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Full text of "Teoria delle funzioni ellittiche"

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MANUALI HOEPLl 



TEOKIA 



DELLE 



FUNZIONI ELLITTICHE 

PEE 

ERNESTO PASCAL ^\'^^^ 

PROFESSORE NELLA R. UNIYERSITI DI PAVIA 
S. C. DEL R. istituto LOMBARDO 




ULRICO HOEPLl 

EDIIORE-LIBBAJO DELLA. BBAL CASA 

MILANO 
1896, 






paopribtI lbttkrabu. 



Milano t Tip* Bernardoni di 0*. Hebeeehini e ^\ 



ir 



S PREFAZIONE 

«1 

e. 

ti 



L 



le lezioni sulle funzioni ellittiche che rac- 
colgo in questo volume, sono, con qualche modi- 
iicazione, quelle formanti la prima parte del corso 
di analisi superiore da me dettato neirUniversità 
di Pavia nell'anno 1894-95. 

L'indirizzo che ho voluto dare alla trattazione 
è questo : io ho voluto fondare tutta la trattazione 
tuUa teoria delle funzioni ^ di Jacobi ed è in ciò 
che il mio piano si stacca profondamente da quello 
degli altri recenti trattatisti, i quali in generale 
espongono la teoria delle ^ quasi come un' appen- 
dice a quella delle funzioni ellittiche. 

Dopo che Jacobi, alla fine dei suoi celebri Fun- 
damenta nova^ fu condotto alla scoperta delle ele- 
ganti funzioni ^, egli pensò subito di seguire un 
procedimento inverso e di fondare la teoria delle 
funzioni di Legendre sopra quella delle -3^, e ci 
restano appunto di Jacobi alcune lezioni, conser- 
vateci da Borchardt, (Opere di Jacobi, voi. I, pa- 
gina 497 ; Theorie der elliptischen Funcfionen aus 

428067 



IV Prefazione, 



den eigenschaften der Thetareihen abgeleitet) in 
cui si sviluppa ampiamente ed elegantemente que- 
sto concetto. 

Lo scopo che mi sono proposto io si può com- 
pendiare dicendo che, prendendo le mosse appunto 
da questa Memoria di Jacobi, ho voluto prose- 
guirla sino a comprendere le funzioni <y , e la fun- 
zione p^ e tutte le formolo relative, le quali rap- 
presentano le più recenti novità nel campo delle 
funzioni ellittiche. 

In alcuni punti naturalmente, il passaggio per 
la via che mi sono imposta, mi ha presentato 
qualche non lieve difficoltà, che io ho cercato di 
superare nel modo più semplice che mi è riuscito 
di trovare; ho dovuto perciò dare un'estensione, 
maggiore di quanto ordinariamente non si faccia, 
alla ricerca delle relazioni fra le ^ ; e mi si è pre- 
sentata come necessaria la ricerca di certe sem- 
plici relazioni fra le derivate delle ^ per argo- 
mento zero, relazioni sulle quali non era, credo, 
stata ancora fissata l'attenzione. 

Trattando della operazione indicata da Halphen 
colla lettera D {Fonct. ellipt. voi. I, pag. 294) ho 
voluto rintracciarne le formole corrispondenti per 
una via quasi inversa a quella seguita dall' Hal- 
phen, perchè non mi pare un procedimento abba- 
stanza elegante quello per il quale, p. es. il ri- 
sultato dell'operazione D sui moduli debba rica- 
varsi dalle formole che danno i risultati di D sulle 
funzioni p(u) e C u); mi pare invece più naturale 



Prefazione. 



cercare di risolvere direttamente il primo proble- 
ma, e non seguire la via, direi quasi, contorta, 
tenuta da quell'Autore. 

Non voglio infine tralasciare di notare che i 
procedimenti da me seguiti nei due paragrafi trat- 
tanti delle funzioni ragionali ài p & p' sono presi, 
quasi senza modificazioni, dalla citata opera di 
Halphen. 

PftTÌa, ottobre del 1895. 

Ebnesto Pascal, 



INDICE 



CAPITOLO I, 

LE FUNZIONI ^ DI JacOBI, 

§ 1. La serie ^ fondamentale ...... Pag. 1 

§ 2. Lilroduzìone delle quattro funzioni <^. « 3 
§ 3. Riepilogo delle formolo di definizione 
delle funzioni ^, Passaggio dall'una 

all'altra di esse „ 8 

§ 4. Equazioni differenziali cui soddisfanno 

le funzioni ^ , 13 

§ 5. Formola fondamentale di Jaeobi . . „ 14 
g 6. Prima categoria di formolo che si ri- 

cavano dalla formola fondamentale. „ 20 
§ 7. Seconda categoria di formolo che si 
ricavano dalla formola fondamen- 
tale. Formolo. in cui entrano tre 

argomenti indipendenti „ 24 

§ 8. Terza categoria. Formolo in cui en- 
trano due argomenti indipendenti. „ 25 
§ 9, Quarta categoria. Formolo in cui en- 
tra un solo argomento. Relazioni 
algebriche fra.le»^. •.«••• „ 28 



vili Indice, 

§ 10. Quinta categorìa. Relazioni algebri- 
clie fra i valori delle ^ pari e della 
derivata di ^j per argomento zero. Pag. 30 

g 11. Equazione a tre termini per la fun- 
zione dispari ^j „ 88 

§ 12. Le derivato dei rapporti delle fun- 
zioni ^ „ 88 

§ 18. Derivate logaritmiche'delle funzioni ^. „ 40 

§ 14. Alcune formolo relative alle derivate 

delle ^ per argomento zero ... ^ 42 

§ 15. Punti-zero delle funzioni -^ . . . . „ 46 

§ 16. Sviluppo delle funzioni 5* in prodotti 

infiniti a due indici „ 50 

•CAPITOLO II. 

LE FUNZIONI ELLITTICHE DI Le(ìENDE£, 

§ 1. Introduzione della funzione amplitu- 
dine di Jacob], e dei moduli h^ le 

di Legendre Pag. 52 

§ 2. Teorema d'addizione per le funzioni 

ellittiche „ 55 

§ 8. Derivate delle funzioni ellittiche . . » 56 
§ 4. Formola di inversione. Introduzione 
dell'integrale ellittico di 1.* specie. 
Integrale completo. ...... „ 57 

§ 5. Espressione d^l modulo q mediante ^^ „ 63 
§ 6. Periodicità delle funzioni di Legendre „ 70 
§ 7. Zeri e infiniti delle funzioni di Le- 
gendre , 78 

§ 8. Degenerazione delle funzioni ellitti- 
che .di JjQge;idre ,••••.•• ^ 74 



Indice. ix 



CAPITOLO Iti. 

LE Qr.VTTKO FUNZIONI <X DI WeIERSTRAS>5. 

§ 1. Costr azione della funzione ^ dispari. Pag. 78 
§ 2. Introduzione delle tre ^ pari ... ^82 
§ 3. Formolo di periodicità delle funzioni <r ^ d5 
§ 4. Formolo rolatire al caso in cui l'ar- 
gomento si accresce di semiperiodi „ 89 
§ 5. Formolo varie relative alle ^, rica- 
vate da formolo per le 3 ... . „ Ui 
§ 6. Equazione a tre termini per le fun- 
zioni <7 dìspari e formola d'addi- 
zione per la stessa funzione ... ., tV2 
§ 7. Introduzione delle quantità ei e^ e^ , 
degli invarianti g^ g^ e del descrì- 

minante A ^ *>5 

§ 8. Kelazioni algebriche fra le quattro <7. 
Relazioni in cui compariscono due 
argomenti. Formolo d'addizione per 

i rapporti delle ^ - * lOJ 

§ 9. Kelazioni fra le funzioni di Legendre 

e le funzioni » „ 108 

§ 10. Omogeneità delle ^, delle », e dei 

moduli „ ivi 

§11. Punti-zero delle funzioni o- . . . . ^ lOG 
§ 12. Scomposizione delle 9 in prodotti in- 
finiti doppii ^ ivi 

§ 13. Degenerazione delle funzioni cf . . n 107 
§14. Studio dell'operazione D. Sua tra- 
sformazione n 109 



X Indice, 

§ 15. Derivate dei moduli trascendenti di 1.* 
e 2.» specie rispetto ai moduli alge- 
brici, e dei moduli di 2.* specie ri- 
spetto a quelli di 1.» specie . . . Pag. 118 

§ 16. Derivate del discriminante rispetto 
ai moduli trascendenti di 1.» specie. 
Espressione notevole dei moduli tra- 
scendenti di 2.* specie „ 121 

§ 17. Equazione a derivate parziali cui sod- 
disfa la funzione e dispari. ... „ 122 

§ 18. Equazioni a derivate parziali cui sod- 
disfanno le tre funzioni <r pari . . „ 120 

§19. Sviluppo in serie delle quattro fun- 
zioni 0"; formole ricorrenti. ... „ 128 

CAPITOLO lY. 

LA FUNZIONE p (ti) DI WeIEESTRASS. 

§ 1. Introduzione della funzione p(u) e 

sua biperiodicità Pag. 133 

§ 2. Espressione della p mediante le -^ . » 135 

8 3. Valori di jp(w), pM, i)(w'0 • • • • « ^^"^ 

§ 4. Relazione fra la funzione p (w) e la 

funzione di Legendi^e snr. . . . „ 141 

§ 5. Espressione della derivata y(w) me- 
diante la p (w). Inversione. ... „ 142 

§ 6. Teorema d' addizione per la fun- 
zione p(u) „ 147 

§ 7. Addizione di semiperiodi all'argo- 
mento della funzione p{n), ... „ 154 

§ 8. Infiniti delle funzioni p (w) , />' (?/). 

Omogeneità „ 155 

§ 9. Sviluppo di p(u) in serie nolT in- 
torno del punto i( = . . . . . „ 156 



Indice. xi 

§ 10. La funzione p (u) sviluppata in una 
serie doppia. Conseguenze aritme- 
tiche Pag. im 

§11. Casi particolari della funzione i)(iO. 

Sua degenerazione „ 1G5 

§ 12. Le funzioni razionali ài p e j/ . . „ 170 

§ 13. Decomposizione delle funzioni razio- 
nali di p, // in quozienti di pro- 
dotti dio* * 174 

§ 14. Trasformazione delle ^, delle o" e 
della ;> per la trasformazione lineare 
dei periodi. Differenza fondamene 
tale fra le funzioni ^ e le <r . . . „ ì{)i 

CAPITOLO V. 

INTBGBALI ELLITTICI DI 1.*, 2.*. 3.* SPECIK. 

§ 1. Considerazioni generali sugli inte- 
grali ellittici Pag. 192 

§ 2. Distinzione degli integrali in quelli 

di l.a, 2.* e 3.» specie « 1^7 

§ 3. Forma normale di Weierstrass. Cor- 
rispondente espressione dell' inte- 
grale ellittico generale. Trasforma- 
* zioue di una forma ellittica in quella 

normale „ 200 

§ 4. GHi integrali ellittici di 2.*^ specie . „ 207 

§ 5. Gli integrali ellittici di 3.» specie. 

L'integrale Q di Klein , . . . . « 210 



xii Indice. 



CAPITOLO VI. 

ESPRESSIONI DELLE FUNZIONI ELLITTICHE. 

QUANDO SI PBENDE PEB FOBMA FONDAMENTALE 

UNA BINARIA BIQUADBATIOA QUALUNQUE. 

§ 1. Espressione rimarchevole della o" di- 
spari mediante l'integrale Q. , , Pag. 217 

§ 2. Espressioni delle ^ pari mediante Q „ 21i) 

§ 3. Espressione di w, p^ Q^ riferite ad una 

binaria biquadratica qualunque. . » 221 

§ 4. Espressioni delle e riferite alla bi- 
quadratica generale „ 226 



CAPITOLO I. 

LE FUNZIONI ^ DI JaCOBI. 



§ 1. La serie ^ fondamentale. — Consideriamo 
la serie seguente 

y = 4-00 
y = —00 

dove a, &, e sono dei numeri qualunque, v è un 
numero intero^ e il sommatorie deve estendersi per 
tutti i numeri v interi positivi e negativi. 
• È chiaro prima di tutto che tutti i termini di 
ijuesta serie hanno per fattore comune ^^, e quindi 
basterà considerare l'altra serie 

V=S-(-00 

^ ^av*-{2bv 
vzzz — oo 

che è la stessa di prima, ma divisa per un fattore 
costante. 

La prima quistione che ci si presenta è quella 

^ ehe sì riferisce alle condizioni necessarie e suffi** 

pienti per la convergenza assoluta della serie stessa» 

Pascal. 1 



Capitolo 1. — § L 



^ 

E facile dimostrare che condizione necessaria e 
sufficiente per la convergenza assoluta della serie 
data è che: il numero a abbia negativa la sua 
parte reale. 
Poniamo infatti 

a = «1 '\- ia2 
b^= bi -\- i Jg. 

Il termine generale della serie potrii allora scri- 
versi 

= e«.'''+2&,r [cos ((72 v2 + 2 Ja v) + { sen {a^ v» + 2 62 v)l 
il cui modulo è 

Ora se a^ è positivo, allora per v = rb 00 questo 
modulo tende a infinito, e quindi il modulo del 
termine generale della serie tende a infinito; ciò 
basta per conchiudere che se ai è positivo la serie 
non sarà convergente. Perchè il modulo del ter- 
mine generale possa tendere a zero, come deve 
accadere perchè la serie sia convergente, deve dun- 
que necessariamente essere «j negativo. 

D'altra parte si può dimostrare che questa è 
condizione sufficiente. Infatti formiamo il rapporto 
di un tef mine al précédente ; dobbiamo distinguere 
due casi secondochè si considera un v positivo ov- 
vero un V negativo. 



La serie ^ fondamentale. 



Nel primo caso il modulo del rapporto di un 
termine al precedente è 

e per v = + <x> questo rapporto tende a zero se ai 
è negativo; quindi, come si sa dalla teoria delle 
serie, si può subito dedurre la convergenza asso- 
luta della serie formata coi termini da v =0 sino 
a V = + oo. 

Analogamente considerando l'altra serie coi ter- 
mini da V = — 1 sino a v == — <x>, si vede che in 
essa il modulo del rapporto di un termine al pre- 
cedente è 

^a,r«-2ftjv . ^a,(v-l)«-2ò,(y-l) = ^,(2y-l)-2fe, 

e se «1 è negatiyo questo rapporto tende a zero. 
Si deduce quindi la conyergenza di tutta la 
serie in esame, e una tal convergenza è assoluta 
perchè dalla dimostrazione risulta che è conver- 
gente la serie dei moduli. 

§ 2. Introduzione delle quattro funzioni 5. — 
biella serie del paragrafo precedente poniamo 

a = log g 
é = a? i. 

Dovendo a avere la sua parte reale negativa^ 
se ne ricava che q deve avere un modulo compreso 
fra e 1. La serie diventa 

-f-oo 

V—-QQ 



Capitolo I. — §2. 



la qnale^ per le cose dette, è assolutamente con- 
vergente per qualunque x^ se il modulo di g è 
compreso fra e 1. Noi vogliamo considerare la 
somma di questa serie come funzione di x. 

Essendo la serie assolutamente convergente, la 
sua somma sarà indipendente dall'ordine dei ter- 
mini ; dunque noi potremo raccogliere a due a due 
i vari termini, e trasformarla facilmente in un'altra 
di forma trigonometrica. In effetti se raccogliamo 
i due termini che corrispondono a due valori di v 
eguali ma di segno contrario, è chiaro, per le note 
relazioni fra la funzione esponenziale e le funzioni 
trigonometriche, che tali due termini formano 

2 g"" cos 2 V a? 

e quindi la serie diventa 

1 + 2 ^ ^*^* cos 2 V X, 

Questa serie considerata come funzione di x la 
chiameremo -^3 (^), per distinguerla da altre tre 
funzioni ^ che si ricavano da essa e che ora in- 
trodurremo. 

Nella serie 

+00 

r= — 00 

facciamo il seguente cangiamento. Poniamo in luogo 
di ^, a? + -^ ^. 

6à 



Introduzione delle quattro funzioni ^, 5 



Allora sì ha: 

-|-oo 

J'=— 00 

Secondochè v è pari o dispari, l'ultimo fattore 
^vrci è eguale a -»- 1 ovvero a — 1 ; quindi facendo 
per questa nuova serie gli stessi cangiamenti fatti 
neirantica, si vede che essa non è altro che la stessa 
di prima, ma coi segni alternati; essa cioè è: 

1 + 2 "2 (—1)^ q""^ cos 2 V a? 

che chiameremo ^ (x). E dalle considerazioni fatte 
risulta anche subito che: 



^«(^"^i ; ^^"^^^ 



Nella stessa serie -^3 (x) sopra considerata po- 
niamo in luogo di Od: 

x + Y'^'+Y^^^ g. 

Essa diventa: 

4-00 

y=— 00 

-4-00 
y=-oo 



6 Capitolo L — ,^ 2, 



Questa serie la porremo sotto la seguente forma: 
= —%(] * e^* 2: (_ 1)»' i g 4 ^^ '^ ^^v- \)xi 



y=— 00 



e raccogliendo, come sopra, il termine corrispon- 
dente all'indice v con quello corrispondente al T in- 
dice — ^^ + 1, i quali termini hanno lo stesso coef- 
ficiente ma col segno contrario, e ricordando che 

i \q{^v-\)xì — g-(2»'-l)ar/] = — 2 seu (2 V - 1) a? 

si ha che l'espressione di sopra diventa 
- 1 g * «*•■ 2 :£ ( - 1)"-! ^** 8eii(2v-l)a; 

vz=X 

che noi porremo eguale a 



iq *V'»^i(^). 



Si ha quindi 



•^af^+Y^ + Y i^oggj = — i^ ^V'-^iC^?). 

Seguitando collo stesso procedimento troveremo 
finalmente l'ultima funzione •^. Nella ^3 al solito 
porremo in luogo di a?, 

a: + Y i log q. 



Introduzione delle quattro funzioni 3*. 



Si ha allora 



l'=-f-00 



+00 



che noi scriveremo sotto la forma 

1 +00 1 






y= — 00 



Raccogliendo al solito i termini corrispondenti 
all'indice v e all' indice — > + 1, si ha: 



- °° -Il2>'-1)« 



q 4 ^xi2 ^ q^ cos(2v — 1)0? 

che porremo eguale a 

• per modo che si ha la relazione 

Come si vede dunque i valori delle altre tre fun- 
zioni ^ -^1 «^2 non sono altro, a meno di fattori, che 
quelli della funzione -^5 quando all'argomento a? 
si aggiungono certe quantità determinate. 



8 Capitolo I. — § 3. 

§ 3. Riepilogo delle formole di definizione delle 
funzioni 5. Passaggio dall' una all' altra di esse. 

— Per le cose dette nel paragrafo precedente le 
quattro funzioni ^ restano definite dalle seguenti 
formole 

5 (a?) = 1 + 2 ? (— 1)'' g"" cos 2 V a? = 

"1-00 

= 2 (— 1)'' 9^' e^ya;» 

00 — -(2»' — 1^' 

*i (ar) = 2 2; (— l)"-! q* 8en(2v— l)a; = 

jC=— 00 
00 JL(2v— 1)8 

5,(a?) = 2 2g4^ cos(2v~l)a? = 



+00 JL/Qy— 1^* 



y=—ar 



+00 

53(a?) = l + 2 2 g''*cos2va? 

r=l 

= 1 q^* e2va?» , 



Ogni funzione ha una doppia espressione, me- 
diante gli esponenziali, mediante le funzioni tri- 
gonometriche. 



Riepilogo delle formole^ eco, 9 



Una prima osserYazione che ci si presenta è 
questa: la fanzione ^i {x) è eYÌdentemente una fun- 
zione dispari^ cioè muta di segno ma non di va- 
lore assoluto mutando T argomento a? in — a?; le 
altre funzioni invece, mutando a? in — x non mu- 
tano ne di segno, né di valore, e quindi sono fun- 
zioni pari. 

Sono quindi funzioni disparì le derivate di ordine 
dispari di ^^ ^^^ ^s; e funzioni pari le derìvate di 
ordine pari delle stesse; mentre per la funzione ^^ 
si verìfica il contrario; inoltre la ^i è zero per argo- 
mento zero, e anche zero sono le derìvate di or- 
dine dispari delle •^, ^^^ -^s, per argomentò zero. 

Una seconda osservazione importante è che que- 
ste funzioni, salvo dei fattori, restano tutte inal- 
terate aumentaudo o diminuendo F argomento di 
due quantità che avranno poi una grande impor- 
tanza in tutta la teorìa, e che sono le quantità 

IT, i log q. 

Queste due quantità le chiameremo periodi. 

Per dimostrare ciò incominceremo coli' esami- 
nare come si trasformano le une nelle altre quelle 
quattro funzioni, quando l'argomento si aumenta 
diminuisce dei semiperiodi. 

1 1 ., 

Già nel paragrafo precedente abbiamo visto che 
la <^3 (oc) diventa, a meno di fattori, ciascuna delle 
altre •^, quando l'argomento si accresce di tali 
quantità separatamente o contemporaneamente. 



10 Capitolo L — §3. 



Ora possiamo far vedere che una tal proprietà ò 
generale per ciascuna delle quattro funzioni. 
Consideriamo per es., la funzione ^(w). 

Aumentando l'argomento di ~^, si ha 

+00 
—00 

ed essendo 

si ottiene esattamente la funzione ^^ (oo). 
Aumentando l'argomento di -^ilogq si ha 

-j-oo 
V ( — \y gv* ^vxi ^^yìogq :^ 

— 00 
+00 
—e» 

=^ —iq 4 e^* ^ (— 1)'' iq^^ ^ ei^y-D^i =:^ 

—00 

= — iq * e^» 5i (07). 

Finalmente aumentando l'argomento di 

1 1 ., 



Riepilogo (ielle formale^ ecc. 11 

si ha nella stessa maniera 

q 4 e*» ì: q^ ^{2y^l)xi = 

— e» 

= q *e^»^v(a7). 

f Lo stesso potrebbe verificarsi per le altre due 
funzioni, per modo che si ha infine tutto il com- 
plesso di formolo racchiuse nella seguente tabella 

^3^a7±^^j= ^ (0?) 

5Ja?=h iloggj = =Fig"~4'e±*^»^ (0?) 
^2 (^ àz 2 i log g j =: + q"'^ e^^^ ^3 (^) 



12 Capitolo L -- § 3. 

Mediante queste forinole possono subito trovarsi 
quelle per T aumento dell' argomento di 

± y -^ ± y Hog g. 
Così p. es. si trovano subito le altre 

^lU +j'K =h jilogq\== q~ e^^^ ^^{x) 
^2\x + -^T^àz— ilogg j = di i q~ e^^* ^ (x) 

^sU + jT^zhjilogqj^^iq "^ e±^» ^1 (x). 

Da queste formolo appare questo, che aumen- 
tando diminuendo l'argomento del semiperiodo 

-IT, avviene fra le quattro ^ una permutazione 

formata con due trasposizioni, cioè si invertono ^ 
e -^3 fra loro e ^^ e -^i fra loro. Così aumentando 

diminuendo l'argomento di — i log q si inver- 
tono invece ^ ^ ^x fra loro e -^2 ^ «^s fra loro. 

Di qui si ricava che se aggiungiamo all'argo- 
mento un intero periodo invece di un semiperiodo, 
allora, a meno di un fattore, ciascuna delle ^ ri- 



Riepilogo delle formole^ ecc. 13 



torna in sé stessa. Le formole corrispondenti si 
possono facilmente ricavare, riapplicando due volte 
di seguito le formolo precedenti. 
Si trova cosi la seguente tabella: 

5 (a? ± :t) = 5 (co) 
^1 (a? ± Tt) = — \ {x) 

\{X±:iz) = ^ ^2 {x) 

3 {cG±:i\ogq) = — q'U^'^i^ {x) 
«^1 {ce zt: i log g) = — g-^ e±2^* «^1 (a?) 
3, {co =h i log g) = + q-^ e±2^* ^9 (a?) 
^3 {co ± f log g) = + g-i e*2x,- ^3 (0?) 

§ 4. Equazioni differenziali cui soddisfanno le 
funzioni ^. — Le serie ^ e le loro derivate ri- 
spetto ad a?, considerate come funzioni dell'argo- 
mento X e del modulo q sono gli integrali di una 
semplice equazione a derivate parziali, che ora ci 
proponiamo di trovare. 

Deriviamo p. es. rispetto ad x la serie «^3 (ir). 

Si ha 



dco 



—00 



a-'^3(^,g) .+?° 



dco 



8 



= — 4 2 v» ^^' e2''^* . 



-00 



14 Capitolo I. - .s? 4. 



Deriviamo invece rispetto a log q, cioè deri- 
viamo rispetto a 5^ e poi moltiplichiamo per g 
stesso. 

Si ha 

diìogq) dq ^~-oc ^ 

A meno di un fattore numerico, si ha cioè lo 
stesso risultato di prima; quindi possiamo con- 
chiudere che la ^3 (e così tutte le altre ^) sod- 
disfa all'equazione differenziale 

= — 4 



dx^ dilogq)' 

A quest'equazione differenziale non solo soddi- 
sfanno le quattro ^y ma anche tutte le loro deri- 
vate rispetto ad x. Infatti per la forma speciale 
che ha quest'equazione differenziale si vede che 
la questione si riduce a osservare che la derivata 
seconda di una ^ rispetto aà x e a, (logg\ è in- 
dipendente dall' ordine delle derivazioni, e quindi 
che derivando rispetto ad x ambo i membri di 
quella equazione differenziale, si può scrivere 



di 



f^-U-4— ^— (^— ì 

\dx) d{\osq)\dxì 



formola che dimostra Tassante. 

§ 5. Formola fondamentale di Jacobi. — Per pas- 
sare alle relazioni algebriche esistenti fa le 5, Ja- 



Formala fondamentale di Jacohì. 15 



cobi comincia a stabilire una formola generale 
donde poi bì ricavano tutte le altre. Noi vogliamo 
qui esporre il procedimento di Jacobi che è pieno 
di quell'eleganza classica che contraddistingue le 
opere di quel matematico. 

Si premette la seguente considerazione. Si ab- 
biano quattro quantità «i, «a, «3, a4, e altre quattro 
legate alle prime dalle relazioni 

1 
cii = -g- («1 + «2 + «3 + «4) ' 



(1) 



' = 2 (^1 + ^2 — «3 - «4) 

%' = Y («1 — «2 + «3 — «4) 

< = 2" («1 — «2 — «3 + «4) 

E facile verificare che 

a,' + a^' + a^ + a,^ = a,'' + a,'' + a,'^ + a,''\ 
ai + «a = «/ + (^2 I 

«1 + % = «1' + «3 \ 

(h + (^A = <h' + <^A I 

Se ai, Oj, «3, «4 sono tutti numeri pari, ovvero 
tutti numeri dispari, allora dalle (1) si vede che 
«i\ ^2'? ^s'i ^4 saranno anche numeri interi^ e 



16 Capitolo L — § 5, 

dalle (2) si vede che gli stessi saranno tatti pari 
se Gì è pari; ovvero tutti dispari se Oi' è dispari. 

Deduciamo dunque che il sistema dei quattro 
numeri o tutti pari o tutti dispari, mediante l'indi- 
cata trasformazione, si riduce ad un analogo sistema 
di quattro numeri o tutti pari o tutti dispari. 

Dalle (1) si hanno le formolo inverse 

«1 = 2" (^' "*■ ^2 +<h' + «4') 
«2 = Y («1' + «9' — «s' — «4O 

; (3) 

«3 = "2 («/ — ««' + «3' — «4') 
a^=—(c^' — a^ — ag' + al) \ 

Onde possiamo dire che i due sistemi («i, a^, 
%» «4)1 («1» «1') «s'ì «4') stanno fra loro in perfetta 
reciprocità, cioè dal secondo di essi, colla stessa 
trasformazione si tornerebbe al primo. 

Tutti i possibili sistemi di quattro numeri tutti 
pari, e di quattro numeri tutti dispari, si possono 
perciò ordinare in coppie, in maniera che con 
una trasformazione del genere di quella sopra 
indicata, si passa dall'uno alF altro dei due si- 
stemi di una medesima coppia. Per modo che 
se applichiamo la trasformazione di sopra a tutti 
i possibili sistemi di quattro numeri pari e di 
quattro numeri dispari, otteniamo daccapo gli stessi 



Forinola fondamentale di Jacobi. 17 

sistemi, in un ordine diverso, nessuno escluso, oon- 
nessuno contato piii che una volta. 

Ciò premesso passiamo alla dimostrazione della 
formola fondamentale di Jacobi. 

Possiamo scrivere le due serie ^3 e -^2 ^^^ se- 
guente modo : 

+00 






— X' 

—00 

.12 



5g (a?) = glofi^^ i ^logfiL' ^'2 •''^ J 



—00 



Sotto questa forma si vede che le due serie 
«^3 -^2 <3i esprimono in maniera assai simile, solo 
che la prima di esse è un sommatorio che si deve 
estendere a tutti i numeri pari (2 v), e il secondo 
è invece un simile sommatorio che si deve esten- 
dere a tutti i numeri dispari (2 v + 1). 

Indichiamo con x^ x^ x^ x^ quattro argomenti e 
formiamo i prodotti : 

^3 (a?i) ^3 (a?2) ^3 (a?3) ^3 (a?4) == 



= e^OS^ ».».». *'^^\o^q 



5, (a?! ) 52 (a?2) ^2 (a?3) 5, (ojJ = 



V 

Pascal. 2 



18 Capitolo L — §5, 



dove 



4 r 1 12 

L= £ 2vA; — logg + a?^.^ 

i¥= ^^^ [(2 v;fc + ij jìogq + Xk iV . 



SommaDdo si ha 






* (a?,»+xa«+a^3«4-a^,«) ,, -^- 



e^^sa lé^ogq ^5) 



dove 



-AT = 2 I aA; — log g + a?;fc i 
teli 2 J 



2 



e ai 02 as 04 rappresentano quattro numeri interi 
tutti pari ovvero tutti dispari, e il sommatorie 
nella formola (5) bisogna estenderlo a tutti i pos- 
sibili sistemi di quattro siffatti numeri. 
Consideriamo ora quattro altri argomenti 



^1' ^«' ^3' ^4' 



legati ai primitivi argomenti 

x^ x^ x^ x^ 
"^ da relazioni perfettamente simili a quelle svilup- 



Formala fondamentale di JacobL 19 



paté sul principio di questo paragrafo, e conside- 
riamo inoltre altri quattro numeri interi 

legati agli a^ a^ a^ 04 dalle analoghe relazioni. 

Si può subito verificare che la espressione N 
resta trasformata in un'altra della medesima forma 
dove però ci sono le lettere cogli apici in luogo 
delle omonime senza apici, e ciò perchè la somma 
dei quadrati delle a resta trasformata nella somma 
dei quadrati delle a'; così quella delle x'^ resta 
trasformata in quella delle cc'^\ e la somma dei 
prodotti delle ah colle Xk resta trasformata nella 
somma dei prodotti delle ak colle Xk'. Si vede 
così che il secondo membro dell'espressione (5) è 
perfettamente eguale a quello che da esso si ri- 
cava sostituendo alle a e alle 07, le a' e le x' pur- 
ché queste quantità sieno legate alle prime dalle 
note relazioni. Possiamo quindi dedurre che anche 
il primo membro della formola (5) è eguale a 
quello che da esso si ricava coi cangiamenti indi- 
cati, cioè si ha la formola fondamentale di Ja* 
cobi: 



4 4 

n ^%{xk)+ n ^^(xk)^ 
= n 5j (pok') + n 5, ixic') (A) 

A?=l k=X 

formala che sussiste se le x' sono legate alle x 



20 Capitolo L — § 6, 

dalle relazioni 

^1 ' = 2 (^1 + ^2 + ^3 + ^4) 
OOo = -g- (^1 + ^2 — ^3 — ^4) 
^3 ' = 2 (^1 — ^a + ^3 — ' ^4) 

^4' = Y^^^ — ^> — a?3 + ^4) 

§ 6. Prima categoria di formole clie si ricavano 
dalla formola fondamentale. — Una prima cate- 
goria di formole che si ricavano dalla formola fon- 
damentale si può ottenere nel segaente modo. 

Se noi ad alcuni degli argomenti oo^ oc^ x^ x^ 
aggiungiamo dei semiperiodi, e lo facciamo in tal 
modo che anche gli argomenti x^' x^ x^ x^ re- 
stino aumentati di semiperiodi o di multipli di 
semiperiodi, allora adoperando le formole del § 3 
potremo trasformare la formola (6). 

Incominciamo coU'aggiungere ad x^ la qualità t^. 
Allora dalle (7) si vede che a?/ x<l x^ xl restano 

tutte aumentate di ~ ^. Facendo tali cangiamenti 

nella (6) e adoperando le formole del § 3 si ha 
l'altra formola 

4 4 

— n 52(0?*,)+ n ^^{Xk) — 

feri fc=:4 

= 5,(07^')+ n ^{xìi), (B) 



Prima categoria di formule^ ecc. 21 

forinola che differisce dalla f A) perchè in essa com- 
pariscono tutte le quattro ^^ mentre che nella (A) 
ne compariscono solo due. 

Sommando (A) (B) si avrebbe un'altra formola 
rimarchevole. 

Possiamo similmente ottenere una formola in 
cui non ci entrano che ^ e ^i. Nella (B) aumen* 

tiamo di -^ Tt i quattro argomenti x. 

Allora gli argomenti x' restano aumentati ri- 
spettivamente di ^, 0, 0, 0. Adoperando le solito 
formolo del § 3 si ha la formola 

= - u^,{xk')+ n 5(xk') (C) 

In tutte queste formole vi sono quattro termini, 
ognuno formato col prodotto di quattro ^ col me^ 
desimo indice. 

Si possono poi ottenere formolo in cui vi sono 
prodotti di quattro «^ non col medesimo indice. 

Per procedere in questo paragrafo con maggiore 
semplicità introduciamo una notazione comoda per 
esprimere tutte queste relazioni. Indichiamo con 

(ijhk) 
il termine 



22 Capitolo L ~ § 6. 

e con 

(ijhky 

lo stesso termine quando gli argomenti sono x' in 
luogo delle x. L'indice zero corrisponde alla ^ 
senza indice. 
Allora le tre relazioni già trovate diventano 

(2222) + (3333) = (2222)' + (3333)' (A) 

— (2222) + (3333) = (1111)' + (0000)' (B) 

- (1111) + (0000)=— (llll)' + (0000)' (C) 

Aumentando in (A) Xi x^ della quantità -^ir, gli 
argomenti x\ x\ x\ x\ si aumentano rispettiva- 
mente di -^ ^j -^ ^, 0^0. Adoperando allora le note 

formole di trasformazione si otterrà una formola 
in ogni termine della quale vi compariscono quat- 
tro ^^ due collo stesso indice e due con indice 
diverso. 
Si ha così: 

(0033) + (1 122) = (1 122)' + (0033)' \ 
Similmente 

(0033) - (1122) = (2211)' + (3300)' ) (1). 

(0022) + (1 133) = (0022)' + (1133)' \ 

(0022) — (1 133) = (2200)' + (331 1)' / 



Prima categoria di formale, ecc* 23 

La seconda di queste si ottiene dalla prima mu- 
tando i segni agli argomenti x^ x^^ e quindi scam- 
biando poi x\ con — x\ e x\ con — x\. La terza 
e quarta infine si ricavano da (A) in modo analogo. 

Tediamo ora in che maniera possiamo ricavare 
due altre formolo di natura assai analoga alle (D). 

Nelle prime due delle (D) aumentiamo x^ x^ 

della quantità -^w-+- —i log g; anche x\ x\ si 

aumenteranno della stessa quantità e si hanno le 
formolo 

(2233) + (3322) = (2233)' + (3322)' 
(2233) — (3322) = - (1100) — (0011)'. 
Se invece si aumentano x^ x^ rispettivamente 
di y '^ + "2 *' log S' e di — -g- '^ — y * log g, e 

quindi x!^ x\ delle stesse quantità si hanno le altre 
due formolo 

(0011) ~ (1100) = (0011)' - (1100)' 

(0011) + (1100) = (3322)' - (2233)' 

Da queste quattro formole otteniamo quelle che 
cercavamo cioè 

(3322) + (0011) = (3322)' + (0011)' 1 
(3322) — (001 1) = (2233)' + (1 100)' i 

Finalmente possiamo ottenere formole i cui ter- 
mini contengono ^ con tutti quattro gli indici. 



24 CapUolo L ~ § 7. 

Autnentiamo le x rispettivapiente di 
11 11 

e quindi le x' delle medesime quantità. 
Si ha allora da (A): 

(3021) — (2130) = (3021)' — (2130)' . 
Analogamente > (P) 

(2031) — (3120) = (2031)' — (3120)' ; 

Se nella prima delle (E) aumentiamo Xi x^ di 
— 'c 4- — i log q e quindi x\ x\ della stessa quan- 
tità si ha l'altra formola 

(1320) + (20 13) = (1320)' + (2013)' (G) 

§ 7. Seconda categoria di formole che si rica- 
vano dalla formola fondamentale. Formole in cui 
entrano tre argomenti indipendenti. — Poniamo 

a?4 = — (^1 + 0?, + ^3). 

Allora si ha: 

xl = — {x^ -Y a?j) 



Seconda categoria di forinole^ ecc, 25 



La forinola (B) diventa (ricordando che ^i è 
zero per argomento zero) 

^ (0) 5 (a?i + ^2) -^ (^2 + ^3) «^ (^3 + ^1 ) = 
= •^8 («?i + ^2 + ^3) ^3 i^i)h (^2) «^3 (^3) - 
— -^2 (^1 + ^2 + ^3) ^i (^1) ^2 (^2) «^2 (^3) . 

Nella stessa maniera potrebbero trovarsi altre 
formolo dalle altre trovate nel paragrafo prece- 
dente. Queste formolo però poco ci occorreranno 
in seguito. 

§ 8. Terza categoria. Formole in cui entrano due 
argomenti indipendenti. - Poniamo: 





^4 — ^1 ^3 — 


donde si ha 




4 


0?/ = 071+^2 


1 


^2' = 


1 


^,'-0 


^ 


x\ ~Xi — a?2. 



Sostituendo questi valori nelle varie formole dei 
paragrafi precedenti si ha una categoria di altre 
formole contenenti solo i due argomenti a?, x^ e 
che sono importanti per le cose che dovremo dire 
in seguito. 



26 



Capitolo L — §8. 



Tali formole sono: 
52 (0) » (a?i + a?,) 5 (a^i - ar^) = 

•>3* (0) ^s (a^i + a^i) »3 («1 — «2) = 

= 52 (a;,) 52 (a;j) + ^j» (a?,) 5,2 (a;,) = 

•5/ (0) ^2 (a>, + ajj) 5, (a?i — a-^) = 

= ^s' (a^i) V (a?») - •»* («'i) ** (a'2) = 



I 



(1) 



Le due prime di queste forinole si ricavano di- 
rettamente dalle (B) (C); le altre quattro si pos- 
sono ricavare nel seguente modo: in (B) scambiamo 
gli argomenti oo cogli argomenti w' ; poi in (A) e 
(B) così modificato, facciamo le precedenti appo- 
sizioni. Avremo due equazioni da cui colla risolu- 
zione, si ricavano subito le ultime quattro delle (1). 

Se nella prima delle (1) si accresce l'argo- 
mento ^1 della quantità — i log 9 e si tien conto 
delle formole solite di trasformazione, si ha la 



Terza categoria di forinole, ecc. 27 

fonnola 

3*(0)5,(aj,+a?g)5,(a;,-ar,) = 

= •»!* (a?,) 5» {cc.^ - 5« (ari) 5,» (a;,) 
Così si hanno le altre 
V (0) ^1 (a?i + a'2) ^1 ipBi - aJi) = ) (2) 

^2* (0) ^1 («, + a^a) ^. (a?, — djg) = 

= *.* (a?i) *«' (a's) - •».* (a^i) *.* (a^.) 

Queste due ultime si ricavano in analoga ma- 
niera dalla 4." e 6.* delle (1). 
Si hanno poi le altre seguenti formolo: 

^2 (0) ^3 (0) ^ (a?i - ajg) 5, (a?i + a?«) = ', 

= ^ (a^i) -^1 (a^i) ^2 (a?,) -^s ('^"2) + 
+ ^ («2) ■*! (a?2) •^ì (a^i) •^s (a?!) 

a (0) -^2 (0) 5 (a?! - x^) ^2 (a?. + ajj) = 

= ^ (a^i) -^2 ifOi) ^ iP^t) h ifOi) — } (3) 

- 5, (aji) ^8 (aji) 5j (a^iì) 5, (a?,) 

53 (0) ^ (0) 5 (a?i - a?,) ^8 (a?! + a?,) = 

= 5 («.) -^3 (a?i) ^ (a?») ■^s (a?*) — 

— ^1 (a?,) ^2 (a?,) 5, (arg) ^a (aj^) 



28 Capitolo L — § 9. 

Queste tre formole sebbene di natura diversa 
riguardo alla costituzione dei loro termini le rac- 
cogliamo insieme perchè le dovremo in seguito 
combinare fra loro. 

La prima di esse si ricava dalla (G) colle ap- 
posizioni di avanti, e le altre due si ricavano dalle 
formole (D). Similmente da (F) si hanno le for- 
molo seguenti analoghe alla prima delle (3): 

-(0)^2(0)^s(^i-^.)-i(^i+^:>)= ^ 

= -^1 (^i) ^3 (^i) - (^2) -2 (^2) + 

. (4) 
^ (0) .^3 (0) ^2 (^1 - ^2) -1 (^1 + ^2) = 

= ^1(^1) -2(^1)'^ (^2)^3(^2) + 
+ 5 {a)^)^^(x,)^^(x^)^^(x^) ; 

§ 9. Quarta categoria. Formole in cui entra un 
solo argomento. Relazioni algebriche fra le 5. — 

In due maniere possiamo ottenere dalle formole 
del paragrafo precedente, formole ad uu argomento 
solo, e cioè, ponendo fra loro eguali i due argo- 
menti, ponendone uno di essi eguale a zero. 

Nel primo caso si hanno formole in cui le ^ 
hanno in un termine l'argomento doppio 2 ^ e in 
altri termini Targomento semplice ^, e nel secondo 
caso si hanno relazioni algebriche fra le ^ col me- 
desimo argomento. 

Dalle (1) (4) ponendo a?2 = ^^ = ^r si hanno le 
altre : 



Quarta categoria di formale^ ecc. 29 



= V(^)-V(^) (1) 

E ponendo a?j = a^i --= a: in una delle (1) 8 8 
si ha 

--3' (0) ^^ {X) = ^2 (0) 52 (.r) + 5,2 (0) 5,2 (^). (2^ 

Se nella (D) poniamo rr^ = a?2 = X3 == 0:4 = a:, 
donde si ottiene a?'i = — a;'2 = ^, ^3 = x\ = 0, si 
ricava l'altra formola 

^-3* (0) ^^ {X) - .52 (0) ^32 (^) + 5, 2 (0) .a,2 (a;). (3) 

Questa formola potrebbe anche ricavarsi aumen- 

ir 
tando X di -- nella (2). 

Le due formolo (2) (3) possono considerarsi 
come le formolo fondamentali rappresentanti le 
due relazioni algebriche esistenti fra le quattro ^ 
considerate come funzioni di un medesimo argo- 
mento X, 



30 Capitolo L — § 10. 

Da esse mediante la relazione fra le ^ pari con 
argomento zero e che sarà sviluppata nel para- 
grafo seguente possono ricavarsi le altre due re- 
lazioni con semplici eliminazioni algebriche: 

^3^ (0) ^^ {X) = ^^ (0) ^3^ ipo) -< 5« (0) ^1^ {co) \ 
-^3' (0) ^1^ ipó) = 5,2 (0) 52 {oc) - 52 (0) ^2^ {X) ) 

§ 10. — Quinta categoria — Relazioni algebriclie 
fra i valori delle ^ pari e della derivata di ^^ per 
argomento zero. — Le scopo di questo paragrafo 
è di ricercare due relazioni algebriche esistenti 
fra le quantità 

5 (0), 5, (0), 5, (0), à,' (0). 

Una prima di tali relazioni si trova subito po- 
nendo a? = nella (2) del § 9. Si ha allora imme- 
diatamente 

V(o) = ^no) + V(o) (I) 

che è la formola cosiddetta delle quarte potenze 
cui abbiamo accennato sulla fine del precedente 
paragrafo. 

Per passare ora ad una elegante relazione che 
lega la «^'1 (0) colle altre quantità, ci piace seguire 
anche qui il procedimento di Jacobi che è molto 
elegante. 

