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PIRAEF. GENERAìn.CC.BJLAECROTACn'y^TDIS
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QVL CVffl&SlAOIS.QYÀM .MOMMI. FRACTVS
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AET. gY.4E.AN. LXX.MENS.V. BAU.
CAMELLYS . GVAWM . PAB.OCHVS
MON.PQSWT. PATRI .OPTLMO
PLYSJìE .SE. MERITO
QVAM .TITVLQ . SCRIBI . POSSIT
J 2 2 2 5
f V
IN MORTE
DEL RMO P. LUIGI FOGNI
PREFETTO GENERALE
DEI CC. RR. MINISTRI DEGL’ INFERMI
/
Tediala %Y <YY 26 1849
HELLA CHIESA
DEI SS. VINCENZO ED ANASTASIO
DAL P. NICOLÒ BORDELLI
ASSISTENTE GENERALE DELLE SCUOLE PIE
ROMA
COI TIPI DELLA S. CONGREGAZIONE DI PROPAGANDA FIDE
1840,
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in 2016
https://archive.org/details/orazionefunebreiOOborr
Didget mansuetos in judicio P». u.
Et mansuetis dabit gratiam Pro. 3.
JEd io , nei giorni della tabulazione , o fratelli ,
allorché vedevo i giusti mangiare il pan del do-
lore , ho esclamato nei silenzi della mia solitu-
dine : E fia vero che gli empì possederanno la
terra ? e il soffrirai tu , o Signore ? E non hai tu
detto che il cor dei superbi (i) insidia sempre,
e le cose buone che vengono da te rivolge in
male , e fìnge di trovar macchie negli eletti tuoi
per oltraggiarli ? Dunque soffrirai tu che gli empì
possederanno la terra ? Ed allora da fremito
come di vento sentii liquefarmi 1’ ossa , atterrito
dal suono imperioso di una voce segreta che di-
ceva : o stolto, leggi. E tra 1 angoscia e il tre-
mito io lessi : I superbi (2) innalzeranno le loro
case , e il Signore le demolirà ; guai (3) a chi la
città prepara nella ingiustizia ; il superbo (4)
cadrà , e steso a terra non avrà chi lo susciti ,
io nelle sue città foco divoratore accenderò io ,
e tutte le cose in giro saran divorate ; Dio (5)
resiste ai superbi. Riconfortato dai sensi della
divina giustizia intesi refrigerio di celeste rugia-
da, e mutarsi l’ angoscioso affanno in isperanza ;
4
elessi ancora: Iddio dirigerà nel giudizio 1 man-
sueti ; ai mansueti donerà la sua grazia. E be-
nedetto , esclamai , benedetto il Signore, che si
è compiaciuto di rivelare all uomo tanta parte
dei suoi arcani consigli !
Sì , o fratelli , abbiamo veduto i mansueti
celarsi agli altrui sguardi , come V uomo che ab-
bia commesso un delitto, trepidanti, ma taciti
come agnelli sotto la man del tondente ; ed i
superbi vantarsi di aver saputo scorgere in essi
infinite macchie , e trovar di lavarle agevole
modo, usando la contumelia e la rapina, il ter-
rore e la morte. Ma che ? Aveano eretto l’ edi-
lizio nel delirio, volte in giù nell impeto della
ebbrezza le piramidi dei popoli, rendute nocive
e di poi sospette pur le speranze moderate di
animi semplici e generosi , sciolte le istituzioni
sante, dichiarati forti i violenti, inutili gli ope-
rosi , sinceri gli audacissimi , insidiatori gl’ in-
nocui , e sostituita alla modestia la petulanza ,
alla veracità la mensogna , alla mansuetudine
1 ira. E Dio con un soffio ha gettato a terra
l’edifizio eretto nel delirio, ed ha con suoi raggi
rischiarata la mente dei mansueti nei loro giudizi.
Questo è il procedere , una è la norma della
Provvidenza , o fratelli , tanto nel dirigere un
popolo , che un uomo fedele ai divini precetti.
