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Full text of "Bulletino mensile della Accademia gioenia di scienze naturali in Catania"

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LIBRARY 


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MUSEUM  OF  COMPARATIVE  ZOÒLOQY 


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Marzo  1890.  Fascicolo  XIII. 

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BULLETTINO  MENSILE 

DELLA 

ACCADEMIA    GIOENIA 

DI   SCIENZE  NATURALI   IN   CATANIA 

col 

RESOCONTO  DELLE  SEDUTE   ORDINARIE  E  STRAORDINARIE 

e  Sunto  delle  Memorie  in  esse  presentate 


(  NUOVA     SERIE  ). 


CATANIA 

TIPOGRAFIA    C.    GALATOLA 
1890. 


ninnili  imi  ih ii  iiiìi  ini  imi  imi  ih  il  clima  iiiiiiiiiiiiMiiiiii imi min umili 


INDICE  DELLE  MATERIE 

CONTENUTE    NEL    PRESENTE    FASCICOLO 


Rendiconti  Accademici 

Verbale  della  seduta  del  23  Marzo  1890 Pag.  1 

Libri  pervenuti  in  cambio  all'Accademia »     1 

Libri  pervenuti  in  dono »     2 

Note  originali  e  sunti  delle  Memorie 

Parassiti  malarici  degli  uccelli  —  Nota  preliminare   dei   Proff.  B.  Grassi  e 

B.  Feletti »     3 

Funzione  dell'  ossigeno  nei  composti  e  natura  dell'  azione  biologica  —  Sunto 

di  memoria  del  Prof.  Antonio  Curci.         •        .         ...         .        .         »     6 

La  polarità  biologica  delle  molecole  —  Sunto  di  memoria  del  Prof.  Antonio 

Curci »     9 

Cenni  necrologici »  10 

Primo  catalogo  della  biblioteca  dell'Accademia  Gioenia  (continuazione) .        »  1 1 


Marzo  1890.  Fascicolo  XIII. 


ACCADEMIA  GIOENIA 


SCIENZE        INTATURAIjI 


Seduta  del  li  23  marzo  1890. 

Presidente  Comra.  Prof.  Giuseppe  Zurria 

Intervengono  i  soci  effettivi  proff.  Silvestri  (Segretario)  Grassi, 
Cafìci,  Bartoli,  Feletti,  Pennacehietti,  Sciuto  Patti,  Aradas  e  Ba- 
sile; oltre  a  molti  soci  corrispondenti  ed  a  numeroso  uditorio. 

Il  Segretario  dà  lettura  del  verbale  della  precedente  seduta 
e  viene  approvato  senza  osservazioni. 

Partecipa  poscia  all'  Accademia  la  morte  del  socio  effettivo 
prof.  Bonaccorsi  di  Catania  e  del  socio  corrispondente  D.r  Mariano 
Grassi  Patanè  di  Acireale.  Rammenta  le  virtù  degli  estinti  e  ne 
rammarica  la  perdita. 

Dice  di  essersi  associato ,  a  nome  dell'  Accademia  ,  al  lutto 
della  famiglia  del  Grassi  Patanè  rispondendo  ad  un  telegramma 
pervenuto  al  Presidente. 

In  seguito  dea  relazione  della  corrispondenza  pervenuta  du- 
rante il  mese  da  altri  Sodalizi  scientifici  e  presenta  i  libri  perve- 
nuti in  cambio  ed  in  dono  che  sono  i  seguenti  : 

CAMBJ 

Bologna— Bullettino  delle  scienze  mediche — Febbraio  1890. 
Firenze— E.  Accademia  dei  Georgofili— Atti — fase.  4°  del  voi.  XII. 
Milano— E.   Istituto    Lombardo    di    Scienze— Rendiconti— fase.  II.  III.  e  IV  del 
voi.  XXIII.  Serie  2\ 


—  2  — 

Napoli— Accademia  di  Scienze  fisiche  e  matematiche— Rendiconti— Febbraio  1890. 
Perugia — Accademia  medico-chirurgica — Atti  e  rendiconti  fase.  1°  del  voi.  II. 
Roma — R.  Accademia  dei  Lincei — Rendiconti — fase.  4  e  5  del  voi.    VI  1°  Seme- 
stre 1890. 

..    —Classe  di  scienze  morali  storiche  etc— Agosto  1889. 

»    — R.  Accademia  medica— Bullettino— Giugno  e  novembre  1889. 

»    —  ..  — Indice  decennale  dei  lavori  pubblicati  a  tutto  il  1884. 

»    —Società  Geografica— Bullettino— Gennaio  e  febbraio  1890. 
Torino— R.   Accademia  delle  Scienze— Atti— fase.  3,  4  e  5  del  voi.  XXV. 