Dalle formole di definizione delle ^ (vedi § 3) 
risultano immediatamente le seguenti relazioni 

hipo,q) + ^ifO,q)^2^^(2x,q^) 
^3 («?, ^) - ^ (^, g) = 2 ^a (2 0?, g*) 



t 



Relazioni fra 5 (0), S, (0), ^g (0), Ji' (0). 31 
donde 

5, {a, q) = ^3 (2 OH, q*) + 5. (2 0?, g») 

5 (a;, 3) = ^s (2 a?, 9*) - ^2 (2 X, q*) 

Consideriamo ora la relazione (vedi le rela- 
zioni (1), § 9). 

V (0) 5, (2 x) = ^a* 0^) — ^ («) 

X 

ìq cui porremo x in luogo di 2 a?, e quindi -^ in 

luogo di .1^, e poi ci serviremo delle relazioni pre- 
cedenti. Si ha allora la formola 

^2^ (0, q) 5, (a?, q) = 

= 8 ^, (co, q') ^3 {X, q^) [3^2 (0?, .g4) + 5^2 (^^ ^4)] 

Aumentiamo ora x di — tt. Allora dalle firn- 
zioni -^i '^3 si passa alle -^i e -^f e si ha la formola 

V(0,3)-5i(a?2) = 

= 8 à, {X, q*) ^ {W, q^) p,^ {X, q^) + B^ {x, g*)]. 

Deriviamo questa rispetto ad x, e poi poniamo 
a:=0. Si ha allora 

V ,0, g) ^i' (0, g) = 8 53 eO, 3^) 5/ (0, q']. 
D'altra parte dalle relazioni di sopra, ponendo 



32 Capitolo I. — § 10. 



r = 0, si hanno le altre 

^-3' (0, q) = 

= 8 ^, (0, q^) ^3 (0, q') [^,2 CO, ^^) + V (0, gS']. 

Moltiplicando qaeste tre forinole e dividendo 
colla precedente e tenendo conto della (1), si 
ha la rimarchevole relazione 

^1' (0, q) ^1' (0, q^) 



^ (0, q) ^2 (0, q) ^8 (0, q) ^ (0, q^) ^, (0, q') ^3 (0, q^) 

la quale mostra che il rapporto espresso dal primo 
membro resta inalterato di valore quando si muta 
la quantità q in q^. iNTella stessa maniera resterà 
inalterato quando si muta q'^ in q^% e così di 
seguito. Ora siccome il modulo di g^ è minore di 1, 
così q\ ^^^, . . . avranno moduli sempre decrescenti 
e quindi tendono a zero; possiamo perciò dire che 
il valore di quel rapporto è eguale a quello del suo 
limite per q = 0. Essendo la «^ , e quindi anche 
quel rapporto, funzioni continue di g, il suo limite 
per q = è lo stesso del suo valore per q = 0. 
Ricordando le serie di definizione delle ^ si trova 
subito 

^,o,o) = i ^-3(0,0) = 1 

'^2 (0, 0) 



Relazioni fra 3 (0), ^, (0), ^3 (0), h' (0). 33 

oade possiamo infine eonehiadere ohe quel rap- 
porto è eguale ad 1, donde la forinola richiesta 

V(0) = -(0)^-.(0)-^,(0), (2) 

§ 11. Equazione a tre termini per la funzione 
dispari 5^. — Yogliamo ora passare alla ricerca 
di nna importante relazione cui soddisfa la funzione 
dìspari ^^ e che chiameremo Cequazione a tre ier^ 
mini. 

Partiamo dalla relazione CC) nella quale mutiamo 
il segno a x\^ cioè intendiamo per il nuoTO x\ 
non più la quantità 



1 / , X 



ma sibbene 



Allora la formola (C) può scriversi 

n ^ixk)- n .^{xk')r= 
1=1 k=i 

= n ^i(ock)+ n 5, (or//). (1) 

dove a;'4 ha però il nuovo significato, non più 
r antico. 

Le relazioni che legavano le antiche x' alle x 
erano relazioni reciproche (v. § 5), cioè dalle x 

Pascal. 8 



34 Capitolo L - § IL 



colle stesse formole si torna alle x ; invece le re- 
lazioni che legano le nuove oo' alle x non sono 
più recìproche, ma applicando alle x' le medesime 
formole si hanno delle nuove quantità x'\ cui ap- 
plicando daccapo le stesse formole si torna alle x 
primitive; queste trasformazioni hanno cioè una 
certa proprietà ciclica di 3.° ordine. 

Le relazioni fra le quantità x^ x\ x" (in numero 
di 12 > sono quelle espresse nella seguente tabella 

^l' = -g- (^, + ^2 + ^3 + ^4) 

^2' = '2 ^^^ "^ ^^' - ^3 — ^4) 
^3' = -2 (^1 — ^2 + ^3—^4) 
^4' = 2" (-^1 + ^2 + ^3 — ^4) 



^2' - Y (^l' + ^/ — ^j' - ^4') 
1 



Equazione a tre termini per la ^i (a?). 35 

(la cui si ricavano le forinole inverse 

a?2 = — (a?i ' + a?s,' — a?,' + a;/) 

^4=2- i^i - ^i — ^i — «'4') 
^ì = -^ ^■''»" + **" + ^»" ~ "^^"^ 



2 



a?,' = -^ (a?," - x^" + aJs" + a?,") 



^4' - } (a'x" - ce," - X," - a;/') 



36 



Capìtolo L — !? 11. 



^l'- 2 (^1 + ^2 + ^3 ~ ^4) - 
•'^2' - -g- (^1 + ^"^2 - ^3 + ^4) 

,T^ = — (/Tj ^2 ^'3 •'^4) 

E sussiste sempre la proprietà che la somma dei 
quadrati delle x^ è eguale a quella dei quadrati 
delle a/ e a quella dei quadrati delle ìt", cioè 

^1' + x,^ + xs' + x,^ = ar/2 + x,'' + x^'^ + x,'' = 

In relazione a queste tre serie di formolo pos- 
siamo scrivere altre due relazioni analoghe alla (1), 
permutando circolarmente nella (1) i simboli .^, 

X • X • 

Si hanno allora le due altre formole 



II ^iixji:')+ n 5j(a;i.") 
n S{xk")- n 5(a;j.) = 

n ^, (a-t") + n ^1 (a;/) . 



\ 



(2) 



Equazione a tre termini per la ^i {x). 37 



E sommando (1) (2) sì ha infine 

n -^1 ì^l) + n 3, (x'u) + lì ^1 {x"h) = (3) 

kzzl k=l k=\ 

che è la equazione a tre termini. 

A questa equazione possiamo dare un'altra forma. 
Poniamo 

^1 = 2/1 + 2/2 

^3 ^ y» + 2/i 
^4 = y3^y4 

donde 

Si troverà subito che 

Xi ^Vi+y» 

Xi = y, - y-i 
xì ^y^ + y» 
x* =yi—yt 

. «1" = 2/1+2/4 
a^«" = yi — 2/4 
a^s" = 2/2 + 2/3 

*4 =2/» 2/3 • 



38 Capitolo L - § 12. 



La relazione di sopra diventa: 

^1 (yi + y%) -1 iyi - y^) ^i (2/3 + yù ^1 (i/s - yù + 
+ ^1 (1/1 + ys) -1 (^1 - 2/3) "j (^4 + y^) -1 (^4 - y«) + 

+ ^1 (j/i + ^4) --1 (2/1 - 2/4) '^1 (2/2 + 2/3) ^1 (2/2 - 2/3) = 0. (4) 

Quando tratteremo della funzione <r di Weier- 
Btrass questa formola troverà la sua applicazione. 

§ 12. Le derivate dei rapporti delle funzioni 5. — 
Una delle proprietà fondamentali delle funzioni ^ 
è questa: che la derivata rispetto ad x del rap- 
porto di due qualunque delle funzioni «^, si espri- 
me razionalmente mediante i rapporti delle ^, 

Per dimostrare questa proprietà partiamo dalle 
formolo (1) (3) del § 8, combinate come segue: 

-2(0)^3 (0)^1 (a:i+a:a) 



5(0) 5(0) ^{x^+x) 

^1 (Xj) ' ^2 V^2) "^S w) I '^1 (^2) "^2 w) "^3 w) 

_ ^{xi) ^{x^) 5(a?2) "^ 5(a?g) 5(a:j) ^ (x^) 

e facciamo le derivate del primo e secondo mem- 
bro rispetto ad x^ e poi poniamo cv^ = 0. 
Osservando che le funzioni 

5,J^ M^ 
75 (a;) 5 {x) 



Le derivate dei rapporti delle funzioni ^. 39 



SODO funzioni pari e quindi che le loro derivate 
rispetto ad x sono funzioni disparì, e perciò si 
annullano per ^ = 0, possiamo semplificare moltis- 
simo il calcolo. Otteniamo così 

^2(0) MO) r d M5l±^)1 ^ 

^ (0) ^ (0) [d (a?i + x^) ^ {x^ + x^)U^ 

\dx^ ^ (a?g) Ja:,=:0 ^ {x^) ^ {x{) 

cioè, mutando x^ in x^ 

^(0) ^(0)da;^(a?) "^ 5(0) 5(a?)5(ic)' 

Similmente si procederebbe per gli altri rapporti. 

Senza effettuare i calcoli che si condurrebbero 
nella stessa maniera noi segneremo qui le fprmole 
relative alle derivate di tutti i rapporti delle quat- 
tro ^ fra loro, 



dx^{x) ^' B^{x) 

d ^Ax) _ .^(r.s^iix )^^{x) 
dx^{x) ' ^ ^ 5» (a?) 

d hipò) ^_^^^^^^^t{x)^Ax) 



dx ^{x) ' '/ 38(3.) 



dx^c^{x) ' ' ' V(a?) 



\ 



40 Capitolo L - § 13. 



^ ^1<^)= 5^2(0) '^(^)^2(^) 



dx^^ix) ^ ^ ' ^3^ (x) 

d ^t (x) ^ _^2 ^Qj M^) \ {x) 



dx^s (x) ^3^ (x) 

§ 13. Derivate logaritmiche delle funzioni ^. — 

E facile far' vedere che le derivate, a cominciare 
da quella del secondo ordine, del logaritmo di una 
qualunque delle funzioni ^, si esprimono razional- 
mente mediante i rapporti delle funzioni stesse. 
Infatti partiamo dalle quattro eguaglianze 

^^ (0) ^ (xj-i- x^) ^ [xi — X2) = 
•^* (0) ^1 (a?i + X2) ^1 {xi — x.) = 
^2 (0) ^2 (^1 + ^2) -^2 (^1 — ^2) = 

^2 (0) ^3 (X^ + X2) ^s i^l — X2) = 

= -^3' (^1) ^' (^2) - ^,' (^1) ^1' (^2). 

La prima di queste formolo è la prima delle 
formolo (1) (§ 8, Gap. I) ; le altre si possono 
subito ricavare dulia prima aumentando l'argo- 
mento Xi rispettivamente di 

1 ., 1,1., 1 



I 



Derivate logaritmiche delle funzioni ^. 41 

Per semplicità eseguiamo il procedimento che 
vogliamo applicare, per la ricerca delle derivate 
logaritmiche, solo sulla prima delle relazioni scritte. 
Si ha derivandola rispetto ad x^: 

•"' (0)[^' (xi + X2) ^ (a?i -x^)-Hxi + X2) .^' (a?i -x,)] = 
= 2 52 {x,) ^ (x,) y (x,) - 2 5,2 {x,)^, te) 5/ Ora) 

e derivando una seconda volta, e ponendo poi 
Xi ^ Xy X2 = 0, e poi osservando che 

sì ha finalmente: 

^^2 log w- ^^^^ ^3^^^ ^3^_^^ . 

E similmente: 

d\ w ^ ^" <0 ■^x" (0) ^' (0) 
log .^1 (») = -- 



;^.log-2W- _5(o) - ^s^o) 3^,7-) 
log J3 (a;) = 



dx^^ "' ' 5(0) -^*(0) VW 

In quanto alle derivate di ordine superiore noi 
osserviamo che esse si riducono a derivate dei 
rapporti delle ^i ora nel paragrafo precedente è 



42 Capitolo L — § le. 



stato dimostrato che le derivate dei rapporti delle ^ 
si esprìmono razionalmente mediante i rapporti 
delle ^ stesse ; dunque resta dimostrato in generale 
l'assunto. 

Vogliamo qui notare le formole per le derivate 
terze logaritmiche delle <^, formole le quali si pos- 
sono facilmente ricavare mediante i risultati del § 
precedente (v. anche § 5, Gap. IV). 



^^3log.,,a;j- 2^, (0) ^^3^^^ 
^^log.3(-) = + 2^7(0)'^"^'^^"''^^"^ 



§ 14 Alcune formole relative alle derivate delle ^ 
per argomento zero. — Vogliamo raccogliere in 
questo paragrafo alcune formole rimarchevoli che 
ci serviranno spesso nei calcoli seguenti. Queste 
formole si riferiscono a relazioni esistenti fra le 
derivate di ordine superiore delle ^ prese per ar- 
gomento zero. 

Partendo da 

prendendo i logaritmi e le derivate rispetto a log q 
e poi servendosi dell'equazione differenziale cui 



Derivate delle ^ per argomento zero. 43 
soddisfanno la ^ e le loro derivatOi si ha 



e. rn c.^^ cl ff cl ff 



Derivando ambo i membri rispetto a lo^g e 
servendosi ancora delle solite equazioni differen- 
ziali si ha 



a. V 5. 'If2 
'^ 'f_l 

-^1 "^1 



_p^^ 5g'^ ^3»n /5"2 ^^''2 5^^'2\ 



(2) 



Partiamo ora dalla forraola per le derivate dei 



a Q. CL 



rapporti -~, -~, -r- date nel § 12 ; deriviamo 

primo e secondo membro rispetto ad a?, trasfor- 
miamo il secondo membro mediante le stesse for- 
molo del § 12 e poi poniamo x'=0. 
Si ottengono così le formolo 



= 54 \ 



V ) (3) 



"^3 


5 " 


0. 
"^3 


a. 
•^2 




a. rr 
•^3 


5 


a 
•^3 


5 '' 
"'a 


5" 



a a 



5 4 



E introducendo invece le derivate rispetto a log g^ 



44 Capitolo L — § li. 



si hanno 

d log -^2 
dXogq 

d log ^3 


le altre 

d log ^3 __ 
d log q 

dlog^ _ 
d log q 

d log ^2 
d log g "" 


d 
dlogq 

d 


1 ^2 
log . = 

log; 

log . = 

■^2 


1 -4 

4 

4 ^ 

1 . 

"4-3 


\ 


d log q 
dlog-^ 


dlogq 
d 


4 


rflogg 


d log q 


< 



Dalle formolo per le derivate logaritmiche delle ^ 
ottenute nel § 13 possiamo ottenerne delle altre. 

Facciamo le derivate quarte logaritmiche delle S^ 
pari e poi poniamo (v^^O. Tenendo presenti le 
formolo per le derivate terze, effettuando lo svi- 
luppo della quarta derivata del logaritmo di cia- 
scuna ^^ e servendoci ancora delle formole per le 
derivate dei rapporti delle ^ (v. § 12) si hanno le 
altre formole 

^'"^ ^"^ ^ . . \ 

a IV a r'2 



-^ 3 -^— = + 2 .^* ^9^ 

a ^^ Q. 2 ' 2 

•^$ «^3 



Vogliamo finalmente dimostrare un' altra for- 
mola. 



Derivate delle ^ per argomento zero, 45 
Dalle (1) (2) opportunamente combinate si ha: 

-s|:+5f^)'=-3(^:+...)+ 

+'[(tT+-1+4t¥+-]- 

Ma dalle relazioni (3) quadrando e sommando 
sì ha 

|(TT+-]-[T^f+-]:=2-<-''*V + V) 

onde possiamo scrivere 

+ 9 [( j V + ...]- 2 (.»« + 5,« + 53«. . 
Ricorrendo ora alle forinole (5) si ha 

|x+-]-3[(t^J+-]- 

= - 2 (5,< V + V ^^-^ V) = - (^« + V + -^s" . 
onde infine 

-3^7 + 5-^- .3« + .3," + 5.«. (6J 



1 "'a 



46 Capitolo 7. — § 15- 



e 



§ 15. Punii-zero delle funzioni ^. — Le funzioni 
sono funzioni intere (olomorfe) dell'argomento oc; 
ciò risulta immediatamente dalla definizione, per- 
chè abbiamo dimostrato che se mod g < 1, le serie ^ 
sono convergenti, cioè hanno valore finito per qua- 
lunque ar finito; dunque non c'è alcun punto od in 
cui una ^ è infinita; esse sono perciò funzioni 
intere. 

Ci proponiamo in questo § di ricercare quali 
sono i punti del piano complesso oc nei quali cia- 
scuna delle quattro ^ ha valore zero. 

Sappiamo già che essendo -3^i una funzione di- 
spari, essa è zero per a? = 0. Essendo poi (v. § 3) 

^1 (a? + ^) = — '^i M 

.^, {x — i log g) = — q"^ e-^^ ^1 (a?) 

la medesima funzione ^^ (x) è zero anche in tutti 
gli infiniti punti della forma 

x = mT^ — niìogq 

dove m n sono numeri interi qualunque positivi o 
negativi. 

Come si vede, vi sono dunque in tutto il piano 
infiniti punti-zero della funzione «3^1 {pc). 

Possiamo ora semplificare la ricerca nella se- 
guente maniera: 

Segniamo nel piano complesso il parallelogrammo 



Punti-zero delle funzioni •^. 47 



che ha per vertici i punti 

a? = — tlo^ g 
OC = t: — i log q. 

Dividiamo il piano, con rette parallele ai lati 
(li questo parallelogrammo, in infiniti parallelo- 
grammi eguali a questo. Considerando il punto 
x = come appartenente al parallelogrammo fon- 
damentale, ad ogni altro parallelogrammo sarà ap- 
partenente uno ed uno solo degli infiniti soprase- 
gnati punti-zero di ^j. 

La ricerca allora si riduce a questo: esaminare 
se neir interno di uno di tali parallelogrammi, 
per es. nel fondamentale, esiste un altro punto- 
zero di ^1. Se esiste un tal punto in uno dei pa- 
rallelogrammi esisterà in tutti, per effetto delle 
sopracitate formolo; e se quindi non esiste in uno, 
non potrà esistere in nessun altro. Onde se noi 
troviamo che nel parallelogrammo fondamentale 
non esiste altro punto-zero di ^i , possiamo dedurre 
che nel piano non esistono altri siffatti punti oltre 
quelli già indicati, che sono tutti i vertici della 
rete di parallelogrammi in cui si è diviso il piano. 

Ricorreremo ad un teorema fondamentale nella 
teoria delle funzioni analitiche, che cioè se si ha 
una funzione analitica intera ^ {oo), e si calcola 
r integrale 

2r.tj <ù[x) 2^4./ dx 



48 Capitolo L — § 15. 

esteso ad un contorno chiaso, il valore di un tale 
integrale è esattamente un numero intero, e rap- 
presenta il numero degli zeri che la funzione ha 
nell'interno del contorno (teor. di Cauchy). 
Calcoliamo ora l'integrale 

esteso a tutto il contorno del parallelogrammo 
fondamentale. Si ha: 

dove si intende che gli integrali sono calcolati 
percorrendo tratti rettilinei fra i due limiti. 
Questa espressione la possiamo scrivere 

-^IJ dlog^i(a;)+J dlog^^(X; + 

- i\ogq 

r-iìogg ro 1 

+ j d\og-^i(x + 'K) + ì dlog^i{x-ilogq ì = 

Ò 7/ 

2ti i[J ^i[x— ilogq] 



f-i\ogg S,(X + ^) 





Punti-zero delle funzioni ^. 49 

e tenendo conto delle relazioni del § 3 si ha: 

1 r^ * 1 r * 

= j~\ diogeni = J^A 2idx = L 



In forza del citato teorema possiamo allora 
coQchìudere che nel parallelogrammo fondamentale 
la ^x {x) non diventa zero che una volta sola, e 
propriamente nel punto x = Q, Dunque: 

1.** i soli punti-zero della funzione dispari ^i 
sono quelli della forma 

x^=mT^ — ni log q. 

Le altre tre funzioni ^ godono anche della pro- 
prietà di possedere un solo punto-zero in ciascuno 
dei parallelogrammi. Perchè sappiamo dalle solite 
formole del § 3 che si passa da ^^ a ciascuna 
delle altre aggiungendo all'argomento un semi- 
periodo. La ^i così modificata è eguale ad un'altra 
della ^ moltiplicata per un fattore costante e per 
un fattore esponenziale. 

Ora questo fattore esponenziale non può diven- 
tare ne zero ne infinito per valore finito di x^ 
dunque si ricava che , per es. , ^ (x) diventa zero 
solo nei punti in cui diventa zero 

3^2 (a?) diventa zero solo nei punti in cui lo diventa 



^(^ + y^); 



Pascal. 



50 Capitolo L — § 16. 



e -^3 ix) diventa zero solo nei punti in cui lo diventa 

-.(«+}.-fnog,). 

Abbiamo dunque che: 
.2.® I soli punti-zero della funzione ^i {x) 
sono quelli della forma 

a: = — i log q + m'T* —ni log q ; 

3.** I soli punti-zero della funzione ^2 (^) 
sono quelli della forma 

X ^ — — Tt + mTc — ni log q ; 

4.° / soli punti-zero della funzione ^f^ix) 
sono quelli della forma 

a; = — — TT + - - f log g + w w n i log q 

dove m n sono numeri interi qualunque positivi 
o negativi. 

§ 16. Sviluppo delle funzioni ^ in prodotti infi- 
niti a due indici. — Una funzione intera (olomorfa; 
cioè che non ammette infiniti a distanza finita, 
come sono appunto le funzioni ^) può secondo la 
cosiddetta formola dì Weierstrass svilupparsi in 
un prodotto infinito, ogni fattore del quale ha per 
radice uno dei punti-zero della funzione olomorfa 
stessa. E la generalizzazione della scomposizione 
in fattori di un polinomio razionale intero. 



Soiluppo delle ^ in prodotti infiniti. 51 

Siccome i puoti-zero delle funzioni ^ formano 
nel piano una doppia infinità di punti, così natu- 
ralmente lo sviluppo delle ^ in prodotto infinito 
sarà uno sviluppo in prodotto a doppio indice. 

Noi non ci fermeremo qui sul modo di ricer- 
care un tale sviluppo, perchè queste formolo non 
ci occorreranno per le cose che diremo in seguito 
e qui le diamo solo per rendere più completa la 
nostra raccolta di formolo. 

Esse sono le seguenti: 

m,n 



^1 (^) = ^-/ {0)xnli ^- — ) 

^,[x) = ^, (0) Il /l ~ — ^- \ 

Si possono poi trovare delle formolo per le quali 
le ^ restino sviluppate in un prodotto infinito 
ad un solo indice; ogni fattore allora è un'espres- 
sione trigonometrica avente infinite radici. 

Per brevità tralasciamo di dare questi altri 
sviluppi. 



CAPITOLO II. 

LE FUNZIONI ELLITTICHE DI LeGENDEE 



§ 1. Introduzione della funzione amplitudine di 
Jacobi, e dei moduli k, k' di Legendre. — Poniamo: 






Dalla relazione (1) § 10, Gap. I si ha allora 
subito la relazione 

P + i'«=l. 

Le quantità k, k' le chiameremo moduli comple- 
mentari. 
Facciamo ora le seguenti altre apposizioni. 
Poniamo 

== sen ^ [jd) 



1 



^8 (0) ^ (X) 



Funzione amplitudine. 53 



e teniamo presente la seconda relazione (4) § 9, 
Cap. I che possiamo scrivere come segue 



Si ha allora che 



^j(0) ^{x) 



= co ) <p. (3) 



E infine scrìvendo la (3), § 9, Cap. I sotto la 
forma 



-(0) Sr^ix) 



^8(0) ^{Xj 

si ha che 



"V U(0) 5 la;)/ 



^(0) ^8 fa') i/ì 71 

MO) J^ = Vl-/.^sen^ 



(4) 



In questa maniera resta introdotta la quantità «p. 
I rapporti delle tre funzioni ^j ^j ^3 alla funzione 
3^ si esprimono in modo facile tutti mediante la «p, 
e propriamente mediante le funzioni trigonome- 

t riche seny, co s <p, Vi — ^^ sen^ 9. — La funzione 

Vi — ^* sen* <p si suole indicare col simbolo A (p. 
Mediante le formolo precedenti la 9 resta defi- 
nita come una certa funzione di or. Per mettersi 
d'accordo colle formolo che si trovano ordinaria- 
mente nei libri, noi introdurremo qui in luogo di r, 



54 Capitolo IL - § 1. 

l'argomento 

V = 532 (0) . T, 

La 9 sarà funzione di v e, seguendo Jacobì, 
questa funzione la chiamiamo amplitudine^ e la 
rappresentiamo col simbolo amv\ le funzioni se- 
no-ampUttidine v, coseno-amplitudine «;, delta-am- 
plitudine V che corrispondono a seno di <p, coseno 
di <p, delta di 9 le indichiamo coi simboli abbreviati 

sn i?, cn V, dn v. 

Riassumendo abbiamo allora le formolo: 



a. 



a 



{00) 
•^2 (X) 



= \/i sen cp r= \l ksnv 



a 



ix) I k Ik f 

— =^-,cos9-y^-,cni? («?=VO..t}) (5) 

- Y-c = -Tzz A a. = -— dn ^? 
-(^) VA:' \lk' 

Le tre funzioni sn «? , cn v, dn 1; corrispondono 
alle tre funzioni ellittiche di Legendre. Scopo di 
questo capitolo sarà lo studia di queste tre fun- 
zioni. Queste funzioni si esprimono poi algebrica- 
mente i'una per l'altra mediante le formole 

sn^ V + cn^ i' - 1 ] 
dn* t? + P sn* t? = 1 ) 



Teorema d^ addizione, ecc, 55 

^" --111 II -- - I ■■_■ ■ ■ I ■■■ I .. ■ Il ■ ■■■ . ■ ■»— ■■.-■- , ^^■^■^^^^p.^^^^^^^^— ^h— — ^^ 

§ 2. Teorema d'addizione per le funzioni ellitticlie. 

— Una delle proprietà importantissime delle fun- 
zioni ellittiche è quella contenuta nel cosiddetto 
teorema d'addizione, e che si riduce a questo : fra 
la funzione presa per V argomento v^ ± t^g, e quelle 
prese per gli argomenti semplici Vi, v,, esiste una 
relazione algebrica razionale; e propriamente la 
prima si esprime razionalmente mediante le sn, 
cn, dn prese per gli argomenti sémplici t?i, v^. 

Colle formole che noi abbiamo già stabilite, pos- 
siamo assai facilmente dimostrare questa proprietà. 

Ed infatti combinando fra loro le formole (1) (3) 
§ 8, Cap. I, possiamo scrivere 

5(0) 5(0; 5(.ri=ha?2) 

flW h (^2) -^8 (^2) ^' ^1(^2) ^^2 (^1) -^sK) 

5 (a;,) 5(a?g) 5(ar^) {^x^) ^(x^) ^[x^) 

5(0) 5(.ri ±x^) 





•^2(^2) -^iK) •^i(««) •^s(-n) ■^sW 
5(itj) ''' 5 (ari) 5 (ari) 5 (a-,) 5(.07g) 




5i*(«-i) 5,«(x,) 



58 Capitolo IL — § 4, 

~ — - - I - Il UBI! ■ ' " ■ - 

nella forinola (2) e nelle sue analoghe, una tal corri- 
spondenza è risoluta rispetto a 9. Ora ci Togliamo 
proporre il problemi^ inverso; risolvere quella re- 
lazione rispetto ad a?; vedere cioè in che modo «? 
si esprime mediante la 9. 

Troveremo che x si esprime mediante un inte- 
grale di cui uno dei limiti è 9, e che si chiamerà 
integrale ellittico di 1^ specie. 

Teniamo presente la prima delle formolo del 
§ precedente, sostituendo rispettivamente sen <p, 
cosf, A<p, alle funzioni sn y, cut;, dnt?. 

Introducendo la derivata rispetto a 'p possiamo 
scrivere 

sen © . -j— = ^2^ (0) . cos «p . A '^ 



cioè 



d^ ' * dx 



cos <p . :^ = ^3^ (0) . cos 9 . A «p 
ax 



donde immediatamente: 

2 = V(0)AT 

= .V(0;\/n-/!-'sen«l' 
e quindi 

^^-V(0).^= f- — ^-? (1) 

J v'i - Z;^sen*9 




Formala di inversione, ccc, 59 

supposto che la corrispondenza f ra 7 e rr si voglia 
fissare in modo che per 9 = anche x = 0. 

Da questa forinola si vede per quale ragione, 
come abbiamo avrertito nel paragrafo precedente, 
si suole prendere per argomento delle funzioni sn, 
cn, dn, non la semplice quantità or, ma la quan- 
tità ^^^[Q),x\ in tal maniera si viene a prendere 
per argomento addirittura tutto l'integrale che sta 
al secondo membro e che ha una fondamentale 
importanza nella teoria delle funzioni ellittiche. 

Dalla formola superiore appare inoltre un'altra 
cosa, ed è che le funzioni ^ servono a risolvere 
il cosidetto problema d'invasione^ cioè il problema 
di esprimere il limite superiore 9 dell'integrale 
ellittico mediante l'integrale stesso che è or, a meno 
di un fattore costante. La formola (2) § 1, evidente- 
mente risolve in tutto questo problema. Si potrebbe 
cominciare una esposizione della teoria delle fun- 
zioni ellittiche, col proporre prima d' ogni altro 
questo problema d'inversione e col cercare di ri- 
solverlo. 

Il Legendre risolvette il problema coli' introdu- 
zione delle funzioni sw, cn^ dn^ di cui studiò le 
varie e singolari proprietà. 

Fu Jacobi che si imbattè per il primo, nei suoi 
studi sulle funzioni ellittiche, nelle serie ^, (vedi 
Fundamenta Nova^ Opere voi. !.**), che poi egli 
in una posteriore Memoria {Theorie der ellipti- 
schen Functionen, aus den eigenschaften der The- 
tareihen ahgeleitet^ Opere, I, pag. 499) pose a capo 
di tutta la teoria delle funzioni ellittiche. 

Si chiama integrale completo l'integrale esteso 



60 Capitolo IL — § 4. 

ir 

da9 = 0ao = — intendendo che il cammino d'in- 

tegrazione sia il cammino rettilineo lungo l'asse 
reale. 

Un tale integrale si suole indicare colla lettera K. 
Se invece di formare l'integrale col modulo k lo 
si forma col modulo complementare k\ allora l'in- 
tegrale completo corrispondente lo si indica con K\ 
Si ha quindi 




c?<p 



\ll — k^ 



2 



sen*«p 




(2) 



d<p 



\/l~Ai'«sen«<p 





intendendo che i cammini d'integrazione sieno i 
tratti rettilinei fra i limiti segnati. 

Passiamo ora a esprimere i valori delle 3^ per 
argomento zero mediante le costanti K^ k. 

Consideriamo i rapporti 

e poniamo in essi x = —, 

Tenendo presenti le formole del § 3 quei rap- 



Formala di inversione^ ecc» 61 



porti possono trasformarsi ponendo: 



Mi) 



h (0) - ^^ 






(J) 



Mediante le formole (5), § 1, Cap. II, si ha di 
qui 

sen © = 1 

cos © = 

donde 

dove n è un numero intero ignoto. 
Sostituendo nella formola (1) si ha 



2 j s^T^c 



* sen^ j> 



Il secondo membro di questa formola è indeter- 
I minato, fissato che eia il numero w; perchè resta 



62 Capitolo II — § i. 



non ancora fissato il cammino dHntegrazione ; per 
ogni cammino d'integrazione, il numero n dovrà 
avere uno speciale valore, perchè Y eguaglianza 
sussista. Ora noi fissiamo che il cammino d'in- 
tegrazione debba essere il cammino rettilineo. — 
Allora il numero n può facilmente determinarsi 
nel seguente modo: dovendo quella relazione sus- 
sistere per qualunque valore Ai^q^ poniamo g-^0 
nel primo e secondo membro. E facile allora ve- 
dere che k = perchè 

^2(o,o) = o --3(0,0) = 1 

e quindi l'integrale diventa 



.(4w+l>| 



TU 

d^^-yin + l) — . 



E evidente allora che n non può essere che 
zero perchè il primo membro diventa semplice- 

mente 9 -^ . 
Possiamo allora conchiudere la formola 



n 



\''">'-Sn=- 



^ — -«■ 



k^ sen^ jp 




dove il secondo membro è K perchè il cammino 
d'integrazione è il cammino rettilineo giusta ciò 
che abbiamo fissato. 



Espressioìie del modulo q mediante k, 63 
Di qui si ha : 






Ì2K 



m-\i— (3) 



Dalle (1) § 1, Cap. II si hanno subito le altre 
formole 



^a 



2Kk 



, : (4) 

(0) - f-s: 

Mediante queste formole la relazione fra la a? e 
la V resta trasformata così : 

§ 5. Espressione del modulo (/ mediante k, — 

Noi abbiamo definito k mediante una formola in 
cui compariscono i valori delle ^ pari per argo- 
mento zero, e che quindi dipendono solo dal mo* 
dulo q. 

Ora ci proponiamo di rìsolTere il problema in- 
verso: trovare q mediante k. Ci serviremo di un 
procedimento di Jacobi. 

Partiamo dalle due formole di cui già ci siamo 
serviti precedentemente 

h (0, q) - -^8 (0, q^ì + ^2 0, q^} 
^ [% q) = ^3 (0, q') - ^2 (0, q^) 



64 Capitolo II. — § 5. 

ladichianio con &4, A4', K^, Kl le quantità ana- 
loghe a i-, h\ K^ K quando invece del modulo q 
si sceglie il modulo g*. 

Servendosi delle formolo (3) (4) del § 4, e delle 
due ultimamente segnate, possiamo scrivere le 
due altre: 

donde dividendo 

e risolvendo rispetto a k^ si ha 



\lh--- 



w 



Queste due formole si prestano ad un' impor- 
tante osservazione. 

Se noi partiamo dal modulo k^ per formare il 
modulo A4 dobbiamo servirci della formola pre- 
cedente, cioè dobbiamo formare prima il comple- 
mentare di k che è k\ e poi mediante la formola 

1 - \lk' 
ì + fk' 

formiamo il k^. Immaginiamo ora di partire, an- 
ziché dal modulo A, dal modulo A^^ complemen- 
tare di A4. Allora dobbiamo trovare prima il com- 



Espressione del modulo q mediante k. 65 
plementare dì Jc^' che è k^^ e poi calcolare 

l-\/g 

Ora per la forinola di sopra, questa espressione 

è esattamente V^'; dunque possiamo conchiudere 
che se partiamo da ^^4' e eseguiamo lo stesso pro- 
cedimento che occorre per calcolare Ì4, dato che 
sia k, giungiamo a k\ 
Possiamo allora dalla formola trovata sopra 

K= (1 + ^k,y K, 

ricavarne un'altra mutando 



k 


in 


k^ 


K 


in 


s,' 


k' 


in 


h 


IC 


in 


^4 


h 


in 


k' 


K, 


in 


K' 


h' 


in 


k 


k: 


in 


K 


le quali trasformazioni si 


ha la 




(i + \/- 


h'Y K' 


• 

Pascal. 







66 Capìtolo IL — §5. 



donde 



essendo 



R^ K 



{i+m(i+\iQ^2. 



Questa forinola ci mostra un'elegante proprietà 
del rapporto dei due integrali completi K\ K, 

Questa proprietà è la seguente: se si conside- 
rano K J5l' funzioni di g, e se si muta q in ^^ 

il rapporto -r, resta moltiplicato per 4. 

Come si vede è questa una proprietà analoga a 
quella della funzione logaritmica. Per modo che 
la funzione 

Kìogq^ 

deve restare inalterata, mutando q in q^; e così 
analogamente mutando poi q^ in q^^^ in q^\ ecc. 
E poiché la serie di grandezze g, q\ q^^^ q^\ . . . 
è formata di quantità in valore assoluto sempre 
più piccole e tendenti allo zero (perchè mod g < 1), 
così possiamo dire che il rapporto 

Klogq 

è eguale al suo limite per ^ = 0. Resta dunque 
a trovare il valore di un tal limite. 



Espressione del modulo q mediante k. 67 

Per g = anche 4 = 0; dalla formola di defi- 
nizione di k, tenendo presenti gli sviluppi in serie 
delle 3^, si rieaya che 

7.2 

»m --=--1. 
g=0 Io q 

Inoltre per /»; = il R tende a ~ ; quindi pos- 
siamo dire che 

,. iTlogg t: ^^^16 
hm — j^,— = -- hm — -,- . 

Ora si può far vedere che il limite che com- 
pare al secondo membro è eguale a — 2. 
Si ha così infine la formola 



A" 

■"' K 



q^e ^. ' (1) 

Dovendo q avere il suo modulo minore di 1, si 

K' 

ricava che il rapporto -^ deve avere la sua parte 

reale positiva diversa da zero. 
Per dimostrare che 



V 



68 CapUolo IL ~ § 5. 

•> — » —, I. .1 ■■■■■■■ ■ ■■■■■ I m ^^^— . ■ I I . _,. ■ ■— ^—— MM^ m m • I I ■ I— ^^-^» 

0, ciò che è lo stesso, 

lim-^ = l 

procediamo nel seguente modo. 
Essendo 



2 



I i/1 _ ^'««^«2 



Vi — A;'* sen* 9 


colla sostituzione 

=» A tg © 
si ha 



h' ■ '^^ 



reo 

^1 \/T 



\/,l + ;82)(A:'« + 2j2j 




che possiamo scrìvere in forza di una proprietà 
elementare degli integrali definiti, e in forza dei 
cosidetti teoremi del valor medio, 



, . > . /^ dz 

+ 




i + ii 



k\ \ ^^1+»» 



zV'/k,x y^ 



Espressione del modulo q mediante k. 69 



dove con i sìmboli 



Wl + «Vo, 



V* 



(\/'+li 



•T, 



00 



si intendono valori di quelle funzioni in paren* 
tesi per valori di z compresi rispettiyamente 

fra e \/X, e fra \lk e e». 
Ora facciamo nel primo integrale la sostituzione 



z 



e nel secondo integrale la sostituzione 



Z=z 



1 



u 



Allora ambedue diventano eguali a 






du 



Vl+w^ 







Si ha quindi 



/i' = 



Wl + «Vo,VF 



+ 




1 



1+-2 



k 



VT du 



^l + u^' 







70 Capitolo IL — § 5, 



Ora 



J Vi + u* 





^" = log (« + \/r+^) 



onde l'integrale precedente è eguale a 

^""^ih "^ V ^ "^ i) =^^^ \/f + ^«er (1 + \/r+i). 

Il primo fattore nell'espressioDe di /iC' è eguale 
a 2 + >) dove n è una quantità che tende a zero 
con k; onde possiamo infine scrivere 

(2+>;)(-2-Iog|+log2 + e) 

essendo e una quantità che tende anche a zero 
con k ~ 0. Si vede quindi che il limite di 



pi'f 



log ,--f21og2 



cioè di 



K' 



^'^ì 



ò l'unità, come si volea dimostrare. 
§ 6. Periodicità delle funzioni di Legendre. -• Le 

funzioni di Legendre si esprimono come rapporti 
delle ^; ora queste si riproducono quando Targo- 



Periodicità delle funzioni di Legendre. 71 

^ ■ 1^^ - ^^■^^^■■ ■■ >.——■■ I — , ■■..■-■■■ ^ - ■ — — ■ -■ ■ - ■ — — ■■■—■*■■■ ■■--■ ■■■! ^ 

mento a: si aumenta di 

TT, ~ i log g, 

dunque possiamo dire che le sn, cn, du, si do- 
vranno riprodurre q\iando x si aumenta di questo 
quantità, ovvero, ciò che è lo stesso, quando v si 
aumenta di 

Queste due quantità, per effetto delle formolo 
(3) § 4, e (1) § 5, sono rispettivamente 

2 A", 2ÌK\ 

Possiamo adunque fin da ora prevedere che le 
quantità 2K^ 2iK* dovranno comparire nello stu- 
dio della periodicità delle funzioni di Legendre. 

Per trovare le formole corrispondenti basta te- 
ner presenti le formole del § 3, Gap. I e le (5) § 1. 
Gap. II. Si hanno allora le seguenti: 

sn(i; + 2£) == — sni; 
cn (v + 2 jK^ = — cn t? 
dn (t) + 2 K) = dn t? 

sn (t^ + 2 i K^) = sn v 
cn (v + 2 i K') = — cn t? 
dniv + 2iK') = — dnv\ 

Da queste appare che, a differenza delle 3^, que- 
ste funzioni si riproducono non moltiplicate per 



(1) 



72 Capitolo IL — § 6. 

altro fattore che dbl, e ciò sia per il primo pe- 
riodo 2K^ che per il secondo 2iK\ 

Aggiungendo opportunamente all'argomento v 
un' altra volta le quantità 2 K^ 2i K' si possono 
ottenere formolo i cui secondi membri sono tutti 
positivi. 

Da queste formolo appare che: 

1.® snt? resta inalterato in valore e in segno, 
aumentando l'argomento di 

4iSr, 2iK\ 

2.* cn«^ resta inalterata aumentando T argo- 
mento di 

3.^ dn i) resta inalterata aumentando l'argo- 
mento di 

2K, 4.iK\ 

A differenza delle ^ le funzioni di Legendre 
sono funzioni periodiche nel senso puro. Le ^ 
invece si riproducono ma moltiplicate per un fat- 
tore. 

Si possono poi nella stessa maniera ottenere le 
formolo che danno la trasformazione delle funzioni 
di Legendre quando l'argomento si aumenta delle 



i 



Zeri e infiniti delle funzioni di Legendre, 73 



semplici quantità f, iK\ Si ottiene così: 



sn {v + K) = 



cn (v + -ST) = — k 



àn{v + K) = 



on 



'-\ 



dn V 

, sn V 
dnt? 



ànv 



(:?) 



m{v + iK') = 



cn(t? + tZO = 



dn(t? + iiir') = 



1 



i'sni? 

dnr 
ik^ViV 

cnv 



i sn V / 



§ 7. Zeri e infiniti delle funzioni di Legendre. — 
Dalle cose dette per le funzioni ^ è facile rica- 
vare in quali punti le funzioni sn, cn, dn diven- 
tano zero infinite. 

Consideriamo la prima delle tre funzioni; essa 
diventa zero nei punti in cui lo diventa ^i (a?), 
e diventa infinita nei punti in cui ^{x) diventa 
zero. 

Questi punti sono in numero infinito ; ma a 
noi occorre notare quelli che sono compresi nel-^ 
l'interno del parallelogrammo fondamentale dei 
periodi. 

Chiamiamo parallelogrammo fondamentale dei 



74 Capitolo IL — § 7. 



periodi per la funzione sn v quello che ha per vor- 
tici i punti 0, 47ir, 2iK\ 4:K+2iK\ 

Dividendo il piano delle v in infiniti altri pa- 
rallelogrammi congruenti a questo, ad ogni punto 
del piano appartenente a qualunque altro paralle- 
logrammo, corrisponde sempre un punto nei paral- 
lelogrammo fondamentale in cui la sn ha il mede- 
simo valore. 

Cosi per la cn v il parallelogrammo fondamen- 
tale ha per lati 4 JiT, 41 K'; e per la dn v ha per 
lati 2K, 4i K\ 

Tenendo presenti i risultati del § 12. Cap. I si 
ha che le tre funzioni diventano infinite nei me- 
desimi punti della forma 

v = 2mK+i27t+ì)tIC 

Nello stesso modo gli zeri di sn v sono della 
forma 

v~2mK + 2niK'; 
quelli di cnv sono 

. v — {2m + l) K+271ÌTC 
e quelli di dn v sono 

v = {2m + l)K+{2n+_l)iK' 

§ 8. Degenerazione delle funzioni ellittiche di Le- 
gendre. — Togliamo esaminare che cosa diventano 
le funzioni ellittiche quando il modulo ìc acquista 
dei valori limiti. Allora esse degenerano in fun- 



Degenerazione delle funzioni di Legendre. 75 

zioni ordinarie, e propriamente diventano secondo 
i casi o fuQzioni trigonometriche o funzioni espo- 
nenziali. Considereremo prima il caso di k = 0. 
Allora 



rfcp 

— ■ 





diventa semplicemente 



V 



= r<"= 







E poiché 9 = am V si ha che la funzione ampli- 
tudine diventa la variabile stessa. 



L'integrale completo K diventa eguale a 
E poiché y^ = 1 si hd, 



7t 



2 



n 



IC = 



d^ 



J 





coso 



ir 



lOff 



1 + tg -J 



1 



'^j. 



30. 



76 



Capitolo II — § 8. 



— n- 



K' 



Essendo poi g = e -^ si ha g' = 0, e quindi le 
funzioni ^ diventano rispettivamente 






= 1 

= 
= 

= 1. 