Veggio avverate le parole dello Spirito Santo ,
o si applichino al tempo , sotto al quale si av-
vicendano le umane cose , o si riferiscano ad
un individuo dalle vicende umane agitato , e con
^-( 5 )-€$
1’ obbligo di trovare fra dubbiose vie 1’ angusto
sentiero che mena alla rettitudine. Onde invece
di atteggiarne a cordoglio su le ceneri calde
dell’ estinto , che ha lasciato negli animi nostri
perenne desiderio di se , perenne desiderio nel
cuore dei suoi figli e fratelli , perenne desiderio
in quanti pregiano la scienza e la virtù; mi
sembra più opportuno ammirare in lui quell es-
sere mansueto , al quale Iddio suol dirigere i
giudizi, e donar la sua grazia. Invitato l’altro
dì a porre un fiore su quest’ urna , io , ancora
sbigottito dal nugolo dell’ira e dell orgoglio che
dianzi qui riversava furiosi nembi , non ho po-
tuto ritrovarne che uno , senza pompa di colori ,
senza pompa di foglie ; se non che di succo è
fornito si peregrino da ristorare l’ animo nostro,
che sì degno objetto da noi dipartito non può
non rimpiangere. Ammireremo in lui 1’ uomo
prudente nella mansuetudine , come quegli , a
cui Dio promette la sua grazia , e la direzion nel
consiglio.
La mansuetudine , figlia primogenita della
umiltà, natura dell’ agnello , intorno al quale
sedevano e cantavano osanna i seniori nella ce-
leste Gerusalemme , la mansuetudine , che ab-
borre i consigli torbidi e violenti , ed ama la
serenità e la pace nei pensieri e negli affetti ,
a noi sarà bello vagheggiarla non rifolgorante
coni’ è , se nei moderatori dei regni si mostra ,
ma diffusa di blanda luce , come suole apparir
nei privati , che nella scuola dell Evangelio fin
'^h( G )-e^
dalla tenera età si educano 1’ intelletto ed il
cuore. Questa è virtù , che non solo si fa usber-
go all’ assalto dell’ ira , ma esorta a perdonare
le offese. Rende lo spirito di tempera cosi dolce
e placata , che nelle prosperità non lo lascia in-
superbire , e nelle avversità non turbarsi. Ne-
mica non solo degl impeti crudeli , ma dei tu-
multi e degli strepiti, va in cerca di solitudine,
e trova pascolo che 1’ appaghi nei soli colloqui
con Dio. Legata con la destra alla carità, e con
la sinistra mano alla beneficenza , facilmente è
commossa dagli altrui dolori, e corre con l’opera
o col consiglio ad alleviarli. Risponde coi bene-
fizi alla ingratitudine , con la preghiera alla con-
tumelia, col perdono all’oltraggio. E perciò dove
siede la mansuetudine, ivi scende la grazia, e
la prudenza con maturi giudizi governa la vita.
Questa virtù a Luigi Togni fu cara fin dai
primi albori del lume intellettivo ; e se gli mutò
in costume , e se gli fece indole : per la qual
cosa a lui fu concesso il particolar privilegio
di avere ad infallibile guida il Signore nella
scelta dello stato, nella scelta degli studi e dei
consigli , e nel governo dell’ Istituto per con-
servarlo ed accrescerlo. Nato egli in questa eter-
na città , maestra delle genti , e ritratte nelle
prime fantasìe le immagini dei buoni esempi dai
suoi genitori , docilissimo a’ precetti di cristiana
e civile educazione , si trovò nell adolescenza
fornito di nobile decoro , d ingenua semplicità ,
di vereconda modestia, ed atto a ricevere con
)eM 7 )-€$
efficacia nel romano Collegio per bocca di eru-
ditissimi personaggi la parola coltivatrice dell’im-
maginazione e dell’intelletto. E poiché riposa (6)
la sapienza nel cuor del prudente , avvenne che
in lui , benché giovinetto, allorché 1’ avido sen-
timento è preparato a sbramarsi d’illusioni, il
sapere lo esortò non a smodato desiderio di
lode , bensì ad umile concetto di sé medesimo ;
e gli porse non jattanza , ma buoni consigli ,
non esca a speranze audaci , ma suggerimenti
ad opere forti e pietose. Infatti entrato egli nel
dieciottesimo anno era per veder volgere un
secolo in un altro secolo , e niente di meglio
apparecchiarsi, da quando per sofismi la società,
non che ogni più antica ed autorevole istitu-
zione si tentò scuotere dai cardini , assalire nel
santuario la Sposa di Cristo , e vilipenderne e
tribularne il custode. Vedeva sparsi nelle menti
i concetti, conditi del sale che punge l’ animo
a riso , e l’ empietà v’ introduce. Vedeva la opi-
nione di molti uomini composta ad abbracciare
e pronunziare i falsi giudizi , eh’ egli verso il
termine dei suoi giorni ha dovuto udire con la
stessa avventatezza ripetere ed autorità menso-
gnera, cioè , nei chiostri inspirarsi e professarsi
inquisizione e bigottismo. Non pertanto aveva
egli udito da chi non inganna che Dio parla
al cuore dell’ uomo nella solitudine ; che ivi per-
ciò si tiene a vile quanto in terra alimenta la
ingordigia e la vanità; che ivi, domati gl’im-
peti della carne e dell’ inferno, il pensiero dalla
M 8 )-€3(
cella romita sen vola liberamente pei cieli , e
discende ispirato dagli eterni veri per parteci-
parne ai deboli ed agl’ ignoranti , ed infondere
consolazione agli afflitti , conforto ai dolenti ,
speranza agli oppressi , rassegnazione agli sven-
turati ; che ivi lilialmente la carità si avvalora
della meditazione, e prepara il sagrifizio pur
della vita, se il ben degli altri il richiede.
