della Città è oiTcr-
vabile anche il ilftema del l uo Con figlio , che gode
prerogative infolite , ed ha ingerenza negli affari civi-
li, e criminali della Città, e della Provincia. Quefto
Configlio non ha limitazione di numero, rifpetto alle
famiglie che lo compongono , perche ne vengono am-.
roelTe di nuove, fecondo le deliberazioni delConfiglio
medefimo . Non pqlTono però edere meno di trenta ;
€ vi fono ammette quelje Famiglie Nobili che hanno
come fuol dirli , loco , e fuoco , proprio : ma una fola
pedona per famiglia ; coficchè non polTono entrarci
neppur due fratelli , ni il padre e il figlio , ne lo zio
e il nipote, le infìeme convivono* L' ammiiìione ad
eiTo Coniglio è lucceflìva; morto il padre fuccede il
figliuolo, un fratello fuccede all'altro, e per tali an>
miflioni non v'ha bilogno di ballotazione; folo balla-
no la legittimità, e la origine da madre civile; eque*
/ gli che vi è aferitto preftar deve il giuramento di fe-
deltà alla Repubblica , e agli ordini del Configlio ,
Al cafo d'eftinzione di alcuna delle Famiglie ftabilite
già fino dalla lor epoca civile nel 1547 , o di quelle
dappoi in loro luogo folìituite, ne viene aggregata un'
altra prefa dall'ordine de' Cittadini , ma con ballotta-
zione del Coniglio . Cosi le 30 fono le antiche natu-
rali . Finalmente ricercali nel capace l'età d' anni 20
compiti. Il Rapprefentante Veneziano è bensì Prefide
a queito Configlio ma contro» i coftumi delle altre
Citta non ha diritto di voto . Da quefto Configli©
maggiore fc ne cftrae un minore comporto di 4 Con-
éi LO STATO VENETO.
foli 4 Savj c 3 Sindici del Comune , cui prefiede il
Rapprefentante . Da quello Configlio minore difpone-
vafi una volta alTolutarriente d' ogni più grave affare; al
prelente però è ridotto unicamente al diritto di ftabi-
lire fretti alli minati corrieftibili. 1 Magistrati vengo-
no eletti dal Configliò maggiore . Il primo fra quelli
è il Confolato, là cùi mamma autorità oltre il pro-
porre al ConfigHo le matèrie , è quella di a&ftére per-
ionalmente a'giudicj criminali con voce deliberativa in-
fieme col Rapprefén tante : diritto antichiffimo , t da
molti Decreti dal Governo confermato . Per altro quari-
tunque i Con foli precedano quali generalmente alla
polizia fubalterna , di nulla però difpongono fenza là
deliberazione del Cónfiglio . L' amminiftfazione dell*
economia tutta è riporta in altro Magiftrato col
tolo di Maffaro; titolo antichiffimo in molte Città d*
Italia per atteftaziorìe del Sigonio , adelempio, dopoi
Confoli, de' Qiteftori antichi Romani a Egli è a cui fpet-
fa l'efaziòné dell'entrate tuttedel Comunelle quali a*
feendono a 8ooo ducati, de' dazi, pedaggi ed altre
Col dovere di renderne conto di quattro in quattro me-
fi; durando per tutto uri Reggimento che li eftènde a
16 mefi. Ha la Città di Belluno anche i fuoi Giura-
ti di Giuftizia > ai quali appartiene la infpezione l'opra
là vendita de'cbriieftiMIi ; carica pur quella antichiflì-
ma in Italia, come Io àttera il Sigonio: e quelli che
n'erano* invertiti chiamavanft Cónfitles jHfliti* , ficco-
me iti Roma ancora diconfì Prefetti all' Annona. Gli
àltri Uffizj fono quelli di Savj , che hanno voto nel
Con figlio minore ; di Sindici prima deputati alle liti
del Comune, ora unicamente all'incanto de' pegni nel-
la pubblica Camera , e di 4 Provveditori alla Sanità :
Magillrato fatto ordinario [folo nel* anno .1*56*4 per
fofpetto di peftilenza . Elegge anche il Configlio mag-
giore i Capitani dei Diftretti di Zoldo , e Agordo , e
quelli di Gardonj , éCafamatéa i quantunque luoghi or*
diltrutti ? che non potrebbero chiedere la refidenza de*
Capitani fenon in cafo di fofpetto di contagio ne'cón*
finanti
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IL BELLUNESE. 63
finanti Stati Auftriaci del Tirolo, o nel Odorino, a-
vendo quefti due partì rtretta communicazionc , con
quelle Provincie. La maggiore prerogativa però, e di-
gnità del Configlio della Città di Belluno, è la Cari-
ca da effo conferita ad uno de' fuoi Configlieli , di Ca-
pitano della Rocca di Pietofe; Feudo della Città me-
defima con mero , e rhifto Impero , come più fotto
oflerveremo . E* degno d'eflefe annoverato fra i pregi
di quella Città anche il Collegio illuftre de' Dottori
che amminiftra le commiffarie de* benemeriti defunti
Vefcovi Giulio Contarmi * e Luigi Lollino. Col frutto
che Ci trae da un capitale di 1 00000 ducati fi lolleva la
povertà , fi maritano fanciulle , e fi mantengono ftu-
denti nell'Univerfità di Padova; ed oltracciò vi è nel-
la Città (Uffa uria Scuola pubblica cori tre Profeuori,
a comodo della quale evvi una Libreria donata dal
fuddetto Lollino : e vi fiori Ice ancora uria coltiffima
Accademia detta degli Anifiamièi . Nel circuito dell*
Città vi fono alcuni piccoli Villaggi iuburbani , non
foggetti ad alcuna Pieve , in diftanza di mezzo miglio
al più* i quali podono confidcrarfi come tante perti-
nenze della Città
Gli Storici nazionali fi sforzano di provare che V
odierno Belluno fia l'antico Vitiino porto da Plinio nel
Norico . Delle vicende di quefta Giti fi è datq un
faggio al §. 4. Belluno fu patria di molti uomini il-
lultri nelle feienze, nelle armi* e nelle arti liberali; c
anche nel prefente fecolo vi fiorirono i celebri Seb*-
ftiano c Marco Ricci , che tanto fi diftinfero nella Pit-
tura .
2. Longéttone , Terra della Pieve di Làvazzo * ove
per maggior comodo abita 1' Arciprete della Pieve che
dovrebbe rifiedere nel Villaggio di Cartello . ria qual-
che beila Fabbrica , e molte abitazioni di Mercanti da
Legname che vi hanno piantato il loro negòzio , per
aver Comoda comunicazione colCadorino donde trag-
gono i legnami, e colla Piave per cui li fpedifeono .
3. Soecker, Villaggio della Pieve di Frafceda , e Feu-
do
64 LO STATO VENETO.
do della menfa Vcfcovile, onde il Ve/covo ne porta
il titclo di Conte ; il quale però non ha altro di-
ritto che di confeguirne l'entrate , e riicuoterne le re-
galle
4. ripago , Villaggio capitale d'una Pieve a cui da
il nome , la quale è comporta di 23 Villaggi , ed e la
maggiore di tutto il Territorio. »
z. Il Capitanato d % Agordo.
Forma un Diftretto feparato dal Territorio del Pia-
no per una diramazione delle Alpi . Efituaro nella par-
te Settentrionale della Provincia e ftendefi lungo le lponde
del Cordevole. Abbraccia 24 Villaggi, divifi in due
Comuni, l'uno detto di Sottocbinfa , c l'altro di So-
fraeckiuf*: la quale denominazione prendono da un
termine divilbrio a Liflollade , ove le montagne quafi
fi unifeono a formare un chiufo. Viene governato ,
con limitata giurifdizion civile da un Capitano Bcilu~
nefe eletto dal Configlio della Città . Si notino
1. Agordo , Terra grande capitale del Diftretto ,
ove rifìede il Capitanio, ed un Paroco col titolo di
Arcidiacono .
Le ftrade che da Belluno vi conducono fono difa-
ftrofiflimc ; ma la fua fituazione è in una bella pia-
nura . E 1 offervabi.'e per le fue fucine .di rame, tratta
dalle miniere del Diltretto, che lomminiftra anche
piombo, vitriolo, e zolfo.
2. Canale , Parrocchia con titolo di Arcipretato, e
Vicaria Foranea della Diocefi , al pari di Agordo •
- < • 1 «
* • *
3. Il Capitanato di Zoldo.
E governato anch'etto da un Capitanio Bellunefc
eletto dal Configgo maggiore di Belluno,- con autori-
tà civile foltanto limitata . Il Diftretto contiene mi-
niere di piombo, e ferro, ed è chiufo anch' eflo fra
i mon-
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ILCADORINO. 6$
ì monti neU'cftremità della Provincia. Comprende 31
Villaggi divifi in 3 Parrocchie . Si offerii:
S. Floriano, Parrocchia con 10 Villaggi adiacenti ,
luogo Capitale del Diitretto, ove rìùedc il Capitani©
e V Arciprete della Parrocchia, eh' è anche Vicario
Fpraneo.
Le altre due Parrocchie fono quelle di S JSkcolò , e
di S. Tiziano.
4. La Giuri/ dizione di Biocca.
E' un Feudo che dipende intieramente dal Con-
iglio di Belluno , che vi fpedilce un Capi ta ni o , il
quale vi rifìede, e vi giudica con mero e mifto Im-
perio unitamente a* Confoli di quel Feudo , eflendo
devolute le appellazioni civili , e criminali al iolo
Configlio di Belluno , che le decide poi inappellabil-
mente . Avevano quello Feudo i Bellunesi anche
avanti la prima loro dedizione alla Repubblica di Ve-
nezia , che loro lafciò Tempre goderne in tutta l'eften-
fione la prima autorità . E' pollo all' Occidente del
Capitanato di Agordo a lato di Alleghi > e confina
con Caprile terra del Cadorino . Contiene oltre la
Rocca , i Villaggi di Saviner , Gaia , Sottoguda , Sot-
tofedera, Corta , ed altri piccoli luoghi. Si noti
£a Rocca, o Rocca di Pletore , anticamente detta
Roccabruna, luogo capitale del Diftretta, e refidenza
del Capitano, e di un Paroco , eletto dal Contiguo
Bellunefe , e confermato dal Vefcovo . E' fituata in
luogo inacceflìbile cinta da una corona di monti ne'
confini del Vescovado di Breflànone, e perciò luogo
di frontiera del Dominio Veneto. La Terra ha ilfua
particolare Statuto compilato fin dall'anno 1395.
imi».
E XVII.
I • t
I
»
66 LO STATO VENETO.
XVII. IL CA DORINO.
I
Paragrafo I.
UNa Carta Geografica di quefta Provincia- ci la-
fciò il Magmi nella fua Italia . Il Bleau la deli,
neò fu quefto originale unitamente ad altre piccole
circonvicine provincie tutte unite in un fol foglio . Al-
tra Carta di quefta Provincia non fo che fia (lata da
alcun altro Autore delineata , fe non fo(Te qualcuna
ricopiata da quelle del Magini, e del Bleau.
$.2. Il Ca dori no è la Provincia più Settentrionale
del Dominio Veneto in Italia. Il paefe è affatto mon-
tuofo , e poco fertile di grani , e meno di vino ; ma
abbonda di bofehi e di miniere di ferro, che forma-
no quafi r unica fuffiftenza degli abitanti . Gira in
circuito circa 75 miglia, e confina a Ponente e Tra-
montana col Conrado del Tirolo per mezzo delie Al-
pi, a Levante colla Carnia , e a mezzodì col Bel-
lunefe . Nella Provincia fi fa gran traffico di legname da
fabbriche, il quaie per il rapidiflìmo Torrente Piave
fi trammette alle Provincie inferiori Bellunefe, Fcl tri-
na , Trevigiana, e finalmente alle fteflc Lagune di
Venezia , con cui comunica là Piave per mezzo di ca-
nali navigabili.
§.3. Dividefi quefta Provincia in 9 Centurie, ognu-
na delle quali contiene buon numero di Villaggi con
circa 20000 abitanti', nello fpiritualefoggetti air Arci-
vefeovo di Udine. La Provincia del Cadorino fia per
la di lei fituazione, o per indole degli abitanti, e per
la loro fedeltà verfo il Govèrno Veneto, gode una
fua particolar forma di polizia, bensì fubord ina ta , corti*
è dovere , ma molto fpeciofa , precedendo ivi folo a
Scurezza, non ad amm infrazione digiuftizia, un Pa-
trizio Veneziano col titolo di Capitano. Ha il Cado-
rino il fuo Statuto Provinciale (lampa to con approva-
zione della Repubblica, ed ha parimente il fuo Con-
figlio
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IL CADORINO. 67
figlio Generale, fenza perà carattere di Nobiltà , nei
cui fuffragj è pofta la elezione dei maggiori Uffizi . E 1
formato quefto Configlio da due Deputati per ogni
centuria, ed ha la facoltà di crear Leggi Municipali,
dipendenti però dall' approvazione del Governo . Il
principale Magiftrato è quello di un Vicario, e dÌ4Con-
foli. Eletti quelli dal Configlio Generale efercitano
in tutta la Provincia la piena giurifdizione criminale,
e civile fenza alcuna ingerenza del Capitano Vene-
ziano. Il Vicario tiene la Caffa del Comune, e pre-
Cede a molti altri Uffizi della Provincia, ebenchè fen-
za i Confoli giudicar folo non poifa civilmente, fenza
1' affluenza di un Savio del Comune ; folo però nella
criminalità può inquirire, e proceflare. AI Capitano
Veneziano rimane la fola podeftà di far efeguire con
autorità pubblica i giudizi. Quefto Foro Vicariale, c
Confolare , è però folo di prima iftanza , poiché le
fentenze anche civili devolvonfi per appellazione degli
aggravati al Capitano quanto al nome, perchè infat-
ti e Ab non è che un mezzo , mentre deve rimettere
le caule al Capo di Provincia del Friuli.
$.4. Il Cadorino anticamente formò parte del No-
rico, indi fotto ai Longobardi fu annetto al gran Du-
cato del Friuli , il primo che fondò in Italia Al-
boino, e l'ultimo che fu diftrutto da Carlo Magno,
che lo fece una delle fette Marche d'Italia . Segui
quefta piccola Provincia la forte delia Marca Friula-
na, c fu dominata anch'eia dai Patriarchi d' Aqui-
Icja, finché nel 1420 nella guerra mofTa ai Veneziani
daSigifmondo Re d' Ungheria , e del fuo Alleato il Pa-
triarca Lodovico II. Duca di Thec col rimanente del
Friuli volontariamente fi fottomife al Dominio della
Repubblica. Si noti.*
Pieve di Cadore, o Cadore, la Capitale di tutta la
Provincia , refidenza del Vicario , e del Governo Pro-
vinciale. Credefi che anticamente fofle Città confide-
rabile detta Agonia ; ma prefentemente non può dirfi
che abbia vera forma di Città , e perciò chiamafi 1*
E a Pie-
6?> LO STATO VENETO.
Pieve • E* però Terra grande, popolata, e riguardevo-
le, fabbricata in vicinanza della Piave, che divide il
Paeie in due parti . E v anche rinomata perchè fu pa-
tria del celebre Tiziano Vecellio eccellente Pittore ,
che ivi nacque Tanno 1477, e pallaio in Venezia nel-
la Scuola del Bellino iupcrò il proprio Maeftro, ed il
famolb Giorgione , che viveva a' lupi ttmpi ; e meritò non
folole lodiae' più iiluftri Poeti Italiani , ma che Carlo
V. Imperadore il quale volle cfler dipinto di fua ma*
no , lo creafle Cavaliere , c Conte Palatino . Morì
quello grand' uomo in Venezia coltovi dalla pelle in
età di anni 99. In Cadore fi fa un traffico aliai con*
fiderabile l'opra t tutto di ferro, e legname da fabbrica.
XVIII. LA C ARNIA.
Paragrafo I.
DEUa Carnia non trovafi alcuna Carta particolare
imprefla di Autori , ne antichi nè moderni. Il
primo che la delineò con; qualche precisone fu il
C •ranetti , che nella fua Carta della Patria del Friuli
ebbe V avvertenza di difegnare quella Provincia non io-
Io co'fuoi confini, e feparata dal Friuli proprio, ma
di più anche colle divifioni de'Diftrctti , in cui fud-
di vide fi la Provincia . .
1 $. 2. Stendefi la Carnia miglia 25 in lunghezza e
20 in larghezza. Confina a Settentrione col Circolo
d'Àuftria, a Ponente col Cadorino, ed a Levante e
Mezzo giorno col Friuli proprio. Comprende un pae-
fe montuofo, e poco fertile. Abbonda però di bofehi*
dai quali la Repubblica di Venezia ritrae gran quan-
tità di legname per la coftruzione delle navi, e delle
Galere. È' bagnata da molti torrenti che nafeono dal*
le Alpi Giulie in mezzo alle quali la Provincia è fer-
rata . I maggiori fono il Degan la Fontana , ed \\Lu~
mejo, tutti confluenti del fiume Tagliamento , che ba-
gna anch'elfo la Carnia a mezzodì . Per mezzo di
«- . .. que~
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LACARNIA. 6$
quello fiume, che nella Tua origine è rapidiffimo, il
trasportano i legnami da fabbrica nelle lagune di Caor-
le nel Dogado , e di là per canali di navigazione fino
a quelle di Venezia .
§. 3. Dividefi la Carnia in 4 Quartieri , e ognuno
di qucfti comprende un buon numero di Villaggi, mol-
ti de' quali altre volte furono Gattelli, e Rocche, di
cui al prefente appena fi veggono le veftigia . Quan-
tunque però quelli Villaggi fieno aflai frequenti , a
viciaiffimi l'uno all'altro, coficchè 163 fe ne contino
odia Provincia; pure fono la maggior parte piccoli ,
e di poco rilievo , e tutta la loro popolazione alce ri-
de foìtanto a circa 24000 abitanti.
E* oflervabilc il filloma del governo di quella pic-
cola Provincia. Dividefi efTa civilmente in 3 Corpi ,
cioè Comunità dì Tolmezzo ; Quattro Quartieri ; e Gef-
mani feudatarj. Tolmezzo ha il fuoGonfiglio compo-
fio di 21 perlona , ma fenza carattere di Nobiltà .
Preflb di quello Configlio, e poiìa Tamminiflrazione
della giuftizia criminale , c civile , non folo fopra edo
luogo, ma fulla Carnia tutta: amminiftrazione che nei
civile s'efercita da un Gallai do, e da 3 Giudici an-
nualmente eletti .da quel Configlio, e nel criminale dal
Gatta ido folo. Nettuno però de' loro giudicj è inap-
pellabile, ma bensì foggetto al Luogotenente Capo di
Provincia del Friuli. Il fecona'o Corpo, cioè li quat-
tro Quartieri, hanno ciafeuno il fuo Capitano, co-
ficchè quefti quattro rapprefentano tutte il corpo del-
la Provincia. Li Gefmani Feudatarj fono famiglie abi-
tanti nella Carnia, e l'antica aVnominazion loro di
Decumani corrotta in Gefmani, derivò dal beneficio
de' Feudi, de' quali per il militare i.mpiego erano quel-
le famiglie invertite , delle quali .negli antichi ruoli
Feudali dei Friuli veggonfi delcritti i nomi , con l'ob-
bligo di 3 cavalli per cadauno. Separata per giurifdi-
zione è quefla porzion di popolo della Comunità di
Tolmezzo; ha Capitani proprj, le riduzioni de' quali
fi fanno per lo più nella Terra inferiore di Caneva .
E 3 Sono
70 LO STATO VENETO
Sono però cotcfti Feudi impropri , de' quali perciò córt*
feriice le investiture il Rapprelcntante Veneziano di
Udine come Capo di Provincia. Ciò non oliarne in
molte deliberazioni pubbliche del Governo f^no egua-
gliati alli Nobili Feudatari della cosi dett^ Patria del
Friuli, liberi eflfendo certamente da ogni perfonale fa-
zione .
§.4. La Carnia anticamente fu una vera parte del
Norico, indi formò una parte del Ducato Friulano v
che durò anche dopo la diluzione del Regno I *oogobardi-
co in Italia ; ma per poco, perchè fattofi il Duca Rod-
gando r#*lle a Carlo Magno fu da lui vinto in bat-
taglia ed uccifo; con che il Friuli fu ri dotto in Mar-
ca , o Provincia Francefc in Italia, d'jvifa però in 4,
Provincie governate feparatamente d'i 4 Conti, fono-
colti come a Capo ad un Duca di tutto il Friuli «
Pafsò poi la Carnia colle altre, Provincie Friulane fot-
to la dominazione de* Patriarchi d' Aquileja, i quali
dopo la partenza del Dticr 4 Berengario eletti o Re d'
Italia, ebbero a poco a poco raflòluto governo di
tutto il Friuli . Dominar ano dunque la Carnia fino
all'anno 1420, in cui dovettero cederne il poflèflb
alla Repubblica di Venr ; Z [ a , chiamata al dominio dai
popoli medefimi, che per la maggior parte volonta-
riamente vi fi fottopof ero, e fra gli altri anche gli abi-
tanti di quefta Provir , c ia, che l'anno luddetto 1420
riconobbero per loro fovrano il Dominio Veneto , da
cui furono fingolarrr ie nte privilegiati , e riguardati con
parzialità ne' fecoli fufleguenti , attefo la loro fedeltà
• fomma verfo dell à Repubblica, anche nelle occafioni
più feabrofe, ed infelici della Lega di Cambrai .
' 1 •
1. U Quartiere di TolmeZ£p.
E* il Diftr ett o più orientale di tutti , ed il più
confiderabile ? feparato dal Friuli proprio per mezzo
del monte * Mariana . Comprende , oltre la Capitale
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LA C A R W 1 A. 71
un buon nnmcro di Villaggi , ed ha per Capitano imo
de'Conlìglieri del Comune. Si notino
1. tolmkzzo, piccola Città capitale di tutta la
Provincia, fituata in vicinanza del Tagtiamento a Set-
tentrione. Ha un cartello fabbricato già da Patriarchi d*
Aquileja fin dall' anno 139*; ma preientemente è af-
fai pregiudicato. Ivi ha la fua refidenza il Governo
Provinciale, cioè il Configlio, ed il Gaftaldo co* 3
Giudici affilienti; ed ivi pure Ci fanno le adunanze de*
Capitani de i Quartieri di tutta la Provincia. Ha
molte buone fabbriche , ed una competente popolazio-
ne , ed efercita il traffico foprat tutto di legni da fab-
bricare . Nelle lue vicinanze avvi una famofa c ric-
chiifima fabbrica di manifatture di tele, che hanno
grand* efno in tutto lo Stato Veneto > ed anche in
altri paefi.
La Comunità di Tolmezza ha voto nel Parlamen-
to della Patria.
2. Caneva , luogo poco dittante da Tolmezzo , ove
fi fanno le adunanze generali dei Gelmanì , o fia Feu-
datari della Provincia, ed è differente da una Terra
dello fletto nome appartenente ai Friuli proprio , e go-
vernata da un Patrizio Veneto» come fi vedrà a fuo
luogo. . , • .
z. Il Quartine di S. Pietro. .
•«
Refla fuperiore a quello di Tolmezzo, ed è pieno
di Villaggi , e molto popolato * E* divifo dagli Stati
Auftriaci per mezzo de 1 monti di S .Croce y cljidina. Gode la
diftinzione di avere due Capitani ; ma quefti nelle
adunanze generali formano una. fola voce . Si no-
tino* m .«
1. Zuglfo* O Giuli* * Terra fituata a- mezzodì dei
Torrente Pontaiba che bagna il DMretto . Credefi
con fodt fondamenti che fofTe un tempo una Citta
confiderabile ; anzi quella fteffa che da Tolomeo e det-
ta JtiliHmCarnicamy così appellata dai nome di Giulio
E. 4 Ce-
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72 LO STATO VENETO
Celare Imperadore, da cui vogliono alcuni che fia fiata
fondata nella fua ipedizione in quelle parti del Norico , da
lui la prima volta fottomefle, onde prefero il nome
anche le Alpi di quella Provincia. Può leggerti l'eru-
dita DiiTen azione pubblicata dal Sig. Liruti. Ha una
Chiefa Collegiata, con 8 Canonici, ed un Propofto ,
che come Prelato della Patria del Friuli ha voto nel
Parlamento Friulano.
S. Pietro Villaggio , da cui prende nome il Quartiere .
3. / Quartieri di Grotto, e Socbie.
Sono i più occidentali fra i Diflrerti della Provin-
cia. Vengono bagnati dal torrente Degm, e conten-
gono molti Villaggi montani , che non meritano pe-
ricolar menzione.
XIX. IL FRIULI.
Paragrafo I.
MOlte Carte fi trovano di quella Provincia , del
Magmi, del Bleau, dell' Or teli* , e del Coronili,
ed altre ftampate in Venezia antiche, e moderne. La
migliore però di tutte è quella del Coronelli, quan-
tunque anch' erta in molte parti abbifogni di correzio-
ne. Quefta ha un pregio fopra le altre, perchè fegna
le (ìrade di tutta la Provincia alta , e bafla . Manca
però di precisone ne' confini ; difetto comune a tutte
le altre Carte menzionate del Friuli. Si avverte intan-
to che quantunque il Friuli pi opri «1 mente abbracci an-
che le Provincie del Cadorino, e della Carnia , già
feparatamente deferitte , ed inoltre il Territorio di
Cividale di Friuli, e di Monklcone, non meno che
il Generalato di Palma , pure noi feguendo il metodo
noftro di deferivere la Terraferma per Governi, e non
per Provincie , (otto il nome di Friuli comprendere^
mo foltantò quella parte che refta più unita, e forma
il corpo eflenzialc della Patria del Friuli , rilavandoci
a far
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IL FRIULI. 73
a far feparata defcrizione dei Reggimenti foli di Ci-
vidale, di Palma , e di Monfalcone per le ragioni
che appariranno nel progrefiò.
§ 2. Stendefi il Friuli in larghezza circa 65 miglia
Italiane dalla foce del Ta^liamento fino a Pontieba,
ed in lunghezza 55 miglia dalla Terra di Caneva , o
dalle forgenti della Livenza fopra Polcenigo fino al
Lilònzo, girando in circonferenza circa 260 miglia .
Confina a mezzodì col Dogado , e col Mare Adria-
tico ; a Ponente col Trivigiano, e col Belluncfe ; a
Settentrione colla Carnia, e col Circolo 4'Aufìria, ed
a Levante col Territorio di Cividale, col Reggimen-
to di Palma , e in qualche parte col Contado di Gra-
di Ica . E v una delle Provincie più Settentrionali d'Ita-
lia, in parte montuofa, ed in parte piana.
La parte montuofa che confina con la Germania è
la più iterile, e la meno popolata. I monti di Mon-
talo , e Chiarima nell' eftremità Settentrionale del-
la Provincia fono una parte delle Alpi Giulie, che fe-
parano l'Iralia dalla Germania. Il monte Mariana
che la divide dalla Carnia è una porzione dell'Alpi
Noriche^ e le Carniche la circondano a mezzodì, di-
videndola dalla Provincia Auftriaca della Carniola .
Fra quefti monti alpeftri trovanfi ciò non oliarne alcune
flrade di comunicazione colla Germania , che diconfi Paf-
fi . Alcune di quelle non fervono fe non a' pedoni , ed a*
cavalli , che non fenza (lento , e pericolo ci patta-
no. I più comodi palfi di quelle Alpi, che fervono
veramente al commercio, e che fervirono molte volte
al trafporto di artiglieria, ed al paflagpjo d* intieri
eferciti, fono tre; quello cioè della Cbiufa di Verna-
ne cuftodito dai Veneziani , e quelli di Tolmino , e di
Lubiana , che fono in potere degli Auftriaci. La par-
te piana della Livenza fino al Lifonzo flendefi dal pie
da' monti fino al mare comprendendo colline , e pia-
nure fertililfime . Generalmente però il terreno anche
piano ha un declivio affai forte: il che riduce i fiumi
anche maggiori della Provincia rapidi affai , fin
quafi
74 tO STATO VINÉTO
quali preffo la loro lece, c mollo più dannofi che
Utili alle vicine campagne.
Il Clima in quefta Provincia è alquanto più freddo
che nelle altre più occidentali di Terraferma , e neir
Inverno rigido moto più nella parte montuofa , a ca-
gione degli altiflimi monti che la circondano ; ciò
non ottante è tempre più mite di quello della vicina
Germania. L'aria univcrlalmente vi è laiubre, legge-
ra , e perfetta . La maggior parte del terreno è ame-
no, de iziolò, e fecondo • Vi abbondano i bofehi , e
le campagne fomminiftrano in qualche, abbondanza ani-
mali domeftici , e felvatici . 1 vini che fi fanno in
quefta Provincia fono di diverfa qualità, e bontà, fe-
condo i terreni che li producono . 1 migliori fono
quelli di collina , ma ne produce di buoni anche il
piano - Qtiefto prodotto che fi può dire affai abbon-
dante nel Friuli , forma una delle maggiori forgentì
di rendita degli abitanti, che lo vendono a prezzo mo-
derato con vantaggio ai fudditi Auftriaci della Ger-
mania, i quali nelle ftagioni delle vindemmie feendo-
no a comprarlo nella Provincia . Celebre abbaftanza
e ricercato in tutta l'Europa è il Piccolino da noi an-
che altrove accennato. Molti Nobili e bene ila mi Friu-
lani fi pregiano di coltivar le viti che producono le
uve onde fi trae quefto eccellente liquore , e fanno
tutti a gara per renderlo più perfetto. Il benemerito (
Signor Co: Fabio Afquini però ha il merito di averlo
renduto atto alla navigazione , e ridotto un capo di
commercio confiderabile . La feta è un altro prodotto
affai ricco del Friuli, e le fue fete fono delle miglio-
ri , e delle più fine d' Italia . I Fiumi maggiori della
Provincia fono il Tagliamento che la divide per mez-
zo , la Meduna , la Qellìna , la Stella y la Torre il Na-
ti fvne i quali tutti fono piuttofto torrenti che fiumi .
E v offervabile il Dialetto che confervano gli abitan-
ti di quefta Provincia, totalmente diverfo, c dal Te-
defeo, e dal Veneziano , e dagli altri Dialetti Lom-
bardi. La fua pronunzia ha qualche cofa di fimileair
idio-
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«
IL FRIULI. 75
idioma Francefe delle Provincie meno colte fopraaut-
to della Provenza . Conlerva molte terminazioni Lati-
ne, e Teutoniche , e probabilmente s'avvicina più di
tutti gli altri Dialetti d'Italia a. quello che dicono i
Franceli Gaulois > o anticho linguaggio de' Galli.
§. 3. Il Friuli, di cui parliamo, comprende 4 Cit-
tà 20 Terre grofle , o Cartelli maggiori , con circa
cloo fra Rocche , Torri , e Villaggi . Comprende due
Diocefi di Udine , è di Concordia . La Diocefi di
Udine fi (tende anche alla Gamia , e al Cadorino , e
contiene in tutto circa 300 Parrocchie , con 250000
abitanti . La Diocefi di Concordia è affai più ri tire r-
ta , e contiene un numero molto minore di abitanti ,
che può aicendere^a circa 70000 , com prelevi alcune
Parrocchie foggette al Patriarcato di Venezia; il che
formerebbe in tutta la Regione Friulana fuddita alla
Repubblica di Venezia , una popolazione di circa
320000 abitanti , dai quali feparandone 80000 fparfì
nel Cadorino, nella Carnia , nel Territorio di Civida-
le , nel Reggimeuto di Palma , e in quello di Mort-
falcone reftano alla Patria del Friuli, di cui parliamo
circa 240000 abitanti . Il S idem a di governo di que-
lla vada Provincia è totalmente di ver io da quello del-
le altre di tutta la Terraferma .
Prefide di tutta la Provincia del Friuli è un Patri-
zio Veneziano, che porta il titolo di Luogotenente ge-
nerale di tutta la Patria , con la univerfale fopran-
tendenza alla Provincia, e col diritto giudiciario del-
le appellazioni fopra gli atti di molte membra civili
fubaltcrne, e dura in carica 16 mefi. Ordinaria refi^
denza di quello Rapprcfcntante è (labilità la Città di
Udine Capitale di tutto il Friuli . La fua Corte , è
comporta di due Dottori; l'uno de' quali ha il tito-
lo di Vicario 1 l'altro quello d'i Capitano : e quefti uni-
tamente al Rapprefentante giudicano definitivamente
tutte le caufe criminali delia Provincia . A'cuni altri
Patrizj fono fpediti dalla Repubblica al governo parti-
colare di alcuni Difìretti più confiderabili della Pa-
tria ,
*
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j6 LO STATO VENETO,
tria, oltre quello che chiamati Minifcako , ed ha la
iòprantendenza alle pubbliche (tracie, ed a* ponti del-
la Provincia; e due altri col titolo di Teforieri pre-
cedono alla Camera delle pubbliche rendite del Friu-
li , che retta (labilità nella Città di Udine. Tutta la
Provincia civilme te è divifa in tre Corpi principali,
cioè la Città di Udine , il Parlamento , e le Ville.
Del primo ti darà notizia , quando fi descriverà il
Reggimento di quella Città : ora diremo degli ai-
tri due. A
Il Parlamento è comporto di tre dadi di perfone,
cioè di Ecclefiaftici , di Secolari, e di Comunali. Fra
gli Eccletiartici fono comprcti il Vefcovo di Concor-
dia, il Capitolo di Udine 5 Abbati, c 3 Proporti Ec-
clefiaftici .
I Caftellani , o Feudatari formano l'altra clafle,
de' quali molte fono le linee, che quantunque di più
voci compofte , ciafeuna però nel Parlamento ha un
voto folo.
I Comunali fono i Deputati di certe Comunità che
hanno voto anch'effe nel Parlamento, e fono foltan-
to 12, ognuna delle quali manda il proprio Deputa-
to eccettuata quella di Metta, per la quale, poiché
fuddita è dell'Impero, ed ha voto , interviene il Fi-
fcale della Camera Veneta di Udine . Tutti i voti del
Parlamento fono 69 , due terzi de' quali rendono le-
gittima l'adunanza, che di ordinario metodo convo*
cati annualmente per la mutazione delle cariche , e
talvolta fra l' anno per cati ftraordinarj ; fempre però
coli' alfenfo , e colla prefidenza del Luogotenente . Da
quefto Corpo del Parlamento in varj tempi furono
(laccati alcuni membri, e fra gli altri quelli che for-
mati erano dal Capitolo d'Aquileja , c dal Monaftero
delle Monache pofto in quel Territorio, ora foggetto
agli Auftriaci . Tutti i membri del Parlamento , fieno
Prelati , Caftellani, o Comunità , fono fottopofti al
Luogotenente , ed esercitano giurifdizione di mero , e
mifto Impero criminale, e civile ; ma le appellazioni
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IL FRIULI. 77
fi devolvono al tribunale del Rapprefcntante Capo di ,
Provincia , eccettuatine, alcuni che hanno anche la
ice nda in danza . Vi fono però alcuni votanti nel Par.
lamento lìdio, che non eiercitano giurifdizicne alcu-
na , avendo fohanto il diritto d' intervenirvi per an-
tiche loro dignità e prerogative, come fono i 3 Pro-
poni Ecclefiallici (urriferiti . Nelle controverse tra Ca-
rtellano, e Calteli ano è fotoforo competente il Capo di
Provincia Luogotenente , con facoltà di delegare an-
che il fuo Vicario. Tale è il fiftema del Parlamento
Friulano , di cui non avvi efempio in tutto il rima-
nente del Dominio Veneto. I luoi membri , oltre il
giuramento di fedeltà, devono ne' cafi di guerra fom-
miniltrare quel proporzionato numero di cavalli , che
dal Governo Veneto fu a ciaiceduno determinato.
Il Corpo Villatico, o fi a Contadinefco , è com po-
llo da tutte le Ville della Provincia che contribuiro-
no alla Camera Fifcale. Quello Corpo è rapprelenta-
to da 8 Sindici , che vengono eletti alla preienza del
Rapprefcntante Capo di Provincia , da' Nunzj delle
Ville fteue, e invigilano alla direzione dell' interna' lo-
ro economia . Deve però avvertirfr , che in quello Cor-
po non fono deferitte fenon 455 Ville, eflendo le al-
tre per diverte ragioni privilegiate . ' x
Le Cernide della Provincia fono ridotte a 2500
foldati divifi in 5 corpi , (otto cinque Capi co* loro
Sargenti, i quali fi adunano a difciplinarli alcune vol-
te all' anno alla p re lenza di un Uffizi ale Maggiore ,
detto Collatertle . U numero de' Galeotti ordinar;,
che deve fomminiftrare la Provincia è di 800.
§. 4. Il Friuli formava ne' tempi della Romana Re-
pubblica la parte più Settentrionale , ed Orientale dell'
antica Venezia, ove da' Romani fu anticamente fon-
data, e poi l'anno 573 di Roma, cioè )8i anno pri-
ma dell'Era Volgare, fatta Colonia Latina, la gran
Città d'Aquileja , già Capitale di tutta la Regione.
Quefto paefe che ferviva di tragitto agi' Imperadori
Romani , fu parimente la porta per cui entrarono i
po-
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78 LO STATO VENETO.
popoli fettentrionali nell'Italia . Gli Unni condotti da
Attila per eftcrminio dell'Italia infegn.arano la via
agli altri . Gli Eruli col Re loro Odoficre vi entraro-
no pel Friuli a dare l'ultima Ipinta all'Impero Occi-
dentale, e per la medefima ftrada fé ne ritornarono.
Per quefta ftefla porta entrò il gr; a n Teodorico Oftro-
goto , per Scacciarne gli Eruli . Pafsò il Friuli fotto
l' Imperio Orientale quando Giufl.iniano Magno man-
dò a ricuperarlo con la Dalmazia , e l'Italia li Ca-
pitani Belisario , e poi Narfete . Chiamò queft' ultimo
dalla Germania i Longobardi , ad occupare l'Italia»
Vi entrarono anch' erti pel Friuli, cui perdonarono le
oftilita per la dedizione vo!on taria de' popoli . Ferma-
tofi Alboino nella Città di Foro Giulio , ( ora £7v/-
dale) che dopo la diftruzior,e d'Aquileja teneva il pri-
mo luogo nella Regione vi lafciò al governo il ni-
pote Gifulfo , cui diede il titolo di Duca . Vogliono
alcuni che abbia inoltre Alboino preferitto allora i
confini a quefta Provincia , cioè dalla Livenza al Li
fonzo, e dall'Adriatico al monte Carfo della Carnio-
la , che abbracciava il Norico mediteranneo , ed ora è
parte del Circolo d'Auftria , piegando anche verfo V
Adriatico fino al Mcdulino , monte dell' Iftria bagna-
to da quel mare , e che indi a quefta così confinata
regione dato abbia il titolo di Ducato del Friuli , o
Forojulienfe , il primo da lui fondato in Italia : co-
ficchè fieno flati quelli i primi confini dell'intiera
Provincia del Friuli , nella quale non folo il Cadori-
no con la Carnia , ma anche il Contado di Gorizia,
e Gradifca, coi Territori di Aquilcja , e Monfalcone
vi fodero comprefi . Quello però che abbiamo di cer-
to in quefto propofito fi è folamente che al nipote
Gifulfo aiToggettò Alboino quella parte della detta Re-
gione, ch'era venuta allora in fuo potere , della cui
eftenfione però non ci fono reftate precife notizie.
Certo è pur parimente, che ficcome coli' andar del
tempo afTai più fi ftefe la giurifdizione , ed il coman-
do dei Duchi del Friuli , anche oltre i confini pro-
pri
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IL FRIULI. 70
prj della Provincia , così vennero da alcuni Scrittori
confuti i confini veri di efla con quelli ora più ora
.meno eftefi , fecondo le varie circodanze de* tempi,
della giurifdizione de' Duchi : e nacquero quindi al-
cune liti tra* Geografi, nella difeuflion delle quali noi
non entreremo.
Circa Tanno 6u, foffrì quefta Provincia la feorre-
ria degli Avari, entratici dalla Germania per la par-
te di Gorizia ; ma dopo avervi efercitate inumane cru-
deltà avendola evacuata , continuò fempre dappoi pa-
cificamente il governo dei Duchi colla fubord inazione
ai Re Longobardi . Carlo Magno che diftruiTc il Re-
gno di quella nazione in Italia, foggiogò parimente
il Ducato Friulano , eh* crafi molto dilatato, 'ma
nulla innovò nel fuo governo , e lafciò a Rodgando
il Ducato. Ribellatofi però quello hi {confitto in una*
battaglia , e fatto poi morire da Carlo , il quale fi
trasferì perfonalmente alla Città Capitale del Friuli,
c vi fi trattenne finché dato ebbe un nuovo ordine al
governo di quefìo Ducato, il quale al tempo diRod-
gando avea una confiderai le cilenfione . Diftribuì
adunque il governo del Ducato in varie più piccole
Provincie , Pedinando a ciascheduna Governatori per-
petui di nazione Francefi , chiamati da lui compagni ,
perchè fcelti dalla compagnia regia , e detti latina-
mente Corniteli e in Italiano Conti; oltre i quali po-
fe anche un Duca. Poco dopo gli Unni tentarono di
calare un* altra volta in Italia per quella (letta via ,
che avevano calcato i loro antenati condotti da At-
tila; ma Errico o Urroco uno de' primi Duchi Fran-
cefi ebbe forze baflanti non folo per rifpingerli , ma
per portare la guerra nei paefe nemico, occupando il
Norico, e la Carintia , Provincie che per decreto di
Carlo • fi unirono al Ducato Friulano. Ad Enrico fuc-
cedette Cadòlaco , ed a quello Balderico, ultimo de'
Duchi , che per la fua balordaggine , e negligenza non
avendo fatto refi (lenza ai Bulgari, i quali erano en-
trati nella Pannonia fuperiore, e l'aveano porta a fer-
ro,
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8a LO STATO VENETO.
ro, ed a fuoco , fu fpogliato del govr fIÌO dall' Irape-
radore Lodovico I. il quale divife quello Ducato in
quattro parti , deftinando al governo di ciaicuna, un
Conte, o Marchete . Vennero con ciò a rittrignerii eli
molto i confini di qucfto Ducato , cflèndovi tutte le
apparenze , che le quattro parti nelle quali fu diviiò
fieno ftate la Carintia , laPannonia intcriore, la Car-
riola con la Liburnia, ed il Friuli forfè con l' litri* «
A quefta quarta parte adunque fu data per Marchete
Eberardo marito di Gisla figliuola del luddetro Impc-
rador Lodovico; indi Berengario, il quale poi crea*
to Re d* Italia dettino, un particolar Marchete] al
Friuli .
Ma fin da quel tempo incominciarono ad e (tendere
la loro autorità nella Provincia i Patriarchi d'Àqui*
leja, e ad avere anche qualche influenza nel governa
fecolare; e maggiore ingerenza poi v'ebbero dopo la
morte di Berengario, che lcacciato più volte dal Re-
gno, e più volte riacquittatolo ebbe finalmente il ti-
tolo d'Imperadore d'Occidente. Sotto di lui gli Un-
gheri devaftarono il Friuli, e quali tutta la Lombar-
dia , finche finalmente fu uccifo a tradimento in Ve-
rona da' luoi Italiani. Lafua morte dettò molte guer-
re intettine fra i Principi Longobardi; ma il- Ducato
del Friuli era tempre infettato dagli Ungheri . Chia-
mato che fu dagl'Italiani all'Impero Ottone I. Saf-
fone, egli cambiò 1' antico futema di polizia all' Italia »
per cui fu divifa in 14 parti , col nome di Marche.
Il Friuli fu una di quelle , a cui fu permetto di reg-
gerà* da fe medefima fenza foprantcndenza di Mar-
che fi , o di Conti . Le Otta o Provincie di quefta
Marca , che da per fe poterono governarfi , ufarono
di fceglierfi un Capo , che denominarono Podeftà ,
Capitano, Confolo, o Gattaldo . I Cartelli poi mi-
nori , e Villaggi furono dati in feudo ai benemeriti
dell' Impero .
Crebbe V autorità Patriarcale in quetti tempi di con-
fufioni , e di guerre civili nella Provincia , Sotto r
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IL FRIULI. Si
Imperio di Ottone II. il Patriarca Rodo al do ottenne
Tinveftitura temporale di buonalane della jProvir»
eia. Ottone III. ed Enrico II. ampliarono la giurifc
dizione Patriarcale con altre donazioni, e finalmente
il famofo Patriarca Popone, oltre molti altri gcnerofif-
fimi doni , ottenne dall' Imperadore Corrado 1' anno
1028, il diritto di coniar moneta ; con che furono
efaltati i Patriarchi al grado lecolare foftenuto dai
Duchi Longobardi ; anzi per l'accoppiamento delle
due podeftà fpirituale e laica , fublimati ad uno de'
maggiori Principati d'Italia. Le in velli ture, e dona*
- zioni furon poi confermate dagl' Imperadori Enrico
III , ed Enrico IV ; il quale vi aggiunfe una porzio-
ne della Carniola col titolo di Marchefato, e 1* Iùria
col titolo di Contea. Da Federigo I. furono confer-
mate le giurifdizioni temporali al Patriarca Pellegri-
no, a cui fu dallo fteffo Imperadore conceduto inol-
tre ogni diritto fopra il Vefcovado, e la Contea di
Belluno, forfè perchè feguito avea Pellegrino il par-
tito dell'Antipapa Ottaviano contro AleflanJro III.
Anche Ottone IV. e Federigo II. confermarono le
donazioni ai Patriarchi fatte da' loro pred^ceilori , e
fmgolarmente della Carniola , e dell' Uhi a . A quelle
«randiofe donazioni fe fi aggiungano poi le molte al-
tre fatte da altri perfonaggi di conto , fra le quali è
celebre preflb gli Scrittori del Friuli quella che fece
alla Chiefa d'Aquileja lo fteflò Patriarca Voldarico,
o Ulrico II. unitamente a fuo Padre Volfredo , ed
alla Madre Ema , della fua grande Contea di Tre-
ven, ci verrà di leggieri accordato che i Patriarchi d'
Aquileja fodero a que' tempi nel numero de* più po-
tenti, e più ricchi Principi Italiani.
Tutti quefti Patriarchi ufccndo fpeflb dalla refiden-
za, o come Miniftri, o come Capitani Imperiali alla
tefta di truppe, ottennero agevolmente ogni cofa dall'
Imperio. La loro Provincia però frattanto pativa mo-
leftie d'armi , ond' ebbero a mifchiarfi ne' dfflìdj al-
trove accennati delle circonvicine Provincie Cenedefe,
Jtalt'a. t F Tri-
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%% LO STATO VENETO .
Trivigiana , Padovana , ed altre della Marca , e cfo- ,
vertero molto (ottenere contro i Conti di Gorizia con-
finanti . Principalmente però i Trivigiani invafero par-
te della Provincia Friulana . Si frappofero alcuni Pa-
pi , fi fecero comprometti , e feguirono fentenze , fem-
pre però violate coli' armi .
Nell'anno 1238 eflendo Patriarca Bertoldo , pri-
ma Arcivefcovo di Colonia, inforfeuna contefa giurif-
dizionale fra etto Patriarca, ed i Feudatari; del Friuli, e
dell' Iftria . Pretendevano quefti che fodero loro conce-
duti i Feudi con la fuprema autorità, poiché nelle in-
veftiture folevafi porre la claufola di concederli curri
orrmi jure ; con che venivano a fottrarfì intieramente
dall'autorità Patriarcale. Fece ricorfoil Patriarca ali'
Imperadorc Federigo IL mentre lì trovava in Brefcia
occupato nella guerra contro le Città collegate di Lom-
bardia , il quale colà fece il fuo gitidicio , annullando
l 1 interpretazione abufiva della claufola , e levando ai
Feudatari ogni giurifdizione , quando non le fotte ef-
preflamente conceduta dalla Sede Patriarcale , deter-
minando cosj la vera cflènza di que' Vattalli , anche
fotto il Dominio fecolare de' Patriarchi , pattato poi
nella Repubblica di Venezia per diritto di guerra. Se-
guitarono così a dominare nella Provincia Friulana i
Patriarchi fempre infettati dai Conti di Gorizia , e
dai Vaflalli ribelli, finché Tanno 1381 morto il Pa-
triarca Marquardo, unito già coi Genovcfi per ricu-
perare parte deirittria occupata dai Veneziani, ilPon-
tefice Urbano VI vi fottitui Filippo Figlio di Carlo a
Alancon , nipote di Filippo di Valois Re di Francia ,
il quale era anche Cardinale. Foflervabile che a lui
fu dato quetto Patriarcato in commenda ; dal qual
fonte derivò la fovverfione del Friuli . Gli Odinefi
con molti Feudatari, e Comunità della Provincia per
non rimanere così fpogliati della prefenza e fede Pa-
triarcale, e delle onorifiche prerogative della loro pa-
tria, mandarono una legazione al Pontefice ed ottennero
Ja rivocazione del Breve della commenda ; ma ciò non
li
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f
IL FRIULI. 8|
li rendette contenti . Venuto il Patriarca Filippo nel
Friuli volevano che deponefle il Cardinalato , quafi
come fe folte incompatibile coi Patriarcato ; il che ri-
amando egli di fare , la Provincia prefe 1' armi , e crea-
to fuo Capo Federigo Savorgnano, fece ricorfo alla pro-
tezione della Repubblica di Venezia , e degli Scaligeri
Principi di Verona . Il Cardinale Patriarca fi Unì ai
Vifconti di Milano, ed al G*ite di Gorizia , e cosi
fi acccfc la guerra civile nel Friuli* Per la Repubblica
entrò con truppe nella Provincia un fuo Patrizio Leo»
nardo Zane, cui da' Provinciali fu appoggiato il go-
verno delle Comunità e Feudi collegati . Filippo allo-
ra ricorfe ai Carrarefi Principi di Padova , che parte
coU'aftuzia, e parte colla forza rìduffero i Provincia-
li ali- ubbidienza del Patriarca ; ma quelli feoperta la
mala fede del mediatore rinnovarono l'unione, e tac-
ciarono il Patriarca della Provincia. Il Carrarefe fpedì
truppe per coftringerli cola forza; ma eglino ricorfero
nuovamente al Governo Veneziano, con cui ftabillro-
no un alleanza difenfiva a quelli patti: che l'allean-
za fotte in onore di Filippo d' Alancon, quando volcflfe
reggere il Patriarcato come i predecelTori fuoi : che s*
intendere fatta contra chiunque voiefle invadere la
Provincia, efclufo il Pontefice, e qualche altro .* che
durante il triennio , a cui fi cftefe la Lega , la R.e*
pubblica di Venezia mandafle nella Provincia un fuo
Patrizio o più, onde fi deliberaffero , ed eleguiflero i
vantaggi reciprochi : che in cafo di guerra Veneta fui
mare i Friulani dovettero predar foccorfi ; e che nel-
la Terraferma potelTero i Veneziani levare dalla Pro-
vincia parte delle genti loro, che promettevano a di-
fefa . In quella guifa i Veneziani cominciarono ad in*
gerirfi feriamente nel dettino di quella Provincia . Fa
deporto il Patriarca Filippo; e vi fu fotti tutto Giovan-
ni Figlio del Marchefe di Moravia, Prelato d' indole
jnftabile; talvolta fcandalofo, e talvolta giutto e pru-
dente ; ma finalmente ritornato alla fua prava incli-
nazione , avendo violatogli Statuti della Provincia con
F % mo!-
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84 LO STATO VENETO.
molte tiranniche azioni , tu trucidato dal Figlio di Fe-
derigo Savorgnano già fatto aflaflìnare dal Patriarca
fteflò nella domenica fua Cappella . Sotto i fuilèguenti
Prelati le difeordie civili preiero vigore fcmpre mag-
giore .
Nel principio del fecolo XV eletto Re de' Romani
Sigifmondo, e volendo panare a Roma armato per
prendervi la corona Imperiale, chiefe alla Repubblica
di Venezia il paflaggio delle fue Truppe ne' di lei Sta-
ti di Terraferma. I Veneziani ingelofitidi queftamof-
fa glielo negarono, e perfiftendo Sigifmondo a voler-
lo ottenere per forza, fpedi un efercito di Ungherinel
Friuli. I Provinciali fcmpre inclinati verfo la Repub-
blica fi confederarono a di lei favore , ed uniti alle
Truppe di efla feonfufero gli Ungheri ; ma inutilmen-
te, perchè poco dopo tutta la Provincia fu fottomclTa
a Sigifmondo. Non fini per altro la guerra, che iTe-
defehi duvettero evacuare il Friuli; e ad una ad unai
tutte le Comunità, Territori, Diftretti, e Feudi Pro-
vinciali per volontaria dedizione paflarono fotto il Do-
minio Veneto; coficchè nell'anno J420 tutto il Friuli
fi trovò fuddito della Repubblica di Venezia . Cosi in-
cominciò la fovranità de' Veneziani in queft a Provincia:
f vranità poi riconofeiuta da' Patriarchi fretti , c con-
validata con folenne tranfazione fatta fra il Patriarca
Lodovico Ilf. per mezzo di Giovanni da Reate Prela-
to e fuo Procuratore , e la Repubblica Veneziana 1"
l'anno 1445, e ricpnfermata dopo la Lega di Cam-
bra! nel Concilio fttflo di Trento l'anno 1535.
§. 5. Potrebbefi dividere quefta Provincia in molte
forme , come farebbe in Friuli di qua dal Tagliamen-
to , e Friuli di là dal Tagliamento; Friuli Orientale ,
ed Occidentale; oppure in Diftretti Feudali che com-
pongono il Parlamentò, e Diftrctti fcparati. Ma fìc-
come ciò riufeirebbe molto lungo, e poco metodico ,
così noi fegu iremo in quefta deferizione 1' ordine u fa-
to , parlando prima de' Reggimenti Veneziani , indi de'
Fcu-
1
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IL FRIULI. 85
Feudali, accennando Tempre fe i Diftretti abbiano voto
nel Parlamento , ovvero ne fieno efclufi.
I REGGIMENTI VENETI
fono
U 11 Reggimento di Udine •
E' Capo di tutta la Provincia Friulana , ed a que-
llo fono fubordinati tutti gli altri in appellazione , o
civile, q criminale, o veramente nelle cole militari ,
a norma dei privilegi , accordati alle Comunità dal
Governo Veneto . Del fiftema di polizia di quefto Reg-
gimento abbiamo già di fopra fatto parola al paragra-
fo 3. Oltre la prerogativa, e giurifdiz ione come Capo
di Provincia tiene anche immediatamente foggetti al-
la fua autorità 45 Villaggi , che chratnanfi le Ville
Comuni , annefle per così dire , alla Città di Udine ,
e che formano propriamente il fuo Territorio , effondo
obbligate a concorrere, oltre l'ordinarie della Provin-
cia , anche a tutte le contribuzioni neceflfaric per la
confervazione j c l'ornamento della Città medefima .
Udini: in Ut. Vtinum , Città capitale di tutto il
Friuli, e Sede del Luogotenente Veneto Capo di Pro-
vincia 5 e di un Arcivefcovo . E' fituata in una pianu-
ra, e bagnata dal fiume, e canale detto URojd. Non
è dittante dal mare più di 19 miglia ; pure la fua.
iìtuazione quantunque in pianura, è 3 14 piedi più ele-
vata dal livello dell'acque falfe . La Città è grande ,
ben fabbricata, ma contiene appena J5000 abitanti .
Vi fi contano 6 Conventi di Frati, una Cafa di PP.
Fili ppinì, una de' Signori della Mi filone, 12 Monafterj
di Monache e Confervatorj di Fanciulle ; è ben fornita,
di palazzi, e fabbriche pubbliche e private;fpaziofe fono
le lue ftrade, e le piazze ampie , e fempre fornite d*
ogni forta di merci, e di vettovaglie . Tra quefte piazze
diftinguefi quella che vien chiamata il Mercato Nuovo ,
F 3 tutta
8(5 LO STATO VENETO.
tutta laftricata di pietre quadre , e fiancheggiata da
belle, e ben difpofte fabbriche. Il Palazzo del Luogo-
tenente , e della fua Corte , e Reggimento è fontuofo
magnifico, e degno d' oflervazione . Chiamali il Caflello
perchè fabbricato fulle rovine di un antico Cartello già
atterrato da un terremoto Tanno 1511. La fabbrica
però non è intieramente compita . Fu difegnato da
Giovanni Fontana famofo architetto di quel lecolo', ed
è fituato fopra un colle , 1' unico che li trovi in que-
lla Città, e fulla cui origine molte favolofe congettu-
re formarono i nazionali . Verifimilmcnte però quello
colle di vivo faflb, c di terra, formato fu dalla natu-
ra iteiTa, come in tante altre pianure trovanfi , emaf-
fi, e montagne talvolta ifolate. Il palazzo è affai va-
llo ed occupa prefentemente una gran parte del'piano
del colle medelìrao, a cui comodamente afeendono an-
che le carrozze . In quello trovafi una gran fala , ove
iuole ogn anno adunarli il Generale Parlamento, che
rapprefenta la Univerfità di tutta la Provincia . Scen-
dendo dal palazzo, e dal colle dalla parte fihiUra tro-
vali un nobiliflimo portico, ornato d' archi , e di co-
lonne di ordine Jonico , dirimpetto a' quali mira fi al-
tra pubblica Fabbrica detta la Loggia , ricca di mar-
mi , e di fempliee architettura : luogo deftinato al paf-
feggio de* Nobili Cittadini, ed alle felfioni del Vica-
rio Pretorio, e de* Giudici alianti . Da quella fi paf-
fa nella Sala, ove fi aduna il Configlio maggiore del-
la Città , ed in altre 9 ove fi unifeono i Deputati ,
con altre lìanze destinate ad alcuni Magillrati infe-
riori .
E v parimente oflervabile il palazzo detto il Patriar-
cato , perchè fervi prima d'ora di abitazione ai Pa-
triarchi d'Aquileja, ed al prefente è quella dell' Arci -
ve 1 covo di quelia Città . Anneffa a quello palazzo è
un altra bella fabbrica, in cui conferva!! la Biblioteca
Arcivefcovilc , che quantunque eretta ed inllituita fol-
tanto circa la metà del corrente fecolo , pure è ben
fornita di buoni Libri in ogni claife di Scienze, e di
Lctte-
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IL FRIULI. 87
Letteratura, non meno che di buon numero di Mano-
fcritti sì antichi come moderni , ed anche di Lingue
Orientali. Gli altri palazzi magnifici, e le fabbriche
cofpicue de' privati fono tali , e sì frequenti in quefta
Città , che in ciò non è inferiore a qualunque^altra
Città di Terraferma.
Fra le Chiefe la Cattedrale è degna d'effere vifita-
ta. Anticamente era coftruita fui gufto Gotico, oTe-
defeo antico, ma oggidì è di bellilfima moderna fim-
metria, ornata di marmi , 'e pitture ed intagli molto
eccellenti . Molte altre Chiefe particolarmente di Re-
ligiofi Regolari, e di Monache fono olfcrvabili perla
loro bella architettura , e per gli ornamenti ime-
..•»••• ■ *■ • .
non .
La fituazione della Città non e molto opportuna
ad un grande e fiorito commercio , non avendo il van-
taggio della navigazione : ciò non oliarne i fuoi abi-
tanti fono molto inairtlriofi e dediti al traffico . Vi
fono alcune buone fabbriche di tele di lino, e di drap-
pi di feta, de' quali fi fa commercio anche colla Ger-
mania . Per l'educazione della Gioventù , che vuole
applicarli alla vita ecclefiaftica avvi un (vaftiflìmo Se-
minario di Chierici, nel quale oltre le minori feienze,
s' infegnano la Filofofìa e la Teologia, ed anche la Geo-
metria, e la Lingua Greca in ifcuole aperte a pubblico co-
modo degli Studenti . Oltre a quelle vi fono anche le
Scuole pubbliche dirette dai PP. [delia Congregazione
di S. Pa >lo, detti Barnabiti , i quali vi mantengono
buoni Profeflori di Lingua Latina , Belle Lettere , e Fi-
lofofia . Mantiene anche la Città fteffa un pubblico
Profeflbre d'Aritmetica e Geometria , che infegna al-
la povera Gioventù quelle arti tanto profittevoli, enc-
ccfTarie alLa focietà . Evvi pure in quella Città un Ac-
cademia di Belle Lettere, ed una d'Agricoltura , che mol-
to fi diftingue fra le altre tutte dello Stato . *
* II Signor Abbate Cangiarti , membro di queft' Accademia Agra
ria , con lode , e ricompenfa del Governo pubblici >pochi anni .©no
88 LO STATO VENEtÒ* .
La Città di Udine forma uno de 3 Corpi Provili*
ciali del Friuli. Vi fono in cfla due ordini di Citta-
dini, Nobili, e Popolari , e da quefti formar) fi due
Configli, ad uno de* quali fi dà il titolo di Configlio
Maggiore, ed all' altro quello di Convocazione , permez*
zo de' quali fi reggono i pubblici interni affari , creanti
gli Uffizj fubalterni, e fi determinano le occorrenti de-
liberazioni. Il Configlio maggiore è formato da 150
Nobili, e da 80 Popolari : gli uni però fempre fepa*
rati dagli altri ne* porti, e nel fuffragio de' voti , quan-
tunque ambidue adunati nel medefimo luogo - Quella
apparente promifeuità di Nobili, e Popolari fu cagione
che negli anni 1740, e 1741 i Cavalieri Maltefi dell'
AlTemblea del Priorato di Venezia, e della lingua d'Ita-
lia , negafTcro ad un Nobile Udinefc V jngreflo nella
Religione , facendo quelle obbiezioni : che nella diftri-
buzione, nomina, ed elezione degli uffizj., migiùraù ,
e dignità, e gradi di maggioranza nel Configlio Udi-
nefe concorrono perfone balle, che non fono veri No-
bili; che gli uomini delle Famiglie Udinefi Nobili non
hanno fempre fifluto, nè vivono colle loro entrate ,
ne feparatamente dalla Plebe fenza ezercizio d' arie
meccanica ; che nel Configlio comporto di Nobili e
Popolari tutti concorrono ed efercitano promifeuamen-
te le cariche più diftinte che difpcnfa la Città , an-
che di Deputati, ed Àmbafciatori ; e che finalmente
Je perfone Udinefi fono oriunde da luogo , ove non è
feparazione alcuna di Nobiltà, e di Plebe. Ma i No-
bili della Città affama come comune la caufa, la fe-
cero decidere dal Configlio Grande di Malta l'anno
1750, da cui fu decifo, che non tifiti ajferta promif-
cuitas , e che perciò la Nobiltà Udinefe fofTe capace
del Cavalierato Maltefc. Vitalizia è la durazione de*
Con*
un Saggio molto ben ragionaro intorno al modo di micliorare P agri-
coltura del Friuli, il quale non foto fu premiato col (oliti onori Ac-
cademici, ma incontrò l'approvazione uniyerlale de' Letterati .
