university of
Connecticut
libraries
hbl. ttx
HE 964.5.I82B3
***'curazionl marittime a Trieste
3 T153
0DSbl3r2D S
I
o-
00
LE ASSICURAZIONI
» » * MARITTIME
A TRIESTE * * *
ED IL CENTRO DI RIUNIONE
* -k DEGLI ASSICURATORI.
FRANCESCO BASILIO.
I
w
\*-i
FRANCESCO BASILIO
fe^aè
LE
EOQXPEglj
SSIGURAZIONI
MARITTIME
TRIESTE
ED IL
CENTRO DI RIUNIONE DEGLI ASSICURATORI
&
TRIESTE
TIPOGRAFIA LLOYD
1911.
Francesco Basilio, Editore.
ALLA
VENERATA MEMORIA
DI
FILIPPO ARTELLI
Ben a ragione l'illustre storico nostro Jacopo Cavalli
accennava, in un recente suo prezioso libro (Commercio e
vita privata a Trieste nel 1400), che alla conoscenza del
commercio antico possono contribuire gli archivi privali.
Tale verità, anche da noi riconosciuta, c'indusse
appunto alla compilazione del -modesto lavoro, destinato
a far conoscere un materiale interessante e nuovo per la
storia del nostro commercio e della nostra navigazione e
che proviene, per la massima parte, dall'archivio del
Centro di riunione degli assicuratori marittimi : materiale,
fortunatamente, non ancora andato disperso.
Giova per tanto avvertire chi avrà la pazienza di
leggerci, che ove nel corso del libro non vi ha richiamo
a fonie speciale, tutto ciò che troverà segnato fra due
virgolette, è desunto dagli atti dell' archivio citato.
Vive grazie rendiamo ad Attilio Hortis ed a Camillo
De Franceschi, ai prof Alberto Puschi, Piero Sticotti e
Guido Costantini, al cav. Giov- de Scaramangà, al doti.
Arnoldo de Frigyessy, al nestore degli assicuratori marittimi
di Marsiglia Charles Vincens ed a quanti altri vollero,
col consiglio e col mettere a nostra disposizione documenti
e cimeli preziosi, renderci possibile l' ampliamento di questo
studio.
E B.
I.
SGUARPO RETROSPETTIVO
Alcune fonti per la storia delle assicurazioni marittime —
L' origine storica delle assicurazioni marittime — I documenti
che ne attestano la conoscenza e l'esistenza antica — Le condi-
zioni del commercio nel Trecento e nel Quattrocento — Gli esuli
toscani e la casa Bardi — Un documento importante — Le più
antiche formule di polizza che si conoscano — L'evoluzione
del contratto di assicurazione — „Le Guidon de la Mer" —
L' assicurazione indipendente dalla nazionalità — La celebre
ordinanza francese del 1681 — Un grande ministro — L'In-
ghilterra si adatta all'innovazione — Lord Mansfield — L'antica
polizza di sicurtà inglese — Tenacità del popolo britannico —
Venezia — Il vessillo di S. Marco.
I.
on la guida del celebre libro del Pardessus *) e di quello
dell' avvocato Ascanio Baldasseroni, -) e coli' aiuto delle
altre numerose opere che dopo di quelle vennero pubblicate
M e specialmente sulla scorta delle più recenti del Sacerdoti,3)
del cav. Enrico Bensa,4) dell' avv. Cesare Vivante, 5) del
Vallebona 6) e di Richard Lowndes, 7) ci sarebbe agevole
3<3>) ricostruire la storia delle „Assicurazioni marittime" fin
\^y quasi dalla loro origine; ma per il nostro scopo baste-
ranno brevi cenni sommari, che saranno sufficienti per giungere
all' epoca in cui si ha notizia precisa delle Compagnie di assi-
curazioni a Trieste.
L'assicurazione marittima sorta in Italia circa seicento anni
or sono, deve agli italiani anche la sua generale diffusione. 8)
l) Collection des lois maritimes antérieures au 18e siècle — Parigi, 1828.
J) Trattato delle assicurazioni marittime — Firenze, 1786.
3) Il contratto di assicurazione — Padova, 1874 — 1878.
*) Il contratto di assicurazione nel medio evo — Genova, 1884.
5) Il contratto di assicurazione — Milano, 1885.
B) Delle assicurazioni e dei sinistri di mare — Genova, 1870.
7) A practical treatise on the Law of Marine Insurance... — Londra,
1885, II Ed.
s) Il Maline, che scrisse nel 1622, ci racconta che in Inghilterra alcuni
negozianti lombardi avevano per tempo stabilito le loro Compagnie ed Agenzie
commerciali e che con esse portarono il loro uso d'assicurazione marittima.
10 SGUARDO RETROSPETTIVO
La conobbero infatti Francesco Balducci Pegolotti l) e lo storico
fiorentino Giovanni Villani, morto nel 1348, il quale afferma, non
sappiamo poi con quale fondamento, che il sistema delle assi-
curazioni fu ideato dagli Ebrei circa l'anno 1182 nell'occasione
della loro espulsione dalla Francia, allo scopo di facilitare il
trasporto delle loro proprietà da quel regno ; la menzionarono
l' lizzano nel suo „ Trattato sul commercio", scritto nel 1400
e non pochi altri accreditati autori.
1 documenti de' primi cento anni che testificano la sua origine
storica, sono, per citare i principali, anzitutto quelli importantissimi
scoperti dal Bensa negli archivi di Firenze e di Genova e che
vanno dal 1300 al 1319; compresovi un pubblico bando della città
di Pisa, del 1318, che contiene alcune regole da seguirsi nel
porto di Cagliari, allora sotto il dominio di quella repubblica;
un decreto dell' 8 maggio 1366, che vietava in Genova le assi-
curazioni ; un' ordinanza della repubblica genovese del doge
Gabriele Adorno con la data del 21 ottobre 1369, e lo statuto di
Genova del 1404, che contiene appunto un capitolo sulle assicu-
razioni marittime. Però, „nel Codice 178, Regole dei consoli delle
Galleghe, a carte 66 retro", afferma il Vallebona, „vi è una dispo-
sizione del 2 febbraio 1401, con cui è stabilito che non agli
assicuratori, ma agli assicurati spetti pagare la tassa sul contratto
d' assicurazione, e che i sensali debbano presentare al gabelliere
i loro registri in quibus scribunt mercato, per eos facto- de dictis
securitatibus" .
') Dal suo trattato sul commercio, scritto al principio del secolo quattor-
dicesimo, si rileva quanto fosse sviluppato in Italia l'uso di assicurare il
trasporto delle merci: salve in terra, a rischio di genti ci di mare, a tutto
periglio dì mare e di genti, di fòco e di corsali.
SGUARDO RETROSPETTIVO 11
In quest'epoca il commercio era rilevante: comprendeva
esso il traffico fra l' Oriente e l' Occidente mediante carovane
attraverso il deserto e con bastimenti lungo il Mediterraneo,
che congiungevano 1' Egitto, la Persia, l' India ed anche la Cina
con l'Italia, la Spagna, la Francia, l'Inghilterra, le Fiandre e col
Baltico. Dopo le crociate il lusso e la raffinatezza cangiarono
faccia all' Europa occidentale e la grande èra delle repubbliche
italiane, con Firenze alla testa, quale sede d'importanti industrie,
e con Venezia e Genova, quali centri esportatori d' Europa,
mutarono ogni ordinamento economico e sociale. Il principio del
commercio transoceanico, che seguì la scoperta dell'America, e la
necessaria costruzione delle navi di maggior portata completarono
l'evoluzione.
Allora i mercanti italiani, divenendo gran signori e persino
principi nei loro piccoli stati, sentiranno il bisogno di vivere più
a lungo in patria ed invieranno commessi ed agenti e spesso
un sopraccarico a sorvegliare le loro mercanzie a bordo delle
navi, e così sorgeranno le succursali e le fattorie, quando gli
agenti ed i commessi stessi, abbandonando il tetto natio, non
preferiranno prendere stabile dimorane' vari porti esteri, divenendo
alla lor volta negozianti, sensali ed assicuratori.
È noto che i fuorusciti ghibellini, venuti a Trieste nel Trecento
dalla Toscana, commerciavano in panni ed erano anche appaltatori
di gabelle e, vedi fortunata combinazione, i Bardi famosi, che
avevano qui una succursale e che il comune triestino aveva fatti
perseguire a Venezia, perchè avevano mancato ai loro impegni,
forniscono appunto al Bensa le prime prove siili' origine italiana
del contratto d' assicurazione marittima. Lapo e Dosso de' Bardi
& C°, nel libro de' debitori e creditori della Società Fr. del
12 SGUARDO RETROSPETTIVO
Bene & C° (1319), sono accreditati per fiorini 505 e 9 soldi
„per il rischio de' panni iscritti nel libro delle compre e vendite,
dalla pagina 6 alla 13; panni portati dalla Francia a Firenze a
loro rischio."
Nel medio evo dunque, e cioè ancor prima ch'essa fosse
oggetto di un contratto speciale, l' assicurazione si praticava
indirettamente in Italia, mentre il premio di sicurtà, che era
implicito nel costo delle mercanzie, vendute „salve in terra, a
liscino di gente et di mare, di foco ecc.", rappresentava il
compenso dovuto per il rischio assunto del viaggio. Poi, fra il
venditore ed il compratore s' interpose una terza persona che
liberò l'uno e l'altro dal rischio della spedizione, e così ebbe
origine il contratto staccato ed indipendente.
Ora, agli altri documenti di Firenze e di Genova, l) scoperti
dal Bensa, che comprovano lo sviluppo del contratto di sicurtà
in questo senso, ci piace aggiungerne uno, il quale, per essere
inedito e di una data anteriore a quelli delle altre nazioni che
fin qui ci giunsero, riesce di grande importanza.
Ce lo fornì Attilio Hortis che della storia triestina conosce
tutte le vicende: è un contratto del 14 ottobre 1328.
Il notaio Antonio di Monfalcone, figlio del fu Antonio,
vende al mercante ser Bachino, cittadino e abitante di Trieste,
tìglio del fu Giovanni Villani di Gemona, cento sestari di frumento,
detto snrgo, per sei frissacensi di moneta aquileiese, e a garanzia
della consegna regolare della merce il detto notaio Antonio e
') Durante tutto il secolo XIV non si ha traccia alcuna dell'assicurazione
marittima presso le altre nazioni. Solo a Bruges si trovò menzionata la sicurtà
in un documento del 1370.
SGUARDO RETROSPETTIVO 13
ser Domenico di Goppo, cittadino e abitante di Trieste, obbli-
gano i loro beni. *)
Essi si obbligano a consegnare il frumento (surgo) „totum
extractum conductum et apportatimi, ad fontanellam 2) liberimi et
franchum omnibus et singulis risigis et periculis et fortuna".
L'intervento, al contratto, di ser Domenico di Goppo, pure
cittadino ed abitante di Trieste, il quale insieme col notaio dà a
garanzia tutti i suoi beni per V arrivo del frumento libertini et
franchum omnibus et singulis risigis et periculis et fortuna,
non è altri, secondo noi, che il terzo intermediario (assicuratore),
il quale preannuncia la liberazione del venditore dal rischio sul
trasporto.
Molto probabilmente, se avessimo a nostra disposizione i
libri del mercante Bachino o il libro cassa del Goppo, troveremmo
registrato lr importo (premio) ricevuto da quest' ultimo per il
rischio assuntosi.
Grazie a questo documento dunque, che si custodisce
nell'Archivio diplomatico (Serie de' Vicedomini, voi. II), noi
possiamo considerare Trieste fra quelle città che forniscono la
prova irrecusabile della priorità storica italiana del contratto
d' assicurazione.
1) Notisi la formula ^obbligano i loro beni", che si riscontra ancora sulle
polizze emesse a Trieste verso la fine del Settecento ed il principio dell'Ottocento.
2) Fontanella o Fontanelle era detto un luogo di approdo nelle Mandrie
di Monfalcone, che ci viene ricordato pure da Marin Sanudo e di cui ancora
al presente si scorgono le vestigia della sponda murata e di un piccolo molo
al margine settentrionale della palude Lisert, il lactis Tintavi de' Romani, nel
sito dove scaturiscono le acque dette le fontanelle, che ora vanno a confluire
nel Locavez e con esso nel Timavo. Questo sito si trova dirimpetto ai bagni
termali di Monfalcone, sulla terraferma, sotto la linea della ferrata, a pochi
passi dall'antica strada che da Aquileia passando per Monfalcone conduceva
alle fonti del Timavo dopo di aver attraversato il seno del Locavez per una
diga ed un ponte di pietra, de' quali veggonsi ancora gli avanzi.
14 SGUARDO RETROSPETTIVO
Per il Quattrocento, i documenti che vennero finora pubbli-
cati e che contengono i contratti stipulati tra sarti, barbieri, osti,
macellai e bottegai, non ci rivelano che il piccolo commercio
della città, il quale è ben differente da quello che costituisce la
storia commerciale e marittima di un paese, sicché in essi nulla
s'incontra che si riferisca all'assicurazione.
In ogni modo, nel Quattrocento si esportava da Trieste per
la via di mare: vino, sale, olio, candele, pelli, legname, panni,
ferramenta ed altri generi; vi esisteva, fin dal 1473, un Regola-
mento per la caricazione delle merci sulle navi ; !) del sopraccarico,
di alcuni nomi di bastimenti, di patroni de naviglio e di marinai
triestini che andavano a Venezia, a Bari, nella Marca ed in Turchia,
ci fanno menzione i nostri storici migliori, ma che i navigli e le
mercanzie che vi si trovavano a bordo, venissero in qualche modo
assicurate contro i rischi del mare, non ci fu dato di rintracciare.
Assicurate invece contro simili rischi venivano le merci
caricate sui navigli „o altro fusto", che partivano da Venezia,
poiché ce lo prova un decreto „sopra le assicurazioni delle
mercanzie" del ..Maggior Consiglio" del 2 luglio 146G, con il
quale, visto che si ardiva „con modi dishonesti, e nove cavillatici!
andar a litigio con longhezza, e nove dilation", si ordinava che
„li dannizadi, quali si attroveranno in questa terra, siano tenut
dal zorno della nova a mesi doi, haver fatto citar avanti 1
Consoli nostri tutti li preditti assecuratori; e avanti essi Consol
haver provato, si per li libri, come per altro mezzo, il suo danno,
e con sagramento. Et fatto questo, e passado li doi mesi, li
l) P. Kandlcr — Raccolta (Conti) delle Leggi, Ordinanze... per Trieste,
Emporio e Portofranco, p. 13. — Il più importante documento, cioè il „Rotulus
Navigurum" per il trasporto delle persone, fu pubblicato da Attilio Hortis
ncir„Archeografo triestino" v. VII. 1S80— 81, p. 211.
SGUARDO RETROSPETTIVO 15
asseguradori siano obbligadi dar, e pagar, le sopraditte segurtà
a beneplacido delli dannifìcadi". (App. 1).
Assicurazione dunque contro il danno della perdita totale;
danno che doveva esser provato „sì per li libri, come per altro
mezzo", ma per cui una polizza od altro contratto qualsiasi non
aveva da servire come documento di prova.
Eppure già quarant' anni prima, come ci attesta il Bensa, i
notai di Genova redigevano una specie di contratto di sicurtà,
il cui tenore e la cui forma, del tutto primitivi ed incompleti,
ci piace qui riprodurre.
Il notaio che l'aveva redatto, il 16 di novembre 1426, era
tal Branca di Bagnaia e diceva :
LXXXVII Super rebus et mercibus onu-
stis seu onerandis in tunexi per
Nomine Thome Lagoni. In nomine Domini, seeondinum becharium de Ast et
Amen. georgium bordinum vel alterum
eorum seu aliam personam prò eis
vel altero eorum in quibus rebus
possit intelligi aut etc.
Super navi patronizata per
Franciscum blancum seu alium prò
eo incipiendo risicum post quam
dieta navis velificaverit de Tunexi
et deinde diete res et merces con-
ducte fuerint ad salvamentum in
portu Janue et ibi in terra ad
salvamentum fuerint exonuste etc.
habendo vel non etc. et credatur etc.
NicolausdeGrimaldis fior, quinquaginta Jan. Acto tamen non obstantibus
suprascriptis quod in quantum
dictus secondinus veniret Januam
super dictam navim quod tunc
presens assecuratio valeat et teneat
prò tota suprascripta quantitate
pecunie ut s. et in quantum dictus
secondinus non veniret super
16 SGUARDO RETROSPETTIVO
dictam navim ut s. et super ipsam
navim veniret dictus Georgius bor-
dinus quod tunc presens assecu-
ratio valeat et teneat prò dimidia
diete quantitatis pecunie et dicti
superius obligati solum teneantur
prò dimidia ipsarum pecuniarum et
restituere teneantur dicto Thome
dimidiam dictarum rerum habita-
rum ab eo ut s. fuerunt confessi.
Actum Januc in Bancis ad bancum mei notarii infrascripti anno dom.
nativ, MCCCCXXVI Ind. Ili secundum cursum Janue die XVI novembris in
tertiis presentibus testibus Batista de Auria et Georgio Vento ad hoc vocatis
et rogatis.
Questa specie di contratto, che non è un contratto nel
vero senso della parola e che, come scrisse appunto il suo
eminente illustratore, non contiene altro che le solite note marginali
che si riscontrano in tutti gli atti de' notai del medio evo, con-
tinuò ad essere usitato per parecchio tempo, anche se concluso
con l' intervento de' sensali.
Ma una polizza d' assicurazione, nella quale si riscontri qualche
elemento di un vero e proprio contratto, ci fa conoscere appena lo
Statuto di Firenze del 28 gennaio 1523, e poiché è la più antica
che si conosca, la trascriviamo. Essa è del seguente tenore:
„Sia noto et manifesto ad ogni persona come tale di tale
si fa li ss ì curar e sopra tal mercanzia a lui attenente, o dì altri
suoi amici, o a chi altri attenesse cariche, o per chi caricasse
a tal porlo, o piaggia di tal luogo per le mani ilei tale, o per sua
commissione, o perche altri le caricasse in nome del prenominato
tale, o in qualunque altro nome segnato, o non segnato sopra
la nave nominata tale, o come nominata fusse padroneggiarsi.
Pigliamo le dette sicurtà ila chi cariche saranno, o fusse detta
SGUARDO RETROSPETTIVO 17
mercanzìa in tal luogo in sulla detta nave per insìno a tanto
clic la tal mercanzia sarà discaricata in terra, o/a salvamento
a tal luogo, potendo detta nave toccare in qualunque altro luogo,
et navigare innanzi, o indietro a destra et a sinistra, a piacimento
del padrone, et far tutti i suoi bisogni, correndo sempre rischio
detti assicuratori in sulla detta mercanzia d' ogni caso di mare,
di fuoco, di getto di mare, di rappresaglia, di ruberia di amici,
di nemici, et d'ogni altro caso, pericolo, fortuna, disastro, impe-
dimento, caso sinistro, ancorché non si potesse immaginare, o
pensare che intervenisse, o fisse intervenuto a dette robe, di
baratteria di padrone, salvo di stive, o dogana. Tutti li corrono
e tutti li portano detti rischi li detti assicuratori sopra di loro
per insino a tanto che la detta roba sarà discaricata in terra
a salvamento in tal luogo, et non si caricando gli assicuratori
debbano ritenere uno e mezzo per cento.
Et se della detta mercanzia ne intervenisse, o fisse inter-
venuto alcun disastro, che Dio ne guardi, gli assicuratori debbano
pagare a detto tale quei denari assicurati fra due mesi dal dì
della novella iufracittà.
Et se fra mesi sei non ci fisse vera novella, gli assicuratori
debbano pagare a detto tale, quei danari assicurati, et giugnendo
dipoi, et scaricando in terra a salvamento in detto luogo li detti
debbano rendere a ciascuno quei denari avessero ricevuti.
Venendo caso di naufragio, si possiuo recuperare senza
licenza degli assicuratori, dichiarando che gli assicuratori
non sono obbligati se il padrone di detta nave furasse cosa
alcuna.
Et debbano gli assicuratori prima pagare alti detti quei
danari assicurati, dipoi litigare. Et loro sodare per sufficienti
18 SGUARDO RETROSPETTIVO
mallevadori uno o più a dichiarazione dei cinque Offiziali sopra
le sicurtà deputati, et rendere a ciascuno quei danari avessero
ricevuti, con danno di venti per cento.
Gli assicuratori tempo diciotto mesi a provare.
Et per ciò osservare, gli assicuratori obbligano a detto
tale, loro e loro eredi i beni presenti et futuri, sottomettendosi
all' Ofjìzio prenominato, et ad ogni altro Giudizio et Corte, dove
il detto tale gli volesse convenire." x)
Siamo ben lungi dal contratto che verrà poi e che si disci-
plinerà sul concetto giuridico del riconoscimento all'assicurato
del reale danno riportato in conseguenza di un sinistro e che
avrà bisogno di specificare nettamente ed onestamente tutte le
circostanze e tutti gli estremi atti a qualificare ed apprezzare il
rischio assunto dall' assicuratore. Le clausole, le condizioni speciali
che derogheranno, amplieranno o limiteranno quelle stampate,
saranno il portato degli ultimi tempi, mentre il principio di avere
un unico tipo di polizza internazionale, il quale dovrebbe essere
il substrato, il frutto degli studi, delle esperienze, de' litigi vinti
e perduti, sarà la preoccupazione e lo stimolo de' moderni legi-
slatori e delle odierne grandi Compagnie, le quali per 1' urgenza
degli affari, per la necessità delle riassicurazioni, per la frequenza
de' sinistri in mari e porti lontani da quelli ove fu stipulato il
contratto, ed anche per la concorrenza incessante ed incalzante,
saranno costrette ad abbandonare le antiche consuetudini e le
vecchie tradizioni. Gli Statuti, le Ordinanze, i Codici che gover-
navano e che governano ancora la materia delle assicurazioni e
') Vedi il Pardessus, opera citata, 4, p. 605 ed il Baldasseroni, opera citata
III, p. 506.
SGUARDO RETROSPETTIVO 19
che, in fine, non sono altro che la redazione legislativa delle
condizioni più costanti e più generali contenute nelle polizze,
saranno pur essi messi da parte, e dal loro complesso dovrà
sorgere il grande libro, non più rinchiuso e sorvegliato nella
cappella del Santo Sepolcro come i sacri codici compilati da'
Savi di Terra Santa, ma altrettanto sacro, però più libero e popolare,
perchè dovrà dominare tutto 1' ordinamento dell' attività economica
e giuridica nell' immenso mondo commerciale e marittimo.
Ed i molti studi, le critiche, le indagini, i commenti e le
ricerche scientifiche che costituiscono la vasta letteratura delle
assicurazioni, saranno le fondamenta sulle quali verrà edificato
un altro grande monumento di cui l' umanità intera rimarrà
meravigliata.
L'istituto dell'assicurazione marittima, sorto da povera
origine, liberatosi da ogni principio di speculazione, dimenticati quei
tipi di polizza che contenevano incoerenze, apprezzamenti arbitrari,
e che celavano talvolta anche 1' usura e la frode, dovrà trasmutarsi
in un organismo previdenziale destinato ad avvolgere in una rete
di sicurezza e di benessere tutta quella molteplicità d'interessi e
di rapporti che scaturiranno dalla navigazione e dai traffici.
Mentre i dianzi menzionati ed altri documenti ancora di
minore importanza, come ad esempio quelli di Venezia del 1411
e del 1468, provano l'origine e l'esistenza dell'assicurazione,
non vi ha, fino alla comparsa del „Guidon de la Mer" (1556 — 1584),
atto alcuno che ci indichi su quali norme e su quali disposizioni
essa si regolasse. Quelle poche contenute nel «Consolato del mare",
che tanta parte ebbe nella navigazione del Mediterraneo, quelle
che si rilevano dalle Regole dell'„Ufficio di Mercanzia" di Genova,
precedenti al 1383, ci dicono però già qualche cosa, mentre le altre
20 SGUARDO RETROSPETTIVO
compilate in Spagna negli anni 1435, 1436, 1458, 1461, 1484, 1538 e
1560 non hanno grande importanza ed autorità, essendo oscure,
incomplete e prolisse, e perchè anche si basano sopra una teoria
giuridica del contratto del tutto differente, vale a dire quella delle
scommesse, causa di tante frodi e di tante immoralità.
Perciò „Le Guidon de la Mer",1) il quale ha disposto ne'
suoi capitoli molta parte di quello che a noi pervenne degli usi
sulle assicurazioni durante due secoli e mezzo, è da considerarsi,
se non come il primo monumento legislativo concernente l'assicu-
razione marittima, certo come il primo documento scritto privato
di regole normative per l'assicurazione, ed anche questo non
inteso soltanto quale espressione del sistema francese, ma eziandio
di quello italiano, spagnuolo ed inglese, perchè in quei tempi
l'assicurazione era indipendente dalla nazionalità. 11 negoziante,
essendo nomade — scrive il Lowndes — era, come un ebreo,
cittadino del mondo; egli trattava con gente di ogni paese, e non
pensava ad una legge municipale d'assicurazione o ad una legge
municipale sul prestito a cambio marittimo o sull' avaria generale o
a regolamenti per prevenire le collisioni in mare, diversi a Venezia
da quello che potevano essere a Rouen.
I venti capitoli che compongono il „Guidon de la Mer"
sono preceduti da una prefazione curiosa, la quale invitava tutti
coloro che si dedicavano al traffico per i mari e specialmente
') „Le Guidon de la Mer", celebre libercolo di poco più di cento pagine,
servi di norma al Tribunale detto del „Priore e dei Consoli" di Rouen fino
all'anno 1584, allorché detto Tribunale venne sostituito da una Corte d'Ammi-
ragliato. „Le Guidon", specialmente per ciò che riguarda il getto e la contribu-
zione, riproduce le disposizioni della legge Rodia ed è il primo documento che
testifichi il cambiamento della regola prima seguita, che la dichiarazione giurata
del capitano della nave dovesse essere accettata come prova, mentre si ammise
la prova in contraditto rio a viva voce, alla presenza dei negozianti.
SGUARDO RETROSPETTIVO 21
i capitani marittimi, i piloti ed anche quelli che non navigavano,
a leggerli e ad apprendere il modo e gli usi per sapersi guidare
senza bisogno di cercare consiglio altrove. Essi dovevano sapere
che il volumetto era stato compilato da due esperti e ricchi
negozianti di Rouen per loro uso esclusivo e de' loro amici, e
non per esser dato alle stampe, ma che essendo stato prestato
e segretamente copiato, veniva messo in dominio del pubblico.
Per cui, si aggiungeva, se conteneva dei difetti, non si dovevano
ascrivere allo stampatore, ma al trascrittore !
Bellissima trovata questa per rendere popolare l'anonimo
scritto, il quale, pur non essendo che un semplice memoriale di
usi e consuetudini marittime, trovò poi il Clairac che, nel 165G,
10 ripubblicò dandogli una veste più corretta e più moderna.
Il Pardessus, che più d'ogni altro seppe apprezzare il valore
e l'importanza delle antiche leggi di mare, scrisse: „Le nom de
ce rédacteur ne nous a pas été transmis; on doit le regretter.
11 méritoit une place honorable panili ceux des hommes qui
ont le plus contribué à perfectionner et à répandre la connais-
sance du droit maritime". !)
Domenico Rossetti, che conobbe il „Guidon de la Mer"
dal libro del Pardessus, nel quale è riportato, innestò parecchie
sue disposizioni ne' capitoli del disegno di legge per il Codice
marittimo austriaco.
Cento anni più tardi, la celebrata Ordinanza di Luigi XIV
(1681) dimostrava col genio di Colbert, che pur facendo tesoro
delle leggi, degli usi e delle consuetudini antiche, tutto il sistema
doveva essere cambiato, e che la giurisprudenza marittima in
!) Opera citata — Tomo li, p. 371.
22 SGUARDO RETROSPETTIVO
generale e la forma e 1' ordine del contratto d' assicurazione in
particolare erano suscettibili di uno sviluppo mai più pensato.
La Francia intese potentemente l'influenza delle cure vigi-
lanti del suo grande ministro, uscito dall'umile ufficio di un
commerciante e figlio egli stesso di un negoziante di lane di
Reims. Fra i molteplici ordinamenti, istituì una camera di giustizia,
soppresse una quantità di spese inutili e di abusi ; compilò per
il primo in Europa le tabelle statistiche, istituì Compagnie di
assicurazioni, promulgò la sopra citata Ordinanza ed apportò
così alla Francia un immenso miglioramento nelle sue finanze.
Allora le si aprirono nuove sorgenti di ricchezza e di prosperità,
che si ripercossero nello straordinario sviluppo del commercio,
dell'industria e della navigazione non solo, ma altresì delle
lettere, delle scienze e delle arti. L' eloquenza di Rourdaloue, di
Fléchier e di Fénelon, i capolavori di Corneille, di Molière e di
Racine, i profondi scritti di Pascal e di Descartes, i prodigi d'arte di
Puget, di le Brun, diGirardon, di le Sueur, di Poussin e di Mansard
diedero lustro e grandezza al periodo del regno di Luigi XIV.
Basta leggere il Valin, l) il più completo ed il migliore com-
mentatore dell' Ordinanza, per formarsi un'idea dell'immenso
lavoro al quale si sobbarcò la Commissione d'inchiesta ch'era
stata nominata per raccogliere ed unificare tutte le leggi più o
meno controverse ed i bandi più o meno oscuri sparsi non
pure in Francia ma anche in altri paesi. Ne uscì così un Codice
perfetto, tale che migliore non si sarebbe potuto ideare, e che
ancora a' giorni nostri è legge universale del commercio marit-
timo e della navigazione.
') Nouveau Commentaire sur l'Ordonnance de la marine du mois
d'Aoùt 1681, par M. Renc-Josué Valin. — Edizione del 177t>.
SGUARDO RETROSPETTIVO 23
Sino la conservatrice Inghilterra, ove le controversie veni-
vano definite da certi negozianti allo scopo nominati dal
Lord Mayor, sindaco di Londra, simboleggiante probabilmente
i tribunali marittimi de' Priori e de' Consoli, comuni a tutta
l'Europa, s'avvide che bisognava mutare indirizzo, ed alle leggi
di Elisabetta, poste sotto 1' egida di un tribunale più formale, più
spedito, più semplice, dovettero obbedire, sotto pena di prigione, i
negozianti e gli assicuratori. Lord Mansfield (1756 — 1788) salito
al seggio di primo giudice nella Corte del re, dava al sistema
inglese una migliore unità ed una maggiore autorità, e nel 1779
compariva a Londra una nuova polizza di sicurtà, valevole tanto
per le merci, quanto per i bastimenti.
Il medesimo testo di polizza veniva usato a Liverpool,
Bristol, Glasgow, Dublino e generalmente in tutte le piazze
marittime delle isole britanniche e, mirabile esempio di perse-
verante tenacità, rimase tale e quale fino ad oggi.
Cento e trentun anno di studi, di esperienze, di lotte e
di trasformazioni non bastarono agli inglesi per farli rinunciare al
loro testo di polizza, e soltanto in questi ultimi tempi l'„Institute
of London Underwriters" e la „Liverpool Underwriters Associa-
tion" si trovarono indotti a supplire alla sua manchevolezza
ed imperfezione con il fissare alcune clausole che chiariscono,
limitano od allargano l' assunzione de' rischi, e singolarmente
quelli che si riferiscono a' piroscafi. Queste clausole, a seconda del
bisogno, vengono appiccicate al vecchio formulare stampato, ma,
ahimè, esse sono tante e tali l) da costituire un labirinto, nel quale
né assicurati né assicuratori talvolta vi si possono raccapezzare.
') Veggasi, fra altri, il libro „Marine Insurance Notes and Clauses" pub-
blicato da Douglas Owen in Londra nel 1883.
24 SGUARDO RETROSPETTIVO
Le altre nazioni, fortunatamente, non imitarono l'esempio
degli inglesi, e Venezia, che già aveva avuto i suoi Statuti
marittimi de' dogi Pietro Ziani (1227 — 1229), Jacopo Tiepolo
(1229 — 1231) e Rainieri Zeno (1255), veri modelli di sapienza
marittima, *) gelosa delle sue tradizioni storiche, seppur decadente
nel commercio e nella navigazione, continuò a fare da sé, ed
il suo Senato, con la collaborazione de' „Savi alla mercanzia e
dei Consoli de' Mercanti", compilò alcune formule di polizze
di assicurazione che ben presto furono adottate ne' vari porti
dell'Adriatico e, come vedremo, anche in Trieste.
Ancora una volta dunque il vessillo di S. Marco, glorio-
samente lacero, sarà spiegato e porterà su questi lidi i palpiti
della patria !
') Le più recenti ricerche stabilirono che Venezia non adottò mai il
„ Consolato del mare". Essa ebbe la sua legislazione marittima del tutto indi-
pendente, come ce lo provano gli Statuti menzionati che illustreremo in un
prossimo lavoro.
ar=:^)
Vello Bandiere delle Naui Pubhck* il Lione prefenta ó la Croce dia
rada, ma solo la. Croce in auelle di meivamia, alcune de quali \
\ano V orlo, altre il Contr' orlo di Color Turchino in uecc del eialo'.
Tratti del bolina che Spiegano li colori, de ?amcjlioni
ielUni Porpora- Azuro Rofto Verde JVejre A^nto ^Oro^
w
Da una stampa della fine del 1700.
II.
I PRIMORPI
Una banca di sicurtà marittima dedicata alla Madonna
— L' Imperatore Carlo VI ordina che a Trieste vi sia un banco
di sicurtà — Prima Compagnia di assicurazioni — iUcuni suoi
direttori — Il libercolo di Samuele Vital — Le Compagnie di
Sicurtà fondate durante la seconda metà del Settecento — L' ori-
gine de' Listini de premi — I primi studi per una legislazione
marittima — Venezia fornisce a Trieste le prime formule di polizza
— Testo delle polizze comuni — „In nome di Dio" — Differenze
formali dei due testi — Lo spauracchio della penale — Il
Mezzano di sicurtà — I cosiddetti Manifesti — L' origine del
„Commissario di avarie" — Incremento confortante — Poten-
zialità degli assicuratori — Confusionismo nelle condizioni —
Casa Casatti e Damillo, primo luogo di riunione di tutti gli assi-
curatori triestini — Un'industria lucrativa — L'occupazione
francese — Sparizione di tutte le Compagnie — L'influenza
della Francia — Scadimento della polizza veneziana — Una
nuova formula di polizza per le merci — Un illustre giurecon-
sulto dimenticato — I precursori triestini della scienza delle
assicurazioni marittime.
II.
Mercanti formavano corpo, che allor dicevano Università,
i quali tenevano loro adunanza mercantesca sulla piazza
maggiore in sito che dicevano la loggia dei Mercanti;
la loro stazione principale e centrale era la piazza che
dicevano del Rosario, la chiesa medesima è opera della
pietà dei Mercanti, specialmente dei Giraldi e dei Locatelli,
<f<^) che ivi tenevano loro case e fondachi. Avevano banca
$y di sicurtà marittima, che dicevano della Madonna, perchè
il lucro dedicavano ad opere di pietà, alla chiesa ed al servizio
di questa".
Così il Kandler, nell'Emporio e Portofranco dove riepiloga
i fasti più importanti, concernenti il commercio e la navigazione
di Trieste fino alla morte di Giuseppe I (1711); ma questo è
troppo poco per darci un'idea dell'importanza e dell'organizzazione
di tal banca di sicurtà marittima, e quindi, giacché neanche gli
altri storici nostri non ne fanno cenno, ci è necessario rivolgere
le nostre ricerche all'epoca posteriore a quella di Giuseppe I.
Carlo VI, con la legge del Portofranco del 1719, all'Art. V,
aveva disposto : ^procuriamo ed agevoliamo che nei due
1 PRIMORDI
portifranchi (Trieste e Fiume) fra breve sia banco o società
sufficiente di sicurtà, tanto per le navi che arrivano, che per
quelle che partono" ; ed infatti una Società di assicurazioni
marittime si formò, che nel 1766 poteva già intitolarsi „ Vecchia"
ed appunto col nome di «Vecchia Compagnia di Assicurazioni"
la vediamo apparire e riordinarsi nell'ottobre del 1766. l)
Il capitale di cotesta Compagnia era stato in origine fissato
in fior. 600,000, diviso in 1200 azioni da fior. 500 ciascuna, ma
collocarle non fu tanto facile. Dal 26 maggio 1764 fino al 9
dicembre 1765, ad onta del «Sovrano incoraggiamento d.d. 30
marzo," le azioni sottoscritte non avevano raggiunto che il numero
259, sicché il 1. luglio 1766, Giuseppe Marino Voxilla de Wùstenau
Segretario nel «Consilio Cesareo Regiae Suprem. Intend. Comerc.
Univ. Littoralis Austriaci", si trovava indotto a pubblicare un
«Avvertimento," nel quale diceva: «benché la totalità delle 1200
Azioni divisate nel primo Manifesto 26 maggio 1764, non sia
ancora compito, non ostante si ha trovato a proposito di devenire
finalmente al congresso generale ad Istanza di diversi Negozianti,
con la Speranza, che il numero richiesto non mancherà di com-
pirsi allora quando si darà l'effettiva mano allo stabilimento di
cui si tratta."
Il congresso venne fissato per il primo d'ottobre del 1766,
e la soscrizione alle azioni raggiunse, fino il primo di luglio,
il numero di 536. Fra i nomi de' soscrittori principali figuravano:
Brentano Cimaroli e Venino con 140 azioni, Barone de Borie
J) Aveva il cancello sotto il Teatro, e nell'ottobre 1788 si trasferì „nella
casa del canonico Civrani No. 169, rimpetto alla colonna dell'Imperatore Leopoldo,
al primo appartamento". (Vedi «Osservatore Triestino" del 24 settembre 1788).
Nell'agosto del 1797 si trasferì nuovamente nella casa No. 170del Barone Sigismondo
Zois in Piazza S. Pietro. (Vedi «Osservatore Triestino" del 15 agosto 1797).
I PRIMORDI 29
con 60 azioni, Disma Conte de Barbo con 25 azioni ed altri
con minor numero.
Chi, nella sua semplicità, ci dà un' idea delle condizioni
dell'industria navale d'allora, indice sicuro della fortuna degli
assicuratori, è il Capitano del Porto, Vitali, il quale, in un rapporto l)
diretto all' Intendenza Commerciale che doveva servire per infor-
mazione a coloro che si dedicavano agli studi per 1' Editto politico,
pubblicato da Maria Teresa appena nel 1774, così si esprimeva:
„In esecuzione al riverittissimo ordine di quest' Ecc. Dica-
stero delli 15 cadente, in virtù del grass.mo Sovrano Rescritto
del primo di questo Mese, venendo incaricato di dover compillar,
e trasmettere a mani di questo Ecc. Dicastero non tanto tino
statto della gente attualmente impiegata nella fabrica, callafa-
tazione, e Carena de Bastimenti quanto il Regolamento che con-
venga qui di instruire per il più retto ordine delli squeri, e per
la più perfetta e più economica costruzione e riparazione de
Bastimenti, humilmente rispondo che riguardo al primo punto
riguardante il stato della gente attualmente impiegata come
callafatti e mistri di ascia, rassegno una integrai notta, di tutti
quelli che in Trieste esercitano quest' arte tra quali la più parte
sono debolissimi tanto nel esercizio del Majo, quanto in quello
dell'Ascia ne di questi v' è da farne fondamento imaginabile ad
esclusione di Gerolamo Davanzo, e di Dorligo Panfido, che hanno
qualche specie di discernimento giache gì' altri tutti non hanno
che la manualità di Lavorare tanto il mestiere di Mastro d'Ascia
quanto quello di Callafatto, con tutto che in altre parti questa
') Fa parte della Raccolta Rossetti nella civica Biblioteca, e porta la data
del 24 marzo 1760.
30 I PRIMORDI
proffessione, si divida in tre sorti di persone cioè Maestri di
Ascia, Callafati da Majo, e Callafati di Verina, li quali tre mestieri
in Trieste sono da un solo esercitati, come in altri paesi piccoli
ove manca la continuazione delle fabriche d'ogni sorte, e qualità
di Bastimenti, ingegnandosi soltanto per guadagnare il miserabile
vitto. Toccante il secondo punto tendente sopra il bon ordine
del Squero; humilmente direi che quando un squero fosse prov-
veduto di tutto quello che gì' occorre, sia in Vasi, Pallanze, e
Taccami, Taglia, Tragadori, ed utensili da Cucinar, la Pegola,
ed il Sevo, in modo che cad'uno trovi quanto gl'occore, per
valersene ne suoi bisogni, sia per Trieste sufficientemente rego-
lano; Dirò bensì che il negoziante Belusco volendo tirar nel
squero la Sua Naveta fu costretto scriver in Venezia per prov-
vedersi d' un Tragadore giacché questo squero di S. Nicolò ne
ha quattro, due de quali minuti, ed inservibili per tal effetto,
un altro vecchio, ed il quarto passabile; Anche lo stesso squero
merita d' esser accomodato come più volte suplicarono li Mistri,
e come fu diverse volte rapresentato anche da me medesimo,
senza però essersi veduta alcuna effettuazione;
In quanto poi al Terzo punto indicante l'Ecconomica,
costruzione e riparazion de Bastimenti debolmente mi pare, che
ad esempio degli altri Paesi si doverebbe proibire l' estrazione
dai Statti di S. M. de Legnami di Rovere, tanto più che per
quanto mi vien detto vi siano certi Ebrej li quali trattano con
li Veneziani d' una generosa provista di Brafoli e di Corbami ;
ad esempio degli ultimi anni decorsi, ne quali fu fatto il trasporto
in Venezia di più di cento e cinquanta milla Arbori di Rovere
per servirsene di palli per le loro Dighe, e che ha cagionato
1' esterminio de Boschi circonvicini, e fatto nel Paese insorgere
I PRIMORDI 31
un impossibile carestia di Legname di Rovere, convenendo
pagarlo più del doppio di quello che si pagava nel passato ; che
per le costruzioni, e riparazioni delli Bastimenti soliti fabricarsi
qui, ogni Padrone si fabrica, e si redoba il proprio bastimento
a suo piacere". (App. 2.)
Per avere qualche altra notizia sullo sviluppo della nostra
prima Compagnia di assicurazioni marittime, ci è d'uopo ricorrere
al giornale 1' «Osservatore Triestino", il quale infatti con la data
1. luglio 1784 ci fa sapere che «essendosi quest'oggi tenuto il
Congresso generale della «Vecchia Compagnia di Assicurazioni",
quivi stabilita fin dall'anno 1766, abbiamo il piacere di annun-
ciare al Publico, che, con soddisfazione e plauso generale degli
associati, n' è rimasto stabilito il proseguimento per un altro
sessennio con la conferma per detto tempo de' Deputati, o sia
Direttori della medesima Marco Levi, Giovanni Rossetti, Carlo
de Maffei, con libera facoltà di poter erigere nelle principali
piazze di Europa, per conto e nome della Compagnia predetta,
le rispettive filiali compagnie di Assicurazione. Per far l' elogio
de' suddetti Direttori, basta rimarcare, che il risultato della
utilità, netta da ogni aggravio e spesa, ad onta delle gravi
disgrazie degli anni 1774 e 1783, risulta in preciso riparto in
fior. 197.409-41".
Riparto magnifico, se pensiamo che la città nostra, intorno
a quest'epoca, contava appena 17000 abitanti, e se consideriamo
che aveva soltanto una quarantina di negozianti di Borsa ed
altrettante case di commercio all'ingrosso. Le quali però dovevano
rappresentare una discreta importanza economica se, fra altro,
come si rileva dalle cronache, spedivano a Smirne, con una
32 I PRIMORDI
Checchia denominata „Città di Trieste", de' carichi di telerie,
cristalli, specchi, panni, seterie, ferrarecce, acciai ed argento vivo,
che rappresentavano un valore da 140 fino a 160.000 fior. *)
Uno de' direttori della ..Vecchia Compagnia", il Levi, con
la sua attività, intraprendenza e perspicacia, s'era formato in
città una posizione ragguardevole. Morto a 71 anno, il 4 febbraio
del 1786, ai suoi solenni funerali parteciparono più di cinquecento
persone, fra cui gli alunni della scuola israelitica accompagnati
dai rispettivi maestri ..vestiti a bruno con candelloti accesi".
Ebbe, dettato dal nob. Signor Paolo Pedemonti, il suo bravo
Sonetto che ne celebrava le virtù 2) ed alcuni begli spiriti gli
dedicarono i seguenti epitaffi :
Sepolto è Marco Levi in questo loco :
Visse settantun' anno. Ahi: visse poco.
Sta qui sepolto Levi Mardocheo
Fu caro a ogni nazion, ottimo ebreo.
Al posto di direttore della nostra prima Compagnia di Assicu-
razioni, gli succedette Grassin qm. Caliman Levi.
') Vedi r„Osservatore Triestino" del 26 luglio 1784 e del 22 dicembre 1785.
-) Eccolo nella sua integrità:
Parca crudeli L* inesorabil vanto
compisti è ver; ma sulla spoglia frale;
mira Fama, benché tra nero ammanto,
pronta il nome a eternar con rapid'ale.
Vedi da questo lido ergersi il pianto
verso l'Istro, e la Sava; ed il fatale
portar annunzio là ve un dì cotanto
l'eccelso ingegno resesi immortale.
Parca crudel ! fino d'Augusto al cuore
giungerà il duol, che i inerti suoi distinse:
sentì amicizia struggersi in dolore.
Geme il fraterno amor, ch'egli a se avvinse
provvido ognor; ma pur il tuo rigore
con gloriosa memoria al fin ci vinse.
I PRIMORDI 33
È strano però che della „Vecchia Compagnia di Assicura-
zioni" non faccia menzione tal Samuele Vital, il quale nel 1797,
in un libercolo di sole 34 paginette, l) ma raro e prezioso, ci dà
notizia delle Compagnie di sicurtà che furono istituite al suo
tempo. Egli scrive infatti che nel 1 769 venne eretta a Trieste la
„Compagnia di Assicurazioni" — forse la Vecchia — con un capitale
di fiorini 400 mila; che dopo dieci anni ne sorgeva un' altra col
nome di „ Camera Mercantile di Assicurazioni Marittime" con
un capitale di fiorini 500 mila, e che „ cresciute le ricorrenze ed
aumentato vieppiù il Commercio di questa Piazza, veniva,
nel 1782, istituita una terza Compagnia col titolo di „ Banco
di Assicurazioni e Cambi marittimi" col capitale di fiorini
400 mila."
Qui però dobbiamo subito correggere il Vital, poiché il
„Banco di Assicurazioni e Cambi marittimi" non venne fondato
nel 1782, ma incominciò le sue operazioni quattro anni più tardi
e cioè il primo di febbraio del 1786. Aveva, come ci dicono i
documenti, il suo primo cancello „nel primo appartamento della
casa Crossek, detta la casa gialla, in città nuova".2)
Per la storia del commercio della città è utile a sapere che
il „ Banco di Assicurazioni e Cambi marittimi" 3) fu il primo istituto
che diede impulso all' assicurazione contro i rischi dell'incendio,
altrove già considerevolmente sviluppata. Il 21 settembre del 1795,
un avviso sul giornale ufficiale richiamava l' attenzione de'
!) Riflessioni sulle assicurazioni marittime e loro progressi in Trieste."
— Dalla ces. reg. privilegiata Stamperia governiale — 1797.
J) Con ciò vanno anche corrette le date dell'erezione di tali Compagnie
riportate dal Kandler nel giornale „L' Istria" del 29 luglio 1848.
;ì) Diretto nel 1798 da Leon ed Aron Vivante e Filippo Casatti.
34 I PRIMORDI
triestini sull'utilità dell'assicurazione „contra il fuoco per quelli
che desiderano degli Imprestiti sull'ipoteca delle loro Case, od
Effetti" e „li Direttori del Banco, avendo procurato di profittare,
quanto era possibile, dell' esperienza di altri consimili Stabilimenti"
fissavano alcune condizioni ed alcuni tassi di premi che sarebbe
interessante ripetere nella loro interezza. Ma ciò varcherebbe
i limiti del nostro studio, e quindi diremo soltanto che „si
poteva assicurare l'intiero valore di ogni specie di Casa o
Fabbrica; ma il proprietario doveva egli medesimo correre il
Rischio di un Quinto di tutti i Mobili, Istrumenti ed Utensili di
fabbriche e mestieri, Libri stampati o Vasellame". Per i tassi dei
premi s'erano stabilite sei categorie di rischi, le quali, a seconda
della loro maggiore o minore bontà, derivata dal materiale ado-
perato nella costruzione dello stabile e dalla sua vicinanza o
lontananza di «fabbriche o mestieri pericolosi — fornari, speziali,
tintori, fabbricatori di sapone, distillatori, raffinatori, fabbricatori
di candele, chimici, locandieri, stallieri pubblici, bottai, falegnami
e fabbri — variavano dai 9 ai 30 Carantani per ogni cento fiorini
correnti di Vienna all' anno ! Più di fior. 20000 per la prima e seconda
categoria, fior. 15000 per la terza e fior. 10000 per la quarta e quinta
categoria — la sesta era riservata all'assunzione, con premio da
trattarsi, dei molini, case costruite in legno o creta ove si eser-
citavano mestieri perigliosi — sopra una sola casa, il „Banco"
non assicurava, e „ quando si desiderava far assicurare delle
somme più forti, le parti convenivano per il premio da pagarsi
sul!' eccedenza".
