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Full text of "Malacologia terrestre e fluviatile della valle di Non, nel Tirolo italiano;"

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Betta 


Malacologia della Valle di Non, Parte I 
Molluschi Terrestri 


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VALLE DI NON 


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Une corrispondente Collezione è depositata nel I, R. Istituto 


Veneto di scienze, lettere ed arti. 


MALACOLOGIA 
TERRESTRE E FLUVIATILE 
VALLE DI NOR 


NEL TIROLO ITALHNO 
EDOARDO ve BETTA 


MEMBRO Di PIÙ SOCILTA' SCIENTIFICHE 


PARTE I. 
MOLLUSCHI TERRESTRI 


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YERONA 
ALLA TIP. DI GIUSEPPE ANTONELLI 
18092. 
A spese dell'Autore 
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| A JEISARERE opportunità di passare nella Valle di 
Non qualche parte delle osti od autunnali stagioni di 
quattro anni successivi ora decorsi, nei percorrere quelle 
varie località all'oggetto di conoscere i riechi naturali 
suoi prodotti Zoologici pensai rivolgere in special modo 
le mie ricerche ed investigazioni ad una sua parziale Ma- 
lacologia terrestre e fluviatile. 

Un meschinissimo catalogo (*) di 19 Molluschi (dei 
quali 17 terrestri, 2 fluviatili) è per quanto mi so e mi 
viene positivamente assicurato l'unico lavoro, se pur tale 
può dirsi, che di Malacologia sia comparso nel Tirolo ita- 
liano a tutto il 18541. Nè qui davyero so dissimulare un 
lamento nel trovare per esso una prova non dubbia della 
irregolare e limitatissima investigazione, del nessun inte- 
resse accordato a tale studio nel Tirolo italiano, cui alle tan- 


Valtre e meravigliose ricchezze sue già conosciute di na- 


(*) Statistica del Trentino. 4851. Tip. Perini. Vol, L Disp. 
7. pag. 294. 


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turali prodotti, ben poco o dirò meglio nulla gli aggiunge 
ed assegna nel ramo Malacologico quel nudo elenco pub- 
blicato, mentre che certamente non meno ricco di specie 
che nelle altre parti d'Italia me lo persuade all’invece 
l'esito fortunato delle mie ricerche in un estremo suo lembo, 
© la stessa posizione geografica del Tirolo italiano che per 
la struttura e natura geologica delle proprie valli, la va- 
ria clevatezza del proprio suolo, la fertile e variata vege- 
tazione sua, il clima, le acque e tant'altre sue proprie 
favorevoli condizioni deve presentare allo studioso un assai 
vasto campo di rieerche, una ricchezza dj oggetti da non 
invidiare ad altri paesi né hi numero nè il pregio delle 
specie di Molluschi che certamente in se racchiude. 

All’oggetto pertanto di far avvanzare d'un passo anche 
nel Tirolo italiano lo studio della Malacologia, ho preso 
divisamento di rendere pubbliche le ricerche e. gli stud; 
da me fatti in proposito nella Valle di Non, una delle 
più interessanti vallate del Trentino, e, come gia feci per 
lErpetologia e farò in seguito per altri rami Zoologici, 
presentare unite e descritte tutte Je specie di Molluschi os- 
servativi e raccolti, desideroso come io sono di supplire 
in qualche modo alla mancanza di altro qualsiasi sufficiente 
lavoro e porgere non meno allo studioso una guida, ben- 
chè debole, al proseguimento di più opportune e vaste 
indagini nel bel pacse che gli è patria. 

Egli è con tale divisamento quindi che io porgo il 
presente lavoro, nulla avendo in esso tralasciato per quanto 
stava in me onde rendere facili e precise le descrizioni, 


le notizie e le sinonimie di tutte le specie enumerate ; lo 


Ei 


18) 
studio diligente delle quali mi porse non meno qualche 
nuova ed utile cognizione, richiesta ben anco dall’ attuale 
sollecito progresso della scienza, a schiarimento od emen- 
da di qualche opinione tutt'ora oscura od erroneamente 
esposta ed abbracciata da qualche autore. 

In riguardo alle frasi delle specie mi giovai principal 
mente di quelle create dal ch. Prof. Rosmissler e dal 
ch. Dott. L. Pfeiffer nelle. preziose e recenti loro ope- 
re ("), modificandole talvolta lorchè lo trovai necessario nel 
confronto colle specie raccolte. 

Né qui tacerò come altro degli scopi cui tende que- 
sto lavoro sia ben anco il pensiero di adunare e presen- 
tare da parte mia maggiori materiali, oltre i già esistenti, 
alla compilazione di una Malacologia d' Italia nella quale vi do- 
vrà non meno figurare |’ estrema sua porzione settentrionale, 
il Tirolo italiano. Pensiero questo di una Malacologia ita- 
liana che io so vivissimo fra noi, ed alla quale si appre- 
stava già da anni or sono e vi avrebbe dato luminoso com- 
pimento il genio del distintissimo Malacologo Milanese Car- 
lo Porro, che fu a me anche dotto ed amoroso primo 
Maestro nella scienza, se una sorte avversa e fatale, e che 
io in special modo deploro, non lo avesse rapito alle più 
care e fondate speranze della scienza stessa, all’ amore dei 
suoi, all’ Italia tutta. 


Per chi non visitò mai o, non conosce la Valle da me 


(°) Rosmissler £. A. — Ieonographie der Land — und siiss- 
wasser Mollusken — Fase. I. a XII. 1835 — 44. 

Pfeiffer Dott. Lodovico — Monographia Heliceeorum viven- 
tium. 4848, 


6 

percorsa accennerò come circa 8 miglia a settentrione da 
Trento ed alla sponda destra dell’ Adige trovisi il grosso 
borgo di Mezzolombardo che, di poco sorpassato, presen 
ta al fianco delle altissime rupi dalle quali è costeggiato 
una comoda via che racchiusa da altra giogaja di rupi 
calcaree quasi di fronte a quel borgo interrotta, forma 
il principale accesso meridionale alla Valle di Non per l’an- 
gusto passo della Rocchetta. Qui giunti la mesta e *selvag- 
gia natura di quelle gigantesche rupi, la stretta della gola 
per la quale si apre il passaggio, il cupo fragore del tor- 
rente Noce che ne taglia la via e bagnando il piede delle 
rupi che la fiancheggiano precipitoso si getta verso l'Adige, 
ben altrimenti persuaderebbe che del superbo panorama 
di quell’ampio orizzonte, di quella pittoresca vallata che 
quasi per incanto si presenta varcato appena quel passo 
e che più si dilata nel progredire, chiamando per ogni 
dove la contemplativa ammirazione di chi visita e percorre 
quelle incantevoli posizioni, che non certamente si cerche- 
rebbero dopo quella nuda e gigantesca rupe, dopo quel- 
l’accesso difficile che Natura sembra siasi compiacciuta 
di colà creare a meraviglioso contrasto colla fertile vallata 
che gli sta dietro. 

Né l'aspetto sorprendente che destasi al primo por 
piede nella Valle vien meno col progredire in essa, che 
all’ incontro la svariata configurazione delle sue vallate, le 
aeque che la percorrono, la disposizione pittoresca dei 
molti paesi e castelli di cui è seminata, la varietà delle ve- 
setazioni, le folte e cupe boscaglie che coprono la cima 


dei monti o calano a spalleggiare in modo incantevole le 


4 
vie, la risvegliata e rispettosa socievolezza in fine di quelli 
abitanti, porgono largo e gradito compenso a chi, attirato 
dalle meravigliose scene di quella Valle, si fa coraggioso a 
percorrerne le montuose e non sempre facili posizioni 
sue. 

L’Anaunia o Naunia o Val di Non è geograficamente 
compresa da tutto l'ambito bagnato dal Noce e suoi con- 
fluenti fino al passo della Rocchetta che divide questo ampio 
bacino dalla Valle dell’ Adige. Comunemente però, e più 
precisamente per ciò che risguarda il mio lavoro, sotto la 
denominazione di Val di Non non si comprende che la parte 
inferiore dell’ Anaunia ossia la valle che dall’ origine della 
Novella si distende fino al piano della Val dell’ Adige, re- 
stando esclusa la parte superiore della valle del Noce distinta 
più precisamente col nome di Val di Sole, e nella quale 
non arrivai colle mie escursioni e ricerche scientifiehe. 

La Valle di Non ristretta così nella parte accennata ha 
la lunghezza di circa 10 ore di cammino e la larghezza in 
alcuni luoghi fino di 5 ore e più. Meno la ristretta pianura 
che incontrasi al primo entrar in essa tutte le altre sue loca- 
lità sono più 0 meno montuose ed il visitatore deve continua- 
mente salire per arrivare alla parte sua estrema. Tutto l' am- 
bito della Valle è circondato da alti monti, ora sterili e nudi 
alla loro sommità, ora coperti di folte boscaglie di pini, la- 
rici, abeti, faggi. carpini ed altri. Vi si incontrano estese e 
fertili praterie e, meno la parte occupata da queste da bosco 
o da nudo scoglio, tutto è ridotto a diligente eoltivazione, ri- 
marcandosi anzi la fertilità delle sue campagne che offrono 


ricchi prodotti di cereali e frutti, variabili però secondo la 


8 

qualità o la più o meno favorevole posizione dei terreni. 
Molte vallate e di varia natura imtersecano le strade presen- 
tando qua e là le posizioni più deliziose e più opportune spe- 
cialmente al Malacologo che in esse si fa a ricercare i Mollu- 
schi, e dei quali vi trova indubbiamente il maggior numero 
delle specie. Il torrente Noce e la Novella formano le mag- 
giori vallate, e molte altre acque di minor conto scorrono e 
formano le piccole valli ed i seni, pure non meno riechi di 
oggetti. Fra le vallate meritano speciale menzione quella 
che da Fondo comunica con Castelfondo e Raina, e quella di 
S. Romedio la quale chiusa da due catene di rupi quasi ver- 
licali, ristrettissima ed angusta nel suo ambito occupato quasi 
totalmente dalla strada che da S. Zeno mette al Santuario di 
S. Romedio, attraversata in tutta la sua lunghezza da un 
acqua che prende nome di Rico di S. Romedio e solo qua e 
là frastagliata da piccole e rare praterie, offre al Malacologo 
unite moltissime delle specie che io descrivo. In tutta la 
Valle il clima è assai mite ed in tutta la sua estensione meno 
le parti più elevate si coltivano i gelsi e le vigne, che ces- 
sano più precisamente sopra Dambel alla riva sinistra e so- 
pra Arsio alla riva destra della Novella. 

La natura geologica è pure varia e ricca. Il porfido r0sso 
o quarzifero si mostra presso Deno alla sponda sinistra. del 
Noce e sopra Ruffré, villaggio ultimo del distretto di Fondo 
verso il passo della Mendola che mette nel Tirolo tedesco; 
il micaschisto presenta masse considerevoli presso la Novella; 
i Calcare del giura riscontrasi in tutta la bassa Valle di Non 
dal distretto di Fondo fino alla Rocchetta presentando nume- 


rosi e giganteschi ammoniti che il visitatore, anche senza 


9 


farne ricerca, può scorgere qua e la nelle pietre collocate da 
quelli abitanti a coperto dei muri di cinta delle Chiese, delle 
praterie, degli orti, specialmente nelle vicinanze di Arsio, 
Cloz e Malosco. 

‘Fra i monti da cui è compresa la Valle primeggiano il 
Luch sopra Senale e Castelfondo, il Pajon, il Monte Ma 
senza, la Predaja, la Mendola, il Rogegn o Roen, tutti situati 
fra la valle dell’ Adige e la Noge/la o il Noce; 1 monti detti /e 
Vedrette sopra Proves e Cles, la Benaccia sopra Tovel ecc. 

Fra le acque ehe scorrono od attraversano la Valle ri- 
marcasi : il Noce, grosso torrente che ha origine al Corno der 
tre Signori, una delle più alte cime della Val di Sole, e che 
in vicinanza di Cles entrando nella Valle di Non ne corre 
tutta la bassa parte quando libero quando chiuso e nascosto 
fra profondi burroni fino al passo della Rocchetta, gettandosi 
poi più in là nell’ Adige; la NopeZla, piccolo torrente che ha 
origine dai mont detti /e Palude, scorre lungo tutto il Di- 
stretto di Fondo e sotto Banco mette poi foce alla sinistra 
del Noce. Fra le altre acque di minor conto sono la Raesola 
che confluisce nella Noge/la, il Rigo di S. Romedio ecc. ecc. 
Qualche piccolo bacino d’acqua o laghetto trovasi anche 
nelle maggiori altezze della Valle e de’ suoi monti, che spe- 
cialmente presentano al Malacologo molte delle specie flu- 
viatili incole di quella Valle. 

Toccato così di volo qualche cenno sulla località da me 
percorsa non dissimulerò il pensiero ch’essa celi senza 
dubbio altri Molluschi che sfuggirono alle mie ricerche. Gli 
sforzi del viaggiatore sono effettivamente limitati nei loro 


risultati perchè solo direttovi dall’ esperienza , dall’ esame 


410 


del suolo, dalle vegetazioni, dalle acque che servongli di 
guida. Spero nondimeno che ricerche ulteriori poco ancora 
aggiungeranno alla Malacologia della Valle qui presentata 
e della quale mi occupai sempre con speciale diligenza. Fra 
breve farò succedere a questa prima Parte del lavoro anche 
la seconda, dedicata ai Molluschi fluviatili, e se una ripetuta 
e non lontana escursione in quella Vallata m° otterrà la co- 
gnizione o scoperta di altre specie oltre le fm quì annoverate 
saranno desse presentate più tardi in Appendice, a compi- 


mento ed integrazione del presente lavoro. 


Verona, nell Ottobre 1852. 


ED. pe BETTA. 


INDICE 


DELLE OPERE CITATE. 


STE DENTE 


Alder, I. = in Magazine of zoology and botany. II. 404 Aug. 
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42 


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Duncan. 


” 


ld 


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Linnaci, C. = Systema Naturae ed. XII. Vol. I. 4768. 

—_— = ed. XIII. v. Gmelin. 

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14 


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Miller = in Annals of Philosophy. VIL 4822. 

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Miorelet, Arthur, = Description des Mollusques terrestres et 

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animalium Infusorium, Helminthicorum et Testaceorum non 
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Nilsson, Sveno, = Historia molluscorum Sueciae terrestrium et 
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Petit de la Saussaye = Journal de Conchyliologie. Vol. I 
Paris 4850. 

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4848 Brockhaus. 

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Porr®, Carlo, = Malacologia terrestre e fluviatile della Provin- 
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Potiez et Michaud, = Galerie des Mollusques, vu catalogue 


15 
méthodique, descriptif et raisonné des mollusques et coquilles 
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Puiteney, Rich. = Catalogues of the Birds, Shells and some of 
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Say, Thom. = In Journ. of the Academy of natural sciences of 
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Studer, B. = Systematisches Verzeichniss der bis jetzt bekannt 
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Sturm, Jacob, = Deutschlands Fauna = Abtheil. VI Die Wiir- 
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Walker, Geo. — Testacea minuta rariora: a collection of the 
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DIVISIONE I. 
GASTRROPODI 


ORDINE I. POLMONACEE 


(PULMONACEA CUVIER) 


Ao TERRESTRI 
FAMIGLIA I. NUDI 


(ZIMACES FERUSSAC) 


GENERE I. ARION FERUSSAC. 


i: — ] Arion rufus Férussace. 


Animal rufus ; clypeo granuloso, corpore rugoso ; apertura late- 
rali antica. 


( Draparnaud. Hist. p. 125. n. 3. t. 9. f, 6. 


Srnonmia. Limax rufus Linn. Syst. Nat. ed. XII. p. 1081. n. 5. 
—  — Drap. loco citato. 
—' ‘—‘.Brard Hist. p. 125. 
— — Blainville Man. de Malac. p. 464. 
EOZIRT6. 
—  — Lamarck ed. Db. VII. p. 746. n. 4. 


18 


Sywonimia. Arion rufus Michaud. Compl. p. 3. n. 4. 
— — Porro Malac. Com. p. 45. n. 4-I 
— -—. Morelet Moll. du Portug. p. 29. n. 3. 
Limax succineus Miller Verm. UH. p. 7. n. 205. 
Arion Empiricorum Fer. Hist. p. 60. t. A. f. 4-4. 
— —. Deshayes in Fer. ibidem. 
—- .— Bouchard-Chantereaux Cat. p. 21. 
n. 4. 


Descrizione, Animace allungato, ottuso alle due estremità, di 
color rosso più o meno intenso al di sopra, più pallido 
al di sotto; i tentacoli neri e nera anche la parte supe- 
riore della testa, sulla quale sì osservano tre linee dello 
stesso colore; mantello sempre di color meno intenso; 
la parte superiore del corpo rugosa per tubercoli bis- 
lunghi o solchi transversalmente interrotti; le rughe del 
dorso anostomosandosi formano dei rombi irregolari. 
L'apertura laterale grandissima apresi verso la parte 


anteriore del mantello. 


Arrrazione. Nei luoghi umidi sotto i sassi ed i legni fracidi, 
lurgo i sentieri nei boschi, sotto i vigneti e nei luoghi 


eoltivati. Non rinvenni questo Arion che presso Revo e 
Dambel, 


sservazione. Specie danrosissima alle verdure; gli esem- 
plari più adulti misurano in lunghezza Centimetri 11 a 
15, in altezza millimetri 15 - 18. ed in larghezza milli- 
metri 18 - 21. 


Sebbene gli indivicui da me raccolti si  comprendino 


19 
tutti per la tinta del loro corpo nella frase data, non 
credo però inutile l’ avvertire la molta variabilità del suo 
colorito, presentandosi anche con tinta fulvo-sporca, bru- 
nastra, nerastra, nera con margini giallastri ecc. ecc. e 


spesso anche con mantello sereziato di piccole mac- 


chie nere. 


GENERE II LIMAX FERUSSAC. 


2—1 Limax cinereus Miller. 


Animal cinereus, maculatus aut immaculatus 5 elypeo laevi; cor- 
pore striato aut rugoso ; apertura laterali subpostica. 


( Drap. Hist. p. 124. n. 4.) 


Sin. Limax cinereus Mill. Verm. IL p. 5 n. 202. 

e —  Drap. loc. cit. 

— — Lam. ed. Db. VII p. 747. n. 5. 

_ — Porro Mal. p. 47. n. 5-I. 

— —  Bouch-Chant. Cat. p. 25. n. 4. 

— maximus Linn. Syst. ed. XII. p. 4081. n. 4. 
—. \antiquorum Fer. Hist. p. 68. t. 4. f£. 4-8. 

t.8 ALA. 
i —  Desh. in Fer. ibidem. 
Limacella parma Brard Hist. p. 410. 


Varier, «) cinereus, clypeo dorsoque maculis irregularibus 
nigris. 
8) cinereus, clypeo maculis, dorsoque fasciis Jon- 
gitudinalibus nigris. 


20 


Descr. A. allungato, cilindriforme , assottigliato e puntivo 
verso la sua parte posteriore ; di color cenericcio ornato 
da macchie ondulate nere, ordinariamente irregolari sul 
mantello, disposte le une dopo le altre quasi fascie in- 
terrotte sul corpo. Talvolta queste macchie si uniscono 
e formano così delle fascie continue in numero di 2, 4 o 
6. separate fra esse da intervalli molto eguali. I tentoni 
sono di color cinereo, fulvo o rossastro egualmente che 
la testa ed il collo, sul quale si osservano 4 a 5 linee 
longitudinali più oscure. Il piano locomotore e bianco 
sporco ; la superficie del corpo è rugosa, il mantello le- 
vigato; lungo il corpo corre una carena molto pronun- 
ciata e sagliente, lunga, di frequente ondulosa, sempre 
più acuta verso la parte posteriore e di un color bian- 
castro più o meno chiaro che risalta sul fondo cinereo 
del corpo. L'apertura laterale stretta apresi verso la 


parte posteriore del mantello. 


Asir. Comunissimo sotto le pietre nei luoghi umidi e nei 
boschi folti; trovasi anche vicino alle abitazioni nei giar- 


dini, negli orti ecc, 


Osser, Gli individui adulti misurano fino a centimetri 16 
in lunghezza, mill. 45 a 16 in altezza, e mill. 15 a 17 
in larghezza. E questo Limar la specie più grande 


d’ italia. 
3 — Il Limax variegatus Draparmaud, 


A. lutescens, fusco maculatus, tentaculis coeruleis 5 clypeo po- 


slice rotundato. 


. Limax variegatus Drap. Hist. p. 127. n. 9. 


— Lam. ed. Db. VII. .p.. 722. n. 45. 


— — Bouch-Chant. Cat. p. 27. n. di. 
"a —_ Fer. Hist.'p. 74 t.5. f. 1.6. Suppl. 


p. 96: 
== — Desh. in Fér. ibidem. 
= — Morelet Moll. p. 34. n. 2? 


Limacella unguiculus Brard Hist. p. i 15. 


Descr. A. allungato, molto assotigliato e puntivo alla sua 


estremità posteriore, solcato da rugosità che sono molto 
saglienti ed in forma di grani ovali longitudinali sul 
corpo, molto fine ondulate e concentriche sul mantello ; 
il colore varia dal bianco pallido, giallognolo, verdastro 
al bruno rossastro, però sempre più pallido ai margini 
del piede il quale è biancastro pel di sotto ; il dorso è 
screziato di macchie irregolari, verdastre o nerastre più 
o meno cariche. Il colore del mantello è pressochè uni- 
formemente nerastro, con poche macchie rotonde od 
ovali biancastre più spiecanti sul fondo che non quelle 
del corpo. La testa è di color grigio-nerastro 0 grigio- 
verdastro ; il nervo ritrattore dell’ occhio colorisce in 
celeste oscuro i tentacoli superiori e due linee dello stes- 
so colore si prolungano sulla testa; i tentacoli inferiori 
sono curti e grigiastri, gli occhi neri. Il mantello è mol- 
to incavato presso all’ apertura laterale e rotondato nel- 


la parte posteriore. 


Asir. Nelle case diroccate e nelle cantine umide, come pure 


nei luoghi umidi vicino alle cucine. Quando piove vedesi 


ricercare il nutrimento fra le immondizie e divorare con 
avidità ì pezzetti di pane e di legumi cotti di cui ne è 


ghiottissimo. 


Osserv. Questa specie misura dimensioni minori della prece- 
dente. L'età, l’umidità, la luce, la privazione di nutri- 
mento influiscono assai sulla variazione del suo colore. 
Quando toccasi, la sua superficie trasuda una mucosità 
assai abbondante e spessa, di color giallognolo. 

Come sul corpo di tutti i Limaci anche su questa 
specie, ma senza confronto copiosissimi, vedonsi picco- 
lissimi insetti bianchi ( Acarus limacum Deg.) che con 
incredibile velocità ne scorrono in tutti i sensi la super- 
ficie del corpo, internandosi benanco nell’ apertura late- 
rale senza che l’animale dia segno della minima soffe- 


renza o sensazione. 


4.— HI. Limax agrestis Linn, 


A. rufescens gel griseus, fusco-maculatus aut immaculatus , 
corpore subrugoso; clypeo postice rotundato ; apertura 


laterali postica. 


Sin. Limax agrestis Linn. Syst. nat. ed. XII. p. 1082. n. 6. 
— — © Mill. Verm. IL p. 8. n. 204. 
ale -—  Drap. Hist. p. 426. n. 5. t.:9. [. 9. 
si —  Brard Hist. p. 148. 
Bi — Fér. Hist. p.75.n.5.t.5.£ 7-10. 
_ — Lam ed. Di. VIE. p. 7417. n. 4. 
— — — Bouch-Chant. Cat. p. 50. n. 7. 


Srn. Limax agrestis Morelet. Moll. p. 

— — — Desh. in Fér. p. 75. n.5. 1.5... 2-10. 
Limax reticulatus Mill. Verm. Hist. p. 10. n. 207. 

» © filans Hoy Trans. Linn. I. p. 185. (fide Desh. l. c.) 


Limacella obliqua Brard L. cit. t. 4. f, 5-6. 15-45. 


Var.? ,,) rufescens fusco-maculatus, carina alba (Lim. ga- 


gates? Drap. an var.?) 


Descr. A. molto più piccolo delle specie precedenti; il 
corpo a strie o rughe molto fine, puntivo verso la 
sua estremità ma in modo meno sensibile che nelle 
altre specie; di color grigiastro o rossastro, screziato 
di piccole macchie o linee più cariche, qualche volta 
brune od anche nerastre, che disegnano quasi una rete ; 
tali macchie scorgonsi anche sul mantello dove, gene- 
ralmente negli individui giovani, rimarcansi inoltre due 
linee nere semilunari ai lati; piede biancastro sporco ; 
tentacoli superiori lunghi, quasi cilindrici, di color più 
carico del fondo od anche nerastri; tentacoli inferiori 
assai corti; lo scudo è rotondato posteriormente ; l’ aper- 
tura laterale, piccola, si apre verso la parte posteriore 


del mantello ed è orlata da un margine bianco. 


Asit. Trovasi nei campi e nei boschi sulle zolle di terra 


con erba. Di giorno trovasi nascosto sotto le pietre. 


b9 
Lx 


FAMIGLIA Il. CONCHIGLIFERI 


{(COCHLEAE FER.) 


GENERE II. VITRINA DRAPARNAUD. 


5—1I WVitrîna diaphana Draparnaud. 


T. depressa, tenuissima, diaphana, laevigata, virenti -- iyalina 5 
spira minuta, planiuscula 3 anfr. 2-2 AJ rapide accre- 
scentess apertura fere horizontalis, ovata, ampliata ; mar- 
gine columellari perarcuato, membranaceo. 


Alt. mill. 2 4/2; diam. mill. 6; anfr. 2-2 1/It. 


Srn. Vitrina diaphana Drap. Hist. p. 120. n. 2. t. 8. f. 58-59. 

— -— — Rossm. Icon. L. p. 75. f. 27. 

— — Porro Mal. p. 48. n. 4.-I. 

— — Lan. ed. Dh. VII. p. 728. n. 2. 

I — — Pfeiffer Mon. IL. p. 494. n. 4. 

— —' © Desh. in Fér. IL p. 9617. t. 9. f. 4. 
Ilyalina vitrea Studer Verz. p. 40. (fide Rossm. et Pfr.) 
Helix limacina Alten p. 8A. t. 40. f. 49. (f. R. Pfr.) 

» palliata Hartmann N. Alp. HI. (f. R. Pfr.) 
Ilelicolimax vitrea Fer. pr. 5- Hist. t. 9. f. 4. 


Descr. A. grigio-chiaro, un poco più oscuro verso la cir- 


conferenza del piede; mantello rugoso, nerastro; testa 


25 


piccola, tentoni superiori corti e gli inferiori estrema- 


mente piccoli. 