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IL FRIULI. 89
Configlieri , e non può fccglierfene più di uno per
caia ; co fi ce he taluna benché avente i requifiti, rif pet-
to a' fuoi maggiori , non vi ha l' ingreflo . Alla mor-
te di alcuno lo fletto Configlio di 230 fodituifee chi
abbia anche Irrequieti dell'età incoata di anni 30,
e della abitazione in Udine : condizione che devono
adempire anche i feudatari Caftellani »
Da quedo Configlio vengono eletti tutti gli Uffizj ;
anzi lo deflb Configlio ancora , detto Convocazione ,
che corrifponde in divcrfità di titolo a' Configli mino-
ri delle altre Città . La Convocazione pertanto è un
adunanza formata di 17 Cittadini, quindici Nobili, e
due Popolari cioè de' 7 Deputati della Città attuali ,
de* 7 predeceflòri , e de* 3 aggiunti . Ne' fuffragj di que-
lli Configli (la l'autorità di far ordini , e leggi pei
bene della Città, precedendo però ad ogni adunanza
il Luogotenente Capo di Provincia.
'Tra gli Urlìzj , o Magidrati il primario è quello de*
Deputati che fi cambia di fei in fei mefi . Sono fette
di numero quefti Deputati; 6 Nobili, fra quali indif-
penfabilmenre due Dottori, ed un Popolare . Il loro
debito principale è quello di predar giuramento di fe-
deltà al Governo in mano del Luogotenente , e pre-
servare i diritti della Città . L'altro comporto di tre
Nobili Adanti, ed un Dottore, amminidra la giurif-
dizione della Città , in quanto come Comunità ha vo-
to nel Parlamento, e giudica in prima indanza i civili
litigi d'effa, e del fuo Territorio; e fopra alcune po-
che Ville di fua particolar giurifdizione efercita anche
r autorità criminale, ma limitata: il tutto però coni'
intervento deli' aflcGòre Capitano , o fia Giudice al
Malefìcio .
Udine fu altre volte Sede Patriarcale ivi trafportata
fin dall'anno 1251 da Bertoldo Patriarcha d'Aquileja
Città didrutta , e ritenne quedo fregio fino air anno
J75I, in cui foppretfò il titolo di Patriarcato Aqui-
lejefe , fu in fua vece dabilito un Arcivefcovado nella
Città di Udine, ed uno in quella di Gorizia ; il che
av-
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« ■
) •
90 LO STATO VENETO.
avvenne in quello modo. Acquietato il Friuli dalla Re-
pubblica come fi è fcritto, reftò iìabilito Snella folen-
ne furriferita tranfazionc col Patriarca Ludovico III.
che cedendo i Patriarchi ogni ragion temporale fopra
il Friuli, poffedeflero però con mero e mirto impero
Aquileja, ed i Cartelli di S. Vito , e S. Daniele coi
loro Diftretti , ed emolumenti , eccettuati foltanto al-
cuni feudi colà lìtuati , rifervati a fe dalla Repubbli-
ca. La entrata del Patriarcato fi riduffe a 5000 Ducati
da edere sborfa ti annualmente per mezzo del Kapprcfenu li-
te Veneto dalla Camera di Udine, comprefe nella fomma
le rendite dei Diftretti ceduti. Così il Patriarca fegui-
tò a godere in tutta V eftenfione la fola giurifdizione
fpirituale di tutta la Diocclì di Aquileja, e quantunque
rifiedefle in Udine, ritenne però fempre il titolo ca-
nonico di Patriarca Aquilejenfe . Qiicfto folenne accor-
do non folo fu approvato dai Pontefice Nicolò V , V
anno 145 1, ma anche dal l'Imperadore Ferdinando III. nel
1406. Da quel tempo in poi i Patriarchi furono fem-
pre Veneziani, e per quella dotazione la Repubblica
ne acquirtò il Giuspadronato, poi confermato dalla Sede
Romana, ed i Patriarchi continuarono nel pofTc fio tem-
porale dei Territori loro accordati , fino al 1509. In varj
tempi furono poi turbati dagli Aullriaci neh" efercizio
del diritto temporale della Città e Territorio d' Aqui-
leja , il che diede motivo alle capitolazioni in Vorma-
zia nel 1521, ed a' capitoli delia pace in Bologna nel
3529, come pure alle decifioni dei Concilio di Tren-
to Tanno 1535. <P*dti atti non folo reftò aggiu-
dicato il Dominio temporale di Aquileja ai Patriarchi
reiìdenti in Udine ; ma vennero anche in erto riftabi-
liti di fatto . Nove anni dopo ne furono fpogliati
.un' altra volta dagli Àuftriact , coli' occa (Ione dell'
acquifto di Marano, tolto dai Veneziani a Pietro Stroz-
zi, che maneggiava di renderlo ai Turchi . Non più
poterono rientrarne in porterto i Patriarchi , nè per
le difpofizionrdeir Arciduca Ferdinando , nè per leliftanze
della Corte Romana; non fu però mai dagli Arcidu-
chi
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IL FRIULI* OI
chi contrattato ai Patriarchi Tcfercizio della loro giu-
rifdizione fpiritualc nella Chiefa, e Diocefì Arciduca-
le, fcnon Tanno 1627. Anzi frattanto l'acquiftato di-
ritto di eleggere, o fia nominare i Patriarchi fu con-
fermato alla Repubblica con Breve del Pontefice Giu-
lio III. nel 1552; coficchè nclcorfo de'fuccefiìvi rem-
pi efercitarono quelli la giurifdizione fpirituale anco
negli Stati Auttriaci fenza oftacoli.
Le contefe fui principio del fecolo XVII. inforte
contro degli Ufcocchi, le quali terminarono nella
guerra di Gradifca , fufeitarono la pretensone di non
ubbidire ad una Parriarca che non folle fuddito Au-
flriaco, e di fpogliarlo dell' Ecclefiattico diritto. L/Im-
peradore Ferdinando propofe ciò al Pontefice che ri-
cusò <T acconfentire ; e perciò l'anno 162$ ufcì da
Gratz una Protetta Imperiale, con cui fi ordinava che
da neflun fuddito dovelfc riconofeerfi per legittimo Pa-
triarca il Veneziano Agottin Barbarigo, fucceduto ad
Antonio Grimani, fono pena della vita, e del fifeo
ai laici , e della privazione de' Benefizi agli Ecclefia-
ftici . Durò il ditàdio quafi 30 anni finché con la fua
detterità , e buona condotta il Patriarca Giovanni
Qolfìno ricuperò quafi intieramente la giurifdizio-
ne fpirituale l'opra gli Auttriaci , vietando anche per
mezzo di Arcidiaconi la Diocefì, ed efercitandovi gli
atti tutti Vefcovili.
Dopo un Secolo fi Vegliarono le pretenfioni de-
gli Auttriaci, coficchè nel 1721 procurarono gli Arcidu-
chi la erezione di un Vefcovado in Gorizia per darlo
fofFraganeo a quello di Vienna • Il Pontefice accordò
bensì il titolo d' Arcivefcovo a quello di Vienna , ma
crear non volle il Vefcovado in Gorizia. Sotto il Pon-
tificato di Clemente XII. nel 1734. dimandò l'Impe-
ratore Carlo VI. T alternativa cella nomina al Pa-
triarcato Aquilejefe , ma cadde la pretensone, eflendo
flato femprc dai Pontefici mantenuto inviolato Tanti-
co flato del Patriarcato.
AfTunto alla S. Sede Benedetto XIV. alle iftanze de-
gli
02 LO STATO VENETO,
gli Auftriaci pensò di rimediare al difordine , eleg-
gendo, ed iftituendo un Vicario Apoftolico nella par*
te Auftriaca della Diocefi Patriarcale con carattere
Epifcopale, e titolo di qualche Chiefa in Ptrtibus In*
fidelium. Pubblicò per tanto un Breve che non fu in-
tieramente accetto alla Repubblica, la quale perciò
fece le dovute rimoftranze alle Corti Imperiale , c Pon-
tifìcia , onde non a vede efecuzione . Finalmente dopo
feria difamina delle ragioni di una pane e dell' altra
terminarono le^differenze -, Tanno 1 75 j ; e allora fu
foppreflb per fàmpre il Patriarcato. d'Aquileja, e fu-
rono in vece eretti due Arcivefcovadi , uno Veneto in
Udine , e Y altro Auftriaco in Gorizia . All' Arci*
vefeovo in Udine con Tufo del Pallio , e Croce fu-
rono affegnati per fuffraganei i Vefcovadi di Pado-
va , Vicenza , Verona , Trivigi , Ceneda , Belluno ,
Feltre, Concordia, Capodiftria, Città Nuova, Paren-
zo, e Pola. La nomina fucceffiva degli Arcivefcovi
redo confermata alla Repubblica , da cui fi decretò
dall' erario pubblico per dote della. Menfa Arcivefcovi-
le la fomma di 8316 Ducati Veneziani ,- finché ven-
ga a (legnato un fondo ftabile di rendita equivalente .
Fu però trasfufo nella Repubblica tutto ciò che per
V innanzi formava la Menfa del Patriarcato , che non
rendeva più di 5000 Ducati. Oltre di ciò fi ftabilì T
Arcivefcovo Udinefe Commendatario perpetuo della
Badia di Rofaccio , per cui deve prendere il poflefio
temporale, e la inveftitura in Venezia dal Magistrato
fopra i Feudi , predando in mano del Principe il giu-
ramento di fedeltà , a motivo delle giurifdizioni an-
neffe alla Badia , e del voto , che ha nel Parlamento
del Friuli. Fu iftituito parimente nella nuova Metropo-
litana il Capitolo con tre dignità, cioè Propofto , Pri-«
micerio, e Decano; e di 22 che prima erano i Cano-
nici di Udine furono ridotti al numero di 24; e dei
12 aggiunti fu rifervato il diritto Regio di elezione
alla Repubblica di Venezia, non meno che delle due
dignità di Primicerio, e di Decano. Degli altri Cano-
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IL FRIULI, 93
nicati c Benefizi minori fi accordò l'elezione fecondo
il interna della Cancelleria Romana , eccettuatone un
folo che per oliere (lato nella lua fondazione di giuf-
padronato laicale, e pafTato per titolo di eredità nel
Capitolo , a quefto in ogni tempo, ne fu rifervata la
collazione. La S. Sede però ottenne la libera collazio-
ne della Propofitura , dignità primaria della Cattedrale -
IllCapitolo Udinefc era riguardevole ed illuftre anche pri-
ma di quefte innovazioni , efercitando giurifdizione te-
col a re fopra due Ville , ed avendo ingreffo , e voto nel
Parlamento .
Udine da piccoli principi crebbe al grado di Città
delle più Ulnari della Lombardia. La iua origine però
quantunque incerta non lafcia di edere molto antica;
poiché è incontraftabile che il fuo nome fi trova regi-
stralo nelle carte più antiche del paefe, come uno de-
gli antichilììmi e principali Cartelli della Provincia .
D* altra parte da più di cinque Secoli ella è Città pri-
maria, c capitale del Friuli. Era tuttavia Cartello nel
, Secolo X. in cui trovafi memoria che fofle la prima
volta donato ai Patriarchi da Ottone II. o III. Im-
pcradore. Diftrutta la Città d* Aquilcja , e rendutadif-
abitata per la peflima fu a lunazione , ed aria poco faut-
ore, i Patriarchi che già cominciavano a fignoreggia-
re mTarono maflima di cambiar refidenza, e penfando
che la bella Terra di Udine, munita allora d'un Ca-
rtello pollo fuir eminenza d' un bel colle , e fituata in
fito comodo , fpaziofo , ed ameno , come centro della
Provincia, pote(Te eflere luogo adattato ai loro dife-
gni , vi trafportarono la Curia, la Corte, e la Zec-
ca, e fi pofero ad abbellirla, e dotarla di ciò che
poteva darle aria di Città Capitale d'una vafta Pro-
vincia , con intenzione di darle il nome di Nuova
jÌqHÌle}a> e farla Sede perpetua dei Patriarchi. Allora fu
divifa la Città in 4 quartieri , e ne fu perla prima vol-
ta regolato il governo, ed iftituito un formale Con-
figlio di 12 Nobili che abitavano la maggior parte
nel recinto del Cartello, e del colle, e 12 Popolari
che
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94 LO stato Veneto
clic avevano le loro abitazioni nella Terra, o fia nel
Mercato. Diftinguevafi Udine a que* tempi dentro il
recinto dellc-fue mura, in Caftello, e Mercato , c fuo-
ri aveva i fuoi borghi , a* quali perdi' erano abitati per
lo più da agricoltori, veniva talvolta attribuito il no-
me di Ville ; il die fece prendere equivoco ad alcuni
Autori , che trovando nelle antiche fcrittnre fatta
menzione ddla Villa di Udine, fi perfuafero che an-
che ne' tempi di mezzo Udine forte un femplice Vil-
laggio * Sotto il Patriarca Raimondo nel principio del
Secolo XIII. per ficurezza de* Cittadini s'incominciò
a cinger Udine con forte ed ampia muraglia ; ed a
fpefe de' Cittadini fletti fu prolèguito, e terminato in
appreflfo il lavoro, 4 e tanto crebbe ne' fufleguenti [Se-
coli il numero de 1 fuoi abitanti , e la ricchezza della
Città , che fuampliata la fua eftenfione fino a 5 mi-
glia Italiane in circuito: eftenfionc che conferva an-
che al prefente.
x. // Fuggimento di Portogtuaro «
* « •
Non ha nel fuo Diftretto che una fola Villa , ed è
governato da un Patrizio Veneto col titolo di Pode-
ltà . Il numero della popolazione di quefto Diftretto
afeende a circa 4000 abitanti . Confina colte Lagune ,
e Paludi di Caorle , Diftretto del Dogado . Si no-
tino :
I* PoRTOGRUARO , Città piccola, in cui rifiede il
Vefcovo di Concordia, ed il Rapprefentante Veneto .
La Città è fituata fui fiume Lemene ove riceve le ac-
que del fiumicello Regkcna . Quefto fiume fu conofeiu-
to dagli antichi fotto il nome di Romatinm major, e
perciò la Città latinamente chiamati Portut Romatinus -
Il fiume è navigabile dalle fue foci fino alla Città, e
in e(To s' imbarcano i prodotti della Provincia , e le
merci che vengono dalla Germania per Venezia ; e
quindi è, che i Tedefchi vi hanno un Fumico. La
Città non ha più di un miglio di Lgiro, ed è poco
abitata, a motivo della fua aria renduta pefante, e
mal
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Il f k i i" i. t . 9$
mal fana dalle vicine Lagune di Caorle. E però ben
fabbricata, e vi fono de' Monafterj d' uomini ^ e di
donne con un Seminario di Chierici, [con altre pub-
bliche fabbriche non spregevoli . li Rapprcfentante
Veneziano che vi rifiede, rende ragione unitamente ad
alcuni Giudici creati 'dal Configlio della Città, con
l' appellazione nelle caufe civili al Capo di Provincia,
e nelle criminali maggiori ai Tribunali competenti
della Dominante. La Città ha il fuo Statuto munì-
cipale ftampato, fecondo cui vien governata, ed il fuo
Configlio ha voto nel Parlamento del Friuli . Nacque
in quefta Città il celebre Giulio Camillo Delminio ,
noto abbaftanza per le varie fue Opere pubblicate con
le ftampe.
2. Concordia, Città diftrutta un folo miglio dittan-
te da Portogruaro. Fu anticamente Città celebre della Ve*
nezia ; ma poiché fu rovinata da Attila, i fuoi abi-
tanti ritiratifi nelle vicine Lagune vi fondarono la Cit-
tà di Caorle, nè mai più fi prefero penderò di rial-
zarla dalle fue rovine* E* fituata anch' cfla fui fiume
Lemene a Ponente; e quantunque la Sede Epifcopale
antichiflima di quefta Città fia (tata trasferita in quel-
la di Portogruaro, pure il Vefcovo ritiene canonica-
mente il titolo di Vefcovo di Concordia. Suflìfte tut-
tavia la fua antica Cattedrale ove fi conferva un pie-
col teforo di antichità, e di preziofe reliquie; e dalle
mine della Città molte volte fono diflotterrate iscri-
zioni , urne, monete, lucerne, e molti altri monu-
menti di antichità, ed avanzi della fua grandezza. II
Vefcovo di Concordia ha voto nel Parlamento , e
porta il titolo di Conte, e di Marchefe avendo giu-
fifdizione temporale fopra alcuni Cartelli , e Ville ,
come appretto vedrafli.
■
3. Il F^cggimento di Pordenone.
Contiene cinque Ville , e fendei! fra la Meduna
e la Livenza, e confina col Trivigiano. Viene gover-
na-
o6 LO STATO VENITO
nato da un Patrizio Veneto col titolo di Provedito-
re, e Capitano. E' bagnato particolarmente dal hu-
micello Noncello , anticamente Naont, ed in tutto il
Diftretto abbondano forgenti d'acque limpide, e dol-
ci, che producono pefei d'ottima qualità. Il terreno
delle fue campagne è molto fertile, e l'aria vi è pur-
gata, e falubre. Qucfto Diftretto fi governa con to-
tale feparazione dalla Patria del Friuli; ma è, però
fubordinato al Capo di Provincia. Si noti:
Pordenone in lat. Portus Naonis , piccola Città
fituata fui fiume Noncello , capace di navigazione , e
che perciò mantiene un commercio continuo, e mol-
to utile fra la Città, e la Dominante , pattando le
barche dal Noncello nella Livenza , e da quella alle
Lagune per mezzo di canali di comunicazione della
Piave, e del Sile. La Città è ben fabbricata tanto al
di dentro delle mura , quanto al di fuori . Ha un bel
Duomo, dall' architettura Gotica ridotto alla moderna
flruttura , un Monaftero di Monache , patiate pochi an-
ni fa ad abitare il Convento foppreffo de' Domenica-
ni , uno pure fopprefTo di Conventuali ; e quello de'
Cappuccini che tuttavia l'urti! te è limato fuori della
Città. Vi fi trovano molti edifìzj in cui fi lavora il
rame eccellentemente, ed altri vene fono per la fab-
brica della Carta, che riefee aliai buona e (ina, la-
vora ndofene pure di quel genere , che nel dolce color
ceruleo imita la carta Olandefe, e fi fpaccia per tut-
to il Friuli , e fi fpedifee alla Città Dominante .
La Città è molto popolata , ed i fuoi abitanti fono
dediti al traffico più degli altri del Friuli. Pordenone
e confiderabile altresì per elfere fiata la patria, non
folamente di molti uomini illuftri nella Letteratura,
tra* quali fi diftinfero i Rorarj, un ramo degli Amai-
tei , il Cardinal Mantica , ed il B. Odorico ; ma del
celebre pittore ancora Giannantonio Licinio , o Regillo
detto comunemente il Pordenone , del cui eccellente
pennello, particolarmente nel Duomo > fi confervano
varie teftimonianze . Ebbe il Pordenone perluoi dìfee-
IL FRIULI. 97
poli Giannantonio Licino fuo nipote detto anche Sac-
chienfe , e Pomponio Amalteo fuo genero, che riu^
icirono eccellenti nella Pittura, e fecero molto onore
al loro Maeftro . Pordenone ha i fuoi proprj Statuti
municipali, fecondo i quali vien governato. Il Confi-
glio della Città è comporto di 16 ballotanti, lo del
Corpo Nobile, c 6 del Popolare. Da quefto oltre va-
rj altri Urfizj minori , vengono eletti due Magiftrati,
uno col titolo di Podeftà, e 1* altro comporto di 3 Giu-
dici; e quelli uniti al Podeftà efercitano la giurifdizione
civile, e criminale in prima iftanza con appellazione
al Rapprefentante Veneto, il quale come Proveditore
preflede al governo civile , e criminale della Città , e
del fuo Ditiretto ; ma come Capitano fa altresì le
veci di Camarlingo foprantcndendo alla pubblica Caf-
fa del Principato .
L'origine di quefta Città è totalmente incerta, ne
di ella trovafi fatta menzione, o nelle Storie Roma-
ne y o da' Geografi antichi. Da ciò prefero argomen-
to alcuni di fupporla molto antica , non trovandoli
memoria della fua prima fondazione ; ma perchè ap-
punto mancano notizie d'Autori accreditati intorno
allo flato di quefta Città, prima della venuta in Ita-
lia degli Unni , e de' Longobardi , conviene quindi
credere che non fotte pe ranco fiata fondata . Imper-
ciocché fe avelie avuto in quel tempo qualche for-
ta di grandezza, o di nome, per cuiaveffe potuto me-
ritare l'attenzione degli Storici, avrebbe già corfa la
forte delle altre Terre confiderabili della Provincia,
cioè quella delle rovine, e della dillruzione : del che
apparir dovrebbe anche oggidì qualche veftigio, il qua-
le non fol di prefente, ma neppure negli antecedenti
fecoli fi vedeva. L'opinione più probabile, pertanto è
quella che fuppone fortuita V origine di quefta Città ,
dall'unione di alquanti barcaiuoli , che ritrovato un
alveo opportuno nel fiume Naone per ricetto delle lo-
ro barche , prefero rifoluzione di dar ivi ferma fede
anche alle loro Famiglie , fabbricando predo V argine
Italia . G alca-
pi LO STATO VEGETÒ.
alcune cafe d'una ftruttura proporzionata alla loro cori-
dizione, le quali ancora fufliftono con poca mutazio-
ne; racchiudendo una piazza triangolare di pocaeftcn-
fione fuori di cui avvi la Chiefa Parrocchiale di S.
Marco , che può fupporfi la prima fabbricata ad ufo
degli Umzj facri, tuttoché oggidì totalmente trasfor-
mata, e ridotta a quella miglior condizione, che efi-
gono i tempi prefenti . Ne l' eflenfione delle altre adia-
cenze unite a queflo primo ricetto muover pofibno à
credere Pordenone di più antica origine ; poiché ed il
ponte di pietra fopra il fiume, e la lunga flrada che
forma il corpo del paefe con buone fabbriche, che fi
vedono lateralmente pofte , ed il lungo borgo di S.
Giovanni , fono incrementi che fi aggiunfero a poco
a poco, e che non devono confiderai più antichi di
qualche fecolo, attefo la ftrtittura delle fabbriche an-
che più vecchie , che apparentemente non moftrano
aver avuta la fondazione prima del Secolo XIV. Per-
ciò ragionevolmente fi polfono attribuire a Pordenone
due flati : uno dalla fua origine fotto gli ultimi Du-
chi Longobardi , o poco dopo di Carlo Magno fino
ad Alberto primo Arciduca d'Auftria, cioè dall' Vili,
fino al XIII. Secolo; e l'altro da Alberto fino ai no-
flri giorni . Il primo flato alquanto baffo , e che po-
teva appena far meritare a Pordenone il nome digrò£
fo Villaggio; l'altro un poco più reputatole che an-
dò aumentandofi , e di fama , e di abitatori per T im-
portanza del fito, (coperto profìcuo da* fuoi pofTeffori
a motivo del porto , e del commercio colle vicine La-
gune di Venezia, che lo rendettero meritevole in pro-
creilo di que' privilegi che vengono enunziati dallo
Statuto municipale.
Del bado flato di quefta Città ne' fuoi primi
tempi , è indizio una rafia o contribuzione di cer-
ta fomma di danaro per ogni cafa , la quale chia-
mali Spinaddy a motivo che anticamente il danaro v e-
niva impiegato in tante carra di fpine, che fervi vano
d'anno in anno per formare il ricinto, di Pordenone
•
)gle
IL FRIULI. Q$
iil luogo di muri, per una difefa piut tolto immagina-
ria , che reale contro i malviventi , é fuorufciti . Cer-
tamente fin dall'anno tiól nell'atto di pofleflo, che
prefe di Pordenone il Podeftà di Sacile a nome del
Patriarca Raimondo , non viene chiamato con altro
nome che di Villa , e Porto , o fia ftaziónc per le
barche. Il Caftcllo che ora ferve d'abitazione aiRap*
prefentanti Veneziani, non fi fente nominato che nel
1291 nel primo privilegio conceduto alla Comunità
da Alberto I. Arciduca d'Auftria , in cui per la pri-
ma volta parimente vien dato a Pordenone il titolò
di Terra, e non più quello di Villa com'era prima
chiamato. Continuò Pordenone fotto il dominio Au-
ftriaco, e fu talvolta da quella Corte chiamato col
titolo di Città , Civitatis j & Rei public* noftr* Portus
Naonis ; ma falfamente poi dal Buccel ino nella fuaJtt-
tnatographia Germanie vien porto alla pari Con quegli
Stati, quorum Domini font Principe! , aut Principibus
pàrts : propofizione che puòefler vera rifpetto ai Prin-
cipati , ed alle Città libere dell' Impero , che non ri-
conofeono fe non V alto dominio dell* Imperadore ,
fenza che alcun fuo Rapprefentante eferciti verun atto
giurifdizionale rielle loro Città, e Diftretti; non mai
però fi poteva appropriare a quella Comunità , i cui
Magiftrati nazionali erano foggetti in appellazione a*
Capitani Auftriaci ivi refidenti, ed hanno avuti in ogni
tempo tutti li caratteri di veri fudditi.
I titoli dati a vicenda dagli Arciduchi d' Auftria a
Pordenone, erano dettati dalle circoftanze, fecondo-
chè volevano rcnderfi benevoli per qualche loro parti-
colare premura quelli abitanti, ficcome è folito ufa*
-re ogni Governo verfò qualche Terra del fuo Stato;
ma (Time quando é in caio di dimandarle qualche fuf-
fìdio , o qualche impreftanza per la guerra . Non fi
vede però Diploma , ne Decreto che dichiari efpre(Ta-
mente Pordenone Città . Federigo Arciduca d' Auftria
nel 1435» * Federigo Imperatore l'anno i486 lachia-
G l mano
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lOO LO STATO VENETO,
piano Città j e Maflimiliano nel 1494 Comune, c tre-
dici anni dopo la nomina Terra .
L'anno J509 pafsò Pordenone fotto il Dominio
Veneto per volontaria dedizione de' fuoi abitanti, al
quale fu aflìcuraro nella Tregua diVormazia, e mag-
giormente nella pace di Bologna l'anno 1529. Fu poi
conceduto in feudo dalla Repubblica ad un fuo famo-
fo Generale detto Bartolommeo Liviano , o Aiviano ,
morto il quale nel 1537 ritornò la Città col fuo Di-
fretto ali 1 immediato Dominio della Repubblica , la
quale non gli concedette maiefpreflamente il titolo di
Città, che noi le abbiamo dato foltanto in fenfo, e
termine geografico.
La Comunità di Pordenone non ha ingreiTo , nò
voto nel Parlamento, ,
4. Il B^eggimento di Saci/e.
Confina a Levante con quello di Pordenone, ed a
Ponente col Coneglianefe , o Diocefi di Ceneda . Com-
prende oltre la Città 14 Ville, con un Diftretto fer-
tili il imo di grani , e vini delicati , ed affai popolato «
Al governo di quefto Diftretto prefiede un Patrizio
Veneziano col titolo di Podeftà e Capitano . Sì
noti:
Sacile, piccola Città capitale del Diftretto, fìtua-
ta fui fiume Livenza , che placidamente vi feorre per
mezzo con acque chiare, e perenni, e la provede di
ottimi pefei abbondevolmente . La Città ebbe incre-
. mento e polizia fotto il governo de* Patriarchi d' AquU
leja, i quali inviavano a reggerla un Capitano, che
eleggeva il Podeftà, e qucfti infieme con cinque Con-
foli della Terra a nini ini lira va no la ragione civile , e
criminale, foggetti però in appellazione al Capitano.
Aveva eflà due Configli, uno detto di Credenza , e 1*
altro Maggiori . Tutte le ordinazioni o Leggi deter-
minavano però dall' Univcrfità del popolo col nome di
Con-
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IL FRIULI. lóf
Coricione > tiiì prefiedeva il Capitano ; ed erano poi au-
torizzate dai Patriarchi , a* quali era permetto di
appellare le fentenze del Capitano * Vi erano pa-
rimente alcuni altri uffizj minori , tutti eletti dal-
la! Conclone , di cui non trovali più memoria do-
po Tanno 1404. La Città di Sacile fi collegò colla
Repubblica di Venezia Tanno 141 1, e nel 1419 vo-
lontariamente ne divenne fuddita : dal qual tempo s'
inviò un Patrizio Veneto a governarla, e le fu per-
metto il confervare le fue antiche confuetudini. Il
titolo di Città formalmente non fu mai decretato a
Sacile dalla Repubblica ; ma il fuo (tato pre l'ente è
tale, che può competere con altre mediocri Città del-
lo Stato Veneto. Vi fono molte belle fabbriche sì pub-
bliche, come private;, e vi fi trova un Convento di
Cappuccini .
Il Configlio della Città elegge due Proveditori , che
fono a parte del governo civile, e criminale} e per-
ciò la Comunità di Sacile ha ingrefTo , e voto nel Par-
lamento.
Vanta Sacile alcuni uomini illufori per Lettere; ma
flngolarmente fi pregia di aver dato la nafeita ai tre
celebri Fratelli Amaltei , che fiorirono nel fedicefi-
mo fecolo.
» Reggimento di Càncvcn
È' fituato a Settentrione di quello di Sacilé * a cui
fu in altri tempi incorporato; ma per decreto del Go-
verno fu refo indipendente, e feparato Tanno 1550 j
in cui ottene anche di edere governato da un Patri-
zio Veneto . Il Diftretto abbraccia 5 Villaggi; ed i
vini che fi fanno nelle rive de fuoi colli fono de'
più fquifiti e dilicati. Confina da Ponente col Cene-
defe* ecolSerravallefe; Diltretti foggetti al Reggimen-
to Coneglianefe . Si noti .*
Caneva , Terra capitale del Diftretto , e refidenza
dal Podeftà Veneziano, che abita nel Cartello fabbri-
G 3 cato
lOt JLO S TATO VENETO.
cato fopra di un colle . Il Borgo inferiore è abitato
da povera gente, e da contadini per la maggior par-
te, il fuo Rapprcfen tante giudica nel civile e nel cri-
minale, con T appellazione ai Tribunali della Dominan-
te. La Comunità non è obbligata alle fazioni rurali;
ma folo a quelle delle altre Comunità, ed ha ingof-
fo e voto nel Parlamento,
6, II Fuggimmo della Cbiufa.
Confate in un Forte confiderabile chiamato la Cbiu*
fa di Venzane , che vien cuiìodito da un Caflellano Pa-
trizio Veneto con piccolo prefidio , e con fubord inazione
al Capo di Provincia Luogotenente di Udine . E fitua-
to fopra la più comoda ftrada , o paflò che fra l'Al-
pi apre comunicazione tra il Friuli , e la vicina Ger-
mania , a Ponente del torrente Fella; ed è uno de'
luoghi più importanti , come frontiera della Provin-
cia, e del Dominio Veneto . Poco fopra la Chiufa
yerfo Settentrione trovafi il Borgo di Pontieba , il
cjuale divide il Friuli dalla Carintia , e lo Stato Ve-
neto dall' Auflriaco , in modo che la metà inferiore
del Borgo chiamafi Pontieba Veneta , e la fupcriore
Pontieba Imperiale , feparati dal fiume Fella, fopra del
quale avvi un ponte la metà Auflriaco , e la metà
Veneziano , colle rifpettive infegne dei due Dominj .
Ad onta di quefta gran vicinanza però è olTervabiie
<ofa, che quelli due luoghi confcrvano perfettamente
la diverfità dei caratteri dell* due nazioni; ravvifan-
dofi in ognuno molto bene sì nella favella , e nel mo-
do di fabbricare, come nelle maniere , e ne' coftumi
del vivere, quanto fieno diverfi gli abitanti della Pon-
tieba Veneta, da quelli della Pontieba Auflriaca .
I DI-
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IL FRIULI* 10}
I DISTRETTI FEUDALI
Comprendono
■
I. Le Badie , e Giurt [dizioni EccUfiaflicbe .
Sono que' Feudi che pofleggono i Prelati, gli Ab-
bari, i Capitoli delle Cattedrali, ed alcuni Monade*
rj di Monache più intigni, i quali perciò hanno voto
nel Parlamento generale del Friuli , Fra quefti i fe-
guenti fono i più con fiderai): li .
I. Seftoy Terra grofla, fede d'una Badia fondata fin
dall'anno jói. da Erfone, Antone, e Marco frarel-
Ji, d' illuftre , e ricca Famiglia Longobarda, i quali
fecero fabbricare due Monafterj , uno fulle rive del
fiumiceilo , chiamato allora Ebdago , ed ora Regbena ,
in un luogo nominato appunto Sejlo , per la iua di-
ftanza di miglia fei dalla Città di Concordia ; V
altro in riva al fiume Torre in un luogo chiamato
Salto , circa fei miglia lontano da Cividale . Il primo
fu aflegnato allora a' Monaci di S. Benedetto, il fe-
condo alle Monache dello ftefiò inftituto, fra le qua-
li fi confano a Dio la fterfa Piltrude madre de' tre
Juddetti fratelli fondatori . Furono cedute da loro a*
Monafterj antidetti rendite confiderabili , affinchè go-
dute fofiero per metà da ambidue , fotto il governo
dell'Abbate, che foio ad ambidue dovea prefiedere.
Moltiflime altre donazioni generofiflìme furono poi
fatte a quefta Badia , e da Adeichifio figliuolo del
Re Defiderio , e dal Duca Maflelione lucceflbre di
Ruodgando, e da altri Principi, e privati : a tal che
po(fedeva fin da que' primi tempi più di cinquanta
Caftelli . Stenden la fua giurifdizioae fopra venti-
quattro Ville, e comprende circa 4000 abitanti. Ora
quella Badia è ridotta in Commenda.
2. Rofazzo detto da' Friulani Rofaccis anticamente
Badia, ora ridotta in Commenda perpetua degli Ar-
«ivefeovi d'Udine . E fituata fra i torrenti Natifo-
G 4 r,e,
Io4 LO STATO VENETO
ne , e Corno , e comprende tre Colli , ed otto Villag*
gi nel piano, che confinano col Territorio di Civida-
le , e col Contado di Gorizia, abitati da circa 2000
perfonc . Fu quefta Badia fondata dal Patriarca d'
Aquilejà Enrico tra 1' anno 1077, e Tanno 1084,
in cui paSsò di quefta vita . All'ingrandimento di eS-
fa , che fu molto ben provveduta da Enrico , aflaif-
fimo contribuì pochi anni dopo il Patriarca Voldari-
co, non folamente augnandole confiderabili rendite *
ma chiamando al governo di efla i Monaci Benedet-
tini, tra 1 quali fu creato primo Abbate Geroldo. Eftin-
ta la Famiglia de* Duchi di Cadmia, dalla quale di-
scendeva Voldarico, fu prefa in protezione quefta Ba-
dia da' Conti di Gorizia, tra' quali Arrigo circa la
metà del dodicefìmo fecolo le fece molte donazioni .
DelT affetto ch'ebbero verfo quello Sacro luogo i Con-
ti di Gorizia fono un ben chiaro teftimonio le loro
fepolture, che ivi fi vedono ancora jn una Cappella
della Chiefa ; anzi Sappiamo eh' effondo morti in Trivigi ,
ed ivi ftati Seppelliti il Co: Arrigo Vicario Imperiate
di quella Città, ed il di lui figliuolo Giovanni , fu-
rono da Giliardo Abbate di Roiazzo fatti drfleppellirtf
i lor cadaveri , e fattili trafportare alla Sua Badia ,
gli fece Seppellire cogli altri loro Antenati nella Cap-
pella Suddetta.
3. Moggio, Luogo Situato a Ponente del Torren-
te Fella , e Sede d' una Badia ridotta di preScn-
te in Commenda . Fu inftituita da Chezzellino
Conte Palatino l'anno J084, nel quale avendo ftabi-
lito di parlar a vifitare i Santi luoghi di Paleft ina , or-
dinò con Suo teftamento, che dal Patriarca Federigo
fuo congiunto nel Suo Caftello di Moggio, detto in
lingua Schiava Mofniz, SofTe eretto unMoniftero, la-
feiando per Softentaraento de' Monaci tuttociò eh' egli
pofTedeva in que' contorni. Fu eSeguita la volontà di
Chezzellino dal Patriarca Voldarico SuccefTorc di Fe-
derigo , avendo quefti occupata la Sede Patriarcale d*
Aquileja un anno Solo ; ma fu neceflariamente cSegui-
r
I
* _ _. — I
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IL fRIOLI, 10$
ta alquanto più tardi, attefo le vicende già note delle
guerré , e de* tumulti di que* tempi ; ed Andrea Ve-
fcovo di Città Nuova , con la facoltà datagli da Vol-
darico , confacrò la nuova Gliela di Moggio V anno
1219. Quello Patriarca non {blamente aiTegnò al Mo-
naftero di Moggio le rendite lafciate da Chczzellino,
ma gli donò egli pure moltiftimi beni , a' quali poi da
moltiflimi altri ragguardevoli perfon aggi furono aggiun-
ti diverti legati , che rendettero quella Badia una
delle più conliderabili della Provincia.
4. Sumaga^ Badia fituata parimente fui fiume Reghe-
tia, ora ridotta in Commenda. Ilfuo piccolo Diftrctto
confina col Reggimento di Portogruaro , ed ha fotto
la fua giurifdizione tre foli Villaggi abitati da circa
600 pedone.
5. CvrdovatOy Cartello fituato a Levante del fiume
Lemene pofteduto in Fèudo dal Vefcovo di Concor-
dia, il quale ha pure le giurifdizioni del Cartello di
Medimo^ e di altri ventidue Villaggi popolati da circa
tfooo abitanti . Ivi efifte un Convento di Domenica-
ni, ed un Palazzo del Vefcovo.
Gli altri Feudatari Ecclefiaftici fono il Capitolo d*
Aquilcja che poflìede nel Dominio Veneto diciotto
Villaggi ; ed a quefto Capitolo furono unite la Badia
di Beligna, fondata dal Patriarca d'Aquileja Peregri-
no Tanno 11 33. e la Giurifdizione del Propollo diS.
Stefano . Il Monartero delle Monache in Aquileja ha
giurifdiziune anch' erto fopra 8 Villaggi nel Domi-
nio Veneto , ed aveva una volta voto nel Parla-
mento .
105 LO STATO V ENETO,
%. Le Caftellanie ch'entrano nel
Parlamento.
Sono Diftrettl poflèduti da Famiglie Nobili , che
perciò hanno ingreflb e voto nel Parlamento . Qua-
rantacinque fono le linee delle Famiglie eh 1 entrano
in erto . Taluna poftìede più feudi , che formano al-
trettanti Diftretti fparfi nella Provincia, e taluna al
contrario poflìede un Diftretto folo, benché divifa in
molti rami; coficchè non uno folo e il Feudatario
del Diftretto , ma varj che chiamanfi Conforti del Fen-
do , I più conftderabili fono i feguenti :
1. Porzia y e Brugnera , due Cartelli dei Conti di
quefto nome , i quali hanno la giurifdixione fopra zi
Villaggio con circa 7000 abitanti . Porzia è il luogo
più conftderabile , e retta finiate fra le due piccole
Città di Sacile , e Pordenone : Brugnera e porta fulla
fponda orientale della JLivenza . I Conti di Porzia fu-
rono un tempo Àvogari , o difenfori del Vefcovado
Ccnedefe ; e da quefta illuftre Famiglia ufcì il rino-
mato Letterato Co: Jacopo, ed il Cardinale Leandro
morto nel 1740.
2. Prata, Cartello fiutato fra la Livenza ed il Non-
cello. I fuoi Conti cftendono la loro giurifdiz ione fo-
pra 32 Villaggi con arca 5000 abitanti.
3. Poicenigo § antico e popolato Gattello vicino ai
monti, ed alle forgenti della Livenza, appartiene ai
Conti di quefto nome, la cui giurifdizione fi eftende
fopra un altro Cartello ed 8 Villaggi con circa 3000
abitanti. Quivi fi pefeano trote , e lamprede molto
f^uifite, ed il fuo Diftretto è il più fertile di feta di
tutto il Friuli , perchè fi coltivano con grand' atten-
zione i geIG per nutrimento de* bachi che la produ-
cono . Eravi una volta un bel Monafterodi PP. Mi-
nori Oflervanti ora foppreflò .
4. Sfilimbergo , grande e popolato Cartello fituato
fulla
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IL FRIULI, '107
fulla fponda occidentale del Tagliamento nel centro
della Provincia. I Feudatari Conforti di quello nome
hanno la giurifdizione di quella Terra , e di villaggi
ventuno abitati da circa 6000 abitanti .
5. Valvafone , Cartello fituato vicino al Tagliamcn-
fuir-antichjlfima via che conduce a Udine, fabbricata
dal Confole T. Quinzio Flaminio , I" anno dell' Era
volgare 123. (per ciò da prima detta Flaminia , poi
per efferfi alzata fopra delle altre Iliade vicine, chia-
mata Via di Levada) fi tiene eflcre flato fondato da
Volzonio , o Volufanio , che ivi condufle una colonia
Romana ; e perciò da lui il luogo denominolTì Volva-
fone, poi Valvafone. Quello Cartello di Valvafone è
un Feudo antichiflimo de' Signori Conti di Cuccagna,
divifi in varj Rami . Stendono i Conti di Valvafone
la loro giurifdizione fopra dieci Villaggi, oltre il Ca-
rtello della Frata fituato fra il Lemcne, e il Taglia-
vento, in poca diftanza da Portogruaro , Da quella
nobiliflìma Famiglia tifarono molti perfonaggi illuftri
per valor militare, e per Lettere, e tra quelli è rino-
mato abbaftanza per le Tue opere rtarapate il Co;
Erafmo di Valvafone.
6. Feudi de Savorgnani dello Scaglione , comprendono
3 Cartelli con 39 Viliaggi abitati da circa 17000 per-
ione, per li quali i Conti di Savorgnano dello Sca-
glione hanno voto nel Parlamento. Sono però anche
aggregati alla Nobiltà patrizia Veneziana; ed oltre di
tutto ciò pofleggono altri Feudi confiderabili fmem-
brati dalla Patria del Friuli, cioè che non danno vo-
to , ne ingreffo al Parlamento . I Cartelli più confi-
derabili fono;
Ofopo, antichiflimo Cartello, e fortiflìmo per natu-
ra , eflendo porto fopra un monte a Levante del Ta-
gliamelo , alto dal piano 60 patti , tagliato , e feo-
icefo. Vi fi afeende per una comoda ftrada difefa da
divedi fianchi cavati nel fatto. L'ampiezza, e circui-
to di quella fortezza è di un miglio d' Italia, e 80
parti nella fommità, la quale c pian* , con piazze va-
ile, e
loS LO" STATO VENET6
fi e , c capaci di buon prefidio. Quella è la ptim&
porta de' monti del Friuli, ed è tanto vantaggiofa-
mente fituata , che per poco che fotte difefa riulci-
rebbe facilmente inefpugnabile .
Pinzano , è un altro antico Caftello non però forte ,
ed è fituato poche miglia dittante da Ofopo a Ponen-
te del Tagliamcnto >
Ariis è fituato in parte molto lontana dai due pre-
cedenti Cartelli, ed è luogo di poco conto, pofto a
Levante del torrente Stella fulla pianura verfo le La-
gune di Marano *
7. Tercento è un Caftello , fituato alla fpon-
da Occidentale del torrente Torre poche miglia lonta-
no dalla ftrada di Germania. I Giurifdicenti di quello
Caftello, e di quello di Porpetto unito, hanno fotto
di loro 18 Villaggi nel monte, e nel piano con cir-
ca 4000 abitanti*
8. Cuccagna > Zucco, tPartiflagnOi 3 Cartelli antichi,
i cui Feudatari hanno giurifdizione fopra 22 Villaggi
abitati da circa 300 perfone* Oltre di ciò poffeggono
con quelli della Fratina le Ville di Borognin, e di
Bando appretto il Tagli a mento . Zucco è un cartello
rovinato, vicino al quale nafee il torrente Molina i
che fi fcarica nel Natifone. Partiftagno e Cuccagna
fono Villaggi poco diftanti dal medefimo torrente, e
tutti confinami col Territòrio di Cividale.
9. Codroipo, Feudo dei Conti di Zogliaco * è una
non picciola Terra a Ponente dei torrente Stella fulla
via di Germania * Vicino a qùefta è la Villa di Per-
fereanQ » in cui le delizie dei Conti Manini Patrizj Ve-
neti originari del Friuli fono degne di qualunque gran
Principe.
] o. Gli altri Feudi che hanno voto nel Parlamen-
to fono : Arcano con 2 Ville , Villalta con 5 Ville ,
Caporiacco con 1 Villa, Bruzzacco con 5 Ville , Sbro-
iavacca con 3 Ville , Fratina con 7 Ville , Torre con
j Villa, Maniago con 3 Ville, Salvarolo con 3 Ville,
Mont creale con 2 Ville, Zoppala con 3 Ville, Porzio-
ne
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IL FRIULI. lop
ne con 2 Ville, Panigai con 3 Ville, Pr ampere con 2
Ville , Attimis con 5 Ville , Pers con 2 Ville , Mo~
ruzzo con 1 Villa , Cufano con 3 piccole Ville , Fon-
tana buona con 1 Villa , Toppo con 1 Villa , Varino di
[opra e di /otto con 5 Ville , Savorgnano con 1 Villa ,
Ragogna con 1 Villa, Soffumbtrgo con 7 piccole Ville .
3. Le Comunità Feudali eh* entrano
nel Parlamento*
Sono que* Diftretti , al governo de* quali non pre-
cede alcun Rapprefentante Veneto; ma bensì, o le
Comunità medefime fi eleggono i proprj Magiftrati ,
e fi governano da fe ftefle, oppure fono governate da
un Capitano feudale; ma nondimeno le Comunità fo-
le , e non i Feudatari hanno ingreflo, e voce nel
Parlamento. Sono quefte oltre la già nominata di
Udine :
1. Gemona^ Terra nobile antica, e patria di mol-
te Famiglie illufori Friulane. E' fituata a Levante del
Tagliamento fopra un colle fulla via regia che con-
duce in Germania. Il luogo è ben fabbricato, e la
fua Chiefa parrocchiale maeltofa , e ricca , è governata da
un Arciprete che per dignità , e per rendite è uno de* prima- *
rj della Provincia. Gli antichi Patriarchi l'onoraro-
no!, ed arricchirono affai, e nel fuo Archivio fi con-
fervano moltiffime belle ed antiche memorie. Ha un
Convento di Cappuccini ed uno di Monache con un
Ofpedale. Ebbe un tempo un Cartello {opra un mon-
te ; ma oggidì è diftrutto intieramente , e folo fe ne
veggono gli avanzi.
Il fuo Diftretto contiene 2 Villaggi; e tutta la po-
polazione afeende a circa 2000 abitanti . Le fue cam-
pagne fono di un terreno fertile in ogni qualità di
prodotti . In quefta Terra fi fermano le merci che di
Germania pattano al Fornico di Venezia; e però in
effa ma; tengono un Agente rtipendiato i Mércanti
Tvc!cfcV . Fu f uftrata Gemona con molta erudi-
zio-
ÌÌO IO STATO VENETÒ.
zione dal Chiarimmo Sig. Gian-Giufeppc Liruti nelle
lue Memorie di Gemona antica pubblicate Tanno 1771 .
1. Venzjont lunato alcune miglia a Settentrione di
Gemona è una Terra circondata da montagne àhiflì-
me, e bagnata dal torrente Venzonefca. Quefto luogo
con altri vicini appartenne Un tempo ai Signori di
Meli , dai quali fa venduto col confenfo del Parnar-
ca Raimondó ai Duchi di Cariritia , clic ne prefero I"
inveftitura Patriarcale Tanno 12S8; il che fu pofeia
occafione di guerre, finché pafsò in Dominio lìabile
della Repubblica di Venezia. La Comunità è padrona
de' fuoi Dazj , ed ivi fi fifeuote la gabella detta la
Muda, che rende alla Camera Fifcale di Udine circa
4000 Ducati all'anno. Nel fuo Diftretto fono com-
prefe 4 Ville con circa 3000 abitanti comprefivi quel-
li della Terra;
3. Fagagnx, Terra nobile capitale di un Diftretto,-
che contiene 16 Villaggi con circa 5000 abitanti. E'
frtuata in luogo ameno a piè dei colli 7 miglia a Po-
nente di Udine. Sopra ur/o de' colli, che fopraftanno ,
alla Terra verfo Settentrione è fituato un antico Ca-
mello ora diroccato, é v*c pùre la Chiefa * c poche
abitazioni di contadini; ma vi fi veggono le veftigia
della fua rriaggiore grandezza sì nel piano, come nel
monte. Crede fi che fia luogo antichifliriio nella Pro-
vincia, e che traefle il nome dalla Famiglia Romana
de* Fannj : il che però non è certo . Nel Secolo X.
era Cartello illuftre, ed uno di quelli che da Otto-
ne III. furono donati .il Patriarca Rodoaldo. E à go-
vernata da Giudici eletti dal Configlió della Comuni-
tà, i quali con T intervento di un Giudice della Ga-
li aldi. 1 , ora paflata in titolo di Contea, hanno auto-
rità Civile e Criminale, con appellazione al Capo di
Provincia . La gitirifdizione del Diftretto viene rap-
prefenrata da molti Giusdicenti , che fi chiamano i
Nobili di Favavna .
4. AvjanO) Cartello antico fituato nei confini della
Provincia verfo il B.-Hunefe , fabbricato fopra di un
col-
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IL FRIULI* itti
colle alla falda di un ahi fi uno monte detto Ài. Cà*
vallo , che fepara il Belluncfe dal Friuli . Il fuo Di-
ftretto è comporto da 17 Villaggi con circa 6000 abi-
tanti . La Terra però non è molto popolata , ed è
una delle Comunità con Gaftaldia della provincia ; t
perciò ha voce nel Parlamento generale . La fua giu-
rifdiziohe colla Gaftaldia medcfima èpaflata nella Fa-
miglia Gabrieli Patrizia Veneta , che vi tiene un Ca-
p ; tano con autorità Civile , e Criminale, con appella*
z'ione al Capo di Provincia. La Comunità è divifa in
il Contrade, comprefc nel numero adeguato delle
Ville del fuo Diftretto , che propriamente fono fol-
ta nto cinque;
5. Meduna , Terra firuata a Ponente del fiume che
porta il fuo nome, e che poco lontano fi (carica nel*
La Livenza . Il fuo Diftretro è comporto di 14 Vil-
laggi con circa 4000 abitanti . La Comunità ha voto
nel Parlamento; ma la Terra col Diftretto è governa-
ta da un Capitano poftovi dai Giurifdiccnti , cheam-
ininiftra la Giuftizia unitamente ai Giudici eletti dal-
la Comunità *
i
4. I Feudi feparati.
Comprendono quelle giurifdizioni , o Diftretti Feu-
dali , che non hanno ingreflò , nè voce nel Parlamen-
to della Patria del Friuli, dalla quale anzi fono di-
chiarati feparati, benché formino una porzione /della
Provincia Friulana . Fra quelli fi notino :
1. Latifana , Terta fituata fulla fponda Orientale
del Tagliamento, vicino alle Lagune di Caorle, e di
Marano. E luogo affai popolato, che efercita il traf-
fico particolarmente di legname da fabbrica, che ivi
feende dall' alto Friuli per mezzo del Tagliamento .
Il fuo Diftretto è comporto di 12 Villaggi , elefue;
campagne fono fertiliflìme , fpecialmente di grani , efru-
mento fcelto . La giurifdizione di quello Diftretto ap-
partiene ad un Conforzio di molti Patrizj Veneziani.;
fra .
I
III LO STATO VENETO.
fra i quali, quelli che hanno più voti, "o voci nelT
adunanza del Coniorzio medcfìmo , fono i Mocenighi
del Principe oggi regnante.
Quella Giurisdizione è feparata dal Corpo della Pa-
tria del Friuli , perchè non fu dalla Repubblica acqui-
ftata col rimanente della Provincia ; ma bensì com-
prata dai Conti fli Gorizia, cui un tempo apparte-
neva.
2. Tricefimoy Terra fituata circa io miglia a Set-
tentrione di Udine fulla ftrada di Germania , tiene
fotto la fua giurifdizione 34 Villaggi , e forma unDi-
ftretto feparato dalla Patria del Friuli, governato da
un Capitano con alcuni Giudici del Luogo. La carica di
Capitano , o la Gaftaldia di quello Di li re no fi vende ogni
anno dalla Camera Fifcale di Udine. Le appellazioni
del Capitano fono devolute al Capo di Provincia, a
cui fpetta la materia criminale del Ditti etto.
3. Sedegliano , Giurifdizione o Galìaldia poflcàuta
da' Conti Manin* con autorità Civile, ed appellazione
al Capo di Provincia, a cui fpettano anche le caufe
' Criminali maggiori . Il fuo Dittretto abbraccia 5 Vil-
laggi •
4. Caftelnovo, Cartello rovinato con 4 Ville vicine >
fìtuaro a Ponente del Tagli amento poco dittante dal
torrente Cofa, e poCfeduto dai Savorgnani del Monte ,
con appellazione ai foli Capi del Configlio di X. Il
Dirtrctto non è foggetto alle Contribuzioni generali
della Provincia,.
5. Belgrado , Cartello fituato fulla fponda Occiden-
tale del Tagliamcnto, nel piano verfo le Lagune di
Marano. Ha titolo di Contado, ed èfuddito ai Con-
ti Savorgnani del Monte , le cui appellazioni fi devol-
vono ai Capi del Configlio di X. Il Contado com-
prende 15 Villaggi, che non contribuirono alle gra-
vezze generali della Provincia.
6. Colloredo di . Prato Caffettano , Mellarolo , Sois 9 e
Cornazario appartengono ai Signori de' Manfi , che vi
efercitano giurifdizione Civile , e Criminale limitata *
con
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IL FRIULI. t.IJ
con appellazione al Capo di Provincia . Il Cartello di
Colloredo poche miglia dittante da Udine a Ponente ,
diede il nome alla nobilittima Famiglia de' Colloredi >
detti prima Conti di Valfa, indi Comi di Colloredo ,
c Moljo ; la quale fu fempre annoverata fra le princi-
pali del Friuli.
7. Gli altri Feudi feparati fono la Villa di S. Gio-
vanni appretto Sacile , S. Avoca , Villa di Pozzo >Tra-
fonano, Girone di Sacileto 5 miglia dittante da Aqui-
kja , Giariz , Scodovacca , Giarmacis .
■
j. / Fetidi aboliti.
Abbracciano alcune Terre , Comunità , o Ville che
furono un tempo feudali ; ma che pofeia ritornarono
in totale pofleilò della Repubblica , che perciò li fot.
topole ai fuoi Luogotenenti anche in prima iftanza .
Fra quefti fono ottenibili.
J. S. Daniello, Terra grande , c ben fabbricata fo-
pra un colle fra il Tagl lamento , ed il torrente Cor-
no . Nella famofa tranlazione del 1421 fu concetta in
feudo con mero, e mifto impero ai Patriarchi d'Aqui-
leja ; ma foppreflb il Patriarcato ritornò il Feudo al-
Ja Repubblica, come fi è accennato altrove. La Ter-
ra gode una fituazione molto amena , e le fue cam-
pagne fono fertilittime. Il fuo Pievanato fu ridotto in
Commenda fin dal fecolo XV , e gode rendite confi-
derabili. I fuoi abitanti fono civili, ed attai numerofi.
La Comunità poflìede una bella raccolta di Codici ma-
noferitti, lafciati alla medefima da un Piovano della
Terra Guarnerio d'Artegna , Canonico d'Aquileja nel
iccolo XV; accrefeiuta poi da un fuo Conci ttadinoMon-
fignor Fontanini Arcivescovo d' Ancira , d' altri Codici
MSS ; e di libri ftampati . Qiiefta raccolta è tanto pre-
gevole , e rara , che meritò d* cflcre vifitata dal Car-
dinale Aleandro, e come credefi anche dal Cardinal
Paftonei , nell* ©ccafione de' loro viaggi per le Nuncia-
ture .
Italia. H Que-
114 LO STATO VENUTO.
Qucfto luogo è celebre in tutta la Provincia per il
iuo gran traffico di biade , delle quali gli abitatori
delle vicine Montagne calano a provedcrfi.
2. S. Vito, Terra antica, grande, popolata, eduna
delle più belle della Provincia . E x polla in mezzo d'
una lpazioia , e dilettevole pianura vicino al fiume Re-
gbena , che più fotto forma il Lemene , ed è didante
dal Tagliamento alcune miglia. Ha ftrade fpaziofe,e
belle fabbriche , fra le quali diftinguefi un bellifiGmo
Tempio, rifabbricato con gran magnificenza dal Car-
dinale Daniello Dolfino, in tempo che come Patriarca
era fuo Signore temporale, poiché quefta Terra fu con-
ceda ai Patriarchi Aquilejefi nella furriferita trapa-
zione alle medefime condizioni di S. Daniello . Sole-
vano i Patriarchi governarla per mezzodì uu loro Os-
pitano; ma foppreOb il Patriarcato , in quelli ultimi
tempi fu aflbggcttata al Rapprefen tante Capo di Pro-
vincia , come Luogotenente della Repubblica nel Friu-
li, con 1' altra di S. Daniello.
3. S. Alar tino di Codroipo , Rover etto di Varmo ,
Mxfcoletto, ed alcune altre piccole Ville , furono af-
foggettate in prima iftanza al Patrizio Veneziano , che
porta il titolo di Minifcalco.
XX. IL CI VIDALESE.
Paragrafo I.
DA' Geografi vìen confufo col rimanente della Pro-
vincia Friulana , nè mai da alcuno fu delineata
alcuna Carta particolare di quello Territorio . E* ne-
ceffario perciò ricorrere alle Carte generali del Friuli
di fopra indicate, dalle quali però non fi può rileva-
re, nè Teftenfionc vera, nè la divifione del Territo-
rio, non eflendo colle l'olire divifioni feparato dal ri-
manente del Ducato del Friuli; ma pure dovrebbe cf-
ferlo ragionevolmente , formando per fe fteflo un Reg-
gimento capitale indipendente, ed un Corpo per ogni
tito-
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IL e 1 V I D Ai. I S B . I15
titolo feparato da quello che chiamati Patria, o Pro-
vincia del Friuli .
§. 2. Confina a Ponente * e Mezzodì coi Diftrettf
della Patria del Friuli, a Settentrione colla Carniola,
ed a Levante col Contado di Gorizia. Stendefi in lun-
ghezza circa 20 miglia , e *y in larghezza. Compren-
de un paefe in parte piano > ed in parte montuofo ;
hia generalmente fertile di grano, di vino, e di frur-
ta. I fiumi che lo bagnano * fono il katifonc y ed al-
tri più piccoli torrenti , i quali tutti fi pèrdono nel
torrente Torre, e nel Lifonzi. L'aria vi è lottile, pu-
ra e falubre .
$. 3. Il Cividaiele comprende una Città , e etreà
Ì50 fra Cartelli, Terre , e Villaggi, la maggior parte
montani, ed il rimanente nel piano . La popolazioni
di tutto il Territorio , preientemente afeende a circa
33000 abitami. Anticamente quefto Territorio era af-
fai più vafto j e comprendeva anche il Diflretto di
Tolmino comporto di I07 Villaggi, fra grandi e pic-
coli, al governo del quale ogni due anni mandavano
i Cividalefi un loro Cittadino . Apparteneva a queftò
fteflo Territorio il Diflretto di Pkz , unodeipafìì delle
Montagne j ora pofleduto dagli Auftriaci y come purè
le miniere d'Uria porte ne' monti nel Contado di Go-
rizia, che fono d'argento vivo, ritrovate fulia fine del
fecolo XV; le quali furono tanto copiofe , che l'argen-
to vivo fi abbcfsò di prezzo quali un terzo in Italia ;
Qiiefta* colle due altre Rocche, eDiftretti furono oc-
cupate dagl'Imperiali nel 1509, é dagli Auftriaci fu-
rono poi Tempre poffedute,
§. 4. Il Territorio Cividalefe e il centro, e la par-
te p/ù nobile per antichità del Ducato Friulano . Ven-
ne f otto il Dominio per volontaria dedizione degli abi-
tanti l'anno 141$. Dapprincipio fu governato da uri
Patrizio Veneto fubordinato al Capo di Provincia Luo-
gotenente di Udine; ma nel!' anno 1551 ottenne dal
Governo una totale fepnrazione, e fu eretto in Corpo
indipendente y e Provincia per fe medefima ; Allora il
H 2 fuo
1
Iì6 LO STATO VENETO.
fuo Rapprefentante Veneto prefe il titolo di Proveàù
tore e Capitano , e fu conftituito Capo della fua Pro*
vincia , che formò poi per fempre un Reggimento di
Mezza Corte.
Comprende quefto Territorio due parti principali ,
che Io compongono, cioè il Territorio del Piano , e
quello del Monte.
i. // Territorio del Piano.
Abbraccia oltre la Città 36 Villaggi , ed è la por-
zione più fenile, più popolata , e più ricca del Givi-
dalefe. Molti farebbero i luoghi antichi, ed i cartelli ora
dirtrutti, che fi potrebbero nominare; ma oflerveremo
fol tanto i feguenti:
J. Cividale, in lat. Forum Julii ^ e ne'fecoli po-
fteriori Civita! Aulir i* , Città capitale della Provincia .
Estuata a pie dei monti l'opra il fiume , o torrente
Natifone> che trae la fua origine dal Monte Muris .