') Godette delle ^stesse prerogative, che furono placidate al „I3anco
di Assicurazioni e Cambi marittimi" (Verordnung von dem k. k. Inner- und
oberòsterreich. Appellazionsgerichte. — Klagenfurt 18 Agosto 1788).
I PRIMORDI 35
Dopo solo nove anni di vita, la „Camera Mercantile", diretta
allora da G. de Saumil, G. B. Pascottini, P. de Flamis e P. M.
de Leo, passava alla liquidazione, mentre nel 1788 sorgeva la
«Camera di Assicurazioni", *) presso la quale appunto il Vital, nel
1797, fungeva da Segretario. Egli aveva ereditato il posto da
Jacob qm. Alessandro Vital che insieme con G. H. Plastarà, Gius.
Bellusco e Dom. Frane. Belletti era stato chiamato a dirigere
la „Camera" fin dalla sua istituzione.
Nel 1789 sorgeva a Trieste la quarta Compagnia denominata
„Società greca di Assicurazioni",1) ma la rivoluzione francese, che
aveva sconvolto tutto 1' ordinamento politico ed economico della
Francia e incomodato oltremodo gli assicuratori di Livorno",
fece sì che a Trieste aumentassero considerevolmente le richieste
di assicurazioni,2) per cui alla fine del 1793 veniva fondatala quinta
Compagnia che s'intitolò „Unione di Assicuratori",3) con un
capitale di fior. 550 mila, la quale pure ottenne da Vienna spe-
ciali favori, e cioè l'esenzione delle tasse ereditarie e degli
interessi ed il riconoscimento legale delle polizze come se fossero
formali cambiali.
Nel 1794 — continua il Vital — l'affluenza sempre maggiore
delle Commissioni, persuase le tre Compagnie, cioè la „ Camera
di Assicurazioni", la „Società greca di Assicurazioni" ed il
„ Banco di Assicurazioni e Cambi marittimi" ad accrescere il
1) 11 Vital scrive che aveva un Fondo di fior. 400 mila, mentre da una
polizza d. d. 14 aprile 1807, che ci fu favorita dal cav. Giov. de Scaramangà, risulta
che disponeva di un capitale di fior. 300 mila correnti di Vienna. Da una
Petizione per fior. 1352.15 contro tal Diamante Scarlato, appare che nel gennaio
del 1794 erano direttori della „Società greca di Assicurazioni": Pano Spiro e
Teodoro Manzurani.
2) „La floridezza della città cresceva in ragione diretta degli infortuni
che colpivano altri porti". (,I nostri nonni." — Gius. Caprin, p. 24).
3) Diretta da: Frane. Lazarich, Ig. Hagenauer ed Isac Camondo.
36 I PRIMORDI
loro capitale azionario, e così la prima aumentò a 2000 il numero
delle sue azioni sopra un capitale di un milione, la seconda le
portò a 1900 sopra un fondo di fiorini 950 mila, ed il „Banco di
Assicurazioni e Cambi marittimi" elevò il suo capitale a fiorini
800 mila, diviso in 1600 azioni. x)
L' accrescimento, in sì breve periodo di tempo, delle Compa-
gnie e l'aumento del capitale azionario presso alcune dinotano
chiaramente che gli affari andavano a gonfie vele;2) ma anche alla
fine del Settecento v'era chi s'impensieriva della concorrenza ed
affermava che „quanto sono utili le Compagnie di assicurazioni
marittime in un Paese marittimo di Commercio, altrettanto la
loro soverchia moltiplicità può divenire dannosa ahi Socj, ed in
conseguenza alla Piazza".
„La smoderata smania di fare gli Assicuratori" — si diceva —
„può far stabilire molte Case filiali in Amburgo, Venezia, Genova,
Livorno, Ferrara, Costantinopoli, ed altrove. Questi stabilimenti
producono molti disordini a danno de' Mandanti e del Commercio".
') Nell'anno 1794, anche a Ragusa, „per poter supplire a' bisogni propri,
ed attrarre le Sicurtà de* Nazionali di fuori Stato" veniva «stabilita e fondata"
la „Compagnia Ragusea di Sicurtà" con un fondo di Ducati Centomila di grossi
40 per Ducato, diviso in duecento azioni di Ducati cinquecento ciascuna. A
direttori vennero prescelti: Antonio Chersa, Gio. Mascarich e Raffaele Andrevich
«tutti e tre col titolo e speciale incarico di Deputati e Presidenti per firmare li
tocchi di Sicurtà". Questi Deputati e Presidenti dovevano, a tenore del cap. XV
della «Scrittura di Compagnia", «regolare li Premi delle Sicurtà a norma delle
Piazze di Genova, Livorno, Venezia e Trieste, con le quali dovevano tener
vivo il carteggio per non essere d'aggravio al li Ricorrenti."
-) Il Vital afferma che nell'anno 1795 le operazioni di tutte le Compagnie
insieme sorpassarono i 70 milioni di fiorini e noi abbiamo potuto rilevare che
nello stesso anno, ciascuna delle tre Compagnie: «Banco di Assicurazioni e
Cambi marittimi", «Camera di Assicurazioni" e «Società greca di Assicurazioni"
aveva risolto di dare al Governo, a titolo di «volontario imprestito per i
bisogni dello Stato", la somma di fior. 8000. Di più, la «Camera di Assicura-
zioni" aveva deciso «di interessarsi nella imprestanza, in via di Lotteria aperta
dagli Stati dell'Austria inferiore, per la somma di fior. 10000".
I PRIMORDI 37
Così, per evitare siffatti malanni, ed anche „la sovversione
generale della morale che fa che da alcuni Assicurati e Capitani
si creda lecito di cospirare a danno degli innocenti Assicu-
ratori, tessendo deposizioni ed atti per opprimerli e rovinarli",
venivano suggerite alcune riforme ed alcuni miglioramenti,
fra i quali, troviamo quello della formazione de' Manifesti
— che diverranno poi i complicati e multiformi odierni Listini
de' premi — che contenghino le condizioni alle quali ci assog-
gettiamo".
All'incontro, certo è che fino a pochi anni prima, e cioè al
principio del 1791, da coloro che non cercavano l'interesse pura-
mente materiale, i direttori delle singole Compagnie venivano tenuti
in una certa considerazione, poiché sta il fatto che quando l' Uffi-
cio di Borsa mercantile, per risoluzione del Governo di Vienna,
era stato incaricato di far esaminare il progetto „ formato in
Trieste" delle „solide Leggi di navigazione, assicurazioni e Cambi
marittimi" e di proporre le eventuali modificazioni, aveva scelti
a far parte della Commissione all'uopo istituita: Domenico
Francesco Belletti della „ Camera di Assicurazioni", Carlo de
Maffei della „Compagnia vecchia di Assicurazioni", Ciriaco Catraro
del „Banco di Assicurazioni e Cambi marittimi" e Cesare Pellegrini
della „Società greca di Assicurazioni", mentre nel 1785, allorché
tale progetto veniva compilato, gli assicuratori, ad eccezione di
uno, erano stati completamente ignorati.
L'attuario o relatore della nuova Commissione fu, natu-
ralmente, 1' unico assicuratore, Samuele Vital ; l) la prima seduta
') Accademico degli Arcadi Romano-Sonziaci, il Vital lesse anche ed
illustrò, nella Sessione dell'Accademia del 10 marzo 1796, un suo progetto „per
l'erezione di una Torre, ossia Fanale sul Molo grande di Trieste".
38 1 PRIMORDI
ebbe luogo il 29 gennaio 1791 „nella sala della «Camera di
Assicurazioni" in casa Rossetti al No. 585"; altre conferenze
furono tenute ne' mesi di febbraio e marzo, ma siccome doveva
essere predestinato che per le leggi di mare e di assicurazioni
la nostra Regione dovesse attendere de' secoli, tutto il lavoro
della Commissione andò probabilmente a finire dimenticato nelle
soffitte di qualche Ministero di Vienna.
Sei anni più tardi, il povero Vital si lagnava acerbamente
d'aver sprecato inutilmente tanto inchiostro e soggiungeva:
„ Abbiamo una Polizza così confusa, che è un seminario di liti;
e quel che è peggio mancano Leggi proprie che vagliano ad
interpretarle".
Ma quali erano le polizze che gli assicuratori usavano allora
ed a quali testi esse si uniformavano ? Nessuno ancora rispose a
tale domanda, e le indagini in questo riguardo saranno importanti
anzitutto per la storia del nostro commercio e della nostra
navigazione nel Settecento, e serviranno ad avvalorare quanto
diremo in altro studio sull'origine storica del nostro diritto
marittimo.
De' primi tre anni dalla fondazione della nostra prima
Compagnia, sorta fra la meraviglia de' cittadini per l' incremento
de' traffici, dovuto specialmente all' accasamento di gente d'ogni
paese, nulla di preciso sappiamo ; subito dopo però, quasi a
ricordarci il sacro vincolo di fratellanza, ci viene in aiuto un
documento veneziano prezioso.
I „ Magistrati Eccellentissimi de' Cinque Savj alla Mercanzia,
Deputati alla Regolazione della Marina Mercantile, e Consoli de'
Mercanti" avevano stabilito, con „il Decreto dell' Eccellentissimo
I PRIMORDI 39
Senato veneto del 10 maggio 1770", una „ Polizza di Contratto
di Assicurazione marittima" del seguente tenore:
„Si assicurano dalli infrascritti per le somme rispettive,
e per il premio che cadauno specificherà nella sita firma il
corpo, spazi, e corredi del bastimento, che è, o sarà in rischio
di mare, comandato dal Capitano, e per il viaggio o tempo
dichiarati nella Estesa a tergo della presente Polizza, e con li
patti, modi, e condizioni seguenti.
l.° Ogni danno, e perdita derivatiti dai sinistri, ed accidenti
del mare, da naufragio, da investimento a Terra, da fuoco, da
Corsari, e Pirati, e da ogni sorte di gente, da barattarla, fuga,
o bararla del Capitano, o da ogni altro caso fortuito sia di
che natura esser si voglia, che intervenisse, o fosse intervenuto,
saranno a peso e rischio degli Assicuratori, cosicché in ognuno
di tali avvenimenti, li Assicurati abbiano ad essere resarciti
per le somme assicurate.
2.° Parimenti li Assicuratori sa ranno obbliga ti al pagamento
delle somme assicurate, se del Bastimento, sopra il quale è fatta
la sicurtà, non si averà avuto notizia nessuna nel corso di un
anno compito dopo la sua partenza dall' ultimo Porto, dal quale
se ne abbia ricevuto.
3.° La sicurtà resterà sempre ferma, e valida colli obblighi
medesimi alti Assicuratori, se accadesse, che venisse fatto errore
nel nome del Capitano del bastimento, o se per morte, o per
altra cagione venisse il Capitario stesso cambiato, ed altri quello
patroneggiasse: purché per tutte le altre circostanze si riconosca
la verità, et identità del rischio assicurato.
4." Si eccettuano dal rischio, e dall' obbligo degli Assicuratori
li danni derivanti al bastimento, spazi, e corredi assicurati,
40 I PRIMORDI
nei casi nei quali per legge, o consuetudine ha luogo il risar-
cimento in comparto per contribuzione di avaria; e parimenti
in quelli, nei quali per qualsivoglia accidente della naviga-
zione il Capitano nel corso del viaggio assicurato sia obbligato
alla concia del bastimento, ed al discarico, onde rendersi
atto al proseguimento; e così pure quei danni che per qualunque
modo accadono ai soli corredi, salvandosi il corpo del bastimento.
5.° // premio s intende guadagnato dalli Assicuratori nel
punto in cui firmano la sicurtà; ed il loro rischio principia
in Venezia da che il bastimento è sorto in Spignon per sortire
dal porto di Malamocco, e di là dalla Motta di Castello quando
va fuori per il porto di S. Nicolò di Lido. E se il bastimento
e fuori, o di ritorno per Venezia, o diretto per altri Porti, il
rischio principia ore ventiquattro da che sarà ancorato nel
Porto dal quale si vuole assicurato, e finisce v enti quattr ore
dopo che, salvo dalli suddetti avvenimenti assicurati, sarà ancorato
nel Porto ove finisce il viaggio assicurato. E nelle sicurtà fatte
a tempo, o di andata, e ritorno, corre il rischio dell' Assicuratore
anco per tutto il tempo della stazione del bastimento nei Porti
in viaggio.
6.° Ferma, e valida resta la sicurtà in ogni direzione che
il Capitano avesse da prendere nel pattuito viaggio, o tempo,
seconda /" arte sua, navigando a destra, ed a sinistra, di sotto
e sopra vento, una e più fiate, e toccando tutte le Scale, Porti,
Stazzi, Spiagge, e Ridotti in cammino, e fuori ancora, quando
sia costretto da necessità di navigazione, e di sicurezza, con andare,
stare, caricare, discaricare', e ricaricare, e fare tutto quello
che gli occorresse, purché non muti viaggio, o non ecceda il
tempo assiciira/<>. E parimente ferma, e valida resta la sicurtà
I PRIMORDI 41
per ogni tempo, e caso in cui il bastimento medesimo venisse
impiegato all'obbedienza, o al servizio di questa Serenissima
Signoria.
7.° Accaduto alcuno dei casi, per li quali sono li Assicuratori
obbligati, doveranno li Assicurati notificare ad essi il successo
in forma pubblica, e legale, e rinonciargli ogni ragione nel
ricupero fatto, o da farsi del corpo, spazi, e corredi, o altri
interessi assicurati proporzionatamente alle somme; con libertà
però alti Assicurati stessi, al Capitano, Agenti, o Commessi
loro, di agire, e spendere per il ricupero a conto anco delti
Assicuratori fino a che provedano di concerto con chi ha inte-
resse nel bastimento medesimo in tutto, o in parte scoperto
di sicurtà, onde e lo speso, ed il ricuperato resti a rata por-
zione ripartito.
8.° Riconosciuto il caso a carico delti Assicuratori, saranno
da cadauno di essi pagate le rispettive somme, per le quali
aver anno firmato la sicurtà, quanto a cadaun altro che presentasse
la presente polizza senza contradizione di sorte alcuna mesi sei
dal giorno, nel quale sarà stata fatta la notificazione del successo,
ed intimata la rinoncia come sopra.
9.° // rischio assicurato nella sua realità, e quantità doverà
esser comprovato con quei documenti, che hanno dato titolo
all'Assicurato di farsi assicurare: ed il valore del bastimento
nel corpo, spazi, e corredi sarà calcolato siili' apprezzi 'amento
concordato nella estesa vaglia, o non vaglia, e col medesimo
ragguaglio sarà calcolato l'interesse scoperto.
10.° Vale la sicurtà tanto per il rischio, quanto per la
consecuzione del premio, quando anche al tempo in cui fu firmata
fosse accaduto il sinistro ; ovvero il bastimento assicurato fosse
42 I PRIMORDI
giunto a salvamento al suo destino; purché legalmente non
consti che quando la sicurtà fu fatta, o commessa di fuori non
vi fosse nella terra la nuova del successo, nel qual caso si
considera come se fatta non fosse. Nel caso poi, in cui o per
consenso delle Parti, o per obbligo si fa storno della sicurtà o
volontario, o sforzato, li Assicuratori aver anno sempre guadagnato
un premio di mezzo per cento.
11.0 In caso di litigio saranno obbligati li Assicuratori a
depositare le somme da cadauno assicurate mesi sei dopo la
i idi inazione del danno, e della rinunzia, per essere disposte nel
fine delle lite in esecuzione del giudizio definitivo.
12.° Ogni patto, ed ogni convenzione tra li Assicurati e li
Assicuratori, che diversificassero dal tenore della presente polizza
senza contravvenire alle pubbliche Leggi, si doverà con chiarezza
esprimere nella estesa a tergo con la sottoscrizione e col registro
del pubblico Mezzano per V adempimento."
Ma questa polizza di sicurtà marittima, come pure un'altra
per le mercanzie, del tenore pressoché identico alla prima,
avevano bisogno di una „ Terminazione". Essa veniva infatti
compilata dai medesimi Savj alla Mercanzia e Consoli de' Mer-
canti l) in 23 articoli, ed approvata con decreto del Senato veneto
del 31 agosto 1771, prescrivendo, fra altro, l'adozione assoluta
de' moduli debitamente bollati (separato quello sui corpi de'
bastimenti da quello sulle merci) stampati „dallo Stampator
Ducale" e „dispensati a' soli Mezzani al prezzo di lire due ogni
') Che erano: Bertucci Dollìn, Paolo Querini, Anzolo Marcello, Domenico
Michiel, Prospero Val manina, Savi alla Mercanzia, e Pier Antonio Trevisan,
Lio Bembo, Marc' Antonio Vcnicr, Consoli de' Mercanti, ed Alvise Contarini e
/un Alvise Mocenigo, Deputati alla Regolazion di marina.
I PRIMORDI 43
venti polizze, e ciò o con ricevuta estesa e firmata dal Mez-
zano admesso, e riconosciuto, o con altra simile scritta, o sot-
toscritta dal suo legittimo Procuratore, o Agente, in pena allo
Stampator suddetto di ducati cento V. C. ed altra ad arbitrio
del Magistrato de' Consoli".
Ora, l'esame delle vecchie e polverose carte del nostro
archivio ci condusse ad una irrecusabile constatazione di fatto,
e cioè, che dopo il 1770, gli assicuratori, gli armatori ed i
commercianti triestini, e quindi anche quelli fiumani, non cono-
scessero e non adottassero altre polizze di sicurtà marittima che
quelle compilate dai veneziani.
Infatti il testo delle polizze usato dalla „Camera Mercantile"
triestina, che con tutta probabilità fu copiato da quello della
„ Vecchia Compagnia di Assicurazioni", combina perfettamente
con quello delle polizze emanate dai Cinque Savj alla Mer-
canzia e non contiene che lievi modificazioni più formali che
sostanziali.
La polizza nostra aveva pure 12 articoli, e la sua premessa
sonava così: „In nome di Dio". „Noi sottoscritti Direttori della
Camera di Trieste dichiariamo, confessiamo d' aver accettato a
rischio, pericoli, e disastri di detta Camera per le somme rispet-
tive, e per il premio che si specificherà nel firmare la presente,
il corpo, spazzi e corredi del bastimento che è, o sarà
in rischio di mare comandato dal capitano e per il
viaggio e tempo dichiarato nell'estesa, e con li patti, modi, e
condizioni seguenti"
Il documento incomincia con un'invocazione: „In nome
di Dio", e ciò ci palesa che anche da noi il sentimento religioso
accompagnava gli atti dell' attività commerciale di queir epoca.
44 I PRIMORDI
Non si riscontrano, è vero, sulla nostra polizza le vignette
rappresentanti lo stemma della città e le armi del comune, né la
vergine ed i santi, come sulle polizze delle altre città mannare,
ma essa ci dice chiaramente che l'assicuratore, nella coscienza
dell' esistenza di una mente sovraumana che regolasse tutte le
cose del mondo, aprisse la sua anima a quel sentimento di fede
e di speranza che il salmista espresse con le parole: „La voce
del Signore è sopra le acque; l'Iddio di gloria tuona; il Signore
è sopra le grandi acque".1)
Anche i codici de' mercanti fiorentini del Trecento e del
Quattrocento incominciavano con le sacramentali parole „A1 nome
di Dio amen", ma esse, in quel tempo, erano destinate a nascon-
dere sentimenti di ben altra specie.
I precetti teoretici ispirati infatti in tali codici ad una certa
moralità, i consigli opportuni e gli utili ammaestramenti contri-
buivano a rendere esperti e consumati gli uomini nella gran
folla della gente che della vita e specialmente de' traffici cono-
sceva ogni malizia ed ogni inganno. Perchè, giova ricordarlo,
„1' interesse, in quella società di mercanti, avidi di far la roba,
era d'ogni azione legge suprema".2)
L'invocazione a Dio continuò a sussistere sulle polizze
triestine fin quasi la fine del secolo scorso, e da quest'epoca
l' ideale spari per lasciar posto alla parte pratica, e ad un testo
molto più sviluppato di quello del secolo precedente.
Seguono nella nostra polizza gli articoli 1, 2, 3, 4, 7,
8, 9 e 10 che sono identici a quelli della polizza veneziana,
') Salmo di Davide XXIX, versetto 3.
'-') „La vita privata dei fiorentini" — Conferenza di Guido Biagi
Milano F.lli Treves — 1803.
Polizza di assicurazione di Marsiglia
del 30 novembre 1767.
■N
AXJ NOM DE DIEU ET DE LA S" VIERGE
Q^UE CONDUISE LE TOUT A BON SAUVEMENT.
■?! oz^.J/°- séLto-c*. ca.j>-*J-^ ^£._J?<u^ È -Ze^yf,^ J*;^ apasdfSiaJtJ. O^ Grufj^Jó- /fW-J~--
àp~< /fé
-/?
S7
Alofs Icdittifqae fcfa fini. Et v«tìt qo« tonsccax qdi f.-cndroat di eette Aiiarefc'.paflent
le mene, rifque que lai, tant divin qu'humaia , d'Amis, Eunemis, Connas ou Idcoddos.
Prifes 8c DétcntioodeSeigueaties.loitEcclcfiaftiques oa Temporelles , Roprefaillcs juftesoo
injeftes , Baadc on Contrebande , Marque , Contremarquc , de Vent , Foudre , Feu , Jet à la
Mcr, & de toas aatres inconvenicas, pcrils&cas fortuitsqui poarroient arriver . le mettant
à foa méme lieu & place , corame fi affare ac file , lans qu'ils puiflcnt dire , allegucr ai coanou.
ver aocaae cholè a ce coaeraire, qu'ils n'ayeae aupréalable garai la maindes lomrnespareux
relpectivement affurées, qu'ils promeitcaepayereroismois aprcs Ies nouvclles affilrécs du fi-
niftre ou perte, qaeDieu ueveuille , & eo aprcs plaidcr fi boa leur femble; lelqucls troismois
feronc comptés du jour que l'Afldré aura tate la dcclaranoa de la perte ou fiuilìrc aux Archives
de la Chambre du Commerce , & oc par écrit dius uà RegiUre particuliet à ce deftiaé. Et pouf
meilleure validité decette Adilreté . leld. S" Affilrcurs obligcnt leurs bieus à toutes Cours.
Finalement, veut & amfi d'accordavec leldus AlTùreurs, que la prelentc Ecrite d'Af-
làreté ait autaut de force & obligatioa corame fi c'étoit uà Coatrat public, ea la meilleuie
coudiciou que puifTe éire, avec toutes les C'aules qu'aparticnaentaux Ecrites d'Aflùietc.
DIEU LES CONDUISE ET FASSE SALVE. AMEN.
IWD
CJ"y^-
OOt+WUX- afi'utesUulC^O&rfj yCc*AyWuJ^&JCL<rU*4 tàt*^y?<ruT££l4^*6léccg}
no*? »w>
uJ
C& -&T~ V&i Shjb- *zzTo~ //ri
-£^e_D
Polizza di assicurazione di Marsiglia
del 7 marzo 1783.
N°. U< bis.
<M
IP
.._ AU NOM DE DIEU ET DE LA Sm VIERGE ,
^QUE DIEU CONDUISE LE TOUT A BON SAUVEMENT.
lAfe^éCa) J*L*^>y tstje^ Qf***j&
^T^
<r°
ZS iu+sg^^
££*
&
- *£^L, S» >£****>>*%*, o£s2*k*:-£, O2m^?0**^ "
*~+*fr-£dLJ
^^j Alors ledit rifque fera fini. Et veuc qbe:taus ceux qui prendront de cette Aflùrecé , paffent
^^^^^ le méme rifque que lui , tane divin qu'humain , d'Amis , Ennemis , Connus ou Inconnus ,
A x^ ]Prifes&DerentiondeSeigneuries)foitEcck;fuiHquesouTemporelles,repréfailles)uftesou
( ' / nijulles,BandeouContrebande,Marque, Contremarque, de Vent,Foudre, Feu , Jetàla
^~ Mer , &de iousautresinconvéniens,périls&cas formiesqui pourroientarriver ,femetcant
àlbn méme lieu& place, comme lì affùré ne fùt, fansqu'jlspuiffent dire, alléguerniconirou-
veV alctine chofé h ce conrraire, qu'ils n'aient au prealable gami la main des fommes par eux
refpVflivement aflùréerfqu'rls promertent paytt- rro«:>noa-»prggl'»cf ommllar iflnrpptrln <i-
nillre ou pene , que Dieu ne veuille,'& en après plaider fi bon leur ferhble ; lefquels trois mois
feront comptés di, jour quel'affùréaura fair fa déclaration de la perteou lìnillre aux Archives
de la Chambre du Commerce, &ceparécrit dans un Regiftre particulier à ce dettine. Et pour
meilleure validité de cette Affùreté,lefd. Sieurs Affùreurs obligent leurs biens à toutes Cours.
Finalemsnt , veut & ainfì d'accord avec lefdits Affùreurs, quela prefente Ecrite d' Affù-
ré té aitautant de force &obligation comme fi c'étoit un Contrat public, en la meilleure con-
dition cue puiffe étre , avec toutes les Claufes qu'appartiennent aux Ecrites d'Affùrete.
DIEU LES CONDUISE ET FASSE SALVE. AMEN.
"^T9*r*-.^
^ li*
s*#*W>
;?<!?
S> &cocyf'»- /
,.i4X /f^-rlF-sC. *
l^f^^xb ,J/^vS^jcc^ #(iflo~;dus
^■UM. Lia .>*< ■ o/t>VACr^J ■
le 4 ?<r°
s^
"^ JW «
^
city l4**-l&^<loJo£^^**v^é~^'isirL*? i2p\2/f
■Wrm"<7O-0<3 $goxsb££*&$&' Óml^ot^^t a^tjC^^t^{3^^<^^ wtÀx/x~ wtj *J^£L?
/
3 ow
-tfAtx^ l'^Zl
e (S&f'&.ty J}~/<?
'i£&0; jZSMVUr-^&z* '^^u^^-^f z&-^(&
■LJfUAM. >c'o**-^o*Ut/i*-J4lt~ii&
^Z
tifcrj^ìp*
o
j -
t^MZi0
/ ^n
>2S£
.-.--sfai-' fàrr— ' ~sS ■ >"V"&7
iÌ2S<^. ^ "a^/i crauti
I PRIMORDI 45
salvo la sostituzione della parola „Camera" al termine „Assi-
curatori".
Il 5° articolo non differisce guari da quello della polizza di
Venezia se non dove viene definito il principio del rischio che, natu-
ralmente, doveva principiare da Trieste o altro luogo da spiegarsi".
L' ultimo capoverso dell' art. 6, dovette necessariamente
esser riformato così: „e parimente ferma, e valida resta la sicurtà
per ogni tempo, e caso, in cui il bastimento medesimo venisse
impiegato all'obbedienza, o al servizio Sovrano, o Pubblico".
All'art. 11, oltre che alla sostituzione della parola litigio
in contenzioso, veniva aggiunto il seguente nuovo capoverso:
„ovvero prima pagare agli Assicurati la somma assicurata,
e poi litigare la Causa, previa però una solita pieggeria di
rendere alla stessa Camera li denari ricevuti, con di più 10
per cento per titolo di condanna, qualora la Sentenza fosse
pronunciata a favore della medesima, verso tali punti sarà in libertà
dell'Assicurato di accettare o il deposito, ovvero il pagamento".
All'art. 12, in fine, veniva fatta la seguente aggiunta: „E
per l' osservanza di quanto in questa si contiene la Camera
obbliga agli Assicurati tutto il suo fondo effettivo di f. 500 mila
correnti di Vienna, sottoponendosi alli Tribunali competenti etc.
Nave nominata sopra corpo, spazi, e corredi della nave
medesima apprezzata d'accordo la somma di f "
Da quanto precede risulta dunque anzitutto confermato che
la nostra „Camera Mercantile di Assicurazioni Marittime" aveva
un capitale di f. 500.000 correnti di Vienna, e poi che in un solo
riguardo la polizza triestina era, se può dirsi così, più onerosa
per gli assicurati in confronto a quella di Venezia, cioè quando
40 I PRIMORDI
si verificava il caso di una contestazione, nel quale, se pronun-
ciato a favore della Camera, l'assicurato doveva esborsare una
penale del 10%.
Questa circostanza e' induce a sospettare che gli assicuratori
triestini non avendo, come non hanno ancora, una savia legge
che tutelasse i loro diritti e li proteggesse, cercassero, con lo
spauracchio della penale, di costringere gli assicurati a ben guar-
darsi dal ricorrere con leggerezza a' tribunali.
Nella polizza triestina non vi ha menzione dell' istituto
importante del Mezzano o del Sensale (App. 3), mentre sappiamo che
quest'ultimo era tenuto a frequentare la Borsa mercantile.
Appena nel „Nuovo regolamento per li Sensali" :) del 2
luglio 1804, troviamo per incidenza nominato il Sensale di sicurtà.
Esso veniva dispensato dall' obbligo di far sottoscrivere le parti
contraenti nel suo taccuìno ; e nella „ Tariffa delli diritti di Sensali
patentati" figurava una rubrica, la quale stabiliva 1/6 per cento
da soddisfarsi dall'assicuratore per gli affari conclusi per sicurtà
marittime o terrestri. Con la legge del 4 aprile 1875, concernente
i „ mediatori di commercio ossia Sensali" si riconosceva ch'essi
potessero occuparsi „in contratti di assicurazioni, di cambio
marittimo, di carico e noleggio di bastimenti e così pure in
trasporti per terra o per acqua e per altri oggetti concernenti
il commercio".
') Sino alla fine del Settecento, negli atti pubblici veniva usato anche il ter-
mine veneto di Mezzano. Vedi, fra altro, l'annunzio nelP «Osservatore Triestino"
d. d. 12 luglio 1790 così concepito: Vi sono da vendere venti Azioni della
«Camera Mercantile di Assicurazioni". Chi volesse applicarvi si compiacerà
insinuarsi al pubblico Mezzano Vita Sacchi. Altri Mezzani, o pubblici patentati
Sensali che si occupavano, in quest'epoca, della vendita di Azioni delle Com-
pagnie di sicurtà erano: Francesco Leopoldo Poschinger e Giov. Batt. Pontini.
Ne' vecchi statuti triestini sono chiamati „messetae", in italiano «messeti" e
..sensali" già nello statuto del 1550.
I PRIMORDI 47
A Fiume invece, mentre il „Regolamento per li Sensali"
del 1785 conteneva le stesse disposizioni di quello di Trieste
del 1804, di recente, il Sensale di sicurtà veniva retribuito
molto meglio che da noi, poiché gli „Usi di piazza", fìssati da
quella Camera di commercio e d' industria, in base alla legge
del 1868, stabilivano che „ nelle Sicurtà sui corpi dei navigli e
su trasporti marittimi o terrestri, il Sensale percepisse 1' uno per
cento del premio, da soddisfarsi dall'assicuratore".
Di particolare interesse in questi regolamenti troviamo che
i Sensali di sicurtà si occupavano simultaneamente anche del
noleggio de' bastimenti: duplice ufficio che si riscontra pure
costantemente fra i Sensali di Genova e di Pisa del medio evo.
L'esistenza anzi di quest'abitudine, diede argomento agli storici
più moderni per asserire che in origine, alla redazione del
contratto di sicurtà servì, probabilmente, il contratto di noleg-
gio. „C'était prudent — scrisse il Lefort — c'était supprimer,
pour le contrat qui venait de naìtre, la possibilité d'une contes-
tation quant à sa régularité ; c'était faire en quelque sorte
passer l'innovation sous le couvert d'un contrat ancien. C'était
logique, d'autre part: le contrat d'assurance s'associe complò-
tement au contrat d'affrètement. Enfin, il était naturel de voir
les personnes chargées à la fois de dresser les actes relatifs à
l'affrètement et de rediger les polices d' assurances, introduire les
dispositions dont elles avaient une connaissance parfaite et dont
peut-ètre, comme tous ceux contìnés dans leur specialité, elles
s'exagéraient l'importance oli la valeur". x)
l) Introduzione alla traduzione del libro di E. Bensa: „I1 contralto di
assicurazione nel medio evo".
48 I PRIMORDI
A prescindere da tutto ciò, la polizza di sicurtà che abbiamo
illustrata, accresce il numero, non certo esiguo, de' documenti vivi
e palpitanti che caratterizzano la nostra vita mercantile italiana
della seconda metà del Settecento, ed ha anche una spiccata impor-
tanza se si rifletta ch'essa girava quotidianamente fra le mani de'
nostri assicuratori, commercianti, sensali, armatori, capitani ecc.
vale a dire fra tutta quella rilevante schiera di persone che
costituiva la parte più vitale e più attiva della popolazione
triestina.
Cotesta polizza o, per meglio dire, coteste polizze (perchè
abbiamo detto che quella per le merci era uguale a quella per i
bastimenti), furono compilate in quell'epoca in cui il Baldas-
seroni poteva scrivere: „tre sono i principali oggetti che hanno
servito di base a tutte le Leggi, che sono state dirette a regolare
le Assicurazioni marittime e che lo devono essere a quante se
ne possine) immaginare in appresso, acciò l'oggetto di questa
utilissima invenzione resti adempiuto con quella perfezione a cui
ha diritto; il primo è quello della buona fede fra tutti quelli
che devono aver parte nella Negoziazione, e d' impedire, che
da qualunque persona o direttamente o indirettamente, e per
qualunque mezzo, si devii da questo principio; l'altro è quello
di escludere dalle Negoziazioni di tal natura qualunque condi-
zione, e restrizione, che sia capace di attraversare l'accresci-
mento del Commercio, e in qualunque maniera possa trattenere,
o impedire i Concorrenti al medesimo, o allontanarne quelli che
l' esercitano, ed il terzo finalmente, che il bene pubblico sia
sempre preferito all'interesse dei Particolari". E queste polizze
rimasero da sole in uso presso i nostri assicuratori fino al
principio dell'Ottocento; epoca in cui, accresciuto il numero
MANIFESTO.
Sebbene sia a cognizione , tanto di quelli Commercianti , quanto di quelli di Cofhntino.
poli i Smirne , ed altre Piazze , che le sottonominate Compagnie di Assicurazioni an-
no deputate Persone inCoftantinopoli ed in Smirne, che- io qualità di loro Procuratori le
rappresentano, e li quali anno preciso ordine di agire, per conto delle Compagnie suddette,
all'occasione di Naufragi, Avarèe, e Perizie delle Merci àvareate, affinchè , coli* intervento
di detti Proccuratori , venghino riconosciuti e rilevati li patimenti delle Merci, e formate,
al caso, le Avarèe, con quell'ordine ed equità che richiede la diftributiva giurtiziaj ciò non-
oflante le soprannominate Compagnie ebbero il dispiacere di vedersi a presentare da' loro
Assicurati, de' Regolamenti di Avarèe, e Rilevazioni de' danni di Merci avareate, senza che
nella formazione di tali Avarèe e Perizia de' danni, vi siano intervenute le Persone che in
qualità di Proccuratori rappresentano, nelle suddette rispettive Piazze, quelle Compagnie di
Assicurazioni.
Per ovviare quindi l'inconveniente ed i litigj , che da una sì irregolare procedura potrebbe-
ro derivare ; ed essendo quefle Compagnie d' Assicurazioni nemiche de' litigj , anno unani-
memente risolto e convenuto di far publicare, col mezzo delle (lampe e publici foglj, a re-
gola e direzione, tanto de' Negozianti di quefte Piazza, quanto per quelli dì Cofhntinopo-
li , Smirne ed altre Piazze del Levante , nonché de Capitani di Battimenti mercantili di qua-
lunque Nazione :
Che le sottosegnate Compagnie di Assicurazioni non daranno alcun ascolto, né fa-
ranno buona agli Assicurati qualunque pretesa di Avarèa , sia generale, eh: particolare,
quando, per la formazione dell' Avarèa , o Rilievo del danno, mediante perizia, non abbia-
no in precedenza fatte a tal' uopo le loro iftanze appresso la Ces. Reg. Cancelleria del
Sig. Internunzio, coli' intervento anche del Sig. Niccolò fotius in Coftantinopoli, Procu-
ratore delle sottosegnate Compagnie, e lo flesso metodo dovrà tenersi in Smirne} a quaP
effetto dovranno essere fatti li ricorsi appresso "la Cancelleria di quel Console Imperiale
Sig. de Cramer, coli' intervento dell i Signori Pezzer figli & Comp. , Proccuratori delle ap-
piedi segnate Compagnie"; ben inteso , che le Perizie dovranno effettuarsi nelle Dogane di Co-
ftantinopoli e Smirne, a qua l'effetto non potranno levarsi li Colli avareati dalle rispettive
Dogane , sennonché dopo effettuata la Perizia del danno.
E per la formazione delle Avarèe , Perizie de' danni , e per qualunque altra pretesa
che accadesse negli altri Porti , Scale ed Isole del Levante , Sorta , ed in qualunque altro
luogo del Dominio Ottomanno, dovranno li Commercianti, o Capitani , rivolgere le loro
lflanze appresso li Consoli, o Vice-Consoli auftriaci.
Sapranno quindi prendere le loro misure tutti quelli a' quali può interessare la suddet-
ta risoluzione presa da quefte Compagnie , la quale tende unicamente ad allontanare li li-
tigj e queflioni che cadere potrebbero sopra le Sicurtà che dalle medesime .venissero assunte,
e con ciò rendere prontamente la dovuta giuftizia alle pretese degli Assicurati.
TRIESTE, il dì 21 Nntmhe 1801.
Il presente Manifeflo comincietà ad avere il" suo effetto dal dì imo. gennajo i8oa. in poi-
Li Direttori della Società Greca, approvano in tutto come sopra,
Teodoro Manzurani, G. e C. Cavacco.
Li Direttori della Camera d'Assicurazioni,
Gio. Battifta Pontini, P. F. Oefterreicher, G. Weber.
Per il Banco d'Assicurazioni e Cambj Marittimi,
Philipp Koh«n, Pietro Sartorio.
Per la Nuova Compagnia d'Assicurazioni,
Leon ed Aron Vivant©, Gaipero Casati
I PRIMORDI 49
delle Compagnie l) e rendendosi più necessario un ampliamento
nella determinazione de' rischi e nella limitazione delle respon-
sabilità, s'incominciò a pubblicare i già accennati „ Manifesti", 2)
sui quali si stabiliva fra altro che „per ovviare l'inconveniente
(della regolazione e della stima delle avaree senza l'intervento
dei loro rappresentanti Procuratori) ed i litigi, che da una sì
irregolare procedura potrebbero derivare ; ed essendo queste
Compagnie d'assicurazioni nemiche di litigi, li Commercianti,
o Capitani dovessero, per la formazione delle Avaree, Perizie de'
danni, e per qualunque altra pretesa che accadesse negli altri
Porti (oltre che quello di Costantinopoli), Scale ed Isole del
Levante, Soria, ed in qualunque altro luogo del Dominio Otto-
mano, rivolgere le loro istanze appresso li Consoli, o Vice-Consoli
austriaci-'.
Uno di questi „ Manifesti", che porta la data del 21 novem-
bre 1801 è prezioso per noi, poiché ci dice che le quattro Compagnie
di sicurtà marittime: la „Società greca di Assicurazioni", la
„Camera d'Assicurazioni", il „Banco d'Assicurazioni e Cambi
marittimi", e la „Nuova Compagnia d'Assicurazioni" avevano a
Costantinopoli un comune Procuratore nella persona di certo
Nicolò Fotius ed a Smirne in quelle di certi Pezzer figli e Comp.,
mentre a Trieste fungevano da direttori : Teodoro Manzurani
e G. e C. Cavacco per la prima ; Giov. Battista Pontini, P. F.
Oesterreicher e G. Weber per la seconda ; Filippo Kohen e
') Il Baldasseroni, che stampò il suo libro nel 1786, scrive: „E finalmente
a Genova, ed in ultimo luogo a Trieste furono conclusi simili utilissimi stabilimenti
(di sicurtà) che tuttora fioriscono, e che portano la quiete all'assicurato...
2) La pubblicazione de' cosi detti „Manifesti" od „ Avvisi", avvenne anche
sulle altre piazze marittime. Ne abbiamo veduto uno del porto di Livorno
con la data del 4 novembre 1782, ove trovasi indicato il premio per le merci da
Trieste, Venezia ed Ancona andata e ritorno.
50 I PRIMORDI
Pietro Sartorio per la terza, ed infine Leon e Aron Vivante e
Gaspare Casatti per 1' ultima.
Il Procuratore era, in embrione, ciò che oggi è il „ Commissario
di avarie", incaricato, in virtù di uno speciale mandato, d'intervenire
e di sorvegliare alla constatazione degli eventuali danni tanto ai
bastimenti quanto alle mercanzie, e talvolta anche con facoltà
più estesa d'interessarsi per le riparazioni, di concludere acco-
modamenti e fissare compensazioni.
L'ufficio del „Commissario di avarie", specialmente da
quando quasi tutte le Compagnie di assicurazioni marittime
incominciarono ad istituire agenzie e filiali in ogni scalo marit-
timo di qualche conto, assunse una spiccata importanza e
costituì un valido elemento che dovrebbe far evitare una quantità
di abusi e di malanni. La Compagnia affida per ciò il mandato
di ..Commissario d'avarie" a persone di sua piena fiducia e di
conoscenza delle leggi e degli usi della rispettiva piazza, affinchè
ne tutelino gli interessi ne' casi di danni e di sinistri con la
maggior possibile attività e diligenza non solo, ma anche con
la massima onestà ed equità.
Nel settembre del 1803, accresciuto frattanto il benessere
materiale della città per lo sviluppo de' traffici e della naviga-
zione, noi vediamo il numero delle Compagnie di sicurtà più
che raddoppiato. Alle già nominate s' aggiungevano : la ..Compa-
gnia degli assicuratori particolari", diretta da Pietro Moraitini ed
Antonio Cochini ; lo ..Scancello Sicurtà e Cambj", diretto da
Onorato Galliciy e Sanson Levi; la ..Camera di assicurazioni
marittime di Lussinpiccolo", diretta da G. Pillepich; in fine la
Nto. 5906.
CIRCOLARE
del Cesareo • Regio Governo di Triefte
concernente la proibizione di ogni caricazione superiori alla salutifera portata
del bollimento, 0 sopra • coperta»
LAecenti iunellissimi esempi comprovano la necessità di togliere I' abuso delle canea*
Ziotii smoderate e sopra- coperta, che da qualche tempo arbitrariamente si praticano
in apnta contravvenzione alle sovrane leggi, ed in danno e discredito manifefto della
suddita navigazione mercantile. Quindi è, che -quello Governo, ad urgente iflanza
delle Compagnie di Assicurazioni, come pure, sopra successiva rimoflranza di que-
lla Deputazione di Borsa, trova guitto di ordinare:
imo, Che il Capitano del Porto, come pure gl'Imp. Kegj Consolle Vice-Con-
soli, o Agenti consolari , debbano scrupolosamente invigilare sopra l'esatta osservanza
di quanto è prescritto nel Sovrano Editto politico di Marina nel 1 1 $$. 34 e 36 dell'
Ari. li., onde redi impedita ogni caricazione superiore alla salutifera portata del Ba-
ttimento, e sopra -coperta.
2 do. Che i medesimi, quando, con loro presaputa o per loro negligenza, po-
tesse riuscire ad un Capitano di eludere la prefata legge, si terranno per risponsabili
di qualunque danno che ne risultasse in pregiudizio de' Pfoprietarj del Carico e del
Battimento, o degli Assicuratori, e
3Ì0, Che quelli Capitani, i quali d'ora in poi si rendessero rei di abusiva Ca-
ricazione sopra -coperta, oltre la perdita del Nolo ed il risarcimento di danni che po-
trebbero risultare, saranno giudicati inabili alla Navigazione, e puniti a norma delle
circoflanzé.
Il die si porta con la presente a comune notizia e direzione.
Trieste, il di 3 dicembre 1803.
In assenza di S. E. il sig. Conte Governatore.
Francesco Filippo de Roth.
Capo interino del Governo.
Gio. Battila de Rinna,
ces. reg. Consigliere Governiate.
I PRIMORDI 51
„Nuova Società di assicurazioni marittime" pure di Lussinpiccolo,
diretta da Mattio Tarabocchia e fratello Antonio.
Un mese dopo si accresceva di due il numero delle
Compagnie: degli „ Amici Assicuratori", diretti da Stefano Risnich
e Palikutia, Giorgio Teodorovich e Gio. Nicolich, e dello „Scrit-
torio di Sicurtà", rappresentato da David d'Abram qm. Memo
Curiel, F. T. Reyer e Prospero Fontanella.
Un avvenimento marittimo, non certo comune, del 1803 ci
indica la potenza finanziaria delle Compagnie di quel tempo.
Un terribile fortunale scatenatosi nel porto la notte dall' 1 1 al
12 gennaio aveva cagionata la perdita totale di ben undici
bastimenti di varie nazioni, carichi di ricche merci, e la morte
di parecchie persone ; gli assicuratori pagarono somme enormi,
ed il triste avvenimento veniva ricordato ancora nel 1824,
anno in cui gli assicuratori, deplorando le miserabili condi-
zioni del porto, avevano invocato alla Deputazione di Borsa il
provvedimento di fornirlo di adatti fari e di colonne sicure per
1' ormeggio.
Causa non del tutto estranea a questo disastro ed a quelli
simili, se non così gravi, avvenuti in precedenza, potevano forse
essere state le eccessive caricazioni di sopra coperta de' navigli
e perfino fuori del bordo de' medesimi ; caricazioni che necessi-
tavano spesso l'intervento delle Compagnie di sicurtà e del
Governo, come ce lo provano le Circolari che essi pubblicavano
di quando in quando. Ne riproduciamo una del 3 dicembre 1803,
con la quale il capo interino del Governo, Francesco Filippo de
Roth, in assenza del Conte Governatore, ordinava „in seguito
ad urgente istanza delle Compagnie di Assicurazioni e della
Deputazione di Borsa" :
52 1 PRIMORDI
„che il Capitano del Porto, come pure gl'Imp. Regj Consoli
e Vice-Consoli, o Agenti consolari, debbano scrupolosamente
invigilare sopra l'esatta osservanza di quanto è prescritto nel
Sovrano Editto politico di Marina nelli §§ 34 e 36 dell'Art. II.,
onde resti impedita ogni caricazione superiore alla salutifera portata
del Bastimento, e sopra-coperta."
Pene severe, come la perdita del nolo, il risarcimento de'
danni e la inabilità alla navigazione, venivano minacciate a quei
capitani che avessero trasgredito gli ordini del Governo, ma
pur troppo le eccessive caricazioni di sopra-coperta continuarono
finché gli assicuratori le esclusero per qualche tempo dalle loro
assunzioni.
Frattanto lo spirito di solidarietà e di comunanza si andava
maturando, e nell'ottobre del 1804 „gli spettabili Sig.ri Direttori
delle Compagnie di assicurazione, sempre intenti ad allontanare
tutto ciò che potrebbe recare oggetto di controversia nelli Con-
tratti di assicurazione, avevano rilevato, che da qualche tempo
nelli Contratti stessi, si erano introdotti degli abusi, contro il di
già stabile sistema delle rispettive riserve di avarie ; e volendo
essi evitare quelle dispute e litigi, che da questi potrebbero
talvolta insorgere, sempre gelosi di mantenere a' loro stabilimenti
quella buona fama e credito, che si erano acquistati mediante la
loro leale condotta verso gli Assicurati ; avevano di unanime
consenso risolto di volere, che venisse precisato e posto in vigore
l'in addietro usato sistema delle riserve di Avaree in questa
Piazza, sopra ogni genere; in conseguenza di ciò, le Compagnie
stesse avevano nominato li Signori Pietro Cozzi, Registratore della
„ Camera di Assicurazioni", Iseppo V. Almeda, Registratore della
«Nuova Compagnia di Assicurazioni", Luigi Dorligo, Registratole
GLI SPETTABILI SIG.'DIRLTTORI DELLE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE
<1„, ..riiowiu,, leapre '"'-•"" ad allontanare mio co che potrebbe recare un oggetto di controversia nelli Conlraui di Assicuratone, avendo rilevalo, cht da
Sua che tempo n.-lli Connati, Dea, >i Mao .nlrojotu degli abusi, contro il di gii (labile «fleml delle rispettive riserve di Avare.; e volendo «lai evitare
.;,,. Ila afcfute e Ii-i;j . the da ciuciti potrebbero talvolu insorgere , sempre gelosi di mantenete a- loro flabilimenii cucila buona fama e credilo, che si sono ac-
•jwfbtl mediante la l^r, leale condona verso eli Assicurali; inno di unanime consenso risolto di volere, .he ven,:a precisalo e pollo in vigore t in addie-
tro usato sillcma delle riserve di Avare: in quella Pialla, sopra ogni genere; in conseguenza di ciò, le Compagnie n.-sse anno nominalo li Signori Pitti, Q>:u
K.Cill.,iUie della Camera di Assicurazione, Utppt, f. Alvudi Regldratote della Nuovi Compagnia di Assicuratone, Lutti Dsr/i(!» Reeiiliatore della
ioc.eia li Amici Assicuratori , Gimrppt U".cri> Mvpmga Regillratore dello Scancello -Sicurtà, e. Cambj . quali fun.no incombcnati di formare il presente
ai lamfe/lo dell uso e co/lume ili auc/la Piazza, per f esclusione delle Avarìe , secondo le ava liti delle Mei ci eòe vengono assicurate.