»      — R.  Accademia  di  medicina — Giornale— Novembre  e  dicembre  1889. 
Venezia— Istituto  Veneto  di  Scienze— Disp.  I.  voi.  I.  Serie  7a. 
Buenos  Aires— Istituto  geografico  argentino — Boletin — fase.  X.  del  voi.  X. 
Brunn— Naturforschender  Verein— Verhandlungen— Voi.  XXVII.— 1888. 

»      —  »  — Bericht  VII.  der  meteorologischen  Commi ssion. 

Bruxelles— Bulletin  de   1'  Academie  royale  de  medicine    de  Belgique— Voi.  III. 
N    9,  10  e  11  e  Voi.  IV  N.   1. 

Cordoba — Academia  uacional  de  ciencias — Boletin — Voi.  X.  fase.  3. 

Frankfurt.  A.  M. — Abhandlungen  der    Senckenbergischen  Naturforschenden  Ge- 
sellschaft— Voi.  XVI. 

London— Royal  Society — Proceedings  N.  285  e  286. 

Lisboa — Communicacoes  da  Commissao  dos  traballos    geolegicos    de    Portugal— 

Voi    IL  fase.  I. 
Mexico— Sociedad  cientifica — Antonio  Alzate — Memorias  Voi.  III.  fase.  3°. 
»       — Osservatorio    Meteorologico  magnetico  centrai  —  Pubblicazioni  —  Otto- 
bre 1889. 
Topeka— Kansas  Academy  of  Sciences — Transactions — Voi.  Vili,  IX  e  XI. 
Wien — Annaleu  des  K.  K.  Naturhistorischen  Hof  Museum— Voi.  IV.  N.  4. 
»     — Geologischen  Gesellschaft— Mittheilungen  1890. 

DONI 

La  Gazzetta  chimica  Italiana— Anno  XX.  fase.  III.  Palermo  1890. 

Le  Stazioni  sperimentali  agrarie  italiane — Voi.  XVIII.  fase.  16 — Asti  1890. 

Medicina  Esatta— fase.  2°  febbraio  1890— Torino. 

Rivista  d'ostetricia  e  ginecologia— Gennaio  1890— Torino. 

Dopo  di  che,  lo  stesso  Segretario  legge  1'  ordine  del  giorno 
che  reca  la  lettura  delle  seguenti  memorie  : 

1.°  Dal  Prof.  A.  Curci— Funzione  dell'  ossigeno  nei  composti 
e  natura  dell'azione  biologica  degli  elementi. 

2.°  Sudetto— La  polarità  biologica  delle  molecole. 


—  3  — 

3.°  Dai  Proff.  Grassi  e  Feletti— Parassiti  della  malaria  negli 
uccelli. 

Indi  a  ciò  il  Presidente  dà  la  parola  al  Prof.  Curci. 

Questi  spiega  in  succinto  i  punti  più  importanti  delle  due 
memorie  riferendone  le  conclusioni  scientifiche  dedotte  dagli  espe- 
rimenti intrapresi. 

Poscia  il  prof.  Grassi,  avuta  la  parola,  intrattiene  l'adunanza, 
anche  a  nome  del  suo  collega  prof.  R.  Feletti,  sopra  l'argomento 
della  sua  memoria.  Riferisce  i  risultati  sinora  ottenuti  dalle  spe- 
rienze  fatte  sopra  talune  specie  di  uccelli,  sui  quali,  egli  promette 
di  continuare  le  sue  ricerche,  per  indi  ottenere  dei  fatti  definitivi. 

Per  lo  esame  della  memoria  del  prof.  Curci  viene  nominata 
una  Commissione  composta  dai  proff.  Bartoli  e  Capparelli. 

Esaurito  in  tal  modo  1'  ordine  del  giorno,  il  presidente,  leva 
la  seduta  alle  ore  2  p.  m. 

NOTE  ORIGINALI  E  SUNTI  DELLE  MEMORIE 

PARASSITI  MALARICI  NEGLI  UCCELLI— Nota  preliminare 
dei  Prof.  B.  Grassi  e  R.  Feletti.  Il  Danilewsky  trovò  in  Russia 
nel  sangue  di  parecchie  sorta  d'  uccelli  diversi  parassiti,  tra  cui 
alcuni  che  cercò  d'  identificare  con  quelli  della  malaria. 

Mentre  fece  delle  importanti  osservazioni  biologiche  su  questi 
supposti  parassiti  malarici,  egli  non  seppe  però  ben  distinguerli  e 
classificarli,  e  quindi  ne  nacque  una  deplorevole  confusione. 