La Città e ben fabbricata, popolata da 3000 abitanti,
e colta quanto qualunque altra di Terraferma . Si rende
degna d' oflcrvazione in quetta Città la Chiéfa Colle-
giata, la quale dopo la rovina dell'antica Chiefa, ac-
caduta per un terremoto violentitfìmo nel J 411, fu ri-
dotta alla nobile, e grandiofa fimmetria che oggidì ritiene,
Illuftre e edebre è il fuo Capitolo, il cui Arcidiacono fa
molte volte le veci di Vefcovo , avendo il diritto di
vifitar Chiefe, conferire ed amovere, alzar Cattedra y
ed altre infegne di quella Epifcopale dignità , di cut
un tempo fu fregiata anche quefta Città . Il Capitolo
gode olerc di ciò, il mero e mirto impero criminale
lopra 6 Ville; per Io che, fi fanno ad elfo prece-
dere nelle proceflìoni fagre due rtendardi per con-
fermazione anche de' Pontefici; quantunque però le ap-
pellazioni fi devolvano al Rapprefen tante Veneto che
governa . Perciò il Capitolo di quella Città ebbe in-
grefTo e voce nel Parlamento Generale della Patria
del
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IL ClV IDALBS** il?
del Friuli, prima che il Cividalefe foffe cretto in Pro-
vincia da quella fcparafa<
Nell'Archivio capitolare fi eorrfervano molti Mirai Go-
dici manuferitti antichi affai , e con diligenza grande
cuftoditi . Fra quelli è rinomato abballanza un Evan-
geliario in Lingua Latina , fcritto in pergamena nel
Quinto tecolo , o il più circa il principio del Scilo ,
il quale fu dottamente ed eruditamente iiJiulrato da
molti celebri Scrittori . Manca in quello Codice l'Evan-
gelio di S. Marco , il quale fu da etto dittaccato fin
da quando in più rimoti lecoli era pofTeduto dalla
Chicfa d* Aquile j a , dove però fempre fi conterrò te-
parato dal Codice fuddetto; e fa ppi amo di certo, che
da quello preziofoefem piare dell' Evangelio di S. Marco ,
( -H quale da molti falfamente fu creduto fcritto in
Greco, e di mano medefima dei Santo Evangelica in
Aquileja) furono levati, mentr' era ancora predo iPa*
triarchi Aquiiejefi, i due ultimi quaderni , e dati in
dono dal Patriarchi Niccolò a Cario IV. Impcradore
di lui fratello, che gli mandò poi all' Arcivescovo ,
ed al Capitolo della Metropolitana di Praga , dove
tuttavia efjftono. Gli altri quaderni poi di quello Evan-
gelio di S. Marco, unitamente al Codice intero fud-
detto, al quale prima fpettavano , pattarono in potere
de' Canonici di Cividale nel quindicefimo fecoio , nel
quale poi l'anno 1420, fotto il Doge Tommafo Mo-
cenigo furono i primi trafportarì a Venezia , dove ge-
lofamente fi ferbano nel Tcforo della Ducale Bafiiica,
Confiderabiie affai è altresì il magnifico Ponte forma-
to di pietre quadrate , lavoro del fccolo XV , che
può gareggiare co' più grandiofi degli antichi Ro-
mani. Ha quello due archi foli , che fi (tendono in
lunghezza 220 piedi , ed in altezza 75. Molte altre
belle fabbriche fi veggono in Cividale, tanto pubbliche,
quanto private, che rendono la Città molto adorna e
bella . Vi fi trovano 2 Conventi di Regolari , uno de'
quali e de* PP. Somafchi, che hanno la direzione delle
Scuole pubbliche, ed infognano le Belle Lettere, e le
H 3 Scien-
|l8 LO STATO V~EN JETO «
Scienze alla Gioventù. Vi fono parimente tre Mona*
fterj di Monache, uno Spedale , ed altre Chiefe , e
Luoghi pii. Il fiftema di governo di quella Città fta-
bilito nel 1558, e nel ióStf, e 1691 è il feguente ,
Il Pro veditore e Capitano Veneto, ii cui Reggimento
dura Tedici meli , ivi rifiede ; e conduce l'eco un Vica-
rio ed un Cancelliere, i quali dalla Città ricevono lo
ftipcndio. L'autorità del Rapprefentantc Veneto nelle
caufe criminali è illimitata , e le fue fentenze fonoap-,
pellabili foltanto ai Tribunali della Dominante . Ha fa-
coltà di bandire da tutta l'intiera Provincia del Friu-
li, come il Luogotenente d'Udine può bandire anche
dal Cividalefe, nè il Luogotenente Udinefe ha altra in-
gerenza in quefta Provincia Cividalefe , fc non nelle
caufe feudali , e nelle materie dei fali . Tutte le altre
caufe civili della Città , e del Territorio fono devolu-
te ai Giudici ordinar; della Città in prima iftanza %
eccetto quelle di doti, di teftamenti , ed altre fimili,
per le quali e in libertà del litigante il rivolgerfi piut-
tofto al Rapprefentantc Veneziano; e la medcfima li-
bertà fi concede ne' diflidj civili fra forefticre , e na-
zionale ,
La Città ha il fuo Configlio comporto di Nobili ,
al quale prefiede il Rapprcfentante Veneto, nè fi può.
adunare fenza fua licenza . Due Pro vedi tori Nobili
governano la Città , e giudicano nelle caufe minori
Civili , e Criminali , Quello Configlio difpone dei da-
zj, e degli Uffizj , e Magiftrati della Città, che fldif-
penfano ai foli Nobili. I Popolari^ uno per Fam/glia,
entrano a formare un altro Configlio detto YArrengo,
a cui hanno acceffo anche i Nobili, che fono di anni
15. Dall'ordine dei Popolari fi creano ogni anno nell'
Arrengo due Giudici , che fono Capi del Popolo . Ol-
tre di ciò avvi un Gaftaldo, che amminiftra ragione
con 3 Giudici Nobili , e due Notai , che vengono creati
ogni lei mefi dal Configlio, non avendo altrimenti vo-
to nelle fentenze, ma folo come rapprefentanti il Fi-
Ìcq del Dominio per l'utile delle condanne pecuniarie.
Ren-
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IL CIVIDAJLBSH* i J 9
Rende quefto anche ragione fuori della Città con altri
Giudici creati dal Connglio; e nelle Ville di Gaftal-
dia con alcuni Giudici eletti dai Contadini mede-
fimi .
L'origine di quefta Città non può . aflègnarfi con
precifione ; è però antichiflima, effendo fiata Colonia
Romana per atteftato di Tolomeo . Chiamofli prima
Foro Giulio a motivò di quel primo Cefare che la ri-
fiaurò , l'accrebbe, e la rendette una piazra di Com-
mercio. Da alcuni vien confufa con la Città di Giu-
lio Carnicoy la quale, come abbiamo accennato nella
descrizione della Gamia , era una Città affatto diffe-
rente da quefta ; Gifulfo nipote di Alboino , e pri-
mo Duca del Friuli vi pofe la fua refidenza , e dal
nome di quefta Città fu denominato il fuo Ducato
Forojulùfe , o Forojuliano y indi Friulana \ e perciò pro-
priamente parlando quefta Città è la vera antica Ca-
pitale di tutto il Ducato, poiché tale fu fempre fino
all'Impero di Carlo Magno, che ridune il Ducato in
Provincia Francefe , e la divife in varie Contee . Sot-
to il Regno de' Longobardi , anzi, fecóndochè vogliono
alcuni, fotto il Regno di Luitprando cambiò il no-
me di Foro Giulio in quello di Aujlria, fecondo il
linguaggio di que* popoli, che chiamavano hcujiria i
luoghi fituati a Occidente di Pavia loro real rcfiden-
za , ed Auftria gli Orientali : il che fi ha da Paolo
Diacono, e dalle medefjnte Leggi Longobardiche, nel-
le quali è Cividale chiamata Civitas AnflrÌ€ , 0 Città
d* Auftria ; benché talora fi chiamafle anche in que 1
tempi col nome di Foro Giulio; anzi ritrovati in al-
cune carte appellata con ambidue quefti nomi, ed in-
titolata Civitas Anflralis Forijulii. Dal che fembra che
fi polla conchiudere non effer molto probabile il fen-
timento di coloro, che attribuifconoil cambiamento di
quello nome a Rofimonda d* Auftria , moglie dei det-
to Luitprando Re de' Longobardi .
Nel Regno Longobardico, e nell' Impero de'Franchi^
H 4 cquai-
IÌO LO STA TO VENETO,
e qualche tempo di poi quefta Citta fu refidenza de'
Patriarchi, i quali allora venivano nominati Pa-
triarchi Forogiuliefi . Oggidì poche memorie fi con-
fervano della fua antichità; mentre quella Città fu tre
volte diftrutta . La prima volta da Attila condottiere
degli Unni, pofeia da Cacano Re de* Bavari, 1* anno
6oo , e la terza da Teodorico Re degli Oftrogoti . Da
chi fofle poi riftorata non li trova memoria , fe non
che Sigeardo Patriarca dopo la metà dell' undicefimo
fecolo Tacerebbe di fabbriche, e di popolo, e che Ber-
toldo, il quale fu creato Patriarca nel 1220, infieme
con quella Comunità, e Capitolo di Canonici, ne cin-
fe tre Borghi di efTa con nuova muraglia , che an-
cora fuflifte: e forfè da quel tempo cominciò a chia-
marfi Cividale di Friuli; come nel Bellunefe la Capi-
le distrutta, e poi riedificata fi chiamò Cividale di Bel-
luno .
Quefta Città fi diede in protezione della Repubbli-
ca di Venezia fin dall'anno 1410 ; e perciò fu a(Te-
diata con numerofo efercito di Unghcri, e Friulani dal
Patriarca Ludovico Duca di Tech ; ma con 1' ajuto
de' Veneziani fi mantenne gagliardemente . Neil' anno
1509 fu attediata nuovamente dall' Efercito di Matti-
ni ig li ano Imperadore, condotto da Enrico di Brunfvich,
il quale dovette ritirarfi a Gorizia con la perdita di
alcuni pezzi d'artiglieria, di 500 foldati, e d'un fuo
nipote che vi fu uccifo nell'azione. Dopo quell'epoca
niente più ebbe a forTrirc quefta Città per motivo di
guerra .
2. La Cella , bel Monaftero di Monache fi tua to fuo-
ri della Città, il quale ebbe principio fotto il Patriar-
cato di Gregorio di Montelongo nel 1267. Le Mona-
che fono tutre Cittadine, e la loro Badefla, e Mona- /
Itero tiene giurifdizione in prima iftanza fopra la Vil-
la di Montina e di Colpito nel Territorio dd Piano.
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IL CIV1DALESE.
Ili
z. Il Territorio del Monte .
Contiene più di 100 Villaggi , e Cartelli antichi di
gualche nome , oggidì affatto diroccati, e di poco con-
to. L'unico luogo che meriti qualche ©nervazione è
L' Antro , Villaggio, e anticamente Cartello , di cui ap-
pena fe ne potrebbero al prefente {coprire le vcftigia ,
che aveva titolo di Contado. La fua Gaflaldia ogiu-
riidizione fu annetta da qualche fecolo a quella di Ci-
vidale. Prefe il nome da un antro affai fpaziofo, che
non ha ufeita per teftimonianza di chi vi e entrato ,
e che interna fi in un monte viefao per lo fpazio di
un miglio . Diedi che dentro ad eflò fi trovino due
piccoli laghi di acque limpide , e che e(fendo molto
fpaziofo, l'antro fervifle in tempo di guerra per rifug-
gio, e ficurezza di que' popoli montani . Il Luogo è
fituato in vicinanza del fiume Natifone.
XXI. IL GENERALATO DI PALMA.
IL Generalato di Palma è un Reggimento de' più
confiderabili , ed importanti del Friuli , e perciò al
medefimo la Repubblica di Venezia deftina un Patri-
zio dell'Ordine Senatorio, alla cui autorità fono fub-
ordinati altri inferiori Reggimenti . Fu inftituito que-
llo Reggimento fulla fine del Secolo XVI. in oc-
cafione della guerra moffa dai Turehi contra l'Impc-
rador Rodolfo in Ungheria , la quale intraprefa per-
fonalmente dal Sultano Amurat III. ebbe si prof-
peri principi per gli Ottomani, che la Repubblica ne
prefe fomma gelofia , non folo fui mare, ma in ter-
ra ancora. Pensò e(fa che dalla Carnia confinante fa-
cile poteva eiTere ai Turchi l'ingreffo nel Friuli , e
quindi nelle vifecre d' Italia . Ed in vero per quefto
motivo delle feorrerie Turche fopra la Carnia qirca
la metà del Secolo XV. quando fu occupata la Città
di Coftantinopoli da Maometto IL, c fu tolta ai Ve-
ne-
(
122 LO STATO VENETO
neziani la Morca , al vedcrfi devaftato il Territorio
di Udine fi alzarono dal Governo due Fortezze vicino
al fiume Lifonzo, cioè Gradifca , e Folianico; la pri-
ma perduta nella guerra della Lega di Cambrai , e
la feconda non molto dopo demolita . Altra {correria
de' Turchi era feguitanel J477, in cui vie più fi for-
tificò Gradifca ; altra finalmente nel 1499, quando
Bajazet fece ftragi nel Friuli. Tutte quelle lcorrerie,
e le memorie certe eh' era Hata quella Carnia il
palio ai Popoli Settentrionali nell'Italia, anche contro
i Romani , fecero avvertita la Repubblica fopra la
condotta da quelli praticata , nel fabbricare cioè la fa-,
mofa Città d'Aquileja , che dilirutta poi dagli Unn 1
lafciò riaperta agli Ertili , agli Ostrogoti, ai Longo-
bardi , ed a tanti altri la flrada d' Italia . Qiielìe ri-
fleffioni determinarono pertanto il Governo a decre-
tare T erezione di una nuova Fortezza nel Friuli l"
anno 1595 . Furono fediti allora nella Provincia Se-
natori , Capitani d'armi, ed Ingegneri affine di ice-
gliere il luogo più opportuno per alzarvi la nuova
Piazza d' armi . Fu eletta dunque a tal uopo una
pianura detta Palmata come la più atta , per ef-
fere poco diftantc da Udine, e da Marano e per-
ciò in fituazione opportuna a ricever lòccorfi maritti-
mi, e tcrrcftri. Fu difegnata la Fortezza da Giovan-
ni Savorgnano , e diretta la corruzione da M. Anto-
nio Barbaro Patrizio Veneziano deputato con autori-
tà fuprema dalla Repubblica . Prcfe la nuova Fortez-
za il nome di Palma , e fe ne gettarono le fondamenta,
nel giorno di S. Giuiìina cioè ai 7 di Ottobre; giorno
memorando e felice per la Repubblica, per la Vittoria
navale ottenuta fopra i Turchi all'Ifole Curzolari. A
tutela poi e prefidio di una Fortezza tanto importan-
te la Repubblica indimi nn Proveditor Generale or-
dinario ; Carica cofpicua che fufTifte anche oggidì con
ordinaria indifpcnfabile refidenza . A quello Generala-
to furono pofeia rcnduti foggetti alcuni altri piccoli
luoghi fuori della Fortezza , e fubordinati in appella-^
zio-
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I
JL GENERALATO DI PALMA. 12$
rione, i Reggimenti tutti della Patria del Friuli nel-
le fentenze civili, che non oltrepaflìmo la Comma di
loo ducati ; e quefte derilioni del Generale fono
inappellabili, quando fieno conformi alle prime fenten-
ze dei Reggimenti . A quella condizione in appretto
fu pollo anche il Reggimento di Grado a comodo
degli Abitanti , benché comprefo, c da noi deferitto
nel Dogado . 11 Reggimento poi di Marano è mol-
to più dipendente da quefto Generalato , e perciò
verrà deferitto , come Diftrctto annetto alla Cari-
ca Generalizia . Comprende, adunque il Generalato*
di Palma ,
t. La Fortezza di Palma.
£ v la Sede del Generalato, (ìtuata fra Mezzodì , e
Levante della Città di Udine . E' Fortezza rifpettabilc
con nove baluardi lontani l'uno dall'altro ioo pafli,
colle loro piazze rotonde capaci di buon numeto di
foldati in ordinanza . La fofTa e larga 30 paffi, e
profonda iz fempre piena d'acqua. Ha tre porte, e
. nove fpaziofe piazze , Dai cavalieri al centro delle
Fortezza fono tirate alcune ftrade a dritta linea , in
capo alle quali fta una Torre fortiflima , ed il dia-
metro di tutta la Fortezza è di 6co pa(fi. La popo-
lazione di quefta Fortezza oltrepalTa di poco il nume-
ro di 2000 abitanti, non comprefavi la guarnigione -
Oltre il Generale che ivi rifiede , avvi ancora un al-
tro Patrizio Veneziano coi titolo di Teforierc.
z. Il J^jggimtnta di Marano.
E v un Diftrctto del Friuli % c non del Dogado , co-
me alcuni penfano; e perciò anticamente innanzi che
fofle inftituito il Generalato di Palma, e prima che
venule occupato dagli Auftriaci , formava una delle
Comunità , ch'entrano nel Parlamento della Patria
Friulana , c conteneva 6 Villaggi . Dopa che gì' Im-
re-
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124 LO STATO VENETO.
periali l'occuparono fu fegrcgato dal Corpo del Par-
lamento, nè mai più ci fu ammetto quantunque ricu-
perato dalla Repubblica . Al governo di quefto Di-
ilrerto rifiede un Patrizio Veneto col titolo di Prove-
ditorc fubordinato al Generalato di Palma. Confina
col Territorio d'Aqtiileja a Levante. Si noti
Marano, Fortezza fituata fulla fpiaggia dell'Adriati-
co in un feno paludofo detto Laguna di Marano , for-
mato da molti flumicelli che ivi d'intorno entrano
nel mare . Quefto Cartello venne in potere de' Vene-
ziani, nel tempo ch'etti tolfero il Friuli ai Patriar-
chi nel 1420; ma nelle guerre eh' ebbero dappoi coir
Imperadore Maftimigliano, in occafione della Lega
di Cambrai , lo perdettero , e frette in mano degli Au-
ftriaci fino all'anno 1542, in cui fu occupato da Pie-
tro Strozzi Capitano dei Re di Francia , dal quale lo
comprò la Repubblica per 35000 ducati; mentre lo
Strozzi disperando di difenderlo dalle forze Auftriache ,
era in procinto di venderlo ai Turchi. Si computa
che colle fpefe dei Prefidj, delle Fabbriche , e nuove
fortificazioni, coftafte quefto Luogo alla Repubblica di
Venezia circa looooo feudi . Nella Fortezza vi fono
varie Chiefe , con un Paroco , e 2 Cappellani , e circa
1000 abitanti . Oltre il Rapprefcntamc Veneto vi ri-
fiede un Governator dell'Armi , con un Sergente Mag-
gior di Piazza , un Aiutante , un Capo Maggiore , e
3 foftituti , ma fenza bombardieri . La guarnigione in
tempo di pace confìfte in 24 foldati nazionali il più,
che vengono mandati da Palma, e vi fono alcuni in-
validi . Vi erano anticamente 'due Porte, una che in-
troduceva nello flato Auftriaco, l'altra che conduce-
va al Mare ; ma la prima fu murata d' ordine del
Governo . Appena fu acquiftato dalla Repubblica
Marano , fu tentato dalle Truppe di Ferdinando Re
de' Romani , ma in vano , non avendo riportato al-
tro vantaggio che di poter edificare poco lungi un
Forte detto Marano nuovo, poi Maranuto , che loro fer-
viva di prefidio, il quale infine fu demolito.
Se-
v • -
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IL TERRITORIO DI MONFALCONE . 125
Severo Patriarca d' Aquileja, in tempo cheSmaragdo
era Efarco in Ravenna , tenne in Marano un Sinodo di
io. Vefcovi, che intereflati erano nello Scifma.
I
XXII. IL TER R ITORIO ;
DI MONFALCONE.
V
1
Paragrafo I.
DI quello piccolo Territorio non trovali Carta par-
ticolare di neflun Autore. Tutti i Geografi me-
no accurati Cogliono confondere il Territorio di Mon-
falcone cogli Stati Auftriaci nel Contado di Gorizia
confinante , ed altri fanno eftendere la Provincia del
Friuli Veneto fino agli ultimi confini di quefto Ter-
ritorio, comprendendovi perciò anche il Distretto d*
Aquileja appartenente agli Auftriaci . (*) Per diftinguere
adunque con ogni precisone i veri confini del Territorio
di Monfaicone , foggetto ai Veneziani , da quelli del
Contado di Gorizia , c del Territorio di Trieite Au*
llriaci, mi fon rifervato a parlarne in quello numero
feparatamente .
§. 2. Confina il Territorio di Monfaicone con quel-
lo d' Aquileja a mezzodì, col Contado di Gorizia, e
Diftretto di Gradifca a Settentrione, col Capitanato
di Duino a Levante, ed è bagnato dall'Adriatico a
Mezzodì; colicene totalmente è circondato nella par-
te terrellre dagli Stati Auftriaci .
La maggiore e totale fua circonferenza è di miglia
25, e palli 300 mifurati precifamente da 16 termini
di confini che la preferivono. Comprende un terreno
in
(") Una Carta particolare di quefto piccolo , ma intere/Tante Terri-
torio di Monfaicone, rinchiufo nel feno degli Stati Auflriaci , e appar-
tenente al Dominio Veneto, fi troverà nel Nuovo Ut lame Geografico
del Stg. intornio Zstr* in Veneù* .
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116 LO STATO VENETO.
in parte montuofo ed in parte piano, fertile {"oprata
tutto di grani, e di vino dilicatifììmo . La parte mon-
tuofa comprende una porzione dei monti celebri della
Japidia, oggi detti del Caffo, l fiumi principali che
bagnano la parte piana fono due. Il LifonzOy o Jfon-
zo y anticamente Santini, che fcer.de dai monti della
Carniola, feorre a Ponente del Territorio, e dopo il
corfo di alcune miglia fi divide in due rami, uno de*
quali ritiene il nome di Lifonzo, e l'altro chiamai!
Sioba , che formano due piccioli porti appartenenti ai
Veneziani» Il Tìmavo fiume tanto celebrato dagli an-
tichi Poeti , e Geografi trovali per l'appunto nella
parte orientale e piana di quello Territorio . Nafce
quello da copiofiflime forgenti, poche miglia dittante
dalla fua foce nel mare, e perciò dagli antichi fu
chiamato piuttofto fonte, che fiume. Vi fi trova pa-
rimente un lago piccolo chiamato di Pietra fiofla, ed
alcuni altri minori dai quali forfè trae V origine lo iìeflb
Timavo per mezzo di fotterranei meati» L'aria e la
fituazione di quefto Paefe è tauro felice > che il Poe-
ta Marziale defiderò di finirvi i fuoi giorni .
§. 3. Comprende quefto Reggimento una Terra *
una Rocca, e 17 Ville, con altri piccoli Villaggi e
Cafali di poco conto. La fua popolazione può afeen-
dere in tutto a circa 4000 abitanti . Il governo è com-
meflfo ad un Patrizio Veneto che amminidragiuftizia nel-
le caufe criminali maggiori con appellazione ai Tri-
bunali della Dominante. Nelle caufe poi civili, e cri-
\ minali minori giudica unitamente a due Giudici na-
zionali, con appellazione al Luogotenente di Udine i
Venne fotto il Dominio Veneto quefto Territorio V
anno 1420, e con fua particolare capitolazione fu ac-
cettato, in cui gli furono confermati ifuoi municipali
Statuti , e conceduti varj privilegi > ea * efenzioni di
Dazj fopra i fuoi vini , fopra il frurriento , e le bia-
de, che vengono trafportati per lo più alla Domi-
nante. Dividefi quefto Reggimento iil due parti cioè*
1. Ld
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IL TERRITORIO DI MONFALCONE. I27
I. La De/ina.
E quella parte del Territorio che forma ilDiftret-
ìo proprio di Monfalconc , e comprende tutti que'Ca-
fali , o piccoli Villaggi , che formano un folo corpo
con la Terra di Monfalconc , c fono fog^ctti alla lua
Parrocchia . Si notino in elfo :
1. Monfalconc > Terra fituata a pie di un monte in
mezzo a colline , poche miglia difeofta dal mare . E'
la capitale di tutto il Territorio, e fede del Rappre-
fentante Veneto.
La Comunità di quefìa Terra ha voto nel Parla-
mento generale della Patria del Friuli . La Terra di
Monfalcone non è molto ^grande , ne contiene cofa
degna di particolare offervazionc. Il numero de* fuoi
abitanti a/bende a circa 1 000 perfonc.
2. La Rocca è un piccolo forte ove rifiede con pie-
colo prefidio un Cartellano Patrizio Veneto . E fitua-
ta fopra di un monte che domina la Terra di Mon-
falconc verfo Settentrione, c le ferve di difefa .
z. // Territorio .
Abbraccia 17 Villaggi con molti altri cafali di po-
co conto, ed ha circa 3000 abitanti. I luoghi più
oflcrvabili fono
1. Fogliano , o Foglianko anticamente Cartello già
fabbricato dai Veneziani infieme con Gradifca, e po-
co lontano da quefta . Oggidì è un femplice Virag-
gio ctTendo ftatodiitrutto già da gran tempo il Forte.
2. Jfola Moro/mi , altre volte detta Palude del Mali-
pino è formata dai due rami del Lifonzo vecchio, e
dello Sdoba, ed appartiene ad una Famiglia Patri-
zia Veneziana Morofini . In efla vi fono molti ca-
fali qua e là fparfi, ed un Palazzo dei Gentiluomini
che ne fono i padroni .
3. JfoU Bclforte fuuata in mezzo al mare dirimpet-
to
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Il8 LO STATO VENETO.
to alla foce del Timavo . Anticamente veniva chia-
mata Tempio di Diomede, Diomedis Templwn .
XXIII. L' ISTRIA.
Paragrafo I.
DEiriftria fi trovano varie Carte del Blean, del
Magmi , ed altre ancora. La più comune «quel-
la che pubblicarono i Sigg. Covens , e Mortier inAm-
ilerdam . Un' altra ne fu pubblicata in Venezia Tanno
J 753 > unita però ad una raccolta di detenzioni delle
Provincie Venete molto voluminofa fotto il nome del
Geografo Salmon Oiandefe , e copiata da Carte an-
tecedenti.
§. 2. L' Iftria è una bella Penifola , r che nella
fua maggiore longitudine , dalla Punta di Salvore ai
confini di Rafpo, ftendefi quaranta miglia Italiane; ed
in latitudine, dalla Punta di Palmentore fino ai fuoi
ultimi confini, il doppio incirca.
Non tutta però è comprefa nel Dominio Veneto
mentre appartiene alla Cafa d' Auftria il Contado di
Pifino, che fta a Levante, reftcnfione del quale è di
circa io miglia in larghezza, e 20 in lunghezza. Il
terreno per la maggior parte è montuofo e poco fer-
tile di grani. Abbonda al contrario di vino , di oglio ,
di fale, di pefee , e di felvaggiume. I bofehi fono
frequenti e copiofilfimi , dai quali la Repubblica trae
gran quantità di legni da fabbrica per la corruzione
delle navi. Quelli diMontona in vicinanza del Qttieto
fono i più confiderabili. Nei monti fi trovano copiofe
cave di marmo che viene impiegato nella maggior par-
te delle più belle Fabbriche di Venezia. Vi fi racco-
glie anche buona quantità di feta , poca lana, mele,
e cera . Le uve di quefta Provincia eflfendo preziofe ,
e delicate fi trafportano in gran copia aHa Otta Do-
minante , e fi fanno parimente delle mcdefime vini
generofi , delicati , e fquifìti ; e quello fpecialmcnte
che
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L* ISTRIA. / lig
che chiamali Mofcato di quefta Provincia è molto ri-
cercato , ed eccellente . L'aria non è eguale in ogni luogo,
ma è qua fi generalmente poco falubre , a cagione de' ven-
ti Au trali a cui retta efpofta , eccettuatane quella
piccola parte occidentale che {lendefi da Capodiltria
a Pirano. L'Ittria è l'ultima Provincia d'Italia, non
che della Terraferma Veneta-, divifa dalla Carniola e
dagli Stati d' Auftria per mezzo de' monti detti del
tarfo', e per mezzo del Tcrrkorio di Triefte vien fe-
parata da MonLlcone, come quello Territorio vien
icparato dal rimanente del Friui Veneto, per mezzo
di quello d' Aquileja . Quefta Provincia lcarl'eggia quali
generalmente di acque , e di fiumi grandi è priva . I
maggiori , che però non fono molto copiofi d' acqua,
fono il ihiieto , la Uragogna , e l' Arfa . Il veftito de-
gli abitanti è limile all'Italiano nelle perfone civili ,
ma nel minuto Popolo fi accoda al Dalmatino. La
lingua fimilmente accoftafi a quella de' Veneziani , ma
in alcune parti i contadini parlano l' Illirica, oSchia-
vona, che viene intela nella maggior parte della P.o-
vincia , anzi in molte Chiefe di Campagna fi celebrano
in quella lingua anche i Divini Ufnzj . L'Indole de-
gV Iltriani è ottima , rifpetto agli abitatori delle Cit-
ta , ma le genti del contado ballò, ed il popolo in-
clinano alquanto al feroce, e piegano, generalmente
parlando, al rozzo ed all'incolto. GÌ' Iltriani rieicono
ottimi alla navigazione, ed al traffico, e molto bravi
nella milizia marittima.
$. i. Tutta la Provincia contiene 6 Città 12 Terre
grofle, e circa 200 Villaggi, la maggior parte picco-
li, e poco confiderabili . La fua popolazione in con-
fronto dell' eflenfione , ed a proporzione delle altre
Provincie della Terra ferma, è molto tenue , arrivan-
do appena a circa 90000 abitanti. L' Iflria nello fpi-
rituale è divifa in 4 Diocefi, ma quella divifione ec-
elefiaftica non è corri (pondente al fiftema del governo
provinciale, per cui l'Iltria vien ripartita in i8 Reg-
gimenti tutti occupati da Patrizi Veneziani . Uno di que-
Jtatia* I fti
130 tO STATO VHN£TÒ
Ai (iene il primato (opra gli altri tutti (eccettuatone
un io lo come fi vedrà in appretto) e chiamati Capo
di Provincia. Quello porta il titolo di Podeftà e Ca-
pitano, e ridede nelia Città di Capodiftria capitale di
tinta la Provincia. Prima deiranno 1584 a lui Colo
fi devolvevano le appellazioni delle Temenze 4 e gli at-
ti di tutti gli altri Reggimenti inferiori; ma il Go-
verno allora a maggior conforto de'fudditi non volle
più che un folo fofle il loro Giudice fuperiore . Con
Decreto perciò del Maggior Gonfidio Veneto, aboli-
te le antiche Cariche di due Patrizi, io liti fpedirfi a
Capodiftria col titolo di Camarlingo , e Cartellano, fu
iftituito un nuovo Uffizio di due Patrizj Configlieri ;
onde al Tribunale, comporto dal Rapprefentante Capo
di Provincia, e da efìfi, portate fono oggidì le appel-
lazioni di tutti i Reggimenti fubalterni . La prerogativa
diCapo della Provincia nel Rapprcfentante di Capo d'
Iftria fu confermata pofeia con altro Decreto della
Repubblica dell'anno 1636* > in vigor del quale ilme-
defimo Rapprefentante di Capodiftria , a iollievo de*
popoli, deve annualmente vifitarc la Provincia tutta a
pubbliche fpefe, onde non aggravare nè gli altri Reg-
gimenti, nè gli abitanti di e 111 : vifita che ha per og-
getto T efatta efecuzione della giultizia , non meno
che la regolata amm migrazione delle pubbliche rendi*
te. Oltre di ciò è oflfervabile, che anche il Reggimen-
to di Cherfo ed (Mero vicino all' Iftria fu fottopofto
in appellazione al Capo di Provincia dell' Iftria , ed a'
fuoi Configlieri Tanno 1589; e ciò a minorazione del
difpcndio, per la povertà di quelle due Ifolc della Dal-
mazia 1
§. 4. L* Iftria chiamofli anticamente Japidia , quali
Lapidea al dire d' alcuni per le montuofita che la oc-
cupano quafi intieramente . Come poi cambiarie que-
fto fuo primo nome in quello di Iftria due fono le
opinioni degli Autori. Gli amichi Storici, t Geografi
pensarono chetraefle il nome dal fiume Jfiro y ora Da-
nubio , per cui fecndeflèro fino dalla Colchide a por fe-
de
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L* ISTRIA; 1}J
de in quefta Provincia i fuoi primi abitatori. Alcuni
Scrittori nazionali però del nóftro Secolo fofterigono,
che col nome d' Ijìro fi chiamafle anticamente V Ar-
fa, ultimo fiume che bagna la parte più orientale del-
la Provincia. L'una e l'altra di quefte opinioni è iog-
getta a molti dubbjj e forfè anche faJfa ; Certo è che
T Iftria fu nel rangò finalmente di Colonia Roma-
na * e che i Romani dopo averla aiToggettata l'ac-
crebbero, la refero nòbile , e forfè la incivilirono ;
mentre gìlftriani antichi vengono de fc ritti anche da
Livio, come popoli d'indole fiera* finché fi fece loro
vcftire coilumi più docili e umani nell'animo, e nella
coltura del corpo , per mezzo della Colonia appunto*
Che a tale oggetto vi ìrabilirono i Romani . Quefta
Provincia non fu ne' primi tempi comprefa nell'Italia *
ina folo vi fu aferitta da Augufto quando egli divife
in XII» Regioni le contrade Italiane » Con la Monar-
chia Romana declinò anche lo Splendore deli' Iftria ,
che fu defolata dalle armi di Attila. Eftinfo che fu
l'Impero Romano Occidentale pafsò quefta Provincia
agi' Iraperadori d'Oriente, i quali vi tenévano col con-
fenfo della Comunità Provinciale kn Tribuno . Entra*
ti poi in Italia gli Oftrogoti v anche !' Iftria pafsò in
potere di quella Nazione* ed i Re Goti la dominaro-
no pacificamente fino all'anno 540, in cui loro fu
tolta colla Dalmazia, e colla Liburnia da Giuftinia-
no Magno Imperatore di Coftantinopoli . Alboino en-
trato in Italia co* fuoi Longobardi non pofe piede
tìeil* Iftria, che reftò foggetta ali'Efarcato Orientale d'
Italia; e benché travagliata dà' Longobardi * pure non
fu mai intieramente aiToggettata al loro dominio *
Carlo Magno, ch'eftinfe il Regno de* Longobardi f
*' impadroni cól Friuli anche dell' Iftria vicina * di cui
alcuni luoghi leggonfi donati dallo fretto al Patriar T
ca d'Aquile? a Paolino* confermati poi a' di luifuccef-
ipri lottQ l'inipero de' Franchi , e de' TedcfchL
Retta era allóra l' Iftria da un Governatore , che
poi prefe il titolo di Marchefe, dapprincipio dipen-
I 2 den-
I}2 LO STATO VÈNETO
dente unicamente dall'Impero, indi o dipendente, o
annetto al Patriarcato d'Àquileja.
Antichiflìma , e quafi coetanea alla fondazione del-
la loro Repubblica fu l'ingerenza de' Veneziani inque*
Ila Provincia, che a titolo di protezione prefe a difen-
dere gli abitanti dag'i attentati de* Corlari Slavi , e
dai Principi mediterranei ci* convicini . Cefsò per al-
tro ogni loro influenza fall' litri* , quando nel 903
pafsò quefta Provincia lotto il Patriarcato d'Àquileja
col titolo di Marchefaro, per donazione Imperiale,
confermata poi da Corrado II. nel 10x4, e da En-
rico IV. nel 1061. Ripigliarono afeendentc nella Pro*
vincia i Veneziani dopo che fecero prigioniero di guer-
ra il Patriarca Volcherio con li 12 tuoi Canonici
fatto confiderabile , per cui (licerne* l'autorità Patriar-
cale fopra riftria; e dopo queft' Epoca cominciarono le
Città e le Terre Iftriane a pattare per volontaria de-
dizione fotto il Dominio Veneto. Nel 1150/1 fotto»
pofe alla Repubblica fpontaneamente la Città di Po-
la; indiRovigno, Parenzo, Umago, Triefte, e Mug-
già ; ma non furono dapprincipio poffedute pacifica-
mente. Nel Secolo XIII. fi ftabili veramente il do-
minio Veneto in molte Terre e Città della Provincia»
come pure nel Secolo XIV, finche fatta la Repubbli-
ca padrona del Friuli , acquiftò intieramente anche
l'Iftria nel 1420, e la ritenne femprc dappoi, in fuo
libero e pieno dominio , eccetto Triefte , Pedena, e la
Contea di Pifino con qualche altro piccolo luogo
fatto fuddito alla Caia d'Auftria.
$.5. Dividefi la Provincia fuddita ai Veneziani in
1S Territori, ed altri piccoli Diftretti Feudali. Fra i
Territori quello di Pinguente non è fubordinato al
Capo di Provincia; anzi è indipendente nonfolo, ma
anche più nobile di tutti gli altri, eflendo governato
feparatamente da un Patrizio dell'Ordine Senatorio ,
con qualche altra infpezionc fopra tutta la Provincia ,
Nella deferizionc pertanto di quefta Provincia prima
parleremo dei Reggimenti fubordinati al Capo di Pro*
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L' ISTRIA. I$3
vincia , indi di quello di Pinguente , c finalmente de*
Diltretti Feudali .
I REGGIMENTI SUBORDINATI AL CAPO
DI PROVINCIA..
. 1. Il Di tiretto di Capo d'ifiria.
Comprende 42 Villaggi, ed alcuni altri piccoli Ca-
fali con circa 10000 abitanti . Si computa che da
quello Territorio vengano prodotte ogni anno circa
aSoo Botti di buon vino, e 300 di oglio . La Tua
ricchezza maggiore però condite nelle faline , che rendono
annualmente più di 7000 moggia di Tale , che fi fpac-
ciano nelle vicine Provincie, lenza contare quello che
fi confuma nel Territorio. Il fiume principale di que-
llo Territorio è il Rifano y l'antico Formione tanto decan-
tato dai Poeti . Qiiefto fiume è copiofo d'acque , e
ferve a più di 20 molini che fono coltomi fopra di
elio. Si noti
Capo </' Jflrid in lat. xj£%iia > e più comunemente
Juflinopolif % Città capitale di tutta l'Ulna. E' fituata
in mezzo all'acque, lontana da terra dal Monte Gan-
zano 700 palTi, e da quello di S. Pietro 520, colic-
ene non è foggetta ad edere con molto effetto bat-
tuta dall' artiglieria . Gira nella fua circonferenza un
miglio e mezzo, oal più due; ed è Città di bell'afpet-
to . Vi fi contano varie Chiefe , 2 Olpeda li , benché
un folo al dì d'oggi fta di qualche con fid erazione ,
un Monte di Pietà, due Monaflcrj di Monache, e 6
Conventi di Regolari; oltre i Padri delle Scuole Pie
. in un Collegio . Vi fono ancora varie Confraternite
Laiche o Secolari , alcune delle quali confiderabili
e ricche .< La Ghielà Cattedrale era d' antidiiflkna
bruttura, divifa in 3 navi follenute da 18 colonne
di marmi rari ; ma in quello Secolo è Hata rifabbri-
cata con altra più elegante firn me tri a ; e delle anti-
che colonne 4 fole ne rimangono , che foftengono
ora l'organo della ftelfa Chiefa . In quello bel Tem-
1 3 pio
IJ4 LO STATO VENETO
pk> lì confervano alcuni Corpi Santi, ed altre intign/
Reliquie.
La facciata della Gliela, ch'è rivolta verfo Ponen-
te , è tutta di marmo , e dicefi che fia (lata impiega-
ta nella lua corruzione qualche pane degli avanzi di un
antico fepolcro marmoreo di un Sacerdote diCibele; e
vicino a certo mafeheronc che foftiene una delle $o--
lonne leggefi la feguente antica Menzione:
L, PUBLICIUS
SYNTROPUS
ARCHIGALLUS
V. F. S I B I. ET
H. M. H. N. 5,
La fondazione della Cattedra Vefcovile di queft*
Città da alcuni viene aferitta al Pontefice Giovanni L
circa Tanno 526; altri però foftengono che fìa fiata
eretta da Stefano II. nel 756 e poi totalmente (labi-
lità da Onorio III. nel mi con certo e determina-
to Capitolo. Queft'è ora di 14 Canonici con le tre
Dignità di Decano, Arcidiacono, e Scolaftico, ed in
oltre un Teforiere, un Penitenziere, ed un Teologo.
Fu decorato il Capitolo in quefto Secolo per mezzo
di Bolle Pontificie di magnifiche infegne Ecclefiafli-
che. Vi fono in oltre 4 Manfionarj. Il Palazzo del
Rapprefcntante è una fabbrica nobile ed antica . Di-
cefi comunemente che fia ftato coftruito nel fito ove
anticamente fi trovava un Tempio di Pallade , o di
Cibele ; ma poca fede fi può predare a queft' antica
opinione, quantunque leggati in caratteri gotici fotta
una Statua rappreicntante la Giuftizia , pofta fra due
Torri nella facciata del Palazzo medefimo:
Pali adi j Jfcrcx fttit hoc nximrahilc Saxum;
quafi che quella Statua foffe V antica effigie della fup-.
pofta divinità. , ^ La
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L' ISTRIA. 1JJ
l^a Città è congiunta alla Terraferma per mezzodì
un lungo ponte di pietra , e riceve V acqua dolce per
mezzo di un acquedotto fotterraneo, nella vicina ter-
ra formato di pietra fino al Mare, c di là fotto il
Marc medefimo, che piuttofto può dirfi Laguna, con
cannoni di legno fino all'interno della Citta. .
Del governo politico di quefta Città fi è fatta men-
zione al $. 3. La fondazione di efla, e la ma origi-
ne è incerta , anzi favolofa , deducendola alcuni , che
vorrebbero pattare per più ragionevoli, da que'Colchi,
i quali perfeguitarono per ordine del loro Re gli Ar-»
gonauti , perchè Giafone aveva rapita inficine col fa*
mofo Vello d'oro la figliuola Medea; e vogliono che
giunti a quello promontorio, ed oliava to il fuo del-
lo fcoglio proporzionato alla refiftenza d' ogni infulto
nemico, vi abbiano fabbricata una Città , e l'abbiati
chiamata Palladia , perchè lo fcoglio era di già con-
fccrato a Pallade; e ciò 500 anni prima della fonda-
zione di Roma. Quelle favole non meritano alcun ri-
fletto, e dagli eruditi della fletta Città anche a (lam-
pa fon rigettate. Certo è che Plinio la chiamò %s£gi-
da , e Città de' Romani. Fu nominata anche Capris ,
e C apparta , e quello nome ritiene anche al di d'oggi
predo gli Schiavo ni , chela chiamano Copra, Nelle in-
vafioni de' Popoli Settentrionali ebbe la fletta forte del-
le altre Città della Provincia. Fu riitaurata , e riedi-
ficata da Giuftino I. o meglio , fecondo alcuni , da
Giuftino II; ed allora prefe il nome di Juflinopolis ,
cioè Città di Giuftino . Fatta poi fuddita al Dominio
Veneto, e dichiarata Metropoli di tutta la Provincia,
prefe il nome di Capo d' Ifiria . o Capodiflria , che tut-
tavia ritiene. Non può darfi però per cofa certa ,
che abbia prefo un tal nome dalla detta dichiarazio-
ne di Metropoli della Provincia , mentre anche in do-
cumenti anteriori fi trova col medefimo nome di Ca-
po d'Iftria , dall' efler forfè al capo o principio deli'
1(1 ria ; refi and ole vieppiù confermato un tal nome do-
po la dichiarazione di Capa delia Provincia .
I 4 Fin-
IJ6 LO STATO VENETO.
Finche foggiacque all'Impero Romano fu governata
in forma di Colonia con l'aggregazione alla Romana
Cittadinanza. Dopo la decadenza dell'Impero fi go-
vernò da fe ftefla a modo di Repubblica . Ma occupa*
ta poi la Provincia da Carlo Magno fu quella Citrà
fottopoila ad un Marchefe, o piuttofto ad un Conte,
che vi faceva la ma rcfidcnza . Pafsò quindi in potere
dei Patriarchi d' Aquileja , e nel 1278 riconobbe il Do-
minio Venero. Nel 1380 fu tentata da' Genovefi, ed
in altro tempo fu anche da' medefimi faccheggiata ,
ed aria, perchè non difefada buone mura , di cui la
cinfe poi la Repubblica l'anno 1478 ; dopo il qual
tempo retto fempre in pacifico poflctfo de* Vene-
ziani .
Ebbe quefta Città in ogni tempo il pregio di prò*
durre uomini celebri in Armi ed in Lettere , grati a
fommi Principi , ed utili al Pubblico « Per fare un
qualche cenno d'alcuni illufori nelle Lettere : Pietro
Paolo Vergerio il Seniore, verfato nelle Latine e Gre-
che Lettere, Filofofo , Giureconfulto , Iftorico , ed
Oratore illuftrc de' fuoi tempi > come il dimoftran le
fue opere, trovoflial Conci io di Coftanza , e fu ac-
cettiffimo a molti Principi nonfolo Italiani, fra i qua-
li due Sommi Pontefici, ma anche all'Imperador Si-
gifmondo , alla cui Corte morì . Girolamo Muzio fu
uno de' più celebri Letterati de' fuoi tempi , accettifiì-
mo effo pure a varj Principi , e vuTuto nelle loro Cor-
ti con fommo onore , verfato in ogni maniera di Let-
teratura, e benché fecolare anche nelle Dottrine Sa-
cre, in guifa che fi diftinfe nel confutare fra gli al-
tri 1* Apoftata Vergerio ( che non fi dee confondere
col precedente) Vefcovo di Capodiltria . Dagli fteflì
Tofcani con cui ebbe contefe in materia di Lingua e
di Belle Lettere, fi riputava la miglior penna, o una
delle delle migliori d'Italia . Il Santorio celeberrimo Pro-
fenore di Medicina nell' Univerfità di Padova per la
fua (involar Dottrina, e per le fue nuove feoperte, fpe*
zialmente fu la trafpirafcioneinfcnfibile,fu riputato uno
de'
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L' ISTRIA. 137
de' primi lumi di quella Profelfione : e la fua Opera
de Medicina Statica fu applaudirà preflfo tutte le Na-
zioni erudite c colte; eflendo anche fiata tradotta in
varie Lingue dai Piofcffori di quelle Nazioni.
2. // Di /ire tto di Muggì a .
Non è molto grande, ma benìflimo coltivato e pro-
duce uve iquifite di cui fi fanno ottimi vini dolci , e
delicati. Vi fi fa anche qualche quantità di fale . Si
ftende fopra una lingua di terra a Settentrione di Ca-
po d' Iftria. Comprende alquanti Villaggi di poco con-
to. Vien governato da un Patrizio Veneto col titolo
di Podeftà e Capitano. Si notino
1. Muggia Nuova , Terra nobile , c popolata fi-
tuata alla marina , con porto per le barche . Vi
fi trova un Convento di Regolari edj un Ofpedale
ben tenuto. La Comunità della Terra è ricca, ed ha
circa 2000 Scudi d'entrata all'anno . Nel mefe di
Novembre ivi fi fa una Fiera franca . Quefta Terra
venne in potere della Repubblica l'anno 1420 , per
volontaria dedizione degli abitanti, dopo che il Patriar-
ca d' Aquile/a perdette il dominio dell' Iftria. L' anno poi
151 1 Maflìmigliano Imperadore mandò Criftoforo
Frangipane fuo Capitano con 500 foldati per prende-
re quefta Terra, la quale però con l'aiuto di Capod*
Iftria fi difefe valorofamente. Ivi fa la fua rcfidenza
il Rapprefentame Veneto ; e nel Cartello rifiede un
altro Patrizio Veneziano col titolo di Cartellano .
2. Muggia Vecchia , dittante due miglia in circa dal-
la nuova, fu detta anticamente Monticala , ed è Cima-
ta fopra un alto monte, dove vicino alla Chiefa mag-
giore vedefi una colonna di marmo nella quale fi legge
un' Ifcrizione antica Romana , come pure in altra par-
te fe ne trova un' altra: tutti indizj manifefti dell'an-
tichità e nobiltà di quello Luogo.
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J38 LO STATO VENETO.
5 . 1/ Dì firmo d' IJÒta . ■
Stendefi a Ponente del Territorio jfi Capo d'Iftria,
ed abbraccia alquanti Villaggi , che formano un Di-
Itretto piccolo u, ma tanto ben coltivato cheiembra
un giardino, fertile foprattuto di ulivi, e viti. Vien
governato da un Patrizio Veneto col titolo diPodeftà.
Si notino:
I. Jfiia> bella Terra fituata fopra uno fcoglio che
anticamente s'univa alla Terraferma per mezzo di un
ponte di Legno; ma prefentemente è a quella intie-
ramente congiunto . Dalla parte di terra cingono il
Luogo alcune antiche mura, e dall'altra è circondato
in ogni lato dal mare . E 1 luogo ben fabbricato ed
ameno. Vi fi trovano 2 Conventi di Regolari, un Of-
pedale, ed una Ghie fa maggiore Collegiata con un Pio-
vano , c 3 Canonici, e vi fi vedono tre bclliflime Palle
d'Altare di mano del Palma. Credefi che anticamen-
te quefta Terra fi chiamafle Meta , e chefoffe di ori-
gine contemporanea a Capo d' Iftria . I nazionali af-
ferifeono che quefta Terra fu fabbricata colle rovine
di Cajklliero , luogo forte ne* vicini monti, oggidì af-
fatto diftrutto . Ivi fa la fua refide nza il Rapprden-
tante Veneto, e nello fpìrituale la Terra èfoggetta al
Vcfcovo di Capodiftria . Ifola riconobbe il Dominio
Veneto nel 1283.
2. Carte d' Ifola , bel Villaggio poche miglia dittante
da Ifola , è luogo molto ameno .
4. lì Difiretto di Pirano.
E alquanto più eftefo di quello d' Ifola , ed è pari-
mente fertile, e ben coltivato. Viene bagnato da due
fiumi, cioè dal fiumicello Acquaxnva , e dal fiume
Dragogna. Vi fi raccoglie maggior quantità di faleche
nel Diftretto di Capodiftria . Viene governato da un
Patrizio Veneto col titolo di Podeftà. Si oflervino:
J. Pi-
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L' ISTRIA, I3p
j. Pirano, Città piccola, ma ben fabbricata, e po-
polata i di cui abitanti rieicono ottimi marinari . li
Aio porto è uno de' migliori dell' Iftria . La Città è
piantata in fito molto elevato , e raflembra , per V ap-
punto ad una gran piramide : fi cltendc però al ballo
(òpra una anguria lingua di terra, che alquanto fi al-
lunga in mare . Vi fi trovano due Conventi di Rego-
lari uno di dentro, l'altro di fuori della Città. Nel-
la fuaChiefa maggiore fi confcrvano molte infigni Re-
liquie . La fondazione di quefta Città fi attribuisce
agli abitatori dell' antica famofa Aquile/a ; ma ciò è
un mero fuppolto fenza fondamento . La prima memo-
ria del governo, e condizione di quefto Luogo afcende
all'anno 1252, in cui i Piranefi ottennero dal Patriar-
ca d'Aquileja un Podeftà proprio, Nel 1283 fi fotto-
pofe al Dominio Veneto , a cui fempre fedelmente
fervirono i Piranefi , accorrendo in ogni imprefa de'
Veneziani con buon numero di barche . Pirano dal
Governo non riceve fe non il titolo di Terra , e di
Comunità, la quale è ricca di 5000 ducati d'entrata
all'anno. L'aria del Paefe èlpura e fana; e fuori del-
la Città trovafi un altro porto poco dittante , dettoti
Porto delle Rofe ,
a. Caftel Venere, antico Cartello fituato a mezzodì
dei fiume Dragogna , fopra i monti,
3. Punta di Salfar, o di Saivore , celebre per la rot-
ta data alla flotta Imperiale di Federigo detto il Bar-
bsrojfa^ comandata da Ottone luo figlio, che da' Ve-
neziani fu fatto prigioniero di guerra nella battaglia ,
che per l'appunto feguì a viftadi quefta punta, o pro-
montorio • Di ciò confervafi memoria in una Iscrizio-
ne latina pofta in una Chiefa del Luogo di Saivore.
I Piranefi fi danno vanto d' aver molto contribuito a
quefta vittoria,
5. ;/
I40 LO STATO VÈNETO
'. j. // Difiretto diUmigo.
Abbraccia uni Terra , e 3 Villaggi, cioè Matarada i
«V. Giovanni, e Sipur. IlDrltrctto per lo più è piano,
e fertile, ed ha molti bofchi. Vieti governato da un
Patrizio Veneto col titolo di Podeflà . Si noti .
Umago ì Terra al prefente poco popolata a motivo
dell'aria fua poco falubre, cagionata dai venti Auftra-
li a cui retta efpofta . E fituata fopra una punta di
terra che dicefi di Umago, fra altre due dette Punta
Pegolotta , e Punta delle Vacche . Qiiefta Terra venne
fotto il Dominio Veneto l'anno 1269, ma anche pri-
ma ne fu tributaria . Fu abbruciata da' Genovefi l'an-
no Il Rapprefentante Veneto fa in erta la fua
refidenza .
6. Il Difiretto di Ci tra Nuova .
Confina con quello di Umago a Settentrione, eften*
defi fulle fponde del fiume Quieto, ne' Villaggi diKff*
berteggio e di Torre , Con li Bofchi detti di Lavalief 5
Perer, e di Monte, Il Patrizio Veneto che lo governa
ha titolo di Podeftà . I confini del Difiretto di Città
Nuova fono diverfi da quelli della Dioceii, chcfieikn-
de molto più fenza paragone. Sono oflervabili
I. Città Nuova in lat. JEmonia, Città antica poco
meno che totalmente diftrutta , e per conto deh* aria
non molto falubre, poco popolata; coficchè raflem-
bra piutrofto ad un ricovero di Pcicatori che ad una
Città. Con tutto ciò vi rifiede il Rapprefentante Ve*
neto, ed il fuo Vefcovo che porta il titolo di Conte.
Quefta mefehina Città è fituata fopra una lin-
gua di terra, che un tempo fu ifola , alle foci del por-
to formato dal fiume Quieto. Ottenne elfa il nome di
Città Nuova, perchè fu fabbricata dagli Ungheri con
parte delle rovine di Emonia altra antica Città , di
cui apparirono anche oggidì alcune vMgi^ quattro
miglia
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L' ISTRIA. 141
miglia lontano da Citta Nuova. Tolomeo pone Emonia
fuori d'Italia odi' sftrcroità, dell* Ungheria, E»odiano
vuole che fofle nell'ultima pianura preflo V Alpi ;
Voltando Lazio pretende che fofle nella Corniola, Pro-
vincia Vicina ; ma più probabile fi è che felle vera-
mente nell' lltria , poco difcollo dalia moderna Città
Nuova , o Emonia . E 1 ceno altresì che quella ebbe il
fuo Vefcovo nel 600 coi titolo di tsEmonienfis Epifco-
p*r. Ebbe però nè' primi tempi quefta Città anche il
nome di hovetium . Venne in potere de' Veneziani nel
1170, e fi ftabiJì fotto il loro Dominio dopo che ili
eftinta intieramente nella Provincia Ja dominazione
Patriarcale ,
Intorno all'origine di Emonia antica moke tavole
fi fpacciano dagli Scrittori, la maggior parte de' qua-
li convengono che fiaftata fondata dai Coichi. Aggiun-
gono alcuni che il Fiume Quieto portaflc una volta il
nome d' Jftr$> da cui fofle denominata la Provincia d'
IAria . Intorno a ciò non abbiamo fodi fondamenti ;
e per quanto ipetta all' etimologia del nome ljlria> po-
trebbe avervi qualche correlazione la Provincia di Sti-
ria non molto lontana ,
%. Dalia , Villaggio pofleduto in feudo dai Vefcovi
di Città Nuova, che per ciò portano ij titolo di Conti di
Giovanni in Dalia, t
7. Il DijtYctto di Parendo.
Comprende fette Villaggi , oltre la Città , ed un
Feudo, li terreno è piano, e farebbe affai più frutti-
fero quando fofle meglio coltivato ; il che riefee im-
ponìbile a motivo della icarfezza d' abitanti , che in
tutto il Diftrerto non arrivano a 3000. I Villaggi an-
nefli al Diftretro proprio di Parenzo fono Majo , Al-
brega, Frata , Villanova^ Sblandati , fojcolin^ Mongheb-
boj con altri piccoli Calali loro adiacenti . La Diocefi
e affai più eftefa ed abbraccia 42 Pievi , lenza quella
della Città, 32. delle quali nello Stato Venctx?, « 10
nel
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142 LO STATO VENETO.
nel Contado di Pifino . E* governalo da un Patrizio
Veneziano col titolo dì Podeftà * Sono oflfcrvabili i fe-
guenti Luoghi .
i* Parenzo in lar. Parenùum , Città piccola fabbri-
cata fopra uno koglio di un miglio di circonferenza $
che anticamente fu iCoIato , e oggidì retta unito alla
Terraferma per mezzo d'un iftmo affai angufto. Dal-
la parte di Garbino ha un porto capace di vafcellid'
ogni qualità , al quale fa argine uno (cogito detto di S.
Niccolò ; in cui eravi un Monaftero di Monaci Bene-
dettini, c ci è ancora una Torre rotonda che foleva
fervi re di Faro al porto . In quefta Città è oflervabile
la Chicle Cattedrale molto antica , fabbrica de* fecolì
anteriori all'Imperio di Ottone L Vi fi vede unaCap»
pella adorna di antichiflimi Mofaici con una infcrizio*
ne , che prova eflere quefto Tempio flato innalzato
dal Vefcovo Eufrafio, il primo in quefta Città di cui
fi abbia memoria nella Storia Ecclcfiaftica . Bei colon-
nati, e rari e preziofi marmi adornano quefto facro*
edifizio, e l'aitar maggiore ha una ricca tavola do.
rata all'antica. Quefta Cattedrale é uffiziata da io
Canonici, con un Arciprete, ed un Arcidiacono; ed il
Vefcovo porta il titolo di Conte y - e gode anche giu-
rifdizione fecolare nel fuo Feudo . La Città oggidì è
baftantemente popolata, e gran parte de* Cuoi abitanti
fono discendenti da molte famiglie, che daCandia ivi
paffarono, e vi fi flabilirono dopo che qucll'Ifola fa
invaia dai Turchi l'anno 1670.
Nei governo della Città oltre il Rapprefentante Ve-
neziano hanno ingerenza anche due Giudici nazionali,
eletti ogni quattro mefi dal Coniglio della Città. Pa-
renzo fu già antichiflima Colonia de' Romani, e fu la
prima Città dell' Iftria che volontariamente li fottomi-
fe al Dominio Veneto l'anno 1267 ; ma g ,a S rari
tempo prima cioè l'anno 992 in tempo del Principe
Pietro Orfeolo II. anche quefta Città con altre ma-
rittime dell'Ulna , avevano riconofeiuta la Sovranità
della Repubblica di Venezia , onde quel Doge fu fi
pri-
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V ISTRIA. I4J
primo a prendere il titolo di Doge di Venezia dell'
Iftria , e della Dalmazia . Ribellatali Parenzo con al-
tre Città Iftriane nel 1160, fu domata dal Doge Do-
menico Moro fi ni e le fu im pollo il tributo annuale dì
2000 libbre d' oglio alla Gliela Ducale di S. Marco ,
e nel 11 68 in cui tornò a tumultuare le fu aggiunta
Timpofizione di 30 Montoni ; dalle quali impofizioni
fu liberata quando fi fottopofe fermamente al Domi-
nio della Repubblica Tanno fuddetto 1267 > o come
altri vogliono 1166. Fu poi faccheggiata da'Genovefi
l'anno 13 54.
2. Orferdy antico Cartello 5 miglia dittante da Pa-
renzo , è fabbricato fopra di un monte , ed ha uno
de' migliori porti dell 4 Iftria guardato da ogni vento .
E' poflèduto in feudo con mero e mirto impero dai
Vefcovi di Parenzo , che perciò portano il titolo di
Conti . Fu donato a quefti dagl' Jmperadori nel feco-
lo X. 1 e confermato più volte ne' fuffeguenti, dagT
Imperadori fìefli e dai Patriarchi . Anticamente vi fi
trovavano delle faline ora diftrutte • li Luogo è abi-
tato fufficientemente , ed i Vefcovi vi mantengono un
Paroco .
8. // Dìftretto di S. Lorenzo.
Confina ad Oriente con quello di Parenzo, e com-
prende le Ville di Vtilanova, o S. Luci* , S. Michele
di Lemme , Monpaderno , il Bofco di Bidono , ed altri
piccoli Villaggi . Il terreno di quefto Diftretto farebbe
fertile ma e malitlimo coltivato per la maggior par-
te, a motivo che in molti luoghi manca d'acqua per
bere. L'aridità del terreno caufa in molte parti del
Diftretto profonde cavità, che chiamanfi dagli abitan-
ti Foibe , le quali ricevono' l'acqua che dovria rifor-
gere fopra la terra . Per provederfi d' acqua i poco in-
duftriofi abitanti fanno certe cave grandi e profon-
de, ove raccolgono l'acqua piovana, che ivi fi cor-
rompe , c s' empie di rofpi , e di rane ; e perchè il
ter-
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144 L0 STATO VENETO.
terreno di quefte parti è roflfo per lo più, quando i*
acqua fi approflima al fondo ne prende il fuo co ore.
Tutto ciò cagiona fcariezza d'abitanti, e poca fanità
in quelli che vi fi trovano . D' altra parte i terreni di
quello Dillretto non fono feminati ogni anno, ma
ogni due, o tre anni ai più; nel qual tempo fi cuo-
prono di fpine e fterpi, che poi biiògna nuovamente
sbarbicare volendo di nuovo coltivarli . Per verità gli
abitanti di queflo D.ftretto d' Iitria fono fempre Ira-
ti poveri d' ingegno egualmente che di ricchezze ; che
fe fodero alquanto più inuuftriofi potrebbero facilmen-
te domare la qualità non pertima de* loro terreni . Al
governo di quello Diitrctto ciò nonoftante lpedi-
ice la Repubblica un iuo Patrizio col titolo di Po-
defta. Si notino:
1. S. Lorenzo, Terra capitale del Diftretto , c refi-
denza del Rapprefentante Veneziano . E' fnuata in mez-
zo le campagne che fi (tendono fra il Canale di /.em-
me , ed il fiume Quieto , che chiamafì il Pafgnatiea
di S. Lorenzo. Venne fotto il Dominio Veneto l'an-
no J271.
2. S. Michele di Lemme, antica Badia, e Monaftero
di Monaci Camaidolefi, che dovettero abbandonarla
per la poca falubrita dell' aria , oggidì è una Con-
tea , di cui fu invertita una Famiglia Coleti Vene*
ziana. Stendefi fu Ha fponda Settentrionale del Cana-
le detto di Lemme , poche miglia fra terra . Quefta
Badia fi credette falfamente da alcuni dotata fin dall'
anno 1040 da certe Comeflè d' Iftria , che in quel
tempo non efiftevano, eflendo la Provincia governata
da un Marchefe foretto alla Sovranità de' Patriar-
chi d' Aquile/a. Nel 1737 fu ftampato in Venezia un*
Difrgno antico in parte logoro di quefta Badia , deli-
neato nel fecolo XIV. da un Monaco , che per la
fua antichità, ma non per la fu a precisone meritò d*
eflère confervato alla memoria de' Poderi.
e>. tt
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m
l' Istria. 145
9. // Difiretto di B^ovigno.
E 1 fufficicntemente eftefo in confronto degli altri
della Provincia, quantunque comprenda foltanto oltre
la Città pochi Villaggi,
Quello Diftretto è foggetto nello fpi rituale alla
Diocefi di Parenzo . Viene governato da un Pa-
trizio Veneto col titolo di Podeità . Vi fono cave di
bellifTime pietre, ed è fertile di oglio, e di vino. Si
notino:
j. Rovigno . Lat. Arupinum > ed Arupium , piccola
Città di un miglio di circonferenza , ma abitata da
circa 18000 abitanti, la maggior parte eccellenti Ma-
rinari . E' limata fopra una piccola ifola congiunta
alla Terraferma per mezzo di un ponte di pietra .
ria un porto, non però molto ficuro, chiulò da uno
icoglio detto di S. Caterina , ed una Valle detta di
Bora , dove ù ricoverano le barelle . Le navi perciò
ordinariamente approdano al Porto di Figarola un
miglio dittante dalla Città . Dentro la Città trovafi
una Chicfa Collegiata , in cui confervafi il corpo di
S. Eufemia , c fopra alcuni fcogli vicini fono fondati
due Conventi di Regolari con fabbriche fontuofe. La
Comunità ricca di buone rendite ftipcndia due Medi*
ci , ed un Chirurgo ; ed ha un Fontico di grani e farine .