Quindi, approvato dalle Compagnie (t.sse, viene trascinio a norma , regoli , e direiione di tulli li Ccmnielcianu , il quale iati operativo gulndo peri nella
S.ritia di Sicuna, m n vcnUsc d' accordo contrattalo diversamente.
Rubrica I."
Rubrìca 2."*
-.«Rubrica 2.dJ
Rubrica 4."
Rubrica 6."
Rubrica g.
a Tutto Rischio,
a Tutto Rischio,
3 Tutto Rischio ,
a Tutto Rischio,
a Tutto Rischio,
a Tutto Rischio,|
È]iaA^anuri4eÌrÀvt
|)ÌAftkvrK«ri Mf Ava-
cor, le ruerxe 4, contri
es|vcs»c
sel\ 0 rottura.
salvo raggine.
ulvo rottura, e geafbo.
<ili particolare del j per
rèi parrco'aic Jcl io. per
Ambre lavonu
Aghi (•! ogni io m, ci Ani
Ct n :glier.e diqoalonqoe
Cento, e (MI» general* di
cerna , e -fe'la generale Cd
Spiga
Lontarie, tal.u la rotture
Acciai in catie
ì- per cerna a nurmi della
J. r*' cvnto.
lebaeeo In foglia, e lo
per li fili
Acctajodiquelunqac aorta
Manifinurt di Ugno di
poh et*
Labi
qualunque suiti
TiTtnodl
Mirrri lavorati
GlJloni falli, e filo d" oro
Oriuoli di qua'unqoe cor*
Beinole di qualunque sor- ,
».mbre grezia
Allume di roeet
Ibe
Madreperle
Porcellini ci ogni torta
od argento falso
V'erigile
Lime
Bin'c M Ignite
Anice ossa Aneto
Vitnuolo
Terraglie di ogn, lorta
Oro castvino
te ,e Canocchiali !
Cera grezze, e lavoriti
Amandone atnue, a dolo
Zolfo i- catte. 0 in berli
Vetrami di ogni sorta.
Padelle
Specchi .Speccbi-tti .e Lu-
Bulgari
Carle
Zuccheri di ogni queliti.
Sciable, colulll , filze e
furi.
Chiudi ii ogtii qualità
aoalonqoe ajt/à arma
da taglio e da fuoco.
Cottili
Centoni SoJÌ
Candele di aevo la atta
Cocci n tg1 la
Cioccolata
Cordo v una»
Corde asn»aicb*
Denti 4) e infinti?, edAvor
' Filili bianchi, «rossi
Galloni bucai , e filo boo-
Rubrica 3.1*
Rubrica 5."
Rubrica 7."*
Rubrica 9."
no d' oro od a/gtnto
, Gargiuolo
Gomene ed altri cai
Glfje, e rerle orientali
Lana lavata
Lcg imi da tinta, e di li-
Colla caravelle'
Colofomo
Colori di orru torta
Drogherie &> ogni aorta
a Tutto Rischio,
ulvo colaggio, e (pendi
quella Rubrica n j irato-
ra il tpao Iimento deri\ in.
a Rischio ordio."°
An-ghe. ed ogni Pesce fa.
Aranci '
Bottarghe
a Tutto Rischio,
qoe Avarèa particolare, e
con riserva della generale
del 3. per cento-
a Tutto Rischio,
ailvo bagriamcmo-
Carta di ogni torte
Litri e ftarcpe
Meullo battuto
Kndtco
le boni, cara re It. . furti.
Becrtli. 0 Baccelen
Allume di rocce alla rifusa
Quadri da pitture.
Manifatture di cottone, di
Rao, latte. I seti
Ciò d'angora
Frutti diogni arra te bot-
rad, natene di terraglia.
Buie Ji qualunque torte
Cacnb mantiuni
Caviale
Fichi in refte, ed illa ri
Marmi grezzi
ti, banji, cute, tcai-
te • liquidi.
Carobbe
Oro, Argento, e quelan
tole,e tacefai
Cedri
Pelli fresche
que torta di Contante
Farina in botti , m «echi .
Aeqoevica
Corri de* Ba/uffiesti , ed
PeonacctT) di ogni torta
Osso di Balena
ed amido
Acqoc minerai)
Pomelle di ogni torte
Piembo
Graii d' Avignone
Grano di qwJonque torta
funghe
Prtch
1 Rttte
Gomma di cju alnxique aorta
Argento vìto
Galla di quaJuaque lorte
Botìrro
Legnine di qselODqoe avrà
Uve alle ruota
Rame
Gnpota grette . i Laveria
Zolfo alla rifusi
' Stagno
Lacci
Mellam.oece MaUjjio
Noi
ZacTuoai. e Zesnej.oe-
1 Hlflltl
Mille, a Siroppl
PieooogUe de' Capitani,
Mannari, o Peteg-
rieri
PouoUoa
w AaTfcn.
Lena (scada
Lini
Medi disili a. ojm torti
Ol) di ogni quelite
Rosoli da ogni quelite
Spirti , ed Lite me
Mmoa
Sevo
Rito 1U1 ria**
Noci minate
Trtmenooe
lodi
Orpimento
Vini di ógni ouilirj, « U
Sene di Uao eJla rinne
Oppio
Pelliccerie dì ogni iorta
qocn . e qotlauqoe
riero ertkolo cht re*
Sale
SeJomi , ed ogni qnaJiU dì
se liquido.
peace, o cerne iiiau
Pota (eh
Pellami secchi di ogni lot
u, gretti, e cosci
ViHoeee.
Pelo camello, offiiTlftice
Rai in tacchi, in butti, eJ
Sapone (mftrJi
Seme di Uno in lecchi
Socco liquirizie
TRIESTE,
il <B 15 ottobri 18
•ti
Stoppi
Seta crude
Salnitro
Sale emvpiirw.
Pffiri
r.eii. fu
;;. flit Jlmté».
L*<t* D*rHg+ 0- L M*ftirg$.
Le sottosCTitte Coinpagnis approvano , in tutto-, e per tutto ,11 soprascritto Manifefto , dando facoltà alli nominati Si-
fitoti Rcgiflnicri compiUtori del oetieaimo , di .tuimatlo ill-Kccfio Gormw, per «er» Rampuo. e poflo nelle publiche Gaia**; e ptnoeutt «j ras»
furio a' competeoii Tibooa'i pei notiua
Dal Congresso gmtralt delle Compagnie è Assicurazioni, tenutosi ave/foggi nella Camera di Assicurazione il dì \6 ottobreiìo^.
Per la Vecchia Compagnia di Assicuratone
Calè ti Mtfiì, Deputato.
La Camera di Alt ic u r a lioni
f F Otfltrrtttbr. G.Hihr. P- Cwl , Reg.
La Società Greca «TAssicu raz ioni
Girti*. * Ctfluria» Carta*. CiPulim Situi.
La Nuora Compagnia di Assicurazioni
>;,.-tó ^t 1*F- a*"» fntnu. Iiitf* Kilt Abté* , Rcg-
La Sccie:! li Amici Assicuratori
Cmori .\<.Th!a*. Uri PbSi/i. ia/dV.a>,Rej
Lo Scancello Sicurtà, e Cambj
OféfGlllitjL DrtpTltétrmck CJ.. hSrfwrp.Kn
La Compìgnia di Assicuratoti particolari
.<..'; -i: CkMM. f. aaVailKt.
Lo Sctittorio di Sicurtà
Dnii t Mrém Itmt Curiti. truftrt FftmiU
f. T. Kt/tr. Métto TTiUaki.
La Camera di Assicurai, di Lussiti- piccolo
Gh'gi* PiUrpiilì. Procuratore.
Li Nuova Società dì L ussiti ■ piccolo
Atl.nU Isriwttktè, Piocuntorci
LoStabilimeoiodi S.E. il S. Come de Cassis
Suiiwt" Procura L Stm. Reiutratore.
La Camera di Assicur.di Rume.eCarlfladl
Califfi A Sani, Procuratote.
Il Nuoro Banco di Assic. , e Cambj maritrimi
P„tr> smsm. UBmh.iCwéMi. tmpp Cat*
Li Soc) Assicuraiori
E. «nWr»" •> •>/*• Re»»taant.
Lo Stabilimento a" Assicarartooi
latjfcaae*. C«topuk.'Ch
TR1SSTS, DALLA CSìAJUfA R&QIA PRIVILEGIATA STAMPEIUA GOVBRiSlALB i»»M-
I PRIMORDI 53
della ^Società li Amici Assicuratori", Giuseppe Lazzaro Morpurgo,
Registratore dello «Scancello Sicurtà eCambj",quali furono incom-
benzati di formare il presente Manifesto dell'uso e costume di
questa Piazza, per V esclusione delle Avaree, secondo le qualità
delle Merci che venivano assicurate. Quindi, approvato dalle
Compagnie stesse, veniva trascritto a norma, regola, e direzione
di tutti li Commercianti, il quale doveva essere operativo, quando
però nella scritta di Sicurtà, non venisse d' accordo contrattato
diversamente."
Tale curioso «Manifesto dell'uso e costume di questa
piazza" che veniva ^insinuato all'Eccelso Governo, per essere
stampato, posto nelle publiche Gazzette ; e parimente rassegnato
a' competenti Tribunali per notizia", conteneva 9 rubriche, che
specificavano le condizioni alle quali gli assicuratori potevano
assumere i singoli generi di mercanzie e gli stessi corpi ed attrezzi
de' bastimenti. È interessante sapere che in que' tempi si assicurava
salvo la ruggine: gli aghi d' ogni sorta ed ami, li acciali in casse,
l'acciaio di qualunque sorta, i galloni falsi, e filo d'oro od argento
falso, l'oro cantarino, le padelle, le sciabole, i coltelli, le falze
e qualunque altra arma da taglio e da fuoco e, salvo il bagna-
mento: la carta d'ogni sorta, i libri e le stampe, il metallo battuto
ed i quadri da pittura!
Nella rubrica N.° 5 per l'assicurazione a «rischio ordinario"
figuravano fra le Aringhe, il Baccalà e le Carobbe, i Cambi
marittimi, i Corpi de' Bastimenti ed attrezzi, ed i Noli !
Altre rubriche poi contemplavano alcune riserve, oggi
franchigie, su determinati articoli, e cioè del 10% SLl quelli più
soggetti ad un deterioramento, come : caffè, caccao, cordami,
colofonio, farine, oppio, pelli, salnitro, medicinali ecc. e del 3%
54 I PRIMORDI
su quelli meno deperibili come: antimonio, cera, legnami da
tinta e da lavoro, oro, argento e qualunque sorta di contante,
manifatture, gioie, perle orientali ecc. ecc.
Per queste due categorie di rischi veniva altresì rissata una
franchigia del 3% su\Y avaria generale.
Ben quindici erano le Compagnie assicuratrici che avevano
aderito a tale Concordato, delle quali dodici di Trieste, una di
Fiume e Carlstadt, e due di Lussinpiccolo. Il locale ove si riuni-
vano gli assicuratori era „presso il Signor Vincenzo Ant. Rossi, al
pianterreno della casa Casatti e Damillo".1) Tutte le Compagnie
contribuivano all'uso di quel locale ed altresì alle spese neces-
sarie „per mantenere il buon ordine nell'esaurimento delle cose".
Gli affari che facevano coteste Compagnie dovevano
essere rimunerativi, poiché abbiamo potuto constatare da tre
polizze,2) tutte emesse durante l'anno 1807, che per l'assunzione
del rischio sui „corpi, spazzi e corredi dei bastimenti" a „rischio
ordinario", esse percepivano i premi di \1/2 ed l3/4 per cento al
mese, cassa pronta — 18, rispettivamente 21°/0 all'anno — per
i viaggi dell'Adriatico, Arcipelago e nel Mediterraneo, esclusi
l' Oceano, il Mar Nero ed i porti bloccati dalle potenze allora
belligeranti.
Esistevano altresì — indizio anche questo della rendibilità
dell' industria — alcuni assicuratori privati, certi G. e C. Cavaco
e Nicolò Glicofridi, i quali, a garanzia delle somme assicurate
') Non ci fu possibile di precisare ove tal casa esistesse. Nel 1796,
Gaspare Casatti e Damillo avevano una fabbrica di saponi che „per aver saputo
imitare perfettamente quelli di Marsiglia, ottennero di potersi fregiare dell'Aquila
o del ces. reg. Stemma".
2) Di queste tre polizze, che ci furono favorite dal cav. Giov. de Scaramangà,
una è della «Società Illirica di Assicurazioni", una della «Società greca di
Assicurazioni marittime", e la terza è dei „Nuovi Assicuratori".
IN NOME
POLIZZA I
DI DIO
liscino onoiy.mio
s.
, Xiuiti Qiti*f»'4i, « f*t •' ff»i* (M
( I
I , !♦ Mrr*««tif f « ,'r.. UhM,
Fwr** , et tn**#ui
■••« • pan*»'*** ( t >* iwmi per «■** <«n M*
i Ufo***** , . . ■
**»j tram 1* frr*w**f , ri il rwtVa <••»
. f«Ht»»a«»lt a LorJv | t mi II Iwfi *** 1»-
■
MlÉiMilaìitii.iaMMII *mt*
I Ali AMttWfcrl, MUii «Mi |
lr..,lf, ,lf. ()„;„), K, pdf .,.„ $-tò**Ìét - .i./^T< '-
/2«tC> c&,tJ&'s /t>r.;-J/ .r{.ti-/fà </3rs*~" A''s'*s»;^&? *&J>?ò' vaj&i
..4.'
IN NOME
DI DIO.
POLIZZA A RÌSCHIO ORDINARIO.
• •*«!« ti Illirica ii Mii.t»< a i. .a ., « hi II rr»t. <». «ri ■■■■ ■'■■— Inulta», U Umanir , «ilfri P*m. ri fa.
e a WWMd ' l4M.aM.rv «mkìin Al C» (-.>■-• , * art il ••Hi*. • "»J- . t mmm «W ufi*»» .ut inarati aaLT
_« acculi. • *«• ■*»><« . W#«<. • '**» a*J **»• itila *n»aa* a Mi nM Mtf *•«*■ ■*dc.«aJ I Mh |*cti, t-i, ff ««attuila.
ibm, orai «aaa»> « «***» *>'»***« *v **.««>. ti a.» •-• M Km, li Mi * •• i-- •• * h*mbmm * Itoci **■*. Ibtnm . ^» e ■•■■"
l'Psiaj.,, • -<a api awra * aw*. 4» t.a»a*t**.a, Kfi . a tata* ai *I CWMi - -*-..„ < A* -^.. .iua tu. fcmli., ..a <U et* •mi«
* (taci ti «taglia 3-4 »*«*«. m« «• feaat ,«.«-€•-(•, .ataaaa a ,.» « MaaJfa» 4, -tua Satina» .—«II. *a afta. •**» * e»l. aoiiimui, t* MMcmd
«aJMM* la M*m m«rw. pai le *.*•** Mal*—**!
,*». P»iuacaT, I. .Mia l.fittt taf* aM>l»|4il a! «afa**»™ *»ill« lutata* awir«(. «4 4*1 •«•!«»«*•, -f* •! a««U è lana la SVarr», aaa *• a*»*
••*■■ aauiia aaaaaaa -ti m» il *• aaaa .-■••*•<•. aba» • . . bm ***»«, a*l •**!« »* «« ataW r.cr*aao.
.a« la Mta-rta ttuttt Ma>pra tcraaa | *alnU (-«i. .U.,-, a*4* . *< aia fa*. aia. at a«*Araa4 <^* '•»•«* (.--. rrr^, >! «a* *U! Cariata* «V la-
atWa«u«i •«.■«• ■*•*•. a (*» il"* «*»>••*. «tata** it Uè, ;«aa auiaa «aaaviata, cai altri «aallv jachtawrf atta ( f*nhc, f*j* tane le «iti* «ire-Mia»*, al
naaavarwa fa wmd *.S «Itaci! ..*t i nfca» umtwHM.
«■» t* tur-.»-*. .1*1 rittJatt fi «Uf-aa itlia l«titii , tNalaaa,* Awafa frana!» » aa»ft*a|irf| t arti-™ a-*' rat* ar'tmali il ftaatTrar*" *a*W «*-
IMI, f*t «..Uiavt an'^Kt «« »•»• aaiuaa , iHa «M^« e ..,•.. , par t* . »* art ««alaafvl «avi* auf- .
(fiatata |H Umili aV i«i><a*ui, lalraaaam <l Ona» aW'aaaiiaaiaM . '«naaUa «.%;,-<■«• .,*•<. U - . a«riw I' 4r»»*F»»a.
ito. ti fraa»* •' wt-Lt't |>mmu» 4<''a • •«!• ■ *, atJ ;-»- • * r* a*fA*,.». » - t ■ « t » , f ••: ( tafani fata* a a»«.
Ilaall. ili a)aajjajaj|» li 1Vt~ Il hiiiaiiara fui faararaii . . i, ■■•»»*.. >•*■ iwr., »il<a
a.|l. #..«•»« r.. ,..,.,, mIJWmj wat-liw alla arac*», K*I- »...m latta • Naif», o a> aaJaia, • *< 'iaaai». <*«rvf< il t,„k™ la Sauna, atta
aaaaa. Va'* la »«*rfta , uim par ti t-aha» . ..- «VI p*a*aaa, n-at-io, aara al map* >a f«l *• Cra-afa . f"*** accada*» il S>**trr*f
Mita k S!i/.«.' « i« omti, *«■<■■ | .m i ril'iaipi il ir i ^«iÉ*i fa.!.»* kfaW«at( aoa a«*-M< , it*-. c f ■• la V <a"4 t* fatta . a d. faeai naan-
M. <k* ti fr.« Mila T' . . T , lanata fcal X a- - et., a fx* (MWaao aklla P»n* , a
mmb. là ri» 4. L«.,* , i*'. ìiaata'la l«cl»«« , .-ti- aion-ir . m U rWrtraHera. •
aaaj *a>-,HD ^.j»4mo , a tva ^ita^Kna vaiala , «a Éfpr««aral aacat* aiataaa aal caaapr*catc Far* Uatcìank 4i Tntvr, ■■ (1» 4i J ij»ia tali» «ai.d'ta aVIU
t»aV Sari inni afal alita roaajiìaa* f pana in «lt Ataimr
: 1 1, • £aran atefU
r PmMìi ha Irtri ; '* «-»'•
aVIla prtWMt | rfaaaJa ■».. aaaa coatta*'
apa«*<l> Pimi pai aurata aal»*ap*aatf*a>.
*aa4» efctiiTa «i 9mM U'I'INToMjU carrtwu «a a.caaa . aanaB»-
«<'« <}jjr<y \y*f/#£
TRIESTE, U di e ^Y< -u/« ///*€/' WS?"*
$U/**t#»fi * fimiX** / f //*?<.> ^ ( r/*'/'''" /<'</*;" <>>"'"» «^ '"
Jfaj* OéUtt^V^ < ('?»' £<<& ****** <&* ^y*~S~" -$t*\
/„<; i»Ù«* x,><td,« 4 S,f„.S..«>< ■/">»» <'<'»/'" •*''*'
i
I PRIMORDI 55
davano «tutti li loro Mobili e Beni presenti e futuri ovunque
si ritrovassero".
Ma venne V occupazione francese, la quale troncò d' un
colpo l'attività di tutte le Compagnie d'assicurazioni.
Dal 1809 al 1814, Trieste coli' emigrazione de' suoi abitanti
vide inaridire i suoi commerci ; il traffico divenne uno de' più
difficili e più pericolosi problemi e la navigazione si ridusse al
minimo.
Tutto il sapiente lavoro di preparazione compiuto dagli
assicuratori andò frustrato e si dovette incominciare di nuovo,
ma anche con altri criteri e sotto ben altre condizioni politiche
ed economiche. Il Congresso, riunitosi a Vienna nel giorno
d'Ognissanti, non porrà ancora fine a quel!' influenza della Francia
che fu si grande in tutta Europa, e quindi la semplice, ma pur
ideale polizza veneziana sarà abbandonata, e gli assicuratori
triestini introdurranno un nuovo testo per le merci, detto a
„tutto rischio" (1814), che sarà compilato sulla traccia dell'„Or-
dinanza francese del 1681". E più, un suo articolo, il XIX,
disporrà che „per tutto quello che non si trova contemplato nella
polizza, e per tutte le differenze che potrebbero insorgere fra le
parti contraenti, si riporteranno le medesime a quanto viene
disposto dall'Ordinanza francese del 1681 sino a tanto che
emanata non sia dalla Corte di Vienna un' altra Ordinanza od
altro Codice sul particolare". *)
Legge suprema dunque per gli assicuratori incominciò ad
essere l'Ordinanza francese, e l'altra Ordinanza del 1779 ne
') In qualche polizza per corpi di bastimenti, già nel 1807 comparve la
condizione che „in caso di litigio la Società si rimetteva, in mancanza di leggi
proprie, a quanto stabilisce l'Ordinanza di Marina di Francia".
56 I PRIMORDI
completo e schiarì alcuni capitoli, mentre il Codice di Francia
del 1807, con qualche lieve mutamento, venne sanzionato per
il Regno Lombardo-Veneto, e fu poi adottato per uso con-
suetudinario anche a Trieste, senza però che alcun decreto
posteriore distruggesse fin oggi l' applicazione dell' Ordinanza
francese del 1681.
Naturalmente, le mirabili leggi francesi del 1681 non poterono
non esercitare un benefico influsso anche sulle menti di coloro
che si occupavano delle assicurazioni e del diritto marittimo in
generale. Ne fece tesoro il Consigliere dell' Intendenza Commer-
ciale triestina Pasquale de Ricci, allorché negli anni 1758 — 60
funse da referente negli studi per l'„Editto di marina e di navi-
gazione per i Bastimenti mercantili nel Litorale Austriaco", e ne
profittarono tutti quelli, compreso Domenico Rossetti, che dopo
di lui si dedicarono a tali dottrine.
Fra questi, occupa un posto distinto Giacomo de Gabbiati,
nome quasi sconosciuto oggidì, ma non ignorato intorno il 1830,
quando cioè ferveva 1' attività del Rossetti per il Codice di mare.
Il Caprin non lo ricorda ne' „Nostri Nonni", ma Giuseppe
Lazzaro Morpurgo, in un libro dedicato a S. A. il principe Alfonso
Gabriele di Porcia, l) scrisse: „Anche la nostra Italia non andò
priva di celebri ed addottrinati autori nel proposito delle Assicura-
zioni", e nominando i parecchi già noti scrittori che si segnalarono
') „Raccolta di osservazioni sulle assicurazioni marittime". — Trieste,
1830, M. Wciss. Tip. dell'I. R. Governo. — Il Morpurgo organizzò nel 1823
r„Azienda Assicuratrice", mentre fungeva anche da Consultore presso la „I. R.
priv. Concordia di Assicurazioni". Più tardi „in riguardo de' suoi meriti, de'
suoi lumi, e della sua lunga pratica in fatto di assicurazioni, gli fu conferita
stabilmente la carica d'ispettore referente delle „Assicurazioni generali austro-
italiche".
KMQ
v\ ISKRM0Xi5OMN!PXS^DFL:r
'^ANIMl-LTOWSNLMlNl-UEFUn
abbiati iv.nm \\\ax'siTAWj$m
. xcìu: .vinN'R>óf:c\Tf\ri3\TE< i
GIACOMO de GABBIATI
(Biblioteca civica).
I PRIMORDI 57
in tale materia, cita anche il de Gabbiati „ nostro concittadino"
chiamandolo „dotto giureconsulto e celebre fra gli Assicuratori".
Noi, di lui, fra altri preziosi scritti, abbiamo avuto la gioia di
poter scorrere un grosso manoscritto, conservato nella nostra
civica Biblioteca, il quale contiene un completo „Progetto di
legislazione circa le Assicurazioni".
Questo Codice, di oltre 1500 pagine, del dott. Giacomo
de Gabbiati, Patrizio triestino, venne presentato alla Commissione
istituita1) „per proporre un Codice di Marina a S. M. l'Impera-
tore" l'anno 1785, e contiene 298 Articoli, i quali trattano diffu-
samente dell'ampia materia delle assicurazioni marittime. Le note
marginali, dette dall'autore rinuirche, palesano chiaramente la
sua vasta erudizione ed il suo mirabile senso pratico.
Le leggi rodiane e romane, il Consolato del mare, l' Ordinanza
di Francia, quelle di Amsterdam, gli Statuti di Venezia ecc. sono
familiari al nostro Gabbiati, e de' migliori autori, come lo
Scaccia, il Casaregis, il Santerna, lo Stypmann, il Valin, il Pothier,
l' Emerigon e di altri parecchi riferisce le varie opinioni e con
acuto e pratico discernimento ne sceglie le migliori, le più chiare
e quelle che più gli parevano convenire a' nostri porti. Appoggia
') Della Commissione avevano l'atto parte : il conte Pompeo de Brigido
Governatore di Trieste, Saumil Consigliere Aulico e Governiale, Bar. Pasquale
de Ricci Consigliere Governiale, De Bono Consigliere del Tribunale Provinciale,
Giov. Pietro Mayr Capitano del Porto, il dott. Franco Guadagnini ed il dott.
Giacomo de Gabbiati per il Corpo Mercantile di Trieste.
11 dott. Guadagnini s'era assunto la compilazione del titolo circa il „getto
e la contribuzione" ; il Gabbiati, a chi aveva progettato il capitolo delle „avarie"
non si peritò di scrivere: „il titolo delle avarie come fu progettato, è, a mio
giudizio piantato su base erronea, contraria ai principj fondamentali delle leggi,
ed opposta diametralmente agli usi e pratica di tutte le nazioni commerciali,
nessuna eccettuata". E aggiunge che non può attribuire „la cagione di un
progetto sì singolare ne' suoi principj, e si rovinoso ne' suoi effetti che a un
pretto equivoco". (Biblioteca civica — Raccolta Rossetti).
5S I PRIMORDI
poi le sue proposte su alcune decisioni de' Tribunali di Trieste
e di Venezia, oltreché sulle dispute nate dall'interpretazione
diversa delle condizioni della polizza di sicurtà allora vigente nel
nostro porto.
Liberale in fatto di assicurazioni marittime, voleva (Art. 2)
„che l'assicurato potesse assicurarsi del totale suo rischio, quindi
anche del premio e dell' utile sperabile", combattendo con ciò
i criteri esposti nel „ Consolato del mare", il quale prescriveva
che „1' assicurato dovesse correre l'ottava parte del Risico allo
scoperto, ò sia senza assicurazione" (Gap. 8), e quelli delle
Ordinanze di Francia e di Amsterdam che volevano che „gli
assicurati dovessero correre il rischio della decima parte".
Intuendo perfettamente lo scopo e lo spirito del contratto,
il Gabbiati proclamava altamente che „se in tutti i contratti deve
reggere la buona fede, in quello delle Sicurtà più che negli
altri, attesocchò l'assicuratore non può ingannare, ma bensì è
sempre esposto ad essere ingannato".
Morì il nostro illustre giureconsulto, a soli 51 anno, il
1. novembre 1795, l) ed il suo ritratto, fatto eseguire per voto
unanime degli Arcadi Romano-Sonziaci, di cui era censore,
trovasi con altri Arcadi benemeriti nell'anticamera della Biblio-
teca civica triestina. E meriterebbe anche altre onoranze chi
seppe con sapienza e con amore far conoscere a Trieste l'im-
portanza e 1' utilità delle assicurazioni !
Anche la nuova polizza adottata dagli assicuratori triestini
nel 1814, che senza dubbio aveva pregi rilevantissimi, si trovava
') 11 „Biograph. Lexikon des Kaiserthums Òsterreich* del Dr. {Constant.
von Wurzbach (Vienna 1860) contiene la migliore biografia del Gabbiati. Va
corretto però nella data della sua morte che avvenne nel 1795 e non nel 1796,
I PRIMORDI 59
sovente in conflitto col Codice universale austriaco e creava così
degli imbarazzi fra assicurati ed assicuratori, ma essi venivano
risolti da questi ultimi o con pubblicazioni, come quella, ad
esempio, di Cesare de Cassis Faraone, riguardo „le avarie e le
contribuzioni", o con pareri, come quello del Rodrigues, direttore
del «Gabinetto di Sicurtà", sulla possibilità dell'assicurazione
degli utili immaginavi. (App. 4).
Il prof. Giuseppe de Peretti l) poi, nell'Accademia triestina
di nautica, istruiva i giovani che si dedicavano al commercio ed
alla navigazione, sull'importanza delle assicurazioni, sull'utilità
e forma del Cambio marittimo e sulla differente specie delle
avarie.
La scienza dell'assicurazione marittima aveva così i suoi
cultori anche in Trieste.
:) Pubblicò, nel 1821, con i tipi di Antonio Maldini, un „Saggio elementare
sopra la scienza del commercio", dedicato al „Corpo mercantile di Trieste".
ans)
III.
PERIOPO PI ORGANIZZAZIONE
La fraterna di S. Nicolò — Il contratto con Andrea Bozzini —
Altri utili provvedimenti escogitati dagli assicuratori — I cambia-
menti nelle assunzioni suggeriti dal progresso — Riordinamento
dell'Unione degli assicuratori -- I corsari greci turbano l'ascesa
— I nuovi locali di riunione - Antonio Rossetti e la sua opera
■ — Preparazione alla conquista de' nuovi ideali — La conquista
delle Indie — Tempi curiosi — Le „ Assicurazioni Generali
Austro-Italiche" — Progresso latente — L'esempio di Venezia
— Cifre eloquenti — L'onestà e la buona fede.
III.
e intorno alla fine del secolo XVIII ed al primo quarto
del XIX non mancava a Trieste chi si dedicasse alla
severa dottrina delle assicurazioni, v1 era invece difetto
di quegli istituti che potessero salvaguardare i grandi
interessi, talvolta seriamente minacciati, delle Società che
le praticavano, laddove altri non corrispondevano inte-
fC^J ramente allo scopo cui erano destinati.
^ès In quest'epoca infatti, noi vediamo rivendicare dal
Pio fondo di S. Nicolò l'obbligo di tener pronti, a disposizione
degli assicuratori per il caso di pericolo delle navi, alcuni attrezzi
adatti al salvataggio.
È noto che la fraterna di San Nicolò esisteva fin dal principio
del secolo decimoquarto, col compito di sovvenire le vedove e
gli orfani de' naviganti bisognosi; si sa altresì ch'essa aveva un
proprio cantiere navale, e che nel 1558 aveva saputo ottener il
privilegio di poter esigere su tutte le lettere che venivano e
partivano per la via di mare, un soldo per ciascuna. Nel 1784,
questa fraterna fu soppressa da Giuseppe II ed il suo capitale
di 25.000 fiorini venne assegnato al fondo di religione, affinchè
col relativo interesse venissero sovvenzionati i poveri marinai.
64 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
le loro vedove ed i loro orfani. Il Pio fondo di marina, soppresso
durante 1' occupazione francese, fu reintegrato nel novembre del
1814 ed esiste tutt'ora.
Tutto ciò sappiamo per narrazione degli storici, ma quello
che probabilmente molti ignoreranno si è che esisteva un con-
tratto fra il Pio istituto e certo Andrea Bozzini, l) in forza del
quale egli s'era obbligato di tener l'occorrente al soccorso de'
bastimenti in pericolo, in un magazzino allo Squero vecchio.
Per quest' obbligo il Bozzini percepiva dal Pio fondo una certa
somma, ma pare che per molti anni egli non avesse fornito
nulla perchè gli assicuratori insistettero presso la Deputazione
di Borsa eh' essi soli dovessero avere „la facoltà di soprave-
gliare il deposito di questi oggetti (3 gomene di 110 passi 1' una,
1 gherlino di 120 passi, 2 alzane di 3 e 4 polsate e 80 passi
l'una, 3 ancore di 1000, 1100 e 1200 funti) onde fare il dovuto
rapporto su qualunque mancanza vi si riconoscesse e procurare
l'esecuzione del contratto."
Poi, «considerato che l'Ordinanza di Francia del 1681 pre-
scriveva che ogni naviglio dovesse essere visitato da apposita
Commissione e precisamente prima di mettersi alla vela; considerato
che il Codice francese, confermato per il Regno Lombardo-Veneto,
meglio ancora regolava questo importante provvedimento", gli
assicuratori, „pieni di coraggio", si rivolgevano alla Deputazione
di Borsa, affinchè „ volesse incaricarsi d'innalzare al trono di
S. M. la domanda di ordinare:
lu che sino a tanto che verrà dalla Sovrana Corte sanzionato
un Codice di commercio proprio, gli Art. 225 e 226 del Codice
l) Nato il 5 marzo 1 760 e morto il 1. gennaio 1839. Aveva una fabbrica
di cordaggi al Lazzaretto vecchio.
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE 65
di commercio italiano, relativi alla visita de' bastimenti sia
nazionali che forastieri, dovessero essere operativi anche a Trieste
ed in tutti gli altri porti del Litorale;
2° che questa visita fosse fatta gratis dal signor Buzatovich,
capitano austriaco di lungo corso, pagato dagli assicuratori, il
quale presterà il giuramento di relatare il giusto ritrovo del
naviglio, dei suoi attrezzi e di quant' altro occorresse e depositerà
un esemplare della sua perizia presso l'Ufficio di Porto".
S'incominciò anche a sentire più viva la necessità, già rilevata
dal Vital nel 1796, di un faro luminoso all'entrata del porto ed
ecco i vigili e pronti assicuratori a reclamare la sua costruzione.
.,L' esperienza nautica", dicevano i componenti la quarta
Sessione della Deputazione degli assicuratori in una nota del 21
dicembre 1824 diretta alla Deputazione di Borsa, „arricchì quasi
ogni porto principale del Mediterraneo di un faro atto a facilitare
a' Bastimenti durante la notte l'entrata dei medesimi. La loro impor-
tanza ed i loro vantaggi che derivano dalla loro fondazione non
s'infioreranno, in questo scritto, di abbellimenti retorici. Il sapien-
tissimo cavaliere Aldini ha portato questa materia fin dove il
genio unito al patriottismo potevano giungere e ciò può servire
di appendice e di dimostrazione alla nostra proposta. E lesta-
mente ripigliando il filo del nostro ragionamento diremo che
ella è sì grande la sventura del nostro porto il più popoloso,
il più importante e più bisognevole dell'Austria che non ne
possegga un tale provvedimento per la sicurezza della navigazione.
Quello di Salvore illumina un tratto non meno pericoloso, ma
non spande la sua influenza sul porto di Trieste; proponghiamo
quindi 1' erezione di un nuovo faro nel nostro porto sulla Batteria
di Santa Teresa alla sua estremità di Tramontana, luogo aperto,
66 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
luminoso ed atto più d'ogni altro a simile eosa. Affidiamo tale
piano ai lumi ed al patriottismo della spettabile Deputazione di
Borsa, la quale penetrata ancora della dedica e dalle esortazioni
che il sublime autore del libro testé citato le ha fatto, non tarderà
di accompagnare la nostra proposta favorevolmente appresso
l'Eccelso Governo del Litorale".
Il faro che gli assicuratori triestini proponevano di costruire
doveva avere ..venticinque lumi di riverbero" ; il suo costo com-
plessivo, come da fa-bisogno che avevano elaborato, ammon-
tava a fiorini 11175.44 e l'annua spesa per il mantenimento
dell' illuminazione non doveva eccedere i fior. 1180.
A coprire tali spese, si proponeva che il fondo per la
costruzione si accumulasse mediante azioni, quando non fosse
diversamente rinvenibile, e l'annua manutenzione venisse corri-
sposta dal diritto di lanternaggio da pagarsi indistintamente dai
bastimenti; diritto questo che avrebbe dovuto estinguere le azioni,
dopo pagato il debito del faro di Salvore.
Però, il fanale non fu costruito. I nuovi lamenti avanzati
dagli assicuratori, dopo la furiosa notte del 4 dicembre 1825, in
cui ben tre bastimenti s'erano investiti sulla punta del Lazzaretto
vecchio, a nulla giovarono; persino non si diede ascolto alla
modesta proposizione di mettere provvisoriamente in quel sito
„un albero con sopra un fanale", onde iscansare le disgrazie,
e ciò „ob summum periculum in mora".
Appena nove anni dopo, e cioè nel 1833, su progetto di
Pietro Nobile, sorgeva il presente faro che si può considerare
come uno de' più belli del genere.
Non solo ad ingrossare il monte premi erano dunque
rivolte le menti degli assicuratori di questo tempo, ma anche
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE 67
ad escogitare ed a suggerire mezzi pratici atti a far evitare, nei
casi fortunosi, malanni maggiori.
Coli' avanzare degli anni, col progredire dell'industria nostra,
e più forse con 1' esperienza acquistata dagli assicuratori, si era
resa necessaria la riforma delle modalità delle assunzioni, ed
infatti, dopo altre pubblicazioni di minore importanza, suggerite
di nuovo „ dall' abuso delle caricazioni smoderate di sopra-coperta"
che si praticavano „in aperta contravvenzione alle sovrane leggi,
ed in danno e discredito manifesto della suddita navigazione
mercantile", compariva il ..Manifesto" del 1. marzo 1S23, il quale
però non differiva gran che da quelli precedenti, se non in
quanto concerneva i tassi de' premi di sicurtà sopra i corpi dei
velieri, giacché il loro aumento s'era considerato necessario in
seguito agli avvenimenti politici.
L'Unione degli assicuratori veniva riordinata nel 1824 con
la istituzione di una Deputazione composta di un membro di
ogni singola Compagnia, e tale Deputazione, notificata al Governo
ed all'Ufficio di Borsa, era divisa in quattro Sezioni di tre Com-
pagnie ciascuna, ognuna delle quali rappresentava la Deputazione
per tre mesi ed aveva l'incarico di esaurire tutti gii affari che
nel trimestre si presentavano.
Da quest'epoca fino al 1831 noi vediamo le singole Sezioni
trimestrali quasi interamente occupate a rivolgere istanze, lamenti e
proteste alla Deputazione di Borsa, al Governo e perfino all' Impera-
tore per porre riparo alle incessanti prede e spogliazioni de' corsari
greci che infestavano il mare, abilmente protetti dal loro governo.
Ecco il saggio di una risposta, non certo sibillina né
corretta, che la Sezione composta de' Signori P. Cozzi ed
68 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
A. Griot, direttori dell' „I. R. Priv. Camera d'assicurazioni" ed
I. Hagenauer direttore degli „ Assicuratori marittimi", aveva inviata
alla Deputazione di Borsa in data 22 marzo 1826:
„ Relativamente al rescritto di questa spett. Deputazione del
18 febbraio p.p. No. 157 che ci accompagna il Rapporto dell'I. R.
Comando della flottiglia austriaca nel Levante del 4 dicembre p.p.
No. 1701 col quale fa conoscere che il sedicente Governo Greco
offre ai capitani di Bastimenti nazionali e protetti a cui furono
fiscati li carichi di pagare l'aggiudicatili Noli in Cambiali su
Londra. Non mancammo di comunicare ai rispettivi Parcianevoli
de' Bastimenti in questione il rapporto stesso, e tutti risposero
che il Capitano avendo ravvisato in tale offerta del Governo
greco un tratto di sua mala fede ; giacché in sostanza l' offerta
fatta di pagare in Cambiali per Londra li Noli che dal Governo
stesso non poterono esserli negati, era un nuovo stratagemma
onde deludere li giusti reclami del Sig. Comandante Adirti.
Essi capitani conoscevano dall'esito avuto dalle altre Cambiali
rilasciate dal Governo stesso per Londra le quali ritornarono
protestate, che lo stesso destino avrebbero avuto anche quelle
clic loro venivano offerte. Il Nolo ai Capitani doveva esserli
pagato in contante, come di costume, e se il Governo avesse
avuto intenzione di soddisfarlo, poteva estinguere li Noli con il
ricavo dclli rispettivi carichi, e l'adotta scusa della mancanza di
numerario non era, come sopra abbiamo osservato, che un nuovo
pretesto per coprire come al solito le sue perverse mire di non
voler soddisfare ad un debito da lui riconosciuto con solenne
sentenza."
Nel novembre dello stesso anno 182G, gli assicuratori,
..desiderando di togliere ogni abuso che contro il buon ordine
VIGLIETTO F AZIONE
Di Talleri Bavaresi 25o effettivi d' .ir pentii di fiorini due l'uno, pari
aj/.joo correlili d'Augusta
SOCIETÀ ORIENTALE D'ASSICURAZIONE
^ IN TRIESTE.
Per i/Sìg. (J^S^^^W^^^ -~ - che ha -
ilepositato nella Cassa Sociale il dieci per cento dell' importo della presente
Azione con Talleri Bavaresi effettivi d' argento venticinque di fiorini due
l'uno, pari a fiorini cinquanta e la Cambiale a piacere per Augusta per li
residui Talleri Bavaresi duecento venticinque, pari a fiorini quattrocento
cinquanta a tenore del Contratto 28 Febbrajo 1825.
Si trascrivono a lume di chiunque occorrere potessero li §§. 16 . 17 e 26
deh Contratto suddetto.
Si formerà ogni anno il Sitando d' avviso che .ferra comunicato ai Soci in congresso generale nel primo trime-
stre, e si reati werà nei susseguenti nove mesi.
Premj del
debito dopo tal' epoca >
t calcolare 1 ricuperi no
eguaglianza, dijfaìcandt
chj tuli' ora pendenti, 1
> tur dote dell* su* Ai
to ilmeno fiorini CENTOVENTICINQUE correnti d'Augi
quel Bilancio, cUU'AtioniiU alla SocleU «libiti ■ dilla r
5. ■<">-
kU)
iteri la somma dovuti : e
p*r quante la Società arri di etto MMt
m ogni Aiiooe in Premi di tocchi di bici
rti orli'
• di tutti f li
tare , ti VI-
J Soci possono vendere le proprie Azioni a Negozianti .;u/ domiciliati , dopo averne ottenuto il permesso dalla
Rappe teniamo t ma la Compagnia aver deve In preferenza ad rcualt condizioni. Perciò il Socio venditore è obbli-
gato d'annunziare in iscritto la voluta vendita, il nome tiri cr.mprut^re , *• te con linoni atta Società per averne il
permesso. Qualora te condizioni non convenissero alla medesima , le Azioni e' intendano temere ipio facto incamera-
te per disporne a piacere ; ma renerà al compratore sottante il risaltato del Rilancio allora in corso
eh» il SOCIO venditore, che il sun garante, rimarranno resp^n ialiti tino alla depurazione del medcti>
obblighi derivanti dal presente Contratto. Quando poi veni ir accettato per Socio il proposto compratore
OLI ETTO D'AZIONE dovpd sempre essere restituito alta ( oaspagntm: la unite rilascerà air acqui
Fighetto dopo che tanto c/y>ì che il Socio jftnditore mvnuvf soddiijfstto siile condizioni dpi Contrai
TRIESTE, il dì Kotstyur' tyswffr /J ?j / /',„/, ,-, „«, ,<* /
, }Xa èoQeta^'Oiìcttia/e ai odjfkùtazioueD
0< s* ***<,< Ss,.. i/i <>fsr*.H+l* '..'%'*'.„* A ^AAM ie> •
Il Direttore e Deputato I Deputati
permanente ?\ .
^strato net Uhr.y tic l/é
al foglio JrTr/ */ V
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE 69
non era possibile d'impedire nel vecchio locale, troppo ristretto ed
a pian terreno", si radunarono in Congresso generale e adottarono
un Regolamento, con il quale venivano stabiliti i nuovi locali al
primo piano della stessa casa Casatti e Damillo, la loro destinazione
e le incombenze che spettavano a' singoli membri dell' Unione.
Era proibito di fumare in tutto il locale; le radunanze generali
si dovevano tenere „a scanso di ettichetta" nella sala maggiore;
nessuno degli impiegati poteva introdurre alcuno non appartenente
agli stabilimenti di sicurtà; la corrispondenza doveva essere
tenuta nelle lingue italiana e francese.
Un anno più tardi (novembre 1827) si contavano nella nostra
città ben 19 Compagnie di assicurazioni; se non che la battaglia
di Navarino fra la flotta ottomana e le navi francesi, inglesi e
russe, inceppò ogni loro attività, sicché si videro costrette a
reclamare con la massima energìa la confisca indebita di alcuni
navigli austriaci che si erano portati nel golfo di Lepanto per
semplici operazioni mercantili.
Però, ad onta delle vicissitudini politiche che potevano in
determinate epoche arrestare od affievolire il movimento de' traffici,
sta il fatto che la scienza delle assicurazioni aveva continuato ad
interessare vivamente i triestini. Antonio Rossetti de Scander, in
fatti, un modesto negoziante, il quale fin dall'anno 1826 s'era
accinto alla traduzione in italiano di quell'aureo libro sul „Sistema
delle Assicurazioni e del Cambio Marittimo" dell'amburghese
Guglielmo Benecke, poteva due anni più tardi darne alla luce,
stampati dal Marenigh, i cinque grossi volumi. E fece opera
veramente importante ed utile il Rossetti, non solo per Trieste,
ma per l' Italia tutta, poiché prima di lui, essa non era affatto
conosciuta, non basandosi le altre versioni negli idiomi francese
70 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
ed inglese sull'opera primitiva originale. Più di 800 associati,
sparsi in tutte le parti del mondo, ebbe tale opera, il che dimo-
strerebbe a sufficienza che la sua utilità era dovunque ricono-
sciuta.
Sorta, nel 1829, la Compagnia di sicurtà col nome di
„ Nuova Stanza di Assicurazioni", !) si può dire che il triennio
'31 — '33 fu il periodo dedicato quasi esclusivamente alla prepara-
zione per la conquista de' nuovi e più vasti concetti dell'opera
assicuratrice, considerata non più come semplice mezzo di privato
guadagno, ma come istituto umanitario e previdenziale.
Le Compagnie di sicurtà triestine che avevano da poco
esteso le loro operazioni — una volta ristrette al Mediterraneo fino
a Lisbona, — sino alle Indie, si videro crescere considerevolmente
di numero e quindi si presentava la necessità di riorganizzare
il loro Centro di riunione per „trattare delle cose loro, unico
mezzo di vedere, con un perfetto accordo fra di esse, prosperare
le loro intraprese".
Tale Centro di riunione era, come abbiamo veduto, lo
stabilimento sotto l'ispezione del Signor V. A. Rossi, ma questo,
nel modo con cui era condotto, non poteva più reggere, perchè
molte Compagnie, quantunque avessero continuato a pagare il
canone fissato, si astenevano dal frequentare il locale e quindi
e lo scopo dell'istituto andava scomparendo e l'accordo non
si poteva più raggiungere.
') Dagli atti dell'archivio della Camera di Commercio e d'Industria non
risulta che questa Compagnia fosse stata insinuata. Non v'ha dubbio però
ch'esistesse, poiché abbiamo veduto una sua Azione di .,fiorini mille fini di
convenzione" intestata a nome di Teodoro Duma con la data del 15 ottobre 1829
e per di più, il suo direttore Giorgio Xcnis figura più volte fra i deputati
trimestrali degli assicuratori di questo tempo.
ANGELO GIANNICHESI.
(Da un dipinto di A. Henning.)
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE 71
Per rimediare a cotesti inconvenienti le Compagnie di sicurtà
determinarono di compilare un piano di organizzazione contenente
alcune regole e discipline che avrebbero dovuto, se osservate,
dar nuova vita alla istituzione pericolante.
Ciò, naturalmente, provocò fra le Compagnie una lieve crisi.
La base fondamentale della riforma doveva consistere nella
cessazione dell' amministrazione in via d' impresa e la sua
sostituzione in conto comune delle Compagnie.