Concnietia; un po’ depressa, sottile e fragilissima, assai tras- 
parente, di color bianco-verdognolo, levigata, lucentis- 
sima : soltanto colla lente riescono visibili le sottili strie 
di accrescimento. Spira quasi piana ed assai piccola, 
composta di giri 2 a 24/4 rapidamente svolgentisi ; 
l’ultimo giro che forma quasi da se solo la conchiglia 
è dilatato, depresso, leggermente concavo verso il cen- 
tro. Apertura quasi orizzontale, larghissima, paragona- 
bile ad un orecchio; margine columellare meno av- 
vanzato che il laterale, quasi a foggia d’ arco e pro- 
lungantesi in un’ appendice membranacea, ordinaria- 
mente caduca o che disseccandosi si rinversa nell’ in- 


terno dell’ apertura. La columella è molto concava, 


Agrr. Nelle valli in luoghi umidi sotto le pietre ed i muschi. 
Non rara. Nella valle a? Molini presso Fondo la  rin- 
venni più abbondante che altrove ed in questa località 
riscontransene anche molte spoglie, ma la conchiglia è 


in tal caso bianco-opaca. 


6 — Il. Vitwina pellueida iiaparmawd. 


T. depresse-globosa, sublaevis, nitidissima, pellucida, beryllina; 
spira mediocris, prominulas anfr. 5-5AJ4 celeriter ac- 
crescentes 5 apertura obliqua, lunato-rotundata. 


Alt, mill. 5-4; diam. mill. 5-5 4/2; anfr, 5-5 1/It. 


26 


- 37. 


— —_ Brard Hist. p. 78. t. £ 
— — Lam. ed. Dh. VII. p. 728. 
—_ — Bouch-Chant. Cat. p. 35. n. 1 
— — Rossm. Icon. I. p. 74. f. 28. 


—_ Porro Mal. p. 20 n. 6-II. 

—_ — Cuvier Règn. anim. Moll. p. 65. t. 22. 
f. 5. 

— — — Pfr. Mon. IL p. 492. n. d. 

— —. Desh. in Fér. I. p. 96'4. t. 9. f. 6. 

Helix pellucida Mill. Verm. II p. 15. n. 2415. 

—  limacoides v. Alt. p. 85. t. H1. f. 20 (fide Rossm. 
et Pfr.) 

Vitrina beryllina C. Pfeiffer I. p. 47. t. 5.f.A.(f. R. et 
Pfr.) IIL p. 55. (Pfr.) 

—  Audebardi C. Pfr. ex exempl. (f. Rossm.) 

—  Draparnaldi Leach Moll. p. 80. (f. Rssm.) 

-- — Pfr. loco cit. p. 495. n. 3. 

— — — Desh. in Fér. L. cit. p. 96!°. t. 49. f. 7 

Vitrinus pellucidus Mont. II. p. 259. (fide Rossm. et Pfr.) 

Hyalina pellucida Stud. Verz. p. Ai. 


Descr. A. grigiastro 0 grigio-nerastro, con mantello più 


oscuro 0 quasi nerastro ; tentoni brevissimi. 


C. depresso-globosa, sottile, fragile, assai trasparente e lu- 
centissima, di color verde chiaro di berillo, qualche 
volta verde-giallognolo; appena si scorge sulla sua su- 
perficie qualche leggiera stria di accrescimento; spira 


ottusa, brevissima, di 5 giri a 5 1/"{ mediocremente 


27 


convessi, l’ultimo dei quali assai grande, dilatato, un 
poco depresso al centro; sutura quasi superficiale, se- 
gnata da piccola fascia biancastra; apertura obliqua, 
assai grande, lunato-rotonda, escavata per la convessità 
del penultimo anfratto, egualmente larga che alta. Pe- 
ristoma sottilissimo, molto concavo al margine columel- 
lare, alquanto più protratto al margine laterale. Il mar- 
gine columellare è generalmente munito di una pro- 
lungazione membranacea estremamente sottile e di so- 


venti lacerata pel disseccamento della conchiglia. 


Asit. Fra i muschi nelle valli, in luoghi umidi. Rara. 


GENERE IV. SUCCINEA DRAPARNAUD. 


7-1. Suecinea putris Linn, 


T. ovata, tenuis, rugoso-striatula, pellucida, nitidula, succinea 
vel straminea ; spira conica, acutiuscula; anfr. 5-5 1/2 
convexiusculi, ultimus ventrosior, 25 longitudinis subae- 
quans 5 sutura laevis ; columella simplex, leviter arcuata; 
apertura vix obliqua, ovalis, superne angulata. 

( Pfeiffer Mon. II. p. 545. n. 1.) 
Long. mill. 16-24; diam. 7-14; anfr. 5-5 4/2. 


Sin. Helix putris Linn. ed. XII. p. 4249. n. 705. 


— — Gmel. I. p. 5659. n. 155. 


28 


Srn. Helix putris. ( Cochlohydra) Fer. pr. 9. 
succinea Mill. Verm. II. p. 97. n. 296. 
limosa Dillw. Descr. cat. p. 965. (f. Rm.) p. 966. 


(fico) 


Bulimus succineus Bruguiére Enc. meth. F. p. 508. n. 48. 


Succinea amphibia Drap. Hist. p. 58. t. 35. f. 22. 25. 


putris 


® 


— 


i 


— 


(f. R. et Pfr.) 
Brard Hist. p. 753. t. 3. £. 4.2. 
Blainville. Mal. p. 455. t. 58. f. 4. 
Rossm. Icon. I. p. 9. f. 45. 
Lam. ed. Dl. VII p. 316. n. 2. 
Bouch-Chant. Cat. p. 52. n. 54. 
Porro Mal. p. 24..n. 7-I. 
Phil. Moll. Sic. I. p. 102. 
Morelet Moll. p. 52. t. 5. f. 2. 
Fleming br. an. n. 267. (f. Rm. et Pf.) 
Pri oc.ierr. 


Tapada putris Stud. Verz. p. 41. 
 Amphibina putris Hartm. N. Alp. I. p. 247. 


Descr. A. fulvastro o nerastro con due righe più oscure 


sulla schiena, crasso, gelatinoso ; tentoni superiori 


lunghi. 


C. ovale, sottile, diafana, biancastra o giallo d’ ambra o di 


un color giallognolo assai pallido, con strie longitudi- 


nali folte e minime; spira conica, piuttosto acuta; an- 


frati 5 a 54/2, convessi, rapidamente accrescentisi , 


l’ultimo assai grande e gonfio, eguagliante quasi 2/53 


della lunghezza totale della conchiglia; apertura grande, 


29 


ovale, più o meno lunga, alquanto obliqua, dilatata pel 
davanti, ad angolo nella parte superiore; columella 


semplice, leggermente arcuata. 


Arr. È molto comune nei luoghi umidi, sui margini delle 
acque, sulle piante palustri, sui muschi e sui sassi spruz- 
zati dalle acque. -- Gli esemplari della maggiore di- 
mensione notata sì riscontrano rari, ma sempre misti 


cogli altri minori. 
8— Il Suecincea Pfeifferi Rossinissler, 


T. oblongo-ovata, solidula, striatula, pellucida, nitidula, suc- 
cinea gel corneo-lutescenss spira brevis, comica, subpapit 
lata; anfr. 3 vix converi, ultimus 5/4 longitudinis sub- 
adequans , utrinque attenuatus 3 apertura elongato-ogata , 
snperne acutiuscula, basi oblique pone axin recedens, in- 
tus margaritacea, striata ; columella levissime arcuata. 

( Pfr. Mon, II. p. 544. n. 2.) 
Long. mill. 12-45; diam. mill. 6-8; anfr, 5. 


Sin. Succinea Pfeifferi Rossm. Icon. I. p. 99. f. 46. 
— —- Beck Ind. p. 99. n. 7. 
PA — Philippi Moll. Sicil. II. p. 102. 
— — Desh..in Fér. II. p. 4155. t. dd. f. 45. 
a = Pfr. loco citato. 
—  amphibia var. 8. Nilsson p. 44. (f. Rm. et Pfr.) 
-- _- Phil. loco cit. I. p. 142. 


—  oblonga Turton Man. f. 74 (f. Desh. et Pfr.) 


30) 
Sin. Succinea gracilis Alder Mag. Zool. and bot, i. 2. p. 106. 
(f. Dsh. et Pfr.) 
—  levantina Desh. Expèd. Morée, Zool. p. 170. 
t. 49. f. 25.-27 (fide Desh. in 
Lam. et Fér.) 
— —_ Lam. ed. Dh. VII p. 317. n. 4. 
Helix putris ( Cochlohydra) x Fér. t. AA. f. 15. 
Tapada succinea Stud. (fide Rossm.) 
Anphibulina putris var. Hartm. in Sturm VI. 8. t. 6-7. 
(f.R. et Pfr.) 


Descr. A. crasso, gelatinoso, bruno-grigiastro, ai lembi del 


piede fulvastro, sotto biancastro. 


C. ovale-oblunga, fragile, trasparente, solcata da moltissime 
strie irregolari di accrescimento , di color d’ ambra o 
corneo-gialliccia; spira breve, conica, formata da 5 giri 
lesgermente convessi, rapidamente accrescentisi, l'ultimo 
dei quali grande, superando da solo più di 5/4 della 
lunghezza totale della conchiglia. Apertura dilatata , 
oblongo-ovata, obliqua , alquanto acuta superiormente, 
internamente margaritacea; la curva del suo margine 
laterale è quasi eguale a quella del margine columel- 
lare; il margine destro è assai fragile e tagliente , la 


columella piegata, ma molto leggermente, ad arco. 


Asit. Non rara alle rive dei ruscelli, sui vegetabili vicino 
alle acque. 


Osserv. Dagli autori venne generalmente confusa questa 


DI 

specie colla Succimea putris L. (S. amphibia Drap.) dalla 
quale però la distingue la sua apertura oblungo-ovata 
e più obliqua all'asse, la molto maggiore brevità 
della spira e l’ ultimo anfratto proporzionatamente più 


grande. 


9— III. Suecîinea ochracea de Betta. 


T. Ovata, solidula, pellucida, nitida, rugoso-striatula, ochracea; 
spira brevis, acuminata ; anfr.5-54/2 convexiusculi, ul- 
timus 2/5 longitudinis subaequans 3 apertura obliqua, ro- 
tundato-ovata , superne angulata; columella levissime ar- 
cuatas perist. sacpe nigro-limbatum. 

Long. mill. 9-40 4/2; diam. mill. 5-5 4/2; ap. mill. 
6 long.; medio "4 lata. 


Descr. A. gelatinoso , crasso, grigiastro con leggera tinta 


fulvastra; schiena, testa e tentacoli grigio-nerastri. 


C. ovata, trasparente, molto lucida, solcata da rughe o strìe 
longitudinali, folte e marcate; di color ocraceo , qual- 
che volta tendente al fulvastro; anfratti 5-5 1/2 leg- 
germente convessì, l’ultimo eguagliante quasi 2/5 della 
lunghezza totale della conchiglia; apertura obliqua, ro- 
tondato-ovale, superiormente ad angolo; columella assai 
leggermente arcuata; di frequente il peristoma termina 


con leggerissimo margine nerastro. 


Asir. Sui margini dei ruscelli, fra le erbe o fra i muschi 


bagnati dalle acque, in vicinanza di Fondo. 


52 
Osserv. Dopo la morte dell'animale la conchiglia si fa opaca 


e di color latteo-ocraceo. 


Nora. Assai. malagevole riesce il precisare i caratteri di- 
stintivi delle specie appartenenti a questo Genere che 
si fondano sempre sopra modificazioni più o meno sen- 
sibili, più o meno costanti nell’obliquità dell’ apertura, 
nelle sue dimensioni, nella proporzione dell’ ultimo giro 
con quella di tutta la spira. La nostra specie si distin- 
gue però dalle altre descritte e specialmente dalla S. 
putris L. per le sue costanti minori dimensioni notate, 
per la sua superficie molto più lucida, pel colorito e 
sopratutto per la minore lunghezza dell’ apertura e mag- 
giore obliquità della base dell’ ultimo giro rispetto al- 
l'asse della conchiglia. 


(Tav. fig. I.) 
ro — IV. Suceincea oblonga DBraparaaud. 


T. ovato-oblonga, striata, diaphana, fusco-lutescens ; spira sub- 
elongata, conica, acutiuscula ; anfr. ventrosi, ultimus spi- 
ram paulo superans; sutura profunda; apertura subro- 
tundo-ocata. 


Long. mill. 7-8; diam. mill. 4; anfr. 4. 


Srn. Succinea oblonga Drap. Hist. p. 59. t. 5. f. 24-25. 
i — . Lam. ed. Db. VIII. p. 35417. n. 3. 
— — C. Pfr. IL p. 68. t. 5. f. 59. 
— — — Lossm. Icon. I. p. 92. f 


Srn. Succinea oblonga Porro Mal. p. 22. n. 8- IL 

— —  Pfr. Mon. dl. p. 516. n. 6. 

—_ —  Desh. in Fér. IL p.4152. 1.44. 4-2. 
Tapada oblonga Stud. Verz. p. 42. | 
Helix elongata (Cochlohydra) Fer. pr. A0. t. AL. f. 4-2. 


Amphibulina oblonga Hartm. in Sturm. VI H. 8. L. 8-9. 
Amphibina obloenga Hartm. N. Alp. I. p. 248. 


Descr, A. grigio-chiaro, più oscuro sul collo e sulla testa; 


tentoni superiori molto grossi alla loro base; occhi 
neri. 


C. ovato-oblunga, subventricosa, allungata, grigia o giallic- 
cia, sottile, subpellucida, solcata da minutissime strie 
longitudinali; apice conico, acuto; giri di spira 4, 
molto convessi, celeramente accrescenti, l’ultimo obliquo, 
prominente e superante in altezza qualche poco più 
della metà della conchiglia; sutura profonda; apertura 
leggermente obliqua, tonda, un poco ovale; peristoma 


sottile, tagliente ; columella leggermente arcuata. 


Asir. Abbondantissima sui vegetabili presso ai ruscelli, sulle 
rupi e sui sassi bagnati, tra i muschi spruzzati dalle 
acque. In tali situazioni si raccolgono sempre numero- 


sissime spoglie della specie. 


SI 


mu 


GENERE V. HELIX LINN. (EMEND. DRAP.) 


tr — |. Helix pomatia Linn, 


T. semi-obtecte perforata, globosa, rugoso-striata, rufescens vel 


flavescens, fasciis rufis obsoletis notata s apertura ampla, 
lunato-ovalis 3 peristoma patulum, subincrassatum, margine 
columellari dilatato, reflexo, carneo vel fuscescente. 

Alt. mill. 57-45; diam. mill. 55-47; anfr. 4 1/2. 


Syw. Helix pomatia Linn. Syst. ed. XII. p. 4244. 


i — — Mill. Verm. IL p. 45. n. 245. 
_ —.  Drap. Hist. p. 87. n. 45. t. 5. f. 20. 
—_ —  Brard Hist. p. 419. t. 1. f. 5. 
_ — Lan. ed. Db. VIIIR p. 354. n. 8. 
_ — — Rossm. Icon. L. p. 54. f. 4. 
—_ — Porro Mal. p. 44. n. 34. XXII. 
— —  Pfeiff. Mon. T. p. 254. n. 624. 
# —. Desh. in Fèr. I p. 256. L 21. f 4-5. 
te 225 (02: 
Pomatia antiquorum Leach Moll. p. 89. 


—  pomatia Beck ind. p. 45. 


- 2. brunnea fasciis 5-5, 


B. rufescens fasciis 5-5. 

y. rufescens fasciis 4-5 angustis. 
3. flavescens unicolor, subpellucida. 
e. albina. 


AvoMaL. «. subscalaris; alt. 54; diam. 40. mill. 


Descr, A_grigio-giallognolo sporco, grigiastro sotto al piede; 
crasso, coriaceo, carnoso; superiormente rugoso per tu- 
bercoli o grani ovali disposti in guisa da simulare quasi 
una rete, il cui fondo è oscuro o rossastro, e che sulla 
schiena e sui fianchi mostrasi più regolare. La testa 
ed i tentoni sono più minutamente rugosi. Occhi neri 


e piccoli. 


C. globosa, gonfia, solida, fulvo-rossastra 0 di color giallo- 
sporco, solcata da rughe longitudinali, apparenti, in- 
eguali, meno sul primo giro che è levigato. Colla lente 
scorgonsi anche altre strie giranti nel senso della spira, 
incrocicchiantesi colle longitudinali e qualche volta sub- 
granulose, specialmente in vicinanza delfa sutura. Spira 
di giri 4 1/2, l'ultimo dei quali assai grande ed assai 
largo, ma nonostante più largo che alto; la sua altezza 
uguaglia almeno tre volte quello della spira. Sull’ ul- 
timo anfratto corrono ora 5, ora d fascie bruno-pallide 
che nella gioventù dell’ animale sono molto distinte, ma 
che invecchiando si confondono assieme o si cancellano. 
La sutura dei primi giri trovasi un poco al di sopra 
della loro circonferenza; 1 ultimo avanti compiersi si 
piega dolcemente fino a toccare la circonferenza del 
penultimo. Apertura grande, lunato-ovale, un poco più 
alta che larga. Peristoma pallido-viola, fosco o bianca- 


stro, subincrassato, evaso, rovesciato principalmente ver- 


36 
so l’ apertura ombilicale che ricopre quasi intiera- 


mente. 


Asir. Comune in tutta la Valle, nelle ortaglie, nei boschi, 
fra le siepi, nei prati ecc. Edule, forma nella Valle un 
ramo non indifferente di commercio ed il maggior nu- 
mero di individui proviene da Senale, Cloz, Don, Am- 


blar ecc. 


Osserv. All’ avvicinarsi dell’ inverno l animale della /e/. po- 
matia onde difendersi dal freddo e dagli accidenti della 
cattiva stagione chiude perfettamente la sua conchiglia 
con un epifragma calcareo, bianco, opaco, duro, inflessi- 
bile, fragile ed effervescente negli acidi. Ordinariamente 
dopo tale epifragma calcareo s' incontrano più all’ interno 
1a53e fine altri epifragmi papiracei distanti circa 2 a 
5 mill. Y uno dall’ altro. 

Sui monti di Senale e di Cles trovai var} individui 
della var. a/bina con molti altri che servono di anelli di 
passaggio tra essa e la specie tipo. Di questi e delle cir- 
costanze che verificai essere causa dell’albinismo in quel- 
le località ne parlai già in una separata mia Memo- 
ria (*). 

In nessun luogo della Valle mi venne fatto di ri- 


scontrare finora | Hel. cincta Miller. 


(*) pe Berta — Osservazioni sulla Melix Polliniî Da Campo. 
Verona, 1852. Tip. Antonelli. 


—f 


cl 


12 — Il. Bielix memioralis Linn, 


T. imperforata, globosa, striata, fasciata vel concolor; apertura 


late angulato-lunata ; peristomate reflexo, labiato et pariete 


aperturali fusco, margine externo arcuato, reflexo, interno 


recto, calloso. 


( Rossm. Icon. I. p. 57. f. 5). 


Alt. mill. 13-20; diam. mill. 20-24; anfr. 5. 


Sin. Helix nemoralis Linn. Syst. ed. XII. p. 4247. 


VAR. 


— 


Mill. Verm. IL p. 46. n. 246. 
Drap. Hist. p. 94. t. 6. f. 3-5. 
Brard Hist. p. A4. n. 2..t. A. f. 2-4. 
Rossm. Icon. loc. cit. 

Bouch-Chant. Cat. p. 59. n. 44. 


Porro Malac. p. 59. n. 28-XIX. 


Lam. ed. Dh. VIIL p. 55. n. 58. 

Morelet Moll. p. 68. n. 21. 

Pfeiff. Mon. I. p. 276. n. 723. 

Desh. in Fér. I p. 256. t. 55. f. 4-3. 
5-7. 9-40. 42-46. t. 54, f. A. 


Tachea nemoralis Hartm. Gast. I. p. 4189. t. 68. 69. 


x. lutea, non fasciata. 


a. rufa, non fasciata. 


y. rosea, non fasciata. 


ò. albida, non fasciata. 
e lutea A-fasciata. (0. 0. 5. -0.0.). 


%. lutea fasciis 


2. (0. 0. 3.-0. 5.) 


ds 
n. lutea fasciis 3. (0. 0. 3.-4. 5. =1. 0. 0.-4.5. — 
NANI CIN 


4.2. 0.-0. 5 —= 4. 2.3. -- 4.5.) 
. lutea fasciis 4 (4. 0. 3.-4. 5. — I 
) 


(de) 


i. lutea fasciis 5. (4. 2. 5-4. 5. 

x. albido-lutea, fasciis hyalinis 4. (4. 2. 0.-4. 5.), pe- 
ristlomate albo. i 

. albido-lutea, fasc. hyal. 5. (1. 2.3. — 4. 5.), perist. 
albo. 


i 


Descr. A. biancastro o cenerognolo, con leggera tinta di 
giallo ai lembi del piede; tentoni superiori lunghi, 
esili, di un grigio-nerastro più o meno carico; dalla 
loro base sortono due righe dello stesso colore che si 
stendono sul collo ed insensibilmente spariscono poi sulla 


schiena. 


C. imperforata, globosa, un poco trasparente, variabile nel 
colorito, ma ordinariamente d’ una tinta gialla più o me- 
no cariea. Superficie levigata senza essere perfettamente 
liscia, chè scorgonvisi numerose strie d’ accrescimento 
che discendono, obliquamente sull’ ultimo anfratto e con- 
vergonsi al posto dell ombilico. Spira di 5 giri, me- 
diocremente convessi, riuniti da sutura semplice e poco 
profonda; l’ ultimo di essi più grande in proporzione, 
convesso in tutte le sue parti e piegato un po’ obli- 
quamente pel davanti sino a toccare la circonferenza del 
penultimo anfratto. Apertura semilunare; un poco più 
larga che alta, Peristoma evaso, guernito d'un cercine 
interno che mostrasi dello stesso spessore in tutta la sua 


SI 


circonferenza meno al margine columellare ove, dilatan- 
dosi maggiormente, si presenta più leggero: giunge obli- 
quamente all’ asse della conchiglia e si riveste d’ una leg- 
gera callosità che si estende sul posto dell’ ombilico e si 
continua poi col margine laterale. Il peristoma è tinto di 
un bel bruno-marrone, e tale colore è intenso principal- 
mente al posto dell’ombilico e si interna sulla convessità 


del penultimo giro. 


Agir. Nei campi, sulle siepi, nei giardini, ma specialmente 
sui muri e vegetabili degli orti, vigne e di altri luoghi 
coltivati. Abbondantissima in tutta la Valle, ma special 
mente a Dambel, Cloz, Revo, Cles e Castel Thunn. -- 
Le var. fasciate 3 ( formola I.) ed sono comunissime, -- 
Le var. &, # abbondano sui cespugli presso Fondo. -- Le 
var. x) x le rinvenni unicamente sulle siepi a secco tra 


Cloz e Revo. 


Osserv. La conchiglia varia all’ infinito sia nei gradi del colo- 
re del fondo, sia nel numero, larghezza e disposizione 
delle fascie. -- Il sig. Deshayes (in Fér. Mist. gen. et part. 
des Moll.) descrive 36 varietà di colore e fascie in questa 
specie, e sono d’ avviso che anche nel Tirolo, siccome in 
altre località da me visitate, il numero delle varietà repe- 
ribili non sarà molto lontano se non forse superiore a 
quella cifra. 

In una giornata assai rigida e fredda del Settembre 
1852 (il 25) rinvenni presso Romallo due individui ac- 


coppiati fra loro. 


Non mi venne mai fatto di trovare nella Valle. 1° Me/. 
hortensis Mull. Fra gli esemplari della specie da me rac- 
colti rimarcansi varj sensibili passaggi da essa alla Helix 


austriaca Mihlf. ( H. vindobonensis C. Pfr.) . 


Nora. Per formolare le combinazioni delle fascie nelle var. è 
a x ho seguito l’ ipotesi del Cons. Martens (”), il quale 
riconosce in molte conchiglie terrestri la normalità di 5 
fascie, riguardando le variazioni in meno come prodotte 
dalla mancanza di una o più delle fascie normali o dalla 
fusione di esse. I numeri delle fascie sono disposti comin- 
ciando dalla fascia superiore prossima alla sutura ; pel se- - 
gno (--) dividonsi le tre superiori dalle due inferiori; lo 
zero (0) indica la mancanza; il segno (++) posto sopra 
i numeri la fusione delle fascie normali. 

Secondo l’asserzione del sig. Brard (/. cit.) esisteva- 
no a Parigi (anno 1815) nella Collezione Dufréne e 
Rousseau 5 esemplari di questa specie della rarissima 
varietà gialla con 6 fascie brune. Non è a mia cognizione 


che alcun altro esemplare siasene mai rinvenuto dappoi. 


13 — II. Bleiix arPunstonnina Linmm, 


T. obtecte perforata, depresso-globosa, concentrice minutissime 


striata, fusca, stramineo conspersa, plerumque rufo-unifa- 


(*) Ueber die ordnung der Banden und der Schalen mehrere 
Landschnechen. — Acta Acc. Caes. Leop. Nat. Cur. Vol. XVI. 


41 


sciata; spira magis minusve elevata 3 apertura lunato-ro- 

tundata 5 perist. candide labiatum, margine supero expanso, 

basali reflexo, ad umbilicum dilatato. 

Alt. maj. mill. 22. min. 16; diam. maj. 27. min. 18; 
anfr. 5 4/2 -- 6. 


Sin. Helix arbustorum Linn. Syst. ed. XII p. 1245. 

_ — Mill. Verm. IL. p. 55. n. 248. 

— — Brard Hist. p. 65. n. 16. t. 2. f. 12. 
— —_ Bouch-Chant. Cat. p. 57. n. 42. 

_ _ Rossm. Icon. I. p. 56. f. 4. 

= — Lam. ed. Dh. VII p. 54. n. 56. 

— — Ph "Mon. (op. 599 1894. 

— = Desh. in Fér. T. p. 206. t. 27. f. 5-8. 
— unifasciata Bivona Moll. Palerm. p. 44. n. H.t. 4. 

f. 4. (fide. Desh.). 

Arianta arbustorum Leach Moll. p. 86. (f. Pfr.) 


Var. x. fusco-virescens, luteo-maculata, 4-fasciata. 
6. violacea, albo-maculata, 4-fasciata. 
y. rufescens, albo-maculata, 4-fasciata. 
s. luteo-virescens, 4-fasciata. 
e. luteo-virescens, absque fascia. 


€. fusco-virescens, luteo maculata, absque fascia. 
Anomat. «. depressa alt. mill. 44; diam. 20.7(Desh. 4. c. t. 27. 
A. f. 8-9). 


8. sinistrorsa, absque fascia ( Desh. 4 c. t. 29. f. 5). 