Rovigno crebbe dalle rovine di Arupino , anti-
co Cartello della Terraferma, 4 miglia lontano, dove
fopra una collina chiamata il Monte d'ero, fi vedono
ancora le veft igia di alcuni edifìzj . Rovigno riconob-
be il Dominio Veneto Tanno 1330, e nel 1380 fu
focheggiata , e defolata dai Genovcfi , e nel 159Q
dagli Ufcocchi . Quefta Città dal Governo non ha fc
non il titolo di Terra , o di Comunità : e tale vera-
mente fu ne'fecoli paffati ; ma prefen temente col com-
mercio , colla navigazione, coir induftria , e diligenza
de* fuoi abitatori, è giunta al grado di poter gareg-
giare con ogni altra Città della Provincia.
Italia. K 2. Vii-
1
\
■
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34-6 LO STATO VIiNETO.
2. Villa di Rovigno , Juogo 5 miglia difcofto dà
Rovigno, e il Villaggio più abitato del Diftretto. .
s
10. Il Diftretto di Fola.
Abbraccia alcune Ifole, c Villaggi , che formano il
Contado della Città; ed uno de* più vaftidella Provin-
cia, mentre contiene 135632 Campi Veneziani; ma
la Diocefi ftendefi ancora a dai più. Il terreno in par-
te è piano j e in parte montuofo, coperto di bofehi,
e piantato di ulivi, ed abbonda di felvaggiume. Sareb-
be molto più fruttifero, fe fofle coltivato , ma vi man-
cano gli agricoltori, perchè l'aria non è falubre; co-
licene di 72 Villaggi , che un tempo conteneva que-
llo Diftretto , al prefente folo 17 ne fono abitati.
Avvi anche qualche cava di marmo . Il Tonno , ed il
Granchio fono due forta dipefeij che prodigiofamen-
te abbondano in quefto Diftretto. Al governo prece-
de un Patrizio Veneziano, col titolo di Conte e Prov-
veditore .
Sono olfervabili i feguenti luoghi.
1. Pola, in lat. Poi* , Città antichiflima Capitale
del Diftretto, e della Diocefi, e refidenza del Rap-
prefentante Veneto. E' fìtuata fopra un piccolo feno
del mare di circa due miglia , che ferve di porto ficu-
rilTimo. Da una catena di collinette affai vaghe, che
in cerchio fi fpinge in mare , è formato quello Por-
to, ornato nel mezzo da quattro Ifolette, capace d'
ogni grande armata navale, e dlkfo da tutti i venti.
Egli è pofto a Ponente, e la ftefla bocca è coperta in
opportuna diftanza da un altro lungo fcoglio , che
Brioni s'appella. II mediocre fondo di quefto Porto è
di lei in fette palli d' acqua : le navi poftbno porre
fcala in terra ovunque vogliono, e per tutto v'è otti-
mo tenitore. E' confiderabile cofa , che in una eftn>
mità di quefto feno, 20 paflì foli lontano dal mare,
featurifee L una fontana d' acqua dolce e perenne .
E* que-
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l' IstrìA. Ì47
quella Città circondata di moderne muraglie , cori
quattro porte verfo il mare; e quafi nel mezzo delle
abitazioni ha una Cittadella con 4 baftioni , fabbricata
nel fecolo pattato , forfè per ricovero degli abitanti j
quando veniflèro infettati dai Corfari. Tre volte per
altro in tempi diverfi fi rifabbricarono le mura di Po-
la dopo la fua caduta; e di tutti tre i recinti appaio-
no tali indizj, che battano a farconofeere la barbarie
degli artefici nel fervirfi de' pezzi più illuftri delle bel-
le antiche Romane fabbriche, per far cattive moder-
ne muraglie; ficcome ben giuftamente fi duole l'eru-
ditittimo Sig. Conte Gianrinaldo Carli Rubbi nella
{uà Relazione del? Anfiteatro di Poi*. Di tanti preziofi
antichi edifizj, ond'era un tempo ricca quetta Città
àpperia rettano le vettigia . Di alcuni però, che id
parte ancora futtìftono daremo con la dotta feorta
dei mentovato Scrittore qualche contezza ; c fono l*
Arena , la Porta Rata> o Aurea , e due Templi.
L' Arena , di cui per altro non retta che tutto l'in-
tero ricinto cft'erno, è un fuperbo edilizio, che ci ri-
fveglia una grand io fa idea della magnificenza Roma-
na. E limata quafi dugento palli fuori delia Città;
e fi vede molte miglia prima d' imboccare il vatto
Porto di etta. Il celebre Marchefe Maffei s' indufle a
credere che femplice Teatro chiamar fi dovette ma
il mentovato Sig. Conte Carli a tutta evidenza di-
in ottr a , ch'era veramente un Anfiteatro, quale^ appun-
to fu riputato da molti Eruditi de' pattati fecoli , e
de' prefenti , appoggiati alia tradizione de' fecoli , c
dalla fua medefima ftruttura allìcurati . Ovale, o per
dir meglio Elittica , è la figura di qtìeft' Arena . Tut-
ta la lùa lunghezza, o fia i' atte madore di etta òdi
366yicdi Veneti; l'atte minore, otta la larghezza, di
piedi 292; e l' altezza dalla fommitàfino all'apparente
bafamento, di piedi 74, once 2. Tutta la mole è divifa
in due ordini, ciafeuno di 72 Archi , quanti appunto fon
quelli dell' Arena di Verona, fovrappofti l'uno all' altro,
ed ha un terzo ordine di finettre quadrate, che gira
K 2 fo-
I4S LO STATO VENETO.
fopra gli archi fletti . La luce di quelli tra pilaftro,
e pilaflro è di piedi o; e dalle once 4 fino alle 11
irregolarmente : imperciocché eflendo Ja fabbrica d' in-
dole ruftica , e a bozzi , qual più , e qual meno de'
matti retto o dallo fcapcllo , o dal corfo del tempo
corroio, e pregiudicato. L'altezza dei detti Archi dal
baiamento alla l'oro chiave è dilpiedi 16. 1. Duegran-
di Aicatc polle all' eftremità dell' Arena fervono di
Portoni; c queAe tagliano l'Architrave comune al ri-
manente delle alrre ; colicene la loro altezza fino al
bftf* mento è di piedi 17. 6. 6; e la larghezza di pie-
di 14. jo. 6. Qiicfti due Portoni fono prefi in mez-
zo da due altri Archi di maggiore apertura di tutti
gli altri; cioè di piedi 10. 7, benché eguali di altez-
za : coficchc iti Arcate in tutta la circonferenza ri-
trovanti luperiori in grandezza alle altre tutte , Il la-
voro poi eh' è d'ordine Tofcano , ma con leggi par-
ticolari, è ruflico, e pefante quanto altro mai; ma
la forma con cui fono uniti i gran matti , e l'uno
all'altro fovrappofli, è mirabile. Un leggero cemento
gli unifee , e frequenti pironi di ferro gli legan per
modo , che fenza imuoverfi punto , o pregiudicarfi col
proprio pefo , hanno potuto francamente fupcrare il
giro di tanti fecoli . Nel terzo ordine la fabbrica fi
va ritirando , colicene lotto la Gronda non evvi mag-
gior grofìezza di un piede , e nove once . Sopra il cor-
nicione del fecondo Piano poggia , e fl fpinge fuori
fovrappoflo ad ogni Pilaflro un grande Zoccolo , il
quale nel mezzo è incavato per quadro. Sopra d'etto
in linea dritta perpendicolare v'è nel muto un'inca-
vatura corrifpondente al buco dello Zoccolo, e que-
lla taglia la cornicetia delle fineflrc ; fopra la quale
v'è un alzato che incontra l'incavatura di fotto , il
quale giugnendo alla Gronda ritrova un buco che tra-
fora tutta la Gronda fuddetta . Quello baco, quelle
incavature , e quello Zoccolo indicano apertamente le
travi che vi s 1 incartavano , e {ottenevano tutto all' in-
torno il Velame, o il Tendere, che li ciiflendeva rer
di-
1
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L J Istria» 149
difendere gli fpcttatori dal Sole , dall' ària , e dalia
pioggia. Delle parti interne di quefto edifizio niente
rimauc, e da quella collina in fuori che vi s' intro^
duce per entro, occupando dalla parte di Levante il
primo ordine d'Arcate, tutto è di prefente ripieno di
terra, portatavi da' vicini colli per mezzo delle piog-
gie . Quindi, ritornando al bafamento non è credibile
che terminalfe ne' tempi antichi la fabbrica > come
prefentemente fi vede ; dacché è patente quanto ac-
crefeimento di terra fiafi fatto e dentro , e fuori di
queft' Arena . Il Sig. Co: Carli fece molte altre of-
icrvazioni e fopra quefto accrefeimento , e fopra l'in-
terno dell' Arena , le quali poflbno leggerti* nell' ac-
cennata Relazione; e noi ci contenteremo di riferire
per ultimo, che dalle più efatte mifure ch'egli prefe
della Pianta , potè aflicurarfi che l'area di mezzo è
della lunghezza di piedi 192. 4; e che la fua lar-
ghezza è di piedi J28; c.ipacifliraa pegli fpcttacolt,
ed in giuftiflìma proporzione deìle aree degli Anfitea-
tri di Verona , e di Roma » Quefto bel monumento
d' Antichità fi crede alzato dai Romani poco dopo il
Regno d'Augufto; ma reftano ignoti i nomi del fuo
Fondatore, e dell'Architetto.
La Porta Rata, o Aurea è uh magnifico Arco fu*
nebre, eretto a foggia di trionfale, poco lontano dall'
ingreflb della Città ; ed e di bellilfima Architettura
Corintia . Nel fregio leggefi :
SALVIA. POSTUMA. SERGII. DE.
SUA. PECUNIA
In tre bafi collocate nella fommità dell'arco, t
che forfè foftenevano altrettante ftatue, vi fi leggono
altre fimili infcrizioni . Quefto fingolariftìmo pezzo d'
architettura Romana , meriterebbe d' effere cuftodito
un poco meglio, acciocché non periffe una volta, o
l'altra.
I due Templi fono nella piazza della Città d'or-
K 3 dine
I
JfO JtO 'stato veneto.
dine Corintio , ma piccoli . Uno è tanto unito col
palazzo del Rapprefcntame Veneziano , che appena
può vederi! ; ed era forfè dedicato a Diana , reftando
quello nome per tradizione in quel Popolo . L' altro
è ancora intiero, eccettuatone il tetto, perito per in-
cendio . La iua lunghezza intcriore è di 26 piedi, e
jo ne ha in larghezza . La facciata è adorna di 4
grotte colonne alte 26 piedi e mezzo . La feguente
Inscrizione dendta a chi foffe dedicato:
ROM A E. ET AUGUSTO. CAESARIS,
INVI. F. PAT. P ATRI AE.
Il Duomo , 0 fia la Chiefa Cattedrale, fu eretto
fulle fondamenta , e con le rovine di un antico Tem-
pio de* Gentili, come dimoftrano molti frammenti di
antichi marmi, capitelli, fregj , bafi , ed altro, di cui
fi vede adorno . Il Vefcovado di quella Città prima
fu fuffraganeo dell' Arcivefcovo di Ravenna , indi de*
Patriarchi d* Aquileja ; e oggidì dell 5 Arcivefcovo di
Udine. Sonovi anche in efla Città alquante belle colon-
ne; ma i porfidi e ferpentini, ed altri preziofi marmi
furono fpoglie, di cui i Veneziani abbellirono la loro
Patria. Si trovanxT in Pola alquante Chiefe , e Mona-
flerj , c belle abitazioni ; ma pure a motivo dell' aria
cattiva è poco popolata.
Il Rapprefen tante Veneto amminiftra la giuftizia
unitamente a 4 Configlieri nobili eletti dal Configlio
della Città. Al folo Rapprefen tante però fpettano cer-
ti cafi criminali maggiori , e nel rimanente ha foltan-
to voto fimilc a quello de' 4 Configlieri ; decidendo
le caule tutte la pluralità dei loro voti uniti.
La fondazione di Pola viene attribuirà con molte
altre d'Ulna ai Colchi . Credefi dominata anche da
AlelTandro Re di Macedonia ; fotto i Romani però
fece qualche maggior figura. Dopo la morte di Pom-
peo fu accufata di ammutinamento contro l'Impero;
c perciò fu rovinata calle Truppe Cefaree . Interpo-
flafi
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l' Istria. ijt
flafi a favore della Città defolata Giulia favorita > o
figlia di Cefare fteffo, non folo fu perdonato ai Cit-
tadini, ma la Città (leda, già diftrutta dai Liguri, fu
fatta riftaurare dall' Imperadore , e fpeditavi una Co-
lonia Romana fu chiamata Julia Pietas. Fu .ridotta a
pagar tributo ai Veneziani lòtto il Principato di Do-
menico Morofini nel 1148, e fu prefa dai Pifani nel
1192, ai quali fu ritolta dai Veneziani fotto la con-
dotta di Enrico Dandolo. Nel 1228 eflèndofi di nuo-
vo ribellata quella Città, fu prefa per forza dall'arma-
ta Veneta comandata dal Principe della Repubblica
Jacopo Tiepolo , ed in queir occafione fu quafi del
tutto arfa , e diftrutta . Finalmente nel 1267, dimi-
nuiti di numero gli abitanti , e fpogliata la Città de'
più belli fuoi ornamenti, e decaduta dal fuo fplendo-
re, per non perire affatto fi diedero luciditi volontari
al Dominio Veneto , Ebbe ciò non ottante a foffrir
Pola un altra, deflazione nel fecolo XIV. per mano
de' Genovcfi , ncll' oflinata loro guerra contro della
Repubblica di Venezia. Il Governo alcune volte pre-
le le più valide rifoluzJoni per riftorare in qualche
parte, c rendere più popolata quella Città, conceden-
do terreni ed efenzioni , a chi voleffe paffarvi ad abi-
tarla; ma T aria poco falubre, e lafua naturale fituazio-
nc impedirono l'effetto di quelle provide difpofizioni .
Fra gli fcogli vicini a Pola, fi fa copiofilfima pe-
lea di Tonni , una delle maggiori rendite del .Con-
tado .
2. Brioni , Scogli o piuttoilo Ifole a Ponente di
Pola, poflfedute in Feudo da una Famiglia Cornar*
Patrizia Veneziana , fono le fole ifole abitate , e le
più grandi di tutta Tlfiria. Avvi una Parrocchia, ed
un così chiamato Cartello de' Feudatari, fituato nel-
la parte orientale delle ifole ftefle.
3. Fafana , piccolo Luogo con un feno di mare,
in cui talvolta prendono ricovero i Baftimenti , e vi
i\ fanno copiofe pefche , anche! per ufo dei com-
mercio .
K 4 4. Ma-
152 LO STATO VÈNETO.
4. AfomoranO) antico Cartello di poco rilievo, dove*
va un Gentiluomo di Pola per Capitanio, è fintato
vicino a due Porti nella parte più Orientale del Con-
tado, detti Porto Vignole , e Porto Lnng$ . Vicino a
querto luogo è il Boico di Cauran , altre volte detto
Ca/ìropola, il maggiore di tutto il Diftretto.
•
11 . li Diftretto ài Dignano •
E* poco ertelo, e limato fra terra , c le fue cam-
pagne come le altre tutte della Provincia {carreggia-
no d' acqua . Comprende , oltre la Terra , due fole
Ville , cioè Fiiipano p e Roveria . Anche la Scala di
Fafana fu fottopofta a quello Reggimento fin dall'an-
no 1412; ma iRapprefentanti di Pola, hanno femprc
procurato di attrarla alla loro giurifdizione . L'aria in
quello Diftretto è faniflìma , e il fuo terreno è de'
più fertili dell' Iftria . Abbondanti fono le raccolte di
grani d'ogni fpecie, e quelle pure de' vini che fono
ottimi. Non larebbe privo ài mele e cera, nè fcar-
feggerebbe di frutta , fe i contadini ufalfero maggiore
attenzione nella coltivazione delle Api, e de' terre-
ni; il cui fondo farebbe opportuno affai alla vegeta-
zione de'Gelfi, fe fi ritrovate la via d'indurre gli orti-
nati Morlacchi agricoltori del Diftretto a piantarne un
buon numero. Provvede la fuperiore Provincia di fru-
menti ^ e di vini il vicino Stato Auftriaco ; ma quan-
to alle altre biade il loro efito farti nel Ponente , do-
ve quafi annualmente vengono trafportate . Non così
degli ogli, la cui non poca quantità, oltre il naturale
confumo , vien efitata nella Dominante . Abbonda in
quefto Dilìretto il fclvaggiume, ed il pefee, nè il fuo
terreno è fcarfo di Galla da tingere, di legna da fuo-
co, di pietre, e di marmi, come pure di pozzolana,
e di Saldarne , ottimo nell'arte Vetraria, le cui mi-
niere per ordine del Governo fono ftatc otturate.
In tutto il Reggimento fi contano circa 4000 abitanti.
E N notabile foltanto
' Di
1
1
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l* Istria. 153
Digiuno , Terra non ignobile della Provincia, capi-
tale del Diftretto , e refidenza di un Rapprefentante
Veneto col titolo di Podeftà . E 1 fituata fra terra,
tre miglia dittante dal mare, e ben fabbricata fopra
una dolce ed amena collina, con ifpaziofe e lunghe
(trade , e paflabilmente felciate . Ha una Collegiata
infignc ufficiata da 5 Canonici comprefo il Piovano „
i quali fono eletti da quel Configlio , e prefentati al
Vefcovo di Pola, per la confermazione, a norma de*
privilegi antichi di quefta Terra . Il fuo Clero è nu«
merofo , ed affai bene regolato . Il Duomo è (lato
migliorato in quefto fecolo , e vi fi ammirano alcuni
belliffimi Quadri di Paolo Veronefe , del Palma , e
del Tintoretto . Avvi un Convento di Frati France-
fcani Conventuali, ed un bell'Ofpizio di Cappuccini,
introdotti per comando del Governo nella Terra Y
anno 1745, ed hanno anche la loroChiefa, perfezio-
nata nel J753. Vi fono inoltre varie altre Chicfe. Il
commercio vi fiorifee per quanto lo comporta la na-
tura del Paefe , e la prelènte fua coftituzione . La
Terra ha il fuo Statuto municipale , giuda il quale
vien governata dal Rapprefentante Veneziano * Nelle
caufe civili, e criminali appellava una volta al Ca-
pitano di Rafpo, edora al Reggimento di Capodiftria ;
al Rapprefentante della qual Città fpetta l'autorità
fopra fondachi , Luoghi pii , deliberazione de' pubbli-
ci Dazj , milizia di cernidc , e trafporto di ogli; e
per quanto riguarda i Bofchi , l'inveftitura de' pub-
blici fondi , e terreni incolti , il Capitano di Rafpo
ne difponeva una volta ad arbitrio, finche per difor-
dini inforti ne avocò a fe il Governo in parte l'au-
torità .
Delia fua origine non fi hanno memorie precife,
non trovandoti menzione di efla preffo Scrittore al-
cuno, ch'io fappia, prima del quattordicefimo Seco-
lo ; nei quale viene la Terra di Dignano ricordata
dal Patriarca d' Àquileja Bertrando in quel Compen-
dio Storico, ch'egli medefimo ftefe dalla fua Vita, e
«
154 t0 ST ATO VENETO.
che indirizzò a Guglielmo Decano <T Aquileja, poco
prima della fua morte avvenuta l'anno 1350. Varj
pavimenti a mofaico (cavati ne' fuoi contorni la di-
moftrano molto antica; al che fi unifee la Fabbrica
del Cartello, che tutta via efifte, e ferve di abitazio-
ne ai Rapprefcntanti , il quale per la fua forma è
giudicato molto antico . Fu foggetto un tempo ai
Marchcfi dell' Iftria, indi a' Patriarchi d' Aquileja, e
pofeia alla Repubblica di Venezia , cui fi diede vo-
lontariamente nel J330, ed allora ottenne il privile-
gio di efTere governato feparatamente ; poiché prima
li fuppone che foise annetto al vicino Contado di Po-
la : di che però non fi hanno autentici documenti.
Nelle ultime guerre ch'ebbero i Veneziani cogl' Impe-
ratori, Dignano fu aflalito da 200 fanti, e J50 Ca-
valli, ma lì diiefe arditamente, e fu fcacciato l'ini-
mico .
11. 7/ Di flutto ài Valle.
Comprende due fole Ville , cioè M<mc*ito, e S.Piero,
e ftendeli anch' effo fra terra a Settentrione di quello
di Dignano. Viene governato da un Patrizio Vene-
ziano col titolo di Podeftà . Si noti :
falle, Cartello antico, o piuttorto Terra murata ,
capitale del Diftretto, e reiìdenza del Rapprelentan-
te , che nelle caufe civili giudica unitamente a due
Giudici della Terra. E' luogo porto in aria buona ,
C perciò molto popolato. Pafsò lotto il Dominio Ve-
neto l'anno 1330. In tempo che i Patriarchi aveva-
no guerra coi Veneziani la Terra fu da erti ricupera-
ta , ma nella pace fu reftituita alla Repubblica. In
una Chiefa di quefia Terra fi trova un bei quadro di
Tintorctto .
13. H
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{ $ T k I A • J5J
* • é
13. // DiftrettQ di Albona.
Comprende l'eftrema parte dell' Iftria Veneta verfo
Ponente fuuata di là dal Fiume jfrfa . II terreno qui-
vi c aflai montuofo e faflfofo , e perciò poco fertile ,
Anticamente ftendevafi anche di qua dall' Aria , ed
aveva fotto di fe la Terra di Barbana, che ora è
feudale. Al governo di qticfto Dii\ retto fpedifee la Re-
pubblica un Tuo Patrizio col titolo di Podeftà .
Sono oflervabili i feguenti Luoghi :
1. Albona , Terra grolla murata, o Cartello capita*
le del Diftretto, e refidenza del Rapprelèntante Ve-
neto. E* fuuata in un iltmo che congiunge una me-
tà del Diftretto con l'altra, formato dal Canale dell'
Arfa , e dal Golfo del Qiiarnero , e l'aria vi è falubre
più che in ogni altra parte dell' Iftria . Avvi unaChiefa
Collegiata, e la Terra non è mal fabbricata , ne man-
cante di popolazione . Si fottomiiè al Dominio Vene-
to Tanno 1420. Nel J599 le fu dato un aflalto da-
gli Ulcocchi in numero di 2#o, ma gli abitanti fi
difefero valorofamente , e li rifpmfero; dopo di che
dalla Repubblica fu porta in iltato di qualche mag-
gior difefa.
2. Fianona , Cartello % o Terra murata fabbricata
fopra un monte faflòfo , dittante da Albona quattro
miglia, ed un folo dal mare; nel quale ha un Por-
to capace. Fu faccheggiata dagli Ufcocchi neir anno
1599, e pofeia fu dal Governo fatta fortificare. Ha
di notabile una fontana , la qual nafee dalle falde del
Monte Maggiore , e difendendo dà il moto a %z mo*
lini uno dopo l'altro fino al piano ,
14. //
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1$$ LO STATO VENETO.
14. // Dijìretto di Montona.
Stendefi tra il fiume Quieto, ed il Contado di Pi-
fino Auftriaco. Comprende Bofchi grandiflìmi porte*
duti in proprietà dalla Repubblica ftefla, che da qua-
rto Diftretto ricava gran quantità di legni da fabbrica
per l'Arfenale di Venezia, i quali per le acque del
fiume Quieto comodamente fi fanno discendere al ma-
re. Si noti:
Montana y Terra ove fa la fua refidenza un Patrizio
Veneto col titolo di Podeftà . E 4 fituata in vicinanza
di un piccolo confluente del fiume Quieto nel centro
dell' Iftria , in fituazione d* aria molto falubre . Pafsò
al Dominio Veneto nel 1278. La Terra è murata ,
ed anticamente fu Cartello de' più forti della Pro-
vincia.
tj. // Dijìretto di Grifìgnana. ~*
Stendefi a Settentrione del Quieto, ed abbraccia il
Villaggio di Villanrua , ed il Bofco di Sterpe . Viene
governato da un Patrizio Veneziano col titolo di Po-
d e (là . Si noti :
Grifigmna , Cartello antico, ora Terra murata Capi-
tale del Diftretto, e rcfidenza del Rappreientante, è
funata a Settentrione del fiume Quieto in luogo ame-
no, ed aria pura, e falubre . Si può contare fra i
Luoghi più popolati della Provincia.
16. Il Diftretto di Tortole.
E fiutato fra un ramo del fiume Dragogna , ed un
altro del fiume Quieto . E affai angufto, e de' più
piccoli della Provincia . Ma pure al fuo governo vi
fpedifee la Repubblica un fuo Patrizio col titolo di
Podeftà. L'unico luogo oflcrvabile è Partoiè, antico
Cartello, o Terra murata Capitale del Diftretto , e
refi-
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/
p
L' ISTRIA. 357
refidenza del Rapprefentame . E 1 luogo ameno, e di
aria molto falubre, iltuato poco lontano dal fiume
Quietò . Pietro Perfico Vcfcovo di Soccovia in Un-
gheria era nativo di quella Terra . Nella Chiefa mag-
giore fi confervano le offa di S.Elia.
17. // Diftretto di Buggie. v .
E' rinchiufo fra quelli di Pirano, di Città Nuova , c
fra li due fiumi Dragogn*, e Quieto. Vien governato
da un Patrizio Veneziano col titolo di Podeftà . Si
noti:
Buggie , antico Cartello, capitale del Diftretto, e
refidenza del Rapprefentame , è pofto fra terra in fì-
tuazione molto bella fra la Dragogna , ed il Quieto •
I DISTRETTI FEUDALI.
fono
1. // Feudo di S. Vincenti.
Confina col Contado di Pifino, e ftendefi allevan-
te del Canal di Lemme. Comprende alquanti belli Bo-
fchi, e Villaggi fra' quali i maggiori fono Radigofa , e
S.Brizzi. Il Feudo appartiene ad ima Famiglia Gri-
mani Patrizia Veneta . Il luogo più oflervabile è S.
Vincenti , antico Cartello che fu della Famiglia Ca-
ftropola , già padrona del Contado di Pola . E' pofto
in pianura , ed è ben fabbricato con belle ftrade . I
Feudatari vi efercitano autorità illimitata , c le loro
fentenze fono inappellabili .
2. Il
LO STATO VENETO*
z. li Dìfirctto di Barbarla. .
Stendefi fulla inonda occidentale del fiume Arfa , e
comprende 2 Calvelli ed un Villaggio. La Giurifdizio-
ne è fimile a quella di S. Vincenti, ed appartiene al-
la Famiglia Patrizia Loredan . Il Iuo^o principale è
Barcana, Terra fituata a Ponente 'dell'Aria è la
capitale del Diftretto. Gli altri luoghi fono Cajleinuo*
V0 } e Porterà.
3. Il Feudo di Vi fina.
Ha un territorio piano e fertile , popolato , ed iri
ària ottima , e comprende alcuni Villaggi oltre la
Terra di
Vifinà , o Vicinata pofta fulla riva orientale del
Quieto. Anche quello è feudo della Famiglia Grima-
ni , ma d* altra natura , non avendo altro che la giu-
rifdizione civile di piccola fomma , e nel rimanente è
fottop ofta la Terra , c tutto il Diftretto al Reggimen-
to di Capo d'iitria.
4. II Feudo di Piemonte.
Appartiene ad una Famiglia Contarmi Patrizia Ve-
neziana. Anticamente quelìo Diflretto apparteneva al
Configlio di Capo d'Iitria, che vi fpediva un Cancel-
liere. Poi nel 1530 per ordine del Governo fu ven-
duto all'incanto con le file Ville* e Caftelh' che ci
erano annetti , ed erano Vifinà , Cavagna , S. M. di
Campo, Bercenegla, Medolin, cRofara; Ville tutte com-
prefe nel folo Diftretto di Piemonte, il quale com-
prato dalle fuddette Famiglie Grimani , e Contarmi fu
divifo in due Feudi di egual natura ; e lotto quello
di Piemonte reftò la Villa di Caflagna.
Piemonte che anticamente era circondato di mura ,
ed aveva un Cartello, o Rocca fpianata dappoi colle
mu-
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L' ISTRIA. *50
mura ftefle, è pofto poco lontano dal fiume Quitto
strio Ponente .
$. Il Feudo di Marniamo.
E' porto fra li fiumi Dragogna e Quitto, e confina
coi Diftretti di Grifignana , Buggie, e Rifano, al
quale fu aflòggettato un tempo, dopo che a per ragion
di guerra fu couquiftato dai Veneziani fopra certo Bernar-
dino Raunicar nobile Alemanno , a cui pofeia fu refti-
tuito, e lo tenne per alquanto tempo; finché lo ven-
dette alla Famiglia Rota per 5555 Ducati Veneziani ,
la quale lo poflìede tuttavia a titolo di Contea. Con-
tiene la Villa di Berda , oltre il luogo di
Momiano cartello antico fopra una grotta in forte
filiazione, porto in vicinanza di un piccolo confluente
del fiume Dragogna*
IL REGGIMENTO DI RASPO.
-
Viene così chiamato dalla Terra di Rafpo antica
capitale di tutto il Diftretto, ora diftrutta . Quefto
Reggimento è uno de' più eftefi, e de' più ricchi del-
la Provincia, indipendente dal Reggimento di Capo
d' Iftria , anzi governato da un Patrizio Veneziano
dell'Ordine Senatorio. Sotto la giurifdizione di que-
fto Rapprefcntante ftanno 13 Villaggi, e 7 Cafali ,
che formano quella parte dell' Iflria Veneta , che in-
ternandofi fra gli Stati Auftriaci, fi (tende jn mezzo
al Conrado di Pifino, ed al Territorio di Tiiefte fino
a quello di Fiume . In quefto Diftretto ha la fua ori-
gine li Fiume Quieto; ed il terreno e la maggior par-
te montuofo, ed in alcuni luoghi vi fono piccole dif-
ferenze in materie di confini col Contado di Pifino ,
ed il Territorio di Fiume. Si noti:
1. Pinguente y Terra Capitale di tutto il Diftretto ,
e refidenza del Rapprefentante Veneto. E' un antico
Cartello fituato fopra un monte, e cinto d'una bella
cam-
1Ó0 LO STATO VENETO,
campagna. Vi fi fa gran traffico di grani, divino, e
d'altri prodotti della Provincia.
z. Pietra Pelofs de* Marchcfi Grtvifi è poche miglia
ad Occidente di Pinguente , e fi crede che qucfto
Luogo foflc T ordinaria refidenza dei Marchcù* d'
Iftria.
3. Raziza , Feudo de* Conti Boltreftaia due miglia
incirca a Mezzodì dittante da Pinguente.
4. Rafpo, Luogo diftrutto nelle guerre cogli Au-
1
FINE DELLO STATO DA TERRA.
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STATO VENETO
*
D A MARE*.
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INTRODUZIONE
À L L ò
STJLTQ X)JL MJLBJÈ *
'W L Mare che oggidì chiamafì Golfo di Venezia è
2 una porzione di quello che , ftando rinchiufo fra V
J5L Àfia, l'Affrica-, e l'Europa, chiamafì Miditerra*
neoy cioè Mare fi tua to in mezzo alla terra. Qucftó
feno dai Greci in prima fu detto Jonio, indi da Adria
antichi (lima Città marittima, come abbiamo di giàof-
fervato, prefe il nome di Adriatico, Quefto fu poflc-
duto prima di tutti dai Pelafgi* indi da Diomede -,
poi dai Liburni , e finalmente dai Tofcani . Scacciati
quefti dalle loro fedi dai Galli rcftò abbandonata la
Signoria di quello Mare, poiché i Galli non curando
la Potenza Marittima coltivarono folranto la Terrafer-
ma, nè mai trovafi menzione nelle Storie antiche di
alcuna armata marittima dei Galli fu quefto Golfo i
Trovai! al contrario, che deftituto l'Adriatico di for.
ze navali retto aperto fin d'allora ai Corfari : ond-
pensò poi Dionigi Tiranno di Siracuia d' impadronirfeè
ne , e vi fece entrare numcrofa flotta , collegato co' Venct- •
del Continente vicini ai Galli . Quali fodero dappoi
le circoftanzè di quefto Golfo fino ai tempi de' Ro-
nfani non avvi Scrittore che Io dimoftri ; è bensì
probabile che Io lìgnoreggiaffero i Greci colle loro
forrnidabili flotte ; Pofto ch'ebbero i Romani piede
fermo neH' Illirio , e domati i Galli , fi videro padroni
di tutti i Porti dell' una , c dell* altra fpiaggia dell'
Adriatico , e ci fondarono quafi in ognuno le loro Co-
lonie ^ e li fortificarono , e li difefero colle loro navi j
ina fenza impedire per altro l'ufo della navigazione
àgli IUirj foggiogati . Quando parte di quefti feof-
fero'il giogo Romano, e fi ridùffero in fazione, col-
L i tiva-
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IÓ4 LO STATO VENETO DA MARE
tìvarono il corfo full' Adriatico , ma con legni mino-
ri, c lenza armata che ne potette ioltcncre il Domi-
nio. Cambiata la Repubblica Romana in Imperio, e
domati i Dalmati da Augullo, filabili un armata na-
vale fidi 1 Adriatico, che aveva il porto ui Ravenna per
centro : con che fu afficurata la navigazione , ed il
Dominio ftabilc di quello Marc, che continuò in que*
Ito fiato di quiete , finche divifo l'Imperio, e anda-
to l'Occidentale in qualche declinazione, fu depofto
da quegl* Imperadori il pen fiero dell' armata maritti-
ma, che più non fi legge nelle Storie de' tempi fufle-
guenti. I Goti , che dominarono in Italia , c ncll'
lllirio, non ebbero mai armata marittima , e neppur
bafiimcnt i mercantili ; mentre per trafportare i pro-
dotti che ricevevano in tributo dalle Provincie marit-
time, erano codrejtia fervirfi delle barche de' Venezia-
ni, come fanno fede le lettere di Caftiodoro fegretario
dello dello Re Goto Teodorico, L' Impero d'Oriente
fi prefe in appreffo qualche penficro dell' Adriatico
quando rifolvettc di riconquiftar la Dalmazia , e l'Ita-
lia; il che certamente lenza armata marittima non po-
teva aver effetto. Ebbero però anche i Greci bifogno
de' battimenti Veneziani, di cui li fervirono principal-
mente per il trafporto delle truppe . Invaia poi la mag-
gior parte dell'Italia dai Longobardi, tanto più fi refe
neceflaria alla Corte di Collantinopoli una flotta or-
dinaria full' Adriatico, per confervarc le Città maritti-
me che erano relitte all'Impero fulle due fpiagge di
quetto mare . Avvenne però in breve tempo che le
Città marittime deli' lllirio furono occupate dagli Sia-,
vi, e quelle d'Italia dai Longobardi per la maggior
parte, che éllinfero Totalmente l'Efarcato de' Greci in
quella regione . Perduta dall' Impero Orientale Ra-
venna, ch'era il centro delle loro forze marittime, non
tu più in idato di fodenere con fermezza il dominio
dell' Adriatico . I Longobardi veramente non li cura-
rono di renderti potenti in mare ; ma gli Slavi
ufeiti con barche armate: vi efercitarono fenz-a freno
le
■
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# INTRODUZIONH. 16$
le piraterie , e per così dire io fioreggiarono per mol-
ti anni, attefo l 1 impotenza de' Greci nel difenderlo k
Ciò non ottante continuarono gì* Imperadori d'Orien-
te, anche dopo la perdita di Ravenna, a tenere nella
Dalmazia nn Prefetto dell' Adriatico , che rilìedeva nel-
la Città marittima di Zara , come Porto il più co-
modo, e più capace di tutti gli altri di quella regio-
ne . Rjforto T Impero Occidentale ne' Franchi , tenta-
rono quelli d' acquirtare il dominio di quelli mari; ma
trovarono gagliarda renitenza ne' Greci , uniti ai Ve-
neziani già Fatti potenti fui mare . Rifpinto nelle fue
imprefé marittime Pipino figlio di Carlo Magno, i Ve-
neziani dilatarono iempre più la loro navigazione
fidi* A Jriatico, e lo coprirono per così dire colle loro
flotte mercantili, galleggiati Tempre dagl' Impera Jori
d'Oriente, che amavano meglio divedere quello mare
fignoreggiato da' Veneziani loro amici , che da* Fran-
cai! nemici . Così a poco a poco crebbe la potenza
marittima de' Veneziani , a tal che avendo l Impe-
rador Greco Michele Balbo abbandonato affatto ogni
penfiero, non folo dell' Adriatico , ma delle Città ma-
rittime ancora, già pofledute nella Dalmazia i la Re-
pubblica fi trovò in iltato di liberare P Adriatico dai
Corfari Croati, e Slavi, che L'infettavano, e di
fottrarre dalle loro veflazioni tette le Città marittime
della Dalmazia , che perciò fi fottomifero al governo
Veneto, impegnandolo così alla loro perpetua difefo >
non meno che a quella dell'Adriatico, il cui dominio
fu fempre congiunto con quello delle Ifole , e delle
Città marittime della Dalmazia * Ecco da qual prin-
cipio trafTe l'drigine il dominio dell' Adriatico ne'Ve-
neziani ; dominio conferviUo per tutti i fecoli fuffe-
guenti a collo di tefori, edi fangue, non fo!o contro
i Corfari, ma contro i Saraceni, i Normanni , i Ge-
novefi, e con molto maggior gloria contro de* Tur-
chi , i quali fenza V oracolo delle Flotte Veneziane ,
e della loro valida oppofizione in ogni tempo, avreb-
bero penetrato nel centro dell'Italia fteflfa , che deve
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\66 1 IO STATO VENETO DA MARE
la fua prefervazione in gran parte alia potenza marta
tinia de' Veneziani.
La protezione prefìtta dalla Repubblica di Venezia,
alle Città ed Ifole della Dalmazia, le fece acauiftare
la Signoria del mare Adriatico; e quella portò incon-
feguenza 1' acquifto di molte altre Ifole, e Città dell'
Arcipelago, e, del Mediterraneo. Circa la fine del fe-
colo X. fi collocano i primi progreflì de* Veneziani
nello Stato da Mare . In quel fecolo giurarono fedel-
tà alla Repubblica di Venezia Arbe , Veglia , Cherfo,
ed Oflero, Belgrado, Traù, Sebenico, Spalatro, Za-
ra, e Ragufi. Curzola e Liefma furono foggiogate per
forza d' armi , ed il Principe Orfeolo II. fu il primo
che prendeffe il titolo di Duca della Dalmazia . Nei
fecolo XII. acquietarono i Veneziani anche la Croazia
r Ifola di Candia, e molte Città della Morea, e nel
XIV. r ifola di Corfù, ed alcune piazze dell' Albania
Nel fecolo ftefTo furono aggiunte allo Stato maritti-
mo de' Veneziani T Ifola di Negroponte, ed altre dell'
Arcipelago, molte altre Citjtà dell' Albania, e della Morea,
con la Città di Salonichio, parte comprate, parte ce-
dute a patti ; e finalmente nei XV. il Regno di Ci-
pro. Una gran parte di quefti Stati marittimi perdette-
ro i Veneziani nelle guerre moife loro dai Re d' Un-
gheria , e dagli Ottomani ; coficchc di tanti acquici
della Repubblica fui Mare oggidì altro non le reità fe
non la Dalmazia , piccola porzione dell' Albania , ed
alcune Ifole della Grecia ; il che unitamente forma
ciò che fiamo per deferivere fotta il titolo di Stato,
da Mare . Le Provincie , in cui fi potrebbe dividere
quello Stato farebbero la Dalmazia, Erzegovina, Al-
bania , ed Itole della Grecia ; ficcome però il Gover-
no divìde quefti fuor Stati in due fole Provincie , o
Generalati , cioè di Dalmazia, e di Levante, così at-
tenendoci all' tifato npftro fiftema feguiremo nella de-
fcrizione di quefto Stato la divifionc che ne fa il Go-
verno , Prima però di paifare alla descrizione di quefti
4ue Generalati marittimi, è ncceflario far una. breve
* S * S 1*1 . • * •* •
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INTRODUZIONE. 1ÓJ
riflcffione al Capitanato del Golfo , che Iafciato il no-
me di Adriatico^ ora più comunemente vien detto Golfo
di Venezia , appunto perchè fignoreggiato con ordina-
ria flotta dai Veneziani, che a queiV oggetto inftitui-
rono il Capitanato del Golfo fin dall' anno i z6S , ve-
ra epoca dello {labile ed aflbluto Dominio de' Venezia-
ni fu quefto mare . L' inftituzione di quefta Carica, e di
quella fquadra d'oflerv azione ordinaria fui Golfo, ebbe
origine da una gabella che impofe la Repubblica di
Venezia fopra tutti i legni mercantili d' altre nazioni
d'Italia che na?iga(Tero fui Golfo: prova evidente dei
diritti anteriori de' Veneziani incontraftabili fopra la
fteffo.
LA DALMAZIA.
Paragrafo L
INcominciò a conofeerfila Dalmazia con diftinronow
me e chiaro folameme dappoiché reftarono debellati
dai Romani i Re dell' Illirio. GÌ' Illirj antichi popoli
d'Europa fatti fudditi li Macedoni lucceflbri di Alef-
<"andro Magno , poftiil poi in libertà , pattarono final-
mente fotto il giogo de' Romani, dopo la vittoria che
quefti ottennero fopra Genzio ultimo Re dell' Illirio ;
e così divenne quel Regno una Provincia Romana .
Soggetti a quei Re dell' Illirio erano anche i Dalma-
ti; ma a' tempi appunto di Genzio fi erano ribellati ,
e per forza d* armi avevano foggiogati altri popoli con-
finanti , e refe tributarie alcune vicine regioni . Quan-
do i Romani ebbero ridotto in loro Provincia V Illi-
rio, i Dalmati ricufarono di riconofeere la loro fo-
vranità, e convenne perciò foggiogarli feparatamente; x il
che fu pienamente efeguito in quelle cinque guerre
che nelle Storie Romane fono conofeiute col nome di
Dalmatiche . Stettero i Dalmati umili , e tributar; al-
la Repubblica Romana fino alla morte violenta del
Potatore Giulio Ccfare . In quelle rivoluzioni civili
L 4 pcr-
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1(58 LO STATO VENETO.
perdettero quelìi popoli ogni rifpettofo riguardo al no*
me Romano ; ficchè Augufto fi accinfe nuovamente a
domarli , e con quella lunga guerra che delcritta ci
viene da Floro , da Dione , e da Appiano , finalmen-
te li Soggiogò. Fattili gì* Imperadori padroni di tutto
rllliiio, lo divilero in due parti, che chiamarono col
nome di Liburnia, e di Dalmazia : quella era confi-
nata dall' Iftria ad Occidente, dalla Pannonia a Set-
tentrione, e dalla Dalmazia a Levante . La Dalma-
zia nella varietà dei tempi per le vicende di guerre
interine tra i fuoi popoli fi dilatò in maniera, che il
di lei nome fi cftefe anche alla vicina Liburnia ; onde
a' tempi dell' Imperadore Antonio Pio trovafi appellata
col nome plurale di Dalmazie , cioè marittima e me-
diterranea , feparate dai monti Albio , Betio , c Ardio t
conofeiuti ora con altri nomi. Declinato e poieflinto
l' Imperio di Occidente, i Goti s' impadronirono di buo*
na parte dell' Illirio; ma non vi fecero alcuna inno*
vazione. Ricuperata poi quella Regione inficme coli'
Italia dall'Impero Orientale, prefe intieramente la de-
nominazione di Dalmazia, e feguitò adividerfi inma-
rittima, e mediterranea. La parte, di cui abbiamo a
parlare e la marittima : mentre neli' altra non ebbe
mai veruna ingerenza la Repubblica di Venezia . Era
dunque la Dalmazia marittima confinata ad Oriente
dal fiume Orino, ad Occidente dall' Iftria , anzi dal
fiume ArfAy a Settentrione dalli tre monti accennati ,
a Mezzodì dal mare Adriatico . Fino ai tempi dell'
Imperatore Eraclio, in cui la Dalmazia fu invafa dai
popoli Sciavi^ o Slavi , cfla non (offrì alcuna eiTen-
ziale mutazione . Occupata che 1* ebbero que* popoli, retto
divifa in Schiavina , o Croazia , in Servia, e Dalmazia
propria ; benché dagl'Italiani fi confonda con laSchia*
vonia la Dalmazia marittima . Moltilfime altre inter-
ne mutazioni in quefte Provincie fuccedettero dappoi
fino ai tempi di Carlo Magno.
Gli Scrittori Francefi foftengono , che nella pace
fra li due Impcrj toccaffe a Carlo la Liburnia con la
Dal-
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LA DALMAZIA* 169
Dalmazia, e le Città marittime all' Impero d' Orien-
te , volendo che Enrico Duca Francefc dei Friuli ne
aveiTe il governo inficme con i' Itlria . I Greci neppur
fanno parola di quella partizione della Dalmazia in
quella pace. E' però certo che intorno i confini della
Dalmazia, o marittimi, o mediterranei fi tennero con-
grefli in Aquifgrana per parte dell' Imperadorc Lodo-
vico Pio, e della Corte Greca ; e che in cfli fu ila-
bilito che la parte marittima della Dalmazia reftafle
all'Impero d'Oriente, da cui per ciò fi fpediva al go-
verno un Duca che avea la fila refidenza in Zara .
L' Imperadore Michele Balbo l'anno Sia fu il primo
che incominciaile ad abbandonare affatto la cura di
quella Provincia, e perciò gran parte de' Dalmati ma-
rittimi fi pofero in libertà, e quella fu la prima ori*
gine degli acquilli de' Veneziani in quella Provincia ;
non già per conquide violenti , ma per invito fponta-
neo de' popoli mede firn i . I Naieiuani, gli Slavi i cài
Croati datili a feorrcre full* Adriatico con barche
armate, non fulo erano divenuti Corfari dannofilfimi
al Commercio de' Veneziani , ma terribili ancora alle
Città tutte della Dalmazia marittima : coficchè non
folo i Veneziani per evitare le loro piraterie , ma le
Città ftefTc marittime s'erano indotte a patteggiare con
tfiì , ed a sbollar loro certa annua lomma di danaro
per non ricevere ol tracio . 11 Principe della Repub-
blica Pietro Orfeolo II volle dar fine a quello po-
co onorevole collume, e perfuafe alla Repubblica la
guerra aperta contro i Corfari, piuttoflo che iòttopor-
re la nazione a quella fpezie di tributo . Era già go-
vernata a quei tempi la Croazia dai prbprj Regoli, i
quali uniti ai Narentani infettavano continuamente le
Città marittime della Dalmazia , non meno che il traf-
fico dei Veneziani; e difputarono per ben 170 anni 1*
impero dell'Adriatico alla Repubblica . Le Città del-
la Dalmazia ricorfero più volte per difela e protezio-
ne alla Corte Greca di Colìantinopoli; ma inutilmen-
te , attefo le deboli forze di queir Impero . Abbando-
nate
170 LO STATO VENETO,
nate però, e difpcrando della loro falvezza , in un con-
grego univerfale della nazione deliberarono di fpedir
Legati alla Repubblica di Venezia, già nemica acerri-
ma de' Pirati , impegnandoli colla medefima che ve-
nendo liberate dalle crudeltà degli Slavi fi aflògget-
terebbero effe volontariamente al dio Dominio . Adu-
nate pertanto tutte le loro forze marittime accorferoi
Veneziani a follievo della Dalmazia opprefla , e rice-
vuto il giuramento di fedeltà da que' popoli profegui-
rono la guerra con calore . Il Re de' Croati atterrito
tentò d' intavolare maneggi: i Narentani fi oppofero
con tutte le loro forze; ma furono rigettati i progetti
del primo, e fuperati intieramente gli sforzi de' fecon-
di , ridotti ad accettare la legge dei Vincitori . In que.
ita guìfa ebbe principio il Dominio Veneto nella Dal-
mazia : dominio che portò ieco anche quello dell'
Adriatico , e dei grandiofi acquifti dalla Repubblica
nelle Ifole, e nelle Provincie bagnate da quello mare.
Continuò nel poflefTo non intcrotto di quefta Provin-
cia la Repubblica di Venezia fin verfo la fine del fc-
colo XIV , in cui per la sfortunata guerra Genovefe
fu coftretta a rilanciarne la maggior parte a Lodovico
Re d'Ungheria collegato co' Genovcfi . Morrò però
Lodovico, ed affamo al trono Ladislao figlio del Re
di Napoli Carlo III. della Cafa diDurazzo, e veden-
do egli quanto difpendiofa gli riufeiva la difefa di quella
Provincia, fempre infettata dal Vaivoda della Bofnia
Principe confinante, ne reftitui ai Veneziani quella par-
te, che gli era reftata, al prezzo di jooooo Ducati
Così ritornarono in potere della Repubblica il Conta-
do di Zara, con le Ifolc di Arbe , Cherfo , OJJer$ , e
Vago % raflegnate amichevolmente dagli Ungheri . Dal-
lo fteflo Vaivoda di Bolhia comprarono pofeia i Ve-
neziani Oftrovizza , e con ciò fi facilitarono l'ncquifto-*
anche di Sebenico Nel J417 certo Balza Stvufimero
Principe Slavo coofegnò per trattato pacifico al'la Re-
pubblica di Venezia r Dr iva fio , Dulcigno^ Aìtjjìv , An-
tivari , e Btiàtta. Nel 14.23 pausarono volontariamente
tot-
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LA DALMAZIA. 171
(òtto il Dominio Veneto Almi fa y le Ifole della Br az-
za , Liefina , Curzola , Traù , Spalano , e Cattaro .
Non tutti però gli acquilli che fece la Repubblica di
Venezia nella Dalmazia furono (labili. Ragù lì che fu
Città fuddita de' Veneziani , fi fottrafle al loro Domi-
nio per erigerfi in Repubblica , e per queflo vano ti-
tolo di libertà apparente cadde fotto la dura protezio-
ne degli Ottomani. Quelli pofeia andarono occupan-
do varie confiderabili Città foggette alla Repubblica ,
da cui nelle dure circoftanze di que' tempi furono ce-
dute Dulcigno , Antivari , Durazzo , ed altre della
Provincia ; ed inoltre la maggiore , e più bella parte
dei Territori de' Contadi Dalmatini le furono tolti
dai confinanti .
§. 2. Ciò che fotto nome di Dalmazia, poflìede
oggidì la Repubblica di Venezia, abbraccia le Ifole di
Cberfo, ed Ojjero , Veglia^ Arbe 3 Pago , Brazza , Liefina ,
e Curzola , ed i Contadi in Terraferma di Zara y di
Sebenico , di Tran , di Spalato , di Nona , li Territori
di Kovegradi , Clijfa , Knin , Scing , Caflel Novo , Ma-
caria , Almijja, Imofcbi^ Cattato , e Bucina. Tre ri-
partimenti fi fanno da alcuni della Provincia di Dal-
mazia , dividendola in tre Provincie , cioè Dalmazia
propria , Erzegovina , o Ducato di S. Saba, ed Alba-
nia : divifioni però che a nulla potrebbero fervire fe
non ad accrefccre la confufione. Noi per tanto com-
prendiamo fotto nome di Dalmazia , tuttociò che pof-
fiede la Repubblica di Venezia nelle Ifole , e fulle
fponde dell'Adriatico dall' Mlria, fino agii ultimi fuoi
ftabiJimenti nell'Albania, neh" eden fione di circa 340*
miglia , non mai interotta fenon dal piccolo Stato
delia Repubblica di Ragufi, che fcpara i Territori di
Cattaro, e Budua dal rimanente della Dalmazia .
§. 3. Poche fono le Carte Geografiche di quella
Provincia marittima. Una in due fogli ne fu pubbli-
cata nel palTato fecolo in Venezia dal P. Coronili ,
la migliore certamente, anzi l'unica , che pofla dar-
ne qualche idea . Non bilbgna però badare alla gra-
dua-
I
I
172 LO STATO VENETO.
dilazione, totalmente opporta a quella, che per le re*
centi oflèrvazioni le viene aficgnata. Un altra nel pre-
fente fccolo ne fu pubblicata ciarli ampliatori del Sai*
won, a cui fervi di modello quella del Coronelli , e
pcciò rlufcì quella pure difettuofa .-anzi quella del
Coronelli e più precifa nei confini , e nelle devifiont
dei Contadi , e dei Terri orj . Le altre carte ftam-
paté in Germania, e in Olanda fono tutte copie del
Coronelli.
§.4. Confina a Settentrione con la Bofnia , a
Ponente colla Croazia , a Mezzodì col GoHb Adria-
tico , ed a Levante col fiume Moruzza , o Bojana .
Il terreno generalmente non è feniliflimo , ne molto
bene coltivato . I bofehi , e le forefte ne occupano
buona parte : i monti vi abbondano dappertutto , e
fono per Io più afpri e feofeefi . Non fono molti i
fuoi fiumi , ne copiofi d'acqua , cerne alcuni dello
Stato da terra . Fra quelli i maggiori fono il itera >
la CetinMy e \zharenta. I porti fono frequenti in ogni
parte , ed è ficurifTima la navigazione fra i canali
formati dalle molte lue ifole . Il folo golfo detto del
Quarnero, e pcricolofiilìmo e terribile ne' tempi bur-
rafeofi. Credono alcuni che fofTe denominato Quar-
nero ^ o Carnero dalla carne umana , che pegli Ipetfi
naufragi fuole iettar fepolta in quello feno di mare .
Quella rozza etimologia , non fembra troppo verifimi-
le; ma bensì più probabilmente fi può penfare, che
quefto golfo detto dagli antichi , Sima Fianattcur fia
flato polcia chiamato Carnero , perche circondato dal-
le Alpi Carniche , o monti di Carniola . I prodotti
della Dalmazia confiftono in oglio, vino, frutta, c
legne da fuoco. Si pefea una grande quantità di pe-
fee in tutti i porti e nelle fpiaggie , e abbondano al-
tresì in quefta Provincia le lane ; perchè vi fi nudri-
fee gran copia di gregge ; ma la raccolta della feta è
poco confiderabile . Per dir tutto in una parola la
Dalmazia , è una delle Provincie più eftefe , ed infic-
ine più povere del Doftiinio Veneto . La fua popola-
zione
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/
LÀ DALMAZIA. 173
zione in confronto della iua eilcnfior.e, è molto te-
nue, giugnendo appena a 250000 abitanti . L'indole
militare e guerriera dei Dalmatini ; la loro facilità
nell' abbandonare la Patria, per arrolar fi nella milizia,
c tcrrcftrc , e marittima ; l'iterilczza della terra na-
tiva , e le continue guerre ibflenutc contro de' Turchi
ne' paflati fecoli , contribuirono di molto alia poca
popò azione di quella Provinca; poiché d'altra parte
jl fuo clima cottimo, e l'aria dappertutto molto pu-
ra e falubrc. I Dalmatini formano la miglior truppa
terreftre, e marittima della Repubblica ; ma per dir
vero non apprendono la difciplina militare fe non dif-
ficilmente , dipendendo la loro bravura piuttcilo da
inclinazione feroce, e naturale coraggio, che da mili-
tare difciplina ; perciò meglio maneggiano la fciabla
che il fucile.
§. 5. In tutta la Provincia della Dalmazia, com-
prefavi quella piccola porzione di Albania, che de-
scriviamo congiunta a quella Provincia, fi contano 13
Diocefi , cioè due Citta Arciveicoviii , e 1 1 Vefcovili
per lo più tutte validamente fortificate , oltre 10 al-
tri Callelli, o Fortezze rifpettabili , ognuna delle qua-
li non meno che le Città, eccettuatane Scardona , fo-
no governate da Patrizj Veneziani > che fi cambiano
ogni 32 mefi ; coficchè in tutta la Provincia fi tro-
vano 22 Reggimenti . Prefidc e Capo di Provincia di
tutte quefte Reggenze deitina la Repubblica un fuo
Patrizio dell' Ordine Senatorio, col titolo di Provve-
di tor Generale ordinario di Dalmazia , ed Mania.
Anncflb a quefto Generalato, è il governo politico di
tutta la Provincia. Il Generale ha l'autorità giudi-
cale tanto criminale quanto civile, in appellazione
dalie lentcnze di tutti i Rapprefentanti , sì delle Kole
come del Continente. Non c però giudice definitivo, I
oichè devolventi gli atti fuoi ai competenti Configli
r cneziani . Se in alcuna materia o per diritto, o per
ufo abbia quefto Generale autorità inappellabile, non
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374 LO STATO VENETÒ.
•potrebbe facilmente certificarli . Qualche confuetudiné
ha vigore, che anche in prima Manza nelle cofe cri-
minali fia giudice. Egli è certo, che ad eflo indiriz-
zanti dai Reggimenti Subalterni le notizie de* cafi cri-
minali, onde poi opreflb di fe ritiene, o ad efli Reg-
gimenti rimette le caufe flette : ufo quafi da neceflità
introdotto- per la diftanza dalla Capitale; benché non
fempre ammeflò dal Configlio di Dieci , cui dal Mag-
gior Configlio Veneziano rapprefentantc la Repubbli-
ca, è delegato l'eminente diritto di vita e morte i
Prefiede altresì quefto Generale all' economia di
tutta la Provincia per Dazj , e fomiglianti oggetti *
benché le pubbliche Caffé rimangano l'otto la direzio-
ne, e cuftodia ordinaria de* Patrizj Capitaci di Zara, e
delle altre Città , non meno che de' Patrizj Camar-
linghi rifpettivi. Tutto n'è altresì dipendente il mi-
litare eh* è di due generi ; il primo ita nella direzio-
ne di tutte le Soldatcfche regolate , e di quelle de'
Contadi, o fieno Ccrnide fotro i loro Colonnelli ; Y
altro è T armata marittima maggiore , o minore dì
grandi o piccole Galere. Spetta al medefiirio Genera-
le la vigilanza contro i contrabbandi Copra il litora-
le della Provincia , e la criminalità marittima . Di-
ftinta però e di firuazione, e di diritto è la giurifdi-
zione di quefto Provveditor Generale, da quella dell*
altro Patrizio Capitano nel Golfo : cofe ftabilite coii
opportuni regolamenti, e decreti del Governo ;
Segue la descrizione de* Reggimenti t
! R E-
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IL REGGIMENTO DI CHERSO j E OSSERO. I75
I. IL REGGIMENTO DI CHERSO,
E OSSERO.
Paragrafo L
CHERSO, ed OSSERO, fono due Ifole dei golfo del
Quarnero, le più vicine all' Iftria di tutte l'al-
tre della Dalmazia . Il P. Coronelli nel fuo I (ola rio
pubblicò un difegno topografico d' una parte delle me-
defime in piccolo, che ferve piuttofto a dare un idea
della pianta della Città, che delle Ifole . Nei primo
foglio però della Carta della Dalmazia pubblicata da
quell'Autore, trovafi delineato quello Reggimento co*
propri confini affai bene , ed utilmente .
$. 2. Ha T Iftria a Ponente , V Ifole di Veglia , ed
Arbc a Settentrione , ed il Contado di Zara a Le-
vante. La fua maggior lunghezza, è di circa 60 mi-
glia Italiane, dalla punta delQuarnero fino agli Sco-
gli di S. Pietro . La qualità del terreno non è uguale
dappertutto ; ma parlando generalmente , per la mag-
gior parte è montuofo, e poco fertile . Produce però
in qualche abbondanza oglio, e vino, che fopravvan-
zano al bifogno degli abitanti, e fi trafportano altro-
ve. Non vi manca perfetto mele, e ficcome vi fono
degli ottimi pafcoli, così vi fi mantengono numerofe
mandre di pecore, dalle quali ricavano gli abitanti , oltre
fquifiti latticini, buona quantità di lane , che vengo*
no mede in opera dagli abitanti fteflì nelle loro fab-
briche di Rafcie grolle, ed altre manifatture ; ma di
biade appena può avere il bifogno per 4 mefi dell'
anno. La maggior parte del terreno è piena di diru-
pi i e malli, fenza monti di confidcrabile altezza , e
quafi dappertutto ricoperta di felvc ; onde vi abbon-
dano foprattutto le Jegna da fuoco , che gli abitanti
trafportano colle loro barche alla Dominante. Alle
fut fpiagge copiofilfima è la pefeagione Angolarmente
176 LO STATO VENETO,
di fgombri, c fardelli* , che falate formano un capo
di commercio attivo dei Contado . Vi fono var; por-
ti comodi e capaci ; nefluno però verfo il Golfo dd
Quarnero . In tutto il Contado non trovanfinè Fiu-
mi , ne Torrenti , e fc non vi fodero di tr.r.to in
tratto alcune piccole forgenti d'acqua perfettiflìma ,
il paefe farebbe affano inabitabile . Ciò non ottante
la popolazione del Contado, è molto tenue a propor-
zione della fua eftenfìone: difetto comune a tutta la
Dalmazia , non meno che all' Iftria vicina , partecipe
delle ftefle qualità naturali , cerne abbiamo ollervato
a fuo luogo . L'aria in alcune parti è falupre, ed in
altre molto cattiva .
§. 3. Il Contado comprende 2 Città, 2 Terre grof-
fe, 2 Ifolc maggiori , due minori, con 19 Villaggi
competentemente popolati. Il numero degli abitanti
di tutio il Contado non arriva a 10000 perfone.
Le Ifolc più piccqlc dette Scogli difabitate , che fi tro-
vano attorno le fue fpiagge fono 13. Ai governo vi
fpedifee la Repubblica un fuo Patrizio col titolo di
Conte, e Capitano. Nello fpirituale è governato dal
proprio Vefcovo, che in tutta la fuaDiocefi, oltre le
due Città, ha 5 Parrocchie, con varie Cappcllanie ed
alcuni Conventi di Regolari . Come fi è accennato
nella deferizione dell' Iftria, lefentenze di quello Reg-
gimento fono portate in appellazione al Tribunale di
Capo d'Iitria per maggior comodo degli abitanti .
Nella decifione delle caule civili fiedono interne col
Conte due Nobili dei Contado, come nella maggior
parte delle Terre della Dalmazia fuddite alla Repub-
blica di Venezia . Quando però il Conte Veneziano è
di parere contrario a quello dei due Nobili, giudica
folo nelle caule civili ', come fa parimente nelle cri-
minali, devolute intieramente alla fua fola autorità .
Il Contado ha il proprio Statuto municipale, fecon-
do cui vien governato. In occafione di guerra marit-
tima il Contado di Cherfo arma a fue fpefe una Ga-»
kra .