Si studiò il nuovo titolo da darsi all'Unione: non piacque
quello di „Casino degli assicuratori" nò quello di „Cancello
centrale degli assicuratori", e si preferì quello di «Stabilimento
Centrale delle Unite Compagnie di Assicurazioni" ; cessato ogni
rapporto col Signor Rossi, restarono a far parte dell' Unione, delle
venti, soltanto sette Compagnie, e cioè 1'., Azienda Assicuratrice"
diretta da C. L. de Bruck, la ..Società Orientale d'Assicurazioni",
con a capo Cesare de Cassis Faraone, F„ Adriatico Banco
d'Assicurazioni", con Angelo Giannichesi, la ..Nuova Compagnia
d'Assicurazioni", governata da Giuseppe Wessely e P. Grassi,
la „ Compagnia Levantina" col direttore Luigi Pezzer, il ..Gabinetto
di Sicurtà", con Albano Oblasser, e la ..Compagnia degli Amici
Assicuratori", diretta da Giuseppe Padovani.
Primeggiava fra queste l'„ Adriatico Banco di Assicura-
zioni", il quale oltre le marittime coltivava un altro genere di
sicurtà, di cui oggi non si ha più traccia. Assicurava cioè
„con la rinuncia al benefizio dell' ordine e dell' escussione"
i titoli cambiari verso un premio che, non esitiamo dirlo, era
abbastanza rimunerativo.
Abbiamo sott' occhio una polizza rilasciata in data 6 dicem-
bre 1831, con la quale veniva assicurato il rischio dell' inesigibilità
72 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
d' una cambiale di fiorini Mille cinquecento Correnti d'Angusta,
verso un premio di fiorini Venti due e Kni 30 Correnti d'Augusta.
Su tale polizza veniva trascritto il tenore preciso della cambiale,
oggetto dell'assicurazione, e l'assicurato, rispettivamente traente,
era obbligato, sotto pena di nullità, e senza restituzione del
premio, giustificare entro le ore 24 il non seguito pagamento
mediante regolare protesto che veniva vidimato dalla Direzione.
Di siffatte sicurtà sembra che l'„ Adriatico Banco d'Assicu-
razioni" ne facesse parecchie, poiché la nostra polizza, se può
dirsi così, staccata evidentemente da un libro-madre, porta il
numero progressivo 4352. l)
Le succitate Compagnie poi si assoggettarono ad un nuovo
Regolamento all' uopo compilato, ed il contratto doveva valere
per due anni.
In questo periodo, che chiameremo d' interregno, venne
nominato il capitano G. P. Triscoli per tener d' occhio i bastimenti
in arrivo; furono assunti altri due impiegati, uno con l'emolumento
di f. 600 e l'altro con f. 200 annui, e la Commissione trimestrale
formata da tre direttori delle Compagnie, doveva provvedere al
buono e regolare andamento dell' azienda.
Curiosi tempi erano questi ! Per potersi abbonare ad un
giornale estero 1' Unione doveva «supplicare devotamente 1' eccelso
Presidio affinchè volesse degnarsi di ordinare all'I. R. Ufficio della
Posta-Lettere che potesse inscriversi di ottenere tale marittimo
J) Altra polizza, che ci venne favorita dal dott. Arnoldo de Frigyessy,
con la data del 26 novembre 1832 e col No. 7038, assicurava a „tutto rischio",
al signor de Brunikowsky sulla goletta greca „Ipomonifl per il viaggio da Trieste
a Napoli, fior, 4000 di Conv. su cinque bauli contenenti panni, contanti, bian-
cheria, abiti, orologi e libri. 11 premio è conteggiato con l°/0 e la polizza è
firmata da: I. Ant. Lavison, Demetrio Catraro ed Ang. Giannichesi.
— ùsre&M.
ifcde7wA-\x0^r&t& m!(it>o%€r, &
'*c£/ <^^<^ ^ff-a^^^-^^^C^^U*^^
L-^/z-vt/y <6> Mt»*£r. w»ra 'nari, ^//yyvw /<** >iur/a-c/fa
ucU/ ncaaryftrr ./( nr/^-n r/»// 1 '1 0 1 1 OLI I CO cjc) (X44 CO wr.cc 4a C&i4'(m6 /o-rma^
1£ 6 e**i&rj;u -/•&//> 4>
n^m^mn- 'rion, *HS9*4**i
■.Ar^rr/rz,
■A/t r^a* sir, Jué/r. /e A 're<C4?rt/we- car&z&cni cAoairi, /
QAu%>m6wcr. Avrò <*// -SLmvwviA) *>ef/èA0na, r/< rutUi/a. r/«Mri'A>rc*6rUZ,,6*>r/wza'
-r(*/t/unrs>n* t/rt A rrmrjr tu a<n,i6f«are. eii/ìvZc crt- A4 1/ -tur», ^)oy/afy Aaaamcn&
nuotanti rijurYn re A-rcfà/h c/& t>orra- irùumeUJ ffa//r> ~3ytrp9*on6
£* azi&*?a>^Ù>
s***^*^
■éZjfesrri**- — ^^i^»C. -,-. — —
' tr^Lyi~~~2^0
-J.J.Jàltì ^^'
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE 73
commerciale foglio Semaphore". E quando aveva ottenuto il
permesso d'abbonamento, doveva rilasciare all'I. R. Direzione
di Polizia la seguente ..Riversale" : „La sottoscritta Direzione
trimestrale dello „Stabilimento Centrale delle Unite Compagnie
d'Assicurazioni" s'impegna di non profittare altrimenti del giornale
francese Le Semaphore la cui associazione ci fu graziosamente
permessa dall' Eccelso Imp. Reg. Presidio Governiale, se non pel
suo proprio ed esclusivo uso".
E si trattava, come si comprende, di un giornale che non
conteneva che notizie commerciali e marittime !
Ma ben presto le Compagnie che erano rimaste fedeli al
Rossi, compresero che due istituti di uguali intenti e scopi non
potevano reggere, e per ciò in data 28 maggio 1831 si riunivano
a Congresso generale le ventuna Compagnie di sicurtà marittima
esistenti a Trieste, e si adottava un nuovo statuto che veniva da
tutte accettato.
La residenza del riformato istituto veniva fissata per due
anni dall'agosto 1831 nella Casa No. 730 della Contessa Lipona,
(Murat) verso una pigione di f. 740 annui.
Fu in questo torno di tempo che finalmente una notifica-
zione del Governo del Litorale allargava la linea per il cabotaggio
austriaco. Lo si estendeva a Levante fino incluso Napoli di
Romania comprese le Isole Cicladi, ed a Ponente fino incluso il
porto di Gibilterra, di maniera che tutte le coste e i porti del
Continente europeo nella detta linea di demarcazione, cioè a
Levante incluse le Isole Jonie e quelle appartenenti alla Grecia,
ed a Ponente incluse tutte le Isole situate in Europa, erano
comprese nella linea prolungata di cabotaggio. In conseguenza
di ciò veniva concesso a' naviganti forniti de' documenti per
71 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
il grande cabotaggio di frequentare il porto di Gibilterra, tutte
le coste della Spagna, della Francia e dell'Italia situate sul
Mediterraneo.
Ciò, naturalmente, non poteva non avere un benefico
influsso sulle sorti della nostra marina e preparare così il terreno
al rinvigorimento del nostro commercio.
Nel febbraio del 1832 le „Assicurazioni Generali Austro-
Italiche" incominciavano a far parte della Unione destinando
il fondo di quattrocentomila fiorini per le sicurtà marittime, e
delegando a rappresentarle ne' consessi dello Stabilimento i suoi
direttori G. F. Springer e Marco Parente.
In quanto allo Stabilimento centrale, fra le contese con
qualche insubordinato assicuratore, fra le nuove proposte avan-
zate nelle sedute e mai adottate, fra l' emanare ordini agli
impiegati subalterni e fra altre formalità burocratiche di nessun
vantaggio pratico, esso si trascinava fino all'agosto del 1833
quando, come vedremo, tutto l' istituto doveva essere riformato.
Un' intera pagina del libro protocolli riempie una lettera
del primo impiegato Nircovich con cui (1. ottobre 1832) „supplica
per la prima volta, di volerlo graziare coli' esimerlo di dover
intervenire, soltanto al dopopranzo, nello scrittoio nei giorni di
festa, onde come capo di famiglia possa, in unione alla medesima,
mediante questa grazia, esser libero per profittare del passeggio,
quando il tempo è propizio"; altri lunghi fogli di protocolli,
redatti del resto con una scrupolosità straordinaria, sono pieni
di disposizioni e di raccomandazioni agli impiegati perchè non
lasciassero penetrar nessuno, «nemmeno i fanciulli", ne' locali
dell'istituto, né che si permettesse a persone „non qualificate
debitamente" di asportare carte, documenti, giornali ecc., mentre
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
75
di studi, di discussioni su' premi e sulle condizioni delle sicurtà,
i documenti non fanno parola. Nel marzo del 1831 si voleva
stabilire un Listino di premi, valevole per tutte le Compagnie per il
termine di un mese, ma lo si fissò invece per quindici giorni soltanto ;
nulla in fine abbiamo trovato sulla sorte della proposta della Com-
missione trimestrale del novembre 1832 di fissare alcuni tassi, in
vista delle condizioni politiche fuori dello Stretto di Gibilterra.
Un unico atto degno di rilievo, considerata l'epoca in cui
veniva compiuto, è il premio cospicuo di fiorini 1315 moneta
di convenzione che veniva accordato al capitano Alessandro
Scopimeli del brigantino Apollo ed al suo equipaggio per avere,
la sera dal 26 al 27 marzo 1832 nelle acque di Cerigotto, saputo
respingere valorosamente un corsaro e salvate così ingenti somme
di danno agli assicuratori triestini.
Si seguiva così, in forma meno ideale e meno artistica,
ma se vogliamo più pratica, l'esempio di Venezia che alla fine
del Settecento fregiava con una superba medaglia d'oro il petto
di quei bravi capitani che avessero saputo vincere i corsari avidi
di bottino che infestavano l'Adriatico.
76 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
Da molti secoli i pirati, questi sanguinari predoni, avevano
infestato il mare, riducendolo a campo delle loro gesta selvagge,
alimentate dalla vendetta, dalla rivalità e dalla cupidigia. Poi, essi
cambiarono nome e si chiamarono corsari, e la corsa marittima,
alla quale era stato riconosciuto il diritto sovrano di commettere
ostilità con la missione di distruggere il commercio della nazione
nemica, di spiare il commercio de' neutri e di sorprenderlo per
farne bottino, trovò la sua giurisdizione ed il suo giudice ; ma ci
vorrà che la Francia e l'Inghilterra dichiarino la guerra alla
Russia (1854) affinchè sorga il giorno della redenzione e la corsa
marittima venga abolita.
„I1 trattato del 30 marzo 1856" — scrive il Morrone — e
la memoranda Dichiarazione del 16 aprile fatta dalle potenze
rappresentate nel Congresso di Parigi, scrissero la conquista
dei tempi nella formola oramai celebre: la corsa è e rimane
abolita. „Nuovo principio, che non sarà sterile nel diritto inter-
nazionale positivo, per potersi un giorno elevare alla purità del
diritto internazionale naturale, e cancellare, sotto il rapporto della
proprietà privata, la distinzione tra il guerreggiante ed il neutrale,
dando alla formola ^libertà dei mari" la pienezza del suo signi-
ficato, quale è voluto dalla scienza e dalla civiltà".
Quattro milioni e 360 mila fiorini di capitale rappresenta-
vano in Trieste nel 1832 le ventidue Compagnie di sicurtà marit-
time, così ripartiti :
Fiorini 400.000 le Assicurazioni Generali Austro-Italiche,
400.000 l'Azienda Assicuratrice,
PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
Fiorini 400.000 l'Adriatico Banco,
100.000 l'Austriaca Compagnia,
100.000 gli Assicuratori marittimi,
200.000 il Banco Illirico,
200.000 il Banco di Marittime Assicurazioni,
150.000 il Banco Alemanno,
140.000 la Compagnia degli Amici Assicuratori,
100.000 la Compagnia Levantina,
200.000 il Gabinetto di Sicurtà,
200.000 l'Italico Banco,
200.000 il Nuovo Greco Banco,
200.000 la Nuova Compagnia,
150.000 la Nuova Stanza,
120.000 il Nuovo Scrittorio,
200.000 la Nuova Concordia,
200.000 il Nuovo Stabilimento,
150.000 la Società Orientale,
150.000 la Società Elvetica,
200.000 la Società Slava,
200.000 la Società Triestina.
Cifra rispettabile, senza dubbio, che ci dice come l'industria
delle assicurazioni marittime cominciasse in questo tempo ad
essere abbastanza fiorente.
Non ci fu possibile di rilevare in quale proporzione venissero
ripartiti i rischi fra le singole Compagnie, e sappiamo soltanto
che su quattro bastimenti le medesime erano interessate per una
somma di f. 107.300 di conv. In ogni modo, la piaga degli
ingordi riassicuratori esteri non esisteva in queir epoca, e tutto
il lavoro rimaneva sulla piazza di Trieste a grande vantaggio
78 PERIODO DI ORGANIZZAZIONE
della nostra industria, della solidarietà e dell' amor di patria di
chi la esercitava.
L'onestà e la buona fede regnavano sovrane allora fra
assicurati ed assicuratori, e queste bastavano per regolare ogni
vertenza che sorgeva fra di loro, evitando così incresciosi processi
ed eterni litigi innanzi a' Tribunali.
(ET555®
IV.
LA RINASCENZA
Il rifiorimento economico di Trieste — Lo spirito di asso-
ciazione — Il „Lloyd Austriaco" — L'atto con cui fu proposta
la sua istituzione — L'ambiente in cui doveva svilupparsi —
Gli intendimenti de' suoi fondatori — Le «Assicurazioni Generali
Austro-Italiche" — Il «Manifesto" del 1834 — Sviluppo del „Lloyd
Austriaco" — Ventitre Compagnie triestine di assicurazioni marit-
time — Il genio di Masino Levi — Tempi beati — La rivendi-
cazione d'un ritratto — ■ I locali occupati dal „Lloyd Austriaco"
— Amor di patria — Pasquale Revoltella — Progresso nell'assun-
zione de' rischi — ■ Un arco trionfale ed una illuminazione serale
dimenticati — La concorrenza estera guastamestieri — I pionieri
dell'industria delle assicurazioni.
IV.
' aumenti) notevole della popolazione, il rifiorire dei
commerci e, se vogliamo, anche i venti anni di attività
e di esperienza acquistata dai vecchi negozianti ed assi-
curatori triestini, avevano contribuito all'incremento
economico di Trieste e maturato pure quello spirito di
accomunamento e di solidarietà che dovrà poi accen-
3<Q) tuarsi e portarle non pochi e reali benefizi,
v^y Nell'agosto del 1833 per iniziativa delle Compagnie
di sicurtà, o per meglio dire degli uomini illuminati che le
dirigevano, sorgeva il Lloyd Austriaco, l) e da quest'epoca tutto
ciò che si riferirà al commercio, alla navigazione, al diritto
marittimo, alle condizioni delle polizze di sicurtà, alla sistemazione
de' premi e de' rischi, alle pratiche per i salvataggi e per i ricuperi,
alla regolazione de' danni ecc. ecc. sarà iniziativa, emanazione ed
') Dal „The history of Lloyd's and of marine Insurance in Great Britain"
di V. Martin, si apprende che a Londra esisteva già dal 1688 il celebre „Café
del Lloyd" che divenne il centro del commercio delle assicurazioni marittime,
e seppe conquistare e conservare un credito senz'eccezione. Esso non costituisce
una Società, ma una riunione di assicuratori, oltre 300, che assumono de' rischi
per conto proprio (Underwriters of Lloyd's), o per conto de' loro committenti.
82 LA RINASCENZA
opera di quest'Istituto riformato nel 1836 col titolo di „Lloyd
Austriaco Prima Sezione" — per distinguerla dalla seconda (navi-
gazione) — e completato nel 1863, a simiglianza di quelli delle
altre piazze marittime d'importanza, col nome di „Comitato delle
Unite Compagnie d'Assicurazioni marittime alla Prima Sezione del
Lloyd Austriaco".
L'atto con il quale, il 20 aprile del 1833, si proponeva
l' istituzione definitiva del „Lloyd Austriaco" e se ne esaltava la
utilità, è troppo importante per noi perchè si possa esimersi dal
riportarlo. Eccolo nella sua integrità :
Lloyd Austriaco.
„Queste Compagnie di Sicurtà, già da molti anni riconobbero
la necessità di stabilire fra di loro un punto di riunione per
procurarsi a spese comuni le notizie marittime le più interessanti
alle loro operazioni. Coli' accresciuto commercio di Trieste
aumentandosi a pari passo le ricorrenze di Sicurtà, si vide
insorgere un numero di nuove Compagnie e dilatarsi le loro
operazioni anche per le più lontane regioni. Il bisogno di procurarsi
pure delle relazioni più estese essendo divenuto indispensabile,
esse Compagnie eressero due anni fa uno Stabilimento centrale
delle unite Compagnie d'Assicurazioni, il quale venne riconosciuto
e protetto dalle superiori Autorità. Certo che questo Stabilimento
non potea essere che una debolissima imitazione del colossale
modello di Londra conosciuto in tutto il mondo sotto il nome di
Lloyd's, il quale esistente già da 60 anni produsse degl'immensi
vantaggi al commercio ed alla navigazione dell'Inghilterra, ed e
divenuto il centro di tutte le innumerevoli operazioni commerciali
e marittime che si eseguiscano in quella metropoli.
LA RINASCENZA 83
Un sì luminoso esempio dovette eccitare il ben naturale
desiderio d' imitarlo, e così fu che simili Stabilimenti si fondarono
in molte città commerciali, e recentemente in Parigi sotto il titolo
di Lloyd francese, non solo per la vista di facilitare le operazioni
di Sicurtà in quella capitale, ma ben anche e, maggiormente, per
procacciare ai negozianti in generale il vantaggio ch'essi vi trovino
riuniti tutt' i mezzi per i quali possano illuminarsi sulle loro
operazioni ; e di conseguenza quello che risulta invisibilmente
dal consorzio di persone della medesima classe frequentemente
per lo stesso motivo radunate in un comune locale. Mosse da
queste riflessioni e premurose di contribuire possibilmente al
lustro di questa città ed al bene dello Spettabile Ceto mercantile,
le Compagnie di sicurtà, salvo autorizzazione di quest'aereo
Imp. Reg. Governo, propongono le seguenti condizioni per l'ere-
zione di un :
Lloyd Austriaco in Trieste.
I. Questo stabilimento ha per iscopo di procacciare ai
negozianti ed assicuratori le più esatte notizie intorno al commercio,
ed alla navigazione delle principali piazze Europee, del Levante
ed altre per mezzo :
di appositi Corrispondenti, e
dei migliori fogli e libri che trattano su tal argomento.
II. Oltre a queste notizie si terrà dallo stabilimento:
a) un registro degli arrivi e delle partenze;
b) un detto dei bastimenti sotto carico ;
e) un detto per i bastimenti da altre parti destinati per questo
porto ;
d) un libro per iscriverne i costituti di tutti i capitani arrivati ;
84 LA RINASCENZA
e) un detto per recapitolarne tutte le importazioni via mare,
tanto in monte, che separatamente per ogni provenienza ;
/) un detto per recapitolarne 1' esportazione via mare, pure in
monte, e separatamente per ogni destino ;
g) un elenco alfabetico di tutti i bastimenti patentati austriaci,
indicante l'anno e luogo della loro costruzione, la portata,
il nome del capitano e proprietario, i viaggi che fanno, ed
altre particolarità, sicché conterrà quasi la storia d' ogni
bastimento
E si avrà cura di procurarsi col tempo:
//) una buona collezione delle migliori carte geografiche ed
idrografiche ;
i) una raccolta delle leggi sanitarie e daziarie di tutti gii stati
marittimi ;
j) una detta dei trattati di commercio e di navigazione;
k) le comunicazioni commerciali e marittime che il Governo
fa alla Borsa;
/) i rapporti consolari ;
infine tutte quelle nozioni che il negoziante ed assicuratore è
interessato di conoscere.
III. Lo stabilimento viene fondato dalle sottoscritte Compa-
gnie di sicurtà, le quali s'obbligano di contribuire alle spese col
due per mille annui sul capitale nominale d' ognuna, ad eccezione
dell' Azienda Assicuratrice, delle Assicurazioni Generali Austro-
Italiche, e dell'Adriatico Banco d'Assicurazioni, che contribuiranno
sul capitale di f. 400.000 per cadauna, stante i maggiori loro
fondi nominali servienti a coprire anche dei rischj terrestri ed altri.
IV. Esse Compagnie si faranno premura di procurarsi la
firma di negozianti ed altre ragguardevoli persone di questa
LA RINASCENZA 85
piazza quai Socj dello stabilimento verso il pagamento del Canone
annuale di f. 30 per cadauno, da pagarsi in due rate anteci-
patamente ogni semestre.
V. Ottenute le sottoscrizioni di circa 200 Socj, come § IV
e § VI ad j, oltre le Compagnie di Sicurtà, sarà convocato un
congresso generale, acciò deputino dal loro grembo una Commis-
sione per l'organizzazione. La medesima sarà composta di 15
membri, di cui 8 almeno da essere eletti fra quelli che rappresentano
in pari tempo altrettante di queste Compagnie di sicurtà, ed uno
che viene nominato nella persona del Sig. C. L. de Bruck
Segretario della Spettabile Azienda Assicuratrice, che fungerà
qual'Attuario. Questa Commissione dovrà redigere gli statuti
dello stabilimento, e sarà autorizzata a disporre tutto 1' occorrente,
affine possa principiare il Lloyd Austriaco col dì 24 Agosto p. v.
a quaF effetto prenderà le sue deliberazioni a pluralità di voti.
VI. L' elaborato da questa Commissione per l'organizzazione
dovrà venire portato in un congresso generale alla sanzione delle
Compagnie di sicurtà e de' Socj primarj, e ciò prima della sopra
fissata epoca per il principio dello stabilimento. Le sue funzioni
cesseranno dopo l'approvazione del piano e l'elezione della
commissione indicata più sotto ad b). Essa dovrà per altro
nell'elaborato ritenere ed osservare le seguenti massime fonda-
mentali, cioè:
a) Che il potere costitutivo risieda unicamente nel congresso
generale de' Socj da tenersi annualmente una volta soltanto
per sentire la resa di conto e per nominare i membri
componenti la commissione per amministrare lo stabilimento.
b) Che il potere legislativo risieda in essa Commissione annuale
da essere composta di quindici membri, eleggibili, otto fra
86 LA RINASCENZA
Compagnie di sicurtà e sette fra gli altri Socj, come detto
nel § 5., la quale avrà perciò la piena facoltà di estendere
o modificare le discipline interne, di sciegliere gli occorrenti
ministri il di cui impiego sarà annuale, di stabilire i loro
onorar]', di fissarne le incombenze, infine di disporre, pre-
scrivere ed ordinare tutto quello che crederà a proposito,
necessario, ed utile.
e) Che il potere esecutivo venga dalla commissione conferito
ad uno degl'impiegati suddetti col titolo di Attuario, il quale
sarà responsabile per la manutenzione degli statuti e delle
discipline interne, per cui tutti gli altri ministri saranno da
lui dipendenti, e coll'ajuto dei quali dovrà eseguire e far
eseguire prontamente tutte le occorrenze dietro le prescrizioni
che gli verranno impartite dalla commissione.
d) Che in vista del maggiore contributo da parte delle Compagnie
di sicurtà esse godranno le seguenti prerogative, cioè:
1. che dall'appartamento dello stabilimento verrà segregato
f occorrente locale serviente per le particolari radunanze
delle Compagnie e per esporne le carte ed i documenti di
speciale loro interesse, che non possano venir esposti e
resteranno riservati all' ispezione dei soli rappresentanti-
firmanti delle medesime, le quali fra di loro prenderanno
in seguito quelle determinazioni atte a tutelare i particolari
loro affari ; 2. che ogni Compagnia possa destinare una sola
persona, la quale, senz'altro contributo, avrà i medesimi
diritti di ogni altro Socio; però se la medesima non fosse
un rappresentante-firmante della rispettiva Compagnia, dovrà
venire soggetta all' approbazione della commissione ammi-
nistrativa e non potrà intervenire nei congressi generali, non
LA RINASCENZA 87
essendo socio inscritto ; e finalmente 3. che i corrispondenti
e gì' impiegati dello stabilimento abbiano da prestarsi alle
particolari incombenze delle Compagnie di sicurtà.
e) Che chiunque vorrà essere ammesso per Socio dovrà venire
proposto in iscritto da un altro socio alla commissione, la
quale ogni trimestre nominerà 12 socj in qualità di Elettori,
onde in un apposita radunanza di essi e dei membri
della commissione si decida mediante segreta ballottazione,
sull'ammissione o rifiuto del postulante. Le sue adunanze
avranno luogo almeno ogni volta che vi saranno tre socj
proposti.
f) Che ogni socio inscritto abbia diritto d'introdurre dei forastieri
giudicati per atti ad essere presentati in qualità di ospiti,
dovendo per altro l'introducente farli conoscere all'attuario
dello stabilimento che gli procurerà una carta d' ingresso
firmata da tre membri della commissione, ricevuta la quale
l'ospite potrà frequentare il Lloyd per 15 giorni, inscrivendolo
in un apposito libro. Se dopo spirato questo termine l'ospite
bramasse continuare a frequentare lo stabilimento, dovrà egli
insinuarsi dall'attuario per ottenere un'altra carta d'ingresso
valevole per 30 giorni verso il pagamento di fni. 5., così e
avanti da 30 in 30 giorni.
g) Che per promuovere possibilmente l' intervento dei Capitani
marittimi in attività siano questi esonerati d'ogni formalità
e basti per loro che si presentino all'attuario per ottenere
una carta d' ingresso valevole per 30 giorni verso il pagamento
di fni. 2 cadauno.
h) Che nello stabilimento verrà esposta la tabella dei socj
inscritti, ed un'altra indicante i nomi delle persone destinate
88 LA RINASCENZA
dalle Compagnie associate ; e vi sarà un Custode che dovrà
vegliare sul mantenimento del buon ordine, sulla pulizia
dei locali, e specialmente di evitare Y introduzione delle
persone che non ne hanno alcun diritto.
i) Che il Lloyd possa entrare in relazione con delle estere
Camere di assicurazioni od altri Stabilimenti per comunicarli
le notizie, sia verso un compenso da convenirsi, oppure
in via di reciprocità, sempre però coli' approvazione della
commissione.
j) Che così pure possa accettarsi l'associazione di persone
domiciliate negli stati austriaci fuori di Trieste, verso il
contributo annuo di fni. 50 da pagarsi antecipatamente, alle
quali il Lloyd comunicherà quelle notizie che indicheranno
essere di loro interesse, restando a loro peso i porti-lettere;
e se tali persone si trovassero in Trieste saranno riguardate
come qualunque altro socio inscritto, previa la loro insinua-
zione all' attuario dello stabilimento per essere riconosciute.
k) Che la durata del Lloyd viene provisoriamente fissata per
tre anni consecutivi dal 24 Agosto p. v. fino a quello del
1836, per la qual' epoca sono obbligatorie le sottoscrizioni,
eccettuato soltanto per quelle Compagnie che andassero
prima a cessare.
In vista della protezione sempre accordata nell'Austria alle
imprese dirette al bene comune, non havvi dubbio, che molte
onoreranno colle loro sottoscrizioni la presente proposizione, che
mira esclusivamente a sparger lumi, ad estendere le nozioni le
più esatte su tutti gì' interessi commerciali e marittimi, e ad erigere
nel primario porto della monarchia un istituto, che coli' andare
del tempii possa molto e beneficamente influire sull'industria
LA RINASCENZA 89
nazionale, ed in tal guisa conforme ad altri istituti dell'interno,
tendenti per via diversa al medesimo scopo, corrispondere e
dimostrare coi fatti una grata riconoscenza per le incessanti e
provvide cure dell'Autorità, a favore del commercio ed industria.
Trieste, il dì 20 Aprile 1S33.
La Commissione speciale istituita per la redazione del piano.
G. Padovani. Luigi Pezzer. Ang. Giannichesi. C. L. de Bruck.
La sottoscritta Commissione permanente, nominata dal Con-
gresso generale tenutosi nel dì 30 Luglio 1832 dalle Compagnie
di sicurtà formanti lo stabilimento centrale, trovando il di sopra
trascritto piano, dopo esaminato e d'accordo così convenuto,
atto a provvedere per tempo ad una migliore organizzazione
dello stabilimento suddetto, si fa un dovere di sollecitarne la
circolazione per ottenere le relative sottoscrizioni.
Trieste, il dì 25 Aprile 1833.
La Commissione permanente
dello Stabilimento centrale delle unite Compagnie di sicurtà.
per l'Adriatico Banco d'Assicurazioni.
Ang. Giannichesi.
per le Assicuraz. Generali Austro-Italiche.
Marco Parente.
per l'Azienda Assicuratrice.
C. L. de Bruck.
per il Banco di Marittime Assicurazioni.
G. G. Sartorio.
per il Banco Illirico d'Assicurazioni.
G. B. Silverio.
per la Compagnia degli Amici Assicuratori.
G. Padovani.
per la Società Orientale d'Assicurazione.
Cesare Cassis Faraone.
90 LA RINASCENZA
Per formarsi un' idea, magari approssimativa, dell' ambiente
marittimo e commerciale, nel quale doveva svolgersi e svilupparsi
il Lloyd Austriaco, non sarà discaro sapere che la marina mer-
cantile, nell'anno 1834, contava 516 bastimenti della portata di
123,890 Tom, con 5561 uomini di equipaggio. Di questi bastimenti,
ben 227 erano stati costruiti a Venezia ed a Chioggia, 100
nell' Istria e nella Dalmazia, 87 soltanto a Trieste ed il rimanente
in altri cantieri esteri.
Non è da credere però che soltanto il numero d'uomini degli
equipaggi costituisse il nostro piccolo mondo marinaresco, poiché
a questi si devono aggiungere i costruttori, i carpentieri, i calafati,
i fabbri, gì' intagliatori, i velai, i cordajuoli, i sensali, i noleggia-
tori, i barellanti, i quali tutti traevano il sostentamento dalla
marina. Vi era poi il piccolo commercio che s' avvantaggiava di
molto dall'approdo e dalla permanenza a Trieste, in un anno, di
ben 1600 bastimenti di tutte le nazioni.
In quanto al commercio, le statistiche ci dicono che veni-
vano importati a Trieste dalle Antille, dal Brasile e dagli Stati
Uniti, importanti partite di caffè; altrettanto rilevanti erano gli
arrivi dello zucchero dalle Antille, dal Brasile, dalla Francia,
dalla Gran Brettagna e dagli Stati Uniti. Il legno da tinta, dagli
Stati Uniti, costituiva pure un discreto commercio e così pure
i cotoni, dal Brasile e da Alessandria, mentre non mancavano
gli arrivi del frumento dal Mar Nero, del formentone, dell'olio
e degli agrumi dalle Due Sicilie e dell'avena dalla Romagna e da
Venezia. Una considerevole importazione poi dalla Svezia e
Norvegia si faceva del pesce secco e salato.
L'esportazione, in quest'epoca, aveva minore importanza:
si spedivano per Lima e per gli Stati Uniti discrete partite di
LA RINASCENZA 91
acciaio, per le città Anseatiche, per la Gran Brettagna e per gli
Stati Uniti molto sommaco, per il Levante i legnami, per Venezia
le pelli, la lana e le manifatture, nonché le uve per le città
Anseatiche e per la Danimarca. — Fu allora che incominciò il
commercio delle dogherelle da' porti del Litorale ungarico e dalla
Croazia per la Francia e specialmente per Bordeaux ; commercio
che durò per parecchi anni e che fu l' alimento principale dei
nostri armatori.
Il „ Giornale del Lloyd Austriaco", che s'incominciò a pubbli-
care nel febbraio del 1835, contiene appunto tutte queste notizie, ed
oltre che registrare gli arrivi e le partenze giornaliere de' bastimenti,
gli avvenimenti marittimi più importanti, il prezzo corrente, in
appendice, de' singoli generi, le vendite effettuate, i depositi esi-
stenti, le riviste sui mercati, il listino de' premi di sicurtà ecc.
portava anche, di quando in quando, qualche speciale articoletto,
come, ad esempio, uno che illustrava il bel numero di 149.565,600
penne d'oca che durante gli ultimi sette anni, 1827 — 34, era
stato importato a Londra !
Dalle diciassette annate del „ Giornale del Lloyd Austriaco"
che furono pubblicate,1) si potrebbe ricavare un materiale impor-
tante per ricostruire la storia della nostra navigazione e de'
nostri traffici. Con le notizie marittime poi, alle quali i suoi
compilatori davano la più grande importanza e la maggiore esten-
sione, potrebbesi rifare la cronaca dolorosa e triste di cento e
cento capitani, di mille e mille marinai che affidavano all' infido
elemento la loro esistenza. Gli investimenti in terre inospitali,
i naufragi in luoghi sperduti, i pericoli d'ogni sorta scampati,
l) Nel 1851 si fuse coll'„Osservatore Triestino".
92 LA RINASCENZA
le vittime innumerevoli, gli atti di eroismo, di sacrifìcio e di
abnegazione compiuti, gli sfoghi di intime gioie, di terribili dolori
e di palesi miserie, formerebbero la più commovente e più bella
pagina della vita marinaresca cittadina, durante un periodo di
più di un quarto di secolo, che mai fu scritta.
Una grande attività s' erano ripromessi i fondatori del Lìoyd
Austriaco fin dal suo nascere e specialmente nel 1836, allorché
l' istituzione veniva riformata.
Da un ceppo comune dovevano aver nuova vita le Compa-
gnie d'assicurazioni e nascere la Società di navigazione seconda
Sezione, come pure „qualunque altra impresa, progetto ecc. che
tendesse ad esercitare un'utile influenza sul commercio, sulla
navigazione, sulle industrie ed in generale sul benessere pubblico."
Secondo il nuovo piano organico del '36, ogni Sezione
rappresentava per sé stessa, in certa guisa, una società separata.
Le varie Sezioni poi, perchè derivate tutte da un solo punto
centrale, restavano in uno stretto legame fra loro, ed il Lìoyd
Austriaco, a sua volta, assumeva e riuniva 1' amministrazione di
tutte tenendo in debito conto i particolari statuti di ogni singola.
A quest' uopo il Lìoyd Austriaco era rappresentato da una
Direzione generate, formata in modo che ogni Sezione nominava
due membri dalla propria Direzione o Consiglio d'Amministrazione,
onde veniva ad avere un numero di membri che era il doppio
del numero delle Sezioni esistenti ; ad essa era aggiunto un
Segretario generale eletto dalla stessa Direzione generale.
Le Compagnie di sicurtà associate che costituivano la
prima Sezione, pagavano il canone annuale di due per mille sul
capitale nominale di ognuna, però non più di fiorini ottocento
\-'e>et jM&& ^/aduee giù tzdSbjfa? je>xt d2*>erry>&7<<r, arrJl/GaZ; e y& ~ s7i/»& a- cAi jt^e&z^?, c/(ó-
CA&Ìa/ C?^siJ&az*v: sfidi? t*&r"V<r tZAéM&siza /y»«WJi!AW*««&««yi^««'<(W» '9F!',V■ '*/**'•
jbr adora- <is4few^^® oz/s/Ses a/6iir>/Z> f£*oir a>-nai?rrJÌi*U!0 46£!m&re*4a d&6 JLSJDyfiL JS.?S
tr/fa/u-zaru ta<±s%a<?n/ fiu<rrr/i*A^r ■ M&amtl/utrw tVW*r*tìtiM*'»é&* cifrai au/Z? zy&0ÌAm0ft/&
=£ ' CtllTiuviio
Diploma di rappresentante del Lloyd austriaco.
LA RINASCENZA 93
annui, e tutti i loro rappresentanti potevano frequentare i locali
destinati a questa Sezione. Non per tanto altre persone ragguar-
devoli della piazza, quantunque non professassero il ramo delle
assicurazioni marittime, potevano associarsi, ed allora pagavano
un canone annuale di fior. 30, e se si trattava di una Ditta
commerciale, essa versava un canone di fior. 50.
Riandando ora l'attività del Llqyd Austriaco, troviamo che
il primo atto a cui, insieme a ben ventun' altre Compagnie, ave-
vano aderito le „Assicurazioni Generali Austro-Italiche", fondate
nel 1831, è il „Manifesto" che porta la data del 25 giugno 1S34.
Con questo si era già fatto un passo importante nella sistema-
zione delle franchigie e nel raggruppamento delle mercanzie a
seconda della loro analogia, e si era venuti alla logica determi-
nazione di ordinare in rubriche separate (la IX e la X), le
assicurazioni de' Cambi marittimi sopra merci, delle Paccotiglic
dei Capitani, Marinai e Passeggeri, e degli Utili di merci, da
quelle de' Cambi marittimi sopra corpi, de' corpi dei bastimenti
e dei Noli e dalle altre merci in generale.
Maggior determinatezza s'incominciò a dare all'espressione
„franco totalmente di avaria particolare" che s'intese „fino alla con-
correnza della metà del valore delle Merci ed Effetti assicurati (oggi
elevato a75°/0) e sorpassando questo limite era il caso di «sinistro"
maggiore", ed esplicite disposizioni si dettarono per il conteggio
del danno da risarcirsi, che si volle risultato dalla „ differenza del
prezzo corrente al luogo di destino dalla roba sana all'avareata."
Anche per l'eventualità di uno scoperto di sicurtà veniva
disposto convenientemente, in modo che „Y assicuratore pagasse
in proporzione della somma assicurata, ed il proprietario sulla
eccedenza."
94 LA RINASCENZA
L'attività, intanto, presso il Lloyd Austriaco, aumentava
a vista d'occhio. l)
La prima persona che le Compagnie di sicurtà riconobbero
necessario doversi stipendiare per le molteplici sue occupazioni
(redazione de' protocolli, regolare conservazione dell'archivio,
vigilanza sulla pulizia de' locali, esatta esecuzione degli ordini
della Commissione, disbrigo della corrispondenza ecc. ecc.) fu
Giulio C. Grassi, il quale, sebbene non ne assumesse il titolo,
pure si può considerare come il Segretario dell'Unione. Nel
1838 gli veniva fissato un compenso di fior. 500 annui ed alle
sue dipendenze, venivano nominati uno scritturale, Marco di
Laudadio Levi -) ed altro impiegato subalterno, Giuseppe Roy,
più un capitano mercantile, Giovanni Bernetich.
Le venti Compagnie di sicurtà, che nel 1838 costituivano
l'Unione, pagavano tutte insieme un canone di fior. 31 80. Un membro
della Commissione doveva, come accennato, sempre far parte
della Direzione generale del Lloyd Austriaco, e nel 1839, aumentato
di due il numero delle Compagnie, facevano parte della Commis-
sione delle Unite Compagnie di Sicurtà, alla prima Sezione del
Lloyd Austriaco" : C. L. de Bruck, A. Giannichesi, Giulio C.
Grassi, Masino Levi, S. di M. L. Mondolfo, G. Padovani e D.
Scheitlin.
11 genio di Masino Levi incominciava ad imporsi in ogni
manifestazione che riguardasse la vasta e complicata materia
') Nel dicembre 1837 le Compagnie di sicurtà facenti parte del Lloyd
Austriaco conchiusero il primo contratto con la Sezione navigazione, mediante
il quale i loro agenti potevano assicurare per conto delle medesime le merci
spedite con i vapori del Lloyd.
-) Marco Levi divenne poi primo Impiegato ed indi Segretario del Comitato
e come tale rimase fino alla morte, succedendogli, nel settembre 1880, il com-
pianto Filippo Artelli.
MASINO LEVI.
LA RINASCENZA 95
delle assicurazioni marittime ed Angelo Giannichesi vi portava
quotidianamente il contributo della sua grande esperienza.
A quest' ultimo, che godeva già fama di provetto assicu-
ratore, s'era unito, verso la metà del 1837, il giovane Alessandro
Daninos, il quale era venuto a Trieste col bagaglio di 30 milioni
di franchi di capitale per istituire la rappresentanza di tre potenti
Compagnie di Anversa per le assicurazioni incendi, vita e marittime.
Un atto del Governo di Vienna che negava l' autorizzazione
per tale rappresentanza, la quale del resto aveva già iniziata la
sua attività, fu la fortuna della ..Riunione Adriatica di Sicurtà"
che così, il 9 maggio del 1838, potè essere istituita.
Ma il 1838 e l'anno seguente furono anche anni propizi
per l'istituzione a Trieste di altre Compagnie di sicurtà marittime.
Nel maggio 1838 venne riordinato il „ Banco Illirico di Assicura-
zioni" elevando il suo capitale a 500 mila fior, di Augusta, diviso
in 250 azioni da fior. 2000 ciascuna; nel febbraio 1839 sorge-
vano i „Soci Assicuratori" con un capitale di 150 mila fior, di
convenzione; un mese dopo veniva istituita la „Compagnia
patriottica di Assicurazioni" con un capitale di 300 mila fior,
di convenzione, nel luglio si costituiva la „Camera Assicuratrice"
con un capitale di due milioni di fior, di convenzione diviso
in duemila azioni e nell' ottobre dello stesso anno aveva vita
l'„ Alleanza di Assicuratori" dotata di un capitale di 200 mila
fior, di convenzione, ripartito in duecento azioni.
E qui cade in acconcio ricordare che anche il „ Banco
Illirico di Assicurazioni" coltivava le sicurtà cambiarie e chiro-
grafarie di cui abbiamo già discorso. Un articolo anzi del suo
statuto diceva: „onde sia poi rispettata la convenienza nelle
sicurtà cambiarie e chirografarie, verrà per queste formata una
96 LA RINASCENZA
Polizza separata, ed estesa in modo che all' assicurato sia garantita
la somma convenuta, e scansata la pubblicità, ed a tal fine sarà
pure dispensata la Direzione, all'atto della pubblicazione dei
Bilanci di far conoscere a' Signori Socj li nomi di que' tali che
saranno stati garantiti dalla Società e che formeranno la somma
de' rischi in allora pendenti, limitandosi ad indicare la somma
totale divisa in scadenze col solo numero degl'Individui garantiti".
Pratica disposizione, che salvava l'assicuratore dagli even-
tuali impicci e tutelava il credito dell'accettante!
Allora, il Concordato delle Unite Compagnie di Sicurtà,
che formava un fascicolo di parecchie pagine, oltre che contenere
i tassi de' premi e le condizioni per le singole categorie di rischi,
stabiliva alcune discipline che dovevano regolare i rapporti fra i
vari firmatari e che tendevano, singolarmente, ad eliminare ogni
concorrenza fra di loro. „I premi, come venivano segnati nel
Listino, dovevano sempre rimanere inalterabili, nò era permesso di
fare nessun abbono quand' anche l' assicuratore venisse esone-
rato per patto espresso; ad ogni Compagnia era permesso di
migliorare le proprie condizioni in confronto de' premi e dei
patti stabiliti, ma non poteva sotto alcun pretesto peggiorarle;
la sola Polizza di Trieste era la Polizza adottata, ma per i
viaggi da e per al di là di Gibilterra si poteva continuare a
toccare con la clausola consueta, cioè che sia a carico dell'Assicu-
ratore tutta 1' avaria generale, come pure i danni per causa di
investimento, e che si debbano regolare le avarie avvenibili,
secondo gli usi e consuetudini di Londra, oppure fissare le
franchigie secondo quegli usi, da pagarsi totalmente eccedendo;
le sicurtà sopra merci non potevano essere assunte per minor
tempo di 3 mesi ferme; le Unite Compagnie si obbligavano di
rt»WW
— ^rr — — 7^ — / - i7 — — — ■ —
1 ' /y~. i£t~iv *. „/„m Jay*. m fi. fififi,*, */ Jt.lh*A fi//, £.*«S^A*n*a*k <S
- V/.„./~ /.A *
-/-+•+■*>»**<* -
■fi.^,.../.,. .*'„„././.
■'1"
.*•*■ , ./> >*-. «ix^/yM^ .»£/,,
■/*■
,fifi //....
• ' /^.A/e-strir*—'»/* -' j4.Mn J~fi„—*fi
. *. .„„,», — *./.&./■ v,//. /fi,,./..
~/~
: „.;#.„./.,
,.M./. S./ Kyi.fi.*. . fi /. y. „**/£,. rJ, ..fiyU,, ylyii jfi* ^ «* ....,..,.„. .y.. .fi fi,
.■..,.,.../.,. .*>,,.....,.„. .„,r.^...u J^.r y.„fi..y... ...fi,.,. *;,, — &, ,/. /''^ A""~"* " ..*' ,ey.S.~,.~/. s., f/.,~./.,,.S.~fi /...,•„/,/
~.y..,.**n„fi A**//.», S^Sv r .ty*..//.- ...//,. ,„...,/'* .fi /„/.,/„., n/ £~.y,*fyt.: ./ S&Afiy*/. .,. .•—* «n/w yt~.,fi..tw« .....*..*/./■
„#„ .„_. n*4l*j» ,*./*•. ../fi.,.', y.,.£ ,*.^.*.// ../.,yt..~ ~^~,^„ fi-.y^/.fi *r& -~» ~y>,~.~s~.fi, V. „,/■.„. -, ' —fin ~. *./..,
£■ yy„fi.~ -fi//. A/fi*. *">:./.. B*..~/. a//. S~/~-/„ C/y*.,,.;., /.,*. *#. ■S,-..y..„* *.//. 2i.4 /iy„~, *, J~~/l, , 4.'
.,/ £J,,/,y.,/. ,/„ /. /y„, „ir* f~s.„,„ *,. „/y,„s.„/„,.*, ^/J *<„,<„,.„ ^ XK,,/™.-.— , ../.„»*,/„, « f 1. £//,- ■ /.'..J, ^y„
u^„. „f/( 6.*', *t* ,~t,»./.„.^ ,JÌ,./..;j ^ ' .~~i*~*„.ji" «*> <ì*-* >yA 'ty-y ?»~>6~V?' ■■ fi- %-" ' '■/■ ■■'- '■"•■ *
*™, *.,* '.,«w~.-n '?„i'„.//, „a J.s.2, *.//* S.~.~../L.'.~, , /, ~/*'... ~yi~* *■* / — * «■&• ~.;±,.~,.s
ir j£. S~,..„ </<£ m»& <-^r... ,i i/.'<,~fii. ~s/.~.'..~ i*.^, y„, f..-*- ■■■■ '-//■ ■*">• ' ** •/~~" •• *»~*> «"& -~y
*,#., >.„//...»/.„. »//'/*>*« ^-.n.. . -/.,/ / IT/HA. y:„, .(,//.- J.//,.y. *-'/< ,~ S,fi//~ ~,~ /fi™, y.~, „//, S,J« ,-,*
,r J' s **/ J~,/~y»fi . /y:,..fi- */ S.sCy .- fi.", -;.//,„;„ s*/fi ,„ I '.#* m*M»«/a~ '"-■*■ S»/ ~ ■ "•"' — ■':>/•-
~,/fi ^ r,,.//*^.,*, £*-/ /'ffii/., .. /../fi S ..„/, *t Z//y. ,,*//. ,~ $ *A «rfw •">.« /t^*, .,*-*. .'■ ■>:,/.„ ,//,..,s
/.fi/fi'....,* ■. (".,„„.« / ^-^ „™ , /„.„yi., „y/ QXy„,y.r. *> ~/,„~S.,.~~ Jr#, «fi.,*/,.,/»* fi ^,„A^ , y / r~*~, f* S/...S
...yC, *J£Uy«&^Jr,~r~ /~fi~ /. s/~*~, ; yÌy~MM *~Sj£yly*t -!■ w/fi" ^, */~„**, f.„~, ■ f—fi S*fii,^
fi™~[> ,/SA'Zfrfi *""r™^'<vfi,y*,>** S.y/ jj»y,.*y*fi y^/fjfe rr* *fi~ <*"*"&'"' " fi*r»r _ -
/ ',< ■„. fi* tnytafi-'aC/jy'fi,,.,.,, Syé ~/y*r,rt yt.s ..., fi,„i- ./ fy„fi.„. *<//* Llsy" y» ",'J S,/ /fif y~~~fi y~"f' '-fi'*.