Descr. A. vario nel colore ; ora tutto nere, ora nerastro 


42 


C. 


eon due righe più oscure che dai tentoni superiori gli 
corrono sulla schiena, ora grigio-chiaro colle righe scure; 
ora invece di un fondo brunastro sulla schiena, righe 
nerastre, molto più chiaro o quasi biancastro ai lembi 


e parte posteriore del piede. 


globulosa, solcata da stric longitudinali minutissime, fo- 
sca e sereziata da macchie di color giallognolo paglia- 
rino; il più delle volte con una fascia bruna che gira 
sulla convessità dell’ ultimo anfratto e continua alla base 
dei giri precedenti. Spira di giri 5 1/2 a 6, ottusa alla 
sommità ; sutura rugoloso-striata, Apertura lunato-roton- 
data, quasi tanto alta che larga. Peristoma evaso, di 
un color bianco puro, ed internamente di un color bruno 
più o meno carico secondo l'intensità della colorazione 
esterna della conchiglia; il peristoma si dilata al posto 
dell’ ombilico che copre anzi quasi intieramente non Îa- 


sciandovi scorgere che una piccola fessura obliqua. 


Arr. In luoghi molto umidi ed ombreggiati: trovasi sulle 


siepi e nei prati vicino ai rigagnoli ed alle acque. Ab- 
bondantissima e convivente in numerose famiglie. Gli 
esemplari delle maggiori dimensioni sono della Valle 
di S. Romedio e di quella di Castelfondo -- De!l ano- 
malia 6. ne trovai la sola spoglia presso 1 Bagnì d’ ac- 
qua minerale sotto Fondo (Ottobre 1849.) 


Osserv. La colorazione di questa specie è assai variabile. 


45 
Gli individui più comuni sono d'un color fosco e la 
loro superficie è sparsa di moltissime macchie di un 
color giallognolo, alcune volte circolari, altre volte an- 
golari, quando isolate, quando confuse. Per riguardo 
alla forma questa conchiglia è variabile bensì ma in li- 
miti stretti; la forma globolosa è la più generale. Vi sono 
però individui in cui la spira si eleva gradatamente e 
divengono quasi conici. Altri ve ne sono in cui la spira 
è molto schiacciata ( Anom. lett. a.) e nei pochi da me 
rinvenuti vi rimarcai costantemente maggiore la fessura 
ombilicale che nel suo tipo. 


14 — l1V. Helix fruticum Muller. 


T. aperte umbilicata, globosa, opaca, rufescens aut albido-lu- 
tescens, interdum castaneo-unifasciata s apertura lunato-ro- 
tundas peristomate patulo, sublabiato. 

( Rossm. Icon. I. p. 61. f. 8.) 
Alt. mill. 14-17; diam. mill. 19-24, anfr. 5. 


Sin. Helix fruticum Mill. Verm. II p. 74. n. 267. 
ser — — Drap. Hist. p. 85. t. 5. £. 46. 
— —. ‘' Brard Hist. p.:58. t. 2. f. 45. 
= = Lam. ed. Dh. VIII. p. 59. n. 66. 
= —  Rossm. loco cit. 
_ — Porro Mal. p. 54. n. 21-XII. 
= — — Pfr. Mon L. p. 455. n. 349. 
Helix terrestris Gmel. 475 (fide Porro et Pfr.). 
— cinerca Poiret prodr. p. 75. (f. Por. Pfr.). 


17. 


Var. «. minor — alt. mill. 412; diam. 46. 
6. omnino alba, unicolor. 

+. y. Omnino rosea, unicolor. 

alba, fuseo-unifasciata. 


o 


Descr. A. vario come la sua conchiglia; ora grigio bian- 
castro punteggiato in nero, con tinta giallognola ai lembi 
del piede; ora giallo di zolfo più o meno carico con 
tentoni cinerei, e le intestina traspajono in color zolfo 
traverso la conchiglia. Nella var. y. l’ animale è corneo- 


brunastro. 


C. globosa, largamente ombilicata, opaca; ordinariamente 
d’un color bianco o bianco-giallognolo o di color car- 
nicino ; qualche volta una fascia bruna le corre sul 
penultimo anfratto. La sua superficie, vista colla lente, 
presenta più rughe che s' incontrano ad angolo retto 
con altre longitudinali e finissime. Spira composta di 
5 giri, dei quali l’ ultimo molto grande, gonfio alla base 
ed apertamente scavato attorno all’ ombilico pel quale 
sì scorgono tutti i giri della conchiglia. Apertura lu- 
nato-rotonda, più alta che larga. Peristoma evaso, cras- 


so, sublabiato. 
Asir. Sulle siepi fra i cespugli e gli arbusti in luoghi espo- 
sti a mezzogiorno. Più che altrove la rinvenni abbon- 


dantissima presso Dambel e presso Revò. 


Osserv. Questa specie varia molto nella sua grandezza e 


3% 
40) 


nella elevazione più o meno sensibile della spira. D' in- 
verno | animale si chiude nella conchiglia con un epi- 
fragma papiraceo, ed il più delle volte osservansene 


2 a 5, distanti l uno dall’ altro circa due linee. 


15 — V. Hielix strigella Draparmand. 

T. aperte umbilicata, depresse globosa, striata, cornea, albido- 
cingulata (fugacissime pubescens); apertura lunato-rotunda; 
peristomate reflexiusculo, leviter labiato ; marginibus  ap- 
proximatis. 

( Rossm. Icon. I. p. 61. n. 9.) 
Alt. mill. 9-40; diam. mill. 13-45; anfr. 6. 


Syn. Helix strigella Drap. Rist. p. 84. t. 7. f. 41.2. 
— — (Helicella) Fer. pr. 265. 
— —_ Rossm. loco cit. 
— _ Porro Malac. p. 49. n. 56 - XXVII. 
— — Lam. ed. Db. VIII. p. 80. n. 143. 
—: .sylvestris v. Alt. p. 69. t. 7. f. 43. (f. Rsm. Pfr.) 
.—  altenana Grtn. p. 27. (f. auctor.) 
—  apennina Mihlf. Mus. (fide Pfr.) 


Descr. A. grigio o grigio biancastro macchiato di piccoli 
punti neri ed irregolari che traspajono dalla conchiglia; 


tentoni grigiastri. 


€. depresso-globosa, largamente ombilicata, di tessuto sot- 


tile e delicato, di color corneo più o meno brunastro 


o biancastro ; superficie con moltissime strie finissime 
ed irregolari. Giri di spira 6, convessi, l’ultimo ornato 
da una linea bianca a margini non marcati che lo fa 
parere carenato. Apertura rotonda semilunare; peristo- 
ma bianco o roseo-biancastro, evaso, armato di un 


cercine interno, a margini approssimantisi. 


Asir. Vive nelle valli sulle foglie dei cespugli e nei prati. 
Rara. Trovai sempre gli individui isolati e sparsi a no- 
tevoli distanze fra loro. 


16 — VI. Helix sericca Draparnaud. 


T. perforata, subglobosa, cornea, pilis minutis, densis  hirtas 
apertura late lunata; peristomate cix patulo, acuto, intus 
in margine columellari albolabiato. 

( Rossm. Icon. VII. VII. p. 2. f. 428.) 
Alt. mill. 3 2/5-4; diam. mill. 6-7; anfr. 5. 


Srxn. Helix sericea Drap. Hist. p. 103. t. 7. f. 46. 47. 
— — Lam. ed Dh. VIII. p. 82. n. 447. 
—- —  Bouch-Chant. Cat. p. 44. n. 49. 
— —  Rossm. loco cit. 
— —  Pfr. Mon. L. p. 145. n. 576. 
— pallescens et rubiginosa Ziegler (fide PÎr.) 


Descr. A. molto snello, grigio-chiaro, sopra ed ai fianchi 
più o meno nerastro; piede biancastro coi lembi gri- 


gio-oscuri; tentacoli superiori piuttosto lunghi. 


I 


perforata, subglobosa, bruna, cornea, sottile; la sua su- 
perficie è resa irta da piccoli peli ricurvi e facilmente 
caduchi dopo la morte dell’ animale; veduta alla lente 
è leggermente ed irregolarmente striata; giri di spira 
5, alquanto convessi e prontamente svolgentisi; aper- 
tura semiovale lunata; peristoma acuto, appena evaso, 
più riflesso al margine columellare e rinversantesi so- 
pra l’ apertura ombilicale , bianco ed alquanto incras- 
sato presso il detto margine. Negli individui adulti é 
anche rinforzato da un cercine biancastro che corre 
nell’ interno su tutta Ja sua circonferenza, alla distanza 
di circa un millimetro dall’ estremo margine dell’ a- 


pertura. 


Asir. Nelle praterie e nei luoghi umidi sotto i muschi ed i 


sassi. Di questa specie non mi venne fatto riscontrare 
individui ed in numero abbastanza grande, che in una 
prateria vicina al laghetto sotto Fondo, sulla via che 


conduce alla sorgente d’ acqua minerale di quel Borgo. 


17 — VII. Helix ciliata Venetz. 


T. perforata, globoso-depressa, carinata, cornea, opaca, squa- 


inulis membranaceis transversin dispositis aspera; carina 
membranaceo-ciliata 3 anfr. 4 1/2-5 plamiusculi 3 apertura 
lunato-ovalis, perist. reflexiusculum, fusculo-sublabiatum. 

( Pfeiffer Mon. I. p. 146. n. 377.) 
Alt. mill. 5; diam. 7 4/2-8: anfr. 44/2 -5. 


48 

Srn. Helix ciliata Venetz, in Stud. syst. Verz. p. 86. 
— .— Mich. Compl. p. 25. t. 44. f. 27. 29. 
— —., Zam. ed. DA. VIII. p. 84. n. 445. 
— iui — i Porro.Mal..p...27. n...43.-.IV. 
— —  Rossm. Icon. VII VII. p.35 f. 450. 
-—— — . fr. loco citato. 
— hirsuta Jan Manlissa p. 2. 

Helicella ciliata Fer. Prod. p. 45. n. 251. 


Descr. A. bianco-carneo o bianco-grigiastro, con tentoni e 


parte superiore del collo grigio-oscuri. 


C. orbicolare, convessa d’ ambe le parti, perforata; om- 
bilico stretto e profondo; corneo-pallida , trasparente , 
fatta rugosa da laminette membranacee poste in serie 
longitudinale; veduta con buona lente scorgesi minuta- 
mente striata; giri di spira 4 1/2 a 3, poco convessi, 
l’ultimo carenato e cigliato; i cigli che rendono irta la 
carena hanno forma di piccole lamine triangolari, unite 
alla conchiglia pel lato più stretto ; apertura lunato-ovale, 
più larga che alta; peristoma semplice, semiriflesso , 
qualche volta guernito internamente da un piccolo 
cercine biancastro o roseo; apice mamelliforme , le- 


vigato. 


Agr. E comune nelle valli ombrose, sotto le foglie secche 
e sotto i sassi fra le erbe ed i muschi. Abbondantissima 
la si riscontra nella valle presso Castelfondo. 


49 
Osserv. La forma ed i cigli di questa specie la  distin- 
guono particolarmente da tutte le sue congeneri. Le 
laminette ed i cigli però cadono per vecchiaja e quasi 
subito dopo la morte dell’ animale ed in tal caso la 


conchiglia risulta solamente scabra. 
:8 — VII. BHelix incarmata Niiilles., 


T. perforata, depresse globosa, leviter carinata, tenwis, opaca, 
pruinosa, rufescens, pellucide umifasciata, minutissime gra- 
nulata; anfr. 6 converiusculi, ullimus antice deflexus ; 
apertura lunaris s perist. acutum, subreflerum, extus rufe- 
scens, intus labio incarnato, marginem non attingente , 
munitunt. 

( Pfr. Mon. I. p. 158. n. 560.) 
Alt. mill. 9-40; diam. mill. 42-44; anfr. 6. 


Srn. Helix incarnata Mill. Verm. IL. p. 65. n. 259. 


— — Drap. Mist. p. 100. t. 6. f. 50. 

— — Lam. ed. Dh. VII. p. 70. n. 94. 

— -- Rossm. Icon. I. p. 62. f. 10. — VI. p. 55. 
f. 561. 


— — Porro Mal. p. 57. n. 25 - XVI 

— — Pfr. loco cit. 

— — Desh.in Fér. I. p. 4199. t. 55. £. 20.— 22. 
— sericea Mill. Verm. II. p. 62. n. 258. (feste Beck) 
—  sylvestris Hartm. N. Alp. I. p. 240. (f. Pfr.) 


Drscr. A. di color. pallido-carnicino più carico sul collo 


, 
f 


30 
e sulla parte superiore anteriore del corpo; due linee 
brune si estendono sul collo dalla base dei tentoni su- 
periori, che sono cinerei come gli inferiori. L’ animale 


è macchiato e screziato di punti neri, bianchi o gialli. 


C. perforata, subgloboso-depressa, un po’ carenata, traspa- 
rente, corneo-chiara, con una fascia biancastra sulla 
carena dell ultimo giro di spira; superficie leggermente 
striata, coperta da un’ epidermide caduca che la rende 
scabra per laminette membranose ; vista con buona 
lente risulta elegantemente rugosa. Spira di 6 giri, 
mediocremente convessi, stretti , progressivamente ac- 
crescenti, l’ultimo è depresso alla sua base; sutura 
semplice e depressa. Ombilico stretto e profondo. Aper- 
tura semilunare, un poco più larga che alta. Peristoma 
acuto, subriflesso, violaceo o pallido-rosa, guernito in- 
ternamente di un cercine sporgentissimo raddoppiato 
pel davanti da una fascia circolare fulva. Il peristoma 
si appiana verso la base e l'estremità columellare at- 
taccantesi alla circonferenza dell’ ombilico si allarga in 
una callosità che continua poi attorno all’ apertura della 


conchiglia, 


Asir. Fra i cespugli, specialmente nelle valli umide. Non 
rinvenni questa specie che in piccolo numero di esem- 
plari e nelle sole località alla valle dei Mo/ni presso 


Castelfondo, e nella valle attigua al Castel Malgolo. 


19 — IX. Helix carthusianma Miller. 


T. perforata, semiperoia, globoso-depressa; spira depressa, cor- 


neo-lactea, pellucida, laegis, opaca; apertura late lumata, 


latior quam alta; peristoma reflexiusculo, rubello, albo-la- 


biato. 


(Rossin..Icon. Vi. VI.p_37.:f. 300.) 


Alt. mill. 7 - 7 4/2; diam. mill. 42; anfr. 5 1/2 - 6. 


Sin. Helix carthusiana Mall. Verm. IH. p. 45. n. 21%. 


— 


_ Gmel. p. 5664. n. 154. 
— Pfr. Mon. I p. 452. n. 544. 

-- Desh. in Fér. I. p. 204. t.,90. f£. 41. 
carthusianella Drap. Hist. p. 4101. t. 6. f. 51. 52. 
URI fl TIRO 
— Brard Hist: p.:24.+t. 4° fi 6; 7. 

— Lam. ed. Dh. VIII p. 61. n.74. 
— CAPfe LIT pisdi tao 6) Mo 
— Bouch-Chant. Cat. p. 42. n. 16. 
-- Porro Mal. p.:25. n. 11-1 
— Rossm. loco citato. 
-- Morelet Moll. p. 62. n. 45. 
Olwieri G. Pf il: ‘p. 25.1. 60î 4. alque ex 
exempl. 
4 Gibbsii Leach, Brown. britt. shells. 
EEZOLI. 498 ( [e RENE) 
rufilabris Jeffreys, Linn. trans. t. 16. p. 509. 
(2%. Pin.) 
claustralis Ziegl. ex erempl. 
lucernalis Ziegl. Mus. (fide Pfr.) 


x» 


iv 


Descr. A. snello, biancastro, alquanto cineriecio superior- 
mente, rossastro sulla testa. Il suo corpo interno è scre- 
ziato di macchie nere e fulvastre che traspajono ester- 
namente sull’ ultimo anfratto, che sembra perciò scre- 


. 
ziato. 


C. perforata, globoso-depressa., minutamente striata, di color 
corneo-latteo, pellucida, opaca: spira poco elevata: an- 
fratti 5 41/2 a 6, stretti, poco convessi, l’ultimo più 
grande in proporzione, convesso alla circonferenza e leg- 
germente inclinato al davanti; apertura alquanto obli- 
qua, ovale, semilunare, più larga che alta. Peristoma 
semplice, lievemente evaso, rossiccio, rinforzato interna- 
mente da un cercine bianco: la sua estremità columel- 
lare si dilata e si espande andando a coprire in parte 


la perforazione ombilicale. 


Agr. Nei campi, nei boschi, sulle siepi costeggianti fertili 
vegetazioni; trovasi anche regli orti e nei giardini. Co- 


mune in tutta la Valle. 


go — X. Ekcsifa cingulata Studer. 


T. umbilicata, orbiculato-depressa, griseo-cornea, fusco-unifascia- 
ta: apertura subrotunda, perobliqua: marginibus approxi- 
matis. 

( Rosm. Icon. IL p. 4. f. 88.) 


Alt. mill. 45 - 14; diam. mill. 24 - 26; anfr, 5 - 5 1/2. 


Syn. Helix cingulata Stud. Verz. p. 14. 
_ n Lam. ed Dh. VII. p. 89. n. 454. 
— — ltossm., loco citato. 
_ Desh:.in, Fer. L p. 34. t. 68..L Sp 6 
—_ = Ei Mont 1pa 3009258. 


— zonaria g. Hartm. p. 228. (fide Rm. et. Pfr.) 


Var. «. Helix Anaunfensis de Betta, — T. multo minor, 
depressior, subpellucida, zona fusca intensiore. — alt. mill, 
9-10; diam. mill. 44 - 19. 

Syn. Helix Anaumiensis de Betta in lil. 
8. unicolor absque fascia. 
Syn. H. cingulata var. Rossm. Icon. VE p.59. 1. 571. 


CILS pin B: Pfr. loco cil. 


Descr. A. nero, bruno-nerastro, ed anche grigio o grigio-ful- 
vastro; un poco più chiaro nella parte posteriore ed ai 


margini del piede; tentacoli inferiori piuttosto corti. 


C. orbiculato - depressa, ombilicata, con strie fimissime di 
accrescimento, di color bianco-fulvo grigiastro, gene- 
ralmente anche con macchie longitudinali o transversali 
di color brunastro più carico, sbiadite ed incerte nel 
loro contorno. L' ultimo giro di spira, un poco più sopra 
della sua circonferenza, è ornato da una fascia stretta di 
un bel color bruno, la quale in molti individui è accom- 
pagnata al di sopra ed al di sotto da una fascia bian- 
castra non però molto marcata. Spira poco elevata, comn- 


posta di giri 5 a 5 1/2, mediocremente convessi, con 


sutura semplice. Apertura subrotonda, molto obliqua. 
Peristoma bianco, a margini molto approssimati, evaso 
superiormente, riflesso alla base e dilatato verso l' om- 


bilico. 


Asir. In famiglie numerosissime sulle rupi calcaree, sui 
muri nelle campagne. In giorni di pioggia escono dai 


loro nascondigli e si spargono a notevoli distanze. 


Osserv. Ho distinto con nome speciale la car. , atteso la 
costante esistenza di caratteri di demarcazione tra essa 
e la specie tipo, quali sono: dimensioni molto minori, 
depressione maggiore di spira, tessuto leggerissimo e 
quasi pellucido sul quale spicca più marcata la fascia 
bruna del penultimo anfratto, una particolare apparenza 
esterna ed infine l'abitazione sua limitata nel Tirolo alla 
sola Valle di Non, e specialmente all’ estremità sua supc- 
riore presso Fondo. 

Il sig. Parreyss di Vienna riteneva potesse essere 
tale varietà la Z/e/. fuscelina di Ziegler, ma dal confronto 
fattone anche cogli esemplari autentici che di ‘ le specie 
tengo nella mia Collezione, mi riescì facile segnare ed 
indicare i caratteri che distinguono questa specie dalla 


varietà in discorso. 


21 — XI. Helix pulehella Miiller., 


T. mimima, aperte umbilicata, depressa, clbida: apertura subeîr- 


59 


colari; per stomate reflexo, candido-labiato; marginibus ap- 


proximatis. 
(Rosm. Icon. VII. VITI. p. 5 - 6 f. 459. 460.) 
Alt. mill. 4 4/4; diam. mill. 2 - 2 4/2; anfr. 5 1/4 - 4. 


Syv. Helix pulchella Mill. Verm. IL p. 50. n. 252. 
f 


= 


— Drap. Hist. p. 412. t. 
elus. costata. 
— Brard Hist. p. 56. t. 2. f. 9. incl. costata. 
_ Lam. ed. Dh. VII. p. 76. n. 407. incl. 
costata. 
— Porro Mal. p. 45. n. 32-XXHI., cum 
var. costata. 
— Rossm. loco cit. cum var. laevis. et co- 
stata. 
— Bouch. Chant. Moll. p. 49. n. 26. 
—_ Desh. in Fér. T. p. 24. t. 69. E. £. 42-47. 
incl. costata. 
dti Pfeiff. Mon. T. p. 565. n. 949. 
ecsic'a Mill. Verm. p. 54. n. 255. 
—- Pfr. loco cit. p. 565. n. 950. 
paludosa Mont. test. brit. p. 204. (Rm.) p. 440 
(Pfr.) 
minuta Say Philad. journ. I. p. 125 (Pfr.) 
erystallina Dillw. Descr. cat. IT p. 909. cum. Var. 


Vir. «. costata, — majuscola, membranaceo-costata, peristo- 


mate latiore lobioque crossiore, marginibus magis appro- 
ximatis. (Hel. costata Mull.) — Rossm. L e. p. 6. 
€. Inevis — minuscula, glabra, peristomate labioque 


56 
subtilioribus, marginibus aliquantulum distantioribus. (Mel. 


pulchella Mall.) — fossm. ibidem. 


Drscr. A. biancastro, trasparente, occhi molto neri e distinti ; 
tentacoli inferiori appena visibili. Lo stesso in tutte e due 


le varietà. 


È) 


C. piccolissima, depressa, leggermente convessa al di sotto, 
biancastra o cinericcia e talvolta bruno-pallida, sottile, 
trasparente; ombilico molto dilatato. Spira di giri 5 4/2 
a ", l'ultimo dei quali cilindrico ed espanso all'apertura 
a foggia di tromba. Apertura rotonda ed un poco obliqua. 
Peristoma bianco, riflesso, piano, evaso, quasi continuo. 
Superficie della conchiglia levigata (car. 6.) o solcata da 
strie fine e distinte (ver. «.) che talvolta si foggiano a 
lamelle o coste molto sottili e saglienti che rendono assai 
elegante la conchiglia. In generale il suo colore è bian- 
co-corneo, trasparente quando l’animale è vivo, bianco- 


opaco poco dopo la morte dello stesso. 


Agr. Vive in numerose famiglie nelle valli in luoghi non 
troppo umidi ed ombrosi, sotto le pietre ed i muschi, 
fra le foglie cadute e fracide. Secondo il sig. Porro (Ma- 
lac. Com. l. c.) fu anche trovata questa specie nei ca- 
daveri di gatti assieme a molti insetti necrofagi. 

Tutte e due le varietà si trovano sempre unite e 
miste. Ma al contrario di quanto osservai nelle. Pro- 


vincie di Milano, Pavia, Como, Verona, e di quanto os- 


nd 


JA 


serva il sig. Rossmiissler nella sua Iconografia (4. c.), la 
car. costata è nella Valle di Non sovrabbondante alla 
car. Baevis in modo che sopra 500 individui della specie 


forse appena 50 appartengono alla seconda. 


Nora. È questa una delle più piccole ed insieme una delle 
più eleganti elici che si conoscano. 

Molti autori cominciando da Miller hanno distinto le 
var. x e g nelle separate specie Hel. costata, Hel. pul- 
chella Mill. ed ancora qualcuno degli odierni Conchilio- 
logi, fra 1 quali il chiarissimo sig. Pfeiffer, abbracciano 
tale separazione riconoscendo per specie distinte le due 
varie forme sotto le quali riscontrasi l'Me/. pulchella. -- 
Altri autori ammettono la distinzione delle due varietà 
pensando però erroneamente alcuni pochi fra essi che 
la Jevigatezza della car. g. derivi soltanto da vecchiaja 
dell’animale o da circostanze esterne, senza riflettere che 
ciò ritenuto non sarebbe poi ragionevole neppure rite- 
nerla varietà. -- Il sig. Deshayes, nella sua magnifica 
opera a continuazione di Feérussac, ritenendo a torto 
non abbia Miller assegnato alla sua el. costata altro 
carattere distintivo che le costicine, esclude affatto la 
separazione delle varietà che fonde invece e compren- 
de sotto la sola denominazione specifica di Mel. pulchel- 
la, avvertendoci ancora più, ad appoggio della sua opi- 
nione, d’avere riscontrati tutti gli altri caratteri distin- 
tivi delle varietà talmente identici fra loro che, preso 


un individuo costato, strofinatolo alquanto (que l'on au- 


5S 

roit un peu frotté (")), e posto al confronto con altro 
della varietà levigata non riesce possibile distinguerli fra 
loro. Si oppone però apertamente a questa dichiara- 
zione sua non che l'esito contrario delle pratiche da me 
eseguite onde ottenere collo strofinamento simile risul- 
tato e confronto, l'osservazione del sig. Dupuy che, 
parteggiante all'opposto dell’assoluta divisione in specie 
delle due varietà. così si esprime per provare la diffe- 
renza e stabilità del carattere delle costicine nella ed. 
costata: « Les còtes assez profondément imprimées dans 
la coquille fossile, dépourvue de son épiderme, sont un 
bonne et nouvelle raison de séparer comme espéces les 
H. pulchella et costata. » (**). 

Dopo tutto ciò però non credo ancora sia accettabile 
la divisione delle varietà in due separate specie, ma al- 
I invece, ed accordandomi precisamente all'opinione del 
chiariss. sig. Rossmàssler (loco cit.), ritengo debbansi, e 
non più, segnare in questa bella specie due varietà di- 
stinte, senza che però si possa stabilire una di esse co- 
me tipo e l’altra come varietà. 

Tengo sotto esame più centinaja di esemplari della 
specie che attentamente studiati mi offrono appunto i 


caralteri sui quali appoggia la adottata separazione delle 


(*) Histoire nat. gén. et particul. des Mollusques par D. de Férus- 
sac et G. T. Deshayes. T. I. p. 22. 

(**) Journal de Conchyliologie publié sous la direction de M, Petit de 
la Saussaye. Ann. 4850. Zivr. IMI. pag. 300. = Description de 
quelques espèces de coquilles terrestres fossiles de Sansan, par 
l'abbé D. Dupuy, pag. 305, n. 3. Hel. costata. 


59 


varietà e fra i quali trovo importanti per la gar. e. una 
alquanto maggior dimensione, i margini del peristoma 
quasi uniti, superficie scabra e solcata da strie o costici- 
ne: per la var. g. dimensioni alquanto minori, i margini 
del peristoma meno riavvicinati, superficie levigata, luci- 
da e trasparente. Caratteri tutti però che potranno distin- 
guere due forme molto vicine ma non mai formare due 


specie separate. 