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IL REGGIMENTO DI CHERSO , E OSSERO • 177
§.4. Anticamente Cherfo ed Oflèro formavano una
fola Ifola cui davafi il nome di Abfjrtos , ma dicefi
che foflè divifa in due parti con un canale fcavato a
beila polla per comodo de' Naviganti , ed allora di
un* Ifola fattene du<- , furono chiamate col nome di
Abfyrtider. Indi la maggiore denomino/Ti Cherfo , eia
minore Ojfcro . Il canale che le divide chiamali la
CMvanella, ed ha un ponte levatoio, che dà il tragit-
to da un' ifola all'altra. Quello Contado riconobbe
la prima volta il Dominio Veneto nella famofa fpe-
dizione della Flotta navale Veneta, comandata dal
Principe Pietro Orfeolo II. allorché domò i Natenta-
ni, c liberò anche le Ifole del Quarncro dalla loro
venazione . Sembra però che dappoi confcrvalfc tut-
tavia afpetto, e forma di libertà lotto la protezione
della Repubblica, indi lòtto quella de' Re d'Unghe-
ria . L' Epoca vera della dedizione di quello Contado
deve fùTarfi nel J409 lotto il Principato di Michele
Steno.
E 1 la più grande , e refta nella parte fuperiore .
Gira in circuito circa J50 miglia, e gode dappertut-
to aria falubre. Ha un lago di circa 7 miglia di cir-
conferenza abbondanti Aimo di pefee, ma che non ha
acqua buona per bere. I principali prodotti di quell*
Ifola fono il vino, e l'oglio . Si notino in clfa :
j. Cherso, in lat. Crefpa, e Crexa, è Città pic-
cola, polla quafi nel mezzo dell' Ifola, fabbricata la
maggior parte nel piano, ed alcun poco fopra certi
dirupi nella parte Settentrionale. E' di figura penta-
gona cima di mura, e torri all'antica. Ha un pic-
colo Porto della circonferenza di un folo miglio. La
Città non è mal fabbricata 4 ha una infigne Chiefa
Collegiata uffizi ata da 10 Canonici , con alcuni Mo-
na fterj d'uomini e di donne, ed altre Chicle, sì den-
tro come fuori della medefima . li numero de' fuoi
Italia . M r abi-
17S LO STATO VfcNtlO DA MARE .
abitanti non alcende a 3000 periòne. Il Rapprtferi-
tante Veneziano fa la fua refidenza in quella Città a
motivo dell'aria più falubrc di ogni altra del Con-
tado .
2. Luhenizza^ c Carfole due antichi Cartelli oggidì
poco ccnfiderabili , e poco popolati .
3. Villa d'Uftrine ha un Porto detto Carni [eh affai
fpaziofo, e comodo.
4. S. Giovanni, Villaggio con altro Porto molto fi-
curo .
5. Il Pifcbio, Valle con un grandiflimo Porto ca-
pace di numerofe armate. Gli altri Villaggi fono Fa-
re/ina , S. Martino in Valle con Conventi di Frati Ter-
ziari , Beile j , Urana , Orlez , Dragozeticbi .
1. L Ifola di Ojjero.
E' molto minore della precedente, e l'aria vi è iti
molte parti peflima . Gii abitatori fono per lo pin
tutti Marinai, gente frugale, avvezza alla fatica ed
• a' pericoli. L' Ifola contiene alcune buone Terre e Vil-
laggi ben popolati, ed alia medcfima appartengono al-
cune altre piccole Jfolette adiacenti. Vi abbondano i
bofehi , vi lì raccoglie ottimo mele, e vi fi nudrifee
buon numero di pecore .
I luoghi più olfcrvabili fono i foglienti .*
1. Offero in lat. Jìbforus , ed ^pfortis, piccola Città
che gira meno di un miglio in circuito. E 1 limata
in pianura fui canale che fepara Y Ifola di Cherfo da
quella che porta il (uo nome. La Città è di forma
triangolare cinta di mura antiche, e difefa da un pie
colo Cartello dalla parte del Canale medefimo. Nella
Città non fi trova, che una fola Parrocchia annetta
alla Chiefa Cattedrale. E 1 quafi affatto 1 opolara a
motivo dell'aria poco falubre: il che deriva dall'erbe
fetide che nafeono ne' luoghi adiacenti , e* dalla vicinanza
del Monte Oflcro, che colla fua eminenza impedì ice
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IL REGGIMENTO DI CHERSO , E OSSERO. IJQ
il corfo ai venti che potrebbero purgarla. Oflcro fu
decorato della dignità Ejrtfcopnle V anno 5jo, e
Paolino fu il primo Vefcovo desinato alla reggenza
di quella Gliela . Il Capitolo de' Canonici della Cat-
tedrale di quefta Città ha tre dignità di Arcidiacono,
Arciprete, e Primicerio; ed il fecondo è anche Pa-
roco . OlTero neh" 840 fu abbruciata dai Sarace-
ni ; difgrazia che forTrì anche dopo da altre na-
zioni; il che confluì non poco a renderla fpopolata j
e a gettarla in quel miferabile (lato in cui fi trova*
2. Loffino grande, e JLoffino piccolo , due Terre deli'
lfola popolate di 3200 abitanti.
3. S. Pietro di Nembo , è una piccola lfola divifa
in due, che forma un Porto affai capace , comodo , e
rholto frequentato da Vafcelli di qualunque rango .
E x lìtuato nella parte più orientale del Contado , ed
óltre un Convento di PP. Conventuali ha una pic-
cola Fortezza per difefa del Porto .
4. San/ego , è un Ifolctta molto fertile , quantunque
Coperta d* arena .
5. 0n$$ , altra Ifoletta con Porto capace e ficuro*
Vi fono inoltre altre due Ville nell'Ifola dette di
S. Giacomo di Nere/ine , e di Cbiunfcki , e le due Val-
li di Copfagna , e Valdagorfla, unite alla Terra di Lof-
firi piccolo, che hanno di circonferenza circa 5 mi-
glia, e formano un ottimo Porto, in cui fi entra per
due fole bocche, ed è capace di qualfivoglia grande
armata.
M z II. IL
iSo LO STATO VENETO DA MARE.
IL IL REGGIMENTO DI VEGLIA.
Paragrafo I.
DEI Reggimento, o Ifola di Veglia ncil' Ifolaria
dei P. tonnetti trovati una piccola Carta parti-
coìr re, l'unica che fia ihta pubblicata da'Geografì,
ec ha fufrkicnte precifior.c per dare una pofltiva idea
cella figura, e della fituazione della rnedefima.
§. 2. Confina a Mezzodì col Reggimento di Cher-
foj c dalla parte di Settentrione è molto vicina alla
Terraferma. Il iuo Canale, che da quella la fepara,
non è più largodi circa 6 07 miglia Italiane . A Ponen-
te il Golfo del Quarnero la fepara dall' Ifìria ; e i*
Ifola d'Arbe le reità dalla parte oppofta . La fua
maggior lunghezza non eccede 26 miglia Italiane , ed
in larghezza ne ha circa io", girandone 100 in cir-
conferenza . Ha bofehi grandi e copiofi di legna , ab-
bonda di vino, e trutta , ma è fcarfa di biade . Vi fi
raccoglie anche buona quantità di feta . Il miglior
prodotto però dell'Itola fono certi bcllirlìmi cavalli
piccoli molto veloci e (piritofi , dei quali fi fa gran
traffico in molte parti. Ha varj Porti, ma poco ca-
paci, ed e totalmente mancante di fiumi.
$.3. L' Ifola di Veglia contiene una Città, cinque
Cartelli, e 3 Villaggi , con altri piccoli Cafali fparfi
qua e là per l'I fola . Il numero de' fuoi abitanti aiccn-
de a circa 15000 perfone. QucnVIfoIa nello fpirituale
e governata dal proprio Vcicovo . Il governo fecola-
re è in mano di un Patrizio Veneto che la Repub-
blica vi fpedifee ogni 3 2 Meli, come fi ula ne' [leggi-
menti di tutta la Dalmazia. Vi fono però nell' Ifola
{le ila alcune Giurifdizioni , al governo delle quali pre-,
fiedono alcuni Nobili del paelc, con dipendenza per
altro , e fubordinazione al Rapprefen tante Veneto ,
che porta il titolo di Provveditore . Moire Chiefe di
queir Ifola fono dìGr.:fpadronato delDò^e di Venezia .
§.4.
*
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IL REGGIMENTO DI VEGLIA» l8l
§.4. L' Ifola di Veglia fu dagli antichi Geografi co*
nofciuta col nome di Curicts , e da* moderni Slavi
tuttavia è detta in loro linguaggio Kark . Dopo la ro-
vina dell' Impero Occidentale Veglia incominciò , co-
me tutte le altre circonvicine Ifolc, a reggerti di per
fe; ma non è vero che abbia mai avuto Tuoi Princi-
pi particolari dipendenti dai Re d'Ungheria. Il Dan-
dolo autore affai antico fcrive, che fin dall'anno 829
fu queft' Ifola foggiogata per forza dai Veneziani , fot-
to la condotta del loro Principe Giovanni Participazio .
D'altra parte dal vecchio Statuto Municipale dell'
Ifola rilevai! che nel 1 1 33 il Popolo fi pofe volonta-
riamente fotto il Dominio della Repubblica di Vene-
zia , per effere ftato da quefta liberato dall' oppreflio-
nc de'Corfan. Dai medefimi Statuti dell' Ifola pur il
raccoglie che anticamente fi governale in comune ,
rcgolandofi fotto due Configli, l'uno Maggiore forma-
to dalla Nobiltà e dal Popolo , e l'altro Minore di
2J che venivano eletti dai Configiio Maggiore , che
creava anche i fuoi Magiftrati di Conte , Vi/conte , Giu-
dice , e due Avvocati . II Conte aveva V autorità pre-
fettizia, cioè militare di tutta 1- Ifola , ed era la fu-
prema dignità del Paefe, e come Signore godeva molte
prerogative. Qucfti Conti terminato Tanno del loro
governo ritenevano, come anche gli altri, fempre il
nome del loro Magiftrato, e perciò fi trovavano nell'
Ifola molti chiamati Giudici, Vifconti, e Conti; ma
uno folo era quello che prefiedeva al governo; e pe-
rò in tutti gli ordini e fcritturc antiche di queft' Ifo-
la , quando veniva nominato il Conte ch'efercitava la
Carica , fi diceva il Conte Reggente , a differenza di
quelli che godevano il titolo, ma non il comando .
Quefta forma di governo fu lafciata neff Ifola dalla
Repubblica Veneziana, riiérvando folranto le appella-
zioni di tutte le temenze alle decifioni de' Veneti
Tribunali . Convien dire che ne' Secoli più antichi
queft' Ifola foffe celebre ed affai più ricca che al pre-
fente, trovandofi in effa , oltre il Vefcovado , fette
M 3 Abba-
l8l LO STATO VENETO DA MARE.
Abbazie mitrare ed altri Monaftcrj , e Chrefe in gran
numero. Aveva due coniìdcrabili Cina, 1' una detta
al prefente Cartel Mufelo 3 che foleva effere molto po-
polata , con territorio fertilifiìmo edubmolo: l'altra
detta Veglia che di prefente dà il nome all' Ifola , la
qual indica elferc fiata qualche cola più di quello che
fia al prefente. Comunque ila però egli e certo che
nel 1248 rifola di Veglia non folo era tributaria ai
Veneziani ; ma era anche liberamente pofleduta da
cflì; e vi fpedivano i loro Patrizj al governo delia
medefima .
Nel 1260 fotto il Principato di RenierZeno quefV'
Ifola fu conceduta in Feudo ad una Famiglia ricchif-
fima , e potentifììma detta Schinella, acciocché Ja di-
fendeffe a fue fpefe fenza alcun prcfidio Veneto , da
ogni invaficne di perfonc, eccettochè da Tefta Coro-
nata, o da manifefto efercito di quella, con obbligo
di ricevere, e trattare benignamente i Medi, le Ga-
lere, e gli altri legni Veneziani; di non contrarre fa-
migliarità ne compagnia con alcun Corfaro ; e per
ricognizione del Feudo dare ogni anno all' Erario det-
la Repubblica jocòo lire; aggingnendofi , che quando
la Repubblica armarte 30 Galere, follerò obbligati i
Conti di Veglia ad armarne una a loro fpefe.
Appena invertita del Dominio dell' Ifola la Fami-
glia Schinella, ebbe motivo di renderli benemerita dei
Re d' Ungheria ; mentre Bela Re degli Unghcri tra-
vagliato da yna f° rte invafione di Tartari, fu coftret-
to a ritirarfi dal fuo Regno, e ricovratofi carnalmen-
te nell'Itala di Veglia trovò dalla Famiglia Schinella in
premito 2ccoo marche tra oro e argento , col riunì fu (li-
dio ripaffato in Ungheria ebbe modo di rifìabiiirfi fui
Trono. In ricompenfa poi di quefto fegnalato fervi»
gio donò ai Conti di Veglia la Città vicina di Segna
con tutte le fue giurifdizioni : con che con linciaro-
no i medelìmi ad ellerc confiderati Principi e Ba-
roni del Regno Ungarico ; non già come Conti di
Veglia 3 per cui ciano dipendenti dalla Repubblica di
V'jne-
!
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IL REGGIMENTO DI VEGLIA. 183
Venezia, ma per la giunidizione di Segna appartenen-
te alla Croazia, Provincia dipendente dal Regno d'Un-
gheria . Succeduto nel Regno a Bela Ladislao , i Con-
ti di Veglia ottennero dal mede-fimo una conferma-
z ; one delle concezioni del fuo precettore , e nei Di-
j ioma fecero aggiungere qualche claufuia anche in*
tomo r Itola di Veglia , quantunque non nominata
nel precedente Diploma di Bela , come Ifola dipcn-
r.ente dalla fovranità della Repubblica di Venezia.
Sotto il fufleguente Re Lodovico Tempre nimico ai
Veneziani i Conti di Veglia fi fcottaronojfempre più dalla
Repubblica coltivando via più in appretto la Corte d Un-
gheria , nè più riconofeendo la fovranità della Repub-
blica , fe non quando temevano qualche danno da
que' Re, o quando loro più tornava conto . Qtiefla
famiglia Schinella poi prefe il nome di Frangipane,
nobile famiglia Romana , in occafione che un Conte
di Veglia per nome Niccolò pattato a Roma ottenne
dal Pontefice di quel tempo Tarme, ed il cognome di
Frangipane, filila fuppofìzione , che certi Fratelli Fran-
gipani d'antico fangue di Roma del parentado di S.
Gregorio, palTattero già ad abitare l' Ifola di Veglia,
c da quelli fodero difcefi i Conti Schinella . Morto
queilo Niccolò lafciò alquanti Figliuoli, fra* quali vol-
ivi, che folle divilò il Dominio non foio dell' Ifola ,
ma anche dei;li altri Stati, che pofiedeva in Croazia.
11 Conte Giovanni uno de' Fratelli per afiicurarfi dalle
in lidie degli altri li moftrò affezionato al Dominio Ve-
neto, e riconobbe la dovuta fovranità della Repubbli-
ca , implorandone la protezione nel 1452, fenza che^i
Re d' Ungheria fe ne lagnaflero per quello . Ma
effendofi queflo fletto Conte di fpiriti inquieti , e di
coftumi indegni affatto del Principato , rondato in fine
infopportabiie colle lue tirannie agi' Ifolani , ccollafua
fuperbia agli fletti Re d'Ungheria già fuoi protettori,
fu coftretta la Repubblica di Venezia, dopo averlo lun-
go tempo foftenuto nel Dominio, di levarglielo intie-
ramente, richiamando a fe l'immediato governo dell'
M 4 Ifo-
/
184 LO STATO VLNETO DA MARE,
Ifola ; cofa riconofciuta per giufta c legittima dal me*
defimo Conte Giovanni, che ritiratoli in Venezia col-
la moglie, e co' figliuoli, cedette alla Repubblica ogni di-
ritto, che fopra quefl' Ifola avellerò per V addietro go-
duto i fuoi maggiori . Così ritornò Veglia con lom-
mo piacere degli abitanti fotto il Dominio Veneto ,
da cui mai più non reftò in alcun tempo (mem-
orata .
I luoghi più otfervabili in queft' Ifola fono
i. veglia, in lat. Curi&Hm> e Curicum^ Città pic-
cola capitale dell' Ilola , e refidenza del Reggimento
Veneziano, e del Vefcovo . Gira in circonferenza quali
un miglio , ed è fituata fulla i piaggia meridionale fab-
bricata in parte fopra una piccola collina; ma domi-
nata da due monti , onde non è capace di fortifica-
zione. Ha un piccol Porlo che può ricevere foltanto
alquante Galere, ed altri navigli minori, ed è guar-
dato da un Forte, o Caftello di poco rilievo, alla
cui cuftodia ciò non ottante (pcdilcc la Repubblica di
Venezia un fuo Patrizio , col titolo di Cartellano ,
che fa anche l' Uffizio di Camarlingo , o Telòriere
delle pubbliche rendite che fi ricavano dall' Ifola. La
fua Chiefa Cattedrale è uffiziata da un Capitolo di
Canonici con mediocri rendite . Il Configlio della
Città gode il Privilegio di eleggere fra' fuoi individui
4 Vifconti , i quali vengono desinati al governo de'
4 Calici li piùconfiderabili dell' li ola , con in bordin azio-
ne al Rapprelentante Veneziano «
2. Ca\hl Mafcbio è luogo fabbricato fopra un mon-
te forte, con fotto un Porto capace di molti navigli
leggeri y eflèndovi anche poco lontano due fontane d*
acqua perfetta . Avvi una ricca Abbazia Giufpadrona-
to del Doge di Venezia, come tutti gli altri benefìzi
della Diocefi di queli' Ifola. Anticamente fu luogo
forte, ed affai più confiderabile . Oggidì appena è abi-
tato da iooo perfone .
3. Dobrigno antico Caftello, ove rifiede un Nobile
del Configlio di Veglia , è fituato dalla parte oppofta
Set-
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IL REGGIMENTO DI VEGLIA . j8j
Settentrionale vcrio la Morlacchia , ed ha circa 2000
abitanti .
4. Befca , altro Cartello antico , o Terra grotta c
popolata da più di 2000 abitanti, fi mata nell' eftre-
mità orientale dell' li ola fopra una fpiaggia dello fletto
nome . E* governata da un Vifconte del Configlio di
Veglia , e vi li trova una ricca Abbazia Giti! padrona-
to del Doge . Poche miglia dittante verfo la {faggh
meridionale trovali altro luogo col titolo di Befca
Vecchia , fra due piccoli Porti detti Negrito , e Ca-
neva.
5. Dobafnizza governata da altro Vifconte compren-
de circa 2000 abitanti , ed è fituata fopra un piccolo
Porto, che guarda l'Ifole di Cherfo, ed Oflcro .
6. Verbenico antico Caftello governato da un Vif-
conte del Coniìglio di Veglia , è fituato verfo le
fpiagge della Morlacchia, ed ha un Porto fpaziofo. Il
riv.ii.cru de' luoi abitanti .afeende a circa 1000 pcr-
fone.
• IH. IL REGGIMENTO DI AR.BE-
Paragrafo L
NElla Carta generale del P. Coronelli intitolata
Jfole delia Dalmazia divi f e ne J noi Contadi , Parte
Occidentale inlerita nel fuo Ifolario, trovafi in picco-
lo delineato co' fuoi confini anche il Contado di
Arbe .
§.2. Confina qucfto con quello di Veglia a Ponen-
te , di Pago a Levante , di Cherfo , ed Ottero a Mez-
zodì , ed a Settentrione è feparato dalla Morlacchia
per mezzo di uno ttrettiflìmo canale. La fua mag-
giore eftenfione in lunghezza è di circa trenta miglia
Italiane, ed otto in larghezza. Il terreno in parte è
piano in parte monruofo. Il paefe piano è fertile di
vini, e frutta. Nelle valli abbondano i pafcoli , ed in
tutto il Contado fi nudrifeono molte gregge di pe-
core
l86 LO STATO VENETO DA MARE,
core il cui numero oltrcpafla quello di 20000. Nella
parte montuofa vi fono molti bofchi , fra quali i mag-
giori fono quello di Capo dì Fronde lungo cinque mi-
glia Italiane, e l'altro detto di Plogani ripieno d'el-
ei, Lodi, e ginepri; fervendo ambitine non folo alle
occorrenze del Comune , ma fomminiitrando anche le»
gnami da fabbrica per V Arienale di Venezia. Di bian-
de il Contado produce tanto, che appena può balia*
re al mantenimento degli abitanti . Vi fi raccoglie,
oltre gran quantità di lana , che fomminftirano le
fiandre di pecore , anche buona Comma di feta . Pro-
duce ogiio a fufficienza, ed in ogni parte vi abbonda
il felvaggiumc, foprattutto i conigli, ed i cotorni, $
nelle (piagge vi fi fa copiofa pelea di fgombri e ton-
ni . Il prodotto però più coniìderabile del Contado è
il fale , di cui non meno che di lana , feta , e vino
fa buon traffico nelle Ifolc, e Provincie vicine.
§. 3. Il Contado abbraccia, oltre l'Ilola d'Arbe ,
anche un terzo di quella di Pago, con altre picco-
le Ifolette adiacenti, dette comunemente fcogli; nome
che viene attribuito tanto alle piccole Ifole abitate ,
e fruttifere di Dalmazia , quanto a quelle che fono total-
mente disabitate, e Aerili. In tutto il Contado non
fi trova iè non una Città piccola , con 7 Villaggi
comporti di moltiiìimi Cafali fparfi qua e là. Qucfto
fteflo Contado forma la Diocefi , o Vefcovado di Al-
be, il quale ha l'otto la fua gturjfciizioue tre Mona-
fterj di Monache, alcuni Conventi di Frati, e 14 al-
tre Chiete fra parrocchiali , e minori .
Il numero degli Abitanti di tutto il Contado a feen-
de a circa 4000 perfone. Al governo fecolare la Re-
pubblica di Venezia deftina un fuo Patrizio col titolo
di Conte e Capitano . Il Contado in occafione di
guerra della Repubblica è obbligato a fomminifìrarlc
una Galera armata .
1. Vi/ih
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\
IL REGGIMENTO DI ARBE . lSj
( i- L lfola di Arbe.
Forma la porzione più grande del Contado, giran*
do in circuito circa 30 miglia Italiane . Non è priva
di miniere di marmi, di cui nel i6bi ne furono feo-
perte varie vene di bianchi , ed altri con mac-
chie rofle e gialle affai fini. Abbonda altresì di lar-
genti d'acqua limpida. La parte piana dell' lfola è
divifa in 4 Valli . La parte montuota è divifa in 5
Polli cT Erbaggi , o vogliam dire Pafcoli . Gli abitan-
ti delle Ville vivono fparfi in capanne qua e la all'
ufo de' Morlacclu\ L' unico Luogo olfervabile in tutta
V lfola è
Arbe , in lat. 4rba ed Arbnm , e dagli Slavi R<*b ,
Città piccola Vcfcovile , capitale del Contado, c
refidenza del Reggimento Venezfano. Gira in circoò-
férenza foio 7oopaflì, ed è fituatafopra un promon-
torio. Ha un Porto capace di ogni forta di valcclli ,
ma di difficile imboccatura, che non permette l'in-
greflb a più d' un naviglio per volta . La Città non è
mal fabbricata ; la Cattedrale è fregiata d' un Capito-
lo di 12 Canonici, e 6 fot t ^Canonici . Ha un Con-
figlio comporto de' fuoi Nobili chiamato Comunità ,
cui preficde il Rapprcfentante Veneziano , ed ha ii
diritto di eleggere due Giudici , che affiflono il Con»
te, lo accompagnano nelle funzioni, ed amminillra-
no giullizia nelle caufe civili minori. Evvi anche un
altro Corpo chiamato VUniverfità , comporlo dall' ordi-
ne della Plebe, e de'Contadini , che lì uniicc foltan-
to una volta l'anno, ed ha facoltà di fpedirc An>
bafeiadori alla Repubblica, ed al Generale della Dal- '
mazia . Quella Città un tempo fu libera , e li gover-
nò colle proprie Leggi; poi riconobbe la fovranità del-
la Repubblica di Venezia , indi fi pofe fotto la pro-
tezione dei Re d'Ungheria , finché ritornò finalmen-
te in potere dei Dominio Veneto, inficine coi circon-
vicini Contadi.
2/ La
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I
l88 LO STATO VENETO DA MARE.
2. La Parte dell Ifola di Vago Joggetta
al Contado $ Arbe.
Comprende un terzo di queir Mòla , e cominciando
dalla punta detta de'Zw/, ftcndefi fino alla Chreia di
S. Maria di Memorizza , comprendendoli due Villaggi
di Novaglia nuova, e vecchia preflò Sladina, vicino
al Canale di Pago. Qucfto tratto diPaefe fu anneffò
al Contado di Arbe, mentre qucfte Mòle del Quarne-
ro erano foggctte al Regno d* Ungheria , al quale i
Veneziani le avevano concedute nelle vicende della
guerra Genovefe. In quefta parte foggetta al Reggi-
mento di Arbe fi trovano otto gran Pafcoli , in cui
fi nudrifeono più di ioooo animali pecorini , oltre
buon numero di bovini, e caprini, lì Conte di Arbe
elegge ogni anno due Configlicri della Comunità di
quella Città, che portano il titolo di Conftrvatori di
Novaglia , unico luogo (labilmente abitato di quefta
porzione dell' Moia di Pago annetta al Contado di
Arbe .
Gli altri Scogli, o Moiette appartenenti al Conta-
do di Arbe più notabili , e fertili fono Golii , e To-
lia , ambedue coperte di bofehetti) , e prati , ove pa-
fcolano numerofe mandre di pecore.
IV. IL
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IL REGGIMENTO DI PAGO. 1S9
IV. IL REGGIMENTO DI PAGO.
Paragrafo I.
TRovafi efpreflb coi proprj giudi confini, e delinca-
to quello Contado ncll' accennata Carta generale
del P. Coronelli , da cui (e ne può ricavare una fuf-
ficiente idea. Egli abbraccia quella porzione dell'Ilo!*
di Pago , che non è foggetta al contado di Arbe , la
quale è la maggiore.
$. 2. L' eftenfione di quello Contado non ha più di
10 miglia Italiane in lunghezza , e circa io in lar-
ghezza. Tutta la circonferenza deli' Ifola è di circa
60 miglia Italiane, comprefavi quella parte che refta
aggregata al Contado di Arbe . Il prodotto principale
è il Sale, e nel rimanente è poco fruttifera , e di gra-
no, e di vino, e di tutto ciò che abbiiogna al man-
tenimento degli abitanti . EMI fondano perciò la lo-
ro diffidenza in gran parte fopra le faline, dalle quali
però contribuifeono tre quarti del fale alla Repubblica, e
Ja fola quarta parte refta in proprietà di chi le lavo-
ra ; equefta pure, detrattoli confumo neceflario agli
abitanti, devono parimente confegnarla alla Repubbli-
ca, che la paga in danaro contante . Produce
queft' Ifola tanto grano, che bada appena per.trcmefi
dell'anno a' fuoi abitanti, e vino foitantoper feimefi.
11 Clima vi è freddo all'eccello, perchè l' Ifola è de-
minata dai venti fettcntrionali ; onde il popolo per lo
più povero, e mal coperto non può refiftervi, nè ap-
plicarli con vantaggio all'agricoltura. Il Contado tut-
to abbonda di forgenti, dalle quali vengono formati
due Laghi, unoverfo Settentrione, che gira in circui-
to un miglio, copiofo di pefee, e va a sboccare nel Mare
frammilchiandofi nelle cfcrefccnzc colle acque falfe :
L'altro allargafi per 4 miglia verfo Scirocco, in cui
i Villani del Contado raccolgono certa erba fimile al-
la paglia denominata Falafco , di cui fanno ufo per
, rico-
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ÌGO LO STATO VENETO DA MARE,
ricoprire le loro afferabili capanne . In quello Lago"
trovanfi Anguille di sì fmifuraca grandezza , che rare
volte accade di poterne pigliare alcuna, non eficndovi
armi, o reti che refiftano alla loro forza , o piutto-
iìo mancando l'arte ne' poco induftriofi pefeatori . Non
vi mancano altresì buoni p'alcoli , ove fi nodrifeonò
molte mandre di pecore, e capre, da cui ricavano eli
abitanti del buon cacio, e delle lane di mediocre qua*
liti.
§. 3. In tutto il Contado non fi trovano che unà
Cit;à, e lei Villaggi, con una popolazione di circa 4000
abitanti. Trovatili monumenti certi, che un tempo avef-
(e il luo Vefcovo particolare , ma oggidì nello fpirimale è
foggetta all' Àrcivefcovo di Zara colle cinque Parroc-
chie forefi, che da efla dipendono. Ha il fuo Con-
iglio, ed i fuoi Statuti municipali, a norma .de* quali
viene governata da un Patrizio Veneto che la Repubblica >
vi i^tdìkc col titolo di Conte, e Capitano «
§. 4. Softengono alcuni che 1* tibia di Pago foflc
foggetta, come le altre adiacenti, alla protezione del-
la Corona d'Ungheria: altri vogliono che dipendeffe
dalla giurifdizione di Zara; il cui Configho mandafTe
un Giudice, e Conte al fuo governo; e che nel 1395
gl'Ifolani fcacciato quello Magistrato fi dichiaraflcro li-
beri. Anche intorno al tempo, in cui venne lotto il
Dominio Veneto, variano gli Storici , alcuni volendo
che fia divenuta fuddira nel J346*, ed altri nel 1420.
Egli è però certo, che nel fecole X imitò l'cfempio
delle altre Iible del Qiarnero , riconofeendo per la pri-
ma volta la protezione, o la Sovranità della Repubbli-
ca di Venezia, al dominio della quale reftò poi (la-
bilmente annefla nel 1420. L'Ifola fu conosciuta ne'
più rimoti fecoli , e da Plinio deferitta fotto il no-
me di Giffa. I Luoghi più offervabili di quefto Con-
tado fono .
1. Pago in lat. Giffa > Città capitale del Contado po-
polata da 2000 abitanti, e refideriza del Conte Vene-
ziano. Fu fatta fabbricare dalla Repubblica di Vene-
zia
>
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IL REGGIMENTO DI PAGO • 1$ t
2Ìa nel 1442, c giace nel centro dell' I fola . Occupa
la circonferenza di circa 500 parli , e giace alla boc-
ca di una valle. No* Tuoi contorni vi fono varie iali-
ne molto proficue. Evvi una rupe di carbone duriflìmo
difomma attività d'accenderfi, di cui fi potrebbe fare
yantaggiofo commercio , fe il peflimo odore che tra-
manda non lo rendette infopportabile . -
2. Zafca, Villaggio alla lpiaggia del mare , ove fi
fa una buona pefea di Tonni.
V. IL REGGIMENTO DI NONA.
Paragrafo I.
DOpo le Ifole del Quarnero, deicritte già unitamen-
te con quella di Pago, il primo Contado che fi pre-
fenta è quello di Nona , il quale occupa V eflremi-
tà occidentale del Continente della Dalmazia . Per for-
marli una giufta idea della fua fituazione, eftenfione ,
e de' fuoi confini , conviene ricorrere alla Carta gene-
rale de* Contadi di Dalmazia delineata dai P. Coro-
nelli , che è la fola , da cui poffono rilevarfi diftin-
tamentc .
§. 2. Stendefi quefto Contado in lunghezza dall'
Kola di Pontadnra fino allaVil!a di Dracevaz circa 20
miglia Italiane, da Ponente a Levante , c io miglia
in larghezza da Settentrione a Mezzogiorno . E rin-
chiufo fra il mare , che lo divide dall' ifola di Pago ,
e il Contado di Zara . Empiano « fertile , ma lo fa-
rebbe di vantaggio , qualora foffe meglio coltivato .
La fua popolazione è mediocre, poiché non compren-
de fe non fe una fola Città fcarfa d' abitatori , e 7
ville. Per addietro era più ertelo; ma cambiò confini
dacché gli furono levate alcune ville, e annette al Reg-
gimento di Zara . Nel temporale è governato da un
Patrizio Veneto, che porta il titolo di Conte; e nello
fpirituale dal fuo Vefcovo fuflraganeo dell' Arcivefcovo
diSpalato . La Diocefi è per altro più ampia del Con-
tado,
102 LO STATO VENETO DA MARE .
tado, poiché la giuriidizcone dei Prelato fi eftendefò-
pra il Territorio di Novigradi , e nel Contado di Za-
ra , e comprende 28 Parrocchie .
Nona in lat. Ksfrnona, Città fabbricata fopra uno feo-
gìio di un miglio di circonferenza in un piccolo feno
di mare , che da clfa prende il nome . E x congiunta
alla terraferma col mezzo di due ponti, uno all'Orien-
te detto il fuperiore, l'altro a Mezzogiorno detto l'in-
feriore. Corrilpondono a' detti ponti due porte della
Città; eia terza che guarda veriò occidente ha limo-
lo dove approdano le barche . Quella Città ha il fuo
Configlio , in cui non ci entrano i popolari, ficcomc
da alcuni viene allento; ma è Nobile a norma degli
altri della Dalmazia, e gode il privilegio di poter eleg-
gere al governo delia Città e del Contado uno de' fuoi
membri, qualora venga a mancare nell'attuale eferci-
zio della fua Carica il Pubblico Rapprefcntantc , ilcjual
eletto fupplifce fino alla venuta del Veneto Patrizio fuc-
ceffore. Oltre la Cattedrale vi fono altre quattro Chie-
fe. Benché Nona a cagione delle guerre , e delle fre-
quenti incurfioni fu in decadenza, effa vanta tuttavia
un origine affai rimota , e rango onorevole tra le an-
tiche Città Liburnichc . Ancorché Plinio non ne avefle
fatto menzione , le ftatue Colo(fali, e gli altri pezzi
pregiati d'antichi edifìzj fcavati nel fuo recinto fareb-
bero l'ufficienti a indicare la fua antichità , e la fua
pallata magnificenza.
1 Luoghi che formano prefentemente il rilìrettofuo
Contado, e che dal fuo Rapprefcn tante riconofeono la
loro dipendenza , fono V Ifola di Pontadws ( conceduta
in proprietà dal Governo alla famiglia Cenizza) ab-
bondante di vipere, con una villa dello flelTo nome di
circa 200 abitanti. QuefV Ifola è feparata dal conti-
nente da un angulto canale , che ferve di pafTaggio
alle fole barche piccole, ed è chiamato lo filetto di
Prttezalo .
Brevilacqua o Privlaca^ altra villa dovei Vefcovi di
Nona hanno la loro cala per le villeggiature . Zaton
pofla
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IL, REGGIMENTO DI NONA. 1Q$
polla anch' e(Ta in poca diuanza dal mare dove dalla
famiglia Criflava fu principiata una forte Torre per
ditela degli abitanti dalle forprefe de' Corfari . Le al-
tre ville iòno V^rbe, Pogltza , Pracevaz , Novo/elei .
. VL IL REGGIMENTO DI
NOVIGRADI.
COnfina il Territorio di Novigradi a Settentrione
collo flato Auftriaco, a Levante col Territorio
di Knin , a Mezzogiorno col Contado di Zara , e fi
eflende intorno ad un feno di mare che raflembra un
Lago , il quale comunica col Canale della Morlacca
per mezzo di uno tiretto detto SdrUz . Cotefto feno
è ci i forma irregolare , poiché s' innoltra fra terra in
due lati , e forma due leni minori , V un de' quali fer-
ve di porto alla piazza di Novigradi, V altro fi llcnde
verfo Carin . Si fcaricano in elfo le acque del fiume
Zermagna detto anticamente , Tedanio , che divideva
la Japidia inferiore dalia Liburnia , e de' due Torren-
ti di Carin , e di Poflidaria , ed ha lungo la fpiaggia
boreale alcuni feoglietti , i quali fono affatto di labi ta-
ti, a cagione delia loro riftreuezza, efterilità. Il terre*
jjo~ di quello Territorio non è da per tutto uguale ,
poiché verfo il Contado di Zara è più piano, e ferti-
le , e abbonda di grano , e di vino ; a Tramontana
più faflofo, e ineguale: ma vi fi raccoglie tanto gra-
no, quanto baita al foftenramento della popolazione.
Per altro la maggiore opulenza degli; abitanti confi-
ne nelle numerofe gregge d' animali , che mantengono .
Riufcirebbe molto utile ancor la pefea , quando colo-
ro che hanno il deftro di farla ne fapeflero cogliere
tutto il vantaggio.
I luoghi più notabili fono
J. Novigradi, Cartello piantato fopra un* eminente
collina a pie della quale vi è un borgo di circa 100
Cafe. Sgovernato inficine ce. fuo Territorio da un
Italia* N Pa-
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J 94 LO STATO VENETO DA MARE .
Parrizio Veneto col titolo ili Provveditore . Sul prìrt>
cipio della guerra di Candia, dopo una lunga e valo-
rosa difefa, fu occupato dalle truppe del Bafsà di Bof-
uia : ma il Generale Veneto Folcolo lo riconqutftò , e
lo fece anche Smantellare, acciocché non fervifle nuo-
vamente di ricovero a' Turchi * Fu per altro rifabbri-
cato , c fi conferva tuttavia nello (lato luo pri-
miero .
2. Obrovazzo, piccolo Cartello cinto di mura'aH'amica,
che dal Luccari è creduto l'antico Argyrunttim di To-
lomeo , è fabbricato fopra un eminenza lulla fponda meri-
dionale del fiume Zermagna al N. E. di Novigradi.
Ha la fola Chiefa Parrocchiale > ed è governato da un
Ufficiale con dipendenza dal Reggimento diNovigradi.
Per quefta Scala fi fa lo fpaccio del Sale che fi rac-
coglie in Pago»
Fra le Ville più notabili di quefto Territorio polfo*
no noverarli Caflel Venier a Ponente di Novigradi fui
Canale della Morlacca , e Pqffidarìa; rincontro a cut
fopra uno feoglietto di breve giro, fi vede un Cartello in
parte diroccato > il quale fu fatto erigere dai feudata-
rj d'ella Villa per difefa degli abitanti ; Carsn a Le-
varne; e a Tramontana oltra il canale fuddetto Tri-
bagtty e Novtgrsdì ( Città Vecchia ) a cui forfè qua-
drerebbe meglio e per V antichità > e perla finizione il
nome di Vektr* , che trovali in Tolomeo > c che da-
gli eruditi viene attribuito a Novigradi .
VII. IL
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'T-
VÌI. IL REGGIMENTO Di ZARA .
P A R A G k A F O I.
UNa buona ed efatta Carta particolare del Reggio
mento e Contado di Zara pubblicò nel fuo Ifo-
ìarió il P. Goronelli y e non trovafi , eh' io fappia >
carta panicol ite d* altro Autore di quefta confidera-
bile parte della Dalmazia Veneta; In efla paiimente
trovafi delineato con maggior precisone anche ilCon-
tadò di Nona 5 ed il Territorio di Novigradi già de-
critti.
§. i. Stendefi queflo Contado in lunghezza circa 70
iniglia dallo Scoglio di Selve fino a Vrarta , e poco
più di 20 nella fua maggior larghezza . E comportò
d'Ifóle e di Terraferma j e confina a Ponente col-
te Ifole del Quarnero, a Settentrione col Conta-
do di Nòna ^ e col Territorio di Novigradi , a Le-
vante col Contado di Sebenico , e a Mezzodì è ba-
gnato dall'Adriatico. Comprende un paefe fri parte
montuofó, in parte piano, con due Laghi, cioè quel-
lo di Boccagnazzo, dittante tre miglia a Settentrione
da Zara > circondato da amene e ben coltivate Cam-
pagne; e quello di Vraha lontano 24 a Levante, la
tui lunghezza è di miglia A.lagava fovedte per ad-
dietro colle acque avventizie porrate da' torrenti i fuoi
Contorni j e ne impediva la coltivazióne. Ma ora ha
il mòdo di fcaricare le fue piene nel mare per mez-
zo di un cariale fcavatò ad arte nel macigno, per il
trattò di 600 palli . I prodotti principali di quello
Contado fono il grano, il vino, e Foglio; ina nelle
parti mediterranee le maggiori richezze degli abitane
ti limitano dalle mandre , che in gran copia nodri-
feono .
f. 3. Il Contado dì Zara è il maggiore di tutti gli
altri della Dalmazia. Comprende, oltre la Città, grati
N t nu-
ìpó LO STATO VENETO &À MARE .
numero di luoghi popolati fra Terre e Villaggi fparfi
tanto nelle Ifole , quanto nella Terraferma , con una
popolazione di circa 30000 abitanti . Nello fpirituale
è governato da un Àrcivcfcovo, il quale fìende la Aia
giurifdizione dal littorale di Parodiane , e dallo Sco-
glio di Vergada fino alla Villa di Selve : ma in lar-
ghezza la: Dioccfi non uguaglia i confini del Conta-
do, poiché una porzione ne comprende la Dioccfi di
Nona, un altra quella di Scardona. Tutte le Parroc-
chie foggettc a quello Arcivefcovado afecndonoa 51 ,
non comprefe quelle della Città , ne quelle dell' Ifoia
di Pago . Nella prima iniìituzione di quella Sede ella non
fu già Arcivefcovile ad un tratto,maVeicoviIcfoltanto,fon-
data nel 378 ; nel qual anno dal Concilio Aquilejcfe lòtto
Damafo Papa, fu eletto in primo Vefcovo Felice. Il
primo poi che avelie qualche prerogativa di Metropo-
litano , fu il Vefcovo Pietro II. fui principio del fecolo
XII; ma non potè ottenere dal Pontefice il pallio
Arcivefcovile. L'ottenne però il Vefcovo Lampidio
dopo la metà dello ftcflb fecolo , e confeguì altresì
la fup«riorità fopra i Vefcovadi di Arbc, OfTero e
Veglia . Le rendite di quello Arcivefcovado afeendono
a circa 3000 ducati, e nella Dateria Romana , è taf-
fato 408 feudi d'oro. Il governo fecolare del Conta-
do è commeffo a due Patrizi Veneziani : uno regge
col titolo di Conte, l'altro con quello di Capitano ,
a' quali fi aggiungono altri due Nobili, cioè il Ca-
rtellano, ed il Camcrlingo o fia Teforicre . Tutto il
Contado 'è divifo in piccoli Dinretti, che ivi fi no-
minano Leghe, ognuna delle quali è governata da un
Giudice , che decide delle azioni private civili fino al*
Ja fomma di lire 5, tutti però foggetti al Conte, e
al Capitano. Nella deferizione di quello Contado,
noi icguircrrto la divifione più naturale e geografica ,
dividendolo in due parti , cioè in Terraferma, e in
Ifole .
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IL REGGIMENTO DI ZARA. ìgj
u La Ttrraferma.
Comprende quel lungo tratto di paefe , che lì cften-
tle dalla metà del Lago di Vrana , fino a' contini del
Contado di Nona . $ luoghi più notabili in quella par-
te di Contado fono :
i. Zara in ì&t.Jadra, o Jader a , Città di mediocre
grandezza forte, e Capitale , non lblamcnte del Con-
tado, ma di ttuta la Dalmazia Veneta . Ella è di figu-
ra bislunga , e gira in circonferenza JSJo paMì. E'
piantata fopra una lingua di terra, la quale avanzan-
dovi in mare, forma un belliifimo porto, e capace d'
ogni forta d'armate. Le fue fortificazioni , confifto-
no in fette gran baluardi con cavalieri, e recinto di
mura terrapienate . Due dalla parte di Ponente , e
Tramontana difendono l'ingreflb drl porto; due fono
alla fronte verfo Terraferma di magnifica ftruttura,
e gli altri munifeono il iuo fianco verfo il porto fud-
«detto, rimanendo l'altro fianco fopra il mare verfo
Mezzodì difefo da più rifatti, e fortificazioni irregola-
ri adattate al fito. Refta feparata dalla Terraferma,
per mezzo di doppia fofTa fcavata a mano. Al di là
della prima vedeft un ampia Opera a corno' detta co-
munemente il Forte , che con althlimi Cavalieri do-
mina ia mezzaluna , e la fpianata divife dalla fe-
conda fofla. Le artiglierie difpofte fopra le mura fo-
no belliffime di bronzo , e di numero confidcrabile .
Gli Arfenali e magazzini fono ben provveduti di mimi-,
zioni da guerra . La Città è fempre ben prefidiata ri-
sedendo in effa,oltre il Reggimento ordinario del Contado,
anche il Proveditor Generale di' tutta la Dalmazia e Alba-
nia . 11 numero de fuoi abitanti afeende a circa
6000. Le fabbriche migliori che vi fi ofTervano fono
Ja Porta di Terraferma , la Loggia fulla Piazza de 1
Signori, il Quartiere della gran Guardia , che le Ita a
r impetto , e quello di S. Michele . Conferva fino al
prefente alcuni avanzi di antichi magnifici edifiz) si di
N g den~
i
*
I98 LO STATO VENETO DÀ MAR£ . '
dentro , come di fuori del fuo recinto : nel di dentro
due vaftiflìme colonne, e di fuori i veftigj d'un Ac-
quedotto , che dal fiume Kerka conduceya le acque a
comodo della Città . Quello lavoro magnifico fu ope-
ra de' Romani, e da un frammento d'un antica ifcri-
zione fembra che fofle (lato fatto fotto l'Imperio di
Traiano. Fra le Chiefe la Cattedrale, e quella di S.
Grifogono Protettore della Città , meritano qualche
attenzione per la loro antichità ed efterna fttuttura.
La porta diqueft* è formata d'una parte d'arco an-
tico, ch'era non guari lontano da efla* Sono fornite
sì quefte , come le altre di eccellenti pitture. NelDuon
mo ve ne fono del Tintoretto , e del Palma ; nella
Gliela di S. Caterina una infigne diTiziano, inque|-%
la di S. Domenico una d' yindrea Schiavane, e due
in S. Dimitri ; e del Varottaro detto il Padovanino ,
è la Tavola dell' Aitar Maggipre nella Chiefa di S. An-
tonio . Quella Città ha un ottimo Spedale per le mi-
lizie, e alcuni altri di minor conto per ricovero de'
poveri, 4 Monafterj di Frati, e cinque di Monache,
due Seminari, e un Monte di pietà.
La Città di Zara ha un Configlio Nobile , poiché
ricerca che il Padre e l'Avo paterno, fieno fiati efen-
ti da ogni profeflìone, che avelie potuto contaminare
la civiltà , che fi dee provare per efservi aggregati . Da
qucfto Configlio fi eleggono i Magiftrati fubalterni
per mezzo di nove Elettori , da' quali , propofto il
nome del Cittadino , colla pluralità de' voti genera-
li dev' effere approvato. Tra le Magiftr2ture le prin-
cipali fono 4 Giudici , che formano la Curia del Con-
te; 3 Giudici Efaniinatori per autenticare le Scritture
rogate da' Notai, e vegliare contro le ufure de' con-
tratti; 2 Tribuni che efeguifeono le fentenze del Con-
te , c la legge che vieta di Jafciare beni immobili a
luoghi, e perfone Ecclefiaftiche : legge però riformata
con Decreto dal Governo, di maniera chepoflbno gli
Ecclefiaftici ricever legati fopra beni immobili , purché,
fieno venduti dentro lo fpazio di un anno . Il Conte
ha
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\
IL REGGIMENTO DI ZARA. J99
ha tutta l'autorità criminale della Città e fuo Con-
tado, colle competenti appellazioni al Foro fuperiorc
Veneto .
Fu Zara. Tempre Città confiderabile non (blamente
ne' primi tempi quando fiorirono iLiburni, ma anche
a' tempi de' Romani. Citta focia fu chiamata nelle
guerre civili. Seguì le parti di Cefare , poi di Otta-
viano, e fu anche Colonia, de' Romani . Pattato 1'
Impero ne' Greci» e declinate le forze del medefimo,
aflunfe con altre Città di Dalmazia libertà di gover-
no , rimanendo agi* Imperatori d' Oriente V ombra
fola d'una fovrana. protezione . Dopo l'invafione de*
Barbari fu dominata* da' Croati , che la tiranneggia-
rono, e ne fu liberata da' Veneziani , a* quali giura-
rono i fuoi abitanti fedeltà fin nel Secolo X. Incli-
nò, poi al dominio de' Re d'Ungheria, onde per bea
nove volte fu la Città prefa, e (aggiogata dalia Re-
pubblica di Venezia. Avvennero quefti replicati foggio-
g a menti negli anni 992, 1050, 1104, 1124,
1245, *3**i ] 346> finché nell'anno 1409 rimafe
finalmente (labile, e collante (otto, il Veneto Do-
minio ..
I Zarattini fono gente piuttofto armigera ,. che in-
clinata alle lettere. I Nobili però fono inclinati e al-
le fcjenze , e all' arte militare ; ma il minuto popolo
^ di natura feroce, tollerante de' difagi e della fatica,,
amante del traffico, e della navigazione.
2. Zara Vecchia , fu anticamente Città Vefcovile
detta Blandona> Alba, mari t ima y ed anche Belgrado . Si
crede che la fua Sede Epifcopale fia (tata trasferita a
Scardona , dopo che la Città fu diftrutta . Oggidì
è una femplice Terra con Parrocchia della Diocefi di
Zara .
3. Zemonicoy fu Cartello o Rocca di qualche impor-
tanza. E' celebre per la refiftenza che fece al Gene-
ral Veneto Fofcolo» il quale fotto le fue mura (con-
fiffe il figlio del Bafsà di Lika , che veniva a portarle
foccorfo . Coftui dopo la rotta de' fuoi , fi ricovrò.
N 4 nek
200 LO STATO VENETO DA MAKH .
nella Rocca, e fi difefe fino aglieftremi, poi fingen-
do di cedere la piazza a' Veneziani tentò di truci-
darli ; ma fu prefo , ed il Cartello affatto fmariteW
lato . Ha buone campagne all' intorno e fertili di
grano .
4. Vrana , o Anrana , luogo fìtuato in vicinanza di
un lago di quefto nome, due miglia lontano dal ma-
re . Fu piazza famofa non folamente per le fue forti-
ficazioni, ma anche per una ricca Commenda di Ca-
valieri Tcmplarj quivi eretta da Andrea II. Re di Un-
gheria , e data a Ponzio Gran Mauro di quella Reli-
gione nel 1117, allorché lo creò fuo Viceré nella Dal-
mazia, e nella Croazia; nel qua! tempo fu anche for-
tificata . Per addietro le rendite di quefta Commenda
erano fiate patrimonio d' una Badia di Benedettini >
la quale da Demetrio o Zvouimiro Re di Dalmazia»
e di Croazia era fiata conceduta alla Santa Sede nel
Secolo XI. acciocché fervide di alloggio, e di foften-
tamento a* Legati Pontifizj, quando foflero (lati in-
viati in Dalmazia ; e fu ciò ftabilito neir occafionc
che l'Abate Gckizone> Monaco Benedettino di S. Alcf-
fio di Roma, pafsò Legato in Ungheria per coronare
lo ftelTo Re.
Vrana fu prefa , e riprefa più volte da' Veneziani ,
-e da' Turchi ; ma nel 1684 fu rimetta fottoil Do-
minio Veneto colla Terra di Carin dal General
nato .
Si conferva tuttavia benché non intatta una fuper-
ba fabbrica piantata dagli Ottomani in poca diftan-
za dal Lago, detta Han o fia Albergo, la quale è de-
gna dell'attenzione de' curiofì , e per la fua ftruttura,
e per la fua ampiezza.
5. S. CajJano y Villa grolla e Parrocchia a Ponente
di Zara Vecchia fullo ftefiò Jittorale, è fituata in un
feno di mare, che le forma un ottimo Porto. Appar-
tiene all' Arcivefcovo di Zara , il quale ritrae da efla
le maggiori fue rendite . Ha quivi parimente neloletta '
10 del Porto un Palazzino piantato fopra un Ifoletta
for-
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IL REGGIMENTO DI ZARA. 2,01
formata di macigni , affondati tre fecoli addietro , pel
folo fine di erigere quefta fabbrica feparata dal Con-
tinente.
t. Le lfote.
Formano la parte più confiderabile del Contado di
Zara, c fono in gran numero , e dì grande eftenfio-
nc . In effe però non fi contano fe non fe 36 Ville ,
con alcuni pochi Cafali fparfi nelle minori , e forma-
no infieme 29 Parrocchie, abitate da circa 20000
perfone .
Le più confiderabili fono:
a. L' lfola grojfa , detta altresì Lun/a , e di Sale ,
la quale fi eftende circa 30 miglia in lunghezza, e
4 in larghezza , e ne ha predo a 70 di circonferen-
za . Oltre la Terra di Sale pretto al Laghetto di
Comna, detto dagli abitanti Mir , famofa per le pe-
fche , e pel ricco commercio di pefei falati , ha le
Ville di Xman , Valle di S. Stefano , Satiro , Berbigno ,
Dragove , e boxava ; fulla punta occidentale Pont$
bianche, partita in tre Villette o Comuni, e molti al-
tri Cafali fparfi per l' lfola. La fpiaggia Settentriona-
le è provveduta di buoni e frequenti Porti .
2. L' lfola di Pafman non fi eflende più di 18
miglia in lunghezza , e 3 in larghezza . Comprende
le Ville di Sdrelaz , Bagno, Dobropogliana , Nevigiane ,
Merglianéy Punta di Pafman , e Tcon . Abbonda queftV
lfola di vino , e di oglio, e forma colla riviera del
Continente oppofto un deliziofo canale- Fra le Ville
accennate, le principali fono Pafman, che dà il nome
all' lfola , e giace nel mezzo dove vi è un Convento
dì Frati Francefcani ; e Tcon fituata fulla eftremità
orientale dell' lfola . Preffo a quefta Villa fi vede un
Monaftero di Monaci Benedettini eretto fopra un*
Rupe in forma di Cartello.
3. Lijfa, o lfola à'Ugliano, anch' effe è molto ben
coltivata , e fertile degli (teffi prodotti . La fua cir-
con
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202 LO STATO VENETO DA MARE .
conterenfà è di circa 30 miglia , c c ontiene le Ville
di Ugli*n y Lucoran > Santa, Eufemia , Oltre , Cale ,cC«£v
glizza , con frequenti delizioiì Catini . li ditello di
S. Michele è fi mata filila fommicà d'un monte nel
mezzo dell' Ifola,, e icupre tutta il Golfo.
4. L* Ifola Coronata, la cui circonferenza è di circa
40 miglia Italiane , ha una fola Villa detta la Tor-
retta.
5. Vergala y piccola Ifola a Levante di Pafman %
con una Villa, feudo de' Conti Damiani della, Braz-
za .
6. Selve y e Sliba nell* idioma del paefe, IfoJa di
poco giro , e di poca fertilità > per enere troppo piana ,
e perciò berfagliata da' venti boreali fenza riparo.
E coltivata dalle fole femmine , perchè gli Uomi-
ni attendono, alla navigazione . Oltre la Chjefa Par-
rocchiale ha un Convento di Frati Francescani.
7. Ulfo e Olbo y detta dagli Sjavi Olib , è unlfoletta,
fertile con grofìo Villaggio .
8. Melada : , Ifola più ampi* delle due precedenti con
tre Ville, e comodi Porti.
Ha quefto. Contado molti altri Scogli , o Ifoletre,
che forgono intorno alle già deferitte, ficcome fi of-
ferva nelle Carte ove fono delineate : ma non fona,
di gran rilievo. Alquante di effe hanno per altro de-
gli abitatori colle loro Chiefe . Le rimanenti poi fc*.
no erme, e diferte a cagione della loro afprezza , c.
piccolezza .
Vili. IL
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Vili. IL REGGIMENTO
DI SLBEN1CO.
Paragrafo I.
NEI la Carta dei Contadi della Dalma2ia Parte Oo
cidentale del P. Coronelli trovafi delineato an-
che quello di Scbenico ; ma con poca precifione di
confini .
§. 2. Confina a Ponente col Contado di Zara,
a Settentrione col Territorio di Knin, ed a Levan-
te confina col Contado di Traù, Stendefi parte in
Terraferma , e parte fopra Ifole , I principali fuoi
prodotti fono il vino e l'oglio, ma fcarfeggia di gra-
no. Viene bagnato dal fiume Kerka , uno de'piùcon-
fiderabili della Dalmazia, chiamato anticamente Tifiti* %
ed era il termine dell'antica Liburnia , ed il princi-
pio dell'antica Dalmazia. Vi fono altresì due Laghi,
cioè quello di Proclian , le cui acque fono falfe ; e
quello di Vijovaz tre miglia fopra Scardona , dove for-
ge una piccola Ifoletta con un Con vento di France-
scani; e fono formati dal (addetto fiume.
§. 3. Il Contado nello fpirituale è governato dal
proprio Vefcovo , la cui Diocefi comprende anche una
parte del Territorio, di Knin> ed è fuffraganeo dell'
Arcivefcovo di Spalato.. Anticamente però fu fogget-
to al Vefcovo di Traù , e foltanto Tanno, J298 dal
Pontefice Bonifazio Vili, ottenne la dignità Vescovi-
le. Al governo fccolare la Repubblica di Venezia vi
fpedifee un fuo Patrizio col titolo di Conte , e Capi-
tano, unitamente ad un altro col titolo di Camar-
lingo, e Cartellano; ed oltre di quelli dell ina un al-
tro Patrizio col titolo di Caflellano di S.hiccolò , che ,
però non ha altra ingerenza , fe non che nella cufto-
dia del Cartello augnatogli .
I luoghi più. oflcrvabili di quefto Contado, fono :
1. Se-
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204 LO STATO VENETO DA MARE .
i. SCENICO, in lat. Scbenicnm , ed anche Sibeni-
curr, > Citta di mediocre grandezza forte , e capitale
di tutto il Contado. E* fiutata fulle fpiagge del Ma-
re alla foce del fiume Kerka . Ha un Porto capace
di numcrofa armata . La Città è fabbricata fui pen-
dio d'un Monte petrofo, e fi ttende fino al Mare ,
ed è guernita di buone fortificazioni. Il Porto è di-
fefo da un Forte regolare, detto di S. Niccolò , e ben
provveduto d'artiglieria, e vi fi deftina per Caliellano
un Patrizio Veneto. Altri due Forti chiamati di S.Gio-
vanni , e del Barone fono fituati fopra le vicine emi-
nenze, che dominano la Città. EtTa c una delle più
popolate della Dalmazia, ed ha circa 6000 abitanti
compreli in tre Parrocchie , ed è tanto forte che i
Turchi non hanno mai potuto prenderla , benché con
forze rifpettabili l'abbiano più volte tentato. Il Duo-
mo, odia la Chiefa Cattedrale di quella Città, è una
bella fabbrica di regolata architettura. Se ne conta-
no varie altre di minor pregio per Ja loro ttruttura,
con tre Monalìerj di Frati , e due di Monache.
La Città ha il fuo Configlio Nobile, dal quale fo-
no eletti alcuni Giudici , che formano la Curia del
Conte, non meno che altri Magifìrali fubalterni ,
eh' efercitano giurifdizionc limitata nella Città, e fuo
Diftretto. Pafsò quefta Città fotto il Dominio Vene-
to l'anno 1327, ma pochi anni dopo fu ceduta" a
Lodovico Re d' Ungheria , finché nel principio del Secolo
XV. ritornò in potere della Repubblica di Venezia
fotto il Regno del Re Sigifmondo, Principe sfortunato
in tutte le fue militari fpedizioni .
2. Scardona in lat. Se ir dona Città piccola , e mer-
cantile pofta fulla fponda occidentale del fiume Rer.
ka. Occupa le falde d'un colle pctrofo, e la riftret-
ta riva che fe gli ftende all'intorno , dove approda-
no i battimenti. Ha tre fole Chiefe comprefa la Catte-
drale, a cui è annetta la Parrocchia , e conta circa 1000
abitanti : ma non è murata . Vi i altresf un Confi-
glio Nobile , ficcomc nelle altre Città della Dalma-
zia,
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IL REGGIMENTO DI SEBENICO . 20?
zia , e fi regge collo Statuto della Dominante . Ne?
Secolo XIV. fattifi i fiioi Cittadini Corfari moleftitti-
mi nell'Adriatico, la Repubblica di Venezia fpedì un
armata all'attedio di quefta Città, che la prete, e
diftrufle. Nel 141 1 fu venduta, infieme con Ofiroviz-
za li miglia dittante, ai Veneziani da un Bano diBof-
nia per 5000 feudi d'oro. Fu poi prefa da' Turchi nel
1521; ma cacciati quefti da' Veneziani , rimafe la.
Città affatto fmantellata . Vi fi annidarono non per-
tanto di bel nuovo gli Ottomani: ma furono obbli- .
gati ad abbandonarla nel 1684, ed a lafciarla in po-
tere de' Veneziani . Dalle inflizioni che fonofi in ef-
fa ritrovate* fi rileva eflcre Hata Scardona ne' tempi
della Dominazione Romana riguardevole Municipio ,
ed una delle primarie Città Liburniche . Prefentemen-
te non conferva alcun veftigio dell'antico fuo luftro,
fuorché la Sede Vedovile trasferita quivi da Belgrado,
odia Zara Vecchia, Tanno 11 20. Va per altro rifor-
gendo da parecchi anni dall' ettrema decadenza, a cui
l'avevano ridotta le replicate devaftazioni , alle quali
foggiacque, e fi accrefee notabilmente à cagione del
traffico vantaggiofo, che vi fi efercita.
3. Morter , Ifola vicina alla Terraferma, che gira
in circuito io" miglia , e contiene 4 grotti Villaggi ,
cioè Btttina , Morter , Jejjera , e Stretto. L'ultimo è
più popolato di tutti. Vi fi veggono ancora i vcfligj
di un antico Cartello , creduto da alcuni Colento, antica
Città di Dalmazia. L' Ifola è ben coltivata e fertile
di vino , ed oglio .
4. Znri) o Azuri altr' Ifola di 1 6 miglia di circon-
ferenza, ove fi fa buona pefea di fardclle , e di co-
ralli . Verfo Settentrione ha una Valle detta di Affi-
na ripiena di cafe a corrodo del negozio , e delle pe-
fcagioni. In mezzo deli' Ifola trovafi un Villaggio , e
verfo Mezzodì alle fpiagge del Mare , fi veggono le
vcftigia d' un Cartello iovinato, con una forgente d'
acqua dolce , e vicinirttma al mare .
5. Crdpano , Ifola di 4 miglia di giro proflfnna al
Con-
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ìo6 Lo stATO Veneto da mare.
Continente tutta piana con una Villa del fuo nomé
popolata da più di 3000 abitanti , che fi applicano
alla pefea de* Tonni, ed altri buoni pefei, che abbon-
dano nei contorni dell' Ifola fteffa > non più di 5 mi-
glia lontana da Sebehico. Le donne poi s'impiegano
induftrfofamente e con profitto nel lavoro delle Tele
che traggono dalla gineftra > ficcome fanno altrove
dalla canape.
