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Full text of "Le assicurazioni marittime a Trieste ed il Centro di riunione degli assicuratori"

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Connecticut 

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***'curazionl  marittime  a  Trieste 


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LE  ASSICURAZIONI 
»  »  *  MARITTIME 
A  TRIESTE  *  *  * 

ED  IL  CENTRO  DI  RIUNIONE 
*    -k  DEGLI  ASSICURATORI. 


FRANCESCO  BASILIO. 


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FRANCESCO  BASILIO 


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SSIGURAZIONI 
MARITTIME 


TRIESTE 


ED    IL 


CENTRO  DI  RIUNIONE  DEGLI  ASSICURATORI 


& 


TRIESTE 

TIPOGRAFIA  LLOYD 

1911. 


Francesco  Basilio,  Editore. 


ALLA 

VENERATA  MEMORIA 

DI 

FILIPPO    ARTELLI 


Ben  a  ragione  l'illustre  storico  nostro  Jacopo  Cavalli 
accennava,  in  un  recente  suo  prezioso  libro  (Commercio  e 
vita  privata  a  Trieste  nel  1400),  che  alla  conoscenza  del 
commercio  antico  possono  contribuire  gli  archivi  privali. 

Tale  verità,  anche  da  noi  riconosciuta,  c'indusse 
appunto  alla  compilazione  del  -modesto  lavoro,  destinato 
a  far  conoscere  un  materiale  interessante  e  nuovo  per  la 
storia  del  nostro  commercio  e  della  nostra  navigazione  e 
che  proviene,  per  la  massima  parte,  dall'archivio  del 
Centro  di  riunione  degli  assicuratori  marittimi  :  materiale, 
fortunatamente,  non  ancora  andato  disperso. 

Giova  per  tanto  avvertire  chi  avrà  la  pazienza  di 
leggerci,  che  ove  nel  corso  del  libro  non  vi  ha  richiamo 
a  fonie  speciale,  tutto  ciò  che  troverà  segnato  fra  due 
virgolette,  è  desunto  dagli  atti  dell'  archivio  citato. 

Vive  grazie  rendiamo  ad  Attilio  Hortis  ed  a  Camillo 
De  Franceschi,  ai  prof  Alberto  Puschi,  Piero  Sticotti  e 
Guido  Costantini,  al  cav.  Giov-  de  Scaramangà,  al  doti. 
Arnoldo  de  Frigyessy,  al  nestore  degli  assicuratori  marittimi 
di  Marsiglia  Charles  Vincens  ed  a  quanti  altri  vollero, 
col  consiglio  e  col  mettere  a  nostra  disposizione  documenti 
e  cimeli  preziosi,  renderci  possibile  l' ampliamento  di  questo 
studio. 

E  B. 


I. 


SGUARPO  RETROSPETTIVO 


Alcune  fonti  per  la  storia  delle  assicurazioni  marittime  — 
L'  origine  storica  delle  assicurazioni  marittime  —  I  documenti 
che  ne  attestano  la  conoscenza  e  l'esistenza  antica  —  Le  condi- 
zioni del  commercio  nel  Trecento  e  nel  Quattrocento  —  Gli  esuli 
toscani  e  la  casa  Bardi  —  Un  documento  importante  —  Le  più 
antiche  formule  di  polizza  che  si  conoscano  —  L'evoluzione 
del  contratto  di  assicurazione  —  „Le  Guidon  de  la  Mer"  — 
L' assicurazione  indipendente  dalla  nazionalità  —  La  celebre 
ordinanza  francese  del  1681  —  Un  grande  ministro  —  L'In- 
ghilterra si  adatta  all'innovazione  —  Lord  Mansfield  —  L'antica 
polizza  di  sicurtà  inglese  —  Tenacità  del  popolo  britannico  — 
Venezia  —  Il  vessillo  di  S.  Marco. 


I. 


on  la  guida  del  celebre  libro  del  Pardessus  *)  e  di  quello 
dell'  avvocato  Ascanio  Baldasseroni,  -)  e  coli'  aiuto  delle 
altre  numerose  opere  che  dopo  di  quelle  vennero  pubblicate 
M  e  specialmente  sulla  scorta  delle  più  recenti  del  Sacerdoti,3) 
del  cav.  Enrico  Bensa,4)  dell' avv.  Cesare  Vivante,  5)  del 
Vallebona 6)  e  di  Richard  Lowndes, 7)  ci  sarebbe  agevole 
3<3>)  ricostruire  la  storia  delle  „Assicurazioni  marittime"  fin 
\^y  quasi  dalla  loro  origine;  ma  per  il  nostro  scopo  baste- 
ranno brevi  cenni  sommari,  che  saranno  sufficienti  per  giungere 
all'  epoca  in  cui  si  ha  notizia  precisa  delle  Compagnie  di  assi- 
curazioni a  Trieste. 

L'assicurazione  marittima  sorta  in  Italia  circa  seicento  anni 
or   sono,    deve    agli    italiani  anche    la  sua  generale  diffusione. 8) 


l)  Collection  des  lois  maritimes  antérieures  au   18e  siècle  —  Parigi,  1828. 

J)  Trattato  delle  assicurazioni  marittime  —  Firenze,   1786. 

3)  Il  contratto  di  assicurazione  —   Padova,  1874 — 1878. 

*)  Il  contratto  di  assicurazione  nel  medio  evo  —  Genova,   1884. 

5)  Il  contratto  di  assicurazione  —  Milano,   1885. 

B)  Delle  assicurazioni  e  dei  sinistri  di  mare  —  Genova,   1870. 

7)  A  practical  treatise  on  the  Law  of  Marine  Insurance...  —  Londra, 
1885,  II  Ed. 

s)  Il  Maline,  che  scrisse  nel  1622,  ci  racconta  che  in  Inghilterra  alcuni 
negozianti  lombardi  avevano  per  tempo  stabilito  le  loro  Compagnie  ed  Agenzie 
commerciali  e  che  con   esse  portarono    il    loro    uso    d'assicurazione   marittima. 


10  SGUARDO  RETROSPETTIVO 

La  conobbero  infatti  Francesco  Balducci  Pegolotti  l)  e  lo  storico 
fiorentino  Giovanni  Villani,  morto  nel  1348,  il  quale  afferma,  non 
sappiamo  poi  con  quale  fondamento,  che  il  sistema  delle  assi- 
curazioni fu  ideato  dagli  Ebrei  circa  l'anno  1182  nell'occasione 
della  loro  espulsione  dalla  Francia,  allo  scopo  di  facilitare  il 
trasporto  delle  loro  proprietà  da  quel  regno  ;  la  menzionarono 
l' lizzano  nel  suo  „ Trattato  sul  commercio",  scritto  nel  1400 
e   non  pochi  altri  accreditati  autori. 

1  documenti  de'  primi  cento  anni  che  testificano  la  sua  origine 
storica,  sono,  per  citare  i  principali,  anzitutto  quelli  importantissimi 
scoperti  dal  Bensa  negli  archivi  di  Firenze  e  di  Genova  e  che 
vanno  dal  1300  al  1319;  compresovi  un  pubblico  bando  della  città 
di  Pisa,  del  1318,  che  contiene  alcune  regole  da  seguirsi  nel 
porto  di  Cagliari,  allora  sotto  il  dominio  di  quella  repubblica; 
un  decreto  dell' 8  maggio  1366,  che  vietava  in  Genova  le  assi- 
curazioni ;  un'  ordinanza  della  repubblica  genovese  del  doge 
Gabriele  Adorno  con  la  data  del  21  ottobre  1369,  e  lo  statuto  di 
Genova  del  1404,  che  contiene  appunto  un  capitolo  sulle  assicu- 
razioni marittime.  Però,  „nel  Codice  178,  Regole  dei  consoli  delle 
Galleghe,  a  carte  66  retro",  afferma  il  Vallebona,  „vi  è  una  dispo- 
sizione del  2  febbraio  1401,  con  cui  è  stabilito  che  non  agli 
assicuratori,  ma  agli  assicurati  spetti  pagare  la  tassa  sul  contratto 
d'  assicurazione,  e  che  i  sensali  debbano  presentare  al  gabelliere 
i  loro  registri  in  quibus  scribunt  mercato,  per  eos  facto-  de  dictis 
securitatibus" . 


')  Dal  suo  trattato  sul  commercio,  scritto  al  principio  del  secolo  quattor- 
dicesimo, si  rileva  quanto  fosse  sviluppato  in  Italia  l'uso  di  assicurare  il 
trasporto  delle  merci:  salve  in  terra,  a  rischio  di  genti  ci  di  mare,  a  tutto 
periglio  dì   mare  e  di  genti,  di  fòco  e  di  corsali. 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  11 

In  quest'epoca  il  commercio  era  rilevante:  comprendeva 
esso  il  traffico  fra  l' Oriente  e  l' Occidente  mediante  carovane 
attraverso  il  deserto  e  con  bastimenti  lungo  il  Mediterraneo, 
che  congiungevano  1'  Egitto,  la  Persia,  l' India  ed  anche  la  Cina 
con  l'Italia,  la  Spagna,  la  Francia,  l'Inghilterra,  le  Fiandre  e  col 
Baltico.  Dopo  le  crociate  il  lusso  e  la  raffinatezza  cangiarono 
faccia  all'  Europa  occidentale  e  la  grande  èra  delle  repubbliche 
italiane,  con  Firenze  alla  testa,  quale  sede  d'importanti  industrie, 
e  con  Venezia  e  Genova,  quali  centri  esportatori  d'  Europa, 
mutarono  ogni  ordinamento  economico  e  sociale.  Il  principio  del 
commercio  transoceanico,  che  seguì  la  scoperta  dell'America,  e  la 
necessaria  costruzione  delle  navi  di  maggior  portata  completarono 
l'evoluzione. 

Allora  i  mercanti  italiani,  divenendo  gran  signori  e  persino 
principi  nei  loro  piccoli  stati,  sentiranno  il  bisogno  di  vivere  più 
a  lungo  in  patria  ed  invieranno  commessi  ed  agenti  e  spesso 
un  sopraccarico  a  sorvegliare  le  loro  mercanzie  a  bordo  delle 
navi,  e  così  sorgeranno  le  succursali  e  le  fattorie,  quando  gli 
agenti  ed  i  commessi  stessi,  abbandonando  il  tetto  natio,  non 
preferiranno  prendere  stabile  dimorane'  vari  porti  esteri,  divenendo 
alla  lor  volta  negozianti,  sensali  ed  assicuratori. 

È  noto  che  i  fuorusciti  ghibellini,  venuti  a  Trieste  nel  Trecento 
dalla  Toscana,  commerciavano  in  panni  ed  erano  anche  appaltatori 
di  gabelle  e,  vedi  fortunata  combinazione,  i  Bardi  famosi,  che 
avevano  qui  una  succursale  e  che  il  comune  triestino  aveva  fatti 
perseguire  a  Venezia,  perchè  avevano  mancato  ai  loro  impegni, 
forniscono  appunto  al  Bensa  le  prime  prove  siili'  origine  italiana 
del  contratto  d'  assicurazione  marittima.  Lapo  e  Dosso  de'  Bardi 
&   C°,  nel   libro  de'    debitori    e   creditori    della   Società    Fr.    del 


12  SGUARDO  RETROSPETTIVO 

Bene  &  C°  (1319),  sono  accreditati  per  fiorini  505  e  9  soldi 
„per  il  rischio  de'  panni  iscritti  nel  libro  delle  compre  e  vendite, 
dalla  pagina  6  alla  13;  panni  portati  dalla  Francia  a  Firenze  a 
loro  rischio." 

Nel  medio  evo  dunque,  e  cioè  ancor  prima  ch'essa  fosse 
oggetto  di  un  contratto  speciale,  l' assicurazione  si  praticava 
indirettamente  in  Italia,  mentre  il  premio  di  sicurtà,  che  era 
implicito  nel  costo  delle  mercanzie,  vendute  „salve  in  terra,  a 
liscino  di  gente  et  di  mare,  di  foco  ecc.",  rappresentava  il 
compenso  dovuto  per  il  rischio  assunto  del  viaggio.  Poi,  fra  il 
venditore  ed  il  compratore  s' interpose  una  terza  persona  che 
liberò  l'uno  e  l'altro  dal  rischio  della  spedizione,  e  così  ebbe 
origine  il  contratto  staccato  ed   indipendente. 

Ora,  agli  altri  documenti  di  Firenze  e  di  Genova,  l)  scoperti 
dal  Bensa,  che  comprovano  lo  sviluppo  del  contratto  di  sicurtà 
in  questo  senso,  ci  piace  aggiungerne  uno,  il  quale,  per  essere 
inedito  e  di  una  data  anteriore  a  quelli  delle  altre  nazioni  che 
fin  qui  ci  giunsero,  riesce  di  grande  importanza. 

Ce  lo  fornì  Attilio  Hortis  che  della  storia  triestina  conosce 
tutte  le  vicende:  è  un  contratto  del  14  ottobre   1328. 

Il  notaio  Antonio  di  Monfalcone,  figlio  del  fu  Antonio, 
vende  al  mercante  ser  Bachino,  cittadino  e  abitante  di  Trieste, 
tìglio  del  fu  Giovanni  Villani  di  Gemona,  cento  sestari  di  frumento, 
detto  snrgo,  per  sei  frissacensi  di  moneta  aquileiese,  e  a  garanzia 
della  consegna  regolare  della   merce  il   detto    notaio    Antonio  e 


')  Durante  tutto  il  secolo  XIV  non  si  ha  traccia  alcuna  dell'assicurazione 
marittima  presso  le  altre  nazioni.  Solo  a  Bruges  si  trovò  menzionata  la  sicurtà 
in   un  documento  del    1370. 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  13 

ser  Domenico  di  Goppo,  cittadino  e  abitante  di  Trieste,  obbli- 
gano i  loro  beni.  *) 

Essi  si  obbligano  a  consegnare  il  frumento  (surgo)  „totum 
extractum  conductum  et  apportatimi,  ad  fontanellam  2)  liberimi  et 
franchum  omnibus  et  singulis  risigis  et  periculis  et  fortuna". 

L'intervento,  al  contratto,  di  ser  Domenico  di  Goppo,  pure 
cittadino  ed  abitante  di  Trieste,  il  quale  insieme  col  notaio  dà  a 
garanzia  tutti  i  suoi  beni  per  V  arrivo  del  frumento  libertini  et 
franchum  omnibus  et  singulis  risigis  et  periculis  et  fortuna, 
non  è  altri,  secondo  noi,  che  il  terzo  intermediario  (assicuratore), 
il  quale  preannuncia  la  liberazione  del  venditore  dal  rischio  sul 
trasporto. 

Molto  probabilmente,  se  avessimo  a  nostra  disposizione  i 
libri  del  mercante  Bachino  o  il  libro  cassa  del  Goppo,  troveremmo 
registrato  lr  importo  (premio)  ricevuto  da  quest'  ultimo  per  il 
rischio  assuntosi. 

Grazie  a  questo  documento  dunque,  che  si  custodisce 
nell'Archivio  diplomatico  (Serie  de'  Vicedomini,  voi.  II),  noi 
possiamo  considerare  Trieste  fra  quelle  città  che  forniscono  la 
prova  irrecusabile  della  priorità  storica  italiana  del  contratto 
d'  assicurazione. 


1)  Notisi  la  formula  ^obbligano  i  loro  beni",  che  si  riscontra  ancora  sulle 
polizze  emesse  a  Trieste  verso  la  fine  del  Settecento  ed  il  principio  dell'Ottocento. 

2)  Fontanella  o  Fontanelle  era  detto  un  luogo  di  approdo  nelle  Mandrie 
di  Monfalcone,  che  ci  viene  ricordato  pure  da  Marin  Sanudo  e  di  cui  ancora 
al  presente  si  scorgono  le  vestigia  della  sponda  murata  e  di  un  piccolo  molo 
al  margine  settentrionale  della  palude  Lisert,  il  lactis  Tintavi  de'  Romani,  nel 
sito  dove  scaturiscono  le  acque  dette  le  fontanelle,  che  ora  vanno  a  confluire 
nel  Locavez  e  con  esso  nel  Timavo.  Questo  sito  si  trova  dirimpetto  ai  bagni 
termali  di  Monfalcone,  sulla  terraferma,  sotto  la  linea  della  ferrata,  a  pochi 
passi  dall'antica  strada  che  da  Aquileia  passando  per  Monfalcone  conduceva 
alle  fonti  del  Timavo  dopo  di  aver  attraversato  il  seno  del  Locavez  per  una 
diga  ed  un  ponte  di  pietra,  de'  quali  veggonsi  ancora  gli  avanzi. 


14  SGUARDO  RETROSPETTIVO 


Per  il  Quattrocento,  i  documenti  che  vennero  finora  pubbli- 
cati e  che  contengono  i  contratti  stipulati  tra  sarti,  barbieri,  osti, 
macellai  e  bottegai,  non  ci  rivelano  che  il  piccolo  commercio 
della  città,  il  quale  è  ben  differente  da  quello  che  costituisce  la 
storia  commerciale  e  marittima  di  un  paese,  sicché  in  essi  nulla 
s'incontra  che  si  riferisca  all'assicurazione. 

In  ogni  modo,  nel  Quattrocento  si  esportava  da  Trieste  per 
la  via  di  mare:  vino,  sale,  olio,  candele,  pelli,  legname,  panni, 
ferramenta  ed  altri  generi;  vi  esisteva,  fin  dal  1473,  un  Regola- 
mento per  la  caricazione  delle  merci  sulle  navi  ;  !)  del  sopraccarico, 
di  alcuni  nomi  di  bastimenti,  di  patroni  de  naviglio  e  di  marinai 
triestini  che  andavano  a  Venezia,  a  Bari,  nella  Marca  ed  in  Turchia, 
ci  fanno  menzione  i  nostri  storici  migliori,  ma  che  i  navigli  e  le 
mercanzie  che  vi  si  trovavano  a  bordo,  venissero  in  qualche  modo 
assicurate  contro  i  rischi  del  mare,  non  ci  fu  dato  di  rintracciare. 

Assicurate  invece  contro  simili  rischi  venivano  le  merci 
caricate  sui  navigli  „o  altro  fusto",  che  partivano  da  Venezia, 
poiché  ce  lo  prova  un  decreto  „sopra  le  assicurazioni  delle 
mercanzie"  del  ..Maggior  Consiglio"  del  2  luglio  146G,  con  il 
quale,  visto  che  si  ardiva  „con  modi  dishonesti,  e  nove  cavillatici! 
andar  a  litigio  con  longhezza,  e  nove  dilation",  si  ordinava  che 
„li  dannizadi,  quali  si  attroveranno  in  questa  terra,  siano  tenut 
dal  zorno  della  nova  a  mesi  doi,  haver  fatto  citar  avanti  1 
Consoli  nostri  tutti  li  preditti  assecuratori;  e  avanti  essi  Consol 
haver  provato,  si  per  li  libri,  come  per  altro  mezzo,  il  suo  danno, 
e  con  sagramento.  Et    fatto    questo,    e   passado    li    doi    mesi,  li 


l)  P.  Kandlcr  —  Raccolta  (Conti)  delle  Leggi,  Ordinanze...  per  Trieste, 
Emporio  e  Portofranco,  p.  13.  —  Il  più  importante  documento,  cioè  il  „Rotulus 
Navigurum"  per  il  trasporto  delle  persone,  fu  pubblicato  da  Attilio  Hortis 
ncir„Archeografo  triestino"  v.  VII.   1S80— 81,  p.  211. 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  15 

asseguradori  siano  obbligadi  dar,  e  pagar,  le  sopraditte  segurtà 
a  beneplacido  delli   dannifìcadi".  (App.  1). 

Assicurazione  dunque  contro  il  danno  della  perdita  totale; 
danno  che  doveva  esser  provato  „sì  per  li  libri,  come  per  altro 
mezzo",  ma  per  cui  una  polizza  od  altro  contratto  qualsiasi  non 
aveva  da  servire  come  documento  di  prova. 

Eppure  già  quarant'  anni  prima,  come  ci  attesta  il  Bensa,  i 
notai  di  Genova  redigevano  una  specie  di  contratto  di  sicurtà, 
il  cui  tenore  e  la  cui  forma,  del  tutto  primitivi  ed  incompleti, 
ci  piace  qui  riprodurre. 

Il  notaio  che  l'aveva  redatto,  il   16  di    novembre  1426,  era 

tal  Branca  di  Bagnaia  e  diceva  : 

LXXXVII  Super  rebus  et  mercibus  onu- 

stis  seu  onerandis  in   tunexi    per 
Nomine  Thome  Lagoni.  In  nomine  Domini,     seeondinum  becharium  de  Ast  et 
Amen.  georgium   bordinum    vel    alterum 

eorum  seu  aliam  personam  prò  eis 
vel  altero  eorum  in  quibus  rebus 
possit  intelligi  aut  etc. 

Super  navi  patronizata  per 
Franciscum  blancum  seu  alium  prò 
eo  incipiendo  risicum  post  quam 
dieta  navis  velificaverit  de  Tunexi 
et  deinde  diete  res  et  merces  con- 
ducte  fuerint  ad  salvamentum  in 
portu  Janue  et  ibi  in  terra  ad 
salvamentum  fuerint  exonuste  etc. 
habendo  vel  non  etc.  et  credatur  etc. 
NicolausdeGrimaldis  fior,  quinquaginta  Jan.  Acto  tamen  non    obstantibus 

suprascriptis  quod  in  quantum 
dictus  secondinus  veniret  Januam 
super  dictam  navim  quod  tunc 
presens  assecuratio  valeat  et  teneat 
prò  tota  suprascripta  quantitate 
pecunie  ut  s.  et  in  quantum  dictus 
secondinus     non     veniret     super 


16  SGUARDO  RETROSPETTIVO 


dictam  navim  ut  s.  et  super  ipsam 

navim  veniret  dictus  Georgius  bor- 

dinus  quod  tunc  presens  assecu- 

ratio  valeat  et  teneat  prò  dimidia 

diete  quantitatis   pecunie   et  dicti 

superius  obligati  solum  teneantur 

prò  dimidia  ipsarum  pecuniarum  et 

restituere  teneantur  dicto  Thome 

dimidiam  dictarum  rerum  habita- 

rum  ab  eo  ut  s.  fuerunt  confessi. 

Actum  Januc  in  Bancis  ad   bancum   mei   notarii    infrascripti    anno    dom. 

nativ,  MCCCCXXVI  Ind.   Ili   secundum    cursum  Janue   die   XVI    novembris    in 

tertiis  presentibus  testibus  Batista  de  Auria  et  Georgio    Vento   ad    hoc   vocatis 

et  rogatis. 

Questa  specie  di  contratto,  che  non  è  un  contratto  nel 
vero  senso  della  parola  e  che,  come  scrisse  appunto  il  suo 
eminente  illustratore,  non  contiene  altro  che  le  solite  note  marginali 
che  si  riscontrano  in  tutti  gli  atti  de'  notai  del  medio  evo,  con- 
tinuò ad  essere  usitato  per  parecchio  tempo,  anche  se  concluso 
con  l' intervento  de'  sensali. 

Ma  una  polizza  d' assicurazione,  nella  quale  si  riscontri  qualche 
elemento  di  un  vero  e  proprio  contratto,  ci  fa  conoscere  appena  lo 
Statuto  di  Firenze  del  28  gennaio  1523,  e  poiché  è  la  più  antica 
che  si  conosca,  la  trascriviamo.  Essa  è  del  seguente  tenore: 

„Sia  noto  et  manifesto  ad  ogni  persona  come  tale  di  tale 
si  fa  li  ss  ì  curar  e  sopra  tal  mercanzia  a  lui  attenente,  o  dì  altri 
suoi  amici,  o  a  chi  altri  attenesse  cariche,  o  per  chi  caricasse 
a  tal  porlo,  o  piaggia  di  tal  luogo  per  le  mani  ilei  tale,  o  per  sua 
commissione,  o  perche  altri  le  caricasse  in  nome  del  prenominato 
tale,  o  in  qualunque  altro  nome  segnato,  o  non  segnato  sopra 
la  nave  nominata  tale,  o  come  nominata  fusse  padroneggiarsi. 
Pigliamo  le  dette  sicurtà  ila  chi  cariche  saranno,  o  fusse  detta 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  17 

mercanzìa  in  tal  luogo  in  sulla  detta  nave  per  insìno  a  tanto 
clic  la  tal  mercanzia  sarà  discaricata  in  terra,  o/a  salvamento 
a  tal  luogo,  potendo  detta  nave  toccare  in  qualunque  altro  luogo, 
et  navigare  innanzi,  o  indietro  a  destra  et  a  sinistra,  a  piacimento 
del  padrone,  et  far  tutti  i  suoi  bisogni,  correndo  sempre  rischio 
detti  assicuratori  in  sulla  detta  mercanzia  d' ogni  caso  di  mare, 
di  fuoco,  di  getto  di  mare,  di  rappresaglia,  di  ruberia  di  amici, 
di  nemici,  et  d'ogni  altro  caso,  pericolo,  fortuna,  disastro,  impe- 
dimento, caso  sinistro,  ancorché  non  si  potesse  immaginare,  o 
pensare  che  intervenisse,  o  fisse  intervenuto  a  dette  robe,  di 
baratteria  di  padrone,  salvo  di  stive,  o  dogana.  Tutti  li  corrono 
e  tutti  li  portano  detti  rischi  li  detti  assicuratori  sopra  di  loro 
per  insino  a  tanto  che  la  detta  roba  sarà  discaricata  in  terra 
a  salvamento  in  tal  luogo,  et  non  si  caricando  gli  assicuratori 
debbano  ritenere  uno  e  mezzo  per  cento. 

Et  se  della  detta  mercanzia  ne  intervenisse,  o  fisse  inter- 
venuto alcun  disastro,  che  Dio  ne  guardi,  gli  assicuratori  debbano 
pagare  a  detto  tale  quei  denari  assicurati  fra  due  mesi  dal  dì 
della  novella  iufracittà. 

Et  se  fra  mesi  sei  non  ci  fisse  vera  novella,  gli  assicuratori 
debbano  pagare  a  detto  tale,  quei  danari  assicurati,  et  giugnendo 
dipoi,  et  scaricando  in  terra  a  salvamento  in  detto  luogo  li  detti 
debbano  rendere  a  ciascuno  quei  denari  avessero  ricevuti. 

Venendo  caso  di  naufragio,  si  possiuo  recuperare  senza 
licenza  degli  assicuratori,  dichiarando  che  gli  assicuratori 
non  sono  obbligati  se  il  padrone  di  detta  nave  furasse  cosa 
alcuna. 

Et  debbano  gli  assicuratori  prima  pagare  alti  detti  quei 
danari  assicurati,  dipoi  litigare.  Et  loro  sodare  per   sufficienti 


18  SGUARDO  RETROSPETTIVO 


mallevadori  uno  o  più  a  dichiarazione  dei  cinque  Offiziali  sopra 
le  sicurtà  deputati,  et  rendere  a  ciascuno  quei  danari  avessero 
ricevuti,  con  danno  di  venti  per  cento. 

Gli  assicuratori  tempo  diciotto  mesi  a  provare. 

Et  per  ciò  osservare,  gli  assicuratori  obbligano  a  detto 
tale,  loro  e  loro  eredi  i  beni  presenti  et  futuri,  sottomettendosi 
all'  Ofjìzio  prenominato,  et  ad  ogni  altro  Giudizio  et  Corte,  dove 
il  detto  tale  gli  volesse  convenire."  x) 

Siamo  ben  lungi  dal  contratto  che  verrà  poi  e  che  si  disci- 
plinerà sul  concetto  giuridico  del  riconoscimento  all'assicurato 
del  reale  danno  riportato  in  conseguenza  di  un  sinistro  e  che 
avrà  bisogno  di  specificare  nettamente  ed  onestamente  tutte  le 
circostanze  e  tutti  gli  estremi  atti  a  qualificare  ed  apprezzare  il 
rischio  assunto  dall'  assicuratore.  Le  clausole,  le  condizioni  speciali 
che  derogheranno,  amplieranno  o  limiteranno  quelle  stampate, 
saranno  il  portato  degli  ultimi  tempi,  mentre  il  principio  di  avere 
un  unico  tipo  di  polizza  internazionale,  il  quale  dovrebbe  essere 
il  substrato,  il  frutto  degli  studi,  delle  esperienze,  de'  litigi  vinti 
e  perduti,  sarà  la  preoccupazione  e  lo  stimolo  de'  moderni  legi- 
slatori e  delle  odierne  grandi  Compagnie,  le  quali  per  1'  urgenza 
degli  affari,  per  la  necessità  delle  riassicurazioni,  per  la  frequenza 
de'  sinistri  in  mari  e  porti  lontani  da  quelli  ove  fu  stipulato  il 
contratto,  ed  anche  per  la  concorrenza  incessante  ed  incalzante, 
saranno  costrette  ad  abbandonare  le  antiche  consuetudini  e  le 
vecchie  tradizioni.  Gli  Statuti,  le  Ordinanze,  i  Codici  che  gover- 
navano e  che  governano  ancora  la  materia  delle  assicurazioni  e 

')  Vedi  il  Pardessus,  opera  citata,  4,  p.  605  ed  il  Baldasseroni,  opera  citata 
III,  p.  506. 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  19 


che,  in  fine,  non  sono  altro  che  la  redazione  legislativa  delle 
condizioni  più  costanti  e  più  generali  contenute  nelle  polizze, 
saranno  pur  essi  messi  da  parte,  e  dal  loro  complesso  dovrà 
sorgere  il  grande  libro,  non  più  rinchiuso  e  sorvegliato  nella 
cappella  del  Santo  Sepolcro  come  i  sacri  codici  compilati  da' 
Savi  di  Terra  Santa,  ma  altrettanto  sacro,  però  più  libero  e  popolare, 
perchè  dovrà  dominare  tutto  1'  ordinamento  dell'  attività  economica 
e  giuridica  nell'  immenso  mondo  commerciale  e  marittimo. 

Ed  i  molti  studi,  le  critiche,  le  indagini,  i  commenti  e  le 
ricerche  scientifiche  che  costituiscono  la  vasta  letteratura  delle 
assicurazioni,  saranno  le  fondamenta  sulle  quali  verrà  edificato 
un  altro  grande  monumento  di  cui  l' umanità  intera  rimarrà 
meravigliata. 

L'istituto  dell'assicurazione  marittima,  sorto  da  povera 
origine,  liberatosi  da  ogni  principio  di  speculazione,  dimenticati  quei 
tipi  di  polizza  che  contenevano  incoerenze,  apprezzamenti  arbitrari, 
e  che  celavano  talvolta  anche  1'  usura  e  la  frode,  dovrà  trasmutarsi 
in  un  organismo  previdenziale  destinato  ad  avvolgere  in  una  rete 
di  sicurezza  e  di  benessere  tutta  quella  molteplicità  d'interessi  e 
di  rapporti  che  scaturiranno  dalla  navigazione  e  dai  traffici. 

Mentre  i  dianzi  menzionati  ed  altri  documenti  ancora  di 
minore  importanza,  come  ad  esempio  quelli  di  Venezia  del  1411 
e  del  1468,  provano  l'origine  e  l'esistenza  dell'assicurazione, 
non  vi  ha,  fino  alla  comparsa  del  „Guidon  de  la  Mer"  (1556 — 1584), 
atto  alcuno  che  ci  indichi  su  quali  norme  e  su  quali  disposizioni 
essa  si  regolasse.  Quelle  poche  contenute  nel  «Consolato  del  mare", 
che  tanta  parte  ebbe  nella  navigazione  del  Mediterraneo,  quelle 
che  si  rilevano  dalle  Regole  dell'„Ufficio  di  Mercanzia"  di  Genova, 
precedenti  al  1383,  ci  dicono  però  già  qualche  cosa,  mentre  le  altre 


20  SGUARDO  RETROSPETTIVO 

compilate  in  Spagna  negli  anni  1435,  1436,  1458,  1461,  1484,  1538  e 
1560  non  hanno  grande  importanza  ed  autorità,  essendo  oscure, 
incomplete  e  prolisse,  e  perchè  anche  si  basano  sopra  una  teoria 
giuridica  del  contratto  del  tutto  differente,  vale  a  dire  quella  delle 
scommesse,  causa  di  tante  frodi  e  di  tante  immoralità. 

Perciò  „Le  Guidon  de  la  Mer",1)  il  quale  ha  disposto  ne' 
suoi  capitoli  molta  parte  di  quello  che  a  noi  pervenne  degli  usi 
sulle  assicurazioni  durante  due  secoli  e  mezzo,  è  da  considerarsi, 
se  non  come  il  primo  monumento  legislativo  concernente  l'assicu- 
razione marittima,  certo  come  il  primo  documento  scritto  privato 
di  regole  normative  per  l'assicurazione,  ed  anche  questo  non 
inteso  soltanto  quale  espressione  del  sistema  francese,  ma  eziandio 
di  quello  italiano,  spagnuolo  ed  inglese,  perchè  in  quei  tempi 
l'assicurazione  era  indipendente  dalla  nazionalità.  11  negoziante, 
essendo  nomade  —  scrive  il  Lowndes  —  era,  come  un  ebreo, 
cittadino  del  mondo;  egli  trattava  con  gente  di  ogni  paese,  e  non 
pensava  ad  una  legge  municipale  d'assicurazione  o  ad  una  legge 
municipale  sul  prestito  a  cambio  marittimo  o  sull'  avaria  generale  o 
a  regolamenti  per  prevenire  le  collisioni  in  mare,  diversi  a  Venezia 
da  quello  che  potevano  essere  a  Rouen. 

I  venti  capitoli  che  compongono  il  „Guidon  de  la  Mer" 
sono  preceduti  da  una  prefazione  curiosa,  la  quale  invitava  tutti 
coloro  che  si  dedicavano  al  traffico  per   i    mari    e   specialmente 


')  „Le  Guidon  de  la  Mer",  celebre  libercolo  di  poco  più  di  cento  pagine, 
servi  di  norma  al  Tribunale  detto  del  „Priore  e  dei  Consoli"  di  Rouen  fino 
all'anno  1584,  allorché  detto  Tribunale  venne  sostituito  da  una  Corte  d'Ammi- 
ragliato. „Le  Guidon",  specialmente  per  ciò  che  riguarda  il  getto  e  la  contribu- 
zione, riproduce  le  disposizioni  della  legge  Rodia  ed  è  il  primo  documento  che 
testifichi  il  cambiamento  della  regola  prima  seguita,  che  la  dichiarazione  giurata 
del  capitano  della  nave  dovesse  essere  accettata  come  prova,  mentre  si  ammise 
la  prova  in  contraditto  rio  a  viva  voce,  alla  presenza  dei  negozianti. 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  21 

i  capitani  marittimi,  i  piloti  ed  anche  quelli  che  non  navigavano, 
a  leggerli  e  ad  apprendere  il  modo  e  gli  usi  per  sapersi  guidare 
senza  bisogno  di  cercare  consiglio  altrove.  Essi  dovevano  sapere 
che  il  volumetto  era  stato  compilato  da  due  esperti  e  ricchi 
negozianti  di  Rouen  per  loro  uso  esclusivo  e  de'  loro  amici,  e 
non  per  esser  dato  alle  stampe,  ma  che  essendo  stato  prestato 
e  segretamente  copiato,  veniva  messo  in  dominio  del  pubblico. 
Per  cui,  si  aggiungeva,  se  conteneva  dei  difetti,  non  si  dovevano 
ascrivere  allo  stampatore,  ma  al  trascrittore  ! 

Bellissima  trovata  questa  per  rendere  popolare  l'anonimo 
scritto,  il  quale,  pur  non  essendo  che  un  semplice  memoriale  di 
usi  e  consuetudini  marittime,  trovò  poi  il  Clairac  che,  nel  165G, 

10  ripubblicò  dandogli  una  veste  più  corretta  e  più  moderna. 

Il  Pardessus,  che  più  d'ogni  altro  seppe  apprezzare  il  valore 
e  l'importanza  delle  antiche  leggi  di  mare,  scrisse:  „Le  nom  de 
ce  rédacteur  ne  nous  a  pas  été  transmis;  on  doit   le    regretter. 

11  méritoit  une  place  honorable  panili  ceux  des  hommes  qui 
ont  le  plus  contribué  à  perfectionner  et  à  répandre  la  connais- 
sance  du  droit  maritime".  !) 

Domenico  Rossetti,  che  conobbe  il  „Guidon  de  la  Mer" 
dal  libro  del  Pardessus,  nel  quale  è  riportato,  innestò  parecchie 
sue  disposizioni  ne'  capitoli  del  disegno  di  legge  per  il  Codice 
marittimo  austriaco. 

Cento  anni  più  tardi,  la  celebrata  Ordinanza  di  Luigi  XIV 
(1681)  dimostrava  col  genio  di  Colbert,  che  pur  facendo  tesoro 
delle  leggi,  degli  usi  e  delle  consuetudini  antiche,  tutto  il  sistema 
doveva   essere    cambiato,  e    che    la   giurisprudenza  marittima  in 


!)  Opera  citata  —  Tomo  li,  p.  371. 


22  SGUARDO  RETROSPETTIVO 

generale  e  la  forma  e  1'  ordine  del  contratto  d' assicurazione  in 
particolare  erano  suscettibili  di  uno  sviluppo    mai    più    pensato. 

La  Francia  intese  potentemente  l'influenza  delle  cure  vigi- 
lanti del  suo  grande  ministro,  uscito  dall'umile  ufficio  di  un 
commerciante  e  figlio  egli  stesso  di  un  negoziante  di  lane  di 
Reims.  Fra  i  molteplici  ordinamenti,  istituì  una  camera  di  giustizia, 
soppresse  una  quantità  di  spese  inutili  e  di  abusi  ;  compilò  per 
il  primo  in  Europa  le  tabelle  statistiche,  istituì  Compagnie  di 
assicurazioni,  promulgò  la  sopra  citata  Ordinanza  ed  apportò 
così  alla  Francia  un  immenso  miglioramento  nelle  sue  finanze. 
Allora  le  si  aprirono  nuove  sorgenti  di  ricchezza  e  di  prosperità, 
che  si  ripercossero  nello  straordinario  sviluppo  del  commercio, 
dell'industria  e  della  navigazione  non  solo,  ma  altresì  delle 
lettere,  delle  scienze  e  delle  arti.  L'  eloquenza  di  Rourdaloue,  di 
Fléchier  e  di  Fénelon,  i  capolavori  di  Corneille,  di  Molière  e  di 
Racine,  i  profondi  scritti  di  Pascal  e  di  Descartes,  i  prodigi  d'arte  di 
Puget,  di  le  Brun,  diGirardon,  di  le  Sueur,  di  Poussin  e  di  Mansard 
diedero  lustro  e  grandezza  al  periodo  del   regno    di    Luigi    XIV. 

Basta  leggere  il  Valin, l)  il  più  completo  ed  il  migliore  com- 
mentatore dell'  Ordinanza,  per  formarsi  un'idea  dell'immenso 
lavoro  al  quale  si  sobbarcò  la  Commissione  d'inchiesta  ch'era 
stata  nominata  per  raccogliere  ed  unificare  tutte  le  leggi  più  o 
meno  controverse  ed  i  bandi  più  o  meno  oscuri  sparsi  non 
pure  in  Francia  ma  anche  in  altri  paesi.  Ne  uscì  così  un  Codice 
perfetto,  tale  che  migliore  non  si  sarebbe  potuto  ideare,  e  che 
ancora  a'  giorni  nostri  è  legge  universale  del  commercio  marit- 
timo e  della  navigazione. 

')  Nouveau  Commentaire  sur  l'Ordonnance  de  la  marine  du  mois 
d'Aoùt   1681,  par  M.  Renc-Josué  Valin.  —  Edizione  del   177t>. 


SGUARDO  RETROSPETTIVO  23 

Sino  la  conservatrice  Inghilterra,  ove  le  controversie  veni- 
vano definite  da  certi  negozianti  allo  scopo  nominati  dal 
Lord  Mayor,  sindaco  di  Londra,  simboleggiante  probabilmente 
i  tribunali  marittimi  de'  Priori  e  de'  Consoli,  comuni  a  tutta 
l'Europa,  s'avvide  che  bisognava  mutare  indirizzo,  ed  alle  leggi 
di  Elisabetta,  poste  sotto  1'  egida  di  un  tribunale  più  formale,  più 
spedito,  più  semplice,  dovettero  obbedire,  sotto  pena  di  prigione,  i 
negozianti  e  gli  assicuratori.  Lord  Mansfield  (1756 — 1788)  salito 
al  seggio  di  primo  giudice  nella  Corte  del  re,  dava  al  sistema 
inglese  una  migliore  unità  ed  una  maggiore  autorità,  e  nel  1779 
compariva  a  Londra  una  nuova  polizza  di  sicurtà,  valevole  tanto 
per  le  merci,  quanto  per  i  bastimenti. 

Il  medesimo  testo  di  polizza  veniva  usato  a  Liverpool, 
Bristol,  Glasgow,  Dublino  e  generalmente  in  tutte  le  piazze 
marittime  delle  isole  britanniche  e,  mirabile  esempio  di  perse- 
verante tenacità,  rimase  tale  e  quale  fino  ad  oggi. 

Cento  e  trentun  anno  di  studi,  di  esperienze,  di  lotte  e 
di  trasformazioni  non  bastarono  agli  inglesi  per  farli  rinunciare  al 
loro  testo  di  polizza,  e  soltanto  in  questi  ultimi  tempi  l'„Institute 
of  London  Underwriters"  e  la  „Liverpool  Underwriters  Associa- 
tion"  si  trovarono  indotti  a  supplire  alla  sua  manchevolezza 
ed  imperfezione  con  il  fissare  alcune  clausole  che  chiariscono, 
limitano  od  allargano  l' assunzione  de'  rischi,  e  singolarmente 
quelli  che  si  riferiscono  a'  piroscafi.  Queste  clausole,  a  seconda  del 
bisogno,  vengono  appiccicate  al  vecchio  formulare  stampato,  ma, 
ahimè,  esse  sono  tante  e  tali l)  da  costituire  un  labirinto,  nel  quale 
né  assicurati  né  assicuratori  talvolta  vi  si  possono  raccapezzare. 


')  Veggasi,  fra  altri,  il  libro   „Marine  Insurance  Notes  and  Clauses"  pub- 
blicato da  Douglas  Owen  in  Londra  nel   1883. 


24  SGUARDO  RETROSPETTIVO 

Le  altre  nazioni,  fortunatamente,  non  imitarono  l'esempio 
degli  inglesi,  e  Venezia,  che  già  aveva  avuto  i  suoi  Statuti 
marittimi  de'  dogi  Pietro  Ziani  (1227 — 1229),  Jacopo  Tiepolo 
(1229 — 1231)  e  Rainieri  Zeno  (1255),  veri  modelli  di  sapienza 
marittima, *)  gelosa  delle  sue  tradizioni  storiche,  seppur  decadente 
nel  commercio  e  nella  navigazione,  continuò  a  fare  da  sé,  ed 
il  suo  Senato,  con  la  collaborazione  de'  „Savi  alla  mercanzia  e 
dei  Consoli  de'  Mercanti",  compilò  alcune  formule  di  polizze 
di  assicurazione  che  ben  presto  furono  adottate  ne'  vari  porti 
dell'Adriatico  e,  come  vedremo,  anche  in  Trieste. 

Ancora  una  volta  dunque  il  vessillo  di  S.  Marco,  glorio- 
samente lacero,  sarà  spiegato  e  porterà  su  questi  lidi  i  palpiti 
della  patria  ! 


')  Le  più  recenti  ricerche  stabilirono  che  Venezia  non  adottò  mai  il 
„ Consolato  del  mare".  Essa  ebbe  la  sua  legislazione  marittima  del  tutto  indi- 
pendente, come  ce  lo  provano  gli  Statuti  menzionati  che  illustreremo  in  un 
prossimo  lavoro. 


ar=:^) 


Vello  Bandiere  delle  Naui  Pubhck*  il Lione  prefenta  ó  la  Croce  dia 
rada,  ma   solo  la.  Croce  in  auelle  di  meivamia,  alcune  de  quali  \ 
\ano  V  orlo,  altre  il  Contr'  orlo  di  Color  Turchino  in  uecc del  eialo'. 

Tratti  del  bolina  che  Spiegano  li  colori,  de  ?amcjlioni 
ielUni     Porpora-     Azuro      Rofto        Verde       JVejre     A^nto    ^Oro^ 


w 


Da  una  stampa  della  fine  del  1700. 


II. 


I  PRIMORPI 


Una    banca    di    sicurtà    marittima    dedicata    alla    Madonna 

—  L' Imperatore  Carlo  VI  ordina  che  a  Trieste  vi  sia  un  banco 
di  sicurtà  —  Prima  Compagnia  di  assicurazioni  —  iUcuni  suoi 
direttori  —  Il  libercolo  di  Samuele  Vital  —  Le  Compagnie  di 
Sicurtà  fondate  durante  la  seconda  metà  del  Settecento  —  L'  ori- 
gine de'  Listini  de  premi  —  I  primi  studi  per  una  legislazione 
marittima  —  Venezia  fornisce  a  Trieste  le  prime  formule  di  polizza 

—  Testo  delle  polizze  comuni  —  „In  nome  di  Dio"  —  Differenze 
formali  dei  due  testi  —  Lo  spauracchio  della  penale  —  Il 
Mezzano  di  sicurtà  —  I  cosiddetti  Manifesti  —  L' origine  del 
„Commissario  di  avarie"  —  Incremento  confortante  —  Poten- 
zialità degli  assicuratori  —  Confusionismo  nelle  condizioni  — 
Casa  Casatti  e  Damillo,  primo  luogo  di  riunione  di  tutti  gli  assi- 
curatori triestini  —  Un'industria  lucrativa  —  L'occupazione 
francese  —  Sparizione  di  tutte  le  Compagnie  —  L'influenza 
della  Francia  —  Scadimento  della  polizza  veneziana  —  Una 
nuova  formula  di  polizza  per  le  merci  —  Un  illustre  giurecon- 
sulto dimenticato  —  I  precursori  triestini  della  scienza  delle 
assicurazioni  marittime. 


II. 


Mercanti  formavano  corpo,  che  allor  dicevano  Università, 
i  quali  tenevano  loro  adunanza  mercantesca  sulla  piazza 
maggiore  in  sito  che  dicevano  la  loggia  dei  Mercanti; 
la  loro  stazione  principale  e  centrale  era  la  piazza  che 
dicevano  del  Rosario,  la  chiesa  medesima  è  opera  della 
pietà  dei  Mercanti,  specialmente  dei  Giraldi  e  dei  Locatelli, 
<f<^)  che  ivi  tenevano  loro  case  e  fondachi.  Avevano  banca 
$y  di  sicurtà  marittima,  che  dicevano  della  Madonna,  perchè 
il  lucro  dedicavano  ad  opere  di  pietà,  alla  chiesa  ed  al  servizio 
di  questa". 

Così  il  Kandler,  nell'Emporio  e  Portofranco  dove  riepiloga 
i  fasti  più  importanti,  concernenti  il  commercio  e  la  navigazione 
di  Trieste  fino  alla  morte  di  Giuseppe  I  (1711);  ma  questo  è 
troppo  poco  per  darci  un'idea  dell'importanza  e  dell'organizzazione 
di  tal  banca  di  sicurtà  marittima,  e  quindi,  giacché  neanche  gli 
altri  storici  nostri  non  ne  fanno  cenno,  ci  è  necessario  rivolgere 
le  nostre  ricerche  all'epoca  posteriore  a  quella  di  Giuseppe  I. 

Carlo  VI,  con  la  legge  del  Portofranco  del  1719,  all'Art.  V, 
aveva    disposto  :     ^procuriamo     ed     agevoliamo     che    nei    due 


1  PRIMORDI 


portifranchi  (Trieste  e  Fiume)  fra  breve  sia  banco  o  società 
sufficiente  di  sicurtà,  tanto  per  le  navi  che  arrivano,  che  per 
quelle  che  partono"  ;  ed  infatti  una  Società  di  assicurazioni 
marittime  si  formò,  che  nel  1766  poteva  già  intitolarsi  „ Vecchia" 
ed  appunto  col  nome  di  «Vecchia  Compagnia  di  Assicurazioni" 
la  vediamo  apparire  e  riordinarsi  nell'ottobre  del  1766.  l) 

Il  capitale  di  cotesta  Compagnia  era  stato  in  origine  fissato 
in  fior.  600,000,  diviso  in  1200  azioni  da  fior.  500  ciascuna,  ma 
collocarle  non  fu  tanto  facile.  Dal  26  maggio  1764  fino  al  9 
dicembre  1765,  ad  onta  del  «Sovrano  incoraggiamento  d.d.  30 
marzo,"  le  azioni  sottoscritte  non  avevano  raggiunto  che  il  numero 
259,  sicché  il  1.  luglio  1766,  Giuseppe  Marino  Voxilla  de  Wùstenau 
Segretario  nel  «Consilio  Cesareo  Regiae  Suprem.  Intend.  Comerc. 
Univ.  Littoralis  Austriaci",  si  trovava  indotto  a  pubblicare  un 
«Avvertimento,"  nel  quale  diceva:  «benché  la  totalità  delle  1200 
Azioni  divisate  nel  primo  Manifesto  26  maggio  1764,  non  sia 
ancora  compito,  non  ostante  si  ha  trovato  a  proposito  di  devenire 
finalmente  al  congresso  generale  ad  Istanza  di  diversi  Negozianti, 
con  la  Speranza,  che  il  numero  richiesto  non  mancherà  di  com- 
pirsi allora  quando  si  darà  l'effettiva  mano  allo  stabilimento  di 
cui  si  tratta." 

Il  congresso  venne  fissato  per  il  primo  d'ottobre  del  1766, 
e  la  soscrizione  alle  azioni  raggiunse,  fino  il  primo  di  luglio, 
il  numero  di  536.  Fra  i  nomi  de'  soscrittori  principali  figuravano: 
Brentano  Cimaroli  e  Venino    con   140    azioni,  Barone    de    Borie 


J)  Aveva  il  cancello  sotto  il  Teatro,  e  nell'ottobre  1788  si  trasferì  „nella 
casa  del  canonico  Civrani  No.  169,  rimpetto  alla  colonna  dell'Imperatore  Leopoldo, 
al  primo  appartamento".  (Vedi  «Osservatore  Triestino"  del  24  settembre  1788). 
Nell'agosto  del  1797  si  trasferì  nuovamente  nella  casa  No.  170del  Barone  Sigismondo 
Zois  in  Piazza  S.  Pietro.  (Vedi   «Osservatore  Triestino"  del  15  agosto   1797). 


I  PRIMORDI  29 


con  60  azioni,  Disma  Conte  de    Barbo    con   25   azioni    ed    altri 
con  minor  numero. 

Chi,  nella  sua  semplicità,  ci  dà  un'  idea  delle  condizioni 
dell'industria  navale  d'allora,  indice  sicuro  della  fortuna  degli 
assicuratori,  è  il  Capitano  del  Porto,  Vitali,  il  quale,  in  un  rapporto  l) 
diretto  all'  Intendenza  Commerciale  che  doveva  servire  per  infor- 
mazione a  coloro  che  si  dedicavano  agli  studi  per  1'  Editto  politico, 
pubblicato  da  Maria  Teresa  appena  nel   1774,  così  si  esprimeva: 

„In  esecuzione  al  riverittissimo  ordine  di  quest' Ecc.  Dica- 
stero delli  15  cadente,  in  virtù  del  grass.mo  Sovrano  Rescritto 
del  primo  di  questo  Mese,  venendo  incaricato  di  dover  compillar, 
e  trasmettere  a  mani  di  questo  Ecc.  Dicastero  non  tanto  tino 
statto  della  gente  attualmente  impiegata  nella  fabrica,  callafa- 
tazione,  e  Carena  de  Bastimenti  quanto  il  Regolamento  che  con- 
venga qui  di  instruire  per  il  più  retto  ordine  delli  squeri,  e  per 
la  più  perfetta  e  più  economica  costruzione  e  riparazione  de 
Bastimenti,  humilmente  rispondo  che  riguardo  al  primo  punto 
riguardante  il  stato  della  gente  attualmente  impiegata  come 
callafatti  e  mistri  di  ascia,  rassegno  una  integrai  notta,  di  tutti 
quelli  che  in  Trieste  esercitano  quest'  arte  tra  quali  la  più  parte 
sono  debolissimi  tanto  nel  esercizio  del  Majo,  quanto  in  quello 
dell'Ascia  ne  di  questi  v'  è  da  farne  fondamento  imaginabile  ad 
esclusione  di  Gerolamo  Davanzo,  e  di  Dorligo  Panfido,  che  hanno 
qualche  specie  di  discernimento  giache  gì'  altri  tutti  non  hanno 
che  la  manualità  di  Lavorare  tanto  il  mestiere  di  Mastro  d'Ascia 
quanto  quello  di  Callafatto,  con  tutto  che  in    altre  parti    questa 


')  Fa  parte  della  Raccolta  Rossetti  nella  civica  Biblioteca,  e  porta  la  data 
del  24  marzo  1760. 


30  I  PRIMORDI 


proffessione,  si  divida  in  tre  sorti  di  persone  cioè  Maestri  di 
Ascia,  Callafati  da  Majo,  e  Callafati  di  Verina,  li  quali  tre  mestieri 
in  Trieste  sono  da  un  solo  esercitati,  come  in  altri  paesi  piccoli 
ove  manca  la  continuazione  delle  fabriche  d'ogni  sorte,  e  qualità 
di  Bastimenti,  ingegnandosi  soltanto  per  guadagnare  il  miserabile 
vitto.  Toccante  il  secondo  punto  tendente  sopra  il  bon  ordine 
del  Squero;  humilmente  direi  che  quando  un  squero  fosse  prov- 
veduto di  tutto  quello  che  gì'  occorre,  sia  in  Vasi,  Pallanze,  e 
Taccami,  Taglia,  Tragadori,  ed  utensili  da  Cucinar,  la  Pegola, 
ed  il  Sevo,  in  modo  che  cad'uno  trovi  quanto  gl'occore,  per 
valersene  ne  suoi  bisogni,  sia  per  Trieste  sufficientemente  rego- 
lano; Dirò  bensì  che  il  negoziante  Belusco  volendo  tirar  nel 
squero  la  Sua  Naveta  fu  costretto  scriver  in  Venezia  per  prov- 
vedersi d'  un  Tragadore  giacché  questo  squero  di  S.  Nicolò  ne 
ha  quattro,  due  de  quali  minuti,  ed  inservibili  per  tal  effetto, 
un  altro  vecchio,  ed  il  quarto  passabile;  Anche  lo  stesso  squero 
merita  d'  esser  accomodato  come  più  volte  suplicarono  li  Mistri, 
e  come  fu  diverse  volte  rapresentato  anche  da  me  medesimo, 
senza  però  essersi  veduta  alcuna  effettuazione; 

In  quanto  poi  al  Terzo  punto  indicante  l'Ecconomica, 
costruzione  e  riparazion  de  Bastimenti  debolmente  mi  pare,  che 
ad  esempio  degli  altri  Paesi  si  doverebbe  proibire  l' estrazione 
dai  Statti  di  S.  M.  de  Legnami  di  Rovere,  tanto  più  che  per 
quanto  mi  vien  detto  vi  siano  certi  Ebrej  li  quali  trattano  con 
li  Veneziani  d'  una  generosa  provista  di  Brafoli  e  di  Corbami  ; 
ad  esempio  degli  ultimi  anni  decorsi,  ne  quali  fu  fatto  il  trasporto 
in  Venezia  di  più  di  cento  e  cinquanta  milla  Arbori  di  Rovere 
per  servirsene  di  palli  per  le  loro  Dighe,  e  che  ha  cagionato 
1'  esterminio  de  Boschi  circonvicini,  e  fatto  nel    Paese    insorgere 


I  PRIMORDI  31 


un  impossibile  carestia  di  Legname  di  Rovere,  convenendo 
pagarlo  più  del  doppio  di  quello  che  si  pagava  nel  passato  ;  che 
per  le  costruzioni,  e  riparazioni  delli  Bastimenti  soliti  fabricarsi 
qui,  ogni  Padrone  si  fabrica,  e  si  redoba  il  proprio  bastimento 
a  suo  piacere".  (App.  2.) 

Per  avere  qualche  altra  notizia  sullo  sviluppo  della  nostra 
prima  Compagnia  di  assicurazioni  marittime,  ci  è  d'uopo  ricorrere 
al  giornale  1' «Osservatore  Triestino",  il  quale  infatti  con  la  data 
1.  luglio  1784  ci  fa  sapere  che  «essendosi  quest'oggi  tenuto  il 
Congresso  generale  della  «Vecchia  Compagnia  di  Assicurazioni", 
quivi  stabilita  fin  dall'anno  1766,  abbiamo  il  piacere  di  annun- 
ciare al  Publico,  che,  con  soddisfazione  e  plauso  generale  degli 
associati,  n'  è  rimasto  stabilito  il  proseguimento  per  un  altro 
sessennio  con  la  conferma  per  detto  tempo  de'  Deputati,  o  sia 
Direttori  della  medesima  Marco  Levi,  Giovanni  Rossetti,  Carlo 
de  Maffei,  con  libera  facoltà  di  poter  erigere  nelle  principali 
piazze  di  Europa,  per  conto  e  nome  della  Compagnia  predetta, 
le  rispettive  filiali  compagnie  di  Assicurazione.  Per  far  l' elogio 
de'  suddetti  Direttori,  basta  rimarcare,  che  il  risultato  della 
utilità,  netta  da  ogni  aggravio  e  spesa,  ad  onta  delle  gravi 
disgrazie  degli  anni  1774  e  1783,  risulta  in  preciso  riparto  in 
fior.   197.409-41". 

Riparto  magnifico,  se  pensiamo  che  la  città  nostra,  intorno 
a  quest'epoca,  contava  appena  17000  abitanti,  e  se  consideriamo 
che  aveva  soltanto  una  quarantina  di  negozianti  di  Borsa  ed 
altrettante  case  di  commercio  all'ingrosso.  Le  quali  però  dovevano 
rappresentare  una  discreta  importanza  economica  se,  fra  altro, 
come  si   rileva    dalle    cronache,    spedivano    a   Smirne,    con    una 


32  I  PRIMORDI 


Checchia  denominata    „Città   di   Trieste",    de'    carichi    di  telerie, 

cristalli,  specchi,  panni,  seterie,  ferrarecce,  acciai  ed  argento  vivo, 

che  rappresentavano  un  valore  da  140  fino  a  160.000  fior. *) 

Uno  de'  direttori  della  ..Vecchia  Compagnia",  il  Levi,  con 

la   sua   attività,    intraprendenza    e    perspicacia,  s'era   formato    in 

città  una  posizione  ragguardevole.  Morto  a  71  anno,  il  4  febbraio 

del  1786,  ai  suoi  solenni  funerali  parteciparono  più  di  cinquecento 

persone,  fra  cui  gli  alunni  della  scuola  israelitica  accompagnati 

dai    rispettivi    maestri    ..vestiti   a   bruno    con    candelloti    accesi". 

Ebbe,  dettato  dal  nob.    Signor   Paolo    Pedemonti,    il    suo    bravo 

Sonetto  che  ne  celebrava  le   virtù 2)   ed    alcuni    begli    spiriti    gli 

dedicarono  i  seguenti  epitaffi  : 

Sepolto  è  Marco  Levi  in  questo  loco  : 
Visse  settantun' anno.  Ahi:  visse  poco. 

Sta  qui  sepolto  Levi  Mardocheo 

Fu  caro  a  ogni  nazion,  ottimo  ebreo. 

Al  posto  di  direttore  della  nostra  prima  Compagnia  di  Assicu- 
razioni, gli  succedette  Grassin  qm.  Caliman  Levi. 


')  Vedi  r„Osservatore  Triestino"  del  26  luglio  1784  e  del  22  dicembre  1785. 
-)  Eccolo  nella  sua  integrità: 

Parca  crudeli  L* inesorabil  vanto 

compisti  è  ver;  ma  sulla  spoglia  frale; 

mira  Fama,  benché  tra  nero  ammanto, 

pronta  il  nome  a  eternar  con  rapid'ale. 

Vedi  da  questo  lido  ergersi  il  pianto 
verso  l'Istro,  e  la  Sava;  ed  il  fatale 
portar  annunzio  là  ve  un  dì  cotanto 
l'eccelso  ingegno  resesi  immortale. 

Parca  crudel  !  fino  d'Augusto  al  cuore 

giungerà  il  duol,  che  i  inerti  suoi  distinse: 
sentì  amicizia  struggersi  in  dolore. 

Geme  il  fraterno  amor,  ch'egli  a  se  avvinse 
provvido  ognor;  ma  pur  il  tuo  rigore 
con  gloriosa  memoria  al  fin  ci  vinse. 


I  PRIMORDI  33 


È  strano  però  che  della  „Vecchia  Compagnia  di  Assicura- 
zioni" non  faccia  menzione  tal  Samuele  Vital,  il  quale  nel  1797, 
in  un  libercolo  di  sole  34  paginette,  l)  ma  raro  e  prezioso,  ci  dà 
notizia  delle  Compagnie  di  sicurtà  che  furono  istituite  al  suo 
tempo.  Egli  scrive  infatti  che  nel  1 769  venne  eretta  a  Trieste  la 
„Compagnia  di  Assicurazioni"  —  forse  la  Vecchia  —  con  un  capitale 
di  fiorini  400  mila;  che  dopo  dieci  anni  ne  sorgeva  un' altra  col 
nome  di  „ Camera  Mercantile  di  Assicurazioni  Marittime"  con 
un  capitale  di  fiorini  500  mila,  e  che  „ cresciute  le  ricorrenze  ed 
aumentato  vieppiù  il  Commercio  di  questa  Piazza,  veniva, 
nel  1782,  istituita  una  terza  Compagnia  col  titolo  di  „ Banco 
di  Assicurazioni  e  Cambi  marittimi"  col  capitale  di  fiorini 
400  mila." 

Qui  però  dobbiamo  subito  correggere  il  Vital,  poiché  il 
„Banco  di  Assicurazioni  e  Cambi  marittimi"  non  venne  fondato 
nel  1782,  ma  incominciò  le  sue  operazioni  quattro  anni  più  tardi 
e  cioè  il  primo  di  febbraio  del  1786.  Aveva,  come  ci  dicono  i 
documenti,  il  suo  primo  cancello  „nel  primo  appartamento  della 
casa  Crossek,  detta  la  casa  gialla,  in  città  nuova".2) 

Per  la  storia  del  commercio  della  città  è  utile  a  sapere  che 
il  „ Banco  di  Assicurazioni  e  Cambi  marittimi" 3)  fu  il  primo  istituto 
che  diede  impulso  all' assicurazione  contro  i  rischi  dell'incendio, 
altrove  già  considerevolmente  sviluppata.  Il  21  settembre  del  1795, 
un    avviso    sul    giornale    ufficiale    richiamava    l' attenzione    de' 


!)  Riflessioni  sulle  assicurazioni  marittime  e  loro  progressi  in  Trieste." 
—  Dalla  ces.  reg.  privilegiata  Stamperia  governiale  —   1797. 