V'ha  di  più  :  colpisce  che  egli  non  sia  riuscito  a  seguirne  la 
riproduzione,  un  fenomeno  che  pur  sembrerebbe  facile  ad  osser- 
varsi, almeno  giudicando  da  quanto  verificasi  per  i  parassiti^  ma- 
larici nell'  uomo. 

Restava  quindi  necessario  di  riprendere  l'argomento,  ciò  che 
noi  appunto  abbiamo  fatto. 

Primo  nostro  compito  fu  di  cercare  gli  ematozoi  in  discorso 
nel  sangue  d'uccelli  molto  comuni,  facili  a  procurarsi  ed  a  man- 
tenersi vivi  :  tre  condizioni  che,  almeno  da  noi  in  Italia,  non  si 
verificano  per  quegli  uccelli,  nei  quali  il  Danilewsky  fece  la  sua 
scoperta. 


-  4  - 

Queste  ricerche  preliminari  ci  condussero  a  trovare  i  paras- 
siti del  Danilewsky  nei  passeri  {Passer  Hispa?iiolensis)  e  nei  pic- 
cioni domestici  (1).  Passeri  e  piccioni  sono  un  materiale  comodis- 
simo. 

Cercammo  di  determinare  i  parassiti  da  noi  trovati. 

Lasciando  in  disparte  i  Trypanosoma,  che  colla  malaria  di 
certo  nulla  hanno  che  fare,  possiamo  asserire  d'avere  trovato 
finora  negli  uccelli  due  sole  forme,  e  precisamente  : 

a)  una  forma  molto  prossima  alle  semilune  ; 

b)  una  forma  di  ameba  che  si  riproduce  endogenamente,  come 
le  Haemamoebae  della  malaria,  e  precisamente  si  riproduce  già 
quando  una  gran  parte  del  globulo  rosso  è  ancora  intatta. 

La  forma  b)  rassomiglia  molto  a  quella  che  nell'uomo  abbiamo 
sospettata  un'  Emameba  (  Haemamoeba  )  differente  dall'  E.  della 
terzana  e  della  quartana,  perchè  si  riproduce  precocemente  e  pro- 
duce febbri  quotidiane  etc. 

Abbiamo  insomma  negli  uccelli  un  reperto  straordinariamente 
simile  a  quello  che  hanno  avuto  Marchiafava,  Celli  etc.  nel  tipo  di  feb- 
bri malariche  predominanti  nell'estate  e  nell'autunno  in  Roma.  I  re- 
perti giornalieri  presentati  dai  nostri  uccelli  fino  ad  un  certo  punto 
trovano  evidente  riscontro  nei  diari  dei  malati  che  formarono  og- 
getto della  pregiata  Memoria  dei  nostri  Colleghi  di  Roma. 

Perciò  fortunatamente  gli  uccelli  si  prestano  a  rischiarare  un 
punto  del  problema  malarico  ancora  irto  d'  incertezze  e  molto 
dibattuto. 

Ecco  in  brevi  termini  quanto  abbiamo  finora  osservato  : 

I.  Molti  uccelli  presentano  semilune  più  o  meno  numerose , 
a  differenti  stadi  di  sviluppo  ,  ovvero  tutte  arrivate  al  massimo 
sviluppo.  Queste  semilune  appartengono  al  gen.  Laverania  nobis 
e  si  denomineranno  Laverania  Danilewsky  n.  sp.  ,  distinta  sopra 
tutto  perchè  i  due  estremi  della  semiluna  sono  in  generale  al- 
quanto ingrossati  (ciò  che  spicca  specialmente  paragonandola  alla 
Laverania  malarice  nobis)  e  perchè  il  pigmento  non  presentasi  mai 


(1)  Li  trovammo  anche  nella  Emberiza  {miliario,)  projer  e    nella    Fringtlta 
coelebs. 


raccolto  attorno  al  nucleo,  ma  sibbene  di  sovente  irregolarmente 
sparso,  non  di  rado  però  limitato  verso  ai  due  poli  della  semiluna. 

II.  Non  pochi  altri  uccelli  ospitano  oltre  a  numerose  semilune, 
scarsissime  le  forme  ,  che  sopra  già  paragonammo  ad  amebe  e 
che  d'ora  innanzi  diremo  semplicemente  amebe. 

Esse  distinguonsi  specialmente,  badando  all'  asse  trasversale 
che  non  predomina  mai  molto  sull'  asse  longitudinale ,  come  ve- 
rificasi per  contrario  costantemente  nelle  semilune  :  in  generale 
queste  amebe  sogliono  presentarsi  irregolarmente  tondeggianti  , 
subtriangolari   etc. 

Di  solito  le  amebe  occupano  i  vertici,  e  le  semilune  le  parti 
laterali  dei  globuli  rossi. 