Chiarificata dal Signore la conoscenza di si
alte cose, il docile e mansueto giovinetto non si
lasciò vincere dalla contraria opinione del mon-
do , nè dalla naturai ritrosìa che s’ingenera per
timore di non essere dispregiato e deriso. E
scelse : e nella selva della vita , dove altri van
balenando su le pietre , insanguinandosi tra le
spine , brancicando tra 1 ombre , il giovinetto
prudente seppe dirigere i suoi passi. Desiderò
perfezionamento di spirito ; e perciò di sotto-
mettersi alla maniera di vivere rigoroso , onde
gli esempi di antica penitenza e meditazione ri-
petono quei nostri fratelli che Chierici Regolari
Scalzi si appellano , e di altro pietoso nome ,
originato dalla Passion del Signore , i fedeli son
soliti di adornarli. Quivi data esperienza piena
di sua salda vocazione a voler vivere povero ,
casto , e obediente , e di sua fervorosa pietà ,
pronunziò al cospetto dell Altissimo i sagri voti ,
ed aspettò di uscirgli incontro con l’accesa
lucerna , quando che sia gli fosse piaciuto di
presentarsi. Intanto continuava a coltivar le dot-
trine , e massime di quali e quante, senza colpa
9 )-€$
e disdoro del solenne uffizio , non può un sacer-
dote non erudirsi. Nelle quali discipline se pro-
fittasse non poco , n’ è argomento , che non ap-
pena fu dell’ ordine sacerdotale nella debita età
insignito , che gli venne affidato F incarico di
ammaestrare gli altri , ed esser con questo di
norma ai giovani per la pietà. Ed oh quanto
sentì egli la forza di questo dovere ! Per questo
contratta penosa infermità , o stento nel digerire
il tenuissimo cibo : per questo insinuatosi fiacco
languor nelle membra in tempo che suol essere
più rigogliosa la vita. Ma fastidì e veglie, stenti
e languori , non furono ostacoli sì forti da im-
jDedire F uorn prudente a raggiungere il fine di
adempiere il bene altrui, e di avvanzar nel sapere.
Dall’ altra parte in lui non si scorse mai smodar
per poco F amore di sè medesimo , F amore che
si accompagna al sapere, ed apre spesso l’adito
all’ orgoglio , e falsa scemando il concetto di
stima per quanti altri curvati su i volumi su-
dano lunghe veglie , e abbreviano i loro giorni
per immegliare gli altrui. Egli sentiva emula-
zione di migliori doni , ma scevra di vanità e
d’ invidia ; assaporava il segreto gaudio che si
prova pel mite lume della dottrina , ma sapeva
cautelarsi dal vento che spira dalla dottrina me-
desima , e talvolta muta il benigno lume in fu-
nesta fiamma , e affumica lo spirito , ed arde i
prolifici semi delle morali virtù. Questo è saper
possedere i gratuiti doni ; però è scritto (7) : il
cuore prudente possederà la scienza.
Ss>-( io )h=(
Cosi egli viveva : allorché i sapienti della ter-
ra , nella loro stoltezza sognando che nei chiostri
si trascinasse tra l’ozio e le gozzoviglie la vita ,
vollero che gli uomini tutti si adoperassero intor-
no alle vaneggianti vanità che ne circondano , e
gli ordini regolari soppressero. Che però tratto
egli dalla operosa pace degli studi, dai segreti
rapimenti della concorde preghiera, dalle tran-
quille abitudini delle azioni pietose, passò dai
silenzi del chiostro ai solitari recessi delle pa-
reti domestiche. Ma quasi gli atti della tra-
scorsa vita fossero tali da lasciarsi col capo sul
patibolo , era costretto a schivare la luce del
giorno, per non essere scoperto e sforzato a giu-
rare con gli empì la bestemmia. E forse di poi
non sospettò che un’ altra volta sarebbe per
ritrovarsi in si miserabile stato , e per di nuovo
resistere a simiglianti deliri. Ed in vero in com-
parazione della verità, fornita di perenne luce,
1’ errore , eli’ è simile a un lampo , avrebbe a guiz-
zare un momento solo , e spegnersi per sempre fra
le tenebre che fan coverchio all’ inferno. Ma
ohimè ! dal ricomparire ch’ei fa, sembra che ab-
bia natura di vetro a mille facce incavate, che or
dall’ una or dall’ altra variamente lampeggia. Nè
gli uomini che lo affisano , sebbene giungano
la prima fiata a scoprirlo errore , non perciò
rinsaviscono: poiché dopo alcun tempo dirigendo
gli occhi ad altro lato , s’ imbattono ad altro
lampo ; e il prendono spesso per sembianza di
cosa non più indegna dell’umano intelletto non
£>-( Il )~^
più nociva alla società , come dianzi fallace-
mente la dichiararono. Quindi avviene che ,
sebbene avvertita dai falli della generazione che
passò , negli stessi falli suol cadere la genera-
zion che succede ; la parola , rituffata in gola
della mensogna, si ripete come proferita dalla
verità ; i giudizi , che già si mostrarono avven-
tati dalla stoltezza , si rincarnano come conce-
piti dalla sapienza ; e sempre con vesti nuove
escono in campo gli stessi violenti a guerreg-
giare i mansueti. Ma viva Dìo che ai mansueti
dà grazia , e ne dirige i consigli !