J)  Con  ciò  vanno  anche  corrette  le  date  dell'erezione  di  tali  Compagnie 
riportate  dal  Kandler  nel  giornale  „L'  Istria"   del  29  luglio   1848. 

;ì)  Diretto  nel   1798  da  Leon  ed  Aron  Vivante  e  Filippo  Casatti. 


34  I  PRIMORDI 


triestini  sull'utilità  dell'assicurazione  „contra  il  fuoco  per  quelli 
che  desiderano  degli  Imprestiti  sull'ipoteca  delle  loro  Case,  od 
Effetti"  e  „li  Direttori  del  Banco,  avendo  procurato  di  profittare, 
quanto  era  possibile,  dell'  esperienza  di  altri  consimili  Stabilimenti" 
fissavano  alcune  condizioni  ed  alcuni  tassi  di  premi  che  sarebbe 
interessante  ripetere  nella  loro  interezza.  Ma  ciò  varcherebbe 
i  limiti  del  nostro  studio,  e  quindi  diremo  soltanto  che  „si 
poteva  assicurare  l'intiero  valore  di  ogni  specie  di  Casa  o 
Fabbrica;  ma  il  proprietario  doveva  egli  medesimo  correre  il 
Rischio  di  un  Quinto  di  tutti  i  Mobili,  Istrumenti  ed  Utensili  di 
fabbriche  e  mestieri,  Libri  stampati  o  Vasellame".  Per  i  tassi  dei 
premi  s'erano  stabilite  sei  categorie  di  rischi,  le  quali,  a  seconda 
della  loro  maggiore  o  minore  bontà,  derivata  dal  materiale  ado- 
perato nella  costruzione  dello  stabile  e  dalla  sua  vicinanza  o 
lontananza  di  «fabbriche  o  mestieri  pericolosi  —  fornari,  speziali, 
tintori,  fabbricatori  di  sapone,  distillatori,  raffinatori,  fabbricatori 
di  candele,  chimici,  locandieri,  stallieri  pubblici,  bottai,  falegnami 
e  fabbri  —  variavano  dai  9  ai  30  Carantani  per  ogni  cento  fiorini 
correnti  di  Vienna  all'  anno  !  Più  di  fior.  20000  per  la  prima  e  seconda 
categoria,  fior.  15000  per  la  terza  e  fior.  10000  per  la  quarta  e  quinta 
categoria  —  la  sesta  era  riservata  all'assunzione,  con  premio  da 
trattarsi,  dei  molini,  case  costruite  in  legno  o  creta  ove  si  eser- 
citavano mestieri  perigliosi  —  sopra  una  sola  casa,  il  „Banco" 
non  assicurava,  e  „ quando  si  desiderava  far  assicurare  delle 
somme  più  forti,  le  parti  convenivano  per  il  premio  da  pagarsi 
sul!'  eccedenza". 


')  Godette  delle  ^stesse  prerogative,  che  furono  placidate  al  „I3anco 
di  Assicurazioni  e  Cambi  marittimi"  (Verordnung  von  dem  k.  k.  Inner-  und 
oberòsterreich.  Appellazionsgerichte.  —  Klagenfurt   18  Agosto   1788). 


I  PRIMORDI  35 


Dopo  solo  nove  anni  di  vita,  la  „Camera  Mercantile",  diretta 
allora  da  G.  de  Saumil,  G.  B.  Pascottini,  P.  de  Flamis  e  P.  M. 
de  Leo,  passava  alla  liquidazione,  mentre  nel  1788  sorgeva  la 
«Camera  di  Assicurazioni", *)  presso  la  quale  appunto  il  Vital,  nel 
1797,  fungeva  da  Segretario.  Egli  aveva  ereditato  il  posto  da 
Jacob  qm.  Alessandro  Vital  che  insieme  con  G.  H.  Plastarà,  Gius. 
Bellusco  e  Dom.  Frane.  Belletti  era  stato  chiamato  a  dirigere 
la  „Camera"  fin  dalla  sua  istituzione. 

Nel  1789  sorgeva  a  Trieste  la  quarta  Compagnia  denominata 
„Società  greca  di  Assicurazioni",1)  ma  la  rivoluzione  francese,  che 
aveva  sconvolto  tutto  1'  ordinamento  politico  ed  economico  della 
Francia  e  incomodato  oltremodo  gli  assicuratori  di  Livorno", 
fece  sì  che  a  Trieste  aumentassero  considerevolmente  le  richieste 
di  assicurazioni,2)  per  cui  alla  fine  del  1793  veniva  fondatala  quinta 
Compagnia  che  s'intitolò  „Unione  di  Assicuratori",3)  con  un 
capitale  di  fior.  550  mila,  la  quale  pure  ottenne  da  Vienna  spe- 
ciali favori,  e  cioè  l'esenzione  delle  tasse  ereditarie  e  degli 
interessi  ed  il  riconoscimento  legale  delle  polizze  come  se  fossero 
formali  cambiali. 

Nel  1794  —  continua  il  Vital  —  l'affluenza  sempre  maggiore 
delle  Commissioni,  persuase  le  tre  Compagnie,  cioè  la  „  Camera 
di  Assicurazioni",  la  „Società  greca  di  Assicurazioni"  ed  il 
„ Banco   di  Assicurazioni   e    Cambi    marittimi"    ad    accrescere    il 


1)  11  Vital  scrive  che  aveva  un  Fondo  di  fior.  400  mila,  mentre  da  una 
polizza  d.  d.  14  aprile  1807,  che  ci  fu  favorita  dal  cav.  Giov.  de  Scaramangà,  risulta 
che  disponeva  di  un  capitale  di  fior.  300  mila  correnti  di  Vienna.  Da  una 
Petizione  per  fior.  1352.15  contro  tal  Diamante  Scarlato,  appare  che  nel  gennaio 
del  1794  erano  direttori  della  „Società  greca  di  Assicurazioni":  Pano  Spiro  e 
Teodoro  Manzurani. 

2)  „La  floridezza  della  città  cresceva  in  ragione  diretta  degli  infortuni 
che  colpivano  altri  porti".  (,I  nostri  nonni."   —  Gius.  Caprin,  p.  24). 

3)  Diretta  da:  Frane.  Lazarich,  Ig.  Hagenauer  ed  Isac  Camondo. 


36  I  PRIMORDI 


loro  capitale  azionario,  e  così  la  prima  aumentò  a  2000  il  numero 
delle  sue  azioni  sopra  un  capitale  di  un  milione,  la  seconda  le 
portò  a  1900  sopra  un  fondo  di  fiorini  950  mila,  ed  il  „Banco  di 
Assicurazioni  e  Cambi  marittimi"  elevò  il  suo  capitale  a  fiorini 
800  mila,  diviso  in  1600  azioni.  x) 

L' accrescimento,  in  sì  breve  periodo  di  tempo,  delle  Compa- 
gnie e  l'aumento  del  capitale  azionario  presso  alcune  dinotano 
chiaramente  che  gli  affari  andavano  a  gonfie  vele;2)  ma  anche  alla 
fine  del  Settecento  v'era  chi  s'impensieriva  della  concorrenza  ed 
affermava  che  „quanto  sono  utili  le  Compagnie  di  assicurazioni 
marittime  in  un  Paese  marittimo  di  Commercio,  altrettanto  la 
loro  soverchia  moltiplicità  può  divenire  dannosa  ahi  Socj,  ed  in 
conseguenza  alla  Piazza". 

„La  smoderata  smania  di  fare  gli  Assicuratori"  —  si  diceva  — 
„può  far  stabilire  molte  Case  filiali  in  Amburgo,  Venezia,  Genova, 
Livorno,  Ferrara,  Costantinopoli,  ed  altrove.  Questi  stabilimenti 
producono  molti  disordini  a  danno  de'  Mandanti  e  del  Commercio". 


')  Nell'anno  1794,  anche  a  Ragusa,  „per  poter  supplire  a' bisogni  propri, 
ed  attrarre  le  Sicurtà  de*  Nazionali  di  fuori  Stato"  veniva  «stabilita  e  fondata" 
la  „Compagnia  Ragusea  di  Sicurtà"  con  un  fondo  di  Ducati  Centomila  di  grossi 
40  per  Ducato,  diviso  in  duecento  azioni  di  Ducati  cinquecento  ciascuna.  A 
direttori  vennero  prescelti:  Antonio  Chersa,  Gio.  Mascarich  e  Raffaele  Andrevich 
«tutti  e  tre  col  titolo  e  speciale  incarico  di  Deputati  e  Presidenti  per  firmare  li 
tocchi  di  Sicurtà".  Questi  Deputati  e  Presidenti  dovevano,  a  tenore  del  cap.  XV 
della  «Scrittura  di  Compagnia",  «regolare  li  Premi  delle  Sicurtà  a  norma  delle 
Piazze  di  Genova,  Livorno,  Venezia  e  Trieste,  con  le  quali  dovevano  tener 
vivo  il  carteggio  per  non  essere  d'aggravio  al  li  Ricorrenti." 

-)  Il  Vital  afferma  che  nell'anno  1795  le  operazioni  di  tutte  le  Compagnie 
insieme  sorpassarono  i  70  milioni  di  fiorini  e  noi  abbiamo  potuto  rilevare  che 
nello  stesso  anno,  ciascuna  delle  tre  Compagnie:  «Banco  di  Assicurazioni  e 
Cambi  marittimi",  «Camera  di  Assicurazioni"  e  «Società  greca  di  Assicurazioni" 
aveva  risolto  di  dare  al  Governo,  a  titolo  di  «volontario  imprestito  per  i 
bisogni  dello  Stato",  la  somma  di  fior.  8000.  Di  più,  la  «Camera  di  Assicura- 
zioni" aveva  deciso  «di  interessarsi  nella  imprestanza,  in  via  di  Lotteria  aperta 
dagli  Stati  dell'Austria  inferiore,  per  la  somma  di  fior.   10000". 


I  PRIMORDI  37 


Così,  per  evitare  siffatti  malanni,  ed  anche  „la  sovversione 
generale  della  morale  che  fa  che  da  alcuni  Assicurati  e  Capitani 
si  creda  lecito  di  cospirare  a  danno  degli  innocenti  Assicu- 
ratori, tessendo  deposizioni  ed  atti  per  opprimerli  e  rovinarli", 
venivano  suggerite  alcune  riforme  ed  alcuni  miglioramenti, 
fra  i  quali,  troviamo  quello  della  formazione  de'  Manifesti 
—  che  diverranno  poi  i  complicati  e  multiformi  odierni  Listini 
de'  premi  —  che  contenghino  le  condizioni  alle  quali  ci  assog- 
gettiamo". 

All'incontro,  certo  è  che  fino  a  pochi  anni  prima,  e  cioè  al 
principio  del  1791,  da  coloro  che  non  cercavano  l'interesse  pura- 
mente materiale,  i  direttori  delle  singole  Compagnie  venivano  tenuti 
in  una  certa  considerazione,  poiché  sta  il  fatto  che  quando  l' Uffi- 
cio di  Borsa  mercantile,  per  risoluzione  del  Governo  di  Vienna, 
era  stato  incaricato  di  far  esaminare  il  progetto  „ formato  in 
Trieste"  delle  „solide  Leggi  di  navigazione,  assicurazioni  e  Cambi 
marittimi"  e  di  proporre  le  eventuali  modificazioni,  aveva  scelti 
a  far  parte  della  Commissione  all'uopo  istituita:  Domenico 
Francesco  Belletti  della  „ Camera  di  Assicurazioni",  Carlo  de 
Maffei  della  „Compagnia  vecchia  di  Assicurazioni",  Ciriaco  Catraro 
del  „Banco  di  Assicurazioni  e  Cambi  marittimi"  e  Cesare  Pellegrini 
della  „Società  greca  di  Assicurazioni",  mentre  nel  1785,  allorché 
tale  progetto  veniva  compilato,  gli  assicuratori,  ad  eccezione  di 
uno,  erano  stati  completamente   ignorati. 

L'attuario  o  relatore  della  nuova  Commissione  fu,  natu- 
ralmente, 1'  unico  assicuratore,  Samuele  Vital  ;  l)  la  prima  seduta 


')  Accademico  degli  Arcadi  Romano-Sonziaci,  il  Vital  lesse  anche  ed 
illustrò,  nella  Sessione  dell'Accademia  del  10  marzo  1796,  un  suo  progetto  „per 
l'erezione  di  una  Torre,  ossia  Fanale  sul  Molo  grande  di  Trieste". 


38  1  PRIMORDI 


ebbe  luogo  il  29  gennaio  1791  „nella  sala  della  «Camera  di 
Assicurazioni"  in  casa  Rossetti  al  No.  585";  altre  conferenze 
furono  tenute  ne'  mesi  di  febbraio  e  marzo,  ma  siccome  doveva 
essere  predestinato  che  per  le  leggi  di  mare  e  di  assicurazioni 
la  nostra  Regione  dovesse  attendere  de'  secoli,  tutto  il  lavoro 
della  Commissione  andò  probabilmente  a  finire  dimenticato  nelle 
soffitte  di  qualche  Ministero  di  Vienna. 

Sei  anni  più  tardi,  il  povero  Vital  si  lagnava  acerbamente 
d'aver  sprecato  inutilmente  tanto  inchiostro  e  soggiungeva: 
„ Abbiamo  una  Polizza  così  confusa,  che  è  un  seminario  di  liti; 
e  quel  che  è  peggio  mancano  Leggi  proprie  che  vagliano  ad 
interpretarle". 

Ma  quali  erano  le  polizze  che  gli  assicuratori  usavano  allora 
ed  a  quali  testi  esse  si  uniformavano  ?  Nessuno  ancora  rispose  a 
tale  domanda,  e  le  indagini  in  questo  riguardo  saranno  importanti 
anzitutto  per  la  storia  del  nostro  commercio  e  della  nostra 
navigazione  nel  Settecento,  e  serviranno  ad  avvalorare  quanto 
diremo  in  altro  studio  sull'origine  storica  del  nostro  diritto 
marittimo. 

De'  primi  tre  anni  dalla  fondazione  della  nostra  prima 
Compagnia,  sorta  fra  la  meraviglia  de'  cittadini  per  l' incremento 
de'  traffici,  dovuto  specialmente  all' accasamento  di  gente  d'ogni 
paese,  nulla  di  preciso  sappiamo  ;  subito  dopo  però,  quasi  a 
ricordarci  il  sacro  vincolo  di  fratellanza,  ci  viene  in  aiuto  un 
documento  veneziano  prezioso. 

I  „ Magistrati  Eccellentissimi  de'  Cinque  Savj  alla  Mercanzia, 
Deputati  alla  Regolazione  della  Marina  Mercantile,  e  Consoli  de' 
Mercanti"   avevano  stabilito,  con   „il  Decreto  dell' Eccellentissimo 


I  PRIMORDI  39 


Senato  veneto  del  10  maggio  1770",  una  „  Polizza  di  Contratto 
di  Assicurazione  marittima"  del  seguente  tenore: 

„Si  assicurano  dalli  infrascritti  per  le  somme  rispettive, 
e  per  il  premio  che  cadauno  specificherà  nella  sita  firma  il 
corpo,  spazi,  e  corredi  del  bastimento,  che  è,  o  sarà  in  rischio 
di  mare,  comandato  dal  Capitano,  e  per  il  viaggio  o  tempo 
dichiarati  nella  Estesa  a  tergo  della  presente  Polizza,  e  con  li 
patti,  modi,  e  condizioni  seguenti. 

l.°  Ogni  danno,  e  perdita  derivatiti  dai  sinistri,  ed  accidenti 
del  mare,  da  naufragio,  da  investimento  a  Terra,  da  fuoco,  da 
Corsari,  e  Pirati,  e  da  ogni  sorte  di  gente,  da  barattarla,  fuga, 
o  bararla  del  Capitano,  o  da  ogni  altro  caso  fortuito  sia  di 
che  natura  esser  si  voglia,  che  intervenisse,  o  fosse  intervenuto, 
saranno  a  peso  e  rischio  degli  Assicuratori,  cosicché  in  ognuno 
di  tali  avvenimenti,  li  Assicurati  abbiano  ad  essere  resarciti 
per  le  somme  assicurate. 

2.°  Parimenti  li  Assicuratori  sa  ranno  obbliga  ti  al  pagamento 
delle  somme  assicurate,  se  del  Bastimento,  sopra  il  quale  è  fatta 
la  sicurtà,  non  si  averà  avuto  notizia  nessuna  nel  corso  di  un 
anno  compito  dopo  la  sua  partenza  dall'  ultimo  Porto,  dal  quale 
se  ne  abbia  ricevuto. 

3.°  La  sicurtà  resterà  sempre  ferma,  e  valida  colli  obblighi 
medesimi  alti  Assicuratori,  se  accadesse,  che  venisse  fatto  errore 
nel  nome  del  Capitano  del  bastimento,  o  se  per  morte,  o  per 
altra  cagione  venisse  il  Capitario  stesso  cambiato,  ed  altri  quello 
patroneggiasse:  purché  per  tutte  le  altre  circostanze  si  riconosca 
la  verità,  et  identità  del  rischio  assicurato. 

4."  Si  eccettuano  dal  rischio,  e  dall'  obbligo  degli  Assicuratori 
li   danni   derivanti   al    bastimento,   spazi,   e  corredi  assicurati, 


40  I  PRIMORDI 


nei  casi  nei  quali  per  legge,  o  consuetudine  ha  luogo  il  risar- 
cimento in  comparto  per  contribuzione  di  avaria;  e  parimenti 
in  quelli,  nei  quali  per  qualsivoglia  accidente  della  naviga- 
zione il  Capitano  nel  corso  del  viaggio  assicurato  sia  obbligato 
alla  concia  del  bastimento,  ed  al  discarico,  onde  rendersi 
atto  al  proseguimento;  e  così  pure  quei  danni  che  per  qualunque 
modo  accadono  ai  soli  corredi,  salvandosi  il  corpo  del  bastimento. 

5.°  //  premio  s  intende  guadagnato  dalli  Assicuratori  nel 
punto  in  cui  firmano  la  sicurtà;  ed  il  loro  rischio  principia 
in  Venezia  da  che  il  bastimento  è  sorto  in  Spignon  per  sortire 
dal  porto  di  Malamocco,  e  di  là  dalla  Motta  di  Castello  quando 
va  fuori  per  il  porto  di  S.  Nicolò  di  Lido.  E  se  il  bastimento 
e  fuori,  o  di  ritorno  per  Venezia,  o  diretto  per  altri  Porti,  il 
rischio  principia  ore  ventiquattro  da  che  sarà  ancorato  nel 
Porto  dal  quale  si  vuole  assicurato,  e  finisce  v enti quattr  ore 
dopo  che, salvo  dalli  suddetti  avvenimenti  assicurati,  sarà  ancorato 
nel  Porto  ove  finisce  il  viaggio  assicurato.  E  nelle  sicurtà  fatte 
a  tempo,  o  di  andata,  e  ritorno,  corre  il  rischio  dell'  Assicuratore 
anco  per  tutto  il  tempo  della  stazione  del  bastimento  nei  Porti 
in  viaggio. 

6.°  Ferma,  e  valida  resta  la  sicurtà  in  ogni  direzione  che 
il  Capitano  avesse  da  prendere  nel  pattuito  viaggio,  o  tempo, 
seconda  /"  arte  sua,  navigando  a  destra,  ed  a  sinistra,  di  sotto 
e  sopra  vento,  una  e  più  fiate,  e  toccando  tutte  le  Scale,  Porti, 
Stazzi,  Spiagge,  e  Ridotti  in  cammino,  e  fuori  ancora,  quando 
sia  costretto  da  necessità  di  navigazione, e  di  sicurezza,  con  andare, 
stare,  caricare,  discaricare',  e  ricaricare,  e  fare  tutto  quello 
che  gli  occorresse,  purché  non  muti  viaggio,  o  non  ecceda  il 
tempo  assiciira/<>.  E  parimente  ferma,  e  valida  resta  la  sicurtà 


I  PRIMORDI  41 


per  ogni  tempo,  e  caso  in  cui  il  bastimento  medesimo  venisse 
impiegato  all'obbedienza,  o  al  servizio  di  questa  Serenissima 
Signoria. 

7.°  Accaduto  alcuno  dei  casi,  per  li  quali  sono  li  Assicuratori 
obbligati,  doveranno  li  Assicurati  notificare  ad  essi  il  successo 
in  forma  pubblica,  e  legale,  e  rinonciargli  ogni  ragione  nel 
ricupero  fatto,  o  da  farsi  del  corpo,  spazi,  e  corredi,  o  altri 
interessi  assicurati  proporzionatamente  alle  somme;  con  libertà 
però  alti  Assicurati  stessi,  al  Capitano,  Agenti,  o  Commessi 
loro,  di  agire,  e  spendere  per  il  ricupero  a  conto  anco  delti 
Assicuratori  fino  a  che  provedano  di  concerto  con  chi  ha  inte- 
resse nel  bastimento  medesimo  in  tutto,  o  in  parte  scoperto 
di  sicurtà,  onde  e  lo  speso,  ed  il  ricuperato  resti  a  rata  por- 
zione ripartito. 

8.°  Riconosciuto  il  caso  a  carico  delti  Assicuratori,  saranno 
da  cadauno  di  essi  pagate  le  rispettive  somme,  per  le  quali 
aver  anno  firmato  la  sicurtà,  quanto  a  cadaun  altro  che  presentasse 
la  presente  polizza  senza  contradizione  di  sorte  alcuna  mesi  sei 
dal  giorno,  nel  quale  sarà  stata  fatta  la  notificazione  del  successo, 
ed  intimata  la  rinoncia  come  sopra. 

9.°  //  rischio  assicurato  nella  sua  realità,  e  quantità  doverà 
esser  comprovato  con  quei  documenti,  che  hanno  dato  titolo 
all'Assicurato  di  farsi  assicurare:  ed  il  valore  del  bastimento 
nel  corpo,  spazi,  e  corredi  sarà  calcolato  siili'  apprezzi 'amento 
concordato  nella  estesa  vaglia,  o  non  vaglia,  e  col  medesimo 
ragguaglio  sarà  calcolato  l'interesse  scoperto. 

10.°  Vale  la  sicurtà  tanto  per  il  rischio,  quanto  per  la 
consecuzione  del  premio,  quando  anche  al  tempo  in  cui  fu  firmata 
fosse  accaduto  il  sinistro  ;  ovvero  il  bastimento  assicurato  fosse 


42  I   PRIMORDI 


giunto  a  salvamento  al  suo  destino;  purché  legalmente  non 
consti  che  quando  la  sicurtà  fu  fatta,  o  commessa  di  fuori  non 
vi  fosse  nella  terra  la  nuova  del  successo,  nel  qual  caso  si 
considera  come  se  fatta  non  fosse.  Nel  caso  poi,  in  cui  o  per 
consenso  delle  Parti,  o  per  obbligo  si  fa  storno  della  sicurtà  o 
volontario,  o  sforzato,  li  Assicuratori  aver  anno  sempre  guadagnato 
un  premio  di  mezzo  per  cento. 

11.0  In  caso  di  litigio  saranno  obbligati  li  Assicuratori  a 
depositare  le  somme  da  cadauno  assicurate  mesi  sei  dopo  la 
i  idi  inazione  del  danno,  e  della  rinunzia,  per  essere  disposte  nel 
fine  delle  lite  in  esecuzione  del  giudizio  definitivo. 

12.°  Ogni  patto,  ed  ogni  convenzione  tra  li  Assicurati  e  li 
Assicuratori,  che  diversificassero  dal  tenore  della  presente  polizza 
senza  contravvenire  alle  pubbliche  Leggi,  si  doverà  con  chiarezza 
esprimere  nella  estesa  a  tergo  con  la  sottoscrizione  e  col  registro 
del  pubblico  Mezzano  per  V  adempimento." 

Ma  questa  polizza  di  sicurtà  marittima,  come  pure  un'altra 
per  le  mercanzie,  del  tenore  pressoché  identico  alla  prima, 
avevano  bisogno  di  una  „  Terminazione".  Essa  veniva  infatti 
compilata  dai  medesimi  Savj  alla  Mercanzia  e  Consoli  de'  Mer- 
canti l)  in  23  articoli,  ed  approvata  con  decreto  del  Senato  veneto 
del  31  agosto  1771,  prescrivendo,  fra  altro,  l'adozione  assoluta 
de'  moduli  debitamente  bollati  (separato  quello  sui  corpi  de' 
bastimenti  da  quello  sulle  merci)  stampati  „dallo  Stampator 
Ducale"   e  „dispensati  a'  soli  Mezzani  al  prezzo  di  lire  due  ogni 


')  Che  erano:  Bertucci  Dollìn,  Paolo  Querini,  Anzolo  Marcello,  Domenico 
Michiel,  Prospero  Val  manina,  Savi  alla  Mercanzia,  e  Pier  Antonio  Trevisan, 
Lio  Bembo,  Marc'  Antonio  Vcnicr,  Consoli  de'  Mercanti,  ed  Alvise  Contarini  e 
/un  Alvise  Mocenigo,  Deputati  alla  Regolazion   di   marina. 


I  PRIMORDI  43 


venti  polizze,  e  ciò  o  con  ricevuta  estesa  e  firmata  dal  Mez- 
zano admesso,  e  riconosciuto,  o  con  altra  simile  scritta,  o  sot- 
toscritta dal  suo  legittimo  Procuratore,  o  Agente,  in  pena  allo 
Stampator  suddetto  di  ducati  cento  V.  C.  ed  altra  ad  arbitrio 
del  Magistrato  de'  Consoli". 

Ora,  l'esame  delle  vecchie  e  polverose  carte  del  nostro 
archivio  ci  condusse  ad  una  irrecusabile  constatazione  di  fatto, 
e  cioè,  che  dopo  il  1770,  gli  assicuratori,  gli  armatori  ed  i 
commercianti  triestini,  e  quindi  anche  quelli  fiumani,  non  cono- 
scessero e  non  adottassero  altre  polizze  di  sicurtà  marittima  che 
quelle  compilate  dai  veneziani. 

Infatti  il  testo  delle  polizze  usato  dalla  „Camera  Mercantile" 
triestina,  che  con  tutta  probabilità  fu  copiato  da  quello  della 
„  Vecchia  Compagnia  di  Assicurazioni",  combina  perfettamente 
con  quello  delle  polizze  emanate  dai  Cinque  Savj  alla  Mer- 
canzia e  non  contiene  che  lievi  modificazioni  più  formali  che 
sostanziali. 

La  polizza  nostra  aveva  pure  12  articoli,  e  la  sua  premessa 
sonava  così:  „In  nome  di  Dio".  „Noi  sottoscritti  Direttori  della 
Camera  di  Trieste  dichiariamo,  confessiamo  d' aver  accettato  a 
rischio,  pericoli,  e  disastri  di  detta  Camera  per  le  somme  rispet- 
tive, e  per  il  premio  che  si  specificherà  nel  firmare  la  presente, 

il  corpo,  spazzi  e  corredi  del  bastimento che  è,  o  sarà 

in    rischio    di    mare    comandato    dal    capitano e   per   il 

viaggio  e  tempo  dichiarato  nell'estesa,  e  con  li  patti,  modi,  e 
condizioni  seguenti" 

Il  documento  incomincia  con  un'invocazione:  „In  nome 
di  Dio",  e  ciò  ci  palesa  che  anche  da  noi  il  sentimento  religioso 
accompagnava  gli    atti   dell'  attività  commerciale  di  queir  epoca. 


44  I  PRIMORDI 


Non  si  riscontrano,  è  vero,  sulla  nostra  polizza  le  vignette 
rappresentanti  lo  stemma  della  città  e  le  armi  del  comune,  né  la 
vergine  ed  i  santi,  come  sulle  polizze  delle  altre  città  mannare, 
ma  essa  ci  dice  chiaramente  che  l'assicuratore,  nella  coscienza 
dell'  esistenza  di  una  mente  sovraumana  che  regolasse  tutte  le 
cose  del  mondo,  aprisse  la  sua  anima  a  quel  sentimento  di  fede 
e  di  speranza  che  il  salmista  espresse  con  le  parole:  „La  voce 
del  Signore  è  sopra  le  acque;  l'Iddio  di  gloria  tuona;  il  Signore 
è  sopra  le  grandi  acque".1) 

Anche  i  codici  de'  mercanti  fiorentini  del  Trecento  e  del 
Quattrocento  incominciavano  con  le  sacramentali  parole  „A1  nome 
di  Dio  amen",  ma  esse,  in  quel  tempo,  erano  destinate  a  nascon- 
dere sentimenti  di  ben  altra  specie. 

I  precetti  teoretici  ispirati  infatti  in  tali  codici  ad  una  certa 
moralità,  i  consigli  opportuni  e  gli  utili  ammaestramenti  contri- 
buivano a  rendere  esperti  e  consumati  gli  uomini  nella  gran 
folla  della  gente  che  della  vita  e  specialmente  de'  traffici  cono- 
sceva ogni  malizia  ed  ogni  inganno.  Perchè,  giova  ricordarlo, 
„1' interesse,  in  quella  società  di  mercanti,  avidi  di  far  la  roba, 
era  d'ogni  azione  legge  suprema".2) 

L'invocazione  a  Dio  continuò  a  sussistere  sulle  polizze 
triestine  fin  quasi  la  fine  del  secolo  scorso,  e  da  quest'epoca 
l' ideale  spari  per  lasciar  posto  alla  parte  pratica,  e  ad  un  testo 
molto  più  sviluppato  di  quello  del  secolo  precedente. 

Seguono  nella  nostra  polizza  gli  articoli  1,  2,  3,  4,  7, 
8,  9  e    10    che    sono    identici   a    quelli  della    polizza   veneziana, 


')  Salmo  di  Davide  XXIX,  versetto  3. 

'-')   „La    vita   privata    dei    fiorentini"   —   Conferenza    di    Guido    Biagi 
Milano         F.lli  Treves  —   1803. 


Polizza   di   assicurazione    di  Marsiglia 

del  30  novembre  1767. 


■N 


AXJ  NOM  DE  DIEU  ET  DE  LA  S"  VIERGE 

Q^UE  CONDUISE  LE  TOUT  A  BON  SAUVEMENT. 

■?!  oz^.J/°-    séLto-c*.  ca.j>-*J-^  ^£._J?<u^  È  -Ze^yf,^  J*;^    apasdfSiaJtJ.  O^  Grufj^Jó- /fW-J~-- 


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Alofs  Icdittifqae  fcfa fini.  Et  v«tìt  qo«  tonsccax  qdi  f.-cndroat  di  eette  Aiiarefc'.paflent 
le  mene,  rifque  que  lai,  tant  divin  qu'humaia ,  d'Amis,  Eunemis,  Connas  ou  Idcoddos. 
Prifes  8c  DétcntioodeSeigueaties.loitEcclcfiaftiques  oa  Temporelles ,  Roprefaillcs  juftesoo 
injeftes ,  Baadc  on  Contrebande  ,  Marque  ,  Contremarquc  ,  de  Vent ,  Foudre  ,  Feu  ,  Jet  à  la 
Mcr,  &  de  toas  aatres  inconvenicas,  pcrils&cas  fortuitsqui  poarroient  arriver .  le  mettant 
à  foa  méme  lieu  &  place ,  corame  fi  affare  ac  file ,  lans  qu'ils  puiflcnt  dire ,  allegucr  ai  coanou. 
ver  aocaae  cholè  a  ce  coaeraire,  qu'ils  n'ayeae  aupréalable  garai  la  maindes  lomrnespareux 
relpectivement  affurées,  qu'ils  promeitcaepayereroismois  aprcs  Ies  nouvclles  affilrécs  du  fi- 
niftre  ou  perte,  qaeDieu  ueveuille  ,  &  eo  aprcs  plaidcr  fi  boa  leur  femble;  lelqucls  troismois 
feronc  comptés  du  jour  que  l'Afldré  aura  tate  la  dcclaranoa  de  la  perte  ou  fiuilìrc  aux  Archives 
de  la  Chambre  du  Commerce  ,  &  oc  par  écrit  dius  uà  RegiUre  particuliet  à  ce  deftiaé.  Et  pouf 
meilleure  validité  decette  Adilreté  .  leld.  S"   Affilrcurs  obligcnt  leurs  bieus  à  toutes  Cours. 

Finalement,  veut  &  amfi  d'accordavec  leldus  AlTùreurs,  que  la  prelentc  Ecrite  d'Af- 
làreté  ait  autaut  de  force  &  obligatioa  corame  fi  c'étoit  uà  Coatrat  public,  ea  la  meilleuie 
coudiciou  que  puifTe  éire,  avec  toutes  les  C'aules  qu'aparticnaentaux  Ecrites  d'Aflùietc. 
DIEU    LES  CONDUISE  ET  FASSE  SALVE.     AMEN. 


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OOt+WUX-  afi'utesUulC^O&rfj  yCc*AyWuJ^&JCL<rU*4  tàt*^y?<ruT££l4^*6léccg} 


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C&  -&T~  V&i  Shjb-  *zzTo~  //ri 


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Polizza    di   assicurazione    di    Marsiglia 
del  7  marzo  1783. 


N°.  U<  bis. 


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.._  AU  NOM  DE  DIEU  ET  DE  LA  Sm  VIERGE , 

^QUE  DIEU  CONDUISE  LE  TOUT  A  BON  SAUVEMENT. 


lAfe^éCa)  J*L*^>y  tstje^    Qf***j& 


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*~+*fr-£dLJ 


^^j  Alors  ledit  rifque  fera  fini.  Et  veuc  qbe:taus  ceux  qui  prendront  de  cette  Aflùrecé ,  paffent 
^^^^^  le  méme  rifque  que  lui ,  tane  divin  qu'humain  ,  d'Amis ,  Ennemis ,  Connus  ou  Inconnus  , 
A  x^  ]Prifes&DerentiondeSeigneuries)foitEcck;fuiHquesouTemporelles,repréfailles)uftesou 
(      '  /  nijulles,BandeouContrebande,Marque,  Contremarque,  de  Vent,Foudre,  Feu  ,  Jetàla 

^~  Mer ,  &de  iousautresinconvéniens,périls&cas  formiesqui  pourroientarriver  ,femetcant 

àlbn  méme  lieu&  place,  comme  lì  affùré  ne  fùt,  fansqu'jlspuiffent  dire,  alléguerniconirou- 
veV  alctine  chofé  h  ce  conrraire, qu'ils  n'aient  au  prealable  gami  la  main  des  fommes  par  eux 
refpVflivement  aflùréerfqu'rls  promertent  paytt-  rro«:>noa-»prggl'»cf  ommllar  iflnrpptrln  <i- 
nillre  ou  pene ,  que Dieu  ne veuille,'&  en  après  plaider  fi  bon  leur  ferhble  ;  lefquels  trois  mois 
feront  comptés  di,  jour  quel'affùréaura  fair  fa  déclaration  de  la  perteou  lìnillre  aux  Archives 
de  la  Chambre  du  Commerce,  &ceparécrit  dans  un  Regiftre  particulier  à  ce  dettine.  Et  pour 
meilleure  validité  de  cette  Affùreté,lefd.  Sieurs  Affùreurs  obligent  leurs  biens  à  toutes  Cours. 
Finalemsnt  ,  veut  &  ainfì  d'accord  avec  lefdits  Affùreurs,  quela  prefente  Ecrite  d' Affù- 
ré té  aitautant  de  force  &obligation  comme  fi  c'étoit  un  Contrat  public,  en  la  meilleure  con- 
dition  cue  puiffe  étre ,  avec  toutes  les  Claufes  qu'appartiennent  aux  Ecrites  d'Affùrete. 
DIEU  LES   CONDUISE  ET  FASSE    SALVE.    AMEN. 


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I  PRIMORDI  45 


salvo  la  sostituzione  della  parola  „Camera"  al  termine  „Assi- 
curatori". 

Il  5°  articolo  non  differisce  guari  da  quello  della  polizza  di 
Venezia  se  non  dove  viene  definito  il  principio  del  rischio  che,  natu- 
ralmente, doveva  principiare  da  Trieste  o  altro  luogo  da  spiegarsi". 

L' ultimo  capoverso  dell'  art.  6,  dovette  necessariamente 
esser  riformato  così:  „e  parimente  ferma,  e  valida  resta  la  sicurtà 
per  ogni  tempo,  e  caso,  in  cui  il  bastimento  medesimo  venisse 
impiegato   all'obbedienza,    o   al    servizio  Sovrano,    o    Pubblico". 

All'art.  11,  oltre  che  alla  sostituzione  della  parola  litigio 
in  contenzioso,  veniva  aggiunto  il  seguente  nuovo  capoverso: 
„ovvero  prima  pagare  agli  Assicurati  la  somma  assicurata, 
e  poi  litigare  la  Causa,  previa  però  una  solita  pieggeria  di 
rendere  alla  stessa  Camera  li  denari  ricevuti,  con  di  più  10 
per  cento  per  titolo  di  condanna,  qualora  la  Sentenza  fosse 
pronunciata  a  favore  della  medesima,  verso  tali  punti  sarà  in  libertà 
dell'Assicurato  di  accettare  o  il  deposito,  ovvero  il  pagamento". 

All'art.  12,  in  fine,  veniva  fatta  la  seguente  aggiunta:  „E 
per  l' osservanza  di  quanto  in  questa  si  contiene  la  Camera 
obbliga  agli  Assicurati  tutto  il  suo  fondo  effettivo  di  f.  500  mila 
correnti  di  Vienna,  sottoponendosi  alli  Tribunali  competenti  etc. 

Nave  nominata sopra  corpo,  spazi,  e  corredi  della  nave 

medesima  apprezzata  d'accordo  la  somma  di  f " 

Da  quanto  precede  risulta  dunque  anzitutto  confermato  che 
la  nostra  „Camera  Mercantile  di  Assicurazioni  Marittime"  aveva 
un  capitale  di  f.  500.000  correnti  di  Vienna,  e  poi  che  in  un  solo 
riguardo  la  polizza  triestina  era,  se  può  dirsi  così,  più  onerosa 
per  gli  assicurati  in  confronto  a  quella  di  Venezia,  cioè  quando 


40  I  PRIMORDI 


si  verificava  il  caso  di  una  contestazione,  nel  quale,  se  pronun- 
ciato a  favore  della  Camera,  l'assicurato  doveva  esborsare  una 
penale  del    10%. 

Questa  circostanza  e'  induce  a  sospettare  che  gli  assicuratori 
triestini  non  avendo,  come  non  hanno  ancora,  una  savia  legge 
che  tutelasse  i  loro  diritti  e  li  proteggesse,  cercassero,  con  lo 
spauracchio  della  penale,  di  costringere  gli  assicurati  a  ben  guar- 
darsi dal  ricorrere  con  leggerezza  a'  tribunali. 

Nella  polizza  triestina  non  vi  ha  menzione  dell'  istituto 
importante  del  Mezzano  o  del  Sensale  (App.  3),  mentre  sappiamo  che 
quest'ultimo  era   tenuto  a  frequentare  la  Borsa  mercantile. 

Appena  nel  „Nuovo  regolamento  per  li  Sensali"  :)  del  2 
luglio  1804,  troviamo  per  incidenza  nominato  il  Sensale  di  sicurtà. 
Esso  veniva  dispensato  dall'  obbligo  di  far  sottoscrivere  le  parti 
contraenti  nel  suo  taccuìno  ;  e  nella  „ Tariffa  delli  diritti  di  Sensali 
patentati"  figurava  una  rubrica,  la  quale  stabiliva  1/6  per  cento 
da  soddisfarsi  dall'assicuratore  per  gli  affari  conclusi  per  sicurtà 
marittime  o  terrestri.  Con  la  legge  del  4  aprile  1875,  concernente 
i  „ mediatori  di  commercio  ossia  Sensali"  si  riconosceva  ch'essi 
potessero  occuparsi  „in  contratti  di  assicurazioni,  di  cambio 
marittimo,  di  carico  e  noleggio  di  bastimenti  e  così  pure  in 
trasporti  per  terra  o  per  acqua  e  per  altri  oggetti  concernenti 
il  commercio". 


')  Sino  alla  fine  del  Settecento,  negli  atti  pubblici  veniva  usato  anche  il  ter- 
mine veneto  di  Mezzano.  Vedi,  fra  altro,  l'annunzio  nelP «Osservatore  Triestino" 
d.  d.  12  luglio  1790  così  concepito:  Vi  sono  da  vendere  venti  Azioni  della 
«Camera  Mercantile  di  Assicurazioni".  Chi  volesse  applicarvi  si  compiacerà 
insinuarsi  al  pubblico  Mezzano  Vita  Sacchi.  Altri  Mezzani,  o  pubblici  patentati 
Sensali  che  si  occupavano,  in  quest'epoca,  della  vendita  di  Azioni  delle  Com- 
pagnie di  sicurtà  erano:  Francesco  Leopoldo  Poschinger  e  Giov.  Batt.  Pontini. 
Ne'  vecchi  statuti  triestini  sono  chiamati  „messetae",  in  italiano  «messeti"  e 
..sensali"  già  nello  statuto  del   1550. 


I  PRIMORDI  47 


A  Fiume  invece,  mentre  il  „Regolamento  per  li  Sensali" 
del  1785  conteneva  le  stesse  disposizioni  di  quello  di  Trieste 
del  1804,  di  recente,  il  Sensale  di  sicurtà  veniva  retribuito 
molto  meglio  che  da  noi,  poiché  gli  „Usi  di  piazza",  fìssati  da 
quella  Camera  di  commercio  e  d' industria,  in  base  alla  legge 
del  1868,  stabilivano  che  „ nelle  Sicurtà  sui  corpi  dei  navigli  e 
su  trasporti  marittimi  o  terrestri,  il  Sensale  percepisse  1'  uno  per 
cento  del  premio,  da  soddisfarsi  dall'assicuratore". 

Di  particolare  interesse  in  questi  regolamenti  troviamo  che 
i  Sensali  di  sicurtà  si  occupavano  simultaneamente  anche  del 
noleggio  de'  bastimenti:  duplice  ufficio  che  si  riscontra  pure 
costantemente  fra  i  Sensali  di  Genova  e  di  Pisa  del  medio  evo. 
L'esistenza  anzi  di  quest'abitudine,  diede  argomento  agli  storici 
più  moderni  per  asserire  che  in  origine,  alla  redazione  del 
contratto  di  sicurtà  servì,  probabilmente,  il  contratto  di  noleg- 
gio. „C'était  prudent  —  scrisse  il  Lefort  —  c'était  supprimer, 
pour  le  contrat  qui  venait  de  naìtre,  la  possibilité  d'une  contes- 
tation  quant  à  sa  régularité  ;  c'était  faire  en  quelque  sorte 
passer  l'innovation  sous  le  couvert  d'un  contrat  ancien.  C'était 
logique,  d'autre  part:  le  contrat  d'assurance  s'associe  complò- 
tement  au  contrat  d'affrètement.  Enfin,  il  était  naturel  de  voir 
les  personnes  chargées  à  la  fois  de  dresser  les  actes  relatifs  à 
l'affrètement  et  de  rediger  les  polices  d'  assurances,  introduire  les 
dispositions  dont  elles  avaient  une  connaissance  parfaite  et  dont 
peut-ètre,  comme  tous  ceux  contìnés  dans  leur  specialité,  elles 
s'exagéraient  l'importance  oli    la  valeur".  x) 


l)  Introduzione  alla  traduzione    del    libro  di   E.    Bensa:    „I1    contralto    di 
assicurazione  nel  medio  evo". 


48  I  PRIMORDI 


A  prescindere  da  tutto  ciò,  la  polizza  di  sicurtà  che  abbiamo 
illustrata,  accresce  il  numero,  non  certo  esiguo,  de'  documenti  vivi 
e  palpitanti  che  caratterizzano  la  nostra  vita  mercantile  italiana 
della  seconda  metà  del  Settecento,  ed  ha  anche  una  spiccata  impor- 
tanza se  si  rifletta  ch'essa  girava  quotidianamente  fra  le  mani  de' 
nostri  assicuratori,  commercianti,  sensali,  armatori,  capitani  ecc. 
vale  a  dire  fra  tutta  quella  rilevante  schiera  di  persone  che 
costituiva  la  parte  più  vitale  e  più  attiva  della  popolazione 
triestina. 

Cotesta  polizza  o,  per  meglio  dire,  coteste  polizze  (perchè 
abbiamo  detto  che  quella  per  le  merci  era  uguale  a  quella  per  i 
bastimenti),  furono  compilate  in  quell'epoca  in  cui  il  Baldas- 
seroni  poteva  scrivere:  „tre  sono  i  principali  oggetti  che  hanno 
servito  di  base  a  tutte  le  Leggi,  che  sono  state  dirette  a  regolare 
le  Assicurazioni  marittime  e  che  lo  devono  essere  a  quante  se 
ne  possine)  immaginare  in  appresso,  acciò  l'oggetto  di  questa 
utilissima  invenzione  resti  adempiuto  con  quella  perfezione  a  cui 
ha  diritto;  il  primo  è  quello  della  buona  fede  fra  tutti  quelli 
che  devono  aver  parte  nella  Negoziazione,  e  d' impedire,  che 
da  qualunque  persona  o  direttamente  o  indirettamente,  e  per 
qualunque  mezzo,  si  devii  da  questo  principio;  l'altro  è  quello 
di  escludere  dalle  Negoziazioni  di  tal  natura  qualunque  condi- 
zione, e  restrizione,  che  sia  capace  di  attraversare  l'accresci- 
mento del  Commercio,  e  in  qualunque  maniera  possa  trattenere, 
o  impedire  i  Concorrenti  al  medesimo,  o  allontanarne  quelli  che 
l' esercitano,  ed  il  terzo  finalmente,  che  il  bene  pubblico  sia 
sempre  preferito  all'interesse  dei  Particolari".  E  queste  polizze 
rimasero  da  sole  in  uso  presso  i  nostri  assicuratori  fino  al 
principio    dell'Ottocento;    epoca    in   cui,    accresciuto    il   numero 


MANIFESTO. 


Sebbene  sia  a  cognizione ,  tanto  di  quelli  Commercianti ,  quanto  di  quelli  di  Cofhntino. 
poli i  Smirne ,  ed  altre  Piazze ,  che  le  sottonominate  Compagnie  di  Assicurazioni  an- 
no deputate  Persone  inCoftantinopoli  ed  in  Smirne,  che- io  qualità  di  loro  Procuratori  le 
rappresentano,  e  li  quali  anno  preciso  ordine  di  agire,  per  conto  delle  Compagnie  suddette, 
all'occasione  di  Naufragi,  Avarèe,  e  Perizie  delle  Merci  àvareate,  affinchè , coli* intervento 
di  detti  Proccuratori ,  venghino  riconosciuti  e  rilevati  li  patimenti  delle  Merci,  e  formate, 
al  caso,  le  Avarèe,  con  quell'ordine  ed  equità  che  richiede  la  diftributiva  giurtiziaj  ciò  non- 
oflante  le  soprannominate  Compagnie  ebbero  il  dispiacere  di  vedersi  a  presentare  da'  loro 
Assicurati,  de' Regolamenti  di  Avarèe,  e  Rilevazioni  de' danni  di  Merci  avareate,  senza  che 
nella  formazione  di  tali  Avarèe  e  Perizia  de' danni,  vi  siano  intervenute  le  Persone  che  in 
qualità  di  Proccuratori  rappresentano,  nelle  suddette  rispettive  Piazze, quelle  Compagnie  di 
Assicurazioni. 

Per  ovviare  quindi  l'inconveniente  ed i  litigj , che  da  una  sì  irregolare  procedura  potrebbe- 
ro  derivare  ;  ed  essendo  quefle  Compagnie  d' Assicurazioni  nemiche  de'  litigj ,  anno  unani- 
memente risolto  e  convenuto  di  far  publicare,  col  mezzo  delle  (lampe  e  publici  foglj,  a  re- 
gola e  direzione,  tanto  de' Negozianti  di  quefte  Piazza,  quanto  per  quelli  dì  Cofhntinopo- 
li ,  Smirne  ed  altre  Piazze  del  Levante ,  nonché  de  Capitani  di  Battimenti  mercantili  di  qua- 
lunque Nazione  : 

Che  le  sottosegnate  Compagnie  di  Assicurazioni  non  daranno  alcun  ascolto,  né  fa- 
ranno buona  agli  Assicurati  qualunque  pretesa  di  Avarèa ,  sia  generale,  eh:  particolare, 
quando,  per  la  formazione  dell'  Avarèa ,  o  Rilievo  del  danno,  mediante  perizia,  non  abbia- 
no in  precedenza  fatte  a  tal' uopo  le  loro  iftanze  appresso  la  Ces.  Reg.  Cancelleria  del 
Sig.  Internunzio,  coli' intervento  anche  del  Sig.  Niccolò  fotius  in  Coftantinopoli,  Procu- 
ratore delle  sottosegnate  Compagnie,  e  lo  flesso  metodo  dovrà  tenersi  in  Smirne}  a  quaP 
effetto  dovranno  essere  fatti  li  ricorsi  appresso  "la  Cancelleria  di  quel  Console  Imperiale 
Sig.  de  Cramer,  coli' intervento  dell i  Signori  Pezzer  figli  &  Comp. ,  Proccuratori  delle  ap- 
piedi segnate  Compagnie";  ben  inteso ,  che  le  Perizie  dovranno  effettuarsi  nelle  Dogane  di  Co- 
ftantinopoli e  Smirne,  a  qua  l'effetto  non  potranno  levarsi  li  Colli  avareati  dalle  rispettive 
Dogane ,  sennonché  dopo  effettuata  la  Perizia  del  danno. 

E  per  la  formazione  delle  Avarèe ,  Perizie  de'  danni ,  e  per  qualunque  altra  pretesa 
che  accadesse  negli  altri  Porti ,  Scale  ed  Isole  del  Levante ,  Sorta ,  ed  in  qualunque  altro 
luogo  del  Dominio  Ottomanno,  dovranno  li  Commercianti,  o  Capitani  ,  rivolgere  le  loro 
lflanze  appresso  li  Consoli,  o  Vice-Consoli  auftriaci. 

Sapranno  quindi  prendere  le  loro  misure  tutti  quelli  a' quali  può  interessare  la  suddet- 
ta risoluzione  presa  da  quefte  Compagnie ,  la  quale  tende  unicamente  ad  allontanare  li  li- 
tigj e  queflioni  che  cadere  potrebbero  sopra  le  Sicurtà  che  dalle  medesime  .venissero  assunte, 
e  con  ciò  rendere  prontamente  la  dovuta  giuftizia  alle  pretese  degli  Assicurati. 

TRIESTE,  il  dì  21  Nntmhe  1801. 

Il  presente  Manifeflo  comincietà  ad  avere  il"  suo  effetto  dal  dì  imo.  gennajo  i8oa.  in  poi- 

Li  Direttori  della  Società  Greca,  approvano  in  tutto  come  sopra, 

Teodoro  Manzurani,  G.  e  C.  Cavacco. 

Li  Direttori  della  Camera  d'Assicurazioni, 

Gio.  Battifta  Pontini,     P.  F.  Oefterreicher,      G.  Weber. 

Per  il  Banco  d'Assicurazioni  e  Cambj  Marittimi, 

Philipp  Koh«n,  Pietro  Sartorio. 

Per  la  Nuova  Compagnia  d'Assicurazioni, 

Leon  ed  Aron  Vivant©,  Gaipero  Casati 


I  PRIMORDI  49 


delle  Compagnie  l)  e  rendendosi  più  necessario  un  ampliamento 
nella  determinazione  de'  rischi  e  nella  limitazione  delle  respon- 
sabilità, s'incominciò  a  pubblicare  i  già  accennati  „ Manifesti", 2) 
sui  quali  si  stabiliva  fra  altro  che  „per  ovviare  l'inconveniente 
(della  regolazione  e  della  stima  delle  avaree  senza  l'intervento 
dei  loro  rappresentanti  Procuratori)  ed  i  litigi,  che  da  una  sì 
irregolare  procedura  potrebbero  derivare  ;  ed  essendo  queste 
Compagnie  d'assicurazioni  nemiche  di  litigi,  li  Commercianti, 
o  Capitani  dovessero,  per  la  formazione  delle  Avaree,  Perizie  de' 
danni,  e  per  qualunque  altra  pretesa  che  accadesse  negli  altri 
Porti  (oltre  che  quello  di  Costantinopoli),  Scale  ed  Isole  del 
Levante,  Soria,  ed  in  qualunque  altro  luogo  del  Dominio  Otto- 
mano, rivolgere  le  loro  istanze  appresso  li  Consoli,  o  Vice-Consoli 
austriaci-'. 

Uno  di  questi  „ Manifesti",  che  porta  la  data  del  21  novem- 
bre 1801  è  prezioso  per  noi,  poiché  ci  dice  che  le  quattro  Compagnie 
di  sicurtà  marittime:  la  „Società  greca  di  Assicurazioni",  la 
„Camera  d'Assicurazioni",  il  „Banco  d'Assicurazioni  e  Cambi 
marittimi",  e  la  „Nuova  Compagnia  d'Assicurazioni"  avevano  a 
Costantinopoli  un  comune  Procuratore  nella  persona  di  certo 
Nicolò  Fotius  ed  a  Smirne  in  quelle  di  certi  Pezzer  figli  e  Comp., 
mentre  a  Trieste  fungevano  da  direttori  :  Teodoro  Manzurani 
e  G.  e  C.  Cavacco  per  la  prima  ;  Giov.  Battista  Pontini,  P.  F. 
Oesterreicher    e    G.  Weber    per   la   seconda  ;    Filippo   Kohen    e 


')  Il  Baldasseroni,  che  stampò  il  suo  libro  nel  1786,  scrive:  „E  finalmente 
a  Genova,  ed  in  ultimo  luogo  a  Trieste  furono  conclusi  simili  utilissimi  stabilimenti 
(di  sicurtà)  che  tuttora  fioriscono,  e  che  portano  la  quiete  all'assicurato... 

2)  La  pubblicazione  de'  cosi  detti  „Manifesti"  od  „ Avvisi",  avvenne  anche 
sulle  altre  piazze  marittime.  Ne  abbiamo  veduto  uno  del  porto  di  Livorno 
con  la  data  del  4  novembre  1782,  ove  trovasi  indicato  il  premio  per  le  merci  da 
Trieste,  Venezia  ed  Ancona  andata  e  ritorno. 


50  I  PRIMORDI 


Pietro  Sartorio  per  la  terza,  ed  infine  Leon  e  Aron  Vivante  e 
Gaspare  Casatti  per  1'  ultima. 

Il  Procuratore  era,  in  embrione,  ciò  che  oggi  è  il  „ Commissario 
di  avarie",  incaricato,  in  virtù  di  uno  speciale  mandato,  d'intervenire 
e  di  sorvegliare  alla  constatazione  degli  eventuali  danni  tanto  ai 
bastimenti  quanto  alle  mercanzie,  e  talvolta  anche  con  facoltà 
più  estesa  d'interessarsi  per  le  riparazioni,  di  concludere  acco- 
modamenti e  fissare  compensazioni. 

L'ufficio  del  „Commissario  di  avarie",  specialmente  da 
quando  quasi  tutte  le  Compagnie  di  assicurazioni  marittime 
incominciarono  ad  istituire  agenzie  e  filiali  in  ogni  scalo  marit- 
timo di  qualche  conto,  assunse  una  spiccata  importanza  e 
costituì  un  valido  elemento  che  dovrebbe  far  evitare  una  quantità 
di  abusi  e  di  malanni.  La  Compagnia  affida  per  ciò  il  mandato 
di  ..Commissario  d'avarie"  a  persone  di  sua  piena  fiducia  e  di 
conoscenza  delle  leggi  e  degli  usi  della  rispettiva  piazza,  affinchè 
ne  tutelino  gli  interessi  ne'  casi  di  danni  e  di  sinistri  con  la 
maggior  possibile  attività  e  diligenza  non  solo,  ma  anche  con 
la  massima  onestà  ed  equità. 


Nel  settembre  del  1803,  accresciuto  frattanto  il  benessere 
materiale  della  città  per  lo  sviluppo  de'  traffici  e  della  naviga- 
zione, noi  vediamo  il  numero  delle  Compagnie  di  sicurtà  più 
che  raddoppiato.  Alle  già  nominate  s' aggiungevano  :  la  ..Compa- 
gnia  degli  assicuratori  particolari",  diretta  da  Pietro  Moraitini  ed 
Antonio  Cochini  ;  lo  ..Scancello  Sicurtà  e  Cambj",  diretto  da 
Onorato  Galliciy  e  Sanson  Levi;  la  ..Camera  di  assicurazioni 
marittime    di    Lussinpiccolo",  diretta  da  G.  Pillepich;    in    fine  la 


Nto.  5906. 

CIRCOLARE 
del  Cesareo  •  Regio  Governo  di  Triefte 

concernente  la  proibizione  di  ogni  caricazione  superiori  alla  salutifera  portata 
del  bollimento,  0  sopra •  coperta» 

LAecenti  iunellissimi  esempi  comprovano  la  necessità  di  togliere  I'  abuso  delle  canea* 
Ziotii  smoderate  e  sopra- coperta,  che  da  qualche  tempo  arbitrariamente  si  praticano 
in  apnta  contravvenzione  alle  sovrane  leggi,  ed  in  danno  e  discredito  manifefto  della 
suddita  navigazione  mercantile.  Quindi  è,  che  -quello  Governo,  ad  urgente  iflanza 
delle  Compagnie  di  Assicurazioni,  come  pure,  sopra  successiva  rimoflranza  di  que- 
lla Deputazione  di  Borsa,  trova  guitto  di  ordinare: 

imo,  Che  il  Capitano  del  Porto,  come  pure  gl'Imp.  Kegj  Consolle  Vice-Con- 
soli, o  Agenti  consolari ,  debbano  scrupolosamente  invigilare  sopra  l'esatta  osservanza 
di  quanto  è  prescritto  nel  Sovrano  Editto  politico  di  Marina  nel 1 1  $$.  34  e  36  dell' 
Ari.  li.,  onde  redi  impedita  ogni  caricazione  superiore  alla  salutifera  portata  del  Ba- 
ttimento, e  sopra -coperta. 

2 do.  Che  i  medesimi,  quando,  con  loro  presaputa  o  per  loro  negligenza,  po- 
tesse riuscire  ad  un  Capitano  di  eludere  la  prefata  legge,  si  terranno  per  risponsabili 
di  qualunque  danno  che  ne  risultasse  in  pregiudizio  de'  Pfoprietarj  del  Carico  e  del 
Battimento,  o  degli   Assicuratori,   e 

3Ì0,  Che  quelli  Capitani,  i  quali  d'ora  in  poi  si  rendessero  rei  di  abusiva  Ca- 
ricazione sopra -coperta,  oltre  la  perdita  del  Nolo  ed  il  risarcimento  di  danni  che  po- 
trebbero risultare,  saranno  giudicati  inabili  alla  Navigazione,  e  puniti  a  norma  delle 
circoflanzé. 

Il  die  si  porta   con  la  presente  a  comune  notizia  e  direzione. 

Trieste,  il  di  3  dicembre  1803. 
In  assenza  di  S.  E.  il  sig.  Conte  Governatore. 

Francesco  Filippo  de  Roth. 

Capo  interino  del  Governo. 


Gio.  Battila  de  Rinna, 

ces.  reg.  Consigliere  Governiate. 


I  PRIMORDI  51 


„Nuova  Società  di  assicurazioni  marittime"  pure  di  Lussinpiccolo, 
diretta  da  Mattio  Tarabocchia  e  fratello  Antonio. 

Un  mese  dopo  si  accresceva  di  due  il  numero  delle 
Compagnie:  degli  „ Amici  Assicuratori",  diretti  da  Stefano  Risnich 
e  Palikutia,  Giorgio  Teodorovich  e  Gio.  Nicolich,  e  dello  „Scrit- 
torio  di  Sicurtà",  rappresentato  da  David  d'Abram  qm.  Memo 
Curiel,  F.  T.  Reyer  e  Prospero  Fontanella. 

Un  avvenimento  marittimo,  non  certo  comune,  del  1803  ci 
indica  la  potenza  finanziaria  delle  Compagnie  di  quel  tempo. 
Un  terribile  fortunale  scatenatosi  nel  porto  la  notte  dall'  1 1  al 
12  gennaio  aveva  cagionata  la  perdita  totale  di  ben  undici 
bastimenti  di  varie  nazioni,  carichi  di  ricche  merci,  e  la  morte 
di  parecchie  persone  ;  gli  assicuratori  pagarono  somme  enormi, 
ed  il  triste  avvenimento  veniva  ricordato  ancora  nel  1824, 
anno  in  cui  gli  assicuratori,  deplorando  le  miserabili  condi- 
zioni del  porto,  avevano  invocato  alla  Deputazione  di  Borsa  il 
provvedimento  di  fornirlo  di  adatti  fari  e  di  colonne  sicure  per 
1'  ormeggio. 

Causa  non  del  tutto  estranea  a  questo  disastro  ed  a  quelli 
simili,  se  non  così  gravi,  avvenuti  in  precedenza,  potevano  forse 
essere  state  le  eccessive  caricazioni  di  sopra  coperta  de'  navigli 
e  perfino  fuori  del  bordo  de'  medesimi  ;  caricazioni  che  necessi- 
tavano spesso  l'intervento  delle  Compagnie  di  sicurtà  e  del 
Governo,  come  ce  lo  provano  le  Circolari  che  essi  pubblicavano 
di  quando  in  quando.  Ne  riproduciamo  una  del  3  dicembre  1803, 
con  la  quale  il  capo  interino  del  Governo,  Francesco  Filippo  de 
Roth,  in  assenza  del  Conte  Governatore,  ordinava  „in  seguito 
ad  urgente  istanza  delle  Compagnie  di  Assicurazioni  e  della 
Deputazione  di  Borsa"  : 


52  1  PRIMORDI 


„che  il  Capitano  del  Porto,  come  pure  gl'Imp.  Regj  Consoli 
e  Vice-Consoli,  o  Agenti  consolari,  debbano  scrupolosamente 
invigilare  sopra  l'esatta  osservanza  di  quanto  è  prescritto  nel 
Sovrano  Editto  politico  di  Marina  nelli  §§  34  e  36  dell'Art.  II., 
onde  resti  impedita  ogni  caricazione  superiore  alla  salutifera  portata 
del  Bastimento,  e  sopra-coperta." 

Pene  severe,  come  la  perdita  del  nolo,  il  risarcimento  de' 
danni  e  la  inabilità  alla  navigazione,  venivano  minacciate  a  quei 
capitani  che  avessero  trasgredito  gli  ordini  del  Governo,  ma 
pur  troppo  le  eccessive  caricazioni  di  sopra-coperta  continuarono 
finché  gli  assicuratori  le  esclusero  per  qualche  tempo  dalle  loro 
assunzioni. 