6. Pervichio , altra ifola di 5 miglia in circonfe-
renza, è la delizia de' Cittadini di Sebenico, e perciò
è tutta coltivata, e fpaf fa di bei Calmi» con Cafali
di Villani, divifi in due Valli dette Sparine, e Lucbà
dove vi è anche un Convento di Frati Francescani ;
7. Zlatiny ancl^effa con Villa popolata , e benché
apparìfea faffofa , è feconda tuttavia di vino j e di
oglio > Le rimanenti fono di minor eftenfione h e pef
la maggior parte, eccetto che alcune poche di miglior
condizione, Aerili, e difabitate*
IX. IL REGGIMENTO DI KNIN.
quefto Contado non è noto; fi rileva però dal-
la Storia che ne* Secoli 14 e 15 erà tuttavia riguar-
devole. Ma nella decadenza delle cofe d* tìngherià
venne in potere de' Turchi, cioè l'anno t$n ; avert-
do voluto a titolo d'indipendenza difenderti colle fo-
le fole fue forze, Nel^ \6\6 il Generale Veneziano
Fofcolo affali improvvifamente Knin Capitale del Con-
tado , la faccheggiò j e la diftrufle . La riprefero pofeia
i Turchi, e la rifabbricarono . Ma cadde Un altra
volta fotto il Dominio Veneto, nè mai più riufeì a'
Turchi di ricuperarla . Knin ha anche prefen temente
il fuo Territorio differente forfè dall' antico : ma fuf-
ficientemente cftefo e popolato : poiché Comprende
preffo a 30000 abitatiti. Non vi è Carta particolare 4
in cui fi vegga delineato e deferitto, e fi trova foltan-
to nella Carta generale della Dalmazia del P. Corò-
fcclli'
confini aveffe anticamente
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IL REGGIMENTO Dì KNIN. 207
nel J l ; ma con poca efattezza e precisone . Confina
tjuefto Territorio a Ponente con quello di Kovigrads >
a Settentrione collo Stato Ottomano, a Levante coi
Territorio di Sing, e a Mezzogiorno coi Contadi di
Selenico e di Trsù . La fua maggior eftenfione da Po-
nente a Levante è di 30 miglia Italiane, e d'altret-
tante incirca da Settentrione a Mezzogiorno . E ia
parte montuofo , in parte piano . I monti hanno del-
le legna in copia; ed il piano produce abbondante-
mente de* grani d'ogni genere, quando la liceità, fla-
gello ordinario della Dalmazia, non io t trae a' km ina ti
il neceflario umore»
I Luoghi più notabili fono:
1. Knin o Klin in lat. Tinininm , e forfè antica-
mente Ardiò* , Fortezza importante ; e perciò ben
munita e prefidiata . Giace fopra un' erto colie e pe-
trofo al concorfo de* due fiumi Kcrka e Butimfchiza .
La Repubblica vi fpedifee al governo un fuo Patrizio
col titolo di Proveditore.
2. Dernifc , Tetta un tempo murata ora aperta , con
un piccolo Forte, ed una Torre . E fituata fui fiumicello
Cscola, il quale entra nel fiume Kerka poche miglia
fopra Sebenico . Quello luogo fu ritolto a' Turchi da'
Veneziani l'anno 1684 fotto la condotta del Gene-
ral Donato. ( '
3. VerticA , piccola Fortezza a Levante di Knin ,
piantata falla fommità di un Còlle feofeefo, e quafi
inacccffibile > a piè del quale vi è un Borgo. La cam-
pagna che domina è fertile > e ben coltivata , e in
poca diftanza fi vede la forgentedel fiume Celina, do*
▼e fi pefeano delle faporite Trote .
& IL
loS LO STATO VENETO DA MARE.
X. IL REGGIMENTO DI TRAI/
»
Paragrafo f.
-
DI quello Contado fi può avere una {"ufficiente no-
tizia dalla Carta della Dalmazia divifa ne* fuoi Con-
tadi, Parte Orientale pubblicata dal P. Coronellind Tua
Isolano .
§. 2. Confina a Ponente col Contado di Sebenico r
a Levante con quello di Spalato, a Settentrione coi'
Territori di Knin e di Sing, e a mezzodì è bagnato
dall'Adriatico . Stendefi in lunghezza dall' lfoia di
Zirona fino a' fuoi ultimi confini in Terraferma circa
• ■
z6 miglia, e io in larghezza da Ponente a Levante.
Il terreno di cuicfto Contado non è differente" da quei-»
ló degli altri della Dalmazia , cioè poco fertile di gra-
ni verfo il Mare; ma abbondante di oglio di vino, e"
<fì (flirta *
§. 3. A differenza degli altri Contadi Dalmatini , f
quali furono per la maggior parte invafi , e occupati
da' Turchi , quello di Tran sì è fempre confer?ato il-
Ièfo dalle loro invafioni , ed hi mantenuto, a cagione
forfè, della fu a vantaggiofa fituazione, gli antichi fuor
confini . Prelentcmentc comprende, oltre la Città Ca-
pitale, buon numero di Ville fparfe di là dal Monte
da cui è dominata, e perciò dette Zagorje, oflfia Paefe
Oltramontano, e Jungo la* /piaggia del Mare fpecial-
menre verfo Levante, dove fi vede una cofticra ben
coltivata con cinqué popolati Cartelli , i quali ne for-
mano il tratto più deliziofo. Vi fi aggiungono anco-
ra alcune Ifole , i cui abitanti uniti a quei del Conti-
nente danno al Diftretto una fufficiente popolazione .
Nello fpirituale è governato dal proprio Vefcovo, che
altre volte eAendeva la fua ecclefiaftica giurifdizione
anche fopra il vicino Contado di Scbenico, ficcome fi
c accennato altrove. La prima inflituzione di quello
Ve-
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IL REGGIMENTO DI TRAU' log
Vefcovado viene attribuita a Giovanni Arcivefcovo di
Spalato e Legato Pontifìcio Tanno 670. Egli è certo
che nel iecolo X efirteva quefta Diocelì; poiché il Tuo
Vefcovo incontrò (biennemente il Doge Pietro Orfeo-
lo II, a cui il Contado dTIVau giurò fedeltà dopoché
dalle armi Venete fu libefato dal giogo e dalle mole-
llie de* Narentani . Il governo fecolare del Contado c
in mano di un Patrizio Veneziano che là Repubblica
ipedifce col titolo di Conte, a cui fi aggiunge un al-
tro Patrizio col titolo di Cartellano , e C^meilingo
colla foprantendenza al Gattello ed alle pubbliche ren-
dite . Il Contado è divifo in 3 Dillrctti regolati da 3
Governatori Cittadini di Traù, con autorità molto li-
mitata , e foltanto civile, con totale lubord inazione al
Rapprefentante Veneziano. Si notino:
I. Tran in lat. Tragunum , Città piccola, ma for-
te , antica , e nobile quanto qualunque altra della Dal-
mazia dopo Zara. E'fituatafopra uno fcoglio, che da
ogni lato è cinto dal Mare, in un feno, che fi allar-
ga fra il Continente ed un Ifola detta Bua . Credefi
che anticamente forte Perniola congiunta alla Terra-
ferma, con un baffo Iftmo fopra il quale poi , reftato
. neir eferefeenze coperto dair acque del Mare , fu fab-
bricato un magnifico Ponte di marmo comporto di 15
archi, e lungo 40 partì; ma rertò poi anch' erto demo-
lito nel 1640 per artìcurare fempre più la Città dai
tentativi dei Turchi , facendovi in vece fcavare un pro-
fondo canale. La Città è ben fabbricata, e la fua popo-
lazione con quella del Borgo afeende a 4$oo abitanti.
La Chiefa Cattedrale è molto antica, e di foda e bel-
la ftruttura egualmente che il fuo Campanile . Fu
fabbricata nel principio del Secolo XIII. In erta fi
conferva fra le altre Reliquie il corpo di S. GioTanni
Vefcovo di querta Città nel fecolo XI. E 1 oflervabile
la Chiefa detta di S. Giovanni Battifta, fu Badia di
Monaci Benedettini; ed è notabile anche l'altra de* SS.
Doimo, e Niccolò per eflere fiata eretta dal mento-
vato Santo Vefcovo Giovanni , che fondò anche un
Italia. O Mo-
1IO LO SI ATO VENETO t>À MàÌIÈ;
Monalìero di Monache adiacente a quella Chiefa . Vi
fi trovano ancora altre belle Chiefe * e private abita-
xioni, che adornano la Città *
Oltre il Conte Veneziano che rifiede nella Città, ed
il Camerlingo, che come C^ftel'ano abita nella Roccay
il Configlio Nobile di quelli Città ha qualche inge-
renza nel governo, eleggendo» da quello di tre in tre
mefi 3 Giudici, che formano la Curia del Conte Ve-
neziano, ed altri minori Magiltrati ed Uffizj , come
pure i Governatori dei Diltretti del Contado .
L'origine di quefta Città è incerta; ma però molto
antica. Verfo la fine del X fecolo fu delle prime, che
riconofcelTe la fovranità della Repùbblica di Vene-
zia , giurando fedeltà al Doge Pietro Orfeolo II nella
famofa fpedizioric da' Veneziani intraprefa per folleva-
rc que' popoli dal giogo dc'Narentani . Mentre l'armi
della Repubblica di Venezia erano altrove impiegate,
Traù nel iuj fu prefa dai Saraceni ed aliai irfal trat-
tata ; ma poco dopo fu ricuperata da' Veneziani e ri-
fiorata. Verfo Tanno 1158 pa fsò in potere dell' Im-
pero Orientale, e fu polfeduta dall' ImperadoreEmma-
nucllo , a cui fu ritolta per forza dal Principe del/a
Repubblica Vital MichielcII, che diftrufle la Città quafi
intieramente . In apprelTo fe ne impadronirono i Ré
d'Ungheria , ma. fu rimelfa in libertà dal Doge GiV
vanni Soranzo che nel 13 13 la tollc agli Ungherr ;
libertà che conferve» per foli- 9 anni; poiché nel 1322
volle folto porfi fpontaneamente al Dominio Veneto .
Nel 1356 fu attediata dal Re Ludovico d' Ungheria ,»
che per intelligenza con molti Cittadini le ne refe pa-
drone. Fu però finalmente ritolta agli Ungheri nel
3420 dall'Armata Veneziana , che per forza la fog-
giogò; nè d' allora in poi quella Otta- fu più fmembra-
ta dal Dominio della Repubblica di Venezia .
2. Seghete Caftelletto polio fui litorale a Ponente
di Traù , e Buffolina villa fiutata in un feno formato
dalb ftcflb litorale, la quale nutre degli armenti che
dan-
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IL REGÒI MENTO DI TRAU V . 21 1
danno ottime lane , c iomminiftra al Vefcovado le
maggiori Tue rendite.
3. Zirona^ Ifola che gira intorno a 5 miglia. Con-
tiene una groffà villa, e produce vino, fichi, e man-
dorle;
4. e Boa , Ifola che fi (tende in lunghezza da
Ponente a Levante circa il miglia rimpetto a Traù^
è forma il fuo porto ed il canale. La parte occiden-
tale appartiene al Reggimento di Tràù, e comprende)
3 Villaggi con tre Conventi, due di Francescani , cund x
di Domenicani detto S. Croce , oltre il Borgo, che è
profilino alla Città , è comunica con efla per iriezzci
di un ponte . La parte orientale dipende dalla Reg-
genza di Spalato, e ha una folla villa. I prodotti di
quefi? Ifola fono il vino T.óglio , e le frutta . Antica-
mente era detta Btibus è vi fi mandavano i rei inefi-
lio, tra* quali vi fu anche TErefiarca Gioviniano per
Órdine dell' Imperadore Onorio . Servì pure di ricove-
rò à Bela Quarto Re d'Ungheria nel tempo delle fué
guerre coi Tartari.
kì. IL REGGIMENTO Di SPALATO j
Paragrafo I.
» • • . •
Rovaft delineato quefto Contado nella Ctrta ge-
nerale della Dalmazia pubblicata dal P. Coronel-
li nel fuo Ifolario, ed é comprefo nel fecondo foglio,
cioè nella Parte Orientale.
§. 2. Confina a Ponente col Contado di Traù;a Le-
vante con quello della Brazza, e colla Provincia diPo-
glizza ; a Settentrione col Territorio di Cli(Ta , e a
Mezzodì è bagnato dal Golfo . Stcndefi parte fopra
Ifole , é parte fopra le fpiaggie dalla Terraferma . Il
Contado è bagnato dal fiume Salond è dal fiume kft-
novniza . Nello fpiritualc è governaroda un Arcivefco-
vo Primate della Dalmazia, e Croazia; ed al governo
O 1 feco-
212 LO STATO VENETO DA MARE.
fecola re la Repubblica di Venezia vi fpedifce un fuo
Patrizio col titolo di Conte , e Capitano , ed un al-
tro col titolo di Cartellano, e Camerlingo , che non
ha altra ingerenza nel governo fc non la prefidcnza
alla Fortezza, ed alla Camera Fifcale.
I Luoghi più oflfervabili fono i feguenti :
1. Spalato , o SpalatrOy in lat. Spalatum , Città di
mediocre grandezza capitale del Contado , fede Arci-
vefeovile, e refidenza del Reggimento Veneziano . E %
fìtuata Tulle fpiflgge del Mare in una fpecic di femi-
circolo , ed ha un largo Porto profondo , ma non to-
talmente ficuro dai venti. Ha buone mura, e miglio-
ri fortificazioni , tanto dalla parte di terra , quanto
dalla parte del Mare ; ma eflendo la Città dominata
da varie fuperiori eminenze non potrebbe forTrire un
rigorofo alTedio da quella parte. Dipende però la fua
falvezza dalle buone fortificazioni , e prefidio della
Fortezza di Clifla, che difende il paflb fuperiorc de'
monti. Quella Città è molto popolata poiché conta
in un co* Sobborghi più di 8000 abitanti . E altresì mer-
cantile, eflendo una fcala delle Caravane Turche , le
quali (caricano nel fuo Lazzeretto le mercanzie perla
Dominante . Fra le fabbriche più notabili di Spaiatro
contaft il Duomo, ufficiato da 20 Canonici decorati
di Cappa di Rocchetto , e di Croce pettorale a nor-
ma degli altri intigni Capitoli dello Stato. Fu quefìo
Duomo anticamente un piccolo Tempio del Palazzo
di Diocleziano. Eùo è ottangolare al di fuori , e ro-
tondo ai di dentro, lavorato di fini marmi, fuorché
nella volta eh' è di mattoni , c foftiene una galleria
appoggiata ad otto belle colonne d'ordine Corintio di
porfido, e di granito. E* fregiato aT intorno di varj
adornamenti , mafeheroni , fogliami , ed alquante te-
ftc , che dal popolo fono credute altrettanti ritratti
delL* Imperadore Diocleziano . Nel giro efteriore deli'
eiihzio verfo la metà della fua altezza gira tutto all'
intorno un corridoio incamiciato di marmi lavorati a
difegno , e foflenuto da otto colonne pur 'di marmo >
e d'
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ti REGCIMfNtO Dì SCALATO » ll$
t bordine Corintio con un fregio nobilmente fcolpito»
A quello corridoio afeendevafi per un altro Tempio
di figura bislunga , per cui inoltre fi entrava in un
terzo piccolo Tempio di forma rotonda collocato in
capo a quello , e a mano diritta eravene ancora un
altro minore di tutti i mentovati , che fi mantiene
tuttavia e porta il nome di S. Giovanni Batti/èa k Non
fi fa precifamente chi fia flato l'Architetto di quella
bella fabbrica ; ma certamente fu uno de' più valenti
del fuo fecolo , in cui però le belle arti andavano de-
cidendo , come appare fenfibilmente anche nella dif-
pofizione dei fregi, capitelli, cornici, e fogliami , che
adornano quefto bsrlliflimo Tempio . Molte mutazioni
per altro vi furono fatte ne'fccoli pofleriori dai Cri^
ftiani, che lo convertirono in loro Chiefa » Vi fi è
fatta una grande apertura per collocarvi il Coro ed un*
altra per formare la Cappella, in cui fi vede decoro-
fa mente riporto il corpo di S. Doimo o Domnio pri-
mo Vefcovo di Salona ; e fu in molte parti forato
anche per farvi le fineftre e darvi lume ; mentre per
r addietro non aveva fe non quello , che riceveva pef
la porta all'ufo de' Gentili . Preflò la mentovata por-
ta vi fu aggiunto ancora un belli (fimo Campanile con
moltiflime piccole fineftre, e lavorato di fini marmi
traiti dalle rovine della vicina Città dìftrutta di Sa-
lona. Vi fono poi anche altre belle Chiefe fparfe per
la Città; ma tutte inferiori a quefta : tre Monafterj
di Frati, tre di Monache, ed un Seminario . Alcuni
Geografi prefero l'antico Epetinm per il moderno Spa*
lato; ma s'ingannarono, vedendofi anche oggidì le mi-
ne di quello 6 miglia lontano da Spalato all'imbocca-
tura del fiume Xernovniza^ che dà il nome ad un Vil-
laggio pollo fu le fue fponde . L' origine di Spala to Ci
attribuisce ad un certo Severo ricco cittadino di Salo-
na • Perciocché eflèndo fiata diftrutta quefta Città da-
gli Slavi nel fecolo VI, ricoveroffi Severo in una fua
Cafa di campagna, vicino al gran Palazzo dell' Impe-
radore Diocleziano, ove raggiunto da altri fuoi Con-
O 3 cìt*
E 14 LO STATO VENETO DA MARE,
cittadini fu dato principio ad una nuova Città cingen-
dola di mura a difefa degli abitanti . Quivi pofcia fi
trafportò anche 1' Arcivefcovp della Città di Salona
col fuo Clero, e vi ftabilì la Tua refidenza, prendendo
anche il nome di Arcivescovo Spalatenfe , invece di
quello di Salonitano. Riufccndo poi anguiìo coll'andar
del tempo lo fpazio cornprefo nelle vecchie mura, ci
furono aggiunti alcuni Borghi ; e poiché fabbricati
èrano quelli fopra alcune vicine eminenze, che domi-
navano la Gittà, quindi fopra un co le non molto lon-
tano fu fabbricata in appreffo uria fortezza con 4 Ba-
cioni'. Le mura del Palazzo di Diocleziano , che ab-
bracciano due terzi della Città, fono ancora in buon
flato, e formano un quadrato perfetto con una porta
nel mezzodì ciafeun lato. Tre di quefte porte riman-
gono ancora in piedi , c fono di architettura] altret-
tanto bella quanto mafficcia e foda . Le pietre degli
archi fono inneftate 1* una dentro dell' altra per ren-
derli vieppiù forti . Tutta quella parte della Città ,
che reiìa chiufa da quelle mura è piena d'archi, e di
antiche rovine. Dalla parte del mare fi vedono ancjie
al prefente gli avanzi di un Portico pofto fra il Pa-
lazzo ed una muraglia forata con molte rìneftrc, daU
ìe quali potevafi contemplare il vicino mare ; c fono
adorne d' intercolunnj , e fregj d'ordine Dorico moltQ
pregevoli.
* La Città di Spalato ha il fuo Coniglio Nobile, ed
ha il fuo Statuto municipale, fecondo cuivien gover-
nata dal Conte Veneziano. Oflervabile è il fifteraa di
governo onde rcgolavafi quella Città in tempo che
reggevafi a Reppubiica, oflfia confervava afpetto di li-
bertà fotta la protezione, prima de' Veneziani, indi de
Re Unghcri . La reggenza della Città era commefla
ad un Podeflà o Pretore , la cui elezione facevafi dal
generale Configlio della Città tre mefj prima che 1'
attuale Pretore terminane il fuo reggimento. Singola-
re era il modo di eleggerlo. AmmclTo era al concor-
do ciafeuno di altre Provincie; e fceglicvafi per fuffra-
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IL REGGIMENTO DI SPALATO. Zlf
gj prima la Provincia, c poi la Terra di quella; indi
dedici Configlieri eltratti a forte nominavano dodici,
o meno tra i Cittadini della Terra preferita; e final-
mente dalla pluralità de* voti comuni era tra quefti
eletto il Pretore, cui s'inviava un Legato con pub-
bliche lettere, e conducevafi alla Città per reggerla;
e durava quefta Carica un anno . Ad eflb era delega*
ta l'autorità criminale e civile con previo giuramento
di oflervargli Statuti municipali, e le confuetuJini ap-
provate, non meno che di mantenere agli Uffizj fub-
nlterni le loro giurifdizioni . Efclufc erano dal concor-
fo le Provincie di Schiavonia, e Dalmazia . Aveva il
Pretore la fua Curia denominata de' Giudici , che in-
ficine con lui rendevano ragione in certi determinati
giorni , nè poteva egli fenza V aflènfo della fua Cu-
ria proporre ai Configlio Generale provvedimento al-
cuno. Sotto il Re d'Ungheria Lodovico furono fatte
varie riforme a qrefto antico fiftema di Polizia, e fu
inabilito che le fentenze del Pretore , e della fua Cu-
ria foflero appellabili ad un Collegio , o Univerfità
Dottorale delle tre di Bologna, Padova, o Perugia ;
ove colle allegazioni fi procedeva, e fi definiva . Un
altro più riftretto Configlio fu inftituito fin nel fcco-
lo XIV. chiamato Configlio di Credenza , comporto di
Z) eletti, e cambiati annualmente dal Configlio Ge-
nerale; e quefto difponcva del politico ed economico
del Comune. Tre Sindici erano deputati a far render
ragione al Pretore, ed alla fua Corte non meno che
a tutti gli altri Magiftrati fubalterni ; e due Procura-
tori erano deftinaìi foprale rendite d'ogni Monartero;
ed è oflervabile ciò che contenevano gli antichi Sta-
tuti di quefta Città in quello propofito , dichiarando
nulla ed infufliftente qualunque loro legge contro la
libertà Ecclefi artica , e per cui fi incorrette in cenfure
canoniche . Dopo che la Città ritornò in potere de*
Veneziani nei principio del XV fecolo fu approvatolo
Statuto Municipale di querta Città ; ma con alcuni
riforme, che non ne cambiano reffenziale.
O 4 2. Salo-
2ì6 LO STATÒ VENETO DA MARE «
2. S/ilona , in lat. Salone, Città già famofa , nobi-
le c vada a fegno che aveva (') 9 miglia Italiane di
circonferenza . Credcfi che folle un tempo la Sede
degli antichi Re dell' Illirio. Venuta pofeia fotto il
Dominio de* Romani vi fu inviata colà una Colonia ,
e fa detta Mattia Julia . Fatta Capitale de' Popoli Il-
lirici divenne la refidenza del Pretore, e il fuo Por-
to fu deftinato per ricovero , e foggiorno della flotta
Romana. In efla vi dimorava anche il Queftore, che
foprantendeva alla efazione delle rendite, che fi ri*
traevano dalle miniere. Vi foggiornò altresì l'Impe-
radore Diocleziano, che alcuni Scrittori fanno nativo
di quefta Città. Ma da altri fiioftiene, forfè con mi-
glior fondamento, che foffe Cittadino di Dioclea Città
diftrutti, e che rinunziato l'Imperio preferisse di ri-
tirarli a Salona piuttofto che altrove, per godere le
faporite trote , che produce il fiume Jader da cui era
bagnata , e fabbricale poi il gran Palazzo e Tempio f
che fi è deferitto. I Salonitani avevano l'arte di tin-
gere la porpora di fingolar bellezza, e di lavorare ec-
cellentemente elmi, e corazze. Quefta Città fu Sede
Metropolitana fino al VII. Secolo , in cui rimale di-»
frutta dai Goti, e dagli Avari, ed allora ebbe ori-
gine la Città di Spalato popolata da' fuggitivi Citta-
dini di Salona * Occupava un bel piano circondato
da monti, e fi (tendeva fino al mare, dove uri feno
deliziofo formava l'ampio fuo Porto. Prefentemente
giace affatto diftrutta , e deferta , nè vi fi vede altro
che alcune poche cafe, una Chiefa, c de'molini fui
fiume che porta il fuo nome . Nel fito in cui era
pian-
(") Quefta eftenfione benché fbndara (bJT autorità di Coltami no
Forfirogeniro, fembra non poco efagerata ; poiché dalle recenti offer-
vazioni, fatte da periti inveftigatori fopra i vcCiiej dell'antico fuo
ricinto, ri fu Ir a chiaramente effere fìara alTai più ri ii reti a . Può e/Ter e
che P antico Autore abbia voluto comprendere fotto V indicata di-
men/ione tutte le iue adiacenze anche pio rimote .
1
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TL REGGIMENTO DI SPALATO • llf
piantata quefta Città fu fcoperto , quattro anni fono,
un fotterraneo , che vifitato da molti cu rio fi con tor-
do accefe , tu ritrovato aliai vafto , con volte al di
fopra {'ottenute da frequenti colonne di mattoni.
2. Solfa , detta dagli antichi Geografi Olintha, Ifola
pò ih a Mezzogiorno di Bua con due Caftellctti , e tre
Ville. Alla eftremità occidentale vi è il Porto Olive-
te. I prodotti fuoi principali fono il vino, l'oglio ,
ed il miele , il quale viene Angolarmente pregiato ,
per edere di qualità diftinta , c pel fuo fapore , c per
la iua candidezza .
XII. IL REGGIMENTO DI CLISSA.
COnfina il rittretto Territorio foggetto a quefto
Reggimento a Settentrione con quello di Sing ,
a Mezzodì col Contado di Spalato, e a Levante col*
la Provincia di Poglizza. La fua eftenfione è di po-
che miglia, e non comprende fe non fe 6 Villaggi .
E' governato non ottante ficcorae gli altri da un Pa-
trizio Veneto, che la Repubblica invia col titolo di
Provveditore. Nello fpirìtuale poi dipende dall' Arci-
vefeovo di Spalato.
Cliffa, è la Capitale del Diftretto, e il folo Luo-
go che fia oflfervabileé Giace quefta importante For-
tezza piantata fopra un'erta rupe e feofeefa , ed è
circondata da un triplice ricinto di mura; coficchò
1' arte non ha contribuito meno della natura a ren-
derla ben difefa, e rifpettabile . Ha un borgo fui pia-
no dove fi vede fgorgare dal monte per tre bocche
un acqua limpida , e falubre . Anticamente fu chia-
mata Andrerium , e confiderà ta incfpugnabile . Batone
Capo condottiere de' Dalmati contro i Romani Tan-
no o dell' Era Volgare dopo varj fatti d'arme vi fi
rinchiufe dentro per metterli in ficuro. Ma Tiberio,
che lo infegniva mediante il fuo valore, e la coftan-
za delle fue truppe la efpugnò ad onta delle difficol-
tà , c de'difagt, che gli convenne foftencre.
An-
tl8 LO STATO VENETO DA MARE.
jhdrea Uh Re d'Ungheria nel 1227 eflèndo fui
punto di partire per la fpedizione di Terra Santa, die-
de Oiffa in cuftodia a* Cavalieri Templari , affinchè
teneflero a freno, i fuoi abitanti, che molcftavano
colle loro feorrerie le circonvicine popolazioni . Ebbe
pofeia quefta Piazza ed il Contado dipendente li
fuoi Signori particolari col nome di Barn e Ptfpoù ,
i quali la fioreggiarono come Feudatari della Co-
rona d'Ungheria. L'ultimo fu Pietro Croficìno , il qua-
le ebbe la fventura di perdere la vita, e la Fortezza,
prefa dopo un lungo attedio da' Turchi provocati a
3uen?imprefa dalle infolenze degli Ufcocchi, che vi
i erano annidati . La tennero fino all'anno 1646 ,
in cui fu loro ritolta da' Veneziani fotto la condotta
del General Fofcolo ; e col Trattato della pace diCan*
dia ne fu confermato alla Repubblica il poflfcflo.
. XIII. IL REGGIMENTO DI SING.
/^VUefto Territorio è limitato a Ponente da quello
di Knin, a Settentrione dallo (lato Ottomano ,
a Levante dal Territorio d' Imofchi , a Mezzodì dai
Contadi di Traù, e di Clilsa. La fua maggior cften-
fione è computata 30 miglia ; e Ja popolazione accen-
de a 20000 abitanti. Ha del montuofo in gran par-
te, fìccome gli altri Territori della Dalmazia , c del
piano infieme . Sul piano fi raccoglie del grano in
abbondanza , quando la liceità non gì' impedisca la
nutrizione ; e quefto è il fuo maggior prodotto . I
monti fomminiftrano delle legna , alcuni hanno delle
cave di geflb, e lungo il fiume,. Cetina contengono
miniere d'ottimo ferro. Gli abitanti mantengono al-
tresì gregge numerofe d'anima li minuti, de* quali fe ne
inviano nella State parecchie tigliaia alla Dominan-
te. Prefiede al governo del T^'vorio e della fua Ca-
pitale un Provveditore eh' è Patrizio Veneto; e nello
fpirituale è foggetto all' Arcivefcovo di Spalato .
Sing ,
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IL REGGIMENTO DI SINO.* 219
Singy Fortezza fabbricata da' Turchi per opporla 4
quella di Cliffa , è il folo luogo , che meriti d' cflcr*
diftintamcptc accennato . E* piantata fopra un Colle
ifolato , e di difficile accedo fuorché jn una parte ,
dove per difcfa vi furono aggiunti due piccoli ridot,
ti . Domina una fpaziofa Campagna circondata da
Colli, e Monti, ne* quali fi veggono frequenti villag-
gi , e abitazioni , che formano im ameno teatro . A
pie della Fortezza vi è un Borgo popolato , e mer*
cantile con un Convento di Francefcani , alla cui Chic! a
è annefla la Parrocchia . Nel 1 686 fu cinta d' afledio,
e prefa d' aflalto dopo breve refiftenza dai General
Veneto Cornaro, il quale dclufe colla fua attività lp
mire del Bafsà d'Erzegovina , che tentava di darla
foccorfo. Dopo la conquida fu dalla Repubblica ri?
ftaurata , e fortificata : ma nefi' attedio che foftenne
da' Turchi l'anno 171 5 reftò' notabilmente danneg-
giata.
XIV, LA PROVINCIA 01 POGLIZZA,
Paragrafo I.
FRa il Contadp di Spalato, fra i Territori di Clif-
fa, Sing ed AlmiÒTa giace un tratto di paefe,
Cie da Mezzogiorno è bagnato dal Mare , e fi (rende
verfo Settentrione per lo fpazio di circa 15 miglia , e
da Ponente a Levante di dieci foltanto.
Quefto tratto viene chiamato la Provìncia di Po-
gli zza nota a Geografi fotto il nome di Primorje in-
feriore, e limitata da' fiumi Xcrnovniz* , e Cetina. E
divifa in tre ampie valli feparate da altrettanti Colli,
e popolata di 14000 abitanti, 1 quali hanno Leggi
proprie, e Governo particolare in virtù degli ampj
privilegi conceduti, e confermati loro dalla Repub-
blica fin d* allora che ne riconobbero volontari la fo-
vranità . Qafcun anno nel giorno di S. Giorgiol, fo-
len-
220 LO STATO VENETO t>A MARE»
Iennemente da efli celebrato , tengono la loro Dieta >
o fia Configlio generale, in cui vengono creati i do-
dici Conti, che durante I-anno debbono governare i
rifpettivi loro Diftretti , colla dipendenza dal: Conte
Maggiore, che è il decimoterzo, efoprantende a tut*
ta la Provincia : fi creano altresì i Cancellieri , e gli
altri Ufficiali fubalterni , i quali al terminar dell' anno
fono cambiati ugualmente che i Conti . Avviene per
altro fovente che taluno refti anche confermato ,
qualora rifiliti per la comune approvazione che fiati
lodevolmente diportato nell' efercizio della fua Carica «
Hanno il diritto della giudicatura si civile, come cri*
minale; ma i loro giudizi fono in alcuni cai! fogger-
ti all' efame del Proveditor Generale di Dalmazia ,
alla cui fola autorità fonofubordinati . Le Leggi che
fervono di bafe al Governo , fono fcritte nclF idioma
loro Illirico , così pure tutti gli atti e ordinazioni del-
le loro Cancellerie.
§. 2. Il Clero della Provincia tutto fecolare è mi-
merofo, e ufa nella celebrazione dei Divini uffizi Io
fletto linguaggio. E perchè quello rito fia collante-
mente ferbato vi è un Seminario ftabilito nel paefe
per la educazione d«' Chierici, e de* Giovani che vo-
gliono abbracciare lo (lato EcclefiaiHco . Amminiftra
quello Clero le 32 Parrocchie che fono nella Provin-
cia fotto la direzione d'un Vicario Foraneo dipenden-
te dall' Areivcicovo di Spalato , nella cui Dioccfi è
comprefa .
§. 3. Effondo numcrofa la popolazione il paefe fi
vede ben coltivato. L'orzo, e la fegala fono i grani,
che il terreno produce , ma compenfa col vino , e
colle frutta d'ogni forte, delle quali fe ne raccoglie,
e fpaccia in grande copia . Abbonda innoltre d' animali
minuti, e vi fi coltivano con induftria le api, t cui
prodotti fomminiftrano agli abitanti un lucrofo com-
merzio . Tutta quella Provincia è formata di circa
40 Ville, e non contiene alcun luogo murato/
XV. IL
«
N
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221
XV. IL REGGIMENTO DI ALMISSA.
QUcfto Territorio , è bagnato a Ponente dal fiu-
me Cetina o Tikro , a Settentrione lia il Reggi-
mento d' Jmofcbi, a Levante quello di Macarfca, e a
Mezzogiorno il Mare. La fua ehenfione e di miglia
18 si dal mare al Nord, come dal fiume a Levante.
La Carta della Dalmazia del P. Coronelli nella fua
Parte Orientale , lo efibifee a norma degli altri co'
fuoi confini . E' tutto mo muoio , e non produce al-
tro comunemente che vini , alcuni de' quali fono ec-
cellenti e pregiati . Il governo viene commeflo dalla
Repubblica ad un Patrizio Veneto , coi titolo di Prov-
veditore; e ne. lo fpirituale è (oggetto all' Arci vefeovo
di Spalato.
I Luoghi più notabili fono:
1. j4lmijfa> chiamata anticamente Ciclodium , Città
piccola cinta di mura con torri all'antica. E x fituata
vicino ai mare fu d' una punta piana , a pie d' un
monte erto e arido , a Levante del fiume Cetina . So-
pra un' eminenza, che domina immediatamente la Cit-
ta , vi è un piccolo Force , che una volta le fervi va di
ditela detto Starigrad . La circonferenza di Almiffa ,
è di circa 400 palli, e la popolazione eccede di po-
co i mille abitanti. Ha per altro il fuo Statuto mu-
nicipale, ed il fuo Configlio Nobile . Oltre la Col-
legiata diretta da un Arciprete , vi fono 4 piccole
Chieie , e fuori delle mura un Convento di Fran-
celcani .
E* nota Almiffa nelle Storie de'fecoli XILL e XIV. per le
piraterie de' fuoi abitanti. Ma furono repreflì, e dan-
neggiata anche la Città ftefla da Traurini , i quali fpal-
Jeggiati da' Veneziani , fecero loro la guerra . Nel
1444 fi diedero finalmente volontari alla Repub-
blica .
2. Vischio y o Vtslecb % Rocca piantata in collina
alpe-
ìli LO STATO VENETO DÀ MARE :
alpellre fabbricata dai Duchi di S. Saba, a' quali fer-
vi foventc d* afilo. Ono di cotefti Principi temendola
fetenza de' Turchi, che (tendevano le loro conquide ,
la cede nel 1475 ai Veneziani. Prefenremente il luo-
go non è d' alcuna confiderazione 1
Duare, Forte fituato fopra di un colle vicino
alla Cetina , falla ftrada che cònduce da AlmùTa sL
Imofchi . E 1 di figura triangolare ^ e le fue mura fo-
no fiancheggiate da alcune Torri . Fu prefo dai Vene-
ziani a' Turchi j i quali 1* avevano fortificato per an-
temurale de' loro confini Tanno J684. Viprefiede uri
Ufficiale col titolo di Soprantendente ;
XVÌ. IL REGGIMENTO D'IMOSCHI .
L Territorio d* Imofchi , è una delle più recenti
conquide fatte da' Veneziani nelle loro guerre co 1
Turchi i poiché non fe ne impadronirono , fe non fe
Tanno 1717, e ne /u ad c(Ti confermato il poffcflb
nella pace di Pajfarovitz. I fuoi confini a Settentrio-
ne, e a Levante fono lo Stato Ottomano, a Ponente
il Territorio di Sing, a Mezzodì i Territor/ d' Almif-
fd y e dxMacarfca. La eftenfiorieisì in lunghezza, con éi
in larghezza èdi 16 miglia. In alcune parti è momuo-
fo, in altre piano; e produce del grano topicamen-
te : il qual prodotto unito al beftiame, che nutrifee,
forma le rendite fue più confiderai li . Comprende ±6
Comupi, o Bandiere, ognun de* quali abbraccia mol-
te piccole Villette , che fi unifeono fotto il proprio
loro Capo, e Infegna . Quefti Comuni danno 2500
Uomini d'arme; fui qual dato è facile Calcolare l'in-
fera popolazione del Territorio . E governato da un
Provveditóre Nobile Veneto; e nello fpirituale ubbidì-
fee al Veicovo di Macarfca.
Imofchi, in lat. lmota, o Emota, piccola Fortezza
c Capitale del Diftretto, piantata fopra d' Colle al-
pcftre , che non « facile a falirfi fe non ft da W (o\
ia-
igni,
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IL REGGIMENTO D'iMOSCHl. Ì1J
iato. Alle radici del Colle vi è un buon Borgo, do-
ve foggiorna il Provveditore , é dove v' ha anche uri
Convento di Frati Francefcani, alla cui Chiefa è ari-
nefTa la Parrocchia. Le Valli, che fi (tendono all'in-
torno , t fpecialmente al Sud Eft della Fortezza , fi
veggono fpeflò allagate dalle acque piovane, chefeen*-
dono dai monti , e vi fanno un si lungo decubito ,
che le rendono paludofe , e incapaci di coltivazione :
li che ha dato forte motivo a Geografi di fegnarvi
Un lago, che noti elìde . Le Inflizioni ed altre an-
tiche memorie * che fi ritrovano nelle efeavazioni del-
la Campagna cT Imofchi , porgono ragionevole fonda-
mento di credere, che quivi foffc piantata )a Città di
Kovanio Municipio Romano;
XVII. IL REGGIMENTO Di
MACARSCA.
IL fuo confine a Ponente è il Territorio di Ai-
m (Ta , a Settentrione quello d* Imofchi , a Levan-
te il fiume harent* , a Mezzogiorno i' Adriatico, e fi
ftende in lunghezza 36 miglia e 13 in larghezza. Tro^
vafi delineato quello Territorio nella Parte Orientale
della Carta della Dalmazia del P. Coronali, ma con
foca precisone . Comprende una Città un Caftelletto,
cf piuttofto Rocca e 17 Ville lungo la (piaggia del
mare dove fi trovano anche due Conventi di Religiofi
Francefcani ; cioè Zaoflrog , e S. Croce , e o ne ha ol-
tre il monte, che fiancheggia il litorale , formate da
piccoli gruppi di cafe fparlc e diramate . Quefto lito*
rale, che porta il nome di Primorje fupefiore , co-
me pure le pendici del monte, comparirono deliziofi J
4 cagione delle frequenti piantate di viti , d'ulivi,
dì fivhi, e d'altri alberi fruttiferi, i cui prodotti for-
cano la ricchezza delpaefe. A 15000 abitanti afeen-
de tutta la popolazione, ed è governata da un Patri-
zio Veneto coi titolo di Provveditore ; c nello fpiri-
tua*
224 LO STATO VENETO DA MARE.
tuale dal proprio Velcovo fuffraganco dell* Arcivefco*
vo di Spalato.
1. Macarfca, Città piccola c mediocremente popò*
lata polla fulla fpiaggia del mare, con Porto non
molto ampio ne ficuro, ma (ufficiente al fuo commer-
cio. Non è cinta di mura perchè di nuova fondazio-
ne; ma gode il vantaggio d 1 effe re piantata in (ito
ameno e comodo. Nel i6a.é fi diede volontariamen-
te alla Repubblica Veneta , che le accordò molti pri-
vilegi . Oltre la Cattedrale ha tre Chicle, una delle
quali è ufficiata da Frati Francefcani.
Non molto didante da Macarfca, fi vedono tutta-
via 1 gli avanzi dell'antica Città di Mocro, noverata
dal Porfìrogenito tra le primarie di Pagania, o fu il
Tratto di Narenta. Si crede che da Mocro abbia for-
tito il Tuo nome la Città di Macarfca . La derivazio-
ne non fembra lontana dalla verità, poiché il faciiif-
fimo cambiamento d'una vocale ncll* altra può aver-
le tolta la perfetta fomiglianza nella prima fillaba ra-
dice del derivato .
2. Vergovaz , Caftelletto o Rocca piantata fulla
fommità d'un Colle petrofo al Nord Eft di Macarfca
fui confine del Territorio d' Imofchi . Vi precede un
Uffiziale col titolo di So pran rendente. Al Sud Eft di
Vergovaz fi trova il Lago di Rafloch , il quale ha fo-
ventc una eftenfione di jo miglia, ma quando cefla-
no di fcaricarfi in eflo le acque montane, fi abbatta,
c riftrigne. Prctendefi che comunichi per meati fottcr-
ranci le fue piene all'altro vicino dijefero.
3. Opus, Forte fituato fopra un Ifola formata dal
fiume Narenta, fatto coftruire dal General Veneto Va-
lier nel 1685 per coprire la frontiera oppofta ai due
Stati Ottomano, e Ragufeo. Vi fi tiene perciò buon
prefidio, e il Soprantendentc del Diftretto, è Sogget-
to alla fola autorità dei Proveditor Generale di Dal-
mazia .
In diftanza di 12 miglia da quello Forte verfo la
forgentc del fiume fi veggono le rovine dell'antica
Gir-
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IL REGGIMENTO DI MACARSCA. 225
Città di Narenta, Città celebre nel tempo che il pae*-
fc era fignoreggiato da' Romani ; ma più famofa ne'
fecoli porteriori, cioè quando fatta padrona del Con-
tinente , che fi hxn4e fino al fiume C et ina , e delle
Ifole di Lagofla, Meleda> Carzola , Lefina , eBrazza di-
venne tanto potente fui mare, e tanto inficiti alla na-
vigazione, e al commercio dell'Adriatico i Tuoi fe-
roci Cittadini , che obbligarono i Veneziani a far lo-
ro più volte la guerra. Si foftenne nonoftanre, c con-
ferve) il fuo genio piratico fino all'anno 997, in cui
finalmente fu dal Doge Pietro OrfeoloII. debellata, e
conquifa la fua potenza, a fegno clic non potè più
riforgere ♦
XVIU. IL REGGIMENTO DELLA
BRAZZA.
Paragrafo I.
L' Ifola della Brazza detta anticamente Brachia^ e
Brattisi che fola forma l'eAcniionc, e i limiti
del Reggimento, guarda a Ponente Titola di Solta,
a Settentrione il litorale di Spalato, a Levante quel-
lo di Macarfca , e a Mezzogiorno I" Ifola di Lefina .
Si trova delineata con qualche precifione nella Parte
Orientale della Carta della Dalmazia del P. Coronel-
ìi. La fua lunghezza è di 28 miglia, la fua larghez-
za di 6, ma non da per tutto uguale; e di 70 la
circonferenza . Benché apparifea faflbfa , ha tuttavia
de' buoni terreni . Il grano che vi fi raccoglie è pc-
co, e non fomminiftra il mantenimento agli abitan-
ti, che per foli tre mefi . Ma il vino è abbondantif-
iìmo, coficchè l'annuale raccolta di qucfto prodotto
fi calcola efTcre j 80000 barili . Anche quello dell'
oglio diviene confiderabile , a cagione delle copiofe
piantate d'ulivi, che fono (tate fatte, e che fi vanno
facendo. Le maudrc di pecore, che l' Ifola nutrifee*
Italia . P fono
226 LO STATO VJENETO DA MARE.
fono numerofe anch'effe , ed è provveduta altresì dì
legna tanto pel confumo degli abitanti, quanto per
farne fpaccio altrove.
§. 2. In tutta l'Ifola fra Terre Cartelli, e Ville. fi
contano io Luoghi abitati , niuno per altro cinto di
mura , c qucfti formano una popolazione di circa
13000 abitanti, al governo de' quali la Repubblica vi
fpedifee un Patrizio Veneto col titolo di Conte; e nel-
lo fpirituale fono fubordinati al Vcfcovo di Lefina •
L' Itola ha il luo Statuto municipale a llampa , come
pure il fuo Configlio Nobile , chiamato il Configlio
Maggiore, diilintò efprefTamente dal Popolo. Ciafcuno
degl'individui, che lo comnongono, deve giurare V
oflcrvanza delle Leggi. Quefto Configlio elegge alcuni
Magiftrati fubalterni o Urfizj, ad ette fubordinati, tra*
quali i più riguardevoli fono i Giudici % Quefti era-
no un tempo 3 folamente , quando cioè minore era
la popolazione, ed ora fono 12, chiamati anche Vi-
cari, i quali hanno la facoltà di decidere fommaria-
mente ne* rifpettivi loro Diftretti, alcune minute qui*
ftioni di puro c mero civile diritto. Il Conte poi ha
la giurifdizione tutta sì civile , come criminale . Nelle
materie civili giudica da fe ; nelle criminali unitamen-
te a due de'fuddetti Giudici fcelti a fuo piacere; ma
vi afifiono col voto confultivo foltanto . AU'occafio-
ne di guerra marittima, il Configlio elegge un Soprac-
comito , o Comandante, e due Nobili, i quali arma-
no una Galea di abitatori dell' Ifola dell' ordine pò-
polare detti uomini d' arme, pel fervigio della Re-
pubblica .
§. 3. L'Ifola della Brazza riconobbe anch' effa per
qualche tempo la Sovranità de* Re d'Ungheria, fic-
comc gli altri paefi della Dalmazia, e Croazia. Sog-
giacque altresì nelle varie vicende, che fconvolfero la
nazione, al Dominio de' Re di Boffina, i quali non
potendo mantenerne il po(Tc(To , la fciolfero dalla
dipendenza. Riniafta in libertà fi governò da f e , eleg-
gendoli i fuoi Podeftà, prefi fovente anche da' paefi
ftra-
1
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IL REGGIMENTO DELLA BRAZZA . 1ÌJ
ftranieri. Nella ferie de* fuoi Rettori al 1282 vi fi
trova un Veneziano * e negli armi pofteriori parecchi
Ragufei . Il che ha dato luogo all'errore, che i Ra-
gufei ne foffero flati i Sovrani, Nel 1420 venne final-
mente {òtto il Dominio Veneto;
I Luoghi più oflervabili di queft'lfola fono:
1. Nevefi, Terra popolata , e Capitale a cagione
della refidenza, che vi fa il Rapprefentante Venezia-
no, ftabilitofi quivi pel comodo della popolazione. E
dittante alcune miglia dal mare > ma giace in buona
Umazione .
2. Boi, Terrà pofta vicino al Mare con Porto po-
polata da circa 2000 abitanti . Ha un Conven-
to di Religiofi Domenicani che ne fono i Pa-
ro chi*.
3. Caflei S. Pietro, e Cartel S. Giovanni, fituati pa*
rimenre fui mare, e forniti anch' efTt di furHcicnte pó-
polazione .
Gli altri luoghi fono Milwi^ all' eftremità Occi-
dentale dell' Ifola con ottimo Porto e capace Pof-
fire , PHcifsbii , S. Martino , Splifca , Bobovifcbìe ,
mazzo fuperiore , e inferiore , Dolfelza, Dracevizza,
Villa Novs, Scrip, dove alcuni veftigj d'antiche fab»
briche, ed altri monumenti di gufto Orientate , che
fi oflfervano, fanno credere ebe fo(Te piantata la Città
Capitale dell' Ifola.
P a
• 1
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*1$ LO STATO VENETO DA MARE*.
• * • * • > •
XIX. IL REGGIMENTO DI LESINA,
QUefto Contado , che trovafi delineato nella fé-
conda Parte della Carta della Dalmazia del P.
Coronelli inferita nel fuo Molarlo , prefo nella fua
maggior lunghezza dallo fcogliq di S. Andrea , che
giace a Ponente dell' Ifola di Lifla, fino aireilremità
orientale deH'Ifola di Lefina , ha 80 miglia di eftenfionc,
e confina a* Settentrione col Contado della Brazza , a
Mezzodì con quello dì Curzola , a Levante guarda le
foci del fiume Narenta, e a Ponente il Golfo. Com-
prende le }(o\c di Lefina , di Liflk , di Torcola y e va-
rj piccioli Scogli , alcuni de* quali fono podi fra le
due prime , altri al di fuori di Lifla. Al governo di
quefto Contado viene deftinato dalla Repubblica un
Veneto Patrizio, che s'intitola Piovveditore e Con-
te, a cui fe ne aggiunge un altro con infpezìone, e
titolo differente, cioè il Camerlingo e Cartellano, e
rifiedono ambidue nella Città di Lefina . Nello fpiri-
tuale è diretto dal proprio Velcovo , il quale (tende
la fua giurifdizione , ficccmc fi è accennato, anche
fopra rifoia della Brazza, c gode una rendita di
1200 ^cechini'.
1. L Ifola di Le/ina.
Fu detta dagli antichi Geografi Pbarns , Phara , Pbaria,
e dagli Storici anche Pbarum . Gli Slavi moderni la chia-
mano Hvar . Ha di lunghezza pretto a 50 miglia , c forma
la maggiore e miglior porzione del Contado . E > montuofa
in ogni lato, fuorché fulla efìremità Orientale: e nella
parte, che guarda verfò Settentrione, eh* è la più popo-
lata , dove fi vede una Campagna, il cui giro fi com-
puta 16 miglia , ubertofa, e ben coltivata. S'avan-
za quefto piano in Marc a foggia di penifola . Pro-
duce vino, oglio, fichi, mandorle, zafferano, e mie-
le. Ma il più abbondante di cotefli prodotti è il vi-
no .
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IL REGGIMENTO DI LESINA i lig
no* Vi fi raccoglie anche del grano, ma la raccolta
non può fupplìre al bifogno della popolazione, la qua-
le viene perciò annualmente fovvenuta d' altronde. I
fichi fono d'ottimo faporc/ e perciò fc ne fa grande
fpaccio 5 inviandoli feccati in Italia e in altre parti con
profitto notabile. Ma più confiderabili di molto fono
i vantaggi , che ritraggono quefti Ifolani egualmente,
che quei di Uffa dal commercio de* pcfci falati , e
fpecialmcnte delle farddle; e perciò la pefca nelle Ra-
gioni opportune e la primaria loro occupazione. L*
aria di Lefìna è falubre * e dolce ; e però fa moltiplicare a
maraviglia fulla coda Meridionale YMoè y tà il Rameri-
no , da cui eftraggono uno fpirftofo liquore detto
Qtiintejfenza , c ne fanno fpaccio dovunque fi flcnde la
loro navigazione *
5.2- L'IfoIadi Lefìna fu , fecondo Strabonc , lina Co-
lonia de* Parj i Pafsò pofeia fotto il dominio degli antichi
Rcdeirillirio . L'anno 534 di Roma fu occupata da'
Romani fotto la condotta de' Confoli Emilio Paolo ,
e Marco Lelio, i quali prefero e diftruffcró la fua
Capitale per l'infedeltà di Demetrio fuo Cittadino ,
e Signore . Soggiacque coti altre Ifole a'Narentani , a*
quali fu tolta dal Doge di Venezia Pietro Orfeolo II T
c affoggettata alla Repubblica nel 997 dell'era Cri*
ftiana. Dopo quefta conquifla provò le fi effe mutazio-
ni di dominio, che provarono le altre Città, e Ifole
della Dalmazia. Finalmente, nell' annoili fi diede
volontaria alla Repubblica di Venezia . Alcuni per al-
tro differifeono quefta dedizione al 1424, e dicono
che fia fiata ceduta da Aiiota Carena ultimò fuo
Signore. Benché vantaffe un tempo due belle e ricche
Città, prefenteniente ella non iie contiene che una
fola, e di molto forfè inferiore alle antiche T € dodici
altri luoghi popolati. Sono da notarfi/ >
1. Lefina y in lat. Pbara 3 Città piccola Capitale del
Contado, piantata verfo reftremità Occidentale dell'
Ifola in una valle riftretta, il di cui piano forma la
fua piazza, e parte del Molo. La Cattedrale, i duo
P 3 Pa-
• ^
v
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<
130 tO STATO VENETO DA MARE. 1
Palazzi Vcfcovile, e Pretorio, ed alcune delle migliò-
ri cafe fono le fabbriche che circondano quefta Piaz-
za . Le altre abitazioni occupano le pendici de' Colli ,
che fono all'intorno, e formano colle prime l'intero
della Città. Quella che fiancheggia a Levante- il Por-
to è coperta da un Sobborgo unito', e confufo colla
ftefla Città, per non effere cinta di mura, e quivi vi
$ la maggior popolazione . La fommità del petrofo
ed erto monte, che forge a Settentrione è munita $
una Fortezza di forma circolare, e di bruttura anti-
ca, ma robufta nella quale confitte la difefa della
Città e del ficuro e comodo fuo Porto. I Canonici
della Cattedrale provveduti di furnciente rendita , han-
no nelle fàcre funzioni Tufo del Rocchetto, e della
Mozzetta, e portano altresì al petto la loro Croce
coli' effigie di S. Stefano Titolare della Chiefa . Oltre
il Duomo vi fono alcune altre Chjefe con tre Mo-
nafterj d'uomini, ed uno di donne. I Nobili hanno,
ficcome altrove , il loro Configli© , dal quale ven-
gono eletti annualmente a varie Cariche urbane da d'-
io dipendenti alcuni degl'individui che lo compongo-
no. Hanno parimente il loro Statuto Municipale a
(rampa , a norma del quale efercita il Conte , a cui
dal Governo è xómmeffa la reggenza , la giudicatura
civile, e criminale .
2. Otti Vecchia , Terra popolata con buon Porto,
fulla Cofta Settentrionale , nel più ameno Diftretto
dell' Ifola • Si crede che poco, lontano da quefta Terra
foflc piantata l'antica Città di Pbaria, perchè le pie-
tre lavorate, e qualche altro Monumento ritrovato
ne danno degl'indizi.
3. Verhfca, V^illa popolata fulla ftefla fpiaggia.
4. Gelfa , Villaggio con buon Porto , e buone acque
dolci, e perenni.
5. S. Giorgio, Villa con Porto fulla eftremità Orien-
tale dove fi veggono ingoiate dal mare alcune urne.
Romane con intenzioni ,
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IL REGGIMENTO DI LESINA . 23 1 '
z. L lfola di Li$A+
$. 1. Uff*, detta dagli antichi Storici , c Geografi
Jtfa, è un Itola porta nella diftanza di 10 miglia al
Sud Oueft di Lefina . Ha circa 30 miglia di circuito,
ed è montuofa ; ma vi fi trovano delle Valli coltiva-
te, e fertili di vino, d' oglio, e di frutta* Produce al-
tresì del miele in notabile quantità, e di ottima qua-
lità . La raccolta del grano non/i calcola gran fatto, per-
chè è fcarfiffima . Ma l'applicazione più feria degli
abitanti e piàintereffante tende alla pelea , la quale fuol
eflère fomma mente profìcua , poiché le lardelle , gli
fgombri, e gli altri pefei fa la ti , ch'efeono da queft'
llòla e fi trafportano neh 0 Italia, formano il loro com-
mercio più confiderabile , e le rendite più copiofe
Le femmine intanto lavorano i terreni. Benché iGeo-
grafi diano a queft' lfola varj luoghi notati fopra le
loro Carte, efla però di fatto non contiene fe non che due
fole Terre colte , e popolate y cioè Liffa porta nella
parte fettentrionale fopra un porto ampio e ameno,
dove alcuni avanzi difperfi di fabbriche antiche, di fel-
ciati coperti dal mare , e di tegole Romane che fi
fcavano di fotterra, indicano clTcrvi ftata l'antica capi-
tale dello ftertb nome ; e Comi/a piantata nella parte
meridionale fopra una fpiaggia , che guarda verfo
Oriente .
§. 2. Lina è nominata , e celebrata dagli Storici sì
Greci come Latini acagione delie lue forze marittime,
le quali la refero rifpettabile . Ne'fecoli più rimoti fu
Colonia de* Siracusani . Divenne pofeia alleata de'
Romani , i quali per fua difefa intraprefero la prima
fpedizione contro i Re dell' Illirio , e fi giovarono in
progreho della fua flotta nelle guerre potteriori Illiri-
che, e fpecialmente contro Genzio. Riconobbe per al-
cun tempo la fovranità degl' Imperadori Greci ; e fu
coftretta per la diverfione delle loro forze impiegate
contro i Barbari, di fogeettarfi anch' effa alla potenza.
P * «te*
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232 LO STATO VENETO DA MARE
de'Narentani , dal cui giogo la liberarono i Veneziani
nel 997 colle altre Ifole , eh* erano fiate da etti oc-
cupate. Dopo le varie c frequenti mutazioni di Do-
minio, le quali furono comuni per tant' anni a tutta
la Dalmazia , fi crede che ncir ultima generale dedizione ,
avvenuta nel 1423. pafTaflc (labilmente alla Veneta
3. S. Andrea, c Torco/a.
1
Lo fcoglio di S. Anàre* è dittante da Lifla ver/o
Punente circa 12 miglia. E' di piccolo giro , e non
contiene alcun luogo abitato; ma ferve foltanto di ri-
covero a'pefcatori , e di breve foggiorno a coloro ,
che vanno a tagliarvi le legna , poiché è coperto da
un folto bofeo , che forma le rendite d' un Abba-
zia .
Torcala, Ifola 4 miglia dittante dalla (piaggia me-
ridionale di Lefina con tre Porti, uno de' quali è fi-
curo, e capace. Non è abitata fe non fe da pattori ,
i quali fi fanno quivi trafportare colle loro greggie ,
e vi dimorano alcuni mefi per alimentarle de* pafcoli,
che vi fi trovano.
XX. IL REGGIMENTO DI CURZOLA.
Paragrafo !•
TRovafi delineato quefto Contado co* fuoi confini ,
febbene con poca cfattezza, nella parte Orientale
della Carta della Dalmazia del P. Coronelli, il quale
v' inchiude anche 1' Ifola di Torcola , quantunque ad
efTo non appartenga , ma a quello di Lefina , ficcome
è flato opportunamente notato nella definizione del
precedente Reggimento .
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IL REGGIMENTO DI CUKZO^A . 233
5. 2. L* Ifola di CurzoU) la quale ipfieme coi pic-
coli feoglietti disabitati, che le fi veggono all'intorno
forma tutta l'eftcnfione del Contado . Effa è lunga
circa 35 miglia italiane , e larga S nella fu* mag-
gior dimenfìonc . Confina a Settentrione , e a Ponen-
te col Contado di Lefina , a Levante ha il continen-
te di Ragufi, a Mezzodì le fuertfole. Abbonda di bo-
fchi d'abeti, e di quercie > i quali fomminiftrano un
fondo di commercio per la quantità delle Legna da
fuoco, e materia copiofa per la conduzione de' Vafcel-
li, la quale occupa vantaggiofamente una porzione de-
gli abitanti, che s' impiegano anche nella pefea; ma non
riefee loro profittevole come riufeiva per addietro . E
ferace altresì a maraviglia di viti , e perciò il vino è
una delle me più ricche rendite. Di grani non è mol-
to fertile , e appena ne produce quanto può badare
per quattro mefi deiranno al mantenimento della fua
popolazione .
$. 3. L' Ifola, oltre la ..Citta col fuo fobborgo, ha
una Terra e cinque grofle Ville; ed il numero de fuoi
abitanti afeende a tfooo. Ha parecchi buoni Porti all'
intorno e capaci di numerofe armate. Nello Spirituale
è governata dal proprio Vefcovo fin dal 1300; Epoca
in cui Curzola fu fiaccata dalla giurifdizione di Sta-
gno, e formò una Diocefi ^feparata . II fuo Vefcovo
reità per altro tuttavia fuffraganeo dell' Arcivefcovo di
Ragufi . Il fuo governo fecolare viene efercitato da un
Patrizio Veneto, che la Repubblica vi fpedifee col ti-
tolo di Conte , e Provveditore .
§. 4. L' Ifola di Curxnla fu conofeiuta dagli antichi
Scrittori, e Geografi fotto il nome di Corcyra Nigra,
e di Milena , e fi pretende che la chi a maflcro Nigra a
cagione de' folti, e ombrofi bofehi , che la ingombra-
vano . Dopo la decadenza dell' Imperio Romano cioè
ne* tempi di mezzo, flette foggetta con altre Città e
Ifole Dalmatiche agi' Impcradori d'Oriente. Negli op-^
portuni momenti della loro debolezza per la moltipli-
254 LO STATO VENETO DA MARE
cita delle guerre , fé ne impadronirono i Narentam \
Nell'ultima fpedizione che fecero i Veneziani contra
queiti feroci carfari lotto la condotta del Doge Pietra
<hieok>, demando i Curzolani di dedicarfi volontaria-
mente fuU'cfempio d'altre Città al loro Dominio, fu-
rono foggiogati colla forza , e vi fi mantennero finche
le guerre cheinforfero dappoifecero mutar faccia alle co-
fe. Fu libera per qualche tempo reggendo fi a comune
colle proprie leggi , ficcome fecero le altre Città c
flole sì ne' tempi della Dominazione Greca , come di
quella degl' Unghcri . Finalmente nel 1 410 fi diede vo-
lontaria alla Repubblica di Venezia . Nel J4S5 Fede-
rigo d' Aragona figlio di Ferdinando Re di Napoli ten-
tò di impadronirsne ; ma inutilmente, poiché fu con
valore rifpinto dagli abitanti. Il Corfaro Ulnzzalè quafi
un fecolo dopo, cioè nel 1571 introdottoli nell'Adria-
ti'co con varie galee, okre gli altri fuoi tentativi , vol-
le occupare Curzola, ma non vi riufeì , perchè le don-
ne (tette fupplendo o alla fcarlèzza , o al poco corag-
gio degli uomini , vcftite d' abito virile , e armate , 1*
difesero 'con tanta intrepidezza , che fu coftreteo d'
abbandonare I 1 imprefa . Si notino:
1. Curzola in lat. Corcyr* Nigra , Città piccola Ca-
pitale del Contado refidenza del Vefcovo, e del Go-
vernatore Veneziano . Giace fopra una punta o pro-
montorio fui canale , che la divide dalla penifola di
Spioncello . Ha da un lato in poca dittanza il Porto
Pidocchi* , eh' è uno de' migliori della Dalmazia , dove
vi ftanno ancorati fovente d%' Vafcelli , ed altri Ba-
simenti in buon numero; e dall' altro il proprio fornito,
di un ottimo molo. La Città ha mezzo miglio di cir-
conferenza , ed è cima di mura all' antica con torri
picciol tratto fra loro dittanti. E' fiancheggiate da un
lòbborgo ampio, e popolato dove fi vede piantata la
fabbrica navale, la quale porta un utile confulerabile
al paefe, perchè vi s'impiega nel lavoro gran numero
d'abitanti. La Chiefa Cattedrale è antica, e benfabr
bri-
t
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IL REGGIMENTO DI CURZOLA . 235
bricata , così pure il Vescovado, ed il Palazzo del pub-i
blico Rapprefentant* . Fuori della Città vi fono due
Conventi ; uno di Francefcani fituato Copra uno feoglietto
feparato dall' Ifola, ed è il migliore che abbiano nel-
la loro Provincia, l'altro di Domenicani pollo a ca-
po del molo che cinge il Porto. Curzola ha il fuo.
