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IL CANE
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SECONDA EDIZIONE
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Casa EpITRICE BALDINI CASTOLDI & CC.
MILANO - GALLERIA VITTORIO EMANUELE, 17-80
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ROPRIETÀ ARTISTICA LETTERARIA RISERUATA
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STAMPATO DALLA SOCIETÀ TIPOGRAFICA LOMBARDA
LE ZINSOTIPIE FURONO ESEGUITE DAL PREM, STABILIMENTO
LEONE /GUERINONI.— MILANO. 2° 40 0
FOTOGRAFIE DA QRIGINALI DI A, STRAZZA - GUIGONI
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IL CANE
SPLENDIDO VOLUME DI OLTRE 400 PAGINE
GON 150 ILLUSTRAZIONI. TUTTE LE PRINW-
CIPALI RAZZE CANINE DEL MONDO SONO
VMINUTAMENTE DESCRITTE. - L. 6.50 -
H. BOEPLI, EDITORE - MILANO, E PRESSI
BALDINI CASTOLDI & C. - MILANO:
INDICE
- Il Cane à
Origine del dla.
Scopo delle Prove sul terreno
Le prove sul terreno in Italia .
Come avvengono i /teld-trials in Inghilterra
ORGANIZZAZIONE DELLE PROVE
Suddivisione delle Classi
Il Derby, gara per i cuccioloni
La gara setters e pointers /ie/d-triallers
La gara bracchi e spinoni fie/d-triallers
La gara a cerca media (Omnium)
Dei programmi e della Giuria . A i A ;
Prove nazionali ed internazionali E
Norme per l’organizzazione di una riunione: Dez Pr: osta ammi
- Direzione - Preventivo - Scelta dei Giudici - Del terreno
- Dell înscrizione - Della selvaggina - Dei premi - Pa-
trocinio del Kennel Club - Come avvengono le gare -
Fornitori per le Prove ; ; 3
PER CONCORRERE ALLE PROVE
Scelta del cane per le prove: Dez cuccioli - Della genealogia
- fiproduttori, accoppiamenti, atavismo - Il libro Ori-
gini del K. C. I. - Des Pointers - Dei Setters - I bracchi
e gli spinoni italiani . È
Gli allevatori italiani, ed i principali cani
L’ammaestramento
Metodo pratico di amano
Allenamento
Degli ammaestratori (iena) dilettanti e professionisti
Elenco di dresseuzs professionisti italiani
Elenco di dresseurs professionisti esteri
Come si presenta un cane alle Prove .
Valore di un cane premiato
Resoconti dei principali /ve/d-trials co : ;
Regolamento della S. F. T. I. . : . : : .
Regolamento del P. S. C. 3
Elenco generale dei cani premiati nei P_SESESo effettuati
in Italia dal 1892 al 1898
Do
203
III cane, al quale manca solo la ragione per essere perfetto,
4 è interamente disinteressato per tutto ciò che potrebbe
4] giovare a lui medesimo; egli vive, lavora, soffre e muore
per l’uomo. Si direbbe
che incarni nell’esser suo un
inesauribile istinto che lo spinge
ad essere giovevole all’umanità,
e fin dai tempi primitivi seppe
accapararsi l’affetto dell’uomo,
mostrando di comprenderlo e
rendendosene sempre più de-
gno coi modi i più amichevoli.
Vi fu persino un uomo di
genio il quale sostenne che
nel cane sono concentrate tutte
le più pregiate qualità che
l’uomo cerca e si studia di
possedere per conseguire il
proprio perfezionamento.
Quante odi, quanti carmi,
quanti volumi di gloria, ven-
nero scritti da appassionati, e
sommi filosofi in onore del
cane!
La divinazione del genio è quasi sempre spontanea, un fe-
nomeno qualunque è per esso lo stimolo di una rivelazione; e
noli troviamo appunto che quasi tutti i grandi uomini, con
fine intuito, seppero scorgere nel cane un difensore, un essere
di gran profitto, un vero amico fedele. Passando le antiche storie
— K—
si apprende come Nemrod, il potente guerriero che fondò il Re-
gno Babilonese nelle fertili regioni bagnate dal Tigri e V'Eu-
frate, fu un grande cacciatore e protettore del cane, tradizione
che si susseguì nella bella Sewz74m:4e la quale vuolsi sia stata la
prima ad impiegare i'cani per l’uso di guerra, quando portò i
suoi eserciti nelle Indie.
Un Re Egizio, Cleope, lo stesso che concepì ed attuò la Pi-
ramide più colossale, narra la storia che fu un fervente protet-
tore dei cani per uso della pastorizia. Il bellicoso Pirro, re del-
l’Epiro, dovette le sue strepitose vittorie contro i Romani mercè
la sua tattica eccellente coll’uso degli elefanti e di numerose
schiere di cani da presa. Anche i nostri grandi Romani, quali
Giulio Cesare, Vespasiano, Tito e Marco Aurelio, illustre tanto
in guerra che in pace, imposero con leggi la protezione del
cane adibito, secondo la 1azza, ai più svariati usi. E risalendo
i tempi, il Weber nella sua storia ci dice come anche il francese re
Carlo Magno esportò dall'Italia una razza di cani da lusso,
per i quali era deferentissimo.
Lorenzo il Magnifico, che di Firenze ne fece una sede di
scienze e di arti, fu il primo protettore del cane da ferma; e
alla sua Corte la caccia raggiunse la massima elevatezza. I Vi-
sconti e gli Sforza si spinsero sino al parossismo nella prote.
zione del cane, tanto da degenerare in inaudite crudeltà
contro coloro che erano sospetti di semplici maltrattamenti.
E, sempre divagando nella storia, nella mente m’appare un nome
venerato e sfolgorante di gloria, il nome di Vittorio Emanuele
di Savoia. Egli a similitudine degli antichi romani, dopo che il
suo popolo fu da lui redento, si ridusse alla vita tranquilla del
Saggio compiacendosi, finiti i Javori di governo, di dedicarsi
alla caccia e relativo allevamento canino. Nelle Reali tenute
della Mandria a Racconigi, a S. Rossore, a Pollenzo il Gran Re
gioiva e godeva co’ suoi cani favoriti tutta la semplicità della
vita di cacciatore.
Anche tra gli uomini di scienza e di lettere che provarono af-
fetto e che sempre protessero il cane, quanti se ne potrebbero se-
gnare! Esopo s'ispirò alle doti del cane per trarne elaborate fa-
vole morali; Alcibiade, Aristotele sciolsero carmi di gloria al
nobile animale ; l’Heine, così sarcastico e fiero era ,tutttamore e
tenerezza co’ suoi cani prediletti. L’Alfieri, il Byron, il conte di
Buffon in ispecie, ebbe una vera frenesia per i cani da difesa.
Il grande Victor Hugo prediligeva i barboni, e così pure Al-
fredo de Musset, tanto che in rima graziosa volle elogiarne l’in-
telligenza. L’infelice Cervantes traeva conforto a’ suoi dolori
(e))
trastullandosi col suo terranova; Ugo Foscolo idolatrava un
superbo levriere; schietta e bella è pure una lode che Vin-
cenzo Monti dedicò in poesia al cane da guardia.
L’esimia pittrice /osa Borheur, che onorò la Francia di un
nome illustre, fu la prima che iniziò la rinascenza della pittura
cinegetica, dedicandosi esclusivamente allo studio degli ani-
mali e del cane in ispecie. Alle sue opere seppe dare un’ im-
pionta di vigoria e di verità così viva che chi possiede un suo
quadro lo considera come una reliquia. “ /e préfere le chien à
touts les animaux, l'homme compris ,, soleva dire, ed invero
questo suo amore seppe, meglio d’ogni perorazione, trasfonderlo
ne’ suoi lavori. — L’inglese Landseer fu pure un grande pittore
cinegetico; egli predilegeva la
razza terranova, tanto che s’ac-
cinse a curarne l’allevamento, e
dopo molti anni di tenace lavoro
ebbe la soddisfazione di vedere i
suoi splen lidi terranova classifi-
cati e distinti col nome di ferra-
nova di Landseer.
Il grande Mensonier italiano
spentosi ora a Torino, voglio dire
il cav. G. B. Quadrone, fu egli
pure conquiso dalla pittura cine-
getica. Possedeva l’arte suprema
di finire il suo soggetto in modo
da strapparne l’ammirazione: e
d’analista perfetto sapeva dipin-
gere il cane in tutta l'evidenza
della sua struttura dando così
alle movenze quel carattere di
verità che solo un artista-cinofilo a
qual’egli era poteva dare. Trovandomi assieme all’ultima espo-
sizione canina torinese, nell’additarmi in un d20x un gruppo di
cani, aggiunse “ Le bellezze con le bruttezze paiono più possenti
luna per l’altra, frase che sintetizza tutto il suo colpo d’occhio.
Anche il prof. ,Sper/zzg fu il primo ad introdurre in Germania,
con molto successo, la pittura cinegetica; lui stesso rievocando
i primordii della sua carriera ebbe a dire; “ quando esposi il mio
primo quadro cinegetico, temeva assai che non avesse buon
esito, ed invece qual fu la mia gioia ed il mio incoraggiamento
quando seppi che l'Imperatore stesso l'aveva acquistato! ,,
E se osserviamo che i grand’uomini quali: Bismark, Glastone,
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MI
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Faure, lo Czar, ecc. ebbero sempre una speciale predile-
zione per il cane, ci affermeremo sempre più che questo animale
è degno non solo di tutto il rostro affetto, ma anche di tutta la
nostra protezione.
Noi lo vediamo ausiliario importante al cacciatore, d’ aiuto
intelligente al pastore e amico devoto ad una quantità d’esseri
umani. In alcuni paesi il cane si apprezza molto come animale
da soma e da tiro; in altri come animale da macello, si sa infatti
che a questo scopo in Cina viene ingrassato, e altrove, come a
Costantinopoli, fa l'ufficio di spazzaturaio, cioè è incaricato di
far scomparire le immondizie.
In Manciuria il cane è allevato in grandi armenti per la sua
pelle, ed il suo pelo; il commercio di questi animali si fa rego-
larmente come in Australia coi montoni. Il prodotto è tale che
una sposa la quale riceve in dote una dozzina di cani può vivere
agiatamente, chè costituisce un vero capitale come altrove una
mandra di buoi od un armento di pecore.
In Olanda abbiamo il cane del battelliere (lo schippercke),
questo nome che porta gli è derivato dal suo principale ufficio
che è quello di custodire i battelli. Nel terrzer abbiamo il cane
da carrettiere e da scuderia, egli dappertutto, nei battelli, nelle
scuderie, nelle cantine, nei granai dà la caccia ai topi, e fa la
stessa guerra anche alle talpe ed alle puzzole. E’ un eccellente
compagno per la caccia ai conigli, per scovare le volpi ed i tassi;
la sua grande intelligenza, la sua prodigiosa memoria rendono poi
sovente più grandi servizi che il gran naso e la forza dei cani di
grossa taglia.
Lo vediamo impiegato nel contrabbando, e nemmeno si ha
idea del grande numero di cani impiegati sulla frontiera franco-
belga. I frodatori allo scopo adoperano una razza speciale, e
questi loro complici di quattro gambe sono così: vigilanti che
malgrado l’attiva sorveglianza dei doganieri francesi ed i loro
energici sforzi per incettarne il passaggio della frontiera, non
arrivano a catturarne l’uno per cento. Essi eseguiscono la loro
bisogna colla stessa intelligenza e la stessa passione che tanto
distingue i cani da Pastori.
In Germania il Co//y è adibito al servizio militare ed incorpo-
rato regolarmente nell’esercito. La sua utilità si ‘è resa evidente
con risultati sorprendenti, nel servizio d’avamposti, nella ricerca
dei feriti e nel, servizio di munizioni.
In Inghilterra i levrieri sollevano nelle corse un vero fanati-
smo. Sulle pianure dell’Altacar havvi ogni anno luogo una
grande corsa, e per solito vi prendono parte non meno di una
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settantina di cani, ed i premi sommano persino i 12 mila fran-
chi. In analogia a queste corse troviamo le Prove sul terreno col
cane da ferma, oggi già tanto popolarizzate. È tutto ciò si
è dunque saputo e potuto ottenere da questo nobile animale che
sì bene si presta a tante svariate applicazioni !
E° prop:i0 da augurarsi che quel sentimento d’umanità per le
bestie, che in fin dei conti è la più eminente espressione degli
animi nobil e generosi, possa prevalere in modo da far sì che i po-
veri cani non vengano assolutamente più perseguitati e peggio
cendotti a morte dalla malvagità e dalla ferocia umana. E, come
scrive un cinofilo, non parliamo delle città, dove il cane è così
sorvegliato che il tenerne uno, sia pure da caccia, è una preoccu-
| pazione costante; ma, nelle campagne, la così detta caccia al cane
è divenuta un passatempo abituale di tutti i ragazzi dei villaggi.
Basta che ne vedano passare uno per caso, il più inoffensivo, il
più mite ed affabile degli animali, che subito lo pigliano di mira,
si appiattano dietro le porte, si armano di sassi e poi dzetro e gi !
La povera bestia, che non sa rendersi ragione di quell’insegui-
mento e che dopo tutto sta bene e non è malato in alcun modo,
comincia a fuggire, tanto per sottrarsi ai malanni di cui è minac-
ciato. Alle vicine cascine, dopo ,un chilometro o due di marcia
forzata, esso è già riscaldato, ansante, forse ha sete, e la lingua gli
esce dalla bocca. Si comincia a vederlo. “ Ah! un cane che fugge ;
dalli, dalli! ,, Altri ragazzi si appiattano, si armano di sassi,
lo minacciano, lo inseguono. All’altro villaggio il cane è già tutto
pieno di paura, sospettoso, colle fauci infiammate, coll’occhio
to1vo; ed allora è finita per lui. Invano l’infelice cerca appiat-
tarsi, nascondendosi in qualche sito. Invano tenta rifugiarsi in
una cantina, in una stalla, sopra un fienile. “ Dalli al cane rab-
bioso! ,, Così che lo scherzo dei primi fanciulli si tramuta in una
orribile scena.
Il cane è inseguito, scovato, percosso coi sassi, coi rastrelli,
coi bastoni, e può chiamarsi fortunato se pure riesce a morire
con una palla di moschetto nel cuore. Nè si può fare altrimenti,
poichè l'umanità impone allora di ammazzare la bestia senza
misericordia, e di ammazzare con lui tutti gli altri cani sui quali
pesi un qualunque sospetto.
Son questi fatalmente i sistemi che vigono in molti paesi, senza
che alcuno tenti impedire coteste persecuzioni, pensando che lV’i-
drofobia ha per origine #7 $i delle volte la crudeltà degli uomini,
e tante povere bestie sono spinte dalla disperazione ad adden-
tare qualcuno, tanto per vendicarsi di essere vittime innocenti
d’una insensata barbarie.
Ma non si creda che il sentimentalismo ci spinga ad apprez-
zamenti esagerati. Quando si pensa alle terribili conseguenze
cell’idrofobia, si esclama subito. “# Meglio morti tutti i cani del
mondo, piuttosto che un uomo ,,. :
Ma c'è eccesso ed eccesso. E sono parimenti nocive la sover-
chia crudeltà come la soverchia indulgenza.
Alle persone di cuore, agli animi sensibili, agli intelligenti di-
remo dunque “ Impedite ogni maltrattamento al care e rico-
noscetelo come il più devoto, il più utile ed il migliore amico ,,.
Belle de Fontaines. L, I. R setter gordon.
Primo premio Esposizione Lione 1897, Secondo premio Milano 1897, Secondo premio Torino 1398.
Proprietario Carlo Vaccari, Valenza.
ORIGINI DEI ,, FIELD-TRIALS "
« La caccia è un'arte vera e propria, praticata nel più
« simpatico degli ambienti, all'aria aperta, alla luce del sole,
« fra le nebbie rosate d’ autunno, che pure hanno tante at-
« trattive. »
‘LI inglesi dobbiamo il merito d'essere stati i primi ad ini-
ziare queste gare con cani vincitori alle esposizioni. Ecco
perchè comunemente sono conosciute col nome inglese
IATA trial (campo-prova) eo che nella nostra bella lingua
rispondono assai bene con “ Prova sul terreno ,,
Il primo Field-trials (e qui premetto che quando si parla
di fields si riferisce sempre a cani da ferma), risale al 1820.
Lord Lymey possedeva un setter inglese di nome Rhoth, di
rara bellezza ed altrettanto raro per la sua abilità nella caccia
delle grousses, così che la sua fama erasi divulgata ed aveva
fatto eco nel Yorshire. Sir de Bertry, grande allevatore di poin-
ters, desideroso di conoscere de visv le qualità di guesto famoso
Rhoth, pregò lord Lymey fissargli un appuntamento di caccia
nella sua principesca tenuta. L'appuntamento venne infatti sta-
bilito, e colla condizione che sir Bertry conducesse il miglior
pointer del suo canile.
Toccato nel suo giusto amor proprio, l’allevatore si presentò
con Barton, pointer di grande taglia, dai garetti d’acciaio e
vincitore. del primo premio all’ultima esposizione. La giornata fu
assai favorevole, le growuses vennero :egregiamente lavorate da
entrambi i cani, e sotto l’ impressione delle molteplici pun-
tate dei rispettivi campioni, i signori proprietari s'accesero a di-
sputa volendo ciascuno sostenere la superiorità del proprio.
Venne allora stabilito di nominare un giudice, il quale,
dopo date ore di caccia, dovevasi pronunciarsi sul merito di
ciascun cane, colla posta di 50 sterline. La tenzone infor-
mata a speciali norme ed assistita da un buon numero di cinofili
ed allevatori ebbe scrupolosamente luogo: l'esito fu completo,
e tutto in favore di Barton.
Simile idea trovò ben presto imitatori, e si generalizzò tanto
che sorsero C/u8 ed Associazioni le quali indissero in Inghilterra
delle Prove con tutta quella serietà e tenacia propria ai figli
d’Albione e tanto necessaria in ogni iniziativa per potere non
solo lottare, ma vincere.
SCOPO DELLE PROVE SUL TERRENO
3 ONOSCERE le qualità venatorie di un cane per poterne
: poi dare il giusto apprezzamento, ecco lo scopo prin-
cipale delle Prove sul terreno; precisamente come
l'esposizione canina ha quello di abolire st incroci per sostituirli
con tipi di razza ben fissata e riconosciuta.
Come dice Laverach alle prove si possono giudicare: l’anda-
tura, l'ammaestramento, la ferma, la sicurezza dell’odorato e dello
stile, cioè il modo di trovare la selvaggina. Il grande vantaggio
di queste gare è dunque chiaro; ed ammesso che in esse non si
possa misurare che in modo relativo la resistenza di un cane,
danno però campo di giudicare apertamente ed in modo indi-
scusso le sue principali qualità, vale a dire l’o/fato e la ferma,
vere qualità naturali e che debbono subito manifestarsi e pri-
meggiare se il cane è di sangue puro e generoso.
Questo lo scopo delle Prove, le quali tornano di grande aiuto
e vantaggio per gli allevatori quasi sempre imbarazzati e titu-
banti nella scelta di un buon stallone. Le loro speranze saranno
ben fondate, anzi verranno realizzate nella prossima riprodu-
ae
zione, se nello stallone scelto avranno de visu constatata l’esi-
stenza della fibra e dell’olfato.
Nei grandi field-trials internazionali l’azzone, l’olfato, la ferma
sono esenzialmente ponderate; basterebbe che -un cane fosse
deficiente di una sola di queste qualità per essere senz'altro eli-
minato. Ed è giusto, giacchè un buon ausiliario per essere
tale deve prima di tutto possedere le doti naturali ; l’azione, come
tutto il rimanente riguarda molto al dresseur, può quindi ve-
nire al cane impartita o modificata o migliorata secondo la razza
alla quale appartiene e l'istruzione ricevuta coi diversi sistemi
d'ammaestramento. Queste gare di ur: sangue, ovvero di
field-triallers, si possono paragonare alle corse dei cavalli . s.
i cui vincitori dopo un dato numero di clamorose vittorie sono
ritirati dalle glorie del #u7f per venire adibiti come stalloni. E
precisamente così succede in Inghilterra, nel Belgio, nella Fran-
cia dei cani vincitori nelle gare dei puri sangue, e così si è
pure incominciato a fare anche dai nostri migliori allevatori.
Ai proprietari poi di simili gloriosi stalloni si moltiplicano
le ricerche per le monte; ed è in tal modo che il sangue gene-
roso di un Barg e di un Been of Maffe di un Ro? di Monferrato,
si rinnova nei numerosi prodotti, i quali se presentati a futuri
field sapranno manifestare gli eroismi e guadagnarsi l’alloro dei
padri; se trenati invece a più modeste esigenze riusciranno sem-
pre ottimi cani di servizio.
Col succedersi però delle prove sul terreno, per le varie esi-
genze regionali e per altri intendimenti, si iniziarono dei /ze/d-
trials a caccia pratica ed informati a speciali norme; ma di
questi e del loro scopo ne riparleremo più avanti.
LE PROVE SUL TERRENO IN ITALIA
NE LI echi clamorosi del continuo succedersi dei fie/ds in ogni
| parte del Continente giunse sensibile anche a noi, così che
ESkZS, sin dall’ oggi le prove sul terreno ci danno l'affidamento che
avranno anche esse in Italia un glorioso avvenire. Dalle prime, avve-
nute a Genova nel 1892 ad oggi segnarono una vera scala ascendente
e progressiva. Se le consideriamo dunque come un mezzo efficace
per dare impulso al miglioramento della razza canina, come vi-
vificatrici del commercio relativo e come una diramazione dello
sport che va sempre più eccentuandosi, non potremo a meno che
convincerci della loro sicura e buona riuscita.
— 13 —
Ad un Zzeld l’interesse è sempre vivo, ed i nostri fidi compagni
colle loro intelligenti movenze, colle loro ferme magistrali sono
più eloquenti di noi con tutte le nostre perorazioni in pro’ della
caccia. Ncn è raro constatare come in simili gare uno sporimar
se non diventa cacciatore, diventa cinofilo e molte volte acquista
un cane vincitore, l’accoglie con tutta benevolenza e con lui di-
vide le gioie e le immancabili disillusioni dei prossimi Z7elds.
E’ uno sport che nen ammette compatimento, anzi se pensiamo
alle tante diramazioni del medesimo, al grande sviluppo preso
in poco tempo pur interessando da vicino una sola data classe
di persone, ne converremo che sempre tornerà di giovamento
al commercio e alle industrie della nostra patria. Il voler poi oggi
negare o non riconoscere il cane fieltr:aller è semplicemente
assurdo, chè una eletta schiera di campioni vincitori di nume-
rosi e cespiqui premi ci sta davanti. A voler a questa apporre
un cane qualunque da caccia sarebbe come pretendere di
vincere il Gran Prix a Lonschamp con un cavallo da nolo.
E se questa nuova fase, diremc così, del cane da ferma fa
urlare qualche vecchio cacciatore giustamente spaventato per
l'andatura spesso ottenuta artificialmente ad uno sfrenato ga-
loppo, ha però ammaliato la massa dei seguaci di St. Uberto,
dei cinofili progressisti, i quali hanno visto nella creazione del
cane fieltrialler Un vero e primo miglioramento della razza
canina. L’abbondanza della selvaggina fece tre secoli fa il cane da
ferma; la diminuzione di questa porterebbe quiridi nel nostro
fedele collaboratore la degenerazione, e l’assopimento di tutte
le sue facoltà tanto preziosi, se i fie/4s non ci venissero in aiuto,
dando campo ai nostri cani di mantenere deste ed attive
le loro belle facoltà, e di non generare razze meno perfette in
causa del loro vigore perduto dopo tanti anni di delusioni.
La popolarità dei fiel4s crebbe tanto che attualmente abbiamo
due prove annue quasi fisse : le frimaverili e le autunnali. Que-
sto è molto, e ancor di più si sarebbe potuto fare nel campo
classico di queste prove, se i cinofili italiani volessero un poco
inspirarsi a quello spirito di collettivismo, senza del quale sempre
ci si trova in perenne disparità d’idee, e se al sorgere di una buona
iniziativa sapessero appoggiarla e coltivarla con quella tenacia
che è dote emerita dei figli del Nord. Nonostante però tutte le vi-
cende, gli antagonismi sorti e combattentesi, le prove si succedet-
tero con un certo entusiasmo e sempre in meglio; ma come i pa-
reri e le idee per la legge unica sulla caccia son tanti e pur desi-
derandola tutti x77c4 ognuno la vorrebbe informata a modo
suo, o propizia a quella regione nella quale egli compie le
sue gesta venatorie, così per i fie/d-tréals; pure ineggiando
tutti ad unico regolamento ad un’ unica seria organizzazione,
ogni promotore di una data idea propugna la propria. Ed
ecco perchè in questi sei anni abbiamo avuto una vera fiori-
tura di prove, tutte informate ad un fine lodevole, ma organizzate
con criteri diversi e spesso anche in aperta contraddizione tra
lcro, ciò che portò come conseguenza la titubanza e la diffidenza
da parte di molti allevatori di cimentarsi coi propri cani.
Se questo caos poteva forse per l’addietro venir giustificato
anche dal fatto che l’unica istituzione che avrebbe potuto im-
porre una radicale riforma, voglio dire il Kennel Club, non
funzionava con tutta quella rigorosità necessaria, non così oggi.
Essa s'è fatta un'istituzione seria, ed i cinofili appoggiano con
intera fiducia le loro buone speranze per i futuri fields. Ne
abbiamo una prova nella generale simpatia dalla quale è oggi
circondata, nelle numerose iscrizioni, e nel fatto che gli organiz-
zatori delle ultime prove prescrissero di non ammettere alle
gare quei cani che non fossero iscritti nel ‘(libro delle origini.
Prove tutte ben riuscite, e che con piacere vi si ritorna col pen-
siero e si ammira lo slancio col quale la fu Società F. T. I.
indisse quelle di Busto Arsizio; si rammenta l’ardita delibe-
razione presa poco dopo dalla stessa Società di bandire le
prove sul terreno di Roma col lodevole intento di propa-
gsarle e popolarizzarle sempre più. Di grande incoraggiamento
e grande caparra per l avvenire ci è pure il ricordo della
simpatica riunione di Gallarate, dove la meraviglia della posi-
zione, l'elemento saturo d’elettricità cooperarono a segnare quel
Sir Balff — L. O. P. S. C. 92
(Prop. Cav. Dott. Stefano Tirotti — Torino)
successo che conquistò e vinse i più ribelli in materia di field.
La magna riunione di Torino, quella recentissima d’Intra-Pal-
lanza hanno pure manifestato quanta vitalità esista oggi anche
nel nostro mondo cinegetico, e come noi pure prendiamo in
materia la scala ascendente.
ELENCO DEI FIELD-TRIALS AVVENUTI IN ITALIA.
1 1892 5 Giugno a Genova — Unione cacciatori Liguri.
2 1892 25 Settem. a Cremona — Comitato Cremonese,
3 1893 6 Giugno a Genova — Comitato Genovese.
4 1894 10-11 Maggio a Milano — Comitato speciale esposizione.
5 1894 14 Giugno a Genova — Unione Cacciatori Liguri.
6 1895 2-3 Giugno a Busto A. — Società Field-trial ital.
7 1895 9g Giugno a Roma — Comitato locale.
8 1895 6 Ottobre a Busto A. — Soc, -Field-trials Ital.
9g 1896 25 Maggio a Busto A. — » » »
10 1897 7-8 Giugno a Roma — » » »
tot ER
II 1897 — Settem. a Pagnacco — Comitato locale.
12 1897 3 Ottobre a Gallarate — Giorn. Caccia e Tiri, Milano.
13 1898 5-6-7 Giugno a Torino — Pointer-Setter Club, Milano.
14 1868 4-; Settem. a Intra-Pallanza — Unione Cinofili, Milano
Per la verità diremo qui che la città d’Italia dove più forte-
mente si sente lo spirito d’associazione è ancora Milano. A mi-
gliaia si contano le Società, i circoli, i clubs, ed in queste
simpatiche riunioni si agita, si svolge e si manifesta una bella
e caratteristica pagina dell’attività milanese. Per attenerci a
quelle riunioni che più strettamente ci riguardano citeremo
qui:
Società Kennel Club Italiano.
Società Bracofila Italiana.
Pointer-Setter Club.
Unione Allevatori Cinofili.
Unione Cacciatori Lombardi.
Unione Milanese per il Tiro a volo.
Società Tiro al Piccione.
Società Milanese del Tiro al Passero.
Società Mandamentale di tiro a segno.
Tutte riunioni ben dirette e piene di vitalità, che ci tornano
di grande onore e d’incoraggiamento, mentre sempre ci dimo-
strano quanto bisogno abbiamo di spalleggiarci a vicenda per
potere andare sempre avanti, fare sempre più e raggiungere
la meta col crescente miglioramento.
COME AVVENGONO I FIELD.TRIALS
IN INGHILTERRA
o1 dati alla mano ci è facile comprendere come anche
in materia di frove sul terrene gli Inglesi ci siano
2259) maestri e come ne abbiano ben previsti tutti i casi e
stvdiata ogni possibile combinazione. Per meglio persuadercene
basterebbe tradurre qui le regole del Kennel Club inglese; ma
ritengo si andrebbe troppo per le lunghe, senza interessare che
una minima parte dei lettori ; mi limiterò quindi ad alcuni cenni,
mentre del come avvengono Je prove sul terreno inglese mi
varrò di una descrizione fatta da Giz nel fu Sport Illustrato. (1)
“ In alcuni di detti 77e/4-trials ì setters ed i pointers devono
(1) Gin. Spor Illustrato 1885, N 154-155.
co
battersi separatamente tra loro, in altri invece si battono senza
alcuna distinzione. L’allevatore che desidera concorrere ad un
field-trial col proprio cane, deve notificarlo qualche tempo
prima, dandone i più minuti particolari di colore, di discen-
denza, ecc., ecc. Se i particolari non fossero conformi al vero
(cosa che da noi succederebbe subito e facilmente) il cane è
escluso e squalificato. Facendo questa prima notifica si paga una
lira sterlina (L. 25). Alla vigilia del fie/d-trial, se il proprie-
tario, per un motivo qualunque ritira il cane, perde la lira
sterlina di prima posta, se mantiene l’iscrizione paga altre sez
lire sterline (L. 150) per potere far correre il cane il giorno dopo.
Queste poste servono in parte per pagare le spese e in parte per
i premi.
I giudici sono nominati dai componenti il Comitato ese-
cutivo del Kennel Club, ed i loro nomi debbono essere noti ai
concorrenti, prima della chiusura delle iscrizioni.
Chiusa l'iscrizione, i giudici procedono al riconoscimento
dei cani iscritti ed al loro sorteggio per coppie, di modo che ogni
proprietario sappia alla vigilia delle prove: 1. Con quale altro
setter o pointer il suo setter o pointer prediletto deve misurarsi;
2. quando verrà la sua volta di scender in lizza; 3. in qual
punto della riserva presso a poco egli deve trovarsi.
I componenti del Comitato esecutivo del Kennel Club hanno
ampia poteri di escludere qualsiasi animale che non credino op-
portuno ammettere alle prove, e di escludere anche quelle persone
che a loro sembra non debbano prender parte a tali prove a mo-
tivo di qualche loro, benchè minimo, precedente scorretto ri-
ferentesi a sdort. — Da noi, Dio sa quante recriminazioni si
avrebbero già a questo punto della prova!!??
Incominciano le prove. — E’ in facoltà del proprietario d’un
cane di dirigere il proprio setter o pointer sul terreno, oppure
di farlo dirigere, guidare o condurre dalla persona che ha am-
maestrato l’animale; in tal caso, se il padrone interviene con
atti, parole o segni durante le prove, il suo cane viene ritirato
dal campo e considerato come battuto, imperocchè una sola
deve essere la persona che dirige il cane sul terreno. Nel con-
durre il cane, il gesto della mano ed il fischio sono concessi;
qualsiasi altro segnale od eccitamento o rumore è interdetto.
I due signori od ammaestratori devono stare ad una ragione-
vole distanza l’uno dall’altro, come se cacciassero da buoni
amici su terreno libero, mentre davanti a loro vola la rapidis-
sima coppia di setters o pointers che si sta provando.
Per lo passato le classificazioni erano fissate mediante nu-
meri; si stabiliva, per esempio, che una bella ferma istantanea,
— (8
siccome ferma, valeva 10, epperciò cinque belle ferme facevan
già so punti e bisognava cercare di avvicinarsi alla cifra 100,
che era la miglior classificazione. — Rispettare bene la ferma
del cane avversario, valeva cinque punti, così pure il non fare
un passo dietro il lepre che se ne fuggiva, e così via. Ma oggi
tanto all’estero come da noi per le gare a cerchia estesa si è
riconosciuta poco pratica tale classificazione, e preferito che il
giudice emetta sommariamente il suo giudizio.
I due cani, che dalla sorte vennero destinati a concorrere
assieme, sono vicini ai loro rispettivi padroni od ammaestra-
tori; i giudici sono con questi ultimi; l’ordine d’incominciare
la prova è dato, ed ognuno dei due cacciatori (chiamiamoli
MA sri - iz
ri - Li * dia pr: = =:
SERI Tae e T
così pel momento) lo eseguisce lasciando libero il proprio cane.
La coppia parte come un dardo scoccato. Qui quei cacciatori
italiani che ci leggeranno, se ci leggeranno, basando il loro
giudizio soltanto sulla esperienza che fanno in Italia, trove-
ranno da ridere su questa partenza .dei giovani allievi, par-
tenza che paragoniamo allo scoccar d’un dardo, e questo perchè
da noi si ignora che, se gli inglesi vogliono il cane eccezional-
mente veloce, gli è perchè lo hanno reso, con un ammaestra-
mento del quale non abbiamo idea in Italia, eccezionalmente
ubbidiente. — Oh! meraviglia! I giovani animali, che si sono
staccati dal cacciatore, abbandonandosi a corsa veloce, ecco
che, giunti ad una distanza di 100 a 200 metri, si dispongono
senz altro segnale a percorrere il terreno di fronte ed in linea
parallela a quella tenuta dai cacciatori e giudici. Grazioso
spettacolo! I due cani, che, perchè abbiano a diportarsi così
alle prove, furono ammaestrati a lavorare sempre in coppia,
battono il terreno, galoppando sempre, ma sempre a ragione-
vole distanza, andando e venendo, mantenendo una regolare
curva incrociata a zig-zag.
| I giudici devono tener gran calcolo di questo primo modo
di diportarsi dei giovani esaminandi e dare una prima buona
annotazione a quello dei due cani che durante il tempo del-
l'esame avrà mantenuto the dest killing range, cioè la miglior
distanza utile per uccidere, a seconda che si lavora in terreno
aperto, o coperto e boschivo. — I cani galoppano da pochi mi-
nuti: eccone uno in ferma l’altro deve dack hin, cioè assecon-
darlo fermando di consenso e puntando a sua volta.
Se il cane che ha puntato pel primo, mantiene una bella
ferma sicura e l'avversario non lo disturba, il padrone del cane
in ferma sì avanza, dietro comando dei giudici, e tira alla per-
nice od alle pernici, x0x allo scopo di uccidere, ma solo
per provare che il giovane cane non è gun sky, cioè non ha
paura del colpo del fucile. — Al colpo dell'arma, i due cani,
testè in ferma, devono cadere al suolo come fulminati; guai
se i cani fanno un passo, dopo che si è sparato. In Inghilterra,
il cane da ferma non deve riportare ; per questo servizio c'è il re-
triever (cane esclusivamente ammaestrato a riportare), epperciò
non abbia mandato il retriever a riportare il capo di selvaggina
ucciso. — Alle prove, non si uccide, almeno nei fiel/d-trials di
primavera, ma il cane da ferma deve diportarsi come se si cac-
ciasse davvero. Da noi, misericordia! chi non ha visto come
perdono la testa i migliori cani, dopo il colpo del fucile? Per
mezz'ora non sono più frenabili; corrono, si sbandano, cercano,
è vero, ma senza risultato alcuno, perchè questo affannarsi
non permette loro di trovare il capo di selvaggina, se a terra e
tanto meno se il colpo avrà fallito; questo sbandarsi dei cani,
dopo che il cacciatore ha sparato, ha tutt'al più per risultato
di far fuggire l’altra selvaggina, che per caso si trovasse a
poca distanza di là. Ammesso che, come succede in America,
in Francia e da noi, oltre al pretendere dal cane che punti, sì
pretenda anche che riporti, l'espediente di costringere il cane
a mettersi a terra, è egualmente pratico, inquantochè l’animale
tenuto al riposo nel momento appunto in cui è più facile per
lui perder la calma, è così dal riposo più facilmente con-
dotto e guidato adagio adagio nella direzione del capo di sel-
vaggina caduto e quindi più facilmente trovato, Ma noi ab-
biamo immaginato che i due cani che stiamo esaminando, si
siano diportati bene e cioè secondo le lezioni che vennero loro
date durante l’ammaestramento. Succede naturalmente però
anche il contrario e non rare volte, allora, sia che un cane abbia
faite Levare le pernici senza puntarle, sia che vedendole puntate
dall'altro non abbia rispettato la ferma, sia che avendole pun-
tate lui per invidia le abbia fatte levare, i giudici fanno le loro
annotazioni più o meno favorevoli sul conto di quello dei due
competitori che si è diportato bene o mzie. La prova continua
fino a che i giudici non stimino di essersi formato un criteria
IT
esatto sui meriti d’un cane. Se al primo momento essi si accor-
gono che la coppia che si esamina od uno dei due competitori
è tanto senza meriti da non valer la pena che si provi più a
lungo, i giudici ordinano che la coppia sia ritirata e passano ad
un’altra ; se invece, uno solo dei due è inferiore al punto di dover
essere ritirato, il suo competitore resta vincitore per quel turno,
ma siccome, provate tutte le coppie, bisogna ancora che tutti
i vincitori si battano con altri vincitori, così un cane che abbia
vinto con un cane medriocre, dovendo ancora misurarsi con uno
o più altri cani, ha tutto il tempo a sua volta di mostrare se
realmente ha delle buone qualità o se ha vinto pel fatto solo
dell’inferiorità dell’avversario.
Supponiamo per maggior chiarezza che quaranta sia il nu-
mero totale dei cani $ozxters o setters iscritti definitiva-
mente per la prova. Questi 40 cani formano 20 coppie, am-
messo che nessun cane e nessuna coppia sia stata scartata per
troppa palese inferiorità, rimarranno dopo la prova delle venti
coppie, venti vincitori. Questi formano altre dieci coppie di cani
che devono misurarsi di nuovo ciascun di loro con uno dei
dieci avversari, estratto a sorte. Compiuta anche questa seconda
prova, rimangono cinque vincitori sul campo e questi debbono
ancora ritornare sul terreno per rimanere, a loro volta, vin-
citori o vinti dall’avversario. — Questi cinque cani sono evi-
dentemente i migliori dei quaranta provati. Ora l'interesse,
l'emozione dei proprietari degli allevatori è al colmo. .Sî darva
licet componere magnis, questa è la lotta dei giganti. V’imma-
ginate, o lettori, come debba battere in quel momento il cuore
di quell’allevatore che da lunghi anni concentra sforzi ed in-
telligenza per ottenere una discendenza di cani da ferma ve-
ramente buona, e che quando crede essere sicuro dell’eccel-
lenza dei prodotti del suo canile, ammaestra due o tre cani per
poi iscriverli per una prova ove sa che converranno gli allievi
dei migliori canili del mondo? — Vi immaginate come debba
essere soddisfatto quell’allevatore, che giunto al punto delle
prove, ove la gara per il primo premio deve decidere, vede
che non si è ingannato ne’ suoi calcoli e che volendo ottenere
prodotti eccezionali, vi è riescito? Chi non è nè allevatore nè
cacciatore non capirà queste gioie, e non è quindi per lui tutto
ciò che scriviamo.
Finalmente i giudici hanno finito il loro compito.
Dei quaranta cani provati, uno ha superato tutte le difficoltà,
ha battuto il campo con instancabile ardore, senza dimenti-
care nulia del suo perfetto ammaestramento; ha puntato la
selvaggina quasi sempre prima dei suoi avversari, coi quali ha
dovuto successivamente misurarsi e sempre in modo ammira.
bile, col miglior stile, come si dice al di là della Manica, è ri-
masto in ferma a piacimento dei giudici, non s'è lasciato vin-
cere dalla tentazione di far volare le pernici, fu impassibile di
fanco al suo competitore, che varie volte si spinse avanti it-
vece di rispettare la ferma, non tralasciò mai di mettersi a
terra, sia che le pernici volassero senza che si sparasse, sia
dopo la ferma.
Il primo premio è stato attribuito adunque al miglior cane:
ora scendono in lizza per l’ultima volta i due cani che sono in
gara pel secondo e terzo premio. La prova non è meno inte-
ressante, imperrochè non di rado accade che i due animali
esclusi dal primo premio non lo siano stati che per piccolis-
sime mancanze o per la straordinaria superiorità del vincitore
del primo premio. Non per questo i due cani che si competono
il secondo e terzo premio sono animali poco pregevoli ; tutt'altro.
Finalmente anche gli altri due premi sono stati assegnati.
Tutto è finito, si direbbe: no. Prima di continuare però dob-
biamo rispondere ad una obiezione che ci sentiamo fare da un
cortese lettore e, l’obiezione essendo assennata, rispondiamo
volontieri. Ci si dice: ma badate che molte volte un cane ec-
cellente, per indisposizione o per un motivo qualunque, non si
diporta in un giorno così bene come un altro e che però po-
trebbe in una simile prova essere battuto da un cane inferiore
o pari di merito. L’osservazione è seria, ripetiamo, e rispon-
diamo che di simili prove in una stagione non se ne fa una
— 99
sola, ma si ripetono in varie contee diverse e che però il cane
vincitore oggi può, se non è veramente ua perla nera, essere
battuto fra una quindicina di giorni. Siamo d’accordo? Prose-
guiamo. Tutto non è finito sul terreno delle prove, abbiamo
detto, e infatti perchè non andremmo anche noi ad ammirare
i cani vincitori e sopratutto il vincitore del primo premio, che
è fatto segno di mille carezze e di mille ovazioni dai testimoni
delle sue prodezze? Dei presenti, taluni si congratulano coll’al-
«ji
| # AMY AS
Mi
dt
Paul Lobstein di Strasburgo (noto dresseur dilettante)
e Jannette of Strasbourg vincitrice di 14 primi premi in Fre/d-trials.
levatore e coll'ammaestratore dei vincitori, altri Ji guardano
con occhi d’invidia e finalmente qualche devoto cultore del-
l'arte sapete che cosa fa? Chiede al proprietario del cane vin-
citore quale sia il prezzo che egli ne domanda, e conosciutolo,
acqui-ta l’animale per quanto elevata, enorme, stravagante sia
la somma richiesta. E se noi immaginiamo di aver assistito
nen alla prima prova della stagione, ma all’ultima, ove il cane
vincitore in principio di stagione si mostrò, durante tutte le
altre prove fino a quella, il miglior cane da ferma, è facile
capire qual valore abbia realmente un simile animale. — In
questo modo hanno certi signori popolato il proprio canile dei
più celebri setters, sì può dire, del mondo intero.
Ed oggi, grazie a questi esperimenti, è provato col fatto che
i migliori cani che si hanno in Inghilterra sono i discendenti
di quelli i cui nomi stanno iscritti nei registri del Kennel Club
inglese come vincitori di field-trials, a gloria perenne della loro
discendenza. Trattando così, l’esercizio della caccia si solleva
all'altezza dell’arte, e le arti tuife sono proprietà, non dei paesi
barbari, ma dei civili, e più un popolo è incivilito, maggiore
è la squisita raffinatezza di tutte le sue opere come de’suoi pas-
satempi. Sul terreno dei fie/d-t72a/s siamo in pieno campo del-
l’arte. — Non sorridete lettori: è facile sorridere, difficile 11
provare il contrario. E più si farà sentire la mancanza di sel-
vaggina, maggiore sarà il bisogno di trovare un compenso allo
scarso numero dei capi uccisi, 77 72040 col quale li uccideremo.
Ciò è tanto vero, che spesse volte noi sentiamo da ulcuni cac-
ciatori manifestare il loro gusto istintv0 der il bello, confes-
sando di essersi molto divertiti in un dato giorno di caccia,
non per il numero delle pernici uccise, ma per il del modo col
quale furono uccise. Quante volte non si dice che si è più sod-
disfatti d’aver ucciso, con tutte le regole dell’arte, sei beccac-
cini in un giorno, grazie alla perfetta collaborazione d’un ec-
cellente cane, che d’aver fatto un ricco carniere, sia in battuta,
sia per l’effetto solo dell'abbondanza di selvaggina? Non sa-
premo mai ripetere abbastanza, che meno abbonda la selvag-
gina maggiore è il bisogno di un cane bene ammaestrato, e per-
chè un cacciatore si prenda la cura di ammaestrar bene un
cane prima di condurlo a caccia, egli è mestieri che il cacciatore
sappia se il suo allievo è d’una discendenza che non si smentirà
e se non renderà infruttuose le fatiche del maestro ,,.
CONCA
SUDDIVISIONE DELLE CLASSI
Sa 4:
i Sa Francia, allorchè si bandirono i primi field-trials sorsero
9) Peg] molte difficoltà, prima di seguire le traccie inglesi, e molte
= )lj questioni quasi tutte tendenti allo scopo di proteggere
cani nazionali educati ed allevati con sistemi diversi da quelli in-
glesi; e si manifestarono così gravi da farne persino dubitare
dell'avvenire delle Prove stesse. Poi le varie opinioni si divisero,
si formarono gruppi di cinofili prediligendo ciascuno una data
razza ed ebbero così origine altrettanti Clubs: il Poznter, il Set-
ter, lo Spinone club, e di conseguenza tre generi speciali di
prove. Grande quéte, (prove a grande cerca), svolgentesi con-
forme alle regole dei fiel/d-trzals inglesi e riservata ai fornters
ed ai Setters. Classe riservée e riservata ai cani di razza. con-
tinentale (esclusi gli incroci) e cioè bracchi, griffoni e spinoni.
Classe pratique, libera a qualunque cane da ferma, ma di ori-
gine riconosciuta almeno da una delle Società create per il
miglioramento delle razze canine.
Con simile suddivisione si riuscì a soddisfare tutti i cinofili
in genere e dare anche un grande impulso alle prove sotto
qualsiasi forma avessero luogo. La classe a grande cerca in-
teressava gli amatori puristi intransigenti delle razze inglesi;
la .classe riservata appagava l'amor proprio degli allevatori
nazionali; e la classe omnium o a cerca media, quietava le
grida della numerosa falange dei veri cacciatori, i quali posse-
dendo cani di buona origine, ma allevati solo in caccia pratica,
non potevano cimentarsi alle grandi andature, e si vedevano
quindi preclusa la via del Zze/d.
Questa suddivisione di classe che già funzionava in Francia,
Germania e nel Belgio con ottimi risultati, occorsero parec-
chi anni prima che venisse introdotta in Italia, durante i quali
sorsero varie lotte, coi rispettivi puntigli per l’ego d’ognuno il
quale :voleva imposta la propria opinione a seconda delle at-
titudini del cane che possedeva. Nelle ultime riunioni si finì
però per venire ad un razionale concludendo, ed il concetto d’un
equa suddivisione di classe s'impose così chiaramente che coi
fatti si superò jogni aspettativa, date le nostre speciali condizioni
e conseguenti difficoltà. All’estero, per esempio il rapido propa-
garsi dei Zze/4ds va in gran parte attribuito alla facilità colla quale
si trova il terreno pronto ed addatto per organizzarli; numerose
sono le riserve, ricche di starne, lepri, fagiani, le quali, ad
ogni occorrenza, vengono con entusiasmo dai proprietarii of-
ferte agli organizzatori di prove sul terreno. Con questo non
intendo dire che da noi non vi siano riserve e che sia impossi-
bile imitarne tale esempio ; di bandite, specie nell’Italia Setten-
trionale, ve ne sono e forse più del bisogno, ma è chiaro come
per oggi sarebbe follia sperare e peggio contare su di esse
per indire un Zzeld. Si è dovuto di necessità addottare il si-
stema della selvaggina improvvisata con starne e quaglie, sistema
abbastanza pratico e che ha il solo vantaggio di pareggiare i con-
correnti davanti un’unica selvaggina, eliminando tanti casî for-
tuiti, come si ebbe campo di verificare in prove avvenute nelle
bandite. Una razionale suddivisioni di classi, per le nostre grandi riu-
Allievi di F. Trebb:.
nioni, e che eliminerebbe anche le continue controversie, sarebbe
la seguente : 1
1. Derby bracchi e spinoni
2. Derby setters e pointers
3. Bracchi e spinoni d’ogni età
4. Setters e pointers a gran cerca
5. Classe libera ai cani di cerca media di origine pura e
“ riconosciuta ,, dal Kennel Club.
Per quanto ci sembri larga, pure non è ancora sufficiente alle
esigenze imposte dal continuo progresso dei fields anzi, molti
cinofili sono propensi a favorire la formazione di altre classi
riservate e cioè classe spinoni, classe bracchi, classe gordon setters.
E giacchè abbiamo potuto praticamente constatare l’utilità di
simile suddivisione alle prove di Gallarate e Intra-Pallanza, non
dubitiamo venga per l'avvenire senz’altro adottata.
ta
IL DERBY — GARA PER I CUCCIOLI
WLI inglesi a suo tempo ben compresero come l’esposi-
|| zione fosse una cosa incompleta e come fosse neces-
i) sario, perchè si raccomandasse una discendenza piut-
tasto nÙe un Gliza: che si constatassero le buone qualità d’uno
stallone anche Deli stessi suoi prodotti; ecco perchè istituirono
il Derby. Esso è una gara riservata ai cuccioloni, di solito, non
oltre ai 17 mesi d’età, sebbene da nci si sia veduto correre dei
cuccioloni di 18, 20 mesi e più.
Il Derby, considerato come guida pratica per giudicare i pro-
gressi dell’ allevamento, è necessario sia regolato da criteri
seri e decisi circa l’età dei concorrenti, che venga annunciato
un anno per l’altro per guida degli allevatori, giacchè è
precisamente una gara stabilita e riconosciuta per loro. Per con-
seguire poi un risultato buono sotto ogni rapporto, bisognerebbe
che tutte le Società organizzatrici di 7e/4s, facessero capo al
Kennel Club, provvisoriamente con queste speciali norme, cioè :
I. Potranno correre nella classe cuccioloni soltanto quei
cani inscritti nel libro delle origini almeno 4 mesiì prima delle
prove, ed esser parimenti inscritti i loro genitori
2. Nelle prove primaverili i concorrenti dovranno esser nati
dopo il 1 Gennaio dell’anno precedente, avere cioè un massimo
di 16 mesi; nelle prove autunnali dopo il 1 Giugno dell’anno
precedente
3. La chiusura delle inscrizioni dovrà esser effettuata 15
giorni prima, dell’epoca fissata per le prove, e sottoposta al
Kennel Club il quale si pronuncerà in modo inappellabile sul-
l'ammissione o meno degli inscritti
4. I reclami che potessero pervenire dopo avvenuta la gara
non avranno azione retroattiva, essendo inappellabile il giudi-
zio emesso dal Kennel Club sulle inscrizioni presentate.
In seguito potranno esser applicate le disposizioni del Rego-
lamento del Kezze! Club per le Prove e cioè l’art. 18 che ripro-
duciamo testualmente -
— 27 —
Art* 18. Iscrizione pel Derby: Per correre nel Derby i cani devono
essere iscritti entro il primo mese della nascita. »
Per tale iscrizione occorre presentare il certificato di monta dei ge-
nitori firmato dai singoli proprietari di essi.
Nella denuncia di nascita l’allevatore dovrà specificare il numero
dei maschi e delle femmine e verserà al Club la somma di L. 5 me-
diante la quale tutti i componenti la cucciolata si ritireranno inscritti
in blocco per il Derby dell’anno successivo, alla condizione però che
appena raggiunta dal cucciolo l’età di 8 mesi, l’allevatore o proprie-
tario completi l’inscrizione pel Derby col denunciarne il nome, sesso,
manto, ecc., e li inscriva nel Libro Origini del Club.
S’intende che l’allevatore o proprietario, in questo lasso di tempo,
avrà avuto campo di fare una sufficiente selezione fra i cuccioli e che
non sarà tenuto ad iscrivere che quelli che crederà opportuno di far
correre. Una volta inscritti anche nel Libro Origini i cani saranno,
senz’ulteriori tasse, ammessi a correre nel Derby. Saranno anche esen-
tuati da eventuale forfait.
La conferma però del concorso di un cane deve essere fatta al Club
entro il termine fissato dall’apposito programma.
DI
La classe cuccioloni è stata fin’ora la più soggetta a radicali
miglioramenti forse perchè si comprese a priori l’importanza
della medesima e la sua pratica utilità.