Frattanto  lo  spirito  di  solidarietà  e  di  comunanza  si  andava 
maturando,  e  nell'ottobre  del  1804  „gli  spettabili  Sig.ri  Direttori 
delle  Compagnie  di  assicurazione,  sempre  intenti  ad  allontanare 
tutto  ciò  che  potrebbe  recare  oggetto  di  controversia  nelli  Con- 
tratti di  assicurazione,  avevano  rilevato,  che  da  qualche  tempo 
nelli  Contratti  stessi,  si  erano  introdotti  degli  abusi,  contro  il  di 
già  stabile  sistema  delle  rispettive  riserve  di  avarie  ;  e  volendo 
essi  evitare  quelle  dispute  e  litigi,  che  da  questi  potrebbero 
talvolta  insorgere,  sempre  gelosi  di  mantenere  a'  loro  stabilimenti 
quella  buona  fama  e  credito,  che  si  erano  acquistati  mediante  la 
loro  leale  condotta  verso  gli  Assicurati  ;  avevano  di  unanime 
consenso  risolto  di  volere,  che  venisse  precisato  e  posto  in  vigore 
l'in  addietro  usato  sistema  delle  riserve  di  Avaree  in  questa 
Piazza,  sopra  ogni  genere;  in  conseguenza  di  ciò,  le  Compagnie 
stesse  avevano  nominato  li  Signori  Pietro  Cozzi,  Registratore  della 
„  Camera  di  Assicurazioni",  Iseppo  V.  Almeda,  Registratore  della 
«Nuova  Compagnia  di   Assicurazioni",  Luigi  Dorligo,  Registratole 


GLI  SPETTABILI  SIG.'DIRLTTORI  DELLE  COMPAGNIE  DI  ASSICURAZIONE 

<1„,  ..riiowiu,,  leapre  '"'-•""  ad  allontanare  mio  co  che  potrebbe  recare  un  oggetto  di  controversia  nelli  Conlraui  di  Assicuratone,  avendo  rilevalo, cht  da 
Sua  che  tempo  n.-lli  Connati,  Dea,  >i  Mao  .nlrojotu  degli  abusi,  contro  il  di  gii  (labile  «fleml  delle  rispettive  riserve  di  Avare.;  e  volendo  «lai  evitare 
.;,,.  Ila  afcfute  e  Ii-i;j  .  the  da  ciuciti  potrebbero  talvolu  insorgere ,  sempre  gelosi  di  mantenete  a-  loro  flabilimenii  cucila  buona  fama  e  credilo,  che  si  sono  ac- 
•jwfbtl  mediante  la  l^r,  leale  condona  verso  eli  Assicurali;  inno  di  unanime  consenso  risolto  di  volere,  .he  ven,:a  precisalo  e  pollo  in  vigore  t  in  addie- 
tro usato  sillcma  delle  riserve  di  Avare:  in  quella  Pialla,  sopra  ogni  genere;  in  conseguenza  di  ciò,  le  Compagnie  n.-sse  anno  nominalo  li  Signori  Pitti,  Q>:u 
K.Cill.,iUie  della  Camera  di  Assicurazione,  Utppt,  f.  Alvudi  Regldratote  della  Nuovi  Compagnia  di  Assicuratone,  Lutti  Dsr/i(!»  Reeiiliatore  della 
ioc.eia  li  Amici  Assicuratori ,  Gimrppt  U".cri>  Mvpmga  Regillratore  dello  Scancello -Sicurtà,  e.  Cambj .  quali  fun.no  incombcnati  di  formare  il  presente 
ai  lamfe/lo  dell  uso  e  co/lume  ili  auc/la  Piazza,  per  f  esclusione  delle  Avarìe ,  secondo  le  ava  liti  delle  Mei  ci  eòe  vengono  assicurate. 

Quindi,  approvato  dalle  Compagnie  (t.sse,  viene  trascinio  a  norma ,  regoli ,  e  direiione  di  tulli  li  Ccmnielcianu  ,  il  quale  iati  operativo  gulndo  peri  nella 
S.ritia  di  Sicuna,  m  n  vcnUsc  d'  accordo  contrattalo  diversamente. 


Rubrica   I." 

Rubrìca  2."* 

-.«Rubrica  2.dJ 

Rubrica  4." 

Rubrica  6." 

Rubrica  g. 

a  Tutto  Rischio, 

a  Tutto  Rischio, 

3  Tutto  Rischio , 

a  Tutto  Rischio, 

a  Tutto  Rischio, 

a  Tutto  Rischio,| 

È]iaA^anuri4eÌrÀvt 

|)ÌAftkvrK«ri  Mf  Ava- 

cor,    le    ruerxe   4,    contri 

es|vcs»c 

sel\  0  rottura. 

salvo  raggine. 

ulvo  rottura,  e  geafbo. 

<ili  particolare  del   j    per 

rèi  parrco'aic  Jcl  io.  per 

Ambre  lavonu 

Aghi  (•!  ogni  io m,  ci  Ani 

Ct  n  :glier.e  diqoalonqoe 

Cento,  e  (MI»  general*  di 

cerna ,  e  -fe'la  generale  Cd 

Spiga 

Lontarie,  tal.u  la  rotture 

Acciai  in  catie 

ì-  per  cerna  a  nurmi  della 

J.  r*'  cvnto. 

lebaeeo   In  foglia,   e   lo 

per  li  fili 

Acctajodiquelunqac  aorta 

Manifinurt  di  Ugno  di 

poh  et* 

Labi 

qualunque  suiti 

TiTtnodl 

Mirrri  lavorati 

GlJloni  falli,  e  filo  d" oro 

Oriuoli  di  qua'unqoe  cor* 
Beinole  di  qualunque  sor-  , 

».mbre  grezia 

Allume  di  roeet 

Ibe 

Madreperle 

Porcellini  ci  ogni  torta 

od  argento  falso 

V'erigile 

Lime 

Bin'c  M  Ignite 

Anice  ossa  Aneto 

Vitnuolo 

Terraglie  di  ogn,  lorta 

Oro  castvino 

te  ,e  Canocchiali          ! 

Cera  grezze,  e  lavoriti 

Amandone  atnue,  a  dolo 

Zolfo  i-  catte.  0  in  berli 

Vetrami  di  ogni  sorta. 

Padelle 

Specchi  .Speccbi-tti  .e  Lu- 

Bulgari 
Carle 

Zuccheri  di  ogni  queliti. 

Sciable,  colulll ,   filze   e 

furi. 

Chiudi  ii  ogtii  qualità 

aoalonqoe  ajt/à  arma 
da  taglio  e  da  fuoco. 

Cottili 

Centoni  SoJÌ 

Candele  di  aevo  la  atta 

Cocci  n  tg1  la 
Cioccolata 

Cordo  v  una» 
Corde  asn»aicb* 

Denti  4)  e  infinti?,  edAvor 

'  Filili  bianchi,  «rossi 
Galloni  bucai ,  e  filo  boo- 

Rubrica   3.1* 

Rubrica   5." 

Rubrica  7."* 

Rubrica   9." 

no  d'  oro  od  a/gtnto 
,  Gargiuolo 
Gomene  ed  altri  cai 
Glfje,  e  rerle  orientali 
Lana  lavata 
Lcg  imi  da  tinta,  e  di  li- 

Colla  caravelle' 

Colofomo 

Colori  di  orru  torta 

Drogherie  &>  ogni  aorta 

a  Tutto  Rischio, 

ulvo  colaggio,  e  (pendi 

quella  Rubrica  n     j  irato- 
ra  il  tpao  Iimento  deri\  in. 

a  Rischio  ordio."° 

An-ghe.  ed  ogni  Pesce  fa. 

Aranci  ' 
Bottarghe 

a  Tutto  Rischio, 

qoe  Avarèa  particolare,  e 
con  riserva  della  generale 
del  3.  per  cento- 

a  Tutto  Rischio, 

ailvo  bagriamcmo- 

Carta  di  ogni  torte 
Litri  e  ftarcpe 
Meullo  battuto 

Kndtco 

le  boni,  cara  re  It.  .   furti. 

Becrtli.  0  Baccelen 

Allume  di  rocce  alla  rifusa 

Quadri  da  pitture. 

Manifatture  di  cottone,  di 
Rao,  latte.  I  seti 

Ciò  d'angora 

Frutti  diogni  arra  te  bot- 

rad, natene   di  terraglia. 

Buie  Ji  qualunque  torte 
Cacnb  mantiuni 

Caviale 

Fichi  in  refte,  ed  illa  ri 



Marmi  grezzi 

ti,  banji,  cute,  tcai- 

te  •  liquidi. 

Carobbe 

Oro,  Argento,  e  quelan 

tole,e  tacefai 

Cedri 

Pelli  fresche 

que  torta  di  Contante 

Farina  in  botti ,  m  «echi . 

Aeqoevica 

Corri  de*  Ba/uffiesti ,  ed 

PeonacctT)  di  ogni  torta 

Osso  di  Balena 

ed  amido 

Acqoc  minerai) 

Pomelle  di  ogni  torte 

Piembo 

Graii  d'  Avignone 

Grano  di  qwJonque  torta 

funghe 

Prtch 

1  Rttte 

Gomma  di  cju  alnxique  aorta 

Argento  vìto 

Galla  di  quaJuaque  lorte 

Botìrro 

Legnine  di  qselODqoe  avrà 

Uve  alle  ruota 

Rame 

Gnpota  grette .  i  Laveria 

Zolfo  alla  rifusi 

'  Stagno 

Lacci 

Mellam.oece  MaUjjio 

Noi 

ZacTuoai.  e  Zesnej.oe- 

1  Hlflltl 

Mille,  a  Siroppl 

PieooogUe  de'   Capitani, 
Mannari,    o   Peteg- 
rieri 

PouoUoa 

w  AaTfcn. 



Lena  (scada 

Lini 

Medi  disili  a.  ojm  torti 

Ol)  di  ogni  quelite 
Rosoli  da  ogni  quelite 
Spirti ,  ed  Lite  me 

Mmoa 

Sevo 

Rito  1U1  ria** 

Noci  minate 

Trtmenooe 

lodi 

Orpimento 

Vini  di  ógni  ouilirj,  «  U 

Sene  di  Uao  eJla  rinne 

Oppio 

Pelliccerie  dì  ogni  iorta 

qocn  .   e  qotlauqoe 
riero  ertkolo  cht  re* 

Sale 

SeJomi ,  ed  ogni  qnaJiU  dì 

se  liquido. 

peace,  o  cerne  iiiau 

Pota  (eh 

Pellami  secchi  di  ogni  lot 
u,  gretti,  e  cosci 

ViHoeee. 

Pelo  camello,  offiiTlftice 

Rai  in  tacchi,  in  butti, eJ 

Sapone                  (mftrJi 

Seme  di  Uno  in  lecchi 
Socco  liquirizie 

TRIESTE, 

il  <B  15  ottobri  18 

•ti 

Stoppi 

Seta  crude 

Salnitro 

Sale  emvpiirw. 

Pffiri 

r.eii.                          fu 

;;.  flit  Jlmté». 

L*<t*  D*rHg+                               0-   L  M*ftirg$. 

Le  sottosCTitte  Coinpagnis  approvano ,  in  tutto-,  e  per  tutto  ,11  soprascritto  Manifefto ,  dando  facoltà  alli  nominati  Si- 

fitoti  Rcgiflnicri  compiUtori  del  oetieaimo  ,  di  .tuimatlo  ill-Kccfio  Gormw,  per  «er»  Rampuo.  e  poflo nelle  publiche  Gaia**;  e  ptnoeutt  «j  ras» 
furio  a'  competeoii  Tibooa'i  pei  notiua 

Dal  Congresso  gmtralt  delle  Compagnie  è  Assicurazioni,  tenutosi  ave/foggi  nella  Camera  di  Assicurazione  il  dì  \6  ottobreiìo^. 


Per  la  Vecchia  Compagnia  di  Assicuratone 

Calè  ti  Mtfiì,  Deputato. 
La   Camera   di    Alt  ic  u  r  a  lioni 

f  F  Otfltrrtttbr.  G.Hihr.  P-  Cwl ,  Reg. 

La  Società  Greca  «TAssicu  raz  ioni 
Girti*.  *  Ctfluria»  Carta*.  CiPulim  Situi. 

La  Nuora  Compagnia  di  Assicurazioni 

>;,.-tó  ^t  1*F-    a*"»  fntnu.     Iiitf*  Kilt  Abté* ,  Rcg- 

La  Sccie:!  li  Amici  Assicuratori 

Cmori  .\<.Th!a*.     Uri  PbSi/i.     ia/dV.a>,Rej 


Lo   Scancello   Sicurtà,   e  Cambj 

OféfGlllitjL  DrtpTltétrmck  CJ.. hSrfwrp.Kn 

La   Compìgnia   di  Assicuratoti   particolari 

.<..';  -i:  CkMM.  f.  aaVailKt. 

Lo  Sctittorio  di    Sicurtà 

Dnii  t  Mrém  Itmt  Curiti.         truftrt  FftmiU 
f.  T.  Kt/tr.  Métto  TTiUaki. 

La  Camera  di  Assicurai,  di  Lussiti-  piccolo 

Gh'gi*  PiUrpiilì.  Procuratore. 

Li  Nuova  Società  dì  L  ussiti  ■  piccolo 

Atl.nU  Isriwttktè,  Piocuntorci 


LoStabilimeoiodi  S.E.  il  S.  Come  de  Cassis 

Suiiwt"  Procura    L  Stm.  Reiutratore. 

La  Camera  di  Assicur.di  Rume.eCarlfladl 

Califfi  A  Sani,  Procuratote. 
Il  Nuoro  Banco  di  Assic. ,  e  Cambj  maritrimi 
P„tr>  smsm.    UBmh.iCwéMi.    tmpp  Cat* 
Li  Soc)  Assicuraiori 

E.  «nWr»"  •>  •>/*•  Re»»taant. 

Lo  Stabilimento  a"  Assicarartooi 

latjfcaae*.        C«topuk.'Ch 


TR1SSTS,  DALLA  CSìAJUfA  R&QIA  PRIVILEGIATA  STAMPEIUA  GOVBRiSlALB  i»»M- 


I  PRIMORDI  53 


della  ^Società  li  Amici  Assicuratori",  Giuseppe  Lazzaro  Morpurgo, 
Registratore  dello  «Scancello  Sicurtà  eCambj",quali  furono  incom- 
benzati  di  formare  il  presente  Manifesto  dell'uso  e  costume  di 
questa  Piazza,  per  V esclusione  delle  Avaree,  secondo  le  qualità 
delle  Merci  che  venivano  assicurate.  Quindi,  approvato  dalle 
Compagnie  stesse,  veniva  trascritto  a  norma,  regola,  e  direzione 
di  tutti  li  Commercianti,  il  quale  doveva  essere  operativo,  quando 
però  nella  scritta  di  Sicurtà,  non  venisse  d' accordo  contrattato 
diversamente." 

Tale  curioso  «Manifesto  dell'uso  e  costume  di  questa 
piazza"  che  veniva  ^insinuato  all'Eccelso  Governo,  per  essere 
stampato,  posto  nelle  publiche  Gazzette  ;  e  parimente  rassegnato 
a'  competenti  Tribunali  per  notizia",  conteneva  9  rubriche,  che 
specificavano  le  condizioni  alle  quali  gli  assicuratori  potevano 
assumere  i  singoli  generi  di  mercanzie  e  gli  stessi  corpi  ed  attrezzi 
de'  bastimenti.  È  interessante  sapere  che  in  que'  tempi  si  assicurava 
salvo  la  ruggine:  gli  aghi  d'  ogni  sorta  ed  ami,  li  acciali  in  casse, 
l'acciaio  di  qualunque  sorta,  i  galloni  falsi,  e  filo  d'oro  od  argento 
falso,  l'oro  cantarino,  le  padelle,  le  sciabole,  i  coltelli,  le  falze 
e  qualunque  altra  arma  da  taglio  e  da  fuoco  e,  salvo  il  bagna- 
mento:  la  carta  d'ogni  sorta,  i  libri  e  le  stampe,  il  metallo  battuto 
ed  i  quadri  da  pittura! 

Nella  rubrica  N.°  5  per  l'assicurazione  a  «rischio  ordinario" 
figuravano  fra  le  Aringhe,  il  Baccalà  e  le  Carobbe,  i  Cambi 
marittimi,  i  Corpi  de'  Bastimenti  ed  attrezzi,  ed  i  Noli  ! 

Altre  rubriche  poi  contemplavano  alcune  riserve,  oggi 
franchigie,  su  determinati  articoli,  e  cioè  del  10%  SLl  quelli  più 
soggetti  ad  un  deterioramento,  come  :  caffè,  caccao,  cordami, 
colofonio,   farine,  oppio,  pelli,  salnitro,  medicinali  ecc.  e  del  3% 


54  I  PRIMORDI 


su  quelli  meno  deperibili  come:  antimonio,  cera,  legnami  da 
tinta  e  da  lavoro,  oro,  argento  e  qualunque  sorta  di  contante, 
manifatture,  gioie,  perle  orientali  ecc.  ecc. 

Per  queste  due  categorie  di  rischi  veniva  altresì  rissata  una 
franchigia  del  3%  su\Y  avaria  generale. 

Ben  quindici  erano  le  Compagnie  assicuratrici  che  avevano 
aderito  a  tale  Concordato,  delle  quali  dodici  di  Trieste,  una  di 
Fiume  e  Carlstadt,  e  due  di  Lussinpiccolo.  Il  locale  ove  si  riuni- 
vano gli  assicuratori  era  „presso  il  Signor  Vincenzo  Ant.  Rossi,  al 
pianterreno  della  casa  Casatti  e  Damillo".1)  Tutte  le  Compagnie 
contribuivano  all'uso  di  quel  locale  ed  altresì  alle  spese  neces- 
sarie „per  mantenere  il  buon  ordine  nell'esaurimento  delle  cose". 

Gli  affari  che  facevano  coteste  Compagnie  dovevano 
essere  rimunerativi,  poiché  abbiamo  potuto  constatare  da  tre 
polizze,2)  tutte  emesse  durante  l'anno  1807,  che  per  l'assunzione 
del  rischio  sui  „corpi,  spazzi  e  corredi  dei  bastimenti"  a  „rischio 
ordinario",  esse  percepivano  i  premi  di  \1/2  ed  l3/4  per  cento  al 
mese,  cassa  pronta  —  18,  rispettivamente  21°/0  all'anno  —  per 
i  viaggi  dell'Adriatico,  Arcipelago  e  nel  Mediterraneo,  esclusi 
l' Oceano,  il  Mar  Nero  ed  i  porti  bloccati  dalle  potenze  allora 
belligeranti. 

Esistevano  altresì  —  indizio  anche  questo  della  rendibilità 
dell'  industria  —  alcuni  assicuratori  privati,  certi  G.  e  C.  Cavaco 
e  Nicolò  Glicofridi,  i  quali,  a   garanzia    delle    somme   assicurate 


')  Non  ci  fu  possibile  di  precisare  ove  tal  casa  esistesse.  Nel  1796, 
Gaspare  Casatti  e  Damillo  avevano  una  fabbrica  di  saponi  che  „per  aver  saputo 
imitare  perfettamente  quelli  di  Marsiglia,  ottennero  di  potersi  fregiare  dell'Aquila 
o  del  ces.  reg.  Stemma". 

2)  Di  queste  tre  polizze,  che  ci  furono  favorite  dal  cav.  Giov.  de  Scaramangà, 
una  è  della  «Società  Illirica  di  Assicurazioni",  una  della  «Società  greca  di 
Assicurazioni  marittime",  e  la  terza  è  dei   „Nuovi   Assicuratori". 


IN  NOME 

POLIZZA       I 


DI    DIO 


liscino  onoiy.mio 


s. 


,  Xiuiti  Qiti*f»'4i,   «    f*t  •'   ff»i*  (M 


(  I 


I  ,    !♦     Mrr*««tif  f   «  ,'r..    UhM, 


Fwr**  ,   et     tn**#ui 


■••«   •  pan*»'***  (    t    >*  iwmi    per  «■**  <«n    M* 


i  Ufo*****  ,    . .  ■ 


**»j   tram  1*     frr*w**f  ,    ri    il     rwtVa    <••» 

.  f«Ht»»a«»lt  a   LorJv  |   t   mi   II  Iwfi  ***  1»- 


■ 


MlÉiMilaìitii.iaMMII    *mt* 


I   Ali    AMttWfcrl,    MUii   «Mi  | 


lr..,lf,   ,lf.     ()„;„), K,    pdf    .,.„       $-tò**Ìét     -    .i./^T<  '- 

/2«tC>  c&,tJ&'s  /t>r.;-J/  .r{.ti-/fà  </3rs*~"  A''s'*s»;^&?  *&J>?ò'  vaj&i 


..4.' 


IN  NOME 


DI  DIO. 


POLIZZA  A  RÌSCHIO  ORDINARIO. 


•  •*«!«  ti   Illirica   ii    Mii.t»<  a i. .a  .,  «   hi    II   rr»t.  <».  «ri    ■■■■  ■'■■—  Inulta»,  U  Umanir ,  «ilfri  P*m.  ri  fa. 
e     a    WWMd  '      l4M.aM.rv  «mkìin  Al  C» (-.>■-•  ,   *  art    il   ••Hi*.  •  "»J- .  t  mmm  «W   ufi*»»  .ut  inarati    aaLT 

_«  acculi.    •  *«•  ■*»><« .  W#«<.    •  '**»   a*J  **»•  itila  *n»aa*       a    Mi  nM    Mtf  *•«*■  ■*dc.«aJ   I    Mh  |*cti,    t-i,   ff   ««attuila. 

ibm,   orai  «aaa»>  «  «***»  *>'»***«  *v  **.««>.  ti  a.»    •-•    M  Km,    li  Mi     *        ••  i--  ••     *  h*mbmm  *  Itoci  **■*.  Ibtnm  .  ^»  e  ■•■■" 

l'Psiaj.,,  •  -<a   api  awra  *  aw*.  4»  t.a»a*t**.a,     Kfi  .    a  tata*  ai  *I  CWMi       -  -*-..„    <  A*  -^..   .iua  tu.  fcmli.,     ..a  <U  et*  •mi« 

*   (taci   ti  «taglia    3-4   »*«*«. m«  «•  feaat   ,«.«-€•-(•,    .ataaaa  a   ,.»  «  MaaJfa»  4,  -tua    Satina»    .—«II.    *a   afta.   •**»  *  e»l.  aoiiimui,    t*     MMcmd 
«aJMM*  la  M*m    m«rw.  pai   le   *.*•**  Mal*—**! 

,*».  P»iuacaT,  I.  .Mia  l.fittt  taf*  aM>l»|4il  a!  «afa**»™  *»ill«  lutata*  awir«(.  «4  4*1  •«•!«»«*•,  -f*  •!  a««U  è  lana  la  SVarr»,  aaa  *•  a*»* 
••*■■  aauiia  aaaaaaa  -ti  m»  il  *•  aaaa  .-■••*•<•.  aba»     •       .      .  bm  ***»«,  a*l  •**!«   »*  ««   ataW  r.cr*aao. 

.a«  la  Mta-rta  ttuttt  Ma>pra  tcraaa  |  *alnU  (-«i.  .U.,-,  a*4* .  *<  aia  fa*. aia.  at  a«*Araa4  <^*  '•»•«*  (.--.  rrr^,  >!  «a*  *U!  Cariata*  «V  la- 
atWa«u«i  •«.■«•  ■*•*•.  a  (*»  il"*  «*»>••*.  «tata**  it  Uè,  ;«aa  auiaa  «aaaviata,  cai  altri  «aallv  jachtawrf  atta  (  f*nhc,  f*j*  tane  le  «iti*  «ire-Mia»*,  al 
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Mita  k  S!i/.«.'  «  i«  omti,  *«■<■■  |  .m  i  ril'iaipi  il  ir  i  ^«iÉ*i    fa.!.»*   kfaW«at(   aoa  a«*-M< ,    it*-.  c   f  ■•  la  V  <a"4  t*  fatta .    a  d.  faeai    naan- 
M.  <k*  ti  fr.«   Mila   T'     .     .  T   ,  lanata      fcal    X  a-       -   et.,     a    fx*    (MWaao     aklla    P»n* ,   a 

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I  PRIMORDI  55 


davano  «tutti  li  loro  Mobili  e  Beni  presenti  e  futuri  ovunque 
si   ritrovassero". 

Ma  venne  V  occupazione  francese,  la  quale  troncò  d' un 
colpo  l'attività  di  tutte  le  Compagnie  d'assicurazioni. 

Dal  1809  al  1814,  Trieste  coli' emigrazione  de'  suoi  abitanti 
vide  inaridire  i  suoi  commerci  ;  il  traffico  divenne  uno  de'  più 
difficili  e  più  pericolosi  problemi  e  la  navigazione  si  ridusse  al 
minimo. 

Tutto  il  sapiente  lavoro  di  preparazione  compiuto  dagli 
assicuratori  andò  frustrato  e  si  dovette  incominciare  di  nuovo, 
ma  anche  con  altri  criteri  e  sotto  ben  altre  condizioni  politiche 
ed  economiche.  Il  Congresso,  riunitosi  a  Vienna  nel  giorno 
d'Ognissanti,  non  porrà  ancora  fine  a  quel!'  influenza  della  Francia 
che  fu  si  grande  in  tutta  Europa,  e  quindi  la  semplice,  ma  pur 
ideale  polizza  veneziana  sarà  abbandonata,  e  gli  assicuratori 
triestini  introdurranno  un  nuovo  testo  per  le  merci,  detto  a 
„tutto  rischio"  (1814),  che  sarà  compilato  sulla  traccia  dell'„Or- 
dinanza  francese  del  1681".  E  più,  un  suo  articolo,  il  XIX, 
disporrà  che  „per  tutto  quello  che  non  si  trova  contemplato  nella 
polizza,  e  per  tutte  le  differenze  che  potrebbero  insorgere  fra  le 
parti  contraenti,  si  riporteranno  le  medesime  a  quanto  viene 
disposto  dall'Ordinanza  francese  del  1681  sino  a  tanto  che 
emanata  non  sia  dalla  Corte  di  Vienna  un'  altra  Ordinanza  od 
altro  Codice  sul   particolare".  *) 

Legge  suprema  dunque  per  gli  assicuratori  incominciò  ad 
essere    l'Ordinanza    francese,    e    l'altra    Ordinanza   del    1779    ne 


')  In  qualche  polizza  per  corpi  di  bastimenti,  già  nel  1807  comparve  la 
condizione  che  „in  caso  di  litigio  la  Società  si  rimetteva,  in  mancanza  di  leggi 
proprie,  a  quanto  stabilisce  l'Ordinanza  di  Marina  di  Francia". 


56  I  PRIMORDI 


completo  e  schiarì  alcuni  capitoli,  mentre  il  Codice  di  Francia 
del  1807,  con  qualche  lieve  mutamento,  venne  sanzionato  per 
il  Regno  Lombardo-Veneto,  e  fu  poi  adottato  per  uso  con- 
suetudinario anche  a  Trieste,  senza  però  che  alcun  decreto 
posteriore  distruggesse  fin  oggi  l' applicazione  dell'  Ordinanza 
francese  del  1681. 

Naturalmente,  le  mirabili  leggi  francesi  del  1681  non  poterono 
non  esercitare  un  benefico  influsso  anche  sulle  menti  di  coloro 
che  si  occupavano  delle  assicurazioni  e  del  diritto  marittimo  in 
generale.  Ne  fece  tesoro  il  Consigliere  dell'  Intendenza  Commer- 
ciale triestina  Pasquale  de  Ricci,  allorché  negli  anni  1758 — 60 
funse  da  referente  negli  studi  per  l'„Editto  di  marina  e  di  navi- 
gazione per  i  Bastimenti  mercantili  nel  Litorale  Austriaco",  e  ne 
profittarono  tutti  quelli,  compreso  Domenico  Rossetti,  che  dopo 
di  lui  si  dedicarono  a  tali  dottrine. 

Fra  questi,  occupa  un  posto  distinto  Giacomo  de  Gabbiati, 
nome  quasi  sconosciuto  oggidì,  ma  non  ignorato  intorno  il  1830, 
quando  cioè  ferveva  1'  attività  del  Rossetti  per  il  Codice  di  mare. 

Il  Caprin  non  lo  ricorda  ne'  „Nostri  Nonni",  ma  Giuseppe 
Lazzaro  Morpurgo,  in  un  libro  dedicato  a  S.  A.  il  principe  Alfonso 
Gabriele  di  Porcia,  l)  scrisse:  „Anche  la  nostra  Italia  non  andò 
priva  di  celebri  ed  addottrinati  autori  nel  proposito  delle  Assicura- 
zioni", e  nominando  i  parecchi  già  noti  scrittori  che  si  segnalarono 


')  „Raccolta  di  osservazioni  sulle  assicurazioni  marittime".  —  Trieste, 
1830,  M.  Wciss.  Tip.  dell'I.  R.  Governo.  —  Il  Morpurgo  organizzò  nel  1823 
r„Azienda  Assicuratrice",  mentre  fungeva  anche  da  Consultore  presso  la  „I.  R. 
priv.  Concordia  di  Assicurazioni".  Più  tardi  „in  riguardo  de'  suoi  meriti,  de' 
suoi  lumi,  e  della  sua  lunga  pratica  in  fatto  di  assicurazioni,  gli  fu  conferita 
stabilmente  la  carica  d'ispettore  referente  delle  „Assicurazioni  generali  austro- 
italiche". 


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GIACOMO  de  GABBIATI 

(Biblioteca  civica). 


I  PRIMORDI  57 


in  tale  materia,  cita  anche  il  de  Gabbiati  „ nostro  concittadino" 
chiamandolo  „dotto  giureconsulto  e  celebre  fra  gli  Assicuratori". 
Noi,  di  lui,  fra  altri  preziosi  scritti,  abbiamo  avuto  la  gioia  di 
poter  scorrere  un  grosso  manoscritto,  conservato  nella  nostra 
civica  Biblioteca,  il  quale  contiene  un  completo  „Progetto  di 
legislazione  circa  le  Assicurazioni". 

Questo  Codice,  di  oltre  1500  pagine,  del  dott.  Giacomo 
de  Gabbiati,  Patrizio  triestino,  venne  presentato  alla  Commissione 
istituita1)  „per  proporre  un  Codice  di  Marina  a  S.  M.  l'Impera- 
tore" l'anno  1785,  e  contiene  298  Articoli,  i  quali  trattano  diffu- 
samente dell'ampia  materia  delle  assicurazioni  marittime.  Le  note 
marginali,  dette  dall'autore  rinuirche,  palesano  chiaramente  la 
sua  vasta  erudizione  ed  il  suo  mirabile  senso  pratico. 

Le  leggi  rodiane  e  romane,  il  Consolato  del  mare,  l' Ordinanza 
di  Francia,  quelle  di  Amsterdam,  gli  Statuti  di  Venezia  ecc.  sono 
familiari  al  nostro  Gabbiati,  e  de'  migliori  autori,  come  lo 
Scaccia,  il  Casaregis,  il  Santerna,  lo  Stypmann,  il  Valin,  il  Pothier, 
l' Emerigon  e  di  altri  parecchi  riferisce  le  varie  opinioni  e  con 
acuto  e  pratico  discernimento  ne  sceglie  le  migliori,  le  più  chiare 
e  quelle  che  più  gli  parevano  convenire  a'  nostri  porti.  Appoggia 


')  Della  Commissione  avevano  l'atto  parte  :  il  conte  Pompeo  de  Brigido 
Governatore  di  Trieste,  Saumil  Consigliere  Aulico  e  Governiale,  Bar.  Pasquale 
de  Ricci  Consigliere  Governiale,  De  Bono  Consigliere  del  Tribunale  Provinciale, 
Giov.  Pietro  Mayr  Capitano  del  Porto,  il  dott.  Franco  Guadagnini  ed  il  dott. 
Giacomo  de  Gabbiati  per  il  Corpo  Mercantile  di  Trieste. 

11  dott.  Guadagnini  s'era  assunto  la  compilazione  del  titolo  circa  il  „getto 
e  la  contribuzione"  ;  il  Gabbiati,  a  chi  aveva  progettato  il  capitolo  delle  „avarie" 
non  si  peritò  di  scrivere:  „il  titolo  delle  avarie  come  fu  progettato,  è,  a  mio 
giudizio  piantato  su  base  erronea,  contraria  ai  principj  fondamentali  delle  leggi, 
ed  opposta  diametralmente  agli  usi  e  pratica  di  tutte  le  nazioni  commerciali, 
nessuna  eccettuata".  E  aggiunge  che  non  può  attribuire  „la  cagione  di  un 
progetto  sì  singolare  ne'  suoi  principj,  e  si  rovinoso  ne'  suoi  effetti  che  a  un 
pretto  equivoco".  (Biblioteca  civica  —  Raccolta  Rossetti). 


5S  I  PRIMORDI 


poi  le  sue  proposte  su  alcune  decisioni  de'  Tribunali  di  Trieste 
e  di  Venezia,  oltreché  sulle  dispute  nate  dall'interpretazione 
diversa  delle  condizioni  della  polizza  di  sicurtà  allora  vigente  nel 
nostro  porto. 

Liberale  in  fatto  di  assicurazioni  marittime,  voleva  (Art.  2) 
„che  l'assicurato  potesse  assicurarsi  del  totale  suo  rischio,  quindi 
anche  del  premio  e  dell'  utile  sperabile",  combattendo  con  ciò 
i  criteri  esposti  nel  „ Consolato  del  mare",  il  quale  prescriveva 
che  „1' assicurato  dovesse  correre  l'ottava  parte  del  Risico  allo 
scoperto,  ò  sia  senza  assicurazione"  (Gap.  8),  e  quelli  delle 
Ordinanze  di  Francia  e  di  Amsterdam  che  volevano  che  „gli 
assicurati  dovessero  correre  il  rischio  della  decima  parte". 

Intuendo  perfettamente  lo  scopo  e  lo  spirito  del  contratto, 
il  Gabbiati  proclamava  altamente  che  „se  in  tutti  i  contratti  deve 
reggere  la  buona  fede,  in  quello  delle  Sicurtà  più  che  negli 
altri,  attesocchò  l'assicuratore  non  può  ingannare,  ma  bensì  è 
sempre  esposto  ad  essere  ingannato". 

Morì  il  nostro  illustre  giureconsulto,  a  soli  51  anno,  il 
1.  novembre  1795,  l)  ed  il  suo  ritratto,  fatto  eseguire  per  voto 
unanime  degli  Arcadi  Romano-Sonziaci,  di  cui  era  censore, 
trovasi  con  altri  Arcadi  benemeriti  nell'anticamera  della  Biblio- 
teca civica  triestina.  E  meriterebbe  anche  altre  onoranze  chi 
seppe  con  sapienza  e  con  amore  far  conoscere  a  Trieste  l'im- 
portanza e  1'  utilità  delle  assicurazioni  ! 

Anche  la  nuova  polizza  adottata  dagli  assicuratori  triestini 
nel  1814,  che  senza  dubbio  aveva  pregi  rilevantissimi,  si  trovava 


')  11  „Biograph.  Lexikon  des  Kaiserthums  Òsterreich*  del  Dr.  {Constant. 
von  Wurzbach  (Vienna  1860)  contiene  la  migliore  biografia  del  Gabbiati.  Va 
corretto  però  nella  data  della  sua  morte  che  avvenne  nel  1795  e  non  nel  1796, 


I  PRIMORDI  59 


sovente  in  conflitto  col  Codice  universale  austriaco  e  creava  così 
degli  imbarazzi  fra  assicurati  ed  assicuratori,  ma  essi  venivano 
risolti  da  questi  ultimi  o  con  pubblicazioni,  come  quella,  ad 
esempio,  di  Cesare  de  Cassis  Faraone,  riguardo  „le  avarie  e  le 
contribuzioni",  o  con  pareri,  come  quello  del  Rodrigues,  direttore 
del  «Gabinetto  di  Sicurtà",  sulla  possibilità  dell'assicurazione 
degli  utili  immaginavi.  (App.  4). 

Il  prof.  Giuseppe  de  Peretti l)  poi,  nell'Accademia  triestina 
di  nautica,  istruiva  i  giovani  che  si  dedicavano  al  commercio  ed 
alla  navigazione,  sull'importanza  delle  assicurazioni,  sull'utilità 
e  forma  del  Cambio  marittimo  e  sulla  differente  specie  delle 
avarie. 

La  scienza  dell'assicurazione  marittima  aveva  così  i  suoi 
cultori  anche  in  Trieste. 


:)  Pubblicò,  nel  1821,  con  i  tipi  di  Antonio  Maldini,  un  „Saggio  elementare 
sopra  la  scienza  del  commercio",  dedicato  al   „Corpo  mercantile  di   Trieste". 


ans) 


III. 


PERIOPO  PI  ORGANIZZAZIONE 


La  fraterna  di  S.  Nicolò  —  Il  contratto  con  Andrea  Bozzini  — 
Altri  utili  provvedimenti  escogitati  dagli  assicuratori  —  I  cambia- 
menti nelle  assunzioni  suggeriti  dal  progresso  —  Riordinamento 
dell'Unione  degli  assicuratori  --  I  corsari  greci  turbano  l'ascesa 
—  I  nuovi  locali  di  riunione  -  Antonio  Rossetti  e  la  sua  opera 
■ —  Preparazione  alla  conquista  de'  nuovi  ideali  —  La  conquista 
delle  Indie  —  Tempi  curiosi  —  Le  „ Assicurazioni  Generali 
Austro-Italiche"  —  Progresso  latente  —  L'esempio  di  Venezia 
—  Cifre  eloquenti  —  L'onestà  e  la  buona  fede. 


III. 


e  intorno  alla  fine  del  secolo  XVIII  ed  al  primo  quarto 
del  XIX  non  mancava  a  Trieste  chi  si  dedicasse  alla 
severa  dottrina  delle  assicurazioni,  v1  era  invece  difetto 
di  quegli  istituti  che  potessero  salvaguardare  i  grandi 
interessi,  talvolta  seriamente  minacciati,  delle  Società  che 
le  praticavano,  laddove  altri  non  corrispondevano  inte- 
fC^J  ramente  allo  scopo  cui  erano  destinati. 
^ès  In  quest'epoca  infatti,  noi  vediamo  rivendicare  dal 

Pio  fondo  di  S.  Nicolò  l'obbligo  di  tener  pronti,  a  disposizione 
degli  assicuratori  per  il  caso  di  pericolo  delle  navi,  alcuni  attrezzi 
adatti  al  salvataggio. 

È  noto  che  la  fraterna  di  San  Nicolò  esisteva  fin  dal  principio 
del  secolo  decimoquarto,  col  compito  di  sovvenire  le  vedove  e 
gli  orfani  de'  naviganti  bisognosi;  si  sa  altresì  ch'essa  aveva  un 
proprio  cantiere  navale,  e  che  nel  1558  aveva  saputo  ottener  il 
privilegio  di  poter  esigere  su  tutte  le  lettere  che  venivano  e 
partivano  per  la  via  di  mare,  un  soldo  per  ciascuna.  Nel  1784, 
questa  fraterna  fu  soppressa  da  Giuseppe  II  ed  il  suo  capitale 
di  25.000  fiorini  venne  assegnato  al  fondo  di  religione,  affinchè 
col  relativo   interesse  venissero    sovvenzionati   i    poveri    marinai. 


64  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 

le  loro  vedove  ed  i  loro  orfani.  Il  Pio  fondo  di  marina,  soppresso 
durante  1'  occupazione  francese,  fu  reintegrato  nel  novembre  del 
1814  ed  esiste  tutt'ora. 

Tutto  ciò  sappiamo  per  narrazione  degli  storici,  ma  quello 
che  probabilmente  molti  ignoreranno  si  è  che  esisteva  un  con- 
tratto fra  il  Pio  istituto  e  certo  Andrea  Bozzini,  l)  in  forza  del 
quale  egli  s'era  obbligato  di  tener  l'occorrente  al  soccorso  de' 
bastimenti  in  pericolo,  in  un  magazzino  allo  Squero  vecchio. 
Per  quest' obbligo  il  Bozzini  percepiva  dal  Pio  fondo  una  certa 
somma,  ma  pare  che  per  molti  anni  egli  non  avesse  fornito 
nulla  perchè  gli  assicuratori  insistettero  presso  la  Deputazione 
di  Borsa  eh'  essi  soli  dovessero  avere  „la  facoltà  di  soprave- 
gliare il  deposito  di  questi  oggetti  (3  gomene  di  110  passi  1' una, 
1  gherlino  di  120  passi,  2  alzane  di  3  e  4  polsate  e  80  passi 
l'una,  3  ancore  di  1000,  1100  e  1200  funti)  onde  fare  il  dovuto 
rapporto  su  qualunque  mancanza  vi  si  riconoscesse  e  procurare 
l'esecuzione  del  contratto." 

Poi,  «considerato  che  l'Ordinanza  di  Francia  del  1681  pre- 
scriveva che  ogni  naviglio  dovesse  essere  visitato  da  apposita 
Commissione  e  precisamente  prima  di  mettersi  alla  vela;  considerato 
che  il  Codice  francese,  confermato  per  il  Regno  Lombardo-Veneto, 
meglio  ancora  regolava  questo  importante  provvedimento",  gli 
assicuratori,  „pieni  di  coraggio",  si  rivolgevano  alla  Deputazione 
di  Borsa,  affinchè  „ volesse  incaricarsi  d'innalzare  al  trono  di 
S.   M.  la  domanda  di  ordinare: 

lu  che  sino  a  tanto  che  verrà  dalla  Sovrana  Corte  sanzionato 
un  Codice  di  commercio  proprio,  gli  Art.  225  e  226  del  Codice 


l)  Nato   il   5  marzo   1 760  e  morto  il   1.  gennaio   1839.  Aveva  una  fabbrica 
di   cordaggi  al   Lazzaretto  vecchio. 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE  65 

di  commercio  italiano,  relativi  alla  visita  de'  bastimenti  sia 
nazionali  che  forastieri,  dovessero  essere  operativi  anche  a  Trieste 
ed  in  tutti  gli  altri  porti  del   Litorale; 

2°  che  questa  visita  fosse  fatta  gratis  dal  signor  Buzatovich, 
capitano  austriaco  di  lungo  corso,  pagato  dagli  assicuratori,  il 
quale  presterà  il  giuramento  di  relatare  il  giusto  ritrovo  del 
naviglio,  dei  suoi  attrezzi  e  di  quant'  altro  occorresse  e  depositerà 
un  esemplare  della  sua  perizia  presso  l'Ufficio  di  Porto". 

S'incominciò  anche  a  sentire  più  viva  la  necessità,  già  rilevata 
dal  Vital  nel  1796,  di  un  faro  luminoso  all'entrata  del  porto  ed 
ecco  i  vigili  e  pronti  assicuratori  a  reclamare  la  sua  costruzione. 

.,L' esperienza  nautica",  dicevano  i  componenti  la  quarta 
Sessione  della  Deputazione  degli  assicuratori  in  una  nota  del  21 
dicembre  1824  diretta  alla  Deputazione  di  Borsa,  „arricchì  quasi 
ogni  porto  principale  del  Mediterraneo  di  un  faro  atto  a  facilitare 
a'  Bastimenti  durante  la  notte  l'entrata  dei  medesimi.  La  loro  impor- 
tanza ed  i  loro  vantaggi  che  derivano  dalla  loro  fondazione  non 
s'infioreranno,  in  questo  scritto,  di  abbellimenti  retorici.  Il  sapien- 
tissimo cavaliere  Aldini  ha  portato  questa  materia  fin  dove  il 
genio  unito  al  patriottismo  potevano  giungere  e  ciò  può  servire 
di  appendice  e  di  dimostrazione  alla  nostra  proposta.  E  lesta- 
mente ripigliando  il  filo  del  nostro  ragionamento  diremo  che 
ella  è  sì  grande  la  sventura  del  nostro  porto  il  più  popoloso, 
il  più  importante  e  più  bisognevole  dell'Austria  che  non  ne 
possegga  un  tale  provvedimento  per  la  sicurezza  della  navigazione. 
Quello  di  Salvore  illumina  un  tratto  non  meno  pericoloso,  ma 
non  spande  la  sua  influenza  sul  porto  di  Trieste;  proponghiamo 
quindi  1'  erezione  di  un  nuovo  faro  nel  nostro  porto  sulla  Batteria 
di  Santa  Teresa  alla  sua  estremità  di  Tramontana,  luogo  aperto, 


66  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 

luminoso  ed  atto  più  d'ogni  altro  a  simile  eosa.  Affidiamo  tale 
piano  ai  lumi  ed  al  patriottismo  della  spettabile  Deputazione  di 
Borsa,  la  quale  penetrata  ancora  della  dedica  e  dalle  esortazioni 
che  il  sublime  autore  del  libro  testé  citato  le  ha  fatto,  non  tarderà 
di  accompagnare  la  nostra  proposta  favorevolmente  appresso 
l'Eccelso  Governo  del  Litorale". 

Il  faro  che  gli  assicuratori  triestini  proponevano  di  costruire 
doveva  avere  ..venticinque  lumi  di  riverbero"  ;  il  suo  costo  com- 
plessivo, come  da  fa-bisogno  che  avevano  elaborato,  ammon- 
tava a  fiorini  11175.44  e  l'annua  spesa  per  il  mantenimento 
dell' illuminazione  non  doveva  eccedere  i  fior.   1180. 

A  coprire  tali  spese,  si  proponeva  che  il  fondo  per  la 
costruzione  si  accumulasse  mediante  azioni,  quando  non  fosse 
diversamente  rinvenibile,  e  l'annua  manutenzione  venisse  corri- 
sposta dal  diritto  di  lanternaggio  da  pagarsi  indistintamente  dai 
bastimenti;  diritto  questo  che  avrebbe  dovuto  estinguere  le  azioni, 
dopo  pagato  il  debito  del  faro  di  Salvore. 

Però,  il  fanale  non  fu  costruito.  I  nuovi  lamenti  avanzati 
dagli  assicuratori,  dopo  la  furiosa  notte  del  4  dicembre  1825,  in 
cui  ben  tre  bastimenti  s'erano  investiti  sulla  punta  del  Lazzaretto 
vecchio,  a  nulla  giovarono;  persino  non  si  diede  ascolto  alla 
modesta  proposizione  di  mettere  provvisoriamente  in  quel  sito 
„un  albero  con  sopra  un  fanale",  onde  iscansare  le  disgrazie, 
e  ciò   „ob  summum  periculum  in  mora". 

Appena  nove  anni  dopo,  e  cioè  nel  1833,  su  progetto  di 
Pietro  Nobile,  sorgeva  il  presente  faro  che  si  può  considerare 
come  uno  de'  più  belli  del  genere. 

Non  solo  ad  ingrossare  il  monte  premi  erano  dunque 
rivolte  le   menti   degli   assicuratori    di  questo    tempo,  ma   anche 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE  67 

ad  escogitare  ed  a  suggerire  mezzi  pratici  atti  a  far  evitare,  nei 
casi  fortunosi,  malanni  maggiori. 

Coli' avanzare  degli  anni,  col  progredire  dell'industria  nostra, 
e  più  forse  con  1'  esperienza  acquistata  dagli  assicuratori,  si  era 
resa  necessaria  la  riforma  delle  modalità  delle  assunzioni,  ed 
infatti,  dopo  altre  pubblicazioni  di  minore  importanza,  suggerite 
di  nuovo  „ dall' abuso  delle  caricazioni  smoderate  di  sopra-coperta" 
che  si  praticavano  „in  aperta  contravvenzione  alle  sovrane  leggi, 
ed  in  danno  e  discredito  manifesto  della  suddita  navigazione 
mercantile",  compariva  il  ..Manifesto"  del  1.  marzo  1S23,  il  quale 
però  non  differiva  gran  che  da  quelli  precedenti,  se  non  in 
quanto  concerneva  i  tassi  de'  premi  di  sicurtà  sopra  i  corpi  dei 
velieri,  giacché  il  loro  aumento  s'era  considerato  necessario  in 
seguito  agli  avvenimenti  politici. 

L'Unione  degli  assicuratori  veniva  riordinata  nel  1824  con 
la  istituzione  di  una  Deputazione  composta  di  un  membro  di 
ogni  singola  Compagnia,  e  tale  Deputazione,  notificata  al  Governo 
ed  all'Ufficio  di  Borsa,  era  divisa  in  quattro  Sezioni  di  tre  Com- 
pagnie ciascuna,  ognuna  delle  quali  rappresentava  la  Deputazione 
per  tre  mesi  ed  aveva  l'incarico  di  esaurire  tutti  gii  affari  che 
nel  trimestre  si  presentavano. 

Da  quest'epoca  fino  al  1831  noi  vediamo  le  singole  Sezioni 
trimestrali  quasi  interamente  occupate  a  rivolgere  istanze,  lamenti  e 
proteste  alla  Deputazione  di  Borsa,  al  Governo  e  perfino  all'  Impera- 
tore per  porre  riparo  alle  incessanti  prede  e  spogliazioni  de'  corsari 
greci  che  infestavano  il  mare,  abilmente  protetti  dal  loro  governo. 

Ecco  il  saggio  di  una  risposta,  non  certo  sibillina  né 
corretta,    che    la    Sezione    composta    de'    Signori    P.    Cozzi    ed 


68  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 

A.  Griot,  direttori  dell' „I.  R.  Priv.  Camera  d'assicurazioni"  ed 
I.  Hagenauer  direttore  degli  „  Assicuratori  marittimi",  aveva  inviata 
alla  Deputazione  di  Borsa  in  data  22  marzo   1826: 

„ Relativamente  al  rescritto  di  questa  spett.  Deputazione  del 
18  febbraio  p.p.  No.  157  che  ci  accompagna  il  Rapporto  dell'I.  R. 
Comando  della  flottiglia  austriaca  nel  Levante  del  4  dicembre  p.p. 
No.  1701  col  quale  fa  conoscere  che  il  sedicente  Governo  Greco 
offre  ai  capitani  di  Bastimenti  nazionali  e  protetti  a  cui  furono 
fiscati  li  carichi  di  pagare  l'aggiudicatili  Noli  in  Cambiali  su 
Londra.  Non  mancammo  di  comunicare  ai  rispettivi  Parcianevoli 
de'  Bastimenti  in  questione  il  rapporto  stesso,  e  tutti  risposero 
che  il  Capitano  avendo  ravvisato  in  tale  offerta  del  Governo 
greco  un  tratto  di  sua  mala  fede  ;  giacché  in  sostanza  l' offerta 
fatta  di  pagare  in  Cambiali  per  Londra  li  Noli  che  dal  Governo 
stesso  non  poterono  esserli  negati,  era  un  nuovo  stratagemma 
onde  deludere  li  giusti  reclami  del  Sig.  Comandante  Adirti. 
Essi  capitani  conoscevano  dall'esito  avuto  dalle  altre  Cambiali 
rilasciate  dal  Governo  stesso  per  Londra  le  quali  ritornarono 
protestate,  che  lo  stesso  destino  avrebbero  avuto  anche  quelle 
clic  loro  venivano  offerte.  Il  Nolo  ai  Capitani  doveva  esserli 
pagato  in  contante,  come  di  costume,  e  se  il  Governo  avesse 
avuto  intenzione  di  soddisfarlo,  poteva  estinguere  li  Noli  con  il 
ricavo  dclli  rispettivi  carichi,  e  l'adotta  scusa  della  mancanza  di 
numerario  non  era,  come  sopra  abbiamo  osservato,  che  un  nuovo 
pretesto  per  coprire  come  al  solito  le  sue  perverse  mire  di  non 
voler  soddisfare  ad  un  debito  da  lui  riconosciuto  con  solenne 
sentenza." 

Nel  novembre  dello  stesso  anno  182G,  gli  assicuratori, 
..desiderando  di  togliere  ogni  abuso  che  contro  il   buon    ordine 


VIGLIETTO  F  AZIONE 


Di  Talleri  Bavaresi    25o   effettivi    d'  .ir pentii    di  fiorini    due    l'uno,  pari 
aj/.joo  correlili  d'Augusta 

SOCIETÀ  ORIENTALE  D'ASSICURAZIONE 


^     IN   TRIESTE. 

Per  i/Sìg.  (J^S^^^W^^^  -~  -  che  ha  - 
ilepositato  nella  Cassa  Sociale  il  dieci  per  cento  dell'  importo  della  presente 
Azione  con  Talleri  Bavaresi  effettivi  d'  argento  venticinque  di  fiorini  due 
l'uno,  pari  a  fiorini  cinquanta  e  la  Cambiale  a  piacere  per  Augusta  per  li 
residui  Talleri  Bavaresi  duecento  venticinque,  pari  a  fiorini  quattrocento 
cinquanta  a  tenore  del  Contratto  28  Febbrajo  1825. 

Si  trascrivono  a  lume  di  chiunque  occorrere  potessero  li  §§.  16 .  17  e  26 
deh  Contratto  suddetto. 

Si  formerà  ogni  anno  il  Sitando  d'  avviso  che  .ferra  comunicato  ai  Soci  in  congresso  generale  nel  primo  trime- 
stre, e  si  reati werà  nei  susseguenti  nove  mesi. 

Premj   del 


debito  dopo  tal'  epoca  > 
t  calcolare  1  ricuperi  no 
eguaglianza,  dijfaìcandt 


chj  tuli'  ora   pendenti,  1 


>  tur  dote  dell*  su*  Ai 
to  ilmeno  fiorini  CENTOVENTICINQUE  correnti  d'Augi 
quel  Bilancio,  cUU'AtioniiU  alla  SocleU  «libiti  ■  dilla  r 
5.  ■<">- 


kU) 


iteri    la    somma  dovuti  :  e 
p*r  quante  la  Società  arri  di   etto  MMt 
m  ogni  Aiiooe  in  Premi  di  tocchi  di  bici 


rti   orli' 


•  di  tutti  f  li 
tare ,    ti  VI- 


J  Soci  possono  vendere  le  proprie  Azioni  a  Negozianti  .;u/  domiciliati ,  dopo  averne  ottenuto  il  permesso  dalla 
Rappe teniamo  t  ma  la  Compagnia  aver  deve  In  preferenza  ad  rcualt  condizioni.  Perciò  il  Socio  venditore  è  obbli- 
gato d'annunziare  in  iscritto  la  voluta  vendita,  il  nome  tiri  cr.mprut^re ,  *•  te  con  linoni  atta  Società  per  averne  il 
permesso.  Qualora  te  condizioni  non  convenissero  alla  medesima ,  le  Azioni  e'  intendano  temere  ipio  facto  incamera- 
te per  disporne  a  piacere  ;  ma  renerà  al  compratore  sottante  il  risaltato  del  Rilancio  allora  in  corso 
eh»  il  SOCIO  venditore,  che  il  sun  garante,  rimarranno  resp^n  ialiti  tino  alla  depurazione  del  medcti> 
obblighi  derivanti  dal  presente  Contratto.  Quando  poi  veni  ir  accettato  per  Socio  il  proposto  compratore 
OLI  ETTO  D'AZIONE  dovpd  sempre  essere  restituito  alta  (  oaspagntm:  la  unite  rilascerà  air  acqui 
Fighetto  dopo  che  tanto  c/y>ì  che  il  Socio  jftnditore  mvnuvf  soddiijfstto  siile  condizioni  dpi  Contrai 
TRIESTE,  il  dì     Kotstyur'  tyswffr      /J  ?j  /  /',„/, ,-,  „«,  ,<*   / 

,  }Xa    èoQeta^'Oiìcttia/e   ai   odjfkùtazioueD 

0<       s*  ***<,<  Ss,.. i/i     <>fsr*.H+l*       '..'%'*'.„*     A        ^AAM  ie>  • 

Il  Direttore  e  Deputato  I  Deputati 

permanente  ?\     . 

^strato  net  Uhr.y  tic l/é 
al  foglio  JrTr/  */  V 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE  69 


non  era  possibile  d'impedire  nel  vecchio  locale,  troppo  ristretto  ed 
a  pian  terreno",  si  radunarono  in  Congresso  generale  e  adottarono 
un  Regolamento,  con  il  quale  venivano  stabiliti  i  nuovi  locali  al 
primo  piano  della  stessa  casa  Casatti  e  Damillo,  la  loro  destinazione 
e  le  incombenze  che  spettavano  a'  singoli  membri  dell'  Unione. 
Era  proibito  di  fumare  in  tutto  il  locale;  le  radunanze  generali 
si  dovevano  tenere  „a  scanso  di  ettichetta"  nella  sala  maggiore; 
nessuno  degli  impiegati  poteva  introdurre  alcuno  non  appartenente 
agli  stabilimenti  di  sicurtà;  la  corrispondenza  doveva  essere 
tenuta  nelle  lingue  italiana  e  francese. 

Un  anno  più  tardi  (novembre  1827)  si  contavano  nella  nostra 
città  ben  19  Compagnie  di  assicurazioni;  se  non  che  la  battaglia 
di  Navarino  fra  la  flotta  ottomana  e  le  navi  francesi,  inglesi  e 
russe,  inceppò  ogni  loro  attività,  sicché  si  videro  costrette  a 
reclamare  con  la  massima  energìa  la  confisca  indebita  di  alcuni 
navigli  austriaci  che  si  erano  portati  nel  golfo  di  Lepanto  per 
semplici  operazioni  mercantili. 

Però,  ad  onta  delle  vicissitudini  politiche  che  potevano  in 
determinate  epoche  arrestare  od  affievolire  il  movimento  de'  traffici, 
sta  il  fatto  che  la  scienza  delle  assicurazioni  aveva  continuato  ad 
interessare  vivamente  i  triestini.  Antonio  Rossetti  de  Scander,  in 
fatti,  un  modesto  negoziante,  il  quale  fin  dall'anno  1826  s'era 
accinto  alla  traduzione  in  italiano  di  quell'aureo  libro  sul  „Sistema 
delle  Assicurazioni  e  del  Cambio  Marittimo"  dell'amburghese 
Guglielmo  Benecke,  poteva  due  anni  più  tardi  darne  alla  luce, 
stampati  dal  Marenigh,  i  cinque  grossi  volumi.  E  fece  opera 
veramente  importante  ed  utile  il  Rossetti,  non  solo  per  Trieste, 
ma  per  l' Italia  tutta,  poiché  prima  di  lui,  essa  non  era  affatto 
conosciuta,  non  basandosi  le  altre  versioni  negli  idiomi  francese 


70  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 

ed  inglese  sull'opera  primitiva  originale.  Più  di  800  associati, 
sparsi  in  tutte  le  parti  del  mondo,  ebbe  tale  opera,  il  che  dimo- 
strerebbe a  sufficienza  che  la  sua  utilità  era  dovunque  ricono- 
sciuta. 

Sorta,  nel  1829,  la  Compagnia  di  sicurtà  col  nome  di 
„ Nuova  Stanza  di  Assicurazioni",  !)  si  può  dire  che  il  triennio 
'31 — '33  fu  il  periodo  dedicato  quasi  esclusivamente  alla  prepara- 
zione per  la  conquista  de'  nuovi  e  più  vasti  concetti  dell'opera 
assicuratrice,  considerata  non  più  come  semplice  mezzo  di  privato 
guadagno,  ma  come  istituto   umanitario  e  previdenziale. 

Le  Compagnie  di  sicurtà  triestine  che  avevano  da  poco 
esteso  le  loro  operazioni  —  una  volta  ristrette  al  Mediterraneo  fino 
a  Lisbona,  —  sino  alle  Indie,  si  videro  crescere  considerevolmente 
di  numero  e  quindi  si  presentava  la  necessità  di  riorganizzare 
il  loro  Centro  di  riunione  per  „trattare  delle  cose  loro,  unico 
mezzo  di  vedere,  con  un  perfetto  accordo  fra  di  esse,  prosperare 
le  loro  intraprese". 

Tale  Centro  di  riunione  era,  come  abbiamo  veduto,  lo 
stabilimento  sotto  l'ispezione  del  Signor  V.  A.  Rossi,  ma  questo, 
nel  modo  con  cui  era  condotto,  non  poteva  più  reggere,  perchè 
molte  Compagnie,  quantunque  avessero  continuato  a  pagare  il 
canone  fissato,  si  astenevano  dal  frequentare  il  locale  e  quindi 
e  lo  scopo  dell'istituto  andava  scomparendo  e  l'accordo  non 
si  poteva  più  raggiungere. 


')  Dagli  atti  dell'archivio  della  Camera  di  Commercio  e  d'Industria  non 
risulta  che  questa  Compagnia  fosse  stata  insinuata.  Non  v'ha  dubbio  però 
ch'esistesse,  poiché  abbiamo  veduto  una  sua  Azione  di  .,fiorini  mille  fini  di 
convenzione"  intestata  a  nome  di  Teodoro  Duma  con  la  data  del  15  ottobre  1829 
e  per  di  più,  il  suo  direttore  Giorgio  Xcnis  figura  più  volte  fra  i  deputati 
trimestrali  degli  assicuratori  di  questo  tempo. 


ANGELO    GIANNICHESI. 

(Da  un  dipinto  di  A.  Henning.) 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE  71 

Per  rimediare  a  cotesti  inconvenienti  le  Compagnie  di  sicurtà 
determinarono  di  compilare  un  piano  di  organizzazione  contenente 
alcune  regole  e  discipline  che  avrebbero  dovuto,  se  osservate, 
dar  nuova  vita  alla  istituzione  pericolante. 

Ciò,  naturalmente,  provocò  fra  le  Compagnie  una  lieve  crisi. 

La  base  fondamentale  della  riforma  doveva  consistere  nella 
cessazione  dell'  amministrazione  in  via  d' impresa  e  la  sua 
sostituzione  in  conto  comune  delle  Compagnie. 

Si  studiò  il  nuovo  titolo  da  darsi  all'Unione:  non  piacque 
quello  di  „Casino  degli  assicuratori"  nò  quello  di  „Cancello 
centrale  degli  assicuratori",  e  si  preferì  quello  di  «Stabilimento 
Centrale  delle  Unite  Compagnie  di  Assicurazioni"  ;  cessato  ogni 
rapporto  col  Signor  Rossi,  restarono  a  far  parte  dell'  Unione,  delle 
venti,  soltanto  sette  Compagnie,  e  cioè  1'.,  Azienda  Assicuratrice" 
diretta  da  C.  L.  de  Bruck,  la  ..Società  Orientale  d'Assicurazioni", 
con  a  capo  Cesare  de  Cassis  Faraone,  F„ Adriatico  Banco 
d'Assicurazioni",  con  Angelo  Giannichesi,  la  ..Nuova  Compagnia 
d'Assicurazioni",  governata  da  Giuseppe  Wessely  e  P.  Grassi, 
la  „ Compagnia  Levantina"  col  direttore  Luigi  Pezzer,  il  ..Gabinetto 
di  Sicurtà",  con  Albano  Oblasser,  e  la  ..Compagnia  degli  Amici 
Assicuratori",  diretta  da  Giuseppe  Padovani. 