*»& ■*"& 6,*»-yC«*<"<M":"fi S„~/,y~,J. s< /i„yÙ... «IwftMaUll r~~A*fi *,//«/„*.;.,*, *,< <»Mi S..>,-~y. '
*, -» m*4 «C ■• +y^.»*yi.* MtyJMuUt Mc4L. ^&*A^~„* rfiii »*Or*/~ *» fi^r < p~t„ yfi*s.,*r «*. r.
zz
', yi~.-.~ &•#;■ j,~y^ Stfiaé S*//~*»~&
,jr.,My^fi..^^.,y^4 ,/*,/; /~~y. /«•-
rt/**~~A. ^y**6.~vfi,* ey*~fi »*& > •&* ■"
sf /. y /? >} a /£ j ,<? /...^ ' a tJ/^^^J~y i"f'*"-**T'_ <ij/,*fi"^ir
LA RINASCENZA 97
non dare né ricevere tocchi di sicurtà e di non fare generalmente
nessun affare con quelle che non appartenevano all' Unione ;
qualunque contravvenzione per parte d'una Compagnia dell' Unione
ad una o qualunque disposizione del Concordato, veniva punita
con una multa a favore dell'Istituto de' Poveri di fior. 1000."
Tempi beati erano cotesti in cui gli assicuratori in generale,
con i premi che percepivano, potevano fare assegnamento su di
un utile discreto alla fine d'ogni anno d'esercizio, e tempi felici
anche perchè essi operavano tutti concordi ed uniti e non erano
ancora pervasi dalla manìa della concorrenza.
Del diritto di comminare la penale a favore dell'Istituto
de' poveri, qualora qualcuno degli assicuratori avesse mancato
alle condizioni del Concordato, non abbiamo trovato che venisse
fatto uso.
La „Gazzetta di Venezia", il «Giornale di Livorno", il
..Corriere Mercantile di Genova", l'„Eco della Borsa di Milano",
il ..Foglio Mercantile" pure di Milano, il „Lloyds List" di Londra,
il ..Journal de Havre", il ..London Mercantil Journal", le Gazzette
di Malta e di Zara, il „Lloyd Austriaco" di Trieste ed altri
ancora, erano i giornali che dovevano sempre essere a disposi-
zione degli assicuratori nella loro sala di riunione.
La ..Commissione" delle Unite Compagnie di Sicurtà teneva
le sue sedute periodiche il lunedì d' ogni settimana alle 6 pom.
e le sue funzioni venivano determinate da un Regolamento
interno, il quale ..doveva restare esposto nello Scrittorio".
Nel 1842 s'era manifestato fra gli assicuratoli un vivo
desiderio d'introdurre nello stampato della polizza di sicurtà a
rischio ordinario delle innovazioni, ma „ riconosciutane la grande
98 LA RINASCENZA
difficoltà cui si sarebbe andati incontro e che, in ultima analisi,
da ogni cambiamento ne sarebbe derivato piuttosto danno che
utile alla ricorrenza degli assicuratori" non se ne fece nulla. Si
pensò piuttosto a sovvenzionare con fior. 700 il corpo dei
pompieri della città, affinchè si prestassero ne' casi d' incendio
de' navigli in rada, ed a rivendicare il diritto di proprietà su di
un ritratto del Principe di Mettermeli che era stato fatto dipingere
anni addietro dagli assicuratori e che, non si sa come, era sparito
dai loro locali di riunione. Chi si prese quest' incarico fu Carlo
Regensdorff, il quale nella seduta del 25 agosto 1843 proponeva
„che si domandasse alla Sezione della navigazione a vapore che
il detto dipinto venisse restituito e rimesso al suo antico posto
nella sala di lettura".
I locali occupati in queir epoca dallo i. r. priv. Lloyd
Austriaco erano : .,la grande sala terrena in galleria, la scaletta
interna che condueeva ad altra sala negli ammezzati, con contigue
stanze, due di due ed una di una finestra sopra la Piazza del
Teatro ed altra stanza sopra la galleria, e stanzino pel custode,
con soffitta relativa, anditi, condotti ed una piccola legnaia a
pianoterra e precisamente il tutto sul quarto dello stabile deno-
minato „Tergesteo" No. 587, fra l' edilìzio di Borsa e Piazza
del Teatro". (App. 5).
II contratto di locazione, che porta la data del 7 aprile 1842,
era stato stipulato per otto anni fermi e quattro di rispetto a
favore dell' inquilino, e le firme apposte a tale contratto ricordano
i nomi degli esperti ed intelligenti negozianti : F. T. de Reyer,
L. M. Brucker, Pasquale Revoltella, Gius. Brambilla, C. 0. Fontana
ed altri che rappresentavano le principali e le più cospicue
personalità del nostro piccolo mondo finanziario e commerciale.
LA RINASCENZA 99
A queste facevano corona, per rapporti continui e per
affinità d' interessi gli assicuratori marittimi, i quali ogni qual
tratto, sentivano il bisogno di ravvivare la fiammella dell'amor
di patria con qualche atto generoso e significativo. Notevole
quello dell'ottobre 1843 col quale decidevano „di concorrere alle
spese necessarie per i grandi restauri che si stavano operando
nella veneranda Basilica di S. Giusto martire, protettore di Trieste,
che da 1400 anni era testimonio perenne della pietà dei triestini,
del loro incremento e della loro prosperità". *)
Fra tutti i su citati però rimarrà imperituro il nome del
Barone Pasquale Revoltella, il quale volendo dimostrare il suo affetto
a Trieste e conscio della necessità per i giovani di una maggior
coltura commerciale, lasciava, per disposizione testamentaria del
gennaio 1868, un ragguardevole capitale per l'istituzione di un
Corso superiore d'istruzione „nelle scienze e materie commerciali
su basi pratiche".
„Mi lusingo — così scriveva nel suo testamento il Revoltella
— che Trieste, ed in ispecialità il suo ceto mercantile avrà
gradita questa mia istituzione ispiratami dal riflesso, che gli studi
attuali non mi sembrano bastevoli per animare i giovani ingegni
a grandi e maturi concepimenti, e che questi sono necessari per far
toccare più nobile meta cogli appoggi delle scienze e della pratica
e con la conoscenza di estere piazze, e di tutto quello che al
loro commercio ed ai loro prodotti si riferisce".
Non occorre dire che il patrio Consiglio comunale, nel
quale sedeva allora quel Dr. Moisè Luzzatto, di cui la storia e la
') Nell'ottobre del 1843 fu istituita la ..Società Triestina d'Assicurazioni",
la quale ebbe per direttori C. Vardacca e d'Ancona. Da Registratore funse P. C.
Maurogordato.
100 LA RINASCENZA
riconoscenza triestina dovranno registrare e rivendicare l' attività
e le benemerenze nel campo della pubblica istruzione, accettava
la nobile offerta, e la Scuola superiore di commercio, fregiata dal
nome del suo munifico fondatore, ebbe vita. l)
Dall'elegante Quadro generale dello slato personale dello
Stabilimento, che la Tipografìa del Lloyd Austriaco pubblicava
in occasione del nuovo anno 1844 e che qui riproduciamo, si
rileva tutta la vasta organizzazione del Lloyd Austriaco. Nella
Direzione generale fungeva da Presidente F. T. cav. de Reyer
e Direttori erano: Giuseppe Bousquet, L. M. Brucker, C. L. cav.
de Bruck e Giuseppe Padovani. Attuario era Ignazio Papsch
con un cassiere (Enrico Helmpacher) e cinque redattori dei
giornali, fra i quali Pacifico Valussi, il futuro patriarca del giorna-
lismo friulano, come lo chiama il nostro Silvio Benco, ed
Adalberto Thiergen (Tito della Berenga).
La seconda Sezione (navigazione a vapore) aveva per
direttori: Giuseppe Bousquet, L. M. Brucker, C. L. cav. de Bruck,
Ermanno cav. Lutteroth ed Elio Morpurgo. Alessandro Toppo
era ispettore della Sezione tecnico-amministrativa ed Enrico Jones
era il capo ingegnere all' arsenale. Quattordici piroscafi contava
il Lloyd alla fine del 1843 e nessuno di essi superava le 550
tonn. di portata.
Nel marzo del 1844 importanti cambiamenti vennero introdotti
nelle condizioni delle sicurtà rispetto all'ammontare de' proni
e alla limitazione de' viaggi.
') Lo „Statuto organico della Istituzione fondazionale Revoltella di un
Corso superiore d'insegnamento commerciale in Trieste", venne approvato dalla
Luogotenenza il G maggio 1876.
I " V -
Quadro del personale del'Lloyd austriaco.
LA RINASCENZA lOl
Ne annoveriamo qui alcuni affinchè chi s'interessa della
materia possa fare un raffronto con ciò che si pratica oggidì.
La franchigia per l' avaria generale veniva ridotta indistinta-
mente per tutte le mercanzie al 3°/0-
I Pellami non si potevano più assumere ad uso inglese, se
non franchi dell'avaria particolare, come già adottato per gli
stracci e per le bande stagnate.
Alla rubrica dove si trovava Zante, Cefalonia ecc. veniva
aggiunto il Regno di Grecia.
S' era isolato il premio di Catania, fissandolo a 7/8 — 1 —
i74%-
Per tutta la costa meridionale della Sicilia e Calabria veni-
vano confermati i premi di 7/8 — * — 1 7->%-
Per le Isole Baleari, Barcellona, Tarragona e tutta la costa
compresa Gibilterra, confermati i premi di 1 ]/4 — l3/8 — 1 7>%-
Per Candia, Alessandria, Cipro, Smirne, coste ed isole
turche vicine, compreso Samos, i premi di 1 — 1 1/8 — 1 y.,%-
Per Tripoli, Tunisi, Algeri ecc. i premi rimanevano inalterati.
Per Salonicco, vicinanze, Golfo di Volo e Costantinopoli i
premidi 1% - 1% - P/,%.
I premi dal Mar Nero, Danubio ed Azoff da e per Trieste,
dal 1.° aprile a tutto agosto l/4°/0 di meno.
I premi intermedi : da Costantinopoli per Alessandria, Isole
Jonie, Malta e Messina venivano fìssati al — ■ 1 x/8 — 1 1/4°/o '
da Costantinopoli per Genova, Livorno e Marsiglia iy4 — l3/8
— iy2%; da Costantinopoli per la Soria iy2 — l5/8 — l3/4%-
Sui corpi de' bastimenti veniva aumentato di l°/0 il premio
per la navigazione al di là dei Capi Horn e Buona Speranza.
102 LA RINASCENZA
Il 23 agosto spirava il secondo non certo sterile triennio
del Concordato fra le Compagnie assicuratrici ed in quell'occa-
sione il Grassi „ veniva incaricato di estendere un breve discorso
da leggersi al Congresso per dimostrare l'utilità dell'Unione".
Una certa solennità non era mai mancata, in que' tempi, negli
atti degli assicuratori, e in alcuni di essi era messo in rilievo
il sentimento di devozione all'Imperatore. L'arco trionfale fatto
erigere sulla piazza del Molo S. Carlo per il 13 settembre del 1844
e l'illuminazione serale della facciata del Tergesteo lo prove-
rebbero. Se non che, quando (18 novembre) Carlo de Regensdorff
in una seduta leggeva una lettera del de Bruck „con cui richiedeva
che la Commissione concorresse alla spesa dell' illuminazione
con f. 300", la detta Commissione «quantunque avesse trovata
intempestiva una tale domanda, decideva di aggiornare la sua
decisione in quest'argomento sino all'entrante anno nuovo".
Dall'esame degli atti successivi non abbiamo però trovato
che l'argomento fosse stato di nuovo discusso.
Ma intanto i primi sintomi della concorrenza estera inco-
minciavano a manifestarsi. In un'adunanza della Commissione
degli assicuratori Angelo Giannichesi presentava una lettera
direttagli dai Lutteroth e Co., con la quale veniva dimostrato
„che i bassi premi che si facevano in Amsterdam per le sicurtà
dai porti dell'Olanda per qui, in confronto dei nostri, li obbli-
gavano di dover ordinare colà tutte le loro sicurtà e che quindi
la nostra piazza andava a perdere delle importanti somme di
premi, per cui sarebbe utile di preparare in un Congresso
generale, per i soli carichi di venuta qui, le seguenti piccole
riduzioni di premi e cioè:
in agosto invece del 2 °/o — *3/4%
wl x ^ ^
1 V
1 ^ ^ H $ ^
I rv Ivi
LA RINASCENZA 103
in settembre invece del 3 % — '-
in ottobre invece del 31;2% — 23/4%
in novembre e dicembre invece del 31 Bfl „ — 3
in gennaio invece del 31 É° 0 — _
in febbraio invece del 3 % — 2V2%
in marzo invece del -1 /' ., — -
Il Congresso "ebbe infatti luogo il 28 ottobre 1844. ed oltre
alle riduzioni or menzionate, in seguito ad una rimostranza avan-
zata dalla potente Ditta Reyer e Schlik, con la quale osservava
„che la piazza di Londra offriva al commercio nuovi riha—
veniva ancora stabi!:.
.. l.'J che i premi dalle Antille per qui venissero ridotti:
per l'epoca dal 16 gennaio al 31 aprile, invece di 2"
01 0 .
- 4
per l'epoca dal 1. maggio al 30 luglio, invece di 3", —
■■ •
- ì
„2.° che fosse permesso di assumere i carichi dal Brasile per
qui ad uso inglese, anche all' lV'2% purché l'avaria particolare
venisse regolata sopra il carico intiero: osservando che si tratta
qui dei soli carichi diretti per Trie^ _ uesti venendo sotto
gli occhi degli Assicuratori, possono invigilare loro stessi al
proprio interesse"
L'anno 1845 si apriva con un atto umanitario degli assicu-
ratori: veniva cioè «ordinato di far circolare press :utte le
spettabili Compagnie una colletta a favore delle famiglie di alcuni
infelici individui annegatisi a Grado per prestare socc s j ad un
bastimento in pericolo e di rimetterla, dopo aver ttenute le
firme, col relativo prodotto, allo Spettabile Uffizio di Bors
104 LA RINASCENZA
Tale collctta fruttò fior. 375 che rappresentavano, per quel tempo,
una somma abbastanza rilevante.
Nel febbraio, una poco lieta notizia dovevano apprendere
gli assicuratori : il Governo di Vienna aveva divisato di far pagare
il diritto di bollo sulle polizze di assicurazione!
Veniva tosto deciso di avanzare un ricorso a S. M., firmato
da tutte le Compagnie, affinchè venisse scongiurato questo pericolo
che avrebbe recato agli assicuratori non poco danno ; ma il
risultato di tale ricorso, rinnovato anche nell'ottobre 1846, fu
negativo e la lamentata legge sul bollo entrò in attività col lo
di febbraio del 1853 ') per non essere mai più levata.
Dei due anni che seguono apprendiamo che, a seconda delle
congiunture politiche ed economiche e singolarmente per la crisi
commerciale del 1847, i premi d'assicurazione vennero ora in
più ed ora in meno modificati ; si esclusero dalle assunzioni i
ìischì delle merci caricate sulle barche per Venezia, Chioggia e
Pontelagoscuro, e tale esclusione provocò una viva protesta di
38 negozianti della città.
Cinquantotto Agenzie nei più importanti scali marittimi del
inondo contava l'Unione nel 1847, ed all'industria nostra ed a
combattere i nuovi sistemi che incominciavano a minacciarla,
cooperarono insieme con Masino Levi, con Giannichesi, con
gli altri che abbiamo già nominati, anche Giov. Batt. Silverio,
') Nella seduta degli Assicuratori del lo febbraio 1853 veniva deciso clic
„dal giorno in cui le Polizze ed i Vaglia dovranno esser bollati, l'importo di
tal bollo compreso quello del Vaglia, dovrà esser messo sotto l'importo del
premio a debito dell'assicurato. Ter le Compagnie che avevano una liliale a
Venezia, veniva stabilito che il diritto del bollo andasse pure a carico dei loro
assicurati".
LA RINASCENZA 105
Gius. Almeda, Giov. Romano e Giorgio Meksa, direttore stabile
della „ Camera assicuratrice".
Ben a ragione perciò questi e quelli si possono considerare
come i pionieri delle nostre assicurazioni marittime, intese con
concetti più moderni.
or®
Y.
AFFERMAZIONE E LOTTE
Il Quarantotto — Soffio di vita libera ed indipendente —
Nuove riforme ne' Listini — Divisione della prima Sezione del
Lloyd Austriaco — Scopi e fini della terza Sezione — Un grande
Stabilimento tipografico artistico — L'„Annuario marittimo" —
Condizioni economiche della terza Sezione — Fior. 150.000 di
stampati invenduti — La bottega di un rigattiere — Incremento
economico di Trieste — Statistica eloquente — La Gran Brettagna
— L'aumento de' traffici necessita il cambiamento de' Listini
— Distinzione fra rischi d'estate e rischi d'inverno — La malerba
della calunnia — Un giornaletto rivendicatore — Sviluppo del
Centro degli assicuratori — La „Triester Zeitung" — Una legge
inopportuna — Filippo Artelli.
V.
rivolgimenti politici che sconvolsero l'Europa nel 1848
e che trovarono associate alla prima Sezione del Lloyd
Austriaco ben 26 Compagnie, x) apportarono un so Ilio
m di nuova vita, se non del tutto tranquilla, certo più
indipendente e più libera negli atti de' nostri assicuratori.
Infatti dal 1848 in poi non troviamo più indicato nei
<3>] Regolamenti per le Agenzie il „ Patronato di S. A. S.
sJjfry il Principe di Mettermeli" ; non troviamo più i prolissi
verbali delle loro sedute, fitti di minute scritture; non vediamo
più far grande caso se qualcuno, estraneo all'istituto, s'azzar-
dasse di mettervi piede, e nemmeno compariscono i severi ordini
*) e cioè:
Adriatico Banco di Assicurazioni — Agenzia Principale della I. Società di
Vienna — Alleanza di Assicuratori — Assicurazioni Generali Austro-Italiche —
Associazione Assicuratrice — Austria Assicuratrice — Austriaca Compagnia
d'Assicurazioni — Azienda Assicuratrice — Banco Ellenico d'Assicurazioni —
Banco Orientale d'Assicurazioni — Banco Veneto d'Assicurazioni — Camera
Assicuratrice — Compagnia degli Amici Assicuratori — Compagnia Filemporica
d'Assicurazioni — Compagnia Patriottica d'Assicurazioni — Gabinetto di Sicurtà
— Greca Concordia d'Assicurazioni — Intrepida Compagnia d'Assicurazioni —
Mediterraneo Banco d'Assicurazione — Nuova Società Commerciale d'Assicura-
zioni — Nuovi Assicuratori — ■ Nuovo Stabilimento d'Assicurazioni — Società
Assicuratrice — Società Elvetica d'Assicurazioni — Società Triestina d'Assicu-
razioni — Soci Assicuratori.
110 AFFERMAZIONE E LOTTE
agli impiegati di non lasciar esaminare gli atti se non dalle singole
persone „ debitamente autorizzate".
Abbiamo constatato anche che in certi periodi non si tenevano
sedute o che le decisioni non venivano registrate, e quando si
riprendevano non si usava più quella forma burocratica e di
sussiego che era la caratteristica di un tempo. Le menti, lo si
capisce, erano rivolte ad altri ideali e, come scrisse Attilio
Gentille1) „ tutte le opere e le imprese erano dirette alla costruzione
del nuovo ordinamento sociale e politico, sul quale come da
immensa e quadra base, dovevano più tardi innalzarsi gli edifici
delle scienze e delle arti".
Mentre gli atti del triennio 1831 — 33 occupano un volume di
quasi duecento pagine con la registrazione delle decisioni prese in
centonove radunanze, gli atti che vanno dal 1848 al 1867, quindi di
ben 17 anni, non riempiono che un libro della metà della grandezza
del primo e contengono soltanto, accennate concisamente e
brevemente, le deliberazioni prese. Una lacuna, pur troppo, vi ha
tra il 15 marzo ed il 26 agosto del '48 e precisamente di quel
periodo, che, „per gli avvenimenti politici succeduti a Venezia,
le diverse Compagnie avevano fatto conoscere vocalmente alla
Commissione (composta de' Signori Almeda, Grassi e Levi) la
necessità di convocare d' urgenza un Congresso generale, per
prendere quelle misure che il detto Congresso credesse più
acconcie".
Il Congresso infatti fu tenuto il 25 marzo alle 4 pom., ma
o sono spariti dal nostro archivio i documenti che registravano
') „I1 Primo Secolo della Società di Minerva" — Attilio Gentille — Stab.
art. e tip. G. Caprili — Trieste 1910.
AFFERMAZIONE E LOTTE 111
le importanti decisioni prese o forse a bella posta non si volle
metterle sulla carta. x)
Un solo atto, diremo così, ufficiale che isfuggì al tarlo
roditore del tempo o alla furberia degli uomini, ci rivela le serie
preoccupazioni de' commercianti e degli assicuratori d'allora
sulle sorti avvenire di Trieste, e ci dice anche che il sistema
delle vane promesse e delle sterili assicurazioni da parte del
Governo di Vienna non è una prerogativa de' tempi che corrono.
Sembra dunque che i negozianti si sieno rivolti al Ministro
dell' Interno Barone de Pillersdorff per essere assicurati che le
cose di Trieste non verrebbero cambiate o per lo meno che
non sarebbero imposte delle restrizioni atte a scuotere lo sviluppo
e la floridezza commerciale della città.
Con una sollecitudine veramente inusitata, il predetto Ministro
inviava in data 27 marzo 1848 un rescritto all' allora Governatore
del Litorale, il vecchio Conte de Salm, in cui, fra altro, era detto:...
„Io colgo ben volentieri l' occasione per assicurare vostra Eccellenza
e la facoltizzo di esprimerlo del pari alla Città e comune, che
il Governo riconoscendo pienamente la grande importanza di
questa piazza commerciale, consapevole della necessità di non
porre ostacoli al libero movimento del suo commercio e penetrato
dei prosperi successi ottenuti col sistema sin qui seguito, circa
al commercio del porto franco di Trieste, non ha non solo la
più lontana idea di restringere le concesse libertà e le condizioni
!) Una circolare agli Assicuratori del 12 settembre 1848 così li avvisava
di un importante fatto politico: „I1 delegato della Commissione G. Almeda
avvisa le spettabili sottonotate Compagnie di sicurtà che non essendovi più il
blocco militare del nostro porto, possono, da domani in poi, ommettere la
clausola stabilita per tale riguardo nel Congresso generale del 10 luglio p. p."
(Il protocollo accennato del 10 luglio non ci fu possibile di rintracciarlo).
112 AFFERMAZIONE E LOTTE
di questa città, ma è anzi ognora intento di eruire gli ulteriori
bisogni di questo porto franco, destinato a fiorire in un avvenire
ancor più bello, e di accordare al medesimo quelle prerogative
le quali valgano a garantire i vantaggi acquistatisi colla sua
intelligenza, onestà di propositi e perseveranza".
Belle parole, alle quali però non corrisposero i fatti.
Ritornando siili' attività de' nostri assicuratori, abbiamo
potuto rilevare che nella seduta del 15 marzo 1848 veniva dato
l'incarico a Gius. Almeda „di preparare un motivato ragionamento
sulle modificazioni da introdursi al Listino", e tale „motivato
ragionamento" con i proposti cambiamenti „ otteneva, il 20 marzo,
la comune approvazione," sicché il nuovo Listino entrava in
attività col 1.° di aprile.
Non riporteremo tutte le singole modificazioni introdotte
nel Listino e basti sapere che mentre fino a quest' epoca i premi
in generale sopra i corpi de' bastimenti assunti a rischio ordi-
nario, figuravano come segue :
Per un anno fermo sopra corpi di bastimenti quadri austriaci
fino all'età di 10 anni 4'/.,0/u all'anno
e per tutti li altri 5°/o »
per mesi sei fermi, vi siano o non altri mesi di rispetto, in
ragione di ó1/^ „
al disotto di sei mesi fermi in ragione di 6°/0 „
più un aumento di due per Cento per una volta tanto trovandosi nel mare
d'Azoff dal 1.° Ottobre a tutto Marzo; da ridursi ad un per Cento, trovandosi
in detto mare nei Mesi d'Agosto e Settembre, e nel Mar-Nero e Danubio, o al
di là del Capo Finisterre dal 1.° Ottobre a tutto Marzo, come pure se il Basti-
mento in questo periodo verrà diretto sulle Coste d'Africa dal capo Bon sino e
compreso Ceuta, sulle Coste della Soria e Caramania, negli Stati Uniti d'America, o
dal 1.° Luglio a tutto Gennajo pelle Antille, e Golfo del Messico, o se navigasse in
qualsivoglia stagione al di là del Capo Horn, o Capo di Buona Speranza; e con la
AFFERMAZIONE E LOTTE 113
proibizione di accordare la sospensione dei rischi per la stazione in Porto, come
pure di prolungare per più di una volta le Polizze in corso, e di accettare Sicurtà
per meno di tre Mesi di fermo nell'intervallo dal 1.° di Settembre a tutto Marzo.
Essi premi vennero ripartiti in due classi distinte e preci-
samente:
I. Classe. Appartenente esclusivamente alli bastimenti di bandiera austriaca
dalla loro costruzione primitiva sino alli compiti anni 10, con facoltà
di poter navigare in tutti i mari senz'aumento.
Premio per un anno assolutamente fermo, senza poter
accordare dipennazioni ^l-i°lo
Per mesi sei fermi o più, sienvi o non altri mesi di
rispetto, in ragione di 7°/0 all'anno
Al di sotto di sei mesi 3/4°/o a^ mese-
II. Classe. Pei bastimenti austriaci dall'età di anni 11 in poi, come anche per
tutti li bastimenti d'estera bandiera di qualunque età essi sieno, con
facoltà di poter navigare in tutti i mari scnz' aumento.
Per un anno assolutamente fermo, senza poter accor-
dare dipennazione 6°/0
Per mesi sei fermi o più, sienvi o non altri mesi di
rispetto, in ragione di S°/0 all'anno
Al disotto di sei mesi l°/0 al mese.
Barche, Trabaccoli ed altri di piccolo cabotaggio, i bastimenti austriaci
di cui s'ignora l'epoca della costruzione, appartengono a questa II. Classe.
In qualunque Classe è proibito d'accordare la sospensione dei rischi per
la stazione in Porto, come pure di prolungare per più di una volta le Polizze
in corso, e di accettare Sicurtà per meno di tre mesi di fermo nell'intervallo
dal 1.° di Settembre a tutto Marzo.
Caratteristici troviamo quei „assolutamente fermo", che, in
piena buona fede, venivano inseriti nel nuovo Listino, allo scopo
di ammonire gli assicurati, ed anche gli assicuratori che in nessun
caso potevano pretendere o rispettivamente accordare delle
depennazioni o degli storni.
Per i velieri che non fossero di bandiera austriaca, i tassi
de' premi venivano considerevolmenle aumentati, mirando così
a favorire e a proteggere la marina nazionale. Strano si è che
per le piccole barche e per i trabaccoli si pretendeva che i
114 AFFERMAZIONE E LOTTE
poveri patroni pagassero i premi sensibilmente aumentati che
si praticavano per i navigli di bandiera estera.
Scoppiate le ostilità fra la Danimarca e gli Stati della
Confederazione germanica nuovi cambiamenti venivano intro-
dotti ne' tassi de' premi e nelle condizioni di sicurtà, e fra
altre decisioni di minore importanza, come la nomina di diversi
rappresentanti della prima Sezione in vari porti, si giungeva al
marzo del '49 nel qual mese veniva studiato un nuovo progetto
per la detta prima Sezione, che proponeva „di dividerla in due
Sezioni, una delle quali formerebbe la Commissione delle Unite
Compagnie e l' altra si occuperebbe di tutte le attribuzioni
dell'attuale Delegazione colla Tipografia considerevolmente am-
pliata. Tale Sezione, che dovrebbe essere la terza, s' accrescerebbe
d'un capitale in Azioni (50 da f. 1000 ciascuna), azioni che
dovrebbero esser garantite dal capitale esistente".
La Commissione, radunata dal Regensdorff, aderiva a questa
nuova divisione, ma pretendeva che le relazioni delle Unite
Compagnie ch'essa rappresentava fossero stabilite in modo che
risultasse la loro partecipazione attiva nello Stabilimento del
Lloyd Austriaco ed anche che il contratto per il contributo delle
Camere assicuratrici e le prestazioni della nuova Sezione dovesse
essere anticipatamente concertato d'accordo e „non già lasciato
ad una transazione con una nuova Società in accomandita che
non avesse a vegliare che sui propri interessi".
Nella rappresentanza della nuova Sezione doveva natural-
mente prender parte un membro delle Unite Compagnie; il
21 maggio (1849) la Sezione letterario-artistica ebbe vita ed a
primo suo direttore venne nominato Elio Morpurgo, gerente il
„Nuovo Stabilimento d'Assicurazioni", mentre rimaneva direttore
AFFERMAZIONE E LOTTE 115
anche C. L. de Bruck, il quale già in passato era stato eletto
perpetuo rappresentante delle Sale di lettura.
Gli scopi della terza Sezione erano chiaramente definiti
dal suo statuto. Essa doveva abbracciare le sale di lettura che
fino allora facevano parte della prima Sezione, la tipografìa e
la pubblicazione de' libri e de' giornali periodici, oltreché uno
stabilimento artistico per incisioni in metallo ed in legno. Con
questi mezzi essa dovrà „ procurare a diffondere le notizie e
cognizioni, che potessero giovare al commercio, alla navigazione,
all'industria, allearti, nonché produrre e smerciare opere letterarie
ed artistiche". Missione nobilissima, che soltanto parecchi anni
dopo doveva in parte essere ereditata dal compianto Giuseppe
Caprin, con il suo stabilimento artistico-tipografìco.
L'„Annuario marittimo", che la terza Sezione aveva inco-
minciato a pubblicare nel 1851, con l'approvazione del Governo
marittimo, è il più bel monumento, in riguardo al commercio
ed alla navigazione, dell'attività del Lloyd Austriaco, e, senza
tema di errare, si può affermare che esso già intorno il 1854
aveva raggiunto l'importanza degli „Annales de la marine" di
Francia, del „Nautical magazine" d'Inghilterra e del „Deutsche
Seemann" di Brema.
La durata della società veniva fissata, in origine, a tutto
1' anno 1854, ma essa poteva rinnovarsi di quinquennio in
quinquennio qualora in un congresso generale, da tenersi ne'
primi sei mesi avanti l' espiro de' cinque anni, non ne fosse
stato deciso lo scioglimento.
Magnifica fu l'attività di cotesta Sezione, e segnatamente
della sua tipografia e calcografia. Essa acquistò ben presto
rinomanza non poca per le belle stampe in acciaio ed in legno,
116 AFFERMAZIONE E LOTTE
che andava pubblicando sotto la guida de' più valorosi maestri
del bulino; ma, sgraziatamente, dal lato economico, essa non fu
mai fiorente. Nel 18G6 la tipografia chiudeva i suoi bilanci in
modo che sul capitale originario di f. 175.000 aveva un debito
verso la seconda Sezione di f. 106.000 e possedeva circa f. 150.000
di stampati invenduti e in nessun modo riducibili in denaro.
Un anno fa, alcune centinaia di bellissimi e tersi acciai,
incisi con maestria ed appartenenti un tempo alla terza Sezione,
facevano bella mostra di sé presso un rigattiere del ghetto ! Una
parte di essi ritornò, fortunatamente, in possesso della Tipografìa
del Lloyd Austriaco per merito del suo direttore Signor Guido
Helmpacher, un' altra parte passò nelle mani di chi scrive, e
singoli esemplari furono acquistati da alcuni intelligenti raccoglitori
di cose patrie. Il nostro Museo di storia ed arte, il quale sarebbe
stato il più naturale ed il più legittimo depositario di sì preziosa
raccolta, non potè concorrere all'acquisto per la esiguità della sua
dotazione e per la mancanza di spazio conveniente per collocarla!
Ne' due anni che seguirono agli avvenimenti del 1848 i
negozianti, gli assicuratori triestini e singolarmente questi ultimi
non rimasero certamente neghittosi, ed a ciò forse anche li spin-
sero le conseguenze della dianzi accennata crisi commerciale che
aveva funestata Trieste nel 1847.
Dal 1848 al 1850 la «Società di navigazione a vapore del
Lloyd austriaco" volle aumentare il numero de' suoi piroscafi e,
riattivate le comunicazioni con Venezia ed altri porti ed apertene
delle nuove, il traffico s'accrebbe e si sviluppò.1)
]) Nel 1850 la Società di navigazione del Lloyd A. contava 30 piroscafi
con un tonnellaggio di registro brutto di 11912. Durante quest'anno effettuò
1090 viaggi, percorrendo 517.782 miglia.
AFFERMAZIONE E LOTTE 117
Le statistiche *) registrano per un periodo di 14 mesi, e
cioè dal 1.° novembre 1849 a tutto dicembre 1850, i seguenti
approdi e le seguenti partenze di bastimenti e di piroscafi nel e dal
porto di Trieste :
approdi :
vapori di bandiera austriaca . . 503 di T. 121.848 carichi
„ „ inglese .
velieri „ austriaca .
estera . .
più, velieri austriaci ed esteri
vapori „
totale approdi
partenze :
vapori di bandiera austriaca . . 486 di T. 113.071 carichi
velieri „ , . 5.710 „ 257.728
estera . . . 1.488 „ 164.319
più, velieri di bandiera austriaca
estera .
vapori „ austriaca
estera .
1 ,
180
»
7.662 ,
, 336.374
»
2.002 ,
, 247.138
»»
10.168 ,
705.540
»
1.242 ,
36.492
vuoti
40 ,
9.148
»
11.450
751.180
))
7.684 ,
, 535.118
»
3.048 ,
102.897
vuoti
499 „
86.336
1»
85 „
18.813
V
1
191
totale partenze . 11.317 „ 743.355 „
Le bandiere le quali, dopo 1' austriaca, ebbero nel periodo
di 14 mesi i maggiori approdi carichi a vela erano, in quanto
alla portata di tonnellate: la greca, la napoletana, la pontifìcia,
l' inglese, la svedo-norvegese e la nord-americana, mentre le
maggiori partenze erano costituite dalla prima delle nominate
cinque bandiere.
») Pubblicate dall'Ufficio di Borsa — Trieste, Tipografia Weis — 1850.
118 AFFERMAZIONE E LOTTE
E interessante sapere che de' sei Stati, dai quali dopo
l'Austria, si ebbero le maggiori provenienze di carichi a Trieste,
la Gran Brettagna ed i suoi possedimenti occupano il primo
posto e seguono, in ordine decrescente la Turchia, I! Egitto, le
Due Sicilie, la Russia (Mar Nero) ed il Brasile. E così, per le
partenze di navigli carichi sarebbero, dapprima il regno delle Due
Sicilie e poi, nello stesso ordine decrescente, la Gran Brettagna,
la Turchia, il Pontificio, la Grecia e le Isole Jonie. Naturalmente
in questo tempo la preponderanza della vela sul vapore era ancora
considerevole e quindi non mette conto di soffermarsi sul movi-
mento di quest' ultimo.
Un traffico rilevante faceva dunque la nostra città con la
Gran Brettagna, ma, come sembra, le avarie sulle merci e sui
navigli non devono essere state tanto rare, e però gli assicuratori
se ne impensierirono ; sicché : Riconosciuto ad evidenza che il
maggior pericolo cui vanno esposti i bastimenti diretti per i porti
della Gran Brettagna, si presenta sulle coste dell' Irlanda, segnata-
mente nei mesi invernali," proponevano „che sopra li bastimenti
che potessero trovarsi in quei paraggi dal 1.° ottobre a tutto
marzo, come sopra le merci, venisse stabilito un conveniente
aumento in più del premio fissato dal Listino per i viaggi per
l' Inghilterra, rimarcando che in Londra per carichi di grano da
qui diretti per i porti posti all' Occidente dell'Irlanda si pagò sino
4 — S1/i — 3°/0 se diretti per le coste Orientali di detta Isola".
Altri assicuratori insistevano su una più ampia modificazione
del Listino, ma noi non li seguiremo nelle loro proposte e ripor-
teremo soltanto una lettera, firmata da due Compagnie, *) poiché
la stessa, sotto vari aspetti, riesce interessante.
') La „Greca Concordia d'Assicurazioni" e l'„Alleanza Assicuratrice".
AFFERMAZIONE E LOTTE 119
Essa diceva: „Ritenuto per base che li «Stabilimenti di
Sicurtà marittime" nella loro attribuzione non hanno da prendere
in considerazione che l'interesse dei loro amministrati e la propria
conservazione a sostegno del commercio per il quale furono
preliminarmente istituiti ; ritenuto che sotto tale aspetto tacer
deve ogni privato interesse degli assicurati ove si trovasse in
opposizione con sì sacro principio indivisibile dall' interesse generale
e commerciale; ritenuto che l'affluenza degli affari si manifesta
forte nei mesi più pericolosi alla navigazione, cioè da settembre
al gennaio quando nei successivi dell'anno le Compagnie devono
solitamente languire sotto un lavoro grandemente ridotto; che
se gli assicurati usano del diritto di profittare di sì sublime
istituzione atta a garantire le loro sostanze nei mesi di maggior
pericolo, sarà del pari concesso agli Assicuratori d' adottare
i metodi capaci a salvarli dal proprio ecidio (sic). Per il che
indispensabile si rende un'emenda al vigente Listino che li ponga
in armonia coi principii di conservazione che pur sono quelli
dell'interesse sociale di tutta la piazza; ritenuto che le navigazioni
dell'Arcipelago, Mediterraneo e Adriatico trattate fin ora con
metodi di soverchia confidenza quanto ai premi, hanno dato a
conoscere in fatti essere altrettanto pericolose di quelle del Mar
Nero, dappoiché essenzialmente nell'Adriatico, ove, sia per la
leggerezza di que' bastimenti che al primo soffio straordinario
cercano tosto rifugio ovunque gli si presenta, sia per inesperienza
de' capitani, si sono fatalmente verificati nello scorso e nel corrente
anno dei danni enormi, quando che rendendo giustizia ai navigatori
più periti che fermi attenendosi all' alto mare evitano sì fatti
pericoli e se pure malconci dall' aversità de' tempi sono colti i
loro carichi da minori o maggiori avarie non abbiano almeno
120 AFFERMAZIONE E LOTTE
a deplorare dei sinistri totali ; ritenuto che nel nuovo ramo
d' assicurazioni apertosi, quello cioè de' rischi dal Danubio,
Azoff e Mar Nero per uno o più porti d'Inghilterra non sia il
premio fin qui praticato minimamente commisurato alla gravità
del rischio, ove vogliasi riflettere che le partenze ne' mesi del
più crudo inverno da' su citati porti vanno soggetti a' più estremi
pericoli, li quali costantemente li accompagnano fino all' arrivo
nei porti inglesi ove pur troppo abbiamo a deplorare tante amare
rimembranze; ritenuto che li miti premi dal Nord e dall'Inghilterra
per il Mediterraneo, Adriatico e Levante neh' inverno non sono
compatibili al confronto di quell'azzardata navigazione ; ritenuto
finalmente che le principali piazze marittime d" Europa dividono
con misura ben più ampia della nostra li premi dalla buona
all' autunale ed invernale stagione — le sottoscritte Compagnie,
fidate nella qualunque siasi validità de' premessi loro ragionamenti
e facendo appello all'interesse comune, credono conveniente di
proporre alla spettabile Commissione delle Unite Compagnie le
annesse emende da introdursi nel prossimo Listino, previa appro-
vazione delle spettabili Compagnie dell'Unione".
Ed il nuovo Listino, con le varie modificazioni ed aggiunte sug-
gerite, veniva approvato nel Congresso generale del 26 marzo 1849.
Ma i protocolli, che nella loro contorta prosa illustrano i
cambiamenti apportati, svelano altre cose che servono a determi-
nare il nuovo indirizzo verso il quale incominciavano ad orientarsi
gli assicuratori e a far conoscere anche le difficoltà che vi
incontravano.
Il nuovo ramo di affari, che costituiva i grandi trasporti
dal Danubio, Azoff e Mar Nero per l'Inghilterra, s'affermava
vigorosamente e s' incominciava a comprendere che di ben
AFFERMAZIONE E LOTTE 121
differente natura possono essere i rischi assunti durante la
stagione invernale, in confronto di quelli assunti durante la
stagione estiva; donde la convinzione che fosse cessato il tempo
delle soverchie facilitazioni e delle soverchie «confidenze" verso
gli assicurati, le quali, al postutto, minacciavano la potenzialità
economica delle Compagnie e .,1" interesse sociale di tutta la
piazza". Si poteva anche fare assegnamento che una concorrenza
dall' estero non li avrebbe molestati ; ma ahimè, non si era posto
mente che la malignità umana non di rado cerca d'insinuarsi e
di corrodere ogni nobile ed utile iniziativa.
Sui giornali dell" interno incominciarono a comparire articoli
diffamanti Trieste, il suo commercio e le sue franchigie, e le
venti Compagnie di sicurtà riunite determinarono di escogitare
i mezzi per rintuzzare le maligne insinuazioni. Si ricorse alla
stampa e s' istituì un giornale speciale, il quale doveva «combattere
le idee inesatte e false che si andavano spargendo nelle Provincie
dell' interno sul nostro commercio e sulla nostra posizione
relativamente al resto della Monarchia".
La Deputazione di Borsa stessa contribuiva generosamente
alla fondazione di tale periodico che, diceva essa, ..doveva esser
scritto in lingua italiana", e le varie Compagnie assicuratrici
sottoscrivevano un importo rappresentante il terzo del contributo
annuo che pagavano all' Unione, per tre anni consecutivi.
Quanti numeri avesse pubblicato il giornale, non ci fu
possibile di rintracciare; ma nelle nostre ricerche e' imbattemmo
in un foglio stampato e puppazzettato del settembre 1850, con
il quale il „ Comitato delle cinque principali fondazioni per gli
Invalidi" istituito a Vienna, invocava il soccorso dei triestini
assicuratori a partecipare ad una grande Lotteria di denaro che
122 AFFERMAZIONE E LOTTE
doveva riuscire a beneficio di quelle istituzioni. Cotesto foglio,
che venne diramato fra tutte le Compagnie, le quali alla loro
volta si sottoscrissero per un determinato numero di viglietti,
era redatto nella sola lingua italiana, per cui esso ci darebbe la
riprova che „dopo decorsi due anni dalle fatali catastrofi che
minacciarono di far crollare in un coi regni, benanche gli ordini
sociali" — come dice il Programma della Lotteria — non si
poteva sottrarsi al rispetto alla lingua del paese.
Nello stesso anno, scaduto il vecchio Concordato fra gli assi-
curatori, se ne studiava e se ne compilava un altro, mentre nel
marzo 1851 veniva elaborato un nuovo Regolamento interno della
Commissione, il quale conteneva otto capitoli, ove si enumeravano
singolarmente tutte le attribuzioni della Commissione, del Delegato,
del Segretario, del Ragioniere, del Capitano, del Magazziniere
e degli altri agenti.
Quanto avesse progredito l' istituzione che contava oramai
più di venticinque anni di proficua esistenza, lo provano appunto
i vari capitoli di questo Regolamento. Fautori di tale progresso
furono, quale Delegato Giuseppe Almeda, quale Segretario Marco
Levi, quale Ragioniere Giuseppe Bettini, quale Magazziniere Filippo
Schadelock, quale Capitano Giov. Bernetich.
Nell'intervallo tra il 27 novembre 1851 ed il 15 gennaio 1852
„la Commissione non si radunò per mancanza di oggetti da
pertrattarsi" e, strana cosa, questo letargo coincide con quello
che si riscontra anche presso le altre istituzioni cittadine e che
gli storici già accennarono.
Il giornale tedesco „Triester Zeitung" chiudeva i propri
bilanci con un „grave deficit" ed il Giannichesi che, Delegato
AFFERMAZIONE E LOTTE 123
alla Commissione del periodico rappresentava le Compagnie
d'assicurazioni, riteneva opportuno di dare le sue dimissioni.
La nuova legge austriaca sulle assicurazioni induceva
intanto il Magistrato civico ad indirizzare un atto alla Commis-
sione del Lloyd Austriaco prima Sezione (15 febbraio 1853),
affinchè facesse osservare scrupolosamente la disposizione che
tutte le Compagnie avessero la debita concessione. Nel 1853,
sembra che il fìsco avesse preso di mira gli istituti di sicurtà,
perchè, essendo stati tacciati di aver presentate le fassioni non
esatte ed essendo loro imposto di compilare i rispettivi bilanci
in forma dettagliata, protestarono in tutte le regole.
Le proteste non ebbero effetto, sicché nel 1856 il Magistrato
Civico preveniva la Commissione che la Luogotenenza aveva
ordinato „che annualmente si dovesse produrre i bilanci di tutte
le Società d' assicurazioni esistenti a Trieste per essere avanzati
al Ministero dell'Interno".
Fu in questo tempo che giovanissimo allora e pieno di ardore
veniva assunto quale impiegato provvisorio presso 1' Unione
Filippo Artelli, l' uomo integerrimo che poi per più di mezzo
secolo dovrà portare il suo immenso contributo di esperienza e
di sapere in tutto ciò che si riferisce alla vasta e complicata
materia delle assicurazioni e del diritto marittimo.
L'Artelli che, all'inizio della sua carriera, aveva trovato ben
trenta Compagnie di sicurtà marittime esistenti a Trieste, sarà anche
testimonio della decadenza e della cessazione di quasi tutte ; vedrà
la marina mercantile austriaca essere composta (alla fine del 1853)
di ben 9451 navigli a vela, tra lungo corso, grande e piccolo
124 AFFERMAZIONE E LOTTE
cabotaggio, ed altri piccoli velieri e di soli 60 vapori, ma assisterà
altresì alla sparizione della vela e la vedrà sostituita dal vapore.
Di molte pagine listate a nero vedrà l'Artelli ingrossare il
volume della storia cittadina e di quella delle assicurazioni e della
navigazione ; con Francesco Hermet, con Giacomo Tonicelli, con
Antonio Vidacovich, con Felice Consolo, con Felice Venezian e con
gli altri nostri uomini migliori combatterà le battaglie della patria e
del diritto, e dall' alto delle tribune del Consiglio municipale e della
Dieta tuonerà la sua voce per prevenire la decadenza dei nostri com-
merci e della nostra marina. Chiederà aiuti al Governo, dimostrerà
le mille volte la necessità di un Codice di mare ; invocherà
compensi allorché ci verrà tolta la secolare franchigia del porto
franco; da uomo pratico si schiererà fra coloro che decreteranno
essere un errore la costruzione del primo porto nuovo; si rattristerà
allorché vedrà il nostro bel mare rinchiudersi da fìtte barriere.
Tutto ciò vedrà ed opererà l'Artelli, ma il fervore della sua attività
non sarà fiaccato : come il primo giorno in cui, umile impiegato
provvisorio, entrò nella prima Sezione del Lloyd Austriaco, così
dopo quasi sessantanni egli sarà pronto e sereno a combattere
fieramente le pugne per il bene della patria e per la sorte di
queir industria alla quale consacrò tutta la vita. E vi si consacrò
con energia e con amore non solo nella parte teorico-pratica, ma
altresì in quella più importante e più diffìcile che é la giuridica,
acquistando fama ed onore. E valga il vero: già nell'anno 1869
il governo d'Italia, ossequente al voto del Parlamento, nominava
una commissione di giureconsulti e di commercianti aftinché
studiasse e proponesse le modificazioni ed i miglioramenti da
introdursi nel Codice di Commercio. Questo progetto veniva
distribuito alle Corti giudiziarie, alle Camere di commercio, alle
AFFERMAZIONE E LOTTE 125
Università ed ai dotti del regno, affinchè lo prendessero in esame
e comunicassero quelle proposte e quelle osservazioni che la
scienza e l' esperienza degli affari potessero loro suggerire. Il
Mancini, chiamato a dirigere il Ministero di grazia e di giustizia,
nominava, nel 1876, un'altra Commissione, e facendo tesoro degli
studi di essa e delle critiche, de' pareri e delle proposte della
magistratura, delle rappresentanze commerciali, delle facoltà giuri-
diche e dei dotti che vollero contribuire al miglioramento della
legislazione commerciale, compilava il progetto definitivo che
presentava al Senato del regno nel giugno del 1877. Dopo nuovi
studi, finalmente nel 1880 veniva approvato il nuovo Codice che
entrò in attività col 1. di gennaio del 1883.
Fra tanti importanti e competenti enti giuridici e commerciali
e fra sì cospicue personalità, ecco figurare nel 1870 Filippo Alleili
col suo contributo prezioso di esperienza e di dottrina nella
difficile e complessa materia e, particolarmente per il libro II,
che comprende il „Commercio marittimo", suggerire e sostenere
delle pratiche modificazioni e de' ragionati ampliamenti, che se
fossero stati adottati avrebbero, non esitiamo a dirlo, reso ancor
più completo e più chiaro il nuovo Codice.
Chi seppe maggiormente apprezzare l'opera dell' Artelli, fu
T avvocato Cesare Vivante, l' illustre uomo che grande parte della
vita consacrò a vantaggio degli studi economici e giuridici e che
con pregevoli opere si rese benemerito della patria.