Reintegrati gli ordini religiosi, egli stanco
di dimorare in mezzo a pastura , dove seguono
allo strepito i fastidì , al vano affacenclarsi le
ansiose sollecitudini , ed alle brevi speranze i
lunghi e molesti rancori , senti rinfiammato il
desiderio di ritornare al dolce nido ; ed ivi
nelle tenere trepidazioni innanzi a Dio rompere
in amorosi gemiti , e distillare in lagrime il suo
cordoglio. Mail Signore, che già nella solitudine
gli aveva recinto 1 animo di fortissimo usbergo,
aveagli altresì estenuate le membra da non po-
ter sopportare le notturne veglie, e sparsi agri
umori nei piedi da non reggersi all’asprezza del
gelo denudati e scalzi : accennando con ciò che
gli convenisse di tenere altra via , per la quale
più miti le pratiche di corporal penitenza, più
frequenti incontrasse le opportunità di sagrifi-
carsi per gli altri. Fattagli maggiormente palese
la divina volontà per espressa dichiarazione del
12 )-e$
Superior Generale , che a lui concedeva lil>era
facoltà di secondare il novello invito celeste,
senti tranquillissima la coscienza ; e chiese di
essere annoverato tra gli operosi , che pieni
dello spirito del De Lellis , vaso di carità av-
vampata , promettono con gli altri voti di cor-
rere anche laddove fosse pericolo d’ infettarsi
al morbo, a line di confortare l’anima affan-
nata dall’ agonia della morte. Cosi rispose alla
opinione del mondo ; cos'i ricambiò il sarcasmo;
cosi declinò il banco alle percosse dei maligni ,
e restituì all’oltraggio la contumelia.
Messosi di nuovo a lavorare in orto chiuso
da siepe , ed irrigato da perenni fontane , dove
i germogli delle virtù restano assicurati, e verdi
e vegeti rampollano, si attenne ai prediletti suoi
studi, che intendono alla moralità delle azioni,
ed alla scienza della fede ; e nel tempo stesso
adoperavasi a passarli in eredità ai giovani ,
speranza dell’Istituto, e sua cura deliziosa, e
ristoro di durate fatiche , e dolce frutto infine
d’ industria sollecita e vigilante. Aveva egli per-
corso lo stadio delle limane lettere , gustato le
invenzioni dell ingegno creativo nel figurare
sensibilmente il vero , attinte notizie intorno a
vicende di popoli e d imperi ; aveva meditato
sul processo della umana ragione, intesa a for-
mare mercè le sue forze un certo concepimento
delle visibili ed invisibili cose: quando levò
gli occhi al 1 albero del sapere, il guardò dal
vertice al piede, e si decise di starsene merig-
M 13 )-€=*
giando all’ ombra di quei rami più fruttuosi
che tutti gli altri inghirlandano. Io non so se
lo avesse determinato alla scelta 1’ aver veduto
o quanto costa all’ ingegno il tener dietro per
la sua vaga manifestazione all’ amenità delle
forme , o quanto sia debole la ragione nel con-
seguire T intento a cui mira : si può bensì
affermare dopo la sua determinazione eh’ egli
f ottima parte si elesse. Si può affermare aver
compreso il prudente uomo che fine del nostro
intelletto è la verità , comprenderla infallibile e
rivelata , manifestarla semplice con le parole ,
armonizzarla decorosamente con gli atti ; line
della volontà il bene , ma perfettissimo adorarlo
nel Signore , riconoscerlo negli attributi ed ope-
razioni di lui, divulgarlo nelle opere ; fine della
memoria accogliere tutt’ i doveri che derivano
O
dalla legge, tutte le verità che non dan luogo ad
errore , tutt’ i sentimenti che si destano alla im-
pressione della bellezza , ma di quella che pie-
tosa riluce dalla fronte della bontà , ma di quella
che maestosamente serena irradia la giustizia ,
e a religion persuade. Però lasciando da parte
gli studi che arrecano irresoluzioni e torbidi
allo spirito , e lo gettano spesso in balia quando
di ostinazioni e quando d incostanze, quei soli