Primeggiava  fra  queste  l'„ Adriatico  Banco  di  Assicura- 
zioni", il  quale  oltre  le  marittime  coltivava  un  altro  genere  di 
sicurtà,  di  cui  oggi  non  si  ha  più  traccia.  Assicurava  cioè 
„con  la  rinuncia  al  benefizio  dell'  ordine  e  dell'  escussione" 
i  titoli  cambiari  verso  un  premio  che,  non  esitiamo  dirlo,  era 
abbastanza  rimunerativo. 

Abbiamo  sott' occhio  una  polizza  rilasciata  in  data  6  dicem- 
bre 1831,  con  la  quale  veniva  assicurato  il  rischio  dell' inesigibilità 


72  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 

d'  una  cambiale  di  fiorini  Mille  cinquecento  Correnti  d'Angusta, 
verso  un  premio  di  fiorini  Venti  due  e  Kni  30  Correnti  d'Augusta. 
Su  tale  polizza  veniva  trascritto  il  tenore  preciso  della  cambiale, 
oggetto  dell'assicurazione,  e  l'assicurato,  rispettivamente  traente, 
era  obbligato,  sotto  pena  di  nullità,  e  senza  restituzione  del 
premio,  giustificare  entro  le  ore  24  il  non  seguito  pagamento 
mediante  regolare  protesto  che  veniva  vidimato  dalla  Direzione. 

Di  siffatte  sicurtà  sembra  che  l'„ Adriatico  Banco  d'Assicu- 
razioni" ne  facesse  parecchie,  poiché  la  nostra  polizza,  se  può 
dirsi  così,  staccata  evidentemente  da  un  libro-madre,  porta  il 
numero  progressivo  4352.  l) 

Le  succitate  Compagnie  poi  si  assoggettarono  ad  un  nuovo 
Regolamento  all'  uopo  compilato,  ed  il  contratto  doveva  valere 
per  due  anni. 

In  questo  periodo,  che  chiameremo  d' interregno,  venne 
nominato  il  capitano  G.  P.  Triscoli  per  tener  d'  occhio  i  bastimenti 
in  arrivo;  furono  assunti  altri  due  impiegati,  uno  con  l'emolumento 
di  f.  600  e  l'altro  con  f.  200  annui,  e  la  Commissione  trimestrale 
formata  da  tre  direttori  delle  Compagnie,  doveva  provvedere  al 
buono  e  regolare  andamento  dell'  azienda. 

Curiosi  tempi  erano  questi  !  Per  potersi  abbonare  ad  un 
giornale  estero  1'  Unione  doveva  «supplicare  devotamente  1'  eccelso 
Presidio  affinchè  volesse  degnarsi  di  ordinare  all'I.  R.  Ufficio  della 
Posta-Lettere   che   potesse   inscriversi  di   ottenere   tale  marittimo 


J)  Altra  polizza,  che  ci  venne  favorita  dal  dott.  Arnoldo  de  Frigyessy, 
con  la  data  del  26  novembre  1832  e  col  No.  7038,  assicurava  a  „tutto  rischio", 
al  signor  de  Brunikowsky  sulla  goletta  greca  „Ipomonifl  per  il  viaggio  da  Trieste 
a  Napoli,  fior,  4000  di  Conv.  su  cinque  bauli  contenenti  panni,  contanti,  bian- 
cheria, abiti,  orologi  e  libri.  11  premio  è  conteggiato  con  l°/0  e  la  polizza  è 
firmata  da:   I.   Ant.   Lavison,  Demetrio  Catraro  ed  Ang.   Giannichesi. 


—  ùsre&M. 


ifcde7wA-\x0^r&t& m!(it>o%€r,  & 


'*c£/  <^^<^  ^ff-a^^^-^^^C^^U*^^ 


L-^/z-vt/y  <6>  Mt»*£r.  w»ra 'nari, ^//yyvw  /<**  >iur/a-c/fa 
ucU/  ncaaryftrr ./(  nr/^-n  r/»//  1  '1 0 1 1  OLI  I  CO  cjc)  (X44  CO  wr.cc  4a  C&i4'(m6 /o-rma^ 

1£   6  e**i&rj;u -/•&//>  4> 


n^m^mn-  'rion,  *HS9*4**i 


■.Ar^rr/rz, 


■A/t  r^a*  sir,  Jué/r.  /e  A 're<C4?rt/we-  car&z&cni cAoairi,  / 


QAu%>m6wcr.  Avrò  <*//  -SLmvwviA)  *>ef/èA0na,  r/<  rutUi/a.  r/«Mri'A>rc*6rUZ,,6*>r/wza' 
-r(*/t/unrs>n*  t/rt  A  rrmrjr  tu a<n,i6f«are.  eii/ìvZc  crt- A4  1/  -tur»,  ^)oy/afy  Aaaamcn& 
nuotanti   rijurYn  re  A-rcfà/h  c/&  t>orra- irùumeUJ  ffa//r>  ~3ytrp9*on6 


£*  azi&*?a>^Ù> 


s***^*^ 


■éZjfesrri**-    — ^^i^»C. -,-. — — 


' tr^Lyi~~~2^0 


-J.J.Jàltì  ^^' 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE  73 

commerciale  foglio  Semaphore".  E  quando  aveva  ottenuto  il 
permesso  d'abbonamento,  doveva  rilasciare  all'I.  R.  Direzione 
di  Polizia  la  seguente  ..Riversale"  :  „La  sottoscritta  Direzione 
trimestrale  dello  „Stabilimento  Centrale  delle  Unite  Compagnie 
d'Assicurazioni"  s'impegna  di  non  profittare  altrimenti  del  giornale 
francese  Le  Semaphore  la  cui  associazione  ci  fu  graziosamente 
permessa  dall'  Eccelso  Imp.  Reg.  Presidio  Governiale,  se  non  pel 
suo  proprio  ed  esclusivo  uso". 

E  si  trattava,  come  si  comprende,  di  un  giornale  che  non 
conteneva  che  notizie  commerciali  e  marittime  ! 

Ma  ben  presto  le  Compagnie  che  erano  rimaste  fedeli  al 
Rossi,  compresero  che  due  istituti  di  uguali  intenti  e  scopi  non 
potevano  reggere,  e  per  ciò  in  data  28  maggio  1831  si  riunivano 
a  Congresso  generale  le  ventuna  Compagnie  di  sicurtà  marittima 
esistenti  a  Trieste,  e  si  adottava  un  nuovo  statuto  che  veniva  da 
tutte  accettato. 

La  residenza  del  riformato  istituto  veniva  fissata  per  due 
anni  dall'agosto  1831  nella  Casa  No.  730  della  Contessa  Lipona, 
(Murat)  verso  una  pigione  di  f.  740  annui. 

Fu  in  questo  torno  di  tempo  che  finalmente  una  notifica- 
zione del  Governo  del  Litorale  allargava  la  linea  per  il  cabotaggio 
austriaco.  Lo  si  estendeva  a  Levante  fino  incluso  Napoli  di 
Romania  comprese  le  Isole  Cicladi,  ed  a  Ponente  fino  incluso  il 
porto  di  Gibilterra,  di  maniera  che  tutte  le  coste  e  i  porti  del 
Continente  europeo  nella  detta  linea  di  demarcazione,  cioè  a 
Levante  incluse  le  Isole  Jonie  e  quelle  appartenenti  alla  Grecia, 
ed  a  Ponente  incluse  tutte  le  Isole  situate  in  Europa,  erano 
comprese  nella  linea  prolungata  di  cabotaggio.  In  conseguenza 
di  ciò  veniva  concesso  a'    naviganti    forniti    de'    documenti   per 


71  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 

il  grande  cabotaggio  di  frequentare  il  porto  di  Gibilterra,  tutte 
le  coste  della  Spagna,  della  Francia  e  dell'Italia  situate  sul 
Mediterraneo. 

Ciò,  naturalmente,  non  poteva  non  avere  un  benefico 
influsso  sulle  sorti  della  nostra  marina  e  preparare  così  il  terreno 
al  rinvigorimento  del  nostro  commercio. 

Nel  febbraio  del  1832  le  „Assicurazioni  Generali  Austro- 
Italiche"  incominciavano  a  far  parte  della  Unione  destinando 
il  fondo  di  quattrocentomila  fiorini  per  le  sicurtà  marittime,  e 
delegando  a  rappresentarle  ne'  consessi  dello  Stabilimento  i  suoi 
direttori  G.  F.  Springer  e  Marco  Parente. 

In  quanto  allo  Stabilimento  centrale,  fra  le  contese  con 
qualche  insubordinato  assicuratore,  fra  le  nuove  proposte  avan- 
zate nelle  sedute  e  mai  adottate,  fra  l' emanare  ordini  agli 
impiegati  subalterni  e  fra  altre  formalità  burocratiche  di  nessun 
vantaggio  pratico,  esso  si  trascinava  fino  all'agosto  del  1833 
quando,  come  vedremo,  tutto  l' istituto  doveva  essere  riformato. 

Un'  intera  pagina  del  libro  protocolli  riempie  una  lettera 
del  primo  impiegato  Nircovich  con  cui  (1.  ottobre  1832)  „supplica 
per  la  prima  volta,  di  volerlo  graziare  coli'  esimerlo  di  dover 
intervenire,  soltanto  al  dopopranzo,  nello  scrittoio  nei  giorni  di 
festa,  onde  come  capo  di  famiglia  possa,  in  unione  alla  medesima, 
mediante  questa  grazia,  esser  libero  per  profittare  del  passeggio, 
quando  il  tempo  è  propizio";  altri  lunghi  fogli  di  protocolli, 
redatti  del  resto  con  una  scrupolosità  straordinaria,  sono  pieni 
di  disposizioni  e  di  raccomandazioni  agli  impiegati  perchè  non 
lasciassero  penetrar  nessuno,  «nemmeno  i  fanciulli",  ne'  locali 
dell'istituto,  né  che  si  permettesse  a  persone  „non  qualificate 
debitamente"  di  asportare  carte,  documenti,  giornali  ecc.,  mentre 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 


75 


di  studi,  di  discussioni  su'  premi  e  sulle  condizioni  delle  sicurtà, 
i  documenti  non  fanno  parola.  Nel  marzo  del  1831  si  voleva 
stabilire  un  Listino  di  premi,  valevole  per  tutte  le  Compagnie  per  il 
termine  di  un  mese,  ma  lo  si  fissò  invece  per  quindici  giorni  soltanto  ; 
nulla  in  fine  abbiamo  trovato  sulla  sorte  della  proposta  della  Com- 
missione trimestrale  del  novembre  1832  di  fissare  alcuni  tassi,  in 
vista  delle    condizioni    politiche  fuori  dello  Stretto  di  Gibilterra. 

Un  unico  atto  degno  di  rilievo,  considerata  l'epoca  in  cui 
veniva  compiuto,  è  il  premio  cospicuo  di  fiorini  1315  moneta 
di  convenzione  che  veniva  accordato  al  capitano  Alessandro 
Scopimeli  del  brigantino  Apollo  ed  al  suo  equipaggio  per  avere, 
la  sera  dal  26  al  27  marzo  1832  nelle  acque  di  Cerigotto,  saputo 
respingere  valorosamente  un  corsaro  e  salvate  così  ingenti  somme 
di  danno  agli  assicuratori  triestini. 

Si  seguiva  così,  in  forma  meno  ideale  e  meno  artistica, 
ma  se  vogliamo  più  pratica,  l'esempio  di  Venezia  che  alla  fine 
del  Settecento  fregiava  con  una  superba  medaglia  d'oro  il  petto 
di  quei  bravi  capitani  che  avessero  saputo  vincere  i  corsari  avidi 
di  bottino  che  infestavano  l'Adriatico. 


76  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 


Da  molti  secoli  i  pirati,  questi  sanguinari  predoni,  avevano 
infestato  il  mare,  riducendolo  a  campo  delle  loro  gesta  selvagge, 
alimentate  dalla  vendetta,  dalla  rivalità  e  dalla  cupidigia.  Poi,  essi 
cambiarono  nome  e  si  chiamarono  corsari,  e  la  corsa  marittima, 
alla  quale  era  stato  riconosciuto  il  diritto  sovrano  di  commettere 
ostilità  con  la  missione  di  distruggere  il  commercio  della  nazione 
nemica,  di  spiare  il  commercio  de'  neutri  e  di  sorprenderlo  per 
farne  bottino,  trovò  la  sua  giurisdizione  ed  il  suo  giudice  ;  ma  ci 
vorrà  che  la  Francia  e  l'Inghilterra  dichiarino  la  guerra  alla 
Russia  (1854)  affinchè  sorga  il  giorno  della  redenzione  e  la  corsa 
marittima  venga  abolita. 

„I1  trattato  del  30  marzo  1856"  —  scrive  il  Morrone  —  e 
la  memoranda  Dichiarazione  del  16  aprile  fatta  dalle  potenze 
rappresentate  nel  Congresso  di  Parigi,  scrissero  la  conquista 
dei  tempi  nella  formola  oramai  celebre:  la  corsa  è  e  rimane 
abolita.  „Nuovo  principio,  che  non  sarà  sterile  nel  diritto  inter- 
nazionale positivo,  per  potersi  un  giorno  elevare  alla  purità  del 
diritto  internazionale  naturale,  e  cancellare,  sotto  il  rapporto  della 
proprietà  privata,  la  distinzione  tra  il  guerreggiante  ed  il  neutrale, 
dando  alla  formola  ^libertà  dei  mari"  la  pienezza  del  suo  signi- 
ficato, quale  è    voluto    dalla    scienza   e  dalla  civiltà". 


Quattro  milioni  e  360  mila  fiorini  di  capitale  rappresenta- 
vano in  Trieste  nel  1832  le  ventidue  Compagnie  di  sicurtà  marit- 
time, così  ripartiti  : 

Fiorini  400.000  le  Assicurazioni  Generali  Austro-Italiche, 
400.000  l'Azienda  Assicuratrice, 


PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 


Fiorini      400.000  l'Adriatico  Banco, 

100.000  l'Austriaca  Compagnia, 

100.000  gli  Assicuratori  marittimi, 

200.000  il  Banco  Illirico, 

200.000  il  Banco  di  Marittime  Assicurazioni, 

150.000  il  Banco  Alemanno, 

140.000  la  Compagnia  degli  Amici  Assicuratori, 

100.000  la  Compagnia  Levantina, 

200.000  il  Gabinetto  di  Sicurtà, 

200.000  l'Italico  Banco, 

200.000  il  Nuovo  Greco  Banco, 

200.000  la  Nuova  Compagnia, 

150.000  la  Nuova  Stanza, 

120.000  il  Nuovo  Scrittorio, 

200.000  la  Nuova  Concordia, 

200.000  il  Nuovo  Stabilimento, 

150.000  la  Società  Orientale, 

150.000  la  Società  Elvetica, 

200.000  la  Società  Slava, 

200.000  la  Società  Triestina. 
Cifra  rispettabile,  senza  dubbio,  che  ci  dice  come  l'industria 
delle   assicurazioni   marittime    cominciasse  in    questo    tempo  ad 
essere  abbastanza  fiorente. 

Non  ci  fu  possibile  di  rilevare  in  quale  proporzione  venissero 
ripartiti  i  rischi  fra  le  singole  Compagnie,  e  sappiamo  soltanto 
che  su  quattro  bastimenti  le  medesime  erano  interessate  per  una 
somma  di  f.  107.300  di  conv.  In  ogni  modo,  la  piaga  degli 
ingordi  riassicuratori  esteri  non  esisteva  in  queir  epoca,  e  tutto 
il  lavoro  rimaneva  sulla  piazza    di   Trieste   a   grande   vantaggio 


78  PERIODO  DI  ORGANIZZAZIONE 


della  nostra  industria,  della  solidarietà  e  dell'  amor  di    patria    di 
chi  la  esercitava. 

L'onestà  e  la  buona  fede  regnavano  sovrane  allora  fra 
assicurati  ed  assicuratori,  e  queste  bastavano  per  regolare  ogni 
vertenza  che  sorgeva  fra  di  loro,  evitando  così  incresciosi  processi 
ed  eterni  litigi  innanzi  a'  Tribunali. 


(ET555® 


IV. 


LA  RINASCENZA 


Il  rifiorimento  economico  di  Trieste  —  Lo  spirito  di  asso- 
ciazione —  Il  „Lloyd  Austriaco"  —  L'atto  con  cui  fu  proposta 
la  sua  istituzione  —  L'ambiente  in  cui  doveva  svilupparsi  — 
Gli  intendimenti  de'  suoi  fondatori  —  Le  «Assicurazioni  Generali 
Austro-Italiche"  — Il  «Manifesto"  del  1834  —  Sviluppo  del  „Lloyd 
Austriaco"  —  Ventitre  Compagnie  triestine  di  assicurazioni  marit- 
time —  Il  genio  di  Masino  Levi  —  Tempi  beati  —  La  rivendi- 
cazione d'un  ritratto  — ■  I  locali  occupati  dal  „Lloyd  Austriaco" 
—  Amor  di  patria  —  Pasquale  Revoltella  —  Progresso  nell'assun- 
zione de'  rischi  — ■  Un  arco  trionfale  ed  una  illuminazione  serale 
dimenticati  —  La  concorrenza  estera  guastamestieri  —  I  pionieri 
dell'industria  delle  assicurazioni. 


IV. 


'  aumenti)  notevole  della  popolazione,  il  rifiorire  dei 
commerci  e,  se  vogliamo,  anche  i  venti  anni  di  attività 
e  di  esperienza  acquistata  dai  vecchi  negozianti  ed  assi- 
curatori triestini,  avevano  contribuito  all'incremento 
economico  di  Trieste  e  maturato  pure  quello  spirito  di 
accomunamento  e  di  solidarietà  che  dovrà  poi  accen- 
3<Q)  tuarsi  e  portarle  non  pochi  e  reali  benefizi, 
v^y  Nell'agosto  del  1833  per  iniziativa  delle  Compagnie 

di  sicurtà,  o  per  meglio  dire  degli  uomini  illuminati  che  le 
dirigevano,  sorgeva  il  Lloyd  Austriaco,  l)  e  da  quest'epoca  tutto 
ciò  che  si  riferirà  al  commercio,  alla  navigazione,  al  diritto 
marittimo,  alle  condizioni  delle  polizze  di  sicurtà,  alla  sistemazione 
de'  premi  e  de'  rischi,  alle  pratiche  per  i  salvataggi  e  per  i  ricuperi, 
alla  regolazione  de'  danni  ecc.  ecc.  sarà  iniziativa,  emanazione  ed 


')  Dal  „The  history  of  Lloyd's  and  of  marine  Insurance  in  Great  Britain" 
di  V.  Martin,  si  apprende  che  a  Londra  esisteva  già  dal  1688  il  celebre  „Café 
del  Lloyd"  che  divenne  il  centro  del  commercio  delle  assicurazioni  marittime, 
e  seppe  conquistare  e  conservare  un  credito  senz'eccezione.  Esso  non  costituisce 
una  Società,  ma  una  riunione  di  assicuratori,  oltre  300,  che  assumono  de'  rischi 
per  conto  proprio  (Underwriters  of  Lloyd's),  o  per  conto  de'  loro  committenti. 


82  LA  RINASCENZA 


opera  di  quest'Istituto  riformato  nel  1836  col  titolo  di  „Lloyd 
Austriaco  Prima  Sezione"  —  per  distinguerla  dalla  seconda  (navi- 
gazione) —  e  completato  nel  1863,  a  simiglianza  di  quelli  delle 
altre  piazze  marittime  d'importanza,  col  nome  di  „Comitato  delle 
Unite  Compagnie  d'Assicurazioni  marittime  alla  Prima  Sezione  del 
Lloyd  Austriaco". 

L'atto  con  il  quale,  il  20  aprile  del  1833,  si  proponeva 
l' istituzione  definitiva  del  „Lloyd  Austriaco"  e  se  ne  esaltava  la 
utilità,  è  troppo  importante  per  noi  perchè  si  possa  esimersi  dal 
riportarlo.  Eccolo  nella  sua  integrità  : 

Lloyd  Austriaco. 

„Queste  Compagnie  di  Sicurtà,  già  da  molti  anni  riconobbero 
la  necessità  di  stabilire  fra  di  loro  un  punto  di  riunione  per 
procurarsi  a  spese  comuni  le  notizie  marittime  le  più  interessanti 
alle  loro  operazioni.  Coli'  accresciuto  commercio  di  Trieste 
aumentandosi  a  pari  passo  le  ricorrenze  di  Sicurtà,  si  vide 
insorgere  un  numero  di  nuove  Compagnie  e  dilatarsi  le  loro 
operazioni  anche  per  le  più  lontane  regioni.  Il  bisogno  di  procurarsi 
pure  delle  relazioni  più  estese  essendo  divenuto  indispensabile, 
esse  Compagnie  eressero  due  anni  fa  uno  Stabilimento  centrale 
delle  unite  Compagnie  d'Assicurazioni,  il  quale  venne  riconosciuto 
e  protetto  dalle  superiori  Autorità.  Certo  che  questo  Stabilimento 
non  potea  essere  che  una  debolissima  imitazione  del  colossale 
modello  di  Londra  conosciuto  in  tutto  il  mondo  sotto  il  nome  di 
Lloyd's,  il  quale  esistente  già  da  60  anni  produsse  degl'immensi 
vantaggi  al  commercio  ed  alla  navigazione  dell'Inghilterra,  ed  e 
divenuto  il  centro  di  tutte  le  innumerevoli  operazioni  commerciali 
e  marittime  che  si  eseguiscano  in  quella  metropoli. 


LA  RINASCENZA  83 


Un  sì  luminoso  esempio  dovette  eccitare  il  ben  naturale 
desiderio  d' imitarlo,  e  così  fu  che  simili  Stabilimenti  si  fondarono 
in  molte  città  commerciali,  e  recentemente  in  Parigi  sotto  il  titolo 
di  Lloyd  francese,  non  solo  per  la  vista  di  facilitare  le  operazioni 
di  Sicurtà  in  quella  capitale,  ma  ben  anche  e,  maggiormente,  per 
procacciare  ai  negozianti  in  generale  il  vantaggio  ch'essi  vi  trovino 
riuniti  tutt'  i  mezzi  per  i  quali  possano  illuminarsi  sulle  loro 
operazioni  ;  e  di  conseguenza  quello  che  risulta  invisibilmente 
dal  consorzio  di  persone  della  medesima  classe  frequentemente 
per  lo  stesso  motivo  radunate  in  un  comune  locale.  Mosse  da 
queste  riflessioni  e  premurose  di  contribuire  possibilmente  al 
lustro  di  questa  città  ed  al  bene  dello  Spettabile  Ceto  mercantile, 
le  Compagnie  di  sicurtà,  salvo  autorizzazione  di  quest'aereo 
Imp.  Reg.  Governo,  propongono  le  seguenti  condizioni  per  l'ere- 
zione di  un  : 

Lloyd  Austriaco  in  Trieste. 

I.  Questo  stabilimento  ha  per  iscopo  di  procacciare  ai 
negozianti  ed  assicuratori  le  più  esatte  notizie  intorno  al  commercio, 
ed  alla  navigazione  delle  principali  piazze  Europee,  del  Levante 
ed  altre  per  mezzo  : 

di  appositi  Corrispondenti,  e 

dei  migliori  fogli  e  libri  che  trattano  su   tal    argomento. 

II.  Oltre  a  queste  notizie  si  terrà  dallo  stabilimento: 

a)  un  registro  degli  arrivi  e  delle  partenze; 

b)  un  detto  dei  bastimenti  sotto  carico  ; 

e)  un  detto  per  i  bastimenti  da  altre  parti  destinati  per  questo 

porto  ; 
d)  un  libro  per  iscriverne  i  costituti  di  tutti  i  capitani  arrivati  ; 


84  LA  RINASCENZA 


e)  un  detto  per  recapitolarne  tutte  le  importazioni  via  mare, 
tanto  in  monte,  che  separatamente    per   ogni   provenienza  ; 

/)  un  detto  per  recapitolarne  1'  esportazione  via  mare,  pure  in 
monte,  e  separatamente  per  ogni  destino  ; 

g)  un  elenco  alfabetico  di  tutti  i  bastimenti  patentati  austriaci, 
indicante  l'anno  e  luogo  della  loro  costruzione,  la  portata, 
il  nome  del  capitano  e  proprietario,  i  viaggi  che  fanno,  ed 
altre  particolarità,  sicché  conterrà  quasi  la  storia  d' ogni 
bastimento 

E  si  avrà  cura  di  procurarsi  col  tempo: 

//)  una  buona  collezione  delle  migliori  carte  geografiche  ed 
idrografiche  ; 

i)  una  raccolta  delle  leggi  sanitarie  e  daziarie  di  tutti  gii  stati 
marittimi  ; 

j)  una  detta  dei  trattati  di  commercio  e  di  navigazione; 

k)  le  comunicazioni  commerciali  e  marittime  che  il  Governo 
fa  alla  Borsa; 

/)  i  rapporti  consolari  ; 
infine  tutte  quelle  nozioni    che  il    negoziante    ed   assicuratore    è 
interessato  di  conoscere. 

III.  Lo  stabilimento  viene  fondato  dalle  sottoscritte  Compa- 
gnie di  sicurtà,  le  quali  s'obbligano  di  contribuire  alle  spese  col 
due  per  mille  annui  sul  capitale  nominale  d'  ognuna,  ad  eccezione 
dell' Azienda  Assicuratrice,  delle  Assicurazioni  Generali  Austro- 
Italiche,  e  dell'Adriatico  Banco  d'Assicurazioni,  che  contribuiranno 
sul  capitale  di  f.  400.000  per  cadauna,  stante  i  maggiori  loro 
fondi  nominali  servienti  a  coprire  anche  dei  rischj  terrestri  ed  altri. 

IV.  Esse  Compagnie  si  faranno  premura  di  procurarsi  la 
firma    di    negozianti    ed    altre    ragguardevoli    persone    di   questa 


LA  RINASCENZA  85 


piazza  quai  Socj  dello  stabilimento  verso  il  pagamento  del  Canone 
annuale  di  f.  30  per  cadauno,  da  pagarsi  in  due  rate  anteci- 
patamente  ogni  semestre. 

V.  Ottenute  le  sottoscrizioni  di  circa  200  Socj,  come  §  IV 
e  §  VI  ad  j,  oltre  le  Compagnie  di  Sicurtà,  sarà  convocato  un 
congresso  generale,  acciò  deputino  dal  loro  grembo  una  Commis- 
sione per  l'organizzazione.  La  medesima  sarà  composta  di  15 
membri,  di  cui  8  almeno  da  essere  eletti  fra  quelli  che  rappresentano 
in  pari  tempo  altrettante  di  queste  Compagnie  di  sicurtà,  ed  uno 
che  viene  nominato  nella  persona  del  Sig.  C.  L.  de  Bruck 
Segretario  della  Spettabile  Azienda  Assicuratrice,  che  fungerà 
qual'Attuario.  Questa  Commissione  dovrà  redigere  gli  statuti 
dello  stabilimento,  e  sarà  autorizzata  a  disporre  tutto  1'  occorrente, 
affine  possa  principiare  il  Lloyd  Austriaco  col  dì  24  Agosto  p.  v. 
a  quaF  effetto  prenderà  le  sue  deliberazioni   a   pluralità    di   voti. 

VI.  L' elaborato  da  questa  Commissione  per  l'organizzazione 
dovrà  venire  portato  in  un  congresso  generale  alla  sanzione  delle 
Compagnie  di  sicurtà  e  de'  Socj  primarj,  e  ciò  prima  della  sopra 
fissata  epoca  per  il  principio  dello  stabilimento.  Le  sue  funzioni 
cesseranno  dopo  l'approvazione  del  piano  e  l'elezione  della 
commissione  indicata  più  sotto  ad  b).  Essa  dovrà  per  altro 
nell'elaborato  ritenere  ed  osservare  le  seguenti  massime  fonda- 
mentali, cioè: 

a)  Che  il  potere  costitutivo  risieda  unicamente  nel  congresso 
generale  de'  Socj  da  tenersi  annualmente  una  volta  soltanto 
per  sentire  la  resa  di  conto  e  per  nominare  i  membri 
componenti  la  commissione  per  amministrare  lo  stabilimento. 

b)  Che  il  potere  legislativo  risieda  in  essa  Commissione  annuale 
da  essere  composta  di  quindici  membri,  eleggibili,  otto  fra 


86  LA  RINASCENZA 


Compagnie  di  sicurtà  e  sette  fra  gli  altri  Socj,  come  detto 
nel  §  5.,  la  quale  avrà  perciò  la  piena  facoltà  di  estendere 
o  modificare  le  discipline  interne,  di  sciegliere  gli  occorrenti 
ministri  il  di  cui  impiego  sarà  annuale,  di  stabilire  i  loro 
onorar]',  di  fissarne  le  incombenze,  infine  di  disporre,  pre- 
scrivere ed  ordinare  tutto  quello  che  crederà  a  proposito, 
necessario,  ed  utile. 

e)  Che  il  potere  esecutivo  venga  dalla  commissione  conferito 
ad  uno  degl'impiegati  suddetti  col  titolo  di  Attuario,  il  quale 
sarà  responsabile  per  la  manutenzione  degli  statuti  e  delle 
discipline  interne,  per  cui  tutti  gli  altri  ministri  saranno  da 
lui  dipendenti,  e  coll'ajuto  dei  quali  dovrà  eseguire  e  far 
eseguire  prontamente  tutte  le  occorrenze  dietro  le  prescrizioni 
che  gli  verranno  impartite  dalla  commissione. 

d)  Che  in  vista  del  maggiore  contributo  da  parte  delle  Compagnie 
di  sicurtà  esse  godranno  le  seguenti  prerogative,  cioè: 
1.  che  dall'appartamento  dello  stabilimento  verrà  segregato 
f  occorrente  locale  serviente  per  le  particolari  radunanze 
delle  Compagnie  e  per  esporne  le  carte  ed  i  documenti  di 
speciale  loro  interesse,  che  non  possano  venir  esposti  e 
resteranno  riservati  all'  ispezione  dei  soli  rappresentanti- 
firmanti  delle  medesime,  le  quali  fra  di  loro  prenderanno 
in  seguito  quelle  determinazioni  atte  a  tutelare  i  particolari 
loro  affari  ;  2.  che  ogni  Compagnia  possa  destinare  una  sola 
persona,  la  quale,  senz'altro  contributo,  avrà  i  medesimi 
diritti  di  ogni  altro  Socio;  però  se  la  medesima  non  fosse 
un  rappresentante-firmante  della  rispettiva  Compagnia,  dovrà 
venire  soggetta  all' approbazione  della  commissione  ammi- 
nistrativa e  non  potrà  intervenire  nei  congressi  generali,  non 


LA  RINASCENZA  87 


essendo  socio  inscritto  ;  e  finalmente  3.  che  i  corrispondenti 
e  gì'  impiegati  dello  stabilimento  abbiano  da  prestarsi  alle 
particolari  incombenze  delle  Compagnie  di  sicurtà. 

e)  Che  chiunque  vorrà  essere  ammesso  per  Socio  dovrà  venire 
proposto  in  iscritto  da  un  altro  socio  alla  commissione,  la 
quale  ogni  trimestre  nominerà  12  socj  in  qualità  di  Elettori, 
onde  in  un  apposita  radunanza  di  essi  e  dei  membri 
della  commissione  si  decida  mediante  segreta  ballottazione, 
sull'ammissione  o  rifiuto  del  postulante.  Le  sue  adunanze 
avranno  luogo  almeno  ogni  volta  che  vi  saranno  tre  socj 
proposti. 

f)  Che  ogni  socio  inscritto  abbia  diritto  d'introdurre  dei  forastieri 
giudicati  per  atti  ad  essere  presentati  in  qualità  di  ospiti, 
dovendo  per  altro  l'introducente  farli  conoscere  all'attuario 
dello  stabilimento  che  gli  procurerà  una  carta  d' ingresso 
firmata  da  tre  membri  della  commissione,  ricevuta  la  quale 
l'ospite  potrà  frequentare  il  Lloyd  per  15  giorni,  inscrivendolo 
in  un  apposito  libro.  Se  dopo  spirato  questo  termine  l'ospite 
bramasse  continuare  a  frequentare  lo  stabilimento,  dovrà  egli 
insinuarsi  dall'attuario  per  ottenere  un'altra  carta  d'ingresso 
valevole  per  30  giorni  verso  il  pagamento  di  fni.  5.,  così  e 
avanti  da  30  in  30  giorni. 

g)  Che  per  promuovere  possibilmente  l' intervento  dei  Capitani 
marittimi  in  attività  siano  questi  esonerati  d'ogni  formalità 
e  basti  per  loro  che  si  presentino  all'attuario  per  ottenere 
una  carta  d' ingresso  valevole  per  30  giorni  verso  il  pagamento 
di  fni.  2  cadauno. 

h)  Che  nello  stabilimento  verrà  esposta  la  tabella  dei  socj 
inscritti,  ed  un'altra  indicante  i  nomi  delle  persone  destinate 


88  LA  RINASCENZA 


dalle  Compagnie  associate  ;  e  vi  sarà  un  Custode  che  dovrà 
vegliare  sul  mantenimento  del  buon  ordine,  sulla  pulizia 
dei  locali,  e  specialmente  di  evitare  Y  introduzione  delle 
persone  che  non  ne  hanno  alcun  diritto. 
i)  Che  il  Lloyd  possa  entrare  in  relazione  con  delle  estere 
Camere  di  assicurazioni  od  altri  Stabilimenti  per  comunicarli 
le  notizie,  sia  verso  un  compenso  da  convenirsi,  oppure 
in  via  di  reciprocità,  sempre  però  coli' approvazione  della 
commissione. 
j)  Che  così  pure  possa  accettarsi  l'associazione  di  persone 
domiciliate  negli  stati  austriaci  fuori  di  Trieste,  verso  il 
contributo  annuo  di  fni.  50  da  pagarsi  antecipatamente,  alle 
quali  il  Lloyd  comunicherà  quelle  notizie  che  indicheranno 
essere  di  loro  interesse,  restando  a  loro  peso  i  porti-lettere; 
e  se  tali  persone  si  trovassero  in  Trieste  saranno  riguardate 
come  qualunque  altro  socio  inscritto,  previa  la  loro  insinua- 
zione all' attuario  dello  stabilimento  per  essere  riconosciute. 
k)  Che  la  durata  del  Lloyd  viene  provisoriamente  fissata  per 
tre  anni  consecutivi  dal  24  Agosto  p.  v.  fino  a  quello  del 
1836,  per  la  qual' epoca  sono  obbligatorie  le  sottoscrizioni, 
eccettuato  soltanto  per  quelle  Compagnie  che  andassero 
prima  a  cessare. 

In  vista  della  protezione  sempre  accordata  nell'Austria  alle 
imprese  dirette  al  bene  comune,  non  havvi  dubbio,  che  molte 
onoreranno  colle  loro  sottoscrizioni  la  presente  proposizione,  che 
mira  esclusivamente  a  sparger  lumi,  ad  estendere  le  nozioni  le 
più  esatte  su  tutti  gì'  interessi  commerciali  e  marittimi,  e  ad  erigere 
nel  primario  porto  della  monarchia  un  istituto,  che  coli' andare 
del  tempii  possa    molto    e    beneficamente    influire    sull'industria 


LA  RINASCENZA  89 


nazionale,  ed  in  tal  guisa  conforme  ad  altri  istituti  dell'interno, 
tendenti  per  via  diversa  al  medesimo  scopo,  corrispondere  e 
dimostrare  coi  fatti  una  grata  riconoscenza  per  le  incessanti  e 
provvide  cure  dell'Autorità,  a  favore  del  commercio  ed  industria. 
Trieste,  il  dì  20  Aprile  1S33. 

La  Commissione  speciale  istituita  per  la  redazione  del  piano. 
G.  Padovani.    Luigi  Pezzer.    Ang.  Giannichesi.    C.  L.  de  Bruck. 

La  sottoscritta  Commissione  permanente,  nominata  dal  Con- 
gresso generale  tenutosi  nel  dì  30  Luglio  1832  dalle  Compagnie 
di  sicurtà  formanti  lo  stabilimento  centrale,  trovando  il  di  sopra 
trascritto  piano,  dopo  esaminato  e  d'accordo  così  convenuto, 
atto  a  provvedere  per  tempo  ad  una  migliore  organizzazione 
dello  stabilimento  suddetto,  si  fa  un  dovere  di  sollecitarne  la 
circolazione  per  ottenere  le  relative  sottoscrizioni. 

Trieste,  il  dì  25  Aprile  1833. 

La  Commissione  permanente 
dello  Stabilimento  centrale  delle  unite  Compagnie  di  sicurtà. 

per  l'Adriatico  Banco  d'Assicurazioni. 

Ang.  Giannichesi. 

per  le  Assicuraz.  Generali  Austro-Italiche. 

Marco  Parente. 

per  l'Azienda  Assicuratrice. 

C.  L.  de  Bruck. 

per  il  Banco  di  Marittime  Assicurazioni. 

G.  G.  Sartorio. 

per  il  Banco  Illirico  d'Assicurazioni. 

G.  B.  Silverio. 

per  la  Compagnia  degli  Amici  Assicuratori. 

G.  Padovani. 

per  la  Società  Orientale  d'Assicurazione. 

Cesare  Cassis  Faraone. 


90  LA  RINASCENZA 


Per  formarsi  un'  idea,  magari  approssimativa,  dell'  ambiente 
marittimo  e  commerciale,  nel  quale  doveva  svolgersi  e  svilupparsi 
il  Lloyd  Austriaco,  non  sarà  discaro  sapere  che  la  marina  mer- 
cantile, nell'anno  1834,  contava  516  bastimenti  della  portata  di 
123,890  Tom,  con  5561  uomini  di  equipaggio.  Di  questi  bastimenti, 
ben  227  erano  stati  costruiti  a  Venezia  ed  a  Chioggia,  100 
nell'  Istria  e  nella  Dalmazia,  87  soltanto  a  Trieste  ed  il  rimanente 
in  altri  cantieri  esteri. 

Non  è  da  credere  però  che  soltanto  il  numero  d'uomini  degli 
equipaggi  costituisse  il  nostro  piccolo  mondo  marinaresco,  poiché 
a  questi  si  devono  aggiungere  i  costruttori,  i  carpentieri,  i  calafati, 
i  fabbri,  gì' intagliatori,  i  velai,  i  cordajuoli,  i  sensali,  i  noleggia- 
tori, i  barellanti,  i  quali  tutti  traevano  il  sostentamento  dalla 
marina.  Vi  era  poi  il  piccolo  commercio  che  s'  avvantaggiava  di 
molto  dall'approdo  e  dalla  permanenza  a  Trieste,  in  un  anno,  di 
ben   1600  bastimenti  di  tutte  le   nazioni. 

In  quanto  al  commercio,  le  statistiche  ci  dicono  che  veni- 
vano importati  a  Trieste  dalle  Antille,  dal  Brasile  e  dagli  Stati 
Uniti,  importanti  partite  di  caffè;  altrettanto  rilevanti  erano  gli 
arrivi  dello  zucchero  dalle  Antille,  dal  Brasile,  dalla  Francia, 
dalla  Gran  Brettagna  e  dagli  Stati  Uniti.  Il  legno  da  tinta,  dagli 
Stati  Uniti,  costituiva  pure  un  discreto  commercio  e  così  pure 
i  cotoni,  dal  Brasile  e  da  Alessandria,  mentre  non  mancavano 
gli  arrivi  del  frumento  dal  Mar  Nero,  del  formentone,  dell'olio 
e  degli  agrumi  dalle  Due  Sicilie  e  dell'avena  dalla  Romagna  e  da 
Venezia.  Una  considerevole  importazione  poi  dalla  Svezia  e 
Norvegia  si  faceva  del  pesce  secco  e  salato. 

L'esportazione,  in  quest'epoca,  aveva  minore  importanza: 
si  spedivano  per  Lima  e  per  gli    Stati    Uniti    discrete    partite   di 


LA  RINASCENZA  91 


acciaio,  per  le  città  Anseatiche,  per  la  Gran  Brettagna  e  per  gli 
Stati  Uniti  molto  sommaco,  per  il  Levante  i  legnami,  per  Venezia 
le  pelli,  la  lana  e  le  manifatture,  nonché  le  uve  per  le  città 
Anseatiche  e  per  la  Danimarca.  —  Fu  allora  che  incominciò  il 
commercio  delle  dogherelle  da'  porti  del  Litorale  ungarico  e  dalla 
Croazia  per  la  Francia  e  specialmente  per  Bordeaux  ;  commercio 
che  durò  per  parecchi  anni  e  che  fu  l' alimento  principale  dei 
nostri  armatori. 

Il  „ Giornale  del  Lloyd  Austriaco",  che  s'incominciò  a  pubbli- 
care nel  febbraio  del  1835,  contiene  appunto  tutte  queste  notizie,  ed 
oltre  che  registrare  gli  arrivi  e  le  partenze  giornaliere  de'  bastimenti, 
gli  avvenimenti  marittimi  più  importanti,  il  prezzo  corrente,  in 
appendice,  de'  singoli  generi,  le  vendite  effettuate,  i  depositi  esi- 
stenti, le  riviste  sui  mercati,  il  listino  de'  premi  di  sicurtà  ecc. 
portava  anche,  di  quando  in  quando,  qualche  speciale  articoletto, 
come,  ad  esempio,  uno  che  illustrava  il  bel  numero  di  149.565,600 
penne  d'oca  che  durante  gli  ultimi  sette  anni,  1827 — 34,  era 
stato  importato  a  Londra  ! 

Dalle  diciassette  annate  del  „ Giornale  del  Lloyd  Austriaco" 
che  furono  pubblicate,1)  si  potrebbe  ricavare  un  materiale  impor- 
tante per  ricostruire  la  storia  della  nostra  navigazione  e  de' 
nostri  traffici.  Con  le  notizie  marittime  poi,  alle  quali  i  suoi 
compilatori  davano  la  più  grande  importanza  e  la  maggiore  esten- 
sione, potrebbesi  rifare  la  cronaca  dolorosa  e  triste  di  cento  e 
cento  capitani,  di  mille  e  mille  marinai  che  affidavano  all'  infido 
elemento  la  loro  esistenza.  Gli  investimenti  in  terre  inospitali, 
i  naufragi  in  luoghi    sperduti,  i  pericoli    d'ogni    sorta   scampati, 


l)  Nel   1851   si  fuse  coll'„Osservatore  Triestino". 


92  LA  RINASCENZA 


le  vittime  innumerevoli,  gli  atti  di  eroismo,  di  sacrifìcio  e  di 
abnegazione  compiuti,  gli  sfoghi  di  intime  gioie,  di  terribili  dolori 
e  di  palesi  miserie,  formerebbero  la  più  commovente  e  più  bella 
pagina  della  vita  marinaresca  cittadina,  durante  un  periodo  di 
più  di  un  quarto  di  secolo,  che  mai  fu  scritta. 

Una  grande  attività  s'  erano  ripromessi  i  fondatori  del  Lìoyd 
Austriaco  fin  dal  suo  nascere  e  specialmente  nel  1836,  allorché 
l' istituzione  veniva  riformata. 

Da  un  ceppo  comune  dovevano  aver  nuova  vita  le  Compa- 
gnie d'assicurazioni  e  nascere  la  Società  di  navigazione  seconda 
Sezione,  come  pure  „qualunque  altra  impresa,  progetto  ecc.  che 
tendesse  ad  esercitare  un'utile  influenza  sul  commercio,  sulla 
navigazione,  sulle  industrie  ed  in  generale  sul  benessere  pubblico." 

Secondo  il  nuovo  piano  organico  del  '36,  ogni  Sezione 
rappresentava  per  sé  stessa,  in  certa  guisa,  una  società  separata. 
Le  varie  Sezioni  poi,  perchè  derivate  tutte  da  un  solo  punto 
centrale,  restavano  in  uno  stretto  legame  fra  loro,  ed  il  Lìoyd 
Austriaco,  a  sua  volta,  assumeva  e  riuniva  1'  amministrazione  di 
tutte  tenendo  in  debito  conto  i  particolari  statuti  di  ogni  singola. 

A  quest'  uopo  il  Lìoyd  Austriaco  era  rappresentato  da  una 
Direzione  generate,  formata  in  modo  che  ogni  Sezione  nominava 
due  membri  dalla  propria  Direzione  o  Consiglio  d'Amministrazione, 
onde  veniva  ad  avere  un  numero  di  membri  che  era  il  doppio 
del  numero  delle  Sezioni  esistenti  ;  ad  essa  era  aggiunto  un 
Segretario  generale  eletto  dalla  stessa  Direzione  generale. 

Le  Compagnie  di  sicurtà  associate  che  costituivano  la 
prima  Sezione,  pagavano  il  canone  annuale  di  due  per  mille  sul 
capitale  nominale  di  ognuna,  però  non  più    di    fiorini    ottocento 


\-'e>et  jM&&  ^/aduee  giù  tzdSbjfa?  je>xt   d2*>erry>&7<<r,  arrJl/GaZ;  e  y& ~ s7i/»&  a-  cAi  jt^e&z^?,  c/(ó- 

CA&Ìa/  C?^siJ&az*v: sfidi?  t*&r"V<r  tZAéM&siza  /y»«WJi!AW*««&««yi^««'<(W»  '9F!',V■  '*/**'• 
jbr  adora-  <is4few^^®  oz/s/Ses  a/6iir>/Z>  f£*oir  a>-nai?rrJÌi*U!0  46£!m&re*4a  d&6   JLSJDyfiL  JS.?S 

tr/fa/u-zaru  ta<±s%a<?n/    fiu<rrr/i*A^r ■  M&amtl/utrw  tVW*r*tìtiM*'»é&*  cifrai  au/Z?  zy&0ÌAm0ft/& 


=£  '  CtllTiuviio 


Diploma  di  rappresentante  del  Lloyd  austriaco. 


LA  RINASCENZA  93 


annui,  e  tutti  i  loro  rappresentanti  potevano  frequentare  i  locali 
destinati  a  questa  Sezione.  Non  per  tanto  altre  persone  ragguar- 
devoli della  piazza,  quantunque  non  professassero  il  ramo  delle 
assicurazioni  marittime,  potevano  associarsi,  ed  allora  pagavano 
un  canone  annuale  di  fior.  30,  e  se  si  trattava  di  una  Ditta 
commerciale,  essa  versava  un  canone  di  fior.  50. 

Riandando  ora  l'attività  del  Llqyd  Austriaco,  troviamo  che 
il  primo  atto  a  cui,  insieme  a  ben  ventun'  altre  Compagnie,  ave- 
vano aderito  le  „Assicurazioni  Generali  Austro-Italiche",  fondate 
nel  1831,  è  il  „Manifesto"  che  porta  la  data  del  25  giugno  1S34. 
Con  questo  si  era  già  fatto  un  passo  importante  nella  sistema- 
zione delle  franchigie  e  nel  raggruppamento  delle  mercanzie  a 
seconda  della  loro  analogia,  e  si  era  venuti  alla  logica  determi- 
nazione di  ordinare  in  rubriche  separate  (la  IX  e  la  X),  le 
assicurazioni  de'  Cambi  marittimi  sopra  merci,  delle  Paccotiglic 
dei  Capitani,  Marinai  e  Passeggeri,  e  degli  Utili  di  merci,  da 
quelle  de'  Cambi  marittimi  sopra  corpi,  de'  corpi  dei  bastimenti 
e  dei  Noli  e  dalle  altre  merci  in  generale. 

Maggior  determinatezza  s'incominciò  a  dare  all'espressione 
„franco  totalmente  di  avaria  particolare"  che  s'intese  „fino  alla  con- 
correnza della  metà  del  valore  delle  Merci  ed  Effetti  assicurati  (oggi 
elevato  a75°/0)  e  sorpassando  questo  limite  era  il  caso  di  «sinistro" 
maggiore",  ed  esplicite  disposizioni  si  dettarono  per  il  conteggio 
del  danno  da  risarcirsi,  che  si  volle  risultato  dalla  „ differenza  del 
prezzo  corrente  al  luogo  di  destino  dalla  roba  sana  all'avareata." 

Anche  per  l'eventualità  di  uno  scoperto  di  sicurtà  veniva 
disposto  convenientemente,  in  modo  che  „Y  assicuratore  pagasse 
in  proporzione  della  somma  assicurata,  ed  il  proprietario  sulla 
eccedenza." 


94  LA  RINASCENZA 


L'attività,  intanto,  presso  il  Lloyd  Austriaco,  aumentava 
a  vista  d'occhio.  l) 

La  prima  persona  che  le  Compagnie  di  sicurtà  riconobbero 
necessario  doversi  stipendiare  per  le  molteplici  sue  occupazioni 
(redazione  de'  protocolli,  regolare  conservazione  dell'archivio, 
vigilanza  sulla  pulizia  de'  locali,  esatta  esecuzione  degli  ordini 
della  Commissione,  disbrigo  della  corrispondenza  ecc.  ecc.)  fu 
Giulio  C.  Grassi,  il  quale,  sebbene  non  ne  assumesse  il  titolo, 
pure  si  può  considerare  come  il  Segretario  dell'Unione.  Nel 
1838  gli  veniva  fissato  un  compenso  di  fior.  500  annui  ed  alle 
sue  dipendenze,  venivano  nominati  uno  scritturale,  Marco  di 
Laudadio  Levi  -)  ed  altro  impiegato  subalterno,  Giuseppe  Roy, 
più  un  capitano  mercantile,  Giovanni  Bernetich. 

Le  venti  Compagnie  di  sicurtà,  che  nel  1838  costituivano 
l'Unione,  pagavano  tutte  insieme  un  canone  di  fior.  31 80.  Un  membro 
della  Commissione  doveva,  come  accennato,  sempre  far  parte 
della  Direzione  generale  del  Lloyd  Austriaco,  e  nel  1839,  aumentato 
di  due  il  numero  delle  Compagnie,  facevano  parte  della  Commis- 
sione delle  Unite  Compagnie  di  Sicurtà,  alla  prima  Sezione  del 
Lloyd  Austriaco"  :  C.  L.  de  Bruck,  A.  Giannichesi,  Giulio  C. 
Grassi,  Masino  Levi,  S.  di  M.  L.  Mondolfo,  G.  Padovani  e  D. 
Scheitlin. 

11  genio  di  Masino  Levi  incominciava  ad  imporsi  in  ogni 
manifestazione    che   riguardasse    la   vasta    e    complicata   materia 


')  Nel  dicembre  1837  le  Compagnie  di  sicurtà  facenti  parte  del  Lloyd 
Austriaco  conchiusero  il  primo  contratto  con  la  Sezione  navigazione,  mediante 
il  quale  i  loro  agenti  potevano  assicurare  per  conto  delle  medesime  le  merci 
spedite  con  i  vapori  del  Lloyd. 

-)  Marco  Levi  divenne  poi  primo  Impiegato  ed  indi  Segretario  del  Comitato 
e  come  tale  rimase  fino  alla  morte,  succedendogli,  nel  settembre  1880,  il  com- 
pianto Filippo  Artelli. 


MASINO  LEVI. 


LA  RINASCENZA  95 


delle  assicurazioni  marittime  ed  Angelo  Giannichesi  vi  portava 
quotidianamente  il  contributo  della  sua  grande  esperienza. 

A  quest'  ultimo,  che  godeva  già  fama  di  provetto  assicu- 
ratore, s'era  unito,  verso  la  metà  del  1837,  il  giovane  Alessandro 
Daninos,  il  quale  era  venuto  a  Trieste  col  bagaglio  di  30  milioni 
di  franchi  di  capitale  per  istituire  la  rappresentanza  di  tre  potenti 
Compagnie  di  Anversa  per  le  assicurazioni  incendi,  vita  e  marittime. 

Un  atto  del  Governo  di  Vienna  che  negava  l' autorizzazione 
per  tale  rappresentanza,  la  quale  del  resto  aveva  già  iniziata  la 
sua  attività,  fu  la  fortuna  della  ..Riunione  Adriatica  di  Sicurtà" 
che  così,  il  9  maggio  del  1838,  potè  essere  istituita. 

Ma  il  1838  e  l'anno  seguente  furono  anche  anni  propizi 
per  l'istituzione  a  Trieste  di  altre  Compagnie  di  sicurtà  marittime. 
Nel  maggio  1838  venne  riordinato  il  „ Banco  Illirico  di  Assicura- 
zioni" elevando  il  suo  capitale  a  500  mila  fior,  di  Augusta,  diviso 
in  250  azioni  da  fior.  2000  ciascuna;  nel  febbraio  1839  sorge- 
vano i  „Soci  Assicuratori"  con  un  capitale  di  150  mila  fior,  di 
convenzione;  un  mese  dopo  veniva  istituita  la  „Compagnia 
patriottica  di  Assicurazioni"  con  un  capitale  di  300  mila  fior, 
di  convenzione,  nel  luglio  si  costituiva  la  „Camera  Assicuratrice" 
con  un  capitale  di  due  milioni  di  fior,  di  convenzione  diviso 
in  duemila  azioni  e  nell'  ottobre  dello  stesso  anno  aveva  vita 
l'„ Alleanza  di  Assicuratori"  dotata  di  un  capitale  di  200  mila 
fior,  di  convenzione,  ripartito  in  duecento  azioni. 

E  qui  cade  in  acconcio  ricordare  che  anche  il  „ Banco 
Illirico  di  Assicurazioni"  coltivava  le  sicurtà  cambiarie  e  chiro- 
grafarie  di  cui  abbiamo  già  discorso.  Un  articolo  anzi  del  suo 
statuto  diceva:  „onde  sia  poi  rispettata  la  convenienza  nelle 
sicurtà  cambiarie  e  chirografarie,  verrà  per  queste  formata    una 


96  LA  RINASCENZA 


Polizza  separata,  ed  estesa  in  modo  che  all'  assicurato  sia  garantita 
la  somma  convenuta,  e  scansata  la  pubblicità,  ed  a  tal  fine  sarà 
pure  dispensata  la  Direzione,  all'atto  della  pubblicazione  dei 
Bilanci  di  far  conoscere  a'  Signori  Socj  li  nomi  di  que'  tali  che 
saranno  stati  garantiti  dalla  Società  e  che  formeranno  la  somma 
de'  rischi  in  allora  pendenti,  limitandosi  ad  indicare  la  somma 
totale  divisa  in  scadenze  col  solo  numero  degl'Individui  garantiti". 

Pratica  disposizione,  che  salvava  l'assicuratore  dagli  even- 
tuali impicci  e  tutelava  il  credito  dell'accettante! 

Allora,  il  Concordato  delle  Unite  Compagnie  di  Sicurtà, 
che  formava  un  fascicolo  di  parecchie  pagine,  oltre  che  contenere 
i  tassi  de'  premi  e  le  condizioni  per  le  singole  categorie  di  rischi, 
stabiliva  alcune  discipline  che  dovevano  regolare  i  rapporti  fra  i 
vari  firmatari  e  che  tendevano,  singolarmente,  ad  eliminare  ogni 
concorrenza  fra  di  loro.  „I  premi,  come  venivano  segnati  nel 
Listino,  dovevano  sempre  rimanere  inalterabili,  nò  era  permesso  di 
fare  nessun  abbono  quand'  anche  l' assicuratore  venisse  esone- 
rato per  patto  espresso;  ad  ogni  Compagnia  era  permesso  di 
migliorare  le  proprie  condizioni  in  confronto  de'  premi  e  dei 
patti  stabiliti,  ma  non  poteva  sotto  alcun  pretesto  peggiorarle; 
la  sola  Polizza  di  Trieste  era  la  Polizza  adottata,  ma  per  i 
viaggi  da  e  per  al  di  là  di  Gibilterra  si  poteva  continuare  a 
toccare  con  la  clausola  consueta,  cioè  che  sia  a  carico  dell'Assicu- 
ratore tutta  1'  avaria  generale,  come  pure  i  danni  per  causa  di 
investimento,  e  che  si  debbano  regolare  le  avarie  avvenibili, 
secondo  gli  usi  e  consuetudini  di  Londra,  oppure  fissare  le 
franchigie  secondo  quegli  usi,  da  pagarsi  totalmente  eccedendo; 
le  sicurtà  sopra  merci  non  potevano  essere  assunte  per  minor 
tempo  di  3  mesi  ferme;  le  Unite  Compagnie    si    obbligavano  di 


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LA  RINASCENZA  97 


non  dare  né  ricevere  tocchi  di  sicurtà  e  di  non  fare  generalmente 
nessun  affare  con  quelle  che  non  appartenevano  all'  Unione  ; 
qualunque  contravvenzione  per  parte  d'una  Compagnia  dell' Unione 
ad  una  o  qualunque  disposizione  del  Concordato,  veniva  punita 
con  una  multa  a  favore  dell'Istituto    de'    Poveri    di    fior.   1000." 

Tempi  beati  erano  cotesti  in  cui  gli  assicuratori  in  generale, 
con  i  premi  che  percepivano,  potevano  fare  assegnamento  su  di 
un  utile  discreto  alla  fine  d'ogni  anno  d'esercizio,  e  tempi  felici 
anche  perchè  essi  operavano  tutti  concordi  ed  uniti  e  non  erano 
ancora  pervasi  dalla  manìa  della  concorrenza. 

Del  diritto  di  comminare  la  penale  a  favore  dell'Istituto 
de'  poveri,  qualora  qualcuno  degli  assicuratori  avesse  mancato 
alle  condizioni  del  Concordato,  non  abbiamo  trovato  che  venisse 
fatto  uso. 

La  „Gazzetta  di  Venezia",  il  «Giornale  di  Livorno",  il 
..Corriere  Mercantile  di  Genova",  l'„Eco  della  Borsa  di  Milano", 
il  ..Foglio  Mercantile"  pure  di  Milano,  il  „Lloyds  List"  di  Londra, 
il  ..Journal  de  Havre",  il  ..London  Mercantil  Journal",  le  Gazzette 
di  Malta  e  di  Zara,  il  „Lloyd  Austriaco"  di  Trieste  ed  altri 
ancora,  erano  i  giornali  che  dovevano  sempre  essere  a  disposi- 
zione degli  assicuratori  nella  loro  sala  di  riunione. 

La  ..Commissione"  delle  Unite  Compagnie  di  Sicurtà  teneva 
le  sue  sedute  periodiche  il  lunedì  d'  ogni  settimana  alle  6  pom. 
e  le  sue  funzioni  venivano  determinate  da  un  Regolamento 
interno,  il  quale  ..doveva  restare  esposto  nello  Scrittorio". 

Nel  1842  s'era  manifestato  fra  gli  assicuratoli  un  vivo 
desiderio  d'introdurre  nello  stampato  della  polizza  di  sicurtà  a 
rischio  ordinario  delle  innovazioni,  ma  „ riconosciutane  la  grande 


98  LA  RINASCENZA 


difficoltà  cui  si  sarebbe  andati  incontro  e  che,  in  ultima  analisi, 
da  ogni  cambiamento  ne  sarebbe  derivato  piuttosto  danno  che 
utile  alla  ricorrenza  degli  assicuratori"  non  se  ne  fece  nulla.  Si 
pensò  piuttosto  a  sovvenzionare  con  fior.  700  il  corpo  dei 
pompieri  della  città,  affinchè  si  prestassero  ne'  casi  d' incendio 
de'  navigli  in  rada,  ed  a  rivendicare  il  diritto  di  proprietà  su  di 
un  ritratto  del  Principe  di  Mettermeli  che  era  stato  fatto  dipingere 
anni  addietro  dagli  assicuratori  e  che,  non  si  sa  come,  era  sparito 
dai  loro  locali  di  riunione.  Chi  si  prese  quest'  incarico  fu  Carlo 
Regensdorff,  il  quale  nella  seduta  del  25  agosto  1843  proponeva 
„che  si  domandasse  alla  Sezione  della  navigazione  a  vapore  che 
il  detto  dipinto  venisse  restituito  e  rimesso  al  suo  antico  posto 
nella  sala  di  lettura". 

I  locali  occupati  in  queir  epoca  dallo  i.  r.  priv.  Lloyd 
Austriaco  erano  :  .,la  grande  sala  terrena  in  galleria,  la  scaletta 
interna  che  condueeva  ad  altra  sala  negli  ammezzati,  con  contigue 
stanze,  due  di  due  ed  una  di  una  finestra  sopra  la  Piazza  del 
Teatro  ed  altra  stanza  sopra  la  galleria,  e  stanzino  pel  custode, 
con  soffitta  relativa,  anditi,  condotti  ed  una  piccola  legnaia  a 
pianoterra  e  precisamente  il  tutto  sul  quarto  dello  stabile  deno- 
minato „Tergesteo"  No.  587,  fra  l' edilìzio  di  Borsa  e  Piazza 
del  Teatro".  (App.  5). 

II  contratto  di  locazione,  che  porta  la  data  del  7  aprile  1842, 
era  stato  stipulato  per  otto  anni  fermi  e  quattro  di  rispetto  a 
favore  dell'  inquilino,  e  le  firme  apposte  a  tale  contratto  ricordano 
i  nomi  degli  esperti  ed  intelligenti  negozianti  :  F.  T.  de  Reyer, 
L.  M.  Brucker,  Pasquale  Revoltella,  Gius.  Brambilla,  C.  0.  Fontana 
ed  altri  che  rappresentavano  le  principali  e  le  più  cospicue 
personalità  del  nostro  piccolo  mondo  finanziario  e  commerciale. 


LA  RINASCENZA  99 


A  queste  facevano  corona,  per  rapporti  continui  e  per 
affinità  d' interessi  gli  assicuratori  marittimi,  i  quali  ogni  qual 
tratto,  sentivano  il  bisogno  di  ravvivare  la  fiammella  dell'amor 
di  patria  con  qualche  atto  generoso  e  significativo.  Notevole 
quello  dell'ottobre  1843  col  quale  decidevano  „di  concorrere  alle 
spese  necessarie  per  i  grandi  restauri  che  si  stavano  operando 
nella  veneranda  Basilica  di  S.  Giusto  martire,  protettore  di  Trieste, 
che  da  1400  anni  era  testimonio  perenne  della  pietà  dei  triestini, 
del  loro  incremento  e  della  loro  prosperità".  *) 

Fra  tutti  i  su  citati  però  rimarrà  imperituro  il  nome  del 
Barone  Pasquale  Revoltella,  il  quale  volendo  dimostrare  il  suo  affetto 
a  Trieste  e  conscio  della  necessità  per  i  giovani  di  una  maggior 
coltura  commerciale,  lasciava,  per  disposizione  testamentaria  del 
gennaio  1868,  un  ragguardevole  capitale  per  l'istituzione  di  un 
Corso  superiore  d'istruzione  „nelle  scienze  e  materie  commerciali 
su  basi  pratiche". 