22. — XII. Helîx obvia Fiartmann, 


T. aperte umbilicata, plana, striata, glabrata, alba fusco-fascia- 
ta et lineata; anfr. È congexiusculiz apertura lunato-ro- 
tundata; perist. album, duplo-labiatum (Hartm.) 

( Pfr, Mon. I. p. 162. n. 449.) 
Alt. mill. 7 - 8; diam. mill. 44 - 46; anfr. 5 - 5 1/2. 


Syn. Helix obvia Hartm. Gast. I. p. 148. t. 45. 
— — Ziegler? (Hrlm. et Rossm.) 
— — Parreyss in sched. 
— — Plr. loco citato. 
— neglecta Hartm. (non Drap.) in Sturm Fauna 
VI. 7. n. 9. 


Descr. A. biancastro o bianco-giallògnolo, con tentoni più 


oscuri. 


C. apertamente ombilicata, piana o depressa, liscia, solcata da 


moltissime strie, quasi invisibili ad occhio nudo sulla 


60 


parte superiore della conchiglia, molto più marcate pel 
di sotto alla circonferenza dell’ombilico ove tutte si 
convergono ; bianca, ornata da più fascie longitudinali di 
color fosco, delle quali quella vicina alla sutura continua 
ed è visibile su quasi tutti i giri di spira, le altre, che 
si internano nell’ apertura, sono di una tinta più chiara, 
qualche volta vedonsi fuse assieme, qualche volta sono 
interrotte in modo da presentare varj disegni od una li- 
nea di punti marcati e staccati. In qualche esemplare ol- 
tre la fascia larga che vedesi prossima alla sutura, un’ al- 
tra strettissima, filiforme presentasi tra la fascia stessa e 
la sutura. Spira di giri 5 a 5 41/2, mediocremente con- 
vessi, dei quali l’ultimo più grande in proporzione, quasi 
piano superiormente, convesso alla circonferenza ed al di 
sotto; sutura semplice. Apertura lunato-rotonda ; peristo- 
ma leggermente evaso al margine columellare, bianco e 
rinforzato da un cercine bianco che qualche volta anche 
ripetesi più internamente alla distanza di 4 a 2 mill. dal 


primo. 


Asit. Sulle erbe ed arbusti o sulle siepi secche o sugli orli 
di qualche argine in luoghi aridi, sabbiosi e molto soleg- 
giati. Vive questa specie in famiglie, e non fu da me ri- 
scontrata che presso Cressino, Dermullo e Fondo. -- Molto 
più abbondante la tfovai presso Mezzolombardo , paese 
però non compreso nella Valle di Non ma quasi suo con- 


fine dalla parte meridionale. 


Osserv. E questa una delle numerosissime specie che si rac- 


GI 
colgono nella famiglia delle /e/. caespitum Drap. ed H. 
ericetorum Mill, colla qual’ultima anzi essa ha i maggiori 
rapporti di affinità, diversificandone solo per il minor nu- 
mero d’un anfratto, ombilico meno largo ed apertura a 
margini non avvicinantisi come in quella. Atteso le mol- 
tissime variazioni che riscontransi in tutte le specie della 
suddetta famiglia, e gli infiniti anelli di transazione che 
vi si rimarcano sarebbe assai difficile impresa, se non 
fors’ anco impossibile, lo stabilire 1 precisi caratteri speci- 
fici e distintivi fra le molte specie che vi figurano com- 
prese, essendo tale famiglia, come benissimo osserva an- 
che il sig. Rossmàssler, la più difficile e la più confusa 


di tutta fa conchiliologia terrestre. 


Nora. Questa specie trovasi anche presso Trento colla Varie- 
tà (?) bianca (Hel. candida? Ziegl.) -- Non mai rinvenni 
nella Valle di Non 1 Mel. ericetorwim Mull. 


23 — XIII. Efelin mnitidula Draparmaud. 


T. late umbilicata, globoso - depressa, sublaevis, superne rufe- 
scens, subtus albida, parum mitida; spira subelevata; anfr. 
4 4 |f2 cx concextuscule, ultimus antice dilatatus 5 apertura 
perobliqua, lunato-oblonga ; perist. simplex, acutum, margi- 
ne supero antrorsum dilatato, columellari breviter arcuato. 
( Pfr. Mon. I. p. 95. n. 229). 
Mt. mill. 4 4/2; diam. mill. 7 - 9; anfr. 4 1/2. 


62 

Syn. Helix nilidula Drap. Hist. p. ALT. 
— —  (Helicella) Fer. pr. 215. 
= — — Rossm. Icon. I. p. 72. f. 24. VII. p. 56. 

f. 526. 

— — © Porro Mal. p. 42. n. 29-XX. 

= —  Pfr. loco citato. 

Helicella nitidula Beck ind. p. 6. 


Descr. A. di un color grigio-ceruleo, più oscuro sulla schiena 


e sulla parte posteriore del piede. 


C. depressa, globosa, apparentemente levigata e solo coll’ uso 
di lente la si scorge transversalmente striata, pellucida, 
poco lucente, di color rossigno pel di sopra, bianchiccio 
pel di sotto. Spira di giri 4 1/2, appena convessi, |’ ul- 
timo dilatato pel davanti verso l'apertura. Ombilico 
largo in modo da scorgervisi i giri interni della spira. 
Apertura obliqua, lunato-oblonga ;. peristoma semplice, 
acuto, col margine laterale sporgente in avanti, il colu- 


mellare leggermente arcuato. 


Air. In luoghi umidi e sabbiosi, sotto i muschi. 
24 — XIV. Helix cellaria Miller. 


T. aperte umbilicata, depressa, planiuscula, nitida , subpellu- 
cida, discolor, striata; apertura depressa, oblique lunata 5 
peristomate simplici, acuto, repando. 

( Rossm. Icon. I. p. 70. f. 22.) 


Alt. mill. 5-3 1/2; diam. mill. 9-15; anfr. 5-6. 


65 

Sin. Helix cellaria Mall. Vevm. IL p. 28. n. 250. 

— girano edo Desh- VIII. p.. 74.40 96. 

= —  fossm. loco cit. et VIII, p. 56. 

— — Porro Mal. p. 26. n. 42-III (excl. var. «.) 

_- —  Morelet Moll. p. 54. n. d. 

— — — Pfr. Mon. I p.4414. n. 285. 

— —. Desh. in Fér. I. p. 96. 1..84. f.:9. 10. 

— lucida? Brard Hist. p. 54. t. 2. f. 5. 4 


—  Pult. test. brit. p. 425. 


— 
(i) 
SI 
w 
da 


— mnilida Drap. Hist. p. 147. t. 8. f. 25-25. 

— milens Mat. et Rack. Lino. trans. VIIL 498. t. 5. 
fi ..tf Pin) 

lielicella cellaria et Draparnaldi Beck. ind. p. 6. (f. Pfr.) 


Descr, A. snello, nerastro, tentoni sottilissimi; sotto al piede 


è di un color grigiastro. 


C. orbicolare, discoidea, depressa, lucente, trasparente, sot- 
tile e fragile; superficie con finissime strie appena visi- 
bili ad occhio nudo; di color corneo-chiaro rossastro al 
di sopra, latteo-verdastro al di sotto. Spira di 5 a 6 giri, 
riuniti da sutura superficiale, ordinariamente segnata da 
una linea biancastra ed opaca ; l’ ultimo giro è depresso, 
più grande in proporzione degli altri e concavo al di 
sotto verso l’ombilico, che vedesi molto aperto. Aper- 
tura depressa, obliqua, lunata, più larga che alta: 
peristoma semplice, acuto, non evaso al margine co- 


lumellare. 


64 
Aprr. Nei luoghi umidi; fra terreni arenosi sotto i muschi 


e le foglie morte; nelle grotte. E comunissima. 


25 — XV. Helix glabra Stader, 


T, perforata, convexo-depressa, polita, mitidissima, diaphana, 
supra fulva, subtus albidas apertura depressa, oblique 
lunata 3 peristomate recto, acuto, simplici. 

( Rossm. Icon. VII. VII. p. 56. f. 528.) 
Alt. mill. 5-6; diam, mill. 10-44; anfr. 5. 


Syn. Helix glabra Stud. Fér. pr. 215. 

—  Rossm. loco cit. 

—  alliatia Miller. Ann. Phil. n. 5. VIE p. 579 (f. Pfr.) 
= —  Pfr. Mon. L. p.,90. n. 222. 

— nitens Shepp. Linn. trans. XVI p. 460. (f. Pfr.) 
_ — var. tenera Faure-Biquet (teste Rossm. loco 


citato. ) 


Descr. A. di color bleù-nerastro, con schiena e tentacoli 


quasi neri. ( Rossm. loco cit. ) 


C. assai strettamente ombilicata, convesso-depressa, levigata, 
lucente, diafana, di color corneo-fulvo oscuro superior- 
mente, grigio-latteo o latteo-verdastro pel di sotto. Spira 
di 5 giri, leggermente convessi ; sutura semplice , in 
prossimità della quale scorgonsi ad occhio armato le 


minutissime strie di accrescimento. Apertura depressa, 


65 
obliquamente lunata ; peristoma retto, acuto, semplice, 
il cui margine laterale trovasi al di sopra della circon- 
ferenza del penultimo anfratto, quello columellare arriva 
fino all’ ombilico che vedesi strettissimo ed in qualche 


esemplare quasi puntiforme. 


Asrr. Nei luoghi umidi ed ombreggiati fra 1 sassi e sotto 


i muschi. Le poche spoglie di questa specie raccolte 
erano fra i sassi ed i muschi umidi nella valle a; Mo- 
lini presso Fondo, ove riscontrai con esse anche / I. 


cellaria coll’ animale vivo. 


Osserv. Fu rinvenuta questa specie anche sul così detto 


Doss di Trento, rupe maravigliosa in mezzo al bacino 
dell’ Adige presso quella città. 

È questa senza dubbio la specie più affine all’ Hel. 
cellaria da cui distinguesi soltanto per la maggior levi- 
gatezza, colorito più carico, spira un poco più elevata 
e principalmente per l’ ombilico strettissimo. 

Le misure degli esemplari che tengo sotto esame 
sono molto minori di quelle dateci della specie dal ch. 
Sig. Pfeiffer (loco cit.) secondo il quale avrebbe il diam. 
di mill. 15-45, l'altezza di mill. 7. 


26 — XVI. BHelix cpeystallima Miller. 


T. pygmaca, perforata, depressa, vitrea, diaphana, glabra, niti- 


DI 


5 


66 


dissima : apertura lunatas peristomate recto, simplici. 
( Rossm. Icon. VII. VII, p. 57. f. 551 ). 
Alt. mill. 4 5/4; diam. mill. 5 4/2 - !t; anfr. 4 4/2. 


Sin. Hetix crystallina Mill. Verm. IL p. 25. n. 225. 

— — Drap. Hist. p. 118. t. 8. £. 15-20. 
— —_ Bouch-Chant. Cat. p. 52. n. 50. 
— _ Rossm. loco citato, 

— - Morelet Moll. p. 55. n. 5. 

-— _ pe Monni pda. 

— cristallina (Helicella) Fer. pv. 223. 

- — Lam. ed. Dit. VII. p. 87. n. 128. 
— — Porro Mal. p. 54. n. 48-IX. 

—  eburnea Hartm. N. Alp. I. p. 254. 
Zonites crystallinus Leach moll. p. 105. 

— — Gray Man. p. 176. t. 4. f. 42 (Pfr.) 


Descr. A. assai snello, grigio-chiaro ; tentacoli superiori neri 
d’ebano, così colorati dal nervo ritrattore che segna an- 
che due linee dello stesso colore sul collo ; tentoni in- 
feriori grigi e della lunghezza appena di mezzo milli- 
metro. Il piede è biancastro al di sotto. (ex Bouck- 
Chant. loco cit.) 


C. piccola, depressa, perforata, molto sottile e fragile, assai 
trasparente, bianca con leggerissima tinta verdastra, 
molto lucida e solcata da minutissime strie sulla sua 
superficie. Giri di spira 4 4/2, quasi piani, 1 ultimo 
più grande in proporzione degli altri. Apertura lunata, 


più larga che alta, Peristoma semplice o talvolta quer- 


67 
nito da un sottilissimo cercine. Dopo la morte dell’ ani- 
male la conchiglia perde talvolta la sua trasparenza e 


lucidità facendosi opaca, bianchissima e simile a smalto. 


Abr. Fra i muschi, a piedi degli alberi, tra i vegetabili, in 
luoghi piuttosto umidi. Nella Valle ne trovai solo ma 
raramente qualche spoglia fra le sabbie nei sedimenti 


dei torrenti. 


27 — XVII. Helix ob7oluta Miller, 


T. late umbilicata, orbiculata, utrinque plana, brunnea, opaca, 
pilosa; apertura obtuse triangulari; peristomate reflexo, 
lilacino-labiato. 

( Rossm. Icon. I. p. 69. f. 21.) 
Alt. mill. 5 4/2; diam. mill. 12 ; anfr. 6. 


Syn. Helic obvoluta Mill. Verm. I. p. 27. n. 229. 
— —  (Helicodonta) Fer. pr. 407. 
_ —  Brard Hist. p. 62. t. 2. f. 16. 417. 
— —  Blainv. Mal. p. 461. t. 40. f. 7. 
_ — Lan. ced. Dh. VIII. p. 65. n. 76. 
_ —  Rossm. loco citato. 
— —. Porro Mal. p. 45. n. 50- XXI. 
- —  Desh. in Fér. Hist. L p. 46. t. 54. f 4. 
_ — — Phi. Moll. Sic. IL p. 4142. 
_ —'  Pfr. Mon. I. p. 445. n. 4075. 
— trigonophora Lam. Journ. hist. nat. t. 42. f. 2. 
(fide R. et PÎr.) 


65 
Helix bilabiala Olivi Adviat. p. A77. 
— holoserica Gmel. (non Stud.) 186. p. 5641. (f. 
R. et Pîr.) 


Descr. A. grigiastro, con schiena, testa e tentoni nerastri. 
Corpo interno screziato di nero su di un fondo bianco, 
trasparendo le macchie nere all’esterno dell’ ultimo an- 


fratto. 


C. orbicolare, piana superiormente ed inferiormente, però 
con leggera concavità al di sopra nel mezzo della spira; 
bruno-cornea, opaca, ispida per lunghi ed aspri peli che 
facilmente cadono dopo la morte dell’ animale; la sua su- 
perficie non è liscia ma, specialmente ad occhio armato, 
la si scorge con strie spesse, irregolari, longitudinali; 
lombilico è largo in modo da scorgervi per entro tutti i 
giri interni di spira. Anfratti 6, stretti, poco convessi, il 
penultimo alquanto prominente, l’ultimo compresso, leg- 
sermente inclinato al davanti; apertura ottusa, triangola- 
re, con due calli al peristoma molto sporgenti; il peri- 
stoma è riflesso, di color roseo-violaceo facile ad impalli- 
dire in bianco alla morte dell’ animale, in seguito alla 
quale anche |’ epidermide bruna staccasi facilmente dalla 


superficie, 


Agr. La trovai sempre ai piedi delle siepi, degli alberi, dei 
muri sotto i sassi e le foglie morte in luoghi molto umidi 
e freschi. Trovasi anche nei crepacci dei muri ove vegeta 


lAsplenimm trichemanes. Non può dirsì comune, 


(4) 


Osserv. La forma esteriore e la figura della bocca che sono 


particolari a questa specie la distinguono fostamente da 


tutte Je qui deseritte. 


28 — XVIII. Helix rotandata Muller. 


T. perspective umbilicata, depressa, arclispira, corneo-lutescens, 


rufo-maculata, subtiliter costulato-striata 5 spira convexa ; 


anfr. 64/2 planulati, ultimus angulatus ; apertura de- 


pressa, lunaris s perist. rectum, simplex, acutum. 
(Pf. Mon. I.:p:.405- mn. 206.) 
Alt. mill. 5; diam. mill. 6-7; anfr. 6. 


Sin. Helie rotundata Mill. Verm. Il. piW29: n:1:251. 


—_—— — 


— —__ 


Drap. Hist. p. 444. n. 52. t. S.f. 4-7. 
(Helicella) Fer. pr. 496. 

Brard Hist. p. 51. t. IL f. 40-4f. 
Lam. ed. Dh. VII p. 74. n. 404. 
Bouch-Chant. Cat. p. 50. n. 27. 

Porro Mal. p. 46. n. 55 - XXIV. 
Rossm. Icon. VII. VIE. p. 45. f. 454. 
Morelet Moll. p. 55. h. 55. 

Pfr. loco citato. 


Desh. in Fér. LL p. 79. t. 79. f. 2. 


L, 
—: radiata Da Costa p. 57. t. 4. f£. 45. 46. (f. Pîr.) 


Mont. test. brit. p. 4532. t. 24. f. 5. 


Turton Man. p. 59. n. 44. 


Zonites radiatus Leach Moll. p. 102. (f. Pfr.) 
Discus rotundatus Fitz, Svst. Verz. p. 99, 


70 
Descr. A. grigio più o meno carico, nerastro al di sopra. 


tentoni superiori snelli, inferiori cortissimi. 


C. schiacciata, ma un poco convessa al di sopra, traspa- 
rente, di color corneo-pallido con macchie d'un bruno- 
rossastro, subquadrangolari e che raramente oltrepas- 
sano la circonferenza dell’ ultimo giro. Tutta la super- 
ficie della conchiglia è solcata elegantemente da strie 
fine, profonde e regolari, che restano tanto marcate an- 
che pel di sotto. Ombilico assai largo in modo da lasciar 
scorgere tulti i giri di spira. Anfratti 6, stretti, con- 
vessi, gradatamente crescenti, a sutura profonda e dei 
quali l'ultimo è subangoloso alla circonferenza e com- 
presso al di sotto; apertura semilunare , un poco più 
larga che alta ed abbracciante fra le estremità de’ suoi 
margini tutta la base del penultimo anfratto. Peristoma 
acuto, semplice e diritto; in alcuni esemplari molto 
adulti però è circondato da un margine biancastro si- 
mulante quasi un peristoma evaso e subincrassato. 

Air. Vive in numerose famiglie sotto i sassi ammucchiati 
tra le erbe e le foglie morte, ove domini un poco di 
umidità. Comune in tutta la Valle e specialmente abbon- 


dante presso S. Romedio, Castelfondo e Coredo. © 
29 — XIX. Helix ruderata Studer, 


T. perspective umbilicata, depressa, lutescenti-cornea, conco- 


71 
lor, subtilissime costulato-striata : spira convexa; anfr. È 
convexi, ultimus basi rotundatus s apertura perobliqua . 
lunato-ogalis 5 perist. simplex, acutum, marginibus conni- 
ventibus. 
( Pfr. Mon. I. p. 4105. n. 264.) 
Alt. mill. 4; diam. mill. 6 4/2-7: anfr. 5. 


Syn. Helix ruderata Stud. Verz. p. 42. 


— —_ (Helicella) Fer. pr. A97. 
IO (6 

_ sà Hartm. N. Alp. p. 254. t. 2. f. 44. 
— - Rossm. Icon. VII. VII. p. 45. f. 455. 


_ _ Desh. in Fér. Hist. I. p. 79. t. 79.f 6. 
— — Pfr. loco citato. 

—  rotundata g. Nilss. Moll. suec. p. 51. 

Discus ruderatus Fitz. syst. Verz. p. 99. 


Descr. A. di color grigio oscuro fino al nero. ( Rossm.) 


C. schiacciata, a spira un poco convessa e molto ottusa alla 
sommità, trasparente, fragile, di color uniforme fulvo-ver- 
dastro pallido o fulvo-corneo. La superficie della con- 
chiglia è solcata da sottilissime strie longitudinali, re- 
golari, leggermente oblique. Spira di 3 giri convessi, 
a sutura lineare ed un poco scavata, l ultimo è rego- 
larmente cilindraceo e convesso in tutta la sua circon- 
ferenza. Ombilico assai largo. Apertura piccola, rotonda 
semilunare, tanto alta che larga; 1 margini del peri- 


stoma sono acuti e fragili e le loro estremità sono più 


72 


ravvicinate che non nella specie antecedente colla quale 


ha in generale moltissima analogia. 


Agrr. Sotto le pietre, sui legni fracidi, sulle rupi. In tutta 
la Valle di Non non mi fu dato riscontrare di questa 
specie che sole 4 spoglie sui monti detti /e Pallade, ed 


una quinta al piede del monte Rovegn. 


30 — XX. Helix rupestris Draparnawid. 


T. pygmaea, umbilicata, depresse turbinata, fusca, subtilissime 
striata, sericina; apertura rotundata; peristomate recto, 
simplici, acuto. 

( Rossm. Icon. VI. VII. p. 38. f. 554.) 
Alt. mill. 2-2 4/5: diam. mill. 2 4/2-5; anfr. 3. 


Sin. Helix rupestris Drap. Hist. p. 82. n. 2. t. 7. £ 7-9. 

cum var. fg. 

— —_ Lam. ed. Dh. VII. p. 79. n. dl. 

— _ Rossm. loco citato. 

— —_ Porro Mal. p. 47. n. 34- XXV. cum var. «. 

-—. — — Phil. Moll. Sicil. IL p. 107. 

_ = Morelet Moll. p. 72. n. 27. 

_ —  Desh. in Fer. I p. 255. t. 80. f. 2. 3. 

— vumbilicata Montagu test. brit. p, 434. t. 45. f. 2. 
(f. Porro et Pfr.) 

— — — Pfr. Mon. L. p. 86. n. 209. cum var. g. 

— aliena Zgl. (f. Por. et Pîr.) 

— spirula Villa Disp. Syst. p. 56. 

Pyramidula rupestris Fitz. Syst. Verz. p. 95. 


75 
Descr. A. nerastro superiormente e grigiastro al di sotto; 
tentoni superiori brevi ed ottusi; inferiori invisibili ad 


occhio nudo. 


C. piccola, subglobosa o globoso-conica, bruna, sottile, tra- 
sparente, sericea, minutamente striata; spira di È giri, 
molto convessi, riuniti da sutura profonda; l’ ultimo è 
cilindrico, convesso alla circonferenza, largamente om- 
bilicato alla base; apice ottuso; apertura rotondata; 


peristoma semplice, acuto, retto. 


Agr. Sulle rupi tra le foglie ed i licheni, ed internata 


nella terra alquanto umida. 


Osserv. Questa specie varia soltanto nella forma che qual- 
che volta presentasi depressa e qualche altra quasi 


subscalare. 


GENERE VI. ACHATINA LAMARCK. 


31 — I Achatina acicula (Buccinum) Miiller. 


T. fusiformis, apice attenuata, obtusa, hyalina, polita, albida, 
anfr. convexiusculi ; sutura anguste marginata 5 columella 
arcuata, basi anguste et abrupte truncata 5 apertura ova- 
to-oblonga, lanceolata, angusta 5 perist. simplex, rectum , 
acutum. 


Long. mill. 5-6; diam. mill. 4 4/2-2; anfr. 6-6 1/2. 


74 


Srn. 


} 


Buccinum acicula Mill. Verm. Il. p. 150. n. 540. 
— —  Dillw. cat. Il p. 652. 
— terrestre Mont. test. brit. p. 248. t. 8. f. 5. 
Helix octona Gmel. p. 3655. n. 120. 
— acicula Stud. in Coxe trav. (f. Pfr.) 
Bulimus acicula Brug. Enc. méth. I. p. S4H4. n. 22. 
—_ —  Drap. Hist. p. 75. t. 4. f. 25. 26. 
“i —  Brard Hist. p. 100. t. 5. f. 24. 
Achatina acicula Mich. Compl. p. 5I. n. A. 
a — Lam. ed. Dh. VIII p. 504. n. 49. 
— —  Bouch-Chant. Cat. p. 56. n. 57. 
== — Porro Mal. p. 52. n. 59-I. 
= — Phi. Moll. Sicil. IL p. 145. 
—_ —  Rossm. Icon. IX. X. p, 35. f. 658.? (*) 
= — Pfr. Mon. IL p. 274. n. 90.? (*) 
Columna acicula Jan. Cat. p. 4. 
Polyphemus acicula Villa Disp. Syst. p. 20. 


Descr. A. lungo, snello, di color giallo di zolfo, testa e tento- 


ni bianchi; esiremità posteriore del piede molto stretta 
e puntiva. (Rossm. 4. c. ex C. Pfeiffer III. p. 55.) 


C. allungata, fusiforme, bianca o grigia, levigata, lucente, 


( 


trasparente. Spira di giri 6 a 6 4/2 leggermente con- 
vessi, l’ultimo dei quali eguaglia in lunghezza quasi la 
metà di tutta la conchiglia; sutura con sottil margine 


bianco-opaco ; apice ottuso. Apertura ovale-oblonga ; su- 


*) Vedi Nota a piedi della pag. 77. 


**) Vedi Nota all Ach. aciculordes, pag. 76. 
» Pas 


=" 


i + 
periormente strettissima, foggiata a ferro di lancia ; co- 
lumella evasa, troncata alla base; nessuna traccia di 
ombilico ; peristoma semplice, acuto, col margine la- 


terale piegato ad arco. 


Apit. A quanto sembra sotto terra od internata nei legni infra- 
ciditi. (sic Rossm. l. c.). -- Generalmente non si trovano che 
numerose spoglie nei sedimenti delle acque correnti e 
fra la sabbia e la terra vicina alle rupi. Quelle poche 
spoglie che io raccolsi nella Valle di Non si trovavano 
appunto cacciate fra la terra nell’ unica località in cui 


riscontrai questa specie, presso S, Zeno. 


(Tav. £. Il.) 


32 — Il Achatina aciculoi:tes (Columna) Jan, 


T. minuta, fusiformi-cylindrica, acicularis, apice attenuata, ob- 
tusa, hyalina, nitida, alba aut grisea; anfr. fere plani; 
sutura angustissime marginata; columella arcuata, basi an- 
guste truncatas apertura ovato-oblonga, lanceolata, anqu- 
stissimas perist. simplex, rectum, acutum. 

Long. mill. 5 4/2 - 4; diam. mill. 41 - 1 4/4; 
anfr. 6. 


Srn. Columna aciculoides Jan Cat. Mantissa p. 2. 
— — Jan in litt. 
Polyphemus aciculoides Villa Disp. Syst. p. 20. ( escclus. 
Sym. errata). 


76 


Achatina aciculoides Pfr. Mon. IL p. 274. n. 88. 
—  acicula Pfr. Mon. IL p. 274. n. 90. (in parte?) 


DescriFARena? 


C. piccola fusiforme-cilindrica, molto sottile ed in forma di 
spillo, bianca o grigiastra, levigata, lucente, fragile e 
trasparente ; apice ottuso; spira di 6 giri, quasi piani, 
com sutura segnata da strettissimo margine bianco ; l’ul- 
timo giro uguaglia 2/5 della lunghezza di tutta la con- 
chiglia; apertura ovale-oblonga, angustissima, foggiata a 
ferro di lancia; peristoma semplice, acuto, a margine 


destro leggermente piegato ad arco. 