La funzione dn v diventa eguale ad 1, e le fun- 
zioni snr, cnv diventano rispettivamente senv, 

C08 V. 

Passiamo ora al caso 4* = 1 i'* = ; allora vi- 
oeversa si ha ^=00, K' = 



2' 



L'argomento v diventa 




log 



l+tg-l 



1-tg 



1 
2 Ji) 



V 



1+tg 



? 



= log 



l-tgl- 



Degenerazione delle funzioni di Legendre, 77 



donde 


si 


ha 

•^1 


_i+tg| 

^««' — 1 

« +1 








SD V 


= sen «p = — 








cut? 


~^T PAa fn ■■ ■ . ., 


2 






1 




dnt? 


= COS 9 





Come si Tede, le funzioni ellittiche diventano 
funzioni esponenziali. In quanto poi alle serie ^ 
esse diventano delle serie divergenti perchè il mo- 
dulo q diventa eguale ad 1. 



CAPITOLO III. 

LE QUATTRO FUNZIONI <T DI W:plIEÌEtSTIlASS, 



§ 1. Costruzione della funzione cr dispari. — Le 
funzioni di cui discorreremo in questo capitolo e 
la funzione p di cui si tratterà nel capitolo se- 
guente, sono di data recente nella scienza; esse 
surrogano rispettivamente le funzioni ^ e le fun- 
zioni an, e/?, diXy e hanno su queste il vantaggio 
di soddisfare ad alcune proprietà più semplici. 
Per il calcolo numerico però si prestano sempre 
meglio le antiche funzioni ^ i cui sviluppi in serie 
soddisfanno a leggi molto semplici. 

La maggiore importanza teorica delle ^ rispetto 
alle <^ si trova nella teoria della trasformazione 
lineare dei periodi, di cui parleremo in seguito. 
Per una trasformazione lineare di periodi le ^ 
si scambiano fra loro moltiplicate per un fattore 
esponenziale di 2.® grado, e invece le <y si scam* 
biano fra loro semplicemente» 

Le funzioni <r di Weierstrass non sono che le ^ 
di Jacobi moltiplicate per un fattore esponenziale 
di 2.<> grado. 



Costruzione della funzione <? dispari. 79 



Esaminiamo con che criterio si iucomincia col 
costruire la <7 dispari. 
Poniamo : 



T. ti 

2 w 



dove w è una quantità costante di cui troveremo 
poi il significato, e w è il nuovo argomento che 
vogliamo sostituire a ^^* ovvero a v del capitolo 
precedente. 
Formiamo allora la seguente funzione 

Ce^'^'^A-r) 

dove A^ C sono due costanti tali che lo sviluppo 
di quella espressione secondo le potenze ascendenti 
di w, manchi del termine in u^, e abbia l'unità per 
coeflSciente del primo termine. 

Essendo .^i una funzione intera di x o, se sì 
vuole, di t/, e inoltre una funzione dispari, la fun- 
zione sopra scritta sarà ancora intera e dispari^ e 
quindi il suo sviluppo in serie conterrà solo le po- 
tenze dispari positive di w. 

Colla formola del Taylor cerchiamo questo svi- 
luppo, si ha 



C.-..(^3 = [2C.„...-..(^^) 



+ 






80 Capitolo HI. — § 1. 



+ 



[r+6CAJL...v(i^) 



+ "-«-^(^1^1; + ... 



8(0 



s 



dove si è indicato con T l'assieme di tanti ter- 
mini che vanno a zero per w = 0, e dove eviden- 
temente tutti i termini che moltiplicano u^ vanno 
a zero. 
Eseguendo i calcoli si ha dunque 

= f^V(0).« + 

Vogliamo ora determinare C, A in modo che sia 
zero il coeflSciente di w', e che sia 1 il primo coef- 
ficiente. Poniamo perciò 

2w ~^ 



Costruzione della funzione <j dispari. 81 



7X2 



^^^'^^>+24^^V''(0^'=^ 



donde 



c= '-' 



: .^i' (0) 



1 ^^ 5/"(0) 

24<o«^,'(0)* 

La funzione così ottenuta la chiamiamo o (u); 
abbiamo cioè per definizione della <s dispari di 
Weierstrass la formola 

Si noti però che qui coi simboli 3^/3|'" si in- 
tendono le derivate fatte rispetto ad a? e non ri- 
spetto ad il. 

Ponendo 

''■" Ì2 co 5/(Ò) 

SI ha infine: 

, , 2« |-i„« M2co/ 

Pascal. 



82 Capitolo III, — § 2. 

§ 2. Introduzione delle ire <t pari. — Come ab- 
biamo costruito la ff dispari mediante la ^ dispari, 
così con formole assai analoghe possono costruirsi 
le <r pari. La <t dispari è il prodotto della ^ di- 
spari per una costante e per un fattore esponen- 
ziale di 2.^ grado; la costante è determinata in 
modo che sia 1 il coefficiente del primo termine 
dello sviluppo in serie. 

Le tre <r pari risultano formate Della stessa ma- 
niera; il fattore esponenziale di 2.® grado è il me- 
desimo per. tutte le,<r, ed abbiamo visto, per il 
calcolo fatto, che è propriamente. 

1 »? , 

e la costante è determinata poi sempre in modo 
che sia 1 il primo coefficiente dello sviluppo. 

Abbiamo allora tutti gli elementi per costruire 
le tre «^ pari; per uniformarci alle notazioni abi- 
tualmente adoperate notiamo che le tre <r pari si 
indicano coi tre indici 1, 2, 3, e che propriamente 
^1 ^2 ^3 corrispondono rispettivamente alle funzioni 

Si hanno cioè le formole 






i 



Introduzione delle tre « pari. 83 



1 



^u. "^(2 J 



costruite appanto, sempre col medesimo fattore 
esponenziale, e in maniera che per u = tutte 
queste funzioni diventino eguali ad 1. 

Non vogliamo tralasciare di notare una proprietà 
di queste <f pari ed è che lo sviluppo in serie del 
prodotto delle tre ^ pari manca del termine di 2,^ 
ordine in u. 

In effetti lo sviluppo della prima di quelle <y è 

e così per le altre, e quindi lo sviluppo del pro;*. 
dotto è 

[3 »! , li:W(0) , V(0) , ^"(0)\1,., 
1 2 « "^ 8 <»«\ ^, (0) "^ ^8 (0) "^ ^ (0) lì 



1 + 



Ora per effetto della relazione trovata in fine 
del § 10 Cap. I la quantità dentro parentesi è 

3 A 1^* \"' (0) 
2 o) "^ 8 w* 5/ (0)' 

che è identicamente zero per effetto del valore di 
1 dato nel § precedente. Con ciò resta dimostrata 
la proprietà enunciata. 



84 . Capitolo ni. — § 2. 

Questa proprietà è importante per il fatto che 
si generalizza al caso iperellittico ; mediante essa 
potrebbe calcolarsi il fattore esponenziale che oc- 
corre per la costruzione delle <y mediante le ^^ e 
che noi abbiamo calcolato nel § precedente con 
una via diversa. 

Nel caso iperellittico questa proprietà sussiste, 
ma non sussiste invece più quella di cui ci siamo 
serviti nel paragrafo precedente per il calcolo del 
fattore esponenziale. 

A proposito del fattore esponenziale, che come 
si vede ha molta importanza in questi calcoli, noi 
vogliamo osservare che esso può porsi sotto la 
forma: 






e tenendo conto delle equazioni differenziali 
soddisfano le 3^, possiamo scrivere 

^'' (0) ^ .aiogg 
3(0) .^(0) 

^ ^glog3(0) 
glogg 

e quindi il fattore esponenziale è 



CUI 



l_7i« aiogl^(0)^«C0)^80)] ^^. 



g 6 w* 'id^ogQ 

Questa forma per il fattore esponenziale è assai 



\ 



Formale di periodicità delle ^. 85 

caratteristica, ed essa trova poi la sua perfetta 
generalizzazione nel caso iperellittico 

§ 3. Formole di periodicità delle funzioni tr. ~ 
Poniamo 

log q:=ÌT.zz=zÌTZ 

introducendo così una quantità o>' come prima ab- 
biamo introdotta la quantità cd. 

Dovendo q avere il suo modulo minore di 1, e 
quindi log q la sua parte reale negativa, si ha che 



w' 



= T deve avere la sua parte immaginaria po- 
sitiva diversa da zero. 
Essendo poi 

^ u 
2(0 

sì vede ohe i due incrementi dell'argomento x 

ir = ^ x = — i log q 

che compariscono nelle formole di periodità delle ^^ 
corrispondono agli incrementi di u 

w=r2w, w = 2w'. 

Ne ricaviamo quindi che le a devono, a meno 
di un fattore, restare inalterate quando P argo- 
mento u si aumenta di 2 co, ovvero di 2 to'. 

Le quantità 2 co, 2 oi' si sogliono chiamare i mo- 
duli di periodicità di 1 .* specie, ovvero periodi di 
1.* specie, 



86 Capitolo III. — § 3. 

Py H H.I.»^! ■■ ■! ^»l^ ^ ■■■■ ■■! W^». ■ » «^^ ■■«■ ■■ ■■ !!■■■■ ■■■*■■— II^M.IW »M ■ WW ^ ■■■■■■ I I 1 ■■ I ■■ I II ■ I ■ 

co' 

Dovendo — avere la sua parte immaginaria 
positiva diversa da zero, si ricava che i punti 

w = 2 w, w = 2 w' 

non staranno allineati col punto i^ = 0; questi tre 
punti quindi formano i vertici di uu parallelo- 
grammo con area diversa da zero. 

Disegniamo questo parallelogrammo che chia- 
meremo parallelogrammo fondamentale dei periodi^ 
e immaginiamo poi scomposto tutto il piano in tanti 
parallelogrammi congruenti come si è fatto al 
§ 7 del Gap. IL 

Vogliamo ora trovare le formolo di periodicità 
delle <f. Si ha, partendo dalla definizione 

<u + 2.)=^--e^^ __ 

71 ^/ {0) 

5 (M f 2 <0'; ^ 

^ '^ V(0; 



(0* . U ^ Uì' 



"it #.T— , . 2»— (w+w'j 

= ' e *^ *^ (T{u)e "*" 



Formale di periodicità delle <?. 87 



e ponendo 






7»' = 



0) 



cioè 



(1) 



7) to) — 7]' (0 = -— - 



si ha 



<y > + 2 w') = - ff (w) eVC^H-^'). 



Come si vede, mediante le notazioni introdotte 
si ha in queste formolo una rilevante simmetria ; 
ma c'è ancora dippiù, ed è che le formolo di pe- 
riodicità delle altre <7 sono le stesse di queste 
(salvo i segni). Inoltre è notevole questo, che se 
vogliamo calcolare 

<r («« + 2 w") (ponendo («>" = &) + ««>') 

si ha un formola perfettamente simile solo che 
invece di w, rj ovvero di w', tq' ci sono le quantità 

u>'' = w + co' 
In effetti 

9{u+2 ^") = - d (W + 2 to') e2v(t*+2a)'+co) 
= <r [u) e2'?'(w+w')+27(w+2w'+w) 

— ^ Ji) e2('7+'?>+2^co-}-2>?'a;'+4;?w' 



88 Capitolo III. ~ § 3. 



e per le formole (1) si ha 

Nella stessa maniera possiamo trovare le for- 
molo di periodicità delle altre tre <r pari. 
Si trova: 

di (U + 2 w) := — g2/;(M+w) ^^ (^^) 
G, (U + 2w'; =r -f e2'/(«+'«>')ffi (w) 

<72 (W + 2 to') = + ^2//(u+a,)^^ fj^) 
(73 (W + 2 w) = + e2v(«+w) ag (i/ì 
<T3 (W + 2 oj') = ~ e2v'(**+w'}^g (^^), 



(2) 



Come si vede in queste formole e in quelle re- 
lative alla <r dispari, il fattore per cui è moltipli- 
cato il secondo membro è sempre il medesimo ed 
è propriamente 

ovvero 

secondochè si tratti dell'aggiunzione del periodo w 
ovvero del periodo w'. 

Una osservazione bisogna aggiungere relativa- 
mente a queste formole ; abbiamo detto che il fat- 
tore del secondo membro è sempre il medesimo ; 
ma non e invece lo stesso il segno, I segni sono 



Forinole relative al caso^ eco, 89 

propriamente i seguenti : 

per la <r i segni sono — , — 

per la ^1 „ — , + 

per la <s^ „ + ', + 

per la <i3 „ + , — 

intendendo che il primo segno si riferisca alla 
formola del periodo 2 w, e il secondo alla formola 
del periodo 2 o>'. Si vede che quelle quattro coppie 
di segni esauriscono tutte le possibili combina- 
zioni. 

Le quantità 2^1, 2 v)' si sogliono chiamare moduli 
di periodicità di 2.* specie^ o periodi di 2^ specie. 
Essi si possono esprimere colle formolo 



"^ • a (0)) ' '"' ' <J (to') ' '' (7 (cu") 

che si possono facilmente ricavare derivando le 
formolo di periodicità di <r e poi ponendo t(=— co, 
— o>', — cd" rispettivamente. 

§ 4 Forinole relative al caso in cui l'argomento 
si accresce di semiperiodi. — Quando l'argomento 
si accresce di semiperiodi, cioè delle quantità w, w' 
allora le ^ si scambiano fra loro, coll'aggiunzione 
di un fattore esponenziale. 

Questo fatto che si verifica per le funzioni ^, 
si verifica naturalmente anche per le ff ; però al so- 
lito per le <r le formolo relative hanno una mag- 
giore simmetria, 



90 Capitolo in. - § 4. 

■ I ■■ - ■ - I ■ ■■ , I «Il II I M. M ■ I »—^i^— ■■■■■ ■ ■■■■■ ■ ■■ «Il ■ ■ ■ ■ ■ I ■ ■ ' «■«■■l^Bi^^ViVWaHP*^^ 

Per trovarle bisogna tener presenti le formolo 
del § 3, Cap. I. Si ha: 



1 » •*i('» + -T"l 



,(„+„) =^,2» V(0) 

Da queste forinole potrebbero trovarsi facilmente 
quelle relative alle 9^ ^2» ^3- 
Essendo poi 

(T (0) -= = <i (2 (o) = d (2 to') = (j(2 0)") 

si ha 

Inoltre sì possono avere subito le seguenti altre 
formole: 

(jfo)') 



Forinole varie relative alle <r, ecc. 91 

ff (w) =r ^* ; 






§ 5. Forinole varie relative alle a, ricavate da 
formolo per le ^. — Dalle ultime formolo del pa- 
ragrafo precedente, tenendo presentì le relazioni 
fra le -^ e -^i' per argomento zero, si ricavano su- 
bito le due relazioni 

<j (to) <j (b/) <j (to'') = i V * — r e^ 



92 Capitolo in. — § 5. 

Dalla 1.' delle forinole (4) del § 8, Cap. I per 

fl/g — «Z/j^ SI lift 

5 (0) 5, (0) ^3 (0) .:-, (2 ^) = 2 5, (.r) 5 (X) 5^ (jr) 53 ( r). 

Sostituendo alle ^ le <x corrispondenti, ^a questa 
formola abbiamo subito l'altra: 

(7 (2 w) r= 2 <r (w) <Tj (ti) ^2 (w) «^3 (w). 

§ 6. Equazione a tre termini per la funzione o 
dispari e forinola d' addizione per la stessa fun- 
zione — Sappiamo che la funzione ^i (a?) soddisfa 
alla cosiddetta equazione a tre termini (v. Cap. I, 
§ 11.) Ora è facile mostrare che ad una simile 
relazione soddisfa ogni funzione formata moltipli- 
cando la ^i per un fattore esponenziale di 2.'' grado, 
e quindi anche la funzione <t. 

In effetti, teniamo presente la formola (4) § 11. 
Cap. I. Essendo il primo membro di quella formola 
omogeneo rispetto alla <^] , se questa si moltiplica 
per un fattore costante C, ogni termine resta molti- 
plicato per C**. Inoltre moltiplicando ancora ^i per 
un fattore del tipo 

e^^\ 

il primo termine della formola resta moltiplicato 
per 

e gli altri termini restano moltiplicati per il me- 
desimo fattore, come è facile yerificare. 



Equaz. a tre termini per la funz, disp. <r. 93 

Possiamo conchiudere che ad una relazione del 
tipo (4) § 11. Gap. I soddisfa non solo la -^i (x), 
ma qualunque altra funzione del tipo 

e quindi anche la ff ''w\ 

Possiamo dunque dire che la <t soddisfa alla re* 
lazione 

<y (wi + W2) ^ (^h *- W2) <r («^3 + ^h) ^ (% — ^h) + 

+ 5 (wg H- W3) ^ (^2 — W3) ^ 0^1 + W4) * i^i - W4) -*- 

+ <y (% + Wi) <y («3 — Wj) ff (wo + W4) <y (t^2 — W4) = 0. 

Di qui possiamo ricavare un'altra formola inte- 
ressante. 
Poniamo 

«1 = tfs — e. 

Si ha allora 

^ (wi + «2) ^ (^^1 ^ «^2) «y (2 % — ^ (*) + 

+ <i (Wa -*■ W3) ff (W2 — W3) ^ Uh + «8 — ^) ^ (^^l "' W3 + 2) + 

Deriviamo ora rispetto ad e : 
ff (wi + U2) ^ (wi — W2) X 

X [<^(2W3-0^'W-''(2W3- l)(l(4)] + 
+ T (% + W3) ^ (Wg ~ M3) X 

X [— g' {ui + W3 — e) T (^1 — tls + e) + 



94 



Capitato TU " § 6. 



X [- ^' (^2 + W3 — <y (w2 — «3 f + 

+ ff («a + Mj — e) <j' (W2 — W3 + 01 = 

e ponendo « = e osservando » (0) = 0, <t' (Oj « 1 
si ha: 



» («*i + Wa) <^ (wi — Wj) <y (2 W3) 4- 
+ ff (Wa 4- W3) <J (We — %) ff (Wi + W3) ff (^^i - 



[■ 



<l'(Wi 



W3) _^ (J' (Wj 






<y (Wi + W3) <r (wi - Ws 






+ 



^ r g'(%-^^2) j <y'( %~«8) |_Q 

l 5 (% - Ws) ^ {us 4- a,) J 



donde 



<T (Wi + Wg) ^^ (wi — U2Ì 



<^ (t/2 + W3) <T (W2 — %) <^ (Wi 4- Ws) ff (Wi — f^) 



1 



'<''(Wi + W3) ^'(Ui—U^) 



+ 



<r (2 Ws) L <y (wj + M3) (<r Wi — Us) 

cr' (Wa + %) <»' (W2 — W«) 



+ 



o(Wa— W3) <r(W2 — W3) 



]• 



In questa formola porremo u^ = 0. Per condurr© 
più facilniente i. calcoli cominciamo col porre: 

? (w) =- V- log 'f (w) =--7-T- ; 



Introduzione delle quantità ei e^ ^3, ecc. 95 



allora 



= lim 



lim T^r r 

«,=0 <'(2W3) 

!^ (wi + W3) — !! (wi -^ W3Ì 



2W3 

Analogamente 

,j^ g («^ + %) - g (t^ - ><») ^ /. log , („^) 

«3=0 <^(2ws) du^ 

onde infine possiamo scrivere: 
^(w, + 1*2)^(^1 — %)_ ^ 



<i* (wi) ff2 (w^) 



d^ , , . d« 



che è in certo modo una forinola d^ addizione e 
che ha una grande importanza in tutta la teoria 
delle <T. 

§ 7. Introduzione delle quantità «1 e^ e^f degli in- 
varianti ff2 ffa e dei discriminante à. 

Per ottenere delle formolo più simmetriche, ci 
conviene introdurre tre quantità che avranno una 
grande importanza nelle cose che avremo a dire 
in seguito, e che acquisteranno poi un significato 



96 Capitolo III - § 7. 

più semplice di quello che risulta dalla definizione 
che qui ne daremo. 

Queste tre quantità costanti le chiameremo ei e^ e^ 
e restano definite dalle formolo 



1 
3 



feF*^'^'.' 



Ricordando la relazione fra le quarto potenze 
delle ^ per argomenti zero 

3-1 _L 5-4 3-4 

si possono ottenere le altre formolo semplici 

\^e7^=^ = ^,V \ (2) 



y/..-,, = --53 



a 
3 

y 



È facile trovare immediatamente dello relazioni 
che legano le e col modulo k introdotto nel capi- 
tolo precedente. 



Introduzione delle quantità ei e^ ^3, eco, 97 
Dalle (1) § I. Cap. II si ha subito 



ei — e^ 
^/2 -— ^1 ~"^g 



(3) 



^1 — ^8 ; 

e dalle forinole di definizione si ha subito 

^1 + ^i! + ^3 = 0. (4) 

Queste formole sono fondamentali e si potreb- 
bero assumere per definizione delle e, salvo che 
esse non riescono a definire le e che a meno di 
un fattore di proporzionalità. 

Mediante queste quantità possiamo subito tra- 
sformare alcune formole già trovate avanti. Per es. 
si è trovato 

si ha quindi subito 

t? = — V^i — ^3 • ^ - — Y^i — ^3 27, = V^i — ^3 . w 

e per la (3) § 4. Cap. IL 

K 



77 = V'^i - ^3 



donde ricordando le formole 

. tot K' 

Pascal. 



98 Capitolo III. — § 7. 

sì ha 



ìK' 

o,' 




K 


-v/e, - 


^3 — 

0) 



U 



(5) 



A questo proposito non vof^liamo tralasciare di 
stabilire altre formole e altre notazioni di cui do- 
vremo poi servirci in seguito. 
. Prima di tutto indichiamo con A il discriminante 
delle quantità e^ e^ ^3, cioè poniamo propriamente 

A = 16 («1 - e^f fe - e»y [e^ - e^f. 
Mediante le relazioni di sopra si ha allora: 

(6) 
(0) 



r^Ìi:P' 



Con questa formola possiamo mettere sotto altra 
forma il fattore di proporzionalità fra le ^ e le ^ 
di cui abbiamo trattato nel § 2 di questo capitolo. 

Tal fattore può porsi sótto la forma 

^48 tu» a log 7 ''\ (7) 

Introduciamo infine i cosiddetti invarianti g^ g^. 



Introduzione delle quantità ei e^ ^3, ecc, 99 

Poniamo 

— 4 (e^ €2 + e^e^ + e^ Pì) -= ffi 

Allora abbiamo subito le. espressioni. 

4 
92 = g [{^2 - <^i) (^2 — ^?) + (^i ^3)1 

e per effetto della relazione che si ottiene formando 
i quadrati di ambo i membri della nota relazione 
fra le quarte potenze delle ^ pari per argomenti 
zero, si ha 

Inoltre 

Mediante ^2 5^3 U discriminante A si può espri- 
j mere colla formola 



100 



Capitolo UT. - § 7. 



Le quantità g^ g^ possono chiamarsi moduli alge- 
brici a differenza delle quantità w, 0/ ovvero t^, >ì' 
che possono chiamarsi moduli trascendenti. 

Prima di terminare questo paragrafo dobbiamo 
aggiungere qualche osservazione sulle quantità 

Consideriamo il poh'nomio che ha per radici le 
quantità e^e^ e^j 

cp (2j) = 4 (2; — e^) (z — gj) {z — ^3) 

■^iz^ — g^z — ^3. 

Questo polinomio di 3.® grado può considerarsi 
come un polinomio di ^'^ grado di cui sia zero il 
primo coefficiente, cioè di cui una delle radici sia 
l'infinito. 

Supponiamo dato un generale polinomio di quarto 
grado 

ao 2?"* + 4 «1 :2* + 6 a, 2:^ + 4 «3 « + a^. 

Nella teoria delle forme si studiano i cosiddetti 
invarianti delle forme^ cioè quelle funzioni dei 
coefficienti, che restano inalterate quando la va- 
riabile si sottopone ad una trasformazione lineare. 
Si dimostra che esistono, per il caso del polinomio 
di 4.** grado, due soli invarianti^ che risultano 
così formati mediante i coefficienti : 

y = tìTo a4 ~ 4 a, a3 + 3 ag* 



t^^ 



Qq (Il «2 

ai «2 ^3 

tìTa «3 a4 



Relazioni algebriche fra le quattro <j. 101 



Ora nella forma del poliaomio © {z) è notevole 
questo, che se si calcolano tali invarianti si trova 
semplicemente 

cioè gli invarianti funzionano da coefficienti del 
polinomio stesso. E siccome poi si sa dalla stessa 
teoria delle forme che due polinomi di 4.® grado 
i quali hanno i medesimi invarianti, sono sempre 
trasformabili V uno nell' altro con una trasforma- 
zione lineare della variabile, così possiamo dire 
che, assegnato un polinomio di 4.^ grado i cui 
coefficienti sieno tali che gli invarianti abbiano 
per valori i valori di ^21 ffdt si potrà sempre tra- 
sformare quel polinomio, con una trasformazione 
lineare, nel polinomio <p (z). Non possiamo entrare 
in maggiori dettagli e perciò dobbiamo supporre 
nel lettore cognizione, almeno sommaria, dei prin- 
cipii della teoria delle forme. 

§ 8. Relazioni algebriche fra le quattro <t. Bela* 
zioni in cui compariscono due argomenti. Formolo 
d'addizione per i rapporti delle <r. — Tenendo pre- 
senti le formolo (2) (3) (4) del § 9, Gap. I, si pos- 
sono ricavare subito le relazioni algebriche esi- 
stenti fra le quattro <j; si hanno quattro formolo 
assai semplici, di cui due sono conseguenza delle 
altre. 



102 Capitolo IlL - § 8. 



Esse souo 

^i' («) - <^3' iu) + {e, - e,) a^ {u) = 

S' in) - ^,^ 0/) + fe - ^,) ^2 (u) = 

^3^ M — ^2^ («*) + (^3 — e^ <y^ (w) = 

fe-^2) ^1^ («) + («1-^3) V (w) + (^2-^]) ^3^ (w) = 

Possiamo ora ottenere delle relazioni nelle quali 
figurano due argomenti indipendenti W| ii2 ; tali 
relazioni si ottengono naturalmente trasformando 
quelle ottenute nel § 8 del Cap. I. 

Dalla (2) § 8. Cap. I, si ha 

^ (wi + U2) <y (ih — U2) = 

= ff^ 0<i) ff»* .^^2) - ^*^ («1) ^^ O'a) 

e dalle ^^4) § 8, Cap. I, insieme colla prima delle 
(3) si ha 

<7 (% ~ U2) ^i {ih + «2) "= ^* (wi) ^ («*i) ^y (W2) ^J^ Uh) — 

— <yf (%) <y (Wa) <^>(«i) ^A- (wi) 

dove ìy/c rappresentano una permutazione degli 
indici 1, .2) 3. 

Dividendo membro a membro queste formole 
si ha il teorema d^addizione per i rapporti delle 
tre <r pari alla ^ dispari. Si ha la formola 

^'i {ui + U 2) _ 
<y (ui 4- Uì) 

<y^ (Wj) <y/^ (^^>) — «^ (w,>) ^*' (wi) 



liekiZ' fra le fitnz, di Legendre e le <r* 103 

§ 9. Relazioni fra le funzioni di Legendre e le 
funzioni ff. — Le funzioni di Legendre si espri- 
raouo come rapporti delle ^, e quindi potranno 
esprimersi come rapporti delle <i; le formolo cor- 
rispondenti sono molto semplici e sono le seguenti 



su il = V^i — 63 

cn y — - > r 
^3 (w) 



^3 («0 



dnt7 = 



"2 (w) 



(T 



3 



(«) 



donde otteniamo le altre 



<7, 



(T 



1 OÒ 4/ cn t? 



\/eT 



Cs 



(W) SQ I? 

ff (2«) sn V 

^3 0«) 1/ 1 

ff {il) sn 1; 

§ 10. Omogeneità delle ^, delie cr, e dei moduli. 
— Fra le funzioni ^ e le <i c'è una differenza ri- 
marchevole che ora vogliamo porre in vista. 

Consideriamo sia le ^ che le <?, dipendenti tutte 
dall'argomento w, e dai moduli o>, o>'. Ora è facile 
mostrare che tutte queste funzioni sono tutte fun- 
zioni omogenee delle tre quantità w, w, oj' ; ma che 
inoltre le ^ e le <x pari sono omogenee di grado 



104 Capitolo in. — § 9. 

— ■ - — - - — - _ 

zevo^ mentre che la <y dispari è omogenea di 
grado uno. 
Per le forinole 



2w 



0/ 



log q = ÌTz 

si vede che se w, o^, 0/ si moltiplicano per un fat- 
tore, sia 00 che q restano inalterati. 

Possiamo dunque dire che anche le ^ e quindi 
le sn, cn, dn restano inalterate, cioè souo funzioni 
omogenee dì grado zero di w, oj, w'. 

Dalla formola di definizione di «r (u) si vede in- 
vece che la <T resta moltiplicata per il medesimo 
fattore, per cui si moltiplicano w, w, ««>'.; cioè 

(T{ru;r w, r w') = r <i (u; o>, tu') 

da cui si ha che la a è una funzione omogenea 
di grado 1. 

Per completare questa ricerca dobbiamo esami- 
nare come si comportano tutti gli altri moduli in- 
trodotti nei paragrafi precedenti. 

Noi abbiamo introdotto nei paragrafi precedenti 
le due altre quantità 



A-, A" ; 



poi le altre 



i 



I 



>i, •'i ; 



Omogeneità delle ^, delle a, e dei moduli. 105 



poi ancora le altre 

ei e^ «3 colla relazione ^i + «j + ^3 = 0; 
e poi finalmente le altre 

Queste sono tatte quantità costanti, indipendenti 
cioè dairargomento u^ ma dipendenti naturalmente 
dai moduli w, w'. È facile vedere che ne dipen- 
dono tutte omogeneamente^ ma con gradi diversi 
di omogeneità. 

Moltiplicando oj, oj' per una stessa quantità, K K' 
restano inalterati perchè 

log <7 = — t: — 

dunque K K^ sono omogenei di grado zero. 

Dalla formola di definizione di y\ (v. § 1, Ca- 
pitolo III) si vede facilmente che 'ì resta moltipli- 
cata per v^ se «w w' si molti pacano per r; e lo 
stesso per v]' come risulta da (1) § 3, Gap. III. 
Dunque: '^', ìi' sono omogenei di grado — L 

Dalle (1) § 7, Cap. Ili si vede che ei e^ e^ sono 
omogenei di grado — 2; e infine di qui si ricava 
subito che g^ è omogeneo di grado — 4, e g^ è 
omogeneo di grado — 6, 

Considerando la <t come funzione di w, ^g, g^ si 
ricava quindi la formola 



106 . Capitolo IIL - § IL 



§ 11. Punti-zero delle funzioni e, — Dalle for- 
inole di definizione delle <?, e dalla ricerca fatta 
nel Cap. I riguardo ai punti-zero delle funzioni ^, 
possiamo subito trovare in quali punti le ^ diven- 
tano zero. Si trova 

ff (u) diventa zero in tutti 

i punti della forma 2mo) -\-2n 0/ 

(Il (ti) ^ (2m + ì)oi + 2n o>' 

T2OO V (2?n ^l)oi-f-(2n-H)<o' 

(73 (li) „ 2 m oc + (2 n + 1) 0/ 

m, n rappresentando sempre due numeri interi po- 
sitivi negativi. 

§ 12. Scomposizione delle 9 in prodotti infiniti 
doppi i. — Come le ^ così anche le ^ si possono 
scomporre iu prodotti infiniti doppii; noi, come 
abbiamo fatto per le ^, raccoglieremo qui solo le 
formolo definitive, tralasciandone la dimostrazione 
dettagliata 

u . 1 w* 



/w,«\ IV J 

'du) = e-r-'" u li - ±) 

fH,H\ '■ ì f 



^ivi '1 tvr 



dove 



IV = 2 m IO -f- 2 M w' 

Wi ~ (2 m + 1) oi 4- 2 n «•/ 

trcj = (2m + l)o) + (2;H- 1)^' 

ir3 = 2/«w + (2n + l)</. 



Degenerazione delle funzioni <7. 107 



§ 18. Degenerazione delle funzioni <r. — Ricer- 
cheremo ora che cosa diventano le o nel caso limite 
in cui g = 

Nel caso ài q =^0 %v ha k = 0, e quindi dalle 
formole (8), § 7, Cap. Ili, risulta subito che 

e, = ^3 = a 

cioè due delle quantità e risultano eguali fra loro; 
perciò il discriminante ^ risulta zero, e 

ei = — 2 a. 

Dalle (1) § 7, Cap. Ili si ha allora 

Consideriamo i rapporti 

•^1 (^) _ ^^^^ ^ — ^^ ^®^ 3 i37 + ecc. 
^/ (0) " ^1 — ^q'^'+Vgq. 

^g (x) _ cos 0? + 7^ cos 3 0? + ecc. 



■^2(0) 


\ -\- q^ V ecc. 


^s(O) 


1 + 2 q' cos 2 a; + ecc. 


^3(0) 


1 + 2 g + ecc. 


B{X) 


1 — 2 (/ cos 2 a? + ecc. 



5(0) l-2g + ecc. 



110 Capitolo IH. — § 14. 

dalla nota relazione data dal teorema di Eulero. Al- 
Tequazione differenziale di cui si parla, si potrebbe 
perciò dare sempre una forma nella quale com- 
parisse solo una dello derivate rispetto ai duo 
moduli omogenei, però allora si perderebbe molta 
simmetria, e si introdurrebbe poi necessariamente 
la derivata prima di <r rispetto ad u. Ora volendo 
eliminare questa derivata prima, volendo cioè ot- 
tenere anche per la i una forma dell'equazione 
differenziale in cui non entri la derivata prima 
rispetto ad u ma solo la derivata seconda^ corno 
già si verifica per le funzioni ^, bisognerà neces- 
sariamente introdurre le derivate sia rispetto ad oj 
che ad to'; ovvero sia rispetto a g^ che a ^3; que- 
ste due derivate entreranno allora combinate in 
una certa maniera speciale e propriamente sotto 
la forma 

Perciò noi, prima di passare alla ricerca del- 
l'equazione differenziale cui soddisfa la <?, vogliamo 
fare uno studio preliminare sull'operazione 

9 w g (O 

che chiameremo operazione D. 

Così ci sarà agevolata la ricerca posteriore. 

Il problema principale che ci proporremo in 
questo paragrafo sarà di trasformare questa ope- 
razione in un'altra, nella quale invece di compa- 
rire le derivate rispetto ai moduli trascendenti 



Studio delV operazione T). Ili 



<•>, w', comparissero le derivate rispetto ai moduli 
algebrici g^ g^. 

Dalla formola di definizione si ha immediata- 
mente 

/)„/ =:— 2/ì' 

7>o" = — 2//'. 
Inoltre tenendo presente che 

to' 

logg = « TU - 
si ha 

I i T*' f to' 

1 i) Ioga = — 7) <•» — it^—^ D w = 

I 

yj' e./ 

= — 2 i ^ 1- 2 / ir - - r, 

I "~ ~" w2 

servendosi della formola di relazione fra w, «•>', >j, y/. 
I Passiamo ora a mostrare che 

' Z)A=zO 

cioè che l'operazione D applicata sul disoriminante 
A^ = ^2'^ — 27.(73^ dà per risultato zero; o questa è 
la proprietà fondamentale dell'operazione D. 



112 Capitolo III. — § 14. 

Partiamo dalla forinola (v. Cap. Ili, § 7) 



7a = W— 0. 2 5i'(0) 



e applichiamo l'operazione D al primo e secondo 
membro. Essendo identicamente 



possiamo scrivere 

7 (Tsr o 5 

8 



1 _J- /it*r «i -- 






dìogq 



=\/lh-^'V<o.-.>..-^^] 

e servendosi dell'equazione differenziale delle ^ e 
della forinola per la >;, cioè: 

dìogq 4 ^ ^^ 

_ _ 1 ^ V'jo) 

''"" 12 w 5,'(0)' 

il secondo membro della formola precedente di- 
venta identicamente zero. Con ciò è dimostrato il 
nostro assunto. 



Studio dell'operazione I). 113 



Cerchiamo ora di trasformare l'operazione D in 
un'altra nella quale non entrino più le derivate ri- 
spetto ad w, io', ma quelle rispetto agli invarianti 
ff27 9zt ^h^) come si sa, possono considerarsi moduli 
equivalenti ai moduli trascendenti o), w'. 

Così trasformata, l'operazione D prenderà la 
forma 



d9% dg^ 

e resta a trovare -4, 5, che dovranno in generale 
essere funzioni dei moduli. 

Dalla proprietà ultimamente dimostrata si trova 
subito quale deve essere il rapporto di queste due 
quantità. 

Applichiamo una siffatta D al discriminante A 
e poi eguagliamo a zero il risultato. 

Si ha 

donde. 

A ^ 2.27^3 ^ 18.y, 
B 3^./ g.^ ' 

Possiamo dunque dire che 

j) = h\lSg,-^i-g^^\ 

l og^ oga) 

dove resta ancora a trovare il fattore h il quale 
in generale potrebbe a sua volta essere ancora 

Pascal. 8 



114 C(fpltolo III, ~ ^ IL 

funzione dei moduli; noi però dimostreremo che 
è un numero, e propriamente eguale a - . 

ò 

Per giungere a questo risultato dobbiamo co- 
minciare col cercare l'effetto dell'operazione D 
sulle quantità ^i, ^21 ^s- 

Essendo 



^e!? — g2ea-'g^ = 



si ha 



10 'àdea dea 

09% 9% 

Ao 9'd^a dea 

Ó9ò d 9z 

d ea ea 



d9% 12 ea^ — g^ 

dea__ 1 

d99~ 12 ea^—gs' 

Quindi possiamo scrivere 

n, _r. ^^9&ea+g^^ 

Dea — n -T^ — i 

12 ea^ — ^2 

, 18 . 4 eo? e/i e y + g^ 

~ 12 e^a — ^2 

dove a, p, Y sfl'lvo nell'ordine sono gli indici 1, 2, 3. 



Studio dell* operazione Z>. 115 



Essendo 














■ ea + e/i + ey — 









si ha ancora 












1 ^. , 18.4 


ea? [e fi ey 


+ ea (ea 
12 ea^ - 


-92 


+ ey)\ + 


.</.' 


18. 4( 


^J eJ — 


1 1 

- 4 92 


-r92^ 






= h~ — 


12(?a2 


9^1 








--A(6e«2- 


-92)' 











Di qui ricaviamo subito 

D(e^--e^) = %h{e,^ — e^^) 

= 6^(ei — e2)(6i +^2)' 

e servendoci delle forinole che danno le e me- 
diante le ^ per argomento zero (v. § 7, Gap. Ili) 
si ha 

Z)((?i~^2) = 2A-2 3MV + V). 

IO* 

Cerchiamo invece di trovare in altro modo l'e- 
spressione di Diei- 62) partendo cioè dalla for- 
inola 



116 Capitolo JIL - § li. 



Applicandovi l'operazione D sotto la prima forma 
si ha 



'^^ „ a^ ^^ ai d log ^ 

w^ oj* d log g 

ed essendo 



/)(^l-^2) = -^»^^--i^^ 



12 o^Ua -^3 -^Z 

__ 1 ^V dlog.^2 , ^ log -^3 , d log ^ \ 
3 oj \ d log g d log g d log g/ 

si ha infine 
D (e^ — ^a) = 

^jr^^^l gdjOg^ rfl0g^2 ^l0g^3 

3 w* ( dìogq dlogq dìogq)' 

Tenendo ora presenti le formolo per le ^ da noi 
trovate nel § 14, Cap. I e paragonando i due ri- 
sultati ottenuti per D {ci — e^ si ha infine 

Si ha dunque infine 

9 . 1.2 i. 



= 12^3^—+ -5-i)'2 



dgt 3 3 ^3 



Studio dell' operazione /). 117 

Col trovato valore di h si ha allora 

Dea = 4: e<? — — g^. 

D 

Vogliamo ora trovare 2>>]. 
Operando direttamente si ha 

od essendo per eiFetto dell'equazione dìiFerenziale 
delle 5: 

d ^i"' 1 ^/ , 1 /5,"'\« 






rflogg ^, 
si ha riducendo: 

Ora noi dimostrammo (v. § 14, Gap. I) che la 
quantità dentro parentesi è esattamente eguale a 

58 + V + V 
che, come sappiamo, è proporzionale a g^\ quiodi 



118 Capitolo II L - § 15. 



si ha 



I>'i = ^9i'''' 



Essendo 



si ha: 

o>' /) VI + V) Z) oi' — (.) D y/ — vi' Z> w = 

donde 
E cosi anche 

§ 15. Derivate dei moduli trascendenti di 1." e 
2^'^ specie rispetto ai moduli algebrici, e dei mo- 
duli di 2.'' specie rispetto a quelli di 1.* specie. — 

Vogliamo utilizzare le formole trovate, per trovare 
le derivate dei moduli trascendenti cioè o), <o' ov- 
vero /], /j' rispetto ai moduli algebrici g^^ g^. 

Le quantità w, w' sono funzioni omogenee di 
^21 g^ di grado 1, se g^ si considera del grado — 4 

e ^3 di grado — 6; in altri termini sono funzioni 

_ 1 _j_ 

omogenee di grado 1 di ^, *, ^3 ^. Quindi ap- 



Derivate dei moduli trascendenti^ eco, 119 

plicaado opportunamente il teorema dell'omoge- 
neità si ha 

092 093 

Intanto si ha 

Do) = 12^3 - — + — g^^ - =-2ri 
92 3 d93 

dunque risolvendo si ha 



d92 

d9B 






Ponendo tq^, o>' in luogo di */), 03 si avrebbero le 
formolo per le derivate di w'. 

Collo stesso nietodo possiamo trovare le derivate 
dei moduli trascendenti di 2.* specie >i, >i' rispetto 
ai moduli algebrici. 

La relazione di omogeneità (sapendo che n è 
omogenea di grado — 1) dà 

92 93 

Questa insieme con 



r\ 10 01,2 o^vi 1 
92 ^ 093 



(U 



120 GapUolo III — § 15. 



(là 



11 
d9ì 



^^[-^^.gzo^+^g.'-] 



dir ^U '' "' ~ -2 'n- 

Sostituendo le lettere cogli apici r/, o)' alle >), w 
si hanno le formolo per le derivate di r^\ 

Finalmente calcoliamo le derivate di tq, 'ì' rispetto 
ai moduli trascendenti di 1.* specie w, t.>'. 

La relazione d'omogeneità dà 

OJ -j-W — -- = 7) 

e intanto 

7) /) -^ - 2 V) ^ 2 ri - — ^ = - ^2 0) 

g co g (•> b 



onde 



d 

d 



'i 2*71 , A 



dA 2 ili 2 2\ 

Col solito scambio si hanno poi le derivate di v,'. 



Derivate del discriminante^ eco* 121 

^ 16. Derivate del discriminante rispetto ai mo- 
duli trascendenti di l.*" specie. Espressione note- 
vole dai moduli trascendenti di 2.'' specie. — La 

definizione della quantità ^ ha relazione colla de- 
finizione del fattore di proporzionalità fra le a e 
le ^ il qual fattore, come si sa, è esattamente 



2 tu' 



-^--'*' 



Ora nei paragrafi precedenti noi ci siamo occu- 
pati di dare all'espressione di n varie forme. 
In primo luogo >i si può esprimere mediante il 

rapporto - —; poi mediante la derivata rispetto a 

log^ del logaritmo del prodotto delle tre ^ pari 
per argomento zero; infine mediante la derivata 
rispetto a log q del logaritmo del discriminante ^ 
(v. Gap. Ili, § 1, 2, 7). 

La quantità y\' poi si definisce in una maniera 
affatto diversa, e le due formole non hanno fra 
loro alcuna analogia. 

Ora vogliamo dare una nuova forma della quan- 
tità >), forma la quale ha il vantaggio di rappre- 
sentare in una maniera perfettamente simmetrica 
ambedue le quantità o, ^'. 

Consideriamo che l'operazione D applicata al 
discriminante A dà per risultato zero, cioè 

Inoltre il discriminante ò funzione omogenea di 



122 Capitolo HI, ~ § 16. 



_i »1 
grado — 12 in ^9 ^, ^s ^, e quindi è funzione 
omogenea di grado — 12 in w, w'; onde possiamo 
scrivere 

(0 1-03 — - = — 12 A. 

Risolvendo queste equazioni si ha 



donde 



d^ 

d"*' 


24f , 


3«' " 


24 «• 

= -Ari- 
le 


n = 


ÌTt d log A 
24 a^' 


i'- 


i TT 9 log ^ 
24 a w 



Queste sono le due formolo che noi cercavamo. 

§ 17. Equazione a derivate parziali cui soddisfa 
la funzione <? dispari. — Le .^ considerate come 
funzioni del modulo log q e deirargomento co sod- 
disfano ad un'equazione a derivate parziali sem* 
plicissima, che è sempre la medesima per tutte le 
quattro ^ e per tutte le derivate di qualunque ^. 