III.  Pochi  uccelli  presentano  ,  oltre  a  più  o  meno  rare  semi- 
lune, più  o  meno  numerose  le  sopradette  amebe.  Non  trovammo 
ancora  un  uccello  che  presentasse  soltanto  queste  amebe. 

IV.  Quando  le  amebe  sono  numerose ,  se  ne  incontra  quasi 
sempre  qualcuna  e  talvolta  anche  numerosissime  in  riproduzione 
endogena.  Questo  processo  verificasi  già  quando  una  gran  parte 
del  globulo  rosso  è  ancora  intatta.  La  riproduzione  decorre  come 
nell'  uomo ,  lasciando  un  nudeus  de  reliquat  carico  di  pigmento. 
In  qualunque  goccia  di  sangue  trovansi  spesse  volte  amebe  di  tutte 
le  dimensioni. 

V.  Le  semilune  sotto  al  microscopio,  se  sono  arrivate  ad  un 
sufficiente  sviluppo ,  diventano  rotonde ,  si  muniscono  di  flagelli, 
mostrandosi  così  identiche  ai  corpi  flagellati  della  malaria,  come 
ha  già  notato  il  Danilewsky.  Ciò  non  abbiamo  ancor  potuto  con- 
fermare per  le  amebe.  Oltre  ai  flagelli,  le  semilune  emettono  anche 
quei  corpicciuoli,  che  Celli  e  Guarnieri  credevano  gemmule.  Con- 
fermiamo quanto  ha  già  verificato  il  Danilewsky  che  cioè  i  corpi 
flagellati  non  si  trovano  nel  sangue  circolante. 

VI.  Sonvi  delle  semilune  d'  aspetto  ialino  ed  omogeneo ,  ed 
altre  molto  granulose  ;  qualcosa  di  simile  verificasi  anche  nelle 
semilune  dell'uomo,  benché  molto  meno  evidentemente. 

VII.  Le  semilune,  già  prima  che  contengano  granuli  di  me- 
lanina, hanno  quasi  la  figura  che  loro  ha  procurato  il  nome.  Ap- 
pena quando  sono  piccolissime,  sono  indistinguibili  dalle  amebe. 


Vili.  A  differenza  di  quanto  verificasi  nell'uomo,  non  pochi 
uccelli  presentano  per  molto  tempo  soltanto  numerosissime  semi- 
lune giunte  al  massimo  sviluppo.  Noi  teniamo  vivi  nove4  uccelli 
che  offrono  questo  reperto  da  più  d'un  mese. 

IX.  Nessuna  prova  possediamo  che  le  semilune  siano  capaci 
di  riprodursi.  Negativi  riuscirono  finora  i  nostri  tentativi  d'inne- 
star le  semilune  da  un  uccello  all'altro.  Che  i  sopra  accennati  corpi 
in  riproduzione  endogena  (o,  come  dicono  gli  autori,  in  segmenta- 
zione) non  derivino  dalle  semilune,  è  cosa  evidente  (1). 

X.  Contrariamente  alle  nostre  ipotesi,  nulla  di  nuovo  ci  rivelò 
1'  esame  della  milza,  del  fegato ,  del  midollo  delle  ossa,  dei  vasi 
dell'encefalo  etc. 

XI.  Gli  uccelli,  contenenti  semilune  ed  amebe,  provengono  da 
regioni  malariche  (Plaia,  Piana):  gli  uccelli  ,  contenenti  soltanto 
semilune  ,  possono  provenire  anche  da  luoghi  adiacenti  alle  re- 
gioni malariche  (centro  di  Catania,  Borgo).  Non  trovammo  né  le 
amebe  né  le  semilune  in  passeri  provenienti  da  luoghi  non  ma- 
larici, od  in  piccioni  allevati  parimenti  in  luoghi  non  malarici. 

XII.  Alla  domanda  se  le  amebe  in  discorso  appartengano  al 
ciclo  delle  semilune  e  perciò  al  gen.  Laverania  ,  oppure  al  gen. 
Haemamoeba,  non  possiamo  ancora  fare  una  risposta  definitiva. 

Catania  24  Marzo  1890. 


FUNZIONE  DELL'OSSIGENO  NEI  COMPOSTI  E  NATURA 
DELL'  AZIONE  BIOLOGICA  —  Stinto  di  memoria  del  Prof.  An- 
tonio Curci.  —  Ciascun  elemento  ha  un'  azione  biologica  carat- 
teristica, eccitante  o  paralizzante,  specialmente  in  composto  non 
ossigenato.  Intanto  un  elemento,  quando  si  combina  all'ossigeno 
in  una  data  misura,  perde  la  sua  azione  caratteristica  e  diventa 
inattivo.  Nella  memoria,  con  molti  esempi  si  dimostra  sperimen- 


(1)  Negativo  fu  anche  il  risultato  d'un  esperimento  in  cui  nutrimmo  un  falco 
di  passeri  gravemente  infestati  di  semilune.  Simile  risultato  negativo  ebbimo  an- 
che in  un  uomo  che  aveva  succhiato  sangue  con  Laverania  malariae.  Tutti  que- 
sti sperimenti  però  voglionsi  ripetere. 