Nelle ultime Prove avvenute a Gallarate e ad Intra-Pallanza,
la classe cuccioloni si distinse molto bene, e diede i più lusin-
ghieri risultati senza suscitare il minimo inconveniente. Le
iscrizioni vennero tutte controllate dal Kennel Club, e il “ buon
sangue non mentì ,,. Ed è naturale che il prodotto di genitori
premiati, presentato nell'apposita classe, ben di rado sfaterà la
fibra, o l’olfato dei padri; anzi come corollario essendo i cuccioli
ammaestrati correttamente renderanno palese anche la loro ot-
tima indole, giacchè si sà che l’ammaestramento di un cucciolo
è frutto d’un difficile lavoro, di complicate lezioni e d'un ammor-
timento così forte, che pochi cani ne sopporterebbero le fatiche
fisiche e morali se non avessero ereditato da genitori fieltrzallers
un temperamento assai docile, così da spiegarsi davanti alle esi-
genze contro loro natura.
a
GARA SETTERS E POINTERS
FIELD-TRIALLERS
(cerca estesa, grande quéte)
\ EL come funziona questa gara all’estero già risulta in prece-
| denza a questo, mi limiterò quindi a qualche altro cenno.
43, Esse avvengono sempre in ricche bandite ed a questa gara
non sono ammessi che cani di puro sangue inglesi e tali da rispondere
perfettamente al rispettivo regolamento inglese. Da noi invece
esse avvengono in un recinto segnato, vale a dire in una bella
prateria o meglio in una brughera dove si liberano delle qua-
glie o delle starne, e a questa gara non sono ammessi che i
cani riconosciuti secondo il regolamento del nostro Pointer e
Setter Club. L’assistere a queste gare di fie/4triallers è sempre
emozionante, e costituiscono uno sforz che ha la sua grandezza
ed il suo lato appassionato.
Come scrisse un cinofilo nel fu Sport Illustrato. (1)
“ Bisognerebbe avere scaricato dal bagaglio ereditario fin
l’ultima particella di quell'amore istintivo per tutte le cose di
caccia e di selvaggina che i nostri barbari avi ci hanno tra-
smesso come un’indelebile impronta, per assistere con indiffe-
renza a questo combattimento singolare, a questa lotta fra
l'istinto e lammaestramento, di cui l'intelligenza dei concor-
renti, la ,solidità de’ loro garretti, la finezza del loro odorato
stanno per fornire tutti gli episodi. Come per lottatori in campo
chiuso, il giudice dell’arena ha dato il segnale; i due cani si-
multaneamente liberati si slanciano nella pianura; il loro man-
tello che l'allevatore ha generalmente voluto bianco con punteg-
giature nere perchè spiccasse sui fondi più scuri dei verdi o dei
gialli, segna i grani e le praterie artificiali d’un seguito di punti
brillanti la cui riunione forma una serie di linee spezzate, ta-
gliate tutte pressapoco sullo stesso angolo. D’un tratto l'andatura
(1) Cinofilo Sport Ill. 1889-3532.
— 29 —
d’uno dei concorrenti si modifica, il suo galoppo perde la rapi-
dità, la sua testa portata in alto sulla stessa linea del dorso e
della coda oscilla da destra a sinistra come in una muta inter-
rogazione; le narici si dilatano, gli occhi sfavillano. L'animale
si trova sopra una pista e, come si dice, segna ; la pista è buona,
il selvatico è là, a venti passi, ristretto in un gruppo, immobile
dietro un cespuglio. E° l'influenza di impercettibili emanazioni,
di fluidi così sottili che sfuggono ai nostri sensi quanto ai nostri
Grace of Strasbourg. — (L. O. P. S C. 28 — L. O. S. H. 3627 — K. H. S.
B. 264 — D. H. S. B. 7491 — K. C, S. B. Vol. XXIV.
Prop. : Canile Iria (Sigg. Ing. L. Morosetti, A. R. Panseri) — Voghera
Vincitrice di numerosi premii in Field-Trials e Esposizioni
più sensibili istrumenti ; la loro azione su questo cervello di cane
è abbastanza potente per trasformarlo, per sospendere, per cosîì
dire, la sua vita ed i suoi movimenti, per farlo cadere in cata-
lessi come sotto l’azione magnetica d’un ipnotizzatore.
Nel momento istesso il suo concorrente, che continua a
battere il terreno a cento metri di distanza, assai lungi dal sel-
vatico ed assolutamente fuori dai circoli concentrici prodotti
dalle emanazioni, ha visto l’attitudine catalettica del suo rivale,
ed a sua volta sj arresta di botto, tende i muscoli e disegna una
ferma di consenso.
E questa ferma di consenso, che dai candidati si esige, molti
ne possiedono l’istinto naturalmente e non hanno bisogno di
alcuna lezione per impararne i secreti. E’ un’eredità ve-
nuta da generazioni anteriori, pazientemente ammaestrate a que-
sto modo d’agire? Da parte mia vi vedo anche un po’ di sugge-
stione, un po’ di questa azione d’un cervello sopra un altro, al-
l’influenza della quale un cervello di bestia non deve sfuggire
indubbiamente come non vi sfugge un cervello umano.
Kissing-Krust — K. C.S. B. 36108 — L. O. S. H. 3192 pointer f. Da Naso of
Strasbourg (K. C. S. B.) 31061 e Kiss (K. C. S. B. 3109) — Prop. Canile
Iria (Ing. Morosetti e A. R. Panseri) — Voghera.
Se in tutto questo l'istinto ha una gran parte, ecco idell’educa-
zione un miracolo : fr7r// Il selvatico prende lo slancio, la per-
nice s'invola, la lepre fugge a tutta corsa. Oh, prodigio d’am-
maestramento! Il cane, questa bestia da preda, fatta per balzare
su tutto ciò che corre, questo cane assalitore per natura, in luogo
di slanciarsi sulle traccie della selvaggina che gli sfugge, si co-
rica docilmente, si accuccia, contentandosi di seguire col suo oc-
chio di bestia ingannata, ma fedele, la preda che gli sfugge. Per-
chè non siamo ancora nei tempi in cui le bestie parlavano!
gia
Quante interessanti confidenze vi sarebbero da raccogliere da un
campione di fiel? tr7a1! Quale drammatico racconto delle tempe-
ste sollevate sotto il cranio, quando lo si è obbligato, per la prima
volta, a rompere i suoi più cari istinti, ad urtarsi con la sua na-
tura stessa. Una interview con l’ammaestratore che ha condotto
un animale ad un grado di rinunciamento alle proprie inclina-
Buch of Gailack. — L. O. P. S. C. 3. — K. C. S. B.Vol, 24 — pointer m. bianco
arancio da Rocket R. e Gipsy Girl. Vincitore dei numerosi premi a Fiel/d-
Trials ed Esposizioni. — Ceduto dal Canile Iria al Conte G. Tornielli —
Novara.
zioni che ricorda un po’ la vittoria dei santi sulla natura, non
mancherebbe d’attrattive, ma molto più interessanti sarebbero
le confidenze dell’ammaestramento ,,.
dh"
— 32 —
GARA BRACCHI E SPINONI
FIELD-.TRIALLERS
| i inglese per sellers e pointers, siamo dunque in casa
N==3 nostra.
Questa gara riservata ai soli bracchi e spinoni italiani è quella
che, patriotticamente parlando, c’interessa di più e che con
piacere ci permette di constatare come dai primordi della sua
Lafleur — L. I. R. 386 bracco bianco in. Vincitore di 4 premi ai Ffe/d-trials e
della Gara d'onore (Premio di S. A. R. il Principe di Napoli) alle Prove
di Pallanza 1808. Prop. Felix Bourillon, Milano,
organizzazione ad oggi, essa funziona ora se non in modo per-
fetto, certo lodevole.
Aperta e riservata solamente per i bracchi e spinoni, am-
messi dal Kennel Club Italiano nel suo libro dei riconosciuti 0
d. s., restò così per sempre tolto l’inconveniente verificatosi a San
OT 3
Siro nel 1894 di veder correre dei bei bracchi di origine immaco-
lata con incroci d’ogni sorta e paese. La fermezza del Kennel
Club, coadiuvata dall’appoggio degli organizzatori delle ultime
prove di far ad esso capo per le iscrizioni, diede il grande risul-
tato di veder bandita la zavorra del bastardume da questa clas-
sica nostra gara. Il ganglio massimo però, il modo cioé di con-
durre e giudicare questa gara non venne ancora risolto in ma-
niera soddisfacente. E, pare impossibile che trattandosi di una
questione 1elativa a fatti così vivi e che tanto si prestano all'esame
sperimentale, ancora perduri lo strano fenomeno della di-
scordanza d’opinioni e dei differenti modi d’opposizione della
questione stessa mentre basterebbe studiarla sul terreno posi-
tivo della pratica per trovare la soluzione del problema. E’
d’assoluta necessità convincerci che nei programma fa duopo
chiaramente esporre le norme sulle quali la gara dovrà funzio-
nare, come pure il regolamento che ad essa verrà applicato. E
giacchè l’esperienza pratica ha dimostrato che le norme premesse
sul programma delle recenti prove di Intra-Pallanza e ben accette
da tutti i concorrenti, diedero un risultato assai lodevole, qui le
trascriviamo, augurandoci che vengano nelle future riunioni,
applicate a questa classe dei fie/d-triallers italiani :
“I cani lavoreranno in coppie previamente sorteggiate, il tempo
massimo di lavoro per ogni coppia è fissato in Io minuti
per il primo turno, a piacere della Giurìa per la riprova e per
la gara definitiva. La Giurìa dovrà provare tutti i cani due
volte e cioè finito il primo turno di prova, formerà di nuovo ed
a suo criterio le coppie per una controprova generale. In con-
formità al risultato della prova e controprova la Giurìa chia-
merà in gara tutti quei cani meritevoli di premio confrontan-
doli successivamente e dal risultato di questa gara, pur tenendo
calcolo dei precedenti punti, sarà pronunciata la premiazione
definitiva.
L’ immobilità del cane al frullar della quaglia è equiparata
al down. Il riporto è obbligatorio.L’abuso del fischio per parte
del conduttore, sia per richiamare continuamente il cane, sia
per metterlo al ferra provocherà una nota di sfavore più o meno
grave, perchè tal fatto potrebbe nuocere al lavoro del concor-
FLEBILE";
La tabella dei punti, alla quale la Giurìa potrebbe attenersi per
la classificazione, sarebbe la seguente :
Olfato Azione e cerca Ferma | Riporto Educazione’ TOTALE
|
Punti 80. Punti 25 | Punti 20 Punti 15 | Punti 10 | Punti 100
‘(070.524] 2[IUB9) — OUEIN IP tMalag I5IN] ‘dolg) ‘oroueIe cdUEIq eIIEIq — 0/0694] IP AI gog
a
TER.
Ma, in quasi tutte le norme non è fatto cenno dei criteri coi
quali la Giurìa dovrà pronunciarsi sull’azione dei nostri bracchi
e spinoni, epperciò gli allevatori si trovano quasi sempre davanti
a due correnti le quali si possono compendiare in una sola do-
manda: Il bracco italiano deve cacciare al trotto od al galoppo ?
— La risposta immediata di questa domanda è in diretta
relazione colla struttura del nostro bracco ed in :specie del
lembardo. Come il cavallo trottatore, il nostro bracco ha la
conformazione della spalla esclusivamente indicata per spie-
gare quella resistenza che è una delle sue caratteristiche doti,
allorchè caccia col suo trotto rapido, nervoso ed elegante. Dalla
velocità del trctto si potrà arguire la fibra e la resistenza. Un
Bleu — L. IT. R. 365 bracco bianco m. Vincitore di 5 premi ai Field-Tria!s
(Prop. Ferdinando Trebbi, Milano).
bracco ricco di sangue generoso spiegherà una azione vigorosa,
slanciata, rapida pur rompendo in qualche tempo di mezzo ga-
loppo, naso al vento e sicuro del suo olfato. Non è dunque l’ideale
desiderato dai nostri cinofili ?
Alcuni, ma fortunatamente pochi, che si atteggiano a precur-
sort propen:erebbero di applicare il galoppo sfrenato al nostro
bracco e, forse ancora sotto l'incubo di una manìa anglofoba,
vorrebbero equiparare l’azione del cane inglese pointer, a quella
‘(070524 a|tue9 — OuBIIN ‘2)1912g IFINT *doaq) ‘orutie odugIqQ esoeIq — £0£ *Y ‘I ‘1 — BJOINY
del nostro bracco da caccia. Opinione davvero troppo disparata e
che non propuniamo. Ci sembra invece ragionevole che i pos-
sessori dei bei bracchi di fibra non abbiano da distruggere il
bel tipo che oggi posseggono per crearne uno, diremo così,
fin de siècle; ma all opposto curarlo con crescente amore,
perfezionando sempre più le caratteristiche sue doti e tipiche
forme senza perdere il concetto che il nostro bracco è una razza
ben fissata e volendo renderlo énglese bisognerebbe prima modi-
ficarne la struttura, perdendo però l’ottimo risultato di lunghe e
pazienti selezioni per andare a finire..... in un caos canino.
Una giurìa bracofila dovrà dunque encomiare il bracco dal-
l’incedere maestoso, a testa alta, ben incrociando il terreno
con un trotto rapido, serrato pur alternato da qualche momento
di galoppo, di quel simpatico galoppo che constatiamo ogni
giorno cacciando coi nostri cani indigeni nelle praterie o nelle
brughiere lombarde. E la maggioranza dei cinofili che divide
la nostra opinione ‘non intende per certo, come vorrebbero ed
asseriscono alcuni, che la cerca rapida ad un trotto serrato del
nostro bracco equivalga a chercher dans les culottes. Tutt'altro :
ed è chiara la differenza che passa tra l’azione propria dei nostri
cani, al galoppo sfrenato col quale taluni lanciano i cani, in
un’azione a fondo, in evoluzione larga ed a grandi distanze. Lo
stesso sig. Delor, dopo le prove d’Intra-Pallanza scrisse in pro-
posito: (1) “ T%iers a Intra-Pallanza, sebbene attempatello, ha
giustificato l’ostinazione di Boschis nel proclamarlo cane di
grandi mezzi ed eccellente stallone. Quelle sue folate al trotto
rapido non furono raggiunte da nessun altro cane, solo Laffeur
potè uguagliarlo. Quella è l'andatura tipica cui devonsi inspi-
rare gli allevatori di bracchi e di spinoni ,,.
Concludendo in merito all’azicze dei nostri cani, i futuri orga-
nizzatori dovrebbero avere una sola preoccupazione; nominare
per questa classe una Giurìa veramente braccofila.
Il criterio col quale questa formerà il suo verdetto sarà indub-
biamente secondo quanto sostengono i braccofli.
In merito poi alla poca importanza colla quale si quotano le
qualità acquisite del concorrente vale a dire l'educazione, ri-
porto qui una lettera del barone Alberto De-Gingins, Presi-
dente del Griffon Club belga, pubblicata sin dal 1894 sulla
Chasse Illustré di Parigi:
Giudichi il lettore:
(1) Rivista Cineg. Caccia e Tiri 1898-38.
cf pe
“ I principii fondamentali del “ Griffon Club,, sono di te-
nere calcolo, nella più larga misura, delle qualità innate. Fra
queste egli mette in prima linea l’iniziativa del cane nel lavoro.
Contrariamente ai regolamenti francesi che limitano la cerca
a distanza matematica, egli lascia da quel lato ampia libertà
ai concorrenti, stimando che tocca al cane, non al cacciatore di
cercare e trovare la selvaggina e che, purchè la solidità della
puntata permetta al cacciatore di giungere a tempo, è perfet-
tamente indifferente che la distanza fra i due sia di cinquanta
Blitz — L. I. R. 333 — bracco b. m. Vincitore di sette premi a Fie/d-Trials
(Prop. Gerardo Maino, Milano).
piuttosto che di centocinquanta metri. Di più, il nostro rego-
lamento impone ai giurati di prendere in considerazione, su-
bito dopo la finezza d’olfato — pietra di paragone del cane da
ferma — la cerca intelligente, ampia ed attiva.
Non è che dopo avere constatato la presenza di queste qua-
lità 2rnate preziosissime, perchè si fissano e si trasmettono col-
l’eredità, che la giurìa mette sulla bilancia le qualità di ammae-
pes È da:
stramento: immobilità alla partenza della selvaggina ed allo
sparo del fucile, riporto, obbedienza, ecc.
Capiterà qualche volta di vedere alle nostre prove un cane
che, dopo avere lavorato con grande stile e fatta qualche splen-
dida puntata, si slancerà — horribile dictu — abbaiando dietro
ad una lepre, dimenticando ciò che deve alla sua educazione
di field-trialer, e non ricordando in quell’istante che le allegre
scorrazzate durante l'inverno, che gli valsero meritate carezze
quando ritornava da lungi, riportando la selvaggina ferita che
sarebbe stata irremissibilmente perduta senza il suo ardire e
la sua perseveranza. A rischio di passare per rivoluzionario, il
nostro regolamento non squalifica punto, per questo, il con-
corrente: esso prescrive alla giurìa di dare la preferenza ad un
Duca — L. T. R. 760. Crande bracco bianco arancio.
(Prop. Rag. G. Ferrari, Pavia).
candidato più corietto e meglio ammaestrato quando, nei com-
plesso del suo lavoro, ha dimostrato le stesse qualità positive
ed&mpate;;,-
Lasciare infatii la Giurìa interamente arbitra di quotare l’edu-
cazione nella misura che essa crede è un errore, e pur troppo
nelle scorse riunioni, abbiamo visto delle Giurìe ammaliate da-
vanti all'educazione del cane, e dare a questa maggior peso che
non alle preziose qualità innate, vere doti di.un buon cane. — Per
prevenire questi guai son quindi necessarie delle norme chiare
anche per i giudici, seguite dalla rispettiva tabella dei punti;
È em
e questo non perchè i Giurati proclamino i vincitori secondo il
risultato sommario della quotazione numerica, ma semplice-
mente per potere al caso procedere ad una nuova prova coi cani
che ottennero i massimi punti, e coi confronti giungere alla giu-
sta ed inapellabile affermazione. La Giurìa darà così all'’ammae-
stramento l’importanza relativa, mentre avranno campo di trion-
fare i soggetti di olfato e d’azione, vale a dire i veri cani da
caccia.
Una miglioria importantissima e che meriterebbe d’essere
sempre addottata venne inaugurata alle prove d’Intra-Pallanza,
Treno — L.I.R. 477 — spinone roano marrone, premiato all'Esposizione nazio-
nale Torino 1898. Quattro premi Fie/d-Trials Intra-Pallanza 1898 fra i
quali 2° Pr. gara d’onore e premio speciale per bellezza, (Propr. Cesare
Spagliardi, Torino).
quella cioè di conferire un premio speciale al più bello tra i cani
premiati in ogni singola razza. Fatto che oltre tornare di
grande onore e vanto per quegli allevatori che coi loro prodotti
meritano simile assegno, serve a menomare la diceria che sol-
tanto le brutte destre trionfano ai fields.
Certamente il cacciatore moderno che, come scrive un ci-
ni filo, possiede un bel bracco in cui egli ha educato con
tanto amore le attitudini che la pratica della caccia gli
i
..
Thiers — L. I. R. 278 — spinone roano, Vincitore di 7 premi ai Field-Trials
e 8 premi a Esposizioni. Ceduto dal sig. Giuseppe Boschis di Milano al Ca-
nile Ossolano, Ornavasso.
insegnò ad apprezzare, non si sente per nulla invogliato a
far correre a’ suoi cani il pallio per la bellezza, bensì anela
gli onori del fie/d4; chè il suo cane riunisce tutti i requisiti
necessari per essere un eccellente cane da caccia; instancabile
appassionato, avventatore a grandi distanze, di ferma solidis-
sima, perfetto riportatore. Che importa a lui se l'orecchio non
raggiunge una certa lunghezza, se non ha un cranio di purissimo
stile gotico, se non ha l’avantreno ed il treno posteriore formato
su un disegno elegantissimo ? Il suo è un cane da caccia e diverrà
poi anche un fie/trialler, e per lui cacciatore, ciò è suffi-
ciente. Tutto questo sta: bene, ma non si può disconoscere la
somma importanza che hanno i pregevoli requisiti esteriori, dal
punto di vista della riproduzione. E non bisogna disconoscerla
perchè non basta aver oggi un duon cane, bisogna averlo anche
bello. Siccome poi fu più volte constatato che i requisiti
esreriori possono sfacciatamente mentire, e siccome le attitudini
hanno, quanto le forme, potenza di trasmissione, ne risulta la
recessità di condurre parallelamente l’esame delle forme e la
prova delle attitudini.
GARA A CERCA MEDIA - OMNIUM
(guéte restreinte)
UESTA gara, battezzata con molti titoli, è quella che più inte-
ressa i cacciatori. In Italia, come già all’estero, è stata effet-
= tuata da tutti gli organizzatori di prove e sotto diverse de.
1.cininazioni ha sempre figurato nei programmi. Alle prove di
S. Siro nel 1894 fu bandita sotto il nome di cerca ristretta; a
Rapp — Diario 5$1 — bracco pointer, Vincitore di sette premi in Field-Tria!s.
(Prop. Giov, Grassi, Milano)
*usto Arsizio venne chiamata classe media e classe omnium; poi
nel 1898 a Torino la vediamo apertamente chiamata classe cac-
ctatori nome che esprime, se si vuole, qualche cosa di più popo-
lare. Ma, se questa classe risultò incompatibile in un programma
come quello di S. Siro nel 1894 dove i bracchi erano costretti a
correre con bracchi-pointer e pointer-setter (!), diventa al con-
trario estremamente necessaria quando sì considera che ormai i
bracchi e spinoni da una parte, i setter e pointers dall’altra,
hanno tutti la loro classe riservata. Una classe dunque che per-
mettesse di raccogliere un po’ di alloro anche a quei cani che,
pur essendo purissimi, iscritti e riconosciuti dal Kennel Club,
ma non ammaestrati, ne allenati e senza quella charche per po-
tersi cimentare coi vecchi allievi dei dresseurs rotti a ogni ma-
lizia, ci voleva assolutamente.
— Quanti setters e pointers, quanti bei bracchi dal trotto rapido
e risoluto, vanto di cacciatori di cartello, tenterebbero il giudi-
zio del field se questa classe in luogo di essere tanto osteggiata
venisse alla fine un po’ meglio appoggiata!? Per dare al lettore
Bring. — Setter inglese b. a.
(Proprietario Cav. Giovanni Contratti)
un esempio vitale di quante questa classe cacciatori sia essa pure
necessaria, citerò qui la bella descrizione che fa il sig. A. L. D.
di un suo amico, un cacciatore di cartello, e del suo fido compa-
gno Lord un pointers famoso alle starne, al beccaccino e inscritto
el SB SETT
“ Portando un fucile vero inglese calibro 12, egli cammina
d’un passo lento e sicuro, con gli occhi intenti nel cane che il
naso al vento, sempre al galoppo, cerca incrociando a duecento
passi dal padrone, ma si ferma e si accuccia quando questi alza
(1) L.A. DiSport IMI. 1897; 427°
il braccio per rialzarsi ad un nuovo cenno e riprendere la sua
rapida andatura. In questo modo di comportarsi, a quest'educa-
zione, riconoscete tosto un pointer di cartello. In cinque minuti
esso ha battuto una prateria di dieci ettari senza moderare la sua
corsa ed il suo ardore. Il cacciatore segue sempre con occhio
calmo e passo tranquillo questa cerca lontana. A parecchie ri-
prese, selvatici mossi da altri cacciatori sono passati a sua por-
tata, egli non ha nemmeno alzato il fucile — quel selvatico non
è stato alzato dal suo cane, ch’egli non deve distrarre dal lavoro
che sta facendo.....
“ Ad un quarto di lega di distanza, in quel campo d’erba me-
dica, ecco un punto bianco immobile.... è il pointer in ferma;
si può credere che se la folgore gli avesse a cadere ai piedi non
Niel — D.° 563 pointer, bianco arancio, (Prop. Decio Foligno, Milano).
lo farebbe muovere d’un dito.... Il suo padrone lo sa, cosichè
non si affanna a correre e giunge col suo solito passo dietro il
cane che freme impercettibilmente al suo avvicinarsi.
Le pernici si alzano, — per fortuna. Tutti e due sarebbero
stati fermi insieme fino a sera! Il cane si accuccia istantanea-
mente, il cacciatore imbraccia l’arme e mira, il movimento è
rapido e d’una precisione automatica; i due colpi spaziati, for-
midabili e fulminanti, fanno cadere due pernici.
— Lord! Porta!
Lord, che. ha seguìto con lo sguardo le vittime e notato il punto
pve sono cadute, si alza, si slancia e, successivamente va a cer-
carle al comando del padrone e, nei debiti modi, viene ad accuc-
ciarsi ai piedi di questi che prende con indifferenza le vittime,
Max — D.° 355
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Ci
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A
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ed il cui viso calmo e freddo non tradisce nè piacere nè emo-
zione. Cacciatore e cane ripartono con la stessa andatura e ri-
cominciano con gli stessi successi... Tuttavia una lepre non è
stata colpita in pieno... Lord la guarda fuggire senza inseguirla —
Lord non è un cane da seguito ed il suo padrone non caccia per
la cucina. Una pernice ha un'ala spezzata... Lord non andrà a
prenderla da lontano, questa scorettezza non gli è permessa,
tanto peggio! Il tiratore deve uccidere netto; questi due colpi
non contano, tirerà meglio un’altra volta.
Infatti egli tira tanto bene, il padrone del focoso pointer, che
bruciando metà cartuccie dei compagni, sarà lui che alla fine
della giornata avrà ottenuto i risultati migliori, Ma anche questo
gli è indifferente, egli non caccia per raccogliere ammirazioni,
senza sprezzare i vostri complimenti, senza credere sopratutto
che siano al disotto dei suoi meriti, egli rimarrà insensibile e
freddo come lo fu mentre uccideva i selvatici di cui gli si fanno
le lodi. La caccia e tutto ciò che ha relazione con essa non gli
offrono più alcuna emozione, salvo quella che egli prova se-
guendo la sua regola di condotta : “ Ja correzione suprema, senza
dimenticanze nè debolezze, domandata al suo cane, al suo tiro
ed a sè stesso,
Questo tipo di cacciatore è un ideale che può essere realizza-
bile; in ogni caso può essere un modello a cui devono cercare
di avvicinarsi il più che sia possibile coloro che amano vera-
mente di caccia.
E perchè dunque questo Lord, non avrà una classe ove possa
venire iscritto e così rendere pubbliche in un field le tante e belle
sue doti?! — Ammessa dunque la necessità di questa classe 077-
cani che, non potendo cimentarsi alla sara a gran cerca perchè
mancanti di quell’andatura che è essenziale per essere fieltrialler,
hanno però doti venatorie di primo ordine, e per di più l’origine
parimenti purissima.
Una condizione poi assoluta per la buona riuscita di questa
gara è di prescrivere che tutti i concorrenti sappiano spiegare
Una cerca moderata, vale a dire quella che noi costatiamo in
caccia pratica. E così tutti i rispettivi proprietari che nei loro
cani di caccia piatica posseggono un ottimo elemento e tale da
formare una Sara, non se ne staranno più come semplici spetta-
tcri, ma concorrendo confronteranno e valuteranno i loro cani
cogli altri, accrescendo nello stesso tempo l'interesse e la galezza
della riunione,
vale ice 4
DEI PROGRAMMI E DELLA GIURIA
N buon programma lanciato a tempo c'est la source du
| | Succés! Ma se è facile criticare un programma allorchè lo si
uniformandolo anche alle singole a dei vari ci
All'estero i programmi siipubblicano sempre un anno per l’altro,
da noi il più delle volte al termine minimo di due mesi, mentre
sarebbe veramente opportuno avvisare gl’interessati almeno 6
La Giuria decide.
mesi prima per dar loro tempo di convenientemente presentarsi.
Un buon programma deve poi comprendere con chiara espo-
sizione oltre l’indicazione circa i premi, le tasse d'iscrizione,
la ‘località ecc...... , anche le zorme sulle quali la Giuria pro-
cederà all'esame dei concorrenti, ed il regolamento sul quale
funzioneranno le prove stesse. Già dissi come dalla scelta
della Giurìa dipende il più delle volte l’esito o 1’ insucesso
d’una riunione. E’ prima di tutto necessario che fungano da Giu-
dici solo coloro che hanno pratica delle Prove, «he ne conoscono
lo svolgimento, anche perchè meglio sapranno considerare ed
— ho —
al caso sventare quelle malizie che spesso un conduttore accorto
tenta esperire col suo cane. Il ben giudicare poi le qualità ve-
natorie dei singoli concorrenti non è cosa tanto facile, come a
priori sembrerebbe, così da poter venire effettuata da qualunque
cacciatore. In un fie/d il Giudice deve giudicare solo quanto vede
svelgersi davanti, e spogliarsi da qualsiasi preconcetto piu 0 meno
interessato e più o meno favorevole all’esaminando. Dovrà tener
calcolo esenziale delle qualità naturali del cane, segnare lo svol-
gersi dell’azione della Coppia, equiparare lo stile e la cerca dei
due concorrenti, dare il suo giusto valore al modo col quale
vengono presentati, alla sicurezza delle avventate, alla conti-
nuità delle filate, non lasciare insomma sfuggire occasione per
conseguire un vero concetto esatto e completo sulle qualità del
concorrente. Allorchè un cane punta è necessario rendersi conto
della distanza della selvaggina, giudicando se la puntata è fatta
a testa alta, se il cane incalza, se mantiene solida la ferma, se
riporta, mentre l’occhio attento ed avveduto non dovrà mai tra-
scurare di seguire e segnare il lavero dell’altro. Una bella filata
in grande stile rinfrancata da una classica ferma, vale per sè
stessa più di dieci ferme fatte da un cane che cerca meticolosa-
mente a testa Eassa a cinque dita dal naso. Non sarà dunque Ja
quantità delle ferme, ma la qualità delle medesime che servirà
d' base a formare il criterio del Giudice in merito alle qualità
olfatorie dei cani che sta esaminando. In tutto questo svolgersi
d’azioni il Giudice sarà bene ed utile che prenda piccole, ma
continue noti le quali gli faciliteranno assai il compito a prova
finita. — A tutt oggi le nostre prove sul terreno si susse-
guirono lasciando sempre la Giurìa (spesso composta di mem-
bri diametralmente opposti nelle vedute) senza le sue norme
preventive, anzi perfettamente libera di giudicare; ciò che
cooperò a non portare quel serio e pratico risultato che
avrebbe dovuto rappresentare il precipuo scopo, perchè il
più delle volte si concludeva con un giudizio di tramsazione.
Si trovavano di conseguenza i concorrenti spesso indecisi
sul modo di prepararsi e presentarsi, appunto perchè Je prove
erano indette senza guida per i Giudici, senza metodo pei con-
correnti, e il risultato riusciva sovente una sorpresa più o meno
favorevole; precisamente come si è verificato in varie Esposi-
zioni, dove in una si «premiava il grande bracco dalle forme im-
ponenti, maestose, nell’altra si inneggiava alle forme snelle, al-
leggerite, provocando una incoerenza di criteri da scoraggire
il più paziente allevatore.
Convinti dunque della necessità che le Prove sul terreno si
devono basare su un programma dettagliato e chiaro bisognerà
sempre plaudire a simili programmi saggiamente dettati, es-
sendo in tal modo assicurato anche il successo primo, perchè i
giudici saranno in grado di ben giudicare e i concorrenti di
ben concorrere, chè a tutti palesi doveri e diritti.
In un numero dell’Acclamatation di Parigi trovo un elaborato
articolo del noto cinofilo F. Masson il quale a proposito dei
Fields promossi dall'/nternational Pointer and Setter Society
nella primavera 1898 ed in ispecie per la gara di coppia, la-
menta come mai sia stato pubblicato il programma senza un
accenno alle norme indispensabili sia per i concorrenti che per
la Giurìa.
La voce di Masson viene in aiuto alla mia tesi ed aggiunge:
3333, du moments qu'il vagit d’un concours public, on ne sauratt
admette que la connaissance du reglement soit une sorte de pri-
vilège car le chances cesseraient allor d’étre égales ,,.
Così si chiama parlar chiaro; sarebbe proprio un privilegio
come, in mancanza delle tanto invocate norme preventive
chiare ed esplicite, abbiamo dovuto constatarlo a parecchi fields
d’ Italia!
E, quasi in appoggio alle nostre convinzioni sulla praticità
delle piove, il Masson sostiene che bisogna cessare di prendere
in eccessiva considerazione l ammaestramento, che potrebbe
anche intontire d’ammirazione qualche giurato, giacchè oggi-
giorno il colto pubblico vuole un risultato pratico e per otte-
nerlo è incondizionatamente neccessario dedurlo dalle qualità
naturali del cane e cioè: olfato, ferma, azione, riporto, pur
non trascurando l'educazione.
“ L’ International Pointer ‘and Setter Society accorde une
grande prepondérance à la question du dressage et je rappelle
aux intéressés que la puissance du nez, le style de la quéte et
la fermeté de l’arrét .n’entrent en ligne de compte qu’autant
que le chien qui possède ces qualités arrète à patron et est assez
dans la main pour ne pas faire, ne fùt-ce que quelques pas, à
la suite du liévre, car pour pouvoir prétendre aux récompenses,
il faut absolument que les concurrents remplissent ces deux
qualitesi;
Così scrive il Masson, e noi riportiamo queste sue convinzioni
augurandoci che anche in Italia in fatto di Prove sul terreno, si
segua pure l’evoluzione voluta dal buon senso, dall’equità e dal
progresso e che si facciano dei programmi chiari col rispettivo
compito specificato ; allora le iscrizioni si triplicheranno, e #ut#2
sentiranno di poter e saper presentare dei cani.
“E
N mo #7
{yfl
Pluton of Plessiel e Zilla de Roosbeeck — coppia di spinoni[Kortha/s di illustre
pedigree, Premiata all'Esposizione di Torino 1898. (Prop. Conte Gazzele
di Rossana, Torino).
PROVE NAZIONALI E INTERNAZIONALI
NA riunione internazionale in Italia la ritengo al giorno d’oggi
ancora prematura, anzi inopportuna. Prendiamo prima di
| tutto a considerare l’ambiente in cui vivono i nostri confra-
telli all’estero, i loro vantaggi in rapporto alla selvaggina e di conse-
guenza l'educazione generica dei loro cani. E’ indiscutibile che
all’estero in simili gare, o per meglio dire in materia di Fie/ds,
ci sono maestri; le loro frequentii riunioni, che avvengono sem-
pre in principesche bandite, sotto l egida di forti entusiasmi,
sì sono generalizzate così da rendere i loro campioni pratica-
mente e perfettamente ammaestrati ad ogni sorta di selvatico. La
selvaggina sedentaria, in ispecie starne e lepri, è abbondantissi-
ma, e chiunque possiede un cane sul quale possa fondare speranze
se non di vittoria, almeno di buona riuscita, può non solo assai
bene allenarlo anche in aperta campagna, ma quel che più, con
molta facilità può ottenere un permesso per questa 6 quella ban-
dita!? Sorpassando però alle difficoltà materiali che potremmo in-
contrare ed ammesso che ‘per una Azunzone Internazionale
venga anche a noi accordata una splendida bandita ben fornita
di fagiani, lepri e starne, il zeld internazionale lo potremo
con onore dare? Credo di non essere in errore affermando
che se si effettuerà, ad opera compiuta dovremo constatare che
sarà riuscita semplicemente una gara d'onore per lestero, chè
difficilmente i nostri cani si sentiranno in grado di concorrere con
quella naturalezza e facilità, propria per ogni genere di selvag-
gina dei confratelli stranieri, i quali attratti dal nostro bel pro-
gramma e relativi premi scenderanno in massa a far parte del
lecne. Abbandonando per tali ‘ed altre considerazioni di indire
una riunione in) bandita e, facendo di necessità virtù attuandola
come si è sempre fatto sin qui, la gara allora d’internazionale di-
verrà semplicemente anzi indubbiamente nazionale, perchè nes-
suno dei concorrenti esteri vorrà degrarsi di venire coi propri cam-
pioni a giocare con delle misere quagliette, Zoro trenati ed abi-
tuati in caccia aperta con ben altro fior fiore di selvaggina. Prima
dunque di buttare sul tappeto questa rispettabilissima idea sarà
bene studiarla, generalizzarla alla scuola dell’esperienza, es-
sendo indispensabile che il benefico elemento fiel4trzaller metta
prima maggiori e più salde radici in mezzo a noi, così che facendo
“ qa
‘(osaySIog @IIIA è) L6g1 ouSnI9) — ewWIOYX Ip 0UalI9] [us QAOIT 9IIV
a suo tempo una gara internazionale non rimarremo del tutto
secondi, e nemmeno provocheremo il ridicolo di chi in materia,
ne sa qualche cosa di più. Procuriamo dunque di far ancora per
qualche tempo le cose bene in casa nostra, lasciando che il tempo
ci segni un pochino anche la strada e sopratutto incoraggiamo i
nostri allevatori siano essi di bracchi, di spinoni, di setters/o
pointers; gli sforzi ed i sacrifici che questi volonterosi conti-
nuamente fanno devono non solo strappare la nostra lode, ma
anche tutto il nostro appoggio con un effettivo e valido aiutò.
Ro RE
NORME
PER L'ORGANIZZAZIONE DI UN FIELD
Dei programmi — Direzione — preventivo — scelta dei Giu-
dici — del terreno — dell’inscrizione — della selvag-
gina — dei premi — patrocinio del Kennel Club — Come
avvengono le gare —- fornitori per le prove.
CL precipuo scopo che ci spinse a formare e raccogliere
f queste nozioni fu l’idea di poter riuscire d’incentivo
Dl alle Prove sul terreno in Italiu, divulgandole così da
riuscire a convincere che anche qui il fine giustifica i mezzi e
che qualunque Società di Cacciatori, tante numerose in Italia,
può benissimo indire un field.
E, se si considera che una simile riunione ben organizzata
riesce gradito spettacolo non solo per i cacciatori, ma anche per
il pubblico meno interessato, reputo che se una Società di Cac-
ciato1i (residenti in regioni ove non furono ancora indette delle
Prove) formasse un programma vario anche su basi modeste, gli
organizzatori ne troverebbero un esito lusinghiero, qualora non
dimentichino d’interessare avanti tutto l'elemento proprio regio-
nale e che nello stesso tempo cerchino di attirare 1l fieltraller.
Un programma p. es. che riuscirebbe di facile attuazione ad
una Società di Cacciatori sarebbe il seguente:
1. Gara riservata a qualunque cane d’ogni razza ed età, pur-
chè sia iscritto nel libro origini (Diarz0) del Kennel Club Italiano.
2. Gara riservata a bracchi e spinoni fieldtrialler.
3. Gara riservata a setters e pointers fieldtrialler.
In una giornata queste gare si ponno dare facilmente. Nella
prima faranno l’entrée i cani dei rispettivi cacciatori regionali
ove risiede il Circolo omonimo, destando subito l’ interesse lo-
cale, e nelle altre due gare, se i promotori avranno saputo fare
le cose bene, i cani fieltriallers (auguriamoli numerosi) italiani
ed esteri appositivamente venuti per far mostra della loro
valentìa.
Il campo delle Prove a Villa Borghese, Roma 1898.
Sarà bene non dimenticare che una precauzione essenziale per-
chè la riunione riesca è quella di sapere trovare a tempo una
persona addatta così da poterla investire della Direzione; vale a
dire bisogna scegliere tra i promotori il deus ex machina che
raccolga tutte le buone qualità necessarie per ben disimpegnare
la sua mansione ; che sia cioè attivo, intraprendente, avveduto,
cempito e che abbia le necessarie relazioni nel mondo cinege-
tico. Quando si è trovato questo 7rterprete funzionante, allora
si cominciano i preparativi per il programma finanziario, tro-
vandosi gl’interessati presenti alle riunioni stabilite per potere
esporre ognuno le proprie ragioni, basate su l'esempio di Prove
già avvenute.
Per quanto un preventivo venga fatto con tutta prevveggenza,
pure è sempre un preventivo... bisognerà quindi prevenire an-
che il caso, ahi doloroso! d’una chiusura passiva; passività che
verrà poscia divisa tra i promotori, e del deliberato finale il se-
gretario della Società ne conserverà atto. Simile iniziativa pub-
blicata interesserà tutti i cinofili e allevatori, ansiosi di cono-
scerne il relativo programma; ed il programma ben studiato,
fatto e levigato verrà lanciato ai quattro venti. Qui oltre a quello
che già dissi in merito, aggiungerò che nei programma è di as-
soluta importanza indicare il nome dei singoli Giurati di cia-
scuna classe, nonchè quello dei Supplenti. La buona scelta di
questi influirà assai sulle iscrizioni più o meno numerose dei
concorrenti, perchè i rispettivi proprietari sapranno il valore del
giudizio di chi dovrà giudicare il suo cane. — A questo punto
le ultime difficoltà dovrebbero essere tutte vinte, rimarebbe solo
l’indecisione di fissare questa piuttosto che quella località. In
qualunque Regione, potendolo, sarà bene non derogare dalla
brughiera la quale si presta veramente bene per le prove; vale
a dire un campo piano, colla vegetazione rara di media al-
tezza alternata da piccoli cespi; la quaglia vi sta. pedina molto
e può nascondersi a tutto suo agio; di più le eccessive pioggie
come le più rrolungate canicole lasciano la vegetazione della
brughiera pressochè indifferente, c tanto il pubblico come i cani
non arrecanc alcun danno alla compagna.
Nelle Regioni ove non esista brughiera di necessità bi-
sognerà ricorrere al prato. In questo caso la scelta dovrà posarsi
su una prateria scevra di trifolio, vale a dire di rara vegeta-
zione e che non oltrepassi i 15 cm. d’altezza. Il campo dovrebbe
essere vasto, rettangolare, \piano senza piante e assolutamente
privo di rigagnoli o fossati, chè anche se asciutti sarebbero la
disperazione dei cani ed il r7fugium della selvaggina. In certi
terreni magri, quasi sabbiosi, non irriqui, di vegetazione rare,
mista la quaglia vi si trova benissimo, anzi ha tutta la comodità
di pedinare pur rimanendo celata, e le prove riescono ottima-
mente. Le praterie irrigue, grasse, che danno un bel prodotto alto
un metro vera ricchezza dell’agricoltore, non sono invece addatte:
1. perchè difficilmente si riesce a presumere l'altezza del-
l'erba per il giorno delle prove e s’arrischia d’avere una vege-
tazione o troppa folta e alta o troppa rasa;
2. costerebbe assai l’indenizzo al proprietario ;
3. esposte alle forti rugiade riuscirebbe d’impari condizioni
ai concorrenti del primo con quelli dell’ultimo turno.
Sarà dunque bene i campi ubertosi e fioriti, che tanto allie-
tano il nostro sguardo in primavera, lasciarli alla falce dell’agri-
coltore, e per le nostre prove fissare un’estensione poco rigo-
gliosa, ove i cani possono con tutta libertà spiegare la loro
azione e l'eleganza delle loro puntate.
Trovatolo e del nostro meglio, s'incomincierà una propaganda
attiva rendendo pubblico il più possibile l'avvenimento delle
Prove; e affine le iscrizioni pervengano più numerose si faranno
pervenire a tutti i cinofili conosciuti delle apposite schede per
le iscrizioni. Diamo qui sotto un modello di scheda.
|
||
| PROVE SUL TERRENO
SCHEDÀ D'INSGRIZIONE
i Nome del cane
tascraio ale PP: N: do CE L.:0.5.PC |
A |
| Paga n A ao o SE ria REMI, dARI EIA |
(role Rao O EN BE
i ARSRSLO:
lMantore 0 0 ob IRE E —€&P a
|- Fiscritto nelle «classi 00 è ste
Se verdibilec e Ct e
Hl-cane sara-preseniaio dd [TC CI
||
FIRMA
| IMPORTANTE. — Le inscrizioni saranno chiuse irrevocabilmente il giorno
| alle ore e dovranno essere indirizzate al
Segretario del Comitato sig. pros E
| L'elenco delle inscrizioni sarà presentato alla Commissione del Kenne/
Club Italiano per il debito controllo.
PER OGNI INSCRIZIONE ALLEGARE LA RISPETTIVA TASSA
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INONO:.d BWOITdIA
8681 3AHAWNILLIS
TO ONEEYTL
Contemporaneamente al lavoro di propaganda si dovrà de-
finire il contratto col fornitore delle quaglie od altra selvaggina
occorrente, badando che il servizio non riesca incompleto o
difettoso. Per ciò evitare sarà bene rivolgersi sempre alle pri-
marie Ditte, così da potere fare affidlamento che le qua-
glie fornite siano di prima scelta con ala intatta e come tali
garantite. Il numero sarà in relazione all’esigenza del pro-
gramma stesso; a priori si può calcolare che una gara di 20
iscritti richiederà circa 100 quaglie. La selvaggina dovrà per-
venire almeno cinque giorni prima delle prove, anche perchè
se si riscontra difettosa si possa in tempo provvedere a sosti-
tuirla. Alcuni combattono questo sistema della selvaggina im-
provvisata, menomando l’importanza del field; ma se è vero che
il selvatico appena uscito dalla sua prigione non può emanare
Vodore che lascia la selvaggina vera, è pur vero che davanti
all’impossibilità di fare diversamente bisogna rassegnarsi, e
tanto più che la condizione è uguale per tutti. Alle prove di
Boulleame (Francia) un proprietario ha rifiutato di far marciare
il suo cane sopra selvaggina d’allevamento lasciata libera allora.
Per questo dovette abbandonare il concorso, dando però anche
prova di riconoscere l’inferiorità del suo cane in confronto dei
concorrenti.
Infatti, la selvaggina proveniente da allevamento domestico,
per esempio le quaglie che hanno passato qualche tempo in gab-
bia, hanno meno fumet della selvaggina realmente selvatica, ma è
innegabile che l’odore non l'hanno tutto perduto e ne possono
espandere ancora. Avendone meno, rendono al cane più diffi-
cile la ricerca, esigendo una qualità superiore, cioè una po-
tenza d’olfato extra.
I premi dovrebbero essere distribuiti il giorno stesso delle
prove in un ai rispettivi diplomi, e per questi si potrà adottare
la dicitura come dal fac-simile qui riprodotto.
Una volta stabilito il giorno della chiusura scriz70n? sarà
quello, e per nessun motivo si dovrà .derogare ; di tutte le iscri-
zioni riunite se ne formerà copia, e la si spedirà al Consiglio
del Kennel Club Italiano (sede Milano Piazza SS. Pietro e
Lino, 1) perchè ne faccia il relativo controllo e vi apponga il
visto. Alla sua adesione si dovrà attenersi, riconoscendola inap-
pellabile. Come già dissi, questo atto verso il Kennel Club è ne-
cessario anche perchè la riunione rivesta un carattere più serio
ed ufficiale; e poi anche per non incorrere in maggiori respon-
sabilità ed altre noie da parte dei promotori. I concorrenti tro-
veranno in questa misura di regolarità una eguaglianza di
Ca
trattamento, elin inando la possibilità di veder correre i loro
cani con cuccioli di età non accertata o con bracchi e spinoni
indegni di portare un tal nome. Dopo il parere ed 'l responso
del Kennel Club, lelenco dei cani iscritti verrà pubblicato.
Per il giorno delle prove, se le finanze della Società lo per-
metteranno, si provvederà per far erigere un padiglione onde
riparare il pubblico dal sole o dalla pioggia (che .S. Uberto
tenga lontana!) Sotto il padiglione sarà bene vi sia una mo-
desta douvette, di modo che i convenuti possano tiovare il ne-
cessario conforto, se poi si potrà far concorrere il proprietario
della douvette, nelle spese per l’erezione del padiglione, tanto
di guadagnato.
Eccoci al giorno delle prove.
Se nel preventivo sarà stabilito una tassa d’ingresso, si col-
locheranno presso i pali lungo il recinto segnato, una ventina
d’uomini, diretti dalle guardie campestri, onde proibire il pas-
saggio; in caso contrario per il semplice servizio d’ordine sa-
ranno .sufficienti due guardie o Reali carabinieri. Trattandosi
d'uno spettacolo pubblico bisognerà ottenere il 2u//a osta dalla lo-
cale Prefettura e che verrà subito rilasciato dietro relativa istanza.
Ail’ingresso sarà bene che un veterinario visiti tutti i cani man
mano che arrivano, scartando tanto quelli affetti da malattie
centagiose, come le cagne in calore. — Fatta la chiama, si
comincierà il sorteggio delle coppie, e contemporaneamente si
disporrà per la prima distribuzione della selvaggina. Per tale
ufficio occorre un uomo pratico e di giudizio che sappia lieve-
mente stordire la quaglia rotando il braccio, e dopo aver acco-
modato la testina sotto l’ala, posarla tra l'erba nei cespi più
folti e ritirarsi lestamente, badando che la distanza tra una e
l’altra non sia maggiore di 15 metri, e di procedere sempre a
zig-zag. Nella prima distribuzione bisognerà essere alquanto
abbondanti affine tutto il campo delle prove sia ben fornito ;
durante poi il succedersi delle prove questo incaricato provve-
derà a sempre sostituire le quaglie alzate od uccise, in modo che
il numero delle emesse risulti sempre uguale per tutti. Niente
di più irritante per il conduttore costatare che il suo cane batte .
un terreno privo di selvaggina, e ne avrebbe tutto il diritto di
reclamare. La giurìa, seguita dal tiratore scelto ed unico per
tutte le gare, inizierà il suo lavoro colla prima coppia sguin-
zagliata al comando. Mentre questa funziona, verrà disposta la
seconda la quale raggiungerà la Giurìa al segnale del corno che
indicherà finito P’esame della prima; e così di seguito colla terza,
quarta, ecc.
Specie quando le iscrizioni sono numerose è necessario far
tesoro del tempo, per cui sarebbe bene addottare il seguente
orario :
Primavera — Dalle 7 alle 11 e dalle 14 a sera; Autunno —
Dalle 8 alle 12 e dalle 13 a sera.
A completare queste nozioni trovo utile aggiungere il nome
di alcuni fornitori raccomandabili in occasione di Prove sul
Terreno.
FoRNITORI PER LE PROVE
Quaglie.
fomeo Boari e C., Bologna. — Forniture di quaglie, ala in-
tatta, garantite di prima scelta, poste franco in qualunque sta-
zione del Regno.
Gaetano Esposito Cesariello, Messina. — Forniture di quaglie
per tiro a volo e Fzeld-trials da Aprile a tutto Luglio.
Fratelli Gondrand, Milano —. Simonetta, Trabattoni e C.,
Milano.
Selvaggina diversa.
Carl. Gudera, Vienna. — Fagiani, starne, lepri allevate nelle
grandi bandite dell'Ungheria.
P. Gallichet. — Faisanderie de Meriel, Parigi, Rue Taih-
hout, 80.
Premi artistici, medaglie, ecc.
A. Gerosa e C., Via Ratti, 2, Milano.
Ernesto Fiori, Galleria Vitt. Eman. 11, Milano.
Stefano Johnson, Milano.
Diplomi - Stampati.
Società Tipografica Lombarda, Via Vinc. Monti, 30. Milaro.
Enrico Rubini, Via Stella, 11, Milano.
ga
SCELTA DEL CANE PER LE PROVE
Dei cucciuoli — Della genealogia, dei riproduttori, degli ac-
coppiamenti, dell’atavismo — Unioni consanguinee — Il
libro Origini del K. C. I. — Dei pointers, dei setters, i
bracchi italiani, gli spinoni italiani.
« Se non giungi ad ottenere ciò che
« splende da lungi, persevera: la virtù
« sta nella lotta, non già nel premio, »
R. M. MiInes.
Ai a scelta del cane da ferma dipende da condizioni così
complesse e variate che riesce impossibile dire qual-
Nt checosa di assoluto sull'impiego di una razza a pre-
ferenza a di un’altra, ed ancora meno su ciò che bisogna i insegnare
al cane. Tutto chipende e varia secondo i paesi, secondo 1 gusti
e le abitudini del cacciatore.
Ciò che tuttavia si può affermare in linea generale, senza ne-
gare che vi sia qualche rara eccezione, si è che le razze francesi
e le italiani sono inferiori alle razze inglesi come naso, come
vigore e come bellezza, sebbene superiori come salute e prati-
cità. Ammesso questo aggiungerò che un cane per divenir fie/-
trtaller oltre alla potenza d’olfato straordinaria, deve avere una
indole assai docile ereditata dagli avi per poter sottostare al-
l'ammaestramento. — Se un allevatore deve fare la sua scelta su
dei cuccioli, è molto pratico sebbene relativo il sistema di mettere
un pezzo di carne quasi putrefatta in un prato, e dopo
condurvi i cagnolini, ponendoli ad una certa distanza sotto
vento. I primi che sentono la carne e ne prendano pron-
tàamente la direzione sono i preferiti. Taluni fanno molto
affidamento nella scelta del cane su l accoppiamento d’ un
bravo e bello stallone con una femmina di pari doti. Ma è chiaro
come ciò non basta, perchè data la legge naturale di eredità,
bisogna rimontare più che sia possibile lungo l’ascendenza per
= 0 5
tree PAPI Renania x SR Ro ;
Cuccioli bracchi bianco arancio, di tre mesi. Da Tom Lodi e Dora IV (Prop. Canile
Tregolo — Luigi Beretta, Milano).
vedere se, ed in qual grado la purezza di razza venne mante-
nuta, e quali erano i pregi degli antenati. E come scrive un
facondo cinofilo (1) “ pregi di razza buona mantenuta allo stato
puro, si riscontreranno immancabilmente nei prodotti. Mentre
sconosciuti accoppiamenti o difetti di antenati possono con
tutta probabilità manifestarsi nei prodotti, con impronte di razze
eterogenee, con difetti di forma e di qualità, anche se i fattori
uniti apparentemente si presentano irreprensibilt; e questo per
effetto di atavismo.