Il fatto che tutte le ^ e anche tutte le loro de- 
rivate rispetto ad oo^ soddisfanno ad uua medesima 
equazione differenziale semplicissima costituisce 



Equaz. differenziale per la ^ dispari. 123 



certamente una elegante proprietà delle funzioni 
(li Jacobi. 

Per le <r non accade precisamente lo stesso, ma 
ogni 's soddisfa ad un'equazione differenziale di- 
versa. 

Per ritrovare quella cui soddisfa la <y dispari 
non c'è che trasformare l'equazione cui soddisfa 
la ^i che differisce da <r per un fattore. 

Partiamo dalla formola 

^» ^^) = ^ ^^' ^^^ *~ '^"* ' w 

e formiamo le due derivate 

■ 81ogg 

e poi eguagliamole fra loro. 

Considerando che il secondo membro è espresso 
mediante u e che la relazione fra ^ e w è 



2oj' 
abbiamo : 

^^L^A = 5/ (0) r 2 -"' [ - -^ w ^ (u) + ^' M 



124 Capitolo HI. - § 17. 



lW = 2r.,.(o),-ÌÌ"'[(5!„.-iL).(„)- 

^' (u) + ^" (w)] . 



2r, 



Calcoliamo ora la derivata rispetto a log q. 
Possiamo scrivere, in virtù dei risultati dei pa- 
ragrafi precedenti 

/> ^1 (u) = — i D log g = — -z-, ^ 

*^ ^ Ologg ^^ 91ogg «'^^ 



donde 



a ^1 ^ ^^ 
aiogg ~" 7J 



= -^i)5,(^) 



dove però si noti che siccome il primo membro 
è calcolato nelPipotesi di x costante, cosi in tale 
ipotesi deve essere calcolato anche D^i(x)'^ ma 
essendo poi ^i {x) espresso mediante una formola 
contenente u e non x^ nel calcolo dell'operazione D 
non bisogna pensare u costante, ma tener conto che 



{2x \ 2x 
Du = D\- m\— - D 



(O 



2ui\ 






Equaz* differenziale per la ^ dispari. 125 



Si ha allora 
dlogq 2 ic 



--,V(0)»(m)jD<.> + 



y 2 w IO / 



-lV(0)a( 

(0 

+ — -^i' (0) {D 9 (m) + a' (m) i) m) 

(O 



Ora 

Z) 5/ (0) 



"(i)- 



^)z>i.g,=-{v(0)i.i.g,. 



-3-.^,'(0) 

«0 

-Z)ri--,Z)to 



(0 



(xl 



2 



1 ^ 2>)« 



uy 



onde infine riducendo si ha 

glogg W |\(o2 



1(S»'-^)'« 



2 - M a' (m) 

0/ 



- j2<72W*ff(w) + i)ff(w)]- 



126 Capitolo IIL - § 17. 

Eguagliando questa espressione con quella pre- 
cedentemente ottenuta e riducendo, si ha la rela- 
zione 

che è l'equazione differenziale per la <j dispari. 

§ 18. Equazioni a derivate parziali cui soddi- 
sfanno le tre funzioni <i pari. — Con un calcolo 
analogo a quello del paragrafo precedente pos- 
siamo calcolare l'equazione corrispondente alla 
funzione ^x (w). Dobbiamo perciò partire dalla for- 
mola: 

^2 (a?) = ^2 (0)^2"^"* ai (w). 
La formola per 

risulta simile a quella analoga del paragrafo pre- 

cedente, però col fattore — ^ , invece di , e col 1 

cambio di -^i' (0) in ^g (0). I 

La formola per 

3Iog^ 



Equaz. differenziali per le <i pari, 127 
risulta 

»4.J2>^--'.4>'[..(.)i)^.(0)- 

- ^o (0) oi (m) (-^ m« Z)- + - «< Dm] + 

\Z oj fa) / 

+ ^a (0) (2) <7, (w) + ^' {u) D u)]. 
Intanto al solito 



I)^AO) = - 



0)2 



dlogg 



e servendosi delle formole (4) del § 14, Gap. I, 
si ha 

[3 log ^2- log V] 



dlogg 

3 d5j, 1 d^/ 



^2^l0gg ^l'dlogg 

^ 3 rf5, 5/^ 

'^2^1ogg 4^i' 

donde ricordando che 



1 / ir \2 



130 Capitolo IH. 


— 


§19. 


*7 = — 65-3 






A 9 2 
*9 = -4 9i 






bn-^ — 18ff,ff3 






i,3 -3» 2^3* 


* 


3.23 3 

-g ff/ 

• • • * 



Analogamente possiamo procedere per le <r pari. 
Ponendo 





<5i {u) 


- 1 + hé^^ 2! 




1 • • • 


si 


ha subito 






< 


hi 


.(•) - Z> fe,*- 


.2'') et hn-'. 


ì(.-) - 








(n- 


-1)(2«- 


■ 3) . ,. ,., 



Si badi però che in questa formola nell' appli- 
care l'operazione D bisogna tener conto che i coef- 
ficienti b possono essere funzioni esplicite delle 
quantità ei e^ e^^ e quindi bisogna allora tener 
conto delle formolo che danno De^^ De^, De^. 

Collo stesso procedimento con cui si è ottenuta 
questa formola ricorrente, cioè sostituendo nel- 
l'equazione differenziale lo sviluppo in serie, e poi 
eguagliando a zero i coefficienti delle diverse po- 
tenze di w, si può calcolare il secondo coeffi- 
ciente bj^^\ 



Sviluppo in serie delle funzioni ff. 131 



Eguagliando a zero i termini senza u si ha 

Conoscendo ora il primo coefficiente che è 1, e 
il secondo ^2^*^ possiamo, mediante la formola ri- 
corrente, calcolare tutti gli altri. 

Si trova così: 

h.^*) = — er 

IV 

3 3 

,. 21 o 39 lo 

W'^ =4-^2 ei^ "-^Sf^ei-— g^^ 

^10^*^= -J- 9z ei^ — - - g^^ ei -\' i^9% 9%^ 



Al secondo membro di queste formolo non com- 
pariscono potenze di ei superiori alla seconda, per- 
: che una potenza di ei superiore alla seconda può 
sempre trasformarsi con una formola nella quale 
non entrano che potenze prime e seconde di ei e 
[ le quantità ^21 as- 
cosi dalla identità 

4 ei^ — ^2 ^i — ^3 = 



132 Capitolo III. - § 19. 



si ha 



ei^ = T (^2 ei^ + ffs et) 

ei^ ^^-^g^ef + ^92^ ei +Yq929^ 



CAPITOLO IV. 

LA FUNZIONE p (u) DI WeIEBSTBASS. 



§ 1. Introduzione delia funzione p{u) e sua bipe- 
riodicità. — Come mediante le ^ si forma la fun- 
zione seno amplitudine^ e le altre analoghe a que- 
ste, che hanno la proprietà della biperiodieità, così 
mediante le <7 si può formare una funzione, chia- 
mata p{v)^ la quale ha un^mportanza fondamen- 
tale in tutta la nuova teorìa delle funzioni ellit- 
tiche. 

La funzione p{u) resta definita dalla formola 

, (j'Hw) - a (w) d" (w) 



r2 



(m) 



Essendo ^ (w) una funzione dispari, la ©' {u) è 
pari, e la <j"(w) è dispari; dunque la piti) è una 
funzione pari, e perciò la sua prima derivata p' (ti) 
sarà una funzione dìspari. 



134 Capitolo IV, - § L 



E facile mostrare che la p{n) è una funzione 
biperiodica coi periodi 2w, 2w'. 
In effetti partiamo dalle formolo 

<J (w + 2 to) = — g2v (w+w) Q (^) 
d (l* + 2 w') = — e2//(i«+o/) ^ (^) 

donde 

log <r (w + 2oj) = 2yj 0^ + co) + log (— 1) + log <y {u) 

e quindi derivando si ha 

'T (w + 2 0)) a (w) 

Analogamente 

a(w + 2co') "~ ff(w) 

Derivando ancora una volta si ha 

p (w + 2 (*)) =p{u) 
p{u-\'2o/)=p{u\ 

formolo che dimostrano la doppia periodicità della 
funzione p. 
Essendo 

(7(0) = a'(0)-l a"(0) = 
(come si vede dallo sviluppo in serie della fun- 



Espressione della p mediante le ^. 135 



zione <r) si vede subito che 

P (0) = <x>. 

Aumentando l'argomento di '•>, o)', w" si hanno 
delle formolo rimarchevoli 

P {U + w) = — ^— log <r (W + co) = 

a vr 



d^ 
du^ 



= — T~2 ^^^ ^1 M 



d^ 



p (u + w') ■= -— -z— log <r (t^ + w') = 



r5?t^ 






= ■" 7jT72 ^^^ '^a 00 



p (f/ + «»^'0 — ~ :; Ti log a («« + to'') — 



fZtr 






^ "~ TT2 ^®S ^2 («0« 



§ 2. Espressione della p mediante le ^. — Da 

2 C3 -1 ^„3 5^ (^) 



(^^) = 



2 w 



^i' (0) 

si ha 

2W 1 7] 

^ log d (w) = log h -^ — w2 +- log 3^1 (a?) - log ^j ' (0) 



136 Capitolo IV. — § 2, 



e deriyando si ha 



= — w + 



donde, derivando ancora, si ha 

5 log ^, (a?). 



Di questa forinola avremo occasione di servirci 
in un paragrafo seguente. 

Aumentando l'argomento u di w, m\ w" e quindi 
co di 

1 1 ., 11 ., 

2"''' ~^*lo&^' 2'''""'2^^^^ 

si hanno le altre formolo nelle quali vengono a 
comparire le altre ^, Si ha 



w 4 w^ d ic^ 



p(m + o)) =______- log 5, (a;) 



0) 4 w2 ci a;* 



*v 



i 



Valori di p H, p (u,'), p (oi''). 137 

§ 3. Valori di p (w), p (o)'), p (w"). — Prendiamo 
a considerare la relazione fondamentale cui sod- 
disfa la <7, quella cioè relativa al cosidetto teorema 
d'addizione (v. § 6, Cap. III). Ponendo 

ili ~ w 
si ha 

<I (W + W) (7 (oj tf) 

<j^ (u) <J^ (w) 

donde essendo 

<r (w + w) 



= pOO— i?('0 



(-) 



e''" <y, (w) 



si ha 



( — u+ oj) 






Analogamente 






2 



138 Capitolo IV. - § 3. 



Ponendo w — w, w', o/' si possono avere subito 
le formole: 

<j (yy) (5 (t»j ) ff ((o) 

Se ora in luogo delle <t ("O <r («o') ^ (w") poniamo 
le espressioni trovate al § 4 del Gap. TIT, e se 
teniamo conto delle relazioni fra le ^, -^i' con argo- 
mento zero abbiamo 

^p(.o)_p(«.') =~3^ 

mi ^' 

iv (-") - V (-') = ^ ^2- 

delle quali formole non potrebbero trovarsi i va- 
lori dì p (03), p (to'), p (w'') perchè una di queste 
relazioni è conseguenza delle altre due. 
Dimostreremo ora la relazione fondamentale 

p (o)) + p (0/) + p (t.)") = 0. 



Valori di p (w), p (o)'), p (w''), 139 

e allora si ricaverà subito che p (w) p («*>') p (w") 
non sono altro che le quantità da noi introdotte 
avanti e chiamate rispettivamente ^1, ^3, 62. 

Poniamo u=0 nelle formolo alla fine del pa- 
ragrafo precedente, e teniamo conto delle equa- 
zioni differenziali cui soddisfanno le ^. 

Essendo 

d^ ^i jx) _ ^ d ^i (^) 
doo^ d log q 

si ha 

d' log ^i (O)) ^ y'i (X) f ^i {x) V 
dx^ ~ ^i{x) \^i{x)] 

^_^ dXog^ij x) __ ^ ^i {x) \ 

Quindi otteniamo 

^^ ' 4«»»|3 VlO) ^ dlogg ' 

pM = — i-^^i^^ + 4^^5^^ 
^^ ^ 4«M3 V(0)- dlogq 

^^ ' 4«.»|3 V(0) ^ c^Iogff 

tenendo presente che ^, ..?,, .^3 essendo funzioni 
pari, le loro derivate sono funzioni dispari, e 
quindi diventano zero per a/ = 0. 



2 



140 Ckiintolo IV. — § 3. 



Inoltre per effetto dell'equazione differenziale 
cui soddisfanno le '3 e le loro derivate si lia 

^i" (0) ^ , d log \' (0) 
5/ (0) d log q 

donde si hanno le formolo rimarchcToli d 



^^ ^ 3\<o j dio 



-' (0) ^2^ (0)] 
log^ 



M-') -i(^| 



1 /'tV<^log[5i'-i(0)5«(0)] 



dlogg» 



„ /,/'^ _ 1 ^ jlV ^ log [^/-Ho) V (0)] 

^^ ' 3\<oj dlog^ 

Di qui colla relazione 

^i' (0) = 5 (0) ^2 (0) ^3 (0) 
si ha subito 

P H + V (^^') + P iy'") = 0- 

Questa relazione insieme con quelle già trovate 
dà immediatamente 

pH =e^ 
p(w') =es 



Relazione fra la p{u) e snv. 141 



§ 4. Relazione fra la funzione p {ti) e la funzione 
di Legendre sa v, — Teniamo presente la forinola 
del § 2 relativa ad un' espressione di p (u) me- 
diante le ^, e adoperiamo le formolo che danno 
le derivate logaritmiche di 2.® ordine delle fun- 
zioni ^ (v. § 12 Cap. I). Si ha allora 

^ ^^'^ "tò 4 w2 5 (0) "^ 4 0,2 52 (0) 5,2 (x) • 

Sostituendo per — la sua espressione trasfor- 
mi 

mata con un procedimento simile a quello del § 8, 
cioè 

— -1 = __ 1 J^ cHogj^/^O) 

W 3 w2 dlog^^ 

e inoltre ponendo 

^'^ (0) ^ d log 5 (0) 
-^(0) dlogg 

(per effetto dell'equazione differenziale delle 5), 
si ha 

_ .^ rf log [5/-1 (0) 53 (0)] 

jx^ .^'» (0) £M:r) 
E per effetto delle forinole del § 3 e della espres- 



142 Capitolo IV. — § 5, 

sione dì snt;, sì ha finalmente 



p in) = ^3 + 



sn^t? 



Come sì vede fra le due funzioni p (n), sn v esi- 
ste una semplicissima relazione algebrica. 
Dalla forraola precedente sì hanno le altre: 






sn 



u) — e^ 



p (w) - e^ 

cnt? = \/^-r 

yp{u) — es 



anv = {l—r-z . 

y più) — eo 



p (u) — es 

La funzione p {u) gode, come le funzioni di Le- 
gendre, delle due proprietà fondamentali e carat- 
teristiche, cioè: 1.* chela derivata della funzione 
si esprime algebricamente mediante la funzione 
stessa; 2.* che possiede un teorema d'addizione^ 
cioè che il valore della funzione per la somma di 
due argomenti si esprime algebricamente mediante 
i valori della funzione per gli argomenti semplici. 

§ 5. Espressione della derivaia p' {u) mediante 
la p (u). Inversione. — Adoperando la formola per 
p (u) trovata nel § 2 e derivando rispetto ad u 
sì ha 

.' f,.\ - _ ^ ^l}3 ^> (^> 



Relazione fra %l [u) e p (u). 143 

Intanto teniamo presente la formola per la de- 
rivata seconda logaritmica della ^j. 



dx^ = IV •- 5(0) 5«(0) V(^)' 
Derivando ancora si ha 

^ ^3 log ^1 (^) - - -^^(o)- J-^ JIJ^) • 
Ora nel § 3 Cap. Il abbiamo trovato 

d a; 5 (a;) " ^' ^ (x) à {x) 
onde 

d a; ^, (a;) ^^ .^1=' (a?) 

e quindi 



= 2 



4 0)3 * ' ' 5,» (a;) 

gj (m) gg (w) Jb (m) 
g» (m) 



144 Capitolo IV. - § 5. 



Intanto dalle forinole del § 3, Cap. IV si ha 
\l[p{ti) — ei][pM — e2\[p(ti) — es\ = 

_ gj JU) gg ( u) <Tq {li) 

onde infine si ha la rimarchevole relazione \ 

p'2 (^) ^ 4 |_(p (^) __ ^^) (^ (^) _ ^g) (p (^^) _ ^^)] ^ 

Questa relazione equivale evidentemente all'altra 

/'p(w) 

dp 



e» 



2 \/(/> — e J (p - €2) {p — es) 



da cui si vede che la funzione p (w), come a suo 
tempo mostrammo per la funzione aìnplittcdine, 
serve a risolvere il problema d'inversione dell'in- 
tegrale ellittico 



dy 




2\l(y ~e,)(y~e2)(y — e^) 



cioè dà Tespressione del limito superiore di questo 
integrale in funzione dell'integrale stesso. 

Questo integrale si chiama integrale ellittico sotto 
la forma di Weierstrass» Ne discorreremo meglio 
in un prossimo capitolo. 



Relazione fra p'(u^ e pia). 145 

Mediante la forinola precedente rìcaTiamo su- 
bito che tatto le derìyate di ordine superiore al 
primo si possono esprimere razionalmente me- 
diante p («X p' (u). 

Derivando p. es. primo e secondo membro della 
formola precedente si ha 

2p'(u)p"(u) = l2p'(u)p'ÌH)-g,p'(u) 
donde 

p" («) = ep* («) - 1 g,. 

Similmente si hanno le formolo 
p'''(u) = 12 p(u)p'iu) 
P^(u) = l20p^u)^l8g,piu)^l2g^ 
p- (u) = 360y (u)p' (li) - 18 ff, p' (u) 

p^(u) = 36 \i40p*iu)-28ffipHu)^ 



-20^3P(m) + j^2*] 



Le forinole per le derivate di ordine pari si 
possono risolvere rispetto alle successive potenze 
di /?, e quelle per le derivate di ordine dispari si 
possono risolvere rispetto ai prodotti delle succes- 
sive potenze di p per p\ 

Si hanno allora le formolo 



p'=ì(p"+h') 



Pascai.. ^^ 



146 Guintolo IV. ~ § 5. 



f fft 

PP =12^ 



Ai secondi membri di queste formolo ci sono 
sempre espressioni lineari in jo e nelle sue deri- 
vate. Onde ogni funzione intera di jo e jo' potrà 
sempre esprimersi linearmente mediante la /? e le 
sue derivate. 

Vogliamo ancora notare che, mediante la for- 
mola trovata sopra, si hanno le altre 



dp 



\lip^--g2P — ff3 



03 



00 
'«9 



~Z 0) 



^4tp^ — g2P — 93 



dp _ , 



V4i?3 — ^2P— ^8 



Teorema d/addizione per la funz. p (a). 147 

forinole che possono servire a definire le quantità 
to, (.>', o/' purché si stabiliscano opportunamente i 
cammini d'integrazione. Di ciò discorreremo in un 
apposito capìtolo. 

E infine vogliamo osservare che, mediante il pre- 
cedente integrale, si vede che dato a p (u) un qua- 
lunque valore, esiste sempre un valore dell' argo- 
mento u che vi corrisponde; anzi, ricordando poi 
le formole di periodicità di p (w), si deduce che 
di tali valori dell'argomento ne esistono infiniti. 

§ 6. Teorema d' addizione per la funzione p (u), 
— Il teorema d'addizione lo ricaviamo dalla for- 
mola 

Prendendo i logaritmi di ambo i membri, po- 
nendo 

log <y (w) = C (w) 



du 
e derivando rispetto ad w, e ti^^ si ha 

7^' M 



^ (wj + U.2) — C (wi — U2) - 2 C (ili) = 



C (wi + %) -f- C (mi - 11^) - 2 ? (wi) = 



p{th)-p M 

-P'M 
p M — p M 



148 Capitolo IV, ~ §6, 



e derivando ancora rispetto ad % si ha 

-P {u, + t^,) + p K - u,) = [^)Zr^,;)Y 



d Wi JD (W2) — i? (Wj ) 

— P {ih + W2) — P (^1 '-Ui) + 2p (wi) = 

_ d — y(^i) 

donde 

+ 2^) O'i + W2) — 2 p (wj) = , 

^ P^^ K) -P" K) [i> K) - P (^2)] - P^ (^1)/ (^2) 



dU, p (Wj — p (Mg) ' 

Quest'ultima formola può costituire una forma 
rimarchevole del teorema d'addizione. 
Aggiungendo ad ambo i membri la quantità 

Ap (mj) + 2p {u^) 

si ha, riducendo, 

2 p (m, + wg) + 2p (Wi) + 2p (ttj) = 



Teorema cVaddizione per la funz. p (?f). 149 

+ (2 p» («,) - Y ffiP (»i)-jffsj -P' (Mi) P' {",)\ 

1 yM'^i)+/»K)-2y("i)y("2) 

2 [pK)-p(«i)]* 

Onde si ha infine la formola 

che è la formola d'addizione per la funzione p. 
Questa formola può mettersi sotto varie forme. 
Ponendo 

«1 + Wa = — Wj 

cioè 

^1 + «2 + ^3 = 

si ha 

1 \p' (u,) - p' («3)1* 

'2) 



4 li?(Wi) — />(Ws 



e permutando circolarmente z^j Wg Wg, il secondo 
membro può scriversi 

_ i[p'K)-j»'(",)r 
4 



p' (»») - />' (««) ]' 
i» ("2) — y («3) J 

= k [/ ("«)-/ (" 1)1^ 



150 Capitolo IV. - § G, 

Abbiamo dunque V eguaglianza, a meno del se- 
gno, delle radici quadrate dei rapporti che figurano 
al secondo membro. 

E facile verificare che i segni di tali radici de- 
vono essere tutti positivi, cioè che si ha senz'altro 
la relazione 

P (^i) - P («2) P (''2) - P ("3) P M — P (^^1) * 

In effetti se ad uno di questi rapporti ponessimo 
il segno negativo e si avesse per esempio 

p' K) — P' M ^ P' (^2) — / 0^3) __ 
P (^'1) — P (^'2) P K) — P (^3) 

_ j. P' (%) — P' i''i) 
se ne dedurrebbe 

p'{'*'i)—p'M ^ p'M — p'(^i^ 

pM — ^pM+pì^'s) i>K)-i>(^^i) 

donde 

P i'^s) - P (wi) = ^{pM—2p (wj + p (W3 ) 

e qualunque segno si scelga al secondo membro 
si avrebbe o una relazione fra /? (''2)^ ('^3)» ovvero 
una relazione fra p (",), p (((2) relazioni che sono 
assurde, perchè due soli dei tre argomenti sono 
fra loro indipendenti. 



Teorema d^addizione per la funz, p (u). 151 



Possiamo dunque dire che alla relazione 

'«'l + ^'2 + ^^3 = 0. 

corrisponde l'eguaglianza di due dei tre rapporti 
precedenti. 

Questo teorema d'addizione lo possiamo porre 
sotto un'altra forma elegante. 

Si può far vedere che se la somma delle tre u 
è zero, allora è zero il determinante 



1 1 1 

P (^'i) P (^'2) P (^'3) 

/?'K) yK) /W 



0, 



Infatti la eguaglianza dei due primi rapporti può 
mettersi sotto la forma 

[p \<—p k'h)] p' ('«'3) + [P (''3) — P ('^'2)] P' f^'i) + 

+ bK)--p(^3)]yK) = o 

e questo è proprio lo sviluppo del determinante 
di sopra. 

Possiamo ancora trasformare nella seguente ma- 
niera il teorema d'addizione. L'annullarsi di quel 
determinante corrisponde alla sussistenza delle tre 
relazioni 

ap (^i) + bp^ («1) + e = 

ap[v^)-\'bp'{v^) + c — 

«i> (''3) + ip {'^z) + = 0. 



152 Capitolo IV. — § 6. 

Quindi possiamo dire che se determiniamo delle 
quantità a, 6, e tali che le due prime di queste 
equazioni sieno soddisfatte^ cioè tali che la equa- 
zione 

ap{u) + bp' {u)-\- c = 0. 

sia soddisfatta da u = Uiy w = %, allora la stessa 
equazione sarà soddisfatta anche da u = %, se 

Wi + «^2 + ^3 = 0. 

Prima di terminare questo paragrafo vogliamo 
fare un' interessante osservazione riguardante il 
teorema d'addizione delle funzioni ellittiche. 

Vogliamo mostrare come tal teorema si collega 
colla celebre scoperta di Eulero sull'integrazione 
dell'equazione differenziale ellittica. 

Consideriamo un'equazione differenziale della 
forma 

d Xi dx2 ^ 



dove JTi, si intende un polinomio generale di 3.® 
4.® grado in x^ e con X2 il medesimo polinomio 
in cui si mette Xi in luogo di a?2. In questa equa- 
zione differenziale le variabili sono separate, e 
quindi l'integrazione si riduce a due quadrature, 
ma però tali quadrature sono degli integrali ellittici, 
e quindi la soluzione dell'equazione data, cioè 

Wi + W2 = costante 
■^i presenterebbe sotto forma trascendente. 



Teorema d'addizione per la funz. p (w). 153 



La scoperta di Eulero, cui abbiamo accennato, 
consiste in ciò che, sebbene in tal maniera l'in- 
tegrale di quell'equazione si presenta sotto forma 
trascendente, pure esso può porsi sotto forma al- 
gebrica, cioè si può trovare una relazione algebrica 
fra a^i x^ e la costante arbitraria, che sia Tinte- 
graie dell'equazione data. Ora ciò si vede subito 
col teorema d'addizione delle funzioni ellittiche. 

Supponiamo che il polinomio X^ sìa della forma 
di Weierstrass avanti adoperata, cioè 

« 

allora le variabili ^i, x^ non sono altro che le fun- 
zioni p [ui\ p (Wi) dove 



Wi = 



% = 




Ponendo 



Wi + ^2 = — M3 . 



per il teorema d'addizione, si ha da questa ultima 
relazione 



1 1 1 

P («*i) P (^2) P K) 

p'('h) p'i'^2) yw 



= 



154 



Capitolo IV. - § 7. 



ovvero, ponendo p iu^ = oc^ 

1 1 1 

fl>j ol7o tt/a 

\JX \1X ^x 



0. 



Questa relazione in cui ^3 funziona da costante 
arbUraria, è l'integrale algebrico dell' equazione 
data. 

§ 7. Addizione di semlperiodl all'argomento della 
funzione p (?/). — Mediante la forinola d' addizione 
possiamo trovare i valori di p (w + oj), p (w + w'j, 
p (n + to"). Si ha 

1 p'^ u) 
p [it + io) = —p (n) ^ei+-Y 



4 {p{n) — ei)^ 
ed essendo 

p'2 (,^) ^ 4 ^^ (^^J — ej (p (?,) — ^a) (1? (w) - ^3) 

si ha 



p(^* + ^) = — (pH + ^i) + 



(jt> (i*) — 62) f^ ('*) — ^3) 



+ gj^ ~ P H (gg + gs) + ^2 ^8 

[p fn) — ei\ Ci + [ex — e<,) (e^ — e^) 



= e,+ 



p(f() — e, 
p (te) - e^ 



Infiniti delle funzioni p (w\ y (w). 155 

Analogamente 

(es — ei)les~~e2) 



p {n + io') = ^3 + 



p{u + m") ^ e2 + 



(gg - gj) (^2 — ^3^ 
P (^0 — ^2 



§ 8. Infiniti delle funzioni p{u\ p'{ii\ Omoge- 
neità. — Per trovare gli infiniti della funzione p {u 
basta ricordare la formola 

da cui si vede che p {ti) diventa infinita in tutti e 
soli i punti in cui diventa zero <j (w), cioè nei punti 
della forma 

In tutti tali punti la p(u) diventa infinita di 
2.® ordine; nel parallelogrammo fondamentale dei 
periodi, cioè in quello che ha per vertici i punti 

0, 2w, 2o/, 2a) + 2w' 

di tali punti dMnfinito di p{ti) ve n'è uno solo. 
Nei medesimi punti la funzione 

diventa infinita di 3.® ordine. 






156 CapUolo IV. — § 9. 

In quanto agli zeri poi osserviamo che quelli 
p{u) non hanno una espressione facile; mentre 
quelli dì p^ w) sono tutti e soli quelli delle tre 
funzioni <s pari; cioè tutti i punti della forma 

tt = w w -]- n w' 

dove m, n sono numeri interi. 

La funzione p 'w), essendo la seconda derivata 
logaritmica della ff dispari che, come funzione di 
u^ (0, w', è omogenea di grado 1 (v. § 10, Cap. III\ 
sarà omogenea di grado — 2; quindi si avrà la re- 
lazione 

p y i( ; r w, r w'j = r~^p 'u ; w, w'j 

ovvero, ricordando che ^2? 9i sono omogenee dei 
gradi — 4, — 6 rispettivamente, si può scrivere 
anche 

se p anziché dipendente da w, (o' la sì vuol consi- 
derare dipendente da ^21 ^3- 

§ 9. Sviluppo di p{u) in serie nell'intorno del 
punto u = 0, — La funzione p [u^ diventa infinita 
di 2.® ordine nel punto u = 0, come risulta dal pa- 
ragrafo precedente. 

Possiamo ora dimostrare dippiù che il prodotto 

u^ p (w) 
ha per lìmite 1 per u = 0, e quindi che lo sviluppo 



Sviluppo di p (u) in serie j ecc. 157 



di p (u) secondo le potenze di u, ha per primo ter- 
mine esattamente —^ 

u^ 

In effetti sapendo che 

q{u) = u-\- Au^ + ,.. 

dove ^ è un coefficiente che ancora non cono- 
sciamo, e quindi 

si ha 

g-^ {u) - g (u) (X-- (g) _ 

^w = -^^^ 

_ \ — \QAu^ + .,. 

~ u^ -\-2Au^ + ... 

e quindi 

\\mu^p{u) = 1. 

Nello sviluppo di p (u) il primo termine sarà 

dunque H — z- Non può poi esserci un termine in — 
u^ u 

perchè p (w) è una funzione pari, e non può es- 
serci un termine senza u, perchè si può far ve- 
dere subito che 



lim L («) - |J = 0. 



158 Capitolo IV, — § 9. 

Basta perciò servirsi dei medesimi sviluppi dati 
sopra. 

Si ricava perciò che gli altri termini dello svi- 
luppo hanno tutti per fattore una potenza pari po- 
sitiva di u. 

Possiamo quindi porre 

p{^) = -^ + (h '^^ + «4 ^^ + • • • 

tv 

dove «2 <3f4 . . . sono coefficienti ancora ignoti. 
Di qui abhiamo 

^2 (,,) = Ì_ _{. 2^2 + 2a4 u2 + «2^ 1^4 + . . . 

j9S(„) = 1 + ?^ + 3a4 + 3a,M^ + . . . 



mentre poi 

2 

/ («*) = 5 + 2a2^* +4a4H3-j- . .. 



«'"(,«) = —hhAj^ 24a4M + . . . 



Sviluppo di p [li,) in serie^ ecc. 159 

Ora se teniamo presenti le forinole che espri- 
mono p\ p"\ . . . mediante ;?, p' e sostituiamo in 
esse questi sviluppi, e paragoniamo 1 termini si- 
mili al primo e secondo membro, otteniamo facil- 
mente delle formolo che ci danno i coefficienti 

Si ha p. es. 

2aji = 12a2 - -^ g^ 



donde 



«. = 25^«. 



Analogamente: 



1 



a4-2-g^3 



-_J 2 

^6 ~ 2^ . 3 . 5^ ^^ * 



Partendo dall'eguaglianza 

p''' in) =l2p {u) p' («) 

possiamo trovare una facile formola di ricorrenza 
per il calcolo dei coefficienti a. 



160 Capitolo IV. - § 9. 

Possiamo scrivere 
^'ff r„\ — ^ -^ -^ _L 



+ ' 2~ (2 (2 i — l){2i- 2) a2< «2.-3 

i=Z 



e 



12p(«)/(H) = -^B- + 



00 



+ 12 2 [2ia2i + {2i-4)a^a2i-^ + 

1=2 

+ (2 i — 6) «4 a2»-6 + 



+ 4 a2»-6 «4 + 

+ 2 a2»-4 Ojj — 
— 2 a2iì m2^-3 == 

= - ^^A^ + 12(i-l) ^ [2a2i + a,a2i^i + 

+ a4 a2»-6 + . . . + a2f-6 «4 + a2i-i a^] t(2»-3 

dove la legge di formazione è evidente. 

Dal paragone dei coefficienti dei termini simili 
rii^ulta subito 

(2f)(2i-l)a2» = 12a2f + 

+ 6 [«2 Cl2i-i + «4 «2t'-6 + . . . + a2t-6 «4 + «2t-4 «g] 



Sviluppo di p (u) in serie^ ecc. 161 

donde 

^2* = r- o\ /o ' I o \ L^2 <*2t-4 + «4 a2t-6 + . . . i- 

(t — 2)(2t + Ó) 

+ a2i 6 «4 + «2t-4 a^]. 

Questa è la richiesta formola di ricorrenza che 
dà i coefficienti a cominciare da «e- 

Il primo e il secondo cioè «2? <^4 ^i abbiamo già 
ottenuti sopra. Si vede di qui che tutti i coeffi- 
cienti dello sviluppo di p{u) sono funzioni razio- 
nali intere di g^ ^3, e questa è una proprietà fon- 
damentale ed importante. 

Si trova così 

""' " 2^ .3 . 52 



^ 2^5.7.11 



92^ 9 ^ 



2^3.5^7.11 



a 



u 



= i( 3 g, g,' g,' \ 

17\2*.7M1.13 28.3.5M3/ 

= W _ ^.^L^l 4. J^^ \ 

^'^ ~ 19 \2« . 5» . 7 . 11 T 13 2« . 78 . 13/ 



Pascal. 11 



162 Capitolo IV, — § 9. 



Lo sviluppo di p (u) di cui abbiamo trattato in 
(luesto paragrafo non vale in tutto il piano. Per 
i principii della teoria delle funzioni esso vale in 
un cerchio col centro nel puuto ii =0 e che non 
comprenda alcun pmito in cui p (if) è infinita (salvo 
il puuto 'u = 0). 

Ciò risulta dal teorema di Cauchy sul campo 
di convergenza di una serie di Taylor. Si sa che 
tal campo è un cerchio dentro cui non esista alcun 
punto dMnfìuito deìì^ funzione che si sviluppa in 
serie ; ora applicando questo teorema alla funzione 

la quale non diventa più infinita nel punto u — 0, 
ma lo diventa invece in tutti gli altri punti d'in- 
finito di p ('0, si ha appunto il risultato sopra 
enunciato. 

Sapendo che i punti del piano in cui p (^0 di- 
venta infinita, sono tutti i vertici dei parallelo- 
grammi dei periodi, si ha che il campo di vali- 
dità della serie di p (w) è un cerchio col centro 
nell'origine, e il cui raggio è eguale al più pic- 
colo fra i tre segmenti 

(0, 2 cu) 

(0, 2 0.') 

(0, 2 03") 

ohe rappresentano rispettivamente i due lati e la 
diagonale del parallelogrammo fondamentale. 



La funz. p (u) sviluppata in serie doppia. 163 



§ 10. La funzione p (u) sviluppata in una serie 
doppia. Conseguenze aritmetiche. — Dobbiamo pren- 
dere le mosse dalla formola di sviluppo di ^ (") 
in un prodotto infinito a due indici : 



,r \ ir J 



0W 2 u^ 



dove w -~2mM -{-2 n (*>' con m, n numeri interi 
qualunque, escluso il caso che siéno ambedue zero. 

Per ottenere p u) prendiamo i logaritmi dei 
due membri e poi formiamo la derivata seconda 
col segno mutato. 

Si ha 

^og-(u)^\ogu-^f[ìog(\-r}^^^ 

^^ du^ u^ u[{u — wy tcH 

= 1 + 3^2 ì:^, + 5w*^-,+ ... 



u^ ■ w^ ' ?'•« 



Notiamo che quest' ultimo risultato si ottiene os- 
servando che i sommatorii: 



il 






• • • 



164 Capitolo IV, ^ § li). 



sono zero perchè bisogna estendere il w in modo 
che m, n abbiano tutti i valori interi positivi e ne- 
gativi. 

Dal paragone di questa formola con quella del 
paragrafo precedente otteniamo che le somme doppie 

si esprimono come funzioni razionali intere degli 
invarianti g2^ Qz- E siccome poi dallo sviluppo del 
paragrafo precedente si ha che i primi due coef- 
ficienti sono, salvo un coefficiente numerico, eguali 
a 9^^ 9 fi 6 quindi si può dire che tutti i coefficienti 
successivi sono funzioni razionali intere dei due 
primis così possiamo dedurre il risultato notevole 
che tutte le somme 

1 



nis» 



(2 m w + 2 n w')2» 



dove i = 2f 3^ i, . . . si esprimono tutte razional- 
mente e in funzioni intere delle due prime di esse^ 
cioè di ciucile per le quali i = 2, i = 3. 

Questo risultato relativo alla somma delle serie 
doppie è importante, tanto più che esso è la ge- 
neralizzazione di un teorema che si verifica per le 
serie semplici del tipo 



V * 



le quali, salvo fattori numerici, sono eguali rispet- 



Casi patiicolari della funzione p (u), 165 



tivamente a ^*, ^^... cioè sono funzioni razionali 
intere della prima di esse (vedi Cesàro ; Corso di 
analisi^ pag. 481). 
In quanto alle serie doppie 



V 1 



ÌOP 



vogliamo ricordare che si dimostra essere esse 
convergenti assolutamente se p>2 e se il rap- 

porto — non e reale, il che appunto accade nel 



caso delle funzioni ellittiche, perchè in tal caso 
questo rapporto deve avere la parte immaginaria 
positiva diversa da zero. Per queste serie si può 
vedere: Eisenstein {Creile^ voi. 35 (1847)); Jordan, 
Analyse^ I^ peig. 161; Halphen, Fonct. el/iptigues^ 
I, pag. 358, ecc. 

§ 11. Casi particolari della funzioneremo. Sua 
degenerazione. — Vogliamo considerare dei casi 
particolari e propriamente quelli in cui uno degli 
invarianti è zero. 

7.® caso; ff^^=0. Allora il polinomio in p di- 
venta 

o una delle radici f?i , ^21 ^3 diventa zero. 
Poniamo per es. ^^ = ; allora 

e2 = + 2^-^2- 



166 Capitolo IV. — ,<? 11. 

Le quattro radici 

oo, 0, ei, 62 

sono armoniche^ cioè uno dei sei loro rapporti 
anarmonici è uguale a — 1. 
Facciamo la trasformazione 

introducendo la nuova variabile q in luogo di p. 
Allora 

dq- -'^^ 
e quindi l'integrale diventa 






V 



L'integrale ellittico generale si riduce a questa 
forma particolare quando le quattro radici del po- 
linomio di quarto grado sono armoniche. 

Questo integrale ellittico particolare è quello che 
si presenta nella rettificazione della lemniscata. 

In questo caso si può dimostrare che se 2f> è 
un periodo della funzione p (w), anche 2 i m sarà 
un periodo; cioè che si possono scegliere i due 
semiperiodi in modo che il loro rapporto sia ?. 

Infatti partiamo dalla formola d'omogeneità della 
funzione p 

p(ur; r-^ g^ , r-6 g^) = r-2 p (u ; g^ , g^) 



Casi particolari della funzione p (u). 167 

e poniamo r = i. Essendo \^3 = e r""*=l si ha 

P («* i, 9i) — — P (w, 92)' 
Di qui si ricava 

p (i w + 2 i <o) — — /? (w + 2 0)) 

^—p (u) 
= p(iu) 
cioè ponendo 



l II = Ui 



si ha 



piui + 2i^'>)==p(Ui) 



qualunque sia Ui, Di qui si ricava che 2?'f> è an- 
che un periodo. 

La proprietà contenuta nella formola 

p (i u) = - p (7/) 

costituisce una bella proprietà della funzione p cor- 
rispondente al caso particolare di cui qui si tratta. 
2.^ caso; g^ = 0. Il caso di ^g - corrisponde 
a quello in cui le quattro radici del polinomio di 
4.** grado che ha per invariante g^i sono equianar- 
moniche^ cioè uno dei loro rapporti anarmonici è 
ì*adice cubica dell' unità negativa. Infatti in questo 
(*aso le quattro radici sono 



168 Capitolo IV. — § IL 



dove a è una radice cubica dell'unità. Il loro rap- 
porto anarmonico è proprio — a. 

La funzione p anche in questo caso soddisfa ad 
una bella proprietà analoga a quella del caso pre- 
cedente. Nella formola d'omogeneità ponendo r = a 
si ricaya 

p(%v) - (x.p(n). 
Ora 

p (w a f 2 a 0)) = v.p {u + 2 w) 

= a 7? {u) 



~ p(^ u) 



e ponendo 



a w = Wi 



si ha 



pilli +2ao)) = ;?(Mi) 



cioè 2aw è anche un periodo se lo è 2w. 

In questo caso il rapporto dei periodi è una ra- 
dice cubica deir unità. 

Passiamo ora ad esaminare in che cosa dege- 
nera la funzione p (ii) nei due casi limiti g = 0, 
g=l. 

Per trovare in che cosa degenera la p basta ri- 
cordare la relazione fra la p (ii) e la sn v. 

Tenendo presenti i § 8, Gap. II, § 18, Cap. Ili, 



Casi particolari della funzione p (m). 169 
si ba che per g = 

p (w) = a-' 



9en*(w\/ —Sa) 

(love a è il valore comuae di quelle due radici fra 
le ei e^ e^ che diventano fra loro eguali quando g = 0. 
In questo caso w diventa 

2 \/-3rt 

e w' diventa infinito. 
Nel caso in cui q=\ si ha 

quindi 

1 

e dalla (5), § 7, Gap. Ili si ha 



V — uy 



3 
2 



^3 



quindi 

dove r^ ha con u la relazione di sopra. 



170 Capitolo IV. — i? 12, 



In questo caso o) = <x> ed essendo 

ìK' . 

-T- = V«l — ^3 



e inoltre essendo iìT ' ^= — quando k'^ ~ fv. § 8, 



Cap. II) sì ha 



, 1 . 1 



2 J— 3~ 



/ 



e infatti si può direttamente verificare che 2w è 
un periodo di quella funzione esponenziale cui si 
riduce p{u). 

In ambo i casi, come si vede, le funzioni dop- 
piamente periodiche diventano funzioni ad un sol 
periodo. 

§ 12. Le funzioni razionali di ^ e p\ — Imma- 
giniamo una qualunque funzione razionale di p 
e p\ Ricordando che p^ può esprimersi razional- 
mente mediante p, la supposta funzione razionale 
di p e /)' potrà sempre porsi sotto la forma 

M+Np 

m;+n;p' 

dove M iV Jf, Ni sono funzioni razionali intere 
della sola p\ e moltiplicando numeratore e deno- 
minatore per Mi — Ni p\ possiamo fare scompa- 
rire il p dal denominatore, e porre la funzione 



Le funzioni razionali di p e p\ 171 

data sempre sotto la forma 

A 1 Bp' 

(love A, R sono funzioni razionali della sola p. 
Facciamo allora la decomposizione delle funzioni 
fratte razionali A^ jB, coi metodi ordinarii. 

Si ha in primo luogo una parte intera in /? e p\ 
di grado qualunque in p e di 1.® grado in p\ la 
quale parte intera è formata di termini come jo*', 
e di termini come p^^ p\ 

Ora tenendo presenti le formolo che esprimono 
le derivate successive di p mediante jo e /?' si vede 
subito che esse possono risolversi rispetto alle suc- 
cessive potenze di jo, e anche rispetto ai prodotti 
delle successive potenze di p per p\ e che ai secondi 
membri si hanno sempre espressioni lineari nella p 
e nelle derivate successive di p (v. § 5, Gap. IV); 
onde la parte intera, di cui sopra si parla, potrà 
sempre trasformarsi in un'espressione lineare nella 
p e nelle sue successive derivate. 

Dopo la parte intera si ha una serie di frazioni 
del tipo 

ik {p{u)--ad^ '^jh {p(u)-b,)^ ^ ^""^ 

dove wi, n, sono costanti, a,- , bj sono le radici dei 
denominatori dì A, B; gli indici 4, h devono avere 
i valori 1, 2, . . . sino al grado di molteplicità della 
corrispondente radice. 

Sapendo che ad ogni valore di p corrisponde 
sempre un valore dell'argomento, possiamo sempre 



172 Capitolo IV, — § 12, 



porre 

ai — p (ni) 

e quindi alla data funzione si può sempre dare la 
forma 



Tkìp iu) -iiui))^ ~^7h{v {u) -p (u/))^ ^ ^''^' 

Ora dobbiamo ricordare delle formolo rij^uar- 
(lanti le funzioni p. 