Asir. Ne raccolsi una sessantina di spoglie presso Fondo 
e nella Valle di S. Romedio tra i crepacci della terra 
a contatto delle rupi calcaree, fors’ ivi portatevi e cac- 
ciatevi dalle acque cadenti dall’ alto delle rupi stesse. 


Non la viddi mai coll’animale vivo. 


Nora. Trovata insufficiente la frase di tale specie data dal 
ch. Prof. G. Jan (Mant. /. cit.) ho dovuto crearne una 
per addattarla alla specie stessa e farne risultare i ca- 
ratteri che la distinguono dalla precedente. 

È dietro dichiarazione avuta in lettera dallo stesso 
chiarissimo Autore, al quale comunicai varj esemplari 
di questa specie, che ne stabilisco l'autenticità, mentre 


in avanti me ne feneva assai dubbioso a causa dell’av- 


Vir; 
vertita insufficienza della frase, del non vederla descritta 
e molto meno figurata in alcun’ opera posteriore tranne 
che semplicemente citata nella Monografia del signor 
Pfeiffer, ed a causa infine della erroneità della Sinoni- 
mia offertaci dai signori fratelli Villa (4. cit.) per la quale 
viene questa specie confusa colla ben distinta e carat- 
teristica Ach. Hohenwarti Rossm.; errore che in senso 
contrario trovo ora ripetuto dal prelodato sig. Pfeiffer, 
citandosi da lui come Sinonimia di quest ultima specie 
il Polyph. aciculoides Villa (Columna aciculoides Jan) (*). 

Se non che nascemi poi anche il dubbio che il sig. 
Pfeiffer possa aver confuso nell’Ach. acicula Mill. an- 
che l'A. aciculoides Jan, mentre le misure dateci di quella 
sono quasi le stesse di questa, ed in ogni caso risultano 
molto minori delle nostre qui presentate sotto lA. acicula 
e segnate sullo studio degli esemplari del Tirolo, precisa- 
mente poi conformi a quelli ch’ io stesso raccolsi in va- 
rie località di Lombardia e del Veneto (*’). 


(Tav. fig. IMI.) 


(*) Pfeiffer - Monographia Helie, II. p. 274. n. 89. Acl. Hohenwarti 
Rossm. 

{"*) Nota. - La figura dell’ Ach. acicula dataci da Rossmiisler 
(Icon. IX. X. f. 658) si avvicina assai all’ 4ch. aciculoides qui 
descritta. Perchè si possano quindi meglio rimarcare le dif- 
ferenze fra le due specie ho creduto bene offrirne le figure 
nella Tav. che accompagna questa Malacologia (f. II. e III); 
risultando del resto più dalla figura di Rossmésler (f. 657) che 
non dalla frase del sig. Pfeiffer (7. c.) le ulteriori e marcate 
differenze tra queste due specié e lAch. Hohenwarti Rossm. 
ad esse affine, ma distinta pel colorito diverso, per dimensioni 


78 


33 — HI. Achatina lubrica (Melix) Muller. 


T. ovato-oblonga, apice obtusiuscula, laevigata, !lubrica, pel- 


Six. 


lucida, cornea; anfr. 6 converi, ultimus 2/5 longitudi- 
nis subaequans, basi rotundatuss columella leviter arcuata, 
subcallosa, basi introrsum obsolete truncata; apertura ovali- 
ellipticas perist. rectum, margine dextro plerumque callo te- 
nui intus munito, subinflexo. 

(Pfr. Mon.II. p. 272. n. 86.) 
Long. mill. 5 - 6; diam. mill. 2 - 2 1/4; anfr. 6 


Helix lubrica Mull. Verm. IL p. 104. n. 503. 
— subeylindrica Chemn. IX. P. 2. p. 467. L 155. 
f. 1255. 
Bulimus lubricus Brug. Enc. méth. I. vi 544. n. 23. 
— =— n Drap. Hist., p. 70. 4 4 (1020 
_ —-.  Brard Hist. p. 98. t. 5. f. 20. 
— — Lam. ed. Dh. VIII. p. 257. n. 54. 
Pur Porro Malac®"p:) ba. n.0 400- It 20£ 
8 0. 
mm — — Morelet Moll. p. 73. n. 5. 
Achatina lubrica Mich. Compl. p. 54. n. A 
— — Phil. Moll. Sic. II. p. 4453. 
“= —  Rossm. Icon. I. p. 88. f. 45 
— —  Pfr. loco citato. 


molto maggiori e per l'apertura in relazione meno lunga. 
(Ach. Hohenwarti long. mill. 6 4/2 ; diam. mill, 2 4/4 -- 2 1/2 
Collez. de Betta). 


Uolumna lubrica Jan Cat. pi 4. 
- — Villa Disp. Syst. p. 20. 


Var. « minor - long. mill. 4 4/2; diam. mill. 4 5/4; anfr. 5. 
Achatina lubricella Ziegl. 
—  lubrica var. Rossm. L c. 
=- — var: Pfr. Lc. in Nota. 
Bulimus? lubricus var: « Porro L c. 
Columna lubricella Jan. l. c. p. 5. 
pae PS Villa I. ‘c. 


Descr. A. nerastro al di sopra, più pallido e quasi cencro- 


gnolo al di sotto ; tentoni nerastri. 


C. ovale-oblonga, cornea, pellucida, levigata, bruno pallida, 
lucentissima; strie visibili solo a forte ingrandimento ; 
spira di 5 a 6 giri convessi; apice ottuso; sutura profon- 
da; apertura ovale-ellittica ; columella leggermente ar- 
cuata, subcallosa, con troncatura minima ; peristoma 
semplice col margine destro quasi sempre munito d’ una 


leggera callosità interna. 


Anur. Nelle valli in posizioni ombrose presso le acque, in luo- 
ghi umidi e tra i muschi. Comunissima in molte località 
della Valle. 


OssERv. Rispetto alla grandezza presenta molte variazioni 


sempre però nei limiti sopra segnati. La car. < non è co- 


50 


mune. Presso Fondo trovai specie e varietà unite, questa 
però in molto minor numero d’individui. Nella valle S, 
Romedio e lungo le rupi della Val Tresenega presso 
Tuenno trovai pure unite specie e varietà, ma questa 
all’ incontro molto più abbondante di quella. 

È l Ach. lubrica una delle tante specie che formano 
insensibile passaggio tra il genere Achatina ed il se- 


guente genere Bulimus. 


GENERE VII. BULIMUS SCOPOLI. 


34 — I. Bulimus detritus (Helix) Miller, 


T. rimato-perforata, oblongo-conica , striata , solidula, alba 
anicolor vel fusco aut griseo varie radiata 5 spira conica, 
obtusa ; anfr. 7 convexiusculi, ultimus spira brevior: 
apertura acute-ovalis, intus pallide fuscescens ; perist. rec- 
tum, albo-sublabiatum, margine columellari dilatato , 
reflexo. 

( Pfr. Mon. Il. p. 222. n. 610.) 
Long. mill. 18-25; diam. mill. 8-40; anfr. 7. 


Srn. Helix detrita Mbll Verm. IL p. 404. n. 300. 
— sepium Gmel. p. 5654. n. 200. 
— radiata (Cochlogena) Fer. pr. 392. 
Bulimus detritus Gray. Man. p. 42. f. 2. (f. PÎr.) 
— >: .—.; Pfr..loco citato. 
mr Desk. Jin, Fér...IL pi79. 1.442, £. 48. 


SI 
Bulimus radialus Brug. Enc. méth. I p. 542. n. 25. 
— > seDrap. -Hist./p.yZd. st. 4.0£., 21. 
— —  Blainv. Man. p. 445. Lt. 38. f. 3. 
— — Lan. ed. Db. VIIL p. 250. n. 20. 
_ — , Rossm. Icon. I. p. 86. f. 42. 


Bulimus sepium Hartm. N. Alp. LL p. 225. 


Var. «x alba concolor. 
alba, fusco-radiata. 


alba hvalino-radiata. 


co N gesi 


albo-lutea, unicolor. 
s grisea, fusco-maculata. 


€ lutea, fusco-radiata (Lul. luleus? Zyl.). 


Descr. A. grigiastro, o grigio-fulvastro, pallido, trasparente 
sopratutto ai margini del piede: grigio nerastro sulla 


schiena. 


C. ovale-oblonga, ventricosa, solida, striata, ottusa all’apice, 
bianca o grigiastra ornata di linee o macchie longitu- 
dinali brune o fulvo-rossastre. Spira di 7 giri, stretti, 
mediocremente convessi e riuniti da sutura semplice; 
l’ultimo è oblongo e la sua lunghezza è più breve 
di quella della spira, convesso alla base e leggermente 
ombilicato. Apertura mediocre, acuto-ovale , superior- 
mente ristretta, pallido-fosca internamente. Peristoma 
retto, munito di un leggero cercine bianco. Columella 
breve ed evasa alla base verso l ombilico che ricopre 

6 


52 
quasi intieramente: essa gira qualche volta su di se 


stessa in guisa da simulare una piega columellare. 


ABir. A piedi delle siepi in luoghi soleggiati. Nei giorni di 
pioggia sì trovano numerosissimi individui sulle siepi 
stesse od a piedi di esse. Della var. € non ne trovai che 


un esemplare unico presso Brez. 


Nora. E indubitato che V Hel. detrita di Miiller sia la stessa 
specie che il Bulimus radiatus di Bruguière. Moltissimi 
naturalisti rifiutata quella primitiva denominazione hanno 
poi sempre preferita e ritenuta quella proposta da Bru- 
guiére ed adottata da Draparnaud, e generalmente è an- 
che conosciuta tale specie e conservata nelle Collezioni 
col nome di Bruguiére. È però dovere di restituirle il 
primitivo datole da Miiller, come già pensarono e fe- 
cero fra i recenti conchiliologi Pfeiffer, Deshayes ed 


altri. 
35 — IL Balismus montanzis Draparnsud. 


T. rimata, oblongo-conica, obtusa, fusca, striata et muinutissime 
granulata ; apertura acute ovalis ; perist. sublabiatum, ru- 
bicundum, margine dextro et infero expanso, columellari 
late reflexo. 


Long. mill. 14-45: diam. mill. 6; anfr. 7 1/2-8. 


Syn. Bulimus montanus Drap. Hist. p. 74. t. 4. f. 22, 


Bulimus montanus Lam. ed. Db. VII p. 255. n. 32. 
— — GiDfrSsE pesi ti: 
— — Mich. Compl. p. 50. n. 5. 
— sei Rossm. Icon. I. p. 86. f. 41. 
— —_ Pfr. Mon. Il. p. 120. n. 320. 
Helix Lachhamensis Mont. test. brit. p. 594. t. t41.f. 5. 
(f. Pfr.) 
— buccinata Alten p. 100. L. 42, f. 22. 


Bulinus obscurus « Hartm. N. Alp. 1. 222. (f. Pfr.) 
Var. « albinus, testa virenti, hvyalina. (Pfr. loco cil. var. £.) 


Descr. A. grigiastro, macchiato di piccoli punti neri; tentoni 


superiori e schiena nerastri. 


C. ovale, conica, ottusa, di color corneo-brunastro, traspa- 
rente, fessura ombilicale obliqua ; superficie minutamente 
granulata e solcata da strie longitudinali approssimate e 
distinte. Giri di spira 7 1/2 ad 8, leggermente convessi, 
l’ultimo eguagliante circa 2/5 della lunghezza totale 
della conchiglia ; sutura leggera ; apertura ovale, acuta, 
a piano inclinato ; peristoma biancastro o bruno-violaceo, 
espauso ai margini laterale ed inferiore, molto evaso al 
margine columellare, ove va a coprire pel davanti la 


fessura ombilicale. 


Apir. Sotto le foglie morte, sotto i legni vecchi ed i muschi 
in posizioni ombrose. Non rinvenni questa specie che 


raramente e sempre nelle posizioni più elevate e mon- 


© 0) 
ES 


tuose della Valle. Della bella varietà 4 non ne trovai 
che un unico esemplare sul monte Pajon, sorpassate di 


poco le grotte dette ? volti di Marsenza. 


36.— III Bulimus obscurus (EHlelix) Miller. 


T. parva, rimata, ovato-oblonga, nitidula, fusca, pellucida, sub- 
striata; apertura rotundato-ovalis; peristoma reflexiusculum, 
albo-sublabiatum. 


Long. mill. 8 - 10: diam. mill. 4 1/2 - 5; anfr. 7 - 8. 


Sin. Helia obscura Mill. Verm. U. p. 405. n. 502. 
_ —_ Gmel. p. 5661. n. 141. 
Bulimus obscurus Drap. Hist. p. 74. n. 5. t. 4. f. 25. 
—_ —  Brard Hist. p. 97. t. 5. f. 49. 
-— —  Rossm, Icon: V. VI. p. 46. f, 3587. 
— — Porro Mal. p. 54. n. 44 - II 
— —* Bouch-Chant: p° 55. mn 34. 
(an — Phi. Moll. Sicil. IL p. 220. 
— —  Morelet Moll. p. 75. n. 4. 
— —  Pfr. Mon. IL p. 424. n. 551. 
Bulimus hordaceus Brug. Enc. méth. IL p. 554. n, 62. 
—- — Lam. ed. Db. VII p. 256. n, 55. 
Turbo rupium Da Costa p. 90. 


Descr. A. bruno o grigio-nerastro al di sopra, biancastro al 


di sotto ; tentoni nerastri. 


€. ovato-oblonga, subventricosa, di color corneo più o meno 


S5 


carico, pellucida, con strie longitudinali oblique poco sen- 
sibili: anfratti 7 ad 8, convessi: l’ultimo appena egua- 
gliante 1/5 detla lunghezza totale della conchiglia ; sutura 
distinta ; apertura rotondato-ovale: peristoma bianco, eva- 
so, riflesso con margine columellare breve e dilatato; a- 


pertura ombilicale obliqua. 


Asrr. Nelle valli sotto le pietre, fra 1 muschi in luoghi umidi, . 
sulle rupi calcaree od al piede di esse fra le foglie secche. 
Ne riscontrai alcuni findividui anche sui tronchi degli 


alberi. 


37 — IV. Bulinius tridens (Helix) Miller, 


T. ix rimata, ocato-oblonga, vertice obtusiuscula, subtiliter stria- 
ta, cornea, diaphana; apertura angulato-sinuosa: peristomi 
six espansum, subconnexum, labiatum, tridentatums singulis 
dentibus in margine exteriore, in columella et in pariete «- 
perturali. 

Long. mill. 9-10 1/2: diam. mill. 44 1/2: anfr, 7. 


Sin. Helix tridens Mill. Verm. IL p. 106. n. 305. 
— — (Cochlogena) Fer. pr. 455. 
Turbo tridens Gmel. p. 5644. n. 95. 
— quadridens Alten p. 49. (f. Pfe.) 
Bulimus tridens Brug. Ene. méth. I. p. 550. n. 90 
— — Phil. Moll. Sicil. IL p. 445. 


= —  Pfr. Mon. H. p. 129. n. 541. 


SO 

Pupa tridens Drap. Hist. p. 67. UL 5. L 57. 

ni — Mich. Compl. p. 67. n. 49. 

-- — Lam. ed. Dl. VII p. 475. n. 46. 

— -— Rossm. Icon. I. p. 80. f. 55. V. VI. p.9. 
f. 505. 

— — Porro Mal. p. 65 n. 52 - XI. 

— tridentata Brard Hist. p. 88. t. 5. f. Al. 

Chondrus tridens Cuvier règne: an. = Moll. p. 66 

—_ — Jan. Cat. p. 5. 

Torquilla tridens Villa Disp. Syst. p. 24. 


Var. 4 minor, subovalis - long. 7 1/2: diam. 4 mill.; anfr. 6 1/2. 


Descr. A. cinericcio, più oscuro superiormente; una linea fo- 
sca, quasi nerastra, discende dai tentoni sulla schiena ; 


tutti i "% tentacoli lunghi. 


C. ovale, più o meno oblonga, apice ottuso, sottilmente stria- 
ta, diafana, di color bruno più o meno chiaro, grigiastra 
dopo la morte dell’animale; anfratti 7 alquanto convessi, 
l’ultimo eguagliante quasi 1/3 della totale lunghezza della 
spira; columella breve, diritta; apertura semiovale, an- 
golosa, sinuata ; peristoma crasso, bianco, alquanto rifles- 
so, quasi continuo per una leggerissima callosità che span- 
desi tra i suoi margini sulla parete dell'apertura ; tre den- 
ti, uno al margine destro, uno alla columelia ed il terzo 
alla parete aperturale ed internantesi in questa. In qual- 
che esemplare osservasi anche una callosità, quasi quarto 


dente, all’ angolo del peristoma. 


S7 

Api. Comunemente trovasi tra le piante basse, sotto ai mu- 
schi od al piede di rupi calcaree in situazioni soleggiate. 
Nella Valle di Non non ne raccolsi in tutte le mie replica- 

te escursioni che soli 7 esemplari già abbandonati dall’a- 
nimale e che trovai suf margini dei fossi d’ irrigazione nel- 


le praterie. Dei sette, 2 appartengono alla Var. ». 


Osserv. La descrizione dell'animale è fatta sopra individui 


raccolti nella provincia di Como presso Varenna e Bella- 


no (anno 1840). 


38 — V. Bulfimnus quadridens (Helix) Miller, 


T. vix rimata, simistrorsa, ocali-oblonga, obtusiuscula, lutescens, 
apertura semi-ovata; intus cruciatim quadrisinuata; cervice 
convera; peristomate patulo, labiato, quadridentato; dentibus 
singulis in pariete aperturali et in margine exteriore, ceteris 
in columella, ommibus cruciatim sibi invicem oppostitis. 

(Rossm. Icon. V. VI. p. 10. f. 508). 
Long. mill. 9; diam. mill. 5 4/2 - 4; anfr. 8 - 9. 


Sin. Helix quadridens Mill. Verm. II. p. 407. n. 306. 
— De ( Cochlogena) Fer. pr. 454. 
Turbo quadridens Gmel. p. 3640. n. 92. 
Bulimus quadridens Brug. Enc. méth. I p. 551. n. 9f 
- _ Phil. Moll. Sicil. IL p. 445. 
_ — Pfr.:Mon. IF. p. 131. n. 545. 


SS 
Pupa quadridens Drap. Mist. p. 67. t. 4. i. 5. 
- ca Lam. ed. Dh. VII p. 475. n. 17. 
= _ Rossm. loco cit. 
= _ Porro Mal. p. 64. n. BI - X. 
Chondrus quadridens Cuv. règne an. = Moll. p. 66. 
_ - Jan Cat. p. 5. 
Torquilla quadridens Villa Disp. Syst. p. 24. 


Drscr. A. grigio-pallido, trasparente ; tentoni superiori lunghi, 


inferiori brevissimi (Rossm. et Porro ex Drap.). 


C. sinistra, a fessura ombilicale minima ; ovale-oblonga, ottusa 
alla sommità, bruno-chiara, superficie poco lucente, mi- 
nutamente striata ; anfratti 8 a 9 quasi piani, l’ultimo com- 
presso alla base ed uguagliante quasi 1/5 della lunghezza 
di tutta la conchiglia ; apertura semi-ovale, con quattro in- 
cavature interne poste in forma di croce; peristoma bian- 
co, evaso, armato di 4 denti; uno sulla parete dell’ aper- 
tura, uno sul margine esterno e gli altri due più piccoli 


sulla columella, tutti quattro opponentisi a croce. 


Air. Vive ordinariamente sotto i muschi. Rarissima ? A tutto 
il 1854 non ne rinvenni nella Valle di Non che sette spo- 
glie pressochè interamente calcinate, ed in due sole loca- 
lità presso Fondo. Nel Settembre del corrente anno 1852 
presso Raina ne riscontrai un ottavo esemplare fresco 


bensì, ma esso pure già abbandonato dall’ animale. 


S9 


GENERE VII. PUPA DRAPARNAUD. 
3) — I Pupa dolielum (Rulimus) Bruguière. 


T. rimata, obovato-cylindrica. multispira, lutescens, oblique la- 
melloso-costulata; apex rotundatuss anfr. convexiusculi; aper- 
tura semiogato-rotundata; paries aperturalis unilamellatuss 
columella obsolete unidentata 5 perist. expansum, albo-la- 
biatum. 

Long. mill. 5 - 6; diam. mill. 2 1f2 - 2 2/5; anfr. 9-10. 

Sin. Bulimus doliolum Brug. Ene. méth. L p. 551. 

Pupa doliolum Drap. Hist. p. 62. n. $S. t. 35. f. 41. 22. 
—_ sn Lam. ed. Dh.. VII. p. 482. n. 31. 
— — Phil. Mol. Sicil. Il. p. 224. 
— =“ ltossm. ‘Icon. V. VI. p. 46. f. 328. 
_ =" Pfr:.Mon:zll:p. 326. ny ‘62. 

Ilelix doliolum (Cochlodonta) Fer. pr. 475. 
— coronata Stud. Coxe trav. (f. Pfr.) 


Descr. A. grigio-brunastro pallido ; più oscuro sulla schiena; 
tentacoli inferiori molto curti. | 

C. con fessura ombilicale, obovato-cilindrica, corneo-fulvastra, 
con apice molto rotondato, solcata da elegantissime costi- 
cine o lamelle irregolari, oblique. Giri di spira 9 a 10, 
alquanto convessi, con sutura alquanto infossata ; apertu- 
ra semiovale rotondata con una piega columellare inter- 


na, profonda, ed un'altra piega o costa sagliente alquan- 


90 


to obliqua sulla parete dell’ apertura e che s interna nella 


conchiglia; peristoma evaso, contornato da margine bianco. 


A8ir. Fra i muschi, le radici, sotto le pietre e le foglie sec- 
che nelle valli ed in luoghi alquanto umidi. Può dirsi co- 
mune.'Nel 1849 ne scavai un centinajo di esemplari nella 
Valle di S. Romedio che erano al piede di una rupe fra 
i crepacci della terra ed a contatto colla rupe stessa alla 
profondità di circa 6 centimetri. La superficie del luogo 


era coperta di foglie secche. 


Nora. Colgo tale opportunità per dichiarare d’avere già nel 
1840 riscontrata questa specie anche in Lombardia, nel 
giardino della Villa d'Este sul lago di Como e nelle 
stesse condizioni di abitazione come sopra. Non trovan- 
dola ancora enumerata dai signori fratelli Villa di Milano 
nel loro Catalogo dei Molluschi di Lombardia pubblicato 
nel 1844, ne accenno ora l’esistenza in detta località onde 


venga ritenuta come specie anche della Lombardia. 
4o — Il Papa pagodula Desmowlins, 


T. parva, subumbilicata, cylindrico-ovata, obtusa, fulvo-cornea, 
sericina, costulata; umbilicus infundibuliformis; anfr. con- 
vextusculi, ultimus antice ascendens; apertura subquadrata; 
perist. continuum, refleriusculum, marginibus subparalellis, 


dextro medio impresso, intus tuberculato-incrassato. 
Long. mill. 3 4/4 - 4: diam. mill. 2 - 2 4/4; anfr. 8. 


9I 


Syn. Pupa pagodula Desmoul. Act. Bord. IV. p. 458. 
— — Mich. Compl. p. 59. t. 45. f. 26. 27. 
—- — — Lam. ed. Dh. VII p.:485. n. 32. 
— — — Rossm. Icon. V. VI p. 45. f. 525. 
— — — Porro Mal. p. 63. n. 50-IX. 
— — — Pfr. Mon. IL p. 340. n. 26. 


Descr. A. piccolo in confronto della sua conchiglia, bianchic- 
cio, semitrasparente ; testa, tentoni e collo nerastri; i ten- 


toni inferiori appena visibili. 


C. piccola, più 0 meno ovale, alcune volte quasi cilindrica, ot- 
tusa, corneo-pallida, sericina, ornata da coste longitudina- 
li, oblique, regolarmente disposte; giri di spira 8, al- 
quanto convessi, l’ultimo compresso alla base, riascenden- 
te pel davanti e gibboso per un solco transversale ; ombi- 
lico spirale e profondo; apertura quasi quadrangolare, 
obliqua; peristoma semplice, continuo , un poco riflesso, 
bianco, a margini quasi paralelli ; il destro ha nella sua 


metà una sinuosità internamente tubercolato-incrassata. 


Axim. Sotto le pietre e tra i muschi nelle valli in situazioni fre- 


sche ed umide. In qualche località la riscontrai abbondante. 


4r= II Pupa biplicata Michaud, 


T. subperforata, cylindrica, apice obtusa, laevigata, nitida, cor- 


neo-lutescens; sutura impressa; anfr. 9 plamiusculi, ultimus 


basi compressus; apertura angusta, oblonga, plicis 44 validis 
coarctata; parietali 1 longissima, columellari A_transgersa, 
longa, 2 palatalibuss perist. erpansum, marginibus disjunctis, 
dextro supra medium introrsum incrassato. 

(Pfr. Mon. II. p. 552. n. 79). 


Long. mill. 5; diam. 41 2/5; anfr. 9. 


CI 
da 


Sin. Pupa biplicata Mich. Compl. p. 62. Lt. 45. f. 55. 
—_ — Lam. ed. Db. VILLE p. 187. n. 22. 
—_ —  Kisler p. 55. t. 5. £ 1-5. 


_ — Pf. loco citato. 


Descr. A. bianchiccio, trasparente; superiormente grigia- 


stro. 


C. subperforata, allungata, cilindrica, trasparente, levigata, 
lucida, corneo-pallida; giri di spira 9 quasi piani ; i pri- 
mi tre assai piccoli, il quarto ingrossantesi rapidamente, 
gli altri quasi che eguali; l’ ultimo è compresso alla base ; 
sutura profondamenie marcata; apertura stretta, oblunga; 
peristoma bianco, evaso, a margini staccati e soltanto riu- 
niti da leggerissima callosità che spandesi sulla parete del- 
l'apertura; una robusta lamina o dente sulla columella ; 
una lamina profonda sul margine della parete; una callo- 
sità molto spiegata, quasi dente, alla metà del margine la- 
terale nella cui parete scorgonsi altre due costicine bian- 
che, sottili, interne che traspajono pel di fuori, e che non 


sono quasi visibili che ad occhio armato. A forte ingran- 


95 


dimento la superficie della conchiglia presentasi capillar- 


mente striata. 


Amir. Nelle valli sotto le pietre e tra i muschi in situazioni u- 
mide. Rarissima. La trovai in una sola località presso Ca- 


stel Castelfondo in comunione colla P. Pagodula Desm. 