„Mi  lusingo  —  così  scriveva  nel  suo  testamento  il  Revoltella 
—  che  Trieste,  ed  in  ispecialità  il  suo  ceto  mercantile  avrà 
gradita  questa  mia  istituzione  ispiratami  dal  riflesso,  che  gli  studi 
attuali  non  mi  sembrano  bastevoli  per  animare  i  giovani  ingegni 
a  grandi  e  maturi  concepimenti,  e  che  questi  sono  necessari  per  far 
toccare  più  nobile  meta  cogli  appoggi  delle  scienze  e  della  pratica 
e  con  la  conoscenza  di  estere  piazze,  e  di  tutto  quello  che  al 
loro  commercio  ed  ai  loro  prodotti  si  riferisce". 

Non  occorre  dire  che  il  patrio  Consiglio  comunale,  nel 
quale  sedeva  allora  quel  Dr.  Moisè  Luzzatto,  di  cui  la  storia  e  la 


')  Nell'ottobre  del  1843  fu  istituita  la  ..Società  Triestina  d'Assicurazioni", 
la  quale  ebbe  per  direttori  C.  Vardacca  e  d'Ancona.  Da  Registratore  funse  P.  C. 
Maurogordato. 


100  LA  RINASCENZA 


riconoscenza  triestina  dovranno  registrare  e  rivendicare  l' attività 
e  le  benemerenze  nel  campo  della  pubblica  istruzione,  accettava 
la  nobile  offerta,  e  la  Scuola  superiore  di  commercio,  fregiata  dal 
nome  del  suo  munifico  fondatore,  ebbe  vita.  l) 

Dall'elegante  Quadro  generale  dello  slato  personale  dello 
Stabilimento,  che  la  Tipografìa  del  Lloyd  Austriaco  pubblicava 
in  occasione  del  nuovo  anno  1844  e  che  qui  riproduciamo,  si 
rileva  tutta  la  vasta  organizzazione  del  Lloyd  Austriaco.  Nella 
Direzione  generale  fungeva  da  Presidente  F.  T.  cav.  de  Reyer 
e  Direttori  erano:  Giuseppe  Bousquet,  L.  M.  Brucker,  C.  L.  cav. 
de  Bruck  e  Giuseppe  Padovani.  Attuario  era  Ignazio  Papsch 
con  un  cassiere  (Enrico  Helmpacher)  e  cinque  redattori  dei 
giornali,  fra  i  quali  Pacifico  Valussi,  il  futuro  patriarca  del  giorna- 
lismo friulano,  come  lo  chiama  il  nostro  Silvio  Benco,  ed 
Adalberto  Thiergen  (Tito  della  Berenga). 

La  seconda  Sezione  (navigazione  a  vapore)  aveva  per 
direttori:  Giuseppe  Bousquet,  L.  M.  Brucker,  C.  L.  cav.  de  Bruck, 
Ermanno  cav.  Lutteroth  ed  Elio  Morpurgo.  Alessandro  Toppo 
era  ispettore  della  Sezione  tecnico-amministrativa  ed  Enrico  Jones 
era  il  capo  ingegnere  all'  arsenale.  Quattordici  piroscafi  contava 
il  Lloyd  alla  fine  del  1843  e  nessuno  di  essi  superava  le  550 
tonn.  di  portata. 

Nel  marzo  del  1844  importanti  cambiamenti  vennero  introdotti 
nelle  condizioni  delle  sicurtà  rispetto  all'ammontare  de'  proni 
e  alla  limitazione  de'  viaggi. 


')  Lo  „Statuto  organico  della  Istituzione  fondazionale  Revoltella  di  un 
Corso  superiore  d'insegnamento  commerciale  in  Trieste",  venne  approvato  dalla 
Luogotenenza  il  G  maggio  1876. 


I   "  V    - 


Quadro  del  personale  del'Lloyd  austriaco. 


LA  RINASCENZA  lOl 


Ne  annoveriamo  qui  alcuni  affinchè  chi  s'interessa  della 
materia  possa  fare  un  raffronto  con  ciò  che  si  pratica  oggidì. 

La  franchigia  per  l' avaria  generale  veniva  ridotta  indistinta- 
mente per  tutte  le  mercanzie  al  3°/0- 

I  Pellami  non  si  potevano  più  assumere  ad  uso  inglese,  se 
non  franchi  dell'avaria  particolare,  come  già  adottato  per  gli 
stracci  e  per  le  bande  stagnate. 

Alla  rubrica  dove  si  trovava  Zante,  Cefalonia  ecc.  veniva 
aggiunto  il  Regno  di  Grecia. 

S' era  isolato  il  premio  di  Catania,  fissandolo  a  7/8  —  1  — 

i74%- 

Per  tutta  la  costa  meridionale  della  Sicilia  e  Calabria  veni- 
vano confermati  i  premi  di   7/8  —   *   —   1  7->%- 

Per  le  Isole  Baleari,  Barcellona,  Tarragona  e  tutta  la  costa 
compresa  Gibilterra,  confermati  i  premi  di  1  ]/4  —  l3/8   —  1  7>%- 

Per  Candia,  Alessandria,  Cipro,  Smirne,  coste  ed  isole 
turche  vicine,  compreso    Samos,  i  premi    di   1   —   1 1/8  —   1 y.,%- 

Per  Tripoli,  Tunisi,  Algeri  ecc.  i  premi  rimanevano  inalterati. 

Per  Salonicco,  vicinanze,  Golfo  di  Volo  e  Costantinopoli  i 
premidi   1%  -  1%  -  P/,%. 

I  premi  dal  Mar  Nero,  Danubio  ed  Azoff  da  e  per  Trieste, 
dal   1.°  aprile  a  tutto  agosto  l/4°/0  di  meno. 

I  premi  intermedi  :  da  Costantinopoli  per  Alessandria,  Isole 
Jonie,  Malta  e  Messina  venivano  fìssati  al  — ■  1  x/8  —  1 1/4°/o  ' 
da  Costantinopoli  per  Genova,  Livorno  e  Marsiglia  iy4  —  l3/8 
—  iy2%;  da  Costantinopoli  per  la  Soria  iy2  —  l5/8  —  l3/4%- 

Sui  corpi  de'  bastimenti  veniva  aumentato  di  l°/0  il  premio 
per  la  navigazione  al  di  là  dei    Capi    Horn    e    Buona   Speranza. 


102  LA  RINASCENZA 


Il  23  agosto  spirava  il  secondo  non  certo  sterile  triennio 
del  Concordato  fra  le  Compagnie  assicuratrici  ed  in  quell'occa- 
sione il  Grassi  „ veniva  incaricato  di  estendere  un  breve  discorso 
da  leggersi  al  Congresso  per  dimostrare  l'utilità  dell'Unione". 

Una  certa  solennità  non  era  mai  mancata,  in  que'  tempi,  negli 
atti  degli  assicuratori,  e  in  alcuni  di  essi  era  messo  in  rilievo 
il  sentimento  di  devozione  all'Imperatore.  L'arco  trionfale  fatto 
erigere  sulla  piazza  del  Molo  S.  Carlo  per  il  13  settembre  del  1844 
e  l'illuminazione  serale  della  facciata  del  Tergesteo  lo  prove- 
rebbero. Se  non  che,  quando  (18  novembre)  Carlo  de  Regensdorff 
in  una  seduta  leggeva  una  lettera  del  de  Bruck  „con  cui  richiedeva 
che  la  Commissione  concorresse  alla  spesa  dell'  illuminazione 
con  f.  300",  la  detta  Commissione  «quantunque  avesse  trovata 
intempestiva  una  tale  domanda,  decideva  di  aggiornare  la  sua 
decisione  in  quest'argomento  sino  all'entrante  anno  nuovo". 

Dall'esame  degli  atti  successivi  non  abbiamo  però  trovato 
che  l'argomento  fosse  stato  di   nuovo  discusso. 

Ma  intanto  i  primi  sintomi  della  concorrenza  estera  inco- 
minciavano a  manifestarsi.  In  un'adunanza  della  Commissione 
degli  assicuratori  Angelo  Giannichesi  presentava  una  lettera 
direttagli  dai  Lutteroth  e  Co.,  con  la  quale  veniva  dimostrato 
„che  i  bassi  premi  che  si  facevano  in  Amsterdam  per  le  sicurtà 
dai  porti  dell'Olanda  per  qui,  in  confronto  dei  nostri,  li  obbli- 
gavano di  dover  ordinare  colà  tutte  le  loro  sicurtà  e  che  quindi 
la  nostra  piazza  andava  a  perdere  delle  importanti  somme  di 
premi,  per  cui  sarebbe  utile  di  preparare  in  un  Congresso 
generale,  per  i  soli  carichi  di  venuta  qui,  le  seguenti  piccole 
riduzioni  di  premi  e  cioè: 

in  agosto  invece  del 2     °/o  —   *3/4% 


wl  x  ^  ^ 


1  V 

1  ^  ^  H  $  ^ 

I  rv  Ivi 


LA  RINASCENZA  103 


in  settembre  invece  del 3     %  —  '- 

in  ottobre  invece  del 31;2%  —  23/4% 

in  novembre  e    dicembre    invece  del  31  Bfl  „  —  3 

in  gennaio  invece  del 31  É°  0    —  _ 

in  febbraio  invece  del 3     %  —  2V2% 

in  marzo  invece  del -1 /' .,  —  - 

Il  Congresso  "ebbe  infatti  luogo  il  28  ottobre  1844.  ed  oltre 
alle  riduzioni  or  menzionate,  in  seguito  ad  una  rimostranza  avan- 
zata   dalla  potente  Ditta  Reyer  e  Schlik,  con  la  quale  osservava 
„che  la  piazza  di  Londra   offriva   al    commercio   nuovi  riha— 
veniva  ancora  stabi!:. 

..  l.'J  che  i  premi  dalle  Antille  per  qui  venissero  ridotti: 

per  l'epoca  dal   16  gennaio    al   31   aprile,    invece    di    2" 

01    0    . 

-    4 

per  l'epoca  dal   1.  maggio  al   30  luglio,  invece    di   3",    — 

■■   • 
-    ì 

„2.°  che  fosse  permesso  di  assumere  i  carichi  dal  Brasile  per 
qui  ad  uso  inglese,  anche  all'  lV'2%  purché  l'avaria  particolare 
venisse  regolata  sopra  il  carico  intiero:  osservando  che  si  tratta 
qui  dei  soli  carichi  diretti  per  Trie^  _     uesti  venendo  sotto 

gli    occhi    degli    Assicuratori,   possono    invigilare   loro    stessi    al 
proprio  interesse" 

L'anno  1845  si  apriva  con  un  atto  umanitario  degli  assicu- 
ratori: veniva  cioè  «ordinato  di  far  circolare  press  :utte  le 
spettabili  Compagnie  una  colletta  a  favore  delle  famiglie  di  alcuni 
infelici  individui  annegatisi  a  Grado  per  prestare  socc  s  j  ad  un 
bastimento  in  pericolo  e  di  rimetterla,  dopo  aver  ttenute  le 
firme,  col    relativo   prodotto,    allo    Spettabile   Uffizio    di   Bors 


104  LA  RINASCENZA 


Tale  collctta  fruttò  fior.  375  che  rappresentavano,  per  quel  tempo, 
una  somma  abbastanza  rilevante. 

Nel  febbraio,  una  poco  lieta  notizia  dovevano  apprendere 
gli  assicuratori  :  il  Governo  di  Vienna  aveva  divisato  di  far  pagare 
il  diritto  di  bollo  sulle  polizze  di   assicurazione! 

Veniva  tosto  deciso  di  avanzare  un  ricorso  a  S.  M.,  firmato 
da  tutte  le  Compagnie,  affinchè  venisse  scongiurato  questo  pericolo 
che  avrebbe  recato  agli  assicuratori  non  poco  danno  ;  ma  il 
risultato  di  tale  ricorso,  rinnovato  anche  nell'ottobre  1846,  fu 
negativo  e  la  lamentata  legge  sul  bollo  entrò  in  attività  col  lo 
di  febbraio  del   1853  ')  per  non  essere  mai  più  levata. 

Dei  due  anni  che  seguono  apprendiamo  che,  a  seconda  delle 
congiunture  politiche  ed  economiche  e  singolarmente  per  la  crisi 
commerciale  del  1847,  i  premi  d'assicurazione  vennero  ora  in 
più  ed  ora  in  meno  modificati  ;  si  esclusero  dalle  assunzioni  i 
ìischì  delle  merci  caricate  sulle  barche  per  Venezia,  Chioggia  e 
Pontelagoscuro,  e  tale  esclusione  provocò  una  viva  protesta  di 
38  negozianti  della  città. 

Cinquantotto  Agenzie  nei  più  importanti  scali  marittimi  del 
inondo  contava  l'Unione  nel  1847,  ed  all'industria  nostra  ed  a 
combattere  i  nuovi  sistemi  che  incominciavano  a  minacciarla, 
cooperarono  insieme  con  Masino  Levi,  con  Giannichesi,  con 
gli  altri   che  abbiamo  già  nominati,    anche    Giov.    Batt.    Silverio, 


')  Nella  seduta  degli  Assicuratori  del  lo  febbraio  1853  veniva  deciso  clic 
„dal  giorno  in  cui  le  Polizze  ed  i  Vaglia  dovranno  esser  bollati,  l'importo  di 
tal  bollo  compreso  quello  del  Vaglia,  dovrà  esser  messo  sotto  l'importo  del 
premio  a  debito  dell'assicurato.  Ter  le  Compagnie  che  avevano  una  liliale  a 
Venezia,  veniva  stabilito  che  il  diritto  del  bollo  andasse  pure  a  carico  dei  loro 
assicurati". 


LA  RINASCENZA  105 


Gius.  Almeda,  Giov.  Romano  e  Giorgio  Meksa,  direttore  stabile 
della  „ Camera  assicuratrice". 

Ben  a  ragione  perciò  questi  e  quelli  si  possono  considerare 
come  i  pionieri  delle  nostre  assicurazioni  marittime,  intese  con 
concetti  più  moderni. 


or® 


Y. 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE 


Il  Quarantotto  —  Soffio  di  vita  libera  ed  indipendente  — 
Nuove  riforme  ne'  Listini  —  Divisione  della  prima  Sezione  del 
Lloyd  Austriaco  —  Scopi  e  fini  della  terza  Sezione  —  Un  grande 
Stabilimento  tipografico  artistico  —  L'„Annuario  marittimo"  — 
Condizioni  economiche  della  terza  Sezione  —  Fior.  150.000  di 
stampati  invenduti  —  La  bottega  di  un  rigattiere  —  Incremento 
economico  di  Trieste  —  Statistica  eloquente  —  La  Gran  Brettagna 

—  L'aumento  de'  traffici   necessita    il    cambiamento    de'    Listini 

—  Distinzione  fra  rischi  d'estate  e  rischi  d'inverno  —  La  malerba 
della  calunnia  —  Un  giornaletto  rivendicatore  —  Sviluppo  del 
Centro  degli  assicuratori  —  La  „Triester  Zeitung"  —  Una  legge 
inopportuna  —  Filippo  Artelli. 


V. 


rivolgimenti  politici  che  sconvolsero  l'Europa  nel  1848 
e  che  trovarono  associate  alla  prima  Sezione  del  Lloyd 
Austriaco  ben  26  Compagnie,  x)  apportarono  un  so  Ilio 
m  di  nuova  vita,  se  non  del  tutto  tranquilla,  certo  più 
indipendente  e  più  libera  negli  atti  de'  nostri  assicuratori. 
Infatti  dal  1848  in  poi  non  troviamo  più  indicato  nei 
<3>]  Regolamenti  per  le  Agenzie  il  „  Patronato  di  S.  A.  S. 
sJjfry  il  Principe  di  Mettermeli"  ;  non  troviamo  più  i  prolissi 
verbali  delle  loro  sedute,  fitti  di  minute  scritture;  non  vediamo 
più  far  grande  caso  se  qualcuno,  estraneo  all'istituto,  s'azzar- 
dasse di  mettervi  piede,  e  nemmeno  compariscono  i  severi  ordini 


*)  e  cioè: 

Adriatico  Banco  di  Assicurazioni  —  Agenzia  Principale  della  I.  Società  di 
Vienna  —  Alleanza  di  Assicuratori  —  Assicurazioni  Generali  Austro-Italiche  — 
Associazione  Assicuratrice  —  Austria  Assicuratrice  —  Austriaca  Compagnia 
d'Assicurazioni  —  Azienda  Assicuratrice  —  Banco  Ellenico  d'Assicurazioni  — 
Banco  Orientale  d'Assicurazioni  —  Banco  Veneto  d'Assicurazioni  —  Camera 
Assicuratrice  —  Compagnia  degli  Amici  Assicuratori  —  Compagnia  Filemporica 
d'Assicurazioni  —  Compagnia  Patriottica  d'Assicurazioni  —  Gabinetto  di  Sicurtà 
—  Greca  Concordia  d'Assicurazioni  —  Intrepida  Compagnia  d'Assicurazioni  — 
Mediterraneo  Banco  d'Assicurazione  —  Nuova  Società  Commerciale  d'Assicura- 
zioni —  Nuovi  Assicuratori  — ■  Nuovo  Stabilimento  d'Assicurazioni  —  Società 
Assicuratrice  —  Società  Elvetica  d'Assicurazioni  —  Società  Triestina  d'Assicu- 
razioni —  Soci  Assicuratori. 


110  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

agli  impiegati  di  non  lasciar  esaminare  gli  atti  se  non  dalle  singole 
persone  „ debitamente  autorizzate". 

Abbiamo  constatato  anche  che  in  certi  periodi  non  si  tenevano 
sedute  o  che  le  decisioni  non  venivano  registrate,  e  quando  si 
riprendevano  non  si  usava  più  quella  forma  burocratica  e  di 
sussiego  che  era  la  caratteristica  di  un  tempo.  Le  menti,  lo  si 
capisce,  erano  rivolte  ad  altri  ideali  e,  come  scrisse  Attilio 
Gentille1)  „ tutte  le  opere  e  le  imprese  erano  dirette  alla  costruzione 
del  nuovo  ordinamento  sociale  e  politico,  sul  quale  come  da 
immensa  e  quadra  base,  dovevano  più  tardi  innalzarsi  gli  edifici 
delle  scienze  e  delle  arti". 

Mentre  gli  atti  del  triennio  1831 — 33  occupano  un  volume  di 
quasi  duecento  pagine  con  la  registrazione  delle  decisioni  prese  in 
centonove  radunanze,  gli  atti  che  vanno  dal  1848  al  1867,  quindi  di 
ben  17  anni,  non  riempiono  che  un  libro  della  metà  della  grandezza 
del  primo  e  contengono  soltanto,  accennate  concisamente  e 
brevemente,  le  deliberazioni  prese.  Una  lacuna,  pur  troppo,  vi  ha 
tra  il  15  marzo  ed  il  26  agosto  del  '48  e  precisamente  di  quel 
periodo,  che,  „per  gli  avvenimenti  politici  succeduti  a  Venezia, 
le  diverse  Compagnie  avevano  fatto  conoscere  vocalmente  alla 
Commissione  (composta  de'  Signori  Almeda,  Grassi  e  Levi)  la 
necessità  di  convocare  d' urgenza  un  Congresso  generale,  per 
prendere  quelle  misure  che  il  detto  Congresso  credesse  più 
acconcie". 

Il  Congresso  infatti  fu  tenuto  il  25  marzo  alle  4  pom.,  ma 
o  sono  spariti  dal  nostro  archivio  i  documenti  che  registravano 


')   „I1  Primo  Secolo  della  Società  di  Minerva"  —  Attilio  Gentille  —  Stab. 
art.  e  tip.  G.  Caprili   —  Trieste   1910. 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  111 

le  importanti  decisioni  prese  o  forse  a  bella  posta  non  si  volle 
metterle  sulla  carta.  x) 

Un  solo  atto,  diremo  così,  ufficiale  che  isfuggì  al  tarlo 
roditore  del  tempo  o  alla  furberia  degli  uomini,  ci  rivela  le  serie 
preoccupazioni  de'  commercianti  e  degli  assicuratori  d'allora 
sulle  sorti  avvenire  di  Trieste,  e  ci  dice  anche  che  il  sistema 
delle  vane  promesse  e  delle  sterili  assicurazioni  da  parte  del 
Governo  di  Vienna  non  è  una  prerogativa  de'  tempi  che  corrono. 

Sembra  dunque  che  i  negozianti  si  sieno  rivolti  al  Ministro 
dell'  Interno  Barone  de  Pillersdorff  per  essere  assicurati  che  le 
cose  di  Trieste  non  verrebbero  cambiate  o  per  lo  meno  che 
non  sarebbero  imposte  delle  restrizioni  atte  a  scuotere  lo  sviluppo 
e  la  floridezza  commerciale  della  città. 

Con  una  sollecitudine  veramente  inusitata,  il  predetto  Ministro 
inviava  in  data  27  marzo  1848  un  rescritto  all' allora  Governatore 
del  Litorale,  il  vecchio  Conte  de  Salm,  in  cui,  fra  altro,  era  detto:... 
„Io  colgo  ben  volentieri  l' occasione  per  assicurare  vostra  Eccellenza 
e  la  facoltizzo  di  esprimerlo  del  pari  alla  Città  e  comune,  che 
il  Governo  riconoscendo  pienamente  la  grande  importanza  di 
questa  piazza  commerciale,  consapevole  della  necessità  di  non 
porre  ostacoli  al  libero  movimento  del  suo  commercio  e  penetrato 
dei  prosperi  successi  ottenuti  col  sistema  sin  qui  seguito,  circa 
al  commercio  del  porto  franco  di  Trieste,  non  ha  non  solo  la 
più  lontana  idea  di  restringere  le  concesse  libertà  e  le  condizioni 


!)  Una  circolare  agli  Assicuratori  del  12  settembre  1848  così  li  avvisava 
di  un  importante  fatto  politico:  „I1  delegato  della  Commissione  G.  Almeda 
avvisa  le  spettabili  sottonotate  Compagnie  di  sicurtà  che  non  essendovi  più  il 
blocco  militare  del  nostro  porto,  possono,  da  domani  in  poi,  ommettere  la 
clausola  stabilita  per  tale  riguardo  nel  Congresso  generale  del  10  luglio  p.  p." 
(Il  protocollo  accennato  del  10  luglio  non  ci  fu  possibile  di  rintracciarlo). 


112  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 


di  questa  città,  ma  è  anzi  ognora  intento  di  eruire  gli  ulteriori 
bisogni  di  questo  porto  franco,  destinato  a  fiorire  in  un  avvenire 
ancor  più  bello,  e  di  accordare  al  medesimo  quelle  prerogative 
le  quali  valgano  a  garantire  i  vantaggi  acquistatisi  colla  sua 
intelligenza,  onestà  di  propositi  e  perseveranza". 

Belle  parole,  alle  quali  però  non  corrisposero  i  fatti. 


Ritornando  siili'  attività  de'  nostri  assicuratori,  abbiamo 
potuto  rilevare  che  nella  seduta  del  15  marzo  1848  veniva  dato 
l'incarico  a  Gius.  Almeda  „di  preparare  un  motivato  ragionamento 
sulle  modificazioni  da  introdursi  al  Listino",  e  tale  „motivato 
ragionamento"  con  i  proposti  cambiamenti  „ otteneva,  il  20  marzo, 
la  comune  approvazione,"  sicché  il  nuovo  Listino  entrava  in 
attività  col   1.°  di  aprile. 

Non  riporteremo  tutte  le  singole  modificazioni  introdotte 
nel  Listino  e  basti  sapere  che  mentre  fino  a  quest'  epoca  i  premi 
in  generale  sopra  i  corpi  de'  bastimenti  assunti  a  rischio  ordi- 
nario, figuravano  come  segue  : 

Per  un  anno  fermo  sopra   corpi   di   bastimenti   quadri   austriaci 

fino  all'età  di   10  anni 4'/.,0/u  all'anno 

e  per  tutti  li  altri 5°/o  » 

per   mesi    sei   fermi,   vi    siano   o   non   altri  mesi  di    rispetto,  in 

ragione  di ó1/^         „ 

al  disotto  di  sei  mesi  fermi  in  ragione  di 6°/0  „ 

più  un  aumento  di  due  per  Cento  per  una  volta  tanto  trovandosi  nel  mare 
d'Azoff  dal  1.°  Ottobre  a  tutto  Marzo;  da  ridursi  ad  un  per  Cento,  trovandosi 
in  detto  mare  nei  Mesi  d'Agosto  e  Settembre,  e  nel  Mar-Nero  e  Danubio,  o  al 
di  là  del  Capo  Finisterre  dal  1.°  Ottobre  a  tutto  Marzo,  come  pure  se  il  Basti- 
mento in  questo  periodo  verrà  diretto  sulle  Coste  d'Africa  dal  capo  Bon  sino  e 
compreso  Ceuta,  sulle  Coste  della  Soria  e  Caramania,  negli  Stati  Uniti  d'America,  o 
dal  1.°  Luglio  a  tutto  Gennajo  pelle  Antille,  e  Golfo  del  Messico,  o  se  navigasse  in 
qualsivoglia  stagione  al  di  là  del  Capo  Horn,  o  Capo  di  Buona  Speranza;  e  con  la 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  113 


proibizione  di  accordare  la  sospensione  dei  rischi  per  la  stazione  in  Porto,  come 
pure  di  prolungare  per  più  di  una  volta  le  Polizze  in  corso,  e  di  accettare  Sicurtà 
per  meno  di  tre  Mesi  di  fermo  nell'intervallo  dal  1.°  di  Settembre  a  tutto  Marzo. 

Essi  premi  vennero  ripartiti  in  due  classi  distinte  e  preci- 
samente: 

I.  Classe.  Appartenente  esclusivamente    alli    bastimenti    di    bandiera   austriaca 

dalla  loro  costruzione  primitiva  sino    alli  compiti  anni    10,   con    facoltà 
di  poter  navigare  in  tutti  i  mari  senz'aumento. 

Premio  per  un  anno  assolutamente  fermo,  senza  poter 

accordare  dipennazioni ^l-i°lo 

Per  mesi  sei  fermi  o  più,  sienvi  o    non    altri    mesi    di 

rispetto,  in  ragione  di 7°/0      all'anno 

Al  di  sotto  di  sei  mesi 3/4°/o  a^  mese- 

II.  Classe.  Pei  bastimenti  austriaci  dall'età  di  anni   11   in  poi,  come  anche  per 

tutti  li   bastimenti    d'estera   bandiera    di    qualunque   età   essi   sieno,    con 
facoltà  di  poter  navigare  in  tutti  i  mari  scnz'  aumento. 
Per  un  anno  assolutamente  fermo,  senza  poter  accor- 
dare dipennazione 6°/0 

Per  mesi   sei    fermi    o   più,  sienvi  o  non  altri  mesi  di 

rispetto,  in  ragione  di S°/0      all'anno 

Al  disotto  di  sei  mesi l°/0      al  mese. 

Barche,  Trabaccoli  ed  altri  di  piccolo  cabotaggio,  i  bastimenti  austriaci 
di  cui  s'ignora  l'epoca  della  costruzione,  appartengono  a  questa  II.  Classe. 

In  qualunque  Classe  è  proibito  d'accordare  la  sospensione  dei  rischi  per 
la  stazione  in  Porto,  come  pure  di  prolungare  per  più  di  una  volta  le  Polizze 
in  corso,  e  di  accettare  Sicurtà  per  meno  di  tre  mesi  di  fermo  nell'intervallo 
dal   1.°  di  Settembre  a  tutto  Marzo. 

Caratteristici  troviamo  quei  „assolutamente  fermo",  che,  in 
piena  buona  fede,  venivano  inseriti  nel  nuovo  Listino,  allo  scopo 
di  ammonire  gli  assicurati,  ed  anche  gli  assicuratori  che  in  nessun 
caso  potevano  pretendere  o  rispettivamente  accordare  delle 
depennazioni  o  degli  storni. 

Per  i  velieri  che  non  fossero  di  bandiera  austriaca,  i  tassi 
de'  premi  venivano  considerevolmenle  aumentati,  mirando  così 
a  favorire  e  a  proteggere  la  marina  nazionale.  Strano  si  è  che 
per   le   piccole   barche   e   per    i   trabaccoli   si    pretendeva   che  i 


114  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

poveri  patroni  pagassero  i  premi  sensibilmente  aumentati  che 
si  praticavano  per  i  navigli  di  bandiera  estera. 

Scoppiate  le  ostilità  fra  la  Danimarca  e  gli  Stati  della 
Confederazione  germanica  nuovi  cambiamenti  venivano  intro- 
dotti ne'  tassi  de'  premi  e  nelle  condizioni  di  sicurtà,  e  fra 
altre  decisioni  di  minore  importanza,  come  la  nomina  di  diversi 
rappresentanti  della  prima  Sezione  in  vari  porti,  si  giungeva  al 
marzo  del  '49  nel  qual  mese  veniva  studiato  un  nuovo  progetto 
per  la  detta  prima  Sezione,  che  proponeva  „di  dividerla  in  due 
Sezioni,  una  delle  quali  formerebbe  la  Commissione  delle  Unite 
Compagnie  e  l' altra  si  occuperebbe  di  tutte  le  attribuzioni 
dell'attuale  Delegazione  colla  Tipografia  considerevolmente  am- 
pliata. Tale  Sezione,  che  dovrebbe  essere  la  terza,  s' accrescerebbe 
d'un  capitale  in  Azioni  (50  da  f.  1000  ciascuna),  azioni  che 
dovrebbero  esser  garantite  dal  capitale  esistente". 

La  Commissione,  radunata  dal  Regensdorff,  aderiva  a  questa 
nuova  divisione,  ma  pretendeva  che  le  relazioni  delle  Unite 
Compagnie  ch'essa  rappresentava  fossero  stabilite  in  modo  che 
risultasse  la  loro  partecipazione  attiva  nello  Stabilimento  del 
Lloyd  Austriaco  ed  anche  che  il  contratto  per  il  contributo  delle 
Camere  assicuratrici  e  le  prestazioni  della  nuova  Sezione  dovesse 
essere  anticipatamente  concertato  d'accordo  e  „non  già  lasciato 
ad  una  transazione  con  una  nuova  Società  in  accomandita  che 
non  avesse  a  vegliare  che  sui  propri  interessi". 

Nella  rappresentanza  della  nuova  Sezione  doveva  natural- 
mente prender  parte  un  membro  delle  Unite  Compagnie;  il 
21  maggio  (1849)  la  Sezione  letterario-artistica  ebbe  vita  ed  a 
primo  suo  direttore  venne  nominato  Elio  Morpurgo,  gerente  il 
„Nuovo  Stabilimento  d'Assicurazioni",  mentre  rimaneva  direttore 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  115 

anche  C.  L.  de  Bruck,  il  quale  già  in  passato  era  stato  eletto 
perpetuo  rappresentante  delle  Sale  di  lettura. 

Gli  scopi  della  terza  Sezione  erano  chiaramente  definiti 
dal  suo  statuto.  Essa  doveva  abbracciare  le  sale  di  lettura  che 
fino  allora  facevano  parte  della  prima  Sezione,  la  tipografìa  e 
la  pubblicazione  de'  libri  e  de'  giornali  periodici,  oltreché  uno 
stabilimento  artistico  per  incisioni  in  metallo  ed  in  legno.  Con 
questi  mezzi  essa  dovrà  „ procurare  a  diffondere  le  notizie  e 
cognizioni,  che  potessero  giovare  al  commercio,  alla  navigazione, 
all'industria,  allearti,  nonché  produrre  e  smerciare  opere  letterarie 
ed  artistiche".  Missione  nobilissima,  che  soltanto  parecchi  anni 
dopo  doveva  in  parte  essere  ereditata  dal  compianto  Giuseppe 
Caprin,  con  il  suo  stabilimento  artistico-tipografìco. 

L'„Annuario  marittimo",  che  la  terza  Sezione  aveva  inco- 
minciato a  pubblicare  nel  1851,  con  l'approvazione  del  Governo 
marittimo,  è  il  più  bel  monumento,  in  riguardo  al  commercio 
ed  alla  navigazione,  dell'attività  del  Lloyd  Austriaco,  e,  senza 
tema  di  errare,  si  può  affermare  che  esso  già  intorno  il  1854 
aveva  raggiunto  l'importanza  degli  „Annales  de  la  marine"  di 
Francia,  del  „Nautical  magazine"  d'Inghilterra  e  del  „Deutsche 
Seemann"  di  Brema. 

La  durata  della  società  veniva  fissata,  in  origine,  a  tutto 
1'  anno  1854,  ma  essa  poteva  rinnovarsi  di  quinquennio  in 
quinquennio  qualora  in  un  congresso  generale,  da  tenersi  ne' 
primi  sei  mesi  avanti  l' espiro  de'  cinque  anni,  non  ne  fosse 
stato  deciso  lo  scioglimento. 

Magnifica  fu  l'attività  di  cotesta  Sezione,  e  segnatamente 
della  sua  tipografia  e  calcografia.  Essa  acquistò  ben  presto 
rinomanza  non  poca  per  le  belle  stampe  in  acciaio  ed  in  legno, 


116  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

che  andava  pubblicando  sotto  la  guida  de'  più  valorosi  maestri 
del  bulino;  ma,  sgraziatamente,  dal  lato  economico,  essa  non  fu 
mai  fiorente.  Nel  18G6  la  tipografia  chiudeva  i  suoi  bilanci  in 
modo  che  sul  capitale  originario  di  f.  175.000  aveva  un  debito 
verso  la  seconda  Sezione  di  f.  106.000  e  possedeva  circa  f.  150.000 
di  stampati  invenduti  e  in  nessun  modo  riducibili  in  denaro. 

Un  anno  fa,  alcune  centinaia  di  bellissimi  e  tersi  acciai, 
incisi  con  maestria  ed  appartenenti  un  tempo  alla  terza  Sezione, 
facevano  bella  mostra  di  sé  presso  un  rigattiere  del  ghetto  !  Una 
parte  di  essi  ritornò,  fortunatamente,  in  possesso  della  Tipografìa 
del  Lloyd  Austriaco  per  merito  del  suo  direttore  Signor  Guido 
Helmpacher,  un'  altra  parte  passò  nelle  mani  di  chi  scrive,  e 
singoli  esemplari  furono  acquistati  da  alcuni  intelligenti  raccoglitori 
di  cose  patrie.  Il  nostro  Museo  di  storia  ed  arte,  il  quale  sarebbe 
stato  il  più  naturale  ed  il  più  legittimo  depositario  di  sì  preziosa 
raccolta,  non  potè  concorrere  all'acquisto  per  la  esiguità  della  sua 
dotazione  e  per  la  mancanza  di  spazio  conveniente  per  collocarla! 

Ne'  due  anni  che  seguirono  agli  avvenimenti  del  1848  i 
negozianti,  gli  assicuratori  triestini  e  singolarmente  questi  ultimi 
non  rimasero  certamente  neghittosi,  ed  a  ciò  forse  anche  li  spin- 
sero le  conseguenze  della  dianzi  accennata  crisi  commerciale  che 
aveva  funestata  Trieste  nel  1847. 

Dal  1848  al  1850  la  «Società  di  navigazione  a  vapore  del 
Lloyd  austriaco"  volle  aumentare  il  numero  de'  suoi  piroscafi  e, 
riattivate  le  comunicazioni  con  Venezia  ed  altri  porti  ed  apertene 
delle  nuove,  il  traffico  s'accrebbe  e  si  sviluppò.1) 


])  Nel  1850  la  Società  di  navigazione  del  Lloyd  A.  contava  30  piroscafi 
con  un  tonnellaggio  di  registro  brutto  di  11912.  Durante  quest'anno  effettuò 
1090  viaggi,  percorrendo  517.782  miglia. 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  117 

Le  statistiche  *)   registrano    per   un    periodo   di   14    mesi,  e 

cioè   dal   1.°    novembre   1849  a    tutto  dicembre  1850,    i  seguenti 

approdi  e  le  seguenti  partenze  di  bastimenti  e  di  piroscafi  nel  e  dal 

porto  di  Trieste  : 

approdi  : 
vapori  di  bandiera  austriaca    .     .  503    di  T.    121.848  carichi 

„  „  inglese   . 

velieri  „  austriaca    . 

estera     .     . 

più,  velieri    austriaci    ed   esteri 
vapori  „ 

totale  approdi 

partenze  : 

vapori  di  bandiera  austriaca  .  .  486  di  T.   113.071   carichi 

velieri             „  ,  .  5.710  „       257.728 

estera     .  .  .  1.488  „       164.319 


più,  velieri  di  bandiera  austriaca 
estera    . 
vapori  „  austriaca 

estera    . 


1     , 

180 

» 

7.662   , 

,   336.374 

» 

2.002   , 

,   247.138 

»» 

10.168   , 

705.540 

» 

1.242   , 

36.492 

vuoti 

40   , 

9.148 

» 

11.450 

751.180 

)) 

7.684   , 

,   535.118 

» 

3.048   , 

102.897 

vuoti 

499   „ 

86.336 

1» 

85   „ 

18.813 

V 

1 

191 

totale  partenze     .     11.317       „       743.355        „ 

Le  bandiere  le  quali,  dopo  1'  austriaca,  ebbero  nel  periodo 
di  14  mesi  i  maggiori  approdi  carichi  a  vela  erano,  in  quanto 
alla  portata  di  tonnellate:  la  greca,  la  napoletana,  la  pontifìcia, 
l' inglese,  la  svedo-norvegese  e  la  nord-americana,  mentre  le 
maggiori  partenze  erano  costituite  dalla  prima  delle  nominate 
cinque  bandiere. 


»)  Pubblicate  dall'Ufficio  di  Borsa  —  Trieste,  Tipografia  Weis  —   1850. 


118  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

E  interessante  sapere  che  de'  sei  Stati,  dai  quali  dopo 
l'Austria,  si  ebbero  le  maggiori  provenienze  di  carichi  a  Trieste, 
la  Gran  Brettagna  ed  i  suoi  possedimenti  occupano  il  primo 
posto  e  seguono,  in  ordine  decrescente  la  Turchia,  I!  Egitto,  le 
Due  Sicilie,  la  Russia  (Mar  Nero)  ed  il  Brasile.  E  così,  per  le 
partenze  di  navigli  carichi  sarebbero,  dapprima  il  regno  delle  Due 
Sicilie  e  poi,  nello  stesso  ordine  decrescente,  la  Gran  Brettagna, 
la  Turchia,  il  Pontificio,  la  Grecia  e  le  Isole  Jonie.  Naturalmente 
in  questo  tempo  la  preponderanza  della  vela  sul  vapore  era  ancora 
considerevole  e  quindi  non  mette  conto  di  soffermarsi  sul  movi- 
mento di  quest'  ultimo. 

Un  traffico  rilevante  faceva  dunque  la  nostra  città  con  la 
Gran  Brettagna,  ma,  come  sembra,  le  avarie  sulle  merci  e  sui 
navigli  non  devono  essere  state  tanto  rare,  e  però  gli  assicuratori 
se  ne  impensierirono  ;  sicché  :  Riconosciuto  ad  evidenza  che  il 
maggior  pericolo  cui  vanno  esposti  i  bastimenti  diretti  per  i  porti 
della  Gran  Brettagna,  si  presenta  sulle  coste  dell'  Irlanda,  segnata- 
mente nei  mesi  invernali,"  proponevano  „che  sopra  li  bastimenti 
che  potessero  trovarsi  in  quei  paraggi  dal  1.°  ottobre  a  tutto 
marzo,  come  sopra  le  merci,  venisse  stabilito  un  conveniente 
aumento  in  più  del  premio  fissato  dal  Listino  per  i  viaggi  per 
l' Inghilterra,  rimarcando  che  in  Londra  per  carichi  di  grano  da 
qui  diretti  per  i  porti  posti  all' Occidente  dell'Irlanda  si  pagò  sino 
4  —  S1/i  —  3°/0  se  diretti  per  le  coste  Orientali  di  detta  Isola". 

Altri  assicuratori  insistevano  su  una  più  ampia  modificazione 
del  Listino,  ma  noi  non  li  seguiremo  nelle  loro  proposte  e  ripor- 
teremo soltanto  una  lettera,  firmata  da  due  Compagnie, *)  poiché 
la  stessa,  sotto  vari  aspetti,  riesce  interessante. 


')  La  „Greca  Concordia  d'Assicurazioni"   e  l'„Alleanza  Assicuratrice". 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  119 


Essa  diceva:  „Ritenuto  per  base  che  li  «Stabilimenti  di 
Sicurtà  marittime"  nella  loro  attribuzione  non  hanno  da  prendere 
in  considerazione  che  l'interesse  dei  loro  amministrati  e  la  propria 
conservazione  a  sostegno  del  commercio  per  il  quale  furono 
preliminarmente  istituiti  ;  ritenuto  che  sotto  tale  aspetto  tacer 
deve  ogni  privato  interesse  degli  assicurati  ove  si  trovasse  in 
opposizione  con  sì  sacro  principio  indivisibile  dall' interesse  generale 
e  commerciale;  ritenuto  che  l'affluenza  degli  affari  si  manifesta 
forte  nei  mesi  più  pericolosi  alla  navigazione,  cioè  da  settembre 
al  gennaio  quando  nei  successivi  dell'anno  le  Compagnie  devono 
solitamente  languire  sotto  un  lavoro  grandemente  ridotto;  che 
se  gli  assicurati  usano  del  diritto  di  profittare  di  sì  sublime 
istituzione  atta  a  garantire  le  loro  sostanze  nei  mesi  di  maggior 
pericolo,  sarà  del  pari  concesso  agli  Assicuratori  d' adottare 
i  metodi  capaci  a  salvarli  dal  proprio  ecidio  (sic).  Per  il  che 
indispensabile  si  rende  un'emenda  al  vigente  Listino  che  li  ponga 
in  armonia  coi  principii  di  conservazione  che  pur  sono  quelli 
dell'interesse  sociale  di  tutta  la  piazza;  ritenuto  che  le  navigazioni 
dell'Arcipelago,  Mediterraneo  e  Adriatico  trattate  fin  ora  con 
metodi  di  soverchia  confidenza  quanto  ai  premi,  hanno  dato  a 
conoscere  in  fatti  essere  altrettanto  pericolose  di  quelle  del  Mar 
Nero,  dappoiché  essenzialmente  nell'Adriatico,  ove,  sia  per  la 
leggerezza  di  que'  bastimenti  che  al  primo  soffio  straordinario 
cercano  tosto  rifugio  ovunque  gli  si  presenta,  sia  per  inesperienza 
de'  capitani,  si  sono  fatalmente  verificati  nello  scorso  e  nel  corrente 
anno  dei  danni  enormi,  quando  che  rendendo  giustizia  ai  navigatori 
più  periti  che  fermi  attenendosi  all'  alto  mare  evitano  sì  fatti 
pericoli  e  se  pure  malconci  dall' aversità  de'  tempi  sono  colti  i 
loro  carichi  da  minori  o  maggiori    avarie    non    abbiano    almeno 


120  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

a  deplorare  dei  sinistri  totali  ;  ritenuto  che  nel  nuovo  ramo 
d' assicurazioni  apertosi,  quello  cioè  de'  rischi  dal  Danubio, 
Azoff  e  Mar  Nero  per  uno  o  più  porti  d'Inghilterra  non  sia  il 
premio  fin  qui  praticato  minimamente  commisurato  alla  gravità 
del  rischio,  ove  vogliasi  riflettere  che  le  partenze  ne'  mesi  del 
più  crudo  inverno  da'  su  citati  porti  vanno  soggetti  a'  più  estremi 
pericoli,  li  quali  costantemente  li  accompagnano  fino  all'  arrivo 
nei  porti  inglesi  ove  pur  troppo  abbiamo  a  deplorare  tante  amare 
rimembranze;  ritenuto  che  li  miti  premi  dal  Nord  e  dall'Inghilterra 
per  il  Mediterraneo,  Adriatico  e  Levante  neh'  inverno  non  sono 
compatibili  al  confronto  di  quell'azzardata  navigazione  ;  ritenuto 
finalmente  che  le  principali  piazze  marittime  d"  Europa  dividono 
con  misura  ben  più  ampia  della  nostra  li  premi  dalla  buona 
all'  autunale  ed  invernale  stagione  —  le  sottoscritte  Compagnie, 
fidate  nella  qualunque  siasi  validità  de'  premessi  loro  ragionamenti 
e  facendo  appello  all'interesse  comune,  credono  conveniente  di 
proporre  alla  spettabile  Commissione  delle  Unite  Compagnie  le 
annesse  emende  da  introdursi  nel  prossimo  Listino,  previa  appro- 
vazione delle  spettabili  Compagnie  dell'Unione". 

Ed  il  nuovo  Listino,  con  le  varie  modificazioni  ed  aggiunte  sug- 
gerite, veniva  approvato  nel  Congresso  generale  del  26  marzo  1849. 

Ma  i  protocolli,  che  nella  loro  contorta  prosa  illustrano  i 
cambiamenti  apportati,  svelano  altre  cose  che  servono  a  determi- 
nare il  nuovo  indirizzo  verso  il  quale  incominciavano  ad  orientarsi 
gli  assicuratori  e  a  far  conoscere  anche  le  difficoltà  che  vi 
incontravano. 

Il  nuovo  ramo  di  affari,  che  costituiva  i  grandi  trasporti 
dal  Danubio,  Azoff  e  Mar  Nero  per  l'Inghilterra,  s'affermava 
vigorosamente    e    s'  incominciava    a    comprendere    che    di    ben 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  121 

differente  natura  possono  essere  i  rischi  assunti  durante  la 
stagione  invernale,  in  confronto  di  quelli  assunti  durante  la 
stagione  estiva;  donde  la  convinzione  che  fosse  cessato  il  tempo 
delle  soverchie  facilitazioni  e  delle  soverchie  «confidenze"  verso 
gli  assicurati,  le  quali,  al  postutto,  minacciavano  la  potenzialità 
economica  delle  Compagnie  e  .,1"  interesse  sociale  di  tutta  la 
piazza".  Si  poteva  anche  fare  assegnamento  che  una  concorrenza 
dall'  estero  non  li  avrebbe  molestati  ;  ma  ahimè,  non  si  era  posto 
mente  che  la  malignità  umana  non  di  rado  cerca  d'insinuarsi  e 
di  corrodere  ogni  nobile  ed  utile  iniziativa. 

Sui  giornali  dell" interno  incominciarono  a  comparire  articoli 
diffamanti  Trieste,  il  suo  commercio  e  le  sue  franchigie,  e  le 
venti  Compagnie  di  sicurtà  riunite  determinarono  di  escogitare 
i  mezzi  per  rintuzzare  le  maligne  insinuazioni.  Si  ricorse  alla 
stampa  e  s' istituì  un  giornale  speciale,  il  quale  doveva  «combattere 
le  idee  inesatte  e  false  che  si  andavano  spargendo  nelle  Provincie 
dell'  interno  sul  nostro  commercio  e  sulla  nostra  posizione 
relativamente  al  resto  della  Monarchia". 

La  Deputazione  di  Borsa  stessa  contribuiva  generosamente 
alla  fondazione  di  tale  periodico  che,  diceva  essa,  ..doveva  esser 
scritto  in  lingua  italiana",  e  le  varie  Compagnie  assicuratrici 
sottoscrivevano  un  importo  rappresentante  il  terzo  del  contributo 
annuo  che  pagavano  all'  Unione,  per  tre  anni  consecutivi. 

Quanti  numeri  avesse  pubblicato  il  giornale,  non  ci  fu 
possibile  di  rintracciare;  ma  nelle  nostre  ricerche  e' imbattemmo 
in  un  foglio  stampato  e  puppazzettato  del  settembre  1850,  con 
il  quale  il  „ Comitato  delle  cinque  principali  fondazioni  per  gli 
Invalidi"  istituito  a  Vienna,  invocava  il  soccorso  dei  triestini 
assicuratori  a  partecipare  ad  una  grande  Lotteria  di  denaro  che 


122  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

doveva  riuscire  a  beneficio  di  quelle  istituzioni.  Cotesto  foglio, 
che  venne  diramato  fra  tutte  le  Compagnie,  le  quali  alla  loro 
volta  si  sottoscrissero  per  un  determinato  numero  di  viglietti, 
era  redatto  nella  sola  lingua  italiana,  per  cui  esso  ci  darebbe  la 
riprova  che  „dopo  decorsi  due  anni  dalle  fatali  catastrofi  che 
minacciarono  di  far  crollare  in  un  coi  regni,  benanche  gli  ordini 
sociali"  —  come  dice  il  Programma  della  Lotteria  —  non  si 
poteva  sottrarsi  al  rispetto  alla  lingua  del  paese. 

Nello  stesso  anno,  scaduto  il  vecchio  Concordato  fra  gli  assi- 
curatori, se  ne  studiava  e  se  ne  compilava  un  altro,  mentre  nel 
marzo  1851  veniva  elaborato  un  nuovo  Regolamento  interno  della 
Commissione,  il  quale  conteneva  otto  capitoli,  ove  si  enumeravano 
singolarmente  tutte  le  attribuzioni  della  Commissione,  del  Delegato, 
del  Segretario,  del  Ragioniere,  del  Capitano,  del  Magazziniere 
e  degli  altri  agenti. 

Quanto  avesse  progredito  l' istituzione  che  contava  oramai 
più  di  venticinque  anni  di  proficua  esistenza,  lo  provano  appunto 
i  vari  capitoli  di  questo  Regolamento.  Fautori  di  tale  progresso 
furono,  quale  Delegato  Giuseppe  Almeda,  quale  Segretario  Marco 
Levi,  quale  Ragioniere  Giuseppe  Bettini,  quale  Magazziniere  Filippo 
Schadelock,  quale  Capitano  Giov.  Bernetich. 

Nell'intervallo  tra  il  27  novembre  1851  ed  il  15  gennaio  1852 
„la  Commissione  non  si  radunò  per  mancanza  di  oggetti  da 
pertrattarsi"  e,  strana  cosa,  questo  letargo  coincide  con  quello 
che  si  riscontra  anche  presso  le  altre  istituzioni  cittadine  e  che 
gli  storici  già  accennarono. 

Il  giornale  tedesco  „Triester  Zeitung"  chiudeva  i  propri 
bilanci  con  un   „grave  deficit"    ed    il    Giannichesi   che,    Delegato 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  123 


alla    Commissione    del    periodico    rappresentava    le    Compagnie 
d'assicurazioni,  riteneva  opportuno  di  dare  le  sue  dimissioni. 


La  nuova  legge  austriaca  sulle  assicurazioni  induceva 
intanto  il  Magistrato  civico  ad  indirizzare  un  atto  alla  Commis- 
sione del  Lloyd  Austriaco  prima  Sezione  (15  febbraio  1853), 
affinchè  facesse  osservare  scrupolosamente  la  disposizione  che 
tutte  le  Compagnie  avessero  la  debita  concessione.  Nel  1853, 
sembra  che  il  fìsco  avesse  preso  di  mira  gli  istituti  di  sicurtà, 
perchè,  essendo  stati  tacciati  di  aver  presentate  le  fassioni  non 
esatte  ed  essendo  loro  imposto  di  compilare  i  rispettivi  bilanci 
in  forma  dettagliata,  protestarono  in  tutte  le  regole. 

Le  proteste  non  ebbero  effetto,  sicché  nel  1856  il  Magistrato 
Civico  preveniva  la  Commissione  che  la  Luogotenenza  aveva 
ordinato  „che  annualmente  si  dovesse  produrre  i  bilanci  di  tutte 
le  Società  d'  assicurazioni  esistenti  a  Trieste  per  essere  avanzati 
al  Ministero  dell'Interno". 

Fu  in  questo  tempo  che  giovanissimo  allora  e  pieno  di  ardore 
veniva  assunto  quale  impiegato  provvisorio  presso  1'  Unione 
Filippo  Artelli,  l' uomo  integerrimo  che  poi  per  più  di  mezzo 
secolo  dovrà  portare  il  suo  immenso  contributo  di  esperienza  e 
di  sapere  in  tutto  ciò  che  si  riferisce  alla  vasta  e  complicata 
materia  delle  assicurazioni  e  del  diritto  marittimo. 

L'Artelli  che,  all'inizio  della  sua  carriera,  aveva  trovato  ben 
trenta  Compagnie  di  sicurtà  marittime  esistenti  a  Trieste,  sarà  anche 
testimonio  della  decadenza  e  della  cessazione  di  quasi  tutte  ;  vedrà 
la  marina  mercantile  austriaca  essere  composta  (alla  fine  del  1853) 
di  ben   9451   navigli  a  vela,  tra  lungo   corso,   grande    e    piccolo 


124  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 


cabotaggio,  ed  altri  piccoli  velieri  e  di  soli  60  vapori,  ma  assisterà 
altresì  alla  sparizione  della  vela  e  la  vedrà  sostituita  dal  vapore. 
Di  molte  pagine  listate  a  nero  vedrà  l'Artelli  ingrossare  il 
volume  della  storia  cittadina  e  di  quella  delle  assicurazioni  e  della 
navigazione  ;  con  Francesco  Hermet,  con  Giacomo  Tonicelli,  con 
Antonio  Vidacovich,  con  Felice  Consolo,  con  Felice  Venezian  e  con 
gli  altri  nostri  uomini  migliori  combatterà  le  battaglie  della  patria  e 
del  diritto,  e  dall'  alto  delle  tribune  del  Consiglio  municipale  e  della 
Dieta  tuonerà  la  sua  voce  per  prevenire  la  decadenza  dei  nostri  com- 
merci e  della  nostra  marina.  Chiederà  aiuti  al  Governo,  dimostrerà 
le  mille  volte  la  necessità  di  un  Codice  di  mare  ;  invocherà 
compensi  allorché  ci  verrà  tolta  la  secolare  franchigia  del  porto 
franco;  da  uomo  pratico  si  schiererà  fra  coloro  che  decreteranno 
essere  un  errore  la  costruzione  del  primo  porto  nuovo;  si  rattristerà 
allorché  vedrà  il  nostro  bel  mare  rinchiudersi  da  fìtte  barriere. 
Tutto  ciò  vedrà  ed  opererà  l'Artelli,  ma  il  fervore  della  sua  attività 
non  sarà  fiaccato  :  come  il  primo  giorno  in  cui,  umile  impiegato 
provvisorio,  entrò  nella  prima  Sezione  del  Lloyd  Austriaco,  così 
dopo  quasi  sessantanni  egli  sarà  pronto  e  sereno  a  combattere 
fieramente  le  pugne  per  il  bene  della  patria  e  per  la  sorte  di 
queir  industria  alla  quale  consacrò  tutta  la  vita.  E  vi  si  consacrò 
con  energia  e  con  amore  non  solo  nella  parte  teorico-pratica,  ma 
altresì  in  quella  più  importante  e  più  diffìcile  che  é  la  giuridica, 
acquistando  fama  ed  onore.  E  valga  il  vero:  già  nell'anno  1869 
il  governo  d'Italia,  ossequente  al  voto  del  Parlamento,  nominava 
una  commissione  di  giureconsulti  e  di  commercianti  aftinché 
studiasse  e  proponesse  le  modificazioni  ed  i  miglioramenti  da 
introdursi  nel  Codice  di  Commercio.  Questo  progetto  veniva 
distribuito  alle  Corti  giudiziarie,  alle  Camere   di  commercio,  alle 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  125 

Università  ed  ai  dotti  del  regno,  affinchè  lo  prendessero  in  esame 
e  comunicassero  quelle  proposte  e  quelle  osservazioni  che  la 
scienza  e  l' esperienza  degli  affari  potessero  loro  suggerire.  Il 
Mancini,  chiamato  a  dirigere  il  Ministero  di  grazia  e  di  giustizia, 
nominava,  nel  1876,  un'altra  Commissione,  e  facendo  tesoro  degli 
studi  di  essa  e  delle  critiche,  de'  pareri  e  delle  proposte  della 
magistratura,  delle  rappresentanze  commerciali,  delle  facoltà  giuri- 
diche e  dei  dotti  che  vollero  contribuire  al  miglioramento  della 
legislazione  commerciale,  compilava  il  progetto  definitivo  che 
presentava  al  Senato  del  regno  nel  giugno  del  1877.  Dopo  nuovi 
studi,  finalmente  nel  1880  veniva  approvato  il  nuovo  Codice  che 
entrò  in  attività  col   1.  di  gennaio  del   1883. 

Fra  tanti  importanti  e  competenti  enti  giuridici  e  commerciali 
e  fra  sì  cospicue  personalità,  ecco  figurare  nel  1870  Filippo  Alleili 
col  suo  contributo  prezioso  di  esperienza  e  di  dottrina  nella 
difficile  e  complessa  materia  e,  particolarmente  per  il  libro  II, 
che  comprende  il  „Commercio  marittimo",  suggerire  e  sostenere 
delle  pratiche  modificazioni  e  de'  ragionati  ampliamenti,  che  se 
fossero  stati  adottati  avrebbero,  non  esitiamo  a  dirlo,  reso  ancor 
più  completo  e  più  chiaro  il  nuovo  Codice. 

Chi  seppe  maggiormente  apprezzare  l'opera  dell' Artelli,  fu 
T  avvocato  Cesare  Vivante,  l' illustre  uomo  che  grande  parte  della 
vita  consacrò  a  vantaggio  degli  studi  economici  e  giuridici  e  che 
con  pregevoli  opere  si  rese  benemerito  della  patria. 

Così  il  Vivante  scriveva  all' Artelli  l'8  di  aprile  del  1881 
allorché  riceveva  il  suo  parere  sulle  modificazioni  del  Codice 
dall' Artelli  ponderate  e  suggerite  : 

„ Anzitutto  La  ringrazio  vivamente  dell'attenzione  che  Ella 
porse  al  mio  studio  intorno  alla  contribuzione.  Nessuna  lode  mi 


126  AFFERMAZIONE  E  LOTTE 

è  più  cara  di  quella  che  mi  viene  dagli  uomini  pratici,  la  cui 
esperienza  è  il  migliore  giudice  degli   studi  teorici. 

Ho  letto  con  vivo  interesse  la  bella  memoria  che  Ella  mi 
ha  comunicato:  m'affretto  a  dirle  che  Ella  ha  messo  sempre  il 
dito  sulla  piaga,  e  che  il  Progetto  pel  Codice  ha  riparato  a 
moltissimi  di  quei  difetti  che  Ella  ha  notato  in   quello  vigente". 

E  più  avanti,  dopo  aver  analizzate  alcune  modificazioni 
proposte  dall' Artelli,  concludeva: 

„La  sua  Memoria  avrebbe  meritato  una  analisi  più  minuta, 
perchè  ogni  sua  osservazione  dimostra  l'uomo  esperto  ed  avve- 
duto in  queste  materie.  Vi  ho  ammirato  la  sagacia  e  lo  spirito 
liberale  delle  proposte  riforme,  come  il  savio  discernimento  di 
coordinare  e  mettere  d' accordo  tutti  i  vari  articoli  della  legge. 
Ala  ho  voluto  risponderle  quasi  a  volta  di  corriere,  per  dimostrarle 
immediatamente  quanto  mi  sia  stato  gradito  il  suo  lavoro  e  quale 
importanza  riponga  nella  sua  Memoria,  sulla  quale  conto  di 
ripensare". 

Ma  oltre  che  in  tutto  ciò  che  avesse  attinenza  col  diritto 
marittimo  e  con  la  navigazione,  l'Artelli  prenderà  parte  viva  ed 
attiva  anche  presso  le  altre  istituzioni  commerciali  ed  industriali 
di  Trieste.  Una  di  esse,  che  fu  la  sua  predilezione,  sarà  anche  la 
sua  tomba,  e  la  sera  del  30  settembre  1910  egli  esalerà  l'ultimo 
respiro. 

Fu  triste  quel  pallido  tramonto  d'autunno!  La  cittadinanza 
dolorosamente  impressionata  si  chiese:  ma  è  proprio  vero  che 
l'Artelli  sia  morto  ?  La  sua  nobile  figura  di  lavoratore  che  diede 
mirabile  esempio  di  quanto  potessero  ingegno,  attività,  energia 
e  amor  di  patria,  pareva  non  avesse  dovuto  scomparire.  Lo  spirito 
suo  industre,  l' opera  sua  infaticata,   la  bontà   sua    smisurata,  il 


Cav.  FILIPPO  ARTELLI 

(da  un  dipinto  di  Alfredo  Tominz.) 


AFFERMAZIONE  E  LOTTE  127 

fascino  della  sua  persona  lo  avevano  circonfuso  di  una  luce 
perenne  di  vita,  da  ritenerlo  quasi  inviolabile  dalla  sorte  a  cui 
va  soggetta  l' intera  umanità. 

Gli  assicuratori  in  prima  linea,  gli  artisti  poi  e  quanti  a  lui 
ricorsero  —  e  sono  legione  —  per  consigli  e  per  aiuti,  perdettero 
nell'Artelli  un  collaboratore  sapiente  ed  illuminato,  un  mecenate 
sincero  ed  appassionato,  un  benefattore  generoso  ed  inesauribile. 

Noi  che  avemmo  l'Artelli  compagno  nelle  liete  e  nelle  tristi 
ore  per  più  di  cinque  lustri,  e'  inchiniamo  ancora  una  volta 
riverenti  ed  addolorati  dinanzi  alla  memoria  di  Lui  che  c'insegnò 
ad  onorare  la  patria  e  ad  amare  il  lavoro. 

Sul  marmo  che  copre  le  sue  povere  ossa  sta  scritto: 

FILIPPO  CAV.  ARTELLI 
N.  XI  GENNAIO  MDCCCXXXVI  —  M.  XXX  SETTEMBRE  MDCCCCX 

INTEGERRIMO  E  BUONO 

ALTO  ESEMPIO 

D'INDUSTRE  INGEGNO  DI  PERTINACE  ENERGIA 

DI  LIBERALITÀ  SIGNORILE 

SPECCHIO 

DI  CITTADINE  VIRTÙ 

SACRIFICÒ    IL    FRUTTO 

DI  TUTTA  LA  NOBILE  VITA  OPEROSA 

AL  BENEFICIO  E  ALL'ONORE 

E  N'EBBE  CONFORTO  E  RETAGGIO 

L'IMMENSO  AFFETTO  DEI  FIGLI 

LE  BENEDIZIONI  DEI  POVERI 

LA  GRATITUDINE  DEL  SUO  PAESE. 

Nobili  e  sacre  parole  dettate  dall'affetto  di  un  suo  illustre 
congiunto  caro  a  Trieste,  che  sintetizzano  tutte  le  virtù  e  tutta 
l'opera  di  Filippo  Alleili. 


(STTD 


VI. 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 


La  nuova  polizza  di  sicurtà  per  le   merci  —  Carlo  Basevi 

—  L'epidemia  arresta  l'attività  degli  assicuratori  —  I  parassiti 
delle  assicurazioni  —  Norme  per  le   avarie  —  Un   utile   Istituto 

—  Morte  di  G.  Almeda  —  Rescissione  del  contratto  fra  la  prima 
e  la  terza  Sezione  del  Lloyd  Austriaco  —  Cambiamento  di 
sede  dell'Unione  degli  assicuratori  —  Attività  della  prima  Sezione 

—  Le  autorità  contro  gli  assicuratori  —  Angelo  Giannichesi  — 
Importante  periodo  di  affermazione  —  Nuovi  regolamenti  — 
Il  Comitato  degli  Assicuratori  centro  di  ogni  attività  marittima  e 
commerciale  —  Documenti  preziosi  per  la  storia  del  commercio 
e  della  marina  —  L'  evoluzione  —  Il  Codice  marittimo  e  le  mire 
degli  internazionalisti  —  Domenico  Rossetti  —  Trieste  sagrificata 

—  Cesare  Combi  —  Gli  idealismi  delle  nuove  teorie  —  L'assi- 
curazione elemento  sociale  ed  economico. 