Configlio con prerogativa di Nobiltà , benché vi en-
trino alcuni individui , che foggiornano colle lòr fa-
miglie nelle ville, e menano una vita affatto campe-
reccia, a foggia degli antichi illuftri Patrizi Romani y
fenza che i loro efercizj deroghino punto all' antica
Nobiltà , che vantano . Elegge quefto Configlio tre
Giudici i quali atTiftono il Conte, e chiamanfi la Cor-
te Maggiore , e tre che dimorano a Blatta detti la
Corte minore , ed hanno qualche diritto di giudicatura
in minute quiftioni conceduta loro per foUievo degl*
Ifolani . p
2. Blatta y Terra di circa 300 Cafe alquanto dittante
dal Mare . Il Porto ad eiTa più vicino è quello, che
vien chamato della V alle- Qr 'aride .
Gli altri luoghi fono le Ville di Lombarda , Cerno-
va , Rannata , Czar a , e Smoquizza .
Due miglia dittante dalla Città v' è Io fcoglio <Jel-
la Petraja, da cui rifulra agli abitanti del Sobborgo >
e della Città medefima un notabile profitto ; poiché
fomminiftra colle pietre bianche che vi fi fcavano , e
tagliano per le fabbriche, un lavoro perenne agliScar-
pellini, e un capo di commercio con buona parte del-
la Dalmazia,.
1
1
XXI. IL
Z}6 LO STATO VENETO DA MARE
XXL IL REGGIMENTO DI
. ' C ATT ARO.
INTRODUZIONE.
•
GAttaro è oggidì la Capitale non folameme dtllud
particolare Contado o Territorio, ma d'un trat-
to altresì di paefe , clic comprende due altri Reggi-
menti , e varie rfguardevoli Comunità, che fono fog-
gette alla fua ordinaria ed eftraordinaria Reggenza : il
qual tratto viene riputato confiderabile tanto per la
fua pofitura , quanto per la fua popolazione «'"Benché
fi» unito fotto alla ftefla prefidenza del Provveditor
Generale alla Dalmazia; forma nonpertanto una Pro-
vincia di/tinta , perchè fi trova divifo è irherfecato per
lo fpazio di 80 miglia dagli Stati Ottomane» , e R.a-
gufeo ; e perchè viene comprefo fotto il nome fuo fpe-
ciale di Albania Veneta. Abbraccia quella Provincia un
lungo e tortuofo Seno detto ora il Canale di Cattavo ,
e anticamente Sinus Rhizjohicus , il quale fi innoltra
fra terra 18 miglia , e fi allarga in varie parti, for-
mando de' piccoli golfi; ed infiemecol canale i monti,
e le Valli , che gli (tanno all' intorno ; come pure il
Contado di Budua , ed il Comune di Paflrovichi , La
fua cftenfione prefa dal punto dove il Territorio di
Caftel nuovo confina al NordOueft coHo Stato Turco,
fino alla linea che nella parte oppolta divide i Po-
ftrovichi dal Capitanato d' Antivari, è di 30 miglia Ita-
liane; e di 22 dall' ingrelìb del canale fino alla eftre-
mità del Diftretto di Rifa no limitato dall'Erzegovina.
Ella è montuofa nella maggior parte , e però non è
molto feconda di grano ; ma produce a fufficienza del
vino, dell' oglio, e delle frutta fquifite d'ogni genere ,
L'induftria degli abitanti ha faputo rendere ubertofi ,
e ameni tutti i fiti , che fi fono potuti ritrovare ca-
paci di qualche produzione , , e temperare coi tratti
ri-
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IL REGGIMENTO DI CATTARO . Itf
ridotti a cultura e a delizia l'afprezza de' monti, che
torreggiano lungo le fpiaggie dei Canale . Ma perchè
il terreno fruttifero non potrebbe dare una comoda
fuffiftenza alla numerofa c valoiofa popolazione da cui
è occupato, una gran porzione degli abitanti de'iitor.ili
s' impiegano nella navigazione , e nel traffico eliclo coi
loro groflì, e minuti navigli non folo alla Dalmazia,
all'Albania, e alla Dominante ; ma ancora alle leale
del Levante Ottomano. Da quello ampio commercio ,
e dalla parfimonia che ulano nei vivere , rifulta la
loro opulenza.
Trovafi delineata quefta Provincia co* fuoi Reggio
menti nella Parte Orientale della Carta della Dalma-
zia pubblicata dal P. Connetti inferita Dèi fuo libla^
rio . Ma ve n' è ancora un altra particolare , fatta
dallo fteflo Autore , in cui fi veggono delcritti con
maggior distinzione i foli Territori di Cattaro , e di
Cartel nuovo , e porta per titolo : Pifegno Topografico
del Canale di Cattaro,,
i. Il Territorio di Cattaro j o fia
GiftriJ dizione della B^tggcnig
Or divaria .
/Confina a Levante col Montenegro, a Settentrione
coli' Erzegovina o Ducato ci S. Sa'oa , a Ponente col
Reggimento di Cajiel movo, c a Mezzogiorno con quel-
lo di Budva . La Repubblica invia al fuo governo duo
Nobili Veneziani uno col titolo di Rettore e Provve-
ditore, il quale ha la giudicatura civile, e criminale,
e l'altro con quello di Camcrlingo , o fia Teiòriere .
V'invia pure un Provveditore ettraordinario , dcll'Iordi-
ne Senatorio, a cui fono lubordinati i Rapprekntantt
ordinari della Provincia , ed egli al Provveditor Gene-
rale della Dalmazia . Nello fpirituale il Territorio è
diretto dal proprio Vefcovo fuffraganeo deH'Arcivekovo
138 10 STATO VENETO DA MARE.
di Bari; ma eftendela fua Diocefi anche fuori dc'còn-
fìni del Reggimento . I Luoghi più oflfervabili fono:
1 . Cattaro in lat. Catbarum , Città forte fabbricata
fulla falda , e alla radice di un monte marmoreo erro,
e ripido, che la rende quafi inefpugnabilé nel fondo
del canale . La fua circonferenza compri- io il monte
è di circa 1200 patii, ed ha una Fortezza fulla fom-
mità, che Ja difende dalle eminenze vicine . Le mu-
ra che la cingono fono robufte y e ben munite d' arti-
glierie , e numerofa è altresì la guarnigione che il
Governo vi mantiene. Le ftrade interne fono ahgufte,
ma ha delle Cafe ben fabbricate. Il Duomo è antico,
ed ha un Santuario di Reliquie sì ricco è magnifico,
che viene giudicato il più raro Capitale che polfcgga ;
Oltre la Cattedrale vi fono varie altre Chicfe con tre
Monaftcrj di Uomini, e tre di Donne; eia popolazione
afeende a 1000 abitanti . La Città di Cattaro ha il
fuo Configlio Nobile , dal quale fi eleggono varj Ma-
giftrati Urbani , tra' quali fi noverano J 3 Giudici , che
aflìftono il Rettore ed hanno anch' efli nelle caufe ri-
fili il voto deliberativo ; i Provveditori alla Sanità ;
e i Provveditori alla Zecca . Ne' tempi che i Cartari-
hi vhTero fotto la protezione de' Re di Rafcia ebbero
il diritto di battere monete , ficcome Io hanno anche
prefen temente confermato loro dalla Repubblica , e
potrebbero farne ufo , qualora voIerTeró . Le fentenze ,
civili del Rettore fatte coli' afTritenza de' tre Giudici
accennati vanno d'ordinario appellate per ifpeciale pri-
vilegio ad una de* quattro Collegi de' Dottori delie
quattro principali Città dell' Italia Veneta, cioè di Pa-
dova, o di Vicenza, o di Verona, o di Trevifo, do-
ve fono decife e definite fenza ulteriore appellazione ;
Per legge invariabile del loro Statuto i Nobili del Con-
iglio devono ammogliarli con donne di effrazione no-
bile sì per parte del Padre , come della Madre, altri-
mente i figli loro decadono- dalla nobiltà .
Credefi che Cattaro fia l'antico Afcrivimn de' La-
tini 1
igni.
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IL REGGIMENTO DI CATTA RÓ .
tini. Nel 1366 quella Città fu prefa da Lodovico Re
d'Ungheria a Tuaitko Re di Servio, e di Rafcia,dal
qualeera prima potleduta . Undici anni dopo fu pre-
la, faccheggiata, e diftrutta da' Veneziani , mentre guer-
reggiavano contro i Genovefi , co* quali il Re Lodo-
vico era collegato . Fu poicia ricuperata , e riftaurata
da Tuartko ; pafsò indi in potere di Ladislao
Re di Napoli riconofciuxo , da alcuni Baroni , e Ma-
gnati Ungheri per loro Re . Ma fu coftretto quello
Principe di redimirla a Sigifmondo , da cui fi ftaccò
nel 1413 per dedicarli volontaria al Dominio Ve-
neto.
2. Dobrota, Terra popolata, e abitata da varie do-
viziofe famiglie, pofta fulla fpiaggia fra Cattaro, e Pe-
rafto, dal cui Diflretto la divide "il torrente Gl'iuta .
3. Pera/io^ Terra ampia , che occupa il pendio di
un monte, e fi lìende fino al mare» biella fommità
da cui è immediatamente dominata , ha una Rocca
munita, che la difende. La fua popolazione giunge al
novero di circa 2500 abitanti , i quali attendono per
lo più alla navigazione, nel cui efercizio hanno dato
Tempre faggi di fingolare perizia, e di bravura altresì
all'occafione di navali conflitti. I più agiati fono col-
ti , e civili . Il loro Coniglio elegge un Capitano ,
quattro Giudici, un Luogotenente, ed un Caftellano,
i quali fu uno alla direzione della Comunità nelle ri-
spettive loro incumbenze due anni , al cui finimento
fono cambiati . Oltre la Chiefa Parrocfhiale ve n*
hanno delle altre di minore ampiezza , ed un Ofpizio
di Francefcani Riformati.
Rimpetto alla Terra nella diftanza di mezzo miglio
vi fono due piccoli fcogli l'uno detto di S. Giorgio,
che contiene una Chiefa dedicata allo fteffo Santo
con titolo d'Abbazia, di cui n'è invertito il Parocodi
Perafto godendo il nome e te prerogative d'Abate.
Contìgua alla Chiefa vi è anche la Cafa Abbazia*
Le, ed il G'miterio in cui fi feppellifcono quafi tutti i
defunti Peraftini* L'altro fcoglio minore del primo è
quel-
240 LO STATO VfcNETQ DA MARE,
lo della Madonna dello Scalpello con piccola Chiefa
in cui fi conferva, e venera con particolare devozio-
ne una Immagine di Maria Vergine , che dicefi por-
tata da Negroponte , nel tempo clic queir Ifola fu oc-
cupata da' Turchi . f
4. PerzagnOy Terra popolata di circa jyoo abitan-
ti, molti de' quali fono danarofi a cagione del traffi-
co, che efercitano. Giace lungo il Canale di Cattaro
falla fpiaggia oppofta al litorale di Peralto . Ha la
Chiefa Parrocchiale, ed un Ofpizio di Francescani Ri-
formati .
Oltre i Luoghi accennati comprende quefto Terri-
torio parecchi altri Comuni popolai, tra' quali i più
notabili fono Stolìvo , / cffptane, Teouo filo il più pia-
no, e deliziofo del Canale dove fi fa del vino eccel-
lente, lMjliza y e Kertolì a Ponente verfo l'imboccatura
del Canale dove in piccola diltanza vi è il Porto del-,
le Rojc nel quale vi Ita fempre a guardia un legno
armato colla presidenza di un Ufficiale desinato dal
Provveditore eitraordinario , per cfaminare i pafTaporti
de' Battimenti, ch'entrano, ed efeono . Fra terra poi
al Sud di Cattaro fi trovano i Comuni di Zuppa in-
feriore e à\ Zuppa fuperiore, i quali hanno i loro Con-
ti con giurifdizione civile, e criminale, fubordinata per
altro all'autorità de' Provveditori ordinario ed eflraordina-
rio , fecondo che i loro giudizi fpettar poflbno o all'uno , a
al^altro. Sembra che quelli due Comuni abbiano con fer-
vato coi nomi che ritengono benché accorciati , e col
loro governo la memoria delle antiche ZupanU di Dal-
mazia , Liburnia e Croazia, ^ .
2. Il
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M
IL REGGIMENTO DI CATTARO. 141
1. Il Territorio di l^ifano.
Ginn/dizione immediata della Reggenza Eftr aordinaria .
Giace quefto piccolo Territorio fra quello di Cartel
nuovo, fra il Diftretto di Perairo , e V Ergezovina
Ottomana, ed ha intorno a 7 miglia si di lunghezza,
come di larghezza. Forma colla fua eftremitàful feno
a cui fovraita un tratto di litorale incurvato dove il
canale verfo Settentrione ha l'ultimo fuo recedo e
comprende.
V Ri f ano m ,at - ^bizinum , e Rbizonttm, Luogo
antico che dava un tempo il nome a tutto il Canale,
e di qualche importanza , per quanto fi rileva dalla
Storia, c dalle rovine che fi veggono coperte dal Ma-
re. Ora è una Terra elìefa / e popolata con una Rocca
iulla cima del colle, che la domina . Il fito più no-
bile è la piazza fpaziofa dove fi fa il mercato chia-
mata Dabella. Ha il fuo Capitano, i Giudici, ed un
Luogotenente, i quali vengono eletti dalla Comunità,
per vegliare, ciafeuno a mifura 'del fuo incarico, alla
direzione e al buon ordine della popolazione . Rifano
fu prefo da' Veneziani a' Turchi negli anni J 138,1647,
e finalmente nel 1684.
2. Morigno, Ltdenizze, e Crivofcie, fono groflTe VIU
le e popolate , le quali a cagione di loro vicinanza
concorrono anch' eflc a formare colia Terra principa-
le un medefimo corpo di Comunità , ed uno fteflò
Configlio. Due al. re villette porte vicino al confine
danno il compimento al Territorio , il quale dipende
foltanto sì nel civile come nel criminale dall' autorità
del Provved itor Eftraord inario •
Italia. (I
XXII. IL
f
«4* to stato Veneto dà Mare.
XXIL IL REGGIMENTO DI CASTEL
NUOVO,
Paragrafo L
• ■
IL Reggimento o Territorio di Cufici nuovo è li-
mitato a Pancine , e a Settentrione dallo Stato
Ottomano, che s'introduce , e ftende Imo al mare
tra il Veneto, ed il Ragufeo: a Levante , e a Mez-
zodì guarda il Territorio di Cartaro, che le gli ften-
de a rincontro olir a il Canale . La Tua lunghezza è
di circa 15 miglia,' c di io la larghezza dal Marc
fin di là da' monti, che lo fiancheggiano . Ha poco
piano, confluendo tutta la Tua eftcnfione nella collie-
ra che fi vede lungo il Canale a* lati della Città , e
in alcune valli Oltramontane . I fuoi prodotti fono
il vino , e le frutta . La raccolta del grano è fcarfa ,
e mediocre quella dellVglio. La popolazione, è nume-
rosa , poiché oltre i Borghi comprende molte Ville, i
cui abitanti fono dìv»£i per Bandiere , o Compagnie ,
ciafeuna delle quali ha il fuo Capo, ed if ino parti-
colare Vefcillo derto Barjak. -,
$. 2. Qiiefto Territorio formava per addietro una*
parte dell* Erzegovina , o fia Ducato di S. Saba . Fu
chiamato anticamente quefto Ducato Zaclum, ed ave-
va una: vafta ■■ eflenfione r poiché confinava a Ponente
cogli Stati di Kagufi, e col fiume Celina , a Levante
ffefldevaf! fino a Aevi Pazar nella Servia . Ebbe una
ferie dr Principi valorofi , che predarono importanti
ferviti a' Re di Strrviar contro gir Ungheri , fopra de*
quali l'anno 1411 Sandalo riportò una fegnalata vitto-
ria i ed anco nel 1414, contro i Turchi condotti e coman-
dati da Mufa figlio del Sultano Pajazet L Ladislao , c
Wtlak figliuoli di Stefano morto nel 1466 furono \\\{
aitimi Duchf. Si divifero gli Sratf f non li con-
ferirono lungo tempo, poiché Maometto II. fene im-
padro-
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IL REGGIMENTO DI CASTEL NUOVO . *4?
afoni. Ladislao ic ne fuggi a Venezia, pofeia in Un-
gheria : Wtlak fi mantenne ancora nel poffeflb 4* al-
cune piazze pagando tributò a' Turchi , ma rie fu fi-
na mente fpogliato da Bajazet II , fuccefibre di Mao-
metto , ed ci fi ritirò neil'Ifola di Arbc dove la fua
dipendenza terminò tra le famiglie nobili fortq il no-
me di Coffaz . La Repubblica di Veqezià manda al
governo del Territorio e della fua Capitale, conquifta-
ta l'anno 1687, un Patrizio col titolo di Provveditore
fubordinato al Provveditor Generale di Dalmazia , è
air Eftraordiriario di Cattaro : I Luoghi oflervabili
fono: _ , . , , -
i. Cafri Nuovo in lat. Neocaflram , Città' piccoli
piantati fulla falda di un monte dirimpetto all' ingreflò
del Canale di Cattaro . E' cinta di mura all'antica!
fortificate da alcune torri e rifalti fenza terrapieni j
èd ha la figura quafi di un paralellogrammo diVifo ili
due parti da un Muro intermedio . L' inferiore viene
chiamata Cittadella, e non contiene fe non (e alcuni
quartieri a ufo delle milizie; lafuperioré è detta la Cit-
ta dove foggiorna il Provveditore colla piccola popo-
lazione , la quale confitte in 300 abitanti non com-
prefa Ja truppa del prefidio ; ficcome non fu compre-
fa nel novero delle altre popolazióni delle Città di
Dalmazia . Quivi è la Chicca Parrocchiale ed un
Ófpizio di Frati Cappuccini. Nella fommità vi è un
Cartello, ed un altro fopra il Mare neh" angolo Oc-
cidentale del ricinto. Ma la fua difefa migliore ferri-
bra collocata nella fortezza fuperiore detta GorgntGrad^
fabbricata dagli Spagnùoli l'anno 1538 in diltanza di
650 patii dalla Città verfb Settentrione . À Ponente
fu la lìdia pendice ha un ampio fobborgo abitato da
circa 1 zoo perfone, full' eftremità del quale vi è un Con-
vento di Francefcani Riformati, e a Levante il Lazze-
retto vicino al mare, e in eminenza un ricco Mona-
fteró di Monaci Bafiliani . Credefi fondata la Città
di Cartel Nupvo da Twartko Re di Rafcia , e fi tiVne
altresì che folle la Capitale dell'Erzegovina, poiché
244 ^° STATO VENETO DA MAR*,
fervi di refidenza ad alcuni de 1 iuoi Principi. I Tur-
chi la occuparono colle altre Città eDiftretti del Du-
cato : ma nel 1538 ne furono fpogliati dagli Spagnuo-
li che vi crederò la Fortezza iupcriore . Se ne im-
padronì pokia il fcmofo Corfaro Barbarofla ; e flette
in potere degli Ottomani finche nel 1687 la ritoUero
loro i Veneziani lotto la condotta del General Giro-
lamo Cornare f . -
2. Topla , Borgo con numcrofa popolazione iituato
al Nord Oueft di Caftel nuovo non guari lontano dal
fuo fobborgo .
3. Cambur, Villa grolla, e popolata porta foprauna
punta deirifola a Levante della Città, dove il Canale
fi riftringe; e prefenta a chi naviga verfo Cattaro, con
un bel piano, e con vaghe colline, la veduta più ame-
na, che abbiano le fue tortuofe riviere.
XXIII. IL
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XXIII. IL REGGIMENTO DI
B U 0 V A .
■ i •
- ■ .
Il Contado di quella Città, e la giurifdizionedel Tuo
Reggimento , che è il più orientale della Dalma-
zia , fono circofcritti da confini molto riftretti ; poi-
ché tutta la eilenfione condite in una piccola ma fer-
tile campagna bagnata da due torrenti , e nelle faldo
de* Monti, che a foggia quafi di femicircolp le girano
intorno, i quali non fonoaipri , nè Iterili ma coltiva-
bili e abitati. Giace quello Contado fra quello diCat-
taro, fra il Montenegro, e fra il Comune di Paftro-
vichi: a Mezzodì ha il Mare , fu di cui fi può (ten-
dere la villa a grande diftanza, perchè non è impedi-
ta dal piccolo fcogiio, che forge a lato della Città»
La fua lunghezza da Mezzodì a Settentrione è di circa 7
miglia, la larghezza da Ponente a Levante di j.Qaan-
tunque ri (ire ui fieno i fuoi confini, gli abitanti godo-
no tuttavia il benefizio di molti utili prodotti in fuf-
ficiente quantità. Il vino è il più copiolò ; V oglio ,
quando fruttano gli ulivi, è fufficicnte ; ma il grano
il quale è d'ottima qualità , non fommin idra V intero
mantenimento. Le frutta, e gli erbaggi fono abbon-
danti . La popolazione, comprefa anche quella della
Città, fi computa afcendere a circa 2000 pedone, le
quali fono governate da un Patrizio Veneto, che la
Repubblica invia col titolo di Podeftà* E fubordina-
to anch' egli al Provveditore Generale di Dalmazia ,
e all' Eftraordinario di Cai taro. I Luoghi che com-
prende fono/
1. Bttdva o Budoa in lat. Butua , e appreflo gli an-
tichi Geografi Buthsma . E' Città piccola poiché la fua
circonferenza non eccede i 700 pafTi . Le fue mura
fono di ftruttura antica ; ed hanno in varia diftanza
due Torrioni, ed una torricclla di forma circolare con
CL J ter-
Q.46 LO STATO VQ4ETO DA MARE .
terrapieni , che difendono le porre . Ma la più valida
difelà confitte nel Cartello piantato fopra un alta ru-
pe, da cui la Città è dominata. Il mare la circonda
da per tutto fuorché da un fol lato , dove potrebbe
farh facilmente lo fcavo , e ridurla ifolata . Se il Por-
to foflc comodo , e ficuro , la fua fituazione farebbe
affai vantaggiofa . Le vie interne fono a fufficienza
fpaziofe; ma rare le abitazioni, e gli abitatori, a ca-
gione del tremoto che la feofle orribilmente , e rovinò
nel 1667. Ha nonoftame il fup Conilgjjo Nobile dal
quale vengono eletti tre Giudici , che formano la Cu-
ria del Podeftà ; in a(Tenza del quale il più vecchio
per ifpeciale privilegio goduto dalla Comunità governa
la Città ed il Contado. Crea altresì quello Configlio
due Proccuratori del popolo , quattro Deputati alla
Sanità, e due Signori di Notte per vegliare alla quie-
te della Qttà; e impedire i difordini notturni. Budva
fu per addietro Città Vefcovile : ma prefentemente è
governata nello fpirituale da un Vicario fubordinato
all' Arcivescovo d' Antivari. Nell'anno 867, tempo in
cui riconofeeva la Sovranità degi* Imperadori Greci ,
fu occupata, e faccheggiata da' Saraceni . Soggiacque
anche dappoi a frequenti devaftazioni ; e perciò non
fu mai in florido ftato. Nel 1686 i Turchi tentarono
di prenderla ; ma gli sforzi loro andarono a vuoto per
la vigilanza del General Veneto Cornaro .
1. Maini, Poboriy Braicbi , c Seovzi , fono Comuni,
che dipendono da quello Reggimento , e formano col-
le cafe„ che fi veggono fparie nella Campagna , eful-
le pendici del Monte di S. Salvatore, tutto il Contado
di Budva.
3. Paflrovicbi , fono una popolazione armigera co-
raggiosa, e fedele alla Repubblica . Occupano un li- ,
torale fiancheggiato da' Monti , che fi (tende dal Con-
tado di Budva fino al confine d' Antivari per lo fpa-
zio di circa dieci miglia . Qyefto piccolo Territorio
produce vino , oglio , e grano , e dà 500 uomini d*
arme. Formano Comunità con prerogativa di Nobil-
tà, !
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ÌL REGGIMENTO DI BUDVÀ . 247
tà, e con ampi privilegi accordati loro dal Governo
Veneto nel tempo che volontari fe gli dedicarono. Il
loro Configlio chiamato Zhor elegge 4 Giudici alcuni
Capitani , ed un Cancelliere , Dipendono sì nel civile
come nel criminale dal- Reggimento di Cattare»: ma fi
fono collocati dopo quello di Budva per Seguire l'or-
dine naturale, che li cottituifee l'ultima popolazione
della Dalmazia . (*) I Luoghi principali da e (lì abita-
ti fono i Cartelli di S. Stefano, e di La/ha .
Un curiofo viaggiatore, che fi compiacque di vifitarc
quefta Contrada oflervando le varie coftumanze e gli
ufi sì di quefta come delle altre v'eine popolazioni, ha
veduto con fuo ftupore , e piacere praticarfi da effe
tuttavia all' occafione di nozze, di giuochi, di banchet-
ti , e di funerali quafi gji ftellì riti ( prescindendo: da
que' della Religione) che fi vengono deferita da Ome-
ro , e da Virgilio de' Greci, e de'Trojani . Si è per-
tanto indotto a credere che da' Greci , e da' Trojani
abbiano avuto l'origine, c che defli fieno flati i lor
fondatori.
C) Vedi Tomo XIX. al nuro. i> , dove per «baglio V Autor*
i Paftrovichi folto V Imperio Ottomano .
• *
a 4 XXIV. IL
248
IO STATO VENETO DA MARE •
IL LEVANTE-
PARAGRAFO I.
El Levante Veneto , non abbiamo alcuna buoni
anno 1753. con quefto nome, inferita nella Raccolta
delle Dcfcrizioni dello Stato Veneto ftampata in Ve-
nezia l'anno fuddetto fotto il nome del Salmon, che
trovali nella Parte 1. del Volume XX.vcrfo la fine; ma
per dir vero è un titolo fuppofto; mentre contenendo
non folo il Levante Veneto , ma anche quali turto
T Impero Ottomano in Europa , parte dell' Afiatico,
con porzione dell'Italia ftefla, è fenza dubbio piutto-
fio una cattiva Carta della Grecia, e dell'Arcipelago,
copiata da quella che pubblicò nel fuo libi a rio il ò>
ronclli, che una buona Carta di quefta fola Provincia
Veneta . D' altra parte la porzione , la diftanza , e I a di-
funione degli Stati e Reggimenti che formano quefta
ftefla Provincia è tale, che riefee quafi imponibile il
poterne in un folo foglio delineare una Carta paga-
bile . Conviene perciò rivolgerà* alle Carte particola-
ri , che nella deferizione di quefta Provincia anderemo
accennando •
§. 2. Sotto il nome di Levante Veneto noi qui de-
feriveremo tutti que' Reggimenti Veneziani, che fono
fubordinati al così detto Generalato di Levante. Ab-
braccia quefto 8 Reggimenti , cioè quelli di Cor fi ,
del Zante , di Cefalonta^ e d' ^Jjb , di S. Maura , di
Cerigo, di Prevefa , e di Vonizza ; i quali tutti fuccef-
fivamente andremo deferivendo. Quefta Provincia ben-
ché non tanto eftefa quanto quella della Dalmazia ,
e meno di quella popolata, è ciò non oftante molto
S*ù ricca * I fuoi migliori prodotti fono le uve paf-
, il vino , gli ogH , il fale , ed altri partico-
lari , di cui variamente le Ifole tutte di quefto Ge-
Una ne fu bensì pubblicata 1'
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IL LEVANTE. 249
tiéralato fono abbondanti . li Clima generalmente vi
è affai più temperato , che nella Dalmazia , e
nell'Italia fuperiore ; ed è quafi fimile a quello che
gode i'eltremità del Regno di Napoli , e la Sicilia.
Quella Provincia Veneta, non ha altri confinanti che
l' Impero Ottomano , a cut ferve di barriera , come
all'Italia di ditela.
$. 3. Il numero degli abitanti di quefta Provincia,
afeende a Circa 120000 pedone . La maggior parte
di quefti fono di Rito Greco. Pure vi fono anche de'
Latini con un Arcivefcovo , ed un Vefcovo di Rito
Latino , il primo in Corfù , ed il fecondo nelle Ifo-
le del Zante, c di Cefalonia . In confronto però de*
Greci, può dirfi molto tenue il numero de* Latini,
che per lo più fi rittringe alle foldatefche , ed a quel-
le Famiglie Veneziane , che vi fi fono ftabilite , o
fono impiegate ne' Reggimenti . Vi fono poi anche
degli Ebrei , che a proporzione degli altri poflbno
dirfi molto numero!! in quefta Proviucia . Al gover-
no fupremo di tutto il Levante Veneto, prefiede uno
de più ragguardevoli Patrizj Veneziani, eletto dal Se-
nato fteflfo , fra gl'individui dei fuo Corpo . Quello
porta il titolo di Provveditor Generale da Mare, e pre-
fiede agli altri Patrizj , che foftengono le Cariche militari
marittime della Flotta lottile , e grotta, che anche ne*
tempi di pace con di! pendio continuato , ma neceffa-
rio, la Repubblica di Venezia mantiene per difefa di
quelli fuoi Stati marittimi , non meno che per ficu-
rezza della navigazione , e della fupcriorità nel Gof-
fo . Quello Provveditor Generale è parimente il Tri-
bunale di appellazione delle fentenze dei Rapprefen-
tanti di tutti i Reggimenti di quefta Provincia . Non
già però ch'egli ne fia giudice inappellabile , quando
anche fotte conforme la fua fentenza a quella della
prima iftanza de' rifpettivi Reggimenti . Il privilegio
delle due fentenze uniformi , che la Republica conce-
de alle fue Provincie fuddtte di Terraferma , coficchè
appellar non fi pofTa al Foro della Dominante, fa-
reb-
1$0 LO STATO VENETO DA MARE .
rebbe flato forfc guardato in afpetto diverft dal ca-
rattere di privilegio da quefti marittimi lontani fud-
diti, ne avria forfc piaciuto ad elfi , che folle inappel-
labile la fentenza d'una Dignità armata, e lontana
4 al centro del Governo.
Siegue la deferizione dei Reggimenti,
l V ISOLA DI CORFU\
Paragrafo I.
DI queiV Ifola pubblicò una Carta particolare in
foglio grande il P. Coronclii nel fuo Ifolario ,
Da quella non fo fe altre ne fieno (late copiate , e
pubblicate in altri paefi d'Europa ; il che e molto
probabile .
§. a. Stendefi quelì' Ifola in lunghezza circa 70 mi-
glia Italiane , cominciando dal Capo detto Sidari
lino il Capo bianco di Levante . La lua maggior lar-
ghezza arriva a circa jo miglia prendendola da Capo
Barbaro , fino a quello di Palacram ; e la fua circon-
ferenza, è di circa 180 miglia . Plinio la fece lunga
94 miglia , ed il Volaterano 97 ; e perciò uno Stori-
co Veneziano pretende, che a' tempi di quegli Auto*
ri, rifola di Corfù foflè unita con quella di Paxò ,
e che fia (lata feparata da un orribile terremoto , che
vi formò quel canale di 10 miglia che ora ivi fi ve-
de fra un' Ifola e l' altra . La cofa non è aflbluta-
meme impoJfibiJe . Un canale di due miglia fepara
queft' Ifola dall'Epiro; ed è fituata nell' cftremità del
Golfo di Venezia, di cui è quafi la porta , non me-
no che 1' antemurale d' Italia contro de' Barbari .
Non fi contano nel circuito di tutta V Ifola altri Pro-
montori , o Capi che quelli di Sidari S.Caterina , Cd-
po Barbaro, Punta Alef chimo , Capo Bianco di levante.
Punta Gardichi, e Palacmm . L' unico fiume di qual-
che rilievo, che bagna queft' Ifola è quello di Menfo-
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L f ISOLA DI CORFU 1 . 2fl
gni , c Mofag che nafce in vicinanza di un luogo ove
anticamente fu una fortezza detta di Gardicbi , chg
diede il nome ad uno de' Promontori dell' Itola . Go-
de rifola aria cosi temperata , che nel mezzo del
Verno fembra che fia Primavera , ed è il fuo Clima
così mire , che mai, non vi fi vede ghiaccio . I mi-
gliori fuoi prodoni fono il vino , che fu fempre fa-
rnofo , è per {ino negli antichi libri di Ateneo
molto celebrato . Gli agrumi vi fono perfettiiTimi ,
i fichi detti F rac azzini y più iaporiti di quelli d'ogni
altro paefe , ed i fuoi ogli la cui raccolta afeen-
de a più di 6000 botti ogn'anno, portano il van-
to, come i più eccellenti ♦ DeJteatiiTimi fono in ge-
nerale tutti g i altri frutti che in abbondanza produ-
ce ; di grani però fcarfeggia alquanto ; ed i fuoi abir
tanti fono corretti a provvederli di quefto genere nel?
la vicina Terraferma, ed alle volte ricorrere alla Pu-
glia non lontana.
§. 3. Comprende l'Ifola di Cqrfu , una Città e 78
Vilaggi e Terre con circa 60000 abitanti . Dividefi
in 4 Territori chiamati Balie, cioè di Qros , di Jlgi-
rw, di Mezzo , ed AUf chimo . L'Ilo! a di Corfù nella
fpontanea dedizione alla Repubblica l'anno 1386. col
iblenne Inftrumento di undici capitoli richicfti dagli
abitanti lleffi , e loro accordati , ritenne la polizia
propria , sì nel fuo Configlio , come ne' fuoi urbani Magi-
tìrr.ti fubaltcrni colla fola condizione, che l'autorità e
prefidenza fuperiore fofle commetta ad un Patrizio Ve-
neziano col titolo di Provveditore. Durò nel fuo pri-
mo Siftcma fino all'anno 1420 in cui alle inftanze
dello fteffo Coniglio I fola no , e per la importanza
della (ìtuazione , fu compofto il governo di altri tre
Patrizj Veneziani aggiunti , due col titolo di Confi-
glieri, ed uno con quello di Bailo; coficchè tutti quat-
tro uniti fono denominati, ejformano di fatto il Reg-
gimento dell' Ifola di Corfù . Ebbe quefta i fuoi prò-
ceno
m
Tri
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lj 1 tO STATO VENETO DA MARE,
ceno contro Ario nel 3 25 Apoliodoro Vcfcovo di Corftt
( Corcyra ) . Divenuta poi Arci vefcov ile quefta Sede di
Vcfcovile che prima era , le furono ftabilite per fuf.
fraganee molte Diocefi dell'Epiro, e d'altrove, delle
quali per le invafioni degl'Infedeli non fufliftono che
quella del Zantc e di Cefalonia , poi unite infieme.
Così la fua Diocefi ha per confini le fpiaggie dell'
Ifola (leda , e non gli eftende fuori che al piccolo
Cartello della Parga . I Canonici fono 11 che forma-
no il Clero della Diocefi, e non vi è in tutta Tifo-
la che una fola Parrocchia di Rito Latino . Il Cle-
ro Greco ha un Capo nominato Protopapà , elet-
to dal Coniglio , e dal medefimo Clero dell' Ifola ,
che fa però foltanto la figura di Arciprete, e non
ordina come Vefcovo ; ma conferifee ai Papà e Ca~
lojeriy tutti ad elfo interamente foggeti, l'autorità di
confettare , tenendo tribunale per caftigare gli fieni
nello fpirituale.
§. 4. U Ifola di Corfù con divcrfi nomi, fu chia-
mata dagli antichi Scrittori. Il primo che le fu dato
è quello di Drepanes , o Drepanum , voce Greca che
lignifica Falce : nome impoftole , fe badiamo alle fa-
vole de' Poeti , per conto di quella Falce , onde fu
da Giove allettato Nettuno; ma più veracemente dal-
la figura che ha queft' Ifola d'una falce . Fu detta
anche Macrìs , a cagione appunto della bislunga fua
forma, quantunque gli antichi Mitologi derivino que-
fio nome da quello dalla Nutrice di Bacco. Scberia
poi venne più frequeme mente da Omero, e da molti
altri Autori de* rimoti fecoli appellata , e con pari -
favolofa interpretazione fu creduto impoftole quello
nome per le preci fare da Cerere a Nettuno, affin-
chè le depofizioni de 1 Fiumi , i quali feorrevano da!
vicino Continente, non arrivaffero un giorno a ren-
derla una Penifola . Il Boccart però vuole che abbia
prelo quello nome dalla voce Fenicia Scbara, chefigni-
fica Ifola del Commercio , nel quale gli antichi fuoi
abitatori femprc furano alfai riputati. Fu quindi chia-
mata
«
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f
L* ISOLA DI CORFU*. 253
mata Corcyra (nome che tuttavia latinamente ferf-
vendo iuol dartele ) e fe crediamo a Diodoro di Si-
cilia ) fu così detta dal nome di una Ninfa figliuo-
la d* Afopo , dalla quale Nettuno ebbe un figlio
che fu denominato Fcace , e fu anche il primo Re
di quei!' Itola , dal quale fu pure appellata Pbaa-
cia , ed i fuoi abitanti Pbaaces fino da' tempi d'
Omero . Il Boccart però deriva il primo nome dall'
Àrabo Carcara, che lignifica una Terra, in cui fi vi-
ve in ficurezza , trd in pace ; il che giuftamente con-
viene agli antichi abitatori di quefVIfoia deferiti!* da
Omero : ed il fecondo dalla voce parimente Araba
Pbatcb , con la quale s'indica un Popolo per ricchez-
ze, per dignità, e per virtù fopra gli altri ragguarde-
vole; quale appunto gli antichi Scrittori ci deferivo-
no quello di cui parliamo . Vuolfi che il volgar no-
me che ora le vien dato di Corfù y abbia avuto Tori*
gine dall' antico C orcyra ; ma più probabilmente da al-
cuni credefi nato dal nome Greco Corimbo , che dagli
Scrittori dell'età di mezzo, fu dato ad un Promon-
torio di quclt' Itola , il quale è d' una incredibile al-
tezza .
Quanto a' primi abitatori di quefl'Ifola, fono tra
le Favole de' Poeti Greci così fattamente flati in-
volti i loro nomi , e le lor gefta , che ci contentere-
mo di que* piccoli cenni , che qui fopra abbiam dati .
Nulla pure diremo né degli Argonauti quivi approda-
ti con Medea; nè del matrimonio di e (la con Gia-
fone celebrato; nè de* Colchi i quali vi ftabilirono i
lor Domicilio; nè deli' arrivo di UlifTc falvatofi qui-
vi dai naufragio ; nè del paflaggio d' Enea vicino a
quefte fpiaggic; nè di altri fatti fomiglianti, de' qua-
li con grande erudizione trattò il celebre Cardinale
Querini nella dottiilìma Opera , che ha per titolo
Pnwordi x Corcyr* : ed alcune cofe foltanto diremo
appoggiate alla teftimonianza degli Storici più ac-
creditati. ...
Le
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2$4 LO STATO VENETO DÀ MARE
Le più antiche memorie che ci hanno quelli con-
tavate fon quelle d'una Colonia di Corintj condotta
la queft' Ifola da Cherficraté circa fecent'anni dopo la
rovina di Troja , fé crediamo a Timeo ; e fecondo i
computi tratti dalle Storie di Tucidide , quattrocen-
tocinquanta incirca; Comunque fia, a Cherficraté, ed a
quella colonia di Corinto fi attribuire la gloria di aver
fabbricato la Città capitale di queft' Ifola ; ed è poi
certo che i Corcirefi , divenuti ancora più colti dopo*
lo llubilimerìtd della Colonia Corintia fi di din l'ero Tem-
pre dappoi colle più valorofe azioni : e al dir di Tu-
cidide non vi fu battaglia nella Grecia in cui non ci
fieno entrate le truppe Corcirefi . Nella famofa fpedi-
iione di Serfc,- accollerò pur erti alla difela comune
con 60 legni armati , benché poi non fi fiepo mi-
fchiati in quella guerra. Fra i popoli che pofero queft'
Ilòla in arrguftia furono gì' Illirj : i quali polio piede
fòlle fpiaggie vicine , fconnffero gli Epiróti . Alla mi-
naccia del pericolo fi ridùflero , infieme con altri Gre-
ci, anche quelli xiell' Ifóla di Corfù, e fecero ricorfo
alla protezione della Repubblica Romana che già co-
minciava a dominare fui mare . Furono a eco] ri dai
Romani anche per ifpifito di vendetta verfo gì' IHir/,
che contro il diritto delle genti avevano violato il lò-
to legato L. Coruncano:
Così pafsò queft' Ifola in potere di qne' Romani , i
quali poi, dopo aver conquiftato Durazzo con quafi
tutto l'Ulirio, regolarono per mezzo del loro Confo-
le Aulo Poftumio lo flato civile dell' Ifola , gii difor-
dinatirtimo nella polizia , nelle leggi , c ne' coftiimi i
Regolata in quella guifa t Ifola di , Corfù ebbe modo
col commercio, antico efercizio de'fuoi abitanti, age-
volato dalla marittima fituazione, e con l'appoggio an-
che delle forze Romane , di rimetterli nel primo fuo
Iuftro. Quindi grati quegli abitanti ai Romani prefta-
rono loto foccorfi incelatati nella lunga guerra contro
Filippo Re di Macedonia, e nella Cartagine/e contro
An-
■ ;
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tt REGGIMENTO DI CORFU N . ±$f
Annibale. De'Corcirefi poi da quella guerra fino al-
la civile tra Pompeo e Cefare non trovafi memoria
nelle Storie. Rimaiìo Cefare vincitore gli abitanti dell'
Ifola a lui fi raffegnàrono , ed ottennero di vivere in
forma di Repubblica colle proprie leggi * Succeduto in
Roma il Triumvirato alla Dittatura di Giulio , eflen*
do eglino entrati nel partito di Antonio contro Otta-
viano Augurio, attediati é fóggiogatida queiìo, pafla-
rono dalla libertà alla fervitù ,' poiché Jafciò egli irt
quel!' Ifola un Prefide con milizia , e con ampia au-
torità. Sotto la Monarchia Romana, dall' Imperadore?
Caligola ottennero gl'lfolani alcune efenzioni ; manOri
ricuperarono 1' intiera libertà che fotto V Impero di
Claudio, grato ai loro benemeriti foccorfì controdegl'
In^Jcfi ; nel qual tempo \* IfoJa fu anclie convcrtiti
alla fede Criftiana* dà due Santi Difcepoli di S. Paolo
Apottolo, Giafone e Sofipatro.
Profcguì così T Ifola di Corfù fotto la protezioni
dell'Impero Romano antico. Salì ad effo, e Io divife
Coftantino detto il Grande , da cui ebbe principio 1*
Impero Greco , del quale V Ifola di Corfù divenne mem-
bro, e porzione, leggendoti nelle Storie che i Corci-
relì fempre predarono foccorfi air Impero Orientale
quando era in difeòrdia coli' Occidentale'. Continuaro-
no elfi il loro impegno verfo gì' Impcradori Greci an-
che dopo che fu cftinto l'Impero d'Occidente in Au-
guftolo , e foprattutfb nelle fpedizioni di Giuftiriiano
il Grande contro de' Goti, fotto la condotta di Beli*
fario . Da Totila Re Goto perciò allorché vinfe la
Grecia, l'Epiro, l'EtoIia , e TAcarnania , anche I'
Ifola di Corfù ebbe a foffrir molte ilragi . Ai Goti
fuccedettcro in Italia i Longobardi, al Regnode'quali
fu contemporaneo l'Efarcato Orientale in quella Re-
gione; ed anche in qtfelle vicende rimafero fempre gli
abitanti di Corfù attaccati all'Impero Gfeco ; a tal
che dall' Imperador Giuftino meritarono la conferma
dr' loro antichi privilegi. Quindi all'Efarca Smaragdo
fomminiftrarono genti c legni contro de* Longobardi
come
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2^6 LO STATO VENETO DA MARE,
come pure agli altri lucceflori nell' Efarcato . A'tempi
dell' Imperador Eraclio , c poi di Collante fuo
nipote l'Ifola fu faccheggiata dalle flotte de* Sara-
ceni ; nelle quali vicende pure ficcome nelle nuo-
ve morte di que' barbari contro V Imperadore Leone
Ifaurico , fi mantene fedele air Impero Greco, dal
quale perciò riportarono donazioni di diritti, confermate
anzi ampliate da Irene madre di Coltantino VI. Otten-
nero gì' Ifolani in quell'incontro il dominio di 50 mi-
glia di paefe in Terraferma che ftendeli fra le Cit-
tà di Durazzo, e di Art*, con che divennero a Corfù
tributarie le Città di Durazzo, Butrintò , Antigonia ,
CLnara, ed Apolonia.
Anche dopo la pace e partaggio folenne de' due Im-
peri tra Carlo e Niceforo , al Greco rimafe Corfù,
da cui ebbe foccorfi per combattere a prefervazione
della Dalmazia contro Pipino Refigliodi Carlo. Non
minori foccorfi ebbero dall' Ifola Leone V , ed il fuo
fucceiTòre Michele , mentre guerreggiarono contro de'
Saraceni , che faccheggiate l' Italia , e la Sicilia a Me-
diarono Taranto allora appartenente all' Impero Gre-
co . In quella guerra entrarono anche i Veneziani che
furono battuti dai Saraceni nel Golfo di Crotone, on-
de di nuovo l'Ifola di Corfù dai Barbari fu defolata;
ma la perdita fu riparata con altra più fortunata bat-
taglia fotto l'imperio di Bafilio il Macedone .
In quefti tempi trovafi nell' Ifola di Corfù un Prefide
Greco ; benché peraltro ella aveflc fuoi proprj Magifl rati ,
e le fue Leggi municipali . Moftrò quindi quelV Ifola
il fuo valore nella guerra che gl'lmperadori Orientali eb-
bero contro i Normanni, che fpogliaronli di cjuafi tutta
la Puglia, e di parte della Calabria . Ma mentre re-
gnava in Confi antinopoli Emmanuello figlio di Calojan»
ni , il fiero fuo nimico Ruggiero II. Re Normanno
tra le molte Regioni Greche conquiste s' impadronì
anche di Corfù; onde ceco queft' Ilola pattata in po-
tere dei Re diSicilia. L' Imperadore EmmanueUo però
con V ajuto anche de' Veneziani ben pretto la ricupe-
rò ,
?
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IL REGGIMENTO DI CORFU' . 2J7
rò: in ricompenfa di che fattofi nemico alla Repub-
blica di Venezia l'Imperadore Greco, ecollegatofi col
Re Stefano d'Ungheria la fpogliò de'fuoi acquiftincl-
Ja Dalmazia . In quelle turbolenze il Principe della
Repubblica Vital Michiele tentò di ricuperare ma in
vano T II ola di Corfù . Seguita appena la pace Emma»
nuello diede ad Aleflìo fuo figlio naturale col titolo
di Ducato l'Itola di Corfù con 1' Etolia , e l'Epiro;
ma il fucceflore nell' Impero figlio legittimo, pur di
nome Aleflìo, lo fpogliò del Ducato, onde ritornò V
Ilola all'Imperio fleflb. (
Dopo che da' Veneziani , e Francefi collegati fu con-
quisto Coftantinopoli , nel paramento di quelle Gre-
che Provincie, i'ilola di Corfù non ficomprclè; men-
tre reftò in potere degli avanzi della Imperiale Fami-
glia . Michele nipote del Duca Aleflìo ne ritenne il
titolo Ducale, reggendo anche l'Epiro, e Durazzo .
A qu.fto fuccedettero Teodoro fuo zio, ed il di lui
nipote Michele III. di queflo nome, che pofe nell'
Iiola la fua {labile refidenza, cinfe di mura il luogo
dell' Arta, alzò nel Continente il Cai tei lo di Bu nu-
tro . Succeduto ad eflo Michele IV, per maggiormen-
te ftabilirfi nel Dominio fposò una figlia di Teodoro
Lafcari pretendente all'Impero Greco, che tuttavia
era in potere de' Latini. Allora Michele aflunfe il ti-
tolo di Defpoto dell' Etolia, dell'Epiro, e di Corfù t
f attoli nemico quel Paleologo , a cui fortunatamente
ri uicì di fcacciare da Coftantinopoli i Latini. Lafciò
Michele il Defpoto, a Niceforo fuo figliuolo con 1"
Epiro l'annefla Ifola di Corfù, ma li tenne in folo
titolo; poiché Baldoino Imperator Latino fcacciato
di Collant inopoli , fra i molti Principi Occidentali
dai quali chiefe foccorfo , lo ebbe folo da Carlo di
Angiò Re di Napoli , in di cui potere cadde prima
Durazzo, indi Corfù, che a Carlo giurò fedeltà ed
omaggio, e da lui ottenne la conferma de'fuoi anti-
chi privilegi • Il governo Francefe però in breve di-
venne odiofo agl'Ifolani , perchè fpogliavi Carlo de'
Itali à . L\ loro
I5S LO STATO VENETO ÙA MAftÉ,
.loro Feudi i Nazionali, per conte/ irli a' Provenzali f
ed agl'Italiani* Poie ncll'llola un Balio, o Maettro,
e 3 Giudici per l' amminiiìi azione della giuflizia con
autori; a illimitata, e fuprema < Ma quello che più di-
fguftò gli abitanti fu , che lo uVlTo Re Carlo con af-
fenfo della Corte Pontificia levò dalla Chicfa Catte-
drale di Corfù i'Arcivcfcovo , e Clero Greco ponendo-
vi in vece Un Prelato Latino. Se nelagnarono i Gre-
ci Ifolani, e per acquietarli fu loro concedo che 32
Canonici del rito Greco con altrettanti Nobili Isola-
ni creaHero un Protopapa o Corepifcopo , a cui appar-
ten Aero le controveifie di que li che vivevano collo
ftefoRito. In tutta l'I fola inoltre diftn'buì il ReCat-
lo 7 dignità Ecc'efiaftiche > ed 8 altri Protopapà per li
Greci .
Dopo l'acquieto ftabile dcirifola di Corfù il Rer
Carlo s'impadronì di Lepanto, Patraffó, Vonizza, td
altri Luoghi, ed Ifole dell'Arcipelago, e fi farebbero
più da lontano eftefe le fuc conquide, fe non folle:'
giunto a difturbarlo il Vefpero Siciliano. Nel lun^o
corfo delle vicende Napolitane , e Siciliane gli Alba*
nefi molcftarono l'Epiro; e Carlo invertì dell' Ifola di
Corfù Filippo fuo nipote , a cui ^accedette Roberto
di lui figlio. Morto anche quello nel J364 ebbe per
fucceflbre il figlio unico Filippo. Di quello* nelle Sto-
rie dell' llola vien regiilrato un Diploma a favore del
Clero Greco , in cui egli fi ch'ama Irapc'radore di
CofLntinopoJi , e Dcfpoto di Romania, e d' Acaja ,
dirigendo il fuo Decreto ai Capitani , e Miniftri del-
la Città, e dell' Ifola di C^orfu. ElHnta quefta linea
ritornò l' Ifola ai Re di Napoli , ove allora ( nel
1367) regnava la Regina Giovanna, cacciata poi ed
uccifa da Carlo di Durazzo della Famìgli* di Fran»
eia. Nelle turbolenze delle rivoluzioni Napolitane V
Ifola di Corfù fempre mal' inclinara al Dominio di
Rito Latino, ebbe campo di fcacciare i Miniflri Na-
politani, ed engerfi in Repubblica , come ai tempi
de' Remani, e foito l'Impero Greco. La tenuità del-
le
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!t Reggimento ùt cOiW. i$g
le fue forze però non Jc permife di marttenerfi . I
Genovefi che già alzavano il pendere a vaftiilìmi di-
fegni attaccarono l' Ifdla per fottometterla ; c gì* lfo-.
lahi atterriti furono coftretti a cercar altrove dife»
f a . Dal Regno di Napoli nè la volevano , nè la po-
tevano fperafe in que'fuoi grandinimi torbidi; l'Im-
pero Orientale era ridotto ad una eftrema debolezza;
ed i Defpoti di Grecia erano per Io più o Tiranni t
o Principi affai deboli per contrapporli alle Flotte Ge-
novefi. Ricorfero perciò agli emuli di quella allora
Potenza mar ittima ,/cioè a Veneziani. La Repubblica
di Venezia attenta e gclofa della crefeenre potenza
de' Genovefi, commife l'imprefa al fuo Capitano del
Golfo, che cautamente colla Squadra ordinaria ap-
preflatofi all'Itola fu accolto dagli abitanti, i quali in
{>ieno loro generale Configli© fpontaneamente vollero
affi fudditi al Dominio Veneto, c nel 1386 in tut-
ta P Ifola fu alzata la bandiera di S. Marco . Furono
fpediti cinque Ambafciatori dagli Ifoiaiii a Venezia ,
ove con atto folennc furono riconfermate le coicope*
rate dal Capitano Veneziano , e rinnovato il giura-
mento di fedeltà per parte degli abitanti di Corfù.
Quieto fu il pofleflo de' Veneziani in queft' ifola fi-
no all'anno 1401, in cui da Tommafo Comneno , che
teneva il titolo di Defpoto di Gianina nell'Albania,
fu moleftata P Ifola nella parte dd Continente verfo
l'Epiro; ma ne fu ributtato con perdita di molte al-
tre Terre fue proprie. In quello fletto anno inlorfero
j Napolitani, fopra de* quali regnando Ladislao figlio
di Carlo III. acclamato Re di Ungheria, ed uccifo
dalla Regina Maria figlia unica del Re Lodovico, il
Principe Luigi d' Angiò, a cui altro nel Regno Na-
politano rimafto non era che il Principato di Ta-
ranto, rinnovò le pretefe iópra P Ifola di Corfù; ma
con qualche fomma di danaro cedette le fue ragioni
alla Repubblica. Nel 1403 i Genovefi vi fecero uno
sbarco ; ma furono però rifpinti, e dovettero con per-
dita ritirarli,
R 2 L'Ito-
ZÒO LO STATO VENETO DA MARE.
L' Ifola in apprettò fu tentati! con maggiori forze
dai Turchi fotto Sultan Solimano l'anno 1537 , e
più furiofamente ancora nel prefente Secolo l'anno
1716; ma sì nell'una come nell'altra occafione fep-
pe la Repubblica da fe fola difenderla , ed i Turchi
conobbero finalmente l' impoflìbilità dell' imprefa .
Siegue la deferizione delle Balie, c dell' I fole di-
pendenti da quella di Corfù.
1. La Balia di Oros .
Comprende la parte più Settentrionale, ed Occi-
dentale dell' Ifola. Contiene 25 Terre e WWzggì ed
ha di circonferenza circa 40 miglia Italiane , con
circa 10000 abitanti. E' bagnata da cinque o feiRu-
fcelli, ed ha una Valle, che dicefi di S. Stefano. Si
notino :
1. CafopOy o Caffiope, Città anticamente famofa per
un Tempio dedicato a Giove CaflQo, del quale riveg-
gono tuttavia le rovine , dalle quali forge una fonte
perenne d' acqua Jimpidiflima . Vicino alle rovine me-
defime, anzi con una gran parte di eue , fu fabbricata
la Chiefa di S. Maria detta di CaJJòpo, tenuta in gran
venerazione nell'Itala, ed è funata alle fpiagge di un
Porto dello fteflo nome. Il luogo è pofto nella pane
più Settentrionale dell' Ifola che guarda l'Epiro.
2. Fortezza vecchia , ora diftrutta , fabbricata dai
Genovefi quando dominarono nclF Ifola. Le fue rovi-
ne fono alle fpiagge non molto lontano dal Monte ,
o Chiefa di S. Salvatore.
»
I. La
1
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IL REGGIMENTO fcl CORFU 1 * ±6t
■
z. La Balia di jigirù*
Abbraccia un Territorio molto fertile che ftendefi
nella parte Occidentale dell' Ifola . Comprende io Vil-
laggi con una popolazione di circa loooo abitanti *
F oflervabilc in quefta
Caflel S. Angelo , detto anticamente Angelo Cafiro ,
Luogo Capitale di tutta la Balia, ove rinede un No-
bile Ifolano creato dal Configlio di Corfù col titolo
di Cartellano. E' fìtuato in poca diftanza da CapoPa»
lacrctm , ove anticamente efifteva la Città di Agirà di-
rtrutta poi da' Saraceni, in luogo della quale da Mi-
chele Comneno Imperadore di Coftantinopoli fu fat-
to alzare in cima di un Monte inaccellìbilc il Cartel-
lo che tuttavia fuflìlle. Fu attediato inutilmente dai
Genovefi nel 1403, ma non fu efpugnato. Sotto que-
fto Cartello è pollo un Monaftero di Calojeri Greci
con un Tempio chiamato Palio Caftritijja.
3. La Balia di MeTjzoo
• * •
E così nominata , perchè occupa il centro dell'Ifo-
la . Comprende quefta oltre la Città Capitale $0 al*
tri fra Cartelli, e Villaggi con poco meno di 30000
abitanti . Ha di circonferenza circa 60 miglia Italia-
ne, ed in erta fono ofTervabili i leguenti luoghi:
1. Corfu 4 , in lat. Corcyra, Città antica, che da*
Corinti credefi fabbricata , come già detto abbiamo .
E* la Capitale di tutta l'I Ibi a > e la refidcnza non
iblamente dell' Arcivefcovo , e del Reggimento $ ma
anche del Generale , che prefiede a tutta la Provincia
del Levante, ed è la Fortezza più rifpettabile , e più
regolare di tutto lo Stato da Mare. Giace l'opra una
lingua di terra, o Promontorio in parte, ed in par-
re nella Spiaggia vicina quali divifa in due Città . Lafua
figura benché irregolare s'avvicina più di tutto alla
triangolare. La porzion più eftefaè dalla parte di tcr-
R 3 r «>
-262 LO STATO VENETO DA MARI,
ra, la minore è quella che guarda il Mare. Le forti-
ficazioni, che la cingono intorno, fono molte, cdifpo-
fle a propofito fecondo la capacità e l'cfigenza del
terreno . A Settentrione è difefa dalla Fortezza
Muova, che occupa un angolo della Città, ed ivi ri-
licdc un Patrizio Veneto col titolo di Capitano Gran-
de. Quefta fu fabbricata dalla Repubblica confommodi-
fpendio per deminare il vicino Monte Abramo , buo-
na parte dcj quale fu anche in quello Secolo fpiana-
ta. La Fortezza Vecchia occupa i'eftremità del Pro-
montorio ; quella della Campagna è polla fopra un
eminenza ben fortificata » e difefa da ogni lato, in
cui rifiede un altro Patrizio col titolo di Cartellano .
Il Cartello S. Angelo guarda e difende il Porto , ove
ordinariamente dimora una confiderabile Squadra di
Navi da guerra, e d'altri Vafcelii di minor portata,
non meno, che di Galere. L'artiglieria di cui è prov-
veduta quefta Piazza d'Arme, le munizioni da guer-
ra , e da bocca che fi confervano nc'fuoi Magazzini,
ed il numerofo prcfidio che fempre la Repubblica ,vi
mantiene, rendono quefta Città aflòlutamcnte inefpu-
gnabile. Corfù generalmente è Città ben fabbricata .
li Palazzo Generalizio , ed il Quartiere de* Soldati fi
contano fri le fabbriche più ragguardevoli. LaChiefa
Cattedrale è un ediflzio magnifico eretto nei Secolo
pattato. In etta fi confervano in urne d'oro le Reli-
quie di S, Arfenio quivi trafportate dalla Fortezza , c
ogni anno nel giorno, e vigilia di etto Santo vi cele-
brano e Greci, e Latini , ognuno nel proprio Rito ,
con diflonante poco grata armonia . Il Capitolo di
quefta Cattedrale è comporto di u Canonici, e non
vi è in tutta la Città altra Parrocchia di Rito Lati-
no che quella. Vi fi contano 2 Ofpitali per le mili-
zie , e per alloggio de* poveri Pellegrini di Terra San-
ta , due Conventi di Regolari Agoftiniani , e Fran-
cescani , con un Oratorio , in cui fi cuftodifce
un Immagine di N. S. portata da Tenedo, ed ivi ve-
nerata con gran concorlo da^li abitami di Rj$o Ro-
• i mano
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/
• I
IL REGGIMENTO DI CORFU v . 26$
mano. Fra tutti i Santuarj però più celebri non fola
nella Città, ed Ifola di Corfù, ma in tutta la Gre-
cia fi deve annoverare quello, in cui fi cuftodifee dai
Greci il Corpo di Santo Spiridione, Vefcovo di Tre-
mitunte in Cipro, e celebre protettore della Città, e
dell' Ifola tutta . Vedefi quivi in ricca nicchia ricoper-
ta di fpecchi il Corpo incorrotto del Santo Veicovo
ritto in piedi veli ito degli abiti Sacerdotali alla Gre-
ca , che fembra ancor vivo . Quella Chiela è ricca di
facri arredi, e magnifiche fuppellettili , ed i! Santua-
rio è tenuto in gran venerazione non foto dai Greci,
ma anche dagl* Italiani. E x notabile in quella Città
la Statua pedcftre di marmo fatia ergere dal Senato
Veneziano in quello Secolo al M reiciallo di Scho-
lemburg , per aver effj difefa bravamente la Piazza
dall' invafione dei Turchi. Nella bafe di ella Statua
leggefi la leguentc Infcriziouc Latina:
MATHLfc. JOHANNI. COMITI
A.SCHULEMBURGIO. StJMMO. TERRESTRIUM
COPIARUM. PRAFECTO
CHRISTIANA. REIPUBLICA
IR CORCYRA. OBSIDIONE
FORTISSIMO. ASSERTORI |
ADHCJG VIVENTI. SENATUS
ANNO. MDCCXVI.
La Città di Corfù è molto popolata , e piena di
Nobiltà, e Veneziana , e Nazionale . La Corte del
Provveditor Generale, e del Reggimento della Città
la rendono brillante. L'abito di quello Supremo Co-
mandante quando comparifee in figura pubblica è una
Clamide d'oro affibbiata con groiìi bottoni altresì d'
oro fulla dritta fpalla, ed in capo porta una berretta
a tozzo con altre divife magnifiche di comando. Gii
altri principali comandanti della fua Flotta, a lui fu-
bordinati, fono il Capitan delle Navi, Patrona, Almi-
tante , Commiffario Pagatore , Capitano de* Condannati ,
R 4 Pro-
<
2Ó> LO STATO VENETO DA MARE .
Provveditore delle Galeazze , ed i Governatoti , o Co-
mandanti di Galere , detti Sopraccomiti : a' quali fi ag-
giungono , oltre iJ Reggimento dell' Ifola , i Nobili che
femprc Culle Navi s'imbarcano per apprendere la na-
vigazione, ed il comando marittimo; colicene innef-
fun' altra Città dello Stato dopo Venezia trovafi nu-
mero maggiore di Nobili Veneziani.