Ecco reso evidente la capitale importanza che assume per l’al-
levatore il fedigree, ossia l'albero genealogico tanto dello stal-
lone come della fattrice. Esso deve essere studiato colla mas-
sima attenzione. L’ideale, lo si capisce subito, è di accoppiare
due fattori che riuniscano .nella loro genealogia gli ascendenti
più illustri. Le genealogie stesse devono essere raffrontate, af-
finchè si veda qual sangue meglio si combini, onde evitare la
troppo stretta consanguineità.
A fianco della questione fondamentale della genealogia, ne
stanno altre che per l’allevatore di cani da caccia e da fields
sono pure di massima importanza; voglio dire la salute, e le
qualità di caccia dei riproduttori. Uno stallone può benissimo
trionfare alle esposizioni, senza saper segnare una ferma in
campagna; se invece la naturale inclinazione venatoria è svi-
luppata e trasformata in passione dall’educazione e dall’eser-
cizio, le attitudini dei prodotti ne risultano accentuate; mentre
nei fattori ove non saranno state coltivate le qualità di caccia,
esse si troveranno più o meno ottuse nei prodotti; se poi man-
cano nei riproduttori, non si può certo sperare che nei prodotti
si manifestino.
(1) Ignoto « Sport Illustrato » 1887 - N. 264.
Le buone e le cattive proprietà dei genitori si trasmettono non
soltanto nella discendenza immediata, ma in tutte le generazioni
future. La trasmissione non ha però sempre ed invariabilmente
luogo in modo regolare. Qualche volta si trovano in una portata
dei cuccioli che presentano caratteri diversi da quelli dei genitori.
Allora bisogna ascendere ai nonni e su su fino agli avi più lon-
tani, per trovare la spiegazione del temperamento, delle diatesi,
ed anche del colore del pelo dei prodotti osservati. La cosa non è
sempre delle più facili, perchè poche sono le razze che posseg-
gono una lunga genealogia. E quando non si può consultare lo
stud-boock, bisogna contentarsi delle induzioni.
In questi casi si vorrebbe portare anche, come spiegazione,
l'influenza di cui sarebbe ancora impregnata la cagna dopo le
precedenti sue portate. Alcuni non la ammettono; ma qualche
fisiologo non la escluderebbe, e Claudio Bernard tentava di
spiegar la cosa dicendo come certi ovuli potessero ricevere dai
precedenti accoppiamenti una fecondazione incompleta, insuf-
ficiente per procreare, ma sufficiente per lasciare un'impronta
suscettibile di essere più tardi sviluppata da una posteriore fe-
condazione completa.
Quando una cagna è stata coperta da diversi maschi, anche
se le monte furono separate da lunghi intervalli, si verificano
dei fatti che verrebbero in appoggio a quest'ipotesi. Vale a dire,
che sì possono avere dei cuccioli rassomiglianti ai diversi padri ,,.
Anche I. Fréchon scrive a questo proposito nell'Elevewr
“ Non è raro il caso d’un amatore imprudente, che abbia la-
sciato vagabondare la sua cagna nel momento psicologico o non
abbia saputo efficacemente proteggerla contro spiaceveli compro-
missioni. La mia cagna di sangue purissimo, pensa con inquie-
tudine il disgraziato proprietario, è stata accidentalmente coperta
da un cagnaccio qualunque. E’ una generazione perduta e di que-
sto m'è d’uopo consolarmene: ma le altre? E’ vero, come molti
pretendono, ch’esse porteranno il marchio indelebile di questa
prima degradante alleanza, e che i cuccioli di razza pura ch’ero
in diritto d’attendermi da una femmina di così buona discen-
denza, saranno necessariamente improntati da qualche po’ di
bastardaggine ?
Le risposte di tale quistione differiscono secondo le opinioni
correnti nell'ambiente che le trasmette; gli uni dicono di sî,
gli altri dicono di no, benchè in generale domini laffermativa.
In realtà, la quistione non è sperimentalmente decisa e resterà
forse ancora per molto nel dominio della controversia.
Esistono tuttavia fatti assolutamente precisi, autenticamente
a SENI (1) pl
registrati, che stabiliscono in modo indubbio la realtà dell’in-
fluenza d’una prima concezione sulle concezioni ulteriori. ]l
fatto più conosciuto è il seguente, che è diventato classico in
Inghilterra :
Lord Moreton, un allevatore di cavalli da corsa, fece un
giorno coprire una fattrice di puro sangue, da un zebro. Il pro-
dotto fu naturalmente un ibrido che portava il mantello listato
del padre. L’anno seguente la giumenta fu data ad uno stallone
della sua razza. Con grande sorpresa di ;tutti gli addetti alla
scuderia, il puledro che nacque da questa seconda unione era
ancora assai distintamente listato come il primo padre; unita
di nuovo ad uno stallone di puro sangue, la giumenta produsse
ancora un puledro sul quale erano ancora perfettamente visi-
bili, quantunque d’una tinta più debole, le liste alternate. Non
fu che alla terza generazione che scomparve ogni traccia ap-
parente della prima unione. I due puledri listati furono dise-
gnati con cura, ed i loro ritratti sono ancora visibili alla scuola
di chirurgia di Londra.
Gli stessi fatti furono frequentemente osservati nelle razze
canine nelle quali si constatano talvolta variazioni di tipo che
sì attribuiscono all’atavismo, e che in realtà non hanno altra
causa. Contestare queste bizzarrie della natura è assai facile;
spiegarle diventa un’impresa ardua, tanto più che gli scienziati
non sono ancor sicuri di nulla e non sanno concepire altro che
ipotesi più o meno verosimili.
Per molto tempo si spiegò l’influenza del primo maschio con
l’azione nervosa della madre sul feto. L’immaginazione per una
causa qualunque era stata colpita, il ricordo del primo con-
giunto era rimasto vivente, la madre trasmetteva moralmente
qualche cosa di esso ad un prodotto nuovo di cui esso non era
più il padre ,,.
E per questo che il possessore di una cagna pregevole, deve
osservarne attentamente l'andata in calore e custodirla gelo-
samente. Nulla è più frequente degli accoppiamenti di cani li-
beri ed appartenenti alle razze le più eterogenee.
Si è notato che non c’è regola fissa nelle ripartizione dei ca-
ratteri dei genitori. Una parte dei prodotti, in generale, rasso-
miglia esattamente al padre, un’altra alla madre; e Yaltra
parte è composta da cuccioli che rappresentano una mescolanza,
in proporzioni variabilissime dei caratteri fisici ed anche mo-
rali degli ascendenti. E° allora che l’allevatore deve conoscere
il valore del padre e quello della madre per avere un criterio
di scelta nella portata. Per i cacciatori non basta che le belle
forme si trasmettano; è necessario che si trasmettano ed au-
mentino di potenza sopratutto le qualità di caccia. Ecco perchè
i premii delle esposizioni non saranno una guida eccellente per
l'allevamento, se non quando le esposizioni saranno com-
pletate dalle prove sul terreno destinate a dare, accanto al va-
lore di sangue e di bellezza d’un cane, quello delle sue qualità
Tom XIV di Monferrato — Bracco maschio bianco arancio (Prop. il Canile Mon
ferrato Casale).
di caccia. E fortunatamente per gli allevatori le prove sul ter-
reno vanno anche da noi sempre più rafforzandosi, e dai pre-
miati delle medesime ess! potranno scegliere dei cuccioli, quali
futuri fie/triallers.
Sempre in proposito aì criteri direttivi dell’accoppiamento,
richiamo l’attenzione del lettore su quanto scrisse, sin dal 1887
in un giornale Cinegetico, un facondo, per quanto ignoto scrit-
tore.
“ (1) Tutti sanno come sia col scegliere gli esemplari più pre-
(1) Zgnoto « Sport III. » 1887 - 263.
gevoli d'una data famiglia d’animali, che si ottengono le belle
razze; ma non tutti sono d’accordo sul modo di far questa scelta.
La maggior parte dei dotti del principio del secolo, in
capo ai quali sta Buffon, vuole che gli stalloni siano ricercati
in sorgente lontana più che sia possibile da quella della fattrice.
Essi asseriscono che la degenerazione è il \frutto quasi imme-
diato degli accoppiamenti fra animali allevati sul medesimo
suolo. E con maggior ragione, condannano tutte le unioni con-
sanguinee, quelle che gli inglesi chiamano 27 and 2r.
Di fronte a queste teorie, non si può a meno di far propria
l'osservazione contenuta in un bello studio sull’allevamento ca-
nino, di P. Megnin. Il sistema basato sul principio accennato,
fu quello al quale per lungo tempo si informarono gli allevatori
di animali e specialmente di cavalli, non soltanto in Francia,
ma in quasi tutta l'Europa. Tuttavia i risultati ottenuti dagli
Inglesi allorchè, cogli accoppiamenti consanguinei, si crearono
delle magnifiche razze di bestiame scossero l’edificio di cieche
convinzioni innalzatosi sulla vecchia dottrina.
E infatti, basta un po’ di osservazione e di raziocinio, per
rendersi conto della debolezza delle sue fondamenta.
J.lunione consanguinea di due riproduttori perfetti non può
fruttare che un prodotto perfetto, e si potrebbe dire doppia-
mente perfetto se per stare, come lo siamo ora, nel campo teo-
rico non si dovesse ricordare come la somma di due perfezioni
sia la perfezione stessa che, nel suo vero significato, è assoluta.
Al contrario, l'unione sanguinea di due riproduttori 7-
perfetti, avrà per risultato un prodotto che riunirà in sè le im-
perfezioni del padre e quelle della madre.
La gran questione della consanguineità sta tutta qui. FE
ne risulta che non già il sangue ba la facoltà di degenerare se
in sè stesso si aggira: ma è la troppo frequente difficoltà di tro-
vare nel sangue d’una stessa famiglia i riproduttori perfetti ;
ecco perchè si rende necessario ricorrere ad altre famiglie per
trovare gli elementi correttivi i quali o sommando o sottraendo,
adducano per risultato il tipo più vicino alla perfezione.
Ma non basta dunque unire un maschio ad una femmina
di sangue lontano per accoppiare con criterio; bisogna stu-
diare 1 difetti di un riproduttore e quelli dell’ altro. Vi sono
difetti di eccedenza che combinati icon difetti di deficienza,
possono compensarsi. Ma se le stesse imperfezioni si danro
nell’uno e nell’altro riproduttore, la lontananza di sangue non
varrà certo a correggere nella trasmissione le imperfezioni stesse.
E’ già da settantasei anni che Delabère-Blaine dimostrava
come nessun risultato cattivo potesse conseguire dalla consan-
guineità in sè stessa e che i difetti vengono trasmessi ai prodotti
dai loro ,ascendenti, sieno essi o non sieno parenti. Ne risulta
dunque che il principio più sano al quale ci si possa attenere
per conservare una razza, è quello di scegliere nella razza stessa
gli individui adulti più belli, ossia i migliori tanto dal lato della
conformazione come da quello della costituzione, avendo cura
di controbilanciare i difetti degli uni, quando ve ;ne sieno, coi
pregi degli altri.
Disgraziatamente, se le stesse qualità e le stesse attitudini
si trovano in generale in tutti i membri d’una stessa famiglia,
gli stessi difetti e gli stessi vizi di costituzione vi si riscontreranno.
E siccome è ben raro, fra i nostri animali domestici e spe-
cialmente fra i cani, di trovare individui esenti da ogni difetto
e da ogni malsana disposizione, così i prodotti presentano gli
stessi requisiti negativi raddoppiati. Ecco perchè occorre sì
spesso di vedere i discendenti di genitori consanguinei, e sopra-
tutto di fratello )e sorella, essere affetti da disposizione alle ma-
lattie costituzionali, specialmente al rachitismo, all’erpetismo,
al reumatismo e ad altre infermità congenite. Ed è questa l’o-
rigine dell’idea tanto diffusa e tanto ‘radicata, che la consan-
guineità sia sempre un male. Idea che ha grandi fondamenta
di verità, quando si tratti o dell uomo, o di razze di ani-
mali di antichissima domesticità, come lo è la razza canina, nelle
quali la costituzione primitiva venne profondamente modificata
dal corso dei secoli.
Certo che se si risale per un momento alle origini, la con-
sanguineità si presenta come una assoluta necessità di molti-
plicazione; ma bisogna appunto notare che la natura avea tutto
disposto per il lavoro di selezione. Così la lotta per la vita,
quando ogni civilizzazione fosse esclusa o come si constata negli
animali selvaggi, adduce ila scomparsa del debole. In natura
il cibo e lamore si devono conquistare. Gli esseri deboli, vale
a dire di forze non in relazione ai caratteri della loro razza, 0
soccombono prima degli altri nella lotta di difesa contro i pre-
datori, o muoiono prima degli altri per insufficienza di alimen-
tazione, o non procreano. Se procreano, i loro prodotti sono col-
piti anch’essi dall’inesorabile legge della selezione ;naturale e
ben presto eliminati dalla famiglia.
Nella vita domestica invece, in un ambiente tutto artificiale,
l'elemento di degenerazione può con tutta facilità e sicurezza
estendersi e rovinare razze intere, se l’uomo colla sua intelli-
genza non si studia di supplire la natura nell’opera di selezione.
Quando si deve ricorrere alle unioni consanguinee, bisogna
sempre scegliere i parenti possibilmente più lontani. Se i gio-
vani prodotti di certe razze aristocratiche, come quelle della vera
razza Gordon, diventano di allevamento sì difficile e vanno sog-
getti a malattie di sviluppo sì gravi, gli è perchè si è di soverchio
abusato, per conservarli puri, delle unioni consanguinee troppo
prossime. Devesi sopratutto condannare l'unione di fratello con
sorella ; l'unione di madre con figlio o di padre con figlia presenta
minori inconvenienti. Solamente bisogna aver cura di distrug-
gere i prodotti della prima portata d’una giovane cagna coperta
dal padre, o d’una cagna adulta coperta dal figlio, conservando
solo quelle ‘posteriori, ed esaminandone col massimo rigore i
cuccioli, per eliminare senz’altro quelli che presentassero il mi-
nimo accenno alla degenerazione ,,.
Fortunatamente troviamo oggi anche in Italia un grande aiuto,
come base d’ incroci, nei fed:grées sy la necessità d'una bussola
per allevamento s’' impose e sta per divenire un fatto compiuto
mediante l’opera attiva del nostro Kewzel Club Italiano, il quale
nel corrente anno pubblicherà un volume delle origini con oltre
600 cani inscritti. Gli allevatori troveranno in quei registri degli
ottimi bracchi e spinoni che vantano il dedigrèe di parecchie
generazioni: a questi prodotti encomiati sul terreno dell’onore
potranno volgere le loro speranze gli amatori dei cani fie/tr2allers.
Se la scelta del cane fie/trîaller è sopra un adulto, la base che
ci deve guidare dev'essere l’azione del soggetto scelto, sempre
in relazione alla razza alla quale appartiene. Se lo si esige
di grandi mezzi sarà bene non staccarsi dal $oînter; razza
che conta il maggior numero di laureati nelle grandi riu-
rioni. Il $ozrzter è un cane ch’essendo pet natura’ ener-
gico e secondo alcuni poco socievole e non così intelligente
come il setter, richiede assai fatica nell'’ammaestramento; ma
una volta vinte le difficoltà dell'istruzione i nostri sforzi ver-
ranno assai bene ricompensati da grandi e continue soddisfazioni.
Un noto cinofilo inglese volle chiedere il parere del sig. Luigi
Clement, direttore dello Shooting Times in merito al perchè
della minor intelligenza del fozzter in confronto di quella del
setter ; e il sig. Clement, nel suo giornale, rispose:
“ Tolta qualche eccezione i pointers sono macchine per la
ricerca delle growuses e delle pernici; essi non sono nè socievoli
nè intelligenti; taluni sono veri bruti allorchè si domanda loro
qualche cosa all’infuori della cerca e della ferma della selvag-
gina. Se il pointer ha perduto ogni intelligenza gli è perchè nel
corso di molte generazioni noi non gli abbiamo domandato
che due sole cose : la cerca rapida e la ferma; se per caso uno di
essi mostra qualche iniziativa, fiuta un uccello morto, il frustino
non tarda a correggerlo!
La conseguenza di ciò si è che, all'infuori della caccia, il
pointer è diventato un essere inutile e profondamente :insocie-
vole. I setters, è vero, furono sottomessi allo stesso regime, ma
il loro istinto naturale li rende amorosi e socievoli, istinto che
non ha il pointer il quale non verrà mai spontaneamente con
la coda fremente di piacere ad accarezzare il padrone. Quando
uscite di casa se non vi affrettate ad arrestarlo con un do0wr /
ben sentito, esso prenderà correndo l’avanguardia e se ne an-
drà a fare una girata per suo conto personale per soddisfare la
sua curiosità, senza nullamente inquietarsi di voi come se non
esisteste. Tutti i pointers non sono assolutamente di tal tempra,
ma ve ne sono benissimo sei o sette sopra dieci ,,.
Commentando nell E/eveur quest’articoletto, il signor Emilio
Frechon, un brillante ed erudito scrittore cinegetico, scrive:
“ Quantunque buttato giù con una mano un po’ pesante que-
sto quadro ha del vero e pochi cacciatori, tra quelli che hanno
frequentato davvicino il pointer, protesteranno contro la pe-
santezza delle ombre.
Quest’'incrocio, dice lo scrittore, ha fatto del vecchio bracco,
che era intelligente ed affettuoso, un minus habens tagliato sullo
stampo del fox-hound, che sa galoppare ed aventare la selvag-
gina, ma che non ha ormai nessun’altro posto fuorchè il canile.
Questa degradazione dell’intelligenza e ‘della sensibilità è
stata inevitabile, ma è certo che si sarebbe potuto attenuarne
gli effetti, restituendo :a poco a poco al pointer certune delle
— -— g<E
qualità che l’infusione del sangue fox-hkound gli toglievano.
E' penoso constatare che gli inglesi, malgrado la ioro intel
ligenza nelle quistioni d’allevamento, non siano mai entrati in
questa via; allorchè il pointer è stato dotato del galoppo e
divenne un fox-hound arricchito dalla facoltà di fermare, gli
allevatori inglesi decisero che era completo, che la perfezione
della macchina sfidava ogni miglioramento e si affrettarono a
fissare questo cane, così mal messo al morale, in un codice di
punti che fa legge e da cui è oramai proibito uscire ,,.
È più avanti continua:
“ Questo cane risponde assolutamente ai bisogni del caccia-
tore brittanico, ecco perchè esso esiste e piace com'è. Quando
esso ha cacciato una mezza dozzine di volte, ha allungato il
suo galoppo sulle brughiere del Yorkshire, poi sui campi di ca-
voli di Lapponia, del Kent, ha fermato un numero considerevole
di drates, che furono portate al padrone dal retriever, senza
ch’esso abbia avuto il mezzo di fiutarne davvicino una sola, esso
è trattato come il suo alleato il fox-k9ux4 ed invitato a riguada-
gnare il suo canile fino alla prossima campagna. Egli vi vivrà
lungi dal suo padrone, privato da questo contatto umano che
ogni giorno avvicina all'uomo l’animale che ne è poco onorato ,,.
Rispettando quanto sopra, i fatti generalmente ci mostrano
come i f92rters alle prove sul terreno sanno molto bene battere
1 setters, affermandosi di una superiorità indiscussa se non per
ccriettezza, certo per olfato ed azione; ed un pointer fieltrza/le;
quando avrà saputo ottenere il campionato, non vi sarà denaro
che lo paghi e ancor più crescerà il suo valore se l'educazione
gli venne impartita saldamente e con giusto metodo. Per la sua
esuberanza di azione e olfato esso vien dagli sportman preferito
ai setters, fatto che costatiamo noi pure in Italia.
Iriae-Lark — L. O. P. S. C. 99 — pointer f. Da Master of Meirelbeke (L. O.
P. S. C., 13) e Kisseng-Crust (L. O, P. S. C., 20), — II° Pretaio (6a
libera) III Pr. (Classe di novizi). III Pr. Classe di allevamento) Esposiz. d.
Milano 1897. — (Prop. dott. Giuliano Giulietti, Casteggio).
Roac of Clastidium — (L. O. P. S. C. Vol. III) — pointer f. Da Spes (L. O
S. H., 1891) e Zriae Lark (L. O. P. S. C., 99), — I Premio Derby ai Field-
Trials di Torino 1898 e Diploma I grado nella gara d'onore idem, (Prop
dott. Gi ano Giulietti, Casteggio),
Il setter conquide l'ammirazione persino del profano per la
eleganza della sua struttura e la nobiltà del suo manto, specie
nella varietà gordon, ove l'intelligenza e la socievolezza coll’uomo
è assai accentuata. Gli 2r2scA sl riscontrono generalmente troppo
ceaparbi ed ardenti e per queste loro qualità poco si prestano per
i fields a gran cerca.
I /averachs, per quanto in ribasso oggidìi, tengono ancora una
buona chance alle prove nel Belgio ed in Inghilterra, ma non si
prestano ad una lunga carriera di fieltrialler per la loro fibra,
ettualmente molto lontana dal rievocare l'energia e l’ardenza di
Il setter Gordon.
un tempo. Il gordor che, anche per la stessa sua struttura non può
sviluppare l’azione d’un $ozrter, all’estero corre in gare sepa-
rate; fatto che cooperò assai a salvare quest’esimia razza, la
quale per la sua praticità tanto s'accosta alle nostre razze in-
digene.
È come scrive F. Delor (1). Vennero i field-trials e con questi la
mania delle ‘ grandes allures,, delle corse pazze e sfrenate. Si accettò
(1) Rivista Cinegetica, Caccia e Tiri 48, 1898.
come assioma che un cane da ferma non corre mai abbastanza veloce
e la velocità da treno lampo venne considerata come qualità prima
in un field trialler. Il povero Gordon non è cane da corsa e dovette
dopo varie sconfitte, essere ritirato dalle “ Prove ,, ove figurano, oramai,
quasi esclusivamente i pointers i Laveracks, e qualche raro irish-setter.
Non potendo concorrere fra i cani di razze continentali, le porte dei
fields gli sono dunque ermeticamente chiuse e quello splendido ani-
male, tanto pregiato un dì, è caduto nel dimenticatoio, malgrado gli
sforzi fatti da alcuni allevatori per farlo diventare, come i suoi fra-
telli inglesi, cane da field-trials alleggerendolo, incrociandolo coll’ir-
landese e.... distruggendone la tipicità delle forme in uno alle altre
doti che ne avevano fatto sinora un cane da caccia eccelso sotto ogni
aspetto. 3
Il Gordon è il più pratico fra tutti i cani da ferma inglesi e, mal-
grado la sua origine insulare, lo si direbbe creato a bella posta per
noi, cacciatori continentali; si adatta a tutti i terreni: pianura, mon-
tagna, macchia o palude. I suoi piedi forti, serrati, elastici, guarniti
internamente di pelo, resistono impunemente a tutti i terreni, duri,
sassosi o pantanosi. La robusta sua conformazione, inoltre parlo del
vero Gordon, non degli esemplari ridotti ad usum: delphini), ne di-
nota la forza e la resistenza. Hugh Dalziel, il più stimato fra i cino-
fili inglesi, scrive: « Ho conosciuti cani di questa razza che cacciavano
costantemente in terreni rocciosi senza lasciar scorgere la benchè
minima traccia di stanchezza; la loro forte ossatura, i potenti mu-
scoli li rendono più adatti per le caccie faticose del setter leggero
creato da M. Laverack ».
« Intelligente, focoso, ma docile e facile ad ammaestrare, atto a cac-
ciare qualsiasi selvaggina su qualsiasi terreno; obbediente, appassionato,
affettuoso in casa e col padrone, il Gordon è il cane che più si av-
vicina al nostro bracco, mentre a tutte queste doti aggiunge la somma
eleganza delle forme e del manto. »
Quanto feci precedere, coll’aggiunta d’argomentazioni di vari
ed eminente cinofili in merito ai pedigrees, agli accoppiamenti ed
ai mezzi più acconci per avere prodotti d’energia e di fibra, si do-
vrebbe pure applicare alla nostra razza bracca. Cogli sforzi e un
po’ di buona volontà si è riusciti a fissare una dozzina di ottimi
tipi, veramente tali nel senso esatto della parola che, se ben di-
stribuiti nei vari canili basterebbero a rafforzare la fibra assicu-
rando un solido avvenire alla specie. Ma tutto ciò sempre se gli
allevatori sapranno mettersi d'accordo nello scambio degli stal-
loni e rispettivi prodotti, e procedere compatti nella cura del
tipo ben ideato e fissato secondo i furti della Società Braccohla
Italiana; sebbene è da premettere che questi punti dovranno in
molte parti essere radicalmente modificati, non rispondendo oggi
per intero alle caratteristiche del -nostro grande bracco e del
bracco leggiero anche per essere stati formulati senza il parere
dei nostri principali allevatori.
Al bracco leggiero è oggi aperto il miglior successo alle prove:
i pochi soggetti, riconosciuti per grandi bracchi, molte volte
non accoppiati a dovere procrearono una quantità di tipi da
rappresentare qualche cosa tra il bracco leggiero e un mezzo
Saint-Germatn, e siccome nell’assieme manifestano tutte le par-
venze del bracco leggiero così passarono come tali.
Presentati alle prove hanno poi due vantaggi, la relativa leg-
gierezza delle forme e un olfato di primo ordine indubbiamente
e1editato da qualche bisavolo. Sono i tipi che meglio presentano
la probalità di un successo, appunto per l’azione loro rad:d:s-
stima confrontata con quella dei nostri pochi bracconi destinati
a presentarsi con loro in lizza, rendendo palese, se si vuole l’as-
surdo che, il braccone maestro ai beccaccini ha ceduto il posto
all'allievo civettuolo e vivace qual'è il bracco moderno. Ed è inu-
tile nasconderlo, qual più qual meno nei bracchi fieltriallers
d’oggi, havvi un po’ di seme del doznter ; l elasticità delle mo-
venze, le ferme ‘di scatto e l’assenza della filata, tradiscono il
sangue inglese che corre nelle loro vene.
Richiesto ad un noto dresseur l’impressicne che gli aveva fatta
un bracco italiano, e come tale ammesso nel ZL. Z. R. del Kennel
Club, vincitore di parecchi premii ai fie/4s, mi rispose: “Come
pointer ce ne sono dei migliori, come bdracco non ha rivali! ?,,
E’ ciò viene in conferma alla piaga del nostro allevamento brac-
cofilo sopra accennata; nè saprei pronunciarmi se sia d’augu-
rarsi che si rimargini presto o che s’incancrenisca Cvulcado Ì
suoi microbi. Ai lettori sciogliere il problema come meglio gli
aggrada,
FAI
LX Wulerinoni:
Il pasto al Canile Ossolano.
Davanti alla tendenza per l'acquisto di uno spinone, cucciolo
o adulto che sia, trovo giusto accennare qui che è ormai tempo di
sfatare, anzi di distruggere la solita frase “ Glî spinonî non hanno
naso! ,, chè gli sforzi dell'attivo e coraggioso sig. Boschis, il
Spill — di G. Boschis,
noto allevatore di spinoni italiani, coronati dai successi delle
prove sul terreno, ebbero a Gallarate il loro battesimo d’onore.
Gli spinoni, fra due correnti opposte e framezzo ai confratelli
d’ogni età e specie, spiegarono le loro pregievoli innati attitu-
dini e chi più chi meno si palesarono per s927072 nel vero senso
della parola, così che un’era nuova e assai promettente si di-
schiuse davanti a questa vecchia e gloriosa famiglia.
Oggi giorno lo spinone a manto roano va man mano perden-
dosi, di modo che pochissimi sono quelli che meritano encomio,
per lasciare il posto agli spinoni bianchi assai pregiati e ricercati.
E’ questo un cane degno d’ammirazione per le sue proporzioni
slanciate, per l'eleganza del suo candido manto, per l’intelli-
genza del suo sguardo e per l’effusione colla quale risponde alle
nostre carezze; per di più è nella caccia di una resistenza a
tutta prova, per l’assieme delle sue doti si rivela un vero cane ge-
nerico e per il suo olfato non c’è da temere classificandolo ecce-
zionale, come lo provano i suoi esemplari quali: Gioza d'Alba,
Spill, Blanche, Chasseur Pel, Jack, Tom Ossolano ecc. ecc.
Miss XI. k. c. i, 127 Bracca roana puro sangue (Canile Diana Milano).
le dà è
GLI ALLEVATORI ITALIANI
Chi possiede una fattrice e ne;
alleva i prodotti è allevatore
e chialleva i prodotti di più fat-
trici può definire il suo alleva-
mento col nome di Canile che,
se in termine generico indica
il luogo che dà ricovero al
cane, cinegeticamente parlando è
sinonimo di grande allevamento.
Premessa questa distinzione
diremo «he dei primi ve ne sono moltissimi i quali ottengono
spesso dei risultati degni di lode; mentre dei secondi, anche in
causa delle difficoltà di poter creare un #90 e di saperlo poi
mantenere, ne abbiamo relativamente pochi. E accenno solo a
questo fatto lasciando al lettore di vagare nell’altro vasto campo
delle difficoltà causate dalla moda, per non dire dalle incoerenze
che giornalmente si verificano nei sapienti dell'Olimpo. A Mi-
lano p. es. si premia il bracco X, e a Genova nemmeno lo si
vede figurare nelle menzioni; una Giuria quota le razze a pesc,
l’altra secondo l’altezza. E tutti questi spiopositi confermati in
adunanza fiacche o precipitate stancano, snervano, per non dir
di peggio, molti intelligenti e volonterosi allevatori, che alla
fin fine, dopo aver giudicato si tirano da una parte dando il suo
giusto peso ad uomini e cose.
Con tutto questo chi ci perde è però sempre il nostro alleva-
mento che, specie nella razza indigena, nen ha nulla d’invidiave
all’estero. E qui, quasi a complemento di quanto già scrissi nel
mio precedente libro ZZ Care, mi occuperò con una rapida ri-
vista di quei soli e pochi allevatori che, non ostante le contra-
rietà e le delusioni, perseverarono nel loro nobile intento così
da meritarsi il gererale encomio.
CANILE IRIA - Voghera. - Tra i Caxzli Italiani spetta
certamente il primo posto al Canzle Irîa di Voghera, fondato
da esimi cinofili sotto la direzione di una vera competenza cine-
getica l'Ing. Luigi Morosetti. Gentiluomlo perfetto, possiede
Il Canile Irîa di Voghera.
quel colpo d’occhio che subito gli permette d’analizzare un cane
dalla testa alla coda; per di più conosce a fondo l’arte di ben
ammaestrare, e con simile valido appoggio il Carzle Irza de-
buttò sempre con onore tanto alle Prove che alle Esposizioni.
Fondato nel 1895 collo scopo di allevare; le razze inglesi sezters
e pointers, per quanto avesse conseguito i massimi premii, ab-
bandonò l'allevamento del Zaverack per dedicarsi esclusivamente
al pointer. Ma sarebbe un menomare l’importanza del Cawzle
spendere qui una parola di raccomandazione mentre l e-
lenco dei premi ottenuti in Italia e all’Estero, l’elenco dei cam-
pioni posseduti e che possiede e quello dei cani venduti, più
che una persuasione lasciano una profonda convinzione dell’im-
portanza e dello sviluppo che questo Canile ha saputo dare alla
cinofilia italiana.
La celebre pointer Grace of Strasbourg, il bellissimo Buck of
Gailac e la splendida Kisstng Xrust,di cui riproduciamo 1 Tl-
tratti, da soli apportarono al Carz/e quella larga messe di allori
e soddisfazioni che un allevatore può desiderare.
Royal-Gem — L. O. P. S. C. 114. (Prop.: Canile Iria (Sigg. Ing. L. Morosett
e A. R. Panseri) — Voghera, nato maggio 1895, da Spes (L. O. S. H. 189
— e Pearl of Strasbourg (L. O. P. S. C., 38).
III Premio (Classe libera). I Pr. e Pr. speciale (Classe di Novizi). I Pr. (Classe
di allevamento). M. T. H. e Pr. speciale (in copia). I Pr. e Pr. d'onore in
gruppo Esposiz. di Milano 1897.
Gli stalloni Buck, Roket of Merbes e lo stupendo Haether Royal
per la loro grande fibra e l'eccezionale importanza dei loro fe-
digrées, vennero richiesti per la monta ad una ventina di fat-
trici accrescendo sempre più il nome e l’aurevola invidiabile
di questo Canzle.
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Prior of Bromfie!d (K. C. Se B. 38,300) stallone pointer bianco e marroue, nato
il 6 marze 1893, da Prior of Upton (K. C. S. B. 26629)e da Queen of Brom
field, Queen of Bromfield da Earl Croxteth (K. C. S. B. 15737) e da Brom
field Dolly — Bromfield vincitore di 5 Premi in Esposizioni e 5 Premi in
Field-trials in Inghilterra, — Prop, Canile Tria. Voghera.
CANILE MONFERRATO. - Tra igrandi allevatori di razze
parallelo al Canzle Irza nel Canile Monferrato fondato nel
indigene troviamo, per quanto su basi più modeste, un degno
1396 da due ferventi cinofili: l'avv. Aliora ed Eugenio Maino,
entrambi di Casalmonferrato. Dal 1 Novembre 1898 detto Canile
divenne esclusiva proprietà dei signori avv. G. Aliora e Goffredo
Calvi. Scopo del Canzle Monferrato fu sempre quello di riuscire
a perfezionare mediante selezioni e prevveggentii scelte, le carat-
teristiche del bracco nobile piemontese a manto bianco arancio,
del quale ne possedeva e ne possiede elementi di primo ordine.
I cani del Canzle Monferrato si distinguono tra cent’altri per
la loro tipicità ed omogeneità; sono dei bei bracchi dal tronco
costruito sulle proporzioni di un cavallo da corsa, ventre asciutto,
reni corte, torace profondo, avambraccio ben sviluppato, ap-
piombi solidi, dita forti lunghe. Caratteristica della specie era
d’aver il piede di cinque dita, ma oltre essere ammesso lo sprone
semplice non è considerato diffetto l'assenza di detta appendice,
| dirò anzi che da alcuni è ritenuta una mostruosità quando la
verificano. Il manto è bianco arancio molto carico, con prepon-
deranza al bianco ; la coda non è troppo fina, ma sempre portata
con molta distinzione. Oltre all’azione slanciata ed ardente il
bracco del Canzle Monferrato si distingue per il derma sottile,
con finezza e brillantezza di pelo, e nell’assieme per un com-
plesso di eleganza e di distinzione da ricordarne molto bene la
razza Aschieri.
Roi di Monferrato fu il primo prodotto che rese egregiamente
palese con un prìmo premio vinto alle prove sul terreno di
Roma 1897, l'eccezionale o/fato dei singoli prodotti di questo
Canile. In appresso poi a Gallarate, a Torino, a Intra-Pallanza
cani come Lear, Madame-Chasse, Shaft, Tom XIII, dimostra-
rono tutti di possedere grandi doti nel campo pratico d’azione,
sangue veramente generoso e o/fato e resistenza a tutta prova.
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Se i moderni prodotti del Carzle Monferrato presentano an-
cora qualche piccolo neo; ciò non toglie che gl’intelligenti pro-
prietarii l’ hanno già notato, e si studiano d’eliminarlo gui-
dati dalla loro pratica esperienza, davvero gran buon coeffi-
Guerinoni. inc.
Veiss — L. I. R. 297. — Grande bracco b. a. — I. Pr, e Pr. speciale Esposi-
zione Torino 1896. I Pr. e due Pr. speciali, Eposizione Milano 1897. (Pro-
prietario Canile Monferrato, Casalmonferrato.
ciente. Come complemento presentiamo al lettore un prospetto
dei premi vinti dal Canile Monferrato, dei fattori di cui è
composto, e come lusinghiero attestato del suo progresso e della
stima e fiducia che seppe meritarsi, l'elenco dei cani venduti
nel solo biennio 1897-1898.
cas: SE vi
Tom XIII di Monferrato. — L. I. R., 420 — Bracco bianco arancio, (Proprietario Canzle
Monferrato, Casalmonferrato,.
er
CJ30 di Monferrato — Bracco [femmina bianco! ‘arancio. (Prep. il, Canile MNor-
ferrato, Casale).
Cuccioli del Canile Monferrato.
Stalloni e Fattrici del CANILE MONFERRATO
ToM XIII
WEISS
ToMm XIV
MARQUIS
BRIDE
CLEO
BIANCA
MARQUISE
MousMÉ
GIPSJ
di Monferrato £racco maschio
»
» »
» »
» »
» femmina
» »
» »
» »
» »
» »
Premi a Esposizioni e alle Prove sul terreno,
(cani di proprietà o provenienti dal Canile)
Gran diploma al miglior allevatore di bracchi italiani — Esposizione
di Torino 1896.
Premio speciale pel miglior complesso bracchi italiani — Esposi-
zione di Torino 1896.
Diploma 1°. grado d’ allevamento per razze italiane — Esposizione
di Torino 1898.
Medaglia speciale del Kennel Club Italiano - Esp. di Torino 1898.
RoI DI MONFERRATO
MADAME CHASSE
LEAR
SAFTH
Dora V.
LEDA
TOM XIV
premi
7
I
2
I d
I
I
I
DEAR II. 2 premi
DAMA DI MONFERRATO I »
FLORA 2 »
WEISS 8 »
Tom VIII 6 »
BRIDE I »
Cani venduti dal ,, CANILE MONFERRATO ’
I al Sig.
»
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MA
nel biennio 1897 - 1898,
Davide Ghiò fu G. B.
Bartolomeo Bellagamba
Margara avv. Tullio
Barrusso G. B.
Enrico Garbagnati
Angelo Vecchio
Ferdinando Delor
Ing. Duilio Missagli
Avv. Giovanni Lanara
Gaetano Del Vaso
Marchese De-Mari
Avv Vittorio Amedeo Barberis
Sante Occhini
Pasquale Sollima
Avv. Ettore Onetto
Niccolino Durante
Ferdinando Delor
Angelo Ellena
Chiavari
»
Occimiano
Pietra Ligure
Arona
Milano
Agnadello
Firenze
Casalmonferrato
Roma
Genova
Casale
Arezzo
Reggio Calabria
Casale
Genova
Milano
Casale
UO
CANILE DI REGONA - Pizzighettone. - Il cav. F. Silva
è il proprietario di questo allevamento sorto parecchi anni or
sono quando il parlare di un bel grande bracco era molto meno
difficile dell’oggi. Fedele alla sua convinzione della grande pra-
ticità della razza bracca in relazione alle nostre esigenze di caccia,
ne curò con crescente amore l'allevamento, specie del tipo a
Ellena — L. I. R. 384 — bracca bianco m. Vincitrice di 6 premii ai Fie/d-
Trials. (Prop. Cav. Francesco Silva, Pizzighettone).
manto roano, e nei bracchi di questo Canile troviamo il
linfaticismo completamente eliminato per lasciare il campo alla
così detta stoffa. Mercè le tipiche fattrici che esso possiede i ri-
spettivi prodotti rispecchiano sempre le caratteristiche doti del
grande-bracco lombardo, riconosciuto dall’alpe al mare come 1l
cane più addatto per la caccia generica; bello, imponente nella
sua forte struttura, ammirevole nelle sue lunghe avventate,
simpatico e pratico nel suo maestoso incedere al trotto rapido.
A tutte le Esposizioni, alle quali si presentò col suo
e
numeroso e ben armonizzante gruppo, il Canile di Regona si ebbe
continue ammirazioni e numerosi premii. Il cav. Silva poi, quasi
a meglio provare le eccelse doti olfatorie de’ suoi cani, prese sem-
pre parte con vero slancio a tutte le Prove sul terreno, ed a Gal-
larate e a Torino il bel bracco lombardo ebbe dei felici rappresen-
tanti in Coeur, Faust, Leo e nella valorosa Elena, un bel tipo di
bracco alleggerito tutt'ardore e vita. E, siccome la moda dell’oggi
tende a propugnare la correzione del grande bracco per foggiarlo
sullo stampo del piemontese più spigliato ed asciutto, così anche
il cav. Silva, come gli altri intelligenti allevatori, si accinse,
senza abbandonare il grande bracco italiano di antica e buona
memoria, a creare un altro tipo, diremo dunque, più moderno
e civettuolo, in quel #90 allegerito del quale già accennai in
altra parte di questo volume.
CANILE DIANA - Milano — (Via Meda 34). Franco e si-
curo di sè Alfiedo Lazzati, il proprietario di questo Canile
sempre propugnò per il bracco roano, il tipo prettamente lom-
bardo. Chi non ricorda alle ultime Esposizioni di Milano e
Torino l omogeneità dei suoi cani presentati? Le splendide
coppie Raul e Diana, Tell e Miss sì armoniosamente uniformi
nella struttura, nella classicità e finezza del loro manto? — Dove
poi quest’'esimia razza esplica in modo perfetto la potenza dei suoi
niezzi pratici è alla caccia del beccaccino ; in palude, in risaia,
nelle marcite, spesso infide a laureati fieltrzallers, 11 bracco di
questo Canile emerge e si distingue in modo sublime. Qui
appunto presentiamo l’effige di 7e/Z, in attitudine d’avventare
i beccaccini: immobile, tesi i nervi, il muso al vento, dilatate
le nari... egli punta. — Anche ai Zzelds i prodotti di questo al-
levamento si distinsero sempre e indubbiamente nuove soddisfa-
zioni apporteranno all’allevatore, nelle future Prove, i prodotti
della tipica Mzss puro sangue bracca (K. C. I. 127), e i quali at-
tualmente si trovano in ammaestramento presso il dresseur Do-
nesana.
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ile Diana — Milano,
Tell del Can
CANILE di OSPEDALETTO LODIGIANO - (Propriet.
Gioele Pedrazzini). — Da poco si è ritirato dal cimento dei
Fields, ma a tutte le Esposizioni nelle quali si presentò co’
suoi prodotti, raccolse quegli onori che ben si merita chi
con rara costanza seppe mantenere il #90 fissato. Il bracco
bianco arancio di questo Canile rispecchia le forme classiche,
l’olfato e l’azione dei bracchi d’antica origine, di più ne rap-
presenta anche le forme, da taluni giudicate troppo massiccie ;
ma in realtà non dispiace constatare come in questo tipo sia
sempre mantenuta la primordiale caratteristica.
CANILE CASTIDIUM - Voghera - Il dott. G. Giulistti,
un ardente ed intelligente cultore della razza do:nter, ne è il
proprietario. Emerse la prima volta nel 1897 all'Esposizione di
Milano ottenendo con la splendida fattrice Zriae-Lark tre pre-
mi, e colla sua tipica sventrata vinse il primo premio e il
premio speciale come la miglior famiglia di cani inglesi da
ferma. Alle Prove sul terreno di Torino 1898, il dott. Giulietti
sì rivelò pure per un chiaro dresseur dilettante; e nel Derby,
colla sua cucciolona pointer Roac of Castidium, di soli 8 mesi,
vinse il primo premio. La maestria di questa simpatica cucciola,
ed il modo classico con cui si comportò nella contesa gara con
fortissimi competitori, riscosse il plauso e l ammirazione di
tutti gl’intelligenti; passando dalle Prove all'Esposizione di To-
rino 1898, nella classe cuccioli il Canile Castidium ebbe un
altro primo premio con la tipica //y. — Lo stallone Bang of Ca-
stidium degno fratello di Roac e ottimo prodotto da Ses e
Iriae Larck, oltre possedere una struttura perfetta si distingue
per la bella tipicità della sua testa. Questi sono gli elementi
coi quali debuttò detto Canile che non indietreggiò al duplice
cimento delle esposizioni e prove, e l’esito fu così lusinghiero
da lasciarci per lavvenire l’intero affidamento in nuovi successi
e in una crescente grandezza. Ben volentieri riproduciamo qui le
belle effigi di Bang, Boac, Lark tolte da istantanee forniteci dal
proprietario. Il grande entusiasmo, buon volere e perseveranza
del dott. Giulietti verso il suo allevamento non mancherà di tro-
vare seguaci in chi, come lui, possiede mezzi e buoni elementi.
CANILESANT’UBERTO, Milano (Proprietario Giuseppe
Martinenghi)) — Questo Canile, torse unico in Italia, si è
dedicato con intendimenti serii all’ esclusivo allevamento del
setter nero fuocato (Gordon) con elementi di primo ordine
importati dall’estero. L’egregio allevatore ha scielto questa razza,
come quella che meglio s’accosta per la sua praticità alla no-
Bang of Clastidium — L.O.P.S.C. Vol. III — pointer m. Da Spes (L.0.S.H
1891) e Zriae Lark (L.P.S.C.99) (Prop. Dott. Giuliano Giulietti, Casteggio).
Pollux di S. Uberto — K.C.T. 75 — vincitore di numerosi premi in Esposizion.
e Field trials, del signor C. M. Martinenghi, Milano (Canile S, Uberto).
stra indigena così da rispondere alle bisogna delle nostre caccie.
Da qualche anno gli elementi di questo Canile figurarono con
lusinghieri successi tanto alle Esposizioni che ai Z7e/ds, ed il
bravo Pollux, oltre essere l'onore e vanto del Canile, è davvero
anche un degno allievo del dresseur Trebbi, il quale ha potuto e
saputo dare a questo cane un ammaestramento diremo quasi
ideale. Alle Prove di Torino e di Pallanza Pollux, del quale ri-
produciamo il ritratto, conquise il pubblico, ed in entrambe le
riunioni a suo mal agio relegato nella Classe 0mrium, riuscì
sempre il primo dando risalto fra un gran numero di concorrenti
Dora — L, I. R. 284 — br cca b, m. (Prop. Canile Ossolano, Ornavasso).
a tutte le sue prerogative e a tutti gli ottimi mezzi dei quali di-
spone, così da strappare quell’applauso che solo un cane supe-
riore può provocare. I Gordon-setters che questo canile possiede
sono i seguenti:
Pollux di S. Uberto L. O. P. S. C. 126.
Bella di S. Uberto L. O. P. S. C. 128.
Fanny di S. Uberto L. O. P. S. C. 1209.
Rock II di S. Uberto importato dall’Inghilterra.
Rose di S. U berto »
— 106 —
CANILE OSSOLANO, Ornavasso, (Proprietario. Edgardo
Bianchetti). — La fotografia che più avanti riproduciamo rappre-
senta abbastanza bene il fabbricato del Canile situato in pieno me-
riggio, con davanti il Motterone che sembra lo domini, mentre
le sue auree riescono vificatrici e purificatrici per 1 fortunati in-
quilini. Due finestroni semicircolari spandono a profusione aria
e luce e dal lato opposto un’altra finestra stabilisce all’occorenza
il passaggio dell’aria.
Fanny d’Alba — L, I, R. 147 — bracca leggera b. a. Premiata ai F7e/d-Trials di
Pallanza 1898. (Prop. Canile Ossolano, Ornavasso).
Il pavimento è in cemento, leggermente in pendenza, solcato
da canaletti che mettono in apposito scolatoio così da mante-
ner una facile e scrupolosa pulizia; le pareti per un’altezza di
oltre un metro sono esse pure rivestite di cemento.
Tutti i d0x scno assai pratici e smontabili, la paglia vien
cambiata ogni due giorni con scrupolosa esattezza ed alla notte,
per evitare disordini, tutti i cani sono tenuti alla catena.
Per le cagne in calore havvi un locale separato. In un altro
lato del giardino sorge un elegante chéZet in muratura che serve
all'occorrenza per infermeria. Da questi cenni è facile compren-
Il Canile Ossolano Ornavasso
dere come è degno d’ammirazione questo asilo canino, credo anzi
di non essere in errore affermando che in Italia non esiste l’uguale.
In questo allevamento merita speciale considerazione il gruppo
dei bracchi leggieri. — Tell VI, Miss Alma, Lina IV, Fanny
d'Alba, Dotte Fairy e Gemma d’Ossola ci presentano una
bella uniformità di tipo, una costruzione slanciata, una fibra
fortissima e quel chè più son tutti cani dotati d’azione brillante
e di ottimo olfato, come si potè constatare in /ar7y alle ultime
Prove d’Intra-Pallanza.
Nell’ allevamento di bracchi leggieri il signor Bianchetti pro-
curò sempre di attenersi ai tipi veramente /eggierî per forma
e azione, rigorosamente proporzionati riguardo alle prime, assai
resistenti nella seconda. Il suo bracco leggiero si distingue per
la tipicità del manto biance arancio, esso si manifesta un tipo sele-
zionato e non un prodotto immediato di incrocio bracco-pointer,
come pur troppo se ne vedono tanti.
In questi ultimi tempi il Canile Ossolano ha allargato la cer-
chia delle sue mire, dedicandosi anche all'allevamento degli
spinoni; infatti possiede 7 4zers, Tomino, Lea, Donna-Lina, ac-
quistati dal noto allevatore G. Boschis, e in più 70m Ossolano,
un bel spinone bianco dalle forme irreprensibili. Il gruppo di
spinoni bianchi è senza dubbio tipico e caratterizza molto bene
la razza; simili acquisti non potranno che accrescere la gran-
dezza, l’onore e la gloria del già ben noto Canile Ossolano.
CANILE TREGOLO di Milano. - Un appassionato sport
man il sig. Luigi Beretta, dedicatosi all'allevamento del bracco
bianco arancio e del setter Laverak, ne è il proprietario. Del
primo possiede Aurora, Dora IV, Dora V e Tom Lodi elementi
dalle forme assai distinte e già laureati, specie i due ultimi,
alle Esposizioni. Con Aurora e Virgola (recentemente defunta)
it Canile Tregolo debuttò ai ze/ds, ed i prodotti di queste
sapranno certo acquistarsi quegli onori che vantano i loro
ascendenti. Per dare un’idea dell’ importanza che questo
allevamento braccofilo va sempre più acquistando diremo che a
Tregolo, nell’ amena Brianza, l egregio Cinofilo tece costruire
in un recinto chiuso dei d0x in muratura eseguiti su un modelle
cve la praticità, l’igiere e l'eleganza si fondano assieme. — Nel-
lammirare i ritratti delle tre sunnominate fattrici ed i tipici
gruppi di cuccioloni il lettore converrà che il sig. L. Beretta oltre
essere stato felice nelle sue scelte, è assai lodevole per il suo
principio di sempre ricorrere agli stalloni più reputati per la
Dora V. — Bracco bianco arancio, — Primo Premio Esposizione di Torino —.
(Proprietario Canile Tregolo. Luigi Beretta, Milano,
monta delle sue fattrici, così che nei prodotti non potranno a
meno che riscontrarsi quelle forme e quelle doti ch’egli vuole e
sa mantenere nei tipi del suo allevamento.
CANILE DI LEVANTO, Genova — Il bar. cav. G. Massola
di Genova, appassionato quanto intelligente cinofilo, ne è il pro-
prietario e dedicatosi all’allevamento del ozzter ottenne in
Italia i massimi allori. Seen of Maffe, che a Busto nel 1894 ed
a Torino 1898 vinse replicatamente il gran premio !di S. M.
il Re, questo pornter straordinario dall'azione vertiginosa, dalla
ferma fulminea mi ha spinto a rettificare quell’apprezzamento
che emisi nel mio precedente il libro “ ZZ Care ,, circa la diffi-
coltà di saper sempre mantenere, quale pointer ammaestrato in
Inghilterra ed importato in Italia, tutta la sua energia e corret-
tezza. Fatto invece che con piacere constatai a Torino, nono-
stante i quattro anni che Beer of Maffe si trovava in Italia; ed
una lode ben si merita il cav. Massola che davvero si rivelò anche
per un valente dresseur dilettante. Come scrisse un cinofilo : (1)
“ ]l plebiscito di ammirazione tributato a questo campione
quando nella vertiginosa sua cerca cadeva ogni tratto in ferme
scultoree; quando gattonava a testa alta qualche quaglia bir-
bona, l’occhio fiammeggiante e in preda al lieve tremito ner-
veso proprio dei cani di gran sangue; l'applauso spontaneo del
pubblico appassionato e intelligente, dispensano dal ripetere
elogi di Been come field-trialler. Del resto, il cane capace di
superare conccerienti come i Buck e gli altri eccellenti compe-
titori presentati da allevatori e cinofili meritamente godenti di
fama ormai ottimi anche fuori d’Italia, deve possedere doti
eccezionali.
“ Quello però che in Beer fa stupire si è quella superiorità
d’intelligenza che lo fa piegare alle esigenze del terreno e quindi,
unita ad un’obbedienza passiva, lo rende anche un eccellente
cane da caccia, dove sa anche, a momento opportuno, frenare
rell’interesse del suo padrone la passione e l’ardire straordi-
nario che tutti ammirammo ,,.
Il Canile di Levanto possiede inoltre una fattrice di primo
ordine in Polly Pedro, che ai fleld-trials di Busto nel 95 divise
il 1. premio colla celebre Grace of Strasbourg, nonchè Flucke
I. of Levanto, Jeannette, Belle, ed altri numerosi prodotti riu-
sciti eccellenti.