VI. 


ra  tempo  che  si  pensasse  alla  riforma  della  polizza  di 
sicurtà  per  le  merci,  e  poiché  si  trattava  di  compiere 
un  lavoro  lungo  e  faticoso,  alla  speciale  Commissione 
che  si  era  all'uopo  nominata  veniva  aggiunto  Carlo 
Basevi,  rappresentante  della  „Nuova  Società  Commer- 
ciale d'Assicurazioni",  in  sostituzione  a  S.  di  M.  L. 
>S<^  Mondolfo,  dirigente  del  „Nuovo  Stabilimento  di  Assicu- 
razioni" che  nel  settembre  del  1854  cessava  di  vivere. 
La  Commissione  portò  presto  a  buon  porto  il  progetto 
della  nuova  polizza  a  „tutto  rischio"  e  nel  Congresso  generale 
delle  Unite  Compagnie  del  26  ottobre  1854  esso  veniva  accolto 
con  18  voti  su  21  votanti  rappresentanti  le  varie  Compagnie 
d'allora. 

La  nuova  polizza,  compilata  su  tale  progetto  e  che  è,  si  può 
dire,  il  frutto  di  una  lunga  esperienza  tecnica  acquisita  in  parecchi 
decenni,  entrò  in  attività  col   1.°  di  gennaio   1855. 

Sgraziatamente  l'epidemia  ch'era  poi  scoppiata  in  Trieste 
inceppò    ogni    ulteriore   lavoro    e   le    sedute    della   Commissione 


132  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 

divennero  più  rare  e  persino  furono  sospese  dal  5  ■  marzo  al 
2  dicembre  del  1855.  In  quest'istessa  epoca,  „la  calamità  della 
variazione  della  valuta",  barometro  infallibile  della  condizione 
politico-economica  di  un  paese,  induceva  gli  assicuratori  ad 
aumentare  del   10%  le  paghe  dei  loro  impiegati. 

Altro  d' importante  non  ci  forniscono  i  nostri  documenti, 
se  non  qualche  discussione  sul  contributo  del  canone  da  pagarsi, 
che  il  Giannichesi  proponeva  fosse  aumentato  del  50%  sulla  base 
vigente  del  capitale  di  ogni  Compagnia,  mentre  altri  pensavano 
doversi  stabilire  sulla  somma  de'  rischi  assunti  oppure  su'  premi 
incassati  ;  e  qualche  altra  discussione  su'  provvedimenti  da  pren- 
dersi contro  alcuni  assicuratori  privati,  o  particolari,  i  quali  si 
servivano  della  prima  Sezione  quando  loro  tornava  comodo  negli 
affari  in  cui  erano  interessati  ed  erano  liberi  di  ogni  spesa  e  di 
ogni  responsabilità.  Erano  questi  assicuratori  privati  una  specie 
di  parassiti  che  diedero  in  varie  epoche  parecchio  filo  da  torcere 
agli  assicuratori  riuniti,  perchè  essendo  limitati  nelle  spese  d'azienda 
e  godendo  il  privilegio  di  non  essere  soggetti  ad  un  controllo 
diretto,  potevano  campare  comodamente  e  fare  anche  una  certa 
concorrenza. 

Gli  atti  del  1858  hanno  per  noi  qualche  importanza  poiché 
ci  dicono  che  finalmente  venivano  riformate  su  basi  più  pratiche 
le  norme  per  la  constatazione  e  regolazione  delle  avarie  sui 
coloniali  ed  implicitamente  anche  perchè  ci  fanno  ricordare  i 
nomi  de'  più  accreditati  negozianti  e  sensali  di  quell'epoca. 

Le  norme  accennate  non  si  scostano  gran  che  da  quelle 
in  uso  presso  gli  altri  centri  marittimi,  e  specialmente  per  il 
caffè,  che  costituiva  uno  de'  principali  articoli  d' importazione,  si 


. 


- 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  133 

basavano    sugli    usi    di    Londra    che    accordavano    la    metà   del 
danno  derivato  dalla  muffa,  allorché  ne  fosse    dubbia    l' origine. 

I  mercanti  più  esperti  e  più  autorevoli,  i  quali  dovevano 
eleggersi  per  la  constatazione  delle  avarie  erano:  A.  AI.  Petke, 
C.  M.  Schròder,  L.  Steinkùhl,  G.  Marini,  Kutz,  Giorgio  Aloore, 
T.  Konnovv,  F.  Dalmasse,  Carlo  Cambiagio,  Giorgio  Gwinner, 
Usiglio  e  Piazza;  e  per  stabilire  i  prezzi  de'  coloniali  si  dovevano 
scegliere  fra  i  seguenti  sensali:  D.  Polacco,  S.  Pardo,  Gius.  Basevi, 
Leone  Segrè,  Carlo  Roth,  N.  Dinelli,  Millossovich,  Marussig  e 
Moise  Ambonetti.  A  questi,  un  anno  dopo,  si  aggiungevano  i 
commercianti:  Pacilìco  Morpurgo,  Bondi  Usiglio,  S.  di  F.  Venezian 
ed  il  sensale  Ger.  Guastalla. 

Ogni  stima  fatta  da'  nominati  sensali  doveva  essere  sotto- 
posta al  negoziante  che  faceva  la  perizia  de'  colli  avareati  per 
gli  assicuratori  ed  egli  doveva  approvarla  con  la  seguente  formula: 
„Ritengo  che  il  suddetto  prezzo  sia  da  considerarsi  siccome 
quello  di  giornata."  Qualora  poi  ad  una  perizia  di  stima  il 
negoziante  non  avesse  potuto  dare  la  sua  approvazione,  il  povero 
sensale  „veniva  per  sempre  escluso  dalla  lista  e  non  poteva 
più  essere  chiamato  dagli  assicuratori". 

Le  nuove  norme,  con  i  nomi  delle  persone  chiamate  a 
metterle  in  esecuzione,  venivano  stampate  su  apposito  foglio, 
notificate  alla  Deputazione  di  Borsa  e  diramate  a  tutti  i  nego- 
zianti ed  assicuratori. 

Formalità  burocratiche,  si  dirà,  strettoie  di  tempi  andati, 
ma  esse  servivano  a  porre  un  argine  agli  abusi  e  ad  evitare 
malintesi  e  controversie. 

Accanto  a  questi  atti  di  formalità,  necessarie  per  il  regolare 
funzionamento  della  rilevazione  delle  avarie  sulle  merci,  sorgeva 


134  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 

altresì  un  istituto,  al  quale  non  erano  rimasti  estranei  gli  assicu- 
ratori e  che  doveva  essere  fattore  principale  del  credito  e  della 
fiducia  sulla  bontà  e  capacità  de'  bastimenti. 

Nel  1858  la  Camera  di  Commercio  istituiva  il  Registro  di 
classificazione  de'  bastimenti  austriaci  ed  esteri,  sotto  il  nome 
di  Veritas  Austriaco,  e  ne  affidava  la  direzione  ad  una  speciale 
Commissione  composta  di  tre  membri  scelti  fra  i  negozianti  e 
gli  armatori  e  di  due  scelti  fra  gli  assicuratori  con  a  capo  il 
Presidente  della  Camera  di  Commercio,  i  quali  tutti  dovevano 
fungere  gratuitamente  il  loro  ufficio. 

Alla  Commissione  era  altresì  aggregato  un  Segretario  l)  ed 
un  Comitato  tecnico  composto  di  tre  ingegneri  costruttori  navali 
e  di  tre  capitani  marittimi  a  lungo  corso,  approvati  questi  dalla 
stessa  Camera  di  Commercio,  mentre  gli  agenti  ed  i  periti 
all'estero,  venivano  nominati  dalla  Commissione. 

Un  proprio  regolamento  tecnico  regolava  le  modalità  della 
visita  e  della  classificazione  de'  navigli  in  legno,  in  ferro,  a  vela 
ed  a  vapore,  e  le  norme,  redatte  da  persone  competenti  e  con 
ogni  imparzialità,  avevano  la  mira  di  conciliare  possibilmente 
i  divergenti  interessi.  Le  tasse  poi  erano  le  più  modiche,  poiché, 
non  essendo  il  Veritas  Austriaco  un  istituto  di  speculazione, 
bastava  che  gli  introiti  coprissero  le  spese. 

L' istituzione,  utilissima  sotto  ogni  aspetto,  pubblicava  ogni 
anno,  come  pubblica  tutt' ora,  il  „Registro",  e  ogni  trimestre 
uscivano  de'  supplementi  ne'  quali  venivano  segnati  il  nome 
de'    navigli  classificati^  i  loro  armatori,  il   porto  di  costruzione,  le 


1)  A  primo  Segretario  del  Veritas  fu  nominato  Marco  Levi,  che  si  trovava 
alle  dipendenze  degli  assicuratori  ;  gli  succedette  Raimondo  Filli,  che  ancor  oggi 
vegeto  e  forte  è  l'anima  dell'istituto. 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  135 


loro  dimensioni,  la  loro  età  e  quant'  altro  potesse  essere  necessario 
per  apprezzare  convenientemente  1'  oggetto  classificato. 

Ben  presto  l'istituto  si  guadagnò  l'appoggio  del  ceto  com- 
merciale e  marittimo,  sicché  dopo  soli  15  anni  di  operosità  noi 
lo  vediamo  registrare  ben  8200  navigli  rappresentanti  1,800.000 
Tonnellate. 

Siffatta  quantità  di  navigli  classificati  dimostra  chiaramente 
la  fiducia  che  godeva  il  Veritas  Austriaco,  e  ciò  torna  di  onore 
a  Trieste  ove,  per  merito  anche  degli  assicuratori,  esso  ebbe 
la  sua  culla. 

Con  l'istituzione  dell'  Ufficio  Veritas  cessarono  le  visite  ai 
bastimenti  fino  allora  praticate  dalla  prima  Sezione  del  Lloyd 
Austriaco  e  la  medesima  anzi  concorse  spontaneamente  a  mettere 
a  disposizione  del  nuovo  Ufficio  il  copioso  suo  materiale,  ed  a 
giovargli  per  il  suo  maggiore  sviluppo. 


Dopo  il  1858  i  verbali  delle  sedute  degli  assicuratori  sono 
di  nuovo  brevi  e  di  scarsa  importanza.  Quasi  tutto  l'anno  1859 
essi  non  tennero  le  solite  assemblee  settimanali  e  nell'agosto 
del  1861  moriva  l'infaticabile  Almeda,  anima  di  ogni  utile  e 
proficua  iniziativa.  Il  Comitato,  quale  doveroso  tributo  alla  di  lui 
memoria,  elargiva  f.  150  a  favore  dell'Istituto  de'  poveri. 

Intanto,  pegli  obblighi  impostile,  fra  i  quali  quello  di  avere 
degli  agenti  in  Odessa,  Livorno  ed  in  altre  piazze  marittime,  imprima 
Sezione  incominciava  a  gravare  sulla  terza  (Tipografìa)  e  nel 
maggio  del  1862  si  decideva  di  rescindere  le  basi  del  contratto  in 
maniera  che  nessun  obbligo  spettasse  alla  terza  Sezione,  né  che 
la  prima  fosse   tenuta    a   versarle    un    contributo.    Ciò  portò   la 


136  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 

necessità  di  un  cambiamento  ne'  locali  degli  uffici  della  prima 
Sezione  e  si  scelsero  le  due  stanze,  con  entrata  dalla  scala  IV 
del  Tergesteo,  già  occupate  dalla  Ditta  Cozzi  e  Brambilla. 

Nello  stesso  anno  1862  cessava  il  già  tanto  fiorente  „ Banco 
Adriatico  di  Assicurazioni",  mentre  gli  affari  e  le  transazioni  marit- 
time avevano  raggiunto  uno  sviluppo  considerevole  ed  interna- 
zionale, tant'  è  vero  che  nella  celebre  opera  „D'  une  réforme 
internationale  du  droit  Maritane"  stampata  nel  1863,  Alfred  de 
Courcy,  presidente  del  Comitato  degli  assicuratori  di  Parigi,  citava, 
fra  gli  altri  porti  più  importanti  d'  Europa,  anche  quello  di  Trieste. 

Erano  passati  quasi  cinque  secoli,  lo  si  capisce,  dall'  epoca 
in  cui,  durante  la  notte,  l' entrata  del  piccolo  porto  di  Trieste 
poteva  essere  protetta  con  poderose  catene  ed  ora  i  navigli 
d'ogni  grandezza  e  d'ogni  nazione  entravano  liberamente  nella 
rada  triestina  ! 

Ma  i  marinai  di  tutte  le  specie  che  trovavano  ingaggio  sui 
navigli,  davano  molto  da  fare  alle  autorità  cittadine  perchè  erano 
insubordinati  e  trasgredivano  le  prescrizioni  di  polizia  marittima, 
onde  il  Governo  Centrale  Marittimo,  tentando  di  prendere  le  loro 
difese,  asseriva  che  tutti  i  malanni  non  provenivano  solo  dalla 
tante  volte  reclamata  insufficienza  di  una  legislazione  marittima, 
ma  bensì  «dall'ingordigia  di  lucro  che  predominava  nella  maggior 
parte  de'  nostri  armatori,  i  quali  purché  risparmiassero  spese, 
non  ristavano  dall'  ingaggiare  al  servizio  de'  propri  navigli  dei 
marinai  con  paghe  tanto  meschine  che  per  nuli'  affatto  corri- 
spondevano ai  bisogni  dell'  epoca  ed  alla  gravezza  del  servizio,  per 
cui  non  era  da  stupire  se  tali  marinai  giunti  in  un  porto  estero 
prestassero  facile  orecchio  a  più  vantaggiose  offerte  d' ingaggio, 
e  disertassero  per  migliorare  la  loro    sorte   poco    curandosi    dei 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  137 

castighi  cui  al  loro  ritorno  in  patria  venivano  soggetti".  Sono 
notizie  di  poco  momento  queste,  ma  anch'esse  ci  dicono  qualche 
cosa  sull'  agitata  nostra  vita  marinaresca  durante  la  seconda  metà 
del  secolo  XIX. 

A  dimostrare  poi  l'importanza  e  la  potenzialità  dell'Unione 
triestina  degli  assicuratori  in  quest'  epoca,  basti  il  seguente  spec- 
chietto degli  emolumenti  fissi  annui  che  percepivano  alcune  sue 
Agenzie  all'  estero  : 
1'  Agenzia  di  : 

Costantinopoli f.  2800 

Londra .     .     .     „   1200 

Atene „    1000 

Galatz ,    1000 

Sulinà „    1000 

Rodi ,,500 

Venezia ,,300 

Sira „     350 

Odessa ,,300 

altre  Agenzie  diverse „   1350 

Vi  era  però  un  guaio  :  mentre  a'  tempi  nostri  le  Com- 
pagnie di  sicurtà  non  sono  tenute  a  render  conto  a  chicchessia 
delle  condizioni  del  Contratto  d'assicurazione  che  riguardano  ed 
interessano  solamente  i  contraenti,  assicurato  ed  assicuratore, 
intorno  al  18(30  si  pretendeva  che  un  esemplare  delle  polizze 
modificate  dovesse  esser  rimesso  al  Tribunale  Commerciale  e 
Marittimo  e  alla  Deputazione  di  Borsa.  Abbiamo  sott'  occhio  una 
nota  di  quest'  ultima  con  cui,  esponendo  criteri  tutti  propri  in 
materia  d'assicurazione,  si  lagnava  presso  la  Commissione  in 
carica  che  le  «innovazioni  alla    Polizza   a  „tutto   rischio"    erano 


138  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 

state  fatte  senza  prima  ottenere  1'  adesione  delle  Superiori  Autorità 
e  tanto  maggiormente  che,  secondo  essa,  le  modificazioni  ledevano 
gli  interessi  del  Ceto  mercantile". 

Con  la  seduta  del  29  maggio  1863  vediamo  cessare  di  far 
parte  delle  commissioni  Angelo  Giannichesi;  ma  l'opera  di  lui  illu- 
minata, dedicata  per  più  di  trenta  anni  a  vantaggio  dell'  industria 
triestina  delle  assicurazioni    non    dovrà   rimanere    sterile  e  vana. 

E  tale  infatti  non  rimase,  perchè  troviamo  nello  stesso  anno 
rinvigorita  l' attività  degli  assicuratori  col  rivolgere  i  loro  studi 
all'  elaborazione  di  quattro  Regolamenti  della  massima  importanza, 
tre  de'  quali  dovevano  rimanere  in  attività  ancora  oggidì. 

Le  seguenti  19  Società  ed  Agenzie  d' assicurazioni  che 
esistevano  nel  1863: 

Assicurazioni  Generali, 

Amministrazione  dell'  Ungherese, 

Austria  Assicuratrice, 

Agenzia  della  Fenice, 

Compagnia  degli  Amici  Assicuratori, 

Compagnia  Nazionale  d'Assicurazioni, 

Intrepida  Compagnia  d'Assicurazioni, 

Nuovo  Stabilimento  d'Assicurazioni, 

Nuova  Società  Commerciale, 

Nuovo  Banco  Veneto  d'Assicurazioni, 

Riunione  Adriatica  di  Sicurtà, 

Rinnovata  Alleanza  d'Assicurazioni, 

Rinnovata  Greca  Concordia  d'Assicurazioni, 

Rinnovata  Unione  d'Assicurazioni, 

Stabilimento  „La  Providenza", 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  139 

Stabilimento  Commerciale  d'Assicurazioni, 

Stabilimento  d'Assicurazioni   „La  Fiducia", 

Società  Assicuratrice, 

Procuratore  della  „Dobrota", 
e  che  incassavano  un  ammontare  di  premi  lordo  di  f.  2,450.966 
annui,  aderirono  ad  un  Regolamento  per  tutte  le  Unite  Compagnie, 
ad  uno  speciale  interno,  riformato,  per  il  Comitato,  ad  altro 
Regolamento  per  la  liquidazione  de'  danni  e  ad  alcune  disposizioni 
normative  per  gli  agenti  degli  assicuratori  sui  porti  esteri.  Tutti 
e  quattro  questi  Regolamenti  vennero  stampati. 

Il  primo  dava  stabilità  al  titolo  dell'  Unione  che  da  allora 
in  poi  si  chiamerà  ..Comitato  delle  Unite  Compagnie  d'Assicu- 
razione Marittima  alla  Prima  Sezione  del  Lloyd  Austriaco"  ;  il 
secondo  fissava  le  attribuzioni  del  Comitato,  de'  suoi  impiegati 
ecc.,  il  terzo  si  componeva  di  dieci  articoli  che  definivano  il 
modo  con  cui  si  doveva  procedere  alla  constatazione  de'  danni 
o  delle  avarie  sopra  le  merci  avareate  ed  assicurate  a  Trieste, 
ed  il  libro  istruzioni,  in  fine,  il  quale  oltre  che  contenere  la 
enumerazione  degli  obblighi  e  de'  diritti  dei  rappresentanti  del 
Comitato,  portava  il  testo  delle  polizze  di  sicurtà  adottate  a  Trieste 
e  cioè,  quella  a  „tutto  rischio"  per  le  merci  e  quella  a  „rÌ9chio 
ordinario"  per  i  corpi,  spazzi  e  corredi  de'  bastimenti. 

Con  le  disposizioni  del  nuovo  Regolamento  Interno"  andava 
a  cessare  la  ..Commissione",  ed  il  Comitato  veniva  composto  da 
cinque  membri  eletti  fra  i  direttori  o  Registratori  delle  Compagnie. 

Di  far  parte  dell'Ufficio  cessavano  il  Delegato  ed  il  Magazzi- 
niere, e  rimanevano  il  Segretario  e  l'Agente  contabile  (il  Ragioniere 
del  Regolamento  del  1851).  In  luogo  di  un  Capitano  mercantile 
se  ne  nominavano  due  ed  il  loro  ufficio  veniva  considerevolmente 


140  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 


esteso,  sicché  oltre  che  tenere  alcuni  registri  che  contenevano  le 
ordinazioni  delle  Compagnie,  tutte  le  notizie  raccolte,  tutti  li 
navigli  che  venivano  visitati  per  conto  delle  Compagnie,  la 
registrazione  dei  navigli  esteri  viaggianti  da  e  per  Trieste, 
Venezia,  Fiume  ecc.,  l'elenco  dei  capitani  austriaci  col  nome 
dei  navigli  che  comandavano,  le  notizie  giornaliere  relative  a 
danni,  investimenti,  sinistri  ecc.  ecc.,  dovevano  sorvegliare  gior- 
nalmente il  porto,  assistere  al  ricevimento  ed  alla  consegna  de' 
ricuperi  e  ^partire  immediatamente  per  qualunque  luogo  ove 
il  Comitato  nell'interesse  delle  Compagnie,  ritenesse  necessaria 
la  loro  presenza". 

Come  si  vede,  il  Comitato  degli  assicuratori  era  il  centro 
pronto  e  vigile1)  ove  ferveva  l'attività  e  ove  diligentemente  si 
annotava  e  si  discuteva  ogni  e  qualunque  avvenimento  marittimo; 
e  l'immenso  materiale  di  appoggio  che  si  trova  depositato  nel 
suo  archivio  sarebbe  sufficiente  per  ricostruire  la  storia  del  nostro 
commercio  e  della  nostra  navigazione  marittima  della  seconda 
metà  del  secolo  XIX.  Di  quell'  epoca  cioè,  che  per  essere  stata 
precorritrice  delle  grandi  vaporiere,  de'  cavi  sottomarini,  dell'  elet- 
tricità, del  telegrafo  senza  fili,  delle  Banche,  delle  Borse,  delle 
Società  per  azioni  e  de'  Consorzi,  doveva  maturare  1'  evoluzione 
del  commercio,  della  navigazione  e  con  essi  della  natura  giuri- 
dica dell'armatore,  del  capitano,  dell'equipaggio  e  necessaria- 
mente anche  dell'  assicurazione  marittima. 


')Nel  Congresso  generale  sull'attività  dell'Unione  dell'agosto  1S62 — settem- 
bre 1863,  il  Presidente  Masino  Levi  constatava  che  ..durante  l'anno  vennero 
tenute  oltre  cento  sedute  ordinarie  per  affari  speciali  delle  Compagnie,  indipen- 
dentemente dalle  sedute  generali  delle  Compagnie  e  dei  Comitati  per  la  redazione 
del  Listino,  delle  polizze  e  de'  nuovi  Regolamenti". 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  141 


Incomincieranno  allora  a  sparire  i  piccoli  bastimenti,  tutti 
di  legno, *)  dove  il  capitano  era  spesso  uno  de'  principali  interessati 
e  dove  lavorava  con  i  prestiti  a  Cambio  marittimo  ;  diminuiranno 
sempre  più  di  numero  que'  bravi  lupi  di  mare,  che  mal  nutriti 
e  peggio  alloggiati,  al  ritmo  cadenzato  della  patria  melopea, 
piegavano  la  cervice  ai  più  umili  e  faticosi  lavori,  e  prenderanno 
il  loro  posto  il  comandante  moderno,  spogliato  della  molteplicità 
de'  suoi  doveri  ed  i  marinai  meno  pronti  e  meno  abili  alle 
manovre  delle  vele  e  della  coperta. 

Gli  istituti  di  registrazione  (Lloyd's  Register,  Veritas  francese, 
Austro-Ungarico,  Registro  italiano,  Lloyd  germanico,  Lloyd's  ame- 
ricano ecc.),  i  loro  ispettori  e  periti,  l'assistenza  di  un  capo 
dell'  armamento,  quella  degli  istituti  di  ruolo  e  di  collocamento, 
di  sbarco  e  rimbarco,  i  macchinisti,  i  fuochisti,  i  raccomandatari, 
i  loro  agenti  maschi  e  femmine,  che  compileranno  le  polizze  di 
carico  ed  i  manifesti,  sconvolgeranno  tutto  l' ordinamento  e  tutto 
il  regime  marinaresco  e  sostituiranno  il  Capitano  e  lo  Scrivano 
che  costituivano  in  antico  gli  organismi  essenziali  di  ogni  navi- 
gazione e  di  ogni  armamento. 

Sparirà  pure  a  poco  per  volta  il  commercio  di  commissione, 
il  vero  commercio,  e  si  concentrerà  in  un  insieme  d' interessi 
rappresentato  dalle  grandi  fattorie,  dalle  fabbriche,  dai  consorzi 
e  dalle  società  industriali,  dalle  succursali  e  dagli  speditori,  e 
quest'ultimi  si  assumeranno  1'  ufficio  di  centralizzare  e  di  ripartire 
i  prodotti  più  svariati  sopra  i  navigli  disponibili  di  ogni  grandezza 
e  di  ogni  nazione,  quando  non  avranno  da  inoltrarli  con  le 
diverse  ferrovie  neh'  interno. 


l)  Durante  gli  undici  anni  1854 — 1864  si  perdettero  297  bastimenti  austriaci 
a  vela  quadra  della  portata  di  91.180  Tonnellate  e  ben  pochi  vennero  rimpiazzati. 


142  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 

Il  contratto  di  noleggio  sarà  quasi  messo  da  parte  ;  la  clau- 
sola „come  sta"  incomincerà  ad  apparire  sulle  polizze  di  carico, 
che  comprenderanno  il  trasporto  dall'interno  delle  fattorie  fino 
al  mare,  attraverso  il  mare  e  di  nuovo  in  terra  fino  al  luogo  di 
consumo  ;  la  mercanzia  verrà  pagata  verso  la  presentazione  delle 
polizze  ed  allora  entreranno  in  funzione  le  Banche.  Queste,  alla 
loro  volta,  speculeranno  sulle  azioni  delle  Società  di  navigazione 
quotate  sui  listini  di  Borsa.  È  non  è  ancora  tutto  ! 

Il  commerciante  d'oltremare  venderà  la  sua  merce  „cif" 
ossia  il  costo  compreso  il  nolo  e  la  sicurtà;  gli  assicuratori 
marittimi  si  troveranno  di  fronte  a  somme  enormi  da  coprire, 
rappresentanti,  non  più,  come  una  volta,  un  solo  genere  di 
mercanzia  ma  diversi,  ed  allora  essi  dovranno  ricorrere  al 
riassicuratore  e  si  stilizzeranno  le  polizze  sulle  formule  di  tutti 
i  paesi  ed  in  tutte  le  lingue,  d' Inghilterra,  di  Francia,  d' Italia, 
di  Germania  ecc.  ecc. 

Il  telegrafo,  i  giornali  con  le  riviste  sui  mercati,  i  listini 
delle  Borse,  aiuteranno  a  sottrarre  all'  uno  gli  affari  dell'  altro  e 
genereranno  la  concorrenza,  anima  del  commercio,  come  si  usa 
dire,  e  l' Oceano  stesso,  con  le  sue  tempeste  e  le  sue  maree 
diventerà  il  campo  ove  s'agiterà  il  lavoro  umano. 

Dalla  febbre  del  far  presto,  le  avarie,  gli  abbordaggi,  gli  investi- 
menti a  terra  ed  i  naufragi  si  succederanno  e  si  moltiplicheranno,  ed 
allora  il  diritto  marittimo  invocherà  l'internazionalismo  e  si  costitui- 
ranno associazioni  e  si  indiranno  congressi  per  la  sua  unificazione. 

11  concetto  di  avere  un'  unica  legislazione  marittima  —  che 
del  resto  non  era  una  novità,  poiché  nel  medio  evo  molte 
nazioni  marittime  ebbero  per  Codice  il  „Consolato  del  mare"  — 
pervaderà  gli  animi  ed  anche  gli  Americani  sorgeranno,  per  giunta, 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  143 

a  dettar  leggi  di  mare  a  questa  vecchia  Europa,  e  gli  Stati 
marittimi  in  genere  non  sapranno  fuorché  in  singoli  casi  anteporre 
a'  capitolati  privati,  fonte  continua  di  litigi  e  di  ire,  migliorie  e 
perfezionamenti  ai  loro  Codici. 

Da  noi  tutto  il  sapiente  e  colossale  lavoro  di  Domenico 
Rossetti,  compiuto  dal  1832  al  1840  per  il  Codice  di  mare  austriaco, 
rimarrà  quasi  sconosciuto  e  l' immenso  suo  materiale  di  studio 
e  di  dottrina  continuerà  a  riposare  il  sonno  eterno  negli  scaffali 
della  civica  Biblioteca  triestina  ! 

Eppure  Domenico  Rossetti,  che  tanto  bene  conosceva  la 
storia  ed  i  bisogni  della  città,  non  aveva  per  mero  capriccio 
insistito,  quando  appunto  si  dedicava  alla  compilazione  del 
Codice,  che  il  Governo  dovesse  sovvenzionare  o  premiare  „con 
uno  zecchino  d'oro  per  ogni  tonnellata,  coloro  che  a  Trieste 
costruissero  un  naviglio  da  400  tonnellate  in  più"  e  che  i  costrut- 
tori fossero  esenti  da  ogni  tassa  di  contratto,  di  quitanza  e  di 
bollo  (Art.   149  e  150  del  Progetto). 

Con  queste  ed  altre  facilitazioni  e  concessioni,  che  a  prima 
vista  potrebbero  sembrare  di  lieve  momento,  il  Rossetti  eviden- 
temente si  riprometteva  di  portare  un  generale  incremento 
all'  industria  navale  e  particolarmente  per  la  costruzione  de' 
bastimenti  che  a'  suoi  tempi  languiva,  e  con  ciò  anche  indiret- 
tamente un  rinvigorimento  all'industria  delle  assicurazioni;  ma 
1'  ottimo  cittadino  rimarrà  inascoltato  e  la  pedantesca  burocrazia 
viennese  stornerà  ogni  sua  utile  e  patriottica  iniziativa. 

„01tre  il  codice"  —  ci  dice  l'Hortis  *)  —  „il  Rossetti  aveva 
già  presentato  un  regolamento  per  le  scuole  nautiche,  la  matricola 


])  Commemorazione  di  Domenico  Rossetti,  letta  nella  Società  di  Minerva 
la  sera  del  29  novembre   1892. 


144  REGIME  E  CONCETTI  NUOVI 

marittima,  il  porto  ;  e  preparava  quelli  per  i  vapori,  i  navigli 
postali,  la  pesca,  gli  squeri,  i  consolati,  l'istituto  marittimo  di 
carità  e  sino  al  libro  di  lettura  per  i  marinai",  ma  nessuno  si 
curò  di  essi  e  l' opera  sua  rimase  infruttuosa. 

Trieste  intanto  rimarrà  inceppata  in  quel  movimento  ascensio- 
nale al  quale  le  dava  diritto  la  sua  posizione  geografica  privilegiata  : 
insisterà  ancora  per  l'emanazione  del  Codice  marittimo  e  reclamerà 
per  decenni  la  costruzione  di  una  seconda  ferrovia,  indipendente 
dalla  „ Meridionale".  Gli  Armatori,  gli  Assicuratori,  il  Comune,  la 
Camera  di  Commercio  e  gli  altri  fattori  competenti  invocheranno 
con  memoriali,  con  ordini  del  giorno,  con  suppliche  e  con  istanze 
e  1'  uno  e  l' altra  ;  Cesare  Combi,  vero  apostolo  dell'  idea,  troppo 
presto  dimenticato,  scriverà  volumi  per  dimostrare  la  necessità 
imprescindibile  della  seconda  congiunzione  ferroviaria,  ma  tutto 
riuscirà  vano. 

Tempo  lungo,  ma  anche  tempo  prezioso  perduto  per  questo 
che  si  volle  chiamare  Emporio  marittimo,  ed  intanto  le  altre 
nazioni  ne  profitteranno  a  tutto  loro  vantaggio. 

Il  Governo  di  Vienna  invece,  lusingato  dagli  idealismi  allora 
dominanti  della  nuova  scuola,  secondo  la  quale  lo  Stato 
doveva  divenire  il  grande  proprietario,  il  grande  industriale,  il 
banchiere  gratuito  e  per  conseguenza  anche  l'assicuratore  de' 
popoli,  assorbendo  in  se  stesso  ogni  individualità  ed  ogni  capitale 
nazionale  per  dividere  il  tutto  con  provvida  mano  tra  i  beati 
popoli  in  un  nuovo  Eldorado  di  tranquillità  e  di  pace,  accarezzerà 
l'idea  dell'istituzione  di  un'assicurazione  generale  sui  pericoli  di 
guerra,  ma  rinsavirà  ben  presto,  allorché  gli  assicuratori  triestini 
gli  avranno  fatto  presente  anzitutto  che  il  contratto  d'assicura- 
zione è  di  propria  natura  un  patto  aleatorio,  del  quale  il  rischio 


REGIME  E  CONCETTI  NUOVI  145 

è  l'elemento  essenziale,  e  poi  che  lo  Stato  essendo  chiamato  per 
suo  istituto  alla  tutela  degli  interessi  individuali  soltanto  ove 
questi  non  bastino  a  sé  stessi,  commetterebbe  un  grave  errore 
quando  intervenisse  allorché  l'interesse  universale  non  lo  richiede 
punto. 

Comunque  sia,  anche  le  nuove  teorie,  i  nuovi  principi  e 
le  nuove  discussioni  porteranno  il  loro  benefico  influsso:  l'assi- 
curazione in  generale  e  singolarmente  quella  sulla  vita  dell'uomo, 
„ considerata  ovunque  quale  una  forza  morale,  sociale  ed  economica 
di  primo  ordine,  quale  un  elemento  necessario  ad  ogni  società  bene 
organizzata"  si  diffonderà  in  modo  straordinario  ed  impreveduto 
e  „ diventerà  la  più  grandiosa  istituzione  che  la  civiltà  moderna 
abbia  veduto  sorgere". 


arsi 


YII. 


PECAPENZA 


Gli  assicuratori  più  attivi  —  Un  luminare  della  scienza  del 
diritto  e  delle  assicurazioni  marittime  —  Giuseppe  Besso  — 
Girolamo  Basevi  —  L' incalzare  delle  nuove  teorie  suggerisce 
alcune  modificazioni  nelle  polizze  e  ne'  listini  —  La  Deputazione 
di  Borsa  ostacola  il  progresso  —  La  nuova  polizza  a  tutto  rischio 
sopra  corpi  di  bastimenti  —  Caratteristiche  di  tale  polizza  — 
Sua  origine  —  Le  assicurazioni  sulle  merci  —  Una  risposta  al 
signor  Luogotenente  —  I  bilanci  formali  —  Il  successo  delle 
Mutue  —  Un  giornaletto  —  Un  nuovo  colpo  per  gli  assicuratori 
triestini  —  Una  disastrosa  legge  dell'Impero  —  Nuovi  e  più 
gravi  malanni  —  Sintomi  di  debolezza  —  Il  concorso  delle  Agenzie 
e  delle  Filiali  delle  Compagnie  ultramontane  —  L' incubo  della 
abolizione  del  porto  franco  —  Reclami  di  provvedimenti  inascoltati 
—  Disastrosa  politica  ferroviaria  —  I  triestini  faranno  da  sé  —  Le 
«Assicurazioni  Generali"  e  la  «Riunione  Adriatica"  rinvigoriscono 
le  loro  energie  —  I  costruttori  della  scienza. 


VII. 


e'  primi  anni  della  seconda  metà  del  secolo  passato 
ebbero  parte  preponderante  nell'attività  degli  assicuratori, 
oltre  che  Angelo  Giannichesi,  Alessandro  Daninos  e 
Masino  Levi,  anche:  Carlo  Conighi,  Giacomo  Terni, 
Alessandro  Schroder,  Francesco  Hermet,  Giuseppe 
Mondolfo  e  Giuseppe  Palese,  mentre  quale  capitano 
^)  alle  dipendenze  dirette  del  Comitato  si  era  affermato 
valentissimo  ed  ardito  ne'  ricuperi  e  ne'  salvataggi  de' 
bastimenti  affondati  o  investiti,  Giovanni  Pessi. 

Un  altro  nome  però,  troppo  presto  dimenticato  anch'  esso, 
si  deve  aggiungere  alla  schiera  dei  su  nominati  ed  è  quello 
dell'  avvocato  Dott.  Arrigo  Hortis,  il  quale  in  tutte  le  questioni 
d' indole  giuridica  e  contenziosa  portava  la  sua  sapiente  parola 
ed  il  vasto  suo  sapere.  E  1'  una  e  1'  altro  noi  li  troviamo  docu- 
mentati in  una  serie  cospicua  di  pareri  e  di  giudizi  che  si  custo- 
discono fra  le  preziose  carte  dell'  archivio  del  Comitato  degli 
assicuratori. 

Al  corredo  degli  studi  severi  ed  amorosi  l' Hortis  aveva 
saputo  accoppiare  un  mirabile  senso  di  praticità,  acquisito  soltanto 
mercè  la  pertrattazione  costante  delle  controversie  le  più  difficili, 


150  DECADENZA 


moltiplicate  dall'  inconveniente  di  una  legislazione  antiquata  e 
monca,  soggetta  quotidianamente  ad  interpretazioni  diverse,  im- 
poste dalle  nuove  teorie  e  dagli  usi  i  più  discordi  delle  altre 
piazze  marittime. 

L' infinito  numero  di  decisioni,  di  sentenze  e  di  esempì  che 
1'  Hortis  portava  in  campo  per  chiarire  le  sue  idee  e  per  sostenere 
i  sani  principi  enunciati  dalle  persone  di  mestiere  e  che  non  si 
riscontrano  ne'  libri  dottrinali,  erano  i  fondamenti  su'  quali 
1'  Hortis  ergeva  gli  edifìci  delle  sue  difese  per  gli  equi  interessi 
degli  assicuratori,  sicché  quasi  sempre  ne  usciva  vittorioso,  pure 
conservandosi  1'  amicizia  e  la  venerazione  degli  opponenti. 

Giuseppe  Besso,  assicuratore  esperto  pur  lui,  divenuto  poi 
il  Segretario  delle  „ Assicurazioni  Generali",  divulgava  la  scienza 
di  cui  era  innamorato  nell'austera  aula  della  Società  di  Minerva,  e 
Girolamo  Basevi  che  aveva  intuito  il  vantaggio  del  credito,  si  occu- 
pava (1867)  con  calore  ad  istituire  una  „Banca  nazionale  marittima 
di  sovvenzioni  ed  assicurazioni"  !)  affine  di  facilitare  e  di  sviluppare 
il  credito  e  sorreggere  gli  armatori,  i  capitani  e  tutte  le  marittime- 
intraprese.,2) 

Ne'  listini  de  premi  si  fecero  vari  ed  importanti  cambiamenti  ; 
si  volevano  rinnovare  le  polizze  di  sicurtà  a   tutto  rischio    ed  a 


!)  Abbiamo  avuto  sott'  occhio  lo  Statuto  di  questa  Banca  compilato  dal 
Basevi  con  il  Comitato  provvisorio  composto  dei  Signori:  Carlo  Marconetti  fu 
Gaspero,  Federico  Deseppi,  G.  Tarabochia,  Benedetto  Sinigaglia,  Carlo  cav. 
Basevi,  Alessandro  Marina,  Ant.  D.  Dabinovich,  Giusto  Dott.  Calò,  dal  quale 
apparisce  che  il  capitale  fondazionale,  in  azioni  di  f.  200  ciascuna,  doveva  essere 
di  un  milione  di  fiorini  v.  a.  da  potersi  aumentare  a  due  milioni.  La  sorte  di 
questa  Banca  fu  pari  a  quella  degli  altri  consimili  istituti  che,  in  epoche  più 
lontane  e  più  floride  del  1867,  avevano  tentato  di  svolgere  il  medesimo  programma. 

-)  In  questa  stessa  epoca  l'aw.  Luigi  Cambon  ed  il  notaio  Dott.  Giorgio 
Piccoli  avevano  t'ondata  la  „Gazzetta  dei  Tribunali",  un  periodico  di  giu- 
risprudenza teorica  e  pratica  che  portava  anche  de'  giudicati  interessanti  sulle 
cose  di  mare. 


Cav.  GIUSEPPE  BESSO. 


DECADENZA  151 


rischio  ordinario,  per  uniformarle  ai  nuovi  precetti  suggeriti  dallo 
incalzare  de'  tempi;  ma  questa  volta  chi  frappose  ostacoli,  „senza 
basarsi  sulle  leggi,  sugli  usi  e  sulle  consuetudini",  fu  la  Deputa- 
zione di  Borsa,  che  intendeva  imporre  una  quantità  di  modifica- 
zioni, sicché  si  dovette  indugiare  fino  al  primo  di  gennaio  1868. 
All'intento  poi  di  soddisfare  al  desiderio  degli  armatori,  le 
Società  d' assicurazioni  attivarono  anche,  allato  della  polizza  a 
rischio  ordinario  sui  corpi  de'  bastimenti,  una  seconda  a  tutto 
rischio  nella  quale  fosse  compresa  l'assunzione  delle  avarie.  Tale 
provvedimento  pareva  dovesse  portare  un  sensibile  vantaggio  agli 
assicurati,  perchè  veniva  loro  concesso  di  scegliere  le  condizioni 
che  più  corrispondessero  alle  loro  vedute  ;  ma  in  realtà  pochi  ne 
profittarono,  quantunque  il  provetto  assicuratore  Giuseppe  Saraval 
ne  avesse  rilevate  le  buone  qualità  in  un  opuscolo  stampato 
nel  18G7.  l) 

Caratteristica  di  tale  nuova  polizza,  che  entrò  pure  in  attività 
col  1.  gennaio  1868,  era  che  le  avarie  venissero  pagate  dall'assi- 
curatore col  diffalco  di  una  franchigia  sulla  somma  assicurata  del: 
3%  dell'  avaria  generale  per  tutti  i  navigli  indistintamente  ; 
3%  dell'avaria  particolare  per  i   bastimenti    classificati    almeno 
B.  1. 1.  nel  Veritas  austriaco,  5/o  I.  I.  nel  francese,  (0.85)  I.  I. 
nell'italiano  ed  A.  1. 1.  rosso  nel  Registro  inglese; 
5%  pure  dell'avaria  particolare  per  quei    bastimenti  classificati 
almeno  B.  II.  I.  nel  Veritas  austriaco,  5/c  H-  I-  nel  Veritas  fran- 
cese, (0.85)  II.  I.  nel  Registro  italiano  e  M  rosso  nel  Registro 
inglese  ; 


!)  La  Nuova  Polizza  a  tutto  rischio  sopra  corpo  di  bastimenti,  adottata 
dagli  assicuratori  di  Trieste  —  con  note  esplicative.  —  Trieste,  Tipografia  del 
Lloyd  Austriaco. 


152 


DECADENZA 


I  Categoria 


7°/0  all'  anno 


II  Categoria 


9%  all'anno 


10°/0  dell'avaria  particolare  per  tutti  i  navigli  classificati  inferior- 
mente ai  suddetti  segni,  o  che  non  fossero  classificati. 
I  premi  che  venivano  praticati  per  questa  nuova  forma  di 

assicurazione  erano  i  seguenti  : 

a)   Nelle  assicurazioni  a  tempo. 
Per  i  bastimenti  classificati  almeno  : 

B.  I.  I.     nel  Veritas  austriaco 
5/6  I-  I.       „  »        francese 

(0.85)  I.  I.       „     Registro    italiano 
A.  I.  rosso       „  „  inglese 

Per  tutti  i  bastimenti  classificati  almeno  : 
B.  II.  I.  nel  Veritas    austriaco 
5/6  H.  I.     „  „         francese 

(0.85)  II.  I.     „     Registro  italiano 
III  Categoria.    Per    tutti    i    bastimenti    classificati 
sotto    i    detti    segni,   o    che    non 

fossero  classificati 12%  all'anno 

più  l°/0  d'aumento  per  una  volta  tanto 
trovandosi  il  bastimento  nel  mare  d'Azoff,  nel  mar  Nero  e 
Danubio,  o  al  di  là  del  capo  Finisterre  dal  1 .  Ottobre  a  tutto 
Marzo,  come  pure  se  in  questo  periodo  venisse  diretto  sulle  coste 
d'Africa  dal  capo  Bon  sino  e  compresa  Ceuta,  o  dal  1.  Luglio 
a  tutto  Gennaro  per  le  Antille  o  golfo  del  Messico,  nonché  in 
tutte  le  stagioni  al  di  là  dei  capi  Horn  e  di  Buona  Speranza. 

Deduzioni  : 
1/4°/0  sulla  somma  assicurata  a  titolo  di  senseria 
6°/0  di  sconto  se  l'assicurato  paga  il    premio    prontamente 

per  cassa  invece  che  verso  propria  accettazione  ad  un    anno  di 

scadenza. 


DECADENZA  153 


b)  Nelle  assicurazioni  a  viaggio: 

per  i  bastimenti  appartenenti  alla  suddetta     I  Categoria     30% 

»  »  n  v  »  "  »  d"  lo 

ni        ■       100% 


di   più  del  pie- 
mie)  l'issato  per 
le   merci   con 
avarea. 


Escluso  ogni  altro  aumento  o  riduzione,  tranne  l'aumento  convenuto  nel 
listino  per  un  porto  indeterminato. 


Se  volessimo  ora  rintracciare  l' origine  di  tale  nuova  polizza 
triestina,  ci  convinceremmo  facilmente  eh' essa  derivò  da  quanto 
si  andava  allora  praticando  in  Francia.  Infatti,  rese  più  facili 
e  più  frequenti  le  relazioni  fra  gli  assicuratori,  quelli  di  Parigi 
idearono  nel  1865  di  istituire  una  forinola  unica  di  polizza  di 
sicurtà  su'  navigli  per  tutta  la  Francia.  Venne  studiata  e  stabilita 
una  polizza  che  fu  detta  di  Parigi-Marsiglia,  il  cui  testo,  datato 
dal  1.  novembre  1865,  fu  stampato  su  due  colori  differenti:  carta 
bianca  per  i  navigli  di  cabotaggio,  e  carta  bleu  per  quelli  di 
lungo  corso. 

In  questa  polizza  appariva  per  la  prima  volta  il  rischio  del 
„ ricorso  de'  terzi"  per  i  fatti  di  abbordaggio  ed  urto,  e  tale 
rischio  andava  a  carico  dell'  assicuratore  per  tre  quarte  parti  del 
danno  e  fino  alla  concorrenza  di  9/10  della  somma  assicurata. 
E  così  nella  nostra  nuova  polizza  compariva  anche  per  la  prima 
volta  il  rischio  de  terzi,  ed  esso  rimaneva  a  carico  dell'assicu- 
ratore istessamente  per  tre  quarte  parti,  ma  fino  alla  concorrenza 
del  75%  della  somma  assicurata  in  luogo  del  90%- 

Con  l'assunzione  di  tale  rischio  i  nostri  assicuratori  vollero 
però  salvaguardarsi  dagli  eventuali  casi  di  morte  avvenuti  per 
ferite  riportate  a  bordo,  bene  intuendo  che  sarebbe  impossibile 
fissare  le  conseguenze  di  tale  rischio  sulle  basi  che  giovano  a 
valutare  gli  oggetti  materiali. 


154  DECADENZA 


Partendo  da  principi  analoghi  a  quelli  da  cui  erano  partiti 
gli  assicuratori  francesi  ed  in  ispecie  facendo  tesoro  del  progresso 
de'  tempi  che  consideravano  ormai  come  viete  alcune  restrizioni 
su'  rischi,  le  nostre  Compagnie  adottarono  pure  il  principio  di 
potersi  assicurare  il  nolo  sulle  mercanzie  caricate,  fino  al  60°/0  del 
suo  ammontare.  Con  ciò  si  derogava  alle  disposizioni  dell'Art.  347 
del  Codice  di  Commercio  qui  adottato  per  uso  consuetudinario, 
ma  s'incominciava  ad  avere  il  giusto  riguardo,  consacrato  poi 
dalle  polizze  successive  che  permisero  di  assicurare  tutto  il 
nolo,  *)  per  il  danno  in  cui  andava  soggetto  l'  armatore  tutte  le 
volte  che  la  perdita  del  bastimento  lo  spogliava  di  un  nolo 
rilevante. 

La  polizza  italiana  per  piroscafi  in  ferro,  adottata  più  tardi  dalle 
Compagnie  assicuratrici  di  Trieste  volle  mantenere  all'assicurato 
la  concessione  di  poter  assicurare  soltanto  il  60°/0  del  nolo  lordo 
quando  vi  fosse  cominciamento  di  caricazione,  dedotta  però  da 
questo  sessanta  per  cento  ogni  anticipazione  o  prestito  sul  nolo, 
ma  con  condizione  speciale  adottava  che  gli  armatori  potessero 
assicurare,  a  titolo  di  esborsi  per  solo  abbandono,  un  importo 
massimo  di  Lst.  2x/2  (valga  o  non)  per  tonnellata  di  registro 
netto  del  piroscafo. 

Altre  non  poche  disposizioni  vennero  aggiunte  o  cambiate 
nella  nuova  polizza  triestina  a  tutto  rischio  sopra  corpo  di 
bastimenti,  ma  a  noi  basterà  aver  accennato  alle  due  importanti 
del  rischio  de1  terzi  e  dell'  assicurazione  sul  nolo,  per  avvalorare 


')  La  legge  francese  del  12  agosto  1885  permise  l'assicurazione  del  nolo. 
Questa,  dopo  la  polizza  del  1.  gennaio  1886,  cessava  di  appartenere  agli  assi- 
curatori del  naviglio  e  così  essi  ebbero  una  garanzia  di  meno  per  V  interesse 
che  l'armatore  ed  il  capitano  dovevano  avere  nella  conservazione  del  naviglio 
assicurato. 


DECADENZA 


155 


la  nostra  opinione  eh'  essa  polizza  ebbe  origine  da  quella  francese 
del  1865. 

E  veniamo  ai  premi   di    sicurtà   che    si    praticavano    sulle 
merci. 


Al  compimento  del  secolo  dalla  riforma  della  prima  Com- 
pagnia di  assicurazioni  di  Trieste,  cioè  nell'anno  1866,  i  premi 
praticati  dagli  assicuratori  sulle  merci  caricate  sopra  i  piroscafi 
destinati  per  il  Levante,  in  confronto  a  quelli  praticati  dagli 
assicuratori  francesi,  erano  i  seguenti  : 


PER  LA 

Costantinopoli 

Alessandria 

Danubio 

Mar  Nero 

Grecia 

Francia 

Trieste 

Francia 

Trieste 

Francia 

Trieste 

Francia 

Trieste 

Francia 

Trieste 

Malta  e  Messina  .     .     . 

Salonicco 

Bourgas   

Mar  Nero 

Costantinopoli      .     .     . 

33/38 
25 
50 
38 
50 
50 
75 
125 
85 

31 
25 
50 
31 
50 
31 
31 
38 
31 

38 
50 

38 
50 
50 
100 
125 
100 
50 

31 
50 

31 
31 
50 
81 
88 
81 
50 

125 

125 
125 
125 
125 
125 
50 
50 
125 
125 

56 
56 
88 
56 
88 
58 
23 
15 
38 
38 

85 
85 
100 
100 
100 
100 
100 
125 
25 
85 

50 
50 
81 
50 
81 
50 
31 
38 
15 
31 

33/50 

33 

38 

33 

38 
38/50 

100 

125 
85 
33 

15 
31 
31 
23 
50 
31 
50 
56 
50 
31 

Abbiamo  limitato  il  confronto  de'  premi  soltanto  fra  la 
Francia  e  la  nostra  Regione,  poiché  in  quel  tempo,  né  l'Italia,  né 
l' Inghilterra  avevano  propri  Listini  di  premi  per  merci  caricate 
sopra  i  piroscafi.  In  Inghilterra,  in  ogni  modo,  i  premi  in  generale 
erano  più  onerosi  per  gli  assicurati  in  confronto  di  quelli  degli 
assicuratori  francesi  ed  italiani  e  specialmente  di  quelli  triestini. 

Gli  assicuratori  italiani,  non  avendo,  come  abbiamo  detto,  un 
Listino    di  premi,  li  applicavano  a  seconda   delle  circostanze,  e 


156  DECADENZA 


si  servivano  tanto  de'  Listini  di  Francia  e  di  Trieste  quanto  de' 
premi  inglesi. 

Da  un  rapido  sguardo  alla  tabella  che  abbiamo  riportata, 
ognuno  si  convincerà  che  i  premi  adottati  dagli  assicuratori 
triestini  erano  di  gran  lunga  più  favorevoli  per  gli  assicurati  di 
quelli  francesi. 

E  valga  il  vero:  il  minor  premio  del  Listino  francese  è 
quello  di  25,  mentre  quello  di  Trieste  è  di  10,  ed  esso  premio 
di  25  s'intendeva  per  i  viaggi  fra  Marsiglia  e  Genova,  Livorno, 
Malta  ecc.,  che  si  possono  paragonare  per  analogia  a  quelli 
fra  Trieste,  l' Istria,  la  Dalmazia,  le  Coste  dell'Albania  ecc.  che 
erano  fissati  da  10  a  15.  La  differenza  del  vantaggio  risulterà 
ancora  più  evidente  qualora  si  prendano  in  considerazione  le 
difficoltà  ed  i  pericoli  della  navigazione  nell'Adriatico,  sulle 
coste  Dalmate,  Albanesi,  Napoletane  ecc.,  specialmente  durante 
l'inverno,  in  confronto  alla  navigazione  nel  Mediterraneo. 

Ad  onta  di  ciò  però,  l' allora  Luogotenente  Barone  de 
Kellersperg  non  trovava  inconsulto  d' inviare  al  Comitato  una 
specie  di  paternale,  osservando  che  gli  assicuratori  triestini,  col 
pretendere  premi  troppo  gravosi,  erano  nientemeno  che  la  causa 
della  rovina  commerciale  di  Trieste.  Ma  la  loro  risposta  del 
gennaio  1866  fu  alquanto  pepata  e  merita  la  pena  di  essere 
trascritta,  perchè  ci  dà  anche  un  quadro  esatto  e  veritiero  delle 
condizioni  di  Trieste  commerciale  di  quel  tempo  e  de'  criteri 
dominanti  sulle  assicurazioni. 

..Eccellenza"  —  essa  diceva  —  „1' ossequiato  dispaccio  che 
V.  S.  si  compiacque  dirigere  al  sottoscritto  Comitato  in  data 
13  gennaio  No.  550/III,  gì' ingiunge  di  recare  a  cognizione  delle 
Compagnie  d'assicurazioni  marittime  di  Trieste  che    all'Eccelso 


DECADENZA  157 


Ministero  di  Stato  pervennero  ripetute  querele  contro  la  pressione 
che  le  medesime  eserciterebbero  sul  commercio  col  domandare 
premi  soverchiamente  elevati,  mentre  dall'altro  canto  si  fanno 
contro-assicurare  a  patti  più  vantaggiosi,  e  di  renderle  attente 
che  ove  si  riproducessero  cotali  lagnanze  e  queste  venissero 
riconosciute  fondate,  la  Eccelsa  amministrazione  dello  Stato 
dovrebbe  provvedere  ai  mezzi  di  rimediarvi  coli'  ammettere  la 
concorrenza  di  estere  Compagnie  pel  ramo  marittimo. 

Quantunque  il  devotissimo  sottoscritto  Comitato,  organo 
rappresentativo  delle  Compagnie  dr  assicurazioni  marittime  di 
questa  piazza,  e  quindi  perfettamente  conscio  del  loro  procedere, 
avesse  l'intimo  convincimento  che  le  medesime  vennero  ingiu- 
stamente accusate  presso  1'  Eccelso  Ministero,  esso  si  fece  carico, 
in  debita  obbedienza  agli  ordini  di  Vostra  Eccellenza,  di  convo- 
care i  rappresentanti  delle  Compagnie  stesse,  onde  loro  comu- 
nicare il  precitato  riverito  dispaccio,  ed  in  seguito  alle  loro 
deliberazioni  ha  1'  onore  di  esporre  a  V.  S.  quanto  segue  : 

I  premi  e  le  condizioni  delle  Sicurtà  marittime,  come  quelli 
di  ogni  altra  assicurazione  sono  basati  sulla  probabilità  dei  danni, 
ai  quali,  giusta  larga  esperienza,  è  esposto  ogni  singolo  viaggio, 
ogni  qualità  di  merce,  a  seconda  della  distanza  e  dei  mari  più 
o  meno  procellosi,  delle  stagioni,  della  qualità  del  naviglio  e  di 
varie  altre  speciali  circostanze  ;  l'Assicuratore  e  qui,  i  Direttori 
delle  Compagnie,  chiamati  a  promuovere  e  tutelare  gli  interessi 
delle  medesime  e  rispettivamente  quelli  degli  azionatj,  hanno  la 
duplice  e  non  agevole  missione  di  procacciarsi  il  maggior  numero 
possibile  di  assicurazioni  e  di  fissarne  il  corrispettivo,  ossia  il 
premio,  in  guisa  di  fare  fronte  agli  eventuali  danni  ed  alle  spese, 
e  possibilmente    evitare    che  per    cuoprirle    debbasi   intaccare    il 


158  DECADENZA 


capitale  sociale  e  venga  da  ciò  scemata  la  solidità  delle  Compa- 
gnie stesse,  solidità  assai  più  importante  pel  commerciante  che 
noi  può  essere  il  risparmio  di  una  particella  di  premi  !  L'Assi- 
curatore è  quindi  il  miglior  giudice  della  misura  dei  premi, 
l'unico  anzi  che  possa  determinarli  con  cognizione  di  causa, 
ma  dai  due  estremi  ai  quali  deve  aspirare,  cioè  sviluppo  d'affari 
ed  equilibrio  tra  introiti  e  danni,  sorge  già  da  per  sé  stessa  la 
materiale  impossibilità  di  qualsiasi  pressione,  imperocché  quella 
o  quelle  Compagnie  che  volessero  pretendere  premi  troppo  elevati, 
o  per  parlare  più  commercialmente,  vendere  la  propria  merce  a 
prezzo  superiore  al  suo  vero  valore,  non  troverebbero  acquirenti, 
si  vedrebbero  sopraffatte  dai  loro  concorrenti,  e  condannate  ad 
una  inazione  che  le  trascinerebbe  ad  una  forzosa  liquidazione. 
Ed  i  concorrenti  esistono  in  numero  sovrabbondante,  essendovi 
in  Trieste  non  meno  di  22  Compagnie  che  prestano  assicura- 
zioni marittime,  e  non  sono  vincolate  da  osservanza  di  una 
comune  tariffa  di  premi. 

Essendo  indispensabile  che  il  negoziante,  il  quale  deve 
calcolare  anticipatamente  tutte  le  spese  inerenti  alla  speculazione 
che  vuole  imprendere,  conosca  pure,  almeno  in  via  approssimativa, 
il  tasso  del  premio  d'assicurazione,  è  consuetudine  comune  ad 
ogni  piazza  di  commercio  che  siffatti  premi,  in  uno  alle  relative 
condizioni,  vengano  periodicamente  pubblicati,  e  così  praticasi  pure 
a  Trieste,  come  ravvisasi  dai  due  Listini  di  premi  qui  allegati, 
il  primo  dei  quali  segna  i  premi  che  correvano  nell'estate  del  1865 
e  l'altro  quelli  dell'autunno  ed  inverno  fino  al  1.°  di  aprile  p.  v. 

Ma  questi  Listini  destinati  soltanto,  come  sopra  accennato, 
ad  indicare  i  premi  normali,  non  sono,  come  abbiamo  premesso, 
obbligatori   nò   per   gli    assicuratori,    né    per   gli    assicurandi  ;  la 


DECADENZA  159 


precisa  entità  del  premio  rimane  sempre  oggetto  di  libere  con- 
trattazioni ed  il  commerciante  che  ben  sa  curare  i  proprj  interessi, 
non  lascia  di  usufruire  la  concorrenza  già  regnante  fra  gli  stabi- 
limenti triestini  per  ottenere  i  patti  a  lui  più  vantaggiosi.  E  se 
non  li  trovasse  sul  luogo,  non  ha  egli  mille  mezzi  di  procurarsi 
1'  assicurazione  altrove,  quand'  anche  non  esistessero  qui  Agenzie 
di  Compagnie  estere?  La  telegrafia  rende  oggidì  possibile  ciò 
che  prima  non  lo  era,  superfluo  ciò  che  era  indispensabile,  ed 
ha  prodotto  anche  nelle  assicurazioni  quella  illimitata  concorrenza 
che  si  fa  sentire  in  ogni  altra  industria. 

Se  non  che  il  negoziante  non  ha  realmente  d'uopo  per 
alcun  motivo  di  ricorrere  altrove,  avvegnacchè  tampoco  i  premi 
normali  fissati  dai  precitati  Listini  sono  minimamente  più  alti  di 
quelli  vigenti  nelle  altre  piazze  di  commercio  e  rendonsi  anzi  in 
molti  casi  inferiori,  quando  vengano  depurati  dagli  abbuoni  che 
in  forza  di  inveterata  consuetudine  si  concedono  dagli  assicura- 
tori triestini  agli  assicurati  stessi  a  titolo  di  sconto  e  senserie 
sopra  qualunque  assicurazione  marittima,  abbuoni  che  equival- 
gono ad  una  riduzione  di  20  e  25%  del  relativo  tasso  di  premio 
e  non  si  praticano  iti  alcuna  altra  piazza. 

Egli  è  per  tanto  evidente  che  l' idea  di  una  pressione  da 
parte  degli  assicuratori  marittimi  sul  commercio  difetta  non  solo 
di  verità  ma  eziandio  di  verosimiglianza;  che  è  impossibile  per 
la  forza  naturale  dei  fatti  e  delle  circostanze,  e  che  inoltre,  le 
Compagnie  triestine,  ben  lungi  dal  nutrire  la  folle  intenzione  di 
poter  imporre  al  pubblico  premi  soverchi,  penetrate  anzi  dalle 
esigenze  dei  tempi  attuali,  della  protezione  che  loro  incombe  di 
offrire  al  commercio  ed  all'  industria,  hanno  ridotto  il  corrispet- 
tivo dell'  assicurazione  alle  più  eque  e  tenui  misure. 


160  DECADENZA 


Altra  prova  non  meno  evidente  che  i  premi  da  esse  percetti 
non  sieno  superiori  al  valore  dei  rischi  assunti,  la  si  scorge  poi 
negli  sfavorevoli  risultati  che  diedero  negli  ultimi  anni  le  assicu- 
razioni marittime.  Si  consultino  i  Bilanci  delle  rispettive  Compagnie, 
si  consideri  quante  di  queste  dovettero  liquidare  e  si  potrà  allora 
giudicare  se  si  sieno  arricchite  a  spese  del  pubblico  ! 