Così il Vivante scriveva all' Artelli l'8 di aprile del 1881
allorché riceveva il suo parere sulle modificazioni del Codice
dall' Artelli ponderate e suggerite :
„ Anzitutto La ringrazio vivamente dell'attenzione che Ella
porse al mio studio intorno alla contribuzione. Nessuna lode mi
126 AFFERMAZIONE E LOTTE
è più cara di quella che mi viene dagli uomini pratici, la cui
esperienza è il migliore giudice degli studi teorici.
Ho letto con vivo interesse la bella memoria che Ella mi
ha comunicato: m'affretto a dirle che Ella ha messo sempre il
dito sulla piaga, e che il Progetto pel Codice ha riparato a
moltissimi di quei difetti che Ella ha notato in quello vigente".
E più avanti, dopo aver analizzate alcune modificazioni
proposte dall' Artelli, concludeva:
„La sua Memoria avrebbe meritato una analisi più minuta,
perchè ogni sua osservazione dimostra l'uomo esperto ed avve-
duto in queste materie. Vi ho ammirato la sagacia e lo spirito
liberale delle proposte riforme, come il savio discernimento di
coordinare e mettere d' accordo tutti i vari articoli della legge.
Ala ho voluto risponderle quasi a volta di corriere, per dimostrarle
immediatamente quanto mi sia stato gradito il suo lavoro e quale
importanza riponga nella sua Memoria, sulla quale conto di
ripensare".
Ma oltre che in tutto ciò che avesse attinenza col diritto
marittimo e con la navigazione, l'Artelli prenderà parte viva ed
attiva anche presso le altre istituzioni commerciali ed industriali
di Trieste. Una di esse, che fu la sua predilezione, sarà anche la
sua tomba, e la sera del 30 settembre 1910 egli esalerà l'ultimo
respiro.
Fu triste quel pallido tramonto d'autunno! La cittadinanza
dolorosamente impressionata si chiese: ma è proprio vero che
l'Artelli sia morto ? La sua nobile figura di lavoratore che diede
mirabile esempio di quanto potessero ingegno, attività, energia
e amor di patria, pareva non avesse dovuto scomparire. Lo spirito
suo industre, l' opera sua infaticata, la bontà sua smisurata, il
Cav. FILIPPO ARTELLI
(da un dipinto di Alfredo Tominz.)
AFFERMAZIONE E LOTTE 127
fascino della sua persona lo avevano circonfuso di una luce
perenne di vita, da ritenerlo quasi inviolabile dalla sorte a cui
va soggetta l' intera umanità.
Gli assicuratori in prima linea, gli artisti poi e quanti a lui
ricorsero — e sono legione — per consigli e per aiuti, perdettero
nell'Artelli un collaboratore sapiente ed illuminato, un mecenate
sincero ed appassionato, un benefattore generoso ed inesauribile.
Noi che avemmo l'Artelli compagno nelle liete e nelle tristi
ore per più di cinque lustri, e' inchiniamo ancora una volta
riverenti ed addolorati dinanzi alla memoria di Lui che c'insegnò
ad onorare la patria e ad amare il lavoro.
Sul marmo che copre le sue povere ossa sta scritto:
FILIPPO CAV. ARTELLI
N. XI GENNAIO MDCCCXXXVI — M. XXX SETTEMBRE MDCCCCX
INTEGERRIMO E BUONO
ALTO ESEMPIO
D'INDUSTRE INGEGNO DI PERTINACE ENERGIA
DI LIBERALITÀ SIGNORILE
SPECCHIO
DI CITTADINE VIRTÙ
SACRIFICÒ IL FRUTTO
DI TUTTA LA NOBILE VITA OPEROSA
AL BENEFICIO E ALL'ONORE
E N'EBBE CONFORTO E RETAGGIO
L'IMMENSO AFFETTO DEI FIGLI
LE BENEDIZIONI DEI POVERI
LA GRATITUDINE DEL SUO PAESE.
Nobili e sacre parole dettate dall'affetto di un suo illustre
congiunto caro a Trieste, che sintetizzano tutte le virtù e tutta
l'opera di Filippo Alleili.
(STTD
VI.
REGIME E CONCETTI NUOVI
La nuova polizza di sicurtà per le merci — Carlo Basevi
— L'epidemia arresta l'attività degli assicuratori — I parassiti
delle assicurazioni — Norme per le avarie — Un utile Istituto
— Morte di G. Almeda — Rescissione del contratto fra la prima
e la terza Sezione del Lloyd Austriaco — Cambiamento di
sede dell'Unione degli assicuratori — Attività della prima Sezione
— Le autorità contro gli assicuratori — Angelo Giannichesi —
Importante periodo di affermazione — Nuovi regolamenti —
Il Comitato degli Assicuratori centro di ogni attività marittima e
commerciale — Documenti preziosi per la storia del commercio
e della marina — L' evoluzione — Il Codice marittimo e le mire
degli internazionalisti — Domenico Rossetti — Trieste sagrificata
— Cesare Combi — Gli idealismi delle nuove teorie — L'assi-
curazione elemento sociale ed economico.
VI.
ra tempo che si pensasse alla riforma della polizza di
sicurtà per le merci, e poiché si trattava di compiere
un lavoro lungo e faticoso, alla speciale Commissione
che si era all'uopo nominata veniva aggiunto Carlo
Basevi, rappresentante della „Nuova Società Commer-
ciale d'Assicurazioni", in sostituzione a S. di M. L.
>S<^ Mondolfo, dirigente del „Nuovo Stabilimento di Assicu-
razioni" che nel settembre del 1854 cessava di vivere.
La Commissione portò presto a buon porto il progetto
della nuova polizza a „tutto rischio" e nel Congresso generale
delle Unite Compagnie del 26 ottobre 1854 esso veniva accolto
con 18 voti su 21 votanti rappresentanti le varie Compagnie
d'allora.
La nuova polizza, compilata su tale progetto e che è, si può
dire, il frutto di una lunga esperienza tecnica acquisita in parecchi
decenni, entrò in attività col 1.° di gennaio 1855.
Sgraziatamente l'epidemia ch'era poi scoppiata in Trieste
inceppò ogni ulteriore lavoro e le sedute della Commissione
132 REGIME E CONCETTI NUOVI
divennero più rare e persino furono sospese dal 5 ■ marzo al
2 dicembre del 1855. In quest'istessa epoca, „la calamità della
variazione della valuta", barometro infallibile della condizione
politico-economica di un paese, induceva gli assicuratori ad
aumentare del 10% le paghe dei loro impiegati.
Altro d' importante non ci forniscono i nostri documenti,
se non qualche discussione sul contributo del canone da pagarsi,
che il Giannichesi proponeva fosse aumentato del 50% sulla base
vigente del capitale di ogni Compagnia, mentre altri pensavano
doversi stabilire sulla somma de' rischi assunti oppure su' premi
incassati ; e qualche altra discussione su' provvedimenti da pren-
dersi contro alcuni assicuratori privati, o particolari, i quali si
servivano della prima Sezione quando loro tornava comodo negli
affari in cui erano interessati ed erano liberi di ogni spesa e di
ogni responsabilità. Erano questi assicuratori privati una specie
di parassiti che diedero in varie epoche parecchio filo da torcere
agli assicuratori riuniti, perchè essendo limitati nelle spese d'azienda
e godendo il privilegio di non essere soggetti ad un controllo
diretto, potevano campare comodamente e fare anche una certa
concorrenza.
Gli atti del 1858 hanno per noi qualche importanza poiché
ci dicono che finalmente venivano riformate su basi più pratiche
le norme per la constatazione e regolazione delle avarie sui
coloniali ed implicitamente anche perchè ci fanno ricordare i
nomi de' più accreditati negozianti e sensali di quell'epoca.
Le norme accennate non si scostano gran che da quelle
in uso presso gli altri centri marittimi, e specialmente per il
caffè, che costituiva uno de' principali articoli d' importazione, si
.
-
REGIME E CONCETTI NUOVI 133
basavano sugli usi di Londra che accordavano la metà del
danno derivato dalla muffa, allorché ne fosse dubbia l' origine.
I mercanti più esperti e più autorevoli, i quali dovevano
eleggersi per la constatazione delle avarie erano: A. AI. Petke,
C. M. Schròder, L. Steinkùhl, G. Marini, Kutz, Giorgio Aloore,
T. Konnovv, F. Dalmasse, Carlo Cambiagio, Giorgio Gwinner,
Usiglio e Piazza; e per stabilire i prezzi de' coloniali si dovevano
scegliere fra i seguenti sensali: D. Polacco, S. Pardo, Gius. Basevi,
Leone Segrè, Carlo Roth, N. Dinelli, Millossovich, Marussig e
Moise Ambonetti. A questi, un anno dopo, si aggiungevano i
commercianti: Pacilìco Morpurgo, Bondi Usiglio, S. di F. Venezian
ed il sensale Ger. Guastalla.
Ogni stima fatta da' nominati sensali doveva essere sotto-
posta al negoziante che faceva la perizia de' colli avareati per
gli assicuratori ed egli doveva approvarla con la seguente formula:
„Ritengo che il suddetto prezzo sia da considerarsi siccome
quello di giornata." Qualora poi ad una perizia di stima il
negoziante non avesse potuto dare la sua approvazione, il povero
sensale „veniva per sempre escluso dalla lista e non poteva
più essere chiamato dagli assicuratori".
Le nuove norme, con i nomi delle persone chiamate a
metterle in esecuzione, venivano stampate su apposito foglio,
notificate alla Deputazione di Borsa e diramate a tutti i nego-
zianti ed assicuratori.
Formalità burocratiche, si dirà, strettoie di tempi andati,
ma esse servivano a porre un argine agli abusi e ad evitare
malintesi e controversie.
Accanto a questi atti di formalità, necessarie per il regolare
funzionamento della rilevazione delle avarie sulle merci, sorgeva
134 REGIME E CONCETTI NUOVI
altresì un istituto, al quale non erano rimasti estranei gli assicu-
ratori e che doveva essere fattore principale del credito e della
fiducia sulla bontà e capacità de' bastimenti.
Nel 1858 la Camera di Commercio istituiva il Registro di
classificazione de' bastimenti austriaci ed esteri, sotto il nome
di Veritas Austriaco, e ne affidava la direzione ad una speciale
Commissione composta di tre membri scelti fra i negozianti e
gli armatori e di due scelti fra gli assicuratori con a capo il
Presidente della Camera di Commercio, i quali tutti dovevano
fungere gratuitamente il loro ufficio.
Alla Commissione era altresì aggregato un Segretario l) ed
un Comitato tecnico composto di tre ingegneri costruttori navali
e di tre capitani marittimi a lungo corso, approvati questi dalla
stessa Camera di Commercio, mentre gli agenti ed i periti
all'estero, venivano nominati dalla Commissione.
Un proprio regolamento tecnico regolava le modalità della
visita e della classificazione de' navigli in legno, in ferro, a vela
ed a vapore, e le norme, redatte da persone competenti e con
ogni imparzialità, avevano la mira di conciliare possibilmente
i divergenti interessi. Le tasse poi erano le più modiche, poiché,
non essendo il Veritas Austriaco un istituto di speculazione,
bastava che gli introiti coprissero le spese.
L' istituzione, utilissima sotto ogni aspetto, pubblicava ogni
anno, come pubblica tutt' ora, il „Registro", e ogni trimestre
uscivano de' supplementi ne' quali venivano segnati il nome
de' navigli classificati^ i loro armatori, il porto di costruzione, le
1) A primo Segretario del Veritas fu nominato Marco Levi, che si trovava
alle dipendenze degli assicuratori ; gli succedette Raimondo Filli, che ancor oggi
vegeto e forte è l'anima dell'istituto.
REGIME E CONCETTI NUOVI 135
loro dimensioni, la loro età e quant' altro potesse essere necessario
per apprezzare convenientemente 1' oggetto classificato.
Ben presto l'istituto si guadagnò l'appoggio del ceto com-
merciale e marittimo, sicché dopo soli 15 anni di operosità noi
lo vediamo registrare ben 8200 navigli rappresentanti 1,800.000
Tonnellate.
Siffatta quantità di navigli classificati dimostra chiaramente
la fiducia che godeva il Veritas Austriaco, e ciò torna di onore
a Trieste ove, per merito anche degli assicuratori, esso ebbe
la sua culla.
Con l'istituzione dell' Ufficio Veritas cessarono le visite ai
bastimenti fino allora praticate dalla prima Sezione del Lloyd
Austriaco e la medesima anzi concorse spontaneamente a mettere
a disposizione del nuovo Ufficio il copioso suo materiale, ed a
giovargli per il suo maggiore sviluppo.
Dopo il 1858 i verbali delle sedute degli assicuratori sono
di nuovo brevi e di scarsa importanza. Quasi tutto l'anno 1859
essi non tennero le solite assemblee settimanali e nell'agosto
del 1861 moriva l'infaticabile Almeda, anima di ogni utile e
proficua iniziativa. Il Comitato, quale doveroso tributo alla di lui
memoria, elargiva f. 150 a favore dell'Istituto de' poveri.
Intanto, pegli obblighi impostile, fra i quali quello di avere
degli agenti in Odessa, Livorno ed in altre piazze marittime, imprima
Sezione incominciava a gravare sulla terza (Tipografìa) e nel
maggio del 1862 si decideva di rescindere le basi del contratto in
maniera che nessun obbligo spettasse alla terza Sezione, né che
la prima fosse tenuta a versarle un contributo. Ciò portò la
136 REGIME E CONCETTI NUOVI
necessità di un cambiamento ne' locali degli uffici della prima
Sezione e si scelsero le due stanze, con entrata dalla scala IV
del Tergesteo, già occupate dalla Ditta Cozzi e Brambilla.
Nello stesso anno 1862 cessava il già tanto fiorente „ Banco
Adriatico di Assicurazioni", mentre gli affari e le transazioni marit-
time avevano raggiunto uno sviluppo considerevole ed interna-
zionale, tant' è vero che nella celebre opera „D' une réforme
internationale du droit Maritane" stampata nel 1863, Alfred de
Courcy, presidente del Comitato degli assicuratori di Parigi, citava,
fra gli altri porti più importanti d' Europa, anche quello di Trieste.
Erano passati quasi cinque secoli, lo si capisce, dall' epoca
in cui, durante la notte, l' entrata del piccolo porto di Trieste
poteva essere protetta con poderose catene ed ora i navigli
d'ogni grandezza e d'ogni nazione entravano liberamente nella
rada triestina !
Ma i marinai di tutte le specie che trovavano ingaggio sui
navigli, davano molto da fare alle autorità cittadine perchè erano
insubordinati e trasgredivano le prescrizioni di polizia marittima,
onde il Governo Centrale Marittimo, tentando di prendere le loro
difese, asseriva che tutti i malanni non provenivano solo dalla
tante volte reclamata insufficienza di una legislazione marittima,
ma bensì «dall'ingordigia di lucro che predominava nella maggior
parte de' nostri armatori, i quali purché risparmiassero spese,
non ristavano dall' ingaggiare al servizio de' propri navigli dei
marinai con paghe tanto meschine che per nuli' affatto corri-
spondevano ai bisogni dell' epoca ed alla gravezza del servizio, per
cui non era da stupire se tali marinai giunti in un porto estero
prestassero facile orecchio a più vantaggiose offerte d' ingaggio,
e disertassero per migliorare la loro sorte poco curandosi dei
REGIME E CONCETTI NUOVI 137
castighi cui al loro ritorno in patria venivano soggetti". Sono
notizie di poco momento queste, ma anch'esse ci dicono qualche
cosa sull' agitata nostra vita marinaresca durante la seconda metà
del secolo XIX.
A dimostrare poi l'importanza e la potenzialità dell'Unione
triestina degli assicuratori in quest' epoca, basti il seguente spec-
chietto degli emolumenti fissi annui che percepivano alcune sue
Agenzie all' estero :
1' Agenzia di :
Costantinopoli f. 2800
Londra . . . „ 1200
Atene „ 1000
Galatz , 1000
Sulinà „ 1000
Rodi ,,500
Venezia ,,300
Sira „ 350
Odessa ,,300
altre Agenzie diverse „ 1350
Vi era però un guaio : mentre a' tempi nostri le Com-
pagnie di sicurtà non sono tenute a render conto a chicchessia
delle condizioni del Contratto d'assicurazione che riguardano ed
interessano solamente i contraenti, assicurato ed assicuratore,
intorno al 18(30 si pretendeva che un esemplare delle polizze
modificate dovesse esser rimesso al Tribunale Commerciale e
Marittimo e alla Deputazione di Borsa. Abbiamo sott' occhio una
nota di quest' ultima con cui, esponendo criteri tutti propri in
materia d'assicurazione, si lagnava presso la Commissione in
carica che le «innovazioni alla Polizza a „tutto rischio" erano
138 REGIME E CONCETTI NUOVI
state fatte senza prima ottenere 1' adesione delle Superiori Autorità
e tanto maggiormente che, secondo essa, le modificazioni ledevano
gli interessi del Ceto mercantile".
Con la seduta del 29 maggio 1863 vediamo cessare di far
parte delle commissioni Angelo Giannichesi; ma l'opera di lui illu-
minata, dedicata per più di trenta anni a vantaggio dell' industria
triestina delle assicurazioni non dovrà rimanere sterile e vana.
E tale infatti non rimase, perchè troviamo nello stesso anno
rinvigorita l' attività degli assicuratori col rivolgere i loro studi
all' elaborazione di quattro Regolamenti della massima importanza,
tre de' quali dovevano rimanere in attività ancora oggidì.
Le seguenti 19 Società ed Agenzie d' assicurazioni che
esistevano nel 1863:
Assicurazioni Generali,
Amministrazione dell' Ungherese,
Austria Assicuratrice,
Agenzia della Fenice,
Compagnia degli Amici Assicuratori,
Compagnia Nazionale d'Assicurazioni,
Intrepida Compagnia d'Assicurazioni,
Nuovo Stabilimento d'Assicurazioni,
Nuova Società Commerciale,
Nuovo Banco Veneto d'Assicurazioni,
Riunione Adriatica di Sicurtà,
Rinnovata Alleanza d'Assicurazioni,
Rinnovata Greca Concordia d'Assicurazioni,
Rinnovata Unione d'Assicurazioni,
Stabilimento „La Providenza",
REGIME E CONCETTI NUOVI 139
Stabilimento Commerciale d'Assicurazioni,
Stabilimento d'Assicurazioni „La Fiducia",
Società Assicuratrice,
Procuratore della „Dobrota",
e che incassavano un ammontare di premi lordo di f. 2,450.966
annui, aderirono ad un Regolamento per tutte le Unite Compagnie,
ad uno speciale interno, riformato, per il Comitato, ad altro
Regolamento per la liquidazione de' danni e ad alcune disposizioni
normative per gli agenti degli assicuratori sui porti esteri. Tutti
e quattro questi Regolamenti vennero stampati.
Il primo dava stabilità al titolo dell' Unione che da allora
in poi si chiamerà ..Comitato delle Unite Compagnie d'Assicu-
razione Marittima alla Prima Sezione del Lloyd Austriaco" ; il
secondo fissava le attribuzioni del Comitato, de' suoi impiegati
ecc., il terzo si componeva di dieci articoli che definivano il
modo con cui si doveva procedere alla constatazione de' danni
o delle avarie sopra le merci avareate ed assicurate a Trieste,
ed il libro istruzioni, in fine, il quale oltre che contenere la
enumerazione degli obblighi e de' diritti dei rappresentanti del
Comitato, portava il testo delle polizze di sicurtà adottate a Trieste
e cioè, quella a „tutto rischio" per le merci e quella a „rÌ9chio
ordinario" per i corpi, spazzi e corredi de' bastimenti.
Con le disposizioni del nuovo Regolamento Interno" andava
a cessare la ..Commissione", ed il Comitato veniva composto da
cinque membri eletti fra i direttori o Registratori delle Compagnie.
Di far parte dell'Ufficio cessavano il Delegato ed il Magazzi-
niere, e rimanevano il Segretario e l'Agente contabile (il Ragioniere
del Regolamento del 1851). In luogo di un Capitano mercantile
se ne nominavano due ed il loro ufficio veniva considerevolmente
140 REGIME E CONCETTI NUOVI
esteso, sicché oltre che tenere alcuni registri che contenevano le
ordinazioni delle Compagnie, tutte le notizie raccolte, tutti li
navigli che venivano visitati per conto delle Compagnie, la
registrazione dei navigli esteri viaggianti da e per Trieste,
Venezia, Fiume ecc., l'elenco dei capitani austriaci col nome
dei navigli che comandavano, le notizie giornaliere relative a
danni, investimenti, sinistri ecc. ecc., dovevano sorvegliare gior-
nalmente il porto, assistere al ricevimento ed alla consegna de'
ricuperi e ^partire immediatamente per qualunque luogo ove
il Comitato nell'interesse delle Compagnie, ritenesse necessaria
la loro presenza".
Come si vede, il Comitato degli assicuratori era il centro
pronto e vigile1) ove ferveva l'attività e ove diligentemente si
annotava e si discuteva ogni e qualunque avvenimento marittimo;
e l'immenso materiale di appoggio che si trova depositato nel
suo archivio sarebbe sufficiente per ricostruire la storia del nostro
commercio e della nostra navigazione marittima della seconda
metà del secolo XIX. Di quell' epoca cioè, che per essere stata
precorritrice delle grandi vaporiere, de' cavi sottomarini, dell' elet-
tricità, del telegrafo senza fili, delle Banche, delle Borse, delle
Società per azioni e de' Consorzi, doveva maturare 1' evoluzione
del commercio, della navigazione e con essi della natura giuri-
dica dell'armatore, del capitano, dell'equipaggio e necessaria-
mente anche dell' assicurazione marittima.
')Nel Congresso generale sull'attività dell'Unione dell'agosto 1S62 — settem-
bre 1863, il Presidente Masino Levi constatava che ..durante l'anno vennero
tenute oltre cento sedute ordinarie per affari speciali delle Compagnie, indipen-
dentemente dalle sedute generali delle Compagnie e dei Comitati per la redazione
del Listino, delle polizze e de' nuovi Regolamenti".
REGIME E CONCETTI NUOVI 141
Incomincieranno allora a sparire i piccoli bastimenti, tutti
di legno, *) dove il capitano era spesso uno de' principali interessati
e dove lavorava con i prestiti a Cambio marittimo ; diminuiranno
sempre più di numero que' bravi lupi di mare, che mal nutriti
e peggio alloggiati, al ritmo cadenzato della patria melopea,
piegavano la cervice ai più umili e faticosi lavori, e prenderanno
il loro posto il comandante moderno, spogliato della molteplicità
de' suoi doveri ed i marinai meno pronti e meno abili alle
manovre delle vele e della coperta.
Gli istituti di registrazione (Lloyd's Register, Veritas francese,
Austro-Ungarico, Registro italiano, Lloyd germanico, Lloyd's ame-
ricano ecc.), i loro ispettori e periti, l'assistenza di un capo
dell' armamento, quella degli istituti di ruolo e di collocamento,
di sbarco e rimbarco, i macchinisti, i fuochisti, i raccomandatari,
i loro agenti maschi e femmine, che compileranno le polizze di
carico ed i manifesti, sconvolgeranno tutto l' ordinamento e tutto
il regime marinaresco e sostituiranno il Capitano e lo Scrivano
che costituivano in antico gli organismi essenziali di ogni navi-
gazione e di ogni armamento.
Sparirà pure a poco per volta il commercio di commissione,
il vero commercio, e si concentrerà in un insieme d' interessi
rappresentato dalle grandi fattorie, dalle fabbriche, dai consorzi
e dalle società industriali, dalle succursali e dagli speditori, e
quest'ultimi si assumeranno 1' ufficio di centralizzare e di ripartire
i prodotti più svariati sopra i navigli disponibili di ogni grandezza
e di ogni nazione, quando non avranno da inoltrarli con le
diverse ferrovie neh' interno.
l) Durante gli undici anni 1854 — 1864 si perdettero 297 bastimenti austriaci
a vela quadra della portata di 91.180 Tonnellate e ben pochi vennero rimpiazzati.
142 REGIME E CONCETTI NUOVI
Il contratto di noleggio sarà quasi messo da parte ; la clau-
sola „come sta" incomincerà ad apparire sulle polizze di carico,
che comprenderanno il trasporto dall'interno delle fattorie fino
al mare, attraverso il mare e di nuovo in terra fino al luogo di
consumo ; la mercanzia verrà pagata verso la presentazione delle
polizze ed allora entreranno in funzione le Banche. Queste, alla
loro volta, speculeranno sulle azioni delle Società di navigazione
quotate sui listini di Borsa. È non è ancora tutto !
Il commerciante d'oltremare venderà la sua merce „cif"
ossia il costo compreso il nolo e la sicurtà; gli assicuratori
marittimi si troveranno di fronte a somme enormi da coprire,
rappresentanti, non più, come una volta, un solo genere di
mercanzia ma diversi, ed allora essi dovranno ricorrere al
riassicuratore e si stilizzeranno le polizze sulle formule di tutti
i paesi ed in tutte le lingue, d' Inghilterra, di Francia, d' Italia,
di Germania ecc. ecc.
Il telegrafo, i giornali con le riviste sui mercati, i listini
delle Borse, aiuteranno a sottrarre all' uno gli affari dell' altro e
genereranno la concorrenza, anima del commercio, come si usa
dire, e l' Oceano stesso, con le sue tempeste e le sue maree
diventerà il campo ove s'agiterà il lavoro umano.
Dalla febbre del far presto, le avarie, gli abbordaggi, gli investi-
menti a terra ed i naufragi si succederanno e si moltiplicheranno, ed
allora il diritto marittimo invocherà l'internazionalismo e si costitui-
ranno associazioni e si indiranno congressi per la sua unificazione.
11 concetto di avere un' unica legislazione marittima — che
del resto non era una novità, poiché nel medio evo molte
nazioni marittime ebbero per Codice il „Consolato del mare" —
pervaderà gli animi ed anche gli Americani sorgeranno, per giunta,
REGIME E CONCETTI NUOVI 143
a dettar leggi di mare a questa vecchia Europa, e gli Stati
marittimi in genere non sapranno fuorché in singoli casi anteporre
a' capitolati privati, fonte continua di litigi e di ire, migliorie e
perfezionamenti ai loro Codici.
Da noi tutto il sapiente e colossale lavoro di Domenico
Rossetti, compiuto dal 1832 al 1840 per il Codice di mare austriaco,
rimarrà quasi sconosciuto e l' immenso suo materiale di studio
e di dottrina continuerà a riposare il sonno eterno negli scaffali
della civica Biblioteca triestina !
Eppure Domenico Rossetti, che tanto bene conosceva la
storia ed i bisogni della città, non aveva per mero capriccio
insistito, quando appunto si dedicava alla compilazione del
Codice, che il Governo dovesse sovvenzionare o premiare „con
uno zecchino d'oro per ogni tonnellata, coloro che a Trieste
costruissero un naviglio da 400 tonnellate in più" e che i costrut-
tori fossero esenti da ogni tassa di contratto, di quitanza e di
bollo (Art. 149 e 150 del Progetto).
Con queste ed altre facilitazioni e concessioni, che a prima
vista potrebbero sembrare di lieve momento, il Rossetti eviden-
temente si riprometteva di portare un generale incremento
all' industria navale e particolarmente per la costruzione de'
bastimenti che a' suoi tempi languiva, e con ciò anche indiret-
tamente un rinvigorimento all'industria delle assicurazioni; ma
1' ottimo cittadino rimarrà inascoltato e la pedantesca burocrazia
viennese stornerà ogni sua utile e patriottica iniziativa.
„01tre il codice" — ci dice l'Hortis *) — „il Rossetti aveva
già presentato un regolamento per le scuole nautiche, la matricola
]) Commemorazione di Domenico Rossetti, letta nella Società di Minerva
la sera del 29 novembre 1892.
144 REGIME E CONCETTI NUOVI
marittima, il porto ; e preparava quelli per i vapori, i navigli
postali, la pesca, gli squeri, i consolati, l'istituto marittimo di
carità e sino al libro di lettura per i marinai", ma nessuno si
curò di essi e l' opera sua rimase infruttuosa.
Trieste intanto rimarrà inceppata in quel movimento ascensio-
nale al quale le dava diritto la sua posizione geografica privilegiata :
insisterà ancora per l'emanazione del Codice marittimo e reclamerà
per decenni la costruzione di una seconda ferrovia, indipendente
dalla „ Meridionale". Gli Armatori, gli Assicuratori, il Comune, la
Camera di Commercio e gli altri fattori competenti invocheranno
con memoriali, con ordini del giorno, con suppliche e con istanze
e 1' uno e l' altra ; Cesare Combi, vero apostolo dell' idea, troppo
presto dimenticato, scriverà volumi per dimostrare la necessità
imprescindibile della seconda congiunzione ferroviaria, ma tutto
riuscirà vano.
Tempo lungo, ma anche tempo prezioso perduto per questo
che si volle chiamare Emporio marittimo, ed intanto le altre
nazioni ne profitteranno a tutto loro vantaggio.
Il Governo di Vienna invece, lusingato dagli idealismi allora
dominanti della nuova scuola, secondo la quale lo Stato
doveva divenire il grande proprietario, il grande industriale, il
banchiere gratuito e per conseguenza anche l'assicuratore de'
popoli, assorbendo in se stesso ogni individualità ed ogni capitale
nazionale per dividere il tutto con provvida mano tra i beati
popoli in un nuovo Eldorado di tranquillità e di pace, accarezzerà
l'idea dell'istituzione di un'assicurazione generale sui pericoli di
guerra, ma rinsavirà ben presto, allorché gli assicuratori triestini
gli avranno fatto presente anzitutto che il contratto d'assicura-
zione è di propria natura un patto aleatorio, del quale il rischio
REGIME E CONCETTI NUOVI 145
è l'elemento essenziale, e poi che lo Stato essendo chiamato per
suo istituto alla tutela degli interessi individuali soltanto ove
questi non bastino a sé stessi, commetterebbe un grave errore
quando intervenisse allorché l'interesse universale non lo richiede
punto.
Comunque sia, anche le nuove teorie, i nuovi principi e
le nuove discussioni porteranno il loro benefico influsso: l'assi-
curazione in generale e singolarmente quella sulla vita dell'uomo,
„ considerata ovunque quale una forza morale, sociale ed economica
di primo ordine, quale un elemento necessario ad ogni società bene
organizzata" si diffonderà in modo straordinario ed impreveduto
e „ diventerà la più grandiosa istituzione che la civiltà moderna
abbia veduto sorgere".
arsi
YII.
PECAPENZA
Gli assicuratori più attivi — Un luminare della scienza del
diritto e delle assicurazioni marittime — Giuseppe Besso —
Girolamo Basevi — L' incalzare delle nuove teorie suggerisce
alcune modificazioni nelle polizze e ne' listini — La Deputazione
di Borsa ostacola il progresso — La nuova polizza a tutto rischio
sopra corpi di bastimenti — Caratteristiche di tale polizza —
Sua origine — Le assicurazioni sulle merci — Una risposta al
signor Luogotenente — I bilanci formali — Il successo delle
Mutue — Un giornaletto — Un nuovo colpo per gli assicuratori
triestini — Una disastrosa legge dell'Impero — Nuovi e più
gravi malanni — Sintomi di debolezza — Il concorso delle Agenzie
e delle Filiali delle Compagnie ultramontane — L' incubo della
abolizione del porto franco — Reclami di provvedimenti inascoltati
— Disastrosa politica ferroviaria — I triestini faranno da sé — Le
«Assicurazioni Generali" e la «Riunione Adriatica" rinvigoriscono
le loro energie — I costruttori della scienza.
VII.
e' primi anni della seconda metà del secolo passato
ebbero parte preponderante nell'attività degli assicuratori,
oltre che Angelo Giannichesi, Alessandro Daninos e
Masino Levi, anche: Carlo Conighi, Giacomo Terni,
Alessandro Schroder, Francesco Hermet, Giuseppe
Mondolfo e Giuseppe Palese, mentre quale capitano
^) alle dipendenze dirette del Comitato si era affermato
valentissimo ed ardito ne' ricuperi e ne' salvataggi de'
bastimenti affondati o investiti, Giovanni Pessi.
Un altro nome però, troppo presto dimenticato anch' esso,
si deve aggiungere alla schiera dei su nominati ed è quello
dell' avvocato Dott. Arrigo Hortis, il quale in tutte le questioni
d' indole giuridica e contenziosa portava la sua sapiente parola
ed il vasto suo sapere. E 1' una e 1' altro noi li troviamo docu-
mentati in una serie cospicua di pareri e di giudizi che si custo-
discono fra le preziose carte dell' archivio del Comitato degli
assicuratori.
Al corredo degli studi severi ed amorosi l' Hortis aveva
saputo accoppiare un mirabile senso di praticità, acquisito soltanto
mercè la pertrattazione costante delle controversie le più difficili,
150 DECADENZA
moltiplicate dall' inconveniente di una legislazione antiquata e
monca, soggetta quotidianamente ad interpretazioni diverse, im-
poste dalle nuove teorie e dagli usi i più discordi delle altre
piazze marittime.
L' infinito numero di decisioni, di sentenze e di esempì che
1' Hortis portava in campo per chiarire le sue idee e per sostenere
i sani principi enunciati dalle persone di mestiere e che non si
riscontrano ne' libri dottrinali, erano i fondamenti su' quali
1' Hortis ergeva gli edifìci delle sue difese per gli equi interessi
degli assicuratori, sicché quasi sempre ne usciva vittorioso, pure
conservandosi 1' amicizia e la venerazione degli opponenti.
Giuseppe Besso, assicuratore esperto pur lui, divenuto poi
il Segretario delle „ Assicurazioni Generali", divulgava la scienza
di cui era innamorato nell'austera aula della Società di Minerva, e
Girolamo Basevi che aveva intuito il vantaggio del credito, si occu-
pava (1867) con calore ad istituire una „Banca nazionale marittima
di sovvenzioni ed assicurazioni" !) affine di facilitare e di sviluppare
il credito e sorreggere gli armatori, i capitani e tutte le marittime-
intraprese.,2)
Ne' listini de premi si fecero vari ed importanti cambiamenti ;
si volevano rinnovare le polizze di sicurtà a tutto rischio ed a
!) Abbiamo avuto sott' occhio lo Statuto di questa Banca compilato dal
Basevi con il Comitato provvisorio composto dei Signori: Carlo Marconetti fu
Gaspero, Federico Deseppi, G. Tarabochia, Benedetto Sinigaglia, Carlo cav.
Basevi, Alessandro Marina, Ant. D. Dabinovich, Giusto Dott. Calò, dal quale
apparisce che il capitale fondazionale, in azioni di f. 200 ciascuna, doveva essere
di un milione di fiorini v. a. da potersi aumentare a due milioni. La sorte di
questa Banca fu pari a quella degli altri consimili istituti che, in epoche più
lontane e più floride del 1867, avevano tentato di svolgere il medesimo programma.
-) In questa stessa epoca l'aw. Luigi Cambon ed il notaio Dott. Giorgio
Piccoli avevano t'ondata la „Gazzetta dei Tribunali", un periodico di giu-
risprudenza teorica e pratica che portava anche de' giudicati interessanti sulle
cose di mare.
Cav. GIUSEPPE BESSO.
DECADENZA 151
rischio ordinario, per uniformarle ai nuovi precetti suggeriti dallo
incalzare de' tempi; ma questa volta chi frappose ostacoli, „senza
basarsi sulle leggi, sugli usi e sulle consuetudini", fu la Deputa-
zione di Borsa, che intendeva imporre una quantità di modifica-
zioni, sicché si dovette indugiare fino al primo di gennaio 1868.
All'intento poi di soddisfare al desiderio degli armatori, le
Società d' assicurazioni attivarono anche, allato della polizza a
rischio ordinario sui corpi de' bastimenti, una seconda a tutto
rischio nella quale fosse compresa l'assunzione delle avarie. Tale
provvedimento pareva dovesse portare un sensibile vantaggio agli
assicurati, perchè veniva loro concesso di scegliere le condizioni
che più corrispondessero alle loro vedute ; ma in realtà pochi ne
profittarono, quantunque il provetto assicuratore Giuseppe Saraval
ne avesse rilevate le buone qualità in un opuscolo stampato
nel 18G7. l)
Caratteristica di tale nuova polizza, che entrò pure in attività
col 1. gennaio 1868, era che le avarie venissero pagate dall'assi-
curatore col diffalco di una franchigia sulla somma assicurata del:
3% dell' avaria generale per tutti i navigli indistintamente ;
3% dell'avaria particolare per i bastimenti classificati almeno
B. 1. 1. nel Veritas austriaco, 5/o I. I. nel francese, (0.85) I. I.
nell'italiano ed A. 1. 1. rosso nel Registro inglese;
5% pure dell'avaria particolare per quei bastimenti classificati
almeno B. II. I. nel Veritas austriaco, 5/c H- I- nel Veritas fran-
cese, (0.85) II. I. nel Registro italiano e M rosso nel Registro
inglese ;
!) La Nuova Polizza a tutto rischio sopra corpo di bastimenti, adottata
dagli assicuratori di Trieste — con note esplicative. — Trieste, Tipografia del
Lloyd Austriaco.
152
DECADENZA
I Categoria
7°/0 all' anno
II Categoria
9% all'anno
10°/0 dell'avaria particolare per tutti i navigli classificati inferior-
mente ai suddetti segni, o che non fossero classificati.
I premi che venivano praticati per questa nuova forma di
assicurazione erano i seguenti :
a) Nelle assicurazioni a tempo.
Per i bastimenti classificati almeno :
B. I. I. nel Veritas austriaco
5/6 I- I. „ » francese
(0.85) I. I. „ Registro italiano
A. I. rosso „ „ inglese
Per tutti i bastimenti classificati almeno :
B. II. I. nel Veritas austriaco
5/6 H. I. „ „ francese
(0.85) II. I. „ Registro italiano
III Categoria. Per tutti i bastimenti classificati
sotto i detti segni, o che non
fossero classificati 12% all'anno
più l°/0 d'aumento per una volta tanto
trovandosi il bastimento nel mare d'Azoff, nel mar Nero e
Danubio, o al di là del capo Finisterre dal 1 . Ottobre a tutto
Marzo, come pure se in questo periodo venisse diretto sulle coste
d'Africa dal capo Bon sino e compresa Ceuta, o dal 1. Luglio
a tutto Gennaro per le Antille o golfo del Messico, nonché in
tutte le stagioni al di là dei capi Horn e di Buona Speranza.
Deduzioni :
1/4°/0 sulla somma assicurata a titolo di senseria
6°/0 di sconto se l'assicurato paga il premio prontamente
per cassa invece che verso propria accettazione ad un anno di
scadenza.
DECADENZA 153
b) Nelle assicurazioni a viaggio:
per i bastimenti appartenenti alla suddetta I Categoria 30%
» » n v » " » d" lo
ni ■ 100%
di più del pie-
mie) l'issato per
le merci con
avarea.
Escluso ogni altro aumento o riduzione, tranne l'aumento convenuto nel
listino per un porto indeterminato.
Se volessimo ora rintracciare l' origine di tale nuova polizza
triestina, ci convinceremmo facilmente eh' essa derivò da quanto
si andava allora praticando in Francia. Infatti, rese più facili
e più frequenti le relazioni fra gli assicuratori, quelli di Parigi
idearono nel 1865 di istituire una forinola unica di polizza di
sicurtà su' navigli per tutta la Francia. Venne studiata e stabilita
una polizza che fu detta di Parigi-Marsiglia, il cui testo, datato
dal 1. novembre 1865, fu stampato su due colori differenti: carta
bianca per i navigli di cabotaggio, e carta bleu per quelli di
lungo corso.
In questa polizza appariva per la prima volta il rischio del
„ ricorso de' terzi" per i fatti di abbordaggio ed urto, e tale
rischio andava a carico dell' assicuratore per tre quarte parti del
danno e fino alla concorrenza di 9/10 della somma assicurata.
E così nella nostra nuova polizza compariva anche per la prima
volta il rischio de terzi, ed esso rimaneva a carico dell'assicu-
ratore istessamente per tre quarte parti, ma fino alla concorrenza
del 75% della somma assicurata in luogo del 90%-
Con l'assunzione di tale rischio i nostri assicuratori vollero
però salvaguardarsi dagli eventuali casi di morte avvenuti per
ferite riportate a bordo, bene intuendo che sarebbe impossibile
fissare le conseguenze di tale rischio sulle basi che giovano a
valutare gli oggetti materiali.
154 DECADENZA
Partendo da principi analoghi a quelli da cui erano partiti
gli assicuratori francesi ed in ispecie facendo tesoro del progresso
de' tempi che consideravano ormai come viete alcune restrizioni
su' rischi, le nostre Compagnie adottarono pure il principio di
potersi assicurare il nolo sulle mercanzie caricate, fino al 60°/0 del
suo ammontare. Con ciò si derogava alle disposizioni dell'Art. 347
del Codice di Commercio qui adottato per uso consuetudinario,
ma s'incominciava ad avere il giusto riguardo, consacrato poi
dalle polizze successive che permisero di assicurare tutto il
nolo, *) per il danno in cui andava soggetto l' armatore tutte le
volte che la perdita del bastimento lo spogliava di un nolo
rilevante.
La polizza italiana per piroscafi in ferro, adottata più tardi dalle
Compagnie assicuratrici di Trieste volle mantenere all'assicurato
la concessione di poter assicurare soltanto il 60°/0 del nolo lordo
quando vi fosse cominciamento di caricazione, dedotta però da
questo sessanta per cento ogni anticipazione o prestito sul nolo,
ma con condizione speciale adottava che gli armatori potessero
assicurare, a titolo di esborsi per solo abbandono, un importo
massimo di Lst. 2x/2 (valga o non) per tonnellata di registro
netto del piroscafo.
Altre non poche disposizioni vennero aggiunte o cambiate
nella nuova polizza triestina a tutto rischio sopra corpo di
bastimenti, ma a noi basterà aver accennato alle due importanti
del rischio de1 terzi e dell' assicurazione sul nolo, per avvalorare
') La legge francese del 12 agosto 1885 permise l'assicurazione del nolo.
Questa, dopo la polizza del 1. gennaio 1886, cessava di appartenere agli assi-
curatori del naviglio e così essi ebbero una garanzia di meno per V interesse
che l'armatore ed il capitano dovevano avere nella conservazione del naviglio
assicurato.
DECADENZA
155
la nostra opinione eh' essa polizza ebbe origine da quella francese
del 1865.
E veniamo ai premi di sicurtà che si praticavano sulle
merci.
Al compimento del secolo dalla riforma della prima Com-
pagnia di assicurazioni di Trieste, cioè nell'anno 1866, i premi
praticati dagli assicuratori sulle merci caricate sopra i piroscafi
destinati per il Levante, in confronto a quelli praticati dagli
assicuratori francesi, erano i seguenti :
PER LA
Costantinopoli
Alessandria
Danubio
Mar Nero
Grecia
Francia
Trieste
Francia
Trieste
Francia
Trieste
Francia
Trieste
Francia
Trieste
Malta e Messina . . .
Salonicco
Bourgas
Mar Nero
Costantinopoli . . .
33/38
25
50
38
50
50
75
125
85
31
25
50
31
50
31
31
38
31
38
50
38
50
50
100
125
100
50
31
50
31
31
50
81
88
81
50
125
125
125
125
125
125
50
50
125
125
56
56
88
56
88
58
23
15
38
38
85
85
100
100
100
100
100
125
25
85
50
50
81
50
81
50
31
38
15
31
33/50
33
38
33
38
38/50
100
125
85
33
15
31
31
23
50
31
50
56
50
31
Abbiamo limitato il confronto de' premi soltanto fra la
Francia e la nostra Regione, poiché in quel tempo, né l'Italia, né
l' Inghilterra avevano propri Listini di premi per merci caricate
sopra i piroscafi. In Inghilterra, in ogni modo, i premi in generale
erano più onerosi per gli assicurati in confronto di quelli degli
assicuratori francesi ed italiani e specialmente di quelli triestini.
Gli assicuratori italiani, non avendo, come abbiamo detto, un
Listino di premi, li applicavano a seconda delle circostanze, e
156 DECADENZA
si servivano tanto de' Listini di Francia e di Trieste quanto de'
premi inglesi.
Da un rapido sguardo alla tabella che abbiamo riportata,
ognuno si convincerà che i premi adottati dagli assicuratori
triestini erano di gran lunga più favorevoli per gli assicurati di
quelli francesi.
E valga il vero: il minor premio del Listino francese è
quello di 25, mentre quello di Trieste è di 10, ed esso premio
di 25 s'intendeva per i viaggi fra Marsiglia e Genova, Livorno,
Malta ecc., che si possono paragonare per analogia a quelli
fra Trieste, l' Istria, la Dalmazia, le Coste dell'Albania ecc. che
erano fissati da 10 a 15. La differenza del vantaggio risulterà
ancora più evidente qualora si prendano in considerazione le
difficoltà ed i pericoli della navigazione nell'Adriatico, sulle
coste Dalmate, Albanesi, Napoletane ecc., specialmente durante
l'inverno, in confronto alla navigazione nel Mediterraneo.
Ad onta di ciò però, l' allora Luogotenente Barone de
Kellersperg non trovava inconsulto d' inviare al Comitato una
specie di paternale, osservando che gli assicuratori triestini, col
pretendere premi troppo gravosi, erano nientemeno che la causa
della rovina commerciale di Trieste. Ma la loro risposta del
gennaio 1866 fu alquanto pepata e merita la pena di essere
trascritta, perchè ci dà anche un quadro esatto e veritiero delle
condizioni di Trieste commerciale di quel tempo e de' criteri
dominanti sulle assicurazioni.
..Eccellenza" — essa diceva — „1' ossequiato dispaccio che
V. S. si compiacque dirigere al sottoscritto Comitato in data
13 gennaio No. 550/III, gì' ingiunge di recare a cognizione delle
Compagnie d'assicurazioni marittime di Trieste che all'Eccelso
DECADENZA 157
Ministero di Stato pervennero ripetute querele contro la pressione
che le medesime eserciterebbero sul commercio col domandare
premi soverchiamente elevati, mentre dall'altro canto si fanno
contro-assicurare a patti più vantaggiosi, e di renderle attente
che ove si riproducessero cotali lagnanze e queste venissero
riconosciute fondate, la Eccelsa amministrazione dello Stato
dovrebbe provvedere ai mezzi di rimediarvi coli' ammettere la
concorrenza di estere Compagnie pel ramo marittimo.
Quantunque il devotissimo sottoscritto Comitato, organo
rappresentativo delle Compagnie dr assicurazioni marittime di
questa piazza, e quindi perfettamente conscio del loro procedere,
avesse l'intimo convincimento che le medesime vennero ingiu-
stamente accusate presso 1' Eccelso Ministero, esso si fece carico,
in debita obbedienza agli ordini di Vostra Eccellenza, di convo-
care i rappresentanti delle Compagnie stesse, onde loro comu-
nicare il precitato riverito dispaccio, ed in seguito alle loro
deliberazioni ha 1' onore di esporre a V. S. quanto segue :
I premi e le condizioni delle Sicurtà marittime, come quelli
di ogni altra assicurazione sono basati sulla probabilità dei danni,
ai quali, giusta larga esperienza, è esposto ogni singolo viaggio,
ogni qualità di merce, a seconda della distanza e dei mari più
o meno procellosi, delle stagioni, della qualità del naviglio e di
varie altre speciali circostanze ; l'Assicuratore e qui, i Direttori
delle Compagnie, chiamati a promuovere e tutelare gli interessi
delle medesime e rispettivamente quelli degli azionatj, hanno la
duplice e non agevole missione di procacciarsi il maggior numero
possibile di assicurazioni e di fissarne il corrispettivo, ossia il
premio, in guisa di fare fronte agli eventuali danni ed alle spese,
e possibilmente evitare che per cuoprirle debbasi intaccare il
158 DECADENZA
capitale sociale e venga da ciò scemata la solidità delle Compa-
gnie stesse, solidità assai più importante pel commerciante che
noi può essere il risparmio di una particella di premi ! L'Assi-
curatore è quindi il miglior giudice della misura dei premi,
l'unico anzi che possa determinarli con cognizione di causa,
ma dai due estremi ai quali deve aspirare, cioè sviluppo d'affari
ed equilibrio tra introiti e danni, sorge già da per sé stessa la
materiale impossibilità di qualsiasi pressione, imperocché quella
o quelle Compagnie che volessero pretendere premi troppo elevati,
o per parlare più commercialmente, vendere la propria merce a
prezzo superiore al suo vero valore, non troverebbero acquirenti,
si vedrebbero sopraffatte dai loro concorrenti, e condannate ad
una inazione che le trascinerebbe ad una forzosa liquidazione.
Ed i concorrenti esistono in numero sovrabbondante, essendovi
in Trieste non meno di 22 Compagnie che prestano assicura-
zioni marittime, e non sono vincolate da osservanza di una
comune tariffa di premi.