I Cittadini di Corfù fono fpiritofì , di buon inge-
gno, ma altrettanto timidi quanto audaci furono i lo-
ro maggiori . Le Donne fono belle e vivaci ; ma fono
educate all' ufanxa degli Orientali con leggi affai ri-
flrette . La lingua del popolo è la Greca moderna , ge-
neralmente però tutti parlano, o almeno intendono
l'Italiana. Gli abiti della gente civile fono fimili a
quegli de' Veneziani, cioè alla Francefe . Il Volgo pe-
rò in gran parte mantiene ancora V ufo Orien-
tale.
La Città ha il proprio Configlio con prerogative di
Nobiltà, e privilegi concettigli, o confermatigli dalla
Repubblica di Venezia.
2. Chrifopoli , o C berfopoliy che lignifica Città d'oro,
era una delle antiche Città dell' ifola fituata in una
lingua di terra di quella Balia verfo la parte che
guarda l'Epiro. Credei! che aveflc 3 miglia di giro,
c fu fabbricata fecondo alcuni antichi Scrittori da
Chcrficratc di Corinto, che ficcome detto abbiamo
conduffe nell' Ifola di Corfù una Colonia de' fuoi Con-
cittadini. Era effa adorna di forti mura, di fontuofi
Templi, e magnifici Palazzi, Fontane, Acquedotti ,
che fi (tendevano per lo tratto di 10 miglia , in ca-
po al quale era la fonte che forruxtiniitrava l'acqua a'
medefimi. Il Mare che la bagnava formava due Por-
ti , entrambi affai capaci, e ficuri , frequentati da'
Greci, e dai Romani. Il migliore però era alla drit-
ta guardato da due Torri, e da una catena , e ere-
defi appunto quello , che da Dione chiamali Porto
Dolce. Oggidì è pieno di (ceche ed abbondante dipe-
fce> e vien detto lago Calichiopnlo . La Città fu di-
ftrut.
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IL REGGIMENTO DI CORFU* . 8(Jj
{trutta dai Goti, c pi cien temente non ne reftano che
le rovine.
; ' 4. La Balia di Jkf chimo
E la più grande di tutte in eftenfione , e compren-
de la parte più meridiona le dell' Ifola . E' fparfa di
molti Villaggi abitati da circa 12000 abitanti. Nel
fuo Territorio vi fono faline abbondamilfimc . Si no-
tino :
1. Potami , grotta Terra fituata nell'ultima eftremi-
tà della Balia verfo la punta di Àlefchimo, fopra un
canale, che la divide in due parti, onde prefe il no-
me Greco di Potamò . Quefta Terra e molto abitata ,
c vi fono ftabilite anche molte civili, c ricche Fami-
glie. Ivi fi trovano abbondanti faline.
2. Gardicbi , anticamente Città Vefcovile , che tut-
tavia mantiene qualche veiligio della fu a antica gran-
dezza . Non lungi da efla vedefi un rapido fiumicello,
le cui acque fervono ad aggirare molte ruote di moli-
ni . E x fituato quefto Luogo vicino al Mare , c poco
difeofto da un Promontorio , che chiamafi Pont* ài
Gardicbi .
Le Jfo/c dipendenti da Corfù
fono
1. Paxòy che è fituata 10 miglia dittante dall' Ifola
di Corfù . Gira a Scirocco in circonferenza poco meno di
a j miglia Italiane, quantunque alcuni Geografi non le
diano più di io miglia di giro . Ha un Porto det-
to di S.Niccolò capaciflìmo, guardato da uno Scoglio
nell'imboccatura. L'Iiòla e mediocremente abitata .
Da Plinio fu detta Ericufa , e vuolfi che fofTe un tem-
po unita con quella di Corfù.
2. Antivaxò , Ifoletta fituata dirimpetto a quella di
Paxò, e fertile divino, ogli, e mandorle, ma fpopo-
lata
1Ó6 LO STATO VENETO DA MARE,
lata, e perciò coltivara da quelli di Paxò . Il canale,
che divide quefte due Ifolette è profondiamo, ma vi
è un orrida fecca nel mezzo. E 1 cofa olTervabile, che
in queft' Ifola non nafcono ferpi , nè animali velenofi,
anzi portatici vi muojono; ficcome ancora non vi al-
lignano erbe venefiche . GF Ilolani di Paxò credono ,
, che quelli di S.Maura Ifola vicina , quando fono morfi
da ferpi, afeendano fu i monti, e rivolti cogli occhi
per lungo tempo fifi verfo Antipaxò rellino guariti
dal veleno . Quella loro credenza però avrebbe bifo-
gno forfè di eiame, onde con efatte esperienze veri*
ficare fe fia quello un error popolare.
3. Fanariy è limata a Ponente di Corfù, lanrana
da Capo Agirà 15 miglia' Italiane . Contiene Campa-
gne fecondilììme con circa 500 abitanti.
4. S. Demetrio, è una piccola Ifoletta , in cui c
pollo il Lazzeretto, ed altre pubbliche cale per ufo
della Città di Corfù . In quella parte di ella, che di-
cefi Paieocaflro forge dal Mare uno Scoglio di faiTo
bianco , che guardato da lontano raflembra una Na-
ve colle vele lpiegate . Favoleggiarono perciò gli antichi
Greci , che la Nave di [Jlifìè ivi lommerfa lìa Hata
dagli Dei convertita in quello Scoglio.
5. Sciwjtta , fintata nel Canale di Corfù, 'gira fei
miglia in circonferenza , e contiene una Chiefa di
Greci .
6. Merlerà, gira in circuito foli 3 miglia, e le fue
campagne fono alai feconde, e dilettevoli. E 1 vicina
a quella di Fa nari .
7. Condì lonifi , c tutta di macigno, ed è vicina a
quella di S. Demetrio. Ivi nafcono folo certe dure
cannucce, che fervivano agli antichi Corcirefi ed altri
Greci per ifcrivcre. Avvi una bella Chiefa dedicata a
Noftra Signora.
8. Serpe, Scoglio nel Canale fra Corfù, e l'Epiro
verfo Canopo. Vi fono iecche coperte all'intorno pe-
ricolofe ai naviganti .
9. S. Vido , o S.Vito , detto dagli antichi Pitia è
/ uno
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IL REGGIMENTO DI CORFU* . 167
uno fcoglietto dirimpetto alla Città di Corfù, ed ab^
bonda di fquifite ulive.
6. 1 Luoghi di Terraferma [oggetti
a Cor/ tt (ono:
1. BHtintrby lat. Butbrotum^ Città antica di cui par-
lano Strabone, e Plinio, ricordata anche da Ovidio,
e da Virgilio nel Terzo Libro dell'Eneide,
. . . . celfam Butbroti afcendimus Urbem
Fu fabbricata da' Greci, e divenuta poi Colonia de'
Romani, fu da etti riftaurata. Fu pur Sede Episcopale
fuffraganea all' Arcivcfcoviie di Lepanto. OracarTatto
diftrutta; fe non che fi trovano ivi delle mine fotto ter-
ra con dei pezzi rotti di Statue , Marmi lavorati ,
Baffi rilievi, Medaglie, e Cammei di qualche pregio •
La Repubblica fece erigere un Forte quadrato al baf-
fo della montagna circondato da muri, con alcune
Torri, e vi tiene un prcfidio fermo di foldati lotto
la direzione d'un Comandante di Milizia regolata ,
col titolo di Governatore al fine di ripulfare le in-
curfioni de' malviventi Turchi confinanti , e cuftodirc
le pianure, e le pcfche che appartengono a* Vene-
ziani .
Il luogo è poco popolato per 1' aria mal fana , a ca-
gione, che il circuito del paefe è tutto paltidofo, e
iempre coperto da acque. La cacciagione per altro è
affai abbondante d' ogni forta di felvaggiume.
2. Psrga, Forte (ituato fopra alcune rupi fui Ca-
nale di Corfù. E x luogo piccolo con due baluardi . Vi
rifiede un Nobile di Corfù , che lo cullodilce , e go-
verna fotto l'ubbidienza della Repubblica, che in tem-
pi di guerra , o di fofpetti di cfla fuol prefidiarlo va-
lidamente .
II. IL
268 LO STATO VENETO DA MARE.
II. IL REGGIMENTO DI S. MAURA.
Paragrafo ì.
DEH* Ifola di S. Maura delineo , e pubblicò una
Carta particolare il P. Coronelli nel Tuo Ifola-
rio , e quefta è Y unica prodotta dai Geografi . Ha il
vantaggio di eflere con precisone delineata, e dipin-
ta colle divifioni dei confini de* varj Diftrctti, in cui
fi divide, e colle ftrade tutte dell' Ifola. Manca però
di graduazione, ed è perciò piuttofto una Carta To-
pografica, o Corografica, che Geografica.
§. 2. Stende!! queir/ Ifola più di 30 miglia Italiane
in lunghezza prefa da Capo Ltzùpigo , fino alla Spiag-
gia 4i S. Maura da Mezzodì a Settentrione. La fua
maggior larghezza non oltrepaiTa le miglia 16 Italia-
ne prendendola da Capo Mutuiti nel Diftretto di Azza-
ni fino allo Stretto di Melalo Nixi , iivquello di Por-
ro. Giace quefV Ifola fra quelle di Corfù , e di Cefa-
lonia , la più vicina di tutte alla Terraferma , edalla
Provincia dell'Epiro. L' Ifola per lo più e montuofa ,
ma contiene anche delle vafte campagne . Non ha
queiì' Ifola Fiume alcuno di rilievo; ha però moltcr
tergenti d'acqua , e piccoli torrenti, e rufcelletti in
gran numero . I fuoi migliori prodotti fono il fale ,
che nelle fue fpiag^e in gran copia fi raccoglie dalle
ampie fue faline. Produce inoltre buone frutta, oglio,
e vino al pari d'ogni altr* Ifola della Grecia . Il fuo
Clima è temperatiflìmo , e fano, ed i fuoi abitanti
amano molto il traffico, e la navigazione.
§. 3. Dagli antichi Greci, fu chiamata queiV Ifola
col nome di Neritis , dal nome della Città di Neri-
to, ch'era una delle fue principali .* indi fu detta Leu-
cade , e Le ne adi a ; nome che ottenne anche dai Lati-
ni. La fua figura fi accolla alla triangolare; e cre-
dei!, che altre volte folTe Penifola unita nel fuo an-
golo
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IL REGGIMENTO Di S. MAURA* lóg
golo Settentrionale alla Terraferma d'Epiro . Fu poi
feparata dai Corinti, che ne tagliarono l'IUmo, che
la univa al Continente, a cui non redo attaccata fe
non con un ponte di Legno . In progreflò di rempo
riempito dalle depofizioni del mare il canale , ch'era
flato fcavato, tornò un altra volta Penifola cogiunta
coli' Epiro da un Mimo, che Plinio chiamò Diorytìos,
e Io deferiffe lungo tre lladj . Ma fcavate'un altra vol-
ta o dalla natura, o dall'arte le fabbie ivi raduna-
te, ritornò Leucadia un' altra volta alla condizione
d' Ubi a , fervendole di comunicazione colia Terrafer-
ma alcuni ponti fondati fopra certe piccole porzioni
dell' antico terreno , che ancora fi mantengono , e
vengono a formare vai/ canali . Acquiftò poi quehV
Ifola in appretto il nome di S. Maura , per cagione
di un Monaftero conChiefa erettavi in onore di que-
lla Santa .
Dopo la decadenza delle Repubbliche Greche, V
Ifola cadde fotto il dominio de' Romani , occupata
con poca fatica da Lucio Quinzio Flaminio , attefo
la fuperiorità delle forze Romane , e la qualità dell'
Ifola non atta a difenderli . Credelì , che prima d' al-
lora forte foggetta queuV Ifola ai Corcirefi . Fu poi
dominata dagl' Imperadori , e per lunghiflimo tempo
reftò collantemente foggetta all'Impeto d'Oriente.
Ebbe col progreflò del tempo i fuoi proprj Principi ,
e trovali memoria precifamentc /ài certo Giovanni Zaf-
fa Orfino, che la poflèdeva nel fecolo XV. Nel J497
dagl'Ifolani ftefli fu data in potere di Legan Bafsà ,
Generale di Sultan Mehemet II. Poco dopo i Vene-
ziani fotto la condotta del loro Generale Benedetto Pe-
farO) la tolfero ai Turchi, ma nel trattato fulTegucn-
te di pace fu dal Governo ceduta nuovamente agli
Ottomani ; giacché l' Ifola era divenuta piena di Giu-
dei di quelle Famiglie, che il Re Ferdinando cacciò
dalle Spagne . Divenne poi T Ifola di S. Maura, un
nido di Corfari infeiliflìmi al Commcrzio d'ogni na-
zione, i quali avendo inventate quelle. barche fottili,
e Icg-
17Ó IO STATO VENETO DA MARE .
e leggere che diconfi Galeotte , tanto veloci al corfò ,
recavano infinito danno colle continue loro prede in
ogni parte. Perciò nell'anno 1684 dal Generale Fra n-
cefeo Morofmi , il Ptloponnefiato , tu fottomefla nuova-
mente per forza d'arme al Dominio Veneto.
Nel 1715 quando la Morea fu invafa dalle Trup-
pe Ottomane, i Veneziani evacuarono anche r Ifola
di S. Maura, fmantellando le fortificazioni della Ca-
pitale di quehY Ifola, e trafportando le munizioni da
guerra a quella di Corfù. L' Ifola pafsò allora in po-
tere dei Turchi ; ma neli' anno fegueme fe ne impa-
dronì di bel nuovo la Repubblica di Venezia , che tut-
tavia la poiìlede.
§. 4. Divideli rifola di S. Maura in Diflretti, o
Pertinenze, che, quantunque di piccola circonferenza,
depriveremo ad uno ad uno, fecondo il metodo no-
fìro. Al governo fecolare fpedifee la Repubblica due
fuoi Patrizj, uno col titolo di Provveditore, I' altro
con quello di Straordinario; ambedue però fubordina-
ti al Provvcditor Generale della Provincia di Leran*
te , che rifiede in Corfù . Gli abitanti di queft' Ifola
fono mtti Greci, e non molto numerofi in confronto
alle altre Ifole del Levante Veneto ; particolarmente
dopo la grave peflilenza , che defolò V Ifola in queftof
fteffo fecolo . Comprende adunque l' Ifola di S. Maura
li feguemi Diflretti.
1. La Pertinenza di jimakicbL
Occupa la parte più Settentrionale dell' Ifola , c la
più vicina alla Terraferma. Vi fi trovano Ialine mol-
to abbondanti . Sono confidcrabili in quella Perti-
nenza .
i. S. Maura Fortezza , o Città capitale dell' Ifola,
ove fanno la loro refidenza i Rapprefentanti Venezia-
ni . E' limata nell'ultima eftremità dell' Ifola fopra
una ftretu lingua di terra, che (tendendoli dalla Per-
ti-
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I
IL REGGIMENTO DI S. MAURA • 2?l
tinenza di Frine fino alla Terraferma d'Epiro, forma
un feno di mare poco profondo , che chiamafi perciò
la Laguna . Le mura della Città fono alte con bali ioni ro-
tondi . Il numero de' fuoi abitanti afeende a circa
6oco perfone . Dalla parte della contigua Terraferma
ha due porti , uno fupeuore formato da una lingua
di l'abbia, chiamato il Porto Demata ; V altro inferior
re , che s' introduce in un gran feno detto la Stagna
grande i QuelV ultimo chiamafi Porto Drapano, e la
iua fituazione è fra una lingua di terra della Pertinen-
za di Cétuna + ed il forte S, Giorgio in Terraferma .
E 1 confiderabile in quella Città 1' Acquedotto di pie-
tra eh* è piantato con uno de* fuoi capi nel Conti-
nente, e con l'altro giunge fino al Borgo Amaxi hi ,
attraveriando il Mare , e dividendo la Laguna dal
grande Stagno con 570 arcate piantate fopra ammattì
di arena. La larghezza di quello Acquedotto è di pie-
di tre, fenz* appoggio , fabbricato all' ufo de' Romani,
con non maggiore differenza della ftrettezza degli ar-
chi a proporzione dell'altezza ; poiché fuori di due
larghe arcate per cui paffano piccole barchette, tutte
l'altre fono molto più angufte, e non danno paflag-
gio nemmeno ad uno di que* piccoli legni , che da'
Greci vengono chiamati Monoxili , per edere d'un fo-
le pezzo di legno . Narrano i Greci , che avendo ShU
fan Bajazet dato 1 00000 Zecchini ad un Artefice per
la fabbrica di quefro Acquedotto, e veduto eflerne fo-
pravvanzati 30000, ordinò , che fofle l'artefice deca-
pitato per non avere confumata tutta l' accennata fom-
ma nel lavoro. La cola però non ha altro fondamen-
to j che la tradizione del volgo.
2. Amaxkhi grotto borgo, lìtuato fopra una lingua
ài terra , che alcun poco s' avanza in mare fra lo
Stagno grande, e la Laguna.
2. La
ZJ1 IO STATO VENETO DA MARE.
t. La Pertinenza di Frine.
E un piccolo Diftretto, che dalla parte di Levan-
te confina con quello di Amaxichi . L'unico luogo di
quefto Diftretto è
Frine , groflò Villaggio Capitale del medefimo.
3. La Pertinenza di Po/pena.
Altro piccoliflimo Diftretto , che ftendefi a Setten-
trione di quello di Amaxichi, a Ponente di quello di
Frine. Si noti
Polpetta , Villaggio capitale del Diftretto .
*
4. La Pertinenza di Catuna.
E' più grande delle tre precedenti , e ftendefi dal-
la parte di Terraferma . E bagnata da un piccolo ru-
fcello , che nafee dai monti detti Pertinenza di Sfa-
ebiotes .
I luoghi che contiene fono
X. Catuna , che dà il nome al Diftretto; ed è un
groflb Villaggio bagnato dal fuddetto rufcello , c fitua-
to poco diftante dalla fpiaggia del mare.
2. Carioti , altro Villaggio grolTo poco Jontano da
Catana .
3. Fortezza Vecchia , luogo prefentemente diftrutto.
Era fituata full a fpiaggia de! grande Stagno.
4. La Torretta , piccola torre fituata in una lin-
gua di terra ftrettiffima , che guarda il Porto di Dra-
pano.
5. La
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IL REGGIMENTO DI S. MAURA . 27 J
j. La Pertinenza di Sfacbiotes.
Comprende un tratto confiderabile di paefe per lo
più montuofo. E' bagnata da molti piccoli torrenti,
il maggiore de' quali dicefi il Vallon di Keruzlca.
Contiene varj Villaggi , fra quali è notabile quel-
lo di
SfAcht9tesi Luogo capitale della Pertinenza , * cui
ik ìl nome . ' ,
6. La Pertinenza di Pigadifagni .
E' un piccoliflimo Diftretro a Mezzogiorno di
quello di Sfachiotes . V unico luogo , che contie-
ne è
Pigadifagni, groflò Villaggio poco lontano a Mez-
zogiorno di Sfacbiotes.
• •
7. La Pertinenza di Caria.
* E molto più ampia delle altre, c flendefi dal Ma*
re fino ai confini della Pertinenza di Allcjfanadro . Com-
prende alquanti Cafaii , e buoni tratti di campagna
fruttifera . Ha un porto fui mare verfo Ponente chia-
mato Porto Angius . Il luogo di
Caria , occupa il centro della Pertinenza . Avvi an-
che un vafto tratto di paefe detto la Campagna di
Caria , ove fi trovano due o tre Chicfe di Gre-
cu
Italia . S 8. La
274 W> STATO VENETO DA MARE .
8. £a Pertinenza dì Alleffanadró .
E una delle più vafle deirifola * Confina a Set*
tentrione con quella di Sfachiotes, ed a Ponente con
quella di Caria. Si notino in effa
1. MUjfanadro, Luogo capitale di tutto il Diftretto
fnuato nell' eftremttà Occidentale della Pertinenza v er-
to i confini di quella di Caria.
2. Colìvata i Villaggio poco lontano a Levante di
Alleflanadro .
3. , piccola Ifoletta , o Scoglio dipenden-
te da quella Pertinenza . Contiene una Chiefctta di
Greci .
4. CtUafi, e Mazuri, altri due fcoglì difabitati ap-
partenenti a qucfto Diftretto. Giacciono all'imbocca*
tura di uno Stagno profondo, eh* è un Porto capace
di Navi e Galere.
9. La Pertinenza di Vàj cbieri .
StendeG a Mezzodì della Pertinenza di Alleflanadro «
E' bagnata da un piccolo torrente detto Vaegni , che
sbocca nello Stagno. Si noti:
Vafcbitri) Villaggio groflò fituato nella parte più
Occidentale della Pertinenza.
io. La Pertinenza di Platis Tema.
Abbraccia un piccolo Diftretto , che refta a Set-
tentrione di quello di Vafchieri . Confina con quel-
la di Caria , e di Alleflanadro • E' bagnata da un
fiumicelio detto Afprù Fatami , e contiene foltanto *
P/<f-
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IL REGGIMENTO Òr i MAORA . ÌJ$
Platis Toma, Villaggio capitale del Diftretto, poco
lontani da Aljeffanadro .
ìì. La Pertinenti di Englovis.
Òccupa il centro dell' Itola * ed abbraccia tiri paele
frer lo più montuofo ; ìli effa trovanfi i monti, che
dal fuo nóme fono detti Monti di Englovis ; a pie
dei quali fi (tende uno fpaziofo tratto di campagna
detto Calo Campo * ò fia Bel Campo. Si trovano parf>
tnente in tjuefta Pertinenza dei pozzi d' acqua dolce j
ed è bagnata da un piccolo torrente detto Sfili*.
Si noti
Englovis, terra capitale del Diftretto j poche mi-
glia dittante da Vàfchieri. Avvi anche una campagna }
thè porta il nome dì Garòpd d* Englovis.
*
ii. Là Pertinenza di Condriada.
È pofta dalia parte Occidentale , confinata fra i
inonti di Ùt amigli ani , e la Pertinènza di quefto no~
rne $ e fra quelle di Englovis , di Caria j di Drimoni ,
e di Calamici . Contiene i foli luoghi di S. Niccolò i
di S. Giorgio, e di
Condriada , che dà il nome al Diftretto , luogo pé-
ro di poco conto;
i$. La Pertinenza di Calamici t
Stendefi lungo la fpiaggia del mare , e dal Porto
Angias, fino ai monti Diarriiagliani . Confina colle Per-
tinenze di Condriada , é Drimoni . L' unico luogo ,
che contiene è duello di
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276 LO STATO VENETO DA MARE.
r CaUmici Villaggio, che dà il nome al fuo Diftret-
to, fituato in poca diftanza dal mare.
14. La Pertinenza di Drimonì.
Si (tende a Levante di quella di Calamici . Con-
fina con quelle di Condriada, Caria, e Pigadifagani .
.Ha un piccolo torrente detto Miriari , che sboc-
ca nel Porto Àngius . 11 luogo principale del Di-
ftretto è
Drimoni, poco dittante da Porto Angius, e dalla
Terra di Pigadifagni . • . ,
ij. La Pertinenza di Di ami agli ani .
Confina con quelle di Eng'ovis a Levante, di Ru-
pachia , e di Cornilo a Ponente , di Condriada a
Settentrione, e di Sciuro a Mezzodì . Contiene mol-
ti piccoli Cafali fparfi qua e là pel Diftretto , che
chiamanfi Mtfinato , S. Giovanni, S. Giorgio, S. À/V-
colb, Chimozata, $. Todaro , & Vafili , Manafi, Agri-
lides Nicoli. ì
16. La Pertinenza di Comi/o.
- m
Stcndefi a Ponente di quella di Diamiagliani fulla
fpiaggia del mare. Contiene i Cafali di Palìoclifi ,
dr Zamanata, S. Giovanni, e S. Marina. Avvi anche
il luogo di
Comilio , che dà il nome al Diftretto . E' fitua-
to nella parte del Diftretto medefimo più lontana
dal mare.
17. La
t
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IL REGGIMENTO DI S. MAURA. 277
17. Lei Pertinenza di Dragano.
E inferiore a quella di Cornilo, e fi eftendedal pic-
colo torrente Climatri , fino a quello di Medagafo .
Dalla parte Occidentale ? è bagnata dal mare . Con-
fina a Mezzodì con quella di Azzani , a Levante
con quella di Rupachia , e a Settentrione con quel-
la di Cornilo. Si notino:
1. Dragano , luogo capitale del Diftretto, a cui dà
il nome, è limato nel mezzo della Pertinenza ; ma po-
co lontano dal mare.
2. Sejflbla, Scoglio poche miglia dittante in mare,
che è pieno di forci. x
18. La Pertinenza di jiigani .
E x uno de* più confiderabili Diftretti dell' Ifola , e
ne occupa la parte più Meridionale verlo Ponente.
E' bagnata da molti piccoli torrenti , che nafeono
dai Monti detti di Azzani, e dopo breve corfo fi per-
dono in mare. Contiene molti piccoli Cafali, e con-
fina a Levante colla Pertinenza di S. Pietro , e a
Settentrione con quelle di Dragano, e di Rupachia *
Si notino:
1. Azzani , Terra groffa capitale del Diftretto , fitua-
ta a pie de* monti , e bagnata dal piccolo torrente
Zoccagni .
2. €ao Ducato anticamente Promontorium Leucatcs .
E' offervabile in quefta parte il monte Leucata , ove
anticamente efifteva un' famofo Tempio d' Apollo . Vi-
cino al medefimo era un alta rupe che molto s'incur-
vava verfo il mare , dalla quale folevano pracipitarfi
fra gli antichi Greci coloro, che delldcravano di gua-
rire dalla padlone amorofa, e perciò quella rupe pre-
fe il nome di Salto degli amanti . Difcordano gli Scrit-
S Z tori
Ì78 IO 5TATO VENETO DA MARB .
fori Greci, e Latini neh" affegnare il primo pazzo crjd
faceffe un tale fperimemo; ma convien credere chefof-
fero ben pochi i tuoi imitatori , mentre i Leucadi
( abitanti dell' Ifola ) per non perdere l' antico facro e
barbaro coltume, obbligavano ogni anno un reo di mor-
te a fare da '-la cjma dell' altillimo fcoglio quefto falto
mortale.' Gii attaccavano però varie piume grandi , C
molti uccelli vivi al corpo, che fvolazzandq Io foften-
talTero, per fargli fare un volo in vece di un falto *
Tenevano altresì barche e gente apparecchiata per pren-
derlo tofto che folte caduto in mare, e gli davano pc*
feia , fe fopravviyeva , la fua liberta ; ma fpeno acca-
deva , che molti faltando reftavano morti . Non fu la
filofofia de' Greci, ma il Vangelo, che diftruffe i cq-
ftumi barbari e irragionevoli.
Qucfto Cao Ducato, o Promontorio di Leticate era
molto temuto dai Naviganti antichi , c di lui fcriffq
Virgilio:
JM&Jtf, $f Leucat* nimbofs cacamin* Montis,
£t formiàttHS kauùs aperitar Apollo .
Pi quello Promontorio tanto pericolofo agli anti-
chi Piloti fece menzione anche Cicerone nelle lue Epi-
fille. E< afferabile "lo. feiocco (acrincio , che facevano
i Gentili fu quefto Promontorio nc\ Tempio d'Apollo,
i quali {acrificavano. un Bue per vedere, fele mofchc
ne fucchiavajQo il lingue, c ne reftavano fazie e con-
teme»
19. L*
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4
a, REGGIMENTO ©I S. MAURA . 279
19. La Pertinenza di S. Pietro*
<
Confina a Ponente con: quella di Àzzani , a Le-
vante con quelle di Condarcna, Sauro, e Rupachia,
colla quale confina anche a Settentrione . II paefè ,
che abbraccia è per lo più tutto momuofo, ed ifuoi
monti che chiarrianfi, dal nome del Dtftretto, i mon-
ti di S. Pietra y dividono 4 nella Pertinenza da quella
di Azzani . Ha un Porto dalla parte di Mezzodi detta
Parta Valichi , o Figw . Si noti ;
& Pietro, graffo Villaggio , che dà il nome al
ftretto, e eh; è fituato neU'eftremità Settentrionale del
medefimo ,
xo. La Pertinenza di B^ujtacbia •
Refta rinchiufa fra quelle di S, Pietro , di Sciuro,
dì Diami agliani , di Cornilo, e di Dragano . Viene
bagnata dal torrente Gramad* , * contiene il fola luo-
go di
Rupa</jia y Villaggio fituato nel centro della Perti-
nenza , a cui dà il nome > fui torrente furrife-
rito,
zi. La Pertinenza di Se Ha.
>
E' bagnata da alcuni piccoli torrenti detti Scombro y
Stemm , Caca, e Giferi . Confina verfo Ponente colla
Pertinenza di Diami agi iani , a Mezzodì con quella di
Sciuro, a Levante con quella di Alatro , ed a Set-
tentrione con quella di Englovis. L'unico luogo che
comprende è quello di
S 4 Srìia %
1
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iSo LO STATO VENETO DA MARE .
Setta , groffo Villaggio fui piccolo torrente Scarna-
re , da cui deriva il nome al Diftrctto.
H. La Pertinenza di jilatro .
Reda nella parte Orientale dell' Ifola verfo lo Sta-
gno. E' bagnata da uno de' più confiderabili torrenti
dell' Ifola detto Spilio , che sbocca nello Stagno fud-
detto. Confina con quella di Selia a Ponente, di Sau-
ro, e Sfterno a Mezzodì, di Catocori a Levante , e
di Gnocor; a Settentrione . Non contiene fe non
AUfro , Villaggio che dà il nome al fuo Diftretto,
e fìtuato nel luogo, ove trac la fua origine il torren-
te Spilio.
zi. La Pertinenza di Gnocor i.
E 1 di piccola circonferenza riftretta a Settentrione
da quella di Vafchieri , di Euglois a Ponente , di Ala-
tro a Mezzodì , c dallo Stagno a Levante . Ha un
torrente chiamato Acuii Limba> che unito a quello
dì Spilio mette foce nello Stagno.
Gnocori è il Villaggio unico, da cui prende il no-
me il Diftrctto, al quale giace nel centro..
14. La Pertinenza di Catocori.
Stendefi per la maggior parte fopra una lingua di
terra , che forma il Seno di mare detto lo Sfagno
capace di Navi, e Galere.
Catocori è l'unico Villaggio che contiene.
25. la
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IL REGGIMENTO DI S. MAURA . 281
1 $. La Pertinenza di S fremo .
E v rmferrata da quella di Àlatro a Settentrione, di
Catocori , e di Porro a Levante , di Marandocori a
Mezzodì , e di Vomica a Ponente .
Sfarne , Villaggio che dà il nome al fuo Distret-
to, e che giace nel mezzo di erto.
-
16. La Pertinenza di Porro.
E il Diflretto più Orientale verfo Mezzodì dell'Ito-
la, e confina con quelli di Catocori, Sfterno, e Ma-
randocori . Ha un Porto detto Porto Porro . Si no-
tino :
J. Porro , Villaggio che dà il nome alla Pertinen-
za , fituàto in poca didanza dal fuo Porto .
2. Megalo Mixi , Scoglio fpettantc a quefta Perti-
nenza . E 1 di forma bislunga , e poco dittante dalle
fpiagge dell' Ifola ; coficchè forma un canale detto lo
Stretto di Megalo Ni si.
2,7. La Pertinenza di Fornica .
<~ »
Stendefi fra quelle di Sfterno , Alatro , Sciuro , e
Marandocori. Il Luogo più oflcrvabile è
Vomica , Villaggio, da cui prende nome il Diflret-
to , e giace nell' eftremità Settentrionale del mede-
fimo.
28. La
2$Z LO STATO VENETO DA MARE -
**, Ia Pertinwzji di Sàuro*
E v bagnata da un torrente detto Sera* che le (borre?
*el mezzo , e la divide in due parti . Confina eoa
quelle di Sclia , Rupachia > S. Pietro „ Condarena, m
Maraiidocori > Vomica, c Anatro.
Satire y Villaggio grotto » che dà il nome al Diftreth
io , e fituato nell* eftremità Settentrionale del medefis
mo, vicino alle forgemi del torrente. Sera*
i9> Ld Pertinenza di Condanna*
Nella Tua parte Occidentale è bagnata dal mare dal
Porto Vafilkù fino al Cape Traccia . Retta rinferrata
fra quelle di Marandocori x di Sàura x c & Pietro ^
I fuoi Villaggi fono
k Condarena , che dà il nome al Diftretto^ e Pd~>
Uofòrno vcrio i confini del medefimo..
30. La Pmintnig di Marandocori.
E* una delle maggior? dell' Ifola ; e comprende i
Porti Amiifo., Mifo Galìa nella faa parte Occidentale %
c quello di Sivota nell'Orientale . Ha varj Capi con-
fiderabili, cioè quelli di Uzùpige il più meridionale di*
tutti quelli dell' Itola x Capa Caflri y e Capo, Tra-*
chilo .
Mandrotori y Villaggio da cui deriva il nome al Di-
ftretto, giace nel mezzo del medefimo^
3^ La
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a REGGIMENTO VI $, MAURA, .$83
31. Ln Tcrtinen\4 di Euiero ,
A Mezzodì è bagnata da) Marc, e nel rimanente
è circondata dalla Pertinenza di Marandocori.Compren-»
de un pacfe tutto montuofo, ed i fìioi monti porta-
no il nome mcdefimo di Euiero . Ha un Porto detto
Porto Scbidi* ed un Capo chiamato Arguiomafa*
Euiero , che da il nome al Diltretto , e Villaggio
poco diflantc da Marandocori,
III. L'ISOLA DI CEFALONIA.
Paragrafo I,
* • 1 •
' • a *
DI queft'Ifola pubblicò una Carta, particolare il P.'
Coronelli nel iuo Ifolario, la quale potrebbe ef-
fcre molto migliore . Difide quello Autore 1' Jfola di
Ccfalonia in 7 Pertinenze, non già ne] Difegno della
medefima , che non ha nell'una divifione di confini ,
ma nella, detenzione, ch'egli ne fa in parole: ma per
autentiche teftimonianze rilevafi cflerc quelV Ifol* di-
vifa in 10 e non in 7 Pertinenze. Non avendo però
documenti certi per individuare con precisone i con-
fini di ciafcheduna , tralasceremo di defcriverle ad una
ad una , come abbiam fatto in quella di S. Maura .
§. a. Gira quelV Ifoìa in circonferenza circa ìjo
miglia . La fua lunghezza oltrepafla le cinquanta , e
circa trenta ne ha di larghezza. li fuo terreno è per
lo più man molo, ma fertile dappertutto . I fuoi mi-
gliori prodotti fono quelle uve con piccolifiimi granel-
li, le quali poi feccate hanno il nome di uve patte ,
e d2gl* Inglefì fono dette Corintie , perciocché le
pri£ne piantagioni furono trafportate da Corinto. Si
com-
\
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284 LO STATO VENETO DA MARE .
computa, che ogni anno da quell'Itola fi raccolgano,
400000 Migliaia di uve pafìc , 80000 Botti di vino ,
e 20000 d'oglio; ma di biade non arriva a produrne
50000 ftaia all'anno. Produce altresì queft' I fola mie-
le ottimo, cotone, agrumi eccellenti , ed ogni altra
qualità di frutta . Nelle lue valli abbondano pafeoìi
perfetti, mentre V erba comune di quelli è lafalvia,
il rofmarino ed altre erbe odorofe , per cui il latte ,
il butirro, ed il cacio (del quale ogni anno fe ne fan-
no neU'Kòla circa centocinquantamila libbre) riefeono
fopra tutti gli altri fqutfitt. 11 Clima dell* Ifola è tem-
pcratiflìmo . Nella State fono affai rare le piogge ; c
le rugiade, che potrebbero fupplire alla mancanza di
quelle , non vi cadono che nel mefe di Giugno . Nel
Verno licito frequenti fono i fulmini , e le faette , ed
in ogni ftagione fi fanno fentire i Terremoti ; e per-
ciò le muraglie delle cafe fono fatte di ftraordinaria
grolfczza . 11 frumento fi femina pure nel Verno , e fi
miete nel mefe di Giugno . Le viti fi potano quattro
volte all'anno, e gli alberi fruttiferi germogliano per
10 più d'Aprile , e di Novembre ; ma gli autunnali
riefeono più badi . In quefla Cagione fono comuni i
narcifi, e giacinti, come nell* inverno fono ordinarie
le rofe^ ed i garofani ; perchè come nella State i ven-
ti Auftrali recano tanto eccellivi calori , che fareb-
bero pelliferi fe i Maeilrali non li mitigalTero , cosi
continuando i medefimi venti anche nel Verno, tengo-
no l'aria tanto temperata, che raflembra una prima-
vera continua. Perciò gli Agrumi fenza edere coltivati,
nelle aperte campagne producono frutta odorifere di
imifurata grandezza, e foaviftimo gufto.
§. 3. In tutta rifola fi contano una Città c 202
Villaggi , fra' quali alcuni Cartelli , e Terre grotte .
11 numero de' fuoi abitanti afeende a poco più di
40000. Nello fpirituale V Ilola è governata dal pro-
prio Vefcovo rifpetto ai Latini , ma i Greci hanno
il loro Superiore Ecclcfiaftico , che viene eletto dal
■
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. L' ISOLA DI CEFALONIA. 2S5
Reggimento Veneziano dell' IloJa . Quelìo Vefcovado
fu inlìituito nel leccio XII. ad Hianza del Marchefe
Ricciardo de Tocbis Principe d'Acaja, e di queft' liola
ancora, il quale aflfegnò al Vefcovado quantità di ren-
dite tanto in queft' Ifola, quanto in quella delZante.
A quefta Cattedra Vcfcovile in appretto fu perpetua-
mente aggiunta anche quella del Zante fuddetto , do-
ve oggidi fanno i Vefcovi la loro (labile refi-
denza .
La Reggenza fecolare dell' Ifola è comporta di tre
Patrizj Veneziani, un Provveditore, e due Configlieri,
i quali uniti formano il Reggimento con giuriidiziott
civile, e criminale, fubordinata però al Generalato del
Levante, e quefto al Foro della Capitale . Un' altro
Patrizio però dalla Repubblica vien desinato alla cu-
lt odi a di Affo Fortezza dell' Ifola, come vedremo ap-
pretto . Cefalonia ha il fuo Configlio Ifolano , che un
tempo ebbe le medefime prerogative e nobiltà di qucl-
Jo di Corfù; ma la poco dolce indole di quella po-
polazione, ove non sì facilmente fi eiìinguono le ini-
micizie , che facilmente anzi s' accendono , ha prodotte fa-
zioni , e partiti anche tra' popolari così valide , che
poteron ridurre quel Configlio ad un mifcuglio , che
lo pone in qualità diverfa da quello dei Corcirefi .
§. 4. I primi abitatori di queft' Ifola fi Suppongono
i Lelegi , o Jonj, che vi fi trasferirono fotto la con-
dotta di Cefalo di Anfitrione Principe di Tebe nella
Beozia. Il fuo governo dappoi , come tutti gli altri
della Grecia, fi cangiò in Repubblica; che pofeia diven-
tò fuddita della Romana, indi degl'I mperadori di que-
fta nazione. Dopo l'Impero di Teòdofio , che reflò
divifo fra Arcadio, ed Onorio fuoi figliuoli , l' Ifola
di Cefalonia fu unita all'Impero Orientale , fotto cut
flette fino all'anno 1125 , in cui per la decadenza
delle forze Greche ebbe i fuoi Signori particolari col
titolo di Conti dell' Imperiale. Famiglia Lafcarl . Va-
riano gli Autori intorno al tempo , in cui palsò V
Ifola
%i6 LO STATÒ VENETO DÀ MARE •
Ifola fotto il Dominio Veneto . Egli è certo però ,
che nel 1499 i Veneziani pct forra d'arme le ne im-
padronirono Torto la condotta del loro Generale Be-
nedetto Pefaro; e febberie nel i^jt per due volte fià
ilata invafa dagli Ottomani , non per queftò ùfei più 1
di rriano alla Repùbblica, che tuttavia ne in poflèflb;
Ebbe queft' Ifola anticamente varj homi. Fu chiamata
Sante % Melina > e Cephalenià $ e contavafi fra lé
principali del mar Jonio. La fu a figura fi accoda al-
la triangolate in qualche maniera , ed il fuo angolo*
più acuto verfo «Tramontana chiamati Capo Guiscar-
do j o altramente Capo Capra $ dal quale fino a Val
d' Alexandria, eh* è un feno verfo la metà dell 1 Ifola ,*
Ioli' Moietta Teacbiy fi forma quel canale, che dicefi
Canal Guifcardó , che nella fua minore eftenfione h*
tre miglia di larghezza, e nella maggiore cinque, aven-
done di lunghezza venti incirca . L' altro angolo di
queuY Ifola, colla punta Scbinari di quella del Zante,
viene a formare il Canale detto propriamente Canal
del Zanté terribile per le frequenti burrafchc ; Ha pu-
re molti fiti opportuni nella fua fpiaggia per dar fon-
do j cioè Vii di Gai fcardo i Val d' Affi , Val d* Ale fan*
dria> e Porto Argofloli , tutti capaci d'ogni più grolfà
armata . I luoghi più o(fcrvabili dell' Ifola* fono :
1. Cef aionia ^ Città antica capitale dell' Ifola, e re-
fidenza del Reggimento Veneziano . La Città è fra
terra circa 4 miglia , e m^lto popolata , ripiena di
gente, nobile , civile, e ricca < Ha un Gattello pofto 1
fopra d'un morite, ma non fi può dire realmente for-
te , mancando di fianchi , ed efTendo riftretfo nella
circonferenza di circa mezzo miglio.
2. Affo i o Naffoy Fortezza polla fopra una riftretta
lingua di terra , che la rende qua fi penifola e guar-
da un ampio feno' formato dalle fpiagge dell' Ifola
ftelTa . Fu quefta fabbricata nel i 595 non tanto per
difendere quelle fpiagge, quanto per ricovero de' con-
tadini nelle occafioni che poteflcro accadere di inarchi
fubi*
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I
L'ISOLA t>l CEF ALONI A h 7.%J
fubitaneì fatti dai Cor fari . E 1 fituata fopra un altitC-
ma eminenza da o^ni parte feofeefa* e poco meno che
inacceflìbile anche a chi ci va a piedi- Le fue fortifi-
cazioni Torio accomodate alla fua fnuazione, e perciò
tutte ineguali > ed irregolari . L'Iftmo „ che l'unifct
all'lfola, non ha più di 20 piedi di larghezza 3 onde
fu altre volte progettato di fepararla intieramente con
un canale fcaVato a giuda profondità * Ha un Porto
angufto, e poco profondo, interrotto in molte parti
da fallì , e labbia , che colle piogge difeendono da' vi-
cini monti. Nella Fortezza vi fono abbondanti provi-
gioni da guerra, e da bocca ; ed un Patrizio Veneto
vi tiene l'ordinaria fua refidenza . Il Configlio deli*
li ola elegge un fuo Cittadino col titolo di Capitano,
e Governatore della Fortezza (letta > approvato però
dal Rapprefentaute Veneziano di Cefalonia. Qiiefìì ogni
anno la vìfita, e fommariamente vi decide le civili contefe.
3. Argofloli , Terra grotta Con Un Porto molto àm-
pio. Anticamente ivi fu Cràne una delle 4 Città an-
tiche dell' Ifola. in un luogo oggi detto Cutego fi ve-
dono ancora le veftigia di alcune grandi Volte in ca-
po del Porto d* Argoftolì, che fervivanoper Alienale*
4. Politi fu un altra famofa Città dell' Ifola, detta
anche Palèocafiro , e da Paufania Dulicbio , limata fo-
pra un colle , che guardava il canale > lontano dalla
foce del Porto d'Argon 1 oli un miglio » Il fuo Terri-
torio oggidì è chiamato Pale cebi , che produce i più
fquifui Mofcati dell'Itola. I fuoi Cittadini furono quel*
li, che fabbricarono il famofo Teatro in Elide per i
Giuochi Olimpici, e che mandarono in ajuto de' Corinti
per l'imprela diDurazzo {Epìdamnus) 4 navi armate.
5. Samos ^ Città cofpicua a* tempi de' Tro-
iani, la qa- le a' rem pi di Strabene era già dift rutta •
Fu quella quella Città tanto coraggiofa ed armigera ,
che ributtò il Confole Flaminio Romano per foftenere
la propria antichiflima libertà . Non fi hanno docu-
menti certi per atfegnare il fito precifo ove giacefle .
6. Coorti
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iSS LO STATO VENETO DA MARJÌ,
6. Coarti, era la quarta Città antica dell' Ifola, fi tua -
ta precifamente verfo il Capo Scala , tre miglia lon-
tana dal mare.
7. Lìxhtì, è una Terra grotta fi mata nella parte in-
* feriore del Porto d' Argoftoli .
3. Teaccbiy Ifola dipendente da quella dì Cd aionia,
a cui fta dirimpetto , detta anche Cefalonia piccola .
Gira in circuito circa 5®. miglia , e contiene alquanti
Villaggi popolati da circa 3000 abitanti, che fono un
mifcuglio di quelli delle vicine I fole di Corfù, eZan-
te. I Villaggi principali fono Annoi, Oxoi , e V alt hi .
QiierV ultimo ha un Porto molto ampio, e comodiiTi-
mo per qualunque forra di Vafcelli . Ve ne fono poi
alcuni altri minori detti di Gidadi , e Saraccbinicchio .
L' Ifola è governata da un Capitano eletto dal Con-
llglio cìi Ccfalonia, approvato però dal Rapprefenran^
te, che ogni anno vi fi porta a decidere economica-
mente le controverfie civili degli abitanti . La Lingua,
e la'„l\eligione di quefti Ilolani è la Greca OrtodofTa,
ma vi fi parla anche l' Italiano . Le donne fono bel-
le , e fpiritofe , e gli uomini armigeri ed amanti del
tnìfHco, c della navigazione . Credono alcuni , che
quel!' Hòla fia l'antica Itaca patria del famofo UlifTe.
in ciò concordano Strabone , e Plinio, e la moderna
cofta'ntc tradizione degli abitanti tutti della Grecia vi-
cina . Taluno però fra' moderni lo nega, credendo ,
che Teacchi fia l'antica Polii , o Dulichio già nomi-
nata , e che l'antica Itaca fia lo Scoglio Itaco, otto
miglia dittante. Sembra a dir vero che Y autorità de-
gli antichi abbia ad avere maggior pefo . Antica-
mente credefi , che V Ifola avelie due Città . I Greci
moderni la chiamano TbiacbiX, i Turchi Fiacbi , e gj* j
Italiani Val di Compagno , o di Compare .
IV. L' ISO-
!
!
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IV. L' ISOLA DEL ZANTE.
Paragrafo I.
DEH' Ifola del Zantc non fo che fia fiata pubbli-
cata alcuna Carta geografica particolare ; nem-
meno dal P. Corontlli nel fuo Ifolar/o , quando in sal-
ire fue opere non l'avelie inferita contro l'ordine da
lui tenuto.
§. i. Il Zante è un Ifola di figura quafi triangola-
re nel Marc di Morea, dal cui Capo Tornefe non c
lontana che 18 miglia , e in altra parte fole 16 mi-
glia dal lato delle Curzolari . La fua maggior cften-
fione in lunghezza è di miglia 24 , e 19 nella iua maggior
larghezza . Tutta la fua circonferenza arriva a circa
60 miglia. Il terreno in parte è piano, ed in parte
morir nolo. Il fuo clima è limile a quello di Ce fa Io-
ni a , da cui non è dittante più di 22 miglia. I fuoi
prodotti fono parimente limili a quelli dell' Ifola fud-
detta, cioè uve pane , agrumi, olio, vino, formag-
gio, frutta d'ogni qualità; al che fi aggiunge qual-
che quantità di fale, che vi fi raccoglie nelle fue fa-
line. La raccolta ordinaria delle biade afeende a cir-
ca 30000 Maia, quella delle uve patte a 20000 Mi-
gliaia, dei vino a 10000 botti , dell' oglio a 2000
botti. In tutta l' Ifola non fi trova fe non un picco»
lo fiume detto Carnièra, il quale avendo tanto breve
corfo , e mefcolandofi col Mare in fito piano ha le
acque faimaftre. Vi è però una forgenre d'acqua dol-
ce fotto il Cartello poco dittante dal Mare ; ed in
ogni tempo così abbondante, che i Navigli tutti che
navigano per Levante a Cottanrinopoli , ed Alexan-
dria, sì nell'andare, come nel ritornare, non lafcia-
no di prov veder fene .
§.3. Neil' Ifola del Zante contanfi una Città , e
ùj Luoghi abitati, ottìa Villaggi, e Terre, con una
popolazione di circa 30000 abitanti. Qiteftt fono p:r
Italia .
T
)
lOO LO STATO VENETO DA MARE.
la maggior parte Greci , che nello fpirhuale fono go*
vernati dal proprio Protopapà , o Arciprete fubordina-
to però al Vclcovo Latino, che reggendo anche Tifo-
la di Cefalonia , rifiedc , come fi è accennato , in
quella del Zante . Il Protopapà di qucfti Greci non
ha alcuna rendita ftabile ; ma tanto ricava dalle of-
ferte de' fuoi Greci Ifolani , che le fue entrate egua-
gliano quafi quelle del Vefcovo Latino, che in altri
tempi accendevano a 6000 Scudi . Anticamente queft'
Ifola era foggetta nello fpirhuale ai Patriarchi di
Coftantinopoli; ma poi ritornò alla Chiefa Romana;
e fu unita al Vcfcovado di Cefalonia , che venne di-
chiarato fuffraganeo alT Arcivefcovado di Corfù . Le
Chiefc dc'Greci in tutta 1' Ifola afecndono a 44 tut-
te di un folo Altare, e Tribuna rivolta all'Oriente ;
ornati con pitture parimente Greche . L' Altare è di
pietra chiufo con cancelli, non potendovi entrare nè
Laici , nè Donne . Quando muore il Protopapà il
Conlìglio dell' Ifola ri elegge un altro , fempre però
fra i Monaci Greci di S. Bafilio. Quella Regola Ec-
clefiaftica di S. Bafilio fìorifce nelle Ifole Greche del
Levante, {penalmente però nelle Strofadi , ov' è il
principal Monaftero di quella Religione , che gode
molte entrate nclT Ifola di Cefalonia , ed in quella
del Zante . I Monaci Bafiliani fono lontani dal
conforzio de* Laici, fi attengono dalla carne tutto il
tempo dell'anno, difpenfandofi folo in caio d'infermi-
tà , e tre giorni della Settimana non fi cibano che di
pane, frutta, ed erbe. Fanno però anche tutti gli altri
Greci molte Quarefìme , e digiuni ; coficchè generalmen-
te non fi cibano di carne le non 130 giorni dell'an-
no. I Monaftcrj di Monache lòno tutti di Rito Gre-
co; e fe vi fotte qualche Latina che velette entrarvi,
conviene , che prefetti il Rito mcdefimo . Di Rito La-
tino in tutta l'ifola vi fono due foli Conventi di
Regolari .
Soggiace anche queft' Ifola frequentemente a Terre-
moti, a' quali, ciancio -fono vicini a falli lem ire , pre-
cede
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1/ ISOLA DEL ZANTE. 101
cede nell'aria un impeiuofiffiino vento; ond'è che
lidi' Ilbla non s'innalzano fabbriche di gran rilievo ,
e per lo più le abitazioni degl' Ifolani fono fatte di legno .
§. 4. Queft' Ifola da Livio , e Strabene fu chiama-
ta Zzcyntbus , Plinio la ditte Hyria, Qrofìo Caffiopea ,
Sììio Dulicbio , ed il Magi ni Tirrea . Non abbiamo Sto-
rico particolare di queuV Ifola ; onde oflerveremo fol-
tanto ch'era anch' efla una porzione dell'Impero Gre-
co di Costantinopoli , e quando fu conqtiiftato quello
dai Veneziani , ^ Francefi collegati reltò comnrefa
nella porzione, che toccò ai Veneziani nel partimcnto .
Nelle vicende , che liiccedettero foggiacquc-queuVIfo-
la al governo de* Regoli , o Defpoti della Morea ,
nò venne in potere della Repubblica , che circa la
metà del Secolo XIV* Nelle rivoluzioni dell' Arcipela-
go fulcitate dopo la metà di quei Secolo dai Geno-
vefi, e Napoletani probabilmente l' Ifola del Zante fu
fmembrata dal Dominio Veneto , fotto il cui potere
non ritornò che nel Secolo XV. Nel I4S7 certamen-
te la Repubblica cominciò a fpedirvi i fuoi Patrizi col
titolo di Provveditori . Il Reggimento prefente deli'
Ifola però è comporto di 3 Patrizi uno col titolo di
Provveditore, e due con quello di Gonfiglieli. ■
Tutta l'Ifola fi divide in tre parti , cioè in Monta-
gna , Piedemonte , e Pianura* La montagna principia
dalla parte Orientale , e ftendefi verfo Mezzodì , e
Ponente. Nel mezzo ha una bellifìtma pianura detta
Neruliy che i Veneziani hanno difleccato, mentre dai
Greci lafciavafi coperta dalle acque, che l'inondava-
no ne' tempi d'Inverno colle copiofe piogge. Quefto
tratto di paefe è lungo 10 miglia, e largo otto.
Il Piedemonte fi eftende fopra le colline, e a piedi
delle medefimei ed è la parte più fruttifera dell' Ifo-
la . Si notino :
i. Zante, Città capitale dell' Ifola , da cui riceve
il nome, relìdenza del Reggimento, e Sede del Ve-
scovado, ftendefi in lunghezza circa 2 miglia, ed uno
in larghezza . E* iìtuata a pie del Monte in riva al
T 2 ma-
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202 IO SJATO VENETO DA MARE.
mare; ed ha un Cartello aliai grande, e forte che
dalla parte di Greco s' innalza fopra la maggior emi-
nenza del Monte, c domina tutta rifola/, non me-
no che la Città, la quale non ha verun' altra forti-
ficazione. Ha un Porto ficuro, e non molto comodo,
formato da uno Scoglio detto di S.Niccolò. La Cit-
tà è molto abitata , ricca , e mercatile . Efla ha il
fuo proprio Configlio , colle ftefle regole , e prero-
gative di quello di Gei a Ionia . Ivi efifte la Camera
Fifcale di tutta rifola, che rende ogni anno alla
Repubblica circa 50000 Zecchini. Nella Città* fi con-
tano J5 Chiefe di Greci, e 3 Conventi di Regolari
Latini. Vi fi trovano anche circa 1000 Ebrei , che
vi hanno le loro Sinagoghe , ed attendono al traffi-
co, con cui fpeflo arricchifeono .
2. Cbieri^ Terra fìtuata full' alto d'una Montagna
vicino al Marc, jn vicinanza del quale da alcuni luo-
ghi efee la pece nera , di cui dicefi eflTervi flato
altre volte un intero lago in que' contorni . Ha inol-
tre un Porto molto comodo, coperto dal fecondo Sco-
glio di Maratoniflì) in cui fi trova un Mona fiero det-
to di hoiìra Signora di Maratoniflì.
3. Volimesi altra Terra delle maggiori dell' Ifola
nella parte montuofa , e contiene circa mille fuo-
chi.
4. Litacbiàj Sculicado , Pigadacbia , Ambilo , Chilo-
meno, c Agatt, fono le Terre maggiori dell' Ifola.
5. SùvaIì, due Ifolette conosciute dagli antichi
Geografi, fotto il nome di Strofadi , o Stropbadcs Cy~
parifforurn* I Marinai le chiamano Stanfane . Sono ol-
fervsbili per l'accennato Monaftero de' Monaci di S^-
Bafilio , che ivi dimorano , il quale è cinto di buone
mura fornite d'artiglieria per difenderli dagl' infiliti
de'Corfari, che come a paefe libero vi approdano facil-
mente fenza contrailo; c fe i Monaci non follerò ben
difefi più facilmente ancora fa echeggerebbero il loro
Monaftero. Hanno quelle Ifole un buon Porto; fono
fertili foprattutto di uve fquifite; c non mancano ad
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' L* ISOLA DI CERIGO. 293
effe forbenti d'acque lioici . li loro terreno è affai
biffo, e la maggioie non oltrepaffa 4 miglia in cir-
conferenza . Di quehV itole molte cofe favoleggiarono
i Poeti antichi .
•»
V. L' ISOLA DI CERIGO.
Paragrafo I.
DI queft'Ifola neffuna Carta particolare è a mia
cognizione , fe non quelle , che d iverfi Geografi
de' Secoli paffati ci hanno lafciate affai in riftretto
nei loro Ilolarj , delle quali però non fi può fare al-
cun uio per formare una fufficicntc idea dell' Ifola me-
defima.
§. 2. Raffigura queft'Ifola preffo a poco un quadra-
to bislungo, e gira in circonferenza quafi 60 miglia,
onde eguaglia in grandezza quella del Zante. Olian-
do l' Iiola era più abitata farà fiata più fertile , e
forfè anche deliziofa , come la deferiffero i Poeti . li
terreno per altro vi è per lo più faffofo e poco frut-
tifero. Vi fono bensì pai culi eccellenti, ove fi nudri-
feono buone mandre di pecore. I fuoi Caftrati, che
ivi fi vendono a buon prezzo fono d'una carne mol-
to delicata, e faporita . Vi riefeono altresì a perfe-
zione i vini* e gli ogli . Il felvaggiume vi abbonda
dappertutto, e (penalmente le Tortore, c le Qua-
glie, di cui non fi fa ivi alcun conto.
Avvi ancora una certa fpecie di Afini falvatichi ,
dalla tetta de' quali cavafi certa pietra , che dicefi gio*
vevole a chi patifee il mal di fianco, o il caduco .
In tutta l'Ifola non vi fono che due Porti, uno pic-
colo, e mal ficuro detto Porto Dolfino dalla parte di
Mezzodì, l'altro un poco più comodo , e capace di
fole circa 50 Galere dalla parte di Tramontana .
$.3. Cerigo è queir Ilola fieffa detta dagli antichi
€ytbera ed anche Porphyris confegrata alla favolofa Dea
Venere da' Gentili . Alcune Città conteneva in que'
teirs
r
104 Lo STATO VENETO DA MARÉ.
tempi , fra le quali Citerà , Cariano , c Cedro .
Eraclio antico autore laiciò fcritfo , che gli abitan-
ti di queft' Uola erano avari , ed acanti della fati-
ca, e deferifle l' Ifola come abbondante di vino, mie-
le, cacio, e fichi ; qualità , che tuttavia ritiene . I
fuoi primi abitatori furono i Fcnicj, o almeno cjticftt
furono i fuoi primi Padroni, dai quaii l' Ifola pafsò
in potere degli Spartani, che ne tenevano gran conto ri-
putandola in certo modo l'antemurale di Sparta , e facen-
dovi fcala tutte le loro navi , che venivano dalla Libia , c
dall'Egitto . Loro la tolfero però gli Ateniefi , che la tac-
cheggiarono, e T abbandonarono poco dopo , onde una
nuova Colonia vi fu fpedita da Sparta , {cacciata po-
feia anch' efla dagli Ateniefi . A quelli la tolfero i
Macedoni , che dai Romani ne furono in progreflò
fpogliati . Sotto gV Imperadori Greci , efla fu una di-
pendenza della Morea , e fu quindi governata dai De-
fpoti di quella Peni fola. Dopo il partimento dell'Im-
pero tra i Veneziani, e Francefi nel Secolo XIII, Ce-
rigo toccò ai Veneziani, che fempre vi fi mantennero,
e reftò loro confermata nella pace di Pajjarovitz in
quello Secolo, cioè nell'anno 171 8.
Al governo dell' Ifola la Repubblica (pedike unfuo
Patrizio col titolo di Provveditore e Cancellano. L'ifo-
la però ha il fuo Statuto Municipale, fecondo cui
vien regolata . Ha parimente il proprio Con figlio con
carattere di Nobiltà, ed ha il diritto di eleggere al-
cuni Uffizi , e MagiArati di giurifdizicne neìl' Ifola
ftefla, fra* quali du*Configlieri, cheaflìftono alProv-
veditor Veneziano. I Luoghi più notabili fono:
1. C erigo , piccola Città , o Fortezza Capitale di
tutta l' Ifola , fituata fopra un alta rupe , due miglia
lontano da Porto Delfino. II Cartello, ó fortezza oc-
cupa la fonami tà del Monte , e la Città , o Borgo la
dìksU del medefimo, cinto però anch'elfo di buone?
mura « La Città non è mal fabbricata, e comode fo-
no le fue abitazioni. Vi fi trovano alcune Chiefe tari- -
to Greche, quanto Latine oltre la Chiefa Cattedrale
del
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L* ISOLA DI CERIGO. 295
del Vefcovado. Il Rapprcfemante rificde nella Fortez-
za, che fi può dir veramente forte per il iuo Tito ;
ed è anche molto bene preludiata dalla Repubblica.,
2. Paleopoli , luogo in cui fi veggono tuttavia alcu-
ne veftigia dell'antica Città famofilfima di Citerà, e
del fuo rinomato Tempio- F fituato nella pane Oc-
cidentale dell' Itola vicino alla fpiaggia .
3. Cerigotto , è un' Ifolctta di figura quali quadrata
di piccolo giro . Dagli antichi fu detta Egila , o
Egide .
4. Teganujfa , o Scoglio de' Cervi, Le Dragoni ere
con Porto notabile, Ovo , ed Ofij Doi , Poro, e P<?-
r^, fono tutti Scogli adiacenti all'Itola di Cerigo.
VI. I REGGIMENTI DI PREVESA,
E WONIZZA,
FUrono quefìi aggiunti al Domingo Veneto in que-
llo Secolo in occafione dell' ultima guerra col
Turco, e confermati alla Repubblica nella Pace di
Paflarovitz l'anno 1718. Quelli due acquati de' Ve-
neziani fono propriamente nell'Epiro, nella Pertinen-
za di Arta, la qual Città non appartiene per neffun
titolo oggidì alla Repubblica di Venezia, ma bensì
all'Impero Ottomano. La Repubblica fpedifee al go-
verno di quefti due Diftretti due fuoi Patrizi col ti-
tolo di Provveditori , fubordinati però al Generalato
da Mare.
Z. Prevefa , piccola Città con un Porto fituato nel
Golfo detto dell' Arta. Credefi, che anticamente que-
lla foflc la Città di Nicopolif , fabbricata da Otta-
viano Augufto dopo la vittoria di Azio. I Veneziani
fe ne impadronirono nel 1684 , ma per la pace di
Carloviiz fu fmantellata ; in quella poi di PafTaro-
vitz fu data in potere della Repubblica un' altra
volta.
206 LO STATO VENETO DA MARK .
2. Ironizza , in lat. Anafìonu, Fortezza di piccolo
recinto, ma con fide r abile per effer limata dalla p.rte
opporta del Golfo dell' Arta , coficchè lo domina in
gran parte . Alcuni fcriflero , che il Capo fìgalo , che
ivi fi trova fia 1' antico Promontorio d' Azìo ( Promon-
torium Acìium) ove Ottaviano vinfc in . guerra nava-
le Marcantonio.
IL FINI DSL TOMO XXItt.
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