Ma  ci  sia  permesso  di  aggiungere  ancora  un  importante 
riflesso.  Quegli  che  prende  un'assicurazione  studierà  bensì  il 
mezzo  di  pagarla  il  meno  possibile,  ma  dovrà  anzi  tutto  acqui- 
starsi la  certezza  che  1'  assicuratore  sia  dotato  non  soltanto  della 
possibilità  materiale  di  risarcire  gli  avvenibili  danni,  ma  eziandio 
e  più  ancora  del  buon  volere  di  risarcirli  senza  tergiversazioni, 
senza  indugi,  senza  futili  eccezioni,  senza  valersi  di  qualche 
irregolarità  di  forma,  e  questi  requisiti,  di  valore  ben  superiore 
ad  eventuali  differenze  di  premio,  il  commercio  austriaco  li  trova 
in  piena  copia  nelle  austriache  Compagnie,  le  quali  ognor  guidate 
dal  più  liberale  spirito  di  conciliazione,  liquidano  e  risarciscono 
ogni  danno  con  quella  sollecitudine  e  lealtà  che  richiedono  gli 
interessi  degli  assicurati  ed,  anteponendo  sempre  la  equità  allo 
stretto  diritto,  rifuggono  da  litigi  se  non  vi  sono  astrette  da 
considerazioni  maggiori,  come  il  ponno  comprovare  gli  atti  di 
questo  Tribunale  Commerciale. 

Dimostrata  la  insussistenza  del  principale  capo  di  accusa, 
rimane  da  scrutinare  la  verità  dell'altro,  secondo  il  quale  le 
Camere  triestine  si  procaccerebbero  un  lucro  (che  si  qualifiche- 
rebbe quasi  d' illecito)  facendosi  contro-assicurare  a  premi  minori 
di  quelli  da  esse  ottenuti  nelle  assicurazioni  dirette. 

E  per  provare  essere  questa  imputazione  infondata  al 
pari    dell'altra,  basterà   addurre    il    fatto    che    le   Riassicurazioni 


DECADENZA  161 


vicendevolmente  concluse  fra  le  Compagnie  indigene  non  vengono 
altrimenti  trattate  che  a  patti  del  tutto  identici  a  quelli  della 
polizza  diretta,  e  che  tutti  i  contratti  di  Riassicurazione  con  estere 
Società  contengono  in  generale  la  perentoria  condizione  che  il 
premio  della  riassicurazione  debba  essere  uguale  a  quello  dell'as- 
sicurazione diretta;  e  che  se  in  siffatti  contratti  viene  stipulata 
una  Provvisione  a  favore  della  Compagnia  riassicurata,  tale 
Provvisione  è  soltanto  destinata,  e  vale  anche  appena,  a  cuoprire 
quella  che  deve  essa  stessa  retribuire  e  le  relative  spese  di 
amministrazione. 

Le  Riassicurazioni  non  sono  pertanto  provocate  da  scopo 
di  lucro,  ma  soltanto  dal  desiderio  di  ogni  Compagnia  di  potere 
accettare  la  totalità  dell'assicurazione  che  le  viene  proposta,  e 
di  corrispondere  con  ciò  ai  bisogni  del  Commercio. 

Le  Compagnie  d'assicurazioni  di  Trieste,  le  quali  si  sono 
mai  sempre  prefisse  come  la  più  invidiabile  meta  la  benevola 
protezione  delle  Eccelse  Autorità,  e  nulla  ommisero  onde  meri- 
tarla, provarono  profondo  rammarico  nello  scorgersi  accusate  di 
colpe,  di  cui  hanno  la  coscienza  di  essere  pienamente  scevre  ; 
al  sentimento  di  rammarico  si  aggiunge  quello  dello  stupore  nel 
riflettere  che  se  tali  querele  avessero  avuto  la  loro  sorgente  nel 
ceto  mercantile,  questo  si  sarebbe  senza  dubbio  rivolto  alla  Camera 
di  Commercio,  naturale  suo  organo  presso  le  superiori  Autorità, 
e  constando  che  alla  Camera  di  Commercio  di  Trieste  mai 
giunsero  siffatte  lagnanze,  non  puossi  a  meno  di  supporre  che 
quelle  innalzate  all'Eccelso  Ministero  sieno  state  dettate  non  già 
da  zelo  ed  amore  per  gli  austriaci  commerci,  ma  sibbene  dal 
privato  interesse  di  coloro  che  tentano  ogni  via  onde  farsi 
ammettere  all'esercizio  della  propria  azione  nell'Austriaco  Impero. 


162  DECADENZA 


Se  non  che  le  Compagnie  si  rivolgono  fiduciose  allo  spirito 
d'illuminata  giustizia  che  cotanto  distingue  la  Eccellenza  Vostra, 
e  nella  speranza  di  avere  potuto  convincere  V.  E.,  colla  disa- 
dorna ma  veridica  esposizione  che  precede,  essere  spoglie  di 
verità  e  fondamento  le  querele  contro  di  esse  formulate,  innalzano 
a  V.  E.  mediante  il  devotissimo  sottoscritto  Comitato  la  fervida 
preghiera  di  volere  trasfondere  uguale  convincimento  nella  mente 
di  S.  E.  il  Signor  Ministro  di  Stato,  e  patrocinare  la  giusta 
loro  causa,  alla  quale  si  anellano  molteplici  e  gravi  interessi 
nazionali." 

Quale  effetto  abbia  prodotto  codesta  chiara  ed  esplicita  espo- 
sizione degli  assicuratori  triestini  non  sappiamo  ;  ci  è  noto 
soltanto  che  dopo  due  mesi,  la  locale  Luogotenenza  inviava  al 
Comitato  un  altro  atto,  che  veniva  poi  diramato  a  tutte  le 
Compagnie,  con  il  quale  diceva  che  a  tenore  dell'art.  29  del 
nuovo  Codice  di  commercio,  ogni  Società  era  „tenuta  di  com- 
pilare ciascun  anno  V  inventario  ed  il  bilancio  della  sua  sostanza, 
elencando  cioè  esattamente  i  suoi  beni,  i  suoi  crediti  e  debiti, 
l'ammontare  del  suo  contante  ed  ogni  altro  suo  avere,  indicando 
il  valore  capo  per  capo  e  chiudere  le  partite  a  pareggio  sicché 
ne  risulti  il  ragguaglio  fra  l'attivo  ed  il  passivo". 

„Ciò,  —  aggiungeva  la  Luogotenenza  —  si  rende  neces- 
sario di  ordinare  perchè  la  maggior  parte  delle  Società  di  Assi- 
curazioni esistenti  a  Trieste  presentano  ai  Congressi  generali 
degli  azionisti  ed  alle  Autorità  soltanto  resiconti  sul  risultato 
della  gestione  dell'ultimo  anno  e  non  formali  bilanci  contenenti 
le  prescritte  indicazioni  riguardo  allo  stato  attivo  e  passivo". 

Per  mezzo  di  questo  documento  possiamo  dunque,  fra 
altro,  stabilire  che  nel   1866  incominciò  per  tutte    le    Società   di 


DECADENZA  163 


commercio  di  questa  Regione  l'obbligo  di  pubblicare  alla  fine 
di  ogni  anno  di  esercizio  i  loro  bilanci  formali  e  dettagliati. 

Nel  frattempo  una  speciale  forma  d'assicurazione,  del  resto 
non  nuova,  s' era  affermata  e  pareva  dovesse  portare  una  rivo- 
luzione nel  campo  della  nostra  industria.  E  così,  mentre  nel 
Regno  vicino  le  società  di  mutua  assicurazione  e  cioè  quelle  in 
cui  i  proprietari  delle  navi  si  assicurano  vicendevolmente,  avevano 
attecchito  ancora  all'  inizio  della  seconda  metà  del  Secolo  XIX,  *) 
anche  la  nostra  Regione,  nel  1865,  pensò  di  sperimentarla.  In 
quest'anno,  infatti,  veniva  istituita  in  Fiume  la  „Prima  Società  di 
mutua  assicurazione  della  marina  mercantile  austro-ungarica"  2) 
e  subito  dopo  quella  di  Lussinpiccolo, 3)  e  bisogna  convenire 
che  tanto  l' una  quanto  l'altra,  riportarono  da  principio  un  suc- 
cesso; anzi,  se  dobbiamo  credere  alle  cronache,  bastò  l'inizio 
della  loro  attività  per  portare  un  vero  scompiglio  fra  gli  assicu- 
ratori triestini. 

Come  nel  1849  essi  credettero  allora  di  trovare  un  rimedio 
salutare  nella  pubblicazione  di  un  periodico,  il  quale  avrebbe 
dovuto  „difenderli  dalle  accuse  contro  di  essi  scagliate,  giustificarli 


1)  La  „ Mutua  Assicurazione  marittima  Camogliese"  venne  stabilita  a 
Camogli  (Genova)  nel  1851;  la  „Mutua  assicurazione  della  marina  mercantile 
italiana",  fu  fondata  a  Genova  nel  1857  e  l'„Associazione  di  mutua  assicura- 
zione della  Marina  mercantile  Sorrentina"   si  costituì  nel   1862. 

2)  Costituita  per  scrittura  privata  d.d.  23  marzo  1865  ed  attivata  il  1.° 
maggio  dello  stesso  anno.  I  suoi  Statuti,  furono  modificati  nelle  assemblee 
generali  del  15  luglio  1876  e  del  26  luglio  1877.  Non  poteva  assicurare  che 
navi  iscritte  ne'  registri  della  marina  austro-ungarica. 

3)  „Società  di  Mutua  Assicurazione  della  marina  mercantile  dei  Lussini 
e  del  Litorale".  Il  suo  Statuto  è  del  31  maggio  e  la  sua  costituzione  ebbe  luogo 
il  24  settembre   1866.  Nel   1871   lo  Statuto  fu  modificato. 

Sul  modello  di  queste  due  Mutue  veniva  istituita  nel  maggio  1878,  la 
„Mutua  assicurazione  marittima"  in  Buccari,  ma,  quantunque  lo  Statuto  ne 
fissasse  la  durata  a  30  anni,  non  ebbe  vita  attiva. 


164  DECADENZA 


appo  i  loro  ricorrenti  ed  avere  il  compito    di   abbattere    la    con- 
correnza della  Mutua". 

Il  giornaletto  quotidiano"  che  s'intendeva  di  pubblicare, 
„non  doveva  comprendere  solo  interessi  degli  assicuratori,  articoli 
apologetici  ed  aride  polemiche,  perchè  non  era  supponibile  che 
i  ricorrenti  s'invogliassero  ad  associarsi  ed  esborsare  una  somma 
per  leggere  una  semplice  autoapologia  degli  assicuratori"  ;  ma 
doveva  essere  „un  giornale,  a  mo'  del  Lloyd  di  Anversa,  il  quale, 
partendo  dal  Comitato  degli  Assicuratori,  verrebbe  accolto  favo- 
revolmente perchè  contenente  regolamenti,  il  movimento  dei 
bastimenti  nei  porti  nazionali  ed  esteri,  le  notizie  marittime,  i 
navigli  sotto  carico,  le  recenti  costruzioni,  i  restauri  e  le  classi- 
ficazioni, il  corso  dei  noli,  il  listino  dei  cambi  e  dei  premi  e 
quant' altro  potesse  cattivarsi  l'attenzione  dei  lettori,  e  per  inci- 
denza poi,  quale  appendice,  comparirebbero  articoli  concernenti 
la  navigazione  ed  il  ramo  delle  sicurtà,  i  bilanci  delle  singole 
Compagnie,  le  riduzioni  dei  premi,  le  migliorate  condizioni  per 
gli  assicurati,  i  danni  pagati  puntualmente  e  con  correntezza,  le 
transazioni  praticate  e  qualsivoglia  altro  argomento  atto  a  porre 
in  luce  la  buona  fede  degli  assicuratori  e  la  cura  datasi  per 
soddisfare  possibilmente  i  desideri  degli  assicurati". 

È  interessante  conoscere  come   nel    1866    si    preventivasse 
la  spesa  per  la  redazione  e  pubblicazione  di  un  periodico  : 
fior.  3600. —  per  le  spese  di  stampa,  compresa  la  carta,  per  500 
copie  a  fior.  12  al  giorno  e  300  numeri  all'anno; 

„        200. —  per  l'associazione  di  giornali  esteri; 

„       1200. —  spese  per  la  redazione; 

„        .100. —  per  T  amministrazione,  la  dispensa  e   la  spedizione. 
fior.  5500.— 


DECADENZA  165 


Il  giornale  non  ebbe  vita,  perchè  prevalse  fra  i  rappresen- 
tanti delle  ventidue  Compagnie  il  sano  criterio  ch'era  meglio 
acquistarsi  la  simpatia  e  la  fiducia  degli  armatori  con  i  fatti  e  con 
la  serietà  ed  onestà  de'  propositi,  anziché  con  le  parole. 

Nel  marzo  del  1867  nuovi  importanti  cambiamenti  venivano 
apportati  a'  Listini  de'  premi.  Sul  genere  caffè,  che  sembra  avesse 
dato  agli  assicuratori  risultati  poco  favorevoli,  si  aumentava  il 
premio  nelle  assicurazioni  coll'avarea,  e  sugli  interi  carichi  di 
petrolio,  che  allora  formavano  oggetto  di  importanti  transazioni, 
si  accresceva  pure  il  premio  di  V-2%-  Si  riconosceva  indi  la 
necessità,  „dato  lo  sviluppo  della  navigazione  a  vapore"  di  eleg- 
gere una  Commissione  speciale  per  istudiare  e  fissare  i  premi 
di  sicurtà  per  i  piroscafi. 

In  questo  stesso  anno,  cessato  intanto  il  Regno  Lombardo- 
Veneto,  su  tutte  le  polizze  di  sicurtà  triestine,  là  dove  si  riferivano 
al  Codice  di  commercio  al  quale  dovevano  uniformarsi,  anziché 
le  parole  „tuttavia  in  vigore  nel  Regno  Lombardo-Veneto"  si 
sostituivano:  altra  volta  vigente  nel  fu  Regno  Lombardo-Veneto. 

La  „Nuova  Società  Commerciale  d'Assicurazioni"  e  la 
«Compagnia  Filemporica"  passavano  in  questo  tempo  alla  liqui- 
dazione. 

Ma  i  continui  cambiamenti  ne'  tassi  di  sicurtà,  le  frequenti 
modificazioni  delle  franchigie  e  delle  condizioni  speciali,  avevano 
incominciato  a  ridurre  il  Listino  di  Trieste  ad  una  specie  di 
rebns,  sul  quale,  nò  assicurati,  né  assicuratori  si  potevano  più 
raccapezzare.  Epperò  saggiamente  si  pensò  di  riformarlo  comple- 
tamente, sia  nella  forma  che  nella  sostanza,  per  renderne  l'uso 
più  facile  e  più  pronto.  E  fu  compilato  ed  approvato  il  nuovo 
Listino,  dal  quale  apparivano  meglio  distinte  le  diverse  provenienze 


166  DECADENZA 


e  destinazioni,  disposte  in  ordine  alfabetico  e  con  distinta  indi- 
cazione d' ogni  singolo  tasso  di  premio,  tanto  per  i  bastimenti 
a  vela,  quanto  per  le  vaporiere;  si  per  le  sicurtà  con  l'avaria, 
che  per  quelle  che  ne  erano  franche  ad  uso  di  Trieste  ed 
anche  inglese,  con  le  annotazioni  de'  rispettivi  aumenti  o  delle 
riduzioni. 

Si  voleva  anche  profittare  di  tale  riforma  per  semplificare 
la  quotazione  de'  premi  coli'  abolire  il  sistema  poco  morale  de' 
diffalchi  a  titolo  di  sconto  e  senseria,  ma,  strano  a  dirsi,  nel 
Congresso  generale  del  25  settembre  1867,  pur  riconoscendo 
tutti  gl'intervenuti  l'utilità  di  tale  misura,  la  proposizione  della 
Commissione  non  otteneva  che  otto  voti  favorevoli  ed  otto  con- 
trari; sicché  non  veniva  accettata,  provocando  una  violenta  pro- 
testa dell'assicuratore  M.   Saraval. 

Durante  i  tre  anni  successivi,  la  concorrenza  delle  Mutue 
non  diminuì,  per  cui  uno  degli  assicuratori,  che  non  aveva  certo 
pelo  sulla  lingua,  con  lettera  del  3  marzo  1870,  così  si  esprimeva: 

„ Ricordo  che  alla  formazione  del  precedente  Listino  io  mi 
sentiva  contrario  ad  una  riduzione  dei  premi  di  sicurtà  sopra 
corpi  e  giustificavo  la  mia  contrarietà  basandomi  precipuamente 
alla  posizione  fortunata  delle  Mutue,  contro  la  quale  non  poteva 
valere  una  riduzione  di  premio,  se  non  in  misura  straordinaria 
e  non  compatibile  al  rischio,  per  cui  da  un  tale  lato  sarebbe 
riuscito  inutile  ogni  tentativo  di  minorare  l'influenza  e  prepon- 
deranza delle  Mutue.  Sembrami,  secondo  il  mio  debole  modo  di 
vedere,  che  oggi  la  cosa  si  presenta  sotto  altro  aspetto  e  forse 
più  in  favore  degli  assicuratori  di  Trieste". 

„Non  ho  perduto  di  vista  che  la  Mutua  di  Fiume  nell'ultimo 
esercizio  abbia  accresciuto  il  suo  fondo  con  la  compartecipazione 


DECADENZA  167 


di  nuovi  soci  e  tale  incremento  deve  attribuirsi  alla  prima  impres- 
sione fatta  sulli  armatori  dai  precedenti  risultati,  e  si  associavano 
volonterosi,  convinti  da  fatti,  che  la  quota  da  pagarsi  era  minore 
quasi  dell'uno  per  cento.  Presentemente  però  le  condizioni  delle 
Mutue  rispettivamente  ai  loro  associati  hanno  subito  un  notevole 
cangiamento  ;  scomparve  la  sicurezza  che  il  premio  di  compar- 
tecipazione non  superi  l' uno  per  cento,  presentandosi  invece 
la  sicurezza  di  raggiungere  il  3  per  cento,  senza  poter  calco- 
lare sull' accresciuto  fondo,  perchè  paralizzato  da  un  maggior 
rischio". 

„ Tutti  gli  assicuratori  hanno  giustamente  deplorato  la  com- 
parsa delle  Mutue,  1'  hanno  vedute  nascere,  crescere,  invigorirsi, 
si  gridò,  si  parlò  molto,  si  studiò  il  modo  di  abbatterle,  ma  non 
ebbesi  la  forza  di  combatterle  nel  loro  nascere  con  qualche 
misura  forte  e  decisiva,  e  per  controminarle  si  creò  la  polizza  a 
„tutto  rischio",  dalla  quale  si  ritrasse  l'unico  conforto  di  avere 
consumato  tempo,  fatica  e   spesa". 

E  su  questo  tenore  continuavano  le  lamentazioni  del  nostro 
assicuratore,  riportando  cifre  e  facendo  raffronti  che  dimostrar 
dovevano  la  necessità  di  mantenere  inalterati  i  premi  e  le  con- 
dizioni allora  in  vigore  per  i  bastimenti  costruiti  all'  estero,  e  di 
abolire  gli  sconti  e  i  soprasconti  per  i  bastimenti  costruiti  nel 
nostro  golfo. 

Nell'aprile  del  1874  però,  in  cui  la  tanto  temuta  „Prima 
Società  Mutua"  di  Fiume  chiudeva  il  nono  anno  di  vita,  la  sua 
direzione,  composta  dei  Signori  L.  A.  Burgstaller,  Casimiro 
Cosulich  e  Benedetto  Minach,  presentava  un  bilancio  passivo  di 
fior.  203.055.82  onde  i  soscrittori  dovettero  aggiungere,  al  3% 
versato  in  origine,  altri   l'85°/0  di  premio! 


168  DECADENZA 


Questo  e  gli  altri  risultati  poco  favorevoli  pubblicati  poi, 
misero  in  pace  gli  animi  degli  assicuratori,  i  quali  della  concor- 
renza delle  Mutue  più  non  temettero. 

Un  anno  dopo,  un  nuovo  elemento  di  concorrenza  si  mani- 
festava e  doveva,  pur  troppo,  prendere  in  seguito  allarmanti 
proporzioni. 

Il  Ministero  di  Vienna,  che  del  resto  già  dieci  anni  prima 
aveva  vagheggiata  l'idea  di  ammettere  le  Compagnie  estere  di 
sicurtà  all'  esercizio  in  Austria,  ritornava  alla  carica  con  maggior 
lena,  e  per  mezzo  della  Deputazione  di  Borsa  richiedeva  il  parere 
de'  locali  assicuratori. 

Ognuno  può  immaginarsi  quale  esso  si  fosse,  ma  ad  onor 
del  vero  bisogna  convenire  che  essi  si  appoggiavano  a  criteri 
molto  equi  e  giusti  e  non  soltanto  ispirati  dalla  eliminazione  di 
una  concorrenza.  Il  Comitato,  che  agiva  per  tutti  gli  assicuratori, 
ammetteva  che  ogni  razionale  teoria  economica  esige  assoluta 
libertà  di  concorrenza  nel  commercio  e  nell'industria,  checché 
ne  dicessero  i  protezionisti,  a  quel  tempo  già  sconfitti  ;  ma  non 
trovava  che  questi  principi  fossero  applicabili  all'assicurazione 
in  genere  e  meno  ancora  a  quella  de'  trasporti  in  ispecie. 

Saggiamente  ragionavano  gli  assicuratori  che  primo  elemento 
da  aversi  in  riflesso  neh' apprezzare  una  Compagnia  d'assicura- 
zione era  la  sua  maggiore  o  minore  solidità,  la  quale  non  istà 
tanto  nella  cifra  de'  capitali  sociali,  quanto  nel  giusto  equilibrio 
tra  la  somma  de'  premi  che  si  incassano  e  quella  de'  rischi  che 
si  è  chiamati  a  risarcire.  Ora,  se  per  effetto  di  soverchia  concor- 
renza la  misura  de'  premi  dovesse  ridursi  in  modo  da  produrre 
uno  sbilancio  tra  questi  due  fattori,  le  volute  guarentigie  spari- 
rebbero; e  se  ne  derivasse  l'insolvenza  d'una  o  più  Compagnie,  il 


DECADENZA  169 


danno  da  ciò  cagionato  ai  moltissimi  che  a  queste  avevano  affidato 
le  proprie  sostanze,  costituirebbe    una    vera    calamità   nazionale. 

Aggiungevano  ancora  gli  assicuratori  che  in  Austria  le 
Compagnie,  come  Società  anonime,  non  potevano  erigersi  che 
con  l'approvazione  del  Governo;  che  stavano  sotto  la  sua  diretta 
sorveglianza  ;  che  i  loro  bilanci  dovevano  esser  resi  di  pubblica 
ragione,  sicché  ognuno  poteva  apprezzare  la  loro  maggiore  o 
minore  solidità,  ma  che  invece  delle  Compagnie  estere  il  pubblico 
non  poteva  giudicare  la  solidità,  conoscerne  i  principi  ed  il  modo 
di  procedere  nel  regolamento  e  nella  rifusione  de'  danni,  e,  poiché 
nel  caso  concreto  non  si  trattava  d'acquistare  una  merce  più 
o  meno  buona,  ma  bensì  di  fare  un  rido  di  lunga  o  lunghissima 
durata,  chi  avesse  la  sventura  d' essersi  ingannato  e  non  se  ne 
accorgesse  che  dopo  avvenuto  il  sinistro,  andrebbe  incontro  a 
perdita  immensa  e  irreparabile. 

Questi  ed  altri  argomenti  portavano  i  triestini  in  appoggio 
alle  loro  istanze  per  non  vedersi  sopraffatti  dagli  stranieri,  ed  a 
corollario  di  essi  argomenti  asseveravano  che  le  sedici  Compa- 
gnie, aventi  in  quel  tempo  la  loro  sede  a  Trieste,  erano  state  e 
sarebbero  anche  in  avvenire  in  grado  di  soddisfare  a'  bisogni 
del  commercio  triestino,  potendo  sempre  trovarsi  da  coprire  da 
100  a  150  mila  fior,  sopra  ogni  singolo  buon  naviglio  ed  essen- 
dovi il  patto  con  la  Società  del  Lloyd  Austriaco  che  le  Compagnie 
triestine  dovessero  assumere  il  rischio  fino  a  fior.  325.000  per 
ogni  piroscafo. 

Ma  tutto  ciò  non  valse  che  a  prolungare  di  pochi  anni  il 
beneficio  goduto  dagli  assicuratori,  e,  nel  marzo  del  1873,  una 
legge  dell'Impero  aboliva  l'esclusione  delle  Società  di  assicura- 
zioni estere    dall'ammissione    all'esercizio    in    Austria   decretata 


170  DFX  AD  ENZA 


coli' ordinanza  Imperiale  del  29  novembre  1865,  e  ammetteva 
all'esercizio  tanto  le  Società  per  azioni  quanto  quelle  in  acco- 
mandita nonché  le  Società  di  mutua  assicurazione. 

Quale  palliativo  però,  la  legge  in  parola  stabiliva  la  limita- 
zione che  „se  in  uno  stato  estero  sussistessero  norme,  per  le 
quali  Società  private  di  assicurazioni  fossero  escluse  in  tutto  od 
in  parte  dall'esercizio  di  un  ramo  di  assicurazione,  non  fosse 
permesso  alle  Società  che  appartenevano  a  quello  stato,  di  eser- 
citare un  tale  ramo  di  assicurazione  a  queste  parti"  (sic). 

Poi,  l'ordinanza  de'  ministri  dell'interno,  della  giustìzia, 
del  commercio  e  delle  finanze  d.d.  18  agosto  1880  (B.  L.  I.  No.  1 10), 
unificava  le  diverse  disposizioni  legislative  sulla  materia  e  dispo- 
neva esser  necessaria  l'autorizzazione  dello  stato  per  fondare 
qualsiasi  istituto  di  assicurazione;  il  capitale  in  azioni  doveva 
essere  costituito  in  guisa  che  fossero  versati  100.000  fiorini  per 
ognuno  de'  rami  di  assicurazione  esercitato  dalla  Società,  con 
un  minimo  complessivo  di  300.000  fiorini.  Per  le  Mutue  invece 
veniva  richiesto  un  capitale  di  garanzia  non  minore  di  20.000 
fiorini. 

A'  malanni  che  incominciavano  ad  affliggere  l'industria  delle 
assicurazioni  s' aggiunse  così  quello  della  ripartizione,  dello 
sminuzzamento  del  lavoro,  cagionato  appunto  dal  rapido  installa- 
mento  a  Trieste  delle  varie  agenzie  delle  Società  dell'  interno  e 
dell'  estero  e  ben  presto  s' incominciarono  a  sentirne  gli  effetti 
morali  e  materiali  poco  rassicuranti.  Frutto  di  questa  accondiscen- 
denza sarà  anche  l'istituzione  a  Vienna  della  „ Banca  di  Riassicu- 
razioni „Atlas",  il  cui  Statuto  comprenderà,  oltre  l'assicurazione 
marittima  e  fluviale,  anche  quella  sull'  incendio  e  sulla  vita 
dell'uomo. 


DECADENZA  171 


Allora,  per  lo  scarso  interessamento  che  avranno  i  gerenti 
delle  Società  straniere  per  la  nostra  gente  di  mare,  non  si  ripeterà 
più  il  caso  che  un  Eugenio  Richetti  potesse  ottenere,  come  di 
fatti  ottenne  nel  1871  dagli  assicuratori  triestini,  una  somma  di 
ben  fior.  1000  da  elargirsi  alla  famiglia  del  capitano  Giacomo 
Krauss,  perito  miseramente  col  suo  figlio  maggiore  di  15  anni 
a  bordo  del  bark  austriaco  „  Lidia"  partito  dal  Levante  per 
l'Inghilterra;  non  si  riscontrerà  più  la  concordia  e  1' affiatamento 
de'  colleghi  di  una  volta,  tutti  dello  stesso  pensiero  ed  animati 
dal  medesimo  fine  di  giovare  alla  città;  non  vi  sarà  più,  in  fine, 
freno  alcuno  alle  bramosie  di  quelli  dell'interno  che  ad  ogni 
costo  pretenderanno  neh'  assunzione  de'  rischi  la  parte  del 
leone,  costretti  magari  a  dover  affidare  a  riassicuratori  scono- 
sciuti di  Londra,  di  Amburgo  o  di  altri  paesi  le  eccedenze  delle 
grosse  somme  assunte  !  *) 

Il  biennio  1871 — 72  fu  uno  dei  più  laboriosi  per  gli  assicu- 
ratori. Lo  stesso  cav.  A.  Daninos,  allora  dirigente  della  ^Riunione 
Adriatica"  e  Presidente  del  Comitato  degli  assicuratori,  affermava 
nel  Congresso  generale  del  20  settembre  1872  che  „molto  lavoro 
era  stato  fatto  nel  decorso  anno  per  la  sistemazione  de'  premi, 
delle  condizioni  e  de'  contratti,  perchè  oltre  l'aver  concluso  con 
la  Società  di  navigazione  a  vapore  del  Lloyd  A.  uno  speciale 
accordo  per  i  viaggi  delle  Indie,  veniva  pure  riformato  quello 
vigente  per  gli  altri  viaggi  ;  modificati  i  premi  e  le  condizioni  per 
le  frutta  ne'  viaggi  della  Grecia  e  del  Levante;  ridotti  i  premi  dal 
Mar  nero,  Danubio  ed  Azoff;  autorizzata  l'assunzione  dell'avaria 


')  Con  una  lettera  d.d.  3  ottobre  1872,  il  signor  Vittorio  de  John,  procuratore 
generale  in  Trieste  della  Società  „Kosmos"  di  Vienna,  confessava  candidamente 
che  delle  sue  assunzioni  „il  più  delle  volte  doveva  riassicurare  perfino  il  90"^!" 


172  DECADENZA 


generale;  modificate  le  condizioni  e  le  franchigie  per  gli  spiriti; 
abolite  le  franchigie  che  si  detraevano  ne'  casi  di  sinistro  ecc.  ecc.", 
ma  „tutto  ciò,"  concludeva  il  Daninos,  „abbiamo  fatto  soltanto 
per  raggiungere  il  bramato  scopo  che  è  quello  di  competere  con 
gli  esteri  assicuratori  e  per  ottenere  una  maggiore  affluenza  di 
affari". 

Povero  Daninos  !  non  si  era  accorto  che  a  Trieste  mancherà 
l'appoggio  de'  fattori  competenti  e  che  la  lotta  per  l'esistenza 
si  accentuerà  con  maggior  vigore  senza  potere  scongiurare  la 
decadenza  delia  nostra  industria. 

La  guerra  franco-germanica  aveva  rivelato  a'  triestini  una 
triste  realtà.  Messi  in  disarmo  i  battelli  a  vapore  germanici,  Trieste 
vide  per  la  prima  volta  arrivare  importanti  spedizioni  di  merci 
e  di  prodotti  industriali  austriaci  destinati  per  gli  Stati  Uniti. 
Questo  fatto  richiamò  ben  tosto  l'attenzione  de'  negozianti  e 
degli  assicuratori,  i  quali  si  convinsero  che  prima  della  guerra 
quasi  tutti  i  prodotti  dell'  industria  austriaca  avevano  preso 
fatalmente  la  via  di  Amburgo,  Brema  o  Stettino.  Si  fecero  allora 
delle  pratiche  presso  il  governo  affinchè  venisse  istituita  una 
linea  regolare  di  vapori  per  gli  Stati  Uniti  ;  si  dimostrò  che  i 
noli  praticati  dalla  ferrovia  Meridionale  erano  enormi,  ma  non 
si  ottenne  verun  provvedimento  e  si  assistette  alla  strana  anomalia 
che  i  prodotti  austriaci  prendessero  la  via  di  Anversa  e  di 
Rotterdam  ! 

L' unico  genere  di  mercanzia  che  per  la  vicinanza  non 
avrebbe  dovuto  isfuggire  al  commercio  triestino  erano  le  prugne 
della  Bosnia;  ma,  vedi  l'assurdità  della  politica  commerciale  di 
Vienna,  esso  prese  la  via  della  Germania  del  Nord,  per  il  fatto 
semplicissimo  che  per  il  breve  tratto  di  ferrata  da  Sissek  a  Trieste 


DECADENZA  173 


si  doveva  pagare,  insieme  col  facchinaggio  doganale,  soldi  51 
per  centinaio  daziario,  mentre  il  nolo  per  le  prugne  da  Pest  fino 
ad  Amburgo,  quindi  un  tratto  di  ben  miglia  1721/.,,  era  di  soli 
fior.   1.50  per  centinaio  daziario. 

Nel  1872,  l'esportazione  diretta  dall'Austria  via  Trieste  per 
l'America  era  del  valore  di  ,$  1,012.066  e  l'esportazione  indiretta 
dall'Austria  per  gli  Stati  Uniti  era  di  $  3,800.000,  de'  quali  ultimi 
3/6  per  la  via  di  Germania,  l/6  per  la  via  dei  Paesi  Bassi  e  del 
Belgio  e  2/g  Per  'a  v'a  d' Inghilterra.  Non  abbiamo  bisogno  di 
aggiungere  altro  per  rilevare  la  meschina  proporzione  nella  quale 
poteva  prender  parte  all'  esportazione  il  commercio  triestino  ! 

In  quanto  all'  importazione  dagli  Stati  Uniti,  gli  articoli  di 
maggior  importanza  erano  il  Petrolio  ed  il  Colofonio,  ma,  man- 
cando Trieste  di  magazzini  adatti  per  riceverli,  essi  divennero 
monopolio  di  singole  Ditte,  ed  Amburgo  e  le  altre  piazze  del  Nord 
le  fecero  una  seria  concorrenza  sempre  in  causa  de'  bassi  noli. 

E  chiaro  che  non  dovrebbe  essere  lecito  di  continuare  ad 
ascrivere  ancora  alla  poca  abilità  ed  intraprendenza  de'  triestini» 
se  le  cose  non  andavano  come  avrebbero  potuto  andare. 

Masino  Levi  e  Francesco  Chizzola  sosterranno  nei  congressi 
dell'Unione  „che  tutte  le  Compagnie  dovrebbero  lealmente  ed 
onestamente  osservare  i  Listini  e  non  accordare  riduzioni,  sconti 
e  provvigioni  che  porteranno  alla  certa  rovina  gli  assicuratori". 
Segno  di  debolezza  e  d'incoscienza  dell'importanza  e  dell'utilità 
de'  Registri  marittimi,  sarà  il  riconoscimento  ufficiale  (1874)  de' 
certificati  emessi  dal  „Veritas  Ellenico".  S' incomincerà  anche  ad 
essere  più  arrendevoli  agli  inviti  de'  Congressi  degli  assicuratori 
d'  Oltralpe,  si  darà  perfino  peso,  e  si  nominerà  una  commissione 
speciale  per  istudiarlo,  ad  un  Listino  di  premi  e    di    condizioni 


174  DECADENZA 


per  le  sicurtà  su'  navigli  compilato  da  una  Compagnia  di  Atene, 
quasi  che  Trieste,  città  marinara  per  eccellenza,  non  potesse  fare 
da  sé  e  non  avesse  una  propria  storica  tradizione  ! 

Venticinque  istituti  facevano  parte  del  Comitato  nel  settembre 
del  1875,  ma  fra  essi  figuravano  già  per  metà  filiali  ed  agenzie 
di  Compagnie  dell'  interno  e  dell'  estero,  i  cui  rappresentanti  abili 
pur  essi  nella  scelta  e  nella  valutazione  de'  rischi,  sapranno 
appropriarsi  quel  poco  lavoro  che  ancora  rimaneva  e  far  ingros- 
sare così  il  monte  premi  e  gli  utili  delle  loro  case  madri  di 
Vienna,  di  Pest,  di  Zurigo,  di  Berlino  e  di  Parigi.  l) 

Marco  Besso,  Francesco  Musner,  Giuseppe  Mondolfo,  Enrico 
Richetti,  Daniele  Terni,  Lodovico  Maffei  e  Benedetto  Luzzatto, 
che  facevano  parte  delle  varie  commissioni  al  Listino,  metteranno 
in  pratica  tutti  i  mezzi  immaginabili  per  equilibrare  i  premi  e  le 
condizioni  di  sicurtà  di  Trieste  con  quelli  e  quelle  degli  altri 
porti  marittimi;  si  tenteranno  perfino  accordi  con  le  due  Mutue 
di  Fiume  e  di  Lussino  che  avevano  assorbito  buona  parte  del 
lavoro  su'  corpi  de'  navigli,  ma  scarso  ne  sarà  il  risultato.  Le 
centonovantadue  agenzie  che  la  prima  Sezione  del  Lloyd  A. 
contava   in  quest'  epoca  rimarranno  quasi  inoperose. 

Inutile  tentativo  per  rialzare  le  sorti  della  marina  mercantile 
sarà  anche  la  legge  del  7  maggio  1879,  con  la  quale  si  lusin- 
gavano di  poter  far  partecipare  il  capitale  estero  nella  proprietà 
de'  bastimenti.  Dopo  un  quinquennio,  soltanto  in  cinque  basti- 
menti a  lungo  corso  ed  in  uno  di  piccolo  cabotaggio  il  capitale 
estero    si    era    interessato,    e    ciò    per    il    semplice    motivo    che 


')  Durante  1' anno  amministrativo  1874 — 75  dell'Unione  degli  assicuratori 
si  stabilirono  a  Trieste:  l'Agenzia  della  „Sch\veiz"  di  Zurigo,  l'Agenzia  della 
Società  anonima  „La  Réunion"  di  Parigi  e  l'Agenzia  della  Società  „ Alemanna" 
di  Berlino. 


DECADENZA  175 


dovendo,  in  base  alla  citata  legge,  gli  armatori  austriaci  posse- 
dere più  di  due  terzi  del  valore  della  nave,  non  era  facile  trovare 
de'  capitalisti  esteri  che  impiegassero  il  loro  denaro  in  navi 
amministrate  da  altri. 

Masino  Levi  intanto,  dopo  quaranta  anni  di  straordinaria 
attività  presso  il  Comitato  degli  assicuratori,  sarà  divenuto  vecchio 
ed  ai  24  di  settembre  1878  si  congederà  da'  colleghi  con  la 
seguente  nobilissima  lettera: 

„01tremodo  sensibile  ai  benevoli  sensi  espressi  a  mio  riguardo 
dall'  onorevole  Congresso  generale  delle  Compagnie  di  Assicura- 
zioni marittime  di  questa  città,  per  suo  speciale  incarico  riferitomi 
col  pregiato  vostro  foglio  22  corrente,  non  posso  dispensarmi 
di  recarvi  il  disturbo  di  volermi  essere  presso  il  medesimo  inter- 
prete della  mia  più  sentita  riconoscenza. 

Le  deboli  mie  prestazioni  furono  soltanto  l'adempimento  di 
un  dovere  che  m'incombeva  per  la  carica  che  coprivo,  la  cessa- 
zione della  quale  per  la  troppo  avanzata  mia  età  mi  l'eco  declinare 
ringraziando  l'onore  che  si  voleva  impartirmi,  di  formar  parte 
del  neo-eletto    Comitato. 

Se  a  Voi  spettabile  Comitato  piace  di  ricordarvi  con  com- 
piacenza i  molti  anni  che  mi  aveste  collega,  ben  maggiore  è 
certamente  in  me  questo  sentimento  pei  distinti  meriti  di  quelli 
che  in  ogni  tempo  ne  formarono  parte". 

Circa  due  anni  dopo,  e  precisamente  il  22  luglio  1880 
scenderà  nella  tomba  anche  Marco  Levi,  il  primo  Segretario  del 
Comitato  degli  assicuratori,  il  quale  entratovi  nel  1838  aveva, 
con  Masino  Levi,  assistito  per  oltre  quaranta  anni  a  tutte  le  vicende 
liete  e  tristi  delle  Compagnie  di  sicurtà,  del  commercio  e  della 
navigazione  di  Trieste. 


176  DECADENZA 


Poi,  un  nuovo  e  più  grande  malanno  sovrasterà  sulle  sorti 
del  commercio  e  della  marina  di  queste  terre,  e  gli  effetti  ne 
saranno  disastrosi. 

Come  un  incubo  affannoso,  a  cui  non  era  possibile  di 
sottrarsi,  gravava  su  Trieste,  al  principio  del  1880,  il  toglimento 
del  porto  franco:  l'ultima  secolare  franchigia,  dietro  la  quale 
s'  erano  schierati  coloro  che  avevano  ostentata  la  loro  benevolenza 
verso  questi  lidi. 

Nessun  cumulo  di  fatti  s' era  avverato  che  avesse  posto 
Trieste  in  condizioni  tanto  brillanti  da  poterlesi  torre  quella 
franchigia  che  l'aveva  in  passato  condotta  ad  un'altezza  discreta 
nel  mondo  commerciale  ;  anzi,  le  sue  condizioni  economiche 
s'erano  peggiorate:  tant' è  vero  che  nel  1883,  grazie  anche  alla 
nuova  legge  dianzi  ricordata,  le  Compagnie  di  assicurazioni 
locali,  vale  a  dire  quelle  istituite  con  i  capitali  triestini,  s'erano 
ridotte  a  nove,  e  ancora  tre  anni  prima,  gli  stessi  assicuratori, 
allorché  s'erano  radunati  per  discutere  sui  cambiamenti  da  intro- 
dursi ne'  premi  di  sicurtà  per  i  trasporti  delle  granaglie  e  del 
petrolio  dall'America  e  delle  granaglie  dal  Mar  Nero,  dal  Danubio 
e  dall' Azoff  „ convenivano  che  non  si  poteva  più  sostenere  le 
attuali  condizioni  causa  la  sfrenata  concorrenza  dell'  estero  e  che 
se  non  si  voleva  assistere  alla  totale,  inevitabile  sparizione  dalla 
nostra  piazza  di  tal  lavoro,  che  una  volta  era  l'alimento  principale 
delle  nostre  Compagnie,  era  necessario  di  fissare  delle  riduzioni 
ne'  premi".  x) 


')  Ed  infatti  dal  protocollo  della  seduta  della  Commissione  al  Listino 
del  Comitato  dell'agosto  1880,  risulta  che  venne  fissata  una  riduzione  de'  premi 
di  sicurtà  per  i  trasporti  su  menzionati,  del  10%  ed  in  pari  tempo  ribassata  la 
riduzione  per  le  eventuali  scaricazioni  a  Costantinopoli  e  cioè  da  soldi  90  a  70 
nelle  assunzioni  coli'  avarea  e  da  soldi  65  a  50  nelle  assunzioni  franco  d'  avaria 
ed  a  soldi  20  per  le  scaricazioni  per  l'Arcipelago  ed  altri  porti  della  Grecia. 


DECADENZA  177 


Non  per  tanto  il  toglimento  del  porto  franco  s'avvicinava 
ad  essere  una  dolorosa  realtà,  e  non  valsero  a  scongiurarlo 
—  come  abbiamo  già  accennato  —  i  memoriali,  le  istanze  ed  i 
reclami  del  Consiglio  municipale,  della  Dieta,  della  Camera  di 
commercio  e  degli  altri  fattori  interessati. 

Si  chiesero  provvedimenti,  si  reclamarono  compensi  che 
avrebbero  dovuto  precedere  la  soppressione  e  rendere  meno 
sensibili  i  danni  della  stessa  e  l'inevitabile  dissesto  del  paese, 
ma  nulla  si  ottenne. 

L' attivazione  di  una  linea  ferroviaria  indipendente  dalla 
Meridionale,  fu  lungamente  un  mito  e  le  promesse  del  Governo 
all'epoca  della  costruzione  della  Rudolfìana  non  vennero  mante- 
nute; la  linea  dell'Arlberg  ridondò  a  tutto  vantaggio  di  Genova 
e  di  Venezia. 

Eppure  una  saggia  politica  ferroviaria,  avente  di  mira  l'abbre- 
viazione delle  distanze  fra  la  costa  marittima  e  la  parte  setten- 
trionale ed  occidentale  della  Monarchia  e  della  Germania,  avrebbe 
potuto  mettere  Trieste  in  condizione  di  sopportare  il  grave  colpo 
che  la  minacciava. 

Fu  anche  invocato  un  miglioramento  ne'  mezzi  di  trasporto 
delle  merci  per  mare,  specialmente  mediante  linee  regolari  per 
il  commercio  transatlantico,  ciò  che  avrebbe  senza  dubbio  recato 
un  maggior  alimento  alle  Compagnie  di  sicurtà  marittime,  ma 
anche  a  ciò  rimasero  sordi,  ed  il  porto  franco  fu  levato.  Non 
importa!  Quello  che  non  seppero  o  non  vollero  fare  i  fattori 
competenti,  lo  faranno  i  triestini  stessi,  e  sulle  spoglie  agoniz- 
zanti del  commercio  e  della  navigazione  essi  rinvigoriranno 
le  loro  energie  e  rivolgeranno  i  loro  spiriti  a  nuovi  e  più  vasti 
ideali. 


178  DECADENZA 


Si  svilupperanno  allora  in  Trieste  le  migliori  istituzioni 
commerciali,  artistiche  e  letterarie,  e  le  „Assicurazioni  Generali" 
e  la  «Riunione  Adriatica  di  Sicurtà"  concentreranno  i  loro  sforzi 
a  raccogliere  il  seme  che  andava  sperdendosi  per  spargerlo  su 
terreni  ancora  propizi.  Aumenteranno  cioè  le  loro  succursali  su 
ogni  più  importante  centro  marittimo  ed,  accresciuto  il  lavoro,  i 
premi  di  sicurtà  saggiamente  amministrati  ingrosseranno  le  cifre 
de'  loro  bilanci. 

Francesco  Hermet,  assicuratore  espertissimo,  dopo  avere 
spiegata  la  sua  attività  multiforme  in  tutta  la  vita  cittadina, 
morrà  (16  gennaio  1883)  lasciando  un'eredità  di  nobili  e  forti 
aspirazioni  che  sarà  raccolta  da  Felice  Venezian  e  da  quanti, 
come  lui,  amarono  questa  nostra  Trieste. 

Nel  dicembre  dello  stesso  anno  1883  scenderà  pure  nella 
tomba  Alessandro  Daninos,  l)  il  nestore  degli  assicuratori,  ed 
Enrico  Neumann  giovane  e  pieno  di  ardore,  2)  succederà  al  suo 
posto  presso  la  «Riunione  Adriatica". 

Fu  proprio  in  quest'  epoca  che  il  dott.  Vitale  Laudi,  valoroso 
quant'  altri  mai  nelle  severe  discipline  matematiche,  consacrò 
tutto  il  tesoro  della  sua  grande  scienza  e  della  sua  immensa 
bontà  a  profìtto  delle  assicurazioni;  fu  in  quest'epoca  che  l'avv. 
Giacomo  Tonicelli,  divenuto  il  consulente  legale  del  Comitato 
sostenne  fieramente  i  diritti  degli  assicuratori  ;  fu  proprio  in 
quest'epoca,  in  fine,  che  Filippo  Artelli,  già  divenuto    noto    per 


1)  In  questa  triste  occasione  il  Comitato  degli  assicuratori  marittimi  elar- 
giva f.  200  a  favore  degli  innondati  della  Tessalia. 

2)  Alle  prestazioni  del  Neumann  si  deve  se  nel  dicembre  del  1893  le 
Tariffe  de'  premi  per  Caffè  e  Pepe  dal  Brasile  e  per  il  Cotone  dall'America 
fossero  dichiarate  obbligatorie  per  tutte  le  Compagnie  che  assumessero  tali 
rischi  neir  Impero  Austro-Ungarico. 


ALL 


ENRICO 

N  HUMAN  H 


ALLEGORIA, 

Acquarello  di  Gius.  L.  Gatteri. 

(Museo  civico  di  storia  ed  arte.) 


DECADENZA  179 


la  sua  competenza  in  tutto  ciò  che  si  riferiva  alla  disciplina 
del  diritto  marittimo,  si  trovò  in  corrispondenza  con  i  maggiori 
luminari  della  scienza  e  vide  propagate  ed  apprezzate  perfino 
nella  lontana  America  le  sue  teorie  ed  i  suoi  principi  sull'  avaria 
generale. *) 

Aperto  così  il  campo  alle  giovanili  energie  ed  alle  medi- 
tazioni di  uomini  versati  in  materia,  l'assicurazione  marittima 
nostra  si  eleverà  al  grado  di  scienza  e  si  disciplinerà  su  più 
nuovo  e  più  largo  indirizzo. 


')  Veggasi  il  libro   „General  Average"    di   John  H.    Gourlie  jr.,  stampato 
a  Filadelfia  nel   1881. 


YIII. 


RESTAURAZIONE 


Il  carattere  che  scompare  —  Lo  sminuzzamento  del  lavoro 
—  Quadro  sconfortante  —  La  vittoria  di  due  istituti  cittadini  — 
L'eloquenza  delle  cifre  —  I  restauratori  —  Mutano  i  tempi  — 
L'inchiesta  del  1885  —  Nuove  modificazioni  de'  premi  imposte 
dalla  concorrenza  —  La  nuova  polizza  per  1'  assicurazione  delle 
merci  —  I  suoi  compilatori  —  Palliativi  —  L' importanza  e 
l'utilità  dell'istituto  del  Comitato  —  La  nuova  polizza  per  i 
piroscafi  —  L'antico  principio  della  semplicità  —  Il  cammino 
percorso  —  La  folla  de'  dimenticati  —  Per  chi  scriverà  la  storia 
delle  assicurazioni. 


Vili. 


indubitato  che  al  principio  dell'anno  1882  la  Società  di 
navigazione  a  vapore  del  Lloyd  Austro-Ungarico  era 
in  continuo  sviluppo,  sicché  per  l'aumentato  numero 
delle  caricazioni  su'  suoi  74  piroscafi  l)  che  facevano  i 
viaggi  per  la  Dalmazia,  per  il  Levante,  per  gli  scali 
dell'  Oceano  Indiano  e  per  Hongkong,  si  sarebbe  dovuto 
£o>)  attendere  un  accrescimento  del  lavoro  locale  nelle 
assicurazioni  marittime  almeno  per  le  mercanzie.  Pur 
troppo  invece  in  tale  anno  molte  delle  Società  che  abbiamo 
fin  qui  menzionate,  non  esistevano  più,  perchè  ad  una  ad  una 
erano  passate  alla  liquidazione.  Al  loro  posto  erano  subentrate, 
è  vero,  altre  agenzie  di  Compagnie  estere  e  dell'  interno,  ma 
intanto  la  nostra  ad  un  tempo  fiorente  industria  andrà  a  perdere 
il  suo  carattere  puramente  cittadino  e  tutto  il  lavoro,  controllato, 
incalzato,  inquinato,  diremo  così,  da  elementi  più  o  meno  estranei, 


')  I  74  piroscafi  che  all'inizio  del  1882  possedeva  la  Società  del  Lloyd 
A.-U.  rappresentavano  un  tonnellaggio  di  registro  brutto  di  88,224  con  un 
costo  originale  di  fior.  27,595.250. — .  Aveva  poi  in  costruzione  altri  quattro 
piroscafi:  il  ^Pandora",  l'„Orione",  il   „Berenice"   ed  il   „Medusa". 


184  RESTAURAZIONE 


dovrà  prendere  un  nuovo  indirizzo.  Lo  sviluppo  ognor  crescente 
del  vapore  l)  presso  tutti  gli  altri  stati,  e  più  di  tutto  il  mancato 
appoggio  alle  costruzioni  navali  e  l'ostinazione  di  non  dare  a 
Trieste  una  seconda  congiunzione  ferroviaria  dovranno  comple- 
tarne la  decadenza. 

Lo  aveva,  del  resto,  già  preannunciato  Filippo  Artelli  fin 
dall'anno  1881  in  una  seduta  memorabile  della  Dieta  provinciale 
di  Trieste,  allorché  veniva  presentata  dall' avv.  Antonio  Vidacovich 
una  mozione  —  e  non  era  la  prima  —  intorno  ad  una  diretta 
ed  indipendente  congiunzione  ferroviaria  fra  Trieste  e  l'Interno. 
Così  dipingeva  l'Artelli  il  triste  quadro  di  questi  lidi  in  quel 
tempo  :...  „Accennerò  alla  quasi  distrutta  industria  della  costru- 
zione navale,  poiché  sulle  coste  istriane  non  vi  esiste  più  un  solo 
cantiere  di  qualche  importanza,  tranne,  se  si  vuole,  qualcuno 
ancora  nella  città  di  Lussino,  una  volta  tanto  fiorente  per  questo 
ramo  d' industria,  ed  altrettanto  dicasi  di  Fiume.  Venendo  alla 
nostra  Trieste,  pur  troppo  tutti  i  cantieri  di  qualche  importanza 
hanno  cessato  di  lavorare  ;  si  rifletta  di  quanta  calamità  ciò  fu 
per  i  poveri  operai  e  come  ciò  naturalmente  facesse  aumentare 
non  poco  il  proletariato,  e  si  rifletta  ancora  quanti  articoli  inerenti 
a  quest'industria  andarono  perduti  con  grandissimo  danno  del 
nostro  commercio  !  Un  solo  stabilimento  di  grande  importanza 
per  le  costruzioni   navali   esiste    ancora   nelle    nostre    vicinanze  ; 


')  Nella  seduta  degli  assicuratori  del  3  marzo  1883  venivano  per  la  prima 
volta  rissati  nel  Listino  di  Trieste  i  premi  per  i  corpi  de'  vapori  che  tino  allora 
dovevano  contrattarsi.  Le  assicurazioni  sopra  corpi  di  vapori  in  ferro,  alle 
condizioni  inglesi  con  avaria  particolare,  compresa  la  clausola  di  collisione 
detta  „Running  down  chiuse"  potevano  accettarsi: 

al  premio  di  7lj.,°l0  per  vapori  di    I  categoria 
»  »    8"/o  „  „    11         » 


RESTAURAZIONE  185 


intendo  parlare  dello  Stabilimento  tecnico  di  M uggia,  che  è  di 
tanto  aiuto  per  l' impiego  che  vi  trova  molta  gente  e  che  è  pure 
di  lustro  per  il  nostro  paese  ;  Stabilimento  ammirato  anche  dai 
Deputati  del  Consiglio  dell'  Impero,  allorquando  la  nostra  città, 
invitandoli  a  conoscerci  più  davvicino,  si  lusingava  sapessero 
meglio  valutare  l'importanza  di  questo  emporio  commerciale- 
marittimo,  prendendo  conoscenza  sul  luogo  stesso  dei  nostri 
reali  bisogni.  Ma  purtroppo  anche  questa  lusinga  svanì,  perchè 
la  immediata  oculare  ispezione  della  nostra  città  e  del  nostro 
porto  non  ha  impedito  che  poco  dopo  al  Consiglio  dell'  Impero 
si  votasse  in  massima  l'abolizione  del  nostro  Portofranco. 

Anche  questo  Stabilimento  che  si  era  acquistato  la  bene- 
volenza dello  Stato  per  le  grandiose  costruzioni  dei  navigli  di 
guerra,  da  qualche  tempo  viene  trascurato,  poiché  il  Governo  per 
una  apparente  malintesa  economia  costruisce  in  propria  regìa 
a  Pola;  ma  quello  che  è  più,  negli  ultimi  tempi  quasi  tutte  le 
macchine  a  vapore  esso  Governo  fa  fabbricare  negli  opifici 
dell'  Interno. 

Hanno  quindi  ben  ragione  coloro  che  sostengono  che  tutti, 
Governo  e  Fattori  legislativi,  tutti  trascurano  questa  povera  città, 
di  cui  l'onorevole  deputato  avv.  Consolo  in  altra  sessione  sì  esat- 
tamente definì  la  reale  sua  posizione,  chiamandola  la  Cenerentola 
dell'Impero.  Egli  è  certo  che  questo  Stabilimento  —  se  il  Governo 
non  vorrà  con  premi  incoraggiare  le  costruzioni  e  rallenterà  le 
proprie  commissioni  —  andrà  indubbiamente  incontro  a  giorni 
difficilissimi;  ma  spero  che  vorrà  imitare  almeno  la  potente 
Società  del  Lloyd,  che  è  di  tanto  decoro  e  prosperità  per  la 
nostra  città-provincia,  la  quale  volendo  incoraggiare  i  patri  stabi- 
limenti, e,  decisa  di  ricorrere  il  meno  che  sia  possibile  all'Estero, 


186  RESTAURAZIONE 


in  questi  ultimi  giorni  diede  commissione  di  uno  dei  suoi  più 
grandi  piroscafi  appunto  a  questo  Stabilimento. 

In  quanto  alla  posizione  dei  navigli  austro-ungarici  che 
attualmente  solcano  i  mari,  questi  lottano  continuamente  con  la 
propria  esistenza  ;  ma  per  questa  lotta  che  va  facendosi  di  giorno 
in  giorno  più  aspra,  dovranno  soccombere  se  con  qualche  straor- 
dinario rimedio  non  si  verrà  loro  incontro. 

Difatti  negli  ultimi  anni  la  nostra  marina  diminuì  di  circa 
il  25%  s'a  in  numero  che  in  tonnellaggio,  e  precisamente  di 
174  navigli  di  62  mila  tonnellate". 

L'Artelli  continuava  poi  a  dimostrare  la  necessità  di  un  pronto 
intervento  dello  Stato  mediante  una  sovvenzione  per  le  costru- 
zioni de'  bastimenti  tanto  in  legno  quanto  in  ferro,  sia  a  vela 
che  a  vapore,  ma  noi  ci  arresteremo  nella  lunga  serie  delle  sue 
lamentazioni,  perchè  quanto  abbiamo  trascritto  è  sufficiente  a 
darci  un  quadro  luminoso  ed  eloquente  delle  tristi  condizioni 
economiche  in  cui  versava  allora  Trieste. 

Due  soli  istituti  di  sicurtà  cittadini  avevano  saputo,  in  ogni 
modo,  resistere  vittoriosi  all'incalzare  de'  tristi  eventi  ed  attirare 
a  sé  le  più  larghe  simpatie  e  le  più  vive  speranze  da  parte  de' 
negozianti,  degli  armatori  e  de'  capitalisti  triestini:  le  „Assicura- 
zioni  Generali"  e  la  ..Riunione  Adriatica  di  Sicurtà". 

Le  prime  che  nel  1856,  e  cioè  dopo  i  primi  venticinque 
anni  di  vita,  avevano  dovuto,  per  il  continuo  incremento  delle 
operazioni,  raddoppiare  il  capitale  sociale,  portandolo  da  due  a 
quattro  milioni  di  fiorini,  nell'aprile  1882,  allorché  la  loro  direzione 
s'apprestava  a  dare  notizia  a'  suoi  azionisti  sui  risultati  economici 
del  cinquantesimo  anno  di  attività,  potevano  nella  coscienza  della 
verità  e  con  legittimo  orgoglio  asserire:    „la    nostra  Compagnia 


RESTAURAZIONE  187 


ha  attraversato  in  questo  lungo  periodo  di  tempo  le  più  difficili 
prove.  Nei  primi  anni  le  difficoltà  e  gli  ostacoli  che  incontra  ogni 
nuova  istituzione  ;  e  poi  tutte  le  crisi  di  varia  specie  che  hanno 
colpiti  i  paesi  ove  essa  esercita  le  sue  operazioni.  Ma  tutte 
queste  difficoltà  e  tutti  questi  ostacoli  non  hanno  potuto  impe- 
dire il  crescere  ed  il  fortificarsi  incessante  di  questa  istituzione, 
perchè  non  le  è  mai  mancato  nò  l'appoggio  dei  suoi  Azionisti, 
né  il  concorso  efficace  del  suo  Consiglio,  e,  crediamo  di  poterlo 
dire,  neanche  lo  zelo  delle  sue  Direzioni  e  dei  suoi  funzionari. 
A  questo  attaccamento  generale  ed  a  questa  armonia  di  presta- 
zioni indefesse  per  parte  di  tutti,  noi  crediamo  che  si  debba 
precipuamente  la  posizione  veramente  distinta  che  occupa  oggimai 
la  Compagnia  nel  novero  delle  Società  congeneri". 

Nel  libro  d'oro  della  Compagnia,  potevano  esser  registrati 
i  nomi  di  G.  L.  Morpurgo,  di  Masino  Levi  e  del  cav.  Marco 
Besso,  il  primo  dal  1831  al  36,  il  secondo  ne'  successivi 
quarantadue  anni  ed  il  terzo  dal  1877  in  poi,  Segretari  generali 
dell'istituto. 

A  questo  importante  e  delicato  ufficio  vennero  poscia 
chiamati  il  cav.  Giuseppe  Besso  ed  il  comm.  Edmondo  de 
Richetti,  i  quali,  animati  dal  genio  tutelare  di  Marco  Besso  ed 
insieme  con  i  Consigli  d'amministrazione  scelti  fra  le  più  cospicue 
personalità  del  mondo  della  finanza,  seppero  elevare  l'istituto  ad 
una  potenza  meravigliosa. 

A  dimostrarlo  basti  sapere  che  durante  l'anno  1909  le 
assicurazioni  dirette  nel  ramo  trasporti  raggiunsero  la  cifra  di 
Cor.  2.459,144.673  con  un  incasso  di  premi  di  Cor.  3,211.452-81 
e  le  riassicurazioni  assunte  ammontarono  a  Cor.  571,258.003* — 
con    un    introito    di  premi   di    Cor.    640.019-09,  mentre   le    cifre 


188 


RESTAURAZIONE 


del  primo  bilancio    per  le   operazioni   dell'anno    1832   furono   le 
seguenti: 

Avanzo  premi  del  I  Bilancio      .     .     fior.  101.253  e  27  car. 

Ricuperi,  aumenti  ecc.  nell'anno  1833       „         7.458  „  37      „ 

fior.  108.712  e  04  car. 


Danni  liquidati,  storni  e  provvigioni     fior.    91.627  e   14  cai- 
Utile  reale „        17.084  e  50     „ 


fior.  108.712  e  04  car 


Ecco  ora  le  somme  principali  del  ramo   trasporti    al    com- 
pimento dei  tre  periodi  venticinquennali    della    sua   fondazione: 


Esercizio 

Incasso  premi 

Danni    pagati 

Riserva  premi 
netta 

Riserva  danni 
netta 

Corone 

Corone 

Corone 

Corone 

1856 

1881 
1906 

754.182-03 
1,417.797-94 
3.948.0S5-75 

596.525-79 
1,262.201-22 
3,326.537-21 

116.317-04 
181.805-61 

141.525-20 
360.628-05 

Eloquenza  delle  cifre  che  mai  più  a  proposito  potrebbe 
essere  invocata  per  dimostrare  i  ragguardevoli  progressi  delle 
„ Assicurazioni  Generali"  ;  progressi  che  non  si  devono  giudicare 
soltanto  alla  stregua  degli  importi,  sia  pur  notevolissimi,  de' 
premi  percepiti,  ma  altresì  di  quelli  de'  danni  risarciti,  imperocché 
questi,  più  de'  primi,  servono  a  provare  l'importanza  dell'assicu- 
razione riguardata  come  istituto  di  previdenza,  di  protezione,  di 
saggezza  e  di  dovere. 