Essendo indispensabile che il negoziante, il quale deve
calcolare anticipatamente tutte le spese inerenti alla speculazione
che vuole imprendere, conosca pure, almeno in via approssimativa,
il tasso del premio d'assicurazione, è consuetudine comune ad
ogni piazza di commercio che siffatti premi, in uno alle relative
condizioni, vengano periodicamente pubblicati, e così praticasi pure
a Trieste, come ravvisasi dai due Listini di premi qui allegati,
il primo dei quali segna i premi che correvano nell'estate del 1865
e l'altro quelli dell'autunno ed inverno fino al 1.° di aprile p. v.
Ma questi Listini destinati soltanto, come sopra accennato,
ad indicare i premi normali, non sono, come abbiamo premesso,
obbligatori nò per gli assicuratori, né per gli assicurandi ; la
DECADENZA 159
precisa entità del premio rimane sempre oggetto di libere con-
trattazioni ed il commerciante che ben sa curare i proprj interessi,
non lascia di usufruire la concorrenza già regnante fra gli stabi-
limenti triestini per ottenere i patti a lui più vantaggiosi. E se
non li trovasse sul luogo, non ha egli mille mezzi di procurarsi
1' assicurazione altrove, quand' anche non esistessero qui Agenzie
di Compagnie estere? La telegrafia rende oggidì possibile ciò
che prima non lo era, superfluo ciò che era indispensabile, ed
ha prodotto anche nelle assicurazioni quella illimitata concorrenza
che si fa sentire in ogni altra industria.
Se non che il negoziante non ha realmente d'uopo per
alcun motivo di ricorrere altrove, avvegnacchè tampoco i premi
normali fissati dai precitati Listini sono minimamente più alti di
quelli vigenti nelle altre piazze di commercio e rendonsi anzi in
molti casi inferiori, quando vengano depurati dagli abbuoni che
in forza di inveterata consuetudine si concedono dagli assicura-
tori triestini agli assicurati stessi a titolo di sconto e senserie
sopra qualunque assicurazione marittima, abbuoni che equival-
gono ad una riduzione di 20 e 25% del relativo tasso di premio
e non si praticano iti alcuna altra piazza.
Egli è per tanto evidente che l' idea di una pressione da
parte degli assicuratori marittimi sul commercio difetta non solo
di verità ma eziandio di verosimiglianza; che è impossibile per
la forza naturale dei fatti e delle circostanze, e che inoltre, le
Compagnie triestine, ben lungi dal nutrire la folle intenzione di
poter imporre al pubblico premi soverchi, penetrate anzi dalle
esigenze dei tempi attuali, della protezione che loro incombe di
offrire al commercio ed all' industria, hanno ridotto il corrispet-
tivo dell' assicurazione alle più eque e tenui misure.
160 DECADENZA
Altra prova non meno evidente che i premi da esse percetti
non sieno superiori al valore dei rischi assunti, la si scorge poi
negli sfavorevoli risultati che diedero negli ultimi anni le assicu-
razioni marittime. Si consultino i Bilanci delle rispettive Compagnie,
si consideri quante di queste dovettero liquidare e si potrà allora
giudicare se si sieno arricchite a spese del pubblico !
Ma ci sia permesso di aggiungere ancora un importante
riflesso. Quegli che prende un'assicurazione studierà bensì il
mezzo di pagarla il meno possibile, ma dovrà anzi tutto acqui-
starsi la certezza che 1' assicuratore sia dotato non soltanto della
possibilità materiale di risarcire gli avvenibili danni, ma eziandio
e più ancora del buon volere di risarcirli senza tergiversazioni,
senza indugi, senza futili eccezioni, senza valersi di qualche
irregolarità di forma, e questi requisiti, di valore ben superiore
ad eventuali differenze di premio, il commercio austriaco li trova
in piena copia nelle austriache Compagnie, le quali ognor guidate
dal più liberale spirito di conciliazione, liquidano e risarciscono
ogni danno con quella sollecitudine e lealtà che richiedono gli
interessi degli assicurati ed, anteponendo sempre la equità allo
stretto diritto, rifuggono da litigi se non vi sono astrette da
considerazioni maggiori, come il ponno comprovare gli atti di
questo Tribunale Commerciale.
Dimostrata la insussistenza del principale capo di accusa,
rimane da scrutinare la verità dell'altro, secondo il quale le
Camere triestine si procaccerebbero un lucro (che si qualifiche-
rebbe quasi d' illecito) facendosi contro-assicurare a premi minori
di quelli da esse ottenuti nelle assicurazioni dirette.
E per provare essere questa imputazione infondata al
pari dell'altra, basterà addurre il fatto che le Riassicurazioni
DECADENZA 161
vicendevolmente concluse fra le Compagnie indigene non vengono
altrimenti trattate che a patti del tutto identici a quelli della
polizza diretta, e che tutti i contratti di Riassicurazione con estere
Società contengono in generale la perentoria condizione che il
premio della riassicurazione debba essere uguale a quello dell'as-
sicurazione diretta; e che se in siffatti contratti viene stipulata
una Provvisione a favore della Compagnia riassicurata, tale
Provvisione è soltanto destinata, e vale anche appena, a cuoprire
quella che deve essa stessa retribuire e le relative spese di
amministrazione.
Le Riassicurazioni non sono pertanto provocate da scopo
di lucro, ma soltanto dal desiderio di ogni Compagnia di potere
accettare la totalità dell'assicurazione che le viene proposta, e
di corrispondere con ciò ai bisogni del Commercio.
Le Compagnie d'assicurazioni di Trieste, le quali si sono
mai sempre prefisse come la più invidiabile meta la benevola
protezione delle Eccelse Autorità, e nulla ommisero onde meri-
tarla, provarono profondo rammarico nello scorgersi accusate di
colpe, di cui hanno la coscienza di essere pienamente scevre ;
al sentimento di rammarico si aggiunge quello dello stupore nel
riflettere che se tali querele avessero avuto la loro sorgente nel
ceto mercantile, questo si sarebbe senza dubbio rivolto alla Camera
di Commercio, naturale suo organo presso le superiori Autorità,
e constando che alla Camera di Commercio di Trieste mai
giunsero siffatte lagnanze, non puossi a meno di supporre che
quelle innalzate all'Eccelso Ministero sieno state dettate non già
da zelo ed amore per gli austriaci commerci, ma sibbene dal
privato interesse di coloro che tentano ogni via onde farsi
ammettere all'esercizio della propria azione nell'Austriaco Impero.
162 DECADENZA
Se non che le Compagnie si rivolgono fiduciose allo spirito
d'illuminata giustizia che cotanto distingue la Eccellenza Vostra,
e nella speranza di avere potuto convincere V. E., colla disa-
dorna ma veridica esposizione che precede, essere spoglie di
verità e fondamento le querele contro di esse formulate, innalzano
a V. E. mediante il devotissimo sottoscritto Comitato la fervida
preghiera di volere trasfondere uguale convincimento nella mente
di S. E. il Signor Ministro di Stato, e patrocinare la giusta
loro causa, alla quale si anellano molteplici e gravi interessi
nazionali."
Quale effetto abbia prodotto codesta chiara ed esplicita espo-
sizione degli assicuratori triestini non sappiamo ; ci è noto
soltanto che dopo due mesi, la locale Luogotenenza inviava al
Comitato un altro atto, che veniva poi diramato a tutte le
Compagnie, con il quale diceva che a tenore dell'art. 29 del
nuovo Codice di commercio, ogni Società era „tenuta di com-
pilare ciascun anno V inventario ed il bilancio della sua sostanza,
elencando cioè esattamente i suoi beni, i suoi crediti e debiti,
l'ammontare del suo contante ed ogni altro suo avere, indicando
il valore capo per capo e chiudere le partite a pareggio sicché
ne risulti il ragguaglio fra l'attivo ed il passivo".
„Ciò, — aggiungeva la Luogotenenza — si rende neces-
sario di ordinare perchè la maggior parte delle Società di Assi-
curazioni esistenti a Trieste presentano ai Congressi generali
degli azionisti ed alle Autorità soltanto resiconti sul risultato
della gestione dell'ultimo anno e non formali bilanci contenenti
le prescritte indicazioni riguardo allo stato attivo e passivo".
Per mezzo di questo documento possiamo dunque, fra
altro, stabilire che nel 1866 incominciò per tutte le Società di
DECADENZA 163
commercio di questa Regione l'obbligo di pubblicare alla fine
di ogni anno di esercizio i loro bilanci formali e dettagliati.
Nel frattempo una speciale forma d'assicurazione, del resto
non nuova, s' era affermata e pareva dovesse portare una rivo-
luzione nel campo della nostra industria. E così, mentre nel
Regno vicino le società di mutua assicurazione e cioè quelle in
cui i proprietari delle navi si assicurano vicendevolmente, avevano
attecchito ancora all' inizio della seconda metà del Secolo XIX, *)
anche la nostra Regione, nel 1865, pensò di sperimentarla. In
quest'anno, infatti, veniva istituita in Fiume la „Prima Società di
mutua assicurazione della marina mercantile austro-ungarica" 2)
e subito dopo quella di Lussinpiccolo, 3) e bisogna convenire
che tanto l' una quanto l'altra, riportarono da principio un suc-
cesso; anzi, se dobbiamo credere alle cronache, bastò l'inizio
della loro attività per portare un vero scompiglio fra gli assicu-
ratori triestini.
Come nel 1849 essi credettero allora di trovare un rimedio
salutare nella pubblicazione di un periodico, il quale avrebbe
dovuto „difenderli dalle accuse contro di essi scagliate, giustificarli
1) La „ Mutua Assicurazione marittima Camogliese" venne stabilita a
Camogli (Genova) nel 1851; la „Mutua assicurazione della marina mercantile
italiana", fu fondata a Genova nel 1857 e l'„Associazione di mutua assicura-
zione della Marina mercantile Sorrentina" si costituì nel 1862.
2) Costituita per scrittura privata d.d. 23 marzo 1865 ed attivata il 1.°
maggio dello stesso anno. I suoi Statuti, furono modificati nelle assemblee
generali del 15 luglio 1876 e del 26 luglio 1877. Non poteva assicurare che
navi iscritte ne' registri della marina austro-ungarica.
3) „Società di Mutua Assicurazione della marina mercantile dei Lussini
e del Litorale". Il suo Statuto è del 31 maggio e la sua costituzione ebbe luogo
il 24 settembre 1866. Nel 1871 lo Statuto fu modificato.
Sul modello di queste due Mutue veniva istituita nel maggio 1878, la
„Mutua assicurazione marittima" in Buccari, ma, quantunque lo Statuto ne
fissasse la durata a 30 anni, non ebbe vita attiva.
164 DECADENZA
appo i loro ricorrenti ed avere il compito di abbattere la con-
correnza della Mutua".
Il giornaletto quotidiano" che s'intendeva di pubblicare,
„non doveva comprendere solo interessi degli assicuratori, articoli
apologetici ed aride polemiche, perchè non era supponibile che
i ricorrenti s'invogliassero ad associarsi ed esborsare una somma
per leggere una semplice autoapologia degli assicuratori" ; ma
doveva essere „un giornale, a mo' del Lloyd di Anversa, il quale,
partendo dal Comitato degli Assicuratori, verrebbe accolto favo-
revolmente perchè contenente regolamenti, il movimento dei
bastimenti nei porti nazionali ed esteri, le notizie marittime, i
navigli sotto carico, le recenti costruzioni, i restauri e le classi-
ficazioni, il corso dei noli, il listino dei cambi e dei premi e
quant' altro potesse cattivarsi l'attenzione dei lettori, e per inci-
denza poi, quale appendice, comparirebbero articoli concernenti
la navigazione ed il ramo delle sicurtà, i bilanci delle singole
Compagnie, le riduzioni dei premi, le migliorate condizioni per
gli assicurati, i danni pagati puntualmente e con correntezza, le
transazioni praticate e qualsivoglia altro argomento atto a porre
in luce la buona fede degli assicuratori e la cura datasi per
soddisfare possibilmente i desideri degli assicurati".
È interessante conoscere come nel 1866 si preventivasse
la spesa per la redazione e pubblicazione di un periodico :
fior. 3600. — per le spese di stampa, compresa la carta, per 500
copie a fior. 12 al giorno e 300 numeri all'anno;
„ 200. — per l'associazione di giornali esteri;
„ 1200. — spese per la redazione;
„ .100. — per T amministrazione, la dispensa e la spedizione.
fior. 5500.—
DECADENZA 165
Il giornale non ebbe vita, perchè prevalse fra i rappresen-
tanti delle ventidue Compagnie il sano criterio ch'era meglio
acquistarsi la simpatia e la fiducia degli armatori con i fatti e con
la serietà ed onestà de' propositi, anziché con le parole.
Nel marzo del 1867 nuovi importanti cambiamenti venivano
apportati a' Listini de' premi. Sul genere caffè, che sembra avesse
dato agli assicuratori risultati poco favorevoli, si aumentava il
premio nelle assicurazioni coll'avarea, e sugli interi carichi di
petrolio, che allora formavano oggetto di importanti transazioni,
si accresceva pure il premio di V-2%- Si riconosceva indi la
necessità, „dato lo sviluppo della navigazione a vapore" di eleg-
gere una Commissione speciale per istudiare e fissare i premi
di sicurtà per i piroscafi.
In questo stesso anno, cessato intanto il Regno Lombardo-
Veneto, su tutte le polizze di sicurtà triestine, là dove si riferivano
al Codice di commercio al quale dovevano uniformarsi, anziché
le parole „tuttavia in vigore nel Regno Lombardo-Veneto" si
sostituivano: altra volta vigente nel fu Regno Lombardo-Veneto.
La „Nuova Società Commerciale d'Assicurazioni" e la
«Compagnia Filemporica" passavano in questo tempo alla liqui-
dazione.
Ma i continui cambiamenti ne' tassi di sicurtà, le frequenti
modificazioni delle franchigie e delle condizioni speciali, avevano
incominciato a ridurre il Listino di Trieste ad una specie di
rebns, sul quale, nò assicurati, né assicuratori si potevano più
raccapezzare. Epperò saggiamente si pensò di riformarlo comple-
tamente, sia nella forma che nella sostanza, per renderne l'uso
più facile e più pronto. E fu compilato ed approvato il nuovo
Listino, dal quale apparivano meglio distinte le diverse provenienze
166 DECADENZA
e destinazioni, disposte in ordine alfabetico e con distinta indi-
cazione d' ogni singolo tasso di premio, tanto per i bastimenti
a vela, quanto per le vaporiere; si per le sicurtà con l'avaria,
che per quelle che ne erano franche ad uso di Trieste ed
anche inglese, con le annotazioni de' rispettivi aumenti o delle
riduzioni.
Si voleva anche profittare di tale riforma per semplificare
la quotazione de' premi coli' abolire il sistema poco morale de'
diffalchi a titolo di sconto e senseria, ma, strano a dirsi, nel
Congresso generale del 25 settembre 1867, pur riconoscendo
tutti gl'intervenuti l'utilità di tale misura, la proposizione della
Commissione non otteneva che otto voti favorevoli ed otto con-
trari; sicché non veniva accettata, provocando una violenta pro-
testa dell'assicuratore M. Saraval.
Durante i tre anni successivi, la concorrenza delle Mutue
non diminuì, per cui uno degli assicuratori, che non aveva certo
pelo sulla lingua, con lettera del 3 marzo 1870, così si esprimeva:
„ Ricordo che alla formazione del precedente Listino io mi
sentiva contrario ad una riduzione dei premi di sicurtà sopra
corpi e giustificavo la mia contrarietà basandomi precipuamente
alla posizione fortunata delle Mutue, contro la quale non poteva
valere una riduzione di premio, se non in misura straordinaria
e non compatibile al rischio, per cui da un tale lato sarebbe
riuscito inutile ogni tentativo di minorare l'influenza e prepon-
deranza delle Mutue. Sembrami, secondo il mio debole modo di
vedere, che oggi la cosa si presenta sotto altro aspetto e forse
più in favore degli assicuratori di Trieste".
„Non ho perduto di vista che la Mutua di Fiume nell'ultimo
esercizio abbia accresciuto il suo fondo con la compartecipazione
DECADENZA 167
di nuovi soci e tale incremento deve attribuirsi alla prima impres-
sione fatta sulli armatori dai precedenti risultati, e si associavano
volonterosi, convinti da fatti, che la quota da pagarsi era minore
quasi dell'uno per cento. Presentemente però le condizioni delle
Mutue rispettivamente ai loro associati hanno subito un notevole
cangiamento ; scomparve la sicurezza che il premio di compar-
tecipazione non superi l' uno per cento, presentandosi invece
la sicurezza di raggiungere il 3 per cento, senza poter calco-
lare sull' accresciuto fondo, perchè paralizzato da un maggior
rischio".
„ Tutti gli assicuratori hanno giustamente deplorato la com-
parsa delle Mutue, 1' hanno vedute nascere, crescere, invigorirsi,
si gridò, si parlò molto, si studiò il modo di abbatterle, ma non
ebbesi la forza di combatterle nel loro nascere con qualche
misura forte e decisiva, e per controminarle si creò la polizza a
„tutto rischio", dalla quale si ritrasse l'unico conforto di avere
consumato tempo, fatica e spesa".
E su questo tenore continuavano le lamentazioni del nostro
assicuratore, riportando cifre e facendo raffronti che dimostrar
dovevano la necessità di mantenere inalterati i premi e le con-
dizioni allora in vigore per i bastimenti costruiti all' estero, e di
abolire gli sconti e i soprasconti per i bastimenti costruiti nel
nostro golfo.
Nell'aprile del 1874 però, in cui la tanto temuta „Prima
Società Mutua" di Fiume chiudeva il nono anno di vita, la sua
direzione, composta dei Signori L. A. Burgstaller, Casimiro
Cosulich e Benedetto Minach, presentava un bilancio passivo di
fior. 203.055.82 onde i soscrittori dovettero aggiungere, al 3%
versato in origine, altri l'85°/0 di premio!
168 DECADENZA
Questo e gli altri risultati poco favorevoli pubblicati poi,
misero in pace gli animi degli assicuratori, i quali della concor-
renza delle Mutue più non temettero.
Un anno dopo, un nuovo elemento di concorrenza si mani-
festava e doveva, pur troppo, prendere in seguito allarmanti
proporzioni.
Il Ministero di Vienna, che del resto già dieci anni prima
aveva vagheggiata l'idea di ammettere le Compagnie estere di
sicurtà all' esercizio in Austria, ritornava alla carica con maggior
lena, e per mezzo della Deputazione di Borsa richiedeva il parere
de' locali assicuratori.
Ognuno può immaginarsi quale esso si fosse, ma ad onor
del vero bisogna convenire che essi si appoggiavano a criteri
molto equi e giusti e non soltanto ispirati dalla eliminazione di
una concorrenza. Il Comitato, che agiva per tutti gli assicuratori,
ammetteva che ogni razionale teoria economica esige assoluta
libertà di concorrenza nel commercio e nell'industria, checché
ne dicessero i protezionisti, a quel tempo già sconfitti ; ma non
trovava che questi principi fossero applicabili all'assicurazione
in genere e meno ancora a quella de' trasporti in ispecie.
Saggiamente ragionavano gli assicuratori che primo elemento
da aversi in riflesso neh' apprezzare una Compagnia d'assicura-
zione era la sua maggiore o minore solidità, la quale non istà
tanto nella cifra de' capitali sociali, quanto nel giusto equilibrio
tra la somma de' premi che si incassano e quella de' rischi che
si è chiamati a risarcire. Ora, se per effetto di soverchia concor-
renza la misura de' premi dovesse ridursi in modo da produrre
uno sbilancio tra questi due fattori, le volute guarentigie spari-
rebbero; e se ne derivasse l'insolvenza d'una o più Compagnie, il
DECADENZA 169
danno da ciò cagionato ai moltissimi che a queste avevano affidato
le proprie sostanze, costituirebbe una vera calamità nazionale.
Aggiungevano ancora gli assicuratori che in Austria le
Compagnie, come Società anonime, non potevano erigersi che
con l'approvazione del Governo; che stavano sotto la sua diretta
sorveglianza ; che i loro bilanci dovevano esser resi di pubblica
ragione, sicché ognuno poteva apprezzare la loro maggiore o
minore solidità, ma che invece delle Compagnie estere il pubblico
non poteva giudicare la solidità, conoscerne i principi ed il modo
di procedere nel regolamento e nella rifusione de' danni, e, poiché
nel caso concreto non si trattava d'acquistare una merce più
o meno buona, ma bensì di fare un rido di lunga o lunghissima
durata, chi avesse la sventura d' essersi ingannato e non se ne
accorgesse che dopo avvenuto il sinistro, andrebbe incontro a
perdita immensa e irreparabile.
Questi ed altri argomenti portavano i triestini in appoggio
alle loro istanze per non vedersi sopraffatti dagli stranieri, ed a
corollario di essi argomenti asseveravano che le sedici Compa-
gnie, aventi in quel tempo la loro sede a Trieste, erano state e
sarebbero anche in avvenire in grado di soddisfare a' bisogni
del commercio triestino, potendo sempre trovarsi da coprire da
100 a 150 mila fior, sopra ogni singolo buon naviglio ed essen-
dovi il patto con la Società del Lloyd Austriaco che le Compagnie
triestine dovessero assumere il rischio fino a fior. 325.000 per
ogni piroscafo.
Ma tutto ciò non valse che a prolungare di pochi anni il
beneficio goduto dagli assicuratori, e, nel marzo del 1873, una
legge dell'Impero aboliva l'esclusione delle Società di assicura-
zioni estere dall'ammissione all'esercizio in Austria decretata
170 DFX AD ENZA
coli' ordinanza Imperiale del 29 novembre 1865, e ammetteva
all'esercizio tanto le Società per azioni quanto quelle in acco-
mandita nonché le Società di mutua assicurazione.
Quale palliativo però, la legge in parola stabiliva la limita-
zione che „se in uno stato estero sussistessero norme, per le
quali Società private di assicurazioni fossero escluse in tutto od
in parte dall'esercizio di un ramo di assicurazione, non fosse
permesso alle Società che appartenevano a quello stato, di eser-
citare un tale ramo di assicurazione a queste parti" (sic).
Poi, l'ordinanza de' ministri dell'interno, della giustìzia,
del commercio e delle finanze d.d. 18 agosto 1880 (B. L. I. No. 1 10),
unificava le diverse disposizioni legislative sulla materia e dispo-
neva esser necessaria l'autorizzazione dello stato per fondare
qualsiasi istituto di assicurazione; il capitale in azioni doveva
essere costituito in guisa che fossero versati 100.000 fiorini per
ognuno de' rami di assicurazione esercitato dalla Società, con
un minimo complessivo di 300.000 fiorini. Per le Mutue invece
veniva richiesto un capitale di garanzia non minore di 20.000
fiorini.
A' malanni che incominciavano ad affliggere l'industria delle
assicurazioni s' aggiunse così quello della ripartizione, dello
sminuzzamento del lavoro, cagionato appunto dal rapido installa-
mento a Trieste delle varie agenzie delle Società dell' interno e
dell' estero e ben presto s' incominciarono a sentirne gli effetti
morali e materiali poco rassicuranti. Frutto di questa accondiscen-
denza sarà anche l'istituzione a Vienna della „ Banca di Riassicu-
razioni „Atlas", il cui Statuto comprenderà, oltre l'assicurazione
marittima e fluviale, anche quella sull' incendio e sulla vita
dell'uomo.
DECADENZA 171
Allora, per lo scarso interessamento che avranno i gerenti
delle Società straniere per la nostra gente di mare, non si ripeterà
più il caso che un Eugenio Richetti potesse ottenere, come di
fatti ottenne nel 1871 dagli assicuratori triestini, una somma di
ben fior. 1000 da elargirsi alla famiglia del capitano Giacomo
Krauss, perito miseramente col suo figlio maggiore di 15 anni
a bordo del bark austriaco „ Lidia" partito dal Levante per
l'Inghilterra; non si riscontrerà più la concordia e 1' affiatamento
de' colleghi di una volta, tutti dello stesso pensiero ed animati
dal medesimo fine di giovare alla città; non vi sarà più, in fine,
freno alcuno alle bramosie di quelli dell'interno che ad ogni
costo pretenderanno neh' assunzione de' rischi la parte del
leone, costretti magari a dover affidare a riassicuratori scono-
sciuti di Londra, di Amburgo o di altri paesi le eccedenze delle
grosse somme assunte ! *)
Il biennio 1871 — 72 fu uno dei più laboriosi per gli assicu-
ratori. Lo stesso cav. A. Daninos, allora dirigente della ^Riunione
Adriatica" e Presidente del Comitato degli assicuratori, affermava
nel Congresso generale del 20 settembre 1872 che „molto lavoro
era stato fatto nel decorso anno per la sistemazione de' premi,
delle condizioni e de' contratti, perchè oltre l'aver concluso con
la Società di navigazione a vapore del Lloyd A. uno speciale
accordo per i viaggi delle Indie, veniva pure riformato quello
vigente per gli altri viaggi ; modificati i premi e le condizioni per
le frutta ne' viaggi della Grecia e del Levante; ridotti i premi dal
Mar nero, Danubio ed Azoff; autorizzata l'assunzione dell'avaria
') Con una lettera d.d. 3 ottobre 1872, il signor Vittorio de John, procuratore
generale in Trieste della Società „Kosmos" di Vienna, confessava candidamente
che delle sue assunzioni „il più delle volte doveva riassicurare perfino il 90"^!"
172 DECADENZA
generale; modificate le condizioni e le franchigie per gli spiriti;
abolite le franchigie che si detraevano ne' casi di sinistro ecc. ecc.",
ma „tutto ciò," concludeva il Daninos, „abbiamo fatto soltanto
per raggiungere il bramato scopo che è quello di competere con
gli esteri assicuratori e per ottenere una maggiore affluenza di
affari".
Povero Daninos ! non si era accorto che a Trieste mancherà
l'appoggio de' fattori competenti e che la lotta per l'esistenza
si accentuerà con maggior vigore senza potere scongiurare la
decadenza delia nostra industria.
La guerra franco-germanica aveva rivelato a' triestini una
triste realtà. Messi in disarmo i battelli a vapore germanici, Trieste
vide per la prima volta arrivare importanti spedizioni di merci
e di prodotti industriali austriaci destinati per gli Stati Uniti.
Questo fatto richiamò ben tosto l'attenzione de' negozianti e
degli assicuratori, i quali si convinsero che prima della guerra
quasi tutti i prodotti dell' industria austriaca avevano preso
fatalmente la via di Amburgo, Brema o Stettino. Si fecero allora
delle pratiche presso il governo affinchè venisse istituita una
linea regolare di vapori per gli Stati Uniti ; si dimostrò che i
noli praticati dalla ferrovia Meridionale erano enormi, ma non
si ottenne verun provvedimento e si assistette alla strana anomalia
che i prodotti austriaci prendessero la via di Anversa e di
Rotterdam !
L' unico genere di mercanzia che per la vicinanza non
avrebbe dovuto isfuggire al commercio triestino erano le prugne
della Bosnia; ma, vedi l'assurdità della politica commerciale di
Vienna, esso prese la via della Germania del Nord, per il fatto
semplicissimo che per il breve tratto di ferrata da Sissek a Trieste
DECADENZA 173
si doveva pagare, insieme col facchinaggio doganale, soldi 51
per centinaio daziario, mentre il nolo per le prugne da Pest fino
ad Amburgo, quindi un tratto di ben miglia 1721/.,, era di soli
fior. 1.50 per centinaio daziario.
Nel 1872, l'esportazione diretta dall'Austria via Trieste per
l'America era del valore di ,$ 1,012.066 e l'esportazione indiretta
dall'Austria per gli Stati Uniti era di $ 3,800.000, de' quali ultimi
3/6 per la via di Germania, l/6 per la via dei Paesi Bassi e del
Belgio e 2/g Per 'a v'a d' Inghilterra. Non abbiamo bisogno di
aggiungere altro per rilevare la meschina proporzione nella quale
poteva prender parte all' esportazione il commercio triestino !
In quanto all' importazione dagli Stati Uniti, gli articoli di
maggior importanza erano il Petrolio ed il Colofonio, ma, man-
cando Trieste di magazzini adatti per riceverli, essi divennero
monopolio di singole Ditte, ed Amburgo e le altre piazze del Nord
le fecero una seria concorrenza sempre in causa de' bassi noli.
E chiaro che non dovrebbe essere lecito di continuare ad
ascrivere ancora alla poca abilità ed intraprendenza de' triestini»
se le cose non andavano come avrebbero potuto andare.
Masino Levi e Francesco Chizzola sosterranno nei congressi
dell'Unione „che tutte le Compagnie dovrebbero lealmente ed
onestamente osservare i Listini e non accordare riduzioni, sconti
e provvigioni che porteranno alla certa rovina gli assicuratori".
Segno di debolezza e d'incoscienza dell'importanza e dell'utilità
de' Registri marittimi, sarà il riconoscimento ufficiale (1874) de'
certificati emessi dal „Veritas Ellenico". S' incomincerà anche ad
essere più arrendevoli agli inviti de' Congressi degli assicuratori
d' Oltralpe, si darà perfino peso, e si nominerà una commissione
speciale per istudiarlo, ad un Listino di premi e di condizioni
174 DECADENZA
per le sicurtà su' navigli compilato da una Compagnia di Atene,
quasi che Trieste, città marinara per eccellenza, non potesse fare
da sé e non avesse una propria storica tradizione !
Venticinque istituti facevano parte del Comitato nel settembre
del 1875, ma fra essi figuravano già per metà filiali ed agenzie
di Compagnie dell' interno e dell' estero, i cui rappresentanti abili
pur essi nella scelta e nella valutazione de' rischi, sapranno
appropriarsi quel poco lavoro che ancora rimaneva e far ingros-
sare così il monte premi e gli utili delle loro case madri di
Vienna, di Pest, di Zurigo, di Berlino e di Parigi. l)
Marco Besso, Francesco Musner, Giuseppe Mondolfo, Enrico
Richetti, Daniele Terni, Lodovico Maffei e Benedetto Luzzatto,
che facevano parte delle varie commissioni al Listino, metteranno
in pratica tutti i mezzi immaginabili per equilibrare i premi e le
condizioni di sicurtà di Trieste con quelli e quelle degli altri
porti marittimi; si tenteranno perfino accordi con le due Mutue
di Fiume e di Lussino che avevano assorbito buona parte del
lavoro su' corpi de' navigli, ma scarso ne sarà il risultato. Le
centonovantadue agenzie che la prima Sezione del Lloyd A.
contava in quest' epoca rimarranno quasi inoperose.
Inutile tentativo per rialzare le sorti della marina mercantile
sarà anche la legge del 7 maggio 1879, con la quale si lusin-
gavano di poter far partecipare il capitale estero nella proprietà
de' bastimenti. Dopo un quinquennio, soltanto in cinque basti-
menti a lungo corso ed in uno di piccolo cabotaggio il capitale
estero si era interessato, e ciò per il semplice motivo che
') Durante 1' anno amministrativo 1874 — 75 dell'Unione degli assicuratori
si stabilirono a Trieste: l'Agenzia della „Sch\veiz" di Zurigo, l'Agenzia della
Società anonima „La Réunion" di Parigi e l'Agenzia della Società „ Alemanna"
di Berlino.
DECADENZA 175
dovendo, in base alla citata legge, gli armatori austriaci posse-
dere più di due terzi del valore della nave, non era facile trovare
de' capitalisti esteri che impiegassero il loro denaro in navi
amministrate da altri.
Masino Levi intanto, dopo quaranta anni di straordinaria
attività presso il Comitato degli assicuratori, sarà divenuto vecchio
ed ai 24 di settembre 1878 si congederà da' colleghi con la
seguente nobilissima lettera:
„01tremodo sensibile ai benevoli sensi espressi a mio riguardo
dall' onorevole Congresso generale delle Compagnie di Assicura-
zioni marittime di questa città, per suo speciale incarico riferitomi
col pregiato vostro foglio 22 corrente, non posso dispensarmi
di recarvi il disturbo di volermi essere presso il medesimo inter-
prete della mia più sentita riconoscenza.
Le deboli mie prestazioni furono soltanto l'adempimento di
un dovere che m'incombeva per la carica che coprivo, la cessa-
zione della quale per la troppo avanzata mia età mi l'eco declinare
ringraziando l'onore che si voleva impartirmi, di formar parte
del neo-eletto Comitato.
Se a Voi spettabile Comitato piace di ricordarvi con com-
piacenza i molti anni che mi aveste collega, ben maggiore è
certamente in me questo sentimento pei distinti meriti di quelli
che in ogni tempo ne formarono parte".
Circa due anni dopo, e precisamente il 22 luglio 1880
scenderà nella tomba anche Marco Levi, il primo Segretario del
Comitato degli assicuratori, il quale entratovi nel 1838 aveva,
con Masino Levi, assistito per oltre quaranta anni a tutte le vicende
liete e tristi delle Compagnie di sicurtà, del commercio e della
navigazione di Trieste.
176 DECADENZA
Poi, un nuovo e più grande malanno sovrasterà sulle sorti
del commercio e della marina di queste terre, e gli effetti ne
saranno disastrosi.
Come un incubo affannoso, a cui non era possibile di
sottrarsi, gravava su Trieste, al principio del 1880, il toglimento
del porto franco: l'ultima secolare franchigia, dietro la quale
s' erano schierati coloro che avevano ostentata la loro benevolenza
verso questi lidi.
Nessun cumulo di fatti s' era avverato che avesse posto
Trieste in condizioni tanto brillanti da poterlesi torre quella
franchigia che l'aveva in passato condotta ad un'altezza discreta
nel mondo commerciale ; anzi, le sue condizioni economiche
s'erano peggiorate: tant' è vero che nel 1883, grazie anche alla
nuova legge dianzi ricordata, le Compagnie di assicurazioni
locali, vale a dire quelle istituite con i capitali triestini, s'erano
ridotte a nove, e ancora tre anni prima, gli stessi assicuratori,
allorché s'erano radunati per discutere sui cambiamenti da intro-
dursi ne' premi di sicurtà per i trasporti delle granaglie e del
petrolio dall'America e delle granaglie dal Mar Nero, dal Danubio
e dall' Azoff „ convenivano che non si poteva più sostenere le
attuali condizioni causa la sfrenata concorrenza dell' estero e che
se non si voleva assistere alla totale, inevitabile sparizione dalla
nostra piazza di tal lavoro, che una volta era l'alimento principale
delle nostre Compagnie, era necessario di fissare delle riduzioni
ne' premi". x)
') Ed infatti dal protocollo della seduta della Commissione al Listino
del Comitato dell'agosto 1880, risulta che venne fissata una riduzione de' premi
di sicurtà per i trasporti su menzionati, del 10% ed in pari tempo ribassata la
riduzione per le eventuali scaricazioni a Costantinopoli e cioè da soldi 90 a 70
nelle assunzioni coli' avarea e da soldi 65 a 50 nelle assunzioni franco d' avaria
ed a soldi 20 per le scaricazioni per l'Arcipelago ed altri porti della Grecia.
DECADENZA 177
Non per tanto il toglimento del porto franco s'avvicinava
ad essere una dolorosa realtà, e non valsero a scongiurarlo
— come abbiamo già accennato — i memoriali, le istanze ed i
reclami del Consiglio municipale, della Dieta, della Camera di
commercio e degli altri fattori interessati.
Si chiesero provvedimenti, si reclamarono compensi che
avrebbero dovuto precedere la soppressione e rendere meno
sensibili i danni della stessa e l'inevitabile dissesto del paese,
ma nulla si ottenne.
L' attivazione di una linea ferroviaria indipendente dalla
Meridionale, fu lungamente un mito e le promesse del Governo
all'epoca della costruzione della Rudolfìana non vennero mante-
nute; la linea dell'Arlberg ridondò a tutto vantaggio di Genova
e di Venezia.
Eppure una saggia politica ferroviaria, avente di mira l'abbre-
viazione delle distanze fra la costa marittima e la parte setten-
trionale ed occidentale della Monarchia e della Germania, avrebbe
potuto mettere Trieste in condizione di sopportare il grave colpo
che la minacciava.
Fu anche invocato un miglioramento ne' mezzi di trasporto
delle merci per mare, specialmente mediante linee regolari per
il commercio transatlantico, ciò che avrebbe senza dubbio recato
un maggior alimento alle Compagnie di sicurtà marittime, ma
anche a ciò rimasero sordi, ed il porto franco fu levato. Non
importa! Quello che non seppero o non vollero fare i fattori
competenti, lo faranno i triestini stessi, e sulle spoglie agoniz-
zanti del commercio e della navigazione essi rinvigoriranno
le loro energie e rivolgeranno i loro spiriti a nuovi e più vasti
ideali.
178 DECADENZA
Si svilupperanno allora in Trieste le migliori istituzioni
commerciali, artistiche e letterarie, e le „Assicurazioni Generali"
e la «Riunione Adriatica di Sicurtà" concentreranno i loro sforzi
a raccogliere il seme che andava sperdendosi per spargerlo su
terreni ancora propizi. Aumenteranno cioè le loro succursali su
ogni più importante centro marittimo ed, accresciuto il lavoro, i
premi di sicurtà saggiamente amministrati ingrosseranno le cifre
de' loro bilanci.
Francesco Hermet, assicuratore espertissimo, dopo avere
spiegata la sua attività multiforme in tutta la vita cittadina,
morrà (16 gennaio 1883) lasciando un'eredità di nobili e forti
aspirazioni che sarà raccolta da Felice Venezian e da quanti,
come lui, amarono questa nostra Trieste.
Nel dicembre dello stesso anno 1883 scenderà pure nella
tomba Alessandro Daninos, l) il nestore degli assicuratori, ed
Enrico Neumann giovane e pieno di ardore, 2) succederà al suo
posto presso la «Riunione Adriatica".
Fu proprio in quest' epoca che il dott. Vitale Laudi, valoroso
quant' altri mai nelle severe discipline matematiche, consacrò
tutto il tesoro della sua grande scienza e della sua immensa
bontà a profìtto delle assicurazioni; fu in quest'epoca che l'avv.
Giacomo Tonicelli, divenuto il consulente legale del Comitato
sostenne fieramente i diritti degli assicuratori ; fu proprio in
quest'epoca, in fine, che Filippo Artelli, già divenuto noto per
1) In questa triste occasione il Comitato degli assicuratori marittimi elar-
giva f. 200 a favore degli innondati della Tessalia.
2) Alle prestazioni del Neumann si deve se nel dicembre del 1893 le
Tariffe de' premi per Caffè e Pepe dal Brasile e per il Cotone dall'America
fossero dichiarate obbligatorie per tutte le Compagnie che assumessero tali
rischi neir Impero Austro-Ungarico.
ALL
ENRICO
N HUMAN H
ALLEGORIA,
Acquarello di Gius. L. Gatteri.
(Museo civico di storia ed arte.)
DECADENZA 179
la sua competenza in tutto ciò che si riferiva alla disciplina
del diritto marittimo, si trovò in corrispondenza con i maggiori
luminari della scienza e vide propagate ed apprezzate perfino
nella lontana America le sue teorie ed i suoi principi sull' avaria
generale. *)
Aperto così il campo alle giovanili energie ed alle medi-
tazioni di uomini versati in materia, l'assicurazione marittima
nostra si eleverà al grado di scienza e si disciplinerà su più
nuovo e più largo indirizzo.
') Veggasi il libro „General Average" di John H. Gourlie jr., stampato
a Filadelfia nel 1881.
YIII.
RESTAURAZIONE
Il carattere che scompare — Lo sminuzzamento del lavoro
— Quadro sconfortante — La vittoria di due istituti cittadini —
L'eloquenza delle cifre — I restauratori — Mutano i tempi —
L'inchiesta del 1885 — Nuove modificazioni de' premi imposte
dalla concorrenza — La nuova polizza per 1' assicurazione delle
merci — I suoi compilatori — Palliativi — L' importanza e
l'utilità dell'istituto del Comitato — La nuova polizza per i
piroscafi — L'antico principio della semplicità — Il cammino
percorso — La folla de' dimenticati — Per chi scriverà la storia
delle assicurazioni.
Vili.
indubitato che al principio dell'anno 1882 la Società di
navigazione a vapore del Lloyd Austro-Ungarico era
in continuo sviluppo, sicché per l'aumentato numero
delle caricazioni su' suoi 74 piroscafi l) che facevano i
viaggi per la Dalmazia, per il Levante, per gli scali
dell' Oceano Indiano e per Hongkong, si sarebbe dovuto
£o>) attendere un accrescimento del lavoro locale nelle
assicurazioni marittime almeno per le mercanzie. Pur
troppo invece in tale anno molte delle Società che abbiamo
fin qui menzionate, non esistevano più, perchè ad una ad una
erano passate alla liquidazione. Al loro posto erano subentrate,
è vero, altre agenzie di Compagnie estere e dell' interno, ma
intanto la nostra ad un tempo fiorente industria andrà a perdere
il suo carattere puramente cittadino e tutto il lavoro, controllato,
incalzato, inquinato, diremo così, da elementi più o meno estranei,
') I 74 piroscafi che all'inizio del 1882 possedeva la Società del Lloyd
A.-U. rappresentavano un tonnellaggio di registro brutto di 88,224 con un
costo originale di fior. 27,595.250. — . Aveva poi in costruzione altri quattro
piroscafi: il ^Pandora", l'„Orione", il „Berenice" ed il „Medusa".
184 RESTAURAZIONE
dovrà prendere un nuovo indirizzo. Lo sviluppo ognor crescente
del vapore l) presso tutti gli altri stati, e più di tutto il mancato
appoggio alle costruzioni navali e l'ostinazione di non dare a
Trieste una seconda congiunzione ferroviaria dovranno comple-
tarne la decadenza.
Lo aveva, del resto, già preannunciato Filippo Artelli fin
dall'anno 1881 in una seduta memorabile della Dieta provinciale
di Trieste, allorché veniva presentata dall' avv. Antonio Vidacovich
una mozione — e non era la prima — intorno ad una diretta
ed indipendente congiunzione ferroviaria fra Trieste e l'Interno.
Così dipingeva l'Artelli il triste quadro di questi lidi in quel
tempo :... „Accennerò alla quasi distrutta industria della costru-
zione navale, poiché sulle coste istriane non vi esiste più un solo
cantiere di qualche importanza, tranne, se si vuole, qualcuno
ancora nella città di Lussino, una volta tanto fiorente per questo
ramo d' industria, ed altrettanto dicasi di Fiume. Venendo alla
nostra Trieste, pur troppo tutti i cantieri di qualche importanza
hanno cessato di lavorare ; si rifletta di quanta calamità ciò fu
per i poveri operai e come ciò naturalmente facesse aumentare
non poco il proletariato, e si rifletta ancora quanti articoli inerenti
a quest'industria andarono perduti con grandissimo danno del
nostro commercio ! Un solo stabilimento di grande importanza
per le costruzioni navali esiste ancora nelle nostre vicinanze ;
') Nella seduta degli assicuratori del 3 marzo 1883 venivano per la prima
volta rissati nel Listino di Trieste i premi per i corpi de' vapori che tino allora
dovevano contrattarsi. Le assicurazioni sopra corpi di vapori in ferro, alle
condizioni inglesi con avaria particolare, compresa la clausola di collisione
detta „Running down chiuse" potevano accettarsi:
al premio di 7lj.,°l0 per vapori di I categoria
» » 8"/o „ „ 11 »
RESTAURAZIONE 185
intendo parlare dello Stabilimento tecnico di M uggia, che è di
tanto aiuto per l' impiego che vi trova molta gente e che è pure
di lustro per il nostro paese ; Stabilimento ammirato anche dai
Deputati del Consiglio dell' Impero, allorquando la nostra città,
invitandoli a conoscerci più davvicino, si lusingava sapessero
meglio valutare l'importanza di questo emporio commerciale-
marittimo, prendendo conoscenza sul luogo stesso dei nostri
reali bisogni. Ma purtroppo anche questa lusinga svanì, perchè
la immediata oculare ispezione della nostra città e del nostro
porto non ha impedito che poco dopo al Consiglio dell' Impero
si votasse in massima l'abolizione del nostro Portofranco.
Anche questo Stabilimento che si era acquistato la bene-
volenza dello Stato per le grandiose costruzioni dei navigli di
guerra, da qualche tempo viene trascurato, poiché il Governo per
una apparente malintesa economia costruisce in propria regìa
a Pola; ma quello che è più, negli ultimi tempi quasi tutte le
macchine a vapore esso Governo fa fabbricare negli opifici
dell' Interno.
Hanno quindi ben ragione coloro che sostengono che tutti,
Governo e Fattori legislativi, tutti trascurano questa povera città,
di cui l'onorevole deputato avv. Consolo in altra sessione sì esat-
tamente definì la reale sua posizione, chiamandola la Cenerentola
dell'Impero. Egli è certo che questo Stabilimento — se il Governo
non vorrà con premi incoraggiare le costruzioni e rallenterà le
proprie commissioni — andrà indubbiamente incontro a giorni
difficilissimi; ma spero che vorrà imitare almeno la potente
Società del Lloyd, che è di tanto decoro e prosperità per la
nostra città-provincia, la quale volendo incoraggiare i patri stabi-
limenti, e, decisa di ricorrere il meno che sia possibile all'Estero,
186 RESTAURAZIONE
in questi ultimi giorni diede commissione di uno dei suoi più
grandi piroscafi appunto a questo Stabilimento.
In quanto alla posizione dei navigli austro-ungarici che
attualmente solcano i mari, questi lottano continuamente con la
propria esistenza ; ma per questa lotta che va facendosi di giorno
in giorno più aspra, dovranno soccombere se con qualche straor-
dinario rimedio non si verrà loro incontro.
Difatti negli ultimi anni la nostra marina diminuì di circa
il 25% s'a in numero che in tonnellaggio, e precisamente di
174 navigli di 62 mila tonnellate".
L'Artelli continuava poi a dimostrare la necessità di un pronto
intervento dello Stato mediante una sovvenzione per le costru-
zioni de' bastimenti tanto in legno quanto in ferro, sia a vela
che a vapore, ma noi ci arresteremo nella lunga serie delle sue
lamentazioni, perchè quanto abbiamo trascritto è sufficiente a
darci un quadro luminoso ed eloquente delle tristi condizioni
economiche in cui versava allora Trieste.
Due soli istituti di sicurtà cittadini avevano saputo, in ogni
modo, resistere vittoriosi all'incalzare de' tristi eventi ed attirare
a sé le più larghe simpatie e le più vive speranze da parte de'
negozianti, degli armatori e de' capitalisti triestini: le „Assicura-
zioni Generali" e la ..Riunione Adriatica di Sicurtà".
Le prime che nel 1856, e cioè dopo i primi venticinque
anni di vita, avevano dovuto, per il continuo incremento delle
operazioni, raddoppiare il capitale sociale, portandolo da due a
quattro milioni di fiorini, nell'aprile 1882, allorché la loro direzione
s'apprestava a dare notizia a' suoi azionisti sui risultati economici
del cinquantesimo anno di attività, potevano nella coscienza della
verità e con legittimo orgoglio asserire: „la nostra Compagnia
RESTAURAZIONE 187
ha attraversato in questo lungo periodo di tempo le più difficili
prove. Nei primi anni le difficoltà e gli ostacoli che incontra ogni
nuova istituzione ; e poi tutte le crisi di varia specie che hanno
colpiti i paesi ove essa esercita le sue operazioni. Ma tutte
queste difficoltà e tutti questi ostacoli non hanno potuto impe-
dire il crescere ed il fortificarsi incessante di questa istituzione,
perchè non le è mai mancato nò l'appoggio dei suoi Azionisti,
né il concorso efficace del suo Consiglio, e, crediamo di poterlo
dire, neanche lo zelo delle sue Direzioni e dei suoi funzionari.
A questo attaccamento generale ed a questa armonia di presta-
zioni indefesse per parte di tutti, noi crediamo che si debba
precipuamente la posizione veramente distinta che occupa oggimai
la Compagnia nel novero delle Società congeneri".
Nel libro d'oro della Compagnia, potevano esser registrati
i nomi di G. L. Morpurgo, di Masino Levi e del cav. Marco
Besso, il primo dal 1831 al 36, il secondo ne' successivi
quarantadue anni ed il terzo dal 1877 in poi, Segretari generali
dell'istituto.
A questo importante e delicato ufficio vennero poscia
chiamati il cav. Giuseppe Besso ed il comm. Edmondo de
Richetti, i quali, animati dal genio tutelare di Marco Besso ed
insieme con i Consigli d'amministrazione scelti fra le più cospicue
personalità del mondo della finanza, seppero elevare l'istituto ad
una potenza meravigliosa.