coltivò che generano sicurezza nell’ intelletto ,
e tranquillità nel cuore. Però invece di occu-
pare il tempo* a profondamente conoscere le
nazioni che furono, i linguaggi che parlarono,
le imprese eli eseguirono ; invece di andare
^-( 14 )-<^
indagando immaginati fantasmi , o tendere a
crearli , e di scoprire le leggi dello spazio e
della inerte materia , e le qualità di quanti es-
seri irrazionali abbraccia la natura creata : egli
determinò di esercitar la mente su le proprietà
sovraintelligibili del creatore , e studiarsi a di-
scernere le parole di lui ; alle quali è uopo
che i redenti le loro azioni conformino, se, pro-
postasi a line la rettitudine, amano di conse-
guirla. Veramente l’ottima parte egli elesse:
veramente ei seppe eleggere 1’ ottima parte dal-
l’albero della scienza; che Dio lo dirigea nel giu-
dizio , e gli largiva i suoi doni.
Ma i raggi della scienza nell uomo prudente
non si restrinsero fra il breve giro del chiostro :
diffondevano la loro luce per gli ordini diversi
della società ; e se ne giovavano per lo spirito
ricchi e poveri , vecchi e giovani , ecclesiastici
e magistrati. Egli custodiva il consiglio ; e que-
sto gli era vita per 1 anima , e grazia pel di-
scorso. Come degli unguenti , e dei svariati
odori il cuoi' si diletta : cosi addolciti si senti-
vano quanti a lui si commettessero , e ne as-
saporassero i consigli. Per bocca di lui riceve-
vano segreto ristoro quanti in balia già di pas-
sioni sentissero timore che sbalordisce o tri-
stezza che opprime, odio che affanna o cupi-
dità che snerva , ambizion che divora o invidia
che innnagrisce , ira che trasporta o dolore ohe
fiacca. Per bocca di lui ricevevano incremento
e forza di risigillarsi nello spirito e la ingenua
M 15
semplicità che suole trasparir dalla fronte , e
la pacata modestia che cela , e più bello rende
il nascoso tesoro delle virtù. Sapeva egli dal-
l’acqua profonda del consiglio , che Dio gli avea
donato , attignere le stille che fecondavano dove
l’attitudine ad intenerirsi per le altrui sventure,
dove la docilità nell’ imbeversi di ammaestra-
menti divini , e dove il desiderio di perfezionarsi ,
i consigli di Gesù Cristo attuando. Però facilissi-
mo gli era lo scorgere quell’indefìnibile, quel ger-
me d’ infelicità , che più o meno doloroso, più o
meno funesto , suole accompagnar per la vita
tutti coloro che si allontanano dalla legge. A
tutti sapeva porgere coi perdono di Dio con-
solazioni e speranze, e toccar quelle piaghe si
rosseggianti , che nè la moltitudine delle co-
gnizioni , nè la varietà degli studi , nè la pro-
fondità del sapere sono farmachi atti a mitigarne
l’ asprezza. Perciò vedevamo a lui muovere e
tribolati per aver conforto a pazienza , e madri
per aver documenti all’ educazione dei figli, e
magistrati per aver sussidi d’ intelligenza a bene
amministrare gli uffìzi loro. Perciò traevano a
lui timide verginette , vereconde spose , e ve-
dove desolate. Perciò d’ innanzi a lui piegavano
con umile senso il capo venerandi porporati :
e due volte il chiamarono per averlo giudice
della lor coscienza , allorché raccolti in con-
clave erano guidati dallo Spirito Santo ad eleg-
gere il Vicario di Gesù Cristo.
Se Dio si compiaceva di donare a lui cotal
)s>-( 1 6 )-^
discernimento , che penetra di mezzo ai dubbi ,
e va difdato alla certezza , io non ho che chie-
derne prova a voi medesimi , o fratelli; che sa-
pete di lui non solo ciò che ha dato per le
stampe (a) , notissimo a tutti , ma i giudizi
che spesso fu invitato a proferire intorno ad
ardue materie , per comando di uomini autore-
volissimi , e soliti a rivolgersi a provati sapienti ,
e a ponderare con maturo senno i loro discorsi.