—  1  — 

talmente,  in  quali  composti  ossigenati  l'elemento  conserva  la  sua 
azione  ed  in  quali  la  perde. 

Vi  è  una  legge,  la  quale  regola  questo  latto ,  legge ,  che  si 
traduce  in  forinola  nel  seguente  modo.  GÌ'  idrati  o  i  sali  hanno 
una  determinata  forma,  Chiamiamo  X  l'elemento  da  ossidarsi  ed 
R  l'elemento  o  radicale,  il  quale  completa  la  formazione  del  sale. 
Questo  radicale  può  essere  l' idrossile  ,  OH ,  od  una  base  od  un 
acido.  Perciò  si  hanno  queste  due  forinole: 

X(OH)n    oppure    X(OR)"    e    XOn(OH)n    oppure    XOn(OR)n 

Nella  prima  forma  ciascun  atomo  di  ossigeno  ,  uno  o  più  , 
esercita  una  valenza  siili'  elemento  X  ed  una  siili'  elemento  o  ra- 
dicale R.  Nella  seconda  vi  è  uno  o  più  atomi  di  ossigeno,  il  quale 
esercita  ambedue  le  sue  valenze  siili'  elemento  X ,  oltre  quello,  il 
quale,  come  nella  prima  forma,  divide  le  sue  valenze  fra  1'  ele- 
mento X  e  1'  elemento  R.  Nella  prima  forma  1'  azione  dell'  ele- 
mento X  non  si  perde ,  anzi  gli  è  in  questo  caso  che  si  mette  in 
attività  e  si  manifesta.  Nella  seconda  invece  1'  azione  dell'  ele- 
mento X  si  perde  sotto  l'influenza  dell'  ossigeno. 

Quindi  risulta  questa  legge  :  quando  uno  o  più  atomi  di  os- 
sigeno esercita  una  delle  sue  due  valenze  su  di  un  dato  elemento  e 
V  altra  su  di  un  altro  elemento  o  gruppo,  il  dato  elemento  conserva 
la  sua  azione  biologica  ed  è  attivo.  Invece  quando  uno  o  più  atomi 
di  ossigeno  esercita  ambedue  le  sue  valenze  sull'elemento,  questi  perde 
la  sua  azione  biologica  caratteristica  ed  è  inattivo:  purché  tutte  le 
sue  valenze  sieno  saturate  da  ossigeno,  come  nelle  formole  esposte. 
Negli  ossidi  anidri  della  forma  XOX ,  1'  idrogeno  perde  la 
propria  azione,  invece  il  carbonio  e  1'  azoto  la  conservano. 

Intanto,  siccome  gli  elementi  ossidandosi  perdono  delle  ener- 
gie, che  comunicano  ad  altri  corpi  ad  essi  circostanti,  e  dopo  ciò 
diventano  inattivi  farmacologicamente  ed  incapaci  a  sviluppare 
altre  energie  ;  così  risulta  che  V  ossigeno  ha  la  singolare  funzione 
a"  immobilizzare  gli  elementi,  facendogli  emettere  le  loro  vibrazioni  od 
energie  e  rendendoli  inerti. 

E  siccome  questi  elementi  producono  la  loro  azione  biologica, 
eccitando  o  paralizzando,  finché  dotati  di  moto  o  vibrazione  o  di 


energia,  cioè  finché  non  sono  immobilizzati  o  resi  inerti  dall'  os- 
sigeno; così  risulta  che  codesta  azione  biologica  è  1'  effetto  della 
vibrazione  atomica  e  molecolare  degli  elementi,  la  quale  si  eser- 
cita sui  tessuti  viventi. 

Da  ciò  poi  ne  viene  un  corollario,  che  gli  elementi  ,  agendo 
nell'  organismo  per  le  loro  vibrazioni  ,  quelli  eccitanti  devono 
vibrare  consentaneamente  coi  tessuti  e  accelerare  di  questi  le 
vibrazioni  fisiologiche;  quelli  paralizzanti  devono  vibrare  dissen- 
taneamente e  rallentare  ed  arrestare  le  vibrazioni  dei  tessuti.  Sono 
eccitanti  gli  elementi  più  elettropositivi  (alcalini  ed  alcalino-ter- 
rosi),  sono  paralizzanti  gli  elementi  elettronegativi  rispetto  ai 
primi.  Ciò  indica  la  diversa  maniera  di  vibrare  da  quelli  a  questi, 
e  appoggia  il  concetto  che  1'  azione  biologica  è  di  natura   fisica. 