Dalla cosidetta formola d'addizione della <r, de- 
rivando rispetto agli argomenti si possono ottenere 
le formolo (v. § 6), 

; {u f u/) + Uw - u/) - 2 C (il) = ^ ^"^ 



p{u)—p (u/) 
C (;/. + ud -- C (?^ - ti,) - 2 C iuf) - r/ --"^'J ; 

/> (m) — P (Ui) 

derivando ancora rispetto ad u/ e w^ rispettiva- 
mente si ha 

- ,, {h +■ w,) - p hi - «,) + 2 p (Ut) + ^" ^"'^ 



p(m)-jo(m,) 

( /) (»/.) — p (ui)Y 



Le funzioni razionali di p e p' . 173 



e derivando ancora si hanno altre formole nelle 
quali i denominatori del secondo membro sono di 
3.® grado, e così di seguito. 

Da queste formole appare che tutte le frazioni 
contenenti un denominatore di 1." grado od un 
denominatore di 2.® grado, di 3.**, ecc., si possono 
esprimere mediante una combinazione lineare di 
quantità come 

C (li — li) 
p {u — u') 
2) (u — u ) 



Riunendo questo risultato con quell'altro rela- 
tivo alla parte intera in p e p' possiamo dunque 
conchiudere che ogni funzione razionale di p (w), 
p' (u) si potrà sempre esprimere come una combi- 
nazione lineare del tipo 

e + - Cr C (<^ - tiy) + ^ C/ p [tt — tl^') + 
r fi 

r^c/>'Ot --«/') + ... 

cioè lineare in ^ in p e nelle successive derivate 
di p. 

C'è da fare alcune osservazioni sul risultato pre- 
cedente. Prima di tutto, tenendo presenti le for- 
mole precedenti, si vede che ogni volta che, nella 
trasformazione precedente, introduciamo le C in cui 
l'argomento sia variabile (dipendente da u) le ve- 



174 Capitolo IV, - § 12. 

niamo sempre a introdurre sotto le due forme 

dove a, b sono dei fattori costanti (indipendenti 
da ^0; i^ ^Itri termini tutta la parte in C che 
verrà nello sviluppo non sarà che somma di tanti 
termini di questo tipo; ora si vede che la somma 
dei singoli coefiScienti delle varie ^ in queste espres- 
sioni è zero; dunque possiamo conchiudere che 
sarà zero la somma di tutti i coefficienti Cv dello 
sviluppo sopra indicato. 

Inoltre dobbiamo anche osservare che e' è un 
caso in cui lo sviluppo precedente appare in di- 
fetto e cioè quando uno degli argomenti '^i, uf è 
esattamente un semiperiodo w ; giacché allora 
/?' (««) è zero. 

Ora in questo caso possiamo mostrare che il ri- 
sultato sussiste egualmente, ma bisogna mutare il 
procedimento. 

Teniamo presente la formola 

più — w») — ei = {ei — eh) (ei - e%) 



p (il) — ei 

mediante la quale ogni frazione del tipo 

a 
(p{u) - «/)'* 

può ridursi ad una parte intera in p {u — w^), e 
quindi, mediante le formole citate al principio di 



Le funzioni razionali di p e p. 175 



questo paragrafo, paò poi ridursi ad un^ espres- 
sione lineare in p{u — w,) e nelle sue derivate. 
Per ogni frazione poi del tipo 

a p (u) 

p {li) — ei 

col denominatore di 1.® grado, si può applicare 
senza alcuna difficoltà il procedimento generale 
dato sopra e introdurre le C; invece per una fra- 
zione del tipo 

{p (m) — e,)" 
può osservarsi che essa può scriversi 

n ~ l d u {p (w) - «,)"~^ 

1 1 rf r / ^ n 1 

n - 1 {{ei- e^) {ei - «a:) 1 " " ^ d u ^^^ ^ 

Mediante le citate formole si trasformerà allora 
prima la funzione sotto il segno di derivazione in 
un' espressione lineare in p (u — w^) e nelle sue 
derivate successive e poi si eseguirà la deriva- 
zione Come si vede è in ogni caso sempre possi- 
bile la trasformazione contenuta nel teorema di 
sopra. 

§ 13. Decomposizione delle funzioni razionali di 
p, p in quozienti di prodotti di <y. — Consideriamo 
una funzione razionale intera qualunque di p («) 
p' {u) e sia F{ii), 



176 Capitolo IV. - § 13. 



Se essa diyenta zero di ordine n,- per u = Ui |il 
che significa che sviluppata secondo le potenze 
ascendenti di (ti Ui] nell' intorno del punto w,-, 
acquista per fattore {u —Ui)*^*) la sua prima deri- 
vata rispetto ad u, avrà la stessa radice ma di 
ordine Hì — 1. 

Se quindi noi formiamo il quoziente 

F(u) 

e poi facciamo la decomposizione di questa fun- 
zione in frazioni elementari, come si è fatto nel 
paragrafo precedente, non vi potranno essere fra- 
zioni con un denominatore di grado superiore ad 1, 
perchè se nello sviluppo vi fosse p. es. la frazione 



[p (u) - p {iii)y 

il secondo membro per u -^ Ui diventerebbe oo di 
ordine r > 1 [osservando che p {u) — p (ui) per 
u =-^ Ui diventa zero come {u — ui)] mentre che il 
primo membro diventa <x> di primo ordine. 

Tenendo allora presenti le formolo del para- 
grafo precedente, si vede che il secondo membro 
della formola di decomposizione verrà espresso 
solo mediante le ?, perchè le p non vengono in- 
trodotte che quando ci sono frazioni con un de- 
nominatore a potenza superiore ad 1, come risulta 
dalle formolo citate. 

Del resto allo stesso risultato si può giungere 



Decomp. delle funz. razionali di p e p'. 177 



anche diversamente. La frazione zzrr—r- ha per in- 

F{u) 

finiti i punti-zeri di F(u) e il punto u — 0. 

Come abbiamo osservato, i punti zero di F (u) 
sono infiniti di 1.® ordine per quella frazione, e il 
punto w = è anche infinito di primo ordine. 

Giacche essendo F{u) funzione intera di p e p 
e potendosi quindi sempre porre sotto la forma 

F{u)-^Co + Cip{u) C2P'(U +... i Cn^ip^^'Hu) 

e 

F' (u) - Cip'iu) + ... + Cn+l P («+!) (W) 

il punto w = è infinito di n^^ ordine per Fj e 
ài n + V"^ ordine per F' e quindi di 1.^ ordine 

r 

per -^ . 

. F' 
Immaginando quindi (v. § prec.) lo sviluppo di -^ 

mediante le C, 2?, i>' . . . i cui argomenti sono del 
tipo u — Ui dove Ui è radice di i^, si vede che al 
secondo membro non vi possono comparire le jo, 
p\,. perchè queste diventano infinite di ordine su- 
periore al primo; non vi possono che comparire le 
funzioni del tipo 



C (w — Wt) , 




?W 




che essendo eguali a 








<y'(w Ui) 




^'(w) 




<5 \u - Ui) ' 




t(w) 




diventano appunto infinite 


di 


1.° ordine. 




PVSCAL. 






12 

A 



178 Capitolo IV. - § 13. 

Possiamo allora scrivere 

+ Wa <^ (w - ?^) -f . . . -f n C (w) 
dove poi sappiamo che deve essere 

Wi + ng + .••+**/" + w = 0. 

È facile mostrare che il numero costante m non 
è altro che il grado di moltiplicità della radice Ui 
nel denominatore F (u). Infatti moltiplichiamo 
primo e secondo membro per w - lu e poi pas- 
siamo al limite per ii -- Ui. 

Il secondo membro diventa n*, e il primo mem- 
bro, tenendo presente lo sviluppo in serie di F 
nell'intorno di w,, diventa il grado di moltiplicità 
della radice w» in F{u). 

Dovendo allora Wj ng . . . essere tutti numeri in- 
teri positivi, il numero n sarà intero negativo. 

Integriamo ora i due membri della precedente 
relazione e abbiamo 

log F{u)=mti H- Wi log <r (u—Ui) + W2 log<T(w—Wji)+.. 

— (ni + n2 + . . .) log (j{u) + A 
donde 

_ . . . (y'*' (u - Ui) ... <rv {u — uu) 

Osserviamo ora che la F essendo funzione di 
p e p\ sarà una funzione periodica coi periodi 

2 co, 2 co'. 



Decomp, delle funz, razionali di p e y . 179 



Avendo presenti le formole di periodicità della 
<T, si vede che alterando w di 2 w, 11 secondo mem- 
bro si altera di 

Deve dunque essere 

2 m oj 2 r) (wj i^j + . . . -I- ria u,i) = 2 s ^ :t . 

E analogamente 

2 m w' — 2 •/)' (wi w, ^ . . . + n/f W/*) = 2 .s' / tt 

dove s, s' sono due numeri interi. 
Kicordando che 

f' f ^^ 
2 

si ha 

Wi Wi + . . . -f w^ w^ = 2 s' w — 2 s 0)'. 

Alterando i punti-zero Ui . , , u^l di multipli di pe- 
riodi 2 to), 2 oj' si può sempre fare che il secondo 
membro si riduca a zero ; basterebbe p. e. scrivere 
la precedente relazione sotto la forma 

(«*, - 2 s' 0) + 2 s o/) -f (n — 1) ?^, -f . . . ^ n/i w^ = 

f 

e i punti zero diventano allora 
//,, 2 .<?' w F 2 .s co' 
Ux contato solo n 1 volto 



u^ contato n^t volte. 



180 Capitolo ir. - § 13. 



Allora le costanti m, A restano cangiate, è in 
luogo dell' espressione soprascritta col medesimo 
procedimento si avrebbe l'altra 

, ^,^^ <j(w— Wi-l-2s'w— 2W)t'*»-Hw— w,)...ffV(^--w^) 

Ripetendo il precedente ragionamento su questa 
nuova espressione, è facile trovare che m! deve 
essere zero; quindi si vede che la funzione intera 
F{u) può sempre porsi sotto la forma 

cr»' {u) 

dove alcune delle iii sono fra loro eguali ed eguali 
alle Ui precedenti, e dove la somma di tutte le ti,\, 
è zero* 

Considerando allora una funzione qualunque ra- 
zionale di p (m) p' {u) e ponendola sotto la forma 
del quoziente di due funzioni intere come F{h)^ 
ponendo poi ambo i termini del quoziente sotto 
la forma precedente, possiamo infine conchiudere 
che ogni funzione razionale di p e p' può porsi 
sotto l-a forma 

.^_ÌU — W/) ff {u — U2) , . .'7 {u - Uv) 

^(u — Ui)^ n — % ...<y(w — Uv ) 

dove alcune delle u delle u" possono anche es- 
sere zero^ od essere fra loro eguali^ e la somma 
di tutte le u' è eguale a quella di tutte le ?//'. 



Trasformazione lineare dei periodi. 181 



E interessante a questo proposito stabilire la 
espressione, mediante le (r, del seguente determi- 
nante 

; 1 1 1 ... 1 ; 

P (w) P (Ui) p (Wg) .., p (Uh) 

p'(u) p'{u^ y(Wa) ... p'(Un) 



p»-l {u) p"-l (Wi) /?'*-! (%) . . . />«-A (w,0 i 

Espresso mediante le <t quel determinante è 
esattamente eguale a 

n 

r_ 1Y'*2'3» n^ — 

( Ij ^.^....^K [<rOO<i(Wi)...<r(t^„J-+l 

Non entriamo nei dettagli della dimostrazione di 
questa formola. 

§ 14. Trasformazione delle ^, delle a e delta p 
per la trasformazione lineare dei periodi. Differenza 
fondamentale fra le funzioni ^ e le (r. — Siene dati 
i semiperiodi w, m\ e poi due altri w^ oj^' legati 
ai primi da relazioni lineari omogenee a coeffi- 
cienti interi^ cioè 

Le quantità Wj w/ sono anche evidentemente 
dei semiperiodi essendo «, 6, e, rf numeri interi. 



182 Capitolo IV, - .s^ li. 

Il sistema di semiperiodi (o^, ^x si dirà equivalente 
al sistema 03, w' quando il determinante 

a h 

e d , 

è eguale a 11. 

Se ciò si verifica, allora w, w' potranno espri- 
mersi linearmente e con coefficienti interi per mezzo 
di ojj, wj'; però questa esprimibilità non basta per- 
chè il determinante sia eguale a + 1; potrebbe 
(luel determinante essere anche eguale a — 1 ; ma 
allora il sistema non potrà dirsi equivalente al pri- 
mitivo, perchè si può far vedere che in tal caso w, w/ 
non possono assumersi come moduli per costruire 
delle funzioni ellittiche. Giacché sappiamo che una 
condizione fondamentale per questo, è che la parte 

immaginaria di — siapos*Y«Va; ora supposto che sia 



^1 



. . . ^' 
positiva la parte immaginaria di - possiamo mo- 



o>/ 



strare che non lo sarà quella di - se il determi 



a>i 



nante è eguale a — 1. 
In effetti posto 

o> -^ A + i B 

co' ^ A' + i B' 

si avrà 

0/ (AA' + BB') \ {{AB' — A'B) 



(0 



A' -r A'' 



Trasformazione lineare dei periodi, 183 



dove per ipotesi 

AB'~A' B>0. 
Fatta ora la trasformazione, e posto similtneute 

wj = Al r i JSi 

si ha 

A^^aA^-bA' A,' = cA + dA' 
B, = aB + bB' B,' = cB + dB' 

donde 

I Ai A/ __ a b A B 
i B, B,' ~~ e d i A' B' : 

Se dunque il determinante della trasformazione 
è negativo, lo sarà anche il primo membro, il quale 
poi diviso per Ai^ -r ^i'^ nou è altro che la parte 

immaginaria di — . 

La trasformazione sopra indicata resta natural- 
mente individuata dati che sienoi numeri a, è, e, d; 
essa può al solito indicarsi col simbolo 



\c di' 



Nella teoria dei numeri si dimostra che tutte 
siffatte sostituzioni si possono comporre mediante 



184 


(.'(ipitolu VI. - 1)' 


le due 






1 0\ / 1\ 

a 1/ l- 1 o) 



ambedue di determinante eguale a -f l. 

Noi vogliamo esaminare quali relazioni esistono 
fra le ^ o le <r calcolate per i moduli nuovi e pei 
moduli primitivi; quindi ci basterà esaminare le 
formole corrispondenti solo a queste due ultime 
sostituzioni. 

Dobbiamo cominciare le nostre considerazioni 
dalla funzione p e dalla <x dispari. 

Teniamo presenti le formole che esprimono gli 
invarianti g^ 9z P^r mezzo di w, o/, cioè (Gap. IV, 
§ 9, 10) 



l 



•^' ^^in (2 w 0. -h 2 n o>')« 

dove m^ n bisogna estenderli a tutti i uunieri in- 
teri positivi e negativi, esclusa la cambinazione 0,0. 

Da queste formole si vede che trasformando w, 
<•/ con sostituzione lineare a coefficienti interi, i 
nuovi ^2 ffs saranno gli stessi dei primi, perchè tale 
trasformazione equivarrà a spostare l'ordine dei 
termini in quei sommatorii che sono serie assolu- 
tamente convergenti (v. § 10, Gap. TV). 

Poiché dunque g^ g^ restano inalterati, possiamo 
dire che resta inalterata anche la funzione p e 



Trasformazione lineare dei periodi. 185 



la funzione «i dispari che dipendono direttamente 

^la ^2 la- 
onde possiamo scrivere semplicemente 

In quanto alle ^ pari si può fare la seguente 
considerazione. 

Grli invarianti irrazionali ^, 62 e^ devono natural- 
mente permutarsi fra loro perchè essi sono eguali 
ai valori della p per argomenti i'>, oi", o)'. Propria- 
mente per la sostituzione 



c:) 



Cloe 



ojj zi: (o 



w/ = w -(- w' Wj" = 2 w -j- tu 



si ha 



e^' = p(io^) =p(tó) = e^ 

mentre per la sostituzione 

/ 1 



1 0/ 



186 Capitolo IV. - § 14. 



Cloe 



0>j zzz to' 



io. 



si ha 

Come si vede, nel primo caso resta inalterato e^ 
e si scambiano gli altri due, e nel secondo resta 
inalterato ^2 ^ si scambiano gli altri due. 

Osservando ora che le <r pari dipendono, oltre 
che dagli invarianti ^3^3, anche da uno solo dei 
tre invarianti irrazionali e^e^e^^ ricaviamo che le 
^ pari restano nel complesso inalterate, solo che 
si scambiano semplicemente fra loro in corrispon- 
denza alla permutazione che subiscono le e. 

Per le due sostituzioni fondamentali sopra citate 
si ha dunque 

//IO' 
^2 («*; wj, 0), ) = <T3 (w; to, 0/) per I 

^.(w; co,, co/) ^ c72(w; oj, 0/) ^ per | 

""'iii^ ^''i, ^'^/) - ^i{u; w, to') 



Trasformazione lineare dei periodi, 187 

Vogliamo cercare ora come si trasformano i mo- 
duli di 2.* specie >),>)'. Dobbiamo tener presenti le 
formolo del § 3, Gap. Ili, cioè 

(r(<o) 






Per le due sostituzioni fondamentali, i, vj' si 
trasformano precisamente come w, ««>'; dunque pos- 
siamo dire che anche in generale 

ìQi --a vj + èv)' 
*l/= Cì+d-fi' 

cioè >ì, o' si trasformano come w, t»)'. 

Come si vede le funzioni <^ di Weierstrass ri- 
spetto alla trasformazione lineare dei periodi, si 
comportano assai semplicemente; esse si permu- 
tano fra loro semplicemente cioè senza l'aggiunta 
di alcun fattore. 

E questo un fatto fondamentale per l'impor- 
tanza delle <x rispetto alle funzioni ^ le quali non 
si comportano così semplicemente, ma invece si 
permutano moltiplicandosi per un fattore esponen- 
ziale di S.^ grado, come vedremo nelle formolo di 
sotto. Ed è questa proprietà caratteristica delle ^ 
che si conserva nella costruzione delle <r iperellit- 
tiche mediante le ^. 



l^ L*Apà'A», IV. — S IL 



Per dMti'tfleUkre questo eapitolu ei resta solo a 
trorare le forinole per la trasformazioiie delle ^. 

Le ^ Don dipendono direnamente da «, w' ma 
dal modulo 

q = e "^^é^' 
e dair argomento 



X = 



2w' 



Il trasformare w, w' colle formolo solite corri- 
sponde dunque a trasformare ^ e a; colle formole 

T 



1 






7; W TT W 



2 wj 2 (a w -f- h 0/) • 

Basta al solito occuparsi solo delle due sostitu- 
/iioni fondamentali sopra citate. Per esse si ha: 



.fi ~- X 


J per 


1 


/ 




^ per 



1 1/ 

(° ') 



Trasformazione lineare dei periodi, 189 



Per ottenere le formolo corrispondenti alla prima 
sostituzione si può procedere molto più semplice- 
mente che ricorrendo alle formole per le ^ e alle 
relazioni fra le -^ e le <y. Si può ricorrere diretta- 
mente a^li sviluppi in serie delle ^ e si hanno 
allora subito le formole: 

5 {X, 't)^^^{x, T + 1) 

in 

5i (a;, t) := e~^ ^, (a?, t + 1) 

ire 
^^{CJG, T)==r^5(^, T+1) 

•^3 {00, t) --. 5 (^, T -f 1). 

Non si può invece fare lo stesso per le formole 
della seconda sostituzione. Per esse dobbiamo ri- 
correre alle relazioni fra le ^ e le <t che, serven- 
doci delle già trovate relazioni (v. § 7, Cap. Ili) 



^'^-'^'izr" 



noi porremo sotto la seguente forma 



./2«4- 



— rr ~W 



:- (X) ^= W— v>, —et e 2 ,.. ,, („) 



190 Capitolo IV. — § J4. 



1 ^ 8 



5, (X) = J y \l2 ^ A e 2 e."* ^ (^) 

Si hanno allora le seguenti formole 



^.(f-l) = Wi 





♦ a;* 




T 


fa:" 


t) 


T 


«^^^5 (re, 


-) 


t 


in? 

e " ^8 (a;, 


^). 



Come 8Ì vede non e' è, come per le <r, la per- 
mutazione pura e semplice, ma ì secondi membri 
restano moltiplicati per un fattore esponenziale di 



ix^ 



2." ^rado e'\ 



CAPITOLO V. 

INTJSGBALI ELLITTICI DI 1.*, 2.% 3.* SPECIE. 



§ 1. Considerazioni generali sugli integrali ellit- 
tici. — Dagli elementi del calcolo infinitesimale 
si sa che cosa sono gli integrali ellittici 

Immaginiamo due variabili x^ y legate fra loro 
da una relazione algebrica f(xy)—0 e conside- 
riamo un integrale della forma 



\F(xy)d^T 



dove con F(xy) si intende una funzione razio- 
nale di x^ y. La funzione sotto il segno integrale 
h naturalmente una funzione irrazionale di x sola; 
la natura di un tale integrale dipende essenzial- 
mente dalla specie di relazione f ( >• y) = esi- 
stente fra x^ y. 

Si suole prendere un punto di vista geometrico 
e considerare la f{xy) = Oeome rappresentata 
nel piano mediante una curva algebrica. 

Ora nelle curve algebriche ha un' importanza 
fondamentale il cosiddetto genere^ e la sua im- 



192 Capitolo V, — § L 



portanza viene da questo fatto che due curve 
generali che hanno il medesimo genere sono trasfor- 
mabili razionalmente l'una nell'altra, cioè le coor- 
dinate dell' una possono sempre esprimersi razio- 
nalmente mediante quelle dell'altra, e viceversa; 
fra le due curve sussiste allora, come si dice, una 
trasformazione hirazionale, 

È naturale allora che gli integrali del tipo sopra 
indicato corrispondenti a due curve del medesimo 
genere, potranno trasformarsi gli uni negli altri, 
e quindi vien subito l'idea di distinguere gli inte- 
grali del tipo sopra indicato secondo il genere 
della curva f{xy)='0; la relazione f(xy) — si 
suol chiamare la curva o la forma fondamentale 
dell'integrale, il quale poi a sua volta si suol chia- 
mare integrale abeliano di genere eguale a quello 
della curva /"= 0. 

Quando il genere è zero^ allora si può mostrare 
che l'integrale corrispondente si può trasformare 
nell'integrale di una funzione razionale di una va- 
riabile; infatti dalla teoria delle curve si sa che 
una curva di genere zero ha la proprietà che le 
coordinate di un suo punto si possono esprimere 
mediante funzioni razionali di un parametro f, ed 
è perciò che le curve di genere zero si sogliono 
chiamare anche curve razionali. 

Sostituendo allora in F {co y) d x tali funzioni 
razionali, si ottiene evidentemente una funzione 
razionale di t. 

Il caso immediatamente seguente è quello del 
genere 1; questo è il caso ellittico; quando la 
curva fondamentale è di genere 1 allora V inte- 
grale corrispondente si chiama ellittico. 



Gonsid. generali sugli integrali ellittici» 193 

Due esempi rimarchevoli di curve di genere 1 
sono: 

1. y2 = ao^ + 4aia?? + 6a2^'* + 4a3^ + a4 
dove il secondo membro rappresenta an polinomio 
generale di 4.** grado. 

2. Una curva piana del terzo ordine. 

Se la forma fondamentale è data sotto la forma 1) 
allora Tintegrale ellittico generale ha la forma 



essendo F il simbolo di una funzione razionale. 

Prima di terminare questo paragrafo vogliamo 
porre in rilievo una forma rimarchevole sotto cui 
può porsi un integrale abelìano qualunque, la così 
detta forma omogenea di Aronhold. Supporremo 
la equazione della curva fondamentale messa sotto 
la forma omogenea, introducendo cioè una terza 
variabile : 

Allora in forza del teorema di Eulero si ha 

e inoltre differenziando 

àx^P-^dx^P- +dx^l^=0 
^dx^ ^dx^' ^dx^ 

Pascal. IS 



194 



Capitolo V. — § 1, 



donde 






IL 



ÌL 



a?3 a?i 



x^ x< 



8 



dx^dx^ 



e perciò, introducendo tre quantità arbitrarie Ci, 
Cs, Cs; si ha che ciascuno di questi rapporti è an- 
che eguale a 






'dee. 



da. 



ì 



duo. 



Ci 

dx^ 



Ci 

Xa 



a?3 



I 



d X.) d Xn 



Ora introducendo le variabili omogenee l'inte- 
grale abeliano diventa 

I ponendo cioè x = - ^y = *-\ 
\ x^ x^i 



/ 



Fix^x^x^) 



{Xq dXi Xid x^) 



Xy 



8 



il quale, in forza delle identità sopra dimostrate, è 



\ 



Gonsid. generali stigli integrali ellittici» 195 



eguale a 



Ci Co Cq 

X^ X^ Xq 

( F(XiX^x^) df dXy dX2 dx^\ 



^3' dee. a^ df ^. IL 

''dxr''da^,'da^s 

che possiamo scrivere 

(e X d x) 



I 



4> (a?j a?2 Xs) 



^^Jf 



dcoi 



indicando con (cxdx) il determinante di 3.® or- 
dine, e con 4> r assieme di tatti quegli altri fat- 
tori. Essendo la F di grado zero nelle tre varia- 
bili, la ^ sarà funzione omogenea di grado n — 3 
se n è l'ordine della curva fondamentale 

f{XiX^x.^) = Q, 

E chiaro, per il procedimento fatto, che l'espres- 
sione differenziale • 

{cxdx) 

è indipendente da e. 

Esaminiamo in quali punti diventa zero e infi- 
nita questa espressione differenziale. 



196 CapUolo V. - § L 



La 

df 



^Ci 



dcci 



eguagliata a zero rappresenta la curva polare del 
punto di coordinate Cj Cj c^ rispetto alla curva fon- 
damentale; come si sa dalla geometria questa po- 
lare passa una volta sola per tutti i punti di con- 
tatto delle tangenti condotte da e alla curva e per 
tutti i punti doppii della curva stessa. Variando e, 
i punti doppii sono fissi, ma variano i punti di 
contatto delle tangenti condotte da e. Ciò ci fa in 
certo modo vedere che quella espressione diffe- 
renziale non potrà avere per punti d' infinito tali 
punti di contatto, perchè come sappiamo quella 
espressione deve essere indipendente dalla posi- 
zione del punto e. Del resto si può subito far ve- 
dere che il determinante {cx dx) si annulla an- 
ch' esso in tali punti di contatto, giacché quando 
i tre punti di coordinate 

Ci, Cg, Cs 

x^ ^- da?i, a?2 + d ^s» ^t + dx^ 

sono in linea retta, allora questa retta è tangente 
alla curva, e il determinante (cx dx) è zero, e 
d^altra parte questo non è zero, se quei tre punti 
non sono allineati cioè se la retta dei punti e, x 
non è tangente alla curva. 
Ricaviamo quindi che i soli punti dHnfinito del- 



i 



Integrali di i*, 2*, 3* specie. 197 

V espressione differenziale sono i punti doppii della 
curva fondamentale; e se questa non ha punti 
doppii^ quella espressione differenziale non ha né 
zeri né infiniti. 

§ 2. Distinzione degli integrali in quelli di 1.% 
2.* e 3.* specie. — Abbiamo detto nel paragrafo 
precedente che si hanno gli integrali ellittici quando 
la forma fondamentale è p. es. di una delle due 
forme seguenti : 

1. ^2^ ^s' = A (^1 ^« 

dove con f^^ f^ si intendono rispettivamente delle 
funzioni omogenee generali dei gradi 4, 3 nelle 
variabili indicate sotto il simbolo stesso ; la ^"3 = 
deve rappresentare una curva piana generale di 
3.^ ordine, senza punti doppii, altrimenti il suo 
genere non sarebbe più 1. 

Esaminiamo la curva di equazione 

x^^ x^^ — /4 (a?j x^) = 0. 

Il punto ^1=0 a?g = è un punto della curva 
e, come si vede, è un punto doppio, perchè si an- 
nullano per ^1 == a?3 = tutte le derivate prime 
del primo membro dell'equazione della curva, e 
non tutte le derivate seconde. Le due tangenti nel 
punto doppio sono riunite nell'unica retta 

dunque quel punto doppio è propriamente una 
cu^de. 



198 .Capitolo V. — ,<? 2. 



Formiamo l'espressione differenziale 

{e x dx) 

assumendo per punto e il punto 

Questa espressione diventa, tenendo conto del- 
l'equazione della curva: 

{x^ dx^ — x^d Xi) 
2 a?2 V?4 (^1 ^2) 

la quale, per le cose dette nel paragrafo prece- 
dente, deve diventare infinita solo nella cuspide 

a?, = a?2 = 0- 

Essendo in questo caso n = 4, sarà n — 3=1 
e quindi ^n-% è una espressione omogenea in 
x^x^x^ razionale di 1.® grado. Mediante l'equa- 
zione della curva una tale espressione può sempre 
ridursi alla forma 

La distinzione delle diverse specie di integrali 
ellittici (0 in generale abeliani) si fa dal seguente 
punto di vista: la espressione ohe sta sotto il segno 
d'integrale può: 



Integrali di /•, 5*, .9* specie. 199 



1. Non diveatare infinita in alcan punto ; 

2. Diventare infinita in un punto, ma di or- 
dine superiore al primo; 

3. Diventare infinita di 1.° ordine in un punto. 
E può poi naturalmente anche accadere che in 

certi punti si verifica la proprietà 2) e in certi 
altri la proprietà 3). 

Se si verifica la proprietà 1) l'integrale non di- 
venta mai infinito. 

Nei punti in cui si verifica la proprietà 2) l'in- 
tegrale diventa infinito algebricamente, cioè si può 
sempre trovare un'espressione algebrica^ che di- 
venti zero nello stesso punto, e per cui moltipli- 
cando r integrale, il limite del prodotto, quando 
la variabile si avvicina a quel punto, è l' unità. 
Nei punti invece in cui succede la proprietà 3j 
l'integrale diventa infinito, ma logaritmicamente^ 
cioè si può sempre trovare una funzione algebrica 
per il cui logaritmo dividendo l'integrale, il limite 
del quoziente sia 1. 

Un integrale per il quale si verifica la pro- 
prietà 1) sarà una funzione che non diventa infi- 
nita in alcun punto e si suol chiamare integrale 
ellittico di 1.* specie; un integrale che non am- 
mette altri infiniti che infiniti algèbrici si chiamerà 
integrale ellittico di 2/ specie; e finalmente sarà 
di 3.* specie un integrale non avente altri infiniti 
che infiniti logaritmici. 

Ogni altro integrale avente punti d'infiniti al- 
gebrici e punti d' infiniti logaritmici, si comporrà 
sempre mediante combinazione lineare di integrali 
di 1.», 2.», 3.» specie. 

Le asserzioni contenute in questo paragrafo non 



200 Capitolo V. — § 3. 



le abbiamo dimostrate, e non sono certamente evi- 
denti; esse risulteranno dimostrate da alcune con- 
siderazioni che avremo subito occasione di fare e 
che si fondano sugli sviluppi dati nei capitoli pre- 
cedenti. 

§ 3. Forma normale di Weierstrass. Corrispon- 
dente espressione dell'integrale ellittico generale. 
Trasformazione di una forma ellittica in quella nor- 
male. — Dalla teoria delle curve sì sa che ogui 
curva piana di genere 1 (curva piana ellittica) può 
trasformarsi con trasformazione birazionale in una 
curva di equazione 

•^s* ^ — ^Xi^ + 9i ^1 a^s* + 9fi x^^ = 
0, in coordinate non omogenee, 

j/2 — 4.^3 4-^2 rr + ^3 = 0. 

Questa forma si chiama la forma normale di 
Weierstrass^ e per le cose dette nel § 1, possiamo 
dunque prendere questa relazione per forma fon- 
damentale per gli integrali ellittici. 

Come si vede, la relazione esistente fra oc^ y ò 
la stessa di quella esistente fra p e p\ quindi ri- 
cordando che ad ogni qualunque valore assegnato 
a p (u) corrisponde sempre un valore di w, possiamo 
dire che esisterà, per ogni sistema di valori di ir, 
2/, un argomento u in modo che sia 

a?=jo (u) 
y=p'(u) 



Forma normale di Weierstrass^ ecc. 201 



cioè: le coordinate di un punto di una curva el- 
littica piana possono sempre esprimersi come fun- 
zioni ellittiche di un parametro u. 

Possiamo nello stesso modo troTare una forma 
normale per un integrale ellittico generale. 

Assumendo per forma fondamentale quella di 
Weierstrass e facendo un procedimento simile a 
quello del § 2, possiamo dire che ogni integrale 
ellittico può sempre con trasformazioni razionali 
ridursi alla forma 



i 



+ (P, P') ^ 



dove la p è la funzione di Weierstrass studiata 
nel capitolo precedente, e con ^ si intende una fun- 
zione razionale di p e p\ 

Ora sappiamo che ogni •} {p p') può sempre porsi 
sotto la forma (v. Gap. IV, § 12) 

4 

C + 2 Cy ^ (W — Uv) + 



+ ^c'fAp{u — U^fi) + 



+ s Co" p' [u - m/'; + 



dove 



2cv=0 

V 



202 Capitolo r. — ,s^ 5. 



dunque, sostituendo, integrando ed osservando che 
— y- z=zdu^ possiamo dire che ogni integrale ellit- 
tico potrà sempre ridursi ali* espressione 

e W + 2 Cy log <y (U — 'iJh) — 

V 



+ 



dove la somma di tutte le cv è zero. 

Una tale espressione risulta di tre categorie di 
termini. 

1) Termine in u (integrale di 1.* specie); 

2) Termini in C in p , p\ , , (integrali di 
2.* specie); 

3) Termini in log ^ (integrali di 3.' specie). 
Nei paragrafi seguenti sarà mostrato che ognuno 

di tali termini si può esprimere mediante integrali 
in cui la variabile d' integrazioue è p. 
Per le note proprietà delle funzioni p, p\ p'\ . . . 

e — -, ff si ha che 

C possiede degli infiniti algebrici di 1.® ordine 

{u = U'fj) 

p possiede degli infiniti algebrici di 2.'' ordine 



forma normale di Weierstrasf^^ ecc. 503 



p' possiede degli infiniti algebrici di 8.^ ordine 
(w = «*'"t), ecc., ecc. 

log <y possiede degli infiniti logaritmici {u = Uv), 
Infine la quantità 




nell'interno del parallelogrammo dei periodi, in 
cui il limite superiore p dell'integrale può rice- 
vere tutti i valori possibili^ non diventa natural- 
mente mai infinita; essa rappresenta un integrale 
che non diventa mai infinito per alcun valore di p. 

Resta dunque pienamente dimostrato che ogni 
integrale ellittico può sempre comporsi linearmente 
mediante tre specie di integrali, di cui ognuna è 
caratterizzata dalle proprietà indicate nel § pre- 
cedente. 

Dall'analisi precedente risulta anche che di inte- 
grali di /." specie ne esiste uno solo cioè 



ti 




Prima di terminare questo paragrafo vogliamo 
notare con quali trasformazioni una forma ellittica 
dei due tipi principali avanti ricordati, si riduce 
alla forma normale di Weierstrass. 



204 Capitolo F. — § S. 

I due tipi principali di forma ellittica sono (yedi 
Gap. Y, § 2): 

1.0 y^ = aoX* -^ ia^x^ -h Qa^x^ -h ia^x ^ a^. 

2.0 /3(a?y) = 

dove con f^ {oo y) = si intende Tequazione gene- 
rale di una curva piana di 3.* ordine. 

Per trasformare la forma 1) nella forma nor- 
male trasformiamo prima la V\ colla sostituzione 

con che il seconjio membro perde il secondo ter- 
mine e diventa 

y'i = a/^ + 6 «8 a;'» + 4 «, x' + a^ 

dove 



«0 «2 — «1 
«2= 



do^ as — 3 ao «1 a2 ^- 2 a{ 



a r= 



Forma normale di Weierstrass^ ecc. 205 



Si ponga ora 

1 p' — ^ao^ 



af^ 



2 «0 J5 + <4 «0* 



Queste relazioni sono birazionali ; infatti si vede 
subito che di qui potrebbero ricavarsi jo, jo' razio- 
nalmente mediante y\ af. 

Mediante queste relazioni, sostituendo e ridu- 
cendo si ha 

(4 ^2 _ 4 ag oo* p + 0^2*00* - a^ V) (p + «« a^y — 

— (p'2 — 2 ag ao* p' + «;,* «o^J (i> + «2 «o*) " 

- 2 ag ao* i>' - «a V) (i> + *2 «0*) = 0. 

e sopprimendo il fattore i> f ^2» ^ riducendo si ha 
ys — 4p« + oo* (a* + 3 V)p + 

Con ciò la forma data è stata ridotta alla forma 
di Weierstrass. I coefiSoienti 

«0^ («2 H — *2* ~ °^3^; 

non sono altro che gli invarianti g^^ g^ della biqua- 
dratica data. 



206 Capitolo V. - § 3. 



Yogliamo ora indicare un'altra trasformazione 
che ha su questa, ora sviluppata, un grande van- 
taggio. 



Poniamo 



XJO-I- p 

x = ^ 

Y/? -+■ ò 



e 



_ P 
y (yp /8)2- 

Questa trasformazione, come si vede, è una tra- 
sformazione birasfionale, potendosi subito ricavare 
py p^ razionalmente mediante x^ y, 

I coefficienti a 6 y Mi determiniamo in maniera 
che 



= + 1 



a .6 
I 
! T '^ 

e che f{x; si riduca esattamente a 



a 



Ciò si può sempre fare ; bisogna perciò porre 

Y 
eguale ad una delle radici dell'equazione f(x) = 0; 

ì quattro coefficienti devono poi ancora sottoporsi 

a due altre coudizioni facili a trovarsi. 



Gli integrali ellittici di seconda specie, 207 



Il yantaggio di questa trasformazione à ohe, 
considerata solo in rispetto al polinomio f{x\ la 
variabile in questo resta assoggettata ad una so- 
stituzione lineare. 

Passiamo ora alla trasformazione della curva di 
3.® ordine. 

Prendiamo il punto di partenza da un teorema 
relativo a queste curve: se da un punto di flesso 
della curva si conducono le tre tangenti alla curva 
stessa, i punti di contatto di queste tangenti sono 
in linea retta. 

Chiamiamo Ca:' cx' Cx" i primi membri delle 
equazioni delle tre tangenti, e Wa; = 0, s^ = le 
equazioni rispett. della tangente di flesso, e della 
retta nella quale sono allineati i tre punti di con- 
tatto delle tre tangenti. 

Allora la espressione 

Cx Cx Cx 



UxSs? 



è una costante quando per le x si pongono le coor- 
dinate di un punto della curva data. Supponendo 
questa costante eguale ad 1, l'espressione della 
curva data resta trasformata in 

Cx' Cx'' Cx" — Ux Sx^ = 

che si riduce subito alla forma di Weierstrass, se 
si pone uno dei vertici del triangolo delle Coor- 
dinate nel punto di flesso. 

§ 4. Gli integrali ellittici di 2/ specie. - Dal- 
l'analisi precedente risulta che vi sono varie cate- 
gorie di integrali ellittici di 2.* specie. 



208 Capitolo V. - § 4. 



Quello che diventa infinito di l."" ordine in un 
punto u' è 

-- C (w — w ) == -z y- . 

ff (w — u ) 

Tutti gli altri, cioè ^, p\. ,, non sono che le de- 
rivate successive di questo e diventano in un punto, 
infinite di ordine superiore al primo. 

Abbiamo dunque la definizione dell'integrale 
ellittico fondamentale di 2.» specie (colP infinito u') 

Z[U — W'; = — ^— log ff («^ — u') = 

=■ — I "1— j log <r (w — w') d w = j jo (w — u'j rf M = 



/ 



P W 



Per le formole che conosciamo sulle <r, si ha che 
r integrale Z ha per periodi precisamente le quan- 
tità da noi avanti introdotte e chiamate —^2?), 

-2V. 
In effetti essendo 

<y (t* + 2 tó) = — <y (w) e2i7(«-H») 

si ha 



Gli integrali ellittici di seconda specie. 209 



E analogamente 

a(u+2co')"" <i(u) '^' 

Le quantità — 2^1, — 2-n' sono rispetto all'in- 
tegrale Z quello che sono 2w, 2w' rispetto all'in- 
tegrale w. LMntegrale Z considerato come funzione 
di^, si accresce in generale di un multiplo di 2>i, 
2 fi' sempre che p torna ad acquistare il medesimo 
valore; ad ogni valore di p corrispondono cioè 
per u tutti i valori del tipo 

w + 2mw + 2nw' 

e per Z tutti valori del tipo 

Z+2m^+2niì', 

dove w, n sono numeri interi positivi o negativi. 

Fra tutte le Z aventi per influiti tutti i punti u^ 
possibili, noi ne possiamo scegliere una qualunque, 
perchè dimostreremo che tutte le altre si possono 
riferire a quella comunque scelta, cioè che tutte 
le altre non rappresentano una specie di trascen- 
dente diversa da quella; propriamente che: la dif- 
ferenza fra due Z con punti d'infinito diversi è 
una funzione algebrica di p e p\ 

Sceglieremo allora come Z fondamentale la 



Ziu)=jp 



d p 
Sl4p^ — g2p — gfi 



PA8CA.L. 14 



210 Capitolo r. — § 5. 



che ha per punto d'infinito nel piano u il punto 
w = e quindi nel piano di p il punto p=z<x>. 

Il teorema risulta subito mediante il teorema 
d'addizione della funzione p. 

Ricordando la formola 

si ha 



Z{u-iO-Z(u)=jj 



dv 



2 J du p{y)—p{u^ 

2 p(^0-p(^.') ' 

Quindi ogni Z con un punto d'infinito qualun- 
que si può ridurre alla Z avente per punto d'in- 
finito il punto w = 0, ovvero, nel piano della va- 
riabile p^ il punto p = oo. 

Possiamo dire che, come di integrali di 1.* spe- 
cie, anche di quelli di 2/ specie, aventi un solo 
punto d'infinito di 1.** ordine, ne esiste uno solo. 

Tutti gli altri integrali di 2.» specie aventi in- 
finiti nello stesso punto non sono che le derivate 
successive di questo. 

Osserviamo che aggiungendo ad un integrale di 
2.* specie uno di !.• specie, si ottiene ancora uno 
dì 2.* specie. 

§ 5. Gii integrali ellittici di 3.» specie. L'inte- 
grale Q di Klein. — Nel § 3 abbiamo visto che 
nella scomposizione di un integrale ellittico gene- 



Gli integrali ellittici di terza specie, 211 



rale gli integrali di 3.* specie si presentano sotto 
la forma 

2 Cv log (i{v — Vv) 

V 

dove la somma di tutte le e è zero. 

Tutto questo sommatorio rappresenterebbe un in- 
tegrale di 3.* specie i cui punti d'infinito sono 
%W2-'«5 1® quantità e sono i cosiddetti residui; 
la somma di tutti i residui è zero. 

Si può porre questa espressione sotto la forma 
di un integrale nella variabile ;?; possiamo cioè 
scrivere: 



J ly <t{v — Vr)ì 



d p 



J y p 



La espressione dentro parentesi, come è facile 
vedere, è un' espressione doppiamente periodica 
perchè la somma delle Cv è zero. Essa sarà dun- 
que esprimibile mediante p e p\ ciò che del resto 
può qui dimostrarsi anche direttamente come se- 
gue: ricordiamo la formola (v. § 4) riguardante la 
differenza fra Z{u — ìIj) e Z{u); mediante tale 
formola possiamo soptituire a, Zlu — Ui) il suo va- 
lore, e allora si ha una parte in p^ p\ e una parte 
in Z(u) ma col coeflSciente zero perchè eguale 
a ^ Cv. Resta con ciò dimostrato T assunto. 



212 Capitolo V. — § 5. 

Ogni integrale del tipo precedente si può sem- 
pre comporre mediante certi altri di tipo più sem- 
plice. Il precedente ha molti punti d'infinito; com- 
poniamone uno simile ma con soli due punti d'in- 
finito; allora dovendo essere zero la somma dei 
due residui, essi saranno eguali e di segno con- 
trario; li potremo porre eguali ad 1. Avremo al- 
lora 

2 J p' ipM—piu^) p(w)— p(w2)J* 

Mediante questo si può comporre qualunque in- 
tegrale del tipo generale avanti indicato; la di- 
mostrazione di ciò si fa subito scrivendo 

2 Cr log <y{u — Uì) 

sotto la forma 

C, log -7 r + (Cg -t- ^1) log -r . 

/ . . M ^ ÌM "3) 

-f (03 + c. + Cu log ^^^-^; 



+ {Cn + Cn^ì + . . . + C,) log <r {u— Un) 



Gli integrali ellittici di terza specie, 213 



ed osservando che è zero la somma di tutte le e 
che forma il coefficiente dell'ultimo termine. 