E non solo i grandi personaggi che lo avevano
vicino , ma da lontane terre , separate da monti
e da mari, mandavano a lui richiedendo avviso,
o per dubbiezza di leggi , o per ambagi di fat-
ti. Per la qual cosa in questa città , seminario
di sapienti , egli fu chiamato a mettere anch’e-
gli sul candelabro il suo lume. Quindi senza
maraviglia s’ udiva lui scelto Esaminatore Apo-
stolico del Clero Romano, lui Consultore di Sa-
gre Congregazioni , e di quella che assiste al sa-
gro tesoro delle Indulgenze e delle Reliquie , e
di quella , dove i forti d Israele si accampano
per difendere la fede ; lui dell’Accademia di Re-
ligione Cattolica Censore ; lui dell’ Apostolica
Dateria Teologo , lui di ragguardevolissimi Por-
porati Uditore , ed Esaminatore dei Vescovi. Di
tanto lume gli stessi supremi Gerarchi vollero
giovarsi : e a quello sovente rivolsero lo sguar-
do Leone decimo secondo , Gregorio decimo se-
sto, ed il nono Pio, in tutto quel tempo d’im-
( a ) Si accenna all’ opera intitolata : Instructio prò sacrisEccle-
siae ministris etc.
^-( 1 7 )-^
menso strepito di gloria , quando non ancora
la ingratitudine dei figli avea concepito il co-
raggio del delitto, per apertamente disconoscere
gl’ insperati benefizi , ed esautorare il Padre !
Nè poteva essere che i grandi della terra non
avvicinassero a sè un uomo di tanta prudenza ,
e d’indole tanto mite; mentre dall’altra parte
10 ammiravano ornato di tal modestia , che non
solo non chiedeva mai per sè stesso , ma facea
di retrocederete per avventura spontaneamente
alcun prò gli offerissero. Infatti Leone XII. de-
siderava mostrare un particolar segno di favore
sovrano alla diocesi di Fossombrone, conceden-
dole a Vescovo un personaggio , come lo avea
definito l’Apostolo , irreprensibile , cioè , e pu-
dico , savio e prudente , mansueto e modesto :
ma egli , appunto perchè possedeva quest’ elet-
tissime qualità , non si credè atto a sostenere
11 peso di cotanto uffizio ; e pregò , ed ottenne
che fosse ad altri omeri indossato. Quanto ri-
tioso per sè , altrettanto inchinevole a secon-
dare gli altrui giusti desideri, si deliziava di umi-
liarsi innanzi ai potenti per prendere dalle loro
mani le grazie , e donarle senz’ alcun obbligo
a chi non invano lo aveva implorato mediato-
re. Non invano ; poiché è scritto (8): 1’ uomo
prudente piacerà a quelli dal Signor collocati
là donde possono su gli altri discendere copiosi
i benefizi.
Quanto è vasta la società dell’ uom man-
sueto ! Il superbo rimane tra gli uomini solo ,
Js-( 18 )-e*
come una roccia in mezzo alla solitudine del
deserto. Si delizierà forse immaginando che tan-
ti uomini lo inchinano : ma egli non ama ; è
solo. Vorrà e potrà essere prontamente obedito
dai molti che sapran prostituirsi ad ogni suo vo-
lere : ma egli non ama ; è solo. Solo è fra le lu-
singhe di bugiarda lode che bocche immonde
gli proferiscono ; solo è fra i baleni dei fan-
tasmi che guizzano orrendamente , ed il pen-
siero gli offuscano. Ma l’uomo di mite animo
appartiene alla immensa società stabilita da Gesù
Cristo; ama, e lo amano tutti. Egli nel deserto
della vita è un'oasi amenissima, dove s’incon-
tra godere di riposo e di refrigerio. Sempre se-
reno su la fronte , sempre dolce nelle parole ,
sempre placido negli affetti e nei pensieri , parrà
di pregar se ammonisce , di ammonir se correg-
ge. Aggiunge col sorriso all’esortazione effica-
cia , ed al comando propension di eseguirlo.
Avvalora i buoni col rispettarli , e adesca al
bene i ritrosi con l’esempio. Ponete quest’uomo
al governo d’ una famiglia , e ne sarà la delizia.