A dimostrarlo basti sapere che durante l'anno 1909 le
assicurazioni dirette nel ramo trasporti raggiunsero la cifra di
Cor. 2.459,144.673 con un incasso di premi di Cor. 3,211.452-81
e le riassicurazioni assunte ammontarono a Cor. 571,258.003* —
con un introito di premi di Cor. 640.019-09, mentre le cifre
188
RESTAURAZIONE
del primo bilancio per le operazioni dell'anno 1832 furono le
seguenti:
Avanzo premi del I Bilancio . . fior. 101.253 e 27 car.
Ricuperi, aumenti ecc. nell'anno 1833 „ 7.458 „ 37 „
fior. 108.712 e 04 car.
Danni liquidati, storni e provvigioni fior. 91.627 e 14 cai-
Utile reale „ 17.084 e 50 „
fior. 108.712 e 04 car
Ecco ora le somme principali del ramo trasporti al com-
pimento dei tre periodi venticinquennali della sua fondazione:
Esercizio
Incasso premi
Danni pagati
Riserva premi
netta
Riserva danni
netta
Corone
Corone
Corone
Corone
1856
1881
1906
754.182-03
1,417.797-94
3.948.0S5-75
596.525-79
1,262.201-22
3,326.537-21
116.317-04
181.805-61
141.525-20
360.628-05
Eloquenza delle cifre che mai più a proposito potrebbe
essere invocata per dimostrare i ragguardevoli progressi delle
„ Assicurazioni Generali" ; progressi che non si devono giudicare
soltanto alla stregua degli importi, sia pur notevolissimi, de'
premi percepiti, ma altresì di quelli de' danni risarciti, imperocché
questi, più de' primi, servono a provare l'importanza dell'assicu-
razione riguardata come istituto di previdenza, di protezione, di
saggezza e di dovere.
Allo sviluppo in linea morale contribuì pur anco il trionfo
de' nuovi principi che, in onta a' rigidi paragrafi de' codici,
determinarono che ognuno possa garantirsi contro qualsiasi
rischio risultante dall' esercizio dell' industria marittima: principio
sacro di diritto che venne riconosciuto molto tardi da quasi tutti
<
u
Q
<
o
RESTAURAZIONE 189
i popoli inciviliti;1) ma che un triestino, Giacomo de Gabbiati,
aveva intuito e sostenuto ancor prima che la rivoluzione francese
avesse decretata la necessità di una riforma radicale della legi-
slazione.
Ancora al principio del secolo XIX erano stati promulgati
nuovi codici che, rispetto all'esclusione di alcuni rischi — il
nolo, gli utili sperabili, le spese dell' armamento, quelle pagate
per le avarie ecc. ecc. — si disciplinavano alle leggi medioevali
ed all'ordinanza di Francia del 1861; ma l'Inghilterra, la cui
preponderanza marittima non si può discutere, propagò col suo
commercio la libertà di esso, ed il suo esempio fu imitato dagli
altri stati, per cui le vecchie leggi e le ordinanze di Colbert
') In Francia, appena con 'la legge del 14 agosto 1885 fu permessa
l'assicurazione de' noli e degli utili sperabili; nella Spagna, il nuovo codice
dell'agosto 1885, che sostituì quello del 1824, s'uniformò pure alla nuova
dottrina, ed in Italia il nuovo codice del 1." gennaio 1883, con gli articoli 606
e 607 determinò ciò che possa e ciò che non possa esser assicurato. La redazione
però di questi articoli presenta un'anomalia, poiché mentre è permessa l'assi-
curazione del nolo — che non è altro che un beneficio sperabile — non parla
degli utili e si deve ricorrere all'art. 612 per formarsi un chiaro concetto di
ciò che intendeva di stabilire il legislatore. In Germania, in Isvezia ed in Olanda
i rispettivi codici enumerano le cose assicurabili, comprendendovi il nolo e gli
utili sotto qualsiasi forma. Il Belgio, questo piccolo Stato, merita una menzione
speciale. La sua legge dell' 11 giugno 1874, per quanto riguarda l'assicurazione,
è il più bell'esempio del regime della libertà. Ecco la lunga enumerazione di
ciò che in Belgio si può assicurare :
il corpo e la chiglia del bastimento;
gli attrezzi e gli apparecchi;
gli armamenti e le vettovaglie;
il nolo;
i prezzi di passaggio ;
le somme prestate a cambio marittimo ed il prò marittimo;
le merci componenti il carico;
gli utili sperabili sulle merci;
le paghe de' marinai;
l'utile del noleggio;
la senseria e la commissione d'acquisto;
le somme impiegate per i bisogni del naviglio e per la spedizione delle
merci, prima e durante il viaggio.
190 RESTAURAZIONE
vennero dimenticate ed i principi in esse contenuti sparirono per
far luogo alla teoria generale della libertà assoluta di assicurare.
In forma forse più modesta, ma non meno illuminata, aveva
spiegato la sua attività la „Riunione Adriatica di Sicurtà". Fondata
col decreto dell'I 1 agosto 1838, il primo suo bilancio presentava
un incasso di premi per sicurtà contro il fuoco e sulle merci
viaggianti di fior. 125.425.06 e registrava un utile considerevole,
non tutto dovuto però al ramo trasporti, di fior. 36,923.33, vale
dire di fior. 21.15 su ciascuna delle 1735 azioni, dopo aver
assegnato al fondo di riserva fior. 11.021.38.
La direzione d' allora era formata da E. Schwachhofer,
M. Knechnich, E. Lutteroth, Angelo Giannichesi, V. Salem,
M. Delta e G. A. Uhlich. Segretario generale era Alessandro
Daninos più volte da noi nominato nel corso di questo studio.
Dopo cinquant' anni di vita quanto mai promettente, alla
direzione troviamo ancora E. de Lutteroth, mentre vi erano stati
sostituiti Enrico Neumann, fin dal luglio 1884, quale direttore gene-
rale, Marco de Morpurgo, Paolo de Ralli, C. de Reinelt ed E. Salem,
e da segretario generale fungeva l'attuale direttore, comm. Adolfo
de Frigyessy che aveva ereditato il posto dal Neumann.
Non si può dire che il bilancio della „Riunione" nel suo
cinquantesimo anno di esercizio rappresentasse ancora un grande
sviluppo nel ramo di cui trattiamo, ma la stessa relazione agli
azionisti del 6 giugno 1889 si affrettava di promettere che
nell'avvenire verrà data una più grande estensione alla sicurtà
sui trasporti. E così fu infatti, poiché nel bilancio per l'esercizio
del 1909 vediamo la ^Riunione" figurare con un incasso di
premi di ben Cor. 2,576.392-37 sopra una somma assicurata di
Cor. 422,735.145.—.
S "w
RESTAURAZIONE 191
I Besso, il Richetti, il Neumann ed il Frigyessy furono le ment
che seppero compiere il miracolo della restaurazione, portando
loro istituti, non solo per il ramo marittimo ma anche per quell
vita, incendi, grandine ecc. ad un'altezza e prosperità tali da
poterli annoverare fra i principali e i più accreditati d'Europa.
Ma non dobbiamo dimenticare che nel frattempo le vicissitu-
dini avevano pesato su quella simpatica semplicità e su quello
spirito di rigorosa lealtà che formavano le caratteristiche di un
tempo. Alcuni armatori non pagavano più puntualmente le cambiali
de' premi stilizzate a 12 mesi e si dovette proporre (1881) che
venissero stipulate a 11 mesi. Al cav. Enrico Neumann toccava,
il 10 febbraio 1882, commemorare la perdita di un altro assi-
curatore del vecchio stampo: Davide Gentilli, e nel 1883 non
si trovava ancora opportuno di modificare le due polizze di
sicurtà, ritenendo che quella ad uso inglese per i corpi de' vapori
fosse sufficiente, sicché ci volle ancora un anno affinchè venisse
nuovamente autorizzata la Commissione al Listino di fare degli
studi per la compilazione d'una nuova polizza tanto su' corpi,
quanto sulle merci.
Tuttavia, nel Congresso degli assicuratori del settembre 1883
il Presidente, ch'era allora Giuseppe Besso, pur rilevando „che
gli affari di assicurazioni traversavano momenti difficili causa la
decadenza della marina a vela e la concorrenza, le nostre Società,
con la proverbiale loro attività, avevano potuto, per la maggior
parte di esse, ottenere un incasso di premi superiore a quello
dell'anno anteriore, di fior. 32.000* — ".
Tutto il colossale lavoro della memorabile „Inchiesta per
la marina mercantile austriaca" del 1885, si può considerare
192 RESTAURAZIONE
quale un'immensa serie di progetti e di studi tendenti a raggiun-
gere la desiata meta di benessere e di sviluppo commerciale e
marittimo di Trieste.
In quelle discussioni, alle quali presero parte attivissima le
più cospicue e le più autorevoli personalità del nostro mondo
marittimo e commerciale, nulla si trascurò per rilevare e mettere
in chiara luce i bisogni di Trieste e per suggerire i provvedi-
menti atti a sollevarla dallo stato miserando in cui, rispetto alla
navigazione ed a' traffici, si trascinava. Il questionario all'uopo
proposto conteneva ben ventisei quesiti: il ventunesimo mirava
a determinare „ quale influenza esercita l'assicurazione sopra le
condizioni della marina mercantile e quali cangiamenti sarebbero
in tale proposito desiderabili e richiesti". (App. 6).
Guglielmo Tarabochia, il gentiluomo altamente stimato,
che anche nella pertrattazione di un semplice affare di noleggio
sapeva portare la nota di nobiltà, aveva sostenuto, quale relatore
del Comitato II, che „visto che le nostre Società a premio fìsso,
in seguito alla crisi, hanno già abbandonato la marina, in parte
sospendendo l' assicurazione dei corpi, in parte riducendo di
molto la somma che assumono, sarebbe da influire acche le
grandi Compagnie nazionali riprendano il ramo di assicurazioni
sopra corpi da esse escluso o limitato negli ultimi anni".
Il Tarabochia, a nome del Comitato presieduto da S.
Clescovich, proponeva poi che „per migliorare le condizioni della
marina in materia d'assicurazione" si sarebbe dovuto favorire
l'istituzione di una grande Mutua alla quale potessero prender
parte tutti i bastimenti verso un modico contributo massimo;
ma l'Anelli ribatteva cotesta opinione asserendo che „i maggiori
scrittori di economia avevano studiato e fatto il raffronto fra
R<i4fl£
V
HL .^•^ > ; 1
^ '^fl
' ^^|
*fl^lEfl
■ ■■' ■ ■ • • ' 9
" -^v^Sipr "
m
Comm. EDMONDO de RICHETTI.
Comm. ADOLFO de FRIGYESSY.
RESTAURAZIONE 193
sicurtà a premio fisso e Mutua, ma che avevano concluso che
non si poteva concludere niente".
Prevalse il voto del Comitato secondo, sostenuto con
eloquenza di parola e con copiosa messe di dati e di raffronti
da Clodoveo Budinich, ma il senso pratico dell'Artelli trionfò e
della grande Mutua di assicurazioni che avrebbe dovuto salvare
la marina a vela, non si parlò più.
Nell'anno 1886 venivano decretati nuovi ribassi su' tassi de'
premi dai porti del Mar Nero, del Danubio e dall' Azoff e nuove
riduzioni venivano altresì fissate, perchè così esigeva la concor-
renza, su' premi per Amburgo, Brema e le coste della Germania
del Nord e per il Belgio; finalmente, il 21 aprile 1887 poteva venir
adottata la polizza a tutto rischio per le merci vigente in Italia
fin dall'anno 1883, portandovi, naturalmente, quelle modificazioni
eh' erano state suggerite dagli usi e dalle costumanze triestine. x)
Uno dei più ferventi sostenitori della nuova polizza oltre
all'Alleili, fu anche Benedetto Luzzatto, -) il quale insieme con
Carlo Hermet, 3) N. Mùhlinghaus, 4) Francesco cav. Musner 5) e
1) Questa polizza entrò in attività il 1. di gennaio 1888. Prima del 1883,
in Italia erano in vigore diverse polizze di sicurtà marittima e cioè una a
Genova, un'altra a Livorno, un'altra a Napoli ed altra a Venezia; ma, convinto
dell'utilità d'una polizza unica, il Comitato degli assicuratori marittimi di
Genova, pubblicò nel 1879 la prima polizza italiana; però nelle altre piazze
continuarono a sussistere anche le polizze locali (Commentario della Polizza
italiana del cav. Seb. Vallebona — Torino 1888).
2) Fino il 1888 resse le sorti dello „Stabilimento Commerciale d'Assicu-
razioni". Nel 1888 entrò alla ^Riunione Adriatica" quale dirigente il ramo
trasporti. Morì il 29 novembre 1898.
3) Succedette al padre Francesco alla direzione dell'agenzia della „Fenicc"
di Vienna.
4) Dirigeva allora la sezione trasporti delle „Assicurazioni Generali".
5) Il Musner, che diresse sapientemente per lunga serie d'anni ,L'Ammi-
nistrazione Generale in Trieste della Prima Società Ungherese d'Assicurazioni"
e l'agenzia della „Società Viennese d'Assicurazioni" mori il 6 gennaio 1910
fra il compianto generale.
194 RESTAURAZIONE
Daniele Terni !) avevano cooperato alla sua redazione, facendo
parte della Commissione al Listino presso il Comitato, il quale
allora comprendeva diciassette fra Compagnie locali ed agenzie
e filiali di Società non triestine.
Quali fossero i pregi di cotesta polizza non e' indugeremo a
rilevare. Il compianto cav. Sebastiano Vallebona, già Segretario
del Comitato degli assicuratori di Genova, commentatore erudito
e pratico di essa polizza, scrisse „che è una delle migliori e che
bene risponde alle esigenze del commercio italiano" ; noi che, per
ragioni di lunga pratica, abbiamo avuto occasione di esperimen-
tarla, possiamo modestamente aggiungere ch'essa ci sembra la
più corrispondente e la più chiara formula per la nostra industria,
indispensabile al commercio marittimo.
Anche nella polizza di sicurtà per i corpi de' bastimenti
venivano nel 1887 introdotte delle modificazioni, fra le quali,
più importante quella „che per i navigli oltre le 200 tonnellate
gli assicurati sotto qualsiasi titolo non potessero assicurare più
di due terzi della valutazione data di comune accordo con gli
assicuratori rimanendo così sempre scoperti di sicurtà del 33 l/s
per cento della valutazione".
Erano palliativi che non giovavano a frenare la decadenza
della marina a vela e poi — dice un protocollo del Congresso
generale degli assicuratori del 12 settembre 1887 — „altra causa
della grande diminuzione de' premi, oltre la concorrenza estera,
si è pur troppo che avendo una gran parte de' più importanti
stabilimenti cambiato il sistema di riassicurare i loro rischi, una
') Daniele Terni, Registratore della ^Società Assicuratrice" morì il 7 novem-
bre 1900 e godette fama di assicuratore provetto.
Cav. FRANCESCO MUSNER.
RESTAURAZIONE 195
parte rilevante de' premi qui percepiti invece di restare nella
piazza, andavano all'estero!"
E così anche la vecchia „Società Assicuratrice" e lo „Stabi-
li mento Commerciale d'Assicurazioni" annunziavano nel 11
la loro liquidazione.
Intanto si avverava il compimento del cinquantesimo anno
dacché l'Unione degli assicuratori triestini era stata riformata.
Il dì 29 settembre 1888 si teneva, con una certa solennità, il
Congresso generale, ed il presidente, Giuseppe Besso, a nome
della direzione del Comitato, così rilevava l'importanza e l'utilità
della vecchia istituzione: „I1 24 agosto p. p. — diceva — il
nostro sodalizio ha compiuto cinquant' anni di vita, la quale lunga
epoca dimostra sufficientemente e senza spendere ulteriori parole,
l' utilità di questo istituto. Nelle varie piazze marittime si crea-
rono dopo di noi e sul nostro sistema consimili istituzioni, alle
quali non fu però dato di conseguire uno sviluppo simile al
nostro, ed anzi alcune fra queste per discordie interne cessarono di
esistere e poi dopo breve tempo si tornarono a costituire, convinte
e persuase che, ove hanno sede diverse Compagnie d' assicura-
zioni marittime, non si possa fare a meno di consimili istituzioni.
Ed in vero oggidì in tutte le più importanti piazze marittime ed
anche nell'interno, come p. e. a Parigi, sussistono tali centri di
assicuratori marittimi".
E con questa solenne affermazione che riteniamo maggior-
mente suffragata dopo quanto fin qui abbiamo scritto, noi chiu-
deremo il nostro studio, facendolo seguire da brevi parole sulla
polizza di sicurtà che sostituì, per forza delle circostanze, quella
196 RESTAURAZIONE
a rischio ordinario sui corpi de' velieri, la quale tanta parte
ebbe nella vita commerciale e marittima di Trieste.
La polizza di sicurtà sul corpo e sugli attrezzi de' basti-
menti a vela, così detta a rischio ordinario, la quale era basata
sul principio del pagamento della somma coperta d'assicurazione
quando i danni materiali all' oggetto assicurato sorpassassero il
75% della sua valutazione, ad onta delle restrizioni che conte-
neva, fece buona prova non solo a Trieste ed a Fiume, ma
anche a Venezia e ne' porti vicini, fino quasi all'anno 1890.
La medesima polizza all' incontro, adattata a' piroscafi
mediante alcune disposizioni, tra altre quella invero curiosa che
„le macchine, in via d'eccezione, potessero venir assicurate anche
separatamente dal bastimento", ebbe vita effimera per le ragioni
che ognuno potrà facilmente immaginare.
Intorno il 1888 però, i genovesi, resi attenti dall' ognor
crescente sviluppo nelle costruzioni de' piroscafi in ferro ed in
acciaio, elaborarono una nuova polizza che appellarono: „polizza
di sicurtà marittima sopra piroscafi in ferro." l) Cotesta polizza,
con lievi aggiunte e modificazioni, che non toccano nò la natura
de' rischi assicurati né le indennità dovute per danni dagli assi-
curatori, venne poco dopo adottata dagli assicuratori triestini ed
ò in uso tutt' ora, quantunque gli stessi genovesi, nel 1899, vi
avessero portato non lievi e complicate modificazioni. I trentadue
articoli della polizza del 1888 si ridussero a trenta in quella di
') Essa venne approvata dall' assemblea del Comitato degli assicuratori
di Genova del 29 ottobre 1888 ed un originale stampato fu depositato presso
quella Camera di Commercio.
RESTAURAZIONE 197
undici anni dopo, e fra altro, le franchigie sull'avaria particolare
vennero fissate, con sensibili aumenti sulle somme assunte sul
corpo e sulle macchine, a seconda dell'età del piroscafo. Anche
ne' percentuali per le riduzioni dal vecchio al nuovo sul costo
delle riparazioni vennero stabiliti alcuni aumenti e sparì l'integrale
risarcimento dell' avaria generale allorché il piroscafo assicurato
raggiungesse l'età di tre anni.
E tanto basti per la polizza italiana del 1888, divenuta ormai
anche triestina e quindi da tutti conosciuta ed apprezzata; aggiun-
geremo soltanto ancora ch'essa fu il risultato di lunghi e pazienti
studi di quanti nel Regno vicino s' interessano delle cose di
mare e che gli assicuratori di Trieste, tenendola in uso ancor
oggi, dimostrano d'esser rimasti fedeli all'antico e sano principio
che quanto più semplici e più correnti sono le condizioni su
cui è fondato il contratto di sicurtà, di tanto maggior vantaggio
godranno la navigazione, il commercio e le industrie che da essi
derivano. (App. 7).
Questa in abbozzo la storia arida forse, ma interessante
per un porto di mare, delle assicurazioni marittime ; questa la
rievocazione di alcuni uomini — rimasti finora fra la folla degli
ignoti o de' dimenticati — che le coltivarono con dignità e con
sapienza; questa in fine la cronaca del Centro dove gli assicuratori
si riunivano come in patriarcale famiglia per trattare e discutere
tutti i più importanti e complessi problemi del nostro commercio
e della nostra navigazione marittima.
Dall' attività sulla fine del Settecento quasi inorganica e senza
una reale direzione suprema, ma pur con lo spirito rivolta verso
198 RESTAURAZIONE
la regina dell'Adriatico, abbiamo veduto l'Unione degli assicu-
ratori crescere vigorosa e dar vita feconda e magnificamente
organizzata al Lloyd Austriaco, dal quale poi sorsero la Società
di navigazione a vapore (II Sezione) e lo Stabilimento calcografico
e tipografico (III Sezione) i quali, l'una nel campo economico-
marittimo e l'altro in quello artistico-letterario, seppero tener
alto il nome ed il decoro di Trieste.
Dalla modesta „Vecchia Compagnia di Assicurazioni" de'
primi anni della seconda metà del Settecento, abbiamo veduto
ingrossare il numero delle Compagnie triestine, fino a raggiungere
quello cospicuo di trenta, tutte floride ed operanti come una sola
per il bene e lo sviluppo del commercio e della navigazione; ma
abbiamo altresì assistito alla cessazione di quasi tutte per ammirare
meravigliati la potenza e la operosità delle due sole rimaste : le
„ Assicurazioni Generali" e la „Riunione Adriatica". (App. 8).
Con l' andare degli anni sorgeranno nuove Società, si
cangeranno ancora le formule delle polizze; la concorrenza inter-
nazionale, sempre viva, le scoperte, la scienza, le nuove vie, i
nuovi prodotti, faranno nascere ogni giorno nuovi traffici, nuovi
usi e nuove leggi, che porteranno seco nuove condizioni, nuove
clausole e nuovi premi di sicurtà che né assicuratori né assicurati
potrebbero oggidì immaginare; ma l'origine italica della nostra
industria rimarrà sempre la stessa, e chi s'accingerà a scrivere,
meglio di noi, la sua storia, non potrà dimenticare che i triestini,
i quali, attraverso infinite vicissitudini, seppero elevarla con
sapienza e con amore a quel grado di sviluppo che abbiamo veduto,
furono tra i primi che la conobbero e la esercitarono.
ar^)
appeNpice e Note
(APP. 1.)
„Decreto sopra le assicurazioni delle Mercanzie" — Maggior Consiglio
— Venezia, 2 luglio 1466 :
„L'è justa cosa a proveder alla espcdition delle controversie, e lite de
rason de mercantie, e conciosia, che per le male condition de nomini sia sta
introdotto ima mala, e pessima condition, che quelli li quali assegurano coloro,
che hanno mercantie sopra nave e navili, e ogni altro fusto, si per essi lussi
intravenuto el naufragio, over captura de li ditti navilii, ardiscono con modi
dishonesti, e nove cavillation andar a litigio con longhezze, e nove dilation,
che non solum passano, e dilatano el termine statuido per la leze, ma reducono
le cose in defflnition perpetua; però essendo omnino necessario a proveder.
L'anderà parte, che caetero, le controversie, e lite da tal segurtade siano
remosse da ogni officio del nostro Palazzo, e debbiamo esser commesse, e sia
commesso all'officio nostro di Consoli di mercadanti, eccettuando quelle appar-
tenesse all'officio del zudega de Procurator, che per dignità della Procuratia
non dieno esser remosse. Et al ditto officio di Consoli di mercadanti tal cosa
si debbia osservar a questo modo ; che li dannizadi, quali si attroveranno in
questa terra, siano tenuti dal zorno della nova a mesi doi, haver fatto citar
avanti li Consoli nostri tutti li preditti assecuratori ; e avanti essi Consoli haver
provato, si per li libri, come per altro mezzo, il suo danno, e con sagramento;
Quelli veramente che non fusseno in questa terra, habbino termine mesi doi
doppoi zonti a provar ut supra. Et fatto questo, e passado li doi mesi, li asse-
guradori siano obbligadi dar, e pagar, le sopraditte segurtà a beneplacido delli
dannificadi, e se quelli non voranno pagar, possino li ditti dannificadi levar la
subvention de tutta la sorte della segurtà, over di quella parte, che restasseno
haver contra ditto assegurador, ovvero asseguradori.
Et li Consoli nostri sono obligati darli la ditta subvention, come delli
littere di cambio si osserva: Et habbiano le spese, che fanno per la preditta
subvention de cambi: Dichiarando, che se delle preditte robbe naufragade, se
ritrovaranno, e si recuperassino robbe de naviglio, se intenda esser a conto e
per conto di asseguradori, e delli dannizati per ratta, secondo quello fosse
202 APPENDICE E NOTE
stato constado per li ditti dannizadi avanti li preditti Consoli ; Et di tal cosa,
come è preditto, li detti Consoli debbiano far summaria rason, senza libelli,
come al ditto officio si osserva: postponendo ogni cavillation, e dilation di
tempo, perchè così ricerca ogni giustitia e honestà."
(APP. 2.)
Il Rapporto del Capitano del Porto enumera le seguenti persone impie-
gate nel 1760 alla costruzione ed al riparamento dei bastimenti":
Protti :
Gerolamo d'Avanzo d' anni 64
Odonio Panfido da Rovigno, d'anni 26
Giuseppe Rossi da Trieste, d'anni 60
Pietro d'Avanzo da Trieste, d'anni 40
Bortolo Bonavita dal Carso, d' anni 50
Carlo Giusti da Trieste, d'anni 50.
Giovani :
Francesco d'Avanzo da Pirano, d'anni 24
Francesco Giusti da Trieste, d'anni 20.
Garzoni :
Giuseppe Cartiza da Buccari, d'anni 19
Battista Panfido da Rovigno, d'anni 16.
Porestieri :
Giuseppe Panfido da Rovigno, d'anni 64
Bortolo Panfido da Rovigno, d'anni 20
Giovanni Novello da Rovigno, d'anni 30
Antonio Nordio da Chioggia, d'anni 60
Antonio Minio da Venezia, d'anni 28.
(APP. 3.)
All'istituto del Mezzano — sensale, mediatore — veniva data a Venezia
una grande importanza, e severe disposizioni lo disciplinavano. Il Mezzano era
incaricato di compilare e firmare le estese, con severa ammonizione di non poter
„in verun tempo aggiungere o levare a suo talento cosa alcuna dalle medesime"
(art. VII); egli doveva presentare in fine d'ogni anno al Deputato alla Ragio-
nataria del Magistrato de' Cinque Savi alla Mercanzia, senza alcun privato
aggravio, esatta nota giuratamente firmata di propria mano, qual contenga le
somme tutte di sicurtà fatte toccare da cadaun assicuratore entro l'anno stesso"
APPENDICE E NOTE 203
(art. XIII); essi Mezzani „tener dovevano cancello aperto in Rialto" ed „al caso
di ricerche di aprimento di nuovo cancello, o di sostituzione di nuova ditta in
cancello vecchio in luogo del defonto, o del rinunciante, doverà sempre presen-
tarsi l'aspirante al Magistrato de' Consoli, e far constare per via delle fede
rilasciategli dalli Magistrati de' Sopra Consoli, Bestemmia, Avvogaria, e Signori
di Notte al Criminal, e Civil, di non essere stato giammai il suo nome descritto
per convinto di falso, o mancato di credito".
La „Terminazione" esigeva altresì che „li Mezzani da sicurtà siano sudditi
Veneti di origine, oppure con l'incoiato permanente di anni quindici almeno;
e doveranno pur anche far constare di essere di Religione cattolica Romana,
non escludendosi perciò il Rito greco in Venezia permesso".
Il sensale o mediatore di sicurtà è quasi sparito in Trieste, ma la legge
ed il diritto italiano li conservano tuttora ed anzi danno loro un ufficio ed un
carattere del tutto distinti dal commissionario, il quale, allorché fa un'assicu-
razione per conto di terze persone è responsabile del pagamento del premio
ed ha il diritto d'incassare le indennità dagli assicuratori per conto del suo
mandatario.
(APP. 4.)
Ecco come il Rodrigues, ancora nel 1814, sosteneva la necessità della
libera assicurazione:
„Quale danno risente l'assicuratore sopra una merce apprezzata modica-
mente, se un altro dopo di lui ne assicura gli utili immaginari? Come si può
mai attibuire mancanza al proprietario della merce nell' occultarle una circostanza
che fors'egli non pensava al momento che l'assicurò? Diffatti quello che garantire
si voglia l'utile sperabile o positivo sulla merce diggià assicurata per il valore
reale, non pregiudica minimamente al primo suo assicuratore; mentre quello
gode in caso di sinistro, il totale ricupero, soggiace pure in confronto alle
spese ed avarie, quando che l'assicuratore sugli utili è esente da questo, ma non
partecipa nel ricupero. Ma vano sarebbe il dire che il primo assicuratore non
avrebbe assunto il rischio sulla merce se gli fosse stato noto, che si volevano
dopo assicurarne separatamente gli utili. La circostanza del primo assicuratore
migliora sempre a misura che aumenta il valore della merce, mentre in caso
di arresto o grosso danno gli allontana il caso di abbandono; quindi é che la
seconda sicurtà eseguita sugli utili non aggrava per niun titolo l'assicuratore;
in effetto é evidente la ragione che non possa domandare la nullità del contratto,
mentre il proprietario della merce non era in obbligo di prevenirlo della nuova
sicurtà sugli utili che si propone di eseguire".
Il principio della possibilità d'assicurare gli utili od i profitti sperabili
fu oggetto di lunghe discussioni da parte de' trattatisti e de' legislatori.
204 APPENDICE E NOTE
L'assicurazione, in qualsiasi forma, dell'utile su una mercanzia era, in
antico, severamente proibita e veniva talvolta punita con gravi pene. La stessa
Ordinanza francese del 1681 decretava la invalidità della polizza e persino la
confisca delle merci qualora il valore assicurato delle stesse eccedesse quello
sul porto della caricazione. Anche il nolo non poteva essere assicurato poiché
lo si riguardava come una specie di profitto.
(APP. 5.)
Anche l'istituzione della Società anonima denominata „Tergesteo" si può
considerare quale un indizio dello sviluppo e dell'incremento della città.
„Nel più bel punto della prosperosa, ognor più fiorente città di Trieste"
— dice il Programma pubblicato il 10 luglio 1833 dalla casa bancaria Arnstein &
Eskeles, da Giuseppe Brambilla, Carlo Lodovico de Bruck, Carlo Antonio Fontana,
Pompeo cav. de Panzera, Marco Pigazzi e Pasquale Revoltella — „giace lo stabile
Dogana vecchia, così denominato dalla sua primitiva destinazione. Fabbricato
in situazione centrale, sopra una superficie pressoché quadrata di Klafter qua-
drati 863 2/3, isolato da tutte le parti e circondato da spaziose contrade, ha il
prospetto da un lato sul Corso, dall'altro sul gran Teatro, dal terzo sulla Borsa
de' Negozianti, e dal quarto sulla strada che conduce al Molo principale del
Porto, lunghesso la quale trovansi l'antica Chiesa di s. Pietro, il Casino tedesco,
ed il Palazzo del Governo.
La riunione di tanti topografici vantaggi risvegliò in alcuni Negozianti
di Trieste l'idea, che la ricostruzione e trasformazione di quel fabbricato in un
grandioso edilizio, riuscirebbe di sommo ornamento e lustro alla Città, offri-
rebbe al Ceto Mercantile molte comodità da lungo tempo desiderate, non senza
presentare un sicuro e vantaggioso impiego del danaro occorrente per portare
ad effetto siffatta intrapresa.
La quale idea, siccome bella ed utile in sé medesima, venne assecondata
eziandio dalla casa bancaria di Vienna Arnstein & Eskeles, che di buon grado
vi concorse, prendendo parte nella esecuzione.
Dietro a ciò fu dai Sottoscritti concertato e stabilito di erigere una Società
anonima per azioni, mediante il conferimento di un Capitale di f. 750,000 di
Convenzione, diviso in azioni 1500 — ognuna di f. 500; capitale riconosciutosi
indispensabile per fare l'acquisto dello Stabile, e per la sua ricostruzione in uno
stile grandioso e magnifico dietro le norme dei piani, che verranno raccolti dai
più accreditati architetti italiani e tedeschi sulle basi seguenti.
La parte esteriore del pianterreno verrà impiegata nella costruzione di
un gran numero di eleganti botteghe e di una grandiosa caffetteria, al dissopra
delle quali verrà eretto un piano di così detti mezzanini, inservienti ad uso di
APPENDICE E NOTE 205
scrittorio e di deposito per trafficanti, sensali, ed altri individui addetti al
commercio ed all'industria.
La parte interiore del pianterreno fino al primo piano presenterà un vasto
spazio composto di porticali e gallerie. Potrà questa ampia sala essere destinata
dalla Società a luogo di riunione dei Negozianti ed altri, li quali verso un
conveniente annuo contributo potranno trattarvi i loro affari durante le ore di
Borsa, e nelle altre ore del giorno offrire alle loro famiglie nel centro della
Città un luogo di trattenimento, chiuso, bellamente decorato, illuminato, ed atto
anche ad essere riscaldato.
Al dissopra del pian terreno verranno innalzati tre piani, ognuno dei
quali conterrà parecchie, ma spaziose e belle abitazioni da pigionarsi a distinte
famiglie, e Casini di società.
Con queste preliminari intelligenze assunsero li Sottoscritti, in proporzioni
fra loro convenute, le fissate 1500 azioni verso l'esborso del corrispondente
capitale, da versarsi nella Cassa sociale il di 24 Agosto 1838; e fatto acquisto
dello Staoile, con contratto 11 Maggio 1838 per la somma di f. 404397 „ 58
moneta di convenzione, a nome e per conto dell'anonima Società, a di cui
favore verrà anche registrato nei pubblici libri"
(APP. 6.)
Il „Questionarioa proposto all'Inchiesta del 1885 era il seguente:
A. Questioni generali.
1. Di che natura sono le cause che, in generale, hanno provocata la presente
situazione della marina mercantile?
2. Dove ebbe la marina mercantile a trovare, in tempi anteriori, le principali
sue sorgenti di lucro?
3. Quale è la posizione eh' essa prende attualmente nella navigazione
internazionale?
4. Su quali vie principali del commercio trovano specialmente occupazione :
a) i bastimenti a lungo corso;
b) i bastimenti a grande cabotaggio; ed in quali generi di trasporto
trovano i medesimi il loro precipuo impiego?
5. Di quanto e fino a qual punto la concorrenza dei piroscafi danneggia la
navigazione a vela?
6. Come si presentano le condizioni di attività del piccolo cabotaggio?
7. A quanto ascende il capitale investito nelle singole categorie di navi-
gazione?
8. Quale influenza spiegò la legge 7 maggio 1879, concernente la registra-
zione dei bastimenti, sulla partecipazione di capitale estero nella proprietà
di bastimenti nazionali?
206 APPENDICE E NOTE
9. La legge del 29 maggio 1883 (B. L. I. Nro. 99) concernente la temporaria
esenzione dal pagamento della imposta sull'industria e sulla rendita per
1" esercizio della navigazione marittima con piroscafi costruiti nell'interno,
ebbe essa ad influire sullo sviluppo della navigazione a vapore, e se ciò
non fu il caso, per quale motivo?
10. Se alla navigazione a vela in grande sia ancora assicurato un avvenire
e per quali ragioni, ed in conseguenza, se siano ancora consigliabili
nuove costruzioni di bastimenti a vela?
B. Questioni speciali.
Noli e spese di armamento.
11. A quali spese è congiunto il servizio dei bastimenti a vela secondo le
diverse categorie di navigazione ?
12. Quali furono i noli ricavati in media negli ultimi anni sulle principali
vie marittime?
13. In quale rapporto stanno i noli dei piroscafi con quelli dei bastimenti
a vela ?
14. Quali spese nei porti esteri sono specialmente gravose per la nostra
navigazione?
Imposte.
15. Quanta e quale influenza esercitano le imposte sull' andamento dell'indu-
stria della navigazione, ed in quale rapporto stanno le medesime colle
spese generali d'armamento e d'esercizio?
Costruzione navale.
16. Che cosa danneggia l'attività dei cantieri?
17. A quanto ascendono le mercedi degli operai che lavorano sui cantieri?
18. Che cosa influisce sul ritiro dei materiali da costruzione e specialmente
sul loro ritiro dall'interno?
19. Quali ragioni militano a favore della costruzione di velieri in ferro di
grande portata?
20. Quale portata riesce la più conveniente per bastimenti a vela dediti alla
grande navigazione e quale è la più adatta per piroscafi mercantili?
Assicurazioni.
21. Quale influenza esercita l'assicurazione sopra le condizioni della marina
mercantile e quali cangiamenti sarebbero, in tale proposito, desiderabili
e richiesti?
Diverse.
22. In quali direzioni del commercio marittimo esistono prospettive di un
maggiore sviluppo per la marina mercantile austriaca?
23. Quali ostacoli vi si oppongono e come potrebbero togliersi ?
APPENDICE E NOTE 207
24. È raccomandabile di promuovere la navigazione a vapore, in qual modo
ed in quale estensione?
25. Se occorra di prendere in ispeciale riflesso le condizioni di credito degli
armatori marittimi? Se sì, in che guisa? Se mediante disposizioni legisla-
tive, oppure mediante altre misure ?
26. In quale modo potrebbesi offrire un sufficiente provvedimento ai navi-
ganti della marina mercantile, resisi inabili al lavoro o privi di mezzi?
Una specie d'inchiesta sulle condizioni del commercio e della marina
venne tenuta anche nell'anno 1864. Ne diede origine un opuscolo del Barone
Pasquale Revoltella, intitolato „La compartecipazione dell'Austria al commercio
mondiale", il quale opuscolo produsse, al suo apparire, una sensazione non
indifferente. Anche allora venne istituito un comitato, „il cui compito doveva
esser di esaminare la posizione sfavorevole dell'Austria nel commercio mondiale
transoceanico ed i mezzi che fossero idonei a porvi rimedio". Fu raccolto un
copioso materiale che venne stampato nel 1865 sotto la forma di ^Rapporto",
in lingua tedesca, ma sembra che il risultato pratico delle investigazioni, de'
suggerimenti, e de' pareri emessi dalle „Camere di commercio della monarchia",
dalle altre corporazioni e da buon numero di distinti ingegni commerciali ed
industriali dell'Impero, come li chiama il Rapporto, sia stato nullo.
Per ciò che riguarda le assicurazioni, si ebbe il grave torto di copiare
semplicemente ciò che aveva stampato in un opuscolo tal Edmondo Bauer,
membro della Camera di Commercio ed industria e possessore di fabbriche in
Ungheria!
(APP. 7.)
Il 1.° di gennaio del 1888 anche in Francia entrò in attività una nuova
polizza sopra i corpi de' navigli, compilata dal Comitato degli assicuratori
marittimi di Parigi. L' illustre Alfred de Courcy dettò un erudito commentario
di tale polizza, commentario che fu l'ultimo de' suoi preziosi studi (oltre 60),
stampati sulle assicurazioni, sul diritto marittimo ecc.
(APP. 8.)
Oggi quasi tutto il lavoro triestino delle assicurazioni, sia sui corpi de'
piroscafi che sulle merci, viene ripartito fra le ..Assicurazioni Generali", la
^Riunione Adriatica" e le seguenti Agenzie di Compagnie dell' interno e dell'estero:
della „Badese" di Mannheim, della „Bàloise" di Basilea, della „Danubio" di
Vienna, della „Fenice Austriaca" di Vienna, della „Foncière" di Budapest, della
208 APPENDICE E NOTE
federale" di Zurigo, della ..Fortuna" di Berlino, della frankfurter" di Franco-
forte, della „Helvetia« di San Gallo, della „Prima Società Ungherese" di Budapest,
della „Norddeutsche" di Amburgo, della „Mannheim" di Mannheim, della „Provi-
dentia" di Vienna, della „Rhenania" di Colonia, della „Schweiz" di Zurigo,
della «Viennese" di Vienna e della „Virtemberghese" di Heilbronn.
Primeggiano fra queste per l'assunzione di somme più rilevanti la „Prima
Società Ungherese" e la „Providentia", e tutte, essendo rette da persone esperte
nel ramo, fanno onore alle loro case madri.
dr^)
CONTENUTO
I. Sguardo retrospettivo.
Testo :
Alcune fonti per la storia delle assicurazioni marittime — L'origine
storica delle assicurazioni marittime — I documenti che ne attestano
la conoscenza e l'esistenza antica — Le condizioni del commercio
nel Trecento e nel Quattrocento — Gli esuli toscani e la casa Bardi —
Un documento importante — Le più antiche formule di polizza che si
conoscano — L'evoluzione del contratto di assicurazione — „Le Guidon
de la Mer" — L'assicurazione indipendente dalla nazionalità — La
celebre ordinanza francese del 1681 — Un grande ministro — L'In-
ghilterra si adatta all' innovazione — Lord Mansfield — L'antica polizza
di sicurtà inglese — Tenacità del popolo britannico — Venezia —
Il vessillo di S. Marco pag. 7
Illustrazione:
Vessillo mercantile della Repubblica di Venezia.
II. I primordi.
Testo:
Una banca di sicurtà marittima dedicata alla Madonna — L'Imperatore
Carlo VI ordina che a Trieste vi sia un banco di sicurtà — Prima
Compagnia di assicurazioni — Alcuni suoi direttori — Il libercolo di
Samuele Vital — Le Compagnie di Sicurtà fondate durante la seconda
metà del Settecento — L'origine de' Listini de premi — I primi
studi per una legislazione marittima — Venezia fornisce a Trieste le
prime formule di polizza — Testo delle polizze comuni — „In nome
di Dio" — Differenze formali dei due testi — Lo spauracchio della
penale — Il Mezzano di sicurtà — I cosiddetti Manifesti — L'origine
del ^Commissario di avarie" — Incremento confortante — Potenzialità
degli assicuratori — Confusionismo nelle condizioni — Casa Casatti
e Damillo, primo luogo di riunione di tutti gli assicuratori triestini —
Un'industria lucrativa — L'occupazione francese — Sparizione di
212 CONTENUTO
tutte le Compagnie — L'influenza della Francia — Scadimento della
polizza veneziana — Una nuova formula di polizza per le merci —
Un illustre giureconsulto dimenticato — I precursori triestini della
scienza delle assicurazioni marittime pag. 25
Illustrazioni:
Veduta della città e del porto di Trieste — Polizza di assicurazione
di Marsiglia del 1767 — Polizza di assicurazione di Marsiglia del 1783
— Manifesto degli assicuratori del 1801 — Circolare del Cesareo
Regio Governo di Trieste del 1803 — Manifesto degli assicuratori e
tabella delle franchigie dell'ottobre 1804 — Polizza a rischio ordinario
della „Società Illirica d'Assicurazioni" — Polizza a rischio ordinario
dell'assicuratore privato Nicolò Glicofridi — Giacomo de Gabbiati.
HI. Periodo di organizzazione.
Testo :
La fraterna di S. Nicolò — Il contratto con Andrea Bozzini — Altri
utili provvedimenti escogitati dagli assicuratori — I cambiamenti nelle
assunzioni suggeriti dal progresso — Riordinamento dell'Unione degli
assicuratori — I corsari greci turbano l'ascesa — I nuovi locali di
riunione — Antonio Rossetti e la sua opera — Preparazione alla
conquista de' nuovi ideali — La conquista delle Indie — Tempi
curiosi — Le „Assicurazioni Generali Austro-Italiche" — Progresso
latente — L'esempio di Venezia — Cifre eloquenti — L'onestà e la
buona fede pag. 61
Illustrazioni :
Viglietto d'Azione della „Società Orientale d'Assicurazione" — Angelo
Giannichesi — Polizza d'assicurazione dell',, Adriatico Banco d'Assi-
curazioni" — Medaglia della Repubblica di Venezia.
IV. La Rinascenza.
Testo :
Il rifiorimento economico di Trieste — Lo spirito di associazione —
Il „Lloyd Austriaco" — L'atto con cui fu proposta la sua istituzione
— L'ambiente in cui doveva svilupparsi — Gli intendimenti de' suoi
fondatori — Le ^Assicurazioni Generali Austro-Italiche" — Il „ Mani-
festo" del 1834 — Sviluppo del „Lloyd Austriaco" — Ventitre Com-
pagnie triestine di assicurazioni marittime" — Il genio di Masino
Levi — Tempi beati — La rivendicazione d'un ritratto — I locali
occupati dal „Lloyd Austriaco" — Amor di patria — Pasquale Revoltella
— Progresso nell'assunzione de' rischi — Un arco trionfale ed una
CONTENUTO 213
illuminazione serale dimenticati — La concorrenza estera guastame-
stieri — I pionieri dell'industria delle assicurazioni . . . pag. 79
Illustrazioni:
Diploma di rappresentante del Lloyd Austriaco — Masino Levi —
Regolamento interno della ^Commissione delle Unite Compagnie di
Sicurtà alla prima Sezione del Lloyd Austriaco" — Stato del perso-
nale del Lloyd Austriaco per il 1844 — Arco di trionfo — Diploma
d'Agente del Lloyd Austriaco.
V. Affermazione e lotte.
Testo :
11 Quarantotto — Soffio di vita libera ed indipendente — Nuove
riforme ne' Listini — Divisione della prima Sezione del Lloyd Austriaco
— Scopi e fini della terza Sezione — Un grande Stabilimento tipogra-
fico artistico — L'„Annuario marittimo" — Condizioni economiche della
terza Sezione — Fior. 150.000 di stampati invenduti — La bottega
di un rigattiere — Incremento economico di Trieste — Statistica
eloquente — La Gran Brettagna — L'aumento de' traffici necessita
il cambiamento de' Listini — Distinzione fra rischi d'estate e rischi
d'inverno — La malerba della calunnia — Un giornaletto rivendicatore
— Sviluppo del Centro degli assicuratori — La „Triester Zeitung" —
Una legge inopportuna — Filippo Artelli , pag. 107
Illustrazione:
Filippo Artelli.
VI. Regime e concetti nuovi.
Testo :
La nuova polizza di sicurtà per le merci — Carlo Bascvi — L'epi-
demia arresta l'attività degli assicuratori — I parassiti delle assicu-
razioni — Norme per le avarie — Un utile Istituto — Morte di G.
Almeda — Rescissione del contratto fra la prima e la terza Sezione
del Lloyd Austriaco — Cambiamento di sede dell'Unione degli assi-
curatori — Attività della prima Sezione — Le autorità contro gli
assicuratori — Angelo Giannichesi — Importante periodo di afferma-
zione — Nuovi regolamenti — Il Comitato degli Assicuratori centro
di ogni attività marittima e commerciale — Documenti preziosi per
la storia del commercio e della marina — L'evoluzione — Il Codice
marittimo e le mire degli internazionalisti — Domenico Rossetti —
Trieste sagrificata — Cesare Combi — Gli idealismi delle nuove teorie
— L'assicurazione elemento sociale ed economico . . . pag. 129
Illustrazione:
Azione dello stabilimento d' assicurazioni „11 progresso Commerciale".
214 CONTENUTO
VII. Decadenza.
Testo :
Gli assicuratori più attivi — Un luminare della scienza del diritto e
delle assicurazioni marittime — Giuseppe Besso — Girolamo Basevi
— L'incalzare delle nuove teorie suggerisce alcune modificazioni nelle
polizze e ne' listini — La Deputazione di Borsa ostacola il progresso
— La nuova polizza a tutto rischio sopra corpi di bastimenti —
Caratteristiche di tale polizza — Sua origine — Le assicurazioni sulle
merci — Una risposta al signor Luogotenente — I bilanci formali —
Il successo delle Mutue — Un giornaletto — Un nuovo colpo per gli
assicuratori triestini — Una disastrosa legge dell'Impero — Nuovi
e più gravi malanni — Sintomi di debolezza — Il concorso delle
Agenzie e delle Filiali delle Compagnie ultramontane — L'incubo
della abolizione del porto franco — Reclami di provvedimenti ina-
scoltati — Disastrosa politica ferroviaria — I triestini faranno da sé
— Le «Assicurazioni Generali" e la „Riunione Adriatica" rinvigori-
scono le loro energie — I costruttori della scienza . . . pag. 147
Illustrazioni:
Giuseppe Besso — Allegoria, acquarello di Gius. L. Gatteri.
VIII. Restaurazione.
Testo :
Il carattere che scompare — Lo sminuzzamento del lavoro — Quadro
sconfortante — La vittoria di due istituti cittadini — L'eloquenza delle
cifre — I restauratori — Mutano i tempi — L'inchiesta del 1885 —
Nuove modificazioni de' premi imposte dalla concorrenza — La nuova
polizza per l'assicurazione delle merci — I suoi compilatori — Palliativi
— L'importanza e l'utilità dell'istituto del Comitato — La nuova
polizza per i piroscafi — - L'antico principio della semplicità — Il
cammino percorso — La folla de' dimenticati — Per chi scriverà la
storia delle assicurazioni pag. 181
Illustrazioni:
Palazzo e sede delle ,,Assicurazioni Generali" — Palazzo per la futura
sede della «Riunione Adriatica di Sicurtà" — Alessandro Daninos,
Enrico Neumann e Marco Besso — Edmondo Richetti — Adolfo
Frigyessy.
Appendice e Note , pag. 199
ara
University of
Connecticut
Libraries