L'integrale precedente si suole indicare (secondo 
Klein) colla lettera ^; per modo che si scrive 

(s(u — t<j) 

Qu,n^ — log —7~ — T + cost 
<y (w — Wg) 

Con questa notazione si rappresenta l'integrale 
indefinito; volendo definirlo fra i due limiti u = w/, 
u = u^ si ha 



*.. t 



q:::: = log 



^('^' — ^i)<r(V — ^2) 



Le quantità u^ xu^ sì chiamano gli argomenti, 
1*1 W9 sono i cosidetti parametri (punti d'infinito). 
Dalla forma precedente appare subito una proprietà 
singolare dell'integrale di 3.* specie Q^ cioè che 
esso resta inalterato sòamhiando i parametri cogli 
argomenti: 

L'integrale Q può mettersi sotto la forma di 
integrale doppio; infatti basta tener presente la 
espressione 



d n' J di', p {^'' — u\ 



T#| U^ 



214 Capitolo V. — § 5. 



Questa forma fa vedere ancora una volta la pro- 
prietà già dimostrata della permutabilità dei pa- 
rametri cogli argomenti, ricordando che p è una 
funzione pari, e quindi 

p (li — u') =:p (>/ — ij). 

Questo integrale Q di Klein ha un'importanza 
speciale nella teoria delle funzioni ellittiche. 

Esso si generalizza anche per il caso iperellittico, 
e la sua importanza sta principalmente nel fatto 
che esso è una forma invariantiva per la trasfor- 
mazione lineare della forma ellittica fondamentale. 
Di ciò discorreremo in seguito. 

Si adopera alcune volte un altro integrale di 
3.* specie che si indica colla lettera n e che ha 
la seguente forma 

'*MiO l'^) = -^ 7-7 J—T- a •'. 

2 J v('i) — p(>ii) 
Dalla formola d'addizione delle <r 

prendendo i logaritmi e derivando rispetto ad w, 
Ui 8Ì hanno le due formole 



Gli integrali ellittici di terza specie, 215 



donde, sottraendo, si ha 

Con questa forinola V integrale superiore diventa 
n^jo (u) = — log<y ('* — H,) + log o (u) ^ u. 

Da questa formola appare che questo integrale 
diventa infinito logaritmicamente nei due punti 
M = 0, w = Wi. 

Costruendo 

— n«i-ti.,o ('* — «'.) = Hi^u, (>ì) 
si ha un integrale che diventa infinito in Ui u^ : 
^u^ut (**) = + log <r (^* — Wi) — log <» (w — w,} + 

<T (//j — Wg) 

che, come si vede, differisce dal ^w,«, solo per un 
termine che è integrale di 1.* specie e per un 
termine costante. 

Dobbiamo aggiungere qualche altra cosa riguardo 
alla periodicità degli integrali di 3/ specie. 



216 Capitolo r. — § 5. 



Dell'integrale Q le formole di periodicità sono 
semplici. Accrescendo T argomento w di 2w, 2w' 
l'integrale si accresce rispettivamente di 

2 *,' (wj — u^). 



CAPITOLO VT. 

ESPRESSIONI DELLE FUNZIONI ELLITTICHE 

QUANDO SI PRENDE PEE FORMA FONDAMENTALE 

UNA BINARIA BIQUADRATICA QUALUNQUE. 



§ 1. Espressione rimarchevole delia e disparì me^ 

diante l'integrale Q, — Estendiamo l'integrale di 
1.* specie 

fra due limiti qualunque, p("x)^ P ("2)- 
Allora si ha 

CpM [pM M'i) 

PÌHi) 00 00 

Il problema che ci proponiamo è questo: espri-* 
mere ^ (w) ==(7(^2 — ^'1) mediante i valori di p^ p' 
in Ui e Mg. L'espressione di p{^o) mediante p(ui), 
p (t/2) risulterebbe subito dal teorema d'addizione. 
Le formole notevoli che troveremo sono state tro- 



218 Capitolo VI. - § 1. 



vate per la prima volta da Elein (Math. Ann., 
voi. 27, pag. 455) e servono per le cose che di- 
remo nei paragrafi seguenti. 

Cominciamo col calcolare il valore di 0«\V* 

quando gli argomenti w^' t/g' si fanno convergere 
a valori eguali, ma di segno contrario, dei para- 
metri, cioè quando si pone 

Ui = — lii 

u/ = — W2- 

Per tali valori di Wi' U2 si ha 

pM= pM 
p {U2J = p M 

Tenendo presente la formola per Q si ha allora 

Intanto dalla formola d^addizione per la <t cioè 

<y (wi + %) <y (wi — 11$) 



<I« (Wi) ff« (w,) 



'i>W— ^>i) 



Espressione dette <? mediante Q, 2\% 

---ir ni I 

ponendo ti^ = Ui si ha 

<y (2 Ui ) _ p{u,)—p(ui) 

— lim ^^ ^g^"~ ^(^^i^ . jina ^2 "- i^i 



Analogamente 

onde, combinando ancora colle formole d'addizione, 
si ha 

g (2 t^j) g (2 %) _ JP' (^1) j>' («2) 
Possiamo quindi scrivere la formola 

Questa formola è notevole per il fatto che se 
invece di considerare, come qui; per fondamento la 
forma normale di Weierstrass, si considera una bi- 
quadratica qualunque, si trova una formola per- 
fettamente analoga a questa. 

§ 2. Espressioni delle g pari mediante Q. — 
Vogliamo per le g pari fare una ricerca analoga 
a quella del paragrafo precedente. 



220 Capitolo VI. — ,s^ 2. 



Partiamo dalle forinole 






\lp {Ut) — «1 == 



"i (»8 ) 

a (Ui) 



dalle quali si ha 

P==\Ip Uh) — et \lp {U2) — e^ ^p [ilo) — «8 + 

+ ^p M — Ci \Ip {ih) — ^8 ^p (th) - ^3 + 

d* (wi) <y^ (W2) 

Moltiplicando e dividendo il secondo membro 
per 

e osservando che 

^ (w,) <y* (?io) 
e che l'altro fattore del secondo membro della 



i 



Espressioni di w, p^ Q, ecc. 221 



forinola superiore è (v. Gap. Ili, § 8; 

g, {U2 — Ui) 

si ha infine» tenendo conto della formola già data 
per la <r, 

\/p' («i)i'' («.) 

dove P è formata mediante p (ui) p (u^) nel modo 
sopra indicato. 

§ 3. Espressioni di u^ p, Q, riferite ad una bi- 
naria biquadratica qualunque. — Supponiamo la 
forma ellittica fondamentale del tipo 

y* -= A (^) = ao a^ f 4 ai a;* + . . . 
0, sotto forma omogenea^ 

a?3*a?2* = /4(^^«)^«oa;i* + .. . 

Vogliamo cominciare eoli' esaminare come resta 
espresso l'integrale di 1.* specie w. Dico che si 
ha semplicemente 

C dx 
u = I ■ 

se per formolo di trasformazione delle variabili 
p, p' nelle Tariabili x^ y si assumono le seconde 



222 



Capitolo VI. — § 3. 



indicate nel § 3, Cap. Y, cioè 



X 



y = 



TP + 8 

P' 

(y P + 8)' 



In effetti si ha 



T 5 



+ 1. 



da; = 



e quindi si ha 



(oc S — p y) d p 



(7 P + 8)^ 



ti^f^ 



dp d X 



Sotto forma omogenea si avrebbe: 



du 



(x^doOi Xidx^) _ (xdx) 
\lf{^i 0C2) \lf{xi ^2) 



Se si adoperasse l'altra traHformazione indioata 
nello stesso § 3, Gap. Y si avrebbe lo stesso ri- 
sultato, ma a meno di un fattore costante V^* 
Poniamo qui sotto in nota il calcolo relativo, ohe 



Espressioni di w, p, 0, ecc. 223 



del resto per le cose di questo capitolo non ha 
importanza.* 

Supposto allora che ai valori % Ui dell' argo- 



* Essendo, per le forinole di oai si parla, 

ao 2aoP-^atao* 

si ha 
. l_{p 4- g> g p*) dp' — jp' - 0,00») di? 

j 2 i)« + 6 a, ao» p* + g- flfg i> - g- «i ao' ^« + ^s + «« «o* P ' 
2ao 1> (P + aatto*)' 

;/ = i-r^r2p»+6a,ao'P* + v^«^ + T^« " 

2 Oo V Oo ■- * ^ 

- 2 a.» V- 1 «,« ««• + «« «oV"j 

ed essendo (▼. § 3, Gap. Y) 

si ha 



e quindi 



- fif, - 2 ««• Oo« - 2^ «i* V = P> - -^ a, Oo* flr. 



y P 



224 Capitolo VI. — § 3. 

— 

mento u corrispondano i valori ce" x^ della varia- 
bile X, si ha 






dx 



X 



Troviamo ora l'espressione di p (u<i — w,). 
Osserviamo che la forma binaria generale 

si riduce al polinomio di Weierstrass 

4 c^i» ^2 ^ ^2 «1 x%^ ■- 9% ^2^ 

con uaa trasformazione lineare delle variabili, di 
determinante eguale ad 1. È di tal genere appunto 
la trasformazione ora adoperata. 
Ora io dico che si ha la formola 



(D- 



dove F(x^ a;") è la seconda polare di f fra le va- 
riabili x' x'\ cioè 

e 

Per dimostrare la formola di sopra noi osser- 
viamo che, per noti principii della teoria degli in- 



Espressioni di m, p, Q^ ecc. 22«'> 



varianti, le espressioni di cni è formata quella 
formola sono tutte espressioni invariantive, cioè 
restano inalterate colla sostituzione lineare delle 
variabili omogenee. 

Supponiamo allora fatta la sostituzione lineare 
che muta il polinomio generale nel polinomio di 
Weierstrass. 

Il secondo membro della formola si otterrà po- 
nendo : 

in luogo di 
Si ha così 

V\u^p\uè * 2p(Wi) V (w») \V («*i ) * P (^2)] - l'b (wi) ♦ V ("2)1 -^3 

¥\v\u\)--p{u^Y 

Ora questa formola è vera, perchè, opportuna- 
mente trasformando la formola d'addizione per la 
funzione p, possiamo ottenere precisamente que- 
st' ultima formola, come è facile verificare. Dun- 
que resta dimostrata la formola di sopra. 

È facile ora ottenere l'espressione dell'integrale 
normale di 3.* specie 0. Essendo (v. § 5, Cap. V) 



226 Capitolo VL - § 4. 



8Ì ha 



rx,' rx' 



dz \lf{z)\lf(z') + F{zz') 



')^f(z) 2(2^0') 

se/' x" 

Questo integrale può indicarsi con Q^ì^n per 

porre in vista le variabili a?, in luo^o degli argo- 
menti u. 

Le formolo di questo paragrafo sono importan- 
tissime, perchè mostrano appunto le proprietà in- 
variantive di p e di Q^ rispetto alla trasforma- 
zione lineare del polinomio fondamentale. 

§ 4. Espressioni delle (x riferite alla biquadratica 
generale. — Le formolo che daremo qui non sono 
ohe la generalizzazione di quelle date nei § 1, 2 
di questo Capìtolo. 

Si ha 

dove con (p («'), ^ (a?'), ... si intendono due fattori 
quadratici tali ohe si abbia esattamente 

Colla trasformazione adoperata nel paragrafo 
precedente, q che per il polinomio f(x) si riduce 



!1 
Espress, delle <y riferite alla biquadratica, 227 

alla trasformazione lineare che lo riduce nel pò- 
linomio di Weierstrass^ le formole qui date si tra- 
sformano esattamente in quelle citate dei § 1, 2. 
Il che mostra la loro esattezza. 

Si può osservare che la scomposizione di f{a)) 
in due fattori quadratici cp(a7), '}({x) si può fare 
appunto in tre modi, ciascuno dei quali corrisponde 
ad una delle tre funzioni a pari. 

Per tutte le formole contenute in questo capi- 
tolo si può vedere: Klein^ Math. Ann., voi. 32, 
p. 360. 



B 



■ 



ULRiaO HOEPLI 

EDITORE-LIBRAIO DELLA REAL CASA - MILANO 



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•■iiHiaiuiiaiiiiiaiiiiiaiiiiiainiiaiiiiiauiiiaiiiiiaiiiiiaiiiiiaii.iiai'i.iaiiiiiaiiiiiaiiiiiaiiiiiainiiaiiiiiaiiiii» 

MMWÀIiI lOlPU 

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Publicati sino al I Febbraio 1896 



La collezione del Manuali Hoepli, iniziata col fine di 
volgarizzare i principii delle Scienze, delle Lettere e 
delle Arti, deve il suo grandissimo successo al concorso 
dei più autorevoli scienziati e letterati d'Italia ed ha 
ormai conseguito, mercè la sua eccezionale diffusione, 
uno sviluppo di più che quattrocento volumi, per cui 
si è dovuto classificarla per serie, come segue: 

S«rie Selentlflea, Storica, Letteraria, 
Criaridlea e E<lR|palstlea (a L. 1,50 il volume) 
pei Manuali che trattano le scienze e gli studi letterari. 

SERIE PRATICA (a L. 2 il volume) 

pei Manuali che trattano le industrie agricole, manifattu- 
riere e gli argomenti che si riferiscono alla vita pratica. 

SERIE ARTISTICA (a L. 2 il volume) 

pei Manuali che trattano le arti e le industrie artistiche 
nella. loro storia e nelle loro applicazioni pratiche. 

SERIE SPECIALE 

pei Manuali che si riferiscono a qualsiasi argomento, 
ma che per la mole e per la straordinaria abbondanza 
di incisioni, non potevano essere classificati in una 
delle serie suddette, a prezzo determinato. 



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Tutti i Manuali Hoepii sono elegantemente legati in tela. 



AVVERTENZA 



Tutu i MANUALI HOEPLI si spediscono ftranco 
di porlo nel Regno, — Chi desidera ricevere i volumi 
raccomandati^ onde evitare Io smarrimento, è pregato di 
aggiungere la sopratassa di raccomandazione» 



ELENCO DEI MANUALI HOEPLI 

Publicati sino al I Febbraio 1896 



.»9 — 



L. e. 
AbliazIoRi (Le) deg^ll aRlniall domefttlci, di U. 

Barpi, con oltre ICO incisioni. (In lavoro). 
Aeqae (Le) Minerali e teraiall del Regine d'Italia, 

di Luigi Tigli. Topografia — Analisi — Elenchi — 
Denominazione delle acque — Malattie per le quali si 
prescrivono — Comuni in cui scaturiscono — Stabili- 
menti e loro proprietari — Acque e fang^hi in com- 
mercio — Negozianti d'acque minerali, di pag. xxn-552. 5 50 

Adulterazione e falslfleazlone deg>ll alimenti, del 
Dott. Prof. L. Gabba, di pag. vni-212 2 — 

Ag^rlcoltura. Vedi Abitazioni animali domestici — 
Agronomia — Alimentazione del bestiaane — Ani- 
mali da cortile — Apicoltura — Bacologia — 
Bestiame e V agricoltura — Botanica — Cantiniere 

— Caseificio — Catasto italiano — Cavallo — Chi- 
mica agraria — Colombi — Coltivazione piante 
tessili — Computisteria agraria — Concimi — Con- 
tahilità agraria — Economia fabbricati rurali — 
Enologia — Estimo rurale — Floricoltura — Fru- 
mento e mais — Frutta minori — Frutticoltura 

— Funghi e tartufi — Gelsicoltura — Geometria 
pratica — Humus — Igiene rurale — Insetti nocivi 

— Insetti utili — Latte, burro e cacio — Legislor 
zione rurale — Macchine agricole — Malattie crit- 
togamiche delle piante erbacee coltivate — Malattie 



Elenco dei Manuali Hoepli, 



L. e. 

dei vini — Mezzeria — Molini — Olivo ed olio — 
Olii vegetali, animali e minerali — Orticoltura — 
Piante e fiori — Piante indiMtriali — Piante tes^ 
sili — Pollicoltura — Pomologia artificiale — Por- 
cicoltura — Prato — Prodotti agricoli del Tropico 

— Selvicoltura — Tabacco — Triangolazioni topo- 
grafiche e catastali — Uva passa — Uva da tavola 

— Vino — Viticoltura — Zootecnia. 
Ag>ron«BiU, del Prot F. QAXSBk di Muricce. 3* ed. 

riveduta ed ampliata dallautore, di pag. xn-210 . . 1 50 
Aleo«l (Fabbrìcazione e materie prime), di F. Canta- 

MESSA, di pag. xii-307, con 24 incisioni ,3 — 

Alg'ebra coMpleBieRtare, di PlKCHEBLE: 

Parte L Analisi algtòrica, di pag. yin-174 ... 1 50 
Parte II. Teoria delle equazioni, di pag. iv-170 con 

4 incisioni nel testo 1 50 

Alirebra eleatentere, di PlNCHBBLE, 6* ed., p. yin-210 1 50 

— Vedi Esercizi di algebra. 

Allnieiitazloiie. — Vedi Adulterazione alimenti — 
Conserve alimentari — Frumento e mais — Latte, 
burro e cacio, — Panificazione razionale. 

Allnientazlone, di Gt, Stbaffobello, di pag. vin-122, 2 — 

AllBientazIone del IbesiiaMe, di T. POGGL (In la- 
voro). 

Alpi (Le), di J. Ball, trad. di L Cremona, pag. vi-120. 1 50 

— Vedi Dizionario alpino — Prealpi. 
AmnilRlstrazIoBe. — Vedi Contabilità. 

Analisi del vino, ad uso dei chimici e dei legali, del 
Dott M. Babth, con pref. del Dott I. Nessler, trad. 
del Prof. D. F. 0. Comboni, di pag. 142 con 7 inds. 2 — 

— Vedi anche Alcool — Cantiniere — Cognac — Eno- 
logia — Liquorista — Malattie dei vini — Vino 

— Viticoltura. 

Analisi volnnieirlea applicata specialmente ai pro- 
dotti commerciali e industriali, di P. E. Alessandri, 
di pag. x-341 con 52 incisioni 4 50 

Anatomia. — Vedi anche Animali parassiti — Bat- 
teriologia — Coleotteri — Embriologia — Fisiologia 

— Imbalsamatore — Insetti — Lepidotteri — Pro' 
tistol fgia — Zoologia» 



I 



Elmeo dei Mamudi Hoepii, 5 

A Ra««Bita e flftl«l«ipU «•■iparata, del Prof. K Besta, 
dì pagr. Yn-218 con 34 incisioni 1 50 

Aoatomla iiil«r«fteopÌea (Tecnica di), del Prof. D. 
Cara ZZI, di pagr. xi 211, con 5 incisioni 1 50 

Anat^Biia pllt«rlea, di A. LOHBABDINI, pag. yi-118, 
con 39 incisioni 2 — 

Anatomia topofpraflea (Compendìo di), del Dott. 
Prof. C. Falcone, di pagr. xvi-395, con 30 incisioni 
(volume doppio) 3 — 

Animali (Ghli) parasslil delPnomo, del Prof. F. Mer- 
canti, di pagr. iv-179, con 33 incisioni 1 50 

Animali da eortlle, del Prof. P. BONIZZI, di pag. ZIY- 
238 con 39 incisioni 2 — 

— Vedi anche Bestiame — Cane — Cavallo — Co- 
lombi — Coniglicoltura — Follie jltura — Porci- 
coltura. 

Anilebltà privale del romani, del Prof. W. KoPP, 
traduzione del Prof. N. Moreschi, 2" edizione, di pa- 
lino xn-130 1 50 

Aniropoloir**9 del Prof. G. Canbstriki, 2* ediz., ri- 
veduta ed ampliata, di pag. vin-232, con 23 incisioni. 1 50 

— Vedi anche Etnografia — Fisiologia — Paleoetno- 
logia. 

Apicoltura razionale, del Prof. Gt. Canestrini, 2* 

edizione riveduta di pag. iv-196, con 43 incisioni . . 2 — 
Arabo volitare (Manuale di), di De Sterlich e Dib 
Khaddag. Raccolta di 1200 vocaboli e 600 frasi più 
usuali, 2* edizione. (In lavoro). 
Araldica (Grammatica), di F. Tribolati, 3' edizione, 
di pag. Yin-120, con 98 incisioni e un'appendice sulle 

• Livree 250 

Areheoloipla. — Vedi Antichità private dei romani 
— Archeologia deWarte — Monete romane — ^m- 
mismatica — Paleografia — Paltoetnologia. 
Areheolotrla delPaì-te, del Prof. L Gentile: 

Parte L Storia dell'arte greca testo, 2' ed. (esaurito). 

« Atlante per VovemsvLàA. ài 149 tavole,ìiìAÌGe. 4 — 
Parte IL Storia ddTarte etrusca e romana, testo, 

2» ediz., di pag. rv-228 2 — 

N AOante per lopera sndd. di 79 tavole, indice. 2 ^ 



I 

L 



6 Eknco dei McmmU JSoepli, 

_ . ___ 

Arehilettara Italiana, dell' Arch. A. MBLAin, 2 yoL, 
di pag. xviu-214 e zn-266, con 46 tavole e 113 figure, 

2* edizione 6 — 

I. Architet Pelasgica, Etrosca, Italo-Greca e Romana. 
n. Architettura Medioevale fino alla Contemporanea. 

Arllaieilea pratica, del Dott F. Panizza, di pa- 
gine vra-188 1 5<) 

Arltaietlea railanale, del Proi Dott F. Panizza, 
2» ediz., pag. xn-210 1 5() 

Armonia (Manuale di), di Gr. Bernardi. (In lavoro). 

— Vedi anche Cantante — Pianista — Strumenti ad 
arco — Storia della mimica — Stmmentazione. 

Arte del dire (L*), del ProL D. Fss&ARl, 3* ediz., 
corretta ed ampliata, di pag. zin-246 1 5r) 

— Vedi anche Bettorica — Ritmica — Stilistica. 
Arte del nuoto, del Prof. P. Abbo. (In lavoro). 
Arte Mineraria, delllng. Prof. V. ZOPPBTTI, di pa- 
gine iv-182, con 112 figure in 14 tavole 2 — 

Arti (Le) ipraflelie fotonieeeanlelie ossia la Elio- 
grafia nelle diverse applicazioni (Fotozincotipia, foto- 
zincografia, fotolitografia, fotocollografia, fotosilografia, 
ecc.), con un cenno storico sulle arti grafiche e un 
Dizionarietto tecnico ; 2^^ ediz. corretta ed accresciuta, 
con molte illustrioni ; pag. viie-197 con 12 tav. illustrate. 2 — 

— Vedi anche Dizionario fotografico — Fotografia 
per dilettanti — Fotocromatografia — Fotografica 
ortocromatica — Litografia — Ricettario fotografico. 

Asfalto (L*), fabbricazione - applicazione, dell' Ing. E. Bj- 

eHETTi, con 22 incisioni, di pag. vin-152 2 ~ 

Asolenrailone sulla vita, di 0. Pagani, di p. vi-152. 1 fiU 
Assistenza deffll Infermi nell'Ospedale ed In fa- 
niliplla, del Dott 0. Galliano, di pag. xzrv-448, con 
7 tavole 4 &() 

— Vedi anche Igiene — Medicatura antisettica — 
Soccorsi urgenza, 

Astranomla, di J. K. LoGKYBB, rifiitta e riveduta dal 
Prof. G. Geloria, 4^ ediz. di pag. xvi-258 con 51 ine. 1 50 

— Vedi anche Cosmografia — Gnomonica — Gravita- 
zione — Ottica — Spettroscopio, 

Atlante |pee|praflea«storleo dell' Italia, del Dott. 
G. Gabollo, 24 carte, 76 pag. di testo e un'Appendice. 2 — * 



Elenco dei Memuali Hoeplt 



Atlante foegi'aflee anlverMile, di KiBPEBT, con no- 
tizie geoeraSche e statisticlie del Dott. G-. G-arollo, 
8* ediz. (dalla 70000 alla 80000 copia), 25 carte, 88 pa- 
gine di testo 2 — 

Atmosfera. — Vedi Climatologia — Igroscopi — 
Meteorologia — Sismologia, 

4ttre»atBra, MMiovra delle navi e segnalailonl 
■lartttiMie, di F. Imperato, di pag. xxn-30(), con 
fifir. 232 nel testo e xv tavole litoerra&te 4 50 

— Vedi anche Doveri del macchinista navale — In- 
gegnere navale — Filonauta — Macchinista navale 

— Marino, 

Avleoltora. — Vedi Animali da cortile — Colombi 

domestici — Pollicdtura, 
Baehl dia seta, del Prof. T. Nengi, di pag. Yl-276, 

2* ediz., con 41 incisioni e 2 tavole 2 — 

— Vedi anche Gelsicoltura — Industria della seta 

— Tintura della seta, 

Balifttiea. — Vedi Esplodenti — Manuale delV Uffi- 
ciale — Pirotecnia — Storia dell* arte militare an- 
tica e moderna, 

Batterleleiria, dei Proff. Q. e R Canestrini, di pa- 
gine vi-240 con 29 illustrazioni 1 50 

— Vedi anche Anatomia microscopica — Animali 
parassiti — Microscopio — Protistologia. 

Belle arti. — Vedi Anatomia pittorica — Archi- 
tettura italiana — Calligrafia — Ceramiche — Co- 
lori e pittura — Colori e verfiid — Decorazioni 

— Disegno — Disegno geometrico — Litografia -^ 
Monogrammi — Ornatista — Pittura — Raccogli- 
tore — Bistauratore dei dipinti — Scoltura. 

Bestlaaie. — Vedi Abitazioni — Alimentazione r— 
Animali da cortile — Cane — Cavallo — Colombi 
domestici — Coniglicoltura — Igiene veterinaria — 
Pollicoltura — Porcicoltura — Zootecnia, 

Bestiame (B) e Paiprleeltara In Italia, del Prof. F. 
Alberti, di pag. vin-812, con 22 zincotlpie . . . . 2 50 

Blaneherla. — Vedi Disegno, taglio e confezione 
di biancheria — Macchine da cucire — Mmio- 
grammi. 



3 Eleneo dei Manuali So^L 

Bibbia (Manuale dell»), di S. AL Zampini, di i»&p 
gine xn-303 2 50 

Blblioi^rafla, di G. OTTINO, 2' ediz., riveduta di pa- 
ghine vi-166, con 17 incisioni ...•••.... 2 — 

— Vedi Dizionnrio bihlifffrafica. 
lilblÌoieearl« (Manuale del), di Fetzholdt, trada- 
zione di (t. Biagi e Gt, Fumagalli, di pag. xx-364 con 

un appendice di pag. 218 7 50 

— Vedi Dizionario biUiografico, 

Biliardi (Il giuoco del)^ di J. GsLU, di paff. xy-179 

con 79 illustrazioni 250 

Blog^raOa. — Vedi Cristoforo Colombo — Dantologia 

— Omero — Shakespeare. 

Borsa (Operazioni di). — Vedi Débito pMiico — Ya,^ ' 

lori pubblici. 
Botanica, del Prof. L D. HooKEB, tradoz. del ProL N. 

Pedicino, 4* edizione, di pag;. ziv-ldi, con 68 ine. 1 50 
Bromatolog'Ia. — Vedi Adulterazione — Alimenta^ 

zione — Conserve alimentari — Frumento e mai» 

— Latte, burro e cacio — Panificazione. 

Burro. — Vedi Latte — Caseificio, 

Caeolatore (Manuale del), di Gt. Fbancbschi, di pa- 
ghine yni-26B, con 10 tavole e le incisioni ned testo. 2 50 

Caie! e Cementi (Impiego delle), per l'Ing. L. Maz- 
zocchi, di pag. xii-212 con 49 incisioni 2 — 

Calcolo Infinitesimale, del Pro£ E. P^cal : 

Parte L Calcolo differenziale^ di pag. ix-B16 con 10 

incisioni (volume doppio) . 3 — 

Parte IL Calcolo integrale, di pag. vi-318 con 15 
incisioni (volume doppio) • • . 3 — 

— Vedi Esercizi applicati al calcolo — Funzifyni d" 
littirhe — Determinanti e applicazioni^ 

Callli^rafla (Manuale di). Cenno storico, cifre nume- 
riche, mateiiale adoperato per la scrittura e metodo 
d'insegnamento, con 69 tavole di modelli dei iHÌneipali 
caratteri confora d ai programmi governativi del Pro- 
fessore R. Pebcossi, con 35 fac-siniili di scritture, 
elegantemente legato, tascabile, con leggio annesso al 
manuale per tenere il modello 3 — 

— Vedi anche Monogrammi — Ornatista, 



Elenco dei ManwUi Eoepli, 

L. e. 

Calore (11), del Dott E. Jones, trad. di U. Fornabi, 
di pagr. vm-296 con 98 incisioni (volume doppio) . . 3 — 

Cane (Manuale dell'allenatore del), con molte tavole. 
(In lavoro). 

Caniante (Manuale del), di L. Mastbic»li, di p. xn432. 2 — 

Caniiniere. Lavori di cantina mese per mese, delllnge- 
Srnere A. Stbuochi, di pag. Tin-172 con 30 incisioni. 2 — 

Cartofprafla (Manuale teorico-pratico della), con un 
sunto sulla storia della Cartografia, del Pro£ E. (j^el- 
ciCH, di pag. Yi-257, con 37 illustrazioni 2 — 

— Vedi anche Celeriniensura — Disegno topografico 

— Telemetria — Triangolazione, 

Caseificio, di L. Manbtti, 2* edizione, completamente 
rifatta di Sartori, di pagine iT-212, con 34 incisioni 2 — 

— Vedi anche Bestiame — Latte, burro e cacio. 
Catasto (B nuovo) Italiane, dell' Aw. E. Brtjni, di 

pag. xii-346, voi. doppio 3 — 

Cavalle (Manuale del), del Ten. Colonnello C. Volpini, 
1*^ ediz., con un'appen. Proverbi sul cavallo. (In lav.}. 

Cavi telegrafici sottomarinL Costruzione, immer- 
sione, riparazione, dell'Ing. E. JoNA,di pag.xvi-338, con 
18S figure ed una carta delle comunicazioni telegra- 
fiche sottomarine .... 5 50 

Celerlmenanra (Manuale pratico di), e tavole loga- 
ritmiche a quattro decimali dell'Ing. F. Borletti, 
di pag. Yi-148 con 29 incisioni 3 50 

Celerlmensnra (Manuale e tavole di), dell'Ing. Gt. Or- 
landi, di p. 1200 con quadro generale d'interpolazioni. 18— 

— Vedi anche Cartografia — Compensazione degli 
errori — Disegno topografico — Geometria pratica 

— Telemetria. 

Cemento. — Vedi Calce e cemento. 
Cenientaziene. — Vedi Tempera. 
Ceralacche. — Vedi Vernici e lacche. 
Cerantlche, majellehe, vetri e percellane (Guida 

per il raccoglitore di), del Conte L. De Maurl (In lav.). 
Chimica, del Prof. H. E. RoscoE, traduzione del 

Proi. A. Pavesi, di pag. vi-124, con 36 ine, 4* ediz. 1 50 

— Vedi anche Alcool — Analisi del vino — Analisi 
volwnetrica — Chimica — Chimica agraria — Chi- 



10 Elenco dei Mawuali Hoepli, 



«.. 



unico indfMtriale — Cognac -- Concimi ■— Farina^ 

cista — Infezione, disinfezione ~ Latte, burro, 
ChlMilea aiprarU, del Dott. A. Aducgo, di p. vin-328. 2 50 
Chlflile* (Manuale del) e dell' Indnslrlale, ad uso 

dei Chimici analìtici e tecnici, deg:li industriali, ecc., 

del Dott. Prof. L. GtABBA, 2^ ediz. (In lavoro). 
Chlraripla. — Vedi Anatomia topografica — ^m- 

stenza infermi — Igiene — Medicatura antisettica 

— Soccorsi urgenza, 
ClelUta (Manuale del), di A. G-alante, riccamente 

illustrato, 2* ediz. (In lavoro). 
€llMiat*lo|pU, di L. De Marchi, p. x-2()i, con 6 carte 1 50 

— Vedi anche Igroscopi — Meteorologia — Sismologia, 
C«dlee eairallereseo ItallaRa (Tecnica del duello), 

opera premiata con medaglia d oro, del cav. J. Gelli, 

8* ediz. riveduta di pag. xv-272 (Vedi Duellante) . 2 50 
Cadice dog^anale Italiano ean eaaiaieDta e nate, 

dell' Aw. E. Bbuni, di pag. xx-1078 con 4 incisioni. 6 50 
Caipoac (Fabbricazione del) e della spirita di vlao 

e dlstillailane delle feeee e delle vlnaeee, di 

Dal Piaz-di Prato, di pag. x-168, con 37 indsioni 2 — 
Caleoiteri Italiani, del Dott. A. Griffini, p. rvi-334 

con 215 incisioni (volume doppio) 3 ~ 

Calantbi daaieatlel e ealantblealtara, del ProL P. 

BoNizzi, di paer. vi-210, con 20 incisioni 9 ~ 

— Vedi anche Bestiame — Cane — Cavallo — Coni- 
glicoltura — Pollicoltura — Forcicoltura. 

Calori e la plttnra (La scienza dei), del ProflL. (Guaita, 
di pag. 24& 2 — 

Calori e vernlel, di Gt, Gto&isi^ nuova edizione total- 
mente rifatta, per l'Ing. G. Appianl (In lavoro). 

— Vedi anche Fotografia — I/uce e colori — VemicL 
Caltlvailane ed Indnatrle delle piante teaalll, 

propriamente dette e di quelle che danno materia per 
legacci, lavori d'intreccio, sparteria, spazzole, scope, 
carta, ecc., coU'aggiunta di un Dizionario delle piante 
ed industrie tessili, di oltre 3000 voci, del ProL M. 
A. Savorgnan D'Osoppo, di pag. zn-476, con 72 ine. 5 — 
Canipenaailane defili errarl eon apeelale appllea- 
zlane al rilievi i^eodetlcl, di F. GROTTI, pag. iv460. 2 —- 



SUeneo M Mamtali Eo^pìl It 

L. e. 

Coiiip*sU«re-Tip«||^rafo (Manuale dell* allievo), di 

S. Landi. (In lavoro). 
CoMtpnUftierla, del ProL V. Guitti, toL L Computi- 
sterìa commerciale, B* ediz., dì pag. yi-168. .... 1 50 

— Yol. n. Computisterìa finanziarìa, di pag:. ym-156. 1 50 
C«Bipatlslerla a|r***rl<H del Pro£ L. Pbtri, di pa- 
gine vi-212. 1 50 

— Vedi ConfahUità, 

C*neia delle pelli «4 arti aflliil, di Gr, GosiMI, 
3* edizione interamente rifatta dai Dott Gt, B. Fran- 
ceschi e (t. VsNTUBOUi di pag. dc-210 2 — 

Conelliatore (Manuale del), dell' Avv. G. Pattacini. 
Guida teorico-pratica con formulario completo pd Con- 
ciliatore, Cancelliere, Usciere e Patrocinatore di cause. 
3* ediz. tutta riveduta ed ampliata dall'autore e messa 
in armonia con l'ultima l^'gge 28 luglio 1895. p. z-465 3 — 

Cenclail, del Proi A. FuNABO, di pag. vn-253 . . . 2 — 

Genfeziene d^abltl per sli^ara. — Vedi Disegno, 
taglio e c<ynfeiione di biancherta. 

Conii^llcollara pratica, di (j. LiGCIABDELLl. (In lav.). 

Conserva allmenlarl^ di G. GoaiNi, ^* ediz. intera- 
mente rifatta dai Dott G. B. Fkangeschi e G. Yen- 
TUROLL di pag. vm-256 2 — 

Contabilita. — Vedi Computisteria commerciale — 
Computisteria finanziaria — Computisteria agraria 
— Contabilità comunale <- Contabilità generale dello 
stato — Interessi e sconti — Logismografia — Foga 
giornaliera — Eagioneria — Bagùmeria àeUe Coih 
perative . — Ragioneria industriale — Scritture 
d^ affari — Società di mutuo soccorso — Valori 
pubblici. 

Contabilità ooainnale, secondo le nuove disposizioni 
legislative e regolamentari (Testo unico IO febbraio 1889 
e R. Decreto 6 luglio 1890, del ProL A. De B&uk, 
di pag. vin-244 1 50 

Contabilità ||r«n«r»l« ^^^^^ Stato, dell' Aw. E. 
Bruni, pae:. xn-422 (voi. doppio) 3 — 

CosntonfraOa. Uno sguardo ali* Universo, di B, M. 
La Leta, di pag. xu-197, con 11 incisioni e 3 tavole. 1 50 

Costituzione degfll stati. — Vedi Diritti e doveri 
— Ordinamento, 



13 Slmoo dei Mamnali Eoepli, 

L. e. 

C«sUratt«re aavale (Manuale del), di G-. Rossi, dn 

lavoro^. 
CrUtall^iprafla upe^Mielrlea, flsi«a • ehlailea ap- 
plicata ai minerali, del Profl F. Sansomi, di p. xvi-366, 
con 284 incisioni nel testo (voi. doppio) 8 — 

— Vedi Geologia — Mineralogia, 

CrUteforo C^UmIio, di Y. Bellio, con 10 incisioni, 
di pag. iv-136 1 50 

CrUtor«»e. — - Vedi Malattie crittogamiche, 

Crlttoif rafia (La) diplomatica, militare e commerciale, 
ossia l'arte di cifrare o decifrare le corrispondenze 
segrete, del Conte L. Gioppi. (In lavoro). 

Cr«nolo|^la. — Vedi Storia e cronologia, 

Cabalara del lefpnaiul (Prontuario per la), di G. Bbl- 
LUOHINL 2* ediz. aumentata e corretta, di pair. 204 . 2 50 

Curve* Manuale pel tracciamento delle curve delle Fer- 
rovie e Strade carrettiere di G. H. KbOhnke, tradu- 
zione di L. Loria, 2* edizione, di pag:. 164, con 1 tav. 2 50 

Danioloipla, di G. A. Sgabtazzini, 2* ediz. Vita ed 
Opere di Dante Alighieri, di pag. vi-408 (voi. doppio) 3 — 

Debita (B) pabbllea Italiana e le regole e i modi per 
le operazioni sui titoli che lo rappresentano, di F. Az- 
zoNi, di pag. vni-876 (voi doppio) 3 ~ 

— Vedi Operazioni di borsa, 

DeearailaDe e indaslrle artlstleiiey dell' Arch. A. 
Melani, 2 voi., di complessive pagine zz-4d0, con 
118 incisioni 6 — 

Determinanti e appileaxlanl, del Prof. E. Pascal. 
(In lavoro). 

— Vedi Calcolo infinitesimale — Esercizi di calcolo 
— Funzioni ellittiche. 

Didattica per gli alunni delle scuole normali e pei mae- 
stri elementari del Prof. G. Soli, di pag. vin-214 . 1 50 

DIfresta (II), di G. Ferrini, di pag. iv-134 1 50 

Dlnanilea elementare, del Dott 0. GATTANBOy di 
pag. vin-146, con ^ figure 1 50 

— Vedi Termodinamica, 

Diritti e daveri del cittadini, secondo le Istituzioni 
dello Stato, per uso delle pubbliche scuole, del Proi D. 
Maffiou, 6* ed., di pag. xvi-206 1 50 



Elenco dei MamuUi RoepliL 13 

L. e 

Diritto annliilftiratlv* giusta i proffnmmi goYonia- 
tiyi, ad uso de^lì Istituti tecnici, del ProL G. Lokib, 
2* edizione, di pag:. xxn-SOd (volume doppio). • • . 3 — 

— Vedi anche Legge comuncUe — ContaÙlità comu- 
nale, 

Dlrlit* «tirile (Compendio di), del Prof. G. Loris, g^iusta 
i progTftmmi gfoyernativi ad uso dee:li Istituti Tecnici, 

di pag. xvi-336 (volume doppio) 3 — 

DlrltUelvUeltailaii*, del ProL G.ALBiOlNLp.vni-128 1 50 
Diritto «•■tmerelAlc Itollan*, di E. YiDARl, di 
pag:. x-514 (volume doppio) • . . . 3 — 

— Vedi Mandato. 

Diritto coniaBale e provlRolale* — Vedi Diritto 
amminintrativo — Legge comunale — ContabUità 
comtmale. 

Diritto eostitoitonale, di F. P. COKTUZZI, 2» ediz., 
di pag. xvi-370 (volume doppio) 3 — 

Diritto eeeleslastle», 0. Ol«MO, p.zn-472 (voL doppio) 3 — 

Diritta Intornasl^Mlc jprivato, dell'Aw. Prof! F.P. 
CoNTuzzi, di pae. xvi-302 (volume doppio) .... 3 — 

Diritta intornaxt^nale pnlilillea, dell'Aw.ProtF.P. 
OoNTUzzi, di pag. zn-320 (volume doppio) 3 — 

Diritto jpenale, dell' A w. A. Stoppato, di p. vni-192. 1 50 

Diritto roMiMi*9 del Proi 0. Ferrini, dì pa?. vm-lBS. 1 50 

DIseg^iMàtore ■teeesDle* e nozioni tecniche generali 
di Aritmetica, Geometria, Alg:ebra, Prospettiva, Resi- 
stenza dei materiali. Apparecchi idraulici. Macchine 
semplici ed a vapore. Propulsori, i)er V. Goffi, 2* 
edìz. riveduta, di pag:. xxi435, con 383 :figure . . . 5 — 

Disegn*. I prindpii del Disegno, àxA Proi. 0. Borro, 
3* ediz., di pag. iv-206, con 61 silografie 2 — 

Dlseirn^ ••••■•■letrlo», del Prot P. Paoloni, di pa- 
gine iv-122 con 21 tavole e 23 %nre nel testo . . • 2 — 

Diselli* ipe«MietrÌe*, del Proi. A. AjsmhLL, di pa- 
gine vni-85, 6 figure nel testo e 26 tavole litografiche 2 — 

Diserò* IndastriAle, di E. GiOBLi. Corso regolare 
di disegno geometrico e delle proiezioni. Degli sviluppi 
delle superfid dei solidi, Della costruzione dei princi- 
pali organi delle macchine. Macchine utensili, di pa- 
gine vni-2X8, con 206 problemi risolti e 261 figrure 2 — 



à 



Il Elenco dei Memuali Soepll 

DIsefifiM dlt proJesUai or««|poa«lff, del Prof. D. 

Landi, con molte tavole. (In lavoro). 
DUeg-n* top«iprafle«9 del Capitano G^. Bbktblli., 

2' ediz. di pag. vi-137, con 12 tavole e 10 incisioni . 2 — 

— Vedi anche Cartografia — Celeriniensura — Pro- 
spettiva — Telemetria — Trianpdazioni, 

Dlsefpi*, taipll* • ««DfesIeD* ài blaoelierla (Ma- 
nuale teorico pratico di), di E. Bomsm, con un 
Dizionario di nomenclatura, di pagr. Tni-216 con 40 tav. 3 — 

Disegno, tag^li* « e«nfezÌ«De Ài abttt da signora, 
di Emilia Cova, con 40 tavole illustrative .... 8 — 

DUInfezioae* — Vedi Infezione, 

Distlllaxl«ne. — Vedi Alcool — Anàlisi del vino — 
Analisi voltimetrica — Chimica agraria — Chimieo 
— Cognac — Farmacista — Liquorista, 

Ditteri italiani, di Paolo Lioy {JSntomoloffia HI), 
di pag. vn-356, con 227 incisioni (volume doppio) . . 3 — 

Dlzlanaria aijplDo Itallan*. Parte P: Vette e veUiehi 
italiani^ dell'Ing. E. BieKAMi-SoRKAifi. — Parte 2*: 
Valli lombarde e limitrofe alla Lombardia, dell*Ing. C. 
ScoLABi, di pag. zxnsilO •• ... 3 60 

— Vedi anche Alpi — Prealpi. 

Disi«naria Eritrea Italiana araha-^aniarlea, rac- 
colta dei vocaboli più usuali neUe principali lingfie par- 
late nella colonia eritrea, di A. Allobi, p. xzxm-20d. 2 QO 

— Vedi Grammatica galla — Lingtie d'Africa — Tigre. 
Dizlanaria lillilloffrafloa, di U A&lìa, di pag. lUU. 1 60 

— Vedi Bibliografia — Bibliotecario. 

Dlslanaria Fllateliea, per il Raccoglitore di franco- 
bolli con introduzione storica e bibliografia, di J, 
G^KLLi, di pag. LXiv-412. 4 60 

DIzIanaria falafrrallea pei diletitanti • pnlÌMsioniBtt, 
con oltre 1600 vod in 4 lingue, 500 sinonimi, 300 formule, 
di L. Gtiùm, pag. vm-tìOO, con 05 ine. e 10 tav.. • 7 60 

— Vedi Arti grafiche — Fotoeromatografia — Foto- 
grafia ortocromatica -*- Fotografia per dilettanti ^ 
Ricettario fotografico* 

DiElenarla ipea^raflea nnivarsaln^ del Doti 0. Ga* 
BOLLO, 4* edizione compietameute rifletta* Us4rl in 
autunno 1896, 



Elenco dei Maimali HoeplL 15 

L. e. 

DÌsÌ«Darl« (•«■!«• Ii«li«ii«, iedl«seo, francese e 
Iniplese, delllng:. E Webber, 4 volumetti (In lav.). 