Io lo intendo dal dolore che si mostra nel viso
di quanti qui fan corona al feretro onorato , che
tal’ era per loro quest’ amatissimo padre e fra-
tello. Testimoni della pazienza da lui mostrata
nei minori incarichi , testimoni dell operosità e
prudenza di lui nella di rezio n dello spirito , e
testimoni di altre doti recondite da cavarne la
maggior possibile utilità per l’Istituto e la Chie-
sa , lo elessero , benché renitente , a Prefetto
*3-( 19
Generale dell’Ordine; e, valicato il sessennio
stabilito per legge, gli conferirono il secondo ma
prossimo luogo , finché di nuovo ad unanime
voce lo richiamarono al primo : e dieciotto anni
di cure benefiche al governo dell’ intero istituto
contano col senso di rispettosa gratitudine gli
addolorati suoi figli.
Allora sì che tutte le sue qualità naturali ed
acquisite si rivestirono di vivo splendore ; ed
egli come gigante cominciò a correre la sua via.
Con più chiaro lume da lui gli operosi ricevet-
tero esempio del come avessero ad assistere alle
squallide pallidezze , agli strazi e singulti dei
moribondi ; con quanta carità avessero a con-
templare gli stenti fiaccar la baldanza , le febbri
smungere la vigorìa , la putredine rodere la bel-
lezza ; con quanta pazienza avessero a udire le
voci dello sconforto , le ansie dei desideri , le
querimonie degli spasimi , le ire dei pentimen-
ti ; con quanta misericordia avessero a sorbire
dei farmachi la nausea , dei morbi il fetore, dei
morienti l’alito, dei cadaveri il lezzo. Allora
con più lume da lui apprendevano come doves-
sero apparecchiarsi con lo studio e la preghiera,
con la mortificazione e la mansuetudine , a fine
di sapere addolcire le altrui sofferenze , e ne-
gli spiriti dei languenti confortar la pietà. Al-
lora ciascuno dei suoi figli potè dire (9) : aven-
do io veduta la virtù , l’ho posta nel cuor mio ,
e con f esempio appresi la disciplina. Conosceva
il prudente uomo che il più abile maestro, e il
Ss-( 20 )-€=*
più efficace esortatore del bene , è l’ esempio.
Ogni frutto dei suoi sudori largiva , o per sus-
sidio e mantenimento dei religiosi , o per ac-
crescere biblioteche , o per arricchire di sagre
vesti le chiese : con tutto ciò non mai faceva da
sè dipartire il povero col dispetto e rossore del-
la ripulsa. Benevolo del pari che vigilante avea
tutti schierati innanzi al pensiero i suoi figli ;
nondimeno , benché di languida sanità , sob-
barcavasi ai disagi delle lunghe vie per visitarli.
Perciò era con lui la benedizione del Signore;
ed egli vide crescere i germogli della pianta che
il De Lellis avea fomentata con sospiri , e con
rivi di lagrime irrigata , la pianta produttrice del
balsamo che ricrea lo spirito travagliato dai mor-
bi e dalla morte. La benedizione del Signore era
con lui ; e per maggiore operosità dell’Ordine
allargavagli il campo. A lui diede poter dividere
e stabilire in due case di Verona , ed a Padova,
a Casale, a Valenza, a Tortona , a Torino, e
a Ferrara la eredità del benefico Fondatore ; a
lui potere con sua cura e stento erigere dalle
basi un Tempio (<z), affinchè i suoi soccorressero
ai Fedeli laddove questi con desiderio ne son
privi. A ragione adunque i suoi lo riconoscono
ed appellano Fondatore secondo. Nè gli sfuggi
di trovar modo , onde la carità potesse di con-
tinuo pabolo alimentarsi. Però nella stessa guisa
che in Verona e Padova , anche in Roma con-
ca) La Chiesa intitolata a S. Giovanni della Malva , eretta nel
rioue Trastevere.
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seguì 1’ intento , che in due Arciospedali i fi-
gliuoli di Camillo si addicessero agl’infermi, e se-
gnatamente laddove il padre loro avea ricevuto
gl’ incrementi della pazienza e della santità. Che
se, rinnovellate le vertigini della stoltezza , gli
uomini vietarono che gl’ infermi avessero spiri-
tuali sussidi da petti , nei quali alberga la mi-
sericordia per dovere di solenne promessa al
Signore ; è da sperare che il Padre dei Fedeli
renda di nuovo le consolazioni dalla torbida vio-
lenza rapite agl’ infermi suoi figli.