(1) Rivista Cinegetica N. 31 — 1898.
eb
Been of Maffe — L. O. S. H., 3585 — N. H. S. B., 259. — Proprietario il sig. barone cav. Giuseppe Massola, Genova
II. Pr, (Derby) Field-trials St.-Hubert (Belgio) 1894 — III. Pr. (Derby) Field-trials Nimrod (Olanda) 1894 — I, Pr. (All-aged)
Field-Trials Busto Arsizio (oc. It. primavera 1895. — Pr. d'Onore di S. M. il Re, id. id. id. id. — Pr. speciale società F. T. I.,
id. id. id. id, — I. Pr. (All-aged) Field-trials tenuta Mandria. (P. S. C.) primavera 1898. — Pr. d’onore di S_M, il Re, id. id. id
— Medaglia speciale della società P. S. C., id. id. id.
Pedigrée di Been of Maffe:
Dick
Dick III
K. C. S. B.11287
Pene a” no
Beau of Kent
K. C. S. B.26598 . Pax
(d. sig. Statter)
Belle of Bow
K. C. S. B.14042 Climax
Been of Maffe K. C. S. B.20214
L.0.S.H.3585
N.H.S.B.259
L.0.P.S.C.n.i
ron
K, C. S. B.20187 Beta
(d. sig. Bruyan)
dee
Devonshire
Vesta Devon Jack
K.C. S. B.33615
K. C. S. B.14051
The Village
Star
\ K. C. S. B.18$785
Bella Bona
Bang Il
Molton Ba- K.C.S. B. 9997
| (d.sig. Nickein)
Polly Pedro — (K. C. S. B. 40421)— (Prop. bar,cav. Giuseppe Massola, Genova).
8
CANILE THIERS, Milano,Via Vincenzo Monti, 9. — Il
sig. Giuseppe Boschis, per quanto abbia rinunciato al grande
allevamento che possedeva, continua tuttora a dedicare le sue
cure allo spinone bianco, pel quale è trascinato da una vera pas-
sione e da un grande entusiasmo. A Castiglion Falletto presso
Alba ha riunito un’ intera sventrata da 5727 (1. premio Esposi-
zicne Milano 97) e dalla bellissima Blanche, e tra questi cuccioli
l'occhio preveggente del sig. Boschis ha già scorto dei futuri
campioni. Quanto è ammirevole la costanza di questo Korthals
italiano nel perseverare in un proposito tanto lodevole e difficile,
quello cioè di rievocare lo spinone italiano! E se i risultati non co-
ronarono in appieno le sue immani fatiche per la razza roana,
sebbene ottenne dal valoroso Thiers prodotti di una tipicità
esemplare quali 7omiz0 ceduto al sig. E. Bianchetti, Miss e Zolk
ceduti al sig. Borghetti di Brescia, conseguì però un intero suc-
cesso ridonandoci nelle perfette sue caratteristiche antiche e in
tutto lo splendore della sua struttura elegante e fiera, in tutta -
la potenza del suo olfato e della forte sua fibra lo sfinone bianco.
Per questo tributo di lode è certo che alla mia voce si unirà quella
di tutti gli intelligenti che sanno apprezzare di quanta efficacia
e di quanto incentivo è riuscita alla cinofilia italiana l’opera di
Giuseppe Boschis.
Gioia d’Alba— L. I, R. 345 — spinona bianca vincitrice di g premii ai F7e/ds e
del Premio di S. M, il Re a Gallarate, (Prop. Giuseppe Boschis, Milano).
CANILE ALBA - Il sig. È. Dell’Era possiede in Alba un re-
putato per quanto modesto allevamento di spinoni bianchi, fra
i quali /o/#, Brama che riuscirono premiati alle Prove; al-
l’Esposizione di Torino 1898 l’armonioso gruppo di questo Canile
cttenne pure parecchi premi.
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L'AMMAESTRAMENTO
« La pazienza è la più e degna parte
« della fortezza, e la più rara ancora...
« Essa mena al conseguimento di ogni
« sorta di piacere e di potenza.
« G. RUSKIN. »
iN bravo scrittore di cose cinegetiche, il sig. Paul Ge-
NS ruzez, sì è espresso in modo così assennato in merito
= all'ammaestramento all'inglese dei cani da ferma, che
noi non possiamo esimerci dal riportare qualche porzione d’un suo
articolo.
La questione della cerca ristretta e della cerca distesa è an-
cora discussa; ma è forse alla vigilia d’essere definitivamente
risolta nel senso indicato già molto tempo fa dal sig. Caillard.
Nelle grandi pianure scoperte occorre il cane a cerca distesa;
nei paesi coperti da cespugli, giunchi, boscaglie, siepaglie, ecc.
occorre il cane a cerca ristretta ; in ambi i casi è necessario che
il cane sia buono; le prove in campagna ed i field-trials dimo-
streranno quali sieno le razze dotate di miglior naso e quale
sia quella alla quale il cacciatore debba domandare il proprio
cane. Già da oggi però un fatto è accertato nel modo più indi-
scutibile, fatto oramai vulgarizzato dai field-trials stessi e che
sino a poco fa non era conosciuto che da qualche raro privile-
giato, ed è che il sistema di ammaestramento usato da secoli in
Francia — e noi possiamo aggiungere in Italia — è assolutamente
inferiore a quello degli inglesi. La differenza essenziale fra i due
sistemi sta in ciò, che gli inglesi chiamano il down — Pa terra!
che a prima vista sembra una fantasia priva di utilità, ma che
invece è condizione indispensabile per il buon ammaestramento
del cane da ferma. Sia esso a cerca ristretta oppure a cerca di-
stesa, sia esso buono o cattivo, fermi bene o male, qualunque
sia la sua razza, esso potrà rendere dei servizi sempre più grandi
qendo il cane sarà abituato a mettersi pancia a terra al primo
segnale, e rimanere in questa posizione per quel tempo che vor-
rete voi, ed a non rialzarsi se non al vostro comando.
Resta ben inteso che lammaestramento deve essere perfetto,
vale a dire che in qualsiasi circostanza, qualunque sia l’attra-
zione esercitata sul cane dall'azione che sta compiendo, esso
la dovrà interrompere immediatamente allorchè vedrà il vostro
braccio alzato o udrà il vostro ordine di down /..... e che dovrà
restare all’a terra indefinitamente, insino a che non abbia rice-
vuto l’ordine di riprendere la caccia.
Questo sistema deve applicarsi tanto ai cani che riportano
come a quelli che non riportano; a quelli che fermano ed a
quelli che non fermano come i cofers. Se il cane possiede
completamente questa educazione datagli al canile od in casa,
è facilissimo insegnargli a mettersi a terra quando il selvatico
gli parte davanti. Con questo sistema anche un cane medio-
cre può rendere dei grandi servizi. L’uso delle sue qualità non
si trova per nulla disturbato ed i difetti restano quasi assoluta-
mente neutralizzati.
Il cane che non ubbidisce alla chiamata, che si lascia trasci-
nare dal suo ardore, :che prende /’a:7e appena sente, che tiene
poco la ferma e che forza il selvatico ad alzarsi prima che si
giunga a portata ci impedisce di tirare, di più ci impaccia per
anni interi, prima d’aver acquistato l’esperienza, la calma e la
docilità necessarie per comprendere ed eseguire le molteplici e
tanto contradditori azioni di caccia che domandiamo ai nostri
cani da ferma. Un cane invece ben ammaestrato all’a terra, il
primo giorno che lo condurremo a caccia ci sarà utile quasi
quanto il nostro più vecchio cane. Noi lo lasceremo cercare
secondo il suo naturale istinto, avendo già supposto ch’esso è
ardente, vigoroso, che ha la cerca distesa, che resiste alle chia-
mate e che è assai poco stabile nella ferma.
Eccoci in pianura: esso parte come una freccia, voi trovate
che si è allontanato troppo ; in luogo dei fischi e delle grida che
in tal caso sarebbero senza effetto e che bisognerebbe replicare
senza posa, levate il braccio ed il cane si mette a terra e rimane
iramobile; ma allorchè gli siete giunto vicino e gli fate se-
gno d’ alzarsi egli spicca un salto e riprende la sua vertiginosa
corsa ; d’un tratto rallenta la sua andatura, tende il collo, cam-
mina a passi precipitati con la coda tesa e rigida; esso abbassa
— 338 +
il naso verso terra, si sferza i fianchi con la coda e segue al ga-
loppo un solco.
L’animale andrà infallibilmente a far alzare delle pernici al
l'estremità del campo prima che voi abbiate potuto raggiun-
gerlo ; allora alzate il braccio ed esso si corica nuovamente sul
ventre mentre voi lo raggiungete con la massima tranquillità ;
giunto vicino lo fate rialzare col gesto e l’animale parte a
spron battuto, poi di colpo si ferma, con la testa volta da
una parte, le reni diritte, la coda rigida, esso ha le pernici sotto
il naso, ma impaziente il vostro allievo agita impercettibilmente
l'estremità della coda, avanza d’un centimetro una zampa, esso
sta per forzare la ferma, è cosa evidente. Per la terza volta al-
zate il braccio ed esso si mette a terra, voi lo raggiungerete
senza fretta con l’arme in pronti; s'alza un volo di pernici e
ne uccidete una; al comando il cane si alza e va a prendervela.
Tutti i cani si ammaestrano e si abituano all’a terra abba-
stanza rapidamente, è un’azione semplice che il cane comprende
ed eseguisce con facilità; e non come l’azione complessa del ri-
chiamo durante la cerca, col quale si domanda al cane di andare
avanti cercando ed anche di tornare indietro. Ognuno sa quanta
pazienza, quanto tempo occorre prima che un cane abbia com-
preso che in un dato caso la chiamata non significa di tornare
indietro verso il padrone, ma semplicemente di moderare l’an-
datura; esso teme che l’obbedienza alla chiamata lo privi del
piacere vivissimo che prova seguendo la pista trovata, quindi re-
siste e fa il sordo. Il comando d’a terra non potrebbe dargli tale
inquietudine. L’inseguimento è interrotto, ma il cane rimane
sulla pista e non ha luogo a supporre che da questa lo si voglia
distogliere; esso non può tardare a comprendere che si tratta
semplicemente d’una interruzione della sua azione e che la ri-
prenderà tra qualche istante, quindi ubbidisce subito e senza mo-
strare velleità di resistenza.
Il cane che trovasi a terra resiste più facilmente al desiderio
d’inseguire il selvatico che s'innalza sotto la sua ferma di quello
ch’ è rimasto in piedi e nel quale l'impulso di andare avanti
è già preparato; accucciato, bisognerebbe prima che si al-
zasse, e questo movimento preparatorio dà il tempo alla ra-
gione di precedere l'istinto, ed il cane, rimasto a terra, ese-
guisce l’azione imparata in luogo di cedere all'impulso naturale.
Con questo sistema il cane che tiene poco la ferma ci può ren-
dere altrettanti servigi come il più solido $ozzxter del mondo,
giacchè una volta messosi a terra esso vi rimane indefinitivamente
tanto se sinnalza o meno il selvatico.
E giacchè siamo in argomento faccio quì seguire una gustosa
— II9Q --
povella, dovuta 21 sig. P. S. e pubblicatasi sul Caccia e Tir, nella
quale lo scrittore con fine umoristico trova modo di applicare
la praticità del dowx anche alla caccia.... di contrabbando!
“ Soffiava un vento indiavolato, quella mattina. Nulla di più
regolare, nell'ordine naturale delle cose, perchè la era una mat-
tina del mese di marzo. Ma nulla di più infamemente seccante.
Era un vento impetuoso, non a folate intermittenti che per-
mettessero di tirare il fiato fra l’ una e Valtra! ma un vento
continuo, insistente, a volte furibondo come l’uragano, quasi
sempre invece forte e deciso come quello mattutino del lago.
Io ero partito col tram quando ancora era notte. Una notte
calma, serena, chiara, che mi faceva sperare in una eccelente
giornata alle beccaccine. Appena mi trovai in campagna, un
alito freddo cominciò ad agitare i rami secchi e le ulitme foglie
morte.Poi l’alito s'era fatto vento, e fischiava nelle canne del
mio fucile, fischiava nel padiglione delle mie orecchie, mi stor-
diva, mi gelava, mi ficcava de corpuscoli negli occhi, mi inari-
diva e screpolava le labbra, insomma, un inferno.
Si sa che il vento è uno dei peggiori nemici del cacciatore.
Nessuno si meraviglierà dunque se io, da fedele cronista, dirò
che quella mattina si chiuse con un cappotto solenne.
La mia cagna..... Un momento: la mia Belle è una setter
gordon stupenda, dal pelame nero e brillante, dalle zampe e
dal muso rosso fuocato, dalla coda ricca e setosa portata con una
distinzione rara. L’acquistai col frutto del mio lavoro ed ho tro-
vato nella sua intelligenza delle risorse insperate ; nelle sue atti-
tudini per la caccia e nella sua affezione, larghissimo com-
penso alle mie fatiche, che, devo confessarlo, alle volte furon veri
tours de force di pazienza. L’allevai attenendomi rigorosamente
al sistema inglese, ritenuto da me il migliore sino a convincente
prova contraria. E me ne trovo benissimo, tanto che il prece-
dente proprietario di Be//e, ogni volta che mi trova mi rinnova
la preghiera di ridargli la cagna, e aumenta la sua offerta di 100
lire. La somma oggi sarebbe favolosa. Ma io non vendo 2e//e.
La mia cagna, dunque, superava sè stessa. Pareva che il vento
non la riguardasse minimamente, perchè surreccitata dal sen-
tore dei beccaccini, galoppava nella marcita, e mi segnava nel
suo classico stile delle ferme magnifiche. Avevo avuto cura di
pormi controvento. Ma se il supplizio di aver sempre in faccia
l’implacabile nemico, serviva egregiamente alla mia cagna per
avvertire gli effluvi delle beccacine che da lungi arrivavano sino
al suo naso, per me non aveva nessun compenso, poichè pareva
che le beccaccine mi vedessero a mezzo chilometro di distanza
— 120 —
n
attraverso l’aria trasparentissima, ed aspettassero avessi preso
quella grottesca posizione che si prende in generale quando,
fattisi piccini, piccini, si vuole avvicinare un selvatico colla
massima circospezione, per — frrrr gneeck gneech — battersela
a cinquanta o sessanta metri, lasciandovi con tanto di naso ri-
volto verso l’azzurrino cielo, in atto di protesta ‘e di impreca-
zione.
Sparai tre o quattro volte, ma il mio Ckoke non riuscì a ficcare
un solo pallino nell’ala d’una delle indemoniate fuggitive. E la
marcita era tanto bella! E i beccaccini dovevano essere tanto
numerosi! Verso le undici andai a cercar un po’ di consolazione
all'insegna della Foglia d’oro. La mia cagna, punto impressionata
dall’esito della nostra caccia mattutina, dava i segni del più
formidabile appetito. Io avevo le fauci arse, le mucose nasali
aride, la gola irritata! mi lagrimavano gli occhi, sternutavo, e
tossivo di quella tossettina di laringe che precede a volte i forti
raffreddori. Non importa. Quando il vino è buono, e l’ostessa è
simpatica, un buon cacciatore deve essere superiore e certe mi-
serie. E lo fui —- orrore! lo fui infatti sino alla bottiglia e mezza.
Escii verso l’una, con delle idee più liete: il vento soffiava
sempre ed io, coll’intenzione di ragginngere la stazione del
tram per via diversa, più che con quella di cacciare, presi il
bosco ove per non offendere le abitudini, misi in cerca la mia
Belle. Proprio mentre pensavo a tutt'altro, e non avvertivo nep-
pure che il campanello della mia cagna aveva cessato di tintin-
nare, vidi un animale sbucar da un cespuglio e infilare a salti
di corsa il sentiero dinnanzi a me.
La bottiglia e mezza mi impedì di mantenere freddo il mio
sangue: in quell’animale non vidi che la preda, non vidi che la
salvezza da cappotto; e dimenticando la legge di protezione che
avrebbe dovuto rendermelo sacro ed inviolabile, portai d’impeto
il fucile alla spalla e tirai.
La lepre — perchè si trattava proprio d’una lepre — fece un
balzo; ma, non fulminata sparì in un altro cespuglio laterale al
sentiero.
Senza affrettarmi, riposi il mio fucile in ispalla, e con un de-
bole fischio avvertii Be//e ch’essa poteva mettersi alla ricerca
del ferito. Avevo però subito compreso la gravità del mio de-
litto e fra me e me già me lo rimproveravo aspramente. D’al-
tronde, cosa fatta, capo ha — riflettevo. Tutto sta ora nel saper-
sela cavare senza fare marrone...
Un certo rumore di rami smossi si fece udire dietro di me.
Mi volsi, e vidi apparire ad una discreta distanza il berretto ed
il fucile d’un guardiacaccia.
Il mio primo pensiero fu per il lepre che BeZle mi avrebbe
entro pochi istanti deposto ai piedi. Nel frangente, un'idea su
blime balenò alla mia mente; una di quelle idee che danno le
bottiglie e mezze, e che meriterebbero ad un uomo almeno l’im-
mortalità. Gridai: dowx, down! ed attesi tranquillamente la
guardia.
Il quasi impercettibile tintinnio del campanello di Belle, cessò
immediatamente. Io ero certo che il mio comando l’avrebbe sta-
tuificata, e che nessun cataclisma l’avrebbe smossa .dalla posi-
zione in cui io, cogli occhi dell’immaginazione già lo vedevo
frammezzo al folto del roveto — accucciata a terra, colla testa
tesa, colle orecchie nervosamente sull’attenti, e probabilmente
colla lepre fra le zampe. h
La guardia si avvicinò ed io la salutai con tutta la deferenza
dovuta all'angelo custode della nostra selvaggina. — Se fosse
un po’ più custode, alle volte!...
Essa mi rese il saluto e mi rivolse la parola :
— Il signore caccia 2...
— Eh, mio Dio, si vorrebbe...
— Ed ha senza dubbio la sua licenza?
In altri tempi ed in altre condizioni di coscienza, non so se
avrei sottoposto alla guardia il mio permesso, senza fare un po’
di scenettina. Il pensiero della. lepre, però, mi rese premuro-
sissimo, ed io mi affrettai a levar di tasca il documento, ed a
pretendere che la guardia lo leggesse da capo a fondo, e ne
constatasse la perfetta regolarità.
— Sta bene; ma lei che cosa caccia?
— Perdio! gli uccelli di passata.
— Ma poco fa non avrebbe per combinazione tirato a qual-
che cosa non proprio di passata?
E la guardia mi fissava con due occhietti grigi, maliziosi.
— Oh che! ima neppur per sogno! Sapete cos'è stata? Una
maledettissima beccaccia, che s'è levata a trenta :passi, e, che
il diavolo se la porti, ho bollettato là fra quei due fusti di quercie.
— Davvero? Lei ha trovato qui dentro la gallinazza ?
— Se vi dico! una bolletta che non mi può andar giù. Come
si fa! oggi non sono in vena. Stamattina ai beccaccini...,
— Ah, il signore è stato in marcita ?
— Oh! maledetto il vento, ecco qui quello che ho preso...
E tasteggiando la carniera vuota, proruppi in un formidabile
sternuto che più a proposito non poteva arrivare.
— E il suo cane, non si può vedere! — riprese la guardia
dopo il saluto! di prammatica.
2 e
— Come? ma che cane d’Egitto, io non ne ho...
— Diavolo, e lei va in marcita senza cane?
— Naturale!... Costa troppo il cane in città e del resto ho
tanto poco tempo per andare a caccia!
— Questa è nuova ; ma non è a me che si dà a bevere. Faccia
piacere... io il suo cane lo conosco e so persino come si chiama.
Ahi! pensai fra me e me. Ma assunsi l’aria del trasognato.
— Aspetti — proseguì la guardia — aspetti; vuol vedere che
glielo faccio io saltar fuori ?
E alzando la testa, gridò al bosco volgendola intorno :
—Daun, daun !
Io non potei trattenermi dal ridere; ma comprendendo tutto
il bellissimo e tutto il buonissimo della situazione, mi posi an-
ch'io a‘gridare a squarciagola:
— Daun! daun!
Io non so che cosa avrà pensato la mia Pe//e appiattata nel
roveto.
La guardia ed io continuammo a gridare, quasi si garreg-
giasse a chi facesse più forte.
Finalmente parve che ile*bravo funzionario s'arrendesse all’e-
videnza della prova da me fornitagli, quantunque lasciasse tra-
sparire la mancanza della perfetta persuasione.
— Eppure — ripeteva — eppure lei ha chiamato un cane
che ha nome (daun /!
— Ma se vi dico che sbagliate!
— Eppure...
Ci lasciammo ; offersi; alla guardia un paio di sigari, e, senza
far troppo parere, mi affrettai a penetrare nel folto dei cespugli.
— Vado a vedere se nosso trovare quella maledetta beccac-
cia... dissi ‘forte abbastanza perchè la guardia mi udisse. Vidi
ch’essa rimase per un momento a guardarmi, poi voltò le spalle
e lentamente si allontanò.
Emisi un debole fischio, e la mia Belle mi fu ai piedi scodin-
zolando freneticamente, e porgendomi con aria superba un ma-
gnifico lepre, mentre i suoi occhi sembrava chiedessero una
spiegazione dell’enigma.
L’accarezzai in silenzio e ritornai dopo un lungo giro pel
bosco, a casa ,,.
Il metodo d’educazicne inglese, studiato sotto ogni punto di
vista ci porta sempre alla deduzione che esso, basato come mezzo
di azione sulla dolcezza e la pazienza, dà risultati assai migliori
del metodo, sgraziatamente tanto in uso da certuzi, basato su
l’asprezza e la crudeltà ; così che questi invece di essere i mae-
stri dei nostri cani, si debbano riconoscere per i loro carnefici,
essendo la pazienza e la dolcezza virtù di Jà da venire nel loro
campo d’ammaestramento. Trovo qui utile presentare al lettore
un metodo pratico d’ammaestramento col sistema inglese, già
ideato dal sig. Emilio Masson noto cinofilo francese, e alle quali
norme ho ritenuto giusto ed opportuno attenermi strettamente
Caccia în palude.
Tom Lodi — Bracco bianco arancio del sig. Luigi Beretta Milano.
METODO PRATICO
DI AMMAESTRAMENTO
« Drésser un chien selon le
n methòde bassée sur l’observa-
» tion et le developpement gra-
n duel de toutes les facultés,
»c'est une art. n
P. CAILLARD.
vesto metodo breve e pratico che esponiamo è diviso in cin-
j que parti, le quali però possono venire modificate secondo
i le maggiori o minori attitudini del cucciolo. In ogni modo
è ‘condizione necessaria il non passare da una lezione all’altra senza
avere ottenuto cal cane la perfetta e rigorosa esecuzione di tutti
gl: esercizi contemplati nella precedente, ed essere ben convinti
che le nostre esigenze e le nostre domande debbono sempre essere
proporzionate all'intelligenza del soggetto che stiamo per ammae-
strare. Non dobbiamo mai lasciarci trasportare dall’ammirazione
e dall’ eccessivo entusiasmo per i cuccioli-fenomeni, vale a
dire di precoce intelligenza che a 6 mesi già lavorano quasi
come un cane vecchio, e ciò per il fatto che questi soggetti ri-
velano come le qualità innate ebbero il sopravvento sulle acqui-
site, e volendo applicare queste si arrischierebbe di affievolire
quelle e la forzata repressione delle qualità istintive (azione e
ferma) spesse volte riesce fatale.
Una buona massima è quella di conseguire prima di tutto nel
cucciolo un perfetto ammaestramento in casa, evitando sempre
di mettere l’allievo in campagna a contatto con la selvaggina
fissa o libera, se non si è prima ben certi d’aver ottenuto la com-
pleta ubbidienza passiva, a tutti i nostri comandi impartiti.
— 125 —
Primo periodo (da 3 a 5 mesi)
Prima di accingerci ad ottenere l’esecuzione
degli ordini, dobbiamo studiare accuratamente
l’indole del cucciolo che ci prepariamo ad ammae-
strare, cattivandocene l’affezione, ed aver sempre
presente la massima che solo colla pazienza e colla
dolcezza si possono ottenere dei risultati soddisfa-
centi, sebbene nonsi debba escludere di far uso della
fermezza e del rigore, per quanto in via generale i
mezzi estremi raramente si renderanno necessari.
In questa età dai tre ai sei mesi non
havvi gran che da insegnare al cucciolo; tutti
sanno come si abitui facilmente a conoscere
il suo nome, a correre presso di noi, ed a seguirci. Durante le
passeggiate bisognerà riprenderlo, in omaggio al principio di
non lasciare attecchire nel nostro cucciolo delle cattive abitu-
cini, quando rrcorrere uccelletti, gatti, topi, ecc. E° folle, e
riprovevole l'usanza invalsi in alcuni cacciatori di lasciar vagare
il cucciolo lungo i fossati per metterlo alla prova se sere i topi,
e poi decidere del suo olfato inspirandosi al motto: “ Cax rat:r,
can fin ,,. — Allorchè il cucciolo si allontana di troppo, è neces-
sario obbligarlo con decisi e chiari richiami a ritornare vicino
al suo padrone. Le passeggiate quotidiane hanno una grande
importanza, perchè oltre a facilitare di conoscere l'indole
dell’allievo, ne sviluppano i suoi muscoli. E° bene, per chi lo può,
di accompagnare il cucciolo con un cane adulto; il buon esem-
pio sarà sempre di grande aiuto e darà ottimi risultati. Perchè
il cucciolo si abitui a vincere la naturale tendenza di strappare
la mano allorchè è al guinzaglio, bisogna iaccompagnarlo con
un adulto, si correggerà presto da questa cattiva abitudine tanto
difficile da togliere quando il cane è già fatto. L'efficacia delle
nostre lezioni dipenderà molto dalla loro regolarità ; esse debbono
essere impartite cgni giorno ed in luoghi diversi per meglio
persuadere il cucciolo che i comandi si debbono eseguire in
qvalunque iuogo. Per insegnare queste prime nozioni non oc-
ccrrerà certo molto tempo, ma in ogni modo sarà bene non pas-
sare ad altre lezioni se prima il cucciolo non avrà raggiunto
is mesì.
— 126 —
‘(euessuo( “(1 472055249 |9P IA9IIV)
XEM - EGIY,P LION) - OFESIOJUOMN IP 1OY - SIOIUL - ONAINE4-QUII
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Secondo periodo (da 5 a 8 mesi).
A cinque mesi è tempo d’insegnare il cucciolo
che non è stato messo al mondo unicamente per
scorazzare, e passando al terra bisognerà repri-
mere tutte le disubbedienze con maggiore seve-
rità, Prima d’indicare i mezzi meglio addatti per
far accucciare il cane, faremo una piccola degres-
sione a proposito di questo esercizio,
L’accucciamento al comando, il dowm, (1) il già o la terra,
che dir si voglia, non è una novità giacchè un dresseur inglese
William Eloyd lo preconizzò in un trattato pubblicato a Londra
sin dal 1895, e in Italia venne conosciuto nel 1890; ma
nel 1892 allorchè i field-trtals fecero la loro apparizione, questa
novità impressionò tanto che ben presto degenerò in moda.
Detto lusso di educazione per i nostri cani indigeni, la di cui
azione non è certo impetuosa, ebbe per risultato di far conside-
rare al cacciatore zl terra, come un piccolo prodigio di società ;
ma il gzochetta, come dapprima lo definirono alcuni, finì a poco
a poco per conquidere anche i più testardi sulla sua efficacia nel
ridurre mansueto un cane di qualsivoglia indole egli fcsse.
Per ritornare in argomento, si farà dunque accucciare l’al-
lievo forzandolo colla mano destra sulle reni, mentre colla mano
sinistra si comprimerà leggermente il collo e la testa. Se il cane
si ribella bisognerà agire colla massima dolcezza perchè possa
persuadersi che coll’accucciarlo non si intende punirio ; sì insiste
invece con maggio1 energia se trattasi di una reazione per pi-
grizia o timidezza o vivacità. Tanto in un caso come nell'altro,
durante le prime lezicni è assolutamente necessario che l’eser-
cizio venga eseguito e finito, e non si lascia il cane senza prima
avere ottenuto non solamente che si accucci, ma che altresì
rimanga qualche’istante immobile in detta posizione, mentre
ciò avviene si ripeterà forte e chiaro la parola terra quale se-
gno di comando.
Ripetendo frequentemente la prova, si finisce in generale col-
l’ottenere dopo poche lezioni il terra e a pochi passi da noi; co-
(1) Si pronuncia dawn in tono secco.
— 128 —
munque se il cane si ostinasse a rialzarsi quando più non senie
la mano sulle reni si deve, qualunque sia il carattere del cane,
ripetere il comando terra in tono energico ed accompagnare
la parola con qualche leggiero colpo di bacchetta sul dorso ed
insistere fino a tanto che il cane si sarà messo nella posizione
comandata.
Le prime lezioni del /erra si debbono impartire di fronte
all'animale ed in luoghi ove non possa avere distrazioni. Allor-
chè il nostro allievo si accuccia bene al comando si deve alzare
nello stesso tempo un braccio e a preferenza il destro come quello
che generalmente si ha più libero in caccia. Quando il cane
avrà ben compieso il segnale del braccio alzato, lo si alternerà
coll’ordine a voce; è pure conveniente farlo accucciare un mo-
mento avanti al suo pasto prima di permettergli di toccarlo, e
così pure prima di lasciargli prendere il leccume che gli sì pre-
— 129 — 9
senta con la mano, ma ciò va sempre fatto una volta e alla sfug-
gita. Il cucciolo non deve mai mangiare la sua zuppa prima
d’essersi accucciato davanti la scodella, e nemmeno toccarla prima
d’averne ricevuto l’ordine.
“ Io sono si ben convinto, scrive Bellecroix, che il down / è la
pietra ‘angolare su cui riposa quest’interessante edificio che
Terra! al fischio.
chiamasi l’ammaestramento del cane da ferma, che uon avrei
bisogno di sollecitazioni troppo vive per farmi ripetere tutto
quanto ho scritto in proposito ...
Quando l’allievo eseguirà perfettamente il terra a questi co-
mandi alternati, si condurrà in un cortile abbastanza spazioso,
ma chiuso per poterlo con facilità richiamare se tentasse sot-
rarsi con una fuga al lavoro richiesto.
Dopo averlo messo al terra si cominci ad allontanarsi di
un passo o due, poi di quattro, tenendo sempre il braccie
alzato e ripetendo il comando terra pronunciato sommes-
samente Se le cose vanno bene, si ripeta parecchie volte ia
lezione senza allontanarsi dal cane oltre i quattro passi; se ul
cantrario il cane si alza per raggiungervi o per fuggire lo si
prenda per il collare e lo si rimetta al medesimo posto e nell’iden-
tica posizione del terra come si trovava prima.
Conseguito un buon risultato, ci allontaneremo dal cane
gradatamente fino a tanto che il cucciolo rimarrà immobile al
terra lontano 30 metri.
Di rado si riscontrano soggetti assolutamente ribelli a questo
esercizio; ma può succedere che un cucciolo, già docilissimo
sia preso da una subitanea smania di non accucciarsi, e corretto
per fargli riprendere la posizione comandata tenti di darsi alla
fuga quando lo si avvicina. Dopo aver ripreso il fuggi-
tivo con tutta la pazienza, senza nè sgridarlo, nè alzare la
voce o gestire troppo, si ripeta subito la lezione, e se riesce si
termini quel giorno l’istruzione, purchè il cane abbia compreso
che dovette cedere alla vostra volontà. Se invece lallievo com-
mettesse una seconda insuburdinazione bisognerà ricorrere alla
corda di ritegno, ed ecco come servirsene.
Si lega un’estremità della corda al collare del cane, indi si
passa la corda in un anello fisso al suolo, ciò fatto si trattenga
saldamente nella mano sinistra l’altra estremità. Si metta il
cane al ferra e sempre trattenendo la corda flessibile si provi
ad allontanarsi pian piano dal cane; allorchè questo si rialza
o sta per fuggire si tiri la corda avvicinando il cane con uno
strappo più forte. La corda passata nell'anello obbligherà il
cane al terra, senza che voi l’abbiate toccato; si ripeta l’esperi-
mento procurando di conservare sempre la massima calma.
Quando l’animale avrà compreso che volere o no deve accuc-
ciarsi, si metterà al terra prima che voi diate lo strappo; allora
accarezzatelo e queste carezze lo persuaderanno |jdi quanto esi-
giavate da lui. — Se le prime lezioni del terra saranno state im-
partite a dovere ben difficilmente si dovrà ricorrere alla corda di
ritegno, perchè con questo mezzo si potrebbe anche produrre nel
cane un folle sentimento di ribellione, difficilissimo a togliere poi.
Del resto nellammaestramento è sempre difficile avere delle re-
gole fisse, chè alle volte un mezzo eccellente per ridurre un cane,
non serve per un altro, e l'abilità prima del dresseur sta nel
saper distinguere ed addottare i processi ed i metodi che sì de-
veno impiegare a seconda dell’indole dell’allievo.
Durante questo secondo periodo si approffitti di lunghe pas-
seggiate quotidiane per perfezionare il cane ad un'immediata
ubbedienza al comando, per obbligarlo a camminare dietro i
nostri passi, per farlo accucciare a brevi distanze, ommettendr
però di comandare l'a terra allorchè il cane non può vedere l’al.
zata della mano, esercizio che si otterrà più avanti.
Terzo periodo (da 8 a 10 mesi).
A questa età è necessario ac-
celerare l’educazione finita nell’a
terra a tutte le distanze si trovi
il cane davanti o dietro di voi,
esercizio che si otterrà a perfe-
zione conducendo l’allievo in vaste
praterie. A questo punto il vecchio
cane ammaestrato che, come ac-
cennammo più sopra,sarà stato sin
qui compagno al cucciolo diverrà
un ausiliario assai prezioso. E° provato che allorquando un cuc-
ciolo si mostra indeciso ad eseguire i comandi riassuntivi delle
lezioni precedenti e che già eseguiva perfettamente, l'esempio
del cane adulto influisce suila sua inerzia così che imitando l’ub-
bedienza passiva del compagno si arrenderà immediatamente ai
nostri voleri.
Durante le prime passeggiate si comandi Va lferra allorchè
il cucciolo ci è discosto solo qualche passo e che senza vederci
ci sente vicini, gli si vincerà l’'irresistibile volontà di voltarsi.
Aumentate man mano la distanza, avendo cura di coman-
dare l'a terra quando cucciolo e adulto procedono vicini nella
stessa direzione. Allorchè il cucciolo eseguirà l’a terra in modo
perfetto e a qualunque distanza dietro comando vocale o alzata
della mano, lo si abituerà ad eseguirlo ugualmente anche al
fischio, che in caccia ha il vantaggio di permetterci di richia-
mare l’attenzione del cane quando od in causa della lontananza
o per non potere vedere il dressexr più non servirebe il comando
a braccio alzato. Appena il cane avrà compreso che il fischio
breve e secco equivale al comando dell’a terra lo si adopererà
costantemente. E? pure esenziale usare del fischio, ma modificato
così da prolungarne il suono, per richiamare il cane; dopo un
doppio fischio si deve ottenere che esso ci venga vicino e quando
sta per raggiuncerci sarà bene stendere il braccio, p. es. il destro,
eccitando il cane a camminare a destra, poi spiegando un retro-
front in modo che ci veda, farlo galoppare a sinistra segnandogli
sempre col braccio la direzione voluta. Anche in questi esercizii
si dovrà attenersi alla prima raccomandazione di non passare cioè
dall'uno all’altro senz’avere ottenuto la perfezione nell’esercizio
precedente. Una lezione, come complemento a quelle eseguite
e molto utile per vincere la gelosia nei cani, è quella di mettere
1 due cani al ferra e poi allontanarsi sempre gradatamente; al
comando il chiamato verrà a raggiungervi, mentre l’altro dovrà
starsene fermo; se avranno ben compreso e meglio eseguito
l'ordine, come ricompensa si invertiranno le parti. La perfezione
in questo esercizio ha il vantaggio di facilitare la ferma di con-
senso quando uno dei cani già non la rispettasse per istinto.
Tutte le lezioni dell'a terra vanno ripetute varie volte in ogni
passeggiata; ma, massimo con cani d’indole caparbia, sarà bene
non abusare per non correre il rischio di diminuirne l’iniziativa
e l’azione che è sempre meglio averle da reprimere che da sti-
molare. Durante le passeggiate si ha molte volte occasione di
far sentire al nostro allievo qualche colpo di fucile dei soliti cac-
ciatori d’uccelletti; allora procurate d’accostarvi un poco al cac-
ciatore in modo che il cane veda e si persuada da che parte
venne la detonazione, sebbene per famigliarizzarlo al colpo del
fucile sia necessario attendere almeno i 10 mesi d’età. Non è un
buon sistema quello di surrogare per le prime volte alla carica
normale quello di capsule, nella tema di spaventare il cane in
causa deila forte detonazione, chè il colpo secco e leggero della
capsula è quasi eguale allo scoccar del frustino e può produrre
rel cane un cattivo effetto; molto meglio sarà invece il far uso
di cariche medie o di semplice polvere. Il più delle volte alla
prima detonazione il cucciolo si ferma meravigliato drizzando I
orecchie, ma poi passata la prima fuggevole impressione torna
Terra! allo sparo.
ancora ad occuparsi di ciò che l’interessava prima. Però può
arche accadere che il cucciolo si impressioni per il colpo, tanto
da spaventarsi e darsi alla fuga. Allora conservando la massima
calma continuerete a camminare nella direzione presa senza cu-
rarvene del cucciolo, il quale alla fine si fermerà e se ne starà
immobile ad un centinaio di passi da voi guardandovi quasi cer-
cando scrutare i vostri movimenti, e quando vedrà che voi conti-
muate indifferente il cammino, egli pian piano vi seguirà. La-
sciate che vi segua e poi sparate ancora; il cane essendo un po’
in distanza non si muoverà, e così continuate fin a tanto che il
cucciolo vi avrà raggiunto e rimarrà indifferente ai vostri spari.
Per iniziare l’allievo al riporto è bene attendere almeno sino ai
10 mesi, ed i risultati saranno sempre migliori di quelli che si
possono ottenere cominciando sin dalla prima età e come usano
alcuni, dando le prime Jezioni sotto forma di gioco. Per meglio
abituarlo si può impiegare un rotolo di panno o un batuffolo ri-
vestito di pelle di coniglio, o un finto uccello, servendosi succes-
sivamente in questo ordine, sebbene non vi siano sistemi propri e
speciali per insegnare e conseguire il riporto. Ci limiteremo al
caso in cui il cane non riporta che per qualche passo, o che si
rifiuta del tutto di prendere da terra l'oggetto quando trovasi un
poco lontano dal suo padrone.
Con questi cani piuttosto testardi sarà utile ritornare all’anello
attaccato al suolo del cortile, che già ci servì per la ferra, e agire
così: Si leghi al collare del cane una lunga corda che si
farà passare poi due volte attorno all’anello fisso, di modo che
pur facendo resistenza, quando voi terrete la corda tesa questa
possa rallentare e cedere a vostro piacere; lanciate aì piedi del
cane l'oggetto che volete fargli riportare ed eccitatelo colla pa-
rola forta a verirvi vicino. Se il cane ubbidisce, abbocca e
riporta l'oggetto, lasciate la corda; se al contrario si rifiuta au-
mentate l’'eccitamento e le esortazioni tirando sempre più la
corda sin che obbligherete il cane a toccare col muso l’oggetto ;
e così insistendo, a poco a poco finirà per comprendere la vostra
volontà. Appena abboccherà l'oggetto lasciate completamente li-
bera la corda, accarezzate e premiate subito l’animale di modo
che comprenda che ha eseguito quanto esigiavate da lui. L’abi-
tuare un cane al riporto non è che questione di pazienza,
ed anche il sistema di rigore quì accennato, in generale
si applica a cani già adulti, la di cui ostinatezza non può esser
vinta che colla pazienza. Quando il cane riporta perfettamente
al comando lo si mantenga in esercizio, facendolo portare al-
ternativamente con un altro cane.
Quarto periodo (da 10 mesi ad 1 anno).
Giunti a questa età bisogna riflettere e con-
siderare che il nostro allievo non è ancora edu-
cato riguardo la selvaggina, epperò siccome già
abbiamo avuto campo di constatare la sua
buona indole sottomettendolo colle prime le-
zioni ai nostri voleri, così ne avremo tutto l’af-
fidamento che anche in avvenire si comporterà
e risponderà bene, essendo venuto il momento
di occuparsi delle sue qualità naturali, per perfezionare quelle
che meglio si prestano e che sono più suscettibili, quali la cerca
e la ferma.
Quello che noi comunemente chiamiamo /avoro dei cani,
per essi un piacere, e Ja missione di noi cacciatori sta appunto
nel coltivare questo piacere a nostro profitto, disciplinando le
loro attitudini, chè si sa che il cane abbandonato a’ suoi istinti
naturali, anche il più felicemente dotato, non farà nulla che valga
e non riuscirà d’alcuna utilità. L’utilità d'una buona cerca, la
confermano tutti gli autori di trattati d’ammaestramento, è una
cerca incrociata ad angoli acuti, abbastanza facile da ottenere
in campi chiusi, ma che difficilmente si ottiene in quelli aperti,
Si vedono dei cani bravissimi e premiati a Z7e/ds, si è più volte
cacciato in compagnia di dresseur professionisti a giusta ra-
— 1396 —
gione chiamati maestri di cani assolutamente buoni, ma rare
volte si è potuto constatare e vedere un animale mantenere, non
fosse che mer mezzora, questa cerca incrociata ad angoli acuti,
che. come dice Bellecroix si descrive tanto bere nei libri, ma
non st ammira mai in caccia pratica.
Nell’interesse del risultato che trattasi di raggiungere, cioe
per insegnare al cane a ben incrociare la sua cerca, dobbiamo
credere che valga meglio farlo debuttare in recinti di una certa
estensione. Il mezzo da adoperare è alquanto semplice: dopo
averlo fatto cucciare ai nostri piedi, nel mezzo del recinto d’en-
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trata, gli faremo segno di partire a sinistra per esempio, e
noi stessi segneremo la manovra che egli deve compiere,
prendendo il nostro cammino verso la sinistra; quando è arri-
vato alla siepe che limita il campo da questo lato, se manifesta
di seguirla allontanandosi, l arresteremo con un colpo di fi-
schietto, facendolo accucciare di nuovo, poi con un segno del
braccio destro lo faremo partire sulla destra, camminando noi
pure in quella direzione. Quando è arrivato alla siepe di destra,
gli faremo ‘eseguire la stessa manovra in senso contrario, e così
fino all'estremità del campo.
Ripetendo questa lezione tutti i giorni si arriverà molto pron-
tamente ad cttenere il risultato desiderato, sia nei campi chiusi
come in quelli delle prove sul terreno, senza però poter atfer-
mare che ogni allievo, per quanto ben dotato ed intelligente, si
condurrà con la stessa regolarità nella pianura scoperta.
lL/essenziale si è che 1} terreno sia den battuto, e l’esperienza
sola dirà in quale misura si ceve esigere dal nostro collabora-
tere ch’esso incroci il suo lavoro. Se dotato d’una gran finezza
d’olfato, gli si imporrà una fatica inutile obbligandolo a quel
movimento di spola che invece e con ragione si deve esigere da
un animale di poco naso.
E°’ utile e preferibile abituare sin da principio il cane con la
vera selvaggina, eliminando se possibile quella di gabbia; le
prime settimane d’apertura di caccia sono assai buone e favore-
voli a perfezionare l’educazione del nostro allievo, trovando più
abbondanti le coppie di quaglie, e in generale tutta la selvag-
gina più calma perchè da tempo indisturbata.
La ferma di consenso,
Per le prime volte che si condurrà il cucciolo in libera cam-
pagna sarà molto utile, se sì potrà, accompagnarlo con un cane
adulto ben ammaestrato ; e si lasci pure che scorazzi per qualche
poco a suo bell’agio per poter dar sfogo al suo piacere. Comin-
ciando la caccia, terrete i due cani dietro di voi, e se sospettate
che vi sia della selvaggina comandate il ferra ; indi rimetteteli
in cerca. Il cucciolo già abituato ad eseguire questo comando si
rialzerà per correre ad aizzare con mille versi il cane adulto, ma
*eui88eA[os e[[op ezuazied ele /v442/
si guadagnerà anche qualche morso ed allora o si allontanerà gi-
ronzando per suo conto o raggiungerà il cacciatore. Nel primo
caso lo si lasci cercare per suo conto in attesa di qualche avve-
nimento; nel secondo lo si metta al terra indi lo si ecciti di
nuovo alla cerca come il compagno. L’allievo che durante le
passeggiate avrà cominciato a cercare ed a fare delle puntate
alle allodole od altri uccelli se di buona razza, per la
prima volta davanti alla selvaggina vera, fermerà senz’altro. Ogni
volta che il cane adulto fermerà, si esiga dal cucciolo il terra,
indi si aproffitti dell'occasione per farlo fermare anche lui con-
ducendolo adagio adagio vicino al compagno; ma non si abusi
di questo esercizio onde evitare che l’allievo contragga il difetto
d'incalzare la terma paralizzaudo la ferma di consenso che, se
già non la possiede innata gliela si insegnerà in appresso. Se
invece il cucciolo instintivamente fermerà di consenso allora
sl approfitterà di questa eccellente disposizione per rinfrancarlo.
Alcune volte, fortunatamente rare, si constata in alcuni sog-
getti, anche d’origine purissima, l'assoluta mancanza dell’istinto
di caccia, la quale non si sviluppa che assai tardi. E’ da augurarsi
di non trovarsi davanti a simili fatti, comunque non c’è da di-
sperare, perchè la passione si può sempre fomentare ed eccitare,
anzi molte volte un cane tardivo diventa un prodigio. Con questi
soggetti si usano tutti quei mezzi atti a destare e provocare la pas-
sione della caccia facendo sottostare l’allievo a frequenti e lun-
ghe cacciate. Se si possiede un sol cane è senza dubbio poco di-
vertente andare a caccia con un animale che non lavora, ma
come dissi, non c’è da preoccuparsi chè, forse quando meno lo sì
aspetta il testardo si deciderà ad interessarsi della selvaggina;
molte volte una circostanza fortuita ci viene in aiuto, fatto che
non ci si presenterà se lasciamo riposare il cane nella sua cuccia,
anzi quasi tutti i cacciatori hanno un caso proprio da raccontare
che riuscì d’incentivo al loro cane. Fin a quando non si sarà ben
sicuri della solidità della ferma dell’allievo è prudenza aste-
nersi dall’uccidere la selvaggina, come è ben fatto impedire che
il cane ne segua l’orma o peggio l’incalzi.
Ritornando alla ferma di consenso, alla quale si avrà già pre-
parato l’animale coll’impedirgli fin dalle prime sortite in cam-
pagna di correre sotto la puntata del compagro, ecco come si
deve procedere quando, in luogo di aver solo da perfezionare
la ferma di consenso naturale, si è obbligati a ricorrere all’am-
maestramento per conseguirla. Non appena il cane adulto cade
n ferma, si metta al terra il cucciolo, indi accostandosi a lui
con tutta calma si animi a rialzarsi mantenendolo nell’immobi-
lit: accarezzandolo e susurrandogli la parola 924%0.
Allorchè il cane resta immobile e tranquillo, si provi ad al-
lontanarsi da lui passo passo con tutta circospezione, dirigendosi
presso .'ultro cane in ferma per suo conto, avendo cura di non
perdere di vista il cane, per comandargli il terra se dasse segno
Piano !
di avanzarsi, e sopra tutto di non tirare alla selvaggina se si vuole
avere il vantaggio di correggere prontamente il cane al primo
tentativo d’inseguimento.
Se invece il vostro allievo, come dice Bellecroix, mostra
sul terreno troppa indipendenza, gli applicherete il sistema del
guinzaglio e gli lascerete prendere più o meno spazio, secondo
se si mostra o meno sottomesso ai vostri ordini. Nel corso di
tutte queste lezioni, ciò che non bisogna omettere sono le fe-
licitazioni e le ricompense, come i rabbuffi ad alta voce, le corre-
zioni piccole e severe; il tutto distribuito a propnsito e con mi-
sura, chè fa duopo saper punire e ricompensare a dovere.
E° indispensabile che le punizioni sieno proporzionate gl fallo
commesso; ma quel che più, qualunque sia l'errore di cui i)
cane si è reso colpevole, l'’ammaestratore non deve mai lasciarsi
trasportare dalla collera; per essere profittevole anche il me-
nomo castigo dev'essere applicato a sangue freddo.
Ho conosciuto un cacciatore, così dice Masson, fanatico per
un eccellente ammaestramento, ma nello stesso tempo molta fa-
cile a lasciarsi vincere dalla prospettiva di fare un buon tiro.
Egli porteva con sè ad ogni uscita solamente uno scudiscio e ciò
fino a tanto che l’ammaestramento dei suoi due giovani cani non
fosse sufficientemente avanzato.
Egli diffidava di sè stesso, e per essere sicuro di non cedere
alla tentazione di tirare sopra un selvatico alzantesi a buona
portata per un fallo commesso dal suo allievo, lasciava il fucile
a casa. E quanti cani, sarebbero infatti divenuti eccellenti se il
ioro padrone avesse saputo resistere al desiderio di tirare alle
starne, che dopo una bella ferma l’animale aveva alzato prima
del comando :?? Questo però è un sacrificio che ben pochi cac-
ciatori sono capaci d’imporsi: l'uccello si presenta così bene a
tiro del fucile.... l'occasione è tanto propizia!... Paf, eccolo
abbattuto.
Quanto al cane che ha commesso Verrore di far alzare il sel-
vatico, sarà corretto un’altra volta.
Quando il vostro allievo icadrà in ferma per la prima volta
per suo conto e saprà martenerla solidamente, moltiplicate
gl’incoraggiamenti e le carrezze parlandogli a bassa voce, pas-
sandogli le mani sulle reni e prodigandogli molte lodi; indi
dopo averlo fatto accucciare con tutta calma, cercate di sco-
prirne in terra l'uccello rannicchiato e con una pedata costrin-
getelo al volo. dominando il cane con la mano alzata e pronun-
ciando il sacramentale terra al frullo della quaglia. In questo
luego testimonio del primo prodigio del vostro cane ritornate
dopo qualche ora, c'è da scommettere che la quaglia sarà ritor-
nata e che il cane saprà puntarla meglio di prima; allora spa-
rate un colpo in aria. Col ripetere scrupolosamente queste le-
zioni il cane comprenderà il suo dovere di puntare in distanza,
di non rincorrere e di accucciarsi alla partenza del selvatico.
Quinto Periodo (da 1 anno a 18 mesi).
A questa età l’ allievo, all’ in-
fuori di riportare la selvaggina e
di cacciare in bello stile, non ha
più nulla d’imparare. Se avrà
bene appreso a riportare il bat-
tuffolo, la pelle di coniglio, ecc,,
di rado sarà renitente a ripor-
tare la selvaggina, la quale, se-
condo la teoria di alcuni dres-
seurs il cane deve riportarla solo
al comando, e secondo altri al
colpo del fucile slanciarsi sen-
zaltro a cercar il caduto. Comunque un cane ammaestrato alla
buona scuola deve accucciarsi allo sparo e non riportare che
al comando, teoria che, come l’altra, ha il suo lato buono e
cattivo. Si comandi dunque il ferra, e dopo aver fatto rialzare
il cane per eccitarlo al riporto lo si guidi, mettendolo possi-
bilmente in cerca col vento in favore nel luogo dove è caduta la
selvaggina, non appena avrà puntato incitatelo, colla parola dorta
scostandosi rapidamente: allorchè vi porterà la selvaggina, vin-
cendo così anche l’impressione prima del selvatico ancora caldo,
come al solito accarezzatelo e festeggiatelo levandogliela con tutta
gentilezza dalla bocca e facendogliela poi ben fiutare. Prima però
di comandare al cane di riportare la selvaggina caduta sarà
bene lasciarlo qualche minuto al terra, di modo che al colpo
del fucile voi che meglio conoscete il luogo preciso ove il sel.
vatico è caduto, per la ragione che il vostro occhio spazia sul
terreno da maggiore altezza, potete condurlo direttamente; di
più quei pochi istanti che sono passati dalla caduta dell’ani-
male al momento in cui cominciate la ricerca, avranno portato
un po’ di calma nel cervello riscaldato dell'allievo, che per il
suo naturale ardore potrebbe comprometter tutto. Arrivato sul
posto il cane si fermerà di colpo per seguire l'uccello nella sua
fuga se ferito, segnando una serie di ferme. Questo è d’augu-
rarsi, e la starna o la quaglia vi sarà riportata a fior di labbra.
Solo quando riscontrerete che 1’ allievo è ‘perfettamente
calmo davanti agli uccelli fulminati sul colpo, si potrà ini-
ziarlo alla cerca ed al riforto della selvaggina caduta ferita,
*‘alda[ [9p IUZzI4os o[[e / vu]
perchè solo allora il cant oltre essersi rinvigorito alla buona
scuola del ferra, avrà acquistato quella malizia e quella pratica
indispensabile per rintracciare Ja starna ferita, la quale dà spesso
del filo da torcere anche ai cani i più bravi ed astuti.