Nora. Il ch. Prof. Rossmàssler (Leon. IX. X. p. 26. f. 641.), 
descrive erroneamente come P. biplicata Mich. una specie 
soltanto ad essa affine ma bene distinta, la Pupa Ferrari 
Porro. Jo mi attengo alle frasi che della P. diplicata offro- 
no Michaud e Pfeiffer (/ocis citatis), e che trovo piena- 
mente conformi agli esemplari della specie raccolti in Ti- 
rolo ed a quelli benanco che già prima teneva nella mia 
Collezione provenienti dalla Dalmazia; frasi che tanto 
più trovo da adottarsi in quanto che per esse appunto ri- 
sultano i caratteri distintivi tra la nostra specie e la P. 
Ferrari e che sono; in questa, superficie leggermente sol- 
cata da rughe, spesse, minute, paralelle, transversali; pe- 
ristoma riflesso, continuo e staccato. (Porro Mal. p. 57. n. 
44 - III): nella P. diplicata all’incontro, superficie /evi- 
gata e solo risultante ad occhio armato capillarmente stria- 
ta; peristoma a margini disgiunti, riuniti fra loro da leg- 


gerissima callosità che si spande sulla parete dell'apertura. 
42 — IV. Pupa umbilicata DPraparnaud, 


T. parva, perforata, cylindrico-oblonga, fulso-cornca. glabra, ni 


ce) 
"x 


tida; apertura semiovatag partete aperturali juxta marginem 
exter. unidentatos peristomate plano-reflexo, albolabiato. 
(Rossm. Icon. V. VI. p. 15. f. 527). 
Long. mill. 5 4/4 - 4; diam. mill. 2; anfr. 7. 


Syn. Pupa umbilicata Drap. Hist. p. 62. t. 5. f. 59. 40. 
= —_ Lam. ed. Db. VIIL p. 4179. n. 26. 
— Rossm. loco cit. 
_ = Porro Mal. p. 66. n. 55 - XIL. 
— # Phil. Moll. Sicil. IL p. 114. 
_ = Morelet Moll. p. 74. n. 5. 
— —_ Pfr. Mon. HI. p. 329. n. 70. 
Bulimus muscorum Brug. Enc. méth. I. p. 554. n. 65. 
es parte (f. PÎr.) 
Helix umbilicata ( Cochlodonta) Fer. pr. 474. 


Descr. A. grigiastro, trasparente ; superiormente quasi nera- 
® 


stro ; tentoni neri. 


C. piccola, perforata, cilindrico-oblonga, fulvo-cornea, levigata, 
lucida, diafana; spira alquanto ottusa all’apice; anfratti 
7 mediocremente convessi, l’ultimo eguagliante quasi 2/5 
della lunghezza totale della spira, compresso alla base e 
formante un’ incavatura a forma d'imbuto ; apertura al- 
quanto obliqua, semiovata ; la parete dell'apertura presso 
al margine esterno ha una piccola lamina o costa bianca 
che si unisce o qualche volta è staccata dal margine del 


peristoma ; peristoma riflesso, evaso, piano e bianco. 


95 
Asir. Sulle rupi calcaree, sulle siepi, sotto le foglie morte ed 
umide. Non riscontrai questa specie che presso S. Mar- 
gherita, chiesuola posta alla riva sinistra del torrente No- 


ce in prossimità del confine della Vallata verso Mezzo- 


lombardo. 


43 — V. Pupa dilucida Ziegler. 


T. pusilla, minutissime perforata, cylindrica, obtusa, fulgo-cornea, 
glabra 5 apertura subsemiovata ; fauce edentula; peristomate 
subtilissime limbato, margine columellari strictiusculo. 

( Rossm. Icon. V. VI. p. 15. f. 326), 


Long. mill. 5 - 5 41/2; diam. mill. 2 ; anfr. 6. 


Syrn. Pupa dilucida Ziegl. Mus (fide Rossm. et Pfr.) 
= —  fossm. loco cit. 
- — Porro Mal. p. 56. n. 45-II 
— —  Pfr. Mon. IL. p. 504, n. dl. 
— edentula Turton Man. n. 80. 


Descr. A. bianco-cerognolo, quasi nerastro sulla schiena. 


C. piccola, strettamente perforata, cilindrica, levigata, corneo- 
fulva, semitrasparente; spira di 6 giri, mediocremente 
convessi; ottusa all’apice ; apertura tendente dlla forma o- 
vale, senza denti; peristoma limbato, con margine colu- 


mellare esile. 


96 
Agir. Rara? Non ne trovai che due soli esemplari su di una 
rupe calcarea presso Denno. Sulle alpi Tirolesi era già 


stata rinvenuta dal sig. Stentz. 


44 — VI. Pupa muscorum (Turbo) Linn. 


T. breviter et profunde rimata, ovato-cylindrica, obtusa, corneo- 
fusca; apertura subsemicirculariss paries aperturalis edentu- 
lus vel denticulo obtuso munitus 5 perist. subsimplex, extus 
callo albido cinctum. 


Long. mill. 4 ; diam. vix mill. 2 ; anfr. 6 - 7. 


Syn. Turbo muscorum Linn. Syst. Nat. ed. XII. p. 4240. 
n. 651. 
Helix muscorum Muli. Verm. IL p. 405. n. 50%. 
Pupa marginata Drap. Hist. p. 64. t. 5. f. 56 - 58. 
— =2 Brard Hist. p. 95. t. 5. f. 45. A 
— — Mich. Compl. p. 62. n. 3. 
— — Bouch-Chant. Cat. p. 60. n. 45. 
Pupa muscorum Lam. ed. Dh. VII. p. 180. n_ 27. 


Dì 


— — Rossm. Icon. I. p. 85. f. 57 

-—- ts Porro Mal. p. 62. n. 49 - VIIL 
- — Phil. Moll. Sicil. HI. p. 220. 

— _ Pfr. Mon. IL. p. 35H4. n. 29. 

— wnidentata C. Pfr. L p. 58. t. 35. f. 19. 20. 
—, bidentata C. Pfr. L p. 59. t. 3. f. 21. 22. 
Pupilla marginata Leach. moll. p. 427. (/. Pfr.) 


Descr. A. grigio, carnicino pallido ; schiena, collo e tentoni 
nerastri. 


97 
€. ad apertura ombilicale alquanto larga e profonda ; ovato- 
cilindrica, levigata, corneo-fosca, ottusa all'apice; giri 
di spira 6 a 7 distinti ed alquanto convessi, l’ultimo è 
circa 4/5 della lunghezza totale della conchiglia ; sutura 
infossata ; apertura semi-ovale, rotondata inferiormente. 
Un dente o laminetta a metà circa della parete dell’ aper- 
tura; peristoma quasi semplice, alquanto evaso verso 
 ombilico e cinto da un cercine bianco che apparisce 
molto calloso sulla parete destra, simulando ivi ed al- 
l’esterno una fascia bianca. Veduta la conchiglia a 
forte ingrandimento la si scorge con finissime strie nella 


sua superficie. 


Asir, Comunissima nelle Valli sotto i sassi, tra i muschi, e 


nei luoghi alquanto umidi. 


Osserv. Nella frase data qui sopra si è detto : paries apertu- 
ralis edentulus vel denticulo obtuso munitus 3 come pure 
nella frase data dal Sig. Rossmiissler (/oco cit.) leggesi 
peristomate edentulo vel in pariete aperturali unidentato : 
ed in quella del Sig. Pfeiffer (/oco cit.) è detto: paries 
aperturalis edentulus cel denticulo obtuso , raro 2 obso- 
letis, munitus. Osserverò in proposito d’ avere in soli 9 
esemplari verificato un’ assoluta deficienza del dente o 
laminetta sulla parete aperturale, chè il più delle volte 
benchè invisibile esso ad occhio nudo lo si vede pic- 
colo quasi rudimentale coll’ ajuto di buona lente. Nelle 
più centinaja di esemplari raccolti non mi fu poi dato 


7 


95 


giammai riscontrarne alcuno con 2 denti, caso che il 


ta 


Sig. Pfeiffer non meno dichiara raro. 


45 — VII Pupa minutissima Hartmann, 


T. pygmaca, profunde-rimata, cylindrica, obtusa, eleganter et 
confertim striata, tenuts, pellucida, cornea ; apertura oblon- 
go-subcircularis, edentula ; perist. reflexiusculun, margine 
dextro superne arcuato. 


Long. mill. 2; diam. mill. 2/5: anfr. 5 - 6. 


Syrwn. Pupa minutissima Hartm. N. Alp. p. 220. n. 28. t. 2 
1. .D. 

== — Rossm. Icon. I. p. 84. f. 58. 

—_ —_ Porro Mal. p. 62. n. 48 - VII. 

- —_ Lam. ed. Dh. VII. p. 189. n. 46. 
—_ _ Pfr. Mon. IL. p. 506. n. 45. 

— muscorum Drap. Hist. p. 59. t. 3. f. 26 - 27. 
— — Morelet Moll. p. 74. n. 5. 
Vertigo muscorum Mich. Compl. p. 70. n. 4. 

— minutissima Villa Disp. Svst. p. 24. 


Descr. A. piccolissimo, cenerognolo, trasparente. 


C. piccolissima, cilindrica, ottusa, pellucida, cornea ; perfo- 
razione ombilicale perpendicolare; superficie con sotti- 
lissime strie transversali e la loro eleganza rendesi assai 


marcata coll’ ajuto di buona lente. Giri di spira 5 a 6, 


FA 


4 


99 


convessi, l’ ultimo eguagliante quasi 1/5 della totale lun- 
ghezza della conchiglia; apertura piccola, subrotonda , 
quasi tanto alta che larga; peristoma leggermente ri- 
flesso, privo assolutamente di denti; il margine destro 


è arcuato superiormente. 


Agir. Sulle rupi calcaree tra 1 licheni e la terra. Abbon- 


dantissima, 


Osserv. Riscontrasi raramente soltanto a cagione della estre- 


ma sua piccolezza non contando che 2 millimetri di 
lunghezza e neppure 4 di diametro --- Chè del resto 
mi persuasi dell’ abbondanza di tale specie lorchè ap- 
positamente asportate dalla rupe, ove quasi per acci- 
dente ne avea osservato qualche raro individuo, alcune 
zolle di terra con licheni ch’ erano a contatto della 
rupe stessa, sminuzzata poi e visitata quella terra al 
tavolo con maggior comodo e pazienza, mi feci posses- 
sore di più d’ un migliajo di esemplari: esito che ben 
difficilmente si otterrebbe visitando la terra nella loca- 
lità. È questa la più piccola specie del Genere Pupa, 


ed una anche delle più eleganti. 


6— VIII. Pupa frementum Draparnaand., 


T. oblique rimata, ovato-cylindrica , acuminata, subtiliter co- 


stulato-striata, lutescens s apertura semiovata ; perist. re- 


100 
fiero : fuuce S-plicata, binis in apertura parietali et in 
columella, quatuor in palato (cervice. plerumque albo- 
callosa. ) 
( Rossm. Icon. V. VI. p. 411. f. 540.) 
Long. mill. 8-9: diam. mill. 5-4; anfr. 8 4/2 - 10. 


Syn. Pupa frumentum Drap. Hist. p. 65. t. 5. f. SI. 52. 
— Lam. ed. Dh. VIT. p. 177. n. 20. 
- Lossm. Ver, (CSIOp. TS 
— Porro Mal. p. 59. n. 46 - V. 

— Bouch-Chant. Cat. p. 62. n. 48. 
_ — Phil. Moll. Sicil. IL p. 221. 

— —_ Pjri Mon. IL ‘piro 8. "no 92: 


Chondrus frumentum Cuv. règ. an. Moli. p. 66 
Helix frumentum ( Cochlodonta) Fer. p. 487. 
forquilla frumentum Fitz. Verz. p. A07. 
_ — Villa Disp. Syst. p. 24. 
- callosa Ziegler, olim (fide Rossm. ) 


Var. e. erassilabris. 


Descr. A, grigio-nerastro superiormente, grigio-chiaro sotto 


al piede. 


C. strettamente ed obliquamente ombilicata, ovato-cilindrica, 
corneo-fulva , minutamente costulato-striata: spira acu- 
minata, leggermente ottusa all’ apice; anfratu 8 1/2 a 


10, un poco convessi, l’ ultimo alquanto compresso alla 


1oi 


base: apertura semiovale, più alta che larga, con otto 
pieghe o costine bianche , delle quali una robusta al- 
l'angolo dell'apertura, una profonda sulla parete del- 
l'apertura stessa, due sulla columella profonde e deu- 
tiformi e quattro sulla parete opposta quasi eguali fra 
loro (la terza però più robusta) prolungate ed inter- 
nantesi nella parete stessa; queste riescono anche vi- 
sibili sull’ esterno dell’ ultimo anfratto per le traccie li- 
neari che vi traspajono; peristoma bianco , riflesso e 
qualche volta calloso. 

La Var. « si distingue per un peristoma molto 


crasso, calloso e bianchissimo. 


Api. Comunissima sulle rupi calcaree esposte a mezzo- 


giorno. Vive raccolta in numerose famiglie. 


Nora. Specie variabilissima sia nella forma, sia nella gran- 
dezza, sia nel colore e nel peristoma «più o meno in- 
crassato. Ho annotato nella Sinonimia la Torquilla cal- 
losa Ziegl. appoggiato alla autorità del ch. Prof. Ross- 
miissler ed alla verificazione fatta della esistenza di 
un grosso callo che scorgesi dietro i margini dell’ a- 
pertura e sulla cervice anche in alcuni esemplari della 
specie raccolti in Tirolo, e che corrisponderebbero ap- 
punto agli esemplari della org. callosa che tengo per- 


venutimi dall’ Ungheria. 


402 


47 — IX. Papa avenacea (Bulimus) Bruguière. 


T. perforata, subfusiformi-conica, substriata, saturate brunnea ; 
spira turrita, acutiuscula 5 anfr. 8 convexi, ultimus tumi- 
dus, antice ascendens s apertura oblonga, 7-8 plicata ; 
plica maxima angulari, parietali A profunda, columella- 


ribus 2, palatalibus 2-5 brevibus, marginem non attin- 


gentibus, suprema minima, saepe obsoleta ; perist. album, 


erpansiusculum, marginibus convergentibus. 
( Pfr. Mon. H. p. 347. n. 109.) 
Long. mill. 5-7 1/2; diam. mill. 24/2; anfr. 7-8. 


o 


. Bulimus avenaceus Brug. Enc. mét@L. I p. 55 


Di DI 9 
Pupa avena Drap. Hist. p. 64. t. 5. f. 47. 48 
Brard Hist. p. 91. fi AA. 
Lam. ed. Dh. VITI. iù tIT: ni°22% 


_- 


SI 


Porro Mal. p. 55. n. 42 - I 

Rossm. Icon. I. p. 82. f. 56. V. VE p. 15. 
f. 519. 

Phil. Moll. Sicil. II. p. 144. 


— avenacea Pfr. loco cit. 


Chondrus avena Cuv. règn. an. Moll. p. 66. 
Torquilla avena Stud. Verz. p. 19. 


n 


o 


— Jan Cat. p. 5. 
— Villa Disp. syst. p. 24. 


Chondrus secale var. avenaceus Hrtm. in Sturm. VE. 


7. 6. 


Helix avena { Cochlodonta) Fer. pr. 486. 


105 
1) 


Drscr. A. grigio-nerastro: tentacoli inferiori quasi. invi- 


sibili. 


C. perforata, oblongo-conica, bruno-castanea e quasi sempre 


come aspersa da pulvisco violaceo quando | animale è 
vivo ; superficie solcata da piccole strie; spira turrita, 
alquanto acuta, lievemente ottusa alla sommità: anfratu 7 
ad 8 convessi, l' ultimo tumido, riascendente pel da- 
vanti; apertura semi-ovale, armata di 7 ad 8 laminette 
interne delle quali, 2 sulla parete dell’ apertura (una 
profonda e l’ altra sporgente:), 2 sulla columella e 5 a 4 
sulla parete laterale delle quali la seconda e la terza 
più pronunciate dell’inferiore, la superiore piccola e 
spesso mancante; peristoma bianco, alquanto evaso, a 


margini convergenti. 


Asir. Sulle rupi calcaree in numerose famiglie e tra i li- 


cheni in luoghi piuttosto soleggiati. 


Osserv. In generale gli esemplari che si raccolgono nella 


Valle di S. Romedio presentano un marcato anello di 
assaggio da questa specie alla Pupa megacheilos Jan, 
passagg | ] p 0] 


specialmente per il peristoma più evaso, riflesso e piano. 


104 
CI 


GENERE IX. VERTIGO MULLER. 


48 — |. Vertigo pygmaea (Pupa) Praparnaud, 


T. minima, subperforata, ovata, obtusa, fulva, nitida, laevigata 5 
apertura semiovata; fauce coarctato -- 5 -- dentata; den- 
tibus binis in columella (altero minimo) et in palato, 
quinto in pariete aperturali. 

( Rossm. Icon. IX. X. p, 29. f. 648). 
Long. mill. 2 1/2; diam; mill. 4 4/2; anfr. 5. 


Srn. Pupa pygmaea Drap. Hist. p. 60. t. 5. f. 50. SI. 
— Lam. ed. Dh. VIT. p. 490. n. 49. 
— —. Phi. Moll. Sic. p. 221. 

— — — Pfr. Mon. IL p. 562. n. 146. 
Verligo quinquedentata 

i Stud. Vervz. 

—  quadridentata . 
—  pygmaea Mich. Compl. p. 74. n. 2. 
LE Rf de Pe 8: 
— —  Lossm. loco cit. 


= — Pella Disp! Syst.. p. 25. 


Descr. A. grigiastro, alquanto più oscuro sulla schiena, 
tentacoli nerastri. 


C. piccolissima, subperforata , cilindraceo-ovata , levigata , 
pellucida, di color fulvo; spira lentamente attenuantesi, 


ottusa all'apice: anfratti 5, alquanto convessi, legger- 


105 
mente striati; apertura semiovale, con 5 denti, 2 sulla 
columella (l'uno dei quali assai piccolo e qualche volta 
anche mancante ), 2 sulla parete laterale ed il quinto 
sulla parete dell’ apertura; peristoma bianco , evaso e 


riunito ai margini da una leggerissima callosità. 


Apit. Sotto le pietre, fra i muschi in luoghi umidi. Non la 


rinvenni che nella Valle di S. Romedio. 


Osserv. Forse rara a cagione della sua estrema piccolezza. 
Coll’ asporto della terra situata al piede della rupe sulla 
quale aveva rinvenuto 2 esemplari coll’ animale vivo, 
e colla successiva paziente disamina della terra stessa 
ve ne frovai una ventina circa, ma di questi, altri 2 
soli coll’ animale, chè gli altri erano pressochè intera- 


mente calcinati. 
49 — ll. Vertigo pusilla Miller, 


T. sinistrorsa, minima, subperforata, ovata, obtusa, corneo-lutea, 
nitida; subtilissime striatulas apertura semiovata 6--dentata; 
dentibus binis in columella, pariete aperturali et in pa- 
latos perist. tenue, vix reflexiusculum. 

Long. mill. 2; diam. mill. 4 -- 4 4/5; anfr. 5. 


Srn. Vertigo pusilla Mill. Verm. II. p. 124. n. 320. 
—_ — Mich. Compl. p. 72. n. 5. 
- =. Pfr, Lep:720 36 


106 


Vertigo pusilla Porro Mal. p. 68. n. 55 - IL 
— — Rossm. loco citato. 

Helix vertigo Gm. p. 5664. n. 455. 

Pupa vertigo Drap. Hist. p. 64. t. 5. f. 54. 55. 
—  — Zan. ed. DA. VII p. 491. n 

— pusilla Phil. Moll. Sicil. IT. p. 221. 

— — fr. Mon. IL p. 564. n. 148. 


Descr. A. trasparente, pallido, superiormente grigiastro. 


\ 


C. piccolissima, sinistrorsa, ovale, leggermente striata, levi- 
gata, pellucida, di color bruno-corneo pallido ; apertura 
ombilicale obliqua e poco aperta; spira lentamente at- 
tenuantesi, ottusa all’ apice; anfratti 5 poco convessi , 
l’ultimo compresso alla base; apertura semiovale, guer- 
nita di 6 denti, dei quali 2 acuti sulla columella , 2 
sul margine laterale ed altri 2 sul margine dell’ aper- 
tura; peristoma tenue, leggermente riflesso, con mar- 
gine laterale angoloso. 


Agit. Questa specie assai piccola e quasi dirci mierosco- 
pica trovasi sotto le pietre, fra i muschi, nei luoghi 


umidi. Non la rinvenni che presso Tajo e Segno. 


Osserv. Ripeto per questa quanto ho detto per ' antece- 
dente specie, osservando soltanto che dei 28 esemplari 
scavati dalla terra soli 5 erano coll’ animale vivo, gli 


altri pressochè calcinati. 


GENERE X. BALEA GRAY. 


50 — I Balca perversa (Turbo) Linn. 


T. sinistrorsa, rimata, fusiformi-turrita, tenera, subtilissime co- 
stulato-striata, sericina, olivaceo-cornea ; spira turrita, apice 
acutiuscula ; anfr. 9 congeriusculi, ultimus basi rotunda- 
tuss apertura rotundato-pyriformis 5 columella simplex ; 
perist. simplex, brevissime expansum, marginibus callo te- 
nui, jurta insertionem labri lamellam parvam emittente june- 
tis, simistro superne sinuoso. 

( Pfr. Mon. II. p. 587. n. 1.) 
Alt. mill. 9 4/2-10; diam. mill. 5; anfr. 9. 


Srn. Turbo perversus Linn. Syst. nat. p. 41240. 
— —_ Gmel. p. 3609. n. 88. 
Len Rai Chemn. IX. t. 442. f. 959. a. 6. (fide 
Pie) 

Helix perversa ( Cochlodina) Fer. pr. BAA. 

Pupa fragilis Drap. tabl. d. moll. p. 64. n. 25. 
— — Drap. Hist. p. 68. t. 4. f. 4. 

— — HWNiss. Hist. p. 48. n. 4. 

— — C.Pfr.1. p. 56. t. 3. f. 46. 

— —  Bouch-Chant. Cat. p. 62. n. 49. 
— — Lan. ed. Dìh. VIII. p. 478. n. 24. 
—_ — Porro Mal. p. 58. n. 45 - IV. 

— — Morelet Moll. du Port. p. 74. n. 4. 
Clausilia fragilis Stud. Verz. p. 20. 


108 
Clausilia fragilis Hrtm. N. Alp. I. p. 215. 
— parvula Garin. Conch. Wett. p. 22. (/ide Pfr.) 
Balea fragilis Leach moll. p.-116. (teste Gray in Pfr.) 
— —  Rossm. Icon. IX. X. p. 24. f. 656. 
— perversa Flem. brit. anim. p. 274. 
= — Beck ind. p. 89. n. A. 
— — Phil. Moll. Sicil. IL p. 220. 
— —  Pfr. loco citato. 
Fusulus fragilis Fitz. syst. Verz. p. 105. 


Descr. A. lungo, nero o nerastro, sempre più oscuro sul 


collo e tentacoli; piede grigio-giallognolo ; occhi neri. 


C. sinistra, fusiforme-conica, fragile, sottile e trasparente, oli- 
vaceo-cornea 0 bruno-pallida, solcata da strie minute e 
sottili; spira turrita, alquanto più acuta presso la som- 
mità; giri di spira 9, lentamente accrescenti, alquanto 
convessi ed a sutura marcata; apertura rotondato-piri- 
forme; columella semplice; peristoma semplice, bianca- 
stro, leggermente espanso verso l’ apertura ombilicale che 
scorgesi obliqua; il margine sinistro del peristoma è supe- 
riormente ma quasi insensibilmente sinuoso ; sulla parete 
dell’ apertura vedesi quasi sempre una laminetta che mo- 


strasi poco marcata ed in forma di piccolo dente. 


Air. Sulle rupi, tra i muschi e sotto le pietre in situazioni 
umide. Rara ? -- Non la riscontrai che in due sole località 
della Valle presso Denno e Molaro, ed in picoolissimo nu- 
mero di esemplari (14). 


109 


GENERE XI. CLAUSILIA DRAPARNAUD. 


51 — 1 Ciausilia bidens Draparnaud. 


T. minutissime rimata, fusiformis, suboentricosa, rufo cornea, 
glabriuscula, cervice subtiliter striata : apertura ogato-pyri- 
formi 5 peristomate connexo, albo, limbato ; lamella infe- 
riore fleruosa ; plicis palatalibus subquatuor, prima et tertia 
longioribus, reliquis brevissimis 5 pl. lunata nulla ; pI. co- 
lumellari emersa; palato transverse calloso 3 clausilio apice 
bilobo. 

( Rossm. Icon. VII, VII p. 16, f. 461, 462.) 
Long. mill. 14-16 ; diam. mill. 4; anfr. 10-11 


Svn Clausilia bidens Drap. Hist. p. 68. t. 4. £ 5-7. 
_ —neCipfrd paesi 5 
= —  Brard Hist. p. 85. t. 5. 
— — Lan. ed. Dh. VIII. p. 202. n. 45. 
— —  Rossm. I p. 76. f. 26 et loco cit. 
— — Phil. Moll. Sicil. II. p. 448. 
— lamellata Leach Moll. p. 418 (fid. Rossm. et 


Bir) 
Helix bidens Mill. Verm. IL. p. 4416. n. 545. 
Turbo laminatus Mont. test. brit. p. 559. t. Ad. f. 4 
Bulimus bidens Brug. Enc. méth. I. p. 552. n. 92. 
Pupa bidens Drap. tabl. de moll. p. 64. n. 48. 


Clausilia laminata Pfr. Mon. IL. p. 597. n. 4. 


110 
Descr. A. grigiastro più o meno carico ; schiena, testa e ten- 


toni quasi neri. 


C. fusiforme, subventricosa, fosco-cornea, a fessura ombilicale 
streltissima, a superficie non perfettamente liscia ma ve- 
duta colla lente finamente ed obliquamente striata ; spira 
turrita, alquanto ottusa all’ apice, di 10 ad 14 giri molto 
leggermente convessi, l’ ultimo striato sul davanti e quasi 
tubercolato alla fessura ombilicale ; apertura ovato-piri- 
forme; peristoma continuo, bianco, limbato, superiormente 
subangoloso; lamina inferiore forte e tortuosa; quasi quattro 
pliche palatali, delle quali la prima e la terza più lunghe, 
le altre brevissime, la subcolumellare sporgente ; plica 
lunata mancante ; una callosità interna attraversa il palato. 


In alcuni esemplari il peristoma resta interrotto ai margini. 


Agir. Nelle valli sui muri o sulle rupi in luoghi non troppo 
soleggiati. Nei giorni caldi e secchi tiensi nascosta, come 
tutti i molluschi in genere, sotto i sassi e fra la terra umida 
ed in tale condizione di abitazione la trovai non rara presso 


Castelfondo. 


5a Il. Clausilia commutata RossinissIer. 