Rinnovellate le vertigini della stoltezza , il
mansueto riandò col pensiero gli anni della sua
vita , le grazie innumerabili ottenute da Dio , e
massime la conservazione e l’ aumento dell’or-
dine suo ; e si gettò nelle braccia della Provvi-
denza sperando. Nondimeno colui, che avea tut-
to operato per la gloria del Signore , che duolo
non dovea sentire in vederlo offendere , e perse-
guitarne la Chiesa ? Ma Iddio che affanna e che
consola , se lo avea riserbato a fargli vedere la
seconda volta 1’ empio come il cedro innalzarsi
al far della sera , al far dell’ alba gli fè vedere
la seconda volta che l’empio non era più. E gli
fè vedere prima nella oppressione , e di poi nel-
l’esaltamento due sommi Gerarchi, l’uno esem-
pio di Fortezza , e 1’ altro di Mansuetudine ; con-
tila i quali non avea permesso che nè la ostinata
forza di un Genio guerriero , nè gl’ impeti del-
l’audacia, nè le machinazioni dell’ inferno pre-
valessero. Gli amici delle tenebre, che aveano
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odiato e fugato i tìgli della luce , perderono la
gagliardìa di tribulare i mansueti ; e i prudenti
ritornarono nel loro seggio ad amministrare la
misericordia, e la giustizia. Ed Egli nel gaudio
di una coscienza tranquilla , fra il compianto
dei religiosi e consanguinei , col conforto dei
segni visibili della grazia, levati gli occhiai cie-
lo parea ch’esclamasse: Ed ora lasciami venire
in pace secondo le tue promesse , o Signore ;
poiché videro gli occhi miei la salute d’ Israel-
lo. Il servo mansueto e prudente fu esaudito
da Dio; ed in grembo a lui placidamente pas-
sò .... Fratelli .... silenzio .... preziosa è nel
cospetto del Signore la morte del Giusto.
(1) Sic et cor superboruin . . . bona enim in mala convertens
insidiatur , et in electis iniponet maculain. Eccl. li. 33.
(2) Domum superborum demolietur dominus. Prov. 16. 25.
(3) Vae qui praeparat urbem in iniquitate. Hab. 2. 12.
(4) Et cadet superbus , et corruet , et non erit qui suscitet
eum ; et succendam ignem in urbibus ejus , et devorabit omnia
in circuitu ejus. Jer. 50, 32.
(5) Deus superbis resistit. Prov. 3, 84 -jac. 3, 6.
(6) In corde prudentis requiescit sapientia. Prov. 14, 33.
(7) Cor prudens possidebit scientiam. Prov. 18, 15.
(8) Vir prudens placebit magnatis. Prov. 20, 20.
(9) Quod cum vidissem posui in corde meo , et exemplo didici
disciplina!!!. Prov. 24, 32.
ISCRIZIONI LAPIDARI!*:
DEL PROF. AB. DELLA VALLE
Le quali leggevansi nella Chiesa di S. Maria Maddalena pei
solenni funerali dell’ illustre Defunto , ivi celebrati il giorno
settimo dopo la morte di lui.
Sulla porta maggiore del Sagro Tempio
ALOISIO . TORNI
PRAEFECTO . GENERALI
CLERICORVM . REGVLARIVM . AEGROTIS . AD1VVANDIS
VIRO . PIETATE . DOCTRINA . INTEGRIATE . (ALARISSIMO
SODALES . DOMVS . MAGDALENIANAE
DIE . SEPTIMO . AB . EIVS . FVNERE
IVSTA . SOLLEMNIA . PERSOLVIMVS
ADSERTORI . ET . DECORI
VNIVERSAE . FAM1LIAE . NOSTRAE
Al lato sinistro del gran (Catafalco
REL1G10N1S . AEQVE . ET . CHAR1TATIS
STVDIOSISSIMVS
D1SCIPLINAE . REGVLARIS . EXEMPLAR . EN1TVIT
EAM . QVE . INTER SVOS . PROVEHENDAM . CVRAVIT
AD . CHRISTIANAE . VITAE . LAVDEM
SVMMIS . ATQVE . 1NFIMIS . DVX . EXTITIT
EGENOS . QVACVMQVE . OPE . POSSET . RELEV AVIT
DE . OMNIBVS . PRAECLARE . MER1TVS
OMNIVM . SIBI . AMOREM . CONCILIAVIT
Al lato destro
DISCIPL1NARVM . PRAESERT1M . SACRAR VM
CVLTOR . EXIMIVS
DOCTRINAE . FAMA . SPLENDOREM . ORDINIS . AVX1T
PLVRIBVS . CONSIL1IS . S . E . R . CARDINAL1VM
OPERAM . STRENVAM . ADHIBVIT
SCIENTIAE . CLERICORVM . PROBANDAE . CENSOR
1LLVSTRE . SCRIPTVM . AD . HOC . EXPERIMENTVM . EDID1T
PRAETER . GLORIAM . DIVINI . NOMINIS
NVLLAM . LABORVM MERCEDEM . ADPETI1T
IMPRIMATUR
Fr. Dominicus Buttaoni Ord. Praed. S. P. A. Mag.
IMPRIMATUR
Joseph Canali Patriarcha Constantinopolit. Vicesgerens.