E’ necessario ripetere che chi si assume l’ammaestramento
di un cane giovane deve rinunciare quasi interamente alia
selvaggina; e, come nella lezione precedente non si sparò alle
prime quaglie o starne puntate, così ora si dovrà risparmiare
il lepre che schizzerà tra le erbe, sotto la ferma dell’al-
lievo. Si dovrà sempre comandare al cane d’accucciarsi e im-
porgli di rimanere immobile sia davanti al lepre che fugge,
come davanti a quello che farete capitombolare sotto 11 colpo
di fucile. E’ evidente che per ridurre un cane a questo
stato di perfezione occorre tempo e pazienza; ma che c'importa
quando potremo dire d’ essere interamente soddisfatti del-
l opera nostra? Se l’olfato poi del cane ce ne darà ’ affida-
mento potremo con orgoglio, anzi con sicure e ben fondate spe-
ranze presentarlo a tutte le prove sul terreno e come in caccia
pratica, le nostre fatiche troveranno anche qui il loro largo
compenso.
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ALLENAMENTO
6) Si ome sì esprime Czrofilo (1) “ La rapidità è il requisito
\\6z7\t oggi voluto dalla moderna condizione delle cose, e
=) così anche nel campo cinegetico. Ben inteso che
l'efficacia di questa rapidità essendo subordinata alla completa
utilizzazione della facoltà olfatoria, il cane di grande azione deve
presentare due altri solidi requisiti: il naso e la ferma.
Chi ha veduto lavorare un cane di grande azione, di qualità
buone e bene ammaestrato, dovrebbe abbandonare ogni precon-
cetto e... innamorarsene; ma innamorarsi, non già per l’effetto
artistico del quadro, effetto apprezzabile ma in campo ben dif-
ferente, sibbene per la praticità del sistema che vede svolgersi
davanti agli occhi, e per i vantaggi che subito ne risultano evi-
dentissimi. — Ecco il nostro cane che, a testa alta, si getta in un
campo, lo esplora a larghi zig zag, correndo rapido e circo-
spetto ; le sensibilissime mucose delle sue narici hanno raccolto
una tenue emanazione di selvaggina: punta. Con movenze e
con artificio felino, s1 dirige verso il punto da cui l'emanazione è
partita. Ma, non c'è nulla; egli riprende allora il suo lavoro di
cerca e giunto all'estremo confine del campo volge la testa quasi
di,mandando ordini al padrone. E il padrone, che non ha avuto
altro disturbo all'infuori di quello di soffermarsi all’entrata del
campo per sorvegliare l’azione del suo cane, gli fa cenno e passa
nel campo vicino ; sempre sottinteso che se il cane fermasse, egli
avrebbe tutto il tempo di avvicinarglisi e di preparasi a tirare
con tutto il sangue freddo necessario.
È? in questo modo che si esplorano tanti terreni, che si trova la
selvaggina che vi abita e nello stesso tempo che si a//erza un cane.
Interpellato il dresseur Trebbi in merito al ‘miglior sistema
di trenare un cane bracco per un field, rispose :
(1) Cinofilo « Sport Illustrato », VIII-354.
“ Il primo, principalissimo allenamento consiste..... nella
scelta del soggetto. Per un cane ben dotato di sangue la treza-
tura razionale di caccia vera è più che sufficiente per ottenere
lo sviluppo di tutte le sue doti alla massima potenza, compresa
l’azione. Con la caccia tali doti si sviluppano di pari passo ed
in armonia tra loro, specie l’olfato che con una tenzione con-
tinua ha tanta necessità di mantenersi all’altezza della velocità. ,,
Il cavallo e la bicicletta non aumenteranno mai la velocità di
un cane se fin dall’origine mancò di sangue e di slancio: coo-
perano invece a sviluppare le doti innate sempre però se il sog-
getto è buono. E’ quindi inutile ritenere che per presentare un
cane ben trenato ad un field, sia necessario farlo stancare facen-
dolo trottare per delle ore sulle strade maestre dietro la car-
rozza o la bicicletta ; ciò può solo essere tollerato come un mezzo
per dimagrarlo se pingue, facendogli sviluppare tutta la sua
energia. Con tale sistema bisogna però essere molto giudiziosi, ed
evitare di attuarlo nelle ore meridiane; secondariamente appena
il cane sarà giunto in casa bisognerà fargli un buon massaggio
e non metterlo in caccia se non dopo un sufficiente riposo.
L'allenamento del cane inglese va sempre condotto con mag-
gior energia di quella che si pratica coi nostri bracchi e spinoni.
La caccia pratica va esercitata in estese praterie, senza tanti
ostacoli affine il setter o il pointer possa spiegare una vasta
e rapida azione il più possibile, badando di sempre iniziare il
lavoro d’allenamento con una bella partenza di scatto. (9//-uP).
E’ necessario far uso di molte quaglie, sempre preventiva-
mente liberate contrassegnando con un ramoscello conficato nel
terreno la località ove trovasi la selvaggina. Ogni giorno biso-
enerà cambiare a questa la posizione, altrimenti il cane finirà
per conoscere il giuochetto ed allora non caccierà più col naso,
ma agirà di sospetto, filando e cercando la quaglia a vista. Le
ali dovranno essere intatte per non pregiudicare la ferma del cane,
che incalzerebbe il volatile nella sicurezza di poterlo afferrare
in bocca.
Col allievo bisognerà usare maniere affabili onde ispirargli
sempre maggior confidenza, ma nello stesso. tempo mantenersi
severi, e non sorpassare mai nè a mancanza nè a disubbidienza
per quanto minime esse siano.
DEGLI AMMAESTRATORI
DILETTANTI E PROFESSIONISTI
(drésseurs)
4 Dalle difficoltà nascono
«i miracoli »,
La BrUYERE.
oLL’ INIZIO dei fields vennero di necessità in campo
\ \& anche i dresseurs o, per meglio dire gli ammaestratori,
@==s la di cui missione non è tanto facile come a priori
sembrerebbe.
Rendere passiva alla volontà dell’uomo un essere irragionevole,
per quanto intelligente, è un’arte vera e propria la quale richiede
studio teorico, finezza d’intuizione, prevvegenza, accutezza d’os-
servazione, doti tutte che non vogliono essere disgiunte dalla
calma e da una gran tenacia di volere. Chi s'accinge all’ammae-
stramento di un soggetto, e nel nostro caso del cane, deve sa-
perne intuire l’indole per poterlo a tempo e luogo prevenzrze o
reprimere o destare per poi svilupparne e coltivarne tutte quelle
buone disposizioni che vi si riscontrano.
E° necessaric che l’ammaestratore conosca i vari metodi del
drèssage, dovuti agli studi psicologici di eminente cinofili, per
poterli equiparare colla propria pratica personale così da de-
durne dei metodi pratici e relativi alle esigenze dei vari sog-
getti; vale a dire di poter classicamente riuscire, mediante l’in-
tera esplicazione dell’ arte ammaestrativa a vincere sui propri
allievi negli uni Vindole ribelle, mordace, inflessibile, indif-
ferente alle punizioni, negli altri tutte quelle scorrettezze che
non permettono a dei buoni cani di cacciare con quello stz/e
oggidì richiesto. E’ precisamente nel sapere intuire indole del
cane che sta l’abilità prima dellammaestratore, l'istruzione vien
poi. Colla pazienza e col tempo si renderà l’animale ad obliare
tutte le cattive abitudini ed a uniformarsi a quel regime passivo
che la tenacia del dresseur gl’imporrà.
Mercè i numerosi trattati d’ammaestramento anche quest'arte
sì è in questi ultimi tempi così divulgata da diventare possibile e
quasi famigliare anche in mezzo a semplici cacciatori; e non è
raro trovare oggidì degli amateurs che con tutta lena e volontà
saccingono ad istruire il proprio cane e ridurlo in modo da ri-
spondere alle proprie e moderne esigenze. Che gl’importa se
occorre costanza, pazienza ed intelligenza ? Se il soggetto è buono
e di grande azione le sue cure e le sue fatiche non indifferenti,
avranno una ricompensa stragrande e duratura sia dal lato mo-
Metropole of Overveen Blue e Jack of Overveen e il loro dresseur Gierlichs che
a 14 anni vinse con B/ue Jack il Grand Prix di 2000 fs. ai Field-trials di Cuts.
rale che materiale. — Alle ultime Prove sul Terreno questi an-
maestratori dilettanti si ebbero i più confortanti esempi, (scu-
sando le involontarie omissioni) nei signori: ing. L. Morosetti,
Silvio Barbieri, G. Paccotto, Espatero Vignoli, B. Magni, Gior-
gio Mina, Edgardo Bianchetti, Ernesto Branca, dott. Giuliani
Giulietti, e tanti altri. Tutti manifestarono come l’arte di am
maestrare, coadiuvata da un po’ di metodo e di tenacia, dà 1
suoi buoni risultati col solo intento e coll’unico fine della pas-
sione e dell'amore.
Nel resoconto delle ultime Prove (Intra-Pallanza) F. Delor
in merito ai dresseurs dilettanti, così si esprime :
“ (1) A queste Prove, finalmente, i dresseurs, professionisti, mi
(1) « Rivista Cinegetica n e « Caccia e Tiri », 1898.
sembrarono inferiori ai dresseurs dilettanti; e credo trovare la
spiegazione del fatto anormale, nella ragione che il dilettante
dedica tutte le sue cure, tutta la sua passione, tutta la sua intel-
ligenza all'ammaestramento di uno o due soli cani; cani suoì
ai quali è particolarmente affezionato e che lo ricambiano di pari
affetto; per cui esiste maggiore affiatamento, maggiore corrente
di simpatia fra l’uomo e il cane che non col dresseur di profes-
sione, costretto ad emmaestrare contemporaneamente dieci,
quindici animali, ai quali non lo lega nessun vincolo di simpatia;
cani di varia indole, che non ebbe spesse volte il tempo di stu-
diare, come alcuni si meriterebbero, per cui si vede costretto
trattarli tutti a una stregua, ottenendo in certi casi dei risultati
diametralmente opposti ,,.
Ma, nonostante tutti questi lusinghieri incoraggiamenti la mag-
gior parte dei cinofili sia perchè non ama fungere da inquistore
sul proprio cane, sia perchè non ha il tempo necessario, pre-
ferisce esigere dagli altri l educazione finita e perfetta, ras-
segnando volentieri ad un chiaro dresseur professionista il grave
compito. Prima però di decidersi ad affidare a mani mercenarie
il proprio cane è necessario far procedere un po’ d’esame e
un po d'osservazione sulla scelta del maestro del nostro cane
se non si vuole incorrere nel rischio di trovare per fatto compiuto
di avere speso del denaro ‘per possedere un cane..... diffidente
e rovinato per sempre.
Ferdinando Trebbi. Il decano degli ammaestratori italiani
è ancor oggi il chiarissimo maestro-Trebbi. Modestissimo nelle
abitudini, misurato nel dire, personifica quella finezza d’osserva-
zicne e quella calma che sono doti tanto necessarie nell’arte sua.
Rotto a una lunga pratica di cacciatore, edotto d’ogni teoria e dei
vari metodi d’ammaestramento, si dedicò alla difficile sua arte con
vera passione e vocazione così da non ammettere rivali. La bella
cellana de’ suoi allievi: Menelick, Brilla, Rapp, Blue, Bluette,
Blitz, Balo, Pampa, Virgola di Tregolo, Pollux di S. Uberto,
ridotti perfetti colla sua scuola, ne giustificano ed avvalorano
gli allori che si ebbe sempre in scala ascendente a tutte le
Prove sul terreno. Si direbbe che in lui si son trasfuse le qua-
lità classiche del dresseur ideale. Fu il primo che propugnò la
teoria del terra in Italia, e nell’arte sua è un vero precursore dei
tempi. Sempre attento e pronto ad arrichirsi di nuove cogni-
zioni, ad approfondirsi in tutti gli antichi e moderni trattati al-
l’opera sua, guidata dall'amore, vi si dedicò e vi si dedica corpo
ed anima pronto ad ogni innovazione e sacrificio per tutto ciò
che suona svz/uppo e progresso nel campo cinegetico. Attual-
mente tiene in educazione moltissimi cani, così che alle prossime
prove egli saprà presentarci nuove rivelazioni della sua scuola
conseguendo ed aggiungendo ai successi nuovi allori, come
ben si merita e come con me ogni intelligente ed appassionato
cinofilo ben gli augura.
Il dresseur Ferdinando Trebbi.
fotografia Guigoni e Bossi, Milano).
Ha residenza quasi sempre fissa a Milano (Passerella, 10) o
a Castelnovetto presso Mortara; ma con tutto lo slancio e natu.
ralezza strappa le sue tende per piantarle ove meglio risponde
alle bisogne per bene ammaestrare i suoi allievi.
Giovanni Mariini,residente a Milano Piazza Risorgimento
8, possiede tutte quelle doti che caratterizzano un buon dresseur.
Egli merita davvero urna lode speciale per la sua abilità e co-
stanza nel togliere con successo dei difetti capitali a soggetti
molte volte ritenuti da altri incoreggibili. Il suo metodo è ba-
sato sulla dolcezza che unita alla sua pratica lo mettono in grado
di ottenere ottimi risultati. Nzel, Floc V., Galop II, Lisa, Polly
of Teramo e Treno sono suoi allievi.
Ulisse Donesana, residente a Pizzighettone, se non può
dirsi emulo di F. Trebbi, per il metodo e la scuola, è però fra i
dresseurs professionisti, quello che ha ottenuto alle Prove
dci premi in quantità con: Barabba, Gioia d'Alba, Roi di Mon-
forr ito. Thiers, Miss IY, Jolk, Iriae-Mite, Iriae-Pelk, Blanche
of Levanto, allievi che gli fanno certamente molto onore, e che
lasciano presumere un avvenire assai lusinghiero per lui nella
carriera da pochi anni abbracciata. Si distingue, più che per la
classicità della sua scuola, per la grande facilità colla quale (da
provetto cacciatore) sa prendere il sopravento immediato sul
cane così da renderlo passivo ai suoi voleri.
Sironi Achille, Milano, Via Riosolino Pilo, 1o. Da poco
si è dedicato al dressage, e già seppe dimostrare buona attitu-
dine coi suoi due allievi A/dom-Tam e Dea entrambi educati
a buona scuola e premiati alle prove di Pallanza.
Vigliotti Savio (detto Nigno) Cornaletto (Cremona). La prima
scuola l’ebbe presso il dresseurs Donesana; dimostrò spiccata atti-
tudine di ben riuscire nella difficile arte così da venire assunto dal sig.
Boschis per tutto il 1899. Attualmente trovasi a Castiglione
Falletto occupato al dressage degli spinoni bianchi di questo
Canile.
Edmondo Spreafico, residente a Vigevano, più che un dres-
seur è un cacciatore di professione; istruito e facondo, riunisce
tutti i requisiti per poter ammaestrare un cane alla scuola mo-
derna, coadiuvato dal costante esercizio della caccia nelle valli
del Ticino tanto ricche di selvaggina.
Giuseppe Beretta residente a Mortara, da poco si è dedi-
cato all'’ammaestramento, ed il suo canile tenuto con proprietà
è già ben fornito di buoni cani affidategli da vari cinofili; segue
la scuola trebbiana e permette di fondare su lui buone speranze;
nelle ampie risaie della provincia allena assai bene i cani al
becaccino.
LI
— 153 —
Ecco alcuni nomi fra i più reputati dresseurs esteri :
Camille Guillemare à Melamare par Lillebonne (Francia).
M. Beausard è Sanvic (Havre) Francia,
Leon Verrier è Preaux (Seine Inferieure) Francia,
M. Benoistà Saint-Benoist Rambouillet - (Seine et Oise) Francia.
M. Thibaut, à Demuin (Somme) Francia.
A. Roosens chèz Mons. A. Morren. Rue du Commerce, 35,
Bruxelles.
Pierre Urbés ches Mons. A. Richard, Arlon (Belgio).
Georges Lambert, Anversa (Belgio).
C. Wattss, chez Mons, Baron, Deville-les-Rouen (Francia).
A. Guerin à Lione (Francia).
Maxime Deboos è Martot (Eure) Francia.
M. Ridet è Toranville S. O. (Francia).
M. Richard è Grand-Queviliy (Francia).
A. Séry à Doudeville (Francia).
Pierre Rougeole à Doudeville (Francia).
Thomas Lauder, Manchester (Inghilterra).
H. Hedderick, à Nierstein-s-Rhin (Germania).
R. Winkles, à Amsterdam (Olanda).
J. Cerfon, Elbeuf (Francia).
Auguste Payen, chez Mons. J. C6te, Rue Morand 19, Lione-
(Francia).
P. Gierlicks chez Mons. Gérard Van der Vliet. Chateau Duin,
zicht à Overveen (Olanda).
COME SI PRESENTA UN CANE
ALLE PROVE
« Ciascun riceve due educa-
« zioni: una da altrui, l’altra ben
« più importante da sè mede-
« simi ».
Gibbon.
ji ha allevato, istruilo ed allenato un cane per le Prove,
sa quanto è grande la commozione che l’ avvolge alla
==) vigilia delle medesime! Fidenti però nell'opera nostra e
consci di quanto saprà fare il nostro allievo, la giornata avanti !e Prove
sarà utile dedicarla ad un assoluto riposo. La mattina seguente si
scmministra per tempo al cane una buona razione di carne
bollita e sminuzzata, seguita da un quinto di caffè leggermente
corretto con latte, così da scuotere le membra ael cane ed ecci-
tagli un povo il sistema nervoso. In simili riunioni è poi conve-
riente scortarsi di una gran calma, e farla venire in aiuto qualora
la sorte abbia deciso che il nostro allievo venga accoppiato ad un
temuto rivale. Al segnale che la: Prova incomincia si toglierà
11 guinzaglio al cane per vigilare attentamente 1l suo lavoro,
ed impedirgli che nella cerca avvicini di troppo il concorrente
da contendersi il terreno; in caso che ciò avvenisse un
fischio servirà a richiamarlo. — Osserviamo ora per un momento
il nostro cane. Ecco egli segna una puntata....., è in fer-
ma , ad un nostro lieve cenno (se necessario) la Giurìa
ne avrà segnata l zione; la quaglia frulla ed il nostro al-
lievo s'accuccia; lo si rimette senza indugio in azione e
così via. Se potremo dedurre che il cane ha ben lavorato
e che la Giurìa lo ha già giudicato, senza curarsi di quello che
continua a fare l’altro concorrente, metteremo il nostro cane
al guinzaglio, avendo cura di ristorarlo subito e metterlo pos-
sibilmente al riposo in luogo appartato, onde evitare che si stor-
— 155 —
disca per il continuo chiaccherio del pubblico, latrati dei
cani, sparo delle fucilate, così da mettere in orgasmo e com-
mettere nella prima ricomparsa qualche bizzaria o scorret-
tezza. L’ urbanità poi, se è il primo requisito d’un genti
lucmo, dovrà necessariamente esternarsi anche nel cinofilo
sia riguardo agli altri concorrenti come verso la Giurìa, riflet-
tendo per di più che questa presta l’opera sua 45 onorem e per il
vantaggio comune. Il giudizio di questa dovrà ritenersi 1nap-
pellabile, perchè non solo basato su l'impressione ricevuta, ma al-
tresì sulla fire osservazione dei fatti stessi svolgentesi davanti a
lei. Trattandosi di un serio reclamo, si dovrà presentarlo alla
Direzione delle Prove, uniformandosi a tutte le prescrizioni del
relativo regolamento.
VALORE DI UN CANE PREMIATO
Un cane che abbia ottenuto il primato di un
Field, viene sempre elevato al di sopra di tutti
gli altri suoi confratelli, e per conseguenza si
eleva anche il suo valore. E qui, senza incorrere
in esagerazioni ed eliminando i prezzi d’affezione,
per un bracco o spinone fieltrialler perfetta-
mente ammaestrato che abbia conseguito almeno un primo premio
il suo prezzo può variare dalle 500 alle rooo lire. In merito al
valore dei cani, si legge sulla Chasse-//'ustrée che i Colleys e 1
san Bernardo sono, attualmente, i cani che raggiungono i massimi
prezzi: Sir Bevidere è stato venduto 32,500 fr. e Plinlimmon 25.000 fr.
Anche i bull-dogs sono diventati alla moda e:se ne cita uno
venduto 6250 fr. mentre molti si vendono regolarmente a 2000 e
3000 fr.
Ora, confrontando questi prezzi favolosi con quelli ottenuti dai
cani da caccia — assai più utili — ci si sente invasi da un senso
di legittima meraviglia. Il più alto prezzo raggiunto in questi ul-
timi anni fu quello di un setter inglese, Monk of Furness, ven-
duto 5750 fr. Un altro cane della stessa razza è stato pagato
recentemente 5000 fr.; ma sono prezzi eccezionali, inferiori as-
sal a quelli di pochi anni or sono in cui M. Purcell Lleweling
rifiutava 30,000 fr. di Count Wind'em e 25,000 fr. di una coppia
di femmine: Countess Rose e Novel. Sono questi prezzi fantastici
—n 156 —
e, oggi, il prezzo di un esimio setter inglese, irlandese o gordon,
varia dai 1250 a 2500 fr.
Altrettanto si può dire dei pointers che sono ben lungi da rag-
giungere prezzi equivalenti ai loro meriti. Così Devonshire Dash
= Done pr sua AUTIZA RIALEG
È ri Faimerre piNsrati
Premio offerto da S. A. R. il Principe di Napoli per le prove di Intra-Pallanza-
stimato in Inghilterra come uno dei migliori della sua razza, è
stato pagato recentemente 2500 fr.
Quando un cane da field trial o da esposizione lo si vende 50
sterline (1250 fr.) lo si dice venduto bene; e spesse volte dei
pointers nel fiore dell’età e in buonissime condizioni vengono ce-
duti per metà di tal prezzo.
Si potrebbe citare il gruppo di nove pointers del celebre canile
di M. Pilkington, venduto per 11,077 ,fr., prezzo di un solo san
Bernardo, Zord Matherton, venduto 11,750 fr. nel 18gs.
— 157 —
Barba — L. I. R. 381 — spinone (Prop. cav. G. Contratti, Milano).
Resoconti dei principali Field-Trials italiani a tutto 1898.
©
LE GRANDI PROVE SUL TERRENO
DI MILANO
San Siro - Maggio 1894
(Sport Illustrato, 1891-2535):
L’importarte riunione cinegetica, durata due giorni, può otfrir campo
a molte considerazioni che ora nè il tempo nè lo spazio ci consentireb-
bero di fare.
Ci limiteremo dunque per adesso a dare in quattro parole la cronaca
dei due giorni, in accompagnamento d’ un dettagliato resoconto delle
prove.
E per cominciare, dobbiam fare una critica sul 1nodo con cui questa
riunione fu organizzata. Fu un grave errore il voler fare di questi fie/d-
trials unu spettacolo appartenente al programma delle feste per le Espo-
sizioni Riunite, poichè ben dovevasi prevedere che non avrebbero notuto
interessare se non una sola categoria di persone, 1 cultori dell’arte cine-
getica. Eppoi, mentre il vasto ippodromo di San Siro ‘tutto cintato da
mura, si prestava ottimamente allo scopo, la disposizione delle tribune
in cui si voleva che il pubblico stesse raccolto era assolutamente con-
traria a questa misura. (Così si ebbe il non piccolo inconveniente di viva-
cissime proteste, di lamenti, di accuse di cui si è fatta eco la stampa
cittadina, gettando in tal modo un’ ombra poco simpatica sull’ 3nizio di
un nuovo genere ci sport interessantissimo e di somma utilità pei cac-
ciatori. A parte tutto questo, le prove seguirono egregiamente, malgrado
il tempo incostante di entrambe le giornate. Nella prima cominciarono
alle 10 e fimrono verso le diciotto e mezza circa, interrotte due volte.
la prima a mezzogierno, la seconda verso le sedici, ora in cui si rovesciò
un furioso acquazzone che costrinse tutti, pubblico, giurati, stampa
e... concorrenti a ripararsi al più presto; cessata l’ acqua, le prove fu
rono riprese coraggiosamente.
Nel secondo giorno, le prove cominciarono alle dieci e continuarono
senza interruzione sino alle quindici e mezza.
La selvaggina era abbondante; nel primo giorno furono sprigionate
nel recinto circa 200 quaglie e 30 starne e nel secondo il rimanente sino
a 500 quaglie e 50 starne circa.
Le condizioni del terreno erano più o meno favorevoli a seconda degli
apprezzamenti ; in certi punti erano propriamente ottime, in altri addi
rittura pessime; ai cani esaminati però si è sempre cercato, per pareg-
giare a tutti le condizioni, di farli lavorare sul buono e sul cattivo.
La giuria, instancabile, premurosa, che ‘ha compiuto indefessamente
un lavoro di non piccolo peso, merita il più alto encomio per la corret
tezza e rapidità delle sue decisioni. Essa era composta dai signori :
Uav. G. B. Quadrone di Torino — Dett. Cav. A. De Vincenti di Milano
— P. Gaggino di Genova.
Fungeva da giurato supplente il signor avvocato L. Stradivari di Cre-
mona.
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DU IM rn
14.
DOW LOU 0 DO
Prima giornata 10 — maggio 1894.
CONCORSO A CERCA ESTESA,
CANI INSCRITTI:
. Tom, setter Gordon m. 5 a. nero-fuocato — Alessandro Carnevale,
Alessandria. 3
. Paris, setter Gordon m. 5 a. nero-fuocato — Alessandro Agazzi,
Bergamo.
. Flock, setter irlandese m. 5 a. rosso-acajou — ing. nob. G. B. Moz-
zoni, Milano.
. Nora, setter Gordon f. 5 a. nero-fuocato — Angelo Piva, Cremona.
Eapp, pointer m. 3 a. bianco-arancio — Giorgio Mina, Cremona.
Tim, pointer m. 4 a. nero — ing. Umberto Quadrio, Sondrio.
Tell, bracco m. 4 a. bianco-arancio — Carlo Comolli, Milano.
. Joli, bracco-pointer m. 4 a. bianco-arancio — Marcello Ghersi,
Milano.
. Tell, bracco-pointer m. 4 a. bianco-melato — Tito Colombi, Milano.
. Ras, bracco m. 4 o. roano-marrons — Francesco Chiapponi, Castel-
sangiovanni.
. Tell pointer m. 3 a. bianco-marrone — cap. Francesco Camicia,
Cremona.
. Duke, setter Laverack m. 4 a. bianco-arancio — cap. Francesco
Camicio, Cremona.
. Galopp II, pointer m. 4 a. bianco-marrone — (Giacomo Maine,
Genova.
Pearl of Strasbourg, pointer f. 2 a. bianco-marrone — Giacomo
Maine, Genova.
. Spes, pointer m. 4 a. bianco-marrone — Giacomo Maine, Genova.
. Moska, setter irlandese f. 4 o. Rosso-acajou — Ernesto Branca,
Milano.
. Joke of Iria, pointer, m. 2 a. bianco-marrone G. G. Pacotto,
Voghera.
. King, bracco m. 4 a. bianco-arancio — Alfredo Amadasi, Colorno-
‘ Parmense.
. Zebra, bracca, f. 2. a. bianco-arancio — Achille Puccio, Parma.
. Frack, bracco-pointer m. 2 a. bianco-arancio — marchese Idelfonso
Stanga, Milano.
. Stock, bracco-pointer m. 5 a. roano-marrone — Emanuele Rosales,
Milano.
. Bell, setter Laverack f. 5 a. bianco-arancio — Casissa Angelo, Bol-
zanetoi
. Paris, setter irlandese m. 5 a. Rosso-acajou — avv. Cornelio Car
peneti, Genova.
. Danton, pointer m. 7 a. bianco-morrone — Félix Bourrillon, Milano.
. Paccio, bracco m. 6 a. bianco-marrone — Vittorio Grassi, Milano.
. Cock, Saint-Germain m. 4 ‘a. bianco-arancio — Cesare Ciboldi,
Crem.ona.
Pearl of Strasbourg, non presentata.
— 160 —
Primo turno.
Si estraggono a sorte le coppie.
Prima coppia: Ras (10) e Rapp (5).
Alzano una.quaglia senza sentirla.
Ras non ha azione e non trova nulla. |
Rapp alza una quaglia senza sentirla, poi ne incontra due e le ferma;
dimostra d’avere un buon olfato e buona azione.
Seconda coppia: Joke of Iria (17) e Teil (9).
Joke è stupendamente ammaestrato, ha una buona a/!lure, ma sia per
sfortuna o pel terreno sfavorevole, non può esplicare tutti i suoi mezzi.
Tell non si distanzia più di quindici passi dal suo ammaestratore, rin-
corre una quaglia e ferma di consenso ad una puntata di Joke.
Terza coppia: Galopp II (13) e Joly (8).
: Galopp entusiasma quasi la giurìa, la quale vede in esso un vero ga-
loppare che incrocia in bello stile; ferma bene una quaglia e fa una
ferma di consenso :ad una: falsa puntata di Joly.
Questo prende la rincorsa all’ alzarsi d’ una quaglia e dimostra d’esser
poco nella mano del conduttore.
Quarta coppia: Cock (26) e Stock (21).
L'uno e l’altro di questi cani vengono presto squalificati, non tro-
vandosi in essi le qualità richieste per concorrere in una prova a cerca
estesa.
Quinta coppia: Zebra (19) e Danton (24).
Zebra alza una quaglia ‘e la rincorre, ferma un’altra e fa lo stesso;
ha buona azione e discreto olfatto ma mostra di avere una educazione
incompleta. Danton è un po’ ‘meglio ammaestrato ima le altre qualità
lasciano mo:to a desiderare.
Sesta coppia: Paris (23) e Moska (16).
Due cani d’azione ben diversa: Paris troppo pacato, Moska troppo
focosa. Entrambi fanno una bella ferma, ciascuno per conto proprio ;
cercano poi per un pezzo senza sentir nulla. Moska alfine cade in ferma;
servita dal cacciatore, prende la rincorsa al colpo di fucile.
Settima coppia: Paris (2) e Flock (3).
Paris è un cane da cerca ristretta, più che da grande azione, il che
del resto sarebbe giustificato dalla sua stessa razza. Flock mostra di non
possedere molto olfatto ; esso alza, senza fermarle, cinque quaglie l’ una
dopo l’altra. Paris fa una bella ferma e poco dopo Flock cade in ferma
a sua volta sopra una quaglia benissimo condotta; al colpo di fucile
prende la rincorsa.
Ottava coppia: Tom (1) e King (18).
Tom esplica una bella azione e si lascia guidare magnificamente, ma
ha un povero olfatto: alza due starne e parecchie quaglie senza fermarle.
King sembra non senta nulla; esso par che vada a spasso per suo conto.
Toni alza una terza starna, si spara ed entrambi i cani prendono la rin-
corsa. Tom riporta alla mano.
Nona coppia: Frack (2) e Nora (4).
Nora segna una falsa ferma; Frack ne segna una buona e la compagna
patronne a distanza Al colpo di fucile non si muovono. Poco dopo
cadono entrambi in ferma sopra una \quaglia e la loro attitudine si di-
segna stupendamente. Frack, troppo impaziente, rompe la ferma. E’ un
peccataccio di gioventù!
Questa coppia esplica un'ottima azione.
Decima coppia: Paccio (25) e Bell (22).
Ancora una coppia male assortita; Paccio è un pacificone che fruga
tra l’ erba col naso; Bell invece ha un’ azione estesa, benchè forse un
po’ spnsierata. Paccio alza due quaglie senza fermarle; poi, a testa
bassa, cade finalmente :in ferma. Bell ferma benissimo di consenso. Si
spara; Paccio fa due o tre\balzi. Bell invece non si muove. In seguito
Paccio alza ancora parecchie quaglie senza fermarle.
Undicesima coppia: Tell (7) e Duke (12).
Duke alza una quaglia e la rincorre; Tell ferma una quaglia; si spara
ed al coipo di fucile entrambi si slanciano verso il selvatico caduto
Duke fa a sua volta una buona ferma, mentre Tell passa sopra una
starna senza sentirla.,,
Si serve Duke, che al colpo si slancia ad una pazza corsa; il povero
cane è forse un po’ sbalordito dal suo conduttore che grida come un
ossesso.
Dodicesima coppia: Spes (15) e Tim (6).
Questa coppia offre per ia prima volta lo spettacolo di una corsa vera-
mente estesa. Spes è ammaestrato alla perfezione ma alza parecchie
quaglie senza averle avvertite, mentre Tim lavora con bello stile, fa
una falsa ferma, poi incontra sul,serio. Spes ferma di consenso, al colpo
di fucile Tim prende la rincorsa, mentre Spes obbedisce ‘al down; il
primo fa orecchie ida mercante ai richiami del conduttore.
Rimane da esaminarsi Rapp (n. 5) già esaminato.
Tredicesima coppia: Rapp (5) e Tell (11).
Questi due cani incrociano molto bene il campo davanti ai loro con-
duttori. Ma Rapp alza una starna serzza averla fermata. Tell incontra
e ferma egregiamente, Rapp lo imita a breve distanza. Poco dopo la
scena sì ripete. Tell in ferma sopra una quaglia, fa il down, mentre il
compagno se ne stà immobile. Il pubblico applaude, e davvero a ra-
gione, poichè la coppia si presenta in una ‘forma veramente artistica.
Con questi due cani è finito il primo turno, pel successivo rimangono
in gara: Rapp (15), Joke (17), Galopp II (13), Zebro (19), Moska (16),
Paris (2), Tom (1), Nora (4), Frack (20), Bell (22), Duke (12), Spes (15),
Tim (6), Tell (11).
Le coppie vengono estratte a sorte.
Secondo turno.
Prima coppia: Spes (15) e Nora (4).
Questi due cani hanno entrambi ottime ma ben diverse doti: nell’uno
primeggia l’ ammaestramento che è portato ad un grado superlativo,
nell’ altra hanno il sopravvento facoltà naturali di primo ordine. Spes
— 102 —
cade in ferma, si spara, ed al segnale si accuccia, mentre Nora che fer-
mava di consenso, prende la rincorsa al colpo di fucile, ma si ferma
uccisa. Poco dopo entrambi cadono in ferma, Spes, .di suo moto pro-
al richiamo del conduttore; comandata, riporta benissimo la quaglia
prio, si accuccia; rimessi in cerca fermano di nuovo contemporanea-
‘ mente, si alzano due quaglie, ed entrambi fanno il down.
Seconda coppia: Zebra (19) e Rapp (5).
Rapp cade subito in ferma, Zebra non patronne; essa dimostra poco
‘olfatto ed in seguito dà evidentemente noia a Rapp, che però, da cor-
tese cavaliere, non se ne risente, continuando con correttezza nella sua
cerca; in tal modo incontra una starna che ferma egregiamente. L’uc-
cello è ucciso e Zebra, senza comando alcuno, si slancia a raccoglierlo,
poi lo depone e Rapp lo riporta al conduttore.
Terza coppia: Tim (6) e Duke (12).
Duke ferma una quaglia ch’è già partita, mentre Tim cade in ferma
per suo conto. Rilevato, Duke patronne Tim, il quale alza prima del
tempo due quaglie e prende la rincorsa al colpo di fucile. Duke alza poi
una quaglia senza averla sentita.
Quarta coppia: Frak (20) e Joke of Iria (17).
Joke segna due false ferme, e Frak alza due quaglie senza averle avver-
tite; il suo conduttore non riesce a frenarlo nella sua fuga giovanile.
È’ un cane che, reso più docile da un severo ammaestramento, riescirà
veramente superiore. Joke esplica una buona azione e rivela una per-
fetta educazione, ma non dimostra di possedere un grande olfatto.
Quinta coppia: Tom (1) e Bell (22).
Il caso ha messo in confronto due cani di mezzi affatto sproporzionati,
il che fa viemmeglio risaltare l’ inferiorità dell'uno e la superiorità
dell’ altra. Tom alza due quaglie senza averle fermate; la seconda gli
parte proprio di tra le zampe. Indi, alza una starna senza ovvertirla.
Bell cade in ferma sopra un’ altra starna, Tom patronne, poi fa alzare
1 uccello fermato dal concorrente e lo rincorre, mentre Bell, si ac-
«cuccia al segnale. Quindi Tom cade in ferma e Bell patronne. Tom alza
in seguito una quaglia, mentre Bell rimane correttissima; è fin d’ ora”
indicata quale probabile vincitrice d’ un premio.
Sesta coppia: Tel (11) e Paris (2).
Fermano entrambi due quaglie, ma non lavorano troppo corretta-
‘mente, e partono al colpo di fucile. Non si ritengono idonei pel turno
:susseguente.
Settima coppia: Moska (16) e Galopp II (13).
Moska ferma una quaglia, ma non sa trattenersi di /avvicinarla e la
‘alza prima. del tempo. Galopp II, obbedientissimo, è evidentemente più
preoccupato dagli ordini che riceve che dal lavoro che deve compiere,
e non trova nulia.
n vista del mediocre valore delle prove offerte dai cani che hanno
partecipato al secondo turno, i giudici credono utile di fare un’ottava
par coi due meno peggiori tra quelli che si erano esclusi dal me-
esimo.
22 bar
‘Ottava coppia: Paris (23) e Tell (7).
Prima d’essere staccato dal guinzaglio, Paris cade in ferma, condotto
via e staccato, torna al posto di prima, richiamato, non ubbidisce ed
in seguito non trova più nulla. Bell non dà miglior prova di sè. Mentre
Paris è ripreso al guinzaglio, cade ancora in ferma, ma la giurìa è già
lontana.
Con questa prova è finito il secondo turno. Pel terzo rimangono in
gara: Spes (15), Nora (4), Rapp (5), Bell (22), Moska (16), Duke (12).
Terzo turno.
Prima coppia: Spes (15) e Moska (16).
Fermano parecchie volte, ciascuno per proprio conto, ma non presen -
tano nulla che valga a portarli di colpo in prima linea tra i pochi ri-
masti. Moska mostra ancora, come nella prima e seconda prova, dì
avere buon naso, ma di non essere corretta come sarebbe a desiderarsi
e Spes, sempre ammirabile nel suo dressage, non dimostra ancora qua-
lità di naso veramente apprezzabili, il che è davvero un peccato per
un cane di sì bella struttura e di così ottimo sangue.
Seconda coppia: Duke (12) e Rapp (0).
Fanno qualche bella ferma e l’un per l’altro fermano di consenso:
alzatasi sotto la ferma di Duke una starna, al colpo di fucile entrambi
prendono la rincorsa.
Terza coppia: Nora (4) e Bell (22).
Sono le due concorrenti che al loro attivo hanno i migliori punti, nè
in quest’ultimo prova si mostrano inferiori a sè stesse. Nora cade in
ferma e Bell ferma di consenso. La cosa si ripete poco dopo. Si spare,
Bell rimane immobile e Nora fa un balzo ma si ferma al comando. Nora
esplica una bella azione, Bell è un po’ più lenta; il conduttore però
dichiara ch’ essa non è in perfetto stato di salute, il che è facilmente
constatabile.
Con questa prova, la giurìa dichiara terminato il concorso a cerca
distesa e si ritira per stabilire 1’ ordine della premiazione, che riesce
come segue :
Nessuno dei concorrenti è ritenuto degno del primo premio di L. 500.
: A Bell del signor Angelo Casissa di Bolzaneto, presentata. dall’ inge-
gnere Luigi Morosetti di Voghera, e a Nora del sig. Angelo Piva di
Cremona, presentata dal suo cacciatore, viene assegnato a parità -di
merito un secondo premio di L. 250 ciascuno.
A Duke del sig. cap. Francesco Camicia, di Cremona presentata dal
Proprietario, il terzo premio di L. 150.
A Spes del sig. Giacomo Maine di Genova, presentato dal Proprie-
tario, il quarto premio di L. 100.
Moska è riservata per il premio di un quadro ad olio dal titolo ‘* In
Baita, ,, dono del pittore ing. A. Vanotti, da destinarsi al cane che nei
due concorsi sarà giudicato il più meritevole dopo i quattro premiati.
.Rapp è il solo dei cani ammessi al secondo turno, giudicato degno
del diploma d’anore.
22.
23.
24.
Seconda giornata — 11 maggio 1894
CONCORSO A CERCA RISTRETTA,
CANI INSCRITTI:
. Stella, bracca f. 10 a. bianco-arancio — Dott. Giuseppe Scalini, Como.
Gemma, bracca f. 5 a. roano-marrone — Antonio Villa, Monza.
Don, setter Laverack m. 2 a. bianco e nero — Angelo Casissa, Bol-
zoneto.
Lady, setter Laverack f. 2 a. bianco e nero — Angelo Casissa, Bol-
zaneto.
. Al, bracco m. 2 a. bianco-marrone — Leopoldo Cova, Milano.
. Ex, bracco-pointer m. 9 a. bianco-arancio — avv. Cornelio Carpeneti,
Genova.
Brill, bracco-pointer m. 5 a. roano-marrone — (Giacomo Giacomini,
Milano.
. Track, bracco m. 2 a. roano-marrone — Paolo Roveda, Cimiano;
. Floek, spinone m. 3 a. rocciuola — Paolo Roveda, Cimiano.
. Eddin, bracco m. 3 a. bianco-marrone — Porrini e Cusatelli, Milano.
. Nina, bracca f. 3 a. a bianco-arancio — (Gioele Pedrazzini, Ospe-
daletto Lodigiano.
. Fido, bracco m. 4 a. bianco-marrone — Gioele Petrazzini, Ospe-
daletto Lodigiano.
. Bianca, bracca f. 2 a. bianco-arancio — Gioele Pedrazzini, Ospe-
daletto Lodigiano.
. Lilla, setter-Laveraak -f. 4 a. bianco-nero :|_- fing. Maffo Maffi,
Cremona.
. Molk, bracco-pointer m. 1 a. nero e bianco — nob. Kodolfo Fainardi,
Parma.
. Boorick, pointer m. 4 a. bianco-arancio :— Ferdinando Delor, Milano.
. Tell, bracco m. 3 a. roano-marrone — cavalier Francesco Silva,
Pizzighettone.
. Lea, bracca f. 5 o. bianco-arancio — cavalier Francesco Silva, Piz-
zighettone.
. Febo, bracco m. 2. a. bianco-arancio — Francesco Stampa, Abbia-
tegrasso.
. Alì, bracco m. 5 a. bianco-marrone — Carlo Barabino, Genova.
. Febo, bracco m. 6 a. bianco-marrone — dott. Annibale Grasselli,
Cremona.
Mack, bracco-pointer m. 4 a. grigio e nero Niccolò Franchelli,
Genova.
Lea, bracco-pointer f. 4 a. roano-marrone — Luigi Negri, Milano.
Brilla, bracca f. 3 a. bianco-arancio — Ferdinando Trebbi, Milano.
Don (3), Lady (4), Bianco (13), Lilla (14), non presentati.
Sì estraggono a sorte le coppie.
Primo turno.
Prima coppia: Brill (7) e Fido (n. 12).
Brill, appena staccato dal guinzaglio alza una quaglia e la rincorre
senza badare alla chiamata del conduttore, poscia punta una starna e
la rincorre tanto finchè la abbocca, per questo viene squalificato. Fido
dimostra subito di essere un cane superiore; bene ammaestrato, sta otti—
mamente sottomano del conduttore. Ferma due quaglie che riporta alla
mano, ha una disereta azione e buon olfatto.
Seconda coppia: Flok (9) e Febo (19).
Flock è scorreito e dimostra poco olfatto e poca azione. Febo, invi-
dioso, e sempre sotto il naso del compagno, appena questo lo abbassa
o terra; è poco bene ammaestrato. Entrambi rincorrono le quaglie
alzate. Febo poi alza una starna, la rincorre, la prende e la uccide.
Terza coppia: Nina (11) e Lea (23)
Nina è in uno stato... interessantissimo ie perciò poco presentabile ad
una prova, non potendo addimostrare le qualità volute. Leo alza una
starna e la rincorre; esso ha una buona azione ma poco ammaestra-
mento; riporta male e dimostra di non aver molto naso.
Quarta coppia: Stella (1) e Tell (17).
Stella alza una quaglia e la rincorre, essa ha non troppo olfatto, ha
piccola azione e discreto ammaestramento ; riporta mediocremente. Tell
dapprima alza una quaglia e la rincorre, poi ne alza un’ altra senza
sentirla; dà in seguito prova di buon olfatto fermando altre due qua-
glie ed una starna; è ammaestrato egregiamente e riporta benino.
Quinta coppia: Mack (22) e Lea (18).
_Mack ferma daprima una quaglia, poi ne alza due senza sentirle. Non
riporta. Lea rincorre una quaglia; riporta benissimo; ha una discreta
azione.
Sesta coppia: Boorik (16) e Eddin (10.
Il proprietario di Eddin dichiara che il suo cane è affetto da grave
catarro intestinale e mostra all’uopo il certificato veterinario; egli pre-
senta il cane solo per dimostrare con esso come venga intesa da noi l.
rigenerazione del bracco. . Boorick si rivela subito come un cane di
grandi mezzi, ferma in bello stile e si mostra obbedientissimo. Eddin
si accucria al comando, ma non ferma nè per suo conto nè di consenso.
Boorik ferma uno quaglia appena posata e la prende viva.
Settima coppia: Molk (15) e Ali 20)
Molk ferma una quaglia, parte prima del colpo e riporta bene. Alì
punta bene una starna. Molk gliela fa alzare; si spara, ed il cane in-
segue l’uccello che se ne va incumule, poi imbizzarito, corre pazza-
mente pel campo senza udire i richiami del conduttore; esso fa partire
così diverse quaglie e persino... un gufo che si trovava, chissà come,
nascosto in un cespuglio. Alì ferma una quaglia che gli vien presa a
meno sotto il naso; un momento dopo ferma un’altra quaglia. Si spara,
esso prende la rincorsa, raggiunge l’ uccello ucciso ma non lo riporta.
Ottava coppia: Gemma (2) e Febo (21).
Gemma esplica poca azione, Febo è ;un po’ più attivo, in compenso
la prima si mostra meglio educata. Febo segna una bella ferma, si spara,
e Gemma riporta l’ uccello ucciso; in seguito essa alza una quaglia
senza sentirla. Entrambi segnano poi una ferma ciascuno per proprio
conto ed al colpo prende la rincorsa la sola Gemma.
= 1600 =>
Nona coppia: Trak (8) e Ali (3).
Alì ferma due quaglie assieme e le alza prima del tempo. Trak è pur
esso un po’ scorretto in ferma. Alì ferma poi una starna, prende la rin-
corsa al colpo di fucile, riporta bene. Nel complesso esplica una discreta
azione; Trak mostra d’ aver discreto olfatto.
Decima coppia: Lilla (14) ed Ex (6)
Ex cade subito in ferma e fila una starna che cammina. Lilla ferma
un po’ più lontano per suo conto ed abbocca una starna ferita. Lilla
risponde poco alla guidata del conduttore e non dà troppo buone prove
del suo olfatto. Ex, ha un oifatto buono, ma ha un’azione poco equi.
librata. Ad una fucilata che si spara contro una quaglia fermata da
esso, fa un balzo ma è subito rattenuto.
Il primo turno è finito, pel secondo sono chiamati solamente: Fido
(12), Lea (23), Stelia (1), Tell (17), Alì (20), Mock (22), Lea (18), Boorik
(16), Ex (6), Gemma (2), Febo (21), e Alì (5).
Secondo turno.
Prima coppia: Gemma (2) e Ali (20).
Gemma dimostra discreto olfatto, poca azione e buon ammaestramento,
riporta egregiamennte, Alì ha buon olfatto poichè disegna parecchie
splendide forme; malato ad una gamba non può sviluppare tutta la
sua azione. Non riporta bene.
Seconda coppia: Mack (22) ed Ex (2).
Non hanno .la fortuna di essere sopra un terreno ben seminato di
selvaggina, Mack con la sua piccola statura sparisce coperto dalle erbe.
Ex sarà un buon cane da caccia ma quale fie/d-trialer non potrà mai
aver successi.
Terza coppia: Boorick (16) e Febo (19.
Entrambi : segnano ciascuno per roprio conto una stupenda ferma;
si spara alle quaglie fermate e tutti e due prendono la rincorsa al colpo.
Boorick sì mostra un pochino meno disciplinato che non nella prima
prova, ma convincie sempre più la giurìa delle sue ottime qualità.
Quarta coppia: Ali (20) e Stella (1)
Mentre Alì esplica una bellissima azione, Stella non lo imita affatto ;
essa alza una quaglia e la rincorre, poi cade in ferma: servita dal cac-
ciatore, riporta male la quaglia uccisa. Alì, a sua volta, cade nel grave
peccato di alzare una qvag.ia e rincorrerla, ma poi ferma benissimo una
quaglia ferita, la abbocca e la riporta a dovere.
Quinta coppia: Lea (18) e Lea (23).
Di queste due omonime, la bracca pointer (23), ferma una starna, al
colpo prende la rincorsa, raccogiie il selvatico e lo riporta a dovere.
Entrambe alzano poi una quaglia senza averla fermata; avendola il
cacciatore uccisa, la bracca (18) la riporta correttamente. In seguito,
lavorando ciascuna per proprio conto, fermano una quaglia quasi con
temporaneamente, che il cacciatore sbaglia. Va sans dire che bracca
e bracca-pointer non possono resistere alla tentazione di rincorrere per
un tratto gli uccelli involatisi. :
Sesta coppia: Tell (17) e Febo (21).
Febo alza una quaglia e la rincorre. Tell cade in ferma di consenso:
il primo abbocca una starna e la riporta via. Febo ferma una quaglia
mentre Teli punta uno starna che pedina e la segue con ottima gui-
data finchè è alzata; uccisa, la riporta correttamente. Si uccide una
quaglia sotto Tell, esso la rincorre, poi la riporta. i
Il secondo turno è finito, pel terzo non rimangono eliminati che 1
soli cani seguenti: Fido (12), Boorick (16), Alì (20), Tell (17), Febo (21).
Terzo turno.
Prima coppia: Tell (17) e Boorick (16.
Fermano subito tutti e due una quaglia, si muovono al colpo; Tell
riporta il selvatico alla mano. Ad juna ferma di Boorick, Tell patronne,
indi ferma a sua volta, e benissimo, due quaglie. Boorick, in seguito,
si ferma a lungo sopra una quaglia che finisce coll’abboccare. Tell ferma
di filuta una starna ed offre di sè un bellissimo spettacolo; il pubblico
applaude. Il selvatico è alzato, si spara, ed il cane lo riporta egre-
giamente.
Seconda coppia: Alì (5) e Fido (12).
Fido ferma subito una starna che è uccisa e riportata da Alì. Questo
cane ferma in seguito una starna per suo conto, ma la alza prima di
tempo e la insegue per :un lungo tratto, non badando ai richiami del
padrone. Fido ferma una quaglia, che viene sbagliata dal cacciatore,
mertre Alì alza due quaglie e ne ferma un’altra che viene uccisa e che
esso va a raccogliere; nel tornare al padrone con la quaglia in bocca,
cade in ferma sopra una starna che aspetta venga alzata ed uccisa dal
cacciatore.
Terza coppia: Febo (21) e Fido (12)
Fido segna una falsa ferma. Febo punta una quaglia, sì spara in aria
per vedere se prende la rincorsa; esso fa parecchi balzi, ma obbedisce
tosto al richamo. Fido delinea una stupenda ferma, e finisce con l’ab-
boccare una quaglia e riportarla alla mano. Entrambi fermano poi
parecchie quaglie che uccise riportano ;a dovere.
Alì (5) ritenuto degno del primo posto dopo i quattro cui sarà con-
ferito un premio, si decide dalla giurìa di fargli disputare con Moska,
riservato allo scopo il giorno prima, il premio Vanotti.
Coppia extra: Moska (16, cerca estesa) e A (20, cerca ristretta). La
gara dovrebbe essere interessante, essendo in concorso due rappresen-
tanti di sist-mi e razze ben diverse, ma è subito definita in favore di
Moska che si comporta egregiamente fermando una quaglia e rimanendo
immobile al colpo, mentre Alì ferma esso pure una quaglia ma la fa
alzare correndovi sopra.
I premii sono così conferiti:
Boorick del signor F. Delor di Milano, presentato dal signor Magni,
primo premio I. 500.
Fido del signor Gioele Pedrazzini di Ospedaletto Lodigiano, presen-
tato dal Proprietario, secondo premio L. 250.
Tell del signor cav. Silva di Pizzighettone, presentato dal Proprietario,
terzo premio L. 150.
Febo del signor dott. Annibale Grasselli di Cremona, presentato dal
Proprietario, quarto premio L. 100.
- 108.—
A Lea del signor Luigi Negri di Milano, Stella del dott. Giuseppe
Scalini di Como, 4% del signor Carlo Barabino di Genova, Mack del
signor Nicolò Franchelli di Genova, Zea del cav. Francesco Silva di
Pizzighettone, Ex dell'avv. Cornelio Carpeni di Genova, Gemma del
sienor Antonio Villa di Monza, Alì del signor Leopoldo Cova di Milano,
viene conferito il diploma d’onore, come ammessi al secondo turno.