Dliienarle terailDl delle eerae, di G. VOLPINI, p. 47. 1 — 

DIiioDarie ■■Iverwale delle llnipae Italiana, te- 
deaea, ln|pleae e fìraneeae, disposte in nn unico 
alfabeto. 1 voi. di pag. 1200 8 -- 

Dizionari* volapiik* — Vedi Volapuk, 

Dogane. — Vedi Codice doganale — Trasporti e ta^ 
riffe. 

Dottrina popolare, in 4 lingue. (Italiana, Francese, 
Inglese e Tedesca). Motti popolari, Crasi commerciali e 
proverbi, raccolti da G. Sessa, 2* ediz., di pag. iv-212. 2 — 

Doveri del ntaeehlniota navale e condotta della 
macchina a vapore marina ad uso dei macchinisti navali 
e degli Istituti nautici, di M. Lignabolo, p. xvi-303. 2 50 

Dnellante (Manuale del) in appendice al Codice caval- 
leresco. Opera premiata con medaglia d'oro e con 
diploma d'onore, del cav. J. Gelli, 2^ edizione, di 
pag. vin-256, con 27 tavole 2 50 

Beononila del fabbricati rnrall, di V. Niccoli, di 
pag. vi-192 2 — 

— Vedi anche Estimo rurale — Legislazione rurale. 

Beononiia politlea, dei Proi W. S. JEYOim, tradus. 
del Proi L. Cossà, 3* ed., riveduta, di pag. 2iv.l74. 1 50 

-- Vedi anche Diritti e doveri — Diritto civile — 
Diritto commerciale — Diritto ecclesiastico — Di- 
ritto intemazionale — Diritto penale — Diritto 
romano — Ordinamento degli Stati — Scienza delle 
finanze. 

Edilizia^ — Vedi Abitazioni animali domestici — 
Architettura italiana — Asfalto — Calci e cementi 

— Fabbricati civili — Economia fabbricati rwrali 

— Fognatura cittadina — Ingegnere civile — Mar- 
mista — Froprietario di case ed opifici — Ricchezza 
mobile — Resistenza dei materiali — Riscaldamento 
e ventilazione degli anUnenti abitati — Travi metal- 
liche composte. 

Elettrielsta (Manuale dell'), di G. Colombo e R. Fer- 
rini, di pag. vm-204-44, con 40 incisioni 4 — 

BlettrieitÀ, del Proi FLBBMiNe Jbnkim, traduz. del 
Proi B. Fbbboh, di pag. vin-ldO, con 32 incisioni. 1 60 



1€ Elmioù M Mfmuaìi So^^ 

L. e. 

— Vedi Cavi tOfigrafiei ioUomarmi — EUttrùMa — 
GalvanapUutioa — lUuminagiane deUtioa -- Mcu^ 
gnetimno ed elettricità — Telefono — Telegrafia — 

Entbriologrl* « norfoloi^la i^enerale, del FjToi. Q. 
Cattaneo, di pag. x-212, con 71 incisioni ..... 1 50 

Enoielopedia Hoepli (Piccola), in '^ Toluxni di 3375 
pagine di due colonne per ogni pagina, con Appen- 
dice (146,740 yod). L'opera completa elegantem. leg. 20— 

EnergrU asic a, di R. Fesrint, di p. yi-106, con 15 ine, 1 50 

— Vedi anche Calore — Dinamica — Luce e suono 

— Termodinamica. 

Enolog>i«9 precetti ad oso degli enologi italiani, del 
Prof. \j. Ottavi, 3* ediz., zÌYeduta e ampliata da A. 
Strucchi. (In lavoro). 

— Vedi anche Alcool — Analisi del vino — Cantiniere 

— Cognac — Liquorista — Malattie ed alterazioni 
dei vini — Uva passa — Uva da tavola — Vino 

— Viticoltura. 

Enolofl^UdoiitesUea, diB..SEBNAaxoTTO,pag.Yin-223. 2 -^ 

Entonioioffia. — Vedi Animali parassiti — Apicol- 
tura — x^ocAi da seta — Coleotteri — Ditteri ita^ 
liani — Imbalsamatore — Insetti nocivi — Insetti 
utili — Lepidotteri italiani — Naturalista viag- 
giatore — Ortotteri — Zoologia, 

BqHAzIoni. — Vedi Algebra complementare — Eser- 
cizi d'algebra, 

firltreat — Vedi Dizionario eritreo, italiano-arabo 

— Qramm>atica galla — Lingue d'Africa — Jt*ro- 
dotti agricoli del Tropico — Tigre-italiano, 

Brrorl e preg^ladtxi vol^^arl, coniiitau colia scorta 
della scienza e del raziocinio da ià, ìStbaftoasllo, 
di pag. rv-170 1 50 

Eseretzl di «l^^ebra elementare, del Proi Pin» 
CHBALS, di pag. VIU-Ì35, con 2 incisioni 1 50 

— Vedi Algebra, 

ifiseretzl di ealeolo infinUeslntale (Calcolo di&ren- 
ziale e integrale;, del Proil Jbì. Pascal, di pag. xz-372 
(volume doppio) • .3 — 

— Vedi Carolo infinitesimale — Determinanti e a§^ 
pUcazioni — Fwnzioni ellittiche. 



lOmiM dM Mamiali Boepll 17 



L. e. 

Esercizi di ir«oiiteti*U , del Prof. Pinoherle. (In 

lavoro). 
EseretEl di traduzione a eontplentenio della 

irrantntatiea fraacese, del Prot. Gt. Prat, p. vl-183 1 50 

— Vedi Grammatioa — Letteratura, 

Eseretsl di tradazIoDe eoa voeabalarto a eaat- 
plenteala della ifraatmatlea tedesea, del Prof. G. 
Adler, di pag. nr-236 1 50 

— Vedi Grammatica -*- Letteratura. 

Bserelsl f^eeipraflel e ^nesftl, dt Lt. Ht7(}TTE8, sai** 
TAtlaale di R. Kiepert, 3» ediz. (In l&roro). 

Esereiii g-reei per la 4* classe ginnasiale in correla- 
zione alle Nozioni elementari di lingua greca, del 
Prof. V. Inama ; di A. V. Bisconti, di pag. xxi-237. 1 50 

Eserelsl latini eoa reg^ole (Morfologia generale), del 
Prof. P. E. Cbrbti, di pag. xn-832 1 50 

— Vedi anche Grammatica latina — Letterattwa 
romana. 

Esplodenti e ntodo di rabbriearllyR.MOLmA^p.XZ'dOO 2 60 
Eoteaea, del Ptot M. PILO, di pag. XX-aOO .... 1 60 

— Vedi Ètica — Filosofia — Logica — Psicologia, 
Estinto rarale^ di F. Oabx&a di MuBiOOB, p. n-ÌM. 9 — 

— Vedi Agronomia — Catasto — Cderimensura -^ 
Disegno topografico — Economia dei fabbricati ru- 
rali — Geometria pratica -* Triangolazioni. 

Etlea, del Prof. L. Friso. (In laTOioj. 

Etnogrrafta, B. Malfatsi, 3* ed. inner. rifusa, p. Ti-aoO 1 50 

— Vedi Antropologia, 
Etnologri»* — Vedi Paleoetnologia, 

Fabbricati civili di abitazioni, del Pn^. C. LtTI, 
con molte ineÌBioni. (In layoro). 

— Vedi anche Edilitia 

Fabbro. ^ Vedi Fonditore — Operaio — Tomittyre, 
Falein"««« ^ ebunlsta* Nafcm éA legnamii taisArnh 

di conservarli,, prepurarli, eolorirli e vendoiarli, loro 

cubatura, di G. Belluomini, pag. x-H^ con 42 ino. 2 ^ 
Farmaelstii (Manuale del), del Dott. P. E. Albmaiidbi, 

di pag. xn*<6aB, oon IflB tat. e 80 i&drioni ofìftaiali. 6 50 
Feltro* — Vedi &Q0 ffoeocanMmi ^^ Ingegn^f^e eCvtJe 

— Ingegnere navale *** Metalli -^ OpereM"^ ^ 



18 B^enoo dei Marnali HoepU. 

i<. e. 

sistema materiale — Siderurgia — Tempera — 
Travi metallici. 

Ferrovie» — Vedi Codice doganale — Ctirve — Mac- 
chinista e fuochista — Trasporti e tariffe, 

Filatar*. Manuale di filatura, tessitura e lavorazione 
meccanica delle fibre tessili, di E. Gbothb, traduzione 
sull'ultima edizione tedesca, di p. Yin-414, con 105 ine. 5 — 

— Vedi anohe Coltivazione — Piante industriali. 
Filatura della «eia, di G-. Pasqualis. (In lavoro). 
Filolo|fÌaelasslea,|freea e latina, V.lNAMA,p.xn-195 1 50 
Filonauta. Quadro generale di navigazione da diporto 

e consigli ai principianti, con un Vocabolario tecnico più 
in uso nel panfiliamento, del Capitano Gr. Olivasi, 
di pag. xvi-286 2 50 

FlloAofla* — Vedi Estetica — Etica — Filosofia mo^ 
rale — Logica -- Psicologia — Psicologia finologica. 

Filosofia ntorale, di L. Fbibo, p. ZVI-3B6 (voL doppio) 3 — 

Finanze. — Vedi Debito pubblico — Scienza delle 
finanze — Valori pubblici. 

Fiori artificiali, di 0. Ballebini, con molte illustra- 
zioni. (In lavoro). 

Fiori. — Vedi Botanica — Floricoltura — Orticol'' 
tura — Piante e fiori. 

Flolea, del Profl Balfoub Stbwabt, trad. del Proi Gt, 
Cantoni, 4* ediz., di pag. z-188, con 48 incisioni . . 1 50 

— Vftdi Calore — Energia fisica — Jrwcc e suono. 
Flololog-la, di FosTBK, traduz. del Prol G-. Albini, 

3* ediz.. di paer. zn-158. con 18 Incisioni 1 60 

Florleoitnra (Manuale di), di C. M. Fratelli Roda, di 
pag. VIII-1B6, con 01 incisioni / ^ " 

— Vedi anche Botanica — Orticoltura — Piante e fiori. 
Foifuatnra elttadina, dell*Ing. D. Spatabo, ài pa- 
gine x-684, con 220 figure e 1 tavola in litografia. . 7 — 

Fonditore In tutti I ntetalil (Manuale del), di a. Bbl- 
LUOHiNi, di pag. 146, con 41 incisioni 2 — 

— Vedi anche Operaio. 

Fonoloi^la ^reea^ del Proi A. Cinqttini. dn lavoro). 
F#noloirl<^ Italiana, del Dott. L. Stoppato, p. vin-102. 1 50 
Fonoloirl* latina, di S. Consoli, di pag. 206 ... 1 50 
Fotooronuitoi^rafla (La), del Dott. L. Sassi, di pa- 
gine ZVI-Ì38, con 19 indisioni ..,.,.,.• 3 -r 



Elenco dei Manuali Hoepli. 19 

L. e. 

F«to|frafl« ed arti aHIhI. — Vedi Arti grafiche — 
Dizionario fotografico — Fotocromatografia — Fo- 
tografia ortocromatica — Fotografia per dilettanti 
— Litografia — Ricettario fotografico. 

Fol#g'rafl« #rt*er«iitatiea, del Dott. 0. Bonàcini, 
con incisioni e tavole '. . . 2 — 

F«l#gr«fl« pei dil«tteiill* (Come il sole dipinge), di 
Gt, MuFFONB, p. zn-d06, 3^ ed. ri&tta ed anment., 83 ine. 2 — 

Friinienl# e nals, di G^. Oantoki, p. vl-108 e 13 inois. 2 — 

Fratta nlnarl (Le), di A. Puoci, di p&g. yni-192, con 
96 incisioni 2 50 

Frauiealinra, del Prof. Dott D. Tamaro, 2» ediz., 
con 85 illustrazioni di pag:. xvi-225 2 ~ 

Pnlntlnl « paraftiliitlnl, del Dott Prof. E. Cane- 
strini, di pag. yni466, con 6 incisioni 2 — 

Fni||(lil (I) ed I lartnll, loro natura, storia, coltura, con- 
servazione e cucinatura. Cenni di FoLOO Bruni, di 
pag. viii-184 2 — 

PanztoDl elliUielie, del Prof. B. Pascal, di pag. 240. 1 50 

— Vedi anche Calcolo infinitesimale — Esercizi ap- 
plicati al calcolo — Determinanti e applicazioni, 

CtalTanaplastlea, ed altre applicazioni dell'elettrolisi, 
G^alyanostegia, Elettrometallurgia, Affinatura dei me- 
talli, Preparazione deU'alluminio, Sbianchimento della 
carta e delle stoffe, Risanamento delle acque, Concia 
elettrica delle pelli, ecc., del Proi R. Ferrini, 2* ed., 
completamente rifatta, di pag. xn-392 con 45 incisioni. 4 — 

«eisteoltara, del Proi D. Tamaro, p. xvi-175 e ^2 ine 2 — 

Cieodesla* — Vedi Compensazione degli errori — 
Celerimensura — Curve — Disegno topografico — 
Geometria pratica — Telemetria — Triangolazioni, 

Geodiaanilea* — Vedi Dinamica — Meccanica — 
Sismologia — Temwdinamica — Vulcanismo. 

Càeairrafla e sl#rla del iflobo. — Vedi Alpi — 
Atlante umversale — Atlante ddVItalia — Carto- 
grafia — Catasto — Cristoforo Colombo — • Dizio- 
nario alpino — Dizionario geografico — Esercizi 
geografia — Etnografia — Geografia — Olografia 
classica — Geografia fisica — Geologia — Mare — 
Paleoetnologia — Prealpi bergamasche — Prontuario 



i 



fio JRmm eM MamuM BoèM 

di géogrùfia « 9taUitioa ^ Sismologia — StaHsUoé «- 

Vuloani8mo* 
Geoff r«a«9 di G. G^aoYB, trad. del Proi B. Gallbtti, 

2* edizM riveduta, di pag:, zn460^ oon 26 indsioiu. • 1 60 
Geog^raa* «lassica, di E. F. TosBB, tiadozione e 

note del Prof. I. G^entilb, 5* ediz., di pa^. 17-168. . 1 50 
Geoirrafla Asie*» di A. GE2KIB, tndiiaioiie salla 6* 

ediz. ingrlese di A. Stoppaio, 3* edii., di pag. iY<*ld2, 

con 20 incisioni • • 1 60 

Geolog*!*, di G-BiKiBi traduzione sulla 3* ediziolie in* 

glese di A. Stoppaki, 3* ed., di p. vi-154. con 47 ine. 1 60 

— Vedi Cristallografia — Mineralogia — Paleografia, 
Geometria anali tiea dello spallo^ del Prot. F. 

AscHiERi, di pag. yi-196, oon U inoisiimi 1 60 

Geometria analltlea del piano, doLPr.F. AscBIERI, 

di pag. yi-194, con 12 incisioni * ... 1 60 

Geometria deserlttlvadi F. AsoaZBBX, 2<^ edizione. 

(In lavoro). 
Geometria metrlea e trl|fonometrla, dal Fro£ S. 

PiNCHEBLB, 4' ediz., di pag* iy-158, con 47 incisionL 1 50 
Geometria pratlea, delUIng. Prof. G-. EftBDBt 2* ediz., 

riveduta, di pag. x-184, con 124 incisioni 2 — 

— Vedi Celeriniensura — Disegno assonometrico — 
Disegno geometrico — Disegno topografico — Geo- 
desia — Regolo calcolatore — Statica — Telemetria 
— Triangolazioni* 

Geometria projottiva del plano • della stella» 

del Prof. F. Aschieri, 2* edizione, di pag. 7x4228, oon 

86 incisioni 1 60 

Geometria projettlva dello spazio^ del Pro£ F. A* 

scHiEBi, 2» ediz. rifatta, di pag* vi-264, con 16 incis. 1 50 
Geometria pura elementare, del Prot. S. Pn- * 

CHERLB, 4* ediz., di pag. ym-lòO, oon 112 indemoni • 1 50 
Giardino di) Infantile, del Prol P. €k>llTI, di ps^ 

gine 17-214, con 27 ta7ole (7ol. doppio) • 8 ~ 

— Vedi anche Giuochi ginnastici, 

Glnnaotlea (Storia della), di F. Vallbtti, di p. 710-184. 1 50 
Ginnastica femminile di Vallbttx, p. 71-112, e67 ilL 2 — 
Glnnasdea masekile (Manuale di), per cura di J. 
G^BLU, di pag. 7in-106, oon 216 ìnciéioni 2 — 



Blrnieò dee Mamudi Soepii. 91 

L. e 
Gioielleria^ erefleerta, ere, arinole e platine, 

di E. BosBLU, di pa?. 336, con 1^ incisioni • • . 4 — 

Ciiaoelii, sport e eollezlonl. — Vedi Spnrt. 

Cilaoelii g'Innasttcl per la gloTentiì delle oe«ole 
e dei popolo, raccolti 6 descritti di F. Gabrielli, 
di pafT. xx-218, con 24 tavole illustrative 2 50 

Cilarlspradeuza e legislazione. — Vedi Catasto — 
Codice doganale — Conciliatore — Débito pubblico — 
Digesto — Diritti e doveri ^Diritto amministrativo 

— Diritto civile — Diritto commerciale — Diritto 
costituzionale — Diritto eedesiastieo — Diritto in- 
temazionale privato — Diritto intemazionale pub- 
blico — Diritto penale — Diritto romano — Eco- 
nomia polìtica — Imposte dirette — Legge comu- 
nale e provinciale — Legislazione rurale •— Mandato 
commerciale — Notare — Ordinamento stati liberi 
di Europa — Ordinamento stati liberi fuori di 
Europa — Proprietario di case — Ricchezza mobile 

— Scienza delle Hnanze — Testamenti, 
Glottologia, del Prof. (4. De Gregorio. (In lavoro). 

— Vedi anche Crittografia — Letterature diverse — 
Lingua gotica — Lingue neolatine — Paleografia 

— Sanncrito, 

Gnomonica ossia Tarte di eostrnlre orologi so- 
lari, del Prof. La. Leta. (In lavoro). 

— Vedi Orologeria, 

Grafologia, di 0. LOMBROSO, con 470 fac-simili, di 

pag. 252 8 50 

Grammatica araldica. — Vedi Araldica, 
Grammatica e dlalonarlo della lingua del Galla 
(oromenlca), del Prof. E. Viterbo. 

Voi L Galla-Italiano, di pag. vm-152 2 60 

Voi. n. Italiano-Galla, di pag. Lxnr-lOa. • ... 2 50 
Grammatica francese, del Proi G. Pbat, p. zi-287. 1 60 

— Vedi Esercizi di traduzione — Letteratura^ 
Grammatica greca* (Nozioni elementari di lincia 

grreca), del Prof. Inama, 2^ edizione, di pag. xvi-206. 1 60 

— Vedi Esercizi — Letteratura, 
Grammatica della lingna greea moderna, del 

Profl K LoYBRA, di pag. Yi-154 •...•... 1 60 
Grammatica Inglese, del Prof. Ltl0l Pavia, p. xzi'260 1 50 I 



lOmoo dei Manuali HoepU. 



L. e. 

GraniiMatieA IlallauA, di T. GoNCABi, 2^ edizione ri- 
veduta, di pap. xvi-230 1 50 

GrantniaUea latina, del Froi. L. Yalmagoi, p. z-250. 1 50 

— Vedi Esercizi latini — Letteratura romana, 
Grammatica olandese (Elementi di), di M. Mor- 
gana. (In lavoro). 

Grammatica e Toeabolarlo della llng^na rumena, 

del Prof. R. Lovbra, di pag. viii-200 1 50 

Grammatica spag>nnala, del Prof. L. Pavia, p. zii-194 1 50 

— Vedi Letteratìira, 

Grammatica tedesca, del Profl L. Pavia, p. xvin-254. 1 50 

— Vedi Esercizi di traduzione — Letteratura, 
GraTltaztone* Spiegazione elementare delle principali 

perturbazioni nel sistema solare di Sir Gr, B. AÓky, 
traduzione, note ed aggiunte di F. Porro, 50 ine, 
di pag. xxiv-176 1 50 

Grecia antica. — Vedi Arte greca — Storia antica. 

Humus (L'), la fertilità e V Ig^iene del terreni 
culturali, del Prof. A. Casali, di pag. xvi-220 . . 2 — 

Idraulica, del Prof. Ing. T. Perdoni. (In lavoro). 

Idroteraipia* — Vedi Acqve. 

Igiene. — Vedi Acque minerali — Fognatura citta- 
dina — Igiene del lavoro — Igiene vita puiblica 
e privata — Igiene privata e medicina popolare — 
Igiene rurale — Igiene scolastica — Igiene veteri- 
naria — Infezione, disinfezione e disinfettanti — 
Medicatura antisettica. 

Igiene del lavoro, Trambusti A. e Sanarelli. di pa- 
gine vm-362, con 70 incisioni. 2 50 

Igiene della vita pubblica e privata, del Dott. Gr, 
Faralli, di pag. zii-250 2 50 

Igiene privata e medicina popolare ad uso delle fami- 
glie, di 0. BoGK, trad. di E. Paribiti sulla 7* ediz. ted. 
con una introduzione di Gr. Sokmamz, di pag. zn-278. 2 50 

Igiene rurale, A. Oarraroli, pag. z-470 (voi. doppio). 3 — 

Igiene scolastica, di A. Rbpobbi, 2* ed., di pag. iv-246. 2 — 

igiene veterinaria, del Dott. U. Baspi, di p. vin-228. 2 — 

igroscopi, Igrometri, umidità atmosferica, del 
Proi P. Cantoni, di pag. xii-146, con 24 ine e 7 tab. 1 50 

llluminaElone elettrica (Impianti di), dell' Ing. £. 
PiAzzoLi ^•i' edizione interamente rifatta. (In lavoro). 






L. e. 
liMbaltaM*4«r« (Muraale dèli*), pxepumtore tMsider* 
mista, di K Gtmuao, 2* ed. tìTm di p^ za-148, 38 ino. 2 ~ 

— Vedi Naturalista viaggiatore, 
lni|posiedireUe(B|sco66Ìoiie delle), BLBRTnii,p.vxn-158 1 50 

— Vedi anche Proprietario di case — Bicchezza mo^ 
bile. 

lodastrU d«IU earOh delllng. Li. SiaTORi. (In lav.) 
Industria delU seta, di L. Qabba, 2* ed., p. iy-20a 2 — 
Indastrla (L*) slearlea. Manuale pratico dell' Ing* E. 

Marazza, di pag. 2B8, con 76 ino. e <M>n molte tab. 5 *- 
Industrie dÌTers«« — Vedi ApìooUura — Arte mi- 
neraria — Asfalto — Colori e vernici — Concia 
pelli — Caseificio — Concimi — Conserve — Z)e- 
corazioni — Falegname — Fiori artificiaii — Fio- 
ricoltura — Fonditore — Fotografia •— Frutti- 
coltura — Gnomonica — Industria deUa carta — 
Industria stearica — Imbalsamatore — Latte, burro 
e cado — Marmista — Jifeccflww'co — MólifU — (Wa 
vegetali, animali e minerali — Operato — Orticol- 
tura — Ostricoltura -— Panificazione — Piocofe tn- 
dustrie — Pirotecnica — Pisciqpltura — Pittura 

— PoUicr^ltura — Pomologia artificiale — Saponeria 

— Scoltura — "Fcmtct e lacche. 

Industrie tessili. — Vedi Bachi da seta —- Colti- 
vazione e indìis^ria delle piante tessili — Filatura 

— Filatura della seta — Gelsicoltura — Industria 
della seta — Piante tessili — Tessitore — Tintore 

— Tintura della seta. 

Infezione, dlslnfexleiie e disinfettanti, dèi Dottor 

Pro! P. E. Alessandri, di pag. vm-190, con 7 ine 2 — 
luir«rBere elvtle. Manuale dell'Liffegnere civile e indu- 
striale, di a. GoLOXBO, 14* ed. (34% db"" e 36* miglialo}, di 

pafc. ziy-356, con 203 figure 5 50 

B medesimo tradotto in francese da P. MARGiLLAa 5 50 
lng>eg>nere navale. Prontuario di A. GiaNONi, con 

36 fig., di pag. zxzn-2d2. Leg. in tela L.é 50, in pelle. 5 50 
Ingegneria. — Vedi Matem>atica e Ingegneria, 
Insetti neei¥iy F. Eravcbsghimi, p. TUi-264, 96 inds. 2 — 
Insetti uail, F. Frangbsgbimi, p. xii460, 43 ine. e 1 tay. 2 — 
Interesse • seente, di E. &AeUABDX, di pag. ¥1-204. 2 — 
Ittiologia. — Vedi Ostricoltura — Piscicoltura, 



24 Elenco dei Manuali HoepU. 

L. C. 

Latte, horro e €•«!•• Chimica analitica applicata al 
caseificio, del Pro! Sartori, di pag:. x-162, con 24 ine. 2 — 

— Vedi Caseificio. 

Lavori di terra (Manuale di), deiring^. B. Leoni. 
(In lavoro). 

Lavori feniiuliilll. — Vedi Confezione d*abiH per 
signora e Varie del taglio — Disegno, faglio e con- 
fezioni di biancheria — Macchine da cucire e da 
ricamare — Monogrammi — Ornatista, 

'^^S'S^ (La nuora) eomaoale e |»rovliielale, anno- 
tata dall' Ayv. e. Mazzoooolo, 3* ediz., con Tagrginnta 
di due regolamenti e due indici, di pag. yin-728 . . 4 50 

Leg^e comunale (Appendice alla) del 99 e 93 
luifllo 18114, di E. Mazzoccolo, di pag. vm-256. 2 — 

Leg-grl. — Vedi Catasto — Codice doganale — Gon- 
ciliafore — Debito pubblico — Digesto — Diritto . 
amministrativO'Civile'Commerciale'Costituzionale - ec- 
clesiastico-internazionale-penale-romano — Imposte 
dirette — Legge comunale — Legislazione rurale — 
Mandato commerciale — Notaio — Ordinamento 
degli stati — Proprietario case — Ricchezza mobile 
— Scienza finanze — Testamenti — Valori pubblici. 

Leg^isiazlone rurale secondo il programma governativo 
per gli Istituti Tecnici dell' Avv. E. Brtjni, di p. xi-422 3 — 

Leifnauil. — Vedi Cubatura dei legnami — Fale- 
gname, 

Lepidotteri Italiani, del Dott. A. GtUTFFmi, di pa- 
gine viii-238 con 149 incisioni 1 50 

— Vedi Animali parassiti — Coleotteri — Ditteri — 
Insetti — Ortotteri. 

Letteratura albanese (Manuale di), del Prof. A. 

Straticò, di pag. xxiv-280 (volume doppio) .... 3 — 
Letteratura amerleana, di G. StrafforelLO, p. 158 1 50 
■letteratura danese. — Vedi Letteratura norve- 

giana. 
Letteratura ebralea, di A. RfiVEL, 2 voi., di pag. 364. 3 — 
Letteratura eg>lzlana, del Dott. L. BRieiUTL (In lav.). 
Letteratura fk*aneeoe, del Prof. F. MargillaC, trad. 

di A. Paganini, 2* ediz., di pag. vin-184 . ... . 1 50 

— Vedi anche Grammatica francese — Esercizi per 
la grammatica francese. 



Elenco dei Mawuali Hoepli. 2^ 



L. 



LietierAtara greea, del Proi Y. Tsamjl, 11* ediz., mi- 
gliorata (dal 40'' al 45'' miR-liaio), di pafr. yin-234 . . 1 50 

— Vedi anche Esercizi greci — Filoloffia classica — 
Glottologia — Grammatica greca — Verbi greci, 

Letteratara tndlaBay del Prof. A. Dr Gubernatib, 
di pag:. vm-150 1 50 

L«tieratiira In|fle0«, del ProL E. Solazzi, 3* ediz., 
di pag:. vm-194 1 50 

— Vedi anche Grammatica inglese. 

Letteratura Islandese, di S. Ambbosoli. (In laYoro). 

Letteratura italiana, di 0. Fenini, 4* ed., di p. yi-2D4 1 50 

Letteratura latina. — Vedi Esercizi di gramma- 
tica latina — Filologia classica — Fonologia la- 
tina — Grammatica latina — Letteratura romana^ 

Letteratura norve|flana, di S. CONSOLI, p. XVI-272. 1 50 
Letteratura persiana, del Pro! L Pizzi, di pag:* z-208. 1 50 
Letteratura prevenxale, A. Bestobi, di pag:. z-220. 1 50 
Letteratura romana, del Proi F. Bìlhobino, 8* ediz. 

riveduta e corretta (dall*8* al 12" migliaio), p. rr-SSa 1 50 
Letteratura spaf^Biiela e pertef^kese, del Pro! L. 

Cappelletti, di pag:. yi-206 1 50 

— Vedi Grammatica spagnuola. 

Letteratura tedesea, del Proi 0. Lange, traduz. 
di A. Paganini, 2* ediz., corretta, di pa?. zn-168. . 1 50 

— Vedi Esercizi tedeschi — Grammatica tedesca. 
Letteratura ung^kerese, di ZiGÀNT Arpàd, di pa- 

g:ine xn-295 1 50 

Letterature slave, di D. CilMPOLl, 2 volumi: 

L Bulg^ari, Serbo-Croati, Yugo-Russi, di pag:. iv-144. 1 50 
n. Russi, Polacchi, Boemi, di pag:. iy-142 .... 1 50 
Libri e blblloteeenontla* — Vedi Bibliografia — 
BiUiotedario — Compositore-tipografo — Crittografia 

— Dizionario bibliografico — Paleografia — Tipo- 
grafia, 

Liugpna araba. — Vedi Arabo volgare — Dizionario 
eritreo — Grammatica Galla — Ling'ìie deWAfrici 

— Tigre. 

Llng^ua gfetlea, grammatica, esercizi, testi, vocabolario 
comparato con ispecial riguardo al tedesco, inglese, 
latino e greco, del Prof. S. FRiKmfANN, di pag. xvi-8^tì, 
(volume doppio) 



•j — 



■ 

J 



26 Mmeo M Mamudi B09ÌÌ. 



Llo|ra« d«ll^ Aflrlea, di B. Cv8T, TdNbne itftUaiiA 

del Prof. A. De Gubebnatib, di pag:. iy*li0. . • . 1 f 
Lingrae neo-latine, del Dott. £. GoiUEUk, di pag, 147. 1 50 

— Vfdi Filologia classica — Glottologia, ■ 
Ling-ue su*«ulere (Studio delle), di 0. Maacsl, ossia 

l'Arte di pensare in una lìngrua straniera, tradai. del 

Prof. Damiani, di pagr. xvi-136 1 50 

Llng'aistica e fllolog>ia* — Vedi Arabo volgare — 
Dizionario eritreo italiano arabo-amarico — Bizio- 
fiario universale in 4 lingue — IhUrina popolare 
in 4 lingue — Esercizi di traduzione per la gram- 
matica francese — Idem per la grammatica te- 
desca — Esercizi greci — Esercizi latini — Filo- 
logia classica greca e latina — Fonologia greca — 
Fonologia latina -~ Fonologia italiana — Glot- 
tologia — Grammatica e dizionario della Uhì^ìm 
galla — Grammatica francese — Idem greoa — 
Idem greco-moderno -^ Idem inglese — Idem ita- 
liana — Idem latina — Idem olandese — Idem 
rumena —- Idem spagnuola -^ Idem tedesca — Let- 
teratura albanese — Idem americana — Idem ebraica 

— Id^m egiziana — Idem francese — Idem greca 

— Idem indiana — Idem inglese — Idem islandese 

— Idem italiana — Idem latina — Idem norve- 
giana — Idem 'persiana — Idem provenzale — Idem 
romana — Idem spagnola e portoghese — Idem 
tedesca — Idem ungherese — Idetn slava — Lingua 
gotica — Lingue deW Africa — Lingue neol<Uine — 
Lingue straniere — Metrica dei greci e dei romani 

— Morfologia greca — Morfologia italiana — San- 
scrito — Tigre-italiano — Verbi gred anomali — 
Volapiik, 

Liquorista. (In lavoro). 

— Vedi Cognac. 

Litog^rafla, di C. DoyEN, di pag. nu-261, con 8 tavole 
in cromo e fototipia e un album inori testo con 40 
figure di attrezzi, ecc., occorrenti al litografo . . . 4 — 

Loiparltnil (Tavole di), con deoimalì, puODiicace per 
cura di O. Mùllbb, 4* ediz., aumentata delle tavole 
^ei lo8:arìtmi d addizione e sottrazione per cura di 
Raina. di pag. zzxiv-186 1 50 



Elmeo dei Mamudi Eoepli, 97 

_- 

L^lfiea, di W. Stanubt Jbyonb, tradnz. del ProL 0. 
Cantoio, 4* ediz., di pa?. ym-lM, e 15 incisioni . . 1 60 

— Vedi Estetica — Etica — Filosofia — Psicologia. 
Vmgìem, mmtemtMeak^ di 0. BUSALI-FOBTI, di pagine 

vi-158, 1 50 

Lwg'lflntwgrafla, di C. Chiesa, 3* edizione, di pa- 
gine xiT-172 1 50 

— Vedi Contabilità. 

Lnee • eoUrt, del Profl G^. Bsllotti, di pag. x-156, 
con 24 incisioni e 1 tavola. 1 50 

Lnee e «■•ii«, di E. JoNsa, trad. di U. Fornabi, di 
pag. ym-336 con 121 incisioni (volume doppio) . . . 8 -— 

Maeelilnlsta • faoeliUte, del Prof. Gt. G^autero, 
6* edizione, con aggiunte deU'Ing. L. Loria, di pa- 
gine xiy-180, con 24 incisioni e col testo della Legge 
sulle caldaie, ecc. (dal 10' al 12^ migliaio) 2 — 

llaeeliliiiflia ii«T«le (Manuale del) di M. LieNAROLO, 
di pag. xn-404, con 164 figure 5 50 

— Vedi Doveri del macchinista navale, 
ll«««hine ai^rlcole^ del conte A. Cencblli-Perti, 

di pag. vni-216, con 68 incisioni 2 — 

ll«e«liiiie per «nelre e ricantare, dell'Ing. AUPRBDO 

Galassini, di pag. yn-230 con 100 incisioni .... 2 50 
Maecklne. — Vedi anche Disegnatore meccanico — 

— Il meccanico — Ingegnere civile — Ingegnere 
navale — Macchinista e fuochista — Macchinista 
navale — Meccanica — Meccanismi (500) — Model- 
latore meccanico — Operaio — Tornitore meccanico. 

IfaguetUiMe ed elettrieilà, del Dott. G. Poloni, 
2^ ediz. curata dal Proi F. Grassi, di pag. ziy-370, 
con 136 incisioni e 2 tavole 3 50 

Mais. — Vedi Fruìnento e mais — Panificazione. 

Malattie eritleifantlehe delle piante erbacee 
eoi ti vate, del Dottor R. Wolf, traduzione con note 
ed aggiunte del Dottor P. Bagcardo, p. x-268, 50 ine 2 — 

Malattie ed alteraElonl del vini, del Proi S. Get- 
TOLiNi, di pag. xi-138, con 13 incisioni 2 — 

Malattie trasmissibili. — Vedi Animali parassiti 

— Zoonosi. 

Mandato commerciale, del Proi E. Vidari, p. vi-160 1 50 



28 Elenco dM MamuiH EoepU, 



JL. e. 

HAre (H), del Proi Y. Bellio, di pag. iT-140, oon 

6 tavole litografate a colorì 1 50 

Marina (Manuale del) ntllltare e mereantlley di 

De Aìiezaga, con 18 xilografie ed un elenco del per* 
.sonale dello Stato maggiore^ di pag. yin-264. ... 5 — 

MariMista (Manuale del), dì A. Ricci, 2^ edizione, di 
pag. xii-154, con 47 incisioni 2 — 

Matematica e iu(f eg-ueria. — Vedi Algebra ùomple- 
mentore — Alg^a elementare — Aritmetica pratica 
~ Aritmetica razionale — Calcolo infinidsimale 
(2 voi.) — Gelerimenstira — Compensojiione degli 
errori — Curve — Equazioni — Esercizi d'algebra 
•— Esercizi di calcolo infinitesimale — Esercizi di 
geometria — Fognatura cittadina — Fu/nzioni eUiU 
tiche — emometria analitica dello spazio — Idem 
del piano — Idem descrittiva — Idem metrica e 
trigonometrica — Idem pratica — Idem proiettiva 
del piano e della stella — Idem proiettiva dello 
spazio — Idem pura elementare — Ingegnere civile 
— Logaritmi — Logica matematica — Momenti 
reMstenti e pesi di travi metalliche composte — Peso 
dei metalli — Regolo calcolatore — Resistenza dei 
materiali — Saggiatore — Travi metalliche — Unità 
assolute. 

Materia medtea moderna (Manuale di), del Dott» 
G. Malacrida. (In lavoro). 

Meccanica. -— Vedi Disegnatore meccanico — Disc* 
gno industriale —- Macchinista e fuodUsta — Mac- 
chinista navale — Macchine avicole — Macchine 
da cucire e ricamare — Meccanica — Mecca/nico — 
Meccanismi (500) — Modellatore meccanico — Ope- 
raio — Orologeria — Tornitore meccanico. 

Meccanica, del Prof. R Stawell Ball, traduz. del 
Prof. J. Benbtti, 3* edizione, di pag. xvi-2L4, con 89 
incisioni 1 50 

Meccanico, di E. GiORLi. Nozioni speciali di Aritme- 
tica, Geometria, Meccanica, Generatori del vapore, 
Macchine a vapore, Gollaudazione e costo dei mate- 
riali, Doratura, Argentatura e Nichelatura, di pagine 
xn-234 con 200 problemi risolti e 190 figure .... 2 — 



L. e. 

llee«MiUHil (500), scelti fra i più importanti e recenti 
riferentisì alla dinamica, idraulica, idrostatica, pneu- 
matica, maccMne a yapore, molini, torchi, orologerie 
ed altre diverse macchine, da H. T. Bbown, tra** 
duzione italiana sulla 16* edizione infirlese, dall'In- 
gegnere F. Obrbuti, di pag. yi476, con 500 incisioni 
nel testo (2* edizione italiana) 2 50 

lleda)i;>lie. — Vedi Monete greche — M(mete romane 

— Nìimismatica, 

Wiedìetkinrtk autUedlea, del Dott. A. Zamblgr, con 
prefazione del Prof. E. Trigoni, di pag. xvi-124, con 
6 incisioni 1 50 

— Ve^i Terapeutica, 

■ledl«Ìoa. — Vedi Acque minerali — Anatomia e 
fisiologia comparata — Anatomia microscopica — 
Anatomia topografica — Animali parassiti — Assi- 
stenta agli infermi — FamMcista — Igiene del 
lavoro — Igiene delia vita pubblica e privata — 
Igiene privata — Igiene rurale — Igiene scoktstica 

— Igiene veterinaria — Infezione, disinfezione ^ di' 
sinfettanti •— Materiamedica — Medicatura antiset- 
tica — Soccorsi d'urgenza — Terapeutica — Zoonosi. 

Metalli preitosl (oro, argento, platino, estrazione, fu- 
sione, assaggi, usi), di Gr. Qorssi^ 2* edizione di pa- 
gine 196, e 9 incisioni r 2 — 

— Vedi Oreficeria — Saggiatore, 
liletallarg>ia. — Vedi Siderurgia, 
Heteoroloifii^ gfenerale, del Dott L. Db BfABOHi, 

di pag. yi-156, con 8 tavole colorate 1 50 

— Vedi Climatologia — Geografia fisica — Igroscopi 
e igrometri. 

Metrica dei g>re«l e del romani, di L. Mì)lleb, 
tradotta dal Dott V. Lami, i» edizione. (In lavoro). 

■letreloifla Universale ed il Codice Hetrleo ln« 
ternazlonale, coli* indice alfabetico di tutti i pesi, 
misure, monete e delle regioni o Città dell' Ing. A. 
Tacchini di pag. zz-482 6 50 

Mezzeria (Manuale pratico della) e dei vari sistemi 
della colonia parziaria in Italia, del Prol Avv. A Rab- 
BBNO, di pag. vm-i96 1 50 



so Elenco dei MarnuUi Eoepli, 

■ll»«loirla* — Vedi Funghi e Tartufi — Malattie 
crittogamiche. 

Wiìermmeo^ìtu — Vedi Anatomia microscopica — Ani- 
mali parassiti — Bacologia — Batteriologia — Mi- 
croscopio — Frotistologia — Tecnica protistologica. 

lller«fteoplo (H), Ghuida elementare alle osservazioni di 
Microscopia, di Camillo Acqua, di pag. zii-226,con 
81 incisioni 1 50 

Militarla. — Vedi Cavallo — Codice cavalleresco — 
Duellante — Esplodenti — Schermai — Storia arte 
militare. 

Mineraloipia. — Vedi Arte mineraria — Cristallo- 
grafia — Marmista — Metalli preziosi — Minera- 
logia generale — Mineralogia descrittiva — Orefi- 
ceria — Pietre preziose — Siderurgia^ 

llioeral«g'Ìa generale, del Prot L. BoMBlOGl, 2* ed. 
riveduta, di p. xiy-190, con 183 ine e 3 tay. cromolit. 1 50 

Hlueraiog'ta desertUiva, del Prof. L. BOMBIOOI, 2* 
ediz. di pag. iv-dOO, con 119 incisioni (voi. doppio). . 3 — 

Mioiatura. — Vedi Colori e vernici — Decorazione 
e onmm^entazionc — Luce e colori — Ornatista — 
Pittura. 

Mitilieoltara* — Vedi Ostricoltura ■— Piscicoltura. 

Hllaioif ia eamparala, di A. Db Gubernatib, 2* ediz., 
di pag. yin-150 1 50 

Hitaloiriairr««A,diFoKBGmVol.ID»vm»<a,p.vm-264 1 50 
Voi. n, Eroi, pag. 188 1 50 

mialogri* ramana, di A. Foresti. (In lavoro). 

Modeiiatore meecauteo del fal«(fnanie e del- 
r ebani sta, del Prof. Gr. Mina, di pag. xvii-428, con 
293 incisioni e 1 tavola 5 50 

Hoiinl (Industria dei), di 0. Siber-Millot. (In lavoro). 

lldittenti resiflteiitl e pesi di iraTi metailtelie 
eampaste. Prontuario ad nso degli ingegneri, archi- 
tetti e costruttori, con 10 figure ed una tabella per 
la chiodatura, di E. Schenck, di pag. xl-188. ... 3 50 

Monete grecke, di S. Ambbosoli, con numerose in- 
cìoni. (In lavoro). 

Monete romane, del Cav. F. Gnecchi, di pag. xv-182, 
con 1.") tavolo e 62 figure nel testo 1 50 



Elenco dei Mamudi HoeplL 31 

__ 

— Vedi Medaglie — Metrologia — Numismatica — 
Paleografia — Tecnologia monetaria, 

Wiono^mjmmU del Prot. A. Severi, 73 tavole divìse 
in tre serie, le prime due di 462 in due ciire e la 
terza di 116 in tre cifre 8 50 

— Vedi Ornatifita. 

Morale. — Vedi Estetica — Etica — Filosofia mo- 
rale — Logica — Psicologia. 

Morfologrl* tr>*«««9 del proti V. Bettei, di pag. xx-876 
(volume doppio) 3 — 

Morfoloirl* Italiana, del Prot. E. Gorra, di pa- 
gine vi-142 1 60 

Maslea. — Vedi Armonia — Cantante — Pianista 
— Storia della mimca — Strumentazione — Stru- 
menti ad arco e la musica da camera. 

Maino saooorso* — Vedi Società di mutw) soccorso. 

Maiarallsta "wìmiiffflmiMr^, di A. Ibbel e K. bl^BBTBO 
(Zoologia), di pag. yni-144, con 38 incisioni .... 2 ~ 

Mantlca. — Vedi Arte del niwto — Attrezzatura na- 
vale — Costruttore navale — Doveri del macchi- 
nista navale — Filonauta — Ingegnere navale — 
Macchinista navale — Marino, 

Motaro (Manuale del), aggiunte le Tasse di registro, di 
bollo ed ipotecarie, norme e moduli pel Debito pub- 
bUco, del Notaio A. Garetti, 2* ediz., rifusa e ampliata, 
di pag. xn-d40 3 50 

— Vedi Testamenti. 