L'  azione  biologica  va  divisa  in  azione  farmacologica  ed  in 
azione  fisiologica. 

La  prima  azione  si  ha,  quando  l'elemento  è  libero  o  combi- 
nato ad  altri  elementi  che  non  sia  ossigeno,  e  finché  si  mantiene 
non  ossidato;  o  cioè  finché  uno  o  più  atomi  di  ossigeno  non  eser- 
citi ancora  su  di  esso  ambedue  le  valenze.  L'  elemento  così  si 
mantiene  vibrante,  ed  eccita  o  paralizza  accelerando  o  arrestando 
le  vibrazioni  dei  tessuti. 

In  quest'azione,  anche  per  gli  eccitanti,  i  tessuti  non  ricevono 
nessuna  novella  forza,  ma  risentono  soltanto  la  vibrazione  degli 
elementi  ed  impiegano  quella  forza  che  già  possiedono  ;  onde  nello 
stesso  eccitamento  vi  è  consumo  ed  infine  esaurimento  non  au- 
mento di  forza.  In  questo  caso  l'elemento  è  vibrante ,  in  moto, 
non  si  ossida  e  non  cede  energie. 

La  seconda  azione  si  ha,  quando  1'  elemento,  combinato  ad 
altri  in  un  gruppo  atomico  acidificato  dal  carbossile  (idrati  di 
carbonio,  albuminoidi)  non  ha  per  questo  alcuna  azione  farmaco- 
logica, ma  è  atto  a  subire  l'ossidazione  sotto  l' influenza  dell'  al- 
cali e  dell'organismo;  cioè  si  ha  nel  momento  in  cui  l'ossigeno  vi  si 
combina  all'elemento  e  lo  immobilizza,  facendogli  emettere  le  sue 
vibrazioni  od  energie ,  le  quali  così  passano  ai  tessuti.  In  que- 
st'azione vi  è  una  vera  produzione  di  forze,  che  i  tessuti  acqui- 
stano e  gli  elementi  perdono  durante  l'ossidazione.  In  questo  caso 


l'elemento,  indebolito  o  impedito  dall'ossigeno  del  carbossile  di 
vibrare  sui  tessuti  e  dare  un'azione  farmacologica  qualunque,  si 
ossida  e  cede  energie. 

Qui  sta  la  vera  distinzione  scientifica  fra  veleno  ed  alimento, 
fra  eccitante  nervino  e  ricostituente. 

Quando  poi  l'elemento  è  completamente  ossidato  ed  immobi- 
lizzato, non  produce  più  alcuna  azione  farmacologica  e  fisiologica. 
Perciò  il  vero  antidoto  di  ogni  veleno  biologico  (  sostanze  non 
completamente  ossidate,  sostanze  organiche  ed  organizzate  pato- 
gene) è  l'ossigeno  o  l'ossidazione  ed  il  potere  ossidante  dell'orga- 
nismo. 

L'  azione  farmacologica,  infine,  si  ha  fin  quando  la  sostanza 
resta  inalterata  nell'  organismo  in  cui  penetra  ;  e  quando  questa 
sostanza  o  si  ossida  completamente,  o  si  acidifica  con  uno  o  più 
carbossili  o  si  combina  a  qualche  principio  dell'organismo  sempre 
in  un  complesso  acido  organico^  o  si  combina  ai  tessuti,  o  infine 
si  elimina,  non  ha  più  azione. 

Perciò  1'  azione  biologica  è  primieramente  di  natura  fisica. 
Ma  nello  svolgimento  di  essa  vi  può  essere  come  conseguenza , 
non  mai  come  causa,  un'azione  chimica,  e  perciò  solamente  guar- 
dandola nel  complesso  si  potrà  dire  che  sia  fisico  -  chimica ,  alla 
maniera  che  si  pensa  generalmente. 

La  memoria  di  questo  lavoro  ,  essendo  già  una  esposizione 
riassuntiva  delle  esperienze  e  delle  osservazioni  fatte  sull'  argo- 
mento nel  corso  di  oltre  4  anni,  mal  si  presta  ad  essere  qui  no- 
vellamente riassunta. 