A Gemma viene poi assegnato il premio (oggetto d’arte) del Kennel
Club Italiano, come alla più bella femmina presentata di razza italiana.
A Moska del signor Ernesto Branca di Milano, presentata dal caccia-
tore Battaglia, è donato il premio offerto dal signor Vanotti (oggetto
d’arte).
«gg >
RESOCONTO
DEI FIELD-TRIALS DI BUSTO ARSIZIO
3 Giugno 1895
(F. TrEBBI - Caccia e Tiri):
Ottantaquattro cani inscritti sull’elenco a stampa, più qualche altro
arrivato in ritardo e la folla alla stazione ferroviaria alla mattina dei
Field sono lo squarcio migliore di eloquenza, che provi come anche da
noi si senta il bisogno, la necessità delle prove sul terreno, senza di che
gli animali da esposizione resteranno sempre bestie da parata e nulla più.
Mentre solo uu paio di mesi fa si dubitava di poter metter insieme
quatiro soldi per le spese, ed i Field sembravano uccisi quasi prima di
nascere dall’apatia generale, oggi invece, a pochi giorni di distanza, si
invoca, si sente da tutti il desiderio del bis generale per questo autunno-
Sissignori, è un coro generale per domandare se anche questo set'embre
si farà una nuova prova sul terreno.
E se questo non conferma che i Field avvenuti furono immuni da di-
fetti, prova, ed è il più interessante, che la loro vita, per grazia di
Sant’ Uberto, è assicurata in Italia, e se non saranno, il sole, che d’un
subito dissipa le nebbie, saranno però certamente quelli che relativamente
presto ci aluterarno a sollevarci da questo stato pessimo e di confusione
in cui siamo caduti in Italia in fatto di alievamento canino.
FK l’apostolato che alcuni volonterosi e con la parola e con l’esempio
vanro da qualche tempo facendo in pro della razza canina e della loro
educazione, non è restato propriamente senza frutto, poichè si sono visti
‘dei cuccioloni in grado di poter battersi onorevolmente con gli stessi
adulti, ed in gererale, quantunque in fatto di educazione ci sia qualche
cosa ancora a desiderare, pure i cuccioloni presi nell’insieme hanno pro-
va'o un certo risveglio molto lodevole e confortante, se si confronta con
‘l'abbandono cui sono stati fatti segno la maggior parte degli adulti no
stri, specie in fatto di ammaestramento.
E qui, a questi Field, avrei voluto quei parrucconi del. cinquecenic
che hanno fatto quella bella trovata, che l’istruzione inglese paralizza
-— 169 —
la generosa iniziativa del cane; frase che poi stereotipata, venne in se-
guito pappagallescamente raccolta e ripetuta da tanti altri, che di edu-
cazione inglese non avevano capito nè lo spirito nè l'essenza; qui, a
questi Field, li avrei voluti, ripeto, dove i cani educati alla scuola del
down furono tutti premiati, e sopra quattro primi premi ne portarono via
tre, e sbalordircno addirittura n.un solo per l’olfato e per la ferma, ma
anche e precisamente per quella iniziativa che invano la scuola inglese
(secondo i detti parrucconi) na tentato di paralizzare.
Non uno intanto, io credo, che testimone di queste prove non abbia
intimamente compreso quanto sia necessaria ed eminentemente, assolu-
tamente superiore la scuoia inglese alla nostra; essa anzichè paraliz-
zare mette il cane giovanissimo in grado di adoperare tutte le sue doti,
specie l’iniziativa, a tutto profitto del padrone. E questa convinzione,
che va facendosi larga strada, porterà un immenso vantaggio, un immenso
incremento al miglioramento delle razze, poichè questa educazione co-
stante 0 danaro, 0 cure speciali e pazienza, niuno vorrà spendere l’uno
o prodigare le altre per una brutta bestia senza valore di razza, ed ecco
un nuovo potente coefficiente a questo miglioramento, che forse alla più
parte era sfuggito, ed in prova di questo asserto potrei citarvi molti nomi
di provetti cacciatori che ora cercano un cane di razza per poterlo edu-
care secondo il per noi, nuovo sistema.
Di tutti gli altri vantaggi che i Field porteranno al miglioramento
canino non parlo, perchè essi sono tanto evidenti che saltano all’occhio
da loro stessi: tanto che noi non esitiamo ad esclamare che, stabilito
i’avvenire dei Field, sarà stabilito senz'altro il miglioramento delle razze
carine in Italia, di quelle razze che saranno credute ‘niù opportune
da noi.
Di questo prodigioso risveglio va data incondizionata lode al ‘ Caccia
e Tiri ,, che, solo, ebbe il coraggio di mettersi alla testa del movimento,
e sorretto da alcuni suoi volonterosi amici, riescì a creare la Società Fiel-
trials italiani.
Intanto crediamo passare a qualche cenno sui principali cani interve-
nuti alle gare.
Primo Griorxo — Cuccioloni,
1. Premio. — Rapp, mesi 13, del sig. Grassi, educato e condotto dal
sig. Trebbi. L’unico difetto di questo cane è quello di essere incrociato ;
non mi dilungo intorno ai suoi meriti; ma siccome di sbercio ed allun-
gando il collo ho potuto fare l’indiscreto sul carnet dei tre giurati com-
preso il supplente, così vi darò le loro classificazioni: 98/100 per due
giurati, 100/100 per l’altro.
2. Premio. — Medor, dell'amico Natalino Ferrari, presentato dal me-
desimo. Questo bellissimo cucciolone bracco, nel mese di agosto dell’anno
scorso fermava già le prime quaglie. Ferma bene, buon naso, buonissima,
azione. Allungando il solito collo sopra ‘uno dei soliti carnet ho visto
punti 89/100.
3. Premio. — Brill, del signor Daniele Crespi, condotto mi pare dal
cacciatore Boccalari (detto il E”; uce perchè monco del braccio sinistro).
Buonissimo cane, buon naso, ferma durissima, e ferma a patron. Punti
83 sul solito carnet.
Menzione Unorevole. — Smith, ferma solida e buona azione, difetta
troppo di educazione, quindi mi pare di vedere la matita X che marca
punti 85.
Menzione Onorevole. — Febo, bel bracco di mesi 6, troppo giovane per
essere poriato ad una prova e per essere confrontato con cani di 16 e 17
mesi. Come possono le Giurie farsene un giusto concetto. Il cane accenna
ad una buona ferma, promette molto; speriamo ed auguriamo che
mantenga.
Adulti,
1. Premio. — Lina, del signor Ernesto Ceriana. Bellissima bracca a
cui nuoce non poco l’essere in avanzata gravidanza: Ferma distintissima,
naso buono, educazione abbastanza corretta.
. Fino dal suo primo muoversi acquista le simpatie di tutti. Mi arrabbio
perchè non posso vedere bene i carnet troppo lontani; metto provviso-
riemente un occbio in cima di un bastone e l’avvicino ; mi pare di vedere
un 95 ed un 96 (non li giuocate al lotto).
2. Premio. — Fido, del signor Pedrazzini, presentato dal medesimo.
La taglia di questo carne ci fa subito presentire il cane da beccaccini
più che da quaglie.
| Esso è ‘troppo conosciuto essendo stato visto e premiato anche lo scorso
anno a S. Siro, perchè se ne dica d’avvantaggio.
3. Premio. — Dilk, del sig. G. Osculati. Sembra in un momento in-
felice poichè stentando a slanciarsi in cerca e trattenuto da ferme di so-
spetto, perde molti-punti sul solito carnet, (che sempre sbircio) in fatte
di azione.
Ci pare aver capito che qualche giurato lo proponeva per il secondo
rremio in luogo di Fido.
Menzione Onorevole. — Brilla, del sig. dott. Scalini. Questa bracca,
di molti mezzi e di un’azione straordinaria, ci sembra preoccupata ed
in un quarto dei niù infelici; se non la conoscessimo l’avremmo presa
per una qualunque mediocrità.
Lisa, del sig. Macchi. Anche questa cagna è capace di molto più di
ciò che ha fatto, essa pure sembrava preoccupata. Sul solito carnet sbir-
cio una specie di 90/100 ma ripeto questa cagna è stata disgraziata.
Blitz, del sig. avv. R. Osculati bello e bravo bracco di molti mezzi è
capitato anch’esso in un momento disgraziato e non va a premio quan-
tunque con un po’ di fortuna avrebbe potuto meritarlo.
Brill, del sig. Prina, quantunque basso di taglia si presenta come un
cane di razza molto distinta. Anche questo lascia scorgere mezzi eccel-
lenti forse superiori a tanti altri suoi competitori, ma per la solita sfor-
tuna non riesce ad afferrare alcuna medaglia. Ha ferma abbastanza so-
lida, buon naso, discreta azione, educazione come il comune, cioè un
poco defyciente.
Di Al, del sig. Contratti sul quale si facevano i più lieti pronostici,
perchè notorio come dotato di naso eccezionale e di azione brillantissima,
non possiamo dire altro che crediamo che al momento critico sia stato
assalito da dolori di pancia, perchè ncn ha fatto la centesima parte di
ciò che è capace di fare: che peccato!
Degli altri cani inutile parlare; o non avevano o non poterono dimo-
strare le loro qualità quindi zero per zero, ecc.
Solo Bice, cagna del sig. Roveda, che per disgrazia non ha nessuna
distinzione di razza, e punto di educazione, dimostra un naso veramente
pciente e superiore a tutti quelli della propria categoria.
PROVE SUL TERRENO A BUSTO ARSIZIO
6 Ottobre 1895
C)
(A. VeccHio - Caccia e Tiri):
La seconda riunione della Società Yield-trials italiani indetta per do .
menica 6 ottcbre, non poteva riuscire migliore ; si effettuò con buon con-
corso di pubblico e di dilettanti e fu. favorita dal bel tempo. Le in-
serizioni sommarono a 47 e tenuto esenzialmente calcolo che furono
quasi tutte a pagamento si può essere confortati da questo risultato.
L'organizzazione delle prove riuscì superiore ad ogni encomio; il va-
‘stissimo campo d'azione era segnato con paii messi a ogni 50 metri sul
cenfine, colla scritta a stampa del divieto di caccia e di passeggio d’or-
dine governativo, numerosi carabinieri, guardie forestali e vigili di Busto
erano di piantone su tutta l’estensione del confine. Così non si ebbero
a lamentare inconvenienti.
Il punto di ritrovo per la colazione venne eretto proprio porospicente
il campo d’azione e le mense imbandite furono molte e a consolazione
dell’imprenditore furono prese d’assalto a tutte le ore.
La Direzione pensò con molto buon senso di usare la massima larghezza
agli spettatori nel lasciar loro seguire una stradicciola che appunto di-
vide il campo in due parti e così coll’avanzarsi dei giudici si avanzava
anche il pubblico che si mostrava molto interessato e potè gustare le fasi
emozionanti della gara.
I diplomi e le medaglie vennero consegnate in luogo mercè la solle-
citudine del segretario sig. Braghini.
Si lamentò un inconveniente gravissimo e cioò che la massima parte
celle quaglie avevano le ali rotte per cui, sotto la ferma dei cani, non
potevano volare e venivano continuamente abboccate. i
Comunque in generale si ebbe un buon concorso di pubblico, molto
o1dine, si riscontrò un miglioramento sulle prove precedenti, frutto della
pratica, e ,quel che più consta, le aggiudicazioni delle giurie furono
bene accolte.
Le giurìe erano così composte :
Per le classi A. e B. i signori: conte Vittorio Melzi, Luraghi Vittorio,
Vecchio Angelo. Per le classi C. e D.: Maino Gerardo, Porrini Ferdi-
nando, Romagnoli A-
CLasse A — I Categoria.
Cuccioloni, Bracchi e Spinoni,
Inscritti e presentati 3.
Schmidt e Bleu. In Schmidt, il bel bracco bianco orange già del signor
Arcagni, premiato precedentemente, era di rigore un dressage finito, si
riscontrò invece molto male allenato. Spiega buona azione, ferma bene,
ma messo al down al comando, non ubbidisce. Si permette qualche altra
scorrettezza.
Bleu spiega un’azione un po’ lenta come grande bracco con sangue in-
glese, ma ha cerca alta, ha dello sgnepputore a prima vista; al comando.
fa il down, non rincorre e ha discreta ferma.
Bleuctte e Schmidt. Sehmidt spiega una buona azione, ma Bleuette
prende un treno migliore e si mette in un’ azione ‘vivace e ben incro-
ciata, ferma dopo una lunga filata, la quaglia pedina e allora incalza
con cautela. La quaglia parte, allo sparo resta immobile e cade al down.
La giurìa passa alla seguente premiazione :
1. Premio non conferito; 2. Premio Bleuette, sig. F. Trebbi: 8. Premio
Sehmidt, sig. Demartini; Diploma d’onore a Bleu di F. Trebbi.
Premio speciale di L. 100, offerte dal sig. G. Mina al sig. Trebbi F.
per i suoi allievi Bleuette e Bleu che presentano buonissimi dati estetici
e buone qualità venatorie.
Crasse A — II Categoria. — Adulti: Bracchi e Spinoni,
Insceritti 12, presentati 11.
Medor. Delinea subito una bella cerca e stupenda ferma, ma si per-
mette alcune scorrettezze che tornano purtroppo fatali con concorrenti
formidabili. Fa parecchie bucne ferme e si mantiene sempre in bellissimo
stile.
Lisa e Brilla sono due belle cagne: Zisa, bianco marrone, Brilla bianco
arancio. Entrambe si mettono in azione con un bel treno, cercano di-
stintamente a testa alta; l’azione è superiore in Bri//a essendo Lisa un
po’ spedata Brilla dimostra un’ardenza equamente dominata, fila una
quaglia e si mette al down. Allo sparo sta ferma, al comando riporta a
fior di labbra. Lisa ferma essa pure una quaglia che vien presa a mano.
Brilla si mantiene sempre correttissima; Lisa ferma di consenso e al
comando si mette al down. Parte una quaglia ed entrambe si accucciano.
E’ veramente una coppia invidiabile.
Zor IV e Bella. La cagna dimostra una azione superba e un buonissimo-
naso, ma è scorretta; Zor IV procede pacatamente, incerto, dimostra
discreto naso, fa alcune ferme, è ben presentato, ma gli nuoce l’azione
ardente di Bella.
Weiss e Brill. Weiss è un bellissimo tipo di bracco nobile, dalle forme.
poderose ma slanciate; Bri/l è il notissimo roano premiato nelle prece-
denti prove primaverili. Br?/! spiega subito una lunga filata e ferma in
forma scultoria. Weiss fa bene il down, ma è di poca azione; ferma una
quaglia e al comando s’accuccia. Br: continua con splendide filate e
ferme a dimostrare una straordinaria potenza di naso; è un vero peccato
che questo cane sia staio trascurato nell’educazione. "Vengono entrambi
provati lungamente. Bril! ferma ben nove o dieci quaglie consecutiva-
mente e sempre a testa alta; allo sparo rincorre un po’ e non riporta
rerfettamente.
Jess e Lola. Jess è altro bracco bianco- -arancio ; ferma subito e a testa
elta, riporta perfettamente ma rincorre un po’. — Lola ferma benissimo
di consenso, ma rincorre essa pure. Jess ferma arcora in bellissimo stile
e la quaglia (solita disgrazia), vien presa a mano. Lola fa una lunga filata
a testa alta, contemporaneamente Jess cade in una splendida ferma. Parte
una quaglia e allo sparo entrambi rincorrono benchè richiamati.
Gemma e Diana X. Diana è una bella bracca pesante, di azione mae-
stosa ma un po’ incerta, ferma; ; allo sparo corre per riportare seguita du
Gemma. Questa spiega un’azione discreta, ma spesso si perde nella pa-
stura; fa una bucna ferma mentre Dicna punta per conto proprio. Me-
glio educate queste due cagne si sarebbero fatto onore davvero.
Vengono richiamati per il turno di gara:
Brilla, Lisa, Zor IV, Brill, Jess, Medor e Bella e dopo un lungo e
scrupoloso esame e replicati confronti i giurati espongono le seguent.
aggiudicazioni :
1. Premio, medaglia d’oro, Brilla del sig. D. G. Scalini: 2. Premio,
medaglia d’argento, Bri/l, s'g. Luigi Prina; 3. Premio, medaglia di
bronzo, Lisa, sig. G. Macchi ;. Menzione 1. grado, Medor, sig. Ferrari N.;
Idem 1. grado, Bella, sig. Ceriana E
CLasse B — I Categoria. — Cuccioloni, Incrociati diversi,
Inscritti 3, presentati 3.
Vento, bracco-pointer di forme discrete, dimostra subito bella azione.
Non essendo in coppia viene provato con Medor della categoria prece-
dente. Il confronte non gli nuoce. Ferma di scatto ma sì permette scor-
rettezze; delinea diverse buone guidate e ferma parecchie quaglie che
rincorre.
Rack e Sì. Rack cade subito in ferma a testa alta, abbocca la quaglia
e la riporta perfettamente viva; si slancia con una bella azione, al cenno
cade al down. Sì, ha pure buona cerca, ferma due quaglie e al fischio
e si mette al down. Rack ferma altre 4 o 5 quaglie consecutivamente gui-
dando lunghe filate col naso al vento. Sè ferma di consenso. Emerge lo
straordinario naso di Rack.
Il verdetto della giurìa è il seguente :
1. Premio, medaglia d’oro a Rack, del sig. U. Donesana; 2. Premio,
Sì e Vento, a pari merito.
CLasse B — ZI Categoria. — Adultis Incrociati diversi,
Inscritti 9, presentati 9.
Diana e Stella. Stella è una gentile cagnina bianco e araneio con molto
sangue pointer. Diana lè parimenti graziosa a manto roano marrone. E°
subito evidente l’azione ampia ed incrociata di Stella che si mette in
ferma in bella posa sotto gli occhi del pubblico ammirato. Diana ferma
essa pure discretamente anche di consenso, ma l’azione e le ferme di
Stella la compromettono, peccato!
Febo e Lina. La cagna si mette a un galoppo a giusto tempo, delineando
una bellissima filata susseguita da una ferma ben tenuta.
Febo ferma esso pure procedendo in grande stile. Fa consecutivamente
4 ferme buone sempre allungandosi col. naso al vento; se presentati con
un’istruzione più rigorosa questi due ottimi soggetti avrebbero certo
trionfato.
Rapp e Lea. Rapp è un bel cane già noto alla precedente giurìa : Lea
è la bella cagna premiata a Milano l’anno scorso. E° una coppia che dà
un po’ da discutere ai giudici che ricorrono a tutte le astuzie.
Rapp spiega subito un’azione superiore a quella di Lea, sulla ferma
si accuccia al comando, non rincorre. Lea ha essa pure, buonissima azione,
ma non dimostra perfetta sicurezza di ferma rispetto a ‘app; al co-
mando abbandona la ferma, fa il down, riporta bene.
Si portano entrambi su di una sola quaglia, si spara alla partenza del-
l’uccéllo; Rapp s'accuccia, Lea resta immobile. Il pubblico poco discosto
applaude seguendo poi questa accanita tenzone con vivo interessamento.
Si ripete la prova coll’identico risultato.
Fajer e Tell III. Sono entrambi due bei bracco pointer, cercano con
buona azione ma non fanno niente di distinto. Zell ferma una quaglia
che rincorre. : F
Si è saputo dop$ che mancavano quaglie dove batterono questi cani.
Sono richiamati Fajer e Tell III; altra bell’azione senza alcuna ferma!
Peccato.
Baldo e Stella. Baldo cerca e ferma discretamente, mentre Stella fa
corsecutivamente 5 o 6 ferme precedute da splendide filate sotto gli occhi
cel pubblico ammirato.
2
CO
- x,
.
Co CÒ
I giudici rendono poco dopo pubblico il seguente verdetto :
1. Premio, medaglia d’oro, Rapp, sig. G. Grassi, presentato da F.
Trebbi; 2. Pramio, medaglia d’argento, Stella, del sig. Marchese di
Soragna; 3. Premio, medaglia «di bronzo, Lea, del sig. E. Negri; Di-
ploma d’onore, Febo, del dott. A. Grasselli. 1
Il tempo molto ristretto non mi permette di dare un particolareggiato
resoconto delle gare a cerchia media e veloce pei setters e pointers;
faccio seguire semplicemente il risuitato delle premiazioni :
CLasse C — I Categoria.
Setters e Pointers a cerca media, Cuccioloni,
Inscritti 5, presentati 5.
1. Premio, Menelick, sig. F. Trebbi; 2. Premio, Zoe, sig. S. Boero;
3. Premio, Nom, E. Ticozzi; 4. Premio, Z'iel, D. Foligno pari merito.
Crasse C — II Categoria.
Setters e Pointers a cerca media, Adulti,
1. Premio, Sir Bealf, sig. Enrico Pezzoli; 2. Premio, Menelick, sig.
F. Trebbi; 3. Premio, Joke of Iria, sig. G. G. Pacotto.
CrLasse D — I Categoria.
Setters e Pointers a cerca veloce, Cuccioloni,
Premio unico (Concorrente unico) — Rochet II, del ‘‘ Ligur Kennel ,,.
CLasse D — II Categoria.
Setters e Pointers a cerca veloce, Adulti,
Graca of Strasbourg (del canile Iria) e Po/y (del ‘* Ligur Kennel ,,), a
pari merito con due medaglie d’oro eguali, 1. e 2. premio diviso ; 3. Pre-
mio, Rock of Strabourg, del sig. Silvio Barbieri; Galop II e Blanche of
B., medaglia di bronzo.
PREMII D'AMMAESTRAMENTO.
)
1. Premio a Joke of Iria, presentato dal sig. G. G. Pacotto; 2. Brilla,
addestrata dal sig. F. Trebbi; 3. Ga/op II, addestrato dal sig. G. Martini.
Faccio seguire questi appunti al dettaglio delle prove delle categorie
A e B per informare vieppiù l’amico jettore che non avesse potuto pre
senziale, onde egli possa formarsi un concetto preciso del loro svolgersi.
L’inconveniente di dover distribuire sul terreno quaglie con rotte le
ali, epperciò inette al voio e propense a pedinare, fu certamente un
ostacolo per i cani e una difficoltà seria ed impreveduta per la Giurìa.
Si rimediò per quanto in tempo col procedere a una pronta scelta delle
quaglie aventi ancora le ali intatte, ma di queste, sgraziatamente, ben
poche poterono servire per le categorie A e B, e furono riservate alle
susseguenti.
Venne inoltre constatato che alla parte lesa dell’ala era evidente l’in-
fiammazione rivelata da enfiagione pronunciatissima ; questa osservazione.
provocò in molti il dubbio che le ali fossero state recentissimamente rotte
e questa supposizione può avere una conferma nel fatto che parecchie
quaglie incalzate dal cane facevano qualche voletto e poi di colpo cade-
vano al suolo, impotenti a volare.
Le supposizioni furono molte, comunque è doveroso l’esternare che la.
direzione non poteva prevedere un simile inconveniente, e conosciutolo,
fece del suo meglio per rimediarvi, ordinando una pronta scernita.
E’ sperabile che si venga prontamente al fatto di una verità in pro-
posito.
. Notato il fatto che non venne inscritto nessun cane spinone mentre si
ammirarono bei tipi di bracchi rinsanguati in entrambe le categorie.
Bleu e Bleuette splendidamente resi passivi dal signor Trebbi, sono esem-
plari encomiabilissimi. In Bri//a si vede l’ardenza dei mezzi d’azione fre-
nata da uva sanientissima educazione che fece molto onore all’istruttore
"ebbi e che diede occasione al pubblico di ammirare un cane veramente
finito.
Il bracco nobile era rappresentato da molti esemplari quali Weiss, Me-
dor, Bella, Jess, Brilla.
Il trionfo che meritatamente il sig. Trebbi sì meritò presentando nu-
merosi allievi degni ai tutto encomio, quali Brilla, Itapp, Bleuette, Bleu,
si è la maggior soddisfazione che può desiderare. Peccato non vi sieno
stati premi per gli ammaestratori.
Se nel conferire il premio d’ammaestramento fosse prevalsa l'idea di
assegnarlo all’istruttore e non al cane, il primo premio sarebbe indiscu-
tibilmente spettato al sig. Trebbi. Gili offerenti ebbero questa volta il
concetto, esternato preventivamente, di conferire i premi d’ammaestra-
mento a quei cani che fossero risultati più educati.
Premesso questo concetto, e considerata la disparità e la difficoltà di
rendere passivo un cane inglese a uno continentale, il primo premio venne
assegnato a Joke of Iria, il secondo a Br alla, il terzo a Galopp TE.
Nelle prossime prove primaverili però, vi saranno premi per gli ammae-
strateri, ed è da augurarsi che siano composti di gloria e di sostanza, e
così sl avrà un assieme che tornerà sienpiù gradito.
Molti furono i cani presentati senza allenamento, e perciò si constata-
rono scorrettezze in soggetti che avrebbero senza dubbio potuto emergere
se i loro proprietari avessero fatto il tenue sacrificio di qualche ora gior-
naliera di buon comando.
In Schmidt si doveva vedere un decisivo miglioramento per l’educa-
zione ; un così buon soggetto esigeva un regime rigoroso preventivamente.
Fra evidente che li signor Demartini non aveva il possesso del suo no-
vello acquisto.
Pure in Fella, in Medor e Jess, cani che posseggono un’azione vera-
mente invidiabile accompagnata da buon naso, venne trovato deficiente
l'obbedienza passiva; ai loro egregi proprietari non era nuova l’impor-
tanz» e l’effetto di una buona educazione, in un’altra gara si premuni-
scano e allora il trionfo non potrà mancare.
Brill ad esempio deve essere molto obbligato a quelle benedettissime
quaglie impotenti a volare, perchè esse gli risparmiarono probabili scor-
rettezze che potevano perderlo; la sua celebrità la deve unicamente a.
suo strapotente raso, sul quale però sarà bene faccia in altra gara un
assegnamento relativo. Se lo ricor. il sig. Prina!
nat =
4
Coen Galopp II il sig. Giovanni Martini ha dimostrato esso pure come
egli sappia prendere energicamente un soggetto ritenuto affatto imprepa-
rato, e in pochi giorni ridurlo ali’ubbidienza e a una bella azione che
francamente gli fece molto onore. Lisa, la bella roana, essa pure da
lui presentata non tradì la buona istruzione avuta, ma coi piedi piegati
ron potè spiegarsi maggiormente.
Il vero clou delle gare può concentrarsi nella coppia Rapp e Lea, cop-
pia che presentò assolutamente qualche cosa di veramente finito e che
più volte emezionò il pubblico.
Ed ora che si è parlato di tutti e di tutto, amici miei, vedete di non
lapidarmi, chè benchè vecchio mi preme assai un po’ di pace, e crede-
temi che certe volte le verità dette anche sotto voce appaiono al cac-
ciatore sempre grosse bugie.
agg rr 5
RESOCONTO DELLE PROVE SUL TERRENO
A BUSTO ARSIZIO
Giugno 1896
(A. VeccHIo - Caccia e Tiri):
Favorite da un tempo splendido benchè un po’ ventoso, con un ter-
reno confacentissimo, reso perfetto dalle pioggie assai abbondanti di
questi ultimi gicini, ebbero luogo domenica le annunciate prove sul ter-
reno indette dalla Società Field Trials Italiani.
Molto pubblico, in maggioranza cinofili e molto interessamento, e ciò
prova che queste gare vanno sempre più prese in seria considerazione. —
Sotto a un imbandierato padiglione vennero disposte numerose le mense
imbandite, che vennero poi letteralmente prese d’assalto con grande sod-
disfazione del trattore. Le prove riuscirono ordinatissime e non si ebbe a
lamentare il più lieve incidente. Il Consiglio direttivo era al completo e
provvide a tutto con ogni cura.
Diamo subito il dettaglio delle diverse gare.
Crasse A. — Cuccioloni, Bracchi e spinoni,
Ritirato Alì. — Solo Br:l! e Flock presentati dal dresseur signor Porro
scendono in lizza. Y/ock fa alzare subito una quaglia senza avvertirla e
la rincorre a tutta forza, tornando alla voce del conduttore solo dopo
aver liberamente scorazzato per la brughiera. Bri// è presso a poco della
stessa forza, e benchè riprovato dopo da solo viene spontaneamente riti-
rato dal dresseur.
Tuiti i premi sono riservati, come lo sono i nostri commenti.
CLasse A. — Bracchi e spinoni adulti.
Sono ritirati Lina, Fraj, Diana, Zenit. — Tom presentato da F. Trebbi
spiegò gran potenza di naso, bella e forte azione ed era reso passivo da
un dressage molto ben riuscito. Lavorò sempre a vento, facendo lunghe
filate, ma non dimostrò ancora una ferma pietrificante, perchè sotto la
medesima muove sempre la coda. Questione di età, il care ha soli 20 mesi.
Eddin. Bel bracco dalle forme anche troppo massiccie, spiegò discreto
naso, azione abbastanza buona, ebbe un dressage perfetto e ne approfittò
saggiamente. Nelle sue prime azioni levò quaglie senza avvertirle mentre
nelle susseguenti migliorò sempre il suo stile e fece bucne ferme.
Bleuette di F. Trebbi fece davvero onore all’arte Trebbiana. Questa
bella bracca leggera benchè in istato pessimo di salute, seppe affermarsi
subito spiegando un’azione e una sicurezza di ferma unita ad una finitis-
sima educazione che venne pronosticata e dal pubblico e dalia giurìa
come un probabile primo premio.
Infatti Bleuette, messa a confronto cogli altri concorrenti, seppe man-
tenersi sempre nella stessa azione, sicurezza di naso e di educazione non
incorrendo nel più lieve errore.
Thiers. Il glorioso vincitore di tante medaglie all’esposizione di Torino
dello scorso enno, era oggetto della generale ammirazione per le forme
imponenti. Peccato che questo bel spinone si trovasse in salute sfavore-
vole, coi piedi enfiati al punto che non potè sviluppare la grande sua
azione. Fece comunque del suo meglio, rilevando una grande potenza di
raso. Anche questo cane era presentato con un dressage perfetto.
Blitz. Si mostrò molto inferiore ai propri concorrenti e non venne ri-
chiamato in gara.
Dora è una bellissima e simpatica bracca che dimostrò discreto naso,
ma ha una ferma molto indecisa. Mentre tutti gli altri cani riportarono
sempre perfettamente, essa al comando abbocca una quaglia uccisa che
avrebbe certo perfettamente ingoiata se il dresseur sig. Porro, cacciandogli
una mano in gola, non gliel’avesse tolta a pezzi. Peccato.
La Giurìa, dopo aver provato lungamente le diverse coppie, alternan-
dole, si pronuncia come segue:
1. Premio: ZBleuette, bracca leggera di Ferdinando Trebbi, Milano;
2. Premio: Zoom, bracco del conte F. Scheibler, presentato da F. Trebbi;
3. Premio, pari merito: 7'hiers, spinone, Canile Boschis, Milano; Eddin,
bracco, F. Porrini, Milano; entrambi presentati dal dresseur F. Trebbi.
Tutti i cani di questa categoria furono dunque presentati dal bravo si-
gnor Trebbi che meritatamente venne fatto segno a sincere congratula-
zioni pel modo esemplare che seppe rappresentare i propri allievi.
CLasse C. — Setters e Pointers, cuccioloni.
Corrono due soli cani, di proprietà del canile Milano e si presentano
veramente in condizione splendida. ;
Juno of Gaillac ha vna sicurezza tale di ferma e un dressage così bene
appreso che magnetizza il pubblico; ferma un’infinità di quaglie in grande
stile mettendosi sempre al down alla partenza e mantenendosi correttis-
simo. La Stella, per quanto abbia fatto bene, è inferiore al maschio forse
perchè alquanto timida.
1. Premio: Juno of Gaillac; 2. Premio: Stella of Gaillac, Canile Milano.
CLasse B. — Setters e Pointets adulti.
Ritirati Zom e Printz.
Buck of Gaillac spiega una forte e ben sostenuta azione, ferma soli-
dissima e dimostra buon naso, è abbatanza corretto. Come cerca è indub-
biamente superiore ai concorrenti. E’ un cane di grandi mezzi e dotato
di forte fibra che lo fa resistentissimo.
Kissing Crust nun si è rilevata quale l'aspettativa. Dimostrò buon naso
facendo lunghe filate, ma ebbe rare ferme di scatto, decise e solide. Azione
molto inferiore ai concorrenti. E’ una splendidissima cagna.
Juno of Gaillac, a vox populi, doveva essere considerato meglio, anzi
molto meglio. — Come azione era certamente superiore alla Kissing e
come naso si rivelò assolutamente buon rivale a Buck e Merbes, per quante
ad essi inferiori d’azicne. Consîìderando la sua giovane età di 16 mesi e
dovendo lottare con cani di 2 e 4 anni, fece veramente strabiliare e certa-
inente è un bel trionfo di essersi messo al 4. premio, per quanto meritasse
un pesto migliore. È’ un cane di grande avvenire.
Merbes, una be.la pointer nera del Ligur Kennel, si mostrò cagna di
grande energia e di malto naso. e sue ferme di scatto furono ammiratis-
sime. Spiegò sempre un’azione ampia e slanciata e seppe restare ben sot-
tomessa alla buona educazione avuta. o.
1. Premio: Buck of Gnillac, Canile Iria di Voghera ; 2. Premio: Merbes
Black Pearl, Ligur Kennel Genova; 3. Premio: Kissing Crust, Canile
Jria Voghera. Menzione: Juno of Gaillac, Canile Milano.
Crasse C. —f Omniunm.
La Giurìa, all’ultimo momento, venne assunta dai signori T. Strazza,
dott. G. Scalini, F. Porrini.
Nei cuccioloni vengeno presentati Cock e Azzor. Cock bracco tointer
melato di bell'aspetto, con potenti filate rivela una grande potenza di
naso e un’azione robustissima e brillante. Azzor, presentato egregiamente
dal dresseur E. Spreafico, è indubbiamente in cattiva salute, perchè non
può spiegare quell’azione che le sue belle forme promettono. Fa il down
e sì mostra compreso dell’istruzione ricevuta, spiega due buone ferme,
ma mantenendosi sempre restìo a lavorare, il dresseur pensa saggiamente
di ritirarlo.
1. e 2. Premo: Riservati; 3. Premio: Cock, del signor Gio. Ruvioli,
Milano.
Adulti,
Ritirati Sì, Leda, Stock.
Fajer non spiega nessuna azione, quindi vien messo subito fuori gara.
Si inizia una lotta accanita tra Zoe, Max e Stella che si rivelano tutti
per ottimi cani di gran naso.
Zoe è un'ottima poin'er bianco arancio, di forme correttissime e che
mestrò grande potenza di naso; spiegò un forte treno di galoppo, è edu-
cata perfettamente, per cui la Giurìa con imparziale criterio gli assegnò
il primo premio, ccm'era la previsione generale del pubblico che assistè
con interesse alla gara.
Max fece del suo meglio gareggiando colle straordinarie qualità della
cagna.
Il risultato della Giurìa è il seguente:
1. Premio: Zoe, di Giorgio Mina, Cremona; 2. Premio: Max, di An-
gelo Vecchio, Milano, presentato da F. Trebbi; 3. Fremio: Stella, del
marchese di Soragna, Milano.
Le prove terminarono alle ore 16.
DAS lancia
RESOCONTO
DEI FIELD.TRIALS DI ROMA
Giugno 1897
(A. VeccHio - Caccia e Tiri):
Il tempo favorì ottimamente la riunione che certamente sarebbe riu-
scita più gaia se una ben intesa réclame avesse spinto i cacciatori romani
a sortire dalla loro apatia.
Il campo delle prove(!) esteticamente parlando avrebbe rappresentato
i’ideale; situato nel pittoresco parco della Villa Borghese, formava
un vastissimo ovale, una staccionata tratteneva il pubblico... pur troppo
assai scarso con poca gioia del bravo Aragno, l’assuntore del restaurant,
che fece nonostante la nota mesta dominante, un servizio veramenite
splendido.
Ma torniamo al campo delle prove, la cui storia meriterebbe un vo-
lume di considerazioni; esso dunque rappresentava una... vegetazione
artificiale!
L'erba falciata in epoca inopportuna, stante la mancanza di pioggia
non crebbe, il campo era perfettamente raso, e otto giorni avanti le
prove, mentre si aveva tutto il tempo di indirle alla spiaggia si pensò.
di mettere ad effetto il piano artificiale che costò un occhio del capo,
e mise in piena luce le camarille romane.
Non spaventatevi amici miei; se le prove si poterono effettuare nel
luogo stabilito lo si deve unicamente a questa ‘trovata che farà certo
epoca nella storia della Società, e che fu messa in attuazione dal Presi-
dente sig. Maino con una energia ed un’attività degne di ammirazione.
Qui, se l’egregio Presidente mi permette un’osservazione, dirò che
questa trovata, che procurò tanto martirio ai suoi polmoni, potevasi
perfettamente risparmiare, indicendo le prove nella splendida Villa Bor-
ghese di Nettuno, la cui condizione di terreno e di vicinanza a Roma
avrebbe rappresentato l’ideale per il lavoro dei cani e per il concorso
del pubblico. |
E’ indubitato però che l’egregio Presidente fu attratto dall’incantevole
posizione del campo della Villa, e daila speranza di un largo intervento
di pubblico, e non diede alla condizione del terreno l’importanza capitale
che richiedeva per una riunione così importante.
Comunque le prove si effettuarono rigorosamente secondo programma
e -- terreno rispose discretamente allo scopo.
Veniamo dunque alle prove; comincia la chiama della
CLasse A. — Cuccioloni.
Prima coppia Aurora e Lord Falletto. — La prima, dimostra subito
che non è allenata, ma lo stile della sua azione dopo una bella ferma sì
fa man mano più vasto e sicuro. Aurora è una bracca bianco arancio che
si farà indubbiamente una forte fiel-trialler, Lord Falletto per suo
conto, poverino, alza una quaglia senza avvertirla indi ne ferma un’altra
che abbocca e riporta. Aurora da lungi spiega una bella filata e cade
== 80 =
in una solidissima ferma a testa alta. Lord Yalletto alza un’altra quaglia
che rincorre, prende la mano al suo conduttore, che ‘lo richiama inu-
tilmente. ‘Aurora intanto dimostra ottimo naso e fa una ferma veramente
classica. Lord Falletto non ferma di consenso, gira parecchie volte in-
torno alla rivale in ferma e non dà segno .di avvertire la presenza della
quaglia.
Questo fatto capitale decide della sua squalifica; peccato perchè dal-
l’azione che ha dimostrato sono persuaso sia un cane che allenato con
maggior ‘cura può farsi ottimo.
Giova d’ Alba e Roi di Monferrato. — Si constata subito un’azione
migliore della precedente coppia; la femmina è in condizioni disgraziate
essendo convalescente di cimurro, però fa del suo meglio per lottare
‘centro il rivale che comincia a richiamare l’attenzione del pubblico.
Questi due cuccioli sono ben presentati dal dresseur Donesana che ha
saputo ridurli al più perfetto ammaestramento in breve tempo.
Roi cade in ferma, Gioia acconsente, parte la quaglia entrambi i cani
restano immobili. Zoî si rimette in un’azione brillantissima, e fa una se-
«conda ferma, la quaglia vola e Ztoî si accuccia. .
Ioi di Monferrato e Aurora. — Eccoci giunti alla prova decisiva.
L'azione di oi al trotto serrato incrociante il terreno, come può fare
un cane vecchio, dimostra quanto sangue e quanta vita possiede questa
esimia razza piemontese, che fa veramente onore al Canile Monferrato.
Il cane si mette in una solida ferma a testa alta, Aurora non ferma di
consenso, parte la quaglia e toi allo sparo ifa subito il down,*mentre
Aurora resta immobile. Roi si mette nuovamente in una seconda azione
a trotto sostenutissimo, ferma un’altra quaglia e Aurora in buona di-
stanza ferma di consenso; allo sparo Roi si accuccia come morto, Aw-
rora restata immobile al cader del volatile va a prenderlo senza il co-
mando e lo riporta. toi segna ancora due buone azioni aumentando sem-
pre la velocità del suo trotto, fa due classiche ferme, dimostrando sicu-
rezza di olfato, si mantenne sempre corretto riportando al comando.
La Giuria assegna:
1. Premio, Medaglia d’oro Roî di Monferrato; 2. premio, riservato;
3. premio, Medaglia di bronzo Aurora.
CLasse A. — Adulti
Con vivissimo dispiacere di tutti, e tra i commenti, incomincia la
prima prova di questa importantissima gara, nella quale figura tra i
premi anche quello del Re, con due soli giudici e cioè i signori Rodolfo
Sernicoli di Roma e marchese Idelfonso Stanga di. Milano, che singo-
larmente rappresentano due opinioni, due concetti, due vedute, e due
competenze... diametralmente opposte !...
Vi basti sapere questo, amici lettori, che l’egregio sig. Sernicoli non
aveva ancora visto un cane al down, epperciò il primo che vide imbal-
ssamarsi al suolo al fischio, restò conquiso !
Il conte Vittorio Melzi di Milano che avrebbe indubbiamente formato
coll’amico suo marchese Stanga, una maggioranza competente, neces-
saria, non potè partire per Roma causa un’indisposizione che, con suo
vero dolore, l’obbligò a letto.
Ritirati Smith e Zulù, abbiamo dunque in gara dieci ottimi bracchi
che rappresentano la fine fileure dei cani lombardi e piemontesi.
Bella e Flock. — Bella cade quasi subito in ferma, mentre Y/ock con
una filata propria ai cani addestrati a beccaccini, fa una ferma eccezio-
nale, dimostrando una potenza straordinaria d’olfatto. Al comando del
conducente si mette a terra allungandosi; intanto partono le due qua-
glie e entrambi i cani restano immobili; messi nuovamente in azione,
Bella fa volare una quaglia senza avvertirla, mentre F/ock segna una
nuova filata seguita da ferma e l’altra da lungi vi acconsente accostan.
usi
dosi con circospezione. Flock al fischio è messo al down, parte la qua-
glia e Bella lo riporta; poco dopo il Flock fa volare una quaglia inav-
vertitamente.
Brilla e Gioia d’ Alba. — La fortuna non poteva meglio spiegar le
sue preferenze a maestro Trebbi, accoppiando la sua ottima allieva
Brilla con la cucciola spinona Gioia d’Alba che corre per eccesso di
zelo, appena convalescente di cimurro. Il confronto non può riuscire -
che favorevole a Bri/la e il dresseur la fa esordire mettendola due volte
al down o grandi distanze, spiegando un’azione di galoppo dei più
sostenuti e improprio per un bracco. In ‘pochi momenti cade tre volte
in ferma di scatto mantenendosi correttissima al frullar delle quaglie.
Abbiamo diremo così sten09g grafato questa fase d’azione e osserviamo che
Brilla non venne più richiamata in confronto con gli altri concorrenti ?
Le tre ferme buone, il galoppo da pointer e l’ammaestramento per-
fetto impressionarono indubbiamente il signor Sernicoli che volle aver
ragione...
Gioia fa del suo meglio e ferma di consenso. Il confronto è troppo de-
cisivo e il Giurì chiama un’altra coppia.
Bleu e Eddin. — Entrano in azione a modesta andatura, ma il ter-
reno che battono è privo di quaglie e dopo una lunga azione l’Eddir
ferma mentre B/ew consente.
Poco dopo fermano ciascuno una quaglia in opposta distanza e si man-
tengono correttissimi, al comando si mettono al down. La quaglia par-
tita sotto la ferma di Bleu, viene uccisa ed il medesimo riporta senza ec-
cezione.
Lina IV e Roi di Monferrato. — Eccoci ad ‘una lotta fra nonna e
nipote e già stavo per dire che il nipote batte l’ava.
La simpatica Lina IV lavora con una milizia incredibile, ma presen-
tata in uno stato di pinguedine eccessivo non arriva a rievocare il suc-
cesso di Busto dello scorso anno.
Roi spiega indubbiamente un’azione | superiore alla Zina; ,ferma in
bellissimo stile e si mantiene corretto. Lina a sua volta punta egregia-
mente una quaglia e Roi al fischio del dresseur Donesana si mette al
down, chiamato sotto la ferma della concorrente, va a prendere l’in-
tontro e punta esso pure con sicurezza; parte il volatile, e i due cani
restano immobili. Si susseguono due o tre azioni con parecchie ferme.
Thiers e Blitz. — Blitz, come la Brilla, egregiamente presentata dal
dresseur Trebbi si mette a grande allure fa il down, riporta, fa tutto
quello insomma che gli viene comandato dal suo ammaestratore. Però
durante l’azione di un tempo di :galoppo inconsueto, per un bracco, e
che dimostra la conseguenza di uno studiato e speciale allenamento, Blitz
fa levare due quag.ie senza avvertirle che le guarda con occhio com-
piacente a rimettersi, senza però rincorrerle. 3
Thiers da parte sua spiega un’azione quale nessuno si aspettava ;
carico di un ‘mantello invernale, sa dimostrare come anche nell’arida
stoppia lo spinone italiano può e sa fare quanto un ottimo bracco, ma.
decisamente un’aria infida spirava a Villa Borghese contro di lui, epper-
ciò i suoi sforzi non furono abbastanza considerati. Qui la penna mi
si arrugginisce nel calamaio e mettendomi la testa fra le mani, non so:
come non si sia tonsiderata l’andatura a trotto serrato, le puntate splen-
ciide, l’ammaestramento perfetto di un cane quale 7'Riers /
Io, facendo troppo il curioso, sentii dire da un canto cacciatore :
‘Siete voi che dite non esistono più gli spinoni italiani. Dite piuttosto
che diffettiamo di giudici che li sappiano apprezzare ,,.
Blitz, cade \in una prima ferma e con Thiers si accuccia alla partenza
della quaglia.
Thiers segna susseguentemente due ferme senza eccezione dimostrando
sicurezza di olfato e sulla seconda Blitz ferma di consenso.
Si inizia un’ altra fas: d’azione. Z'hiers è nuovamente in ferma mentre
Blitz ne ferma un’altra; allo sparo entrambi cadono a terra.
=- 82 =
Vengono chiamate le seguenti coppie :
Flock e Bella. — Bella punta subito in ottimo stile una quaglia che
Flock punta di consenso..Si spara, il volatile parte, e Bella corre senza
comando a riportarla; i cani nonostante questa breve azione, vengono
fatti ritirare subito e così Bella che era avviata molto bene, viene sa-
»rificata.
Eddin e Bleu. — Si ripete la medesima azione decisamente più lenta
di tutti i concorrenti, sì mantengono perfettamente corretti, dimostrano
buon naso, facendo onore all’ammaestramento loro impartito dal Trebbi.
‘ Via, mi sembrano cani perfettamente da beccaccini più che da quaglie
e eredo che i loro egregi proprietari non potranno disdirmi.
Roi di Monferrato e Il'hiers. — L’onore che vien fatto a Roi, l’unico
cucciolone di 17 mesi, richiamato a lottare in gara con cani adulti e
provetti è superiore a qualunque apprezzamento. Gli intelligenti lo com-
prendeno benissimo e seguono con vivo interessamento il brillante la-
voro di Poi.
T'hiers continua a mantenersi correttissimo e dimostra con tre splendide
ferme di saper il fatto suo.
Durante l’azione di questi due cani si ebbero tre ferme di Ro? e tre di
Thiers, sempre obbedienti agli ordini dell’ammaestratore Donesana.
Blitz e Flock. — L’azione lenta di quest’ultimo, motivata ila un’esco-
riazione ad un piede, compromette la decisione che certamente il Giurì
stava prendendo in suo favore. Un venticello favorevole influisce sull’a-
zione dei due cani e questo fatto permette a Y/ock di segnare una lun-
ghissima filata confermata da Blitz. Quest'ultimo mettendosi sempre al
galoppo (!), di scatto cade in una ferma scultorea. Partono due quaglie e
l’intelligente animale allo sparo precipita a terra. Susseguentemente Blitz
segna altre due ferme a quaglie, che poi volano senza rincorrerle.
Flock chiude il bellissimo periodo di questa azione delineando ‘una
lunghissima filata che avrà fatto indubbiamerte impressione nel pub-
blico, :ma che disgraziatamente era falsa.
La Giurì, eryo è due soli Giurati decidono nel seguente modo :
1. Premio L. 500 e premio di S. M. til Re del valore di L. 1000 a
Brilla ; 2. Premio di L. 200 a Blitz; 3. Premio L. 100 a F/oek. Menzione
onorevole a T'hiers.
E così; fatto unico nelle prove in Italia, vediamo assegnato un primo
premio, senza che il vincitore sia stato richiamato in confronto di gara
coi concorrenti!
Crasse B — Cuccioloni.
Abbiamo due soli concorrenti.
Earl of Teramo e Ali. — Quest'ultimo è lasciato correre sotto riserva
di dimostrare con documenti la sua purezza di sangue.
Veramente sono ben lungi di spiegare un’azione da Yield-trialer e
sarebbero forse stati meglio apprezzati, se iscritti nella classe Omnium.
A questo proposito richiamo il confronto con Been of Maffe, il pointer
del signor Maine di Genova che ai Fields di Busto fece strabiliare il
pubblico con la velocità della sua azione uniformata alla’ più esemplare
correzione. Ciò premesso non posso a meno di constatare che tanto Zar!
come Ali non erano affatto in mano ai due proprietari, ma però dimo-
strarono ottimo naso e fecero del loro meglio.
La Giurìa composta dei signori marchese Idelfonso Stanga di Milano,
De Vincenti cav. dottor Angelo, e Porrini Ferdinando assegnava giu-
stamente. i premi come segue :
1. Premio Riservato; 2. Premio Zar! of .Teramo ; 3. Premio Ali.
— 183
UCLasse B — Adulti.
A1 tre inscritti viene aggiunto Saan sotto riserva di presentazione di
documenti.
Anche in questa categoria non sl assiste allo spettacolo di Field-trialer
perchè tutti deficienti di azione e di ammaestramento.
Stella of Gailac presentata da Trebbi sfugge di mano, commette pa-
recchi errori imperdonabili ad un cane ing.ese e si dimostrò assai infe-
riore al concorso fatio da cucciolona. E° l’unico cane però degno di
considerazione rispetto ai due rivali, la Giurìa fu abbastanza munifica
assegnandole il 3. premio.
E’ davvero rincrescioso dovere constatare in questa classe la completa
astensione dei puri sangue inglesi di cui oggi abbondiamo in Italia, tanto
più vedendo gli amatori di questa razza inerti davanti a sì attraente
programma:
La Giurìa composta come sopra dà il seguente verdetto:
1. Premio Riservato ; 2. Premio idem. ; 3. Premio Stella of Gailuc.
Crasse C. — Omnium,
Dei 16 iscritti ne corrono 11 e questa gara desta come quella dei brac-
chì vivo interessamento.
Nadir e Paff. Nadir presentato dal sig. Trebbi spiega due ferme,
sì mantiene ai ma è deficientissimo di azione. Sembra ammalato.
Paff si dimostra un cane disereto con andatura bella e solida ferma,
ma è noco corretto.
Eddin e Roi di Monferrato. — Entrambi questi cani corrono per ec-
cesso di bontà dei rispettivi proprietari, ma francamente non possono
reggere il confronto coll’azione più vigorosa e colle ferme raffinate dalla
malizia dei numerosi concorrenti.
Blit: e Tom XIV. — Sono presentati degnamente dal bravo Trebbi e
sviluppano un’azione senza precedenti. Fermano egregiamente, e però
emerge ‘la superiorità di Blitz.
Max e Thiers. — Max entra arditamente in azione col suo trotto ser-
rato e fa 3 o 4 ferme in bellissimo stile, mentre disgraziatamente 7'Azers
leva 4 o 5 quaglie senza avvertirle.
Dreppe e Rapp. — Quest'ultimo è un antico e valente allievo del
Trebbi; rappresenta quanto si può sperare di più corretto di più sicuro
nelle avventate e ha assorbito un ammaestramento lungo e paziente come
solo sa e può dare il valente dresseur Trebbi.
Dreppe, setter inglese del sig. Restelli di Milano, non resse al con-
fronto del suo rivale, tanto più poi che non era in perfetta condizione
tanto che il dresseur avrebbe fatto cosa saggia a ritirarla. Segna due ferme.
Max e Blitz. — Il primo spiega subito un’azione più risoluta della pre-
cedente, ferma solidamente 4 quaglie e si mantiene corretto in tutta la
fase del suo lavoro, punta anche di consenso sotto 3 ferme che Blitz fa
con sicurezza ammirevole.
Roi di Monferrato e Tom XIV. — Col richiamo di Roi è una novella
prcva per dimostrare come le sue doti siano indiscutibili, e che pote-
vano indubbiamente reggere il confronto di quelle di cani adulti, prova
questa che avvalora il fatto che il cane merita miglior trattamento nella
Classe adulti.
In questa fase d’azione abbiamo tre ferme di Roi e due di Z'om, sul-
l’ultima delle quali quest’ultimo si muove al frullar della quaglia.
Drenpe e Pafr. — La prima riprende la sua cerca, debole ma si di.
mostra più obbediente che non alla prima prova; non delinea nessuna
ferma.
Paff leva tre quaglie senza accorgersene rincorrendo l’ultima.
Eddin e Rapp. — In questa terza azione di Rapp abbiamo tre ferme
mentre Eddin resta ai piedi del conducente.