Allo  sviluppo  in  linea  morale  contribuì  pur  anco  il  trionfo 
de'  nuovi  principi  che,  in  onta  a'  rigidi  paragrafi  de'  codici, 
determinarono  che  ognuno  possa  garantirsi  contro  qualsiasi 
rischio  risultante  dall' esercizio  dell' industria  marittima:  principio 
sacro  di  diritto  che  venne  riconosciuto  molto  tardi  da  quasi  tutti 


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RESTAURAZIONE  189 


i  popoli  inciviliti;1)  ma  che  un  triestino,  Giacomo  de  Gabbiati, 
aveva  intuito  e  sostenuto  ancor  prima  che  la  rivoluzione  francese 
avesse  decretata  la  necessità  di  una  riforma  radicale  della  legi- 
slazione. 

Ancora  al  principio  del  secolo  XIX  erano  stati  promulgati 
nuovi  codici  che,  rispetto  all'esclusione  di  alcuni  rischi  —  il 
nolo,  gli  utili  sperabili,  le  spese  dell'  armamento,  quelle  pagate 
per  le  avarie  ecc.  ecc.  —  si  disciplinavano  alle  leggi  medioevali 
ed  all'ordinanza  di  Francia  del  1861;  ma  l'Inghilterra,  la  cui 
preponderanza  marittima  non  si  può  discutere,  propagò  col  suo 
commercio  la  libertà  di  esso,  ed  il  suo  esempio  fu  imitato  dagli 
altri  stati,  per    cui    le    vecchie    leggi    e    le    ordinanze    di   Colbert 


')  In  Francia,  appena  con 'la  legge  del  14  agosto  1885  fu  permessa 
l'assicurazione  de'  noli  e  degli  utili  sperabili;  nella  Spagna,  il  nuovo  codice 
dell'agosto  1885,  che  sostituì  quello  del  1824,  s'uniformò  pure  alla  nuova 
dottrina,  ed  in  Italia  il  nuovo  codice  del  1."  gennaio  1883,  con  gli  articoli  606 
e  607  determinò  ciò  che  possa  e  ciò  che  non  possa  esser  assicurato.  La  redazione 
però  di  questi  articoli  presenta  un'anomalia,  poiché  mentre  è  permessa  l'assi- 
curazione del  nolo  —  che  non  è  altro  che  un  beneficio  sperabile  —  non  parla 
degli  utili  e  si  deve  ricorrere  all'art.  612  per  formarsi  un  chiaro  concetto  di 
ciò  che  intendeva  di  stabilire  il  legislatore.  In  Germania,  in  Isvezia  ed  in  Olanda 
i  rispettivi  codici  enumerano  le  cose  assicurabili,  comprendendovi  il  nolo  e  gli 
utili  sotto  qualsiasi  forma.  Il  Belgio,  questo  piccolo  Stato,  merita  una  menzione 
speciale.  La  sua  legge  dell' 11  giugno  1874,  per  quanto  riguarda  l'assicurazione, 
è  il  più  bell'esempio  del  regime  della  libertà.  Ecco  la  lunga  enumerazione  di 
ciò  che  in  Belgio  si  può  assicurare  : 

il  corpo  e  la  chiglia  del  bastimento; 

gli  attrezzi  e  gli  apparecchi; 

gli  armamenti  e  le  vettovaglie; 

il  nolo; 

i  prezzi  di  passaggio  ; 

le  somme  prestate  a  cambio  marittimo  ed  il  prò  marittimo; 

le  merci  componenti  il  carico; 

gli  utili  sperabili  sulle  merci; 

le  paghe  de'  marinai; 

l'utile  del  noleggio; 

la  senseria  e  la  commissione  d'acquisto; 

le  somme  impiegate  per  i  bisogni  del  naviglio  e  per  la  spedizione  delle 
merci,  prima  e  durante  il  viaggio. 


190  RESTAURAZIONE 


vennero  dimenticate  ed  i  principi  in  esse  contenuti  sparirono  per 
far  luogo  alla  teoria  generale  della  libertà  assoluta  di  assicurare. 

In  forma  forse  più  modesta,  ma  non  meno  illuminata,  aveva 
spiegato  la  sua  attività  la  „Riunione  Adriatica  di  Sicurtà".  Fondata 
col  decreto  dell'I  1  agosto  1838,  il  primo  suo  bilancio  presentava 
un  incasso  di  premi  per  sicurtà  contro  il  fuoco  e  sulle  merci 
viaggianti  di  fior.  125.425.06  e  registrava  un  utile  considerevole, 
non  tutto  dovuto  però  al  ramo  trasporti,  di  fior.  36,923.33,  vale 
dire  di  fior.  21.15  su  ciascuna  delle  1735  azioni,  dopo  aver 
assegnato  al  fondo  di  riserva  fior.   11.021.38. 

La  direzione  d' allora  era  formata  da  E.  Schwachhofer, 
M.  Knechnich,  E.  Lutteroth,  Angelo  Giannichesi,  V.  Salem, 
M.  Delta  e  G.  A.  Uhlich.  Segretario  generale  era  Alessandro 
Daninos  più  volte  da  noi  nominato  nel  corso  di    questo    studio. 

Dopo  cinquant'  anni  di  vita  quanto  mai  promettente,  alla 
direzione  troviamo  ancora  E.  de  Lutteroth,  mentre  vi  erano  stati 
sostituiti  Enrico  Neumann,  fin  dal  luglio  1884,  quale  direttore  gene- 
rale, Marco  de  Morpurgo,  Paolo  de  Ralli,  C.  de  Reinelt  ed  E.  Salem, 
e  da  segretario  generale  fungeva  l'attuale  direttore,  comm.  Adolfo 
de  Frigyessy  che  aveva  ereditato  il  posto  dal  Neumann. 

Non  si  può  dire  che  il  bilancio  della  „Riunione"  nel  suo 
cinquantesimo  anno  di  esercizio  rappresentasse  ancora  un  grande 
sviluppo  nel  ramo  di  cui  trattiamo,  ma  la  stessa  relazione  agli 
azionisti  del  6  giugno  1889  si  affrettava  di  promettere  che 
nell'avvenire  verrà  data  una  più  grande  estensione  alla  sicurtà 
sui  trasporti.  E  così  fu  infatti,  poiché  nel  bilancio  per  l'esercizio 
del  1909  vediamo  la  ^Riunione"  figurare  con  un  incasso  di 
premi  di  ben  Cor.  2,576.392-37  sopra  una  somma  assicurata  di 
Cor.  422,735.145.—. 


S      "w 


RESTAURAZIONE  191 


I  Besso,  il  Richetti,  il  Neumann  ed  il  Frigyessy  furono  le  ment 
che  seppero  compiere  il  miracolo  della  restaurazione,  portando 
loro  istituti,  non  solo  per  il  ramo  marittimo  ma  anche  per  quell 
vita,   incendi,  grandine    ecc.  ad    un'altezza    e    prosperità    tali   da 
poterli  annoverare  fra  i  principali  e  i    più    accreditati    d'Europa. 

Ma  non  dobbiamo  dimenticare  che  nel  frattempo  le  vicissitu- 
dini avevano  pesato  su  quella  simpatica  semplicità  e  su  quello 
spirito  di  rigorosa  lealtà  che  formavano  le  caratteristiche  di  un 
tempo.  Alcuni  armatori  non  pagavano  più  puntualmente  le  cambiali 
de'  premi  stilizzate  a  12  mesi  e  si  dovette  proporre  (1881)  che 
venissero  stipulate  a  11  mesi.  Al  cav.  Enrico  Neumann  toccava, 
il  10  febbraio  1882,  commemorare  la  perdita  di  un  altro  assi- 
curatore del  vecchio  stampo:  Davide  Gentilli,  e  nel  1883  non 
si  trovava  ancora  opportuno  di  modificare  le  due  polizze  di 
sicurtà,  ritenendo  che  quella  ad  uso  inglese  per  i  corpi  de'  vapori 
fosse  sufficiente,  sicché  ci  volle  ancora  un  anno  affinchè  venisse 
nuovamente  autorizzata  la  Commissione  al  Listino  di  fare  degli 
studi  per  la  compilazione  d'una  nuova  polizza  tanto  su'  corpi, 
quanto  sulle  merci. 

Tuttavia,  nel  Congresso  degli  assicuratori  del  settembre  1883 
il  Presidente,  ch'era  allora  Giuseppe  Besso,  pur  rilevando  „che 
gli  affari  di  assicurazioni  traversavano  momenti  difficili  causa  la 
decadenza  della  marina  a  vela  e  la  concorrenza,  le  nostre  Società, 
con  la  proverbiale  loro  attività,  avevano  potuto,  per  la  maggior 
parte  di  esse,  ottenere  un  incasso  di  premi  superiore  a  quello 
dell'anno  anteriore,  di  fior.  32.000* — ". 

Tutto  il  colossale  lavoro  della  memorabile  „Inchiesta  per 
la    marina   mercantile    austriaca"    del    1885,    si    può    considerare 


192  RESTAURAZIONE 


quale  un'immensa  serie  di  progetti  e  di  studi  tendenti  a  raggiun- 
gere la  desiata  meta  di  benessere  e  di  sviluppo  commerciale  e 
marittimo  di  Trieste. 

In  quelle  discussioni,  alle  quali  presero  parte  attivissima  le 
più  cospicue  e  le  più  autorevoli  personalità  del  nostro  mondo 
marittimo  e  commerciale,  nulla  si  trascurò  per  rilevare  e  mettere 
in  chiara  luce  i  bisogni  di  Trieste  e  per  suggerire  i  provvedi- 
menti atti  a  sollevarla  dallo  stato  miserando  in  cui,  rispetto  alla 
navigazione  ed  a'  traffici,  si  trascinava.  Il  questionario  all'uopo 
proposto  conteneva  ben  ventisei  quesiti:  il  ventunesimo  mirava 
a  determinare  „ quale  influenza  esercita  l'assicurazione  sopra  le 
condizioni  della  marina  mercantile  e  quali  cangiamenti  sarebbero 
in  tale  proposito  desiderabili  e  richiesti".  (App.  6). 

Guglielmo  Tarabochia,  il  gentiluomo  altamente  stimato, 
che  anche  nella  pertrattazione  di  un  semplice  affare  di  noleggio 
sapeva  portare  la  nota  di  nobiltà,  aveva  sostenuto,  quale  relatore 
del  Comitato  II,  che  „visto  che  le  nostre  Società  a  premio  fìsso, 
in  seguito  alla  crisi,  hanno  già  abbandonato  la  marina,  in  parte 
sospendendo  l' assicurazione  dei  corpi,  in  parte  riducendo  di 
molto  la  somma  che  assumono,  sarebbe  da  influire  acche  le 
grandi  Compagnie  nazionali  riprendano  il  ramo  di  assicurazioni 
sopra  corpi  da  esse  escluso  o  limitato  negli  ultimi  anni". 

Il  Tarabochia,  a  nome  del  Comitato  presieduto  da  S. 
Clescovich,  proponeva  poi  che  „per  migliorare  le  condizioni  della 
marina  in  materia  d'assicurazione"  si  sarebbe  dovuto  favorire 
l'istituzione  di  una  grande  Mutua  alla  quale  potessero  prender 
parte  tutti  i  bastimenti  verso  un  modico  contributo  massimo; 
ma  l'Anelli  ribatteva  cotesta  opinione  asserendo  che  „i  maggiori 
scrittori    di    economia    avevano    studiato    e   fatto   il   raffronto  fra 


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Comm.  EDMONDO  de  RICHETTI. 


Comm.  ADOLFO  de  FRIGYESSY. 


RESTAURAZIONE  193 


sicurtà  a  premio  fisso  e  Mutua,  ma  che  avevano  concluso  che 
non  si  poteva  concludere  niente". 

Prevalse  il  voto  del  Comitato  secondo,  sostenuto  con 
eloquenza  di  parola  e  con  copiosa  messe  di  dati  e  di  raffronti 
da  Clodoveo  Budinich,  ma  il  senso  pratico  dell'Artelli  trionfò  e 
della  grande  Mutua  di  assicurazioni  che  avrebbe  dovuto  salvare 
la  marina  a  vela,  non  si  parlò  più. 

Nell'anno  1886  venivano  decretati  nuovi  ribassi  su'  tassi  de' 
premi  dai  porti  del  Mar  Nero,  del  Danubio  e  dall' Azoff  e  nuove 
riduzioni  venivano  altresì  fissate,  perchè  così  esigeva  la  concor- 
renza, su'  premi  per  Amburgo,  Brema  e  le  coste  della  Germania 
del  Nord  e  per  il  Belgio;  finalmente,  il  21  aprile  1887  poteva  venir 
adottata  la  polizza  a  tutto  rischio  per  le  merci  vigente  in  Italia 
fin  dall'anno  1883,  portandovi,  naturalmente,  quelle  modificazioni 
eh'  erano  state  suggerite  dagli  usi  e  dalle  costumanze  triestine. x) 

Uno  dei  più  ferventi  sostenitori  della  nuova  polizza  oltre 
all'Alleili,  fu  anche  Benedetto  Luzzatto, -)  il  quale  insieme  con 
Carlo  Hermet,  3)  N.  Mùhlinghaus, 4)  Francesco  cav.  Musner  5)  e 


1)  Questa  polizza  entrò  in  attività  il  1.  di  gennaio  1888.  Prima  del  1883, 
in  Italia  erano  in  vigore  diverse  polizze  di  sicurtà  marittima  e  cioè  una  a 
Genova,  un'altra  a  Livorno,  un'altra  a  Napoli  ed  altra  a  Venezia;  ma,  convinto 
dell'utilità  d'una  polizza  unica,  il  Comitato  degli  assicuratori  marittimi  di 
Genova,  pubblicò  nel  1879  la  prima  polizza  italiana;  però  nelle  altre  piazze 
continuarono  a  sussistere  anche  le  polizze  locali  (Commentario  della  Polizza 
italiana  del  cav.  Seb.  Vallebona  —  Torino   1888). 

2)  Fino  il  1888  resse  le  sorti  dello  „Stabilimento  Commerciale  d'Assicu- 
razioni". Nel  1888  entrò  alla  ^Riunione  Adriatica"  quale  dirigente  il  ramo 
trasporti.  Morì  il  29  novembre   1898. 

3)  Succedette  al  padre  Francesco  alla  direzione  dell'agenzia  della  „Fenicc" 
di  Vienna. 

4)  Dirigeva  allora  la  sezione  trasporti  delle  „Assicurazioni  Generali". 

5)  Il  Musner,  che  diresse  sapientemente  per  lunga  serie  d'anni  ,L'Ammi- 
nistrazione  Generale  in  Trieste  della  Prima  Società  Ungherese  d'Assicurazioni" 
e  l'agenzia  della  „Società  Viennese  d'Assicurazioni"  mori  il  6  gennaio  1910 
fra  il  compianto  generale. 


194  RESTAURAZIONE 


Daniele  Terni !)  avevano  cooperato  alla  sua  redazione,  facendo 
parte  della  Commissione  al  Listino  presso  il  Comitato,  il  quale 
allora  comprendeva  diciassette  fra  Compagnie  locali  ed  agenzie 
e  filiali  di  Società  non  triestine. 

Quali  fossero  i  pregi  di  cotesta  polizza  non  e'  indugeremo  a 
rilevare.  Il  compianto  cav.  Sebastiano  Vallebona,  già  Segretario 
del  Comitato  degli  assicuratori  di  Genova,  commentatore  erudito 
e  pratico  di  essa  polizza,  scrisse  „che  è  una  delle  migliori  e  che 
bene  risponde  alle  esigenze  del  commercio  italiano"  ;  noi  che,  per 
ragioni  di  lunga  pratica,  abbiamo  avuto  occasione  di  esperimen- 
tarla, possiamo  modestamente  aggiungere  ch'essa  ci  sembra  la 
più  corrispondente  e  la  più  chiara  formula  per  la  nostra  industria, 
indispensabile  al  commercio  marittimo. 

Anche  nella  polizza  di  sicurtà  per  i  corpi  de'  bastimenti 
venivano  nel  1887  introdotte  delle  modificazioni,  fra  le  quali, 
più  importante  quella  „che  per  i  navigli  oltre  le  200  tonnellate 
gli  assicurati  sotto  qualsiasi  titolo  non  potessero  assicurare  più 
di  due  terzi  della  valutazione  data  di  comune  accordo  con  gli 
assicuratori  rimanendo  così  sempre  scoperti  di  sicurtà  del  33 l/s 
per  cento  della  valutazione". 

Erano  palliativi  che  non  giovavano  a  frenare  la  decadenza 
della  marina  a  vela  e  poi  —  dice  un  protocollo  del  Congresso 
generale  degli  assicuratori  del  12  settembre  1887  —  „altra  causa 
della  grande  diminuzione  de'  premi,  oltre  la  concorrenza  estera, 
si  è  pur  troppo  che  avendo  una  gran  parte  de'  più  importanti 
stabilimenti  cambiato  il  sistema  di  riassicurare  i  loro  rischi,  una 


')  Daniele  Terni,  Registratore  della  ^Società  Assicuratrice"  morì  il  7  novem- 
bre 1900  e  godette  fama  di  assicuratore  provetto. 


Cav.    FRANCESCO    MUSNER. 


RESTAURAZIONE  195 


parte  rilevante  de'  premi  qui   percepiti    invece    di    restare    nella 
piazza,  andavano  all'estero!" 

E  così  anche  la  vecchia  „Società  Assicuratrice"  e  lo  „Stabi- 
li mento    Commerciale   d'Assicurazioni"    annunziavano    nel    11 
la  loro  liquidazione. 


Intanto  si  avverava  il  compimento  del  cinquantesimo  anno 
dacché  l'Unione  degli  assicuratori  triestini  era  stata  riformata. 
Il  dì  29  settembre  1888  si  teneva,  con  una  certa  solennità,  il 
Congresso  generale,  ed  il  presidente,  Giuseppe  Besso,  a  nome 
della  direzione  del  Comitato,  così  rilevava  l'importanza  e  l'utilità 
della  vecchia  istituzione:  „I1  24  agosto  p.  p.  —  diceva  —  il 
nostro  sodalizio  ha  compiuto  cinquant'  anni  di  vita,  la  quale  lunga 
epoca  dimostra  sufficientemente  e  senza  spendere  ulteriori  parole, 
l' utilità  di  questo  istituto.  Nelle  varie  piazze  marittime  si  crea- 
rono dopo  di  noi  e  sul  nostro  sistema  consimili  istituzioni,  alle 
quali  non  fu  però  dato  di  conseguire  uno  sviluppo  simile  al 
nostro,  ed  anzi  alcune  fra  queste  per  discordie  interne  cessarono  di 
esistere  e  poi  dopo  breve  tempo  si  tornarono  a  costituire,  convinte 
e  persuase  che,  ove  hanno  sede  diverse  Compagnie  d'  assicura- 
zioni marittime,  non  si  possa  fare  a  meno  di  consimili  istituzioni. 
Ed  in  vero  oggidì  in  tutte  le  più  importanti  piazze  marittime  ed 
anche  nell'interno,  come  p.  e.  a  Parigi,  sussistono  tali  centri  di 
assicuratori  marittimi". 

E  con  questa  solenne  affermazione  che  riteniamo  maggior- 
mente suffragata  dopo  quanto  fin  qui  abbiamo  scritto,  noi  chiu- 
deremo il  nostro  studio,  facendolo  seguire  da  brevi  parole  sulla 
polizza  di  sicurtà  che  sostituì,  per  forza  delle  circostanze,  quella 


196  RESTAURAZIONE 


a  rischio    ordinario   sui    corpi    de'  velieri,  la  quale   tanta  parte 
ebbe  nella  vita  commerciale  e  marittima  di  Trieste. 


La  polizza  di  sicurtà  sul  corpo  e  sugli  attrezzi  de'  basti- 
menti a  vela,  così  detta  a  rischio  ordinario,  la  quale  era  basata 
sul  principio  del  pagamento  della  somma  coperta  d'assicurazione 
quando  i  danni  materiali  all'  oggetto  assicurato  sorpassassero  il 
75%  della  sua  valutazione,  ad  onta  delle  restrizioni  che  conte- 
neva, fece  buona  prova  non  solo  a  Trieste  ed  a  Fiume,  ma 
anche  a  Venezia  e  ne'  porti  vicini,  fino  quasi  all'anno   1890. 

La  medesima  polizza  all'  incontro,  adattata  a'  piroscafi 
mediante  alcune  disposizioni,  tra  altre  quella  invero  curiosa  che 
„le  macchine,  in  via  d'eccezione,  potessero  venir  assicurate  anche 
separatamente  dal  bastimento",  ebbe  vita  effimera  per  le  ragioni 
che  ognuno  potrà  facilmente  immaginare. 

Intorno  il  1888  però,  i  genovesi,  resi  attenti  dall' ognor 
crescente  sviluppo  nelle  costruzioni  de'  piroscafi  in  ferro  ed  in 
acciaio,  elaborarono  una  nuova  polizza  che  appellarono:  „polizza 
di  sicurtà  marittima  sopra  piroscafi  in  ferro."  l)  Cotesta  polizza, 
con  lievi  aggiunte  e  modificazioni,  che  non  toccano  nò  la  natura 
de'  rischi  assicurati  né  le  indennità  dovute  per  danni  dagli  assi- 
curatori, venne  poco  dopo  adottata  dagli  assicuratori  triestini  ed 
ò  in  uso  tutt'  ora,  quantunque  gli  stessi  genovesi,  nel  1899,  vi 
avessero  portato  non  lievi  e  complicate  modificazioni.  I  trentadue 
articoli  della  polizza  del   1888  si  ridussero  a  trenta  in  quella  di 


')  Essa  venne  approvata  dall'  assemblea  del  Comitato  degli  assicuratori 
di  Genova  del  29  ottobre  1888  ed  un  originale  stampato  fu  depositato  presso 
quella  Camera  di  Commercio. 


RESTAURAZIONE  197 


undici  anni  dopo,  e  fra  altro,  le  franchigie  sull'avaria  particolare 
vennero  fissate,  con  sensibili  aumenti  sulle  somme  assunte  sul 
corpo  e  sulle  macchine,  a  seconda  dell'età  del  piroscafo.  Anche 
ne'  percentuali  per  le  riduzioni  dal  vecchio  al  nuovo  sul  costo 
delle  riparazioni  vennero  stabiliti  alcuni  aumenti  e  sparì  l'integrale 
risarcimento  dell'  avaria  generale  allorché  il  piroscafo  assicurato 
raggiungesse  l'età  di  tre  anni. 

E  tanto  basti  per  la  polizza  italiana  del  1888,  divenuta  ormai 
anche  triestina  e  quindi  da  tutti  conosciuta  ed  apprezzata;  aggiun- 
geremo soltanto  ancora  ch'essa  fu  il  risultato  di  lunghi  e  pazienti 
studi  di  quanti  nel  Regno  vicino  s' interessano  delle  cose  di 
mare  e  che  gli  assicuratori  di  Trieste,  tenendola  in  uso  ancor 
oggi,  dimostrano  d'esser  rimasti  fedeli  all'antico  e  sano  principio 
che  quanto  più  semplici  e  più  correnti  sono  le  condizioni  su 
cui  è  fondato  il  contratto  di  sicurtà,  di  tanto  maggior  vantaggio 
godranno  la  navigazione,  il  commercio  e  le  industrie  che  da  essi 
derivano.  (App.  7). 


Questa  in  abbozzo  la  storia  arida  forse,  ma  interessante 
per  un  porto  di  mare,  delle  assicurazioni  marittime  ;  questa  la 
rievocazione  di  alcuni  uomini  —  rimasti  finora  fra  la  folla  degli 
ignoti  o  de'  dimenticati  —  che  le  coltivarono  con  dignità  e  con 
sapienza;  questa  in  fine  la  cronaca  del  Centro  dove  gli  assicuratori 
si  riunivano  come  in  patriarcale  famiglia  per  trattare  e  discutere 
tutti  i  più  importanti  e  complessi  problemi  del  nostro  commercio 
e  della  nostra  navigazione  marittima. 

Dall' attività  sulla  fine  del  Settecento  quasi  inorganica  e  senza 
una  reale  direzione  suprema,  ma  pur  con  lo  spirito  rivolta  verso 


198  RESTAURAZIONE 


la  regina  dell'Adriatico,  abbiamo  veduto  l'Unione  degli  assicu- 
ratori crescere  vigorosa  e  dar  vita  feconda  e  magnificamente 
organizzata  al  Lloyd  Austriaco,  dal  quale  poi  sorsero  la  Società 
di  navigazione  a  vapore  (II  Sezione)  e  lo  Stabilimento  calcografico 
e  tipografico  (III  Sezione)  i  quali,  l'una  nel  campo  economico- 
marittimo  e  l'altro  in  quello  artistico-letterario,  seppero  tener 
alto  il  nome  ed  il  decoro  di  Trieste. 

Dalla  modesta  „Vecchia  Compagnia  di  Assicurazioni"  de' 
primi  anni  della  seconda  metà  del  Settecento,  abbiamo  veduto 
ingrossare  il  numero  delle  Compagnie  triestine,  fino  a  raggiungere 
quello  cospicuo  di  trenta,  tutte  floride  ed  operanti  come  una  sola 
per  il  bene  e  lo  sviluppo  del  commercio  e  della  navigazione;  ma 
abbiamo  altresì  assistito  alla  cessazione  di  quasi  tutte  per  ammirare 
meravigliati  la  potenza  e  la  operosità  delle  due  sole  rimaste  :  le 
„ Assicurazioni  Generali"  e  la  „Riunione  Adriatica".  (App.  8). 

Con  l' andare  degli  anni  sorgeranno  nuove  Società,  si 
cangeranno  ancora  le  formule  delle  polizze;  la  concorrenza  inter- 
nazionale, sempre  viva,  le  scoperte,  la  scienza,  le  nuove  vie,  i 
nuovi  prodotti,  faranno  nascere  ogni  giorno  nuovi  traffici,  nuovi 
usi  e  nuove  leggi,  che  porteranno  seco  nuove  condizioni,  nuove 
clausole  e  nuovi  premi  di  sicurtà  che  né  assicuratori  né  assicurati 
potrebbero  oggidì  immaginare;  ma  l'origine  italica  della  nostra 
industria  rimarrà  sempre  la  stessa,  e  chi  s'accingerà  a  scrivere, 
meglio  di  noi,  la  sua  storia,  non  potrà  dimenticare  che  i  triestini, 
i  quali,  attraverso  infinite  vicissitudini,  seppero  elevarla  con 
sapienza  e  con  amore  a  quel  grado  di  sviluppo  che  abbiamo  veduto, 
furono  tra  i  primi  che  la  conobbero  e  la  esercitarono. 


ar^) 


appeNpice  e  Note 


(APP.  1.) 


„Decreto  sopra  le  assicurazioni  delle  Mercanzie"  —  Maggior  Consiglio 
—  Venezia,  2  luglio   1466  : 

„L'è  justa  cosa  a  proveder  alla  espcdition  delle  controversie,  e  lite  de 
rason  de  mercantie,  e  conciosia,  che  per  le  male  condition  de  nomini  sia  sta 
introdotto  ima  mala,  e  pessima  condition,  che  quelli  li  quali  assegurano  coloro, 
che  hanno  mercantie  sopra  nave  e  navili,  e  ogni  altro  fusto,  si  per  essi  lussi 
intravenuto  el  naufragio,  over  captura  de  li  ditti  navilii,  ardiscono  con  modi 
dishonesti,  e  nove  cavillation  andar  a  litigio  con  longhezze,  e  nove  dilation, 
che  non  solum  passano,  e  dilatano  el  termine  statuido  per  la  leze,  ma  reducono 
le  cose  in  defflnition  perpetua;  però  essendo  omnino  necessario  a  proveder. 

L'anderà  parte,  che  caetero,  le  controversie,  e  lite  da  tal  segurtade  siano 
remosse  da  ogni  officio  del  nostro  Palazzo,  e  debbiamo  esser  commesse,  e  sia 
commesso  all'officio  nostro  di  Consoli  di  mercadanti,  eccettuando  quelle  appar- 
tenesse all'officio  del  zudega  de  Procurator,  che  per  dignità  della  Procuratia 
non  dieno  esser  remosse.  Et  al  ditto  officio  di  Consoli  di  mercadanti  tal  cosa 
si  debbia  osservar  a  questo  modo  ;  che  li  dannizadi,  quali  si  attroveranno  in 
questa  terra,  siano  tenuti  dal  zorno  della  nova  a  mesi  doi,  haver  fatto  citar 
avanti  li  Consoli  nostri  tutti  li  preditti  assecuratori  ;  e  avanti  essi  Consoli  haver 
provato,  si  per  li  libri,  come  per  altro  mezzo,  il  suo  danno,  e  con  sagramento; 
Quelli  veramente  che  non  fusseno  in  questa  terra,  habbino  termine  mesi  doi 
doppoi  zonti  a  provar  ut  supra.  Et  fatto  questo,  e  passado  li  doi  mesi,  li  asse- 
guradori  siano  obbligadi  dar,  e  pagar,  le  sopraditte  segurtà  a  beneplacido  delli 
dannificadi,  e  se  quelli  non  voranno  pagar,  possino  li  ditti  dannificadi  levar  la 
subvention  de  tutta  la  sorte  della  segurtà,  over  di  quella  parte,  che  restasseno 
haver  contra  ditto  assegurador,  ovvero  asseguradori. 

Et  li  Consoli  nostri  sono  obligati  darli  la  ditta  subvention,  come  delli 
littere  di  cambio  si  osserva:  Et  habbiano  le  spese,  che  fanno  per  la  preditta 
subvention  de  cambi:  Dichiarando,  che  se  delle  preditte  robbe  naufragade,  se 
ritrovaranno,  e  si  recuperassino  robbe  de  naviglio,  se  intenda  esser  a  conto  e 
per  conto  di    asseguradori,    e    delli    dannizati   per   ratta,   secondo   quello   fosse 


202  APPENDICE  E  NOTE 


stato  constado  per  li  ditti  dannizadi  avanti  li  preditti  Consoli  ;  Et  di  tal  cosa, 
come  è  preditto,  li  detti  Consoli  debbiano  far  summaria  rason,  senza  libelli, 
come  al  ditto  officio  si  osserva:  postponendo  ogni  cavillation,  e  dilation  di 
tempo,  perchè  così  ricerca  ogni  giustitia  e  honestà." 


(APP.  2.) 

Il  Rapporto  del  Capitano  del  Porto  enumera  le  seguenti  persone  impie- 
gate nel  1760  alla  costruzione  ed  al  riparamento  dei  bastimenti": 
Protti  : 

Gerolamo  d'Avanzo  d' anni  64 

Odonio  Panfido  da  Rovigno,  d'anni  26 

Giuseppe  Rossi  da  Trieste,  d'anni  60 

Pietro  d'Avanzo  da  Trieste,  d'anni  40 

Bortolo  Bonavita  dal  Carso,  d' anni  50 

Carlo  Giusti  da  Trieste,  d'anni  50. 
Giovani  : 

Francesco  d'Avanzo  da  Pirano,  d'anni  24 

Francesco  Giusti  da  Trieste,  d'anni  20. 
Garzoni  : 

Giuseppe  Cartiza  da  Buccari,  d'anni   19 

Battista  Panfido  da  Rovigno,  d'anni   16. 
Porestieri  : 

Giuseppe  Panfido  da  Rovigno,  d'anni  64 

Bortolo  Panfido  da  Rovigno,  d'anni  20 

Giovanni  Novello  da  Rovigno,  d'anni  30 

Antonio  Nordio  da  Chioggia,  d'anni  60 

Antonio  Minio  da  Venezia,  d'anni  28. 


(APP.  3.) 

All'istituto  del  Mezzano  —  sensale,  mediatore  —  veniva  data  a  Venezia 
una  grande  importanza,  e  severe  disposizioni  lo  disciplinavano.  Il  Mezzano  era 
incaricato  di  compilare  e  firmare  le  estese,  con  severa  ammonizione  di  non  poter 
„in  verun  tempo  aggiungere  o  levare  a  suo  talento  cosa  alcuna  dalle  medesime" 
(art.  VII);  egli  doveva  presentare  in  fine  d'ogni  anno  al  Deputato  alla  Ragio- 
nataria  del  Magistrato  de'  Cinque  Savi  alla  Mercanzia,  senza  alcun  privato 
aggravio,  esatta  nota  giuratamente  firmata  di  propria  mano,  qual  contenga  le 
somme  tutte  di  sicurtà  fatte  toccare  da  cadaun  assicuratore  entro  l'anno  stesso" 


APPENDICE  E  NOTE  203 


(art.  XIII);  essi  Mezzani  „tener  dovevano  cancello  aperto  in  Rialto"  ed  „al  caso 
di  ricerche  di  aprimento  di  nuovo  cancello,  o  di  sostituzione  di  nuova  ditta  in 
cancello  vecchio  in  luogo  del  defonto,  o  del  rinunciante,  doverà  sempre  presen- 
tarsi l'aspirante  al  Magistrato  de'  Consoli,  e  far  constare  per  via  delle  fede 
rilasciategli  dalli  Magistrati  de'  Sopra  Consoli,  Bestemmia,  Avvogaria,  e  Signori 
di  Notte  al  Criminal,  e  Civil,  di  non  essere  stato  giammai  il  suo  nome  descritto 
per  convinto  di  falso,  o  mancato  di  credito". 

La  „Terminazione"  esigeva  altresì  che  „li  Mezzani  da  sicurtà  siano  sudditi 
Veneti  di  origine,  oppure  con  l'incoiato  permanente  di  anni  quindici  almeno; 
e  doveranno  pur  anche  far  constare  di  essere  di  Religione  cattolica  Romana, 
non  escludendosi  perciò  il  Rito  greco  in  Venezia  permesso". 

Il  sensale  o  mediatore  di  sicurtà  è  quasi  sparito  in  Trieste,  ma  la  legge 
ed  il  diritto  italiano  li  conservano  tuttora  ed  anzi  danno  loro  un  ufficio  ed  un 
carattere  del  tutto  distinti  dal  commissionario,  il  quale,  allorché  fa  un'assicu- 
razione per  conto  di  terze  persone  è  responsabile  del  pagamento  del  premio 
ed  ha  il  diritto  d'incassare  le  indennità  dagli  assicuratori  per  conto  del  suo 
mandatario. 


(APP.  4.) 

Ecco  come  il  Rodrigues,  ancora  nel  1814,  sosteneva  la  necessità  della 
libera  assicurazione: 

„Quale  danno  risente  l'assicuratore  sopra  una  merce  apprezzata  modica- 
mente, se  un  altro  dopo  di  lui  ne  assicura  gli  utili  immaginari?  Come  si  può 
mai  attibuire  mancanza  al  proprietario  della  merce  nell' occultarle  una  circostanza 
che  fors'egli  non  pensava  al  momento  che  l'assicurò?  Diffatti  quello  che  garantire 
si  voglia  l'utile  sperabile  o  positivo  sulla  merce  diggià  assicurata  per  il  valore 
reale,  non  pregiudica  minimamente  al  primo  suo  assicuratore;  mentre  quello 
gode  in  caso  di  sinistro,  il  totale  ricupero,  soggiace  pure  in  confronto  alle 
spese  ed  avarie,  quando  che  l'assicuratore  sugli  utili  è  esente  da  questo,  ma  non 
partecipa  nel  ricupero.  Ma  vano  sarebbe  il  dire  che  il  primo  assicuratore  non 
avrebbe  assunto  il  rischio  sulla  merce  se  gli  fosse  stato  noto,  che  si  volevano 
dopo  assicurarne  separatamente  gli  utili.  La  circostanza  del  primo  assicuratore 
migliora  sempre  a  misura  che  aumenta  il  valore  della  merce,  mentre  in  caso 
di  arresto  o  grosso  danno  gli  allontana  il  caso  di  abbandono;  quindi  é  che  la 
seconda  sicurtà  eseguita  sugli  utili  non  aggrava  per  niun  titolo  l'assicuratore; 
in  effetto  é  evidente  la  ragione  che  non  possa  domandare  la  nullità  del  contratto, 
mentre  il  proprietario  della  merce  non  era  in  obbligo  di  prevenirlo  della  nuova 
sicurtà  sugli  utili  che  si  propone  di  eseguire". 

Il  principio  della  possibilità  d'assicurare  gli  utili  od  i  profitti  sperabili 
fu  oggetto  di  lunghe  discussioni  da  parte  de'  trattatisti  e  de'  legislatori. 


204  APPENDICE  E  NOTE 


L'assicurazione,  in  qualsiasi  forma,  dell'utile  su  una  mercanzia  era,  in 
antico,  severamente  proibita  e  veniva  talvolta  punita  con  gravi  pene.  La  stessa 
Ordinanza  francese  del  1681  decretava  la  invalidità  della  polizza  e  persino  la 
confisca  delle  merci  qualora  il  valore  assicurato  delle  stesse  eccedesse  quello 
sul  porto  della  caricazione.  Anche  il  nolo  non  poteva  essere  assicurato  poiché 
lo  si  riguardava  come  una  specie  di  profitto. 


(APP.  5.) 

Anche  l'istituzione  della  Società  anonima  denominata  „Tergesteo"  si  può 
considerare  quale  un  indizio  dello  sviluppo  e  dell'incremento  della  città. 

„Nel  più  bel  punto  della  prosperosa,  ognor  più  fiorente  città  di  Trieste" 
—  dice  il  Programma  pubblicato  il  10  luglio  1833  dalla  casa  bancaria  Arnstein  & 
Eskeles,  da  Giuseppe  Brambilla,  Carlo  Lodovico  de  Bruck,  Carlo  Antonio  Fontana, 
Pompeo  cav.  de  Panzera,  Marco  Pigazzi  e  Pasquale  Revoltella  —  „giace  lo  stabile 
Dogana  vecchia,  così  denominato  dalla  sua  primitiva  destinazione.  Fabbricato 
in  situazione  centrale,  sopra  una  superficie  pressoché  quadrata  di  Klafter  qua- 
drati 863  2/3,  isolato  da  tutte  le  parti  e  circondato  da  spaziose  contrade,  ha  il 
prospetto  da  un  lato  sul  Corso,  dall'altro  sul  gran  Teatro,  dal  terzo  sulla  Borsa 
de'  Negozianti,  e  dal  quarto  sulla  strada  che  conduce  al  Molo  principale  del 
Porto,  lunghesso  la  quale  trovansi  l'antica  Chiesa  di  s.  Pietro,  il  Casino  tedesco, 
ed  il  Palazzo  del  Governo. 

La  riunione  di  tanti  topografici  vantaggi  risvegliò  in  alcuni  Negozianti 
di  Trieste  l'idea,  che  la  ricostruzione  e  trasformazione  di  quel  fabbricato  in  un 
grandioso  edilizio,  riuscirebbe  di  sommo  ornamento  e  lustro  alla  Città,  offri- 
rebbe al  Ceto  Mercantile  molte  comodità  da  lungo  tempo  desiderate,  non  senza 
presentare  un  sicuro  e  vantaggioso  impiego  del  danaro  occorrente  per  portare 
ad  effetto  siffatta  intrapresa. 

La  quale  idea,  siccome  bella  ed  utile  in  sé  medesima,  venne  assecondata 
eziandio  dalla  casa  bancaria  di  Vienna  Arnstein  &  Eskeles,  che  di  buon  grado 
vi  concorse,  prendendo  parte  nella  esecuzione. 

Dietro  a  ciò  fu  dai  Sottoscritti  concertato  e  stabilito  di  erigere  una  Società 
anonima  per  azioni,  mediante  il  conferimento  di  un  Capitale  di  f.  750,000  di 
Convenzione,  diviso  in  azioni  1500  —  ognuna  di  f.  500;  capitale  riconosciutosi 
indispensabile  per  fare  l'acquisto  dello  Stabile,  e  per  la  sua  ricostruzione  in  uno 
stile  grandioso  e  magnifico  dietro  le  norme  dei  piani,  che  verranno  raccolti  dai 
più  accreditati  architetti  italiani  e  tedeschi  sulle  basi  seguenti. 

La  parte  esteriore  del  pianterreno  verrà  impiegata  nella  costruzione  di 
un  gran  numero  di  eleganti  botteghe  e  di  una  grandiosa  caffetteria,  al  dissopra 
delle  quali  verrà  eretto  un  piano  di  così  detti  mezzanini,  inservienti  ad  uso  di 


APPENDICE  E  NOTE  205 


scrittorio  e  di  deposito  per  trafficanti,  sensali,  ed  altri  individui  addetti  al 
commercio  ed  all'industria. 

La  parte  interiore  del  pianterreno  fino  al  primo  piano  presenterà  un  vasto 
spazio  composto  di  porticali  e  gallerie.  Potrà  questa  ampia  sala  essere  destinata 
dalla  Società  a  luogo  di  riunione  dei  Negozianti  ed  altri,  li  quali  verso  un 
conveniente  annuo  contributo  potranno  trattarvi  i  loro  affari  durante  le  ore  di 
Borsa,  e  nelle  altre  ore  del  giorno  offrire  alle  loro  famiglie  nel  centro  della 
Città  un  luogo  di  trattenimento,  chiuso,  bellamente  decorato,  illuminato,  ed  atto 
anche  ad  essere  riscaldato. 

Al  dissopra  del  pian  terreno  verranno  innalzati  tre  piani,  ognuno  dei 
quali  conterrà  parecchie,  ma  spaziose  e  belle  abitazioni  da  pigionarsi  a  distinte 
famiglie,  e  Casini  di  società. 

Con  queste  preliminari  intelligenze  assunsero  li  Sottoscritti,  in  proporzioni 
fra  loro  convenute,  le  fissate  1500  azioni  verso  l'esborso  del  corrispondente 
capitale,  da  versarsi  nella  Cassa  sociale  il  di  24  Agosto  1838;  e  fatto  acquisto 
dello  Staoile,  con  contratto  11  Maggio  1838  per  la  somma  di  f.  404397  „  58 
moneta  di  convenzione,  a  nome  e  per  conto  dell'anonima  Società,  a  di  cui 
favore  verrà  anche  registrato  nei  pubblici  libri" 


(APP.  6.) 

Il   „Questionarioa   proposto  all'Inchiesta  del   1885  era  il  seguente: 

A.  Questioni  generali. 

1.  Di  che  natura  sono  le  cause  che,  in  generale,  hanno  provocata  la  presente 
situazione  della  marina  mercantile? 

2.  Dove  ebbe  la  marina  mercantile  a  trovare,  in  tempi  anteriori,  le  principali 
sue  sorgenti  di  lucro? 

3.  Quale  è  la  posizione  eh'  essa  prende  attualmente  nella  navigazione 
internazionale? 

4.  Su  quali  vie  principali  del  commercio  trovano  specialmente  occupazione  : 

a)  i  bastimenti  a  lungo  corso; 

b)  i  bastimenti  a  grande  cabotaggio;  ed  in  quali  generi  di  trasporto 
trovano  i  medesimi  il  loro  precipuo   impiego? 

5.  Di  quanto  e  fino  a  qual  punto  la  concorrenza  dei  piroscafi  danneggia  la 
navigazione  a  vela? 

6.  Come  si  presentano  le  condizioni  di  attività  del  piccolo  cabotaggio? 

7.  A  quanto  ascende  il  capitale  investito  nelle  singole  categorie  di  navi- 
gazione? 

8.  Quale  influenza  spiegò  la  legge  7  maggio  1879,  concernente  la  registra- 
zione dei  bastimenti,  sulla  partecipazione  di  capitale  estero  nella  proprietà 
di  bastimenti  nazionali? 


206  APPENDICE  E  NOTE 


9.  La  legge  del  29  maggio  1883  (B.  L.  I.  Nro.  99)  concernente  la  temporaria 
esenzione  dal  pagamento  della  imposta  sull'industria  e  sulla  rendita  per 
1" esercizio  della  navigazione  marittima  con  piroscafi  costruiti  nell'interno, 
ebbe  essa  ad  influire  sullo  sviluppo  della  navigazione  a  vapore,  e  se  ciò 
non   fu  il  caso,  per  quale  motivo? 

10.  Se  alla  navigazione  a  vela  in  grande  sia  ancora  assicurato  un  avvenire 
e  per  quali  ragioni,  ed  in  conseguenza,  se  siano  ancora  consigliabili 
nuove  costruzioni  di  bastimenti  a  vela? 

B.  Questioni  speciali. 

Noli  e  spese  di  armamento. 

11.  A  quali  spese  è  congiunto  il  servizio  dei  bastimenti  a  vela  secondo  le 
diverse  categorie  di  navigazione  ? 

12.  Quali  furono  i  noli  ricavati  in  media  negli  ultimi  anni  sulle  principali 
vie   marittime? 

13.  In  quale  rapporto  stanno  i  noli  dei  piroscafi  con  quelli  dei  bastimenti 
a  vela  ? 

14.  Quali  spese  nei  porti  esteri  sono  specialmente  gravose  per  la  nostra 
navigazione? 

Imposte. 

15.  Quanta  e  quale  influenza  esercitano  le  imposte  sull' andamento  dell'indu- 
stria della  navigazione,  ed  in  quale  rapporto  stanno  le  medesime  colle 
spese  generali  d'armamento  e  d'esercizio? 

Costruzione  navale. 

16.  Che  cosa  danneggia  l'attività  dei  cantieri? 

17.  A  quanto  ascendono  le  mercedi  degli  operai  che  lavorano    sui    cantieri? 

18.  Che  cosa  influisce  sul  ritiro  dei  materiali  da  costruzione  e  specialmente 
sul  loro  ritiro  dall'interno? 

19.  Quali  ragioni  militano  a  favore  della  costruzione  di  velieri  in  ferro  di 
grande  portata? 

20.  Quale  portata  riesce  la  più  conveniente  per  bastimenti  a  vela  dediti  alla 

grande  navigazione  e  quale  è  la  più  adatta  per  piroscafi  mercantili? 

Assicurazioni. 

21.  Quale  influenza  esercita  l'assicurazione  sopra  le  condizioni  della  marina 
mercantile  e  quali  cangiamenti  sarebbero,  in  tale  proposito,  desiderabili 
e  richiesti? 

Diverse. 

22.  In  quali  direzioni  del  commercio  marittimo  esistono  prospettive  di  un 
maggiore  sviluppo  per  la  marina  mercantile  austriaca? 

23.  Quali  ostacoli  vi  si  oppongono  e  come  potrebbero  togliersi  ? 


APPENDICE  E  NOTE  207 


24.  È  raccomandabile  di  promuovere  la  navigazione  a  vapore,  in  qual  modo 
ed  in  quale  estensione? 

25.  Se  occorra  di  prendere  in  ispeciale  riflesso  le  condizioni  di  credito  degli 
armatori  marittimi?  Se  sì,  in  che  guisa?  Se  mediante  disposizioni  legisla- 
tive, oppure  mediante  altre  misure  ? 

26.  In  quale  modo  potrebbesi  offrire  un  sufficiente  provvedimento  ai  navi- 
ganti della  marina  mercantile,  resisi  inabili  al  lavoro  o    privi    di  mezzi? 

Una  specie  d'inchiesta  sulle  condizioni  del  commercio  e  della  marina 
venne  tenuta  anche  nell'anno  1864.  Ne  diede  origine  un  opuscolo  del  Barone 
Pasquale  Revoltella,  intitolato  „La  compartecipazione  dell'Austria  al  commercio 
mondiale",  il  quale  opuscolo  produsse,  al  suo  apparire,  una  sensazione  non 
indifferente.  Anche  allora  venne  istituito  un  comitato,  „il  cui  compito  doveva 
esser  di  esaminare  la  posizione  sfavorevole  dell'Austria  nel  commercio  mondiale 
transoceanico  ed  i  mezzi  che  fossero  idonei  a  porvi  rimedio".  Fu  raccolto  un 
copioso  materiale  che  venne  stampato  nel  1865  sotto  la  forma  di  ^Rapporto", 
in  lingua  tedesca,  ma  sembra  che  il  risultato  pratico  delle  investigazioni,  de' 
suggerimenti,  e  de'  pareri  emessi  dalle  „Camere  di  commercio  della  monarchia", 
dalle  altre  corporazioni  e  da  buon  numero  di  distinti  ingegni  commerciali  ed 
industriali  dell'Impero,  come  li  chiama  il  Rapporto,  sia  stato  nullo. 

Per  ciò  che  riguarda  le  assicurazioni,  si  ebbe  il  grave  torto  di  copiare 
semplicemente  ciò  che  aveva  stampato  in  un  opuscolo  tal  Edmondo  Bauer, 
membro  della  Camera  di  Commercio  ed  industria  e  possessore  di  fabbriche  in 
Ungheria! 


(APP.  7.) 

Il  1.°  di  gennaio  del  1888  anche  in  Francia  entrò  in  attività  una  nuova 
polizza  sopra  i  corpi  de'  navigli,  compilata  dal  Comitato  degli  assicuratori 
marittimi  di  Parigi.  L'  illustre  Alfred  de  Courcy  dettò  un  erudito  commentario 
di  tale  polizza,  commentario  che  fu  l'ultimo  de'  suoi  preziosi  studi  (oltre  60), 
stampati  sulle  assicurazioni,  sul  diritto  marittimo  ecc. 


(APP.  8.) 

Oggi  quasi  tutto  il  lavoro  triestino  delle  assicurazioni,  sia  sui  corpi  de' 
piroscafi  che  sulle  merci,  viene  ripartito  fra  le  ..Assicurazioni  Generali",  la 
^Riunione  Adriatica"  e  le  seguenti  Agenzie  di  Compagnie  dell'  interno  e  dell'estero: 
della  „Badese"  di  Mannheim,  della  „Bàloise"  di  Basilea,  della  „Danubio"  di 
Vienna,  della  „Fenice  Austriaca"   di  Vienna,  della  „Foncière"  di  Budapest,  della 


208  APPENDICE  E  NOTE 


federale"  di  Zurigo,  della  ..Fortuna"  di  Berlino,  della  frankfurter"  di  Franco- 
forte, della  „Helvetia«  di  San  Gallo,  della  „Prima  Società  Ungherese"  di  Budapest, 
della  „Norddeutsche"  di  Amburgo,  della  „Mannheim"  di  Mannheim,  della  „Provi- 
dentia"  di  Vienna,  della  „Rhenania"  di  Colonia,  della  „Schweiz"  di  Zurigo, 
della  «Viennese"  di  Vienna  e  della  „Virtemberghese"  di  Heilbronn. 

Primeggiano  fra  queste  per  l'assunzione  di  somme  più  rilevanti  la  „Prima 
Società  Ungherese"  e  la  „Providentia",  e  tutte,  essendo  rette  da  persone  esperte 
nel  ramo,  fanno  onore  alle  loro  case  madri. 


dr^) 


CONTENUTO 


I.  Sguardo  retrospettivo. 

Testo  : 

Alcune  fonti  per  la  storia  delle  assicurazioni  marittime  —  L'origine 
storica  delle  assicurazioni  marittime  —  I  documenti  che  ne  attestano 
la  conoscenza  e  l'esistenza  antica  —  Le  condizioni  del  commercio 
nel  Trecento  e  nel  Quattrocento  —  Gli  esuli  toscani  e  la  casa  Bardi  — 
Un  documento  importante  —  Le  più  antiche  formule  di  polizza  che  si 
conoscano  —  L'evoluzione  del  contratto  di  assicurazione  —  „Le  Guidon 
de  la  Mer"  —  L'assicurazione  indipendente  dalla  nazionalità  —  La 
celebre  ordinanza  francese  del  1681  —  Un  grande  ministro  —  L'In- 
ghilterra si  adatta  all'  innovazione  —  Lord  Mansfield  —  L'antica  polizza 
di  sicurtà  inglese  —  Tenacità  del  popolo  britannico  —  Venezia  — 
Il  vessillo  di  S.  Marco pag.  7 

Illustrazione: 

Vessillo  mercantile  della  Repubblica  di  Venezia. 


II.  I  primordi. 

Testo: 

Una  banca  di  sicurtà  marittima  dedicata  alla  Madonna  —  L'Imperatore 
Carlo  VI  ordina  che  a  Trieste  vi  sia  un  banco  di  sicurtà  —  Prima 
Compagnia  di  assicurazioni  —  Alcuni  suoi  direttori  —  Il  libercolo  di 
Samuele  Vital  —  Le  Compagnie  di  Sicurtà  fondate  durante  la  seconda 
metà  del  Settecento  —  L'origine  de'  Listini  de  premi  —  I  primi 
studi  per  una  legislazione  marittima  —  Venezia  fornisce  a  Trieste  le 
prime  formule  di  polizza  —  Testo  delle  polizze  comuni  —  „In  nome 
di  Dio"  —  Differenze  formali  dei  due  testi  —  Lo  spauracchio  della 
penale  —  Il  Mezzano  di  sicurtà  —  I  cosiddetti  Manifesti  —  L'origine 
del  ^Commissario  di  avarie"  —  Incremento  confortante  —  Potenzialità 
degli  assicuratori  —  Confusionismo  nelle  condizioni  —  Casa  Casatti 
e  Damillo,  primo  luogo  di  riunione  di  tutti  gli  assicuratori  triestini  — 
Un'industria   lucrativa    —    L'occupazione    francese   —    Sparizione  di 


212  CONTENUTO 


tutte  le  Compagnie  —  L'influenza  della  Francia —  Scadimento  della 
polizza  veneziana  —  Una  nuova  formula  di  polizza  per  le  merci  — 
Un  illustre  giureconsulto  dimenticato  —  I  precursori  triestini  della 
scienza  delle  assicurazioni  marittime pag.  25 

Illustrazioni: 

Veduta  della  città  e  del  porto  di  Trieste  —  Polizza  di  assicurazione 
di  Marsiglia  del  1767  —  Polizza  di  assicurazione  di  Marsiglia  del  1783 
—  Manifesto  degli  assicuratori  del  1801  —  Circolare  del  Cesareo 
Regio  Governo  di  Trieste  del  1803  —  Manifesto  degli  assicuratori  e 
tabella  delle  franchigie  dell'ottobre  1804  —  Polizza  a  rischio  ordinario 
della  „Società  Illirica  d'Assicurazioni"  —  Polizza  a  rischio  ordinario 
dell'assicuratore  privato  Nicolò   Glicofridi  —  Giacomo  de  Gabbiati. 

HI.  Periodo  di  organizzazione. 

Testo  : 

La  fraterna  di  S.  Nicolò  —  Il  contratto  con  Andrea  Bozzini  —  Altri 
utili  provvedimenti  escogitati  dagli  assicuratori  —  I  cambiamenti  nelle 
assunzioni  suggeriti  dal  progresso  —  Riordinamento  dell'Unione  degli 
assicuratori  —  I  corsari  greci  turbano  l'ascesa  —  I  nuovi  locali  di 
riunione  —  Antonio  Rossetti  e  la  sua  opera  —  Preparazione  alla 
conquista  de'  nuovi  ideali  —  La  conquista  delle  Indie  —  Tempi 
curiosi  —  Le  „Assicurazioni  Generali  Austro-Italiche"  —  Progresso 
latente  —  L'esempio  di  Venezia  —  Cifre  eloquenti  —  L'onestà  e  la 
buona  fede pag.  61 

Illustrazioni  : 

Viglietto  d'Azione  della  „Società  Orientale  d'Assicurazione"  —  Angelo 
Giannichesi  —  Polizza  d'assicurazione  dell',, Adriatico  Banco  d'Assi- 
curazioni" —  Medaglia  della  Repubblica  di  Venezia. 

IV.  La  Rinascenza. 
Testo  : 

Il  rifiorimento  economico  di  Trieste  —  Lo  spirito  di  associazione  — 
Il   „Lloyd  Austriaco"  —  L'atto  con  cui  fu  proposta  la  sua  istituzione 

—  L'ambiente  in  cui  doveva  svilupparsi  —  Gli  intendimenti  de'  suoi 
fondatori  —  Le  ^Assicurazioni  Generali  Austro-Italiche"  —  Il  „ Mani- 
festo" del  1834  —  Sviluppo  del  „Lloyd  Austriaco"  —  Ventitre  Com- 
pagnie triestine  di  assicurazioni  marittime"  —  Il  genio  di  Masino 
Levi  —  Tempi  beati  —  La  rivendicazione  d'un  ritratto  —  I  locali 
occupati  dal  „Lloyd  Austriaco"  —  Amor  di  patria —  Pasquale  Revoltella 

—  Progresso  nell'assunzione  de'  rischi  —  Un  arco  trionfale  ed   una 


CONTENUTO  213 


illuminazione  serale  dimenticati  —  La  concorrenza   estera  guastame- 
stieri —  I  pionieri  dell'industria  delle  assicurazioni    .     .     .     pag.  79 
Illustrazioni: 

Diploma  di  rappresentante  del  Lloyd  Austriaco  —  Masino  Levi  — 
Regolamento  interno  della  ^Commissione  delle  Unite  Compagnie  di 
Sicurtà  alla  prima  Sezione  del  Lloyd  Austriaco"  —  Stato  del  perso- 
nale del  Lloyd  Austriaco  per  il  1844  —  Arco  di  trionfo  —  Diploma 
d'Agente  del  Lloyd  Austriaco. 

V.  Affermazione  e  lotte. 

Testo  : 

11  Quarantotto  —  Soffio  di  vita  libera  ed  indipendente  —  Nuove 
riforme  ne'  Listini  —  Divisione  della  prima  Sezione  del  Lloyd  Austriaco 

—  Scopi  e  fini  della  terza  Sezione  —  Un  grande  Stabilimento  tipogra- 
fico artistico  —  L'„Annuario  marittimo"  —  Condizioni  economiche  della 
terza  Sezione  —  Fior.  150.000  di  stampati  invenduti  —  La  bottega 
di  un  rigattiere  —  Incremento  economico  di  Trieste  —  Statistica 
eloquente  —  La  Gran  Brettagna  —  L'aumento  de'  traffici  necessita 
il  cambiamento  de'  Listini  —  Distinzione  fra  rischi  d'estate  e  rischi 
d'inverno  —  La  malerba  della  calunnia  —  Un  giornaletto  rivendicatore 

—  Sviluppo  del  Centro  degli  assicuratori  —  La  „Triester  Zeitung"  — 
Una  legge  inopportuna  —  Filippo  Artelli       , pag.   107 

Illustrazione: 
Filippo  Artelli. 

VI.  Regime  e  concetti  nuovi. 

Testo  : 

La  nuova  polizza  di  sicurtà  per  le  merci  —  Carlo  Bascvi  —  L'epi- 
demia arresta  l'attività  degli  assicuratori  —  I  parassiti  delle  assicu- 
razioni —  Norme  per  le  avarie  —  Un  utile  Istituto  —  Morte  di  G. 
Almeda  —  Rescissione  del  contratto  fra  la  prima  e  la  terza  Sezione 
del  Lloyd  Austriaco  —  Cambiamento  di  sede  dell'Unione  degli  assi- 
curatori —  Attività  della  prima  Sezione  —  Le  autorità  contro  gli 
assicuratori  —  Angelo  Giannichesi  —  Importante  periodo  di  afferma- 
zione —  Nuovi  regolamenti  —  Il  Comitato  degli  Assicuratori  centro 
di  ogni  attività  marittima  e  commerciale  —  Documenti  preziosi  per 
la  storia  del  commercio  e  della  marina  —  L'evoluzione  —  Il  Codice 
marittimo  e  le  mire  degli  internazionalisti  —  Domenico  Rossetti  — 
Trieste  sagrificata  —  Cesare  Combi  —  Gli  idealismi  delle  nuove  teorie 

—  L'assicurazione  elemento  sociale  ed  economico     .     .     .     pag.   129 
Illustrazione: 

Azione  dello  stabilimento  d' assicurazioni  „11  progresso  Commerciale". 


214  CONTENUTO 


VII.  Decadenza. 

Testo  : 

Gli  assicuratori  più  attivi  —  Un  luminare  della  scienza  del  diritto  e 
delle  assicurazioni   marittime  —  Giuseppe  Besso  —   Girolamo   Basevi 

—  L'incalzare  delle  nuove  teorie  suggerisce  alcune  modificazioni  nelle 
polizze  e  ne'  listini   —   La  Deputazione  di  Borsa  ostacola  il  progresso 

—  La  nuova  polizza  a  tutto  rischio  sopra  corpi  di  bastimenti  — 
Caratteristiche  di  tale  polizza  —  Sua  origine  —  Le  assicurazioni  sulle 
merci  —  Una  risposta  al  signor  Luogotenente  —  I  bilanci  formali  — 
Il  successo  delle  Mutue  —  Un  giornaletto  —  Un  nuovo  colpo  per  gli 
assicuratori  triestini  —  Una  disastrosa  legge  dell'Impero  —  Nuovi 
e  più  gravi  malanni  —  Sintomi  di  debolezza  —  Il  concorso  delle 
Agenzie  e  delle  Filiali  delle  Compagnie  ultramontane  —  L'incubo 
della  abolizione  del  porto  franco  —  Reclami  di  provvedimenti  ina- 
scoltati —  Disastrosa  politica  ferroviaria  —  I  triestini   faranno  da  sé 

—  Le  «Assicurazioni  Generali"  e  la  „Riunione  Adriatica"  rinvigori- 
scono le  loro  energie  —  I  costruttori  della  scienza  .     .     .     pag.   147 

Illustrazioni: 

Giuseppe  Besso  —  Allegoria,  acquarello  di   Gius.  L.  Gatteri. 

VIII.  Restaurazione. 

Testo  : 

Il  carattere  che  scompare  —  Lo  sminuzzamento  del  lavoro  —  Quadro 
sconfortante  —  La  vittoria  di  due  istituti  cittadini  —  L'eloquenza  delle 
cifre  —  I  restauratori  —  Mutano  i  tempi  —  L'inchiesta  del  1885  — 
Nuove  modificazioni  de'  premi  imposte  dalla  concorrenza  —  La  nuova 
polizza  per  l'assicurazione  delle  merci  —  I  suoi  compilatori  —  Palliativi 

—  L'importanza  e  l'utilità  dell'istituto  del  Comitato  —  La  nuova 
polizza  per  i  piroscafi  — -  L'antico  principio  della  semplicità  —  Il 
cammino  percorso  —  La  folla  de'  dimenticati  —  Per  chi  scriverà  la 
storia  delle  assicurazioni pag.   181 

Illustrazioni: 

Palazzo  e  sede  delle  ,,Assicurazioni  Generali"  —  Palazzo  per  la  futura 
sede  della  «Riunione  Adriatica  di  Sicurtà"  —  Alessandro  Daninos, 
Enrico  Neumann  e  Marco  Besso  —  Edmondo  Richetti  —  Adolfo 
Frigyessy. 

Appendice  e  Note , pag.   199 


ara 


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