LA  POLARITÀ  BIOLOGICA  DELLE  MOLECOLE— Sunto  di 
memoria  del  Prof.  Antonio  Cueci— Dallo  studio  dell'azione  biolo- 
gica dei  composti  organici  risulta  un  fatto,  che  le  molecole,  come 
hanno  una  polarità  fisica  e  chimica  ,  hanno  pure  una  polarità 
biologica.  Ogni  molecola  ha  due  estremità  polari  ed  una  sezione 
intermedia  o  equatoriale.  Le  due  estremità  polari  hanno  notevole 
azione  fisica ,  chimica  e  biologica  ;  invece  i  punti  appartenenti 
alla  sezione  media  sono  più  o  meno  neutrali.  In  modo  che  se  un 


—    10  — 

gruppo  atomico  od  un  elemento  occupa  una  estremità  polare  ma- 
nifesta la  sua  azione;  se  occupa  un  punto  equatoriale  non  mani- 
festa azione  che  poco  o  niente.  Prendendo  p.  e.  i  tanti  isomeri , 
che  danno  i  composti  aromatici ,  si  trova  che  gli  ortocomposti 
sono  più  attivi  dei  paracomposti  e  questi  dei  metacomposti.  Se 
un  gruppo  atomico  convulsivante  occupa  ora  1'  una  ora  1'  altra 
posizione,  si  trova  che  quest'azione  convulsivante  è  più  forte  quan- 
do il  gruppo  occupa  la  posizione  1  e  2,  le  quali  sono  ad  una  delle 
estremità  polari,  è  un  po'  meno  forte  quando  il  gruppo  occupa  la 
posizione  4,  altra  estremità  polare  opposta  alla  prima;  meno  an- 
cora quando  occupa  la  posizione  3,  la  quale  è  ad  un  punto  equa- 
toriale. 

Dimostrato  questo  fatto  colle  esperienze  e  con  diversi  esempi 
nella  memoria  ,  si  conchiude ,  che  in  generale  le  estremità  delle 
molecole  sono  più  attive,  e  l'azione  del  composto  risulta  in  mas- 
sima parte  dell'azione  dell'elemento,  il  quale  occupa  una  di  quelle 
estremità.  Inoltre,  le  estremità  polari  sono  più  attive  di  quelle 
equatoriali  ,  e  delle  due  estremità  polari  ve  n'è  una  più  attiva 
dell'altra,  a  somiglianza  di  una  calamita. 


CENNI  NECROLOGICI 

Il  dì  5  Febbraio  ed  il  2  marzo  del  corrente  anno  l'Accademia 
perdette  un  socio  effettivo  ed  un  socio  corrispondente  nelle  per- 
sone del  fu  Professore  Giuseppe  Bonaccorsi  di  Catania  e  del  fu 
Sig.  Mariano  Grassi  di  Acireale.  Il  primo  oltre  all'esercizio  della 
professione  di  medico  ,  fu  per  lunghi  anni  Professore  di  Materia 
medica  e  Tossicologia  nella  R.  Università  di  Catania;  il  secondo 
fu  uomo  di  elevata  cultura  che  diede  alla  luce  tra  le  altre  pre- 
gevoli sue  pubblicazioni,  una  interessante  relazione  storica  sulla 
eruzione  etnea  del  1865.  Ambedue  ci  offrono  un  nobile  esempio 
di  operosità  e  lasciano  un  vuoto  nel  nostro  Sodalizio. 


—  11 


Primo  Catalogo  della  biblioteca  appartenente  all'Accademia  Gioenia 


Libri,  opuscoli,  memorie  (continuazione) 


Gatta  Luigi — L'Italia,  suoi  vulcani  e  terremoti— Milano    1882. 

Gemmellaro  Carlo  —  La  creazione,    quadro  filosofico — Catania  1864. 
detto     — Elementi  di  Geologia — Catania  1840. 

Detto     —Intorno  a  prove  effettive  ed  esistenti  della  estensione  del  Commercio 
degli  antichi  popoli  di  Sicilia— Catania  1861. 

Gkmmellaro  Gaetano — Studi  paleontologici  sulla  fauna  del  calcare  a  Tenebratala 
Iauitor  del  Nord  di  Sicilia— Palermo    1868-76. 
Detto     —Sopra  alcune  faune  Giuresi  e  Liasiche  di  Sicilia — con  atlante. 

Genekali  Giovanni  — Sopra  alcuni  parassiti  della  Cecidoniya   Tritici   —  Modena  , 
1S64. 

Gentile  Bernardo — Progetto  per  la  trasmissione  ad  aria  compressa    della  forza 
delle  acque  di  V.ilcorrente  —  Catania  1877. 

Geremia  G. — Prima  conclusione  alla  Cattedra  di  letteratura    italiana  nella  Uni- 
versità di  Catania — Catania  1863. 

Gesualdo  P.  da  Bronte  —  Il  dritto  di  proprietà  nello  insegnamento  e  nei  fatti 
della  Chiesa — Catania    1853. 
Detto     —I  dritti  divino  ed  umano  nei  loro  principi  e  rapporti— Catania  1854. 