Continuandosi l’azione Rapp leva susseguentemente 4 quaglie senza
punltarle, indi ne abbocca una facendo un piccolo salto. ln questa azione
non emerge certamente l’irreprensibilità di app.
°. Max e Blitz. — Il primo appena entrato sul terreno cade di scatto in
‘una ferma di fianco veramente eccezionale, mentre da lungi Blitz ferma
una quaglia per suo conto. Entrambi si mantengono corretti.
Poco dopo Max segna una ferma ma stavolta la quaglia non viene
rintracciata.
Susseguentemente ferma varie quaglie con circospezione ammirevole
e Blitz lavora sopra un terreno dove non sì trovano quaglie.
Sono richiamati insieme app, Blitz e Max.
I tre cani marciando verso il pubblico segnano un’azione felicissima e le
brillanti ferme si susseguono e ne conta 5 di Max, 3 di Rapp e 3 di Blitz,
fermando rispettivamente di consenso obbediscono ad ogni cenno dei con-
ducenti.
Questa triplice gara emoziona al colmo il pubblico.
In questo frattempo B/itz viene fatto ritirare e viene classificato al
3. premio, si riprende la lotta fra Rapp e Max per la decisione definitiva.
Max cade in ferma > Rapp alla sua volta; frullano le due quaglie e i
cani non si muovono, al cenno di partenza Max riprende la sua azione,
ma appena fatto pochi passi ricade in una ferma eccezionale. Frulla la
quaglia, si spara una coppiola, Max corre per riportare, ma essendo la
quaglia solamente ferita va a cadere poco lungi ; il dresseur Donesana lo
richiama e per tal fatto viene aggiudicato il secondo a Max.
La Gurìa composta dei signori Oreste Maldura, Marchese Idelfonso
Stanga, dott. cav. A. De Vincenti così giudica i premi:
1. Premio L. 500 Papp ; 2. Premio L. 200 Max; 3. Premio L. 100 Blitz.
Nessuna menzione.
E’ una nuova meritatissima vittoria dei bravi figli di Boorick e leggendo
questo esito mi par di veder sorridere d’intima compiacenza l’amico ca-
rissimo Delor.
SZ/F ®
7}
RESOCONTO DELLE PROVE SUL TERRENO
DI GALLARATE — 1897
(Gaetano Der-Vaso - Caccia e Tiri):
Sono le ore 8, incomincia il sorteggio dei cani iscritti della
Crasse A Cuccioloni, Bracchi e Spinoni,
1. Coppia: Elena e Tell. — I cani entrano subito in azione molto so-
stenuta dimostrando buonissimo olfatto, ma sono un po scorretti e 7'e/l
che ha tutte le attitudini di riuscire un gran cane non riporta e per questa
è squalificato. ,
na 185 puo
Ellena fa abbastanza bene ma non sembra troppo in condizione.
Gioja e Brama. — Sono cani assai corretti, buon naso —riportano in
penna — Gioja fa il down allo sparo. — Si contano tre belle ferme di
Gioja.
Lear e Chasse. — Sono cuccioli che avranno un avvenire ed entrambi
fanno onore al Canile di Monferrato da cui provengono. La Chasse è
arrmirata per le solide ferme e pel riporto, Zear spiega un’azione forte
e un ottimo stile; entrambi delineano belle puntate.
Barba non avendo compagno è chiamato in coppia con Lear.
Barba è un bravo spinone di servizio, ma è un peccato che non sî
possa dire che è tipico ; ferma solldamente, riporta e lavora con azione cor-
rettissima in grande stile.
Il sig. Martini che lo presenta ha perfettamente dominato l’eccesivo ar-
dore nella proporzione necessaria.
Barba, è ammirato dai signori Giudici e dal pubblico; però noto che
stando in ferma muove la coda.
Termina la prima gara.
CLasse B — Spinoni Italiani,
1. Coppia: Barba e Jack. — Sono corretti, fermano e allo sparo non
rincorrono. Noto ancora la ferma solida di Barba, però muovendo sempre
la coda. Seguono due azioni energiche e Jack cade in ferma splendida e
vi rimane a lungo. In questo mentre giungono al campo il cav. Mylius
a cavallo, e una bellissima amazzone.
Il recinto pel pubblico incomincia ad affollarsi. Noto immensi sport-
smen, velocipedisti, cacciatori accorsi da ‘tutte le parti della Lombardia.
Mi pareva di assistere alle corse di maggio alle Capanelle di Marino, od
alle corse di San Siro. La ‘passione dei lombardi per i Fie/d-trials è im-
mensa ed avrei avuto piacere che qualche cacciatore romano fosse stato
presente affinchè esso riferisse ai colleghi in qual modo si sanno fare le
piove in Lombardia.
Entrano in azione il T'hiers e Brama.
E’ inutile che vi parli del 'Riers già conoscete la di lui valentìa. Il Do-
nesana conduce i suoi cani maestrevolmente. Brama, dalla quale il signor
Martini ha sapuio ottenere miracoli vorrei dirne qualcosa, ma l’amico
Direttore mi vieta di parlarne.
Ecco Flock e Gioja. — Il Flock è corretto ed obbediente, fa due ferme
solide, allo sparo s’accuccia. Il dresseur signor Porro può essere soddi-
sfatto di questo suo allievo, che ebbe solo 15 giorni prima delle prove.
La Gioja mantenendosi sempre corretta, sembra agisca col pensiero del
suo dresseur sig. Donesana e ferma 7 quaglie consecutivamente riportan-
dole tutte.
La Giurìa non crede necessario fare alcuna riprova avendo ogni coppia
lavorato oltre 20 minuti.
CLasse C — Bracchi e Spinoni adulti,
Barba e Lea. — Entrambi correttissimi, però l’azione del primo rapi-
dissima a trotto assai veloce riesce fatale alla bella Zea del signor Coc-
coni, la quale se fosse stata tenuta in esercizio sarebbe riuscita senza
dubbio una concorrente formidabile. Lea ferma con distinzione e fila,
rivelandosi vera maestra ai beccaccini. Un po’ più d’azione e sarebbe
stata meglio classificata. Barba procede nel suo lavoro, incrociando il
terreno in modo ammirevole e nelle sue ferme vi è dell’elettrizzante, io
— 186 —
che lo osservo col cannochiale lo seguo con interesse.... ma commette al-
cuni errori e disgraziatamente è posto fuori gara.
Tell e Lafleur. — Buoni cani e di naso perfetto unito ad un’azione in
grande stile ; Lafleur spiega un bel trotto alternato da qualche tempo di
galoppo che è comune nei bracchi lombardi, in caccia pratica. Fermano:
entrambi solidamente.
Gioja e Zyena. — Gioja è perfettamente educata, fa tutto quello che
le viene ordinato e la trovo di un naso eccezionale. Zyena, che molti
m’assicurano essere una cagna brava a beccaccini, fa abbastanza bene
mantenendosi corretta.
— Flock e Leo. — Il robustissimo 7/ock un bracco di un’andatura al trotto
serrato invidiabile, ha fatto sei ferme splendide, eccezionali. E’ un cane
correttissimo e non posso a meno di congratularmi col suo proprietario
che ha saputo ottenere da questo bravo animale una sommissione sì pas-
siva. Anche Zeo è ‘un buon cane, ma è invidioso ed infatti le quaglie uc-
cise del bravo Cavallotti, sotto le ferme di Y/ock, corre sempre il Leo
a prenderle.
Thiers e Faust II. — Del Thiers è inutile parlarne, oramai è ben co-
nposciuto. Il Faust TI, come tipo è bellissimo, però ho notato che era
alquanto disobbediente. La coppia fece quattro belle azioni.
Aurora ed Ellena. — La bellissima Aurora tanto ammirata per le sue
tipiche forme anche dai romani, @ quei fields mi ha-fatto una penosa
impressione nel vederla così disobbediente e scorretta. Pareva indemo-
niata, colla coda fra le gambe si è data a precipitosa fuga. Io credo che
avesse paura di vedere tutta quella gente. Viene rincorsa e afferrata pel
collare riportandola al conducente, che invano con buone maniere cerca
di rimetterla. EZlena ha fermato bene.
Tom 15. e Flock spinone. — Noto in questi due cani una lentezza feno-
menale ed anche il pubblico mormora. Infatti il Tom non vuole lavorare
perchè forse è sotto i’impressione di una punizione inflittagli dal suo pa-
drone il giorno avanti le prove. Sono entrambi squalificati.
Coeur e Lear. — Coeur ha buona cerca a trotto serrato e ottima ferma,
invece Zear corre come un dromedario e non vuole obbedire ai ripetuti
richiami del cacciatore. -
Tell del sig. Lazzatti essendo solo viene accompagnato con uno dei
richiamati, il 7'e/! del signor Scandola.
La Giurìa non è convinta che il bellissimo roano del Canile Diana
non riporti.
Entrambi spiegano una bellissima azione, fanno ferme stupende e ven-
gono giudicati cani di potente olfatto.
Indi sono richiamati Zyena e Faust. Sviegano entrambi narecchie
azioni corrette rivelandosi di un naso superiore. Fermano entrambi, ri-
portano poscia ciascuno una quaglia. Faust II fa una lunga filata e si
mantiene corretto sotto una ferma di consenso di Zyena.
La Gurìa si riunisce e formata la media dei punti, risulta una grande
maggioranza a favore di Gioja ner cui non crede opportuno altre riprove.
E’ mezzogiorno, si sospendono le prove e tutti prendono d’assalto le
tavole imbandite con buon gusto sotto l’ombra dei pini.
Crasse D — Omnium.
Dei 27 cani iscritti ns corrono solo 19.
Le coppie vengono così sorteggiate :
1. Barba e Barabba — 2. Leur e Blitz del signor Ruvioli — 3. Stop e
Tell del sig. Lazzatti — 4. Aurora e Tom XV — 5. Gioia e Thiers —
6. Zell del sig. Scandola e Zafleur — 7. Chocur e Faust II — 8. Mecsca
e Blitz — 9. Bring e Leo II — 10. Lea.
— 187 —
Barba e Barabba. — Appena entrati in azione cadono subito in ferma,
parte stentatamente una quaglia con un ala rotta, ma essi non la rincor-
Tono. — Effettuano quattro buone azioni. Il confronto con Barabba nuoce
assal a Barba. — Sono entrambi però corretti e l’educazione finita di
Barabba è notata dal pubblico. Il dresseur Donesana è ‘vivamente com-
piimentato per questo suo allievo.
Lear e Blitz del sig. Ruvioli. Lear ha bisogno di educazione e di
‘correzioni energiche perchè è disobbediente a tal segno che corre come
un indemoriato.
Blitz ha ferma solidissima, allo sparo è immobile e dev'essere un bravo
cane di servizio. — Mentre ammiro la di lui solida ferma, si presentano
sui viali sinistri del campo due splendidi equipaggi i quali sostano per os-
servare col cannocchiali l’azione dei cani.
Stop e Tell. — Due buoni cani. — Stop ‘fia da maestro; non rincorre.
— Educatissimo anche il Z'ell del sig. Lazzatti e ne ammiro diverse ferme
splendidissime, peccato che non riporti. Osservo quattro buone ferme
di Stop.
Aurora e Tom XY. — La bella Aurora non vuol far nulla, sta ai
piedi del cacciatore; o dev'essere ammalata o ha paura. — Il Tom ha
un naso eccezionale — noto due solide ferme ma non spiega azione per-
chè non fu trenato.
Thiers e Gioia. — Constato due buone ferme dello stallone 7'Riers, che
oramai è abbastanza glorioso, ed è superfluo il parlarne.
Gioia è correttissima e di una educazione incredibile. — Ferma solida-
mente e allo sparo fa il down sempre per suo conto, al cenno va e ri-
verta. — Azione buonissima. Nel terreno battuto non vi son quaglie.
Tell del sig. Scandola e Lafleur. — Lafleur cade subito in ferma e il
Tell vi accossente ma dopo pochi passi si volta e cade in ferma per suo
conto sopra una quaglia ferita. — Allo sparo partono entrambi; sono
due bracchi che hanno un'azione eccellente. — Seguono altre cinque "buone
fasi; i cani dimostrano energia d’azione.
Coeur e Vaust II. — Cocur dopo una bella filata a testa alta cade
in ferma e l’altro da lontano ferma di consenso. Hanno entrambi una
azione veramente corretta e dimostrano un naso eccezionale.
Noto che il Faust trova una quaglia, l’abbocca e la riporta al condu-
cente. — Faust si dimostra però superiore al compagno di canile, infatti
il suo stile è assai più distinto e le sue ferme delineate sempre con tutta
maestria e sicurezza.
Mosca e Blitz (leggi Flock perchè fu spostato il nome del cane sul pro-
gramma). — La bella irlandese del sig. Branca — vittoriosa di innume-
revcli premi conseguiti in altre prove, debutta a Gallarate con due ferme
magistrali, impressionanti.
Entrambi dimostrano azione correttissima. Flock un distintissimo pointer
rero è in ferma ma muove la coda, Mosca in distanza vi consente solida-
mente ; poco dopo il Blitz corre sopra la quaglia che rincorre e l’abbocca;
indi fa 4 ferme con bella plastica ma rincorre alla partenza delle quaglie.
Mosca ‘trova una quaglia e sì arresta come fulminata, ii Blitz: vi corre
sopra a precipizio e la fa volare rincorrendola.
La Mosca fa ancora delle ferme che sarebbero state solidissime se il
Blitz, invidioso, non le avesse subito disturbate. Noto un buon riporto
nel Blitz; le ferme della Mosca furono parecchie.
Bring e Leo IÌ. — Il Bring appena entra nel campo si ferma di scatto,
anche il Leo cade in ferma, ma abbocca la quaglia. — Sono educatissimi
e noto la correttezza di Bring — due belle ferme di Zeo e ne conto sei
solidissime di Bring. Anche il riporto è in penna. Bring ha dimostrato
ottimo olfatto, ed una solidità di ferma invidiabile.
Stop e Lea. — Stop entra in azione energicamente, fa una ferma, ma
poco dopo si mette in cerca segno evidente che la quaglia vi doveva es-
sere stata; è una ferma falsa.
— 188 —
Lea con una filata in cui è maestra, va a filare da lungi. La quaglia
viene uccisa dall’impareggiabile Cavallotti, e subito viene riportata. An-
che sulla ferma di Sfop si uccide una quaglia e vien da esso riportata.
Noto in una seconda fase che mentre Lea è in ferma, Stop che ie sta
vicino, punta dal lato opposto e picchia la coda sul muso di Lea mentre
questa resta sempre immobile!!!
Tell e Choeur. — Chocur ferma egregiamente, allo sparo non rincorre.
Sono due bravi cani da invidiarsi ai proprietari perchè correttissimi e di
naso eccezionale. Spiegano quattro ‘buonissime azioni. Sono circa le 16
e mezza e termina questa gara.
GARA REALE,
Questa gara è riservata ai tre vincitori del primo premio delle tre
prime.
Scendono sul terreno i due campioni Barba e Gioia (vincitrice di due
premi) e vi trascrivo Ie azioni dei due cani che ho stenografato coscien-
ziosamente.
Barba cade subito in ferma e la mantiene solidissima, gli si uccide la
quaglia e la riporta. — Poco dopo fa due ferme solidissime, si uccidono
le quagiie e le riporta sempre in piuma.
Ecco che vedo Gioia in ferma, il Giurì si avvicina lentamente da quella
parte e ordina al cacciatore di sparare. La quaglia è uccisa e Gioia co-
mandata riporta. — Eccola nuovamente in ferma, e adagio adagio senza
comando si accuccia e pare di marmo, la quaglia parte volontariamente.
— Barba alza due quaglie senza avvertirle. — Gioia è ancora in ferma
solidissima. — Barba sembra in ferma, ma la quaglia non si trova; indi
cade nuovamente in ferma a poca distanza da Gioia, perchè questa se
ne sta lunga e tirata in splendida ferma; fia quaglia non vola perchè ha
l’ala spezzata. Gioia ferma ancora, uccisa la quaglia, riporta al comando.
Noto una nuova ferma di Gioia al down, ma la quaglia non vola.
Barba la rincorre ed abboccatala la riporta.
Gioia è ancora in solidissima ferma. Alla fucilata si accuccia senza
fischio, senza comardo alcuno, e riprende subito una filata lunghissima,
splendida, si uccide il volatile, al comando essa lo riporta.
Barba è puntato ma gii vola la quaglia e non si muove. Quasi subito
ricade in ferma e fa il down al fischio.
Gioia dopo un’azione stupenda eccola di nuovo in ferma, si uccide
la quaglia e la riporta. Come di scatto ritorna al luogo dove era la qua-
glia e cade in ferma nuovamente: vi era ‘una seconda quaglia che uccisa
riporta al comando.
Il Donesana che la conduce, vuol farla cacciare dalla parte sinistra ma
la Gioia non vuol saperne e corre dove avea alzato le due quaglie e
r'cade in ferma nuovamente. Con un piede un giurato vedo che fa alzare
la quaglia, si uccide anche questa e trionfante la bella Gioia la riporta.
Odo nel pubblico una aprrovazione generale per l’azione splendida di-
mostrata da quella bella sninona.
Fanno ancora i due terribili campioni delle ferme solidissime, dimo-
strando un naso fenomenale e dopo 3 quarti d’ora ha termine questa im-
portantissima gara che ha destato rel numeroso pubblico un interesse
senza l’eguale.
La vittoria è stata della Gioia, e il premio Reale le viene assegnato,
il secondo posto spettò allo spinone roano del sig. cav. Contratti che può
essere lietissimo di avere una compagna di tal forza.
SPS
— 189 —
‘RESOCONTO
DELLE PROVE SUL TERRENO DI TORINO
Giugno 1898
CI
(A. VeccHio - Corriere dello Sport):
Con tempo splendido ebbero luogo domenica le prove sul terreno or-
gonizzate dal Setter e pointer-club di Milano.
Discreto concorso di pubblico in ispecie composto di cinofili e cacciatori.
Prima Gara — Derby cuccioli setters e pointers — Bella di Sant’ Uberto,
del signor Martinenghi di Milano che era assai ben quotata, viene
ritirata essendo stata colpito da una lussazione ad un piede.
1. Ronc of Castidium pointer del dott. Giulietti di Casteggio ; 2. Iriae
Waps, pointer del canile Iriae di Voghera; 3. Iriae-Flò, dello stesso
Seconda Gara — Derby cuccioli bracchi — kitirati Sem e Duca, corrono
quindi 5 cani. La coppia Elena e Stella presentate dal canile di Regona
ottiene la generale ammirazione. E//ena è assai ben condotta dal bravo
dresseur Donesana, Stella dal Ventura. Virgola, in favore della quale
stavano le maggiori quotazioni si mostra assai inferiore d’olfato ai primi.
1. premio Elena, 2. Stella, 3. Virgola del signor Beretta di Milano
Terza Gara — Setters e pointers d’ogni età e paese — Corrono tutti
1 20 cani inscritti e riesce una gara assai interessante, ben condolta e
ottimamente giudicata. Fungono da giudici i signori Gerardo Maino
«cav. dott. De-Vincenti, e cav. G. Quattrone.
Been of Maffe bellissimo pointer del barone Massola di Genova, pre-
ssentato in un’azione vigorosissima rinnova il successo da lui ottenuto
alle prove di Busto nel 1894. Il barone Massola ha saputo allenare questo
splendido animale con fermezza degna del miglior dresseur inglese, e
Been dopo essere messo a confronto con tutti i concorrenti si guadagna
il primo premio. Buck of Gailack, altro bel pointer del conte Tornielli
di Novara presentato dal dresseur Trebbi è ottimo secondo, terzo Sot
del signor Signorini di Torino; il quarto è diviso a pari merito tra
Blanche of Levanto del signor Giorgio Mina di Cremona, e Iriae Wasp
dell’ing. Morosetti di Voghera. Furono poi conferite alcune menzioni.
Quarta Gara — Bracchi e spinoni d’ogni ctà — Abbiamo venti cani
in gara. Blitz presentato in grande stile dresseur Trebbi è assai apprez-
‘zato e vince il primo premio. Leo bracco del cav. Silaa di Pizzighet-
tone, presentato dallo stesso, è quotato al secondo premio; Z/lena
bracca pure del cav. Silva presentata dal dresseur. Donesana vince il
terzo premio e finalmerte anche il quarto premio è conferito a Faust,
altro ottimo bracco del cav. Silva ‘che è festeggiatissimo pel triplice
successo ottenuto. Sono poi assegnate due menzioni onorevoli, la prima
a Roi del signor Racca di Torino presentato da dresseurs "Donesana,
la seconda a Zell ottavo bracco del signor Marco Angelo di Milano.
Questo risultato è accolto senza ‘entusiasmo, non solo, ma solleva
vivaci commenti.
Indubbiamente Tell VIZI, Tell’IX, Miss, dovevano esser meglio con-
siderati nella loro azione e potenza d’cifatto. Auroru della quale sì pre-
conizzava il successo, si mostrò timida e di azione lenta, e per quanto
-- 190 —
*
abbia tentato il dresseur Trebbi non riuscì ‘ad elettrizzarla. I quattro
bracchi del canile Ossolano, Dora, Sita, Fanny e Miss, per quanto fos-
sero assai corretti e mostrassero qualità olfatorie non comuni, non riu-
scirono a mettersi in gara.
Nel complesso le prove furono ben organizzate; ‘ma il pubblico to-
rinese non corrispose all’aspettativa.
Premio Cacciatori — Mosca, setter irlandese del signor Ernesto Branca
di Milano, vince splendidamente il primo premio.
Faust, bracco del cav. Silva di Pizzighettone, è ottimo secondo.
. Polluc di S. Uberto, setter nero fuocato del signor G. Martinenghi
di Milano. Dimostra un olfato straordinario e un’azione rara a riscon-
trarsi in un gordon, vince il 3 premio.
Miss, una tipica bracca roana del signor Lazzatti Alfredo di Milano.
E° apprezzatissima per le sue lunghe filate a testa alta che rivelano esser
maestra ai beccaccini. La sua azione è sostenuta e ben incrociata. Vinse
il 4 premio.
Tell VIII del signor Marco Angelo di Milano e Aurora del signor
Beretta pure di Milano, sono premiati con menzione onorevole.
Gara d'onore, setters-pointers. Corrono Been of Maffe il tipico pointer
«del, barone Mazzola di Genova, Buck lof Gailac ,del conte Tornielli di
Novara, Roac of Castidum del dott. Giulietti di Casteggio e Iriae-V asp
«del canile Iriac di Voghera.
La gara riesce interessantissima e non può esser diversamente, essendo
i quattro concorrenti i vincitori delle prime due gare avvenute il primo
giorno.
Il barone Mazzola ha saputo presentare Been nell’azione sostenuta,
vigorosa e ampia colla quale ottenne il primo premio ed il premio di
:S. M. il Re alle prove di Busto Arsizio nel 1895 e questo mentre torna
a soddisfacimento dell’egregio barone, ha sfatato tutti i dubbi, compreso
il mio, e cioè che difficilmente Been avrebbe corso un nuovo field in
a; azione da rievocare il suo successo del 1895. E’ il caso di modificare
11 celebre motto: ritornai, rividi e rivinsi. Infatti, in tutte le fasi di
questa gara Been non fece un errore, si rivelò sempre di olfatto sicuro.
Buck of Gailac, ottimamente presentato dal dresscur Trebbi, gareg-
giò con Been in bravura tanto da lasciare in qualche fase dubbio il
primato.
E così, come prevedevasi, la premiazione avvenne come segue:
Primo premio, Gran coppa d’argento, alta 57 cent., dono di S. M.
‘il Re a Been of Ma;e del barone Massola di Genova, presentato dal
proprietario.
Secondo premio, Oggetto d’arte a Buck of Gailack del conte Tor-
mielli di Novara, presentato dal dresseur Trebbi.
Diploma a Rode e Vasp.
Gara d'onore, bracchi — Corrono i bracchi premiati con 1 e 2 pre-
mio nelle classi 2 e 4 e cioè Blitz, Leo, Stella, Ellena una cucciola
bracca del cav. Silva che il dresseur Donesana ha ridotto un gioiello
di bravura lotta coi due adulti con grande vigoria, ferma splendida-
mente bene, non commette un errore e finisce per essere anteposta al
Blitz che presentato dal dresseur Trebbi fa del suo meglio per lottare
‘colla giovane sì ma forte rivale.
Quindi la premiazione è la seguente:
Primo premio, cronometro d’oro, a ZEl/Zena, cucciola bracca del cav.
F. Silva di Pizzighettone, presentata dal dresseur Donesana Ulisse.
Secondo premio, fischietto d’oro offerto dal Kennel Club Italiano a
Blitz, bracco adulto del signor Gerardo Maino di Milano, presentato
dal dresseur F. Trebbi.
Diploma d’onore a Leo e .Stella entrambi bracchi del cav. Silva di
Pizzighettone egregiamente presentati dallo stesso.
— 191! —
Il Concorso speciale a quaglie fisse dà il seguente risultato:
Primo premio, Roi di Monferrato, bracco dell’avv. M. Racca di To-
rino presentato dal dresseur Donesana.
Secondo premio, Milun-Alì,, pointer del Canile Milano di Milano.
Terzo premio, Zriae-Mite, pointer del sig. Biondi-Santi presentato dal
Donesana.
Rispeechiando l’opinione degl’interessati la classe meglio riuscita e
per concorso e come spettacolo fu quella degli adulti setters e pointers.
Nella classe 'bracchi i cani che dimostrarono maggior tendenza al
filare rilevandosi beccaccisti furono Miss, Tell IX e Tell VIII, Leo,
Coeur.
L’olfatto dello spinone bianco Spill escluso dalla gara perchè scorretto
fece impressione sulla giurìa; il signor Boschis a giusta ragione pre-
vede in questo cane un futuro campione.
NE e,
SASA
RESOCONTO DELLE PROVE SUL TERRENO
DI INTRA-PALLANZA
Settembre 1898
*
(F. DeLoRr - Rivista Cinegetica e Caccia Tiri):
Se a queste ‘‘ Prove ,, si può muovere il solito rimprovero di avere
accolta, come si fece sempre pur troppo in Italia, quella dannosa classe
detta ‘‘ Omnium ,, o ‘ dei cacciatori, ,, conviene però constatarne,
tenuto conto dell’ ambiente e delle diffidenze più o meno giustificate,
la piena riescita.
Sopra un’ altura, a ridosso di Intra, da cui l’occhio spazia sull’ incan-
tevole bacino del Verbano gemmato di ville e di isole, una lunga fila
di antenne, i di cui pennoni multicolori sventolavano accarezzati dalla
brezza del lago, segnava il campo delle Prove adorno di eleganti padi-
glioni per il pubblico e per il Comitato. Tutto era stato disposto coi
cura ed eleganza. Ad una cosa sola non si era provveduto: ai capricci
di Giove Pluvio che, rifiutatosi ostinatamente di beneficare quel campo
arso dal sole e dai venti, lo lasciò giallo, brullo e nudo. Il Comitato
cercò bensì di rimediare ai capricci del Dio spendendo una ragguar-
devole somma per inaffiarne Lerba riarsa, ma.... fu aqua buttata nel
mare, o meglio nel lago; il campo rimase giallo, brullo e nudo come
prima.
Ed è in quel deserto di Sahara che si seminarono le quaglie e che,
la mattina del 4, cani.... e giurati si accinsero alla dura ‘prova.
Primi a comparire ‘furono.... due cuccioloni: Shafte Floch, unici
concorrenti della Classe I — gli altri due erano stati. ritirati — e la
Giuria se la sbrigò riservando i due primi premi ie proclamando:
III Shaft e IV Flock. .
Nella Classe Ztalia, per bracchi adulti, corrono nove concorrenti, sui
dodici inscritti — ritirati Lina IV, Dora V e Virgola.
— 102 —
Dopo prova e controprova, rimangono definitivamente in gara;
Blitz: — Roi di Monferrato — Bleu — Miss IX — Fanny. d'Alba
e Tom XII. }
Blitz non mi sembra più quel Blitz che ho ammirato alla Mandria;
la sua cerca non ha la solita vivacità lo stesso stile di una volta; inoltre,
forse per le condizioni del terreno, egli alza inavvertitamente qualche
quaglia e deve cedere la palma a Koi di Monferrato più meticoloso, su
vogliamo, nella cerca, ma più sicuro e più corretto; quantunque oz,
colla sua andatura a testa bassa, le sue puntate sempre rasente terra,
non rappresenti per me l’ ideale del bracco. B/eu che viene terzo e un
po’ ‘‘* pesantotto ,, un po’ calmo — troppo calmo — difetta di brio, di
‘‘ fosforo, ,, ma è però sempre cane dotato di buon naso, di ferma
solida e di una correttezza di ammaestramento speciale a tutti i cani
dell’ amico Trebbi.
Tom XIII del Canile Monferrato, classificato quarto, superiore, se-
condo me, ai suoi rivali per stile, e, sopratutto, per potenza d’ olfatto,
malgrado fossero su di lui raccolte tutte le simpatie della Giuria, dovette
forzatamente retrocedere per la assoluta deficenza di ammaestramento
e ner la mancanza del riporto che, nelle classificazioni, gli toglievano
un numero ragguardevole di punti.
Fanny d’ Alba, una cagnina leggera, leggerissima, troppo leggera —
i giurati l’ avevano battezzata ‘° el salta martin ,, — diede prova di pos-
sedere buonissime doti di caccia sia per finezza di naso che per arditezza
nella cerca, e fece sopratutto onore al suo proprietario e dresseur, il
dott. E. Bianchetti, per la correttezza del suo ammaestramento ; ed è
giusto che un appassionato allevatore come il Bianchetti — 1’ uguale,
credo, non esiste in Italia — raccolga di quando in quando il meritato
premio delle sue fatiche e delle sue cure.
Miss IX è una veterana delle patrie esposizioni e dei patrii fields,
tipo più unico che raro dell’ antico bracco lombardo, alla quale non sì
potè mai togliere il vizio maledetto di ‘° passeggiare ,, continuamente
attorno alla quaglia puntata: dopo qualche secondo di ferma circonfe-
renza, il naso rivolto al centro, e non smette che al frullare dell’ ani-
male!... E’ una specialità sua, una specie di brevetto s. g. d. g. — Cagna
dotata d’ altronde di buoni mezzi e di buon olfatto ‘e che, sotto ogni
aspetto, fa onore al Canile Diana.
Lafleur, il grande Zafleur, che doveva poi nella ‘ Gara d’ onore ,,
essere portato sugli scudi, lavorò piuttosto scorrettamente in questa gara
in cui ottenne, a stento, una menzione onorevole. — Lo ritroveremo
nella ‘ Gara cacciatori ,, e nella ‘‘ Gara d’ onore. ,,
x
*» *
Eccoci agli spinoni, tanto vilipesi; mentre debbo dire, ad onore del
vero, che in quella ‘ Classe Piemonte ,, non si audimostrarono di certo
inferiori ai bracchi.
Thiers, che già imparò più volte a proprie spese quanto la Rupe
Tarpea sia vicina al Campidoglio, fornì in questa prova un lavoro ele-
gante e correttissimo: malgrado il sole cocente, il terreno arso e la
sua mole non indifferente, egli mantenne sempre una cerca veloce, a
trotto allungato; non alzò nessuna quaglia inavvertitamente, puntando,
invece, a buona distanza tutte quelle incontrate; tanto che un intelli-
gente allevatore che seguiva la Giuria non potè trattenersi dall’escla-
mare: ‘ Ma questa è una rivelazione! ,, Senza esitazione alcuna gli
venne, ad unanimità, aggiudicato il primo premio.
Lo seguiva, da lungi però, Gioia d’ Alba, dalla cerca sempre brillante
e sostenuta, ma il cui olfatto non giustifica punto gli allori di cui venne
precedentemente incoronata; è una brava cagna da caccia, perfetta-
mente educata, e nulla più.
— 193 — 13
Treno, terzo premiato, spinone bianco-marrone, di buone forme, quan-
tunque di origine non perfettamente pura, ha buon naso, cerca vivace
e sostenuta, ma non sembra molto sicuro sulla puntata; e a ciò contri.
buisce, credo, quel suo continuo dimenare il codino.
Jolk, quarto, è cane di soli diciasette mesì, e lavorò da cucciolone ;
cucciolone però che promette di riescire un bravo cane quando saranne
sfumati l’ardore e l’ inesperienza giovanili.
Di Spill sarebbe carità di patria tacere, giacchè lo so positivamente
dotato di qualità eccezionali di olfatto e di andatura, ma, a Intra, egli
confermò la nomea di ‘ lunatico ,, affibbiatagli già alla Mandria: le
quaglie e la caccia erano l’ ultimo de’ suoi pensieri; solo ‘ 1’ odor di
femmina ,, lo interessava in quel giorno e, malgrado i richiami disperati
del suo conduttore, ne andava ricercando ovunque le traccie....
Li
* »*
Dopo gli spinoni venne la Gara detta dei cacciatori; gara che è, e fu
sempre, il mio incubo, e che più giustamente vorrei chiamata ‘ Trionfo
del bastardume, ,, se, questa volta, la palma non fosse toccata a un cane
di eccelsa razza, al purissimo gordon Pollux di sant’ Uberto, malgrado
non lo si possa dire in perfetta condizione perchè fresca di malattia.
Pollux entusiasmo Giuria e pubblico colla cerca elegamente. incrociata,
al piccolo galoppo, la ferma sicura, e l’ ammaestramento più che per-
fetto, raffinato: egli ebbe la fortuna di puntare successivamente due
quaglie davanti al padiglione del pubblico e di riportarle al suo con-
duttore sedendogli davanti finchè esso gliele toglieva di bocca prenden-
dole delicatamente da una punta d’ ala; e, ogni volta, una nutrita salva
d’ applausi ricompensava il bravo Trebbi che lo ha portato a quel grado
di perfezione.
Veda, ora, il lettore se non ho ragione di odiare le classi ‘* omnium ,,!
Eccomi costretto a lodare, e lodare senza restrizioni, un Barabba d:
origine sconosciuta, una specie di segugio nocciola, che ha tanto sangue
nelle vene da rigenerare, da solo, la razza bracca tutta: cerca ardita,
fulminea, da dare le traveggole alla Giuria; ma incrociata come lampo
a non più di trenta, quaranta metri dal conduttore; ferme altrettanto
fulminee quanto la cerca, in pose sempre nervose, contorte per l im-
provviso arresto; un complesso che affascina e fa dimenticare la più che
dubbia sua origine.... Voglia sant’ Uberto perdonare a quel Barabba
il peccato di lesa braccofilia che commetto, lodandola con tanta con-
vinzione !
Balo, un brutto gordon correttissimo, dotato di buon naso, giunge
terzo; lo segue quarto Lafleur, che sale a poco a poco nella stima del
pubblico e della Giuria; è un bracco — per modo di dire — perchè ne
possiede lontanamente le forme, ma in cui — come in Barabba — il
sangue pointer stilla da ogni pelo. Andatura veloce, ferme di scatto,
lunghe, sicure; tutto, persino la cocciutaggine ai richiami del suo con-
duttore che suda parecchie camicie per tenerlo in freno, ne rivela ]’ ori-
gine. Lo seguivano in ordine di premiazione: Ro? di Monferrato e Treno,
che già conosciamo, con, prima di reno, Ghemme, un bravo gordon,
non troppo bello, ma buon cane da caccia; eppoi Iri@e Mite, pointer
valentissima ; Aldon Tam — quantum mutatus ab illo! — e Irie Kiss,
che ritroveremo tutti nella “ Classe Inghilterra. ,,
Conclusione: Non riescirò mai a comprendere come persone intelli-
genti, proprietari di cani di razza, già eccelsi per nascita e per doti
venatorie, li cimentino in quelle prove e corrano l’ alea di vederli igno-
miniosamente battuti da cani senza nome. Quella è classe per i bastardi
di ogm pelo e di cgni provenienza; lasciamoli dunque vedersela fra
loro e non contaminiamo col loro contatto degli animali come Polllux,
Roi, Aldon Tam, Irie Mate, ecc., ecc.
— 194 —
*
» *
Nella ‘° Gara d’ onore, ,, che seguì il secondo giorno per contendersì
il premio offerto da S. A. R. il Principe di Napoli (una magnifica pen-
dola artistica), correvano dieci cani — Zom XIII si era assentato, come
dicemmo nello scorso numero, per necessità di.... riproduzione.
Lafleur, a cui suo padrone aveva certamente fatta in procedenza una
severa romanzina franco-italiana, affermò al primo suo apparire, la sua
incontrastata superiorità. Tanto nella prova che nella controprova egli
si diportò correttissimamente e non costrinse mai il suo proprietario, il
focoso Bourillon, a ricorrere ai moccoli — più in uso in riva del Lambro
che in riva della Senna — di cui infiorava precedentemente i suoi pa-
terni ammonimenti, reno, spinone, classificato secondo, mantenne sem-
pre la sua cerca corretta, ma non smise dalle puntate incerte e dall’ in-
cessante dimenare del codino, Fanny d’ Alba, el salta martin, terza;
Bleu, quarto e T'hiers, quinto. i a
Alla proclamazione dei premii, Bourillon, scossa la ricciuta chioma,
proruppe in un: Viva l’Italia! Viva Zafleur/... a cui gli amici rispo-
sero con una calorosa stretta di mano.
Siamo finalmente giunti, dopo una luculliana colazione, offerta dal-
l Unione Cacciatori Verbano al Comitato e alla Giuria, alla ‘ Classe
Inghilterra ,, in cui corrono sei cani soli. — Ritirati Been of Maffe ©
Polly Pedro.
Si comprende subito che due soli, fra questi sei cani, si contenderanno
il premio: Milan Alì e Irie Mite. Sono ambidue veri field-trialers, dalla
cerca rapida, sostenuta; dall’ ammaestramento perfetto; dali’ olfatto po-
tente. Alì, però, e più classico, caccia con maggior stile, maggiore ele-
ganza. La sua ferma è scultorea. /rî@ Mite, graziosa, vivace, di una viva-
cità tutta femminile, avventa prima punture, fa qualche passo a testa
‘ alta, con mossa felina, prima di rimanere immobile; non ‘s’inchioda,,
al suolo come il suo rivale al giungergli delle emanazioni; eppoi, ferma
di consenso.... quando sente l’ animale; mentre Alì, a qualsiasi distanza,
rimane immobile come blocco di granito.
Saranno sfumature, ma sfumature che danno ad Alì una incontrasta-
bile superiorità. Pollux di sant’ Uberto, terzo, che rappresenta per me
il cane da caccia ideale, non ha l andatura voluta in un field-trialer.
Polly of Teramo, quarta, abbisogna di più rigido ammaestramento ;
essa sfugge facilmente di mano al suo conduttore. Non gli mancano però
nè il fondo, nè l’ olfatto, per figurare degnamente in un field-trial.
A Aldon Tam, benchè correttissimo, non rimane che il ricordo del
tempo che fu; e di Iri@ Kiss è meglio tacere, giacchè mi dicono che
era indispost9.
*
» »
Nel conferimento dei premi speciali di bellezza non vi fu, come :già
detto nello scorso numero, il pericolo di dover premiare il meno brutto :
Miss IX, Tom Ossolano, Tom XIII, Milan Alì, Aldon Tam, Pollux di
sant Uberto sono cani che, ovunque presentati, faranno jcertamente
onore alla loro razza e avvalorano la confortante convinzione che il
bello può essere accoppiato al buono.
Speriamo, finalmente, che altre Società cinegetiche vogliano seguire
la coraggiosa iniziativa della benemerita Unione Cacciatori Verbano, la
quale diede prova di operosa e benefica vitalità. Le feste in onore del
grande Volta sarebbero, l’ anno venturo, propizia occasione per bandire
una grandiosa esposizione canina, seguita da altrettanti grandiosi field-
trials: se ne parlò sottovoce a Intra e quasi, quasi, gli intervenuti si
lasciavano con un: ‘‘ A rivederci a Como! ,,
Speriamo che il loro desiderio abbia ad avverarsi.
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REGOLAMENTO DELLE PROVE
della fu società “Field-Trials Italiani,
approvato nell’Assemblea generale del 2 luglio 1896
+
Art. 1. — In forza del presente Regolamento, resta revocato il Rego-
lamento approvato dall’ Asemblea Generale del 27 agosto 1895.
Art. 2. — Le Prove sul Terreno avranno effetto in luogo, tempo e
modo, secondo il programma che sarà pubblicato dal Consiglio Diret-
tivo almeno due mesi prima d’ ogni prova.
| Art. 3. — Le Prove saranno nazionali od internazionali, e vi potranno
concorrere Soci e non Soci. ,
Art. 4. — Alle Prove Nazionali, potranno concorrere solamente cani
esistenti in Italia da almeno tre mesi prima d’ogni prova. Alle Prove
Internazionali potranno concorrere cani d’ogni razza e paese.
Art. 5. — Le Prove saranno Primaverili ed Autunnali; ma sarà in
facoltà del Consiglio Direttivo di indire o meno le Autunnali.
Art. 6. — Le Prove saranno divise in tre classi:
A) Bracchi e spinoni, iscritti nel R. K. C. I. od in uno Stud Book
estero, e giudicati dalla Commissione del R. K. C. I. almeno come “ ri-
conosciuti. ,,
B) Setters e pointers, di puro sangue, iscritti e riconosciuti per tali
dal R. K. C. I. od in uno Stud Book estero.
C) Omnium (caccia pratica), per cani di qualunque razza pura od
incrociati razionali, purchè riconosciuti dal R. K. C. I. o per mezzo
di uno Stud Book estero.
Art. 7. — Ogni classe sarà divisa in due categorie: l’ una per cuccio-
loni e cioè per cani non oltrepassanti i 17 mesi; l’ altra per cani d’ ogni
età ; quindi i cuccioloni potranno ;concorrere anche nella seconda cate-
goria della loro classe, purchè ivi previamente iscritti.
Art. 8. — Tutte le decisioni della Giurìa saranno inappellabili.
Art. 9.— Per concorrere alle prove, ogni cane dovrà esere iscritto nella
scheda inviata dalla Direzione, la quale scheda, completata ed unita
all’ importo dell’ iscrizione, dovrà essere spedita in lettera assicurata alla
Sede della Società nel termine prescritto.
Art. 10. — La tassa d’ iscrizione sarà fissata di volta in volta dal Con-
siglio Direttivo.
Ogni socio avrà diritto di far concorrere, esonerato dalla tassa, un
cane di sua proprietà per ogni azione e per una sol prova all’ anno, a
sensi dell’ art. 20 dello Statuto Sociale. A quel Socio, però, che oltre
all’ iscrizione gratis alla quale ha diritto, volesse presentare altri cani
sarà accordato un notevolissimo bonifico, sulla tassa, che volta per volta
verrà pubblicata nel programma. Questo bonifico non sarà in nessun
caso minore del 50 0/0, e sarà in facoltà del Consiglio Direttivo di au-
mentarlo in quella misura che crederà opportuna.
Art. 11. — I cani che avessero conseguito tre primi premi nella cate-
goria per cani d’ ogni età delle Classi A e 2, in prove sul terreno indette
dalla Società, saranno dichiarati ‘campioni.
I campioni non potranno concorrere, in seguito, che nelle prove di
campionato.
Art. 12. — I cani che avranno conseguito il titolo di campione nelle
prove nazionali, potranno concorrere nelle prove internazionali, a se-
conca della classe cui appartengono.
Art. 13. — Per ogni categoria saranno asegnati almeno tre premi, e
sarà facoltà del Consiglio Direttivo di stabilirne la natura e l’ entità;
ove poi si stabilissero premi speciali, questi verranno assegnati secondo
norme che lo stesso Consiglio dovrà esporre nel programma della riu-
nione.
Art. 14. — Ogni concorso di categoria avrà luogo qualunque sia il
numero dei cani iscritti; ma la Giuria potrà riservare anche i tre premi,
quando nessun concorrente ne fosse giudicato meritevole.
Art. 15. — Ogni membro del Consiglio Direttivo o della Giuria potrà
far allontanare coat dal campo delle prove i cani affetti da
malattie contagiose, i cani che mordono e le cagne in calore, senza che
il proprietario abbia diritto al rimborso della tassa versata.
Il Consiglio Direttivo non assume responsabilità alcuna in caso di
fuga, di furto, di morte o di qualsiasi altro inconveniente che poetsse
accadere ai cani ammessi alle prove.
Art. 16. — Le prove effettueranno secondo l’ oraine stabilito nel pro-
gramma e per coppie previamente sorteggiate dalla Direzione.
Però, nel primo turno, non potranno concorrere in coppia due cani
dello stesso proprietario, salvo il caso che i concorrenti fossero sola-
mente due.
Se il numero dei cani d’una categoria riuscisse dispari, la Giurìa com-
pleterà la coppia con un cane di sua scelta, possibilmente della stessa
categoria.
Art. 17. — I proprietari dei cani od i loro conduttori, durante la
prova dello categoria corrispondente, staranno riuniti coi loro cani nel
posto assegnato dalla Direzione.
Ogni cane sarà condotto sul terreno al guinzaglio, all’ ordine della
Giuria, sotto pena di L.,10 in caso di ritardo; e se il ritardo passasse
i cinque minuti, potrà essere escluso dalla prova.
Art. 18. — Il cane che fosse dichiarato ritirato dalla prova della sua
categoria, avanti il principio della stessa, non sarà passabile di multa.
Art. 19. — Chi lasciasse vagare il proprio cane durante la prova, sen-
z° ordine della Giurio, sarà passibile della multa di L. 10.
Art. 20. — Non potranno seguire da vicino i cani in azione che i loro
conduttori, i giurati ed il cacciatore eletto dalla Direzione.
A distanze che verranno do questa determinate, potranno seguire i
soci, i redattori dei giornali sportivi .e gli inyitati speciali.
Art. 21. — Ogni conduttore potrà portare un fucile scarico durante
la prova del suo cane.
; Art. 22. — In ogni prova dovrà essere sparato almeno un colpo di
ucile.
Il primo turno di prova non usi durare meno di 15 minuti per cia-
scuna coppia.
Art. 23. — La Giuria richiamerà all'ordine, e, in caso di disubbidienza,
potrà escludere dal concorso quel conduttore che non facesse lavorare
il proprio cane nel modo e nel luogo da essa indicati. Similmente potrà
fare col conduttore che abusasse di grida o commettesse atti che potes-
sero turbore l’ andamento delle prove od il lavoro del concorrente.
Art. 24. — Nessun membro della Giuria potrà presentare cani propri
o guidarne di altri nella classe in cui giudica.
Art. 25. — Spetta al Consiglio Direttivo di eleggere la Giuria, la quale
potrà anche essere costituita da una persona sola per ciascuna prova.
Spetterà pure al Consiglio Direttivo la nomina dei Giurati supplenti. —
Art. 26. — Dopo il primo turno d’ una categoria, la Giuriafarà la ri-
prova dei cani giudicati competenti, combinandone le coppie o sua
scelta.
Art. 27. — I reclami devono essere accompagnati da una cauzione di
L. 20, e potranno essere avanzati sino a tutta la mezz’ ora successiva
alle singole prove. Ì
La couzione sarà restituita soltanto nel caso in cui il reclamo venisse
riconosciuto fondato.
Art. 28. — Mezz’ora dopo l’ultima prova della giornata, un membro
del Consiglio Direttivo proclamerà i vincitori.
Art. 29. — Non potranno prender parte alle prove quei soci che non
fossero in piena regola con la Società.
Art. 30. — Tutti i casi non previsti nel presente Regolamento saranno
esauriti dal Consiglio Direttivo in modo inappellabile.
Qualunque modificazione al presente Regolamento, dovrà essere por-
tata in un’ Assemblea generale, la quale sarà valida, qualunque sia il
numero degli intervenuti.
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REGOLAMENTO del POINTER SETTER CLUB
PER LE
PROVE SUL TERRENO (Field.Trials)
Art. 1. — Le Prove sul terreno sono organizzate dal Consiglio Diret-
tivo del ‘‘ Pointer e Setter Club ,,. Esso si accorderà con i proprietarî
delle riserve o del terreno dove dovranno aver luogo le prove, ne pat-
tuirà le ricompense, stabilirà il modo in cui devono essere percorse le
campagne, nonchè tutti quegli altri particolari che saranno del caso.
2. — Il programma si svolgerà secondo l’ordine nel medesimo
prestabilito. I cani devono concorrere per coppie e la sorte designerà
quelli che cecncorreranno simultaneamente. L’estrazione a sorte sarà
eseguita alla vigilia delle prove, nell’ora e luogo stabiiti dal programma,
e gli interessati hanno diritto di assistervi.
Nel primo turno non potranno concorrere in coppia due cani di un me-
desimo proprietario o guidati da uno stesso conduttore, tranne il caso
che siano inscritti due soli cani appartenenti ad uno stesso proprietario
o due cani che preventivamente siano destinati ad esser guidati da uno
stesso conduttore. Se il numero dei cani concorrenti è dispari, l’ultimo
cane non sorteggiato dovrà concorrere con un cane scelto dai Giudici, Si
procederà identicamente nel caso che un cane sia escluso o ritirato dalle
Prove. À
Art. 3. — Ogni cane dovrà essere condotto sul terreno al guinzaglio e
trovarsi: pronto al momento preciso del suo turno.
2 caso di ritardo senza un motivo giustificato, il proprietario o con-
duttore sarà punito con una multa di L. 10.
Prolungandosi di dieci minuti l’assenza del cane chiamato a concorrere,
esso verrà escluso dal Concorso.
Art. 4. — I Giudici richiameranno all’ordine i conduttori, e in caso di
recidiva, potranno escludere dal Concorso quei cani che non battessero
il terreno secondo che essi Giudici desiderano. E’ inoltre vietato ai con-
duttori di abusare nel richiam.ar 1 cani a voce forte, nell’adoperare il
fischietto, come pure di compiere atti che in qualsiasi modo possano di-
sturbare il lavoro del cane concorrente.
Quando un cane è in ferma, l’altro non può essere condotto davanti ad
esso, e se non ferma di consenso per suo naturale istinto, dovrà essere
trattenuto indietro per modo da non disturbare il lavoro del concorrente.
Tutti i cani devono essere provaii alla ferma di consenso.
Art. 5. — Salvo casi d’evidente incapacità, nella prima prova, ogni
coppia di cani deve lavorare almeno 20 minuti.
E’ obbligo di sparare almeno una volta per ogni cane e per ciascuna
categor.a.
Art. 6. — I Giudici sono nominati dal Consiglio Direttivo del Club ed
i loro nomi devono essere pubblicati prima del pagamento delle inserizioni.
Art. 7. — E° lasciata ampia facoltà ai Giudici di formare i loro apprez-
zamenti e di prendere le decisioni relative al merito dei cani secondo il
lcro assoluto criterio.
Dopo il primo turno, i Giudici comunicheranno i nomi di quei cani ai
quali sarà loro sembrato di riconoscere attitudini sufficienti per rimanere
in gara. Si procederà allora ad una seconda estrazione delle coppie, evi-
tando per quanto è possibile, che si trovino a gareggiare due cani che
precedentemente abbiano concorso in coppia o che appartengano al me-
desimo proprietario.
Dopo il secondo turno, le coppie non saranno più estratte a sorte, ma
i Giudici faranno concorrere i cani a loro scelta.
Art. 8. — I premî non potranno essere aggiudicati se i vincitori dei
primi tre premî non avranno sostenuto il reciproco confronto.
Art. 9. — I Giudici hanno la facoltà di riservare il conferimento dei
premî allorchè non riconoscano nei concorrenti qualità idonee per meri-
tari; e potranno assegnare dei diplomi d’onore, ancorchè questi non
siano s:abiliti nel programma, qualora ritengano qualche cane merite-
vole di tale distinzione.
Art. 10. — Coloro che desiderano inscrivere ai Concorsi i proprî cani
devono farne domande per iscritto, con lettera raccomandata, al Segre-
tario del Club, attenendosi alle altre prescrizioni del programma. La
domanda d’inscrizione deve essere accompagnata dall'importo del forfait,
ed il compimento della tassa d’inscrizione sarà versato prima del sor-
teggio delle coppie. La domanda d’inscrizione deve comprendere nome,
età, sesso e razza del cane, numero d’inscrizione nei Libri delle Origini
o altrimenti il pedigrée.
* Art. 11. — Coloro che inscrivono dei cani devono comunicare il nome
del proprietario e dell’ allevatore, e notificare il cambiamento di pro-
‘prietà nel caso ‘che ciò avvenga prima del giorno delle Prove. Essi devono
inoltre nominare la persona che guiderà il cane sul terreno.
Art. 12. — Saranno esclusi dal Concorso i cani appartenenti a persone
che, per qualsiasi motivo, non avessero fatto onore ai proprì impegni
verso il Club, o siano debitrici verso istituzioni congeneri di una somma
qualunque a titolo di ammenda, di quote d’inscrizioni, o siano state
squaliffcate.
Art. 13. — E’ vietato assolutamente di presentare alle Prove le cagne
in calore. Chi trasgredisce a questo divieto è ‘passibile di una multa
sino a L. 30.
Comprovato che una cagna inscritta, si trova in iso il proprietario
ha diritto al rimborso della quota d’inserizione, qualora la medesima sia
avvenuta almeno 15 giorni prima delle Prove.