T. vix rimata, fusiformis, glabriuscula, nitidula, corneo-lutescenss 
spira apice obtusa 5 aufr. six convextusculi, ultimus basi tu- 
midus, striatus ; apertura ovali-pyriformis 5 lamella supera 


paroula, infera valida : lunella nulla plicae palatales 5 


DIE 
( media fleruosa ), subcoltumellaris emersa ; perist, subcon- 
nexum, subtiliter albo-limbatums palatum saepe callo diago- 
nali incrassatum. 


Long. mill. 11-12 1/2; diam. mill. 5-5 4/2; anfr. 11. 


Srn. Clausilia commutata lRossm. Icon. IV. p. 19. f. 269. 
— — Pfr. Mon. IL. p. 401. n. 44. 


ubi — Beck ind. p. 95. n. 55. 


-——  diodon auctor. (mon Studer). 
Var. x albina, virenti-hvyalina. 


Descr. A. grigio-chiaro, più oscuro quasi nerastro sulla schie- 


na collo e tentacoli; occhi nerissimi. 


C. con fessura ombilicale minima, fusiforme, lucente, traspa- 
rente, fulvo-cornea o castano-cornea ; superficie non per- 
fettamente levigata ma solcata da strie strette e finissime ; 
spira ottusa all’ apice ; anfratti 41, quasi piani, | ultimo 
tumido alla base ; apertura ovale-piriforme ; lamella su- 
periore piccola, l’ inferiore robusta ; pliche palatali 5, 
delle quali quella di mezzo flessuosa : plica lunata man- 
cante ; la columellare sporgente ; peristoma subcontinuo, 
leggermente marginato in bianco. Quasi sempre al palato 
presentasi una callosità interna che lo attraversa diago- 


nalmente. 


Agrr, E comune sulle rupi calcaree, sui muri presso Dambel 


442 
e Castelfondo ove anzi soltanto trovai var} esemplari della 
bellissima var. 4. Questa specie trovasi in numerose fami- 
glie sotto i sassi, le foglie secche ai piedi delle siepi in 


situazioni alquanto umide. 
53 — III. Clausilia parvula Studer. 


T. parva, rimata, cylindraceo-fusiformis, obtusa, subtilissime 
striatula, nitidula, brunnea 5 anfr. convexiusculi, ultimus an- 
tice costulato-striatus, a latere subcompressus, basi sulcatus, 
breviter bicristatus ; apertura piryformis 5 lamellae parvae, 
infera profunda 5 pl. lunata distincta, brevis ; plicae palata- 
les 2, quarum 4 supera, altera infera e callo palatali obli- 
que ascendenss; perist. continuum, solutum, undique refle- 
xiusculum. 


Long. mill. 8-8 1/2; diam. mill. 2 ; anfr. 10-11. 


Srn. Clausilia parvula Stud. Verz. p. 20. 
— —  Hartm. N. Alp. LI. p. 245. 
_ —  Rossm. Icon. VII. VII. p. 25. f. 488. 
— —  Pfr. Mon. IT p. 462. n. 1653. 
— minima C. Pfr. I. p. 66. t. 5. f. 55. 
Helix parvula ( Cochlodina) Fer. pr. 544. 
Rupicola parvula IHrtm. in sched. (f. Pfr.) 


Descr. A. grigio-oscuro, quasi nero sul collo e tentoni ; piede 
più pallido. 


C. piccola, cilindraceo-fusiforme, ottusa all’ apice, con finissi- 


115 
me strie, lucente, di color bruno; fessura ombilicale obli- 
qua; spira di 10 ad 11 giri, leggermente convessi, 
l’ultimo costulato-striato pel davanti, subcompresso al 
fianco, solcato alla base e leggermente bicristato ; su- 
tura marcata ; apertura piriforme ; lamelle piccole, |’ in- 
feriore profonda ; plica lunata breve e distinta ; pl. pa- 
latali 2, una superiore, l’ altra inferiore che dipartendosi 
dalla callosità palatale ascende obliquamente; peristoma 


continuo, libero e leggermente riflesso. 


Asir. Trovasi ma raramente nella Valle sotto i muschi e le 


foglie morte, in luoghi non troppo soleggiati. 
5h — IV. Clausilia Stentzii Rossmiissler. 


T. perforato-rimata, fusiformis, ventricosa, brunnea, subtiliter 
striata, nitida ; sutura alba, striolato-papillifera ; apertura 
late ovata ; cersice tumida, striata 5 peristomate continuo, 
affixo ; plica palatalis una supera 5 plica lunata subnulla ; 
lamellis parum distinetis, superiore punctiforme, inferiore 
remota. 

( Rossm. Icon. HI, p. 19. f. 188.) 


Long. mill. 15-48: diam. mill. 4; anfr. 10. 


Srx. Clausilia Stentzii Rossm. loco cit. 
cr a Pf Mon! pi 327/70. 


—  Stentziana Pot. et Mich. gal. L p. 192. £ 19, 


444% 
Descr. A. nerastro, più oscuro sulla schiena e più chiaro 


al margine del piede ; tentacolì neri. 


C. a fessura ombilicale stretta ed obliqua ; fusiforme, ventri- 
cosa, bruna, varia nella densità del tessuto ; superficie 
sottilmente striata, lucida ; spina lentamente assotiglian- 
tesi, ottusa all’ apice ; sutura marcata da un cordone bian- 
co ed irregolarmente ornata di papille bianche, strie- 
formi ; anfratti 10, poco convessi, I ultimo tumido alla 
base e subgibboso vicino alla fessura ombilicale ; aper- 
tura rotondato-ovale ; peristoma continuo, bianco, poco 
staccato, riflesso, quasi semplice ; lamelle poco distinte, 
la superiore puntiforme, l inferiore profonda ; una piega 


palatale superiore ; pl. lunata quasi nulla. 


Agrr. Sulle rupi calcaree in luoghi ombreggiati ; qualche 
volta trovasi mista colla Clausilia alboguitulata e plicatula. 
Abbondantissima, specialmente nella Valle di S. Rome- 
dio, ma limitata a poche località e disgiunte fra esse da 


notevoli distanze. 


Osserv. Specie molto distinta da tutte le altre e rimarche- 
vole per | elegante sua sutura marginata in bianco e 
con papille dello stesso colore. Stentz fu il primo che 
la riscontrò nel 1855 sulle Alpi del Tirolo. Da qualche 
tempo fu però rinvenuta anche in altre provincie, e nel 
corrente anno anche in alcune località del Veneto, ri- 
scontratavi per la prima volta. dall’ amicissimo mio 
Dott. Pietro Paolo Martinati. 


55 — V. Clausilia alboguttulata Wagner. 


T. rimata, cylindraceo-fusiformis, rubiginosa aut rufo-fusca, 
striata, mitida, papillifera 5 sutura lacvis, papillis albis 
striaeformibus; anfr. AA vic converiusculi, ultimus anti- 
ce costulato-striatus 3 apertura pyriformi-ovata ; peristoma 
connexum aut disfuncium, intus transverse callosum ; pli- 
ca palatalis A _(rarius 2 superae) ; pl. lunata exquisita ; 
pl. columellaris emersa. 

Long, mill. 15-19 ; diam. mill. 5 4/4 - 4 anfr. 41. 


Syn. Clausilia alboguttulata Wagn. in Chemn. XII, p. 191. 

t. 236. f. 4446. (£. Pie.) 

a —_ Lam. ed Dh. VIII p. 2410. n. 29. 

_ — Pfr. Mon. IL p. 445. n. 425. (exel. 
Mich. syn. ) 

_ albopostulata Jan. Mantissa n. 15-55 et Mus. 

= — Porro Mal. p. 68 n. 356 - L. 

— ornata Ziegl. fossm. Icon. HI p. 9. f. 16%. 
cum Syn. 

_ rubiginea Zyl. 

dh Ai | teste Rossm. et Pfr., 


t ; 
81 diula "Uzgl ) atque ex exempl. 


Descr. A. grigio-oscuro 0 bruno-nerastro con schiena, testa 
e tentacoli quasi neri. Alcune volte è anche grigio-chiaro 


alquanto più oscuro superiormente. 


€. cilindrico-fusiforme : fessura ombilicale stretta : varia nella 


416 
densità dei tessuto : di color rubiginoso , più spesso 
fosca; superficie striata, lucente; sutura ornata da pa- 
pille strieformi bianche, più 0 meno spesse e più o me- 
no allungate ; qualche volta queste mancano sull’ ultimo 
anfratto, e qualche volta oltre Ie papille gira alla sutura 
un sottilissimo cordone o filo bianco, interrotto ; anfrat- 
ti 41, poco convessi, l’ ultimo tumido alla base ; aper- 
tura piriforme-ovale ; peristoma leggermente riflesso, ta- 
lora riunito perfettamente da una callosità filiforme, tal- 
volta interrotto ai margini; al di dentro porta una cal- 
losità transversale ; una plica palatale superiore, rara- 
mente due ; plica lunata assai distinta; pl. columellare 


sporgente fino quasi all’ apertura. 


Asir. Comunissima per tutto sulle rupi calcaree, nei luoghi 


ombrosi, sui muri a secco, fra i crepacci ecc. ecc. 


Nora. Specie variabilissima nel colorito, nelle dimensioni, 
nell’ unione od interruzione dei margini del peristoma, 
ma sempre però nei limiti sopra stabiliti. Molti distinti 
Naturalisti e fra questi il ch. Pfeiffer ( /. cit.) annovera- 
no fra le sinonimie di questa specie anche la Clausilia 
punctata di Michaud, e ciò senza dubbio perchè la 
frase data da questo autore (*) può comprendere infatto 
e confonde la sua colla nostra specie. Il Prof. Rossmis- 


sler però con quella profonda diligenza che gli è pro- 


(*) Michuud. Complément a Drapatnaud — p. 55, t. XV. f. 23. 


147 
pria e con quei sicuri mezzi che gli prestò l' esame 
di autentici esemplari, ha saputo distinguere e separare 
le due specie, assegnando alla C/. punetata come carat- 
teri di distinzione, una forma fusiforme ventricosa; un 
color fosco-corneo, una sutura leggera ed ornata da 
papille rare, un’ apertura ovale (*) caratteri questi tutti 
che infatti rimarcai sussistenti e costanti neghi esemplari 
che della CZ. punctata tengo nella mia Collezione pro- 
venienti dalla Francia, ed in quelli benanco che nel 1850 
raccolsi io stesso nel Tirolo in una sola località presso 
Calliano ( Prov. di Rovereto ), e nei quali rimarcasi an- 
che sempre un tessuto assai leggero, aperturà ovale, 
color fosco-corneo, celle dimensioni = long. mill, 16-18, 
diam. mill. 4 4/2-5, anfr. 10. Figurano poi a ragione 
come Sinonimie della specie le CZ. rubiginea, CI. diluta, 
CI. annera di Ziegler non diversificando dalla specie 
tipo che, la prima pel colorito bruno-rossastro carico, 
le altre pel colorito più pallido. Riterrei però come 
bella varietà l altra specie di Ziegler, la C/. ornata, no- 
tata pure nella Sinonimia ma che presentami negli esem- 
plari autentici che di essa possiedo papille più regolari 
e spiccate, callo transversale più robusto che nella spe- 
cie tipo. 

In prossimità di Trento ma non più sopra riscontrai 
anche la Clausilia itala Martens, specie molto affine alla 
quì descritta colle dimensioni : long. mill. 18-27; diam. 
mill. 5-5 41/2; anfr. 11. 


(*) Rossm. Teon. ur, p.A0 — Clausilia punetata Mich. î. 165. 


4118 


56 — VI, Clausilia biplicata (Turbo) Montagu. 


Di: 


Srn. 


vix rimata, solidiuscula, confertim costulata, diaphana, lu- 


tescenti-cornea, costulis infra suturam impressam albidis ; 


spira superne attenuata, apice obtusa 3 anfr. 11-14 con- 


vexiusculi, ultimus basi cristatus 5 apertura pyriformis, 


basi canaliculata s lamella supera ad marginem porrecta, 


infera profundas lunella distimeta, gracilis; plicae palatales 


2 retrorsum convergentes, subcolumellaris immersa ; perist. 


continuum aliquantulum productum, expansum, sublabiatum. 


( Pfr. Mon, II. p. 469. n. 180.) 


Long. mill. 45 4/2-17 ; diam. mill. 4; anfr. 12-44. 


Turbo biplicatus Mont. test. brit. p. 561. {. Ad. f. 5. 
Clausilia biplicata Leach moll. p. 120. 


—_- 


eno 


Beck ind. p. 97. n.429. 

Pfr. loco cit. 

plicata Gàartn. (non Drap.) Wett. p. 22. 

— B. Hartm. N. Alp. L p. 247. 

ventricosa C. Pfr. I. p. 63. t. 5. f. 29. 

— var. similis Mke Syn. ed. HI. p. 32. 
(fe Pics) 

perversa C. Pfr. I. p. 62. t. 5. f. 28. 

similis Charp. in specim. Fér. (f. Rossm. ) 

—_ Rossm. Icon. I. p. 77. f. 50. VII. VII. 
p. 17, £.468. XI. p..7. f. 705. 


Helix perversa Mill. Verm. IL p. 448. n. 546? 


similis ( Cochlodina ) Fer. pv. 355. 


19 
Var. x major, anfr. 44; long. 20, diam. 4 1/2 mill. 
Clausilia similis var. grandis Rossm Lc. VAL 
VIIL p. AT. f. 469. 
—_- biplicata var. y. Pfr. loc. cit. 
8 plicis interlamellaribus 2, magis sànusve distinctis. 


Descr. A. di color grigio-fulvastro o grigio-nerastro, più 


colorato sulla schiena, sulla testa e tentoni. 


0. fusiforme, con fessura ombilicale minima, di color corneo- 
fulvo, diafana, solcata da costicine snelle ed irregolari, 
alcune delle quali in prossimità degli anfratti sono bian- 
castre ; spira attenuantesi superiormente, ottusa all’ apice ; 
anfratti 42 a 44 leggermente convessi, |’ ultimo crestato 
alla base; apertura piriforme con un solco 0 canaletto 
alla base ; la laminetta superiore sporgente fino al mar- 
gine, l' inferiore profonda ; plica lunata distinta e gra- 
cile ; pliche palatali 2 convergentesi pel di dietro ; 
plica columellare immersa ; peristoma continuo, libero, 


sporgente, evaso, con marginé biancastro. 


Asit. Nelle parti più elevate della Valle e precisamente 
verso il suo confine col Tirolo Settentrionale. Trovasi 
frai muri vecchi, fra la terra ai piedi delli stessi o di 
siepi sotto cui siavi uno strato di foglie secche. Non 


comune od almeno limitata a poche focalità. 


120 


57 = VII. Clausilia nigricans (Tarbo ) Pulteney, 


T. vix rimata, cylindraceo-fusiformis, solida, subtilissime striato- 
costulata, sericina, migricanti-castanea, plerumque albido- 
strigillata 5 spira sensim attenuata 3 apice acutiuscula ; 
anfr. A0-41, convexiusculi, ultimus basi subsulcatus, bre- 
viter cristatus 5 apertura pyriformis, magis minusve oblon- 
ga; saepe basi subcanaliculata 3 lamella supera margima- 
lis, infera introrsum bifurcata cel ramosa ; lunella distineta ; 
plica palatalis A supera, altera e callo palatali transgerso 
exiens (saepe obsoleta), subcolumellaris emersa ; perist. 
continuum, breviter solutum, reflexiusculum. 

( Pfr. Mon. I, p. 476, n. 492.) 
Long. mill. 10-45 ; diam. mill. 5-5 1/4; anfr. 40-11. 


Srwn, Turbo migricans Pull. cat. Dorsetshire p. 46 (fide Pfr. ) 
Clausilia migricans Pfr. loco cilato. 
_ dubia Drap. Hist. p. 70. t. 4. f.40? 
-- — Lam. ed. Dh. p. 209. n. 28? 
— mugosa «CLI p_ 65550 
-— = Rossm. Icon. VII VII p. 25. B. Db. 
f. 481. 
_ obtusa Rossm. Icon. l. e. p. 49. f. 482. 485. 


Drscr. A. grigio-nerastro, quasi nero superiormente. 
C. cilindraceo-fusiforme, con fessura ombilicale quasi nulla, 


solida, sottilmente striato-costulata, sericina, di color 


bruno-castagno per lo più con sottilissime striscie bian- 


42i 
castre che si cancellano poi assai facilmente ; spira re- 
golarmente assottigliantesi ma un poco più acuta all’ api- 
ce; anfratti 10 ad 11 poco convessi, l’ultimo solcato 
alla base e leggermente crestato ; sutura leggera; aper- 
tura piriforme, più o meno oblonga e di frequente con 
alla base un piccolo canaletto che sporge fino al pe- 
ristoma foggiando questo ad angolo (*). Una lamella su- 
periore marginale, una inferiore internamente biforcata 
o ramosa; plica lunata distinta; una plica palatale su- 
periore e qualche volta una seconda che ha origine 
dal callo transversale del palato ; la piega subcolumel- 
lare sporgente ; peristoma continuo, libero, con margine 


bianco ed alquanto riflesso. 


Asi. Nelle valli sulle rupi calcaree in luoghi ombreggiati, 


e fra i crepacci delle rupi stesse. E comunissima. 


58 — VIII Ciausilia plicatula Draparnaud, 


T. subrimata, fusiformis, ciolaceo-fusca, costulato-striata, sub- 
ventricosa, apice attenuata 3 apertura pyriformi-rotundata 3 
peristomate continuo, soluto, reflexo, albido-limbato 5 la- 
mella superiore provecta, galida, inferiore truncata uni- 
biramosa 5 interlamellari pliculato s plica palatali una su- 
pera; pl. lunata parum distineta; pl. columellari subemer- 
sa; cergice tumida, basi gibba s palato calloso. 

( Rossm. Icon. VII, VIN. p. 18. f. 474. et 474.) 
Long. mill. 10-12; diam. mill. 5-5 4/4; anfr. 10-12. 


(*) Rossm. Icon. |. cit. f. 488. Lie 


422 

Syn. Clausilia plicatula Drap. Hist. p. 72. t. 4. £ 47. 18. 
— — Brard Hist. p. 85. t. 5. f. 10. 
-- —. Lam. ed. Dh. VII p. 201. n. dl. 
_ _ Rossm. l. cit. et I. p. 79. f. 25. 
— — Pfe. Mon. Il. p. 481. n. 203. 
— Rolphii Leach Moll. p. 4419. ( fide PÎr.) 

Helix plicatula ( Cochlodina) Fer. pr. 540. 


Var. « spira longe attenuata. 
Clausilia attenuata Zglr. Mus. ( fide PÎr.) 
—_ plicatula' var. Rossm. VII. VIM. £. 474. 
— _ Ply t 0 VAL. 
B plicis interlamellaribus obsoletis. 
Clausilia dubia Hrtm. N. Alp. I. p. 216? (f. Pfr.) 


— plicatula Plr. L e. var. e. 


Descr. A. grigio-chiaro 0 grigio-nerastro ; schiena, testa e 


tentacoli quasi neri. 


C. a fessura ombilicale strettissima ; fusiforme, fosca o fo- 
sco-violacea, opaca, costulato-striata, subventricosa ; spi- 
ra di giri 10 ad 11 regolarmente assottigliantisi, quasi 
piani, l’ ultimo tamide alla base e gibboso ; sutura sem- 
plice ; apertura. piriforme-rotondata ; peristoma continuo, 
libero, poco riflesso, con margine bianco; lamella su- 
periore sporgente e robusta ; lamella inferiore troncata, 
ad una od a due diramazioni ; pl. lunata poco distinta ; 
una pl. palatale superiore, la subcolumellare appena 


sporgente : palato calloso ; lo spazio interlamellare è 


munito di costicine più o meno distinte ed in numero 


dilo.as di 


Abit. Sulle rupi calcaree nei luoghi ombreggiati o fra i 


crepacci delle rupi stesse. Comunissima. 


Osserv. È difficile un’ esalta descrizione di tutte le varia- 
zioni che sembra subire questa specie per la lunghezza 
della spira, la presenza o meno ed il numero delle 
costicine interlamellari. La gar. + è più abbondante del 
suo tipo; la car. g è abbastanza frequente. Tutte e 


due trovansi sempre unite e miste colla specie tipo. 


59) — IX. Clausilia basilecasis Fitzinger. 


T. subrimata, centroso-fusiformis, confertim costulato-striata, 
brunnea, albido strigillata ; spira acutiuscula; anfr. con- 
vexiusculi, ultimus basi tumidus, subgibbus 5 apertura py- 
riformi-rotundata ; lamella infera remota, ramosa ; plica 
palatalis 1 supera, subcolumellaris vix emersa ; spatium 
interlamellare pliculatum ; perist. continuum, parum solu 
tum, reflerum, album. 


Long. mill. 44 4/2; diam. 5 1/4; anfr. 11. 


Srn. Clausilia basileensis Fitz. teste Rossm. Icon. IV. p. 22. 
—_ ventricosa var. b. Porro Mal. p. 72. n. 60-V. 
IR) — — var. minor Rossm. Icon. IV. p. 22. 

f. 279. 


se lineolata Held. Pfr, Mon. II. p. 480, n. 201. 


424 
Descr. A. nerastro al di sopra e grigiastro al di sotto ; 


occhi neri. 


C. a fessura ombilicale quasi nulla, di forma ventricoso-fusi- 
forme, solida, di color bruno, solcata da rughe o costi- 
cine transversali, alcune delle quali appariscono tinte di 
bianco specialmente in prossimità della sutura ; spira 
alquanto più acuta verso l'apice; anfratti 411 legger- 
mente convessi, l’ ultimo tumido alla base e subgibboso; 
apertura piriforme-rotondata; peristoma continuo, riflesso, 
bianco, leggermente staccato ; la laminetta inferiore è in- 
fossata e ramosa; una plica palatale superiore, la subcolu- 
mellare appena sporgente ; lo spazio interlamellare è mu- 


nito di costicine bianche. 


Agrr. Nelle pianure e nelle valli sotto i muschi e le pietre. 


Osserv. La frase e la descrizione offerta è segnata sull’ unico 
esemplare, ma bene caratterizzato, che della specie ritro- 
vai presso Sporminore nella parte più inferiore della Valle 
di Non. -- Tale esemplare però presenta un giro di spira 
di meno del tipo della specie e perciò anche minori di- 
mensioni. Potrebb' essere che desso rappresentasse una 
varietà minore della specie e che questa fosse sfuggita 
alle mie ricerche in quella località. Gli esemplari della 
CI. basileensis che possiedo dalla Svizzera misurano in 
lunghezza mill. 14-t5, in diam. mill. #, e contano 412 giri 


di spira. 


125 


GENERE XIH. CARYCHIUM MULLER 


(EMEND.FER.) 


Go — I. Carychium lineatum (Bulimus) Draparnaud. 


T. pygmaea, subimperforata, cylindrica, apice attenuato, obtuso, 


nitidissima, fusca 5 anfr. planiusculi, lineis lonqiludinalibus 


capillaceis, distantibus ornati; sutura distincta 3 apertura 


acute semi-ovata s perist. obtusatum, extus subincrassato- 


limbatum, marginibus callo junctis, 


Long. mill. 5 4/4 - 4; diam. mill. 1. ; anfr. 6 1/2 - 7. 


Srn. Bulimus lineatus Drap. tabl. des moll. n. 4. p. 67. 


— Turt. Man. n. 66. 


subdiaphanus Bivona (fide Villa Disp. Syst. p. 29.) 


Auricula lineata Drap. Hist. p. 57. t. 5. f. 20-21 () 


Carychium acicularis Fer. (fide Villa loco citato.) 


— 


— 


lincatum Mich. Compl. p. 74. n. 4. 

cochlea Stud. Verz. p. 24. (f. R.) 

fuscum Fleming br. an. p. 270. n. 97. 

lineatum €. Pfr. II. 43. t. 7. f. 26. 27. (°) 
—  Rossm, Icon. V. VI. p. 54. f. 408? ("*’) 
-—  Parreyss in litt. 


(*) Testa cylindrica, oblonga , obtusa, nitida; stris longitudi- 
nalibus paralellis distanctibus. (Drap. loco cit.) 

(**) 7. eylindrica, oblonga, obtusa, pellucida, nitida; apertura 
ovata, edentula ; labro exterius marginato. (C. Pfr. 1. c.) an 
Var. polita Hartm? 

(") 7. pymaca, imperforata, cylindrica, apice attenuato, obluso, 


426 
Acicula lincata Hartm. N. Alp. p. 215. n. 9. 
Acmea lineata Hartm. b. Sturm. loco cit. (f. R.) 
Cyclostoma? lincatum Porro Mal. p. 76. n. 65 - IL 
Pupula lincata Agazz. (teste Villa disp. Syst. p. 29.) 
Turbo fuscus Walker f. 42. (f. R.) 


Descr. A. cogli occhi tondi, un poco distanti posteriormente 
dai tentoni; tentoni lunghi acuti; tra la base dei tentoni 
e gli occhi stanno due macchie nere, semilunari, adden- 
tellate; tromba sporgente ; tutto l’ animale è bruno e vi- 


vace ( Rossm. et Porro loc. eitatis. Vedi Nota p. 127. ) 


C. piccola, subimperforata, cilindrica, più stretta ed ottusa 
all’apice, di color corneo più o meno fosco, lucentissima ; 
giri di spira 6 1/2 a 7 quasi piani e riuniti da sutura mar- 
cata e leggermente marginata ; apertura semiovata ; pe- 
ristoma ottuso, incrassato da un margine dello stesso co- 
lor della conchiglia, qualche volta più bruno quasi nera- 
stro od anche pallido-viola ; i margini del peristoma sono 
tenuti continui da una leggerissima callosità che si stende 


sulla parete dell’ apertura ; il destro è molto leggermente 


nilidissima, fusca, anfractibus planiusculis ; apertura acute 
semiovata ; peristomate obiusato, exstus callo concolore cincto; 
anfr. 5. (Rossm. loco cit.) 

Osserv. Dal complesso della descrizione sottoposta alla frase, dal- 
l asserita mancanza delle strie sulla superficie, dal numero mi- 
nore di un anfratto e dalla figura presentataci, (f. 408 /. c.) devo 
ritenere che Rossmiissler abbia avuto sott’ occhio e descritto 
piuttosto la var. polita Hartm. del Caryehium lineatum Drap. 


127 
arcuato; la conchiglia veduta a forte ingrandimento pre- 
senta sulla sua superficie molte strie, quasi costicine, fine, 
capillacce, paralelle, regolari e distanti che corrono nel 


senso della lunghezza della conchiglia stessa. 


Apir. Sotto i sassi, fra i muschi umidi; s’ incontra raramente 
soltanto a causa della sua piccolezza. -- Coll’ asporto della 
terra con muschi tra i quali avea rinvenuto qualche raro 

> 
esemplare e coll’ attento e comodo esame della stessa ne 
raccolsi moltissimi altri, fra i quali però soli 7 coll’ ani- 


male vivo. 


Osserv. Come benissimo rimarca il sig. Rossmassler questa 
bella specie rappresenta in miniatura un giovine Bulmus 


decollatus Brug. 