MnailsaiaUoa, del Dott S. Ambrosoli, 2^ ediz. corretta 
ed accresciuta, di pag. xv-250, con 120 fotoincisioni 
nel testo e 4 tavole 1 50 

— Vedi Araldica — Archeologia — Medaglie — Me- 
trologia — Monete — Paleografia. 

Muaco. — Vedi Arte del nuoto. 

OHI Teffetall, animali e minerali, loro applicazioni, 
di G. GoBiNi, di pag. vin-214, con 7 incis., 2* ediz., 
completamente ri&tta dal Dott G. Fabris .... 2 — 

Olivo «4 olio, Coltivazione delV olivo, estrazione, pu- 
rificazione e conservazione dell'olio, del Prot A. Alci, 
3* ediz., di pag. xn-330, con 41 incisioni 3 — 

Omero, di W. Gladbtone, traduz. di R. Palumbo e 
0. FiOBiLLi, di pag. zn-196 1 50 



A 



»2 Mleneo dei Mawuàli Ho$pii. 

L. e. 

Operai* (Manuale dell*). Eiooolta di oogmiadoni utili 
ed indispensabili ag:li operai tornitoli, fiubbri, oalderaii 
fonditori di metalli, bronzisti, aggiustatori e mecca' 
nici, di Qt, Belluohini, 3' edizione, di pag. xvi-216. 2 ^ 

Operazioni dogpanall. — Vedi Codice doganale — 
Trasporti e tariffe. 

Oratoria. — Vedi L'arte del dire -^ Bettorica — 
Stilistica. 

OrdlnaMenta degrll Stati Uberi d' Barapa, dei 
Dott F. Racioppi, di pag. vm-310 (voi. doppio) . . 3 — 

Ordlnamente de^ìì Stati Uberi faorl d* Earapa, 
del Dott. F. fìACioppi, di pag. yin-376 (voi. doppio). 8 «— 

Orelleerla* — Vedi Gioielleria — Metalli preziosi 
— Saggiatore, 

Ornatista (Manuale dell*) di A. Melanl Raccolta di 
iniziali miniate e incise, d'inquadrature di pagina, di 
fregi e finalini, esistenti in opere antiche di Ublio- 
teche, musei e collezioni private XXIV tavole in co- 
lorì per miniatori, calligrafi, pittori di insegne, rica- 
matori, incisori, disegnatori di caratteri da stampa, ecc. 
I^ serie 4 — 

Orogrsiùa* — Vedi Alpi — AUante — Dizionario 
alpino — Dizionario geografico — Geografia *- 
l'realpi. 

Oreion^eria mederna^ dell' Ing. GABUFrA, con 187 
illustrazioni, di pag, viii-302, con 276 incisioni ... 5 — 

— Vf^di Gnomonica. 

OrtlcoUara, dei Prof. D, TAMARO, con 6Q indriom. 4 ^ 

— Vedi Agricoltura, 

Orttoterl ed Insetti mlnerl Italiani, del Dott. A. 

Gripfini. (in lavoro). 
Ostrieoitara e ntltlllealtwraf del Dott. D. Gabazzi, 

con 13 fototipie, di pag. vm^SOS ........ 2 50 

— Vedi Fiscicoltura, 

Ottica, di E. (tbluich, di pag. xvi-576, con 216 incisioni 
e 1 tavola 6 — 

Paiffa ifl^rnallera (Prontuario della), d* einqaaata 
eenteslMl a lire clnq«#» di 0» Noasiv, di pa« 
gine 222. «4,4». «2{K) 



Elmso M Marnu aH Hoe^i. ^ 

Li» C* 

PAl«««ta«l«9t«, di L BieAXZOMi, di mt. zx-SB^t oon 
10 incisioni 1 60 

PAleoffraila, di S. M. Thompson, tradnz. dall'incflese, 
con aggiunte e note di G-. Fumagalli, di pag. Tin-ldB, 
con SÌ incisioni nel testo e 3 tavole in tbtotipia . . 2 — 

PaalÌI«iuil*Be raEl^nale, di POMPILIO, di pag. 17-126. 2 — 

Parafolnial. — Vedi Elettricità — Fulmini. 

Pedagag^la. — Vedi Didattica — Giardino infantile 

— Ginnastica femminile e maschile — Igiene sco- 
lastica* 

Pelli. — Vedi Concia delle pelli 
Pensioni* — Vedi Società di muttu) soccorso. 
Pesi e misure. — Vedi Metrologia universale — 

— Statica e applicazione alla teoria 6 costruzione 
degli strwnenH metrici — Tecnologia e termino- 
logia monetaria. 

Peso del metelll, ferri qnadrail, rettani^olarly 
elllndrlely m squadra, a ti, a V, a Z, a C • 
a doppio T, e delle lamiere e inki di «uUi I 
metalli, di G^. Bblluomimi, di pag. xxiv-248 . • • 3 50 

Piantata (Manuale del), dì Li. MAST&ieLi, di p. xvi-ll^ 2 — 

Piante e fiori sulle linestre, sulle terrazze e nei cor- 
tili Coltura e descrizione delle principali specie e va- 
rietà, di A. Pucoit <ii Pftg* vni-X9tì con 110 incisioni. 2 50 

— Vedi anche Botanica — Floricoltura — Frutta 
minori — Frutticoltura, 

Piante Industriali, coitiyazìone, raccolto e prepara- 
zione, di i^, G^OAiNi, nuova edizione, di pag. ii-l:U. 2 — 

Piante tessili. — Vedi Coltivazisme e industrie delle 
piante tessili, 

Pleeole Industrie, del ProL A. Ebreba, di p. XVI-186, 2 — 

Pietre proElose, classificazione, valore, art;e del gio- 
jelliere, di (i. Uobini, 2* edizione, di pag. Idd, con 12 
mcisioni . . 2 — 

Plroteenlea moderna, di F. Di Maio, oon 111 inci- 
sioni, di pag. vin-lòU 2 50 

Plseleoltnra (d'acqua dolce), del Dott. E. Bettoni, 
di pag. viii-31^ con 85 incisioni 4 • • 3 -* 

^ Vedi QstricQlturch 



36 Elenco dei Manuali Hoepli. 

„ ■ — ^ ■•■' ■ ' ■ - ■'- »t.V. ■■ ■■ ■■ » » J ! . » 

L. e. 

RIcAheaEia mobile (Imposta sui redditi di), dell' Ay- 
Tocato E. Bruni, di pag:. yni-2t8 1 50 

— Vedi Imposte dirette — Proprietario di case. 
Ricettarlo fotaif rafleo, Dott Linei Sassi., di p. yi-lòO 2 -> 
Rlsealdaineiito e Tentllaslone deg^ii aMiblentl abi- 
tati, del Prof. R. Ferrini, 2 voi., di pag. z-332, 94 inds. 4 — 

Rlseossloae Imposte. — Vedi Imposte, 
WiUw^ìmenin Italiano (Storia del), del Pro! F. Bbb- 
TOLiNi, di pag. yi-154 1 50 

— Vedi Storia e cronologia — Storia italiana. 
Ristaaratore del dipinti, del Conte G. Sbcoo-Suardo, 

2 voi., di pag. zyi-269, xn-362 con 47 incisioni . . . 6 — 
Rltmlea e metrica raElonale italiana, del Pro- 
fessore Rooco Murari, di pag. zyi-216 1 50 

— Vedi Arte del dire — Rettorica — Stilistica. 
RlToInzione (La) franeese (1789-1799), dei Prot Dott 

Gian Paolo Solerio, di pag. iy-176 1 50 

SaiTi'l'^^i*® (Manuale del), di F. Buttabi, di p. ym-245, 
con 28 incisioni 2 50 

— Vedi Metalli preziosi — Oreficeria. 
Sanserlto (Avviamento allo studio del), di F. G. Fumi, 

2* ediz., rifatta, di pag. xn-254 (voi. doppio) .... 3 — 
Saponeria, dell'Ing. E. Marazza. (In lavoro). 
Scacchi (Manuale pel giuoco degli), di A. Seghieri, 

di pag. xv-222, con 191 illustrazioni, 2* edizione, dn 

lavoro). 
Scherma Italiana (Manuale di), su i prindpii ideati da 

Ferdinando MasieÙo, di J. (^elli, di pag. yni-194, 

con 66 tavole 2 50 

— Vedi anche Codice cavalleresco — Duellante. 
Scleuia delle llnanxe, di T. Carnevali, pag. iv-140. 1 50 
Selenio fisiche e naturali. — Vedi Anatomia com" 

parata — Anatomia microscopica — Animali pa- 
rassiti — Antropologia — Arte mineraria — Bat- 
teriologia — Botanica — Calore — Chimica — Chi- 
mica agraria — Coleotteri — Concimi — CristaUo- 
grafi:i — Dinamica — Energia fisica — Fisica — 
Fisiologia — Flora italiana — Fulmini e paraful- 
mini — Funghi e tartufi — Geologia — Imbalsanui- 
tore — Insetti — Lepidotteri — Luce e colori — 



Elenco dei Manuali Hoepli. 87 

L. e. 

jCmcc e «tcono — Microscopio — Mineralogia — Nor 
turalista — Ostricoltura — Ottica — Piscicoltura 

— Pomologia — Protistologia — Selvicoltura — 
Termodinamica — Tecnica protistdogica — Zoo- 
logia, 

§kem\iurm, Scoltura italiana antica e moderna, statuaria 
e ornamentale dell* Archit Prof. A. Mblani, di pa- 
gine xvni-196, con 56 tav. e 26 %. intercalate nel testo. 4 — 

Scrutare d^ affari (Precetti ed esempi di), per uso 
delle Scuole tecniche, popolari e commerciali, del Pro- 
fessor D. Maffioli, di pag. yni-203 1 50 

SelTlcoltora^ di A. Santilli, di pag. yni-220 e 46 
iixisioni 2 — 

Serieoltora. ~ Vedi Bachi da seta — Gelsicoltura 

— Filatura — Industria della seta — Microscopio 

— Tintwra della seta, 

Shakespeare, di DowDEN, traduzione di A. Balzani, 
di pag. xn-242 1 50 

Slderarg>la (Manuale di), dell'Ing. Y. Zoppetti, pub- 
blicato e completato per cura dell* Ing. E. G^abuffa, 
di pag. iv-368, con 220 incisionL 5 50 

SIsMieleirla, del Capitano L. Gatta, di pag. yin-175, 
con 16 incisioni e 1 carta 1 50 

Soeeerst d' arf^enia, del Dott. C. Galliano, di pa- 
gine XLi-2d9, con 6 tavole litogra&te, 3' edizione . . 3 — - 

— Vedi Assistenza infermi — Igiene — Medicatura 
antisettica. 

Seeletà di Maine seeeerse (Manuale Tecnico per le). 
Norme per rassicurazione delle pensioni e dei sussidi per 
malattia e per morte, del Dott. G.Gabdenqhi, di pa- 
gine vi-152. 15D 

Spetireeeeple (Lo) e le sae applleaElenl, di R. A. 
Pboctob, traduz. con note ed aggiunte di F. Pobbo, 
di i>ag. yi-178, con 71 incisioni e una carta di spettri. 1 50 

Splrite di Tlne* — Vedi Alcool — Cognac — Liquo- 
rista, 

Speri, g-laoehi e cellezienl. — Vedi Arte del nuoto 

— Biliardo — Cacciatore — Cane — Cavallo — 
Ceramiche — Ciclista — Codice cavalleresco — Duel- 
lante — Dizionario alpino — Dizionario fUatelùfo 



38 Elenco dei Manuali Soepli. 



L. e. 

— DizùmariQ ^rmtMt delle eorae ^ Filonauta — 
Giardino infantile — Ginnastica — Ginnaatiea 
maschile — Ginnastica femmindle — Giuochi gin- 
nastici per la §fioventÌA e per le scuole — Pirotecnia 

— Prealpi bergamasche — Raccoglitore di oggetti 
d^arte -— Scacchi •— Scherma itaUama, 

Statle* (PrÌQcipi dì) e lor* applÌ«MEÌ#a« ftll« te«rl« 
e e*«4rasÌ4Mie àef^ìì siniHi«oU netrlel, per Tlng. 
E. Bagnoli, di pagr. yiii-252 oob 192 iou^naiù ... S 50 

SlAtUil«a, di F. ViBCOLii, ék pfts. ym-176 «... 1 50 

Stemmi. — Vedi Araldica, 

Sten^ipraHa, di G. GiORasm e M. Tbbsaboìj (se- 
condo il sistema Grabelsbergrer-Noe), ^* ediz. (In ìs^yX 

StlllsUea, d^ Prof. F. Capello, dì pag:. xu4^ . . 1 50 

— Vedi Arte del dire — Rettorica — Ritmica. 
Storia «ntiea. Voi. L U Oriente Antico, di L Qbnxilb, 

di pag. xn-232 1 50 

Voi H La Grecia, di G. ToNUzzo, di pag:. Yi-2ia 1 50 

Storia e eronoloifla «lodloeTale « m ÓJerw» ìb 
CO tavole sinocticiie, di V. Cabaq&ani», 2* edizione, 
di pag. vi-260. 1 50 

Storia dell'arte mlUÉare anilea e mtmdewmm^ di 
V. Rossetto, con 17 tavole illBstrative^ di pag:ine 
vm-504 5 50 

Storia della, fflanastlea. — Vedi Storia. 

StorU ItallaM (Manuale di), di a Caktù, di pa- 
gine IV- 160. 1 50 

— Vedi Risorgimento* 

Storia della mmolea^ del Dott A. UttTKIISTSIMBB, di 

pag. 300 (voi. doppio). •«... 3~ 

Storia aatnrale deir aomo e saol eostoJMl* — 

Vedi Antropologia ^ Stnoffttxfia — FisÌBlo(fia — 
Grafologia-- Paleoetnologia, 
Storia del popoli e miti. _ Vedi Cristoforo Co- 
lombo — Errori e pregiudizi — Mitologia — Mitth 
logia greca — Mitologia romana — Risorgimento 
italiano — Rivoluzione fremeese -*- Stotria antica 

— Storia e cronologia medioevale e moderna — 
Storia delVarte mHUare antica e moderna — Storia 
italiantu 



Elenco dei Manuali HoeplL 89 

HiraneBlaxIeBe (Manuale di), di E. Pbout, tradu- 
zione italiana con note di Y. Kioci, con 95 esempi, 
di pas:. 2-222 2 50 

Stramentl ad arco (Crii) e la maslca da eantera, 
del Duca di Oaffabelli F., di pag. x-235 .... 2 50 

— Vedi anche Armonia — Cantante — lanista, 
StrnmeDti netrlel. — Vedi Metrologia — Statica. 
SnoBo. — Vedi Lv^e e suono. 

Sassidi. — Vedi Società Mutw> Soccorso. 
Tabacca, del Prof. G, Cantoni, di pag. iv-176, con 

6 incisioni 2 — 

TachcoBicirla. — Vedi Celerimensura — Telemetria 

— Topografia — Triangolazioni. 

Taglilo e canfczione di blaBcherla. — V. Disegno. 

Tariffe ferroviarie. — Vedi Codice doganale — 
Trasporti e tariffe. 

Tartufi e ruagrhl. — Vedi Funghi. 

Tasse di reg>ls(ro, bollo, ecc. — Vedi Notaro. 

Tassidermista. — Vedi Imbalsamatore — Natura- 
lista viaggiatore. 

Tavole lograrltnilehe. — Vedi Logaritmi. 

Tavole tacheometriche. — Vedi Celerimensura — 

— Telemetria — Topografia — Triangolazioni. 
TecBica microscopica. — Vedi Anatomia micro- 
scopica. 

TecDlca protlstolo|r>^«9 del Prof. L. Maggi, di 
pag:. x\ri-318 (volume doppio) 3 — 

— Vedi Protistologia. 

TecBolog'ia meccanica. — Vedi Modellatore mec- 
canico. 

Tccnalofr^a e tcrminologria monetarla, di G. SAC- 
CHETTI, di pag. xiv-192 2 — 

TelefoBo, di D. V. Piccoli, di pag. iv-120, con 38 
incisioni 2 _ 

Tele|rr»fl«9 di R Ferrini, di pag. vi-318, con 95 
incisioni 2 — 

— Vedi Cavi e telegrafia sottomarina. 
Telemetria, misura delle distanze In ipuerra, 

di G. Bertelli, di pag. xin-145, con 12 zincotipie . 2 - 
Tempera e cementazione, delVIng. Padda, di pa- 
gine vin-108, con 20 incisioni 2 — 



40 Elenco dei Mcmuali Hoepli, 

L.. e. 

TeologrU. -— Vedi Bibbia — Diritto eccUHastieo — 
Religtone e lingua dell'India inglese. 

Terapeutica (Manuale di) Timpìego ipodermico e la 
dosatura dei rimedi del Dott. G. Malacbidà, di pa- 
gine 306 3 — 

— Vedi Medicatura antisettica, 
TernediBaMilea, di 0. Cattaneo, di pag. x-196, con 

4 figure 1 50 

Terreuieti. — Vedi Sismologia — Vulcanismo, 
Tesallere (Manuale del), del Prof. P. Pinchetti, 2» 
edizione riveduta, di pag. xvi 31*2, con illustrazioni 

intercalate nel testo 3 50 

TestaMenil (Manuale dei), per cura del Dott. L. Sb- 
rina, di pag. vi-238 . 2 50 

— Vedi Notaio. 

Tlgri'^l^ll'^ii^ (Manuale), con due dizionarietti ita- 
liano-tigre e tigre-italiano ed una cartina dimostratiTa 
degli idiomi parlati in Eritrea, del Cap. Manfredo 
Camperio, di pag. 180 . 2 50 

— Vedi Arabo volgare — Grammatica galla — Lingue 
delV Africa. 

Tintore (Manuale del), di R. Lbpetit, 3' ediz., di pa- 
gine x-279, con 14 incisioni (voi. doppio) 4 — 

Tiotora della seta, studio chimico tecnico, di T. Pa- 
scal, di pag. xvi-432 5 — 

Tlpof^rafla. ~ Guida per chi stampa e fii stampare. 

— Compositori e Correttori, Revisori, Autori ed Edi- 
tori, di S. Landi, di pag. ^ 2 50 

— Vedi Compositore-tipografo, 

Topografla e rilievi. — Vedi Cartografia — Catasto 
italiano — Celerimensura — Compensazione degli 
errori — Curve — Disegno topografico — Estimo 
rurale — Geometria pratica — Regolo caicolatore 

— Telemetria — Triangolazioni topografiche e trian- 
golazioni catastali. 

Tarn! tare meceanlca ((^uida pratica del), ovvero 
sistema unico per calcoli in generale sulla costruzione 
di viti e ruote dentate, arricchita di oltre 100 pro- 
blemi risolti, di S. Dinaro, di pag. l&l 2 — 

Trasporti, tariffe, reelami ferroTlarl ed ape- 
raiUai dag>anali. Manuale pratico ad uso del com- 



Elenco dei Manuali Hoeplù 4t 

L. e. 

mercianti e privati, colle nonne per Tinterpretazione 
delie tariffe e dispoeiàoni yis:enti, per A. Gt, Biai^ohi, 
con una carta delle reti ferroviarie italiane, di pa- 
gine xvi-152 2 — 

Travi metalllet «•■tposii (Momenti resistenti, pesi 
dei), di E. ScHENCK, pa8:ine ZL-ISS, 10 figrare e tabella 
per chiodatura 3 50 

Trlang^olAzIool topog^rallcli^ e irlang'olaslaiil «a- 
Castali, delllng:. O. JACOANeELi. Modo di fondarle 
sulla rete geodetica, di rilevarne e calcolarle, di pa- 
gine xiv-240, con ^ incisioni, 4 quadri degli elementi 
geodetici, 32 modelli esemplificali pei calcoli trigono- 
metrici e tavole ausiliarie 7 50 

— Vedi Cartografia — Celerimensura — Disegno topo- 
grafico — Geometria pratica — Telemetria. 

Tri|f onometria. — Vedi Geometria metrica. 

Ufficiale (Manuale per V) d«l R"gio Esercito italiano, 
di U. MoRiNi, di pag. xx-388 3 50 

Unità assolate. Definizione, Dimensioni, Rappresenta- 
zione, Problemi, delllng. Gt, Bebtolihi, di p. z-124-44. 2 50 

Uva passa (Industria dell') e della essleaxleae 
delle Aratta e defll ortag^ly Proi L. Papabelli. 
(In lavoro). 

Uve da tavola • Varietà, coltivazione e commercio, 
del Dott D. Tamaro. (In lavoro). 

Valli lenbarde, di Scolari. — Vedi Dizionario al- 
pino, 

Valeri pabbllel (Manuale per lapprezzamento dei) e 
per le operazioni di Borsa, Dott. F. Piccinelli, di 
pag. xiv-236 2 50 

— Vedi DeìÀto puòblico. 
Velocipedista. — Vedi Ciclista, 
VentiUzione. — Vedi Riscaldamento, 

Verbi grreel anoauill (I), di P. Spagnotti, secondo le 
Grrammatiche di Curtius e Inama, di pag. xxiv-107. 1 50 

Vernici^ laeehe, aiastiel, Inehlostrl da staaipa, 
eeralaeehe e prodotti affini (Fabbricazione delle), 
dell'Ing. Ugo Fosmari, di pae. vin-2d2 2 — 

Veterinaria. — Vedi Alimentazt&ne del bestiame — 
Bestia/me — Cane — Cavallo — Igiene veterinaria 
— Porcicoltura — Zootecma* 



4*2 Elenco dei Manuali SoepU. 

' I ' ■ I II —————— ^—~-—»——— «■^^——^■—.^1». 

Via* (B), di Gr. G^uizzi-SoNonn, di pag;. zvi-152. . . 3 _ 

Vltle^Uara od enolof^l»* — Vedi Alcool — Analisi' 

del vino — Cantiniere — Cognac — Enologia — 

Enologia domestica — Liquorista — Malattie ed 

alterazioni dei vini — Uva passa — Uve da tavola 

— Vino — Viticoltura, 

VUleoUara. Precetti ad uso dei Viticoltori italiani, 
del Proi 0. Ottavi, rìved. ed ampliata da A. Stbuochi, 
3' ediz., di pag. Yni-184 e 22 indsioni 2 ~ 

Volapiik (Dizionario italiano-yolapùk), preceduto dalle 
Nozioni compendiose di grammatica della lingua, del 
Proi 0. Mattbi, secondo i principii dell'inventore M. 
ScHLEYER, ed a norma del Dizionario Volapiik ad uso 
dei francesi, del Prof. A. Kerckhoffs, di pae. zxz-196. 2 50 

Volapiik (Dizion. volapiik-italiano), del Proi 0. Mattbi, 
di pag. xx-204 2 50 

— Manuale di conversazione e raccolta di vocaboli e 
dialoghi italiani-volapiik, per cura di M. Rosa Tom- 
HASi e A. Zambelli, di pag. 152 2 50 

Vulc^nisBio, del Capitano L. Gatta, di pag. vni-268, 
con 28 incisioni * . 1 50 

Zoologria. — Vedi Anatomia e fisiologia comparale 

— Animali parassiti dell'uomo — Animali da cor- 
tile — Apicoltura — Bachi da seta — Batteriologia 

— Bestiame — Cane — Cavallo — Coleotteri — 
Colombi — Coniglicoltura — Ditteri — Embriologia 
e morfologia generale — Imbalsamatore — Insetti 
nocivi — Insetti utili — Lepidotteri — Naturalista 
viaggiatore — Ortotteri — Ostrtcoltura e mitili- 
coltura — Fisdcoltura -— Pollicoltura — Forcicol- 
tura — Protistologia — Tecnica protistologica — 
Zoologia. 

Zoolo«ri>^) Proff. E. H. Figlioli e Gt. Cavanna, 3 voi.: 

L Invertebrati, di pag. 200, con 45 figure ... 1 50 
n. Vertebrati. Parte I, Greui^ralità, Ittiopsidi (Pesci 

ed Anfibi), di pag. xvi-156, con 33 incisioni. . 1 50 
m. Vertebrati. Parte U, Sauropsidi, Teriopsidi (Ret- 
tili, Uccelli e Mammiferi), p. xvi-200 con 22 ine 1 50 
Zoonosi, del Dott. B. Galli Valerio, di pag. xv-227 1 50 
ZootooBla, del Prof. G. Tampelini, p. vm-297, con 52 ine. 2 50 



INDICE ALFABETICO DEGLI AUTORI 



Aoqua C. Microsoopio. . . poft. 30 
Adler 6. Eserc. dì lingua ted. 17 
Aduooo A. Chimioa agraria . . 10 
Airy Q. B. Gravitazione .... 22 
Alberti F. Il bestiame e l'agri- 

coltura. 7 

Albicinl G. Diritto civUe 13 

Abbo P. Arte del nuoto .... 6 

Albini 6. Fisiologia 18 

Alettasdri P. E. Analisi volu- 
metrica 4 

— Infezione, Disinfesione . . 23 

— Farmacista (Mannaie del). 17 
Allori A. Dizionario eritreo. • 14 

Alo! A. OUvo ed OUo 31 

Ambrotoii S. Numismatica . . 31 

— Letteratura islandese ... 25 

— Monete greche 30 

Amezaga (De). Man. del Marino 28 
AntiUi A. Disegno geometrico. 13 
Appiani G. Colori e vernici . . 10 
Arila C. Dizion. Bibliografico. 14 

Arti grafiohe. eoo 6 

Atchieri F. Geometria proiet- 
tiva dello spazio 20 

— Geometria proiettiva del 
piano e della stella 20 

— Geometria descrittiva . . 20 

— Geometria analitica del 
piano 20 

— Gheom. analit. dello spazio 20 
Azzoni F. Debito pubblico ita- 
liano 12 



Baooariai P. Malattie critto- 
game pag. 27 

Bagnoli. Statica Zi 

Balfour-Stewart. Fisica IK 

Ball J. Alpi (Le) 4 

Ball R. Stawell. Meccanica . . 2H 
Ballerini 0. Fiori artificiali . . 1k 

Balzani A. Shakespeare 37 

Barpi U. Igiene veterinaria. . 22 

— Abitazioni animali dome- 
stici 3 

Barth M. Analisi del vino ... 4 
Belilo V. Mare (II) 28 

— Cristoforo Colombo 12 

Ballotti G. Luce e colori. ... 27 
Beltuoniini G. Cubatura legnami 12 

— Peso dei metalli 38 

— Falegname ed ebanista . . 17 

— Manuale dell'Operaio ... 3 * 

— Fonditore 18 

Bonetti J. Meccanica 28 

Bergamasolii 0. Ragioneria in- 
dustriale 35 

Bernardi G. Armonia 6 

Bortoni G. Disegno topografico 14 

— Tel«»tnetrla 39 
Bortolini F. Storia risorgimen- 
to italiano 30 

Bortolini G. Unità assolute ... 41 
Botta R. Anatomia e fisiologia 

comparata 5 

Bettoi V. Morfologia greca . . 31 
Bottoni E. Piscicoltura 33 



44 



Indice alfabetico degli autori. 



Blagi 6. Bibliotec. (Man. del) 8 
Bianehl A. G. Trasporti, tariffe, 

reclami, oper. doganali . . 40 
Bignami-Sormaiii. Diz. Alpino . . 14 
Bisoonti A. Eserc. gramm. greca. 17 

Book. Igiene privata 22 

Botto C. Disegno (Princ. del). 13 
Bombicoi L. Minerai, generale 30 

— Mineralogia descrittiYa . . 30 
Bonacini C. Fotografia orto- 
cromatica 19 

Bonetti E. Disegno, taglio e 

confezione di biancheria. . 14 
Bonizzi P. Anim. da cortile . . 5 

— Colombi domestici 10 

BorlettI F. Celerimensora ... 9 
Boselll E. GioieUeria e Oref. 21-32 
Brìgiutì R. Letterat. egiziana. 24 
Brown H. T. 500 Meccanismi . 29 
Bruni F. Tartufi e fanghi. . . 19 
Bruni E. Imposte dirette. ... 23 

— Ciontabilità deUo Stato . . 11 

— Catasto italiano 9 

— Codice doganale 10 

— Legislazione rurale 24 

— Bioobezza mobile 86 

Buraii-Forti. Logica matematica 27 
Buttari F. Il saggiatore .... 36 
Caffareiii F. Strumenti ad arco 39 
Cailiano C. Soccorsi d'urgenza 37 

— Assistenza infermi 6 

Camperìo M. Manuale Tigrò- 

Italiano 40 

Canestrini E. Fulmini e parat 19 
Canestrini 6. Apicoltura .... 5 

— Antropologia 5 

Canestrini G. e R. Batteriologia 7 

Cantamessa F. Alcool 4 

Cantoni C. Logica 27 

— Psicologia 35 

Cantoni G. Fisica. 18 

— Tabacco (II) 39 

— Prato (n) 84 

— Frumento e Mais 19 

Cantoni P. Igroscopi, Igrome- 
tri, Umidità atmosferica . . 22 

Cantù C. Storia italiana. ... 38 
Capeiio F. Bettorica. 35 

— Stilistica 3j 

Cappeiletti L. Letterat spagn. 

e portoghese 25 

Carazzi D. Ostricoltura 82 

— Tecnica microscopica ... 5 
Cartga di Murieot F. Agronomia 4 



Carega di Muricce F. Estimo 

rurale pag, 17 

Carnevali. Scienza di finanze. 36 
Carraroii A. Igiene rurale ... 22 
Casagrandi V. Storia e oron. 38 

Casali A. L*Humu8 22 

Cattaneo C. Dinamica element 12 

— Termodinamica 40 

Cattaneo 6. Embriologia e 

morfologia 16 

Cavanna G. Zoologia 42 

Celorìa G. Astronomia 6 

Cencelli-Pertf A. Macchine agr. 27 
Ceretl P. A. Esercizi latini . . 17 
Cerniti F. 500 meccanismi. . . 29 
Cettoiini S. Malattie dei vini. 27 
Chiesa C. Logismografia ... 27 
Ciampoii D. Letterature slave 25 
Cignoni A. Ing. navale (Pron- 
tuario dell') 23 

Cinquini A. Fonologia greca . 18 

Claudi C. Prospettiva 35 

Colombo G. Ingegn. civile ... 23 

— Elettricista (Manuale dell') 15 
Cofflboni E. Analisi del vino . 4 
Conoari T. Grammatica itaL . 22 
Consoli S. Fonologia latina . 18 

— Lettor. Norveg. e Danese 25 
Conti. Giardino infantile ... 20 
Contuzzi F. P. Diritto costituz. 13 

— Diritto intemaz. privato . IS 
-- Diritto intemaz. pubblico 13 
Cessa L. Economia politica . 15 
Cova E. Disegno, taglio, ecc. 14 

Cremona I. Alpi (Le) 4 

erotti F. Compone, degli errori 10 
Cttst. Belig. e lingue dell'India 35 

— Lingue d'Afnca 26 

Dal Pfaz di Prato. Cognac ... 10 
Damiaoi. Lingue atranlere . . 28 
De Amezaga. Mar. mil. e mere 28 
De Brun A. Contab. comunale 11 
De Gregorio G. Glottologia . . 21 
De Gubematis A- Mitol. comp. 80 

— Letteratura indiana .... 25 
^ Belig. e lingue dell'India. 85 

— Lingue d'Africa 26 

Del Lupo P. Pomologia artiflc 84 
De MarohI L. Meteorologia . . 29 

— Climatologia 10 

De Mauri L. Baccoglitore og- 
getti d'arte 85 

— Ceramiche, majoliohe, eco. 9 
De Steriieh. Arabo volgare . . 6 



Indice alfahetieo degli autori. 



45 



Dib Khaddag. Arabo volg. pag, 5 
DI Caffarelfi F. Btnun. ad arco 39 

DI Maio F. Pirotecnica 83 

Dinaro S. Tornitore meccanico 40 
Dizionario universale 4 lingue. 15 

Dowden. Sliakspeare 37 

Doyen C. Lito^afta 26 

Enciolonedia Hoepli 16 

Erede G. G-eom. pratica. ... 20 
Errerà A. Piccole industrie. . ^'i 

Fabris G. Olii SI 

Fadda. Tempera cementazione 39 
Falcone C. Ànat. topografica 5 
Faralll G. Igiene pubblica ... 22 
Feninl C. Letteratura italiana. 25 
Ferrari D. Arte (L') del dire ... 6 
Ferrini C. Diritto romano ... 13 

— Il Digesto 12 

Ferrini R. Elettricità 15 

— Elettricista (Manuale dell') 15 
-— Energia fisica 16 

— Galvanoplastica 19 

— Riscaldamento e ventilaz. 33 

— Telegrafia 39 

norilli C. Omero 31 

Foresti A. Mitologia greca. 30 

Voi. I Divinità e voi. lì Eroi 

— Mitologia romana 30 

Fomari U. Vernici e lacche. . 41 

— Luce e suono 27 

— Il calore 9 

Poster M. Fisiologia 18 

Franoesdil G. Cacciatore ... 8 

— Concia pelli 11 

— Conserve alimentari .... 11 
Francesdilni F. Insetti utili. . 23 

— Insetti nocivi 23 

Friedmann S. Lingua gotica . 25 
Friso L. Etica 17 

— Filosofia morale 18 

Fumagalli G. Paleografia. ... 33 

— Bibliotecario 8 

Fumi F. G. Sanscrito 36 

Funaro A. Concimi (I) Il 

Gabba L. Chimico (Man. del). 10 

— Seta (Industria della) ... 23 

— Adulterazione e falsifica- 
Klone deftH alimenti 3 

Gabeisberger-Noe. Stenografia. 3S 
Gabrieli! F. Giuochi ginnastici 21 
Gagliardi E. Interesse e sconto 23 

Galante A. Ciclista 10 

Galassini A. Macchine per cu- 
cire e da ricamare 27 



Galletti E. Geografia . . . pag. 20 
Galli-Valerio B. Zoonosi .... 42 
Gallizia P. Resistenza di mater. 35 
Gardenghi G. Soc. di Mutuo Socc 37 
Garetti A. Notare (Manuale del) 3t 
Gamier-Vallettl. Pomologia . . 34 
Garello G. Atlante geografico 7 

— Atl. geogr.-stor. dell'Italia. 6 

— Dizionario geografico ... 14 

— Prontuario di geografia. . 34 
Garuffa E. Orolc^eria 32 

— Siderurgia 37 

Gaslini A. Prodotti del Tropico. 34 
Gatta L. Sismologia 37 

— Vulcanismo 42 

GauteroG. Macchinista e fuoch. 27 
Gelide A. Geografia fisica ... 20 

— Geologia. 20 

Geloioh E. Cartografia 9 

— Ottica 32 

Geill J. Biliardo 8 

— Codice cavalleresco 10 

— Dizionario filatelico .... 14 

— Duellante 15 

— Ginnastica maschile .... 20 

— Scherma 36 

Gentile I. Archeologia dell'arte 5 

— Geografia classica 20 

— Storia antica (Oriente) . . 33 
Gestro R. Naturalista viagglat 31 

— Imbalsamatore 23 

Gigiioll E. H. Zoologia 42 

GloppI L. Crittografia 12 

— Dizionario fotografico . . 14 
Giordani G. Propriet. di case . 84 
Giorgettl G. Stenografia . . . . 3j 
Gioril E. Disegno industriale. 13 

— Meccanico 28 

Gitti V. Computiflteria Il 

— Ragioneria 35 

Giadstone W. E. Omero .... 31 
Gnecciii F. Monete romane . . 30 
Goffi V. Disegnat. meccanico. 18 
Gorini G. Colori e vernici. . . 10 

— Concia di pelli Il 

— Conserve alimentari ....Il 

— Metalli preziosi 29 

— OUi 31 

— Piante industriali 83 

— Pietre preziose 83 

Gorra E. Lingue neo-latine . . 26 

— Morfologia italiana 31 

Grassi F. Magnetismo 27 

Grazzl-Sonokii G. Vino (II) ... 42 



46 



Indice alfabetico degli autori. 



Griffini A. Coleotteri itaUani . 10 

— Lepidotteri italiani 24 

— Ortotteri italiani 32 

Grothe E. Filatura, tessitura . 18 

Grove G. Geografia 20 

Guaita L. Colori e pittura. . . 10 

Hoepli U. Enciclopedia 16 

Hooker I. D. Botanica 8 

Huguet L. Esercizi geografici 17 
Imperato F. Attrezzatura navi 7 
Inama V. Letteratura greca. . 25 

— Grammatica greca 21 

— Filologia classica Ib 

— Esercizi greci 17 

Ittel A. Naturalista viaggiat. 81 
Jacoangeli O. Triangolazioni 

topografiche e catastali. . . 41 

lenkin F. Elettricità 15 

ievons W. Stanley. Econ. polit. 15 

— Logica 27 

iona E.Cavietelegr.sottomar. 9 
Jones E. Calore (II) 9 

— Luce e suono 27 

Kiepert R. Atlante geogr. nniv. 7 

— Esercizi geografici 17 

Kopp W. Antich. priv. dei Bom. 5 

KrOhnke G. H. A. Curve 12 

La Lata B. M. Cosmografia. . 11 

— Gnomonica 21 

Lami V. — Vedi MuUer 29 

Landi D. Disegno di proje- 

zioni ortogonali 14 

Landi S. Tipografia 40 

— Compositore- tipografo. . . 11 
Lange 0. Letteratura tedesca 25 
Leoni B. Lavori di terra. ... 24 

Lepetit R. Tintore 40 

Levi C. Costruzioni 17 

Llcciardelli. G. Coniglicoltura 

pratica 11 

Lignaroio M. Macchin. navale. 27 

— Doveri del macchinista. . 15 

Lioy P. Ditteri italiani 14 

Lockyer i. N. Astronomia ... 6 
Lombardini A. Anatomia pitt. 5 
Lombroso C. Grafologia .... 21 
Loria L. Curve (Trace, delle) . . 12 

— Macchinista e fuochista. . 27 
Loris. Diritto amministrativo 13 

— Diritto civile 13 

Leverà R. Gramm. greca mod. 21 

— Grammatica rumena. ... 22 
Maffioii D. Diritti e doveri . . 12 

— Scritture d'affari 37 



Maggi L. Protistologia . . pag. 35 

— Tecnica protistologica. . . 39 
Maiacrida G. Materia medica . 28 

— Terapeutica 40 

Malfatti B. Etnografia 17 

Manetti L. Caseificio 9 

Mantovani G. Psicologia fisio- 
logica 35 

Marazza E. Industria stearica 23 

— Saponeria 36 

Marcel C. Lingue straniere . . 26 

Marchi E. Porcicoltura 34 

Maroiliao F. Letteratura frano. 24 
Marolliao P. Ingegnere civile. 23 
Mastrigli L. Cantante 9 

— Pianista 33 

Mattei C. Volaptkk(Dizion.). . 42 
Mazzoooolo E. Legge comunale 24 

— Legge (Appendice alla) . . 24 
Mazzocchi L. Calci e cementi 8 
Metani A. Scoltura italiana . . 37 

— Architettura italiana ... 6 

— Pittura italiana 34 

— Decoraz. e ind. artistiche 12 

— Ornatista 32 

Mercanti F. Animali parassiti 5 
Mina G. Modellatore meccanico 30 

Molina R. Esplodenti 17 

Moreschi N. Antichità private 

dei Romani 5 

Morgana M. Grammatica olan- 
dese 22 

Morlni U. Manuale dell'ufficiale 41 

Muflone G. Fotografia. 19 

MUller L. Metrica dei Greci e 

dei Romani 29 

MUiier 0. Logaritmi 26 

Murari R. Ritmica 36 

NegrinC.Pront. per le paghe. . 32 
Menci T. Bachi da seta. .... 7 
Niccoli. Econ. dei fabbr. rurali 15 

Olivari G. Filonauta. 18 

Olmo C. Diritto ecalesiastico. 13 
Orlandi G. Celerimensura ... 9 
Ottavi 0. Enologia 16 

— Viticoltura 42 

Ottino G. Bibliografia 8 

Pagani C. Assicuraz. sulla vita 6 
Paganini A. Letteratura frane 24 

— Letteratura tedesca S5 

Palumbo R. Omero 31 

Paaizza F. Aritmetica razlon. 6 

— Aritmetica pratica 6 

PaolonI P. Disegno aBsonomet. IS 



Indice atfltbeHco de^i ancori 



47 



Papvelll S. TTva passa • frutte 41 
Parieltf C. Igiene privata ... 22 

Pitoal. Tintura seta 40 

httcal E. Galoolo differenziale. 8 

— Calcolo int^rale 8 

— Determinanti 12 

— Esercizi 8-16 

— Funzioni ellittiche 1« 

Pasqualit G. Filatura seta. . . 18 
Pattaolni 6. Conciliatore. ... 11 

Piveti A. Chimica 9 

Pavia L. Grammatica tedesca 22 

— Grammatica inglese .... 21 

— Grammatica spagnuola . . 22 
Podielno N. A. Botanica .... 8 

Psrootti R. CalUfnrafla 8 

Perdoni T. Idraulica 22 

Pstri L. Computisteria agraria 11 

Petzholdt. Bibliotecario 8 

Piszzoli E. Illuminazione elett. 22 
Pfcclnelli F. Valori pubbUci. . 41 

Pfcooli D. V. Telefono 39 

Pilo ifl. Estetica 17 

Pinoherie S. Algebra elem. . . 4 

— Algebra complementare. I. 4 

— Equazioni 16 

— Esercizi di geometria ... 17 

— Esercizi suiralgebra com- 
plementare 16 

— Geom. metrica e trigonom- 20 

— Gheometria pura 20 

Plnchetti P. Tessitore 40 

Pizzi i. Letteratura persiana. 25 
Poggi T. Aliment. del bestiame 4 
Psioni G. Magnetismo ed elet. 27 

Pompiiio. Panificazione 33 

Porro F. Spettroscopio 37 

— Gravitazione 22 

Pozzi G. Regolo calcolatore e 

sue applicazioni 35 



Prat 6. wamm. francese. 

— Esercizi di traduzione . 
Proetor R. A. Spettroscopio. 
Prout E. Strumentazione. . . 
Pucci A. Frutta minori . . . 

— Piante e fiori 

Rabbano A. Mezzeria 



21 
17 
37 
39 
19 
33 
29 

Raoioppi F. Ordinamento degli 
Stati Uberi d'Europa . . . . ?2 

— degli Stati fnori d'Europa 32 
Raina M. Logaritmi. ...... 26 

Rsmorino F. Letterat. romana 25 
Regazzoni I. Paleoetnologia. . 38 
Rspotsi A. Igiene scolastica . 22 



Rsstori A. Leftler.pr0venB.jNi9. 25 
Rtvei A. Letteratura ebraica. 24 

Rieoi A. Marmista 28 

Ricci V. StrumentaBione. ... 89 

Righetti E. Asfalto 6 

Roda Fili. Floricoltura 18 

Rosooe H. E. Chimica d 

Rossetto V. Arte militare. . . 38 
Rossi G. Costruttore navale . 12 
Rota G. Ragion, cooperative 85 
Saoolietti G. Tecnologia, termi- 
nologia monetaria 39 

SanarelH. Igiene del lavoro . . 22 
Sassosi F. Cristallografia ... 12 

Santilil. Selvicoltura. 37 

Sartori G. Latte, cacio, burro. 24 

— Caseificio 9 

Sartori L. Industria della carta 23 
Sasti L. Ricettario fotografico 36 

— Fotocromatografia 18 

Savorgnan. Coltiv. piante tess. 10 
Scartazzini G. A. Dantologia. . 12 
Solienolc E. Travi metallici. 80-41 
Scolari C. Dizionario alpino . 14 
Secoo-Suardo. Rist. dei dipinti. 36 

Segliierì A. Scacchi 36 

Scrina L. Testamenti 40 

Sernaglotto R. Enologia .... 16 
Sessa G. Dottrina popolare. . 15 

Severi A. Monogrammi 81 

Siber-Millot C. Molini (Ind. dei) 80 
Selazzi E. Lettor, inglese ... 25 
Solario G. P. Rivoluz. francese 36 

Soli G. Didattica 12 

Sormasi 6. Igiene privata. . . 22 
Spagnotti P. Verbi greci .... 41 
Spataro D . Fognatura cittadina 1 8 
Stoppasi A. Geogr. fisica ... 20 

— Geologia 20 

— Prealpi bergamasche. ... 34 
Stoppsto A. Diritto penale. . . 18 
Stoppato L. Fonologia italiana 18 
Straftorelio G. Alimentazione. 4 

— Errori e pregiudizi 16 

— Letteratura americana . . 24 
Straticò A. Letteratura alba- 
nese 24 

Struscili A. Cantiniere 9 

— Enologia 16 

— Viticoltura 42 

Taoohini A. Metrologia 29 

Tamaro D. Frutticoltura .... 19 

— Gelsicoltura 19 

— Orticoltura 82 



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