Art. 14. — Non potranno prender parte alle Prove cani inetti alla pro-
creazione od affetti da malattie contagiose. Saranno pure esclusi ì cani
cattivi e mordaci.
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Nel caso che un cane, per l’aggressione di un concorrente venisse im-
possibilitato a prender parte alle Prove, il proprietario di esso potrà
farsi rimborsare la quota d’inscrizione dal proprietario del cane aggres-
sore e, se questi si rifiutasse, sarà considerato come mancante ai suoi ob-
blighi verso il Club. -
Ad ogni modo il Club non assume responsabilità veruna pei casi di
furto, morte, fuga o qualsiasi altro inconveniente relativo ai cani con-
correnti.
Art. 15. — Tutti i reclami dovranno essere rivolti per iscritto al Con-
siglio Direttivo del Club prima della distribuzione dei premî. Chi re-
clama dovrà sborsare L. 20, le quali non saranno restituite se il reclamo
non verrà riconosciuto fondato.
Nel caso che non si possa decidere immediatamente sul reclamo pre-
sentato, il cane prenderà parte ugualmente alle Prove sotto riserva, ed il
premio ch’esso potesse conseguire sarà trattenuto, se il reclamo verrà ri-
conosciuto giusto, il cane perderà il diritto al premio che verrà assegnato
a quello giudicato migliore immediatamente dopo di esso.
Art. 16. — I Giudici, esaurite le singole Prove, esporranno a viva voce
i motivi delle loro aggiudicazioni e, entro dieci giorni, li. comuniche-
ranno per iscritto al Consiglio Direttivo del Club.
Art. 17. — Per tutto quanto non è previsto nel presente Regolamento,
sarà giudicato inappelabilmente dal Consiglio Direttivo del Club.
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ELENCO GENERALE
DEI
CANI PREMIATI
nei FIELD. TRIALS effettuati in Italia
dal 1892 a tutto il 1898
— +e __
Alì — L.. R. 185- bracco - da /ido e da /da. — Proprie-
tario il sig. Carlo Barabino di Genova.
Menzione onorevole di 1° grado ai Field-Trials di Genova - 28
maggio 1893. — Diploma d’ onore per cerca ristretta - Field-Trial;
di Milano - 10 maggio 1894.
Alì — L.I. R. 207 - bracco - da /Zck e da Diana. — Pro:
prietario il sig. Cav. Giovanni Contratti di Milano.
Diploma d’onore extra per cerca ristretta - Field-Trials di Milano -
IO maggio 1894.
Aurora — L. I. R. 363- bracco da Wezs L. I R. 297, e da
Lina K. C. I. 40 — Proprietario il Canile Tregolo di Milano.
3° Premio per cuccioli nei Field-Trials di Roma - 7 e 9g giugno
1897. Menzione onorevole nella classe 7*(Cacciatori) - Field-Trial;
di Torino - 5, 6 e 7 giu no 1898.
Alì — Diario 726 - setter Irlandese da /7:/ e da Diana.
Proprietario il sig. Cap. Pio Cerchiari di Nettuno. (Roma)
3° Premio cuccioli Pointers e Setters - Field-Trials di Torino
5, 6 e 7 Giugno 1898.
Aldon Tam — K. C. I. 54-L. O. S. H. 3217 - setter in-
glese da /ufsham trip e da Aldon Qaen. — Proprietario il
sig. Omero Magagnini di Milano.
9° Premio nella Classe 4* (Gara Cacciatori - Verbano) - Field-Trials
di Intra-Pallanza del 4 e 5 settembre 1898. — 1° Premio speciale al
più bel Setter inglese ai Field-Trials suddetti.
— 203 —
Beechgrove-Shot — L. O. P. C. S. 2 - pointer maschio
bianco m. — Proprietario il sig. Agostino Signorini di Torino.
3° Premio (L. 100) nella Classe 3% (All-Aged Stakes) - Field-Trial:
di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia di bronzo del Pon-
tiers e Setters Club per adulti - Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7
giugno 1898.
Barba — L. I. R. 381 - spinone - da Brick e da Aria —
Proprietario il sig. Cav. Giovanni Contratti di Milano.
I° Premio nei cuccioloni al Field-Trials di Gallarate - 3 ottobre 1897
2° xs negli adulti » » »
Menzione onorevole di 1° grado nella Classe Omnium-Field - Trials
di Gallarate - 3 ottobre 1897. — Medaglia d’ argento del R. Ministe .
ro di Agricoltura, Ind. e Comm. - Field-Trials suddetti.
Braama di Monfort — L. I. R. 382 - spinona - da Zomino
(L. I. R. 344) e da Zea (L. I. R. 343) — Proprietario il si-
gnor (;. Regis, Ronco.
Menzione onorevole di 2° grado - | Field-Trials di Gallarate - 3 ot-
tobre 1897.
Bring — setter inglese - da... .... e dari dla —
Proprietario il sig. Cav. Giovanni Contratti di Milano.
2° Premio (Medaglia vermeille) - Classe Omnium - Field-Trials di
Gallarate - 3 ottobre 1897.
Barabba — bracco pointer - da ...... e da..i...
— Proprietario il sig. A. Modigliani di Firenze
3° Premio (Medaglia d’argento) - Classe Omium - Field-Trials di
Gallarate - 3 ottobre 1897. — 2° Premio (Oggetto d’arte e Medaglia
d’oro dell’Associazione dei Cacciatori del Circondario di Varese) nei
Field-Trials (Classe Omnium) di Intra-Pallanza - 4 e 5 settembre 1898.
Blitz — setter gordon - da... .. eda... 4} cile PBro-
prietario il sig. Giovanni Ruvioli di Milano.
5° Premio (Medaglia d’argento) - (Classe Omnium) Field-Trials di
Gallarate - 3 ottobre 1897.
Back - bracco pointer - da ....e da.....- Proprie-
tario il sig. Ulisse Donesana di Milano.
1° Premio nella Classe B (Incrociati diversi - cuccioli) -Field-Trials
di Busto Arsizio - 6 ottobre 1895.
Bella (ex Nelda) — L. I. R. 425 - bracco - da Zon e da
Diana. Proprietario il sig. Ernesto Ceriana di Frassineto Po.
Diploma d’onore nella Classe A_(Bracchi e Spinoni-adulti) Field-
Trials di Busto Arsizio - 6 Ottobre 1895
— 204 — :
Bell — L. I. R. 226- setter inglese - Mon of Zurness e da
Norma. — Proprietario il sig. Angelo Cassisa di Bolzaneto
Ligure.
2° Premio con Nora (L. I. R. 231) nel Concorso « cerca estesa »
Field-Trials di. Milano del 10-11 maggio 1894. — 2° Premio neî
Field-Trials di Genova - 25 giugno 1894.
Beau — bracco - da . . ... Cali A -itn01) — Proprietario
1 sig. Antonio Villa di Monza.
Diploma d’onore di 2° grado ai Field-Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892.
Boorick — Diario 337 - da Gyf e da Diana. Incrocio poin-
ter - setter - del sio. Ferdinando Delor di Milano.
1° Premio (L. 500) nel Concorso « cerca ristretta » dei Field-Trials
di Milano - 10 e II maggio 1894,
Baldo — Diario 610 - bracco pointer - da Mai e da Li//a;
— Proprietario il sig. Carlo Pozzi fu Pasquale di Busto Ars.
Diploma d’onore nei Field-Trials di Busto A. del 2-3 giugno 1895.
Bice - Diario 567 - bracco pointer - da £isizo e da /da —
Proprietario il sig. Paolo Roveda di Cimiano.
Diploma d’onore nei Field-Trials di Fusto A. del 2-3 giugno 1893.
Blitz — L. I. R. 292- bracco - da Dock e da Miss — Pro-
prietario il sig. Rinaldo Osculati di Milano.
Diploma d’onore nei Field-Trials di Busto A. del 2-3 giugno 1895.
Blitz — L. I. R. 333- bracco - da A (L. I. R. 207) e da
Brilla (L. I. R. 215) — Proprietario il sig. Gerardo Majno
di Milano.
2° Premio per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di Roma -
7 e g giugno 1897. — 3° Premio nella Classe Omnium - Field-Trials
di Roma - id., id. — Premio speciale d’ammaestramento - Field-Trials
di Roma - id., id. — 1° Premlo delle Società Riunite nella Classe 4*
(cani d’ogni età) - Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. —
Medaglia vermeille della Società Braccofila Italiana per cani d’ogni
età che avessero guadagnato un premio ad un’Esposisione, oppure ap-
partenenti ad nn socio della detta Società, ai Field-Trials di Torino,
1898 - 5, 6 e-7 giugno. — 2° Premio nella gara d’onore fra i vin-
citori del 1° e 2° premio delle Classi 2% e 4% ai Field-Trials di To-
rino - 5, 6 e 7giugno 1898. — 2° Premio nella gara « Italia » per
Bracchi d’ogni età - Field-Trials di Intra-Pallanza - 4 e 5 settembre 1898.
Blanche of Briomfield — pointer - Marck e Juno. — Pro-
prietario il Ligur Kennel di Genova.
Medaglia di bronzo per Pointers e Setters adulti - Field-Trials di
Busto Arsizio - 6 ottobre 1895.
Blanche of Levanto — L. O. P. S. C. 95 - pointer - da
Rochet of M. e da /olly P. — Proprietario il nob. sig. Gior-
gio Mina di Cremona.
4° Premio per Pointers e Setters (adulti, offerto dalle Società Riu-
nite - Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898.
Black — sotter gordon - da . .... e da' gdo — Pro-
prietario il sig. Conti Florio.
1° Premio (Medaglia d’argento del R. Ministero d’Agricoltura, In-
dustria e Commercio) nei Field-Trials di Pognacco (Udine) - 29 set-
tembre 1897. ;
Bluette — L. I. R. 332 - bracco - da A# (L. I. R. 207) e
da 5rilta (L. I. R. 215) — Proprietario il sig. Ferdinando
Trebbi di Milano.
2° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arzisio - 6 ottobre 1895. — Premio per allevamento - Field-Trials
di Busto Arzisio - id. id. — 1° Premio per Bracchi e Spinoni adulti
- Field-Trials di Busto Arsizio - 2 giugno 1896.
Brill - L. I. R. 301 - bracco - da Z7// e da Diana (già Vasis)
— Proprietario il sig. Luigi Prina di S. Donato Milanese.
Diploma d’onore di 2° grado ai Field-Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892. — 3° Premio per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials
di Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 2° Premio, id id. - 6 ot-
tobre 1895.
Brilla — L. I. R. 215- bracco- da Aezo e da Diana. —
Proprietario il dott. Giuseppe Scalini di Como.
Diploma d’onore per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 1° Premio per id. id. - 6 ot-
tobre 1895. — 2° Premio d’ammaestramento - id. id. - 6 ottobre 1895.
— 1° Premio per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di Roma -
7 e g giugno 1897. — r° Premio speciale (di S. M. il Re d’Italia)
- id. id. - 7 e g giugno 1897. — Medaglia d’oro del R. Ministero
d’Agricoltura, Industria e Commercio - id. id. - 7 e 9 giugno 1897..
— Premio d’ammaestramento ai Field-Trials di Roma - 7 e 9g giu-
gno 1897.
Been of Maîffe - K. C. I. 48 - L. O. S. H. 3585 - pointer -
da £Leau of Kent e da Devoshire-Vesta — Proprietario il si-
gnor Barone G. Massola di Genova.
1° Premio per Pointers e Setters (adulti) ai Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 1° Premio speciale (di S. M. il Re
d’Italia ai Field-Trials di Busto A. - 2 e 3 giugno 1895. — Me-
daglia del K. C. I. per puri sangue ai Field-Trials di Busto A. -
2 e 3 giugno 1895. — 1° Premio delle Società Riunite per Pointers
e Setters (Classe 3%) Field-Trials - Torino 5, 6 e 7 giugno 1898. —
— 200 —
LI
Medaglia vermeille del Pointers e Setters Club per cani o di pro-
prietà d’un socio, o che abbiano riportato un premio ad un’Esposizione,
ai Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — 1° Premio nella
« Gara d’onore » (dono di S. M. il Re d’Italia) ai Field-Trials di
Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898.
Buck of Gaillac — K. C. I. - 52 - pointer - da Mocke?f £A e
da Cipsy-Gir/ — Proprietario il Canile Iria di Voghera.
2° Premio per Pointers e Setters adulti ai Field-Trials di Buto A.
2 e 3 giugno Igg5. — 1° Premio id. id. - 2 giugno 1896. — 2° Pre-
mio id. id. di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia argento
del Pointers e Setters Club pei cani di proprietà d’un socio o che
abbiano riportato un premio in un’Esposizione - Field-Trials di To-
rino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — 2° Premio nella Gara d’onore - Field-
Trials di Torino - id. id.
Blue - L. I. R. 365 - bracco - da A (L. I. R. 207) e da
Brilla (L. I. R. 215) — Proprietario il signor Ferdinando
Trebbi di Milano.
Diploma d’onore per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di
Busto A. - 6 ottobre 1895. — Premio d’ allevamento - Field-Trials.
di Busto A. - id. id. — Premio d’ammaestramento - Field-Trials di
Roma - 7 e 9g giugno 1897. — 3° Premio per Bracchi d’ ogni età
« Gara Italia » - Field-Trials di Intra e Pallanza - 4 e 5 settembre
1898. — 4° Premio nella « Gara d’onore » - Field-Trials di Intra e
Pallanza - id. id.
Brill - L. I. R. 299 - bracco - da B7i4 (L. I. R. 182) e
da Lilla (L. I. R. 222). — Proprietario il signor Daniele
Crespi di Milano.
3° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
Ciccio - L. I. R. 124 - bracco - da Zor e da Pulga —
Proprietario il signor Pedrazzini Gioele di Ospedaletto Lodi-
giano.
Diploma d’onore di 1° grado ai Field-Trials di Cremona - 26 set
tembre 1892. i
Cadeau - setter incrociato - da... ... e das e, —
Proprietario il signor Morgari di Genova.
Menzione onorevole di 2° grado ai Field-Trials di Genova - 28
maggio 1893
Cock - Diario 677 - incrocio bracco-pointer da ....e da
Bella - Proprietario il signor Cav. A. Corner. Roma.
3° Premio nella Classe Omnium (cuccioli) ai Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896. — 3° Premio diviso con /ack nel Concorso
fuori programma ai Field-Trials di Roma - 7 e 9 giugno 1897.
Gadeaa - bracco.- da ‘.;., CA: 1 Proprie-
tario il signor Conte Otelio.
3° Premio nei Field-Trials di Pognacco (Udine) - 29 settembre 1807.
Chasse di Monfort - Diario 756 - bracco da .... e da
+ . . . — Proprietario il signor Gaetano Del Vaso di Roma.
3° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioloni) - Field-Trials di Gal-
larate - 3 ottobre 1897.
Cour - L. I. R. 385 - bracco - da Z7e/ (K, C. 1/39) e da
Leda (L. I. R. 241) — Proprietario il sig. cav. Francesco
Silva di Pizzighettone.
Menzione onorevole di 1° grado nella Classe Omnium - Field-Trials
di Gallarate - 3 ottobre 1897. — Premio speciale Mustorgi al più
bel Bracco lombardo m. o f. - Field-Trials di Gallarate - 3 ottobre 1897.
— Premio speciale Contratti al più bel Bracco o Spinone, vincitore
del miglior premio nella Classe Omnium - Field-Trials di Gallarate
- 3 ottobre 1897.
Dick - L. I. R. 298 - bracco - da Blitz e da Bella —
Proprietario il signor Guido Osculati di Milano,
Diploma d’onore per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
Dora - L. I. R. 284 bracco pesante - da Zadarron e da
Zeba. — Proprietario il Canile Ossolano - Ornavasso.
Diploma d’onore per Bracchi e Spinoni d’ogni età -- Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
Dora - bracca napoletana - da e da . —
Proprietario il signor Mancini.
Medaglia d’oro ai Field-Trials di Roma - 9 e II giugno 1895.
Danger of Salop - K. C. I. 55 - K. C. S. B. 36144 - setter
laverack - da Voung-Duke e da Snov-Drop — Proprietario
il signor Angelo Cassisa di Bolzaneto.
Diploma d’onore per Pointers e Setters adulti - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
Dear - setter gordon - da . .... e dai: 50 — Pro-
prietario il signor P. Brenda. |
Medaglia d’argento ai Field-Trials di Roma - 9 e II giugno 1895-
Duke - I. I. R. 254 - setter laverack - da Gerondo (K.
C. I. 11) - e da /annette. — Proprietario il sig. cap. Fran-
cesco Camicia «della Batteria a Cavallo.
3° Premio nel Concorso « cerca estesa » ai Field-Trials di Milano -
IO e rI maggio 1894.
— 208 —
Ex of Esc - setter irlandese - da . .... e deg
— Proprietario il signor Cornelio Carpeneti di Genova.
Diploma d’onore nella « cerca ristretta » ai Field-Trials di Milano
-IO e TI maggio 1894.
Earl of Teramo - L. O. P. S. C. 47 - setter inglese - da
Earl! of Moira e da Joung Bess of Kippen. — Proprietario
il signor Espartero Vignoli di Passignano.
2° Premio pei Pointers e Setters (cuccioli) ai Field-Trials di Roma
- 7 e g giugno 1897. — Medaglia d’argento del Pointers e Setters
Club ai Field-Trials di Roma - 7 e 9 giugno 1897.
Ellena - L. I. R. 384 - bracco - da Zrack) (Diario) 810 e
da Dadà (L. I. R. 422). — Proprietario il signor Francesco.
Silva di Pizzighettone.
Menzione onorevole di 1° grado per Bracchi e Spinoni (cuccioli) ai
Field-Trials di Gallarate - 3 ottobre 1897. — 1° premio per Bracchi
e Spinoni italiani (Classe 2* Derby) ai Field-Trials di Torino - 5, 6
e 7 giugno 1898. — Medaglia vermeille della Società Braccofila Ita-
liana (Classe 2* Derby) per cani di proprietà di un socio della stessa
| ai Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 Giugno 1898. — 3° premio delle
Società Riunite per Bracchi e Spinoni italiani - id. id. — Medaglia
di bronzo della Società Braccofila Italiana per cani d’ogni età - id. id.
— 1° Premio nella « Gara d’onore » - id. id.
Eddin L. I. R. 208 bracco - da Zom e da Bella. — Pro:
prietario il signor Ferdinando Porrini di Milano.
3° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli) ai Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896.
Fluke 2° of Levanto - L. O. P. S. C. 6 - pointer - da
Been of Maffe è da B/anche of Bromfield —- Proprietario il
signor Paolo Gaggino di Genova.
Menzione onorevole nella Classe 3* Pointers e Setters d’ogni età -
Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898.
Fanny d’Alba - L. I. R. 347 - bracco - da Zw/ (D.° 792)
e da Linda (L. I. R. 101). — Proprietario il signor Edgardo
Bianchetti di Ornavasso.
5° Premio per Bracchi d’ogni età ai Field-Trials di Intra-Pallanza
- 4 e 5 settembre 1898. — 3° Premio nella « Gara d’onore » - id. id.
Flock - L. I. R. 455 - bracco - da //ock (L. I. R. 367) e
da Zula (L. I. R. 454). — Proprietario il signor Giovanni
Martini di Milano.
2° Premio nella « cerca ristretta » ai Field-Trials di Milano - 10 e
II maggio 1894. — 2° Premio per Bracchi e Spinoni (adulti) - Field.
Trials di Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. i
"ni gota dina 14
Fido - L. I. R. 189 - bracco - da Zon e da Gina. —
Proprietario il signor Gioele Pedrazzini di Ospedaletto Lodi-
giano.
2° Premio nella « cerca ristretta » ai Field-Trials di Milano - 10 e
TI maggio 1894. — 2° Premio per Bracchi e Spinoni (adulti) - Field-
Trials di Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
Febo - D.° 455 - bracco - da Ze// e da Diana. — Proprie-
tario il nob. signor Annibale Grasselli di Cremona.
4° Premio nella « cerca ristretta » ai Field-Trials di Milano - 10 e
II maggio 1894. — Diploma d’onore per incrociati diversi (adulti)
- Field-Trials di Busto Arsizio - 6 ottobre 1895.
Febo - L. I. R. 419- bracco- da Zur (L. I. R. 167) e da
Bella. — Proprietario il signor Paolo Porro di Vigevano...
Diploma d’onore per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 3° Premio d’allevamento ed
ammaestramento - id. id.
Flock - L. I. R. 367 - bracco - da 24/7 (L. I. R. 366) e
da Bella (D. 713). — Proprietario il signor Giovanni Martini
di Milano.
3° Premio per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di Roma -
7 e 9g giugno 1897. — 2° Premio per Bracchi e Spinoni d’ogni età -
Field-Trials di Gallarate - 3 ottobre 1897.
Faust - L. I. R. 329 - bracco - da 27// (L. I. R. 235) e
da Leda (L.I.R. 241). — Proprietario il signor cav. Francesco
Silva di Pizzighettone.
5° Premio per Bracchi e Spinoni d’ogni età - Field-Trials di Gal-
larate - 3 ottobre 1897. — Menzione onorevole di 1° grado nella
Classe Omnium - id. id. — Premio speciale al più bel Bracco fra i
premiati - id. id. — 4° Premio delle Società Riunite per Bracchi e
Spinoni d’ogni età - Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898.
2° Premio nella « Gara Cacciatori » ai Field-Trials di Torino - 5, 6
7 giugno 1898.
Gemma - L. I. R. 212 - bracco da Ze/ e da Diana (già
Varia). — Proprietario il signor Villa di Monza.
Diploma d’onore di 1° grado ai Field-Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892. — Premio del K. C. I. al più bel bracco - Field-Trials
di Milano - 10-11 maggio 1894.
Gleck - st ra Ma I a aci e ia e — Pro-
prietario il signor Stefano Boero di Genova.
Menzione onorevole di 1° grado ai Field-Trials di Genova - 25
giugno 1894.
e
Mn. “ida eta da > i, BP — Pro-
prietario il signor Molini.
Menzione onorevole di 2° grado ai Field-Trials di Genova - 25
giugno 1894.
mere...» sulaizio!. Me e — Pro-
prietario il signor Quirino Quirini.
2° Premio ai Field-Trials di Pognacco - 29 settembre 1897.
Gioja d’Alba - L. I. R. 345 - spinone - da Zozmzino (L.I.
R. 344) e da Zea (L. I. R. 343). — Proprietario il signor
(Giuseppe Boschis di Milano.
2° Premio - Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di Gallarate
- 3 ottobre 1897. — 1° premio - Spinoni adulti - id. id. — 1° Pre-
mio Bracchi e Spinoni (adulti) - id. id. — Menzione onorevole di 1°
grado nella Classe Omnium - id. id. — Premio speciale di S. M. il
Re d’Italia - id. id. — Medaglia d’oro del R. Ministero d’agricoltura
Industria e Commercio - id. id. — Premio speciale per lo Spinone
vincitore dei migliori premi - id. id. — Premio speciale per Bracco
o Spinone vincitore dei migliori premi - id. id. — 2° Premio nella
‘ Gara Piemonte » (Spinoni d’ogni età) - Field-Trials di Intra-Pal-
lanza - 4 e 5 settembre 1898.
Galop - IL. I. R. 187 - pointer - da Ga/op (L. O. F. 622)
e da Bella of Hessem. — Proprietario il signor Temistocle
Strazza di Milano.
Medaglia di bronzo per Setters e Pointers (adulti) - Field-Trials di
Busto Arsizio - 6 ottobre 1895. — Premio speciale d’ammaestramento
> id» id.
Irie Vasp - L. O. P. S. C. 103 - pointer - da ocket of
Merbes e da Pearl of Strasbourg. — Proprietario il Canile
Iria di Voghera.
2° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trlals di Torino
- 5, 6 e 7 giugno 1898. — 4° Premio per Pointers e Setters d’ogni
età - id. id. — Diploma d’onore nella Classe 5% « Gara d’onore - id.
id. — Medaglia d’argento del Pointers e Setters Club per Pointers e
Setters (cuccioli) - id. id.
Irie Flò - L. O. P. S. C. 97 - pointer - da rocker of
Merbes e da Pearl of Strasbourg. — Proprietario il Canile
Iria di Voghera.
3° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di Milano
- 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia di bronzo del Pointers e Setters
Club - per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di Torino - 5,
6 e 7 giugno 1898.
Irie Mite - L. O. P. S. C. 100 - pointer - da £ockef of
Merbes e da Sarah Pedro. — Proprietario il signor Biondi
Santi di Ferruccio.
Medaglia d’oro e L. 100 nel Concorso speciale - Field-Trials di
Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898 - 3° Premio nella Gara « Cacciatori »
(Verbano) - Field-Trials di Intra-Pallanza - id. — 2° Premio nella
Gara « Inghilterra » - id. id.
Jorik:- setter gordon: -Saali 1) e ‘da — Pro-
pri:tario il signor Nino Cabella di Trigolo.
Diploma d’onore di 1° grado ai Field-Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892.
Jolk - L.I. R. 372 - spinone - da Z%zers (L. I. R. 278) e
da Ronda (L. I. R. 252). — Proprietario il signor Riccardo
}orghetti di Brescia.
4° Premio per Spinoni (adulti) - Field-Trials di Intra-Pallanza -
4 e 5 settembre 1898.
Jxck - spinone - da». .... e da es dee — — Pro-
prietario il signor Guido Regis di Milano.
Menzione onorevole di 1° grado per Spinoni d’ogni età - Field-
Trials di Gallarate - 2 ottobre 1897.
Jack of Salop - H. C. I. 50 setter laverak - da Danger
of Salop e da beauty of Salop. — Proprietario il canile Iria
di Voghera.
Diploma d’onore per Pointers e Setters (adulti) - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
Joke of Iria - L. I. R. 183 - pointer - da Zaro e da Miss
(L. I. R. 76). — Proprietario il signor G. G. Pacotto di Vo-
ghera.
3° Premio per Pointers e Setters (adulti) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 6 ottobre 1895. — Premio speciale d’ammaestramento - id. id.
Juno of Gaillac - K. C. I. 58 - pointers - da tocke? £. e da
Gispy-Gir{— Proprietarî i signori Pezzoli e Ravasi di Milano
(canile Milano).
1° Premio per Setters e Pointers (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896. — Menzione onorevole per Setters e Spinoni
(adulti) - id. id.
Jagek - cagnolo di Roma - da . .... e da Miss. — Pro-
prietario il signor Francesco Maldura di Roma.
3° Premio nel Concorso speciale (cani di Roma) - 7 e 9g giugno 1897.
Kissing-Crust - L. O. P. S. C. 29 - pointer - da Vaso
of Strasbourg e da Kiss. — Proprietario il Canile Iria di
Voghera.
3° Premio per Setters e Pointers (adulti) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896.
Linda - bracco pointer - da ...... skal ZA —
Proprietario il signor Rimassa L. di Genova.
‘| 3° Premio - Field-Trials di Genova - 14 giugno 1892, — Menzione
onorevole di 3° grado ai Field-Trials di Genova - 25 giugno 1894,
Risa L. I. R. 273 - bracco - da A (L.L R. 207) e da
Lilla. — Proprietario il signor rag. Giuseppe Macchi di Milano.
Premio d’ammaestramento - Field-Trials di Busto Arsizio - 2 e 3
giugno 1895. — 3° Premio per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials
di Busto Arsizio - 6 ottobre 1895.
Lea -.L. I. R. 201 - bracco tedesco - da B7uzo e da Junon.
— Proprietario il signor Alfredo Cocconi di Milano.
Diploma d’onore nella « cerca ristretta » - Field-Trials di Milano
= 10 e II maggio 1894. — 3° Premio per incrociati diversi (adulti) -
Field-Trials di Busto Arsizio - 6 ottobre 1895. Menzione onore-
vole di 1° grado per Bracchi e Spinoni d’ogni età - Field-Trials di
Gallarate - 3 ottobre 1897. — Premio speciale al più bel Bracco fem-
mina fra i premiati nel Field-Trials di Gallarate - 3 ottobre 1897. —
ana E. IL. RR. 237 - bracco-- da Zeo (LT. R.:42) e da
Elsa. — Proprietario il signor cav. Francesco Silva di Pizzi-
ghettone.
Menzione onorevole nella « cerca ristretta » ai Field-Trials di Mi-
lano - 10 e II maggio 1894.
Lilla - bracco pointer da ..... mae, Seg — Pro-
prietario il signor Tullio Agostini di Roma.
Medaglia di bronzo ai Field-Trials di Roma - 9 e II giugno 1895.
Lina - K. C. I. 40 - bracco leg. - da Zom e da Diana.
— Proprietario il signor Ernesto Ceriana di Frassineto Po.
1° Premio per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 3° Premio d’onore (Vanotti) - id. id.
— Medaglia d’oro del K. C. I. per Bracchi e Spinoni che riportarono
un premio e presentano i migliori requisiti di razze - id. id.
Bafleor'- 1. FR 386 = bracco- dat... e day...
— Proprietario il signor Felix Bourillon di Milano.
3° Premio per Bracchi e Spinoni d’ogni età - Field-Trials di Galla-
rate - 3 ottobre 1897. — Menzione onorevole per Bracchi d’ogni età
- Field-Trials di Intra-Pallanza - 4 e 5 settembre 1898 — 4°«remio
nella Gara cacciatori (Verbano) - id. id. — Premio speciale dell’Unione
Cacciatori Lombardi pel Bracco o Spinone vincitore del miglior premio
nella Gara cacciatori (Verbano) purchè iscritto al K. C. I. id. id. —
1° Premio (dono di S. A. R. il Principe di Napoli) nella Gara d’o-
nore - id, id,
Lear - L. I. R. 359- bracco- da 707: (L. I. R. 420) e da
Bride (L. I. R. 421). — Proprietario il signor Goffredo Calvi
di Casalmonferrato.
Menzione onorevole di 2° grado per Bracchi e Spinoni (cuccioli) -
Field-Trials di Gallarate - 3 ottobre 1897. — Medaglia d’argento pel
più bel cucciolo Bracco premiato - id. id.
Leo - L. I. R. 326 - bracco - da £2e/o (L. I. R. 233) e da
Lea (L. I. R. 237). — Proprietario il signor cav. Francesco
Silva di Pizzighettone.
2° Premio delle Società Riunite per Bracchi e Spinoni d’ogni età
- Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia d’ar-
gento della Società Braccofila Italiana, per cani appartenenti ad un
socio della stessa o che abbiano guadagnato un premio in un’Espo-
sizione - id. id. — Diploma d’onore nella « Gara d’onore » - id. id.
Mach - bracco-pointer - da . .... e dass — Pro-
prietario il signor Franchelli Nicolò di Genova.
1° Premio - Fiel-Trials di Genova - 14 giugno 1892. — Menzione
onorevole di 1° grado - Field-Trials di Genova - 28 maggio 1893. —
Diploma d’onore nel Concorso « cerca ristretta » - Milano - IO-I1
maggio 1894.
Mignon - bracco - da ..... e.da.,. ns — Proprie-
tario il signor Castoldi di Ospedaletto Lodigiano.
Diploma di 2° grado - Field-Trials di Cremona - 26 settembre 1892.
Milan-Alì - K. C. I. 66 - pointer - da Spes e da Peaz/ of
Strasbourg. - Proprietario il Canile Milano dei sigg. Pezzoli
e Ravazzi.
Oggetto d’arte nel Concorso speciale (De Vincenti) - Field-Trials di
Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — 1° Premio (Coppa. d’argento) nella
Gara « Inghilterra : - Field-Trials di Intra-Pallanza - 4 e 5 settembre
1898. — Premio speciale al più bel Pointer maschio o femmina fra
i premiati - id. id. — Medaglia del K. C. I. pel vincitore d’uno dei
primi tre premi nella Gara « Inghilterra », purchè iscritto al K. C. I.
- id. id.
Miss - K. C. I. 127 - bracco - da a0z/ (L. I. R. 210) e
. da Diana (L. I. R. 217). — Proprietario il signor Alfredo
Lazzati (Canile Diana) - Milano.
4° Premio per cani nazionali d’ogni età - Field-Trials di Torino -
5, 6 & 7 giugno 1898. — 6° Premio per Bracchi d’ ogni età (Gara
Italia) - Field-Trials di Intra-Pallanza - 4 e 5 settembre 1898. —-
Premio speciale al più bel tipo maschio o femmina fra i premiati -
id. id. — Premio speciale alla più bella bracca fra i premiati - id. id,
Master - L. I. R. 322 - setter irlandese da .....e da
— Proprietario il signor Mina. nob. Giorgio di Cre-
mona.
Diploma a’onore per Pointers e Setters (adulti) - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
. Max - D- 355 - pointer - da Loorsek (D. 337) e da Dora
(D.° 354). — Proprietario il signor Angelo Vecchio di Milano.
2° Premio nella Classe Omnium (adulti) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896. -- 2° Premio nella Classe Omnium ogni età)
- Field-Trials di Roma - 7 e 9 giugno 1897.
‘. Menelick - D.° 590 - pointer - da 57/4 e da Leda. —
Proprietario il signor Ferdinando Trebbi di Milano.
Diploma d’onore per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — Premio speciale d’ammaestra-
mento - id. id. — 1° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - id. -
6 ottobre 1895. — 2° Premio per Pointers e Setters (adulti) - id. id,
Moska - L. I. R. 202 - setter irlandese - da G%em e da
Vespa. — Proprietario il signor Ernesto Branca di Milano.
Premio speciale di riporto - Field-Trials di Genova - 28 maggio
1893. — Premio speciale (Vanotti) nella « cerca ristretta » - Field-
Trials di Milano - 1o-11 maggio 1894. — Diploma d’onore nella
« cerca estesa > - id. id. — Diploma d’onore per Pointers e Setters
(adulti) - Field-Trials di Busto A. - 2 e 3 giugno 1895. — 1° Premio
nella Classe Omnium Field-Trials di Gallarate . 3 ottobre 1897. —
Medaglia d’argento del R.° Ministero d’Agricoltura, Industria e Com-
mercio - id. id. — 1° Premio nella Classe Cacciatori per cani d’ogni
età - Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898.
Merbes Blak Pearl - pointer- da Live Coa/ e da Blanche
of Bromfield. — Proprietario il Pointers Ligur Kennel di
Genova.
2° Premio per Pointers e Setters (adulti) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896.
Mentor... ..... SU 1 IRA ofdal i DL 4 — Pro-
prietari i fratelli Galliani di Pordenone.
3° Premio ai Field-Trials di Pagnacco (Udine) - 29 settembre 1897.
Medor - L.I. R. - bracco da Vezeur e da Lina (K. C. I. 40).
— Proprietario il signor Natalino Ferrari di Frassineto Po.
2° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — Diploma d’ onore per Bracchi e Spi-
noni adulti, Field Trials di Busto Arsizio - ottobre 1895.
<=
Nora - L. I. R. 231 - setter gordon da- Dask e da Miss.
— Proprietario il signor Piva di Cignone.
Diploma d’onore di 2° grado ai Field-Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892. — 2° Premio diviso con £eZ/ nella « cerca estesa » ai
Field-Trials di Milano - 10 e II maggio 18094.
Nanà - D.° 353 - setter irlandese - da tore e da Mofsa.
— Proprietario il signor Espartero Vignoli di Passignano Tra-
simeno.
3° Premio (L. 75 e medaglia d’argento) - Field-Trials di Genova -
28 maggio 1893.
Nilo - bracco pointer - da . .... e .da sad — Pro-
prietario il signor Tognola di Roma.
Medaglia di bronzo - Field-Trials di Roma - 9 e II giugno 1895.
Niel - D.° 563 - pointer - da ZLoorick (D.° 337) e da Dora
(D.° 354). — Proprietario i! signor Decio Foligno di Milano.
3° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — Premio d’ammaestramento - id. id.
— 3° Premio per Setters e Pointers cuccioli) - id, - 6 ottobre 1895.
Polly Pedro - L. O. P. S. C. 39 - pointer - da SezZor
don Fedro e da Jeannette. — Proprietario il Pointers Ligur
Kennel di Genova.
1° Premio diviso con Grace of Strasbourg per Pointers e Setters a
« cerca veloce » Categoria adulti - Field-Trials di Busto Arsizio - 6
ottobre 1895.
Polloux di St. Uberto - L. O. P. S. C. 126 - setter gor-
don - da /eather Bruce e da Do! V — Proprietario il signor
Giuseppe Martinenghi (Canile S. Uberto) di Milano.
3° Premio della Classe Cacciatori (cani d’ogni età) - Field-Trials di
Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — 3° Premio nella Gara « Inghil-
terra » (pointers e Setters d’ogni età) - Field-Trials di Intra-Pallanza
- 4 e 5 settembre 1898. — 1° Premio nella Gara Cacciatori (Verbano)
- id. id. — Premio speciale al più bel setter focato fra i premiati -
id. id.
Printz - L. I. R. 282 - setter... .-da /Jellow (K. C.L
42) e da Miss (D. 525). — Proprietario il signor Giorgio Ca-
rozzi di Milano.
3° Premio d’ammaestramento - Field-Trials di Busto Arsizio - 2 e
3 giugno 1895.
Paff--.scttt. (gordon - da \.ivc.i00 + S0 eida <<“ 0008800
— Proprietario il nob. Don Fabrizio Colonna, princ. d’Avella
Roma.
i —
Medaglia d’argento ai Field-Trials di Roma - 9-11 giugno 1895. —
1° Premio nel Concorso speciale (cani di Roma) - Field-Trials di
Roma - 7 e 9 giugno 1897.
Prince - setter irlandese - da . .... e ‘da . SSR: _
Proprietario il cav. cap. Pio Cerchiari di Nettuno (Roma).
Medaglia di bronzo ai Field-Trials di Roma - 9g e II giugno 1895.
Pegi /casnolo di Roma - da < ...... C'e ateo =
Proprietario il sig. comm. Postemski di Roma.
Menzione onorevole nel Concorso speciale (cani di Roma) - Field
Trials di Roma - 7 e 9g giugno 1897.
Polly of Teramo - K. C. I. 65 - pointer - da ocke? £.
e da Jessie of Zeist. — Proprietario il signor Decio Foligno
di M'lano.
4° Premio nella Gara « Inghilterra » (Pointers e Setters d’ogni età)
- Field-Trials di Intra-Pallanza - 4 e 5 settembre 1898.
fi pointer - da... .i..éeda...... — Proprie-
tario il sivrnor Mina nob. Giorgio di Cremona.
Diploma d’onore di 2° grado - Field-Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892.
Rex 2° - D. 360 - setter gordon - da Dick e da Melly. —
Proprietario il signor ing. Luigi Morosetti di Voghera.
. 1° Premio (L. 300 e medaglia d’oro) - Field-Trials di Genova - 23
maggio 1893.
Has - bracco - pointer - da |) ...'.. e dae gi. li —-Pro-
prietario il signor Dellepiane di Genova.
Menzione onorevole di 1° grado - Field-Trials di Genova - 28
maggio 1893.
Rapp - D.° 581 - bracco pointer - da Loorick (D.° 337) e
da Yes. — Proprietario il signor Giovanni Grassi di Milano.
1° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 4° Premio d’onore pei 4 migliori
concorrenti - id. id. — Premio d’ammaestramento - id. id. — 1° Pre-
mio per incrociati diversi (adulti) - id. - 6 ottobre 1895. — 1° Premio
nella Classe Omnium - Field-Trials di Roma - 7 e 9 giugno 1897. —
Medaglia d’argento del R,° Ministero d’Agricoltura, Industria e Com-
mercio - id. id. — Premio d’ammaestramento - id. id.
Rapp - D. 462 - pointer - da zigzoto e da ignota. — Pro-
prietario il sivnor Mina nob. Giorgio di Cremona.
Diploma d’onore e premio speciale nel Concorso « cerca estesa »
- Field-Trials di Milano - 10-11 maggio 1894.
Roi di Monferrato - IL. I. R. 356 - bracco - da Zom
(L. I. R. 420) e da //ora 2° (D. 708). — Proprietario il signor
Angelo Vecchio di Milano — ceduto. al sig, avv. Marcellino
Racca di Torino.
1° Premio per Bracchi e Spinoni ‘cuccioli - Field-Trials di Roma
7 e g giugno 1897. — Menzione onorevole delle Società Riunite -
Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 1898. — 1° Premio (Coppa
d’argento nel Concorso speciale De Vincenti) - id. id. — 1° Premio
nella Gara « Italia » (Bracchi d’ogni età) - Field-Trials di Intra-Pal-
lanza - 4 e 5 settembre 1898. — 5° Premio nella Gara Cacciatori
(Verbano) - id. id.
Rock of Strasbourg - K. C. I. 49 - pointer - da C%az-
pion Banker e da Grace of Strasbourg. — Proprietario il si-
gnor Silvio Barbieri di Voghera.
1° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 2° Premio d’onore pei 4 migliori
concorrenti - id. id. — Premio speciale del K. C. I.- id. id. —
3.9 Premio per Pointers e Setters (adulti) - id. - 6 ottobre 1895.
Roac of Clastidium - L. O. P. S. C. - Vol. III - pointer -
da Spes e da Zriae-Larck — Proprietario il signor Giuliano
Giulietti di Casteggio.
1° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di Torino
- 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia vermeille del Pointers e Setters
Club per vincitori del Puppy Stakes, se nati in Italia - id. id. —
Diploma d’onore nella « Gara d’onore » - id. id.
Shop - bracco pointer - da . .... e ‘da. — Pro-
prietario il signor Parma Cleto di Genova.
2° Premio - Field-Trials'di Genova - 14 giugno. 1892.
Stock - D.° 445 - bracco-pointer - da igzofto e da Lella.
— Proprietario il signor Stanga marchese Idelfonso di Milano.
2° Premio (Medaglia d’oro. - Field-Trials di Cremona - 26 settem-
bre 1892.
Shaft - L. I. R. 449 - bracco - da Zom (L. I. R. 420) e
da 5ride (L. I. R. 421). — Proprietario i sigg. avv. Giuseppe
Aliora e G. Calvi (Canile Monferrato).
3° Premio per Bracchi e Spinoni ‘cuccioli) - Field-Trials di Intra
Pallanza - 4 e 5 settembre 18098.
Spes - K. C. I. 34 - pointer - da Liffle Duck of Kent e
da Miss Polly. — Proprietario il signor Giacomo Maine di
Genova.
4° Premio nel Concorso « cerca estesa » - Field-Trials di Milano
- IO e II maggio 1894.
— 218 —
Stella - L. I. R. 200 - bracco - da My/ord e da Stelta.
— Proprietario il signor dott. Giuseppe Scalini di Como.
Diploma d’onore nella « cerca ristretta » Field-Trials di Milano -
Ig € II maggio 1894.
Smith L. I. R. 296 - bracco - da /%ock e da Bella. —
Proprietario il signor Agostino Arcagni di Milano.
Diploma d’onore per. Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di
Busto Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 3° Premio per Bracchi e Spi.
‘ noni cuccioli) - id. - 6 ottobre 1895.
Sara - incrociato pointer - da . .... Cee, —--
Proprietario il signor Stefano Boero di Genova.
1° Premio diviso con Vando - Field Trials di Genova - 25 giu-
gno 1894
Sara Pedro - K. C. I. 51 - pointer - da Champion Senor
Don Pedro e da Hollyberry. — Proprietario il canile Iria di
Voghera.
2° Premio per Pointers e Setters (cuccioli. - Field Trials di Busto
Arsizio 1895
Stella - D. 351 - bracco-pointer - da .Sfock (D.° 445) e da
Miss. — Proprietario il signor marchese Negrone di Soragna
di Parma.
2° Premio per Pointers e Setters cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895. — 3° Premio nella Classe Omnium
(adulti) - id. - 2 giugno 1896.
Sweep The Green - K. C. I. 56 - setter laverach - da
Monck of Furness e da Kate Auburn. — Proprietario il signor
Angelo Casissa di Bolzaneto Ligure.
3° Premio per Setters e Pointers ‘adulti. - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 e 3 giugno 1895.
|
A \. i
Sì - bracco-pointer - da . .... Ce — Proprie-
tario il signor dott. Giulio Rezzonico di Milano.
2° Premio, pari merito, con Vexzo per incrociati (cuccioli) - Field-
Trials di Busto Arsizio - 6 ottobre 1895.
Sir Baalf - K. C. I. 64 - pointer - da MWVaso of the Craies
e da Nel! of Neath. — Proprietario il signor Cav. Dott.
S Tirotti, Torino.
1° Premio per Pointers e Setters ‘adulti) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 6 ottobre 1895. — Menzione onorevole per Pointers e Set
ters d’ogni età Field-Trials di Torino - 5, 6 e 7 giugno 18098.
Sadì - cagnolo di Roma - da... e-da. 06 n
Proprietario il signor Augusto Pericoli di Roma.
2° Premio nel Concorso speciale per cani di Roma - Field-Trials
di Roma - 7 e 9 giugno 1897.
Stop - setter gordon - da . .... e dat Cate — Pro-
prietario il signor Vittorio Introini di Gallarate.
4° Premio nella Classe Omnium - Field-Trials di Gallarate - 3 ot-
tobre 1897.
Stella of Gailac - L. O. P. S. C. 43 - pointer - da
Hamlet e da Gipy- Gir]. — Proprietari i sigg. Pezzoli e
Ravazzi (canile Milano).
2° Premio per Pointers e Setters cuccioli - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896. — 3° Premio per Pointers e Setters adulti)
- Field-Trials di Roma - 7 e 9 giugno 1897. — Medaglia d’argento
del Ministero d’Agricoltura, Industria e Commercio - id. id. — Me-
daglia d’argento dei Pointers e Setters Club - id. id. — Premio spe-
ciale d’ammaestramento - id. id.
Stella - L. I. R. - 388 - bracco - da Z7ack (L. I. R. 422)
e da Dadà. — Proprietario il signor cav. Francesco Silva di
Pizzighettone.
2° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli) - Field-Trials di Torino
- 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia d’argento della Società Bracco-
fila italiana, per cani di proprietà di un socio - id. id. — Diploma
d’onore nella « Gara d’onore » - id. id.
Tell - K. C. I. 39 - bracco pesante - da G%em e da Lella.
— Proprietario il signor Silva cav. Francesco di Pizzighettone.
3° Premio nella « cerca ristretta » - Field-Trials di Milano - 10-11
maggio 1894.
Truffa - bracca-pointer - da zigzoto e da ignota. — Pro-
prietario il signor ing. Gerolamo Beltrami di Cremona.
1° Premio (Grande medaglia d’oro) - Field-Trials di Cremona - 26
settembre 1892.
Tell - D.° 616 - bracco - da ignoto e da ignota. — Pro-
prietario il signor Giuseppe Paleari di Busto Arsizio.
Diploma d’onore : Field-Trials di Busto Arsizio - 2-3 giugno 1895.
Tom - D. 608 - setter laverach - da Stock s. 1. e da Lella
s. g. — Proprietario il signor Frcole Ticozzi di Milano.
3° Premio per Pointers e Setters (cuccioli) - Field-Trials di Busto
Arsizio - 6 ottobre 1895.
— 220 —
Tom - DD. 670 - bracco - da Gluck e da Leda. — Pro-
drietario il signor conte Scheibler di Milano.
2° Premio per Bracchi e Spinoni (cuccioli: - Field-Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896.
"Tom - L. I. R. 420 - bracco pesante - da Z7rack e da Lina.
— Proprietari i sigg. avv. Giuseppe Allora e G. Calvi di Ca-
salmonferrato.
4° Premio per Bracchi d’ogni età - Field-Trials di Intra-Pallanza -
4 e 5 settembre 1898. — Premio speciale pel più grande Bracco pre-
miato - id. id.
era + da 3 4 dani — Proprietario
il signor dott. Annibale Grasselli di Cremona.
Diploma d’onore di 2° grado - Field Trials di Cremona - 24 set-
tembre 1892.
Thiers - I. I. R. 278- spinone roano - da L7uf e da Diana
(L. I. R. 279) — Sig. Giuseppe Boschis di Milano ceduto al
signor Edgardo Bianchetti di Ornavasso.
3° Premio per Bracchi e Spinoni (adulti - Field Trials di Busto
Arsizio - 2 giugno 1896. — Menzione onorevole per Byracchi e Spi-
noni (adulti) - Field Trials di Roma - 7 e 9 giugno 1897. — 3° Pre-
mio per Spinoni d’ogni età - Field Trials di Gallarate 3 ottobre 1897.
— Menzione onorevole di 1° grado per Bracchi e Spinoni d’ogni età
- id. id. — Menzione onorevole di 1° grado nella Classe Omnium -
id. id. — 1° Premio nella « Gara Piemonte » (spinoni d’ogni età -
Field Trials di Intra Pallanza 4 e 5 settembre 1898. —- 5° Premio
nella « Gara d’onore » - id. id.
Tell - L. I. R. 280 - bracco - da 277 e da Zola. — Pro-
prietario il signor Oreste Scandola di Milano.
4° Premio per Bracchi e Spinoni d’ogni età - Field. Trials di Gal-
larate - 3 ottobre 1897. — Menzione onorevole delle Società Riunite
per Bracchi e Spinoni d’ogni età - Field Trials di Torino .- 5, 6 e 7
giugno 1898. — Menzione onorevole nella Gara Cacciatori - id. id.
Tom Ossolano - L. I. R. 448 - spinone bianco - da Zell
e da Zisa. — Proprietario il signor FE. Bianchetti. Ornavasso.
Menzione onorevole per Spinoni (adulti) - Field Trials di Intra-
Pallanza - 4 e 5 settembre 1898. — Premio speciale al più bel Spinone
maschio o femmina fra i premiati - id. id.
| "Treno - I.. I. R. 447 - spinone roano - da Z%iers (L. I.
R. 278) e da Za. — Proprietario il signor Cesare Spagliardi
di Torino.
3° Premio per Spinoni (adulti) - Field-Trials di Intra Pallanza -
4 e 5 settembre 1898. — 7° Premio per cani d’ogni. età Verbano -
id. id. — 2° Premio nella « Gara d’onore > id. id. — Medaglia
del K. C. I. al più bel cane vincitore d’uno dei primi tre premi della
«< Gara d’onore » ed iscritto al K. C. I. - id. id. — Premio speciale
al suo dresseur ai Field Trials di Intra Pallanza - id.
Virgola - L. I. R. 403 - bracco - da Wezs (L. I. R. 297)
e da £igia. — Proprietario il signor Luigi Beretta di Milano.
3° Premio per Bracchi e Spinoni cuccioli) - Field Trials di Torino
- 5, 6 e 7 giugno 1898. — Medaglia di bronzo della Società Brac-
cofila Italiana per cani di proprietà d’un socio.
YVando - setter irlandese - da ...... e da dia
Proprietario il signor Giustino Gambaro di Genova.
1° Premio, diviso con Sara - Field Trials di Genova - 25 giugno 1894.
Vento - Dracco spinone - da Darno e da Gemma — Pro-
prietari i fratelli Griffini di Sesto Ulteriano.
2° Premio per cani incrociati cuccioli. - Field Trials di Busto Ar-
sizio - 6 ottobre 1895).
Zick - setter laverack - da.. ..... e; da Shea — Pro-
prietario il signor Angelo Piva di Cignone.
3° Premio, medaglia d’oro ai Field Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892.
Zara - D. 185 - setter bracco - da ap s. b. e da /Zar-
riette s. ing. — Proprietario il signor Fadini nob. Arrigo di
Crema.
Diploma d’onore di 2° grado - Field Trials di Cremona - 26 set-
tembre 1892.
Zoe - L. O. P. S. C. 44 - pointer - da Masfer Dan - K.
C. S. B. 22199 - e Mis. Bantam - L. O. S. H. .3198 - Pro-
prietario sig. Mina nob. Giorgio, Cremona.
1° Premio classe Omnium) Field-trials di Busto Arsizio (prima-
vera 1896.
Zoe - pointer - da 7/74 e da G/eck. — Proprietario il si-
gnor Stefano Boero di Genova.
2° Premio (L. 25 e medaglia d’argento - Field Trials di Genova -
28 maggio 1893 — 2° Premio per Pointers e Setters ‘cuccioli; -
Field Trials di Busto Arsizio - 6 ottobre 1895
Zorr - L. I. R. 295 - bracco legg. - da Ze50 e da Dora.
— Proprietario il signor Diego Torriani di Cernobbio.
Premio speciale Scalini, al più bel Bracco bianco arancio, avente le
migliori qualità cinegetiche - Fiìeld-Trials di Busto Arsizio - 2 e 3
giugno 1895.
— 222 —
Zor - L. I. R. 197 - bracco - da Ze// e da Stella (L. I. R.
200). — Proprietario il dott. Giuseppe Scalini di Como.
Diploma d’onore per Bracchi e Spinoni adulti - Field-Trials di
Busto Arsizio 6 ottobre 1895.
Zyena - L. I. R. 213 - bracco - da /0/ e da Miss — Pro-
prie:ario il signor Giovanni Cusatelli di Miltano.
Menzione onorevole di 2° grado per Bracchi e Spinoni ‘adulti, -
Field Trials di Busto Arsizio - 3 ottobre 1897.
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zione desiderata si scelgono le normali, le forti
o le extra-forti e non si ha che ad introdurle
nei bossoli sovrapporvi le borre ed i pallini
(vedi figura) con certezza di colpo.
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