Nora. Varie e dissonanti furono sempre le opinioni, non meno 
che imperfette le cognizioni che si esposero intorno a que- 
sto Mollusco. Draparnaud che sulle prime lo aveva collo- 
cato fra i Bulimi ( Bu. Z4neatus) dovette in seguito a 
più attento esame dell’ animale ritirarnelo, collocandolo 
invece fra le specie del genere Auricula, forse perchè 
aveva comune con questo almeno il carattere di due soli 
tentoni con occhi alla loro base. Più tardi però Michaud 
nel suo Complément à Draparnaud colloca questa specie 
nel genere Carychium di Miller ( C. Qneatum Drap. ), 
che invero mal si figurava nel gen. Awcula, destinato a 
specie soltanto fluviatili o almeno viventi in prossimità 


delle acque, mentre la nostra è assolutamente terrestre. 


Dagli autori citati nella Sinonimia, passata poi la spe- 
cie successivamente in diversi generi terrestri, ci si pre- 
senta annoverata da Hartmann nel gen. Acmea e di recente 
collocata dal sig. Rossmassler nel gen. Carychium e dal 
sig. Porro nel gen. Cyclostoma ? Lam. offrendoci questi, 
siccome tutti gli altri autori, descrizioni e citazioni tali di 
Sinonimie da non lasciare menomamente dubitare sulla 
identità (") della specie enumerata o descritta e della 
quale precisamente trattasi. 

Ritenuta per ora col sig. Rossmàssler la collocazione 
della specie nel gen. Carychium Mull. ( emend. Fer. ), 
devo quanto alla classazione offertaci dal ch. sig. Porro 
presentare rettifica alle di lui esposizioni ( Malac. Com. 
p. 77.) coll’ avvertire, che soltanto tratto in inganno da 
qualche apparenza, di cui parlo più avanti, credette rav- 
visare e ne descrisse e disegnò un opercolo nella spe- 
cie, non mai avvertito ail’ incontro da nessun autore pre- 
cedente, non esistente in fatto, ma che sussistendo avreb- 
be senza dubbio annullate le precedenti classificazioni 
della specie stessa, elevando questa benanco a tipo di un 
genere giacché, astrazione fatta dall’ opercolo, la posizione 
degli occhi dell’ animale alla base posteriore dei tentoni 
non avrebbe permesso ritenerla, come dimostra benissimo 
di essersene avveduto lo stesso ch. Porro ( Cyelostoma ? 
lineatum Drap. ) nel genere Cyelostoma di Lamarck, uno 
dei cui caratteri nell’ animale sta nell’ avere gli occhi alla 
base esterna, e non posteriore, dei tentoni. (’’) 


(*) Vedi l'osservazione alla Nota (***) pag. 126. 
(**) Zamarck. ed. Dh. Hist. des anim. sans vertebr. YI p. 350. 


129 

È qui spiacemi assai non potere io stesso presentare 
dell'animale una esatta descrizione, che anzi è mio dovere 
di premettere come siami riescito assolutamente impossi- 
bile, e nonostante i varj mezzi e tentativi usati, far uscire 
l’animale stesso dalla conchiglia in cui si rimase ritirato 
e fermo durante tutto il tempo e le molte ore nelle quali, 
ad intervalli anche di giorni diversi, sottoponeva questa 
specie alla lente od al microscopio. Ostinato ritiro questo 
dell’ animale nella conchiglia che, e forse non m° inganno, 
potrebbe essersi presentato anche al Sig. Porro mentre 
la descrizione ch’ esso ci porge nella sua Malacologia Co- 
masca non risulta più che una letterale traduzione di 
quella offertaci dal sig. Rossmàissler ( /con. /. cit.) e che 
questi pure trascrive interlineata dal sig. Hartmann. Que- 
sta mancatami ispezione dell’ animale nulla però viene a 
togliere della positività della mia asserzione sulla assoluta 
mancanza di quell’ opercolo membranoso ( operculo carti- 
lagineo paucispiro) che Porro credeva scorgere alla su- 
perficie dell’ apertura e che anche devo supporre sottin- 
teso dagli autori che collocano questo Mollusco fra le 
Acmee, senza però che ne avessero mai specialmente 
annunciata la sua esistenza od offerta la descrizione sua. 

I sette individui sottoposti al microscopio, lungamente 
esaminati ed attentamente studiati mi persuasero dell’ as- 
soluta privazione di opercolo qualsiasi ; mancanza che del 
resto mi viene poi avvertita costante e specifica dal sig. 
Parreyss di Vienna e che tacitamente confermano od am- 
mettono tutti gli altri autori che trattarono di questa specie, 
benchè in generi diversi. -- Non posso però esimermi 


9 


150 

dell’ avvertire, come non difficilmente a tutta prima possa 
venir tratto in inganno chi osservando sotto al microsco- 
pio l’animale di questa specie lorché sta ritirato nella pro- 
pria conchiglia, ne rimarca l’ apertura di questa esatta- 
mente occupata e chiusa dal piede dell’ animale stesso 
che mostrasi gelatinoso, trasparente, con un picciolissimo 
punto biancastro eccentrico al quale sembra convergansi 
alcune rughe appena distinguibili, punto che potrebbe 
precisamente indurre l’ idea fosse desso il centro cui arri- 
vano le rughe spirali del supposto opercolo membrana- 
ceo, se un più attento e paziente esame di quel piede non 
convincesse pienamente dell’ errore in cui si veniva tratti 
da quella prima idea rimarcandosi in esso regolari ed 
interpolate contrazioni dipendenti dalla. respirazione del- 
animale e convincenti, per l'appunto della mancanza di 
qualsiasi sovrappostovi opercolo. 

Perché insufficiente la figura della specie offerta da 
Draparnand (/oco es. ) e poco conforme quella data da 
Rossmassler (/ e.) ed il quale come già osservai 
nella Nota a pag. 126, disegnò la car. polita Hrtm. ho 
creduto figurarla anche a forte ingrandimento nella Tavola 
( fig. IV. a, b. c. ), ove disegnai pure l’ avvertita sensibile 


contrazione del piede osservata al microscopio. 
Gr — IL Carychium minimum Miller, 


T. nunima, subrimata, ovali, alba, lnjalina, striata 5 anfractibus 


congextis ; apertura ogata ss peristomalte refflexo, subtiliter 


454 
labiato ; margine eaxteriore reflexo, intus subunidentato ; 
columella el pariete aperturali unidentatis. 

( Rossm. Icon. IX. X. p. 30. f. 660. ) 
Long. mill. 4 4/2; diam. mill. 5/4 ; anfr. 3, 


Srn. Carychium minimum Mill. Verm. HL. p. 425. n. 524. 
-- _ Fer. pr.400. n. 2. 
— _ Nilss. Moll. Suec. p. 55. n. 4. 
—_ — Turton Man. p. 96. n. 77. 
cr — Mich. Compl. p. 74. n. 5. 
— — Bouch-Chant. Cat. p. 65. n. 55. 
— —_ Porro Mal. p. 79. n. 64-I. 
= _ Rossm. Icon. IX. X. p. 36. f. 660. 

Melia carychium Gmel. p. 5665. n. 456. 

Auricula minima Drap. Hist. p. 57. t. 5. f£. 48.49. 
—_ —_ Lam. ed Dh. VII. p. 350. n. 40. 
“uu Phil. Mol. Sic. II p. 222. 
= = Morelet Moll. du Port. p. 76. n. 1. 

furbo carychium Dillw. cat. n. 455. t. 2. p. 880. 

Bulimus mimimus Brug. Enc. métb. t. 4. n. 21. 


Descr. A. piccolissimo, biancastro, opaco, gelatinoso ; occhi 


neri. 


C. piccolissima, biancastra, diafana, ovale, oblunga, legger- 
mente oltusa all’ apice, con fessura ombilicale minima ; 
vista con buona lente risulta molto finamente striata ; 
spira di 5 giri, dei quali P ultimo in proporzione molto 


grande ; apertura ovale : peristoma riflesso, leggermente 


incrassato da un cercine ; sulla columella e sulla parete 
dell’ apertura rimarcasi un piccolo dente ; al margine la- 


terale scorgesi un terzo dente minutissimo, quasi nullo. 


Asm. Tra i muschi, sulle foglie morte e fracide, sotto le pietre 


in luoghi umidi. Presso Raina, Dermullo e Cressino,. 
Non comune. 


GENERE XII. POMATIAS STUDER. 


62 — 1. Pomatias macufatum (Cyelostoma) Draparnaud. 


T. subimperforata, consco-turrita, confertim costulata, sordide 
lutescens, fasciis interruptis rufis subtribus ornata ; anfr. 
convertusculi : apertura rotundata ; peristomate ampliato, 
albolabiato, utrinque subauriculato 3 palato incrassato, pe- 
rist. reduplicante. Operculo cartilagineo, immerso. 


Long. mill. 7 4102 - 8; diam. mill. 4 ; anfr. 8 1/2 - 10. 


Syw. Cyclostoma maculatum Drap. Hist. p. 59. L.A. f. 12 
— —- Sturm. Fauna VI. 4. t. 5. 
— — Studer Verz. p. 22. 
— G. Pfr. INI. p. 45. t. 7. f. 50, 54. 
— _ Rossm. Icon. V. VI. p. BI. f. 3599. 400. 
_ —- Bouch-Chant. Cat. p. 67. n. 55. 
—. — Lam. cd. Db. VIIL p. 575. n. 45. 
— lurriculatum x Mke Syu. p. 40. ( fide Rossm. ) 


Pomatias maculatum Porro Mal. p. 74. n. 64-1. 
— Studeri pg Hrtm. N. Alp. p. 244. n. 5. 


Descr. A grigiastro, più oscuro sulla schiena : tentacoli lunghi, 


filiformi, quasi nerastri. 


C. di forma piramidale, di color grigiastro o giallognolo spor- 
co con tre fascie spirali rosse o brune regolarmente inter- 
rotie in modo da formare delle striscie subcontinue ondu- 
lato-transverse ; di queste fascie quella inferiore è piccola 
e più distinta, le altre maggiori e spesso confuse. Fessura 
ombilicale quasi nulla ; spira di giri 8 41f2 a 10, molto 
convessi, solcati da elegantissime strie transversali più © 
meno apparenti, spesse e regolari; sutura profonda ; 
apertura rotondata ; peristoma continuo, allargato da am- 
bi i lati, escavato superiormente; raddoppiato dal palato 


crasso e bianco. Opereolo cartilaginoso ed infossato. 


‘Abit. Comunissima sulle rupi calcaree, sotto le pietre, le foglie 
secche in luoghi umidi. Vive raccolta in numerose fa- 


miglie. 


Nora. Avendo avuta occasione di trovarmi nella valle di S. 
Romedio sul finire del Dieembre 1849 vi osservai molti 
individui di questa specie penetrati fra i crepacci della 
terra al contatto delle rupi calcaree alla profondità di 9 


a 10 centimetri per difendersi così dalla rigida stagione. 


GENERE XIV. CYCLOSTOMA 


LAMARCK. 


63 — I, Cycelostoma elegans (Nerita) Miller. 


T. subperforata, ovato-conoidea, violaceo vel lutescenti-caesia, 


obscure minutim variegata, lineîs spiralibus et transoversis 


elegantissime clathrata 5 operculo terminali solido, paucispiro. 
(Rossm. Icon. I. p. 90. f. bl.) 
Long. mill. 15-17; diam. mill. 10-14 ; anfr. 5. 


Syn. Nerita elegans Mill. Verm. II. p. 177. n. 565. 
Turbo elegans Gmel. p. 3606. n. 7%. 


Mie pron elegans Drap. Hist. p. 52. t. 4. f. 5 


— 


Mont. test. brit. p. 542. t. 22. {. 7 
Dillw. descr. cat. II. p. 865. 


striatus Da-Costa p. 86. t. 3. f. 9. 
reflexus Olivi Zool. Adriat. p. 470. 


var. g Hartm. N. Alp. 1. 
Brard Hist. p. 105. t. 5. 
Sturm Fauna VI. 6. t. 5. 

G- Div: I. pi 14-45401 501547 
Blainv. Malac. p. 455. t. 54. f. 7. 
Turton Man. p. 95. f. 75. 
Bouch-Chant. Cat. p. 66. n. 54. 
Rossm. loco cit. ( Anim. t. 5. f. 80-82.) 
Lam. ed. Dh. VII. p. 560. n. 25. 
Porro Malac. p. 75. n. 62-L 


-8. 
p. 245. 
f7 


Cyclostoma elegans Phil Moll. Sicil. IL p. 149. 


= Morelet. Moll. du Port. p. 89. n. È 


Var. 4. albo-violacea, fusco-maculata. 
£. aurantiaca, unicolor. 


rosea, unicolor. 


St. 


cinerea, fusco-maculata. 


cinerea, violaceo-maculata. 


Descr. A. bruno-oscuro o grigio-nerastro : superiormente più 


oscuro ; tentoni lineari, gonfi. 


C. subperforata, ovale, conoidea, solida, solcata con molta 
eleganza da coste regolari, paralelle, grosse, che corrono 
sugli anfratti nel senso della spira e vengono incontrate 
e tagliate ad angolo retto da altre costicine transversali 
molto più piccole, fitte e numerose, simulando per tal modo 
una rete su tutta la superficie degli anfratti ; varia assai 
nel colore, talvolta è fasciata o macchiata da una serie 
di fiammette fosche, violacee o rossastre. Spira di 5 giri 
molto convessi, il primo ed anche il secondo dei quali è 
levigato, di color violetto o brunastro, I’ ultimo più gran- 
de in proporzione ; sutura molto marcata. Apertura quasi 
circolare, con leggero angolo superiormente nel punto di 
congiunzione dei margini ; peristoma semplice, evaso, ma 
quasi insensibilmente, al margine columellare. L’opercolo 
di questa specie ne chiude esattamente l’ apertura, è duro, 


solido, bianco-sporco 0 gialliecio, marcato da una linea 


spirale alla quale convergono le molte e finissime sue 


sirie. 


Agrr. Nei luoghi ombreggiati, a piedi delle siepi, dei muri, 
fra le foglie morte ed umide, Presso Cles, Castel Bellasio 


e Sporminore. 


4357 


RIASSUNTO. 


MOLLUSCHI TERRESTRI 


n - 
Gev. I. Arion Fér. . . . . . Spec. r. 
» II. Limax Fér., RR AGI 3 
» II. Vitrina Drap. . . . » 2. 
» IV. Succinea Drap. .. » 4 
V. Helfix L. (em. Drap.) » 20. 

VI. Achatina Lam. . . . » 3 

» VII. Bulimus Scopoli. . » 5 
» VII. Pupa Drap. . . . . _ » 9. 
» IX. Vertigo Mull.. . . . » 2 
» X. Balea Gray. . . .. » I. 
» XI, Clausilia Drap. . . » 9. 
» XII. Carychium Mull. . . » 2 
» XIIL Pomatias Stud, . . » I: 
» XIV. Cycelostoma Lam. . . » Ti 


FINE DELLA PARTE I, 


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7 La } 


INDICE ALFABETICO 


DELLE 


SPECIE, VARIETÀ E SINONIMIE 


N. B. Le Sinonimie sono in caraltere corsivo 


Achatina acicula Mill. Pag. 73  Bulimus detritus Mill. cai SO 


—  aciculoides Jan. » 75 —  doliolum Bruy. » 89 
—  lubrica Mull . » 78 —  hordaceus 
—  lubricella Zgl. » 79 Brug.)cusr. a $4 
Acicula lineata Hrim. . » 426 —  lineatus Drap. » 425 
Acmea lineata Hrtm. . » 426 c- lubricus Brug. » 78 
Amphibinaoblonga Hrtm. » 33 —  luteus? Zgl. . » 8 
—  putris Hrim.. » 28 —  minimus Brug. » 434 
Amphibulina SIT —  montanus Drap. » 82 
Ft 0A) N85; —  muscorumBrug.» 94 
— putr is var. —  obscurus Mull. » 84 
i 001. n SÒ —  quadridens 
Arianta arbustorum Mall! > —. .. »eS7 
Leach: :QYV\1 n» 44 _ radiatus auetor. » SA 
Arion empiricorum F.. » 48 —  subdiaphanus Bi- 
-- rufus F. e anAA VOneii 100, 426 
Auriculalineata Drap. » 425 —  succineus Brug. » 28 
— minima Drap. » 481 —  tridens Mull.. » $5 
Bulinus obscurus Hrtm. » 83 
Balea fragilis Leach. . » 408 —- sepium Hrim. » SI 


— perversa Linn. » 407 


®I 5111) 


- 


Buccinum acicula Mill » 74 Carvehium acicularis F. » 42 
— terresireMontg. » 74 —-  cochlea Stud. » 42 
Bulimus acieula Brug. » 74 —  fuscum Flem.. » 412 
—  avenaceusBrug.» 402 —  lineatum Drap. » 42° 
—  bidens Brug. » 409 — minimum Miill, » 45 


440 


Chondrus avena Cuv. 


_ 


Pag 
frumentum Cuv. » 
quadridens Cuv. » 


tridens Cuv. . » 
Clausilia alboguttulata 
Wagn. . . . » 
albopostulata 
JanFtt9 #1 4 » 


dales sEs 


RSS 


Ai 


annera Zgl . » 
attenuata Zgl. » 
basileensis Fitz. ,, 
bidens Drap . » 
biplicata Mont. » 
commutata Ross, » 
diluta Zgl. . » 
diodon auctor, » 


dubia Drap. . » 
dubia Hrim. . » 
fragilis Stud . » 
itala Mart.. . » 


lamellata 

Leach. . . . » 
laminuta Pfr. » 
lineolata Held. ,, 
minima C. Pfr. » 
nigricans Pult. » 
obtusa Rossm. » 
ornata Zgl. . » 
parvula Gdrin. » 
parvula Stud . » 
perversa C. Pfr. » 
plicata Grin. » 

— y Hartm. » 

plicatula Drap. » 
punetata Mich. ,, 
Rolphii Leach. » 
rubiginea Zql. » 
rugosa C. Pfr. » 
similis Charp. » 
Steniziana Pot. 

Miei n 
Stentzii Rossm. ,, 
ventricosa C. 

I LIETA Ue SPORE ABCO 


Columna acicula Jan . » 


aciculoides Jan. » 


.402 


400 
88 
86 


445 


74 


(0) 


Columna? lubrica Jan Pag. 79 


lubricella Jan. » 


Cyelostoma elegans Mull. » 
—-? lineatum Porro. » 


maculatum 

Draper 
turriculatum 
Hrim. .... » 


Discus rotundatus Fitz. » 


ruderatus Fitz. » 


Helicella cellaria Beck. » 


ciliata Fér. . » 

Draparnaldi 
Wieck.or ct i» 

nitidula Beck. » 


Helicolimax vitrea F. . » 
Helix acicula Stud . . » 


aliena Zgl. . » 
alliaria Miller. » 
altenana Girin. » 
Anauniensis d. 
Bi. cihiafadute'» 
apennina Miihlf.» 
arbustorum Linn.» 
avena F. . . » 
bidens Mill. . » 
bilabiata Olivi. » 
buccinata Alten. » 
candida? Zgl. » 
carthusiana Mùll. » 
carthusianella 
Drap. ssa» 
carychium Gmel.» 
cellaria Mull . » 
ciliata Venetz. » 
cineta Mull. . » 
cinerea Poir.. » 
cingulata Stud, » 
claustralis Zgl. » 
coronata Stud. » 
costata Mill. . » 
cristallina F.. » 
crystallina Dill- 


WYNn, . e ORI) 


79 
434 
426 
132 
4132 


69 
74 


434 


52 


b5 


Helix erystallina Mill. Pas. 


detrita Mill. 
doliolum F. 
eburnea Hrtm. 
elongata F. 


ericetorum Mill. 


frumentum FF. 
fruticum Mill. 
Gibbsii Leach. 
glabra Stud. 

hirsuta Jan 

holoserica Gm. 
hortensis Mull. 
incarnata MUII. 
Lackhamensis 


Mont . 


limacina Alt. . 
limacoides Alt. 
limosa Dillw. 
lubrica Bill. 
lucida ? Brard. 
lucernalis Zql. 
minuta Say. 


muscorum Mill. 
neglecta Harim. 


nemoralis Linn. 
nitens Mat . 

nilens Shepp. . 
nitida Drap. . 
nitidula Drap . 
obscura Mill . 
obvia Hrtm. . 
obvoluta Mull . 
octona Gmel, . 


Olivieri C. Pfr. 


pallescens Zgl. 
palliata Hrtm. 
paludosa Mont. 
parvula F . 


. pellucida Mit 


perversa F. 
perversa Mill, 
plicatula F. 
pomatia Linn . 
pulchella Mill. 
putris Linn. . 


65 
80) 
89 
66 
33 
64 

400 
43 


Helix putris F. x 


14 
fl 


quadridens Mill» 
radiata Costa. » 
radiata F.. . » 
rotundata Mill. » 
rubiginosa Zql. » 
ruderata Stud. » 
rufilabris Jeffr. » 
rupestris Drap. » 


sepium Gm. . » 
sericea Drap . » 
sericea Mùll . » 
similis F. . . » 


spirula Villa . » 
strigella Drap. » 
subeylindrica C. » 
succinea Mill. » 
sylvestris Alt. » 
sylvestris Hrtm. » 
terrestris Gm. » 
tridens Mùll. . » 
trigonophora 
Lane ei 
umbilicata F. » 
umbilicata Mont.» 
unifasciata Bivo- 
LCA Li AE 
vertigo Gm. . » 
zsonaria 8 Hrlm, » 


Iyalina pellucida Stud. » 


vitrea Stud , » 


Limacella obliqua 


brad eigen 
parma Brard. » 
unguiculus 

Brardi ...i°%° -» 


Limax agrestis Linn. . » 


antiquorum F. » 
cinereus Mull. » 
filans Hoy. . » 
gagates ? Drap. » 
maximus Linn. » 
reticulatus Mill.» 
rufus Linn. . » 


rufus Drap. . » 


Pag. è 


442 


Limax succineus Mill. Pag. 48 


—  variegatus Drap. 
Nerita elegans Mill. 


Polyphemusacicula Villa. 
—  aciculoidesVilla. 
Pomatia antiquorum 
Leach capi 
—  pomatia Beck. 
Pomatiasmaculatum Drap. 
— Studeri 8 Hrtm . 
Pupa avena Drap. 
—  avenacea Brug. 
—  bidens Drap.. 
—  bidentata C. Pfr. 
—. biplicata Mich. 
— dilucida Zgl. . 
—  doliolum Brug. 
-_ edentula Turt. 
—  fragilis Drap. 
—-  frumentumDrap. 
—  marginataDrap 
—  minutissima H, 
—_  muscorum Drap. 
—  muscorum Linn. 
"7. pagodula Des- 
moul. Apr DI 
-— pusilla Phil. . 
—  pygmaea Drap. 
—  quadridens Dr. 
—  dtridens Drap. 
—  Iridentata 
Brard | 
— — unbilicataDrap. 
—  unidentata C. 
Pfr. auto 
— vertigo Drap . 
Pupilla marginata Leach. 
Pupula lineata Agazz . 
Pyramidula rupestris 


Fitz 
Bupicola parvula Harim. 


Succinea amphibia Drap. 


» 


» 


» 


A 


i 


20) 


134 


Succinea amphibia 


Nilsson. P 
gracilis Alder. 
levantina Desh. 
oblonga Drap. 
oblonga Turt. 
ochracea d. Btt. 
Pfeifferi Rossm. 
putris Flem. . 
putris Linn. 


T'achea nemoralis Hrtm. 
Tapada oblonga Stud . 


putris Stud. 
succinea Stud, 


Torquilla avena Stud . 


callosa Zgl. 
frumentum Fitz. 
quadridens Vil. 
tridens Villa . 


Turbo biplicatus Mont. 


carychium Dill- 
wyn. Nr 
elegans Gm. . 
fuscus IV alker. 
laminatus Mont. 
muscorum Linn. 
nigricans Pult. 
perversus Lin. 
quadridens Alt. 
quadridens G. 
refterus Olivi. 
rupium Costa. 
striatus Costa. 
tridens Gm. 


ertigo minutissima Vil- 


la . 


chaud gio. 
pusilla Mull. 
pygmaea Drap. 
quadridentata 
Stud . È 
quinquedentata 
Stud. 


muscorum Mi- 


ag. 29 
» 30 
» 30 
» 32 
». 29 
» 834 
» 29 
29 28 
y 27 
87 
n 
> 98 
, 90 
ss 102 
+, 100 
so 100 
I: 
Rea 
so 148 
so 134 
59 134 
ss 126 
ss 109 
> 96 
ss 120 
ss 107 
so 85 
25 87 
so 134 
22 84 
5, 434 
29 85 
ss 98 
sa 98 
ss 105 
ss 104 
so 404 
ss 104 


145 
Vitrina Audebardi C. Vitrina pellucida Drap. Pag. 25 
Pfr.. . . . Pag. 26 Vitrinus pellucidus Mont. ,, 26 
—  beryllinaC.Pfr.,, 26 
—  diaphana Drap. » 24 Zonifes crystallinus 
—  Draparnaldi Beach". <<. #,,006 
Heaclhio®N. ,, ‘20 —  radiatus Leach.,, 69 


NOTA. 


Trovavasi già quasi ultimata la stampa di questa Malacologia lorchè 
venni a conoscere l’esistenza di un lavoro del sig. /. Strobl, pubblicato 
in Pavia sotto il titolo : Notizie Malacostatiche del Trentino. 1851 Fasc. 
}. II. Non essendomi stato possibile procurarmi tale pubblicazione non- 
ostante le molte ricerche praticate, e non conoscendola quindi ancora che 
di solo nome, credo però intanto mio dovere l° accennarla, in relazione 
anche, se vuolsi, a quanto esposi nel principio della prefazione a questa 
prima Parte della Malacologia. 


ERRATA CORRIGE 
Pag. 441 lin 23 4837-46 4786-1829. 
» 27 » 13 Succinca Succinca putris (Helix) 
putris Linn, Linn, 
» 81 » 6 Bulimussepium Bulinus sepium Hrim. 
Hrtm. 


—<= 55m 


AM OLA 


Fig. I. a. è. Succinca ochracca d. Btt. 
» IL a. Achatina acicula Mill. — grandezza naturale. 
s»° » è. La stessa veduta ad ingrandimento. 
» II. a. Achatina aciculoides Jan — grandezza vatu- 
rale. 
sì» 5. La stessa veduta ad ingrandimento. 
w IV. a. Carychium lineatum Drap. — grandezza na- 
turale. 
sì» è. La stessa veduta ad ingrandimento. 
» » cc. Aperturaa forte ingrandimento, coll’ auimale ritiratovi 


e col disegno delle contrazioni in esso osservate. 


me —g.- | — nd 


Malac. VA di Non arte L 


A é 


"0 


Ed. de Betta dis. Verona, Litog. Schopf e {