Geoghegan  E. — Ueber  die  Coustitution  des  cerebrins— Strassburg  1879. 

Geyler  Th— Ueber  fossile  Pflanzen  von  Borueo— Cassel  1875. 

Detto — Ueber  fossile  Pflanzen  ans  der  curaformation  Iapans  —  Cassel  1877. 

Giampietro  N.— Ultime  memorie  di  clinica  medica. 

Gibelli  G.  -  Sugli  organi  riproduttori  del  genere  Nemicarla — Milano  1865. 

Gibelin — Elemens  de  mineralogie — Paris  1785. 

Giovanini  G. — La  pinzetta  stafilorafica — Bologna  1873. 

Giessen  W. — Die  behaudlung  der  Rose  mit  eisen  —  Strassburg  1885. 

Giordano  A  — La  diarrea  infantile  —  Palermo  1873. 

Giordano  G. — Modificazione  della  tanaglia  per  la  castrazione  a  pressione  contor- 
ta —  Caserta  1874. 

Giudice  Francesco — Universalità  dei  mezzi  di  previdenza  difesa  e  salvezza  negli 
incendi— Bologna  1848. 

Giuffrida  Agostino— Themata  phisico-medico — Catania  1784. 

Giuffrida  Santi — La  questione  sociale  e  1'  educazione— Catania  1884. 


—  12  — 

Giuliani  Ettore — Descrizione  di  tre  apparecchi  autografici  elettro   magnetici. 
Giulii  Giuseppe -Idrologia  medica  delle  maremme  toscane— Siena  1834. 
Gobbi  Vincenzo— Quadro  positivo  del  solo  vero  processo  flogistico —Forlì  1856. 
Goetz  Cabl.—   Multipler  Echinococcus  des  Unterleibs— Leipzig  1881. 
Goldschmidt  H.— Untersuchungen   iiber  den  einfluss    von  Xerven— Verletzungen 

Berlin  1877. 
Gobe  G  —  On  hydrofluoric  Acid  London  1869. 

Goegone  Giovanni— Corso  completo  di  Anatomia   descrittiva— Palermo  1834. 
Gorini  Paolo— Sulla  purificazione  dei  morti — Lodi  1876. 
Gobtz  Julius  —  Ueber    Helleborèm    ehi   versuch    zum    ersatze   der    digitalis  — 

Mainz  1882. 
Gould  Augustos  —  The  invertebrata  of  Massachusset  —  Boston  1870. 
Guaenaccia  Francesco — Lezioni  di  geografia  e  politica   moderna — Catania''  1866. 
Gumbel.  W.— Die  geognostische  durchforschung  Bayerus — Mncben  1877. 
Gutmann  —  Ein  fall  von  Prillings-Geburt  mit  einem    lebenden    kinde    nnd   zwe 

foetus  papyracei  —  Karlsruhe  1885. 
Guttenplan  Julius  —  Ein    fall  von    haemorrhagischem    sarcom   des   ut  eros   un 

der  vagina  mit  Métastasen  in  den  lungen  —  Strassburg  1883. 
Gneisse  Cabolus— De  versibus  in  Lucretii  Carmine  repetitis  —  Argentorati  1878. 
Glan  Heico  —  Beitrag  zur  casnistik  uber  angeborene  Brasenspalte  nnd    epispa- 

die  —  Strassburg  1879. 
Granbendorfeb  Iosbf— Beitrage  zur  Kenntniss  der  tange  —  Strassbjirg  1885. 
Granito— Memorie  sul  salnitro— Palermo  1799. 
Grassi  G.  Battista — Intorno  all'anatomia  dei  Tisanuri — Palermo  1884. 

Detto  — Re  e  regine  di  sostituzione  nel  regno  delle  termiti— Roma  1887. 

Detto  — Nuove  osservazioni  sull'eterogenia  del  Rhabdomema  —  Roma 

1887. 
Detto  —I  Chetognati— anatomia  e  sistematica  con  aggiunte  embrio- 

logiche—Roma 1882.  V* 

Grassi  Mabiano  —  Relazione  storica  sulla  eruzione  dell'Etna  nel   1865  — Catania 

1865. 
Greco  Luigi— Degli  scrittori  che  han   trattato   dei  tremuoti  in  Basilicata  — Co- 
senza 1858. 
Gremse  R.— Uber  pneumouia  erysipelatosa— Magdeburg  1883. 
Haechel  Heinrich— Ueber  affectionen  der  Pleura— Wien  1883. 
Hadra  S.— Ueber  die  Einwirkung  der   comprimirten  Luft  auf  die  Harnstoffaus- 
scheindung  beim  Menschen— Berlin  1879. 

(Continua) 


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